È î da x ac 4 e » I ea ui i . 3 È ber dii di di aa — > he È > x A 358 ‘ = See A - na di. aenza 1° 206, fn ca e SR fn KANE, SOSTIONA cui RE IRARRI p © TEPORE, AI PI Sali SEA HARVARDESUNIVERSITDY. E, LIRA OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY. \\lq5 Oyrlauge (A CE BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino VICOLO dei (IA N. 546-575 TORINO TIPOGRAFIA PIETRO GERBONE Via Gaudenzio Ferrari, 8 INDICE N. 546. Festa E. — (Spedizione al Ruwenzori di S. A. R. Luigi Amedeo N. ua di Savoia Duca degli Abruzzi). — XI. Nyc/inomus Aloysii-Sabaudiae, nov, spec. (Diagnosi preventiva). . GiglioxTos E.— (id.) — XII. Ortotteri nuovi (Diagnosi preventive). Zavattati E. — Di alcuni Imenotteri della Somalia Italiana. . Sìiivestrì F. — (Spedizione al Ruwenzori di S. A. R. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi). — XIII. Cryptovs Aloysii Sabaudiae nov. spec. (Diagnosi preventiva). 550. Zayvattari E. — Imenotteri dell’ alto Zambesi raccolti dal Rev. L. Jallà. 551. Cognetti de Mattiis L. — (Spedizione al Ruwenzori di $. A. R. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi). — XIV. Lombrichi nuovi del M.te Ruwenzori (Diagnosi preliminari). 552. — Borelli fl. — Nuova Forficola dell’ Ecuador. 553. — Peracca M. G. — (Spedizione al Ruwenzori di S. A. R. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi). XV. Nuovi Rettili ed Am- fibii (Diagnosi preventiva). 554. GiglioxTos. E. — Ortotteri africani. Parte I. — Acridiodea. 555. Zavattari E. — Imenotteri del Lago Moero. 556. GiglioxTos E. — (Spedizione al Ruwenzori di S. A. R. Luigi A- medeo di Savoia Duca degli Abruzzi). — XVI. Ortotteri nuovi (Diagnosi preventive). 557. Zavattarì E. — Identità del ChaZibion japonicum. Perez e dello Scheliphron ritsemae (curvatum Rits) D. T. 5:8. Borelli XA. — (Spedizione al Ruwenzori di S. A. R. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi). XVII. Nuove specie di Forficole (Seconda nota preventiva). . 559. Cognetti de Mattiis L. — (id.) — XVIII. Nuovi Eudrilini del Moute Ruwenzori (Diagnosi preliminari). 560. Silvestrì F. — (id.) XIX. Nuove specie di Diplopodi (Diagnosi preventive). — Polisdesmoidea. . 561. Polloneta C. — (id.) — XX. Nuove specie di Molluschi (Diagnosi preventive). i (01. DI ot Z w e) DI . Camerano L. — (id.) — XXI Nuove specie di Coleotteri (Diagnosi preventive). . GigiioxTos. E. — Ortotteri africani. Parte II. Blattodea, Mantodea, Phasmodea, Locustodea, Gryllodea. . Poltonera C. — (Spedizione al Ruwenzori di S. A. R. Luigi A- medeo di Savoia Duca degli Abruzzi). — XXII. Nuova specie di Molluschi (Diagnosi preventiva). . Zavattari E. — Nuove o poco note Mutille dell’ Australia. . Parona C. — (Spedizione al Ruwenzori di S. A. R. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi). — XXIV. Nuove specie di Nema- todi africani (Nota preventiva). . — Silvestti F. — (id.) — XXIII. Nuove specie di Diplopodi (Dia- guosi preventive). — Spirostreptoidea. . Polloneta C. — (id.).-- XXV. Nuove specie di Molluschi (Diagnosi preventiva). N. 569. GiglioxTos E. — Ortotteri di Madagascar. N. 570. Salvadori T. — Collezione di Uccelli delle vicinanze del Lago Moero, nell’ Africa centrale, raccolti dal Dott. Ascenso. N. 571. Silvestri F. — (Spedizione al Ruwenzori di S.A. R. Luigi: A- medeo di Savoia Duca degli Abruzzi) — XXVI. Nuova specie di Simfili (Diagnosi preventiva). 572. Borelli Al. — (id). — Nuova specie di Forficole (Terza nota pre- ventiva). . 573. Borelli fl. — Di una nuova specie di Forficola del Sudan. N. 574. Borelli Al. — Due nuove specie di Forficole di Costarica . N. 575. Cametaho L. — Pietro Pavesi. Cenni biografici. BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino TTax— n TTTT=T=>= N. 546 pubblicato il 21 Gennaio 1907 Voi XXII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAYOIA DUCA DEGLI ABRUZZI Del D.r E. FESTA NYCTINOMUS ALOYSII-SABAUDIAE, nov. spec. (DIAGNOSI PREVENTIVA) Orecchie grandi, arrotondate, riunite alla base del loro margine- interno da una spessa fascia cutanea, formante sulla sua parte an- teriore una protuberanza carnosa, sulla parte anteriore dela quale: nascono radi peli setolosi. La carena interna è elevata, coll’orlo su- periore ingrossato nella parte inferiore, e gradatamente assottiglian- tesi nella sua parte superiore. L’antitrago è piuttosto alto, largo alla base, col margine interno obliquo e quasi rettilineo, col margine superiore leggermente convesso. Il trago è assai piccolo, rivolto allo innanzi, col margine interno un po’ concavo, e l’esterno convesso. Il muso è troncato obliquamente. Il labbro su periore è molto ampio, solcato da profonde rughe, delle quali quelle sulla parte anteriore del labbro stesso sono leggermente oblique allo indietro, e quelle sulla parte posteriore, leggermente oblique allo innanzi. La membrana alare è inserita alla metà della tibia sul lato ante- riore; l’uropatagio comincia alla parte posteriore della tibia un po’ al disotto del punto, dove è inserita la membrana alare. La coda è compresa nell’uropatagio per un quarco circa della sua lunghezza. Il calcaneo è breve. Il pelame è di colore castagno,chiaro (Russel del Ridoeway (*)) colla base dei peli di color fulvo chiaro. 1 I 2 3 Denti: Incis. 3» Gitm.' #7) Premol. DEMO Le] peer (D) Il cranio è mediocremente allungato. Il 1° premolare, superiore è, molto piccolo, situato nella linea dentale, in contiguità del canino. Gli incisivi inferiori sono bilobati. I canini hanno le basi vicine, più alte degli incisivi. Le dimensioni dell'esemplare tipo della specie, una femmina di Toro sono le seguenti: Lunghozza:del. capo e del.eorpo c.c ei ON » CCENT ERI E REM, IE Se. » dell'avamicie cio 2a e RE e » E » CCM O E » 18 » UellaiCOnaNo do AS ENT ne ME » della porzione libera della coda 5) » delle orecchie, dall’intaccatura dell’an- fitraco alliaplicena > roh.in. AHEC: > 18 » del trago, dalla base del margine interno AE BPCO RETI I A E LE NI (#)-R. Riboway - A Nomenclature of Colors for Nituralist, pl. IH; n.16, n a Ù ra) SILE 4) ssa Atena DI ena MI pai mid pt ta vi e dia [ri Pi i bi : n ao N wr Seppi PT i aga È Tenerani dl paga è A dos dia PA gonone Ds Rex il Fonsi n, VASCA n 4 V: I nike Poli abporten RUUVI ì Ì Da i RA LTT manto) si PALI FAN RIaAIO, A UN: ta, î «eni ito) replapinite Pao, = TCA “ Mid "gini FORINO, Lighsy dro Preda e #7 qa tia: L'UUZAIITATATI "Apuana vitata. difatti, TIUPSÀ Me sc Wie - PRIVLATA “attggeti1) 1 tt000 “pc AINIBESIRIS TERI 2 TONE TERE TITAANST ESM AT ET TTT ai Martiia tati so: Tren Bart, of edite Meat i MIST AT pone aretha ci A apri Relifi ta PALO Mila Neo | pu neanione. ETRO Lia SOR dite rv ra give Sync Loveno apptttu: APNETIIO 0" "NI, NEGIETE VAGO (SEMI N irc LO pe rta rioni Dego POPUP huh Guerin MADE Del dnari «Vitti; dii ar bo a > Miietic A ATEITI) [rta i tirava: 184 SERI. pae rt SALITA "pa RETE, I ia dia di pata ht belovale PA Tel STATI prat ili IOZINSINE IT ORTRIAI VI PTOTTA LI Age PAR: : SV VRIRBEBE pr I | noli foto PIU LZ Rata ir. ET si Paga i LORTTTPARINTI O DI N tte Magia LORI LIO NERI TLT VATI Me. ni illo > ill Mo Actnin dardo a "AMA 06 La TARRABPOI TO + O o E PI NITIDA & "Tn sub 0 (RUE MAD, regia quateznà # toa Ti dA, pie (ella è Pad at î i I Pol n n Vea ‘ dela Mi ToSt POLI : Ò i ATI Lai i n / IS di — bi di Te nat (1) ini dI da 10 ' l bri 2 #) Lol 4 ' . b LWABRC) . I A < à; . - # 7 40 - Tip. Gerbone - Via Gaudenzio Ferrari, 3, Torine ‘di ni a ti i Lai 7 INC, sian o RCS Da » BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino mm N. 547 pubblicato il 20 Gennaio 1907 Vor. XXII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI DG E Dr. ERMANNO GIGLIO-Tos Professore di Zoologia e di Anatomia e Fisiologia comparate nella R. Università di Cagliari. ORTOTTERI NUOVI (DIAGNOSI PREVENTIVE) ACRIDIDAE Gen. Euprepocnemis Fieb. E. ibandana n. sp. — Ferrugineo-testacea, sulco infraoculari, pro- noti dorso, vitta obliqua cattosa nitida in lobis deflexis, macutis eli- trorum, geniculisque posticis nigricantibus. Costa fronlalis lala, nilida, sparsim minute impresso-punctata, clypeum versus dilatata, ad clypeum evanescens, ad ocellum tantum minime foveolala, pone antennas via angustata. Carinae laterales frontales distinclae. Vertex cum fastigio carinulato, inter oculos costa frontali saltem latior. Antennae tongiusculae, extus fuscescentes. Pro- notum poslice vix dilatatum, dorso solito modo hujus generis nigri- cante, carinula media subtiltima, integra, carinis lateralibus obtuse rotudantis, callosis, nitidis, a margine antico ad sulcum posticum perductis, pone sulcum posticum evanidis: prozona quam metazona longiore: margine antico pronoti rotundanto-truncato, margine postico magis rotundato producto: metazona tola valde impresso-punctata praeserlim in angulis humeralibus el in lobis deflexis : lobis deflexis fascia obliqua, nitida, cattosa, nigricante inter marginem anticum et sulcum posticum. Tuberculum, prosternale cylindricum, crassum, apice late rotundato. Spatium inter lobos mesosternales longius quam li alius, lobis ipsis margine interno recto, angulis posticîs late rotun- datis. Lobi metasternales pone foveolas sub-contigui. Elyltra apicem abdominis vix attingentia, vel interdum vix superantia, vitrea, venulis rariîs instructa, area anali pallidiore tantum densius reticulala, apice rotundato, maculis fuscis irregulariter adspersa. Alae virescente-hya- linae, venis fuscis. Femora postica apicem abdominis vix superantia, carina supera remote obsolete serrulata, sulco geniculari nigro, în- terdum vilta longitudinali irregulari nigricante in area externo- media notata. Tibiae posticae exlus spinis 9-10, iîintus spinis 10-11 eburneiîs, dimidio apicali nigro, armatae, albo-pilosulae, coeruleae, apicem versus sanguineae, sublus, basim versus, annulis duobus în- completis albidis ornatae. Tarsi postici sanquinei. Mas: statura minore, intervallo loborum mesosternalium angu- stiore, lamina subgenitati brevi, subaculta, integra, cercis a basi sensini gracilescentibus, acuminatis, apice incurvo : lamina supraanali cordi- forme, elytris abdomine longioribus. Longit. corp. maris 20 mm. — foem. 30-52 mm. » pron. » 4,5 »° ia "5.50 » » elytr. » 14 vi n RIZZO » fem. post. >» 13 via 9200 Tre femmine, due maschi ed una larva da Ibanda. Questa specie, appartenente senza dubbio al genere Euprepocnemis, e per la forma del tubercolo prosternale e per quella dei cerci del maschio, come anche per il numero delle spine alle tibie posteriori, è molto somigliante a £. plorans Charp. da cui tuttavia differisce per le dimensioni minori e più specialmente per le elitre che in tutti gli individui da me esaminati oltre che essere più corte, sì che raggiun- gono appena l’apice dell'addome, sono anche più trasparenti, con poche nervature, fuorchè nell’area anale. Solo nei maschi e in qualche fem- mina le elitre oltrepassano l’addome, ma presentano sempre caratte- ristica la loro apparenza vitrea e la scarsezza della reticolatura. La colorazione delle tibie posteriori in questi esemplari conservati in alcool è scomparsa, come avviene di solito, ma avendo avuto la fortuna di trovare, fra alcuni Ortotteri giuntimi mentre lavoravo dal lago Moero e conservati a secco, alcuni individui di questa medesima specie ho potuto constatare che la colorazione delle tibie e dei tarsi posteriori ricorda molto quella delle medesime parti in £. plorans. PYRGOMORPHIDAE Pyrgophyma nov. gen. Corpus fusiforme. Caput porrectum, în eodem plano pronoti jacens, fronte a latere visa valde concava, tereti, carinis lateralibus nullis, «costa frontali nulla, tantum inter antennas distincta, laminala, summo apice sublillime sulcata. Oculi obliqui. Antennae prope oculos insertae, longae, crassiusculae, leretes. Fastigium verlicis ante oculos longe productum, marginibus lateralibus parallelis, apice rotundato, sulco longitudinali profundo instructum. Pronolum in prozona con- vexum, sulciîs distinctis, în metazona planiusculum, elevalum, fo - veolis profundis, magnis, circularibus impressum, margine postico, carinis lateralibus metazonae, dorsoque prozonae tuberculis elevaes plurimis obtuse coniîcis inslruclis: lobis deflerxis tuberculits mino- ribus, rarioribus instructis, margine infero dimidio antico rotun- dato-exciso, dimidio postico recto. Lobi meso-et metasternales late distantes. Elytra dense reticulata, lata, abdomine longiora, apice 0Di- que iruncato. Alae elytris subaeque longae. Femora postica parun incrassata. Tibiae posticae margine externo spina apicali inslrucla?. Species typica: Pyrgophyma sabaudum. Questo bel genere è ben distinto da tutti gli altri di questa fa- miglia. Per la forma del fastigio del vertice somiglia al gen. Atracto- morpha ed affini, mentre per la forma del torace e per i tubercoli che lo adornano è assai somigliante al gen. Phymateus. I buchi della metazona del pronoto sono grossi, profondi e numerosi. P. sabaudum n. sp. — Ferrugineum (vel viride ?) antennis fuscis, apîce flavo, elytris ferrugineis apicem versus virescenlibus, areolis fuscis, alis flavis (vet flavo-aurantiacis 2) parte untica fusca, femoribus carina infera alternatim nigro flavoque notala. Tibiae poslicae cinna- barinae (2) exlus spinis 7, intus spinis 10 apice nigro instructae. La- mina supraanatlis foeminae triangularis, acuminata. Lamina subge- nitalis foeminae apice medio triangulariter producta, sulcata. Lamina supraanalis maris brevis, triangularis. Cerci maris breves, apice sub- acuto. Lamina subgentialis brevis, apice obtuso, subtus sublillim? sulcato. Long. corp. maris mm. 26 foem. mm. 30 » pron. » MD » » 0/55 » elytr. » SL 19: UA » fem. posi. » EN 13 » ii (7) Due maschi ed una femmina da Entebbe. Dedicata a S. A. R. Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi - Gli esemplari or ora descritti sono stati conservati in alcool e quindi hanno molto alterata la loro colorazione. Io credo che negli esemplari vivi il capo ed il pronoto sieno di color verde scuro e le elitre di color verde più chiaro. } di ata hr È i i cENLA) PRIRUITÀ, SLA LS io ant ki io PULIRE inni PT mo call da PA a RIETI PRES tte È r toa pg ti SA iv at CI CAI tti turi Yi Host î by ETTORE ji pero (Po) TRN su N i 4! sw DIST " To Med Lat ni è n { ts Set A SCCI 4 Li i LALA Ta Db farinti UV Ù i i ì (RA II 13 i regio lad'i iu” IV DA hi li b Brent e 194 w % I Ò 6 OT vg tia Ì CI, È : if b4 y ) ITER E IRA EA PRATO MEA CAROTA ALIA da se i LA Cig ian sli 4 i ai \ Ù di x K\ a vt Lo i REST Re Ain È: : dei, MER TERI SIR EURI (AS NRE La SIA “VALI #45 N i IILUATUAO og ni TA E VURARTO dui pesi ì LE PE, ai sil È K 5: ( saio PCINEN ITA ; phon “ari ist { ‘ vid e ee Kg 5100 A Pr Otto isdn ta Ugo OMO Ore. vlc rtl Lib pitone DI odi Ure “61 92 ialoò gl OSTAIE PAN SOR 4 143 ; À dA 19, INARE SA È 1 3 cA di p RA RAI NERE «n To OLE, N63 Musei di Zoelogia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 548 pubblicato il 30 Gennaio 1907 Vor. XXII EpoALDO ZAVATTARI” Di alcuni Imenotteri della. Somalia Italiana La piccola collezione, di cui presento ora lo studio, venne riunita dali Pehente-Cesare-Taramasso, durante la sua guarnigione in Somalia e donata insieme ad altri interessanti animali al R. Museo Zoologico di Torino. APIDAE. Megachile. gratiosa, Gerst. Friese, ;Bienen Europas. Teil V, 1899; p. 207, n. 159. 1 Esemplare 9 di Mogadiscio. Questa specie descritta del Mozambico: e per lungo tempo solo ci- tata di questa regione è annoverata da. Friese pure. dell'Egitto. Schulz (Hymenopteren-Studien. Leipzig 1905 p. .17) cita anche questa: specie di Zanzibar; ritrovandola.ora in Somalia si viene ad estendere la sua diffusione,su tutta la costa orientale dell’Africa, dall'Egitto al Mozambico. VESPIDAE. Eumenes mavitlosa.De-Geer. Sauss., Étud. Fam. Vespy I, 1852; p..49, n. 30. (Eu. tinctor Ch.) 2.Esemplari..< di.Merca.. Questa specie è comunissima in tutta l'Africa, dall’Egitto al Mozam- bico ed al Congo. Synagris xanthura Sauss. sauss., M&lang:rhyménmopt. 1864, p. 187, n.:9. 2 Esemplari 9. di Merca. Specie. come;la precedente diffusa i in quasi tutta l'Africa equatoriale ‘ed, australe, osservata pure da-Magretti (Ann. Mus. Civ. Gen. Ser. 2 Vol .NEX). della Somalia. 'Icaria cinc'a Lep. | Parra PRPBBEMORE Sauss., Étud. Fam. Vosf. II, 1852, p. 39, n. 18. cali; "a ga 3 Esemplari 1 di — 2 © di Merca. i Anche questa è specie comune in tutta VAfrica centrale e meridio- nale, Senegambia, Colgo Africa orientale, citata da Magretti (Ann. Mus. «Civ. Genova Ser. 2 Vol. XIX) sede sont FORMICIDARB, ii) «Le Paltothyreus tarsatus Fab. Mayr. Verhand. Zoolg. Gesel. Wien XII, 1862, p. 736 n. 1. 1 Esemplare 9 di Merca. Specie diffusa in tutta l'Africa e citata a Emery parecchie volte «della Somalia. SPHEGIDAE Ammophila (Psammophila) tydei Guill.. Andrè, Hyménopt. Europ. Alger Lib 1836, p. 82 (Amm. ci a | p:85 (Amm. argentata). SA valli 1 Esemplare @ di Merca, il quale sele n tutto Tadino gone già ha osservato Magretti (Ann. Mus. Civ. Genova Ser. 2 Vol. XIX, 1898-99) per un altro esemplare pure proveniente dalla a di. colore interamente rosso ferrugineo. E specie eminentemente variabile ‘hella colorazione e sparsa in tutta la regione mediterranea ed i in grande parte dell’Africa. Sphex (Chlorion) regalis Smith. ‘Kohl Ann. naturhist. Hofmus. Wien V, 1890, p. 179, n. 3. Ù pid Esemplare 9 di Mogadiscio. Questo ‘esemplare costituisce una forma di passaggio fra le due torme ‘ammesse da Kohl e descritte dapprima come due forme distinte : il Chlorion superbum Radoszk e lo Sphex eximius André. Invero col primo ha di comune: Die Fliigel russig schwarz, vio- lett glinzend, colla seconda, Kopf und Beine mitunter SETUS ‘tvimher Pechròthe iibeXgenend und Brustkasten schwarz. Questa specie citata del Sudan e poi della fogione "rdsnibita e ell’Afvhanistan'è ‘per la prima volta, per quanto mi risulta, annove- rata fra le specie somaliche. ili V Me ERIC Sphex (Harpactopus) aegyptins Lep. 1 Do Pri Kohl.. Ann. naturhist.. Hofmus. Wien V, 1890, p. 351; ‘n.' 48. 1 Esemplare 9 di Mogadiscio. hr Specie abbastanza diffusa; fu riscontrata sulle coste del bacinò orien- tale’ del‘‘Meditert'aneo; ‘in India) Abissinià, Mauritius ed ‘anche della. -Somalia. (Magretti Ann. Mus. Civ. Genova Ser:'2 Vol. X 1890-92).-* “Sceliphron spirifex Lin. i p Bo i André, Hyménopt. Europ. Alg. III, 1886, p. 103. ik 1 Esemplare ‘9 di. Merca. "Comunissima in tutta l'Europa meridionale ed in tutta l'Africa. Ampulex compressa Fabr. CEI ppi Kohl., Ann. naturhist. Hofmus. Wien VIII, 1893, p. 491, n. 10. 12 Esemplari 4 9 — 8 d' di Merca. Specie comune alle regioni etiopica ed indiana ed a Madagascar. Gi Ampulex conigera Kohl. Koh]., Ann. naturhist. Hofmus. Wien VIII, 1893, p. 491 n. 12. 3 Esemplari $ ‘di Merca. ARE Questa specie, per quanto mi risulta, non è ancora stata trovata in «Somalia. Sopratutto interessante è il ritrovare insieme le due specie; infatti ambedue furono inviate nello stesso tubetto. Ho osservato at- tentamente i vari esemplari, credendo di ritrovare qualche forma di ‘passaggio, invece ho riscontrate le due specie perfettamente distinte, ben caratterizzate, così, come appunto nota Kohl, differiscono notevol- mente per la forma del capo, degti*angoli supero laterali del metato- race, per la punteggiatura ben differente delle tibie posteriori, così l’Am. conigera Kohl presenta Mittel und Hinterschienen hinten sehr deutlich und méssig dichlt punktiri, mentre la compressa Fabr. offre Hinlerschienen hinten glatt nur hie und da mit einem Punkte. Bembex olivata Dahlb. Handlirsch., Sitzb. Akad. Wiss. Wien CII, 1893, p. 894, n. 131. 1 esemplare 9 di Mogadiscio. Specie esclusivamente africana già segnalata da Magretti della So- malia (Ann. Mus. Civ. Genova Ser. 2 Vol. XIX) molto affine alla Bembex ‘mediterranea Hand., propria di tutto il bacino del Mediterraneo. MUTILLIDAE. Matilla robecchii Magr. Magretti, Ann. Mus. Civ. Genova Ser. 2, Vol. X, p. 952 n. 4. 1 Esemplare 9 di Merca. ‘Specie descritta della Somalia e non riscontrata per ora in altre regioni africane. i POMPILIDAE, Pompilus metemmensis Magr. Magretti, Ann. Mus. Civ. Genova XXI, 1884 p. 565, n. 82, 1 Esemplare 9 di Mogadiscio. | Specie descritta delo-Scioa e poi riscontrata in gran parte d d'Africa OFientatest tà ‘ment l'icndicranto sor cpntati SE auf: de EVANIIDA HH. Evaniaappendi zaster Lin. Schletterer., Ann. naturhist. Hofmus. Wien IV, 1889, p. 136. 4ESemplari ;' di Merca e MOc4 USO: Specie COSMIOREI E CIII &Yrs 1DI DA E. Stilbum splenlidum Fabr. | 5% Huysson., (André) Hymé nopt. Europ. Alg. Vol. VI, 1891, p. 676. 2 Esemplari g di Merca. Specie molto variabile e comune all’ Africa, Asia, Europa, ed Australia. reGT—_T_==-=4=>-4-==555775 29 - Tip. P. Gerbone, via trauilenzio Ferrari 3 - Torino. BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 549 pubblicato il 27 Febbraio 1907 vasi XXII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XIII. Prof. FILIPPO SILVESTRI CRYPTOPS Aloysii Sabaudiae nov. spec. (DIAGNOSI PREVENTIVA) Ochroleucus capite ochraceo, setis brevibus parum numerosis in- structus. Caput: lamina cephalica sulcis duobus posticis submedianis abbre- viatis antrorsum parum convergentibus exarata et punctis minimis non- nulis impressa. Antennae breves, 17-articulatae, resupinae segmentum secundum superantes, articulo decimo aeque longo atque lato. Pedes maxillares subcoxis antice parum productis, externe sat rotundatis, in medio paullulum sinuatis et in margine ipso setis attenuatis 3 +3 instructis, ungue terminali longo, attenuato. Truncus: tergitum primum sulco transversali antico a lamina ce- phalica partim obtecto et sulcis duobus submedianis parallelis distincte exaratum, tergita coetera sulcis duobus submedianis et a tertio sulcis duobus sublateralibus exarata. Sternita laevia, cruciatim sulcata. Ster- nitum ultimum partem posticam versus aliquantum angustatum, an- gulis posticis rotundatis, setis nonnullis instructum. Pedes setis sat numerosis et sat robustis instructi tarso uniarti- culato. Pedes penultimi setis tantum sparsis in articulis distalibus et etiam spinis nonnullis in articulis basalibus aucti. Pedes ultimi sub- coxis poris paucis 11-12, spatio permagno subcoxarum marginem posti- cum haud attingentibus, et setis. nonnullis auctis, coxa et femore in- terne spinis sat numerosis armatis et coxa etiam dente apicali interno, tibia dente apicali externo parvo et dentibus 5 inferis aucta, articulo primo tarsali dentibus 2 infra armato. Long. corp. ad mm. 12. Habitat: Butiti. Osservazione. Questa specie è molto affine al Cryptos numidicus Lucas, però è ben distinta per il numero minore dei pori alle subcoxe dell’ultimo segmento, per il numero dei denti della tibia e del tarso delle ultime zampe, nonchè per la forma e per le setole delle sub- coxe dei piedi mascellari. ia > aa A Di 3 dat dà È Da A Va n EMIGA ALII. DA ni A, b oli RIE, iogn È ri il t A i To paiono: dalai n] FROVTI ‘EIDOR "an fp Ma; sa jan Ti MO, uc AMIR DI nell o so LAV » Periti Crt tO IA pie dò % a, Non, gli imibh b VALE SQRT ONE GRA QUE nat LIT) i pati ti Rao vi L'ARALO: »; È LI HA; i Li i Lo sfizi Mutant ali d RITARE RI se f n be PRRL: St Ì vob MIE IE badi ti *) Uro ui 4 S Li ; | a Î i # 1 @ ei ni Mi ù Ù P I A, Pa TT, | Ù i | Ca LA ù ; x * DX) 7 | de bi : È I N ito SARE RITAZO TIT i | ali ny r) MNT en LANA WIR, STILO ARR IO ETRO RIO, 0, > TO ERANO è y b Mino "i Ù i a 1 vi; piaga MS A, | STA RA Da hi ° ì M i 5 I i i ù tha dsl RU e rg curando Nic i Pa (TI Pa ù pica mi; SUI peg Py tg. 0t ù pa | | a LT 3 FILI 199 Li QULAN È \ i Vr} ; VITE F Ye VO, h È dept % gt DI È Cita i : ' 4 i “RR & ola ne alba R | E; pri W4 (9084 i 7) \ MI: T Mezzi | si ca LI pur va Di % DI i» 4 da SI A , ] fi Iso n i, YUE i Li pa boe a. rà è i Bigi A IL y Td Y ll n) i N h il, VI 19 i E pi - i 9 LA MR ALIT 2) È | Ù n ì 4 t le i Ni PETS TANO RI . ; DT dg i LR LUPO VA i LIA "ROSATI IM dela 13 tara Pig INIT tt NIBNO s TAR TA be RR niet UE pelvah SEL POR ii» CL A, Di #05 y A î x si : VI Pu n, da n , È x (fd 478 LE . Tia Vi tia LA rw TR ini e. PR N n I A DI) i Ù negri: culti hg: SUI NIVEA RI VARI AIA TO VIT NY : | } i Mise VU Mi n N) LA u > : / } ' ) \ di A AIR h la ni RO PNdSS i 4 i ‘ si U; i ini ILE Da ui ati maoiredait der | ner 1 4, Pol Fi v Ar & Ciad o a A + pi de pie N , u b: LI I 3 Gy 7 i h Li dire n sa ti è i î ' ; n ti ti i (3 hi 4 NT 5 ; ì I) ) : v , n. i Ne Pa ci O TN (MRI vall Vis i Î i E ì NP a ‘è i N Î Pa) Î n NI hi 7 . a n Y L] î ” 126 - Tip.Gerbone = Via Gaudenzio Ferrari NT, d . ” È du DOt:t:Fst INO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 550 pubblicato il 10 Marzo 1907 Vox. XXII EpoARDO ZAVATTARI Imenotteri dell'Alto Zambesi raccoiti dal Rev. L. Jallà. ll Rev. Luigi Jallà missionario evangelico a Kazungula (Alto Zam- besi) donava nel 1896 al R. Museo Zoologico di Torino numerose ed interessanti collezioni zoologiche, da lui riunite nell’Alto Zambesi. Fra queste raccolte vi erano pure alcuni pochi imenotteri rimasti fino ad ora indeterminati, eccezione fatta per le formiche, dei quali presento ora il risultato dello studio da me fattone. APIDAE Melipona africana Stadlm. Stadelmann. Hymenopteren Ost Africas 1898, p. 21, n. 8. 1 Esemplare ? di Kazungula. Riferisco alla specie di Stadelmann, descritta di Zanzibar, ATE unico esemplare, che è in cattive condizioni di conservazione; tut- tavia dall'insieme mi pare corrisponda assai bene alla descrizione di questo autore. Xylocopa ineostans Smith. Vachal. Miscell. Entom. VII, 1899, p. 148. 2 Esemplari 9 di Kazungula. Specie diffusa nell’Africa meridionale, Tanganica ecc. e nello Scioa. Xylocopa caffra Lin. var. mossambiea Grib. Vachal. Miscell. Entom. VII, 1899, p. 146. 1 Esemplare 9 di Kazungula. Questa varietà era nota soltanto del Mozambico e Tanganica. | IO) | VESPIDAEKE Synagris xanthura Sauss. Sauss. Mem. Soc. phys. Hist. Nat. Genève, XVII, 1863, p. 187, n. 9. 1 Esemplare 9 di Kazungula. Diffusa in gran parte dell’Africa equatoriale ed australe, Mozam- bico, Delagoa. Rbynchinm Incetuosam Gerstr. Gerstricker. Peters Reise in Mossamb. Zool. V, 1862, p. 467. 1 Esemplare 9 dell’Alto Zambesi. Specie propria del Mozambico, Delagoa. FORMICIDAEK* Dorylus nigrigans Ill. var. molestus. Gerst. Emery. Zoolg. Jahrbich. Abth. Syst. VIII, 1895, p. 710. Moltissimi esemplari ® di Kazungula. Specie diffusa a tutta l'Africa equatoriale ed australe. Dorylus brevinodosns Mayr. Emery. Zoolg. Jahrbiich. Abth. Syst. VIII, 1895, p. 717. Molti esemplari © di Kazungula. Come la precedente diffusa in tutta l’Africa tropicale dalla Costa d’Oro fino all’Africa orientale. Dorylus brevipennis Emery. Emery. Zoolg. Jahrbiich. Abth. Syst. VIII, 1895, p. 721. 5 Esemplari & di Kazungula. Specie descritta dell’Africa occidentale (Tabora). Carebara vidua Smith. Smith. Cat. Hym Brit. Mus. VI, 1858, p. 179. 4 Esemplari 9 di Kazungula. Specie comune in tutta l’Africa tropicale ed australe. Paltoihyreus tarsatus Fabr. Mayr. Verhand. Zoolg. Gesell. XII, 1862, p. 736. 1 Esemplare 9 di Kazungula. Come la precedente è specie comunissima in tutta l'Africa. Plagiolepsis custodiens. Mayr. Mayr. Sitz. Akad. Wiss. Wien. LIII, 1866, p. 493. 1 Esemplare $ di Kazungula. Specie propria specialmente dell’Africa austr ale. * Le formiche furono determinate or sono tre anni dal prof. C. Emery. SPHEGIDAE Ammophila tennis Pal. d. R. var. eyaniventris Guér. Guérin. Magaz. de Zoolg. XIII, 1843, p. 9. 1 Esemplare $ di Kazungula. Specie citata di Zanzibar, Senegal, Delagoa. MUTILLIDAE Dolichomntilla sycorax Smith. Sich. Radoszk. Hor. Soc. Entom. Ross. VI, 1869, p. 232. 4 Esemplari g di Kazungula. Fra questi quattro esemplari ve ne ha uno raggiungente appena i 9 mm. di lunghezza, ma per nessun carattere differente dagli altri tre esemplari. La colorazione, la scultura, la forma delle carene ad- dominali ventrali sono perfettamente simili nei vari individui. La scultura si presenta alquanto più minuta, i punti un po’ meno grandi, ma null’altro, tutto n’è ridotto in proporzione della riduzione della mole. Rimasi dapprima alquanto dubbioso se questo carattere unico di mole così differente (tanto più che Andrè dà come limiti costanti 13-23 mm.) potesse essere sufficiente per costituire una varietà minore, ma avendo trovato citato da Andrè (Ann. Mus. Civ. Genova S. 3, Vol. I, (XLI), 904-905, p. 223, n. 4) un caso identico a proposito della Dolicko- mutilla guinec:sis Fab. specie generalmente confusa con la Dol. sy- corax Smith, ni sono convinto che questa differenza non aveva alcun valore specifico. — Specie diffusa in gran parte dell’Africa australe e nell’Abissinia. Mutilla tettensis Gerst. Sich. Radoszk. Hor-soc. Ent. Ross. VI, 1869, p. 254. 1 Esemplare 9 di Kazungula. Specie propria del Mozambico. POMPILIDAE Salins (Cyphononyx) croceicornis Duf. Lucas. Pompiliden Ost Africas. 1898, p. 64. l1 Esemplare 9 di Kazungula. Specie comune a tutta l’Africa equatoriale ed australe. Salius (Cyphononyx) splendes. R. Luc. Lucas. Pompiliden Ost Africas. 1898, p. 65. 1 Esemplare 9 di Kazungula. Specie assai diffusa in Abissinia, Golfo di Guinea, Africa orientale. Salius (Hemipepsis) vindex Smith. Lucas. Pompiliden Ost Africas. 1898, p. 70. 1 Esemplare 9 dell’Alto Zambesi. Specie propria di tutta l’Africa orientale, Mozambico, Zanzibar ecc. CHRYSIDIDAE Stilbum splendidum. Fabr. Buysson. (André) Spec. Hym. Europ. Alg. VI, 1892, p. 676. Due Esemplari g di Kazungula di cui uno riferibile alla var. amethystinum Fabr. Specie comune a tutta l'Europa, Asia, Africa ed Australia. Chrysis lyncea Fabr. Mocsary. Mong. Crisid. 1889, p. 582. 1 Esemplare 9 di Kazungula. Comunissima in tutta l’Africa, riscontrata pure in Arabia ed a Giava. 158 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari. 3 - Torino. BOLLETTINO Musei di Zoclogia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino 1907 N. 554 pubblicato il 19 Marzo SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S.A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XIV. Dk. LuiGr COGNETTI DE MARTIIS Assistente al R. Museo Zoologico di Torino Lombrichi nuovi del M.te Ruwenzori (DIAGNOSI PRELIMINARI) Subfam. Trigastrinae. Dichegaster excelsa n. sp. Un esemplare giovane. Bruno, giallognolo. Setole geminate: 4a — de — Bab = 3cd; dad poco |, perimetro. Pori dorsali */; Clitello 13° — 20”. a sella sui quattro ultimi; area genitale affondata, quadrangolare, circoscritta da un orlo tumido, con margini laterali convessi verso la linea mediana ventrale, paralleli ai solchi seminali. Due paia di aperture delle spermateche. Ghiandole calcifere 3 paia al 15°, 16°, 17°. Ultimi cuori al 12° Cinque serie di nefridî su ciascun lato dietro al clitello. Testes liberi al 10° e 11": sacchi seminali racemosi, un paio all’ 11° e un paio al 12°. Prostate tubulari, ondulate e ripiegate su sè stesse, disposte: quelle del primo paio parte nel 17° e parte nel 18°, quelle del secondo paio parte nel 19° e parte nel 20° segmento. Setole peniali di due forme; in ogni sacchetto: a) una setola terminata in punta lungamente sottile, on- dulata, lunga mm. 1,2, spessa alla base mm. 0,015; 0) quattro 0 cinque setole terminate in un tratto poco più sottile, dritto, ruguloso, con capocchia apicale, lunghe al più mm. 1,1, spesse alla base mm. 0,008. Tutte le setole peniali sono ornate di dentini sparsi sulla metà distale. Spermateche distinte in ampolla piriforme e canale meno rigonfio mediante una costrizione; il canale porta al tratto prossimale un di- verticolo cilindrico, sferico o bilobo all’apice. L. 18 — 25 mm.; D.2—3 mm.; Segm. 50 — 75. Loc.: Al piede del Ghiacciaio del Monte Duwoni, m. 4500. Dichogaster Sellae n. sp. Un esemplare giovane. Bruniccio. Capo pro-epilobo ‘|,; solco longitud. mediano dorsale sul 2° segmento. Setole geminate: aa = de = 445; ab = ca; da alquanto >, perimetro. Primo poro dorsale */; Area genitale non affondata, solchi seminali poco arcuati a convessità rivolta esternamente. Due paia di aperture delle spermateche. Ghiandole calcifere 3 paia al 159, 169, 17°. ‘Ultimi cuori al 12° Setole peniali al 17° e 19°, una per folli- celo, strettamente ondulate presso l’apice che è forteniente uncinato: il tratto ondulato porta parecchie minute spine. Lingh. mm. 2,5; diam. massimo mm. 0,065. Spermateche con ampolla tondeggiante e canale piriforme, separati mediante una strozzatura; diverticol, delle spermateche anteriori peduncolato, uniloculare, diverticolo delle sper- mateche posteriori peduncolato, pluriloculare. — L. 50 mm.; D. 4 mm.; Segm. 105. L0c.? Boro, Me 199I2 Dichogaster Ruwenzorii n. sp. Un esemplare. Bianco-gialliccio. Capo pro-epilobo '/,. Setole geminate: aa = be = circa 4 ab; ab = cd; da = circa *|, perimetro. Primo poro dorsale * ,. Clitello a cingolo, 12° — 19°; area genitale poco tumefatta, quasi qua- drata, con papille ai quattro angoli; solchi seminali dritti. Due paia di aperture delle spermateche. Ghiandole calcifere tre paia al 15°, 169, 17°. Ultimi cuori al 12°. Nefridì in 5 serie rettilinee su ciascun lato, dietro al clitello. Testes liberi al 10° e 11°, sacchi seminali un paio all’11° e un paio al 12°, racemosi. Receptacula ovorum racemosi, un paio al 14°. Prostate tubulari, con tratto ghiandolare ripiegato a zig-zag, disposto, per le prostate del primo paio, parte nel 17° e parte nel 18° segm., per le prostate del secondo paio, parte nel 19° e parte nel 20° segm. Setole peniali al 17° e 19°, una a tre per follicolo: terzo distale noduloso, con poche serie alterne di spinule, apice espanso in un piccolo calice. Lungh. mm. 1,5; diam. a metà mm. 0,04. Spermateche con ampolla oblunga e canale quasi di ugual dimensione ; divertic peduncolato uniloculare. — L. 85 mm.; D. 3-4 mm.; Segm. 86. Loc.: Monte Ruwenzori, versante del Congo, a 4000 m. Dichogaster daemoniaca n. sp. Quattro esemplari. Gialliccio. Capo prolobo. Setole geminate: 4a = de = 4 ab; ab = cd; dd = circa */; perimetro. Primo poro dorsale %/,. Clitello a cingolo ‘/, 12° — 19°. 20°, mal distinto nell’intervallo medio ventrale (aa). Area genitale non affondata; solchi seminali convessi verso la linea me- diana ventrale, presso le aperture prostatiche brevemente arcuati in senso opposto. Aperture delle spermateche due paia. Ghiandole cal- cifere tre paia al 15°, 16°, 17'. Ultimo paio di cuori al 12°. Dietro al clitello 3-5 nefridî per lato, non allineati in serie longitudinali Da- rallele. Testes al 10° e 11° inclusi in capsule seminali periesofagee :; sacchi seminali un paio al 12°, piccoli, racemosi. Prostate tubulari, disposte come in Dich. Ruwenzorti. Spermateche con ampolla ovale e canale lungo il doppio di questa, diverticolo peduncolato uniloculare. — L. 40-55 mm.; D. 2,5-5; Segm. 100-125. Loc.: Monte Ruwenzori, versante del Congo a 4000 m., e Valle Mobuco fra 3000 e 3800 m. Dichozaster toroensis n. sp. Cinque esemplari. Cenerognolo. Capo pro-epilobo ‘,. Setole geminate: aa poco > 2 48; de poco > 3 ab; da= circa °/s perimetro. Primo poro dorsale 5/;. Cli- da — tello 13° — 20°, a sella, tranne al 15° e 16°. Area maschile quadran- golare, solchi seminali lievemente convessi verso la linea mediana. ventrale. Papilla mediana al 14°. Aperture delle spermateche due paia. Ghiandole calcifere tre paia al 15°, 16', 17°. Ultimi cuori al 12°. Su ciascun lato quattro serie allineate di nefridî. Testes liberi al 10° e 11°; sacchi seminali due paia, all’11° e 12°, racemosi. Sacchi ovarici al 14°, pure racemosi. Prostate tubulari, tratto ghiandolare arcuato, disposto in due segmenti contigui 17°-18° e 19°-20°. Setole peniali, una. per follicolo, al 17° e 19°; leggermente clavate all’apice, ornate di lievi escavazioni. Lungh. mm. 0,8; spessore mass. mm. 0,008. Spermateche con ampolla piriforme e canale di ugual lunghezza, diverticolo pedun- colato uniloculare. — L. mm. 20 — 26; D. mm. 1; Segm. 63 — 100. Hoc: Loro m. ‘1032, OCNERODRILINAE Gordiodrilus moebucanus n. sp. Cenerognolo. Capo prolobo. Setole strettamente geminate, in nessuna. regione ingrossate: aa = */, bc; be" Mia al 3 URI: N09; n ) bi 59 * si ) N o ci Hei . = i b E OSTRA iu) du I e 7: ae ser î +. fg F$ ih ECT BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 555 pubblicato il 12 Aprile 1907 == VII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XV. Dott. M. G. PERACCA NUOVI RETTILI ED AMFIBII (DIAGNOSI PREVENTIVE) Lygosoma (Siaphos) Aloysii-Sabaudiae sp. n. Corpo molto allungato, estremità poco sviluppate, che restano di- stanti tra di loro quando le estremità anteriori e posteriori sono ri- spettivamente tirate lungo i fianchi di una distanza eguale in lun- ghezza all'estremità posteriore nell’esemplare più grande; pollice del- l’estremità anteriori rudimentale, senza unghia. La distanza tra la punta del muso e l’estremità anteriore è contenuta due volte tra l’a- scella e l’inguine nell’esemplare più grande e da una volta e tre quarti ad una volta e mezza negli esemplari man mano più piccoli. Muso breve, ottuso, arrotondato, non sporgente sulla mandibola infe- riore, a canthus rostratlis arrotondato; rostrale largo, largamente in contatto per una sutura rettilinea col frontonasale, che è direttamente in contatto coi nasali; frontonasale più largo che lungo in contatto largamente col frontale; prefrontali piccoli, largamente separati sulla linea mediana (fusi col frontonasale in uno degli esemplari); frontale breve, in forma di triangolo isoscele (cogli angoli anteriori smussati dalla sutura coi prefrontali) assai più corto della distanza che inter- PIRO NR cede tra esso e la punta del muso, più corto dei prefrontali ed inter- parietale presi insieme, in contatto col primo e secondo sopraoculare; quattro sopraoculari di cui il secondo è il più largo; “a raci- gliari di cui il primo più grande e gli altri sei subeguali; fron topa- rietale ed interparietale subeguali; parietali largamente in Gontatto dietro l’interparietale; da uno a due paia di nucali. Narice aprentesi in un nasale intero o diviso inferiormente; in tre esemplari un piccolo postnasale ora separante completamente il ‘loreale dal nasale, ora in- cuneato tra l’angolo posteriore-superiore del nasale e l’angolo ante- riore-superiore del loreale; loreale più lungo che alto o tanto lungo quanto alto; labiali superiori, separati dall’orbita da una serie di scaglie, in numero di sei, di cui il quarto corrisponde al centro dell’occhio; occhio di cui la palpebra inferiore presenta un disco ovalare pellu- cido; apertura uditiva piccola, ovalare, di poco più grande della narice e situata sul prolungamento della commissura della bocca; 22 serie di scaglie sopra una linea circolare a metà del corpo, liscie, leviga- tissime e lucidissime ; scaglie anali eguali od appena più grandi delle circostanti; dita delle estremità anteriori e posteriori subcilindriche, fornite di unghie adunche, scoperte. Le estremità anteriori sono for- nite di quattro dita ben sviluppate, di cui le due mediane più lunghe sono eguali tra di loro e di un pollice rudimentale, ma evidente, senza unghia. Le dita delle estremilà posteriori sono ben sviluppate, in nu- mero di cinque, di cui il quarto è il più lungo. Le lamelle subdigitali sono liscie e sotto il quarto dito dell’estremità posteriore si contano 14 lamelle trasversali. Coda cilindrica, robusta, terminante gradatamente in punta, lunga almeno una volta e mezza quanto il corpo ed il capo presi insieme. Colorazione: parti superiori di un color bruno, iridiscente, più chiaro sui fianchi; labbra e parti inferiori biancastre. Capo con linee sinuose nerastre longitudinali. Sopra ciascuna squama delle parti su- periori e laterali a partire all’incirca dalla serie che va dall’ascella all'inguine si osserva una linea nero-bruna che unendosi a quella della scaglia precedente e seguente dà luogo a delle linee longitudinali pa- rallele che vanno dal capo all’estremità della coda. Si nota una linea nero-bruna dalla narice all’occhio ed un un’altra a cavallo di due serie di scaglie che va dall'occhio sui lati del collo fin sopra la spalla dove si unisce a due delle linee longitudinali scure. Le labiali supe - riori e le inferiori presentano ciascuna una macchietta nero-bruna- Le estremità sono superiormente dello stesso colore delle parti supe- riori, percorse da linee parallele bruno-nere che corrono sul centro delle squame; inferiormente sono biancastre senza macchie. Cinque esemplari di Mitiana ed uno di Toro. PASTE Misure : Lunghezza totale . È 3 , ; - nm. 425 Lunghezza del capo (dalla punta del muso al margine posteriore dei parietali). RR MET Larghezza del capo ì } i RR, 6 Dalla punta del muso alla spalla. 7 gono Dall’ascella all’inguine . ; ; : aa 28 Dalla punta del muso all’ano 4 : 4 Estremità anteriore È 3 3 3 1 Par 95 » posteriore . 5 : : da 13 Coda (in parte riprodotta) . ; : N76 Paracassina n. gen. Ranidarum. Pupilla verticale. Denti vomerini in due piccoli gruppi ovali tra le coane. Lingua subcordiforme, incisa posteriormente, libera dietro e sui lati. Timpano poco visibile. Dita delle estremità anteriori libere, «delle posteriori libere (o con traccie di palmatura) leggermente dila- tate all'estremità. Metatarsali esterni riuniti. Omosterno con un sot tilo stile osseo, sterno con largo manubrio cartilaginoso. Paracassina ebscura Blgr. Boulenger. P. Z. S, pag. 644, pl. XXXIX, fig. 3. Due esemplari di Toro, di cui uno mancante dei denti vomerini, che differiscono assai, come dirò nel lavoro completo, dal tipo descritto «dal Boulenger. i Ra aa x È Più ut o LI BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino === N. 554 pubblicato il 12 Aprile 1907 Vor. XXII Dr. EkManno GIigLIO-Tos Professore di Zoologia e di Anatomia e Fisiologia comparate nella R. Università di Cagliari. ORTOTTERI AFRICANI PARBESI ACRIDIODEA Nelle collezioni del Museo Zoologico di Torino esiste una serie di Ortotteri stati raccolti in varie riprese in Africa dai signori: Ingegnere Gariazzo, Dottore Ascenso, Tenente Cesare Taramasso, Capitano Ca- millo Lessona, Dr. Achille Tellini, in località diverse, e più special- mente : dall’Ing. Gariazzo nel Congo Belga dal Dottor Ascenso al Lago Moero dal Tenente Taramasso nella Somalia italiana dal Cap. Lessona nel Sudan dal Dr. Achille Tellini nella Colonia Eritrea. La presente pubblicazione ha per iscopo di dare un elenco delle specie raccolte, elenco che, se per una parte servirà a meglio far co- noscere la loro diffusione, per altra parte contribuisce con la descri- zione di alcuni nuovi generi e nuove specie ad aumentare le cognizioni nostre sulla interessante e ricca fauna ortotterologica africana. BAI PYRGOMORPHIDAE Gen. CHROTOGONUS Serv. Ch. abyssinicus Bol. Ch. abyssinicus BoLivar , Bol. de la Soc. esp. Hist: nat. Tom. IV, n. 2, 1904, p-i917. Riferisco a questa specie due maschi ed una femmina provenienti dall’Asmara e da Halibaret nella Colonia Eritrea i quali però non cor- rispondono esattamente alla descrizione data dal BoLrvar, perchè le ali sono più lunghe delle elitre. Tuttavia credo che si debbano rife- rire a questa specie meglio che a Cr. fumosos Bol., sia per la forma angolosa del margine posteriore del pronoto sia ancora per la dilata- zione della area mediastina delle elitre. La femmina differisce dal maschio per le dimensioni, come al so- lito, maggiori e per avere i granuli sul pronoto e quelli sulle elitre sia bianchi che neri più distinti. Ch. lugubris Blanch. — Una femmina da Agordat, e due altre raccolte dal tenente Taramasso, una a Mogadisciu e l’altra a Merca nel Benadir. i Gen. ATRACTOMORPHA Saus. A. Aurivillit Bol. — Alcune femmine e tre maschi dal lago Moero e da Boko nel Congo. Due delle femmine raccolte al Congo uguali nella forma e nelle proporzioni del corpo agli altri esemplari hanno però una tinta bruno-ruggine uniforme o tutt'al più sparsa di piccole punteggiature più scure. Gen. PYRGOMORPHA Serv. P. grylloides Latr. — Molti individui dei due sessi molto varî nella colorazione, ma generalmente ben costanti nella forma e nelle proporzioni del corpo. Essi provengono da Mogadisciu, e da Ras-Chedem, Halibaret, Asmara nella Colonia Eritrea. P. granulata Stàl. — Due femmine di color ruggine da Kwango nel Congo. Gen. PYRGOPHYMA Giglio-Tos. Questo genere che ho descritto in questo stesso Bollettino (547) è molto ben distinto dagli altri finora conosciuti per la forma del fa- stigio del vertice che è allungato, quasi lungo quanto il resto del capo, lineare, a margini paralleli, all’apice arrotondato, solcato profonda- mente per lungo, quasi simile a quello del gen. Atractomorpha e altri generi affini, mentre nella forma del pronoto ricorda assai peri nume- rosi tubercoli che lo coprono il pronoto del gen. Prymateus. Fra gli Ortotteri raccolti dall’ Ing. Gariasso nel Congo ho trovato AD due individui, un maschio ed una femmina, di un’altra specie di questo stesso genere, i quali essendo stati conservati a secco mostrano inal- terati i loro colori. Le due specie possono essere distinte nel seguente modo : Statura majore. Alis cinnabarinis apice fuscescente. Lamina su- praanalis maris apice decurvato. >, splendeas n. sp. Statura minore. Alîs aurantiacis, area unltica tota fusca. Lamina supraanatlis maris deplanata. i”. sabaudum Giglio-Tos. P. splendens n. sp. — Obscure viridi-olivaceum, antennis ni- gris, apice flavo, pronoti dorso in foemina toto circumcirca nigro late limbato, alis uniformiter cinnabarinis, apice tantum fuscescente, fe- moribus posticis flavescente-olivaceis, carina infera nigro-maculata, libiis posticis in foemina sanguineis basi apiceque extremo nigro, in mare luteo-aurantiacis basi late apiceque extremo nigro, extus spinis 7, intus spinis 10, extremo apice nigro, armatis. Lamina supraanatlis foeminae triangularis, acuta, subcompressa. Lamina subgenitalis foe- minae apice medio triangulariler producta, sulcata. Lamina supra- analis maris brevis triangularis apice decu'vato. Cerci maris breves, apice subacuto. Lamina subgenitalis brevis, compressa, apice obtuso, sublus sublillime profunde sutcato. Longit. corp. maris mm. 81 foem. mm. 46 » pron. » » 7 » » 9,5 » elytr. » vii » » 36 » fem. post. » * 191409 » ». 