LLETTINO DEL NATURALISTA OLLETTINO AG = Gollettote, Allevatore, Goltivatore, Aeelimatatore È bbonamento annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all'estero L. 3. Per gli Stati della unione postale L.8,50. 1111 Stab VI I SE PERIODICO MENSILE ( | premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella internazionale di Chicago plemento mensile alla Rivista italiana di scienze naturali el al Giornale ornitologico italiano 148 as Istruzione.e diletto Per facilitare gli scambi e le comunicazioni scientifiche, tecniche e commerciali fra i | professori, studiosi, preparatori, dilettanti ed amatori di scienze fisiche naturali, compresa int lattie degli animali e delle piante; raccolta, preparazione e conservazione degli oggetti di | storia naturale di ogni genere; alpinismo, escursioni, esplorazioni, ecc. | concorsi; per le nomine, promozioni, onorificenze, premi; per le Richieste e ATE im ._(Vedansi anche più sotto: Avvertenze ecc.). Reg DIS ‘} À eeB 1 Direttore - Cav. SIGISMONDO BROGI È rr UFFICIO in Via Baldassarre Peruzzi, 28 — SIENA SETS e À | —©ollaboratori sono tutti gli abbonati e principalmente quelli nominati nella copertina della Rivista Italiana di Scienze Naturali. A ci ” O ERE E SPORE ANT ATTT 11 cat È Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. i __Ttre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano | e Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, |_‘’‘avendo identica direzione ed un'unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- | sposizioni: dg _. 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Agli Mrtte Pit PEA ud r È È Li " Ù, + di È ‘ Sp * È » a ci ” 7° RE 2 190) * eee e x o , 4 se RE a i. si do: Riduzione sui prezzi e premi agli abbonati per il 1899 ai periodici Rivista Ital. di Sc. nat. - Bollettino del naturalista - Avicula, Giornale ornitologico Tutti coloro che rimetteranno direttamente, all'agenzia di questi periodici in Siena, l'importo degli abbonamenti 1899 entro i primi tre mesi dell’ annata godranno le seguenti facilitazioni. Coloro che si abbonano alla vista ed al Bollettino oppure all’ Avi- cula ed al Bollettino pagheranno L. 5 in luogo di L. 7, 00 (Estero L. 6 ‘invece di L. 8, 00). Coloro che si abbonano a tutti e 3 i periodici: Rivista, Boga ed Avicula, pagheranno L. 8 invece di L. 11 (Estero L. 9 in luogo di L. 12,50). Offriamo inoltre indistintamente a tutti coloro che pagano l'abbonamento 1899: Le annate arretrate dei periodici Rivista e Bollettino riuniti insieme, dal 1885 a tutto il 1898 a L. 2 per annata a scelta, 5 annate L. 8, 10 annate L. 15 e per sole L. 19 tutte le 14 annate. Le prime 2 Avifauna del prof. Gasparini con la dia- gnosi di tutte le specie degli uccelli italiani. »291 pag. in 8.° L. 5 per L. 2,50. Entomologia del Disconzi. Con 270 fig. ed istruzioni sulla caccia, preparazione ecc. degli insetti L. 5 per L. 1,80. Viaggio in Oriente pel cav. dott. F. Tassi. Pag. 130 L. 1 per L. 0,40. I funghi mangerecci e velenosi, descri- zione, modo di cucinarli e conservarli. Con 23 tav. colorate, per C. Ross: L. 1,50, per L. 0.80 Monografia illustrata degli uccelli di rapina in Italia del dott. G. Martorelli. Grande volume di 211 pag. in 4.° con tav. in colori e fig. intercalate nel testo L. 18. Conseils aux amateurs pour faire une collection de papillons. Classification, pre- paration et conservation. Par M. Beleze. Con 32 fig. L. 0,80. annate dell’ Avicula per L. 5,00 una sola annata L. 3, 00. Gli insetti nocivi alla vite, loro vita e modi di combatterli del dott. A. Lunardoni. Pag. 54 con molte figure in colori L. 1,80. Quelques remarques sur les régles de la nomenclature zoologique, appliquees a toutes les: branches de l’histoire naturelle par Léon 0. Galliard. 20 pag. L. 0, 50. Quadri cristallografici per le scuole se- condarie del prof, E Paratore. 12 pag. L. l per L. 0,40. i Manuale di Geografia fisica e nozioni di astronomia per il prof. F. Fabretti. Vol. di 360 pag. in 8° L. 3, 50 per L. 2,50. Piccolo atlante botanico con 253 fig. in colori preceduto da brevi nozioni di bota- nica descrittiva per le scuole secondarie del prof. Vincenzo Gasparini. 2.3 edizione migliorata ed accresciuta L. 3,50 per L. 2,590. Traverso la Sardegna per il dott. N. Grillo. Vol. di 178 pag. L. 1,00 Si cedono ancora alla metà del prezzo molti scritti relativi alle scienze naturali dei quali man- diamo gratis il catalogo di 12 pagine a tutti coloro che ce ne fanno richiesta, Abbonamento gratis. A chi ci procurerà 2 nuovi abbonati rimettendocene 1’ importo, invieremo gratis per un anno il Bollettino, o daremo in dono due annate arretrate o della Rivista o del Bollettino. Chi ce ne procurera 4 avrà 4 annate arretrate, e così di seguito in questa pro- | porzione. Per le spese di spedizione, inviare cent. 20 per annata. A chi ci procurerà un nuovo abbonato, mandandocene l'importo unito a cent. 20 per le spese postali, invieremo in dono un'annata arretrata o della Rivista o del Bollettino. Chi desidera risposta scriva in cartolina doppia. Sommario del N.° 1 della ” Rivista Italiana di Scienze Naturali, De Stefani prof. Teodoro. Una nuova specie galligena di Pemphigus Hartig. con fig. Pag. l. Largaiolli dr. Vittorio. Le Diatomee nel Trentino. Pag. 3. | Alfonso Castriota Scanderberg. Aggiunte alla Nota del Dott. R. Bellini sui molluschi ter- restri e fluviatili della prov. di Napoli. Pag. 5. Ma'teucci Eugenio. Le Primule Italiane. Pag. 6. Zodda Giuseppe. Contributo allo studio della flora peloritana Pag. 12. Rivista bibliografica. Da pag. 17. a pag. 22. Bibliografia italiana di scienze naturali. Da pag. 23. a pag. 28. \ I5 Gennaio 1899 | BOLLETTINO DEL NATURALISTA — Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore Supplemento mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali el al Giornale Ornitologico italiano Abbon. annuo per l’ Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3, Stati della unione postale L. 3,50, altri Stati L. 4. Zi one DI) i 5h SOMMARIO A fà 1 Lo Depoli Guido. I mammiferi del territorio di Fiume. Pag. 1. NI FEB 15 1943 / Failla Tedaldi L. Glossario Entomologico (continuazione) Pag. 6. i LISRARI COMUNICAZIONI: Minardi A. Coleotteri anormali — Paratore prof. E. Per la storia. — Jacquart. Helix nemoralis et H. hortensis. — Besana G. Invasione di alghe nel lago di Como. — Grillo prof. N. Ancora per la termologia. Da Pag. 8 a Pag. 10. NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA. La caccia coi Falchi. — La caccia in Austria. — Cacce reali. — Cacce varie — Lupi a Bucciano — La pesca in Sardegoa. — Grosso pesce. Da pag ll a pag. 12.” Notiziario Pag. 12 — Noraine, promozioni, onorificenze, premi Pag. 14. — Richieste e offerte, (gratis per gli abbonati). Pag. 15 e 16. I MAMMIFERI DEL TERRITORIO DI FIUME Gli scrittori di geografia botanica e zoologica, che finora studiarono il territorio di Fiume, da sè stessi si imposero una inesattezza. Essi, specialmente i più moderni, si lasciarono ingannare dal confine politico, che in tutta prossimità di Fiume divide i paesi della corona ‘ungarica dalle provincie austriache. Le loro ricerche non passarono quel confine, quantunque al naturalista sia molto più ovvio il considerare come un tutto Fiume ela Liburnia, gia- cente alle rive del mare, di quello che unire al territorio di questa città le regioni dell’ in- terno, che appartengono a tutt'altra zona faunistica e floristica. La differenza in questo ri- guardo salta agli occhi dell’ osservatore anche profano o superficiale. Coll’ allontanarsi dalla costa, salendo verso l’ interno, si vedono gradatamente farsi sempre più rare ed infine spa- rire piante dapprima comunissime, e nella stessa misura presentarsi e finalmente prevalere altre forme caratteristiche per la fisionomia della regione in cui si giunge. Bonetta vede un confine marcatissimo già a Luban: « Il botanico .,... scorge quivi tracciato con linee mar- cate i confini delle gradazioni di terreno, osserva il passaggio repentino dalla flora mediter- ranea e da quella della zona temperata calda alla Hora della zona temperata fredda, e può ..+». Visitare in un giorno solo tre regni del tutto differenti tra loro ». A questa asserzione si possono fare molteplici appunti: si dirà che la flora della valle della Recina, che si stende ai piedi delle alture di Luban, deve differire dalla flora della regione costiera arida, sas- sosa, esposta ai raggi del sole per tutto il corso della giornata, essendo essa valle principal- mente costituita di terre marnose e argillose, ed aggiungendo, per la sua direzione, ad un alto grado di umidità il fattore di un’ombra quasi continua; si dirà pure, e con ragione, che passaggi così repentini non si danno tra le regioni floristiche, e ancor meno si potranno scorgere nel territorio di Fiume, che tutto quanto presenta il carattere di una zona transi- toria fra una regione e l’altra. Ma il fatto nella sua essenza, spoglio di esagerazioni, non è perciò men vero. Per poter quindi, senza troppo restringere i confini, escludere dal nostro territorio re- » gioni che nulla hanno a fare con esso, è mia opinione che si debbano adottare i confini na- turali dello spartiacque, segnati quasi sempre dalle maggiori elevazioni dei monti. Ad orien- te e settentrione si estende il bacino fluviale del Danubio (Kulpa) mentre il Monte Mag- giore separa le acque sboccanti nel Quarnero propriamente detto, da quelle del bacino del- l Istria interna (Arsa, lago di Cepich). I confini del territorio naturale fiumano potranno dunque essere i seguenti: Comincian- do da Fianona, lungo la cresta della catena dei Caldiera (Monte Maggiore 1396 m. passo. di Poklon 1000 m.) traversando 1’ altopiano di Klana al gruppo dell’ Obrug (1377 m. indi lungo le vette dello Sneznik (1506 m.) e del Risnjak (1528 m.) per raggiungere, girando verso Sud, il mare presso Portorè. Le isole Absirtidi (Veglia, Cherso, Lussin) si esclude- ranno, prendendo tutto al più in considerazione lo scoglio di S. Marco (1). Nella distribuzione degli esseri viventi, potremo con Padewieth distinguere le seguen- ti zone: I. Zona boschiva (Monte Maggiore, a cui noi aggiungeremo i declivi meridionali dei mon- ti limitanti il territorio a N E). II. Zona del Carso arida e coperta di rade macchie (le regioni verso Est, i declini meridiona- li degli scaglioni). III. Campagne e giardini formanti la zona coltivata (le valli, l'altopiano di Klana, (la co- sta liburnica fino ai 500 metri d’altezza). i IV. Il litorale propriamente detto. Per ogni classe di organismi si potrebbero introdurre speciali divisioni. I mammiferi meno intimamente legati alle condizioni del suolo non rendono necessaria questa distinzione in zone, quantunque una certa graduale differenza si possa osservare anche in essi. Come V. zona si potrebbe annoverare il mare. Il mio catalogo, come quello dei rettili che già affidai all’ospitalità di questa rivista (2), si limiterà ad enumerarnele specie, senza perdersi in descrizioni minute, non essendovi nuove specie da presentare, ed ammettendo nei lettori la conoscenza dei caratteri di questi animali (3). Sugli animali domestici c'è poco da osservare. Cavalli e buoi di piccola statu-. ra, asini e muli piuttosto rari. Il maiale è allevato solo dai contadini benestanti, e non a scopo di mercato. È da notarsi, che nel nostro contado non si allevano capre, in seguito al- le rigorose leggi che vietano di tenerne, leggi fatte emanare dalla necessità di salvaguar- dare dal dente di questi voraci ruminanti la misera vegetazione dell’arido Carso. Le peco- re, che vengono allevate in loro vece si sono abituate ad arrampicarsi sulle roccie in cerca dello scarso pascolo come le capre. Per finire ecco uno specchietto riassuntivo dei generi e specie di mammiferi del nostro territorio, messi a confronto coi generi e specie di tutta Italia. (1) Per accontentar tutti i gusti nel catalogo che segue, indicherò con un * quelle specie che si rinvengono anche sul territorio politico fiumano, compreso tra il mare la Recina fino a Lopaz- za, ed una linea quasi retta che da quest’ ultimo punto raggiunge il mare a Cantrida. Questo ter- ritorio ha un* estensione di chm. quadrati 213. (2) Anno XVIII. N.° 5-6, pag. 47 - 50. (3) Nella classificazione ho seguito: Cornalia - Catalogo descrittivo dei mammiferi sinora os- servati in Italia. rl aniena TTI "E PALI deccle Sela RL In Italia Nel territorio fiumano Volitanti 6 generi con 23 specie 3 generi con 5 specie (1) Insettivori 6 » » 10 » 4 » » 4 x Carnivori 8 » » 15 » Ti » » 10 » ( 2) Rosicanti 7 » » 19 » 5 » » 10 » Ruminanti 3 » » 6 » 1 » » 1 » Pachidermi 1 » » 1 » SE » » SZ » Pinnipedi 2 > > 2 > 2 » » 2 >.1 (3) Cetacei 3 » » 13 » 1 » » 3 î 36 » » 89 » 93 » » 35 » (4) A prima vista salta agli occhi la deficenza nel numero delle specie fiumane in con- fronto a quelle d’Italia (39. 4 0/0). Questa però non ha nulla di sorprendente nella com- parazione di due territori di tanto differente estensione. Va poi notato che numerose specie italiane (molti pipistrelli, marmotte, istrice, stambecco, muflone, camoscio) sono limitate territorii relativamente angusti, e che i numerosi cetacei non figurano nella fauna italiana che per una o due catture, rimanendo la loro presenza, con rare eccezioni, accidentale. È invece relativamente alto il numero dei generi (63.9 00) Apparisce poi forte il contingente di carnivori che presenta il territorio di Fiume (tut- ti i generi italiani, meno uno); i più grossi però (orso, lupo) abitano solamente i selvaggi e boscosi monti della Croazia, dove l’operosità umana non è rappresentata che da carbo- nari, legnaiuoli e guardie forestali. Anche qui però queste fiere vanno facendosi sempre più rare, e non è forse assai lontana 1’ epoca della loro totale estirpazione, come è già avvenu- to in molti paesi d’ Europa. IICTELRO PIERA Il volgo non distingue tra le varie specie di volitanti, ed a tutti indistintamente dà i nomi di pipistrello, e quello caratteristico di pol mis - pol tic (mezzo sorcio - mezzo uc- cello). Generalmente, non badando alla loro reale utilità, essi sono perseguitati e fatti argo- mento di leggende e favole superstiziose. Si crede, a mo’ d’esempio, che debba riuscire impossibile il districarsene, se per caso uno di essi avesse ad impigliarsi coi piedi nei ca- pelli di una persona, specialmente di una donna. È diffusa l’usanza, vedendoli svolazzare sul far della sera, di chiamarli: Arturo! Arturo! credendosi, che essi prestino ascolto a questa chiamata. Negli ultimi anni essi si sono fatti meno frequenti di prima. Costretto ad una prolungata assenza da Fiume appunto nell’epoca più adatta ad una proficua caccia, condizione necessaria allo studio dei chirotteri (durante il loro sonno inver- nale), non ho potuto compilarne un elenco completo. Mi riservo perciò di pubblicarlo più tardi. La presenza delle seguenti specie dovrebbe però essere superiore ad ogni dubbio. * 1. Plecotus auriîtus L. (1) I dati numerici relativi ai volitanti non sono che provvisori, come i) lettore vedrà in se- guito. I vari sottogeneri del genere Vespertilio sono considerati come un genere solo. (2) Aggiungendovi la problematica Mustela zibellina, avremmo 11 specie, e quest’ ultima non segnalata in Italia. (3) I pinnipedi sono forse da cancellarsi del tutto. (4) Sono esclusi da questo quadro gli animali domestici. * 2. Vespertilio murinus. Schreb. * 3. Vespertilio (Vesperugo) Kuhlii Nat. * 4. Vespertilio (Vesperus) serotinus Schreb. * 5. Rhinolophus hippocrepis Herm. (Rh. hipposideros Blas). II. INSECTIVORA 6. Erinaceus europaeus L. Porcospin jez. Piuttosto comune. Si tiene spesso nelle ca- se, ove dà la caccia alle blatte, che per Fiume sono una vera piaga. Allo stato domestico diventa onnivoro, accontentandosi di qualsiasi avanzo della cucina. 7. Talpa europaea L. Frequente; è però ostacolata nella sua diffusione dal terreno trop- po sassoso che non si presta ai suoi scavi. È quindi limitata alle regioni coltivate. Nei pres- si di Svilno raccolsi una varietà del pelo di una tinta tendente al bluastro. 8. Crossopus fodiens Pallas. (Sorex fodiens Schreb.) 9. Sorex vulgaris L. Ambedue questi toporagni non sono troppo comuni. III. CARNIVORA 10. Ursus arctos L. L'orso, che è tutt'altro che raro nei boschi delle circostanti mon- tagne e nel litorale croato, spesso nell’inverno - spinto dalla fame, fà delle visite al pia- no. Della sua frequenza tanno fede parecchi nomi di località: Medvejca, Medvedove vrata, Medwvedjak son tutti nomi che nella loro comune radicale ricordano il feroce medwved, come esso si chiama in croato (1). È vivo ancora tra i contadini il ricordo di quell’ orso, che in un inverno straordinariamente rigido - non ho potuto accertarne la data - giunse alle rive della Recina, di rimpetto a Grohovo, a 1 ora e 1/2 da Fiume. Si possono distinguere due varietà, differenti tra loro principalmente nella mole. Il mi- nore abita le regioni più elevate, mentre il più grosso è frequente nei boschi più bassi. * 11. Meles taxus Schreb. In tutta vicinanza di Fiume (Veli vrh); presso Portorè. Si rintana nei crepacci delle roccie. * 12. Mustela martes L. * 13. Mustela foina L. * 14. Putorius communîs Cuv. (Mustela putorius L.) * 15. Putorus vulgaris Briss. (Mustela vulgaris Erxl.) Puzzole, martore e faine sono discretamente diffuse, ed arrecano danni non indifferenti ai pollai. 16. Putorius erminea L. (Mustela erminea Schreb). Fu presa due volte nei pressi di Portorè. Quivi si sarebbe pure osservata in qualche rigido inverno la M. zibellina. 17. Canis lupus L. Lupo, vuk. Non è raro nei boschi montani al Nord del Monte Maggiore. Dai monti orientali poi esso scende abbastanza di frequente sino al campo di Grobniko. Nella prima metà del secolo un lupo sarebbe persino entrato in città. 18. Vulpes vulgaris Briss. (Caniîs vulpes L.) Volpe, lisica. Comunissima. 19. Feliscatus L. Gatto selvatico. Nei boschi; non raro. IV. GLIRES. * 20. Sciurus vulgaris L. Scoiattolo. Comune nei boschi. (1) C'è pur la valle Medvea nei pressi della non eroata Laurana, nome che avrebbe una ori-. gine mitologica, risalendo, secondo alcuni, alla Colchica Medea. (Cf. Venturini - Nella riviera li- burnica - Fiume 1898). AR * 21. Myoxus glis L. Ghiro, puk. Si rintana d’inverno nei cavi dei vecchi tronchi d’alberi, ove cade in letargo. Le sue carni vengono negli anni di carestia arrostite e man- giate dai contadini. * 22. Myoxus avellanarius L. Più raro del precedente. # 23. Mus decumanus Pall. Pantigana. Comunissimo nei magazzini e sulle navi. Nei magazzini della stazione ferroviaria si tengono cani per cacciarlo. # 24. Mus rattus L. Raro; nei canali. # 25. Mus musculus L. Sorzo, mis. Dappertutto nelle case. * 26. Mus agrarius Pall. Io l’ ho osservato sui campi e prati attorno al Kamenjak. * 27. Arvicola amphibius L. Nei ruscelli dello Scoglietto. * 28. Arvicola arvalis Pall. Valle della Iecina. * 29. Lepus timidus L. Lepre, zajc. Comune nei boschi. Nei prossimi dintorni della città Scurigne, Luban) si trova invece la * var. macrocephalus Matisz, che preferisce i prati sassosi. A. RUMINANTIA. 30. Cervus capreolus L. Abbastanza frequente nei boschi dell’interno. Il cervo all’in- contro manca del tutto. VI. PINNIPEDIA. ‘381. Phoca vitulina S. Nel museo di Trieste si conserva un esemplare preso nell’ acque di Cherso. Matisz (1) con Marchesetti riconosce in questo un individuo giovane della spe- cie seguente, negando per tutto 1’ Adriatico la presenza della Ph. vitulina. 32. Pelagius monachus Cuv. (Monachus albiventer Bod.) Orso marino, vitello marino, morska medvjedica. Nella parte orientale del Quarnero (2), canale della Morlacca. È da cre- dersi però che la sua presenza nel Quarnero interno sia puramente accidentale. Quantunque sulla via di una prossima estinzione, esso non è molto raro sulle coste della Dalmazia, do- ve una volta era comune ed anche oggigiorno si prende talvolta, specialmente quando, uscendo dal suo elemento, si trascina nelle vigne per cibarsi d’uva. [* VI. CETACEA. 33. Delphinus delphis L. Delfin. Assaicomune. Spesso, inseguendo il tonno, sua vit- tima prediletta, si caccia nelle reti (tonnere) preparate per la pesca di quest’ultimo. La sua carne si mangia. 34. Delphinus tursio Fabr. Comune, ma meno del precedente. 39. Delphinus Rissoanus Laur. Raro. Tutti gli altri cetacei, riferiti da Matisz (op. cit.) non hanno che fare colla fauna delle acque di Fiume. Vienna, ottobre 1898. GuIno DEPOLI, (1) Matisz - La fauna del mare - nell'opera, gìià altre volte citata: I comitati e città dell’ Un- gheria - Vol. Z/. Fiume e il litorale. ungaro - croato. Budapest 1896, - Ivi si trovano su questo argomento numerosi dati storici ed una ricca bibliografia. (2) Lorenz Physikalische Verhaltuisse und Vertheilung der Organismen im Quarnero - Wien 1863, S_°>_---° 6 GLOSSARIO ENTOMOLOGICO" REDATTO da LUIGI FAILLA-TEDALDI (continuazione) 96 Scarlatto - Coccineus - Cochenillroth - Rosso vivo come quello che si ricava dalla cocciniglia. 97 Violetto, violaceo o paonazzo- Violaceus, violascens - Veilchenblau Violblau, Violet - Rosso bleu violetto come quello della viola mammola - Tanthinus = bleu vio- letto un po’ porporino. BIANCO 98 Argentato - Argenteus, Argentatus - Argenté - Silberfarbig o silberfarbigglanzend - | Bianco d’argento (tuono bluastro). 99 Biancastro - Albidus - Bianco leggermente sudicio. 100 Biancheggiante - A/bicans, canescens, incanescens, canus, incanus, candidans Graulichweis o Weissgrau - Bianco con tuono grigio o bianco argentino come i capelli dei vecchi. 101 Bianco - Albus, albidus - Blane - Weis - Bianco puro. 102 Bianco d’ avorio - Eburneus - Elfenbeinerosfarbig (tuono giallastro). 103 Bianco rossastro - Rubido albus - Rothlichweis. 104 Bianco sericeo - Sericeus sericans - Bianco lucido come il raso. 105 Bianco verdastro - Virescenti-albus - Griinlichweis. 106 Candido - Candidus, niveus - Schneeweiss - Bianco di neve. 107 Ceciato, cicerino - Cicerînus - Bianco giallo simile al color dei ceci. 108 Cretaceo - Cretaceus - Cretacé - Kreidweis - Bianco giallastro come la creta. 109 Latteo - Lacteus - Melchweis - Bianco con leggero riflesso azzurriccio come il latte. - 110 Margaritaceo - Murgaritaceus - Pelmutterglinzend - Che ha il colore e lo splen- dore della madreperla. 111 Pallido - Pallidus, pallescens - Pale - blass, bleich - Bianco giallastro = (albo luteus). ELENCO DI ALCUNI NOMI DI FAMIGLIE D' INSETTI LATINO-TEDESCHI Achetidae - Heimchen - Ortotteri. Anthracidae - Trauerschweber - Tanysto- Achorutes - Schwachspringer - Thysanura. mata. Aegenidae - HYaschwtirme - Lepidotteri. | Anura - Wanzenpodure. Agrionidae - Schlunkjungfern - Nevrotteri. | Anurophorus - Stielpodure. Andrenidae - Grabbienen, Schenkelsum- | Aphaniptera - Flòhe. mler - Imenotteri. ©’ Aphidae - ZBlattlause - Emitteri Omot- Anthoceridae Kewlenfalter - Lepidotteri. teri. ne pit e Apidae - Hummeln, Bauchsammler - Ime- notteri. Aptera - ungeflugelte Insecten. Arctidae - Bdren-und Burstenspinner - Lepidotteri. Asilidae - Raubefliegen - Tanystomata. Bembecidae - Stech-/mmen - Imenotteri. Beridae - Strahlefflnegen - Lepidotteri. Bibionidae - Haarmiicken - Ditteri. Blattidae - Schaben, Kakerlacken - Or- totteri. Bolitophilidae - Rindenwanzen. Bombycidae - Spinner - Lepidotteri. Bombylidae - HMummelfliegen - Tanysto- mata. Brachelytra - Kurz/ligler - Ditteri. Caenomydae - Ziegerfliege Ditteri. Campodea - Spreizfusspodure. Capsini - Blindwanzen - Emitteri. Cecidomydae - Gallmiicken - Ditteri. Cephenomya - Rachenfliege - Ditteri. Cercopidae - Aleinzirpen - Emitteri. Chaleididae - SchenKkelwespen - Imenotteri. Chironomidae - Zeukmiicken - Ditteri. Chrysididae - Goldwespen - Imenotteri. Chrysopa - Perlhalt - Nevrotteri. Cicadidae - Singzirpen - Emitteri. Coccina - Scharlachliiuse - Emitteri. Conopsidae - Dickkopffliegen - Ditteri. Coreidae - Randwanzen - Emitteri. Coriacea - Lederfflegne - Ditteri. Crabonidae - Siebwespen - Imenotteri. Crambidae - Atisselschaben - Lepidotteri. Cryptocolla - Uferwanzen - Emitteri. Culicina - Stechmiicken - Ditteri. Cynipidae - Ga/lwespen - Imenotteri. Cyphoderus - Buckelpodure - Ortotteri, Decticidae - Warzenbeisser - Ortolteri. Dendricorisiae - Baumqualster - Emitteri, Dicyrtoma - Zweibuckelpodure - Arachnidi. Diptera - Zweifhigler. Docophorus - Geserfederling - Atteri, Dolichopoda - Langbeinfliegen - Ditteri. Empidae - Tanz/liegen. Endomychidae - Heimkéfer - Ditteri. Ephemeridae - Eintagsfliegen - Ortotteri. Erycinidae - Schrotfalter - Lepidotteri. Eumenidae - Pillenwespen - Imenotteri. Euplexoptera, Dermaptera - Facherfligler. Evaniidae - Gichtwespen o Pfeiltriger - Imenotteri. Forbicina (Forficulidae) - Borstensechwanz- Ortotteri. Formicidae - Ameisen - Imenotteri. Fulgorina - Lewchzirpen - Emitteri. Geometridae - Spanner - Lepidotteri. Goniodes - Truthahnfederling - (Famiglia dei. Philopteridae). Gryllidae - Schricken - Ortotteri. Gryllotalpidae - Werren - Ortotteri. Haematopinus - Sehweinlaus - Pediculina. Heliconidae - Heliconier - Lepidotteri. Hemerobidae - Florfliegen - Nevrotteri. Hemiptera - Qualster Halbfliigler. Hepialidae - Schamalspinner - Lepidotteri. Hesperidae - Dickkòpfe - Lepidotieri. Homoptera - Gleichftiigler - Emitteri. Hybolidae - Buckelfiegen - Tanystomata. Hydropsychidae - Wassermotten - Nevrot- teri. Hydroptilidae - Fransenwassermotien - Nevrotteri. Hymenoptera - Yaut/igler. Hypoderma - Dasselfliege - Ditteri. Hypogastrura - Wasserpodure. Icheneumonidae - Sehluppwespen - Ime- notteri. Isotoma - (Bourlet) Gleichpodure. Lachanocorisiae - Arautzwanzen - Emit- teri. Loemabothrium - Wasserfederling. Larridae - Larriden - Imenotteri. Lepidoptera - Schuppenfligler. Leptidae - Schnepfenfliegen - Tanystomata. Libellulidae - Wasserjungfern - Nevrot- teri. Limnophilidae - Schlammphryganiden - Nevrotteri. Locustidae - Laubheschreken o Laubschri- cken - Ortotteri. Lycaenidae - Buntlinge, Bliulinge - Le- pidotteri. Lygaeidae - Langvanzen - Emitteri. Lymexylonidae - Werftkafer. Machilis - Steinhipfer - Ortotteri. Mantispidae - Florsehricken - Nevrotteri. Mellifera - gesellige Bienen - Imenotteri. Melolonthidae - Maikdifer - Coleotteri. Melophagidae - Schaflausfliegen - Ditteri. Membracidae - Buckelzirpen - Emitteri. Micromus - Landjungferchen - Nevrotteri. Muscidae - Fliegen - Ditteri. © Mycetophilidae - Sehwammfliegen - Ditteri. Myrmeneolidae - Ameisentoven - Nevrot- teri. COMUNICAZIONI In questa rubrica si inseriscono gratuitamente le brevi note speciali e locali favoriteci dagli abbonati, nonchè do- mande, schiarimenti, informazioni, consigli, questioni da risolvere, ecc. cei Coleotteri anormali. Nell’ Agosto di quest’ anno, in una escursione lungo la spiaggia del mare e sulle rive del fiume Torto ho avuto la fortuna di catturare i seguenti due coleotteri anor- mali che credo opportuno far conoscere agli entomologi. i Cicindela littoralis Fabr. In questo esemplare il femore della zampa media destra ha, quasi, © la forma di una semicirconferenza con la concavità rivolta verso la parte anteriore dell’ insetto. Tale forma del femore obbliga la tibia e il tarso a divaricarsi dalla posizione normale, ciò che costituiva un impaccio nei movimenti ambulatori dell’ insetto medesimo. Chlaenius spoliatus Rossi. Presenta due macchie di color verde-bronzo sulla marginatura esterna delle elitre in prossimità dell’ apice. Di queste due macchie, quella dell’ elitra destra è di forma circolare, quella della sinistra di forma lunata. Fra i numerosissimi esemplari di questa specie non ebbi mai ad incontrarne uno affetto da simile abberrazione. Termini-Imerese, li 30 Novembre 1898. Per la Storia. Riordinando l’ Erbario « Seguenza » che conservasi in questo Istituto Bota- Mystacidae - Baripdilpler. Nemura - Afterfrihlingsfliege - Ortotteri. Neuroptera - Netz/ligler. Nirmus - Mérling - (fam. dei Philopte- ridae, Aptera). Noctuidae - Zulenfalter - Lepidotteri. Notonectidae - Riickenschwimmer - Emit- teri. Nudicolles (Reduvius) - Raubwanzen - Emitteri. Nycteribiae - Aledermaustecken - Ditteri. Nymphalidae - Eck/liigler - Lepidotteri. Oestridae - Bremsfliegen - Ditteri. Orchesella - Springpodure - Ortotteri. Orthoptera - Geradefligler. Osmylus - Breitfliigler - Nevrotteri. Panorpidae - Skorpionfliegen - Nevrotteri. Papilionidae - Edelfalter - Lepidotteri. Pediculina - Zéuse, Hautliuse - Atteri. Pentatomidae - Beerenwanzen - Emitteri. (continua) A. MINARDI nico, ho pensato di separarne i fogli in firma di ErnEsto HaEcKEL, che in esso ho trovati. Ne ho fatto due pacchi: uno di piante dell’ Italia meridionale raccolte da HarckeL nel 1859, l’altro della Flora Germanica raccolte dal 1851 al 1857. « Coll Illustre Prof. GiusePPE SEGUENZA - mi scrive il Sommo Maestro - comunicavo spesso PE Cid Ci, w * Vs iP A agi. Pa 0 eo RI : A È durante il mio soggiorno in Messina, dall’ Ottobre 1859 sin al Marzo 1860. A quel tempo io ero ancora botanico entusiasta ed avevo raccolta per più che 15 anni la Flora Germanica ed un poco della Flora Italica. Avevo anche cambiato piante secche col Prof. Seguenza ». Mentre attendevano ad altre discipline, non dimenticavano i due illustri uomini l’' amabile scienza. i SeGUENZA aveva gia nel 1856 pubblicato due importanti memorie di Mineralogia e nel 1857 pubblicava due note botaniche: una di Fitogeografia, e l’altra di Teratologia vegetale. HAECKEL veniva in Messina per studiare i Radiolari di questo ricchissimo porto, e raccoglieva la Flora Italica. Il piccolo Erbario di Haeckel contiene circa 270 specie di moltissime località, sp. alpine, e di circa 50 famiglie vegetali. Non mancano pure osservazioni fitogeografiche di molto interesse. Messina (Istituto Bot.) Luglio 1898 Dott. E. PARATORE Helix nemoralis et H. hortensis. L° Helix nemoralis et l' Helix hortensis sont les deux espèces quì offrent le plus de variétés, par suite de la disposition et de la forme de leurs bandes. Toute le monde sait que ces variétés se répartissent en cinq sections: 1.° Coquilles à bandes distinetes (Fasciate) 2.9 Coquilles è bandes soudées (Coalzte). 3.° Coquilles è bandes, du moins quelques-unes, interrompues, réduites à des taches ou à des points (/nterruptae et Punctella). 4.° Coquilles à bandes transparentes (Luride). \ 0.° Coquilles sans bandes (Unicolores). Dans les Helix nemoralis, ce sont les hélices à bandes distinctes qui offrent le plus de variétés. Viennent ensuite les coquilles a bandes interrompues. Dans les Helia hRortensis, ce sont les héli- ces à bandes distinctes qui passent les premières comme nombre, Nous avons, dans un catalogue raisonné et disposé de manière à faciliter les recherches, réuni toutes les variétés d’Hélices nemoralis et de jardins signalées par MM. Moquin- Tandon, Locard, etc. Or, le nombre des premières (Helix nemoralis) se monte à 129; et celui des secondes (Helix hortensis) à 68; ce qui donne déjà un total de 193 variétés. Mais, évidemment, ce nombre n’est pas le vrai. En vertu des multiples combinaisons qui peuvent résulter des cinq sections que nous avons énumérées, il est certain que bien d' autres va- riétés peuvent se produire. Nous n’en voulons pour preuve que le tableau suivant d’une cinquan- taine d'autres variétés que nous avons recueillies dans nos chasses aux environs de Lyon et sur- tout aux environs de Vo:ron, de Voreppe et de la Grande Chartreuse, Premiére Section (Nemorales) 02305. Jaune. Coublevie. 1045 Fauve. Coublevie. 00005 Fauve. Oullins (7. Rosana). 00:05 Jaune. » 12045 Jaune. Coublevie. 00° 45 —_ » 02345 © — _ 11211 Fauve. Coublevie. 02345 _ — 12:45 Rose, _ 00345 — _ 003:0 Jaune. — 00: 45 _ _ 02145 — —: 12345 Rose. _ 12305 — _ 02345 Jaune, _ 00:45 Fauve. » 00345 _ (9) 000:0 — Coublevie (Cobliviensis). 31345 — Environs de Voiron. 003:0 _ — (Juliana). 12145 — _ :00:5 Jaune. _ (Locardia). 11145 — - 00::5 —. Environs de Lyon (Sonneryana). 12:45 "— Coublevie. 2:/00 Fauve, » :0345 Fauve. » i 10 | | SERIETA di ANI BANDES TRANSPARENTES 00345 Jaune. Coublevie. | 10345 Jaune (péristome blane) (Coublevie) (1): Deuxième Section (Hortensis). 10045 Jaune. Environs de Lyon. 00: 05 Subalbide. Coublevie. 00300 Rose. — -0345 Jaune a 12345 Fauve. — i | 00:10. — _ 1:3:1 Jaune. Coublevie. Ke _ BANDES TRANSPARENTES 00345 Blanche. Coublevie (Bouche blanche). i COQUILLES SANS BANDES i Jaune et transparente. Coublevie (Ludoviciana). | Chamois clair. Coublevie (Carmolo). En outre, trouvé un jour, sur une haie, près de l’église de Coublevie, une H. nemoralis jaune et sans bandes, prèsentant la particularité d’ètre senestre. JACQUART. Invasione di alghe nel lago di Como. Leggiamo nel giornale di Pesca e di Acquicoltura: Dai primi di giugno ai primi di luglio si è osservato nell'acqua del lago di Como un fatto stra- nissimo, che dalle informazioni che assunsi nessun pescatore ricorda in simili proporzioni. Tutte le reti di posta, messe ad una profondità da 1 a 10 metri circa, si coprivano, nel tempo che restavano nell’acqua, di una sostanza verde oleosa; invece le reti messe ad una maggior pro- fondità restavano pulite. Anche i pescatori di reti a strascico, malgrado che queste reti restino poco tempo nell’acqua, si lagnavano, che le loro reti si coprivano di questa sostanza oleosa che ne rendeva difficile la manovra. Spremendo le mie reti da posta, raccolsi un po’ di questa sostanza verde ed esaminatala al mi- eroscopio trovai ron essere altro che un'infinità di alghe limnetiche identiche tra loro, salvo alcune altre in quantità insignificante. Verso i primi di luglio l’acqua andò perdendo il suo colore verde, più marcato, del solito, ed il suo aspetto oleoso. Le reti di posta messe a piccola profondità restavano pulite, mentre invece, contrariamente a prima vista, le reti messe a 20 e sino a 30 metri di profondità diventavano verdi. Ciò proverebbe, che le alghe dopo un certo tempo andavano man mano precipitandosi sul fondo. Infatti il fenomeno cessò completamente e negli organismi limnetici raccolti con una rete quali- tativa non riscontrai più quelle alghe, che in quantità normale. Mi rivolsi all’egregio algologo dott. E. Lemmermann di Brema, che ebbe la gentilezza di voler determinare quest’alga. Essa è la Ulothria limnetica Lemm. Egli pure mi scrisse non essergli noto nessun caso, in cui quest'alga si sia presentata così abbondante, perchè la cosiddetta fioritura dell'acqua è formata ordinariamente da Cyanophycee. L’unica spiegazione plausibile di questo fatto si potrebbe forse trovare nelle pioggie abbondanti del mese di giugno, tali che il lago, cosa rara d'estate, oltrepassò l’altezza massima normale. G. BESANA Ancora « Per la termologia ». Dall’ egregio prof. Grillo autore dell’ articolo che con il titolo « Per la termologia » pubblicammo nel N. 4 del Bollettino, anno scorso, ci prega di richiamare. l’attenzione dei naturalisti su di esso articolo, aggiungendo che detto fenomeno pare a lui: « tut- « t'altro che privo di importanza. Anzi posso ora aggiungere una particolarità, cioè che quel quid « che io non ho potuto definire, mi fu fatto osservare nella scorsa estate mentre si sviluppava da « un tetto battuto dal Sole e perfettamente asciutto. Il fatto fu da me e da-altri osservato, in quel « momento, da una finestra sovrastante e prossima ad esso ». ‘1) 10345 — Rose (péristome blanc) Chailles (Isére). {®© «--<%-_ i se Di 3 9 August Gasser di Mantoche (Haute-Saòne) préparant le géonémié de la Mantis re- légiosa, serai reconnaissant aux ces M. qui voudront bien lui indiquer les localites ou cet in- secte, a été rencontré et specialement la variété grise brune. 10 Pioppi o testucchi (Acer campestre) per sostegno alle viti, disponibili circa 10000 a L, 15 il cento, posti alla Stazione di S. Miniato al Tedesco ;l’ imballaggio è compreso nel prezzo. Rivolgersi all’ Amministrazione della Tenuta di Castellonchio Ponte a Egola (Firenze). 11 Tronchi di Olmo, Acacie. L’amministrazione Comunale dei Giardini e Passeggi pub- blici in Firenze offre in vendita dei tronchi di Olmo, Acacie, per la costruzione e restauro di carri e barrocci. — La vendita sarà fatta anche per ogni singolo tronco che potranno vedersi al Cantiere Comunale delle Cascine, ove verranno indicate le condizioni di vendita. Il pagamento del valore dovrà essere effettuato all’ Economato del Comune di Firenze in Palazzo Vecchio. 12 M. Raoul Fortin, 24, rue du Pré, Rouen, offre oiseaux de Normandie, montés, en échange de fossiles, principalement ossements quaternaires ou tertiares, ou d'ouvrages de paléontologie. 13 M. Rousseau, è la Mazurie, par Aizenay (Francia), offre: Coquilles marines et terre- stres; fossiles des terroins primaires, secondaires et tertiaires; roches et minéraux, dont des espèces rares; plantes phanérogames et cryptogames. Demande objets analogues ; cartons vitrés pour insectes, livres d’histoire naturelle, animaux montés. Env. oblata. 14 M. J. Buffet, a Montrevel offre aux débutants ses doubles de Coléoptères d’ Euiope, la plupart peu rares mais bien déterminés. Envoyer une boîte par la poste avec timbres pour le. retour, ll demande des correspondants en Algérie et Tunisie. 15 La Société pour la Diffusion des sciences physiques et naturelles offre le titre de membre honoraire de la Société à tout spécialiste voulant déterminer les vertébrés, les coléoptéres, diptères, acariens, crustacés, vers et rayonnés vivants; dents et ossements de reptiles et de poissons, polypiers et végétaux fossiles, fossiles prim. et second. Ecrire au secrétaire J. Cou- rjault, St-Genis-de-Saintonge (Char.-Inf.). 16 M. Gédéon Foulquier, 5, rue Cannebière, à Marseille, désire échanger contre des Rbhopalocères européens, en parfait état, les t. I et IV de l’/conographie des Coleoptères d’ Europe, par le comte Dejean et J.-A. Boisduval. Ces volumes sont complets, relies, en bon état, avec 110 planches coloriées. Il offre des Zygaena Lavandulae var. Consobrina © d' des Lycaena dolus dd et des Leucophasia var. Lathyri, Diniensis, Erysimi. 17 M. Alb. Smits, 23, rue Colbrant, Lille, désire échanger des collections de bois indigè- nes et exotiques contro Lèpidoptères d° Hilope, Envoi réciproque, des listes. 18 M. Ern. Leliévre, 23, Entre-Ponts, à Amboise (Indre-et-Loire), offre: Thais polynena, Pol. amphidamas, Arion Euphemus, Arg. Niobe et ab. Eris. Zyg. Exulans, Arctia flavia, Dryn. melagona, Not. dodonaea, Ziczac, Agr, fimbria, Umbrosa, Orth. macilenta, Litura, Xanth, aurago et ab. fucata, etc., contre d'autres Lépidoptères européens. i 14 Leopoldo Cova Via Meravigli 7, Milano cerca con urgenza coppie di starne e lepri femmine. 20 Pedimonte Cav. Gio. Corso Re Umberto 8 Torino acquisterebbe un cane specialista per la beccaccia. Deve fermare bene e riportare. 21 Associazione cacciatori in Varese offre 3 cuccioli 2 maschi ed 1 femmina veri S. Bernardo bellissimi puri. 22 Il Sig. R. G. 135 fermo posta in Genova, vende un magnifico bracco pointer bianco arancio, olfatto straordinario ottimo alla caccia in montagna per L. 250, 23 Bertolini prof. Annibale si è trasferito dal R. Liceo di Como a quello di Bergamo. 24 Gervasoni prof. Tullio idem da Bergamo a Como. 25 Bentivoglio prof. Tito idem da Correggio a Reggio Emilia. 26 Tolda prof. Giovanni idem da Caltanisetta ad Alba. 27 Frigeri prof Antonio idem dalla Sc. Tecnica Cividale a quella di Rieti _————_——_—_—_——————="="="__r_rÙe@="“=&ee 56 É©© IH @ E iîigzZZ>IE::::iilfl«*''““““&““&“«@@&&# & & E E&@@&&aza&&gep\llciiiiz S. BROGI direttore responsabile Siena Tip. e Lit, Sordo-muti di L. Lazzeri bg sa ornitologieo italiano e Bollettino + ia dii" È . USE È “gt. o A Scienze naturali, Giornale Ma #4 Hanno pagato l’ abbonamento a tutto il 1898 (7. Nota) — ——’1De Michetti V. — De Probizer dott. Guido — Di Blasi Terzo dott. Prof. Andrea — Direz. della i per Camera di Comm. ed Industria - Rovereto — Franceschi cav. Ilario — Garbari prof. sac. Nar- i» | —«ciso — Ghidini Angiolo — Grillo Alberto — Iacob Francesco — I. R. Ginnasio Superiore Rovereto Mella conte Carlo — Nini nobil Alessandro — Ferilla Fortunato — R. Istituto Tecnico Perugia — ‘Salvadori Gaetano — Senesi avv. Ranieri — Thaler Fausto. a tutto il 1899 (3? Nota) Albani Giuseppe — Beguinst Augusto — Banti Mino Ottavio — Boggio dott. Antonino — Bonsi cav. Settimio — Botti comm. Ulderico — Boutarel dr. B. — Bruttini dott. Arturo — Bureau de Poste Magdeburg — Cafîl sac, prof. Enrico — Caiani Gino — Carucci cav. prof. Paolo — Castriota Scan- vi bs: derbeg — Centini prof. C. B. — Chiamenti prof. cav. Alessandro — Chiantini dott. Pietro — | —’©ipolla Francesco — Circolo dei Cacciatori di Taranto —. Corazza Aldo — Cursory dr. Charles — __—De Gresti ing. F. — Depoli Guido — Dondi Orologio march. Leonello — Druni conte Fabio — x Ferrari dott. Riccardo — Fiocchini dott. Ciro — Franze avv. Philippe Gabinetto di St. Nat. R. _ ——Liceo Balbo Casal Monferrato — Gatti Lodovico — Gualtiero march. Carlo Reffaele — Guglielmi Giulio — Imparati nob. dott. prof. Edoardo — Incontri march. Pericle — Lancellotti Francesco — __ —Lucifero Armando — Luzì comm. Pietro — Marchesetti dott. Carlo — Mariani Giuditta — Mar- «| ——‘torelli prof. Giacinto — Mascarini prof. Alessandro — Matteucci Eugenio — Mendola bar. Anto- tonio — Mettica Ettore — Mocenni card. Mario — Morseletto Ferruccio — Moschella Giuseppe — _ ——Museo Civico di St. Nat. Pavia — Nini nob. Alessandro — Olschki Leo S. — Orto Botanico Ur- pc) af bino — Pane dott. Salvatore — Pannilini conte Phoebe — Pemisi Grassi Alessandro — Picchi «_ —©ecilia — Poli prof Aser — Pozzi ing. Luigi — Primatesta Arturo — Raffaelli prof. dott. G. Carlo — R. Liceo Carlo Alberto Novara — Rezzonico dott. Giulio — Ronchetti dott. Vittorio — Rosati prof. Pietro — Santini cav. prof. Eugenio — Sborgi Oreste — Scerofani Pietro — Stazza avv. Luigi — Strasser F. — S. A. R. il Principe di Napoli — Tarantini Raffaele — Tirelli avv. x Adelchi — Tratler Giorgio — Trotter Alessandro — Venanzi prof. ing. Giuseppe — Vinnche ___ Wilchelm. vo N. B. La presente pubblicazione tien luogo di ricevuta, ma i nomi di coloro ai quali è stata fatta una ricevuta particolare non figurano in queste note. SE Con la suesposta nota, sono pubblicati i nomi di coloro il cui abbonamento ci è giunto «avanti il 15 Gennaio, preghiamo perciò coloro che avendo pagato, non avessero avuta una ri- n _—«evuta particolare e che il loro nome non fosse ancora pubblicato, ad essere compiacenti di darcene | ’‘avviso per fare i necessari riscontri e reclami postali. PER GLI ABBONATI RAMMENTIAMO che l’ abbonamento dovrebbe essere da tutti saldato anticipatamente, e che tuttavia coloro che lo pagheranno nei primi tre mesi dell'annata godranno delle riduzioni nei prezzi, come è detto di sopra. Una preghiera speciale la rivolgiamo a coloro che hanno da saldare anche l’ annata 1898 AVVISO AGLI ABBONATI MOROSI Vi sono poi alcuni abbonati che hanno da pagare diverse annate di abbonamento. Li abbiamo tante e tante volte pregati a mettersi in regola, ma inutilmente. Abbiamo mandato loro sollecitazioni private e lettere raccomandate, onde siamo sicuri che hanno ricevuto anche avviso che quelli che non si decidono ad adempiere a questo loro dovere, saranno invitati a farlo per mezzo di preghiera pubblicata nel giornale. Ci pare adunque di aver fatto tutto il possibile per evitare questa spiacevole pubblicazione e non comprendiamo davvero come persone oneste e distinte, possano permettersi di volontariamente ed espressamente abbonarsi ad un giornale, e non volerne poi pagare l'importo. A scanso anche di osservazioni o malintesi rammentiamo ancora che chi si abbona accetta le condizioni sotto le quali si fanno gli abbonamenti stessi, fra le quali è pure la seguente: L'abbonamento non disdetto entro il Dicembre si ritiene come rinnovato. MUSEO DI STORIA NATURALE diretti dal..Cav. SIGISMONDO BROGI Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali Prezzi correnti Fornitore di molti musei e gabinetti italiani, ed esportatore all’ estero Animali, Piante, Minerali, Roccie, Fossili, Strumenti, Arnesi, Preservativi, Specialità ecc. . Occhi artificiali, umani, per animali, figure ecc. a prezzi mitissimi Si imbalsamano animali e si fanno preparazioni di storia naturale di ogni genere Scuola di Tassidermia — Compra — Vendita — Cambi Animali e piume per mode e per ornamento Tutto 1’ occorrente per raccogliere, studiare, preparare e conservare oggetti di storia naturale. i Sono sempre pronte collezioni per l'insegnamento, secondo i programmi governativi — Piazza del Carmine, SIENA (Italia) Stabile proprio. i GRATIS = CATALOGHI e Prezzi Correnti presentemente in distribuzione - GRATIS Catalogo N. 30 — Occhi artificiali di ogni genere in vetro e smalto, per animali, uomini, statue, bambole, ecc. < « 36 — Uccelli imbalsamati ed in pelle. « « 38 — Modelli plastici di piante, fiori, funghi, frutti ecc. per l'insegnamento della Botanica. « « 40 — Mammiferi 'mbalsamati e in pelle, scheletri e erani. « « 49 — Minerali e Roccie. « « 50 — Varietà e mostruosità in uccelli italiani. « « 51 — Coleotteri euronei « « 53 — Arnesi, strumenti, utensili, preservativi, specialità ecc. per la raccolta, studio, preparazione e ccnservazione degli oggetti di storia naturale. i « « 54 — Catalogo con note e prezzo degli animali di tutti gli ordini, scheletri ed altre preparazioni zootomiche, Piante, Minerali, Fossili, modelli, ecc. ecc. nonchè delle Collezioni già formate per l’ insegnamento. Nel prossimo mese di Febbraio principieremo la pubblicazione del CATALOGO DEI COLEOTTERI D'ITALIA Compilato dal ben noto coleotterologo } Dott. Stefano Bertolini con la collaborazione di distinti entomologi. Ne uscirà non meno di una dispensa di 8 pagine al mese, in formato tascabile (12 X 18 circa) ai: prezzo di centesimi 10 la dispensa per l’Italia e cent. 15 per l’ estero. Il catalogo è redatto giusta il più moderno sistema, coll’ aggiunta delie nuove specie note fino ad oggi. Sarà utilissimo per regolare le collezioni secondo i più recenti sistemi ed al tempo SARRRO come ottimo intermediario nelle relazioni di cambio. Farà conoscere il sorprendente numero di specie che vanta la fauna italiana. È aperto l'abbonamento: e prime 10 dispense al prezzo di L. l per l’Italia e L. 1, 50. per l’ estero. Alla intera opera L 2 per l’Italia e L. 3 per l’ estero. e il danaro alla direzione. di questo periodico. È sal Ca, E SU i è n- El n ) ‘‘ n ( "T [ con sole lire cinque saldano P abb INO, Ko L’ AN si y DEI I Li J ralista ; e con sole lire otto saldano l° abboname cicoli arretrati dell’ annata. (de | XS i ll’Agenzia del giornale, TE (Va I Di tu il ta ed al Bollettino del Natu IL ei = co) = ® dei 3 —_ o A È (.>) ("| cy iag ) “o t. TIT direttamente a ndo l'importo vis î ta, oppure alla È is I nuovi abbonati ricevono sempre tutt i dell’ Unione postale pagheranno L. 1, 00 d o del Natural ‘in i. AD ANNATA INCOMINCIATA, invia tutti e tre questi periodic Gli abbonati ester Ornitologico ed al Bollett degli altri Stati L. 2,00 di più per le magg Anno XIX Sciènza e pratica Conto Corrente con la Posta OLLETTINO DEL NATURALISTA Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatote Abbonamento annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3. Per gli Stati della unione postale L.3,50 Altri Stati L. 4 Istruzione e diletto PERIODICO MENSILE premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella internazionale di Chicago Supplemento mensile alli Rivista italiana di scienze naturali ed al Giornale ornitologico italiano Per facilitare gli scambi e le comunicazioni scientifiche, tecniche ‘e commerciali fra i professori, studiosi, preparatori, dilettanti ed amatori di scienze fisiche naturali, compresa la Caccia, Pesca, Agricoltura, Orticoltura, Giardinaggio ; allevamento, acclimatazione e ma- lattie degli animali e delle piante; raccolta, preparazione e conservazione degli oggetti di storia naturale di ogni genere; alpinismo, escursioni, esplorazioni, ecc. Ha apposite rubriche per le Invenzioni e scoperte; per gli insegnamenti pratici j peri concorsi; per le nomine, promozioni, onorificenze, premi; per le Kichieste e offerte ecc. ecc. (Vedansi anche più sotto: Avvertenze ecc.). Direttore - Cav. SIFGISMONDO BROGI ZA Compa 087», zootogy ‘7 UFFICIO in Via Baldassarre Peruzzi, 28 — SIENA; ISRA al Pra Collaboratori sono tutti gli abbonati e principalmente quelli nominati nella copertina della Rivista Italiana di Scienze Naturali. Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. I tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano e Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, avendo identica direzione ed un’ unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- sposizioni: Ciascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- sili composti dalle $ alle 16 pag. e con foderina. « Gli abbonamenti s1 ricevono in Siena all’ Agenzia in Via d Citta 14, e da tutti gli uttici postali italiani ed esteri, in qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio di oyui anno con diritto ar fascicori arretrati. . L’ abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- tiene come rinnuovato Fascicoli per saggio si spediscono gratis. Fascicoli separati costano cent. 30 perogni 16 pag.ditesto. Agli Autorì di memorie originali di una certa impor- tanza, sì danno in dono 50 copie di estratti, purche ne facciano richiesta quardo inviano i manoscritti. ‘lutti gli abbonati possono tare acquisto dei fascicoli che contengono 1 loro scritti, pagandoli solamente 10 cent. per numero di 16 pag., L. l per 12 numeri e L. 6 il cento franchi di porto nei regno, purchè lì richiedano prima della pubblicazione del giornale, soli abvonati sono collavoratori. . Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- zione tra loro, ed approbttare deì moltivantaggi che ar- reca questa mutuazione, essì hanno diritto au inserzioni gratuite nel Bollettino, per scambiarsi comunicazioni, pro- poste, consìgli, domande, indìrizzi ecc. ; tare otterte e ri- cerche per cambi di animali, semi, piante, minerali, libri, macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. Le inserzioni relatlve al cambi non possono oltrepas- sare la lunghezza di 5 linee. La medesima inserzione non 81 ha diritto di pubblicarla gratis più di una volta; però ue viene accordata la ristampa, pagando un piecolo com- perso. Dalle mserzzon: yratuzie sono per regola esclusi gli scritti che contengono avvisi di acquisto 0 di vendita, o che possono servire di reclame commerciale. Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente quelle provenienti da abbonati chehanno già pagato l’ab- bonamento in corso. 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Rivolgersi, anche per mezzo di un semplice biglietto da visita, all’Ammi- nistrazione della CuLtuRA GEOGRAFICA in Firenze, Via 27 Aprile, 7 . L’Eco degl Ingegneri e Periti Agrimensori RIVISTA TECNICA QUINDICINALE Anno III Questo periodico è 1’ unico in Italia che si occupa, oltre agli argomenti relativi alle professioni d’ ingegnere e perito agrimensore, della tutela degli interessi morali e materiali di questi professionisti. n» Si pubblica il 1 ed il 15 d’ogni mese e per abbonarsi inviare L. 4,00 all’ Ammini=. strazione in Pescia, Piazza degli Obizzi, Palazzo della Cassa di Risparmio, ” AVICULA,, giornale ornitologico italiano SOMMARIO DEL N. 18 Pavesi prof. comm. Pietro. L’ uccel delle tempeste nel cuore d'Italia. Pag. l. Bonomi Pietro. Nuova accertata conquista per l’ Avifauna sarda. Pag. 3. Moschella Giuseppe. La Sula Bassana a Reggio Calabria. Pag. 4. De Boni Augusto. Note Ornitologiche per la provincia di Belluno. Pag. 6. Magni dr. Antonio. Note ornitologiche. Pag. 7. ALTRE CATTURE DI SPECIE RARE OD AVVENTIZIE, VARIETÀ, MOSTRUOSITÀ, IBRI- DISMI ED ALTRE NOTE ORNITOLOGICHE. Martorelli prof. G. Merula obscura” — Meloni R Falco pecchiaiolo in Sardegna — Moschella G. Da Reggio Calabria — Bonomi P. Dalla Sardegna — Brogi S. Il Gracchio ne) senese -- Brogi S. Merula alpestris e M. torquata — B. Dal piacentino — Brogi S. Da Siena. Pag. 10 a 12. Arrighi Griffoli conte G. Note ed appunti di un cacciatore sui nostri uccelli migratori. Parte seconda (cont.) Pag. 13. Minà Palumbo dott. F. e Morici Minà Michele. Avifauna sicula - Metacromatismo (cont. e fine). Pag. 16. Imparati dott. prof. Edoardo. Uccelli del Piacentino. (cont.) Pag. 20. Lucifero Armando. Avifauna calabra. (cont.) Pag. 24. CACCE E PASSAGGI. Bonomi A. Uccellagione nel Trentino — Brogi S. Riassunto di no- tizie sulle caccie e passaggi degli uccelli nella regione italica nei mesi di Decembre 1898 e Gennaio 1899. Pag. 27 a 28. Bollettino delle pubblicazioni ornitologiche. Pag. 28. — Notiziario. Pag. 31 e 32. Annate arretrate quasi gratis Agli abbonati, agli istituti ed alle biblioteche, si cedono le annate arretrate della Rivista italiana di Scienze naturali, unitamente al Bollettino del naturalista, collettore, alle- vatore, coltivatore, per sole L 2,50 per annata; 5 annate per L. 10 e la 2.2 serie completa com- posta di 13 annate, dal 1885 a tutto il 1897, per sole L. 20, 00. Le deite annate arretrate si cedono pure in cambio di pubblicazioni od oggetti di Storia naturale. A tutti coloro che ci procureranno nuovi abbonati inviandocene l'importo, mande- remo in dono tante annate arretrate, sgpanti saranno gli abbonati procuratici. La prime due annate dell’,, Avicula ” si cedono ciascuna per L. 3,50, tutte e due per L. 6,00 ed avvertiamo che fino a tutto il 1896 gli studi e le notizie sugli uccelli, loro caccia ecc. venivano pubblicati nei fascicoli della Rivista e del Bollettino, per cui, per quanto riguarda gli uccelli, l'Avicula è come una continuazione ai detti’ periodici. «e Ir. Meg NUDI ul CUS ‘15 Febbraio 1899 T) | BOLLETTINO. DEL NATURALISTA Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore — Supplemento mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali ed al Giornale Ornitologico italiano Abbon. annuo per l Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3, Stati della unione postale L. 3,50, altri Stati L. 4. SOMMARIO Galli Valerio dott. Bruno. Parassiti e malattie parassitarie nella divina commedia. Pag. 17. Luzj march. dott. Francesco. Ricerche su Conca, città creduta sprofondata nel mare. Pag. 20. A _ Paratore dott. E. Appunti sulla Classificazione delle Piante di Van Tieghem. Pag. 23. Failla Tedaldi L. Glossario Entomologico (continuazione). Pag. 24. Note di tecnica microscopica. Pag. 27. |_— NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA. Pag. 28. Spigolature di apicultura e notizie sulle api nno) Pag. 28. Insegnamenti pratici. Pag. 29. — Invenzioni e scoperte. Pag. 30. Notiziario Pag. 31. — Nomine, promozioni, onorificenze, premi Pag. 31. — Richieste e offerte, (gratis per gli abbonati). Pag. 32. °° Zool ogy SA % VESTA BRUNO GALLI-VALERIO (* FEB 15 1943” a gl/BRACL Parassiti e malattie parassitarie NELLA DIVINA COMMEDIA La Divina commedia fu talmente studiata da commentatori di professione e da dilet- tanti, ch'io mi domando se qualcuno non s'è già forse occupato dei parassiti e delle malattie parassitarie che Dante ha avuto l'occasione di citare. Ma se anche questo studio fu fatto, non nuoce forse ch’ esso venga rifatto, e sarò lieto se potrà riuscire un piccolo contributo allo studio dell’ opera che concentra in sè il pensiero italiano. L’ epoca nella quale la Divina commedia fu scritta, è si lontana dal secolo nostro, che aprì i nuovissimi orizzonti allo studio della parassitologia, che non deve recar meraviglia se gli accenni che Dante fa a parassiti e malattie parassitarie, sono scarsi e incompleti. Le cause delle malattie, erano pressochè sconosciute a quei di. Se eccettuiamo Lucrezio, Var- rone; Columella e qualche altro, che avevano intravvisto l’azione dei parassiti nelle malattie, tutti gli altri avevan tendenza a attribuirle ad azioni soprannaturali. Non vediamo noi Pa- racelso, che visse quasi due secoli dopo Dante, dividere le malattie, secondo le loro cause, nei gruppi seguenti : 1.° Ens Dei o malattie che vengono da Dio. 2.° Ens astrate o malattie che vengono dagli astri. 3.° Ens naturale o malattie che vengon da vizio di natura. 4.° Ens pagoicum o malattie che vengono da immaginazione o da incantesimo. 4.° Ens veneni o malattie che vengono da veleno. Senza alcun accenno a malattie provocate da parassiti? Il secolo di Dante, più ancora che i successivi, era un secolo in cui potevansi sopratutto applicare agli uomini i versi del poeta: | Voi che vivete ogni cagion recate Per suso al cielo, sì come se tutto Movesse seco di necessitate Pare COTRVE un ra SAN MII ARTI PRIA VAMICOTO de ui 1800 Yo DIVONGMOO CUT CFR A (415) : : È agi V SIA LILLE È giusto anzitutto di richiamare l’ attenzione su alcuni versi che ci fanno pensare alle memorabili esperienze fatte nel XVII secolo da F. Redi per combattere la teoria della ge- nerazione spontanea. Al C.° X, verso 12 e seguenti del Purgatorio, Dante scrive : Non v' accorgete voi che noi siam vermi i Nati a formar l angelica farfalla Che vola alla giustizia senza schermi Di che l animo vostro in alto galla? Poi siete quasi entomata in difetto Si come verme in cui formazion falla Più chiaramente s’ era espresso già Omero sull’ importante soggetto, nell’ Iliade, là ove fa dire ad Achille: .... Ma timor mi grava Che nelle piaghe di Patroclo intanto Vile insetto non entri, che di vermi Generator, la salma (ahi senza vita!) Ne guasti, si che tutta imputridisca. e risponder dalla madre : Pensier di questo non ti prenda, o figlio, Gli rispose la Dea: l’infesto sciame, Divoratore di querrieri uccisi, Io ne terrò lontano. Ov' anco ei giaccia Intero un anno, farò sì che il corpo Incorrotto ne resti, e ancor più bello. Queste idee dei due grandi poeti dovevano ricever conferma dal Redi, che concludeva le sue celebri esperienze sulla generazione spontanea, colle parole : .... îo mi sento dico, inclinato a credere, che tutti quei vermi si generino dal seme pa- terno; e che le carni, e l’erbe e l altre cose tutte putrefatte, 0 putrefattibili non facciano altra parte, nè abbiano altro uffizio nella generazione degli insetti se non di apprestare un luogo o un nido proporzionato, in cui dagli animali nel tempo della figliatura, sieno por- tati e partoriti i vermi, 0 l’ uova, o l'altre semenze dei vermi, i quali tosto che nati sono, trovano in esso nido un sufficiente alimento abilissimo per nutricarli; e se în quello non son portate dalle madri suddette semenze, nientemai, e replicatamente niente vi si ingeneri e nasca. È su questa base della non generazione spontanea, che dovevano svilupparsi gli studi parassitologici dello scorso secolo e del secolo nostro. Dante che pur parlando in senso figu- rato sembra aver intravvisto il fatto importante, merita quindi d’ essere annoverato fra i precursori della parassitologia. Quà e là nella Divina commedia, sono quando a quando citati parassiti e malattie parassitarie. Fra gli artropodi parassiti, gli insetti sono i più frequentemente citati. Al canto III dell’ Inferno, verso 64 e seguenti, parlando dei poltroni, Dante ce li di- pinge come segue: Questi sciaurati che mai non fur vivi Eran ignudi e stimolati molto Da mosconi e da vespe ch'eran ivi. Elle rigavan lor di sangue il volto, Che, mischiato di lagrime, ai lor piedi Da fastidiosi vermi era ricolto. 19 Noi vediamo qui dipinta l’ associazione a delinquere di insetti ch’ entrano specialmente fra i parassiti (mosconi) e di altri che non si portano se non casualmente sull’ uomo (vespe) e che non entrano fra i parassiti. È però difficile il dire se Dante sotto i nomi di mosconi e di vespe, volle realmente indicare questi insetti, o se invece con questi due nomi volle semplicemente comprendere in generale i ditteri parassiti del gruppo delle mosche e dei tafani. Se col nome di mosconi volle indicare Calliphora vomitoria, il fatto delle morsicature riganti il volto di sangue, va attribuito solo alla vespe, chè noi sappiamo come la tromba di quella specie sia impropria al morso. I mosconi agivano allora sui poltroni come sem- plici agenti di molestia, pel solletico prodotto sulla pelle. È invece probabile che Dante, col nome di mosconi o grosse mosche, avesse voluto indicare i tafani che conosceva molto bene, come vedremo fra poco. Nel canto XVII dell’ Inferno verso 49 e seguenti, fa un bellissimo paragone fra i mo- vimenti delle mani degli usurai e quelle dei cani molestati da parassiti: Non altrimenti fan di state i cani, Or col ceffo or col piè, quando son morsi O da pulci o da mosche o da tafani. Anche qui troviamo il fatto di mosche che mordono, mentre oggi sappiamo che le mosche ordinarie molestano ma non mordono. È probabile però che nella parola morsi Dante abbia compreso in uno il morso vero delle pulci e dei tafani con la molestia delle mosche, op- pure che il nome mosca sia stato da lui applicato anche ad altri ditteri analoghi come gli stomossi ecc. che mordono quanto i tafani e che, naturalmente a quei tempi, non distin- guevansi dalle mosche. Dante conosceva molto bene il sostituirsi dei ditteri parassiti notturni ai ditteri pa- rassiti diurni, imperocchè al canto XXVI dell’ Inferno, verso 28 caratterizza il venir della sera colle parole : Come la mosca cede alla zanzara cioè ci come al venir della sera la mosca è rimpiazzata dalla zanzara. È un verso che ci di- mostra sempre più quanto Dante fosse osservatore e quale conoscenza avesse dei fatti na- turali. D' altri artropodi parassiti Dante non ci parla ma cita una malattia che oggi sappiamo essere sotto la dipendenza di acari : la scabbia. Pure, un parassita in questa malattia pare fosse già stato segnalato prima di Dante, al XII secolo da un medico arabo: Avenzoar, | che aveva indicato come raschiando le lesioni dei rognosi, ne uscisse un animalucolo infi- nitamente piccolo che appena appena era possibile vedere. Il primo accenno di Dante alla scabbia, lo troviamo al Canto XXIX dell’ Inferno verso 73 e seguenti, là ove ci dipinge i falsari Griffolino e Capocchio d’Arezzo coi versi seguenti: Io vidi duo sedere a sè poggiati Come a scaldar si poggia tegghia a tegghia, Dal capo al piè di schianze maculati. E non vidi giammai menare stregghia Da ragazzo aspettato da signorso, Nè da colui che mal volentier' vegghia : Come ciascun menava spesso il morso Dell’ unghie sovra sè per la gran rabbia ‘ Del pizzicor che non ha più soccorso E si traevan già l unghie la scabbia, - REA TR nese 20 Come coltel di scardova le scaglie O d'altro pesce che più larghe l abbia. La descrizione non poteva essere più espressiva. Il sintomo del grave prurito de- terminato dalla rogna è espresso colla più grande evidenza. A coloro che son abituati a vedere ai giorni nostri individui affetti da scabbia, può sembrare esagerata la descrizione di croste sì enormi quale quella che Dante ci presenta davanti. È noto che oggigiorno, lesioni analoghe non si riscontrano sull'uomo che in individui affetti dalla così detta rogna di Norvegia, dovuta a Sorcoptes scabei crustosae, e in cui le croste raggiungon lo spessore di 10-50 mill. Ma è probabile che ai tempi di Dante l'ignoranza completa dei metodi di cura della scabbia, ne facesse una malattia di lunghissima durata in cui gli effetti del grattarsi continuato determinassero la formazione di spesse croste. Potrebbe pur darsi che la de- scrizione data, Dante volesse riferirla unicamente ai due dannati condannati a grattarsi eternamente e per conseguenza presentanti le gravi lesioni indicate. Checchè ne sia, la descrizione non potrebbe essere migliore e mettere meglio in evi- denza le sofferenze dei due scabbiosi. fera Sempre nello stesso canto, al verso 124, Dante dà alla scabbia il nome di lebbra. In- fatti dice di Capocchio: | Onde l’altro lebbroso che m’ intese, Losanna 12 Gennaio 1899. (continua) Marchese Dott. FRANCESCO LUZJ RICERCHE SU CONCA, CITTÀ CREDUTA SPROFONDATA NEL MARE ia" PARTE I. Secondo alcuni storici, geografi e geologi a nord dei monti di Focara dinanzi alla foce del fiume Conca, alquanto verso Cattolica, si troverebbero sotto le acque dell’ Adriatico gli avanzi dell'antica città di Conca, in questo mare subbissata da secoli. Da vario tempo desideravo di sapere quanto vi fosse di vero in tale asserzione ed ho ora potuto su di essa raccogliere le notizie che vengo ad esporre, sperando che possano es- sere, non del tutto inutili a coloro che trattarono della geografia e della geologia delle coste adriatiche italiane. In questa prima parte mi occuperò poco o nulla di ciò che si riferisce alla geologia perchè di esso mi propongo di trattare particolarmente nella seconda. Circa all’ esistenza della città sprofondata tra coloro che si occuparono di geografia e di storia troviamo primo Biondo da Forlì, il quale dice che presso Cattolica, quando il mare è tranquillo, si vede giù sotto le acque alcune mura e torri di una terra che fu già inghiottita dal mare chiamata Conca (1). Fra Leonardo Alberti ci narra che al lito del mare (di Cattolica) essendo la marina lieta e piacevole, si scorge în dette acque marine le mura e le sommità delle torri ed altri edifizii della città di Conca, già è molto nel mar sommersa (2). (1) Blondi Flavii Forlivensis. De Roma Trionfante et Italia illustrata Basileae 1557, pag. 442. Il passo riportato è preso letteralmente dal libro. Biondo da Forlì. Roma restaurata et Italia illustrata tradotte in buona lingua volgare per Lucio Fauno, Venezia 1558, pag. 133. (2) Fra Leonardo Alberti. Descrizione di tutta l’Italia e Isole pertinenti ad essa. Venezia 1581, 21 Lo storico riminese Clementini ci parla della città di Conca, ma esprime un qualche dubbio sul suo sprofondamento (1). i Raffaello Adimari (2) ed il suo parente Adimaro Adimari, principale autore dell’ opera intitolata IZ Sito Riminese (3), sono noti come storici quasi del tutto privi di critica e come raccoglitori di fatti non veri e spesso anche inverosimili, però nel nostro caso, poichè Raffaele visitò in compagnia di molti la località nella quale dovrebbero trovarsi le ruine di Conca, la loro testimonianza non è del tutto disprezzabile. Nel Sito Riminese così si legge: Non lascerò a dire una cosa notabile che è vicina a detta Cattolica, ma nel mare, cioè dentro al mare, lontana dalla terra doicento passa dove si scopre al tempo della bonazza e calma del mare, la cima di una torre quadra di tre passa per ogni banda che si vede sopra le acque al tempo della secca all’ altezza di mezzo brazzo e questa dicono essere degli antichi ediflcii della città di Conca sommersa nel mare (4). Indi)’ Adimari ci dà una particolareggiata re- lazione di una gita fatta da lui e da altri gentiluomini riminesi al seguito dell’ IZlustrissimo Gio. Antonio Massimo governatore della città di Rimini, il 9 aprile 1610. In essa ci narra come da Cattolica essendo il governatore ed il suo seguito andati in barca ad assistere ad una pesca, si recarono pure alle ruine di Conca e che, sebben era allora la cima della torre sott acqua quasi mezzo brazzo si conosceva benissimo per essere benazza e le acque chiare sopra...... (5). Soggiunge poi che intorno a detta torre le acque erano profonde circa un remo, e ch’egli di questo infuoriî non potè vedere altro rudere. Il Cimarelli parla di Conca come di una città anticamente inghiottita dal mare, però non scende ad alcun particolare. Tralascio di citare altri storiografi che evidentemente ‘attinsero alle fonti sopra indi- cate e passo a coloro che si occuparono di geografia e che segnarono Conca sulle loro CARTE o la citarono nei loro scritti, ma ricordarli tutti sarebbe lungo e forse inutile, co- sicchè rammenterò i principali solamente. Ortelia (6), Magini (7), Bleu (8), De Wit (9), Coronelli (10) segnano sulle loro carte geografiche più o meno dentro il mare una città alla quale scrivono vicino Conca città sprofondata. Altri come Spruner (11) e Ghislieri (12) se- gnano Conca non entro il mare, ma sulla riva vicino alla foce del fiume omonimo. Non pochi infine ricordano Conca nelle loro opere geografiche e fra questi sono il Baudraud (13), il Moroni (14), il Bianchi (15), il Rossetti (16). G (1) Clementini, Raccolto Istorico. Rimini 1617, pag. 235. (2) R. Adimari. Il Sito Rimittese — Brescia 1617. (3) R. Adimari. o. c. Prefazione (4) R. Adimari. o. c. pag. 17. (0) R. Adimari. o. c. pag. 19. (6) Ortelia. Theatrum orbis terrarum — Antversiae 1609. (7) G. A. Magini. Atlante — Bononiae 1620. (8) Bleu. Theatrum crbis terrarum. Amsterolami 1640. (9) F. De Wit. Atlante. Amsterolami 1666. (10) Coronelli. Atlante. Venezia 1700. (11) Spruner. Atlas. Gotha 1880. (12) Ghislieri. Atlante. (Medio Evo). Milano 1890. i « « piccolo (Medio Evo). Milano 1890. (13) Bandrand. geografia 1682. (14) G. Moroni. Dizionario Storico Geografico Vol. LII Roma 1851. (15) Bianchi. Compendio di geografia fisica speciale d’ Italia appendice all'opera di Lommer- ville. Firenze 1859. (16) Rossetti. Descrizione della Romagna, » ì = sr 22 ‘ A fi. — CA . ’ N x e - I ‘ s x re Spesso come da principio ho accennato, trovasi rammentata la sprofondata città in li- bri di geologia (1). Per quel che riguarda questa scienza il primo che faccia menzione di Conca è Giovanni Bianchi o Jano Planco, come compiacquesi di latinamente nomarsi, nella sua opera intitolata: Specimen aestus reciproci maris superi ad littus portunque Arimini, dove ci parla (2) della città sommersa e cita l’ Adimari. In seguito Lazzaro Moro (3) tratta di Conca sulla fede del Bianchi, unico autore da lui riportato ed è facile comprendere come egli la creda una grande città; Moro deplora di non aver misure esatte, ma argomentando su quello che avea scritto il Bianchi, cioè che le sommità delle torri si vedevano quando il mare era calmo, viene alla conclusione che dovessero essere ricoperte almeno da 15 piedi. d’acqua, e suppone che fossero alte 50 piedi, ma soggiunge che ciò era un minimo, giacchè era ragionevole presumere torri alte ben cento piedi e casamenti in proporzione (4). Come si vede Lazzaro Moro non consultò l' Adimari, perchè in tal caso si sarebbe dovuto accon- tentare di mezzo brazzo e della lunghezza di un remo. È dall’ opera del Moro che diretta- mente od indirettamente è venuto quel che si dice di Conca in molti scritti, anche re- centi, di geologia. Se è possibile che per un cataclisma una città possa -in breve ora sparire sotto le onde del mare, non è possibile che una città, come l'isola Giulia, faccia capolino, e poi si ri- tuffi nelle acque. Una città se ha esistito in un tempo ancora relativamente civile, lascia tante tracce che se ne fosse sparita fin l’ ultima pietra, pure qualche cosa della sua esi- stenza dovrebbe esserci noto. Se dunque non riteniamo che Conca sia stata una città prei- storica o quasi, lo che è poco probabile, sia per località dove sarebbe sorta, sia perchè nulla della catastrofe, della quale sarebbe stata vittima ci vien riferito dagli antichi autori pur anco come tradizione, sia per la forma degli edificii che dice vi si videro, sia perchè il nome che avrebbe portato non fu dato al fiume omonimo che nel Medio Evo, è dunque nell’ epoca romana e nella medioevale che dobbiamo farne ricerca. Da Plinio (5) sappiamo come il fiume Conca in antico si chiamasse Crustunium e for- masse il confine dell’ ottava regione, egli non ci parla di nessun paese posto presso di esso, Nè alcuna città si trova segnata nella tavola di Peutinger (6) dove il fiume Conca invece di Crustianun è detto Rustumium. Però Vibio Sequestre nel suo catalogo dei fiumi scrive Crustunium a quo oppidum în Hadriaticum mare fluit (7). Il non trovarsi fatta menzione in nessun altro autore di un oppido il quale, se vicino alla foce del fiume, doveva sorgere sulla via Flaminia, indussero Cluverio a supporre o che il passo dell’ autore Latino fosse stato corrotta dai copisti o che l’ oppido fosse posto dentro terra. Quest’ ultima supposi- zione rafforzò dell’ autorevole opinione sua, il Comm. Luigi Tonini (8) il quale già conosceva varie ruine dell’epoca romana in una località posta presso il Conca a circa 1! chilometri dalla sua foce, località chiamata di San Pier in Cotto. Di poi si scopersero in questo luogo ()) Recentemente /ssel, Lente oscillazioni del suolo. Genova 1883 e Te’lini, Osservazioni sulle isole di Tremiti e sull’isola di Pianosa. Roma 1890. (2) Giovanni Bianchi. Specimen ecc. Venezia 1739 pag. 75. (3) Anton Lazzaro Moro. Dei Crostacei e degli altri corpi marini che su monti si trovano. Venezia 1740. (4) A. L. Moro. o. c. pag. 387-388. (5) Plinius H. N. Lib. II, XX. (6) E. Dejardins. Le table, de Peutinger d’apres l’original conservé a Vienne. Paris 1860. (7) Vibius Sequester. De Flaminibus. Roterdamii 1709, pag. 28. (8) Luigi Tonini. Rimini avanti l'era volgare. Rimini 1848. - dia (ht si POTE, DEI eg > PA mr . pendio 23 altre ruine e molte tombe (1); tanto che si può dir con certezza che ivi, nell’ epoca romana, sorgeva un popoloso castello, e che secondo ogni probabilità esso era Crustumium (2). Se nei tempi di mezzo non si rinvengono più memorie di Crustumium ne troviamo invece di un Castello di Conca (Castrum Conke) e L. Tonini (3) mise innanzi l’ ipotesi che questo castello sorgesse sulle ruine di Crustumium e poi poco a poco andasse distrutto, ma non diede, come del resta non poteva dare, nessuna prova di ciò. (continua) (1) Una bella testa in marmo rappresentante Nerone trovata fra queste ruine è posseduta dal Conte Cav. Carlo Graziani di Rimini. (2) Questo è il modo di vedere anche dell’ erudito bibliotecario della Gambalunghiana Dott. Cav. Carlo Tonini. ; (3) L. Tonini Rimini dal principio dell'era volgare al M.CC. Rimini 1856. - Appunti sulla ’ Classificazione delle Piante ,, di VAN TIEGHEM L’ illustre prof. VAN TreGHEM comincia dai Funghi lo studio delle Tallofite. Nell’ul- tima edizione (1898) del suo diffuso Trattato di Botanica, come nella prima, egli dice: « La présence de la chlorophylle étant un signe de différenciation plus avancée et par suite de perfection plus grande, on étudiera la classe des algues aprés celle des Champi- gnons ». L’ antica classificazione delle Tallofite, in Alghe, Funghi e Licheni, non può reggersi oramai cogli odierni criteri tassonomici, e dopo tante splendide ricerche alle quali parteci- parono ancora insigni botanici italiani. L’ organismo Lichene, come è noto a tutti, è il risultato d’ una simbosi mutualistica fra un’alga ed un fungo; molti funghi Ascomiceti e Basidiomiceti, s' associano con Alghe di- verse. È vero che questa società, una volta ben costituitasi, si perpetua in un organismo lichene ben distinto, poichè fra i due individui s’è stabilito un conveniente adattamento, e sì può perciò classificare il lichene come una specie capace di riprodursi e di trasformarsi; ma ciò non basta perchè queste specie siano raggruppate in una classe di- tallofite. I sin- goli individui che presentano caratteri morfologici e filogenetici ben diversi; in un lichene tro- viamo alghe nostocacee, in un altro alghe protococcacee, nell’ uno funghi ascomiceti, nell’ al- tro basidiomiceti. Sicchè oramai, più per comodo di studio, i Licheni si raggruppano in una sottoclasse dei funghi Eumiceti. I funghi, a loro volta, sono la più gran parte, stirpi discendenti dalle Alghe. Sono individui che hanno perduto la clorofilla e diventati parassiti o saprofiti. Molti si possono ricondurre a forme d’ alghe, come gli Schizomiceti o Bacteriacee, e lo stesso VAN TIEGHEM non considera le bacteriacee come funghi, sibbene come Alghe nostocacee semplificate. Però la vita di parassiti o saprofiti doveva necessariamente influire sulla trasformazione di questi es- seri, e la maggior parte hanno acquistato adesso forma, struttura e sviluppo molto dissimili da quelli delle alghe. Una sensibile somiglianza si ha fra le Alghe Cloroficee sp. Sifonee con funghi Oomiceti e Zigomiceti, somiglianza che fu da molto tempo rilevata, per cui detti funghi si chiamarono Ifomiceti o alghe-funghi ; invece i funghi superiori, Emiasci ed Asco- miceti, Emibasidi e Basidiomiceti, si sono evidentemente allontanati molto per forma, strut- tura e sviluppo dalle alghe. La storia filogenetica dei funghi è adesso ben tracciata. Individui di svariati Ordini di Alghe han perduto la clorofilla; alcuni, come le Bacteriacee, esseri semplicissimi, han. potuto poco variare e si riconoscono subito come alghe degenerate; altri di struttura più evoluta e perciò con più numerosi fattori organici di variazione, man mano adattandosi al nuovo genere di vita, si sono per essa trasformati, ed hanno avuto discendenti in forme: sempre più distanti dagli stipiti primitivi. Questi ultimi si possono considerare come classe speciale di tallofite, ma connessi a forme di alghe, di cui rappresentano specie fisiologiche, diventate col tempo vere specie morfologiche. Due classi di Tallofite, i Mixomiceti e le Peridinee non sono ancora ben note nella loro filogenesi; e quel ch’è più, molte di que- ste forme si confondono con Protozoi. E allora se si vuole mantenere la Classe dei Fun-. ghi e raggruppare in essa tutti gli individui tallofiti sprovvisti di clorofilla, si cade nel grave inconveniente; di associare individui che debbonsi considerare una sottoclasse di Al- ghe Nostocacee (Bacteriacee), individui che s’ avvicinano molto ad altre Alghe le Cloroficee (Ficomiceti), individui che invece se n’ allontanano molto ma discendono da funghi affini alle Alghe (Funghi superiori), individui che non si possono riferire a forme di Alghe ades- so viventi (Mixomiceti e Peridinee), molti dei quali saranno probabilmente ascritti fra i Protozoi quando se ne conoscerà meglio il ciclo di sviluppo, com’è stato dell’ematozoo della infezione palustre. È perciò più accettabile, risponde meglio alle nostre conoscenze la classificazione volgarizzata da SCHENCK nel diffuso Trattato di Bot. redatto in collabo- razione con STRASBURGER, NoLL e ScHIMPER, la quale distingue 10 classi di tallofite,, con caratteri ben distinti morfologici e filogenetici; mentre la Classe dei funghi raggrup- perebbe Ordini disparati, rami filogenetici ben diversi l’uno dall’ altro, che mentre hanno rapporti di parentela con forme diverse di Alghe, non ne hanno alcuna fra di loro. Do- vremo pure mettere in questa classe individui che sono vere Alghe per i caratteri di . struttura e di sviluppo, ma han perduta la clorofilla, come il Choreocolax albus che è una vera floridea. Ma se pur vuolsi conservare questa classificazione di Alghe e Funghi, è ben logico però, come fanno il WIESNER e molti Aut. studiare i Funghi dopo le Alghe, come indi-. vidui in massima parte da esse derivati. Rispetto alle Alghe, i Funghi — lo spiega a. chiari lumi la Filogenesi — non sono esseri semplici ma semplificati; ciò che non è lo stesso. Esseri semplici sono primitivi, esseri semplificati sono posteriori ad altri più dif ferenziati: e questo è il principale criterio da seguire nello sviluppo dell’albero filogenetico del mondo organico, come dev'essere adesso intesa la Tassonomia. Genova, Gennaio 1899 i Dr. E. PARATORE f GCLOSSARICENTEMO LC 0 REDATTO da LUIGI FAILLA-TEDALDI (continuazione) Perlidae, Semblodea o Pleeoptera - After- | Phthirius - Filzlaus - Pediculina - Atteri. friihlingslfiegen Umschiangspalter | Physapoda - Blasenfiiss - Ortotteri. Ortott. Pieridae - Weisslinge - Lepidotteri. Phasmidae - Gespensischricken - Ortotteri. | Plotera - Wasserlaufwanzen - Emitteri. Phryganidae - Wassermotten - Nevrotteri. | Proctotrupidae - Bohrwespen - Imenotteri. . Psocidae - Holzliuse. Psyllidae - B/atiflbhe, Springlàuse - Emit- Ù teri. Pteromalini - Bauchfligelwespen - Ime- notteri. Pterophoridae - Federmotten - Lepidotteri, Pyralidina - Zinsler, Lichmotten - Lepi- dotteri. Rhaphididae - Kamcelhalsftiigen - Nevrot- teri. Rhizocorisiae - | Wurzelwanzen - Emitteri. Rhyacophilidae - Quellenphryganiden - Nevrotteri. Scenopinidae - Flachfliegen - Ditteri. Scollidae - Dolchwespen - Imenotteri. Scolymophilae - Blasenwanzen - Emitteri. Scutelleridae - Schildwanzen - Emitteri. Sericostomidae - Maskenphryganiden- Ne- vrotteri. Smynthurus - (Latreille) - Eipodure - Ara- enidi. . Sphaerididae - Kugelkéfer - Coleotteri. Sphaegidae - Raubwespen Raupentòdter . Imenotteri. Stenopteridae - Schwalbenlausfliegen. Stratiomydae - Waffenfliegen - Ditteri. Streblidae - Schieffiegen - Ditteri. 