t^3^-e "Rcsvjjvxc^ \^'A\ HARVARD UNIVERSITY LIBRARY OF THB MUSETJM OF COMPARATIVE ZOOLOQY ■jyOryArvvvQ^ \^ Wif Il E 1 Giugno 1901. \^ \\cr Fascicolo LXIX. lllllllllllllilllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllillllllllilllllllllllHMIIIIIIII BOLLETTINO DELLE SEDUTE DELLA ACCADEMIA GIOENIA DI SCIENZE NATURALI IN CATANIA col RESOCONTO DELLE SEDUTE ORDINARIE E STRAORDINARIE e sunto delle memorie in esse presentate. ( NUOVA SERIE ) ^CATANIA TIPOGRAFIA DI C. GALÌTOLA 1901. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiimiiMiiimiiiiimiiiiiiiiiimniiiimminmiiiiiimiimmimii INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL PRESENTE FASCICOLO Rendiconti Accademici Verbale rleli'aduria.u3a del 1" giugno 1901. • pag- 1 Note presentate S. Arcidiacono — Il terremoto di Nicosia del 26 marzo 1901 Doti. Gaetano Cutore — La divisione del grande nervo ischiatico nel- V uomo. — Ricerclie statistiche A. Silvestri — Sulla struttura di certe polimorfine dei dintorni di Cal- tagirone . . . • • • • • Sunti di memorie Dott. L. Mendola e F. Eredia — La temperatura atmosferica in Cata- nia dal 1817 al 1900 Dott. E. Brago — Ricerche sul comportamento del Coherer nel cam- po magnetico ....•••••• Elenco delle memorie pubblicate nel volume XIV degli atti in corso di stampa Elenco delle pubblicazioni pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 1° giugno 1901 19 21 Giugno 1901. Fascicolo LXIX. ACCADEMIA GIOENIA DI Seduta del 1° Giugno 1901. / Precidente - Prof. A. RlCCÒ Segretario ff. — Prof. G. .GRASSI Cristaldi Sono presenti i soci effettivi Ricco, Tomaselli, Clementi, U- glietti, Peunaccliietti, Petrone, Bucca, Ui Mattei, D'Abundo, Sta- (leriui, Grassi. In assenza del Segretario prof. Grimaldi funziona da Segre- tario il prof. Grassi vice segretario per la Sezione di Scienze fisiche e matematiclie. Il Presidente comunica die a nome dell'Accademia si è reso interpetre dei sentimenti di tutti i soci per esprimere i dovuti omaggi ai nostri Sovrani per il fausto avvenimento della nascita della Principessa reale Iolanda Margherita di Savoia. Tale comunicazione è accolta da vivi applausi. È lieto di annunziare che mercè la valida cooperazione del Socio effettivo On. Marchese di Sangiuliano l'Accademia è stata ammessa a godere della franchigia postale, con E. Decreto pub- blicato nel bollettino delle RE. Poste dello scorso Maggio. A nome dell' Accademia ha rivolto vivi ringraziamenti all' illustre Socio. Commemora la morte del S. O. Prof. Enrico Augusto Rowland con le seguenti parole: Il IG aprile 1901 la nostra Accademia ha perduto il Socio Onorario E. A. Rowland, spentosi in BaltHiiora nella ancor verde età di 53 anni. Egli fu uomo eminente nella vita e nella scienza: possedè in alto grado le doti più. belle dei moderni Americani; senso pratico, volontà ferrea , energia indomabile , sincerità a tutta prova ; a questo unì un sentire delicato, che gli fece gustare ed apprez- zare altamente le belle arti, ed un grande amore per lo simrt, talché egli oltre tutto, fu anche un fortissimo cavallerizzo. Laureatosi ingegnere nel 1870, esercitò la professione nella ferrovia occidentale di New York ; poi per un anno fu istruttore a Woster uell' Ohio ; quindi passò un 'anno a Berlino, lavorando sotto la direzione di Helmholtz, e poi fu eletto nel 1S7G professore di tìsica alla Università John Hopkins in Baltimora. Sono importantissime le sue ricerche sulla convezione elet- trica, sulP azione elettrodinamica di una carica elettrica in movi- mento, le sue determinazioni dell'unità di resistenza elettrica, e dell' equivalente meccanico del calore. Ma ciò che rese notissimo il suo nome fu la costruzione dei suoi meravigliosi reticoli di diffrazione concavi, ai quali egli lavorava con le proprie mani; e poi il suo grande lavoro classico, ottenuto coi detti reticoli, un vero monumento scientifico , cioè la mappa e la tavola delle lunghezze d' onda delle righe dello spettro solare determinate con tale estrema precisione, che attualmente servono di base ad ogni studio di spettroscopia. La grande e feconda operosità scientifica del Eowland gli volse molti ben meritevoli onori. Egli ebbe 4 lauree, fu membro di 18 accademie euro^jee, di cui 4 italiane compresa la nostra, e di 4 americane. Fu ufficiale della legione d' onore di Francia e riportò i premii Rumford, Draper, Matteucci , e quello dell' I- stituto Veneto. Fu delegato del governo degli stati Uniti al Congresso degli elettricisti a Parigi nel 1881, ed a quello delle Unità elettriche pure a Parigi nel 1882, Presidente del Congres- so di Elettricità a Filadelfia nel 1884. Presidente della