m m. ;^v* .^V ^ -Ce : K'C (Cri, - -■■ «: ^^H : '■ ^"C ^^1 '•■■ < ■ ^^1 - ce ^^1 . ^^ ^ ^H ^> ve , ^^1 C'- <<:- ^^1 ce ■ e A r ^^1 ce . ^^1 C( , ^^1 <:<: ^^1 ^C V ^^1 "- e ^^H <:r\:r^ ^ et': c rr L, Cv Ce 4Gr : C5s e < f ce C^' c US ■^^ ' <: <: < C^ C C e <:' - «-'^ e . ^' X' << e ce <^c ^'' < <- < ce ce ^bi^ e Ce <^ V e .' Ce C' e < e e ( < < e e"' t'_ < < «1 t»\-. .. „ BULLETTINO 0 ^^. SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA ANNO VENTISETTESIMO FIRENZE TIPOGEAFIA DI M. RICCI Via S. Gallo, N. 31. 1895 0 u SOCIETÀ ENTCniOLOGICA ITALIANA Processi verbali delle adunanze tenute nell'anno 1895. Adunanza ordinaria del dì 24 Marzo. Presidenza: Prof. Targioiii Tozzettì Ad. (Seduta privata) Il Segretario riferisce ai Soci che nella discussione tenuta nel- l'Adunanza di Comitato del giorno 8 Marzo si trattò dello stato eco- nomico della società, di alcune proposte atte a diminuire le spese di pubblicazione e di riportare alla passività dell'anno 1895 la spesa del 3.° e 4." trimestre venuti alla luce nel Marzo di que- st'anno. Avverte poi che il Presidente propose di tenere le adu- nanze anche nei giorni 28 Aprile, 26 Maggio, e 13 Giugno. Il Presidente apre la discussione su alcune proposte ventilate nella Adunanza precedente e il Segretario annuncia che, ottem- perando al desiderio del Comitato, fece pratiche presso la Tipo- grafia Pellas per conoscere il costo di ciascun foglio di stampa del Bidlettino che sarebbe ridotto a L. 40 per ogni 16 pagine, purché la tiratura si limitasse a 300 copie e con una carta meno di lusso. Nel detto prezzo sarebbe compresa la copertina di 4 fascicoli all'anno e ne sarebbero escluse le fascie di spedi- zione. Quanto agli estratti, una forte riduzione sarebbe pure con- cessa in base al prezzo di L. 6 per 100 copie di un foglio di stam'pa e di L. 4 per ogni foglio in più. Verrebbe però evitata la scompaginazione delle memorie. Il Presidente e i soci discutono le proposte suaccennate e si stabilisce di accettarle concedendo però il diritto di priorità alla Tipografia Ricci, che ora stampa il Bidlettino, qualora essa inten- desse accettare la diminuzione di prezzo proposta dalla Tipografia Pellas. Il socio Carobbi è d'opinione che altri mezzi devonsi attuare per migliorare lo stato economico della Società e vorrebbe che si stabilissero norme fisse per limitar le pubblicazioni evitando di sobbarcarsi alle forti spese derivanti dalla pubblicazione di memorie troppo voluminose. Il Presidente si dichiara contrario a prendere impegni a ^^r/oH e cita i motivi e dopo replica del socio Carobbi e considerazioni del Segretario, stabilisce che nel caso di pubblicazioni troppo voluminose si chiederà il parere del Consiglio d'Amministrazione. Il Segretario comunica una lettera del Ministero di Industria, Agricoltura e Commercio colla quale si annuncia che detto Mi- nistero a cominciare dall'anno corrente si abbona a sole 10 copie del B'ullettino. Il Presidente risponde che provvedere in modo che la Società non ne risenta troppo danno. Stante la malattia del Sindaco Carobbi, il Segretario avverte che non si potè finora approvare il Bilancio dello' scorso anno. Si procede quindi alla nomina a soci effettivi dei Signori Fi- lippo Silvestri e H. W. Brolemann su proposte del Socio Dot- tore Gestro e del Segretario: vengono entrambi eletti ad una- nimità. (Seduta pubblica) Il Socio Bargagli presenta alcuni esemplari di Cocciniglie che vengono determinate dal Presidente e messe a disposizione del Dott. Del Guercio. Carobbi parla delle cure eseguite suWEvonimus japonica contro i danni delle Cocciniglie mediante l'uso delle soluzioni di sapone e dei buoni risultati avuti. Aggiungono considerazioni il Presi- dente, il Dott, Del Guercio e il Prof. Stefanelli. Questo ultimo presenta alcuni preparati relativi alla nota se- guente: APPUNTI SULLA VANESSA EGEA CR. Nei Materiali per la Fauna lepiclotterologica della Sicilia,* i signori Francesco Minà-Palumbo e Luigi Failla-Tedaldi, dopo avere indicata a pag. 30 la Vanessa Egea Cr. tipica, citano a pag. 31 col nome ./. album Esp., preceduto dall'abbreviazione aò. (aber- EATio), quella forma secondaria di detta specie che ha la pagina ' Palermo, stabilimento tipografico Virzi, 1889. inferiore delle ali intensamente bruna. Rammentato il carattere fondamentale della medesima e la stagione in cui essa ti'ovasi, aggiungono: « La var. autumnalis del prof. Stefanelli deve pas- sare in sinonimia sotto questo nome ». Tale avvertenza è giustissima. Al nome usato dall' Esper spetta, perchè di gran lunga anteriore, la preferenza sull'altro di cui mi valsi molti anni addietro per designare lo stesso lepidottero, che allora, per difetto di materiale librario da consultare, credetti sfuggito all'attenzione degli autori classici. Ma se appieno concordo coi due naturalisti siciliani rispetto alla trascritta rettificazione sinonimica, non posso egualmente con- venire con loro e con altri, tra i quali il dott. Staiidinger,' che la modificazione in discorso della Vanessa Egea Or. debbasi con- siderare come un' aberrazione o varietà accidentale. Essa è, in- vece, e ne ho piena certezza, una costante varief' o forma secon- daria, corrispondente alla seconda generazione doli' insetto, com'è la Vanessa Prorsa di fronte alla Vanessa Levana Lin. tipica. In- fatti (almeno nell'Italia centrale) tutti gl'individui estivi hanno il disotto delle ali color legno chiaro, e tutti quelli autunnali lo hanno di un bruno molto cupo q, in certi plinti, addirittura nereggiante. In più di venticinque anni di pazienti ricerche non mi è avvenuto d'imbattermi in una sola eccezione a questa regola. E si noti che in si lungo periodo di tempo son riuscito a raccogliere parecchie centinaia di Egea, sia nei mesi d'estate e sia in quelli di autunno. Nella Vanessa Egea Cr. abbiamo dunque un bel caso di co- stante dimorfismo di stagione, da annoverarsi tra i più cospi- cui che sieno stati finora osservati pei" Ropaloceri della fauna europea." Da questo emerge che alla indicazione Vanessa Egea Cr. var. autumnalis Stefanelli e all'altra Vanessa Egea Cr. ab. J. album Esp. ' Catalog der Lepidopteren des Europaeisclien Faunengehiets . — Dre- sden, 1871, pag. 16. ' Quanto ho qui accennato conferma e al tempo stesso riduce a migliore espressione ciò che nel 1869 scrissi al § 76 (Ropaloceri) del mio Catalogo illustrativo dei lepidotteri toscani, — ciò che vari anni dopo dissi in pro- posito in una comunicazione orale fatta alla Società Entomologica Italiana 4 devesi sostituire la seguente; Vanessa Egea Cr. (gen. II) var, J. album Esp., che si può inoltre completare cosi: Vanessa Egea Cr. J. album Esp. (gen. II) var. \ utumnalis Stefanelli. * * * E giacché l'occasione mi ha tratto a parlar nuovamente della Vanessa Egea, aggiungerò qualche altra cosa che gioverà per la storia di questo lepidottero, in quanto attiene alle diverse par- venze che assume nel suo ultimo stadio di vita. La var. J. album ha pur nel disopra delle ali caratteri distin- tivi assai appariscenti, sebbene molto meno spiccati di quello che domina in tutta la pagina inferiore. Ciò non fu avvertito da pa- recchi tra i principali autori di speciologia, o venne notato in modo alquanto imperfetto. Non sarà dunque inopportuno, per comodo di qualche lettore, un cenno descrittivo che indichi con esattezza quali sono i detti caratteri. Al disopra l'Egea autunnale principalmente distinguesi da quella estiva: 1." pel colore del fondo molto più carico in tutte e quattro le ali; 2.° per una larga fascia di un lionato scuro, che dall'angolo superiore all'angolo anale segue il margine delle seconde ali, in- cludendo cinque e di rado sei piccole macchie di un giallastro vivace, disposte in serie lineare. Inoltre la grandezza totale dell'insetto è, in generale, un poco inferiore a quella che suole avere quando proviene dalla I ge- nerazione, e la dentellatura marginale delle sue ali è quasi sempre più sviluppata. sul dimorfismo delle farfalle diurne, — e, in fine, anche ciò che avvertì (anno 1885) l'egregio ingegnere Antonio Curò nel suo pregevole Catalogo dei lepidotteri d' Italia al paragrafo della V. Egea. * * * In generale, il passaggio dalla forma tipica all' autunnale non avviene per gradi, ma tutto ad un tratto, allorché scompaiono gli ultimi rappresentanti della I generazione ed incominciano a sviluppare quelli della II. Tuttavia, in qualche annata, ho trovato sul finir dell'estate alcuni individui con caratteri in- termedi, come talvolta accade per la Vanessa Levana Lin., la quale dà allora 1' ab. Porima 0., che si ottiene anche artificial- mente, esponendo per un certo tempo ad una bassa temperatura le crisalidi destinate a fornire gì' insetti perfetti estivi. Riguardo all' origine dei detti individui debbo limitarmi ad esporre due ipotesi, mancando (per quanto almeno è a mia cogni- zione) sufiScienti dati per un sicuro giudizio. Può darsi che essi sieno gli ultimi rappresentanti della I ge- nerazione, venuti in luce con molto ritardo per cause accidentali che operarono o sulle larve, o sulle crisalidi, o su quelle e su queste. Ma può anche darsi (e ciò, a motivo di certi indizi, mi par più probabile) eh' essi sieno, invece, un anticipato prodotto della II generazione, parzialmente influenzata da particolari cir- costanze acceleratrici pel finale sviluppo dell' insetto. In questa incertezza, sarebbe desiderabile che nuove indagini venisser fatte in proposito, non trascurando di tentare l'esperi- mento per ottenere artificialmente la modificazione intermedia del- VEgea^ come, secondo il Weismann, si ottiene quella della V. Le- vana. * * * Dirò in fine che alcune osservazioni fatte di tanto in tanto nei giardini, nei campi e nei luoghi incolti, m' inducono a credere che al cangiamento di colorito che subisce dall'estate all'autunno il disotto della Vanessa Egea corrisponda una differenza d'istinto, mercè la quale, giovandosi della rassomiglianza protettiva, essa riesca a evitare il pericolo di essere aggredita da altri animali (massime dagli uccelli) allorché trovasi in stato di riposo asso- luto, ossia con le ali di destra sovrapposte a quelle di sinistra. Ho più volte notato che gì' individui della I generazione so- gliono posarsi a lungo (sia quando il sole, durante la mattinata, riman coperto dalle nubi, e sia all' approssimarsi della sera) sul peduncolo di certi fiori, sul caule o sui ramoscelli di alcune piante, sulla nuda terra, o sui muri di colore non molto scuro. Con fa- 6 cilità sfuggono allora allo sguardo, sembrando a prima giunta foglie ingiallite o secche, delle quali imitano con discreta appros- simazione r aspetto pei colori e per le sinuosità e dentellature marginali delle ali. Nell'autunno poi ho ripetutamente veduto che la farfalla pre- dilige pel rijyoso assoluto i tronchi di grossi alberi a scorza bruna e screpolata, i pedali di vecchie viti, i travicelli di antiche tettoie anneriti dalle intemperie, i muri o le pietre isolate a tinta molto fosca, ecc. Per questa preferenza la rassomiglianza e la illu- sione occultatrice che ne deriva resultano assai più perfette che nella estate; il qual fatto coincide col maggiore pericolo che so- vrasta all' insetto a motivo del sopraggiungere, in aumento a quelli stazionari, di molti e non di rado moltissimi uccelli di passo. Talvolta per la pagina inferiore delle sue ali il lepidot- tero agguaglia si fedelmente l'apparenza del corpo su cui si trova, che, non essendone in precedenza avvertiti, con difficoltà si rie- sce a scoprirlo anche guardando da breve distanza. Quando, per, esempio, è posato sul tronco di certi alberi o sul pedale di annose viti, sembra proprio, pel colore dominante e per le striature che lo attraversano, un pezzo di scorza appartenente alla pianta, uscito, come assai di sovente avviene, dalla normale sua posi- zione. Ma queste osservazioni, frutto di un primo saggio di studio a cui sfavorevoli circostanze furono spesso d'inciampo, sarà bene che vengano sottoposte alla prova di nuove, più prolungate e più regolari indagini, che con speciale premura raccomando a quei giovani lepidotterofili che hanno la sorte di potere attendere con buon corredo di cultura scientifica, con piena serenità di mente e con grande larghezza di tempo disponibile, a geniali oc- cupazioni. Il Presidente ringrazia i soci delle loro comunicazioni e scioglie la seduta. Il Segretario degli Atti A. Senna. V." Il Presidente Targioni Tozzetti Ad. Adunanza generale del 28 Aprile 1895. Presidenza: Targioiiì Tozzetti Ad. Il Segretario legge il verbale della seduta precedente il quale è approvato dopo alcune osservazioni del Presidente. In sostituzione del Tesoriere Conte Passerini, che scusasi di non poter intervenire alla seduta, il Segretario comunica il Bi- lancio consuntivo del 1894, il quale chiudesi con un'attività di L. 25 circa, stante la girata al consuntivo del 1895 della spesa del 3.° e 4." fascicolo che vennero alla luce nello scorso marzo. Il Bilancio si trasmise regolarmente ai sindaci Sig. Della Torre e Carobbi i quali l'approvano. OS on ■»— 1 o !Z5 o -=11 > r^ M W to a co ^ Ph .rt • ""^ ■pq ^^ M „ ctì " ■HO rw ^ P_j g Kl ^' ^ Cd arfe^ Jtq O > 'o ^ s^ 05 o f;^ (l* o SO' |2) cS Cri,-, "i- o ffl O Eh 5 ^ •^ fi &i ui in ^ è M ^^ .i:; ^ ti o fS M p^ !> P> k > p. > vA O . 2 o3 I 15 , ^ o ® ©^ o •2 © ^ ^- ■ rH C3 03 03 03 VI o3 o S^ g^ 03 43 '^ '^ © ' 00^ I ìH .rH CS ! --0 03 ! -r; 03 03 : © cS o3 tì tì S 8gpq 5 fi > > t^- M K M M t> ti w e» tn r/) i-i o •fH 'M o tn M H o *— 1 M h3 o O ^ Fk «S ^ H H U (D O -a H h £ a o a o pj ^ e > C > H <1 H zr H <1 < Onorevole Signor Presidente della Società Entomologica Italiana Firenze. Il sottoscritto Sindaco della Società rimette alla S. Vostra il bilancio consuntivo per l'anno 1894. Meritano encomio il nostro Cassiere, Sig. Oreste Mancini, per la perfetta tenuta dei conti, e il nostro Tesoriere, Conte Napo- leone Passerini, il quale riesce ogni anno a realizzare delle quote arretrate. Il bilancio si chiude con un avanzo di L. 25 che per quanto piccolo dimostra la solerzia dei nostri amministratori. Con perfetta stima mi sottoscrivo della S. Vostra Devotissimo C. E. Della Toere. Onorevole Signor Presidente della Società Entomologica Italia,na Firenze. Il sottoscritto, non essendosi trovato imito al Sig. C. E. Della Torre per l'esame del bilancio consuntivo della Società Entomo- logica Italiana dell'anno 1894, ora per sua parte separatamente dichiai'a di avere verificato sui documenti trasmessi dall'UfiScio di Presidenza la perfetta regolarità delle varie entrate e spese indicate nel bilancio medesimo. Per la qual cosa Egli pure pro- pone ai consoci l'approvazione del bilancio stesso. Devotissimo GrIUSEPPE CaROBBI. Il Segretario presenta il bilancio preventivo dell'anno 1895 il quale si chiude con un'attività di L, 217 avvertendo ch'esso è redatto in base al capitolato esistente colla tipografia Ricci e non in base al nuovo contratto che si discuterà in seguito e, se ap- provato, andrà in vigore col venturo anno 1896. Dopo alcune os- servazioni del Presidente e del Prof. Stefanelli, il bilancio è ap- provato. Il Segretario annuncia che la Tipografia Ricci gl'indirizzo una lettera nella quale dichiara di accettare le proposte della Società 10 malgrado le forti riduzioni domandate, e legge i nuovi patti che sono i seguenti: 1." La tiratura del BìiUettino sarà ridotta a 300 esemplari, invece di 350; 2." Il prezzo per ogni foglio di stampa di pag. 16 sarà di L. 40. In questo è compresa la Coperta e la legatura dei fasci- coli, i quali però non potranno essere più di 4 all'anno. È esclusa la fascia stampata, la quale sarà calcolata a L. 3 per ogni fascicolo ; 8." Quanto alla Carta della Coperta e del Testo del Bullet- tino, la Tipografia prende impegno di fornirla uguale a quella del Bnllettino della Società Botanica; 4.° La giustezza della pagina e la variabilità dei caratteri sarà mantenuta come al presente ; 5." Anche i Rendiconti delle Adunanze, unitamente alle brevi comunicazioni, verranno calcolati a L. 40 il foglio di stampa di pag. 16, compresa la Copertina, la quale sarà stampata sol- tanto nella prima pagina; 6.° La tiratura dei detti Rendiconti delle Adunanze ecc. sarà ridotta allo stesso numero del Bullettino, cioè a copie 300; 7." Gfli Estratti, tanto dal Bullettino, come dai Resoconti, saranno calcolati in base alla seguente TARIFFA: Copie 50 75 100 Per 4 pagine L. 2,50 2,75 3,00 » 8 » » 3,00 3,50 4,00 » 12 » » 3,50 4,25 5,00 » 16 » » 4,00 5,00 6,00 Per ogni foglio di 16 pag. in più » 3,50 3,75 4,00 Nei detti prezzi è compresa una semplice ed economica Coper- tina. Qualora dai Sigg. Autori si desiderasse la Copertina stam- pata, differenza di Carta, scompaginazione o cambiamento di nu- merazione sarà fatto un prezzo relativo al lavoro domandato. Apresi la discussione sui vari articoli i quali vengono ap- provati. Il presidente comunica la risposta avuta dal Ministero d'Agri- coltura Industria e Commercio relativa all'abbonamento alle copie del Bullettino che per l'avvenire sarà lidotto a N." 10 copie al costo di L. 15 ciascuna. La Società viene quindi a perdere an- 11 nualmente L. 50. Propone in seguito, unitamente al socio Emery e al Segretario, la nomina a soci effettivi dei signori : Prof, Enrico Balducci Dott. A. Tosi i quali sono eletti ad unanimità. Procedesi poi alle elezioni parziali e risultano rieletti i soci : Stefanelli Prof. Pietro, Vice Presidente. Bargagli March. Piero, Consigliere. Costa Prof. Achille, Consigliere. Giglioli Prof. Enrico, Consigliere. Piccioli Cav. Ferdinando, Consigliere. A Sindaci pei conti del 1895 vengono rieletti gli uscenti Si- gnori Della Torre Carlo Ernesto e Giuseppe Carobbi Il Segretario degli Atti A. Senna. F.o II Presidente Targioni Tozzetti Ad. Adunanza ordinaria del 26 Alaggio 1895. Presidenza: Targioiii Tozzetti Ad. Il Segretario legge il verbale della seduta precedente, che è approvato. Comunica poi i ringraziamenti dei nuovi soci Balducci e Tosi per la loro elezione e le lettere dei soci rieletti alle cariche so- ciali. Domanda infine se, come usasi ogni anno, la Società deve stabilire una escursione entomologica nei dintorni di Firenze. Il Presidente accetta la proposta e dopo discussi vari itinerari propone una gita all' Impruneta. Il Segretario legge una lettera del socio Carobbi colla quale si dimette dalla carica di Sindaco ed aggiunge alcune osservazioni in proposito. Il Presidente ricorda le differenze di vedute fra lui e Carobbi e propone che si accettino le dimissioni. Il Segretario propone la nomina a socio studente del Sig. Pam- paloni, che è accettato a voti unanimi. V.° Il Presidente Targioni Tozzetti Ad. // Segretario degli Atti A. Senna. 12 Adunanza-escursione del 13 Giugno 1895. La Società, sotto la presidenza del prof. Targioni Tozzetti, di buon mattino si recò al Galluzzo e a Tavernuzze da dove prosegui per l' amena borgata dell' Impruneta. Percorrendo i ridenti dintorni che fruttarono ricca messe entomologica, si visitò anche la Villa Gori coli' unita pineta nella quale si constatarono i danni rilevanti prodotti dal Pissodes pini L. e se ne discussero dal Presidente, dal dottor Del Guercie^ da altri soci i mezzi più adatti a diminuirli. Dopo geniale banchetto si parlò e si discusse degli interessi e dei lavori sociali. Il Presidente infine con accon- cie parole ricordando che non solo la scienza, ma anche i cultori di essa mirino al bene pubblico, propose di fare una colletta a favore dei danneggiati dal terremoto. Raccolte le offerte, furono rimesse al dottor Luchi, medico condotto dell' Impruneta, il quale rivolgendosi al Presidente, suo antico maestro, e ai soci, pronunciò parole di ringraziamento e brindò al benessere della Società. F» Il Presidente Taegioni Tozzetti Ad. // Segretario degli Atti A. Senna. -TIP. KI. RICCI Dott. MARIO MARI CARATTERI DELLE CELLULE SEMINALI NEL GEANCHIO DI FIUME Contribuzione alla Istologia del testicolo dei Decapodi brachiuri Mi occupai tempo fa della rigenerazione dello spermato- gonio nel testicolo della Telphusa fliwiaUlis Late,, estendendo le mie conclusioni a tutto il gruppo dei Crostacei decapodi. Ora mi è sembrato abbastanza interessante poter conoscere più addentro la serie delle cellule seminali e le principali fasi per cui passa la spermatogenesi nel Granchio d'acqua dolce: avendole poi osservate in epoche diverse, ne verrò mano mano annotando i caratteri principali. Le cellule che costituiscono lo strato germinativo del testi- colo sono sjjermatogoìij, secondo la nomenclatura di La Va- lette S.^® George, spermatoUasti^ secondo Grobben (1); siccome per altro quest'ultimo termine ha dato luogo a confusione, es- sendogli stato attribuito un significato troppo vasto, cosi pre- ferirò io .pure il nome di spermatogoìii o cellule-madri, usato anche da altri: ed in ultima analisi mi sembra il più giusto, se si pensa che la cellula-madre è il capo stipite da cui, dopo una serie di generazioni, avrà origine lo spermatide o cellula spermatica. Questa poi, senza alcuna ulteriore divisione, è de- stinata a trasformarsi in spermatozoide. (1) Grobben. — Beitrdge zur Kenntniss cler mànnlichen Geschlechtsorgane der Deca- podeìi. — Arb. aiis eleni Zool. Inst. der Uui%-. Wien. — 18S7. — 4 — Dissi altrove (1) come l'epoca più adatta per incominciare lino studio proficuo sulla spermatogenesi dei brachiuri d'acqua dolce fosse il mese d'Agosto. Le cellule-madri dunque, osser- vate in questo mese, si presentano a contorno non molto ben delineato; il *•/ -.-.^ -iisp loro protoplasma, minutamente granu- \h '*-'^' .^l*-- ;f;V ' loso e pallido quando lo si esamini ^ '52^ — " -■ ^ allo stato fresco, è poco sviluppato ^^^- ^- in confronto dell'ampiezza della cel- lula (fig. l.'"^). Il grosso nucleo invece è visibilissimo e caratte- ristico, perchè ricco in cromatina : possiede di frequente qualche nucleolo, ma più spesso contiene dei corpicciuoli o mi- erosomi che si lasciano tingere intensamente dall'ematossilina. Rarissime sono le figure cariocinetiche in Agosto; ma il fatto di vederne alcuna di quando in quando si spiega ammettendo che precocemente la cellula vada a scindersi a mezzo della di- visione indiretta, la quale acquista in seguito grande sviluppo. Infatti il germigeno, prima costituito da cellule-madri, in Settembre viene estendendosi per il numero sempre crescente di cellule-figlie o spermatogonj della seconda generazione. Tra i numerosi nuclei in cinesi non mi è stato difficile in que- st'epoca sorprenderne alcuni nello stadio di diaster, e in tutti poi osservai come la cromatina si presenti frammentata con una certa regolarità. Da cellula a cellula si notano alcune pic- cole differenze anche in una medesima preparazione; ma in ge- nerale è chiaro questo fatto, che i frammenti di nucleina si segmentano successivamente e diventano ognora più corti: a principiare da questo istaate il nucleo si allunga e sviluppa il suo fuso. Nel mese di Ottobre continua la moltiplicazione delle cel- lule-figlie: si comprende dunque come esse si dividano non tutte in una volta, ma gradatamente e a piccoli gruppi. Di- (1) M. Maki. — Sopra la riyener azione dello sxiermatogonio nei Crostacei decapodi. — Bull, della Soc. Entom. Ital., Anno XXVI, Trim. III. 1894. fatti io vidi spesso che una regione di tubo testicolare, con le cellule in piena cariocinesi, trovavasi limitrofa ad un'altra le cui cellule non lo erano. Nei mesi di Novembre e Dicembre le figure cariocinetiche non sono più manifeste come in autunno. Il protoplasma delle cellule-figlie è jalino e non ci appalesa granulazioni di sorta; la struttura nucleare invece è notevole per il fatto che il fila- mento nucleinico acquista una conformazione caratteristica: trovasi cioè spezzato in guisa che i singoli frammenti assu- mono l'aspetto di tante pallottoline situate una accanto al- l'altra. La fig. 2.''' mostra in A una cellula-figlia molto ingran- dita, la cui cromatina si trova appunto in queste condizioni. i , , Non è raro del resto questo fenomeno -«-,.. . : .„ > e si sa che il filamento cromatico 'può -Vl'V ^ subire profonde modificazioni. Infatti ;*'* ..'".*" 'e «(^•Vr M M' -■ *. anche l'insigne Carnoy (1), notando il Q '" -. i,;y' fenomeno nei Nematodi e nei Crosta- Fig. 2. cei, cosi si espresse: « le filament peut se scinder parfois en troncons, mais ceux-ci demeurent libres et distinctes ». Tuttavia lo stesso Carnoy, nella sua grande opera sulla Citodieresi negli Artropodi^ (2) pone una questione abba- stanza interessante; mette cioè in dubbio che il filamento nuclei- nico possa frammentarsi in numerose sferette, e dice: « On pourrait croire, à la vue de certaines images, qu'il est fragmenté en troncons nombreux. Les cellules testiculaires des sauterel- les, des libellules, des isopodes etc. offrent des pareilles images. Ces images sont trompeuses, car un examen attentif fait de- couvrir un lien entre les troncons. Ils sont en effet rattachés par des portions du tube d'où la nucleine a émigré pour se porter aux endroit qui se colorent par les reactifs ». Per quanto il fatto sia stato cosi spiegato dal solo Carnoy, io non voglio contestare la verità delle sue osservazioni: negli spermatogonj (1) Biologie celhilaire. — p. 227. (2) La Cytodiérèse cliez les Artliropodes. — La Cellule, T. I, Fase. 2, 18S5. — 6 — da me osservati però credo si abbia a fare con una vera e particolare frammentazione della nucleina. Nel mese di Gennaio il testicolo presenta un'importante modificazione, inquantocliè, diminuita la serie delle generazioni di spermatogoni o cellule-figlie clie costituivano sino ad ora la massa principale del germigeno, incominciano a scorgersi le cellule che formeranno un'altra serie di generazioni: gli s]}er- matociti. Per vero dire la loro comparsa era già manifesta verso la fine di Dicembre, ma, essendone allora scarso il nu- mero, ho preferito descriverli adesso che il loro sviluppo ha raggiunto una ragguardevole importanza. Se negli spermatogonj, di cui ho parlato sin qui, la nu- cleina era in diversi modi frastagliata, negli spermatociti essa si raccoglie al centro del nucleo in una massa omogenea e rotonda, la quale acquista una colorazione intensa col carmi- nio (1). La fìg. 2.^'^ ne fa vedere qualcuno (6, e): per dimensioni sono più piccoli degli spermatogoni ed il loro protoplasma è chiaro e punto granuloso. Per ciò che riguarda il loro modo di presentarsi, ripeterò quello che già dissi per gli sjDcrmato- goni in cariocinesi: se ne trovano, è vero, alcuni sparpagliati qua e là, ma generalmente si sviluppano a gruppi; dunque non tutti in una volta, ma adagio adagio. Si rinvengono nel tubo testicolare a lato delle altre cellule a nucleina frammentata, cioè agli spermatogoni che ancora non hanno potuto trasformarsi. Di spermatociti, come ho detto, vi sono più generazioni delle quali è impossibile precisare il numero: si può affermare tuttavia ch'essi costituiscano una serie considerevole, poiché la loro presenza, oltre che nel mese di Gennaio, si rende pa- lese ancora per molto tempo. Nei mesi di Febbraio e Marzo alcuni spermatogoni hanno contorno poco netto, ma il protoplasma si distingue bene per (1) A proposito clell'tiniformità con cui si spande la cromatina nel ntxcleo, Carnoy a pag. 225 della sua Biolof/ie cellulaire dice che, allorquando i nxiclei sono vicini a trasformarsi in spermatozoidi, u les tronqons se fusionnent en ime masse homogène et compacte ". — 7 — la colorazione che acquista: il nucleo invece si presenta povero in cromatina, la quale si raccoglie in pochi granuli di dimen- sione più o meno considerevole. La quantità di nucleina certo è sempre proporzionata alla grandezza delle cellule, ma si vede che in questi nuclei e' è una condensazione maggiore intorno a quell'esiguo numero di frammenti. Inoltre ho osservato che in molti altri spermatogoni i frammenti stessi tendono a di- sporsi verso la periferia e in vicinanza della membrana nu- cleare (1). Numerosi però sono anche gii spermatociti, subito ricono- scibili per il loro aspetto e simili a quelli del mese di Gennaio. La fig. 2.^ in e ne riporta uno il quale si trova in dieresi. A questo punto devo far notare quello che già rimaneva assodato, per le osservazioni fatte da parecchi scienziati, che cioè le cellule testicolari aventi una diretta funzione germina- tiva si moltiplicano per lo più cineticamente, mentre le altre che hanno rapporti secondari con esse si dividono amitotica- mente. Ora è stato detto che, vari essendo i fenomeni della cariocinesi, nessuno di essi è essenziale : cosi accade che negli spermatociti non si osservino i bei casi di mitosi riscontrati nella serie degli spermatogoni. Il loro modo di dividersi, non possedendo ben delineati i caratteri della cariocinesi, ha qual- che punto di contatto con la divisione diretta. Il fatto del resto non è nuovo, e già Carnoy per i Decapodi lo riteneva sicuro. Egli scrive infatti (2): « Ainsi, dans certaines déca- podes, la caryocinèse perd de ses caractères pour se rappro- cher de la division directe à mesure que les métrocytes s'éloi- gnent de leur souche primitive, ou s'approchent du moment de la formation des spermatozoìdes ». E in un'altra memoria l'illustre biologo conferma e generalizza il fatto medesimo di- (1) Carnoy, a pag. 320 della sua opera La C'ytodiérèse che:: les Arthropodes, cita lo stesso fatto con queste parole: u Mais à un moment donne ils se portent en masse vers la periphérie, en désertant progressivement le centre, et ils se dressent en effet sur une seule rangée circulaire ". (2) La C'ytodiérèse etc, pag. 317. cendo (1): « Cliez les Arthropodes la cinese subit des varia- tions serieuses, des modifications ou des degradations plus on moins considerables et de diverses sortes, qui vont parfois jusqu' à la rapproclier insensiblement de la sténose ». Aggiungerò ancora che il fenomeno già menzionato, della disposizione quasi circolare dei granuli di cromatina verso la periferia del nucleo, non è che una variazione la quale si ve- rifica nel corso della cariocinesi. Carnoy (2), generalizzando ciò che egli aveva veduto neìVAstactiSj osserva che variabile è la distribuzione dei bastoncelli nella corona, e distingue perciò delle corone piene e delle corone vuote. Nelle prime « les bàtonnets occupent tonte la section du fuseau », mentre nelle seconde « ils sont ordonnés à la péripherie en un cercle régulier ». Aggiunge poi che le cellule testicolari d'uno stesso animale j^ossono offrire queste due varietà nel corso della loro evoluzione. Il fenomeno non deve dunque meravigliare ed io pure 1' ho riscontrato studiando i caratteri delle cellule semi- nali della Telphusa. Interessanti ancora, per lo studio della evoluzione delle cel- lule germinative del testicolo, sono i mesi di Aprile e Maggio. Si osservano infatti in quest'epoca degli spermatidi o cellule spermatiche, le quali derivano dalla divisione degli spermato- citi. Hanno il citoplasma finamente granuloso, mentre il nucleo (fig. 2.''^ d, e) trovasi appiattito a forma di disco, e lo si può ben riconoscere per il colorito intenso che acquista quando sia tinto dai reagenti. Verso la fine di Maggio, in qualcuna delle cellule germinative, ho poi notato una ripetizione del feno- meno già osservato nel mese di Marzo : la cromatina cioè tende a disporre i suoi frammenti verso la periferia, lasciando come un piccolo campo vuoto nel mezzo (fig. 3."^ C). Nel Giugno successivo gli spermatidi o cellule sperma- tiche aumentano. Non insisto molto su questo fatto, in quanto (1) Variations des Cinéses. — La CeUule, T. Ili, 1887, p. 287. (2) Repons à Flemming. — La CeUule, T. IV, 1887, p. 288. — 9 — che 1' evoluzione è, per così dire, continua nelle cellule ger- minative testicolari: infatti si è veduta spesso precocemente la trasformazione di una cellula in un' altra di specie diffe- rente; lo spermatogonio in spermatocito, questo in spermatide e quest'ultimo finalmente in spermatozoide. Ma lio voluto no- tare solamente che nel Giugno, in cui più di frequente e in abbondanza avviene la moltiplicazione delle cellule, essa si presenta sotto un aspetto tutto particolare. Per meglio com- prendere quanto son venuto ora dicendo, sarà bene dare uno sguardo alla fig."^ 3 A. Questa rappresenta appunto due di tali cellule in una porzione di germigeno osservata ai primi di Giugno. Le cellule hanno il filamento di nucleina spezzato e disposto nella maniera in cui lo mostra la figura. Per otte- nere tale preparazione mi servii di un metodo abbastanza sem- p j)lice: schiacciai tra due porta-oggetti . r.-,, ■ -, vH^4':'", 'L1119' porzioncina di testicolo e la fissai ^^f^\- 'w^''^ " facendo rapidamente passare uno dei por- V , e ta-oggetti sopra la fiamma; colorii il pre- ' >^iv-=-i; > < < VI. ARTHROPODA Crustacea {'2) Insecta Ty sa a lira: * Smynthurus aquaticus Bourlet. . . . Podura aquatica Beg -+■ (1) La I e II parte: Protozoa, Porifera, Coelenterafa, Platodes, Vernies del Vero- nese, in Zool. Anz., 1894, N. 454, 1895, N. 470. (2) Vedasi la mia nota: Appuntì dì carcinologia veronese; Mem. Aco. Verona, 1895. 12 SPECIE Pi 1 a r* ci > O O 0 ts o e g. ,0 rt t-3 <5 S H < Eplieuieridea: Eph emera lutea L. . . . — albipennis Lair. . — vulgata L. . . . * Palingenia horaria Burm. Cloe bioculata Pictet. . . Cloèon dipterum L. . . . Otlonata: Caloptevx virgo L — splendens Harris. . Platicnemis pennipes Pali. . Agrion puella L — minimum Harris . . — elegans V. d. Linci. , — tenellum Devillers — ornatum Eeyer . — hastulatum L. . . . — pulchellum V. d. Lind. * — najas Haussem. . . Gomphus vulgatissimus L. . . — forcipatus L. . . . * Onichogomphus uncatus Charp Aeschna maculatissima Latr. . — grandis L — rufescens T. d. Lind. Anax formosus V. d. Lind. . Libellula depressa L — fulva Muli * — rubicunda L. . . . Libella cancellata L — coerulescens Fabr. . -h + --f- 4- ~h 13 — ce « ce > SPECIE ci o cS 1-1 o <1 .2 o u OS u ci H > < Diplax vulgata L -j- — pedemontana Ali -+- — flaveola L ~ -■f- — sanguinea Muli. (?) Gordulia metallica Y. d. Linci -^ — aenea L 4- * Epitheca bimaculata Chat'p -T- * — flavomaculata V. d. Lind. . . 4- Plecoptera: Nemura nebulosa L , ,, , -^ . Perla bicaudata Burm , , 4- — marginata Pz • 4- 4- Rliynchota: Corixa striata L 4- * — geofFroyi L _^_ — hyeroglyphica L , -1-. * Sigara minuta Fabr -i- , 4- 4- Notonecta glauca L -f- + . -\- — - var. furcata Fabr. . . . -■ r- 4- • * Plea minutissima Fabr . . 4- . * Naucoris cimicoides L _i_ -1- 4- 4- 4- Nepa cinerea L 4- -f- 4- -r- Ranatra linearis L * Gerris lacustris L -f- " — paludum F. 4- ' — argentata -h -1- * Limnobates stagnorum L ' Velia currens Schiim 4- . 4- * — rivulorura Lai?- • • 4- — 14 — SPECIE IO 1 c3 C5 e e ce > o (D o c3 a bU a< ^ a* o5 o cS 1-; < s H < JXeuroptera : Sialis lutarla L. * Sisyra fuscata Fabr (La larva, Branchiotoma spongillae, vive sulle Spongille). Osmylus maculatus Fair Tmclioptera : Neuronia ruficrus Scop, . . . * Limnophilus rhombicus L. . Anabolia laevis Zeth Phryganea grisea L — grandis L. . . . — reticulata L. . . * — sp. ? * — sp. ? , * Leptocerus spongillae Garb. Coleoptera: Donacia aquatica L * — crassipes Fabì^ * — discolor * Ciphon sp Peltodytes caesus Duft Haliplus ruficollis Begeer * — fulvus * — obliquus Fabr , * — laminatus , * Noterus clavicornis Begeer. . . . . Laccophilus obscurus Panz. ... * — minutus , * — interruptus Panz. (hyalinus Beg. Bidessus minimus Scop. (geminus F.) . . + 4- 4- -h -4- — 15 SPECIE * Bidessus parvulus Milli * Hyphydrus ovatus L * Coelambus impressopunctatus Schll. * Hydroporus granularis L. . . . — marginatus Dft — palustris L Agabus guttatus Puyk * — didymus 01 — bipustulatus L * — nitidus Fabr. (var.) . . . llybius fuliginosus Fabr * Colymbetes coriaceus Lap. . . . Dyticus marginalis L * Hydaticus grammicus Grm.. . . * — transversalis Fontopp. . . * — stagnalis Acilius sulcatiis L * Graphoderes cinereus L Gybister laterimarginalis Beg, . . Gyrinus natator L — sp. Aulonogirus concinnus King. . . . * Helophorus granularis L. . . . * Berosus signaticollis Charp. , . ■ * Acanthoberosus spinosus. . . . Hydrophilus piceus L * Hydrocharis caraboides L. . . . * Hydrobìus fuscipes L Creniphilus (Anacaena) globulus Payk. * Philydrus melanocephalus , . . Helochares lividus Forster .... * Laccobius minutus L. . . . . . 4- -+- +• -f- +- •4- 4- -i- -f- -f- — 16 SPECIE a3 Ti 0) > TS ube- scentia abdominis tota nigra, alarum vena quarta abbreviata, sexta integra. — Tota nigra et nigro-pilosa, thorace iamen paulo cinerei tomentoso, abdomine nigro nitido; haustello capite thora- ceque simul sumptis longiore; alis hyalinis, . ùHdescentibus, venis prima, secunda et tertia distincte crassioribus et nigì'is, quarta et quinta exiguis et fere decoloribus; venae tertiae furcae ramus superior fere ì:)eì'pendictdaris. (^ Thorace et pedibus longe pilosis, metatarso antico p)aullo, po- stico distincte incrassato, isto setis longis quoque hirto; hypopygio perparvo, filo centrali inoperto; alis basi paulo lacteis, stigmate fere hyalino, nervo sexto fere ut quintus decolore. 