BOLLETTINO DEL l ORTO BOTANICO DI PALEIÌMO ivuo^sr^v »e^rie: Voi. 1. — Fase. 1. PALERMO Stab. tipografico Emanuele Priulla Corso Tukory lOL tel.13-27 1914 BOLLETTINO DEL, l ORTO BOTANICO DI PALERMO Fase. 1.° Nuova Serie. Voi. I. SOMMARIO I. — La disseminazione nei Mesembriantemi (F. Rappa) . p. 1 II. — Nuove piante mirmecofìle (E. Mattei) ..... » 39 III. — La natura nionopodiale dell' infiorescenza delle Crocifere (F. Rappa) » 47 Appendice : I. Flora Melitensis uova (S. Sommier ed A. Caruana Gatto) (continuazione).-— ''«^^■*'^^ *" II. Semina anni 1913 quae prò ntutua comniutatione offeruntur. PALERMO Stab. tipografico E. PriuUa Corso Tukory 101 1914 I. La (Jisseminazìone nei Mesembrìantemì del Dott. Francesco Kappa I Mesembriantemi, piante desertiche o comunque xeroiile, presentano adattamenti opportuni alla loro natura ed ogni spe- cie è conforme al grado di xerofilia raggiunto. Cosi , passando ad esame i varii gruppi della famiglia, ci si offriranno degli individui a frutici, a suffrutici, acauli col corpo vegetativo com- pletamente carnoso , simile in ciò a quello delle crassulacee più perfette; non mancheranno delle specie erbacee, a foglie appiat- tite, ad ogni modo più o meno spesse, specie che rappresentano uno dei primi passi dell' adattamento ad ambienti aridi ed asciutti. Ma più che nel corpo vegetativo il plasmarsi della specie air ambiente si afferma nell'organo che, per così dire, ne conserva i destini nel proj^rio interno, cioè la capsula. Vivendo i Mesem- briantemi in regioni desertiche o almeno in punti contradistinti dalla loro secchezza, le specie correrebbero gravissimo ed imme- diato pericolo di estinzione se i semi dovessero abbandonare la pianta madre appena maturi, come in generale accade presso gli altri vegetali. Difatti in tal caso appena caduti nel terreno non sempre vi troverebbero le condizioni convenienti di vita, anzi quasi sempre vi troverebbero la morte, per il secco assoluto e per r eccessiva temperatura. È necessario quindi che i semi restino custoditi nella capsula, anche a maturazione completa, per essere emessi soltanto allorché si abbiano le condizioni mi- gliori per il loro germogliamento. I semi dei Mesembriantemi hanno questa inferiorità rispetto a quelle delle altre specie, che mentre questi, pervenuti al suolo, vi trovano facili condfzioni 4 F. Rappa, di germinare o almeno la possibilità di conservarsi allo stato di vita latente, cosiccliè per essi 1' abbandonare la capsula a qual- siasi ora non importa nessun pericolo, per i primi, cioè pei semi dei Mesembriantemi, indifesi come sono per 1' assenza di un qualsiasi apparecchio protettore, un abbandono intempestivo po- trebbe costare, e costerebbe quasi sempre, la perdita della vita- lità. La miglior custodia quindi per loro è la capsula in cui si formarono e ove stanno rinchiusi, riparati dal secco e dall' ec- cessiva temperatura, per mezzo dei materiali della cajDsula stessa e della poca aria contenuta, materiali ed aria pessimi conduttori del calore. Ma in un terreno arido ed esposto ad eccessivi calori quando si verificano le migliori coudizioni per il germogliamento dei semi ? Senza dubbio allorché la pioggia è caduta a rinfrescare 1' ambiente ed a sciogliere il suolo e le sue sostanze nutritizie. Dunque il momento opportuno per 1' emissione dei semi i Me- sembriantemi 1' hanno unicamente allorché avviene la precipita- zione atmosferica ; la loro capsula perciò deve essere per tal modo costrutta che soltanto allora debba avvenire la dissemina- zione : la loro capsula cioè deve essere igroscopica. E tale essa è in realtà (1). Tuttavia la sola igroscopia della capsula non basterebbe a salvare il destino delle specie ; di qui altri adat- tamenti che della capsula dei Mesembriantemi hanno fatto un complicatissimo e perfettissimo apparato di organi. In un precedente lavoro (2) noi abbiamo abbozzato la mor- fologia capsulare dei Mesembriantemi, la quale abbiamo studiato (1) Ci si potrebbe rimproverare questo metodo aprioristico, che noi adoperiamo, ma dinanzi a codesto maraviglioso gruppo di piante, che da solo basterebbe a dare ragione di una teoria dell' evoluzione, anche 1' a- priorismo, siamo per dire, sarà permesso ! S' intende che le piante deser- tiche possono ricorrere, e ricorron di fatto, anche a tutt'altri adattamenti; tuttavia per i Mesembriantemi, data la natura dei loro semi, 1' igroscopia capsulare è uno dei migliori di tali adattamenti. (2) L' Evoluzione della Capsula dei Mesembriantemi. In Malpighia. XXVI -fase. 1-2. La disseminazione nei Mesembriantemi. 5 nelle sei formazioni principali, cioè gli Anoicteri, gli Umenopro- steci, gli Schenhììi^ gli Enf raffici, le Valve, le Logge. Ma di queste stesse entità noi non abbiamo dato che i caratteri morfologici ed evolutivi, poiché nostro scopo era unicamente di riuscire per altra via ad una conferma dei risultati ottenuti in nostro altro lavoro (1) nel (piale, seguendo le grandi linee filogenetiche del gruppo, davamo una classificazione naturale delle specie appar- tenentivi. Ci resterebbe di vedere in azione le formazioni in parola e le altre a cui nel precedente lavoro o non abbiamo ac- cennato affatto o soltanto di sfuggita, come anche di illustrare alcuni punti pei quali nel predetto lavoro ci rimettevamo al la- voro presonlc. Con ciò resta ben definito lo scopo del lavoro attuale, il ([uale è meno ampio di quello che il titolo farebbe supporre, in quanto che noi intendiamo studiare la dissemina- zione soltanto in rapporto agli organi capsulari, tralasciando gli agenti esterni (animali^ vento etc). Se non che gli organi capsu- lari, per 1' igroscopia della capsula, non entrano in azione che appunto dopo 1' opera preliminare di un agente esterno che è 1' accpia cadente in pioggia ; anzi in realtà non è che la pioggia coi suoi urti , r unico agente che rimuove i semi dalla loro cu- stodia capsulare ; gli organi capsulari, di cui parleremo, non sono che i cooperatori ed i regolatori del suddetto agente, la pioggia, ostacolando o favorendo gli effetti meccanici delle gocce; la capsula dei Mesembriantemi manca affatto di apparecchi di lancio, ne essa stessa ha proprietà elastiche che possano, per uno scatto dell' insieme, cacciar via i semi. Del resto tali apparecchi e tali proprietà non riuscirebbero che nocivi alla specie, provocando una emissione di semi superiore al bisogno, o anche totale, mentre una emissione frazionata, per la natura dei luoghi in cui vivono i Mesembriantemi, è la più conveniente. È da escludere che, oltre all' acqua, per 1' azione igrosco- pica in un primo momento e per 1' azione meccanica delle gocce pluviali in un secondo momento, vi siano altri agenti dissemi- (1) Per una classificazione naturale dei Mesembriantemi. In Doli, del R. Orto Bot. e Giard. Col. di Palermo. Anno XI. 1912. p. 21. 