Comm. internazionale per la determinazione delle unità elettriche in Chi- cago nel 1893. — 3 — Si passa quindi allo svolgimento dell' ordine del giorno che reca le seguenti comunicazioni : Prof. G. Pennacchietti. — >Sul moto armonico dei fluidi. Prof. (t. Pennacchietti. — Sul teorema di reciprocità del Betti nella teoria dell' elasticità. lug. S. Arcidiacono. — Il terremoto di Nicosia del 26 mar- zo 1901. (presentata dal presidente prof. A. Ricco). Dott. L. Mendola ed P. Eredia.. — La temperatura atmo- sferica in Catania dal 1817 al 1900 (presentata dal presidente prof. A. Ricco). Dott. A. SiLVEf^TKi. — Sulla struttura di certe Polimorflne (presentata dal socio prof. L. Bucca). Dott. S. Se ALIA. — Sopra una nuova località fossilifera del Post-pliocene sub-etneo (presentata dal socio prof. L. Bucca). Dott. G. OuTORE. — Ricerche statistiche sulla divisione del nervo sciatico nelV uomo (presentata dal socio prof. R. Staderini). Dott. E. Drago. — Ricerche sul comportamento del « coherer » nel campo magnetico (presentata dal segretario prof. G. P. Grimaldi). NOTE S. Arcidiacono — IL TERREMOTO DI XICOSIA DEL 26 MARZO, 1901. I^Jelle prime ore del giorno 2G Marzo 1901, mentre tutti erano immersi nel sonno più profondo, gli abitanti della città di Nicosia e quelli della vicina borgata di Sperliuga, furono improvvisamente svegliati da due forti scosse di terremoto, le quali, sebbene non abbiano prodotto alcun danno, pure valsero a provocare non poco spavento fra quelle popolazioni. Le due scosse furono avvertite con l' intervallo di circa 10 minuti primi, ed il ripetersi in così breve spazio di tempo di questo sì poco gradito fenomeno, spe- cialmente in una località ove esso è un avvenimento relativamente raro, consigliò a molti degli abitanti di abltandoilnre le case, e nial- grado 1' ora mattutina ed il freddo, clie in (]uella stagione doveva essere discretamente intenso, passare il resto della notte all'aperto. La prima scossa fu avvertita alle 3'', 35'" , preceduta da un leggiero rombo, ebbe la durata di quasi due secondi, fu sussultoria ondulatoria (1) da sud a nord ed ebbe l' intensità del grado Y della scala sismica del prof. Mercalli , cioè , capace di produrre tremiti d' infissi e di invetriate, scricchiolio d'impalcature, oscil- lazioni di oggetti pensili, sbattimento d' usci, tintinnio di qualche campanello, arresto di qualche orologio, oltre che il risveglio ge- nerale delle persone addormentate e 1' impulso in molti di ab- bandonare le case, e per misura di precauzione, uscire all'aperto. Questa prima scossa, che fu la principale, venne anche avvertita come sussultoria-ondulatoria in direzione S-N e presso a poco con la medesima intensità, anche a Sperlinga, e ondulatoria leg- gera a Cerami, leggerissima a Capizzi ; ed in queste due ultime località, di non ben determinata direzione. Alle 3'', 45'" ebbe luogo la seconda scossa , senza rombo , meno forte della precedente, del grado IV della predetta scala sismica, di più breve durata (circa un secondo), anch' essa ondu- latoria da sud a nord e fu pure avvertita con le medesime carat- teristiche a Sperlinga ; passò assolutamente inosservata tanto a Cerami quanto a Capizzi. Si ebbe poi una terza scossa nel pomeriggio, a 17'\ 25"% an- cora pili leggera della precedente, di grado III, anch'essa ondulato- ria da sud a nord e non avvertita neppure nella vicina Sperlinga. Finalmente il giorno 29, a 8'', 30'^^ circa, si ebbe una quarta scossa, assai piìi leggera delle precedenti, ondulatoria sempre, da sud a nord, che passò anche essa inavvertita in tutti i centri abitati circostanti a Xicosia. (1) Notiamo che, nei centri abitati ove furono avvertite le diverse scosse dell' odierno terremoto, non si trovano impiantati strumenti sismici, epperò i dati che noi abbiamo ricevuti si riforiscono ad impressioni personali di chi av- vertì il movimento del snolo. lu couclusioue, si ebbe un breve periodo sismico, il cui cen- tro d' irraggiamento pare cbe sia stato proprio la città di Mcosia o qualche località immediatamente ad essa vicina, ed i cui effetti non si fecero sentire al di là di limiti assai ristretti e ad una di- stanza relativamente piìi considerevole nella direzione di NNE; l)i fatto, prendendo in considerazione la prima scossa delle 3*^, 35™. cbe fu la piìi forte, essa si propagò verso NISTE fino a Capizzi, ove fu leggerissima, a 13 cbilometri di distanza da j^icosia ; verso W le onde sismiche sensibili non arrivarono sino a Gangi, lon- tana dall'epicentro 17 chilometri e mezzo; verso S non arrivarono ad inliuenzare Leonforte a 12 chilometri e mezzo e Mssoria a 11 chilometri di distanza ; verso SE non si resero sensibili ad Agira, lontana 1(3 chilometri ; e verso E non furono neanco avvertite a Troina, che dista 17 chilometri e mezzo. Queste, in breve, sono le notizie principali che si sono po- tute avere intorno al terremoto di ISJ^icosia del 2G Marzo ultimo; vediamo ora quali altri fatti si possono raccogliere e che potreb- bero gettare luce sul fenomeno che noi vogliamo studiare. botiamo prima di tutto che quest' anno nel territorio di Ni- cosia si sono avute pioggie e nevicate copiosissime, straordinarie in confronto di quelle cadute negli anni scorsi. jS'otiamo ancora che tanto Nicosia quanto Sperlinga sono edi- ficate sopra di un lembo allungato, da est ad ovest, di arenarie ({uarzitiche del miocene inferiore, ben stratificate, inclinate verso nord dai 20" ai 00" e riposanti direttamente sopra una potente 'formazione di argille scagliose variegate dell' eocene medio ; queste argille sono qua e là sconvolte e presentano nella loro stratifica- zione forti disturbi locali, delle pieghe fitte e complicate, accar- tocciamenti ecc. La regione battuta dal terremoto presenta in generale una grande semplicità nella sua costituzione geologica : in essa non si riscontrano ne serie complessa di terreni, ]iè forti accidentalità tectoniche, né traccie di grandi fratture della crosta terrestre. Un fatto importante però bisogna mettere in rilievo ed è che tanto Nicosia quanto Sperlinga sorgono sopra di una zona di terreno assai vicina al contatto fra le arenarie e le argille : — 6 — anzi in parte si trovano edificate proprio sul contatto medesimo. Ora date queste condizioni di fatto, quali potrebbero essere le cause probabili che diedero origine al terremoto di Xicosia ì Escludiamo subito la origine vulcanica del fenomeno : in fatti, la fase di calma assoluta che da un pezzo attraversa 1' Etna e la straordinaria tranquillità del suolo che in tutta la regione del nostro grande vulcano e adiacenze ha contemporaneamente regnato, sono cose queste che ci allontanano di molto dalla ipotesi della origine vulcanica del terremoto ; e poi sarebbe veramente strano il fatto che un terremoto proveniente dal focolare sismico etneo agiti e commuova regioni al di fuori del dominio dell' Etna senza menomamente disturbare nessuna plaga dei suoi estesi ver- santi. Il movimento del suolo che nella mattina del 26 Marzo irraggiò da Nicosia, neppure arrivò a Catania in forma di onde microsismiche, cosi che i delicati apparecchi registratori del nostro Osservatorio rimasero perfettamente tranquilli. Escludiamo ancora la origine tectonica del terremoto in di- scorso. I terremoti tectonici, orogenici, tellurici, interessano general- mente estese superficie della crosta terrestre, ed avvengono là ove si trovano delle notevoli accidentalità geologiche, come ])er esempio, serie complessa di terreni, traccie di grandi fratture, zone notevoli di abbassamenti o sollevamenti ecc. ecc. Ora nel nostro caso nulla abbiamo di tutto questo ; invece troviamo, come si disse una grande semplicità nella serie dei terreni ; non abbiamo traccie di fratture, inoltre i limiti entro cui si svolse il terremoto sono assai ristretti. Adunque le cause che hanno prodotto 1' odierno terremoto di Nicosia dobbiamo ricercarle nelle condizioni speciali, locali della regione in cui esso ebbe luogo (1). (1) Il Prof. E. Suess dell' Università di Vienna, nella sna classica e geniale opera di Geologia sintetica « Das Antlitz der Erde » ( L' Aspetto della Terra ) ammette che quasi tutti i fenomeni geodiuamico-erattivi che aftettauo 1' Italia meridionale e la Sicilia, siano in istretto rapporto, come di causa ad effetto, con il graduale e lento abbassamento di una grande area della crosta terrestre che avrebbe per limiti una linea che partendo dal monte Cocuzze, a NNP] di Aman- tea nelle Calabrie e passando ad est del capo Vaticano , lambirebbe lo ripide — 7 — Abitiamo detto che Nicosia e Sperliuga souo edificate sopra uu lembo di arenarie quarzitiche del miocene inferiore, ben stra- tificate ed inclinate verso nord dai 20° ai 60% riposanti diretta- mente sopra una potente formazione di argille scagliose variegate dell' eocene medio ; abbiamo detto altresì che in quest' anno si sono avute nel territorio dei due predetti centri abitati, pioggie e ne- vicate abbondantissime, straordinarie in confronto a quelle degli anni scorsi. Tutti sappiamo come le arenarie sono delle roccie per- meabili alle acque ; come ancora si sa che le argille scagliose im- bevute di ac(iua si rigonfino notevolmente, tanto da raddoppiare quasi il proprio volume, esercitando considerevoli sforzi sulle pa- reti