5 Thorace pedibusque breve pilosis, metatarsis omnibus simplici- bus; femoribus anticis superne breviter, tibiis exlus longe penna- tis , metatarso quoque superne subpennato; femoribus tibiisque in- iermediis ut anteriores pennatis, metatarso tamen simplici; tibiis femoribusque p)osterioribus utrinque longe pennatis, metatarso brevissime ciliato; alae stigma et basi cpioque fuscescentibus, vena sexta fere ut tertia crassa. Frequente sui fiori delle ombrellifere presso Monteleone in Giu- gno; la dedico al mio maestro prof. Pietro Pavesi dell'Università di Pavia. L'unica specie finora nota di questa sezione è la E. Hoffmannse g gii Lw. Beri. ent. Z., 1869, p. 84, che è uguale alla E. grisea Mgn. Ili, p. 30, e Lw. 1. e, 1867, p. 164, di cui è noto il solo (^. La mia specie ne differisce moltissimo per il colore delle ali. per la forma dei tarsi e per quella dell' ipopigio; credo perciò inutile ag- giungere altro alla estesa diagnosi datane. Ricorderò solo che lo scudetto è fornito di quattro setole, di cui le due mediane assai più lunghe delle altre ed incrociate; le setole del torace del (;/" sono molto più lunghe di quelle della $; i peli — 51 — dell'addome sono invece ugualmente corti nei due sessi; solo il (^ presenta suU'ipopigio delle rade setole piuttosto lunghe. I peli e le setole di tutto il corpo sono di color nero. Nel cf i femori anteriori sono quasi affatto nudi; i mediani invece forniti di tre serie di lunghe ciglia, di cui due inferiori ed una su- periore; i posteriori sono armati in egual modo, ma di ciglia distin- tamente più deboli e più corte. Le tibie anteriori portano una serie di ciglia lunghette al lato esterno; le mediane pure, ma in mezzo alle ciglia corte se ne mostrano da 3 a 4 più lunghe e robuste; le j)osteriori sono allungate, più robuste, si ingrossano mano a mano si avvicinano all'apice, per cui sono leggermente davate, e portano internamente ed esternamente serie di ciglia, fra le quali sporgono al lato esterno circa 10 più robuste. I metatarsi anteriori e medii hanno cortissimi peli; i posteriori invece sono irti sopra e sotto di ciglia lunghe pressappoco come quelle delle tibie, e superiormente si notano da 4 a 6 più lunghe ciglia. Nell'insieme le zampe poste- riori sono alquanto più lunghe e robuste delle altre quattro. Hilara nigrina FU. 1815. — Strobl. Mon. p. 27. — cilipes Mgn. 1822. — Strobl. 1. e. p. 87. — tenella FU. 1815. — Strobl. 1. e. p. 92. Tachydromia fasciata Mgn. 1822, III, p. 86. — minuta Mgn. 1822, III, p. 76. Tachista arrogans L. 1761. — Mgn. VI, p. 342. Brachystoma vesiculosum F. 1894. — Mgn. III, p. 13. — Frequentissimo. Dolichopus griseipennis Stann. 1831, Isis p. 49. — latelimbatus Mcq. 1827. — Stann. 1. e. p. 129. Tachytrechus notatus Stann 1831, 1. e. p. 269. — Frequentissimo. Poecilobothrus basilicus Lw. 1869, Beschr. I, p. 227. — Frequentissimo; il Loew lo ebbe dallo Zeller come preso in Sicilia, e lo credette dapprima il G. regalis (N. Beitr. V, p. 15); ma poi lo riconobbe differente e lo descrisse al 1. e. Il P. regalis Mgn. è specie fre- quentissima in tutta l'Italia continentale e peninsulare; in Calabria però non l'ho trovato, e pare quindi che nell'estremo mezzogiorno della penisola ed in Sicilia sia sostituito dal P. basilicus. Assieme a questo io ebbi da Licata in Sicilia un (^ del P. infuscatus Stann. descritto del Portogallo, e non più trovato dappoi; questa specie è assai distinta dal P. ducalis Lw- pure delle Sicilia ("che io ancora non vidi), del quale il Mik dubita possa esser sinonimo, come dice — 52 — a p. 107, della Wien. ent. Zeit., 1883, dove dà una tavola anali- tica per la determinazione delle 7 specie europee di questo genere. Credo perciò non fuori di proposito lo spendere alcune parole in- torno a queste specie. Il gen. Poecilobothrus fu fondato dal Mik nel 1878 (Dipterol. Untersuch. p. 3) per quelle eleganti specie di Gymnopternus che sono anche nel loro abito caratterizzate assai bene dalle ali variopinte e dalle fossette purpuree ai lati del torace; è poi ben distinto per vari caratteri organici che è qui inutile ricordare. Il Rondani conosceva due specie riferibili a questo gruppo, e ne aveva fatto i tipi di due generi inediti: Spilocalla per il G. nohili- iatus L. ed AcantMpodus pel G. regalis Mgn., che è infatti diffe- rente dai suoi congeneri per aver il metatarso delle zampe posteripri spinoso come nei Dolichopus. Io conosco 5 specie italiane, di cui 4 le vidi direttamente e le tengo nella mia collezione; del P. ducalis conosco solo la descrizione del Loew, Le specie si distinguono age- volmente come segue: 1 . Metatarsus pedum posiicorum superne spinulis 2 vel 3 armaium 1. P. regalis Mgn. 1824. — Metatarsus pedum posdcorum inermis 2 2. Facies lutescens 3 — Facies alba 4 3. Coxae anticae infuscatae; statura minor, pedes breviores 2, P. ducalis Lw. 1857. — Coxae anticae luteae, albomicantes, statura major et pedes elon- g ali ut in sequenti .... 3. P. in fuscatus ^i?a\n. 1831. 4. Alae apice macula alba destitutae 4. P. basìlicus Lw. 1869. — Alae apice albomaculatae . . . . 5. P. nobililatus L. 1767. Descrivendo il suo G. ducalis il Lw. (N. Beitr., V, p. 15) dice che è più piccolo ed ha le gambe più corte del suo regalis (che è poi il basilicus); l'esemplare che io invece credo di riferire alla spe- cie dello Stannins è grande come il basilicus ed ha le zampe della stessa lunghezza, e gli assomiglia in tutto, differendone solo per il colore della faccia che è distintamente gialla. Inoltre tutto il colore del corpo è assai più oscuro, e l'addome ed il torace hanno riflessi di color rosso rame anziché verde; anche la fascia nera marginale delle ali è più oscura. — 53 — Hercostomus plagiatus Lw. 1857, N. Beitr. V, p. 16. Aphrosylus venator Lw. 1757, N. Beitr. V, p. 55. — Non raro sugli scogli presso al mare a Tropea. Orthochile italica Rd. 1859, Linnaea, XIII, p. 315. — Frequentissima; probabilmente è identica alla 0. unicolor Lw. 1850, Ent. Z. p. 344, trovata pure in Calabria dall'Erber, vedi StrobI, Wien. ent. Zeit. 1893, p. 42. Diaphorus lugubris Lw. 1857, N. Beitr. V, p. 45. Argyra argyria Mgn. 1824, IV, p. 46. — Kow. Mon. 1879, p. 14. — leucocephala Mgn. 1824, IV, p. 49. — Kow. 1. e. p. 13, var. — Una sola 5) di cui il prof. Mik mi scrive: «tegulae nigrociliatae, sed abdominis segmentimi secundum non flavoinaculatuin . » Xiphandrium caliginosum Mgn, 1824, IV, p. 29. — dissectum Lw. 1850. Ent. Z. p. 132. Syntormon pallipes F. 1794. — var. — Schin. I, p. 192, — monile Wlk. 1851. — Schin. 1. e. p. 192. Medeterus truncorum Mgn. 1824. — Kow. Mon, 1877, p. '32. Hydrophorus inaequalipes Mcq. 1834, BufF. I, p. 453. Liancalus virens Scop. 1763. — Schin. I, p. 229. Xanthochlorus ornatus Hai. 1831. — Schin. I. p. 184. — Varietà col terzo articolo delle antenne interamente nero. Lonchoptera lutea Pz. 1809. — Schin. I, p. 243. — trilineata Ztt, 1848, VII, p. 2804. — lacustris Mgn. 1824, IV, p. 107. Baccha elongata F. 1781. — Mgn. Ili, p. 197. — nigripennis Mgn. 1822, III, p. 200. Ascia podagrica F. 1781. — Mgn. III, p. 186. Xanthogramma ornatum Mgn. 1822, III, p. 298. Melithreptus nigricoxa Ztt. 1843, I(, p. 767. — scriptus L. 1761. — Ztt. 1. e. p, 766, Catabomba Gemellarii Rd. 1846, Ann. Acc, Asp, nat, III, p. 157. Syrphus balteatus De G, 1776, — Mgn. Ili, p, 312, — auricoUis Mgn, 1822, III, p. 318. — umbellatarum F. 1794. — Mgn. 1. e. p. 320. — COroUae F. 1794. — Mgn. 1. e. p. 304, — nitidicoUis Mgn. 1822, 1. e. p. 308. Melanostoma gracile Mgn. 1822. — Kow. Wien. ent. Z. 1885, p. 201. — mellinum L. 17G1. — Kow. 1, e. p. 201. — 54 — Ghilosia grossa FU. 1816. — Beck. Alon. p. 402. — scutellata FU. 1817. — Beck. 1. e. p. 368. — correcta Beck. ,1. e. p. 488. — sec. typura. Volucella zonaria Poda 1761. — inanis L. 1761. Eristalis oeneus Scop. 1763. — tenax L. 1761. — arbustorum L. 1761. — horticola De G. 1778. — Rd. Prodr. II, p. 39. Myiatropa florea L. 1761. Mallota fuciformis F. 1794. Merodon avidus Rossi 1790. Rd. Prodr. II, p. 55 (rufitibius). — sicanus Rd. 1845, 1. e. p. 65. — Indicato come raccolto in Cala- bria dallo Strobl;, Wien. ent. Z. 1893, p. 76; io lo ebbi da altre parti d'Italia. — nigritarsis Rd. 1845, 1. e. p. 55. — serrulatus Mgn. 1822, III, p. 360. — Indicato dallo Strobl. al 1. e. Io non lo conosco. — clavipes F. 1781. — Rd. 1. e p. 54. — spinipes F. 1794. — Rd. 1. e. 55. — Indicato dallo Strobl. al 1. e. — albifrons Mgn. 1822. — Rd. 1. e. p. 64 {varius). — Indicato dallo Strobl al 1. e. — funestus F. 1794. — Rd. 1. e. p. 64. — minutus Strobl 1893, 1. e. p. 77. — Riferisco a questa specie finora trovata in Dalmazia, alcuni piccolissimi Merodon che raccolsi commisti col precedente, e del quale propenderei a crederlo una forma, anziché affine 2i\Vaerariiis Rd. come crede lo Strobl, Milesia crabroniformis F. 1781. — splendida Rossi 1790. — Esemplari più grandi e robusti di quelli del settentrione d' Italia. Xylota segnis L. 1761. Syritta pipiens L. 1761. Eumerus argyropus Lw. — 1848. Stett. ent. Z. p. 135 ~ exilipes Rd. 1850, Ann. soc. ent. Fr. p. 121. Liogaster splendida Mgn. 1822, III, p. 271. Chrysogaster splendens Mgn. 1822, III, p, 266. Paragus tibialis FU. 1816. — var. haemorrhous Mgn. Ili, p. 184. — var. trianguliferus Ztt. II, p. 853. — 00 — Paragus bicolor F. 1794. — var. testaceus Mgn. Ili, p. 180. — var. se.cmaculadts mihi: abdominis segmenta II, III et IV maculis duabiis transversis nigris ad latera ornata; basi et apice praete- rea nigris. — .ebracatus Rd. 1857, Prodr. II, p. 193. — P. ehracteatus Schin. Fauna, 1, p. 259. — quadrifasciatus Mgn. 1822, III, p. 181. Chrysotoxum festivum L. 1761. — Giglio T. Mon. p. 27. Physocephala truncata Lw. 1347. Beitr. Ili, p. 20. — Indicato dallo Strobl al 1. e. p. 80. Thecophora pusilla Mgn. 1124, IV, p. 150. Glossigona bicolor Mgn. 1824, IV, p. 147. Sicus ferrugineus L. 1761. Dalmannia flavescens Mgn. 1824, IV, p. 152. Exorista vetula Mgn. 1824. — Rd. Prodr. Ili, p. 118. — fimbriata Mgn. 1824. — Rd. 1. e. p. 124; arvensis Mgn. Schin. Fauna, p. 460. — confinis Mgn. 1824. — Rd. 1. e. p. 122. — lucorum Mgn. 1824. — Rd. 1. e. p. 119. — flavicans Meq. Rd. 1. e. p. 118. Hemimasicera ferruginea Mgn. 1824. cf $. e var. properans Rd. Ili, p 127. Blepharidea vulgaris FU. — Rd. Ili, p. 140. Choetina palpalis Rd. 1859, III, p. 98. Argyrophylax atropivora Rd. 1861, p. 15. Stomatomyia filipalpis Rd. 1859, III, p. 179. Eutachina erucarum Rd. 1859, III, p. 201. Tricholyga minor Rd. 1859, III, p. 186. Conia cilipeda Rd. 1859, III, p. 35. — Kow. Macquartià nitida Ztt. — Rd. Ili, p. 88. — chalconota Wdra. Rd. I. e. HI, p. 90. — grisea FU. — Rd. Atti soc. it. se. nat. 1865, p. 206. — occlusa Rd. 1859, Prodr. Ili, p. 89. Vibrissina demissa Rd. 1861, IV, p. 35. Chaetolya setigena Rd. 1861, Atti soc it. se. nat. p. 372. — B. B. la ebbero anche dalla Sicilia. Rhinotachina sybarita Mgn. 1824. — demotica Egg. Schin. — Frequente, raccolsi delle varietà coi palpi neri e l'addome non rosso ai lati. — 56 — Myiobia femorata Mcq. Dipt. Nord. p. 112. —Riferisco dubitativamente a questa specie una unica $• Thelaira nigripes F. Rd. V, p. 176. Mintho praeceps Scop. Rd. IV, p. 133. Olivieria lateralis F. Rd. IV, p. 120. Ocyptera Mussimi Rd. 1861, IV, p. 125. — pilipes Lw. — Data di Calabria dallo Strobl al 1. e. p. 92. — brassicaria F. Rd. 1. e. p. 157. — cylindrica F. Rd. 1. e. — interrupta Mgn. Strobl 1. e. — tincticornis Rd. 1861, IV, p. 129. Ocypterula pusilla Mgn Rd. e. IV, p, 122, Micropalpus vulpinus FU. Rd. III, p. 71. ' — comptus FU. Rd. Ili, p. 70. — frater Rd. Ili, p. 67. Cuphocera pyrrhogaster Rd. IH, p. 61. Peleteria abdominalis R. D. — Bezzi Bull. soc. ent. it. 1894. p. 10. Dal 1. e, risulta che la P. ferina indicata dallo Strobl come raccolta in Calabria, è da riferirsi a questa specie. — ' ruficeps Mcq. Bezzi 1. e. p. 8. Pabricia ferox Pz. Rd. Ili, p. 58. Tachina fera L. Rd. Ili, p. 54. — praeceps Mgn. Rd. III. p. 57. — casta Rd. HI, p. 53 Siphona geniculata Mgn. Rd. Ili, p. 10. Gymnoparea pilipennis FU. Rd. Ili, p. 14. — palpalis Rd. 1. e. — Raccolsi due esemplari di questa distintis- sima specie, di cui uno presenta i palpi completamente gialli, per cui la differenza si deve cercare solo nella forma e nel colore delle antenne. Roeselia palUpes FU. Rd. IV, p. 31. Phorichoeta lacrimans Rd. iV, p. lui. — Il Rondani la ebbe solo da Malta. Gymnosoma rotundata L. Rd. IV, p. 92. Psalida brevis Rossi. Rd. IV, p. 92. Cistogaster globosa F. Rd. V, p. 30. Phasia analis F. Rd. V, p. 36. — sola Rd. A-tti soc. it. se. nat. 1861, p. 220, 6, $; Dipt. ital. — 57 — Prodr. V, 1862, p. 40, 6, $, sec. typ. — Poiché il Rondani di questa specie conosceva la sola §, ed anche perchè la sua diagnosi è incompleta, così credo opportuno di parlarne alquanto estesamente. cf $, long. corp. rara. 7-8. Pedes ut antennae omnino nigrae, palpi pallide lutei; foeminae abdomen griseum unicolor, maris luieo-pellucidum postice griseo-canum, setarumque -tnarginalium aliquae majores; alae utriusque sexus hyalinae omnino immacu- latae, cuhiius venae quartae elongitudinalis appendice praeditus longiuscida, non spuria et subtus inclinata. Questa specie distintissima e davvero sola nel suo genere, diffe- risce alquanto nella colorazione dei due sessi. I palpi, le antenne, le zampe e le ali hanno identica colorazione nel (^ e nella $; ma il corpo di questa è tutto cinereo unicolore, colle quattro strisele lon- gitudinali del torace appena accennate sul davanti ; la fronte è bianca colla fascia mediana rossastra; le calittre sono tutte bianche. Nel cf invece la fronte presenta riflessi giallo dorati; la fascia mediana pure rossastra è alquanto più stretta; il torace ha un tomento piut- tosto tendente al giallognolo, colle quattro strisele visibili solo sul davanti ; l'addome ha i due primi segmenti perfettamente giallo translucidi, con linea longitudinale oscura appena marcata, ed i tre ultimi con un tomento grisescente; le calittre sono giallo auree. Le ali sono ialine colla base alquanto giallognola, dove pure gialle sono le nervature. Tutte le numerose setolette adagiate dell'addome nella $ stanno piantate su dei punti neri; nel (^ invece solo quelle dei tre ultimi segmenti escono da punti neri distinti. La forma del corpo è quasi uguale nei due sessi, come la fronte è pressappoco della stessa larghezza in tutti e due; l'ipopigio del (^ è assai pic- colo e nascosto. Il terzo articolo delle antenne è rotondato e di poco più lungo del secondo; questo porta nel mezzo sul davanti una se- tola lunghetta, l'arista è nera, coll'articolo basale distinto. Le setole della faccia, della fronte, dell'occipite e degli occelli piuttosto deboli, sopratutto quelle della faccia, che uè raggiungono circa la metà. Il torace presenta sei setole principali nelle due serie dorsocentrali esterne, di cui due prima della sutura, e il pa'o po- steriore più robusto; lo scudetto presenta quattro robuste setole; anche quelle dei fianchi sono piuttosto robuste. L'addome è coperto da numerose, rade, uguali e regolari setolette, tutte ripiegate all'in- dietro ed adagiate; nei primi tre segmenti due setole in mezzo al — 58 — margine posteriore sono maggiori delle altre ed erette a guisa di piccole raacrochete; il quarto ed il quinto segmento ne presentano una serie continuata. Le tibie medie e posteriori hanno poche robu- ste setole al margine posteriore; gli unguicoli nel maschio sono tron- cati ed assai più corti dei grandi pulvilli, nella $ invece sono lunghi quanto questi. Questa specie non era rara in Giugno sui fiori delle ombrellifere; il Rondani ne vide due femmine, di cui una sola si trova nella sua collezione; questa è identica alle mie, e presenta pure l'appendice venosa al cubito della quinta nervatura, di cui il Rondani ha taciuta completamente nelle sue descrizioni, forse credendola accidentale: nel resto il decorso delle nervature è perfettamente normale per il genere. Hyalomyia pusilla FU. Rd. 1. e V, p. 9. — tomentosa Rd. )868, Atti soc. it. se. nat. p. 603. Clytia helvola F. Rd. V, p. 42. Heliozeta pellucens FU. Rd. V, p. 42. Melanophora roralis L. Rd. V, p. 42. Ptilochoeta femoralis Mgn. Rd. V, 138. Peyritschia erythraea Egg. 1856, Verh. z. 1. Ges. p. 369. Onesia vespillo FU. Rd. V, p. 181. — clausa Mcq. Rd. V, 180. Sarcophaga melanura Mgn. Rd. V, 107. — arvorum Mgn. Rd. V, 114. — haematodes Mgn. Rd. V, 128. — consobrina Rd. V, 122. — haemorrhoa Mgn. Rd. V, 121. — lineata FU. Rd. Y, 116. — erythrura Mgn. Rd. V, 126. — nigriventris Mgn. Rd. V, 112. Hoplisa mendica Rd. Y, 155. Megerlea caminaria Mgn. Rd. Y, 153. Miltogramma murina Mgn. Rd. Ili, 217. — pilitarsis Rd. Ili, 218. — punctata Mgn. Rd. Ili, 220. Metopodia intricata Mgn. Rd. IH, 324. Metopia leucocephala Rossi. Rd. Ili, 208. Heteropterina multipunctata Rd. Ili, 211. - 59 — Sphixapata albifrons Rd. IH, 225. — melanura Mgn. Rd. Ili, 224. — ei»ytlii»oelioeta nov. spec. $, long. corp. mm. 9, alarum mm. 6. — Nigra, antennis, aristae dimidio basali, villa fronlali, et abdominis lateribus in segmentis tribus jjritnis rvfìs; pedibus nigris extus albotomentosis; alae perfecte hyalinae iridescentes, ne?'- vis basi luleis. Capo, visto di fianco, quasi quadrato, colla fronte molto sporgente; il peristoma è assai stretto, le guance nude, i processi vibrissigeri convergenti, l'apertura boccale piccola; le orbite e la faccia sono ar- gentine; la fascia mediana frontale e le creste facciali rosse, come pure completamente le antenne, il cui terzo articolo è lungo quasi tre volte il secondo; l'arista è rossa, ingrossata fin oltre la metii, dove diventa nera, I lati della bocca hanno una fila di corte setole nere, gli angoli superiori portano due robuste vibrisse tra di loro incrociate. Sulla fronte le setole ocellari sono ridotte a corti e sot- tili peli; le occipitali sono 4 rivolte all'indietro, com'è le verticali che sono due paia; le frontali, che stanno lungo i margini della , striscia mediana, sono poco sviluppate, nella prima metà rivolte al- l'indietro, nella seconda in avanti ; da ciascun lato vi sono due lun- ghe setole orbitali, ricurve in basso e rivolte in avanti. I palpi sono poco sviluppati, quasi bianchi, con corte setole nere; i peli della parte inferiore e posteriore del capo corti; le guancie affatto nude; la fronte al vertice è larga come i due terzi dell'occhio. Il torace è nero lucente, con tomento grigio sopratutto abbondante sul davanti e sui lati, che lascia libera una striscia mediana allar- gata all' indietro e continuata fino all'apice dello scudetto; vi sono anche due striscio laterali poco distinte; è ricoperto di fitti peli neri piuttosto lunghi, e non presenta setole che sui lati ed aff'atto poste- riormente. Lo scudetto assai grande e arrotondato all' indietro è tutto nero, con tomento grigio, meno sulla striscia mediana e sui lati dove è nero lucente; sul dorso è peloso, ai lati verso la base è frangiato da fitti peli neri, e presenta 4 setole principali. Le calit- tre sono bianche, assai sviluppate; i bilancieri gialli. L'addome conico è fatto di 5 segmenti, di cui l'ultimo assai pic- colo, semilunare e nascosto; ha corti peli neri e brevi setole ai margini posteriori, che a quello del III segmento formano una vera corona di corte macrochete. Il suo colore è un nero assai lucente; — co- però i margini laterali del primo segmento, assai pia largamente quelli del secondo ed un po' quelli del terzo, sono di color rosso assai spiccato; oltre a ciò i primi tre segmenti sono strettamente orlati di giallo al margine posteriore; il secondo ed il terzo hanno alla base una larga fascia di tomento grigio, che manca affatto al primo. Il ventre è rosso colla base e l'apice neri. Le zampe son tutte nere e fornite di corte setole; al lato esterno sopratutto i femori del primo e secondo paio, sono coperte di un notevole tomento bianco. Le ali sono ialine, più lunghe dell'addome sfornite di spinula costale; il primo nervo trasverso sta quasi sotto l'apice del primo long.; la prima cellula posteriore termina assai avanti l'apice dell'ala; la quarta sopra il cubito è fortemente rien- trante, per cui l'angolo è acuto; l'appendice è spuria; il secondo nervo trasverso è obliquo ed alquanto flessuoso. Questa specie in Rondani si dovrebbe porre accanto alla SjjJi. melanura Mgn., ma ne differisce in sommo grado; si accosta di più alla MìUogramma brevipennis Bigot, Ann. soc. ent. Fr. 1861, p. 228, 3; Rd. Atti soc. it. se. nat. 1868, p. 40, della Corsica, che presenta parimente l'arista e l'addome in parte rossi; ma ne diffe- risce assai, oltreché per il colore delle zampe, anche per le ali che non sono più corte dell'addome; non si può rilevare poi dalle descri- zioni se la specie del Bigot sia una vera Miltogramma od una SpM- xapata. Sia notato qui di passaggio che lo Schiner nel viaggio della Novara (1868) ha descritto sette anni dopo collo stesso nome una Miltogramma del Brasile, M. brevipennis; non è però necessario cambiarne il nome poiché ora essa si tiene nel gen. Telothyria Y. d. W. Pachyophthalmus signatus Mgn. — Schin. I, 502. Dexiosoma europaeum Egg. — Rd V, p. 85. Rhynchomyia impavida Rossi. Rd. IV, p. 70. Stomoxys calcitrans L. Rd. V, p. 227. Haematobia alripalpis nov. spec. cf. — Long. mm. 5. H. stiraulanti affinis, sed minor et distinctissima. Thorax vix' nigrolineatus; palpi nigerrimi: pedes geniculis lutescentibiis, tibiis posticis per totam longitudinem extra et intus ciliatis, eiliis internis longiori- biis; abdomen cinereum praeter vittam nigram longitudinalem segmenti secundi et teiHii omnino immaculatum; alae Jiyalinae, basi dislincte hdescentes, nervis long, tertio et quarto ad apicem valde appropinquatis. — 61 — Ho raccolto un solo ^f di questa specie, la quale per moltissimi caratteri organici e di colorazione è assai distinta dalla stimidans; l'ho trovata pure nella collezione Rondani, dove era posta sotto il nome di H. atripalpis vel impunciata; l'ebbi anche dalla Pineta di Ravenna. Deve quindi esser diffusa per tutta l'Italia; avendone finora veduti solo dei (^, così non posso dire se la sua $ presenti le zampe rosse come nella sua congenere. La testa è alquanto più piccola di quella della H. stimulans; le antenne sono tutte nere, il terzo articolo è appena lungo una volta e mezzo il secondo, per cui le antenne non arrivano all'epistoma; questo è appena sporgente, fornito di corti e sottili peli, anziché di lunghe e robuste vibrisse; i palpi oltre che per il colore differiscono per esser assai meno pelosi, quasi nudi; gli occhi sono separati da una fascia mediana circa tre volte più larga, e con larghe orbite bianco argentine che non si toccano; anche le guancie e l'epistema hanno riflessi argentei. Il torace è più grigio, e non vi è traccia del distinto- disegno che si nota nella stimulans; solo sul davanti si notano due striscio nere poco distinte, assai distanti, e che non sorpassano la sutura; lo scu- detto è grigio; i peli e le setole del torace sono assai più corti e meno sviluppati. Le squamme inferiori delle calittre sono brune; i bilanceri sono giallo bruni. L'addome arrotondato e piuttosto schiacciato, ha tomento cene- rino e corti peli neri ; non presenta alcuna traccia delle macchie della stimulans; solo il secondo segmento ha nel mezzo una stretta striscia nera longitudinale completa, come pure il terzo, dove però non tocca il margine posteriore. Il ventre è grigio, l'ipopigio assai piccolo. Importantissime sono le differenze delle zampe, sopratutto per le tibie posteriori che non sono nude ma cigliate su due lati. Le ali sono più ialine ed alla base giallastre; la cellula sottomarginale ò assai più ristretta all'apice. Lyperosia irritans L. Rd. V, p. 230. Graphomyìa maculata Scop. Rd. V, p. 218. Mesembrina meridiana L, Rd. V, p. 211. Calliphora erythrocephala Mgn. Rd. V, 188. PoUenia paupera Rd. V, 200. — rudis Pz. Rd. V, 201. — 62 — PoUenia flavipalpis Mcq Rd. 202. Dasyphora pratorum Mgn. Rd. 207. — saltuum Rd. 207. Lucilia Caesar L. Rd. 190. — silvarum Mgn. Rd. 191. — coerulea Mgn. Rd. 192. Pseudopyreliia cornicina F. Rd. 191. Pyrellia serena Mgn. Rd. 204. MusGa corvina F. Rd. 221. Placomyia vitripennis Mgn. Rd. 224. Cyrtoneura hortorum FU. Rd. 214. — stabulans FU. Rd. 216. Myiospila meditabunda FU Rd. 219. Polietes lardaria F. Rd. VI, 109. Aricia umbratica Mgn. Rd. VI, 139. — meridionalis Rd. VI, 142. Schuabl. — lucorum FU. Rd. VI, 143.. Spilogaster flagripes Rd. VI, 79. — fuscata FU. Rd. VI, 132. — notata FU. Rd. VI, 100. Limnophora surda Ztt. Rd. 105. Onodonta penicillata Rd. VI, 28. Hydrotaea dentipes F. Rd. V, 21. — meteorica L. Rd. 22 Ophyra leucostoma Wdra. Rd. 25. — anthrax Mgn. Rd. 36. Homalomyia fuscula FU, Stein. Mon. 25. — canicularis L. Stein. 55. — incisurata Ztt. Stein. 115. Hylemyia pullula Ztt. Rd. 144. — variata FU. Rd. 188. — strigosa F. Rd. 191. Acanthiptera inanis FU. Rd. 164. Anthomyia pluvialis L. Rd. 155, e var. procellaris R. 154. — albicincta FU. Rd. 156. — latitarsis Ztt. Rd. 101. Hammomyia albescens Ztt. Rd. 205. Chortophila bicolor \\'dm. Rd. 205. — 63 — Chortophila versicolor Mgn. Rd. 206. — cilicrura Rd, 213. — angustifrons Mgn. Rd. 216. — cinerella FU. Rd 220. — impudica Rd. 223. — striolata FU., pudica Rd. 227. — intersecta Mgn. Rd. 229. Chirosia nig-i*ipes nov. spec. (^. — Long. mm. 3,5. — Frons setis jv^aeocellaribus decussatis distinctis; seta antennarum vix ^nihe- scens; pedes omnino nigronitidi; abdomen cinereum, vitta media do7'suali subirderriipta nigra; alae irìfuscatae, absqne spinula costali. Orbite argentine, striscia frontale nera a riflessi bianco sericei, come la faccia; antenne, palpi ed arista completamente neri; il terzo articolo delle antenne è quadrato ed assai grande. Torace grigio senza striscia longitudinali distinte, sui lati con to- mento bianco ; scudetto visto di fianco nero, dalle altre' parti grigio; le setole sono assai sviluppate, le dorsocentrali 5, di cui 2 dopo la , sutura. Calittre bianche, piccole, le squame inferiori più corte delle superiori; bilancieri giallognoli. Addome assai setoloso, depresso, in forma di striscia, coi cinque segmenti uguali e coi genitali poco sporgenti; il primo segmento è nero, gli altri sono coperti di fitto tomento grigio, ed in certa posizione lasciano scorgere una striscia longitudinale fiera, ristretta verso il margine posteriore di ogni segmento. Zampe completamente nere, lucenti, coi pulvilli bianchi grandetti, e fornite di robuste e numerose setole. Ali alquanto fo- sche, col margine anteriore appena spinuloso; terza e quarta nerva- tura affatto parallele; nervo trasversale esterno quasi retto, e più lungo di quel tratto della quinta long, che viene dopo di esso; sesta nervatura prolungata fino al margine dell'ala. Questa specie di cui raccolsi due (^, entra nel gen. CMrosia Rd. Md., sensu Kowarz Wien. ent. Zeit. 1893, p. 142, che comprende la sola eh. albitarsis Ztt., da cui ò ben distinta. È pure assai di- stinto dalla Ch. fallax Lw. (fusca Strobl), la quale però presenta spinula costale distinta, carattere escluso dalle diagnosi generiche di Rondani e Kowarz; la Gli. monta7ia Pokorny entra nel gen. Rlia- dina Kow. Atherigona quadripunctata Rossi Rd. 251. — 64 — Garicea tigrina F. Rd. 275. — pardalina Rd. 276. Coenosìa palustris Desv. Rd. 270. Pseudolimnophora triangula FU. — nigripes Rd 267. Lispocephala pallipalpis Ztt. IV, p. 1678. — Non rara presso Monteleone in giugno; propendo a ritenerla specie differente dalla L. alma Mgn. come fa il Pokorny, e non una sua varietà come lo Strobl. Lispa tentaculata De G. Kow. Mon. p. 38. Fucellia arenaria R. D. 1841. — Rd. Atti soc. it. se. nat. 1867, p. 115. — Frequente sugli scogli a Porto Santa Venere ed a Tropea; non è che una varietà della F. fucorum. Parallelomma fuscitibia Rd, 1867, 1. e. p. 98. — Beck. Beri. ent. Z. 1894, p. 95. Norellia spinimana Mgn. 1826. — Beck, 1. e, p. 127. Scatophaga maculipes Ztt. 1846. Rd. Beck. 1. e, p. 168, — stercoraria L. 1763. — Beck. 1. e. 169. Helomyza humilis Mgn. 1830. — Lw. Schles. Zeitschr, f. Ent. 1862, p, 20. — variegata Lw. 1862, I. e. p. 23, — gigantea Mgn, 1830, — Lw. 1. e. p. 25, -- ustulata Mgn. 1830. — Lw. 1. e; p. 34. Blepharoptera serrata L. 1761, — Lw. 1, e. p. 61. Tephrochlamys rufiventris Mgn. 1830, — Lw. 1, e, p. 77. — Queste poche specie di Helomyzidae sono disposte secondo l'ordinamento del Loew 1, e, assai differente da quelli dello Schiner e del Rondani; in un prossimo lavoro darò la ripartizione dei generi italiani, colla sinonimia del Rondani, Coremacera marginata F, 1781, — Rd. Atti soc, it. se. nat. 1868, p, 214. Tetanocera rufifrons F. 1781. — Rd, 1. e, p, 219, Pteropaectria afflicta Mgn, 1830. — Rd, Bull, soc, ent, it, 1869, p. 25. Tephronota bifasciata Lw. Rd. 1. e. p. 26. — Frequente presso Monte- leone. Anche per la famiglia delle Ortalidae valga quanto ho detto delle Helomyzidae; la distribuzione generica del Loew è la migliore. Chrysomyza demandata F. 1798. — Rd. 1. e. 1874, p. 171. Ulidia erythrophthalma Mgn. 1826. — Rd, 1. e, p, 192, — atrata Lw. 1868; Beschr, III, p, 287 (1873). — Vedi Strobl Wien. ent, Z. 1893, n. 123, Lonchaea vaginalis FU. 1820. — Rd. 1. e 1874, p. 270, — scutellaris Rd. 1874, p. 271. — 65 — Palloptera ustulata FU. 1820. — Rd. I. e. p. 258. Lauxania aenea FU. 182o. — Rd. Atti soc. it. se. nat. 1868, p. 239 Sapromyza quadripunctata L. 1766. — Rd. 1. e. p. 249, sarebbe la ti- bialis Mcq. — flavipalpis Lw. 1847, Dipt. Beiir. Ili, p. 29; plumichoeta Rd. Le. p. 243. — emarginata Back. — Di questa nuova specie, la cui descrizione comparirà presto, il signor Becker mi comunica gentilmente la dia- gnosi, che è la seguente: « ^^ Flava opaca: tliorace fusco trilineato setis dorsocentralibus quaiiuor, pilis acrostichalibus in series dicas positis. Aìitennis palpisque fìavis, iertio articulo superne distincte emarginato, seta antennarum pubescente. Abdomine incisuris fu- scis. Pedibus totis flavis. Alis pallide flavis. Long. corp. 3,5, alas 3,7 mm. Pati'ia: Calabria. Collect. M. Bezzi. » Trypeta fuscicornis Lw. 1844, Germ. Zeitscbr. V, p. 420. — Vedi StrobI Wien ent. Zeit. 1893, p. 125; io la posseggo di Sardegna. — serratulae L. 1761. — Rd. Bull. soc. ent. it. 1870, p. 118. Urophora venabulata Rd. 1870, 1. e p. 17. Tephritis cincta Lw. 1844, 1. e. p. 395. — formosa Lw. 1844., 1. e. p. 348. Oxyna punctella FU. 1820. — Rd. 1. e. p. 125. — flavescens R. B. 1830. — Rd. 1. e. 129. — femoralis R. D. 1830. — Rd. 1. e. 130. Dacus oleae Rossi, 1780. — Rd. 1. e. 130. Psila nigricornis Mgn, 1726, V, p. 359. Chyliza leptogaster Pz. 1798. ~ Scbin. II, p. 201. Micropeza ati»ipe>s nov. spee. 5 — long. mm. 6. — M. eorrigiolatae L. omnino similis et forte tantum varietas; differt pedibus deter- minate nigris, coxis exceptis annv.loque lato praeapicali quatuor femorum posleriorum albolutescentibus; praeterea fronte inter ocu- los minus angusta et terebra paido latiore; carinis denique fa- cialibus obscurioribus. Questa specie è in tutto perfettamente uguale alla corrigiolata, tanto che dubitai a lungo non fosse altro che ima forma oscura di questa. Ma il colore delle zampe è tanto spiccatamente diverso che mi induce a credere che almeno nel maschio si abbiano a trovare ditFerenze organiche di maggior momento. L'unica specie europea a zampe nere è la M. cingiUata Lw. Beri. ent. Zeitschr. 1868, XII, Anno XXVII. 5 — 66 — p. 165, di Sarepta, che è però assai differente. Al 1. e. p. 394 il Loew dice pure che la colorazione delle zampe nelle ^ "^^i Micro- peza è variabile, ma solo in rapporto al primo paio. Il Rondani nel Bull. soc. ent. ital. 1874, VI, p. 173, dà per l'Italia oltre la .1/. corrigiolata, anche !a lateralis Mgn. VI probabile perù che quest'ultima non sia altro che la M. grallairix Lw. 1. e. p, 393 tiir M. lateralis Lw. 1. e. p. 161, non Mgn., descritta d'Ita- lia ma non conosciuta dal Rondani, come la maggior parte delle specie italiane del Loew. La vera M. lateralis Mgn. è specie del- l'Europa centrale. Sepsis flavimana Mgn. 1826. — Schin. II, 180. — cynipsea L. 1761. — Schin. 1. e. p. 179.' — violacea Mgn. 1826. — Rd. Bull. soc. ent. it. 1874, p. l74. — punctum F. 1794. — Rd. 1. e. p. 1794. — Rd. 1. e. p. 174. Piophila sp. — Un unico esemplare indeterminabile. Opomyza ìlorum F. 1794. — Schin. II, 285. Balioptera pictipennis Rd. 1874, 1. e p. 252. — Questa specie è proba- bilmente uguale alla B. mojuscula Lw. Beri. ent. Z. 1864, p. 356' dell'Europa meridionale. Diastata inornata Lw. 1864, 1. e. p. 364, Diplocentra Ferrisi! Schin. 1864, II, p. 23 sub Curtonoium; Helomyza gihba Perr. Ann. soc. ent. Fr. 1839, p. 50. — Raccolsi al volo una 5 di questa specie, la quale non è rara in Italia a giudicarne dai numerosi esemplari della coli. Rondani, dove si trova come nuovo genere col nome di Seliacantha (rectius Selidacantlia) gran- dis ed è posta fra il gen. inedito Callogaster (che non è altro che il Leucophenga Mik. Wien, ent. Z. 1886, p. 317) ed il gen. Diastata. Il nome di Diplocentra fu proposto dal Loew per sostituire quello di Cyrtonotum datogli dal Macquart nel 1843, Dipt. exot. 2, III, p. 193, già preoccupato. Io lo trovo per la prima volta nella Cen- turia II. dei Diptera Americae sept. indigena, Beri. ent. Z. 1862, p. 228, 91, senza alcuna indicazione; vi torna sopra poi nella Cen- turia X, 1872, p. 112. Nello Schles. Zeitschr. f. Entom. 1859 (ma che però deve esser comparso nel 1863) a p. 13 ne parla alquanto diffusamente, e dice che il suo posto naturale è nella famiglia delle Geomyzidae, come è di fatto. Lo Schiner invece lo metteva nelle Eelomyzidae, alle quali assomiglia solo in ragione delle spine del margine alare. Il Nowicki e lo Grzegorzek lo riportano al giusto — 67 — posto nei loz^o cataloghi dei ditteri della Galizia, 1873; Il Pokoray invece, che lo raccolse nel Trentino, a p. 419 dei Verh. Zool. bot. Gesell. 1887, lo mette tra le Sciomyzinae. Il vero posto suo è però nella famiglia delle Geomyzidae, come la definisce il Loew nel I." volume dei Monographs of the Diptera of North America, p. 45; questa famiglia coincide solo in parte colle Geoìny^inae di Schiner e colla stirpe delle Droso2')hìlma del Rondani. Il Loew al 1. e. p. 43 caratterizza anche una famiglia delle Ojw- myzidae; ma visti i caratteri di affinità che legano fra di loro il gen. Balioptera col gen. Geomyza credo bene di lasciarla unita al- l'altra famiglia; il Rondani collocò i due generi di essa nella stirpe delle Lonchaeina. Non credo inutile di dare un quadro dei caratteri che distinguono i sei generi di geomizidi italiani, osservando che alcuni generi ascritti dallo Gchiner a questa famiglia io li considero come appar- tenenti ad altre. Tale è il genere t^cypìiella R. D., cui il Rondani mantiene il nome di Thyrymyza datogli dallo Zetterstedt; esso ap- partiene alla famiglia delle Piojyhilidae. Il gen. Anthomyza FU., che ' il Rondani nella sua stirpe delle Agromizine chiama Anthopliitina Ztt, e lo Schiner Leptomyza Macq., io lo colloco nelle Heteroneu- ridae. Il gen. Rhicnocssa Lw. che comprende due specie italiane, è da collocarsi nelle Agromyzidae (vedi Loew, Beri, ent. Zeitschr. 1872, XVI, p. 124) vicino alla MilicMa. Invece appartiene alle Geomyzidae il gen. Tetanura FU., come osserva il Roder; esso non fu però ancor trovato in Italia, benché sia probabilissimo che viva nelle Alpi orientali, essendo stato trovato nella Stiria. 1. Tibiae seiida erecta jìraeapicaU destitutae; caput seta fronioor- bitale unica, postverticalibiis nullis; seiae dorsocentrales qua- tuor.; seta sternopleuralis unica; vibrissae mine distinctae mine nidlae; alarum costa nuda et nervus secundus long, elongatus apice cum tertio convergente . . Opomyzinae 2. — Tibiae sellila praeapicali instructae; setae fronio-orbitales duo vel tres, setae j)Ostoerticales distinctae, plerumque decussatae setae dorsocentrales 2-5; setae sternopleurales duo; vibrissae sernper distinctae; alarum costa plus minusve sed ser/iper spinulosa, vena secunda long, cum tertia divergente vel pa- rallela; cellula discoidalis interdum cum basali secunda confusa Geomjzinae 3. — 68 — 2. Vibrissae nullae; arista superne radiata; alae angulo in- feriori basali et alida perfecte evolutis ... 1 . Oporayza. — Vihrissaè distinctae; arista superne radiata; alae angulo po- stico et alula nullis, inde cuneiformes ... 2. Balioptera. 3. Thorax setis dorsocentralibus 5; setae fronto-orhitales duo re- motae^ in eadem linea longitudinali positae omnesque aequa- liter erectae et retro leniter curvae; setae ocellares òasi re- motae 3. Geomyza. — Thorax setis dorso-centralihus 2 tantum; setae fronto-orhitaìes duo vel nmplius, approximatae, aliquae antice aliquae postice curvatae; setae ocellares basi approximatae 4. 4. Arista utrinque longe piumata; setae -fronto -orbitale s duo in eadem linea longitudinali positae, altera antice altera re- tro curvata; setae humerales duo; alarum, cellula discoidalis cum basali secunda omnino confusa; margo alarum spinulis paiicis sed validis armatus; corpus majoris magnitudinis, ■ valde convexum, arcuatimi 6. Diplocentra. — Arista breviter piumata vel pubescens tantum; setae fronto-or- bitales duo vel amplius, non in eadem linea long. p)Osilae; alarum cellula discoidalis a basali secunda semper distincta; margo alarum spinulis confertis et exilibus ciliatus; corpus minus elongatum 5. 5. Setae fronto-orbitales duo; antennarum arista superne brevi- ter piumata et basi non geniculata ; alarum vena sexta ab- breviata sed distincta 4. Diastata. — Setae fronto-orbitales tres, quorum duo retrocurvatae; anten- 7iarum arista pubescens tantum et basi distincte genicidata; alarum vena sexta nulla (cave ne cum, vena spuria margini postici confundas) 5. Tryptochoeta, Il gen.. Euthychoeta Lw., intermedio fra questi due ultimi, non fu ancor trovato in Italia. I. Opomyxa FU. 1820. — Lw. Beri. ent. Zeitschr. 