6 F. Rappa, natori, per es. il vento. Questo intendiamo non solo allorché la capsula è chiusa per mancanza di pioggia, ma anche quando è già aperta per la preliminare azione igroscopica dell' acqua. Di- fatti allora, agglutinati come sono i semi fra loro e coi funicoli per la capillarità dell' acqua ad essi interposta e per la tensione delle membrane liquide che così si formano^, difficilmente, anche quando non siano riparati dagli schenidii o dagli umenoprosteci o da altri adattamenti capsulari, il vento potrebbe rimuoverli dalla loro custodia, tanto più che gli assi o rami portanti le cajDsule sono pieghevoli (1). Il vento dunque da solo non può essere un agente disseminatore (2) capace cioè di far fuoruscire i semi dalla capsula ; può soltanto agevolare 1' opera della pioggia_, rendendo più forti o violenti i colpi delle gocce acquee, cioè proiettando le gocce acquee contro i semi. Né potrà agire, per produrre effetti analoghi, con proiettili solidi, cioè con gra- nelli di polvere, poiché quando il vento è capace di sollevare simili proiettili , le capsule son chiuse, e quando esse sono aperte, non ne è più capace perchè è già piovuto e la polvere si è agglutinata col resto del terreno ! Vedremo tuttavia che eccezio- nalmente il vento può intervenire anche come agente isolato, e ciò per speciali adattamenti di qualche rara specie. È dunque in sostanza un agente esterno, la pioggia, che opera 1' emissione dei semi nei Mesembriantemi, sia provocando 1' apertura della capsula, sia scacciando meccanicamente i semi dalla loro custodia ; ma quest' agente sarebbe veramente cieco, e a nessun vantaggio approderebbe per le specie, senza 1' inter- 1 (1) Per dare un' idea della forza con cui aderiscono i semi bagnati fra loro, coi funicoli e con ogni punto della capsula, dove eventualmente si trovano, dirò che soffiando con tutta forza su i semi che comparivano fuori della loggia (le valve naturalmente erano aperte) essi non si spostavano affatto, eccetto qualche rarissima volta che un seme, sotto un soffio violen- tissimo, riusciva a scappare. E dire che la capsula stava immobile, stretta pel gambo fra il mio pollice e 1' indice ! (2) Insistiamo nel dire che noi non ci intratteniamo nel presente la- voro che del primo momento della disseminazione, cioè della emissione dei semi ; quando poi i semi sono già fuorusciti, per il loro più ampio sparpagliamento potranno intervenire molteplici altri agenti, fra cui il vento ; ma di ciò noi non ci occupiamo. AVVERTENZA. Coll'av venuta trasforma /ione della « Sezione Coloniale » del R. Orto Botanico di Palermo in Ente autonomo sotto il nome di « R. Giardino Coloniale » si è i*eso necessario separare nettamente le funzioni scientifiche ed ammini- strative dei due istituti e quindi anche il «Bollettino», che fnrora ne ra])presentava 1' organo utficiale comune, viene ora a dividersi in due pubblicazioni distinte, de- stinate ad accogliere separatamente le manifestazioni dei- Fattività dei due Istituti. Col presente fascicolo sMnizia (juindi una Nuova Serie del Bollettino del R. Orlo Botanico di Palermo^ la quale rappresenta la continuazione dei primi fascicoli che vanno dal 1897 al 1900. Essa conterrà tutto ciò che si riferisce airattività dell'Istituto Botanico universitario di Palermo, ed accoglierà nel tempo stesso tutti gli scritti, le note e le memorie di carattere esclusivamente scientifico che durante il sudetto i)eriodo costituivano la materia "del- l' altro periodico « Contriljuzioni alla Biologia vegetale » di nostra edizione. Il « R. Giardino Coloniale » di Palermo avrà perciò anch'esso un organo i)roprio sotto il titolo di « Bollettino •li studi e di informazioni del H. Giardino Coloniale di Palermo», nel (|uale trovoranno jiosto tutte le notizie riflettenti studi q ricerche su |)iante coloniali ed esotiche, d' interesse specialmente pratico , nonché memorie e la- vori scientifici di Botanica e di Agricoltura coloniale. Palermo^ Maggio 1914. La Direzione, La disseminazione nei Mesembriantemi. 7 vento degli organi cooperatori e regolatori della capsula. In questi organi dunque risiede, se non unicamente, la importanza maggiore per 1' opera della disseminazione, ed unicamente del loro funzio- nare adesso ci intratterremo, bastando di avere accennato a quel- 1' agente igroscopico e meccanico che è la pioggia. Tuttavia bi- sogna ancora discorrere preliminarmente di una caratteristica generale dei Mesembriantemi, che riferiscesi alla posizione della capsula matura. 