27 Un maschio da Madimba ed nna femmina da Boko nel Congo. Il maschio differisce dalla femmina per avere il pronoto uniforme- mente verde, mentre nella femmina il dorso è circondato da una larga fascia nera, e quindi anche i tubercoli sono neri, e per avere le tibie posteriori di un bel giallo, mentre sono di un rosso vivo nella femmina. Gen. PARASPHENA Bol. FP. picta Bol. Monogr. Pyrgomorph. Madrid, 1884, p. 91, fig. 10, 100. Alcuni individui dei due sessi raccolti dal Dr. Tellini all’Asmara, nella Colonia Eritrea. Gen. POECILOCERUS Serv. P. hieroglyphicus Klug. — Un maschio da Halibaret ed una femmina da Mai-Atal (?) raccolti dal Dr. Tellini nella Colonia Eritrea. Le due striscie laterali che incominciando dall’apice del vertice si prolungano allargandosi fino al margine posteriore del pronoto sono di un bell’aranciato. P. vittatus Klug. var. calotropidis Karsch. cile Una femmina, due maschi e cinque larve tutte provenienti da Agordat, hanno una colorazione giallo-pallida uniforme, salvo, ben inteso, le elitre che sono tutte tratteggiate in nero violaceo da mac- chiette che occupano le cellette tra le piccole vene trasversali. Gen. ZONOCERUS Stal. 7... variegatus Lin. — Sette femmine ed un solo maschio da Boko, e da Kwango nel Congo. Una femmina dal Lago Moero. Gen. PHYMATEUS Thunb. Ph, morbillosus Lin. — Due femmine ed un maschio da Mo- gadisciu. Ph. iris Bol. — Una sola femmina da Boko nel Congo. Ph, Brunner Bol. — Un maschio dal Lago Moero, quattro femmine ed un maschio da Boko ed una femmina da Kwango nel Congo. La femmina di Kwango ha le elitre con le vene trasversali di un verde più pallido ed i tubercoli del pronoto rosso sanguigni ; il maschio del lago Moero ha una tinta generale di un verde assai più pallido, leggermente giallognolo, uniforme ed i tubercoli del pronoto perciò più distinti in rosso perchè su fondo più pallido; gli altri esemplari pro- venienti da Boko hanno tutti una tinta uniforme verde scura ed i tubercoli del pronoto sono dello stesso colore verde scuro, salvo in qualche esemplare quelli del margine posteriore che sono rossicci. L’esemplare determinato da GrIFFINI (Boll. Mus. Zool. e Anat. comp. Torino, vol. XII, 1897, n. 290, pag. 9) come P. aegrotus Gerst. (ora P. viridipes Staol.) proveniente da Kazungula parmi che per il com- plesso dei suoi caratteri appartenga a questa specie. I’h. Stolli Saus. — Molti individui dei due sessi raccolti dal Dr. Tellini nella Colonia Eritrea ad Halibaret Brancaga, Cheren, Asmara, Ghinda. Questa specie è molto diffusa, a quanto pare, nel continente afri- cano perchè, segnalata dapprima per l’Africa Australe, poi dal Dr. KARScH per il capo di Buona Speranza, per il Mozambico, per il Transvaal e per Bismarckburg, quindi dal Dr. ScauLTHESS per Delagoa e dal BuRR per la Somalia, si vede ora essere comune in quasi tutta la Colonia Eritrea. Gen. PERISTEGUS Bol. P. squarrosus Lin. — Un solo maschio dal Congo. Questa specie, a quanto pare, è molto diffusa nell’Africa tropicale poichè è segnalata nella Sierra Leona, al Gabon, a Fernando Poo (Bo- livar), a Chinchoxo, Accra, Camerun, Barombi, Kribi, Buea, Bismarck- burg (Karsch), nell’Assinia e nel Congo (Bolivar). i fl Gen. MAURA Stal. M. apicalis Bol. — Una sola femmina dal Lago Moero, che pre senta sul petto ben distinta la macchia gialla occupante quasi inte- ramente lo spazio interlobulare del mesosterno. Il fronte è nero, con qualche punta giallo appena distinto. TRYXALIDAE Gen. TRYXALIS Fab. T. nasuta Lin. — Un maschio ed una femmina da Mogadisciu. TT. lineata. T. lineatus TAuUNBERG, Mem. Acad. Sc. Petersbourg, T. V, 1815, p. 266. Acrida lineata StaL, Recens. orthopt., 1873, I, p. 95. Trywxalis lineata BoLivar, Feuille des jeunes natural, XXIII année, 1893, n° 2/0;0pal. Credo di poter riferire a questa specie una femmina raccolta dal Dr. Tellini a Ghinda nella Colonia Eritrea, per la notevole dilatazione delle antenne le quali sono più larghe del vertice, molto piatte e la- minari fino all’apice, e lunghe quanto il capo. Il mesosterno non pre- senta però alcuna carena mediana, ed il suo spazio interlobulare è molto stretto e distintamente dilatato in avanti; i margini interni dei lobi mesosternali sono perciò convergenti posteriormente, coll’angolo posteriore largamente arrotondato. Le elitre sono lunghe, acute, ed oltrepassano i femori posteriori. Le ali sono quasi ialine, tutt'al più leggermente giallognole, con numerose strie trasversali brune, e leg- germente celestognole alla loro base verso l’angolo interno. Il pronoto è terminato posteriormente ad angolo acuto. "T. serrata Th. - Bol. — Una femmina da Ghinda. "T. Stili Bol. — Tre femmine e due maschi da Boko nel Congo e dal lago Moero. Gen. CANNULA Bol. (1) O. linearis Saus. Calamus linearis Saus. Ann. Soc. entom.. Fr., 40 sér., vol. I, 1861, p. ‘476, pl. XI, fig. 3. — GrIFFINI, Boll. Musei Zool. Anat. comp. Torino,:vol. XII, n. 290, 1897, p. 5-6. — Brunn, Ostafr. Orth. in: Mitth. naturh. Museum, Hamburg, 1901, p. 25,64. — (nec KarscH, Die Insekten der Berglandsehaft Adeli, 1893, p. 56, 3). Una femmina ed un maschio da Madimba nel Congo, tutti e due con una tinta uniforme bruno-ruggine, ma corrispondenti perfettamente in tutto il resto, sia nella forma del corpo, sia nelle sue proporzioni (1) Questo nuovo nome è stato proposto recentemente da BoLivar (Bol. Soc. esp. Hist. nat. 1906, p. 391) per sostituirlo al nome Calamus già usato da Swa:!ns nel 1839 per un genere di pesci. alla descrizione del Saussure. Anche la figura del Saussure, che è di una femmina senza dubbio, come il SaussurE stesso lo indica (3 9) e non un maschio, come erroneamente credette il KarscH, corrisponde esattamente all’esemplare da me esaminato, salvo, ben inteso, nel pro- lungamento apicale spiniforme dei femori posteriori, che vi è stato omesso come già fece osservare il GRIFFINI. Confermo poi pienamente quanto quest’ultimo autore dice a propo- sito del Calamus linearis descritto e figurato da KarscH. Esso è si- curamente una specie diversa che non ha nulla che vedere colla specie del SaussurE e sono tanto più in grado di affermarlo io che ho tro- ‘vato anche un maschio di questa specie proveniente dalla stessa lo- calità della femmina. Questo maschio, salvo le dimensioni, come al solito, minori somiglia perfettamente alla femmina nella colorazione e nelle proporzioni del corpo, e nella lunghezza delle ali. La lamina sottogenitale è gracile ed acuta, sporgente al di là dei cerci. Ho pure trovato due esemplari provenienti dal lago Moero, di cui uno è un maschio simile a quello sopradescritto e l’altro è una larva. Gen. GLYPHOCLONUS Karsch. Gen. G?yphoclonus KarscH, Neu. Orth. a. d. trop. Afrika in: Stett. ent. Zeit. 1896, p. 249. G. nigrescens n. sp. — Foem. 7olus nigrescens, alis disco aurantiaco, vitta transversa falcata infumata. Long. corp. mm. 85 Long. elit. mm. 28 ba antiCAD: *ui/10 > Gara pangt >} i 70M | end » fem. post.» 13 Una sola femmina da Boko nel Congo. Somiglia perfettamenee nella forma del corpo e nelle proporzioni delle sue parti alla specie G. miripennis descritta dal KarscH (loc. cit. p. 250, 9, fig. 2) dell’Africa orientale, terra dei Nyassa, Milangi, ma ne differisce per la colorazione generale del corpo e per quella delle ali. Difatto, la specie del KarscH è detta canescens, mentre questa è tutta uniformemente nereggiante. Le ali poi sono nella metà basale di un bel color aranciato, con una fascia arcuata fuliginosa che par- tendo dal margine anale raggiunge il mezzo dell’ala; verso l’apice sono fuliginose. Gen. PARGA Walker (1) P. rhodioptera Stàl. Amycus rho liopterus StaL, Ofver. k. Vetens. Akad. Fòrhand. 1855, p. 353, Recens. Orthopt. 1873, pag. 100. (1) BoLIvar (Bol. Soc. esp. Hist. nat., 1908 p. 391) propone giustamente di sostituire al nome 1,nycus proposto da SraL nel 1855 e già usato da Koch E Amycus rhodiopterus KarscH. Die Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 59. Due femmine ed un maschio da Madimba nel Congo tutti unifor- memente di color bruno-ruggine. Le ali sono di un bel rosso, bruniccie all’apice. Gen. ORTHOCHTHA Karsch. O. braochyecnemis. ? 0. brachycnemis KarscH. Ins Bergland. Adeli, 1893, p. 62, 9, fig. 4. Un maschio ed una femmina raccolti da Camillo Lessona a Port Sudan. Gen. CYMOCHTHA Karsch. O. nigricornis,. C. nigricornis KaxscH. Ins. Bergland. Adeli, 1893, p. 69, 16, fig. 7. Una sola femmina da Uebi Sebeli nella Somalia. Gen. ODONTOMELUS Bol. O. fuallonius Karsch. Neuen Orthopt. aus d. tropischem Afrika, in: Stett. ent. Zeit. 1896, p. 251, n. 12, fig. 4. Una sola femmina dal Congo, nella quale la tinta è di color bruno- ruggine, con una larga fascia gialla che corre lungo tutta la metà inferiore dei lobi laterali del pronoto e continua sulle mesopleure e sulle metapleure, e le elitre lobiformi, strette, quasi lineari raggiun- sono appena l'estremità del secondo segmento addominale ma sono assai più strette di quanto sia rappresentato nella figura citata del KaRscH. Trattasi forse di una nuova specie? Gen. CHIRISTA Karsch. C. fiavolineata. Chirista flavolinenta KarscH. Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 77, n. 26. Una sola femmina dal lago Moero. Gen. PARACINEMA Fisch. Fr. P. tricolor. Gryllus tricolor TauNnBERG, Mem. Acad. Peter. 5, 1815, p. 245. Ve lipnta bisignata ChauPENTIER, Orth. desc. tab. 53. Paracinema bisignalum FiscHeg Fr. Orth. eur. p. 313, 1, tab. XVI, fig. 5, 5a, bd. P.iracinema tricolor Srar, Rec. orth. 1873, p. 103, 1. — BrkUNNER von War- TENWYL, Prod. eur. Orth. 1882, p. 97, fig. 26. nel 1847 per gli aracnidi, quello di Purga creato da WALKER nel 1870 (Cat. Derm. Salt. B. M., III, p. 504) per la specie P. sprtulata Walk. (ibid. p. 505) = Amycus xvanthopterus Stàl (vedi WALKER ibid. p. 596). i e Un solo maschio dal lago Moero, in cui la colorazione verde dei lati del corpo è sostituita da una tinta uniforme testaceo-bruniccia, mentre nel resto, e specialmente nella forma del pronoto e nella forma e nella colorazione rossa delle tibie posteriori, concorda esattamente con le descrizioni sopra citate. Gen. EPACROMIA Fisch. E. thalassina Fab. — Una sola femmina dal lago Moero. OEDIPODIDAE Gen. COSMORHYSSA Stàl. O. fasciata. Grylus fasciatus TRUNBERG, Mem. Ac. Peters. 1815, p. 230. Cosmorhyssa fasciata Stàu. Rec. orth. 1873, p. 121. Un maschio da Mogadisciu. Gen. OEDALEUS Fieb. oe. Wahlberzil. Pachytylus (Oedaleus) Wahlbergii StAL, Recers. Orth. 1873, p. 124. Due maschi e due femmine da Boko nel Congo. oe. nigrofasclatus (De Geer) Stil, Saus. — Una femmina da Mogadisciu. Gen. HETEROPTERNIS Stàl. H. hyalina Saus. Add. Prodr. Oedip. 1888, p. 47, 3. — Bxunn, Ostafr. Orth. p. 37, 89. Una femmina dal lago Moero. Gen. PYCNODICTYA Stal. P. obscurra (Lin.) Stàl, Saus. — Una sola femmina da Mogadisciu. Gen. TRILOPHIDIA Stàl. TT. annulata. Gryllus annulatus THUNBE!:G, Mem. Ac. Pet. 1815, p. 234 Trilophilia annulata SraL, Rec. orth. 1873, p. 131. — SAUSSURE, Prodr. Oedip. 1884, p. 157. — Bxunn, Ostafr. Orth, p. 37. Alcuni individui dei due sessi dal lago Moero. Gen. ACROTYLUS Fieb. A. angulatus. Acrotylus angulatus Stat, Bijdr. Afr. Orthopt.-fauna, p. 52. — SAUSSURE; Prodr. Oedip. 1884, p. 189. Due femmine da Mogadisciu, che riferisco a questa specie sovra- adi tutto per la forma caratteristica della costa frontale e per la venatura delle elitre. A, deustus. Gryllus deustus THuNBEKG, Mem. Ac. Peter. 1815, p. 238. Acrotylus deustus StaL, Rec. Orth. 1873, p. 136. — Saussure, Prodr. Oedip 1884, p. 188. Una sola femmina da Port Sudan. Gen. SPHINGONOTUS Fieb. S. coerulans (Lin.) Fieb. Brun. v. Wattenw. Saus. — Due fem- mine da Port Sudan di cui una a tinta pallida l’altra bruna. TETTIGIDAE Gen. PROTOTETTIX Bol. P., impressus. Tettiv impressus StAL, Recens Orth. 1873, p. 151. Parattettix impressus BoLIVar, Essai sur les Acr. Tettigidae in: Ann. Soc. ent. Belgique, 1887, p. 255. Sono alquanto incerto nel riferire a questa specie una femmina raccolta al lago Moero, che concorda bene con le descrizioni sopra- citate per quanto si riferisce alla forma e larghezza del vertice e anche nelle altre parti, ma che manca delle due impressioni caratte- ristiche sul dorso. Gen. HEDOTETTIX Bol. HI, pulchellus. Bol. Ann. Soc. en. Belgique, 1887, p. 113. Un solo maschio da Boko nel Congo. ACRIDIDAE DIBASTICA nov. gen. Corpus gracile, brachypterum. Caput magnum, valde exsertum. Frons valde reclinala, îimpresso-punctata, costa frontali ad clypeum perducta, angusta, marginibus elevatis paratlelis, tota profunde sul- cata, carinis lateralibus distinctis, perductis, reclis, deorsum diver- gentibus. Antennae breves, graciles. Fastigium verticis foveolatum, antice rotundato-marginato. Spatium interoculare costa frontali sub- aeque laltum. Pronolum cylindricum, antice posticeque rotundato- truncatum, impresso-punclatum, metazona quam prozona multo bre- viore, sulcis transversis distinclis, carinula media in metazona subtili, în prozona obsoleta : lobis deflexis sulcis profundius expressis, mar- 29 gine antico et postico deorsui convergentibus. Tuberculum prosternale conicum, sub-acutum. Lobi mesosternatles in foemina fortiter appro- pinquati, margine interno rotundato. Lobi metasternales in foemina contigui. Elytra lobiformia. Femora postica elongata, basi crassiuscula, carina supera tereti, lobis genicularibus acuminatis. Tibiae posticae apicem versus deplanatae, marginibus aculis, utrinque spina apicali insiructae. Species typica: Dibastica modesta. Questo genere per la forma dilatata delle tibie posteriori si avvi- cina al gen. Oxya ma per molti altri caratteri ne è ben diversa: per le elitre lobiformi e per l’insieme dell’aspetto si avvicina ai generi Ba- distica, Serpusia, Pterotilus, Segellia descritti da KarscH, dai quali tuttavia differisce per la forma delle tibie posteriori e per altri ca- ratteri ancora. D. modesta n. sp. — Foem. — Viridi-olivacea. Pronoti meta- zona densius minuteque impresso-punctata, lobis deflexis laevigatis, nitidis, irregulariter nigro-maculatis. Elytra lobiformia, lateratia, oli- vaceo-fusca, venis longitudinalibus carinulata, segmentum medianum vix superantia, margine anali subrecto, margine antico rotundato. Femora postica abdomine longiora, flavo-olivacea, area externo-media obscure viridi. Tibiae poslicae virides, unicoloria, extus spinis 7, intus spinis 9, apice nigro, armatae. Longit. corp. mm. 25 Long. ely >mmo 4 » pron. >» 4 » CM Post. TEO; Mas: mihi ignotus. Una sola femmina da Madimba nel Congo. Gen. OXYRRHEPES Stal. O. procerus. Oxya procera BurMm. Handb. Ent. II, 2, 1, 1838, p. 635. Oxyrrhepes procerus KarscH, Berl. ent. Zeits. Bd. XXXVI, 1891, p. 195 : Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 113, 80. Un solo maschio da Madimba nel Congo. METAPULA nov. gen. Corpus compressum, elongatum. Frons fortiter reclinata, costa frontalis nitida, laevigata, haud sulcata, marginibus parallelis in fastigium verticis rotundatim transiens, inter antennas sat prominula. Fastigium verticis impressum haud prominulum, antice rotundatum, carinula media carinulisque laleralibus ad oculos retrorsum evane- scentibus. Occiput cum vertice in eodem piano pronoti jacens, pronoto vix brevius. Antennae breves, filiformes. Oculi valde ovoidei. Pro- notum supra deplanalum carinis tribus percurrentibus, nitidis, paral- e lelis instructum, sulcis transversis subtillimis intersectis, marginibus antico posticoque rotundato-truncatis, metazona quam prozona breviore, subtillime et dense longitudinaliter carinulata, lobis deflexis margine infero medio angulato. Tuberculum prosternale latissimum, transver- sum, apice subito angulo recto retrorsuim nutante, laminam quadratam late sulcalam in eodem plano pectoris formante. Lobi mesosternales breviter contigui, margine interno rotundato. Lobi melasternates sutura recta tonga contigui. Elitra parce reticulata angusta, apice rotundato, abdomine via longiora. Alae elytris aequilongae. Femora postica basti incrassata, dehinc gracilia, lobis g-nicularibus rotundatis, carina supera tereti, abdomen parum superantia. Tibiae posticae lereles utrinque spina apicali armalae. Species typica: Metapula olivacea. Questo genere è assai prossimo al gen. Oxyrrhepes da cui tuttavia si distingue molto bene, per il fronte molto più inclinato, per la costa frontale assai più larga, per il fastigio del vertice carenato nel mezzo e ai lati nello spazio interoculare, e sovratutto poi per la forma pe- culiare del tubercolo prosternale che è ricurvo bruscamente all’in- dietro come nel gen. Oxyrrhepes ma non essendo attenuato, ed anzi, essendo assai più largo, forma così una lamina che si appoggia contro il margine anteriore del mesosterno e presenta una superficie qua- drata che occupa quasi tutto lo spazio compreso fra il mesosterno, il capo e le zampe. M. olivacea n. sp. — Foem. — Omnino pallide flavo-olivacea, carinis pronoti concoloribus, laevigatis, elytris venis radialibus fuscis, subhyalinis, apicem versus venulis transversis nonnullis infuscatis, alis hyalinis, femorum posticorum area exlerno-media margine su- pero fusco-limbato, tibiis posticis apicem versus virescentibus, extus spinis 12, intus spinis 11, apice nigro, armatis. Long. corp. 34 Long. elyir. mm. 25 >» \0pPLONrO, Sr CH DOSI ks eroe Mas: mihi ignotus. Una sola femmina da Madimba nel Congo. PETAMELLA nov. gen. Metapulae affine genus, facile vero distinguendum : capite glo- buloso, fronte minus reclinata, costa frontali lalissima impresso-punc- tata, pone antennas dilatata, et în fastigium verticis latissimum, late rotundatim transeunte ; fastigio verticis latissimo, haud impresso, con- vero, apice impresso-punctato : spatio inlteroculari costa frontali saltem duplo latiore: pronoto impresso-punctato, carina media distincta, ca- rinis lateralibus parallelis, impresso-punctatis ; lobis deflexis margine infero fere recto ; meso-et metapleuris grosse impresso-punctatis: tuber- sig culo prosternali angustiore, oblique retrorsum nutan!e, apice triangu- lariter acuminato: lobis meso-et metasternalibus sutura recta contiguis ; elytris abdomen longe superanlibus, femoribus posticis gracilioribus. Species typica : Petamella fallax. Questo genere, ben distinto per i caratteri sopra citati dal gen. Meta- pula somiglia un po’ nella forma del capo al gen. Capellea BoLivar (Ann. Soc. ent. Fr. vol. LXX, 1901, p. 616, pl. 9, fig. 33) da cui tuttavia differisce per molti caratteri, specialmente per la forma del tubercolo proster- nale, per la lunghezza delle elitre, dell'addome e dei femori posteriori. P. fallax n. sp. — Foem. — Omnino pallide flavo-olivacea, costa frontali, fastigio verticis, pronoto praesertim in meltazona et in lobis deflexis, meso-el metapleuris dense impresso-punctatis, elylris basti lantum dense venulosis, alis hyalinis basi flavescente, tibiis posticis ulrinque spinis 13-15 apice nigro armatis. Long. corp. mm. 42 Long. elytr. mm. 36 LO DZOne T> 7 »'' fem. posti! 3UI 26 Mas: mihi ignotus. Una sola femmina da Madimba nel Congo. Gen. MESOPSIS Bol. (1) M. laticorniîs. Mesops laticornis KrAUSs, Orth. v. Senegal in: Sitzungsber. k. Akad. Wis- sensch. Wien, Bd. LXXVI, 1877, p. 49, T. II, fig. 13, 13 A-H. Una femmina dal lago Moero, mancante dell’apice dell'addome ma per gli altri caratteri corrispondente alla descrizione sopra citata. Mi. gracilicornis. Mesops gracilicornis Krauss. Orth. v. Senegal (loc. cit.) p. 61, T. 14, 14 A. Un solo maschio da Madimba nel Congo che corrisponde bene alla descrizione del Krauss. Le elitre sono quasi per intero vitree, ma ar- rivano appena all’apice dei femori posteriori, senza oltrepassarli. Gen. ISCHNACRIDA Stal. I, Monteiroi. Ischnacrida Monteiroiî BoLivar, Jorn. Sc. Acad. Lisboa, 1890, p. 214, fig. 6. — KarscH. Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 114, 83. Una femmina e due maschi da Madimba nel Congo. Gen. RHAMPHACRIDA Karsch. R. Kraussi, Ischnacrida Kraussii BoLIivar, Jorn. Sc. Acad. Lisboa, 1890, p. 215. Rhamphacrida Kraussî KarscH, Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 115, 84. Due femmine e due maschi da Madimba nel Congo. \ (1) BoLivar (Bol. Soc. esp. Hist. nat. T. VI, n° 7, 1906, p. 392) propone giustamente di sostituire al nome di Mesops già usato dal BILLBERG per i Coleotteri nel 1820, quello di Mesopsis. MIPSO, |, res CONYACANTHELLA nov. gen. Corpus elongatum, cylindricum, sublus albido pilosum. Caput co- nicum, longius, fronte valde reclinala, antennis linearibus prope oculos insertis, fastigium capitis longe superantibus. Fastigium prysmaticum, basi lalum, antrorsum angustalum, apice anguste rotundalum, medio tongitudinatliter late sulcalum, sulco ipso a lemporibus carinis duabus inter oculos per verticem continuatis, in occipile evanescentibus, de- finito. Vertex medio longitudinaliter carinulatus, carinula ipsa inter oculos magis prominula, ad basim fastigii subito evanida. Tempora lateralia minute rugosa, convexa a supero discreta sulco fastigii fere aequilata, ad apicem fastigii perducla. Oculi ovoidei, obliqui, in ver- tice latitudine sulci fastigiî magis distantes. Costa frontalis ab apice fastigii usque ad insertionem anlennarum laminato-compressa, sulco destituta, dehinc os versus triangularis, carinis distinclis diver- genlibus aream minute granulosam includentibus. Carinae laterales frontis marginesque inferi genarum pronotique in lineam rectam unicam horizontaliter continuati. Tuberculum prosternale laminato- compressum, apice truncato. Lobi meso-et melasternartes sutura recta longa contigui. Pronotum semi-cylindricum, minute rugulosum vel impresso-punclatum, margine antico rotundato-truncato, margine po- stico rotundato, carinula media distincta, sulcis tribus obsolete inter- rupta, metazona prozona breviore, longitudinatliter sub-rugolosa, ca- rinis lateralibus nullis, lobis laleralibus margine infero recto. Elytra abdomine breviora, angusta, sub acuminata, apice anguste rotundata. Femora postica gracilia, elystris breviora, lobo geniculari exieriore brevi, anguste rolundato. Tibiae posticae femoribus posticis sub-bre- viores, spinis extus 13, intus 17, praeter spinas apicales armatae. Species typicica : G. lanceolata. Gonyacantha lanceolata Borivar, Jorn. Sc. Acad. Lisboa, 1890, p. 215, fig. 7, 7a. Una sola femmina dal Lago Moero. Come giustamente già fece rilevare il KarscH (Ins. Bergsl. Adeli, 1893, p. 115) questa specie non appartiene al gen. Gonyacantha Stàl, da cui differisce sia per la lunghezza minore del capo, sia per la lun- ghezza maggiore delle antenne che oltrepassano notevolmente l’apice del capo, sia per le tempia che si estendono ai lati del fastigio del vertice fino alla sua estremità, sia ancora perchè il lobo genicolare esterno dei femori posteriori è breve, appena più lungo del condilo che gli sovrasta, stretto, e arrotondato all’apice, ma non prolungato in una lunga spina, come Srat fa rilevare nella diagnosi del genere Gonyacantha in: Rec. Orthop. I, 1873, p, 43, nota, e in Syst. Acrid. Bih. Till. Sv. Vet. Akad. Handl. Bd. 5, n. 4, 1878, p. 52. Ho dovuto perciò creare per questa specie un nuovo genere. e 1. [OP Gen. ANTHERMUS Stal. A. grammicus Bolivar. Jorn. Sc. Acad. Lisboa, 1889, p. 157, 137. Riferisco a questa specie, di cui BoLivar descrisse solo la femmina, due maschi raccolti a Madimba nel Congo che concordano con la de- scrizione sopracitata, fuorchè nella forma del tubercolo prosternale che è bensi gracile e conico, ma alquanto compresso lateralmente e rivolto all'indietro. Per questo carattere essi si avvicinerebbero di più a A. cephalicus Bo. (loc. cit.), ma dato il complesso degli altri carat- teri, come la striscia nera sul vertice e lungo la carena del pronoto, il margine posteriore « rofundato-angulato » e non « obtuse angulato » del pronoto, credo più esatto riferirli a A. grammicus. La lamina sopraanale è larga, con i margini paralleli fin oltre la metà, poi arrotondati e convergenti, coll’apice acuto e percorso per tutta la sua lunghezza da un solco ben distinto. I cerci, lunghi al- quanto di più della lamina sopraanale sono gracili, ricurvi all’indentro, un po’ pelosi, e all’apice forcuti, col ramo interno più piccolo. Come sì vede questi caratteri corrispondono perfettamente, come tutti gli altri d’altronde, a quelli dati da StAL come distintivi di questo genere. Le ali non hanno il disco interno di color ceruleo diluito, ma ciò può essere dovuto a decolorazione avvenuta dopo la morte. Gen. ALLOTRIUSIA Karsch. A. madimbana n. sp. — Foem. — Ommnino-ferruginea, uni - color. Frons reclinata, rugulosa, carinis laleralibus perspicuis, sub- parallelis. Costa frontatlis distincle marginata, usque ad clypeum mar- ginibus paraltelis perducla, ante ocellum late sulcata, inter antennas dilatata, ibique impresso-punclata, pone antennas valde angustata. Antennae breviusculae, crassiusculae, sub-depressae. Fastigium verticis subpentagon rle, marginatum, medio carinula inter oculos perduceta, in occipite subito evanida, instruclum. Pronotum retrorsum via am- pliatuim, minute rugulosum, dorso in prozona converiusculo, in me- tazona deplanato : margine antico rotundato-truncato, margine postico angulato-rotundato : metazona breviore, densius rugulosa el impresso puncilata, carinuta media perducta, sulcis tribus transversis perspicuis distincte incisa: lobis deflexris perpendicularibus marginibus antico el postico deorsum convergentibus, margine infero reclo, antice oblique marginato. Tuberculum prosternale crassum, cylindricum, apice late rotundato, levigato. Lohi mesosternales distanles, margine interno an- gutato. Lobi melasternales pone foveolas margine interno rotundalo contigui. Elytra apicem abdominis via allingentia, angusta, apice ro- tundato. Alae elylris vix breviores, hyalinae. Femora postica apicem PERO (a abdominis haud attingentia. Tibiae postice utrinque spinis 8, dimidio basali excepto, nigris. Longtt. corp. mm. 28 Long. elyir. mm. 21 » pron. >» 6 ie DoOsta ia e 19 Mas: mihi ignotus. Una sola femmina da Madimba. Per la forma del tubercolo prosternale, del fastigio del vertice, della costa frontale forse si avvicina alquanto a A/lotriusia eurycera KaRrscH (Scett. ent. Zeit., 1896, p. 306, fig. 28) come pure per la colo- razione generale del corpo e per la disposizione dei lobi mesosternali e metasternali, ma se ne distingue, oltre che per altri caratteri se- condari, anche per la forma del pronoto e delle antenne, le quali in A. eurycera sono « lale ensiformes ». Per la forma della costa fron- tale, dilatata fra le antenne, (carattere che KARrSscH non menziona per la sua specie) questa specie si avvicina a quelle del gen. Coptacra da cui tuttavia differisce per la forma del tubercolo prosternale che è cilindrico ed ottuso. Non è improbabile che alcune specie di AntRher- mus dal tubercolo prosternale ottuso, come A. violaceus e forse anche A. vittatus Bol., debbano passare in questo stesso genere. La forma delle antenne diverrebbe così più un carattere specifico che generico. Gen. ACRIDIUM Serv. A. ruficorne (Fab.) Stàl. Alcune femmine dal lago Moero, da Adi Ugri, nella colonia Eritrea, dal Congo e da Limoru nell’Africa equatoriale. In tutte i lobi del pronoto sono uniformemente gialli senza la fascia longitudinale nerastra lungo il margine inferiore. A., scrobiculatum. Cyrtacanthacris scrobierla!trs KaxscH Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 89, 49. Una femmina da Kwango nel Congo. A. tectiferum, Cyrcacan!hacris lectiferus K\rscHK Neue Orth. trop. Afrika in: Stett. ent. Zeits., 1896, p. 299. Una sola femmina da Madimba nel Congo. Gen. SCHISTOCERCA Stil. Ss. peregzrina Ol. Alcune femmine da Madimba, Boko e Kwango nel Congo. Gen. COPTACRA Stal. C. succinea Krauss. Orth. v. Senegal, in: Sitzungsb. k. Akad. Wissens., Wien, LXXVI, 1877, p. 34. Una sola femmina da Madimba nel Congo, la quale però non cor- nl risponde esattamente alla descrizione del Krauss per quanto riguarda la colorazione delle zampe posteriori, perchè l’area infero-nsterna non è nera e le tibie non sono sanguigne ma olivaceo azzurrognole. Credo tuttavia che si tratti della stessa specie. Gen. PARACOPTACRA Karsch. P. Ascensi n. sp. — Mas: Flavo-ferruginea, macula occipitali, macula quadratra in summis lobis deflexis a margine antico ad sul- cum posticum extensa, vitta în area externo-media femorum postico- rum a basi ad medium ducta ibique furcala, vittaque in sulco externo- infero ante apicem femorum posticorum nec non maculis în area interno-media horum femorum nigris. Caput exsertum. Frons tota punctata, carinis lateralis perspicuis, subparallelis. Costa frontalis ad clypeum perducta, marginata, tolta impresso-punctata, haud sulcata, inter antennas distincte dilatata, pone antennas leviter angustata. Fastigium verticis rhomboidale, mar- ginibus acutiusculis, inter oculos siculi carinulis minutis retrorsum convergentibus perductis. Antennae filiformes, deplanatae, arliculis elongatis. Pronotum postice vix ampliatum, totum împresso-punctatum, dorso converiusculo, carinula media percurrente, sulcis tribus tran- sversis via inlerrupta : margine antico rolundato-truncato, margine postico obtuse angutato, anguto ipso rotundato: metazona prozona brevior. Tuberculum prosternale pyramidatum, acutiusculum. Elytra abbreviata, pronoto vix longiora, unicoloria, ferruginea, dense venosa, apice tantum subyalino, area mediastina rotundatim dilatata. Alae minulae, elytris sub-aeque longae. Femora postica basi incrassata, apicem abdominis longe superantia. Tibiae posticae albido-pilosulae, ferrugineae, utrinque spinis 10 nigris armatae. Lamina subgenitatlis, compressa, acuminata. Cerci... ? Long. corp. mm. 13 Long. elytir. mm. 4 pron! a 319 » fem. post. » 10 Foemina : mihi ignota. Un solo maschio dal lago Moero, raccolto dal Dr. Ascenso, cui fu fu dedicato. L’apice dell'addome è un po’ guasto, perciò non ho potuto riconoscere la forma dei cerci. Gen. PATOCRA n. gen. Corpus gracile, elongatum. Caput parum exserium, oculis promi- nulis, ovalis, antennis gracilibus. Frons subperpendicularis, carina marginata, inter antennas dilatata. Fastigiuim verticis vix impressum, anlice apertum, in costam frontalem rotundalim transiens. Spatiuni interoculare angustum. Pronotun antice Iruncalum, postice margi- natum, obluse angulalum, prozona quam metazona longiore, com- = t1 = pressù, supra tectiformiter subelevata, metazona parum dilalalta, ca- rinis laleralibus ad angulo; hiunerales rotundatis, vix expressis, dehince oblique in lobis deflexis «a. )yrsum evanescentibus. Tuberculum pro- sternale conicum, acutiusculum. Lobi mesosternales in foemina di- stantes margine interno rotundato. Lobi melasternales in foemina magis appropinquali margine inlerno rolundato. Elytra angusta, apice oblique rotundato, margine antico ante basim valde rolundato-dilatato. Femora postica incrassata, carina supera distincte serrulala. Tibiae poslicae femoribus aequilongae, spina apicali externa destitutae. Tar- sorum posticorum arliculus secundus brevis. Species typica : Patocra viridula. Questo genere e per la forma del tubercolo prosternale e per quella della costa frontale dilatata fra le antenne si avvicina molto al gen. Coptacra da cui tuttavia ho dovuto distinguerlo per la forma speciale del pronoto il quale nella prozona è alquanto compresso ed elevato quasi a mo’ di tetto, senza tuttavia presentare una cresta. Così pure le carene laterali della metazona sono appena accennate, ma l’insieme del pronoto viene così ad assumere un aspetto ed una forma ben distinta da quella del gen. Coptacra e degli altri generi affini. P. viridula n. sp. — Foem. — Obscure-viridis flavo nigroque maculata. Frons nta dense forliterque impresso punctata, carinis la- teralibus nitidis, subparatlelis, viridis, genis flavis sublaevigatis. Costa frontalis plana, inter antennas vix elevata, havud sulcata, tolta in presso-punctata, marginata, ad clypeum magis angusta dehinc sensim dilatala pone antennas subito paru.in angustata. Antennae nigrae, gru- ciles. Fastigium verlticis marginibus inter ocultos perductis, carinulas duas formantibus carinulam mediam in occipitem perductam inclu- dentes. Occiput nigrum, maculis duabus postocularibus flavis. Prono- tum totum densissime impresso-puncla!im in prozona nigrum in metazona viride, sulcis transrersis duo”1s posticis dislinetis, sulco antico obsoleto, carinulam mediam sublilem distincle secantibus : villis duabus flavis a margine antico, mac:tlas postoculares continuantibus, ad sulcum anticum retrorsum convergentibus, viltisque duabus flavis fere a margine postico ad sulcun anticum antrorsum divergentibius, in lobos deflexos descendentibus, carinas laterales signantibus ornu- tum: lobis deflexis nigris, margine infero tale fluvo-marginato. Meso- el metapleurae nigrae, totue impresso-punctatae, maculis lalis flavis supra coras ornalae. Pectus fusco flavum, sulcis nigris. Pedes modice incrassali, femoribus anticis lerelibus, femoribus mediis longiludinu- liter carinulatis. Elytra viridia, unicoloria, dense relicululta, abdomine femoribusque posticis breviora. Alue elytris subbreviores, in disco di- lute, marginem versus magis infumatae. Femora postica apicent ab, sce dominis via attingentia, elytris parun longiora, flava, nracula basali oblonga in sulco infero-exrterno, macula a basi ad medium dimidium superum areae exrterno-mediae occupanti, ad carina superam per sulcum exlerno-superum exrtensa, macula media triangulari ad mar- ginem inferum areae externo-mediae apposita, macula transversa praepiculi a margine infero areae externo-mediae, ad carinam su- peram oblique perducta, geniculisque nigris. Tibiae posticae nigrae, annulo praebasali flavo, dense flavido-pilosulae, extus spinis 9, intus spinis 10 totis nigris armatae. Tarsi postici nigricantes flavido dense pilosuli. Long. corp. mm. 29 Long. elytr. mm. 17 DU Enron o,d » fem: posi. SMS, Mas : mihi ignotus. Una sola femmina dal Congo. Gen. SERPUSIA Karsch. S. femorata n. sp. — Foem. — Olivaceo-ferruginea, tota gra- nulosa impresso-punctata. Costa frontalis ad clypeum perducta, mar- ginibus nitidis parallelis, impresso-punctata, havd sulcata. Fastigium verticis planum, subtriangulare, declive, in costam frontalem rotunda- tim transiens. Spalium inleroculare angustum. Antennae longae, gra- ciles. Pronotum marginibus antico posticoque rotundatis, medio exci- sîs, dorso convero, sulcis transversis sublillimis, melazona quam prozona valde breviore, carinula media tantum ad marginem posti- cum distincta, antrorsum evanescente, lobis defleris lumidulis, macula magna fusca, nitente, calltosa ad dorsum signatis. Tuberculum proster- nale conicum, subaculum. Lobi mesosternales dislantes, margine in- terno rolundato. Lobis metasternales valde appropinguati. Elytra lobi- formia, lateralia, apice rotundato-dilatata, unicoloria, margine posti cum segmenti mediani attingenlia. Femora postica apicem abdominis attingentia, obscure castanea, nilida, sulcis dorsalibus pallidioribus, in area externo-media macula lata praebasali, maculaque allera post- mediana ornata, carina supera fortiler serrulata, apice in denten haud prominula. Tibiae posticae castaneae, unicolores, ulrinque spi- nis 8 nigris armatae. Long. corp. mm. 29 Long. elyir. mm. 4 » pron. >» Ù) dii fEVPOSÌ: ad 16. Mas: mihi ignotus. Una sola femmina da Boko nel Congo. Questa specie appartiene certo al. genere Serpusia Karsch. per quanto differisca in alcuni caratteri dalla diagnosi del genere quale è stata data da KarscH (Berl. entom. Zeits. Bd. XXXVI, 1891, p. 187). ia — La piccola carena del dorso del pronoto è visibile solo nella meta- zona, i solchi trasversali del pronoto non sono profondi ma molto sottili sebbene assai distinti, il tubercolo prosternale è conico, alquanto acuto ma non spiniforme, la carena dorsale dei femori posteriori non non è al loro apice prolungata in una spina, i solchi trasversali della loro area esterna sono bensi distinti, ma non congiunti da un solco mediano, sulle elitre mancano le macchie nere, lucide. Non ostante però tutti questi caratteri differenziali non credo di poterla ascrivere ad un genere distinto. Gen. ORBILLUS Stàl. O.,nyassicus. Orbillus myassicus KxrscH, Neu. Orth. trop. Afrika, in: Stettin. ent. Zeit. 1896, p. 313, 77. Tre femmine ed un maschio da Boko nel Congo. Una di queste femmine corrisponde esattamente per la sua tinta olivastra-gialliccia agli esemplari descritti dal KarscH; le altre in- vece, come anche il maschio, sono uniformemente di color verde scuro. Naturalmente, in questi, la striscia gialla lungo il margine inferiore dell’area mediana nei femori posteriori è più spiccata, ma in tutti gli altri caratteri plastici vi è concordanza con l’altro esemplare nè vi ho trovato differenze di importanza specifica. Gen. CATANTOPS Schaum. Cc. annulipes Stàl. Rec. Orth. I, 1873. p. 70. 6. Una sola femmina dal Congo. C. modicus Karsch. Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 96, 60. Sette femmine e cinque maschi da Madimba nel Congo. C. asthmaticus Karsch. Ius. Bergl. Adeli, 1893, p. 98, 63. Un solo maschio dal lago Moero. C. Taramassi n. sp. — Viridi-flavescens (vel laete viridis ?), elytris, excepia area anali, basi fusca et fusco maculatis ; femoribus posticis supra fusciis duabus geniculisque nigris. Frons, în foemina parun, in mare magis reclinata, costa frontali, lata, laevigata, minute et sparsim impresso-punclata, ante ocellum vix subsulcata, marginibus parallelis ad clypeum perducta, pone an- tlennas vix angustata, rotundata. Fastigium verticis vix impressum. = i Pronotum supra praesertim in metazona deplanatum, totum laevi- gatum, minute impresso-punctatum, margine antico truncato, mar- gine postico rolundato-angulato în mare interdum angutato, carinuta media distincle a sulcis tribus transversis intersecla ; metazona! pro- zona longiore, carinula media magix erpressa. Tuberculum proster- nate cylindricum, apice rolundato. Lohi mesosternatles distantes, ma; ginibus internis solito modo angulatis, retrorsum divergentibus, in mare minus distantes. Lobi metasternales etiam in foemina sutur recta longa contigui. Metapleurae fascia obliqua pallidiore ornato. Elytra angusta, abdomen longe superantia, excepta area anali pal- lida, et basi fuscescente, tota fusco-irrorata. Alae hyalinae, basi vi- rescentes, elytris subbreviores. Femora postica viridi-flavescentia, unicoloria, tantum macula basali parva in sulco inlerno-supero, fi1- sciis duabus altera media, alteraque praepicali în area dorsali, ge - niculisque nigris ornata. Tibiae posticae unicotores eaxtus spinis 9, intus spinis 10 apice late nigris armatae. Lamina subgenitalis foe- minae longa, apice medio în dentem angustum iriangularem product. Cerci maris compressi, a basi ad medium recti et sensim angustati dehinc incurvi apice leviter dilatato, truncato. Lamina. supraanatis maris ovalto-lanceolata, compressa, a basi ultra medium profunde sul- cala. Lamina subgenilalis maris cercos superans, compressa, acumi- nata, sublus basi profunde foveolala-sulcata. Long. corp. mar. mm. 32 foem. mm. 36 » pron. » » 705 » > (69 »ivelylr. we » 30 » >» 192 » fem. posi. » » 14. » > ol Due maschi ed una femmina da Mogadisciu, raccolti dal Tenente Taramasso. A giudicare dal colore gialliccio pallido presentato da questi esem- plari che hanno soggiornato nell’alenol eredo che la loro colorazione naturale in vita era un bel verde di cui qualche traccia ancora è rimasta qua e là sul corpo. La femmina è un po’ rossiccia sul pro- noto, sull’esterno dei femori posteriori e sulle elitre. Per le dimensioni e per varî caratteri questa specie deve essere affine a C. vanus KarscH (Stett. ent. Zeit. 1896, p. 318, 84, fig. 35) da cui tuttavia differisce specialmente per la colorazione dei femori posteriori che in C. vanus sono uniformemente colorati, salvo all’apice, mentre in questa specie oltre all’apice nero presentano una macchia nera alla base sul solco interno-superiore, e due fascie nere trasver- sali sui solchi dorsali, limitate però a questi due solchi senza esten- dersi sulle aree mediane esterna ed interna. Per il carattere dei lobi metasternali contigni anche nella fem- — 21 — . mina, come pure per le dimensioni e per la forma della lamina sopra- nnale e dei cerci nei maschi è molto alfine a C. praemonstrator KARScH (Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 95, 59) da cui tuttavia differisce per la colorazione generale, per avere l’area anale delle elitre di un verde pallido, e sovratutto poi perchè l’area interna dei femori posteriori che in C. praemonstrator è quasi interamente nera, in questa invece è uniformemente gialliccio-pallida o verde. €. fretus n. sp. — Olîvaceo-ferrugineus, area anali elytrorum, aera externo-media femorum poslicorum, vittaque obliqua metapleu- rarum inlerdum pallide olivaceis. Caput easertum. Frons dense impresso-punctata. Costa frontalis distincte marginata, marginibus nilidis, parallelis, tota impresso-punc- lata, hau? sulcata, pone antennas haud angustata. Fastigium verticis impressi rn, mairgini'um, antice rolundatum, postice inter oculos an- qustalum. Pronolum praeserlim in metazona deplanatum, retrorsum sensim ampliatum, tulum ininule denseque impresso-punctatum, mar- gine antico truncato, margine postico rotundato angulato: carinula media fere obsolela, sulcis transversis subobsoletis intersecla : lobis deflexis perpendicularibus, inlerdum margine infero pallidiore. Meso- et melapleurae forliter impresso-punclatae. Tuberculum prosternale cylindricum, apice rotundato, laeviga!o. Elytra angusta, apice an- guste rotundato, abdomen tonge superantia, dense reliculata, ferru- ginea, unicoloria, area anali pallidiore. Alae elytris via breviores, laete succineae. Lobi mesosternales distantes, marginibus internis an- gulatis. Lobi metasternales in foemina disltantes, margine inlerno rolundato, in mare sutura recta contigui. Femora postica elytris breviora, abdomen vix superantia, ferruginea, area interno-media fere usque ad genicula tota nigra : area externo-media olivacea, pal- lidiore, immaculata. Tibiae posticae fusco-ferrugineae, eaxtus spinis 9 intus spiniîs 9-10, apice nigro, armalae. Lamina subgenttalis foeminae margine postico truncato. Lamina supraanalis maris cordiformis, basi breviter sulcata, marginibus laleralibus refleris. Cerci maris in- curvi, laminam supraanalem ammectentes, a basi ad apicem sensim graciltescentes, apice ipso obluso, laerigato. Lamina subgenttalis sub- conica, cercos paulum superans, acutiuscula. Longil. corp. mar. mm. 24 foem. mm. 20-29 » Pron. » » DI) » » 6-0,9 » elytr. » >» 18 » Di al:20E 0; » fem. posi. » A (5) » » 16,5-17 Un maschio e tre femmine da Boko, ec due femmine did Madimb:t nel Congo. ie Ware Questa specie somiglia alquanto a C. praemonstrator KarscH (Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 95, 59) per la colorazione nera nell’area interna dei femori posteriori, ma ne differenzia per la mancanza assoluta di fascie nere sull’area esterna e sull’area dorsale dei medesimi, come anche perchè i lobi metasternali della femmina sono distanti. Da C. vanus KarscH (Stett. entom. Zeit. 1896, 84, fig. 35) con cui ha comune la mancanza di fascie sui femori posteriori differisce poi, oltre che per le minori dimensioni, anche per la colorazione generale più scura, per avere l’area interna dei femori posteriori quasi interamente nera fuorchè verso l’apice poco prima delle ginocchia, dai quali la zona nera è separata da un tratto gialliccio, ed infine per la forma del tubercolo prosternale che in C. vanus è « paullo depressum, basi paullo gracilescente, apice late obluse rotundato ». C. miles n. sp. — Foem. — Obscure viridis, loborum lateralium pronoti dimidio infero, maculaque lata in metapleuris flavis, elytris alisque purpureis venis fuscis, vena dividente elytrorum busi flava apicem versus purpurascenle, femorum posticorum basi annuloque praeapicali flavis. Frons valde reclinata tota fortiler denseque impresso-puuctata, genis laevigatis. Costa marginibus parallelis ad clypeum perductis, ante ocellum fortiter denseque impresso-punctata, vix elevata, haud sulcata, pone ocellum elevala, rotundata, laevigala, minute sparsim impresso-punctata, pone antennas haud angustata. Anltennae longae, gracil:;. Fastigium verticis in costam frontalem arcuatim transiens. Spatium inleroculare costa frontali ongustius. Pronolum totum dense impresso-punclalum dorso converiusculo, metazona tantum planiu- scula, margine antico rolundato-iIruncato, medio exciso, margine po- stico angulato-rotundato : prozonà quam metazona longiore : carinula inedia subtili, in melazona magis distincla, a sulcis tribus intersecta, inter sulcum posticum et sulcum anticum evanescente: lobis deflexis di- midio infero lale flavescentibus, margine infero postice obliquo, antice magis obliquo. Tuberculum prosternale basi quadralwm, dehine sub- cylindricum, apice obltuse rolundato-laevigato. Lobi mesosternales di- stantes margine interno angulato. Lobi melasternales pone foveolas, valde approxrimati, haud vero-conligui. Elytra abdomen paullultum superantia, angusta, apice rolundato, laete purpurea, dense relicutata, vonis fuscis, margine costali apicem versus purpureo-pallidiore, vena dividente lale flava circwnfusa, apicem versus în purpureum tran- seunte. Alae purpureae, apice infuscato, ima basi flavescente, venis fuscis, elytris subaeque longae. Femora postica abdomine aeque longa, supra dislincle serrulata, basi flava sensim apicem versus virescentia, ibique ante annulum flavum praeapicalem annulo obscure-viridi cincia, = Da geniculis obscure fusco-ferrugineis. Tibiae posticae virides, atbido pilosae, exlus spinis 9 intus spinis 8 niîigris armatae. Lamina supra- anatis triangularis, brevis. Lamina subgenitalis margine postico r0- tundato-truncato. Long. corp. nm. 30 Long. elytr. mm. 23,5 » pron. » 7 » fem. post. » 16 Mas: mihi ignotus. Una sola femmina dal Congo. Questa bella specie è per la colorazione delle sue ali ben distinta da tutte le altre che si conoscono di questo genere. Essa si avvicina forse alquanto a C. comis KarscH (Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 101, 68) per l’insieme della colorazione, ma ne è distinta per molti caratteri, e sovratutto poi per la forma del vertice che in C. miles è distinta- mente inclinato e non orizzontale come in C. comis. Gen. STENOCROBYLUS Gerst. S. roseus n. sp. — Foem. — Pallide testaceo- ferrugineus, nigro- maculatus. Caput lalum parum earserlum. Frons lata tota fortite; denseque impresso-punclata, carinis lateralibus perspicuis, deorsum parum divergentibus. Costa frontalis ad clypeum evanida, marginala, tota impresso-punctata, ante ocellun sulcata, inter antennas dilatata pone antennas angustata. Antennae filiformes, crassiusculae. Fasti- gium verticis parum declive, anlice triangulariter marginatum, tolum impresso-punclatum. Spalium interoculare costa frontali angustius. Oculi oenei, nilentes. Pronotwn iolun dense forliterque impresso- punctatum margine antico tIruncato, margine postico rolundato, di- stincle marginato : prozona in dorso converiuscula melazona distincte longiore ; melazona deplanata, carina media praecipue in prozona, sat distincta, nitida, imedio nigro-notata, sulcis transversis profundis interseclis: lobis deflexis margine infero, antice emarginato, postice obliquo, striga nigra a margine antico ad sulcum poslicum maculis- que duabus nigris inter sulcum poslicum et marginem posticiuin 0r- natis. Tuberculum prosternale basi latissimum per marginem lotuwn prosterni extensum, dehinc angustalum, crasswn, relrorsun nutans, transversum, apice late truncato, pitosulo. Spatium inler lobos meso- sternales fere transversuni, lobis ipsis marginibus internis reclis re- trorsum parum divergentibus. Lobi metasternales pone foveolas ro- tundati, convergentes, appropinquati, haud vero contigui. Meso-el melapleurae fortiter denseque inpresso-punctatae. Elylra angusta, dense reticulata, apicem abdominis superantia, unicoloria maculis nonnultis obsoletis fuscis. Alae laete roseae, apicem versus tantum flusesconles, elytris paruin breviores. Femora postica abdomine bre- Sg viora, incrassula, carina supera dislinete s:rrala, sulco exlerno-su- pero forliler denseque impresso-punctato, punctis nigris in area externo- media, inlerdum in maculis orsovletis confluentibus, fasciisque tribus nigris in area inlerno-media per sulcos superos conti: is ornata. Tibise posticae robustae, flavescentes, albo pilosulue, femoribus posticis breviores, latere externo longitudinaliter sulcato, annulo ante medium obsoleto, fusco, apiceque late nigro ornatae, ulrinque spinis 8, basi excepta, nigris armatae. Longit. corp. mm. 25. Long. elytr. mm. 21 » pron. >» 3 » CI: DOS >" DAR Mas: mihi ignotus. Una sola femmina da Madimba nel Congo. Questa specie è ben distinta per diversi caratteri dalle altre tre (S. cervinus Gerst., S. fumosus Bol. S. festivus Kars.) che finora si conoscevano. AS. festivus Kars. somiglia per la forma del tubercolo prosternale, molto largo e grosso, e non è improbabile che questo ca- rattere possa più tardi servire a distinguere in due le specie finora comprese in questo solo genere. La specie descritta da BruNN senza nom (Ostaf. Ortàh. in: Mitth. Nat. Mus. Hamburg, 1901, p. 54, 130) ha una certa leggera somiglianza con questa specie da me descritta, ma ne differisce pur essa per molti caratteri. Credo opportuno per completare la descrizione e rendereepiù si- curo il riconoscimento di questa specie aggiungere i seguenti parti- evlari sulla disposizione delle macchie nere sul pronoto e sui femori posteriori. Gli angoli umerali della metazona pel pronoto sono segnati da una lieve macchia nerastra poco distinta sulla metazona, ma ben accen- nata invece sull’orlo posteriore del pronoto che quivi è per un certo tratto nero lucido. La striscia nera ben distinta che va nella parte superiore dei lobi laterali del pronoto dal margine anteriore al solco posteriore segnando quasi le carene laterali del pronoto, quivi man- canti, si continua lungo il solco posteriore con la macchia triangolare nera che va dal solco posteriore fino al margine posteriore restrin- sendosi gradatamente. Un'altra striscia nera obliqua più stretta dal solco posteriore all’angolo posteriore dei lobi laterali del pronoto, è tra queste due striscie sta sul margine posteriore un punto nero. In- line dal solco posteriore al margine anteriore, lungo il mezzo dei lobi laterali, un’altra striscia appena visibile decorre parallela a quella superiore da cui è separata dalle due solite aree a mo’ di cicatrice ch? si riscontrano sovente in questi gruppi di Acrididi. Quanto ai femori posteriori alcuni dei punti neri stanno nel mezzo dell’area esterno-media lungo il solco mediano, altri pochi sui solchi PRI pen laterali, i più lungo il margine dell’area esterno-media: alcuni poi confluendo insieme formano quasi una fascia preapicale. I solchi ge- nicolari sono neri, e le tre fascie nere, una alla base, una nel mezzo, l’altra prima dell’apice che cingono i femori posteriori sono ben di- stinte e nette nell’area interna, e sul solco interno-superiore, ma sì risolvono in puntini neri sul solco esterno-superiore, e sull’area esterno- media. Ss. ornatus n. sp. — Obscure