1865, IX, p. 26-33. — Rd. Bull. soc. ent. it. 188 4, VI, p. 253. Sp. ita), l. 0. germinationis L.; 2. florum F. II. Balioptera Lw. 1864, 1. e. p. 347-356. — Geomyza Schin.; Rd. 1. e. p. 251. Sp. ital. 1. B. combinata L.; 2. venusta Mgn.; 3. tripunctata FU,; — 69 — 4. majuscula Lw. — ? pìctipennis Rd.; 5. calceata Rd.; 6. bracata Rd. — Queste due ultime sono forse varietà di una sola specie, afBne alla B. adusta Lw., Beschr. Ili, p. 302. III. Geoiiiy:«a FU. 1823. — Lw. 1. e. 1865, p. 14-25. — Trixoscelis Rd. 1856, Prodr. I, p. 134. Sp. ital. 1. G. marginella FU; 2. obscurella FU.; 3. approximata Lw.; 4. frontalis FU. — La collezione Rondani contiene una specie inedita; forse anche qualche specie di AnthopMUna Rd. 1875, è da riferirsi a questo genere, oltre il n. 3, p. 187. IV. Diastala Mgn. 1830. — Lw. 1. e. 1864, p. 359-365. Rd. Prodr. I, p. 134. Sp. ital. 1. D. nebulosa FU. — ornata Mgn.; 2. unìpunctata Ztt.; 3. vagans Lw.; 4. costata Mgn.; 5. inornata Lw. V. Tliryptoclioeta Rd. 1856, Prodr. I, p. 134. — Lw. 1. e. p. 366-368, ut subgenus. Sp. ital. 1. Thr. punctum Mgn.; 2. nigricornis Lw. VI. Bliplocentra Lw. 1862, vedi sopra. Sp. ital. 1. D. Perrisii Schin. Drosophila ampelophila Lw. 1862; uvarura Rd. 1875. Notiphila nigricornis Stenh. 1844. — Loew, N. Beitr. 1860, p. 6. — australis Lw. 1860, p. 6. — cinerea FU. 1823. — Lw. 1. e. p. 7. — Queste due ultime specie le raccolsi promiscue, per cui probabilmente non sono che varietà. Psilopa polita Mcq. 1837. — Lw. 1. e. p. 10. Clasiopa aurifacies Strobl, 1893, Wien. ent. Zeit. p. 255. — Una $, che anche secondo il signor Becker appartiene a questa specie. Athyroglossa glabra Mgn. 1830. — Lw. 1. e. p. 12, dove dice che si trova anche in Sicilia. Hydrellia griseola FU. 1823. — Lw. 1. e. p. 22. Felina nitens Lw. 1873, Beschr. Ili, p. 309, dove dice che fu raccolta in Calabria dall'Erber. Parydra pubera Lw. 1860, 1. e. p. 32, Vedi Strobl, 1. e. p. 132. — fossanim Hai. 1833. — Lw. 1. e. p. 32. — coarctata FU. 1823. — Lw. 1. e. p. 33. — quadripunctata Mgn. 1830. — Lw. 1. e. p. 33. Scatena sorbillans Hai. 1833; Lw. 1. e. p. 41. — stagnaUs FU. 1823. — Lw. 1. e. p. 42. - 70 — Scatena lutosa Hai. 1833. — Lw. 1. e. p. 42. — callosicosta nov. spec. cT^. — Long. corp. mm. 1,5-2. Se, sta- gnali FU. et lutosae Hai. simillima, sedab utraque illico distinguenda costa alar imi ante venae long, primae finem valde incrassata. Questa specie, che io raccolsi frequente colle due precedenti, è da esse tanto bene distinta pella callosità che si osserva preso la base della costa alare, che non occorre io ne dia altra descrizione. Il callo costale è di forma ovale, ed occupa circa la metà della distanza che corre tra la base dell'ala e la fine della prima nervatura longitudi- nale: esso è appoggiato a questa e quindi lontano dalla base dell'ala. Questa specie venne da me dapprima comunicata agli amici col nome di crassicosta; ma avendomi il signor -Becker fatto sapere che esso da qualche anno la prese nella Slesia e la tiene nella sua col- lezione col nome datole qui, credetti bene di abbandonare il mio, tanto più che lo stesso signor Becker possiede un'altra specie ine- dita distinta dall'aver tutta la costa alare ingrossata. Capnoptera scutata Rossi 1790. — cf $, long. corp. mm. 4-5,5. — Nigra nitens; aniennis saltem inferne, facie, genis, pleuris partim^ scutello et pedibus rvfoluteis, halteribus albis; antennarum articu- lus terlius elongato-ovatus, seta nuda; caput et tlioraoc mediocri- ter pilosa. . Io trovai questa specie abbondantissima in Giugno ed in Luglio sui fiori di Achillea e di Leucanthemum; essa non corrisponde ad alcuna delle due specie italiane descritte dal Loew nello Schles. Zeitschr. f. Entom. 1866, p. 12 e 13. Avendone mandati degli esem- plari al Prof. Strobl, questi ebbe la bontà di confrontarli con la ? di C, pilosa L\v. che esso possiede della Calabria {Wien. enl. Zeit. 1893, p. 127), determinata dal Loew stesso come lugubris in litt., e li trovò uguali, tranne qualche lieve differenza di colore. Posso quindi ritenere la specie come nuova; siccome però essa si trova anche in Toscana, così credo di poterle riferire la descrizione che il Rossi nella Fauna etnisca, Voi. II, 1790, pag. 314, num. *1530, dà della sua Musca scutata: long. 2 1. lat. '/s lii- Antennis seiariis atra, scutello, pedibus, halteribusque flavis. — Corpus oblongum, a.trum, nitens, glabrum. Antennae et alae nigrae. Scutellum eleva- timi, majusculum flavum. Habitat cum proecedente, non frequens. Non nascondo che il colore delle antenne ed il corpo glabro non corrispondono perfettamente, come le abitudini, poiché della prece- — 71 — dente, M. clandestina, dice: habitat in foliis citri medicae victitans rapina^ tempore autumnali frequens; ma anche nella raccolta del Rondani la vidi messa col nome del Rossi. La specie è alquanto variabile nelle dimensioni e nella colorazione ma è però sempre ben distinta dalla fronte tutta nera e dal torace che sul dorso non presenta alcun vestigio di disegno giallo. Solo le pleure, ed assai poco nel (^, sono di un rosso bruno, che facilmente diventa nero. Le coscie del maschio sono quasi interamente rosso- gialle, nella $ invece verso la base sono più o meno nere. In alcuni esemplari il terzo articolo delle antenne è quasi interamente nero rimanendo traccia della colorazione rossa solo inferiormente; ciò spiega le antennae nigrae di cui parla il Rossi. Le ali sono nor- mali ed assai oscure. 1 palpi e la proboscide sono neri; la parte di questa ripiegata all' indietro è assai sviluppata; la faccia inferior- mente e le guancie, che sono piuttosto larghette, sono di un rosso bruno, che si estende anche allapparle posteriore ed inferiore del capo; le creste facciali e del margine orale; assai rilevate', sono nere. Il colore della parte inferiore del capo, delle pleure e delle coscie, è più rosso che giallo. Lo scudetto è sporgente, con peli neri. Le tre specie italiane di questo genere, che ha però ancor biso- gno di esser studiato con materiale più abbondante, si posson di- stinguere come segue (1): \. Tliorax flavus, nigy^otrilineatus . . . . C. sicida Lw. 1866. — Thorax niger vel piceus, vix antice vel lateribus, vel pleuris rufescens vel lutescens 2 2. Thorax luteo-mar ginatus, et pilis longiusculis vestitus; anten- nae majores, seta pubescente . . . 2. C. pilosa Lw. 1866. — Thorax omnino niger, pleuris tantum rufescentibus et pilis brevibus tectus; antennae mediocres, seta nuda 3 C. sentala Rossi 1790. Chloropisca ornata Mgn. 1830. — Lw. Schles. Zeitschr. f. Entom. 1866. p. 80. Oscinis pratensis Mgn. 1830, VI, p. 56. Crassiseta megaspis Lw. 1858, Wien. ent. Monatschr. Il, p. 74, n. 13. Il genere Crassiseta v. Ros. Lw. corrisponde al Macrochoetum Rd. (1) Probabilmente anche il Clilorops fuscipennis A. Costa 1883, Geof. Sarda, II, p. 105, della Sardegna, è una specie di cxuesto genere, affine alla sicula Lw. — 72 — ed èi\y Elachipiera Mcq. Scliin.; io però conservo quest'ultimo nome al solo Chlorops brem^nnnìs Mgn., reputandolo sufficientemente di- stinto per formare un genere a sé. Dopo la caratteristica che ne diede il von Roser nel 1834, ne parlò diffusamente il Loew nel 1845, nel I voi. de' suoi Dipterolog. Beitraege a p. 48, dove però vi comprende anche il Citi, brevipennis. In Italia si trovano cinque specie di questo genere, inteso nel mio senso, di cui una credo non ancora descritta; di queste la collezione Rondani ne contiene solo tre; una poi {aterrima) è tanto differente dalle altre pei caratteri organici e pel colore, che potrà benissimo esser ritenuta il tipo di un nuovo genere; in tal caso proporrei di dare a questo il nome di I*acliyclioeta, che il Loew una volta aveva scelto per le Crassisete. Le specie italiane si possono distinguere nel modo seguente: 1. Scutellum planimi, elongaium, longior quam latvs, superne rugosum^ setis quatuor vel sex lateralihus robustis instructum, saepe ex tubetxulis denti formibus exeuniibus; iìwrax elonga- lus, lineis longitudinalibus distinctis opacis ex seriebus pun- ctorum flctis, interstitiis nitentibus; ad latera et ante radicem alarnm setis robustis praeditum, calli hitmerales jìrominuli; seta mediocriter crassa et elongata; colores pedum et anien- narum, interdum thoracis quoque, lutescentes. Subgen. Crassiseta mihi 2. — Scutellum convexum, rotundatum, lalior quam longus superne non rugosum, lateribus setis quatuor tenuibus praeditum absque iuberculis; thorax brevis, quadratus. superne totus laevis vel tantum subtilissime sed aequaliter punctulatus, la- teribus vix setosis, callis humeralibiis non distinctis; seta cras- sissima, brevi, biarticulata; corpus cum antemiis et pedibus omnino atrum. Subgen. Pachychoeta mihi. 1. Cr. aterrima Strobl, 1880, Dipterolog. Funde, p. 34; Dipt. v. Steiermark p. 123 (Elachiptera). Io raccolsi questa specie insi- gne presso Pavia, tra l'erba. 2. Scutellum mediocre, setis quatuor instructum 3. — Scutellum magnum, elongaium, setis sex validis et basi iuber- culis majusculis innixis, instructum; pedes, facies, fì-ons, an- tennae et halteres lutescentes, antennarum articidus tertius — 73 — superne nigrolimbatus; seta nigra, parum crassa; triangulwn frontale luteum, macula parva nigra ocellari perfecte rotimda thorax totus cum pectore niger, callis humeralibus tantum, pleuris supeì'ne et striglila ante radicem alarum, rufoluleis. 2. Cr. megaspis Lw. 1858, 1. e. La specie è frequente in Italia; oltre che in Calabria, io la rac- colsi anche nel Trentino. 3. Setae scutellares eo:> tuberculis distinctis exeuntes, inde scutelli margo dentatus 4. — Setae scutellares ex tuberculis non exeuntes^ inde margo scu- telli haud dentatus; thorax totus cum pleuris et pectore niger; triangulum. frontale nigrum et magnum; antennae, facies, frons et halteres albohUescentes; pedes lutei vel plus minus nìgri (var. fenioralis Mgn. 1830, annulipes et fuscipes v. Ros. 1834, nigromaculata et nigripes Strobl 1894) 3. Cr. cornuta FU. 1820. Specie frequente in tutta Italia, ed assai variabile nella colora- zione dei piedi. 4. ScìXtellum apice fortiter bidentatum; thoracis dorsum maculis duobus nigris nitidis; tì'iangulum frontale luteum. 4. Cr. bimaculaia Lw. 1845, Dipt. Beitr. I, p. 49. Malta (coli. Rondani, ut melitensis ined.) ? — Scutellum tuberculis apicalibus minoribus; thorax superne totus niger nitidus, callis humeralibus, villa latiuscula laterali ah humeris ad scutellum ducla, pleuris totis cum pectore omnino rufis; scittellum, metanotum et abdomen nigra, venter tamen rufescens; triangulum frontale magnum, nigrum; frons, fa- cies, antennae, halteres et pedes omnino flavi; scidptura tho- racis et scutelli ut in affinibus; alae modo ordinario venosae, ìiervis lutescentibus. Long. (;/'$ mm. 2-2,5. 5. Cr. pectoralis nov. spec. Trovai questa specie frequente presso Pavia e nel Trentino; dap- prima la credetti una varietà della cornuta FU, (vedi Contribuzione faun, ditt. Pavia, 1891. p. 25); ma poi avendola trovata diffusa e sempre isolata, osservai i caratteri importanti dello scudetto che permettono di ben distinguerla; anche il colore del torace è assai caratteristico, e di un bel rosso speciale. Nella coli. Rondani si tro- vava col nome che io le ho conservato. — 74 — Nota. — Siccome il Rondarli non trattò ulteriormente le sue due stirpi delle Chloì'opina e delle Oscinina, e la ripartizione generica che ne dà nel primo volume del Prodromo è antiquata ed incom- pleta, cosi credo utile di dare qui un quadro dei numerosi generi italiani della famiglia Oscinidae. Questa io la prendo nel senso del Loew, Beri. ent. Zeitschr. I808, p. 119, e sopratutto Monographs of the Diptera of N. America, \, p. 4(3; quindi non corrisponde perfettamente alle Chloropina dello Schiner, Fauna, II, p. 207, poiché il gen. Selachops Walbg. io lo lascio nelle Agromyzidae come fanno lo Zetterstedt ed il Rondani; ed il Gymnopa FU. Mgn. Lw. (Mosiìhis Latr. Schin.) lo metto nelle Ephydridae presso il gen. Aiìiyro glossa 1. Vena costalis ultra tertìae longitudinalis ajncem non aut vix prodiccta 2 Subfara. Chloropina Lw. 1858. — Vena costalis j^l^i'umque usque ad quartam longitudinalem, vel saltem idtra tertiam satis 2'>Ti'oducta 12 Subfam. Oscinina hw. 2. Femora postica incrassata 3 — Femora p)Ostica non incrassata 4 3. Antennarum articnlus tertius rotundatus, secundus jyarvus; frons non j^rodiicta, inde facies pariim inclinata. 1. Meromyza Mgn. 1830. — Antennarum articxdus tertius elongatus, acuminatus; frons producta, inde facies valde inclinata 2. Platycephala FU. 1820. 4. Caput fronte j^lana, lata antice p)roducta; facies valde incli- nata; antennae 2'>orrectae 3. Eurina Mgn. 1830. — Caput antice non vel Tnodice porrectum, inde facies pavum inclinata 0. 5. Proboscidis jJars apicalis elongata et fiexa; alarum. venae long. quarta et quinta valde divergentes; colores corporis et ala- rum nigricantes 4. Capnoj)tera Lw. 186G. — Proboscidis pars apicalis crassiuscida et brevis .... 6 6. Seta antennarum jìHis albis adpressis ornata, inde p>aidlo in- crassata; antennae magnae, articulo tertio subqtiadrato; palpi nigri 5. Anthracophaga Lw. 1866. — Seta antennarum obscura et si alba, semjyer exilis; antennae minores; palpi jjlerumque lutei 7 — 75 — 7. Antemiae articulo tertio stqjerne angulato, angulo prominulo; genae latae 6. Eutropha Lw. 1866. — Antennae articulo tertio rotundato 8 8. Nervi transversi alarum vulcle approximati, fere in linea positi 7. Diplotoxa Lw. 1863. Nervi transversarii alarum magis vel minus distantes, min- quam fere in linea jìositi 9 9. Species hiteae, nigro vel rufomaculatae; tihiae intermediae cal- carihus incurvis nidlis; triangidum frontale magnitiidinis or- dinariae 10 — Species vel totae nigrae vel vix luteo macnlatae; tihiae interme- diae calcaribus incurvis aut triangidum frontale maximum 1 1 10. Scutelhim convexurn. ... 8. Chlorops (AIgn.) Lw. 18(;'6. — Scidelhim j^lctnicm marginatum. . 9. Chlorojnsca Lw. 1866. 11. Triangidum frontale ptarmagnum, frontem fere totam occupans laterihus pilis hrevihus ciliatum; tihiae intermediae calcare recurvo nidlo 10. Ha2jlegis Lw. 1866. — Triangidum frontale parviim; tihiae intermediae calcare in- curvo praeditae 11. Centor Lw. 1866. 12. Antennarum seta non incrassata 13. — Antennarum seta incrassata 17. 13. Antennae parvae et reconditae; alarum vena prima long, elongata; corpus magnum, ohesum . i2. Lipara Mgn. 1830. — Anten7iae non reconditae; alarum vena p>rima long, ante me- dium costae desinens 14. 1 4. Alarum nervus transversus posterior omnino nullus; costa alarum nervi long, quarti apicem non attinges^ sed satis ante desinens 13. Dicraeus Lw. 1873. — Alarum nervus transversus posterior semjyer manifestus; co- sta alarum ad apicem quartae long, semj^rer producta 15. 15. Seta antennarum hreviter piumata; oculorum j)uhescentia ma- gis distincta 14. Gaurax Lw. 1863. — Seta antennarum nuda vel vix puhescens; oculi fere omnino nudi vel puhescentia aegre distinguenda 16. 16. Prohoscis elongata et retro flexa; margo oris prominulus. 15. Siphonella Macq. 1835. — Prohoscis minus elongata; facies recta vel inferne vix pro- ducta 16. Oscinis (Latr.) Lw. 1858. — 76 — 17. Alarum vena secunda cum x>rima confusa^ costa 2^ciicUo post venae tertiae apicem desinens, venae quarta et quinta ante marginem alarum evanescentes et sjyatium interjìositum ve- nam sptiriam praehens; facies valde inclinata. 17. Camarota Mgn. 1830. — Alarum vena secunda elongata et distincta] costa ^tsque ad quartae apicem distincta , . 18. 18. Alae valde abbreviatae vel rudimeniariae. 18. Elachiptera Mcq. 1835. — Alae modo ordinario eloìigatae, aadomine longiores . . 19. 1 9. Antennarum articidus tertius rotundatiis, seta distincte dor- sualis; frons vìx jifoducta, oris a2)erfura mediocris, vibrissis validiuscidis ^9raec7i7a; thorax lateribus setosus, scutellum plerumque jjlcinuìn 19. Crassiseta v. Ros. 1834, — Antennarum articxdus tertius transversus ovatus, seta appa- renter opicalis; frons prominula; ajyertura oralis majuscula, pilosa, sed vibrissis distinctis nullis; alis nigro-maculatis. 20. Gamjosocera Schin. 1862. Le specie italiane finora note sono assai poche; dò qui il catalogo di quelle che posso rilevare dalla coli. Rondani (che ne contiene molte di inedite) e dalla mia, nonché da varie pubblicazioni. I. Meroiuyzu Mgn. 1830. Syst. Beschr. VI, p. 163. 1. M. pratorum Mgn. 1830; 2. variegata Mgn. 1830; 3. laeta Mgn. 1838; 4. saltatrix L. 1761; 5. nigriventris Macq. 1835. [[. Plalycophala FU. 1820, Oscinid., 1. 1. PI. planifrons F. 1798. 2. umbraculata F. 1794. III. Eui'ina Mgn. 1830, Syst. Beschr. VI, p. 3. 1. E. calva Egg. 1862; 2. E. scutellaris Rd. ined. IV. Capnoplera Lw. 1866; Schles. Zeitschr. f. Entom. p. 11. 1. C. pilosa Lw. 1866; 2. sicula Lw. 1866; 3. iuscipennis A. Co- sta 1883; 4. SCUtata Rossi 1790. V. Anlliracopliag-a Lw. 1866, 1. e. p. 15. 1. A. striglila F. 1794; 2. frontosa Mgn. 1830; 3. longiconiis FU. 1820. VI. Eutvopha Lw. 1866, 1. e. p. 26. 1. E. fulvifrons Hai. 1833 (Sicilia, Lw.). — 77 — VII. Dìplotoxa Lw. 1863, Beri. ent. Zeitschr. p. 54. 1. D. messoria FU. 1820; 2, approximatonervis Ztt. 1848. Costituiscono il geii. CampylojMoeba Rd. coli. Vili. Chlorops (Mgn. 1803) Lw. Schles. Zeitschr. p. 38. 1. Chi. taeniopus Mgn. 1830; 2. minuta Lw. ISOfì; 3. serena Lw. 1866; 4. didyma Ztt. 1848; 5. geminata Mgn. 1830; 6. hirsuta Lw. 1866; 7. rufina Ztt. 1848. IX. Chloropisca Lw. 1866, 1. e. p. 79. 1. Chi ornata Mgn. 1830; 2. glabra Mgn. 1830; 3. rufa Mcq, 1835. X. Ilaplegis Lw. 1866, 1. e. p. 22. 1. H. rufifrons Lw. 1866; 2. H. tarsata FU. 18;20. XI. CoìitoB* Lm'. 1866, 1. e. p. 7. J. C. Cereris FU. 1820; 2. myopinus Lw. 1866; 3. nudipes Lw. 1866. XII. Lipara Mgn. 1830, Syst. Besclir. VI, p. 1. 1. L. similis Schin. 1854. Xlil. Bicraeus Lw. 1873, Beri. ent. Zeitschr. p. 51. 1. D. obscurus Lw. 1873. XIV. Gaurax Lw. 1863, 1. e. p. 35. 1. G. plumiger Mgn. 1830. XV. Sipliouella Macq. 1836, Suit. Buff. II, p. 584. 1. S. pumilionis Bjerk. 1778; 2. flavella Ztt. 1848; 3. laevigata FU. 182Ó; 4. nucis Perr. 1839; 5. ornatifrons Lw. 1858; 6. dasyprocta Lw, 1858; 7. obscurifrons Lw. 1858; 8. marginata Lw. 1858. XVI. Oscisiis (Latr. 1804) Lw. 1858, Wien. ent. Monatschr. 55. 1. 0. albiseta Mgn. 1830; 2. maura FU. 1820; 3. flavitarsis Mgn. 1830; 4. frit L. 1761; 5. pusilla ÌN'Ign. 1830; 6. atriciUa Ztt. 1848; 7. lineella FU. 1820; 8. frontella FU. 1820; 9. pratensis .Mgn. 1830: 10. rufipes Mgn. 1830; 11. sordidella Ztt. 1848; 12. fasciola Mgn. 1830; 13. dubia Mcq. 1835; 14. humeralis Lw. 1858; 15 Aristolochiae Rd. 1869; 16. Delpinii Rd. 1869. XVII. Camarota Mgn. 1830, Syst. Beschr. VI, p. 7. 1. C. flavitarsis Mgn. 1830; 2. cerealis Rd. 1873. XVm. lOlacliiptera Mcq. 1S33, Sait. ButT. li, p. 621. 1. E. brevipennis Mgn. 1830. XIX. Crassiseta v. Ros. 1834, Wiirt. Corr. Blatt. 63. A. Pachychoeta: 1. Cr. aterrima Strobl. 1880; B. Cr.\ssiseta: s. str. 2. megaspis Lw. 1858; 3. cornuta FU. 1820; 4, bima- culata Lw. 1845; 5. pectoralis Bezzi 1895. — 78 — XX. Gaiiipsocera Schin. 1862, Wien. ent. Monatschr. VI; Mik, 1887, Verh. Z. b. Gesell. p. 180. 1. G. numerata Heeg. 1858. Gorizia, vedi Mik. Wien. ent. Zeit. 1887, p. 189. Leucopis lusoria ÌNIgn. — Rd. 1874, Bull. soc. ent. it. p. 204. Agromyza abiens Ztt. — Rd. 1875, 1. e. p. 182. — pusilla Mgn. — Rd. 1875, 1. e. p. 179. Phytomyza affinis FU. 1823. — Schin. II, 316. Borborus equìnus FU. — Rd. 1880, Bull. soc. ent. it. p. 13. — geniculatus IMcq. — Rd. 1. e. p. 13. Limosina cilifera Rd. 1880, 1. e. p. 31. — numida Hai. — Rd. 1. e. p. 32. — fontinalis FU. — Rd. 1. e. p. 39. Trineura aterrima F. 1794. Phora crassicornis Mgn. 1830. — pulicaria FU. 1823. Hippobosca canina Rd. 1879, Bull. soc. ent. it. p. 24. 79 — H. W. BROLEMANN ELENCO DI MIRIAPODl UACCOLTI IX I^O^IBARDIA Poste come sono alle falde delle Alpi, limitate ,al Nord da cime a nevi eterne ed al Sud dalla rigogliosa pianura del fiume Po, solcate nella loro intiera superficie da numerose acque e da innumerevoli canali, le Provincie Lombarde pre- sentano condizioni eccezionali per la vita dei Miriapodi, e ben poche sono finora le regioni d'Italia di cui si possa paragonare la fauna alla lombarda per l'importanza e per la varietà. La posizione geografica delle Provincie Lombarde permette di riconoscere tre regioni ben caratterizzate. La prima, setten- trionale, formata dalle Alpi e Prealpi; la seconda, centrale, oc- cupata dalle colline della Brianza e del Varesotto, solcata da valli boscose e umide; e la terza, meridionale, rappresentata dalla Pianura del Po, coperta da ricca vegetazione. Vale questa disposizione a spiegare come mi sia concesso di stendere un elenco di specie relativamente lungo in propor- zione all'area da me visitata. Difatti, nel primo opuscolo pubblicato più di dieci anni fa, dal cliiar. Prof. Elvezio Cantoni (1) nell'intento di far co- (1) Miriapodi di Lombardia. Atti Soc. Ital. Se. Nat. XXIII. Milano 1880. — 80 — noscere la ricchezza eli questo gruppo d'artropodi negletto per tanto tempo, figuravano 75 specie diverse. In seguito all'elimi- nazione delle sinonimie, adottate come specie distinte dall'au- tore, questo numero dovette essere ridotto a 57, risultato già no- tevole se si considera lo stato della scienza miria23odologica d'allora e la scarsità unita talvolta all'imperfezione del mate- riale bibliografico da consultarsi. Epperò attive ricerclie, non- ché la recente pubblicazione di numerose opere, mi permisero di estendere il lavoro fatto dal suUodato mio predecessore e di portare a 114 il numero delle specie lombarde di Miria- podi. Sono nondimeno convinto che fi campo è ancora lontano dall'essere esaurito, e che, viste le abitudini di questi artro- podi, di cui alcune specie sono assai localizzate, e meno d'altri possono godere dei mezzi di dispersione artificiale, ulteriori visite a località non ancora studiate potranno dare un ottimo risultato. Incompleta come la presento, mi auguro che questa mia nota possa in qualche modo giovare ai cultori dello studio dei miriapodi e fornir loro dati nuovi intorno all'estensione delle zone abitate da alcune interessanti specie. Parigi, 20 Maggio 1S05. 81 RIASSUNTO. I, CHILOPODA Latreille. Fam. Scutigeridae Gervais. 1. Scutigera coleojJtrata, Linné. 10. 11. 12. 1.3. 14. Fam. Lithobidae Newport. Lithobhis fasciatus Newport. » validus Meinert. » leptopus Latzel. » terreus Fedrizzi. » forficatus Linné. ì) peregrinus Latzel. » piceus L. Koch. » nigrifrons Latzel & Haase. » melanojys Newport. » tricuspis Meinert. » agilis C. Koch. » aulacopiiis Latzel. » acuminatus mihi. 15. Lithohi ICS mutahìlis L. Kocb. 16. » latro Meinert, 17. » hexodtts miti. 18. » calcaratus C. Koch. 19. » lapidicola Meinert. 20. » mtiticus C. Koch. 21. » lucifugus L. Koch. 22. » castaneus Newport. 23. » audax Meinert. 24. » aeritginosus L. Koch. 25. » crassipes L. Koch. 26. » violaceits Fedrizzi. 27. Henicops fulvicornis Meinert, 28. » coecidus mihi. Fam. Scolopendridae Newport. 29. Cryj)tops anomalans Newport. 30. Cryptops hortensis Leach. Fam. Geophilidae Leach. 31. Mecistocephahis carniolensis C 33. Geophihisf erìnigineus C.lLoch. Koch. 34, » flavidus C. Koch. 32. Geophilus mediterraneits Mei- 35, « longicornis Leach. nert. 36, » proximus C. Koch, Anno XXVII. 6 — 82 — 37. Geophilns linearis C. Koch. 42. Chaetechelyne montana Mei- 38. Scolioplanes acuminatus Jjeeich. nert. 39. » crassijyes C. Koch. 43. Stigmatógaster gracilis Mei- 40. Schendyla nemorensis C. Koch. nert. 41. Chaetechelyne vesuviana New- 44. Himantarium Gahrielis Linné. port. 45. » rugxdosum C. Koch. II. SYMPHYLA Ryder. Fam. Scolopendrellidae Newport. 46. Scolopendrella notacantha Ger- 47. Scolopéndrella nivea Scopoli. vais. 48. » immaculata Newport. III. PAUROPODA Liibbock. Fam. Pauropoda agilia Latzel. 49. Fauropus pedunculafus Lubbock. IV. DIPLOPODA Blainville-Gervais. Fam. PoUyxenidae Gray & Jones. 50. Pollyxenus lagurus Latreille. Fam. Glomeridae Leach. 51. Gervaisia costata Waga. 56. Glomeris connexa C. Koch. 52. Glomeris marginata Villiers. 57. « conspersa C. Koch. 53. » annidata Brandt. 58. » bitaeniata mihi. 54. » transalpina C Koch. 59. » aurita C. Koch. 55. » ^3Wsft(Za^a Latreille. Fam. Polydesmidae Leach. 60. Brachydesmus silvanus mihi. 62. Brachydesmns exigmis mihi 61. » superus Latzel. Q^. Polydesmus complanatushììmQ. 83 — 64. Polycìesmus edentulus C Kocli. 65. 66. 67. 68. 69. jnlidens C. Koch. moniliaris C. Koch. testaceus C. Koch. suhulifer mihi. brevimanus mihi. 70. Polydesmus higeniculatus mihi. 71. « Jìssilobus mihi. 72. » longìcornìs Silvestri. 73. Paradesmtis gracilìs C. Koch. 74. Strongylosonium italicwn Latz. Fam. Ghordeutnidae C. Koch. 75. Atractosomum meridionale Fan- 81..4^rrtc^osomw??i ^er?'ew???Fanzago. 76. 77. 78. 79. 80. zago. Canestrinii Fedrizzi. athesinum Fedrizzi. tellinense mihi. lombardicum mihi. nemasomoides Fanzago. 82. Crasi^edosomum Rairlinsiilnù. 83. » orihaies Latzel. 84. » dentatum mihi. 85. » flavescens Latzel. 86. Chordeiima silvestre C. Koch. Fam. Lysiopetalidae Wood. 87. Lysiojyetahnn fnetidissimum Savi. Fam. lulidae Leach. 89. 90. 91. 92. 93. 94. 95. 96. 97. 98. 99. 100. 101. Isobates varicornis C. Koch. 102. Blaniulus vemistus Meinert. 103. lulus intermedius mihi. » Cantoni mihi. 104, » nanus Latzel. 105, » foetidus C. Koch. 106. » pusillus Leach. 107. » lusciis Meinert. 108, » rufifrons G. Koch. 109. » Latzeli Berlese. 110, » luridus C. Koch. 111, » italicus Latzel. 112. » austriacus Latzel. 113. » ripariiis Verhoeff. 114, hdus montivagus Latzel. » alemannicus A^erhoeff. var. simplex Verhoeff. » trilineattis C. Koch. » fallax Meinert. » Brolemanni Verhoeff. » nigrofuscus Verhoeff. » sabulosus Linné. » mediterraneus Latzel. » flavìpes C. Koch. » varius Fabricius. » Gervaisii Balsamo-Criv. » Crivellii Fanzago. » ^^?i^ sicché il Targioni ebbe a proporre l'alle- vamento artificiale di uno di essi appunto per ricavarne il pro- dotto chimicamente riconosciuto dal prof. Sestiui come cereo- resinoso; che cera han ritrovato recentemente nella crosta resinosa delle cocciniglie della lacca, il Gascard ed il Tar- gioni stesso; che cera e resina sono le sostanze di cui si com- pone quella materia farinosa che forma la cera cosi detta « Cera della China » e l'altra che ricopre le Dorthesia o che forma i nidi delle Nidularia, delle Philippia^ o quelli della Guevi- nia serratulae, per non dire della sostanza che tutti hanno ri- tenuto come cereo-resinosa nei Coccus, nei Dactylopius, nelle Psi/lla, ecc., le quali sostanze conveniamo che possano essere meglio studiate e distinte, ritenendo però che a questo, per ora, non basti la peregrina notizia che gii scudi dei Di aspiti siano di natura proteica. Figura e filiere marginali della Pinnaspis panclanì. Il nostro critico, infine, se la prende con la figura di que- sta, data da noi, e che, certo, alle sue mani, sarebbe stata mi- gliore; ma qualunque essa sia, come figura complessiva ricorda non i caratteri diagnostici della forma, ma le a2)parenze che questa ultima mostra, come qualsiasi figura non ischematica, crediamo che debba fare; e cosi fra queste apparenze fa ve- dere le filiere marginali, che si potranno anche omettere, vo- lendo, ma che noi, senza rimprovero per alcuno, abbiamo cre- duto nostro dovere di riprodurre. E qui la nostra nota finisce, perchè dove non è obiettività non è ragione di scienza, e senza obiettività riteniamo che sia quanto nel resto della critica del Prof. A. Berlese si con- tiene. Firenze, Luglio ISSó. G. Del Guercio. — 117 — CONTPvIBUZIONE ALLA FAUNA TRENTINA DEI COLEOTTERI del Dott. S. KERTOLINI di Trento (Continuazione: vedi Ballettino, anno XXVI, p. 388). CERA.MBICIDAE. Spoiidylis Fabricius. 1. buprestoides. — Frequente sui monti massime sulle cataste di legna. Torcegno (Cost ); nelle Giudicane (Frapporti); Trento, BedoUo (Bert.); Cembra, S. Lugano (Ecch.); Val di Ledro (Zeni). Prionus Geoffroy. 1. coriarius Lin. — Raro. Torcegno (Cost.). Eccheli trovò un esemplare a Doladizza, in Fiemme, un altro a Male. Ergates Serville. 1. faber Lin. — Rovereto (Zeni); Campo (Frapporti); Vigolo-Vattaro, Bedollo, Madrano, un cf sul tronco d'un castagno in agosto (Bert.); Lavis, S. Lugano, un solo maschio e molte femmine (Ecch.). Sem- bra che il maschio sia in generale molto raro. Sulla Mendola (Grdl.). Aeg-osoiiia Serville. 1. scabricorne Scop. — Trovai più individui su vecchi salici al Sale presso Trento; singoli esemplari a Oltrecastello e Civezzano. Borgo (Cost.); Val di Sella (Dordi): Rovereto (Zeni). Anno XXVII. 8 — 118 Trag'osoma Serville. 1. depsarium Lin. — Rarissimo. Presso Senale nella Naunia (Lamprecht); nella valle di Cadino fra le scorze di pino (Gob.). Un esemplare venne catturato da Eccheli sopra Cadino alla cosidetta malga dei manzi. Rliag-iiiui Fabricius. sycophanta Schrnk., mordax Fabr. — È meno comune dei congeneri. Torcegno (Cost.); Dos Trento, Caldaro, Madrano (Bert.). mordax Deg., inquisitor Panz. — Piuttosto frequente nei boschi, Tor- cegno (Cost.); Bedollo; Nogarè, Pejo (Beri); in Fiemm'e, abbon- dante (Ecch.); Val Lagarina (Zeni). bifasciatum Fabr. — Lo si riscontra assai di rado in pianura, sui monti talvolta comune. Torcegno, Grigno (Cost.); Bedollo, Val di Sella, Pejo (Bert.); frequente in Fiemme (Ecch.); Sulla Mendola (Grdl.); Val di Ledro (Zeni). inquisitor Lin., indagator Fabr. — Abbondante nei boschi di conifere, massime sulla legna di pino tagliata di recente. Torcegno (Cost.); Male, Trento, Val di Sella (Bert.); Stenico (Angeli); Flemme (Ecch.). Rliaiunusiuui Latreille. 1. bicolor Schrnk., salicis Fabr. — Torcegno (Cost.); Trento, Madrano alle Siile, Nogarè sui pioppi (Bert.). Eccheli lo trovò a S. Lugano qualche anno, abbondante sui pioppi, in altri anni raro. Individui col corpo tutto d'un rosso ocraceo ne ebbi da Eccheli e da Gra- ziadei, questi ultimi raccolti a Caldonazzo. Eccheli trovò parecchie paia in copula delle quali gli individui rossastri erano tutti maschi. Oxyiiiirus Mulsant. 1. cursor Lin. — Non tanto raro. Torcegno, Mezzano (Cost.); Male (Bert.); — 119 — scarso in Flemme (Ecch.); in Fassa, sulla Mendola sul CirsivAn (Grdl.); vai Lagarina (Zeni), var. Verneuili Torcegno, (Cost.). Venne riscontrato anche da Gredler in diverse località. Toxotus Servi ile. 1. meridianus Lin. — Raro. Sul monte Senale nella Naunia (Rieder). 2. quercus Goeze. — Gredler fa menzione di una femmina trovata dal Dott. Setari nella valle di Ulten, le cui elitre erano per intero nere. Nel Vicentino (Disconzi); Piemonte (Ghiliani). Pacliyta Stephens. 1. lamed Lin. — Molto rara, il (/" rarissimo; un unico maschio venne cat- turato da Costesso a Torcegno. Sul monte Roen nella Naunia (Inama); Bedollo una 5 (Bert.), Tre esemplari di Fiemme trovansi nella collezione Eccheli. Presso Rabbi (Apetz); Val di Lagorai in Fiemme (Gob.). 2. quadrimaculata Lin. — Mezzano, Samone (Cost.); Trento, Bedollo (Bert.); Rabbi (Venturi), Frequente in Fiemme (Ecch.). Bracliyfa Fairraaire. 1. interrogationis Lin. — Torcegno, molto rara (Cost.); Pejo sul Rumex, nel luglio, due esemplari (Bert.). Dintorni di Paneveggio (Gob.;. 2. clathrata Fabr. — Trovata da Costesso a Soerta. Bedollo, Pejo, colla precedente (Bert.); nella valle di Cadino (Ecch.); Senale (Ausserer). var. brunnipes Muls.; nigrescens Grdl. Due individui vennero raccolti da Biasioli e Derold nella regione dell'Adamello. Acmaeops Leconte. 1. pratensis Laich., strigliata Fabr. — Sul monte Oclini in Fiemme (Grdl.); presso Rabbi (Ros ); Fiemme (Gob.). — 120 ~ 2. smaragdula Fabr. — Raccolta sul Monzoni da Gredler. var. morio Fabr. — Sul Rosengarten, a occidente della valle di Fassa (Putzer). 3. collaris Lin. — Piuttosto frequente sulle siepi fiorite, sulla Spiraea ecc. Trento, Nogarè, Torcegno, Caldaro ecc. (Bert.j; abbondante in Flemme (Ecch.). Gaurotes Leconte. 1. virginea Lin. — Più scarsa della precedente. Torcegno, Grigno (Cost.); sulla Mendola, Rabbi (Venturi); Trento, Bedollo, vai di Sella ecc. (Bert.); in Flemme, frequente (Ecch.). Cortodera Mulsant. 1. humeralis Schall., quadriguttata Fabr. — Rarissima. Eccheli possiede un unico esemplare da lui catturato a S. Lugano. Sulla strada fra Trento e Ravina (Hoft'mann). I^idoiiia Mulsant. 1. lurida Fabr. — Rara. Rabbi (Venturi). Presso Moena e sulla Men- dola (Grdl.). Leptura Linneo. 1. rufipes Sellali. — Rara. Bedollo, un esemplare (Bert.). 2. sexguttata Fabr. — Assai scarsa. Torcegno (Cost.); Giudicane (Gob.). 3. lìvida Fabr. — Frequente tanto al piano che sui monti. Torcegno (Cost.); S. Lugano, Trodena (Ecch.); Campo (Frapporti); Bedollo, Pejo (Bert.); Rabbi (Venturi); Giudicarle (Frapporti). 4- fulva Deg., tomentosa Fabr. — Rinviensi spesso abbondante sui fiori di cipolla e sulle rose; più scarsa nella regione montanina, Samone, Torcegno (Cost.), Cembra (Ecch.); Trento, Madrano, Mori, Ala ecc. (Bert.); S. Lugano, un esemplare (Ecch.). — 121 — 5. maculicornis Deg. — Pure frequente. Torcegno (Cosi); Trento, Ne- gare, Bedollo, Madrano, Pejo (Bert.); S. Lugano (Ecch.). 6. rubra Lin., rubrotestacea IH. — Più frequente sui monti che non in pianura. Torcegno, Mezzano (Cost.); S. Lugano (Ecch.); Campo (Frapporti); Bedollo, Negare, Madrano, sulle ombrellifere, Pejo (Bert.). 7. erythroptera Hagenb., rufìpennis Muls. — Sul fiore d'un cardo a Vòl- lan presso Merano (Golser); Piemonte (Bandi); sul Griesnerberg presso Bolzano (Grdl.'; Gorizia (Schreiber). 8. cordigera FùssI., bastata Sulz. — Non rara massime in Val d'Adige. Rovereto (Zeni); Torcegno (Cost.); Riva, Trento (Bert.). 9. scutellata Fabr. — Nella Val di Sole, rara (Bert.); Trodena, due esemplari (Ecch.); Giudicarle (Gob.). 10. virens Lin. — Piuttostc rara; predilige la regione montanina e al- pina. Rovereto (Zeni); Rabbi (Venturi); Torcegno (Cost.); Trento (Bert); Val di Cadine (Gob.). U. dubìa Scop., cincta Fabr. — Frequente. Trodena (Ecch,); Torcegno (Cost.); Negare, Trento, Bedollo, Madrano, Pejo (Bert.); Senale e sulla Mendola (Grdl.). 12. sanguinolenta Lin. — Comune sui cespugli e fiori. Torcegno (Cost.); S. Lugano, Trodena (Ecch.); Trento, Pejo, Bedollo, Madrano (Bert.); Scenico (Angeli); Valsugana e Val di Ledro (Grdl.). 13. cerambyciformis Schrk., octomaculata Schll. — Non rara sulla Sjn- raea, sulle ombrellifere ecc. Mezzano, Torcegno (Cost.); Rovereto (Zeni); Trento, Bedollo, Madrano (Bert.); vai di Fiemme, sui cardi in fiore, comune (Ecch.). 14. erratica Dalm. — Madrano, pochi individui (Bert.). 15. sexmaculata Lin., trifasciata Fabr. — Torcegno (Cost.); Negare (Bert.j. Comune nella valle di Ulten (Grdl.). Sù'angalia Serville. 16. aurulenta Fabr. — Molto rara. Eccheli rinvenne un esemplare a Tro- dena. Presso Bolzano assai rara (Grdl.). 17. quadrifasciata Lin. — Rara. Torcegno (Cost.); Rabbi (Venturi). 18. maculata Poda, armata Herbst. — Comune sui fiori nei prati di montagna. Torcegno (Cost.); Trodena, S. Lugano (Ecch.); Trento Negare, Val di Sella, Pejo (Bert.). — 122 — 19. aethiops Poda, atra Laidi. — Frequente a Bressanone sulle ombrel- lifere, nel luglio (Ros.); nel Vicentino (Disconzi); Gorizia (Schreiber). 20. revestita Lin., VÌUica Fabr. — Molto scarsa. Torcegno (Cost.); a Mori e nei dintorni di Trento, sui fiori del frassino, nell'aprile (Bert.). 21. melanura Lin. — Comune sulle siepi fiorite e sui fiori dei prati. Torcegno, Mezzano (Cost.); Rovereto (Zeni); S. Lugano, Trodena (Ecch.); Rovereto (Zeni); Trento, Madrano, BedoUo ecc. (Bert.) 22. bifasciata Muli., cruciata 01. — Nei medesimi luoghi come la pre- cedente; Samone, Mezzano (Cost.); Trento, Negare, BedoUo ecc. (Bert.). 23. septempunctata Fabr. — Non tanto frequente. Torcegno, Samone (Cost.); al lago di Fornace, nell'agosto, Madrano (Bert.); nella Naunia (Gredl). 24. nigra Lin. — Abbondante sui fiori nei prati. Torcegno, Mezzano (Cosi); Trento, Caldaro, Nogarè, BedoUo, Bolbeno; Madrano sui fiori c]e\V07Hganum vulgare (Beri.); S. Lugano (Ecch.); Rabbi (Ros.). 25. attenuata Lin. — Pure frequente. S. Lugano (Ecch.); Samone, Tor- cegno (Cost.); Oltrecastello, Madrano, Trento, BedoUo (Beri); ab- bondante in Flemme (Ecch.); sulla Mendola (Grdl). Allosterna Mulsant. 1. tabacicolor Deg., laevis Fabr. — Alquanto scarsa. Torcegno (Cost.); S. Lugano (Ecch.); Pejo, BedoUo (Bert.). Granimopfera Servii le. 1. ruficornis Fabr. — Comune sui fiori nei prati e su diversi cespugli. Doladizza, Trodena (Ecch.); Torcegno, Grigno (Cost.); Arco, Trento, Madrano ecc. (Bert.). 2. variegata Germ., analis Panz. — Costesso ne catturò un unico esem- plare a Torcegno. •— 123 — JVecydalis Linneo. Molorchus Fabr. 1. ulmi Chevr., abbreviata Panz., Panzer! Harold. — Segno nella Naunia (Magnani). Caenoptera Thomson. Molorchus Fabr. 1' minor Lin. — Rinviensi non di rado sui pali delle viti, sulle cataste di legna ecc. Torcegno, Mezzano, Grigno (Cost.J; Rovereto (Zeni); Trento, Bedollo, Nogarè (Beri.),- Stenico (Angeli); comune in Flemme (Ecch.). 2. umbellatarum Schreb., minimus Scop. — Doladizza (Ecch.); al lago di Loppio, nel maggio; Cadine su d'un palo da vite, nel giugno, Cal- daro, Madrano (Bcrt.). 3. Marmottani Bris. — Ne rinvenni qualche esemplare nei dintorni di Trento e una coppia a Madrano su d'una vite, nel giugno. Stenopterus Stephens. L rufus Lin. — Specie ovvia nel Trentino, sulle umbellifere. Torcegno, Grigno, Samone (Oost.); Trento, Caldaro, Nogarè, Ala, Torbole, Madrano ecc. (Bert.); Giudicane (Gob.). Dilus Serville. 2. iugax Oliv. — Non raro sui fiori degli alberi fruttiferi, dell'euforbia, delle rose e della Berberis xmlgaris dall'aprile fino a giugno. Gri- gno (Oost.); Ala, Mori, Loppio, Trento, Madrano ecc. (Bert.ì. A Civezzano lo sorpresi mentre rodeva le gemme delle viti. Giudi- carie (Gob.) — 124 — aiitliia Serville. L Dahlii Richter; lineatocoUis Muls., cardui Fabr. — Un esemplare a S. Lugano Lombardia (Villa) (Ecch.); nella Val Venosta e a Bolzano, molto rara (Grdl.). 2. viUosovìridescens Deg., angusticoUis Gyll. — Presso Bolzano sul Cir- slum arvense, non rara, fine d'aprile (Grdl., Hausmann); Monti lombardi (Villa). 