25 Strepisiptera - Schrauben o Fiichelfliigler. Syrphidae - Schwebelfliegen - Ditteri. Tabanidae - Bremsen - Ditteri. Tachydromidae - Rennfliegen - Ditteri. Tenthredinidae - B/a{twespen - Imenotteri. Termitidae - Nagekerfe - Ortotteri. Tettigidae - Dornschricken - Emitteri. Thamnocorisiae - Strauchwanzen - Emit- teri. Thysanura - Lappenschwéinze. Tineidae - Motten - Lepidotteri. Tipulidae - Backmicken - Ditteri. Tomocerus (/Nicolet) Filzhornpodure. Tortricidae - Wickler - Lepidotteri. Trichodectes - Hundsharling - (Famiglia dei Philopteridae). Trichoptera - Haarfliigler - Nevrotteri. Trichopteryx - Federfliigler. - Nevrotteri. Trichostegia - Haarwassermotte - Nevrot. teri. 4 Trinoton - Scharbenfederling - Atteri. Tritomurus - Hòhlenpodure. Uroceridae - Holzweespn - Imenotteri. Vespidae - Wespen - Imenotteri, Ypomeneutidae - Schnauzenmotten - Le- pidotteri. — REGISTRO LATINO-ITALIANO DELLE VOCI CITATE IN QUESTO GLOSSARIO A — Abbreviatus - Abbreviato Abdomen - Addome . alatum - A. alato . campanulatum - A. campanulato . coarctatum - À. coartato . cornutum - À. cornuto . dentatum - A. dentato . forcipatum - A. forcipato . foveolatum - A. foveolato . hastatum - A. astato . laminatum - A. laminato Ne o A. lobatum - A. lobato A. marginatum - À. marginato A. petiolatum - A. picciuolato A. sessîle - A. sessile A. spinosum - A. spinoso Abdominale - Addominale Aberratio - Aberrazione Abscissus - Troncato Absconditus - Nascosto Acetabula - Acetaboli A. antica - À. anteriori A. intermedia - A. intermedii 26 | CN . falcatae - A. falcate A. postica - A. posteriori A Acetabulum - Acetabolo A. filamentosae - A. filamentose ; Acicularis - Aciculare A. heteronomae - À. eteronome Aciculatus - Aciculato A. homionomae - A. omonome Aciculatus-exculptus - A. esculpto A. horizontales - A. orizzontali Acidotheca - Astuccio dell’ aculeo A. imcumbentes - A. incombenti Acrocephalus - Acrocefalo A. lanceolatae - A. lanceolate Aculeatus - Aculeato A. patentes - À. patenti Aculeus - Aculeo A. petiolatae - A. picciuolate Acuminatus - Acuminato A. posteriores - À. posteriori Acupunctatus - Acupunctato A. replicatae - A. ripiegate Acus - Aculeo A. reversae - À. riverse Acutus - Acuto A. rotundatae - A. rotondate Adephaga - Adefagi A. spatulatae - A. spatolate Adherens - Aderente A. squun?2a2 - À. squamose Adiposus - Adiposo A. triangulae - A. triangolari Adminicula - Amminicoli Alatus - Alato Adnatus - Adnato Albicans - Biancheggiante (colori 100) Adspersus - Asperso Albidus - Biancastro (colori 99 101) Aduncus - Adunco Albus - Bianco (colori 101) Aenescens - Eneo (colori 37) Alutaceus - Alutaceo (colori 67) Aeneus - Eneo (colori 37). Alveolatus - Alveolato Aequilatus - Equilatere Alveolus - Alveolo Aériductus - Aeredotto, False branchie Ametabola - Ametaboli Aeruginosus - Verde chiaro (colori 48) Ametistinus - Ametistino (colori 27) Affinis - Affine Ampliatus - Ampliato ; Aggregatus - Aggregato Amplificatus - Ampliatus Alae - Ali Ampulla - Ampolla A. anteriores - À. anteriori Analis - Anale A. applicatae - A. applicate Anastomosis - Anastomosi A. caudatae - A. caudate A. antica - A. anteriore A. conniventes - A. conniventi A. basalis - A. basale A. convolutae - A. convolte A. postica - A. posteriore A. cruciatae - A. incrociate Angulatum - Angolato A. ctenidiiformes - A. pettiniformi Anguli esterni pronoti - Angoli esterni A. deflecae - A. deflesse del pronoto A. deflexo-patentes - A. deflesso-patenti. | A9ulus - Angolo A. digitatae - A. digitate A. analis - A. anale A. divaricatae - A. divaricate A. anticus externus pronoti - A. ante- . erectae - À. erette riore esterno del pronoto A A. erecto-patentes - À. eretto-patenti A. apicalis - A. apicale A, extensae - A. distese A. apicalis internus - A. apicale interno 27. A. humeralis - A. umerale A. biflabellatae - A. biflabellate A. scutellaris - A. scutellare A. bipectinatae - A. bipettinate 1 A. suturalis - A. suturale A. biserratae - A. biserrate i Angustatus - Angustato A. breves - A. brevi Angustus - Angusto A. chelatae - A. cheliformi Anmellus - Anelletto A. cirratae - À. cirrate Annulatus - Annulato A. cirrosae - A. cirrose Annuliformis - Annuliforme A. clavatae o capitatae - A. clavate Annulus - Anello, Segmento A. clinteriformes - A. clinteriformi A. discoidalis - A. discoidale A. composito-pinnatae - A. composito pen- Antefurca - V. processo interno del pro- nate sterno A. crenulatae - A. crenulate Antennae - Antenne A. dichotomae - A. dicotome A. abrupte clavatae - A. a clava tronca | A. distanies - A. distanti A. aequales - A. eguali A. distichae - A. distiche A. aristatae - A. aristate A. duplicato-pectinatae - A. duplo-petti- A. attenuatae - À. attenuate nate A. auricolatae - A. auricolate | A. elongatae - A. allungate A. avvicinatae A. avvicinate A. ensiformes - A. ensiforme t A. barbatae - A. barbate (continua) COMUNICAZIONI In questa rubrica si inseriscono gratuitamente le brevi note speciali e locali favoriteci dagli abbonati, nonchè do- mande, schiarimenti, informazioni, consigli, questioni da risolvere, ecc. Notes de technique Microscopique. M. Tempère, dans le Micrographe préparateur, vol. VI n. 3 p. 102, donne d’après M. C. Thorn le moyen suivant pour conserver les Algues. Celles-ci sont fixées par la liqueur du Flemming. $ Acide osmique è l °/, 10 cem. hi Acide acétique èà l °/, 10 cem. i Acide chromique à l °/, 25 cem. È Eau distillée 55 cem. A ce mélange on ajoute goutte à goutte et en mélangeant bien, 10 °/, de glycérine. On re- couvre les Algues de ce liquide, sur la lame, de fagon qu'il reste suffisamment de glycérine après var i évaporation de l’eau. Le montage peut se faire ensuite, dans la glycérine pure ou dans la. gela- î latine glycerinée. M. Tempère donne aussi dans le meme periodique vol. VI, p. 154, la formule suivante, d'un & liquide qui lui permet de conserver en fort bon état des organismes marins, sans que la forme et la couleur soi altérée. Ce liquide devrait étre essayé sur les organismes des eaux douces éga- lement. Il pourra étre intéressant, avons-nous pensé, de reproduire ici la formule. Eau distillée 6 parties en volume. Alcool à 90° 8 Scaglia Glycérine à 30° 4 « Formol à 40° 2 « E. D. W., Ù p x La . si 28 } 4 i - È “il, NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA E NOTE ZOOLOGICHE N. B. Quelle speciali sugli uccelli vengono pubblicate nell’ Avicula, Giornale ornitologico italiano a A proposito dello Schema di progetto di legge per la caccia da noi pubblicato nel N. ll dello scorso anno, il sig. Marchese dott. Francesco Luzj ci scrive quanto segue: Circa alla legge sulla caccia, sulla quale Ella desiderava avere il parere degli abbonati ec- cole il mio: « Prima di dire qualcosa sulla caccia, bisognerebbe intenderci sul valore del permesso che il « governo accorderebbe. Di fatti, o questo permesso sarebbe di poter cacciare per il suolo pubblico « soltanto, cioè strade, letti di fiume, rive di laghi e di mari, oppure di poter cacciare ove si « vuole, ridendosi delle siepi, dei cancelli e dei cartelloni. « Quì mi pare sia il nodo della questione, giacchè o la cacciagione è proprietà dello Stato ed « allora i padroni dei fondi non hanno nessun diritto d’ impedirne la caccia a coloro che lo Stato « ha munito di regolare permesso, 0 è proprietà del padrone del fondo ove sì è fermata, ed allora < il governo non può dare il diritto di inseguirla e di ucciderla a chicchessia. Cacce reali. Martedì 31 Decembre in una cacciata fatta a Castel Porziano da S. M. il Re” con poco seguito, furono uccisi 409 tra cinghiali, daini e caprioli. : Piscicoltura. Leggesi nel Villaggio del 5 corrente. Nei capannoni della Società di piscicol- tura ad Angera è incominciato il lavoro d'incubazione. Per ora funzionano solamente tre baccinelle, contenenti complessivamente circa 100,000 uova di carpo. A giorni si aspettano da Milano circa altre 100,000 uova del medesimo pesce ; così le acque del maggior lago, se l'incubazione procede regolarmente, fra qualche mese saranno arricchite di tanti nuovi e squisiti abitatori. Speriamo che quest'anno non abbia a ripetersi il brutto tiro che due anni or sono fece pe- rire una grandissima quantità di avanotti di trota alla vigilia di essere immessi nel lago. La Società lavora col massimo disiuteresse, e i pescatori non possono che esserle grati. La caccia in Boemia. Tanto per far venire un po’ d’ acquolina in bocca ai nostri caccia- tori, togliamo dalle statistiche ufficiali, il numero dei capi di selvaggina uccisi in Boemia, du- rante la stagione venatoria 1897-98: }1,048 caprioli — 587 cinghiali — 521, 59 lepri — 27, 656 conigli — 5,097 galli cedroni — 1,093 galli di monte — 52, 184 fagiani — 528,117 starne — 10, 289 quaglie — 682 francolini — 3,622 beccaccie — 13,726 anitre — 1,428 beccaccini — 369 oche. In tutto 1,117, 457 capi di selvaggina!! La selvaggina venduta all’ incanto nel mercato centrale di Parigi durante la stagione di caccia del 1898: Starne e pernici 510,000 - Conigli selvatici 4!2, 000 - Lepri 190, 000 - Quaglie 140,000 - Cervi e caprioli 22,000 - Galli di montagna 2,000 - Fagiani 103,000 -. Palmipedi 73,000 - Beccacce 15,000. La maggior parte di tutta questa grazia di Dio, proveniva dalla parte dell'Inghilterra e della Germania. L'Italia vi ha contribuito soltanto con 25 mila quaglie. Spigolature di Apicoltura e notizie sulle Api — SILA I Nell’ American bee journal. Axtell: scrive: « Le migliori norme per allevare le colonie d’ api sono le seguenti: « 1.° Nutrirle nelle stagioni in cui non trovano da cibarsi; « 2° sovrapporre i melarii prima che subentri la febbre sciamatoria — nn po’ prima è meglio che un po’ tardi; < 3.° avere ogni cosa pronta al tempo degli sciami; « 4, Tener fresche le arnie che devono accogliere gli sciami; i Pipe apre nin Y : li dei ti i CIA E e ent 29 « 5.° Raccogliere in una cassetta gli utensili necessarii ; < 6. Aver sempre qualche favo colmo di riserva ». Lo stesso osserva che, se si hanno famiglie intrattabili, conviene affumicarle frena di notte e varie volte. Le api allora tosto che sentiranno l’ odore del fumo nel trattarle, si nasconderanno presto tra i favi e diventeranno docili anche nell’anno seguente. Barber nel medesimo giornale scrive che egli sparge del sale sul terreno, davanti al- l’apiario, e così tiene mondo il terreno dalle male erbe e un posto pulito da cui le api cadute a terra, possono rialzarsi. Hodgkins, scrive: « Taluno chiese che mai può indurre le api a raccogliere le farine ap- prestate loro in primavera nell’ assenza di ogni fiore. Io tengo api da 25 anni e riuscii sempre ad indurle a raccogliere le farine in 15 minuti, se spargo queste con poche gocce di essenza di anice. » Gubler di Belmonte dichiara che gli alveari non verniciati si trovano asciutti con popo- lazioni assai fortij mentre in quelli verniciati apparve umidità grande, ammuffimento e scarsezza d’ api. Matter-Perrin, insegna un metodo per arrestare il saccheggio: « Bisogna, egli dice, nutrire la colonia saccheggiante. Le api, occupate a collocare il nutrimento nei loro favi, abbandonano il saccheggio » Un palo, coll’ estremità rigonfiata da vari doppi di liste di panno, palo situato a qualche distanza dall’ apiario, e piantato prima dell’ epoca degli sciami, fa sì che le api lo notino e vi si rechino nello sciamare, secondo Zohe. — Nel Britsh bee journal — G. M. chiede come cambiare un bugno in un alveare. L' Esten- sore risponde: « Lascia che le api vi si trasportino da sè stesse. Per ciò fare, copri con tela cerata l’alveare a favi mobili riempito di telaini con fogli cerei. Nella tela, pratica un foro centrale di 4 pollici di diametro, sull’ alveare metti il bugno senza il fondo e colla sua porti. cina chiusa. Copri il bugno per tenerlo caldo. Le api, dovendo passare per la porticina dell’ al- veare in basso, tosto che il bugno sarà pieno di covate e di scorte, le api e la Regina discen- deranno e si daranno ad elevare celle sui fogli cerei. Ben inteso che il tutto prenderà la sede che aveva il bugno ». -— Per separare due sciami uniti, disponi in una tinozza varii rami di piante in due posti diversi della tinozza e spruzzali con acqua mielata. Ora gettavi lo sciame e copri la tinozza, non lasciandovi che uno spiraglio per cui possano entrare le api disperse nell’ aria. Ciascuna delle Regine prenderà uno dei rami, ed in una mezz’ ora i due sciami si troveranno disgiunti. Nell’ American bee journal — si suggerisce di applicare sull’ api-puntura una foglia schiac- ciata della pianta di ramolaccio, assicurando che presto il dolore e la gonfiezza scompaiono. — Un largo davanzalino dinanzi alla porticina serve per avere favetti non imbrattati dalle api, giacchè se le api cadono a terra prima di entrare, i loro piedi impolverati sporcano i fa- vetti già in parte costruiti. INSEGNAMENTI PRATICI La distruzione delle zanzare — Le zanzare impiegano due ore e mezza per trasformarsi dal loro primo stadio vitale — una larva che grossolanamente rassomiglia ad un bacillo colerico — in insetto perfetto pronto a fare le sue velenose punture L’insetto in ogni sua fase può essere all istante ucciso col contatto di piccole quantità di permanganato potassico. | Si afferma che questa sostanza in soluzione dell'1[1500 versata in una palude, rende impossibile lo sviluppo di larve di zanzare ; cosicchè una manata di permanganato potrà ossidare l’acqua in una palude di 5 ettari, uccidendone gli insetti în Snibriona, onde questa depurazione costerebbe meno di una lira e durerebbe circa un mese. 30 | | | In tal modo con poca spesa si potrebbero liberare grandi estensioni di paese da questi insetti acquatici. P Con un pizzico di permanganato si sono uccisi i germi di una cisterna di 4.000 litri. Boll. di Entom. agraria Per la rogna dei cani — Issleit raccomanda la seguente formola: | Sapone molle, parti 4 — Betanaftol, parti 1 — Storace, parti 2 — Estratto di tabacco, parti 3. Si applica per tre giorni di seguito, coprendo la terza parte del corpo ogni volta; quindi ‘sì lava tutto il corpo con una soluzione di un cucchiaio da thè di scabinol in un litro e mezzo di acqua. INVENZIONI E SCOPERTE Lana di pietra. Un industriale americano, il Sig. C. C. Hall. ha ottenuta da una pietra calcarea, della lana che è uno dei peggiori conduttori del calore che si conosca. Ha la morbidezza del pelo di cammello, è incombustibile come l'amianto, si tesse molto facilmente, ed è impermea- bile. Può quindi essere utilizzata per fare scenarii da teatro, condotte d’acqua, tubi da aria e da vapore ecc. Scoperta di una miniera d’oro presso Smirne. Un ricco filone d’ oro è stato scoperto dal Sig. Vedova presso Petrata poco distante da Smirne. Stampa elettrica. In una delle recenti riunioni del Camera-Clud di Croydon il signor Friese-Greene ha parlato di alcuni sorprendenti risultati di stampa fatta coll’ elettricità. Ecco una delle esperienze più notevoli. Dopo di avere inumidito un foglio di carta bianca, gli si sovrappose un cliché, e si fece passare una corrente elettrica attraverso il cliché e la carta. Esaminando quest’ ultima dopo l’ operazione, non vi si scopriva alcuna alterazione apparente ; tuttavia era evidente che un'immagine latente vi s’ era impressa. Considerando quest'immagine come formata dall’ elettricità, bisognava svilupparla coll’ aiuto di nuovi reagenti come si usa in fotografia; si imbibì perciò la carta con una soluzione di nitrato d' argento. L'immagine risultò dapprima con un color bruno-pallido, ma, dopo di essere stata pas- sata al solfato di ferro, acquistò un colore nero intenso. (Dal Progresso). Caucciù artificiale. In Germania si è trovato modo di fabbricare del caucciù analogo al naturale, che viene impiegato utilmente per le stoffe impermeabili e per isolare i fili elettrici. Si mescola con pece Jiquida, creosoto od aceto di legno, dell’ olio vegetale (di lino, di cotone, di palma, ecc.). Vi si aggiunge della gomma lacca in polvere o sciolta, e quindi si addiziona acido nitrico diluito. Si ottiene così una massa elastica non viscida che quando è indurita può facilmente vulca- nizzarsi. Alcuni produttori interrompono l'azione dell'acido nitrico dopo qualche istante riscaldando la mistura sopra grandi lastre. La spazzatura elettrica delle vie. Fra le molteplici applicazioni dell’ elettricità, la nuova macchina elettrica per spazzare le strade riescirà certamente di grande utilità, L'inventore di questa macchina è il signor Reynolds. Quest’ invenzione consiste di un carretto a 4 ruote avente 2 metri di larghezza su 7 di lun- ghezza e tre di altezza. Esso porta un motore elettrico il quale serve non solo a muovere le ruote del carro, ma anche ad azionare le spazzole destinate alla spazzatura della strada. Le spazzole possono essere spostate in modo da potersi adattare facilmente alla larghezza delle vie che si devono spazzare. La velocità della macchina raggiunge da 9 a 12 Km. all'ora, ma sembra che attualmente si stia costruendone una capace della velocità di 40 Km. all'ora, iii i se ee eri o 31 La nuova macchina a spazzolare, è stata applicata in parecchie città degli Stati Uniti edi risultati che essa ha dato sono sempre stati soddisfacenti. La Lattite. È un nuovo prodotto ottenuto dal latte scremato per mezzo di un processo spe- ciale -. È una specie di osso e serve per la fabbricazione di bottoni, manichi da ombrelli, da ba- stoni, accessori di apparecchi elettrici ecc. La carbolite. È una sostanza ottenuta trattando con processo facile e riducendo col carbone al forno elettrico, le scorie degli altri forni, che ora si gettano allo scarico. Ottenuta la Carbolite si getta nell'acqua dove si decompone e dà luogo ad un gas adatto perfettamente alla illumina- zione. Un chilog. di Carbolite, dice il suo inventore, fa sviluppare 300 litri di gas illuminante e siccome il costo della materia prima è irrisorio, così si può questo gas chiamare veramente Luce «a buon mercato. NOTIZIARIO Il carburo di calcio contro l’ oidio. Riassumiamo, se non altro per farne edotti i let- tori, un articolo pubblicato nel Progrès Agricole da un distinto viticoltore, signor Uchet. Triturato in polvere assai fine, e posto il carburo di calcio entro un soffietto, il signor Uchet spolverò i grappoli assai colpiti dall’ oidio e che poco prima erano stati bagnati d’acqua da un operaio per mezzo di una comune irroratrice. Il carburo di calcio a contatto dell’acqua svolge, come è noto, del gas acetilene, che è un potente insetticida e anticrittogamico. Fatto sta che la crittogama scomparve dopo poco dai grappoli ammalati, i quali continuarono bellamente a crescere. Il signor Uchet aveva timore che il carburo provocasse scottature; niente di tutto ciò. Per cui il rimedio, che dapprima sì era applicato per prova a poche viti soltanto, fu poi adoperato estesamente e sempre con ottimo successo. Senza dubbio il fatto che l’ applicazione richiederebbe due operai, invece di uno, dimostra che la spesa per la mano d’opera sarebbe doppia; ma se il nuovo rimedio si dimostrasse anche in avvenire più efficace dello zolfo, noi crediamo che varrebbe la pena di sostituirlo a questo. Per ora è tuttavia prematuro qualunque giudizio: le prove future decideranno. (Giorn. di Agric. Pratica). Cimitero per i cani. Circola per i giornali la notizia che a Parigi sta costituendosi una | società per fondare un conveniente cimitero speciale per i cani. Concorso a 5 borse nazionali di studio all’ estero. Presso il Ministero di agricol- tura, è aperto questo concorso per borse di pratica commerciale in piazze dell’ India; del Giappone e del Brasile. Ad ogni concorrente vincitore saranno assegnate 5000 lire in oro. Le domande, de- vono essere presentate entro il 28 Febbraio corrente. Congresso nazionale giornalistico a Como. Il Comitato esecutivo dell’ Esposizione di Como, l’ Associazione della stampa periodica in Roma e l’ Associazione lombarda di giornalisti in Milano, si sono accordati per pronuovere un Congresso nazionale giornalistico da tenersi in Como durante le feste Voltaiche. NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE, PREMI Rosa dr. Daniele nominato prof. di Zoologia, Anatomia e Fisiologia comparata nella Un. di Sassari. Fucini dr. Alberto abilitato alla libera docenza in Geologia e Paleontologia. Dini prof. Silvio nominato ins. Sc. Nat. nell’ Ist. tecnico di Girgenti. Griffini dr. Achille è stato nominato socio della R. Accad. di Agricoltura di Torino. Porta dr. Antonio nominato assistente al gabinetto di Zool. ed Anat. comp nella Univ. di Parma. Andres dott. Angelo nominato prof. ordinario di Zoologia, Fisicn e Anatomia comparata nella Univ. di Parma. 32 RICHIESTE E OFFERTE Domande di cambi, indirizzi, domande e risposte diverse - Gratis per gli abbonati Quando non vi è speciale indirizzo, rivolgersi all’amministrazione del giornale, la quale rappresenta gli abbo- nati che pubblicando richieste od offerte desiderano rimanere incogniti. 28 Si desidera fare acquisto della Avifauna italiana del prof. Giglioli e di quella sia Italiana sia Toscana del prof. Savi. 29 Zodda prof. Giuseppe Rio seggiola 25 Merì (Messina) desidera fa1 cambi di piante non comnni della Sicilia, contro Poligonacee, Convolvulacee, Cichoriacee, Orchidacee dell’ Europa meridionale, preferibilmente di Spagna e Turchia. 30 Si offrono Cossyphus hoffmansegui, Carabus Faminii e Bathyscia Doderi a L. 1 il pezzo. 31 Passerini prof. Napoleone direttore dello Istituto agrario di Scandicei (Firenze) desi- dera avere in cambio buone specie di Rettili e Anfibi italiani conservati in alcool e più special- mente della Regione meridionale, di Sicilia e delle Alpi italiane. . 32 G. Batt. Troppmann maestro dirigente in Vigo di Fassa (Tirolo) offre in cambio Minerali o Fossili della Valle di Fassa e dei Monzoni. 33 Gratis. Dal R. Stabilimento Agrario-Botanico dei Fratelli Ingegnoli in Milano e dalla casa di Acclimatazione Cattaneo per la Gelsicoltura pure in Milano, vengono distribuiti a chi ne fa loro richiesta i nuovi cataloghi 1899. 34 Sigismondo Brogi naturalista in Siena desidera acquistare o avere per cambio, piccoli mammiferi italiani e Barbagianni (Strix flammea). 35 Doctor Boutarel 47 Rue des Tournelles Paris, offre: Boletotherus bifurcus — Melano- tus communis — Tetraopes tetraophthalmus — Asaphes memnonius — Chauliognathus pensylvani- cus — Dinoderus minutus etc. — Cés boleti — Jacquemarti — Chrysomela didymata --- hyperici etc. etc. — desidera coleotteri. 36 M. Boru Paul di Herzogenbuchsee (Svizzera) desidera avere dei Carabus Italiani e specialmente degli appennini contro altri coleotteri o danaro. i 37 Il dott. Vittorio Ronchetti Meravigli 11 Milano si occupa di Coleotteri alpini. Offre Carabus violaceus var. exasperatus Duft. - C. Creutzeri Fabr. - C. cancellatus var. trentinus Krnatz (2 es) - C. lombardus Kraatz (18 es.) - Cychrus cilindricollis Pinì (2 es.) - Argutor dili- gens Sturm. - Pterostichus cribratus Dej. - Pt. oblongopunctatus Dej. - Pt. multipunetatus Dej. e var. nobilis Stierl, - Abax Hetzeri Mull, - Amara alpestris Villa - Cymindìs vaporariorum Linn. ed altri Coleotteri italiani. Desidera in cambio Coleotteri alpini e particolarmente: Carabus pede- montanus Ganglb. - C. putzeysianus Geh, - C. cenisius Kraatz. - C. Latreillei Dej. - Cychrus angu- licollis Solla. 38 Toscano prof. Silvestro si è trasferito dal Liceo di Modica a quello di Caltanisetta. 39 R. G. 135, fermo posta in Genova, offre per L. 250 magnifico cane bracco pointer, ol- fatto straordinario ottimo alla caccia in campo. 40 Due Daini bianchi g” e ,P si cedono per L. 70. (Il maschio è evirato). Rivolgersi al Sig. Enrico Bosshardt in Livorno. 41 Parteguelfa Filippo di S. Severino (Marche) desidera acquistare un cane cacciatore spinone, mantello roano- marrone, munito di pedigree e che sia figlio o discendente di Thzers. 42 Ern. Lelièvre, 23, Entre-les-Ponts, Amboise (Indre-et-Loire), offre: Preris Daplidice, Lyc. orbitulus, ab. syngrapha, Arion, Sat. arethusa, fidia, Par. dejanira, Syr. Sao, Hesp. actaeon, comma, Zyg. Achilleae, lonicerae, fausta, hippocrepidis, Lith. canioba, Amp. livida, Erastria atra- tula, Boarm. consonaria, etc., contre d'autres Lépidoptères. 43 Le D". Delmas, Millau (Avevron), offee en bloc ou séparément une collection d'Hymé- noptères porte-aiguillon et diverses familles de Coléoptères contre Orthoptères de France, oiseaux naturalisés, méme communs, Longicornes, Lomellicomes, carabiques ou fossiles de tous terrains. Envoyer oblata. 44 Una bella coppia di Anatre mute da cova si cede per L. 20. 45 Il Sig. Pallary a Eckmichl-Oron (Francia) domanda di entrare in relazione con spe- cialisti che sì occupano di Stelleridi, Spugne, Polypai e Foraminifere del Mediterraneo. 46 Pouillon-Williard, naturaliste è Fruges (Pas-de-Calais), offre de belles séries d’inse- ctes fossiles de l’ambre contre d'autres fossiles rares ou des oiseaux, mammifères, Coléoptères ou Papillons — bonnes espèces seulement. 47 Dal Laboratorio e negozio di storia naturale di S. Brogi in Siena si spedisce gratis il catalogo con i prezzi di tutto l'occorrente per raccogliere, preparare e conservare gli smsetti ecc. 9, BROGI direttore responsabile Siena Tip. e Lit. Sordo-muti di L, Lazzeri st A bei - a » CE ba ALTO b'@La ML) MT) La, n Sommario del N.° 1 della” Rivista Italiana di Scienze Naturali, tefani prof. Teodoro. Una nuova specie galligena di Pemphigus Hatrtig. con fig. Pag. AT gaiolli dr. Vittorio. Le Diatomee nel Trentino. Pag. 3. | Alfonso Castriota Scanderberg. Aggiunte alla Nota del Dott. R. Bellini sui molluschi ter- | —restri e fluviatili della prov. di Napoli. Pag. 5. Maiteucci Eugenio. Le Primule Italiane. Pag. 6. Zodda Giuseppe. Contributo allo studio della fiora peloritana Pag. 12. Rivista bibliografica. Da pag. 17. a pag. 22. Bibliografia italiana di scienze naturali. Da pag. 23. a pag. 28. Pubblicazioni in vendita presso l'Agenzia di questo periodico SIENA - Via di Città 14 - SIENA Agli abbonati sì cedono i sotto notati libri, franchi di porto e consegna garantita al loro domicilio in Italia. — Gli abbonati esteri pagheranno in più le maggiori spese postali. — A chi acquista di- verse opere si accorda un ulteriore ribasso da combinarsi. Gli uccelli e l’ agricoltura. Osservazioni di C. Fabani L. 0,60. | Nozioni elementari di storia naturale ad uso delle scuole secondarie, classiche e tecni- che per il prof. A. Neviani. Anatomia, Fisio- logia e Tassinomia animale. Vol. di 440 pag. con 414 figure L. 3, 50. - Avifauna del prof. Gasparini con la dia- gnosi di tutte le specie degli uccelli italiani. 291 pag. in 8.° L. 5 per L. 3,00. Manuel du Naturaliste per A. Granger. Raccolta, preparazione, imbalsamazione, ecc. ecc. Pag. 332 con 257 fig. L. 4,50. L'art d’ empailler les petits animaux semplifié par P. Combes. Un vol.° con fig. L. 1,10 Entomologia del Disconzi. Con 270 fig. ed istruzioni sulla caccia, preparazione ecc. degli insetti L. 5 per L. 2,00. Viaggio in Oriente pel cav. dott. F. Tassi. Pag. 130 L. 1 per L. 0,50. La protezione degli animali in rapporto ai loro diritti ingeniti e acquisiti all’ umano consorzio e alle leggi, per il prof. Grillo Nic- colò. L. 2, 00. . Considerazioni sulla intelligenza degli animali per il prof. N. Grillo. Un vol. di 70 pagine L. 1,10. Sono i piccoli uccelli utili all’ agricol- tura? per D. G. Salvadori. Pag. 22 L. 0,50. Meccanismo interno ed esterno del volo degli uccelli per il prof. C. Fabani L. 0,60. I funghi mangerecci e velenosi, descri- zione, modo di cucinarli e conservarli. Con 23 *av. colorate, per C. Rossz. L. 1,50, per L. 1. 30 Monografia illustrata degli uccelli di rapina in Italia del dott. G. Martorelli. Grande volume di 211 pag. in 4.° con tav. in colori e | fig. intercalate nel testo L. 20. Falconeria moderna. Guida pratica per addestrare alla caccia le principali specie di fal- conidi per A. U. Fzlastori. Con figure L. 2,60. Avicultura pràctica. Apuntes sobre el ori- gen de las aves de Corral. Per XK. De Zayas Enriquez. 140 pag. con figure L. 1,25. Il Naturalista raccoglitore. Guida pra- tica per raccogliere, preparare e conservare i corpi naturali organici e inorganici. Per Eger Lessona con figure L. 2,50. Traverso la Sardegna per il dott. N. Grillo. Vol. di 178 pag. L. 1,65. Flora italiana dell’ Arcangeli. 2.* edizione, grande volume di pag. 871 L. 15, legato in tela e con dorature L. 16. Manuel du Lepidopteriste par G. Panis Catalogo delle specie, caccia, preparazione, clas- sificazione, maniera di allevarli ecc. 320 pag. con figure L. 3,75. La finalità nell’ armonia della natura per il prof. N. Grillo. Pag. 16 grandi L. 0,35. Conseils aux amateurs pour faire une collection de papillons. Classification, pre- paration et conservation. Par M. Beleze. Con 32 fig. L. 1,00. Role des reptiles en agricolture par J. De Fischer. L. 0,80. Les alpes francaises par M. Falsan. Le montagne, le acque, i ghiacciai, i fenomeni del- l’ atmosfera. 288 pag. con 52 figure L. 3,50. Manuale di Geografia fisica e nozioni di astronomia per il prof. F. Fabdretti. Vol. di 360 pag. in 8° L. 3,50. Gli insetti nocivi alla vite, loro vita e modi di combatterli del dott. A. Lunardoni. Pag. 54 con molte figure in colori L. 2, 00. Manuale per la tecnica moderna del microscopio nelle osservazioni istologiche, em- briologiche, anatomiche e zoologiche del dr. A. Garbini. Pag. XXIV-432 con figure. 2.8 ediz. legato in tela L. 6, 00. Piccolo atlante botanico con 253 fig. in colori preceduto da brevi nozioni di bota- nica descrittiva per le scuole secondarie del prof. Vincenzo Gasparini. 2.% edizione migliorata ed accresciuta L. 3,50 per L. 3,00. Quelques remarques sur les régles de la nomenclature zoologique, appliquees a toutes les branches «e l’ histore naturelle par Leon 0. Galliard. 20 pag. L. 0,65. Quadri cristallografici per le scuole se- condarie del prof. E Paratore. 12 pag. L. 0, 60 La valtellina e i naturalisti. Quattro vo- lumi i quali si occupano respettivamente delle Ge- neralità, Zoologia, Botanica e Geologia per il prof. M. Cermenati L. 4, 00. Fra un tiro e l’altro. Racconti ed aned- doti di caccia per A. Renault. L. 3, 00. Caccie varie per A. Renault. L. 3,50. Naturalista viaggiatore con 38 incisioni per i prof. Zlsel e Gestro. L. 2, 00. Elementi di igiene ad uso delle scuole Te- cniche e delle preparatorie alle normali 80 pag. L. 0,90. _ LIMRITORO DG TV TISSNMRMO = MUSEO DI STORIA NATURALE È E diretti dal Cav. SIGISMONDO BROGI = fog Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali è Fornitore di molti musei e gabinetti italiani, ed esportatore all’ estero Animali, Piante, Minerali, Roccie, Fossili, Strumenti, Arnesi, Preservativi, Specialità ecc. Occhi artificiali, umani, per animali, figure ecc. a prezzi mitissimi Si imbalsamano animali e si fanno preparazioni di storia naturale di ogni genere Scuola di Tassidermia — Compra — Vendita — Cambi Animali e piume per mode e per ornamento Tutto l’ occorrente per raccogliere, studiare, preparare e conservare oggetti di storia naturale. Sono sempre pronte collezioni per l'insegnamento, secondo i programmi governativi Piazza del Carmine, SIENA (Italia) Stabile proprio. 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Stefano Bertolini v con la collaborazione di distinti entomologi. Ne uscirà non meno di una dispensa di 8 pagine al mese, in formato tascabile (12 X 18 circa) al prezzo di centesimi 10 la dispensa per l’Italia e cent. 15 per l’estero. KS Il catalogo è ad oggi. Sarà utilissimo per regolare le collezioni secondo i più recenti sistemi ed al tempo stesso come ottimo intermediario nelle relazioni di cambio. Farà conoscere il sorprendente numero di specie che vanta la fauna italiana. È aperto l'abbonamento: Alle prime 10 dispense al prezzo di L. 1 per l’Italia e L. 1,50 per l'estero. Alla 195 opera L. 2 per l’Italia e L. 83 per l'estero. Inviare il danaro alla direzione di questo periodico. N. B. Facendone richiesta con cartolina doppia, ossia con Cartolina con risposta pagata, se ne invia una dispensa gratis per saggio. 5 redatto giusta il più moderno sistema, coll’ aggiunta delie nuove specie note fino Ù Pv , oppure alla Rivista ed al Bollettino del Naturalista ; n.00 Î "in î8 viando l I nuovi abbonat Îeo dual Bollettino del Natural Ornitolog tutti e tre questi period aldano È otto s e con sa er le maggiori spese postali i più, p li arretrati dell’ annata. 00 e quegli degli altri Stati L. 2, 00 d fasc vono sempre tutti i i più, rice 102. î i dell’ Unione postale pagheranno L. 1, 00 d Gli abbonati ester pp | i Conto Corrente con la Posta più dun è RE RR O 1: I sie (NS PMI. PS , al 4 ANNO XIX OLLETTINO DEL NATURALISTA Collettore, Allevatote, Coltivatote, Acelimatatore Abbonamento annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3. Per gli Stati della unione postale L.3,50 Altri Stati L. 4 PERIODICO MENSILE premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella internazionale di Chicago Supplemento mensile alla Rivista italiana di scienze naturali ed al Giornale ornitologico italiano Scienza e pratica Istruzione e diletto Per facilitare gli scambi e le comunicazioni scientifiche, tecniche e commerciali fra i professori, studiosi, preparatori, dilettanti ed amatori di scienze fisiche naturali, compresa la Caccia, Pesca, Agricoltura, Orticoltura, Giardinaggio ; allevamento, acclimatazione e ma- lattie degli animali e delle piante; raccolta, preparazione e conservazione degli oggetti di storia naturale di ogni genere; alpinismo, escursioni, esplorazioni, ecc. Ha apposite rubriche per le Invenzioni e scoperte; per gli insegnamenti pratici; per i concorsi ; per le nomine, promozioni, onorificenze, premi; per le Richieste e offerte ecc. ecc. (Vedansi anche più sotto: Avvertenze ecc.). na S -OMparzp SS Zo0l0gy | 5) Direttore - Cav. SIGISMONDO BROGI = (È FEB 15 194 UFFICIO èin Via Baldassarre Peruzzi, 28 — SIENA LIBRA. Collaboratori sono tutti gli abbonati e principalmente quelli nominati nella copertina della Rivista Italiana di Scienze Naturali. Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. I tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano e Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, avendo identica direzione ed un’ unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- sposizioni: Ciascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- sili composti dalle 8 alle 16 pag. e con foderina. Gli abbonamenti si ricevono in Stena all’ Agenzia in Via di Città 14, e da tutti gli uttici postaliitaliani ed esteri, in qualunque epoca dell'anno; ma decorrono dal principio di ogni anno con diritto ar fascicoli arretrati. . L’abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- tiene come rinnuovato ‘ Fascicoli per saggio si spediscono gratis. Fascicoliseparati costano cent. 30 perogni 16 pag.ditesto. Agli Autori dimemorie originali di una certa impor- tanza, sì danno in dono 50 copie di estratti, purchè ne facciano richiesta quardo inviano i manoscritti. Tutti gli abbonati possono fare acquisto dei fascicoli che contengono ì loro scritti, pagandoli solamente 10 cent. per numero di 16 pag., L. 1 per 12 numeri e L. 6 il cento franchi di porto nel regno, purchè li richiedano prima della pubblicazione del giornale. soli abbonati sono collaboratori. . Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- zione fra loro, ed approfittare dei molti vantaggi che ar- reca questa mutuazione, essi hanno diritto ad inserzioni gratuite nel Bollettino, per scambiarsi comunicazioni, pro- poste, consigli, domande, indirizzi ecc.; fare offerte e ri- cerche per cambi di animali, semi, piante, minerali, libri, macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. Le inserzioni relative ai cambi non possono oltrepas- sare la lunghezza di 5 linee. La medesima inserzione non si ha diritto di pubblicarla gratis più di una volta; però ne viene accordata la ristampa, pagando un piccolo com- perso. Dalle inserzioni gratuite sono per regola esclusi gli scritti che contengono avvisi di acquisto 0 di vendita, o che possono servire di reclame commerciale. Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente quelle provenienti da abbonati chehanno già pagato l’ab- bonaniento in corso. Nessuna pubblicazione viene fatta se non è espressamente richiesta dall’ abbonato. L’ amministrazione s'incarica di rappresentare gli ab- bonati che pubblicando avvisi, desiderano non far co- noscere il proprio nome. In questo caso il rappresentato dovrà rimborsare all’ amministrazione le spese di corri- spondenza, e per le vendite od acquisti etfettuati pagare un compenso da combinarsi. La direzione può, in casi eccezionali, rifiutarsidi pub- blicare qualsiasicomunicazione o memoria, senza bisogno di dare giustificazioniin proposito. 1 manoscritti non pub- blicati possono essere ritirati dagli autori a proprie spese Agli abbonatiai quali non pervenisse qualche tascicolo, ne sarà loro, possibilmente, inviata un’altra copia gratis, purchè la richiedano entro l’ annata in corso, altrimenti i fascicoli arretrati non si inviano checontro pagamento, Inserzioni a pagamento: Quelle relative alla Storia Na- turale si pubblicano nel corpo del giornale e costano L. l per linea, corpo 8; gli altri avvisi da stamparsi nelle ap- posite pagine costano L. l ogni? centim. di spazio occu- pato in una colonna, o cent. 20 per linea corpo 8. Agli abbonati si fanno speciali facilitazioni. Si annunziano le pubblicazioni ricevute e si fa special- menzione di quelle delle quali ci pervengono due esemplari. Tutti i pagamenti devono essere anticipati. Chi desidera risposta unisca i francobolli necessari, o scrivain car- tolina con risposta pagata. RIBASSO SUI PREZZI D’' ABBONAMENTO Vedasi l’ annunzio stampato nel margine lungo di questa pagina pt s È ba ata, È ou RI mai PULSE © LCA LARE av a > SR dp pata PA 1 del Naturalista : LI Hanno pagato l’ abbonamento a tutto il 1898 (8.2 Nota) Bruno Giuseppe — Bufalini mons. Leopoldo — Della Gherardesca conte Valfredo — De Vincenti Ep Rivista italiana di Scienze naturali, Giornale ornitologieo italiano e Bollettino. . dott. Angelo — Largaiolli dott. Vittorio — Liceo Alessandria — Liceo Savona — Mella conte Carlo Nerucci conte Giovanni — Rossetti dott. Corrado — Scuola Enologica — Suchetet André. a tutto il 1899 (4° Nota) Accademia Valdarnese del Poggio — Arrigoni Degli Oddi conte Ettore — Bellini Raffaello — Bi- blioteca del Liceo Pareggiato Biella — Boggiani cap. Oliviero — Boggio dott. Antonino — Boschetti Giuseppe Aurturo — Calderini prof. Pietro — Cavagnaro Tito — Cellesi Giulia — Clausen Carlo Corte dott. Silvio — De Boni Augusto — Fiani Gino — Fiori prof, Andrea — Funaro prof. An- gelo — Gaffuri prof. Cesare — Gioli dott. Giuseppe — Grimaldi prof. Achille — Iannis prof. Fran- cesco — Istituto Tecnico, Bari — Istituto Tecnico, Conti — Istituto Tecnico, Forlì — Istituto Te- cnico, Perugia — Lepri march. Giuseppe — Liceo Dante, Firenze — Longo prof. Andrea — Longo dott. Ottaviano — Mangilli march. Massimo — Marcialis prof. Efisio — Mariani Domenico — Maz- zanti Teodosio — Merciai Giuseppe — Mezzana prof. Niccolò — Moro Massimo — Mubhl forstrath. M. — Museo Civico, Rovereto — Museo storia Naturale Univ. Parma — Ninni E. — Numes dr. Pier. G. — Passerini conte prof. Napoleone — Perrotta dott. Andrea — Pinelli Gentile march. Giacomo — Pini dott. Napoleone — Puel Louis — Regalia Ettore — Ronna Ernesto — Scuola tecnica privata A. T. — Secher prof. O. — Spanio Camillo — Stossich prof. Michele — Stunder Herich. — Taunnier dr. Ul. — Trappmann G. Batta. — Turrisi Grifeo Mauro — Venezia prof. Francesco — Whitaker G. J. — Zodda Giuseppe — Zonghi-Lotti Nicolò — Zungh prof. Wilhelm. N. B. La presente pubblicazione tien luogo di ricevuta, ma i nomi di coloro ai quali è stata fatta una ricevuta particolare non figurano in queste note. Con la suesposta nota, sono pubblicati i nomi di coloro il cui abbonamento ci è giunto avanti il 15 Marzo, preghiamo perciò coloro che avendo pagato, non avessero avuta una ri- cevuta particolare e che il loro nome non fosse ancora pubblicato, ad essere compiacenti di darcene avviso per fare i necessari riscontri e reclami postali. PER GLI ABBONATI RAMMENTIAMO che l’ abbonamento dovrebbe essere da tutti saldato anticipatamente, e che tuttavia coloro che lo pagheranno nei primi tre mesi dell'annata godranno delle riduzioni nei | prezzi, come è detto di nella ].% pag. della copertina. Una preghiera speciale la rivolgiamo a coloro che hanno da saldare anche )’ annata 1898 AVVISO AGLI ABBONATI MOROSI Vi sono poi alcuni abbonati che hanno da pagare diverse annate di abbonamento. Li abbiamo tante e tante volte pregati a mettersi in regola, ma inutilmente. Abbiamo mandato loro sollecitazioni private e lettere raccomandate, onde siamo sicuri che hanno ricevuto anche avviso che quelli che non si decidono ad adempiere a questo loro dovere, saranno invitati a farlo per mezzo di avviso pubblicato nel giornale. i Ci pare adunque di aver fatto tutto il possibile per evitare questa spiacevole pubblicazione e non comprendiamo davvero come persone oneste e distinte, possano permettersi di volontariamente ed espressamente abbonarsi ad un giornale, e non volerne poi pagare l’ importo. A scanso anche di osservazioni o malintesi rammentiamo ancora che chi si abbona accetta le condizioni sotto le quali si fanno gli abbonamenti stessi, fra le quali è pure la seguente: L'abbonamento non disdetto entro il Dicembre si ritiene come rinnovato. Rammentiamo che con la fine del corrente Marzo terminano i tre mesi durante i quali viene concessa la riduzione sui prezzi per gli abbonamenti cumulativi. i Si affrettino perciò gli abbonati che vogliono godere di tale riduzione. be x 71 i: A < se "Lino XIX, N.° 3 o | I5 Marzo 1899 BOLLETTINO DEL NATURALISTA Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore Sopplemento mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali ed al Giornale Ornitologico italiano Abbon. annuo per f' Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3, Stati della unione postale L. 3,50, altri Stati L. 4. SOMMARIO Luzì march. dott. Francesco. Ricerche su Conca città creduta sprofondata nel mare (cont.) Fag:,33. _ COMUNICAZIONI: Ronchetti dr. Il demodex follicolorum. — Nini A. Cavallo anomalo. — De Rauschenfels. Come procede l’ape nella raccolta del miele. — Ronchetti dr. L’ uccello del miele. — Betti dr. M. Nuovo metodo per conservazione di preparati anatomici. Da Pag. 37 a pag. 39. Notiziario Pag. 39. — Nomine, promozioni, onorificenze, premi Pag. 40. — Richieste e offerte, (gratis per gli abbonati). Pag. 40. i îPar RED °° oology 2 80 / ST Marchese Dott. FRANCESCO LUZJ® si: 15 1949 ] DR Di _ 0A AR BRA RICERCHE SU CONCA, CITTÀ CREDUTA SPROFONDATA NEL MARE (continuazione) Facciamoci adunque ad esaminare se il Castello di Conca del quale nessun autore nè alcuna memoria indicano il luogo ove fu, potesse essere la sommersa città. Conca vien ricordata nella così detta donazione di Pipino (1) e nella conferma di Carlomagno (2); non discuteremo sul valore e sull’ autenticità di questi documenti, nè se noi per porli esattamente in serie cronologica con gli altri che citeremo li avremmo'dovati metter qui o più oltre; per la questione che ci occupa ci basta semplicemente accennarli, e così facciamo. Nel codice Bavaro (3) scritto fra gli anni 834-846 in una pagina incompleta troviamo queste parole. ..... altam quarto latere Conke ter......, ed al N. 43 di esso....... pos în loco q dicit Conke ter Arimines ed al N. 67...... loca pos ter Castro Conke. Nel privilegio poi che Ottone III concesse al vescovo di Rimini Uberto il 6 maggio 996 (4) troviamo....... plebem Sci georgi castri conce cu pertinenctis ss...... Nel 1064 Gertruda, vedova «di Bennone, fece dono di varie sue terre al Monastero fondato da San Pier Damiani e (1) Theîner Codex diplomaticus ecc. . pag. l. Ex libro pontificali in vita Stefani III. apud Mura- torium serit. rerum Ital. T. III, p. 171 — tradidzt idist Ravenna, Ariminun Pisaurum (Pensaurum Conca). st (2) Theiner o. c. pag. 2. Ex libro pontificali in vita Hadriani, in Cencio camerario fol. 99. Sed in gestis secundi Stephan? pape leguntar. Patrimonia esse Reati Petri Ravenna. Ariminam Pen- saurun, Conca Fanum. . . . .. OGC. sllao (3) Il Codice è chiamato Bavaro perchè posseduto dalla Real Casa di Baviera. (4) Questa pergamena fu copiata dal Cardinal! Garampi nell’ Abbazia di Scolca, presso Rimini, e la copia ne esiste fra le sue schede, il documento è riportato in sunto dal Ras, fu pubblicato sulla copia del Garampi, ìmperocchè l’ archivio di Scolca andò distrutto durante la rivoluzione del 1797, dal Tonini in Appendice all’ opera Rimini al principio dell’ era volgare. chiamato San Gregorio in Conca posto nel territorio del Castello di Conca (1). Nel 1069 Pietro Bennone fece omaggio di altri beni a San Pier Damiani per il sopradetto Mona- stero (2). Nel 1071 San Pier Damiani sottopose all’ autorità del vescovo di Rimini il Mo- nastero da lui fondato ch'era juxta fluvio concam in terr Castri Concam in plebe sci Georgi non longe a Castro Morciano (3) ed Opizone Vescovo di Rimini promise di proteg- gere e difendere il detto Monastero, di cui allora era abbate un certo Ungano (Ungaro) (4). Nel 1144 in una bolla di Lucio II, nella quale si concedono dei privilegi al Vescovo di Rimini, fra le molte altre pievi e parrocchie vien nominata plebem sancti Georgi î castro conce cum oratorio sancti Steffani sito juxrta ipsa (5). 1 Nel Liber Censum Ecclesiae (6) troviamo nella diocesi di Rimini ricordata la chiesa di San Giorgio ed il Monastero di San Gregorio. In una pergamena del 1211 leggiamo un contratto di certe terre poste in Comitatu Arim in plebe 8. Giorgi de coca in serra de morzano (1). Nella descrizione della Romagna fatta dal Cardinal Anglico ‘nel-1371 troviamo nomi- nato tra gli altri castelli del riminese Custrum Conchae in quo sunt focul X (8). D’ora in avanti, se si tolgano poche parole del Rasi, non troviamo più rammentato il Castello di Conca, però molte notizie troviamo invece dell’ Abbazia di San Gregorio in Conca. Si conservano memorie di atti compiuti degli Abbati di essa ed altre varie memorie fra le quali rinveniamo quella di uno scisma scoppiato fra i suoi monaci perchè gli uni avevano nominato un abbate ed gli altri un altro (9), come pure quella di un processo mosso contro uno dei suoi abbati, perchè tenevasi una cuncubina ne] monastero (10). Veniamo a sapere ancora come i monaci di San Benedetto lasciarono il Monastero di San Gregorio, che fu concesso ai monaci di San Paolo Eremita nel 1401(11) e come poco dopo questi religiosi lo lasciarono, e Carlo Malatesta lo diede agli Olivetani insieme con altri monasteri (12). Questi frati dovettero molto trascurare l’ Abbazia di San Gregorio giacchè sappiamo che nel principio del passato secolo aveva perduto molto del suo splendore, e che una parte della sua chiesa era ridotta a magazzino e la cripta di essa trasformata in cantina (13). Oggi anche la memoria dell’ Abbazia era andata perduta tanto che non si sapeva più ove precisamente sorgesse. (1) Anche questo documento proviene dall’ Abbazia di Scolca, ci fu conservato in intero dal Garampi, in sunto dal Rasi, fu pubblicato dal Tonini nell’ opera sopramenzionata. (2) G. Rasi. Ricordi Olivetani MM. ec. della Gambalunghiana. pag. 10. (3) Pergamena dell’ Archivio di Scolca copiata dal Garampi, pubblicata da L. Tonini. (4) Idem. i (5) Da una copia del secolo XV conservata nell’ archivio capitolare di Rimini. (6) Liber Censum Romanae Ecclesiae Cencio Camerario anno MC. XCII. (7) Da una pergamena contemporanea conservata nella Gambalunghiana. (8) Da un manoscritto della Vaticana pubblicato dal Conte Fantuzzi nell’ opera : Monumenti Ravennati dei secoli di mezzo. Venezia 1803. (9) Rasi dice che ciò accadde nel 1320. o. c. pag. 12. (10) Rasi ciò avvenne nel 1301. o. c. pag. ll. (11) Pergamene conservate nella Gambalunghiana. C. P. Q. B. Di questò passaggio ai frati di San Paolo Eremita non si fa menzione negli Annali Benedettini che dicono il convento direttamente passato agli Olivetani. Ann. Benet. (12) Pergamene sopradette. Documento XXXI nell’App. a Rimini al principio ecc di L. Tonini, (13) Giacinto Martinelli. Memorie di Scolca M. della Gambalunghiana. C. P. I. B. N. Il. 35 na Di fabbricato posto vicino alla riva della Conca, non lungi dalla strada pro vinciale che mena a Morciano, a circa 9 chilometri dal mare, sulle carte topografiche (1) è segnato con il nome di Abbadia o Abbazia del Moscolo, e il volgo lo chiama senz’ altro Abbadia. Per il nome, per la situazione già supponevo che questo vecchio casamento potesse essere ciò che rimaneva del Monastero fondato da San Pier Damiani ; però ogni ombra di dubbio cessò in me, quando nelle Memorie di Scolca scritte dal Martinelli (2) lessi che l’ Abbazia di S. Gregorio si trovava quasi nel centro di un pentagono ai cui angoli stavano le cinque N: chiese da essa dipendenti, cioè Sant’ Angelo in Morciano, San Clemente, Santa Croce in a Moscolo, San Leone in Sanludecio e Sant’ Andrea. Tutte queste chiese esistono al presente ed il fabbricato detto Abbadia occupa il luogo indicato dal Martinelli. Stabilita così la po- sizione dell’ Abbazia (3) avevo quella di una parte del Castello di Conca, anzi di quella parte ‘che confinava verso la montagna. Che l’ Abbazia fosse posta presso il confine del territorio de del Castello di Conca rivolto all’ Appennino lo dimostra la sua vicinanza al Castello di x Morciano che le sta appena due chilometri a monte, (questo castello è già menzionato nel pi codice Bavaro) lo provano altresì molti documenti nei quali } Abbazia vien detta sita nel » —’‘territorio del Castello di Conca, ma vicina al Castello di Morciano. Il Castello di Conca i poi doveva secondo ogni probabilità stare a valle di Marciano; giacchè a valle ne sta l’ Ab- — —’azia posta sul suo confine. Però lungo il Conca non vi è alcun resto di un antico Castello. © neviene accordata la ristampa, pagando un piccolo com- | risposta unisca i francobolli necessari, o scrivain car- 2 < GF & “d perso. Dalleinserzioni gratuite sono per regola esclusi gli | tolina con risposta pagata. Comi è sq e I ® 2 passa RIBASSO SUI PREZZI D' ABBONAMENTO d (S) 2 È Sto, Vedasi l’ annunzio stampato nel margine lungo di questa pagina; - <$s J Gm Per chi fa raccolta di Minerali — Nummus diabuli o Monete del Diavolo | MARCASSITA - SPERKISE, in forima discoidale che imita le monete antiche e corrose Di questa curiosa forma minerale se ne cedono 10 esemplari franchi di porto per 35 centesimi e 100 esemplari pure franchi per L. 2. 25, Rivolgersi al gabinetto di Storia naturale di S. BROGI - SIENA PER GLI ASBONATI RAMMENTIAMO che l’ abbonamento dovrebbe essere da tutti saldato anticipatamente, e che tuttavia coloro che lo pagheranno nei primi tre mesi dell'annata godranno della riduzioni nei prezzi, come è detto di nella 1.® pag. della copertina. Una preghiera speciale la rivolgiamo a coloro che hanno da saldare anche 1’ annata 1898. AVVISO AGLI ABBONATI MOROSI Vi sono poi alcuni abbonati che hanno da pagare diverse annate di abbonamento. Li abbiamo tante e tante volte pregati a mettersi in regola, ma inutilmente. Abbiamo mandato loro sollecitazioni private e lettere raccomandate, onde siamo sicuri che hanno ricevuto anche avviso. che quelli che non si decidono ad adempiere a questo loro dovere, saranno invitati a farlo per mezzo di avviso pubblicato nel giornale. Ci pare adunque di aver fatto tutto il possibile per evitare questa spiacevole pubblicazione e non comprendiamo davvero come persone oneste e distinte, possano permettersi di volontariamente ed espressamente abbonarsi ad un giornale, e non volerne poi pagare l'importo. A scanso anche di osservazioni o malintesi rammentiamo ancora che chi si abbona accetta le condizioni sotto le quali si fanno gli abbonamenti stessi, fra le quali è pure la seguente: L'abbonamento non disdetto entro il Dicembre si ritiene come rinnovato. È uscita la prima dispensa del CATALOGO DEI COLEOTTERI D'ITALIA compilato dal ben noto coleotterologo Dott. Stefano Bertolini con la collaborazione di distinti entomologi. Ne sarà pubblicato non meno di una dispensa di 8 pagine al mese, in formato tascabile (12 X 18 circa) al prezzo di centesimi 10 la dispensa per l’Italia e cent. 15 per l'estero. Il catalogo è redatto giusta il più moderno sistema, coll’ aggiunta delie nuove specie note fino ad oggi. Sarà utilissimo per regolare le collezioni secondo i più recenti sistemi ed al tempo stesso. come ottimo intermediario nelle relazioni di cambio. Farà conoscere il sorprendente numero di specie che vanta la fauna italiana, È aperto l’ abbonamento: Alle prime 10 dispense al prezzo di L. l per l’Italia e L. 1,50 per l'estero. Alla intera opera L 2 per l’Italia e L. 3 per l’ estero. Inviare il danaro alla direzione di questo periodico. N. B. Facendone richiesta con cartolina doppia, ossia con Cartolina con risposta pagata, se ne invia una dispensa gratis per saggio. A tutti gli abbonati al nostro periodico che ne faranno richiesta verrà spedito gratis per due mesi a titolo di saggio ì La Cultura Geografica rassegna quindicinale 4llustrata, per la diffusione delle cognizioni geografiche. Rivolgersi, anche per mezzo di un semplice biglietto da visita, all’Ammi- nistrazione della CuLtuRA GEoGRAFICA in Firenze, Via 27 Aprile, 7. - o i fino Vf nemesi AA diete cei ali Anno XIX, N,° 4 i | a0r (UG) 15 Aprile 1899 1 BOLLETTINO DEL NATURALISTA Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore Supplemento mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali el al Giornale Ornitologico italiano Abbon. annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3, Stati della unione postale L. 3,50, altri Stati L. 4. tomo a, Ò, ISL PED OMESNMEZZ "RITO e Loctogy °* up. sd. O (° FEB 15 1943 7 Ghidini A. Sugli Orsi della Svizzera italiana. Pag. 4l. - Gentile Giuseppina. Escursione geologica a S. Polo dei Cavalieri. Pag. 43 (GRAB Losito C. Escursione a Nord di Roma. Pag. 45. Facciola dr L. Il Maschio della Smaris vulgaris Pag. 46. Galli Valerio dott. Bruno. Parassiti e malattie parassitarie nella divina commedia. (cont. e fine) Pag. 47 Failla ‘Tedaldi L. Glossario Entomologico. (continuazione) Pag. 50. Betti Giuseppe. Nota Botanica. Pag. 52. Notiziario Pag. 53. — Nomine, promozioni, onorificenze, premi Pag. 55. — Tavola necrologica Pag 55. — Richieste e offerte, (gratis per gli abbonati). Pag. 56. > Sugli Orsi della Svizzera Italiana In un articolo inserito nel « Zentralblatt fiir Iagd und Hundeliebhaber » (XIV 14 p. 163) il sig. Dr. Langkavel di Amburgo, ricordando come fra gli orsi dei Grigioni si presenti una razza a mantello grigio-argenteo (silbergran) nota quanto sarebbe inte- ressante il poter studiare su copioso materiale craniologico le differenze fra le due forme in individui della stessa età e sesso. Ciò premesso e dopo citati i precedenti dati statistici riassume quanto a proposito di questi carnivori (nei Grigioni) è apparso nei giornali cine- getici svizzeri e tedeschi dal 1890 in poi. Tale statistica non è però completa, per quanto riguarda le valli meridionali e ciò è facilmente spiegabile e per la rarità con cui le notizie di catture, di comparse degli orsi su questo versante giungono ai periodici cinegetici d’ ol- tre alpe, quanto per la difficoltà di raccogliere le stesse notizie sparse nei numerosi gior- nali locali di lingua italiana. Seguendo con interesse e da tempo quanto riguarda gli orsi del Ticino e della Me- solcira, ho riassunto le notizie sicure che, in proposito, apparvero sui periodici locali o che altrimenti vennero a mia cognizione e faccio seguire in calce tali dati. Reputo non inutile farli precedere da una breve rassegna di quanto è stato precedentemente scritto in argo- mento. Tschudi nella sua bella opera sui viventi delle Alpi, raccogliendo quanto riguarda l’orso e la sua caccia, cita tante volte le vallate della Svizzera Italiana. Il Dr. Fatio nella « Faune des Vertebrés de la Suisse, I p. 302 » riassume le notizie anteriori e riporta da Lavizzari, (Escursioni nel Ct. Ticino 1859) l'elenco dei sette orsi uccisi nel Ticino dal 52 al 59 (elenco che riporta anche il Cornalia, Fuuna d’ Italia p. 30) più due catture successive comunicategli dal Prof. Pavesi, il quale nei « Materiali per una fauna del C. Ticino » (Atti, Soc. It. Sc. Nat. XVI, I) aggiunge quattro altre catture in Mesolcina (1870-73). 42 | al In seguito scrissero in proposito il Dr. Langkavel (1883), il Dr. Calloni (1890), il Prof. Keller (1890, in nota alla 11.2 ediz. dell’ opera di Tschudi p. 410), Dialzi (1892), Daubler (1893), Grevé (1894). Sugli orsi di Valtellina scrisse a più riprese il Prof. Cermenati che diede anche l’ elenco statist. dei 40 orsi ivi uccisi dal 1876 all’ 86. (Bollettino del Naturalista XIV, 6, p. 69). Gli orsi della Svizzera Italiana appartengono esclusivamente (per quanto mi sappia) alla razza scura, sono cioè, di mantello bruno carico colla nuca ed una parte della testa e del collo color fulvo sporco; quanto più giovani sono, tanto più hanno chiare queste parti. Il Y" adulto (1895) del Museo di Lugano è di color bruno omogeneo e di fulvo non ha che tracce alle guance e sulla nuca. Si è molto probabilmente in causa di tali differenze nel mantello degli esemplari di età diverse, che in Valtellina (Cermenati, Bollett. d. Natu- ralista VII, p. 98) vengono distinti gli orsi in due forme, i « formicaioli » di mole. me- diocre ed i grandi che pesano dai 250 ai 300 Kilogr. Tale distinzione (basata appunto sulla mole) è nota anche per gli orsi del territorio di Fiume. (Depoli, Boll. del Naturalista XIX Pt) Nei Grigioni gli alpigiani distinguono pure tre forme di orsi; la grande nera, la grande grigia e la piccola bruna, nonchè una rara varietà biancastra o bianca di cui non vennero uccisi che pochissimi esemplari. (Tschudi-Tierleben der Alpenwelt 11.° Aufl. Leipzig 1890). I maggiori raggiungevano un tempo, il peso di 240 Kilogr. Prima del 1895 il più pesante catturato negli ultimi tempi era quello ucciso a Cama il 30 nov. 1872, vicino ai 207 chilogr. (Op. c. p. 412). Le varie forme riconosciute dagli abitanti delle regioni alpine che ancor conservano l’orso, possono assegnarsi alle due varietà di Eversmann (Bull. Soc. d. Natur. Moscou. 1840) U. arctos cadeverinus e U. a formicarius, varietà che sono ancora citate nel Brehm, (Tier- leben, Leipzig. 1890) ma che Trouessart pone nella sinonimia dell’ U. Arctos tipico nel suo recente Catalogus Mammalium - Berolini 1897-8. "7a Prima di dare l’ elenco cronologico delle osservazioni e catture di orsi (in cui mancano quelle già citate dal Dr. Langkavel), credo opportuno notare come non raramente vennero accusati danni arrecati dagli orsi alle greggi, onde ottenere dei permessi di caccia e ser- virsene poi per abbattere i già scarsi tetraonidi. Ecco perchè apparvero orsi nelle valli occidentali del Cantone (Someo 1894-96, Intragna 1895, ed altrove-. 1883. Un J' ucciso in Mesolcina (Museo liceale Lugano). 1885. Due giovani sono segnalati a Lostallo. 1887. Di due orsi segnalati a Lumino uno è ucciso il 17 nov. 1888. Veduti in novembre due orsi nei monti di Lumino. 1889. Una jf giov. cacciata ed uccisa in dicembre sul San Iorio. 1890. Tre orsi veduti e cacciati in Val Calanca. Un J' ucciso il 19 nov. 1891. Un g' giovane ucciso sul Camoghè è pure preparato nel Gabinetto di S. N. del Liceo di Lugano. Nel 1896 il Signor Ispettore forestale von Seùtter, nonchè vari pastori di In- sone, avrebbero osservate tracce dell’orso sulla neve del versante meridionale del Camoghé. Credo sia questo il punto più meridionale delle prealpi centrali attual- mente visitato dall’orso; chè l’ultimo ucciso sulla Grigna (1867) dev’esser quello citato dal Cornalia (1. c. p. 30). 1894. Degli orsi sono segnalati nei monti di Soazza ; notizia, per altro, poco sicura. 43 1895. Due orsi sono uccisi in novembre all’alpe di Verdabbia sopra Cama (Mesolcina) la £ figura al Museo di Berna ed è ricordata dal Dr. Langkavel. Il g°, un magnifico esemplare adulto del peso di 220 chilogrammi è al Liceo di Lugano. Come già dissi, da molti anni non venivano più catturati orsi tanto pesanti. L’ esemplare di 207 chilog. ricordato da Tschudi venne ucciso nel 1872 nella stessa località. 1896-7. Sono segnalati degli orsi a Lumino, Cama, Soazza ecc., ma non ne vengono uccisi. 1898. Un’ orso divora alcune capre sull’ Alpe di Combra (Malvaglia) (Gazz. Ticin. 287). Altre capre son divorate da un’ orso a Cama (Prov. di Como 8-10). Si tratta probabilmente della stessa adulta che vien uccisa a Cama il 5 nov. succ.; del peso di 115 chilogr. (Gazz. Ticin. 