viridi-olivaceus. Frons valde re- clinata, fortile;: denseque tota ampresso-punclata, carinis laleralibus perductis, subparalielis. Costa frontalis ante ccellum sulcala, margi- nibus parallelis, nitidis, ad clygeum perauctis, pone ocellum laevigata,. rotundata, haud sulcata, minute impresso-punciata, sub-dilatata, mar- ginibus fiavo-maculatis. Antennae longae, graciles, fuscae. Macula genarum subocularis, vitta obliqua postocularis, in lotos deflexos pro- noti breviter continuata, viltaeque occipilales a summis oculis relror- sum divergentes flavo-auranltiacae. Occiput imgresso-puncialum, spa- tium interoculare valde angustum. Fastigium verlicis rhomboideum impresso-punctalum, marginitus nitidis, relrorsum convergentibus, inter oculos valde appropinquatis, subcontiguis, ibique carinula brevi minuta interLosita, anirorsum angustatum in costam frontalem ro- tundato-angulatim transiens. Oculi oenei. Pronotum tolum dense îm- grresso-punctalum, rugulosvm, in prozona converiusculum, in mela- zona deplanaltum carinula media praesertim in prozona subobsoleta sulcis tribus transversis distincte intersecta ; prozona quam metazona longior, margine antice tumcato, margine postico rotundalo : în pro- zona obscurius viridi-nîgricans, in dorso macutlis duabis laleralibus: a margine antico ad sulcum anticum relrorsum convergenlitus ma- culisque duabus lateralitus inter sulcum medium et sulcum posticum flavo-aurantiacis ornaltum ; in lobis deflerxis macula parva in meta- zona ad angulos humerales, macula majore inter sulcum posticum et marginem posticum, maculaque parva ltriangulari ad marginent anticum vittam postocularem continuante flavo-aurantiacis nolalum. Tuberculum prosternale transversum, lalum, basi latissima per t0- lum marginem anlicum prosterni eatensa, dehinc angustalum, re- trorsum nultans, apice pilosuto, late truncato-rotundalo. Lobî meso- sternales in utroque seau distantes, margine interno late rotunaato. Lobi metasternales in focmina distantes, pone jJoveolas marginibus internis relrorsum valde convergentibus, in mare magis appropîn- quati haud vero contigui. Elytra angusta, apice rotundato, ferrugineo- olivacea, unicoloria, apicem atdominis svperantia. Alae elytris via breviores, laete succineae, apice margineque lale infuscatis. Femaora postica crassa, abdomine subaequalia, carina supera distincle ser- eredi; (fin rata, obscure virdi-olivacca, striga basali minuta in area externo- media, macula praéebasali lata in area dorsali, annulo irregulari pone medium annuloque praepicali per aream internam extensis flavis ornata : geniculis obscure-cinnabarinis, sulco geniculari nigro. Tibiae posticae femoribus breviores, purnpureae, annulo basali flavo, ulrinque spinis 7 apice nigris armalae. Lamina subgenitalis fpeminae margine postico truncato. Lamina supranalis maris ovato-lanceolata,, a basi ad medium profunde sulcata, basi utrinque foveolata. Cerci maris laminam supraanalem parum superantes, a basi sensim gra- cilescentes, apice decurvato, acutissimo. Lamina subgenitalis brevis, sub-acuta, a latere compressa, subtus basi deplanata, foveolata. Longit. corp. mar. mm 21 foem. mm. 30 » pron. » PI 439 » MG » elytr. » » °°20 » > V25 » fem. post. » FICPISC » ANTO Due femmine da Boko ed un maschio da Madimba nel Congo. Questa bella specie somiglia affatto per la forma del tubercolo pro- sternale a A. roseus da cui differisce del resto per tutti i caratteri della colorazione: Sotto questo aspetto è invece somigliantissimo a S. feslivus KaRscH (Berl. ent. Zeits. Bd. XXXVI, 1891, p. 190, 30) da cui differisce per là presenza delle due macchie gialle sul pronoto poste tra il solco posteriore e quello mediano, per la colorazione delle elitre e per quella «delle ali che in S. festivus sono « ferruginosis » e sopratutto:poi: per la forma dei cerci del maschio che in S. festivus sono « basi latis- « stimi, dehiînc subito angustati, ltaeviter curvali, apice oblique trun- « cato, angulo inferiore acuto ». Gen. EURYPHYMUS Stal. E. nodulus n. sp. — Foem. — Flavo-testaceus (vel viridis ?). Frons perpendicularis, laevigata. Costa frontalis sparsim minute impresso-punclata, nitida, haud sulcata. Fastigium verticis sulco pro- fundo antice rotundato marginato, retrorsum angustato, ab oculis carinis duabus sat elevalis separato, excavaltum. Pronolum antice ro- tundato-truncatum, postice obluse angulatum apice ipso anguste rotun- .duto, carinis nitidis, sat expressis, sulcis via inlerseclis, carinis lateralibus a margine antico ad sulcum anticum laeviter divergen- libus, dehine retrorsum arcuatim laevîter divergentibus el pone sul- cum posticum convergentibus: metazona quam prozona longiore, fu- sciore ; lobis'' deflexis' altioribus quam tlongioribus, metazona dense punctato-impressa, margine 'postico rotundato-:truncato. Tuberculum prosternale' ab antico valde compressum, fere laminatum, transver- gna sun, apice late rolundalo truncato. Lobi mesosternales valde distantes, marginibus internis reclis, retrorsum parum divergentibus. Lobi melasternales multo minus distantes, pone foveolas convergentes. Ely- tra abdomine via longiora, apice rolundato, exceplis basi areaque media dense reticulatis, hyalina, fusco-macutlala ; area media maculis quatuor eburneis maculisque quatuor fuscis semicircularibus, aller- nîs, notata. Alae hyalinae venis nigris, elylris subbreviores. Feimora postica valde incrassala, sulco externo supero fusco-punclato, obsole- tissime fusco-fasciato, sulco geniculari fusco, nigro-limbato. Tibiae posticae albido-pilosulae, pallide-flavae, unicolores, ulrinque spinis 8 apice nigris armatae. Longit. corp. mm. 25 Long. elytr. mm. 19 >MPranios o) » fem. post. » 14 Mas: mihi ignolus. Una sola femmina da Mogadisciu. PHYMEURUS nov. gen. Corpus crassum, parum compressum, laliusculum. Caput parum exsertum, lalum, rugulosum, carinis frontalibus perductis deorsum divergentibus, fronte subperpendicutari, pone oculos radiatim-rugutlo- sum. Costa frontalis recta, elevata, tota profunde sulcata, marginibus callosis deorsum laeviter divergentibus ad clypeum perductis, pone antennas sulco destituta, plana, angulalina in fastigium verticis tran- siens. Fastligium verticis lalum, subrhomboideum, impressum, carinis lateralibus acutiusculis, ad oculos distinclis, antrorsum convergen- tibus, ad costam frontalem subito interruptis, ibique fastigium aper- tum in costam frontalem continuans. Verlex cum occipite carinula instructus, inter oculos subito evanida. Antennae longiusculae, cras- sae, depressae. Pronotum retrorsumn dilalatum, angutlis posticis lo- borum lateralium extrorsum vergentibus, antice via angulato-trun- catum, postice obluse angulatum, sulcis transversis distinclis melazona prozona aeque longa, carinula media praesertim in prozona com- pressa, în cristlam humilem, sulcis transversis intersecta, elevata, in metazona humiliore : carinis lateralibus acutiusculis, sulciîs transver- sîs inlersectis a margine antico ad sulcum anticum laeviter conver- gentibus, a sulco antico ad sulcuim poslicum fortiter divergentibus, a sulco postico ad marginem posticum parallelis, a latere visis sinuo- sis; lobis deflerxis margine infero anlice oblique truncato postice reclo, angulo postico rolundato. Tuberculum proslernale crassum, breve, transversum apice truncato-rotundato. Peclus lalum, lobis meso et metasternalibus late distantes, spatio inter lobos mesosternales transverso, lulissimo. Elytra abdomine longiora, apice oblique rotun- CO data, imargine antico ad basim late rotundato ampliata. Alae elytris subaeque tongae. Femora postica valde incrassala, compressa, carina supera forliter serrata, carina infera longe pilosa. Tibiae posticae pilosae. Specîes typica : Phymeurus pardalis. Questo genere somiglia assai al genere Zuryphynus Stal da cui tuttavia è ben distinto per il complesso doi caratteri sovra accennati e sopratutto per la forma del capo, della costa frontale, del fastigio del vertice, del pronoto e delle antenne. Credo che a questo genere debba pure appartenere . eremobioides BoLivar (Jorn. Sc. Acad. Lisboa, 1889, p. 168). P. pardalis n. sp. — Foem. — Albido-eburneus, totus punctis minutlis nigris densissimis ornalus. Elyltra fusciora, sub-ferruginea, maculis ocellalis nigricanlibus sparsim ornata, macula nigra basali laliore în area anali. Alne hyalinae. Femora poslica nigro-punclata carina infera longe alho-pilosa. Tibiae posticae albo-pilosae utrinque spinis 8 apice nigro armatae, spinis exlernis basi nigro-circumcinctis. Long. corp. mm. 21 Long. elytr. mm. 18 » pron. > 6 » fem. posi. » He Mas : mihi ignolus. Una sola femmina da Kwango nel Congo. ACORYPHELLA nov. gen. Corpus crassura, depressum, latum. Caput parum exsertum, ab antico visum dehorsum diatatum, fronte perpendiculari, carinis la- teralibus perductis, acutiusculis, dehorsum. divergentibus, oculis sub- globosis prominulis. Costa frontalis elevata, tota profunde sulcata, marginibus ad clypeum perductis leviter divergentibus, pone antennas în fastigium verticis rotundatim transiens. Anlennae crassiusculae, depressae, arliculis dislinclis. Fastigium verticis lale et profunde sul- catum, antice apertum in sulcum costae frontalis continuatum, lale- ribus distinete rotundato-marginatis, marginibus inter oculos breviter conlinuatis. Pronolum depressum margine antico truncato reflexo0, retrorsum valde “dilatatmm, angulo obtuso terminatum, sulcis tran- sversis distinclis, metazona quam prozona longiore, carinula media sublili sulcis tribus profinde intersecta, carinis laleralibus sallem in melazona vix dislinclis, relrorsum valde divergentibus, lobis de- flexis obliquis angulo postico extrorsum vergente. Tuberculwn pro- sternale latum, breve, transversum, apice obtuse rotundato. Pectus Lilum, planum, spatio inter lobos mesosternales latissimo, spalio inter Lobos metasternatles tato. Elytra abdomine vix longiora, angusta, mar- gine antico ad basim dilata!o, rolundato. Alae elytris subaeque longae. cuni If l'emora antica el intermedia pilosula, longitudinaliter pluri carinu- tata. Femora postica incrassala, carina supera disltincle serrata, abdomine parum longiora, subtus longe pilosa. Species typica : Acoryphella zonata. Questo genere si avvicina alquanto al gen. PRymeurus da cui tut- tavia differisce perchè il capo è più dilatato in basso, gli occhi sono quasi globosi e più sporgenti, la costa frontale è tutta solcata e passa al fastigio del vertice con un arco, il fastigio del vertice è solcato e lo spazio del vertice posto fra gli occhi è più stretto, il pronoto è molto più dilatato all’indietro, più depresso, coll’angolo posteriore dei lobi laterali più sporgente all’esterno, con la metazona visibilmente più lunga della prozona, manca di carene laterali fuorchè nella metazona, il tubercolo prosternale è più basso. Del resto i due generi si asso- migliano alquanto per la forma depressa del corpo, per la forma dei femori posteriori, per i peli lunghi che coprono i piedi e specialmente i posteriori, per la larghezza notevole del petto. Si direbbe che esse segnano quasi un graduale passaggio dal genere £uryplhymus, al gen. Chrotogonus fra i Pirgomorfidi. Il gen. Phymeurus ha ancora molto maggior somiglianza con Euryphymus, mentre il gen. Acory- phella ha già una grande somiglianza nell’aspetto generale col gen. Chrotogonus. Una certa affinità con questo deve avere anche il gen. Acorypha Krauss (Orth. v. Senegal, in: Sitzungsber. k. Ak. Wissens. Wien, Bd. LXXVI, 1877, p. 38, fig. 4, 4 A-C) specialmente nella forma del capo, del fastigio e della costa frontale, ma ne differisce specialmente per la forma del pronoto. A. zonata n. sp. — Foem. — Flavo-terrea, lota confertim den- sissime fusco-punctata, subtus flavida immaculata. Pronolum dorso flavo, unicolori, immaculato, dimidio postico melazonae saltem fusciore, margine postico interrupte nigro limbato, lobis deflexis, dimidio infero fusco, margine infero reclo, angulo antico tale rotundalo, anguto postico angustius rotundato. Elylra abdomine parum (longiora, an- gusta, ferruginea, maculis plurimis ocellatis ornata. Alae hyalinae venis nigris. Femora postica in carinis supera et infera longe albo- pilosa, elytris acque ltonga, totis confertim nigro punctalis, area in- terna flavida immaculata, sulco externo supero macula triungutari media, maculaque praepicati obsoleta nigris notato, geniculis fuscis. Tibiae posticae albo-pilosae utrinque spinis 7 nigris armalae. Long. corp. mm. 22 Long. elytr. mm. 17 di VVDRGNIO vd 5) » fem. post. » 15 Mas: mihi ignolus. Una sola femmina raccolta a Mogadisciu dal tenente Taramasso. 2e-Ggia A. punectata! n. sp. — Noem. — Praecedenti similis, tamen fa- cile distinguenda : statura minore, pronoto in dorso haud unicotore, fusco punclato, margine postico late nigro-limbato, femoribus posticis area externa multo minus dense punciata. Long. corp. imm. 19 Long. elytr. mm. 15 3 EDFONI I! STI » fem. post. » 11 Mas: mihi ignotus. Una sola femmina raccolta dal tenente Taramasso a Merca nella Somalia. Gen. EUPREPOCNEMIS Fieb. E. guineensis. E. guincensis var. maculosa Kx\uss, Beitr. z. Kennt. Westafr. Orth. in : Zool. Jahrb., Bd. V, 1890, Syst. Abth., p. 660, fig. 6, 6 A. Due maschi ed una femmina provenienti dal lago Moero i quali corrispondono esattamente alla var. 724culosa che Krauss credette ca- ratteristica delle isole S. T'homè e Rolas. Non si tratta dunque di una varietà locale, come del resto già fece osservare il KarscH(Berl. ent. Zeits. Bd. XXXVI, 1891; p. 191, 32) che trovò la medesima varietà nel Camerun, ma semplicemente di una variazione individuale. Il tubercolo prosternale è lungo, un po’ compresso: antero-poste- riormente specialmente verso la base, ugualmente largo alla base e all'apice e quivi arrotondato. E. ibandana. Euprepoenemis ibandana Giglio Tos, Boll. Mus. Zool. Anat. comp. Torino, Vol. XXII, 1897, n. 547. Quattro femmine, tre maschi e due larve, tutti raccolti al lago Moero. Questi esemplari, conservati a secco e quindi con i loro colori na- turali, mi hanno permesso di completare la descrizione di questa specie per quanto riguarda la colorazione delle tibie posteriori che sono, come in £. plorans, di un bel azzurro, rosso vivo verso l’apice, e verso la base ornate di due anelli pallidi, incompleti dal lato dorsale e talora anche poco distinti. I tarsi posteriori sono rossi come l’apice delle tibie. Gen. TYLOTROPIDIUS Stàl. TT. didymus. Gryllus did;;imus TiunBE.:G, Mém. Acad. Peters. 5, 1815, p. 211. Pesotettia (Tylotropidiu») did ùmus Srar. Recens. Orth. 1, 1879, p. 74. Una sola femmina raccolta a Kazungula nell'alto Zambese dal Rev, Dr. Jalla. resi Per quanto riguarda la colorazione ed i caratteri plastici del corpo essa corrisponde bene alla descrizione dello SraL, ma la spina all’a- pice del margine esterno delle tibie posteriori manca affatto. Non vi è dubbio, come giustamente fece già osservare il Brunner (Rev. du Syst. des Orth. in: Ann. Mus. Civ. Stor. nat. di Genova, 1893, p. 150, nota 2) che questo genere va collocato proprio vicino al gen. Lupre- pocnemis, come già aveva fatto del resto lo SraL stesso nella sua Recensio Orlhoplerorum. La specie suddetta ha di fatto tutti i caratteri del gen. Eupre- pocnemis da cui differisce solamente per la forma del tubercolo pro- sternale. Le tibie posteriori hanno 11 spine al margine esterno e 10 a quello interno, ed il secondo articolo dei tarsi posteriori è, come al solito, assai più breve del primo. "I. Brunni Giglio-Tos. Euprepocnemis coerulescens Brunn, Ostafr. Orthopt. in: Mitth. Naturh. Mus. Hamburg, XVIII, 1901, p. 54, 132 (nec: £. coerulescens Stal.). Foem. — Flavescenlte-testacea, costa frontali genisque fusco ferru- gineis, pronoti dorso nigro, flavo-limbalo, fascia obliqua in lobis de- flexiîs ferrugineo-nigricante, elyltris fuscormaculalis, meso et melta- pleuris, excepta fascia obliqua flava, ferrugineis, femoribus posticis ferrugineo obsotele fascialis. Costa frontalis lata, nitida, haud sulcata, usque ad clypeum per- ducta, haud dilatala, pone antennas via attenuata, lineis duabus la- leralibus fuscis percurrentlibus. Carinae laterales frontales sub-0bs0- letae. Antennuae, basi excepta, fuscescenles. Verlex cum fastigio dislincie carinatus, carinuta in occipile evanescente. Fastigium verticis sub- rhomboideum, laleribus dislincte carinis callosis, rotundatis definitum, vitta triangulari nigra, a vertice fasligii ud occipitem et in dorso pronoti conlinualu. Pronolum margine antico rolundato iruncalo, margine postico lule rotundato, carinula media elevata, nilida, sulcis distincte intersecla, incisuris anguste fiavidis ; vitlis lateralibus dorsi pronoti lalis, flavis, discum mnigrum includentibus, a sulco postico antrorsum el relrorsum convergentibus ; prozona metazona subaeque longa, prozona laevi, melazona dense impresso-punciala : carinis la- teralibus nitidis antrorsum convergentibus, in metazona breviler con- tinualis dehinc poslice evanescentlibus: lobis deflexis tolis impresso- punclatis, impressionibus duabus cicatricosis ad carinis lateralibus ante sulcum poslicumn nolatis, margine infero tale rotundato. Meso- el metapleurae forliler el dense impresso-punclalae et rugulosae. Tuberculum prosternale crassum, latuni, ab antico compressum, apice subditatato, tale rotundato, lobis obsoletis. Spatium inter lobos_meso- slernales longius quam latius, retrorsum sublilatato, lobis ipsis an - ad bfua gulo tale rolundato. Lobi metasternales sat distantes. Elytra abdomine tngiora, sparsim fusco-macutala, dense reticulata, apice rotunaato. Alae elytris acque longae, hyalinae, venis nigris. Femora poslica elytris breviora, base valde incrassata, carina supera distincte ser- rultata. Tibiae poslicae utrinque spinis 12-18, apice nigro armatae. Lamina subgenilalis transverse truncata. Long. corp. mm. 45-55 Long. elytr. mm. 40-45 > (Pron: bi LA0-1055 » fem. post. » 30-32 Mas. — Testaceo-flavescens (vel viridis 2). Capul unicolor, vel tan- lum genis fuscis, sulco suboculari nigro. Costa frontalis lata laevi- gata, hauad sulcala, pone antennas vix angustior, vsque ad clypeum laleribus parallelis perducta. Carinae laterales frontis via perspicuae. Fastligium verticis sub-rhomboideum, medio carinula longiludinatli ni - lida in occipite subito evanescente, carinis lateralibus praesertim ad oculos nilidis, rolundatis definiltum. Anlennae longae, flavidae, sublus fuscescenles, medio sub-dilatatae. Vitta fusca media ab a)ice fastigii verlicis în dorsum pronoti usque ad marginem posticum perducla inler vittas flavas laterales inclusa. Pronolum margine anlico rotun- dato-truncato, margine poslico rotundato, carinula media nitida, acu- tiuscuta, su!cis transversis incisa; carinis lateralibus a margine antico ad sulcum poslicum subrectis leviter divergentibus, dehinc sensim curvatis, convergentibus : metazona minulissime impresso-punctata, prozona longiore : lobis defleris perpendicularibus, planis, minulis- sîme impresso-punctatis, immaculatis, margine infero medio rolun- dato-angulato. Tuberculum prosternale laltum, transversum, ab antico compressum, retrorsum nutans, apice dilatato, sub-bilobo. Spatium inter lobos mesosternales vix longius quam latius, lobis angulo postico tale rolundalto. Lobi meltasternales pone foveolas contigui. Elylra abao- mine longiora, angusta, apice rotundato, fasciis transversis fuscis irnregularibus notata, area anali pallide fiavescente vittas laterales pronoti continuante. Alae elylris aeque longae, hyalinae, apice fusce- scen!es, venis nigricantibus. Femora pos!ica basi incrassala, carina supera distinele serrulata, elyltris acque ltonga, area externa imma- culata area interna basi fasciaque obliqua, lata nigris: sulco geni- culari nigro. Tihiae posticae flavae (vel minialae 2) albido pilosulae, annulo basali, alieroque ante medium, annulum flavum includentibus nigris, utrinque spinis 12-13, excepta basi, nigris. Lamina supraanatlis cordiformis, basi profunde et angusle sulcata. Lamina subgenitalis brevis apice obtuso, integro. Cerci laminati, l'ineares, apice sub-dila - tato rotundato, laminam supraanalem paulo superantes. Longil. corp. mm. 20-23 Longti. elytr. mm. 18-20 dii RARA D » fem. post, » 16-18 ig Due soli maschi e due femmine raccolti a Mogadisciu dal tenente Taramasso. Viste le grandi differenze sessuali di questa specie ho creduto op- portuno di dare separatamente le descrizioni del maschio e della fem- mina. Queste differenze risiedono specialmente nelle dimensioni, nella colorazione delle gambe posteriori e delle elitre, e sono tali che a tutta prima ho creduto trattarsi di due specie differenti, sebbene l’es- sere stati raccolti tutti i quattro esemplari nella stessa località mi facesse già sorgere il dubbio che realmente non fossero che i due sessi di una stessa specie. Gli esemplari che BRruNnN credette di Zuprepocnemis coerulescens STAL devono essere di questa medesima specie sia per le dimensioni, sia per la colorazione, a quanto ho potuto rilevare dalla descrizione del Bruyxn. Egli pure ritenne che non ostante le differenze notevoli nelle dimensioni e nella colorazione delle gambe posteriori, si doves- sero tuttavia considerare come i due sessi di una stessa specie per l'uguaglianza dei loro caratteri plastici e della località in cui furono trovati. Naturalmente questa coincidenza di uguaglianza nella prove- nienza, verificatasi già negli esemplari dal BRruNN, ripetutasi poi in quelli da me descritti, mi ha confermato sempre più nella credenza che si avesse a fare, non con due specie distinte, ma con i due sessi di una sola specie. Ma io non credo che questa specie sia Zuprepoc- nemis coerulescens StAL, come ritenne il Brunn. Anzitutto perchè, se così fosse, a Star non sarebbe passata inosservata la forma del tu- bercolo prosternale appiattito e quasi bilobo, che egli stesso pose come carattere distintivo del gen. 7y/otropidius fin dal 1873 (Recen. Orth. I, p. 74) mentre non descrisse £. coerulescens che nel 1876 (Bih. Till. Sv. Vet. Akad. Handl. Bd. 4, n. 5 p. 16). In secondo luogo perchè, se i maschi di questa specie (7. Brunnè) corrispondono bene per la tinta del dorso, e dei piedi posteriori alla descrizione dello Stal di £. coe- rulescens, ne differiscono tuttavia per alcuni altri, non avendo, per esempio, la costa frontale scura nereggiante verso l’apice. D’altronde avendo A. de ScHuLTESs ScHINDLER trovato fra gli Ortotteri della Somalia una femmina di £. coerulescens (Orth. du pays de So- malis, in: Ann. Mus. Civ. Stor. nat., Genova, 1898-99, p. 196) è chiaro che, se tale femmina avesse presentato quelle differenze sessuali così spiccate quali il BrunN ed io abbiamo constatato in questa specie, non avrebbe tralasciato di rilevarle. Il che non essendo avvenuto dimo- stra ad evidenza che la femmina di Y. coerulescens non presenta tali differenze dal maschio che meritino di essere descritte. Allo stesso ScHuLTESs ScHINDLER del resto non sarebbe sfuggita la forma appiattita del tubercolo prosternale e in tal caso avrebbe messo la specie dello SraL non già nel gen. Euprepocnemis ma nel gen. 77, i E lotropidius di cui descrisse una specie (7. somalicus) in quella sua stessa pubblicazione sopra citata. Da tutto quest’'insieme di cose io rimango convinto che #. e0eru- lescens di StaL e di ScHuLTESS SCHINDLER è una vera Zuprepocnemis a tubercolo prosternale cilindrico ed ottuso e quindi non ha nulla che vellere con £. coerulescens di Brun con tubercolo prosternale appiat- tito e quasi bilobo come Bruxn descrive e come si presenta negli esem- plari da me descritti, i quali perciò sono da ascriversi al gen. 7y/o- tropidius, TARAMASSUS nov. gen. Corpus compressum. Caput parum exsertum, fronte parum recli- nata, in mare magis obliqua. Costa frontalis perducta, rotundata, haud sulcala, inter antennas rotundatim aliquantulum producta. Fa- stigium verticis impressum, ovato-marginatum, subhorizontale. Vertea cum occipiîte carinula instructus. Antennae in foemina graciles, filifor- mes in mare dentatae, articulis 13-18 superne in deniem triangularem, antrorsum productis. Pronolum compressum, carina media distinta, carinis laleralibus subobsolelis, rotundalis, totis impresso -punctatis. Tuberculum prosternale transversuni, laltum, apice rotundato trun- cato. Lobi mesosternates ‘in foemina dislantes in mare magis ap- propinquali margine interno recto, angulis posticis rotundatis. Lobi metasternales pone foveolas in foemina appropinquati in mare bre- viler contigui. Elytra angusta apicem abdominis superantia. Alae elytris subaeque longae. Femora postica basi valde incrassata, abdo- mine longiores, carina supera serrulala. Tibiae posticae teretes, extus spina apicali destlitultae. Tarsorum posticorum arliculus secundus brevis. Species typica : Taramassus cervus. Questo genere assomiglia moltissimo al gen. Euprepocnemis e affini sia per la forma del corpo sia per quella del pronoto. Tuttavia è ben distinto, per la mancanza sul pronoto di vere.carene laterali le quali vi sono rappresentate da una serie di fitti punticini impressi, per la forma dei femori posteriori in cui la parte basale è proporzio- nalmente più ingrossata, e la parte gracile apicale è più corta, avvi- cinandosi cosi un po’ al tipo dei femori del gen. Caloptenus e aflini, e sopratutto poi per la forma peculiare delle antenne del maschio, le quali sono forse un esempio unico nel gruppo degli Ortotteri. Di fatto, a incominciare dall’articolo 13° al 18° ogni articolo presenta dal lato superiore un prolungamento a mo’ di dente triangolare rivolto in avanti che, piccolo nel 13° articolo va gradatamente crescendo fino al 17° mentre quello del 18° è un po’ minore del precedente. Tutti gli altri articoli delle antenne sono cilindrici e conformati nel modo solito degli altri Acrididi. Tale speciale conformazione delle antenne è ben visi- bile, anche senza l’uso di Jente. T. cervus n. sp. — Ferrugineo-testaceus (an virescente-testa- ceus ?), fusco maculatus. Antennae fuscae. Macula triangularis occi- pitalis, per tolum pronoti dorsum perducta, utrinque vittis duabus flavidis a margine postico oculorum per carinas laterales pronoti continualtis limbata, nigra. Pronolum supra subtectiforme, antice truncalum, postice rotundato-angulatum, sulcis transversis subtilli- mis carinas distincte intersecantibus, metazona quam prozona bre- viore ; lobis deflexis allioribus quam longioribus tolis impresso-punc - tatis, nitidulis, fusco maculatis, margine infero late rotundato-angulato. Tuberculum prosternale, praesertim in mare, ad basim angustatum, apice laevigato, r'otundato truncato. Elyltra abdomine longiora, angusta, fasciis fuscis transversis plurimis, praesertim in dimidio apicali, în mare apicem versus confluentibus ornata. Alae hyalinae, apicem ver- sus infuscatae. Femora postica praesertinm in foemina punctis fuscis în area exlerno-media, în carinis areae externo-mediae, în carinis supera el infera notata, sulco geniculari nigro: in sulcis dorsalibus punctis nonnullis fuscis confluentibus fasciam fuscam praebasalen alteramque imediam formantibus ornata. Tibiae postlicae flavescentes (2) basi, annulo incompleto praebasali, in mare annu!lo praeapicali ni- gricantibus ornatae, extus spinis 10, intus spinis 9 dimidio apicali nigro armatae. Lamina supraanalis maris ovalo-cordiformis, basi breviter sulcata, apice medio foveolato-impresso. Cerci maris breves, compressi, apice decurvato, obluso. Lamina subgenitalis maris brevis, obtusa. Longît. corp. maris mm. 21 foem. mm. 29 » pron. » » 5) » » (DID » elytr. >» 200 Sh » » 00 » fem. posi. » » 13 » VM (5239) Un maschio ed una femmina raccolte a Mogadisciu dal sig. tenente Taramasso a cui il genere è stato dedicato. La colorazione del dorso del pronoto è fatta sul tipo di quella delle specie del gen. Huprepocnemis. pra 290 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Hazkari: 3 a Torimo;- $ è è LI Si BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 555 pubblicato il 20 Aprile 1907 Voc. XXII EpoARDO ZAVATTARI Imenotteri del Lago Mioero Gli Imenotteri di cui presento ora lo studio, vennero raccolti a Lukonzolwa, sulle sponde del Lago Moero e donati al R. Museo Zoo- logico di Torino dal dott. Michele Ascenso. La regione in cui vennero riuniti questi insetti è poco nota e quasi completamente sconosciuta ne è la fauna — Il numero delle specie è appena di ventidue, tuttavia oltre ad una specie e ad una varietà che io credo nuove, sonvi alcune specie assai rare e non mai riscontrate in tali regioni. — Così la fauna imenotterologica della regione dei Laghi Africani viene ad essere aumentata di alcune forme importanti. APIDAE Apis mellifica Lin. var. adansoni Latr. Buttel-Reepen. Mitt. Zoolg. Mus. Berlin. B. III, 1906, 2 Heft, p. 186. 3 Esemplari 3. Specie estesa a tutta Africa equatoriale ed australe. Megachile felina Gerst. Gerst Peters Reise in Mozamb. 1862, p. 454. 10 esemplari 9 ed 1 o. Siccome non mi risulta che il maschio di questa specie sia stato descritto credo conveniente darne i caratteri differenziali. Alquanto più piccolo della femmina ed ugualmente ornato. Tarsi anteriori dilatati, bianco giallastri, ornati al margine posteriore di una frangia di peli neri, lunga quanto è largo il tarso, peli ventrali leggermente ferruginei, ma molto brevi, sesto tergite ornato all’apice di un ciuffo di peli neri lunghi quasi due millimetri, quinto sternite col margine arrotondato ed alquanto ribordato, sesto presentante due RESOR ESE denti acuti uno per ciascun lato, ricurvi e rivolti in basso, lunghi circa un millimetro, nero lucenti, qualche rado pelo nero frammisto ai erigi più abbondanti orna il margine estremo di questo segmento. Specie diffusa nel Mozambico e nell'Africa orientale tedesca. Megachile bitubereulata (Smith) IVICZ: Smith. Descrips. new. Spec. Hymenp. 1879, p. 63, n. 8. 1 esemplare sc. Questa specie molto elegante era nota soltanto della Sierra Leone; il mio esemplare presenta le zampe di un rufo piceo molto scuro come pure molto oscura è the anterior half of the mandibles. Xylocopa oblonga Smith, Vachal. Miscel. Entom. VII, 1899, p. 101. 2 esemplari 9. Specie comune all’Africa australe, riscontrata anche nello Scioa. Xylocopa erythrina Grib. Vachal. Miscell. Entom. VII, 1899, p. 105. 1 esemplare d. Sono rimasto dapprima dubbioso sull’esatta determinazione di questa specie descritta dell’Abissinia, nè stata trovata per quanto mi risulta in altre località. Questo esemplare si presenta alquanto più grande di quelli descritti da Gribodo, ma la concordanza perfetta dei caratteri eccezione fatta per il labbro, che mi è stato impossibile di vedere perchè tutto nascosto. sotto il clipeo, mi fanno credere di averlo ciustamente determinato. Sopratutto ciò che me ne convince è la disposizione dei peli fulvi nelle zampe, carattere al quale Vachal attribuisce una grande importanza nel separare questa specie dalle due altre assai simili, la. /avilabris Smith e l’albifirons Lep. che sono proprie dell’Africa australe. Così si viene ad estendere la sua distri- buzione dallo Scioa fino al Mozambico. Xylocopa nigrita Fab. Vachal. Miscell. Entom. VII, 1899, p. 151 e 111. 5 esemplari 1 d' - 4 s. Questa specie s'incontra in grande parte dell’Africa, Congo, Uganda Mozambico, Tanganica, ecc. Xylocopa caffra Lin. Vachal. Miscell. Entom. VII, 1899, p. 147-153. 3 esemplari 1 d- 2 s. Molto comune all'Africa equatoriale ed australe e delle isole Sechelles. Xylocopa albiceps Fab. Vachal. Miscell. Eutom.: VII, 1899, p. 149. 1 esemplare cs. Comunissima-e molto diffusa a tutta l'Africa, sie Coelioxys luteipes. Friese. Friese. Arkiw fér Zoologi B. 2, n. 6 (1904) \p..11;. na,d4 2 esemplari 9. Specie descritta solamente del Capo. Coelioxys nasuta Friese. Friese. Arkiw fòr Zoologi B. 2, n. 6 (1904): p; 12;n. 17. Var. migripes n. var. 2 esemplari s. Perfettamente simili al tipo, questi due esemplari ne differiscono solamente per avere le zampe completamente nere anzichè ferruginee. Di questa bella specie ho potuto consultare un esemplare della colle- zione Spinola, che può considerarsi come cotipo della specie di Friese. Infatti esso porta l'etichetta: « Coelioxys nasuta M. B. (Museo di Berlino) don. lug. Capland. » Esso proviene quindi dalla stessa colle- zioné a cui appartengono gli individui descritti da Friese, esemplari che erano gia stati determinati da Klug col nome di Coelioxys nasuta. Così parimenti ho ritrovati i cotipi della Coelioxys erythropus Friese (loc. cit. p. 7 n. 1) (3 9 1 o) provenienti dal Capo di Buona Speranza dal viaggio Drege (D. M. B.). Crocisa calceata Vach. Friese. Verhand. Zoolg. Bot. Gesel. Wien. TuVi 19057 pio765 1 esemplare 9. Citata da Vachal del Congo, Sierra Leone, Uganda. VESPIDAE Eumenes maxillosa De-Geer. Saussure. Étud. Fam. Vesp. I, 1852, (Eu. tinctor Chr.) p. 49. 1 esemplare 6. Specie diffusa a tutta l'Africa, Congo, Zanzibar, Mozambico, ecc. ed a Madagascar. Synagris heydeniana Sauss. Saussure. Mém. Soc. phys. hist. nat. Genève, XVII, 1863, p. 194, n. 18. 2 esemplari. 1 d - 1 0. Il maschio presenta il margine inferiore del clipeo un po’ meno incavato (échaneré) di quanto appaia dalla figura data da Saussure, ma la forma delle mandibole corrisponde perfettamente alla mandibola figurata pure da Saussure, del resto questa disposizione è pure notata dal dott. Schulthess Schindler nel suo lavoro Hymenopteres du Delagoa (Bull. Soc. Vaud. Scien. Nat. XXXV 1899, 132, p. 272 n. 3), con le parole: « les epines lalerales du chaperon sont mousses ». Specie citata del Mozambico e dell’Abissinia. SPHEGIDAE Sphex satanas Kohl. Kohl. Termeszétr. Fuzetek. vol. XXI, 1898, p. 339, n. 12. 1 esemplare 9. Specie molto elegante descritta delle foci del fiume Congo, nè citata ancora di altre regioni. Philanthus triangulum Fabr. Kohl. Ann. K. K. natur. Hofmus. Wien VI, 1891, p. 365. 1 esemplare sg. Diffuso e comune in tutta la regione paleartica ed etiopica. SCOLIADAE Scolia ruficornis Fabr. Sauss. et Sichel. Catalg. sp. gen. Scolia, 1864, p. 85, n. 62. 1 esemplare e. La Scolia ruficornis s'incontra comunemente in tutta l’Africa equatoriale ed australe e nelle parti più meridionali dell’Arabia. MUTILLIDAE Barymutilla triodon Stad. Stadelmann. Hymenopteren Ost Africas 1898, p. 50, n. 9. 1 esemplare c. Descritta della Deutsch Ost Africa. Matilla arsinòe Poring. Péringuey. Annals South. Afrik. Mus. vol. I, 1898, p. 74. 1 esemplare s. Questa specie descritta del Transwaal è citata dal Magretti, (Boll. Soc. Ent. Ital. XXXVII 1905 p. 51, n. 17), della Colonia Eritrea, ritro- vandola al Lago Moero si viene a avvicinare alquanto le due località, in tal modo si capisce come tale specie debba trovarsi in tutta l’Africa orientale. POMPILIDAE Cryptocheilus # (Hemipepsis) vindex Smith. R. Lucas. Pompiliden Ost Africas. 1898, p. 70. 2 esemplari, 10 - 1 <. Diffuso in tutta l’Africa orientale, Mozambico, Zanzibar ecc. Cryptocheilius (Fetracrypitocheilus Ascensi) n. sg. n. sp. o — Magnus, niger brevissime pilosus, alis splendide violaceîs, metathorace transverse striato, unguibus quattuor denlibus instructlis. * Ho adottato secondo il parere di Fox (Entom. News Philad. XII 1901) il nome di Cryptochelus iuvece di Salius, dato che Salius era già preoce- cupato per nn genere di coleotteri. 9 — Completamente nero, zampe anteriori brunastre internamente sulla metà apicale delle tibie e sui tarsi. Ali nero violetto con riflessi verdi leggermente dorati. Capo finamente punteggiato, clipeo longitudinalmente convesso, margine libero rotondeggiante ai lati alquanto incavato nel mezzo e leggerissimamente ribordato, profondo il solco che lo separa dalla faccia, fronte leggermente striata obliquamente dall’alto in basso e dall’esterno all’interno. Pronoto arrotondato in avanti ed un poco impresso nel mezzo, finissimamente punteggiato. Mesotorace piano in avanti, solcato late- ralmente da due solchi per parte, quello esterno è profondo, netto, molto vicino alla base della scaglia alare, quello mediano invece meno profondo e più ampio in addietro; i due solchi mediani si volgono medialmente per congiungersi, lasciano tuttavia una piccola area lucente nel mezzo, scudetto lucente nella parte posteriore con- vesso triangolarmente, pleure lucenti. Metanoto con la troncatura posteriore arrotondata, striato solcato traversalmente tanto nella sua parte superiore che nella parte declive e sui fianchi; ornato di una pubescenza nera notevolmente lunga. Addome allungato, ovale, con la faccia superiore lucente e liscia. Ultimi tergiti triangolari finissimamente strato rugosì coperti di fine pubescenza grigia, solco del secondo sternite profondo un po’ ango- loso nel mezzo, i - Zampe lunghe, robuste, fortemente spinose, unghie, come si vede dall’annessa figura, munite di quattro denti, dei quali i primi due Da | sono smussi e gli altri due invece sono acuti, inoltre il margine è or- nato di numerosi peli rigidi robusti disposti a guisa di pettine. Ali nero violacee a riflessi verdi leggermente dorati; macchia della prima cellula discoidale ben visibile ed un’altra piccola in mezzo alla fortemente ingrandita seconda discoidale, cellula radiale arrotondata all’apice. Prima nervatura tranverso discoidale quasi in- terstiziale colla seconda tranverso cubitale, seconda tranverso discoi- dale inserentesi prima della metà della terza cellula cubitale. Lungh. tot. 35 mm. - Lungh. delle ali 36 mm. Un solo esemplare s. La forma caratteristica delle unghie mi ha convinto trattarsi di una forma, che per quanto mi risulta sarebbe nuova. Infatti del gruppo del ricchissimo e difficile genere Sa/i7us, avente quattro denti alle unghie è solamente noto il Salius He70s Guer. diffuso mi a in gran parte dell’Africa. Io anzi propongo di istituire il sottogenere Tetracryptocheilus per questa specie e per la nuova. Forse a questo gruppo dovrà aggiungersi anche il Pomp@wus (Pepsis) Dedjaz Guer. il quale differisce dalla mia specie per avere le zampe quasi totalmente bruno rufescenti; ma Guerin non accenna assolutamente alla forma delle unghie lasciando molto dubbiosa questa riunione. Più probabilmente ancora le specie di questo nuovo sottogenere dovranno riferirsi al genere di Ashmead Tetraodontonye (Canad. Ent. XXXII 1900) ma siccome Ashmead non dà i caratteri generici © si limita ad inserire questo nuovo genere nella tavola dicotomica, così non ne ho tenuto conto, rimandando la risoluzione della questione ia quando Ashmead ridescriverà dettagliatamente il nuovo genere, e rando un materiale più abbondante permetterà una più certa iden- tificazione. CHIRYSIDIDAE Chrysis Iyncea Fabr. Mocsary. Monogr. Chrysidid. 1889, p. 692. 1 esemplare g. Specie diffusa a tutta l’Africa ed all’Arabia. ICHNEUMONIDAE Ospryachotus gigas Kriech. Kriechbaumer Mem. Accad. Scienz. Bologna IV, 1894, p. 152. l1 esemplare sg. Specie molto rara nè stata mai citata, dacchè fu descritta del Mozambico. I °° BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 556 pubblicato il 20 Maggio 1907 Vor. XXIE SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XVI Dr. Ermanno GIGLIO-Tos Professore di Zoologia e di Anatomia e Fisiologia comparate nella R. Università di Cagliari. ORTCOTTERI NUOVI (DIAGNOSI PREVENTIVE) PHYLLODROMIDAE Gen. CERATINOPTERA Br. C. portalensis n. sp. — Mas. — Testacea, antennis fuscis, vîtta interoculari verticis nigra, pronoti disco strigis duabus obliquis nigris punctis duobus nigris includentibus, punclisque strigisque non- nullis fere obsoletis ad marginem anlicum ornato, elylris unicoloribus abdomen vix superantibus, alis minimis, venis nigris, abdominis seg- mentis superne albidis in medio infuscatis, inferne ulrinque serîe ‘ punclorum nigrorum signatis, lamina supraanali lriangulari inte- «gra, lamina subgenitali producta, sensim angustata, stilis instructa,. cercis testaceo-fusciîs, tibiarum omnium apice fusco. Longit. corp. mm. 10 Long. elytr. mm. 7 » DFONS °°. 2,5 >» GIUR nl Tati » DI Foemina : mihi ignota. Tre maschi da Fort Portal. (en. HEMITHYRSOCERA Saus. H. sabauda n. sp. — Mas. — Nigra, nitida. Caput fuscum. Antennae nigrae, îma basi testacea. Pronotum parabolicum nigrum, margine postico subangulato, lateribus late testaceo limbatis. Elytra ferrugineo-nigricantia, abdomine valde longiora, angusta, venis nigris. Alae elytris longiores, hyalinae, laeviter infuscatae, area, marginatî fere tota nigricante, venis pectinatis nigris, vena ulnari ad apicem breviter furcala, ramis nullis. Abdominis segmenta fusca, basi an- gusle testacea. Lamina supraanalis nigra, triangulari. Cerci testacei. iLamina subgenitalis lata, rotundata, »stilis nullis. Venter pedesque testacei. Foemina differt: corpore magis ovali, breviore, colore fusciore, elytris brevioribus, venis minus expressis, alis rudimentartis, abdo- mine superne nigro, cercis nigris, vel, testaceo-fuscis, pedibus fuscio- ribus, lamina supraanali breviore, ventris segmentis nigris postice testaceo limbatis. Lon. corp. maris mm. 11 foem. mn. 10,5 >> DION 3 » 3 » » 3 Lat. » » » 73 » » ai Long. > » AA » » 7 > olie. » > sol » » 1,5 Un maschio da Hitagueta, una femmina da Katende e due altre da Fort Portal. PERIPLANETIDAK Gen. BLATTA Lin. (Stylopygza Fisch. et Auct ) B. ugandana n. sp. — Foem. — FEllyplica, nitida, capite nigro vertice lato nitidissimo, ore flavo. Antennae mnigrae, fimbriatae, arti- culo primo ferrugineo. Pronotumn parabolicum lateribus deflexis, mar- gine postico truncato, castaneo-nitidum, fusco irregulariter macula- tum. Elytra pronoto concoloria, castanea, nitida, venis nullis, qua- drata, segmentum medianum vix superantia, margine antico recto margine postico truncato, angulis rotundatis. Alae nullae. Abdomen, nigrum, nitidum, segmenti septimi margine postico medio rotundato producto, laleraliter sinuato, angulis posticis în dentem acutum retro productis. Lamina supraanatlis triangularis, brevis, compressa, apice vix emarginato-truncato. Cerci breves, nigri, acuminati. Pedes .fer- rugineo-tesiacei, coriîs extus late nigris, tibiis triseriatim spinosis, melatarso postico articulis coeleris simul sumptis longiore. i Long. corp. mm. 13 Latlit. pron. mm... 5 >». DER » #4 Long..elylr. » 3,5 Due femmine da Entebbe e Fort Portal. PHANEROPTERIDAE Gen. TYLOPSIS Fieb. T. dubia n. sp. — Viridis, libiis via ferrugineo-fuscescentibus, “puncto în campo tympanali, nec non margine postico elytrorum maris nigricantibus. Oculi ovales, parum prominuli, slrigis ferrugineis longitudinaliter ornati. Pronotum disco concavo, concolore, carinis lateralibus parallelis, lobis deflexis angulatim insertis, margine infero recto, margine postico late rotundato, parum retro-producto. Elytra femoribus posticis subaequalia, vena mediastina ima basi puncto nigro signata, dehinc subito irregulariter ramificata, indislincta, ramo ra- dicali pone medium oriente, medio furcato. Lamina supraanalis maris brevis, triangularis, medio excavata. Cerci maris longi, gra- ‘Cîles, sensim incurvi, apice nigro, mucronato. Lamina subgeniltalis longa, cercos superans, apicem versus attenuata, apice ipso triangu- lariter exciso. Ovipositor pronoto longior, valvulis laevigatis, in terlia parte apicali subtillime crenulatis, summo apice fusco. Lamina sub- genitalis foeminae compressa, acuminata. Long. corp. maris mm. 18 foem. mm. 22 > UUrONi a » 3,5 » 7) AAA) » 24 » DRRR27 » alar. » A ARI » » 3A » fem. post. » » 20 » » (desuni) » 0vipostil. » >» 65 Una femmina da Mitiana; un maschio ed una larva da Ibanda. Questa specie ha diversi punti di somiglianza con le altre finora descritte, ma non mi è stato possibile identificarla con nessuna, per cui ho creduto opportuno descriverla come nuova. Essa sta nel gruppo di quelle ove i lobi laterali del pronoto sono inseriti ad angolo, ed è assai prossima a 7. bilineolata Serv. e T. irregularis Karsch (Insek. Berglands. Adeli, 1893, p. 130, 102) cui somiglia per la irregolarità «delle ramificazioni della vena mediastina delle elitre, la quale vena è perciò quasi indistinta, ma ne differisce sopratutto per la forma dei «cerci del maschio che non sono sinuosi o ondulati ma curvi all’in- «dentro nella loro metà posteriore, e per la forma della lamina sotto- «genitale della femmina che non è nè divisa in tre lobi, come in 7. èr- regularis, nè troncata come in 7. bilineolata, ma compressa e acuta. Somiglia alquanto anche a Phaneroptera plana Walker (Cat. Derm. Salt. Brit. Mus. II, 1869, p. 339) = 7y/opsis plana Kirby (Syn. Catal. of Orth. II, par. I° 1906, p. 441), ma ne differisce principalmente per ‘avere gli occhi distintamente ellittici e non rotondi. bi 296 - Tip. P. Gerbone, via Gaudeazio Ferrari. 3 - Torino. i BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 557 pubblicato il 23 Maggio 1907 Vor. XXIl EDOARDO ZAVATTARI Identità del « Chalybion japonicum » Pérez e dello « Sceliphron ritsemae (curvatum Rits) » D. T. Il Prof. J. Pérez descrisse recentemente una nuova specie di Sce- liphron del Giappone che chiamò Cnalybion japonicum (*) (Bulletin du Museum d’Histoire naturelle. Paris, 1905, p. 152). Nel determinare alcuni imenotteri del Giappone donati al R. Museo Zoologico di Torino or sono molti anni dal compianto pittore Fon- tanesi, mi è occorso di trovare un esemplare 9 senza alcun dubbio riferibile a questa specie. Proseguendo però nello studio mi accorsi che nel 1880 Ritsema (Notes from the Leyden Museum, Vol. IL, p. 226, n. 2) aveva descritto il Chalybion curvatum del Giappone, la descri- zione del quale era pure corrispondente al mio esemplare; indussi da ciò che le due specie non dovevano essere che una sola, ed il raf- fronto delle due descrizioni ed alcune osservazioni, che faccio ora se- guire, credo confermino pienamente il mio asserto. Siccome Smith aveva descritto un Pelopoeus curvatus dell’ India (Transactions Zoolog. Society London, Vol. 7, 1872, p. 187, n. 4) per nulla simile a questi che ora ci interessano, riferibili tutti al sotto- genere Chalybion, Dalla Torre (Catalogus Hymenopterorum, Vol. VIII, 1892, p, 989) ha sostituito al nome di curvalwn dato da Ritsema per (*) Faccio notare che Gribodo già nel 1883 (Annali del Museo civico di St. Nat. di Genova, vol. XVIII, p. 264) aveva descritto un Pelopoveus japonicus molto simile allo Sceliphron violaceum Fabr. e dissimile dal Chalybion cur- vatum Rits. per avere sopratutto il peziolo rettilineo anzichè curvato come sì osserva in quest’ultima specie. la specie giapponese quello di Aifsemae. La sinonimia completa sa- rebbe quindi la seguente : 1880 Chalybion curvatum. Ritsema. Notes. Lyd. Mus. V, II, p. 226 n. 2. 1897 Sceliphron ritsemae. D. T. Catalogus. Hymp. V. VIII, p. 387. 1905 Chalybion japonicuin Péèrez. Bull. Mus. Hist. Nat. Paris, n. 3, p. 152 La descrizione di Ritsema comincia colle seguenti parole: « Most neartùy allied to Chalybion bengalense Danlb, but at once te be disting- uished from that species by the petiote of the abdomen which is strongly curved upirards ». Pérez dice: « Ressemble le plus au bengalense de toutes les espèces qui me sont connues ; inaiîs s'en distingue aiséemement par la taille supérieure, la couleur d'un bleu plus obscur ecc., le pe- dicule très courbe ecc. ». Anche i caratteri di pubescenza e di scul - tura corrispondono fra di loro. Noto anzi che Ritsema ha descritto molto bene questa ‘scultura; infatti essa corrisponde perfettamente a quella presentata dal mio esemplare. Pérez a proposito di ciò si ac- contenta di notare le differenze con lo Sceliphron bengatense Dahl) e nota giustamente che «a ponctuation est rugueuse au fronti » come pure aveva osservato Ritsema « ‘he vertex and cheeks sparingliy punctured and therefore shining »; infatti nel bengalense il vertice è lucente punteggiato, ma i punti sono radi, gli spazi fra i punti sono ampi, mentre nel rz/semae i punti sono più fitti e quindi la lucentezza è meno manifesta, meno brillante. Anche il clipeo si presenta più for- temente carenato nella specie giapponese che non nell’indiana; lu punteggiatura del torace è più fina ancora, sull’addome lo Scelzphron rilsemae presenta il tegumento liscio lucente con punti finissimi, mentre essi sono più grandi e più visibili nel bengalense. Sopratutto poi la forma del peziolo rettilineo in quest’ultima specie, curvato & concavità volta in alto nella prima costituisce un carattere differen- ziale di notevolissima importanza. « The wings are fuscous, less dark towards the base with a purple iridescence » dice Ritsema, Pérez de- scrive il suo Chalybion japonicum con « les ailes plus sombres du bengalense ». Riassumendo adunque i caratteri dati dai due autori ed aggiungendovene alcuni nuovi la diagnosi definitiva sarebbe la se- guente : i Long. 16-18 mm. Medium violtaceum, spltendens, antennis nigris, alis leviter infuscatis violaceo nitentibus, corpore punctato, ad thora- cem striato, petiolo abdominis forliler curvato. Lungh. 