0 1' intero ramo o almeno 1' ultima sua porzione, cioè il peduncolo florale o capsulare , che dir si voglia , è di- sposto verticalmente, cosicché la superfìcie superiore della capsula giace in un piano orizzontale. Anche nel caso che i Mesembriantemi siano striscianti ovvero penduli perchè attaccati con le radici in punti elevati, come accade per esempio per parecchie specie al- lorché sono coltivate in vaso, la posizione ordinaria della capsula è 1' anzidetta, perchè i rami, specialmente quando viene a ma- turazione la capsula , descrivono una curva con la concavità in alto. Tale posizione è la più conveniente affinchè le gocce della pioggia compiano il massimo lavoro utile. Difatti la pioggia può cadere in un'atmosfera tranquilla ed allora le gocce hanno direzione verticale. Naturalmente la goccia d' acqua che investe una capsula in tal direzione, difficilmente sarà senza esito, anzi può dirsi che tutta la sua energia va spesa nell' espulsione dei semi dei quali pochi o molli dovranno fuoruscire dalla loro custodia. Che se la pioggia scende obbliqua per 1' azione del vento, la forza potrà scindersi in due componenti, delle quali una sarà sempre verticale con esito analogo a quello della goccia cadente verti- calmente, tanto più che in questo caso, per 1' energia impressa dal vento, la componente non sarà minore dell'intera forza della goccia cadente verticalmente, cioè non rinforzata dal vento. Ma se invece la capsula ha una posizione obliqua rispetto al piano orizzontale, comunque cada la pioggia, 1' energia della goccia si esaurirà in tutto o in parte nel lavoro di piegare il i^amo, anzi siccome il ramo si piegherà; cioè cederà e non offrirà resistenza, anche la componente utile, seppure ci sarà, si attenuerà fino all' annullamento, o quasi , del suo effetto. Un perfettissimo adattamento di tal genere presenta il M, linguiforme. Il peduncolo florale, alto appena qualche decimetro e anche meno, si solleva verticalmente da quella specie di rosetta 8 F. Rappa, fogliare, conservandosi erbaceo in un primo tempo ; indi si li- gnifica al lignificarsi del frutto, con una consistenza tale che bisogna fare un enorme sforzo per poterlo strappare dalla pianta. È resistentissimo al vento già per la potenza delle sue fibre, ma è addirittura inflessibile sotto V azione di qualsiasi movimento dell' atmosfera per la sua forma pressocchè cilindrica e per il carattere curvilineo della sua capsula. Invero la capsula di M. lin- guiforme ha un' apparenza discoidale, ma di un disco che finisce gradatamente nel suo peduncolo. Or la capsula del M. linguiforme è cosi costrutta, come conosciamo già dal precedente lavoro e come conosceremo anche nel presente, che soltanto in tale per- fetta verticalità e consistenza e inflessibilità del suo peduncolo trova la possibilità di evacuare i suoi semi : in ogni altra posi- zione e con proprietà fisiche del peduncolo capsulare differenti dalle dette, la disseminazione nel M. linguiforme sarebbe ad- dirittura imiDossibile. * Ed ora entriamo nell' esame del funzionamento dei varii organi capsulari e cominciamo da quello che inizia il processo della disseminazione, cioè dagli Anoicteri. Secondo la nomenclatura che noi nel precedente lavoro, stabilendo la morfologia capsulare dei Mesembriantemi, abbiamo dovuto creare, gli anoicteri sono gli organi igroscopici che, al- lorché si imbevono di acqua, aprono le valve della capsula. Noi già nel citato lavoro abbiamo ridotto gli anoicteri a quattro tipi di cui gli altri tre filogeneticamente derivabili dal piìi primitivo. Or le disposizioni morfologiche, che danno luogo ai quattro tipi, hanno un profondo significato di adattamenti biologici. Difatti a seconda del tipo si otterrà una apertura valvare di vario grado 6 quindi di conseguenze diverse nei rispetti della disseminazione anche a causa delle correlazioni funzionali degli altri organi. Il primo tipo od ovoidale è quello in cui le branche di cia- scuna coppia di anoicteri decorrono lungo la faccia interna della parete loggiale , ed il margine della porzione basale della valva. In questo punto ciascuna striscia anoicterica possie- de un' appendice lamellare la quale, allorché la valva è a- perta , decorre col suo margine inferiore lungo il restante La disseminazione nei Mesembriantemi. 9 margine della vaWa stessa. Cotali disposizioni evidentemen- te, per V indebolimento dell' ultima porzione degli anoicteri (l'appendice lamellare) permettono soltanto il distendimento orizzon- tale delle valve : tuttavia, siccome 1' appendice lamellare può assu- mere abbastanza robustezza , 1' apice delle valve può andare oltre l'orizzontale, senza alterare ciononostante il carattere generale orizzontale della superficie valvare. Ne vengono quattro conse- guenze : 1" la bocca loggiale perfettamente libera dagli organi ad essa non peculari, 2. lo scoprimento del tetto loggiale costi- tuito dagli schenidii (il 1° tipo degli anoicteri è accompagnato anche dalla presenza degli schenidii), 3° V aumento della super- ficie esposta ai colpi delle gocce pluviali , 4** 1' aumento del braccio di leva. Infatti ciascuna capsula aperta si può conside- rare come una leva di primo genere il cui fulcro è il peduncolo e ciascuna valva un braccio. Se la goccia, cadendo, colpisce una valva semichiusa, non avrebbe effetto di sorta ; se invece colpisce una valva aperta, appunto per la maggiore lunghezza del braccio di leva, ne viene una scossa dell' intera capsula con possibilità di sommovimento dei semi nell'interno della cavità loggiale e di caduta dei semi eventualmente impigliati su la capsula esterna- mente. Il tipo ovoidale admKjue degli anoicteri è devoluto all' opera di ima facile disseminazione, ed esso rinviensi appunto in specie la cui xerofìlia non raggiunge un grado molto avanzato. Trattasi, difatti di frutici o suffrutici a foglie carnose. Le regioni da essi abitate devono essere soggette a piogge abbastanza frequenti ne il suolo sarà di natura tale da perdere immantinente 1' acqua assorbita. Una piuttosto facile e rapida disseminazione dunque non recherà danno alle specie ; tuttavia, affinchè la dissemina- zione non sia assolutamente istantanea, intervengono ulteriori di- sposizioni regolatrici, come in appresso vedremo. Il secondo tipo degli anoicteri è quello ad angolo e si ottiene immaginando soppressa la porzione lamellare negli anoicteri del primo tipo. Evidentemente permette la distensione soltanto della regione più basale delle valve