■rr3- "Rcjvjjyvc^ \^^\ HARVARD UNIVERSITY LIBRARY MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGIT •'\A>\fiUV\jrXjQ_ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiimiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinmimiimiiiiiiiiimiiiiiimiiiiiiiiiiiiii Novembre 1900. Fascicolo LXV. i BOLLETTINO DELLE SEDUTE DELLA ACCADEMIA GIOENIA DI SCIENZE NATURALI IN CATANIA col RESOCONTO DELLE SEDUTE ORDINARIE E STRAORDINARIE e sunto delle memorie in esse presentate. ( NUOVA SERIE ) CATANIA TIPOGRAFIA DI C SALATOLA 1901. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiimiiiiiiniiiiiniiimiiiiinimiinniiiinjiniiii INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL PRESENTE FASCICOLO Rendiconti Accademici Verbale dell' atlimauza del 24 novembre 1900 pag. 1 Note presentate Prof. A. Bieco e Ing. L. Franco — Stabilità del suolo all' Osservatorio Etneo « 4 Sunti di Memorie D.r L. Mendola e F. Eredia — Andamento annnale della differenza di temperatura fra gli Osservatori meteorici degl' Istituti iisico e astrotìsico della R. Università degli stndj in Catania . . . » 12 Prof. A. Pètrone — L' apparenza di cellula nel Globulo rosso . . » 14 Prof. A. Petrone — Valore del nuovo reperto neil' emasia per 1' azione del j)irogallolo . . . . . . . . . . » 16 Prof. A. Petrone — Sui granuli e globuli tingibili del sangue . . » 18 Elenco delle pubblicazioni xjerveuute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 24 novembre 1900 » 22 Novembre 1900. Fascicolo LXV. AGGADElIi GIOENIA DI Seduta del 24 Novembre 1900. Presidente - Prof. A. RlCCÒ Segretario — Prof. G. P. Grimaldi Sono presenti i Soci effettivi Eiccò, Oafìci, Ardiiii, Clementi, Basile, Aradas, Feletti, Pennacchietti, Petrone, Grassi, Lauricella, Grimaldi. Viene letto e approvato il processo verbale della seduta pre- cedente. Il Presidente , dichiarata aperta l' adunanza , pronunzia il seguente discorso : Nel rivederci per la ripresa dei nostri lavori accademici, con animo lieto dirigo a Voi tutti, esimi e cari Colleghi, un affettuoso saluto. Ma alla gioia di incontrarci di nuovo, questa volta va con- giunto un mesto e penoso ricordo : quello del truce assassinio di cui fu vittima 1' amato nostro Sovrano Umberto I. In quel triste giorno il Presidente ed il Segretario dell' Accademia erano in Pa- rigi, e si recarono subito all' Ambasciata italiana per presentare le loro condoglianze, anche a nome dell' Accademia Gioenia, e per mettersi a disposizione dell'ambasciatore per quelle dimostrazioni di lutto e di esacrazione per l' infame delitto, che si sarebbero credute necessarie e convenienti di fare per parte della colonia italiana in Parigi. Fra di noi fortunatamente non abbiamo a dolerci che la Tarca fatale ci abbia tolto alcuno dei Soci ; però un Socio valoroso , il Prof. P. Baccarini, ci ha lasciati, chiamato allo Istituto degli studi superiori di Firenze, come Professore di Botanica e Direttore di queir importante Orto Botanico ; talché il dispiacere di averlo per- duto come socio effettivo è in parte compensato dalla compiacenza di saperlo trasferito ad un ufficio così importante, ed in residenza a lui gradita, perchè più vicina al suo paese nativo : per questo gli mandiamo le nostre vive congratulazioni. Pur troppo sappiamo che egli appena arrivato in Firenze ha sofferto un lutto dolorosissimo colla perdita del suo diletto figliuo- letto minore : noi tutti vi abbiamo partecipato vivamente , ed a nome di tutti esprimo al prof. Baccarini le piti sentite condo- glianze. Anche il Socio effettivo prof. Chizzoni ci ha lasciato per cer- care vantaggio alla sua salute nel clima ])iù tonico di Modeua e nella prossimità dei parenti. » I proff'. Baccarini e Chizzoni , perchè ora residenti fuori di Catania, passeranno nel numero dei Soci corrispondenti. Abbiamo poi acquistato come nuovi Soci Onorari: Schiapa- relli, Capellini, Eilhard Wiedemann, Righi. Abbiamo inoltre le seguenti nomine : II prof. Umberto Zanetti insegnante cliimica farmaceutica nella nostra Università, nominato socio effettivo. Il prof. Eutilio Staderini, insegnante Anatomia generale pure nel nostro Ateneo, nominato socio