7-11). L'orso della Svizzera Italiana confinato ora nelle valli orientali del Ct. Ticino, in Ca- lauca ed in Mesolcina specialmente nella rocciosa regione che dal Sasso di Castello va al Sasso della Paglia (Val di Cama) è in diminuzione progressiva ed il giorno già femuto da Cermenati in cui al pari della lince, dell’ avvoltoio e del lupo sarà scomparso dalle Alpi centrali, è forse più vicino di quanto nol credette Tschudi. o GH. A. ESCURSIONE GEOLOGICA AS. POLO DEI CAVALIERI (ROMA) > < —— Per far meglio intendere le sue lezioni di Geologia applicata all’ Igiene, il Prof. G. de An- gelis d’ Ossat, assistente del ch. Prof. A. Portis, ha condotto i suoi allievi ad un’escursione a S. Polo dei Cavalieri incaricando uno di loro di riassumere, il più ordinatamente possibile, quanto fu osservato in quella gita. La regione è stata già illustrata da parecchi geologi, che in ordine cronologico sono: Ponzi, Mantovani, Rusconi, Cortese, Canavari, Clerici, Por- tis, Tuccimei, Cerulli-Irelli, de Angelis d’ Ossat etc. Appena usciti da Roma si videro in trincea le inferiori pozzolane rosse, poi il tufo giallo, sopra questo le pozzolane grigie e superiormente il tufo granulare: ordine che si mantiene per un largo tratto della campagna che si stende fra Roma ed i vulcani Laziali. Si percorse poi il bacino dei conosciuti travertini delle acque Albule, che contengono molti fossili, come : foglie, molluschi, ossa, penne, uova d’uccelli e coproliti. Passata la stazione di Montecelio si osservarono i calcari secondarî, sfruttati per la fabbricazione della calce, coi forni Hoffmann. Cominciando la salita, la via si svolge sopra sedimenti pliocenici, costituiti da sabbie argillose, sabbioni calcarei e conglomerati. Dopo la stazione di Palombara-Marcellina, lasciati questi sedimenti pliocenici, si passò . sopra le rocce mesozoiche, fino a Tivoli. Da quivi, andando a S. Polo, si percorre la pianura dell’alta valle dell’ Aniene, costituita inferiormente da sabbie, poi da ghiaie e alla parte su- periore da tufi vulcanici rossi, incoerenti, a cui si sovrappongono tufi gialli litoidi. Questi materiali si appoggiano discordantemente sopra il Giurassico. Le formazioni geologiche di cui è formato il monte di S. Polo si devono ascrivere all’ epoca secondaria. Gli strati si presentano spesso contorti, accartocciati, in modo che alla piega talvolta s’ aggiunge la faglia. Queste formazioni sono rappresentate da calcari dd svariati. Quelli appartenenti al Giura, che racchiudono accentramenti di silice, si appoggiano in discordanza sul Liassico medio, che forma gran parte del monte su cui sorge S. Polo, e nel quale predominano calcari marnosi, giallastri o grigiastri, di grande potenza. Andando da S. Polo sino alla fontana della Lungarina, sì cammina dapprima sopra il Liassico medio, poi si entra nella parte superiore del Liassico che si presenta con calcari rosso scuri, grossolani, calcari violacei, e marne argillose grigie e friabili. Dentro questi materiali si trovarono splendidi e abbondanti esemplari di Ammonitidi, Foladomie, Terebra- tule, Crinoidi, e anche tracce di Fucoidi. Tornati a S. Polo, e incominciata la discesa per andare a Marcellina, si passò dap- prima sul Liassico inferiore, i cui strati hanno grande pendenza, come si osserva lungo la strada, e che sovrastano un’altra formazione che, per somiglianze litologiche, si attri- buisce al Retico. In una ristretta zona si osserva la sottostante Mauptdolomit.. A queste rocce mesozoiche si addossano discordantemente le rocce del Pliocene, cioè : sabbie gialle e ghiaie, ricchissime di fossili marini, d’acqua dolce e continentali. Percorrendo la strada che va dal paese di Marcellina alla stazione di Palombara-Mar-. . cellina si trovano prima i massi mesozoici con numerosi fori di Litodomi (Lithodomus li- thophagus), i quali mostrano ancora chiaramente la linea di spiaggia. Quivi si trovano argille sabbiose, arenarie e sabbie rimescolate senz’ ordine, che indicano la eteropicità dei sedimenti propria della spiaggia. Dove però la spiaggia si vede quale era nell’ epoca pliocenica, è alla cava di pietra vicina alla stazione di Palombara-Marcellina. Ivi, addossati alla roccia mesozoica, si vedono i ciottolami della spiaggia, con fori di Litodomi, poi le argille sabbiose con i Balani e le Ostriche, quindi le ghiaie diversamente cementate. Sopra questi materiali riposano i tufi, alcuni dei quali pisolitici. I fossili raccolti in questa regione compresa fra i monti Cornicolani e Lucani appar- tengono alla formazione pliocenica marina costiera. Essi consistono in moltissimi coralli (Cladocora caespitosa E. M.), in Cirripedi (Balanus), e numerose specie di Molluschi (143). Si raccolsero alcune di queste specie, fra cui: Natica millepuncetata Lk. var. tigrina Defr. — Cerithium vulgatum Brug. — Nema- turella etrusca De St. — Venericardia intermedia Brocc. — Cardium edule L. — Murex truncatulus For. — Ostrea lamellosa Brocc. — Venus islandicoides Lk. Da studi comparativi risulta che delle 143 specie determinate, 83 si raccolgono a M. Mario; ma i fossili dei sedimenti pliocenici fra i M. Cornicolani e Lucani sono più vecchi di quelli di M. Mario. Ciò è dimostrato dai rapporti percentuali delle specie estinte, perchè in questa località il rapporto è vicino al 50 0[0, mentre per il M. Mario questo rapporto non raggiunge il 25 070. Dal punto di vista dell’ Idrografia, si può dire in breve che il tufo granulare, il giallo litoide e le pozzolane rosse e grigie sono rocce permeabilissime all’ acqua. Così pure il ma- teriale alluvionale e pliocenico. Il materiale che costituisce il monte di S. Polo, essendo for- mato in prevalenza di calcari, sarebbe quasi impermeabile all'acqua, ma diviene assai per- meabile per le diaclasi ed i giunti che riscontransi abbondanti, a causa dei sollevamenti subiti. Per essi adunque penetra l’ acqua, che facendosi strada fra strato e strato, e se- guendone l'inclinazione, giunge sino alla valle dell’ Aniene. Perciò si vede che mentre questa valle è così ricca d’acqua, la vallata opposta, quella di Marcellina, è relativamente più scarsa. Prendendo occasione dalla relazione di rocce di diversa permeabilità, si spiegò chiaramente l’ origine delle sorgenti incontrate. 45 Gli strati del monte di S. Polo, sono, come dicemmo, inclinati tutti verso la valle dell’ Aniene. Il seguito di essi deve trovarsi sotto il piano della campagna romana, come lo dimostrano gl’ inclusi dei tufi vulcanici, e segnatamente del, peperino. Quando avvenne questa frattura deve aver avuto luogo 1’ extravasione dei vulcani laziali. GIUSEPPINA GENTILE Escursione a nord di Roma —_—————vox Le località visitate in questa nostra seconda escursione geologica guidati dal Prof. G. de An- gelis d'Ossat, furono già oggetto di studio per parte di numerosi geologi: ultimamente se ne oc- cuparono, con speciali lavori, il nostro professore di Geologia, Portis, ed il Meli, Neviani, Clerici ecc. Uscendo da porta del Popolo e, dopo aver attraversato ponte Molle, ad una distanza di circa 1 Km ci trovammo dinanzi al M. Mario e precisamente alla cava della Farnesina. Quivi potemmo osservare la successione degli strati nell’ ordine che segue: I. Inferiormente un complesso di strati di argilla, comunemente chiamata creta, che più pro- priamente la si direbbe marua. Gli strati non giacciono orizzontalmente, ma pendono verso il Nord. Il. Alle argille seguono sconcordantemente le sabbie. Nello strato glauconifero inferiore fu trovato il resto di un Diovlodon Farnesinae Cap., cetaceo somigliante ad una balena, ma di dimen- sioni minori. Vi si trovano abbondanti avanzi marini, tra i quali: Turritella tricarinata Br. - Venus multilamel'a Lamrk. Nelle sabbie grigie e gialle vi sono coralli con poche forme, ma molto numerose in individui; poi Briozoi e Molluschi numerosissimi; frequenti: Cordula gibba Olivi - Cardium echinatum Lin. - Cyprina islandica Lin. - Pecten jacobeus Lamk. III. Segue un potente strato di ghiaie gialle, di spiaggia, ad elementi calcarei e silicei. IV. Superiormente vi sono i tufi terrosi vulcanici, che noi però non potemmo vedere, perchè giacciono sulla vetta del monte. La fauna dello strato fossilifero più ricco presenta un 25 0/0 delle specie viventi, quindi devono gli strati attribuirsi ad epoca posteriore a quelli che noi già in- contrammo a Palombara-Marcellina. Dalla Farnesina passammo ad osservare, sempre mantenendoci alla destra del Tevere, la se- zione della Torretta di Quinto. Gli strati quivi si succedono dal basso in alto nel modo seguente: A sinistra: I. Arenarie con fossili marini II. Conglomerati pure con fossili marini III. Ghiaie con molti elementi vulcanici. A destra trovammo travertino con foglie, molluschi continentali ecc. In alto poi osservammo varie specie di tufi vulcanici tra cui distinguemmo: inferiormente I. uno strato di tufo granulare grigio. II. uno strato di tufo pomiceo bianco. IlI. uno di tufo granulare. IV. uno di tufo argilloso con fossili continentali. Quivi si trovano dei molluschi di acqua dolce dei generi Planorbis e Limnaeus. i Per poter andare ad osservare i M. Parioli dovemmo riattraversare il ponte e percorrere la pianura di depositi recenti nella quale ora serpeggia il fiume Tevere. L’ esame della successione degli strati, che costiluiscono i monti suddetti ci fu reso facile da una sezione a metà via da porta del Popolo e ponte Molle. Ivi, per essere il piano stradale abbastanza elevato sul livello del fiume, non sì vedono che gli strati superiori, però antecedenti escavazioni hanno dimostrato che, 2 m. circa al di sotto, esiste un potente strato di argille turchine. Dopo un breve strato ghiaioso e sabbioso sì vedono, al di sopra del piano stradale, delle argille marnose ; poi una formazione di caleare sab- bioso e travertinoso e alla sommità, dopo uno strato di sabbia, si trovano dei tufi granulari fria- bili. I travertini destano un sommo interesse per la loro strutiura concrezionale avendo l’ aspetto di tronchi calcificati, ragione per cui il padre Gerbino parlò di una foresta fossile, che formava l'ossatura dei M. Parioli. Questo travertino presenta numerosi fossili tanto vegetali quanto ani- mali, sia terrestri che marini. La costituzione geologica della destra e della sinistra del Tevere lei 7 a SL ii Lo © 5a asi PA b La a_n Na P PIRA O IVI AS: è na Ca IT ? Ru) È 1 46 chiaramente dimostrano l’esistenza della conosciuta faglia tiberina, nella direzione della quale si svolge il Tevere. La permeabilità delle rocce poi fa si che la falda acquifera si formi sopra le argille special- mente marine ; laonde dove la superficie esterna del suolo viene a toccare le argille noi otterremo la possibilità di sorgenti. In tal maniera non solo si può conoscere la posizione della falda acquifera, ma anche la sua altezza e i suoi possibili movimenti. C. Losiro. Il maschio della Smaris vulgaris Lin. Annunzio ittiologico n Kr Rilevo da una memoria del Prof. E. Sicher su I pesci del compartimento di Catania che il Dr. Riggio di Palermo ebbe occasione di osservare su quel mercato di pesci che la Maena Osbeckii C. V. è il ‘maschio della Maena vulgaris C. V. In giugno e in luglio del 1887 io, non so se prima o dopo del nominato Riggio, feci in Messina la stessa osser- vazione. In quei mesi io vidi che tutti gli esemplari di M. vulgaris portavano ovarii di colore rosso aranciato mentre tutti gl’ individui di M. Osbeckîî, molto meno frequenti, con- tenevano latti maturi. Questi ultimi volgarmente vengono designati colnome di ciavole all’ epoca della frega perchè da pieni e nutriti che erano divengono allora magri e appiat- titi in conseguenza di una scarsa alimentazione. Studiando attentamente i caratteri delle due forme è facile convincersi della loro specifica identità, come risulta dall’ aspetto com- plessivo, dalle squame che coprono la guancia in 5 serie, da quelle della linea laterale al numero di 75-77, dalla posizione della macchia dei fianchi corrispondente all’ intervallo dal 7° all’ 11.° raggio dorsale, ecc. I caratteri sessuali secondarii si riferiscono principal- mente alla grandezza del corpo, al sistema ornamentale e alla pinna dorsale. Infatti i ma- schi sono più grandi delle femmine, quelli misurano in lunghezza 18 cm. o molto presso, queste da 15 a 16 cm. nello stesso senso. Nei primi il colore generale è più scuro, la dor- sale è fosca turchinastra, esistono macchie turchine sui fianchi, su la dorsale, l’ anale e la codale, le ventrali sono bleuastre. Le femmine presentano leggiere fascie trasversali oscure, la dorsale grigio-giallastra, le ventrali scolorate o leggermente aranciate, le macchie tur- chine notate nei maschi molto meno pronunziate. Nei maschi la membrana che si stende tra i raggi della dorsale è resistente e la porzione molle di essa pinna si eleva al di sopra della spinosa. Nelle femmine al contrario la membrana detta è sottile e gracile e la por- zione molle della stessa pinna è alquanto più bassa della spinosa. È a notarsi che i maschi finchè sono giovani somigliano alle femmine adulte e che la loro colorazione si fa più viva all’epoca degli amori. - In aprile dello stesso anno io aveva fatto un’osservazione analoga su di un’ altra spe- cie di genere vicino. Tutti gli esemplari del pesce conosciuto col nome di smirida porta- vano ovarii maturi, quelli che chiamano scarcé avevano latti. In altri termini tutti gl’in- dividui della Smaris vulgaris Lin. erano femmine, tutti gl’individui della Smaris alcedo erano maschi. Ravvicinando le due forme si trova che i caratteri specifici della prima sono comuni alla seconda. In entrambe vi sono 5 serie di squame sulla guancia, da 82 a 90 lungo la linea laterale, le pettorali raggiungono 1’ apice delle ventrali, la macchia fosca dei fianchi corrisponde tra il 7.° e il 9.° raggio dorsale ecc. Nei maschi maturi questa macchia è meno sensibile che nelle femmine, vi sono macchie turchine allungate sui lati del capo, sotto l’oc- 47 chio una fascia di simile colore che si prolunga sui lati del muso, Ja più viva di tutte, un’ altra tra le narici dei due lati, quattro si partono dalla nuca e scendono due da ciascun lato a guisa di un nodo a quattro capi, macchie dello stesso colore sui fianchi e sulle pinne verticali, l’anale è decisamente gialla, le altre pinne gialliccie, la membrana tra il 1.° e il 3.0 0 4.° o 5.° raggio dorsale è nerastra. Il colore delle femmine è grigiastro, con fa- scie trasversali oscure sui lati del corpo poco marcate. I maschi di questa specie, come nella M. vulgaris, divengono più grandi delle femmine da cui pure si distinguono per avere gli ultimi raggi dorsali elevati sopra gli altri. dr. L. FACCIOLA BRUNO GALLI-VALERIO Parassiti e malattie parassitarie NELLA DIVINA COMMEDIA Al canto XIII del Purgatorio verso 49 e seguenti, mostrandoci i golosi magri e soffe- renti, il poeta fa dire a uno di essi, Forese Donati : Deh non contendere all’ asciutta scabbia, Che mi scolora, pregava, la pelle, Nè a difetto di carne ch’ io abbia. Vuole il poeta in questi versi indicare la scabbia oppure ha preso questo nome per indicare malattia in generale? È molto probabile che qui scabbia venisse presa nel secondo senso. Non si comprenderebbe infatti come mai Dante avesse dipinto la scabbia con carat- teri tanto diversi da quelli con cui la dipinse al canto XXIX dell’Inferno. È vero che al verso 38 di questo stesso canto XXIII del Purgatorio dice : Per la cagione ancor non manifesta Di lor magrezza e di lor trista squama ma quì sguama stà molto probabilmente per pelle inaridita, asciutta e non per crosta di scabbia. . Altri accenni a questa malattia non si trovano, eccetto al canto XVII verso 129 del Paradiso, ove, in senso metaforico, Dante fa dire a un’ anima del Paradiso © a E lascia pur grattar dov è la rogna espressione che lo Scartazzini trova poco elegante in bocca di un beato. Nella Divina commedia, i vermi non appaiono mai come parassiti. Solo al canto III dell’ Inferno, là dov’ è detto che il sangue che cola dalle morsicature fatte da mosconi e da vespe ai poltroni i i i Da fastidiosi vermi era ricolto noi vediamo un accenno all’alimentazione di vermi con sangue umano, ma solo pel fatto che questo sangue si trova per caso sul suolo. - Poi vediamo applicato il nome di vermo a Cerbero (il gran vermo) e a Lucifero (vermo reo che il mondo fora). Nessun accenno quindi alla vita parassitaria dei vermi. Fra le malattie che sappiamo oggi esser dovute ai parassiti animali inferiori, nella Di- vina commedia troviamo spesso fatto cenno alla malaria. E ciò è ben naturale, se pensiamo alla grande diffusione che anche oggidi questa malattia ha in Italia. Una bella descrizione in pochi versi di un accesso di quartana ce la dà il poeta al Canto XVII dell’ Inferno verso 85 e seguenti : 48 Qual’è colui ch'è si presso al riprezzo Della quartana, ch’ ha già V unghie smorte E trema tutto, pur guardando il rezzo. Scartazzini interpreta riprezzo per ribrezzo, brivido. Mi domando se non sarebbe più esatto interpretarlo per ripresa dell’ attacco della quartana. Il.poeta infatti, lo dice, dopo che il paziente trema tutto. Ora, se è solo presso al brivido e non l’ ha ancora, come po- trebbe tremare ? 1 I AI canto XXIX dell’ Inferno, verso 46 e seguenti, per esprimere il dolore che provò allo scendere nella 10.3 bolgia, Dante scrive : Qual dolor fora, se degli spedali Di Valdichiana tra il Luglio e il Settembre E di Maremma e di Sardegna i mali Fossero in una fossa tutti insembre. Con questi versi, Dante ci mette davanti le tre regioni malariche per eccellenza. La Valdichiana fu risanata con colmate al principio del nostro secolo, sui piani di Galileo e di Torricelli, le altre regioni attendono ancora chi le tisani. La descrizione di una palude malarica, la troviamo al canto XX dell’ Inferno verso 77 e seguenti : | Mincio si chiama Fino a Governo, dove cade in Po. Non molto ha corso che trova una lama Nella qual si distende e la impaluda, 3 E suol di state talora esser grama. Resta in dubbio se l’ episodio della Pia dei Tolomei che Dante al canto V verso 133 e seguenti del Purgatorio ricorda colle parole : Ricorditi di me che son la Pia Siena mi fè disfecemi Maremma debba lasciarci intendere che la povera donna mori di malaria nel castello di Pietra in Maremma, ove Nello l’ aveva rinserrata, chè i più propendono verso la versione, che. la Pia vi fosse fatta assassinare dal marito. | Le malattie che oggi sappiamo esser determinate da parassiti vegetali sono rappresen- tate nella Divina commedia dalla tigna, dalla tubercolosi e da una forma pestilenziale. La prima non vi appare clie in senso figurato, per parlare di persone sudicie che non si desidera accostare. Dante scrive infatti al canto XV verso 111 dell'Inferno: Se avessi avuto di tal tigna brama. Un accenno alla tisi lo troviamo al Cap. XXX verso 52 e seguenti dell’ Inferno, là” ove il poeta paragona l’ aspetto di maestro Adamo a quello dell’etico ; La grave idropisia che sì dispaia Le membra con l’ umor che mal converte, Che il viso non risponde alla ventraia, Facea a lui tener le labbra aperte, Come l’ etico fa che per la sete L’un verso il mento e l’altro în su riverte. Nel canto XXIX verso 57 e seguenti, Dante paragona il dolore provato alla vista del supplizio dei falsari di metalli a quello che si dovea provare di fronte alla pestilenza di Egina : 49 Non credo che a veder maggior tristizia Fosse in Egina il popol tutto infermo, Quando fu l’ aer si pien di malizia, Che gli animali infin al picciol vermo Cascaron tutti e poi le genti antiche Secondo che i poeti hanno per fermo Si ristorar di seme di formiche ; Ch’ era a veder per quella oscura valle Languir gli spirti per diverse biche. Questa similitudine tratta dalla favola che Giunone, adirata pei rapporti della ninfa Egina con Giove, diede all’ isola la peste che fece soccombere prima gli animali poi gli uo- mini, fatto, già narrato da Ovidio e da Appollodoro, Dante la fa senza preoccuparsi di che sorta di malattia si trattasse. Può darsi ch’ egli scrivendo questi versi, pensasse alla peste bubbonica, che comparsa in Europa al VI secolo, vi aveva fatto stragi sotto il nome di peste di Giustiniano. Ma la peste di Egina della tradizione non doveva es- sere la peste bubbonica chè tutti oggi ammettono, come la grave epidemia descritta da Tucidide, quelle di Antonino e di Cartagena fossero malattie diverse dalla peste bub- bonica che appariva in Europa al VI secolo dell’ era volgare. V’ è però un fatto curioso in questa tradizione dell’ epidemia di Egina: la morte di animali e di uomini per la causa istessa, cosa che si verifica appunto nella peste bubbonica, per lo meno per rapporto a certe specie come i topi, i ratti, i maiali, le scimmie ecc. Erano forse alcune fra le forme epi- demiche sì gravi descritte come pestilenze prima del secolo VI vere epidemie di peste bubbonica? Ogni decisione in proposito è impossibile, ma non è forse da escludersi che la peste si presentasse un tempo con qualche carattere diverso da quelli con cui si presentò al VI secolo in Europa. La peste bubbonica, che pare esistesse già presso gli Ebrei, doveva ben essersi propagata anche nell’ evo antico, qualche volta alla vicina Europa. Comunque sia, è interessante vedere, come in questa descrizione, Dante, come Lucrezio e Ovidio, metta in giuoco l’azione dell’ aria, come agente di diffusione della malattia. Se vogliamo riassumere in un elenco gli agenti parassitari che si riscontrano nella Di- vina commedia, possiamo indicare : I) Parassiti animali. a) Artropodi 1) Insetti 1 Calliphora vomitoria. L. (?) Musca domestica. L. Stomoxys calcitrans. Geoff. (?) Tabanus. L. Culex pipiens. L. 2) Aracnidi i Sarcoptes scabiei. Latr. var. hominis b) Protozoi 1) Sporozoi Haemamoeba malariae. Grassi e Feletti. II) Parassiti vegetali a) Dermatofiti RA Vigo LOI MLT O N RO MERANO NASO RFI NANA: 90 Trichophyton. Malm. b) Schizofiti Bacillus tuberculosis Koch. B. pestis bubonicae (?) Losanna 12 Gennaio 1899. GLOSSARIO ?E NTPOMOTROGECO: REDATTO da LUIGI FAILLA-TEDALDI ta REGISTRO LATINO-ITALIANO DELLE VOCI CITATE IN QUESTO GLOSSARIO : (continuazione) . erosae - À. erose . ecarticulatae - A. esarticolate . falciformes, falcatae - A. falciformi . fasciculatae - A. fascicolate . filiformes - A. filiformi . fimbriatae - A. fimbriate . fissiles - A. fissili . flabellatae - A. flabellate . foliatae - A. fogliate . forcipatae - A. forcipate . fornicatae - A. forniciformi . fractae - V. Geniculatae . frontales - A. frontali . funicolatae - A. funicolate . fusiformes - A. fusiformi . geniculatae, fractae - A. genicolate . imbricatae - A. embricate . impari-pinnatae - À. impari-pennate . inaequales - A. disuguali . încrassatae - A. incrassate . inferiores - A. inferiori . infraoculares - A. infraoculari . invculares - A. inoculari . interoculares - A. interoculari . intricatae - V. A. irregolari » . îrregulares - A. irregolari . lammellatae - V. A. fissili . lanceatae - A. lanceolate . longissimae - À. lunghissime . moniliformes - A. moniliformi . mucronatae - A. mucronate . nodosae - A. nodose . nutantes - A. prone . obtuso-dentatae - A. ottuso dentate . orthopterae - A..ortolttere . orthotropae - À. ortotrope . palethraceae - A. spatolate . paripinnatae - À. paripennate . pectinatae - À. petlinate . pennatae - À. pennate . perfoliatae - À. perfoliate . plagiotropae - A. plagiotrope . plumosae - A. piumose . preoculares - A. preoculari . prismaticae - A. prismatiche . pyramidales - A. piramidali . pyriformes - À. piriformi . ramosae - A. ramose . rectae - A. dritte o rette . replicatae - A. ripiegate . scopipherae - A. scopiformi . securiformes - A. securiformi . serratae - A. serriformi . setaceae - À. setacee . setiformes - A. setiformi . setigerae - A. setolose De e I e Dt ie e e ene e a Ma alza Da e ene a ei i ne ee RÀ SL _———£z—+_ Pr rr ge, spathulatae - A. spatolate suboculares - A. suboculari . subulatae - A. subulate . superiores - À. superiori . tortae - A. tortuose . torulosaè - A. torulose trabeculae - A. trabeculiformi . uncatae - À. uncinate . uncinatae -- A. uncinate . unguicolatae - A. unguicolate verticillatae - A. verticillate . vibrantes - A. vibratili . vibratiles - A. vibranti Antennules - Antennule Antepectus - Antepetto Anterior - Anteriore Anterior Perejon - Vedi Collare Anterior Pleopoda - V. Piedi addominali Antesternum - Antesterno Doo ooo od > d Anthracinus - Nero di carbone (colori 14). Anticus - Anteriore Antlia - Spiritrombra, tromba Antrorsum - Antrorso Apennis - Attero Apex - Apice Apicalis - Apicale Apodemata - Apodemi Apodus - Apodo Apophysis - Apofisi A. aliferes - A. aliferi Appendicea cellula - Cellula appendicolata Appendices anales - Appendici anali A. caudales - A. caudali A. pediformes - A. pediformi Appendiculatus - Appendico lato Apendiculum - Appendicolo Appepndix - Appendice A. ligulae - A. della linguetta Approximatus - Avvicinato Apterametabola - Apteroametaboli Aptero metamorphosis incompleta - Apte- roametaboli bl Apterus - Atlero Apus - Apodo Aquamarinus - Verde azzurro (colori 43) Arachnoideus - Aracnoideo Arcuatus - Arcuato Arculus - V. Arco Arcus - Arco Area - Area A. antica - A. anteriore . basalis - A. basale . costalis - A. costale . cubitalis - A. cubitale . discoidalis - A. discoidale . interclavalis - A. interclavale . limbalis - A. lembale . media - A. mediana . postica - A. posteriore . suturalis - A. suturale . thyridti - A. del tiridio Areola - Areola Areolae apicales - Areole apicali . basales - A. basilari . discoidales - A. discoidali . marginales - A. marginali . subapicales - A. gr, . submarginales - A. submarginali Areoalatus - Areolato Argentatus - Argentato (colori 98) PS 5 db bh b b bs ib b b» ooo Argenteus - Argentato (colori 98) Arista - V. Setola Armatus - Armato Armillatus - Armillato Arolia - Aroli - Plantula Arthrium - Artrio. V. Pseudotetrameri. Arthrodium - Artrodio Articulatio - Articolazione Articulatus - Articolato Articulus - Articolo Artus - Arti Asperus - Aspero - Zigrinato Ater - Nero (colori 13) Atomus - Atomo avi. La? "al ALTO Mer 1 È Pole an tai y Sn J { pi È.gi SA TRS Si R 5 Pa de fi Met et dn aa - I) dr bee ati i Li È 3 Mea 52 Bombinatio - Ronzio Bombirt - Bolloso Bombus - Ronzio Brachia - V. Piedi rapaci Atrocoeruleus - Nero-turchino chiaro (co- lori 23) Alrocyaneus - Nero turchino (colori 22) Atrovelutinus - Nero-vellutato (colori 24) Atro-virens - Nero-verdastro (colori 25) Brachialis - Brachiale Attenuatus - Attenuato Brachiatum - Brachiurato Aurantiacus - Giallo-aranciato (colori 65) | Brachyrhynchi - V. Rostro Auratus - Aurato (colori 49) Branchiae - Branchie Aureus = Auratus Brevirostris - V. Rostro Aurichalceus - Oricalceo - Giallo d'ottone | Brevis - Breve (colori 59) Brunneo-rubescens - Scuro-cioccolatta (co- Auricolae - Auricole od Orecchiette lori 76) Auriculatus - Auriculato Brunneus - Scuro o Bruno (colori 78) Auriculus - Orecchietta Buccula - Buccola Auriformis - Ved. Auricolata Bucecatum - Rigonfiato Auritus - Auricolato Bullae - Bolle (d’ aria) Auroreus - V. Ignitus Bullatus - Bolloso Axillaris - Ascellare Bullosus - Bolloso Azureus - Azzurro (colori 28) Bursa - Borsa | .B Bursulae ceriferae - Borsette cerifere Baculiformis - Baculiforme C Badius - Baio (colori 68) Barbatus - Barbato Basalis - Basale o basilare Basilaris - Basilare Basis - Base Bathmis - V. Nodulo Bicuspis - Bicuspide Bifidus - Bifido Bifurcatus - Biforcato Binus - Bino Bisinuatus - Bisinuato Caducus - Caduco Caelatus - Cesellato Cuesius - Cesio (colori 30) Calathus tibiae - V. Apice . Calcaratus - Speronato Calearia - Calcari, Speroni Caliptera = Calyptra Calyculatus - Caliculato Callosus - Calloso Callus - Callo . (continua) BOTANICA — NOTA TERATOLOGICA Erborizzando il 15 Marzo nei pressi di Gaibola trovai un esemplare di Galanthus nivalis che divergeva dal tipo normale. Il bulbo normalmente sviluppato, anzichè portare, come di consueto, un solo scapo, ne portava due, l’uno dei quali era, per tutta sua lunghezza, aderito alla foglia. Il fiore portato da questo scapo presentava un notevole caso teratologico. Il perigonio anzichè formato come di consueto da sei petali, era formato da. otto, quattro esterni e quattro interni, tutti ben sviluppati e disposti simmetricamente, Presentava inoltre sette stami normalmente sviluppati in luogo di sei, mentre l’ovario, lo stito, lo stimma erano in con- dizioni normali. Bologna GiusEPPE BETTI 53 NOTIZIARIO —— _e—____ Riduzione sui prezzi di abbonamento. È avvenuto, anche in quest’ anno, che coloro che hanno pagato l' abbonamento nell’ Aprile, hanno inviato l’ importo approfittando delle riduzioni concesse a chi saldava nei primi 3 mesi dell'anno. Per assecondare il desiderio di questi associati e perchè ciò sia regolare, estendiamo a tutti coloro che hanno da pagare, la facoltà di approfittare dei prezzi ridotti fino a tutto il mese corrente. Con il primo di Maggio però tutti dovranno sodi- sfare l'abbonamento con il prezzo ordinario e non con quello ridotto. _ Il solfato di Cadmio per la cura della peronospora. Giunge dalla Francia la notizia che fra le tante poltiglie sperimentate contro la peronospora, i resultati assolutamente migliori si sono ottenuti dal seguente mescuglio: So/fato dî Cadmio Ch. 1 Calce Ch. l.. Acqua ch. 100. Sic- come ora il Solfato di Cadmio costa pochissimo, così questa poltiglia sarebbe anche molto econo- mica. { Risveglio in favore della razza canina. Per quanto riguarda i cani da caccia, notiamo un interessamento insolito in Italia. Durante il corrente anno sono già state stabilite o vengono progettate, esposizioni di cani a Cremona, Milano, Padova, e prove sul terreno (Field trials) a Como Cremona, Milano e Padova. Un cinghiale ucciso presso Foggia Da Foggia giunge notizia, come di cosa rarissima, della cattura di un giovane cinghiale ucciso a circa 10 chilom. dalla città il 25 Marzo scorso. Propagazione degli Epilobium. Leggesi nel Le petit giardin: Fra i vegetali che pre- sentano deì potenti mezzi di propagazione, devonsi citare gli Epilobium, dei quali una specie è spesso coltivata sotto il nome di Lauro di S. Antonio. L' Epilobium roseum può dare su di un solo seggetto più di 1500 frutti, dei quali ciascuno contiene circa da 150 a 200 semi. Supponendo che ciascuno di essi desse vita ad un nuovo individuo, la discendenza data da una sola pianta co- prirebbe la terra intera alla terza generazione. Soggiungiamo che questi semi, sormontati da un fiocco piumoso, sono facilmente disseminati dai venti. L' Epilobio non si accontenta soltanto di questo modo di moltiplicazione, poichè all’ autunno desso emette al livello del colletto dei piccoli rami che producono radici avventizie, rami che, una volta che sono bene radicati, si staccano dalla pianta-madre e diventano individui distinti. L'esportazione degli agrumi italiani nello scorso anno. ha superato di oltre 2,300,000 quintali quella del 1897. Campanula mirabilis (Novità). Venne scoperta al Caucaso da N. Alboo. Questa specie non rassomiglia a nessun’ altra Campanula ; dessa forma una piramide lussureggiante di fiori celesti-gri- giastro o di tinta lillà, un centinaio per ogni pianta; le foglie sono di forma affatto originale. Giardinaggio I pozzi più profondi della Terra. — Il pozzo più profondo è stato, sino al principio del nostro secolo, quello di Ada/bert (Pribram, Boemia) che scende a 1079 m. sotto il livello del suolo : esso però non tardò ad essere superato da altri. Diamo qui l'elenco di quelli che penetrano oggi più addentro nelle viscere della terra: Pozzo di St. Henriette des Produits (Flènu, Belgio) m. 1256 — Sperenberg (presso Berlino) . m. 1273 — Eu (Sassonia) m. 1293 — Lzeth (presso Altona) 1338 — Red-Eacket (Michigan, Stati Uniti) m. 1493 — Sch/adebach (presso Lipsia) m. 1748 — Paruschowitz (Slesia superiore) m. 2003. Il pozzo naturale più profondo che si conosca, la voragime di Trebic, nel Carso triestino, non scende più di 321 metri sotto terra, dice la Cultura geografica. Il nuovo nemico delle frutta — (Da! corriere del Villaggio). Mentre altrove si pren- dono misure rigide, da noi si aspetta che l’ America, la quale ci ha già regalato il pidocchio la- nigero, \a filossera,la peronospora, ed altri flagelli, ci mandi anche il cosidetto pidocchio di San Josè (Aspidiotus), il quale importato dal Giappone, in pochi anni ha invaso tutte le piante da frutta 54 della California prima e delle altre regioni degli Stati Uniti poi. La propagazione a grandi di- stanze è avvenuta precisamente come quella della fillossera, cioè coll’invio di pianticelle dai vivai o colle spedizioni di frutta Ora se c'è paese interessato a difendersi, è l’Italia, sia perchè i frutti costituiscono per la popolazione un notevole e diffuso elemento di nutrizione, sia perchè nelle annate buone )'esporta- zione, tra frutta fresche e secche (l'on. Fortis non può ignorarlo), raggiunge anche i 40 milioni. In Germania lo si è constatato sopra frutti provenienti dall'America: fu quindi proibita l’im- portazione di piante vive di provenienza americana e si è stabilita una ispezione per le frutta fresche: ma quest'ultima misura è di applicazione difficile. Molto più pratica ci sembra la decisione della Svizzera, che ha interdetto subito qualunque introduzione dall’ America di piante e di frutta fresche ed anche secche. L’ Olanda ha inviato il prof. Ritsema sul posto e provvede. In Francza si recla- mano vivamente le misure adottate dalla Svizzera. E noi? Ricordiamoci che la fillossera fece la sua apparizione in Svizzera parecchi anni prima che in Italia, in una vigna a piante americane della baronessa Rotschild presso Ginevra. Se non che la Svizzera avendo agito subito e con energia, ha finora salvato i suoi vigneti, o quasi, men- tre col nostro proverbiale « lasciar andare » noi siamo invasi in molti punti e dobbiamo spendere circa due milioni all'anno. Noi non vogliamo ripetere all’ on. Fortis l’aria di Romeo sulla tomba di Giulietta; preferiamo aver fiducia che egli si occuperà seriamente per salvare ull’ Italia questo “altro flagello! Bachicoltura. I bozzoli andranno cari. Così serive l’onor. dottor. E. Ottavi nel suo Coltivatore, ed aggiunge: i Basterebbe dedurre tale facile previsione dal prezzo attuale dei bozzoli secchi (L. 11 e più) e di quello delle sete. Dal raccolto di giugno, in cui si praticarono, per le greggie buone, prezzi di 40 a 42 lire il kg. siamo oggi a 48-50 lire il kg. E così pure gli organzini. I fini, prima marca, dal titolo 16-20, valgono oggi 54 lire, mentre pochi mesi fa, in principio della campagna, quando cioè i filandieri cominciarono ‘ad acquistare, valevano 46-47 lire al kg. E la tendenza è sempre buona: tutte le fabbriche sono attivissime, tanto le tessiture quanto le tintorie. A Como le tessiture sono impegnate sino a giugno, e ciò vuol dire che hanno assicurato il lavoro per tutto )’ anno. | Del resto i primi contratti già stipulati, specialmente in Lombardia, per i bozzoli giustificano pienamente queste nostre previsioni. I gialli e gli incrociati chinesi, l’inerocio che è oggidì più di moda, hanno già contratti asso- dati da L. 4 a L. 4,40 il kg. A qualcosa meno si son fatti pure contratti di incrociati comuni. Le previsioni per la prossima campagna bacologica non potrebbero dunque essere migliori e più fondate. La ragione del salutare risveglio nel commercio delle sete deve ricercarsi nelle forti ricerche che fa ora 1’ America, la quale, all’ uscire dalla guerra, ha proceduto e procede ad acqui- sti su vasta scala. Bachicoltori, profittate dunque dell’ occasione buona e mettete molto seme in incubazione! E sin d’ora adoperatevi a preparare bene i locali, disinfettando accuratamente quelli in cuì l’anno scorso vi fu qualche accenno a calcinò ed altre malattie. Il rimboschimento. Nell'anno 1898, il ministro di agricoltura ha distribuito gratuitamente 5,330,000 piantine ad uso dei rimboschimenti, somministrate dai vivai governativi situati nelle varie regioni della penisola. Ha inoltre distribuito più di 4400 chilogrammi di sementi per lo stesso scopo. Il progressivo aumento, che si verifica ogni anno in siffatte distribuzioni, è confortante in- dizio di risveglio, nei Corpi morali e nei privati, pel rimboschimento dei nostri monti, nello inte- resse della consistenza del suolo e del buon regime delle acque. Per la conservazione delle uova. Agli Stati Uniti si è testè chiuso un grande concorso per la scelta del migliore sistema di conservazione delle uova. 55 Migliaia d' uova vennero sottoposte all’azione conservatrice delle sostanze meglio reputate e scelte, in numero di venti. Il vantaggio è rimastò al vetro solubile. Questa materia è semplicemente il silicato di potassa usato in talune industrie. La sua solu- zione nell'acqua costituisce una vernice e le uova coperte della medesima, si sono tutte trovate freschissime in capo a otto mesi Gli altri preservativi avevano fornito scarti, che salivano sino all’ 80 00, od avevano comuni- cato alle uova un gusto sgradevole. ; Un nuovo pesce acclimatato in Europa. Il Sig. Roveret- Wattel ha comunicato alla Société National d’ acelimatation in Francia, di avere importato da Ohio (Stati Uniti) una nuova specie di pesce, la Pmaxy annularis, che pare si acelimati bene nelle acque Wolci d’ Europa. Telegrafo senza fili. Entro l'anno corrente saranno iniziate prove di questo telegrafo se- condo il sistema Marconi, tra Messina e Reggio Calabria e se gli esperimenti riusciranno, si sta- biliranno in dette città stazioni permanenti di questo nuovo sistema di Telegrafia. Istruzioni e facilitazioni per prender parte alla Esposizione internazionale di orticoltura che avra luogo a Pietroburgo dal 5 al 15 Maggio prossimo, sono state pubblicate nel N. 7 del Bollettino del Ministero di Agricoltura ecc. al quale si possono richiedere. Crisantemi. Anche in Italia è sorto uno stabilimento speciale per la coltura ed il commercio dei crisantemi. È stato impiantato dai Signori dott. Carlo Stoppa e H. Brinoe Jronside a Tridate (Lombardia). Concorsi. È aperto il concorso ad un posto di aiuto di 3.2 classe nel R. Corpo delle Mi- niere, con lo stipendio annuo di L. 1800. Le domande dovranno pervenire al Ministero di agricol. ‘ industria e commercio non più tardi del 20 Aprile corrente. Altro concorso a 2 posti di assistente nell’ ufficio centrale di Meteorologia e di. Geodinamica ìin Roma è pure aperto presso il Ministero di agricoltura ecc. con lo stipendio annuo di L. 2000. Le domande devono pervenire al detto ministero dentro il 20 Aprile corr. Esposizione di piante in Firenze In Firenze, a cura della R. Società Toscana di agri- coltura avrà luogo una Esposizione-Fiera di piante, dal 10 al 21 maggio venturo. Esposizione agraria in Roma. Si stà organizzando una esposizione agraria da tenersi in Roma nella Villa Borghese nei prossimi mesi di Maggio e Giugno. Esposizione di Floricoltura, Orticoltura, Avicultura, ecc. Vien tenuta in Genova nell’ Aprile e Maggio. Chiunque voglia concorrervi può rivolgersi alla direzione del Comizio agra- rio di Genova. Guida commerciale di Venezuela Sarà scritta in 5 lingue cioè: Italiana, Spagnola, Inglese, Tedesca e formerà un grosso volume di oltre 100 pagine grandi. Per schiarimenti inserzioni ecc. rivolgersi al Sig. G. Boffolo a Caracas (Venezuela) Appartado 276. NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE, PREMI » Zaccardi prof. Raffaele nominato insegnante St. nat. nel Liceo di Arpino. Ciacci Raffaele è stato abilitato all’insegn. della St. nat. nei Ginnasi. Norsa dott. Elisa promosso assistente al gabinetto di Zoologia nella R. Univ. di Bologna. Ghigi dott Alessandro nominato preparatore idem. idem. Tavola necrologica Il Cav. dott. F. Minà Palumbo, lo stimato veterano dei naturalisti siciliani, è morto il 12 Marzo scorso nell'età di 85 anni. MIN SETT POTE, NA OVER ING SPAIN 56 RICHIESTE E OFFERTE Domande di cambi, indirizzi, domande e risposte diverse - Gratis per gli abbonati Quando non vi è speciale indirizzo, rivolgersi all’amministrazione del giornale, la quale rappresenta gli abbo- nati che pubblicando richieste od offerte desiderano rimanere incogniti. Gli abbonati sono pregati ad approfittare di questa rubrica, poichè più che le richieste e of- ferte saranno numerose, tanto maggiore sarà l'utile reciproco che ne ritrarranno gli abbonati stessi _ Preghiamo pure gli abbonati a farci conoscere i loro cambiamenti di residenza, le loro no- mine, promozioni ecc., gli studi speciali ai quali si dedicano, nonchè se tengono collezioni e se desiderano far cambi. Questo periodico è assai diffuso anche all’estero, per cui un annunzio posto in questa rubrica anche una volta all’àanno, servirà a mettere gli abbonati in relazione con i colleghi d’Italia e delle altre nazioni, specialmente Europee. 61 Fabrizio Cortesi, Via Firenze 48 Roma cerca corrispondenti, in tutta Italia, ma spe- cialmente nell’ It. meridionale, in Sicilia ed in Sardegna, che volessero cambiare piante (famero- game e critt. vase.) delle loro regioni con piante italiane, ma sopratutto romane, ben studiate. In- viare liste di doppi al suddetto indirizzo. ip 50 Puel Louis, Rue petite Saunerie Avignon-Vancluse (Francia), offre per cambi: Steropus v. concinnus, Abax ater; Amara eurynota, A. aenea, A. ingenua, A. erythrocnemis Zabrus tenebrivides, Ophonus pubescens, Harpalus serripes, H. anxins, H. dimidiatus, Anyso- dactylus poeciloides, Diachromus germanus, Dichirostichus obsoletus, Stenolophus mixtus, Am- blystomus metallescens, Badister bipustulatus, Chlaenius chrysocephalux, C. tsistis, ©. vestitus C. variegatus, C. spoliatus, Panagoeus curx-major, Lebia scapularis, Brachynus exhalens. 63 Da vendere 23 annate dell'Annuario scientifico industriale degli editori Treves, dal 1874 al 1896. Vol. 37 benissimo conservati per sole L. 42. L’ Association des Naturalistes de Levallois-Perreb (Francia) fait appel è tous les naturalistes qui voudraient s’ associer à son ceuvre de propagation des sciences, en lui adressant, 37, bis, rue Lannoîs, quelques-uns de leurs doubles. 65 M. Margier, à Alais (Francia), demande en échange d' utres coquilles terrestris de la faune européenne, Cyclostoma Olivieri, ferrugineum, scrobiculatum, canariense, Pupa et Vertigo Clausilia de la section Marpessa, Acme frangaises et étrangères. 66 P. Bonomi a Cagliari offre oggetti di Storia naturale della Sardegna. 67 M. Boru Paul di Herzogenbuchsee (Svizzera) desidera avere dei Caradus italiani e specialmente degli appennini contro altri coleotteri o danaro. 68 M. G. Pissarro, Licencié en sc. nat., 23 Rue Siecle Paris, desidera cambiare varie cen- tinaia di fossili terziari, contro altri fossili, o cederli a buone condizioni. 69 Caffi sac. prof. Enrico Piazza Cavour 10 Bergamo, ha pubblicato uno studio dialet- tale ornitologico, del quale invia copia agli studiosi che glie lo richiedono. 70 M. Th. Vigè, instituteur à Dompierre-sur-Mer (Charente-Infèrieure), offre en nombre des chrysalides vivantes de Cnethocampa Pityocampa, désire en échange des chenilles ou chrysalides vivantes, des oeufs de séricigènes ou des Lépidoptères en tres bon état. 71 Sigismondo Brogi naturalista in Siena desidera acquistare o avere per cambio, piccoli mammiferi italiani, Barbagianni (Strix fammea) e Rondini di mare (Sterna minuta, 72 Una bella coppia di Anatre mute .da cova si cede per L. 20. 74 Sironi Achille via Rosolino Pilo 14 Milano, vende un cane danese di 2 anni color piombo. 74 Sacchi prof. Carlo trasferito dal Liceo di Mantova a quello di Girgenti. 75 Secher prof. Enrico idem da Catania a Mantova. 76 Tagliarini prof. Francesco idem da Girgenti a Catania. S. BROGI direttore responsabile , Siena Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri Annate arretrate quasi gratis Agli abbonati, agli istituti ed alle biblioteche, sì cedono le annate arretrate della Rivista italiana di Scienze naturali, unitamente al Bollettino del naturalista, collettore, alle- vatore, coltivatore, per sole L 2,50 per annata; 5 annate per L. 10 e la 2.8 serie completa, com- posta di 14 annate, dal 1885 a tutto il 1898, per sole L. 21, 00. Le dette annate arretrate si cedono pure in cambio di pubblicazioni od oggetti di Storia naturale. A tutti coloro che ci procureranno nuovi abbonati inviandocene l'importo, mande- remo in dono tante annate arretrate, quanti saranno gli abbonati procuratici. La prime due annate dell’,, Avicula ” si cedono ciascuna per L. 3,50, tutte e due per L. 6,00, ed avvertiamo che fino a tutto il 1896 gli studi e le notizie sugli uccelli, loro caccia ecc. venivano pubblicati nei fascicoli della Rivista e del Bollettino, per cui, per quanto riguarda gli uccelli, l’ Avicula è come una continuazione ai detti periodici. Pubblicazioni in vendita presso l'Agenzia di questo periodico SIENA - Via di Città 14 - SIENA Agli abbonati si cedonoi sotto notati libri, franchi di porto e consegna garantita al loro domicilio in Italia. — Gli abbonati esteri pagheranno in più le maggiori spese postali. — A chi acquista di- verse opere sì accorda un ulteriore ribasso da combinarsi. Gli uccelli e l’ agricoltura. Osservazioni di C. Fabani L. 0,60. Nozioni elementari di storia naturale ad uso delle scuole secondarie, classiche e tecni- che per il prof. A. Nevian:. Anatomia, Fisio- logia e Tassinomia animale. Vol. di 440 pag. con 414 figure L. 3, 50. Avifauna del prof. Gasparini con la dia- gnosi di tutte le specie degli uccelli italiani. 291 pag. in 8.° L. 5 per L. 3,00. Manuel du Naturaliste per A. Granger. Raccolta, preparazione, imbalsamazione, ecc. ecc. Pag. 332 con 257 fig. L. 4,50. L'art d’empailler les petits animaux semplifié par P. Combes. Un vol.* con fig. L. 1,10 Entomologia del Disconzi. Con 270 fig. ed istruzioni sulla caccia, preparazione ecc. degli insetti L. 5 per L. 2,00. Viaggio in Oriente pel cav. dott. F. Tassi. Pag. 130 L. 1 per L. 0,50. La protezione degli animali in rapporto ai loro diritti ingeniti e acquisiti all’ umano consorzio e alle leggi, per il prof. Grillo Nic- colò. L. 2, 00. Considerazioni sulla intelligenza degli animali per il prof. N. Grillo. Un vol. di 70 pagine L. 1,10. Sono i piccoli uccelli utili all’ agricol- tura? per D. G. Salvadori. Pag. 22 L. 0,50. Meccanismo interno ed esterno del volo degli uccelli per il prof. C. Fadani —L. 0,60 I funghi mangerecci e velenosi, descri- zione, modo di cucinarli e conservarli. Con 23 fav. colorate, per C. Rossz. L. 1,50, per L. 1.30 Monografia illustrata degli uccelli di rapina in Italia del dott. G. Martorelli. Grande volume di 211 pag. in 4.° con tav. in colori e fig. intercalate nel testo L. 20. Falconeria moderna. Guida pratica per addestrare alla caccia le principali specie di fal- conidi per A. U. Filastori. Con figure L. 2,60. Avicultura pràctica. Apuntes sobre el ori- gen de las aves de Corral. Per K. De Zayas Enriquez. 140 pag. con figure L. 1,25. Il Naturalista raccoglitore. Guida pra- tica per raccogliere, preparare e conservare i corpi naturali organici e inorganici. Per Zger Lessona con figure L. 2,50. Traverso la Sardegna per il dott. N. Grillo. Vol. di 178 pag. L. 1,65. Flora italiana dell’ Arcangeli. 2.* edizione, grande volume di pag. 871 L. 15, legato in tela e con dorature L. 16. Manue! du Lepidopteriste par G. Panis Catalogo delle specie, caccia, preparazione, clas- sificazione, maniera di allevarli ecc. 320 pag. con figure L. 3,75. La finalità nell’ armonia della natura per il prof. N. Grillo. Pag. 16 grandi L. 0,35. Conseils aux amateurs pour faire une collection de papillons. Classification, pre- paration et conservation. Par M, Beleze. Con 32 fig. L. 1,00. Role des reptiles en agricolture par J. De Fischer. L. 0,80. : Les alpes francaises par M. Falsan. Le montagne, le acque, i ghiacciai, i fenomeni del- l’ atmosfera. 288 pag. con 52 figure L. 3,50. Manuale di Geografia fisica e nozioni di astronomia per il prof. F. Fabretti. Vol. di 360 pag. in 8° L. 3, 50. 5 Gli insetti nocivi alla vite, loro vita e modi di combatterliì del dott. A. Lunardoni. Pag. 54 con molte figure in colori L. 2, 00. Manuale per la tecnica moderna del microscopio nelle osservazioni istologiche, em- briologiche, anatomiche e zoologiche del dr. A, Garbini. Pag. XXIV-432 con figure. 2.8 ediz. legato in tela L. 6,00. Piccolo atlante botanico con 253 fig. in colori preceduto da brevi nozioni di bota- nica descrittiva per le scuole secondarie del prof. Vincenzo Gasparini. 2.* edizione migliorata ed accresciuta L. 3,50 per L. 3,00. Quelques remarques sur les régles de la nomenclature zoologique, appliquees a toutes les ! branches de l’'histore naturelle par Leon 0. Galliard. 20 pag. L. 0,65. Quadri cristallografici per le scuole se- condarie del prof. E Paratore. 12 pag. L. 0,60 La valtellina e i naturalisti. Quattro vo- lumi i quali si occupano respettivamente delle Ge- neralità, Zoologia, Botanica e Geologia per il prof. M. Cermenati L. 4, 00. Fra un tiro e l’altro. Racconti ed aned- doti di caccia per A. Renault. L. 3, 00. Caccie varie per A. Renault. L. 3,50. Naturalista viaggiatore con 88 incisioni per i prof. /Zsel e Gestro. L. 2,00. Elementi di igiene ad uso delle scuole Te- cniche e delle preparatorie alle normali 80 pag. L. 0,90. x ai. CI e -IAMIRA TURI ODLOGICO-I00TONIO-TASSIDERNCO E MUSEO DI STORIA NATURALE diretti dal Cav. SIGISMONDO BROGI ‘ Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali Cataloghi gratis Prezzi correnti gratis. Fornitore di molti musei e gabinetti italiani, ed esportatore all’ estero Animali, Piante, Minerali, Roccie, Fossili, Strumenti, Arnesi, Preservativi, Specialità ece. Occhi artificiali, umani, per animali, figure ecc. a prezzi mitissimi Si imbalsamano animali e si fanno preparazioni di storia naturale di ogni genere Scuola di Tassidermia — Compra — Vendita — Cambi i Animali e piume per mode e per ornamento i Tutto l' occorrente per raccogliere, studiare, preparare e conservare occetti di storia natorale. Sono sempre pronte collezioni per l'insegnamento, secondo i programmi governativi Piazza del Carmine, SIENA (Italia) Stabile proprio. GRATIS = CATALOGHI e Prezzi Correnti presentemente in distribuzione - GRATIS Catalogo N. 30 — Occhi artificiali di ogni genere in vetro e smalto, per animali, uomini, statue, bambole, ecc. «'‘—« 36 — Uccelli imbalsamati ed in pelle. « « 38 — Modelli plastici di piante, fiori, funghi, frutti ecc. per l'insegnamento della Botanica. « « 40 — Mammiferi imbalsamati e in pelle, scheletri e crani. ‘ « 49 — Minerali e Roccie. Ù « 50 — Varietà e mostruosità in uccelli italiani. « « 51 — Coleotteri europei. « « 53 — Arnesi, strumenti, utensili, preservativi, specialità ecc. per la raccolta, studio, preparazione e conservazione degli oggetti di storia naturale. ‘ « 54 — Catalogo con note e prezzo degli animali di tutti gli ordini, scheletri ed altre preparazioni zootomiche, Piante, Minerali, Fossili, modelli, ecc. ecc. nonchè delle Collezioni già formate per l' insegnamento. PER I RACCOGLITORI DI INSETTI Agave e torba a L. 0,15 la lastra — Antisettici di tutte le qualità — Boccette da entomologi L. 0,60 — Cassette da insetti di tutte le qualità e dimensioni — Etichette e cartellini — Serie di numeri dall’ 1 al 2000 L. 0,25 — Ombrelli da ento- mologi — Pinzette di tutte le qualità — Retini prendi insetti assortiti — Scatole. per la raccolta di insetti vivi — Spilli da insetti di tutte le qualità —. Stenditoi per mettere in posizione gli insetti. Cassette per collezione d’insetti dette le sicure, solidissime, di privativa, di muova invenzione tutte in legno e noce a lustro, con coperchio a cristallo, fondo in agave o torba; uno speciale battente che entra in apposita scanalatura, nella quale si pongono gli antisettici. E un nostro nuovissimo sistema di chiusura che impedisce assolutamente 1’ entrata delle tarme nelle cassette, e viene così assicurata la conservazione delle collezioni, cosa tanto desiderata dai col- lettori e non ancora raggiunta. Diménsioni cm. 44 X 33 X 6 L. 6,50. Cm. 33 Xx 22 X 6 L. 4. Cassette di noce da portarsi a tracolla nelle escursioni. Con divisioni per gli animali in- filati con spilli, ed altra per animali vivi, od altri oggetti. Grande cm. 27 X 12 X 10 L. 5. ? Vasettini di vetro, forma speciale per essenze antisettiche, con apertura ripiegata in den- tro perchè il liquido non si versi e l’ evaporazione sia più lenta. L. 28 il cento, cent. 35 l'uno. Vasettini di vetro, per essenze antisettiche, forma speciale da infilarsi nel fondo delle seatole da insetti e con apertura ripiegata, perchè il liquido non sì versi; L. 18 il cento, L. 0,25 l’ uno. Porta insetti tondi e rettangolari in piccole lastre per le raccolte dei micro-insetti. L. 0,50 a L. 1,50 il cento. Raschiatoio a 3 branche per smuovere il terreno, sollevare e radunare le foglie, i de- triti vegetali ecc., per far ricerca di insetti, ece. Serve pure per staccare i licheni e muschi dalla scorza degli alberi, L. 2,30. Retini prendi insetti, tascabili nuovo modello di propria invenzione da chiudersi in quattro e da potersi fissare solidamente în qualunque bastone. Franchi di porto L. 5,70. ee atelei | Conto Corrente con la Posta die) ANNO XIX BOLLETTINO DEL NATURALISTA Collettore, Ailevatore, Coltivatore, Acelimatatore Abbonamento annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3. Per gli Stati della unione postale L.3,50 Altri Stati L. 4 PERIODICO MENSILE premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella internazionale di Chicago Supplemento mensile alli Rivista italiana di scienze naturali el al Giornale ornitologico italiano N Scienza e pratica truzione e diletto n Is \ Per facilitare gli scambi e le comunicazioni scientifiche, tecniche e commerciali fra i professori, studiosi, preparatori, dilettanti ed amatori di scienze fisiche naturali, compresa la Caccia, Pesca, Agricoltura, Orticoltura, Giardinaggio ; allevamento, acclimatazione e ma- lattie degli animali e delle piante; raccolta, preparazione e conservazione degli oggetti di ire cinque sa) ui } L'À. $bUNA MEL viando l'importo direttamente all’ Agen: del Naturalista, oppure alla & turalista ; e con sole lire otto saldano l’ abbonan vis ono sempre tutt i dell’ Unione postale pagheranno L. 1,00 d +. ricev degli altri Stati L. 2,00 di più, per le maggiori spese postali. storia naturale di ogni genere; alpinismo, escursioni, esplorazioni, ecc. o È Ha apposite rubriche per le Invenzioni. e scoperte; per gli insegnamenti pratici; per i o 3 S concorsi; per le nomine, promozioni, onorificenze, premi; per le Richieste e ecc. SE (Vedansi anche più sotto: Avverte gs oi COmDerN) È SI più sotto: Avvertenze ecc.). e Zootogy “2A Bass FEB 15 1943 | 83° Direttore - Cav. SIGISMONDO BROGI / x C » SRARI “È si UFFICIO in Via Baldassarre Peruzzi, 28 — SIENA dii pe È S S Ti Collaboratori sono tutti gli abbonati e principalmente quelli nominati nella copertina della i ‘E S o S Avvista Italiana di Scienze Naturali. qs i ni SS. FI chase E c pre d 3 5 Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. > US Cd ‘A I tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano si 2-6 Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, avendo identica direzione ed un'unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- sposizioni: Ciascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- sili composti dalle 8 alle 16 pag. e con foderina. Gli abbonamenti si ricevono in Siena all’ Agenzia in Via di Gittà 14, e da tutti gli utfici postali italiani ed esteri, in qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio di ogni anno con diritto ar fascicoli arretrati 3 . L'abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- tiene come rinnuovato Fascicoli per saggio si spediscono gratis. scritti che contengono avvisi di acquisto 0 di vendita, o che possono servire di reclame commerciale. Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente quelle provenienti da abbonati che hanno già pagato l’ab- bonamento in corso. Nessuna pubblicazione viene fatta se non è espressamente richiesta dall’-abbonato. L? amministrazione s'incarica di rappresentare gli ab- bonati che pubblicando avvisi, desiderano non far co- noscere il proprio nome. In questo caso il rappresentato LS Fascicoliseparati costano cent. 30 perogni 16 pag.ditesto, | dovrà rimborsare all’ amministrazione le spese di corri- iS Agli Autori dimemorie originali di una certa impor- | spondenza, e per le vendite od acquisti effettuati pagare S tanza, si danno in dono 50 copie di estratti, purchè ne | un compenso dacombinarsi. ts ‘facciano richiesta quando inviano i manoscritti, La direzione può, in casi eccezionali, rifiutarsidi pub- =] S Tutti gli abbonati possono fare acquisto dei fascicoli | blicare qualsiasicomunicazione o memoria, senza bisogno OS Sì che contengono i loro scritti, pagandoli solamente 10 | di dare giustificazioniin proposito. l manoscritti non pub- - NS DS cent. per numero di 16 pag., L. 1 per 12 numèri e L. 6 il | blicati possono essere ritirati dagli autori proprie spese 5 < Sì cento Mgnoni di pento ele FEGLO li richiedano Agli abbonati rg aD non pervenisse cla tascicolo, er prima della pubblicazione del giornale. ne sarà loro, possibilmeute,inviata un’altra copia gratis, E S 1 soli Sbhaari sono collandratari purchè la BR entro l’ annata in corso, altrimenti Mi o Ky Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- | i fascicoli arretrati non si inviano checontro pagamento. = 5 vez zione fra loro, ed approfittare dei molti vantaggi che ar- Inserzioni a pagamento: Quelle relative alla Storia Na- - $ OS reca questa mutuazione, essì hanno diritto ad inserzioni | turale si pubblicano nel corpo del giornale e costano L. l ® S :S. gratuite nel Bollettino, per scambiarsi comunicazioni, pro- | per linea, corpo 8; gli altri avvisi da stamparsi nelle ap- — » 2 ® poste, consigli, domande, indirizzi ecc.; fare offerte e ri- | posite pagine costano L. l ogni 2 centim. di spazio occu- eo [Sa] ‘9 ‘E. cerche per cambi di animali, semi, piante, minerali, libri, | pato in una colonna, o cent. 20 per linea corpo 8. Agli So S 59. > macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. | abbonati si fanno speciali facilitazioni. | i sz rs SR7 Le inserzioni relative aì cambi non possono oltrepas- Si annunziano le pubblicazioni ricevute e sifa speciale re. *>» ©. sare la lunghezza di 5 linee. La medesima inserzione non | menzionedi quelle delle quali ci pervengono due esemplari. De dA *gd siha diritto di pubblicarla gratis più di una volta; però Tutti i pagamenti devono essere anticipati. Chi desidera o > È $ @ mneviene accordata la ristampa, pagando un piccolo com- | risposta unisca i francobolli ‘necessari, o scrivain car- ESE < S Ss] 8 perso. Dalle inserzioni gratuite sono per regola esclusi gli | tolina con risposta pagata. CURSRE — =» IECERE i SO SU i ° ABBONAMENTO iS È RIBASSO SUI PREZZI D ; 286 . Vedasi lannunzio stampato nel margine lungo di questa pagina ue È Ae peIRarg I tig ati Mia dio $ Ù) 5 E A " MUSEO DI STORIA NATURALE diretti dal Cav. SIGISMONDO BROGI Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali e Prezzi correnti gratis i 3 palo Ri Fornitore di molti musei e gabinetti italiani, ed esportatore all’ estero > n Animali, Piante, Minerali, Roccie, Fossili, Strumenti, Arnesi, Preservativi, Specialità ecc. ‘39 Occhi artificiali, umani, per animali, figure ecc. a prezzi mitissimi © * Co. Si imbalsamano animali e si fanno preparazioni di storia naturale di ogni genere Fi Be Scuola di Tassidermia — Compra — Vendita — Cambi ; A Animali e piume per mode e per ornamento - Tutto l’ occorrente per raccogliere, studiare, preparare e conservare osgetti di storia naturale. PR Sono sempre pronte collezioni per l'insegnamento, secondo i programmi governativi DI Piazza del Carmine, SIENA (Italia) Stabile proprio. gratis - CATALOGHI e Prezzi Correnti presentemente in distribuzione - GRATIS Catalogo N. 30 — Occhi artificiali di ogni genere in vetro e smalto, per animali, uomini, statue, bambole, ecc. « « 36 — Uccelli imbalsamati ed in pelle. « 38 — Modelli plastici di piante, fiori, funghi, frutti ecc. per l'insegnamento della | Botanica. 4 < « 40 — Mammiferi imbalsamati e in pelle, scheletri e crani. « « 49 — Minerali e Rocce. < « 50 — Varietà e mostruosità in uccelli italiani. « « 51 — Coleotteri europei. « « 53 — Arnesi, strumenti, utensili, preservativi, specialità ecc. per la raccolta, studio, preparazione e conservazione degli oggetti di storia naturale. < « 54 — Catalogo con note e prezzo degli animali di tutti gli ordini, scheletri ed altre preparazioni zootomiche, Piante, Minerali, Fossili, modelli, ecc. ecc. nonchè delle Collezioni già formate per l’ insegnamento. PER I RACCOGLITORI DI INSETTI Agave e torba a L. 0,15 la lastra — Antisettici di tutte le qualità — Boccette da entomologi L. 0,60 — Cassette da insetti di tutte le qualità e dimensioni — Etichette e cartellini — Serie di numeri dal)’ 1 al 2000 L. 0,25 — Ombrelli da ento- mologi — Pinzette di tutte le qualità — Retini prendi insetti assortiti — Scatole per la raccolta di insetti vivi — Spilli da insetti di tutte le qualità — Stenditoi per mettere in posizione gli insetti. : Cassette per collezione d’insetti dette le sicure, solidissime, di privativa, di nuova SE invenzione tutte in legno e noce a lustro, con coperchio a cristallo, fondo in agave o torba; uno Da speciale battente che entra in apposita scanalatura, nella quale si pongono gli antisettici. E un | nostro nuovissimo sistema di chiusura che impedisce assolutamente l’entrata delle tarme nelle cassette, e viene così assicurata la conservazione delle collezioni, cosa tanto desiderata dai col- lettori e non ancora raggiunta. se Dimensioni cm. 44 X 33 X 6 L. 6,50. Cm. 33 X 22 X 6 L. 4. ‘ Cassette di noce da portarsi a tracolla nelle escursioni. Con divisioni per gli animali in- filati con spilli, ed altra per animali vivi, od altri oggetti. Grande em. 27 X 12 X 10 L. 5. Vasettini di vetro, forma speciale per essenze antisettiche, con apertura ripiegata in den- tro perchè il liquido non sì versi e l’ evaporazione sia più lenta. L. 28 il cento, cent. 35 l’ uno. Vasettini di vetro, per essenze antisettiche, forma speciale da infilarsi nel fondo delle svatole da insetti e con apertura ripiegata, perchè il liquido non si versi; L. 18 il cento, L. 0,25 l’ uno. Porta insetti tondi e rettangolari in piccole lastre per le raccolte dei micro-insetti. L. 0,50 a L. 1,50 il cento. i into Raschiatoio a 3 branche per smuovere il terreno, sollevare e radunare le foglie, i de- triti vegetali ecc., per far ricerca di insetti, ecc. Serve pure per staccare i licheni e muschi dalla scorza degli alberi, L. 2,30. ; ; BEN Retini prendi insetti, tascabili nuovo modello di propria invenzione da chiudersi in quattro e da potersi fissare solidamente in qualunque bastone. Franchi di porto L. 5,70. Sa > de sti RAT AT Sr | scs mese ge o LIGURI | E i | MOSTO CMPNZIO LOGY pe j Li: Anno XIX, N,° 5 RIDGESCA I5 Maggio 1899 - d "BOLLETTINO DEL NATURALISTA ( Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore Siani mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali el al Giornale Ornitologico. italiano Abbon, annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3, Stati della unione postal Lo 50, altri Stati L. 4. moi dì Sg 80,166 SOMMARIO FEB 15 1943 o, Pincitore Marott dr. Giacomo. Bruchi di Lasiocampa Quercifolia L. al'&ssus Ligniperda F. Pag. 57 Borsieri C. Escursione geologica a S-E di Roma. Pag. 59. Piazza Carlo. Gli insetti e l'agricoltura. Pag. 61. De Giudice e Noé. Relazione della escursione geologica al Malpasso a Sud di Roma. Pag. 64. Albani C. Note Entomologiche. Pag. 66. Notiziario Pag. 68 a 71 Richieste offerte. Pag. 71-72 Bruchi di Lasiocampa Quereifolia L. e di Cossus Ligniperda F. Nei dintorni di Corleone (Palermo), da tempo parecchio, ho osservato i bruchi di due Lepidotteri eteroceri, l'uno, appartenente alla famiglia dei Bombicidi, posato, aderente, di- rei quasi appiattito, sul tronco dei peschi e dei ciriegi, dai quali era difficilissimo ‘a prima vista distinguerlo per la sua perfetta immobilità e per la sua fenomenale somiglianza di colorito coi tronchi di dette piante; fenomeni di somiglianza protettiva. L’ altro praticante gallerie lunghissime negli alberi di pomi, dei quali in processo produce la morte. Per più anni ho indarno tentato riuscirne l’ allevamento, ciò che costituiva la mia di- sperazione. Ho spedito il primo dei suddescritti bruchi al Signor Luigi Failla Tedaldi di Castelbuono (noto ed appassionato cultore di entomologia) il quale con lettera del 3 Aprile 1898 scrissemi che forse si nutriva di piante basse, e che appartenesse al genere Spilo- soma 0 Euprepia. L'ho anche spedito al Prof. Sordelli di Milano (l’autore del Museo Entomologico Hoe- pli - le Farfalle) il quale con lettera dell’11 Aprile 1898, confermando l'ipotesi del Failla, avvertivami che forse apperteneva al genere Spilosoma ma diceva non potermi indicare di qual genere di piante si alimentasse. Evidentemente le due indicazioni erano proprie piuttosto a mettermi fuori carreggiata che a condurmi sul retto sentiero. Fortunatamente il genere Spilosoma era da me perfetta- . mente conosciuto avendo trovato in questo territorio ed allevato il bruco della Spilosoma fuliginosa. _— Pertanto non sarà discaro ai cultori della gentile scienza conoscere come ed in che modo sono riuscito ad allevare i bruchi delle due specie in esame. Per quello della Lasiocampa ebbi ad osservare il fatto caratteristico della sua immobilità e come desso è lateralmente fornito di fascetti di peli -pari in ciò a tutte le specie di tal genere, però nella specie in esame quelli attorno alla testa sono molto più pronunziati. Osser- . vai pure che nello stato di quiete tiene il capo contro il tronco degli alberi e i fiocchetti della testa nascondono perfettamente gli occhi. Osservai che rimosso dalla abituale posi- zione l’animale si mostra fortemente disturbato, ha dei movimenti di sbieco, e lasciato in libertà subito riprende la posizione di prima nascondendo gli occhi. vata io pra ibi ia cel al DI. di i 08 1 ne SOI su £ fer ada _S300 «Le MET di Foa ea “ge a NI A : (a AI A PETRA A K ? E sE pit n "a DONI I LOL "CE et VIRTUOSO E Rei PA EREDE | x f, TT (CR GRZ ‘ fi , n ; Lansi sg 58 VADIGLI MU ANTO 053 ma fi b ne lil lr rr _P——mÈÈm_m____—————_————————_————_—_—___—_—m—@6 Come spiegare questi movimenti vermiformi, questi movimenti di sbieco, movimenti paragonabili a quelli delle Scolopendre? A Casi di bruchi velenosi la scienza non ne conosce, meno i peli urticanti di cui è for- nito il Bonbix Processionea Stph e la Porthesia similis Fuessl, ma ciò non era in rapporto col caso nostro. i Ebbi un intuito. Pensai che gli occhi di questo bruco fossero disadatti a vedere durante il giorno, che restassero cioè abbarbagliati dalla luce. Difatti questi occhi sono poco svilup- pati, sono rudimentali, sono da paragonarsi a quelli del Proteus anguinus della caverna della Carniola o a quelle dell’ Anophtalmus italicus che parecchi anni or sono ebbi occa- sione di osservare per averne trovato un discreto numero in una grotta di Monte Gallo (Palermo). Se così è (nè può revocarsi in dubbio), io, conclusi che l’animale doveva avere abitudini notturne. E poichè in istato di schiavitù non aveva voluto neppure nutrirsi dei giovani germogli di pesco sparsi nella scatola di allevamento, ho voluto tentare ancora una prova. ag st Ho immerso l'estremità recisa di un ramo di pesco in un vaso da fiori, lasciandovi in libertà i miei bruchi. Ho anche pensato che se l’animale avesse abitudini notturne di notte dovrebbe nutrirsi. Ed infatti durante la notte osservai i miei bruchi, fu grande la mia gioia nel trovarli non più al posto dove li avevo lasciati, ma sull’estremità dell’ arbo- scello mangiando avidamente i teneri germogli e producenti un rumore simile a quello delle cavallette che si gettano in un campo di grano. I L'allevamento di questa interessante specie pareva riuscito! , Dopo qualche giorno i miei bruchi furono presi da una singolare inquietitudine ed os- servai che erano abbastanza sviluppati per trasformarsi. Fui naturalmente indotto a pen- sare che cercassero un luogo adatto per tale trasformazione. I precedenti infruttuosi tentativi mi fecero ben guardare di chiuderli in una scatola, sicchè ho preferito lasciarli in libertà e spiare il sito da loro prescelto per tale metamor- fosi. Dopo pochi giorni i miei bruchi erano spariti. Posso assicurare che un centimetro qua- drato di spazio della volta, del pavimento e delle pareti del mio gabinetto da lavoro non rimase inesplorato; ma indarno, nulla rinvenivo. i Dove erano andati a trasformarsi? Fra le pieghe della coperta del divano e delle se- die a bracciuoli del mio studio. NNT Si erano costruito un bozzolo cartaceo con un umore serigeno a tal fine segregato dal- l’animale; bozzolo, attraverso il quale, nel primo periodo, era visibile la crisalide. Verso la fine di Giugno sbocciarono felicemente. i Della ottenuta immagine ho spedito due bellissimi esemplari al mio carissimo amico , sig Luigi Failla Tedaldi che però arrivarono a destinazione infranti, essendosi nel viaggio rotta la scatoletta che li conteneva. Ne conservo qualche altro esemplare intatto; però questo anno vorrò educarne in copia per offrirli ai colleghi in Entomologia con cui sono in relazione di cambio. Ed ora al bruco del Cospus Ligniperda F. Questi posti in cassetta di allevamento o in gabbiuole di gaza non riescono, perchè disseccandosi il frammento di legno che li alberga escon fuori e periscono, e pare che sosti- tuendo i già secchi con altri frammenti freschi, difficilmente si prestano a scavare nuove gallerie. Verso la fine di Giugno ebbi ad osservare taluni bruchi di questa specie, già arrivati loro completo sviluppo, sortire dai tralci di vite bacati e camminare sulla nuda terra, identemente in cerca di qualche cosa. Per chi nol sappia i bruchi della Ligniperda sono al massimo del loro sviluppo quando le placche testacee del capo e dell’ ultimo anello non solo, ma anche le macchie dorsali acquistano un colore fulvo, molto fulvo e si coprono lateralmente di lunghi peli, caratteri che non presentano nel primo periodo della loro vita. __—’11Ho seguito i miei bruchi nella loro lunga peregrinazione e ho potuto osservare che vanno v ai piedi degli alberi o sotto qualche muro, si tirano addosso frammenti di legno, pagliucce “ | ed erbe secche che cementano con un umore che secernono dalla bocca, umore simile a quello che sorte dalla filiera dei ragni, costruendosi per tal modo un bozzolo dove in sapo a qual- che mese si trasformano e donde esce la farfalla dopo più di un anno. Ne ho raccolti parecchi che arrivati a maturità li chiusi in una cassetta munita di frammenti di legno e frasche dove si sono perfettamente trasformati. Anche di questa bellissima specie vorrò questo anno fare copiosa allevazione per of- irne ai colleghi che mi onorano della loro corrispondenza; per ora quelle farfalle che ho le conservo come una reliquia. Corleone, Marzo 1899. Dott. Giacomo PINcITORE MAROTT Licenziato melle S. N. AA-_ZZ BSCURSTONE GEOLOGICA A S-E. DI ROMA Accompagnati dal Prof. G. del'Alizelte d’Ossat nella nostra terza escursione siamo stati a visitare una regione vulcanica. Partiti dalla stazione Termini siamo entrati ben presto nella regione dei tufi vulca- nici e specialmente dei banchi di pozzolane. Infatti all’ Acqua Santa, dove scendemmo, si trovano cave di pozzolana. È bene ricordare la storia o per meglio dire la vita dei vul- cani laziali, che per un'alternanza di periodi di attività e di quiete ebbe principio allo solforose ecc. ecc. Correva difatti al suo termine il periodo pliocenico ed un vasto mare, al disopra del quale sorgevano isolate le nude vette Appennine, inondava tutta la pianura latina, nel luogo stesso ove oggi sorge il Lazio. Al suo primo apparire il Lazio doveva mostrarsi co- me un gigantesco cono, che dopo successive eruzioni diede luogo a quei cambiamenti che di frequente osserviamo nei vulcani attivi, lasciando un vastissimo cratere che è attual- mente rappresentato dal perimetro esterno dei monti Laziali compreso tra Velletri, Frascati, Rocca Priora. I punti culminanti di questo antico cratere sono 1’ Artemisio ed il Tuscolo i quali per essere formati di rocce più coerenti che non sono i tufi, resistettero più a lungo all’azione erosiva delle acque e si mantennero perciò più elevati della rimanente cerchia. | Nell’interno di questo cratere sorsero altri coni tra cui notevolissimo quello rappresentato dalle collinette che chiudono la depressione conosciuta col nome di Campo di Annibale. Dopo sorse ancora un 3.