3. cardui Lin,, suturalis Fabr. — Scarsa a Torcegno (Cosi); Salerno (Frapporti); Borgo di Valsugana (Grdl.); Rovereto (Zeni); presso Trento (Bert.). Saperda Fabricius. ì. carcharias Lin. — Rinviensi pel solito sui pioppi. Torcegno (Cost.); Nogarè, Trento, Bedollo, Madrano, nel settembre (Bert.); Cavalese (Ecch.); Val Lagarina (Zeni); Primiero (Sartori), ~ 135 - 2. similis Laich. — Venne catturata dal Dott. Setari nella Naunia e dal prof. xVusserer presso Caldaro, fine settembre (Grdl). 3. populnea Lin. — L'osservai frequente sulle betule a Madrano. Torce- gno (Gost); sulla Mendola, Caldaro, BedoUo (Bert.); Flemme (Ecch.). Moena (Grdl.). 4. scalaris Lin. — Non tanto frequente sull'olmo, sul pioppo e sul salice. Torcegno, Mezzano (Cost.); Nogarè, Trento, ottenuta dalle legna da ardere (Bert.); Trodena, tre esemplari sulle tremule abbattute (Ecch.); Giudicane (Gob.). 5. 8-punctata Scop., tremulae Fabr. — Alquanto rara. Borgo alla Ma- donna d'Onea, sui tigli, primi di luglio, Trento (Bert.); Trodena (Venturi); Rovereto (Frapporti). 6. punctata Lin. — Osservata più volte da Gredler nei dintorni di Bol- zano, sui pioppi e tigli. Nel Vicentino (Disconzi); nel Veronese (Massalongo); Lombardia (Villa). Tctrops Stepliens. 1. praeusta Lin." — Frequente sul nocciòlo, sulla betula, sui fiori del ne- spolo, ecc. Rovereto (Zeni); Grigno (Cost.) S. Lugano, Trodena, laghi di Fraul (Ecch.); Trento, Mori, Madrano ecc. (Bert.). Stcuoslola Mulsant. 1. nigrìpes Fabr. — La pigliai a Trento, in casa. S. Lugano, un esem- plare (Ecch.); nella Naunia superiore (Laraprecht): Giudicarie, Ca- valese (Gob.). Pliytoecia Mulsant. 1. cephalotes Ktìst. — Sul Monte Baldo, di giugno, nel volo. L'esem- plare è molto più grande del tipo, di Grecia, descritto da Kùster (Ros.); Rovereto, Cengio alto 1500, nel luglio (Halbh.). 2. rubropunctata Goeze, — Ne catturai un esemplare (^ a Trento. 3. affinis Harrer. — Rara a Trento (Bert.); presso Merano (Dott. Se- tari;: Lombardia (Villa). — 136 — 4. pustulata Schrk., lineola Fabr. — Rovereto (Zeni); Trento, Bedollo, Nogarè (Bert,); S. Lugano (Ecch.). 5. rufimana Schrk. — Rosenhauer la dice assai rara nel Tirolo meri- dionale (Trentino?). 6. ephippium Fabr. — Scarsa ovunque. Grigno (Cost.); Condino (Gob.); Trento (Bert.). 7. cylindrica Lin. — Venne catturata da Costesso a Torcegno. Rara. 8. nigricornis Fabr. — Rinvenuta da Gobanz a Oavalese suWEchium vulgare, e da me a Madrano, nel giugno, sulle felci, var. solidaginis Bach. — Non rara a Bolzano sui cespugli, maggio (Grdl.); Nuovaitalia»a (Lippert); Piemonte (Ghiliani). 9. coerulescens Scop., virescens Fabr. — Si riscontra non di rado sul- ì'Echium vulgare. Nogaredo (Ros.); Baselga di Pine, Madrano (Bert.); nella Valsugana (Cost.); Fiemme (Ecch ); Stenico (Angeli). Oberea Mulsant. 1. pupillata Gyll. — Gobanz l'osservò a Paneveggio e a Predazzo, io lungo la rapida discesa del Monzoni verso San Pellegrino. 2. pedemontana Chevi\, melanura Grdl. — Rara in Trento (Bert.); Tro- vai un esemplare a Cognola su d'una rosa selvatica alla fine di giugno 3. oculata Lin. — Rara a S. Lugano (Ecch.). 4. linearìs Lin. — La trovai ripetutamente in diversi siti presso Caldaro a Bedollo e a S. Pietro di Pergine. A Madrano la ottenni da ra- moscelli di nocciòlo che conservavo in casa. Tesero (Gob ). 5. erythrocephala Schrk. — Trovata da Cobelli e da Orsi a Rovereto, da Frapporti nelle Giudicarle. CHRYSOMELIDAE. Orisodacne. 1. cerasi Lin. — Parecchi individui vennero catturati in diverse varietà da Eccheli a S. Lugano. Condino (Gob.); nella valle di Sole (Bert.). var. Dufìschmidti Weise, glabrala Fabr. — Nella valle di Sole (Sal- vador!). 137 — Donacia Fabricius. 1. crassipes Fabr. — Riscontrata da Gredler a Formigar, presso Bol- zano, nello stadio di ninfa, nelle radici della Nymphaea alba, settembre. Nel Vicentino (Disconzi). 2. dentata Hoppe. — Su piante acquatiche in Campo Trentino, presso Trento (Bert.). 3. versicolorea Brahm., bidens 01, — La catturai in gran numero sulle foglie di Nymphaea alba al lago della Serrala, alla fine d'agosto. 4. aquatica Lin., dentipes Fabr. — Frequente in Campo Trentino, in primavera, sulle piante acquatiche (Bert.). 5. limbata Panz., lemnae Fabr. — Bolzano, qualche anno non rara (Grdl.); nel Vicentino (Disconzi); Lombardia (Villa). 6. bicolor Zschch., sagittarìae Fabr. — Presso Trento, nei fossi (Bert.); presso Sai orno,, in primavera (Frapporti). 7. brevicornis Ahr. — Presso Bolzano e Caldaro (Grdl.); nel Vicentino (Disconzi). 8. impressa Payk. — Pochi individui a Trento (Bert.). 9. antiqua Kunze, brevioornis Gyll. — Abbondante al lago della Serraja, fine di luglio; Madrano in un prato paludoso (Bert.); Caldonazzo (Graziadei). 10. appendiculata Ahr., reticulata Gyll. — Sulle piante acquatiche nei fossi di Campo Trentino, ai primi d'agosto, non rara (Bert.). IL clavipes Fabr., menyantidis Gyll. — Scarsa ai laghi della Serraja e delle Piazze, in Pine (Bert); Rabbi (Venturi); Salerno (Grdl.). 12. vuìgaris Zschach., typhae Ahr. — Raccolsi più individui a Mori e a Trento, presso Bolzano, assai rara (Grdl.). 13. simplex Fabr.. linearis Hoppe. — Comune nella vai d'Adige, come Leifers, Magre, Egna (Grdl.); nel Vicentino (Disconzi); Lombardia (Villa). 14. cinerea Herbst., hydrocharis Fabr. — Presso Leifers (Hausm., Grdl.). Plateuniams» Thomson. 1. sericea Lin. — I^resso Trento, non rara (Bert.); Bolzano, Salorno (Grdl.). — 138 — braccata Scop , nigra Fabr — Trento, nei fossi di Campo Trentino, scarsa (Bert.). consimilis Schrnk., discolor Hoppe. — Frequente a Torcegno (Cost.); a Trento e Bedollo (Bert.). abdominalis 01., affìnis Kunze. — Torcegno ;Cost.); Madrano (Bert.); Leifers nella vai d'Adige, metà di maggio (Hausm., Grdl.). Zeug'opliora Kunze. 1. subspìnosa Fabr. — Nella Valsugana (Gob.); Trento (Bert.). 2. flavicoUis Marsh. — Scarsa a Negare, Pejo (Bert.); Rabbi (Venturi); sul monte Cave (Cost.). Lenia Lacordaire. 1. cyanella Lin., puncticoUis Curt. — Torcegno, Mezzano (Cost.); Bedollo (Bert.). 2. lichenis Weise, C3fanella Voet. — Costesso ne pigliò tre esemplari a Torcegno. 3. flavipes Zuffr. — Nogarè sui fiori del pino, in maggio, rara (Bert.); Borgo (Grdl.). 4. melanopus Lin. — Comune. Torcegno, Mezzano, Grigno (Cost.); Trento, Bedollo, Nogarè, Cambra, in gran quantità (Ecch.); Val Lagarina (Zeni). Crioeeris GeofFroy. 1. lilii Scop., merdigera Fabr. — Comune sui gigli e sugli asparagi, Tor- cegno, Mezzano, Grigno (Cost.); Nogarè, Riva, Ala, Madrano (Bert.). 2. merdigera Lin., brunnea Fabr. — Frequente sui gigli. Mezzano, Tor- cegno (Cost.); Trodena, Dajano (Ecch.); Moena e Senale (Grdl.). 3. tibialis Villa, alpina Redt. — Rara. Pochi individui vennero catturati da Costesso a Torcegno e a Mezzano, e da me a Pejo. 4. 12-punctata Lin. — Comune sugli asparagi. 'J'orcegno, Mezzano (Cost.); Torbole, Ala, Nogarè (Bert.). — 139 — var. dodecastigma Suffr. — Comune come la specie colla quale ha comuni le abitudini. Mezzano, Torcegno (Cosi); Nogarè, Caldaro, Riva (Bert.); in gran numero a Dajano (Ecch.)- asparagi Lin. — Abbondante sugli asparagi, Grigno, Torcegno, Mez- zano (Cost.); Nogarè, Caldaro, Borgo, Riva ecc. (Bert.J: Dajano (Ecch.). Labidostosiiis Lacordaire. 1. tridentata Lin. — Frequente sui salici. Torcegno (Cost.); Trodena (Ecch.); Nogarè, BedoUo, Trento, Cadine (Bert.). 2. humeralis Schneid. — Nei contorni di Trento, sul sommaco, Oltreca- st'ello, Civezzano (Bert.). 3. lucida Germ. var. axillaì^is. — BedoUo, Caldaro (Bert.); M. Baldo (Halbh.). 4. longimana Lin. — Non rara. Rovereto (Zeni); Samone, Torcegno, Mez- zano (Cost.j; Nogarè, Bedollo (Bert.). 5. pallidipennis Gebl. var. distinguenda Rosh. — Trovata da Rosenhauer su d'un monte presso Rovereto, metà di maggio, var. pilicollis Lac. — Fornace (Bert.). 6. cyanicornìs Germ.. tridentata Rdt. — Rovereto (Cobelli); Caldaro (Bert.); S. Luciano lEcch.). Laclmaea Lacordaire. 1. sexpunctata Scop., longipes Fabr. — Frequente su diverse piante. Tor- cegno (Cost.); Trodena, Dajano (Ecch.); Trento, Mori, Civezzano (Bert:). 2. italica Weise, sexpunctata Petagna. — Raccolsi qualche raro esemplare a Madrano, nel maggio. Stenico (Angeli). Clytpa Laicharting. 1. quadripunctata Lin. — Comune, massime in montagna. Torcegno, Sa- mone (Cost.); Trento, sulle querele, Caldaro alla fine di marzo, sul Tonale (Bert.); S. Lugano (Ecch.). — 140 — 2. appendicina La osservai, scarsa, nella Naunia e a Civezzano. 3. laeviuscula Ratzeb. — Frequente sulla Salix vitellina, Grigno, Mez- zano, Torcegno (Gost.); S, Lugano in gran numero (Ecch.); Bolbeno, Trento, Torbole, Ala (Bert.); Stenico (Angeli). Gynaadrophtlialina Lacordaire. 1. saUdna Scop., cyanea Fabr. — Comune. Trodena, S. Lugano, Dajano (Ecch.); Torcegno, Lago di Fornace, Bedollo, Nogarè (Bert.). 2. flavicoUis Charp, — Trodena, S. Lugano (Ecch.); nelle Giudicarle (Frapporti). 3. aurìta Lin. — Trovata in numero a Caldaro sui fiori di castagno, Nogarè (Bert.]; Trodena, (Ecch.); Mezzano (Cost.); Telve (Grdl.). 4. affinis HoUw. — Sulla Mendola, Bedollo, Nogarè ecc. (Bert.): Torce- gno, Mezzano (Cost.); Trodena, Dajano (Ecch.); Moena "e nella Naunia (Grdl.). <^optoeeplìala Lacordaire. \. unifasciata Scop., quadrìmaculata Lin. — Frequente, Trento, Oltreca- stello, Riva ecc. (Bert.); Doladizza (Ecch.). 2. SGOpolina Lin. — Torcegno (Cost.); Trento, piuttosto rara (Bert.). 3. rubicunda Laich., tetradyma Kiist. — Bolzano (Grdl.), Lombardia (tetradyma Meg. Villaj. Cryploceplialus Geoffroy. L Loreyi Solier. — Lo trovai in numero presso Trento, sopra Mirahello sui giovani cespugli di quercia. Singoli esemplari mi occorsero a Bedollo e in Dos Trento; altri a Civezzano, alla fine d'aprile, a Seregnano, verso la metà di maggio, presso Nogarè e Madrano. Telve (Grdl.). 2. sinuatus Harold, fasciatus H. Schàff. — Nella valle Lagarina alla Giazzttì^a, sui faggi, assai raro (Halbh,). 3. coryli Lin. — L'osservai in molti siti, non però frequente. Nogarè, Trento, Caldaro, Pejo, Bedollo, Madrano, sulla Mendola ecc. Tor- — 141 — cegao (Cost.); Doladizza, Trodena, Fontane fredde (Ecch.); M. Baldo iRos. ), 4. GOrdiger Lin. — Non raro, in aprile e maggio, sui roveri. Trento e coiitorui, Madrano, Nogarè, Bedollo, Seregnano, qui assieme al Cr. Loreyi (Bert.); M. Baldo (Ros ). 5. octopunctatus Scop, variabilìs Scbmidt. — Talvolta abbondante. Tor- cegno, ivlezzano (Cost.); Trento, Caldaro (Bert.); S. Lugano (Ecch.); nella Naunia (Grdl.). 6. sexpunctatus Lin. — Riscontrato da Gredler presso Senale nella Naiinia. 7. signatus Laieb., interruptus Suffr. — Raro a Bolzano (Grdl ). 8. variegatus Fabr. — Torcegno (Cost.); S. Lugano (Ecch.); Riva fBert.); Egna, sulla Salix puì^purea, aprile e maggio, abbondante (Grdl.). Nel Trentino (Zeni). 9. bimaculatus Fabr. — Monte Baldo, sui faggi, nel giugno (Ros.); Ci- vezzano e Madrano, sul carpino e rovere (Bert.); Trento (Betta); Sfruz nella Naunia, sul Rubus (Biasioli). 10. prìmarius Harold, imperìalis Fabr. — Nel Tirolo meridionale (Tren- tino?) (Ros.). Nei contorni di Bolzano, in due siti, nel maggio (Grdl..). Rovereto, Vallunga 1500 sulle querele, maggio (Halbh.). 11. imperialis Laich., bistripunctatus Germ. — Ne rinvenni parecchi in- dividui nei contorni di Trento, a Pergine e Civezzano, su diversi cespugli (Bert.); Torcegno (Cost.). Presso Cavalese sul nocciòlo (Gob.). 12. trimaculata Rossi, saìicis Fabr. — Sul Monte Baldo, più esemplari, nel giugno (Ros.). Rari individui a Trento (Bert.); Trento, a San Bernardino, non lara; Torcegno (Grdl.); M. Baldo, giugno (Ros.). 13. bipunctatus Lin. — Rovereto (Zeni); Mezzano (Cost.); Trento, Be- dollo, Caldaro (Bert.). In un esemplare la pustola nera, sotto la metà delle elitre, è appena visibile. var. sangvinolentus Scop., lineola Fabr. — Molto più frequente della specie. Trento, Borgo, Madrano, Mori ecc. (Bert.); Doladizza, Tro- dena (Ecch.). 14. biguttatus Scop., bipustulatus Fabr. — Torcegno (^Oost.ì. lo. Schàfferi Schrnk., (/* lobatus P\abr. — Dintorni di Bolzano sul Cra- taegus (Grdl.) e presso Senale (Ausserer); Condino (Gob.). 16. cyanipes Suffi'. — Comune in Dos Trenoo, nell'aprile, sui cespugli di rovere. Lo ti'ovai più scarso a Madrano, Vigalzano, Bedollo, Mori, sulla Mendola e Seregnano. Raro a S. Lugano e a Dajano (Ecch.). — 142 — 17. Viilosulus Suifr. — Nelle Giudicarìe (Gob.). 18. sericeus Lin. — Nei prati sul Taraxacum e sovente anche sui ce- spugli, comune. Ai laghi di Fraul, Trodena (Ecch.); Trento, Be- doUo, Civezzano, Nogarè ecc. (Bert.); Stenico (Angeli). 19. aureolus Suffr. — Torcegno (Cost.); Trento, Riva, Civezzano ecc. iBert.). 20. hypochoeridis Lin. — Comunissimo sul Taraxacum ed altri fiori nei prati. Mezzano (Cost.); Trento, Madrano, Bedollo ecc. (Bert.); in tutta la valle di Fiemme (Ecch.); Val di Sole (Salvadori). 21. violaceus Laich. — Più frequente sui monti che non in pianura. Sa- mone, Torcegno, Mezzano (Cost.); Trodena, S. Lugano, Dajano (Ecch.); Nogarè, Bedollo (Bert.). 22. virens Suffr. — Eccheli ne catturò un esemplare a Dajano in Flemme. 23. nitidulus Lin., ochrostoma Harold. — Scarso. Mezzano (Cost); Trento (Bert.); Val di Cadino (Gob.). 24. nitidus Lin., nitens Lin. — Torcegno, Mezzano (Cost.); Dajano, Tro- dena, S. Lugano (Ecch.); sulla Mendala, Trento, Bedollo, M. Baldo, Nogarè, Pergine (Bert.); Mezzolombardo, 1." maggio (Grdl.). 25. parvulus Miill , flavilabris Fabr. — Torcegno (Cost.); Trento, Cal- daro, Riva, Nogarè, Civezzano (Bert.); S. Lugano, Trodena (Ecch.). 26. coeruìescens Sablb., flavilabris Suffr. — Molto raro presso S. Leo- nardo di Passiria, sul nocciòlo (Meister); nel Vicentino (Disconzi); Lombardia (Villa). 27. marginatus Fabr. — Sul M. Baldo nel giugno (Ros.); Grigno (Cost.); Trento, Bedollo, Nogarè, Pergine, Riva (Bert.). Nella Naunia su- periore (Lamprecht); Giudicarle (Gob.). 28. 5-punctatus Harrer, 12-punctatus Fabr. — Raro. Nogarè, nell'agosto, sui carpini, Civezzano, Vigalzano, sui cespugli di rovere (Bert.). 29. pini ]jin., abietis Redt. (Disopus). — Lo trovai abbondante sulle co- nifere a Pejo, Nogarè, presso Miola, Vigalzano ecc. Nella valle di Fiemme (Ecc.). 30. frenatus Laich. — Rovereto (Zeni); Trento (Bert.); Primiero (Grdl.); Vallarsa (Amorth). 31. 4-pustulatÙS Gyll. — Un esemplare a Trento (Bert.); nella valle di Fassa (Grdl); sul monte Oclini a 2300 m. sui pini e cirrai, agosto (Grdl.). 32. flavipes Fabr. — Frequente. Torcegno (Cost.); Val di Fiemme, in diversi siti (Ecch.); Bolbeno, Dos Trento, Caldaro ecc. (Bert.). — 143 — 33. turcieus Sufft\, pistaciae Saffi-.; Tirolo (Trealitio?), Corsica i'eina Redtenbacher. 1. tristis l'abr., luctuosa 01. — Sul monte Oclini, in Flemme, rara (Grdl.ì vas. smaragdina AVeise. — Trovai parecchi individui a Pejo. — 148 — 2. intricata Gerra. — Fra leribel e Paneveggio in Fiemme (Grdl.); M. Oclini, agosto (Grdl.). var. Anderschi Duft., aurolenta Suffr. — Nella Naunia (Bert.). Sul- l'alpe leribel in Flemme e nella Naunia (Grdl.). 3. alpestris Schumm. var. punctatisshna Suffr. • — Presso Senale nella Naunia (Laraprecht). 4. gloriosa Fabr. — Sui monti di Torcegno (Oost.); Rabbi (Venturi); nella Naunia (Lamprecbt). var. preiiosa Suffr. — Ala (Bert) Nella Naunia (Grdl.). var. superba 01. — M. Baldo (Bert.). var'. atramenlaria Weise. — S. Lugano, molto rara (Eccb.). 5. vittigera Suffr. — Sui monti di Condino (Goi).); nella Naunia e sul monte Oclini in Flemme (Grdl.). var. glacialis Weise. — Nella Naunia (Bert.). 6. bifrons Fabr., monticola Duft. — Come la 0. vittigera (Gob.); Val- larsa (Halbherr). In esemplari insolitamente grandi a Cam'posilvano in Vallarsa (Grdl.). var. luctuosa Duft. — M. Baldo Bert.); S. Lugano (Eccb.); Torcegno Grigno, Mezzano, Seiteselìe, Samone 'Cost.); Condino (Gob.); Val- larsa (Amorth). 7. viridis Duft., nivalis Heer. — Sull'alpe Setteselte, nella Valsugana (Cost.). Giudicarle (Gob.). 8. virgulata Gerra., alcyonea Suffr. — Trodena, S. Lugano (Ecch.); Pejo (Bert.); Vallarsa (Amortb). var. serena Weise. — • Monti di Condino (Gob.); canal S. Bovo (Bert.). 9. melanocephala Dufr,., (^ Peirolerì Bassi. — Rinvenuta sul Monzoni da Gredler ,da Gobanz e da m.e, sotto i sassi poco distanti dalla neve; fine di luglio. 10. cacaliae Schrank, gloriosa Gemi. — Trodena (Eccb.); Setteselle (Cost.); Bellamente. Naunia (Grdl.); M. Baldo (Le^^bold); Giudicarle (Frap- porti). var. ^umptuosa Redt., tristis Duft. — Abbondante nella valle di Sole (Salvador!), Setteselle, Grigno, Mezzano (Cost.); Pejo, frequente, var. Senecionis Schumm. — Nella Valsugana (Cost.); Trodena, Da- jano (Ecch.), Pejo (Bert.). — 149 — Pliytodecta Kirby. Gonioctena Redt. 1. Viminalis Lin. — Nel Trentino (Zeni). 2. rufipes Deg. — Doladizza, Fontane fredde (Ecch.j; Setteselle, Torce- gno (Oost.); Galdaro, Bedollo, Madrano (Bert.); Moena (Grdl.). 3. affìnis Schònh. — Rabbi (Venturi). 4. variabilìs 01,, capreae 111. — Rinvenuta in più varietà {aegrola Fabr.) a Sfruz nella Naunia (Biasioli). 5. olivacea Forst. var. litura Fabr. — Gembra, Montevacciuo (Rieder). 6. 5-punctata Fabr. — S. Lugano, rara (Ecch.); Cadine (Gob.). 7. pallida Lin., dispar Gyll. — Comune nella regione montanina e alpina. S. Lugano, Trodena (Ecch.); Mezzano (Cost.); Pejo (Bert.). Pliyllodecta Kirby. Phratora Redt. L vulgatissima Lin. — Comune a Mezzano (Cost.) e in Flemme (Eccli.). 2. vitellinae Lin. — Ovunque abbondante sui pioppi, olmi, ecc. S. Lu- gano, Trodena (Ecch.); Trento, Madrano, Borgo, ecc. (Bert.). Hydrotassa Thomson. 1. aucta Fabr. — Torcegno, Setteselle (Cost.); Palude di Vigalzano (Bert.). l'rasoeuris Latreille. He lode s Payk. 1. phellandri Lin. — Al lago di Caldaro (Bert.). Nel Vicentino (Disconzi),- Lombardia (Villa); Piemonte sui Qorì de\Y Anemone palustris (Baudi). 2. junci Brahm., beccabungae Illig. — Presso Leifers su piante acquati- che (Grdl., Hausm.); Egna sulla Veronica Beccabunga, metà di aprile (Grdl.). Anno XXVII. 10 — 150 — Scleropliaedon Weise. 1 . carniolicus Germ. — Presso Bolzano fra i rifiuti delle acque (Grdl.); Piemonte, raro (Bandi). Val di Sorino nelle Giudicarie (Grdl.). Pliaedon Latreille. 1. pyritosus Rossi, graminicola Drap. — Frequente a Torcegno (Cosi.) e a Trento nei rifiuti dell'inondazione; BedoUo (Bert.). 2. laevigatus Duft., sabulìcola Suffr. — Trento, negli avanzi dell'inonda- zione dell'Adige, abbondante (Bert.). 3. grammicus Duft. — Dintorni di Bolzano (Grdl.); Nova italiana (Lippert). 4. cochleariae Fabr. — Sull'alpe Selteselìe (Cost.). Plag-iodora Redtenbacher. 1. versicolor Laich., armorìacae Fabr. — Coraunissima a Rovereto (Zeni); Trodena (Ecch.). Melanoma Stephens. Lina Redt. 1. aenea Lin. — Coroune sull'olmo, sui pioppi, betule, ecc. Valsugana (Costesso); Madrano, Bedollo, Sella, ecc. (Bert.); Stenico (Angeli). 2. cuprea Fabr. — Lienz nella Pusteria, non rara (Ros.); Lombardia (Villa). 3. 20-punctata Scop. — Rinvenuta da Costesso nella Valsugana. S. Lu- gano (Ecch.). 4. coUaris Lin. — Gredler possiede un esemplare tirolese di località ignota (Grdl.), Alpi lombarde (Villa); Piemonte (Baudi). 5. populi Lin. — Abbondante. Rovereto (Zenij; Dajano, S. Lugano (Ecch.); Torcegno, Mezzano (Cost.); Riva, Val di Sole, Madrano^ Sella (Bert.). — 151 — 6. tremiUae Fabr., longicollis Suffr. — Rovereto (Zeni); M. Baldo, Tor- bole, Trento, Nogarè (Bert.); presso Riva in primavera (Grdl.). 7. saliceti Weise. — Raccolsi più individui a Trento e a Madrano. Anelastica Redtenbacher. 1. alni Lin. — Frequente sui cespugli. In tutta la Valsugana (Cost., Bert.); nella valle di Flemme, abbondante (Ecch.); Bolbeno, BedoUo, Madrano, ecc. (Bert.); Val di Ledro (Grdl.). Malacosouia Chevrolat. 1. lusitanica Lin. — Comunissima nei prati. Rovereto (Zeni); Tesero, Cerabra (Ecch.); Stenico (Angeli); Trento, Mori, Madrano, Civez- zano, Bedollo, Borgo (Bert.); Ala (Ros.). IMiyllobrotica Redtenbacher. 1. quadrimaculata Lin. — Eccheli catturò un esemplare a S. Lugano, in Flemme. Nella Lombardia (Vila) e nel Piemonte (Ghiliani). Luperus GeofFroy. \. nigrofasciatus Gocze, circumfusus Marsh. — Torcegno (Cost.); Con- dino "(Gob.); Cadine, Madrano, sui fiori del Pinus picea (Bert.). Presso Rovereto sulla genista radiata (Ros.). 2. gularis Grdl. — S. Lugano, Doladizza (Ecch.); Trento, Nogarè, Ma- drano, Cadine (Bert.). 3. saxonicus Gmel, rufipes Fabr. — Un esemplare ai laghi di Fraul, in Fiemme (Ecch.); Rovereto, Borgo (Grdl.), S. Felice nella Naunia (Ausserer). 4. longicornis Fabr , betulinus .Joann. — Nella valle di Fiemme, conmne (Ecch.j; Madrano (Bert.); Riva, Baitoni (Grdl.). — 152 — 5. flavipes Lin. — Laghi di Frani, Doladizza, frequente (Ecch.); sul monte Cave, Torcegno (Cost.); Trento, comune (Beri). 6. viridipennis Germ., Garieli Aubè. — Rabbi (Venturi); Torcegno (Cost.); Val di Sole, Dos Trento, Borgo, a Pejo abbondante (Bert,); S. Lu- gano (Ecch.); Fassa, Cismone, Naunia (Grdl.); Cima croce in Ca- dine (Gob.); Alpe Cagnon (Grdl.). Loclimaea W^eise. 1. capreae Lin. — Comune sui salici. Torcegno, Mezzano (Cost.); Trento Pejo, Madrano (Bert.); Lago di Caldaro, Egna (Grdl.). var. pallidipennu Kust. — Sulla Mendola, un esemplare (Bert.). 2. crataegi Forst., sanguinea Fabr. — Presso Rovereto (Ros.); S. Lu- gano, Trodena (Ecch.); Trento, Cadine (Bert.); Cavalese, nel giu- gno, sul Crataeyus in flore (Gob.). Galei'ueeHa Crotch. Galeruca auct. 1. viburni Payk. — S. Lugano (Ecch.); Torcegno (Cost.). Poco frequente. 2. sagittariae Gvll. — Presso Baitoni alla riva settentrionale del lago d'Idro sul Lythrum salicaria, abbondante, luglio (Grdl.). 3. lineola Fabr. — Abbondante a Trento, Madrano, Mori, ecc. (Bert.); Torcegno (Cost.); S. Lugano (Ecch.); Egna, Salorno, Senale (Grdl.). 4. luteola Milli., xanthomelaena Schrank. — Doladizza (Ecch.); Torcegno (Cost.); Mori, Dos, Trento, Nogarè (Bert.); Borgo e Val di Ledro (Grdl.). 5. calmariensis Lin. — Presso Bolzano (Apetz). Pieuìonte (Ghiliani). 6. tenella Lin. — Bedollo, Trento, comune (Bert.); Riva (Grdl). Galeruca GeofFroy. Adimonia Laicharting. \. tanaceti Lin. — Comune ovunque. In gran numero in Flemme (Ecch.); Pejo, Borgo, Madrano, ecc. (Bert ); Valsugana (Grdl.). — 153 — 2. circumdata Duft., fiorentina Redt. — Torcegno (Cosi.); S. Lugano, Dajano, frequente (Ecch.); Trento (Bert.); Rovereto lungo il Leno e nella città, stessa; maggio e giugno, frequente (Kos.), M. Baldo (coli. Hausmann). var. oelandica Boh. — Fra gli esemplari raccolti da Eccheli nella valle di Flemme ne riscontrai uno colla testa rossa. Madrano (Bert.), 3. pomonae Scop., rustica Sellali. — Rovereto (Ros.); Torcegno, Mezzano (Cost.); Bedollo, Borgo, Madrano (Bert.); Doladizza (Ecch.). Poclag'riea Foudras. \. fuscipes Lin. — Trovasi di sovente negli orti (Laicliarting, sotto il nome di Alt. nitidula). Nel Vicentino (DisconziJ; Piemonte (Ghiliani). §. malvae Illig. — Vigalzano, pochi individui (Bert.). 3. semìrufa Kiist., italica Ali. — Posseggo un esemplare del Trentino, senza indicazione della località. 4. intermedia Kutsch. — Venne raccolta da Steinheil sul M. Baldo. 5. fuscicornis Lin. — Rinviensi talvolta abbondante. Torcegno, Seifeselle, (Cost.); Trento, Negare (Bert). Nel Trentino (Zeni). Oevocrepis Weise. 1. rufipes Lin. — Rovereto (Ros.); Dos Trento, M. Baldo, Nogarè, Ronzo ecc. (Beri); Rovereto, nei prati, giugno (Ros.). 2, sodalis Kutsch. — Tirolo meridionale (Reitter). Val Lagarina (Daniel). Crepidodera Chevrolat. L femorata Gyll. — Osservato da Gredler nella valle di Fassa e sul monte Oclini in Fiemrae, presso sorgenti, agosto. Senale (Lamprecht). 2. rhaetica Kutsch. — In diverse località del Tirolo meridionale (Grdl.). Nel Trentino? (Daniel). 3. melanostoma Redt. — Condino (Gob.). Sui monti di Fassa, specie sul Monzoni (Grdl). 4. cyanescens Duft. — Condino (Gob.). 5. cyanipennis Kutsch. — Sull'alpe Elten e Serolo nelle Giudicarle (Gob.). — 154 — 6. transversa Marsh. — Tirolo (Reitter, Lista XIII); Lombardia (Villa); Piemonte (Ghiliani). 7. impressa Fabr. — Campo nelle Giudicarle (Frapporti). 8. ferruginea Scop., exoleta Fabr. — Comune. S. Lugano (Ecch.). Trento, BedoUo, ecc. (Bert.). Oclirosis Foudras. 1. salicariae Payk. — Bolzano e dintorni. Ai laghi di Caldaro e di Mon- tikl in primavera, abbondante (Grdl.). Presso Cavalese (Gob.). Epitrix Foudras. 1. pubescens Koch. — Trento, al Sale (Bert.). Nel Trentino" (Grdl.); Cavalese, negli orti (Gob.). Clialcoides Foudras. 1. nitidula Lin. — Rara. S. Lugano, due esemplari (Ecch.); Campo nelle Giudicarle (Frapporti). 2. metallica Duft. — Madrano, frequente sui pioppi, betule, sul nocciòlo ecc. var. saphirina Weise. — Torcegno (Cost.). var. cuprea Weise. — Dajano, S. Lugano (Ecch.). 3. splendens Weise. — S, Lugano (Ecch.); Trento, Madrano (Bert.). 4. helxines Lin. — Trento (Bert.); Dajano (Ecch.); Torcegno fCost.); Campo (Frapporti). Varia assai di colore e in grandezza. b. aurata Marsh., versicolor Kutsch. — Comune. S. Lugano (Ecch.), Trento ed altre località trentine di cui non tenni nota. 6. chloris Foudr. — Due soli esemplari nei dintorni di Trento (Bert.). Bolzano, Egna (Grdl.). Hippuripliila Foudras. 1. Moederi Lin. — Frequente a Trento, Nogarè (Bert.); M. Baldo, fra l'erba; giugno (Ros.). 155 — Orestia Germar. I. Electra Gredler. — Mezzano, un esemplare (Cosi.). Scoperta da Go- banz nel circondario di Condino e descritta da Gredler nel 1." sup- plemento ai « Kàfer v. Tirol. ». Hypiiopliiila Foudras. 1. obesa Waltl. — M. Baldo sui prati, non rara (Ros.); Giudicarle e Paneveggio (Gob.). Mantura Stephens. 1. lutea Ali. — Nella vai di Sole (Bert.;. 2. rustica Lin. — Torcegno (Cost.). -Cliaetoenenia Stephens. Plectroscelis Redtenb. 1. semicoerulea Koch. — Frequente a Trento, più scarsa a Madrano (Bert). 2. concinna Marsh., dentipes Koch. — Pure abbondante a Trento (Bert.). S. Lugano, Dajano (Ecch.j; Giudicane (Frapporti). 3. conducta Motsch. — Trento, un esemplare (Bert.). 4. angustula Rosh. — Condino (Gob.); al Iago di Caldaro (Grdl.). 5. aridula Gyll. — BedoUo, scarsa (Bert.). Sulla strada di Flemme (Grdl.); Giudicarle (Frapporti). 6. Sahlbergi Gyll. — Ho in collezione un esemplare del Trentino. Din- torni di Bolzano e Termeno (Grdl.); Lombardia (Villa). 7. hortensis Fourcr., aridella Payk. — Torcegno (Cost.); Trento, fre- quente (Bert.); Trodena (Ecch.); Valsugana e Giudicarle (Grdl.). Psylliodes Latreille. 1 cuculiata 111. — Lippert la riscontrò a Nova italiana. Assai comune nel Piemonte sul luppolo e sulla canapa (Baudi). ~ 156 - 2. glabra Daft., alpina Redt. — Sull'alpe Serolo nelle Giudicarle (Gob.). 3. attenuata Koch. — Torcegno (Cost.); BedoUo, Madrano (Bert.); Ste- nico (Angeli); nelle Giudicarle, abbondante (Frapporti). 4. chrysocephala Lin. — Torcegno (Cost.); 'JYento (Bert.). 5. cyanoptera 111. — Tirolo (Reitter, Lista VII); Lombardia (Villa); Pie- monte (Baudi). 6. napi Fabr., rapae 111. — Molto rara a Bolzano in primavera (Grdl): Lombardia (Villa). Nel Vicentino (Disconzi). Un esemplare (var.?) di Trento (Bert.). 7. picipes Redt. — Rinvenuta più volte sul monte Oclini, agosto (Grdl.). 8. cuprea Koch. — Riva (Bert.). 9. fusiformis IH. — Catturata da Lippert a Nova, italiana. 10. affinis Payk. — Condino (Gob.); al lago di Caldaro (Grdl.). 11. circumdata Redt. — Rarissima presso S. Floriano, nella bassa vai d'Adige, presso Egna nell'erba, più Individui (Grdl.). 12. dulcamarae Koch. — Civezzano, scarsa (Bert.). 13. hyosciami Lin., var. chalcomera IH — Baitoni al lago d' Idro (Grdl.). 14. luteola Muli., propinqua Redt. — Nei dintorni di Caldaro, d'agosto; Pejo (Bert.); Dajano (Ecch.); Carano (Gob.). 15. picina Marsh,, picea Redt., rufilabris Koch. — Trovata da Hausmann e da Gredler nei dintorni di Bolzano. Rara in Piemonte (Baudi). Hai fica Geoffroy. 1. ampelophaga. — Tiro'.o (Reitter, Lista XIX). Nella valle Lagarina (lialbh. i. 1.). 2. saliceti Weise. — Conservo un esemplare che trovai nel Trentino. 3. lythri Aub, — Trento (Bert.); S. Lugano, un esemplare (Ecch.). 4. tamaricis Schr., erucae Fabr., consobrina Duft. — Torcegno (Cost,); Trento, Caldaro (Bert.). Sul Monzoni (Grdl.). 5. oleracea Lin. — Specie comune. S. Lugano, Dajano (Ecch.); Torcegno (Cost.); -Bedollo, Nogarè, Madrano ecc. (Bert.); Fassa, Valsugana (Grdl.). 6. pusilla I>aft. — Trento (Bert.); S. Lugano (Ecch.). — 167 — Katophila Foudras. 1. rubi Pavk. — S. Lugano (Eccli.). 2. aerata Marsh,, Bertolinii Grdl. — Rinvenuti due esemplari presso Mezzolombardo, 1/ maggio (Grdl.). Pliyllolreta Foudras. 1. exclamationis Tluinb., brassicae lUig. — Bolzano e contorni, al lago di Caldaro, nel giugno, piuttosto raro (Grdl.)- Piemonte (Giuliani). 2. tetrastigma Cora., ilexuosa Duft. — Mi occorse un esemplare a Ma- drano. In parecchi siti nei dintorni di Bolzano, lungo i fos^i (Grdl.). Vicentino (Disconzi); Lombardia (Villa). 3. sinuata Steph. — Borgo di Valsugana, un esemplare (Bert.). 4. flexuosa Kutsch. (IH.?) — Val di Lagorai in Flemme (Gob.). 5. undulata Kutsch. — Dajano, non rara (Ecch.). 6. Vittula Redt. — Frequente. S. Lugano, Dajano (Ecch.); Civezzano (Bert.). 7. nemorum Lin. — Comune. Torcegno (Cost.l; Trento, Borgo, Madrano (Bert.); S. Lugano, Dajano (Ecch.). 8. atra Fabr. — Nogarò l'Bort); Dajano, Trodena (Ecch.). 9. cruciferae Goeze, obscurellalll. — Trodena, S. Lugano, Dajano (Ecch.); Trento (Bert.). 10. nigripes Fabr., lepidi! Koch. — Comunissima e spesso nociva ai ca- voli. Torcegno (Gost.); Flemme, in diverse località (Ecch.): Trento Mori, Madrano ecc. (Bert.). Aphtona Chevrolat. 1. cyparissiae Koch. — La osservai frequente aulVeuforbìa in Dos Trento, a Negare e in altri siti che non rammento. Rovereto (Frapporti). 2. nigriceps Redt. — A Formigar. presso Bolzano e nei dintorni di Caldaro (Grdl.). — 158 — 3. lutescens Gyll. — Posseggo parecchi esemplari clie pigliai a Trento. Terlan, al lago di Montikl in primavera, abbondante (Grdl.). 4. venustula Kutsch., euphorbiae Ali. — Non rara a Trento e a Ma- drano (Bert.); Mezzolombardo (Grdl.); nelle Giudicane (Frapporti). 5. cyanella Redt. — Nogarè (Beri); Pozza, nella valle di Fassa (Grdl.). 6. coerulea Fourc. — Presso Rovereto, nel luglio (Kos.); Trento, in Campo Trentino, abbondante (Bert.). 7. euphorbiae Schrk. — Nogarè, Caldaro, Trento (Bert.). 8. atrovirens Forst. — Halbherr (i. 1.) crede di poter riferire a questa specie individui da lui riscontrati nella valle Lagarina. 9. herbigrada Curt., campanulae Redt. — Dajano (Ecch.); Dos Trento (Bert.). Sul monte Oclini in Flemme (Grdl.);, Giudicarle (Frapporti). Loiigitarsuis Latreille. 1. anchusae Payk. — Piuttosto frequente. Torcegno (Cost.); Trento, Civezzano, Nogarè, S. Lugano (Bert.); Giudicarle (Gob.). 2. obliteratus Ros. — Presso Trento (Bert.); nelle Giudicarle (Frapporti). 3. niger Koch. — Canal S. Bovo (Bert); Giudicarle (Frapporti). 4. parvulus Payk. — Canale S. Bovo, Trento, piuttosto raro (Bert.). 5. holsaticus Lin. — Valle di Sexten nella Pusteria (Grdl); Lombardia (Villa); Piemonte (Giuliani). 6. apicalis Beck., anaUs Duft. — BedoUo, Caldaro (Bert.); Torcegno (Cost.); Condino (Gob.); Campo (Frapporti). 7. luridus Scop., brunneus Redt. — Comune. Mori, Trento, Val di Le- dro, Madrano (Bert.); S. Lugano, Molina, Dajano (Ecch.). Sul Monzoni (Grdl.). 8. nasturtii Fabr. — Dintorni di Condino (Gob.); Trento (Bert.). 9. atricillus Lin. — Torcegno (Cost.); Mori, Trento, Roncegno (Bert.). 10. picipes Steph., atrìcapillus Duft. — Non tanto raro negli orti a Bol- zano e dintorni (Grdl.); Piemonte (Baudi). 11. melanocephalus Deg., atrìcapillus Duft. — M. Baldo, nel giugno, ab- bondante sui prati (Ros.). 12. exoletus Lin., iemoralis Marsh. — Trento, frequente (Bert.j; Tro- dena, Dajano, frequente (Ecch). 13. verbasci Panz. — Torcegno, Samone (Cost.); Bedollo, Trento sul verbasco (Bert.). — 159 — 14. lateralis IH., sisymbri AH. — Riva, Dos Trento, scarso (Bert.). 15. pratensis Panz., pusillus Gyll. — Civezzano, Madrano (Beri); nelle Giudicane (Frapporti). 16. tabidus Fabr., laevis Duft. — Trento (Bert.); nella Valsugana (Grdl.). 17. succineus Foudr., laevis Kutsch. — Fiecht nel Tirolo settentrionale (Grdl.). Lo rinvenni presso Fonzaso non lungi dal confine orientale del Trentino. 18. ochroleucus Marsh. — Mezzano (Cosi); Trento (Bert.); S. Lugano (Ecch.). 19. pellucidus Foudr. — Cognola, Madrano (Bert). Dibolia Latreille. 1. femoralis Redt. — S. Lugano, Dajano (Ecch.); Trento (Bert.); Giudi- carie (Frapporti). Gredler la trovò in massa sull'argine dell'Adige presso Formigar, metà di giugno. 2. occultans Koch. — Presso Rovereto, sull'erba, nel giugno, molto rara (Ros.); Torcegno, un esemplare (Cost.). 3. cryptocephala Koch: — Sul M. Baldo (Ros.); Nogarè, un esemplare (Bert.). 4. cynoglossi Koch. — Torcegno (Cost.). Campo nelle Giudicarle (Frapporti). 5. rugulosa Redt. — Ho in collezione un esemplare del Trentino, senza indicazione di località. Mniopliila Stephens. 1. muscorum Koch. — Riscontrata da Gredler sulla Mendola. Val Sorina, nel legno fracido, Cadino (Gob.). Spaeroderma Stephens. 1. testaceum Fabr. — Abbondante a Torcegno (Cost.); Bedollo, Nogarè (Bert.); S. Lugano (Ecch.). 2. cardui Gyll. — Torcegno (Cost.); Nogarè, Caldaro, Ronzo (Bert.); Fontane fredde (Ecch.). 160 — Argopiis Fischer, 1. Ahrensi Germ., hemisphaericus Duft. — Sul M. Baldo (Ros.); Trento Riva, scarso (Bert.). Ilispa Linneo. 1. atra Lin. — Osservata abbondante dal prof. Dalla Torre a Innsbruck; primavera, fra l'erba arida. Vicentino (Disconzi). Nel Veronese (Massalongo); Lombardia (Villa). Cassida Linneo. L Viridis Lin., equestris Fabr. — Torcegno (Cost.); S. Lugano, Dajano (Eccb.); Negare, paludu di Vigalzano (Bert.); Campo (Frapporti). 2. canaliculata Laich., austriaca Fabr. — Pochi individui a Torcegno (Cost.); Rovereto (Zeni); M. Baldo, nel giugno, Bedollo (Bert.). 3. murraea Lin. — Non rara a Torcegno (Cost); Rovereto ('Zeni). 4. sanguinosa Suffr., prasina Herbst. — Venne riscontrata da Costesso a Torcegno, rara. Zeni la nota del Trentino, Frapporti delle Giu- dicarle, 5. rubiginosa IVIiill. — S. Lugano, Dajano (Eccb.); Torcegno, frequente (Cost.); Baselga di Fine, Nogarè, non rai'a (Bert.); Rovereto, sui cardi (Ros.). 6. Vibex Lin. — Sul M. Baldo (Ros.); Rovereto (Zeni); Torcegno (Cost.). Trento (Bert.); Val di Ledro (Zeni): Giudicarle (Frapporti). 7. ferruginea Goeze, thoracica Fourc. (Kugel). — Al lago di Caldaro, rara (Grdl.). 8. rosea Bob. — Bolzano e dintorni, sotto i sassi, Caldaro (Grdl.). 9. chloris Suffr. — Rara a Bolzano e Nova italiana (Grdl.). Presso Ca- valese (Gob.); Storo (Grdl.). 10. Stigmatica Suffr. — Bolzano (Grdl.): Giudicarle (Frapporti). 11. denticollis Suffr. — Rara a Dajano (Eccb.). Posseggo altri due esem- plari del Trentino, uno senza indicazione della località, l'altro di Torcegno, avuto da Costesso. — 161 ~ 12. sanguinolenta Muli. — Conjune a Dajano e a Trodena (Ecch.); Be- dollo (Beri.). In Flemme (Gob.). 13. ornata Ci-eutz., azurea Fabi*. — Singoli esemplari, del circondario di Bolzano, trovangi nelle collezioni Gredler e Hausraann. Lombar- dia, C. azurea Cado!. (Villa); Piemonte (Ghiliani). 14. nebulosa Lin., affinis Fabr. — Torcegno, Grigno (Cost.); Pressano (Ecch.); Trento, S. Lugano (Bert.). 15. suMerruginea Schrk , ferruginea Fabr. — Torcegno (Cest.); Trento abbondante, Nogarè, Mojà, Cembra (Bert.). 16. flaveola Thunb., obsoleta III. — Mezzano (Cost.); Trento, scarsa (Bert.). 17. nobilis Lin. — Torcegno (Cost.); Trento, Bedollo, S. Lugano (Bert.); su! Monzoni ed altre localitìi di Fassa (Grdl.). 18. margaritacea Schall. — Frequente talvolta sulle erbe palustri. Ro- vereto (Zeni); Mezzano, Torcegno (Cost.); Nogarè, nell'aprile. Mori, Trento, Madrano, (Bert.); Giudicarle (Gpb.). 19. subreticulata Suffr. — Assai rara a Trento (Bert.). 20. hemisphaerica Herbst. — Pure molto rara, un esemplare Io ebbi da Torcegno (Cost.), l'altro lo pigliai a Trento. COCCINELLIDAE. £pilaclina Redtenbacher. 1. chrysomelina Fabr. — Trovato da uno studente in località non bene accertata se, cioè nei dintorni di Bolzano o di Caldaro, o sulla Mendola (Grdl.). 2. Argus Fourc. — Costesso catturò alcuni esemplari a Torcegno. Subeoeeinella Huber. Lasia Muls 1. 24-punctata Lin., globosa Schneid. — Coraunissima ovunque. Torce- gno, Saraone (Cost ); Fontane fredde, Dajano, S. Lugano (Ecch.'. — 162 — Cynegetis Redtenbacher. 1. impunctata Lin,, aptera Payk. — Presso Vezzano, Pejo (Bert.). Hippodaiiiia Mulsant. 1. tredecimpunctata Lin. — Mezzano (Cost.); Trento, poco frequente (Bert.); Terraeno, Salerno (Grdl.). Adonia Mulsant, 1. variegata Goeze, mutabilis Scriba. — Comune in tutto il Trentino S. Lugano (Ecch.); Trento, Madrano, Bedollo ecc. (Beri); Torcegno (Cosi), var. carpini Fourc. — Nella Valsugana (Cost.); Madrano (Beri), Anisosticla Duponchel. L 19-punctata Lin. — Presso Bolzano sull'edera e sui salici, giugno (Ros.); Senale (Grdl.). var. athesis Weise, pallida Rossi. — Trento (Bert.). var. Tiesenhauseni Weise. — Trento (Beri). Come già avvertì il prof. Gredler i caratteri coi quali Weise distingue queste due varietà, non sono costanti ; ciò che confermano i miei esemplari sui quali le pustole nere variano di numero e di intensità di colore. Seniiadalia Crotch. L notata Laich., inquinata Muls. — S. Lugano (Ecch.); Torcegno (Cosi); Trento, Pejo (Bert). In tutta la valle di Fassa e nella Naunia (Grdl.). — 163 — 2. 11-notata Schneid, — Comune. Torcegno (Cost.j; Trento, Civezzano, Borgo ecc. (Bert.); Trodena (Ecch.). var. 9-punc(a(a Foiirc. — Dajano (Ecch,); Torcegno (Cost.). Adalia Mulsant. 1. obliterata Lin. M. nigrum Fabr. —Non rara nella regione montanina, sulle conifere. Trodena, Doladizza (Ecch.); Madrano, Nogarè, Pejo (Bert.); Val Sorino (Grdl ). var. livida Deg. — Madrano (Bert.). 2. bothnica Payk. — Trovata abbondante a Pejo sui larici, nel luglio (Bert.). 