ambienti. Si può ammettere benissimo che le^ acque filtranti, provenienti dalle abbondanti precipitazioni meteoriche di questo anno, attraverso le arenarie, abbiano raggiunto le argille e le ab- biamo imbevute facendole notevolmente rigonfiare, queste, accre- sciute di volume, avranno certamente esercitato sugli strati delle arenarie sopragiacenti una forte spinta dal basso all'alto, sollevandoli gradatamente ed insensibilmente— In seguito, venendo a mancare scarpate di ScilLa , e attraversando lo stretto di Messina, andrebbe a toccare il massiccio dei monti Peloritani, Ali, V Etna , Broute , Troiua e Nicosia, prolun- gandosi a poiiente verso le Madonje e Palermo ; e per centro il gruppo delle isole vulcaniche delle Eolie— Lungo questo grandioso arco, di forma grossolana- mente circolare e del raggio di presso che 100 chilometri , si riscontrano delle roccie primitive : graniti , gneiss, ecc. che rappresentereljbero gli avanzi di una catena continua di montagne , il resto della quale sarebbe stata inghiottita dal mare— Dal centro di quest' area di abbassamento, cioè dalle isole Eohe, avreb- bero principio delle linee radiali di frattura, una delle quali, partendo da Vul- cano e toccando Patti , sulla costa settentrionale della Sicilia , raggiungerebbe 1' Etna, indi piegando un po' verso ovest, si dirigerebbe per la regione dei vul- cani spenti di Val di Noto. Nicosia col suo territorio, secondo le vedute dello illustre geologo viennese, ricadrebbe precisamente sulla grande linea periferica di frattura che limiterebbe il bacino delle Eolie in lento e graduale abbassamento, epperò sarebbe una delle tante località i cui terremoti dovrebbero avere i caratteri di quelli tectouici; da quanto noi abbiamo superiormente esposto , sembra invece che 1' odierno terre- moto di Nicosia debba ripetere la sua origine a condizioni speciali, locali, di cui noi abbiamo tenuto parola. o a diminuire le acque, e por conseguenza le argille restringen- dosi, la roccia sovraincombeute si sarà abbassata, ma data la fòrte inclinazione degli strati verso nord, non avrà sicuramente ri [u-eso il primitivo posto, ma si sarà- alquanto spostata verso quella dire- zione, sdrucciolando sulle inxdette argille, agevolata in ciò dalla estrema facilità con cui i diversi strati di questo ultimo materiale scorrono 1' uno sulP altro. Così noi possiamo in certo qual modo spiegarci il movimento siissultorio della prima e piìi forte scossa , avvertito da alcuni a Sperlinga, e da altri in Nicosia, come ancora renderci conto del moto ondulatorio da sud a nord tanto della scossa principale, quanto delle di-verse repliche. Naturalmente gli strati di arenaria abbassandosi, non avran- no raggiunto in una sola volta il loro stato di eciuilibrio, nui vi si saranno ridotti a poco a poco, a diverse riprese ; di qui le diverse repliche della prima e principale scossa : repliche che in quasi tutti i terremoti di qualche rilievo si possono ripetere in numero piti o meno grande ed in uno spazio di tempo piti o meno lungo a seconda della estensione ed importanza delle cause che le pro- ducono. Nicosia, con il suo territorio, per le condizioni speciali in cui si trova e che noi piìi sopra abbiamo cercato di metterle in evi- denza, costituisce un centro sismico ben determinato e che, for- tunatamente , agisce a lunghi intervalli di tempo senza arrecare serii danni (1). Finisco questa breve nota col ringraziare vivamente tanto a nome del sig. Direttore dell' Osservatorio di Catania , quanto a nome mio, l' egregio sig. avv. Mariano La Via , Consigliere Pro- vinciale per il Mandamento di Nicosia e gì' illustrissimi signori Sindaci di quest'ultima città, di Cangi, Sperlinga, Assoro, Agira, Leonforte, Cerami, Capizzi e Nissoria, i quali tutti con sollecitu- dine ed estrema cortesia si compiacquero di fornirci le principali (1) Vedi : « I terremoti d' Italia > di M. Baratta pag. 835. — Torino, fratelli Bocca, 1901. — 9 — notizie di questo terremoto ; e col dicliiarare che il R. Uflicio Geologico di Roma, ci diede delle preziose iutbrmazioni sulla co- stituzione geologica del suolo di Nicosia e dintorni, e che l' ipo- tesi sulla probabile origine di questo breve periodo sismico è ad esso dovuta; e di ciò pure rendiamo vivi sentimenti di grazie. LA DIVISIONE DEL GRANDE NERVO ISCHIATICO NELL' UOMO — Ricerche statistiche del Dott. Gaetano Cuto- KE — lettor e-ainto. Comunico i resultati delle ricerche che ho praticato su cento cadaveri umani a fine di studiare il comportamento e specialmente il livello in cui avviene la divisione del grande nervo ischiatico nelle sue branche principali : n. tibiale