16-18 mm. Corpo interamente di un bleu acciaio, eccezion fatta per il flagello delle antenne che è nero, con riflessi metallici più intensi sull’addome e sul metanoto, tarsi brunastri, un po’ azzurri, poco splendenti, ali brune ma trasparenti, in tutta la loro estensione con riflessi azzurri, nervature nere. Pubescenza ‘argentea fine, sparsi, Catia ‘uniformemente diffusa su tutto il capo ed il torace, più corta sull’ad- dome, radi peli assai lunghi disposti variamente sugli ultimi segmenti ‘di esso. Capo assai largo, occhi ampi raggiungenti in basso la base delle mandibole, in alto, distanti fra loro di uno spazio appena un po’ più largo di quanto è lungo il terzo articolo del funicolo antennare; man- dibole curve nero lucenti punteggiate, profondamente solcate longitu- dinalmente, clipeo convesso, carenato nel mezzo, col margine libero un po’ ribordato e dentato, punteggiato ai lati, lucente specialmente sulla carena; fronte e vertice punteggiati, i punti poco profondi, ab- bastanza fitti lascianti tuttavia fra di essi aree piane brillanti; pro- fonde le fossette periocellari. Antenne con lo scapo alquanto ingros- sato, primo articolo del funicolo breve, globoso, secondo lungo quanto il quarto, ed appena un po’ più breve del terzo. Protorace profonda- mente solcato nel mezzo, fortemente gibboso lateralmente al solco, finamente punteggiato, lucente; mesotorace pure finamente punteggiato lucente, pleure brillanti, con punteggiatura più fitta, quasi rugose. Metatorace puuteggiato rugoso striato transversalmente, la striatura finissima nella parte orizzontale, con una lieve impressione mediale, nella parte posteriore declive invece è più profonda e più facilmente visibile. Zampe poco lucenti con punti sparsi fini leggermente argen- teo-pubescenti. Scaglie alari impuntate lucenti. Peziolo cilindrico forte- mente curvato in alto, lungo quasi quanto il metatorace (questo ca- rattere solo non corrisponderebbe esattamente alla descrizione di Pérez secondo il quale esso sarebbe « d peine plus long que le premier arceau «dorsal ») addome ovale lucente, metallico, liscio con rarissimi e poco profondi punti, più abbondanti sopra l’ultimo segmento, ventralmente l’addome è pure lucente i punti sono un po’ più fitti e più visibili. ga! i ti Ù vi t- ‘ 304 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari, 3 BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino Vor. XXII N. 558s pubblicato il 14 Giugno 1907 SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S, A. R, LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XVII. Dott. ALFREDO BORELLI Nuove specie di Forficole (SECONDA NOTA PREVENTIVA) Pygidicrana livida n. sp. Q: Capo di color giallo testaceo col clipeo ed il labbro superiore più scuri, leggermente olivastri. Cordiforme, poco più lungo che largo, convesso con suture distinte principalmente l’occipitale, rivestito di una fine peluria gialla con alcuni peli più lunghi e più scuri sui lati. Antenne gialle, pubescenti i tre primi articoli testacei. Pronoto del colore del capo, rettangolare, poco più lungo che largo, anteriormente di larghezza uguale a quella del capo misurata all’al- tezza degli occhi, più stretto posteriormente; margini laterali diritti e sensibilmente riflessi, angoli posteriori leggermente arrotondati, margine posteriore tronco. Superficie superiore debolmente convessa e divisa da una depressione transversale in due parti di cui l'anteriore oc- cupa i due terzi della sua lunghezza ed è segnata da un leggero solco longitudinale. Elitre del colore del pronoto, zigrinate e pubescenti; di lunghezza uguale a quella del pronoto, poco sporgenti lateralmente cogli angoli ed il margine posteriori leggermente arrotondati, intaccate anterior- 2 mente per un breve tratto alle spese del margine interno di modo che esse lasciano scoperto lo scutello di colore giallo e di forma trian- golare. j Ali rudimentali interamente nascoste dalle elitre. Zampe giallo-testacee, pubescenti. Segmenti dell’addome testacei, pubescenti con alcuni peli più lunghi e più scuri sparsi sulla superficie, coperti di minutissime rughe; al- largantisi gradatamente dal primo all’ultimo. Ultimo segmento testaceo- bruno, quadrangolare di larghezza appena superiore alla lunghezza misurata nel mezzo, declive dall’avanti all'indietro col margine po- sberiore fortemente arrotondato e sporgente fra gli angoli laterali appuntiti. Superficie superiore granulosa-rugolosa segnata per tutta la sua lunghezza da una linea mediana la quale vicino al margine posteriore incontra una impressione liscia in forma di triangolo. Branche della pinzetta testaceo-brune, contigue, triquetre, incavate e granulose-rugolose superiormente vicino alla base; diritte ed allar- gate, restringentisi gradatamente dalla base alle punte debolmente ricurve, incrociate e volte all'insù; margine interno dentellato. Inferiormente, capo giallo oscurato di bruno, segmenti del torace giallo sporco, segmenti dell’addome testaceî coperti di minutissime rughe con alcuni punti sparsi e forniti di lunghi peli giallo-bruni. Lunghezza totale del corpo 20 mm. » della pinzetta 3,8 » Lunghezza dell’ultimo segmento dell’addome, nel mezzo: 3,3, sui lati: 2,5 mm.; sua larghezza: 3,5 mm. Hab.: 1 9 da Ibanda. Pygidicrana caffra H. Dohrn. 1867, H. Dohrn, Ent. Zeit. Stettin, vol. XXVIII, p. 843 (9) — 1386 Karsch, Berlin. Ent. Zeit., vol. XXX, p. 87, tav. 3, f. 5 (gf). VAR. împennis. Hab.: 1 * da Fort Portal — 1 d e 2 9 da Kitagueta. Gli esemplari raccolti dal D.r Roccati differiscono dalle descrizioni di Dohen e di Karsch per la deficienza delle ali ridotte a semplici scaglie interamente nascoste dalle elitre. Imoltre i primi segmenti dell’addome non sono gialli, ma bruni con tre striscie gialle di cui una mediana più grande e due laterali. E anche degna di nota la pinzetta del maschio nella quale la dilatazione interna triangolare si trova alquanto dopo il secondo terzo della sua lunghezza e di cui il margine interno è fortemente denticolato, lo spazio vuoto limitato dalle branche ha la forma di un ovale più allungato che nella forma tipica. PRE E. Lunghezza totale del corpo, S: 21,5 mm. » della pinzetta ed: 3,0 » Aniselabis compressa n. sp. d: Capo giallo cuoio colla fronte oscurata di bruno, labbro superiore giallo-sporco, parte anteriore del clipo e palpi boccali gialli: più largo che lungo, di forma pressocchè triangolare cogli angoli posteriori ar- rotoudati ed il margine posteriore tronco, appiattito con suture poco distinte. Antenne di i7 articoli pubescenti, di colore bruno-grigiastro od olivastro al eccezione dei due primi articoli e della base del terzo giallo.limone. Pronoto trapezoidle, poco più lungo che largo, di larghezza inferiore a queita del capo anteriormente, di larghezza uguale posteriormente; margine anteriore tronco, margini laterali diritti leggermente diver- genti e fortemente riflessi, angoli posteriori debolmente arrotondati, margine posteriore tronco. Superficie superiore pianeggiante, depressa iungo i margini laterali e divisa da una depressione transversale me- diana ben marcata; segnata per circa metà della sua lunghezza da un leggero solco mediano fiancheggiato da due piccole carene oblique. Di colore bruno lavato di giallo-testaceo o ferrugineo nel mezzo coi margini laterali orlati di giallo. Mesonoto poco più corto e più largo del pronoto, leggermente in- fossato nei due terzi anteriori coi lati ed il terzo posteriore ingrossati a-mo’ di cercine, lucente, di colore giallo-testaceo o ferrugineo nel imezzo, bruno sui lati e posteriormente. Metanoto poco più largo del mesonoto, di lunghezza uguale sui lati col margine posteriore fortemente concavo; depresso nella metà an- teriore, ingrossato posteriormente e sui lati, lucente e del colore del mesonoto. Zampe giallo-chiare leggermente oscurate di bruno alla base delle tibie. Segmenti dell’addome di colore castaneo-rossiccio a lati pressocchè paralleli dal quarto all’ultimo, alquanto compressi, lucenti e forniti di alcuni peli sparsi lungo il margine posteriore, molto leggermente punteggiati con minutissime rughe più marcate sui lati dei segmenti 6a9i quali sono forniti di una leggera carena longitudinale liscia e sì prolungano posteriormente in punta triangolare. Pieghe tubercolari marcate sul quarto segmento, appena visibili sul terzo. Ultimo segmento quadrangolare, circa 2 volte più largo che lungo, lucente, punteggiato e leggermente rugoso lungo il margine posteriore e sui lati, segnato per tutta la sua lunghezza da un solco mediano ben marcato, il quale incontra posteriormente una depressione in forma di triangolo di cui es ge la base è limitata da due prominenze tubercoliformi addossate alle carene mediane delle branche della pinzetta’; margine posteriore tronco e leggermente ingrossato nel mezzo, superficie laterali incavate e for- temente carenate in corrispondenza delle carene esterne delle branche della pinzetta. Pigidio conico poco distinto. Branche della pinzetta di colore castaneo-rossiccio più oscure al- l’apice; separate dal pigidio, triquetre e allargate alla base, diritte per più di due terzi della loro lunghezza, poi cilindriche più sottili e piegate verso l’interno, la destra prima della sinistra e più forte- mente, quasi ad angolo retto. Superiormente infossate esternamente vicino alla base, fornite per più di metà della loro lunghezza di una forte carena mediana poi arrotondate ; internamente divergenti com- presse e denticolate dalla base al punto in cui esse s’incurvano, poi liscie e arrotondate. Inferiormente capo giallo-cuoio, segmenti del torace gialli; segmenti dell'addome bruno-rossicci, finamente punteggiati e rugolosi con alcuni punti più fortemente impressi, forniti di peli gialli più numerosi lungo il margine posteriore. Penultimo segmento grande col margine poste- riore fortemente arrotondato, coperto di minute rughe e di punti più’ numerosi e più marcati che nei segmenti precedenti; declive lungo il margine posteriore, leggermente ingrossato sui lati. y Segmenti 6 a 9 dell’addome non carenati lateralmente; ultimo segmento più stretto posteriormente che nel o e meno depresso nel tratto compreso fra le branche della pinzetta. Branche della pinzetta simmetriche, meno robuste che nel d vicino alla base, diritte colle punte ricurve ed incrociate; margine interno dentellato. Lunghezza totale del corpo, 7: 14 mm. — 9 14,8 mm. » della pinzetta, £: a destra 1,9, a sinistra 2,1 — 9 2,2 mm. Hab.: 3 d e 4 4 da Bimbia — 2 e 1 9 da Ibanda. Specie distinta per la forma alquanto compressa e per il colore delle zampe delle antenne e dei segmenti del torace. Chacetospinia ugandana n. sp. e: Capo nero-pece colla parte anteriore del clipeo gialla, il labbro superiore bruno orlato di giallo ed i palpi boccali giallo-bruni; cor- diforme, convesso col vertice diviso in due parti simmetriche da un solco mediano longitudinale, fornito dietro le antenne di due piccole fossette mediane; margine posteriore leggermente concavo. Antenne di 12 articoli, pubescenti, di colore bruno ad eccezione dell’articolo basale nero-bruno e dei due ultimi giallo-bruni, y sec hha Pronoto nero-pece, di larghezza appena inferiore a quella del capo, poco più lungo che largo; rettangolare col margine anteriore alquanto sporgente, il margine e gli angoli posteriori debolmente arrotondati. Superficie superiore debolmente convessa e segnata da un leggero solco mediano fiancheggiato da due impressioni nella metà anteriore, compressa e finamente rugosa nella metà posteriore e lungo i margini laterali. Elitre di colore nero-bruno, lunghe una volta e due terzi quanto il pronoto, cogli. angoli anteriori arrotondati e sporgenti fortemente oltre i margini del pronoto, margini posteriori tronchi. Ali di lunghezza poco inferiore alla metà delle elitre, dello stesso colore, coperte come le elitre di minutissime rughe e di piccoli punti e rivestite di una fine pubescenza giallo-chiara. Zampe: femori anteriori ingrossati e bruni, femori intermedii bruni nella metà prossimale gialli nella metà distale, quelli del paio poste- riore bruni nel quarto prossimale poi gialli; tibie di un bruno-chiar o tarsi gialli. Segmenti dell’addome a lati pressocchè paralleli; di colore bruno che va diventando ferrugineo nel terzo posteriore, finamente punteg- giati e rugolosi, rivestiti ad eccezione dell’ ultimo di una fine pube scenza giallo-chiara con alcuni peli più lunghi sparsi sui lati; pieghe tubercolari dei segmenti 3 e 4 appena distinte. Ultimo segmento ret- tangolare, circa due volte più largo che lungo; di colore castaneo- oscuro col margine posteriore ferrugineo, liscio e lucente nel mezzo, poi alternativamente punteggiato e liscio; segnato da un leggero solco mediano longitudinale che incontra una fossetta ovale a poca distanza dal margine posteriore, il quale è tronco e fornito di due piccole pro- minenze tubercoliformi addossate alle branche della pinzetta. Pigidio sporgente, pressocchè quadrato inciso sugli angoli posteriori di modo che il margine posteriore, leggermente concavo, sporge alquanto al di là delle punte laterali. Branche della pinzetta di colore giallo-fulvo fornite di peli gialli; distanti fra loro alla base, lunghe e sottili, diritte per i due terzi della. loro lunghezza, poi leggermente arcate sino alle punte ricurve e con- tigue. Internamente incavate e sinuose per un breve tratto coi mar- gini superiore ed inferiore ribordati, l’ultimo fornito a poca distanza dalla base di una piccola spina, poi arrotondate, di nuovo sinuose e fornite poco dopo la metà della loro lunghezza di un dente triangolare orizzontale, quindi compresse col margine inferiore leggermente dila- tato e fortemente denticolato quasi sino alle punte: superiormente solcate coi margini interno ed esterno a spigoli marcati per metà circa della loro lunghezza, poi arrotondate, Interiormente i capo e seginenti del torace di colore bruno-pice., Sementi dell’addome ferruginei, fortemente punteggiati e pubescenti: penultimo segmento grande, rettangolare cogli angoli posteriori leg- germente arrotondati, ultimo segmento interamente nascosto. g: Pigidio più stretto che nel maschio, rettangolare col margine posteriore concavo. Branche della pinzetta più corte che nel maschio, quasi diritte e parallele sino alle punte ricurve e acuminate che s'incontrano; in- ternamente incavate per un breve tratto, poi compresse col margine inferiore leggermente sporgente e fortemente denticolato sino al punto in cui esse s'’incurvano. Lunghezza totale del corpo d': poco più di 9 mm. — 9g: 8 mm. » della pinzetta #: 2,6 mm. — y:2 mm. Hab.: 19 e 1 9 da Ibanda. Specie distinta per la forma caratteristica del pigidio; affine alla Chaetospania inornata Karsch essa ne differisce per il colore delle antenne e delle zampe e per la forma della pinzetta, la quale nella Uhaetospania inornata ha il margine interno dilatato e denticolato lalla base alla sporgenza spiniforme, mentre nella Ch. Ugandana esso è dilatato e denticolato dalla sporgenza alle punte. x tto 1) LE Pg N Val logan II 1i nd via ron SE Ual. © | ‘vini Di siro me SÒ si. apre eng ie nerd pile sso | LI he vd CA Sig ult i pi MEM DSi deb Se” ai A she sig Ri si ig Di 2% iam aerei pianti NE; MAIA BARRE, i ‘fon Stil ore pense rea EMPCENTERT ESSE read] È; hi long) slith + LE + gra satin ofisb GAILIFRETTO N odsislib Coe “‘onrsram Î srl Biprgni renano. (AI ; dg TTI viola io calli nen Piste i Cn Li SUSE. DEIR #1 ohi dig 3 di pe, Uk TELI è i Le noori (n dit Monte Rawenzori - i aero PONAZMEN NOE] j pifaditiaeo MI i “al | : dr ratsugribu petlido: FRNOTE » plant ndutti irmiitplti. 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LuIiGi COGNETTI DE MARTIS Assistente al R. Museo Zoologico di Torino Nuovi Eudrilini del Monte Ruwenzori (DIAGNOSI PRELIMINARI) Sect. Pareudrilacea. Pareudrilus pallidus n. sp. Due esemplari adulti, incompleti. Molto affine a P. njassaensis Michlsn (1905, in: Z. wiss. Z00l. vol. 82, pag. 335). Ne differisce per la colorazione bianchiccia, per non avere sacchi seminali intagliati, per la mancanza di un diverticolo al canale delle spermateche, per la mancanza di setole peniali, e nella disposi- zione delle papille. Di queste ve n’ha un paio al 14° segm. davanti alle aperture delle spermateche, un paio al 18° dietro le setole ventrali superiori, un paio al 19° dietro le ventrali inferiori, una impari mediana piccola tra le aperture delle spermateche, un’altra simile (in un solo esemplare) al margine posteriore del 15°. Loc.: Valle Mobuco. Sect. Endrilacea. Eminoscolex Rochei n. sp. Forma typica. Un adulto privo di coda. Cenerognolo-gialliccio, sul dorso livido. Capo tanilobo. Setole gemi- nate: aa = #, 0%; |bepoco — ab; be aa; be = Zcd; ddpoco = pene metro. Clitello a cingolo 14°-17°. Pori maschili ai due estremi di una fessura trasversa impari, posta all’intersegmento 17/18, nell’intervallo mediano ventrale (44). Aperture delle spermateche ‘*/,, in direzione delle setole ventrali superiori (0). — Ventriglio al 5°; tasche chilifere impari, ventrali, al 9°, 10° e 11°; ghiandole calcifere un paio al 13°. Testes non avvolti da capsule, sacchi seminali pendenti dalla faccia posteriore dei setti 10-11 e 11-12; contro la faccia anteriore di questi trovansi i serbatoi spermatici, di forma allungata un po’ sinuosa. Prostate al 18° segm. curve ad arco. Ampolle delle spermateche fuse dorsalmente all’esofago. L. 140 mm. D. 5-7 mm. Segm. 170 (esemplare incompleto !). Loc.: Valle Mobuco. Forma nakitarvae. Un adulto. Caratteri come la forma ypica, tranne: Prostate, protese per 5-6 segm. indietro. L. 50 mm.; D. 2-2,5 mm.; Segm. 110 (esemplare intero !)- Loc.: Nakitawa, 2652 m. Neumanmniella acquatorialis n. sp. Tre esemplari giovani. Colore livido 0 cenerognolo. Setole geminate, ab = */; aa; be = 4]; ab; CIMA Mmermnetro: Poro 0 impari mediano all’intersegm. ‘/,g; apertura delle sperma- teche id. '3/,,. Due paia di testes, al 10° segm. attaccati l’uno al setto anteriore l’altro al posteriore; altre due paia, similmente disposti, all’ 11°. Prostate allungate, tubulose, ripiegate ad arco all’indietro ad occupare una ventina di segmenti; i loro apici distali si riflettono indietro per breve tratto a raggiungere la borsa copulatrice in cui sì contiene un pene. Capsule ovariche (Ovarialblasen) al 13°, congiunte ai ricettacoli delle uova posti dietro al setto 13-14, nei quali s’aprono le tube con- tinuate negli ovidotti rettilinei. Spermateca impari mediana, grossa, di forma allungata, divisa all’estremo distale in 3 canali a parete spessa, muscolosa: uno mediano diretto al poro esterno, due laterali, assai attenuati presso le capsule ovariche in cui s’aprono attraverso al setto 13-14. L. 75-80 mm.; D. 2-3 mm.; Segm. 250-300. Foc:ILoro, los2h\m. Va I re vpi È: vp | na ii ATO ai binati DI 5 TS e ia ie n si wii: rat. TA fono cca T_T VV A ui si 72 È Ù e è de na | T n Ù $i LINAIGNA Al. ir ENZOnI su La Aa È Ae pi ui S si x È pi ì Ti È ; DI TAI0I “aston Wi davo: À miti À MESI AMBER. Ae per ul E 2 | A VEDE eglae Ji se L PA ì ; dl a \ Ù \% a as di dani l i i * @ Prali. Pair a Lira) ì POE ERA de à È î w 5 si ì ‘e è R ] DI î ; | | MI È SEI i LI | hi &® 5 : - da. di Mabve cpgecia dl Miplgpogei <> Mi Esa ta ù 4 E si n "I da pi roi AREA na LIBIA IO | ii ec. v SETTI se _ à DN N a a ui | Wa ù i L ® d ti si Sal i b*TI LAERROTI n.d su _ ti ni È riodo nio pit a sila Lee dj ‘ (ar Lo di Ti CER Wal hi pra LE ge TRA U iGnina (ALI, i in Ù î aa 4 ma Aa polar PO IUS “et i Li Li TATA spl \ ILA vanti MITE ETA i Li i HE finsgia, part: anta HE parto ve "6 GISERI ci EMA ARR ATTI 7 AI ante: Miola at capite latorbaite "i | | a put mamitiar uti SR AUTO GU DOT IVA L vot pia, i prole iaia CUL] ta stan | Dr PRI (RT ì VALI | | i Bisio sq grip gia 98 gt 2 AR su tori pus, apiicala DA LasallmAfoo +1) tal; rey lotiba | à ministtito DOOSMALIA, Inps etia.. de pa, i #1 Jam ro mino liti qua Du ua | pela pelpimavigianieri DA) tuta dure \ uno Di «sd ; d) a hai ct, nutre, ulidliie IVEMATUIGAE SO ANTICA i eunci Satgldi veti ti ur'aemai (MA TRLALE toi i tia ILA LO \ LL \ 1 LUNI tar pr Math I Rici) bicdià otte L} i i) Ù | pi ba i 4 doi pata. i LO Nat MO IMI To d r ri KE "i Ù a perpacei: i iiieci Udo Th parte poste motazo Mi datti natia his sui i 9 ngi encuna trismer 1Upnri, post, Dna pre gt tigpari, onptesifo at drei a Puitoe no aforità Sa qupenla, bagehi ponipeiore ei est 10-11, 1151987 ao LI trocanai' | ipiustiò | ipormblioti di. form Prostate ATE” cretino chavin: dat lf Arpa nia ileganImebte nli'srofaeo. L (140. DI mi fan. *Afiicomi ploto th 100.1 Valla Mobtro, Forma rivtlalzaaàe , Tosi tari irr i i = salt. Cmbarturi.gome lu tnvma fiji, found Portata, aber indie td van Db CES, ee LIO è Li Ped i IAS. Tri a x devia gomiolia asquiarortatia % dpi fiin. fono ai d ian gari (Afata 110416 intero iii) Lei RUCDTAO (RAG = "i ipit* * da tà (1 i DOPMAIELTO Puri e? .| PAS ienvThia LCA Lon LITE ha sa‘ èpersura” tati PI [PTTUITUINOT, PRA \ ihain DAL pel angulo postico acuto non vel paullulum producto instructae, superficie opaca. Segmentum primum carinis fere ad libellam carinarum segmenti secundi et parum sub colli libella sitis; segmenta 16-17 carinis minoribus angulo postico acuto parum producto, segmentum 18 carinis subnullis. Pori repugnatorii laterales. Pleurae carinis minimis. Sterna parum lata, setosa, transversaliter sulcata et ad pedum basim in processum parvum conicum producta. Sterna inter pedum par quartum in processus duos laminares, parvos, subtriangulares producta. Cauda triangularis postice sat angustata, truncata, setis nonnullis instructa, valvulas anales spatio parvo superans. Lamina subanalis triangularis tuberculis posticis setigeris parvis. Valvulae anales mar- ginatae, tuberculis setigeris 2+2 parvis. Pedes longi, attenuati, in corporis parte posteriore quam in parte mediana longiores. Pedum paria 3-4 articulo tertio infra ad basim processu parum longo aucto, paria 1-7 articulo sexto et parte distali quinti setis plu- ribus brevibus pulvillum formantibus auctis. Pedes ceteri articulo tertio quam secundus duplo et quam sextus 4/, longiore, articulo sexto quam quintus fere */, longiore, articulis 5-6 subtus praesertim quam ceteri magis setosis, ungue terminali parvo. Organum copulativum articulo ultimo parte longiore, laminari arcum formante, pseudoflagello parum breviore attenuato et ad basim etiam processibus duobus aucto, quorum alter brevior attenuatus acutus est alter subrectangularis, laminaris, in apice rotundatus. Long. corp. mm. 15, lat. 1,6, long. antennarum 3, long. pedum paris 15i 2,8. Hab.: exemplum unum masculinum ad Ibanda, Mobuku, collectum. Habrodesmus Cagnii sp. n. Badio-castaneus, prozonis nigrescentibus linea mediana in metazonis nigra, segmentorum margine postico, pleuris ventre pedibusque fulvo- ferrugiheis, antennis testaceis. Corpus antice parum, postice aliquantum attenuatum. Caput vertice sulco mediano sat profundo laevigato, facie etiam laevigata, tantum ad labrum setis nonnullis instructa. Antennae ar- ticulis 3-6 longitudine subaequalibus, setis brevioribus pluribus instru- ctis, praeter sensilla consueta. Collum antice late rotundatum, pone maxillarum stipites paullulum excisum et marginatum, lateribus sat angustatis rotundatis, marginatis, superficie laevigata, Fog. UE Trunci segmentum primum carinis sub libella carinarum segmenti secundi et colli margine sitis, angulo postico acuto sat productis. Segmenta cetera metazonis supra laevigatis, a quarta transversaliter sulcatis, carinis parvis linearibus, in segmentis 2-3 et 15-18. angulo postico acuto parum producto, in segmentis ceteris angulo postico haud producto, subrecto; metazonae sub carinis longitudinaliter irregu- lariter striatae. Pleurae carina parva. Pori repugnatvorii laterales, subpostici. ‘ Sterna latiuscula, transersvaliter striata, setis nonnullis instructa, ad pedum paris secundi basim in segmento singulo processum mini- mum conicum formantia. Cauda triangularis, apice truncato valvulas anales spatio parvo superante. Lamina subanalis subtriangularis, tuberculis posticis setigeris per- parvis. Valvulae anales marginatae, tuberculis setigeris 2+2 parvis. Pedes longi, attenuati setis brevibus numerosis et setis aliis longis instructi, articulo tertio quam secundus fere duplo longiore et quam sextus ‘/; longiore, articulo sexto quam quintus fere '/, longiore, ungue terminali, sat longo, attenuato, acuto. Long. corp. mm. 26, lat. 3,2; long. antennarum 4,8; long. ped.. paris 15! 4,2. o Quam femina aliquantum angustior et pedibus crassioribus et magis elongatis instructus. Pedes paris 1-7 articulo ultimo brevi et infra pulvillo setarum brevium, robustarum plurium instructo, articulo tertio processibus destituto. Pedes ceteri articulo ultimo infra pulvillato. Sterna infra pedum par quantum in processus duos breviores sub- triangulares producta. Organum copulativum articulo ultimo antrorsum vergente et usque ad pedum paris septimi basim pertinente, interne revoluto, pseudo- fiagello quam pars cetera aliquantum breviore attenuato, acuminato,; parte cetera in apice laminari uncum parvum interne formante et externe dilatata rotundata. Long. corp. mm. 24, lat. 2,5 Habitat: Specimina duo (19 1 d) ad Entebbe collecta. Kulidesmus Cavallii sp. n. Subtestaceus, segmentorum parte antica et parte infero-laterali, ventre, antennis pedibusque isabellinis. Corpus cylindricum in parte postrema tantum parum attenuatum, Caput vertice laevigato, sulco mediano sat profundo exarato, clypeo. setis nonnullis brevibus aucto, Antennae breves, filiformes, articuli ue GI 3-6 inter sese longitudine subaequalibus, setis brevioribus sat mimé- rosis instructae. Collum pone vertice fere recte truncatum, pone stipites maxillares aliquantum excavatum et marginatum, lateribus angustatis rotundatis, striis 2-3 longitudinalibus impressis, superficie cetera laevigata. Trunci segmenta omnia carinis destituta, tantum in segmento primo linea minima indicatis, sulco transversali inter prozonam et metazo- nam sat profundo, metazonis quam prozonae aliquantum latioribus, supra laevigatis, sub poris longitudinaliter parum profunde striatis. Pori repugnatorii in superficie metazonarum sese aperiunt. Pleurae in segmentis 2-6 carina minima, lineari auctae. Sterna parum lata, sulco transversali et longitudinali parum profundis exa- rata et aliquantum inflata. Cauda attenuata, triangularis, apice truncato valvulas anales parvo spatio superante setis nonnullis instructa. Lamina infraanalis semi- ovalis, tuberculis posticis setigeris perparvis. Valvulae anales mar- ginatae tuberculis setigeris 2 +2 etiam perparvis instructae. Pedes breves, tenues, setis brevibus instructi, articulo tertio quam secundus parum longiore, articulo sexto quam quintus paullulum lon- giore et quam tertius duplo breviore, ungue terminali parvo, acuto. Pedes corporis partis posterioris quam medianae breviores. Long. corp. mm. 18, lat. 2; long. antennarum 2,5; long. pedum paris 15i 2, Habitat: Bihunga; specimina duo 9 adulta et specimina nonnulla Jjuvenilia. Ì i Osservazione. — Non conoscendosi di questa specie il maschio, la riferisco provvisoriamente al genere Julidesmus, col quale ha in co- mune la mancanza di carene. E probabile però chie in seguito le specie di Strongylosamalidae sprovviste di carene debbano essere riferite a Yaril generi. Scaptodesmus HRoccatii sp. n. g Corpus postice aliquantum attenuatum. Rufescens, macula sat inagna carinarum porigerarum, ventre pedibusque isabellino-rufe- scentibus. Caput vertice laevigato sulco mediano sat profundo, facie et ma- xillarum stipitibus setis brevioribus numerosis instructis. Antennae longae, articulo sexto quam quintus paullulum crassiore, setis nume- rosis brevioribus instru ctae. Collum quam caput parum latius, fere triplo latius quam longius, antice pone capitis verticem latissime rotundatum, postice in parte mediana paullulum excavatum, in parte laterali postica parum oblique truncatum, lateribus angustatis, angulum anticum carinae trunci MT" primi segmenti tangentibus, angustatis, angulo postico parum obtuso, antico rotundato, superficie, paullulum rugosa. " Trunci segmenta metazonis supra parum convexis, areis parvis polygonalibus imter sese aliquantum confusis et in medio dorso parum distinetis impressis, a quarta sulco transversali parum profundo exa- rata. cCarinae laterales sat magnae in segmentis 13 minus longae quam in segmentibus sequentibus, antrorsum parum vergentes, angulo antico acuto rotundato, postico obtuso rotundato, marginibus integris. Carinae segmentorum 4-10 angulis antico et postico subrectis vel parum rotundatis, margine laterali in carinis porigeris callum parvum ge- rente et dentibus tribus instructo, quorum duo perparvi sunt, posticus sat magnus et incisionem angularem posticam format, in carinis non porigeris margine laterali dentibus tribus minimis vix distinctis, mar- ginibus omnibus aliquantum elevatis. Carinae ceterae angulo postico gradatim magis producto, acuto usque ad segmentum 15u®, Carinae segmentorum 16-18 angulo postico producto, sed gradatim minores ita ut in segmento 18 perparvae sint. Metazonae sub carinis granulis parvis vestita. Pori repugnatorii laterales in depressione carinarum sese aperientes. Sterna perlata sulco transversali tantum, spatio parvo, ad pedum basim, et setis nonnullis instructa. Cauda brevis, triangularis, in apice truncata et utrimque ad apicem tuberculo cylindrico, setigero, sat longo instructa. Lamina subanalis subsemiovalis, tuberculis posticis setigeris parvis. Valvulae anales longitudinaliter striatae, marginatae, tuberculis setigeris 2+2 parvis ad margines instructae. Pedes longi, attenuati articulo tertio quam sextus fere ‘/, longiore, articulo sexto quam quintus ‘/3 longiore, articulo quinto et praesertim sexto setis magis numerosis et parum longioribus quam in articulis ceteris instructis. Long. corp. mm. 24, lat. metazonae 108° cum carinis 3,6, sine ca- rinis 2,9; long. antennarum 4,7; long. pedum paris 15i mm. 4. o Corpus aliquantum angustius quam in foemina. Organum copulativum articulo ultimo sat longo et antrorsum ver. gente, fere usque ad sterna pedum paris septimi pertinente, parte la- minari lata quam pars cetera aliquantum longiore, subtus et latera- liter aliquantum convexa, partem ceteram subtus complectente con- stituto et parte breviori processibus tribus in apice formata nec non processu bidentato in parte mediana acuto; uncus in apice attenuatus. Long. corp. 18, lat. metazonae 10% cum carinis 2,6, sine carinis 2, long. antennarum 4; long. pedum paris 15i 3,7. Habitat: Exemplum masculinum et alterum femineum ad Toro collecta, Senptodesmus rugifer sp. n. ‘ @ Corpus postice attenuatum, badio-castaneum, carinis porigeris lu- ride roseis, ventre, antennis pedibusque fulvescentibus. Caput vertice laevigatum sulco profundo mediano exarato, facie et maxillarum stipitibus setis pluribus brevissimis instructis. Antennae longae articulis 3-6 inter sese longitudine subaequalibus, articulo sexto quam ceteris paullulum crassiore, setis brevioribus numerosis instructis. Collum quam caput paullulum latius, magis quam duplo latius quam Ingius, antice latissime rotundatum, postice in parte mediana parum. excavatum,in parte submediana parum arcuatum et in parte laterali paullulum excisum, lateribus angustatis tenuissime marginatis, -su- perficie rugulosa. Trunci segimenta metazonis supra parum convexis rugolosis et. a quarta transversaliter et sat profunde sulcatis. Carinae sat magnae, segmentorum 1-3 quam ceterorum minus longae, antrorsum parum vergentes, angulo antico acuto rotundato et angulo postico obtuso rotundato, marginatae, marginibus integris. Carinae ceterae angulo antico rotundato, postico in segmentis 4-9 rotundato, in. segmentis 10-12 subrecto, in segmentis 13-15 acuto et gradatim magis producto. Carinae in segmentis 16-18 gradatim minores ita ut in segmento 18° tantum in metazonae parte postica distinctae sint. Carinarum porige- rarum margo lateralis callum parvum gerens incisione parva, in qua pori sese aperiunt, instructum, marginibus ceteris integris. Pori repugnatorii laterales, in incisione et depressione carinarum siti, parum pone partem medianam marginis lateralis. Pleurae granulis. minimis auctae. Sterna perlata sulco transversali spatio maiore mediano interrupto instructa et setis nonnullis. Cauda brevis, triangularis in apice truncata et utrimque ad apicem tuberculo cylindrico, setigero, sat longo instructa. Lamina subanalis semiovalis, tuberculis setigeris posticis parvis instructa et ad basim transversaliter striata. Valvulae anales marginatae, longitudinaliter striatae et tuberculis parvis setigeris ad margines instructae. Pedes longi, attenuati, articulo tertio quam secundus paullulum magis quam duplo longiore et quam sextus fere |, longiore, articulo sexto quam quintus aliquantum longiore, magis attenuato et setis magis numerosis et parum longioribus quam in articulis ceteris instructo, ungue terminali parvo. | Long. corp, mm. 28; metazonae 108° cum carinis 4,8, sine carinis 3,8; long. antennarum 7, long. pedum paris 15 6. : exemplum unum femineum ad Cotende collectum, — 7 —- Compsodesmus Sellae sp. n. Corpus fulvescens, antice latissime rotundatum, postice paullulum attenuatum, parte postrema subacuta, lateribus parallelis. Caput a collo omnino obtectum, vertice sulco mediano profundo exa- rato setis brevissimis instructo. Antennae breves, crassae, articulis 5-6 quam ceteri crassioribus, articulo quinto quam sextus parum lon- giore, setis et setarum brevissimarum pulvillis aucto. Collum antice quam capitis vertex parum longius, lateraliter latius, magis quam duplo latius quam longius, antice latissime rotundatum postice utrimque paullulum oblique truncatum angulis acutis paullulum productis, supra areis 21 subrectangularibus marginalibus et areis polygonalibus pluribus in superficie cetera exaratum. Truncus: carinae latae, latitudine dimidium foramen trunci aequan- tes, parum deflexae, angulo antico rotundato, postico acuto aliquantum producto, marginibus antico et postico subparallelis, margine laterali integro. In corporis parte posteriore carinae angulo antico et margine laterali magis rotundatis et angulo postico magis producto. Segmen- tum corporis 9%” carinis quam apex caudae paullulum brevioribus. Segmenta omnia superficie supera areis distinctis triseriatis ornata, posticis subrectangularibus, ceteris polygonalibus. Pori repugnatorii a margine laterali valde remoti et ad marginem anticum magis quam ad posticum approximati. Sterna parva, setis brevissimis instructa, longitudinaliter et tran- sversaliter profunde salcata. Cauda subtriangularis, brevis, valvulas anales parum superans, tu- berculis subconicis lateralibus et nonnullis superis biseriatis setam gerentibus aucta. Valvulae anales marginatae; lamina subanalis se- miovalis postice utrimque tuberculo setigero sat parvo instructa. Pedes breves sat graciles, articulo tertio quam secundus longiore et quam sextus parum breviore, ungue terminali simplici sat parvo, acuto. S foemina minor. Organum copulativum in fovea magna situm, articulo primo cras- siore processu externo brevi, laminari, in margine parum rotundato acuto et interne processu sat longo subtriangulari, unco apice ali- quantum clavato, articulo secundo apice sterna segmenti praecedentis attingente et poculum fere formante et subtus ad apicem in appen- dicem brevem spiniformem, extrorsum vergentem instructo. Long. corp. 9 mm. 22, d 17; latit. segmenti decimi cum carinis Q 5, d' 4, sine carinis 9 2,8, d 2. Habitat: exempla nonnulla ad Toro collecta et exemplum singulum ad Ibanda, Bihunga, Nakitawa. mis È Tymbodesmus insignatus sp. n, Umbrinus sternis luride cremeis. Caput vertice nudo, sulco mediano profundo, sulcos tenues ad an- tennas tangente, exarato. Clypeus pone labrum foveis setigeris 8 in serie transversa dispositis; labrum parum excisum et setis pluribus 2-3 triseriatis, praeter dentes tres, instructum. Antennae haud incrassatae, breves, articulis apice parum latioribus quam ad basim, articulis 2-3 nitidis, articulis 3-0 inter sese lon- gitudine subaequalibus, articulis omnibus setis brevioribus parum robustis sat numerosis, nec non sensillis setarum in angulo apicali articulorum 5-6. Collum duplo latius quam longius, lateribus deflexis, acutis-rotun- datis, antice late rotundatum. Truncus: dorsum valde convexum, laevigatum, carinis brevioribus, deflexis antice et postice tenuissime marginatis, callo laterali, supra inspecto, lineari, angulo antico sat rotundato, angulo postico acuto, pone segmenti marginem posticum parum producto (magis piscia in corporis parte posteriore). Pori repugnatorii laterales, in corporis parte posteriore sublaterales, Segmentum 18um carinis minimis. Cauda valvulas anales spatio magno superans, crassa, triangularis postice sat rotunda, aliquantum gradatim defiexa setis nonnullis sat longis praeter quatuor consuetas instructa. Sterna lata, parum latiora inter pedum par primum segmenti sin- guli quam inter pedum par secundum, transversaliter haud distincte sulcata, postice setis, sat longis, sat numerosis 2-3 seriatis instructa, Lamina subanalis semiovalis, postice media haud producta, utrim- que tuberculis duobus setigeris, sat parvis instructa. Valvulae anales marginatae, tuberculis setigeris 2+ 2 sat parvis. Pedes breves articulis 1-2 infra ad apicem seta longa, articulo tertio quam secundus parum minus quam duplo longiore, articulis quarto et quinto inter sese longitudine subaequalibus, articulo sexto quam quintus paullulum longiore et quam tertius duplo breviore, articulo quinto et praesertim articulo sexto supra et lateraliter setis sat nu- merosis sat longis robustis, ungue terminali parvo. Long. corp. mm. 24, lat. mm. 5, long. antennarum mm. 3;5, long. pedum paris 15' 3,2. Habitat: specimina duo 9 ad Toro collecta. Osservazione. — Avendo di tale specie esaminato due esemplari, ambedue femmine, non è cosa certa che essa sia in realtà da ascri- versi al genere 7ymbodesmus Cook, poichè i caratteri dei generi della famiglia sono desunti specialmente dal maschio. 374 - Tip, P. Gerbone, via Gapdenzio Ferrari. 3 - Torino. La BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 561 pubblicato il 5 Luglio 1907 Vor. XXII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI NON CarRLO PoLLONErA Nuove specie di Molluschi. (DIAGNOSI PREVENTIVE) Vitrina iîibandenmsis, n. sp. Testa subglobosa, tenuis, lucidissima, succineo-virescens, laevigata, striis evanescentibus; supra depressa, apice vix prominulo, subtus convexa; anfr. 2 ‘/, rapide evoluti, sutura lineari separati. Apertura subovato-rotundata, parum obliqua, margine supero arcuato-descen- dente, infero regulariter arcuato. Long. mill. 7 ‘/,, alt. 4. Apert. long. 4 ‘|, Hab. Ibanda. Riartensia entebbana, n. sp. Testa depressa conoidalis, acute albo-carinata, anguste umbilicata, pallide cornea, supra: carinam subtiliter fusco-zonata; anfr. 6 lente crescentes, primi convexi, sutura prufunda divisi; coeteri convexiu- sculi, ad suturam albo-carinati, supra ublique confertim et subtilissime costulato-striati, subtus transverse irregulariter subplicato striati et spiraliter minutissime striati; ultimus ad aperturam non descendens. Apertura transverse lunata, margine acuto, tantum supra umbilicum in triangulum reflexo. Tak. mail alt9: Hab. Tra Entebbe e Madudu. | Fraticicola bujungolensis, n. sp. Testa utrinque compressa, tenuissima, translucida, succinea, tran- sverse plicata, anguste umbilicata; spira depressa, vix prominula; anfr. 5 convexiusculi, sutura impressa separati, ultimus non descen- dens. Apertura transverse lunata, margine supero breviter ascendente, coeteri regulariter arcuati et acuti. Long: mill. 6 4/,, lat:0&B; apert.longi 57 latsb ‘/,. Hab. Bujungolo; un solo es. Fruticiesia bihumngae, n. sp. Testa tenuis, subpellucida, cornea, mediocriter umbilicata, umbilico pervio; supra planiuscula, transverse plicata, suptus convexa, striata; anfr. 4 convexi, ultimus amplus, non descendens, ad peripheriam obtuse subangulatus. Apertura sublunata, basi obtuse angulata; marginibus supero, externo et basale acutis, columellare reflexiusculo. Fonsi "304 lato. Hab. Bihunga. Limicolaria Roccatil, n. sp. Testa conico-turriformis, solidula, apice obtuso, tenuiter striata, strigis brunneis subrectis, numerosis, in medium ultimi anfractus tantum angulatis; anfr. 8 sat rapide evoluti, convexiusculi, sutura simplice separati. Apertura parum ampla, oblique lunata, intus coeru- lescens, columella pallidiore, distorta vel subrecta. Long. mill. 57, lat. 22;. apert. long. 21, lat. II. Hab. Fort Portal, e alta valle di Mobuku. l Nabita, 1 esempl. a fascie brune r:!unite inferiormente, cosiechè le parti chiare restano limitatissime. var. pallida. Differt a tvpo. strigis pallide fulvis, evanescentibus. Hab. Fort Portal. Limicolaria pura, n. sp. Testa regulariter ovata, tenuiter striata; anfr. 7 convexiuseuli, suturo simplice separati: superi carneo-rosei, ultimi albidi vel citrinìi, strigis transversis nullis; infra circa columellam zona basalis fusco- castanea lata, et superne iuxta suturam zonula macularum eiusdem coloris. Apertura recte lunata, oblonga; columella coerulea, recta vel tenuiter flexuosa. Long. mill. 34-37; lat. 15-17; apert. long. 13 */,-15; lat.7 1/,-8 4/2. Hab. Uganda, 6 esempl.; fra Entebbe e Madudu, 2 esempl. var. n. diluta. Differt a typo maculis suturalibus pallide fulvis, in strigis tran- sversis nebulosis diiutis. Hab. Uganda. Limicolaria Cavalli, n. sp. Testa oblongo-ovata, sat grosse sed dilute striata et subgranulosa anfr. 7 valde convexi, sutura impressa separati; supremi carnei non flammulati, ultimi albidi, irregulariter et interrupte brunneo-flammu- lati. Apertura parvula, lunato-ovata, intus albescente, columella fusca leviter distorta. Long. mill. 34-38, lat. 15-16; apert. long. 13, lat. 7-7 !