3. bipunctata Lin., dispar Schneid. — Comunissima. Trodena, Dajano (Ecch.); Rovereto (Zeni); nella Valsugana (Cost.); Trento, Mori, Madrano, Pejo (Bert.). var. Q-pustulaia Lin. — Torcegno (Cost.); Doladizza (Ecch.). var. i-mnculata Scop. — Dajano (Ecch.). var. tripustulata Zschach. — Torcegno (Cost.); S. Lugano (Ecc.). var. inaequalis Weise. — Torcegno (Cost.). 4. alpina Villa. — Trodena, Dajano (Ecch.); Mezzano (Cost.); Rabbi (Venturi); Sonale (Grdl.); Cadino (Gob.). var. tirolensis Weise. — S. Lugano, Trodena, Dajano (Ecch.). Coccinella Linneo. 1. 7-punctata Lin. — Frequente. Trodena, Dajano (Ecch.); Torcegno (Cost.); Trento. 2. 5-punctata Lin. — S. Lugano, scarsa (Ecch.); Torcegno (Cost.); presso Trodena (Grdl.). 3. 11-punctata Lin. — Del Trentino non conosco che un esemplare, che pigliai a Madrano. S. Lugano, tre esemplari (Ecch. i. 1.). 4. distincta Fald. var. magnifica Redt., lahilis Muls. — Molto rara. Ma- drano, un esemplare (Bert.). 5. hieroglyphica Lin. var. arcata Panz, — Molto rara nel Trentino, del quale posseggo soltanto un esemplare della menzionata varietà, rac- colto da Costesso a Torceerno. — 164 — 6. 10-punctata Lin., variabilis Fabr. — Molto scarsa. Due esemplari (Bert.). Osservata da Zeni nel Trentino. Condino, sui fiori (Gob). var. Q-pimctata l,in. ■ — ■ Torcegno (Cost.). var. himaculata Pont. — Trento (Bert.). 7. 4-punctata Pont., marginepunctata Schall. — Trodena (Ecch ); Ma- drano, sui larici, nel maggio, poco frequente (Beri). var. \ò-pimctata Fabr. — Più frequente della specie. Trento, Ma- drano, sui larici (Bert.). 8. conglobata Lin., impustulata III. — Comune in tatto il Trentino (Bert.). var. rosea Deg. — Comune .su diverse piante. Dajano (Ecch.); Ma- drano e dintorni ecc. (Bert.). var. impustulata Lin. — Pure frequente nel, Trentino. 9. 14-pustulata Lin. — Frequente. Trodena (Ecch.); Torcegno (Cost.); Trento, Borgo, Madrano (Bert.); Campo (Frapporti). 10. sinuatomarginata Fald., var. ambigua Gredl. — S. Lugano un esem- plare (Ecch. i. 1.); Piano della Fugazza in Vallarsa (Zeni). H. lyncea Oliv., var. \2-pustulata Oliv. — Alquanto rara. Fiochi indi- vidui di Torcegno (Cost.); altri di Trento e di Madrano (B.ert.). Micraspis Redtenbacher, 1. 16-punctata Lin., var. ì2-punctata Lin. — Raccolta da me a Trento. Rosenhausr la rinvenne, in quantità enorme, presso Lienz nel Ti- rolo meridionale sotto V Artemisia vulgaris. My«ia Mulsant. oblongoguttata Lin. — Non rara sulle conifere. Torcegno (Cost.); M. Baldo, BedoUo, Pejo, Madrano ecc. (Bert.); S. Lugano; Doladizza (Ecch.); Senale (Laraprecht); Primiero (Grdl.). Anatis Mulsant. \. ocellata Lin. — Più scarsa della precedente. Mezzano (Cost.); Trento nei rifiuti dell'Adige, Pejo, alcuni esemplari sui larici (Bert). — 165 — var. Bòheri Ceder. — Ho un esemplare del Trentino, probabilmente della Valsugana. var. vulgaris Weise. — Trodena, un esemplare (Ecch.). Halvi^ia Mulsant 1. 16-guttata Lin. — Molto abbondante a Torcegno (Cost); Trodena S. Lugano (Ecch.'; vai di Sella, Madrano ecc. (Grdl). 2. 12-guttata Poda. bis-sex-guttata Fabr. — Torcegno, Grigno (Cost.); Dajano, Fontane fredde fEcch.); Trento, Nogarè (Bert.!; Nel Tren- tino (Zeni). 3. 10-gUttata Lin. — Piuttosto rara. Nella Valsugana (Cost.); Madrano (Bert.); S. Lugano (Ecch.). 4. 15-guttata Fabr., bis-7-punctata Schall. — Rinvenuta da me una -sol volta a Madrano. 5. 14-guttata Lin. — Torcegno (Cost.); S. Lugano (Ecch.);' Trento, Ma- drano, Pejo (Bert.). var. ocelligera Weise. — Catturai un esemplare nella valle di Sole. 6. 20-guttata Lin. — Rara. Torcegno (Cost.); Roncegno, Madrano (Bert). 7. 18-guttata Lin. — Rara. S. Lugano (Ecch.); Vigalzano (Bert.). 8. 22-punctata Lin. — Comune ovunque. Valsugana (Cost.); Flemme (Ecch.j; Rovereto (Zeni); Val d'Adige, Pine ecc. (Bert.). var. 2'7-punctata Mots. — S. Lugano (Ecch.); Trento (Bert.) var. 2Q-punctata Fabr. — Ho in collezione due esemplari del Trentino. 9. 14-punctata Lin., conglobata Illig. — Abbondante ovunque. Fra le in- numerevoli variazioni cui va soggetta questa speoie noto: var. tetragonata Laich. var. conglomerata Fabr. var. pMhriata Sulz. var. hifasciata Walter. var. lunata Walter, Di tutte queste varietà, più o meno frequenti nel Trentino, non ho tenuto nota esatta delle località nelle quali vennero raccolte so- vente, entro ristretta zona, frammiste fra loro. Anno XX VII. U — 166 — Cliiloironis Leach. 1. renipustulatus Scriba. — Frequente a Mezzano e nella Valsngana (Gost); S. Lugano (Ecch.); Madrano (Bert.). 2. bipustulatus Lin. — Comune. S. Lugano, Trodena (Ecch.); Torcegno (Cost.); Borgo, Madrano, Trento (Bert.^; Riva (Grdl.). Exoelioaiiis Redtenbacher. \. 4-pustulatus Lin. — Frequento in Flemme, come a Dajano, S. Lugano, Trodena, Doladizza (Ecch ); Grigno (Cost.); Trento, Nogarè (Bert.). var. floralis Motsch., unicolor Schauff. — Madrano, un esemplare, (Bert.). 2, ilavipes Thunb, auritus Scriba. — Steinach, Tirolo .settentrionale, sui salici (OitH.); Lombardia (Villa); Piemonte (Bandi). Platyiiaspis Rcdtenbaclier. luteorubra Goeze, villosa Fourc. — Posseggo due esemplari del Tren- tino. Rinvenuta da Gredler e da Hausmann a Bolzano, sull'edera ed altri cespugli; Leifers (Grdl.). Hyperaspis Redtenbacher. L reppensis Herbst. ~ Torcegno (Cost.); Trento (Bert.)); nel Bolzanese (Grdl.). 2. campestris Herbst. — Condino (Gob.); Madrano, piuttosto rara (Bert.); Doladizza (Ecch.). var. concolor Suffr. — Osservata da Gredler una sol volta a Bolzano; da Frapporti a Campo nelle Giudicarle. — 167 — Coccidula Kuscelann. 1. scutellata Herbst. — Trento, presso Negare, sui pini, nell'agosto, *Civozzano (Bert.); Caldaro (Grdl.); Salerno (Hausm.j. 2. rufa Herbst. — Torcegno (Cost.); Trento (Bert.); lago di Caldaro Salerno, ecc. (Grdl.). iHiì/:ol)ius Stephens. 1, lìtura Fabr. — Rosenhauer lo riscontrò non raro sui pini e sull'erba nella Gschnitzerthal e presso Lienz di Pusteria. Rinviensi in tutta r Italia. Scymnus Kugelann. 1. ferrugatus Moli., analis Fabr. — Trovato da Rosenhauer a Formigar e da Gredier a Caldaro. Lombardia (Villa). 2. haemorrhoidalis Herbst., analis Rossi. — Condino (Gob.); Trento (Bert.); Campo (Frapporti). 3. minimus Rossi, capitatus Fabr. — Assai raro. Presso Caldaro, iu aprile (Grdl.); presso Bolzano (£jamprecht). 4. subvillosus Goeze, fasciatus Fourc. — Torcegno (Cost.); Trento, poco frequente (Bert.); Giudicarle (Gob.). var. juniperi Motsch. — Contorni di Bolzano (Ludy). 5. testaceus Motsch., var. scidellaris Muls. — Contorni di Bolzano (Ludy). Raro nel Piemonte (Bandi). 6. SUturalis Thunb, discoideus Itlig. — Trodena, Laghi di Fraul (Ecch.); Negare, in primavera, sui pini, Riva (Bert.). 7. arcuatus Rossi. — Torcegno (Cost.); Bolzano negli orti, suU'Annora- cia (Hausm , Grdl.). var. Hausmanni Gredl.— Bolzano, un esemplare nell'orto dei Fran- cescani (Grdl.). 8. punctillum Weise, minimus Payk. — Comune. Torcegno (Cost.); Trento Madrano (Bert.); Valsugana (Grdl.). — 168 — 9. ater Thunb, nigrinus Kugelann. — ^ In Flemme (Ecch.); M. Baldo Madrano (Bert); Cambra (Ordir- lo, abietis Payk. — Dajano (Ecch.); Trento, Pine (Bert.); M. Oclini (Grdl.ì. 11. rubromaculatus Goeze, pygmaeus Fourc. — Comune, Mori, Trento, Civezzano, Madrano, ecc. (Bert.); Torcegno (Cost.); Campo (Frap- porti). 12. frontalis Fabr. — Abbondante. Madrano, Trento, Nogarè, S. Lugano (Fcch.); Rovereto (G-rdl.); Giudicarle (Frapporti). var. A-pustulatus Herbst. — Venne osservato da Eccheli in Flemme, Madrano (Beri). 13. Apetzi Muls. — Comune al pari del precedente. Trento, Madrano (Bert.); M. Baldo (Della Torre). 14. interruptus Goeze, marginalis Rossi. — Dos Trento, pochi individui (Bert.); Bolzano nel letto dell'Eisak, fra l'erba secca (Ros., Hausm., Grdl). var. hasalis Redi — Presso Bolzano (Grdl.). Non raro nel Piemonte (Baudi). ù5. pulchellus Herbst., 4-lunulatus lUig. — Trento, Caldaro, Borgo (Bert.); Cerabra, S. Lugano (Ecch.); Giudicane (Frapporti); Rovereto (Zeni). 16. bipunctatus Kugel, biverrucatus Panz. — Bolzano, abbondante a Ca- stelbel, nella valle Venosta, sull'edera fiorita (Grdl.). Nel Vicentino (Disconzi); Lombardia (Villa). 17. Redtenbacheri Muls. — Rinvenuto due volte sull'argine dell'Adige presso Formlgar; metà di giugno (Grdl.). Raro in Piemonte (Baudi). Fine. iSegue Supplemento). 169 — Dottor GIACOMO CECCOXI RICORDI ZOOLOGICI UN VIAGGIO all'isola DI CANDIA I materiali copiosi che l'isola di Candia, l'antica Creta, of- fre al naturalista, la sua grande estensione (1) e positura fa- vorevole contrastano coi pochi lavori che trattano di essa, in ispecie per quanto riguarda gii animali. E ben vero che fino dai tempi di Aristotele, che ricorda una capra selvatica, e di Plinio, che fa menzione di un Phcdangius aranei genns, citato poi anche da Belon, Dapper, Savari e Sonnini nelle relazioni dei loro viaggi, si cominciano a ricordare animali, ma per quanto sia grande il numero di coloro che anteriormente al 1800 visitarono l'isola in discorso, specialmente nei viaggi alla Terra Santa, e la ricordarono quindi nelle loro relazioni, pochissimi sono quelli che si occuparono di zoologia: il Belon nel 1550 vi soggiornò alcuni mesi, il Tournefort nel 1700 vi passò tre mesi e mezzo, e T Olivier visitò alcuni punti della costa settentrionale nel 1794; ma questi naturalisti non ci la- sciarono che poche ed incerte citazioni di animali, come ad esempio, rari nomi volgari di qualche uccello o di qualche pesce comunissimo, pochi cenni di molluschi, ecc. (1) 245 Km. di lunghezza e 32 di larghezza media. — 170 — Citazioni e lavori abbastanza esatti videro la luce solo dopo il principio di questo secolo : nel 1820 Sieber (1) dà una lista di cinque coleotteri; nel 1843 il colonnello inglese Drum- mond (2) presenta un catalogo di uccelli, e il Forbes (3) cita sette specie di molluschi marini. Nel 1853-54 comparve una delle più importanti pubblicazioni per opera del Lucas (4) il quale, studiando gli animali articolati raccolti a Gandia dal na- turalista francese Vittorio Raulin, durante un soggiorno di circa otto mesi, dette un catalogo di 204 specie di animali articolati, fra i quali si comprendono parecchie specie nuove, figurate in tre tavole a parte ; nel 1857 lo Schaum (5) ricorda 84 specie di coleotteri, limitati a sole quattro famiglie, segui- tando lo studio delle restanti il Kraatz e il Kiesenwetter; nel 1868-60 comparvero le pubblicazioni dell' Ehrenb erg (6) e di T, Rupert Jones (7) sui foraminiferi ed infusori che numerosi vivono nel Mare Egeo e sulle coste dell'isola, raccolti dal ca- pitano inglese Spratt che fu a Oandia dal 1851 al 1853 per rilievi della carta idrografica; nel 1863 S. A. de Marseul (8) indicò per Gandia 47 specie di coleotteri. Nel 1865 venne in luce la pubblicazione del capitano Spratt (9) la quale, tranne (1) Beschreibendes Verseichniss der in clen Jahren 1817 und ISIS auf einer Reise durcli Creta efc, Wien, 1820. (2) List of the Birds of the island of Crete front observations made duriìuj a stay nearhj tivo months, from the 27 Aprii to .lune 1S43. — Ann. of nat. hist., Voi. 12, p. 423-427, 1843. (3) Report thirteenth of the British associations, p. 188-190, 1843. (4) JEssai sur les animaux articulés qui hahitent l'Ile de Crete in: Revue et Ma- gas, de Zool., Tom. 5, 1853, p. 418-424. Crustacea, p. 461-468. Arachnida et Myriapoda, p. 514-531. Insecta, p. 565-576. Tom. 6, 1834, p. 28-44, 165-170, 278-285, 487-491,562-571. (5) Beitrag sur Kàferfauna Griechenlands. Erstes StiicTc: Cicindelidae, Carabici, Dijtiscidae, Gyrinidae. Berliner Ent. Zeitschr. Erster Jahrgang, 1857. (6) Kurze Characteristik der 9 neuen genera und der 105 neuen species der Aegaischen Meeres und des Tiefgrtmds des 3Iittel-Meeres. Monatsberichte der K. Preuss. Akademie der Wissenschaften su Berlin, p. 10-39, 1858. (7) On the Risopodal fauna of the 3Iediterranean etc, Proceed. of the Geolog. Soc. XVI, 292, 1860. (8) Catalogne des CoUopiteres d'Europe et du bassin de la Mediterranée en Afrique et en Asie, 1863. (9) Travels and researc.hes in Crete. London. — 171 — poche eccezioni, dal lato zoologico non rappresenta altro che un compeclio incompiuto eli quanto era stato pubblicato ante- riormente. Nel 1869 il naturalista francese Vittorio Raulin terminò la pubblicazione della sua opera dal titolo Description physiqiie de Vile de Crete in cui, dopo aver riferito estesamente il viaggio alla volta di Candia, si ferma a ragionare della storia e della statistica di quest'isola (1.° libro) della geografia, fisica del suolo e meteorologia (2.° libro), della geologia (3.'^ li- bro), della botanica (4.° libro), e riserba il 6.° libro (1) alla parte zoologica, riepilogando tutte le pubblicazioni a lui ante- riori, aggiungendo nuove citazioni e nuovi cataloghi e dando così il più ampio e più compiuto lavoro zoologico che fino a quell'anno esistesse sull'isola di cui si tratta. Oltre alle indica- zioni minutissime di cui è ricco questo libro, l'autore manifesta il suo intendimento di compendiare anche i risultamenti delle osservazioni fatte dal giovane naturalista ungherese Friwaldszki, elle nel 1844 era stato mandato dallo zio ad esplorar le ricchezze entomologiche dell'isola di Candia; ma confessa ad un tempo di non poter mandare ad effetto il suo divisamento pel piccolo numero di specie pubblicate allora dal Friwaldszki, chc; asse- condando il desiderio dello zio, si proponeva di dare alla luce un lavoro più compiuto nell'Accademia Ungherese di Pest. Ma le molte ed accurate ricerche da me all'uopo istituite, mi condussero a scojDrire che il Friwaldszki molto più tardi, cioè nel (1) Bordeaux Qhez Godere, Degréteaii et Poujol. Maison Lafargue. Questo libro è diviso in quattro parti : la prima comisrende gli Spongiari (2), Foraminiferi ed Infusori (201), Corallari (2), Acalefi (4), Asteridi (2), Ecliinidi (2), Olotwridi (1); la seconda i Mollusclii terrestri & fluviatili (71) e Molluschi marini (100); la terza gli Articolati (204) cosi divisi : Anellidi(2), Crostacei (24), Ostracodi (25), Aracnidi (22), Miriapodi (3), Coleotteri (110), Ortotteri (13), Emitteri (21), Neurotteri (6), Imenotteri (13), Lepidotteri (27), Ditteri (6), Atteri (1); la quarta i Vertebrati distinti in Pesci (4), Battaci e Rettili (11), Uccelli (114), Mam- miferi (13); terminando con le più minute indicazioni, che comiirendono 6 pagine, sulla capra selvatica che vive a Candia. — 172 — 1877, si accontentò di pubblicare una breve nota (1); in cui sono ricordate tre sole specie di coleotteri, delle quali due sono di Candia. In questi ultimi anni si sono ampliate le notizie zoologiche su quest'isola, ma esse si riferiscono quasi esclusivamente alla classe degli insetti, e si potrebbe quasi dire al solo ordine dei coleotteri, dopo la comparsa delle pubblicazioni che seguirono ai viaggi di E. von Oertzen che in parte pubblicò (2) il ma- teriale raccolto e in parte lo mandò a valenti coleotterologi, quali il Ganglbauer, il Weise, il Reitter e il Faust, facendo studiare i miriapodi al Karsch, le formiche al Forel, i ditteri al Barone von Roeder e i Rincoti al Reuter. Nel 1883 il Barone von Maltzan raccolse in un viaggio conchiliologico anche dei coleotteri e due ragni che furono stu- diati e pubblicati da L. v. Heiden. (3). Troppo lungo sarebbe voler citare i lavori di revisione di generi e di famiglie, oppure di descrizioni, isolate o unite ad altre, di generi e famiglie lontane, in cui siano ricordati ani- mali di Candia. Per questa parte rimando non solo alle pub- blicazioni che riguardano la Grecia, le Isole Jonie e l'Asia mi- nore, ma, pei coleotteri, rimando ancora al catalogo di Reitter, dove sono notate circa novanta specie coli' indicazione « Creta » (gran parte di questi già si trovano nelle pubblicazioni dei suaccennati autori) ad ognuno dei quali, come si sa, è unita una semplice ma esatta indicazione del lavoro in cui ciascuna specie si trova. Pertanto essendo pochi, dai coleotteri in fuori, gli ani- mali noti fra i molti dei quali abbonda l'isola di Candia, mi nacque il desiderio di fare nuove ed accurate ricerche in que- (1) C'oleoptera nova ex insula Creta et Asia minore descritta. Természetrajzi Fii- zetek. 1 Kòtet, 2 Fiizet. 1887, p. 83-86. (2) Verzeichniss der Coleopteren Gricchenlands und Cretas. Berliner Entom. Zeitsclirift XXX Band, 1886. II Keft. (3) Le pubblicazioni di questi autori che riguardano il materiale del Barone v. Oertzen e del Barone v. Maltzan sono ricordate rispettivamente a ciascun ordine di animali nei cataloghi che seguono. — 173 — sto campo; epperciò mi unii di buon grado, per una escursione scientifica in quell'isola, nel Giugno del 1893, ai dottori Vit- torio Simonelli e Antonio Baldacci, valenti cultori l'uno della scienza geologica, l'altro della botanica. Né mi distolsero dal proposito le difficoltà di vario genere che s'incontrano in si- mili viaggi, e i torbidi politici che in quell'isola si succedono a brevissimi intervalli. E qui dovere di giustizia e sentimento di gratitudine mi muovono a rendere pubblici ringraziamenti cosi ai cristiani come ai turchi di quell'isola; i quali, nel tempo del nostro soggiorno colà, ci vollero colmare di innumerevoli e squisite cortesie e gareggiarono fra loro nel facilitare la nostra gita. Un uguale sentimento di gratitudine mi spinge a dichia- rare che ci furono larghi di consigli e di aiuti i signori : Se- natore Prof. Giovanni Capellini, il Ministro d'Italia in Grecia Conte Fé d'Ostiaui, il nostro Console di Canea Sig. Cav. Zanotti Bianco, il Dott. Costantino E. Petychaki, agente consolare d'Italia a Rettimo, Sua Eccellenza Mahmoud Pascià, allora governatore dell'isola, l'ingegnere Chelaidis e il carissimo com- patriota signor Matteo Mancuso, che da molti anni vive a Canea, e accoglie e assiste con gentilezza somma gli italiani che capitano colà. Salpati da Brindisi la notte tra il sette e l'otto di Giugno, arrivammo a Corfù dopo una traversata di circa dodici ore. Da Corfù passammo ad Atene dove ci soffermammo quattro giorni circa; finché il 15 Giugno 1893, dopo grandissima aspet- tazione, circa alle nove antimeridiane, cominciammo a scor- gere l'isola di Candia, meta del nostro viaggio. Prima di giun- gere a Canea, capitale dell'isola, dovemmo, non senza nostro rincrescimento, toccare i porti di Candia (Megalokas troni e di Rettimo. Poco lungi dalla costa, scorgo dei rondoni che, per avere il colorito del tutto nero, riferisco al Cypselus «pus II- lig., e molti gabbiani, dei quali non potei stabilire la specie, che volavano attorno al nostro bastimento o se ne stavano tranquillamente a galla sull'acqua. — 174 — Il sedici, di primo mattino, entrammo nel porto di Canea; e nel pomeriggio del giorno stesso visitai quei dintorni, e più propriamente la porzione di costa che corre tra Canea e Kalepa. Fino da questa prima gita mi accorsi essere io giunto colà un po'tardi, poiché la vegetazione era inoltrata e gii in- setti poco svariati. Dalla gentilezza della famiglia del signor Quintana, direttore del telegrafo a Canea, ebbi in dono, oltre a qualche altro insetto, un individuo maschio della bella far- falla di color giallo citrino, la Rhodocera Cleopatra L., che mi fu detto essere abbastanza frequente in quei dintorni, special- mente in principio di primavera. Il giorno 17 partimmo per l'Akrotiri del Capo Maleka dove mi fermai a raccogliere insetti, che trovai numerosi, special- mente al principio della salita e dalla parte verso il mare. Insieme cogli insetti raccolsi anche qualche mollusco terrestre, dentro le cavità di erosione della roccia calcarea, fra i quali noto, come non rari, la Poiretia intermedia var. Martens e la Hyalinia aequata Muss. Vicino ad una fonte, in gran numero, rinvenni la Vespa orientalis L., e più avanti per terra raccolsi un solo individuo maschio di Mutilla stridula Rossi ; sulle piante di Origanum hirtum L. e di Salvia offìcinalis L., co- mune nell'Akrotiri, in numero straordinariamente grande trovo il Zonabris variahilis var. mutahilis. Fra i Rincoti, che osservo tutti sulle piante spinose, mentre noto delle specie che vivono in gran numero, trovo poco numerosi il Rliyparochromus vul- garis Sch. e il LetJiaeus cribratissimus Stài. Importanti pel loro numero sono le piccole cavità ad imbuto nel terreno, caratte- ristiche per la larva del Formicaleone, di cui raccolsi parecchi individui, nascosti nel fondo dell'imbuto, colle pinze protese, per pigliare qualche formica o altro mal capitato insetto. Il giorno 18 nel tratto di strada che si estende dal convento di Aghia Triadha a quello di Governeto, vicino ad un fosso, vidi la superfìcie di una roccia argillosa ricoperta di numero- sissimi sportellini, indizio sicuro del nido di un ragno che là — 175 — chiamano arogaVa e che è il C yrtaucheniiis Doleschalli i Aiiss., non ancora ricordato per quest'isola (1). Per impadronirmi di alcuni di questi ragni, dovetti aprire lo sportellino e intro- durre dentro il nido un sottile ramoscello, costringendo cosi l'animale ad uscire. Disgraziatamente non ebbi tempo di fer- marmi a studiare a lungo la vita di questo ragno che a Can- dia è considerato, non senza una certa esagerazione, come uno dei pochi animali velenosi che vivono colà. Quegli isolani però hanno notizie abbastanza esatte intorno al suo modo di vivere, alla forma e composizione del nido, e un Candiotto, che si fermò a guardarmi meravigliato che io mi impadronissi di quel ragno, aggiunse fra le altre cose che, se si rompe lo sportellino di quel nido, 1' animale lo rifabbrica in circa due ore ; ma io non ebbi agio di verificare quanto mi fu riferito. Ripreso il cammino, raccolsi sulle piante di Scoli/mus Mspa- nicus L., dai fiori gialli, il Thomisus diadema C. K., ragno di color giallo esso pure. Discesi a Katoliko e visitata la grotta, che si trova a poca distanza da questo piccolo paese, senza raccogliervi nulla di importante, ritornammo ad Aghia Triadha; di dove il 19 passando per Khoraphakià, Kunupidianà e Ka- lepa, giungemmo a Canea. Qui, come osservai poi anche a Rettimo, una delle cose che fanno maggiore impressione è il numero grandissimo di cani che dormono o girano per le strade ; benché, a dir vero, questo spettacolo sia comune nei paesi soggetti ai turchi. La ragione di ciò è religiosa, perchè i turchi, riguardando quegli animali come cosa sacra non li uccidono ne appena nati, ne vecchi ; onde il numero sempre crescente e 1' aspetto ributtante di molti fra essi. Intorno a questi cani si hanno (1) Trovo inutile parlare del nido di questo ragno, potendosi consultare la bel- r opera del Traherne Moggridge dal titolo: Harvesting ants and Trapcìoor Spiders (London, 1873), dove alle accurate descrizioni si aggiungono belle tavole colo- rate riproducenti i nidi delle Migalidi e quello ancora del Cijrtauchenius Doleschallii Auss., non avendo l'Ausserer, che per primo trattò di questa specie, data una de- scrizione del nido. — 176 — notizie fin dal 1700 circa in cui il Tournefort fa a Candia; e qui mi piace riferire un luogo dove egli con molta giustezza ragiona di questi animali: « Tutti i cani di Candia sono levrieri bastardi, malformati, « molto snelli, e sembrano tutti della stessa razza; il loro pe- « lame è molto ruvido e dal loro aspetto sembra che abbiano « del lupo o della volpe. Non hanno perduto nulla della loro « indole antica. Quando si incontrano non fuggono, ma si fer- « mano all'improvviso e cominciano a brontolare, mostrando i « denti; dopo ciò si allontanano pacificamente. » Cosi pure trovo esatto quanto dice il Pashley : « I cani di Candia appartengono tutti ad una stessa razza « e SODO propri dell' isola. Tournefort li chiama levrieri ba- « stardi : sono più piccoli del levriero ed hanno un pelame « più lungo e più rozzo ; la loro testa rassomiglia un poco a « quella della volpe. Seguono la selvaggina a fiuto e sono « animali di forme snelle, e quanto a questo rassomigliano al « bassetto anziché al levriero. Io non dubito che questi cani « non siano i discendenti puri di sangue di quelli ricordati « dagli antichi scrittori. » E ben vero che anche ora è questo il tipo predominante ; ma vi sono pure bastardi di razze diverse più o meno vicine. Il numero grande e il tenore di vita di questi cani farà na- scere il dubbio che in essi si manifesti spesso e con facilità la rabbia e che perciò siano pericolosi; ma, per quanto io ab- bia domandato di ciò, in ispecie ai cristiani che vedono di mal occhio queste bestie, mi fu sempre risposto che in quell'isola la rabbia non si conosce e che non si ha memoria di un solo caso. A questo proposito non voglio tacere che nei due mesi circa del mio soggiorno nell'isola non mi venne mai fatto di sentire abbaiare questi cani, la cui tranquillità è veramente straordinaria. La cagione di ciò è che essi, pienamente liberi, non patiscono privazioni di sorta, provveduti come sono di nu- trimento dalla pietà dei turchi e di acqua per bere, che si trova in vasi fuori di molte botteghe dei turchi stessi. — 177 — Girando per le vie della città vedo nelle gabbie il merlo {Menda nigra L.), il cardellino (Canluelis elegans Briss.), il fringuello {Fringilla coelebs L.) e parecchi individui di pernici che riferii alla Perdix rufa L., oltreché per altri caratteri, jDer le macchiette nere che fitte e in gran numero si trovano ai lati del collo. Passando pel mercato noto il tasso (Meles taxus L.) e la lepre (Lepus timidtis L.). Il 21 partimmo alla volta della Eparchia di Kisamo, e ca- valcando verso Plataniàs, lungo la costa, trovo sulla sabbia numerosissimi individui di Scarabeo sacro {Ateucms sacer L.), intenti tutti a formare le palle di sterco per depositarvi le uova; odo ben distinto il canto della Almida cristata L., ed a breve distanza scorgo la ballerina {Motacilla alba L.). Fatta una breve sosta al villaggio di Plataniàs raccolsi la Xylocopa valga Gaerst. che là i bambini chiamano Zvurra, certo per imitare il rumore che cagiona volando questo imenotlero. Presso Gonià, sulle piante di EcMnojìs sp. e di Lavathera eretica L., trovo numeroso il coleottero Leucocelis cinctella Sch. Nei du- meti delle colline presso Gonià, vedo numerosissimo il Dasy- tiscus virescens Bandi, coleottero che vive sulle piante di Cap- paris sicida Duh. Sempre in cammino per Kisamo, traversando il Capo Spada per Ravduka, poco prima della discesa a quella spiaggia, trovo quattro piante di Dracuncidus polyphyllus L. dalle quali esalava un puzzo abbastanza forte come di carne in putrefazione, puzzo che serve a richiamare insetti nella in- fiorescenza per la fecondazione; raccolsi queste quattro piante e, benché vi abbia trovato pochi insetti, appartenenti tutti al- l'ordine dei coleotteri, pure credo meritevole nominarli qui: Creophilus maxillosus, L. Sapriniia semipunctatus F. Philonthus sordidus Gra. — amoenus^ Er. Carpopliilus immaculatus Lue. Onthophagus taurus, Schr. Dermestes Frischi Kug. Dasytiscusvirescens^'Bsiudì,n.si^.? Giunti a Kisamo, in casa di quel Prefetto gentilissimo, trovo — 178 — un individuo secco di Platalea, uccisa colà pochi anni prima e che attribuisco alla Platalea leucorodia L. Dalla punta oscura delle ali argomentai la giovane età di quell'individuo. Di là, passando per Lousakiés e Kanavàs, ci dirigemmo al monte Agios Elias, dove per la natura aridissima del terreno raccolsi pochissimi insetti, notando solo abbastanza frequente la farfalla Coenonymjjlm Thyrsis Freyer. Dalla vetta di questo monte scendemmo a Topolia, passando por la piccola chiesa di Agios Janis, sempre sopra un terreno aridissimo^ tantoché ri- masi scoraggiato alquanto per non poter raccogliere quasi nulla ; ma rinacque in me il coraggio e la speranza di buona caccia -neir avvicinarmi al paese di Topolia che vidi circondato per un tratto abbastanza esteso da vegetazione molto rigogliosa per le fresche e copiose acque che vi scorrono. Nel piccolo corso d'acqua vicino raccolsi V Anguilla vulgaris L. Qui a Topolia, trovandomi nel Kan (osteria), domandai so si potessero avere dei pipistrelli, che a Candia chiamano Nicteridia. Ne ebbi in risposta che si, e fui condotto in uno stanzone quasi buio a pian terreno di una di quelle case. Qui oltre all'osservare numerosissimi pipistrelli, pendenti dalle travi, noto, sebbene al buio, una quantità innumerevole di pulci (Pulex irritans L.) che, come vidi dopo di essere uscito all'aperto, avevano quasi del tutto ricoperto le mie scarpe e i miei calzoni. Liberatomi alla meglio da questi ospiti non troppo graditi, osservo che i pipistrelli raccolti, tutti di uguale gros- sezza, a]3partengono ad una sola specie ma che sono un po' più piccoli e di colore più oscuro degli individui di Rhinolophus ferrum eqiiinum osservati in Italia; li attribuisco con certezza al genere Rhinolophus, ma non posso stabilire la specie. Nei vicini castagneti, abbastanza estesi, raccolsi parecchi insetti, ma con poca varietà di specie e comuni all'isola; il che, a dir vero, mi meravigliò per la frescura del luogo. Il 24 da Topolia, passando per Armenochoriò e traversando una valle ricca di platani e di pioppi bianchi, in mezzo ai quali disgraziatamente non potei fermarmi, giungemmo a Ru- — 179 — mata. Saputosi da quei paesani che io studiava gli animali, mi riferirono che in quei dintorni viveva un animale vele- nosissimo e mi raccontarono mille fantasticherie; come, tra l'altro che, puntandosi esso sulle zamjje, pungeva colla punta aguzza della coda, andando all' indietro ; aggiungevano ad esempio, che questo animale aveva ucciso più persone e che un bambino, ferito cosi nel collo, era morto dopo sette ore circa. Vane riuscirono tutte le mie ricerche ])er rinvenire un siffatto animale, che^ come dirò più sotto, raccolsi alcuni giorni dopo a Kalives. Ricorderò ancora di aver trovato l'usignuolo {Liiscinia vera Sund.) e V Hirmido rustica L., che vidi abba- stanza frequente. Sotto Voukolies, ritornando a Canea, sulle piante di Acanthus spinosus L. raccolsi molti esemplari della grossa cimice verde la Nezara viridula L. var. b Stài. Il 30 Giugno e il 1.° di Luglio si fece una breve gita toc- cando Plataniàs, Vrisses, Alikianu, raccogliendo parecchi indi- vidui di Arogalà e la CalUmorpha Hera L. ; mi fu detto che era abbastanza frequente in quei luoghi il Ghiro e il Tasso. Il 3 Luglio partimmo alla volta di Kalives: facemmo una breve sosta a Suda, dove ci sono delle saline abitate da nu- merosissime tartarughe, V Emys caspica Schweig, che là chia- mano Kukiiza. Più avanti, in un fosso che traversa la strada e in cui scorre acqua dolce, trovo in gran quantità una con- chiglia a spirale di color nero, la ÈIelanopsis laevigata Lamk. Arrivati a Kalives, mi vien detto di un animale velenosissimo che vive in quei luoghi, con particolari simili a quelli uditi a Rumata. Chiedo con insistenza di volerne prendere almeno un individuo, e seguo un uomo che mi conduce poco lungi dal paese, quasi vicino alla spiaggia del mare. Giunti ad un masso di roccia arenaria poco compatta, vidi parecchi buchi, come sono presso noi quelli del ramarro (Lacerta viridis L.), comune a Candia e numeroso in questi dintorni, chiamato gonsteriza. Con tutta facilità potei acchiappare un individuo di Chalcides ocellatus Forsh., l'animale tanto temuto, che i Sardi chia- mano tiro e a Candia è detto liacòni; l'apertura della tana — 180 — di questo animale è simile a quella del ramarro, si da confon- dersi l'una con l'altra. Scoperta la bestia dall'uomo che era in mia compagnia, questi ed altri paesani presenti mi fecero notare la posizione dell'animale dentro terra, che ha la coda rivolta al di fuori. Ed è appunto questa posizione che conferma viep- più in quei paesani l'idea, per quanto fantastica ed erronea, che questo animale punga ed inoculi il veleno colla punta della coda. Nelle acque di un ruscello poco discosto da Kali- ves raccolsi moltissimi esemplari di Rumina truncata Ziegier. Ritornati a Canea, il 5 Luglio, in compagnia del Dott. Si- monelli, noleggiata una barchetta, ci dirigemmo alla piccolis- sima isola di S. Teodoro, a ONO di quella città, e, con un mare molto calmo, vi giungemmo dopo un'ora e mezzo circa. Quasi a metà di questa gita notai una farfalla, la Coenonijmpha Thyrsis Freyer, che avevo già trovata comune nei dintorni di Canea, diretta verso l'isola maggiore e che molto probabilmente ve- niva dall' isoletta di S. Teodoro, dove pure la ritrovai nume- rosissima, l'unica specie anzi che rappresentasse l'ordine dei lepidotteri. Giunti, discendemmo dalla parte orientale, notando nelle vicinanze falchi, rondoni, anitre, gabbiani e tuffetti, di cui però non posso stabilire le specie. Essendo la fauna di S. Teo- doro molto limitata, ne essendo, per quanto io sappia, stata citata alcuna specie animale per questa isoletta, ho creduto bene di riunire qui i nomi delle specie raccolte: Aracnidi: Epeira grossa C. K. Ortotteri: Oedipoda coerulea Brunn. Caloptenus italicus Brunn. Neurotteri: Palpar es libeUuloides Dalm. Creagris plumbeiis Oliv. {= palUdipennis). Lepidotteri: Coenonymplia Thyrsis Freyer. Imenotteri: Ammophila sabulosa L. — Heideni Grot. Tackytes pectenipes L. Apis mellifica L. — 181 - Coleotteri: Coroebus aeratus Muls. Zonabris variabilis var. mutabilis Mur. Crioceris asparagi var. campestris L. ticymnus interruptus Goez. RiNCOTi: Dictiopliora europaea L. Ditteri: iStmiopogon elongatum Mgn. Exoprosopa gvandis Wclm. Molluschi: Helix (Cressa) sublecta Maltz. — — Medea West. — {Macularla) vermiculata Miiller. Clausilia striata Pfeiff. Vertebea.ti: Lacerfa niuralis Laur. Il 6 Luglio partimmo da Canea alla volta de l'altipiano di Omalò, dove giungemmo il dì seguente, passando per Lakkus. Entrando in questo piano, a mille metri circa sul livello del mare, chiuso tutto all'intorno da alture non molto elevate, vi- sitammo una specie di grotta clie cliiamauo Katavotliron, con un' apertura di circa quattordici metri di diametro, che termina con una parte buia e profonda di cui non si potè riconoscere il termine per la grandissima copia d'acqua. Raccolsi là dentro sulle pareti della parte più profonda la Limnobia nubeculosa Mgn. e V Heteromyza atricornis Mgn., appartenenti all'ordine dei ditteri. Il giorno otto sulF albeggiare sento il canto della qua- glia; e tosto, dirigendoci verso lo Xilo Skala, raccolsi molte Clausilie e vidi molte pernici. Sul mezzogiorno, proprio vicino al microscopico laghetto che trovasi in questo altipiano, fummo investiti da uno sciame immenso di piccolissimi imenotteri di un bel colore verde smeraldo che si riferiscono tutti al Tory- mus auratus, Fonsc, specie abbastanza comune, parassita delle galle di quercia. Alla sponda di questo laghetto raccolsi frammenti di Dyti- scits sp., e osservai un corvo che stava bevendo e che pel co- lore bigio cinereo delle piume della cervice, del dorso, del groppone e delle scapolari, argomentai fosse il Corvus mo- Anno XXVII- 12 — 182 — nediila Z. Li vicino, nel terreno, odo il canto caratteristico della Cicadetfa (? tihiaìis Panz.), e ne trovai due soli individui, mentre sulle piante di Verhascum sp ? e di Asphodelina ere- tica L., trovo numerosissimo un altro Rincoto, la Graphosoma lineatimi L. Attratto dal numero grande di insetti elio vivevano in questo altipiano, causa certamente il clima meno caldo e la vegetazione abbastanza rigogliosa, sfortunatamente non presi parte ad una gita che i miei compagni di viaggio fecero al Volakià, avendo io già sperimentata la scarsità grande di animali che trovava usi a grandi altezze. Le loro guide ucci- sero presso Hellinoseli, nel ritorno dal Volakià, la cajjra sel- vatica che chiamano agrimia o aegagros, il più grande qua- drupede che viva ora allo stato selvaggio neir isola. Mangiai al loro ritorno la carne squisitissima di questo animale, ma mi rinci'ebbe assai di non averne potuto avere la pelle ed il cranio interi ; poiché i pastori, come l'ebbero uccisa, gettarono via le parti più importanti e ridussero la pelle ad uno stato tale da rendere impossibile il fissare un qualunque carattere. Da quanto mi dissero quei pastori, ciò che poi mi fu confermato da altri a Canea ed a Rettimo, potei assicurarmi che questa capra va facendosi di anno in anno più rara, per la caccia continua ed accanita che le danno. Anticamente doveva essere molto numerosa, poiché è citata per quest'isola fino dai tempi di Aristotele (1) e più tardi è ricordata da molti autori (2) (1) Aristotele cosi lasciò scritto nella sua Storia degli animali, libro IX, capi- tolo 6. u E molti anche degli altri animali quadrupedi vengono accortamente in a aiuto a sé stessi, dappoiché dicono che anche in Creta le cacare selvatiche colpite 11 dal dardo vanno in cerca del dittamo. E questo sembra avere la potenza di cac- « ciare i dardi confitti nel corpo. " (2) Il Belon (1553) descrisse e figurò pel primo qviesta capra chiamandola Bone estain; il Tournefort (1717) la chiama Chè<^re sauvage e la meniziona in branchi nelle montagne di Lassiti; il Cuvier (1817) dice che è impossibile decidere se il Bouc estain del Belon sia la Capra Ibex o la Capra caucasica; il Sieber (1823) la considera come la capra domestica, divenuta selvatica ; il Pashley col Rothmann (1837) dicono che è la vera capra selvatica, la Capra aegagros Pallas; il Raulin (1845) aggiunge che ò la Capra caucasica; Ed. Forbes (1847) afferma esplicitamente essere la Capra Ibcx. — 183 — i quali tutti si accordano più o meno nella identificazione della specie. Dalle molte ricerche da me istituite, arguisco che, quasi con certezza, questa caj^ra di Candia può ritenersi appartenente aìVHoì'Cìfs aegagras Gm., della tribù caprina. Il giorno 10, visitato di nuovo il Katavothron, cominciammo il ritorno a Canea, toccando Lakkus, nelle cui vicinanze