e n. peroneo. Gli Anatomici ricordano che tale divisione non ha Inogo co- stantemente in \\\\ dato punto : si pnò essa riscontrare o nella fossa poplitea , o in un punto piìi o meno alto della regione po- steriore della coscia o a livello della grande incisura ischiatica o tìnanco nelP interno della pelvi. Su qnesta variabilità richiamò l'attenzione il Roseumiìller, il qnale per il primo volle vedere in essa un carattere etnografico, nel senso che nei popoli settentrionali di Europa la divisione dello sciatico avverrebbe molto in alto e nei meridionali molto in basso, cioè nella fossa poplitea. Era gli anatomici tedeschi, il Walter , il Fischer , 1' Henle, il Lauth descrivono e rafìigurano, come condizione ordinaria, il grande nervo ischiatico diviso in due branche piìi in alto della regione del poplite, mentre l' Hyrtl, il Luscka, il Rudinger, il Krause, ammettono che ordinariamente la divisione avvenga là dove i flessori della gamba si allontanano tra loro, cioè nella parte superiore della regione poplitea. Tale contraddizione di pareri fra anatomici della stessa Ger- mania spinse il Calori a praticare delle ricerche in proposito. Egli, nella memoria pubblicata nel 1881, potè concludere che nei — 10 — Bolognesi 1' alta divisione del u. grande iscbiaMco non ò il fatto ordinario, poiché in 50 cadaveri non la trovò che 13 volte. Le osservazioni del Calori parvero confermare P asserzione del Kosenniiiller, in quanto dimostrarono l'alta divisione dello sciatico un fatto non comune negl' Italiani. • Se ci facciamo a considerare quanto è detto sul riguardo da- gli anatomici più recenti , troviamo che fra i tedeschi i pareri sono tuttavia discordi; cosi il Gegenbaur ed il.Nuhn, entrambi dell' Università di Heidelberg, concordano iu certo qual modo , perchè il primo ritiene che ordinariamente la divisione dello scia- tico avvenga a metà della coscia e qualche volta più in alto, ed il Kuhn crede che esso si biforchi sopra e vicino al cavo po- pi iteo. D' altra parte per il Pausch, dell' Università di Kiel, e per il Rudiuger, dell'Università di Monaco, la divisione avverrebbe al- l'angolo superiore. Il Braune, dell'Università di Lipsia, nel suo Atlante disegna il tronco dello sciatico nella sezione trasversa praticata a livello del terzo superiore della coscia, ed i due tron- chi che da esso hanno origine, nella sezione trasversa che taglia la rotula a metà. Fra gli anatomici più recenti di altre nazioni , mi limito a ricordare : un inglese, il Qnaiu, il quale scrive che lo sciatico si divide jn« sotto della metà della coscia e disegua quella divisione dentro la losanga poplitea , 1' anatomico belga van Gehuchten , i francesi Testut e Soulié ed il nostro Komiti, i quali ritengono che la divisione dello sciatico avvenga nella parte superiore del cavo del poplite. In tanta disparità di pareri, i quali non permettono finora di accettare o di respingere l'asserzione del Roseumiiller, mi parve utile praticare queste ricerche, tanto più che, mentre in Italia si sono avuti, oltre 'quello del Calori a Bologna, contributi locali del Legge a Cagliari e del Giannelli a Siena, nessuno iu Sicilia s' è occupato di proposito dell' argomento. Ho proceduto all' esame dello sciatico cominciando dalla re- gione del cavo popliteo e uon dall'alto, perchè incidendo 1' apo- — 11 — nevrosi della coscia, 1' angolo clic rlivergeudo loiiiiaiio il bicipite ed il senii-tendinoso viene a spostarsi iu alto e di conseguenza non si può più ben precisare il limite superiore della losanga po- pi itea. In ogni caso, anche quando la divisione dello sciatico avve- niva in basso, ne lip seguito il decorso fin dentro il bacino. Prima di esporre i resultati da me ottenuti, devo dire come ho determinato il punto di divisione dello sciatico. Spesso, specialmente quando la divisione ha luogo in basso, tale determinazione è facile perchè i nervi tibiale e peroneo, ap- pena originatisi, divergono. ]^ei casi invece di alta divisione, i due tronchi, prima di di- vergere e per un tratto piìi o meno lungo , decorrono paralleli , ma sono tuttavia distinguibili perchè separati da una discreta quantità di connettivo lasso. In questi casi ho considerato lo scia- tico unico, là dove mancava ogni traccia di divisione o dove, es- sendovi questa, non era possibile ottenere con facilità l'allontana- mento dei due tronchi, perchè tenuti insieme da scarso connettivo assai consistente. Nelle mie ricerche (aiutato spesso dall' allievo interno Sig. Salv. Distefano , al quale son lieto di poter rendere pubbliche grazie) ho avuto cura, com'è facile intendere, di scegliere cadaveri tutti di Siciliani adulti. Dei cento cadaveri esaminati (53 uomini e 47 donne), 8(> ap- partenevano alla provincia di (Catania, 8 a quella di Messina, 3 a quella di Siracusa e 3 a quella di l'alermo. 