corrispondente in mancanza di posto di' Socio effettivo nella sezione di scienze naturali. I nuovi Soci hanno diretto all' Accademia cortesi lettere di ringraziamento. Si va distribuendo ora il volume XIII della quarta serie dei nostri Atti, il LXXIV di tutta la importante serie delle pubbli- cazioni di questa Accademia. È riuscito un bel volume di 460 pagine, con 6 Tavole fuori testo e 6 illustrazioni inserite nel testo : 1' edizione molto forbita, devesi alle diligenti cure del Cav. Galàtola. - 3 - Ma la composizione del volume devesi allo zelo, alla pruden- za , alla cura del Consiglio di Amministrazione , e specialmente all' affettuoso studio del nostro esimio Segretario, prof. Grimaldi. Abbiamo ricevuto lettere gentili di ringraziamento dai nostri corripoudenti che hanno ricevuto il volume in dono : fra cui deb- bo ricordare quelle del Presidente della deputazione provinciale e quella del Sindaco, che sono i rappresentanti degli Enti, alla ge- nerosità dei quali la nostra Accademia deve i mezzi per la sua vita. Non ho bisogno di dir molto della attività notevole del no- stro Sodalizio ; il volume ora venuto alla luce parla da se, come pure i quattro pingui Bollettini pubblicati nel corso dell' anno accademico. Vi sono nel volume 6 memorie di Soci e 15 di altri scienziati e studiosi, ^ei BoUettini , oltre ai riassunti , delle pre- dette memorie, vi sono parecchie note succinte, di cui alcune an- che illustrate da figure inserite nel testo. La nostra preziosa biblioteca continua a prosperare per l'ab- bondanza e la ricchezza dei cambi e doni di pubblicazioni che pervengono all' Accademia : tra le quali citerò il Volume delle Opere di Galileo. Se ne è continuato etficacemente l' ordinamento dal Socio Bibliotecario Prof. Lauricella , secondo le norme delle biblioteche governative, e se ne è fatto lo schedario per materia. L' Accademia Gioenia, nelle sue varie esplicazioni , continua dunque felicemente nella sua alta missione di attivo focolare scien- tifico : auguriamoci e confidiamo che il suo jjrogresso si faccia sempre maggiore nell' avvenire. Si passa quindi allo svolgimento dell' ordine del giorno che reca le seguenti comunicazioni : Prof. A. Eiccò e ing. L. Franco — Stabilità del suolo all'Osser- vatorio Etneo. Dott. L. Mendola e F. Eredia — Andamento annuale della dif- ferenza di temperatura fra gli Osservatori meteorici degl'Istitu- ti fisico e astrofisico della B. Università degli studj in Catania (presentata dal Presidente prof. A. Eiccò). ~ 4 - Prof. A. Petrone — L'apimrcnza di cellula nel globulo rosso. Idem — Valore del nuovo reperto nelV emasia per l'azione del pi- rogallolo. Idem — Sui granuli e glohuli Ungihili del sangue. Prof. M. Pieri — Sopra i sistemi di congruenze lineari, die gene- rano semplicemente lo spazio rigato (presentata dal socio l)rof. G-. Lauricella). Indi si toglie la seduta. NOTE Prof. A. Eicoò e ing. L. Franco — STABILITA DEL SUOLO ALL' OSSERVATOEIO ETNEO. Uno di noi ne' suoi periodi di soggiorno all'Osservatorio Et- neo aveva notato una singolare immobilità del tromometro (1) ed in generale una notevole mancanza di fenomeni sismici, special- mente poi considerando che quell'Osservatorio trovasi a 3000™, sulla cima di un grande vulcano attivo ed a un chilometro della bocca. Moti microsismìci Per verificare l'impressione suddetta , si è fatto il confronto del numero delle volte in cui essendo fermo il tromometro all'Os- (1) Il tromometro normale ò un pendolo semplice, lungo 1"',50, attaccato ad una colonna fondata , tanto in Catania clie all'Osservatorio Etneo, sulla roccia lavica: il movimento del pendolo si osserva con un microscopio 6 volte tutti i giorni, cioè alle ore 7 (8 d'inveruo), 9, 12, 15, 18, 21; all'Osservatorio Etneo pure 6 volte, nei giorni in cai vi è lassù qualcuno del personale dell' Osservato- rio, cioè alle ore 6, 9, 12, 15, 18, 21. Il tromometro fu impiantato all'Osservatorio Etneo nel luglio 1893 : da al- lora fino al presente si hanno 8 anni con 674 giorni di Osservazioni tromome- triche. servatorio Etneo, lo si è trovato fermo anche in Catania: risulta il rapporto 1903 ^ ^. Fatto il rapporto reciproco, cioè del numero delle volte in cui essendo fermo il tromometro in Catania, lo si è trovato così anche all' Osservatorio Etneo, è risultato il rapporto del secondo al primo numero Fatto poi il confronto per tutte le 3438 osservazioni simulta- nee eseguite nei due Osservatprii, si ha trom. in quiete ) Oss. Etneo 1, 158 trom. in moto ) Oss. di Catania 0, 614 trom, in quiete ^ Oss. Etneo 0, 537 N.