/,. Hab. Versante Est del Ruwenzori. Valle Mobuku 2000 m. Gilessula ferussacivides, n. sp. Testa subeylindrico-oblongo-ovata, lucida, pallide corneo flavescens tenuiter striata; spira attenuata, apice obtuso; anfr. 7 convexiusculi sutura parum impressa et tenuiter marginata separati. Apertura oblongo-lunata, superne acuta, labro simplice, tenue; margine colu- mellare subrecto, oblique truncato. tone vali 13: lata: Aperti longs07, lato. Hab. Versante Est del Ruwenzori; Valle Mobuku fino a 2000 m. restialeata tesa pa ein senintisngamzee rieti pià, pesata ver) Bi ITTETT inerrprich Ae” gine ; Ln) arida oso 008 id ipo ion gps der ion ULITEE prio topi casoi sil iii Aia ARABI A ILZO 26 "srgagia plain MONDISITITVI TI IGM IS III } Lor et 4510 Soka ie dalia er PIPIRIA OA DIV VASSOIO VTVATIO BETTI RI ragni leb: tell dins "li blank pia Ze at NISIGII: GO Re: uh settore PABAZITIT dalia REC lau une E RZ SE AAA TTI pese: WES TRITO R8I" Vitta i FALLE na) t6 Vai ta FIA i Pi ql IT dai RIN Hot Mifid 48 Veasigchtt] ist IO ere it tl PRUA 011998 Mel UCI ie | i petit Ut pid MISE y MA MIEI IAS CITATI Le CiTo IRPI LOTTI MERANO tim put boato atta ; itostenzo tot det ata tane | * % } siMiAIti ® ti Lt" sen tasol ! Magris, detail P SI , h plrecia Prg dei _- RE. ; vi si di 1 i ai LI \ n \ = did BOI LETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 562 pubblicato il 9 Luglio 1907 Vor. XXII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XXI. Prof. LorENZzo CAMERANO Nuove specie di Coleotteri (Diagnosi preventive) Hydaticus Rochei nov. sp. Fort Portal. Maschio. Lungh. da mill. 13 a 14. Largh. mass. da mill. 7 e 7,25. Regolarmente ovale, alquanto allungato, spiccatamente convesso nei due terzi anteriori, depresso posteriormente, capo leggermente rossiccio o giallastro, posteriormente nero con due macchie rossiccie o gialla- stre fra gli occhi di forma grossolanamente triangolare e molto legger- mente separate fra loro; al davanti di esse vi sono due macchie nere grossolanamente foggiate ad ipsilon coricati “= in modo che la gamba dell’ipsilon si protende fino agli occhi, i rami superiori degli ipsilon si uniscono fra loro, mentre i rami inferiori sono più o meno discosti; in qualche esemplare si uniscono anche fra loro e vengono a delimi- tare una macchia rossastra o giallastra biloba che sta al davanti delle altre triangolari sopradette: il ramo inferiore dell’ipsilon può anche essere notevolmente ridotto. Il corsaletto è nella sua parte me- diana largamente occupato da una macchia subrettangolare nera, assai spiccata, tagliata longitudinalmente nel mezzo da una sottile striscia nera che si protende fino al margine posteriore del corsaletto; ma non raggiunge il margine anteriore; ai due lati, inferiormente, vi è a una macchia nerastra che si fonde quasi intieramente colla macchia trasversale in modo che questa appare alle sue due estremità come incurvata in basso; il corsaletto è di color giallastro chiaro sopratutto sui margini laterali, il suo margine anteriore è orlato di nero per una larghezza piccolissima ai lati e per una larghezza gradatamente alquanto maggiore verso il mezzo, per modo che si forma come una macchia nera a triangolo molto aperto : il margine posteriore ha un orlo nero strettissimo in tutta la sua lunghezza; il corsaletto è finissima- mente punteggiato, i punti sono più grossi lateralmente verso l’angolo inferiore: una serie di punti più grossi corre per tutto il margine su- periore e lungo i margini laterali, essa si ripiega e prosegue anche lungo il margine inferiore arrestandosi da ciascun lato a metà circa della larghezza delle elitre, per modo che la parte mediana del mar- gine inferiore del corsaletto è intieramente priva di punti; la linea dei punti prima di cessare si allontana dal margine verso l’alto e sì incurva. Le elitre hanno il colore del fondo giallastro e sono coperte da macchiette nere, ora rotonde, isolate, ora in alcuni punti alquanto confluenti fra loro: esse sono molto fitte e l’elitra, vista ad una certa distanza, per effetto del contrasto fra la la tinta giallognola del fondo e le macchie nere, appare di color verdastro scuro, quasi nero: le macchiette nere sono meno fitte verso l’apice delle elitre per un breve tratto. La costola del margine laterale dell’elitra è di color bruno rosso scuro; la parte ripiegata inferiormente è di color giallo chiaro per la metà circa della sua lunghezza, a cominciare dalla base, e bruno nera nel resto: la parte marginale esterna dell’elitra è supe- riormente giallo chiara per uno spazio assai ristretto nel quale si notano macchiette nere fitte e disposte in serie longitudinali più o meno regolari: lungo la linea suturale dell’elitra una piccola e assai stretta striscia gialla che parte dalla base e che ora si protende fino all’apice dell’elitra, ora si arresta ad un terzo, o ad un quarto della lunghezza, questa linea è fiancheggiata internamente da un’altra stria sottilissima pure gialla, poco appariscente ed interrotta qua e là. In un esemplare essa manca. La parte interna della base dell’e- litra è orlata da una strettissima stria trasversale giallognola la quale si estende per un terzo circa della larghezza della base ; da essa par- tono tre sottilissime striscie gialle più o meno divergenti che si esten- dono sull’elitra per un terzo o un quarto della sua lunghezza. Sopra ciascuna elitra si trovano tre linee longitudinali di punti impressi : la linea interna è ben spiccata: ma i punti sono di grandezza di- versa e non sono collocati ad eguali distanze fra loro; la linea me- diana è meno ricca di punti e questi sono più distanti e meno spice. cati; la linea esterna è appena segnata da pochi punti, piccoli e assai distanti fra loro. Lo scudetto è nero. Le parti inferiori sono nere nella rpg regione toracica e nero-ferruginee nella regione addominale: gli ul- timi quattro segmenti dell'addome presentano verso il loro margine esterno, da ciascun lato, una macchia ben distinta di color giallo- gnolo 0 giallo rossastra; lorlo inferiore degli stessi segmenti è nella parte mediana, per uno spazio assai ristretto leggermente più chiaro del resto. Le antenne, i palpi e le zampe anteriori sono di color gial- lognolo; le zampe mediane hanno i femori gialloguoli, le tibie ed i tarsi di color bruno rossastro scuro: le zampe posteriori hanno i fe- mori di color bruno rossastro scuro: le tibie sono pure dello stesso colore: ma più scure ed i tarsi sono quasi neri. La carena proster- nale è gialia anteriormente e nera posteriormente. La dilatazione dei tre articoli der tarsi anteriori dei maschi è relativamente grande e rotondeggiante ; quella dei tarsi delle zampe mediane è più stretta ed allungata con quattro serie irregolari di peli copuliformi a ventosa. Cillacus Cavallii nov. sp. Un esemplare di Ibanda ed uno di Bihunga. Uorpo depresso, nou molto allungato, parallelo, giallastro, brillante, non pubescente. Capo giallastro, leggermente convesso abbastanza den- samente punteggiato, sopratutto nella parte anteriore — mandibole nere — primo articolo delle antenne giallastro chiaro, gli altri bru- nastri. Protorace giallastro, più largo che lungo, distintamente; ma non fittamente punteggiato: la punteggiatura è leggermente più fitta verso i margini laterali — margini laterali quasi diritti e leggermente orlati. Scudetto giallastro, arrotondato anteriormente con alcuni punti spiccati. Elitre tanto lunghe come larghe, poco profondamente puntate scriate : intervalli fra le strie larghi, piani, lisci; la punteggiatura è ben distinta e regolare fino all’apice delle elitre — le elitre sonu giallastre col margine posteriore bruniccio per un breve tratto; la tinta brunastra si estende lungo la sutura e lungo il margine esterno fin presso la metà circa dell’elitra. Segmenti addominali giallastri, leggermente e finamente punteggiati. Parti inferiori e zampe gial- lastre. Segmenti addominali inferiormente finamente : ma distintamente, punteggiati. Lungh. mill. 7, largh. mass. mill. 2. Cillaeus Cagmnif nov. sp. Un esemplare di Ibanda. Corpo depresso, non molto allungato, parallelo, giallastro ferrugineo nitido, non pubescente. Capo nero, leggermente convesso, spiccata- mente rugoso-punteggiato con un piccolo rialzo ferrugineo presso l’in- serzione delle antenne, Mandibole nere. Primo articolo delle antenne ftp li nero, gli altri segmenti sono ferruginei meno gli articoli ingrossati terminali che sono nerastri. Scudetto giallastro, triangolare e spicca- tamente punteggiato. Protorace giallastro, appiattito, il suo margine anteriore è incavato spiccatamente : i margini laterali sono incurvati; gli angoli anteriori e posteriori sono appuntiti ; i margini laterali sono spiccatamente orlati, il protorace è più largo che lungo. Le elitre sono larghe come lunghe, col margine posteriore leggermente arroton - dato, i loro margini laterali sono distintamente muniti di un orlo al- quanto rialzato: le elitre sono fortemente striate-puntate : gli spazii fra le strie longitudinali sono relativamente stretti e presentano punti assai fini. Le elitre sono giallastre col terzo posteriore bruno nerastro: la regione scura è separata nettamente in linea trasversale dalla re- gione chiara. I segmenti dell’addome sono giallastri-ferr ugginei come il resto, la loro punteggiatura è distinta ed abbastanza fitta. Le parti inferiori e le zampe sono giallastre ferrugginee, con punteggiatura regolare e ben spiccata. Lungh. totale mill. 8. Largh. mass. mill. 2,5 Mi ;drophilus Loanei nov. sp. Due esemplari di Katende. Ovale, allungato, poco dilatato posteriormente, poco convesso, nero lucente superiormente, senza traccia di color olivastro, o di riflessi bronzati: iuferiormente nero opaco, zampe intieramente nere, antenne bruno chiare o bruno rosso colla parte dilatata nera, palpi bruno rossi, spazio lucente dell’ultimo segmento addominale subtriangolare, carena prosternale coll’apice anteriore arrotondato, col margine ante- riore diritto, coll’apice posteriore prolungato in una spina acuta e quasi lunga come la carena, apice anteriore della carena mesoster - nale arrotondato, intiero, diviso posteriormente da un piccolo solco longicudinale iu due lobi, incisura trasversale ben spiccata, spina me- tasternale ben sviluppata, assai appuntita, arcata, la sua punta oltre- passa la prima sutura addominale, senza tuttavia raggiungere la ;Se- conda sutura. Sul capo, nella parte latero superiore interna degli, occhi vi è una impressione lineare formata da piccoli punti infossati erav- vicinati fra loro, al davanti degli occhi, da ciascun lato vi è una linea piegata ad angolo pure formata da punti infossati. Sul corsaletto, da ciascun lato a partire dal margine laterale, a metà circa, comincia una linea che è inclinata verso il centro ed in basso, formata da punti infossati; i punti sono poco profondi, piccoli e in piccolo numero, superiormente a questa, e più verso il mezzo del corsaletto si nota, da ciascun lato, una breve striscia di piccoli punti, poco infossati la quale è isolata completamente dai margini del corsaletto, verso l’an- — 5 golo superiore laterale del corsaletto, da ciascun lato, si trovano al- cuni piccoli punti infossati che costituiscono un’altra piccola serie grossolanamente lineare ben nettamente e largamente separata dalle precedenti. Sulle elitre le due serie di punti longitudinali, vicine alla sutura, sono ben spiccate con punti infossati, disposti regolarmente in serie. La terza striscia longitudinale è molto meno appariscente e i punti in essa sono più piccoli e più lontani gli uni dagli altri, la quarta e la quinta striscia sono più ricche di punti e questi sono più spiccati, i margini delle elitre sono finamente punteggiati, fra le strie principali di punti, in qualche tratto, si vede come una apparenza di altre due strie longitudinali; ma non si può parlare di vere serie di punti anche piccolissimi. Lungh. mill. 20 a 22, largh. mass. mill. 10,5 a 11,5. Lixus Roccatii nov. sp. Un esemplare di Madudu e un esemplare di Fort-Portal. Oblungo, ovale, nero, sparso qua e là di peluzzi grigiastri, brevis- simi e coricati che danno all'animale l’aspetto di essere coperto da un leggero polviscolo il quale è un po’ più spiccato sui lati e sulla parte posteriore delle elitre dove costituisce come delle larghe macchie ne- bulose. Il capo è breve e grosso, nero, nitido, con punteggiatura fina sul vertice e più grossa e profonda verso e fra gli occhi. Fra gli oc- chi vi è una fossetta rotonda ben spiccata. Gli occhi sono allungati, trasversali, neri e non prominenti, la regione postoculare è rugulosa- striata. Il rostro è appena più corto del torace, è grosso e poco in- curvato, nero, rialzato nella parte dorsale, nitido, con punteggiatura fina, sui lati la punteggiatura è più fitta, più profonda e mescolata a qualche rugosità. S iperiormente, a livello dell’inserzione delle antenne vi sono come due tubercoli rotondi, allungati e molto ravvicinati fra loro in modo da determinare un piccolo solco longitudinale assai spic- cato. La parte anteriore del rostro è nitida e punteggiata come i lati lel rostro stesso. Antenne nere, cinereo pubescenti, il primo articolo lel funicolo è lungo come il secondo, la parte terminale ingrossata è appuntita. Il torace è un po’ meno lungo che largo misurato alla sua base e tanto lungo quanto largo, misurato verso la sua metà; la sua larghezza anteriore è contenuta due volte circa nella larghezza della base; il protorace è ristretto verso la sua parte anteriore, la parte ristretta è delimitata inferiormente, ai lati, da un solco ben spiccato il quale non si continua nella regione dorsale; il protorace ha un solco mediano longitudinale ben spiccato nella sua metà poste- riore; il protorace è rugoso e granuloso, i granuli weri, lucenti sono fra loro subeguali e ravvicinati; i margini laterali del protorace sono se o (ei tegolarmente incurvati, in modo da dare al protorace una forma re- golarmente conica ; il protorace non presenta macchie chiare tomen- tose ; il margine posteriore del protorace è profondamente biarcato. Lo scudetto è piccolissimo e approfondato. Le elitre sono alla base larghe come il torace; la regione omerale ha un rialzo calloso, arro- tondato, rugoso ; le elitre sono lunghe quasi tre volte la lunghezza del torace con margini laterali subparalleli, l’apice è arrotondato ; esse sono convesse; abbastanza spiccatamente punteggiate in serie lineari; i punti sono abbastanza ravvicinati; gli intervalli sono piani, iinamente punteggiati e lewgermente rugosi: verso la parte anteriore delle elitre si notano delle increspature trasversali non molto spie- cate; presso alla base, nel primo e secolo spazio piano sono legger- mente infossate; il terzo spazio piano è calloso presso il margine an- teriore dell’elitra; le callosità posteriori delle elitre non sono molto sviluppate; le elitre sono nere e sono ricoperte da peluzzi tenuissimi e coricati bianco giallastri i quali sono un po’ più fitti verso i lati e verso la rezione posteriore dove danno luogo a macchie biancastre leggerissimie e nebulose a contorno incerto. Il corpo è inferiormente nero con punteggiature e rughe piccole e fitte; esso è coperto da una pubescenza grigiastra poco fitta e spic- cata; i peluzzi sono più lunghi sugli ultimi segmenti dell'addome. Le zampe sono nere finamente ma spiccatamente punteggiate con peluzzi grigiastri non molto fitti e corti come quelli delle parti infe- riori del corpo, le tibie alla loro estremità inferiore e per un breve tratto lungo il margine esterno sono rivestite di peluzzi lunghi e giallo ferrugginei chiari, gli articoli dei tarsi sono orlati di peli dello stesso colore. I femori anteriori sono robusti, ingrossati verso il terzo distale e sono muniti in questa regione, inferiormente, di due denti leggermente divergenti, assai sviluppati, colla punta rivolta verso l'estremità distale. Il margine superiore del femore appare subango- loso verso il terzo distale; nella stessa regione, il margine inferiore è alquanto incavato. I femori mediani e posteriori sono un po’ meno grossi; ma hanno la stessa forma; in essi tuttavia vi è un solo dente inferiore, l’esterno, ben evidente; ma di sviluppo un po’ minore di quelli dei femori anteriori. Le tibie anteriori sono spiccatamente e regolarmente arcate; le tibie mediane e le posteriori sono quasi diritte. Lungh. totale da mill. 21,5 (senza il rostro) a mill. 24,5 (idem). Largh. mass. da mill. 7 a mill. 8,5. Sipalus Aloysii Sabaudiae n. sp. Alcuni esemplari di Toro. Forma generale del corpo simile al S. guineensis. Il capo è me- .diocre, rotondo, convesso, nero, con punti infossati, piccoli e distanti, SEME sul vertice è nero brillante, anteriormente color ferruggineo più o meno scuro. Occhi grandi, trasversali, uniti fra loro nella parte inferiore del corpo. Il rostro è poco più corto del corsaletto, più o meno arcuato, ingrossato dalla base fin quasi alla metà; più sottile nel resto; ap- piattito alla estremità. tubercolo laterale presso la base delle antenne meno spiccato che non nel S. guineensts, superiormente, a partire dalla base, il rostro è fortemente rugoso, le rughe sono disposte pre- valentemente in direzione longitudinale, esso è di color giallastro fer- ruggineo, pulverulento fin verso la metà; nel rimanente è nero, con rugosità pure spiccate. Le antenne sono come nel .S. guineensis. Il corsaletto è largo come lungo, coi lati più regolarmente incurvati che non nel S. guineensis; esso è meno appiattito superiormente ed è co- perto da tubercoli neri assai elevati, sopratutto sulla parte laterale anteriore dove sono quasi spiniformi ; nella parte dorsale mediana essi confluiscono fra loro irregolarmente in modo da costituire una rete di carene nere rialzate; in alcuni esemplari si determina una carena mediana longitudinale assai spiccata. Il corsaletto è nero con due macchie di color grigio ferruggineo più o meno chiaro alla base, nella resione medîana ; talvolta queste macchie si estendono moltissimo sul corsaletto fino al margine anteriore ; in questo caso il corsaletto ap- pare quasi intieramente di color ferruggineo terroso, chiaro; in altri esemplari le macchie chiare sono appena accennate è il corsaletto si presenta quasi intieramente nero. Sul corsaletto vi sono pure due macchie grigio ferrugginee allungate e sottili sui margini laterali, a partire dalla base, fin verso la metà, nella parte mediana del corsa- letto vi è pure un’altra piccola macchia chiara dello stesso colore. Lo scudetto è piccolo, triangolare, nero. Le elitre sono nella forma ge- nerale, conte nel S. guineensis forse un po’ più convesse nella regione anteriore; i punti infossati sono più profondi, quindi i margini loro riescono più rialzati e le serie longitudinali costiformi più forti, più numerose e più sviluppate; anche nella parte anteriore delle elitre i tubercoli spiniformi, chiari, sono disposti in serie longitudinali ; i gra- nuli delle serie intermedie sono più numerosi, più ravvicinati e più sviluppati. Le elitre presentano un sistema di colorazione analoga a quella del S. guineensis. Le parti inferiori del corpo e le zampe sono come nella specie sopradetta; si nota soltanto che la punteggiatura è più forte e quindi in complesso sono più fortemente punteggiate e rugose. Lungh. (senza il rostro) da mill. 14 a mill. 25. Larghezza da mill. 6 a mill. 11. —T >> —7 387 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari. 8 - forme, 4, BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino Von. XXII N. 563 pubblicato il 1 Luglio 1907 Dr. Ermanno GIGLIO-Tos Professore di Zoologia e di Anatomia e Fisiologia comparate nella R. Università di Cagliari. ORTOTTERI AFRICANI PARTE II BLATTODEA, MANTODEA, PHASMODEA LOCUSTODEA, GRYLLODEA BLATTODEA PHYLLODROMIDAE P. germanica Lin. Un individuo dal lago Moero. Specie, com’è noto, cosmopolita. Gen. TEMNOPTERYX. Br. TT. schulthessi. Temnopteryx ferruginea ScuoLTHESS, Orth Somalis in: Ann. Mus. civ. St. nat. Genova, XXXIX, 1898, p. 165. PO Temnopteryxe Sehulthessi KrixBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 103. Una femmina da Merca. % # a # pol Sy) Gen. ISCHNOPTERA Burm. I. Jallae n. sp. Foem. — Testaceo-fiava, nitida. Caput pallide testaceum, vitta in- teroculari nigra. Antennae. fuscae, basim versus pallidiores. Pronotum flavo-testaceum unicolor, verticem vix liberans, lobis lateralibus de- flexis pallidioribus, pellucidis. Elytra abdomine aeque longa, .flavo- lestacea, unicoloria, venis sat expressis. Alae elytris parum breviores, albidae, campo antico apicem versus dilutissime flavescente: vena radiali indivisa, vena ulnari ramos 4 versus apîicem, ramosque 3 versus venam dividentem emittenti. Pedes pallide-teslacei. Abdomen superne basi testacea dehinc ferrugineo nigricans, segmentis 1-6 laleribus utrinque macula lata flava ornatis, segmento septimo utrinque in dentem producto; ventre ferrugineo ulrinque vitta flava limbato. Lamina supraanalis triangularis basi ultrinque impressa, medio in carinam aculan longitudinatem compressa, apice angulo acuto incisa. Lamina subgenitatis lata,-apice rotundato. Cerci longi, graciles, nigri. pesa Long. corp. mm. 18 Long. elytr. mm. 15 VIDON a On deflag >» ‘alari » (12 Lat. 5 > 6 a Uda : Mas.-: mihi ignotus. Una femmina da Kazungula nell’Alto Zambese raccolta dal Dr. Jalla cui fu dèdicata. i # | | | = *-*PERIPLANETIDAFE Gen. PERIPLANETA Burm, P. americana (Lin.).. vena va Una femmina ed una larva da Mèrca. P. Australasiae (Fabr.) Una larva da Boko' nel Conso. PANCHLORIDAR © oo Gen. LEUCOPHAEA Br, ©. I., surinamensis (Lin.). Un solo individuo da Banana nel Congo. Specie cosmopolita. \ Gen. PANCHLORA Burm, P. smaragdina, Panchlora smaragdina BRUNNER, Nouv. Syst. Blatt. 1865, p. 277. Riferisco a questa specie, sebbene dubitativamente, un maschio ed una femmina stati raccolti a Boko nel Congo, i quali corrispondono fg ge alla descrizione per guanto si riferisce alla colorazione generale. Il capo è fulvo sul fronte e bianco.gialliccio sul vertice. Il pronoto ha i margini laterali bianchicci, ma manca della macchia discoidale ferruginea la quale probabilmente è svanita. Le elitre sono totalmente di un bel verde, senza macchie e coriacee, con una striscia nera nella faccia inferiore lungo il margine esterno, ma le venature sono tutte distintamente visibili. Anche per dimensioni il maschio corrisponde a quello descritto da BruNNER; la femmina ne differisce per dimensioni x sensibilmente maggiori ma è simile al maschio nella colorazione. Gen. GYNA Br. G. kazungulana n. sp. Mas. — Caput testaceo-ferrugineum, antennis mnigris, arliculo primo ferrugineo, oculis subcontiguis. Pronotum lacteum, disco macula magna lyrata ferruginea punctis nonnultis teslaceis includente ornato, angulo postico infuscato vel ferrugineo valde produclo, transversim dense ruguloso. Elytra ferruginea abdomine duplo longiora, area costati lata maculis lacteis plurimis confluentibus longe ultra medium albicante, disco maculis nonnullis lacteis sparsim ornato, maculis duabus obscure castaneis altera minore in angulo venae mediastinae et venae scapularis, alteraque majore rotundata inter campum ana- lem et aream scapularem ornata, campo apicali imembranaceo fer- rugineo venulis transversis fusco circumfusis. Alae hyalinae elytris parum longiores venis testaceo-ferrugineis. Abdomen ferrugineuni, lamina supraanali biloba, cercis nigricantibus. Pedes ferruginei, coxis pallidioribus. Foemina differt: corpore elytrisque latioribus, oculis magiîs di- slantibus, vitta interoculari nigra, occipile vittis duabus nigris antice furcatis ornato, pronoto fusciore, elytris imaculis testaceo-lacleîs, maculis duabus castaneis, praesertim majore, magis perspicuis. La- mina supraanatlis... ? (apice abdominis destilula). Longit. corp. mar. mm. 14 foem. mm. ? » PEN » 6 » EI Lat. » » » 7 » MAI Long Ciylizia > iati LE » » 19 » alar » » 18,5 » » 20 Due maschi ed una femmina raccolti a Kazungula nell’Alto Zambese dal Dr. Jalla. OXYHALOIDAE Gen. OXYHALOA Br. O. Ferreti. Blatta Ferreti ReicHE et FatumairE, Voy. Abissinie, 1847, lII, p. 420, pI. 27, be k,,2, Romea Oxyhaloa Ferreti BrunNER. Nouv. Syst. Blat. 1865, p. 254 — ADELUNG, Blatt. Abiss. mérid. in: Ann. Mus. Zool. Acad. imp. Sc. St., Petersb. VIII, 1903, p. 32 — KtkBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 175. Periplaneta fusata WaLkex, Cat. Blat. Mus. Brit. 1868, p. 133, n° 30. Quattro femmine da Adi-Ugri. PERISPHAERIDAE Gen. HOMALODEMAS Stil. HI. granulata. D:rocalymma granulata Saussure et ZENNTER, Rev. Suis. Zool. III, 1895, p. 29. Homalodemas granulata KixBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 188. Una femmina dal lago Moero ed un’altra da Kazungula nell’Alto Zambese. Gen. STENOPILEMA Saus. Ss. capucina. Derocalymma capucina GkrstakbckER, Arch. f. Naturg. XXV, 1861, p. 207. Stenopilema capucina KixBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 186. Una femmina da Zanzibar. s., Jallae n. sp. Foem. — Linearis, nigra, nitida, minule impresso-punctata, ore et palpis fluvo-testaceis, pedibus nigro-ferrugineis, cercis obscure testaceîs.. Caput dense minuteque impresso-punctatum, oculis în vertice parum remotis. Pronotum parabolicum, angulis posticis in denltem acutum retro-produclis, margine libero, circumcirca toto valde reflexo a disco sulco lato profundo antice posticeque angustiore separato: disco valde fornicato, toto impresso-punctato, anlice posticeque carinula obsoleta media instructo: taentis subtus circumcirca densius impresso-punclalis antice in medio haud inter- ruplis sed anguste continuatis. Cerci brevissimi, conici, acuti. Lamina supraanatlis lala, margine postico rotundato, integro. Corporis mar- gines laterales paralleli. Long. corp. mm. 25 Lat. pron. mm. 7 » pron. » 7 Mas.: mihi ignotus. Una femmina ed una larva raccolte nell’Alto Zambese dal Dr. Jalla a cui fu dedicata questa specie. Nella larva il solco intorno al margine del pronoto è appena accen- nato ed i piedi sono testacei, mentre nella femmina adulta, di dimen - Zar ab sioni assai maggiori, il solco intorno al pronoto è molto largo special- mente ai lati della parte anteriore, e va restringendosi alquanto in avanti e all’indietro. I piedi della femmina sono quasi neri. MANTODEA ORTHODERIDAE Gen. TARACHODES Burm. 'T. obtusiceps. Tarachodes obtusiceps Srar, Oefv. Vet. Ak. Forh. 1871, p. 396. — WeRNER, Sitzuugsber. k. Ak. Wissens. Wien-Mathem. naturw. Klasse. Bd. CXVI, Abt. I, 1907, p. 35, taf. II, fig. 3, 10. Un solo maschio raccolto a Porto Sudan dal Cap. Camillo Lessona. T. Taramassi n. sp. Mas. — Pallide grisea. Clypeus frontalis ochraceus, medio tran- sverse nigro-vittatus. Frons fascia altera nigra transversa per anten- narum basim, super oculos perducta ornata. Antennae fulvae. Ocelli magni, prominentes, succinei. Verlex rotundato-truncatus, ad oculos ulrinque a sulco, în occipitem perducto, incisus. Pronotum obsolete fusco-irroratum, marginibus lateralibus sublus argenteo-ciliatis, ad marginem posticum obtusissime bituberculalum. Prosternum ante mar- ginem posticum fascia lata nigra ornaltum. Elilra hyalina, abdomine longiora, venis albidis, interrupte sublillime nigro-strigalis. Alae ely- tris longiores, hyalinae, areolis campi analis tantum medio obsolete infuscate. Corae anticae carina supera denticulata, intus apice fer- rugineo fasciato. Trochanteres antici intus macula lata nigra. Femora antica lala, extus fusco irrorata spinis 5 flavis apice nîgro nec non denticulis flavis inter spinas armata : intus flava, immaculata spinis 2 nigris instructa, spinis discoidalibus 4 basi latis, flavis apice nigro. Tibiae anticae inlus nigrae spinis 12 nigris, exlus fusco-irroratae spinis 15 armatae. Femora intermedia longius et densius albo-pilosula. Long. corp. MITI Latit. pron. mm. 4,5 » pron. I (0) Long. elytr. » 380 ».i (Ontani. DLOMIL VI, 3 » alar. > o DIS DOSI NA AG » fem. ant. » 8 Foemina: mihi ignota. Un solo maschio raccolto a Mogadisciu dal Tenente Taramasso cui la specie fu dedicata. Gen. GALEPSUS Stal. G. capitatus. Chiropacha capitati Saussure, Mitth. schweiz. ent. Ges. III, 1869, p. 61 — Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, XXI, 1871, p. 18, pl. 4, figg 2 — ibidem XXIII, 1872, p. 10, 4. Lygtamia capitata Svar., Bih. Sv. Vet. Ak. Handl. 1877, 4, 10, p. 17. Gatepsus capilatus K:ixBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 216, Quattro maschi da Madimba e Boko nel Congo e dal lago Moero. CHARIEISILLA nov. gen. Caput latum, clypeo frontali transverso, duplo latiori quam longiori, margine supero arcuato, ocellis tribus minutis prominulis în trian- gulum disposilis, oculis ovoidets antrorsum et sursum valde prominulis vertice transverso a supero viso antice leviter rotundato excavato, ab antico viso oculis humiliore. Pronotum coris anticis paulo longius, parte anlica latiore quam parte poslica paulo longiore, margine an- tico rotundato-truncato, angulis humeralibus rotundatis, marginibus lateralibus parallelis, teretibus, pone insertionem corarum anticarum minute crenulatis, rotundato-sinuatis, dehinc retrorsum leviler diver- gentibus, angulis posticis late rotundatim in marginem posticum rolundatum transeuntibus. Discum pronoti medio longitudinaliter totum sulcatum, laeve, prozona ad marginem anticum obluse bitubercutata, ante sulcum ltransversum sublile, împressionibus duabus etlypticis, planis, margine calloso elevato circumdatis instructa: ad marginem posticum tuberculis binis parvis medio foveolatis instructum. Elytra marginibus parallelis, modice lata, area marginali angusta ad apicem perducta, stigmate calloso ornata, venis radialibus a basi discontiguis, vena ulnari tantum fuscala, venulis transversis parallelis areas quadralas limitantibus pone medium venulis spuriis longiludinalibus sinuosis instructa, area anali lata, quadrato-reticulata, membrana anali lata venulis transversis albidis tessellata. Alae elytris via bre- viores, venis longitudinalibus simplicibus, late areolatae. Pedes glabri, coxris anticis triquetris, margine infero vie denliculato, femoribus anticis crassis area exierna medio apicen versus carinulata, carina marginata tota circumdala, extus spinis 4 intus spiniîs 11 praeter spinam apicalem armatis, spinis, discoidalibus 4, antica minutissima, dehine carinula minute denticulata ad apicem perducta. Tibiae anticae intus spinis 8, extus spinis 9 armalae. Femora postica spina geni- culari destituta. Specie typica : Charieisilla cara. Per la forma del capo, del pronoto e per la venatura delle elitre e delle ali questo genere ricorda alquanto il gen. Charzeis Burr, ma ne differisce per molti altri caratteri, come per la forma degli occhi che, sebbene sporgenti al di sopra del piano del vertice, sono tuttavia semplicemente arrotondati e non peduncolati, come in Charzeis. Anche la forma del pronoto è ben diversa, perchè in Chardeisilla il pronoto è dopo l’inserzione delle anche anteriori visibilmente e subito più stretto, oltre che è anche proporzionalmente più lungo e coi margini laterali della parte dilatata veramente paralleli. Anche nell’armatura dei femori e delle tibie anteriori è differente. C. cara n. Sp. Mas.— Testaceo-grisea, fusco nigroque maculata et irrorata, oculis lestaceo et fusco marmoratis, ocellis succineis. Antennae graciles, longae, fuscae. Pronotum teslaceo et nigro maculalum. Elytra abao- mine subaequalia, ferrugineo-testacea, margine postico late sub-hya- lino, stigmate lineari calloso nitido ferrugineo, areolis fusco maculatis, ante apicem fascia arcuata obliqua fusca, ad venas longiludinales fusciori, ornata. Alae elytris via breviores, campo discoidali avran- tiaco apice macula lata nigricante ornato, campo anali fusco venulis transversis albidis tessellato. Coxae anticae testaceae margine interno- supero nigro punctato, area esterno infera punclis nigris irrorata. Femora antica area externa punctis nigris plurimis irrorata, basi striga nigra in margine infero-externo signata; area interna testacea puncio nigro ad imam basem, macula nigra sublriangulari ad spinam primam discoidalem, striga nigra a spina prima marginali ad septimam perducta, alleraque a spina decima ad apicem perducta, ornata, spinis omnibus testaceis apice nigro. Pedes intermedii et postici testaceo nigroque variegata. Lamina supraanalis triangularis, brevis, carinato-compressa. Cerci graciles, longiusculi, pilosuli. Long. corp. mm. 39 Long. elytr. mm. 25 steli pronta 9,5 Lat. » » 79 Lat. » » 4,5 SIANO NZ Foemina : mihi ignota. Un solo maschio raccolto nell’Alto Zambese dal Dr. Jalla. MANTIDAE Gen. GONYPETA Saus. G. fuliginosa, Mantis fuliginosa ThunBERG, Mém. Ac. Petersb. V, 1815, p. 291. Gonypeta fuliginosa Woop-Mason, Cat. Mant. 1889, pi 2; MAS.16, 00 a, 0 0 KikBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 224. Gonypeta femorata Saussune, Mitth. schweiz. ent. Ges. III, 1870, p. 230; Mim. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, XXI, 1871, p. 58. e gie Una femmina da Mogadisciu che per la forma e struttura del capo, dei femori anteriori e del torace corrisponde esattamente alle figure del Woop-Mason ed anche alla descrizione di G. femorata del Saus- sure. Le elitre sono bruno-testacee punteggiate di fosco, con una mac- chia stimmaticale nera e una larga striscia nera lungo l’area anale. Le ali, anch’esse rudimentali, sono nere lucenti con una larga fascia giallo-ocracea lungo il margine anteriore ed il campo anale bruno con molte striature bianche trasversali. L’addome è dilatato nel mezzo. Potrebbe darsi forse che si trattasse di una nuova specie ma non ho elementi sufficienti per poterlo affermare. Cc. punctigera Stal. Un solo individuo dal Congo. Gen. TENODERA Burm. TP. capitata. Tenodera capitata Saussurr, Mitth. Schweiz. Ent. Ges. III, 1869, p. 69; M m. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1871, p. 95 — KirBy, Mantidae froin Tran- swaal, in: Ann. Mag. Nat. Hist. 7 ser. vol. IV, 1899, p. 347. — SJ6STEDT Bih. Sv. Vet. Akad. Handl. 25, IV, n° 6, 1900, p. 11 — KrxBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 238. Una sola femmina da Madimba nel Congo, ben corrispondente alla descrizione data da Saussure, come pure a quella data da SJOsTEDT. Gen. POLYSPILOTA Burm. P., variegati. Mantis variegata OLIVIER, Encyc. méthod. 1792, p. 638, 68. — SERVILLE, Orth. p. 187, 15. Mantis striata StoLL, Repr. spectres etc. 1813, p. 34, pl. XI, fig. 41. P,lyspilota strinta Saussure, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1871, p. 87, 198. — SiòstEDT Bih. Sv. Vet. Ak. Hand. 25, 4, 1900, p. 8. Polyspilota variegata KikBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 239. Mantis pustulata StoLL, Loc. cit. p. 59, pl. XX, fig. 73. Polyspilota pustulata Saussure, Loc. cit. p. 87, 1 — SyòsTEDT loc. cit. p. 9 — KigBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 210. l’olyspilota aeruginosa Bxunxn, Ostafr. Orth. in: Mitth. Naturhist. Mus. Hamburg, 1901, p. 14, 35. Alcuni individui dei due sessi da Boko nel Congo e due dal lago Moero. Io non ho potuto convincermi che P. variegata e P. postulata sieno distinte specificamente. Ho potuto esaminare esemplari che corrispon- dono perfettamente alle figure di SroLL dell’una e dell’altra di queste due forme, ma vi ho trovato tutte le forme intermedie di passaggio | D | dall’una all’altra per quanto riguarda la colorazione senza avervi po- tuto riscontrare qualche altro carattere che mi permettesse di poterle distinguere specificamente. Anche il BrunN è della stessa opinione. Quanto alla sinonimia di queste due specie rinvio al catalogo si- nonimico del KirBy. P muta, Hicrodula (Sphodromantis) muta Woop-Mason, Journ. As. Soc. Bengal, LI, 1882, p. 30. Polyspilota muta KarscH, Berl. ent. Zeits. XXXVII, 1892, p. 66, 2. — ibidem 1894, XXXIX, p. 274, 5. — SyòsrEDT, Bih. Sv. Vet. Akad. Hand]. 1900, 25, n. 6, p. 10. — KrrBr, Syn. Cat. Orth. I, .1904, p. 289. Due maschi uno da Madimba e l’altro da Kwango nel Congo. Quello di Madimba ha tutto il corpo e le elitre di color di foglia-morta, < mentre quello di Kwango è verde-giallognolo. P. insignis. Polyspilota insignis Woop-Mason, Jourr. As. Soc. Benga], vol. LI, 1882, p. 33. Una femmina dal Congo che corrisponde bene alla descrizione sopra citata meno che nel disegno delle anche e dei femori anteriori che non sono bifasciate di fosco, ma uniformemente verdi. Gen. RHOMBODERA Burm. Ki. sculata. Hierodula (Rhombodera) scutata Botivar, Orth. Afr. in: Journ. Acad. Sc. Lisboa, 1889, p. 83, 33. Rhombodera scutata KaxscH, Fùnf neu. Afrik. Mantod. in: Ent. Nachr., XVIII, 1892. Rhombodera scututu BoLtvar, Bol. Soc. «sp. Hist. nat., 1906, p. 384. Una femmina da Boko nel Congo. La descrizione di BoLivaR passò inosservata a KarscH che, per una strana combinazione, descrisse tre anni dopo la stessa specie con lo stesso nome. Anche a Kirky sfuggi tale descrizione, perchè non la comprese nel suo catalogo, come BoLIvaR fece poi osservare. Gen. SPHO)ROMANTIS Stal. Ss. gultata. M intis gurtata ThunBerG, Mém. Ac. Petersb. V, 1815, p. 290. Mantis bioculata Burmek:rsTtE®, Handb. Ent. 1838, II, p. 537. H'erodula bioculata Saussure, Mém. Soc. Phys. Hyst. nat. Genève, 1871, p. 71, 6, fig. 20, 21. Suhodromantis guttata KixBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 243. Due maschi, due femmine e tre larve da Boko e Kwango nel Congo. Specie comune e diffusa. S. gastrica. Mantis gastrica StAL, Ofv. Vet. Ak. Fòrh. 1858, p. 308, 3. Hierodula (Sphodromantis) gastrica StaL, Bih. Sv. Vet. Ak. Handl., 1877, Pn: Hierodula bicarinata Saussure, Mitth. Schw. Ent. Gesells. III, 1869, p. 68. Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1871, p. 74, pl. V, fig. 22. Hierodula (Sphodromantis) bicarinata Woop-Mason, Journ. As. Soc. Bengal, LI, 1882, p. 28. Mantis (Stagmatoptera ?) Kersteni GERSTARCKER, Arch. f. Naturges. XXXV, 1869, p. 209. Sphodromantis gastrica KirBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 243. Una femmina, un maschio ed una larva da Mogadisciu, e due maschi da Merca. Gen. MANTIS Lin. M., natalensis. 2 Mantis nutalensis STAL, Ofv. Vet. Ak. Férh., 1856, p. 169. — Bih. Sv. Vet. Ak. Handl. 1877, 4, n. 10, p. 61, 5. — Saussure, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1871, p. 93, 288. : Un maschio ed una femmina da Boko nel Congo. Le anche presentano sulla loro faccia interna non quattro ma tre sole macchie callose, lucenti, giallo-aranciate, separate l’una dall’altra da una piccola lineetta nera e largamente circondate di nero dal lato dorsale. Gen. HOPLOCORYPHA Stàl. HI. — sp.? Due larve da Madimba nel Congo, interamente di color nero uni- forme. Xi. Fe”z Sp. ? Due giovani larve una da Mogadisciu l’altra da Adi-Ugri. HI, —S9p.d Due larve dal lago Moero. Gen. CALIDOMANTIS Rehn. C. pellucida. Miopteryx pellucida Saussure, Mitth. Schweiz. ent. Ges. III, 1870, p. 238. Miomantis pellucida Saussui:E, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, XXI, 1871, p. 119, pl. 5, fig. 38-39. — Revue Zool. Suis. V, 1898, p. 191. Culidomantis pellucida KikBr, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 259. Due maschi ed una femmina dal lago Moero. C. fenestrata. Muntis fenestrata FaBRICIUS, Spec. Ins. I, 1781, p. 349. — OtLIvIER, Enc. méth. Ins. VII, 1792, p. 629, 18. — BuURMEISTEr, Handb. Ent. II, 1838, p. 531, 5. = = Miomantis fenestrata Saussure, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1871, XXI, p. 118. Calidomantis fenestrata KiaBy, Syn. Cat. Orth. I, 1994, p. 258. Un maschio da Boko. Gen. CILNIA Stàùl. Cc. humeralis. Cardioptera humeralis Saussure, Mém. Soc. Phys Hist. nat. Genève, XXI, 1871, pi 195, 281. Cilnia humeralis SraL, Bih. Sv. Vet. AkaAl. Handl. 1877, p. 53. — KixBy, Ann. Nat. Hist. 7, ser. vol. IV, 1899, p. 349; Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 349. Mantis lutipes Star, Bih. Sv. Vet. Akad. Handl. 1875, p. 43. Cilmia latipes Srar, Oefv. Vet. Akad. Fòrh. XXXII, 1876, p. 71; Bih. Sv. Vet. Ak. Handl. 1877, p. 53. IHierodula brevipennis ScnuLtHEss. Faun. ent. Delagoa, Orth. in: Bull. Soc. Vaud. Sc. mat. XXXY1899,ep.193» pl. VIII, fis. 3, 30. Una femmina raccolta dal Rev. Dr. Jalla a Kazungula nell’Alto Zambese. Gen. ISCHNOMANTIS Stàal. I, grandis. Phasmomantis grandis Saussure, Mitth. Schweiz. Ent. Ges. III, 1869, p. 69. Mém. Soc. Phys. Hist. nat. 1871, p. 43. Fischeria grandis Sxussure, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, XXIII, 1873 p2(60, pl. T, fig. JO. Ischnomantis grandis KixBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 265. Due femmine da Adi Ugri. Gen. LEPTOCOLA Gerst. IL. tenuissimaa. Leptocola tenuixsima Karscu, Ent. Nachr. XVIII, 1892, n. 10, p. 146. — Berl. ent. Zeits. XXXIX, 1894, p. 276, 16, tav. XIX, fig. 1. — dyòsrepr, Bih. Sv. Vet. Ak. Handl. 1900, XXV, n. 6, p. 18. Tre maschi ed una femmina da Boko ed un quarto maschio da Madimba nel Congo. I maschi corrispondono bene alla descrizione ed alla figura data da KarscH, salvo nella colorazione, essendo essi uniformemente bruni. La femmina, finora non descritta nè da KARScH nè da SJOSTEDT, somiglia in tutto al maschio sebbene il torace e l’addome sieno un po’ meno esili. Differisce perchè le ali e le elitre sono così corte che raggiungono appena l’estremità del metanoto e sono più coriacee. Le elitre sono testaceo-grigie come il resto del corpo con l’apice arroton- ago dato. Le ali sono un po’ più lunghe delle elitre, nere coll’apice spor- gente dalle elitre di color grigio come queste. I cerchi sono assai lunghi, gracili ed acuminati tanto nel maschio quanto nella femmina. Quanto alle spine discoidali dei femori anteriori esse variano di numero : in tre maschi sono 3 invece di 4, come già SJòsTEDT fece ri- levare nella larva da lui descritta. In uno dei maschi raccolti a Boko e nella femmina sono invece 4 come nell’esemplare descritto da K ARSCH. In ogni caso la terza di queste spine è sempre lunghissima. Gen. STENOPYGA Karsch. Ss. boklana n. sp. Mas. — Flavo-tesltacea, unicolor, immaculata. Pronotum supra cowas anticas via dilatatum, lobo antico marginibus subdenticulatis, lobo postico marginibus teretibus. Femora antica coxis anticis multo longiora, intus puncto nigro triangulari ad sulcum angularem or- nala, spinis internis majoribus nîgris, minoribus apice tantum nigro © spiniîs discoidalibus basi excepta nigi'is : spinis externis 4 apice tantum nigro. Tibiae anticae intus spinis 15, extus spinis 10 apice tantum nigro armatlae: ungue, exepta îma basi, nigro. Tarsi antici articulis apice nigro cinctis. Elytra hyalina, abdomine longiora, campo margi- nali angusto viridi-coriaceo. Alae elytris longiores, hyalinae, apice infuscato. Cerci graciles, longi, acuminati. Long. corp. mm. 82 Long. coxar. ant. mm. 14 > TUUDTON: »° 30 » fem. ant. > M Hora a CIODC'ANI Pron +» 505 » elytr. >» RIDE. » »i POS >» R4I9D » alar. » (Ii Un solo maschio da Boko. Questa specie è ben distinta dalle due altre finora note di questo genere. HARPAGIDAE Gen. OXYPILOIDEA Schult. O. lobata. Oxypiloidea lobata ScuuLtHESS, Ann. Mus. civ. St. nat. Genova, XXXIX, 1398, p. 179, pl. 2, fig. 4, 4a; Bull. Soc. Vaud. Sc. nat. XXXV, 1899, p. 197. — KirBy Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 286. Un maschio da Boko nel Congo. Gen. PHYLLOCRANIA Burm. Ph. paradoxa. Phyllccrania paradoxa Buxmeisrer, Handb. Ent. II, 1838, p. 549. — KIRBY, Ann. Nat. Hist. 7, IV, 1899, p. 40; Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 290. Due individui uno dal Congo (mutilato) l’altro da Adi-Ugri. -- #9 = Gen. PSEUDOCREOBOTRA Saus. P. ocellata. Empusa ocellata Par. Brauv. Ins. afr. am. p. 110, Orth. 1805. pl. 13, fig. 2. Harpax ocellata BUuRMEISTER, Handb. Ent. II, 1838, p. 550, 2. — SERVILLE. Orth. 1839, p. 158. Pseudocreobotra ocellata Saussure, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1871. p. 148, pl. 6, fig. 47, 47 a, b. — SrAL, Bih. Sv. Vet. Akad. Hand]. 1877, p. 85, 1. — KrikBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 293. Due femmine un maschio e alcune larve da Boko nel Congo. Tanto nella femmina quanto nel maschio le antenne sono alterna- tamente anellate di giallo e di mero, carattere questo che non ho visto accennato nelle descrizioni, come pure non ho trovato menzione di una speciale struttura delle antenne del maschio, visibile quando sì osservano lateralmente con la lente. I singoli anelli sono sporgenti e compressi dal lato anteriore cosicchè le antenne appaiono seghettate. VATIDAE JALLA nov. gen. Caput latum, oculis valde prominentibus, margine interno sinuato, subreniformibus, clypeo frontali multo latius quam longius margine supero bisinuato in forma consiructo. Ocelli magni in triangulum dispostti, inter se valde appropinquati. Vertex pone ocellos sulco tran- sverso arcuato instructus, ad oculos granulosus, pone sulcum medio bigranulosus, sumimo vertice medio truncato ad oculos utrinque in luberculum conicum apice mucronato elevato. Pronotum ovale, paulo longius quam latius, marginibus antico, postico lateralibusque ro- tundatis, retrorsum breviter augustatum, supra margines laterales spinis plurimis triangularibus armatumn, disco fortiler granoso in prozona in tumescenliam circumcirca sulco circulari definitam ele- vata, tumescenltia ipsa utrinque granulis tribus majoribus acutiu- sculis în seriem longitudinalem dispositis armata. Pars pronoti pone sulcum sila longitudinaler medio fortiter sulcata inter gra- nulis pluribus minimis tuberculis duobus acutiusculis medio, tu- berculisque duobus rolundatis humilioribus ante imarginem posticun instructa. Elytra abdomen multo superantia, ellyptica, apice acuto, dense venosa, sub-hyalina. Alae elytris via longiores, tesselltatae. Pedes carinati, pilosi. Coxae anticae pronoto via longiores, robustae, trique - trae, area interna granulosa, margine infero spinoso. Femora antica valde incrassata, area exlerna medio granosa, circumcirca distincte carinata, margine interno spinis 13 praeler spinaim apiculem, mar- gine externo spinis 5 praeter spinam apicalem armatlis, spinis discoi- =iMa dalibus 4. Tibiae anticae robustae, margine supero arcuato, ciliato, extus spinis 6, intus spinis 9 armatae. Femora intermedia et postica superne el inferne carinata, spina geniculari armata. Tibiae inter- mediae et posticae carinatae. Species typica : Jalla radiosa. Questo genere è ben distinto da tutti gli altri finora conosciuti di questa famiglia. J. radiosa n. Sp. Mas. — Griseo-testacea, irregulariler fusco maculata. Palpi gra- ciles, pilosuli. Ccelli succineî. Antennae graciles, fuscae. Pronotum fusco-irroratum, margine albo-ciliato. Elytra grisea, dense reticulata, stigmate testaceo, pone stigma macula lata rotundata nigra alteraque subobsoleta pone medium ornala venis longitudinalibus venulisque tran- sversalibus areas irregularibus formantibus irregulariter et interruple fusco-circumdatis, area anali fuliginosa venis albis areolas plurimas polygonates includentibus, area marginali angusta fere ad apicem elytri perducta, venis radialibus lale disconliguis, ante apicem fur- catis, vena ulnari basi furcata ramis ipsis ante medium .furcatis. Alae elytris via longiores, campo discoidali basi nigricante, pone medium hyalino maculis plurimis fuscis secundum venas longitudi- nales dispositis ornato : campo anali fusco venulis plurimis transversis albis confertim striato. Pedes albido-pilosi, fusco macutati et irrorati, tarsorum articulis nigro-cinctis, tibiis anticis în medietate basali iner- mibus. Lamina supraanalis rotundato-triangularis, medio longitudi- naliter carinulata. Cerci longi, graciles, fulvo pilosuti, articulo ultimo subgloboso. Long. corp. mm. 27 Long. elytr. mm. 81 » pron. >» 6 Gol: » Ao Late » 4,5 » alan. »2 32 Foemina: mihi ignota. Un solo maschio raccolto a Kazungula nell’Alto Zambese dal dottor Jalla. Gen. STENOVATES Saus. Ss; pantherina. S. pantherina Saussure, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, XXIII, 1872, p. 84, pl. 9, fig. 31, 31; Miss, sc. au Mex, 1872, p. 287. — BRUNNER, Ann. Mus. civ. Stor. nat. Genova; XXIII, 1893, p. 74. — KIRBY, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 306. Una femmina dal Congo. Le macchie delle ali sono di un bel giallo. Giustamente BrunNER von WATTENWYLL fece già rilevare l’erròrè ni || in cui incorse Saussure segnalando dell'America centrale questa elegante specie che invece è propria dell’Africa tropicale. Gli esem- plari del BrRuNNER provenivano dalle regioni del Nilo Bianco nell'Africa centrale. Gen. DANURIA Stal. D. gracilis. Popa gracilis ScHuLTHESS SCHINDLER, Ann. Mus. civ. Stor. nat. Genova, XXXIX, 1898, p. 180. Danuria gracilis ScHuLTHW\Ss, Bull. Soc. Vaud. Sc. nat. XXXV, 1899, p. 200, nota. — KraBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 310. Due larve da Kwango nel Congo. DANURIODES nov. gen. Danuriae ef Macrodanuriae dffine genus; distincltum lamen a gen. Danuria vertice, inter tubercula conica elevata, tu- berculis quatuor obltusis, humilioribus, sulcis profunde separatis, quorum duobus inltermediis minoribus, instructo, coxis anlicis area infera latiore, marginibus fortiter denticulatis, lobo apicali bre- viore, femoribus intermedîis lobulo praeapicali instruclis; a gen. Macrodanuria vertice bicorni, oculis ovoideis sursum angustatis, coxîs anticis lobo apicali breviore, femoribus anticis spinis discoida- libus 4, tibiis intermediis haud lobatis. D., bolauana. Danuria bolauana Saussure, Mitth. schweiz. ent. Ges. III, 1869, p. 70. — Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, XXI, 1871, p. 162. Macrodanuria bolauana KirBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 309. Credo che si riferisca a questa specie una femmina raccolta dal Dr. Jalla a Kazungula nell’Alto Zambese, la quale concorda assai bene con la descrizione del Saussure. Le elitre portano una stigma ocraceo assai grande e quasi circolare. Distinguesi dalla specie seguente per la fascia nera all’apice delle anche anteriori dal lato interno, per la serie di macchie nere lungo il margine superiore delle stesse, carat- teri che mancano in D. Barbozae Bol. e per il lobo preapicale dei femori medìani che è tridentato in D. bolauana e bidentato invece in D. barbozae. In D. bolauana anche le tibie mediane presentano un piccolo lobo arrotondato verso il mezzo. D. Barbozae. Danuria Barbozae BoLivar, Jorn. Ac. Sc. Lisboa, 1889, p. 85, 38. Una sola femmina dal Congo. Ho creduto opportuno creare questo nuovo genere per queste due SM specie che non rientrano nè nel gen. Danuria nè nel gen. Macroda- nuria, possedendo invece i caratteri in parte dell'uno in parte del- l’altro. EMPUSIDAE Gen. IDOLOMORPHA Burm. I. longifr'ons. Ilolomorpha longifrons Saussure, Mitth. schweiz. ent. Gesells. III, 1870, p. 224; Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, XXI, 1871, p. 193, 5, fig. 35. Un maschio da Boko nel Congo. Gen. BLEPHARODES Bol. B. candelarius. Blefarodes candelarius BoLIvar, Ann. Soc. esp. Hist. nat. XiX, 1890, p. 306, fig. 4. Una femmina da Uebi-Scebeli. PHASMODEA BACTERIDAE Gen. PALOPHUS Westw. P. Centaurus. P.lophus Centaurus Wwustwoop, Cat. Phas. 1859, p. 91, n° 233, pl. 32, fig. 1, 1 a. — KikBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 365. Un grande esemplare dal Congo. Gen. BACTRODODEMA Stal. B. tiaratum. Bactrododema tiarata StAL, Oefv. Vet. Ak. Fòrh. XV, 1858, d. 308; XXXIII, 1876, p. 66; Rec. Orth. III, 1875, p. 82. — BoLivak&, Jorn. Ac. Sc. Lisboa, 1889, p. 87. Pulophus tiaratus GRIFFINI, Boll. Mus. Zool. Anat. comp. Torino, XII, 1897, n° 290, p. 11. Bactrolodema tiaratum Kir:y, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 366. Un individuo solo raccolto nell'Alto Zambese dal Dr. Jalla. CLITUMNIDAE Gen. CLONARIA Stal. C. gracilipes. Bacillus gracilipes Wkstwoon, Cat. Phasm. 1859, p. 5, n. 9, pl. VIII, fig. 5. Clmaria gracitipes KixuBy, Syn. Cat. Orth: I, 1904, p. 337. Un maschio ed una femmina dal Congo. SA, gute C. natalis. Bucillus natalis WesTtwooDn, Cat. Phasm 1859, p. 6, n. 13, pl XXXIII, fig. 7. 8. Clonaria natalis BoLivar, Jorn. Ac. Sc. Lisboa, 1889, p. 87. — KikBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 337. Un solo maschio da Boko nel Congo. LOCUSTODEA PHANEROPTERIDAE Gen. RHEGMATOPODA Br. R. Peeli. Rhegmatopoda Peeli Burk, Proc. Zool. Soc. London, 1900, p. 44, pl. II, fig. 1 Un solo maschio dalla colonia Eritrea. Gen. PARDALOTA Brun. P. versicolor Br. Pardalota versicolor Brunner, Monogr. Phaner. 1878, p. 134, fig. 30. Quattro femmine dal Congo. Gen. ARANTIA Stal. A. regina. A. regina KARscH, Berl. entom. Zeitschr. 1889, Bd. XXXII, p. 434. — BRUNNER. Addit. Monogr. Phaneropter. 1891, p. 65. Una femmina da Boko nel Congo. Gen. ENOCHLETICA Karsch. E. osientatrix, Enochletica ostentatrix KarscH, Stett. ent. Zeit. 1896, p. 337, 106. Una femmina da Madimba ed un maschio da Boko nel Congo. Gen. PHANEROPTERA Serv. P. nana Charp. Br. Un maschio ed una femmina dal lago Moero. Una femmina da Boko nel Congo tutta uniformemente bruna. Gen. TROPIDOPHRYS Kars. TT. amydr‘a. Tropidophrys amydra KarscH. Neu. Orth. trop. Afrika, in: Stett. ent. Zeit 1896, p. 341, 111, hg. 40. Un solo maschio dal Congo, molto elegante per la tinta variegata delle ali e per le macchie a riflessi d’argento che accompagnano e circondano le vene trasversali dell’area marginale. a (pi Gen. EURYCORYPHA Stàl. E. aequatorialis. Eurycorypha aequatorialis KRaUSS, Beitr. z. Kenntn. westafrik. Orth. in: Zool. Jahrb. Abth. f. Syst. V Bd. 1890, p. 663, 16, fig. 19. KRauss conobbe di questa specie la sola femmina. Il solo maschio che io ho esaminato, proveniente da Madimba nel Congo, concorda perfettamente in tutti i caratteri con la descrizione e la figura del Krauss. Vi aggiungo pertanto la sola descrizione del- l'apparato copulatore che è caratteristico : La lamina sopraanale è larga e convessa alla base si da abbrac- ciare l’apice dell'addome in tutta la sua larghezza, ma si restringe bruscamente e all’apice è fortemente compressa e divisa in due punte, così da assumere, vista di fianco, la forma di un T. Delle due punte quella superiore diretta in alto è acuta e intiera, quella invece inferiore diretta in basso è arrotondata, ma divisa da una incisione lineare, profonda in due piccoli lobi a guisa di U. I cerci sono assai più brevi della lamina sopraanale, grossi alla base, quasi diritti e gradatamente più gracili verso l’apice, e quivi subito ricurvi in dentro, acutissimi, mucronati e neri. La lamina sottogenitale è più breve dei cerci, triangolare, profondamente solcata nel mezzo e tumida ai lati del solco. FX, sudanensis n. Sp. Mas. — Viridis. Pronotum disco concavo, medio sublillime sulcato, margine antico marginato, margine postico rotundato, carinis late- ralibus retrorsum aliquantum divergentibus, lobis deflexis margine antico subemarginato, margine postico late rotundato. Elytra ovatia, dense venosa, apice late rotundata, ramo radiali pone medium oriente, longe furcato. Femora anlica margine antico spinis 4, media spinis 3, postica margine externo spinis 8 margine interno spinis 6 armata. Tibiae anticae et inltermediae supra distlincle sulcatae, inermes, mar- ginibus acutiusculis, sublus utrinque plurispinosae. Lamina supra- anatis basi lata, convexa, dehinc subito angustata, compressa, supra sulcata, lateraliter basi excavata, apice distincte triangulariter biloba, subtus in processum hamatum el fere circinnalum profunde sulcatum producta. Cerci lamina supraanali subaeque longi, compressi, lati, apicem versus parum angustati, apice ipso obluso, intus mucrone minimo nigro terminati. Lamina subgenitalis subtriangularis, base sulcata, apice truncato, medio vix inciso. Long. corp. mm. 15 Long. pron. mm, 4 © ba » 24 Me (10) idee pl PRAMON DOSSENA To: Due soli maschi da Port Sudan. co Gen. PLANGIA Stàal. P. graminea Serv. Br. Due femmine da Boko nel Congo, di cui una verde col torace, il pronoto e la base delle elitre passanti al giallognolo, l’altra di un color bruno a riflessi di bronzo. Questa tinta è molto probabilmente dovuta ad alterazioni avvenate dopo la morte. MECOPODIDAE Gen. LEPROSCIRTUS. I,. granulosus. Mecopoda (Euthypola) granulosa KarscH, Ent. Nachr. XII, 1886, p. 316; XIV, 1888, p. 147. Leproscirtus granulosus KARSCH, Berl. ent. Zeitschr. Bd. XXXVI, 1891, p. 329, 26, fig. 3, 3 a, 4. — SsésteD, Bih. Sv. Vet. Ak. Handl. vol. 27, 1902, .p. 22. — GRIFFINI, Ann. Mus. Civ. Stor. nat Genova. Ser. III, vol. II, 1905-06, p. 375. Una sola femmina da Boko nel Congo. CONOCEPHALIDAE Gen. PSEUDORHYNCHUS Serv. P. hastatus. Pyrgocorypha hastata BoLivar, Journ. Sc. Acad. Lisboa, 1890, p. 222. Pseudorhynchus hastatus RebTENBACHER, Monogr. Conoceph. 