12 I resultati ottenuti, riassumo nel seguente "quadro : Divisione del grande nervo ischiatico Uomini Donne Totale Osservazioni s3 allo stesso livello. . 1. Sulla linea arti-^ colare 0 1 cm. piìi alto a destra. . piìi in alto / più alto a sinistra . 6 3 1 8 18 c8 2. A metà del triangolo superiore della losanga j)oplitea - . 5 4 9 -S \(£) f(. in ambidue i lati 16 2.Ò 41 ^•^"''" *^ -^^ isolo a sinistra e più basso a. destra e più alto a destra. 2 2 2 6 1 M j ì^ g f e più basso a sinistra. l !2; -2 solo a destra j^ \ e piìialto a sinistra . 4 2 5 11 43 S Ij '4. Ad 1-2 eni. sull'angolo superiore del- 7 2 3 1 1 1 •ì :r 1 5. Al terzo superio 6, Dentro la pelvi re del femore, . . Due volte il ramo peroneo usciva tra lo fibre del m. piriforme. Dall' esame del (|uadro i)recedente, si può concludere : 1" che nei Siciliani è frequentissima la divisione dello s(;ia- tico a livello dell' angolo superiore del cavo popliteo. Essa ri- scontrasi con tale disposizione per lo piìi nei due arti (41 °/^,) e meno frequentemente in un solo , ora a destra (11 °/,,)? ^'^^ '•^ ^^" nistra (6 "/J. Xon è rara la divisione a livello od 1 cm. sopra la linea ar- ticolare del ginocchio (18 "j^)^ od a metà circa del triangolo su- periore della losanga poplitea (9 7o)- Ne consegue che in com[)lesso nei Siciliani la divisione del grande nervo ischiatico dentro la losanga poplitea raggiunge nna percentuale elevatissima (85 "/o); — 13 — 2" die i casi di (livisioiie dello seiatico piìi in alto della lo- sanjia poplitea sono in assai minor iimnero (15 "/o) ? ed essi si possono distinguere secondo che la divisioue lia luogo o ad 1-2 cm. sul!' angolo superiore della losanga (8 7o) ? » ^^ terzo superiore del femore (3 "o) , o dentro la pelvi (4 -'/o); 3° che per lo piti la divisioue ha luogo allo stesso livello nei due arti (79 "'j, e piìi raramente a livello differente (21 %). Quest' ultima disposizione è stata riscontrata più frequente- mente negli uomini (14 °/o) , che non nelle donne (7 7J ? ed iu generale, la divisione è stata trovata con maggior frequenza piìi in alto nell'arto destro (IG "/J anziché nel sinistro (5 "/„); 4" che i casi di alta divisione del nervo sciatico riscontrati da Ancel nella Lorena (00 "/j , dal Calori a Bologna (2G %), dal Giannelli a Siena (74 %) e dal Legge a Cagliari (6 VJ , confron- tati con quelli rinvenuti nei Siciliani (15 7o) ? dimostrano che iu quest'ultimi e nei Sardi si hanno le percentuali più basse di tale disposizione. L' asserzione del Eosenmiiller viene dunque ad avere valore in quanto si può dire ormai dimostrato che 1' alta divisione del nervo sciatico è fatto raro per gi' Italiani e più ancora per i Sardi, ed i Siciliani. Dopo tali resultati è desiderabile che delle ricerche statisti- che vengano praticate nei popoli del Nord d' Europa al fine di vedere quanto e' è di vero , per quel che li riguarda, nelP asser- zione del Eosenmiiller. BIBLIOGRAFIA ^jieel. — Docuineuts recueillis a la salle do dissectiou de la faculté de módeciiie de Nancy — Bibliographic anatomiquc fase. 1, auu. 1900. Barune Wilh. — Topographiscli-Auatomisclier Atlas —Leipzig, 1888. Calori — Siili' alta divisioue del nervo grande ischiatico considerata come diffe- renza nazionale — Memorie della li. Accad. delle Scienze di Bologna S. IV, T. II, anno 1880-81. Gegenbaur — .Lelirbnch der Anatomie des Menscheu — Leipzig, 1883. lìiauiielli — Sulle più importanti varietà anatomiche riiivemite durante 1' anno scolastico 1898-99. Atti della B. Accad. dei Fisiocritii^— Siena., 1899. Hyrtl — Lehrbuch der Anatomie des Menscheu — Wien, 1870. Kraiise — Handbuch der meuschlicheu Anatomie— Hannover, 1880. LautU E. 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Nel contiuuare le mie ricerche sui Rizopodi reticolari fossili della Sicilia centrale, di cui detti 1' anno scorso uu piccolo sag- gio iu questo medesimo Bollettino (1) , ho avuto 1' occasione di studiare rispetto l' interna loro costituzione , alcune Poliinorfine raccolte nella marna bianco-gialliccia (truho) di Contrada Rocca presso Caltagirone (Catania) , la quale marna attribuisco al mio- cene superiore ; e, in seguito ad una recente pubblicazione di C. Fornasini (2), reputo opportuno di far conoscere subito i resultati delle mie osservazioni, sembrandomi che questi possano schiarire maggiormente una questione iu parte risolta dal precitato autore. Le Polimorfìne di detta marna (tìg. 1 a-d, X CO ; fig. 2, X 130) presentano forme