lasciando inclinata verso 1' asse capsulare tutta la restante porzione. Si osservi qui che 1' apertura delle valve avviene con una rotazione di esse attorno ad un asse orizzontale e lungo il piano verticale passante per la loro linea mediana. Cosi accade che le valve, distendendosi, possano 10 F. Rappa, raggiungere il piano orizzontale ed anche oltrepassarlo se gli anoicteri sono a ciò conformati. Senoncliè nello svolgersi lungo il detto piano verticale, finiscono col divaricare fra loro, cosicché le valve aperte sono più o meno discoste fra loro secondo il loro grado di svolgimento lungo il piano verticale. Però affinchè divarichino le parti basali delle valve è safficiente che si svol- gano anche soltanto queste parti. Egli è per questo che por es. nel M. perf'oUatum^ sebbene la disposizione degli anoicteri non per- metta che la distensione soltanto delle parti basali, pure la bocca di ogni loggia resta perfettamente scoperta per parte delle valve. Quale significato biologico avrà una tale apertura parziale delle valve? Certamente quello di aumentare le difficoltà della disse- minazione. Difatti le conseguenze sono quelle stesse, meno una, dovute alla completa apertura delle valve, ma perfettamente op- posto, E invero, come dicevamo, la bocca loggialo resta ancora libera, ma gli schenidii (anche il secondo e terzo tipo di anoicteri si accompagnano con la presenza degli schenidii) restano abba- stanza riparati dalle valve, eccetto la loro linea di contatto, la superficie di urlo non ainuv-iila, ne aumenta il braccio di leva. Tutto ciò parrà ancor più evidente ove si pensi che lo forme in cui si ha il secondo tipo degli anoicteri, e quindi la assai par- ziale apertura dello valve, e mancano di umenoprosteci e pre- sentano o r abbozzo o già la difinitiva costituzione di altre di- sposizioni atte ad impedire una istantanea dispersione dei semi (enfrattici, appendici^ addossamento degli anoicteri agli enfrattici). Il terz.0 tipo degli anoicteri è quello ad Y ; le due strisce anoictoriche, omogenee per tutta la loro lunghezza, cioè man- canti deir appendice apicale espansa, decorrono;, lungo la linea mediana, pel tratto interno alla loggia e un po' più innanzi, accostate e parallele fra loro, indi divaricano dirigendosi verso il margine della prima porzione delle valve. Con tali disposi- zioni si otterrà il distendimento della regione basale e del tratto successivo della valva, mentre il restante, fuori dell' aziono degli anoicteri, piglia posizione verticale o inclinata verso l' asse ca- psulare, e con ciò un' apertura tale delle valve da mettere allo sco- perto la bocca loggiale e gli schenidii, venendo meno non più tre, ma soltanto due delle conseguenze che si verificano nel primo tipo : aumento della superficie di urto e aumento del braccio di leva. Dunque nelle forme a terzo tipo di anoicteri si avrebbe La disseiuinazione nei Mesembrianteiiii. 11 una maggiore facilità di emissione dei semi che non nel secondo tipo, tanto più che se è vero che anche in (luesf ultimo tipo mancano gli umenoprosteci, pure nel terzo le altre disposizioni , intese ad ostacolare la disseminazione, sono, benché più perfette da un punto di vista morfologico, un po' attenuate dal punto di • visita funzionale, come si riconosce dalla sottigliezza dell' enfrat- tico nel terzo tipo. Il quarto tipo degli anoicteri è quello a lamine parallele , a lamine cioè che, addossate 1' una all' altra o semplicemente accostate, percorrono parallelamente fra loro tutta la lunghezza di ciascuna valva nella sua linea mediana. Il quarto tipo quindi sia perchè gli anoicteri percorrono la valva in tutta la sua lun- ghezza sia perchè, essendo paralleli, sommano i loro effetti, per- mette un' apertura tale delle valve che esse oltrepassano il piano orizzontalo, divenendo oblique o addirittura verticali al di là dello stosso piano. Certamente (anche qui può dirsi che gli estremi si toccano !) per tali disposizioni la superfìcie capsulare di urto torna a diminuire come nel secondo tipo, ma per ragioni preci- samento opposte, e la disscminaziene parrebbe ostacolata in certo grado. Però bisogna pensare che una simile apertura delle valve diminuisce la probabilità che un seme, pur scappato dalla loggia, rimanga su la capsula impigliato tra gli umenoprosteci e fra le lamine valvari ; bisogna pensare che nelle forme del quarto tipo la bocca loggiale non è difesa non solo dagli. enfrattici, ma nem- meno dai funicoli a siepe, e che inoltre mancano gli schenidii^ cosicché le logge restano completamente scop^'te anche per il tetto. Si pensi anche che talora a causa di tale divaricamento delle valve si ha come una fuoruscita del fondo loggiale, come allorché si rivolta un dito di guanto, onde nessun seme potrebbe allora salvarsi, cioè restare dentro la capsula, se non intervenis- sero altre particolari disposizioni, come avviene, per es. nel M. cordif'oliuìu e nel M. spletidens, disposizioni che noi abbiamo studiato nel lavoro precedente anche dal punto di vista fun- zionale. È chiaro adunque che il quarto tipo , piuttosto che ostaco- lare, facilita enormemente la disseminazione, tantoché le forme nelle quali presentasi, devono ricorrere ad opportuni emenda- menti, sia per parte degli umenoprosteci, sia per parte delle logge, sia mettendo a servizio organi che avrebbero tutt' altra funzione 12 F. Rappa, (calice, petali e stami persistenti), sia attenuando, si poteva pre- vederlo già a priori, la potenza degli anoicteri. Difatti gli anoi- cteri del quarto tipo si riducono talora a laminette sottili e de- licate, incapaci di sprigionare una grande forza ; avviene quindi che o le valve restino orizzontali o che addirittura restino in- clinate. Questo notevole fatto della varia inclinazione delle valve, meglio che per singole specie, deve essere inteso per singole capsule di una medesima specie, il che fa riconoscere ancor più il suo importante significato biologico (l). Ne sono esempio molte specie del primo e del quarto tipo anoicterico presso le quali non poche capsule restano con le valve più o meno inclinate anche dopo una pioggia abbondante e lunga. Naturalmente tali oscil- lazioni non si possono percepire nel secondo e nel terzo tipo, poiché per lo scarso svolgimento totale delle valve devono veri- ficarsi dentro limiti ristrettissimi. * * * Gli anoicteri sono organi presenti nella capsula di tutte le (l) Bisogna pensare che le cose in natura accadranno in un modo al- quanto diverso da quello che nell' esperimento ; per es. nell' esperimento è sempre possibile un'imbibizione perfetta della capsula sino al punto da permettere la completa apertura delle valve ; ciononostante in molte specie si dà il caso di capsule che conservano le valve più o meno incli- nate verso l'interno cioè verso l'asse, il che fa riconoscere che 1' incom- pleto svolgimento delle valve oltre che da incompleta imbibizione dipende anche da condizioni strutturali. Ma in natura per varie cause (durata e intensità della pioggia, posizione della capsula, temperatura e stato igro- scopico dell'ambiente, vento etc.) non sempre è possibile la perfetta imbi- bizione e quindi molte più capsule che nell' esperimento, e di molte più specie, resteranno a valve inclinate, anzi per 1' immensa variabilità delle condizioni concomitanti alla pioggia in natura tutte le specie presente- ranno il fenomeno della varia inclinazione valvare, con numero più o meno grande, più o meno piccolo di capsule, quantunque la prepicipitazione sia stata abbondante. Al proposito ricorderò che una volta, dopo ben quattro ore di una pioggia abbondante e quasi ininterrotta, numerose capsule di M. blandum e di 31. curviflorum erano ancora con le valve verticali e qual- cuna addirittura ai primi atti dello svolgimento. Il M. Thiinbegii e il M. Lehmanni avevano poche capsule con le valve fortemente incurvate oltre 1' orizzontale ; in tutte le altre capsule le valve erano distese orizzontal- mente o anche un po' inclinate veróo 1' asse capsulare. Degli altri Mesem- briantemi coltivati nell' Orto o essi erano stati sterili o il giardiniere ne avea raccolto le capsule. La disseminazione nei Mesem bri an temi. 13 specie , perchè avendo tutte in comune la xcrofilia , sebbene in vario grado, tutte avranno la necessità della capsula igroscopica; ma gli anoicteri (naturalmente facciamo qui astrazione delle vai ve, essendo connesse col concetto stesso di capsula) sono l'unico organo che goda di cotesta prerogativa; i restanti organi invece sono peculiari a (|uesto o quel gruppo e mancano in altri. Im- prendendo 1' esame di questi altri organi saltuari , cominceremo con gli UmeuoproiitecL Gli umenoprosteci sono quelle appendici ingenerale membra- nacee (donfle il loro nome) e talvolta semplicemente lamellari, annesse alle valve e con loro funzionanti. Como già avevamo detto nel lavoro precedente, gli umenoprosteci hanno una doppia funzione, quella di ostacolare in un primo momento la dissemi- nazione , e quella di favorirla o comunque regolarla in un se- condo momento, cioè quando la capsula è già aperta. ■ La funzione ostacolatrice degli umenoprosteci potrebbe de- sumersi già a ijrìori con considerazioni di morfologia comparata. E invero le specie provviste di cotesti organi sono appunto (juelle che mancano di altre disposizioni ostacolatrici o tutt'alpiù ne possiedono di poco efficienti; ne difettano invece ([uellc" altre specie la cui loggia è ben riparata e talvolta ermeticamente chiusa da particolari formazioni. Tra le prime specie p(n quelle ancor meno provviste di disposizioni ostacolatrici sono appunto le specie presso cui gli umenoprosteci assumono dimensioni mag- giori , e viceversa. Per es. nel M. gloimratnni , nel M. hìamliCm etc. la disseminazione è m qualche modo impedita dagli sclieni- dii e dai funicoli facienti siepe dinanzi la bocca loggiale: ebbe- ne gli umenoprosteci sono abbastanza sviluppati , ma non come nel M. megaì'hyzum , nel M. Hub'mcanum , nel Al. Lehmanni , etc. dove o manca la siepe dei funicoli o finatico, insieme ai funicoli, mancano gli schenidii , per altro semjjre ridottissimi anche se presenti , e dove gli umenoprosteci hanno dimensioni di molto maggiori. Esaminiamo adesso la funzione degli umenoprosteci nel primo momento. Per comprendere ciò esattamente siamo costretti a dire in antecedenza la via seguita dai semi nell' uscire dalla loro cu- stodia. Noi abbiamo parlato di quattro tipi di anoicteri; essi non solo si differenziano morfologicamente;, ma anche si accompagna- 14 F. Rappa, no con altri caratteri capsulari; ad es., il primo tipo con la pre- senza degli iimenoprosteci e degli schenidii, il secondo ed il ter- zo tipo con l'assenza dei primi e la j)resenza dei secondi, il quarto tipo al contrario con la presenza dei primi e l'assenza dei secondi, o anche, come nel M. corcUfoliunì, con l'assenza de- gli uni e degli altri organi. Allorché esistono gli schenidii, essi, ricoprendo la loggia dal di sopra e formandone quindi come il tetto, delimitano insieme alla porzione dell'orlo capsulare corrispondente alla loggia, un'a- pertura che noi abbiamo chiamato ripetute volte bocca loggiaìe. Questa può essere libera, come nel M. heteropetalum , ma in ge- nerale è occlusa da particolari formazioni. Or in questo caso la via seguita dai semi nel fuoruscire dalla capsula è doppia : o la goccia pluviale batte sugli schenidii dalla parte dell'asse capsu- lare ed i semi, oltreché sfuggire per la direzione opposta a quella della goccia, scappano anche per la bocca loggiaìe (qualcuno al- lorché sono presenti le disposizioni occluditrici, in massa nella loro assenza), ovvero cade in corrispondenza della bocca loggia- ìe ed allora i semi seguono la via ])recisamente opposta alla pri- ma, cioè fuoriescono dagli schenidii. Bocca loggiaìe cDn le sue particolari disposizioni e schenidii sono sistemi perfettamente