1891, p. 366. — KakscH, Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 140. — SJ6STEDT, Bih. Sv. Vet. Ak. Hand]. 1902, p. 39. — GRIFFINI, Ann. Mus. St. nat. Genova, 1905-1906, p. 363. Una sola femmina da Madimba nel Congo che corrisponde esatta- mente alla descrizione data nella Monografia del REDTENBACHER non presentando alcuna linea nerastra nè sul capo nè sul torace, contra- riamente a quanto è detto degli esemplari descritti da SJOsTEDT e da GRIFFINI. Gen. CONOCEPHALUS Thunb. Cc. nitidulus. Gryllus nitidulus ScopoLI, Faun. insubr. 1786, I, p. 62, tab. 24, fig. B. Locusta mandibularis CHARPENTIEr, Hor. ent. 1825, p. 106. Conocephalus mandibularis ReEDTENBACHER, Monogr. Conoceph. 1891, p. 427. Connernhnlus nitidulus GrIFFINI, Boll. Mus. Zool. Anat. comp. Torino, vol. XI, l5Jù, n. 226; Ann. Mus. Stor. nat. Genova, 1905-06, p. 364. — Krpy. Syr. Cat. Orth. II, 1906, p. 252. Eh Parecchi individui dei due sessi dal lago Moero, da Boko e Ma- dimba nel Congo. Specie molto diffusa. Veggasi per la sinonimia la nota sopracitata del GrirrInI e il ca- talogo del KirBy. HETRODIDAE Gen. ACANTHOPLUS Stal. A. Jallae. Acanthoplus Jallue GrIFFIN!I, Boll. Mus. Zool. Anat. comp. Torino, vol. XII. 1897, n. 290, p. 3. Un maschio adulto dall’Alto Zambese. Il maschio, non conosciuto dal GRIFFINI, è di dimensioni un po’ mag- giori di quelle della femmina e la tinta del corpo è castagno-scura sul dorso del torace e dell’addome, giallo testacea sui fianchi e sul ventre. Il pronoto manca delle due piccole spine al margine anteriore ed è tutt'intorno marginato di giallo e due striscie di questo colore si vedono ai lati dell'addome verso la sua estremità. Le elitre circo- lari, spesse, di color castagno marginate di giallo, sparse di impres- sioni profonde che segnano le areole comprese fra le venature, e per- corse da un grosso cordone rilevato, arcuato e calloso di color più chiaro che rappresenta le radiali, sono nascoste interamente sotto alla metazona del pronoto. La lamina sopraanale è triangolare, solcata dalla base fin presso all’apice dove il solco termina con un impres- sione circolare profonda. I cerci sono brevissimi, larghi alla base ot- tusissimi e quasi arrotondati all’apice. La lamina sottogenitale è larga alla base, ristretta verso l’apice, solcata ai lati, e all’apice largamente incisa a triangolo. Nel resto somiglia alla femmina. A. Spciseri. Acanthoplus Speiseri BraNcsick, Orth. quaed. nov. Atric. et austr.in: Jahreshef. d. Naturw. Ver. d. Trencséner Comitates, p. 258, tab. VIII, fig. 9, a,0,c, d. Un maschio dall’Alto Zambese. Questa specie è ben distinta da A. Ja/lae, oltre che per la man- canza di spine sui primi 5 segmenti dell’addome, perchè il solco tra- sverso del pronoto è poco distinto e perchè la prozona del pronoto non porta 3 ma solo 2 spine per parte. I cerci, meno brevi e meno ottusi che nella specie precedente, sono muniti di un piccolo dente sotto l’apice, visibile solamente quando sono rilevati. o | GA Gen. ENYALIOPSIS Karsch. E. obuncus, Enyalius obuncus BoLIvar, Journ. Sc. Acad. Lisboa, 1881, p. 119, 48. — KIxBy, Syn. Cat. Orth. II, 1906, 156. Tre maschi e due femmine dal lago Moero. E. Durandi, Eugaster Durandi Lucas, Ann. Soc. ent. Fr. 6° sér T. IX, 1884, p. 161,13. pl. 7, fig. 8 è 15. — KrxBy, Syn. Cat. Orth. II, 1906, padbe. Un solo maschio dall’Alto Zambese. KARrscH nella sua Monografia degli Etrodidi (Berl. ent Zeits. 1887, p. 61) ritiene che queste due specie sieno sinonime di 7. Pelersti Schaum, ma io sono d'accordo con KrrBy (Ann. a. Mag. Nat. Hist. 7 ser. vol. III, 1899, p. 144) nel ritenere che realmente sieno queste tre specie distinte, sebbene sia difficile trovare dei caratteri salienti che permettano facilmente di distinguerle. Oltre a queste due specie ho potuto esaminare anche alcuni esem- plari di E. Petersii raccolti a Ibanda, Kitagueta e Sanda dalla spe- dizione al Ruwenzori di S. A. R. il Duca degli Abruzzi e dal confronto di queste tre specie mi pare che si possano distinguere per questi caratteri: E. obuncus Bol.: dimensioni minori (24-25 mm.) colore grigio-gial- liccio, talora quasi ferrugineo; margine anteriore del pronoto rettilineo, perchè le apofisi laterali sono poco sviluppate: margine posteriore del pronoto quasi rettilineo, con la spina mediana più piccola delle due laterali. E. Petersti Sch. : dimensioni maggiori (34-36 mm.) : colore ferrugineo o castagno macchiettato di giallo: margine anteriore del pronoto concavo perchè le apofisi laterali sono più sviluppate e il margine anteriore si incurva in avanti terminando con la spina anteriore : margine posteriore del pronoto arrotondato con la spina mediana ap- pena più piccola delle due laterali. E. Durandi Luc.: dimensioni ancora maggiori (36-38 mm.) pronoto di un bel color giallo, con una macchia nerastra sul disco: margine anteriore del pronoto rettilineo, ma le apofisi laterali sono molto più sviluppate e, viste dal di sopra, formano col margine anteriore un angolo ottuso: margine posteriore del pronoto rettilineo, tumefatto, con la spina mediana appena accennata. Per quanto riguarda le apofisi laterali anteriori del pronoto la specie £. Petersti rappresenta una forma intermedia tra Z. obunceus el £. Durandi. In E. obuncus le due apofisi sono poco distinte e rap- presentate quasi dalle sole spine che le terminano: in £. Durandi ROrgO Va sono invece molto sviluppate e lunghe cosicchè formano due corna anteriori dirette in avanti e ai lati, mentre in £. Petersîi esse sono più sviluppate che in Z. obuncus, assumono già l’aspetto di due corna dirette ai lati più che in avanti, ma sono molto meno lunghe che in E. Durandi così che il margine anteriore del pronoto si continua con quello delle apofisi laterali con una curva. Gen. ANEPISCEPTUS Fieb. A. horridus. Hetrodes horridus BurMEIsTER, Handb. Ent. II, 1838, p. 679, 2. — DE Haan, Bijdr. Kenn. Orth. in: Verh. Nat. Gesch. Nederl. 1839-1844, p. 183, 3. Iletrodes spinulosus CHAKPENTIER, Orth. descr. et dep. 1841, tab. 17, (exc. syn). Anepisreptus spinulosus FigBEr, Syn. eur. Orth. in: Lotos, 18583, Bd. 3, p. 259 (partim). Eugastzr Revoili Lucas, Ann. Soc. ent. Fr. 1884, p. 157, pl. 7 fig. 1, 7. l’ornotrips horridus Kaxscu, Berl. ent. Zeits. 1887, p. 63, 8. — KrauSSs, Zool. Jahrb. Syst. VIII, p. 80. Anepisceptus horridus Kirpy, Syn. Cat. Orth. II, 1906, p. 157. Due maschi raccolti dal Dr. Isacco nella Colonia Eritrea. Gen. EUGASTER Serv. E. loricatus. Eugaster loricatus GERSTAECKER, Arch. f. Naturg. Bd. XXXV, 1869, p. 213; Decken’s. Reis. in Ost. Afr. II, (2), 1873, p. 26, pl. 2, fig. 1. — KauscH, Berl. ent. Zeits. Bd. XXXI, 1887, p. 65 ; ibidem, Bd. XXXII, 1888, p. 463. — Kirpy, Syn. Cat. Orth. II, 1906, p. 158. — BurR, Proc. Zool. Soc. London, 1900, p. 45. Due maschi ed una femmina adulti da Mogadisciu. Una femmina giovane da Merca. Gen. BRADYOPISTHIUS Karsch. B. paradoxUurus. Bradyopisthius paradorurus KarscH, Orth. Beitr. II, Ueber die Hetrod. in: Berl. ent. Zeits. XXXI, 1887, p. 69, taf. II, fig. 4. — Krauss, Zool. Jahrb. Syst. VIII, p. 81. Un maschio ed una femmina da Merca in Somalia, nei quali il disco del pronoto non è macchiato. Un altro maschio da Mogadisciu, in cui il disco del pronoto è mac- chiettato di nero, ed i segmenti dell'addome sono di color castagno scuro fasciati di giallo-pallido al margine posteriore. sn AI GRYLLACRIDAE Gen. GRYLLACRIS Serv. G. Gariazzi n. Sp. Foem. — Caput totum nigrum, nilidissimum, ab antico visum ovoi- deum, maculis ocellaribus albidis; infera majore : clypeo, labroque lestaceis. Fastigium verticis articulo primo antennarum latius, An- lennae nigrae. Pronotum nitidum, dorso fascia media lata longitudinali ad medium sensim angustata, dehinc subito forliter dilatata nigra : lobis deflexris testaceis margine infero nigro-limbata. Elytra testacea, venis fuscis, femora postica longe superantia. Alae fuscescentes, elytris aequilongae. Femora omnia testacea, dimidio apicali nigro. Tibiae omnes ferrugineae, basi nigra. Tibiae anlicae et intermediae ulrinque spinis longis, gracilibus, nigris armatae. Femora antica et intermedia mutica. Femora postica intus spinis 5 extus spinis 7 apicem versus longioribus armata. Ovipositor ? Long. corp. mm. 28 Long. elytr. mm. 37 DRTDIFON è» 7 » fem. POsÌ c a, 47 Mas.: mihi ignotus. Una sola femmina dal Congo. Questa specie è ben distinta per la sua colorazione da tutte le altre. Essa nella tavola dicotomica delle specie proposta dal BRUNNER (Monogr. Stenopelm. u. Gryllacr. in: Verh. Zool. bot. Gesells. Wien, 1888) verrebbe ad occupare una posizione vicino a G. punicea Gerst. L’ovopositore è rotto presso la base, ma da quanto rimane si vede che doveva essere leggermente curvo. Dedicata all’Ing. Pietro Gariazzo di Torino che la raccolse al Congo. GRYLLODEA GRYLLIDAE Gen. BRACHYTRYPES Serv. B. politus. Brachytrypus politus BorLivar, An. Soc. esp. Hist. nat. 1890, p. 328. Un maschio ed una larva da Kwango nel Congo. B. megacephalus (Lef.) Serv. Saus. Un maschio e due larve da Adi-Ugri nella Colonia Eritrea. Gen. ACHETA Lin. A. bimaculata. Gryllus bimaculatus De Greg, Mem. Ins. III, 1773, p. 521, pl. 43, fig. 4 MI LiogryUus bimaculatus Sxussure, Mem. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1877, p. 139. Acheta bimacutata KirBy, Syn. Cat. Orth. II, 1906, p. 26. Parecchi individui dei due sessi da Port Sudan, Mogadisciu, Adi-Ugri. Specie comunissima e diffusa in tutta l’Africa. Per la sinonimia vedasi il catologo citato del KIrBy. Un maschio da Mogadisciu ha le elitre gialle ed i piedi rossicci, come la var. a citata da SAUSSURE. Gen. GRILLUS Lin. G. domesticus Lin. Un maschio da Massaua ed una femmina da Mogadisciu. _G. latifrons. Gryltus latifrons KaxscH, Ins. Bergl. Adeli, 1893, p 150, 134. Una femmina dal Congo, con le ali prolungate a coda. G. leucostomus. Gryllus leucostomus ServILLE, Orth. p. 342, 17. — Saussure, Mém. Soc. Phys. Hist Nat. Genève, 1877, p. 167, 26. Un maschio ed una femmina da Madimba nel Congo. Il maschio ha la faccia nera, lucente, il vertice castagno scuro, le macchie ocellari gialle, il pronoto uniformemente castagno-rossiccio, coi lobi laterali più scuri, le elitre più corte dell’addome, le ali corte. La femmina ha invece la faccia e il fronte quasi interamente giallo- rossicci, il vertice nero, il pronoto nerastro, le elitre lunghe quanto l'addome, le ali corte. G. Jallae n. sp. Foem.— Omnino alerrimus, opacus, breviter argenieo-tomentosus. Statura robusta. Caput globosum, fronte lata, ocellis testaceis în trian- gulo dispositis.. Pronolum margine antico rotundato-emarginato, margine postico truncato, marginibus lateralibus parallelis; lobis de- flexis margine infero obliquo. Elytra lobiformia, lalteralia, segmentum primum abdominale via superantia, venis forliler expressis, longitu- dinaliter distincte carinulata, marginibus internis basi haud contiguis. Alae nullae. Femora postica valde incrassala. Tibiae posticae ealus spinis 6 intus spinis 5 armatae, calcare interno intermedio quam supero via longiore. Ovipositor corpore paulo brevior. Long. corp. mm. 25 Longit. elytr. MM. D > DROML a 7 » fem. post. » 19 » OVipos. | Mas. : mihi ignotus. uo ap Dedicata al Rev. Dottor Jalla che la raccolse a Kazungula nell’Alto Zambese. Sebbene non possegga che una sola femmina ho dovuto creare per questo esemplare una nuova specie perchè, sia per le dimensioni che sono press’a poco quelle di Acreta bimaculata, sia per i brevi ma fitti peli argentini che ricoprono il corpo specialmente sul pronoto e sui femori posteriori, sia ancora per la brevità delle elitre e la grossezza dei femori posteriori non rientra, neanche come varietà, in nessuna delle specie finora descritte. Gen. GRYLLODES Saus. G. teres. Gry'lus teres ScHAUM, Peter's Reis. n. Mossamb. 1862, V, p. 118, tab. VIII, fig. 6. Gry!lodes teres S\ussure, Mém. Soc. Phys. His. nat. Genève, 1877, p. 230, 34. — KixBy, Syn. Cat. Orth. II, 1906, p. 42, 19. Una sola femmina raccolta dal Rev. Dr. Jalla a Kazungula nel- l’Alto Zambese. Gen. NEMOBIUS Serv. N. acrobatus. Nemobvius acrobatus SAUussuRE, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1877, p. 98, 34. Una femmina da Madimba nel Congo. Gen. SCAPSIPEDUS Saus. Ss. africanus. 2 S:apsipedus africanus Sxussugk, Mim, Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1877, p. 244, fig. XVI, 7. Riferisco a questa specie con forte dubbio una femmina raccolta al Congo in cui le elitre sono corte, lobiformi, laterali, largamente ar- rotondate all’apice, che non si toccano coi loro margini interni e che raggiungono solo il primo segmento dell’addome. Esse presentano ai lati una striscia testacea che separa il loro campo dorsale dal laterale. OECANTHIDAE Gen. HOMOEOGRYLLUS Saus. HI. venosus. Homoeogryllus venosus SaussurE, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1877, p. 426, 3, fig. XXXIX, 1. Un maschio da Mogadisciu, un altro maschio da Boko nel Congo ed una femmina da Madimba nel Congo. Lage Il maschio di Mogadisciu ha le ali prolungate a coda, quello di Boko è senza ali; nel resto si assomigliano perfettamente. Ho pure avuto occasione di esaminare due maschi di questa specie raccolti a Entebbe dalla spedizione al Ruwenzori di S. A. R. il Duca degli Abruzzi. Anche questi hanno le ali abortive ma nel resto somigliano perfetta- mente agli altri. Questa specie pare dunque diffusa a tutta l’Africa tropicale. Gen. PHAEOPHILACRIS Walk. Ph. angolensis. Phaeophyllacris angolensis BoLIivar, Jorn. Ac. Sc. Lisboa, 1890, p. 231, 230. Phaeophilacris angolensis KirBy, Syn. Cat. Orth, II, 1906, p. 71. Un maschio da Mogadisciu. ENEOPTERIDAE Gen. XENOGRYLLUS Bol. x. eneopteroldes. Nenogryllrs eneopteroides BoLivar, Orth. Afr. in: Jorn. Ac. Sc. Lisboa, 1890. p. 232. — KarscH, Ins. Bergl. Adeli, 1893, p. 165, 157. Un maschio ed una femmina da Madimba nel Congo. Nè BoLivar nè KarscA conobbero la femmina di questa specie. Essa somiglia al maschio; ha però il pronoto meno dilatato posterior- mente, le elitre strette quasi quadrato-reticolate, l’ovopositore poco più lungo della metà dei femori posteriori. CURTILLIDAE Gen. CURTILLA Oken. C. africana Paul. Beauv. Tre individui da Boko e Madimba nel Congo, ed uno da Adi-Ugri. Specie, com’è noto, assai diffusa. —__—___3—_e—e RARE lei Et di Notte oe a î N -- ° ta O oa & pubblitato + U fo-Lagio i Vo N, lè SL ara _ — n I w a dio se - a ser A 4 : E vi = Y i na i = Ci îl pe a 7A = ù » } | : l Ms 5 è CRE, r a - L'er20MRONnE 1 N Eroai i % ee i bi » na n a ud DS vue a SuSE TR) hi * È i) Sa) A i | S si ; x î "e x turi du Puo hi netori Via best, pi ri i Nuova 9p600)4 di Molinaghi fia aBieti babo; CO pafbe ria lai Plim dI vi een aa ‘fiat [rh ia er Vo n re” : ARTT lo-tanui proci: “db As RE: 0 23 Aaltigi Mano fai 1 salti èfa è fu db: Badiepi.. 3: i a = LI soit) mmie pre n den re iii rioni tenia a Sitia. dr pigri rin Sita el pia ip i i sant È 2 asesiot piasibaa E) abi arti) 3 ail. see +9 LI rr rr 'rc°0r.-r +— t1t. ._*“«*»*’)/’/SfJ];. 396 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari. 3 - Torino. BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 564 pubblicato il 15 Luglio 1907 Vor. XXII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XXII. CARLO PoLLONERA Nuova specie di Molluschi. (DIAGNOSI PREVENTIVE) Ennea Aloysii Sabaudiae n. sp. Testa tenniuscula, ovata, superne attenuata, obtusa, eburneo-vire- scens, lucida, tenuissime striatula. Anfr. 7, parum convexi; primi lento, ultimi rapide crescentes, sutura lineari divisi. Apertura recta, inferne subovata, superne acute angulata, tantum in pariete unidentata; mar- gine externo tennuiter arcuato, columellari recto, marginibus remotis callo tenui junctis. Altoiomill.. 84/3; lat. 4%), — Apert..alt. 3:5/,; lat. 25/3. Habitat: Valle dei Laghi, versante ovest del Ruwenzori. Esempl. 1. ‘191X 80 BH6 iinot Giga dute ollav + dassenneni i iqusgero ne. 397 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari. 3 = Torino. BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 565 pubblicato il 22 Luglio 1907 Vor. XXIEI EpoARDO ZAVATTARI Nuove o poco note Mutille dell’Australia. Fra le Mutille della Collezione Spinola, che trovasi al Museo Zoolo- gico di Torino, sonvi alcuni esemplari provenienti dall’ Australia rimasti indeterminati. Gli importanti lavori sulle Mutille Australiane pubbli- cati dall’Andrè nelle Mémoires de la Societe Zoologique de France, mì hanno permesso di determinare queste poche specie, fra le quali ne ho trovata una che credo nuova, ed alcune altre assai interessanti, lo studio delle quali serve a confermare alcune delle osservazioni fatte a loro riguardo dall’Andrè stesso. Gen. MUTILLA Lin. Mutilla tricarinata n. sp. d Corpus nigrum albo pilosum, abdomen, duobus extremis seg- mentis exeptis, rubro ferrugineo pictum. Metathorax tricarinatum, oculi magni emarginati, alae infuscatae, calcaria pallida. Long. 11 mill. Testa, torace, antenne e zampe nere, i primi cinque segmenti del- l’addome rosso ferrugineo lucenti, gli altri segmenti neri. Capo con una pelosità non molto abbondante, non molto lunga bianco lucente. Torace ricoperto di fine peluria bianco argentea, eccezione fatta di quella del disco del mesotorace che è nera, più fitta sul protorace e sui fianchi del mesotorace. La faccia basale del metanoto è densamente rivestita di peli simili ma più fitti e piegati, formanti quasi come una pelliccia argentea. Zampe coperte abbondantemente di peli bianco ar- gentei. Addome fornito di lunghi peli bianchi radi e disposti disordi- natamente, un po’ più abbondanti e fitti sul margine dei segmenti, a o gie non però tanto da costituire accenno alcuno di fascia. Questi pali sono un po’ dorati. Capo arrotondato, un po’ più largo che lungo, e quasi largo quanto il torace, finamente punteggiato reticolato. Mandibole arcuate, bifide al- l'estremità. Occhi grandi ovali, incisi profondamente lungo il margine interno, ocelli poco visibili, ravvicinati, regione ocellare alquanto pro- minente, secondo articolo del flagello lungo un po” più di due volte del primo ed alquanto ‘più corto del terzo. Torace discretamente ‘al- lungato, pronoto arrotondato in avanti con il margine posteriore for- temente arcuato, ma non angoloso, con punteggiatura piuttosto fina e fitta, mesonoto grossolanamente ed irregolarmente punteggiato mu- nito di cinque carene longitudinali, poco appariscenti ma però ben distinte, scudetto alquanto rialzato, non però in una sporgenza conica molto marcata, fortemente punteggiato reticolato, metanoto punteggiato reticolato, con punti grossi, profondi, irregolari, angolo che separa la parte orizzontale da quella declive ottuso ma ben marcato. Sulla por- zione orizzontale del metanoto, si notano tre carene ben visibili e pronunciate benchè non molto alte. Esse originano subito dietro il postscudetto vicinissime le une alle altre, limitando in tal modo due solchi profondi, poi convergono ed insieme si fondono sul margine che limita la faccia orizzontale e quella declive, per continuare su que- st’ultima in una carena mediale unica. Pleure striate trasversalmente, scaglie alari quasi completamente liscie e lucenti. Addome subsessile, primo segmento alquanto più ristretto del suc- cessivo, al quale si unisce senza uno strozzamento notevolmente ac- centuato, coperto di punti poco profondi e poco fitti, presentante i tubercoli basali laterali ben sviluppati, appuntiti, neri mentre il resto del segmento è rosso-bruno, ed una carena ventrale a margine libero semicircolare terminante in due angoli, retto l’anteriore, ottuso il po- steriore, ben manifesti; secondo segmanto poco prominente ventral- mente, alquanto ristretto alla base e munito come i successivi di punti poco profondi e disposti irregolarmente. Zampe esili, speroni biancastri. Ali discretamente infumate ma parò trasparenti, ialine alla base, stigma assai trasparente, nervature nerastre, cellula radiale ampia ed arrotondata all'estremità. Tre cellule cubitali di cui la se- conda e la terza ricevono ciascuna una nervatura ricorrente, seconda cubitale in trapezio allungato. Patria: Australia, senz’altra indicazione. (Coll. Latr.). Questa specie ha una grande somiglianza colla Mufela cIIRÌ, André (Mémoires Société Zoologique de France, T. VIII, 1895, p. 433, 84) dalla quale tuttavia differisce notevolmente e per la colorazione, infatti pre- senta cinque segmenti dell’addome colorati in rosso-bruno, mentre la M. cooki, ne presenta solamente tre, e sooratùtto par la scultura, invero presenta le tre caratteristiche carene del metanoto che la fanno distinguere dall’altra, la forma dello scudetto e della carena ventrale «del primo segmento dell'addome la differenziano pure notevolmente ‘.dalla M. cookî, André. Gen. EPHUTOMORFPHIA André. Ephutomorpha multicostata André. Mutilla multicostata André, Soc. Ent. France LXVII, 1898, p. 34 n. 32. » » » © Mém. Soc. Zool. Fr. 1898, p. 292. Ephutomorpha multicostata André. Gen. Insect. Mut., 1903, p. 51, n. 82. 1 9 di Sidney. Coll. Deyrolles. La descrizione di André corrisponde perfettamente anche a questo ‘esemplare e la peluria che riveste l’addome è disposta come appunto descrive André; le antenne mancanti nell’esemplare del Museo di Parigi, presentano uno scapo molto lungo e fortemante arcuato, il secondo articolo del flagello appena più lungo del primo; il flagello esile alla base si va ingrossando nel mezzo par poi riassottigliarsi all’apice. i i Ephutomorpha edmondi Andri. Mutilla (Sphaerophthalma) edmondi André. M ìîm. Soc. Zool. Fr. 1895, p. 497,n. 12 »: » » » » » » » 1898, p. 296. Ephutomorpha edmondi André. Gen. Insect. Mut., 1903, p. 50, n. 46. 1 Esemplare 9 di Swan River (Aus. occ.) Reiche coll. determinata ‘some dorsigera Westw, ed un altro esemplare 9 di Sidney. Dayrolles coll. Il primo esemplare non presenta « la tàche indéterminée d’un jaune d’or sur le quatrième et cinquième segments » ma bensì una fascia di pubescenza su tutto il 5° segmento. La pubescenza che orna le fascie dell'addome è di un bel giallo d’oro, il capo è completamente nero; ho determinato questo esemplare come Ephutomorpha edmondi anzichè australasiae, sopratutto per la pubescenza dorata e per la provenienza Australia occidentale, ma credo che abbia ragione André nel dire che « il est probable que la M. Zdmondi n'est qu’une variété de Australasiae », infatti questo esemplare costituirebbe una forma di passaggio fra queste due specie. Il secondo esemplare molto più piccolo del primo, il quale rag- giunge quasi gli 11 mm., mentre l’altro arriva appena ad 8 mm. pre- senta la stessa disposizione delle fascie e la peluria dorata come il primo. Le differenze sono solo di mole, nella scultura, nella striatura «dell’area pigidiale esse si corrispondono perfettamente. Quest’esemplare inoltre presenta il capo rosso bruno molto oscuro come parimenti co-- lorato è il torace, però il rosso del torace e del primo segmento è- assai più intenso. La provenienza di questo esemplare (Sidney) fa- rebbe ascrivere piuttosto il suddetto esemplare alla WpX. ausiralasiae, ma vi è la pubescenza dorata, e la fascia sul quinto segmento dell’ad- dome che mi fanno avvicinare più questo esemplare alla EyX. cdamondi che non alla Eph. australasiae. Ephutomorpha venusta Smith. Mutilla venusta Smith. Cat. Hym Brit. Mus. III, 1855, p. 26. » » André. Mém. Soc. Zool. France, 1901, p. 469, n.3. Epbutomorpha venusta André Gen. Insect. Mut., 1903, p. 51, n. 113, 1 Esemplare g di Swan River (Australia Occ.), D. Reiche. Questo esemplare corrisponde bene alla descrizione ampliata che- ne dà l’André, solamente presenta il capo nero anzichè rosso come il torace, le antenne e le zampe poi sono di un bruno molto oscuro, anche il rosso dell'ultimo segmento addominale è molto oscuro, le macchie di pubescenza dei segmenti addominali sono assai distrutte- e poco visibili, tuttavia non dubito nel determinare questo esemplare- come Ephut. venusta Smith. 45 - Tip. P. Gerbone, via Gauderzio Ferrari, 3 - Torino, BOLLETTINO - Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 566 pubblicato il 27 Luglio 1907 Vor. XXII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XXIV. Prof. Corano PARONA dell’ Università di Genova. Nuove specie di Nematodi africani (NOTA PREVENTIVA) * 1. Strongylus minutoides pn. sp. Maschio: 4 mill. — Femmina : 7-8 mill. Corpo bianco, filiforme, poco assottigliato nella parte anteriore. Capo con espansioni pari, allungate, a margine integro. Bocca con due: denti salienti; esofago allungato per circa un sesto della lunghezza totale del corpo e senza dilatazioni; intestino rettilineo in tutto il suo percorso. Maschio: testicolo tubulare, che. si prolunga all’innanzi quasi fino a livello dell’esofago. Borsa genitale grande, bilobata con coste laterali grosse e posteriori, mediane, saldate fra loro per lungo tratto. Peni eguali, lunghi, sottili e diritti. Trovasi talora isolato, tal’altra attor- * Nel lavoro generale verranno dati maggiori dettagli, le relative figure e l’elenco di altri elminti, già noti; pure riscontrati in animali vertebrati, raccolti nel memorabile viaggio. = «cigliato, con varie spira, attorno alla porzione posteriore della fem- mina. Femmina: anguilluliforme, con coda conica, non molto lunga ed acuminata. Vulva, non rilevata, posta poco avanti l’apertura anale. «Uova ovali, grandi, con guscio sottile e poco sviluppate anche quelle .che sono prossime all’ uscita. Avrebbe affinità collo St. polygyrus Duj. ed ancor più collo St. mt nutus Du). Nell’intestino dell’ArvicantArys pulchellus di Ibanda (molti esemplari). 2. Strongylus Cavallii n. sp. Maschio : 10 milll — Femmina: 10-12 mill. Corpo bianco, molto sottile, anguilluliforme in entrambi i sessi, più -assottigliato anteriormente, non striato. Estremità cefalica senza espan- sioni. Bocca inerme, nuda; esofago poco allungato; intestino rettilineo. Maschio: con borsa genitale grande, bilobata; lobi non divergenti, ‘ma rivolti all'indietro, avvicinati l’un l’altro; coste poco differenti fra loro in lunghezza e forma; peni allungati, a cono eguali, uncinati al loro estremo libero e con due prolungamenti conici alle basi; la iloro lunghezza eguaglia quasi quella dei lobi della borsa (0,5 — 0,8). Femmina : Col terzo posteriore del corpo più allargato del restante anteriore; coda non molto lunga, coll’estremità acuminata. La vulva si apre al quarto posteriore del corpo, quale fessura trasversale, con margine rilevato; ovario ed utero posteriori più corti degli anteriori; l’ovario anteriore si spinge fin oltre la metà del corpo e forma una ansa nel suo terzo posteriore. Uova ovali, relativamente grandi (lunghe 80-85 |, larghe 45 pw); le più mature allo stadio di morula. Ha affinità collo St. minutoides sopra descritto. Nell’intestino dell’Otomys irroratus di Fort-Portal (6 d, 10 9) edi «Otomys irroratus OSO di Kasiba (2 9). i 3. Uncinaria muridis n. sp. Maschio: 5 mill. — Femmina : 7-3 mill. Corpo bianco sporco, tendente al bruno nella femmina‘; parte ‘an- ‘teriore di poco più sottile della posteriore, specialmente nel maschio. Capo ripiegato ad arco verso la superficie dorsale in modo molto ac- centuato 7 capsula’ boccale. con lamine marginali robuste, le quali sul davanti si piegano simmetricamente verso la linea mediana, in corri- spondenza di un dente per ciascuna; l’esofago si’ allarga all'indietro in un rigonfiamento claviforme; l’intestino è largo e rettilineo in tutto il suo percorso, eccettuato per breve tratto avanti l’ano. Maschio: molto più sottile della femmina. Borsa genitale bilobata; lobulo intermedio non palese; coste semplici, poco differenti fra loro, la dorsale è bipartita; peni fra loro eguali, diritti, molto lunghi ma gracili, sorpassanti in lunghezza quella della borsa. | Femmina : coda breve, conica e mucronata all’estremità; ano quale fessura trasversale. L’ovidotto colle sue circonvoluzioni si spinge molto avanti, poco sotto la fine dell’esofago; anse serrate che si portano al- l’indietro ; identica disposizione hanno ovario ed ovidotto posteriore. Vulva situata poco all’avanti della metà del corpo, con margini non rilevati. Uova nella porzione vaginale non molto numerose, ovali, tra- :sparenti; alcune in segmentazione, altre con larve lunghe già due volte la cavità del guscio. ‘Avrebbe affinità coll’U. criniformis (Goeze). ‘Nell’intestino dell’Otomys irroratus tropicalis di Kasiba (10 <, 1 d). Altro esemplare femmina nell’intestino dell’Otomys irroratus di Fort- Portal. ‘a Physaloptora Aloisii Sabaudifne n. sp. Maschio : 6 mill. — Femmina: 11 mill. Corpo assottigliato anteriormente per una terza parte della lun- ghezza totale, distintamente striato. Esofago misura un quarto della lunghezza del corpo. Capo con due lobi membranosi, ovalari a mar- gine continuo. Bocca con due labbra grandi, grosso dente con serie di aculei; una papilla per ciascun labbro. L’intestino nel maschio è rettilineo, nella femmina è tale soltanto nella prima metà, poi forma ‘anse serrate fin quasi al suo termine. Maschio : con testicolo che si spinge anteriormente fin oltre la base dell’esofago; borsa genitale lanceolata, a margine non lobato, senza aculei sulla sua superficie; ano nel centro della borsa con papille circostanti. Cirri grossi, lunghi e diseguali; quattro paia di papille ‘esterne con lunghi peduncoli; il 2° e 83° paio postanali brevemente peduncolate. Femmina: coda breve ad apice attondato; vulva ad apertura cir- «colare prominente con rilievo liscio; uova in immenso numero, ovali, guscio liscio e sottile; contengono già larve abbastanza sviluppate. Ha rapporti di somiglianza colla Ph. abbreviata Linst. e Ph. den- tata Linst. Nell’ intestino di una Agama atricollis della regione di Toro. È notevole il fatto che detto intestino era ricolmo da formiche, di una unica specie, ancera abbastanza bene conservate. 5. Physaloptera Ruwenzori n. sp. Maschio : 9-9 '/, mill. — Femmina : 14-17. mill. Corpo assottigliato anteriormente per breve tratto e non striato. : Capo con labbra in bocca grande e con piccola papilla per ciascuna ;.. senza membrane laterali; denti conici e grandi; esofago lungo un sesto della lunghezza totale del corpo; intestino rettilineo nei due sessi. Maschio : testicolo inizia a livello del termine dell’esofago, poi si ripiega ad anse ravvicinate e quindi si fa rettilineo nella parte po- steriore; borsa genitale ampia, senza aculei, con appendice terminale: conica, sulla quale stanno papille postanali; papille laterali con pe-, duncoli non molto lunghi; peni poco ‘arcuati, in tasca imbutiforme.;. grande papilla preanale, mentre le postanali sono piccolissime. Femmina: coda lunga, non acuminata. Ovario anteriore flessuoso; al suo inizio, sul limite fra l’esofago e l'intestino, poi rettilineo e largo;. ovario posteriore colla stessa disposizione, ma più lungo; vulva al termine del primo terzo del corpo, alquanto rilevata e con papille. Uova numerosissime, ovali, grandi, a-guscio robusto, non molto svi- luppate. Ha affinità colla Ph. circularis Linst. e colla sopra descritta. Nell’intestino dell’Arvicanthis abyssinicus di Fort-Portal (4 o, 6 9) e nel Mus ugandae pure di Fort-Portal (4 ® e 4 9. 42/) - Tp. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari, 3. - Torino. BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N.567 pubblicato il 29 Luglio 1907 Vor. x XII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XXIII. Prof. FiLippo SILVESTRI huove specie di Dipiopodi. (Diagnosi preventive) LI. SPIROSTREPTOIDEA Archispirostreptus virgator sp. n. < Corpus antice quam postice parum magis attenuatum, latitudine minore in trunci segmentis 6-8 sistente; nigrum, mesozonis fulvescen- tibus, vel badiis, pedum articulo primo latericio, articulis ceteris antennisque nigro-fuligineis. Caput laevigatum, vertice sulco tenui, in puneto profundo terminato, exarato. Oculi inter sese diametro transversali oculi singuli distantes, ocellis c. 60-65 7-seriatis compositi. Antennae reversae segmentum secundum superantes, articulis 1-2 laevigatis, articulis 3-6 setis bre- vissimis, ex foveis punctiformibus sat profundis orientibus, instructis, articulo secundo quam ceteri longiore, articulo sexto quam ceteri ali- quantum crassiore, articulo septimo minimo. Collum lateribus infra aliquantum inflexis, ad marginem magis quam duplo quam colli longitudo dorsalis minus longis, angulo antico sub- recto vel parum obtuso rotundato, postico rotundato, superficie late- rali plicis 8-4 a margine antico incipientibus, interdum integris, in- terdum supera bifurcata, nec non 1-2 plicis abbreviatis posticis instructa, plica supera c. ad libellam ocelli quarti seriei posticae oriente. rg yeza Trunci segmenta prozonis transversaliter striatis, mesozonis pun- ctis minimis impressis, metazonis puncuis minimis et striis sjurjis parvis parum profundis irregularibus notatis, nec non aliquantum longe sub poris striis longitudinalibus exaratis, sutura subtili haud profunda, paullulum sub poris retrorsum gradatim vergente. Pori re- pugnatorii parvi aliquantum pone suturam siti. i Sterna parte submarginali laevigata, superficie cetera transversa- liter, irregulariter et subtilissime striata. Pedes breves, articulo secundo supra ad basim aliquantum exciso, articulis 2-5 infra setis nonnullis robustis, quarum 2-3 longae sunt, instructis. articulo sexto quam quintus aliquantum longiore, infra setis robustioribus spiniformibus 6 et 3 superis ad apicem armato, ungue terminali parum arcuato, robusto, acuto. Segmentum ultimum postice angulum obtusum, valvulas anales spatio parvo non superans, et ante apicem paullulum depressum, for- mans. Lamina subanalis brevis, lata, triangularis, lato majore postice sito, laevigata. Valvulae anales parum convexae, margine compresso prominulo, depressione praemarginali haud vel minime canaliculata. Segmentorum numerus 54-56. Long. corp. mm. 115, lat. maxima 9,6, long. antennarum 8, long. pedum 5,5. dc: Quam foemina aliquantum minor. Collum angulo antico acuto rotundato, antrorsum parum vergente, angulo postico obtuso rotundato, margine infero obliquo, superficie la- terali plicis 3-4. Pedum articuli 4 et 5 infra solea instructi. Organum copulativum: lamina ventralis longa, triangularis, angu- sta. Par anticum flagellum perlongum attenuatum, processu brevi at- tenuato parum longe a lamina antica paris postici instructum, formatum. Par posticum pilastris lateralibus, longis, subconicis fere laminam posticam in partem lateralem attingentibus, lamina antica quam po- stica spatio magno breviore et multo minus lata, in apice rotundata et in superficie setis nonnullis instructa; lamina postica interne processum malleiforme formante, supra canali lato cuneiformi instructa externe processibus destituta. Segmentorum numerus 54-57. Long. corp. mm. 95, lat. maxima 8,5, long. antennarum 6, long. pedum 5. Iuvenes 9 Segmenta et pedum paria ut in adulto, colore fuligineo, segmento ultimo castaneo. Long. corp. mm. 75, lat. 7. Q Segmenta 53, segmento penultimo apodo colore ut in exemplo praecedenti. Long. corp. mm. 60, lat. 5,5; long. antennarum 4, long. pedum 3,2. ala "Da o Seementa 53, segmentis 4 ultimis apodis. Metazonae punctis sat profundis impressae et sutura sat profunda tenuissime crenata. Long. corp. mm. 35, lat. 4. Habitat: Exempla nonnulla ad Ibanda, exempla alia ad Entebbe, Toro, Fort Portal, Mikiana. Archispirostreptus ibanda sp. n. o Corpus subeylindricum segmentis 6-8 aliquantum angustioribus. Avellaneum, metazonarum parte postica, margine fulvescente excepto, nigra nitida, capite et segmento ultimo subtestaceis, antennis pedibu- sque brunneis. Caput vertice laevigato sulco tenui exarato, facie rugosa et pone labrum punctis 4 sat magnis impressa. Oculi inter sese quam diame- trus transversalis oculi singuli paullulum distantes, ocellis c. 50 6- seriatis compositi. Antennae crassae, breves, reversae collum supe- rantes, articulis 1-2 laevigatis, articulo tertio punctis setigeris pau- cioribus, articulis 4-6 punctis pluribus setigeris impressis, articulo secundo quam ceteri longiore, articulo tertio quam quartus paullulum longiore, articulis 4-6 fere tam longis quam in apice latis. Collum lateribus praesertim antice infra inflexis, marginis inferi longitudine quam longitudo dorsalis triplo breviore, superficie laterali plicis tribus obliquis integris et interdum alia abbreviata impressis, angulo antico parum obtuso, postico subrecto. Trunci segmenta prozonis transversaliter striatis, mesozonis et me- tazonis punctis minimis impressis, metazonis longe sub poris striis longitudinalibus exaratis, sutura minima, difficillime distinguenda. Pori repugnatorii minimi. Sterna laevigata. Pedes breviores, tenues, articulis 1-5 seta longa robusta subapicali et seta brevi nonnulla infra instructis, articulo sexto infra spinis duobus spiniformibus et seta nonnulla, supra ad apicem spina longa et setis duobus brevioribus instructo, ungue terminali longo, robusto, aliquantum curvo, acuto, quam articulo sexto 2-7 breviore. Segmentum ultimum postice latissime subrotundatum valvulas anales spatio sat magno non superans. Lamina subanalis transversalis, lata, brevis, laevigata. Valvulae anales bene convexae, margine compresso prominulo, depressione praemarginali lata, subplana. Segmentorum numerus 49-53. Long. corp. ad mm. 58, lat. 6,2, long. antennarum 4-5, long. pedum 3. d: Quam foemina aliquantum minor. Collum angulo antico subrecto, minus inflexo quam in foemina, postico parum obtuso. Pedes articulis 4-5 solea instructi. Organum copulativum: lamina ventralis brevissima, triangularis. Par anticum parte externa longa, ad basim spina longa attenuata ar- mata, cetero parum longe a basi lato laminari et interne ad pilastro- rum libellam rotundatim inciso, parte apicali attenuata, in apice ipso bifida. Par posticum lamina antica quam postica parum breviore et in apice subrecte truncata, lamina postica angulo interno late rotun- dato angulo externo in processum longum acutum extrorsum et plus minusve deorsum directum producto, pilastris brevibus in apice ro- tundatis. Segmentorum numerus 50-53. Long. corp. mm. 55, lat. 5,5; long. antennarum 4, long. pedum 3. Exempla juvenilia segmentis 49, tribus ultimis apodis, segmentis nigrescentibus, parte postica metazonarum fulvescente, capite, collo et segmento ultimo ochroleucis vel fulvescentibus. Sutura tenuissime crenata. Long. corp. mm. 38, lat. 3,6. Exemplum segmentis 46 4-ultimis apodis, colore ut in exemplo prae- cedenti; long. corp. mm. 80, lat. 3. Habitat: Exempla numerosa ad Ibanda collecta et exempla non- nulla ad Toro, Cotende, Entebbe. Archispirostreptus nahitawa sp. n. g Corpus subeylindricum segmentis 5-7 parum angustatis, capite, collo, antennis pedibusque et segmento ultimo testaceis vel fulvescen- tibus, mesozonis nitidis, castaneis, metazonis nigris nitidissimis. Caput laevigatum, nitidum, vertice sulco mediano tenui, fovea in- cipienti, exarato, clypeo pone labrum punctis 4 sat magnis impresso. Oculi inter sese quam diametrus transversalis oculi singuli duplo di- stantes, ocellis c. 30 5-seriatis compositi. Antennae tenues, reversae collum vix superantes, apicem versus paullulum incrassatae, articulis 1-3 nitidis subnudis, articulis 4-6 gradatim setis brevioribus magis numerosis instructis. Collum lateribus marginem inferum lateralem segmenti secundi parvo spatio hawd attingentibus, angulo antico obtuso inflexo, angulo postico retrorsum paullulum producto, parum acuto, margine laterali quam colli longitudo dorsalis parum magis quam duplo breviore, superficie laterali plica elevata integra obliqua ab oculorum libella, parum longe a margine laterali, decurrente. Trunci segmenta prozonis concentrice striatis, mesozonis rugis te- nuissimis impressis, metazonis striis abbreviatis vel rugis tenuissimis in parte antica impressis, in parte postica sublaevigata et sub poris striis longitudinalibus, sutura tenuissima parum profunda. Sterna laevigata. ae Pedes breves, articulis 1-6 infra ad apicem seta longa robusta instructis praeter setam aliam plus minusve breviorem et articulo sexto etiam supra ad apicem seta robusta sat longa instructo, ungue ter- minali longo, parum arcuato, acuto. Segmentum ultimum postice parum angulatum, subrotundatum val- vulas anales spatio magno haud superans; lamina subanalis brevis, lata, postice subrecta, superficie laevigata. Valvulae anales parum compressae, convexiusculae, margine postico haud prominulo, depres- sione praemarginali nulla. Segmentorum numerus 42. Long. corp. mm. 40, lat. 4,5; long. antennarum 3, long. pedum 2-4. o: Collum angulo antico obtuso, haud producto ut in femina. Pedes articulis 4-5 solea sat magna in parte corporis antica, gra- datim minore in parte postica instructis. Organum copulativum: lamina ventralis brevissima, subrotundata. Par anticum parte externa haud multo longa, ad basim processu trian- gulari sat Jato et sat brevi aucta et cetero gradatim attenuato ar- cuato, apice acuto. Par posticum lamina antica quam postica aliquan- tum breviore, apice late rotundato, in superficie antica setis brevibus: instructo et basim flagelli superante; lamina postica processibus de- stituta et in apice late rotundata; pilastris sat brevibus, rotundatis. Segmentorum numerus 41-44, Long. corp. mm. 40, lat. 4; long. antennarum 3, long. pedum 2,5. Iuvenes. Exemplum segmentis 41,3 ultimis apodis, colore castaneo pro nigro adulti. Long. corp. mm. 20, lat. 2,3. Exemplum segmentis 44, 2 ultimis apodis. Long. corp. mm. 25, lat. 3. Habitat: Exemplum g et nonnulla o ad Nakitava collecta; exem- plum masculinum ad Bihunga. Cdontopyge Aloysti Sabaudfiae sp. n. g Corpus postice parum attenuatum, segmentis 5-7 quam praece- dentia aliquantum angustioribus; castaneum vel nigrescens, metazona- rum parte postica fulvescente vel badia, pedibus plus minusve ferru- gineis. Caput laevigatum praeter clypeum aliquantum rugosum, et pone labrum punctis 6 sat magnis setigeris instructum, vertici sulco me- diano tenui. Oculi quam diametrus transversalis oculi singuli aliquan- tum magis distantes, ocellis c. 50 7-seriatis compositi. Antennae sat tenues, reversae segmentum secundum superantes, articulis 1-3 nitidis setis paucis instructis, articulis 46 setis pluribus brevissimis. Collum lateribus deflexis sat latis angulo antico obtuso rotundato, angulo postico subrecto, marginis lateralis longitudine quam colli lon- gitudo dotsalis parum magis quam duplo breviore, superficie laterali striis duabus exarata, quarum altera ad marginem, altera parum longe a margine decurrens pone oculos oritur. Trunci segmenta prozonis concentrice striatis, mesozonis et meta- zonis striis brevissimis crebris longitudinalibus, interdum subpuncti- formibus vel elongatis, impressis. Metazonae longe sub poris striis longi- tudinalibus exaratae sunt. Pori repugnatorii minimi. Sutura tenuis sima parum profunda. Sterna laevigata. Pedes breves, attenuati, articulis 1-5 infra setis nonnullis, quarum una subapicalis longa, robusta, infra instructis, articulo sexto supra ad apicem spina sat breve, robusta et pone spinam setis brevioribus 2-3, infra setis robustis, subspiniformibus gradatim apicem versus longio- ribus aucto, ungue terminali brevi, robusto paullulum arcuato. Segmentum ultimum tenuiter rugosum postice angulum acutum for- mans, valvularum analium processus superos ad basim haud attingens. Lamina subanalis triangularis sat longa. Valvulae anales tenuiter ru- gosae, margine aliquantum prominulo latissime rotundato, depressione praemarginali parva, superficie cetera parum convexa, processibus superis brevibus acutis, inferne processibus nullis, setis marginalibus sat longis. Segmentorum numerus 63-65. Long. corp. mm. 60, lat. corp. 4,8, Jong. antennarum 4,2, long. pedum 2,2. o Antennae reversae segmentum quartum superantes. Collum angulo antico subrecto. Segmentum Gum quam praecedens latius, longius. Organum copulativum : lamina ventralis brevissima, triangularis. Par anticum parte externa longa ad basim aliquantum contorta, parum longe a basi processu spiniformi brevi armata et in brachiis duobus arcuatis partita, quorum alterum externum latius laminare, alterum parum brevius omnino in concavitate complectens et in apice tantum parum attenuatum, alterum aliquantum attenuatum, in apice acutum et infra spinis brevibus usque parum longe ab apice armatum. Par posticum lamina antica quam postica aliquantum breviore, angulo in- terno apicali acuto rotundato, latere externo parum sub libella pi- lastri spina longa attenuata acuta armato, lamina postica apice interno sat rotundato, externa in spinam longam attenuatam acutam basim versus organi copulativi vergente producta. Pilastri sat longi. Pedes quam in foemina aliquantum longiores, magis setosi et atte- nuati, articulis 4-5 soleatis. Segmentorum numerus 6l. Long. corp. mm. 55, lat. corp. 4; long. antennarum 5, long. pedum 3,2. SD a Eremplum ènmaturwun segmentis 62, ultimo apodo, long. corp. mm. 46, lat. corp. 3,8. Eremplum juvenile segmentis 63, quorum 4 ultima apoda. Color umbrinus pedibus luride ochroleucis medio dorso linea pallida signato. Metazonae rugis minimis vix distincetis, nitidae. Long. corp. mm. 34, lat,j3: Habitat: Exempla nonnulla 9 et exemplum & ad Ibanda; exempla alia ad Entebbe, Toro, Kikagunva, Bihunga, Bimbia. Odontopyze Winspearei sp. n. 9 Corpus subeylindricum postice paullulum attenuatum, segmentis 5-7 parum angustatis; badium, segmentis sub poris, ventre pedibusque fulvescentibus et medio dorso in segmento singulo ante partem posti- cam metazonae macula flavicante ornato vel fulvescens ventre pedi- busque et parte segmentorum sub poris subochraceis, medio dorso in segmento singulo macula flavicante ornato. Caput laevigatum, vertice sulco tenuissimo, clypeo circa labrum punctis setigeris 6 instructum. Oculi inter sese quam diametrus tran- sversalis oculi singuli duplo distantes, ocellis c. 32-36 6-seriatis com- positi. Antennae apicem versus parum incrassatae, reversae segmen- tum tertium superantes articulis 1-2 subnitidis setis paucis, articulis 3-6 setis numerosis brevioribus auctis et seta nonnulla longa. Collum lateribus deflexis sat latis angulo antico obtuso rotundato, angulo postico subrecto, margine laterali quam colli longitudo dorsalis fere duplo breviore, superficie laterali striis duobus profundis inter sese et ad marginem approximatis. Trunci segmenta prozonis sublaevigatis, metazonis etiam sublaevi- gatis nitidis sub poris striis longitudinalibus exaratis, sutura profunda et tenuiter crenata praesertim spatio haud magno supra poros. Pori minimi. Sterna laevigata. Pedes breves, sat tenues, setis nonnullis infra instructi, articulo ultimo supra ad apicem seta robusta brevi et setis aliis brevioribus instructo, ungue terminali attenuato, parum arcuato, sat brevi. Segmentum ultimum punctato-rugosum, supra postice angulum obtusum formans, breve, valvulas anales parvo spatio haud superans. Lamina subanalis sat lata et sat longa, triangularis. Valvulae anales convexae, margine paullulum prominulo supra in processum breviorem subconicum, subtus in processum brevissimum tuberculiformem pro- ducto, setis marginalibus sat longis. Segmentorum numerus 53-55. Long. corp. mm. 36, lat. corp. 2,8; long. antennarum 8, long. pedum 2, o Collum angulo antico paullulum obtuso vel subrecto. — Ra Antennae reversae segmentum quartum superantes. Segmentum sextum quam praecedens aliquantum latius. Pedes soleis destituti. Organum copulativum: Lamina ventralis brevis, latiuscula, apice rotundato. Par anticum parte externa longa ad basim spina longa, attenuata, recta, apicem laminae anticae superante, armata et brachiis duobus arcuatis quorum alterum parum longius, valde latius, laminare, alterum parum brevius apice attenuato acuto et in parte mediana sat dilatatum et in processum brevem, latum, badium productum, in conca- vitate spina brevi armatum. Par posticum lamina antica quam postica aliquantum breviore, in apice interno sat rotundata, et in latere apicis interni profunde incisa; lamina postica supra externe rotundata, antice interne in processum sat longum parum arcuatum et parum attenuatum basim versus organi copulativi vergentem et apicem internum laminae anticae superantem producta, postice interne subrecte truncata. Pilastri laterales sat longi in apice subrotundati. Segmentorum numerus 51-53. Long. corp. mm. 34, lat. corp. 2, long. antennarum 3,2, long. pedum 1,6. Habitat: Bihunga, Nakitava, Toro. Odontopyge Petigaxi sp. n. ? Corpus elogantum, subeylindricum, pallide fuligineum; collo et capite praeter clypeum fuscis, medio dorso fascia angusta pallida in metazonarum parte postica interrupta ornato vel rufescente fascia me- diana interrupta pallida ornato. Caput laevigatum vertice sulco tenuissimo, clypeo circa labrum punctis sat magnis 6, setigeris instructo. Oculi inter sese quam dia- metrus transversalis oculi singuli magis quam duplo distantes, ocellis ce. 30, 5-seriatis compositi. Antennae resupinae segmentum secundum superantes, apicem versus parum incrassatae, articulis 1-3 nitidis, articulis 3-6 setis brevioribus gradatim magis numerosis instructis. Collum lateribus sat latis, deflexis et paullulum inflexis angulo an- tico obtuso rotundato, angulo postico subrecto, margine infero laterali quam colli longitudo dorsalis c. ‘5/3 breviore, superficie laterali striis 4 exarata, quarum duo submarginales sunt. Trunci segmenta prozonis concentrice striatis, mesozonis laevigatis, metazonis nitidis in corporis parte anteriore dorso striis longitudina- libus nullis, in parte corporis mediana striis longitudinalibus paucis, abbreviatis, irregulariter dispositis, in corporis parte posteriore striis longitudinalibus sat numerosis et lateraliter parve spatio supra poros exaratis et in toto corpore sub poris.striis longitudinalibus exaratis, Sutura parum profunda, tenuissime crenulata, Sterna laevigata, Pedes broves articulis 1-5 infra ad apicem setis 1-2 sat longis et sat robustis nec non setis nonnullis brevioribus instructis, articulo sexto infra setis 3-4, quarum una sat longa et supra ad apicem spina sat longa acuta, ungue terminali sat longo et sat attenuato, parum arcuato, acuto. Segmentum ultimum rugosum, cauda parum acuta in apice incrassata valvulas anales spatio minimo non superante. Lamina subanalis latior et brevior, subtriangularis. Valvulae anales rugosae, margine nitido parum prominulo, supra in tuberculum perparvum producto; setis marginalibus sat longis. Segmentorum numerus 64-68. Long. corp. mm. 36, lat. corp. 2-3; long. antennarum 2,2, long. pedum 1,3. cd Antennae reversae segmentum tertium superantes. Collum angulo antico subrecto parum rotundato, superficie laterali striis tribus exarata. Pedes soleis destituti. Organum copulativum: lamina ventralis brevis, lata. Par anticum parte externa longa ad basim spina longa, attenuata, oblique directa armata et cetero brachiis duobus constituto, quorum alterum parum lon- gius valde latius, laminare, alterum parum brevius apice attenuato, acuto, reverso et in parte mediana in processum sat longum apice spinuloso nec non ante processum in concavitate spina brevi arma- tum. Par posticum lamina antica quam postica aliqguantum breviore, in apice interno rotundata ed in latere apicis interni sat profunde incisa; lamina postica supra externe rotundata, interne antice in pro- cessum laminarem triangularem, basim organi copulativi versus ver- gentem et apicem internum laminae anticae aliquantum superantem producta, postice interne subrecte truncata. Pilastri laterales sat longi. Segmentorum numerus 59. Long. corp. mm. 34, lat. 2,2, long. antennarum 2,4, long. pedum 1,5. Habitat: exempla duo 9 ad Kivagunva, duo 9 et 3 ad Bihunga, alium exemplum 9 ad Cotende, [banda, Entebbe. Olontopyge Ollieri sp. n. d Corpus postice parum attenuatum, nigro-fuscum, metazonarum parte postica fulvescente, pedibus avellaneis. Caput laevigatum vertice sulco tenuissimo, vix distincto, clypeo circa labrum punctis setigeris 6, sat parvis, instructo. Oculi magni inter sese quam diametrus transversalis oculi singuli fere duplo di- stantes, ocellis c. 43, 7-seriatis, compositi. Antennae apicem versus parum incrassatae, reversae segmentum quartum superantes, articulis 1-2 nitidis, subnudis, articulis 3-6 setis brevioribus gradatim magis numerosis instructis. Collum lateribus deflexis, sat latis, parte infera laterali parum extrorsum vergente, angulo antico late rotundato, postico obtuso, mar- gine infero oblique truncato, ita ut angulus anticus quam posticus inferior sit, et quam colli longitudo dorsalis '/, breviore, superficie laterali striis exarata duabus, quarum altera submarginalis, altera aliquantum a margine remota est. Trunci segmenta prozonis striis concentricis tenuissimis, mesozonis et metazonis sublaevigatis, metazonis sub poris longitudinaliter parum profunde striatis, sutura sat profunda et aliquantum crenulata. Sterna laevigata. Pedes longi et attenuati, articulis 1-5 infra setis sat numerosis instructis, quarum una subapicalis in articulis 2-3 longa, ceterae sat breves, articulis 4-5 soleatis, articulo sexto quintum longitudine subaequante, setis numerosis infra et supra instructo, ungue terminali brevissimo, crasso, subconico. Segmentum ultimum parte antica laevigata, parte postica rugosa, cauda angulum obtusum, processus superos valvularum analium attin- gentem, formans. Lamina praeanalis lata, parum longa, postice parum rotundata. Valvulae anales rugosae, convexae, margine prominulo sat parvo, supra in processum sat longum acutum, subtus in processum sat bre- vem, subconicum producto et in superficie marginali cetera tuberculis tribus sat magnis prominulis, setigeris aucto. Organum copulativum : lamina ventralis parva subtriangularis. Par anticum parte externa longa ad basim spina sat longa et spina brevi tenui armata et cetero brachiis duobus constituto, quorum alterum per- latum, laminare, poculiforme est, alterum, canaliferum, arcuatum sat attenuatum in apice acutum. Par posticum lamina antica parum supra libellam apicis pilastri externe in spinam longam unciformem producta, supra angulo interno parum rotundato; lamina postica quam antica parum longiore et antice in spinam longam basim versus organi copulativi vergentem producta. Pilastri sat breves. Segmentorum numerus 50. Long. corp. mm. 88, lat. corp. 2,5; long. antennarum 3, long. pedum. 