allungate , a contorno ovalare , in generale as- sottigliate agli estremi, dei quali il superiore può anche presen- tarsi arrotondato (fig. la, le, Id) ; il loro guscio è liscio, bianco gialliccio, pellucido, non perforato , e vi si distinguono esterna- mente diversi segmenti, separati da suture pianeggianti piuttosto ben marcate nella parte terminale , meno o ben poco nella ini- ziale. I segmenti jnedesimi resultano pressocchè simmetrici ri- spetto al piano principale della conchiglia (tìg. le, Id) , e si al- ternano su di un piano verticale norm-ale ad esso e passante per (1) Boll. Acc. Gioenia , n. s. , fase. LXIV , pag. 19-24 , fig. 1-5. — • Cata- nia, 1900. (2) Le Polimorfine e le Uvigerine fossili rf' Italia. (Boll. Soc. Geol. It. , vo- lume XIX , pag. 122-172, fig. 1-7. — Eoma, 1900). 1' asse maoM>iore, preseiìtaiido quindi disposizione biseriale (fìg-. Irf), che, assai evidente nella interior parte della coneliigiia , lo di- venta meno nella superiore (tìg. la) o vi tende a divenire uni- seriale. L' orifizio ha P aspettò di fessura più o ineiu) curva e cir- condata da lievissimo orlicelo (fìg. Ih). La sezione principale della conchiglia , assai difficile per la grande fragilità delle pareti e soprattutto poi a causa dell'ottura- zione delle ai)erture di comunicazione fra le logge, che impedisce — IG — ili halsaino del (liiiiadà di iK'iictviiré nel loro iirteriio e orre il seouente delle GlaiKlulonodosarinae: Lagena I Glandulopolymorphina Glandulina I I GlandulodimorpMna Glandulina {Folymorphina inferiormente (forma «limorfina, e cioè »T j . . , . Glandulina inferiormente e Nodosaria superiormente) at 7 • - x x I 'e jSoaosaria superiormente) I I Glandulonodosaria Glandulonodosaria Le Ellipsonodosarine sarebbero distinguibili esternamente dalle Glandulonodosarine per mezzo dell' orifìzio di forma arcuata op- pure rotonda, il quale nelle ultime resulta poroso o rotondo, ma sempre guarnito di costicine che ne irradiano, mentre nel primo caso è semplice, ossia privo affatto d' ornamenti. Determinate genericamente, le Polimorfìne di Caltagirone ri- chiedono pure un nome specifico, ma non credo opportuno cercar- (1) Cui è probabilmente da assegnarsi anche la Sagrina columellaris con apertura arcuata dal neogene di Vigoleuo nel Piacentino, studiata nel 1897 dal Fornasini (Rendic. E. Acc. Se. Bologna, n. s, voi. I (1896-97) ; eatr. , pag. 12, fig. di pag. 13). — IS — ne uno nuovo, perdio nel ISUO (3. Fornasini desT^risse e ri])iO(lnsse con le fig. 35, 36 e 37 (1) alcune forme di Kizopodi reticolari dei trubi della Regione Incascio a ponente della città di Catanzaro , in allora da lui attribuite alla Glandulina deformis, Costa, ed iu seguito a « forme labiate di polimorfine diverse » (2) , tra le quali foiMne ne esiste una, quella della fig. 37 , del tutto inseparabile dalle predette Polimorflue siciliane , di cui anzi può istituirsi a tipo specifico col nome di EUipsoimlymorphina deformis (Fornasini). Delle altre figure precitate : la 35 rientra nella specie di Forna- sini fEp. deformis) , pur tendendo a forma dimorfina ; la 30 non è poi altro che una EllipsoglanduUna laevigata, Silv. , ad asse curvo. Dalla MlipsopolymorpMna deformili è inseparabile la THmorphina capellinii raccolta dal De Araicis nei trubi di Bonfornello presso Termini-Ini erese (3), in cui è pure da notarsi la tendenza a Di- morphina (Mlipsodimorpliina) , senza die però sia attribuibile a questo genere assai artificiale, e che dovrebbe (juindi scomparire in un ordinamento veramente naturale delle ì^odosarine. Il De Amicis (4) riferisce poi alla Bimorpliina ctr. deformis (Costa) , due esemplari pure dei detti truM , ma con dubbio , es- sendo in essi « poco distinguibile la disposizione delle logge » e « perchè 1' apertura appare come valvolare » ', ritengo giustifi- cato di riferire invece tali esemplari alla mia Ellipmgìandìdina laevigata, come 1' egregio collega potrà confermare immergendoli nello xilolo, che ne renderà sufiflcientemente visibili le suture e di conseguenza la disposizione uuisériale, su asse diritto o curvo, delle logge. (1) Meni. R. Acc. Se. Bologna, ser. 4", voi. X, pag. 471, tavola. (2) 1900 ; Boll. Soo. Geol. It. , voi. XIX, pag. 140. (3) 1895 ; Naturalista Siciliano, anno XIV ; estr. , pag. 47, tav. I, tig. 18 a, h. (4) L. e. , pag. 47. 