su di una pianta di Erica verticillata Forsk. raccolsi il bellissimo imenottero Crysis scuteUaris Dahl., che mostra appunto il color rosso paonazzo di quei fiori. Il giorno 11 alle otto circa antimeridiane eravamo a Mesklà dove, nel fiume vicino, trovai una sola valva di un piccolo mollusco bivalve, del Pisidium sp., notandovi ancora l'anguilla che chiamano Kailé. Mi fu detto inoltre che in quelle acque vive u]i pesce chiamato Koiibéhis, ma che io cercai inutilmente nel poco tempo disponibile. A mezzogiorno eravamo a Theri- son, dove, nella parte più alta, in luogo molto ombreggiato, trovo molti individui di CaUimorplia Hera L., quindi^ passando a ponente di Drakona 23er Aletruvari e Murniés, giungemmo a Canea. Il giorno 13 partimmo per Vamos, passando per Kalives; il giorno appresso di buon mattino ci dirigemmo ad Armyro, dove havvi una sorgente d'acqua salmastra, importantissima per chi avesse tempo di fermarvisi qualche giorno. Raccolsi varie forme di Pseudammicola^ fra i molluschi, notando in quelle vicinanze assai frequente la Lacerta viridis L. L'Ehrard riferisce di aver osservato circa nel 1850 molte capre selvaticlie nell'isola di Candia e in varie isole poco discoste; il Gray (1852) dice essere la Capra flbex) niibiana Cuv.; lo Spratt (1865) la chiamala Capra Ibex; dopo il 1866 lo stesso Ehrard potò averne un individuo di guest' isola. Appresso il console inglese Sandwitli mandò a Londra un maschio vivo della capra selvatica indigena di Candia. Il Brelim nella sua Vita degli animali (Voi. Ili, Mammiferi) a proposito di questa Capra di Candia dice che u . . . . studiati ancora parecchi individui di altri luoghi diversi, fu stabilito u dai naturalisti che tutte le capre selvatiche del mar Egeo appartengono alla stessa u specie dell'Egagro (Capra aegagros, Ilircits ed Aeyroceros aegagros. Capra bezoartica, u Aegoceros X'ictus), che è quindi ora annoverato fra gli animali x^roprii dell' Europa. « — 184 — Il 15 Luglio partimmo alla volta di Prosnero, toccando Armyro. In quella giornata come nelle due successive patimmo un gran caldo, soffiando il Kamsin, vento che viene dall'Africa e che sembrava addirittura vampa di fuoco. Si aggiunga che, avendoci sorpreso in campagna, fummo costretti di camminare quasi sempre a piedi e condurre a mano il cavallo per le strade orribili che pur troppo sono frequenti nell'isola. Il 16 visitammo a Vafes due grotte in una delle quali trovai un solo individuo di Vespertilio murinus Schreb., uno dei pochissimi animali che potei raccogliere in questi tre giorni. Da Vafés giungemmo a Frés dove pernottammo, e la mat- tina seguente partimmo per Miamni, Oampos, giungendo a Malàxa. Il 18 salimmo il M. Pupa dove la guida mi fece notare delle tracce di lej)re, e trovai abbastanza raro il coleottero Cahjptosis caraboides Bui. Il 19 eravamo già tornati a Canea, dove io cominciai a fare i preparativi per andare a Rettimo, alla cui volta partii sopra un vapore di mare il giorno 24, alle dieci antimeridiane circa, arrivando alle due pomeridiane. Penosa fu l'impressione che provai visitando i dintorni, nella cara compagnia del sig. dottor Costantino Petichaki; poiché io che era partito da Canea per trovare luoghi più freschi, e perciò più adatti alla raccolta di insetti, vidi invece quei dintorni quasi del tutto bruciati dal sole. Nelle botteghe noto in vendita dentro cesti e dentro sacchi il mollusco Helix vermiculata Miiller, molto comune da per tutto e che forma anche oggetto di attiva esportazione. La notte sono molestato da molte zanzare e da cimici, sicché la mattina del 25 fui costretto ad alzarmi per tempissimo, tanto più che aveva in animo di fare una gita nei luoghi vicini. L'esito di essa non cancellò punto l'impres- sione del giorno innanzi. Come raccolta assai importante fatta in quel giorno debbo segnalare degli ostracodi, i primi trovati in queir isola, che raccolsi lungo il fiume che scorre poco di- — 185 — stante da Rettimo, subito dopo Perivolia. Ne trovai molti in- dividui, a poca distanza dalla foce, tutti attaccati a sassi som- mersi nell'acqua che per la grande siccità era tanto scarsa da non scorrere punto. Il 27 feci una gita ad Atsipopulos dove mi dissero che da Marzo ai primi di Griugno compare una farfalla da essi chia- mata Petalida^ che vive sugli alberi, mangia foglie di Balanidi e depone le uova a Maggio. Mi dissero che prima si mostra allo stato di bruco che chiamano Kdhia ; ma non potei ren- dermi ragione di quale specie intendessero parlare. Agli ultimi di Luglio arrivarono a Rettimo i miei compa- gni, e il 3 Agosto si ricominciarono insieme le gite, la prima delle quali fu alla storica grotta di Melidoni, passando per Perivolia, Kampometochia e Pérama. Giunto appena a Meli- doni, udii che una donna era stata punta da un grosso scor- pione e che era tormentata da forti dolori che le duravano dal giorao innanzi. Mi feci accompagnare dove si trovavano quegli scorpioni e, giunto -appena fuori del paese, cominciai le mie ricerche, dapprima infruttuose, sotto un mucchio di pietre. Messomi ginocchioni, per cercare meglio, il caso volle che una di quelle bestie, da me tanto ricercata, si introducesse dentro i miei calzoni ; ad un tratto, muovendomi, sento delle forti punture sotto il ginocchio destro ; e benché il dolore che io pativa fosse intensissimo e l'animale, Biithus (/z'èòosMS Brulle, rin- novasse le punture, prima pensai di imprigionare e far morire in un tubo con alcool il mio feritore. Quindi bagnai con am- moniaca le ferite, risentendone poco dopo giovamento e pro- vando a quelli del paese, meravigliati, la virtù efficacissima di quel liquido. La mattina del giorno 4 ci dirigemmo alla grotta; non po- tendo fermarmi a lungo, feci mettere nei punti più oscuri e più profondi, dove c'era abbastanza terriccio, dei pezzi di carne sperando di riaverli a Rettimo pieni degli insetti propri delle grotte, ma indarno. In questi dintorni, a cagione spe- cialmente della ricerca accurata che feci degli scorpioni, ab- — 186 — bastanza frequenti, trovo pure sotto i sassi parecchie specie di ragni. Rifacendo quasi la stessa strada, il giorno 5 eravamo di ritorno a Rettimo. Il giorno 9 in compagnia del Dott. Baldacci, essendo il Dott. Simonelli rimasto a Rettimo perchè in quelle vicinanze aveva trovato delle cavità di erosione^ molto meritevoli di ri- cerche per la presenza di ossa fossili di Vertebrati superiori, partii per una gita alla cima più alta dell'isola (e anche di tutto l'arcipelago greco) al Monte Psiloriti, l'antico monte Ida (2491 m.). Passammo per Perivolia, Agios Janis, Mesi, Pano Kavusi, giungendo al Monastero di Asomatos, dove, accolti molto gentilmente, passammo la notte : a Pano Kavusi, at- torno ad una jjozzanghera circondata da platani, raccolsi in gran numero la Vespa orientalis L. e lungo tutta la strada fino al convento parecchi insetti, essendo la vegetazione ab- bastanza fiorente. La sera prima di coricarmi odo il canto par- ticolare della civetta (Athene noctua L). Il giorno dopo, giunti a Visari, ebbi la bella ventura di conoscere il signor E. Caounis che, non avendo noi dove pas- sare la notte, ci ospitò cortesemente in sua casa e ci fu largo di infinite gentilezze. Egli volle donarmi alcuni insetti di quei dintorni e mi promise di raccoglierne e spedirmene altri dopo la mia partenza dall' isola. Io accolsi con giubilo, ma non senza diffidenza, quella promessa; perchè non rade volte in- terviene a noi naturalisti di j)i"ovare l'esattezza del verso dantesco : Lunga promessa coll'atteuder corto. Ma qui, per amore al vero, debbo dichiarare che il signor Caounis è proprio una eccezione alla regola; perchè per ben due volte mi spedi alcuni insetti, che io ho unito al mate- riale da me raccolto, essendo stati presi in luoghi già da me visitati. Da Visari, i cui dintorni sono seminati di vigne e di olivi, cominciammo a salire per un sentiero ripidissimo é faticoso, perchè costretti di camminare a piedi continuamente su detriti calcarei. Dopo lungo salire, senza poter raccogliere — 187 — quasi nulla, giuDgemmo finalmente al Mitato, località in cui trovasi una capanna isolata da pastori, proprio ai piedi dello Psiloriti e dove pernottammo. Noto in questo punto numerose pernici, ma pochissimi insetti, certamente pel freddo abba- stanza intenso che faceva. I due gendarmi (souvari) turchi che mi accompagnavano mi dissero che qui l'Egagros è pochissimo frequente. Il giorno 11; per tempissimo, cominciammo a salire il grande cono dell' Ida, che, fin dalle falde, si presenta poverissimo di vegetazione per finire poi, verso la vetta, del tutto arido. Dal Mitato, fin quasi a mezzo del cono, raccolsi qualche raro in- setto e qualche rarissima conchiglia che appartiene al Buli- minus olivaceiis Pfeiff., j^roprio di quest' isola. Più in alto della metà di questo cono non vidi più traccia di molluschi, non ostante le mie ricerche accurate. Il freddo era intensis- simo, e verso la cima del monte, dalla parte di settentrione, qualche punto era ancora coperto di neve. Salendo noto al- cuni rari insetti, che raccolsi poscia sulla vetta, nel muro della chiesuola posta sul punto più culminante del monte. Non sarà privo di importanza conoscere le specie raccolte a questa altezza di circa 2500 m: nel muricciuolo della chiesa, in un buco, trovo un ragno tutto di color nero, la Meìanopliora oblunga C. K., di imenotteri il Bembex bidentata Vaud. e V Ammophila Heideni Grot., di coleotteri lo Sfromatium fulmini Vii., VHaltica cardiiorum Guer. e numerosissima sul muro e sui massi calcari la Coccinella 7-pimcta1a L.; un po' più in basso della vetta trovo un Oryctes ìiasicornis L. Alzando delle pie- tre attorno alla chiesuola vidi in gran numero due specie di Hincoti : la Dolijcoris baccarum L. e la Codophila varia L. che, a centinaia riunite insieme, ciascuna specie, brulicavano sotto le pietre come vermi e mandavano un puzzo fortissimo; vidi pure volare numerosi corvi. Discesi al Mitato, per Phur- phuràs e Visari, e, dopo aver dormito al Convento di Asomatos, discendemmo a Rettimo, ponendo così io termine alle mie gite in quest' isola, dove desidero di ritornare presto in con- — 188 — * dizioni migliori e in stagione più propizia. L'ultimo giorno di mia permanenza a Rettimo preparai un individuo di ^Strix- flammea L. Il giorno 14 agosto, per gravi ragioni di famiglia dovetti partire, e a bordo di un vapore del Lloyd austriaco, toccando Patrasso e Corfù, feci ritorno, in Italia, dove attesi ad ordinare e studiare gli animali raccolti dei quali ora do i cataloghi. Per compilarli mi furono larghissimi di aiuto i signori: prof. G. Ca- nestrini, signor Filippo Silvestri, dott. A. Griffini, prof. Brauer del Museo di Vienna, prof. C. Emery, dott. Graeffe di Trieste, dott, P. Magretti, prof. A. Fiori, prof. M. Bezzi, dott. A. Han- dlirsch, signor Marchese di Monterosato, prof. Steindachner Direttore del Museo di Vienna, nonché altri signori che in vari modi mi giovarono di consigli e ai quali tutti offro i più vivi e sinceri rinoraziaraenti. — 189 — ARTROPODI. Or*os"tacei. Fam. Oniscidae. Armadillo officmalls Desm., Brdt. Dintorni di Canea, Apokorona. ArmadìlUum granulatum Brdt. Kisamo, dintorni di Rettimo. Co- mune. Il Raulin ne raccolse un individuo sotto le pietre umide. — viUgare Latr. Dintorni di Rcttimo. Non molto comune. PorcelUo sp. Kisamo. Non comune. Fam Gammaridae. Gaìnmarìis s]}. Dintorni di Canea. Comune. Fam. Thelphusidae. Telphnsa fluviatilìs Latr. Dintorni di Canea. Il Raulin trovò que- sta specie a Cladiso a 2 Kilometri dall'im- boccatura. Poco frequente. Il Raulin unisce alle due specie citate le seguenti: Pisa tetraodon (Cancer) Penn., Leach. Maia Squinado (Cancer) Rond., Latr. — verrucosa Edw. Acanthonyx lunulatics (Maia) Risso. Xantho rividosus Risso. PilumnKs hirtelhis i Cancer) Penn., Leach. ■ — splnifer Rond., Savig. Eri2')hia spinifrons (Cancer) Herbst., Fabr. Carcinus maenas (Cancer) Bast., Leach. Platyonichus latipies (Cancer) Penn. Edw. Heterograpsus sexdentahts Lucas, Mg. Gonoplax rhomboides (Cancer) Fab. Grapsus varitis Rond., Latr. Calap)pa gramdata L. Romola spinifrons Leach, Lamk. — 190 — Pagurus angulatus Risso. Gehia littoralis (Thalassina) Risso. Talytrus plalycheles Guer. Mor. Gammarus fluviatilis Roesel., Edw. — marinus Leach. Lygia Italica Eabr. Porcellio flavo-marginatiis Lucas. >\r*acnicii. SCORPIONES. Fam. Buthidae. Buthus gibbosiis Brulle. Melicloni. Abbastanza comune e ricordata già per quest'isola. Fam. Ischnuridae. Euscorpius carpathicus L Dintorni di Rettimo. Rara. OPIUONES. Fam. Phalangiidae. Plialangium ojnlio L., (Cerastoma cornutum C. Koch.). Kisamo, Kalives. Comunissima. ARANEAE. Fam. Lycosidae. Lycosa narbonnensis Latr. Dintorni di Rettimo. Piuttosto rara. Il Raiilin la trovò in settembre nei dintorni di Megalokastron. Parclosa arenaria Cb. Altipiano di Ornalo, dentro il Katavothron. Comune. Pardosa lugubris H. Molto rara. Ocyale mirahilis CI. Rara. Fam. Thomisidae. Thomisus diadema C. K. Akrotiri. Comune. — 191 — Synema r/tobosum F. (sub: Aranr>a). Il Raulin raccolse questa spe- cie sui fiori nei dintorni di Megalo-Kastron. Comunissima dappertutto. Pistlus truncatus Pali, (sub: Araneà). Melidoni. Comune. Il Raulin raccolse questa specie sui fiori nei dintorni di Megalo-Kastron. Pam. Drassidae. Zora ocreata K. Kalives. Rarissima. Melanox)hora ohlonga C. K. Vetta del Monte Ida, sul muro della Chiesetta (2491 m.) Un solo esemplare. Fam. Dysderidae. Dysdera sp.ì J. Rarissima. Segestria fiorentina Hahn. Dintorni di Rettimo. Rara. Il R^iulin raccolse questa specie nei dintorni di Canea. Segestria bavarica Koch. Melidoni, sotto le pietre. Rara. Fam. Agalenidae. Tegenaria atrica C. K Akrotiri. Rara. Tegenaria domestica L. [eretica Lnc). $ giovani, comuni dapper- tutto. Il Raulin la l'accolse nelle abitazioni di Megalo-Kastron e dei dintorni. Agalena labgrinthica W. C. K. $. Rettimo. Atsipopulo. Rara. Fam. Theridionidae. Theridirni sp.f Melidoni. Un solo esemplare. Teutana triangiilosaW. (Theridion triangidifer'W.). Melidoni. Rara. Lathrcdectus lo-guttatus Rossi. Melidoni. Comune sotto le pietre. Fam. Pholcìdae. Pholcns j^halangioidfs Fuesrl. (Pluchii R.). Schrank. Dintorni di Rettimo. Rara. Fam. Epeirìdae. Epeira acalypha W. C. K. Kisamo. Katavothron Rara. Epeira apodysa W. C. K. Milos. Rarissima. Epeira grossa C. K. Isola S. Teodoro. — 192 — Argiope lobata Pali. Kalives. Comunissima su piante erbacee. Argiope Briinnichi Sci. [Epeir a fasciata Latr.). Vicinanze di Kali- ves. Sotto lepietre. Comune. Il Raulin raccolse questa specie nei dintorni di Megalo-Kastron e nella regione boschiva del Psiloriti. Fam. Attidae. Menemerus falsificus E. S. 5- Melidoni, sotto le pietre. Comune. Fam. Mygalidae. Cyrtauclienius Doleschallii Auss. (Cyrtocejyhalus siciilus Dol. in man. p. 24). In vari] luoghi. - Raulin aggiunge alle specie qui sopra ricordate altre specie di Aracnidi fra i quali trovasi il Cyrtocephalus lapidarius Lucas. Intorno a questo ragno debbo far osservare che, quantunque esista una nota del Thorell in cui dice: « Io possedo un esemplare di una « specie di Cyrtauchenins di Corfù... che è forse identico o almeno « assai strettamente connesso col Cyrtocephalus lapidarius Liicas di « Creta », tuttavia non appartiene a questa specie, ma al presente genere Cyrtocarenum Ausserer (1871), sotto il nome di Cyrtocarenum lapidarium (Lucas); quindi può dirsi con certezza che questa è la prima volta che si ricorda il Cyrtauclienius Doleschallii Auss. per l'isola di Candia. Le altre specie che cita il Raulin sono: Filistata bicolor Latr. Dysdera erythrina Latr. Segestria senocidata Walck. Scytodes thoracica Walck. Lycosa melanognatha Lue. Salticus flavipalpis Lue. — striatus Lue. Thomistis omisttis Walck. Thomisus citreus W^alck. Drassus ater Latr. Epeira callojyhylla Walck. Ixodes aegyptius (Acarus) — flavicaudis Degéer, Il dottor V. Heiden ricorda (1) due specie di aracnidi raccolti a Candia dal Barone v. Maltzan nel 1884 e sono la Cornicidaria [Erigane) corniculans Cambr. Lithyphantes corollatus L. (1) Ver~eicliniss der Arachniden {Spinnen) welclie die Senckenbergische naturforschende Gesellschaft in der letzten Zeit erhieìt, in: Bericht iiber die Senckenbergisclie naturfor- scliende Oesellschaft. 1890. — 193 — Altre specie di aracnidi di Candia si trovano citate in parecchi lavori che, per brevità, mi restringerò soltanto ad accennare: Brulle, Expéd. scient. de Morée voi. III. I. 2. C. L. Kocli, Die Arachniden. Pavesi, Aracnidi di Grecia, cap. II. dei Nuovi risultati aracn. delle Crociere del « Violante » in: Ann. Museo Civ. Genova, voi. XI, 1878. Simon, Matériaux pour servir à la faune des Arachnides de la Grece in: Ann. Soc. entora. de France 1884 (pubbl. 1885). IVIiriajDocii. Fam. Lithobiidae. Lithohius piceus L. Koch. Dintorni di Rettimo, Ornalo. Poco fre- quente, sotto i sassi. Fam. Scolopendridae. Scolopendra dalmatica G. Koch. (^-- eretica Lucas). Dintorni di Ret- timo, Omalò. Rara, sotto le pietre. (Raulin). Fam. Jididae. Pachyiulus varius C. Koch. Melidoni. Abbastanza frequente sotto le pietre. La raccolta dei Miriapodi fu trascurata da tutti; il Raulin ag- giunge il Julus obesus Lucas e la Cermatia coleoptrata L. e il Karsch (1) oltre quest'ultima specie ricorda il GeopMlus ferrugineus C. Koch., Bothriogaster affinis SseliwanofiP, Lithohius (EuUthobius) grossipes C. Koch. (1) Verzeichniss der von Herrn E. v. Oertzen in den Jahren t8S4 und I8S5, in Grie- chenland und auf Kreta gesammoltcD Miriapoden, in: Barliner ent. Zeitschr. Ed. XXXII, 1888, Heft I, pp. 220-224. — 194 — Esapocli. ORTOTTERI (1). Fain. Blattidae. Heterogamia aegyptiaca L. Dintorni di Canea. Una sola $• H Raulin raccolse questa specie ( ~-z. Blatta aegyj)- tiaca L.) nei dintorni di Megalo-Kastron. Periplaneta orientalis L. Una $. Il Raulin la raccolse [-^^ Blatta orientalis L.) nei dintorni di Rettimo. Lohoptera decrpiens Germ. Kisamo. Tre $. Ajìlebia 2:)allida subsp. Cecconìi GrifF. nova subsp. Topolia. Un (^. Fam Mantidae. Fischeria Baetica Ramb. In varii luoghi. Un (/*, tre ^ e 4, larve, Fam. Acrididae. Tryxalis tmguiculata Ramb. In varii luoghi. Quattro J. {=z T. va- riahilis e T. j^'^^ocera Klug.) Stenohothrus sp.f Omalò. Una larva che non si potè determinare, Sphingonotus caernlans L. Apokorona. Un solo esemplare. Oedipoda caeridescens L. Varie località. Quattro esemplari. Anche il Raulin raccolse questa specie in molti luoghi Acrotìjlus lìatruelis Sturm. Apokorona. Una $. Pyrgomorplia grylloides Latr. Akrotiri. Una 5- Acrìdium aegyptium L. Apokorona. Una $. Il Raulin ancora rac- colse questa specie (cz A. lineala Fab.) in varii luoghi. (1) Il Dottor Achille Griffini pubblicò due note su questo materiale da me rac- colto; la prim.a ha per titolo: C'atalogue des Orthoptères recueillis dans l'ile de C'andie par le Dr. G. Cbcconi. Miscellanea entomologica, Voi. II, 1894, N. 8: la seconda: Una nuova Blattide raccolta nell'isola di Candia dal Dottor Giacomo Cec- coni. Bollettino dei Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università di Torino, N. 193, pubblicato il 9 Gennaio 1895. Voi. X. — 195 — Calopfemis italicus L. Comunissima da per tutto. 2 (^, undici ^ e parecchie larve appartenenti cosi alla forma tipica come alla var. marginella Serv. Platyphjima Giornae Rossi. Visari. Un solo esemplare. '' Pam. Locustidae. Plaù/cleis (/risra Fab. Lakkus. Un (^. Fani. Grillidae. Oecanthus i^ellucens Scop. Kalives. Due (^. Il Raulin aggiunge: Mantìs religiosa L. ! Oedipoda cernlans L Ephippifiera Idomenaei Lue. Decticus albifrons Fabr. Acìnipe Rendimi Lue. — migratoria [Gryllus) L. — laeta (^Acridum) Brulle. PSEUDONEUROTTERI. Fam. Aeschnidae. Aeschna (Amphiaeschna) Irene Fouscol. Kisamo. Rara. E la libellula più grande raccolta, con grandi occhi che si riuniscono. Fam. Libeliulidae. Libella hrunnea {? Ravihurii) Selys. Visari, Kisamo. Abbastanza comune. È una libellula di un colore azzurro chiaro, affine colla hrunnea e forse identica. Le 5 sono giallo brune; per stabilire la specie dubbia sarebbero importanti i due sessi in parecchi esemplari (come pure della prima specie che, secondo Hagen, potrebbe essere ancora una specie nuova). Crocothemis erytliraea Brulle. Dintorni di Canea. Rarissima. Fam. Agrionidae. Caloptergx splendens Harr. (/ e $. Dintorni di Canea. Comune. Sgmjjgcna fusca Charp. Apokorona. Rara. Lestes barbara Fabr. Ornalo, Comune. Lestes nymplia Selys. Dintorni di Canea. Rara. Ischnura elegans V. d. Linden. Apokorona. — 196 — Fino ad ora se ne conoscevano due sole specie ricordate dal Raulin, la Libellula erythraea Brulle e la Calopterix virgo (Libel- lula) L. NEUROTTERI. Fara. Myrmeleonidae. Palpares libelluloides Dalm. Kalives, S. Teodoro. Non molto raro; anche il Raulin la raccolse in parecchi luoghi. Formicaleo tetragrammicus Fab. Dintorni di Canea. Un esemplare. Mìjrmecaeluriis trigrammus Pali. Dintorni di Canea. Rara. Crea gris plumbens Olìv. (=: pallidipennis). Apokorona, dintorni di Rettimo, S. Teodoro. Comune. Il Raulin aggiunge: Myrmeleon appendiculatum Latr. — plumbeiim Oliv. Osmylus macidatus {Hemerobius) Fab. LEPIDOTTERI. Fam. Papilionidae. Papilio Podalirius L. Armyrò, strada da Canea a Platanià. Fre- quente. Anche il Raulin la raccolse in varii luoghi. Fam. Pieridae. Pieris Rapae L. Dintorni di Rettimo e comune da per tiìtto, come dice anche il Raulin. Colias Edusa F. Dintorni di Atsipopulo. Frequente. Rhodocera Cleopatra L. Dintorni di Canea, M. Agios Elias. Comune. Fam. Lycaenidae. Lycaena Icarus Rott. (/ e $, comunissima. Dintorni di Canea. Il Raulin raccolse questa specie nei dintorni di Megalo-Kastron e nella pianura di Mes- sarà. — 197 — Fam. Nymphalidae. Vaìiessa Carditi L. Comunissima da per tutto. Fam. Danaidae. Dannis Chrysippus L. Visari È specie caratteristica dell'Oriente; non era stata ancora ricordata per Candia. Fam. Satyridae. Sati/rus Semele L. Bnzzonaria (dintorni di Canea), M. A2;ios Elias. Comune (Raulin). — Thelephassa, var. Amalthea Friw. Ornalo. Comune. Pararga Megaera L. Dintorni di Canea. Comune. Rawlin la rac- colse in parecchi luoghi elevati. — Aegeria L. Dintorni di Rettimo. Epìnephele lanira L. Comunissima dovunque. Il Raulin la rac- colse nei terreni boschivi di varii luoghi. Coenongmxìha Thy-rsis Freyer. Comune dappertutto. S. Teodoro. Fam. Sphingidae. Deilephila Alecto L. Dintorni di Canea, Visari. Comune. II Raulin la raccolse nei dintorni di Rettimo. Fam. Arctiidae. Callimorpha Nera L. Varie località. Comune. Il Raulin raccolse questa specie nella regione boschiva del Psiloriti. Fam. Liparidae. Ocneria Dispar L. Dintorni di Rettimo. Rara. Fam. Noctuidae. Noctua sp.f Dintorni di Rettimo.. Un esemplare sciupato. Sphintherops Spectrwn L. Dintorni di Rettimo. Comune. Anno XXVII. J3 — 198 — Fani. Geometridae. Cldaria Bilineata L. Dintorni di Rettimo. Comune. Fam. Pyralìdidae. Scoparla sp.f Dintorni di Rettimo. Un esemplare sciupato. Ephelis Criientalis Hb. Dintorni di Rettimo. Rara. Botys Cespitalis SchifF. Dintorni di Canea. Il Raulin aggiunge alle specie sopra ricordate le seguenti: Papilio Machaon L. Pieris Brassicae Li. — Daplidice L. Rhodocera Rhamni L. Vanessa Atalanta L. Satyrus Pampliilus L. Polyommatus Phlaeas L. Macroglossa Stellatarum, L. Deilephila Euphorhiae L. Deilephila Nerii L. Dejopea Pulchra Esp. Sericaria Mori L. Mania Maura L. Phlogop)hora meticidosa Hubn. (Brotolnniia meliculnsa). Plusia chalcytes Borkb. Acontia solaris Hubu. Hadena distans Hubn. Xylina mibeculosa Esp. (Aste- roscojnis nubeculosa). IMENOTTERI. Fam. Tenthredìnidae. Hylotoma rosae De G. Dintorni di Rettimo. Un solo esemplare. Eam. Chrysididae. Chrysis scutellaris Dahl. Dintorni di Rettimo. — analis Dahl. Dintorni di Rettimo. Fani. Chalcididae. Torymus auratus Fonsc. Omalò. Molti individui, tutti femmine, da uno sciame grandissimo. — 199 — Fam. Formicidae. (1) Monoviorìum Aheillei André Yav.creticum Emery. Katavotliron. Una sola 5- Stenamma (Aphaenogaster) testaceo pìlosum, Lue. var. Simonelli Emery. In varii luoghi. Pro- babilmente il testaceo-inlosum Lucas citato dal Forel. — (Ischnomyrmex) Cecconii Emery, n. sp. Kisamo. Un solo esemplare. — {Messor) harharum L. var. meridionalis André, — {Messor) striictor Latr. (von Oertzen). Pheidole jyallidula Nyl. Questa specie comunissimanon è indicata da Forel come rinvenuta specialmente a Candia. Cì'ematogaster Auberti Emery. — sordidula var. Flachi Forel. E ricordata per Cardia dal Forel. Tajìinoma erraticum Latr. Dal Forel non è citata come special- mente di Candia. Acantholejns Frauenfeldi Mayr. Ricordata anche dal Forel. Plagioleins pygmaea Latr. Ricordata dal Forel. Lasius niger var. alienus Foerst. Myrmecocystus cursor Fonsc. Ricordata anche dal Forel. Camjjonotus macidatus subsp. dichrous var. Baldacci Emery. Ha l'aspetto del tipico C. dichrous Forel d'Algeria col quale è stato confuso dal Forel nelle sue note sulle for- miche raccolte dal von Oertzen. — maculatus subsp. aethiojjs var. concavus Forel. — Gestroi Emery, var. cretic^is Forel. Specie ricordata dal Forel. 2 5 dell'Akrotiri si riferiscono esat- tamente alla descrizione del Forel. Altri fanno passaggio al tipo della specie. (1) Queste formiche furono gentilmente studiate dal Prof. Carlo Emery che le pubblicò in due note: la prima ha per titolo: Alcune forimene dell'isola di Creta, Bol- lettino della Soc. Entom. Italiana. Estratto dal resoconto dell'Adunanza ordinaria del 25 Marzo 1894. La seconda: Sopra alcune formiche della fauna mediterranea. Memoria letta alla R. Accademia delle scienze dell' Istituto di Bologna nel 21 Aprile 1895. — 200 — Camponotus lateralis 01., var. Candìotes Emery. In varii luoghi. Probabilmente corrisponde alla var. foveo- latus Mayr, ricordato per Candia dal Forel. — Kiesenwetteri Rog. In varii luoghi. — Kiesenwetteri Rog., var. angustus Forel. Il Raulin raccolse nei dintorni di Rettimo la Myrmica rubra L. e nei dintorni di Megalokastron la Formica j^ubescens L.; quest' ul- tima specie appartiene al genere Camponotus e non è impossibile si trovi a Candia, come pure non si può escludere la possibilità che vi si riscontri qualche forma della Myrmica rubra L., alcune di esse essendo state osservate in Grecia; pare però di dover accettare con riserva la citazione di queste due specie per quest'isola, fino a prova contraria. Il Forel aggiunge ancora: Stenamma {Aphaenogaster) splendichim Rog. subsp. rìigoso-ferrugineum. Forel. — (Messor) barbarum L. Non è citato come espressamente di Candia, ma come comune in tutta la Grecia. Crematogaster scutellaris 01. Tetramorium caesjjìtum L. Non indicata specialmente di Candia, Lasius niger Li. var. Myrmecocystus viaticus Fab. Camponotus maculatus subsp. dichrous var. maculato-dichrous Forel. — maculatus subsp. Aethiops. Fam. Heterogyna. Mutilla stridula Rossi. Akrotiri un solo (^. — maura L. Dintorni di Kalives, fra la terra. Anche il Raulin raccolse questa specie nei dintorni di Ret- timo, nei luoghi sabbiosi, dove la trovò co- mune, mentre io trovai un solo individuo J. — 5-maculata Cyril. Dintorni di Rettimo. Una 5- — brutia Ptg. Dintorni di Rettimo. Un solo esemplare. Scolla insubrlca Rossi. Dintorni di Rettimo. Un (^. — Iurta Schrk. Dintorni di Rettimo. Un r^. — haemorroidalis Fab. Visari (distretto di Amari) Un solo cf. — 201 — Fam. Sphegidae. Bemhex hidentata Vand. Canea, Psiloriti. Alcune $. Ammophìla sabulosa L. S. Teodoro. Una §. — Heydeni Dahlb. S. Teodoro, Visari, Psiloriti. Non molto rara. Sphex strìgulosus Costa. Ornalo. Rara. Tachytes pectinipes L. S. Teodoro. Rarissima. Salius (Priocnemis) discolor Fab. Dintorni di Rettimo, Visari. Rara. — — errans Sm. (rz ruhellus Eversm, =:^ grosstis Costa). Un solo esemplare. Priocnemis anmdatus Fab. Visari, distretto di Amari. Un solo esemplare. Pompilus haematopus Lep. Un esemplare. Akrotiri. Rarissimo. Fam. Vespidae. Vespa orientalis L. Kisamo, Akrotiri ed altri luoghi. Frequente vicino alle acque. Raulin trovò questa specie in varii luoghi. Polistes gallica L. Akrotiri. Poco frequente. Raulin raccolse questa specie nella regione boschiva del Psiloriti. Odynerus parìetum L. Una sola $. Rhyschium oculatum. Visari. Un (j". Fam. Apidae. Anthidium florentinum Latr. Dintorni di Rettimo. Un esemplare. — diadema Latr. Dintorni di Rettimo. Un esemplare. AntJwphora fasciata L. Lakkus. Rara. Xylocojoa valga Grst. Topolia, Platania. Comune. — cyanescens Gaerst. {minuta Lep.) Kisamo. Rara; raccolsi una sola 5. Bombtts, hortorwn var. ligusticus Spin. Comune da per tutto. Rac- colsi molti (/" e molte 5. Apis mellifica L. Numerosissima da per tutto. S. Teodoro. Il Rau- lin l'osservò durante tutta la buona stagione. Il Raulin aggiunge altre 8 specie di Imenotteri: Bomhus hortorum L. Xylocojya violacea L. Elicerà trivittata Brulle, Vesjìa germanica Fabr. Ammophila holosericea Fab. Scolia quadripunctata Fab. Mutilla maculata Oliv. — maura L . — 202 — Il Konow (1) ricorda due nuovi Tentredinidi raccolti da v. Oertzen: Selandria Oertzeni Knw. — Strongylogaster Oertzeni Knw. COLEOTTERI (2). Fam. Carabidae. Qarahus trolanus Dej. Kisamo. Un solo esemplare. Omophron Umbatum Fab. Dintorni di Rettimo. Rara. (v. Oertzen). Lo Schaum dice che lo Zebe ne raccolse in gran quantità nel fiume Platanià. (1) Catalogus Tenthredinidarum Europae, in Deut. ent. Zeitsolir. 1890, Heft II, pp. 249-250. (2) Troppo lungo sarebbe voler nominare tutte le specie di Coleotteri che furono raccolte a Candia; ho preferito invece di raccogliere qui i titoli dei lavori speciali o generali, non ancora ricordati, in cui si trovano specie di quell'isola, mettendo il loro numero fra parentesi in fine alla citazione. Faust J. — Zur Curculioniden-Fauna Griecbenlands und Cretas. in: Deutsche Ent. Zeitschr. 1889, pp. 91-98. (Coleoptera). (6 specie di Candia). Dr. L. V. Heyden. — Coleopterologische Ausbeute des Baron H. v. Maltzan von dar Insel Kreta. In Deutsche entom. Zeitschr. XXVIII, 1884, Heft. II, p. 363-368. (105 specie). Dr. L. V. Heyden. — Zwei neue Kafer von Kreta. Deut. ent. Zeitschr. XXVII, II, 1883, p. 368. L. Ganglbauer. — Berichte ùber die von E. v. Oertzen im Jahre 1887 in Griechen- land und Klein-Asien gesammelten Coleopteren. V. Carabidae (5), Buprestidae (2), Throscidae (1), Elateridae (1), Meloide (1), in: Deut. ent- Zeitschr. 1889, Heft I, p. 49-57. J. Weise. — VI. Griecbiscbe Chrijsomelidae (6) und C'occinellidae (1), in: Deut. ent. Zeitschr. 1889, p. 58-65. Faust J. — VII. Griechische Curculioniden (15), in: Deut. ent. Zeitschr. 1889, Heft. I, p. 66-91. Edm. Reitter. — Berichte ùber die von E. v. Oertzen in Jahre 1887 in Grieclienland und Klein-Asien gesammelten Coleopteren. IX. Neue Arten aus verschiedenen Fa- milien, in: Deut. ent. Zeitschr. 1889, Heft. II, pp. 251-259 (4 specie). Edm. Ekitteb. — Neue analytische Uebersicht der Bekannten Arten der Coleopteren- Gattung Omophlus, in: Deutsche ent. Zeitschr. 1890, Heft I, p. 48 (2 specie). Edm. Reitter. — Analitische Revision der Coleopteren-Gattung Amphicoma, in: Deut. ent. Zeitsch. 1890, Heft I, p. 54. (2 specie). Edm. Reitter. — Neue Coleopteren aus Europa, den angrenzenden Lilndern und Si- birien, mit Bemerkungen tiber bekannte Arten. Elfter Theil in Deut. ent. Zeitschr. 1890, Heft II, p. 389-394. (2 specie). Edm, Reitter. — Neue Coleopteren... ecc. Theil 1-10, in: Deut. ent. Zeitschr. 1885-90. Dr. Schadm. — Beitrag zur Kaferfauna Griechenlands. Erster Stùck: Cicindelidae, Carabici, Dytiscidae, Gyrinidac; in: Berliner ent. Zeitschr. Erster Jahrgang, 1857. {Contiene 84 specie di Candia raccolte dallo Zebe nel 1853). — 203 — Scarites laevigatus Fab. Dintorni di Canea. Un individuo solo. Lo Zebe la raccolse sotto le pietre. Tachypus Rossii Sch. Mescla, vicino al fiume. Raro. (v. Oertzen). Bemhidion Andrene Fab. Kisamo. Comune, (v. Oertzen). Il Barone V. Maltzan raccolse questa specie sulle mon- tagne di Lassiti. — praeustum Dej. Mescla, vicino al fiume. Un esemplare. — nitidulum Mars. Canea, Kisamo, Mescla, vicino al fiume. — elongatum Dej. Kisamo, Kalives, Mescla, vicino al fiume. Comune. Platynus marginatus L. Ornalo. Poco frequente. Olistopus glahrìcollis Ger. Dintorni di Rettimo. Un solo esemplare. (v. Oertzen). Calathus fuscijìes Goez. Ornalo. Rara. Aristus obscurus Dej. Dintorni di Canea, Apokorona. Non molto comune. (Zebe). Acupalpiis interstitialis Reitt. Omalò. Katavothron, due soli esem- plari. Chlaenius nitidulus Payk. Topolia, sotto un sasso umido. Un solo esemplare, Trechus qìiadrinotatns Reitt. Omalò. (v. Oertzen). Cymindoidea gracilis Dej. Dintorui di Rettimo. Un solo esemplare. Fam. Dytiscidae. Haliplus fluviatilis Aub. Kisamo. Un solo esemplare. Eydroporus halensis Fab. Kisamo, dintorni di Canea, Armyro. Comunissima. (v. Oertzen, Zebe). Laccoj)hilns interruptus Panz. Kufòs. Un solo esemplare. Il Rau- lin raccolse questa specie (:=:: Laccophihcs minutus L.) nelle pozzanghere dei dintorni di Gonià (Zebe). Agahiis nitidits Fab, Kisamo. Rarissimo. — binotatus Aub. Omalò. Un solo esemplare. — neglectus Er. Dintorni di Canea. Un esemplare. Fam. Gyrinidae. Aidogyrus cajìensis Thumbg. Topolia, Kisamo. Comune. Gyrinus urinator 111. Kisamo. Rara. (v. Oertzen, Zebe). — ■ Dejeani Bruì. Kisamo. Rara. (v. Oertzen). — 204 — Fam. Hydrophilidae. Helochares lividus Yorst. Ornalo, dintorni di Canea. Rara (v.Oertzen). Laccobhis sinuatus Motsch. Kufòs, Kisamo. Rara. Anacaena ovata Reiche. Kufòs, Un solo individuo. Limnebiufi similis Bau. Kalives, Akrotiri. Rara. Fani. Staphylinidae. Aleochara bipunctata Oli. Dintorni di Rettimo. Un esemplare. Tachyporus hypnoriim F. Visari. Un solo esemplare. Creojihilus maxillosus L Kisamo, sul Dracimculus j^olyphyllus L. Un solo esemplare. Philonthiis sorcìidus Gra. Kisamo, s\\\ Dracunculus polyphylluslj. Un esemplare (v. Oertzen). — concinnus Gra. Katavothron. Un esemplare, (v. Oertzen). — sp ? Mescla, vicino al fiume. Sunius filiformis Latr. Dintorni di Rettimo. Rara. Paederus fuscipes Curt. Dintorni dì Rettimo. Rara. (v. Oertzen), Omalium excavatum Step. Katavothron. Rarissima. Fam. Nitidulidae. Carpopihìlus immacidatus Lue, Kisamo, sul Dracunculus j^olyphyl- lus L, Abbastanza frequente. Fam. Dermestidae. Dennestes Frischi Kugel. Kisamo, sul Dracìinmlns polyphyllus L. Due soli individui. Attagenus jnceus Oliv. Visali. Rarissima. Anthrenns Verbasci Lin. Kisamo. Rara — miiseorwn L. Kisamo, Ornalo. Comunissima. Fam. Histeridae. Hister major L. Dintorni di Rettimo. Un esemplare, (v. Oertzen). — graecìcs Bruì. Ornalo. Un solo esemplare, (v. Oertzen; v. Maltzan a Canea). — scuiellarls var. lentus Mars. Dintorni di Canea. Non comune. Saprinus semipunctatus F. Kisamo, sul Dracunculus polyphyllus. Un solo esemplare. — amoenns Er. Kisamo, sul Dracunculus polyphyllus L. Due soli esemplari. — 205 — Fam. Scarabeidae. Scarahaeus sacer L. Porzione di costa tra Canea e Platanià e in altri luoghi diversi. (Raulin, v. Oertzen). Comune. — variolosus F. Dintorni di Canea, (v. Maltzan, Raulin e v. Oertzen). Comune. Gynnojjleurus pillularhis L. Apokorona. Comune. — cantharus Er. Omalò, Apokorona. Comune. Coprìs hispanus L. (^ ^. Canea, Kalives. Raro. Chlronitis ungaricus Herbst. Ivisamo. Piuttosto rara. (v. Oertzen). — ftircifei' Rossi. (J' 5 Kisamo. Piuttosto comune. Oniticellus j^ffilipes Fab. Dintorni di Rettimo. Un esemplare. Onthophagus Amyntas Oli. Dintorni di Canea. Piuttosto rara. Ci- tata dal V. Oertzen e ancora dal v. Maltzan per i monti di Lassiti. — taurus Sdir. Dintorni di Canea, Visari, Kisamo sul Dra- cunculus x>olyphyUi(s L. Comunissima. ■ — vacca L. Kisamo. Piuttosto rara. — fracticornis Pay. Kisamo. Un solo individuo, (v, Oertzen, V. Maltzan). — marginalis Gebl. Kisamo. Comunissima. (v Oertzen). — mtchicornis L. Akrotiri. Abbastanza comune, (v. Oertzen). — ovatus L. Akrotiri. Molto comune, (v. Oertzen). Aphodhis lugens Creutz. Apokorona. Un solo esemplare. Hyhosiirus Illigeri Reicbe. Apokorona. Due esemplari. Trox hispidus Pontopp. Visari. Rara. (v. Oertzen; il Raulin la trovò nei dintorni di Rettimo). Pentodon idiota Herb. Dintorni di Canea, Omalò. Rara. (v. Oertzen). Phyllognathus silenus F. Visari. Rara. Oryctes nasicornis L. Dintorni di Canea, Akrotiri, AI. Ida, Comune abbastanza. Rhizotrogus nomadìcus Reiche. Tberiso (in alto). Abbastanza fre- quente. Polyphylla fìdlo L. Dintorni di Canea, Visari. Comune. Epicometis hirta Poda. Omalò. Sul Verbascum, un solo esemplare. Il Raulin la raccolse in varii luoghi. Leucocelis cinctella Sch. Varie località. Comunissima. Il Raulin raccolse questa specie in varii luoghi. — 206 — Potosia cardili Gyll. Apokorona, Kisamo. Comunissima. Eam. Buprestidae. lulodis onopordi P. Visari. Un solo esemplare. Aurigena chlorana Lap. Dintorni di Rettimo. Rara. Capnodis cariosa Pali. Dintorni di Canea. Un solo esemplare, (v. Oertzen, Sieber e Raulin). Anthaxia umhellatarum F. Akrotiri. Rara. (v. Oertzen). Coroehus rubi L. Dintorni di Canea e di Rettimo. Piuttosto rara. (v. Oertzen, Raulin). — aeratus Muls. In varii luoghi, S. Teodoro. Non molto abbon- dante. Fam. Elateridae. Melanotus dichrous Er. Dintorni di Canea e di Kalives, Lakkus. Non molto comune. Fam. Cantharidae. Rhagonycha nigritarsis Bruii. Ornalo, su piante di Samhucus. Malacliius viridis F. Katavothron. Comune. Dasytes striatulus Bruii. Kisamo, Ornalo. Abbondantissimo. — tardus Schauf. In varii luoghi. Non molto abbondante. Dasytisctts virescens Bandi, n. sp.? Comunissima da per tutto e ab- bondantissima. Kisamo, sul Dracimculus po- lyphylhis L.; presso Gonià in gran numero sul Cajyj'aris sicula Duh. Danacaea morosa Kiesw. Un solo esemplare. Fam. Bruchidae. Bruchus (Ptinus) 6-punctatus Panz. Apokorona. Un solo esemplare, Fam. Byrridae. Byrrhus