2. Habitat: Exemplum unum ad Toro collectum. 424 - Tip. P. Gerbone, via G 7 audenzio Ferrari, tr 190: na: {x 8 - Torin no. Y ne a] v Li} 90 è mu BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino e N. 568 pubblicato il 29 Luglio 1907 Ver SX SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XXV. CARLO PoLLONERA Nuove specie di Molluschi (DIAGNOSI PREVENTIVE) Homorus olivaceus, n. sp. T. imperforata, subulata, reticulariter striata (striis longitudina- libus validioribus), cerea, epidermide nitidissima fusco olivacea induta, strigis verticalibus obscurioribus notata; anfr. 8 (?) tumidi, sutura profunda, non marginata, divisi; ultimus turgido-rotundatus, ad peri- pheriam non angulatus. Apertura pyriformis, superne acutangula, co- lumella arcuata, truncata ; labrum rectum acutum. Ade di data Hab.: Vallone fra i Monti Backer e Stanley, fra i 4000 e i 4500 m. Un solo esemplare, mancante del vertice della spira. subulina ruwenzorensis, n. sp. T. imperforata, subulata, tenuiter longitudinaliter striata, subdia- phana, cerea, zonula albida (in ultimis antr.) suturam comitante ; spira elongato-conica, apice acutissimo; anfr. 9 ‘/, subplanulati, sutura parum impressa separati. Apertura subrecta, superne acutangula. marginibus externo et basali arcuatis, columellare subrecto, oblique truncato. Alt. 18; Jat. 6. Apert. alt. 6; lat. 3 4/, mill. 4 var. elongata. Differt a typo, spira magis elongata, apertura angustiore magis elongata. Alt. ‘20, Nat. 6: Apert. alt 6,;lat24/emill Hab.: Versante Est del Ruwenzori; Valle Mobuku, fino ai 2000 m.; 5 esemplari. Subulina octeona Chemn. var. n. entebbana. Differt a S. octona testa minore, crebre et subtilissime striato- costulata, columella minus arcuata. Alt. 10 4/,; lat. 3 mill. Hab.: Entebbe. Un solo esemplare non perfettamente adulto, avendo soltanto 7 //, anfratti. —_ —_—_——r_-—-————- dii oi e PA " O, Ò N Lu sN TALE, D) vi i . cda nti 0 Tk pg e" Mrs ro, scippi HnGs] pr I Woo ug ae È, API net e: BLATTONEA fee va bi ZA WERE ì PHYDLODROMIDAM - DI i na 2 i LITTLARRONIA. Sta germanica Lin.) siii sie E Specia cosmenii E” pi ali + RPTGAMPRIDAB bf, Pi | "gen. DITAROLA MA ge, | FL è, ù y sir st Les Nara pd SPANCRLORIOAR E° POCA S OLE t9, Ù 425 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari, 8 - Torino. w BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 569 pubblicato il 30 Luglio 1907 Tage nz a ti Dr. ERManNO GIGLIO-Tos Professore di Zoologia e di Anatomia e Fisiologia comparate nella R. Università di Cagliari. ORTOTTERI DI MADAGASCAR Le specie di Ortotteri menzionate in questa breve nota apparten- gono al Museo Zoologico di Torino, a cui furono donate dal sig. Pittarelli che le raccolse durante la sua permanenza nell’interessante isola di Madagascar, e specialmente nelle località di Ankarahara (Tananariva) e Moramanga. BLATTODEA PHYLLODROMIDAE Gen. PHYLLODROMIA Serv. P. germavica (Lin.) Due individui da Ankarahara (Tananariva). Specie cosmopolita. EPILAMPRIDAE Gen. HETEROLAMPRA Kirby. H. punctulata Saus. ? Un maschio da Ankarahara (Tananariva). PANCHLORIDAE Gen. LEUCOPHAEA Br. L. surinamensis (Lin.) Due individui da Ankarahara (Tananariya). Specie cosmopolita. nego A PERISPHAERIDAE Gen. ELLIPTOBLATTA Saus. Zehn. E. madecassa, Elliptoblatta madecassa SAUSSURE et ZEHNTER. Rev. suis. Zool. III, 1895, p. 20. Una femmina da Moramanga. E. punctulata Saus. e Zehn. Una femmina da Moramanga. E. Sakalava Saus. et Zehn. Due femmine una da Moramanga e l’altra da Ankarahara (Tana- nariva). Gen. GYMNONYX Saus. Zehn. G. scabra. Gymnonyx scabra SAUSSURE et ZEHNTER, Rev. suis. Zool. III, 1895, p. 21 — KirBy Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 184. Una sola femmina da Moramanga. MANTODEA MANTIDAE Gen. TENODERA Burm. T. madagascariensis ‘? Saus. et Zehnt. Una femmina da Ankarahara. Gen. POLYSPILOTA Burm. P. variegata. Mantis variegata OLtviER, Enc. mithod. 1792, p. 638, 68 — SERVILLE Orth. 1839, p.lla, lo. Mantis striata SvoLL Répres. Spectres etc. 1813, p. 34, pl. XI, fig. 41. Polyspilota striuta Saussuri, Mèm. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1871, p. 87, 198. —- Ssésrepr Bih. Sv. Vet. Akad, Hand], 1900, p. 8. Polyspiloti variegata, Kirsy Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 239. Mantis pustulata StoLL, loc. cit. p. 59, pl. XX, fig. 73. Polyspilota pustulata S\ussurr, loc. cit. p. 87, 1 — SyòsTeEDT loc. cit. p. 9. — KirBy, Syn. Cat. Orth. I, 1904, p. 240. Po’yspilota aeruginosa BRUNN, Ostafr, Orth. in: Mitth. Naturhist. Mus. Ham- burg. 1901, p. 14. 35. Parecchi individui dei due sessi da Ankarahara (Tananariva). Confermo quanto già SAUSSURE, ZEBNTER e BRUNN ed io stesso (questo Bollettino\n, 563) dieemmo a proposito delle due specie: 2, variegata Di è P. pustutala.:Esistono negli esemplari di Madagascar'e' dell’Africa da me esaminati tutti i graduali passaggi nella colorazione 'dall’una all'altra specie senza potervi riscontrare alcun altro carattere di im- portanza veramente specifica. Mi convinco sempre più trattarsi di un’unica specie, sebbene taluni le vogliano considerare distinte. Gen. TARACHOMANTIS Branecs. T. Caldwellii. Mantis Caldwellit Bates, Proc. Zool. Soc. London - 1863, p. 479, 25. Ilierodula ruseimervis STAL, Bih. Sv. Vet. Ak. Handl. 1877, 4, n. 10, p. 58,9. Tarachomantis Callwellii Kirpy, Sign. Cat. Orth. I, 1904, p. 241. Parecchi individui dei due sessi da Ankarahara (Tananariva). I maschi, finora non descritti, sono assai più piccoli delle femmine col campo marginale delle elitre più stretto, col margine latérale del pronoto e quello inferiore delle anche anteriori senza spine. Il campo discoidale delle elitre è tutto ialino come nelle femmine, ma di color gialliccio, e le nervature sono di color rosso di vino. Le ali hanno la stessa tinta del campo discoidale delle elitre. Da notarsi che tanto nelle femmine quanto nei maschi i femori presentano talora dal lato interno due o più macchie sanguigne, di cui una grande alla base della spina discoidale posteriore, l’altra ugual- mente grande alla base delle prime quattro spine maggiori marginali, ed altre assai più piccole alla base delle spine marginali. Queste spine sono alternatamente una più piccola e l’altra grande salvo l’ultima grande che è preceduta da due più piccole. La disposizione loro può essere così rappresentata: illnhnHInI. Questa specie pare comune nel Madagascar. VATIDAE Gen. POPA Stal, P. Servillei, Theocly/es(?) unlata ServiLLe, Ins. Orth, 1839, p. 152 (nec FaBkIcIUS, CHAR: PENTIER, SAUSSURE). L’unico esemplare raccolto dal sig. Pittarelli ad Ankarahara (Ta: nanariva) è una femmina che corrisponde esattamente alla descrizione data da SERVILLE, caratterizzata specialmente dalle macchie nere alle anche anteriori, dalla macchia bianca delle elitre e dalla disposizione e forma dei lobi alle zampe mediane e posteriori. Aggiungerò che anche i femori anteriori presentano sul margine superiore un piccolo lobo di forma triangolare allungata un po’ prima dell’apice, e che la sè di — macchia bianca delle elitre di forma quasi ovale è uno stigma calloso e lucente. Questi caratteri la distinguono bene da P. undata Fabr. Charp. e Saus. per cui ho creduto opportuno distinguerla con un nuovo nome. Sarà forse uguale a P. Batesi Saus. e Zehnt. (Hist. Madagascar.) ? Non lo posso asserire perchè non mi è stato possibile avere questa importante opera, ma non lo credo perchè questa somiglianza che io ho constatato con la specie di SeRviLLE non sarebbe certo sfuggita a loro. ACRIDIODEA PYRGOMORPHIDAE Gen. RUBELLIA R. nigrosignata Stil. — Una femmina e tre maschi raccolti dal sig. Pittarelli da Ankarahara (Tananariva) concordano con la de- scrizione, mentre altre due femmine ed una larva, raccolte nella stessa località, sebbene simili ai primi per la forma, le dimensioni e le pro- porzioni delle parti del corpo, ne differiscono tuttavia per la colora- zione giallognola (in realtà forse verde, essendo il colore stato alterato dall’alcool, dove sono stati conservati) e la quasi totale mancanza delle macchie nere, salvo dietro gli occhi, presso il margine anteriore dei lobi laterali del pronoto, presso il margine posteriore del pronoto e sui femori posteriori dove si vedono alcuni piccoli punticini e mac- chiettine nere. Gen. PHYMATEUS Thunb. Ph. saxosus Cod. Ph. saxosus COQUEREL, Orthopterès de Bourbon et de Madagascar, in: Ann. Soc. ent. France - 4.e sér. Tom. I - 1861 - p. 500, pl. 10, fig. 1 — Bot1- var, Monogr. de los Pyrgomorfinos, 1884 - p. 123; Bol. Soc. esp. Hist. stat., Tom. IV, n. 9, 1904, p. 418. Tre maschi ed una femmina provenienti da Ankarahara. OEDOPODIDAEK Gen. OEDALEUS Oe. madecassus Saus. Prodr. Oedip. 1884 - p. 115. Un solo maschio da Ankarahara (Tananariva). ACRIDIDAE Gen. ACRIDIUM Serv. A. ruficorne (Fab.) Stàl, DLL Una sola femmina da Ankarahara ‘(Tananariva) la quale presenta ben distinta la fascia nerastro-rossiccia lungo il margine inferiore dei lobi laterali del pronoto, precisamente come sta indicata nella descri- zione dello STAL. LOCUSTODEA CONOCEPHALIDAE Gen. CONOCEPHALUS Thunb. | C. albidonervis. Conocephalus albidonervis REDTENBACHER Monogr. Conoceph. 1891, p. 426. Di questa specie, molto affine a C. nitidulus Scop., di cui REDTEN- BACHER non descrisse che la femmina, potei esaminare un maschio proveniente da Ankarahara nel Madagascar. Esso concorda bene con la descrizione della femmina, e somiglia moltissimo agli esemplari afri- cani di C. nitidulus, tuttavia se ne distingue bene perchè la lamina sottogenitale è proporzionalmente più grande che in questa specie ed i cerci sono più corti, più grossi, pelosi, ingrossati all’apice e quivi terminati da un lungo dente acutissimo, ricurvo fortemente all’inden- tro ed in avanti. Della femmina una sola larva della stessa località. Gen. AMBLYLACHIS Redt. A. inermis. Amblylakis inermis RepTENBACcHER Monogr. Conoc. 1891, p. 488. Quattro maschi e quattro femmine da Ankarahara. Gen. DICRANACRUS Redt. D. fureifer, Redt. Monogr. Conoc 1891, p. 489. Un maschio e due giovani femmine da Moramanga. ). piceus, Redt. Monog. Conoc. 1891, p. 490. Un maschio ed una femmina da Moramanga. PSEUDOPYLLIDAE Gen. ASPIDONOTUS Brullé. A. spinosus. Aspidonotus spinosus BruLLî, Hist. nat. Ins. IX, 1835, p. 143, pl. 14, fig. 1. — ServiLLE Orth. 1839, p. 543. — BRUNNER, Monogr. Pseudoph., 1895, p. 273, pl. 10, fig. 122.°— BoLIvar Bol. Soc. Esp. Hist. nat. 1906, p. 386 Di questa bellissima e curiosissima specie non era nota finora che la larva. BoLivar ha descritto recentemente l’adulto, ben distinto per ila le grandi elitre. L’esemplare che io ho esaminato, raccolto dal signor PirtARELLI, a, Famoovana al Madagascar è una femmina ‘adulta che corrisponde bene alla descrizione datane da BoLIvar. GRYLLACRIDAE «Gen. GRYLLACRIS Serv. G. rittarellii n. sp. Foem. — Pallide testacea. Frons lineis nigris variegata. Fastigium rerticis articulo prùno antennarum aeque lalum, nigrum, nitidum, maculis ocellaribus flavidis, summoque occipite pallide lestaceo. Pro- nolum disco purpurco. Elylra testucea, venis concoloribus, femoribus posticis fere duplo longiora. Alae concolores elylris subaegue nngae. Ar»dymen dorso purpureo. Femora omnia apicem versus dilule pur- purascentia, antica el inlermedia mulica, postica intus spinis 2-3, eaxtus spinis 6 longioribus rufis armata. Tibiae omnes basim versus dilute purpurascentes, anticae et inlermediae sublus ulrinque spinis gracili- bus, apicem versus minoribus, arnialae ; posticae, spinis apicalihus eaceptis, mulicae. Ovipositor falcatus, valvulis laevissiniis, acuminatis. Lamina subgenitalis brevis. Long CORDA Long. elytr. . mm. 25 » pron 4 » fem. post. » 9 » OViÎpos. di 40 Mas.: mihi ignotus. Una sola femmina raccolta dal signor Giuseppe Pittarelli ad Anka- rahara. Questa specie somiglia a G. sanguinolenta Br., ma ne differisce specialmente per i disegni del fronte e per il numero delle spine ai femori posteriori. Il fronte presenta due striscie nere lungo le carene laterali che, giunte ai lati del clipeo, si ripiegano ad angolo verso il mezzo del fronte dove terminano con una macchia rotonda caduna. La macchia ocellare mediana è circondata in basso da una striscia nera ad Y. GRILLODEA GRYLLIDAE Gen. BRACHYTRYPES Serv. B. Grandidieri. Brachytrypus Grandidieri, S\ussurs, Mem. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, XXV. 1876-77, p. 119, — PI Due femmine da Ankarahara (Tananariva), che corrispondono bene alla descrizione del maschio data da Saussure. L’ovopositore è brevis. simo, gracile, con le valve acutissime, di cui le superiori un po’ più lunghe. In una di esse le ali sono codate, cioè sporgono notevolmente dalle elitre, nell’altra sono invece più brevi delle elitre. Gen. ACHETA Lin. A, bimaculata. Gryllus bimaculatus De GEER, M5m. Ins. III, 1773, p. 521, pl. 43, fig. 4. Liogryllus bimaculatus Saussure, Mèm. Soc. Phys. Hist. nat. Genève 1877, p. 139. Acheta bimaculata Kirpy, Syn. Cat. Orth. II, 1906, p. 26. Alcuni individui dei due sessi da Ankarahara (Tananariva) e Mo- ramanga. Specie assai diffusa. Per la sinonimia vedasi il catalogo citato del KIRBY. Gen. GRYLLUS Lin. G. quadristrigatus. Gryllus quadristrigatus S\ussure Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève 1£77, p. 166, 25. Un maschio, due femmine e quattro larve da Moramanga. G. conspersus. Gryllus conspersus ScHauUM Peter's Reis. n. Mossamb 1862 V. 117 — SAUSSsURE Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1877, p. 183-84 — KIRBv Syn. Cat. Orth. II, 1906, p 32, 33. Gryllus laqueatus GERsTAECKER Arch. f. Naturg. Bd. XXXV, 1869, p. 212. — DECKEN ’s Reis. in Ost-Afr. III, II, p. 24, 36, pl I, fig. 12. Un maschio da Ankarahara (Tananariva) ed una femmina da Mo- ramanga tutti e due col vertice nero, senza fascia trasversale ma ornato di quattro piccole lineette gialle (tipo G. l/aqueatus Gerst). G. afer. GryUllus afer Sxussure Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1877, p. 159. Una sola femmina da Ankarahara (Tananariva) tutta uniforme- mente nera, con le elitre che oltrepassano di poco la metà dell’ad- dome e sono un po’ rossiccie, più chiare sui lati. ENEOPTERIDAE Gen. PODOSCIRTUS P. crocinus. Podoscirtus crocinus SERVILLE Orth. p. 363, — Saussurk Mém, Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 1878, p. 650, 14. SAR a Una femmina da Moramanga. Saussure (loc. cit. p. 650, 1) fa rilevare l’errore commesso da SeR- VILLE che scambiò il maschio di questa specie per la femmina, par- lando di un ovopositore brevissimo, che non è altro invece che l’estre- mità della lamina sottogenitale. Sono in grado di confermare l’esat- tezza dell’osservazione di SaussuRE perchè l’esemplare da me esaminato ha l’ovopositore lungo quanto il femore e fortemente ricurvo in alto acuto all'apice e seghettato al margine inferiore. CURTILLIDAE Gen. CURTILLA Oken. C. africana Pal. Beauv. Alcuni individui da Ankarahara (Tananariva) e Moramanga. “na ig anni 434 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari, 3 - Torino. BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. S7O pubblicato il 9 Agosto 1907 Von. XXI T. SALVADOKI Collezione di Uccelli delle vicinanze del Lago Moero, nell'Africa centrale taccolti cali Poit. Ascenso. Il Museo di Torino ha ricevuto in dono dal Dott. Ascenso di San Remo, una piccola collezione di uccelli (96 esemplari appartenenti ‘a 60 specie) raccolti presso Luconzolwa, luogo posto ad occidente e.poco lungi dal Lago Moero, che a sua volta è a sud-owest del Lago Tan- ganijka. Quella regione fu esplorata nell’anno 1883 dal Dott. Bohm, il quale vi fece una ricca collezione di uccelli, che andò perduta, insieme con tutte le altre di zoologia e di botanica, per un grande incendio delle erbe (Journal fitr Ornithologie, 1885, p. 35); il Dott. Bihm, che si ac- cingeva a rifare l’opera perduta, mori poco appresso xl. c. p. 354) e per lungo tempo quella regione rimase inesplorata, e lo è quasi anche ora, giacchè soltanto la parte ad oriente del Lago Moero è stata vi- sitata da Sir Alfred Sharpe, Commissario del Protettorato dell’Africa centrale inglese, il quale vi ha fatto una piccola collezione di uccelli, appartenenti a circa una ventina di specie (Z0%s, 1901, pp. 162, 165-167). La collezione del Dott. Ascenso, sebbene non numerosa contiene due specie nuove per la scienza, concorre ad accrescere le nostre cogni- zioni intorno alla distribuzione geografica delle specie di uccelli in Africa e meritava perciò di essere studiata. Per la più sicura identificazione di alcuni esemplari ho dovuto ri- correre al sig. Ogilvie-Grant del Museo Britannico ed al Dott. Anton Reichenow del Museo di Berlino; ad essi rendo vivissime grazie. 1. Helotarsus ecatdatus (Daud.) — Rchnw. Vòg. Afr. I, p. 598. a. ad. — Esemplare adulto col dorso di color castagno vivo. 2. Poicephalus suaheliceus Rehnw. Journ. f. Orn. 1898, p. 314. Poicephalus robustus suahel:cus Rehnw. Vòg. Afr. II, p. 8. a. — Esemplare senza traccia di color rosso, nè sul margine del- l’ala, nè sulle piume delle tibie. i 3. Poicephaluas meyeri (Cretzschm.) — Rehnw. Vòg. Afr. II, p. 11. a. — Esemplare apparentemente giovane, mancante della fascia gialla a ferro di cavallo sul pileo; non trovo’ che ‘esso differisca sen? sibitmente da altri di Abissinia. 4. Coccystes cafer (Licht.) Rechnw. — Véòg. Afr. II, p. 76. a. ad. 5. Cuculus camorus Linn. — Rehnw. Vòog. Afr. II, p. 89. a. ad. 6. Cuculus solitarius Steph. — Rchnow. Voòg. Afr. II, p. 87. a. ad. 7. Lybius congiecus (Rchnw.). Lybius torquatus congirus Rehnw. Vòg. Afr. II, p. 126. a, b. ad. — c. juvenis. Specie molto simile al L. forquatus (Dum.), dal quale differisce per avere le grandi cuopritrici delle remiganti primarie unicolori senza strie. L’esemplare 6 ha una delle più anteriori delle dette cuopritrici bianca per albinismo. Il giovane è simile agli adulti. 8. Thripias mamaqgias (Licht.). Mesipiens namaquus Rehnw. Voòg. Afr. II, p. 189. OLTRE 9. Colius affffimis Shell. Culius leucotis «ffinis Shell. — Relinw. Vog. Afr. IT, p. 205. a-d. ad. 10. Eurystomes afer (Lath.). — Rchnw. Vòg. Afr. II, p. 228. 0-Cad, 11. Lophoceros melamuvlewucos (Licht.). — Rchnw. Vòog. Afr. II, p. 249? a. ad. — Luconzolwa. 31 agosto 1902. Esemplare notevole pel co- lorito del dorso molto nereggiante. Il Neumann (J. f. O. 1905, pag. 187) distingue quattro forme del L. melanoleucos : Lei 1. La tipica, di colore bruno nericcio sulle parti superiori. Hab. Sud-Africa, Terra del Capo, Kaffreria, Natal. 2. L. suahelicus, simile alla forma precedente nel colorito, ma colla fascia bianca sui lati del capo notevolmente più larga. Hab. Africa orientale tedesca ed inglese (tipo Morogoro, StunMmann) 3. L. angolensis Rechnw. Di colorito più chiaro, volgente al grigio-cinereo azzurrognolo: fascia bianca sui lati della testa molto larga. Una fascia bianca sopra gli occhi; remiganti secondarie distintamente marginate di chiaro. Hab. Angola,e probabilmente anche la costa di Loango; forse anche l'Africa occidentale meridionale tedesca. 4. L. geloensis Neum. Simile nel colorito al L. melanoleucus e al suahelicus, ma anche più nereggiante. Larghe fascie bianche sopra gli occhi che si uniscono posteriormente, cosicchè l’occipite ed i lati della testa sono bianchi, poco variegati di nero. Hab. La regione del Sobat nel N. E. Africa. Tipo della parte supe- riore del fiume Gelo. L’esemplare suddetto non corrisponde a nessuna delle forme men- zionate dal Neumann. Per essere più nereggiante delle altre somiglia al L. geloensis, ma per la regione nella quale è stato raccolto è poco probabile che ap- partenga ad esso. Secondo l’Ogilvie-Grant, che l’ha esaminato, è un tipico L. metla- noleucos. 12. Haleyon chelicuti (Stanl.). — Rchnw. Vog. Afr. II, p. 271. a. ad. 13. Ispidima picta (Bodd.), — Rchnw. 1. c. p. 286. a. ad. 14. Ceryle rudis (L.). — Rchnw. Vòg. Afr. II, p. 295. a. ad. 15: Ceryle maxima (Pall). — Rchnw. Vòg. Afr. II, p. 293. a. ad. 16. Melittophagus meridionalis Sharpe. — Rchnw. Vog. Afr. II, p. 307. a. ad., db. juv. Il giovane ha il giallo della gola meno vivo, manca della striscia azzurra superciliare, e dell’area castagna sottilmente marginata di azzurro nella parte anteriore del collo. 17. Caprimulgus fossei Verr. — Rehnw. Vòg. Afr. IL, p. 365. a. 3 ad. Questo esemplare differisce notevolmente dalla figura di questa specie data da Finsch ed Hartlaub (Vog. Ost.-Afr. T. 1), che appare di una tinta molto più grigia, laddove la tinta dell’ esemplaze suddetto è molto più rossigna. 18: Psalidoprocne pallidigula nov sp. Psalidoprocne P. petiti simillima, sed pallidior et gula grisescente diversa. Fumoso-nigra, fere unicolor, nitore nonnullo virescenle, gula et subalaribus pallidioribus, grisescentibus. Long. tot. circa mm. 138; alt. 100; caud. rectr. ext. 61, rectr. med. 48. i a. ad. Io aveva dubitato che l’esemplare descritto potesse appartenere alla P. orientalis del Reichenow, ma questi mi assicura del contrario e che invece esso somiglia molto alla P. petili, dalla quale differisce per i caratteri sopra indicati e specialmente pel colore chiaro della gola, la quale nella 7”. peliti ha colore uniforme a quello delle altre parti inferiori. 19. Bradyorniîs murina (F. et H.). Bradornis pallidus murinus Rchow. Vog. Afr. II, p. 436. Ala mm. 97. Cuopritrici inferiori delle ali di colore isabellino pallido. Esemplare determinato dall’Ogilvie-Grant. 20. Ratis puella Rchnw. — id. Vòg. Afr. II, p. 483. a, db. dd ad. 21. Ferpsiphone piumbeiceps Rchnw. Tchitrea piumbetceps Rchnw. Vog. Afr. II, p. 510. 3 0, cc. ad. a» pullus: i gli adulti somigliano molto alle femmine (ae T. cristata (Gm.), ma ne differiscono per le due timoniere mediane poco più lunghe (circa 2 centimetri) delle seguenti, pel colore cannella delle parti‘: superiori, dorso, ali e coda, più chiaro e pel colore cenerino della testa, del collo e delle parti inferiori più chiaro, e. quasi senza lucen- tezza sulla testa e sulla gola. Le ascellari sono bianche, anzichè ce- nerine plumbee, come nelle 7. cristata. 22. Prionops talacoma (A. Smith). — Rchnw. Vig. Afr. II, pi 528. a. ad., db. juv. Lago Moero. 23. Sigmodus intermedius Neum. Sigmodus relzi intermedius Neum. — Rchuw. Vog. Afr. II, p. 585. a. ad. Questa specie viene descritta come molto simile alla forma tipica : S.,retzi dell’Africa meridionale. Non avendo esemplari di questa coi Cha quali confrontare quello del Lago Moero, lo ‘attribuisco alla specie indicata perla località; l’Ogilvie crede pure che esso appartenga alla specie nominata. 21. Pomatorhynehus senogalwas (L.). — Rehnw. Vòg. Afr. II, p. bI7. a. ad. 25. Pryoscopus Damatus (Hartl.). D:yrscopus cubla hamatus Rchuw. Vòg. Afr. II, p. 594. Undrtado — Scapolari esternamente bianche; lunghe piume del groppone candide. 26. Fiscus humeralfis (Stanl.). Lanius humeralis Stanl. —- Rchnw, Vog. Afr. II, p. 609. a.d ad. 27. Elieriumrias afer (Licht... — Rehnw. Vos. Afr. II, p. 646. Dad uv. 28. Dicrurus ludwigi Smith. — Rchnw. Vog. Afr. II, p. 652. a. ad. 29. Oriolus notatus Peters. — Rchnw. Vos. Afr. II, p. 656. a. ql Differisce da una femmina conservata nel Museo di Torino per essere più vivamente giallognola e senza strie longitudinali scure sul petto. 30. Griolus larvatiis Licht. -- Rchnw. Vos. Afr. IT, p. 658. a-c. dad. d. © ad. L’esemplare, che io considero come femmina, somiglia notevolmente alla temmina dell’Orzo/us galbula, ma volge più al giallo, tanto sulle parti superiori, quanto sulle inferiori; esso ha i margini delle cuo- pritrici delle ali gialli; la coda è olivacca, con una macchia gialla all’apice del vessillo interno delle timoniere esterne, decrescente verso le mediane;-la coda non ha traccia di nero nè presso l’apice, nè alla base; il becco è nero corneo; la gola è grigia, il petto ha numerose macchie nere lungo il mezzo delle piume. 31. Pholidauges vernearvnt (Boc.). Cynnyricinelus verreauxi Rchuw. Voz. Afr. II p. 680. O A N dg MA 32. Syesbrotus bicolor (Vicill.). Symplectes bicolor Rchnw. Voòg. Afr. III, p. 34 a. ad. L’esemplare suldetto corrisponde molto bene colla figura del Syco- lroius amamracephalus. Cab. Journ, £ Orn. 1880; p. 319, Taf:3, flo 33. Quelaea aethiopiea (Sund.). Quelaza sanguinirostris aethiopica Rehnuw. Vòg. Afr. III, p. 109. a. ad. Simile a femmine dello Scioa. 34. Pyromelana finmmiceps (Sw.).. — Rchuw. Vog. Afr. IMI, p. 118. a.d' ad. b-f 99 ad. Le femmine hanno il bianco del mento e della gola lievemente tinto di giallognolo chiaro. 35. Cihera delamerei (Shell.). Coliuspasser delamerei Shell. Bull. B. O. C. XII, p. 73 (North Kenia). Diatropura progne delnmerei Rchaw. Vòg. Afr III, p. 145. a. dad. Esemplare adulto in abito perfetto: coda mm. 380 circa. Confron- tato con un esemplare dell’Africa meridionale ne differisce per le di- mensioni notevolmente maggiori e specialmente per la. maggiore lun- ghezza della coda. 36. Passer diffuse (A. Sm.). — Sharpe Cat. B. XII, p. 336. Passer griseus (Vieill.) Rchaw. Voòg. Afr. III, p. 230. CARINE Esemplare giovane, forse riferibile alla forma S. griseus ugandae Rehnw. Orn. M. 1899, p. 190. 37. Serinus feterus (Vieill) — Rchnw. Vòg. Afr. II, p. 269. a. ad. 38. Euaeriza major (Cab) Jun. £. Orn 1880, p. 349, Taf. II, f£.2. — Rchuw. Vos. Afr. III, p. 284. a. ad. Simile in tutto alla figura sopra citata e ad un esemplare di Cu- conda nell’Angola. 39, Emberiza ffaviventris Steph. — Rehnw. Vog. Afr. II, p. 284. a. ad. Simile ad altri esemplari di Abissinia e di Humbe nell’Angola. 40. Rlotacilla vida Sund. — Rchnw. Vos. Afr. III, p. 296. du 4l, RiacramiiX ascensi nov sp. Macronya M. croecis simillimus, sed peciore lateribusque imma- culalis diversus. Supra fusco-lerricolor, medio plumarum capitis et dorsi niger; uropygio unicolore ; fascia superciliari, gula, peciore abdomine, ti- biisque flavis, calore flavo paullo sutiratiore quam in M. croceo ; subeaiudaibus isabellinis flavo tinclis ; fuscia circumgutturali nigra ; cauda f1304, voeclricibus inibus eattmis late albo ierininatis; rostro 3 Afcos fusco, mandibula pallidiore, pedibus corylinis. Long. tot. circa mm. 205 ; al. 100; caud. 68; rostri culm. 16; tarsi 38. a. ad. Lago Moero. Ho confrontato l’esemplare suddetto con parecchi del M. croceus dai quali differisce pel colore delle parti interiori di un giallo più carico (giallo-cromo R/4904yY, e non giallo-limone Ridgway) e per la mancanza di strie nere sul petto e sui fianchi; per questo carattere esso somiglia al M. /uZeborni, ma il Dott. Reichenow, che l’ha confron- tato con esemplari di questa ultima specie, mi scrive che ne differisce per avere il groppone ed il sopraccoda di. color più grigio (e senza macchie nere), pel colore giallo dell’addome più intenso, per le tibie gialle (nel M. fuZeborni bruniccie, tinte di giallo) e per i fianchi più pallidi (nel M. fulleborni più bruni, di color bruno cannella chiaro). 42. Eyenonotus layardî Gurn. — Rehnw. Vòg. Afr. III, p. 423. a-d. ad. 43. Eleocerthia ragazzii Salvad., Ann. Mus. Gen. 1888, p. 247 (Scica).. Chalcomitra obscura ragazzii Rchuw. Véz. Afr. IM, p. 451. da? Esemplare senza ciuffi gialli sui lati del petto e perciò probabil- mente femmina; ho potuto confrontarlo coi tipi della specie. 4{. Chalcomitra gutturalis (L.) — Shell. Mon. Nect. pl. 8I. — Rchunw. Vòg. Afr. III, p. 464. a-c. dd d. d. — Esemplari adulti. 45. Cimmyris afffimis Rupp. o Cinnyris affinis typica Rchuw. Orn. Monatsb. VII, p. 170 (1899). Cinnyris ven‘stus fazoglensis (Heugl.) Rchuw. Vòg. Atr. II, p. 473. a. di ad. Non trovo che questo esemplare differisca da altri dell’Abissinia e dello Scioa. 46. Amthodiaeta hypodila (Jard.) Anthreptes collaris hypolilus Rehnw. Orn. Voz. Afr. III, p. 443. a dad: Esemplare determinato dall’Ogilvie-Grant. 47. Parus insigmis Cab. — Shelley, Ibis, 1901, p. 168. _Parus niger insignis Rchuw. Vog. Afr. II, p. 513. a-d. ad. Le dimensioni alquanto maggiori, specialmente del becco, che è più lungo e più robusto, distinguono gli esemplari suddetti da quelli del P. Zeucomelas; uno dei quattro esemplari non ha le timoniere marginate di bianco. STRA 48. Sylviella jacksomf Sharpe. Sylvietta jacksoni Rchnw. Voòg. Afr. II, p. 627. a, db. ad. Questi due esemplari differiscono da altri della S.7u/escens per le pirti superiori di color grigio più puro, per le parti inferiori di colore fulvo-ocraseo più vivo e pel sopraccoda lievemente tinto di rossigno. Culm.'‘del becco 12 mm.; ala 58 mm. Il Grant (Zbis, 1900, p. 155) vorrebbe che la S. jacksoni Sharpe non fosse diversa dalla S. wAQyftei Shelley, /0îs 1894, p. 13. 49. Phoemnicurins (?) falluensteini (Cab.). Pinen'curus fimiliaris fathensteini Rehnw. Vò 5. Afr. IMI, p. 783, Atlas f.1' a. ad. Corrisponde abbastanza bene colla figura citata; invece Valtra fi- gura (Bessonornis modesta. Shell. /bis, 1897, .p. 539, pl. XII, f. 1) ha apparenza di essere troppo grande. Sottocoda isabellino. 50. Thamnolaca subrafipemnmnis Rchnw. — id. Vég. Afr. III, p. 702, Atlas, (fi 1. d.:3 ad, 51, Cossypha heuglimi Hart]. Rchnw. — Vòog. Afr. IT, p. 758. a. ad. i i Molto simile alla C. seniru/a, ma colle ali più grigie e colle due timoniere mediane di color grigio-bruno olivastro, anzichè nere, ?. Erytropyglia barbata (F. et H). — R:huw. Vox. Afr. III, p. 769. Cossypha barbata Boc. Orn. Aug. p. 260, Tab. II, f. 2 a. i Simile alla figura del Bvcage, ma ne differisce per avere le .cuo- pritrici maggiori anteriori largamente marginate e terminate di bianco. } ' ì 63. Calcopelia afra (L) — Rehuw. Voz. Afr. II, p. 811. VARIO a RE Il giovane ha molte piume a fascie alterne nere e fulve, residuo dell’abito giovanile. L’adulto ha le macchie metalliche sulle ali di colore azzurro cupo. Nel giovane le macchie sulle ali sono nere con riflessi dorati! 5I. Chalcopelia chaleospilos Wagl. — Rchuw. Vog. Afr. III, p. 811. a. ad. sr Questo esemplare è alquanto più piccolo dei due della specie pre-. cedente ed ha Te macchie metalliche sulle ali con riflessi verdi; tut- tavia jo ‘inc'ino a credere che non sia specificamente diverso. pr 55. Galactoehrysea emini (Shell.) — Sharpe, Cat. B. XXIV, provi Glareola emini Shelll — Rechnw. VOeStA:r. (1, pi 147, ad. adi I due esemplari non hatino traccie di bianco sul vessillo esterno delle remiganti secondarie e perciò credo di doverli riferire alla specie indicata anzichè alla G. nuchalis. 56. Aegialitis asiatica (Pall). Charadrius asiaticus Rchuw. Vòg Afr. I, p. 167. a. Juv. 57. Totanus ochropus (L.). — Rehnw. Afr I, p. 222. a. ad. 58. Aetophilus africamus (Gm.). — Rehuw. Voz. Afr. I, pi 267. a. juv. 59. Limmocorax niger (Gm). — Rchunw. Vos. VA fra p.r279: a. ad. 60. Butorides atricapillus (Afz.). —Rebnw. Vog. Afr. (I p. 370, a. ad. sE bl fricinoti, n Apri vii Uh Atpn LAUT Ù | sn ‘sos bag Ù ) TUù ti : x 0/0 (Vani AE ARL sinti +4 Mod E cadi VAL ag EA ta AA UA (pati } Let de a TICA IO) vaio along ribota Lis pisani» OG CMPS sita Mi T7S Pes) i sartnto , ri ai tb ua ii dl DO) “al i ne dan Valaclale dira ni i” GIpab tt batt, MISTLRTIE FRODE Stotga ti ta nà tin roba il atrata: PA TIE Tani À (E 9#79] «ni tai Ò ‘sl La 8 € mati vito teak yo RE pure i; LL ftt 3 ROTR) ia sdiziar. ay Vrafiaé sato a i (al Vik Aia PI LA Ù 4 Po RE 011%): psi ramo t la Ù T A) ST. : iu tri dela dI: e 4 (RA tl la Se } presa a i È " a “SD ‘al Angiorala CRT È sN Sd Si Class Al Tortino sa ros TN. nie Ul Gan SSA in Te Vice nd 00 Siersà ei ie Lilicato il LI Agrate 1907: va xa... | nta asa Pi d DSi h i SPWDIZIONE AI mn me MATT al iva Minà I Re LT 4 LIIMI 4 MEDNO DI sari A RUTA Ioia Ante 4A (Hi pi) bit, URTO ni fi pr C ì Ù | llbb_av al Î gt DL: LAI x nE”* ( dà, ro? Tan e SENTO i ì Di VO SAT Len: | i ie spe il. 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P. Gerbone, via Gaudenzio Feri BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 574 pubblicato il 19 Agosto 1907 Voni XX SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XXVI. Prof. FILIPPO SILVESTRI Nuova specie di Simfili. (Diagnosi preventiva) Scutigerella Ruwenzorii n. sp. Sat magna, alba. Caput aliquantum latius quam longius, angulo laterali minimo et seta eodem angulo proxima quam articuli secundi antennarum latitudo minore, superficie cetera setis brevioribus nu- merosis instructa. Antennae? (in exemplis 2 observatis abruptae sunt). Truncus. Tergita pilis minimis superficia tota vestita et setis bre- vioribus numerosis inter sese subequalibus praeter setas marginis postici breves et breviores et setas, quas nunc nomino. Seta antica lateralis tergitorum 2-3 quam ceterae longior, extrorsum et retrorsum, magis extrorsum in tergito 2°, directa, tergiti tertii quam latitudo antennarum articuli secundi fere duplo longior. Seta lateralis tergi- torum 4-7 quam ceterae aliquantum longior. Tergitorum margo posticus praesertim in corporis parte posteriore parum sinuatum. Tergitum ultimum postice aliquantum rotundatum. Pedes paris primi quam ceteri breviores, setis brevioribus nume- rosis et unguibus robustis armati. Pedes ceteri exopodis brevibus setis minimis vestitis et setis duabus apicalibus quarum altera longa ro- busta, altera brevi sat attenuata, articulo secundo in latere infero basali postico seta longa, quam altitudo ejusdem articuli duplo bre- viore aucto et infra praeter setas. nonnullas breviores setis 2-3 sat longis instructo, articulo tertio setis nonnullis brevioribus praesertim ad marginem et articulis 4-5 setis brevioribus sat numerosis instructis praetarsi unguibus longis, ungue antico quam tarsi longitudo fere quintuplo breviore, attenuato, acuto ad apicem parum arcuato, ungue postico quam anticus 4, breviore et magis attenuato et arcuato. Pedes paris ultimi ceteris similes et aliquantum longiores. Cerci sat longi et sat attenuati conici, seta apicali eno fere quadruplo longiores quam latiores setis brevioribus numerosis instructi. Long. corp. mm. fydatsh Habital: Campo Duwoni 4500 metri alt. ——__—__—exs3—___ _ n muri E este è VESTE piaci «Appio Moro i lil t _ 4 ee x _ ® Na AA È e Delon i l vtr. al BRA di RUWCESZORI u a è sa a de l ) R L ma ai di) Ò = Ò i Ra sed È x \f * Ù ubi LAI Ni A A nhEbis tI he] iYOIa DI , NSA DESIO In Pi W, bi ga tar Ra iu Mi STE nai n ci Per1}1)j sE si AVI i Vi.1°Co LAI LI [a È l , (ai «A deli 0 naro sii n Bro è Pi » ) se LIE ITA, ivi d PROT t a inat4rf IVO E ia ge 5 RIENZO, (RE CTR i 1 È Mai 7 TR x “a #1 ‘ : VALII9ES,0 | » U pi MW pi IAA CET 149 hi DALE) Ù PI ga ted È yà tnt n I “5 i MI La «Pri % Lf i03 (44 di al Di Ù i ; uu è i A. lè i Nol urti L L Ì fi li e sy : gta - LIE PA TELIT PI rin attraf < B-FverroT cina vban9 più snoliot) 1 ap - di PO < 4b4 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari, 3 - Torino. 