° cratere, quello del Monte Pila: inoltre ve ne hanno altri coni secon- darî di minori proporzioni. A meglio rischiarare la storia geologica dei vulcani laziali e precisare non solo l’ epoca in cui il fuoco terrestre erompette per la prima volta nel Lazio, ma altrgel a far conoscere scorcio del Pliccene, vita che modernamente è rappresentata dai terremoti, dalle sorgenti Mep % Ss ì balle Dit (i Le * w SETT EI AE AU IZ E ud srt CITE ni Ei, ca A hi 3 ° CATO palese inno i ani i Ud d k SL di Gori et) Th E° E LASCIO ui ( Rial Ù n et4i ; CREA ea al CECA (4, fi, ni % i iva. 60. sopra a quali rocce riposi il materiale vulcanico, fu di grandissimo aiuto la perforazione artesiana fatta attraverso la lava della corrente di Capo di Bove per rinvenire acqua. po- tabile. Infatti il risultato ottenuto da questa escavazione fu di aver potuto constatare la presenza di argilla marina, ad una grande profondità. Lo stesso materiale marino lo si riscontra ancora nelle vicinanze del Malpasso. Visitate poscia le cave di pozzolana, si viene a confermare ancora una volta la solita . successione; cioè inferiormente troviamo la pozzolana rossa, poi seguono il tufo litoide, la pozzolana grigia e superiormente del tufo poco coerente, così detto cappellaccio, che in alcuni luoghi viene sfruttato come pozzolana. All’ osteria del Tavolato troviamo la formazione che prende il nome di Tavolato costituita da un conglomerato poligenico fra cui si osservano le seguenti rocce: I. Una lava grigio cinerognola in cui si distinguono grossi cristalli di leucite, nume- rosi cristalli e granelli di pirosseno e di hauyna azzurra e più raramente biotite, sanidino, melanite, olivina, pirottite. i, II. Una lava compatta, porosa, di colore grigio-scuro che contiene grossi leuciti, cri- stalli di pirosseno verde, granelli di olivina e talvolta anche lamine di biotite e grani di magnetite. Ambedue queste rocce hanno fra i loro componenti essenzialmente e costantemente il feldespato, e perciò da questo lato si avvicinano alle lave del Vesuvio, di Bracciano; come ha osservato lo Striiwer. Ora questa formazione del Tavolato studiata già dal Ponzi, dal Meli, dallo Striiwer ed ultimamente dal Portis si è seguita fino alla via Appia Pignatelli e lungo il fosso si sono raccolti dei minerali sciolti fra cui i più abbondanti sono: leuciti, augiti, granati, miche.. Si giunge così alla destra dalla corrente di leucitite di Capo di Bove; per raggiungere questa abbiamo dovuto innalzarci passando attraverso i seguenti strati: in basso il tufo. rosso argilloide, incoerente (che ha lo spessore all'incirca di m. 4) poi il tufo giallo, quasi li- toide e superiormente la pozzolana grigia a cui segue la lava con scorie. Davanti a questa lava così fresca e viva da poterla paragonare a quella eruttata dal nostro Vesuvio, noi rimaniamo quasi compresi di ammirazione; la fantasia ci trasporta in quei tempi in cui av- venivano quelle grandi eruzioni e ci pare di assistere al bellissimo e spaventoso spettacolo: ci pare di vedere questa corrente che scende maestosa, direi quasi, e che a poco a poco si raffredda e si solidifica rimanendo così involta in un sacco di scorie. Dal punto di vista delle perturbazioni che la lava produce nel campo magnetico noi abbiamo constatato la presenza di zone distinte e di zone visibili, dette così perchè capa: ci di far subire più o meno ampie deviazioni all’ago magnetico. Sulla trincea della via militare s° è mostrata a noi ancora la stessa lava con la poten- za di circa m. 3, dove si è potuto osservare il materiale sottostante arrossato. Finalmente accanto al sepolcro di Cecilia Metella abbiamo ‘visto la fronte di questa lava con lo spes- sore su per giù di m. 8. Incontro alla chiesa di S. Sebastiano troviamo inoltre sabbie ricche di minerali sva- riati come quelli incontrati presso il Tavolato. Sotto alla Chiesa di S. Sebastiano e pro-. priamente nella cava di pozzolana di questo nome, si osservò la seguente successione dal basso in alto: inferiormente pozzolana nera, poi uno strato di materiale argilloso con dia- tomee d’acqua dolce. Finalmente un tufo grigio granulare ricco d’impressioni vegetali. Questa ultima località fu già descritta dal Portis e dal Clerici. Inoltre si tenne conto nello studio delle rocce del loro respettivo coefficente di permeabilità da cui risulta chiara l’origine VÀ por e i E SI da > a po Ù CX Sa t, 7, pio - i Sn Miggrezrani o] ge SER si LAO E È ‘ | ber var pa (A ) di 4 a ni” 61 SARI ue, È : RE et ; ie È _ dell’Acqua Santa, che attraversando strati vulcanici si arricchisce di quei minerali che È ——‘’lbanno resa celebre fin dall'antichità. : C. BorsIERI a araralal alan atte i n dà CARLO PIAZZA Gl’ insetti e l agricoltur | Il numero delle specie d’ insetti conosciuti ascende a circa un milione. Ogni specie è poi rappresentata da un numero sterminato di individui. Sono gli insetti piccoli esseri, ma dotati di una mirabile costituzione, di grande forza, di istinti meravigliosi. Dappertutto ne troviamo. Burmeister disse che gl’ insetti si trovano « dappertutto fuorchè in mare Uberall! nur nicht in Meere » benchè sia provato come os- serva il Pirazzoli che gli Halobates vivono anche in alto mare. Essi a preferenza dei grossi animali prendono nella economia della natura una parte ben maggiore. Ma essi hanno il torto di essere troppo piccoli e noi ce ne curiamo troppo poco. | ‘Dice il Franceschini « È malvezzo di inchinarci davanti a ciò che è grosso, più che davanti a ciò che è bello, che è sublime! A ragione gl’insetti tutti potrebbero domandarci colla formica di Michelet: « Quelle taille faut-il avoir pour mériter votre estime? » Fino da bambini si impara a misurare l’importanza altrui dal volume e dalla forza; come dunque meravigliarci dello sprezzo pei piccolissimi ? Se domani scomparissero tutti gli Elefanti, tutti i Rinoceronti, tutti gli Ippopotami credete che l’ equilibrio della natura, almeno per quello che riguarda gl’interessi dell’ uomo, ne fosse molto turbato? — Neppur per idea. Ma se domani comparissero o scomparissero certi piccoli insetti che per la loro piccolezza sfuggono all’ osservazione dei più, allora ecco la rovina. La comparsa della fillossera, di questo piccolissimo insetto che appena appena vedete ad occhio nudo, ha sconvolto l’ Europa. Quello che si è fatto per la fillossera ognuno lo sa. Dalle leggi inter- nazionali del congresso di Berna all’ opera dell’ ultimo delegato fillosserico; dall’ opera clas- sica del Cornu a tutti i libretti popolari e a tutte le conferenze. E con tutto questo di milioni e milioni è stato il danno e la questione della fillossera non può dirsi ancora. ri- solta. La scomparsa di certi insetti che operano la fecondazione staurogamica di molte piante condurrebbe a questo risultato di non raccogliere più frutti e semi di queste piante ento- mofile. La scomparsa dei Necrofori e di quella legione sterminata di miliardi di carabidi, stafilinidi, ed altri insetti carnivori avrebbe per conseguenza l’ ammorbamento dell’ aria per parte dei piccoli cadaveri d’ animali che non verrebbero più sotterrati o distrutti. Vi sono insetti dannosi che alle volte compariscono in quantità tali da oscurare il sole. — Così le locuste. La comparsa delle locuste vuol dire la distruzione delle coltivazioni e la miseria di un paese. « Quando nel 1750, Adanson giunse nel Senegal e mentre si trovava ancora nella rada, apparve verso le otto del mattino una fitta nuvola che oscurò il cielo. Era uno stormo di locuste che passava .... « Dopo che ebbero divorato l’ erba, i frutti, le foglie degli alberi si attaccarono alle can- ne che coprivano le capanne per quanto secche ,..., | RATIO ORTO GO del URRINANFOrAA 62 è nn « Per arrestarle gl’ indigeni scavavano ampi fossi che empivano di acqua oppure pre- paravano file di mucchi di legno ed altre materie infiammabili e vi appiccavano il fuoco, ma tutto era vano. I fossi si colmavano i fuochi si spegnevano ». « Verso sera, racconta Temple nel suo viaggio nel Perù, ci si affacciò a qualche distanza sulla superficie del suolo uno spettacolo insolito : invece del verde dell’ erba e delle foglie degli alberi osservammo una massa uniforme rosso-bruna ed alcuni di noi credettero essere la landa illuminata dal sole; ma invero erano cavallette. « Per quanto lungi arrivasse l’occhio, tutto era coperto letteralmente, suolo, alberi, ce- spugli. I rami delle piante si piegavano sotto il loro peso come nei casi di enorme caduta di neve oppure quando sono sopraccariche di frutti...» « Un inglese possedeva in Cònohos nell’ America meridionale importanti piantagioni di tabacco. A] momento di stabilirsi in quella regione udì parlare degli immensi stormi di locuste devastatrici che apparivano di quando in quando e concentrò tutte le sue piante di tabacco, 40, 000 all’incirca intorno alla sua casa per poterle mieglio proteggere. Invero cre- scevano e verdeggiavano già l’ altezza di 30 centimetri, quando un meriggio, s’ udì risuo- nare il grido d’ allarme « Le cavallette vengono ». Il colono si affrettò ad uscire di casa e vide una fitta nuvola sospesa al di sopra delle sue piante, abbassarvisi d’ un tratto e ricoprire il campo come se un mantello bruno vi fosse stato sopra disteso. < In venti secondi, cioè in meno della metà d’ un minuto, lo stormo si solleyò dun trat- to, com'erasi calato e seguitò la sua via. « Ma non rimaneva traccia delle 40, 000 piante di tabacco » (LESSoNA Insett?). L’ Italia in ogni tempo è stata come lo è oggi devastata dalle invasioni di cavallette. Le parti me- ridionali della nostra patria sono più esposte e particolarmente le isole Sardegna e Sicilia. Li, i Le invasioni di maggiolini sono pure molto funeste. Dice il Taschenberg che il mag- giolino « deve il suo nome al suo apparire in maggio, ciò che non vuol punto dire che non possa apparire in altri mesi.... Il loro apparire in grandi masse è piuttosto locale e pe-' riodico nella maggior parte dei casi.... In Francia secondo le medie fornite dal Payen i maggiolini in certe annate hanno prodotto dei danni per la somma di un miliardo ». E senza parlare di tutti gli altri insetti dannosi fermiamoci qui osservando che fra tutti gl’ insetti ve ne sono dei dannosi, degli utili e degli indifferenti direttamente per l’uomo ma necessarî per 1’ economia generale della natura. E parlo di utili e nocivi «nel senso esclusivo dell’ egoismo economico ed umano, senza darmi pensiero della gran quistione del bene e del male in natura. Io mi ristringo ai rapporti degli animali coll’ uomo, il quale in fatto riconosco siccome tiranno assoluto della creazione e dico i nemici dei nostri nemici sono nostri amici — gli amici dei nostri nemici sono nostri nemici — gli amici dei nostri amici sono nostri amici — siccome c’ insegna il vecchio proverbio francese: Tutto ciò che ci sta contro ci è nocevole, tutto ciò che direttamente ed indirettamente ci aiuta a distrug- gere i nostri nemici, ci è giovevole » (VOGT.) Sapete come si difendevano gli antichi dagli insetti? Ecco quanto dice il Franceschini nella prefazione del suo libro sugli insetti utili « Nelle nostre campagne pur troppo sono radicati molti pregiudizi sul conto degli insetti. Basti il dire che si credono perfino man- dati dal Demonio per mettere alla prova la pazienza dei moderni Giobbi. Epperò i conta-. dini più che ai suggerimenti della scienza, ricorrono spesso per difendersi dai loro danni, alla benedizione del Parroco il quale, sia detto fra parentesi, è costretto ad impartirla per. non sembrare meno fedele dei suoi parrocchiani » vic pr Pizia. x) dtt At RR e PIE SNBREO SD SI "? vid 4 x N fini, d pit UPLDET A pe TI È 40° 63 « Bisogna distruggere anche questa coda di vecchie superstizioni. È una ignoranza che devesi combattere ma senza accusare di soverchio i poveri contadini. « Pretenderemo noi forse, che questi che da pochi anni appena, ricevono una bene in- tesa istruzione, che fino a ieri erano analfabeti o sapevano leggere solo il libro della Messa — magari in latino, ve lo concedo, ma senza capirlo — volete voi che oggidi siano essi più accorti di certi dottoroni dei secoli decorsi? Ricordiamo che nel 1120 il vescovo di Laon scomunicò dei bruchi per vendicarsi delle loro devastazioni, che nel 1479 le Melolonte fu- rono citate davanti al tribunale ecclesiastico di Losanna, e che per quanto ben difese da un avvocato di Friburgo, i giudici le condannarono al bando. Ricordiamo che nel 1516 l’ ufficiale di Troyes emise una sentenza che dichiarava maledetti e scomunicati i bruchi e loro ingiungeva di ritirarsi entro 6 giorni dal terreno di Villenoxe ». In Italia che cosa si è fatto contro gl’insetti dannosi all’ agricoltura ? Molto e poco ad un tempo. Si è fatto molto istituendo stazioni e laboratori di Entomologia agraria i quali non potevano mostrarsi più attivi e capaci, facendo interessantissimi studi, pubblicando bollet- tini, annali, memorie, opuscoli. Basta pensare alla R. Stazione di Entomologia agraria di Firenze col professore Targioni e col Dott. Del Guercio, e al laboratorio di Entomologia agraria di Portici con l’ attivissimo Prof. Berlese. Si è fatto poco in questo senso: Che tutti gli studi non danno il frutto che potrebbero dare qualora i contadini e i proprietari fossero un po’ a conoscenza degli insetti nocivi e dei mezzi di difesa. Per questo fine io faccio tre proposte a tutti quelli che s’ interessano del buon andamento dell’ agricoltura nazionale e sopratutto al governo dal cui appoggio dipende quasi totalmente la riuscita. In primo luogo è necessario diffondere nelle campagne la cognizione degli insetti no- sivi, mediante un semplice opuscoletto elementare, lasciando da parte tutte le classificazioni scientifiche, con brevi descrizioni per ogni specie, con nitide figure, con i mezzi migliori per la difesa. Un libretto dell’ indole di quello pubblicato dal Dott. G. Soli e che è intito- lato « Insetti nocivi agli ortaggi » mi sembra che sarebbe molto opportuno purchè natu- ralmente comprendesse anche gl’insetti dannosi agli alberi fruttiferi ed alle altre coltiva- zioni. Un contadino, un proprietario vede ad esempio le sue fragole con le foglie rose e ca- pisce che qualche animale avrà rose, probabilmente un insetto. Consulta il libretto e sot- to l'indicazione fragole trova che l’ insetto in discorso è l’ Otzorinco solcat), impara che esce di notte a rodere le foglie e le gemme, che la sua larva vive nel terreno e divora le radici. Impara che bisogna fare la caccia all’ insetto durante la notte facendo nso di una lanterna, oppure ciò che è meglio pel contadino, di buon mattino. Impara che si consiglia spargere sul terreno una soluzione di sale comune. Mette in pratica queste norme e rae- coglie buone fragole. Altrimenti il nostro contadino si sarebbe limitato a dire. Quest’ anno le fragole vanno male e poi già va male tutto, ma ai miei tempi.... e qui una tirata in omaggio e in difesa dei suoi tempi che per fortuna non torneranno più. Ma questo non basta, questi libretti verrebbero letti da pochissimi e non vi avrebbero fiducia. Ci vuole l esempio, perciò io propongo di creare per ogni provincia un numero assai limitato di de- legati di entomologia agraria scelti bene fra gli studiosi di entomologia che quà e là sor- gono in molte città d’ Italia, i quali nell’ interesse del loro studio si presterebbero volen- tieri. Essi dovrebbero essere incaricati ed autorizzzati di visitare un dato territorio col di- 64 ritto di entrare, come pubblici ufficiali, in tutte le coltivazioni, in tutti. i campi, in tutte le ville. Questa è la condizione sine qua non, In tal modo avrebbero campo di studiare bene l’ entomologia agraria, riferirebbero ai Comizi agrarî le loro osservazioni, infine insegnerebbero ai contadini col precetto e coll’ e- sempio a conoscere i loro nemici. I contadini comincierebbero a persuadersi della necessità di dar la caccia a certi in- setti nemici, e di risparmiarne altri utili. I proprietari pure vi prenderebbero interesse. Questi delegati che dovrebbero essere gli apostoli della entomologia agraria potrebbero la- sciare quà e là nelle campagne qualche copia del manualetto di cui parlavo. Non bisogna accettare come delegato la prima persona che capita credendo che sia la cosa più facile del. mondo andar per le campagne a scovare e a studiare gl’insetti. Ci vuole pazienza, buona vista e sopratutto vocazione. Ci vuole pazienza dice Voigt, per contemplare immobile per ore ed ore sotto la sferza del sole gl’ instancabili movimenti d’un insetto intorno intorno ronzante, ci vuol pazienza per non disturbare guardandolo con la lente, il coleottero che cerca d’ introdurre il suo uovo nel ramo di una pianta, ci vuol pazienza e cri- terio nella osservazione, perchè trascurando certé circostanze apparentemente poco impor- tanti, si può andare a rovescio del vero. Anche la più scrupolosa attenzione nell’ osservatore non salva sempre dei cosifatti errori dipendenti da difetto di sufficienti cognizioni di sto- ria naturale. Citiamo un esempio. (continua) Relazione della escursione geologica al Malpasso a sud di Roma rn e Partiti da Ripa Grande in barca, abbiamo disceso il corso del Tevere lungo le sue ca- ratteristiche anse che si svolgono sopra un letto costituito dalle alluvioni recenti. Ci ac- compagnava e dirigeva il dottor de Angelis d’Ossat, il quale non si stancò mai di for- nirci tutte quelle indicazioni e quelle spiegazioni che la difficoltà dell’ argomento da trattare e la modestia delle nostre cognizioni richiedevano. Noi gliene siamo gratissimi e cogliamo questa occasione per porgergli, a nome di tutti, piccolo compenso in vero, i più vivi rin- graziamenti. Egli, non appena ebbe principio la discesa, ci mostrò, a destra del fiume, le cave di tufo litoide del Monte Verde, ed alla riva opposta ci fece notare parecchi scali di pozzolana, rossa, insistendo in modo particolare sulla distribuzione di questa alla sinistra del Tevere, e sulla sua utilità industriale. Sbarcati a Mezzavia, ci siamo incamminati per la valle dello Spinaceto, al principio della quale abbiamo incontrato, alla nostra destra, una piccola sezione che presentava la seguente successione di strati: al disotto, mascherato dalla frana, tufo litoide, per la cui estrazione probabilmente era stata praticata la sezione; su di esso giace un tufo granulare giallo che costituisce uno strato della potenza di 2 mt.; segue uno strato di pozzolana rossa di 3 mt. di potenza su cui si adagia tufo granulare pomiceo (un metro circa di potenza). Eravamo dunque in pieno territorio vulcanico, dove avevamo agio di ammirare uno dei tanti paesaggi uniformi e insieme pittoreschi di cui la natura pare che abbia voluto unicamente dotare le regioni vulcaniche. Volgendo a monte, esiste un largo deposito di travertino spu- gnoso, che corona una collina di destra. La roccia contiene inclusi molti materiali vulcani» ci; i fossili che vi abbiamo potuto scorgere, sia animali che vegetali, ci dimostrano la sua origine di acqua dolce, Questo deposito è uno dei tanti, che spesso si incontrano nelle vicinanze di Roma, ciò che non costituisce un fatto singolare, poichè si sa che i travertini sono frequenti nei distretti vulcanici. Più oltre abbiamo incontrato una .cava di ghiaie poco cementate, fra le quali predomi- nano quelle di tipo discoidale. Esse furono ritenute, da altri che se ne occuparono, come di origine marina; noi però osservandole non trovammo documenti sicuri dell’ origine loro at- tribuita, quindi non la asseveriamo con tutta sicurezza. Fra le ghiaie vi si trovano ciot- toli di varia natura, predominante la calcarea, ma non mancano anche i ciottoli silicei, fra i calcarei ve ne hanno di quelli che fanno ancora riconoscere l’età della roccia da cui fu- rono staccati, così quelli alberesa nummulitici e del Lias, formazioni che sitrovano ora in posto sull’ Appennino. Le ghiaie sopportano argille, che passano con limite molto irregolare alle ghiaie sottostanti. Queste argille sono grigie e contengono una grande quantità di gu- sci, veramente poco riconoscibili, ma che, per l’esilità delle loro conchiglie e per il nume- ro di opercoli di Bithynia rivelano la loro origine d’acqua dolce. Tra questi si notano ol- tre al genere Bithynia già nominato, i generi Planorbis e Pisidium. Queste argille poi offrono una stratificazione più o meno regolare. La sezione è sormontata da tufo vulcanico ricoperto dall’ humus. Poscia si giunse alla cava di tufo detta dello Spinaceto. Quivi si osserva un banco di tufo litoide della potenza considerevole di 12 a 14 mt. La colorazione di esso non è unifor- me per tutta la massa; bensì sono evidentissime le due colorazioni giallo e grigio, le qua- li sono promiscuamente confuse, trovandosi delle grosse macchie grigie nella massa gialla e macchie gialle nella massa grigia. La separazione tra i due colori però è netta; in qual- che tratto poi, pare che sia stata determinata da fratture posteriormente ricementate da calcare. In complesso si vede che la colorazione grigia tende ad occupare la parte più bassa del tufo; in origine quindi il tufo doveva esser grigio e la filtrazione delle acque deve aver determinato la colorazione gialla. È necessario aggiungere che questo tufo contiene una grande quantità di pezzi di calcare, carattere questo che, insieme a quello del colore gli è co- mune col peperino. Sotto al tufo esiste un’ argilla, la cui origine, per la natura sua, e per i fossili che contiene, riteniamo d’acqua dolce. Di capitale interesse è il fatto da noi consta- tato, che tutto il piano inferiore del tufo litoide si mostra ricco di impressioni di gramina- cee; fatto che ci ricorda quello conosciutissimo della superficie inferiore dei peperini dei colli Laziali. Insistiamo su questa concordanza insieme a quelle della natura della roccia e della colorazione, dove non è stata modificata, perchè il professor de Angelis ci disse essere possi- bile che il tufo litoide giallo da costruzione, non sia altro che roccia peperinica alterata, senza però con questo inferirne l’ isocronismo di tutti i peperini. La cava dello Spinaceto servirebbe mirabilmente come collegamento, con le due sue varietà, fra il peperino ed il tufo giallo da costruzione. Qui terminarono le osservazioni nella valle dello Spinaceto (1), perchè sormontata una corrente di lava, della quale ci occuperemo tra poco, discendemmo al Mal- passo. Quivi s’incontrò il ch. professor Portis che ci fu guida nel rimanente dell’ escursione, facendoci pur conoscere alcune primizie' di un suo lavoro geologico, sopra quella regione, ancora inedito. i Al Malpasso abbiamo scorto’ gli strati argillosi contenenti numerose conchiglie di Car- (1) Fn questa cava furono trovate delle ossa di grosse dimensioni, probabilmente appartenenti al genere E/ephas. 66 DIS SAR L25008 dium Lamarckiîi Reeve, e frammenti di altro genere (1). Queste argille sono sovrapposte alle ghiaie, certamente marine, la cui potenza non potemmo constatare, perchè era l’ ultimo strato osservato. Fra le ghiaie si trovano rari ciottoli lavici, la cui presenza dimostra l’esi- stenza di lave nel tempo in cui questa regione era stata sommersa dal mare, La questione che si presentava naturalmente da risolvere era quella di vedere se questi ciottoli apparte- nessero a lave dei vulcani Laziali od a quelle dei vulcani al Nord di Roma. In ciò ci è stato generoso del suo aiuto il dott. F. Millosevich il quale si compiace accompagnarci in tutte le nostre gite. L'esame microscopico dimostrò, al Millosevich, parecchi cristalli di Sanidino e di Plagioclasio, ciò che fa ritenere queste lave simili a quelle dei vulcani a Nord di Ro- ma, e quindi la priorità di questi a quelli Laziali. Al di sopra degli strati argillosi ma- rini si adagia uno strato di tufo vulcanico, la cui parte immediatamente a contatto colle o argille è ricchissima di pisoliti, alcuni dei quali raggiungono anche la grossezza di una ciliegia. A Casale Brunori affiora una larga corrente di lava che manifesta, nella imponente se- zione, una magnifica struttura esterna prismoide e che superiormente presenta una strut- tura grossolanamente globulare. La stessa corrente di lava si incontra ancora a Mostac- ciano, dove pure è evidente la struttura esterna prismoide. Queste lave differiscono alquanto nella loro natura da quelle di Capo di Bove, quantunque tutte e due leucitiche, come ha anche osservato il Von Rath. Il professor Portis ci mostrò sopra la lava di Mostacciano le pozzolane rosse, deducendo da questo fatto stratigrafico, l’antichità di queste lave e la loro precedenza a quella di Capo di Bove. Infatti la pozzolana rossa si trova in tutta la campagna romana al di sotto degli strati di tufo; ora, la lava di Capo di Bove si trova molto al di sopra della pozzolana rossa, essendone separata dalla serie conosciuta sino alla sommità delle pozzolane grigie. Prendendo per la via Ostiense ci siamo infine avviati verso Roma. Però prima di ar- rivare a S. Paolo ci siamo soffermati ad osservare la successione degli strati della località alle pendici del Monte del Finocchio. Quivi, ad uno strato inferiore di tufo granulare della potenza di 4 mt., segue uno straterello di tufo marnoso; indi si stende la pozzolana rossa. ed al di sopra si trovano le ghiaie con abbondanti elementi vulcanici. A questa ultima se- zione non diamo molto peso, dacchè i lavori che ora si stanno eseguendo per la grande fogna di scarico, permetteranno certamente uno studio completo ed esatto di questa località. Questa fu l’ultima osservazione fatta nella gita. Il Clerici parla, in un suo lavoro, di un giacimento a Diatomee al Monte Finocchio, detto anche Monte della Creta. Questo giacimento si deve, secondo le idee dell’autore ci- tato, probabilmente alla formazione, in vicinanza al mare, di stagni e paludi in relazione alle eruzioni; stagni e paludi che le eruzioni successive riuscirono poi a colmare. Roma, 29 Aprile 1899. F. DeL GiupIce, G. NoÈ. © (1) Altri fossili furono rinvenuti dal prof. Meli in altra località vicine, ma nello stesso ter- reno e sono: Ostrea lamellosa — Ostrea adriatica — Ostrea tyrrhena — Pecten sulcatus — Pla- cunanomia pectiniformis — Tapes (cfr. T. caudata)., Note Entomologiche LI Po Nel numero 6 della scorsa annata di questo periodico ho descritto un'anomalia che presentano le elitre di un « Procustes coriaceus » Lin. da me raccolto. Pochi giorni fa mi capitò tra mani 67 un « Carabus violaceus » Lin. che presenta un'analoga struttura. Lo raccolsi in un sentiero montanino sopra Trescorre Balneario, l'agosto 1897, roso in modo orribile dalle formiche, ma che dava ancora segni di vita. All’ esame superficiale che ne feci allora mi apparve come schiacciato e perciò non meritevole di alcun conto, tanto che lo abbandonai in una scatola dove rimase di- menticato fino a pochi giorni fa. Il suo aspetto è, come dissi, depresso, cosicchè l’insetto mi era parso schiacciato. Le sue elitre sono rugose ed ondulate su tutta la loro superficie in modo irre- golare e confuso; solo si può notare che le ondulazioni si dirigono pressa poco tutte all'angolo esterno anteriore dell'elitra destra; questa poi al suo apice supera quasi di un millimetro la sinistra. E quì mi torna opportuno osservare che sovente nei grossi carabidi ed in altri coleotteri le due elitre':non sono simmetricamente disposte all'apice ma ora l'una ora l’altra sopravanza in lunghezza la compagna. Ecco i coleotteri della mia collezione in cui ho riscontrato tal fatto: Procustes coriaceus. Lin, — L'elitra destra presenta un raggio di curvatura molto maggiore della sinistra, Carabus violaceus, Lin. — L'elitra destra ha forma più allungata e sopravanza alquanto la sinistra. Carabus granulatus. Lin. — Presenta un'anomalia simile; inoltre la sua elitra sinistra porta a metà una specie di ammaccatura. Calathus cisteloides frigidus. Dej. — L'elitra sinistra è più lunga della destra. Ilybius fuliginosus. Fabr. — L'elitra destra è pure più corta della sinistra. Hydrophilus piceus, I, — L’elitra destra un po’ più corta della sinistra. ‘ Hydrophilus pistaceus. Lap. — L'elitra sinistra termina con una curva assai più sentita della destra. Phosphuga atrata. Lin. — L'elitra destra sopravanza la sinistra. Lucanus cervus. Lin. e var, Capreolus Fuess. — L'elitra sinistra più appuntita della destra. Lacon murinus. Lin. — L'elitra sinistra più arrotondata. della destra. Morimus lugubris Fabr. — L'elitra destra un millimetro più lunga della sinistra. Lamia textor. Lin — Ha pure l'elitra destra più lunga della sinistra. Fra le altre anomalie che presentano alcuni coleotteri della mia collezione voglio far notare quella di un Onthophagus taurus Lin. dal corsaletto che porta parecchie ammaccature irregolari; e quella di un Melo’ontha vulgaris. Lin. il cui pigidio all'estremità è diviso in tre punte, la me- ‘ia e l'una delle laterali corte, l’altra lunga ed acuta. Voglio infine render note alcune catture di coleotteri che il Bertolini non nota per le pro- vincie in cui io li raccolsi: Hydrophilus pistaceus. Lap. — Ne trovai l'agosto scorso una ventina di esemplari in una pozza d'acqua a Rapallo (Liguria), Il Bertolini lo indica solo per la Sicilia e la Sardegna; l’ Aclo- que però lo dice trovarsi in Provenza, sebbene rarissimo. Non so d’ altri che l'abbian raccolto in Liguria. Anodus falcifer. Nordm. — Segnato dal Bertolini per l'Emilia e la Sicilia; dal dott. Ron- chetti per la Valtellina (Riv It. di Sc. Nat. 1898). Io ne raccolsi tre esemplari nel R. Parco di qui. Trichoderma crysocephalum. Panz. — Un esemplare preso nel febbraio di quest anno, arram- picato su un muro. Il Bertolini lo indica per l’Istria, la Calabria e la Sicilia. Phospuga atrata brunnea. Herbst. — Non è indicata dal Bertolini ‘per l’Italia; il Reitter la dice abitante l'Europa ed il Caucaso, senz'altro. Io ne ho raccolto un’ esemplare al piede di un pioppo. Cetonia marmorata. Fabr. — Un esemplare su di una quercia. È indicata dal Bertolini per il Trentino e per il Piemonte. Cetonia cardui. Gyll — La trovai in Lombardia (Concorezzo) ed in Liguria (Rapallo) sebbene in numero limitatissimo d'esemplari. Il catalogo del Bertolini la segna per il Veneto, per la Si- cilia e per la Sardegna. Monza, 5 maggio. G. ALBANI TTT TZ... OOYNT 68 NOTIZIARIO Società Colombofila Fiorentina — Nel concorso agrario di Barcellona, del 1898 (in- . ternazionale per le macchine e le pubblicazioni) il Cav. Rag. Giulio Cesare Giachetti esimio pre- sidente di detta Società, ed il Socio onorario e benemerito Cav. Cap. Giuseppe Malagoli hanno ot- tenuto le medaglie d'argento con relativo diploma per le splendide opere di colombicultura pre- sentate Lietissimi di questa onorificenza concessa a due strenui campioni della colombicoltura nazio- nale, porgiamo loro le nostre più vive congratulazioni. La società nella sua ultima adunanza ha rinnuovate le cariche sociali per il corrente anno. Riuscirono eletti: Presidente — Cav. Rag. Giulio Cesare Giachetti. — Vice-Presidente — Fabbri Cav. Avv. Carlo. — Segretari — Pichè Alessandro, Bellucci Dott. Silvio. — Consultore legale — Donati Avv. Guido. — Consiglieri — Bergamaschi Barone Cav. Con. Avv. Alessandro, Alessandri Ing. Prof. Giulio, Rovai Ing. Augusto; Morelli Ranieri, Asso Alfredo, Masoni Cesare. Gare Sociali. — In quest'anno verranno eseguite tre gare di colombi adulti nei mesi di Mag- gio e Giugno. Bagnacavallo — Venezia (governativa) ed Udine; ed una di colombi giovani nell'Ot- tobre da Pisa Il Consiglio direttivo della Società in unione al Ministero della Guerra ha concesso i seguenti premi ai colombicultori che presero parte alla gara governativa Torino Firenze. (Chilom, 231) del 23 Ottobre 1898. PREMI pI veLOCITÀ. l. premio. Medaglia d'argento, offerta dal Ministero della Guerra e med, d' argentc dorata, offerta dal Municipio di Firenze, Sig. Ciotti Giulio. — 2. premio. Medaglia d'ar- gento, offerta dal Ministero della Guerra e Med. d' argento dorata, offerta dal Municipio di Firenze Sig. Caiani Gino — 3. premio. Medaglia d’argento, offerta dalla Camera di Commercio di Firenze e med. di bronzo, offerta dal Ministero della Guerra Sig. Bruschi Luigi — 4. premio. Medaglia d’ar- gento, offerta dalla Camera di Commercio di Firenze e Med. di Bronzo, offerta dal Ministero della Guerra Sig. Visconti Giuseppe — 5. premio. Medaglia di Bronzo, offerta dal Ministero della Guerra e medaglia di bronzo, offerta dal Municipio di Firenze. Sig Visconti Sebastiano — 6. premio. Meda- glia di bronzo offerta dalla Camera di Commercio di Firenze, Sig. Raugei Martino — 7. premio Medaglia di bronzo offerta dalla Camera di Commercio di Firenze, Sig. Pelini Francesco. P PREMI DI ALLEVAMENTO. Medaglia di bronzo offerta dal Municipio Sig. Catani Gino. I raggi solari come disinfettante. Il lavoro di molti investigatori ha stabilito che la luce solare diretta, ha un potere disinfettante considerevole. I germi della tubercolosi, della difte- rite, della febbre tifoidea, del colèra, ed anche i resistenti bacteri della suppurazione e le spore del carbonehio, vengono rapidamente distrutti quando sono sottoposti alla diretta azione solare; i raggi solari formano un importante elemento di salubrità. Quei paesi che hanno poche nuvole, poca nebbia e poco fumo, sono assai meno soggetti alla tubercolosi, perchè in essi la vivida luce del sole uccide il bacillo della tubercolosi. Per le stesse ragioni quelle case che sono bene esposte al sule sono assai meno soggette alla tubercolosi delle altre dove il sole si vede solamente per poche ore del giorno o non si vede affatto, ed anzi queste ultime sono considerate come veri nidi della tubercolosi. Il famoso chirurgo Tito Vanzetti, professore a Padova, soleva adottare la cura del sole nelle ferite, ch’ egli denominava elzosi. Esponeva per sette od otto ore del giorno la ferita, la piaga, ecc., ai diretti raggi solari, ed i risultati che ne otteneva rassomigliavano a quelli dell’attuale me- dicazione antisettica, Gli accurati esperimenti di Esmarch hanno provato che i raggi solari, che attraversano pa- recchi strati di tela bianca di lino o di cotone, distruggono facilmente i bacilli del colèra in una a quattro ore. Nelle stesse condizioni î bacilli della difterite son distrutti in 5 ore; ma i germi della suppurazione rimasero vivi per sei ore. Quando i germi si trovano nell’interno dei cuscini o di materassi, i raggi solari riescono impotenti. Per questi motivi quando sappiamo che certi germi I 69 pat:geni stanno alla superficie di certi oggetti. come avviene quasi sempre per la difteria, baste- rebbe esporre tali oggetti all’azione del sole per diverse ore; ma trattandosi di germi della feb- bre tifoidea o del colèra, che ii a colla deiezione nell'interno dei materassi, l’azione solare è inefficace. (Dal Progresso N° 5) L’ Aquarium di Parigi. Malgrado le lentezze amministrative, certi progetti d'iniziativa pri- vata per l’ Esposizione universale del 1900 sono sino ad ora molto avanzati, e specialmente quello dell’Aquarium di Parigi, del quale fu molto parlato in questi ultimi tempi. I signori Albert ed Henri Guillaume hanno terminati tutti i loro studi preparatorî e sono pronti a cominciare i lavori di esecuzione. Recentemente essi hanno intrapreso delle esperienze del maggior interesse scientifico sulla resistenza dei vetri. Un'immensa vasca di prova fu costruita e munita di lastre aventi dimensioni sino ad ora sconosciute, 90 mm. di spessore e 4 metri di altezza, fabbricate specialmente dalla manifattura di Saint- Gobain. E queste lastre, di una trasparenza assoluta, hanno mantenuto in sospensione un tubo d’ acqua di 24000 litri, e tanto più facilmente che gl'ingegneri le avevano calcolate perchè esse PAEESDAre resistere ad uno sforzo tre volte più grande. L’ altezza inusitata di questi vetri e le dimensioni delle vasche dell’ Aquarium permetteranno d’offrire al pubblico attrattive di un genere del tutto nuovo: p. e. esercizi di scafandro, discese di palombari, apparizione di sirene, naiadi etc. L’Aquarium di Parigi, è considerato dall’ amministrazione dell’ Esposizione a giusto titolo come uno dei « clous » del 1900. Il Consiglio Municipale ha accordato ai signori Albert e Henri Guil- laume una concessione che permette di sfruttare per loro conto l' Aquarium per la durata di nove anni dalla chiusura dell’ Esposizione, rimanendo poi proprietà del Comune. Revue Internat. de l' Esposition du 1900, N. 1. La pesca in Italia nel 1897. Riassumiamo dall’ ultima Relazione sulle condizioni della Marina mercantile italiana i seguenti dati sulla Pesca nell’anno 1897. I battelli e barche da pesca esistenti al 31 dicembre 1897 ascendevano a 23266 per una por- tata complessiva di tonnellate 63908 con una differenza di 170 galleggianti in più e 769 tonnel- late in meno in confronto del 1896. Ecco le principali cifre sulle diverse pesche: Pesca dei pesci molluschi e crostacei. Questa pesca diede un prodotto maggiore che nell’anno precedente colle reti a strascico tirate a mano da terra, colle mugginare, con palamiti, lenze, ami, fiocina e nasse ; diede invece un prodotto minore del 1896 con le reti a strascico tirate da gal- leggianti, con quelle da posta e con le altre speciali delle diverse località. Il prodotto totale fu di L. 14,321,317 con una differenza in meno dell’ anno-precedente di L. 627,567 con un prodotto di L, 139,14 per ogni pescatore. Pesca del corallo. Il risultato di questa pesca nel 1897 lascia sperare un risveglio in codesta industria: infatti, dopo pagate le spese di armamento che ascendevano a L. 580,400, si ottenne un utile netto di L. 71,300. Ciò dicasi per la Sicilia: i banchi della Sardegna invece non diedero nep- pure da pareggiare le spese per l’ allestimento delle barche. Pesca sui banchi di Sicilia. Sui banchi di Sciacca pescarono 58 barche della portata comples- siva di tonnellate 918 con 717 persone d’equipaggio. Il prezzo del corallo si mantenne dalle L. 3 alle L. 3,50 il chilogrammo. Vi fu dunque un utile di L. 1,200 per ogni barca, tutto il prodotto raccolto raggiungendo i 1862 quintali. Pesca sui banchi di Sardegna. Si recarono nelle acque di Alghero, dell’ Asinara e di S. Te- resa Gallura 103 barche con 544 persone d'equipaggio. Il corallo pescato fu di soli chilogrammi 1635, ma essendo di ottima qualita, fu venduto a prezzi varianti fra L. 50 e L. 128 per chilogramma e complessivamente diede L. 184,580, meno cioè della somma spesa per l’allestimento delle bar- che: vi fu cioè una perdita di circa L. 77 per ogni barca. 70 Pesca delle spugne Questa pesca venne esercitata sui banchi di Lampedusa da principio, poi sul banco detto del Fango e poi su quello del Lampione. Si tentò la pesca anche sui banchi di Pantelleria Favignana e si raccolsero sole comuche, però abbondantissime. Le barche nazionali ed estere che pescarono spugne a Lampedusa furono 194 con una portata di 3415 tonnellate e con 1307 persone d’ equipaggio. Delle 194 barche 96 erano italiane, le altre Elleniche, eccetto 1 Ottomana. Il prodotto totale di questa pesca fu di chilogrammi 153430 per un valore di L. 1,748,464, ma solamente chilogrammi 65,860 per un valore di L. 734,824 furono vendute a Lampedunaia men- tre le altre furono vendute in porti esteri. Il prezzo medio fu di L. 13,20 a 13,40 per le spugne di prima qualità; di L. 4,00 per le scarte e di L. 1,20 per le cimuche. L'utile ottenuto da ogni barca fu di L. 7553; sarebbe però consigliabile di sostituire al me- todo della cava quello del palombaro, potendosi aver con esse spugne migliori e non guastate dall'ordegno di pesca. Pesca del tonno Nel 1897 lungo le coste dello Stato furono poste in esercizio 47 tonnare, che presero in tutto 44207 quintali di tonno del valore di L. 2,013,992,40. Il prodotto di questa campagna fu migliore di quello della precedente per L. 253,007,40 senza tener conto della vendita di altre specie di pesci, che vengono presi spesso nelle tonnare. Le tonnare più produttive furono quelle di Maddalena, di Sicilia e Sardegna. I prezzi migliori furono fatti a Maddalena, ove il tonno fu venduto in media a L. 118,58 il quintale, a Portofer- raio e Napoli (L. 90 a 100); Cagliari (L. 85), Genova (L. 80). Nelle altre località il prezzo variò fra un minimo di L. 30 (Catania) e un massimo di L. 63, 86 (Taranto). Pesca dei battelli italiani all’estero. In confronto del precedente anno 1896 si verifi- cò un aumento nella quantità del pesce pescato e nel suo valore che, oltre alla maggior portata delle barche, è probabilmente dovuto a una maggior durata della pesca. È poi notevole l’ aumento risultante nel valore medio mensile della pesca fatta da ogni battello nel 1897. (Dal Neptunia N° 5 Abbondanza di aringhe nella Manica. L' Aringa, che non aveva fatte sinora che rare comparse nella Manica, è comparsa ad un tratto in sciami enormi. Le barche ne prendono circa 14,000 individui per ogni marea. Le reti non resistono a questo enorme peso e molte si perdono. Il 18 dicembre una barca di Boulogne aveva perduto i 3[4 delle sue reti. Lo stesso giorno un’ altra barca. prese circa 1,800 misure di aringhe (ossia oltre 250,000 Aringhe). Le sue reti hanno molto sofferto e non potendo arrivare a tirarle fuori dell’acqua, ne lasciò parte in mare. Il giorno dopo un’altra barca di Boulogne entrò in porto con tutte le aringhe nelle reti. I disgraziati marinai erano occu pati dal giorno prima a salpare le reti e non terminarono che alle cinque di sera. Erano del tutto esausti. Le reti sonò in tale stato da dover esser sosti- tuite. Essi calcolano il danno subito a 6,000 franchi. I pescatori di Boulogne, che frequentano attualmente il porto di Saint-Valery sono molto in- quieti per questa abbondanza di pesci. Le perdite subìte dai loro colleghi li spaventano e persino non osano più mettere le reti in mare. (Le Moniteur Maritime, 24 dicembre 1898). Garofani preziosi. Un orticultore di Ellis (Massachusset) Petec Fischer specialista in ga- rofani, ottenne recentemente una splendida varietà di garofano a fiore enorme, di un rosa che poi battezzò col nome di Signora, Thomas W Lawson. Dopo avere rifiutato varie offerte per la ven- dita della sua novità, finalmente strinse contratto pel prezzo di 30,000 dollari (150,000 lire ita- liane). Il Florists Exchange annuncia le condizioni di un concorso col quale sono offerti 5,000 dollari (25,000 lire) a chi presenterà una novità superiore a quella accennata. Campioni di fiori freschi. In conformità degli accordi presi con gli altri governi; il Mi- nistero delle poste-telegrafi avverte che i campioni di fiori, freschi recisi, si ammetteranno al be- ci entita Lite * LA a À 71 nefizio del servizio internazionale postale soltanto se diretti in Austria, nel Belgio, in Francia, in Germania e in Svizzera. Sul taglione bovino ed il colera dei polli, e sul semplicissimo modo di curarli pro- posti dal benemerito dr. Morandi, abbiamo parlato più volte. Ora è con vero piacere che pubbli- chiamo la seguente circolare che in proposito ha diramato il Ministro della pubblica istruzione: « Un cittadino benemerito, il Dr. Cav. Luigi Morandi di Milano, ha consacrato l'ingegno, l'ope- rosità, il patrimonio suo all'intento di salvare l'industria del bestiame dal flagello dell’ afta epi- zootica. Vent'anni di studi e di esperimenti da lui fatti in Italia e fuori, hanno ormai resa gene- rale la convinzione che il rimedio semplice e facilissimo da lui trovato è di effetto rapido e sicuro. « Il Cav. Morandi non si propone alcun scopo di lucro nel suo apostolato per venire ìn soccorso dell'economia nazionaie ; chè anzi impiega largamente le sue ricchezze in pubblicazioni, in viag- gi, in doni di materiale curativo, in premi d' incoraggiamento, ‘in conferenze continue nelle di- verse provincie del regno. «< Egli ha avuto altresì il generoso pensiero di porre sè stesso e i suoi mezzi a disposizione delle Autorità scolastiche offrendosi di tener conferenze dovunque sia richiesto e senza compenso di sorta, intorno alla cura dell’afta epizootica, per mettere in grado gl'insegnanti delle scuole elementari di diffonderne la conoscenza fra i loro allievi e nelle famiglie. « lo non posso che approvare e lodare i proponimenti e le opere del benefico cittadino. « Esorto pertantoi RR. Provveditori agli studi a trovar modo di volgere a beneficio delle scuole dei maestri, delle popolazioni agricole l'offerta del Cav. Morandi, valendosi dell’opera sua per con- ferenze ai maestri da tenere nei principali centri di ciascuna provincia. « Desidero poi avere una relazione sulle conferenze ». Il Ministro firmato BACCELLI Congresso Inter-Regionale di pesca ed aquicoltura. Di tutte le industrie nazionali, la pesca e l’aquicoltura sono le più trascurate, le meno produttive. Necessita quindi richiamare su queste industrie l'attenzione del pubblico e delle autorità, ed è stata perciò felice la idea di indire per il prossimo Agosto un Congresso inter-regionale in Venazia. È aperto un concorso per titoli ad un posto di professore reggente di 3? clas- se, nelle Scuole speciali di agricoltura, per l'insegnamento della Chimica generale ed agraria e della tecnologia clinico agraria, con lo stipendio di lire 2100. Le domande di ammissione al concorso (in carta bollata di lire 1,20) dovranno pervenire al Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio (Direzione Generale dell'Agricoltura) non più tardi del 31 agosto 1899. La Federazione dei Concorsi agrari di Piacenza ha aperto un concorso a due borse di studio fra i laureati in Scienze agrarie per un tirocinio di 6. mesi prorogabile ad un anno, con l'assegno di L. 100 al mese. Le domande devono pervenire a detta Federazione non più tardi del 30 Maggio corr. RICHIESTE E OFFERTE Domande di cambi, indirizzi, domande e risposte diverse - Gratis per gli abbonati Quando non vi è speciale indirizzo, rivolgersi all’amministrazione del giornale, la quale rappresenta gli abbo- nati che pubblicando richieste od offerte desiderano rimanere incogniti. i Gli abbonati sono pregati ad approfittare di questa rubrica, poichè più che le richieste e of- ferte saranno numerose, tanto maggiore sarà l’utile reciproco che ne ritrarranno gli abbonati stessi . Preghiamo pure gli abbonati a farci conoscere i loro cambiamenti di residenza, le loro no- mine, promozioni ecc. , gli studi speciali ai quali si dedicano, nonchè se tengono collezioni e se desiderano far cambi. Questo periodico è assai diffuso anche all’estero, per cui un annunzio posto in questa rubrica anche una volta all'anno, servirà a mettere gli abbonati in relazione con i colleghi d’Italia e delle altre nazioni, specialmente Europee, re | IS LC. Pel Val e - DA 72 77 Francesco Pedone, Piazza Lanza 70 Foggia desidera mettersi in relazione con racco- glitori di ‘menotteri e ditteri. 78 Gratis. Vient de paraître à la librairie J. B. BarLLIERE et Frrs 19, rue Hautefeuille è& Paris: Bibliographie geologique et paléontologique (1 vol. in-8, 108 pages à deux colon- nes). Cette bibliographie contient l’annonce détaillée, la date de publication, le nombre de pages et un compte-rendu des ouvrages importants, d’environ 5,006 volumes et brochures, journaux, ete., francais et étrangers, anciens et modernes avec un répertoire géographique. Cette bibliographie sera adressée gratis à tous les lecteurs de ce journal qui en feront la de- mande à MM. J.-B. BarLLiERE et Erts, (joindre 50 c. en timbres-poste francais vu étrangers pour l’ affranchissement). 79 Si desidera fare acquisto a prezzo di occasione delle due ornitologie, italiana e toscana del Savi e di quella italiana del Giglioli. 80 Sigismondo Brogi naturalista in Siena desidera acquistare o avere per cambio, Barba- gianni (Strix flammea) e Rondini di mare (Sterna minuta:. 81 Fabrizio Cortesi, Via Firenze 48 Roma cerca corrispondenti, in tutta Italia, ma spe- cialmente nell’ It. meridionale, in Sicilia ed in Sardegna, che volessero cambiare piante (fanero- game e critt. vase.) delle loro regioni, con piante italiane, ma sopratutto romane, ben studiate. In- viare liste di doppi al suddetto indirizzo. 82 V. Manuel Duchon, Rakovnik (Boemia) recommande ses coleoptéres: paléaretiques et exotiques, frais, piqués, munis d’etiquettes d'origine, proprement préparés. Grand rabais au comp- tant. 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Abbiamo mandato loro sollecitazioni private e lettere raccomandate, onde siamo sicuri che hanno ricevuto anche avviso che quelli che non si decidono ad adempiere a questo loro dovere, saranno invitati a farlo per mezzo di avviso pubblicato nel giornale. Ci pare adunque di aver fatto tutto il possibile per evitare questa spiacevole pubblicazione e non comprendiamo davvero come persone oneste e distinte, possano permettersi di volontariamente ed espressamente abbonarsi ad un giornale, e non volerne poi pagare l’ importo. A scanso anche di osservazioni o malintesi rammentiamo ancora che chi si abbona accetta le condizioni sotto le quali si fanno gli abbonamenti stessi, fra le quali è pure la seguente: - L’abbonamento non disdetto entro il Dicembre si ritiene come rinnovato Rivista italiana di Scienze naturali, Giornale ornitologieo italiano e Bollettino del Naturalista : Hanno pagato l’ abbonamento a tutto il 1898£ (9.2 Nota) Clerici Ing. Enrico — Conti cav. C. A. — Crocicchi Arnolfo — Massalongo Prof. Caro — Mucei prof. Enrico — Nerucci Conte Giovanni — Nonni dott. Anselmo — Querci Olinto. a tutto il 1899 (5: Nota) Abeni Ing. Crescenzio — Aenei Enea — Altobello Dott. Giuseppe — Anterini avv. Carlo — Ardu Onnis Prof. E. — Areffo Duca Francesco — Azzolli dr. O. A. — Azzuni cav. Contino — Bardi Maestro Annibale — Bartoli Aleandri Giuseppe Maria — Battistella Giacomo — Berni dott. Os- valdo — Bonalda Rag. Carlo — Bruno Giuseppe — Bureau de Poste Mori — Buzzi Prof. Omo- bono — Cacciamali Prof. G. B. — Caifassì Bartolomeo — Chiari Prof. Augusto — Cesarini cav. Cesare — Centi Azzurri dr. Pietro — Cortesì Fabrizio — De Bonis Antonio — De Ceglie Fran- cesco — Del Prete Dott. Raimondo — Del Vaso Gaetano — De Vincenti Dott. Angelo — Facciolà Dott. Luigi — Ferretti prof. Enrico — Garetti Colonnello Luigi — Gaudio Augusto — Gasperi Pie- tro — Gazino Sessario — Iannaci Cav. Prof. Dott. Francesco — Maggio Dott. Prof. Ignazio — Magni Dott. A. -- Meli Prof. Romolo — Minardi Prof. Antonio — Minozzi Elvira — Muggi mae- stro Ettore — Pacinì Sac. Prof. M. Candelo — Pugliesi Comm. Oddone —. Ricci Bartoloni — Rossi Candida — Rossini Dott. Luigi — Ruggeri Pietro — Ruzzi Carlo — Trama Eugenio. N. B. La presente pubblicazione tien luogo di ricevuta, ma i nomi di coloro ai quali è stata fatta una ricevuta particolare non figurano in queste note. Con la suesposta nota, sono pubblicati i nomi di coloro il cui abbonamento ci è giunto avanti il 15 Maggio, preghiamo perciò coloro che avendo pagato, non avessero avuta una ri- cevuta particolare e che il loro nome non fosse ancora pubblicato, ad essere compiacenti di darcene avviso per fare ì necessari riscontri e reclami postali. _” AVICULA,, giornale ornitologico italiano SOMMARIO DEL N. 16 . CATTURE DI SPECIE RARE OD AVVENTIZIE, VARIETÀ, MOSTRUOSITÀ, IBRIDISMI ED ALTRE NOTE ORNITOLOGICHE. Bonomi P. Circaetus gallicus in Sardegna — Re- galia E Sul canto degli uccelli — Gh. A. Il Gypetus in Svizzera — Bn. Ibridismo — Red. Accoppiamenti e cove anticipati — Red. Passaggio straordinario di Grù. Pag. 33 a 34. Lucifero Armando. Avifauna calabra. (cont.) Pag. 35. . Imparati dott. prof. Edoardo. Uccelli del Piacentino. (cont. e fine) Pag. 40. Arrighi Griffoli conte G. Note ed appunti di un cacciatore suì nostri uccelli migratori. Parte seconda (cont.) Pag. 46. Utersteiner prof. E. L’anno ornitologico al piè delle Alpi. Scene all’aperto e fiori di let- tura (cont.). Pag. 49. CACCE E PASSAGGI. Redaz. Riassunto di notizie sulle cacce e passaggi degli uccelli nella regione italica: nei mesi di Febbraio e Marzo 1899. Pag. 53 e 54. | Bibliografia ornitologica. Pag. 55. : Notiziario. Pag. 58 — Ornitologi defunti. Pag. 58 e 59 — Ornitologi viventi Pag. 60. È Sacca n prima dispensa del CATALOGO DEI COLROTTERI D'ITALIA compilato dal ben noto coleotterologo Dott. Stefano Bertolini con la collaborazione di distinti entomologi. B Ne sarà pubblicato son meno di una dispensa di 8 pagine al mese, in formato tascabile (12 X 18 » circa) al prezzo di centesimi 10 la dispensa per l’Italia e cent. 15 per l'estero. Il catalogo è redatto giusta il più moderno sistema, coll’ aggiunta delie nuove specie note fino ad oggi. Sara utilissimo per regolare le collezioni secondo i più recenti sistemi ed al tempo stesso come ottimo intermediario nelle relazioni di cambio. ti Farà conoscere il sorprendente numero di specie che vanta la fauna italiana. È aperto l'abbonamento: Alle prime 10 dispense al prezzo di L. 1 per l’Italia e L. 1,50 per l'estero. Alla intera opera L. 2 per l’Italia e L. 3 per l'estero. Inviare il danaro alla direzione di questo periodico. N. B. Facendone richiesta con cartolina doppia, ossia con Cartolina con risposta pagata, se ne invia una dispensa gratis per saggio. AVVERTENZA Dopo la pubblicazione della prima dispensa di questo catalogo, una fortu- nata combinazione ha incoraggiato l’ egregio autore ad aggiungere ad ogni singola specie le indicazioni delle località da esse abitate. L’illustre entomologo barone dott, Lucas v. Hyden ha accettato, con squisita cortesia, di coadiuvare il dott. Bertolini in quest opera, e di renderla più inte- ressante fornendo dati preziosi sulla diffusione dei coleotteri in Italia. Nel mentre che a nome nostro, dell’ egregio autore e di tutti gli abbonati ringraziamo cordialmente il distintissimo Sig. Barone dell’efficace suo aiuto, preghiamo gli abbonati di scusare il ritardo che questa aggiunta ha portato È alla pubblicazione della seconda dispensa. i i EDITORE Per chi fa raccolta di Minerali È Nummus diabuli o Monete del Diavolo 4 _ MARCASSITA - SPERKISE, in forma discoidale che imita le monete antiche e corrose Di questa curiosa forma minerale se ne cedono 10 esemplari franchi di porto per 35 centesimi e 100 esemplari pure franchi per L. 2. 25, Rivolgersi al gabinetto di Storia naturale di S. BROGI - SIENA Annate arretrate quasi gratis Agli abbonati, agli istituti ed alle biblioteche, si cedono le annate arretrate della Rivista italiana di Scienze naturali, unitamente al Bollettino del naturalista, collettore, alle- vatore, coltivatore, per sole L 2,50 per annata; 5 annate per L. 10 e la 2.3 serie completa, com- ‘posta di 14 annate, dal 1885 a tutto il 1898, per sole L. 21,00. Le deite annate arretrate si cedono pure in cambio di pubblicazioni od oggetti di Storia naturale. 3; A tutti coloro che ci procureranno nuovi abbonati inviandocene l'importo, mande- rem” in dono tante annate arretrate, quanti saranno gli abbonati procuratici. di ia La prime due annate dell’,, Avicula ” si cedono ciascuna per L. 3, 50, tutte e due per L.-6, 00, ed avvertiamo che fino a tutto il 1896 gli studi e le notizie sugli uccelli, loro caccia ecc. venivano pubblicati nei fascicoli della Rivista e del Bollettino, per cui, per quanto riguarda gli uccelli, l’Avicula è come una continuazione ai detti periodici. ? l'Agenzia del giornale, con sole lire cinque irettamente a mporto d ta, oppure alla Rivista ed al Bollettino del Naturalista ;ì îs I nuovi abbonati ricevono sempre tutt viando l’ Unione postale pagheranno L. 1,00 d PRA. CIATA ico ed al Bollettino del Natural Ornitolog Idano l’ abbona: e otto sa e con sole lir Conto Corrente con la Posta ANNO XIX N.o 6-7 ° | S i è | $ r dA \ | BOLLETTINO DEL NATURALISTA? ù 3 ® i ® = È Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acelimatatore È | 5 Abbonamento annuo per l’Italia e per gli uffi postali italiani all’ estero L. 3. Per gli Stati della unione postale L.3,50 Altri Stati L. 4 & Li PERIODICO MENSILE | premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella internazionale di Chicago Supplemento mensile alli Rivista italiana di scienze naturali ed al Giornale ornitologico italiano Per facilitare gli scambi e le comunicazioni scientifiche, tecniche e commerciali fra i professori, studiosi, preparatori, dilettanti ed amatori di scienze fisiche naturali, compresa i la Caccia, Pesca, Agricoltura, Orticoltura, Giardinaggio ; allevamento, acclimatazione e ma- ) lattie degli animali e delle piante; raccolta, preparazione e conservazione degli oggetti di I storia naturale di ogni genere; alpinismo, escursioni, esplorazioni, ecc. i Ha apposite rubriche per le Invenzioni e scoperte; per gli insegnamenti pratici; per i I concorsi ; per le nomine, promozioni, onorificenze, premi; per le Richieste e offerte ecc. ecc. Ù arretrati dell’ annata. li fascico tt Le0. di i perio tutti e tre quest e quegli degli altri Stati L. 2,00 di più, per le maggiori spese postali. i più, Gli abbonati esteri dell’ ‘cento franchi di porto nel regno, (Vedansi anche più sotto: Avvertenze ecc.). Direttore - Cav. SIGISMONDO BROGI UFFICIO in Via Baldassarre Peruzzi, 28 — SIENA È ri gum (0) COmpazy /S° Zoology 4 ES ® (“FEB 15 1943 / / IBRANT- > A Collaboratori sono tutti gli abbonati e principalmente quelli nominati nella copertina della Rivista Italiana di Scienze Naturali. Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. I tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano e Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, avendo identica direzione ed un’ unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- sposizioni: Ciascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- sili composti dalle 8 alle 16 pag. e con foderina. Gli abbonamenti sì ricevono in Siena all’ Agenzia in Via di Città 14; e da tutti gli utfici postali italiani ed esteri, in qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio di ogni anno con diritto ai fascicoli arretrati. L’ abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- tiene come rinnuovato Fascicoli per saggio si spediscono gratis. Fascicoliseparati costano cent. 30 perogni 16 pag.di testo. Agli Autori di memorie originali di una certa impor- tanza, si danno in dono 50 copie di estratti, purchè ne facciano richiesta quando inviano i manoscritti, Tutti gli abbonati possono fare acquisto dei fascicoli che contengono i loro scritti, pagandoli solamente 10 cent. per numero di 16 pag., L. 1 per 12 numeri e L. 6 il purchè li richiedano prima della pubblicazione del giornale. 1 soli abbonati sono collaboratori. Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- zione fra loro, ed approfittare dei molti vantaggi che ar- reca questa mutuazione, essi hanno diritto ad inserzioni gratuite nel Bollett}n0, per scambiarsi comunicazioni, pro- poste, consigli, domande, indirizzi ecc.; fare otferte e ri- cerche per cambi di animali, semi, piante, minerali, libri, macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. Le inserzioni relative ai cambi non possono oltrepas- sare la lunghezza di 5 linee. La medesima inserzione non si ha diritto di pubblicarla gratis più di una volta; però ne viene accordata la ristampa, pagando un piccolo com- penso. Dalle inserzioni gratuite sono per regola esclusi li gli scritti che contengono avvisi di acquisto 0 di vendita, © che possono servire di reclame commerciae. Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente quelle provenienti da abbonati che hanno già pagato l’ab- bonamento in corso. Nessuna pubblicazione viene fatta se non è espressamente richiesta dall’ abbonato. L° amministrazione s'incarica di rappresentare gli ab- bonati che pubblicando avvisi, desiderano non far co- noscere il proprio nome. In questo caso il rappresentato dovrà rimborsare all’ amministrazione le spese di corri- spondenza, e per le vendite od acquisti effettuati pagare un Compenso dacombinarsi. . La direzione può, in casi eccezionali, rifiutarsidi pub- blicare qualsiasicomunicazione o memoria, senza bisogno di dare giustificazioni in proposito. l manoscritti non pub- blicati possono essere ritirati dagli autori a proprie spese Agli abbonatiai quali non pervenisse qualche tascicolo, ne sarà loro, possibilmente, inviata un’altra copia gratis, purchè la richiedano entro l' annata in corso, altrimenti i fascicoli arretrati non si inviano checontro pagamento, Inserzioni a pagamento: Quelle relative alla Storia Na- turale si pubblicano nel corpo del giornale e costano L. 1 per linea, corpo 8; gli altri avvisi da stamparsì nelle ap- posite pagine costano L. ogni? centim. di spazio occu- pato in una colonna, o cent. 20 per linea corpo 8. Agli abbonati si fanno speciali facilitazioni. Si annunziano le pubblicazioni ricevute e si fa speciale menzione di quelle delle quali ci pervengono due esemplari, Tutti i pagamenti devono essere anticiputi. Chi desidera risposta unisca i francobolli necessari, o scriva in car- tolina con risposta pagata. RIBASSO SUI PREZZI D' ABBONAMENTO Vedasi l’ annunzio stampato nel margine lungo di questa pagina x: I 2 NE at MO Lo ARI RISE SARO IMSA o RETTE TATE dia PRA A 4 i ini ii i L + ® $ " x) © » «I RI, : 4 7 ces) YSdE] Ò î d dn È uscita la prima dispensa del CATALOGO DEI COLEOTTERI D'ITALI compilato dal ben noto coleotterologo Dott. Stefano Bertolini con la collaborazione di distinti entomologi. Ne sarà pubblicato non meno di una dispensa di 8 pagine al mese, in formato tascabile (12 X 18 circa) al prezzo di centesimi 10 la dispensa per l’Italia e cent. 15 per l'estero. Il catalogo è redatto giusta il più moderno sistema, coll’ aggiunta delie nuove specie note fino ad oggi. Sarà utilissimo per regolare le collezioni secondo i più recenti sistemi ed al tempo stesso come ottimo intermediario nelle relazioni di cambio. Farà conoscere il sorprendente numero di specie che vanta la fauna italiana. È aperto l’ abbonamento: Alle prime 10 dispense al prezzo di L. 1 per l’Italia e L. 1,50 per l'estero. Alla intera opera L 2 per l’Italia e L. 3 per l'estero. Inviare il danaro alla direzione di questo periodico. N. B. Facendone richiesta con cartolina doppia, ossia con Cartolina con risposta pagata, se ne invia una dispensa gratis per saggio. AVVERTENZA Dopo la pubblicazione della prima dispensa di questo catalogo, una fortu- nata combinazione ha incoraggiato l’ egregio autore ad aggiungere ad ogni singola specie le indicazioni delle località da esse abitate. L’illustre entomologo barone dott, Lucas v. Hyden ha accettato, con squisita cortesia, di coadiuvare il dott. Bertolini in quest'opera, e di renderla più inte- ressante fornendo dati preziosi sulla diffusione dei coleotteri in Italia. Nel mentre che a nome nostro, dell’ egregio autore e di tutti gli abbonati ringraziamo cordialmente il distintissimo Sig. Barone dell’efficace suo aiuto, preghiamo gli abbonati di scusare il ritardo che questa aggiunta ha portato alla pubblicazione della seconda dispensa. L' EDITORE Nummus diabuli o Monete del Diavolo MARCASSITA - SPERKISE, in forma discoidale che imita le monete antiche e corrose Di questa curiosa forma minerale se ne cedono 10 esemplari franchi di porto: per 35 centesimi e 100 esemplari pure franchi per L. 2. 