in- vertibili ! Ma allorquando mancano gli schenidii o sono ridotti al punto da non potere funzionare, non si può più parlare di una bocca loggiaìe, quale noi l'abbiamo intesa; é tutta la loggia superior- mente allo scoperto, senza riparo alcuno, perchè con l'assenza degli schenidii venuta meno quella delimitata apertura che ab- biamo chiamato bocca della loggia, vengono meno anche le par- ticolari disposizioni connesse con la bocca loggiaìe. Così la goccia pluviale penetra direttamente nella cavità loggiaìe dall'alto al basso con completo scompiglio e sparpagliamento dei semi sal- tanti l'uori in tutte le direzioni. Ritorniamo adesso al modo di funzionare degli umenopro- steci ed immaginiamo all'uopo la capsula colpita dalle prime gocce di pioggia. Or su la capsula disseccata, sia forse perchè ricoperta dallo strato ceroso che la ricopriva vegetante sia per le rugosità della superficie, l'acqua non facilmente aderisce a prima giunta; le prime gocce quindi andranno perdute ovvero agiran- no su le valve nel senso che possano aderirvi le gocce succes- La disseminazione nei Mesembriantemi. 15 sive. Nel caso poi che le valve siano collocate come in mia fos- setta foi'mata dai sepali persistenti, cosicché le gocce della piog- gia, anche senza aderirvi, non possano sdrucciolare via, ma vi rimangano al di sopra, vi sono particolari disposizioni per ren- dere anche in (piesto caso inefficaci le prime gocce, e tali dispo- sizioni consistono nei petali persistenti formanti una massa idro- fila sotto la quale le valve stanno sepolte. Questa massa di pe- tali o stami disseccati è capace di assorbire molte gocce le quali (|uiiidi non possono riuscire sino alle valve e tanto meno sino agli anoictcri. Così accade che in un modo o in un altro le pri- me gocce pluviali rimangano senza efletto, onde se non una pioggia sufficiente è caduta, ma un semplice accpiazzone, le cap- sule, sia perchè colpite da poche o verune gocce, sia perchè que- ste poche gocce non hanno effetto, permangono chiuse e non viene emesso nemmeno un seme. Tuttavia queste prime gocce, che riguardo all'effetto ultimo cioè l'a])ertura della capsula, sembrano andare perdute, non sono poi veramente senza effetto, giacché compiono l'azione prelimi- nare dopo della qual(>- le gocce successive hanno la possibilità di inumidire le valve e di riuscire agli anoicteri. Le primo gocce di ac([ua sono, ci sia permessa l'immagine, come i soldati di pri- ma fila che si sacrificano por aprire la via ai compagni che ven- gono dietro ! Cosicché se la pioggia dura abbastanza affinchè alle prime gocce senza effetto apparente ne seguano altre ancora a colpire la capsula, le valve come animandosi, cominceranno a sommoversi ed a sollevarsi. Ora noi abbiamo già visto come an- che un piccolo svolgimento delle valve lungo il piano verticale passante per la loro linea di mezzo, sia sufficiente per mettere allo scoperto la bocca loggiale e la linea mediana degli scheni- dii, ove la capsula sia fornita di tali organi. Diviene dunque possibile, se noi rammentiamo quanto abbiamo detto su la via seguita dai semi, anche senza una pioggia sufficiente per le ne- cessità dello specie, ma che dura abbastanza per provocare il primo sollevamento delle valve, la fuoruscita di qualche seme il quale andrebbe incontro a morte sicura. Ma la specie non si dà per vinta e sa difendersi ottima- mente contro il grave pericolo. Non una, ma molteplici sono le disposizioni a cui può faro ricorso. Se appartiene al numero del- le più evolute attua certi mezzi di resistenza che vedremo fun- IG F. Rappa , zionare in seguito: che se è una specie primitiva oppure una di quelle specie in cui l'evoluzione ha pigliato diversa via da quel- la delle specie più evolute anzidette, come accade nel quarto tipo, ricorre ad un mezzo più semplice, non però meno efficace, quando sopratutto assume nuove particolarità: sono gli ume- noprosteci. Le membrane che li costituiscono, allorché le valve cominciano a svolgersi, si svolgono anch'esse e si distendono una sull'altra dinanzi la bocca loggiale e al di sopra della loggia stessa. Allora, pur supposto che una goccia d'acqua riesca a ca- dere su la capsula in corrispondenza di una loggia, non potrà urtare direttamente né su la bocca loggiale né su gli schenidii: ed anche in mancanza di questi organi non potrà portare lo scompiglio nei semi perché o non penetrerà affatto neir interno della loro custodia, oppure già attenuata dalla resistenza degli umenoprosteci distesi a guisa di tenda al di sopra della loggia; e se qualche seme rimbalza all'urto, sbatterà, contro gli umeno- prosteci che lo costringeranno a restare nella cavità loggiale. In conformità di tale loro modo di funzionare gli umenopro- steci non possono essere presso tutte le specie né di identica con- sistenza né di eguale ampiezza. Nello prime specie infatti, in quelle cioè provviste di schenidii, la bocca loggiale, raramente libera, presenta quasi sempre una densa siepe di funicoli che l'occlude. Ora schenidii e siepe di funicoli, pur essendo organi regolatori della disseminazione sotto una pioggia abbondante e lunga, organi quindi destinati a funzionare principalmente ad a- pertura completa della capsula, tuttavia in un primo tempo co- operano con gli umenoprosteci, i quali pertanto non hanno né dimensioni né consistenza speciali. Cosi nel M. hlanditm, nel M. ììiuricattiì» , nel M. Zeyheri etc. gli umenoprosteci si presentano sotto apparenza di un'appendice membranacea delicata, assai stretta in proporzione della capsula, ma nelle stesse specie si hanno gli schenidii e la bocca loggiale é inoltre riparata per- manentemente dalla densa siepe dei funicoli anzidetta. Nelle spe- cie invece presso le quali manca la siepe dei funicoli, nel mentre anche gli schenidii mancano o sono ridotti talmente da aver perduto la loro funzione, gli umenoprosteci assumono e consi- stenza e sviluppo particolari. Così nel M. ìnegdrhi/ziim, nel M. suhmcanuni, nel 31. Thun hergii etc. le membranelle degli umenoprosteci sono amplissime- La disseminazione nei Mesembriantemi. 