*^ totale delle oss. ) Oss. di Catania 0, 380 Dunque in qualunque modo si faccia il confronto si ha , al- l'Osservatorio Etneo, una quiete del tromometro piìi frequente, cir- ca una volta e mezzo a due che a Catania. Influenze meteoriche Veniamo ora a considerare e distinguere le cause meteori- che, le quali insieme alle geodinamiche possono produrre movi- mento del tromometro. Consideriamo il rai)porto del numero delle volte che il tro- mometro era in quiete a quello in cui era in movimento, quando spirava vento forte o fortissimo nei due Osservatori, si ha: 4(39 Oss. Etneo -rr^ =: 0, 685 685 38 Oss. Catania ^-- = 0, 065 o80 ' Troviamo anche il rapporto del numero delle volte che (sem- - 6 - pre cou vento forte) il tromometro era in quiete al numero to- tale (Ielle Osservazioni; si ha: 469 Oss. Etneo -— - = 0, 406 1154 38 Oss. Catania -— = 0, 061 olo Dunque con vento forte il tromometro all'Osservatorio Etneo rimane fermo circa 10 volte più frequentemente che in Catania. Se poi si esamina quale era la direzione del vento forte che spi- rava nei 38 casi in cui il tromometro era in quiete a Catania, si trova che quasi sempre (cioè in 34 sui 38 casi) era vento di terra. Inoltre, il mare nei detti 38 casi era sempre calmo. Di più cercando quale era lo stato del tromometro in Catania, quando il mare era agitato od agitatissimo, si trova che mai il tromometro era in istato di quiete. Dunque in Catania il vento fa oscillare il tromometro ed il suolo, perchè agita il mare: il quale battendo in cadenze contro la spiaggia, la fa entrare in oscillazione, che si trasmette fino al- l'Osservatorio, distante solo '/^ chilometro dal mare libero. Inve- ce l'Osservatorio Etneo, essendo lontano circa una ventina di Kil. dalla spiaggia più vicina a levante, non sente l'intlueuza dell'agita- zione del mare: donde una ragione di maggior tranquillità del tromometro. Sopprimiamo ora nel nostro studio le influenze meteoriche, considerando solo le osservazioni fatte con vento nullo o debole: fticendo il rapporto del numero delle volte in cui il tromometro fu quieto a quello in cui fu in moto, si ha : 758 Oss. Etneo -— = 1, 616 469 . 1644 ,, ,^, Oss. Catania ^— -^ = 0, 454 - 7 — e facendo il rapporto del numero di volte di tromometro osser- vato in quiete al numero totale delle osservazioni, si ha: 758 Oss. Etneo — ^ = 0, 618 Oss. Catania —— = 0, 312 5267 Dunque anche per le sole cause sismiche si ha in Catania maggior frequenza dei piccoli movimenti del suolo che all'Osservatorio Etneo. Qui si potrà notare che in Catania vi è tutto quel comples- so di movimenti, urti, rumori, causati dal traffico cittadino , che possono contribuire a produrre una leggera agitazione del suolo, mentre all'Osservatorio Etneo, quando non fischia il vento ed il vulcano non rugge, la quiete ed il silenzio sono completi: talché basta un minimo rumore per destare la attenzione del personale che vi dimora. Ma tale considerazione perde del suo valore, ri- flettendo che l'Osservatorio di Catania è i>osto al limite occidentale della città, in luogo finora poco fr-equentato, e perciò tranquillo. Moti macrosismici Passiamo ora a considerare i movimenti macrosismici , cioè le oscillazioni del suolo, tenendo conto soltanto di quelle avvertite dalle persone (i terremoti propriamente detti) allo scopo di elimi- nare l'influenza della disparità degli strumenti sismici dei due Osservatori, la quale è notevole. Dal 29 agosto 1891 a tutto ottobre 1900, in 869 giorni di dimora all'Osservatorio Etneo ed in Catania coll'osservazione quo- tidiana dal 1891 in poi, si sono rilevate all' Osservatorio Etneo 28 scosse e 32 in Catania. Facendo il rapporto dei terremoti osservati al numero dei giorni di osservazione si ha: Oss. Etneo -^ = 0, 052 869 32 Oss. Catania .