25, Rivolgersi al gabinetto di Storia naturale di S. BROGI - SIENA Annate arretrate quasi gratis Agli abbonati, agli istituti ed alle biblioteche, si cedono le annate arretrate della Rwista italiana di Scienze naturali, unitamente al Bollettino del naturalista, collettore, alle- vatore, coltivatore, per sole L 2,50 per annata; 5 annate per L. 10 e la 2.8 serie completa, com- posta di 14 annate, dal 1885 a tutto il 1898, per sole L. 21, 00. Le dette annate arretrate si cedono pure in cambio di pubblicazioni od oggetti di Storia naturale. A tutti coloro che ci procureranno nuovi abbonati inviandocene l'importo, mande- remo in dono tante annate arretrate, quanti saranno gli abbonati procuratici. La prime due annate dell’,, Avicula ” si cedono ciascuna per L. 3,50, tutte e due per L. 6,00, ed avvertiamo che fino a tutto il 1896 gli studi e le notizie sugli uccelli, — loro caccia ecc. venivano pubblicati nei fascicoli della Rivista e del Bollettino, per cui, per quanto riguarda gli uccelli, l’ Avicula è come una continuazione ai detti periodici. he, nr: La I si n Ke alfa AQ js ARROR E PO, IRR STR NEO AVO! e per [ERARV : STI CRMIIDI (11 (N 4 ; Bano MEX, N° 6-7 USTOTINO — Giugno-Luglio 1899 n n i , BOLLETTINO DEL NATURALISTA Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore Supplemento mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali ed al Giornale Ornitologico italiano Abbon. annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3, Stati della unione postale L. 3,50, altri Stati L. 4. SOMMARIO Facciola dr. prof. Luigi. Smaris chryselis e Smaris gagarella. Pag. 73. Ninni E. Effetti prodotti sull'uomo dai peli del bruco della Chethocampa pityocampa agi 76. Checchia G. Escursione geologica ai Colli Laziali. Pag. 78. Piazza Carlo. Gli insetti e l'agricoltura. (cont. e fine) Pag. 79. Failla Tetaldi L. Giossario entomologico (cont.) Pag. 81. Tecnica scientifica Pag. 89. — Caccia e pesca Pag. 85 — Invenzioni e scoperte Pag. 87 — Notiziario Pag. 89 — Richieste e offerte. Pag. 9l. Smaris chryselis e Smaris gagarella INGRIA 9D 154 del Dott. LUIGI FACCIOLA — a >> o um ef 1 of Compa | E raven * FEB 15 1943” In una mia, nota precedente (IZ maschio della Smaris vulgaris. Boll. XIX, n. 4) ho annunziato che la Smarîs alcedo C. V. non è che il maschio della Sm. vul- garis C. V. nella stessa guisa che la Maena Osbeckii C. V. è il maschio della Maena vul- garis C. V. — A questi due casi aggiungo un’ altra determinazione dimostrando che la Sma- rîs chryselis C. V. è parimenti il maschio della Sm. gagarella C. V. Così le credute sei specie si riducono soltanto alla metà. I pescatori del mio luogo conoscono perfettamente i due sessi delle tre specie suddette e a dir vero ho attinto la prima notizia su questo riguardo dalla loro bocca. Essi chia- mano menola la femmina e ciavola il maschio della Maena vulgaris, smiridi la femmina e sgarcé il maschio della Sm. vulgaris, spicara la femmina e mamalucco il maschio della Sm. chryselis. È a notarsi che essi applicano ai maschi i nomi pur ora mentovati quando questi assumono le tinte vivaci cioè all’ epoca della frega. Cessata quest’ epoca perdono, ma non del tutto, i belli colori, riacquistano le fascie trasversali oscure più o meno ap- pariscenti, come nelle femmine a cui somigliano, e allora vengono confusi sotto lo stesso nome della femmina della specie cui appartengono. L’ epoca di cui parlo è per la M. vul- gariîs il mese di giugno e di luglio, per la Sm. vulgaris il mese di aprile, per la Sm. chry- selis dalla fine di marzo alla fine di aprile. Se hanno maschi adulti fuori del tempo degli amori tinte più marcate di quelle delle femmine, allo stato giovine somigliano in tutto a queste da cui è impossibile distin- guerli nell’ aspetto esteriore. Essi però raggiungono nel loro sviluppo dimensioni maggiori delle femmine e da questa differenza di grandezza i pescatori conoscono quali degli indi- vidui adulti della menola diverranno ciduole, quali dello smiridi si faranno sgarcé, ecc. al tempo stabilito. Le femmine non offrono cani niglio di colorito nel prepararsi alle nozze. I maschi invece assumono fascie azzurre sui lati del tronco e sul capo e macchie dello stesso colore sulle pinne, dimagrano a misura che i loro latti maturano perchè non appetiscono cibo o ben poco come si rileva dalla scarsezza del contenuto dello stomaco e dell’ intestino, i loro ultimi raggi dorsali e anali si allungano, ecc. : Met o at a air Tara ii Sun ail COTOPACCHOO,EUÌ La Sm. chryselis e gagarella furono per la prima volta descritte assai ‘incompleta | mente da Cuvier e Valenciennes (Mist. Poîss. VI, p. 419-420) come due specie distinte e nondimeno essi dubitano che le loro differenze non possano dipendere dal sesso. -G,. Bona She parte (Cat. met.) sospettò che la seconda fosse la femmina della prima. A. Giinther (Cat. CHÉ vol. I, p. 388) riunì inesattamente la Sm. chryselis alla Sm. alcedo, la Sim. gagarella alla : Sm. vulgaris e questo suo modo di vedere venne accettato :da altri ittiologi (Canestrini, è ecc.) tranne lo Steindachner di Vienna :Ichth. Ber.) il quale pensa che la Sm. chryselis sia il maschio della Sm. vulgaris e che la Sm. gagarella sia un altro nome della femmina. Ciò è completamente falso. Infatti nella Sm. vulgaris il corpo è leggermente fusiforme, più stretto e più allungato, in modo che la sua altezza può comprendersi 6 volte nella © lunghezza totale e sia minore della lunghezza del capo, il diametro dell’ occhio è minore della lunghezza dello spazio preorbitale, la porzione spinosa della dorsale ha il margine quasi dritto e non è più alta della porzione molle (nel maschio all’ epoca della frega o Sm. alcedo gli ultimi raggi molli si allungano al di sopra degli spinosi), i raggi spinosi della dorsale e dell’ anale sono deboli, le squame della linea laterale sono da 82 a 90. Nella Sm. chryselis (e gagarella) il corpo è meno allungato, più largo, in guisa che la sua mag- giore altezza entri 4'/,-5 volte nella lunghezza totale e sia uguale alla lunghezza del capo, l’ occhio è più grande e cape 1 volta nello spazio preorbitale, la porzione spinosa della dorsale descrive col suo margine una linea distintamente inarcata ed è più alta della porzione molle (nella chryselis 0 maschio coi latti maturi gli ultimi raggi molli non rag- giungono l’ altezza degli spinosi), i raggi spinosi della dorsale e dell’anale sono più robusti, le squame della linea laterale 70-75, la macchia fosca della linea laterale meno accentuata. Ciò che distingue a prima vista la ,Sm. chryselis e la gagarella dalle altre nostre | smaridi è la forma più elevata del corpo, quanto nelle nostre specie di Maena, da cui non differisce che per l’ assenza di denti al vomere come bene osservano Cuvier e Valenciennes. Fra l'una e l’altra esiste poi una tale rassomiglianza che è impossibile, al dire di Moreau, di non considerarle come una sola specie. Nei maschi fuori dell’ epoca degli amori e nelle femmine in tutte le epoche dell’ anno il colore generale è argentino chiaro biancastro (picarelle blanche di Duhamel) con fascie trasversali leggermente fosche sui lati del corpo. Sotto la linea laterale, in corrispondenza dello spazio tra il 6° e 9° raggio dorsale vi è la macchia fosca caratteristica dei Menidi, la quale è un rinforzamento d’ una porzione di una delle dette fascie trasversali. Il dorso ha dei riflessi dorati azzurrini. Sui fianchi vi sono fascie longitudinali leggermente dorate alternate con fascie celestognole. La dorsale è grigiastra con lievi macchie cerulee che pur si vedono sull’ anale e sono quasi indistinte sulla codale, le pettorali sono gialliccie, le ventrali scolorate. L’ iride è bianco-argentina. Sulla membrana dei primi raggi dorsali non vi è alcuna colorazione fosca. i I colori vistosi dei maschi all’ epoca della frega sono in generale un ravvivamento dei colori ordinarii. I lati del dorso splendono di un bel giallo d’oro con macchie azzurre di- sordinate. Sui fianchi scorrono linee o meglio strette fascie longitudinali azzurre più o meno continue, alternate con fascie dorate, tutte di una medesima larghezza, le une e le altre dileguantisi verso la parte inferiore del corpo. La linea laterale si trova compresa anzi è in contatto con due fascie azzurre formate da tratti staccati. Quella di queste due fascie che sta immediatamente al di sopra della detta linea si prolunga sul capo, passa per il segmento superiore dell’ occhio e si congiunge alla compagna sul muso dove è cospi- cua. Una fascia dello stesso colore sotto 1’ occhio si porta in avanti fino al margine ante- riore del preorbitale senza congiungersi a quella del lato opposto. Dalla base delle ventrali ce x Pi è MEL ari Ri ATA e a x Re -19) nni 630: IO. 4 , i res ALA = Siri: Ve I MITI LI ; at ES " 3 CS 3 Pi “ se © a) si x ; Tala - v : - CONA K "a - le © dx ) î 7 26 da, : Pb 75 al muso inferiormente il colore è nerastro, sui lati esterni tra la base delle pettorali e la bocca è giallo, specialmente su la guancia, la branca inferiore del preopercolo e l’ intero- percolo. La dorsale splende di azzurro e d’oro, massime nella sua porzione spinosa. Alla | base dei suoi raggi vi è una serie di macchie azzurre. Sull’ anale quattro fascie azzurre «di cui una lungo la sua base e una al margine, poco vive, alternate con fascie gialle. Sulla a SA alcune macchie celestognole. Le pettorali leggermente gialliccie. Le ventrali fosco- blenastre. L’ iride argentina offuscata. I maschi in frega si distinguono dalle femmine per altre particolarità. La membrana tra i raggi della dorsale è più resistente, gli ultimi raggi della stessa pinna e dell’ anale sono più elevati, le ventrali che nelle femmine distano dall’ ano poco meno di ‘/, a ‘|, della loro lunghezza, in essi sono più affilate e raggiungono quest’ orificio o l’ orificio genitale che sta immediatamente dietro. Notevolissimo è il raggio esterno spinoso di queste pinne | che invece di essere nudo e pungente è rivestito da una pellicola che gli forma un astuc- cio e va ingrossando leggermente verso l’ estremità che si presenta ottusa. Questa pellicola è un prodotto di secrezione delle cellule epiteliali che ne coprono la superficie. Il raggio seguente presenta la stessa formazione presso la sua estremità. I pescatori mi hanno fatto notare in questi maschi che la superficie di quella parte del corpo, coperta di squame, che | intercede tra la base delle ventrali e l’ istmo pettorale è spalmata da una sostanza gluti- nosa che la rende liscia al tatto e fa leggermente aderire il dito che la tocca. In quella parte, essi dicono, si forma un Zippo, nome con cui da noi si esprime qualunque deposito di s&stanza mucedinosa. Questa produzione certamente dev’ essere in rapporto con la fun- zione riproduttiva. Inoltre sollevando le squame che coprono la detta parte del corpo si osserva sul derima uno sviluppo di vasi sanguigni onde il colore nerastro notato risulta alquanto rossiccio. Infine i nostri pescatori sanno per esperienza che i mamalucchi vanno insieme con la spicara, così accade loro di prenderli insieme. e anche per questa ragione ritengono che i primi sono i maschi dell’ altra. Sul nostro mercato nel tempo ricordato se ne vedono delle grandi ceste piene, ora a preferenza maschi ora femmine, su cui i vendi- tori usano esporre alla vista alcuni individui con gli ovarii scoperti fuori dell’ addome per invogliare a farne compra. Questi organi sono giallicci e le uova contengono una gocciola oleosa visibile a occhio nudo. Io mi sono pure accertato che i mamalucchi per quanti se ne voglia aprire contengono costantemente latti. Le femmine sono più piccole dei maschi che raggiungono i 20 cm. di lunghezza. Anche nella Maena vulgaris si osservano analoghe differenze fra i due sessi. SM. CHRYSELIS | MASCHI COI LATTI ga RT OVARII MATURI Lunghezza totale. | mm. 187 | 149 Altezza del tronco | 44 | 34 Spessezza del tronco 22 18 Lunghezza del capo 44 34 ; Altezza della porz. spin. della dorsale 28 18 Altezza della porz. molle della dors. 21 | 15 Altezza dell’ anale 18 13 È iene 4 Go E NINNI. Effetti prodotti sull'uomo dai peli del bruco DELLA CNETHOCAMPA PITYOCAMPA (scHIFF.) » BOSS Le osservazioni personali fatte nello studio della Storia naturale e per quanto sia pos- sibile, l'essere testimonio oculare nelle diverse fasi e vicende della vita dei nostri ani- mali, ritengo fermamente, essere questa la base per ognuno che dedicasi a tale studio, e trovo, nello stesso tempo, quasi un dovere il comunicarle, purchè esse non siano che il frutto di minute, esatte e scrupolose indagazioni. Credo quindi, che l’accennare il se- guente fatto, non sia del tutto fuori di luogo, tanto più che mancano dettagliate descri- zioni o abbiamo solo qualche cenno superficiale sopra gli effetti prodotti sull'uomo dai peli ‘ di questo bruco. Ecco il fatto: Ad un mio amico, appassionato agricoltore, venne l’idea di liberarsi dai sacchetti (nidi) formati dal bruco di questa processionaria, causa il danno che recavano ad un boschetto di pini, abbellimento del suo giardino. A tale scopo, non pensando alle conseguenze, ne di- strusse parecchi colla mano. La reazione prodotta da peli de’ bruchi, conficcatisi nella pelle, non tardò molto a venire; dopo due ore, sentì per tutta la mano un leggero prurito, il quale verso sera, andavasi aumentando. Al mattino questa era tutta a macchie rosse e cospar- sa di pustolette quasi impercettibili che, osservate attentamente, non erano che flictemi contenenti un’essudato sieroso (1). Verso sera, la parte inoculata, cominciò visibilmente a gonfiarsi e il prurito, misto a bru- ciore, fecesi maggiore. Durante la notte e il dì seguente, questo bruciore crebbe in ma- niera tale da cangiarsi in vero dolore. Al quarto giorno, questo mio amico, uomo di 32 anni, robustissimo, sperando che le cose così terminassero o almeno non potessero peggio- rare, recossi a caccia, ma dopo due ore la mano cominciò di bel nuovo a gonfiarsi, perdendo ogni sensibilità così da essergli impossibile di servirsi delle dita per tirare il grilletto del fucile, e il dolore crescere sempre più, tanto da costringerlo in fretta a ritornare a casa. Da questo momento il dolore fecesi acuto e s’inoltrò fino al gomito; i movimenti dei muscoli estensori e flessori delle dita rimasero come paralizzati e per quattro giorni e per quattro notti più non lo abbandonò. Dovunque colla mano toccavasi, il prurito nascea su- bito, però, mai sì forte come nella parte inoculatrice. Tale stato di cose durò per due settimane intere con sofferenze unite a indisposizioni generali ed a moti febbrili. Cessati questi primi dolori, ben presto altri ne dovettero succedere. Cominciando dai polpastrelli delle dita, e lentamente giù per tutta la mano, l'epidermide cominciò a spellarsi recando- gli così un indescrivibile prurito e forte bruciore specialmente nei solchi interdigitali e nel solco vitale e mensale della palma della mano. Curioso però è il fatto che, il movimento del muscolo flessore del dito pollice non fu li- bero che dopo lungo tempo dalla completa guarigione. . Dò quì in breve, alcune notizie sopra questo lepidottero e sopra alcuni casi interes- (1) A. Moguin - Tandon - Éléments de Zoologie Médicale. pag. 208 « Reaumur affirme avoir vu un poil au ceutre de chauque phlycténe ». santi questo argomento. La C. pityocampa appartiene alla seconda tribù (Bombicini) della serie seconda Lepidotteri eterocei (notturni). La femmina depone in Luglio 150-200 uova sulle rame dei pini. Nati che essi siano, costruiscono un nido comune tessuto di materia sericea in forma d’ una tasca allungata e l’attaccano ai rami. Durante il giorno se ne stanno nascosti, all'imbrunire invece escono per andare a mangiare. In queste escursioni notturne uno precede sempre la compagnia, a questo ne seguono due, dopo i due, tre e così di se- guito. Verso il mattino rientrano nel loro nido per la stessa apertura. Giunta la primavera seguente, abbandonano l'albero, discendono a terra, penetrano nel suolo e si cangiano in crisa- lide dopo di aversi costruito un bozzolo di peli di seta e di particelle di terra. I peli di questi bruchi come quelli della processionaria della quercia (C. processionea) sono facilissimi a staccarsi e portati dal vento possono funestare vaste zone di terreno. Charles Morren dice, che non sono i peli grandi che danno origine a tali malanni ma bensi i piccoli, essi sono quasi invisibili all'occhio nudo; gli uni appaiono trasparenti, gli altri un poco più foschi, striati longitudinalmente e finissimamente puntati. Ve ne sono che sembrano vuoti divisi in compartimenti da pareti trasversali e ripieni d’ una materia particolare (1). Questi peli contengono grandi dosi d’acido formico (2). Nelle vicinanze di Coswig (Francoforte) alcuni bagnanti nel fiume Elba, riportarono per tutto il corpo urticazioni ed alcuni boscaiuoli mentre stavano facendo colazione sotto gli alberi ove trovavansi di questi nidi, nell'atto respiratorio, introdussero i peli che loro causarono pericolose infiammazioni alla membrana pituitosa. Non meno sensibili sono le bestie. Per esempio le pecore vanno soggette ad infiammazioni d’ occhi, così pure le mandrie pascolatrici, ed il prurito le tra- sportano in vero -furore. Nella provincia di Sachsen durante una manovra, i cavalli d’ un reggimento di dragoni riportarono di queste infiammazioui per aver mangiato del fieno rac- colto vicino a questi alberi e per diversi giorni rimasero a digiuno volontario (3). Rèaumur, questo celebre naturalista, occasionò innocentemente un forte esantema al collo ed -alle spalle a quattro signore che vollero assistere ai suoi esperimenti. Egli stesso, altra volta, risentì alle mani, alle dita, alla faccia ed in ispecial modo attorno gli occhi, forti bruciori _e non potea aprire le palpebre che a metà (4). Nel 1886 M.-Pissot, conservatore del Bois du Boulogne, dovette interdire al pubblico alcuni passeggi per questa ragione (5). Nei casi qui sopra accennati, trattavasi della C. processionea e non della C. pityo- campa, pure questa è affine alla precedente ed i peli del suo bruco hanno le stesse pro- prietà, se non maggiori, come col fatto ho cercato dimostrare. In quanto ai mezzi di distruzione essi sono più facili a dirsi che ad eseguirsi. P. Brocchi, Ratzeburg, Desvoidy Robineau etc. citano un buon numero di nemici, come uc- celli, coleotteri e parassiti che per fortuna annovera questo bruco, me ne astengo di anno- verarli tutti per non dilungarmi troppo e per non incorrere in inutili ripetizioni. Monastier di Treviso 2 Giugno 1899. (1) A. Moquin - Tandon - Zoologie Medicale (pag. 208.) (2) Brehm's Tierleben --IX. Vol. Insektan (pag. 428.) (3) E. TascenERG Frof. Dr. Die Iusehten nach ihrem Schaden und Nutzen (pag. 32) (4) A. Moquin - Tandon - Zoologie médicale (pag. 208) (5) P. BroccHi - Traité de Zoologie Agricole (pag. 569) T_T" n LE pe dar n Escursione geologica ai Colli Laziali. Domenica 14 Maggio ha avuto luogo la quinta delle nostre escursioni scolastiche e pur- troppo l’ultima per quest’ anno; condotti sempre dal nostro Prof. G. de Angelis d’ Ossat. C'era questa volta, per nostra fortuna, anche l’egregio Prof. Striiver con il dott. F. Millose- vich. Le località visitate in questa nostra gita furono oggetto di studio per parte di numerosi geologi, che tutti portarono tributo di osservazazione e pensieri originali, citerò fra gli al- tri i nomi di Ferber, von Buch, Breislack, Brocchi, Pilla, Ponzi, Meli, di o) Striiver, Portis, Verri, Sabatini, de Angelis, ecc... .. get: So Bn: Scopo di questa nostra escursione è stato quello di visitare di ‘distestio vulcanico (ozio e di osservare coi nostri occhi ciò che si può appena intravvedere con ogni buona. volontà sui libri. sat] La mattina si parti da Roma alle 6 con un tempo davvero delizioso quale si deside- rava per visitare quelle ridenti località, che, quasi a scherno d’ una forza titanica sopita, ora ricopre il verde purissimo di una lussureggiante vegetazione di olmi, larici, elci, ca- stagni e di vigneti. Arrivati a Marino alle 7, si sono a noi mostrate presso la stazione le maggiori cave di peperino, che è un tufo granulare e piglia il nome dal suo colore particolare simile al pepe macinato. Per quanto si voglia generalizzare questo nome esso è generalmente limitato ad una variazione grigia del tufo di questa località; si adopera per costruzione e per orna- mento perchè è dotato d’una qualche bellezza a causa dei cristalli d’augite, mica bruna, leucite, e frammenti di lave leucitiche e di calcari ecc., che sono sparsi nella sua massa. La potenza massima dei peperini sta nel settore compreso tra la collina di Marino ed una linea tirata ad est del lago di Nemi dal centro del cono e quindi in corrispondenza del M. Cavo. Usciti da Marino abbiamo preso la strada di Rocca di Papa, ridente paesello: a picco d’una montagna alta circa 750 m. Lungo questa via abbiamo trovato le scorie, lapilli, detriti vulcanici d’un colore*rosso ruggine. Dopo una piccola refezione a Rocca di Papa, verso le 11 ci avviammo per Ù ascensio- ne al M. Cavo, alto c. 950 m. sul livello del mare. Qui grandi sorprese ci aspettavano, perchè man mano che si saliva si presentavano alla nostra vista i due laghi di Albano e di Nemi: due conche sorridenti dall'acqua pura e d’un azzurro profondo. Alla sommità di M. Cavo si trova la lava leucitica con augite, localmente trasformata in lava sperone a causa delle mofette e specialmente per le emanazioni di acido cloridrico. Dalla vetta del monte abbiamo potuto scorgere tutta la vasta e caratteristica topografia del gruppo del vulcano laziale: la cerchia dell’ Artemisio, così detta della maggiore elevazione, e. intera- mente la cerchia del campo d’Annibale, separata dalla interposta valle della Molara. In diversi punti sorgono vari coni che mostrano essere stati parziali punti eruttivi, fra cui ben conservato quello situato eccentricamente nel Campo d’ Annibale. Di più si hanno diverse depressioni crateriformi come quelle ora occupate dalle acque del lago d’ Al- bano, di Nemi e di Giulianello, e gli altri asciutti come la Conca d’ Ariccia, Giuturna ecc. Chi ci dirigeva volle metterci a parte di alcune sue osservazioni riguardo al tempo ed alle modalità circa l'origine di questo vulcano. È superfluo ricordare tutto ciò che ci fu detto riguardo ai due maggiori laghi: il lago d’ Albano ha una forma ellittica e misura 3500 m. di lunghezza e 2300 di larghezza; è il più profondo e il più ripido dell’Italia | peninsulare, con le pareti tagliate quasi a picco da ogni lato eccetto da nord-ovest ove sono | meno inclinate, la massima profondità è di m. 170 e si trova verso la parte centrale e meri- | dionale. Il lago di Nemi misura 1860 m. di lunghezza, e 1300 di larghezza ed il punto più profondo è di 34 m. Questi due laghi non hanno bacino imbrifero molto esteso e per con- seguenza mancano di affluenti importanti, sono alimentati invece da sorgive che debbono | sgorgare numerose ed abbondanti dentro ai laghi. Vi prospera una ricca fauna lacustre, ‘—’cani,checi mostrò gentilmente molti apparecchi sismografici dai primi scoperti agli ultimi. oltre a varie specie di provenienza marina, notevole questo fatto che. si può spiegare col- pa ammettere che uccelli vi abbiano trasportato i germi di questi animali, od in altri modi. Dopo esserci trattenuti alquanto su M. Cavo, riprendemmo la discesa per la stessa via | per ritornare a Rocca di Papa e visitare l’ osservatorio geo-dinamico diretto dal prof. Can- Siccome il tempo ne sospingeva e la via da percorrere era abbastanza lunga ripren- demmo il cammino. A Rocca di Papa osservammo la lava leucitica con cristalli d’olivina. Ri: e presso la chiesa della Madonna del Tufo abbiamo visto la lava sperone. Continuando sul- le scorie e lapilli per parecchi Km., di nuovo siamo entrati nel dominio dei peperini, che | ‘si mostrano con una forte inclinazione verso il lago di Albano; ciò fa ritenere poco accet- du tabile la teoria che i peperini siano usciti dal lago di Castel Gandolfo. A parco Chigi visitammo la conosciuta cava di peperino, con molti inclusi, ove furono raccolti molti minerali che ora fanno parte della splendida collezione del Museo di Minera- logia di Roma. Attraversata la ridente Ariccia, varcammo il magnifico ponte, da dove abbiamo me- glio ‘osservato la Conca sottoposta, altro lago vulcanico conosciuto sempre asciutto. Al- l’altra estremità del ponte verso Albano sì osserva la sezione illustrata dal Portis nostro . professore di Geologia. Quivi vedemmo il tufo incoerente con i noti blocchi d’argilla pliocenica. Lasciato Albano, prendemmo la strada che conduce a Castel Gandolfo; giustamente questa strada fu paragonata ad una galleria, e chi l’ha. attraversata, ha goduto una vista incantevole : la campagna è un mare verde in cui risaltano a centinaia palazzine elegan- ti come candide vele, più lontano spicca una striscia azzurra, il Tirreno. i Alla stazione di Castel Gandolfo osservammo meglio da vicino il lago, la cui ripa. pre- senta testate di lave leucitiche con intercalazioni di peperino; l’ emissario e le condutture del- l’acqua che serve per uso potabile. Prendendo occasione dall’ origine del lago ci fu mo- strato tutto l’andamento delle acque sotterranee del Lazio, seguendo, in quanto è possibile, gli studi del compianto Zoppi. Insomma tuttociò che c’era da osservare ci fu mostrato e spiegato e la gita se fu istrut-. tiva da un lato, fu anche divertente dall'altro, specialmente per chi non conosceva ancora quei luoghi. |. Vista l’utilità di queste gite, facciamo voti per l’anno venturo che esse si ripetano con più frequenza, perchè nessuno può sconvenire che il naturalista e massime il geologo si forma viaggiando ed osservando, come ben disse lo Stoppani. i G. CHECCHIA CARLO PIAZZA Gl' insetti e l agricoltura Un giardiniere accurato trova sopra una pianta che gli è cara, certe escrescenze o galle, abitate da larve in forma di vermi. Per riconoscere il male nella sua origine, accu- "È È. A Ea e Me E Le SETTE e 7 VR RI O) " ; 7 I disce queste galle fino alla trasformazione e allo schiudimento delle larve, ed ha il piacere alla perfine di vedere uscire dalle crisalide una piccola e bella vespa color d’oro. Non è forse naturalissima la conclusione seguente ? i Questa vespa colla sua puntura ha prodotto l’escrescenza in cui ha introdotto le sue uova onde vi si trasformassero in bruchi ed in crisalidi. Tuttavia in questo caso speciale la conclusione è falsa. La vespa della quale si ebbe cura appartiene alla famiglia icneumo- nidi o vespe dalle antenne vibratili, che depongono le uova nelle uova e nelle larve degli altri insetti onde si nutrono da parassiti a spese d’ altri. . La femmina dell’ icneumone si è posata per qualche istante sulla galla, e quel mo- mento fatale è sfuggito al nostro osservatore. L’icneumone ha compiuto l’opera sua. Con una punta aguzza detta ovopositore che porta all’ estremo posteriore del corpo ha forato non solo l’ escrescenza, la quale è dovuta ad un ben altro insetto, una vespa gallicola, o cynips, ma anche la larva del proprietario legittimo essa vi ha deposto un nuovo ed ha fornito alla sua progenie il mezzo di svilupparsi in luogo della larva della gallicola. E que- ste cause d’ errore sono molto frequenti. Da quanto è detto or ora risulta che l’icneumone è un insetto utile e che il giardi- niere o chiunque altro, non conoscendo i fatti ora esposti, si prendesse la cura di uccidere tutti gli icneumoni che trova, si darebbe la zappa sui piedi e l’ anno dopo si troverebbe peggio di prima. Allora si sentirebbe uno di quei discorsi che si sentono spesso. È inutile, queste bestiacce sono tanto perfide che più ne ammazzo più ne nascono ed è meglio non far niente e rassegnarsi. Bisogna far tesoro di quegli studenti e raccoglitori d’insetti che quà e là sorgono nelle scuole secondarie in molte città dove si ha la fortuna d’ avere buoni insegnanti di storia naturale. i A Bologna per fortuna c’è il Prof. Fiori, illustre entomologo, il quale con tutta la sua immensa bontà e pazienza ha indirizzato e indirizzerà molti giovani agli studi di Entomo- logia aiutandoli nei loro bisogni, consigliandoli nei loro dubbi. A Lui debbo il mio piccolo patrimonio di studi, le mie raccolte, l’ indirizzo scientifico. Furono pure suoi scolari il Fal- zoni, il Porta, l’Alzona e tanti altri i quali si fanno molto onore in questi studi entomo- logici e se ne faranno ancora di più per l’ avvenire. ) Naturalmente questi delegati di entomologia agraria dovrebbero venire spesati dei, pic- coli viaggi allorchè dovessero recarsi un po’ discosto dalla città. Del resto è ciò che si è praticato pei delegati fillosserici. In terzo ed ultimo luogo vorrei che in tutte le scuole elementari specialmente di cam- pagna il maestro o la maestra divenissero potenti alleati per la diffusione di queste idee. Vorrei che in ogni scuola vi fosse una piccola collezione degli insetti più dannosi e che il maestro o la maestra facessero vedere questi insetti ai loro fanciulli. I fanciulli sono curiosi, hanno molta memoria, si divertirebbero e non dimenticherebbero così presto le cose impa- rate perchè appena fuori della scuola, nel campo, nel prato, nella vigna, ritroverebbero e riconoscerebbero i loro. nemici. Come si capisce è la cosa più semplice di questo mondo giacchè non si tratta di fare dell’ entomologia che i maestri non possono conoscere e che i bambini non capirebbero. Basterebbe mostrare loro la cassettina della collezione e dire ad esempio: ( i Vedete questo insetto verde? Ebbene si chiama Sigaraio perchè quando punge le fo- glie della vite esse si accartocciano e prendono la forma di un sigaro. Quest’insetto facendo così fa seccare le foglie della vite e compromette: il raccolto dell’ uva quindi è vostro ne- mico e bisogna distruggerlo ecc. &, d re lA P Me” = È SIA ” 81 Ò E via con discorsi semplici per le altre specie di insetti nocivi. 54 Di maestri e maestre che conoscano questo Sigaraio, o Rhinomacer alni come si chiama nel linguaggio della sistematica, credo ve ne siano pochissimi e non ne faccio loro una | colpa, anzi mi meraviglierei se ve ne fossero. Chi si cura dei più comuni fenomeni natu- rali? Nelle scuole se ne impara forse qualche cosa ? Mai più. E perchè ? Perchè nelle scuole | è una grave colpa non sapere appuntino la storia ebraica, non conoscere le imprese di Gof- fredo di Buglione, non ricordarsi come morì Pier delle Vigne, il non sapere prontamente scandire un verso, il non empirsi la testa di inutili date, ma è lecitissimo non conoscere nulla del mondo reale, non conoscere il più comune fra i minerali, il non sapere di che | cosa sia fatta l’aria che respiriamo continuamente, non sapere se questa terra che ci porta ruota da levante a ponente o viceversa, il non sapere distinguere un olmo da un frassino un maggiolino da una libellula, è lecitissimo non conoscer nulla di ciò che dovrebbe essere la base di una istruzione veramente civile e consona col secolo nostro eminentemente e necessariamente pratico. E non dico solo delle scuole classiche, ma anche di quelle tecniche, che di tecnico non hanno che il nome. Non parlo poi delle scuole normali nelle quali si studia un po’ di tutto e non s’im- para per conseguenza nulla di niente. Ma il maestro e la maestra, che saranno superiori al male andamento delle scuole se- condarie, potranno col libretto alla mano imparare da sè in poche ore quanto basta da in- segnare ai loro piccoli allievi. Concludendo, questi sono i mezzi coi quali credo fermamente si possa diffondere da ùn capo. all’ altro della penisola, la nozione degli insetti nocivi, in un tempo breve e con una spesa limitata. E così tutti gli splendidi studi, tutte le belle esperienze di tanti distinti entomologi troveranno migliore accoglienza e renderanno quel frutto di cui sono degne. Ma non bisogna perdere tempo, ne abbiamo perduto abbastanza. Chi sta in alto ed ha autorità si adoperi per ottenere dal Governo gel appoggio senza del quale l’ iniziativa privata non potrebbe riuscire a nulla. ia Bologna, Maggio 1899 GLOSSARIO ENTOMOLOcGtcCO REDATTO da LUIGI FAILLA-TEDALDI REGISTRO LATINO-ITALIANO DELLE VOCI CITATE IN QUESTO GLOSSARIO (continuazione) C. axillaris - C. ascellare Calva - Cranio - Epicranio C. angularis - V. C. ascellare Calvus - Calvo: C. corneus cubitalis - C. corneo cubitale | Calyptra - V. alule C. cubitalis - C. cubitale Campanulatus - Campanulato C. frontatis - C. frontale Canalicula - V. Squamule e Scrobo C. humeralis - C. umérale | © - Canaliculatus - Canaliculato CRI 82 Canalis - V. Ovidutto, Ovipositore Candidans = Canescens Candidus - Candido (colori 106) Canescens - Biancheggiante (colori 100) Canthus - Canto C. occipitalis - C. occipitale Canus - Biancheggiante (colori 10, Capillaceus - Capillare Capillatus - Capelluto Capilli - Capelli Capillitium - Capuccio Capita femorum - Anca Capistratus - Attenuato — Capitatus - Capitato Capitulum - Bottone, Clava C. compositum - Clava composta C. exarticulatum - ©. esarticolata C. fissum €. fissile C. halterum - C. dei Bilancieri C. inflatum - C. gonfiata o rigonfia C. lamellatum - C. lamellata C. perfoliatum - C. perfoliata C. solidum - C. solida C. tunicatum - C. tunicata Caput - Capo, Testa. C. amplexum - T. abbracciata . attenuvatum = T. attenuata . barbatum - T. barbata . buccatum - T. rigonfiata , capistratum - T, attenuata . cernuum - T. inclinata clypeatum - T. incappucciata . exertum - T. libera horizontale - V. T. avanzata imberbe - T. imberbe inflerum - T. inflessa. . insertum - T. inserta intrusum - T. ritirata . liberum - T. libera . nutans - T. china . ohtectum - T. nascosta absconditum - T. nascosta . Su DET lo 2 Cor cata tropea soon > E Carminatus - Rosso carminio (colori 88) Carneus - Carnicino (colori 77) occultatum - T. nascosta PE adi pedunculatum - T. peduncolata perpendicolare - V. T. inclinata porrectum - T. avanzata È prominens - V. T. avanzata . receptum - T. abbracciata reconditum - T. nascosta ‘retractum - T. ritirata | rostratum « T. rostrata . sessile - T. sessile | C. Sosa I a: transversa C. versatile - T. versatile C. verticale - V. T. inclinata Capylus - Tubercolo Carbonarius - Nero di car ‘bone (colori 14) Cardo - Cardine Carenatus - Carenato Carina - Carena Carenae faciales - Carene facciali Carinula - Carinula Cariosus - Carioso . x Carpus - Carpo Cartilagineus - Cartilaginoso i Cartilago ensiformis - ERO ensi- forme Caruncula - Caruncola Cariophylleus - Bruno-garofano (colori 70) Castaneus - Bruno castagno (colori 71) Cataphractus - Catafratto Catenato-intricatus - V. Catenato Catenatus - Catenato Cauda - Coda Cavatus - Incavato Cavitas - Cavità C. abdominalis - C. addominale Cella - Cellula Cellula - Cellula C. analis - C. anale. C. apicalis - C. apicale C. axillaris - C. ‘ascellare # De « Ly # ©. basalis - C. basilare _C. costalis - - C. cibitalis - C. cubitale €. discoidales - C. discoidale — C. externo media - _C. hexagona - C. esagona ©. interno-media - C. interno-media C. costale C. esterno-media N, lanceolata - ©. lanceolata | _ C. media - C. mediana fio îs - C. scapulare 05 scutellaris - C. scutellare AE submarginalis - C. submarginale — Cella thyridii - (C. del tiridio Cellulae apicales - Cellule apicali C. basales - C. basilari C. brachiales - C. brachiali . caratteristicae - C. caratteristiche . costales - C. costali . cubitales - C. cubitali discoidales - C. discoidaii humerales - C. umerali pentagonae - C. pentagone 1 Cisl - C. postcostali _ C. radiales - C. radiali C E (. elongatae - C. allungate C. C. DL: È È subapicales - C. subapicali Cenchri - Granelli o Grani gl Cephalophragma - V. Entocefalo __Cephalotheca - Astuccio della testa — Ceratheca - Astuccio delle antenne ” Per pa Ceratotheca - Astuccio delle antenne __Cerci - V. Valvole ipopigiali ._. Cernuus - Inclinato Cervinus - Cervino (colori 4) | Cespitosus - Ved. Intricato —Chalceus - Giallo bronzato (colori 56) Chalybeatus - V. Grigio (colori 7) Chalybeus = Chalybeatus Character - Carattere Chelatus - Chelato, cheliforme Chitin - Chitina Chrysalides attenuatae - Crisalidi attenuate Ci; Gi. G. C. Chrysalis - Crisalide . aurita - C. orecchiuta custodita - C. custodita . libera - . pruinosa - . ventricosa - C. ventricosa ii a DI 88 cilindricae - C. cilindriche cingulatae - G. succinte involucratae - C. avvolte involutae - C. avvolte pendulae - C. sospese signatae - C. in rilievo succinetae - €. succinte suspensi - C. sospese folliculata - C. folliculata glossata - GC. glossata C. libera muricata - C. muricata . mutica - C. mutica nasuta - V. C. personata nuda - C. nuda . personata - C. personata pollinosa - C. pollinosa C. pruinosa Cicatricosus - Cicatrizzato Cicerinus - Ceciato (colori 107) Ciliatus - Ciliato Cilii - Cigli Cinetus - Cintura Cinerescens = Cinereus Cinereus - Cenerino (colori 3) Cingulum - Cintura o Cinto Cinnabarinus - Rosso-cinabro (colori 89) Cinnamomeus - (Color cannella col. 73) Circulare - Circolare. Cirratus - Cirrato Cirrosus - Cirroso Cirrus - Cirro Citrinus - Citrino (colori 50) Clathratus - Cancellato, clatrato Claustrum - Retinacolo - Uncinetti alari Clava - Clava Clavatus - Clavato Claviformis - Claviforme 84 Clavicula - Clavicola Clavulus - Clavolo Clavus - Clavo Clepsydra - Clessidra Clinteriformis - Clinteriforme Clitellaria - Clitellari Clypeatus - Clipeato - Clipeiforme Clypeus - Clipeo Coadunatus - Ved. Connato Coalitus Ved. Connato Coarctatus - Coartato Cocardes - Coccarde Cochlea - Coclea Cochleariformis - Cocleariforme Cochleatus - Cocleato Coccineus - Scarlatto (colori 96) Coenogonosus - Cenogonaso Coerulescens Coeruleus Coerulescenti-griseus - Grigio-celestognolo (colori 8) Coeruleus - Celeste (colori 29) Coleoptera - Llitra-e . abbreviata - E. brevi . ampliata - E. ampliate . auriculata - E. auriculate brevissima - E. brevissime . complicantia - E. sovrapposte . contrectata - E. gualcite o rientrate . intruso E. contrectato . subulata - E. subulate Collare - Collare Colium - Collo Comatus - Capelluto Commissura - Commessura C. limbi - C. del lembo o lembale Commissurae series - Ved. Nervature di intersecazione Communis - Comune Complanatus - Spianato Complicatus - Inviluppato Compressus - Compresso Concavus - Concavo vas s'.B 6 a enne Ps) Concolor - Concolore Condylus - Condilo Configuratio - Configurazione Confluens - Confluente Conduplicatus - Raddoppiato Congestus - Congesto Conglobatus - Conglobato Coni analis - Coni anali Conicus - Conico Coniferus - Conifero Conjunctiva - Congiuntivo Conjunelura - Congiuntura Connatus - Connato Connexivum - Connettivo Connivens - Connivente Conspicuus - Conspicuo Constrictus - Ristretto Contiguus - Contiguo Contractile - Contrattile Convergenn - Convergente Converus - Convesso Convolutus - Convolto Copula - Copula Cordatus - Cordiforme Cordiformis - Cordiforme 3 Corium - Coria Corneus - Cornceo Cornutus - Cornuto oronatus - Coronato Carpus - Carpo” Corrigatus = Corrugatus Corrugatus - Corrugato Corticinus - Corticiforme Corvinus - (Nero di corvo colori 16) Coripha - Ciuffo, Ciocca - Coryphatus - Capelluto Costa - Costa C. basalis - C. basale . C. frunuli - C. del freno o frenulo Costalis - Costale Costatus - Costato | Costula gemina - Costola gemina Ate. Ve Sia a a n = 00 N] 7 i 85 _ C. trochlearis - €. trocleare ! Crista - V. Setola | Costulae tendinîs - Costole del tendine Cristae - Creste Costulatus - Costulato Cristatus - Cristato — Coxa - Anco Croceus - Croceo (colori 52) Cranium - Cranio Cruciato-complicatus - V. Crociato Crassus - Grosso Cruciatus - Crociato, Incrocicchiato Cremaster - Cremaster Crustaceus - Crostaceo —Crenato-serratus - Serrato-crenato Crypto - Cripto — Crenato-striatus - Striato-crenato Gryptopentamera - Criptopentameri Crenatus - Crenato Cryptotetramera - Criptotetrameri Crenulatus - Crenulato i Ctenidiun - Peltine, Ctenidio Cretaceus - Cretaceo (colori 108) C. abdominale - P. addominale Cribatus - Crivellato C. axillaire - P. ascellare Cribosus - Crivellato C. cephalicum - P. cefalico Crineus - Bruno di crine (colori 69) C. collare - P. toracico o del colo Crinitus - Crinito C. dorsale - P. dorsale Crinosus = Crineus O. hypopigiale - P. ipopigiale Crispatus - Increspato C. labrale - P. labrale __ Crista - Cresta (continua) Tecnica Scientifica _==—__a: Ottimo metodo per conservare Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli e piccoli Mam- miferi, destinati per ricerche scientifiche. Uno studiosissimo professore ci ha assicurato di avere ottenuti ottimi resultati, con ìl seguente metodo che usa Hochstetter . Ucciso l'animale per mezzo del Cloroformio, gli si inietta nella cavità pleuro-peritonale Alcool al 95 0/0, in quantità conveniente, e lo si immerge nell’ Alcool stesso. Per iniettare l' Alcool, cor- rispondono benissimo le piccole siringhe che servono a spingere masse da iniezioni per uso isto- logico. Il prelodato prof. ci diceva che tre anni fa studiando in Innsbruck le pieghe dei reni primitivi nei rettili, adottò questo metodo per mantenere la topografia delle pieghe e dei visceri e | per conservare questi. Dopo 2 giorni potè benissimo cominciare le sue osservazioni, ed anche ora sebbene trascorsi 3 anni, gli esemplari conservano i visceri in ottime condizioni; mentre in altri rettili messi semplicemente nell’ Alcool e sebbene postivi anche da vivi, trovò i visceri in cattivo | stato dì conservazione. X Sarebbe molto utile che questo semplice ed ottimo metodo fosse. messo in pratica da tutti coloro che preparano o forniscono animali per ricerche scientifiche. NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA E NOTE ZOOLOGICHE N. B. Quelle speciali sugli uccelli vengono pubblicate nell’ Avicuta, Giornale ornitologico italiano La pesca primaverile a Comacchio Ci scrivono da Comacchio in data 30 Aprile: (A. B.) - La pesca primaverile di quest'anno nelle Valli Comunali di Comacchio è stata la se- guente: Anguille Kg. 161.031,500 — Govi Kg 2.054,000 — Passere Kg. 946,000 — Cefali Kg. 227,000 = 86 La conservazione dei pesci allo stato. naturale. Nello scorso marzo nella sala della « Società di pesca e marinati di Comacchio, » al Dock, presenti gli addetti alla predetta Società, parec- oe ; chi noti piscicultori e l’egregio e chiaro dottore in chimica sig. Felice Masino, si i procedette. alla. n verifica d i pesci di acqua dolce e di mare, stati pescati fin dal 1° scorso febbraio e preparati dal: sig. Angelo Marchi in recipienti di latta non ermeticamente chiusi. i Si trattava di constatare se la gelatina antisettica preparata dal Marchi fin dal 1879, ‘per la conservazione dei pesci allo stato naturale, avesse conservate le sue primitive qualità, quali ven- nero constatate nel 1879-1880 dalle Commissioni del Ministero d' Agricoltura, del . Masai di Torino, dei negozianti in pesce e di parecchie Società scientifiche e commerciali. I risultati ottenuti da questo nuovo esperimento furono eccellenti e tali da giustificare piena- mente l’ ottenuta approvazione del Regio Consiglio sanitario italiano e la speciale ORgrifcenza con- seguita nell’ ultima Esposizione internazionale di piscicultura di Berlino. Infatti i pesci presentati all'esperimento si riscontrarono perfettamente conservati, dara fossero da 30 giorni immersì nella gelatina antisettica, e con quel caratteristico odore che ema- nano non appena pescati. A Sommo pregio di questo speciale metodo di conservazione dei pesci è poi quello che i pesci. così conservati non solo sono innocui alla salute, ma, trattati a diverse cotture, come a lesso, fritti, in salse diverse, essi non si secompongono e conservano il colore, il gusto e la fragranza dei pesci freschi. i Il pesce così conservato, estratto dalla gelatina, può rimanere anche 48 ore nell'acqua | senza soffrirne ed esposto all'aria si dissecca, ma non va più in putrefazione. po Il prezzo del composto chimico non essendo elevato, si potrà quindi con poca spesa procurare nei centri di consumazione dei pesci ben conservati e a buon mercato. Al sig. Marchi pervennero già dall'estero numerose richieste di applicazione del suo nuovo ritrovato, che è certo destinato ad avere un gran successo. Ripopolamento delle acque del lago di Como. A Fiumalette, per cura della Sezione Lariana della Società Lombarda per la pesca, veniva immesso nel lago un milione di avanotti di Coregonus schinzii elveticus (lavarel) allevati nell’incubatoio della Villa Capuana sotto la perso- nale direzione del cav. Burguières. Per conto del Governo poi era stato immesso altro milione della stessa specie pochi anni sono, ignota all’Italia, oggi splendidameute attecchita nelle acque d] Lorio. La pesca al Canadà. Nel Canadà, la pesca è organizzata come una vera impresa di spe- culazione e se ne ricava perciò un prodotto annuo di circa 20 milioni di dollari sopra una zona marittima di 1500 miglia quadrate. La flotta di pesca ha un valore di 3,150 000 dollari e il capitale che vi s'impiega è di 9,800,000 dollari. Il salmone è il prodotto più importante per 4 milioni di dollari e l’aringa per 3 milioni. Pesca miracolosa nel Po. Il giorno 29 marzo il territorio di Albarone, frazione di Chi- gnolo Po, si fece una grande pesca in un bacino che da 10 anni circa era riservato e cinto e nel quale, al principio di quell’ epoca, erano stati immessi a cura del proprietario, sig. Rossi Edoardo, due quintali di piccoli pesci fra tinche e carpioni. Moltissima gente, da ogni paese dei dintorni, accorse allo spettacolo presso le sponde del ba- cino, reso quasi asciutto da una motrice con pompa centrifuga. Si prevede che ai 20 quintali di pesce finora raccolti se ne possono aggiungere altri 20 quintali. Dal Neptunia Le trote nel Garda. Nelle acque del Mincio, si è proceduto alla semina di 300 mila ava- notti di Trota lacustris' provenienti dal locale stabilimento di Piscicoltura, dove in quest'anno si fecondarono un milione duegentomila uova di trota, delle quali metà furono spedite alla Regia Stazione di Piscicoltura di Brescia e gli altrì rimasero nell’incubatorio di Peschiera. Immersione di Trote nel lago di Como. Furono immesse, alla foce della fonte Magna . DÈ presso il crotto del Nino 12,000 avanotti di trote nostrane, allevate nell’ incubatorio alla Pliniana, per 7a cura dell'ing. Besana. Altre immersioni, circa 26,000, furono fatte a Colico, a Bellagio ed a Torino. ba ve” Un cacciatore emerito. Togliamo dal giornale Ze Chenz!: Il conte di Gray, che ha so- A î vente cacciato col barone Hirsch nelle sue terre d’Austria-Ungheria, in Scozia e nelle Indie, è f* è; lo sportman cho probabilmente tiene il record delle ecatombi ciaegetiche. Desso ha ucciso dal 1857 ai nostri giorni e cioè in circa 32 anni di caccia, 111,119 fagiani, 8,940 pernici. 47,478 grou- Pe” ses, 26, 800 lepri, 26,747 conigli; 2,077 beccaccie, 2,735 beccaccini, 1193 anitre, 567 daini, 12 bi- sonti, ll tigri, 2 rinoceronti ed altri 9000 pezzi diversi. INVENZIONI E SCOPERTE > g fr _ L’ Excelsilver. Con questo nome è indicata una nuova lega di rame ed altri metalli co- fi . muni, che ha un aspetto fra l'argento e il nichelio. Offre il vantaggio di poter essere temperato AA come l'acciaio dolce e di non ossidarsi, resistendo all’ azione degli acidi organici ed ai grassi a freddo eda caldo. Si può adoperare per utensili di economia domestica, costando anche meno di Rualgnare altra lega del genere _ —»——’’1Botti d'acciaio. Si fabbricano oggi con acciaio Martin della Società anonima Sihalwerke > di Weissenfels, Carniola superiore (Austria), hanno capacità da 50 fino a 600 litri, e servono tanto pel vino, che per spiriti, olii, petrolio, ecc. L’ aspetto non si allontana dal solito; la costruzione ne è invece assai più semplice che pel legno ; senza cerchiature, nè saldature. Una tal botte da circa 190 litri ha un peso di 36 chilogrammi, uno spessore di pareti di 2 e mezzo a 3 millimetri, e può durare 10 a 15 anni. Ogni botte, prima di essere posta in commercio sì prova a una pressione di due atmosfere (200 quintali per metro quadrato). Una speciale vernice nell'interno, che si assicura assolutamente innocua pei liquidi contenuti, deve impedire l’ azione della ruggine. Essendo soppresso ogni assorbimento come ogni evaporazione, non vi sarà più causa di perdita, così come non vi sarà più pericolo d'incendio. Ma pel prezzo, al disotto della capacità di 250 litri, la botte d'acciaio costa di più della botte di legno; da 250 a 600 litri, invece, sì asserisce che i prezzi rimangono identici agli attuali per le medesime capacità. (Dalla Rivista agraria). Silicato d'alluminio. I giornali americani annunziano l’ apparizioue di un nuovo prodotto : îl silicato d’ alluminio, scoperto nelle vicinanze di Kansas-City (Missouri). E una pietra nera, che sì lascia tagliare col temperinc. Messa ad ammollire quattro ore in acqua fredda, si gonfia triplicando il proprio volume e di- venta pastosa. Un utile applicazione di questa pasta sì fece per curare i piedi dei cavalli, piagati per eccessivo lavoro su strade dure. Il governo tedesco la provò pei cadalli dell’ artiglieria e della cavalleria e ne ebbe buoni ri- sultati, talehè avrebbe ordinato 20 tonnellate di questo nuovo prodotto. Sì è pure adoperato per curare le storte e come dentrifricio. (Il Progresso). Distributore automatico di francobolli. L' Amministrazione delle poste francesi ha messo in vigore nell'interno di ogni ufficio postale dei distributori automatici di francobolli po- stali, evitando così gli affollamenti agli sportelli, l’ attesa inevitabile e la poco pulita vendita dai tabaccai. " I distributori sono per ora di soli francobolli da 5 e da 10 centesimi, con cui ognuno può for- mare l'importo delle affrancazioni che gli abbisognano. Il bacillo delle cavallette. L'ingegnere italiano Barbarich, attualmente residente a Cor- doba, perchè ispettore della commissione incaricata della distruzione delle cavallette, assicura che anche queste vanno soggette alla malattia della pebrina, la quale fa danni immensi ai bachi da 88 seta. Le cavallette colpite, diventano di un colore scuro e muoiono atrofizzate. L'ing. Barbarich è lo scopritore della pedrina del baco da seta e quindi la sua asserzione merita tutta la fiducia. (Dalla Gazzetta Agraria) L’ Autonauta. (Dalla Gazzetta dello Sport.) Il siguor Linden, della stazione zoologica di Napoli, ha ideato un nuovo e speciale mezzo di locomozione marina: l’autonauta, che è un battello lungo 4 metri e largo 0, 95. A tutti gli scienziati é noto che il signor Linden ha pubblicato dei lavori importantissimi sul moto dei pesci; e l'invenzione di questo battello è proprio il frutto di lunghe osservazioni per applicare alla materia inanimata, ciò che avviene nella materia animata, cioè nei pesci. E gli espe- rimenti del signor Linden hanno corrisposto alle sue aspettative. In grazia al movimento impresso alle pinne, i pesci possono spostarsi in tutti i sensi attra- verso l’acqua. Così fissando a un galleggiante, al disotto del livello dell’ acqua, una delle estremità di alcune lamine elastiche, simili, grossolanamente, alle pinne dei pesci in modo che l’ estremità libera risulti rivolta verso la poppa o verso la prora del galleggiante medesimo, e messolo in acque n agitate, questo si muove automaticamente in avanti e indietro. Dopo una lunga serie di esperimenti il signor Linden ha riprodotto questi fenomeni, studiando minutamente l’azione che le onde esercitano sulle pinne elastiche e la scomposizione delle forze erbe messe in giuoco. Così anche se il galleggiante fosse esperimentato in acque tranquille, imprimendogli movimenti rate a i ae i ia ii di rollio e di beccheggio, le prime agirebbero come nel caso anzidetto e determinerebbero l'impulso che farebbero spostare il battello. L'azione propulsiva delle pinne è tanto maggiore, quanto è più energica quella delle onde; la direzione del galleggiante non dipende da quella delle onde; ma e regolata dalle pinne elastiche ve Vi o e a rispetto al piano diametrale longitudinale. Il signor Linden asserisce inoltre che con le pinne applicate a qualche distanza dal detto piano longitudinale ha potuto diminuire l’ ampiezza dei movimenti di rollio e di beccheggio. Gli esperimenti hanno pure provato che le pinne fissate orizzontalmente all’ estremità del gal- e i de PERA CS leggiante sono quelle che, per l’azione del beccheggio, risultano più efficaci e che meglio sì pre- RI stano all’ uso, perchè si fissano e sì tolgono molto facilmente. Le pinne constano di quattro lamiere d'acciaio indurito di 5025 em. e sono di grossezza va- riabile da 1,75 millim. presso il lato per il quale si fissano, a 0,25 millim. presso l'estrema libera. Sd dita aLe Il signor Linden conclude: — L' avvenire dirà sino a qual punto potrà essere utile l’ adozione del motore con pinne a imbarcazioni di uso speciale, quali barche di salvataggio, barche da pesca i pe ecc. E cita intanto i vantaggi che si potrebbero ottenere adoperando un galleggiante autonauta de- stinato a precedere, spargendo olio, le flottiglie delle barche peschereccie. t_; Il carbone bianco. L’ Organe industrie di Bruxelles pubblica, in uno dei suoi ultimi nu- meri, un articolo con questo titolo dal quale la Gazzetta agraria toglie le considerazioni seguenti: o i « Benchè l'esaurimento delle miniere di carbone non sembri un fenomeno tanto prossimo, vi ee dala sono però delle menti che se ne preoccupano. A tal rispetto si rimarca che il carbone potrà essere rimpiazzato da ciò che si chiama il carbone bianco, cioè l'utilizzazione delle cadute d’acqua, grazie all’ elettricità. « Il Niagara rappresenta da sè solo tutte le miniere carbonifere del mondo. Le Alpi, i Pirenei ed altre creano una situazione industriale inespugnabile. La Svizzera si risveglia a nazione pro- duttrice mercè il Rodano ed il Reno, e la Svezia e la Norvegia faranno esse pure parlare di sè. wi L'Italia stessa sarà forse domani una piccola rivale dell’ Inghilterra. In breve, una cristallizzazione nuova dell'industria è in via di prodursi, cristallizzazione lenta, il cui perno sarà la Francia e la Spagna, i paesi che possiedono sopra una piccola superficie dei rilievi montagnosi importanti. « Grande fornitrice di carbone al mondo intero, la Gran Brettagna è, al contrario, povera in ì cadute d’acqua utilizzabili. Così la trasformazione che principia ad intravedersi porterà senza 5 dubbio alla sua prosperità un colpo sensibile. » Attici i Mpeg mena va 4 _ —»—Invero, per ciò che riguarda l’Italia, il suo territorio, bipartito in tutta la lunghezza dagli | ‘Appennini e circondato dalle Alpi, è più ricco sensibilmente di corsi e di cadute d'acqua di quello Cn della Francia e della Spagna; onde esso offre maggiore campo a costituire il noyeaw della con- | correnza che il carbone bianco è destinato a fare al nero, purchè si sappia profittare su larga scala di queste forze naturali fattesi ora così preziose. e Una nuova pianta tessile. (Dalla Cronaca Agricola) Nel Messico è stata people una nuova pianta tessile, la Quimbombo. ” ‘L'americano ingegnere Ludlow, di New-York ha specialmente studiato questa pianta. Egli ha scoperto che la Quimbombo o Angu, produce non solamente una fibra di qualità superiore, ma che può essere facilmente coltivata con poca spesa. Secondo le esperienze state fatte, la Quimbombo differisce essenzialmente dal ramè, dal cotone e dalla canapa, per la ragione che in codesta pianta la corteccia copre soltanto la fibra senz’ es- sere congiunta, e quindi costituisce una grande economia per la facilità dell’ estrazione. È La struttura della pianta, permette inoltre le operazioni di separazione e scorticamento per ‘mezzo delle macchine, mentre in tutte le altre piante fibrose queste operazioni non possono esser e fatte che mediante un lavoro manuale, mezzo assai costoso e solamente possibile con vantaggio ® in quei paesi ove la mano d’opera è ancora a mite prezzo. da I coltivatori profitterebbero inoltre del frutto delle piante, che ha valore alimentare ed è as- ‘sai apprezzato nei paesi temperati e tropicali del Sud, ove la Quimbombo cresce abbondantemente | e senza cure. © La fibra della Quimbombo ha un bellissimo lucido pari a quello della seta ed è iacnligsia bit mente più fina e più forte, con un bel colorito paglierino. Questa pianta potrebbe benissimo acquistare in un avvenire più o meno lontano tanta impor- . tanza da superare quella del cotone, offrendo egualmente la grande varietà del cotone stesso. lo NOTIZIARIO rn NZze a > Canale tra il Danubio e l’ Adriatico. Il colonnello dei pionieri austriaci, Carlo Schnerch ha elaborato un progetto completo per un Canale che congiungerebbe il Danubio con )' Adriatico. Se poi sì costruisse un Canale tra il Danubio e 1’ Oder, pure progettato dallo Schnerch, l'Adria- | tico sarebbe congiunto direttamente con il Mar Baltico. Il Canale passerebbe per Steinamanger e Kanisza, si gioverebbe del corso della Sava e del suo: affluente Kulpa, attraversando il Carso nel punto più stretto, passandovi sotto per mezzo d' un tun- nel per circa trentotto chilometri e sboccherebbe presso Fiume. Per il rimboschimento. Il Ministero di agricoltura, in seguito ai PRE risultati delle ultime operazioni di rimboschimento nella Liguria, ha dato istruzioni agli uffici forestali perchè. A | preparino proposte di rimboschimento per la prossima stagione agraria. i Parecchie proposte sono già pervenute, tra le quali notasi quelle per la Lunigiana e per la regione Umbra sul versante Adriatico. i Per combattere la mosca olearia. La Camera di commercio di Bari, preoccupata dai | gravissimi e crescenti danni che la mosca olearia arreca agli estesi oliveti di quelle contrade, ha bandito un concorso a premio per un rimedio pratico. ed efficace per combattere il terribile insetto. Bi, | Società botanica italiana. La societa botanica italiana terrà quest’ anno la sua riunione generale in Venezia; dal 9 al 15 settembre. Fra breve sarà pubblicato il programma particolareggiato. 7 Società Colombofila Fiorentina. La mattina del 31 Maggio decorso, dalla piazza mag- giore della ridente città di Bagnacavallo, a ore 15,40 venivano lanciati cento colombi adulti ap- partenenti ai nostri distinti colombicultori. IERI 5 ted fera 7? 4 ‘3 ZIE NE RITTER PIU Seo Al pr, e mm “°° ie Dr ea È pe L: sì e Y 90 { Benchè i veloci messaggeri fossero stati chiusi nelle ceste dalle oré 16 del giorno avanti (30 Maggio), fino all'ora della partenza, senza mangiare nè bere e benchè dovessero attraversare l' Ap- pennino nelle ore più calde del giorno, la distanza in linea retta tra Bagnacavallo a Firenze (91 chilometri), fu da loro percorsa in un'ora e quattordici minuti, cosicchè quando arrivò il tele- gramma alla Sede Sociale, annunziante la loro partenza, da circa mezz’ ora, quasi tutti î colombi erano già ritornati alle rispettive colombaie. La constatazione dei primi arrivati, venne fatta rapidamente mercè l'eccellente orologio in- ventato dal Sig. Masoni Cesare, ed eccone i resultati. I. premio Medaglia d’argento dorata al colombo del Sig. Raugei Martino giunto con la velo- cità oraria di Km. 73,672. II. premio medaglia d’argento dorata al colombo del Sig. Bruschi Lu:gi giunto con la velo- cità di Km. 73,214 all'ora. : III. premio medaglia d’argento al colombo del Sig. Caiani Gino giunto con la velocità di Km. 72,794 all'ora. IV. premio Medaglia di bronzo al colombo del Sig. Visconti Giuseppe giunto con la velocità di Km. 72,666 all'ora V. premio Medaglia di bronzo al colombo del Sig. Ciottà Giulio giunto con la velocità di Km. 70,281 all'ora. t'urono poi concesse tre medaglie di bronzo, ai colombi dei concorrenti signori Visconti Se- bastiano, Ciotti Carlo e Pelini Francesco avendo raggiunta, benchè ultimi arrivati, una velocità molto superiore ai 60 Km. all'ora. Si può benissimo assicurare, senza tema di errare, che in questa splendida gara, tutti ì co- lombi arrivarono a Firenze in gruppi uniti e serrati, percorrendo i 91 Km. con la medesima ra- pidissima velocità, e le piccole differenze di centinaia di m. che determinarono la distribuzione dei premi, furono soltanto cagionate dal maggiore o minore spazio di tempo impiegato da ciascun colombo per rientrare nella gabbia trappola delle Colombaie. Un vero alleato dell’ Agricoltore, dell’ Orticoltore e del botanico è senza dubbio la nostra Ape (Apis mellifica) che è l’insetto il meglio conformato per trasportare il polline da fiore a fiore e potentemente facilitarne la fecondazione. E dire che non pochi ritengono anch’oggi che, questo industriosissimo insetto, che ci procura il miele e la cera, danneggi i fiori che tanto fre- quenta? Frovate, provate Agricoltori e Floricultori! Tenete in mezzo alle vostre piante qualchè famiglia di Api e vi persuaderete. Non solo avrete Miele e Cera, ma i frutti delle vostre piante saranno più copiosi e più belli, i vostri fiori più doppi e più variati. Secondo circolo Speleologico. Fra le città italiane Brescia si è aggiunta seconda ad Udine nella costituzione d’ un Circolo Speleologico. Il Circolo Speleologico bresciano denominasi <« La Maddalena » dal nome del monte vicino, ricco di caverne orizzontali e verticali. Come ad Udine 11 Circolo è presieduto da un distinto naturalista (il Prof. Telilini) così a Brescia fu eletto presidente il dotto prot. G. B. Cacciamali. Società di escursionisti. Plaudiamo alla formazione nelle diverse provincie italiane di Socie- tà di escursionisti. Ne può derivare un grande bene specialmente per le Scienze naturali ed un grande utile per i giovani che si dedicano a questi studi. Tutto sta nel bene organizzarle e diri- gerle e nel procurare che non degenerino in un semplice sport come in generale è successo per i Club alpini. A Piacenza se ne sono fatti promotori i Prof. Poli e Faustini e ciò dà bene a sperare. Esposizione internazionale canina a Roma. Verrà effettuata nei giorni 19, 20, 21 Agosto e ne è promotrice la Società cinologica svizzera. | Pacchi agricoli. Pare certo che saranno quanto prima introdotti dei Pacchi agrarii per l'interno del regno con la seguente tenue tassa di trasporto variabile secondo il peso e la di- stanza. L. 0,40 per pacchi fino a 4 chg., da L. 0,60 a L. 1,50 per quelli da 4a 7 chg., da L. 0,70 a L. 2 per quelli da 7 a 10 chg., e da 0,85 a L. 2,60 per quelli da 10 a 20 chg. d1 Gli spari contro la grandine. Quando facemmo conoscere ai nostri lettori gli studi sulla grandine e la nuova teoria sulla di lei formazione esposte dall’ Ill mo. Prof. Bombicci, accennam- mo pure alla proposta che il Bombicci stesso faceva sulla possibilità di allontanare la grandine per mezzo di cannonate a polvere sparate contro le nubi temporalesche. Sebbene nei primi anni, come accade facilmente delle cose nuove, poco di pratico si facesse in proposito, siamo lieti di constatare che ora al contrario si è risvegliato un gran fervore; si son ripetute le prove, si son costruiti ap- positi cannoni, sì son costituite apposite stazioni di difesa, e tutto fa sperare in una favorevole vittoria della lotta contro le grandinate. Concorso a premi. La R. Accad. delle Scienze di Torino, ha aperto un concorso con pre- mio di L. 9600 (fondazione Bressa) per quello studioso italiano che a giudizio della Accad. stessa avrà fatta la più insigne e utile scoperta, o prodotta l’opera più celebre in fatto di Scienze fisi- che e sperimentali, Storia naturale, Matematiche, chimica, fisiologia e patologia non esclusa la ‘Geologia, la Storia, la Geografia. Scade il 31 dicembre 1900; l’opera da presentarsi dovrà essere già stampata, Concorsi. Fino al 30 giugno corr. è aperto il concorso per titoli alla cattedra di Storia na- turale nel R. Liceo Minghetti di Bologna. Altro concorso alla cattedra di Scienze naturali è aperto nella R. Scuola tecnica-femminile di Palermo. Tempo utile fino al 30 Giugno. NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE, PREMI Andras dott. John, nominato assistente presso l'Orto botanico della Univ. di Sassari. Tavola necrologica Sabbioni Giuseppe Prof. di Storia naturale nel R. Liceo Minghetti, a Bologna. RICHIESTE E OFFERTE Domande di cambi, indirizzi, domande e risposte diverse: - Gratis per gli abbonati Quando non vi è speciale indirizzo, rivolgersi all’amministrazione del giornale, la quale rappresenta gli abbo- nati che pubblicando richieste od offerte desiderano rimanere incogniti. — Gli abbonati sono pregati ad approfittare di questa rubrica, poichè più che le richieste e of- ferte saranno numerose, tanto maggiore sarà l’utile reciproco che ne ritrarranno gli abbonati stessi Preghiamo pure gli abbonati a farci conoscere i loro cambiamenti di residenza, le loro no- mine, promozioni ecc., gli studi speciali ai quali si dedicano, nonchè se tengono collezioni e se desiderano far cambi. Questo periodico è assai diffuso anche all’estero, per cui un annunzio posto in questa rubrica «anche una volta all’ anno, servirà a mettere gli abbonati in relazione con i colleghi d’Italia e ‘delle altre nazioni, specialmente Europee. 92 Il prof. Napoleone Passerini, Direttore dell’ Istituto Agrario di Scandicci (Firenze- Italia) acquista a pronti contanti buone specie di Rettili e Anfibi di Europa, purchè di habitat garantito e ben conservati. Accetta pure cambi. _. 93 Cellesi Giulia Via Camollia 10 Siena, desidera cambiare coleotteri italiani con franco- bolli per collezione. 94 V. Manuel Duchon, Rakovnik (Boemia) recommande ses coleoptéres: paléarctiques et exotiques, frais, piqués, munis d’etiquettes d' origine, proprement préparés. Grand rabais au comp- tant. Ie désire aussi èchanger, mais de préférence contre des sujts non préparés; dans les échanges Je ne ferai jamais le premier envoi. Envoi sur demande de listes séparées. Nombreuses atte- stations élogienses. 95 Puel Louis, Rue petite Saunerie Avignon-Vaucluse (Francia), offre per cambi: Mycetae hirta, Lathrichlius nodifer, Eunicmus minutus, Typhoea fumata, Trixagus tomentosus,. Demestes Frischi, D. undotus, Dorcus parallelipipedus, Onthophagus amyntas, 0. lemur, 0. ovatus Oniticellus fulvus, Aphodius subtenanens, A. fimetarius, A. granarius, A. inquinatus, A. prodromus: A. luridus, Acrossus rufipes, Pleurophorus coesus, Psammodes porcicollis, Trox scaber. i Vedansi pure le specie dal medesimo offarte nei precedenti Bollettini. 96 Da Vendersi le prime 73 dispense dell’opera « La vita degli animali » di A. pri in buonissimo stato. 50 dispense trattano dei Mammiferi le altre ar uccelli. 97 Da vendere 23 annate dell’ Annuario scientifico cossa degli editori Treves, dal 1874 al 1896. Vol. 37 benissimo conservati per sole L. 42. 98 Sigismondo Brogi naturalista in Siena desidera acquistare o avere per cambio, Barba- i gianni (Strix flammea) e Rondini di mare (Sterna minuta’. 99 Si desidera fare acquisto a prezzo di occasione delle due ornitologie, italiana e toscana del Savi e di quella italiana del Giglioli. 100 Invio di Pubblicazioni gratuite. Il Laboratorio di Eutomologia Agraria, presso la R. Scuola Superiore d' Agricoltura in Portici, ha preparato, per diramarli gratuitamente agli ‘agricoltori, alcuni bollettini che si riferiscono agli insetti più da temersi, che danneggiano le principali piante coltivate. ; Chi desidera i detti bollettini può farne richiesta al detto Laboratorio, dal quale saranno in- - viati immediatamente, senza spese di sorta. I bollettini attualmente pronti sono i seguenti: 1. Modo di combattere il Baco dell'uva (Cochylis. ambiguella). — 2. Ceroplastes Rusci L. .. (Cocciniglie del fico). — 3. La tignuola del Melo (Hyponomeuta malinella Zell) — 4. Le Coc- ; ciniglie degli agrumi — 5. Sugli afidi delle piante e sui modi di combatterli con particolare ri guardo alla Schizoneura lanigera Hausm. — 6. Cocciniglie che danneggiano l olivo. 101 M. le frére Anthelme, à l’ Hermitage, par Izieux (Loire), offre: 1.° Grenier- Godron, flore francaise très bon état, rel. demi-maroquin neuf;r2.° Très bel herbier, plantes collées. sur papier fort passé au sublimé, beaux et nombreux exemplaires comprenant 6,000?phanérogames, 2,000 eryptogames, Plantes rares de France, Espagne, Italie, Allemagne, Algérie (Désire oiseaux,. quadrupédes, insectes); 3.° offre. Picroalunugène. 102 Francesco Pedone, Piazza Lanza 70 Foggia desidera mettersi in relazione con racco- glitori di imenotteri e ditteri. 103 M. de Lapouge, bibliothècaire de l’ Université de Rennes, offre et demande Carabes rares ou bons de Russie, Turquie, Asie. Détermine gratuitement tous Carabes, sauf nou-. veautés d'Asie. Offre carabes d'Europe et cerca, Colèoptéres méditerranéens ou littorax, col. améri- cains, en echange de Carabes alpins et pyrènèens en nombre, et aussi de purpurascens et cancel- latus. Préfère les esemplaires non piqués. 104 Vendesi bellissimo cane cucciolo, bracco leggiero, di mesi 3, color marrone, rivolgersi al Sig. Edoardo Franceschelli in S. Sebastiano Carono (Alessandria). 105 M. Marcel Bidault de l’Isle, 156, boulevard Haussmann, Paris, désire échan. ger fossiles jurassiques et tertiaires, contre arthropodes fossiles de tous terrains. Adresser oblata. 106 M. J. Courjault, secrétaire-bibliothècaire de la Societé pour la diffusion I des sciences, à Saint-Genis-de-Saintonge (Charente- Infèrieure), demande nombreux ouvrages d’histoire naturelle (lui demander la liste) contre a volumes, insectes, plantes, mi- néraux, roches, fossiles, etc. = Ss, BROGI direttore responsabile = > | Siena Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri AVVISO AGLI ABBONATI MOROSI ; vi Vi sono alcuni abbonati che hanno da pagare diverse annate di abbonamento. Li ab- È biamo tante e tante volte pregati a mettersi in regola, ma inutilmente. Abbiamo mandato loro sollecitazioni private e lettere raccomandate, onde siamo sicuri che hanno ricevuto anche avviso che quelli che non si decidono ad adempiere a questo loro dovere, saranno invitati a farlo per mezzo di avviso pubblicato nel giornale. Ci pare adunque di aver fatto tutto il possibile per evitare questa spiacevole pubblicazione e non comprendiamo davvero come persone oneste e distinte, possano permettersi di volontariamente ed espressamente abbonarsi ad un giornale, e non volerne poi pagare l’ importo. A scanso anche di osservazioni o malintesi rammentiamo ancora che chi si abbona accetta le condizioni sotto le quali si fanno gli abbonamenti e si trovano stampate in tutti i fascicoli, fra le quali è pure la seguente: L'abbonamento non disdetto entro il Dicembre si ritiene come rinnovato ” AVICULA ,, giornale ornitologico italiano (Abbonamento L. 4 all’anno) SOMMARIO DEL N. 18 CATTURE DI SPECIE RARE OD AVVENTIZIE. Arrigoni degli Oddi prof. E. Syrrhaptes paradoxus — Fabani prof. C. Il Pastor roseus in Valtellina. — Griffoli A. conte G. Dalla Val di Chiana — Bonomi prof. A. Pastor roseus — G. A. Pastor roseus — Bonomi P. Da Cagliari — U. C. Volpoca — Rinonapoli L. V. Verzellino — Ronna E. Chiurlo piccolo — Brogi Saxicola e Circaetus. Pag. 61 a 66. Pavesi comm. prof. Pietro. Relazione sulla proposta istituzione di una sezione ornitologi- ca-cinegetica del Comizio agrario di Pavia Pag. 66. Damiani prof. Giacomo. Cenni sugli Uccelli deil' Elba. Pag. 70. Arrighi Griffoli conte G. Note ed appunti di un cacciatore sui nostri uccelli migratori. Parte seconda (cont.) Pag. 76. Lucifero Armando. Avifauna calabra. (cont.) Pag. 81. CACCE E PASSAGGI. M. S$. Da Roma — Venezia prof. F. Da Castelvetrano — Redaz. Riassunto di notizie sulle cacce e passaggi degli uccelli nella regione italica, nei mesi di Aprile e Maggio 1899. Pag 85 e 86. ; Bibliografia ornitologica. Pag. 86 e 87. VARIETÀ, MOSTRUOSITÀ, IBRIDISMI ED ALTRE NOTE ORNITOLOGICHE. P. Bonomi Le rondini nel 1899 — Abeni ing. Crescenzio. Il Guadetto — Magni dr. Antonio Note Ornitologiche — Brogi Passera mostruosa — R. Strage di Uccelletti — R. Il co- lera nella selvaggina. Da Pag. 87 a 89. Ornitologi defunti. Pag. 89 a 91 — Ornitologi viventi Pag. 91 a 92. 7 OCCASIONE "BE Splendide Farfalle azzurre, metalliche, cangianti della Colombia "dimensioni ad ali aperte da cent. 8 a più di 15, di 3 specie, a L. 4,5,6 e 7 l'una. — Imballaggio e invio franco L. 0,50. Farfalle della Colombia 25 Farfalle di 20 specie; sole L. 10,00. — (Imballaggio e invio franco L. 1, 00). Insetti esotici, della China, Brasile, Messico, Colombia, Giappone ecc, Collezione di oltre 100 esemplari di 80 specie L. 50, 00. UCCELLI MOSCA N. 20 tutti differenti: montati per L. 50, in pelle L. 20. CINQUANTA PELLI DI UCCELLI AMERICANI di svariati colori per L. 35, 00. Sa e ia ) x NO E Psi A, Sa N.o 8 | Conto Corrente con la Posta ANNO XIX BOLLETTINO DEL NATURALISTA Abbonamento annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3. Per gli Stati della unione postale L.3,50 Altri Stati L. 4 PERIODICO MENSILE premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella internazionale di Chicago Supplemento mensile alla Rivista italiana di scienze naturali ed al Giornale ornitologico italiano i i Istruzione e diletto Per facilitare gli scambi e le comunicazioni scientifiche, tecniche e commerciali fra i professori, studiosi, preparatori, dilettanti ed amatori di scienze fisiche naturali, compresa la Caccia, Pesca, Agricoltura, Orticoltura, Giardinaggio ; allevamento, acclimatazione e ma- lattie degli animali e delle piante; raccolta, preparazione e conservazione degli oggetti di storia naturale di ogni genere; alpinismo, escursioni, esplorazioni, ecc. Ha apposite rubriche per le Invenzioni e scoperte; per gli insegnamenti pratici; per i concorsi; per le nomine, promozioni, onorificenze, premi; per le Richieste e offer o FERRO (Vedansi anche più sotto: Avvertenze ecc.). AS" Tootogy @ pr Rivista Italiana di Scienze Nuturali. FA \ FEB 15 1943 , DIREZIONE i» Via Baldassarre Peruzzi, 28 — SIENA I ERA Ar Collaboratori sono tutti gli abbonati e principalmente quelli nominati nella copertina della * » sposizioni: Ciascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- sili composti dalle 8 alle 16 pag. e con foderina. Gli abbonamenti si ricevono in siena all’ Agenzia in Via di Città 14, e da tutti gli uttici postali italiani ed esteri, in qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio di ogni anno con diritto ar fascicoli arretrati. L'abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- tiene come rinnuovato ; Fascicoli per saggio si spediscono gratis. Fascicoliseparati costano cent. 30 per ogni 16 pag.di testo. Agli Autori dimemorie originali di una certa impor- tanza, si danno in dono 50 copie di estratti, purchè ne facciano richiesta quando inviano i manoscritti. Tutti gli abbonati possono fare acquisto dei fascicoli che contengono i loro scritti, pagandoli solamente 10 ‘cent. per numero di 16 pag., L. 1 per 12 numeri e L. 6 il cento rranchi di porto nel regno, purchè li richiedano prima della pubblicazione del giornale. 1 soli abbonati sono collaboratori. _ Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- zione fra loro, ed approfittare dei molti vantaggi che ar- reca questa mutuazione, essi hanno diritto ad inserzioni gratuite nel Bo/le/tin0, per scambiarsi comunicazioni, pro- poste, consigli, domande, indirizzi ecc.; fare offerte e ri- cerche per cambi di animali, semi, piante, minerali, libri, macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. Le inserzioni relative ai cambi non possono oltrepas- sare la lunghezza di 5 linee. La medesima inserzione non si ha diritto di pubblicarla gratis più di una volta; però ne viene accordata la ristampa, pagando un piccolo com- penso. Dalle inserzioni gratuzte sono per regola esclusi gli Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. l tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano e Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, avendo identica direzione ed un'unica ammivistrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- scritti che contengono uvvzsi di ucquisio 0 di vendita, o che possono servire dì reclume commerciae. Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente quelle provenienti da abbonati che hanno gia pagato lab. bonamento in corso. Nessuna pubblicazione viene fatta st non è espressamente richiesta dall’ abbonato. 1.’ amministrazione s’incarica di rappresentare gli ab- bonati che pubblicando avvisi, desiderano non far co- noscere il proprio nome. In questo caso il rappresentato dovra rimborsare all’ amministrazione le spese di corri- spondenza, e per le vendite od acquisti effettuati pagare un compenso dacombinarsi. La direzione può, in casi eccezionali, rifiutarsidi pub- blicare qualsiasicomunicazione o memoria, senza bisogno di dare giustificazioni in proposito. l manoscritti non pub- blicati possono essere ritirati dagli autori proprie spese Agli abbonatiaiquali non pervenisse qualche tascicolo, ne sarà loro, possibilmente, inviata un’altra copia gratis, purchè la richiedano entro l’ annata in corso, altrimenti i fascicoli arretrati non si inviano checontro pagamento. Inserzioni a pagamento: Quelle relative alla Storia Na- turale si pubblicano nel corpo del giornale e costano L. l per linea, corpo 8; gli altri avvisi da stamparsi nelle ap- posite pagine costano L. l ogni 2 centim. di spazio occu- pato in una colonna, o cent. 20 per linea corpo 8. Agli abbonati si fanno speciali facilitazioni. Si annunziano le pubblicazioni ricevute e si fa speciale menzione diquelle delle quali ci pervengono due esemplari, Tutti i pagamenti devono essere anticipati. Chi desidera risposta unisca i IRnepDali necessari, o scrivain car- tolina con risposta pagata. mr le TAO î ua lai “ Ù 4 Ù ù ù STELE LI SA è ì : b; : o n DEI MAP, È #7 È NI ss VR, AA ei fan pon FER Bei È Rpg ph fatt © e SI du ATE = LABORATORIO ZOOLOGICO-ZOOTOMICO-TASSIDBRMICO 5 MUSEO DI STORIA NATURALE È s già diretti dal Cav. SIGISMONDO BROGI | Fe: TÈ Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali È Fornitore di molti musei e gabinetti italiani, ed esportatore all’ estero Animali, Piante, Minerali, Roccie, Fossili, Strumenti, Arnesi, Preservativi, Specialità ecc. Occhi artificiali, umani, per animali, figure ecc. a prezzi mitissimi Si imbalsamano animali e si fanno preparazioni di storia naturale di ogni genete. 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II Raschiatoio a 3 branche per smuovere il terreno, sollevare e radunare le foglie, i de- triti vegetali ecc., per far ricerca di insetti, ecc. Serve pure per staccare i licheni e muschi dalla scorza degli alberi, L. 2,30. pia | | tr. Retini prendi insetti, tascabili nuovo modello di propria invenzione da chiudersi in quattro e da potersi fissare solidamente in qualunque bastone. Franchi di porto L. 5,70. A XIX, N° 8 STO U 15 Agosto 1899 BOLLETTINO DEL NATURALISTA vo. Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore Supplemento mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali ed al Giornale Ornitologico italiano ' Abbon, annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3, Stati della unione postale L. 3,50, altri Stati L. 4. _ go St SOMMARIO Cenno necrologico. Pag. 93. Rinonapoli L. V. Nuova Varietà di Ululone Focato. Pag. 94. Alzona Carlo. Anophthalmus Fiori. Pag. 94. R À Failla Tedaldi L. Glossario entomologico (cont.) Pag. 95. \ FEB 15 1943 NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA. Pag. 99. Tao Insegnamenti pratici Pag. 100 — Invenzioni e scoperte Pag. 103. Notiziario Pag. 105 — Nomine, promozioni, onorificenze, premi Pag. 107 — Richieste e offerte, (gratis per gli abbonati). Pag. 107. 