19 SUNTI DI MEMORIE (l) D.r L. Mendola e F. Eredia. — LA TEMPERATURA ATMOSFERICA IN^ CATANIA DAL 1817 AL 1900. Le osservazioui meteorologiclie in generale, e quelle di tem- peratura in imrticolare cominciarono in Catania col gennajo del 1817 per iniziativa del prof. C. Gemmellaro, il quale per un de- cennio (1817-'26) le eseguì indefessamente in casa sua. Da la memoria da lui i)ubblicata nel 1835 si rileva fiicilmeute che egli si proponeva con ciò due scopi , entrambi degni di encomio , e cioè di far rilevare la bontà del clima di Catania — superiore a 23 » XI. — D.r S. SCALIA — Il post-pliocene del Poggio di Cibali e di Catìra piresso Cataìiia . . . ■ > lo » XII. — D.r S. SCALIA — Sopra una niiora località fossilifera del post-pliocene sub-etneo ..... » 9 ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI pervenute in cambio e innìono, presentate nella seduta del 1 giugno 1901. ITALIA Bari — La Pugli.a medica — Anno Vili 4. Bolog-ua — Soc. med.-chir. 0 Se. med. — Boll. se. med. Serio S voi. I 4-5. Cagliari — Soc tra i cultori delle se. med. 0 inxt. — BoU. 1898-900. Catania — Società degli Ingegneri — Boll. Anno I N. 2. id. — Rassegna interuaz. di medicina — Anno II 14-15. id. — Rivista tecnica ed agricola — Anno I 1-2. Genova — R. Acc. medica — Boll. Ann. XVI 3-4. Milano — R. Ist. lomb. di se. e lett. — Bend. Voi. XXXIV 8-9. id. — R. Osservat. di Brera — Bnibl. N. XLI. Mineo — Osservat. meteor.-geodin. « Gnzzanti » — Boll. Anno XV 4-5. Modena — Le Staz. sperim. agrarie ital. — Voi. XXXIV 3. Moncalieri — Osserv. "del r. Coli. « Carlo Alberto » — - Boll. Voi. XX 9-10. Napoli — Ardi, di ostetr. e ginecol. — Anno Vili 4-5. id. — Soc. r. delle scienze — Bend. Acc. se. fis. e viat. Voi. VII-4. id. — Annali di Nevrologia — Anno XIX fas. 2. Parma — Assoc. med.-chir. — Bend. Ann. II 5. Roma — R. Acc. dei Lincei— AV'«(L CI. se. fs. mal. e nat. Voi. X 7-9 1** seni. 1901. id. — Acc. pontii". dei n. Lincei — Aiti. Anno LIV Sess. 2 e 3. — Meni. Voi. XVII. — 23 — Roma — Soc. geol. ital. — Boll. Voi. Il 5-6. Siena — K. Aec. dei Fisiocritici — Jlii. Voi. Xlll 1-3. Venezia — R. Istit. veneto di ac, lott., (s art. — Atti. Voi. LX 4-5. ESTERO Boston — Americ. Acad. of arts and. sciences — Proceed. Voi. XXXVI 1-8. Bremen — Natnrwiss. Vcreiu — - Abhandl. Voi. XV 3. Bruxelles — Acad. r. de luédeciue de Belgiqtie — Bull. Voi. XV 3-4. id. — Soc. belge de géol. de palcontol. et d'iiydrol. — Bull. Voi. XI 4 — Voi. XIII e XIV — Voi. XV I. Cambridge, Mass. — Harvard Colìegv— Bull. Mufi. comp. zool. Voi. XXXVI 2-6. Voi. XXXVIII. (Jlierbourg" — Soc. nation. de.s sr. natnr. et niatlicn\. — Além. Voi. XXXI. Halle a S. — K. L.-C. d. Akad. der Natmf.— FtWiaHf//. Voi. LXXV e LXXVI. Harlem — i^oc. bolland. des sciences — Ardi, néerl. se. ex. et iiat. Voi. IV 2. Lausanne — >Soc. vaud. des se. natiir. — Bull. N. 138-139. London — Roy. ìSoc. — Proceed. N. 444 e 445. — Report to the malaria Comm. 2« Serie Madison — Wisc. geol. a. nat. hist. Snrvey — Bull. Voi. Ili, V, VI. Madrid — R. Acad. de ciencias exact., tis. y nat. — Meni. Voi. XIX. Manchester — Liter. and philos. Soc. — Mem. a. Proceed. Voi. XLV parto 2^* Mexico — Soc. cient. « Antonio Alzato > — Mem. y Ilec. Voi. XIV 7-12. New-York — N. Y. Acad. of sciences, 1. Lyc. of nat. hist. — Ann. Voi. XII e XIII parte 1^. — Mem. II parte 2''. id. — Pubi. Library — Bull. Voi. V 3-5 . Pliiladelphia — Acad. of. nat. sciences — Proceed. 1900 2. id. — American philos. Society Proceedlngs. N. 162 e 163. St. Louis — Acad. of science — Trans. Voi. IX — 6, 8, 9. Voi. X — 1-8. Santiago — Soc. scient. du Chili — Act. Voi. X 3-5. Stockholm — K. Sv. veteusk.-Akad. — Oefvers. Voi. LVII. Tokyo — University — Journ. Coli, of se. Voi. XV parte i. Washington — Smiths. Instit. — Eep. 1898. Wjeii _ K. K. Geol. Reichsanstalt — Verhandl. 1901 N. 4-6. Ziirich — Naturf. Gesell. — Vierteljahrschr. Voi. XLIV - 3-4- Voi. XLV — 1-2. DONI DI OPUSCOLI Alessi D.r Corrado — Dell'acqua — Avola 1901. Idem ^ Kapportì somatici nella scala Zoologica — Avola 1901. — 24 — Alkssi D.r Corrado — Sviluppo drUu r()1oi)ii(( vcflchi-itlf titTClnpcidi — Avola 1)^!)S. Idem — Appunti sui iiitiicati — Avola 1898. BOCCARDI G. — Jyi ulcnni diagrammi asiroiunnici Estratto dallo Memorie 8oc. Spetfcro.s. Ital. Voi. XXIX. GiUFU'RiDA RuGGKRi D.r V. — Siti significato delle ossa fontancllari e dei fora- mi parcctali e sulla pretesa penuria ossea del cranio umano — (Estratto (leo;li Atti della Società antrop. roiu. Voi. VII). Mascari Ing. A. — Sulla frequenza e distribuzione in latitudine delle macchie so- lari osservate al B. Osservatorio di Catania nel 1S99. - - (Estratto Meni. Società Spettros. Voi. XXIX). Mpii.i Prof. Romolo — Sulle Chamacee e sulle lìudiste del monte Affilano presso Subiuco — Koina 1901. Ricco Prof. Annibale — Comuincazione telefonica, all' Osservatorio Etneo col filo sulla neve (Estratto Rendiconti Atti Accad. dei Lincei Voi. X ftis. 6). G. P. G. c:--^ u