striatus Oli. Kisamo, dintorni di Rettimo. Rara. — paniceus L. Dintorni di Rettimo. Rara. Mesocoelopus niger Miill. Akrotiri. Rara. Fam. Tenebrionidae. Zophosis pimctata Bruì. var. In molti luoghi Erodius orientalis Bruì. Akrotiri, Kisamo. Comunissima. Il Raulin la raccolse nei dintorni di Canea. Calyptosis caraboides Bruì. Comunissima nelle regioni basse; an- che il Raulin la raccolse in varii luoghi. — 207 — Dichomma dardanum Stev. Dintorni di Rettimo. Il v, Oertzen ed il Raulin raccolsero questa specie in varii luoghi. Tentyria grossa Bes. var. Un solo esemplare. Scauriis uncimcs Forst. Canea (albergo). Un esemplare. Blaps mucronata Latr. Kisamo. Comune, (v. Oertzen; il v. Mal- tzan la trovò a Mirabelle e Asomato). Ocnera angustata Sol. Canea (albergo). Un solo esemplare, (v. Oertzen). Pimelia graeca v. Minos Lue, Canea. Il Raalin la cita per varii luoghi (v. Oertzen). Gonocephahtm costatum Bruii. Dintorni di Rettimo. Kisamo. Opatroides x>'i<'nchdatus Bruii. Kisamo. Comune. (Raulin, v. Oert- zen e v. Maltzau). Tenebria molitor L. Dintorni di Canea. Rara. Helops sp.? Dintorni di Rettimo. Euhoeus Mimanti Boield. Apokorona. Comune. Fam. Mordellìdae. MardeUistena micans Ger. Dintorni di Rettimo. Kalives. Rara. — pumila Gyl. Akrotiri. Rarissima. Anaspis rufitarsis Lue. Dintorni di Rettimo. Fu raccolta anche dal Raulin su piante ombrellifere a Kisamo, ed è ricordata anche dal v. Oertzen. Fam. Meloidae. Zanabris variabilis var. mutabilis. Comunissima da per tutto. Nemagnatha nigripes Suffr. Akrotiri. Un solo esemplare. Fam. Anthicidae. Notoxus monoceros L. Kalives. Rai'issima. Anthicus instabilis Sch. Dintorni di Rettimo. Rara. (v. Oertzen). — tenellus Laf. Dintorni di Rettimo, Rara. — ater Panz. Dintorni di Rettimo. Molto rara. Fam. Oedemeridae. Oedemera flavipes L. Dintorni di Canea. Rara, — .sp.? Akrotiri. Comune. — sp.f Akrotiri. Comunissima. — 208 — Fam. Curculionidae. Otiorì'hynchits equestris Richt. Dintorni di Rettimo. Un solo esem- plare. — lugens Ger. Katavothron. Un solo esemplare, (v. Oertzen). Polydrusus armipes Bruii. Rettimo. Rarissima, (v. Oertzen). Conocetus angustus Lue. Akrotiri. Rara. Il Raulin raccolse questa specie nei luoghi boschivi del Psiloriti. Foucartia elegans Kra. Ornalo. Rara. (v. Oertzen e Raulin). Sitona seriesetosus Fahrs. Un esemplare, — lineatus L. Dintorni di Rettimo. (v. Oertzen]. — Inimeralis v. discoideus. Ornalo, Kalives. Rara. Pholicodes dissimilis Desbr. Dintorni di Canea. Piuttosto rara. Bra>'hycerìis tindatus F. var. maxiritanicus Oliv. Visari. Rarissima. Cleomis madidus Oliv. Dintorni di Canea. Un esemplare. Larinus huccinator Oli. Kisamo. Un esemplare. (Raulin, v. Oertzen). — vitiatus Fab. Ornalo, Kalives. Rara. Rhinocyllus conicus Freel. Kisamo. Non molto rara. Ehytidoderes plicatus Oliv. V^isari. Rarissima. Plinthus sp.f Mesites aquitanus Fairm. Un esemplare. Gymnetron asellus Gyll. Dintorni di Canea, Omalò. Non troppo l'ara. Ainon longlrostre Oli. Akrotiri. Un esemplare (v. Oertzen'. — sp)-? Omalò. Un esemplare sciupato. Fam. Mylabridae. Mylabris (Bruchus) hrachialis Fahrs. Omalò. Tre femmine e due maschi. — obscuripes Gyll. Omalò. Un esemplare. — riifisura Ali. Rarissima. — — var. fidvesce.ns Bau. Un esemplare. Fam. Scolytidae. Hylesinus sp.? Dintorni di Rettimo. Un esemplare. Fam. Cerambìcidae. Hesperophanes sericeus F. Dintorni di Canea. Rarissima. — 209 — Stromatiuiìi fulvum Vili. Visari-Psiloriti, Rettimo. Rara. Hìilotriqyes hajulus L. Kalives, Visari. Abbastanza rara. Dorcatypus trìstis F. Rettimo. Un solo esemplare. Fam. Crysomelidae. Crioceris asparagi var. campestris L. S. Teodoro. Un esemplare. Chjtra 9-punctata Oliv. J. Kisarao. Rara. Il Raulin la raccolse nei dintorni di Megalokastron ed a Messara. Cryptocepliahis creticiis Suffr. Akrotiri. Poco frequente. Questa spe- cie è ricordata dal v. Oertzen e trovasi an- che nel Catalogo di Coleotteri del Marseul (1863). — p>}jgiìiaeus var, orientalis Weise. Akrotiri, Omalò. Non troppo frequente. Pseudocolaspis ruhripes Scha. Akrotiri, Omalò. Comune. Il Raulin ne raccolse un individuo (= P. setosa Duv.) a Sitia. Pachnephorus villosus Duft. Kisamo. Un esemplare. Chrysomela eretica Oliv. Canea, Rettimo. Pochissimo comune. È ricordata dall'Olivier, dal Raulin che la rac- colse nella regione boschiva del Psiloriti, dal V. Oertzen sui monti di Lassiti, dal Weise e così pure fu rinvenuta a Mirabello e a Canea dal v. Maltzan. — americana L. Dintorni di Rettimo. Un solo individuo. Il Raulin raccolse questa specie in varii luoghi (v. Oertzen). Plagiodera versicolora. Laidi. Kalives. Un solo individuo, (v. Oertzen). Haltica carduorum Gruer. Kalives, dintorni di Rettimo, gita da Visari al Psiloriti. Comune. Phyllotreta nlgripes F. Omalò. Due esemplari. Epìtrix pubescens Koch. Kisamo. Due esemplari. Longitarsus verbasci Panz. Akrotiri. Un esemplare. — pellucidus Foudr. Omalò. Un esemplare. — tantulus Foudr. Omalò. Un esemplare. Sphaero derma rubidum Graèll. Akrotiri. Poco frequente. — 210 — Fam. Coccinellidae. Subcoccinella 24-punctata var. 4-notota F. In varii luoghi. Comune. Coccinella 7-punctata L. Comimissima da per tutto e raccolta da tutti quelli che furono a Creta. Exochoimis 4-pustulatus L. Dintorni di Rettimo. Un solo esem- plare, (v. Oertzen). — flavipes Thunb. In varii luoghi. Piuttosto rara. Scymnus frontalis Fab, In varii luoghi. Rara. — interruptus Goez. Ornalo, S. Teodoro. Rara. RINCOTI I Heteroptera. Fam. Pentatomìdae. Odontoscelis fuligìnosa L. Omalò, poco frequente. Eurygaster integriceps Put. Lakkus, comune. Odontotarsus grammicus L. Omalò, non troppo comune. Ancirosoma alholineata Fab. Omalò, rara. Graphosoma lineatum L. (^omunissima da per tutto, (v. Oertzen). Sehirus moria L. Kisamo. Rarissima. Sciocoris Helferi Pieb. Omalò. Rara. Dolycoris haccarum L. Monte Psiloriti, Kisamo. Comune, (v. Oertzen). Codojjhila varia Fab. Monte Psiloriti, S. Teodoro. Comune, (v. Oertzen). Carpocoris nigricornis Fab. Akrotiri, Lakkus. Comune. Aelia actiminata L. Akrotiri. Comune, (v. Oertzen). Eusarcoris incoìispictms H. S. Rettimo. Comune, (v. Oertzen). Staria lunata Hahn. Rettimo. Rara. Eurydema festiva L. Kisamo. Rara. — {f lineala Bar.) Kisamo. Rarissima. Nezara viridula Li. var. 6 Stai. Comunissima in molti luoghi, — Eeegeri Fieb. Apokorona, sulle piante di Asphodelìna eretica. Kisamo. Comune. Raphigaster griseus L. Dintorni di Canea. Rara. Fam. Coreidae. Careus denticulatus Scop. Omalò. Rara. — 211 — Verhisia sidcicornis Fab. Ornalo. Rara. (v. Oertzen). Ceraleptus gracilicornis H. S. Ornalo. Poco comune, (v. Oertzen). Stenncepltalvs {? neglectus H. S.). Kisamo. Comune. Camptopus lateralis Gemi. Kalives. Rara. (v. Oertzen). Micrelytra fossularum Rossi. Canea (dintorni). Rara. (v. Oertzen). Therajyha hyoscyami L. Kisamo. Rara. (v. Oertzen). Corizus errans Fab. Akrotiri. Piuttosto rara. — ahutilon'Rossi. Canea 'dintorni), Akrotiri. Comune. (v. Oertzen). — parumpunctatus, Schill. Akrotiri. Non molto rara. Fani. Lygaeidae. Lygaeus saxatìlis Scop. Dintorni di Canea. Rara. (v. Oertzen). — equestrìs L. Visari. Comune. Il Raulin la raccolse nei din- torni di Megalokastron e la raccolse pure il V. Oertzen. — mìlitarìs F. Monte Psiloriti. Comunissimo sulla vetta del monte sotto le pietre. Il Raulin la trovò nei dintorni di Megalokastron e la raccolse an- che 'il V. Oertzen. Ischnotarsus luscus Fab. Gita da Visari al Psiloriti. Poco fre- quente, (v. Oertzen). Rhyparochromus vxdgaris Sellili. Akrotiri. Rara. — Rolandri. Visari. Rara. — sp).? Gita da Visari al Monte Psiloriti. Lethaeiis cribratìssìmus Stài. Akrotiri. Rara. Il v. Oertzen la rac- colse in varii luoghi. IschnorhyncJms geminatus Fieb. Dintorni di Rettimo. Poco fre- quente (v. Oertzen). Lygaeosoma punctatoguttatwn F. Dintorni di Canea. Rara. Fam. Pyrrhocoridae. PyrrliocoHs (larva). Kisamo. Comune. Fam. Tingididae. Monanthia sp.ì Akrotiri. Rara. Fam. Veliidae. Velia rividorum F. Kisamo. Comunissimo, (v. Oertzen). — 212 — Fam. ReduTiidae. Reduvhis personatus L. Rumata, in un tronco di castagno marcio. Opsicoetus pallipes (?) Klg. Visari. Rara. Harpactor iracundus Poda. Kisamo. Rara. (v. Oertzen). Nabis ferus L. Kisamo (?). Comune, (v. Oertzenj. Fam. Capsidae. Calocoris hipunctatus Fab. Kisamo, Omalò. Comunissima, (v. Oertzen) Miridius quadrivirgatus Costa, Omalò. Non m^lto comune. Capsiis Schach Fab. Omalò. Comune. Capsidae gen.f sp. Larve. Akrotiri-Kisamo, Omalò. Fam. Notonectidae. Notonecta glauca. Topolia, Kisamo. Comune nelle pozzanghere. Il Raulin raccolse questa specie nei dintorni di Kisamo, Retti mo e Megalokastron, e fu raccolta anche dal v. Oertzen. II. HOMOPTERA. Fam. Cicadidae. Tettigia orni L. Dintorni di Canea, sopra diverse piante legnose. Il Raulin asserisce di averla raccolta nella regione bassa degli alberi di Ceratonia si- liqua, Quercus macrclejns, Pistacia lentismis, e atlantica e nella regione montuosa sulla Quercus calliprinos e «7ecc, Acer creticum^ durante tutta la buona stagione. Cicadetta [f tibialis Panz.). Kisamo, Omalò. Rara. Fam. Pulgoridae. Dictiophora europaea L. S. Teodoro. Rara. Oliarus melano chaetus Fieb. Topolia. Rara. Oliarus sp.? Un solo individuo. Hyalesthes obsoletus Sign. Omalò. Comune. Mycterodus x>cdlens Stài. Dintorni di Rettimo. Rara. Eysteropterum grylloides Fab. Akrotiri, Omalò. Comunissima. Delphacide sp.? Un solo individuo. Tettigometra sp.? Akrotiri. Un solo individuo. — 213 — Fam. Gercopidae. Philoenus spumarms L. et var. Akrotiri, dintorni di Rettimo. Comunissima. Pam. lassidae. Selenocephalus ohsoletus Germ. Akrotiri. Comunissimo. — — ? Larva. Akrotiri. Un esemplare. Le altre specie raccolte dal Raulin sono: Corixa Geoffroyi Leach. — fossarum Sahlb. Gerris lacustris (Cimex) L. Lygaeiis creticus Lue. Rhyparochromus marginepunctatus Volp. Phytocorys hipunctatus (Lygaeiis) Fabr. — betuleti (Ligaeus) Fall. Capsus cajnllaris Grabr. Pentatoma smaragdula (Cimex) Fabr. — viridula {Cimex) L. — Eryngii Germ. — lunula {Cimex) Fabr. Graphosoma semipunctata (Cimex) Fabr. — alholineata [Cimex) Fabr. Cicada aestuans {Tettigonia) Fabr. Issus apterus Fabr. — pallipes Lue. Esiste nn catalogo numeroso di Heteroptera raccolti dal Barone von Oertzen e pubblicati dal Reuter 0. M. nella Berliner ent. Zeitschr. Bd- XXXVI, 1891, Heft. I, pp 17-34, dal titolo: GrìecJiische Hete- roptera gesamvielt von E. von Oertzen und J. Emge, verzeichnet von 0. M. Reuter^ comprendente 106 specie di Candia, che io non ri- cordo per brevità, e delle quali, come si vede dal catalogo, io rac- colsi solo un piccolo numero. Il Signor Gino Olivi di Modena, al quale mandai per studio i Ann» XXVIJ- W — 214 — Rincoti da me raccolti a Candia, pubblicò su questo materiale una nota (11, scopo della quale, come dice Fautore, si è di far rilevare: 1." alcune specie ed una varietà che non trovansi comunemente nel nostro continente; 2.° due varietà nuove che quindi jjarrebbero esclusive dell'isola di Candia. Quanto a queste due nuove varietà stabilite dall'Olivi e che sono il Pyrrhocoris sanguineus Fieb. var. cretensis e la Terapha hyosciomi L. var. cretensis., per amore del vero, mi sento in obbligo di dire ciò che segue: già fin dal momento in cui raccolsi gli individui chiamati dall'Olivi Pyrrhocoris sangxdneus var. cretensis., mi era sembrato che non fossero altro che larve e larve appunto del genere Lygaeus; os- servati bene gli individui che l'Olivi mi aveva rimandato e affine di persuadermi maggiormente di quanto l'autore affermava li mandai, unitamente a tutto il materiale restante, al signor Dott. A. Handlirsch del Museo di Vienna, il quale in una sua lettera mi rispose che avevo ragione di dubitare della esistenza delle due varietà nuove dell'Olivi e mi dava gentilmente delle brevi spiegazioni, secondo le quali presi a riesaminare con cura quegli esemplari. Mi assicurai che gli individui di Pyrrhocoris sanguineus var. cretensis non possono appartenere al Pyrrhocoris sanguineus Fieb., anzitutto perchè non hanno gli occhi brevemente peduncolati (il qual carattere non è indicato dal Fieber, ma è chiaramente espresso dallo Stahl che riferisce il Pyrrhocoris sanguineus Fieb. come sinonimo di Cenaeus carnijex Fabr. (2), nel qual genere Cenaeus gli occhi devono essere brevemente peduncolati), inoltre perchè la disposizione dei colori è diversa che nel Pyrrho- coris sanguineus Fieb.; è chiaro che gli esemplari sono allo stato di larva e non è quindi possibile riferirli con sicurezza ad una specie (e tanto meno fondare su di essi una varietà); dirò di più che, stu- diando questi individui, quantunque vi siano delle ragioni per rife- rirli al genere Lygaetts (e piuttosto alla specie L. saxatilis], almeno a prima vista, pure non mi capacitai del tutto che appartenessero a questo genere, guardandomi bene dal voler riferire forme di larve cosi imperfette a qualsiasi specie. (1) Classando Rincoti di Candia. — Estratto dagli Atti della Società dei Natu- ralisti di Modena. Serie III, Voi. XIII, Anno XXVIII. Modena, 1894. (2) Enum. hemipt. 1, y. 114. — 215 — L'esemplare unico poi di Terapha hyosciami L. è un esemplare a colorazione nera più diffusa, ma la disposizione dei colori è la so- lita: perciò neanche la Therapha hyosciami var. cretensis ha ragione di essere, e parmi arrischiato proporre una nuova varietà per colo- razione su di un solo esemplare. Rispetto poi alle altre specie dall'Olivi ricordate, come non co- muni nel nostro continente, debbo notare che la Nezara jjrasina L. var. 7, non è altro che la Nezara viridnla L. var. /3 di Stàhl {Ci- mex torqicatvs Fabr.) che è specie cosmopolita, essendo stata rinve- nuta in tutti i continenti; l'esemplare poi di Reduvide appartiene indubitatamente al genere Reduvius in senso lato e appunto al genere Oj^sicoetiis Klug. Determinandolo col Fieber si arriva al Reduvius testacetis H. S.; ma lo Stai (Enumeratio emipterorum, fase. 4, p. 78] ."Suddivide questa specie in due: Opsicoetus testaceus H. S. e Opsicoetus pallipes Klug , indicando la prima della Russia meridionale, la seconda di Rodi, Cipro, Egitto e Arabia. Non avendo avuto modo di consultare le descrizioni e quindi le diiFerenze fra queste due specie, qualora si voglia tener buona la distinzione, parmi, per ana- logia di distribuzione. geografica, più probabile si tratti deW Opsicoetus pallipes Klug. Avendo già spedito il manoscritto di questo lavoro alla Direzione del « Bollettino della Società Entomologica Italiana » j^er la pubbli- cazione, dopo qualche giorno ricevetti dalla gentilezza squisita del Sig. Dott. Angelo Senna, Segretario di quella Società, l'ultimo numero del giornale di Vienna dal titolo: « Verhandlungen der k. k. zoolo- gisch-botanischen Gesellschaft » dove si trova una breve nota (1) pubblicata dal Handlirsch, e sono lieto di inserirla qui tradotta, a conferma di quanto ho notato sopra: « Sotto il titolo suddetto noi troviamo negli « Atti della Società « dei Naturalisti di Modena », Ser. Ili, Voi. XIII, Anno XXVIII, una « breve nota sulla raccolta del Dott. G. Cecconi. « Gino Olivi descrive nel suo lavoro 2 nuove varietà: il Pyrrho- « coris sanguinetis Fieb. var. e la Therapha hyoscyami L. var. « Pyrrhocoris sanguineus Fieber è sinonimo di Cenaens carnifex « Fabr., e non proviene, come dice Fieber, dalla regione Mediterranea (1) Handlirsch A., Classando Eincoti di Candia von Gino Olivi. — Verhandlungen der k.k. zoologiscli-botanischen Gesellsoliaft in Wien, XLV.Baud., 7 Heft. p. 302, 1895. — 216 — « ma dal Capo. La « nuova varietà » non appartiene però a questa « specie e sopratutto non è ne una varietà né un Pyrrhocoris, ma « una larva di una specie di Lygaeide nell' ultimo o nel penultimo « stadio. Giudicandone dalla grossezza e dal colore rosso appariscente, « l'esemplare che mi sta d'innanzi potrebbe appartenere al Lygaeus « militarìs che si incontra a Creta; però io non posso determinare « con sicurezza la specie perchè ho troppo poco materiale di con- « fronto. Gino Olivi certamente è stato indotto dalla mancanza degli « ocelli, a classificare l'animale come Pyrrhocoris, senza pensare che « in tanti insetti questi organi mancano alle larve o alle ninfe e non « si presentano che dopo la muta. « Siamo costretti ad aggiungere una citazione alla sinonimia del « resto abbastanza numerosa del Lygaeus militarìs. « La seconda varietà, descritta nella nota, appartiene bensì alla « Therapha hyoscyami, ma si distingue dalla forma colorata regolar- « mente solo da un rosso meno carico e da macchie nere meno di- « stinte. L'unico esemplare che s'abbia è in modo sensibile traspa- « rente, come spesso avviene in esemplari non interamente colorati e « dopo « ingrassati ». In ogni caso non rischierei io di stabilire su « di un solo esemplare isolato una nuova « varietà cretese ». « Delle altre tre specie ricordate nella breve pubblicazione ce ne « sono due — Mycrelytra fossularum e Nezara prasina (^ viridtda Tu.) « — ben determinate; sono molto estese nella regione Mediterranea « e della loro presenza a Creta nessuno dubiterà. « La terza specie citata non è, come l'autore dice, un esemplare « assolutamente tipico di Reduvius testaceus H. S., ma di Reduvius « pallipes Klug. (sec. Reuter). » DITTERI. Fam. Limnobidae. Limnohia nubeculosa Mgn. 3 $ e 2 (^. Katavothron. (v. Oertzen). Fava. Asilidae. Stenopogon elongatuin Mgn. 1 (^ di Kisamo e 2 (/" dell'isola di S. Teodoro (Raulin). Pycnopogon apiformis Lw. 1 5 <3i Lakkus. (v. Oertzen). — 217 — Machimus colubrimis Mgu. 1 (;/* e 1 $ dell'Akrotiri; un (^ di Kisamo. Mochtherus sp.f 1 ^f di Teriso. Fam. Bombylìdae. Argyramoeba iriptinctata Wdm. 1 $ di Visari, 1 (^ di Kalives. Exojjrosopa grandis Wdm. 1 5 dell'isola S. Teodoro. — vesjjertilio Wdm. 1 $ dei dintorni di Canea. Bomhylhis fulvescens Mgn. 1 5 <56Ì dintorni di Canea, 2 (^ del- l'Akrotiri e di Kisamo. Fam. Scenopinidae. Scenopinus niger Deg. 1 (^ dell'Akrotiri. Pam. Syrphidae. SyrpMis coroUae F. 1 $ di Ornalo. Eumerus 2>ulchellus L. 1 (;f e 1 $ di Omalò. Fam. Tachinidae. Melanophora atra Mcq. 1 cf c^ei dintorni di Rettimo. Fam. Muscidae. Pyrellia cadaverina L. l 5 <3i Kisamo. Fam. Helomyzidae. Heteromyza atricornis Mgn. 1 $ dentro il Katavothron. Fam. Hippoboscidae. JSippobosca equina (L.) Rond. 1 ,^ di Kisamo. (Raulin). Il Raulin, oltre quest'ultima specie, ricorda: Asilus brunnipes (Dasypogon) Fabr. Mintho compressa (3Iusca) Fabr. Sarcophaga haemorrhoidalis [Musca) Fall. Lucilia Caesar (Musca) L. Un Catalogo abbastanza esteso di ditteri raccolti a Candia dal Barone v. Oertzen fu pubblicato dal Barone v. Roeder (1), e contiene (1) Uebersicht der beim Dorf Elos bei Kisamos auf der Insel Kreta von Herr E. V. Oertzen gesammelten Dipteren. Berlin, ent. Zeitschr. XXXI, 1&87, Heft 1, p. 73-75. — 218 — 61 specie, fra le quali una nuova. Alle due specie citate sopra il v. Roeder aggiunge: Ctdex calopus Mg. Mycetophila pimctata Mg. Nemotelus gracilis Lw. Odontomyia flavissima Rossi Tabanus umbrinus Mg. — decorus Lw. Lomatia j^olyzona Lw. Callostoma fascipennis Mcq. Acrocera globulus Pz. var. Dioctria oedipus Lw. — • bicincta Mg. $. Machimus (Asilus) setibarbus Lw. Chrysojpila aurea Mg. Empis spJ Dolichopus griseipennis Stann. Gymnopternus metallicus Stan. Pipunculus zonatus Zett. var. Ceria vespiformis Latr. Merodon clavipes Fabr. — fuscinervis n. sp. Eumerus ruficornis Mg. Xylota segnis L. Syritta pipiens L. Eristalis aeneus Scop. — arbustoricm L. Helophilus nigrotarsatus Schin. Syrphus nitidicoUis Mg. Melanostoma mellina L. Melithreptus taeniatus Mg. Zodion cinereum Fabr. Occemyia atra Fabr. Phasia analis Fabr. — crassipennis Fabr. Alophora atrojnirpurea Mg. Micropalpus fulgens Mg. Macquartia atrata Fall. Sarcophaga atropos Mg. Rhyncliomyia speciosa Lw. — cohimbina Mg. .Mia lunata Fabr. Dasyphora pratorum Mg. -4ricia erratica Fall. Hylemyia strigosa Fabr.- Spilogaster notata Fall. Coenosia tigrina Fabr. Cordylura (Cleigastra) mela- leuca Lav. Tetanocera reticidata Fabr. Limnia obliterata Fabr. Dorycera maculij)ennis Mcq. Helomyza pectoralis Lw. Scatophaga lutaria Fabr. Sepsis cynipsea L. fjLUxania Elisae Mg. Sciomyza cinerella Fall. Opomyza germinationis L, Geomyza combinala L. Sdpromyza sp. — subvittata Lw. Mintilo compressa Fabr. 219 Poiretia intermedia, v. Martens z^ ? Bourgtàgnati^ Blanc mss. Atsi- populo, Akrotiri, Apokorona. Non rara. Hyalinia sp. Dintorni di Rettimo. Scarsa. — sp. Spathi. Scarsa. — aequata Mouss. Akrotiri, Atsipopulo. Dintorni di Canea. Non rara. Helix (Gonostoma) barbata? Fér. Dintorni di Rettimo, Spathi, Buzzo- naria (Canea). Trovasi solo all' isola di (;andia. — (Cressa) noverca (Friw.) Pfeiff. Specie tipica di quest'isola. Fu raccolta anche dal Friwaldski. — (Cressa) naxiana Fér. Kisamo, dintorni di Rettimo. Specie tipica di quest'isola. L'Olivier la trovò a Paleokastron. — (Cressa) sublecta Maltz. Dintorni di Canea, Apokorona, S. Teo- doro. Specie tipica dell'isola. — (Cressa) Medea West. S. Teodoro. Specie nuova soltanto di questi luoghi. — (Cressa) zanella Pfeiff. Spathi. Rara. Il Forbes la trovò a 2000 m. d'altezza. Helix (Zena) Syriaca Ehremb. Milopotanio, dintorni di Canea. Tro- vati pochi esemplari. Il Raulin la raccolse a Canea in maggio. — (Xerocauta) Cretica Fér. Da per tutto e caratteristica. Fu raccolta dall'Olivier e il Raulin la trovò in Maggio a Paleokastron, Dhia e Canea. — (Xeromunda) candiota Friw. Apokorona. Da per tutto e ca- ratteristica. — (Xerogibba) mesostema West. Dintorni di Rettimo. Caratte- ristica. (1) Debbo ringraziare la gentilezza del mio compagno di viaggio Dott. V^ittorio Simonelli il quale, durante le gite fatte insieme, mi aiutò nella raccolta dei mollu- schi e mi favori il suo valido aiuto nel tempo che ei rimase nell' isola, dopo la mia partenza. — 220 — Helix (Xerogibba) Psiloritana Maltz. A nord di Messara. Specie ca- ratteristica di quest'isola. — (Xerogibba) sp. Lakkus. Caratteristica per quest'isola. — (Macularia) vermiculata Mtiller. Molte varietà. Comune da per tutto. Il Raulin la raccolse a Canea e al Capo Maleka. — (Cantareus) aperta Boru. Kisamo, dintorni di Rettimo. Co- mune. Il Pv^aulin dice che è la più stimata delle specie commestibili. — (Euparypha) Pisana Miill. Comune da per tutto. Il Raulin la ricorda pei dintorni di Canea. Buliminus oUvaceus PfeifF. Dintorni di Rettimo, Psiloriti. Caratteri- stica soltanto per quest'isola. — cretensis PfeifF. Apokorona, Lakkus, Atsipopulo. Caratteristica solo di quest'isola. Rumina truncata Ziegler. Si trova in tutto l'arcipelago. Katoliko, Kalives, Atsipopulo. Clausilia. Tutte le specie trovate a Candia appartengono alla sezione Albinaria e tutte le Alhinariae ili Candia non sono comuni alle isole dell'arcipelago. — Byzantina (Parr.) Cbarp. e varietà solidula e adspersa. Da per tutto. — glabella PfeifF. Fra Ornalo e Xyloskala. Lo Spratt la raccolse nell'Asprovoana a 1500 m. — pura Boettg. Faranghi d'Askj'fo. Scarsa. — strigata PfeifF. Dintorni di Rettimo. Non rara. — virginea Pfeiflf. Faranghi d'Askyfo. Rara. Trovata dal For- bes e dal Raulin a Sphakià. — cretensis Muhlf. Kalives. Abbondante. Il Raulin la trovò in maggio e giugno a Canea e al Capo Maleka. — sublamellosa Boettg. Costa di Sphakià. Specie caratteristica di quest'isola in pochi esemplari. — tenuicostata PfeifF. In molti luoghi e non rara. — strictecostata Boettg. In molti luoghi e non rara. — Grabousana Boettg. Vamos. Pochi esemplari. — amalthea "Westerl. Vamos. Pochi esemplari. — bipalatalis v. Martens. Vamos e diversi altri luoghi. Non comune. — 221 — Clausilia candida PfeiiF. Vamos. Non comune. — striata Pfeiff. S, Teodoro. Abbondante, unitamente ad altre specie. — corrugata Drap, e varietà. Fra Ornalo e H. Erini. Abbondante. — Spratti PfeifF. Milopotamo. Specie bellissima e caratteristica per quest'isola. — venosa Boettg. Visari. Specie caratteristica per quest'isola. Limnaea sp. del gruppo della peregra. Due esemplari. — trtcncatula Muli., var. spirialis Monts., diversa dalle due forme di Grecia: ventricosa e Thiesseae. Molti esem- plari in perfetta conservazione, pellucidi, regolarmente avvolti, di colore verdastro. Planorhis (Gryraulus) sp. Suda. Abbondante. Pomatias C'reiensis Maltz. Spathi. Rara. Pseudamnicola sp. varie forme con pochi esemplari di Mescla, Ar- myrò e Kalives. Melania laevigata Lamk. Comune da per tutto in perfetti esemplari, non erosi relativamente. Neritina Heldreichii Schww. var. Graeca. In molti luoghi ed abbondante. Pisidium sp. una sóla valva. Il signor Marchese di Monterosato al quale mandai questo mate- riale per la determinazione, mi fa osservare: « Nella nota dei molluschi terrestri e di acqua dolce dell'isola di « Candia di v, Raulin (op. cit.) sono incluse per errore alcune specie « che non vi appartengono, p. es. VHelix (Levantina) spiriplana Oliv., « nativa della Palestina. È pure citata la Glandina Algira Brug., « che ho preferito citare col nome più preciso di Poiretia intermedia « v. Mari, e cosi pure il Bulimus decollatns L., che ho indicato col « nome di Rumina truncata Ziegler, forma peculiare della Grecia, e « cosi- di seguito. » (1). (1) I lavori che riguardano i molluschi di Candia sono i seguenti : Forbes. Report tirteenth of the British Association, 1843, p. 188-190. M. de Folin. Les Fond de la mer. 1868. Raulin V. Opera citata, p. 983-988. Rossmaessler 's Iconographie der Ei^ropilisclien Land und Siìsswasser Mollusken Fortgesetzt von W. Kobelt. Neue Folge, Bd. IV, 1889-91. Archiv fiir Naturgeschichte, 50 Jahrgang 1890, 2, p. 439. Wcsterlund, C. A. Spicielegiuni malacologicum. Neue Binnen-Conohylien aus der Paliiarktischen Region. Nadir. Deutsch. malak. Ges. 1893, pp. 116-132. _ 222 TERTEBRATI. Anguilla vulgaris L. Comune da per tutto. Hyla arborea L. Canea. Un esemplare sopra una pianta di fico. Bufo viridis Laur. Comune da per tutto. Lacerta muralis Laur. Comunissima. — viridis L. Comunissima. — — var. strigata. Kalives. 1 esemplare. Chalcides ocellatus Forsh. 1 esemplare; i paesani lo dicono comunis- simo. Zamenis gemonensis Laur. Dintorni di Rettimo. Comune. Coluber leopardinus Bonap. Kalives. Emys caspica Schweig. Suda. Comunissima. Platalcea leucorodia L. 1 esemplare. Perdix rufa L. Comune da per tutto, specialmente nelle regioni elevate. Coturnix dactglisonans Meyr. Comune. Hiriindo rustica L. Comune. Cypselus apus Illig. Comune. Oorvus monedula (?) L. Ornalo. Motjcilla alba L. Comune lungo la costa tra Canea e Platanias Liiscinia vera Sund. Comune. Menda nigra Leacli. Comune. Alauda cristata Li. Comune. Fringilla coelebs L. Comune. Carduelis elegans Steph. Comune. Strix flcmmea Ij. Rettimo. 1 individuo. Hircus aegagrtis Grm. Lepus timidus L. Comune. Meles t.txus Pali. Vespertilio murimis Schreb Dentro una grotta a Vafes. Un esemplare solamente. Rhinolophus sp. Topolia. Numeroso dentro uno stanzone buio a pian terreno. 223 NOTE IMENOTTEROLOGICHE di OIOVArVXI GRlIiODO NOTA III SOPRA LA TFtlSClLOA. SA.US SUHEI Grib. ED OSSERVAZIONI SOPRA ALTRI SCOLIDEI Dall'Egregio sig. Dolierty, il valente naturalista ben noto pel SUO recente ed ardito viaggio scientifico nell'Indocina, Ma- lesia e Papuasia, e per le importantissime collezioni zoolo- giche che in esso seppe raccogliere, ho ricevuto tre nuovi esem- plari del magnifico Scolideo che recentemente ho pubblicato in questo Bullettino sotto il nome di Trisciloa Saussurei. (1) Mentre il primo, ed unico, esemplare che servi alla pub- blicazione proveniva da Amboina, questi tre nuovi furono rac- colti alla Baia di Humboldt nella Nuova Guinea; tra essi for- tunatamente due sono maschi, il che permette di avere una più completa conoscenza di questa nuova specie cosi interes- sante per la singolarissima sua venulazione alare; tanto singo- lare da non poterne trovare altro esempio in tutto l'Ordine degli Imenotteri. In questi nuovi esemplari il disegno delle nervature e delle cellule alari è perfettamente identico a quello descritto e figu- (1) Confr. Gribodo. Descrizione di un nuovo (jenere e di nuove specie di Imenotteri Scoliflei, con osserv u Btillett. della Soc. Entom. Ital. ", anno XXV, (1893) pag. 145. — 224 — rato nella citata memoria; viene quindi tolto cosi ogni dubbio che potesse trattarsi di un'anomalia accidentale; tanto più che gli esemplari esaminati provengono, come si vede, da località abbastanza lontane fra di loro. La rassomiglianza fra i due sessi è così grande da non permettere il menomo dubbio sulla legittimità del loro accop- piamento. Il maschio differisce soltanto dalla femmina (oltre che per i caratteri sessuali comuni colle altre specie del gruppo delle Scolidee) per il colore dell'addome, che è di un uniforme rosso-ferruginoso chiaro, colore che si estende pure a tutte le gambe, le quali nella femmina sono qua e là, specialmente alla base, alquanto nereggianti; di color rosso-ferruginoso chiaro è anche nei maschi la faccia (sopratutto il clipeo) che nelle femmine è nera; per contro le antenne nei maschi' sono alquanto più oscure che nella femmina; in essi la parte supe- riore del funicolo è quasi di un bruno deciso. In confronto ai maschi delle affini TriscoUce o Trielis le antenne della Trisciloa Saussurei sono più brevi e più sottili. Dovendo qui dare la diagnosi dei maschi credo utile ripe- tere quella delle femmine. TEISCILOA SAUSSUEEI Grib. Trisciloa Saussurei — G-rib. Descr. di un n. Gen. e di n. Sp. di Imen. Scolid. (Bull. Soc. Ent. Ital. XXV-, pag. 149). ? Submagna, robustissima^ nigra; antennis, pedibus, segmentis abdominis dorsalibus sectmdo ìnaxima parte, tertioque basi, ven- tralibusque omnibus laete rufo-ferrugineis', corpore toto e pilis ì'ufo-ferrugineis concinne densissime vestito (ventre aiitem tantum modice rufo-fimbriato); alis obscure fiiscis, violaceo micantibus; — 225 — cellula cubitali secunda radialem versus haud petiolata, tantum {ut semper in Scoliis) valde angustata; cubitali tertia nonnihil obliqua^ subpentagona, versus discum nonnihil angustata. $ cf Differt abdomine toto, alarum tegulis et facie rufo-ferru- gineis; antennarum flagello supra obscuriore, nonnihil brun- nescenti. Long. corp. $ mill. 29-30, cT mUl- 26-28. Hab. Amboina, Humboldt Bay (N. Guinea). TRIELIS KONOAVI n. sp. Mediocris, parmn nitida, nigra., decise cinereo pilosa, abdo- minis segmentis griseo-subargenteo fimbriatis, epypigio dense breviter fulvo-aureo setoso-squammoso ; clgpei margine summo, mandibulis, antennarum flagello antice., pedibus duobus anticis genubus tibiis tarsisque omìiibus abdominisque segmentis ventra- libus basi plus minus obscure ferrugineis, vel testaceis; oculorum sinu et oculorum orbita supra. medio late interrupta^ maculis duabus obliquis minutissimis in vertice^ protorace {utrinque, ad huìneros, profunde et late nigro emarginato), maculis duabus scutelli^ linea mediaìia transversa postscutelli, maculis tribus metanoti (prima centrali, aliis ad angulis lateralibus), macidis duabus magnis integris segmeìiti abdominis primi medio non- nihil confluentibus, maculis duabus magnis lateralibus in singuUs segmentis secundo et tertio ante marginem posticum et lateralem late nigro-lineatis (interdum lineola nigra macidarum in colore nigro segmenti confluit), maculisque duabus linearibus laterali- bus antemarginalibus segmenti quarti flavo-subcitrinis; alis hya- linis nonnihil torbidulis leniter violaceo micantibus, tegidis et venis testaceis; ceìluìa cubitali secunda radialem versus non pe- tiolata, tertia parva angusta postice nonnihil attenuata: stigmate nullo: sculptura corporis fere ut in T. sexmaculatam sed non- nihil minus densa, et crassiori $ . — 226 — Variai vertice, prothoracis laterihus, scutello, metanoto (excep- tis punctis duohus lateralibus obsoletis), ahdomìnisque segmento quarto immaculatis. $ Long. corp. mill. 21-22 (circiter). Conosco due esemplari entrambi femmine di questa inte- ressante Elide, statimi comunicati dall'egregio Fast. Konow, e provenienti da Chodschent (Turkestan). Sono stato a lungo e sono tuttora in dubbio se essa non possa forse essere soltanto una varietà spiccatissima della Trielis tartara Sauss. (1). La mia ignoranza della lingua russa non mi permette di valermi elle della troppo breve diagnosi latina, e della figura. Ora la colorazione risultante dalla figura è sensibilissimamente diversa da quella della Konoioi ma però è dello stesso tipo; non. sono cioè contradditorie le due colorazioni, ad eccezione di quelle del metatorace; è poi diversa la configurazione della terza cu- bitale, che in entrambe è bensì assai stretta lineare, ma nella tartara è affilata a punta verso il disco, mentre nella Konow è appena un po'ristretta. Questa specie ha il corpo un po'più gracile, cilindrico che non nelle altre specie. Se questa forma non risulterà da maggiori osservazioni, distinta specificamente dalla tartara sarà pur sempre una va- rietà cosi spiccata da essere degna di un nome proprio; ho voluto nominarla in omaggio all'egregio entomologo sig. Ko- now, cui vado debitore della conoscenza di una interessante serie di Scolidei della Russia meridionale. TEIELIS VILLOSA Fab. Scolia villosa — Fab. Ent. Syst. II pag. 227, n. 18. ? — 5-cinta — Fab. » » » pag. 234, n. 23. e/ (1) Saussure. Vojage au Turkestan de Fecltschenko, Scolides. pag. 21, u. 2, tav. II fig. 10 ^, 11 cf. — 227 — Trie/is villosa — Sauss. et Sicli. Cat. Spec. G. Scolia, pag. 154 n. 162. Heterelis villosa — Costa, Prosp. d. Imen. Ital. p.II, pag. 104, n.2. Vae. SVIaroccana mihi. Typo similis differì corpore nonnihil rohustiore, nitidiore, nigerì'imo, thorace nigro hirto, tibiis tarsique rufo-ferrugineis, alis oòscure fuscis violaceo niicantibus, basi (breviter) et costa fulvo-ferrugineis; venula transverso-cubitalis secunda fere com- pleta, Mnc cellulis cubitalibus tribus sat bene discretis. $ Tre esemplari provenienti da Casa Bianca (Marocco) mi furono comunicati dal Rev. Sig. Konow. Il facies di questi esemplari è cosi speciale che a prima vista si giudicherebbe una specie nuova; gli è solo con attento esame che si acquista la convinzione che essi non rapresen- tano altro che una varietà notevolissima della villosa; le dif- ferenze più salienti consistono sopratutto nella nera villosità del torace, e nell'oscurità delle ali; queste negli esemplari eu- ropei sono sompre più o meno chiare vitree, solo nelle Pro- vincie più meridionali cominciano ad oscurarsi alquanto. In generale in Europa l'addome è più o meno largamente colo- rato in rosso; colore di cui non si trova traccia negli esem- plari marocchini ; i quali poi per contro presentano le gambe in gran parte (specialmente le quattro posteriori) di color rosso ferruginoso. La statura degli esemplari marocchini è pure al- quanto maggiore di quelli d'Europa (dai 16 ai 17 millimetri, mentre posseggo esemplari piemontesi lunghi appena 11 mil- limetri); anche la corporatura è più massiccia, specialmente in quanto all'addome. Ciò che vi ha poi di notevolissimo in questi esemplari si è la presenza della maggior parte della vena transverso-cubi- — 228 — tale seconda (i due terzi circa dalla parte del disco); onde ne viene che in essi sono quasi completamente formate tre cel- lule cubitali; fatto che finora, a mia conoscenza, non erasi verificato in nessun'altro esemplare. Ho raccolto esemplari di questa specie a Spotorno (Ligu- ria) nei quali si osserva una notevolissima macchia di un bruno scuro sull'ala anteriore al termine della radiale, ed estesa anche oltre a questa verso l'estremità dell'ala, e sul termine della seconda cubitale. A queste femmine vanno accompagnati due maschi della medesima provenienza e confermati come quelli tij)ici, ad ec- cezione di una statura e corporatura maggiori. DIELIS HYALINA King. Scolia hyalìna — Klug. Symb. Phys. dee. Ili, n. 18, tav. XXVII fig. 9 (nec Lep.). Dielis Klugii — Sauss. et Sich. Catal. Spec. Gen. Scolia, pag. 172, n. 175. Questa specie africana, sconosciuta in natura ai dottori Saussure e Sichel, venne dai medesimi, non saprei per qual ragione, sbattezzata a profìtto di una specie americana pub- blicata assai dopo dal Lepelletier. Siccome la specie del Klug è una buona e ben distinta specie, e venne pubblicata sotto il nome di liyalina nel 1832 deve ad essa e non alla specie del l^epelletier, pubblicata solo nel 1845, conservarsi quel nome; occorre però evidentemente cambiarlo alla specie ameri- cana, per la quale, poiché è una delle specie più comuni e più caratteristiche della fauna neotropica, propongo invece il nome di: — 229 — DIELIS NEOTROPICA mihi. (1) Campromerìs hyalina — Lej). Hist. Nat. des Ins. Hymen. v. III. pag. 497, n. 1. Dielis hyalina — Sauss. et Sich., Catal. Spec. Gen. Scolia, pag. 219, n. 236. ~ fallax — Sauss. Melang. Hymen. fase, 1." pag. 62 n. 30. DIELIS FASCIATELLA. King. Scolia fasciatel/a — King. Symb. Phys. Dee. Ili, n. 17, tav. XVII, fig. 8 (et n. 19, tav. XVII, fìg. 10, var. antennata). (^ Dielis fasciatella — Sauss. et Sich. Cat. Spec. Gen. Scolia, pag. 170, n. 173. Questa specie trovasi pure al Marocco; è rappresentata da esemplari (cTcT) negli Scolidei comunicatimi del sig. Konow. Questi due maschi presentano per le loro antenne di color fulvo-ferruginoso la varietà antennata del Klug stesso. Essi inoltre hanno la macchia nera del clipeo molto larga, gli scu- detti neri immacolati; e per contro larghissime le fascie mar- ginali_ gialle dell'addome; carattere questo ultimo che li avvi- cina meglio alla loro femmina, la quale probabilmente è, come osservano il Gerstaecker ed il Saussure, la D. au- reola Klug. (1) Mi pare assai probabile ohe questa specie non sia altro che una varietà della T). costalis Lep. Anno XXVII. l'"» 230 — MERIA RADIALIS Sauss. , Mdria radìalìs — Sauss. Vojag. au Turkest. de Fecltsch. Scolides. pag. 39, n. 3, tav. II, fìg. 20. ^ Credo riconoscere questa interessante specie in un maschio di ChodscLent comunicatomi dall'egregio sig. Konow, e ne faccio parola per far ben risultare qualche suo carattere es- senziale (1), come pure per segnare alcune differenze dalla forma tipica. Anzitutto in questa specie riesce notevolissima la lunghezza eccezionale delle antenne che rivolte all' indietro si estendono all' incirca fino al sesto segmento dell'addome. Di questa lun- ghezza, benché carattere eccezionalmente saliente ed impor- tante, non è fatto cenno nella diagnosi latina della radialis. Come pure non vi è fatto cenno della poca entità della strozzatura alla base dei segmenti addominali che general- mente si riscontra in questo genere. La punteggiatura abba- stanza piccola è piuttosto irregolare, ora più folta, ora meno. Nell'esemplare che ho sott'occhio le antenne sono superior- mente più oscure, come indica per talune varietà il Saussure, ma lo scapo non è nero bensì fulvo col dinnanzi giallo; le due fascie del protorace sono riunite fra di loro ai lati dell'inter- ruzione centrale da un largo tratto longitudinale; il mesonoto è decorato sul mezzo posteriore da una larga macchia pro- fondissimamente incavata sul dinanzi. In generale tutte le macchie o fascie gialle nell'esemplare di Chodschent sono più larghe di quelle segnate nella figura del Saussure. (1) Forse queste particolarità sono registrate nella diagnosi in lingua russa del D.r Saussure; ma non conoscendo io, come già dissi, questa lingua, né avendo rela- zioni con persone che la conoscono, non posso farne profitto. 