1? qsta 9Î Compara f qs” Zooloenv LD \ \ 'r—_e—et@r_tr—trTTrTr————_—_—_—_———Ém@—————+—TTet—_ = ses: Il Cav. Sigismondo Brogi moriva improvvisamente il 17 Luglio nella ancor verde età di 48 anni in mezzo ai suoi studi, a cui indefessamente aveva consacrato la vita. Sorto da modesti natali con attività e coll’ingegno non comuni seppe far fronte alla avversa fortuna della sua giovinezza, ed elevarsi ad un alto grado di estimazione generale. Dedicatosi giovanissimo agli studi delle scienze naturali, ai quali si sen- tiva portato, riuscì a fondare un gabinetto che può dirsi unico in Italia. Fondò pure e diresse il presente periodico nonchè la Rivista Italiana di Scienze na- turali e V'”” Avicula,, Giornale Ornitologico italiano. Il suo merito sì estese sì largamente anche all’estero da ottenere 21 me- daglie e diversi diplomi. La sua perdita è stata deplorata moltissimo da tutta la città di Siena, che era orgogliosa di annoverarlo fra i suoi figli, e dove ri- copriva numerose cariche onorifiche. Era: Deputato amministrativo del Pio stabilimento di Mendicità, Presidente del Circolo della Stampa Senese, Vice presidente della R. Società Filarmonica e della Società della Stella, Consigliere della Camera di Commercio, del Co- mizio agrario e della Croce Rossa Italiana (Sez. Senese), Cassiere dell'Istituto dei Ciechi, e della Società di Cremazione, Priore della Contrada della Pantera, Socio della Federazione Liberale Monarchica, e della R. Accademia dei Rozzi. Da circa 10 anni era socio corrispondente anche della I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati di Rovereto. Il compianto generale sia di conforto alla affiitta Consorte, e la sua vita laboriosa e integerrima sia di sprone all’ unico figlio suo, che egli amava im- mensamente. ; L "43 î I} 4 [3 L il il NUOVA VARIETÀ DI ” ULULONE FOCATO,, (amfibi urodeli). La rana bombina o ululone focato - Bombinator igneus Laur: - se non comune, non può dirsi certamente scarsa a Penne (Abruzzo teramano alt. m. 452) ove la s’ incontra di frequente nella zona campestre tre le sorgenti minerali Ventina et virium e le fontane vicine. Bisogna notare che la descrizione di quest’ amfibio, quale si trova in molti libri non è perfettamente esatta. Il color rosso fuoco del ventre, suggerito forse dal nome di uZuZone focato non è in realtà altro che una tinta passante per tutte le gradazioni della buccia d’ arancia, dal più giallo al più rosso, ma non mai un rosso vivo e deciso. Questa tinta aranciata si alterna col nero turchiniccio in modo così variabile che i na- turalisti han potuto considerare or l’ uno or l’ altra come colore fondamentale. Gli esemplari da me raccolti a Penne appartengono agl’individui più tendenti al giallo ed a dorso più concolore. Io vi ho potuto però distinguere due forme recisamente separabili. L’ una, più vicina al tipo, presenta il colore giallo aranciato del disotto del capo pre- valente o egualmente scompartito col nerastro, e il ventre più o meno largamente chiazzato di nero su fondo giallo. Il dorso offre ben visibile la punteggiatura fosca sui tubercoli. _ Nell’ altra la distribuzione dei due colori procede in ragione inversa nel disotto del capo e del corpo. Un colore grigio d’ ardesia cupo, piuttosto che nero, è rotto sotto il capo e la gola da poche macchie confluenti giallo d’ uovo molto chiaro; una sottile fascia del suddetto color fosco incornicia invece il giallo d’ uovo quasi uniforme del ventre e delle zampe, con pochi e piccoli punti neri, uno più grosso e rotondo, specialmente nel maschio, verso l’ alto del lato sinistro. Se si aggiungono il dorso assolutamente immacolato grigio- verdastro, la forma generale più snella, il capo più breve e arrotondato, e le zampe poste- riori relativamente più lunghe con piede vicino alla forma pachypus del Fitzinger, si avrà quanto basta per riconoscere in questi soggetti non una variazione accidentale ma, se non addirittura una specie distinta, almeno una varietà ben caratterizzata. | Così essendo, io bramerei imporle il nome di varietà deleonis, dedicandola al nobil gio- vine signor Nicola de Leone, intelligente e cara mia guida in parecchie escursioni. La nuova varietà andrebbe dunque iscritta col nome di Bombinator igneus var. de- leonîs L. V. R. i Penne, Luglio 1899 L. V. RINONAPOLI Anophthalmus Fiorii n. sp. È del gruppo dell’'An. Targionii, gruppo caratterizzato dalla piccolezza in confronto delle altre specie italiane, dalla ristrettezza del torace e dall’ obli- quità delle elitre. i Differisce dall’ An. Targionii pei seguenti caratteri : Antenne distintamente più lunghe della metà del corpo, 2.° articolo di poco minore del 3.°, articoli 5-10 ovali-allungati, ultimo articolo ben maggiore del penultimo, assai allungato, non acuminato. È Corsaletto molto ristretto verso l’elitre, con due punti, uno per Jato, su- periormente, a metà distanza fra il solco mediano, ben marcato, ed il margine. 95 - Elitre corte, piane, infossate lungo la sutura, di lunghezza assai minore di — due volte la loro massima larghezza. Strie delle elitre ben marcate lungo la sutura; poi evanescenti. Molti punti; cinque per ogni elitra disposti in serie in questo modo : 1.° all'angolo suturale. 2.° sulla 3.* stria. 3.° fra la-3.8 e la 428 4.° sulla 3,2 5.° presso il margine inferiore dell' elitra. Altri punti sono lungo il margine delle elitre, ma incerti, ben poco visibili. l'ibie posteriori più arcuate che nell’ An. Targionii. Più piccolo misurando appena 3 millimetri. Ho trovata questa specie il 4 Agosto 1899 sul monte Grappa, nelle Prealpi — Venete, in un vallone detto di Canzialto a 1500 m. sul livello del mare, sotto un grosso sasso molto infossato, in numero di due esemplari d' e JP. La de- dico, con grato animo, all’illustre entomologo Prof. Andrea Fiori. Bologna, Agosto del 1899. CARLO ALZONA GLOSSARIO ENTOMOLOGICO REDATTO da LUIGI FAILLA-TEDALDI REGISTRO LATINO-ITALIANO DELLE VOCI CITATE IN QUESTO GLOSSARIO (continuazione) C. ophthalmicum - P. oftalmico Cuneus - Cuneo C. patellare - P. pateriforme ‘1 Cupreus - Cupreo (colori 79) C. thoracicum - V. P. toracico | Cuspidatus - Cuspidato C. ventrale - VP. addominale Custoditus - Custodito Cubitalis - Cubitale Cyaneus - Cianeo (colori 31) Cubitus - Cubito Cyathiformis - Ciatiforme C. anticus - C. anteriore o superiore Cyatotheca - Astuccio del torace C. posticus - C. inferiore o posteriore Cyclophtalmi - Cicloftalmi C. suturalis - C. suturale i Cylindricus - Cilindrico Cucullatus - Cocollato | Cymbiformis - Naviculare Cucurbitaceus - Cucurbitaceo | Cytotheca - Astuccio del torace Cultelli - Coltelli | D Cultratus - Cultriforme Dactylus - Dito Cultriformis - Gultriforme Deciduus - Deciduo Cuneatus - Cuneiforme Declinatus - Declinato Cuneiformis = Cuneatus Declivis - Declive 96 Decrepîtans - Esplodente Decumbens - Decumbente Decussatus - Decussato Deflexus - Deflesso Dehiscens - Deiscente Deltoideus - Deltoide Dendroid - Dendroide Dens - Dente Dentati - Dentati Dentatus - Dentato Denticulatus - Denticolato Denticulus - Dentello Dentiformis -: Dentiforme Denudatus - Denudato Deplanatus - Spianato Depressus - Depresso Desectus .- Troncato Destitutus - Destituto Determinatus - Determinato Detritus - Detrito Diaphanus - Diafano Dichotomus - Dicotomo Didactylus - Didattilo Didymus - Didimo Diffractus - Spezzato Diyitatus - Digitato” Digitus - Dito Dilatatus - Dilatato Dimeri - Dimeri Dimidiatus - Dimezzato Dioptrate - Dioptro Discoidalis - Discoidale Discoideus - Discoideo Discolor - Discolore Discretus - Distinto Discus - Disco Disjunctus - Disgiunio Distans - Distante Distichus - Distico Distinctus - Distinto Ditetragonum - Ditetragono Ditrigonum - Ditrigono Divaricatus - Divaricato Divergens - Divergente | Dorsale - Dorsale Dorsulum - Dorsulo Dorsum - Dorso Durus - Duro E d Ebeninus - Nero d’ebano (colori 17) Eburneus - Bianco d'avorio (colori 102) | Echinatus - Spinoso | Elasticus - Elastico Elatus - Elato Eleuthera - V. Organi masticatori Elevatus - Elevato Elingulata - V. Organi masticatori Ellipticus - Ellittico Elongatus - Allungato Elutus - Sfamato i Elytra-e - Elitra-e | Elilitrae abscissae - Elitre troncate E. connata - E. connate E. dehiscentia - E. deiscenti | E. detritae - V. E. troncate E. dimidiatae - E. dimezzate E. elongatae - E. allungate E. fastigiatae - E. fastigiate E. hantia - E. aperte E. integrae - E. intiere E. mutillatae - V. E. troncate E. truncatae - E. troncate Emarginatus - Emarginato - Smarginato Embolium - Embolio Embolyum - V. Callo ascellare E. inferius - V. Callo cubitale Empodium - Empodio Enervis - Enerve Ensiformis - Ensiforme Entomolin - Entomolina Entothorax - Entotorace Epicranium - Epicranio Epidemata - Epidemi Epigastrium - Epigastro wr. . + Epiglottis - Epiglotta Epimerum - Epimera | Epipharynx - Epifaringe Epipleurae - Epipleure Epipygium - Epipigio 4 Episternum - Episterno — Epistomis - Epistoma . Epistomum - Epistoma | Erecto-patentes - Eretto-patenti Erectus - Eretto — Ermaphroditus - Eemafrodito | Erosus - Eroso Eruca - Bruco acrocephala - V. Bruco . acute spinoso 0 echinata - » albilatera - » albosparsa - » alucitina - » , amplocephala - » ano-cornuta - » ano-gibbosa - » arcto-striata - » bombyciformis - » bombycina - » caudata - » celeripes - » ciliata - » collaria - » collo-spinosa - » conifera - » ». CONSpersa - » curnuta - » corticaria - » corticina - » cristata - » curvilineata - » cuspidata - » dentritina - » depresso-sculata - » . dorsata - » echinata - » elongata - » mass ma mim SESDN i ie PROTO RTP N 97 E. fasciculata - » E. filiformis - » | E. fimbriata - » | E. furcata - » E. geometriformis - » E. geometrina - » . gibbosa o torulosa - » . gibboso-scutata - » . granulosa - » . hesperida - » holoserieca - » . lignivora - » . limaciformis - » . maculata - » . mediostriata o dorsata - » . noctuiformis - » nodosia - » . ochrocephala - » . ophthalmica - » pallidiventris - » . peduncularis - » . penicillata - » phaleniformis - » pilosa - » . pseudo-geometrina - » | :BEREEERSESNSNEE SENO NONO ZEA . pseudo-gibbosa - » pseudo-spinosa - » . pubescens - » . pyralina - » . radicivora - » . ramiformis - » . rhizophaga - » E. rigida - » E. rugosa - » E. saccata - » E. scopacea - » F. scutata - » E. scutellata - » F. scutigera - » E. semigeometrina - » E. seminoclualis - » E. sericifera - » 98 . serpentina - » . signata - » . sphingiformis - » . sphingina - » . stellata - » . stoloniformis - » striata - » strigillata - » stylifera - » subfurcata - » subpilosa - » . subspinosa - » subterranea - » surculiformis - » tentaculata - » . tenuistriata - » teres - » terricola - » tineiformis - » . tortriciformis - » tortricina - » . torulosa - » tuberosa - » uranida - » . UTSINa - » . variegata - » . verrucala - » verticillata - » . vîllosa - » E. vittata - » E. xilophaga - » Erucina - Vedi larva E. anatrachealis - » apoda - » hexapoda - » E. nudiventris - » E. subsessiliventris - » E. tentaculata - » E. verruciventris - » Erythraceus = Erythrinus Erythrinus - Rosso (colori 84) Evanescens - Evanescente - man: GND: Rm RE Fxaratus - Canaliculato Exarticulatus - Esarticolato Exasperatus - V. Scabro Excavatus - Escavato Excisus - Intagliato FExsculptus - Scolpito Excutellatus - Escutellato Exertum - Libero Exertus - Esertile Exilis - Esile Exrodermus - Exodermo Exoloma - V. Margine apicale o esterno Expansio alarum - Espansione alare Expansus - Espanso Explanatus - Espianato Extensus - Estenso Externus - Esterno Extrorsum - Estrorso Extus - Esterno Exuviae - Spoglie F Facies - Abito » Faccia Falcatus - Falcato, Falciforme Farinosus - Farinoso Fascia - Fascia Fasciatus - Fasciato Fasciculatus - Fascicolato Fasciculus - Fascicolo Fastigiatus - Fastigiato Favosus - Favoso Favus - Favo Femoratus - Femorato Femur - Femore Fenestratus - Fenestralo Ferreus - Bigio di ferro (colori 1) Ferrugineus - Ferruginoso (colori 80) Festivus - Variopinto Filamentum - Filamento Filiformis - Filiforme Fimbria - Fimbria Fimbriatus - Fimbriato Fissus - Fesso % = dui La È hd = #- SE "> r — eni € Nena ho Sa “ee e ya | Flabellatus - Flabellato | Possula - Fossetta . Flaeus - Fiocco Fossulac - Fossette antennari Flagelliformis - Flagellitorme Fossulatus - Fossulato Flagellum - Flagello | Fovec - Fovea Flammatus - Rosso fuoco (colori 92) | Foveatus - Foveolato Flavescens = Flavidus | Foveolatus - Foveolatus Flavidus = Flavus I Fractus - V. Genicolato Flavo-virens - Flavo-verdastro (colori 38) | Frenum - Freno Flavus - Giallo (colori 54) Frons - Fronte | | Flexilis - Flessibile F. bullata - V. Fronte Flexuosus - Flessuoso F. cuneatim prominens - V. Fronte Flos - Fiore F. excavata - V. Fronte escavata Foliaceus - Foliaceo F. horizontaliter prominens - V. Fronte Folliculus - Follicolo - Bozzolo | F. umbilicalis - V. Fronte Foramen - Foro F. verticalis - F. verticale Forceps - Forcipe Fulera - Fulero Forcipatus - Forcipato | F. aculei - F. dell’ aculeo Forcipiformis - Forcipiforme F. rostelli - F. del rostello Forficatus - Forcipato i F. lrochanteris - F. del trochantere Fornicatus - Fornicato | F. tympani - F. del timpano Forum costale - Spazio costale | Fulerans - Fulerante F. discoidale - S. discoidale F. cubitale - S. cubitale I Fulcrum - Fulero, Mento I (continua) NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA E NOTE ZOOLOGICHE N. B. Quelle speciali sugli uccelli vengono pubblicate nell’ Avicula, Giornale ornitologico italiano I Principi di Napoli nella loro breve permanenza a Firenze dettero a chi li avvicinò al- cuni particolari sulle cacce dello Spitzberg a cui hanno preso parte. Le cacce benissimo riuscite ebbero esito soddisfacente. S. A. R. la Principessa uccise di propria mano una foca di oltre 1000 chilogrammi, mentre un suo « cacciatore » uccideva a pochi passi da S. A. un magnifico orso bianco. S. A. il Principe ebbe felicissime giornate alla caccia delle renne. I risultati furono i seguenti: 60 renne, 36 foche e moltissimi germani polari. Da Torgiano (Umbria). Pizzarpa scrive nella Tribuna Sport: Dopo 8 mesi di piacevole soggiorno nella provincia Romana, ove mì sono moltissmo divertito a beccaecini, eccomi di ritorno alla bella Umbria in attesa dell'apertura della caccia. Mi assicurano che starne non mancano, se saranno rose fioriranno. Non so se quì è stato segnalato il Pastor Roseus, io lo vidi varii anni fa nel Veronese, ove a Villafranca erano tanto mansueti da venire nei tavoli dei caffè. Seguivano le cavallette, loro pasto gradito, e poi un bel giorno se ne sparirono. Lotta in Sardegna fra 2 avvoltoi e 2 uomini. Alla fine del mese di Maggio tal Salis Giovanni col figlio Salvatore, verso la cantoniera Ferru Ezzu nello stradale di Alghero, mentre era intento a raccogliere capperi, scovò in cima al monte un nido di avvoltoi, con 3 piccoli uc- celli. Il figlio Salvatore lo iolse, ma mentre si avviava a scendere il monte, si vide piombare ad- dosso i due avvoltoi, maschio e femmina, attirati dal grido dei loro piccoli, e a beccate, a colpi I Sua di ale ed artigli ne ebbe ben conciata la testa, la faccia ed il collo. Anche suo pare, accorso alle strazianti grida di lui, ricevette gravi ferite, riportando persino lo strappo di un pezzo di pelle dal capo: ed ambidue si sarebbero trovati a mal partito se al Salis non fosse capitato sottomano un pezzo di legno col quale potè uccidere, con un colpo ben assestato sulla testa, una CONE due inferocite bestie, costringendo così l’altra a scappare. La pesca del Tonno in Sicilia quest'anno è stata abbondantissima. Nelle tonnare di S. Panagia e di Marzamemi si continua a pescare centinaia di grossi pesci. Il giorno 4 Luglio fu- rono pescati nella Tonnara di S. Panagia 145 tonni, nella Tonnara Marzamemi 299 tonni, 400 ala- lunghe e 900 sgombri. (Dalla Tribuna Sport). A Bagheria una carovana di oltre 10000 tonni si avvicinò alla tonnara del principe Gangi, e ne furono presi oltre 2000. Da Rovereto. Il 7 corr. agosto alcuni cacciatori di Tuenno (Val di Non nel Trentino) sì portavano nella rinomata Valle di Tovelo alla caccia dei Camosci, quando un di loro, certo Giro- lamo Valentini si trovò a faccia a faccia con un grosso Orso. Con vero sangue freddo, a soli 2 metri di distanza sparò sulla belva una fucilata a grossi pallini e la fece stramazzare. Era un bel maschio di circa 3 anni, del peso d’ un quintale e mezzo. Fu portato in trionfo in paese e il fortunato cacciatore ebbe la ben meritata taglia. Prof. A. Bonomi INSEGNAMENTI PRATICI Conservazione delle pesche fino al mese di Marzo. Si procureranno delle pesche non affatto mature e munite del loro peduncolo, e per questo peduncolo si sospenderanno con un filo in un’ armadio che si debba tenere costantemente chiuso. Ciò fatto si fonderà a fuoco della cera, e con pennello si intonacherà la superficie di ciascuna pesca in guisa che da nessuna parte possa penetrarvi l’aria. Le pesche si avranno così in marzo. Contro il pidocchio sanguigno del melo. Alla scuola di pomologia e frutticultura del Lido (Venezia) sì trova efficacissima questa cura, che è anche molto semplice. Sfregare energica- mente le parti invase con una spazzola molto dura e ricoprire poi con catrame liquido o b/ak. I risultati furono sempre ottimi. Contro i pidocchi dei melloni. Per combattere gli afidi o pidocchi che attaccano le pianie e specie i melloni, il Lunedì riferisce quanto segue: Sopra molte piante, ma specialmente sopra gli alberi da frutta e nelle mel/onare sono abbon- dantissimi gli afidi (pidocchi), accompagnati dalle relative formiche. Combattendo gli afidi si allontanano le formiche le quali seguono: gli afidi per suggerne, senza farli morire, l’ umore dolce che questi preparano con speciali organi. Gli afidi si combattono facilmente con l'estratto fenicato di tabacco, con i buoni saponi in- setticidi, con le emulsioni di soda e olio pesante di catrame, con la Rubina, la Pitteleina ed altri insetticidi. Usare della cannula Sibella o altra analoga. Queste cannule hanno il getto intermit- tente. Stanno sempre chiuse e lasciano partire il getto, diritto o polverizzato, solo quando l’upera- tore preme col dito un bottone o un grilletto come farebbe con una pistola. Usando tali cannule si fa ottimo lavoro e si risparmia molto liquido. Per le piante di melone, anguria ecc. si operi così: l’ operaio, avendo a spalla una delle solite pompe da peronospora, piena di liquido insetticida e munita della cannula Sibella, tiene la can- nula in una mano e nell’ altra un bastoncello. Ogni tanto, con qualche colpo alla leva dello stantufo o del disco, dà pressione alla pompa, poi col bastoncello solleva le foglie e un po’ le rivolta per scoprire gli afidi, e, premendo sul bottone della cannula, dirige il getto liquido sugli insetti. Chi volesse fugare le formiche indipendentemente dalla guerra agli afidi, può provare a spar- Sala 101 gere attorno alle piante un po' di calamo aromatico grossolanamente polverizzato. Se si trova il formicaio, è ottima cosa versarvi rapidamente un bel secchio d'acqua nella qu:le si vada sbattendo un po’ d'olio ordinario. Per liberare le bestie dalla molestia dei pidocchi il Bollettino di Medicina veteri- naria di Berlino indica il seguente trattamento: Si mescolano entro una, bottiglia, ed a parti uguali, olio di lino e petrolio. Si agita bene la miscela e poi inzuppatone uno straccio di lana, con esso si frizionano le parti della pelle invasa dai pidocchi ; questi vengono uccisi sollecitamente. Caso mai una sola frizione non fosse sufficiente per liberare l’animale da tutti i pidocchi, se ne faccia una seconda. In ultimo la pelle si lavi con una soluzione di sapone verde in acqua calda. Per le punture delle Vespe e delle Api il Donnely British bee journal suggerisce la Cocaina. I globuli sono di un sesto di grano che si adoperano per iniezioni ipodermiche. Dopo di averne disciolto uno in poca acqua, egli non fa che soffregare la soluzione sulla ferita. La tirosina per neutralizzare il veleno della vipera. In qualche paese si usa d' ap- plicare una fetta di carota sopra le punture delle vespe e delle api. Ora l' Arnaud scoprì che la colesterina aveva la proprietà di immunizzare gli animali contro il veleno della vipera. Per una combinazione la carota contiene della colesterina vegetale. Sarebbe questo un altro caso in cui le pratiche della medicina domestica hanno precedute le scoperte scientifiche. Ora il Phisalix ha scoperto che anche la tirosina ha la proprietà di neutralizzare il veleno della vipera. Questa sostanza venne provata da questo medico con ottimo successo. Ma per ora non consigliamo ai lettori di scrivere nel loro taccuino questo rimedio contro le vipere, giacchè sinora si adoperò soltanto a scopo preventivo in iniezioni sul porcellino d' India. Nuovo modo di combattere la mosca olearia. Il signor G. Cuzzeri, commissionario in olii e vini, scrive al Presidente della Camera di Commercio di Bari una lettera per informarlo di un mezzo semplicissimo per combattere la « mosca olearia » adottato con successo da alcuni suoi amici proprietari di oliveti. Al piede degli olivi furono messe bacinelle con miele, o altra materia dolce, allungato con acqua, ma in modo che il liquido rimanga denso e vischioso. Le mosche vi cadono a centinaia e vi trovano la morte. Mediante un piccolo crivello si separano dal liquido. Se questo metodo di lotta riescirà efficace bisognerà renderlo obbligatorio. Contro il Grillotalpa. Il Sig. O. B. scrive nella Rivista Agraria: Il prof, A. Molina de- serive nell'Italia Agricola un metodo nuovo, od almeno poco noto per distruggere il grillotalpa. . Questo metodo consiste semplicemente nel cercare i nidi di questo ortottero e, trovatili, estrarli dalla terra con una vanga, spezzarli e mettere a nudo lè uova e i giovani insetti. Il calore del sole distrugge ben presto le une e gli altri. L'occhio dei contadini, addestrato nella ricerca scopre con estrema facilità questi nidi, mai sbaglia. Il cav. E Manuzzi, presidente del Comizio agrario di Forlì, che gentilmente mi ha comunicato queste notizie, ha notato che due contadini in due ore di lavoro, trovarono e distrussero 364 nidi con uova o con giovani insetti e 60 nidi vuoti. Finita la caccia i nidi distrutti in un campo col- tivato a grano, furono 1178, senza contare altri 216 trovati vuoti. Nel punto ove sono i° nidi, si notano piante di cereali morte, il terreno presenta un lieve rialzo con un foro o con spaccature che si partono da un centro. Colle mani i contadini levano lo strato superficiale del terreno e sotto di esso apparisce una massa terrosa arrotondata di 40 cent. di dia- metro con gallerie in vario senso, che contiene al centro una cavità piena di uova o d' insetti. Colla caccia ai nidi, che si fa in questo mese, i contadini del forlivese impediscono al grillo- talpa di moltiplicarsi soverchiamente e di arrecare gravi danni ai seminati. Qualora questo metodo, semplice ma efficacissimo, fosse messo in pratica ovunque, ben presto cesserebbero i lamenti dei possidenti, nè più si sentirebbe parlare con tanta frequenza dei danni delle grillotalpe, come appunto avviene nel territorio di Forlì. b all PAR a PELO "TOI Pra 0. ei. e SV ST Di I De) AT 0 5 Tia ti Laga: d CI È ; SD » (Ferrarese) | Rieti Originario . - : 5 i ; : 7 s 3 a » 42 » i Rosso Val d’ Olona . : . £ E i . : x a >» 35 » Giapponese precoce . : x È L : ; ; s a » 45 » | (matura 30 giorni prima) | Cavallasca . ° " 7 3 : : ; i : " a » 50 » | (novità 1899) i Avena nera del Belgio . : È $ : 7 2 x a » 33 » Merce posta a Milano - Sacchi esclusi eg Questi prezzi sono per acquisti non inferiori ai 25 chilogrammi. Per pacchi fer- roviari, pacchi postali e per piccole quantità, chiedere il listino speciale, che si spedisce a chiunque gratis. | Rivolgersi alla GAZZETTA AGRICOLA | i MILANO - Via S. Vincenzino, 5 - MILANO VDICSE IEZZO II ET Manuale di scultura antica e moderna, di ALFREDO MELANI. 2 ediz. rifatta, con 24 incisioni nel testo e 100 tav. L 5. — Ulrico Hoepli, editore, Milano. Dopo uno sguardo generale sull'attività scultorica, nei paesi da cui l’Italia attinse inspira- zione e iniziativa, l’ Autore, ben noto a chi si occupa d’arte, comincia a narrare la storia della scultura etrusca e italo-greca; e poi la romana la paleo-cristiana, la medioevale, la scultura del rinascimento fino alla presente; e narra con piacevolezza le vicende scultoriche nazionali, mettendo in viva luce quei monumenti e quei fatti salienti, che non è permesso di ignorare a qualsivoglia colta persona. Perciò il presente Manuale, che è il completo rinnovamefito (edizione rifatta) del Manuale di Scultura che pubblicò il prof. Melani alcuni anni sono è un libro di volgarizzazione, — di volgarizzazione saggia qual conviene ad un libro che deve educare realmente, e non dif- fondere delle inesattezze su un campo come quello della storia dell’ arte, che la critica moderna ha meritoriamente purificato. Chiunque ama l’arte deve possedere questo volumetto, pieno di fatti e di date che sì intrec- ciano a un materiale illustrativo bello e abbondante. Ecco come si fanno i libri d’arte. Si dice: All’ Estero! All’Estero! ! Prendete questo Manuale, eppoi vedrete che anche in Italia si sanno fare i libri belli e popolari. p- 4 % "I E ” i DA o XIX L No 9 UUSTOMMOSZIAROI 15 Settembre 1899 — BOLLETTINO DEL NATURALISTA Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore - Stpplemento mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali el al Giornale Ornitologico italiano 2% | Abbon. annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3, Stati della unione postale L. 3,50, altri Stati L. 4. er - # È SOMMARIO Alzona Carlo. Escursione sull’ Appennino (Selva del Teso e Corno alle Scale) Pag. 109. Mii lazione. Nota bibliografica. Pag. 111. | NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA. Pag. 112. | Insegnamenti pratici Pag. 114 — Invenzioni e scoperte Pag. 113. | Notiziario. ‘Pag. 114 — Nomine, promozioni, onorificenze, premi ssi 115 — Richieste ‘e offerte, (gratis per gli abbonati). Pag. 116. a bai È: PR CE Coma 59,15 ESCURSIONE SULL APPENNINO os (Selva del Teso e Corno alle Scale) I A Pracchia non lieti gli auspici: un vento fortissimo traeva grosse, plumbee nuvole, — ombre immense nel cielo, ancor cupo. Mi avviai verso Maresca, per la valle magnifica, verde di faggete, sparse su pei monti, dolce di messi, non ancora mature, mentre sorgeva un’alba diafana nel cielo, improvvisamente ridivenuto sereno, un’alba lunare, dopo la tem- | pesta della notte. Un’ ora di cammino e Maresca apparve, biancheggiante nella selva di | castagni fioriti, ai piedi dell’ aspro appennino in una ridente gola, bagnata da chiaro ru- | scello. Un erto sentiero sale alla foresta del Teso, vastissima e meravigliosa pei faggi se- i colari, pel rumore dell’acque cadenti, per la ricca flora. La Neottia nidus-avis, varie specie di Orchis, la Paris quadrifolia, la Convallaria majalis, i geranium, ranunculus, V Aqui- legia alpina rompono coi vividi colori la monotonia dell’ umido strato di foglie cadute, fra le quali vegeta la Corhallorhiza innata. Quà e là, ove qualche roccia sporge, la ginestra — l’ammanta: fragole e lamponi danno ristoro al viandante. Lentamente salendo, incomincio le ricerche entomologiche. Presso Maresca, in un castagneto, sotto grossi sassi stan na- | scosti i ben rostrati Cychrus italicus ed attenuatus, il Carabus Rossi, Calathus melano- | cephalus, fuscipes, Xantholinus distans. Più su, in sulle rive di gelido ruscello, scorrente fra i myosotis ed il crescione Nebria titialis, Jockischii. fulviventris, Leistus fulvibarbis, | Pterostichus v. impressicollis ; nell’ acqua Hydroporus Aubei e discretus. Al vaglio sotto le foglie marcescenti: And/lus florentinus, Trechus 4-striatus, Bythyinus Picteti, italicus, Ba- thyscia sp.?, Agathidium migripenne, Ptenidium pusillum, Scaphosoma agaricinum, Ephi- y stemus globus, Alexia Seidlitzi, Dendrophilus striatus, Alaocyba apennina. Sul faggio e sul Corylus,: Apoderus coryli, Pyssodes pyceae, Metallites iris, Hypera _punctata, murina, Phyllobius viridicollis, oblongus, Polydrusus sericeus, auratus, v. sicanus, _ Kahri, Baryphites scydmenoîdes, Cyonus tuberculatus, Peritelus hiaticomis, Otiorrhynceus globus, strigirostris, armatus, caudatus, pupillatus, Oberea linearis, Cantharis tristis, rufa, «2 fulvicollis, Rhagonycha migriceps, fuscicornis, Onthophagus caraboides, apenninus ed altre | specie, Poederus Baudti. Sull’ erbe Malthynus seriepunctatus, Malachius geniculatus, Malthodes manubriatus, Da- sytes plumbeus, flavipes, Oedemera lurida, virescens, Leptura fulva, melanura, Rhagium mordax, Clytus arietis, Clytantus sartor, Stenopterus rufus, v. ustulatus, Brachypteroma ottomanum, Cryptocephalus hyppochaeridis, alboscutellatus, Chrysomela rossia, menthastris, Coccinella v. conglomerata, Scymnus pulchellus. La selva si dirada: più non giungono i mormorii dell’ acque cadenti all’ immense so- litudini, ai pascoli, ove pecore e cavalli, vanno liberamente, ebbri di vita. Qualche syZpha ed una specie di Meloe giacciono intorpidite sull’ erba tenue. Raggiunto il crinale si do- mina la selva sottostante. i Verso levante, una valle dirupata, a mezzodì la verde Toscana, a ponente, giù in fondo, S. Marcello e, più lontano, le vette degli Apennini coperte di nevi splendide al sole, un po’ velato. E avanti, nel silenzio, per l’ aspro sentiero: già si scorge il Corno alle Scale. Amara delusione! La cima era coperta dalle nubi che, salienti dal nord, spezzate dalle rocce, ricadevano come impalpabile cascata pei fianchi dirupati. La salita mi fu resa difficile da un vento fortissimo che, in alcuni momenti, m’ obbli- gava a strisciare, per non essere sbalzato lontano. Sul pendio vidi un grosso esemplare di Vipera aspis. Sotto i sassi ben poco: Sylpha sp.?, Carabus violaceus, ‘Calathus mollis, Otiorrhyneus sanguinipes. Sulla cima a 1939 metri sul livello del mare per pochi istanti. mi fu concessa la vista meravigliosa: una nebbia fittissima m’avvolse. Vaghi fiori occhieg- giavano fra i mirtilli. Ricordo: Anemone alpina, Ranunculus platanifolius, parviflorus, Viola biflora, Bertolonii, calcarada, Gentiana purpurea, campestris acaulis, verna, mnivalis, Sarifraga opposttifolia, rizoides, muscoides, Aster alpinus. Dietro il Corno s’ estende un immenso, tetro vallone, solcato da valloncelli minori, nei quali spiccavano, candide sul nero delle rocce l’ ultime nevi, che alimentano i ruscelli, prima origine del Dardagna. Sull’ orlo dei piccoli stagni erbosi spiccavano gli eleganti fiori della Caltha palustris e la Drosera rotundifolia aprivano le foglioline, tomba vivente di sfor- tunati insetti. Attraversato il vallone nella sua parte superiore, giunsi al famoso lago Scaffaiolo che s’ apre in una conca, chiazzata di nevi. L'altezza del luogo, il silenzio, la notevole. tinta dell’ acqua, il cupo colore delle roccie che fan letto al lago colpiscono di meraviglia. Nel- l’acqua si muovevano poche larve: un anguillulide strisciava sul fondo opaco. Presso il lago sono le rovine di un rifugio alpino, vandalicamente distrutto dai pastori, che d’estate salgono cogli armenti. Sotto i sassi nei dintorni del lago trovai Pterostichus Escheri v. apenninus, Amara sp.? Calathus Pirazzolii, Carabus Rossii in esemplari molto piccoli. Ma era tempo di discendere: le tenebre salivano rapidamente pel tempo cattivo. Nei pascoli del così detto Strofinatoio cominciò a piovere a dirotto: ero in procinto di passare una notte all’ aperto, sotto la pioggia. Finalmente, all’ ultime luci del giorno morente, potei ripararmi, inzuppato d’ acqua, in una capanna deserta, in una selva di faggi che mi fornì il combustibile per un fuoco ri- storatore, dopo la faticosa marcia. La pioggia continuò per tutta la notte: gqell’ interrotto sonno (i sassi del fondo della capanna non erano certo un letto molto soffice) udivo il Dar- dagna, ingrossato, lagnarsi fra le sponde, con rumore un po’ monotono, quasi un pianto eterno della montagna, verde nel suo sogno di cielo. All’ alba il vento cacciò le bianche nuvole ed il sole appari, fulgido come una promessa. In un’ ora giunsi al santuario della Vergine dell’ acero: tempio di pace nel silenzio dei monti. Nei dintorni rovesciando i sassi: Carabus glabratus, coriaceus, Scotodipuns Saulcyi, Pterostichus bicolor, melas, phaeopus, Molops medius, Abax v. curtulus, nei nidi delle formiche Amaurops Dieki, Batrisus ocu- dis % i ne lei pier sd de È ; 111 SEE È è fe > nr o. latus, Claviger apenninus, Zyras Haworthi e un esemplare di Lomechusa strumosa, nei ruscelli Parnus lutulentus. Tre ore di marcia per stupende selve di castagni mi condussero . a Porretta, sulla via ferrata, dopo un’ escursione che mi è lieto ricordare, nella quiete dei miei studii, quantunque il tempo mi sia stato ben poco favorevole. TA Luglio del 1899 1 CARLO ALZONA aaa a n Nota Bibliografica ‘IL PROF. PAOLO PERO professore da molti anni di Storia Naturale nei R. Licei ha pubblicato il V. volume del suo corso di Storia Naturale ad uso delle scuole secondarie. È. I primi quattro I. Elementi di Zoologia Anatomica, fisiologica e tassonomica. tI Elementi di Botanica Anatomica, fisiologica e tassonomica. III. Elementi di Mi- 2 neralogia e di Litologia. IV. Elementi di Geografia fisica e di Geologia, hanno ot- | temuto per il loro reale pregio scientifico, e didattico, largo successo tanto negli Insegnanti che negli studenti riuscendo utilissimi ad entrambi. a Il volume pubblicato ora Elementi di Botanica Morfologica non è riuscito inferiore agli altri e siamo certi che avrà la stessa favorevole accoglienza. È anch’ esso ricco di oltre 200 illu- |_strazioni e per la chiarezza con la quale è scritto riteniamo che sarà indispensabile per i giovani ‘che sì iniziano allo studio della Botanica. Certi di far cosa grata ai nostri lettori pubblichiamo per intiero la prefazione che precede questo volume ; «L'esperienza acquistata in diversi anni d'insegnamento mi ha dimostrato che i giovani, i | ‘quali si accingono allo studio della Botanica descrittiva e comparata, dagli attuali rego- di lamenti prescritte nel Ginnasio superiore, provano sovente von lievi difficoltà, quando siano avviati in tale studio secondo il metodo totalmente induttivo, col quale si intende far conoscere i caratteri e la conformazione esterna de’ vegetali, mediante particolari ed isolate descrizioni e comparazioni. X « Le difficoltà provengono da ciò, che gli Alunni non sono provveduti di alcuno dei principî ge- > nerali, secondo cui poter ordinare i caratteri che vanno esponendo nelle descrizioni o nelle com- 4 | parazioni, le quali riescono in tal guisa sommamente disordinate e quindi punto o poco proficue. è « Al contrario, non solo ogni difficoltà scompare, ma quello stesso studio riesce una ginnastica | intellettuale sommamente ordinata e di grande profitto, se l'insegnamento viene condotto, almeno } .in parte, con metodo deduttivo, vale a dire, se si preparaho prima gli Alunni all’utile esercizio delle descrizioni e comparazioni delle forme vegetali, mediante alcune semplici nozioni che indicano loro _ in generale quali siano i caratteri che debbono osservare nelle piante e quali ordinatamente esporre. A __ Nar vo È 4° ste Aes : I ; ti pit r i & ur. ra z as < È mis spa 112 do, 18 Rien Aaa ì vi sel a, e o ; al nostro volumetto della Botanica anatomica, fisiologica e tassonomica, specialmente per le classi degli Istituti Tecnici e delle Scuole Normali, in cui quest’ ultima scienza non è preceduta dallo studio della Botanica descrittiva e comparata. « Essi possono tornare eziandio assai utili agli Alunni della seconda classe liceale, i quali vi trovano compendiate le nozioni più necessarie intorno alle parti ed alla forma delle piante, per compiere con vero profitto lo studio più importante della interna struttura c delle intime funzioni de’ vegetali ». NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA E NOTE ZOOLOGICHE N. B. Quelle speciali sugli uccelli vengono pubblicate nell’ Avicula, Giornale ornitologico italiano Cacce reali. Scrivono da Torino che da Valsavaranche vennero portate al castello di Sarre 74 paia di corna di Stambecchi e le più belle teste di questi vennero imbalsamate. Oltre a due Stambecchi, sfuggiti dalle colonne dei dattewrs nell’ ultima giornata di caccia, ma presi poi vivi È dalla gente di Fènil perchè caduti nella Dora, altri due Stambecchi, rimasti sbandati sono preci- pitati da un monte; uno di essi ha 24 anni ed è tanto bello da non essere uguagliato dai più belli uccisi da Re Umberto. La pesca del tonno in Sardegna. Si hanno da Cagliari ben tristì notizie sull’ esito della pesca dei tonni di quest'anno. Il ricavo della pesca è stato di 2 terzi inferiore a quello dell’ anno scorso. Contro 11900 quintali di pesce ottenuti nel 1898 per il valore di 1,600,000, non se ne sono avuti che 4000. La caccia delle oche selvatiche in Inghilterra. (Gouses shooting). Sabato 12 vi fu l'apertura della caccia alle gouses (oche selvatiche) in tutta l'Inghilterra. Esse sono abbondantis- sime nelle vastissime estese paludi situate sopra Penistone, al sud della contea di Jork e nelle vicinanze. > i Caccia e pesca in Norvegia. L’On. Brunialti che con altri Deputati si è recato nello scorso mese a Stocolma per prendere parte a quella conferenza intraparlamentare per la pace, ha mandato al Messaggero interessanti corrispondenze sul paese Scandinavo. Leggiamo'in una delle ultime di esse: « Le foreste, anche nella Svezia, per centinaia e migliaia di chilometri quadrati, sono il pa- radiso dei cacciatori, ma la caccia è severamente proibita - cento Corone di multa e 10 giorni d' ar- resto - salvo chi ne abbia licenza, che si paga parecchie centinaia di Corone come per la pesca. E fanno bene, trattasi di prendere non solo uccelli, più o meno grossi, specie acquatici, ma renne selvatiche ed anche qualche orso. La caccia ha le sue risorse e i suoi pericoli perchè gli orsi non sì pigliano, come feci credere una volta ad una guida alpina, col caffè e latte; ma è una grande bella preda. La pesca del Sal- mone nei fiumi è abbondantissima; per lo più oltre a pagare due o tremila corone di fitto, gli Inglesi che se ne dilettano, devono lasciare ai proprietari gran parte del pesce | E non vi descrivo le pesche di sardine, di stoccafissi ed altre, che gli indigeni fanno sulle coste; qualche volta chiudono con le reti l’ uscita dei fjordi, ed allora la preda forma il carico di parecchie navi - nel 1898 circa 100 mila pescatori, con 23 o 24 mila battelli, pescarono 52 mi- lioni di merluzzi, per un valore di oltre 20 milioni di lire nostre, senza contare il pesce che servì per l’ alimentazione dei pescatori e per i mercati locali. » Pesca delle Sardelle a Sciacca Fu quest’ anno eccezionale, si calcola in media che ciascuna barca prese più di 6 quintali di detto pesce, il quale fu venduto a discreto prezzo a questi commercianti di salati. Caccia all’ orso. Certo Giacomo Cereghini di Pinzolo (Giudicarie) s'imbattè in Valle d' Agola (Trentino) a circa 3 ore di Campiglio, in 2 orsi, e riuscì ad ucciderne uno e ferire gravemente l’altro. L'orso ucciso misurava m. 1,22 di lunghezza. È Un pesce Martello. Il 21 Settembre fu pescato a Nolì un magnifico pesce martello del peso __ di 40 Kg. INVENZIONI E SCOPERTE L’ultima invenzione di Edison. Telegrafano da New Jork al Laffan Bureau che Edison ha testè perfezionato un nuovo sistema elettrico per estrarre l'oro dai minerali auriferi per mezzo della concentrazione. Egli costruirà uno stabilimento per attuare la sua invenzione sopra un ter- reno di 54,000 aeri concessogli dal governo del Nuovo Messico, e che non si era potuto utilizzare a scopo agricolo per la mancanza di acqua. Si é formata una Società per l’ estrazione dell’ oro con il nuovo sistema, che ha comperata la concessione ed i diritti di privativa per 3 milioni di dol- lari. Un nuovo combustibile. L' industria dei combustibili artificiali va facendo progressi Ulti- mamente se ne è preparato uno in lnghilterra composto per nove decimi di polvere di carbon fossile e per il rimanente di una mescolanza di catrame pirolegnoso e di calce caustica. L'industria se ne è subito servita, perchè il nuovo combustibile assicura una maggiore intensità di calore. Esso ‘consuma come il carbon cok, ma dà una fiamma più viva. Gli esperimenti che in varie officine sì sono fatte a Londra nel mess di luglio, diedero ottimi risultati. Il prezzo odierno di vendita è di ventuno scellini alla tonnellata. II nuovo combustibile offre inoltre il vantaggio di consumare mandando pochissimo fumo. Nuovo processo per l' estrazione del Nichel. Il processo brevettato recentemente in America dal Sig. Stores consiste nel trattare, sotto pressione, il minerale polverizzato con una so- luzione di cloruro ferrico. Dopo avere riscaldato da 5 a 8 ore il minerale a 185° con una dissolu- zione di cloruro di ferro, tutto il Nichel è trasformato in cloruro, mentre il ferro si precipita allo stato di ossido. La soluzione viene poi filtrata o decantata e, per estrarne il nichel, viene quindi trattata elettroliticamente. . Concia elettrica. A Boston (Stati uniti) la United States Eletrical Leather Process Com- pany ha fatto un grande impianto per la concia elettrica delle pelli. La soluzione tannica si ot- tiene in trenta minuti immergendo in acqua la scorza e portando l’acqua all’ ebollizione con la corrente elettrica. Le pelli sono prima immerse per 20 a 60 minuti in una soluzione di calce e di arsenico, attraverso la quale passa per 15 o 20 minuti la corrente elettrica. Vengono quindi im- merse per qualche giorno in una soluzione di tannino, per la quale passa durante 15 minuti una corrente potenziale di 6 a 20 volts. Le pelli di vitello sono completamente conciate in 2 o 3 giorni, «quelle di vacca dopo 10 o 12. Olio di granturco. Una nuova industria negli Stati Uniti. Nella fabbricazione dell’ amido, del glucosio, e delle farine di granoturco, il germe viene sottratto, e questo, spremuto, da olio ab- bondante e buono per l'insalata e per la lubrificazioue delle parti delicate delle macchine, serve È — anche come combustibile e per l'illuminazione delle abitazioni. Gli industriosi poi ne ottengono del denso e meno puro per la fabbricazione del sapone che vieneeccellente. I residui dei germi costitui- | — scono un sano alimento pel bestiame. L'olio di granturco possiede insomma un valore commerciale paragonabile a quello dell’ olio di cotone. Avvenire Agricolo L’ incandescenza dell’ Osmio Secondo il Zuornal Gabelenchtung Wasserversorgung, il — Sig. Auer di Welsbach, l'inventore ben conosciuto dei becchi omonimi, si propone di utilizzare l’Osmio puro ed alleato al Rutenio nelle lampade ad incandescenza. L' Osmio resisterebbe a tem- perature alle quali il Platino si fonde o volatilizza, e sarebbe superiore al carbone come potere emissivo. ll Sig. Auer avrebbe riconosciuto che un filo di Platino rivestito di uno strato di 110 di millimetro di ossido di thorium, può essere percorso senza rompersi da una corrente sufficiente fa 114 . x LI , | | ì 7 “ Ke lia 4 "= per dare una luce splendida; a miglior ragione si ottiene una bella luce sostituendo al Platino una lega meno fusibile ancora. Segnalatore elettrico per moaiio dell'Ing. Agostino Virgillito. Si ha notizia da Ca- tania di una importante invenzione fatta dall’ Ing. Agostino Virgillito, di quella città, consistente in un nuovo segnalatore elettrico perfezionato che avrebbe su tutti gli altri il vantaggio del fun- zionamento automatico e della semplicità. Le caratteristiche dell’ apparato sono specialmente di dare tre segnalazioni; una ottica, diurna e notturna, p r avvisare i macchinisti dei treni in moto dello stato della linea da percorrere; una acustica ed ottica per annunziare ai cantonieri l’avvi- cinarsi dei treni e la loro direzione; una terza che permette aì cantonieri di comunicarsi qualun- que segnale convenzionale, come ad es. per l'avanzarsi d'un treno speciale, per un ingombro 0 un guasto della linea, ecc. Gli esperimenti fatti sulla ferrovia presso Catania hanno dato eccel- lenti rislutati. IL. INSEGNAMENTI PRATICI Nuovo rimedio contro la moria dei Polli. Il Farmacista Pogetti scrive da Monaste- rolo al Giornale di Farmacia e Chimica di Torino, di avere adoperato con successo il perman- ganato di Potassa quale disinfettante dell’acqua e del becchime, in proporzione di grammi 10 per mille. È cosa utile unirvi nel primo giorno 4 o 5 grammi di solfato di magnesia per ogni capo di pollame, per favorire l'emissione delle sostanze inquinate che ingombrano le interiora. Inutile aggiungere che vuolsi adoperare per bevanda l’acqua bollita e che i polli debbonsi tenere con la massima pulizia. Dal Lunedì Per far sparire l’ odore nauseante dalle gabbie d' uccelli. Si spande sul fondo della gabbia e specialmente negli spazi occupati dal beveratoio e dalla vaschetta, uno ‘strato dì gesso (solfato di calce). Questo strato si ricopre con un po'di sabbia. Tale semplicissimo processo, ap= plicato ai pollai e colombai apporterà un vantaggio coll’ accrescere un valore fertilizzante del con- cime da quelli prodotto. Dal Medico di casa Contro la Cochylis o tignola dell’ uva. Secondo numerose esperienze è stato provato che per usare con profitto l’ Anticochylis Nava è meglio servirsene son di solfato di rame e calce spenta, secondo la seguente formola: Anticochylis Nava Cg. 500 — Solfato di Rame Cg. 500 — Grassello di Calce spenta cg. 200 — Acqua litri 100. La scabbia nei gatti. La scabbia nei gatti può essere maligna e benigna. La prima sì presenta di rado, la seconda più spesso, ma sebbene non letale è sempre contagiosa. Per guarirla bisogna servirsi della fregagione coll’olio, più tardi giovano i bagni di sapone. Internamente si amministra giornalmente uno scropolo di zolfo con altrettanta polvere di solubppo Durante la cura non si devono dar da mangiare all’ animale sostanze grasse. NOTIZIARIO I NI NI—- La festa degli alberi. La prima festa degli alberi, raccomandata dall’On. Baccelli, si farà al Monte dei Cappuccini presso Bertinoro. Questo Municipio avendo ricevuto dal Ministero di agri- coltura 2550 piante per il rimboschimento, farà piantare il primo albero con grande solennità. Converranno a Bertinoro le autorità scolastiche della provincia e farà il discorso sul « culto dei Boschi » il R. Provveditore cav. Leone Vicchi. 1 Un grappolo d'uva miracoloso. Nell'isola di Lissa, nella campagna di certo signor Cenzon (comune di Lissa) trovasi un grappolo d'uva della lunghezza di un metro e della circon- ferenza, alla parte superiore, di 70 cm. Per dare posto alla straordinaria vegetazione di questo 115 grappolo fenomeno, sì dovette scavargli una gran buca, e il proprietario ha pensato di coprirlo per salvarlo dalla grandine. Il popolino lo crede foriero di cose grandi e meravigliose. Un albero che scotta. Alla Società reale di Botanica in Londra hanno portato una bella « Laportea indiana » volgarmente chiamata albero che scotta. La pianta è da considerarsi come una enorme ortica, perchè è tutta coperta di peli. Toccandola si prova sulla pelle la sensazione che produrrebbe un ferro rovente, con una circostanza, che quest’ultimo localizza la sensazione; la prima invece propaga il dolore su tutta la periferìa del corpo, e per una quindicina di giorni tiene l’individuo sofferente. L° epidermide intanto non accusa alla vista alcun segno di scottatura o di anormale. L'’ utilità del Gufo. Si sostiene dagli americani che il Gufo è un animale utile all’ agri» coltura, e da certi studi che essi hanno fatto sui costumi e l'alimentazione di questo volatile hanno potuto costatare che esso si nutre di coleotteri, di formiche, di cicale, di mosche, di bruchi, di i zanzare, infatti fra 155 stomachi esaminati, uno solo conteneva alimenti vegetali. Scoperta di importanti giacimenti di carbon fossile al Madagascar Giunge no- tizia dal Madagascar che furono recentemente scoperti sulla costa nord-est dell’isola importanti giacimenti di carbon fossile. Secondo i resultati dell’ analisi, questo carbone sarebba di buona qua- lità, dando 0,60 di cenere e quasi 8000 di calore. Tale scoperta può assicurare la fortuna indu- striale e commerciale della grande isola. La pianta dell’ allegria. Nasce in Arabia una pianta i cui semi promuovono un riso for- zato, Se ne conoscono due varietà; una nana che nasce a Kassem ed un’altra che raggiunge un metro e più di altezza, che è legnosa e cespugliosa e nasce ad Oman. Le bacche di questa pianta contengono due o tre semi neri, della grossezza e della forma di un fagiuolo, dì sapore dolciastro e di odore che ricorda l’oppio. La persona che assorbe una piccola dose di questi semi polveriz- zati comincia a ridere a squarciagola in una maniera spesso violenta; si mette a ballare, a saltare come un capriolo, e per oltre un’ora resta invasa da un' allegria senza pari, ma quando la sovra- eccitazione cessa, il paziente accasciato, cade in un profondo sonno di più ore. Si è pubblicato in Treia (Macerata) il primo numero del « Risveglio Apistico » ». Periodico mensile per l’incoraggiamento e la diffusione dell’ apicoltura razionale. Abbonamento Annuo L.°1,75 Al nuovo confratello i nostri auguri. Primo congresso dei consorzi di tiro contro la grandine. Nei giorni 6 e 7 del prossimo novembre a Casale Monferrato si terrà il primo Congresso dei Consorzi di tiro contro la grandine, e nel quale Congresso saranno discussi 14 importanti temi. Il giorno 8 Novembre poi avranno luogo pubblici esperimenti di cannoni antigrandiniferi, diretti ed assistiti da apposita com- missione. Congresso internazionale di geografia a Berlino. Questo congresso sarà inaugurato a Berlino il 28 settembre e durerà fino al 4 ottobre. I congressisti faranno delle escursioni, prima del Congresso, lungo il Reno e la Mosella, nei Vosgi, nella Turingia, e nell'isola di Riigen; e dopo il congresso nella pianura nord-germanica ed in Amburgo. NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE, PREMI . Rizzo dr. Giovanni Battista, assistente al Gabinetto di Fisica Generale alla R. Univer- sità di Torino, in aspettativa per motivi di famiglia è richiamato in attività di servizio dal 1 lu- glio 1899. . Santucci Domenico. Aiuto di agronomia presso la scuola agraria annessa alla R. Univer- sità di Pisa è nominato reggente di Agraria, computisteria agraria ed estimo nell’ istituto tecnico di Bari. Tavola necrologica Il giorno 8 Settembre moriva improvvisamento a Catania il Dott. Amerigo Andreocci Pro- fessore di Chimica Farmaceutica nella R. Università. dla d RIC he IP SA RIACE pi Ce Lee EN 116 RICHIESTE E OFFERTE Domande di cambi, indirizzi, domande e risposte diverse - Gratis per gli abbonati Quando non vi è speciale indirizzo, rivolgersi all’amministrazione del giornale, la quale rappresenta gli abbo- nati che pubblicando richieste od offerte desiderano rimanere incogniti. Gli abbonati sono pregati ad approfittare di questa rubrica, poichè più che le richieste e of- ferte saranno numerose, tanto maggiore sarà l'utile reciproco che ne ritrarranno gli abbonati stessi Preghiamo pure gli abbonati a farci conoscere i loro cambiamenti di residenza, le loro no- mine, promozioni ecc., gli studi speciali ai quali si dedicano, nonchè se tengono collezioni e se desiderano far cambi. Questo periodico è assai diffuso anche all’estero, per cui un annunzio posto in questa rubrica anche una volta all'anno, servirà a mettere gli abbonati in relazione con i colleghi d’Italia e delle altre nazioni, specialmente Europee. 117 V. Manuel Duchon, Rakovnik (Boemia) recommande ses coleopteres: paléarctiques et exotiques, frais, piqués, munis d'etiquettes d'origine, proprement préparés. Grand rabais au comptant. Je désire aussi èchanger, mais de préférence contre des sujets non préparés; dans les échanges je ne ferai jamais le premier envoi. Envoi sur demande de listes séparées. Nombreuses atte- stations élogieuses. 118 Si desidera fare acquisto a prezzo di occasione delle due ornitologie, italiana e toscana del Savi e di quella italiana del Giglioli. 119 Carlo Alzona Via S. Stefano N. 30 Bologna, si occupa di carabici e cicindelidi ita- liani, e di insetti invernicoli di qualunque ordine e regione. Cerca corrispondenti per cambi of- frendo Coleotteri degli Apennini e Molluschi, Miriapodi, Aracnidi, Crostacei delle caverne. 120 Ai Naturalisti e agli Amatori di Collezioni. È in vendita una bella collezione di Storia Naturale sistemata in 3 grandi vetrine e 30 cassette con vetri; tutta di recente ed accura- tissima preparazione, composta 1.° di una completa raccolta di Uccelli (oltre trecento) indigeni che possono capitare in To- scana, ottimamente impagliati. 2.° di una assai numerosa raccolta di Insetti (specialmente coleotteri e farfalle), di Crostacei, di Molluschi (conchiglie fossili, conchiglie viventi etc.) 3.° di una piccola raccolta di Mammiferi e di Rettili. Chi desiderasse farne acquisto sì rivolga per il catalogo o per ogni altro schiarimento alla Sig. Ebe Lombardi Via Vittorio Emanuele in Pisa. i 121 C. Coli Naturalista Preparatore Roma Piazza Sora 17 A, desidera entrare in relazione con Collezionisti di Insetti specialmente di Coleotteri. Offre Carabi della Provincia di Roma, spe- cialmente Carabus Rossi, Siegonia ecc. Compra, vende, acquista e fa cambi di oggetti di storia naturale. 122 Occasione. Si cede 1° opera completa (13 volumi edizione 1820) dell'abate Camillo Ran- zani Elementi di Zoologia, ben conservata ed illustrata con 48 tavole benissimo eseguite per sole L. 18. 123 Un abbonato offre a buonissime condizioni le seguenti opere di storia naturale pubblicate dall’ Unione Tipografica - Editrice Torinese: — L'Uomo (Trattato di antropologia riccamente il- lustrato) 2 volumi legati per L. 17,40. — Le Razze umane tre volumi per L. 31,20. Quest’ ul- tima in fascicoli sciolti, ma nuovissimi ed in ottimo stato. 124 Da vendersi le prime 73 dispense dell’opera « La vita degli animali » di A. Brehm in buonissimo stato, 50 dispense trattano dei mammiferi, le altre degli Uccelli. 125 Gustavo Brunelli avvisa tutti coloro ai quali ciò può interessare che tra breve pub- blicherà una Bibliografia della flora e della fauna della provincia Romana, con speciale capitolo riguardante la Batteriologia, e una raccolta di termini dialettali designanti animali e piante della provincia medesima. Chi avesse qualche comunicazione da fare invii corrispondenze. - Via Prin- cipe Amedeo 76 - Roma. O, COLI gerente responsabile Siena Tip. e Lit, Sordo-muti di L. Lazzeri vi : pl Mas » IMPORTANTE PUBBLICAZIONE MANUALE ASSIRELLI Guida pratica per l'aspirante ad Impieghi presso tutti i Ministeri, le Ammi- nistrazioni Centrali e Provinciali, le Scuole, gli Istituti, l’ Esercito, l’ Armata e Uffici dipendenti. Compilata dal Cav. Prof. G. P. ASSIRELLI, della Segreteria del Consiglio di Stato; con prefazione del Comm. €. ScHanzeR, Consigliere di Stato. È uscito il Per ciascuno impiego il manuale ASSIRELLI comprende norme e programmi integrali degli esami, condizioni volute di studi e d’ età, stipendi annessi ai posti, e la carriera che si può percorrere. Non si occupa solamente delle carriere presso i Ministeri, ma di tutti gli impieghi pubblici presso istituti, officine, biblioteche, calcografie, amministrazioni di canali, basiliche e carceri, colo- nie, convitti, dogane, equipaggi, fari, gallerie, musei, laghi, laboratori, miniere, monumenti, osserva- tori, saline, scavi, scuole, zecche ecc., e presso amministrazioni locali di vario genere, delle quali anche la maggioranza delle persone colte spesso ignora perfino l’ esistenza. Vi sono indicati così gli impieghi per laureati e per diplomati, come per operai, per borghesi, per militari e per sacerdoti, per uomini e per donne come pure i posti gratuiti nei collegi, edu- candati etc. Per i padri di famiglia, per i giovani che hanno compiuto o stanno per compiere i loro studi il manuale ASSIRELLI è di una utilità pratica evidente; mettendo loro sott'occhio lo spec- chio di cento carriere e delle loro possibilità, agevola a ciascuno la scelta di quella carriera a cui gli studi, le inclinazioni, le circostanze lo rendono più adatto. Un copioso indice analitico facilita le ricerche e le consultazioni del manuale. Volume di oltre 400 pagine in carattere nitidissimo L. 3, legato elegantemente in tutta tela L. 3,50 franco di porto. Spedire cartolina vaglia alla Società Editrice Laziale ROMA - Corso 219 - ROMA Bollettino della Società Romana per gli studi Zoologiei Annunziamo con molto piacere che è stato pubblicato il I. e II. fasc. del Vol. VIII del Bollet- tino suddetto, il quale per la varietà e l’importanza delle memorie pubblicate è da ritenersi il più completo periodico italiano di biologia animale. Nei sette perecedenti volumi, oltre le numerose riviste bibliografiche, le interessaati crona- che di caccia, ecc, hanno veduto la luce ben 138 lavori originali di Zoologia generale ed applicata di anatomia comparativa, d’ Istologia ecc. La maggior parte dei lavori zoologici sono intesi ad illu- strare la ricca fauna della provincia Romana, oramai rappresentata quasi al completo nel Museo Zoologico della R. Università di Roma, ed i rimanenti riflettono faune speciali di altre località italiane e straniere. I lavori pubblicati nel fasc. I. e II. sono: I. Comunicazioni scientifiche Carruccio prof. Antonio. Sopra alcuni caratteri morfologici di un Hylobates Miilleri (Mar- tini) donato da S. M. il Re all'Istituto Zoologico di Roma (cor fig.). Marchesini prof. Rinaldo. Sulla fina struttura delle fibre nervose a mielina (con tav.) Condorelli prof. Mario. Invertebrati raccolti dalla R. nave Sci//a nell’ Adriatico e nell’ Ionio. Angelini prof. G. Notizie ed osservazioni intorno alla naturalizzazione della Testudo Ne- moralis in Sardegna. Tiraboschi dr. Carlo. Contributo allo studio della cellula nervosa. Neviani prof. Antonio. Briozoi Idroidi e Foraminiferi di Cipro, Giaffa ed Alessandria d'Egitto (Comunicazioni prevent). Angelini prof. G. Anomalia di colorito in un Anas boschas, Falconieri di Carpegna C.te Guido. Cattura di una Tringa vanutus nell’ agro Romano. Carruccio prof. Antonio. Indications principales par les vertébrés de la nouvelle colle- etion regional du Musée Zoologique de la R. Université de Rome (Congrès internat. de Zoologie en Cambridge 2me partie: class. Rephtilia, Amphibia et Pesces). Alessandrini dr. Giulio. Sopra due casi di anormale espulsione di ascaris lumbricoides. II. Sunto dei processi verbali III. Notizie di avvisi importanti sulla copertina I soci ordinari (pagano L. 10 annue), gli straordinari (pagano L. 7 all'anno) hanno diritto alle pubblicazioni sociali. Il prezzo di abbonamento è di L. 12 all'anno per l’Italia e di L. 15 per l’e- stero. Un doppio fascicolo separato costa L.4. A chi acquista i 7 volumi finora pubblicati si fa un prezzo di favore. i Sede della Societ. Istituto Zoologico. R. Università di Roma. | \ i | - Area POLI o PAR PI I. VERRI REI FRAC 3 x ln 4 = È de LABORATORIO. ZOOLOGICO-Z0OTONICO= soma È i, MUSEO DI STORIA NATURALE già diretti dal Cav. 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Per gli Stati della unione postale L.3,50.Altri Stati L. 4 Istruzione e diletto PERIODICO MENSILE premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella internazionale di Chicago Supplemento mensile alla Rivista italiana di scienze naturali ed al Giornale ornitologico italiano Per facilitare gli scambi e le comunicazioni scientifiche, tecniche e commerciali fra i professori, studiosi, preparatori, dilettanti ed amatori di scienze fisiche naturali, compresa la Caccia, Pesca, Agricoltura, Orticoltura, Giardinaggio ; allevamento, acclimatazione e ma- lattie degli animali e delle piante; raccolta, preparazione e conservazione degli oggetti di storia naturale di ogni genere; alpinismo, escursioni, esplorazioni, ecc. Ha apposite rubriche per le Invenzioni e scoperte; per gli insegnamenti pratici; per i concorsi; per le nomine, promozioni, onorificenze, premi; per le Richieste e offerte ecc. ecc. (Vedansi anche più sotto: Avvertenze ecc.). DIREZIONE in Via Baldassarre Peruzzi, Collaboratori sono tutti gli abbonati e principalmente quelli nominati nella cope Rivista Italiana di Scienze Naturali. RI siena en e FEB 15 1943, Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. I tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano e Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, avendo identica direzione ed un unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- sposizioni: Ciascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- sili composti dalle 8 alle 16 pag. e con foderina. Gli abbonamenti si ricevono in Siena all’ Agenzia in Via di Città 14, e da tutti gli utfici postali italiani ed esteri, in qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio di ogiii anno con diritto ar fascicoli arretrati. L'abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- tiene come rinnuovato Fascicoli per saggio si spediscono gratis. Fascicoli separati costano cent. 30 per ogni 16 pag. di testo, Agli Autori dimemorie originali di una certa impor- tanza, si danno in dono 50 copie di estratti, purchè ne facciano richiesta quando inviano i manoscritti. Tutti gli abbonati possono fare acquisto dei fascicoli che contengono i loro scritti, pagandoli solamente 10 cent. per ‘numero) dì 16 pag., L. 1 per 12 numeri e L. 6 il cento franchi di porto nel regno, purchè li richiedano prima della pubblicazione del giornale. 1 soli abbonati sono collabo13tori. Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- zione fra loro, ed appronttare dei molti vantaggi che ar- reca questa mutuazione, essi hanno diritto ad inserzioni gratuite nel Bollettino, per scambiarsi comunicazioni, pro- poste, consigli, domande, indirizzi ecc. ; fare otferte e ri- cerche per cambi di aniîmali, semi, piante, minerali, libri, macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. Le inserzioni relative ai cambi non possono oltrepas- sare la lunghezza di 5 linee. La medesima inserzione non sì ha diritto di pubblicarla gratis più di una volta; però ne viene accordata la ristampa, pagando un piccolo com- perso. Dalle inserzioni gratuite sono per regola esclusi gli vi scritti che contengono avvisi di acquisto 0 di venda, o che possono servire di reclame commerciae. Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente quelle provenienti da abbonati che hanno già pagato l’ab- bonamento in corso. Nessuna pubblicazione viene fatta se non è espressamente richiesta dall’ abbonato. L’ amministrazione s’incarica di rappresentare gli ab- bonati che pubblicando avvisi, desiderano non far co- noscere il proprio nome. In questo caso il rappresentato dovra rimborsare all’ amministrazione le spese di corri- spondenza, e per le vendite od acquisti effettuati pagare un compenso dacombinarsi. La direzione può, in casi eccezionali, rifiutarsidi pub- blicare qualsiasicomunicazione o memoria, senza bisogno di dare giustificazioniin proposito. l] manoscritti non pub- blicati possono essere ritirati dagli autori a proprie spese Agli abbonatiaiquali non pervenisse qualche tascicolo, ne sara loro, possibilmeute, inviata un’altra copia gratis, purchè la richiedano entro l' annata in corso, altrimenti i fascicoli arretrati non si inviano checontro pagamento. Inserzioni a pagamento: Quelle relative alla Storia Na- turale si pubblicano nel corpo del giornale e costano L. 1 per linea, corpo 8; gli altri avvisi da stamparsi nelle ap- posite pagine costano L. l ogni2 centim. di spazio occu- pato in una colonna, o cent. 20 per linea corpo 8. Agli abbonati sì fanno speciali facilitazioni. Si annunziano le pubblicazioni ricevute e si fa speciale menzione di quelle delle quali ci pervengono due esemplari. Tultì i pagamenti devono essere anticipati. Chi desidera risposta unisca i francobolli necessari, o scrivain car- tolina con risposta pagata. RIBASSO SUI PREZZI D’ ABBONAMENTO Vedasi l’ annunzio stampato nel margine lungo di questa pagina VA. Sommario del N. 21-22 del giornale ornitologico italiano ”’ Avieula ,, Arrigoni Degli Oddi prof. Ettore. L’aquila Rapax (Temm.) ed il Buteo Desertorum (Daud.) per la prima volta osservati in Italia. Pag. 125. Imparati dott. Edoardo. Uccelli del Piacentino (2* nota) Pag. 128. CATTURE -DI SPECIE RARE OD AVVENTIZIE. Francesco Venezia Pastor roseus. — Giuseppe Moschella Reggio Calabria. — Moro Massimo Pernis apivorus. Da Induno Olona (Varese). — Fulvio Rossi Stepsilas interpres, e Himantopus candidus. Da Cremona. ite — Coli Da Roma. — Riassunto di notizie sulle cacce, arrivi, passaggi degli uccelli nella re- ù gione italica dal Giugno all’ Ottobre 1899. Pag. 139 a 141. ; Ninni Emilio. Sopra lo scheletro di un uccello mostruoso (con fig.) Pag. 141. Lucifero Armando Avifauna calabra. (cont.) Pag. 144. Arrighi Griffoli conte G. Note ed appunti di un cacciatore sui nostri uccelli migratori. P. : > n A Parte seconda (cont.) Pag. 151. E Picchi Cecilia. Breve nota sulle catture della Rissa tridactyla (Linn.), Gabbiano terragnolo bag in Sardegna e sulla sua frequenza in Italia. Pag. 153. Ornitologi viventi Pag. 156. E; GRANI DA SEMINA SELEZIONATI Meg Si garantiscono qualità primissime e genuine dacchè gli acquisti sono fatti sul posto di produzione ed all’ epoca della mietitura. @B6& . PREZZI DI VENDITA : Fucense . ? a L. 34 il quintale (originario dal Principato di Fucino della Casa Torlonia) Cologna Veneta . È ; ; } È ; £ DE TRgT a » 35 » (Originario) Noè selezionato . è : ; , Te ER a » Rieti 1° riproduzione 3 . - ° 7 : 5 7 a » 35 » (Ferrarese) Rieti Originario . è : ? i 4 ; : : " a » 42 » Rosso Val d’ Olona . : È : : $ : GA a » 35 » (matura 30 giorni PESA) Cavallasca . . ; £ : ; ; a ‘ + a 50 » (novità 1899) Avena nera del Belgio . ; ; . : : ; A a » 33 » Merce posta a Milano - Sacchi esclusi De Questi prezzi sono per acquisti non inferiori ai 25 chilogrammi. Per pacchi fer- roviari, pacchi postali e per piccole quantità, chiedere il listino speciale, che si spedisce a chiunque gratis. “ME Rivolgersi alla GAZZETTA AGRICOLA MILANO - Via S, Vincenzino, 5 - MIL Giapponese precoce . £ : : x 7 - : : a » 45 » PAS i Mure DEA o or, SA ; Ma, (al “a MUSO AUREA A ano XIX. N°101 SIMARIDGI 15 Ottobre 15- Novembre 1899 | BOLLETTINO DEL NATURALISTA (‘ollettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore - Srpplemento mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali el al Giornale Ornitologico italiano An Abbon. annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero-L. 3, Stati della unione postale L. 3,50, altri Stati L. 4. i A 30,164 SOMMARIO De Angelis d'Ossat G. I Sofismi e le Scienze naturali. Pag. 117. cre of Compiz vi, | Failla Tedaldi L. Giossario entomologico (cont.) Pag. 123. SY Zoology "2 Hi | Alessandrini dott. Giulio. Lettera aperta. Pag. 131. \ FEB 19 1943 | Alpinista. Contro gli infortuni Alpini. Pag. 133. î LINE cet _ NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA. Pag. 133. | Insegnamenti pratici Pag. 134 — Invenzioni e scoperte Pag. 135. È | Notiziario Pag. 136 — Nomine, promozioni, onorificenze, premi Pag. 139 — Richieste __» e offerte, (gratis per gli abbonati). Pag. 140. G. DE ANGELIS D’OSSAT I SOFISMI E LE SCIENZE NATURALI _ Non è sufficiente per fare avanzare la scienza conoscere le regole del buon ‘ragionare, è altresì necessario avere inteso completamente tutto quanto ri- guarda il cattivo ragionamento. L'una parte si completa con l'altra. Appunto additando a parecchie difettose conclusioni di coloro che si dedi- cano alle scienze naturali, speriamo di dimostrare ancora una volta come ora sì raccolga il frutto del mal seme. Il dispregio, nelle nostre scuole classiche, dello studio della Filosofia in genere e della Logica in ispecie, toglie agli studiosi l’unica face che deve illuminarli nel difficile campo del ragionamento. Vor- remmo godere di grande autorità per dar forza a quanto diciamo, dacchè ve- diamo dolorosamente la scienza italiana, - è inutile illudere e farsi illudere, - addietrata rispetto a quella delle altre nazioni civili ed al posto che potrebbe occupare data la supremazia dell'ingegno italiano. Non è solo la mancanza dei mezzi ed il misero guiderdone che scoraggiano gli studiosi; eglino sono sgo- menti dell’ oscurità del faro che dovrebbe dirigerli al porto. L'indirizzo pre- sente degli studi, diverso del tutto dall’ antico solo per essere differente, non ci dà uomini di logica serrata; ma sofisti involontari, senza che manchino i volontari. i È inutile, anche forti di tutte le ragioni, che leviamo la voce per la sacra causa e che condanniamo il falso indirizzo che viene additato alla troppo blandita gioventù italiana, giacchè ora si ascolta non la santa verità, ma la parola del- l’ alto locato. | Ci contenteremo di opera più umile, procureremo cioè di avvertire, chi avrà la compiacenza di leggerci, a quali errori si può andare involontariamente in- contro nel ragionare. Almeno rimanesse alcuno con la face accesa del sano ra- È Sa sedia as Sf NR Si SÉ Dy 14 | | i È î 118 gionamento! Non siamo noi che ci reputiamo da tanto, è la logica di Aristo- tele, che non muterà per volgere di secoli e che risplenderà sulla terra sino a che vi sarà un essere intelligente. K* * * Tutti durante la vita, anche le persone istruite, cadono in false conclu- sioni ed in cattive interpretazioni di fatti. In tutti i generi di professione, in tutte le cose intorno a cui s'agita e svolge la vita, comprese le scienze, noi rin- tracciamo una quantità di aberrazioni individuali, che conducono più spesso ad un cattivo che ad un buon metodo di ragionare. Solo procurando di acquistare l'abitudine al buon raziocinio, attenendosi strettamente ai principî della lo- gica, si può sfuggire dall’ incappare nell’ errore. Egli è per questo necessario studiare attentamente le prove apparenti, le quali ci traggono ad un erroneo ra- gionare. Sono queste prove apparenti quelle che si dicono sofismi. È bene sul bel principio indagare le sorgenti nefaste delle false conclusioni, che sono intellettuali e morali. Senz' altro lasciamo da parte le seconde, dacchè non dobbiamo neppure supporre che negli studiosi delle scienze alletti l’ indif- ferenza per la verità e la mala inclinazione (1). Sono queste le cause che pre- dispongono al falso ragionamento ; di esse non vogliamo per ora parlare, tanto più perchè da sole non possono menare al cattivo ragionamento, ma solo per l’ intermedio. delle intellettuali. Similmente non ci facciamo a dichiarare la sottile differenza che corre fra: Paralogismo, Sillogismo pseudografico, S. sofistico, perchè ciò ci condurrebbe ad ulteriori suddivisioni che non aumenterebbero certo la chiarezza. Veniamo invece ad una classificazione, più completa possibile, di quei, so- fismi che ora più comunemente si riscontrano anche nei lavori degli scienziati di qualche valore. Mu? Aristotele fu il primo a distinguere i sofismi in quelli che hanno fonda- mento sulle parole (rav rv 366») e sulle cose (gw ris teus) Fra i primi abbiamo : 1. l'equivoco. 2. l’anfibologia. 3. Errore di composizione, 4. di divisione, 5. di accento, 6. per la figura della parola. Questi sofismi anche involontariamente è difficile che siano usati da persone di una qualche istruzione. Fra i secondi ab- biamo: 1.° Errore per cose accidentali (rxp& 76 svufefarss). 2.° Passaggio a dicto sim- pliciter ad dictum secundum quid (x5 anàos 7 và ams). 3.° Ignoratio elenchi (i re irijzov &yoia). 4.° Petitio principii (x6 è» èpxî Ieufivew airstos4). 0.09 Errore di conse- guenza (mepà 76 intuevov). 6.° A non causa ut causa (cè pù atriov dg aùviov). 7. “Errore per molte interrogazioni (76 rà meio eporduata 8 mov). (1) Quelli che sofisticano volontariamente si propongono, come dissero anche i più antichi logici, cinque fini, e cioè: redargutio, falsum, paradoxum, soelecismus, nugatio. ee | 119 enibi sofismi però che ora più facilmente si commettono non sempre entrano "nelle categorie, così lucidamente distinte dallo stesso Stagirita, e quindi si pro- | pongono altre divisioni, come la seguente: 1.