1% | i BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N.S72 pubblicato il 29 Agosto 1907 Von. XXII SPEDIZIONE AL RUWENZORI DI S. A. R. LUIGI AMEDEO DI SAVOIA DUCA DEGLI ABRUZZI XXVI. Dott. ALFREDO BORELLI Nuova specie di Forficole. (TERZA NOTA PREVENTIVA); Gomolabis picca nov. sp. è: Capo nero-pece con due piccole macchie bruno-rossiccie vicino al margine interno degli occhi, labbro superiore e palpi bruno-testacei; cordiforme, più lungo che largo, convesso con suture indistinte ad eccezione dell’occipitale segnata da una leggera intaccatura. Antenne di 15 articoli ?, nero-pece, pubescenti. Pronoto nero-pece coi lati orlati di bruno testaceo, rugoloso ; qua- drangolare, più largo che lungo, di larghezza uguale a quella del capo anteriormente, superiore posteriormente. Disco pianeggiante, depresso lungo i margini laterali leggermente riflessi, segnato per tutta la sua lunghezza da un leggero solco mediano; margini anteriori laterali e posteriori diritti, angoli posteriori insensibilmente arrotondati. Mesonoto rettangolare poco più corto del pronoto, pianeggiante coi lati debolmente convessi. Metanoto un po’ più corto ma più largo del mesonoto, convesso, col margine posteriore fortemente concavo; rugoloso e di colore nero-pece come il mesonoto. } Zampe testaceo-oscuro coi femori oscurati di bruno anteriormente. Segmenti dell'addome di color nero-pece, allargantisi gradatamente dal primo al penultimo, finissimamente punteggiati, lati dei segmenti 6 a 9 rugosi e prolungati posteriormente in punta. Ultimo segmento lucente, irregolarmente punteggiato, rugoso lungo il margine posteriore ; subrettangolare quasi due volte largo quanto lungo, convesso, declive e depresso nel terzo posteriore, il tratto depresso limitato a destra ed a sinistra da una ripiegatura arcuata verso l’esterno in corrispondenza della carena mediana delle branche della pinzetta: margine posteriore ingrossato, superficie laterali debolmente infossate e fornite di una carena inferiore ben marcata diretta obliquamente dall’alto al basso. Pigidio non distinto. Segmenti inferiori dell'addome di colore bruno -pece, finissimamente punteggiati. Penultimo segmento irregolarmente punteggiato, di forma pressochè triangolare coi lati arrotondati e l’apice tronco, in alcuni esemplari leggermente concavo; ultimo segmento quasi interamente nascosto ad eccezione di un piccolo triangolo sul lati. Branche della pinzetta di colore nero-pece, punteggiate e rugolose ; distanti fra loro, diritte per metà circa della loro lunghezza poi pie- gate ad arco, la destra un po’ più sensibilmente della sinistra; inter. namente dentellate, allargate alla base per un breve tratto poi assot- tigliantisi e cilindriche sino alle punte acuminate e contigue, lasciando fra loro uno spazio vuoto in forma di elisse. Superiormente fornite di una carena mediana ben marcata per più di metà della loro lunghezza, poi arrotondate. i Q Ultimo segmento dell’addome sensibilmente più stretto nella parte posteriore; quasi uniformemente convesso, privo di carene laterali, le 2 ripiegature superiori ad arco ridotte a 2 piccoli tubercoli addossati alle carene mediane delle branche della pinzetta. Penultimo segmento ventrale arrotondato col margine posteriore arrotondato e sporgente. Branche della pinzetta quasi contigue per tutta la loro lunghezza; allargate e triquetre alla base esse vanno assottigliandosi regolar- mente sino alle punte acuminate, incrociate e volte all’insù; superior- mente carenate per quasi tutta la loro lunghezza, internamente den- tellate. Lunghezza totale del corpo o: 14,3; 4: 14, 5 mm. Id. della pinzetta ': quasi 2;.912,2. Hab.: parecchi 3 e 9 da Butiti. Questa specie si distingue dalla Gonolabis Peringueyi Borm., altra specie africana, per il colore, la minor dilatazione dei segmenti del- l'addome e la forma della pinzetta. RA of H' 4 ibra È teli ì î io ti ‘3 ia: i uò, ici i LARDO ui & | bla: 1 a f ì Ai a oi ome Lai urta Mpa MISS NOn ID Mi pinto patette le un o ipo” Ùi N la rag isp R. fi dite ini Le “a; Fit th rivi distinti TALL, “id PR xl IC Capi ia A a LP UE hd e vr (ei 1 + È dè da Di a no 7 È, ii nt y i (A \ ti) $ ge Pd 7 PISTA Nes ae mai M (IE î II LIO , e ST dae e LATI LI Y 0 PIT E° bi dI9 (be pa SP CIVONIRMI "i ROL Uliat TERNA CA di 44 u VE paro » i Sit) ALA Bi dba: tei ur Tai ' di CIR DI Vendi; Mai dita I A dai , Aa Re bat RU: une SULAREO LA TRI i pu OR) n° Pi TSE MECCLIE pSrL ca Stan VALSE li site ea =" Ù ‘e O NALL tale Da / è Dieu SEA EE desi. #49) Ca Ole IT su VA LD MUTE, DAPTO ei ni O, ni INPORA, : A L } { Ma [A ì b PI È bit ci Hall ;9 ST EVA I eo ai do Nan co) RA e ES Ar AT I È % NI ti RATTO LIT n SR -- VOR TO mi Ci: x ATI) : i j 4741 CAM (110 La) . UO È Mia Togni tran I std li. ì ve Lfè DI i gii: dI dà | Me Ur e, a té ur” ì F , DA là { i) NIC a y " MIRA RA E ce "ati ri $ " Dia ‘ ‘ "TIT vi i trat MI Lett A ‘ 4 = 4 di nd , iL n RZ v sa CORIO. xx 13, - -_ su ai cme — ie) + veni caino n= ai (30°) Cralbono 2 Se SITA vai 9 t2 . tI Ù ti) } . Luria SOSIO DI P è » « 4 . È “» Ù % : " BOLLETTINO Musei di Zoologia ed ‘Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 5735 pubblicato i 10 ) Settembre 1907 Vor. XXII Dott. ALFREDO BORELLI Di una nuova specie di Forficola del Sudan. Forficula Brolemanni nov. sp. c; Capo rosso-ferrugineo col labbro superiore ed i palpi boccali giallo-testacei; un, po’ più Iungo che largo, debolmente convesso con suture indistinte, fornito di due piccole fossette mediane alla base delle antenne, rugoloso. Antenne di 12 articoli, bruno-rossiccie ad eccezione dei due primi articoli ferruginei. i Pronoto rosso-ferrugineo coi margini laterali e posteriore giallo- chiari. Più largo che lungo, di larghezza appena superiore a quella del capo misurata dietro gli occhi; margine anteriore diritto, margini laterali leggermente arrotondati, angoli e margine posteriori forte- mente arrotondati. Disco poco convesso, appiattito lungo i margini laterali e posteriore, rugoloso e segnato per i tre quarti della sua lunghezza da un'leggero solco ‘mediano. Elitre giallo-ferruginee, rugolose e finamente punteggiate ; molto lunghe, di lunghezza uguale quasi a tre volte quélla del pronoto : an- goli umerali debolmente arrotondati e poco sporgenti oltre i margini del pronoto, lati paralleli, margini posteriori sensibilmente concavi. Ali del colore delle elitre rugolose e finamente punteggiate, molto sporgenti, di lunghezza poco inferiore a metà di quella delle elitre. Zampe testaceo-chiare. Segmenti dell’addome di colore castagno-rossiccio, finamente pun- teggiati, a lati quasi paralleli, pieghe tubercolari appena distinte sul terzo segmento, fortemente marcate sul quarto. Ultimo segmento un po’ più chiaro e più fortemente punteggiato dei precedenti, 2 volte più largo che lungo colle superficie laterali a leggera curva rientrante; superficie superiore debolmente convessa segnata da un corto e leg- gero solco mediano il quale incontra, vicino al margine posteriore, una profonda depressione fiancheggiata da due grandi prominenze ro- tondiformi addossate alle branche della pinzetta. Pigidio sporgente, linguiforme coll’apice ottuso. Inferiormente capo e segmenti del torace testacei; metanoto prolungato posteriormente, a mo’ di lamina stretta e rettangolare. Segmenti ventrali castagno-rossicci, finamente pun- teggiati; penultimo segmento punteggiato e finamente rugoso col margine posteriore sensibilmente arroton- dato e sporgente. Branche della pinzetta ferruginee volgenti al ca- stagno nella metà posteriore, di lunghezza superiore ai due quinti della lunghezza totale del corpo. Dilatate e compresse internamente alla base coi margini in- terni finamente denticolati e quasi contigui; esterna- mente a leggera curva rientrante per un breve tratto poi. molto sottili e cilindriche, dapprima leggermente incurvate, quindi diritte e convergenti sino alle punte acuminate e ricurve ad uncino. e Addome più dilatato nel mezzo che nel maschio, ultimo segmento più stretto posteriormente colla depressione medio-posteriore e le pro- ‘minenze laterali meno pronunziate. Pigidio sporgente, trapezoidale e convesso alla base, poi stretto quadrangolare e compresso col margine posteriore fornito di 3 piccole punte di cui la mediana è poco distinta. Branche della pinzetta brevi, contigue e quasi diritte, appena ri- “curve presso l’apice, assottigliantisi regolarmente dalla base alle punte. Lunghezza totale del corpo, d: 22,5; 9: 16. mm. Id. della pinzettazg,gTa 0a .. de. da Bougounni (Sudan). Dedico con molto piacere questa specie al sig. Henry W. Brolemann, naturalista ben noto per i suoi studi sui miriapodi, il quale ebbe la cortesia di mandarmela.in istudio e ne fece generoso dono al R.. Musee di, Torino. n Ia dr È Me Rial me; (Wa \ù alibi gui riu 1 Ni visPu nav CRV: TR EA PPT A tri fieri rex i cyria U- TUTE ny ti cip VARIA RITO MAC grid des "n 7 a iz aride RETE, # è grep di to = net ChE x i IA K / A pare TRO FORA III RA CAR 6a È Î Ò - $1 } ba ì ‘ » t : Ù D EP PONIPLE DALIA ET o dA Un vi ; va ì 4h “NATI RC IE mu | to fo Ù, Ù , I y Li ni di i Molgriaa. el JA | vé ' LORO, TORI TESI ALL Li LR; A e È bc "A GA "i fede, © LA] mu A @ pp lid pù ì dal TA i ' : LULU VARCO CL LA vp ULI Pi. ia i sa gr ti . | maga, IE PATO pix vi sha el IZ "i Ni tà Ù DIA Dago: spera, spes e: gli Forticola. ù Gostnricî, i «ME, ut MO pena : ua rit : fact date I USLU MA di Ma DE gin dei I Vi: an Vi si fer LORIA 2/0 ù d Wi! î ù L POR UA 41, qui Ù HOLA) Po È SIANO, n [ nemaginera prote simo cok Gato EV. i PAS 93 ICI RAI Pe ER (zii - TL A PL IMA vir, ui " DENTRO Mt! 5 ua Di Ola, AMO IT 0h Cui REA STI AC TEMI Îi POPLA LE È 2 a ti i VI INERES, rift: LITI | i bi LL : a # di È Ù \ _ bri : } La I MU ri FORLI, v‘t4 el j PRI Le A fe 1 NE, ù FA pa‘ eri ] bi) Il t. T] nd b| & fi Veli Li Ye! il RAZOR I. E È ER, (eee : ì ì na : i 2 & 5 CL i pil Sat lhi 3 SIA } 3 NA | E Ti SA st pit PICO DACAE, edita i sita si dI f A SiR da SI ag Ad soa 2 Cas ( si (ta 2 4‘ gu 0, i k fui iui ©5} Peso: (Ri pier Li MO N, nr OVARO, ORG IOICA IAVVI IE PSI POVLA TIABUNUNI O CIO ULNUARUPOI QU , i ii Linfa Afro Te Ari; ) Agr Uda ATL. na Mi Paci ra TRIS ne int ET asi gue È ki [ORI ì MLA va n ia è SUA La Ù I à , Pe i ene ca at rt dui mntiii Yi i . ’ i DIPIARAIT l'ala CMTF peli P 4 HRn‘pari ri “> vi PVINI ri i. La si uti » i sa î LI TELAI PITTILL. a Pi, | i I } pi du P° È "È - Meditfco ian fel pt EI o» liiciziaii sciare A Et lei a A si» i agi | Bra pispenazibnle carat iagrrttà SSR 0 SIIT VI AUT TEO | > = % » è ® PI Di È È % À r a 454 - Tip. P. Gerbone, via Gaudenzio Ferrari, 3 - Torino. BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 574 pubblicato il 9 Ottobre 1907 Voeg XX Dott, ArrrEDO BORELLI Due nuove specie di Forficole di Costarica. Ancistrogaster Biolleyi nov. sp. di: Capo bruno-rossiccio molto scuro col clipeo giallo-sporco, il labbro superiore ed i palpi boccali bruno-testacei, opaco; appena più lungo che largo, leggermente convesso, fornito di due fossette mediane alla base delle antenne, con suture distinte, principalmente l’occipi- tale, segnata da una leggera depressione. Antenne di 10 articoli bruno- testacei, pubescenti. Pronoto del colore del capo coi lati giallo-bruni; subquadrato col margine posteriore debolmente arrotondato, di larghezza. pressochè uguale alla lunghezza e appena superiore a quella del capo; legger- mente rigonfio nella metà anteriore e segnato da uu leggero solco mediano fiancheggiato da due piccole fossette, appiattito posteriormente e sui lati, coi margini laterali volti in su: liscio e lucente anterior- mente, leggermente rugoso posteriormente. Elitre castagno-rossiccie, zigrinate, brevi, trapezoidali, cogli angoli umerali ottusi poco sporgenti oltre i margini del pronoto : internamente separate alla base e lasciando fra loro un piccolo spazio libero 0 scu- tello, esternamente carenate per tutta la loro lunghezza; margini po- steriori tronchi e diretti obliquamente verso l’interno dal basso all’alto, cosicchè la lunghezza delle elitre misurata lungo il loro margine interno è inferiore a quella del pronoto, mentre quella misurata lungo il margine esterno è uguale a una volta e mezza quella del pronoto. Ali mancanti. Zampe gialle colla metà distale dei femori bruna e la metà pros- simale delle tibie leggermente oscurata di bruno, sparse di peli gialli più numerosi sulla superficie inferiore dei tarsi. scsi DO cÙ Segmenti dell'addome castagno-rossicci più chiari delle elitre, zi- grinati, fortemente dilatati dal primo al sesto, attenuati dal sesto al- l’ultimo. Segmenti 4 a 7 forniti lateralmente di una carena o ripiegatura ben marcata, leggermente striata, e prolungati come il terzo e l’ottavo in punta triangolare oltre il loro margine posteriore. Ultimo segmento più oscuro dei precedenti, quasi tre volte largo quanto lungo, segnato da un leggero e corto solco mediano circoscritto da una piccola fos- setta ovale, declive e fortemente depresso nei due terzi posteriori, la parte depressa limitata da due forti ripiegature laterali arcuate verso l’esterno, che corrispondono al margine esterno delle branche della pin- zetta. Margine posteriore tronco e legger- mente rilevato nel tratto compreso fra le branche della pinzetta, obliquo lateralmente; vicino al margine posteriore notansi due prominenze arrotondate che corrispondono al margine interno delle branche della pin- zetta: margini laterali a forte curva rien- trante. Segmenti inferiori dell'addome legger- mente punteggiati e coperti di corti peli gialli. Penultimo segmento trapezoidale, più stretto posteriormente, convesso e fornito di una leggera costa mediana longitudinale; margine posteriore tronco, fiancheggiato da due lunghe spine cilindriche ed acuminate dirette obliquamente verso l’esterno. Ultimo segmento quasi completa- mente nascosto dal penultimo, diviso in due lobi forniti di un tuber- colo spiniforme collocato vicino ai margini laterali. Pigidio poco sporgente, molto più largo che lungo, declive col margine posteriore leegermente arrotondato e fornito nel mezzo diun - Ancistrogaster Biolleyi piccolo tubercolo. Branche della pinzetta di colore bruno scuro, quasi nero, volgenti al ferrugineo verso l’apice. Distanti fra loro, robuste, cilindriche, provviste superiormente di una debole carena mediana; leggermente volte all’insù divergenti e debolmente arcate verso l’esterno per metà della loro lunghezza, poi alquanto più sottili, diritte, fortemente pie- cate e convergenti sino all’apice rigonfio e fornito di due punte sepa- rate da una leggera insenatura, di cui l'anteriore è allargata e corta mentre la posteriore è lunga e ricurva ad uncino. Internamente dila- tate alla base e fornite di un piccolo tubercolo nascosto dal pigidio, debolmente concave e fornite a metà della loro lunghezza di una forte pali: Aia sporgenza spiniforme rivolta in giù e posteriormente; sotto questa sporgenza notasi una corta e profonda insenatura a semicerchio, poi le branche sono insensibilmente sinuose sino alle punte. 9g Addome e pinzetta di forma tipica. cd e e da S.° Maria de Dota, 1600 metri. — J. F. Tristan. Lunghezza totale del corpo: & e 9 circa 20 mm. Id. della pinzetta: 9 6,2 mm., g 5,1 mm. Specie vicina all’ Ancistrogaster perdita (!) Borelli, dalla quale differisce per il colore e la forma caratteristica della pinzetta: è anche. degno di nota il più grande sviluppo delle due spine laterali posteriori del penultimo segmento ventrale. Ancistrogaster Tristami nov. sp. ‘ di: Capo anteriormente di colore terra d’ombra, ferrugineo sul ver- tice, col clipeo giallo-sporco ed i palpi boccali giallo-testacei: poco più largo che lungo, leggermente convesso nella parte anteriore col vertice pianeggiante, fornito di due piccole fossette mediane alla base delle antenne, con suture indistinte ad eccezione dell’occipitale. Antenne di 12 articoli giallo-bruni, il primo più oscuro, pubescenti. Pronoto di colore terra d’ombra, largamente orlato di giallo-chiaro sui lati. Quadrangolare col margine posteriore insensibilmente arrotondato, più largo che lungo, di larghezza pressochè uguale a quella del capo. Superficie superiore leggermente rigonfia nei due terzi anteriori, depressa sui lati, la parte rigonfia liscia e lucente e segnata da un leg- gero solco mediano longitudinale fiancheggiato da due piccole fossette; terzo posteriore pianeggiante e leggermente rugoso. Elitre giallo-brune, brevi, poco più lunghe del pronoto, coi margini laterali carenati per tutta la loro lunghezza, leggermente convessi e poco spor- genti oltre i margini del pronoto; margini posteriori tronchi e debolmante obliqui dall’esterno all’interno. Ali mancanti. Zampe gialle coi femori leggermente anellati di bruno vicino all’ar- g' Ancistrogaster Tristani (!) Boll. Mus. Zool. Torino, vol. XXI, n° 531, p. 16 (1906). CR DR ticolazione colla tibia, tibie oscurate di bruno nella metà prossimale ; sparse di peli gialli più numerosi sulla superficie inferiore dei tarsi. Segmenti dell’addome di colore bruno di noce, zigrinati e pube- scenti; debolmente convessi, allargantisi dal primo al quinto, a lati quasi paralleli dal quinto all’ultimo: pieghe tubercolari marcate sul terzo e principalmente sul quarto segmento; quinto segmento fornito lateralmente di un tubercolo rotondo posto a uguale distanza dai mar- gini anteriore e posteriore. Ultimo segmento rettangolare, di larghezza poco inferiore al doppio della lunghezza, fornito nel mezzo di una piccola fossetta ovale, fortemente depresso posteriormente nel tratto compreso fra le branche della pinzetta. Margine posteriore tronco nel tratto compreso fra le branche della pinzetta, obliquo lateralmente, fornito di due prominenze tubercoliformi addossate alle branche della pinzetta e di due ripiegature oblique e poco marcate in corrispondenza dei margini esterni delle branche della pinzetta ; il tratto compreso fra queste ripiecature ed i tubercoli posteriori è leggermente infossato: superficie laterali a leggera curva rientrante cogli angoli posteriori sporgenti. Segmenti inferiori dell’addome zigrinati, coperti di corti peli gialli. Penultimo segmento trapezoidale cogli angoli posteriori forniti di due appendici triangolari, diretti obliquamente verso l’esterno; ultimo segmento coperto dal penultimo ad eccezione di due piccoli triangoli laterali forniti esternamente di un tubercolo spiniforme. Pigidio non distinto. Branche della pinzetta di colore bruno, pubescenti Distanti fra loro, robuste e cilindriche; dapprima fortemente ingrossate e legger- mente divergenti, esse presentano dopo il primo quarto della. loro lunghezza una sporgenza esterna triangolare poi vanno assottiglian- dosi e dopo il secondo terzo della loro lunghezza s’incurvano l’una verso l’altra sino all’apice rigonfio e fornito di due punte, separate da una leggera insenatura, di cui l’anteriore è corta e triangolare mentre la posteriore è ricurva ad uncino. Internamente dilatate vi- cino alla base e fornite di una forte spina cilindrica e orizzontale, poi liscie e bisinuose e fornite a circa metà della loro lunghezza di un’altra spina orizzontale; quindi fortemente concave sino alle.punte: nel punto in cui Ja concavità è più marcata s'incontrano alcuni piccoli tubercoli spiniformi. 9 Addome e pinzetta di forma tipica. S e 2 da S.* Maria de Dota, 1600 metri. — J. F. Tristan. Lunghezza totale del corpo: dè 15,5 mm., 9 14,5 mm. {d. della pinzetta; 1004» ‘2.03: Specie distinta da tutte le altre del genere Ancistrogaster perla O mancanza di prolungamenti e di ripiegature o appendici sui segmenti dell’addome, il solo quinto segmento è fornito di un piccolo tubercoio o bittorzolo ; la forma della pinzetta è anche caratteristica. Per la forma dell'addome a segmenti quasi paralleli essa ricorda | Ancistro- gaster devians Dohrn, per la forma delle elitre e del penultimo segmento ventrale essa appartiene al gruppo dell’Ancistrogaster perdita Borelli. Queste due specie mi furono cortesemente mandate in istudio, in- sieme a parecchie altre, dal prof. Paolo Biollev residente a San Josè di Costa Rica e furono raccolte dal prof. J. F. Tristan. Mi faccio un dovere di esprimere pubblicamente i miei più vivi ringraziamenti ai due chiari naturalisti e valenti raccoglitori ai quali il R. Museo di Torino è già debitore di altre ricche e numerose raccolte. TTT Segr n (ttt; fran vt, de ch ori (1.9 ninni Ulead (bdo il ii dat nadia; Le inn (bri ppT tan VISTO na tigocgfta ib ai) d'eteafranofa tl do Abr Uni e une ig \ fi SENTO î NI1411 il 74 he e li 1148 TIFO II si 016404) Lu 7 o Mm unu "004 nd y Ian Baton geo Fai dei Flos dI deri " ta34 1400 4"1}004 N Do È MNTLI 4 \APIE ì guaio PIATTA Ladd (PRI 4! Pet dai è 7-3) 1 @ ì Pil RA, 141991 a IV SIT? r4 | lan n È LI TRE 10 RC) * Wrc CUI TLT Mita, Cel (o ‘ ti GU tt) è DLAT TT VE si i da Lore Cie) E, Î) 2a 4 Dif 3 "a hegi Le Mugi pi eta) inv Le reti È FRE RISI i 10 1 REO 6) 1) 0041 si ai fi starti i GI tura, *;iAbfurpie TA ted LU ET) I senti nia ‘e sal ui i E #? i ‘ | fi] » cante Li \ | he | bg tati VISAE È ca % ? P î Dad è 4 ta (1° n i ‘ i h i Ali i Soa RI Ù TRI tie si YI da 4 EPR aut. tività ©) I e a i edi Ab ear! ne K ni dl 150} 44. 4 USE Ò e TUOI \kbcil 7 vi î si i tu i n pf prio svago A salvi | ad Ano Bild MMInTITO.. La ‘ 4 | “n I? : l Mnacoa Med Ibad dl La Trircadai x } La @ N Da q è EDO É fa Ù 14% addi i Lt * bboik tini att e RR IL Ri fi Pup si ip ola n LT peg a e; o i ata nio 1 % (tthentimi o ROME "0, "Wola Seri dl ue a aa do Did VETTA a °° nà DA 7 | | reo 3 IRICRO a I dl ri ce pera Hana Fo ì ta “vil 01 LL} VITI i Le } PIL ario cd pen PIT ta VT indiiigtb ter i I DI ML Tira dun Paseo 1.8 ix vit: de 1 izhi per per © sta ] Tg MOTTO i f i ta usa Li delanaa guntneali vati Giogo pi vi My bote:21 SP te; iN DI il #)4 d i 59 ) b | { il i I t \ L] I LE, 4 Ù I Lal g vi DRS è: Ù i è guri ANTI «RI Sp ARI et eri SM it LA i Ì n } i) i d 464 - Tip P. Gerbone, via Giudeuzio Ferrari, 3 - To BOLLETTINO Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino N. 375 pubblicato il 25 Ottobre 1907 Vor. XXII Prof. LorRENZO CAMERANO Pili: R0» PAMSE SI Cenni biografici « Le scienze naturali, dice Emilio Cornalia nella sua bellissima « Commemorazione di Paolo Panceri » (1), sono lo studio di chi ha cuore, e giovano a serbargliene la nativa freschezza. Nell’involuero del naturalista c'è sempre il poeta. Certo può parer falso ciò a colui che crede poeta sol chi posa degli occhi, dei capegli, della persona, e non susurra che versi, e sprezza tutto ciò che sa di materiale, oppure non essere naturalista che chi infilza un insetto, o impaglia un uc- cello. A costoro basterebbe dire che il più gran poeta del secolo, il Goethe, fu insigne naturalista. La scienza non stacca dall’umanità; nè da alcuna delle sue ineffabili consolazioni. Chi conosce i misteri della vita di un rotifero può conoscere meglio d’altri i sublimi arcani del cuore >». Queste parole mi si presentano spontanee alla mente pensando alla vita nobilissima di Pietro Pavesi, che un crudele morbo ha testè rapito all'amore di una larga schiera di discepoli e di amici e alla ben meritata estimazione degli studiosi della natura. Pietro Pavesi nacque a Pavia il 24 Settembre 1844 da Carlo Giu- seppe e da Luigia Farina. Nell’anno 1865 conseguì la laurea in scienze naturali nell’Università di Pavia. Venticinque anni dopo (2) vi leggeva (1) Rendiconti dell’Istituto Lombardo. — Ser. II, vol. X, 1877. (2) La vita nei laghi. — Disccrso letto nell’inaugurazione dell'anno ac- cademico della R. Università di Pavia. — Addì 4 Novembre 1899, — Pavia, Annuario della Università, 1889-90. il discorso inaugurale per l'Anno accademico e lo dedicava a suo padre colle parole seguenti : « Alla memoria di mio Padre = Carlo Pavesi — Insigne Calligrafo — Che mi ha fatto studiare — Grato consacro ». « Sono corsi assai più di trent'anni (così incomincia il Pavesi il suo discorso) da che un fanciullo soleva guatare questo palazzo uni- versitario e, compreso da inconscia venerazione, non osava varcarne la soglia. Gli risonavano all'orecchio i nomi di Scarpa, Bordoni e Soave, appena tramontati: uomini nuovi, non meno illustri, gli addi- tava il genitore, ad essi devoto ». « Quell’oscuro fanciullo, nipote di poveri armaiuoli, è stupito di trovarsi in oggi su questa cattedra dinnanzi-ad una eletta di giovani, a cari maestri, al magistrato cittadino, ai rappresentanti del governo nazionale ». Sedici anni dopo il Pavesi era designato nuovamente dalla facoltà di Scienze di Pavia a leggere il discorso inaugurale per l’anno 1905, (L) ed egli lo dedicava con delicatissimo pensiero alla Sig.a Regina Pavesi Brentani (che aveva condotto in moglie nel 1872) con le parole seguenti: « Ho scritto questo discorso col pensiero a te, che non puoi venire a udirlo, e te lo dedico, come il primo intitolai a mio padre. Sarà erudito, t'imaginasti, ma non m’è riuscito quale volevo. Ognora intento a non cadere nella volgarità, o nella declamazione o nella prolissità, forse sarò piombato in tutt'e tre le pecche ; la lingua poi è la lingua che si possiede male ». « Gradisci ugualmente l’offerta e ti provi non sempre vero il pro- verbio che gli uomini dimenticano prima di essere sposi, che d’esser mariti. i Tuo aff.mo Pietro ». Pavia, nel nostro 26 Ottobre 1872-1905. Il Pavesi, quasi un triste presagio gli indicasse prossima la sua fine, così chiude il suo discorso : «< La solennità della presente funzione scolastica mi commuove e mi torna di mesto ammonimento che questa sarà stata l’ultima occa- sione di presentarmi nella Grand’Aula a un uditorio così eletto e gentile ». Poco tempo prima di morire, nel suo timba (13 Aprile 1907) lasciò iscritte le parole seguenti : (1) Un’altra pagina di Storia dell’Università pavese. — Discorso inaugu-. rale letto addì 4 Novembre 1905. — Annuario dell’Università di Pavia, 1905-906 .. « Venuta la mia ora, prego i miei figli e parenti di lasciarmi mo-. rire in pace, da libero pensatore quale fui sempre. « La mia salma dev'essere trasportata al cimitero direttamente, in carro modesto, senza preti, senza fiori, senza discorsi. Ove si facesse sostare nell'Università, secondo l’uso per i professori, permetto soltanto il semplicissimo saluto di un amico naturalista; di commemorazioni quella all'Istituto Lombardo. Nel cimitero voglio essere subito cremato e delle mie ceneri facciano i miei figli quanto credono. Li incarico però di eseguire e far eseguire anche questa mia ultima volontà coi mezzi speciali che lascierò a loro e coll’aiuto della Società di crema- zione, della quale sono membro e fui due volte presidente nel 1898-99 e nel 1905-07 ». Ho voluto ricordare qui le due dediche sopra citate e le parole del testamento perchè con esse si profila nettamente l’indole morale di Pietro Pavesi e il cuore suo squisitamente gentile ed affettuoso. Nella dedica al Padre egli esprime la riverente riconoscenza del figlio: nella dedica alla moglie da molt’anni colpita da crudele morbo, egli si mostra non immemore degli anni lieti trascorsi insieme. Nelle parole del suo testamento, dettato pochi mesi prima di mo- rire, egli energicamente riafferma la fede nelle convinzioni che gli furono norma costante negli atti della sua vita. Aggiungerò che Pietro Pavesi della famiglia sua amantissimo ne accettò con animo sereno i carichi assai gravi, e trovò conforto alle sventure domestiche nello studio ininterrotto dei fenomeni naturali e nell'opera amorosa e attiva in prò della sua città natale. Pietro Pavesi, di ingegno vivace e versatile, portò nell’opera sua e nei suoi studi un entusiasmo veramente meraviglioso sino agli ultimi giorni della sua vita. Un suo carissimo allievo, il Prof. Edoardo Bonardi, così scrisse di lui: (1) « L'avevo veduto l’ultima volta, nel giugno, all’Istituto Lombardo, sofferente per le sue solite algie diffuse, che egli affermava di natura reumatica, ma vegeto, pieno di vita, di brio, di combattività ». * * * Pietro Pavesi fa parte di quella eletta schiera di naturalisti che nella seconda metà del secolo scorso uscì dalla Università di Pavia: basterà ricordare : l’Omboni, il Panceri, il Maggi, il Maestri, il Macagno, (1) Il Prof. Pietro Pavesi e gli insegnamenti biologici nell’Ateneo pa; yese. — Giornale « Il Secolo », 10 Sett, 1907. con AL cli Carlo Fabrizio e Corrado Parona, Cattaneo, lo Strobel, il Taramelli ed altri. Egli ebbe gli insegnamenti del Panizza, del Balsamo Crivelli, dello Stoppani, del Se del Panceri, di Giovanni Cantoni, di Angelo Pavesi. Appena laureato, il Pavesi venne nominato professore di Storia na- turale nel Liceo Cantonale di Lugano (1) carica che egli tenne sino al 1871. In questo primo ufficio brillarono subito le qualità sue e quando nel 1905 si solennizzò all’Università di Pavia il suo quarantesimo anno di laurea, Giov. Ferri, Rettore del Liceo Cantonale di Lugano, inviò al Pavesi il seguente faluoi « Nel fausto rinnovamento del tuo discorso inaugurale, che solen- nizza il quarantesimo anno di dottorato e di insegnamento, mi è grato di poterti inviare dal Liceo, dove iniziasti il tuo lavoro professionale, un applauso e un augurio per la felice continuazione dell’opera tua efficacissima a prò della scienza e dell’insegnamento. Nelle collezioni del Gabinetto di Storia naturale di questo Liceo permane la splendida traccia del giovanile e fervoroso tuo lavoro :.ti presento quindi anche a nome di questo Corpo insegnante e del paese nostro, ch’ebbe la for- tuna di averti suo docente, i tributi che la riconoscenza impone. In modo speciale poi ricevi dal vecchio tuo collega un caldo e affet- tuosissimo saluto ». Nell'anno 1871 il Pavesi venne nominato Coadiutore di Anatomia Comparata nella R. Università di Napoli dove rimase fino al 1872 per- fezionandosi nelle ricerche anatomiche sotto la guida del Panceri. Ebbe anche la nomina di Prof. di Storia naturale nell’Istituto pro- vinciale di Agronomia di Caserta (27 Aprile 1872) e nel 1872 stesso anno venne nominato Professore straordinario di Zoologia e Anatomia Com- parata nella Università di Genova dove rimase fino al 1874. Nell'anno 1875 passò come Prof. straordinario di Zoologia nella Università di Pavia, dove conseguì l’ordinariato nel 1878. sa Il primo lavoro stampato dal Pavesi, per quanto mi consta, è dell’anno: 1864, ed ha per titolo « Aracnidi di Pavia » (2). A questo lavoro il Pavesi fece seguire molti altri di argomento aracnologico poiche di questo argomento si occupò si può dire per tutto il periodo della sua vita scientifica. (1) 18 Dicembre 1865. (2) Notiz. nat, e chim. agron. sulla provincia di Pavia, — Pavia, 1864. Ecco l’elenco di questi lavori : — Araneidi italiani in collab. col Prof. G. Canestrini. — Atti Soc. Ital. Se. nat. XI, 1868. — Sull’atto della copulta della «Telragnalha extensa». — Ibidem., 1869. — Catalogo sistematico degli Araneidi italiani in collab. col. Pro- fessore G. Canestrini. — Arch. per la Zool. Anat. e Fisiol., 1870. — Aracnidi. —- Enciclop. med. ital. di Vallardi, vol. I, 1872. — Enumerazione dei Ragni dei dintorni di Pavia. — Atti Soc vali Sennpatsi XVI, 71873. — Catalogo sistematico dei Ragni del Canton Ticino, ecc. Ann. Mus. Civ. di Genova, vol. IV, 1873. — Sopra una nuova specie di Ragni, Nesticus speluncarum. — Ibid., 1873. — Note aranzologiche. — Catalogo dei Ragni di Capri. — Aggiunte all’enumerazione dei Ragni di Pavia. — Catalogo generale dei Ragni della Svizzera. — Elenco generale dei Ragni del Monferrato. Cenni sulle colorazioni e forme mimetiche utili nei Ragni. — Atti Soc. Ital. Sc. nat. XVIII, 1875. — Gli aracnidi turchi. — Ibidem. XIX, 1876. — Le prime crociere del «Violante». Risultati araneologici. — Ann. Mus. Civ. Genova VIII, 1876. — Sugli Aracnidi di Grecia. — Comunic. prevent. Rend. Istituto Lomb.M(7), A, 1877. È — Nuovi risultali araneologici delle crociere del « Violante ». — Ann. Mus. Civ. Genova XI, 1878. — Brevi molizie intorno ad aracnidi e miriapodi dell Agro ro- mano. — Ibidem., 1878. — Saggio di una fauna araneodlogica del Varesotto. — Atti Soc. TtallScmat XXL1379. ti — Studi sugli aracnidi africani. — I. Aracnidi di Tunisia. — Ann. Mus. Civ. di Genova XV, 1880. — Sulla istituzione di due nuovi generi di aracnidi. — Rend. Ist. Lomb. (8) XIII, 1880. no — Studi sugli aracnidi africani. — II Aracnidi di Inhambane. — Ann. Mus. Civ. Genova XVI, 1881. — Considerazioni sull Aracnofauna dell’ Abissinia. — Rend. Ist. Lomb. (2) XVI, 1883. — Studi sugli aracnidi africani. — III. Aracnidi del regno di Scioa. — Ann. Mus. Civ. XX Genova, 1883. — Materiali per lo studio della fauna tunisina. — Aracnidi, ibid., 1884: — Aracnidi critici di Bremi-Wolff. Boll. Soc. Ent. Ital. XVI, 1884, — Aracnidi vaccolli dal Conte Bourluiim ad Assab e Massaua, — | 4bid., 1885. — (b — — Controsservazioni ad un opuscolo recente di araneologia. — Ibid., XVII, 1885. — Esplorazione del Giuba del Cap. V. Bottego. — Aracnidi. — Ann. Mus. Civ. St. Nat. XV Genova, 1895. — Studi sugli aracnidi africani. — VII. Aracnidi della Somalia raccolti da L. Brichetti-Robecchi. — Boll. Scient. di Pavia XVII, 1895. — Viaggio del dott. Festa in Palestina e nel Libano. — Aracnidi. — Boll. Mus. Zool. e Anat. Comp. di Torino X, N. 216, 1895. — Aracnidi raccolti nell’alto Zambesi del rev. L. Jalla. — Ibid. SIL Nio27 1591897. — Studi sugli aracnidi africani. — IX. Aracnidi Somali e Galla raccolti dal Principe Ruspoli. — Ann. Mus. Civ. Genova XVIII, 1897. — Faune de la Roumanie. — Aracnides récueillies par M. Jacquet. — Bull. Soc. Sc. Bucarest VII, 1898. — Sugli aracnidi raccolti a Giava dal dott. Penzig nel 1895. — Boll. Sc. di Pavia XX, 1898. — Un nuovo nemastomide americano. — Rend. Ist. Lomb. (2) XXXII. 1899. Questi lavori, condotti con grande diligenza, fecero in breve cono- scere il Pavesi come valente aracnologo. Pietro Pavesi fin dai primi anni delle sue ricerche si occupò di studi intorno agli Elminti e di tratto in tratto pubblicò note intorno a questi animali. — Sulla trichinosi dì Ravecchia. — Rapp. al dipart. d’Igiene del Canton Ticino nel giornale la « Democrazia » di Bellinzona, N. 18 Feb- braio 1869. — Osservazioni critiche alla memoria di Battista Grassi e dei dot- torî Ernesto e Corrado Parona intorno all’ Anchilostoma duodenale. — Rend. Ist. Lomb. IV (2) XI, 1878. Sopra due elminti rari di rettili. — Ibid., 1881. — Trematode nuovo parassita d'un pesce fluviatile. — Ibid., 1881. = Quadro sinottico delle tenie umane. — Boll. Scient. di Pavia, 1889. — Arcaride incrostato nel guscio d'uovo di gallinaceo. — Bull. Soc. Romana Stor. nat., 1893. Nell'anno 1871 il Pavesi iniziò le serie delle sue pubblicazioni in- torno alla ittiologia con un lavoro intitolato: « Z pesci e la pesca nel Canton Ticino ». L’agricoltore. ticinese, Lugano 1871-73 e raggiunse in breve in questo campo grande e meritata rinomanza. L’opera sua, sopra- tutto dal punto di vista delle applicazioni, fu in Italia eflicacissima. — Contribuzione alla Storia naturale del genere Selache. — Ann. Mus. Civ. di Genova VI, 18374. — Di una Selache presa recentissimamente nel Mediterraneo li- gure., — Rend, Ist. Lomb. (2) X, 1877, Sa Spigolature nel Museo Zoologico di Pavia. — Gobitis larvata. — Ibid., 1877. — Seconda contribuzione alla morfologia e sistematica dei Se- lachi. — Ann. Mus. Civ. di Genova XII, 1878. — Cenni intorno ai pesci vivi e freschi ed in particolare sui maschi d’anguilla, osservati all’esposizione di Berlino. — Rend. lst. Lomb. (2) XIII, 1880. — Brani biologici di due celebrati pesci nostrali d’acque dolci. — Ibid., 1884 (2) XVII. — Le migrazioni del tonno. — Ibid. (2) XX, 1887. — La distribuzione dei pesci in Lombardia. — Conferenza per la Soc. Lombarda di Pesca. — Pavia 1896. — Un coregono nel Ticino. — Rend. Ist. Lomb. (2) XXXI, 1898. Fra le pubblicazioni sopradette sono in particolar modo da segnalarsi quelle che si riferiscono alle specie del genere Selache per l’impor- tanza delle notizie anatomiche e zoologiche che contengono. Del periodo di tempo che il Pavesi fu a Napoli col Prof. Panceri, sono due interessanti pubblicazioni: una « Intorno alla circolazione del sangue nel Pyrosoma ». — Rend. Accad. di Napoli XI, 1872 e l’altra « Sul ritmo delle pulsazioni del cuore nelle Salpe e annovera- zione delle specie che frequentano il golfo di Napoli ». — Napoli 1872. Ricordiamo ancora : | — I celenterati. — Enciclop. med. ital. Vallardi, 1875. — Di una spugna d’acqua dolce nuova per l’Italia. Rend. Ist. Lomb. (2) XIV, 1881. Durante il suo soggiorno a Napoli il Pavesi pubblicò in collabora- zione col Prof. Panceri « Catalogo sistematico del Gabinetto di Ana- tomia Comparata della R. Università di Napoli » Suppl. L — Napoli 1872. Il primo lavoro di argomento ornitologico venne dal Pavesi pubbli- cato nel 1874 ed ha per titolo « Intorno ad una nuova forma di tra- chea di Manucodia ». — Ann. Mus. Civ. di Genova VI, 1874. Di studi ornitologici il Pavesi si occupò poi per tutta la vita e venne successivamente pubblicando: — Studi anatomici sopra alcuni uccelli. — Ann. Mus. Civ. di Ge- nova, 1876. — Sulla prima e recentissima comparsa in Lombardia del Becca- fico di SR — Rend. Ist. Lomb. X, 1877. — A proposito di un uccello nuovo pal la fauna lombarda. — Ibid. (2) XI IL, 1379. — Uccelli rari occorsi ultimamente Dal pavese. — Ibid., 1881, .— Intorno ad una rarità ornitologica italiana. + Ibid., 1886. = Calendario ornitologico per la provincia di Pavia dall’estate 1886 alla primavera 1889, — Atti Soc. Ital, Sc. XXXII, 1889, de gione Idem. per l’anno 1889-90 — Boll. Scient. XII — Pavia, 1890 Idem. » 1890-93 — Ibidem. XV 1893 Idem. » 1893-95 — Ibidem. XVII 1895 Idem. » 1895-9097 — i“bidem. RI 1897 — Di un'altro uccello nuovo per la Lombardia e Calendario orni- tologico pavese pel 1897-98. — Ibid. XX, Pavia 1898. — L’uccel delle tempeste nel cuore d’Italia in « Avicula ». — Siena 1899. In tutti questi lavori vi sono osservazioni interessanti, coscienziose ed eseguite con grande cura. Pietro Pavesi pubblicò il suo primo lavoro intorno alla fauna pela- gica o d’alto lago nel 1877 col titolo: « Intorno all'esistenza della fauna pelagica o d'alto lago anche în Italia ». — Boll. Soc. Ent. Ital. 1877. « Fra coloro che primi si occuparono da noi dello studio dei laghi, dice il Vinciguerra (1), va ricordato il nome del mio illustre maestro, il Prof. Pietro Pavesi le cui ricerche iniziate circa venti anni fa e continuate indefessamente per oltre dieci anni, ebbero una grande e indiscutibile influenza nell’impulso dato a tale studio, e si devono con- siderare come il fondamento di tutte le indagini fatte in seguito sopra i laghi italiani. In base alle sue ricerche, specialmente indirizzate alla determinazione e allo studio della distribuzione degli organismi viventi che costituiscono la così detta /4una pelagica lacustre, della quale, egli pel primo, aveva segnalata l’esistenza in Italia, il Profes- sore Pavesi potè presentare alla Mostra geografica, che si tenne in occasione del terzo congresso geografico internazionale di Venezia (1881) una serie di importantissime Carte corologiche, che riscossero l’ap- provazione generale e procurarono all’autore la medaglia di seconda classe ». Sullo stesso argomento il Pavesi pubblicò i lavori seguenti : — Nuova serie di ricerche della fauna pelagica nei laghi italiani. — Rend. Ist. Lomb. (2) XII, 1879. — Ulteriori studi sulla fauna pelagica dei laghi italiani. — Ibid., 1879. — Larva curiosa di insetto in alto lago. — Ibid., 1881. — Escursione zoologica al lago di Toblino. — Atti Soc. Ital. Sc. nat. XXV, 1882. — Altra serie di ricerche e studi sulla fauna pelagica dei laghi italiani. — Atti Soc. Veneto Trentina Sc. Nat. VIII. — Padova, 1883. (1) Dell'opportunità di estendere gli studi limnologici a tutti i laghi ita- liani e dei metodi con cui condurli, — Atti del II Congresso geografico ita= liano, — Roma, 1895, MERI) LESS — Notizie batimetriche sui laghi d’Orta e d’Iseo. — Rend. Ist. Lombardo (2) XVIII, 1885. — Notes physiques e biologiques sur trois petits lacs du bassin Tessinois. — Arch. Sc. phys. Bibl. univ. (3) XXII. — Genève, 1889. — La vita nei laghi. — Diss. inaug. dell’anno accad. in Ann. R. Univ. Pavia, 1889-90. — Pavia 1890. — Rapporto della Commissione pel premio Cagnola sul tema: Mo- nografia fisica e biologica d’uno dei maggiori laghi insubrici. — Rend. Ist. Lomb. (2) XXIV, 1891. — I viventi nelle Acque albule. — Italia giovane VIL — Mi- lano 1892. — Carte fisiche di laghi italiani ad uso del piscicultore. — Mi- lano, 1894. Sono ancora da ricordarsi i seguenti lavori del Pavesi di mole e di importanza varia ma che tutti racchiudono qualche cosa di inte- ressante e di utile per la scienza. — Sopra alcuni uccelli albini osservati a Lugano nel 1869. — Atti Soc. Ital. Sc. Nat. — Milano 1869. — Su di un vitello mostruoso. — Bull. Ass. natur. e med. di Na- poli, I, 1870. — Sull’albinismo nei batraci. — Rend. Ist. Lomb. (2) XII, 1879. — Considerazioni sopra nuovi casi di cecità parziale negli aracnidi. — Ibid. XIV, 1881. — Toradelfia di uno scorpione. — lbid., Milano, 1881. — Un ibrido naturale di Anas boscas e Chandelasmus strepeus ucciso nel pavese. — Bull. Soc. Vent. Trent. Sc. Nat. V. — Padova 1893. — Curioso metacromatismo in anguilla. — Rend. Ist. Lomb. (2) XXVII, 1894. — Sull’importanza del melanismo negli uccelli. — Atti Accad. Rover. degli Agrati (3 I. — Rovereto, 1895. — Intorno ad un altro caso di emiteria per accrescimento degli incisivi di lepre. — Boll. Scient. XVII — Pavia, 1895. — Cenni su di un orso ucciso nei Grigioni. — Gazzetta Ticinese. Lugano, N. 257, 1870. — Materiali per una fauna del Canton Ticino. — Atti Soc. Ital. Sc. Nat. XVI, 1873. — Rimembranze di una corsa al Piccolo San Bernardo. — In nozze Dott. Rina Monti e Ing. Augusto Stella. — Pavia, 1903. — Esquisse d’une Faune Valdòtaine. — Atti Soc. Ital. Sc. Nat. XLIII, 1904. — I Chirotteri. — Enciclop. med. Vallardi, + Milano 1875. — Marsupiali. — Ibid., 1876. è Monotremi, — Ibid., 1878, — 10 — — Molluschi. — Ibid., 1878. — Spigolature nel Museo Zoologico di Pavia. - Il Triton Blasti. — Rend. Ist. Lomb. (2) X. — Milano, 1877. — Intorno ai risultati di escursioni zoologiche nel territorio di Varese. — Rend. Soc. Ent. Ital., 1878. — Lettera entomologica. — Bull. Agricol. N. 29. — Milano 1879. — Vertebrati della provincia di Pavia interessanti la pesca. — Catal. espos. gen. di Berlino. —- Firenze, 1880. — Danni prodotti dagli animali alle produzioni agrarie. — Monogr. del circond. di Pavia di B. Arnaboldi. — Pavia, 1880. — Prime linee di uno studio zoologico delle nostre acque mine- rali. — Rend. Ist. Lomb. (2) XIV. — Milano, 1881. — Lettera di zoologia applicata. — Bull. di Agricoltura. — 1882, Milano. — Rapporto della Commissione pel premio Cagnola sul tema: La fauna nivale, ecc. — Rend. Ist. Lomb. (2) XlI. — Milano, 1889. — Collezioni Brichetti Robecchi nel 1890. — Lettera, Boll. Soc. geogr. ital., 1892. — Sul Branchiurus di Viviani e considerazioni generali onoma- stiche. — Boll. scient. XIV. — Pavia, 1892. — Pro agricoltura. — Gli insetti dei prati. « La provincia Pa- vese », 1894. — Riassunto degli studi sulle raccolte zoologiche in Robecchi- Brichetti « Somalia e Benadir ». — App. II. — Milano, 1899. — Doni al gabinetto di Storia naturale del Liceo di Lugano. — Gazzetta ticinese. N. 100, 1871. — Il gabinetto di Storia naturale del Liceo di Lugano. — Ibid., 1871. — Museo marittimo « Il patriotta di Pavia ». — 30 agosto 1876. - * *% Pietro Pavesi dedicò una parte importante della sua attività allo studio delle questioni riguardanti la caccia, la pesca e la piscicultura e in questo campo acquistò in breve una competenza al tutto parti- colare, tanto che l’opera sua illuminata venne spesso richiesta da Enti scientifici, da privati e dal Governo. Nell’anno 1877, venne nominato membro della Giunta Provinciale di pesca di Pavia; nel 1880 il Governo lo nominò « Commissario ita- liano all’ Esposizione internazionale di pesca di Berlino. Nell’anno 1880 fu « Delegato italiano » per la convenzione di pesca colla Svizzera e nell’anno 1883 per la convenzione con l’Austria; sulla pesca nel lago di Garda, dall'anno 1890 al 1892 fu presidente della Società dei cac- ciatori pavesi, ecc. 2 Numerose sono le pubblicazioni del Pavesi riguardanti la caccia, la pesca e la piscicultura. — Contro la pesca dei bianchetti. — Atti Soc. Ital. Sc. Nat. XVIII, 1875. — Relazione della sottocommissione per la pesca d’acqua dolce. — Ann. Minist. Indus. comm. — Roma, 1879. — Il regolamento sulla pesca. — « Il Secolo ». — Agosto 1879. — Relazione e proposte intorno ad una convenzione fra l’Italia e la Svizzera sulla pesca nelle acque comuni ai due stati. — Ann. Minist. Ind. e Comm. N. 22. — Roma, 1880. — Piscicultura, lettera sullo stabilimento di Torbole « Raccoglitore di Rovereto » XIII, N. 137. — 1880, Rovereto. Relazione (in collab. col Prof. Issel e Avv. Venini) sopra i temi seguenti: Esame delle osservazioni al progetto di regolamento appli- cabile nelle acque di confine fra l’Italia e la Svizzera. — Sulla vali- dità delle discipline stabilite dal motu proprio di Pio VII per la pesca nel lago Trasimeno. — Istanze e proposte per la modificazione di al- cune disposizioni del regolamento della pesca fluviale e lacuale. — Atti Commiss. consult. per la pesca. — Roma, 1881. — L'ultima sementa di pesci nei nostri laghi. — Rend. Ist. Lomb. (2) XIV, 1881. — Ancora sulla sementa di pesci nei nostri laghi. — Ibid., 1881. — Relazioni sopra temi di legislazioni riguardanti la pesca. — Ann. Minist. Industr. Comm. — Roma. 1882 e 1884. — Pesca fluviale e lacustre. — Piscicultura. — Idem., 1882. — Conferenza di piscicultura in Fiumelatte. — Bull. Agvic. — Mi- lano, 1885. — Che ne è stato dei miei pesciolini. — Atti Soc. Ital. Sc. Nat XXVIII. — Milano, 1886. — Stazioni di piscicultura nella Media ed Alta Italia. — Ann. di Agricolt. — Roma, 1886. — Progetto di aggiunte alla convenzione fra l’Italia e la Svizzera per la pesca nelle acque comuni ai due stati. — Ann. di Agric. — Roma, 1887. — Piscicultura. — Boll. dell’Agricolt. — Milano, 1887. — Caccia e pesca. — « Gara Ginnica ». — I. Pavia, 1887. — Caccia. — « Provincia pavese ». — Anno 18. N. 93, 1887. — L’industria del tonno. — Relaz. alla Commissione Reale per le tonnare. — Volume di 354 in 4° con 6 tavole e carte. — Roma, 1889; È questa un’opera di molta importanza e che fa onore al nostro compianto naturalista. — Per la caccia. — Corriere ticinese. — Anno 6. N. 10, 1890. — Sulla proposta istituzione d’una sezione ornitologica-cinegetica del Comizio agrario, — Boll. Comm, Agr. — Pavia, 1898, = [a Pietro Pavesi scrisse anche numerose biografie di naturalisti de- fanti, e si occupò, sopratutto negli ultimi anni della sua vita, di ri- cerche storiche riguardanti la città di Pavia; anche in questo nuovo campo di attività seppe col suo ingegno farsi meritamente apprezzare e la R. Deputazione di Storia Patria di Torino lo accolse fra i suoi membri corrispondenti. — Dei meriti scientifici del Prof. Paolo Panceri. — Atti Soc. Ital. Sec Nat S1870 -— Il Prof. Cornalia a Pavia. — «Il patriotta ». — Anno 19. 1882. Num. 75. — Ai funebri del Dott. fisico Angelo Maestri. « Corriere ticinese. — N. 46, 1889. — Commemorazione del conte A. P. Ninni. — Bull. Soc. Venet. Trent, Sc. Nat, V,:1892. — Ai funebri del Cav. Teodoro Prada. — Pavia, 1892. — Per Ulisse Rosati. « Provincia pavese ». — Gennaio 1893. — Il Dottor Antonio Modesti. « Corriere ticinese ». — Anno 9. N. 79, — Pavia, 1893. — In occasione delle onoranze a Cristoforo Colombo. — Pavia, 1892. — Per Raffaello e Alfonso Zoja. « Provincia pavese ». — N. 119, 1896. — In morte di Ottorino Zucca. « Gazzetta pavese ». — N. 19, 1898. — Necrologia del Dott. Eugenio Bettoni. — Rend. Ist. Lomb. (2) XXXI, 1898. — Il prospetto delle lezioni di Spallanzani; scritto da lui mede- simo. — Bull. Sc. XXI. — Pavia, 1899. — Il crimine scientifico Spallanzani giudicato. -- Rend. Ist. Lomb, (2) XXXII, 1899. — Sul Prof. Cav. Leopoldo Maggi. — Orazione funebre. — Boll. dei Mus. di Zool. e Anat. Comp. di Torino, vol. XX. N. 489. — Ordini e statuti del Paratico dei pescatori di Pavia, pubblicati ed annotati. — Boll. storico pavese. — I. Pavia, 1894. — Il ponte Lusertino. — Monografia. — Strenna della provincia pavese. — Pavia, 1895. — La strada delle catene. — Ann. Univers. di Pavia, 1897. — Le fortificazioni spagnuole di Pavia. « Provincia pavese ». — 20 Giugno 1897. — Il canale della Malora. — Idem., 27-28 Agosto 1897. — Il Bordello di Pavia dal XIV al XVII secolo ed i soccorsi di S. Simone e S. Margherita. — Mem. Ist. Lomb., vol. XX, 1897. — Le fiere di Pavia. « Regisole », « Gazzetta pavese (2). — Pavia, 1898, sa TRE — I tre bastioni. — Ibidem. N. 4 a 10, 1898, — A Sant'Agostino. — Ibidem. N. 27, 1898. — La sede del Ricreatorio laico. — Numero unico XX Settembre, — Pavia, 1898. — Un’altra pagina di Storia dell’ Università pavese. — Discorso inaugurale dell’ Università per l’anno 1905. — Ann. R. Università di Pavia, 1906. — Vittor Fatio. — Cenno necrologico. — Rend. Ist. Lomb. (2) XXXIX; 1906. — Discorso di apertura del convegno dell’ Unione Zoologica italiana a Bologna. — Monitore Zoolog. XI, 1900. — L’abate Spallanzani a Pavia. — Memorie Soc. It. Sc. Nat. VI, 1901. Tralascio dal menzionare le numerose relazioni sopra argomenti vari di interesse cittadino che il Pavesi pubblicò nella sua qualità di R. Commissario e di Sindaco della città di Pavia o come membro re- latore di commissioni diverse, o di congressi, le quali attestano dell’at- tività grande e della versatilità dell’ingegno suo, e così pure non menzionerò i discorsi dal Pavesi pronunciati in occasioni di funzioni pubbliche che le sue cariche chiamavano a presiedere. Farò tuttavia un’eccezione per una pubblicazione intitolata: « Ai congressi anato- mico tedesco e zoologico italiano e nelle feste inaugurali del monu- mento ai Cairoli. Scritti e parole del Sindaco di Pavia. Pavia, 1900 » e riferirò la chiusa bellissima del discorso dal Pavesi pronunciato nell’occasione dell’inaugurazione del monumento ai fratelli Cairoli coll’intervento di Sua Altezza il Duca d’Aosta, rappresentante S. M. il Re d’Italia: « Altezza Reale! « Soldati nell’esercito piemontese od italiano, militi o capi d’invitte « schiere garibaldine, i Cairoli risposero al motto « Italia e Vittorio « Emanuele » che fecero la Nazione una, indipendente e libera >». « Signori ! « Essi furono, sono, l’orgoglio di Pavia, il pegno di sincerità e sal- « dezza d’affetti, che legano tutte le città sorelle ». « Inchiniamoci dinnanzi a sì fulgido esempio di fede negli ideali « democratici, di virtù civili, di sacrificio insuperato ». * USS Pietro Pavesi, dai colleghi chiamato al Rettorato dell’ Università e alla presidenza della facoltà di scienze, fu per la stima grande in cui era tenuto nominato dai suoi concittadini consigliere comunale di — 3 Pavia nel 1891 e rieletto ripetutamente fino al 1897, anno in cui ri- nunciò alla carica. Egli fu assessore effettivo per l'istruzione, Regio Commissario straordinario del comune di Pavia nel 1893 e sindaco dal 1899 al 1903, Consigliere provinciale dal 1891 al 1895. Presidente della Società ginnastica, della Società dei Bagni pubblici, della So- cietà di cremazione, ecc. ecc, i In tutte queste molteplici cariche portò, come dice molto bene Edoardo Imperati (1), sempre e dovunque la sua schietta buona fede e la sua grande sincerità, tanto è vero che era amato da tutti, e din- nanzi a lui s’inchinavano anche coloro che da lui dissentivano. . Il Consiglio comunale di Pavia il giorno 27 Dicembre 1893, votò il seguente ordine del giorno: « Il Consiglio comunale applaude all'opera solerta, imparziale, e disinteressata del R. Commissario straordinario Prof. Comm. Pietro Pavesi e per la medesima esprime al benemerito cittadino la sua riconoscenza ». Pietro Pavesi venne insignito di numerose onorificenze: Grand’uf- ficiale della Corona d’Italia, Ufficiale dei SS. Maurizio e Lazzaro, Com- mendatore del Niscian Iftikar, Commendatore dell’I. R. Ordine di Francesco Giuseppe, ecc. ed inoltre riportò numerose medaglie e di- plomi per le collezioni e pubblicazioni sue nelle varie esposizioni alle quali egli le aveva presentate. Il Reale Istituto Lombardo di Scienze e lettere, la R. Accademia delle Scienze di Bologna, l'Accademia degli Agiati di Rovereto, la Società Zoologica Botanica di Vienna, la Società Veneto Trentina di Scienze naturali, la Società Fisico-medica di Wurzburg, la Società dei Naturalisti di Modena, la Società Elvetica di Scienze naturali, l'Ateneo di Brescia, la Società agricola-forestale Ticinese, il Museo Civico di Rovereto, la Società Lombarda per la pesca e l’acquicultura, la Società Giuseppe Ragazzoni di Brescia, il Circolo speleologico di Udine, la R. Deputazione di Storia Patria di Torino, ecc. nominarono il Pavesi loro socio effettivo od onorario. * x * Giovanni Canestrini nel suo libro: « Per l’evoluzione, recensioni e studi » (2) annovera il Pavesi fra gli evoluzionisti italiani: egli dice: « Non mi consta che il Pavesi abbia scritto ex professo intorno alla teoria dell'evoluzione, ma da molti suoi scritti apparisce ch'egli è perfettamente nel nostro ordine d’idee. L'introduzione al catalogo degli (1) Necrologio del Grand’Ufficiale Comm. Pietro Pavesi. — Rivista Ita- liana di Scienze naturali. — XXVII, N. 7-8, 1907. Siena. (2) Unione tipografico editrice, — Torino, 1894, pag. 182. — 15 — araneidi italiani pubblicato da noi due nel 1868 è scritto dal punto di vista evoluzionistico; eguale indirizzo mostrano alcuni suoi scritti d’indole popolare, ad esempio quello sui monotremi, inserito nel 1878 nell’ Enciclopedia medica italiana, nel quale considera questi animali come un tipo ornitoide di mammiferi « o il vero anello di congiunzione fra le due classi di vertebrati (uccelli e mammiferi) ». A questo proposito aggiungerò che lo scritto del Pavesi :,e Cenni sulle colorazioni e forme mimetiche utili nei ragni » (Atti della Soc. Ital. di Scienze naturali, XVIII, 1875) rivela chiaramente in lui un seguace delle idee di Wallace e di Darwin. Nei discorsi che ripetute volte ebbi occasione di tenere con Lui, mi si rivelò sempre evoluzio- nista convinto; ma rifuggente dalle conclusioni avventate o precipitate. Pietro Pavesi, oratore vivacissimo, sapeva rendere proficue ed at- traenti le sue lezioni; soleva far uso di certe locuzioni e giri di frase al tutto personali, che fermavano l’attenzione dell’uditorio e lo tene- vano a lui piacevolmente avvinto. — Fu amantissimo dei giovani ai quali sapeva comunicare il suo entusiasmo per la ricerca e lo studio del vero. I giovani lo ricambiavano di pari affetto. La morte di Pietro Pavesi è perdita grave non solo per l’Ateneo pavese, ma per la Scienza Italiana. « Pietro Pavesi, scrive giustamente « Edoardo Bonardi (1), fu uno dei più insigni biologi italiani, non solo, « ma occupante un posto affatto speciale fra i biologi, a motivo di « singolari e preziose qualità della sua mente ». Onore alla sua memoria. (1) Op. citat. AM AO e n° 19." uo, A n ì J sl L'A Pola LI : si RIA, de fa | i STR von a eri ì AIR, È izle Pi | 4° è MSA, » i ut Leno podi RIA Ta lib atta x, M i "ISS tina toga. ara da af stia ert anrgo, od erspti o fari i oe DIR piayia RO Le gio Di STAI luo pp nani = il TUTTA RURZETITO nti Xi 0 Via ip ip d, FOAUET, ila i na van ninna aialurigngnatt cibo odi d suitotia strie i stiottim og A tait so hot s, bg buco) tr if I: DA, bi 199 s }4) Mia {ya ii dl wo spnrizne. 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