17 in proporzione della piccolezza della capsula {M. megarhyzum, M. Kubincanum) o della sua modesta grandezza {M. Thumheryii, M. LeJimaniì/), e molto più consistenti clie nelle altre specie sum- mentovate. Oltracciò esse sono saldate con perfetta continuità col margine inferiore esterno degli anoicteri, cosicché il riparo che costituiscono, addossati inoltre uno sull'altro al di sopra della loggia, è perfettamente chiuso. Con tali disposizioni nemmeno un seme o solamente qualcheduno può sfuggire per tutto il tempo che la capsula è semiaperta, sebbene manchino e la siepe dei funicoli e gli schenidii (1). Invece in ilf. hhoidum e nelle altre specie citate con esso, l'umenoprostece si distacca dall'anoictere onde, sia per la delicatezza delle membranelle sia per questo di- stacco, molti semi sotto l'urto della goccia pluviale dovrebbero scappare via, sebbene presenti gli umenoprosteci, ove non fossero presenti nello stesso tempo e gli schenidii e la siepe dei fu- nicoli. Senza dubbio la funzione immensamente più importante de- gli umenoprosteci è quella ostacolatrice che essi compiono du- rante (jnello che abbiamo chiamato il primo momento della loro attività. A questa funzione ostacolatrice può seguirne una di au- silio della disseminazione, ovvero semplicemente regolatrice. In tal caso si ha non solo l'ingrandimento delle membranelle e l'au- mento della loro consistenza e la maggiore o minore obliquità rispetto al piano orizzontale della capsula, ma intervengono auT Cora disposizioni affatto peculiari. Per comprendere bene tutto ciò bisogna pensare anzitutto al vario grado di apertura delle valve, consentito dai due tipi di anoicteri, che si rinvengono nelle specie fornite di umenoprosteci (le specie nelle quali si presenta il secondo e terzo tipo, quello ad angolo e quello ad Y, man- cano, come sappiamo, di umenoprosteci). 11 primo tipo permette un'apertura delle valve orizzontale; gli umenoprosteci, che sono alle valve connessi, le seguono nel loro svolgersi e si distendono (1) A pag. 9 del precedente lavoro fo derivare l'ingrandimento e le modificazioni degli umenoprosteci dal bisogno di sostituirli come organi regolatori a quegli organi regolatori che sono scomparsi o in via di com- pleta scomparsa. E ciò è esatto come si vedrà piìi innanzi ; quanto diciamo adesso sull'influenza che su tale ingrandimento e modificazioni dt- 18 F. Rappa, anch'essi orizzontalmente. Per tal modo essi concorrono a favo- rire la disseminazione aumentando la superficie di urto per le gocce di pioggia: difatti se è vero che gli urti più efficaci son quelli che cadono direttamente su la loggia, non è men vero che l'urto sugli umenoprosteci, come su le valve aperte, avrà l'effetto di scuotere l'intera capsula, onde i semi contenuti nelle logge potranno, sommovendosi, assumere una posizione eventual- mente più opportuna per venire espulsi dalle gocce, per es. e- mergendo un pò dal fondo, e quelli impigliati tra gli umenopro- steci, le valve ed altre formazioni persistenti potranno cader via, donde l'importanza anche dell'aumento del braccio di leva, come più indietro facevamo osservare. Ma ancora in altro modo gli u- menoprosteci distesi orizzontalmente potranno giovare alla dis- seminazione, aumentando cioè il raggio della caduta. Difatti, nel caso che il seme , uscito dalla cavità loggiale , venga a urtare suU'umenoprostece, questo gli impedirà di cadere perpendico- larmente e gli farà descrivere iin arco più o meno lungo (lì. Tuttavia questa funzione di favorire è ben poca cosa in con- fronto della funzione ostacolatrice del primo momento, e anche di (fiiella regolatrice del secondo momento (2). Pensiamo difatti al ciuarto tipo di anoicteri che, sommando gli effetti utili di cia- scuna coppia anoicterica, dovrebbe operare un'apertura completa delle valve, anche oltre la orizzontale. In esso, accompagnato anche, come sappiamo, dall'assenza degli schenidii, la disseminazione dovrebbe essere compiuta per gli umenoprosteci esercita la più ampia funzione ostacolatrice ad essi de- voluta per la mancanza ed estrema riduzione degli schenidii e di ogni ap- parato boccale, non fa che completare quanto allora dicevamo. (1) Noi abbiamo detto, che anche nel quarto tipo anoicterico le valve possono restare orizzontali, ed allora anche per queste vale quanto abbiamo esposto su la funzione ausiliaria degli umenoprosteci. (2) Adesso, dopo le nozioni acquistate, siamo in grado di definire che cosa noi intendiamo per funzione ostacolatrice e che cosa per funzione re- golatrice. Allorché la pioggia non è ancora caduta, tutti gli organi capsu- lari concorrono ad impedire la fuoruscita dei semi, e quindi tutti sotto questo punto di vista sarebbero organi ostaco/atori. Però se si pensa die, anche nella totale mancanza degli altri organi, soltanto le valve, nel caso che la pioggia non sia ancora caduta, o soltanto le valve e gli umenopro- steci insieme, nel caso di una scarsa precipitazione, basterebbero ad impe- La disseminazione nei Mesembriantemi. 