° Sofismo d’ induzione, 2.° d'ana- - logia, 3.° d'ipotesi, 4.° d'autorità, 5.° di eloquenza, 6.° di erudizione, 7.° di | franchezza, 8.° di misura, 9.° di distrazione, 10.° d’ ignoranza. AI nostro debole parere però sembra che la classificazione che ci porge lo Stuart-Mill corrisponda meglio al nostro caso ed a questa particolarmente ci | atterremo. di semplice ispezione... /. . . . 0.0.0... 0... + | 1° Sofismi ”a priori, 2° S. d’ osservazione E per conclusione 3.° S. di generalizzazione ©. d'inferenza | | sofisma deduttivo | 4° S. di ragionamento \ di prova non distintamente conosciuta». . . . | 5°. di confusione © Brevemente dichiariamo, secondo le idee dell'autore, la proposta classifica- zione. Questi, partendo dal principio che nel sofismo noi riteniamo unite due cose . che realmente non lo sono, passa a considerare la specificazione delle proprietà . dei fatti che c'inducono a questo erroneo apprezzamento. Si può fare un sofismo ritenendo come verità assiomatica la relazione o l’incompatibilità di due fatti, oppure ricavarne il rapporto per via di un cattivo ragionamento. Si ha così la E prima divisione in 1.° sofismi di semplice ispezione o di conclusione (a priori) — equelli di falsa conclusione, tirati da prove supposte. Questi secondi si suddi- | vidono a seconda che le prove sono a noi conosciute 0, come accade più di fre- quente, sconosciute. ì _ La prima suddivisione offre campo ad ulteriore specificazione dacchè la prova | apparente può consistere od in fatti particolari od in generalizzazioni, quindi o la induzione semplice o la deduzione. I sofismi d’ induzione quando i fatti sono falsi, cioè 2.° # sofismi di osservazione; se i fatti sono esatti, ma non sufficienti, 3.° % sofismi di generalizzazione. I sofismi di deduzione nascono dal modo vizioso di ragionare e quindi 4° i sofismi di ragionamento. Infine noi possiamo concludere senza possedere una chiara idea della ra- | gione che ci è servita di mezzo alla conclusione ed allora si ha l’ultima classe: __5.° sofismi di confusione. Non si deve ritenere come interamente esatta questa classificazione; dacchè alcune volte i sofismi possono contemporaneamente appartenere a due cate- gorie. Ciò accade anche pel fatto che i cattivi ragionamenti non essendo enun- ciati con soverchia chiarezza non si possono facilmente classificare. Per snidare l’ errore è necessario riconoscere se sono vere e se legittima- ‘mente concludono le proposizioni che sono servite -di mezzo, specialmente quelle sottointese. di prova distintamente conosciuta \ sofisma induttivo x* * * I sofismi a priori affermano o negano senza alcuna prova estrinseca sia tto fi. JA pi 120 sperimentale che di ragionamento. È ciò che dicesi presunzione, vale a dire o un’ inclinazione a credere in un modo diverso da quello cui menerebbe un retto ragionamento. Sarebbe compito ben arduo il precisare la natura di questi so- fismi, dacchè sarebbe necessario ventilare le quistioni della più alta metafisica. Infatti è compito di questa sublime scienza il determinare le verità che non abbisognano di dimostrazione e le cose che raggiungono il sopranaturale. Noi invece ci terremo paghi di enumerare, con qualche delucidazione, i diversi modi con cui soventi si cade nei sofismi a priori. | 36 1. Il nostro intelletto è corrivo a credere che l’idea. di una cosa sia la realtà della cosa stessa, e ciò accade perchè si accettano come fatti subbiettivi quelli che invece sono obbiettivi. Così da noi naturalisti, per tacita supposizione, sì reputa che l’ ordine della natura sia il medesimo che la concatenazione delle idee che essa ci suscita. Laonde due cose che si pensano insieme si opina che debbano simultaneamente esistere; e l’ una seguire l’altra nel tempo se sì con- siderano in due tempi diversi. Non fa mestieri dilungarsi per dimostrare l’enorme cumulo di errori che spiccia dalla mente umana affetta da questo sofismo. Ba- sta infatti ricordare che la superstizione popolare ne è figlia. Faremmo poi torto a chi legge se ci soffermassimo sopra questo ben conosciuto argomento. Invero è cosa ben nota che le nostre scienze, specialmente nell’Evo di mezzo, — furono del tutto asservate a superstizioni e che solo, grazie alla nuova scuola, iniziata dal Galileo, si riscattarono e s' incardinarono sopra più solide basi. Se ci volgiamo intorno ancora adesso, non ci si crederebbe !, possiamo rin- tracciare degli scienziati che insegnano pubblicamente teorie sfatate del Medio Evo, come quella del /logisto. Nella massa poi del popolo, non esclusi i profes- sionisti, vivono ancora tante superstizioni scientifiche da fare raccapriccio. Cia- scuno ricordi quelle che ebbe la sventura di ascoltare. 2. « Le cose che non si possono pensare insieme non possono coesistere. Le cose che non si possono pensare l’ una senza l’altra debbono coesistere ». Questa verità presa come assioma, senza esserlo, è stata madre di molti errori anche per parte di eccelsi filosofi. Una gran parte della cattiva filosofia è ba- sata sopra questo falso principio, sul quale soventi vediamo poggiare anche quelle opere scientifiche che vogliono non solo sintizzare, ma assorgere a ra- gioni supreme. Basta per farsi un concetto concreto di quanto diciamo ricordare. le parole dell’ Hegel nella Filosofia della natura, specialmente riguardo ad al- cuni argomenti di Astronomia. Anche la guerra dei Cartesiani alla gravitazione generale, le teorie di Newton sull’ etere, di Leibnitz sulla spiegazione a priorî dei fenomeni della natura ecc. dimostrano chiaro il grave danno derivato alla scienza da questo principio. 3. « Ciò che si può pensare a parte esiste pure a parte ». Di questa for- mula abusarono i più elevati pensatori, quantunque costituisca un pregiudizio naturale. Se togliamo i filosofi, come Hegel ed altri, non troviamo naturalisti che ci diano esempi di questi errori. i © vala 32 pt ae ne VE 4 xd Aia vela » x Ù i Age de ide P ti GEFORCE. E - vol ETTI VET v veg. Gli odierni uomini di scienza non hanno intelligenza tanto mediocre da - cadere nella personificazione dell’ astrazione, nè, con i veda, gli Hegheliani e mi- | stici, attribuiscono esistenza obbiettiva a creazioni subbiettive del pensiero. | Anche per queste vie s’ introdusse l' errore nella scienza. | 4. Molti attribuiscono alla natura delle incapacità corrispondentemente al- l’incapacità della nostra intelligenza. È ciò che si dice « ragione sufficiente », non però nel senso di Leibnitz. I faisi ragionamenti che scaturiscono da tale | falsa massima sono molto vicini a quelli esposti e quindi per brevità omettiamo | esempi. pi 5. Gli antichi scienziati caddero in molti errori ritenendo che le differenze nella ‘natura devono corrispondere alle nostre distinzioni, e quindi gli effetti Pi Mliiarionto chiamati e classificati debbono avere cause diverse. Ora fortuna- "a tamente non si pecca tanto con questo pregiudizio, quantunque qualche autore seguendo la dottrina dei contrari, già madre della teoria aristotelica dei quattro elementi, si impani in pessimi ragionamenti. Alludo a coloro, p. e. che credono che i fenomeni terrestri e celesti debbano essere essenzialmente diversi ; così le sostanze organiche naturali da quelle fabbricate dal chimico ecc. 6. « Un fenomeno non può avere che una causa ». Questo principio gene- ralmente ritenuto sano per tanto tempo ha fermato il progresso della scienza. La storia delle scienze naturali ce ne porge luminosissimi e numerosi esempi. Grazie al nuovo indirizzo della scienza non dobbiamo ora lamentare tanti gravi errori a questo riguardo. L'esperienza infatti ha dimostrato che due fenomeni apparentemente diversi e contrari non sono molte volte che i limiti più o meno lontani della stessa causa: caldo e freddo; elettricità positiva e negativa ; peso e leggerezza, ecc. ecc. 7. L'ultimo sofismo a priori che consideriamo riposa sul falso principio. « Le condizioni di un fenomeno somigliano al fenomeno stesso ». È il so- fismo più comune che ha fatto strage non solo degli antichi, ma anche dei moderni scienziati. Credo che sia sufficiente citare lo stesso sommo Darwin. Questi, seppure non è caduto in errore, almeno ha fatto molta confusione, quando affermò che la nozione è una configurazione di fibre ecc. Spesso accade, leggendo la Zoonomia del gran Darwin, di non comprendere se si riferisce ad effetto od a causa, se parla di idee o di stato di nervi ec. In tal modo, non tutti, ma i principali sofismi a priori sono stati breve- mente esposti. Lasciamo al lettore applicare altri esempi che abbiamo omesso per amore della brevità. È di di osservazione il fatto che si rileva da quanto si è detto e che apparirà più chiaro per ciò che saremo per esporre, che cioè mentre gli scien- ziati antichi, anche sommi, incorrevano facilmente nei sofismi a priori, ora in- vece i moderni peccano nelle altre specie di sofismi. Di ciò è è facile dare una possibile spiegazione. Gli antichi inferivano a prio- 122. ri dalla loro filosofia tutte le credute verità scientifiche, senza curarsi del con- trollo dell'esperienza. Quindi messi, come base, dei principii generali falsi, an- che ragionando secondo le più sane regole della logica, venivano a false il- lazioni, che costituivano la carcassa scientifica dell’Evo antico e di mezzo. Ora il fondamento delle nostre scienze è l’esperienza e quindi è più facile cadere nei sofismi di osservazione, e per conseguenza di ragionamento. La frenesia poi di toccare ia celebrità commerciale e non l’amore alla scienza spinge gli studiosi a generalizzare sulle poche esperienze personali, che possono anche essere er- rate. Da cattive esperienze e da incongrue generalizzazioni s’inferisce con una logica che non è quella di Aristotele, peccando così nel ragionamento. E poichè non solo gli eletti d’ingegno si occupano di scienze, ma quelli meno che me- diocremente beneficati dalla natura, - essendo i seguaci della scienza, almeno in Italia, non sempre i suoi sacerdoti, ma i professionisti, - non è difficile tro= vare errori figli della confusione. * * X* Essendo sperimentale la base della scienza moderna, l'osservazione ha una importanza grandissima nel progresso della medesima. Spesso però l’osserva- zione non è fatta appunto perchè si è ancora in parte sotto il dominio dei pre- concetti e così molte quistioni non sono state sciolte rettamente per un lungo tempo. Sarebbe stata sufficiente anche un'osservazione superficiale per provare l’ingiusta interpretazione dei fatti, eppure non si è cercata. La storia delle no- stre scienze ne ha registrati una miriade di esempi. La mancanza di osservazioni può riguardare o i fatti o qualcuna delle cir- costanze del fatto stesso. A ciò siamo naturalmente condotti dall’umana nostra natura, la quale ci fa rilevare i fatti e le circostanze che suffragano il nostro preconcetto, più di quelle che sono ad esso contrarie. « Is tamen humano in- tellectui error est proprius et perpeluus ut magis moveatur et excitetur af- fermativis quam negativis. » Bacone. Anche le impressioni anteriori all’osser- vazione, come lo dimostra l’esperienza universale, possono favorire la mala os- servazione. Infatti spesso noi osserviamo i fatti che si collegano con l’impressioni , anteriori, mentre si trascurano gli altri. Al geologo ciò accade di frequente quando si reca a visitare un fenomeno in una data località, dopo averne co- nosciute le illustrazioni date da altri, magari erroneamente da autore che gode di una certa autorità. In questo modo si tramandarono in tutte le scienze degli errori solo perchè non si osservava avendo già altri autorevoli dato il loro giu- dizio. Basta ricordare la scuola di Aristotele (ipse dixit), di Cuvier, quella del Werner ecc. Per questa ragione gli scienziati farebbero bene ad investigare intorno ad un argomento senza leggere prima la bibliografia che lo riguarda. Lo scienziato deve studiare il tema senza preconcetti di sorta. Similmente si cade in errore quando non si osservano le circostanze im- portanti dei fatti. In tal modo non si acquista un giusto apprezzamento della Valar, Cale Me e P 3 il competitore l’altre; 123 | prova. La conclusione potrà essere giusta se inferita dai casi di cui si è te- la conto nell’osservazione; facilmente nasce sbagliata se discende dalle cir- | costanze trascurate. Le scienze, e specialmente la Geologia che è induttiva, er- rano di frequente secondo il principio ora esposto. Quasi tutte le polemiche si | basano sopra questo principio: l’uno osserva solo alcune circostanze di un fatto, tutti e due credono importanti le proprie. Talvolta il malinteso amor proprio ferito procura invano di difendere il proprio errore, ARR facendo risaltare una circostanza più che secondaria, ed inferendo da essa. . Esempi nella geologia si trovano a bizeffe nel diverso apprezzamento cronolo- i gico degli strati. La stessa mancata osservazione faceva ritenere più piani cro- | —nologicamente ordinati, mentre erano contemporanei, così i tre del Pliocene ed LR i tre o quattro del Miocene medio. Se si fosse osservato quanto accade presen- temente nei diversi dominî del mare, dove contemporaneamente si depone mate- | riale diverso e vive una fauna e flora differente, ciò non sarebbe accaduto. Il LÒ Fuscescens - Fuscus Fuscus - Bruno o fosco (colori 2) Fusiformis - Fusiforme Fusulus - Filiera Fusus - Filiera Plutonismo di Elie di Beaumont non era certo fondato sopra un'accurata os- | _servazione di fatti e di circostanze che precedono ed accompagnano il vulca- nismo. Anche dalle altre sci enze si potrebbero ricavare esempi di quanto diciamo. (continua) GLOSSARIO TO M Ode Lib) REDATTO da LUIGI FAILLA-TEDALDI REGISTRO LATINO-ITALIANO DELLE VOCci CITATE INQUESTO?GL'OSSARIO (continuazione) Fulgidus - Fulgido G Fuliginosus - Fuliginoso (colori 3) Galea - Elmo Fulvus - Fulvo (colori 53) Galeotheca - Astuccio dell’ Elmo o Galea Fumatus - Affamato (colori 21) Gallata - Gallate Fumosus - Fumatus Ganascia - Ganascia Funiculatus - Funicolato Gasterotheca - Astuccio dell’ addome Funiculus - Funicolo Gastrotheca - Astuccio dell’addome Furca - Forca - V. Processo interno del | Geminatus - Geminato prosterno ] Geminus - Gemino Furcae apicale - Forche o rami apicali Gemmatus - Gemmato Furcatus - Forcato Genae - Gote o Guance Geniculatus - Genicolato Genicolum - Genicolo o Ginocchio Genitalia - Genitali Genu - Ginocchio Genuinus - Genuino Genus - Genere 124 Geometrae - Geometre Gibba - Gobba Gibbosus - Gibboso Gibbus - Gobba Gilvus - Cenerino - Giallo (colori 3) Ginglymus - Articolazione Glaber - Glabro Glandulae - Glandole Glaucus - Glauco, verde mare (colori 6) Globosus - Globoso Glochis - Ved. Punta Glossa - V. Spiritromba Glossarium - V. Setole moscellari Glossata - V. Spiritromba Glossotheca - Astuccio della tromba Gnathopoda - V. Piedi anteriori Gracilis - Gracile Gramineus - Verde d'erba (colori 44) Gianosus - Granoso Granulatus - Granulato Granulosus - Granulato Granulus - Granello Gregarius - Gregario - Aggregato Gressorius - Ambulatorio Grisescens - Grigiastro (colori 6). Griseus - Grigio - (colori 7) + Gula - Gola Gutta - Goccia Guttatus - Gocciolato Gyrosus - Ruguloso i H Habena - Fascia Habitat - Abitato Habitus - Abito Halteres - Bilancieri Haematicus - Rosso sanguigno (colori 95) Hamatus - Amato, Uncinato Hamuli - Ametti Hamus - Uncino Hastatus - Astato Haustellum - V. Tromba Helvolus - Lionato (colori 61) Helvus - Helvolus i Hypocrateriformis - Hemelytra - Emelitra Hemieyeli ventrales - Emicieli ventrali 00 Hemyelitra - Emielitra Hemipterus - Emittero Hemisphaericus - Emisferico Hepaticolor - Rosso fegatoso (colori 91) Hepaticus - Rosso fegatoso (colori 91) Heptaphyllus - Eptafillo Heptagonus -. Septagono N: Hesophagus - Esofago Heterocera - Eteroceri Hetero-ditetragonum - Etero-ditetragono Hetero-ditregonum - Etero-ditrigono Heterogenus - Anomalo Heteromeri (pedes) - Etervomeri Heteronomus - Eteronomo Heteropalpi - Eteropalpi Hetero-obditrigonum - Etero obditrigono Hexagonum - Esagono Hexapodus - Esapodo Hians - Aperto Hirsutie - Villosita Hirsutus - Irsuto, Irto Hirtus - Irto Hispidus - Ispido Holosericeus - Oloserico Homaeomeri - Omeomeri Homelytra - Omelitra Homotene - Omotene Homébonomus - Omonomo Horizontalis - Orizzontale Horns - Ved. Antenne Humeralis - Umerale Humerus - Omero-Spalla Hyacinthinus - Rosso giacinto (colori 33) Hyalinus - lalino Hybridus - Ibrido Hymen - Membrana Hypocondria - Ipocondria Ipocrateriforme Hypogeus - Ipogeo Hypoglossis - Ipoglotta EMDORERAA: - V. Sfumato Si Hypopharynx - Ipofaringe —_Hypopigium - Ipopigio | Hypostoma - Ipostoma - —_ Hypotenusis - Ipotenusa Epistoma lanthinus - V. Violaceo (colori 97) Igneus - Rosso fuoco (colori 92) Ignitus - Rosso fuoco (colori 92) Imago + Immagine ; — Imbricatus - Embricato Immaculatus - Immacolato Immarginatus - V. Smarginato Immersus - Infossato —_ ’mpressio - Impressione Impressus - Impresso Impubis - \mpube — Mmaequalis - Ineguale Incanescens canesens Incisura - Incisione o Incisura Incisus - Inciso Inclinatus - Inclinato . Inclusus - Incluso Incompletus - Incompleto Incrassatus - Incrassato Incumbentes - Incombenti Incunabulum - Bozzolo Indeterminatus - Indeterminato Indigoteus - Indago (colori 22) Indumentum - Indumento Inermis - Inerme Inferior - Inferiore Inflatus - Gonfiato Inflexus - Inflesso Infundibuliformis - i Imnotatus - Innotato __ Innoculares - Innoculari Insectum declaratum - Insetto perfetto Insectum rivelatum - Ved. Immagine Insertio - Inserzione Insertus - Inserto Institia - Ved. Stria Infundibuliforme 125 Instrumento pollinigera - Apparato pol- linigero Instrumento cibaria - Apparecchi boccati Integer - Intiero Integumenta - Integumenti Interior - Interno Intermedius - Intermedio Interocularis - Interoculare Interruptus - Interrotto Interstitium - Interstizio Intervallum - Intervallo Intricato-aciculatus - Aciculato-intricato Intricato-rugosus - Rugoso-intricato Intricatus - Intricato Intrusus - Intruso Intumescens - V. Tumido Involucratus - Involto Involutus - Involto Iridescens - Iridescente Iris - Iride Irregularis - Irregolare Irroratus - Irrorato Isabellinus - Color d' Isabella (colori 51) Ischia - V. Parapleure Ischium primum - V. Pleure Ischium secundum - V. Parapleure Iso-ditetragonum - Iso ditetragono Iso-ditrigonum - Isoditrigono Iso-obditrigono - Isoobditrigono Iubatus - Giubbato Iunctura - Giuntura J Jugularia - Pezzi jugulari Jugulum - V. Antepetto K Kermesinus - Chermesino (colori 78) L Labellum - Labello Labialis - Labiale Labiatus - Labiato Labis - V. Pinzette 126 Labium - Labro inferiore Labium inferius - Labro inferiore Labium superius - L. superiore L. bisemarginatum - L. bisemarginato L. distinctum - L. distinto L. emarginatum - L. smarginato L. obiectum - L. coperto o nascosto Labrum - Labro superiore Lacer - Lacero Laciniae - Lacinie Laciniatus - Laciniato Lacteus - Latteo (colori 109) Lacunae - Lacune Lacunosus - Lacunoso Laevîgatus - Levigato Laevis - Liscio Lamella - Lamina Lamellae - Laminette Lamellatus - Lamellato Lamina - Lamina, Piastra Laminae abdominales - L. o Piastre abdo- minali L. jugulares - L. giugulari Laminatus - Laminato Lana - Lana lanatus - Lanoso Lanceolatus - Lanceolato Lanuginosus - Lanuginoso Lanugo - Lanugine Larva - Larva . adminiculosa - V. Larva . alburnea - » apoda - » . aquatica - » . camerifera - » campodeiformis - » . CATNIVOTA - » . caudata - » . coniea - » . cornuta - » . cruciformis - » . folliculifera - » SESSESNSNESEENEKxEN DANNO bENSEENNDEbDNNDAbDEDOaEsNEDDON . ” . gibba - V. Larva . hirsuta - » hydrobia - » . lanceolata - » . larvata - » . leptiformis - » . limnobia - » ». monstrosa - » . muricata - » . mycetobia - » necrobia - » nymphoides - » . papillata - » penicillata - » phillophaga - + pyrophora - » . rhinaria - » rotatoria - » saccata - » saliens - « . scarabaea - » . scutata - » scutata hydrobia - » sessiliventris = Erucina squamata - » . stellata - » . stylifera - « subarticolata - » subfurcata - » terebrans - » UTrOCera - » . VETTUCOSA - » . Xylophaga - » . larvicida - » Larvina - V. La:va LE ga Dl mf fi acephala - » adminiculosa - » . amphipneustica - » . ano-coronata - » . ano-trachealis - » . astero-spiraculifera - » , caudata - » ? fo L. eucephala - V. Larva L. furcata - » _ L. hydrocampa - » L. hydropendula - » L. metapneustica - » L. mycetobia - » L. peripneustica - » L. pinno-filamentosa - » L. serpentiformis - » L. tentaculata - » L. verrucipes - » Larvipares - Larvipari Lasureus - Azzurro (colori 28) Lateralis - Laterale Lateritius - Rosso mattone (colori 94) _ Latus - Largo Latuscula - Faccette Legnum - V. Squama Lenticularis - Lenticolare Lepos - V. Squama Leucopheus - Cenerino (colori 3) Liber - Libero Libramentum - Ved. Bilancieri Ligamentum - Ligamento Ligula - Linguetta Ligulatus - Ligulato Limbatus - Orlato Limbus - Lembo L. membranae - L. della membrana Limpidus - Limpido Linea - Linea L. limbalis - L. lembale o anteterminale Linearis - Lineare | Lineatus - Lineato Lineola - Lineola È. Lingua spiralis - V. Spiritromba Litura - Litura Lituus - Flessuoso Lividus - Livido (colori 10) Lobatus - Lobato Lobus - Lobo Loma - Lembo 127 Longiîrostris - V. Rostro Longitudinalis - Longitudinale Longitudo - Lunghezza Longus - Lungo Lucens - Lucido Lucidus - Lucido Lunula - Lunula Lunaris - Lunulato Lunatus - Lunulato Luridus - Lurido (colori 62) Luteus - Bruno, Giallo (colori 72) Lutosus - Lotoso M Macula - Macchia M. orbicularis - M. orbiculare Maculatus - Macchiato Mala - Lobi delle mascelle Malae maxillae - Lobi delle mascelle Mammillatus - Mammellonato Mammillosus - Mammellonato Mandibulae - Mandibule Mando - Pezzo intermascellare Manicatus - Ved. Pellito Manitruncus - V. Protorace Margaritaceus - Margaritaceo (colori 110) Marginalis - Marginale Marginatus - Marginato Margo - Margine M. anterior - M. anteriore M. apicalis - M. apicalis M. externus - M, esterno M. inferior - M. inferiore M. internus - M. interno M. lateralis externus - M. laterale o esterno M. posterior - M. posteriore M. principalis - M. principale M. superior - M. superiore M. suturalis - M. suturale Marmoratus - Marmorato Maxilla - Mascella Maxilla superiores - scelle | V. Mandibole o Ma- 128 ; Maxillaris - Mascellare Modioliform - Modioliforme Mecorhynchi - V. Rostro Mollis - Molle Medipectus - Medipetto Moniliformis - Moniliforme Medisternum - Medisterno Monodactylus - Monodattilo Medius - Medio Monogamus - Monogamo Membrana - Membrana Monomerus - Monomero Membranaceus - Membranoso o Perga- | Monophagus - Monofago menato | Monorsenous - Monorsenoso Membraneus = Membranaceus Monstrosus - Mostruoso Membranula accessoria - Membranetta ac- | Monothelius - Monotelio cessoria Mucoreus - Muffito M. axillaris - M. ascellare Mucrunatus - Mucronato Meniscoidalis - Meniscoidale Mummia - Mummia Mentum - Mento Munitus - Munitus Merinaeum - V. Metapleure Muricatus - Muricato Mesomerus - Mesomeri Murinus - V. Grigio (colori 7) Mesonotum - Mesonoto Musculus - Muscolo Mesophragma - V. Proscuto Mutatio - Muta Mesopleurae - Mesopleure Muticus - Mutico Mesosternum - Mesosterno Mutillatus - Mutillato ° Mesotethium - V. Metasterno - Postpetto Mystacatus - Mostacciuto o baffuto Mesothoracotheca - Astuccio del mesotorace | Mystacinus - Mostacciuto Mesothorax - Mesothorax Mytiliformis - Conchiforme Metabola - Metaboli Myxtax - Mostacchio Metagonia - Angolo apicale interno N Metallicus - Metallico Nasus - Naso Metaloma - V. Margine suturale Nebeculosus - V. Nero transparente (co- Metameros - Metameri lori 21) | Metamorphosis - Metamorfosi Nebulosus - Nebuloso (colori 11) M. coarcetata - M. coartata Nerves - Nervature M. inchoata - M. incoata Nervi - Nervature M. obtecta - M. fasciata N. antecubitales - N. antecubitali Metanotum - Metanoto N. basales - N. basilari Methaphragma - V. Postscutello N. brachiales - N. brachiali Metapleurae - Metapleure N. longitudinales - N. longitudinali Metasternum - Metasterno N. recurrentes - N. ricorrenti Metatarsus - Metatarso N. transversales - N. trasversali Metathoracotheca - Astuccio del metatorace | Nervus analis - Nervatura anale Methatorax - Metatorace N. axillaris - N. ascellare Meticulosus - Rosso fuoco (colori 92) N. cubitalis - N. cubitale Micans - Splendente N. externo-medius - N. esterno medio Miniatus - Rosso di minio (colori 90) N. interno-medius - N. interno-medio __ N. medianus - N. mediana «N. parallelus - N. parallela Ca Nervulatio - Nervulazione ._ Neurae - Nervi o Nervature __ Neutrum - Neutro bi Niger - Nero (colori 13) __ Nigrescens = Nigricans —_ Nigricans - nerastro (colori 12) __— Nigro-ardesiacus - Nero-lavagna (colori 20) — Mgro-corneus - Nero di corno (colori 15) __ Nigro-fuliginosus - Nero filiggine (colori19) — Nitidus - Nitido —__ Niveus = Candidus Nodosus - Nodoso Nodulosus - Noduloso Nodulus - Nodulo —__ Nodus - Nodo — Notatus - Notato __—Nototheca - Astuccio del noto Notum - Noto — Nucha - Nuca __ Nuditas - Nudita Nudus - Nudo Nutans - Chino - Inchinato Nympha - Ninfa N. aerca - N. aerea N. aquatira - N. acquatica N. cerifera - N. cerifera N. cultripoda - N. cultripoda N. forcipata - N. forcipata N. galeata - N. galeata ___N. lanigera - N. lanosa i N. siytifera - N. stilifera O Obditrigonum - Obditrigono Obliquus - Obliquo Ubliteratus - Obliterato Oblongo - Ellipticum - Oblungo - Ellittico O. exangulare - O. exangolare __0. ovatum - O. ovato __ 0. rectingulare - O. rettangolare O 129 O. rugosus, - O. rugoso i Oblongus - Oblungo 7 Obovatum - Obovato Obsitus - Coperto Obsoletus - Obsoleto Obtectus - Coperto Oceciput - Occipite Occultus - Nascosto Ocellatus - Ocellato Ocelli - Ocelli Ochraceus - Ocraceo (colori 63) Ochroleucus - Ocroleuco (colori 64) Octagonum - Ottagono Oculi - Occhi . approrimati - O. avvicinati . canaliculati - O. scanalati . compositi - 0. composti . conniventes - 0. conniventi . distantes - O. distanti . globosi - 0. globosi . glomerati - O. agglomerati » hirti - O. pelosi nudi - O. nudi . prominentes - O. prominenii . semilunares - 0. semilunares . simplices - 0. semplici . superciliati - O. sopracigliati Olivaceus - Olivastro Omia - V. Umboni Omium - V. Propleure Oncus - V. Anello Opacus - Opaco Opalinus - Opalino (colori 33) Operaria - Operaie Opereula - Opercoli Operculum pupae obtectae - O. della pupa \ nascosta O. tympanicum - O. timpanico O. vaginale - O. vaginale Ophtalmotheca - Astuccio degli occhi Opisthogonia - V. Angolo apicale interno Opistholoma - V. Margine suturale SSSSS e'o'c;cverete ra è 130 Uppositus - Opposto Ora - Orlo, Margine Orbicularis - Orbicolare Orbita - Orbita Organa malophaga - Organi malofagi O. masticatoria - 0. masticatori O. suctoria - O. succiatori Organon trigonotum labri - Organo tri- gonoto del labro Origo = V. Base, Radice Orismologia - Terminologia Os - Bocca Os mystacinum - V. Bocca Ossicula - Ossicoli Ostiolum odoriferum - Apertura odorifera Ova - Uove . favosa - U. favose . gallata - U. gallate . glebata - U. glebate . gummosa = U. gommose . imposita - U. intruse . însaccata - U. insaccate nuda - U. nude . pediculina - U. pedicoline , pedicolata - U. picciuolate . pilosa - U. pelose . spiraliter deposita - deposte O. succuba - U. succube Ovale - Ovale Ovarium - Ovario OQvatum - Ovato Oviductus - Ovidulto Oviformis - V. Ovale Ovipositor - Ovipositore Oviscaptus - Oviscapto Oxyophthalmi - Osioftalmi P ooo ose © O. spiralmente Pagina - Pagina Pala - Paletta Pattescens - Pallido (colori 111) Palli dus - Pallido (colori 111) Palma - Palma Palmatus - Palmato Palpi - Palpi . aequales - P. eguali . brevissimi - P. brevissimi . clavati - P. clavati . conici - P. conici . cultrati - P. cultriformi . elongati - P. allungati . exarticulati - P. exarticolati . faleati - P. falciformi . fusciculati - P. fascicolati . filiformes - P. filiformi . fissi - P. partiti o fessi foliati - P. foliati . funicolati - P. funicolati . funicolosi - P. funicolosi . inaequales - P. ineguali . labiales - P. labiali . lamellati - P. lamellati . longissimi - P. lunghissimi . lunati - P. lunati . mandibulares - P. mandibolari . maxillares - P. mascellari . moniliformes - P. moniliformi nasuti - P. nasiformi penduli - P. incombenti . personati - P. personali pilosi - P. pelosi securiformes - P. securiformi squamost - P. squamosi . subulati - P. subulati . transverst - P. transversi . truncati - P. troncati . turgidi - P. turgidi Palpuli - Paipuli Papilla - Papilla Papillosus - Papillato Pappus - Lanugine Parachites - Parachili Paraglossae - Paraglosse Parallelus - Parallelo poco pie ea e 5 RODI DVD OVVIO ODVON LI _ Parapleurae - Parapleure P. appendiculatae - P. appendicolate Parupleurum duplum - V. P. appendicolate Parapsidae - Parapsidi Paraptera - Parapteri - Clavicola anteriore Patagia - V. Parapteri Patellae - Patelle Patellutae - V. Patelle Patens - Patente Patria - Patria Pecten - Pettine Pectinatus - Pettinato Pectoralis - Pettorale Pectus - Petto Pedamina - V. Piedi mutici Pedes - Piedi - Zampe P. abdominales - P. abdominali P. adminiculosi - P. amminicolosi P. ambulatorii - P. ambulatorii P. anales - P. falsi anali P. anthophori - P. antofori P. clavati - P. clavati P. copulatorii - P. copulatori P. cornei - V. P. Squamosi UP. cultriformes - P. cultriformi P. cursorii - P. corsivi P. falciformes - P. falciformi P. falsi - P. falsi volte, credo dover mio chiarire alcune cose. cana ae [ama 131 P. foliacei - P. foliacei fossorii - P. scavatori gressorii - P. ambulatorii membranacei - P. membranosi monstruosi - P. mostruosi natatorii - P. natatorii nodosi - P. nodosi penicillati - P. penicillati pinnati - V. P. natatori raptorii - P. rapaci rasores - P. razzolanti saltatorii - P. saltatori spuri - V. P. falsi anali o mutici sternales - P. sternali Pediolus - Peduncolo Pedunculatus - Peduncolato - Pedicellato Pedunculus - Peduncolo - Pedicello Pellitus - Pellito Pellucidus - Pellucido Pelottae - Aroli Pendulus - Pendulo Penicillatus - Penicillato Penis - Pene Pennaceus - Pennato Pennatus - Pennato Pentagonum - Pentagono Pentameri - Pentameri 3 Ri Ria Ria << Rina CARRI (continua) APERTA Riceviamo dal Dott. G. Alessandrini e con piacere pubblichiamo la seguente Lettera aperta in risposta all’ Elenco ragionato e sistematico dei Coleotteri finora raccolti nella provincia di Ro- ma per PaoLo Luicioni. (Bollettino della Società Entomolog. Ital., Anno XXX - Trim. III-IV - 1898). Sig. Paolo Luigioni Telegrafista Ministero delle Poste e Telegrafi Roma. Ho ricevuto la prima puntata della sua pubblicazione sul « Contributo allo studio della fauna entomologica italiana » e la ringrazio. Siccome però mi vedo in essa nominato molte, anzi troppe Innanzi tutto tengo a dichiararle che col mio « Contributo allo Studio dei Coleotteri romani ES x (Fam. Carabidae) » iniziato molto prima di lei (1897), non ho mai inteso dare un catalogo com- pleto di tutti i Carabi trovati o trovabili nella nostra provincia, ma solamente di quelli o già noti o nuovi, purchè fossero di provenienza più che sicura e raccolti personalmente da me o da persone sulla cui buona fede non vi fosse punto da dubitare, giacchè anche io ho sempre ritenuto la distri- 9 132 ° n r xi di: N buzione geografica come particolare di somma importanza. E, sebbene abbia avuto il desiderio di. conoscere e studiare la sua collezione, come ho fatto per molte altre appartenenti a vari dilettanti e studiosi, pure le confesso con tutta sincerità che nel mio lavoro non avrei compreso tutti quei Carabi che figurano in essa. E questo sopratutto perchè dubito dell’esattezza delle sue provenienze, dubbio che può avere un gran fondamento, dopo qualche fatto, che certo non deve essere a lei sconosciuto. 4 È In scienza purtroppo è tutto fondato sulla buona fede e quando, a mo’ di esempio, uno giurasse e spergiurasse di aver catturato colle proprie mani, a poca distanza da Roma nei pressi dell’ Ae qua Traversa, fuori porta del Popolo, una Cetozia non solo non italiana, nè europea ma dell’ Ame- rica meridionale, posseduta chi sa in qual modo, non crede Ella che tutti avremmo il diritto di dubitare che tanti e tanti altri esemplari siano stati raccolti in Sicilia o sulle Alpi piuttosto che entro i confini della nostra provincia, la quale possiede, come Ella dice, immense ricchezze ento- mologiche ? i ‘ È dunque per voler essere troppo serupoloso (ma il troppo scrupolo in scienza non nuoce) che il mio lavoro riuscirà, per numero di specie, un po’inferiore al suo; ma per quanto riguarda l’ esat- tezza nelle determinazioni ritengo di no. Conosco molto bene, per qualche anno di esperienza, quanto sia arduo fare una diagnosi esatta, e, d'altra parte, quale sistema facile e comodo sia quello di fare gran pompa di sè, figurando per studioso, col riempire pagine e pagine di nomi scientifici avuti da tanti specialisti come Ella, rin- graziandoli, ingenuamente confessa di aver fatto per la sua pubblicazione. Io per parte mia ammetto, giacchè tutti possiamo errare, che nel mio lavoro vi siano delle inesattezze, ma non posso ammettere ch’ Ella ne faccia alcuna critica, quando non conosce nem- meno un solo degli esemplari che mi servirono di studio. E questi, sebbene non mandati diretta- mente a specialisti, (cosa che ritengo inutile quando si studia con coscienza ed amore e si può di- sporre di buoni libri e di un ricco materiale di confronto), furono prima determinati da me con tutta la esattezza che è necessaria in tal genere di studio, il che trasparisce abbastanza chiara- mente da molte e molte osservazioni originali che si trovano nel lavoro stesso, e poi furono con- frontati con quella splendida collezione di Coleotteri dell’ Europa circummediterranea, che fu rac- colta con tanto zelo e pazienza dai signori fratelli Emery, che fu acquistata dall’ attuale Direttore. per il Museo Zoologico della Regia Università di Roma, e che tutti desidererebbero possedere. Dall’ insieme del suo opuscolo trasparisce poi un non so che di presunzione che mi sembra molto mal fondata, ed una specie di malevolenza verso l’Istituto Zoologico di Roma, cui mi onoro di appartenere, e verso quanti, studiando molto più diligentemente e molto prima di lei i Coleot- teri che ivi si trovavano, le hanno saputo dare quegli insegnamenti dei quali ora vuole far pompa per combatterli. E con ciò non intendo parlare di me, che in quell'epoca non facevò parte del per= sonale del suddetto Museo, ma di coloro che « sin dal primo. inizio de’ suoi prediletti studi lo aiutarono e le procurarono cortesi rapporti con distinti entomologi ». Riconosca dunque che la ha avuto i principî dell’ entomologia e che, dallo scrivere i cartellini sotto dettatura, a poco a poco le fu insegnato a raccogliere gli insetti, a prepararli, cOnservarli, riconoscerne qualche carattere e poi anche a studiarli. Renda grazie infinite a chi lo ha messo sulla strada di fare le sue raccolte e, se non crede dignitoso per lei di° abbassarsi a tanto, ne esterni almeno in qualche modo la sua riconoscenza. Con tutto ciò non le disconosco il merito di essere un forte camminatore, un paziente racco- glitore d’ insetti e di poter resistere a tutta prova a fatiche materiali non indifferenti. Ed ora per finire, se non altro per qualche anno dletà che ho più di lei, mi permetta di darle un consiglio: Non s’atteggi a maestro; ritenga pure che, specialmente al giorno d'oggi, fa tanto piacere un po'di modestia e che Ella per ora non può dirsi collega altro che de’ suoi Compagni di ufficio. Roma, 15 Settembre 1899 Dott. GIULIO ALESSANDRINI. ISIS SMS SLSNMSTSNS SSIS SS SAI Ss Al 133 SES: CONTRO GLI INFORTUNI ALPINI Le escursioni alpine si fanno per la maggior parte nella presente stagione; ed è appunto in | questi mesi che leggiamo spesse volte nei giornali l'annuncio di disgrazie toccate ad alpini seb- bene valenti, accompagnati da guide le più esperte e da portatori i più abili. Convien dire che vi è dappertutto un complesso di circostanze così imprevedute e fatali contro cui non serve nè la esperienza, nè la bravura di quanti prendono parte a quelle gite in montagna, che hanno tante incantevoli attrattive, tante misteriose compiacenze. Però bisogna confessare che si potrebbe evitare la maggior parte delle morti; e di moltissimi infortuni sarebbe facile attenuare grandemente le dolorose conseguenze, se ciascun alpinista sa- pesse cavare una più larga risorsa dal suo coraggio e dalla sua previdenza. Non sì è tutti medici nè sì diventa medico in pochi minuti; un malore può capitare all’ alpinista più sano e vigoroso, una disgrazia può giungere inaspettata all'uomo più avveduto e pratico. Come provvedere senza medicinali, senza istrumenti, senza attrezzi? Sono domande a cui urge rispondere, tanto più che la vita di un uomo dipende assai spesso dalla prontezza con cui un semplicissimo soccorso può esser dato. sa In Svizzera, la terra classica delle escursioni in montagna, in Austria ed in Germania, si è già pensato a fornire una pratica istruzione alle guide ed ai portatori per tutti i casi urgenti, e a fornirli di quanto può tornare indispensabile per le rotture di qualche membro, per le ferite e persino per le morsicature. Vi sono scuole apposite, ma gli alpinisti dilettanti non le possono fre- quentare : per loro e per tutti gli escursionisti, in generale, occorre un libro popolare, pratico, da cuì avere istruzioni e consigli per tutte le necessità. E ad un intento così preciso risponde il la- voro del dottore O. Bernhard, un medico svizzero specialista alpino, che fu chiamato ultimamente anche in Austria a tenere un corso di lezioni pratiche a quelle guide, illustrato da numerose ta- vole murali a colori. Il Manuale ha già avuto parecchie edizioni, perchè 1’ Autore, esercitando da molti anni nell'Alta Engandina, centro alpinista per eccellenza e preferito dai forestieri, ha sa- puto far tesoro della innumerevole varie dei casì occorsigli e tracciarne gli insegnamenti pratici con la migliore chiarezza. sa Era naturale che il suo lavoro fosse desiderato anche dai Clubs Alpini italiani ; ed ecco il dott. Curti tradurlo con opportuni adattamanti e carte illustrative, e l'editore Hoepli di Milano, che ne ebbe l'idea, pubblicarlo nella simpatica collezione dei suoi Manuali, appunto in questi mesi desti- nati alle escursioni, col titolo: Gli infortunii delle montagne, ornandolo di 55 tavole e 173 figu- re dimostrative. Il prezzo è di sole L. 3,50. Il Ministro Baccelli ebbe una impressione così lieta del lavoro dell'egregio dr. Bernhard, che gli fece conferire dal Re la croce di Cavaliere della Corona d'Italia. Crediamo superfluo ogni pa- rola di raccomandazione, perchè siamo sicuri che nessuno si preparerà a salire le vette delle nostre montagne senza portar seco il Manuale tascabile che gli abbiamo suggerito a sua difesa e salvezza personale. ALPINISTA NOTIZIE DI CACCIA E DI PESCA E NOTE ZOOLOGIOHE N. B. Quelle speciali sugli uecelli vengono pubblicate nell’ Avicula, Giornale ornitologico italiano Orsiin Valtellina. Scrivono da Novate Mezzola (Valtellina) che in valle Bondasca un’orsa con due orsacchiotti ha fatto li sua apparizione nella pineta ove venne scoperta da un cacciatore della valle Bregaglia il quale li salutò con un buon colpo di fucile. Uno degli orsacchiotti rimase morto, l’altro e la madre sua, riuscirono a fuggir. ed a rintanarsi sulle montagne senza lasciar traccia. reni CANE TA 8°) 1 i È 134 A Granaiolo nei giorni 24, 25, 26, ottobre ha avuto luogo nella splendida Bandita del Mar- chese Emilio Pucci una partita di Caccia. Furono uccisi 237 capi di Selvaggina fra Fagiani, Starne e Lepri. Cacce reali. Valdieri (Cuneo). La Caccia del 6 ottobre nel Vallone Ameris. Bars Soprano. (Monte Mato) riuscì abbondantissima, vennero uccisi ben quarantaquattro camosci, diciassette dei quali caddero sotto i colpi del Principe e della Principessa di Napoli. Cattura di un Balenottero. Il giorno 8 ottobre, sulla spiaggia marina di Porto S. Stefano, fu preso un bellissimo esemplare giovane di Balenopterus rostratus. La società dei pescatori che dopo molti sforzi, riuscì a trarlo alla riva, lo spedì a Roma ad un grande negoziante di pesce, perchè fosse esposto al pubblico. Il Prof. Comm. Antonio Carruccio Direttore del Gabinetto Zoologico della R. Università, to- stochè ebbe questa notizia, fece tutte le premure affinchè l'interessante cetaceo fosse posseduto da questo gabinetto; ed infatti dopo essere stato per pochi giorni esposto, l’ esemplare in parola fu acquistato e malgrado le difficoltà incontrate è stato possibile prepararne la pelle e lo scheletro e presto il museo sarà arricchito di queste due interessanti preparazioni. Riporto quì le misure più importanti : Lunghezza totale metri 4,71 di cui 39 centimetri appartengono alla coda. — Larghezza della coda metri 1,30 — Altezza della pinna dorsale cent. 28 — Altezza delle pinne toraciche cm. 58 — Lunghezza della testa metri 1. — Sporgenza della mascella inferiore cm. 10. — Lunghezza dei faunoni cm. 14, — Larghezza dei faunoni cm. 2 12. Roma dal Gabinetto Zoologico, 13 Ottobre 1899. C. CoLI preparatore tassidermista INSEGNAMENTI PRATICI —_ ‘3%: Come i fiori e certi animali si possono colorire artificialmente. A Parigi da qualche anno i fiori si coloriscono artificialmente dopo averli spiccati e questa pratica è abbastanza diffusa. Si sa che una viola, sotto l’azione dei vapori di zolfo e quelli del tabacco, inverdisce. I garofani verdi furono il primo saggio di questa industria e fecero furore. La coloritura dei fiori freschi, si ottiene in due modi. Il primo consiste nel tingere addirittura i petali immergendoli in una soluzione colorita, Ci è però un guaio; i petali, per la materia cerosa che li riveste, per i peli di cui sono coperti, rifiutano l’acqua, perciò per tingere i fiori, le fioraie adoperano delle soluzioni nell’alcool di sostanze colorate; ma il metodo più frequente consiste nell’immergere il gambo in una soluzione colorata. Il colore, ascende con l’acqua su per lo stelo e va a tingere i tessuti del- l’interno. La sostanza ascende per capillarità, come ascendono i sughi che nutrono il fiore sulla pianta viva. Non ascendono però tutti con uguale facilità; ma coll’esperienza si è riuscito a tro= vare i più rapidi ed i migliori coloranti: i colori Basici. Si fa naturalmente un uso abbondante dei colori derivati dal Catrame; dei così detti colori di anilina. Il picrato di soda è frequente- mente adoperato per tingere i fiori di un bel giallo. Allorchè il fiore è ben tinto nel suo tessuto si leva il gambo dalla soluzione e si taglia la parte che vi è immersa. E quì per associazione di idee dobbiamo ricordare come siasi anche tentato di colorire artificialmente gli animali. All’ Avana si vendono dei cagnolini tinti in rosso con una soluzione di Cocciniglia. Da molto tempo sì sa che i canarini, alimentati con pepe di Cajenna misto alla comune alimentazione, diventano rossi. Se il pepe venne prima fatto macerare nell’ alcool, la colorazione non si produce; ma si produce se si aggiunge alla Trioleina. La sostanza che colora le piume viene dunque assorbita allo stato di combinazione con una sostanza grassa. Gli stessi effetti si possono ottenere anche colle galline bianche. Solamente, se l’aria è molto asciutta; la colorazione delle penne è poco visibile. Si tin- gono invece di un bel rosso se il tempo volge all’umido. Anche il tuorlo dell'uovo per effetto di questa alimentazione si tinge in rosso. x E e ri Lei IE Pe 7 Pe\ 135 Ci è poi un altro metodo di tingere le piume dei canarini: In Inghilterra vi sono degli spe- cialisti in questa materia. Questi si contentano di procurare ai canarini una tinta gialla più in- tensa e li vendono così molto cari ai dilettanti di uccelli. Ben presto però il canarino ritorna alla sua tinta naturale. ° È pure conosciuto il metodo adoperato da questi tintori. L'uccelletto viene alimentato con prudenza con un cibo che contiene senape, curcuma e legno di sandalo in polvere. All’acqua del- l'abbeveratoio si aggiunge dello Zafferano e un poca di acquavite. Si dà loro un biscotto in cui si trova una discreta proporzione di zafferano. Così a poco a poco, tenendo l’animale nella penombra, e circondandolo da corpi gialli, egli si fa giallo come se fosse colorito col cromato di piombo. Avvenire agricolo Per pulire gli oggetti arrugginiti. Si mescolino tripoli fino e zolfo in parti uguali, si aggiunge un poco d'olio d’oliva e si forma una pasta color arancio. Con una pelle unta di ta'e miscuglio, o con una bacchetta di legno si strofina il ferro, il quale sarà reso pulito e lucido senza rigarlo, come invece avverrebbe usando carta smerigliata od altro. Si possono, più economicamente, pulire con uno straccio imbevuto di petrolio o d'un suo derivato. Per conservare le frutta. Il metodo americano insegna di avvolgere le frutta in carta imbevuta di una soluzione alcoolica d’acido salicilico e poi disseccata all'aria. Le mele sì conservano bene nelle foglie secche. Bisogna scegliere mele ben sane e di varietà a maturanza tardiva. Le mele e le pere si pongono su tavole e si ricoprono con cartoncino. Tale mezzo semplicissimo ha anche il vantaggio di permettere una continua sorveglianza senza dover toccare i frutti. | Le formiche devastatrici. Per liberare le piante da questi insetti che recano danni con- siderevoli, bisogna prima con una soluzione di sapone molto potassico al 2 03 10 distruggere gli afidi (pi locchî) che secretano un umore dolcigno succhiato avidamente dalle formiche. Giova poi ricercare il nido di esse al piede della pianta ed allora vi si versi del petrolio e saranno così distrutte, essendo il petrolio uno dei loro più forti veleni. Se si arriverà a bagnare le uova delle formiche, allora l’azione è più sicura e più esplicativa, non essendovi bisogno di insistere con gli spruzzi di petrolio. Può essere anche utile l'acido fenico in poche gocce, ed è pure buono il sale che si sparge attorno al nido delle formiche in dose da 50-100 grammi. Afidi sui Rosai. Per distruggere i pidocchi che invadono inesorabilmente le rose, basta spruzzarvi una soluzione di estratto fenicato di tabacco all l '/, °/— 0 di sapone potassico al 2 ° e così le rose non perderanno il loro splendido sviluppo. Avvenire agricolo Contro i Lombrichi. Per distruggere i lombrichi conviene immergere in una conca alcune castagne schiacciate (otto circa in un litro d’acqua) lasciandovele in macerazione per 24 ore, quindi sì inaffia il terreno dove questi vermi sì trovano copiosi. Un solo inaffiamento basta a produrre l’effetto desiderato. Distruzione dei parassiti dei pollai. Per distruggere i parassiti dei pollai, delle piccio- naie ecc. si forma sul suolo uno strato di gesso già usato per muratura e ridotto in polvere. Esso giova ai gallinacei ed ai colombi mentre è mortale pei parassiti. Per allontanare i parassiti dal nido della Chioccia insieme con le altre uova se ne mette uno nel quale dopo averlo vuotato, si sarà introdotto un pezzetto di spugna imbevuta di Eucaliptolo. Per potere introdurre la spugna la sì prepara prima in forma di cilindretto, attorcigliandola mentre è umida e lasciandola seccare mantenendola tesa. ; Ò INVENZIONI E SCOPERTE Il carro elettrogeno della Compagnia dell’ Est. Questo carro, 0, per essere più esatti questo vagone di un sistema affatto nuovo, può scorrere sulle rotaie, e costituisce una vera offi- î | | 136 cina elettrica mobile in miniatura. Questo carro è munito di un motore a petrolio che fa agire una dinamo la cuì corrente serve a distribuire la forza o la luce, od a caricare degli accumulatori. Que- sta macchina può alimentare persino 6 lampade ad arco o 40 lampade ad incandescenza. Ciò essendo, si comprende di leggeri che il carro elettrogeno può essere impiegato utilmente nei cantieri notturni, nei lavori di restauro entro le gallerie, nell’illuminare di notte le piccole stazioni in cui v'ha eccezionale affluenza di viaggiatori. Devesi inoltre raccomandare che questo carro faccia parte integrante dei treni di soccorso che si lanciano sulla linea in caso di sinistri ferroviari. Attualmente, dalla Compagnia dell’ Est (in Francia) questa stazione elettrica circolanta è uti- lizzata nei lavori di restauro che essa fa eseguire nella galleria di Torcenay, presso Chilandrey. Apparecchio per la misura della sonorità. Il sig. Carlo Henry, direttore del Labora- tosio di fisica alla Sorbona a Parigi, ha ideato un apparecchio per misurare l'intensità di un suono allo scopo di determinare il grado di sonorità dei muri e dei soffitti. Questo apparecchio è basato sul principio che l’intensità d'un suono o di una luce attraversante l'apertura d’un diaframma è proporzionale alla grandezza di questa apertura. Si compone di un tubo di rame terminato a una estremità da un tubo in cautchouc contenente la sorgente sonora; nell'interno si trova un dia- framma che ingrana con un rocchetto un quadrante graduato il quale permette di leggere imme- diatamente la superficie dell'apertura. Dei dischi di ebanite, di apertura conosciuta, sono interposti fra la sorgente e il diaframma e permettono di utilizzare diverse intensità di suono. Per impedire al suono di giungere all’ orecchio sia pel tubo, sia per l’aria esterna, il tubo è a doppio fondo e rivestito di cartone e d’ovatta. j Per servirsi dell'apparecchio per misurare la sonorità dei muri e dei soffitti si procede così: sì diminuisce la grandezza dell'apertura del diaframma fino a che il suono emesso dalla sorgente sonora che serve di campione collocata in un cappello di cautchouc divenga appena percettibile e si nota il valore della superficie ottenuta. Si toglie quindi il cappello di cautchouc e si interpone il muro o il soffitto fra il campione e il tubo, avendo cura di guarnire questo tubo di ‘cartone e così la parte esterna del muro per impedire al suono di arrivare direttamente. Si aumenta l'aper- tura del diaframma fino al minimo di percettibilità e si nota la grandezza corrispondente. Il rap- porto fra i due valori dà la misura della sonorità. i (Riv. Scient. Ind.) NOTIZIARIO NINA IT Una grotta piena di miele. Scrivono da Springfield (Massachussetts) al Progresso Italo Americano; Una strana scoperta è stata fatta in un terreno del noto milionario di St. Louis, Mo., Moses C. Wetmore. In una caverna, la cui apertura ha un diametro di sei piedi, è stata trovata grande quantità di miele ben conservato e depositatovi da api della migliore specie. Si suppone che gli industriosi insetti non siano mai stati disturbati per anni ed annì e la grotta è letteralmente piena di prezioso prodotto del loro lavoro. Non si conosce la profondità della grotta, però se è simile alle altre della regione, c'è da supporre che si prolunghi un miglio e più, nel qual caso il miele rappresenterà una vera fortuna. Quì però viene il difficile: come si fa a raccogliere questa ricchezza? Le api non sono punto disposte a lasciarsi spossessare. Come si riconosce l’età dei Volatili da cortile. I volatili sono privi di denti e di corna, appendici che servono a ben definire le varie età nei bovini e negli equini. Tuttavia dal- l'osservazione di un organo si può dedurre l’età dell'animale e più precisamente del gallo, poichè le femmine per loro disgrazia ne sono prive. Quest’ organo è lo sprone, protuberanza cornea al- quanto consistente situata sopra e dietro le dita dei piedi dei volatili. Nel gallo di razza comune Si 137 lo sprone comincia ad apparire da 4 mesi e mezzo a 5 di età; a sette mesi è lungo 3 millimetri; «ad un anno l5, a due anni 25 e si ricurva in basso od in alto; a 3 anni misura 36 a 38 milli- metri, quattro anni 50 a 54 a cinque 62 a 65 e via dicendo ogni anno 10 o 12 millimetri in più dell’anno precedente. i Nel commercio degli animali domestici del resto questo particolare è noto, tanto è vero che si riscontrano sovente sproni ad arte raccorciati, lisciati e puliti nell’intento da ingannare i com- pratori. La capponatura dei polli arresta lo sviluppo degli sproni. Il tacchino o pollo d'India non ha che uno sprone rudimentale che resta sempre tale. L'età di questo animale si apprezza ap- prossimativamente dal colore delle zampe che sono nere sino ad un anno, rosee da uno a tre, grigiastre a quattro. L'età del piccione si riconosce dal becco e dal portamento dell’ala. Fino a sei od otto mesi il becco è tenero e cede sotto l'unghia, in seguito diviene rigido. Nei piccioni vecchi l'ala è più pendente che nei giovani. _ (Dal corriere agricolo Commerciale) G. I. ARMANDI Nuovo Caoutchouc artificiale. Troviamo notizia, nella rivista spagnola Industria e In- venciones, della composizione di una materia destinata a sostituire il caoutchouc, la guttaperca o sostanze simili, delle quali possiede le qualità essenziali ed importanti per gli scopi industriali, ed ha il vantaggio di una maggiore resistenza e produzione più a buon mercato. Questo surrogato sì compone di colla, fatta precipitare mediante reagenti, con una piccola aggiunta di caoutehouc o guttaperca o anche di qualche materia di coesione. Il procedimento per tale composizione è il seguente: Si prepara una soluzione di colla e si precipita per mezzo di acido tannico, allume, cloro, con addizione di tungstato di soda, acido clo- ridrico o altri reagenti Il precipitato che si ottiene si mescola bene con 5 0{q circa di caoutchouc. . Sì può pure aggiungere qualche materia di coesione come polvere di sughero, cellulosa, materie fi- brose, asbesto, fecola, caseina ecc. Se si vuole conservare pastosa e molle la massa, si aggiunge vaselina, grasso o glicerina. La fabbricazione di articoli di gomma con questa materia si effettua allo stesso modo degli articoli di caoutchouc, essendo anche possibile la vulcanizzazione. Dal Progresso La causa della colorazione dei pesci. Quest’ anno il congresso delle Società scienti- fiche di Francia (Congres des Sociétés Savantes), il 370 della serie, si tenne per la prima volta in provincia a Tolosa e durò dal 4 all'8 Aprile. Nella sezione di Zoologia vennero fatte diverse co- municazioni sui pesci e sulla pesca sia dal lato scientifico come da quello delle applicazioni pratiche. Si riferiscono qui le ricerche fatte dal Henri Mandoul, e che egli comunicò al Congresso, in- torno alla Pigmentazione dei pesci ricerche che portano nuova luce sulle cause che producono il fenomeno del mutamento di colore nei pesci. Dobbiamo distinguere due cause di colorazione; la prima che ha la sua sede in certi elementi . cellulari detti erzdociti i quali, come indica il nome stesso, hanno la proprietà fisica, di produrre una iridescenza ; la seconda causa è nei pigmenti di natura e colore diverso. Questi pigmenti pos- sono essere liquidi e dare una colorazione quasi stabile, o presentarsi in forma solida, come granu- lazioni contenute in speciali cellule di tessuti connettivi dette cromoblasti, ed allora può il pig- mento granuloso spostarsi nella cellula che lo contiene. Variando lo stato di agglomerazione o di rarefazione del pigmento granuloso nell’ interno dei cromoblasti, si determinano concordì tante va- riazioni del colore dell'animale. Queste diverse cause, variamente combinandosi fra loro producono il complesso fenomeno della colorazione dei pesci. Il meccanismo del mutamento del colore è in stretta relazione con fenomeni nervosi d'ordine ottico. Le impressioni ricevute dalla retina per azione riflessa agiscono sui nervi che mettono in giuoco l'attività dei cromoblasti. Negli animali ciechi non esistono variazioni funzionali cromatiche e gli animali sono insensibili alle condizioni ottiche dell’ ambiente. Si osserva a questo proposito che vi è uno stretto rapporto fra la colorazione pigmentaria dei tegumenti interni e di quelli esterni, come dimostra il fatto che negli animali acciecati il peritoneo è sempre più chiaro che in quelli nei quali è normale la funzione visiva. Dal Neptunia 138 $ L'influenza dell’ ambiente sulla colorazione dei pesci. Nel giornale inglese The Zoologist (Marzo 1899) il prof. Distant tratta con una specificata serie d’ esempi dell'influenza che esercita l’ambiente sull’ aspetto esterno degli animali e della relazione che esiste fra la colorazione degli animali ed il mezzo nel quale vivono. bear È molto noto che i commercianti di pesci riconoscono a certi piccoli segni, e specialmente dalla gradazione del colore, il luogo di origine dei pesci. Per esempio. le trote che vivono. nelle acque fangose, sono quasi sempre nere, mentre che quelle prese nelle acque chiare hanno una colorazione argentina. D' altronde è ben noto che i pesci cambiano quasi tutti di colorazione a seconda che si pon- gono in recipienti di porcellana bianca o in serbatoi oscuri; ma indipendentemente da queste va- riazioni dovute all’ oscurità od alla luce, i pesci hanno colori speciali a seconda dei luoghi da essi abitati. Nei grandi laghi con fondo ghiaioso i pesci sono argentati con macchie here in forma di X sugli occhi; negli stagni o laghi a fondo melmoso, la colorazione è molto più fosca, essa diviene quasi uniformemente nera se abitano dei buchi o delle caverne. L'autore fa delle analoghe ricerche e constatazioni sui colori delle farfalle ; egli trova che la stessa specie presenta colori molto chiari se abita paesi ove vi è molta luce, tinta più oscura se dei paesi ove meno splende il sole. Dal Neptunia Fecondità prodigiosa delle piante. È causa di meraviglia per molti il conoscere quante migliaia di semi possa produrre una pianta, od una sola capsula di semi. E vi è infatti da restare stupiti nell’ udire che una pianta di granturco porti 2000 semi, una di girasole 4000, un papavero 32,000 una pianta di tabacco 40,000 ed un olmo sino a 100, 000. Un nuovo parassita della vite. In certi vigneti dell’ Algeria è stata segnalata la pre- senza di un nuovo nemico della vite; trattasi di un minuscolo Enittero camptatelus minutus che sì trova a sciami o a colonne densissime sui giovani germogli, i quali in poche ore vengono di- strutti. Le poltiglie cupriche e lo zolfo sembrano senza efficacia, ora si stà provando i preparati al petrolio e il sugo di tabacco. Dal Villaggio È Esposizione Nazionale di Orticultura e Floricultura a Bologna. La società Bo- lognese di Orticultura e Floricultura ha indetto pel Maggio 1900 una Esposizione Nazionale di Or- ticultura e Floricultura comprendente: Piante da fiore, da fogliame ornamentale, da stufa e da piena aria. Piante aquatiche, alpine, sementi, lavori in fiore e fogliame. Piante fruttifere e frutta, ortaggi conserve alimentari, concimi. Arti ed industrie attinenti all’ orticultura — con numerosi premi — secondo un elaborato programma che si può avere presso la locale Camera di Commercio o alla Società di Orticultura e Floricultura in Bologna (Via Carbonesi 12). La R. Accademia dei Georgofili di Firenze ha bandito i seguenti concorsi: 1.° Per uno « Studio sulle relazioni che intercedono fra capitale e lavoro nella mezzeria toscana ». Il premio è di L. 1500 Diploma e medaglia d’argento sulla fondazione Cuppari e il tempo utile per la presentazione dei manoscritti scade il 30 Giugno 1990. 2.° Per uno « Studio sulla anticipata o ritardata maturazione dei prodotti vegetali ». Il premio è di L. 1200 Diploma e medaglia d'argento in fondi del premio Leopoldino. Il con- corso è internazionale. Il tempo utile per la presentazione dei manoscritti scade il 30 Giugno 1900. 3.° Per uno « Studio sperimentale sulle migliori razze nostrali e asiatiche del bombice del gelso ». Il premio è di L. 1500 Diploma e medaglia d’argento sulla fondazione Aliberti ed il tempo utile per la presentazione dei Manoscritti scade il 30 Giugno 1901. ; Un R. Decreto stabilisce che per i concorsi alle cattedre di scienze naturali, vacanti nelle scuole normali o nelle scuole tecniche a tipo agrario, saranno preferiti, a parità di egni altra con- — dizione, i candidati che possiedono la laurea in scienze agronomiche. * 139 # . L'odore di terra. A nessuno è ignoto, l'odore abbastanza ingrato che manda la terra tutte le volte che piove dopo una lunga siccità. Ebbene, tale odore, per quanto finora, se ne sappia, è do- — vuto ad un bacillo cladothri odorifera che in grandi assembramenti si trova nel suolo. La vita di i questi microrganismi si arresta durante la siccità ed essì resistono financo all’azione di potenti antisettici. Appena torna l’ umidità i bacilli rivivono e si moltiplicano spaventosamente, riprodu- | cendosì per scissione, e nel compiere questa funzione producono una sostanza, che volatilizzando, | genera quell’ odore caratteristico, nauseante ben noto che fù già erroneamente attribuito a vapori | ammoniacali. PI, Contro la mosca olearia. ll Consiglio Provinciale di Bari ha stabilito un premio di L. 50,000 per il migliore rimedio contro la mosca olearia. Il Governo vi aggiunge altre L. 10,000. NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE, PREMI Pandolfi dr. Mario è nominato aiuto nel Gabinetto di Fisica della R. Università di Pisa. Magri dr. Luigi è nominato assistente nel predetto Gabinetto. Vigiani dr. Dante è nominato aiuto nella Scuola di Agraria nella R. Università di Pisa. Emo Angelo già titolare di Fisica nei Licei in aspettativa per infermità è collocato in riposo. Freda Giovanni Prof. di Storia Naturale nel Liceo di Napoli « Genovesi » è promosso per anzianità dalla 2.* alla 1.* classe. De-Toni Ettore Prof. di Storia Naturale nel Liceo di Venezia « Foscarini » è promosso | per merito dalla 2.* alla 1.3 classe. Badanelli Dante Prof. di Storia Naturale nel Liceo « Dante » Firenze. Tassoni Luigi Prof. di Storia Naturale nel Liceo di Alessandria. Lami Paolo Prof. di Fisica e Chimica nel I.iceo di Parma. Barbera Luigi Prof. di Storia Naturale nel Liceo di Vercelli. Talamini-Minotto Italo Prof. di Fisica e Chimica nel Liceo di Treviso. Corazza Giovanni Prof. di Storia Naturale nel Liceo di Macerata. Dalfin Venceslao Prof. di Fisica e Chimica nel Liceo di Piacenza. Riggio Giuseppe Prof. di Storia Naturale nel Liceo di Palermo sono promossi per anzia- nità dalla 3.2 alla 2.8 classe. Rizzi Giovanni Prof. di Fisica e Chimica nel Liceo di Napoli « Genovesi » è promosso per merito dalla 3.3 alla 2.8 classe. Migneco Mario incaricato dell’insegnamento delle Scienze naturali nel 2.° Liceo di Cata- ‘nia è nominato reggente la cattedra stessa. Andreani Cesare reggente di Fisica nel Liceo di Modica è collocato in aspettativa a sua domanda. Pilacci Raffaello incaricato di Scienze Naturali a Montepulciano. Pochettino Giovanni Prof. di Scienze Naturali a Roma « Pietro della Valle » incaricati di 2.3 classe sono promossi per anzianità alla 1.2. Nalato Giuseppe Prof. di Scienze Naturali a Venezia « Sanudo » incaricato di 3.* classe . è promosso alla 2.* per anzianità. Cagno Benedetto Prof. di Scienze Naturali a Torino « Giulio » incaricato di 3.2 classe è promosso alla 2.8 per anzianità. Ma Novello Marino Prof. di Scienze Naturali a Siracusa incaricato di 3.8 classe è promosso alla 2.8 per anzianità. Nola Amalfitani Giuseppe è abilitato ad insegnare le matematiche e le scienze naturali nei Ginnasi. 140 RICHIESTE E OFFERTE Domande di cambi, indirizzi, domande e risposte diverse - Gratis per gli abbonati Quando non vi è speciale indirizzo, rivolgersi all’amministrazione del grornaloni la quale rappresenta gli abbo- nati che pubblicando richieste od offerte desiderano rimanere incogniti. Gli abbonati sono pregati ad approfittare di questa rubrica, poichè più che le richieste e of- ferte saranno numerose, tanto maggiore sarà l’utile reciproco che ne ritrarranno gli abbonati stessi I Preghiamo pure gli abbonati a farci conoscere i loro cambiamenti di residenza, le loro no- mine, promozioni ecc. , gli studi speciali ai quali si dedicano, nonchè se tengono collezioni e sa desiderano far cambi. Questo periodico è assai diffuso anche all’estero, per cui un annunzio posto in questa rubrica anche una volta all'anno, servirà a mettere gli abbonati in relazione con i colleghi d’Italia e delle altre nazioni, specialmente Europee. 126 Un abbonato che si è dedicato ai bracchi cederebbe per L. 150 una splendida e brava cagna setter-gordan di 2 anni - purissima -. La darebbe anche a prova, dietro garanzia e apebe di viaggio. Rivolgersi alla D.®° del (tiornale in Siena. 127 Si desidera fare acquisto a prezzo di occasione delle due ornitologie, italiana e toscana del Savi e di quella italiana del Giglioli. 128 Ai Naturalisti e agli Amatori di Collezioni. È in vendita una bella collezione di Storia Naturale sistemata in 3 grandi vetrine e 30 cassette con vetri; tutta di recente ed accura- tissima preparazione, composta 1.° di una completa raccolta di Uccelli (oltre trecento) indigeni che possono capitare in To- scana, ottimamente impagliati. fi 2.° di una assai numerosa raccolta di Insetti (specialmente coleotteri e farfalle), di Crostacei, di Molluschi (conchiglie fossili, conchiglie viventi etc.) 3.° di una piccola raccolta di Mammiferi e di Rettili. Chi desiderasse farne acquisto si rivolga per il catalogo o per ogni altro schiarimento alla Sig. Ebe Lombardi Via Vittorio Emanuele in Pisa. 129 C. Coli Naturalista Preparatore Roma desidera entrare in relazione con Collezionisti di Insetti specialmente di Coleotteri. Offre Carabi della Provincia di Roma, specialmente Carabdus Rossi, Siegonia ecc. Compra, vende, acquista e fa cambi di oggetti di storia naturale. Inoltre avverte la sua clientela che da Piazza Sora N. 17 A. si è trasferito in Via Chiavari N. 8 B. ‘ 180 Occasione. Si cede 1’ opera completa (13 volumi edizione 1820) dell’ abate Camillo Ran- zani Elementi di Zoologia, ben conservata ed illustrata con 48 tavole benissimo eseguite per sole L. 18. 131 Un abbonato offre a buonissime condizioni le seguenti opere di storia naturale pubblicate dall’ Unione Tipografica - Editrice Torinese: — L'Uomo (Trattato di antropologia riccamente il- lustrato) 2 volumi legati per L. 17,40. — Le Razze umane tre volumi per L. 31,20. Quest’ ul- tima in fascicoli sciolti, ma nuovissimi ed in ottimo stato. 132 Da -vendersi le prime 73 dispense dell’opera « La vita degli animali » di A. Brehm in buonissimo stato, 50 dispense trattano dei mammiferi, le altre degli Uccelli. Siena Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri E. BOZZINI gerente responsabile “A Xx Annate arretrate quasi gratis | ‘Agli abbonati, agli istituti ed alle biblioteche, si cedono le annate arretrate della Rivista italiana di Scienze naturali, unitamente al Bollettino del naturalista, collettore, alle- | vatore, coltivatore, per sole L. 2,50 per annata; 5 annate per L. 10 e la 2.2 serie completa, com- «posta di 14 annate, dal 1885 a tutto il 1898, per sole L. 21,00. Le dette annate arretrate si cedono pure in cambio di pubblicazioni od oggetti di LA Storia naturale. eng A tutti coloro che ci procureranno nuovi abbonati inviandocene l'importo, mande- remo in dono tante annate arretrate, quanti saranno gli abbonati procuratici. Le prime due annate dell’ ,, Avicula” si cedono ciascuna per L. 3,50, tutte e due per L. 6,00 ed avvertiamo che fino a tutto il 1896 gli studi e le notizie sugli uccelli, loro caccia ecc. venivano pubblicati nei tascicoli della Rivista e del Bollettino, per cui, per quanto riguarda gli uccelli, 1’ Avicula è come una continuazione di detti periodici. — Pubblicazioni in vendita presso l'Agenzia di questo periodico SIENA - Via di Città 14 - SIENA Agli abbonati si cedono i sotto notati libri, franchi di porto e consegna garantita al loro . domicilio in Italia. — Gli abbonati esteri pagheranno in più le maggiori spese postali. — A chi acquista diverse opere si accorda un ulteriore ribasso da combiuarsi. Gli uccelli e l’ agricoltura. Osservazioni di G. Fabani L. 0, 60. Nozioni elementari di storia naturale ad uso delle scuole secondarie, classiche e tecni- che per il prof. A. Neviani. Anatomia, Iisio- logia e Tassinomia animale. Vol. di 440 pag. con 414 fig. L. 3,50. Avifauna del prof. Gasparini con la dia- gnosi di tutte le specie degli uccelli italiani. 291 pag. in 8. L. 5 per L. 3,00. Manuel du Naturaliste per A. Granger. Raccolta, preparazione, imbalsamazione, ecc. ecc. Pag. 332 con 257 fig. L. 4,70. L'art d’empailler les petits animaux semplifié par P. Combes. Un vol. con fig. L. 1,10. Entimologia del Disconzi. Con 270 fig. ed istruzione sulla caccia, preparazione ecc. degli insetti L. 5 per. L. 2,00. Viaggio in Oriente pel cav. dott. F. Tassi. Pag. t5v L. 1 per L. 0,50. La protezione degli animali in rapporto ai loro diritti ingeniti e acquisiti all’ umano consorzio e alle leggi, per il prof. Grillo Nic- colò. L, 2,00. Considerazioni sulla intelligenza degli animali per il prof. N. Grillo. Un Vol. di 70 pagine L. 1,10. Sono i piccoli uccelli utili all’ agricol- tura? per D. G. Salvadori. Pag. 22 L. 0,50. Meccanismo interno ed esterno del volo degli uccelli per il prof. C. Fabdani L. 0,60 I funghi mangerecci e velenosi, descri- zione, modo di cucinarlì e conservarli. Con 23 tav. colorate per C. Rossi. L. 1,50 per L. 1,30. Monografia illustrata degli uccelli di rapina in Italia del dr. G. Martorelli. Grande volume di 211 pag. in-4 con tav. in colori e fig. intercalate nel testo L. 20. Falconeria moderna. Guida pratica per addestrare alla caccia le principali specie dì fal- conidi per A. U. Filastori. Con figure L. 2,60. Avicultura pràctica. Apuntes sobre el ori- gen de las aves de Corral. Per R. De Zayas Enriquez. 140 pag. con figure L. 1,25. Il Naturalista raccoglitore. Guida pra- tica per raccogliere, preparare e conservare i corpi naturali organici e inorganici. Per Eger Lessona con figure L. 2,50. Traverso la Sardegna per il dott. N. Grillo. Vol, di 178 pag. L. 1,65. Flora italiana dell’ Arcangeli. 2.8 edizione, grande volume di pag. 871 L. 15, legato in tela e con dorature L. 16. Manuel du Lepidopteriste per G. Panis. Catalogo delle specie, caccia, preparazione, clas- sificazione, mamera di allevarli ecc. 320 pag. con figure L. 3, 75. La finalità nell’ armonia della natura per il prof. N. Grillo. Pag 16 grandi IL. 0,35. Conseils aux amateurs pour faire une collection de papillons. Classification, pre- paration et conservation, par M. Be/eze. Con 32 fig. L. 1,00. Role des reptiles en agricolture par J. De Fischer. L. 0,80. Les alpes frascaises par M. Falsan. Le moutagne, le acque, 1 ghiacciai, i fenomeni del- l'atmosfera, 288 pag. con 52 figure L. 3,50. Manuale di Geografia fisica e nozioni di astronomia per il prof. !. Fabretti. Vol. di 360 pag. in-8 L. 3,50 Gli insetti nocivi alla vite. loro vita e modo di combatterli del dott. A. Lunardoni. Pag. 54 con molte figure in colori L. 2,00. Manuale per la tecnica moderna del microscopio nelle osservazioni 1stologiche, em- briologiche, anatomiche e zoologiche del dr. A, Garbini Pag. XXIV-432 con figure. 22 ediz. legato in tela L. 6,00. Piccolo atlante botanico con 253 fig. in colori preceduto da brevi nozioni di bota- nica descrittiva per le scuole secondarie del prof. Vincenzo Gasparini. 2.* edizione migliorata ed accresciuta L. 3,50 per L. 3. 00. Quelques remarques sur les régles. de la . nomenclature zoologique, appliques a toutes les branches de l*histoire narurelle par Léon 0. Galltiard. 