231 — MERIA ARABICA Guer. Meria arabica — Guer. Prodr. d'une Monogr. d. Myziner, pag. 11, 11. 10. Riferisco con molta esitanza a questa specie tre esemplari provenienti da Lepssinsk. La descrizione troppo breve del Gue- rin si adatta loro abbastanza bene, ma la mancanza in essa di qualsiasi indicazione relativa ai caratteri plastici che sono i più essenziali non permette di fare alcuna affermazione assoluta, e disgraziatamente il tij)o dell'autore essendo assai probabil- mente andato perduto non si potrà più risolvere la questione. I tre esemplari in discorso presentano grandissima affinità per la conformazione del corpo e delle sue parti colla M. 3-punc- tata, tanto che li riferirei senz'altro a questa, se il tipo della colorazione non fosse abbastanza diverso; nella 3-punctata le fa- scie marginali dei segmenti dorsali dell'addome sono profonda- mente intaccate ai due lati, e spesso anzi sono addirittura divise in tre porzioni separate; in sostanza appariscono come fascie (spesso biinterrotte) sottili aventi sul dinnanzi tre larghe ap- pendici, due laterali ed una centrale. Le stesse fascie invece negli esemplari di Lepssinsk sono assai più larghe, integre, e si allargano solo ai lati ma non nel mezzo dove anzi sono alquanto più strette (1). Dei tre esemplari uno ha il contorno superiore e laterale del clipeo bordato di giallo, e due larghe macchie gialle sugli angoli laterali anteriori del pronoto. Tutti hanno una fasci.a più o meno larga sul margine posteriore del pronoto, fascia ])ii\ larga nel mezzo e molto assottigliata ai lati. La loro lunghezza varia da 10 a 12 millimetri. Torino, settembre 1893. (1) Sono eccettuate quelle del primo e del sesto segmento che sono qixasi klenti- che a quelle corrispondenti della 3-punctatii. — 232 MATERIALI PER UN CATALOGO DEI MALLOFAGI E PEDICULINI ITALIANI A. bkklese: (ContmuazioBie: vedi Bollettino anno XXVI, p. 50). Urinatores. n) Pustulosi. Docopliorus pustulosus N. Docophorus pustulosus Nitzsch, Zeitschrift. f. ges. Naturwiss. XVIIl, p 316. — — idem, ibidem, XXVIII, p. 363. Docophorus pustulosus G i e b e 1, Ins. Ep'zoa, s. 110, tav. XI, fig. 5. — — Piaget, Pedicul. p. 106, tav. IX, fig. 4. Trovato finora sul Lestris parasiticus. Vidi un esemplare 5» raccolto sul Lestris parasiticus dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia). Docophorus nielanocephalus Burm. Docophorus melanocephalus B u r ni e i s t e r, Handb. Entomol. II, p. 426. — laricola Nitzsch, Zeitschrift f. ges. Naturwiss. XXVIII, p. 363. — melanocephalus Giebel, Ins. Epizoa, p. 110, tav. XI, fig. 8. — — Piaget, Pedicul. p. 109, tav. IX, fig. 5. — 233 — Trovato finora sulla Sterna caspia e St. canthiaca. Vidi parecchi esemplari J $ raccolti dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia) s\x\V Hydrochelidon fissipes. Docopliorus laricola N. Docophorus laricola Giebel, Epizoa, p. 110. — — Piaget, Pedicul. p. 110, tav. IX, fig. 6. Trovato finora sulla Sterna leucoparia, St. minuta, St. nigra, St. Hirundo. Vidi molti esemplari di questa specie;, raccolti dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia) snW Hydrochelidon fissipes. Docopliowis Lari (Fabricius) Denn3^ Pedicidus Lari Fabricius, Fauna Groel. p. :^18. Docophorus Lari I) e n n y, Anopl. Brit. p. 89, tav. 5, fig. 9. Philopterus Lari W a 1 k e n a e r, Apt. Ili, p. 337. Bocophoì-us gonothorax G i e b e 1, Zeitschr. f. ges. Naturwiss. XXXVII, p. 450. — — idem, Ins. Epizoa p. 111. — congener, idem, ibidem, p. 111. — Lari Piaget, Pedicul. p. 111. tav. IX, fig. 7. — — Simonetta, Pedicul. Mus. Pavia, p. 5. — — Pi cagli a, Pedicul. R. Un. Modena, p. 19. Trovato finora sul Larus canus, L. marinus, L. fuscus, L. glaucus, L. argentatus, L. ridihundus. L. leucophcBus, L. cyanorhynchus, L. atricilla, L. islandicus, Pagophila eburnea, Rissa tridaciyla, Sula hassana, Lestris parasiticus. Raccolsi esemplari di questa specie sul Larus argentatus (Museo Firenze); L. minutus (ibidem); L. cachinnans (ibidem); Rissa iridactyla (ibidem). Dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia) furono raccolti molti esemplari di questa specie sul Larus cegocephalus; molti altri sul Larus l'idibundus; moltissimi sul Larus canus; un (^ sul Larus fuscus; molti sulla Sternuta minuta (sul quale uccello ne raccolsi alcuni anche nel Museo di Firenze). Un esemplare, forse fuorviato, trovai suU'^was hoscas nel Museo di Firenze. 234 Docopliorus celecloxus Burmeister, Docophorus celedoxus Burmeister, Handb. Entomol. II, p. 426. — — Denny, Anopl. Brit. p. 77, tav. 4, fig. 1. — — Nitsch, Zeitschr. f. ges. Naturwiss. XXVIII, p. 363. — — Giebel, Ins. Epizoa, p. 117, tav. IX, fig. 1, 16. — — Piaget, Pediculines, p. 113, tav. IX, fig. 8. Trovato finora snW Oiitamania torcia, Fratercula a7'ciica, Uria grylle. Raccolsi più volte questa specie m\V Outamania lorda, nel Museo di Firenze e a Portici. 0) Trianguliferi. Docophorus dentatus (Scopoli) Beri. Pediculus dentatus Scopoli, Entom. Cam. p. 383. ? De Gè e r, Mèm. VII, tav. 4, fig. 14. Docophorus icterodes N i z s e h, Germ. Magaz. Ili, p. 20. — — Burmeister, Handb. Entom. II, p. 424. — — Denny, Anopl. Brit. p. 102, tav. 5, fig. 11. — — Giebel, Epizoa p. 115, tav. X, fig. 8 — — Piaget, Pedicul. p. 114, tav. 10, fig. 1. Trovato finora sul Mergus albellus, M. merganser, Anas fulìgula, Earelda glacialis, Mareca Penelope, M. crecca, Anas clypeala, A. fe- rina, Anser alhifrons etc. Ebbi esemplari raccolti a Firenze sulla Branta rufìna, e a Venezia (Collezione A. P. Ninni, Museo Civico, Venezia) ^nìVOidemia nigra ed Harelda glacialis. Docopliorus colyinbinus Denny. Docophorus colymbinus Denny, Anopl. Brit. p. 80, tav. Vili, fig. — — Piaget, Pedicul. p. 117, tav. X, fig. 5. — — P i e a g 1 i a, Pedicul. R. Univ. Modena. — 235 — Trovato finora sul Colymbus arcticus, C. septentrionalis. C. glacialis, Tadorna cornuta. Raccolsi molti esemplari di questa specie sul Colymbus arcticus a Firenze (Museo), molti altri ne vidi, trovati sullo stesso ospite dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia). NiRMUS Nitzsch. 1818. o) JDiscocephali IVirmus di^jcoeeplsalus Nitzsch. Nirmus discocephalvs Nitzsch, Germars Magaz. Ili, p. 921. — — Burmeister, Handb. Entomol. II, p. 430. — — Denny, Anopl. Brit. p. 113, tav. 9, fig. 10. — — Giebel, Zeitschrift f. ges. Naturwiss. XVII, p. 522. — imperialis idem, ibidem, XXVIII, p. 363. — discocephalus idem, Insecta Epizoa, p. 122, tav. VII, fig. 10. — — Piaget, Pedicul. p. 129. Trovato finora snVÌ Halietos albinilla ed Aquila imperialis. Vidi moltissimi esemplari di questa specie raccolti dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico. Venezia) snW Halietos albicilla, due altri della stessa collezione raccolti swW Aquila ncevia. b) CJrcumfasciatì, ì\ii»jnus iVi!seus N. Nirmus fuscus Nitzsch, Zeitschrift. f. ges. Naturwiss, XVII, p. 523, 525. — — Denny, Anopl. Brit. p. 118, tav. 9, fig. 8. — — Giebel, Epizoa p. 123, tav. Vili, fig. 2. — — Piaget, Pedicul. p. 130, tav. 10, fig. 9. — — Simonetta, Pediculini Mus. Pavia, p. 9. — — P i e a g 1 i a, Pedicul R. Univ. Modena, p. 20. — 236 — Trovato finora suWAquila rìcevia, Buteo vulgarU, Archihuteo lago- pus, Circus cyaneus, C ceruginosus, Milvus regab's, (Pariis cceruleus). Raccolsi molti esemplari di questa specie a Firenze sul Buteo vul- garis, molti altri ne ebbi da IN izza, trovati sul Circus Montagui e C. pallidv.s; alcuni pure mi furono comunicati dal Conte A. P. Ninni (Mu- seo Civico, Venezia) raccolti snW Aquila ncevia. iViniiuJs rufus N. Nirmus rujus B u r m e i s t e r, Hand. Entomol. 11, p. 430. — platyrhyncìms L y o n e t. Mòra. Mus. Nat. XVIII tav. 13, fig. 14. Philopierus platyrhyrìclius W a 1 k e n a e r, Apt. Ili, p. 345. Nirmus rufus Giebel, Zeitschrift f. ges. Nat. Bd. XVII, p. 526. — nisus idem, ibidem, p. 526. — rufus, idem, ibidem, XVIII, p. 296. — Burmeisteri, Nitzschi, Kunzei, vagans. nisus, angustus idem, ibidem, XXVIII, p. 364. — rufus, Nitzschi, Kunzei, nisus, vagans, Burmeisteri, angustus idem, Epizoa, p. 1 24-1 26, tav. 7, fig. 11,1 2. — rufus Piaget, Pedicul. p. 131. — — Simonetta, Pedicul. Mus. Pavia, p. 11. — — Pi cagli a, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 21. Trovato finora sui Tinnunculus alaudarius, T. cenchris, Eypotrior- chys suhhuieo, Accipiter nisus, Astur palumbarius, Circus ceruginosus, C. cyaneus, C. cinerascens, Aesalon lithofalco, Falco peregrinus, Ar- chihuteo lagopus, Spizaeius cirrhatus, Otus brachyotus. Ebbi in esame molti esemplari raccolti dal Conte A. P. Ninni (Mu- seo Civico, Venezia) %vi\V Accipiter nisus; altri molti della stessa colle- zione su! Falco peregrinus; molti esemplari ebbi da Nizza, raccolti suU'As/fT palumbarius. Un esemplare femmina nella Collezione Ninni (Museo Civico, Venezia) raccolto sulla Nociua minor. e) Bi fasciati. rVinnus caiididvis N. Nirmus candidus Giebel, Zeitschrift f. ges. Naturwiss. XXVll, p. 117; XXVllI, p. 368. — 237 — Nirmus candidus idem, Insecta Epizoa, p. 149. — — Piaget, Pedicul. p. 138. — — Picaglia, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 21. Trovato finora sul Gecinus viridis e G. canus. Raccolsi sul Gecinus tnridis a Firenze, molti esemplari di questa specie; molti altri ne vidi, raccolti sul medesimo ospHe, dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia). d) Qua^drangulati. ì\iriiius uneiiiosus N. Nirmus unciìiosus Nitzscli, Germars raagaz. Entomol. Ili, p. 291, — — B u r m e i s t e r, Handb. Entomol. II, p. 430. — — Denny, Anopl. Brit. p. 117, tav. 5, fig. 1. Docophorus uncinosus G i e b e 1, Zeitscbr. f. ges. Naturwiss. XYIII, p. 297. Nirmus uncinosus Piaget, Pedicul. p. 141, tav. XI, fig. 9. Trovato sul Corvus cornix e C. corone. Vidi un solo esemplare raccolto dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia") sul Corvus cornix. l\irmu!s Glandarii Dennv Nirmus glandarii D e n n }', Anopl. Brit. p. 129, tav. 8, fig. 3. — affinis N i t z s e h, Zeitscbrift f. ges. Naturwiss. XVIll, p. 298. — — Glebe I, Epizoa, p. 132. — — Piaget, Pedicul. p. 142. Trovato finora sul Garj^idus glandarius. Esaminai due esemplari di questa specie, raccolti sul Gaì'ridus ylan- darius dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia). — 238 — e) C ir cum fasciati. , Xirums Cuculi Denny. Nirmus cuculi Denny, A.nopl. Brit. p. 120, tav. 10, fig. 11. — fenestratus Nitsch, Zeitschrift f. ges. Naturwiss, XXVII, p. 117. — laiirostì'is Burmeister, Handb. Entoraol. II. p. 429. — fenestratus Giebel, Epizoa, p. 148, tav. 6, fig. 4. — — Piaget, Pedicul. p. 146, tav. 12, fig. 3. Trovato finora sul Cuculus canorus. Raccolsi molti esemplari di questa specie, sull'ospite sopradetto, a Firenze. f) Interruptotasciati. IVirnius interniedius N. Nirmus intermedius Nitzsch, Zeitschrift. f. ges. Naturwiss, XXVIII, p. 366. — — Giebel, Epizoa, tav. 6, fig. 8. — — Piaget, Pedicul. p. 153, tav. 13, fig. 2. — — P i e a g 1 i a, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 22. Trovato finora sul Turdvs pilaris e T. torquatus. Vidi molti esemplari di questa specie raccolti sul Turdus pilaris dal Conte A. P. Ninni (Museo Civicr, Venezia) e molti altri della stessa collezione sul Turdus musicus. IVirnius s^racilis N. Nirmus gracilis Nitzsch, Germars. Magaz. Entomol. Ili, p. 291. — — Burmeister, Handb. Ent. II. p. 429. — elongatus Denny, Anopl. Brit. p. 141, tav. 7, fig. 4. Philopterus gracilis Walkenaer, Apt. Ili, p. 343. — 239 — Nirmus gracilis Nitzsch, Zeitschr. f. ges. Naturwiss. XXVII, p. 116. — — Giebel, Epizoa, p. 365. — — Piaget, Pedicul. p. 151, tav. 13, fig. 10. — — P i e a g 1 i a, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 22. Sulla Chelidon urhica e Parus coerulens. Non vidi questa specie. ÌVìpiuus Iliaci Dennj. Nirmus Iliaci D e n n y, Anopl. Brit. p. 130, tav. 9, fig. 4. — — Giebel, Epizoa, p. 134. — — Piaget, Pedicul. p. 154. — — Pi caglia, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 22. Trovato finora sul Pastor roseus e Turdus iliacus. Gli esemplari che esaminai provengono da un Pastor roseus e furono raccolti dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia). IViruius marginalia N. Nirmus marginalis Burmeister, Handb. Entomol. II, p. 431. — — Denny, Anopl. Brit. p, 118, tav. 8, fig. 2. — — Giebel, Epizoa, p. 141, tav. VI, fig. 6-7. — — Piaget, Pedicul. p. 154, tav. XIII, fig. 3. Trovato finora sul Turdus pilaris. Gli esemplari che ho potuto esaminare, cioè molti provenienti dalla Collezione A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia), trovati sul Turdus me- rula e sullo stesso ospite a Firenze, concordano benissimo colle figure e descrizioni della specie qui intestata, per quanto d'altra parte non sem- brino differire sensibilmente dal Nirmus merulensis, così che è dubbio se quest'ultima specie e il ÌV. marginalis non sieno la stessa cosa. I\ii'mus nelmiosus Burm. Nirmus nehulosus Burmeister, Handb. Entomol. II. p. 425. — — Denny, Anopl, Brit. p. 132, tav. II, p. 13. — 240 — Nirmiis nebulosus Walkenaer, Apt. Ili, p. 347. _ -_ Glebe), Zeitschr. f. ges. Naturwiss. XVIII, p. 303 et XXYIII, p. 368. — — idem, Epizoa. — — Piaget, Pedicul. p. 155, tav. 13, fig. 4. — — Simonetta, Pedicul. Mus. Pavia, p. 10. — — Pi caglia, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 2'ò. Trovato finora sullo Sturnus vulgaris. Vidi molti esemplari di questa specie, raccolti sull'ospite sopradetto dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia). IVirnius delicatus N. Ni7'mus delicatus Nitzsch, Zeitschrift. f. ges. Naturwiss. XXVHI, p. 368. — — Giebel, Epizoa. p. 139, tav. VII, fig. 8. — — Piaget, Pedicul. p. 157, tav XIII, fig. 7. Trovato finora suWEmberiza citrinella, E. nivalis, E. hortulana. Gli esemplari che vidi io (Collezione A. P. Ninni, Museo Civico, Ve- nezia) provengono da un Coccoli ir auste s vulgaris. rVirimis Apiastri De;iny J^irmus Apiastri D e u n y, Anopl. Brit. 133, tab. 10, fig. 4. — — Walkenaer, Apt. HI, p. 347, — — Piaget, Pedicul. p. 158, tav. XIII, fig. 11. — — P i e a g 1 i a, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 23. Vive sul Merops apiasier. Trovai alcuni esemplari cf sul Merops apiaster a Firenze. IViriiius Lai»* N. Nirmus Lais Giebel, Epizoa, p. 143. — — Piaget, Pedicul. p. 161. Trovato finora sulla Luscinia lusciola. — 241 — Vidi esemplari, da riferirsi a questa specie, raccolti dal Conte A. F. Ninni (Museo Civico, Venezia) sulla Curruca cinerea e Calamodyta phragmilis. JXirnius eiclotliorax N. NÌ7'mus cycdothorax Nitzscii, Zeitschrift f. ges. Naturwiss. XXVII, p. 117. — ciclothorax G i e b e 1, Zeitschr. f. ges. Naturwiss. XVIll, p, 302. — subiilis i d e m , i b i d e ni . — — et cyclothoì-ax idem ibidem, XXVIII, p. 367. — ■ ciclothorax Burmeister, Handb. Entomol. II, p. 429. — — D e n n j, Anopl. Brit. p. 150, tav. XI, fig. 6. — — Gì e bel, Epizoa, p. 137, tav. VI, fig. 3. — subtilis, idem, ibidem, p. 137. — ciclothorax Piaget, Pedicul. p. 162. — — Pica glia, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 23. Trovato finora sul Passer monfanus, P. Ilalice, MontifringiUa ni- valis. Raccolsi moltissimi esemplari di questa specie sul Passer Italice a Padova; un esemplare vidi raccolto sullo stesso uccello dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia). iViruius gulosus N. Nirmus gulosus Nitzsch, Zeitschrift f. ges. Naturwiss. XXVII, p. 117, et XXVIII, p. 367. — — Giebel, Epizoa, p. 140. — — Piaget, Pedicul. p. 162. — — Pi e agli a, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 24. Trovato finora sulla Certia familiaris, Pratincola rubetra, Troglo- dytes parvuhis. Riferisco con dubbio a questa specie un esemplare ^ raccolto dal Conte A. P. Ninni sulla Certia familiaris (Museo Civico, Venezia). — 242 ì\ii»iiiu*«i tenuis Buim. Nirmus tennis Burmeister, Handb. Entomol. II, p. 129. — — Denny, Anopl. Brit. p. 148, (av. 9, fig. 9. Philopterus tennis Walkenaer, Apt. Ili, p. 349. Nirmus tennis G i e b e 1, Zeitschr. f. ges. Naturwiss. XVIII, p. 299. — — idem Epizoa, p. 144, tav. 7, fig. 5, — — Piaget, Pedicul. p. 163. — — P i e a g 1 i a, Pedicul. R. Univ. Modena, p. 24, Tnovato finora sulla Cotyle riparia. Non vidi questa specie. g) Ciro umfas ciati — li gruppo. IVii'ums Lagopi (Fabricius) Beri. Pedieulus Lagopi Fabricius, Fauna Groen. p. 220. Nirmus cameratus N i t z s e h, Germ. Magaz. Ili, p. 291. — — Burmeister, Handb. Entomol. Il, p. 430. — — Denny, Anopl. Brit. p. 112, tav. 9, fig. 9. — — G r u b e, Middendorff' s Reise in Sibirien, II, p. 473. — pali idov Hiatus idem, ibidem, p. 474. — quadrulatus Nitzscli, Zeitschrift. f. ges. Naturwiss. XXVIII, p. 370. — ccementicius, idem, ibidem, XVIII, p. 307. — cameratus Giebel, Epizoa, p. 152, tav. XII, fig. 7. — quadrulatus idem, ibidem, p. 153. — ccementicius idem, ibidem, p. 154. — quadrulatus Piaget, Pedicul. p. 167, tav. 14, fig. 2. Vive sul Tetrao urogallus e T. tetrix. Vidi molti esemplari di questa specie, raccolti dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia) sul Tetrao urogallus. — 243 — h) Ohscurosuturati. iViniius i'iirvus N. Nirmus furvus B u r m e i s t e r, Handb. Entomol. II. p. 427. — obscurvs idem, ibidem. — — Denny, Anopl. Brit. 147, tav. 10, fig. 6. — ochropi idem, p. 134, tav. 11, fìg. 12. Philopterus W a 1 k e n a e r, Apfc. Ili, p. 349. Nirmus furvus N i t z s e h, Zeitschr. f. gas. Naturwiss. XXVIII, p. 374. — obscurus idem, ibidem. — Nautnanni G i e b e 1, Zeitschrift. f. ges. Naturwiss. XXVIII, p. 374. — similis i d e m, i b i d e m, — furvus Gì e bel, Epizoa, p. 163, tav. 5, fig. 2. — Naumanni idem, ibidem, — obscurxis idem, ibidem. — similis idem, i b i d e m, p. 164. — ochropi idem, ibidem. — furvus Piaget, Pedicul. p. 169, tav. 16, fig. 3. — — P i e a g 1 i a, Pedicul. R, Univ. Modena, p. 25. Trovato finora sul Totanus fuscus, T. glottis, T. ochropus, Actitis hypoleucos, Vanellus crisiatus, Charadius minor, C. canthianus, (C. Geoffroyi), Strepsikis interpres, Bimantopus candidus, Vanellus crisiatus. Vidi molti esemplari raccolti dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia) sul Totanus calidris; due altri sul Glottis canescens (stessa col- lezione); molti (stessa collezione) sul Totanus hypoleucos. Molti individui poi raccolsi sul Vanellus cristaius a Padova e molti altri ne vidi, rac- colti dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia) su questo stesso ospite. IVirnius clavfeformis Denny. Nirmus clavceformis Denny, Anopl. Brit. p. 131, tav. 9, fìg. 7. Philopterus clavceformis W a 1 k e n a e r, Apt. Ili, p. 346. — 244 — Nirmus clavceformis G i e b e I, Epizoa, p. 151. — — M é g n i n, Parasites etc p. 88, 96. — — P i e a g 1 i a, Pedicul. R. Un. Modena, p. 25. Sulla Columba livia, C. oenas, C. palumbus. Non vidi questa specie. IVirnius liicolor Piaget. Nirmus bicolor Piaget. Pedicul. p. 175, tav. 14, fig. 9. Trovato finora sul Vanellus crisiatus. Vidi alcuni esemplari (4) raccolti dal Conte A. P. Ninni (Museo Ci- vico, Venezia) sul Machetes pugnax. ÌVir*:iius infequalis Piaget. Nirmus incequalis Piaget, Pedicul. p. 176, tav. 15, fig. I. Trovato finora sul Numenius arquatvs. Vidi alcuni esemplari di questa specie, raccolti dal Conte A. P. Ninni sul Numenius tenuirostris (Museo Civico, Venezia). IVirmus PliM^opi Denny. Nirmus phceopi Denny, Anopl. Brit. p. 144, tav. 10, fig. 7. — — Grube, Middendorfi"s Sibir. Reise Zool. Il, p. 480. — phcepodis G i e b e 1, Epizoa, p. 166. — phceopi Piaget, Pedicul. p. 177. Trovato finora sul Numenius phceopus e Tringa subarquata. Vidi un unico esemplare ^ di questa specie raccolto, sui Numenins tenuirosiris, dal Conte A. P. Ninni (Museo Civico, Venezia). (Continua) 245 RIVISTA BIBLIOGRAFICA D/ M. STANDFUSS. — Handbuch der palàarktischen Grosschmetterlinge, TI. erweiterte Auflage etc. — Iena, G. Fischer 1896. — (Manuale dei Macrolepidotteri, pale- artici, II ediz. ampliata ecc.). Sotto un titolo modesto il cliiarissimo entomologo Dott. M. Stand- fuss, docente e direttore del Museo entomologico al^ Politecnico di Zurigo offre, non solo ai raccoglitori di lepidotteri dei consigli e delle norme preziose sul modo di formare, ordinare e conservare le colle- zioni di farfalle, sull'allevamento dei loro bruchi ecc. ecc., ma presenta anche nel suo lavoro molte osservazioni del più alto interesse scien- tifico per gì' indagatori e gli studiosi di zoologia e di biologia. Sorpassando a tutta quella parte dell'opera che più specialmente riguarda il raccoglitore, e anche a molte delle altre considerazioni biologiche sparse nel Manuale dello Standfuss, e constatato il pro- fondo sentimento della natura dell'A. e il suo amore per i prediletti vaghi lepidotteri, che animano tutta l'opera, mi limiterò ad esporre brevemente i risultati delle sue indagini intorno all' Ibridismo fra le farfalle e V Influenza della temperatura sull' allevamento di alcuni bruchi e delle loro crisalidi. Ibridismo. I casi di accoppiamenti fra individui di specie diverse, con pro- duzione di bastardi, non sono rari presso i lepidotteri. Parecchi ne' sono stati osservati tra ropaloceri congeneri; tra sfingidi (special- mente zigene); pochissimi fra le nottue, uno solo, ch'io mi sappia, fra geometre; moltissimi invece fra bombicidi, sopratutto nel genere — 246 — Saturnia. L'A. ci dà minute descrizioni di un gran numero di prodotti dell' incrociamento fra le Saturnia spini Schiff, S. j^o-vonia Linn. e S. jjyri SchifF, e ci offre anche delle figure in cromolitografia riuscitis- sime, cosi dei bruchi e delle imago. Egli constatò: 1" che gli accoppiamenti tra bastardi rimangono co- stantemente sterili mentre sono fecondi quelli tra bastardi e l'uua o l'altra delle specie originarie sterili; 2° che nell'accoppiamento tra due specie affine quella filogene- ticamente ritenuta più antica sembra meglio imprimere i suoi caratteri, cosi esterni che biologici, all'ibrido, che non la specie più giovane; 3" che negli accoppiamenti reciproci tra individui di due specie affini, il maschio sembra costantemente trasmettere al nuovo prodotto un' impronta più decisa della femmina. Influenza della temperatura. Presso alcune specie l'allevamento dei bruchi e loro crisalidi in temperature più alte delle normali influisce poco sul periodo di svi- luppo, ma le imago risultano, in generale, di dimensioni maggiori. Presso altre le mute si susseguono più rapide e allora le farfalle riescono più piccole. Sono essenzialmente le condizioni della temperatura che costitui- scono il fattore più importante per la formazione e la conservazione delle forme locali o razze. Presso molte specie che si rinvengono in latitudini diverse, gl'individui delle regioni più meridionali sogliono presentare dimensioni maggiori e tinte più diluite. Nelle varie forme locali v' è, quasi sempre, minor differenza fra i maschi che fra le femmine; esso e queste hanno maggior tendenza dei maschi a con- servare il tipo del genere. Parecchie specie variano sensibilmente nelle successive loro ap- parizioni : primaverile e estiva (e talvolta anche autunnale); tali dimorfismi sembra siano pure da attribuirsi alle influenze delle tempe- rature nelle diverse stagioni. Partendo da tale ipotesi, già Weissmann nel 1875, poi Merrifield e sopratutto lo Standfuss, istituirono una serie di numerosissimi allevamenti di bruchi a varie temperature (sino a 36 e 40 centig.) ed esposero delle crisalidi, per un tempo più o meno prolungato, non però oltre a 6 settimane, a temperatura bassa (da 4° a 6" sopra 0"), prima di farle sfarfallare a quella normale. — 247 — I risultati ottenuti si possono riassumere come segue: L'allevamento delle larve in temperature elevate fornisce dei prodotti tendenti ai tipi della specie quali si riscontrano nelle lati- tudini più basse delle regioni che comprendono la specie; cosi ad esempio la Vanessa atalanta L. s'avvicina alle forme : V. calUrhoe F. e vulcanica Grod. delle isole Canarie; la V. cardni L. alle sue forme tropicali; la V. urticae L. alla var. erythroinelas Ali., dell'Algeria. L'esposizione, invece, più o meno prolungata (sino a 7 settimane) di crisalidi a temperature basse (da 4" a 6° cent.) forni degli individui che si accostano ai tipi più prossimi delle latitudini boreali; cosi la Vanessa C album F. tende alla V. faunus Edw. dell'America set- tentrionale ; la V. rorticae L. alla congenere V. Milherti God. pure dell'America sett.; ciò verificasi d'altronde anche in natura per la forma più boreale della V. urticae, che è la var. polaris Stgr. della Lapponia. La Vanessa Io L, poi, presenta delle forme quasi transi- torie alla V. urticae; la V. antiopa ne offre altre che quasi sembrano derivate dalle congeneri V. polychloros o xantliomelas. Ma, v' è di più. Delle crisalidi di specie filogeneticamente ritenute più recenti, come, tra le vanesse l'antiopa, l'atalanta, la cardui, man- tenute per parecchie settimane a bassa temperatura, diedero dei pro- dotti progressivi, profondamente modificati nei colori delle ali, quali non si rinvengono in nessun luogo e in nessun paese; varianti anche nelle dimensioni e, talvolta, persino nelle forme delle dentellature delle ali. Sarebbe di capitale importanza, per le teorie darviniane, il poter constatare se tali nuove forme j^i'ogressive potrebbero mantenersi co- stanti nelle loro successive generazioni; ma, pur troppo, fra i ropa- loceri gli accoppiamenti nello stato di cattività non succedono che affatto eccezionalmente e credo mai ne siano stati osservati nelle vanesse. -Il nuovo Manuale del Dott. Standfuss è corredato di 8 splendide tavole in cromolitografia, nelle quali sono riprodotte con insuperabile maestria le figure di molti ibridi di saturnie coi relativi bruchi, nonché molte vai'ietà e abberrazioni di altri macrolepidotteri e le interessan- tissime nuove forme progressive ottenute mediante i processi più sopra- indicati. Bergamo, 25 marzo 1896. Ing. A. C. INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL VOLUME DELL'ANNO VENTISETTESIMO Mario Mari. — Carattere delle cellule seminali uel Granchio di fiume (con figure) ; Pag. 3 A. Garbini. — Appunti per una Limnobiotica italiana » 11 P, Bargagli. — Noterelle di viaggio » 21 E. FiCALBi. — Revisione delle specie europee della famiglia delle Zanzare {continuazione) » 29 M. Bezzi. — Contribuzioni alla Fauna ditterologica italiana. . . » 39 H. W. BròLiEMann. — Elenco di Miriapodi raccolti in Lombardia » 79 G. Del Guercio. — Osservazioni a due recenti studi salle Coc- ciniglie » 113 S. Bertolini. — Contribuzione alla Fauna Trentina dei Co- leotteri » 117 Giacomo Ckcconi. — Ricordi zoologici di un viaggio ali' isola di Candia » 169 Giovanni Gribodo. — Note imenotterologiche. — Nota III. — Sopra la Trisciloa Saussurei Grib. ed osservazioni sopra altri scolidei » 223 A. Berlese. — Materiali per un Catalogo dei Mallofagi e Pedi- culini italiani (coni.) » 232 Rivista bibliografica (Ing. A. C.) » 245 BULLETTINO DELLA SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA ANNO VENTISETTESIMO { 0CT^2S'Ì895 •OMf/iri r.i---'^' Trimestri I e II. (Dal Gennaio al Giugno 1895) FIRENZE TIPOGRAFIA M. RICCI, VIA SAN GALLO, 31 a spese degli Editori 1895 (Pubblicato il 30 Settembre 1895). INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE IN QUESTO FASCICOLO Mario Mari. — Caratteri delle cellule seminali nel Granchio di fiume (con figure) Pcig- 3 A. Garbini. — Appunti per una Limnobiotica italiana ... » 11 P. Bargagli. — Noterelle di viaggio » 21 E. FiCALBi. — Revisione delle specie europee della famiglia delle Zanzare (continuazione) » 29 M. Bezzi. — Contribuzioni alla Fauna ditterologica italiana. . » 39 H. W. Bròlemann. — Elenco di Miriapodi raccolti in Lom- bardia » 79 G. Del Guercio. — Osservazioni a due recenti studi sulle Cocciniglie » 113 AVVISO. Si ricomprano al prezzo di L. 10 i volumi VI, 1874 e Vii, 1876, di questo Bullettino. — Rivolgersi al Sig. Oreste Mancini, Cassiere della Società (R. Museo di Firenze). ESTEATTO DALLO STATUTO La Società Entomologica Italiana, fondata nel 1869, si compone di un numero illimitato di Soci : gli italiani e gli stranieri possono egualmente appartenervi. I Soci sono di due categorie: Soci effettivi e Soci studenti. I primi pagano una tassa annua di lire quindici (lo), i secondi di lire dieci (10) ma non possono rimaner tali più di cinque anni. La tassa annuale è dovuta alla Società nel 1.° trimestre d'ogni anno. I Soci che pagheranno in una sol volta lire duecento (200) diventano soci perpetui. I Soci morosi del pagamento di più anni sono radiati dall' albo della Società. Tutti i Soci ricevono le pubblicazioni della Società. L'accettazione dei Lavori da pubblicarsi spetta al Comitato residente. Oli autori delle memorie ricevono gratuitamente 50 copie a parte, deside- randone un numero maggiore le possono avere ai seguenti prezzi: Per un mezzo foglio (8 pagine). Per un foglio (16 pagine) . . . Copertina semplice Copertina stampata . > . . . Z:SElK[Pi:.ARI 50 Lire 5 — 7 — 1 — 4 — 75 Lire 7 — 9 — 1 50 4 50 100 Lire 11 2 — Agli autori delle memorie pubblicate nel Bullettino compete ogni re- sponsabilità delle opinioni e fatti esposti. I Soci residenti nel Regno possono consultare i libri della biblioteca sociale, purché ne facciano domanda ed assumano a loro carico le spese d'invio. Chi perde o danneggia le opere avute è tenuto a rifornirle. Paolo Lioy, Ditteri italiani. — Milano, 1895. Un volume di pa- gine 356, con 227 incisioni. L. 3. (Manuali Hoepli). Questo Manuale fa parte della serie Entomologica della quale abbiamo annunciati i due volumi precedenti che trattano dei Coleotteri e dei Lepi' dotteri italiani. Leopoldo Maggi, Tecnica Protistoiogica. — Milano, 1895. Un vo- lume di pag. 318. L. 3. (Manuali Hoepli). Ringraziamo il solerte editore Comm. U. Hoepli dell'invio di questi due volumi. L'Amateur de Papiilons, guide pour la chasse^ la próparation et la conservation, par H. Coupin, préparateur à la Faculté des Sciences de Paris, 1 voi. in 18-jesus de 334 p. avec 246 fìgures, cartonné. Prix 4 frs.' (Librairie J. B. Baillière et Fils, rue Hautefeuille, 19. Paris). Il signor H. Coupin è ben conosciuto per il suo pregevole manuale V Amateur de Cole'optères. In questo nuovo lavoro, che consigliamo ai nostri soci, l'autore, innanzi tutto, dà uno sguardo generale alla organizzazione, classificazione e habitat delle farfalle; nei successivi capitoli descrive l'equi- paggiamento e gli utensili del cacciatore, i vari modi per la caccia delle farfalle, l'allevamento dei bruchi, la ricerca delle ova e delle crisalidi, infine tratta diffusamente della preparazione e conservazione delle raccolte lepidot- terolog-iche. La Libreria J. B. Baillière (rue Hautefeuille, 19) ha pure pubblicato un ricco catalogo di opere ed opuscoli moderni e antichi sui Ditteri, Ortotteri, Aracnidi, Crostacei e Miriapodi e lo invia gratuitamente a chi ne fa richiesta. Il Socio Prof. Mario Bezzi (Via Corso Vecchio, 104, Macerata) desidera acquistare per denaro o per cambio Ditteri italiani; offre Coleotteri, Ime- notteri, Rincoti e Ortotteri. Il socio G. Mantero (Via Galata, 9, Genova) offre buoni esemplari di AnopJUhalmus Ramorini, Bythinus italicus ed altre buone specie di coleot- teri contro Imenotteri aculeati, Crisidi del globo e Tentredinidi europei. Il signor F. Kastner (Laxenburgerstrasse, 37, Vienna, X) desidera met- tersi in corrispondenza di cambi con entomologi italiani. / BULLETTINO SOCIETÀ ENTOMOLOGiCt ITALIANA ANNO VENTISETTESIMO Trimestri III e IV, (Dal Luglio al Dicembre 1895) 1S96 FIEENZE TIPOGRAFIA M. RICCI, VIA SAN QALLO, 31 a spese degli Editori 1896 (Pubblicato il 30 Aprile 1896). INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE IN QUESTO FASCICOLO S. Bertolini. — Contribuzioni alla F'auna Trentina dei Coleot- teri (continuazione) Pag. 117 Giacomo Cecconi. — Ricordi zoologici di un viaggio all'Isola di Candia » 169 Giovanni Gribodo. — Note imenotterologiche (Nota IH). . . » 223 A. Berlese. — Materiali per un catalogo di Mallofagi e Pedi- culini italiani (continuazione) » 232 Rivista bibliografica » 245 AVVISO. Col prossimo fascicolo del Bullettino va in vigore una nuova tariffa jDer la tiratura degli estratti che verrà riportata sulla co- pertina. (Vedi anche resoconto della Adunanza del 28 Aprile 1895). ESTRATTO DALLO STATUTO La Società Entomologica Italiana, fondata nel 1869, si compone di un numero illimitato di Soci : gli italiani e gli stranieri possono egualmente appartenervi. I Soci sono di due categorie: Soci effettivi e Soci studenti. I primi pagano una tassa annua di lire quindici (15), i secondi di lire dieci (10) ma non possono rimaner tali più di cinque anni. La tassa annuale è dovuta alla Società nel 1." trimestre d'ogni anno. I Soci che pagheranno in una sol volta lire duecento (200) diventano soci perpetui. I Soci morosi del pagamento di più anni sono radiati dall'albo della Società. Tutti i Soci ricevono le pubblicazioni della Società. L'accettazione dei .lavori da pubblicarsi spetta al Comitato residente. Gli autori delle memorie ricevono gratuitamente 50 copie a parte, deside- randone un numero maggiore le possono avere ai seguenti prezzi: Per un mezzo foglio (8 pagine). Per un foglio (16 pagine) . . . Copertina semplice Copertina stampata ESEMPLARI 50 75 100 Lire Lire Lire 5 — 7 — 9 — 7 — 9 — 11 - 1 — 1 50 2 — 4 — 4 50 5 — Agli autori delle memorie pubblicate nel Ballettino compete ogni re- sponsabilità delle opinioni e fatti esposti. ì Soci residenti nel Regno possono consultare i libri della biblioteca sociale, purché ne facciano domanda ed assumano a loro carico le spese d'invio. Chi perde o danneggia le opere avute è tenuto a rifornirle. Faune de France, par A. Acloque, contenant la description de toutes les espèces indigèues disposées en tableaux analyti- ques et illustrèe de 4,000 figures représentant les types caractéristiques des genres et des sous-genres, préface de Ed. Perrtee, professeur de zoologie au Muséum. 4 voi. in-18 Jesus de 500 pages avec 4,000 figures, Di quest'opera raccomandabile è uscito il volume: Coleopières, 1 volum in-18 Jesus de 466 pages avec 105:2 figures, 8 fr. Riportiamo volentieri alcune righe della prefazione dell'illu- stre Prof. Perrier come presentazione dell'opera ai nostri lettori. « La Faune de M. Acloque comble et au-delà tous mas voeux. Bien sou- vent j' ai maugreé contre les auteurs de manuels qui ne se doutent pas que les jeunes naturalistes n'accordent aucune confiance aux livres qu' ils ne supposent pas complets. Ils seront, corame nioi, satisfaits. Toute notre Faune des colóoptòres, dont M. Acloque a foni Ile les moindres recoins tieni en un volume de 460 pages, malgré l'intercalalion de nombreuses et belles figuros. La métliode dichotoraique est poursuivie jusqu'aux espèces. Tous les débutants naturalistes, tous les instituteurs, tous les élèves de nos écoles iiormales et beaucoup de ceux de nos lycées accueilleront avec Jole une publication que nous avons si longtetnps appelée de nos voeux et qui est entìn l'éalisée. Sans aucun doute, en raison méme de la science avec laquelle elle a été menée par un naturaliste araoureux de la science, cotte belle oeuvre si honnéte et si consciencieuse, est assurée d'un grand succès. » Il volume è pubblicato dalla ben nota Librairie J.-B. Baillière et Fils, rue Hautefeuille, 19 (près du boulevard Saint-Germain), à Paris. Il Socio Prof. Mario Bezzi (Via Corso Vecchio, 104, Macerata) desidera acquistare per denaro o per cambio Ditteri italiani ; offre Coleotteri, Ime- notteri, Rincoti e Ortotteri. Il socio G. Maniero (Via Galata, 9, Genova) oflfre buoni esemplari di Anophthalmus Ramorini, Bythinus italicus ed altre buone specie di coleot- teri contro Imenotteri aculeati, Crisidi del globo e Teniredinidi europei. Il signor F. Kastner (Laxenburgersirasse, 37, Vienna, X) desidera met- tersi in corrispondenza di cambi con entomologi italiani. 5 3 :» »o-- > > > ì^ > > ■ -= -S. ^.:> J ì :- > > ;> ^ >-■» :>.? /^y- lì J't ^ ^ ^^> ":^:;) >. > .«7» ; i } o > ^33 r iii^ iTHSpNiAN MSTIIVT ffli!riSi?( 3 9088 01061 7678 •■t^ i JliilWiliiiVi