^— -r = 0, 009 3o91 Risultano dunque i terremoti all' Oss. Etueo quasi 6 volte più frequenti che in Catania. Ma ciò non deve sorprendere, ed è meno di quel che doveva aspettarsi , considerando la posizione eccezionale del primo Osservatorio; e di pivi si deve notare quan- to'segue: Fra le 28 scosse osservate, solo 6 furono forti, una for- tissima ed un' altra, pure fortissima , che produsse la caduta di una porzione di un plafond in gesso. Rimontando ai tempi precedenti, si ha che l'Osservatorio su- bì qualche leggera lesione solo all' epoca dei terremoti e dell' e- ruzioue nel 1883; in tempi ancora più lontani quando nel luogo stesso non vi era che un semplice rifugio pei viaggiatori, fondato nel 1810 dal Gremmellaro col nome di Gratissima, poscia ricostrui- to con oblazioni degli Inglesi, e perciò ribattezzato col nome di Casa inglese, non si ha alcun ricordo , uè scritto , né per tradi- zione, di danni gravi sofferti dal fabbricato per terremoti od eru- zioni. Questa immunità devesi certamente in parte alla costru- zione massiccia e solidissima dell' Oss. Etneo ed anche del rifugio che V ha preceduto, ma dipende pure dalla scarsità di scosse forti alla cima dell' Etna. Eruzioni Quanto alle eruzioni, la cosa è diversa. Queste si possono dividere così: 1° eruzioni intercrateriche, 2° eruzione per traboc- co di lava dal cratere, 3° eruzioni per uscita di lava dalla base del cratere centrale, 4" eruzioni esplosive di fumo e materiali frammentarii, 5° eruzioni eccentriche, ossia dai fianchi del vulcano. Naturalmente 1' Osservatorio non può essere danneggiato che dalle eruzioni del 2° 3° e 4° genere , cioè quando escono dalla bocca superiore del cratere , od anche dalla base di esso , nella parte rivolta all' Osservatorio: poiché è accaduto varie volte che il detto cratere , ha ceduto alla pressione ed urto della lava , e 1' ha lasciata uscire , quando oltrepassato il grosso della mon- tagna , dotato di grandissima resistenza, ed arrivata all' altezza del Piano del Lago la lava è giunta pure al fondo del cratere centrale ; il quale , come è noto , non è che un grande cono av- - 9 - veutizio, formato di materiale frammentario, di recente aggiunto e sovrapposto airantichissimo ed immune cratere dittico; il quale essendosi colmato, costituisce l'attuale Piano del Lago suddetto. Dal 1810 in i)oi si liauiio 9 eruzioni dal cratere centrale, di cui 1 iiscirouo dalla base, 3 dalla cima, 2 rimasero soffocate nel- r interno del cratere stesso. Di quella che eruppero dalla base, nessuna era diretta al luogo dell' Osservatorio. Delle 3 eruzioni dalla sommità del cratere centrale , in quelle del 1863 la lava traboccò dall' orlo superiore meridionale, si diresse sull' Osserva- torio, ma giunta a poca distanza da esso, deviò a ponente, ed ar- rivata presso il Castello di Piano del Lago all' orlo di questo al- tipiano, si fermò. l!^eir eruzione centrale del 1806 venne scagliato dal cratere centrale un' enorme quantità di materiale infuocato , che salì verticalmente e ricadde sul cratere centrale, ricoprendolo di un mantello di fuoco, senza però arrivare a toccare la Casa inglese: fu tale l' altezza del getto e la sua luminosità nella notte , che potè esser visto fino a Malta, a 200 Km. di distanza. Ma nell'ultima eruzione esplosiva del cratere centrale nel lu- glio dell' anno scorso 1899, molto materiale infuocato cadde sul- l'Osservatorio da grandissima, altezza, traforando la cupola di fer- ro ed i tetti coperti di lamine di zinco. Naturalmente questo fatto, per quanto unico nella storia del rcfugio e dell' Osservatorio , ha destato qualche apprensione, e quindi si è stimato prudente di blindare i tetti con lamine di ferro, e scavare delle cuccette nello spessore grandissimo dei mu- ri dell'Osservatorio, affinchè si possa ancora dimorare e riposare lassù tranquillamente. Fumi e vapori Però anche senza considerare il pericolo, fortunatamente non frequente delle eruzioni centrali , vi è pure da tenere qualche conto della molestia che producono le esalazioni acide e soffocanti del cratere centrale, le quali potrebbero esser tali