20 pag. L. 0.65. Quadri cristallografici per le scuole se- condarie del prof. E. Paratore, 12 pag. L. 0,60. La Valtellina e i naturalisti. Quattro vo- lumi i quali si occupano rispettivamente delle Ge- neralità, Zoologia, Botanica e Geologia per il prof. M. Cermenati L. 4,00. Fra un tiro e l’altro. Racconti ed aned- doti di caccia per A. Renault. L. 3,00. Caccie varie per A. Renault L. 3,50. Naturalista viaggiatore con 38 incisioni per i prof. I/sel e Gestro L. 2,00. Elementi di igiene ad uso delle scuole Te- cniche e delle preparatorie alle normali 80 pag. L. 0,90. eee dit ANNUARIO DEE Guida Generale del Regno — Anno XV — 1900 | Contiene: Nome e indirizzo di tutti i Funzionari, Professionisti, Industriali, Commercianti d’Ita | | | | lia e principali dell’estero. — Elenco di tutti i comuni italiani, con indicazione della loro giuri- sdizione politica, Amministrativa, Giudiziaria, Fiscale, etc. dei rispettivi Uffici Postali, Telegrafici, Ferrovie, Tram. Diligenze, ete., — popolazione, fiere, prodotti, etc. . Vol. di 3000 pag. — 1.500.000 indirizzi Lire Venti. 7 Se sottoscritto prima del 31 Dicembre 1899 Lire Diciotto (franco in Italia). A, DAL PAOS &C. | MILANO — Via S. Pietro all’ Orto, 16 — MILANO Si raccomanda inviare all’ANNUARIO una copia di ogni circolare, e notificare ogni cambia- mento di domicilio onde eseguire la variazione. È INTERESSANTE PUBBLICAZIONE i sit: —’ IL MANUALE PER LE INDENNITÀ DI TRASFERIMENTO D’ ISPEZIONE E DI MISSIONE ad uso degli insegnanti delle Scuole Governative e dei Funzionari dell’Amministrazione Scolastica. Questa nuova pubblicazione, di cui era fin qui lamentata la mancanza, è senza dubbio la guida più facile e più sicura per la esatta e regolare compilazione delle tabelle d’ indennita nei casi di trasferimento, d’ispezione o di missione, allo scopo di ottenerne il sollecito pagamento. — Oltre l'esposizione chiara ed ordinata di tutte le norme e disposizioni che regolano tali indennità, il Ma- nuale comprende un prontuario per i prezzi di trasporto e la raccolta delle principali decisioni, sentenze e pareri emanati dalle Autorità amministrative nei vari casi di liquidazioni in modo da formare una vera giurisprudenza. Il Manuale, pubblicato in nitida edizione si vende al prezzo di UNA LIRA e viene spe- dito franco di spesa contro invio di cartolina-vaglia direttamente all'autore: A. Piattoni, Mi- nistero della Pubblica Istruzione. ROMA. i le ALI gti niche MI ) 2 i LABORATORIO ZUKOGICO-Z00TOMICO-TASSIDERMIOO 80 si | i gl s si é = fu | z MUSEO DI STORIA NATURALE 5 i | gia diretti dal Cav. SIGISMONDO BROGI R È o ' LI LI LI Ul D sd Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali è * Fornitore di molti musei e gabinetti italiani, ed esportatore all’ estero È Animali, Piante, Minerali, Roccie, Fossili, Strumenti, Arnesi, Preservativi, Specialità ecc. : Occhi artificiali, umani, per animali, figure ecc. a prezzi mitissimi 4 Si imbalsamano animali e si fanno preparazioni di storia naturale di ogni genere si Scuola di Tassidermia — Compra — Vendita — Cambi Animali e piume per mode e per ornamento i î Tutto l' occorrente per raccogliere, studiare, preparare e conservare oggetti di storia naturale. 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L'A Ve TTI ia Mi td AA i la) | a MIRI. i a c 32 E a È N i Ni N = % ; x b en Sd i Conto Corrente con la Posta }» r \ LORI ori spese postali do s I 2 di ) i Siad nu ® î : E; "s 3 N Collettore, Allevatore, Coltivatore, Aeelimatatore la i 2 o & Abbonamentoanno perl’Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 8. Per gli Stati della unione postale L.8,50 Altri Stati L.4% n z = PERIODICO MENSILE x i Sd premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella internazionale di Chicago Pi RE: > Suppenento mensile alla Rivista italiana di scienze naturali e al Giornale ornitologico italiano as = nie a » ds) Per facilitare gli scambi e le comunicazioni scientifiche, tecniche e commerciali fra i % z , SS professori, studiosi, preparatori, dilettanti ed amatori di scienze fisiche naturali, compresa SS © cos la Caccia, Pesca, Agricoltura, Orticoltura, Giardinaggio; allevamento, acclimatazione e ma- AA È S . j lattie degli animali e delle piante; raccolta, preparazione e conservazione degli oggetti di È = mat È 3 Storia naturale di ogni genere; alpinismo, escursioni, esplorazioni, ecc. I n= $ S S È Ha apposite rubriche per le Invenzioni e scoperte; per gli insegnamenti pratici; peri mo E S., concorsi; per le nomine, promozioni, onorificenze, premi ; per le Richieste e offerte ecc. ecc. È S% 3 # (Vedansi anche più sotto: Avvertenze ecc.). i Pe Li pei Lo 5 i già diretto dal Cav. SIGISMONDO BROGI pe isa » "E 8 "n [® Zoote DE UFFICIO in via Baldassarre Peruzzi, 28 — SIENA \ FEB 15 194: Has » ic \ 1943 = mu arl "3 veg Xx ; è È È Collaboratori sono tutti gli abbonati e principalmente quelli nominati nella coperti alfa: Rivista Italiana di Scienze Naturali. ———_EE_"eehRKELEREGE-ÉÈISS ta ed al Bollet cicol i più, e queg SOS + è CEE "4 NEREO PIE Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. 5 >, “oa I tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano di È ® Ss © Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimat atore, ® S t-) 2 avendo identica direzione ed un’ unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- o SÈ ». sposizioni: st > S' = . iascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- | scritti che contengono avvisi di acquisto odi vendita, o ch =; 3 "sd Ho sili composti dalle 8 alle 16 pag. e con foderina. possono servire di reéclame commerciae. ] = D7) Ò __ Gli abbonamenti si Ticevono in Siena all’ Agenzia in Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente SD O o gd Via di Città 14, e da tutti gli uttici postali italiani ed esteri, | quelle provenienti da abbonati che hanno già pagato l’ab: < » (a; S fin qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio dî | bonamento in corso. Nessuna pubblicazione viene fatta se = $ = 9 È ogni anno con diritto ai fascicoli arretrati. non è espressamente richiesta dall’ abbonato. &y ® L'abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- L’ amministrazione s’incarica di rappre ent iab- 6 do ; a ppresentare gli ab » Sh ED tiene come rinnuovato : ‘ bonati che pubblicando avvisi, desiderano non far co- “ al; Fascicoli per saggio si spediscono gratis. noscere il proprio nome. In questo caso il rappresentato ‘ È R3 ® Fascicoli separati costano cent. 30 perogni 16 pag.ditesto. | dovrà rimborsare all’ amministrazione le spese di corri- "= GS S ® Agli Autori dimemorie originali di una certa impor- spondenza, e per le vendite od acquisti effettuati pagare (| 9 S SF tanza, si danno in dono 50 copie di estratti, purchè ne | un compenso dacombinarsi. © $ SS è facciano richiesta quando inviano i manoscritti. 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Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- | i fascicoli arretrati non si inviano checontro pagamento, = IRIS. zione fra loro, ed approtittare dei molti vantaggi che ar- Inserzioni a pagamento: Quelle relative alla Storia Na- S a È 3a = reca questa mutuazione, essi hanno diritto ad inserzioni | turale si pubblicano nel corpo del giornale e costano L. 1 lam] SIESS gratuite nel Bollettino, per scambiarsi comunicazioni, pro- | per linea, corpo 8; gli altri avvisi da stamparsi nelle ap- È = ma poste, consigli, domande, indirizzi ecc.; fare offerte e ri- posite pagine costano L. l ogni 2 centim. di spazio occu- = RQ ‘9 ‘&. cerche per cambi di animali, semi, piante, minerali, libri, pato in una colonna, o cent. 20 per linea corpo 8. Agli 2 Mo © macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. abbonati si fanno speciali facilitazioni. Z è n Le inserzioni relative ai cambi non possono oltrepas- Si annunziano le pubblicazioni ricevute e si fa speciale 3 BIS DATO * agi linee. La medesima inserzione non menzione di quelle delle quali ci pervengono due esemplari, <> S 3 Siha diritto di pu icarla gratis più di una volta; però Tutti i pagamenti devono essere anticipati. Chi desidera La E x S 5] Cia Dale ara pagando un picsolE adi A risposta unisca'i francobolli necessari, o scrivain car- Re . ratuzte sono per regola esclusi gli | tolina con risposta pagata. 5 ° Zog 2 “nn arr il li — Li LL SS SG , ee . Sì: Premieril Prezzi agli abbonati per il 190 Sè zz FOMI 6 Piduzione Sui Prezzi agli anbonatl per 1 < È $ Vedasi V annunzio stampato nella pagina seguente A pia, PERE Tutti coloro che rimetteranno direttamente all’ agenzia di questi per in Siena, l'importo degli abbozamenti 1900 entro Gennaio p. v. GOLE seguenti facilitazioni a premi. l Coioro che si abbonano alla Rivista ed al Bollettino oppure all’ Avicula ed al Bollettin A pagheranno sole L. 5 in luogo di L. 7.00 (Estero L. 6, invece di L. 8.00) sa SE Coloro che si abbonano a tutti e 3 i periodici: Rivista, Bollettino ed Avicula, pagheranno L. 8 invece di L. 11 (Estero L. 9. in luogo di L. 12,50). : Offriamo inoltre uno dei seguenti premi a scelta: erbe Un opuscolo a nostra scelta relativo alle Scienze naturali. Indicare se si desidera di sog= N getto relativo alla Zoologia, o alla Botanica, o all’ Agricoltura o alla Mineralogia e Geologia. 5 specie, a nostra scelta, di minerali o di rocce in piccoli esemplari, o di conchiglie, o di fossili, o di piante secche, o di insetti. Pubblicazione gratuita di avviso di complessivi 10 versi in colonna. « « per 6 volte della medesima o di diverse, domande ed offerte di cambi. Una pelle di uccello mosca o di altro uccelletto esotico. 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Bailliére et fils, 19, rue Hautefeuille è Paris, M. Acloque vient de faire paraître un nouveau fascicule de sa Faune de France: il est con- sacré aux Ofsedua. Nous n’avons plus è faire l'éloge de ce travail considérable, qui est venu com- bler une regrettable lacune, et qui sera désormais le guide indispensable à toutes les personnes désirant faire connaissane e avec la zoologie de notre pays. Ce nouveau volume renferme, comme les autres, les descriptios des espéces rangées en table- aux dichotomiques. Disposant d'una place moins étroitement mesurée, l’auteur a pu donner plus d’etendue à ces descriptions, qui comprennent, outre les caractères uécessaires aux analyses, des indications précieuses sur la couleur du plumage des différentes types. Chaque genre comporte une figure qui en représente une espéces à una échelle réduite, soigneusement indiquée; de plus, les tétes de la grande majorité des espèces sont représentées en grandeur naturelle, ainsiì que les pieds, toutes les fois que cela est utile à l’intelligence du texte. Toutes les espéces francaises sont mentionnées, voire les variétés, et ce n’est pas un mince résultat, pour la naturaliste collectionneur, que de pouvoir se reconnaître au milieu de ces varié- tés multiples. Les bons livres pratiques et élémentaires sont si rares sur ce sujet, que. nous ne saurions trop engager nos lecteurs a consulter celui ci. Nous pouvons avec d’autant plus de confiance louer sa valeur scientifique, que M..Ed. Perrier (de l’Institut) n'a pas hésité a écrire, pour la présenter au public, une charmante préface, dans laquelle le savant professeur du Muséum dit que ce livre réalis brillamment un de ses réves de jeunesse, La publication de ce gros travail est arrivée è sa fin. Le dernier volume consacré aux Mam- mifères, aux Oiseaua, aux Poissons, Reptiles et Batraciens, vient de paraître, et peut étre acquis en 3 fascicules séparés. Rappelons que les divers volumes ont pour titre: Colèoptéres. 1 vol. in-18 de 466 p. avec 1052 fig. ......... 8 fr. Orthoptéres, Névroptères, Hyménoptères, Lépidoptères, Hémiptères, Diptères. 1 vol. in-18 de 516 p. avec 1235 fig.......... + 10 fr. Myriopodes, Arachnides, Crustacés, Vers, Mollusques, Spongiaires Protozoaires. l vol. in-18 de 500 p. avec 1664 fig» Doo ala LOTTATO Mammifères. 1 vol. in-18. de 84 p. avec 209 fig........... 2 fr. 50 Oiseaux. l vol. in-18 de 252 p. aveè: 621 fig....... SO o fr. Poissons, Reptiles, Batraciens, Tuniciers. l vol. in-18..... Nana ATI La da pri Gent # LA ee ts n Soi ite D: 2 sai fi ki CONE 7001 DOT. ‘dp 15 Decsmbe 1899 ‘BOLLETTINO DEL NATURALISTA Collettore, Allevatore, Coltivatore, Acclimatatore SU) pae Mento mensile alla Rivista italiana di Scienze Naturali el al Giornale Ornitologico italiano A bbon. annuo per l’ Italia e per gli uffici postali italiani all’estero L. 3, Stati della unione postale L. 3,50, altri Stati L. 4. Ded?, 166 SOMMARIO D fi d’Ossat G. I Sofismi e le Scienze naturali (cont.). Pag. 14l. ao Comparzjr ( Gb: A. Le più grandi corna di stambecco e di camoscio Pag. 145. PRU ro ADE 1igioni Paolo. Lettera aperta Pag. 147. FEB 15 1943 ei: pratici Pag. 148 — Invenzioni e scoperte Pag. 149. 16RAR( | Notiziario Pag. 150 — Nomine, promozioni, onorificenze, premi Pag. 153 — Richieste e offerte, (gratis per gli abbonati). Pag. 153. 4 Indice dell’ annata 1899. Pag. 153. G. DE ANGELIS ] D’OSSAT I SOFISMI E LE SCIENZE NATURALI (continuazione e fine) | La cattiva osservazione è quella che genna sgraziatamente i più gros- R- — solani errori nella scienza. L'osservazione è l’unico mezzo che può condurci alla ricerca del vero, ma conviene che sia adoperato acconciamente, altrimenti | doventa il più terribile strumento di errore. Quante volte si confondono le per- È | cezioni con le conclusioni! Tale confusione regna specialmente nelle menti non | ricche di cognizioni, le quali, per questo fatto, sono le più fervide generatrici di presupposti. Tali errori però non appartengono allo studio della logica, ma a quello della Metafisica. Le cattive osservazioni possono essere fatte non solo per incapacità dello scienziato e per mala sua volontà, ma ancora per mancanza di mezzi, come avviene agli studiosi di troppo buona volontà. Ciò accade specialmente quando le osservazioni debbono essere fatte mediante strumento o mezzo qualsiasi. Al- _ lora è inutile volere osservare se non si conosce la tecnica e se non si possie- «dono strumenti adatti alla delicatezza dell’osservazione. Si possono studiare i È fatti della cariocinesi ed altro senza sezioni sottilissime, senza speciali colora- | zioni e senza strumenti ottici acconci? Eppure ciò ed altro di simile si verifica | nella scienza moderna. Non voglio entrare a discutere ed a numerare i requisiti di una buona os- | servazione, dacchè usciremmo troppo da quei limiti che ci siamo proposti. Spe- = | riamo che sia sufficiente l'avere appena additato a quelle cause di errori nelle quali dn frequentemente cadiamo. * * * Sono così numerosi e di tante svariate specie è sofismi di generalizzazione da riuscire line impossibile enumerarli. Infatti sono quivi comprese tutte le d Se = , Me ne O ST Mb dea ni hi lai ì 0 Lt | RE È O TLOTA e SE vanni 142 fcà, da) “i ) 1) NI OO CHO { Uta f a LÉ (of generalizzazioni fatte contro la sana logica. Ciò accade quando non è stata Den compresa la natura delle conclusioni che si debbono inferire dall’ osservazione — 39 e dall'esperienza. Le cattive classificazioni sono la causa di questi sofismi, per- chè esse riuniscono quelle cose che hanno appena delle proprietà comuni. Pas= siamone in rassegna le varietà principali. 1. Certe generalizzazioni sono sempre necessariamente difettose, giacchè non è dato sempre all'esperienza umana poter riconoscere tutte le condizioni vit che servono ad una corretta induzione. Noi non conosciamo tutte le forze della natura e quindi non possiamo sempre essere sicuri nell’induzione di una causa. Bi v di un dato fenomeno, come, in materia di casualità, le proposizioni generali ne- gative quelle cioè che affermano l’impossibilità di una cosa. V’ hanno però nella natura delle leggi che bastano a garantire una affermazione d’impossibilità, SUI come quelle dei numeri, dello spazio e, in secondo luogo, di causalità. di: L'esperienza dimostra, per ben poca profondità della terra, rispetto al suo raggio, che il grado geotermico cresce circa ogni 33 m.; saremo noi per que- sto autorizzati a credere che l'aumento si mantenga fino al centro del pianeta? Conosciamo noi le leggi che regnano nelle viscere del nostro globo? Possiamo ammettere sopra Marte la vita organica per alcune condizioni p.ti fisiche che ha questo pianeta comuni col nostro? gi: | Peccano con questo falso principio tutte quelle numerosissime cole ii È scientifiche che presuppongono la conoscenza di leggi, che non sono state os- i servate direttamente e che non sono state sperimentate. di 2. L’errata induzione che procede per enumerationem semplicem porta a | gravissimi errori che non chiarirò per le parole con cui la esprime Bacone: « Ix- l ductio quae procedit per enumerationem semplicem res puerilis est et pre- 3 cario concludet....... ». Del resto su questo già avemmo occasione di dire bre- | vemente (La scienza. Presente periodico 1898). dA 3. Post hoc ergo propter hoc, o cum hoc ergo propter hoc. Si pecca con- | tro la sana logica con questa formola, quando si attribuisce un valore assoluto a forme particolari di condizioni, senza ponderare adeguatamente il complesso delle condizioni che accompagnano il fenomeno. O più chiaramente ed in gene- rale quando si reputa come causa ciò che precede od accompagna un effetto. Per Aristotele questo sofismo entrerebbe in quello da lui chiamato: Fallacia a. sa non causa ut causa che consiste nel ritenere causa di una cosa quella che non è realmente. Errori di tal genere si commettono non solo nell’ uso della scienza, ma anche nella pratica della vita. S'ingannerebbe a partito chi volesse dimostrare la discendenza dell’uomo dalla scimmia solo perchè il primo è comparso dopo la seconda. Molti alberi genealogici specialmente riguardanti i Molluschi sono già stati riconosciuti come erronei, perchè si è dimostrato che la sola successione nel tempo non basta da sola a dimostrare la discendenza. Molti esempî si potrebbero trarre dalla storia. primi tentativi di filogenesi del regno vegetale e dell'animale. Cosi sba- te sono in geologia quelle spiegazioni di evoluzione in genere, le quali si vogliono attribuire ad una causa che fu concomitante, mentre quella potè non essere nè la determinante, nè la più importante. «4. Si generalizza con errore per falsa analogia, quando il ragionamento simula una induzione completa e concludente. Oppure quando si abusa dell’ar- | gomento tratto dall’analogia. Di questa però già avemmo occasione di parlare (L'analogia nelle scienze naturali 1898. Med. Period), e quindi, rimandiamo a | ciò che già succintamente esprimemmo. Aggiungiamo però che le metafore non sono che una specie di analogia e quindi ci possono fare incorrere negli er- _ rori di questa; conviene quindi abolirle negli scritti scientifici, come del resto | viene lodevolomente praticato. x I sofismi di ragionamento sono quelli che provengono dall'avere abban- ù | donato quelle regole della logica che ci guidano nel giudizio. Per tenersi quindi lontano dai grossolani errori di questo genere è solo necessario ricordare e si mettere in pratica le regole del sillogismo, che sono la scorta sicura del buon | ragionamento. Mr 4. Molti sofismi nascono dalla conversione ed equipollenza delle proposi- zioni. Come; « se tutta una cosa è un’altra, tutta questa è quella ». Così spesso | si ragiona erroneamente dicendo: « se la conseguenza è falsa o vera, lo sarà rispettivamente anche l’antecedente ». Oppure prendendo la conclusione come prova delle premesse. Non si deve confondere con questo sofisma la legittima i dimostrazione, sovente usata nelle matematiche, Reductio ad absurdum. Similmente si può sbagliare prendendo l’inverso del Torto per Dritto. In ciò sì cade quando non si distingue chiaramente il contrario dal contraddito- | rio e sì dimentica che le proposizioni contrarie possono essere tutte e due false, “a ma non possono essere tutte e due vere. — Tutti questi errori, che non hanno bisogno di esempi per essere dimostrati tali, si commettono molto facilmente anche pel fatto che non sempre è espresso con parole tutto il raziocinio, ma è sottinteso, e quindi difficilmente se ne può subito riconoscere il difetto. ” 2.I sofismi più comuni di ragionamento si fanno col cambiare le premesse. Con un giusto ragionamento sì cava una verità, poi sì prende questa adulte- rata come premessa di una seconda argomentazione, la quale non può riuscire giusta. A Entra a far parte di questo genere di sofismi quello degli scolastici a dicto secundum quid ad dictum sempliciter. Ciò avviene quando una proposizione è affermata con date condizioni e riserve che poi vengono dimenticate quando questa viene tolta come premessa. Molti lavori geologici sono men belli per questa tabe. Un paleontologo studia una fauna od una flora e con dubbi spesso 144 e I 2ZD_LVLOOOO|| E< { iib..::.:....::-..::..AT I I ui gravissimi, a causa del cattivo stato di conservazione o perchè le specie non sono caratteristiche, cioè non determinano un breve tempo, — timorosamente — esprime l’idea che la fauna o flora appartiene ad una data epoca. Il geologo stratigrafo, cui solletica il giudizio quantunque condizionato, non si perita spesso di affermare decisamente che il tale terreno è di tale epoca come ha dimostrato il paleontologo. Ciò che getta sul fatto un poco di ridicolo è questo: il paleontologo ed il geologo in quistione non raramente sono il medesimo individuo. Spesso si cade in questo gravissimo errore anco per soverchio amore alla | fi 3 scienza. Quanti appena vengono a conoscenza di una novità, senza control- S larne nè l’autore, nè la verità, la espongono magari a scuola come cosa as sodata, o, vi poggiano, ciò che avviene più di frequente, i loro lavori come sopra n: 4 a una base incrollabile. Quanti ragionamenti campati in aria! Se si volessero addurre esempi per far conoscere gli errori di ragionamento dovrei portare innanzi tutto quanto è contro la logica, vale a dire, una enor- mità; dacchè possiamo affermare che niuno fu vergine di tale peccato. bale * * > = ) A Pere n Par PIPE TZ ONT, da I sofismi per confusione sono quelli che nascono da un falso apprezza- mento del valore di una prova o dal concetto vago, indeterminato ed incerto SF di ciò che è una prova. i Si può cadere in errore non comprendendo le premesse TT die; 0 mostrando l'ignoto con l’ignoto (petitio. principii) o. concludendo ro i Sen] della questione (ignoratio elenchi). fe 1.L'ambiguità dei termini dà luogo a molti sofismi e ciò specialmente av- “CU viene quando il termine medio del sillogismo è equivoco e quando un termine bi si i qualsiasi è preso in un senso nelle premesse ed in un altro nelle conclusioni. —|— ; i Lo scienziato, se è tale, non deve cadere in ial fatta di errori, dacchè ora la terminologia è ben determinata ed il linguaggio scientifico stringato e chiaro. Concorre ad allontanare simili errori il metodo di studio che deve essere ar- monicamente progressivo. Nullameno non sarebbe difficile portare degli esem- pi recentissimi anche di tali sofismi. Essi sono stati commessi specialmente. o per ignoranza delle lingue straniere e per la soverchia oscurità dello stile di qualche scienziato. Coloro poi che fanno le prime armi nella scienza vi cadono i Al più facilmente non conoscendo a pieno il valore delle parole o per essersi for- | mati concetti non ben chiari e precisi. csi vi 2. Petitio principii ed il circolo vizioso danno luogo ad un sofismo non raro nelle scienze; esso consiste nel prendere come dimostrata o come principio. | ue di dimostrazione la stessa cosa che si deve provare, o, per dimostrare una cosa ‘DA ignota in parte da una cosa non ben nota od ignota. Il circolo vizioso poi ri- 1 siede nel provare per secondo ciò che deve esserlo per il primo, e questo per È quello. In altre parole si può definire: un inutile tentativo col quale si procura ‘= di dimostrare due proposizioni l’una per l’altra, Nelle scienze si pecca spesso. (0 Ae eee e: ASA 4 ss I 145 c son questo sofismo come lo possono documentare i molti esempi che potevamo trarre dai lavori scientifici pur recenti. In geologia poi crediamo che più di so- "vente s’incorra in questo fallo, basta che citi un esempio, che con la sua troppa Mic usiza afferma quanto diciamo. Il falso principio che infiora molti lavori pevooGici è sgraziatamente il seguente: un terreno appartiene ad una data ; epoca, perciò contiene le contemporanee specie fossili; perchè vi sono tali spe- cie il terreno appartiene alla data epoca. I frequenti diversi apprezzamenti cro- | nologici e le differenti determinazioni dei fossili dello stesso terreno provano ì | quanto sia nefasto alla geologia il principio enunciato. i Liar 3. Nel senso più largo si può dire che il sofismo Ignoratio elenchi è quello che sì fa per conclusione estranea alla questione (#@ rod rpaynaros), Specialmente nelle polemiche scientifiche si fanno sofismi di questo genere per la non completa conoscenza dell'argomento in questione. Forse talvolta si Beidtrotisco nascondersi dietro l'ignoranza, piuttosto che lealmente accusare il pro- ì pio errore, e ciò appunto perché usando di questo genere di sofismo si può | riuscire ad ottenere qualche pratica conseguenza ; diciamo pratica, perchè si possono disporre a proprio favore gli animi degli ascoltatori traendoli in inganno. —_ —Frequentemente però si commettono questi errori per vera ignoranza delle | conoscenze acquisite sull'argomento che si tratta. Di queste colpe tutti possiamo | ‘averne perché niuno può credersi completamente sapiente. Quante nuove specie ‘animali e vegetali viventi e fossili sono state poi riconosciute già del patri- | —‘’monio della scienza! Quante novità scientifiche, bandite per tali non malizio- samente, avevano un’ origine più antica! Quanti ragionamenti, e questi appar- tengono più decisamente a questo capitolo, sono basati solo sopra la non per- fetta conoscenza reale o simulata dell’autore! Quanti ragionamenti fuori di luogo! Ognuno può trovare nelle sue letture e nella sua esperienza una mi- riade di fatti che provano la frequenza di questo sofismo. UR ua Abbiamo così brevemente accennato ai più frequenti sofismi in cui vedia- mo spesso cadere gli studiosi. Saremmo largamente compensati di questo la- voretto, se alcuni, compreso chi scrive, progrediranno per esso nello studio delle scienze naturali tenendosi lontani dalle vie del falso ragionamento. Le più grandi corna di stambecco e di camoscio. Il colonnello Challande ha fatto dono in questi giorni, al Museo di Storia Natnrale di Berna della sua ricca collezione di corna (Gehòrn und Geweihsammhing). Fra le molte rarità ch’ essa contiene meritano speciale menzione i non pochi corni di ’’ urbock ,,. Secondo alcuni era questa una specie affine al capriolo che, ancora in tempi sto- rici, abitava la Svizzera e che sarebbe identica al pygargus di Siberia. Per altri invece 146 gli wrbock non erano che caprioli straordinariamente sviluppati. Il col. Challande ha © — trovato queste corna (alcune di dimensioni veramente eccezionali e del valore di 500 e più franchi) nei villaggi dei Grigioni, dell’Appenzello ece., negli antichi conventi, nei castelli e perfino nelle capanne degli alpigiani dove servivano da portafucili od attac- capanni. Il maggior pregio, però, è dato alla collezione delle corna di Stambecco alpino (Ca- pra ibex) di cui due paia sarebbero i più grandi conosciuti (Diana 10 1899). Chal- lande avrebbe misurato tutti gli esemplari della collezione del Re d’Italia (circa 300), quelli contenuti nella notissima collezione del conte Arco a Monaco, nonchè gli alcuni che l'Imperatore d'Austria ha nel castello di Ambras nel Tirolo, senza però trovarne di dimensioni pari a quelle di due paia da lui posseduti che misurano rispettivamente una lunghezza di 89 e 91 centimetri. Alcuni autori (Brehm, Cornalia ecc) suppongono si diano corna lunghe fino ad un metro. Ma chi ha mai visto simili esemplari? Nel N. 9 di questo Bollettino si dà notizia della cattura di uno Stambecco di 24 anni che non sarebbe uguagliato in bellezza dai molti uccisi da Re Umberto; io sarò tenutissimo a chi mi potrà indicare le dimensioni delle corna di tale esemplare, misu- randole dalla base all’ apice, seguendo il margine superiore. Il Dr. Girtanner a St. Gallo ha pure una ricca collezione che gli servì per i suoi studi sulla storia naturale dello Stambecco, lo sviluppo e la teratologia delle sue corna di cui è senza dubbio il miglior conoscitore. Basterà ricordare fra le sue numerose pubblicazioni il lavoro monografico ,, Der A/pensteinbock *’ tradotto da Lessona in un opuscolo del C. A. I. del 1879. Qui noterò, incidentalmente, come sia inesatto l',, habitat ** che alcuni autori (Trouessart, Sclatter, ecc) attribuiscono tutiora all’ Ibex ,, Helvetia Tyrol.” | tentativi fatti per reintrodurre lo Stambecco tanto nel Tirolo che nei Grigioni fallirono comple- tamente e nel 1889 morirono gli ultimi esemplari in Val Spadlatscha (Vernet. Catal. Chasse et péche Genève. 1896 p. 75). Nei Tannengebirge (Salisburgo) toccò la stessa sorte agli stambecchi della colonia introdotta dal conte Ples poco più di vent’ anni ad- dietro. Le corna di camoscio sono di dimensioni notevoli quando raggiungono i 25. 26 centim. (misurati seguendo, dalla base alla punta il margine supero anteriore). Supe- riori a questa lunghezza sono rari e molto ricercati dai collezionisti, che sono numerosi e raccolgono pure con cura speciale le corna mostruose e deformate, sempre rare in questa antilope. Bellissimi esemplari di mostruosità, bizzarre teste con corna cadenti fin sugli occhi, piegati sulla nuca, attorcigliate e perfino affatto mancanti, ornano la rice- chissima collezione del Sig. Mader a St. Gallo e provengono in gran parte dalle alpi retiche. Il più grande paia di corna di camoscio delle Alpi è, molto probabilmente, quello posseduto dal Sig. preparatore Zollikofer (St. Gallo) che ha una splendida collezione contenente più d’una dozzina di paia superanti i 26 centimetri. (1) (1) Non raramente si vedono in commercio corna di forti dimensioni e che constano di diffe- renti parti di diversi esemplari più o meno ben riunite, P): = pia Aa ARTE VETRI sk LI = n! “sli | iii PISA “i ri ra \ sa i } et | sie riiieaiiinti <» -» Se i 147 fiere «SV i toe ‘Questo magnifico esemplare, di elegantissima forma, proviene da un maschio ucciso sul. principio del secolo nei Grigioni e misura 31 cent. di lunghezza 9.5 di circonfe- renza alla base delle corna, 22.7 d'altezza (in linea retta) dalla base al punto culmi- nante della curva, 23.7 di divergenza massima (fra le curve) e 22 fra le punte estreme. ——@ualisono le dimensioni dei più grandi esemplari delle collezioni italiane ? Queste sono sì poco note all’estero (dove ci si interessa molto a questo ramo di ’’ Sport ,, e si tengono, specialmente in Germania, esposizioni annuali di corna) che sarò grato a - chi volesse comunicare a questo periodico qualche notizia in proposito. __— camosci dei carpazi raggiungono pure, qualche -volta, dimensioni colossali, così | all'Esposizione Millenaria di Budapest figurava un paio di corna tolte ad un maschio ucciso nel 1891 a Gales Relyezat dal conte Teleki e lunghe 32 centim. con una base "di 11 in circonfer. ed una divergenza di 19 cent. L'intero camoscio pesava 56 Kg. | (Wild & /lund. Berlin. 28. 1896.) Non so quali siano le maggiori dimensioni cui pisono le corna dei camosci degli Abruzzi, delle penisole Iberica e Balcanica; che i caucasici non raggiungono nello sviluppo delle corna quelli di certe regioni alpine ce a Te dice Noska nelle sue interessanti monografie. Zwei monograph. Studen diber Ca- i pra cauc. und Capella rupicapra ecc. Dresden. 1895). : F. C. Keller nella sua bella monografia (Die Gense. Klagenfurt 1887) ci da le misure delle | più grandi corna a lui note dei camosci di varie regioni. Riporto le massime lunghezze: Alpi (Ca- : rinzie) cent. 30.2. Carpazi (Tatra) 30.2. Baviera 30. Rumenia 28.9. Bosnia 26.9. Dalmazia 26. Ap- : pennino 20.8.*Pirenei 19. Sierra Nevada 20. È però da notarsi che Keller non ebbe occasione di misurare che due sole paia dell’ Appeunino. St. Gallen. ottobre Gn. A. LbETFERA: APERTA _ Crediamo bene di pubblicare anche la seguente Lettera aperta pervenutaci dal Sig. PaAoLo Lureioni rendendo noto di dar termine a questa Polemica. Roma, 12 Ottobre 1899 \ Egregio Signore, Dopo la pubblicazione del mio lavoro: « ConTRIBUTO ALLO STUDIO DELLA FAUNA ENTOMOLOGICA IraLIANA - Elenco ragionato e sistematico dei Coleotteri finora raccolti nella provincia di Roma, - (Estratto dal Bullettino della Società Entomologica Italiana - Anno XXX - Trimestre III-IV, 1898) » è comparsa una lettera aperta a me indirizzata, colla quale si cerca menomare la mia scrupolosità nello studio dei Coleotteri, che da parecchi anni coltivo con vera passione. Alieno da qualsiasi polemica, ma solo per provare quali differenti giudizi sieno stati pronunciati sul mio lavoro entomologico, mi permetto darle comunicazione della seguente lettera, di cui tengo presso di me l' origifi, direttami dal Chiar.®° prof. G. B. Grassi della R. Università di Roma, al quale venne recentemente conferita l’ alta onorificenza di membro onorario della SocieTÀ . Entomologica pi Lonpra; ricompensa che non so se i miei illustri oppositori abbiano ancora ricevuta. Chiedo quindi venia all’ esimio professore, se oso, senza il suo consenso, pubblicare la lettera in parola. « Egregio Sig. Luigioni, :4 Ella ha lavorato seriamente: ciò mi venne ripetutamente assicurato dal Dott. Silvestri e l'ho veduto anch'io. Perchè perdersi di animo, o ingolfarsi in polemiche? Chiunque legge 1 i « accuse, non vi trova fatti speciali opposti ai suoi fatti speciali: quando Le diranno che nel « luogo, alla tal epoca non si trova una specie ivi da Lei segnalata, allora potrà facilmente difen- « dersi. Delle accuse generiche, se fossi in Lei, non terrei conto. « Il mio giudizio Le è noto: io ritengo il suo lavoro utile alla zoologia sistematica, e mi ni au-o guro che in Italia il suo esempio - quello, cioè, di un impiegato che dedica le ore di riposo a « < À « raccogliere animali, con indiscutibile serietà - trovi proseliti, e molti. Persone in posizione si- A mile alla Sua, in Germania, in Inghilterra, ecc., si resero molto benemerite della Fauna locale. «se « Ella sta acquistando questi titoli di benemerenza: nessuno lo può disconoscere. A « La saluto « Roma, 6 Ottobre 1899 « Suo affmo. « Prof. B. GRASSI. » Tale importante attestato di stima, mi ha procurato la maggiore soddisfazione a cui potessi aspirare colla stampa del mio lavoro, che spero portare a compimento colla massima alacrità. Con distinta osservanza Devmo. PaoLo LUIGIONI. Uffiziale telegrafico al Ministero Poste e Telegrafi INSEGNAMENTI PRATICI Il solfato di ferro contro la clorosi degli alberi fruttiferi. L'uso del solfato di ferro contro la clorosi degli alberi fruttiferi è consigliato ben da lungo tempo. Lo si adoperò metten- done al piede dell'albero e in soluzione sulle foglie. Ma l'esito non fu sempre il desiderato. André consiglia invece di adoperare il solfato di ferro intonacando delle ferite fatte sulla cortec- cia del tronco e su quella della base dei rami i più colpiti dalla malattia. La soluzione di solfato di ferro da usarsi per questo intonaco deve essere preparata al 30 0/0. L'operazione può essere fatta al momento del taglio d'inverno, quando si sappia che l'albero è clorotico, o in primavera e spe- cialmente in aprile o maggio. i Bisogna aver cura, se si tratta d'un albero giovane, di accorciare i rami e di applicare sulle ferite del taglio questa soluzione ferrica; se l'albero ha acquistata una certa dimensione, si ta- glieranno i rami più ammalati, e poi si praticheranno delle leggiere incisioni sulla scorza della base dei rami stessi ed infine si farà penetrare con un pennello fino all’ alburno e nelle ferite del tronco la soluzione in questione. L' operazione in primavera si replica di otto in otto giorni. In tal modo ciliegi, peschi, peri, ed anche acacie ricuperano ben presto un intenso color verde guariti dalla clorosi. Insetticida per le piante floreali. Scrive il Chicago Times: “ Un buon insetticida per piante da giardino è composto col far bollire quattro once di legno quassio in un gallone (due li- tri) di acqua, aggiungendovi poi due o tre once di sapone; si allungagil composto con acqua co- mune, e si usa per gettare sulle piante con una siringa. E' questo un buon rimedio per distrug- gere gli afidi (pidocchi verdi delle piante). Il Giardinaggio L’allume per arrestare il sangue dal naso ed il sangue da un taglio. Un ri- medio semplice e da potersi trovare facilmente alla mano, per arrestare il sangue dal naso, ed il it a ii ge eine sangue sparso troppo abbondante da un taglio: Un accidente si produce, taglio, oppure emorragia nasale, si prende un poco d' allume si co- sparge la piaga, se trattasi di una ferita, e si fiuta la polvere d’allume, se trattasi di emorragia LA Ò i 149. e Pi x . LI —masale. E'un rimedio che puossi avere facilmente sempre appresso. Non è pericoloso, è pronto a preparare, i suoi risultati. sono rapidi. Verniciatura o smaltatura delle biciclette. Un telaio per essere smaltato occorre pri- ma venga ben pulito e levato da qualsiasi parte grassa che lo possa intaccare; e devesi proce- dere in questo modo : dopo limatura e smerigliatura fine, il telaio va sottoposto all’ azione della Sa- bleuse, macchina con getto pneumatico continuo di sabbia finissima, sulla parte a pulire; termi- nata questa operazione, che rende il telaio completamente bianco quasi fosse stagnato o zincato, lo si immerge in un bagno di petrolio, e levatolo, lo si pone ad asciugare in un forno a 80 gradi per 6 ore. Asciugato il telaio, lo si immerge in un bagno di vernice antiossidante, lo si rimette nel forno come indicato più sopra, indi prima immersione nel bagno di smalto colorato o nero; lasciarlo asciugare procedendo come sopra, e ripetere il bagno nello smalto almeno tre volte. I più, in luogo di immergere il telaio, adoperano un pennello per smaltarlo; questo sistema non permette di coservare nè lo spessore eguale, nè il brillante alla vernice-smalto. Consigliamo di procedere come indicato sopra. Dallo Sport Italiano ENVENZIONTIRE. Ss COBER:LEEA Orologio a carica automatica. Il giornale Scientific American pubblica che un abitante d' Indianopolis, per nome Burton, ha combinato un orologio che non ha bisogno d' essere caricato, od almeno la carica viene affidata ad un agente che non è altri che il sole. Questo ingegnoso americano ha approffittato, per ricaricare il suo orologio, che è a peso, della differenza di tempe- ratura fra il giorno e la notte, che è in media, nel paese ch'egli abita, di 10° C. Egli ha posto fuori della casa un serbatoio in stagno, chiuso ermeticamente, di m. 0,23 di diametro e m. 3,05 di altezza. Questo serbatoio comunica, per mezzo di un tubo, con un altro ser- batoio posto nella cantina, il quale contiene un meccanismo appropriato che mette in azione la catena del peso dell'orologio. È evidente che la dilatazione durante il giorno e la contrazione du- rante la notte dell'aria nel serbatoio interno determinano un'energia, la quale è utilizzata per la ricarica automatica dell’ orologio. (Moniteur de l’industrie). Macchina per abbattere e segare gli alberi. Un industriale di Liegi, Hinck-Faucon- ner, terminò ultimamente la costruzione d'una macchina destinata ai Padri della missione di . Stanley-Falls. Trattasi di un piccolo impianto, facilmente trasportabile, che abbatte gli alberi e li trasforma, sul posto, in travi, travicelli, assi, ecc. L'installazione comprende : 1.° Una sega per abbattere gli alberi, a lama diritta, alternata, e ad azione diretta del vapore. La macchina è leggerissima, maneggevole, eppure molto solida, e può abbattere da 20 a 30 alberi in 10 ore di lavoro; 2.° Una seconda macchina, sega alternata locomobile, pure ad azione diretta del vapore, la quale riceve sul suo carro i tronchi tagliati, li squadra, li trasforma in assi di ogni spessore; 3.° Una piccola caldaia verticale locomobile che fornisce il vapore alle due macchine. Dessa è riscaldata coi resti del legno e può essere trainata da due o quattro uomini. Un carrello serve al trasporto della sega. abbattitrice sul luogo del lavoro (gli altri apparecchi sono sopra ruote) e nello stesso tempo al trasporto d’ alberi, d'assi, ecc. Tutto il materiale è smon- tabile. Ecco una invenzione che avrà non piccola importanza per l'utilizzazione di certi boschi. Nuovo sistema di telegrafia rapidissima. I giornali tedeschi annunciano che è stata sperimentata un'invenzione di due ragionieri ungheresi i quali hanno trovato il modo di trasmet- tere i dispacci, mediaate un filo ordinario, con una rapidità meravigliosa, addirittura fantastica: Gli apparecchi in uso finora danno una trasmissione media di mille parole all'ora, Il nuovo si- LÌ p stema trasmette un dispaccio di mille parole in 40 secondi, cioè millecinquecento parole in un minuto, novantamila in un'ora. té Le esperienze eseguite fra Vienna e Berlino, in presenza dei rappresentanti dei vari governi e compagnie telegrafiche, hanno dato sorprendenti risultati. r aa NOTIZIARIO Zn_arzr Un pesce raro. Da un guardiano di porto, a Portoferraio, nei pressi della località capita- neria, fu con un colpo di fiocina, preso un pesce strano. Esaminato dal professore di scienze na- turali della scuola tecnica, fu riconosciuto essere un « tetrapturus belone Rariz », scomberoide ra- rissimo nei mari d’Italia e finora completamente ignoto all’ Elba. Il Consorzio antifilosserico di Bari ha bandito un concorso per un breve e pra- tico lavoro, che esponga sommariamente le conseguenze economiche dell’estendersi della fillossera nella provincia e spieghi i caratteri esterni delle vigne fillosserate, le norme per prevenire o ritar- dare l'infezione e.i rimedii atti a combatterla. Lo scritto non dovrà, eccedere le 16 pagine di stampa in ottavo. Il concorso si chiude col 1 gennaio 1900: premio lire cento e cento copie del lavoro. Una ferrovia elettrica in Puglia. Un progetto di ferrovia elettrica è stato presentato alle provincie di Lecce e Bari per la concessione di una ferrovia elettrica interprovinciale Ta- ranto-Manduria-Lecce, con diramazioni da San Giorgio a Monopoli e da Monteroni a Nardò. Il progetto è opera dell'ing. Alessio Miccoli ed è patrocinato dal nostro amico Dr. Giovanni Tanzarella-Soleti di Ostuni, che col dottor Gioacchino Palieri di Trani ed un nucleo di capita- listi di Napoli ne costituiscono il gruppo promotore. Un nuovo zucchero. Intanto che si procura di sviluppare anche da noi la fabbricazione dello zucchero che ci abbisogna, ecco la chimica, che parrebbe cospirare anticipatamente contro la prosperità di questa industria Non contenta di aver creata la saccarina, ora pare abbia trovato modo di fabbricare una sostanza anche più dolcificante. E la metilbenzoltulfiurd (scusate la semplicità) detta anche zuccherina. Il grado di sua dol- cezza corrisponde a 500 volte quello dello zucchero comune. Per combattere la mosca olearia, il Ministro dell'agricoltura ha deliberato di aggin- gere 10,000 lire al premio di lire 50,000 votato del Consiglio provinciale di Bari, a favore di chi inventi il più efficace rimedio contro la mosca medesima. L'oro nell’ Eritrea. Cofermasi che le ricerchhe di filoni d'oro nell’Eritrea continuano e che sono assai promettenti. Si assicura che il governo dispose perchè le miniere aurifere dell'Eritrea non cadano in mano a privati specialmente se esteri. L’aria liquida. Tre importanti case degli Stati Uniti si sono testè fuse in Sindacato, per la produzione in grande quantità dell’aria liquida e per svilnpparne le applicazioni, quale la tra- zione dei tramways, degli automobili, ecc. Queste applicazioni si veggono sin d’ora così numerose che, secondo un giornale tecnico ame- ricano, vi è da presumere il secolo venturo venga chiamato il secolo dell’aria liquida, come questo che finisce è detto del vapore e dell’ elettricità. Società Colombofila Fiorentina. Siamo lieti di annunziare che la Società Colombofila Fiorentina ha ottenuto dal Ministero della Guerra i seguenti premi da conferirsi ai proprietari dei colombi ritornati primi nella gara da Venezia a Firenze del 24 scorso Giugno.. Ecco la nota dei premiati dal Ministero, dal Comizio agrario, e dalla Camera di Commercio, Premi di velocità. — /. premio Medaglia di argento conferita dal Ministero, Sig. Caiani pica i 11. premio Medaglia di bronzo conferita dal Ministero, Sig. Ciotti Carlo, III. premio Medaglia di bronzo conferita dal Ministero Sig. Visconti Giuseppe. IV. premio Medaglia di bronzo concessa dal Comizio Agrario. Sig. Visconti Sebastiano, V. e VI. premio Medaglia di bronzo concessa dalla Camera di Commercio, Sig. Bruchi Luigi e Pelini Francesco Premio unico di allevamento. — Medaglia di argento concessa dal Ministero della Guerra Sig. Caiani Gino. Lo spavento nella polleria. Le gravi scosse psichiche, l' ambascia, il cordoglio, quando si riverberano sullo stato generale della nutrizione ridondano a detrimento dei capelli. Ed è ben noto che i capelli diventano bianchi in poche ore. Uno spavento repentino può essere causa per cui cadono le penne dei polli, le quali sono pro- duzioni epidermoidali più robuste, ed hanno sede più profonda dei peli stessi. — Quando p. e. il nibbio si precipita contro un pollo, il quale vede che non vi è più via di scampo, nel caso che l'uomo riesca a cacciare in tempo il suo mortale nemico, si nota che dal pollo è caduta una grande ‘quantità di penne grosse e piccole. Questo fenomeno è dovuto a che, per effetto dell’ eccitamento iniziale, i muscoletti erettori dei peli fecero sollevare le penne, ma poi per la consecutiva ambascia mortale, si verificò una paralisi repentina di questi muscoli, per cui le penne sollevate e divenute prive di qualsiasi tensione cu- tanea, caddero. Una pianta barometro. C° è un albero non molto difficile a governarsi ed assai ornamen- tale, tanto che sarebbe un bell’ ornamento nei giardini, Quest’ albero indica quando vuol piovere. Esso è il Parvus latifolia. Le sue foglie, verdi nella pagina superiore, sono bianche e cotonose nella pagina inferiore. Quando minaccia pioggia, queste foglie cambiano di posizione, tanto che la loro faccia inferiore si volta verso il cielo; allorchè la massa del fogliame appare tutta bianca, ciò è segno che vuol piovere. Ipomea mexicana alba. (Calonictium Maccaulholeucum Hort). Fra le piante rampicanti destinate all’ ornamento dei giardini durante la estate, merita certo uno dei primi posti questa specie di Ipomea del Messico, per i suoi numerosi fiori che si succedono continuamente, ed in quan- ‘tità, per la loro bellezza e per il soave odore che esalano specialmente durante la notte. Appartiene alla categoria, dirò, delle piante a fioritura notturna, come tutte le Convolvulacee, epperciò il momento più opportuno per ammirare i suoi fiori è appunto in sul fare della sera. — Mezz' ora circa dopo il tramonto del sole, i bottoni ravolti in forma di spirale si schiudono istan- taneamente offrendo un curioso spettacolo all’ occhio dell'osservatore, e durano sino al mattino, allo spuntare del sole, in cui si chiudono definitivamente per lasciare il posto ad altri che a loro volta succedono. i Richiede molto calore e copiosi innaffiamenti, ed è capace di raggiungere da quindici a venti metri di altezza. La forza delle piante. La forza meccanica e statica dei vegetali è stata oggetto di nume- rose esperienze, tra le quali quelle di Hales sono conosciute da tutti i botanici. Il tema è così esteso, ed i fatti sono talvolta cosi sorprendenti, da richiamare l’attenzione dei nostri lettori sulle nuove osservazioni. Dalle esperienze recentemente fatte in Inghilterra, risulta che la zucca può, sviluppandosi, sollevare un peso 2500 chilogrammi per dieci giorni. Lo spostamento ed il sollevamento di: pavi- menti e di roccie, che frequentemente accadono per lo sforzo di alcune radiche, dimostra che pos- siedono una considerevole forza sorprendente; per esempio una barbabietola rossa introdotta in un tubo di terra cotta di 2 centimetri e mezzo di diametro, la spacca facilmente nella sua parte lunga per continuare nel suo sviluppo. I funghi che hanno il tessuto molto spugnoso, possiedono questa proprietà in sommo grado. In Inghilterra a Brointree (Essex) si è verificato che un Agaricus ar- vensis aveva, per svilupparsi, sollevata una pietra che misurava 75 centimetri di lunghezza sopra 56 di altezza, il che rappresentava un peso considerevole. (IZ Giardinaggio) 152 Bartel Max. Die palàarktischen Grossschmetterlinge und ihre Naturgeschichte. Il. Baud il Nachtfalter. I. Abt. Vollstàndig in ca: 75 Lief. a 1.50 Mk. Leipzig. E. Heyne. 1899. La 17.* dispensa di questa bella opera è apparsa, tratta le sfingi vere ed è dovuta ad una com- peteutissima penna: Bartel Max. La prima parte (16 dispense) è pubblicata da vari anni ed è, come ogni lepidotterologo sa, re- : datta da Fritz Riihl e da A. Heyne. Il grande successo ottenuto dai ,, Ropaloceri” che resero l’opera di Riihl indispensabile ad ogni studioso di farfalle, cui serve da complemento alle. belle pubblicazioni illustrate del Dr. Hoffmann che, però, per la natura loro stessa, non portano un testo molto esteso, fa sì che la attuale continuazione sia salutata con gioia da studiosi e dilettanti. La recente dispensa (che l’ editore manda per saggio) mostra come l'autore segua un sistema d' espo- sizione alquanto diverso dall'antico, ma di una ricchezza di materiale ragguardevole. La completa citazione della bibliografia e della sinonimia, delle condizioni di vita dell'animale nei vari stadi, la descrizione minuziosa delle varietà, aberrazioni forme ginandromorfe è seguita dalla distribu- zione geografica con citazione precisa della località e stagione di cattura. Delle tavole dicotomiche per ogni genere formano una innovazione gradita dell'ultima dispensa. È un’opera completa in tutto il senso della parola, che tratterà tutti i macrolepidotteri della fauna paleartica e che colle pubblicazioni illustrate di Hoffmann e Berg resterà per lungo tempo fra i libri fondamentali per gli studi recenti di lepidotterologia europea. G., REACIENBORE FAICICIRINRE RESINA A Il 24 corr. cessava di vivere improvvisamente il dott. Franzoi Enrico Prof. di Matematica e Scienze Naturali alla Scuola Complementare Pareggiata di S. Elpidio al Mare (Marche), nato a Cless (Trento) il 30 Marzo 1859. Questa Direzione dolentissima della perdita di un collaboratore ed abbona- to alla Rivista Italiana di Scienze Naturali, nel darne il triste annunzio, si as- socia al dolore della desolata famiglia. I SENESE TOSACIAZEN È aperto il concorso per titoli ad un posto di professore ordinario nella Scuola superiore di agricoltura di Milano per l'insegnamento della chimica agraria con lo stipendio annuo di L. 5000. Le domande di ammissione al concorso (in carta bollata da lire 1.20) dovranno pervenire al Ministero di agricoltura, industria e commercio (Direzione generale dell'agricoltura) non più tardi del 31 gennaio 1900, contenere l’ indicazione della dimora del concorrente ed essere corredate di questi documenti : i a) Titoli ed opere stampate (da inviarsi almeno in triplice esemplare, dimostranti la coltura scientifica e la carriera percorsa nell’ insegnamento; b) Atto di nascita legalizzato ; c) Attestato di cittadinanza italiana; d) Attestato di immunità penale (di data recente); e) Attestato di adempimento all’ obbligo della leva militare; f) Laura d' Università, o d'istituto superiore. Ai professori di nuova nomina delle Scuole superiori di agrìcoltura saranno applicate le nor- me legislative, che in ordine alle pensioni si stabiliranno in sostituzione di quelle ora vigenti. Roma 7 dicembre 1899 IL MINISTRO A. SALANDRA NOMINE, PROMOZIONI, ONORIFICENZE, PREMI Senna Dr. Angelo è abilitato, per esame, alla libera docenza in zoologia e anatomia com- parata dei vertebrati e degli invertebrati presso il R. istituto di studi superiori in Firenze. I sottostanti professori titolari difisica e chimica sono incaricati, per un anno, dell’insegna - mento della storia naturale, con annua rimunerazione, nei rispettivi licei. ez nah det ST de 39 bal Biraghi Federigo, nel liceo di Rieti ; — —Sandrucci Alessandro, nel liceo di Savona; È Geronzi Teofilo Balilla, nel liceo di Sinigaglia; Andreasi Giuseppe, nel liceo di Arezzo; \Pierucci Francesco, nel liceo di Pistoia. RICHIESTE È OFFERTE — Domande di cambi, indirizzi, domande e risposte diverse - Gratis per gli abbonati Quando non vi è speciale indirizzo, rivolgersi all’amministrazione del giornale, la quale rappresenta gli abba- | mati che pubblicando richieste od offerte desiderano rimanere incogniti. Gli abbonati sono pregati ad approfittare di questa rubrica, poichè più che le richieste e of- _ ferte saranno numerose, tanto maggiore sarà l’utile reciproco che ne ritrarranno gli abbonati stessi . Preghiamo pure gli abbonati a farci conoscere i loro cambiamenti di residenza, le loro no- mine, promozioni ece., gli studi speciali ai quali si dedicano, nonchè se tengono collezioni e se desiderano far cambi, ; Questo periodico è assai diffuso anche all’estero, per cui un annunzio posto in questa rubrica | anche una volta all'anno, servirà a mettere gli abbonati in relazione con i colleghi d’Italia e delle altre nazioni, specialmente Europee. 133 Gabinetto di St. Nat. già diretto dal fu Cav. S. Brogi. — Desidera acquistare o avere per cambio Barbagianni (Strix flaminea) e rondini di mare, sterna minuta e nigra. 134 Imparati Dr. Edoardo prof. nella R. Scuola Normale di Petralia Sottana (prov. di Pa- lermo) fa ricerca di un Microscopio modello medio o grande Zeiss o Koristha, usato e in buono stato, _ 135 Cellesi Giulia Via di di Camollia 10 Siena. — Desidera cambiare Coleotteri italiani con frencobolli per collezioni. _ 136 Si desidera aver qualche notizia circa le capre selvatiche che abitano Montecristo ed altre isole dell’ arcipelago toscano. 137 Chi potrebbe mandare a questo periodico qual:he notizia sugli Stambecchi etiopici (Capra Walie) alla cui caccia devono essersi dedicati vari militari durante l’ultima campagna nel- . l’Eritrea.' i _ 138 Morici Michele di Castelbuono (Palermo) offre Arvicola nebrodensis M. a L. 2,50 l'una, =» Indice dell'annata 18909 AGRICOLTURA, ORTICULTURA, GIARDINAGGIO E AFFINI. (Vedi anche Botanica). — L’ Emigrazione agricola nel Canadà Pag. 12. — Esposizione internazionale di orticol- tura. Pag. 13. — Propagazione degli Epilobium Pag. 53. — L’esportazione degli agrumi italiani Pag. 53. — Campanula mirabilis Pag. 53. — Crisantemi Pag. 55 — Esposizione di piante in Firenze Pag. 55 — Esposizione agraria in Roma Pag. 55. — Esposizione di Floricoltura, Orticoltura, Avicultura ecc. Pag. 55 — Garofani preziosi pag. 70 —- Campioni di fiori freschi pag. 70. — Un vero alleato dell’ agricoltore, dell’orticoltore e del botanico | Pag. 90 — Per essiccare i fiori pag. 103. — La quarta assemblea generale dei soci della | società degli Agricoltori Italiani pag. 105. — Ipomea mexicana alba pag. 151. di Olio di granturco Pag. 113 — Contro la Cechylis o tignola dell’ uva Pag. 114. — La festa degli alberi Pag. 114 — Un grappolo d’uva miracoloso Pag. 114 — Un albero che scotta Pag. 115 — La pianta dell'allegria Pag. 115 — Per conservare le frutta Pag 135. — ANFIBI. BinaNoPOLI L. V. Nuova varietà di ’’ Ululone focato ,, (anfibi urodeli) Pag. 94. APICOLTURA. Spigolature di Apicoltura e notizie sulle Api pag. 28. Come procede l’ape nella raccolta del nettare? Pag. 38. BACHICOLTURA. I bozzoli andranno cari Pag. 54. BOTANICA. PARATORE Dr. E. — Appunti sulla ” Classificazione delle piante ,, di Van Tieghem Pag. 23. — Per la storia pag. 8. Una colossale piantagione di Gerani in Algeria Pag. 12 — Pianta mellifica Pag. 39 — Nota Teratologica Pag. 52 — Il rimboschimento Pag. 54-89 — Una nuova pianta tes- sile pag. 89. — Società botanica italiana. Un fiore gigantesco pag. 105. — Nuova pianta utile pag. 106. — Pianta che dà olio Pag. 106 — Fecondità prodigiosa delle piante Pag. 138. — Una pianta barometro Pag. 151. — La forza delle piante Pag. 151. CACCIA. Caccia con i falchi pag. 11 — A proposito dello Schema di progetto di legge per la caccia Pag. 28. — La selvaggina venduta all’ incanto Pag. 28 — La caccia delle oche sel- vatiche in Inghilterra Pag. 112. Notizie di Gaccia: pag. 11, 28, 99, 100, 112, 134. CHIMICA, FISICA e MECCANICA. Ancora « Per la termologia » Pag. 10 — Notes de technique Microscopique Pag. 27 — Stampa elettrica Pag. 30 — La spazzatura elettrica delle vie Pag. 30 — La carbolite Pag. 31 — Telegrafo senza fili Pag. 55 — Botti d’ acciaio Pag. 87 — Distributore auto- matico di francobolli Pag. 87 — L’autonauta Pag. 88 — Il carbone bianco Pag. 88 — Il solfato di potassa come insetticida pag. 102 — Apparecchio frigorifero Teghillo Pag. 103 — Cuero-rinde, nuova materia tannante Pag. 103 — La bicicletta aerea Pag. 104 —. L’ultima invenzione di Edison Pag. 113 — Un nuovo combustibile Pag. 113 — Nuovo processo per l’azione del Nichel pag. 113 — Concia elettrica pag. 113 — L’incandescenza dell’osmio pag. 113 — Segnalatore elettrico per ferrovie pag. 114 — Come i fiori e certi animali si possono colorire artificialmente pag. 134. — Il carro elettrogeno della Compa- gnia dell’ Est Pag. 135. — Apparecchio per la misura della sonorità» Pag. 136 — Nuovo. Caoutchouc artificiale Pag. 135. — Il solfato di ferro contro la clorosi degli alberi frutti- feri pag. 148. — Orologio a carica automatica Pag. 149. — Macchina per abbattere e se- gare gli alberi Pag. 149. — Nuovo sistema di telegrafia rapidissimo Pag. 149. — Un nuovo zucchero Pag. 150. COMUNICAZIONI, PROPOSTE, DOMANDE ECC. FRA GLI ABBONATI. Pag. 8, 9, 10 27, 37. CONCORSI SCIENTIFICI; CONCORSI AGRARI; BORSE E POSTI DI STUDIO; CAT- TEDRE e IMPIEGHI VACANTI. Pag. 13, 31, 55, 71, 91, 106, 107, 138, 150, 152. CONGRESSI E RIUNIONI. Pag. 71, 106, 115. ESPOSIZIONI: Pag. 90, 106, 138. INSEGNAMENTI PRATICI: Pag. 29, 100, 113, 134, 148. INSETTI. (Vedi anche Apicoltura e Bachicoltura). FAILLA TepALDI L. — Glossario Entomologico Pag. 6, 24, 50, 81, 94, 123. Pincirore MaRoTT Dr. G. — Bruchi di Lasiocampa Quercifolia L. e di Cossus Li- gniperda Pag. 57. PIazza C. — Gl’insetti e l'agricoltura Pag. 61, 79. ALBANI G. — Note Entomologiche Pag. 66. ESA) 1423 i k ZAR Oi pe RR RCA t, “art e sith " + 2 v MIAIV di ca wi. fa vl aio E è imbatte rr CA 155. NinnI E. — Effetti prodotti sull’uomo dai peli del bruco della Cnethocampa Pityo- _ camba (Schiff.) Pag. 76. ALzona C. — Anopthalmus Fiorii n. sp. pag. 94 ALzonA C. — Escursione sull’ Appennino (Selva del Teso e Corno alle Scale) pag. 110. . Coleotteri anormali Pag. 8. Il demodex folliculoruam è un commensale od un parassita pag. 37 — Il bacillo delle cavallette pag. 87 — Per combattere la mosca olearia 89, 101, 139, 150 — Contro il Grillo- talpa -pag. 101 — Per le punture delle Vespe e delle Api pag. 101 — Le formiche de- | vastatrici Pag. 135 — Afidi sui Rosai Pag. 135 — Contro i Lombrichi Pag. 135 — Un muovo parassita della vite Pag. 138. — INVENZIONI E SCOPERTE: Pag. 30, 87, 103, 113, 135, 149. — MAMMIFERI. DepoLI G. — I mammiferi del territorio di Fiume Pag. 1. Ga. A. — Sugli Orsi della Svizzera Italiana Pag. 41. GH. A. — Le più grandi corna di stambecco e di camoscio pag. 145. Lepri Pag. 11 — Anomalia di un cavallo pag. 37 — Un cinghiale ucciso presso Fog- gia Pag. 53 — Caccia all’orso pag. 112 — Orsi in Valtellina pag. 133 — Cattura di un balenottero Pag. 134. MINERALOGIA E GEOLOCIA. GeNnTILE G. — Escursione geologica a S. Paolo dei Cavalieri Pag. 43. Losrro C. — Escursione a nord di Roma Pag. 45. BorsieRI C. — Escursione Geologica a S-E di Roma pag. 59. DeL GIupIcE F. e No G. — Relazione della escursione geologica al Malpasso a Sud di Roma. CHeccHIA G — Escursione geologica ai colli Laziali Pag. 78. Lana di Pietra Pag. 30 — Scoperta di una miniera d’oro presso Smirne Pag. 30 — Silicato d’alluminio pag. 87 — Analisi dei minerali colla scarica elettrica pag. 102 — Sco- perta di nuove sabbie aurifere in California pag. 105. — Giacimento di carbone minerale a Miass (Russia) pag. 105. — Scoperta di importanti giaeimenti di carbon fossile al Mada- gascar pag. 115. — L'oro nell’ Eritrea pag. 150. NOMINE, PROMOZIONI, ABILITAZIONI: ONORIFICENZE, PREMI: Pag. 14, 15, 31, 40, 55, 107, 115, 139, 153. NOTIZIARII: Pag. 12, 13, 14, 31, 39, 53, 68, 89, 105, 144, 136, 137, 138, 139, 150, 151. PESCI, PESCICOLTURA E PESCA. FaccioLàÀ Dr. L. — Il maschio della Smaris vulgaris Lin. Pag. 46. FaccroLÀ Dr. L. — Smaris chryselis e Smaris gagarella Pag. 73. Invasione di alghe nel lago di Como pag. 10 — Un’altro grosso pesce pag. 12 — Pescicultura pag. 23 — Ripopolamento delle acque del lago di Como pag. 39 — Un nuovo | pesce acclimatato in Europa pag. 55 — L’acquarium di Parigi pag. 69 — La pesca în Italia nel 1897 pag. 69 — Pesca dei battelli italiani all’ estero pag. 70 — Abbondanza di aringhe nella Manica pag. 70 — La pesca primaverile a Comacchio pag. 85 — La con- servazione dei pesci allo stato naturale pag. 86 — Ripopolamento delle acque del Lago di . di Como pag. 86 — La pesca al Canadà pag. 86 — Pesca miracolosa nel Po pag. 86 — Le trote nel Garda pag. 86 — Immersione di Trote nel lago di Como pag. 86 — La pe- sca del Tonno in Sicilia pag. 100 — La pesca del tonno in Sardegna pag. 112 — La caccia delle oche selvatiche in Inghilterra pag. 112 — Caccia e pesca in Norvegia pag. 112 — Pesca delle Sardelle a Sciacca pag. 112 — Un pesce Martello pag. 113 — Un pesce raro pag. 150. Notizie di pesca: pag. 11, 28, 134. RICHIESTE E OFFERTE, DOMANDE ED OFFERTE DI CAMBI, ECC: Pag. 15, 16, 32, 40, 56, 71, 91, 107, 116, 140, 153. SOGGETTI VARII. i i GALLI VALERIO B. — Parassiti e malattie parassitarie nella divina commedia pag. 17 47. Luzy Dr. March. F. — Ricerche su Conca città creduta sprofondata nel mare pag. 20, 33 BeTTI Dr. M. — Nuovo metodo per la conservazione di preparati anatomici pag. 88. DE AnceLIS D’Ossat Prof. G. — I Sofismi e le Scienze Naturali pag. 117, 141. TAVOLA NECROLOGICA. pag. 55, 93, 115, 152. VARIETÀ. Helix nemoralis et H. hortensis pag. 9 — La pesca del tonno e del corallo pag. 11 — Nuova caverna pag. 12 — Un pollaio colossale pag. 12 — Villaggio di Castori Pag. 12 — Una grande fiera di cavalli pag. 13 — La distruzione delle zanzare pag. 29 — Per la rogna dei cani pag. 30 — Caucciù artificiale pag. 30 — La lattite pag. 31 — Il car- buro di calcio contro l’oidio pag. 31 — Cimitero per i cani pag. 31 — L'uccello del miele pag. 88 — Canale tra il Danubio e l’ Adriatico pag. 39 — Ucciso da un cinghiale pag. 40 — Gli spari di cannone per impedire le grandinate pag. 40-91 — Rivista italiana di po- litica e legislazione agraria pag. 40 — Il Solfato di Cadmio per cura della peronospora pag. 53 — Risveglio in favore della razza canina pag. 53 — I pozzi più profondi della terra pag. 53 — Il nuovo nemico delle frutta pag. 53 — Per la conservazione delle uova pag. 54 — Istruzioni e facilitazioni pag. 55 — Guida commerciale Venezuela pag. 55 — Società colombofila fiorentina pag. 68, 89, 150 — I raggi solari come disinfettante pag. 68 — Sul taglione bovino ed il colera dei polli pag. 71 — Ottimo metodo per conservare Pesci Anfibi, Rettili, Uccelli e piccoli Mammiferi destinati per ricerche scientifiche pag. 85 — Un cacciatore emerito pag. 87 — L’excelsiver. pag. 87 — Canale tra il Danubio e l’ Adriatico pag. 89. -- Secondo circolo Speleologico pag. 90 — Società di escursionisti pag. 90 — Pacchi agricoli pag. 90-106 — Lotta in Sardegna fra due avvoltoi e 2 uomini pag. 199 — Conservazione delle pesche fino al mese di Marzo pag. 100 — Contro il pi- docchio sanguigno del melo pag. 100 — Contro i pidocchi dei melloni pag. 100 — Per. liberare le bestie dalla molestia dei pidocchi pag. 101 — La tirosina per neutralizzare il veleno della vipera pag. 101 — I principali nemici dell’orto e del giardino pag. 102 — Conservazione della carne pag. 102 — Per rendere impermeabili i vestiti pag. 103 — Per pulire i libri e le incisioni pag. 105 — Per impedire alla carta raschiata di span- dere l'inchiostro pag. 105 —- Rimedio contro la scabbia o rogna pag. 150 — Una colossale impresa del ferro pag. 106 — Una gran fabbrica di carta pag. 106 — Nuovo rimedio con- tro la moria dei polli pag. 114 — Per far sparire l’ odore nauseante dalle gabbie d’uc- celli pag. 114 — La scabbia nei gatti pag. 114 — L'utilità del Gufo pag. 115 — Con- tro gl’ infortuni alpini pag. 133 — Per pulire gli oggetti arrugginiti pag. 135 — Di- struzione dei parassiti dei pollai pag. 135 — Una grotta piena di miele pag. 136 — Come sì riconosce l'età dei volatili da cortile pag. 136 — La causa della colorazione dei pesci pag. 317.— L'influenza dell'ambiente sulla colorazione dei pesci pag. 137. — Insetticida per le piante floreali pag. 148. — L’,allume per arrestare il sangue ‘dal naso e il sangue da un taglio pag. 148 — Verniciatura o smaltatura delle biciclette pag. 149 — Una ferrovia elettrica in Puglia pag. 150 — L'aria liquida pag. 150 — Lo spavento nella polleria pag. 151 — Bartel Max pag. 152. Siena Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri o E. BOZZINI, Gerente responsabile i È uscita la terza dispensa del F( \ATALOCO DEI COLROTTERI D'ITALIA compilato dal ben noto coleotterologo Dott. Stefano Bertolini 99 con la collaborazione di distinti entomologi. vo Ne sarà pubblicato non meno di una dispensa di 8 pagine al mese, in formato tascabile (12 X 18 circa) al prezzo dì centesimi 10 la dispensa per l’ Italia e cent. 15 per l’estero. l catalogo è redatto giusta il più moderno sistema, coll’ aggiunta delie nuove specie note fino ad oggi. Sarà utilissimo per regolare le collezioni secondo i più recenti sistemi ed al tempo stesso | come ottimo intermediario nelle relazioni di cambio. Farà conoscere il sorprendente numero di specie che vanta la fauna italiana. È aperto l’ abbonamento: - Alle prime 10 dispense al prezzo di L. 1 per l’Italia e L. 1,50 per l'estero. Alla intera opera L. 2 per l'Italia e L. 3 per l'estero. Inviare il danaro alla direzione di questo periodico. N. B. Facendone richiesta con cartolina doppia, ossia con Cartolina con risposta pagata, se ne invia una dispensa gratis per saggio. p AVVISO AGLI ABBONATI MOROSI © su: Vi sono alcuni abbonati che hanno da pagare diverse annate di abbonamento. Li ab- << biamo tante e tante volte pregati a mettersi in regola, ma inutilmente. Abbiamo mandato loro sollecitazioni private elettere raccomandate, onde siamo sicuri che hanno ricevuto anche avviso che quelli ehe non sì decidono ad adempiere a questo loro dovere, saranno invitati a farlo per mezzo di avviso pubblicato nel giornale. Ri Mi Ci pare adunque di aver fatto tutto il possibile per evitare questa spiacevole pubblicazione e | ‘’‘“non comprendiamo davvero come persone oneste e distinte, possano permettersi di volontariamente ta! ed espressamente abbonarsi ad un giornale, e non volerne poi pagare 1’ importo. | A scanso anche di osservazioni o malintesi rammentiamo ancora che chi si abbona accetta le condizioni sotto le quali si fanno gli abbonamenti e si trovano stampate in tutti i fascicoli, fra le quali è pure la seguente: L'abbonamento non disdetto entro il Dicembre si ritiene come rinnovato Rivista italiana di Scienze naturali, Giornale ornitologieo italiano e Bollettino del Naturalista : Hanno pagato l’ abbonamento a tutto il 189D (7.° Nota) Bandi Luigi — Beccari prof. dott. ing. G. — Gabinetto di Scienze Naturale R. Liceo Padova — Ghidini Angiolo — Guadagno Michele — Lavagna Enrico — Leonardi dott. Cosimo — Malfatti prof. Giovanni — Mantero Giuseppe — Masci dott. Quintilio — Monini maestro Pietro — Morici Michele — Ricasoli Firidolfi G. — Selmi Guido — Spada conte Luigi — Vercelloni rag. Carlo. a tutto il 1900 (1.8 Nota) Barsali E. — Belicchi Laura — Bocca fratelli Librai — Boccaccini prof. Corrado — Calderini sac. prof. Pietro — Ceroni Luigi — De Pazzi nob. Pazzino — Dulan — Garetti maggior generale Luigi Mascarini prof. Alessandro — Mestica Ettore — Paulucci march. Marianna — Raffaelli prof, dott. G. Carlo — Roncalli dott. Alessandro — R. Scuola Tecnica B. Lamino Vercelli — Ungherini A. | N. B. La presente pubblicazione tien luogo di ricevuta, ma i nomi di coloro-ai quali è stata fatta una ricevuta particolare non figurano in queste note. Con la suesposta nota, sono pubblicati i nomi di coloro il cui abbonamento ci è giunto avanti il 1 Gennaio preghiamo perciò coloro che avendo pagato, non avessero avuta una ri- o _cevuta particolare e che il loro nome non fosse ancora pubblicato, ad essere compiacenti di darcene Sdi \ avviso per fare i necessari riscontri e reclami postali. a sl va dh e) di» ti°: nd attinto dio ite E ln e + CHSERO veti na ci iesi P | asi Sa "ES Ei sn D GIÀ DIRETTO © “0 = Prg. E dal Cav. S. BRROGI » co È premiato con 17 Medaglie è, E Sr Tutto l'occorrente per Gabinetti Scolastici, Musei. Pa ‘Sang e Laboratori di Storia Naturale. Re: i PR SIENA — Via Baldassarre Peruzzi —] SIENA > Si imbalsamano animali di ogni genere con sistemi speciali per garantirne. AE la conservazione. Si fanno scheletri, preparazioni di visceri ecc. ecc. Per prepa- t4 razione di un uccello della grossezza di un Canario, Fringuello, la spesa è di L. 7I 1.00. Un Tordo e simili L. 1.50 Ghiandaie e simili L. 2.00 Piccioni e simili L //////° 3.00. Mi — Per commissioni che oltrepassano le L. 50.00 godranno il 10 0{0 di sconto. La N. B. Chi desidera fare imbalsamare animali è pregato farne l'invio o vivi o freschi appena ER morti. Se la stagione è calda e gli animali sono piuttosto grandi, sarà bene togliere loro i visceri a ed involgere gli animali in panno bagnato con acqua e acido fenico, oppure porvi altre sostanze | fas di cdore antisettico per tener lontane le mosche, le tarme ecc. i Per l'invio, se gli animali sono piccoli, il mezzo più economico e sollecito è di mandarli per posta in piccole scatole, come campioni senza valore, raccomandati. Fino al peso di 350 grammi la spesa non è che dai 12 ai 24 centesimi. Per le spedizioni di pacchi postali o per ferrovia dichiarare Animali da studio, oppure indi- care il nome dell’ animale aggiungendo la parola morto. Annate arretrate quasi gratis “94 Agli abbonati, agli istituti ed alle biblioteche, si cedono le annate arretrate della : Rivista italiana di Scienze naturali, unitamente al Bollettino del naturalista, collettore, alle- ‘car vatore, coltivatore, per sole L. 2,50 per annata; 5 annate per L. 10 e la 2.3 serie completa, com- LS posta di 14 annate, dal 1885 a tutto il 1898, per sole L. 21,00. E Le dette annate arretrate si cedono pure in cambio di pubblicazioni od oggetti di 6; Storia naturale. È A tutti coloro che ci procureranno nuovi abbonati inviandocene l'importo, mande- Pat retto in dono tante annate arretrate, quanti saranno’ gli abbonati procuratici. Ph Le prime due annate dell’,, Avicula ” si cedono ciascuna per L. 3,50, tutte e due ha” per L. 6,00, ed avvertiamo che. fino a tutto il 1896 gli studi e le notizie sugli uccelli’ br loro caccia ecc. venivano pubblicati nei fascicoli della Rivista e del Bollettino, per cui? MOL: per quanto riguarda gli uccelli, l’ Avicula è come una continuazione ai detti periodici. Dr rs È AVVISO AGLI ABBONATI Ù : ; in I Signori Abbonati che ancora non hanno pagato l'abbonamento, Sa sono pregati farlo subito necessitàndo all’ Amministrazione di chiudere tutte le partite.