19 intero sotto unica precipitazione. Ma noi già sapj^ianio che ciò non avviene perchè la specie ovvia al pericolo con numerosi di- sposizioni, tra le quali alcune si riferiscono o indirettamente o direttamente agli unienoprosteci. Difatti una di tali disposizioni è l'indebolimento delle lamine anoicteriche per cui, sebbene a- genti parallelamente, non sono capaci di svolgere le valve com- pletamente. Allora anche gli unienoprosteci resteranno obliqui oc- cludendo lo spazio vuoto compreso tra due valve consecutive. Così la capsula aperta ha un aspetto di conca, la cui parete è formata dallo valve e dagli umenoprosteci e dalla ([uale i semi non potranno fuoruscire che dietro un colpo abbastanza forte della goccia, il quale li costringa a saltare quell'ostacolo (ij. E' facile prevedere che in questo caso le membrane costituenti gli umenoprosteci sono assai ampie e consistenti. Come disposizioni direttamente relative agli umenoprosteci noi intendiamo riferirci ai Coilomorfi. Anche in questo gruppo ])nò aversi la parziale apertura delle valve come adattamento generalo della specie, (per es. 31. granili Ica til e) ovvero come pro- prietà di singole capsule, fatto a cui noi già abbiamo accenn«*»Q per entrambi i gruppi contradistinti dal primo e quarto tipo di anoicteri. Ma inoltre nei Coilomorfi gli umenoprosteci sono particolar- mente conformati e disposti. E invero, mentre presso le specie degli altri gruppi tali organi si presentano sotto forme di lami- dire la fuuruscita dei semi, questi organi soltanto, cioè valve ed umeno- prosteci, meritano il nome di organi ostacolatori. La loro funzione in quan- to che impediscono ima fuoruscita intempestiva dei semi è la funzione o- stacolatrice che noi intendiamo nel testo. Caduta però la pioggia sufficien- te ai bisogni della specie, vi sono altri organi che ostacolano ancora l'e- missione di semi. Evidentemente poiché ormai le condizioni ambientali sono propizie, la funzione di cotesti organi, sebbene ostacolino, non può avere più significato di funzione ostacolatrice, sibbene di funzione regola- trice, in quanto che ostacolando regolano in certa quantità la emissione dei semi, affinchè altri ne restino per ulteriori precipitazioni, assicurando cosi nel miglior modo i destini della specie con una disseminazione fra- zionata. (1"; Da quanto si è detto si comprenderà che anche nel primo tipo anoicterico si può rinvenii-e una funzione regolatrice degli umenopro- steci. 20 F. Rappa, ne membranacee, disposi e sia orizzontalmente sia obliquamente, ad ogni modo però sempre divaricanti verso l'esterno e quindi di- scoste dalle strisce anoicteriche, nei Coilomorfì invece gli ume- noprosteci divengono delle lamelle 23ergamenacee, solide, addossate su le valve verso gli anoicteri, lungo i quali quasi si toccano coi loro margini esterni. Al di sotto delle robuste lamelle cosi ripie- gate ed addossate su le valve e decorrenti col loro margine esterno lungo il margine superiore delle strisce anoicteriche , si nascondono più o meno numerosi semi che con somma difficoltà possono esserne scacciati. Difatti i semi dei Coilomorfì^ sempre lateralmente compressi, o sono molto piccoli ed allora li salva la loro stessa piccolezza, o anche assai grandi come nel M. splendens , specialmente di una varietà che coltivasi nel nostro Orto Botanico, ed allora li salva la loro forma compressa. Inoltre per la detta varietà del 31. splendens interviene an- cora e la forma non più semplicemente compressa, ma lamellare del seme, e l'aletta che circonda il seme stesso, frastagliata in tutto il suo margine e che coi suoi denti si impiglia negli angoli o nelle pareti della sottile cavità costituita dall' umenoprostece ad- dossato alla sua metà di valva e chiusa longitudinalmente dalla striscia anoicterica. Prima di chiudere il nostro dire su gli umenoprosteci dob- biamo ancora accennare ad una usurpazione che della loro fun- zione fanno gli anoicteri. E invero, quando la capsula ha omes- so gl'importanti organi regolatori che sono i funicoli facienti siepe dinanzi la bocca loggiale, senza sostituirli con organi vica- rii, come fa invece, per es., nei Vaginata, e senza ricorrere ad uno sviluppo maggiore degli umenoprosteci, a cui pure ricorre in molte specie (Coilomorfì , M. Lehmanni etc.) , anzi rinunzia a quegli organi regolatori, accompagnando con la riduzione estrema degli umenoprosteci, allora si osserva un fatto nuovo importan- tissimo, la sostituzione cioè degli anoicteri agli antichi organi o- stacolatori, gli umenoprosteci, incapaci ormai di adempiere ap- pieno alla loro funzione. Ed anche ciò è un segno dell'inesauri- bile plasticità di questo meraviglioso gruppo di piante! Esami- neremo in seguito un esempio dell'usurpazione per parte degli La disseminazione nei Mesembriantemi. 2L anoicteri di mia funzione spettante ad un altro organo perfetta- mente diverso. Un secondo organo saltuario, cioè proprio di alcune specie di Mesembriantemi e non di altre, è rappresentato dagli SchenkUl Gli schenidii, sempre secondo la nomenclatura da noi creata, sono quelle lamelle membranacee o pergamenacee le qnali, sal- dandosi con perfetta continuità col margine supcriore dei setti loggiali e disponendosi rispetto ai setti stessi pressappoco ad angolo diedro, vengono a costituire il tetto della loggia. Ogni coppia di schenidii, ricoprente dal di sopra la cavità loggialc, lascia un'apertura anteriore, che è la bocca della loggia. Or noi abbiamo fatto una distinzione netta tra funziono ostacolatrice e funzione l'egolatrice, intendendo per la prima (vuoila a cui adem- piono gli organi che impediscono la fuoruscita dei semi avanti della pioggia o sotto una pioggia insufficiente, e ciò per evitare la certa morte dei semi intempestivamente usciti; e per la se- conda quella fornita dagli organi che ostacolano la dissemina- zione anche sotto una pioggia abbondante, non già perchè i semi fuorusciti non troverebbero sul momento nel suolo e nell'am- biente le condizioni opportune di vita, ma per attuare una dis- seminazione frazionata, sempre la più conveniente por assi- curare il destino della specie in un ambiente dove sempre è pos- sibile una siccità assoluta anche dopo una ricca precipitazione. Però se netta è la distinzione teoricamentO;, non lo è più conside- rata rispetto agli organi capsulari; difatti le valve e gli umeno- prosteci, organi ostacokitori per eccellenza, possono, come abbia- mo visto, divenire organi regolatori (1), e del pari gli enfrattici o il loro equivalente, i funicoli, quando formano siepe dinanzi la bocca loggiale, organi regolatori per eccellenza, possono divenire organi ostacolatori, come abbiamo anche visto, almeno per i fn- nicoli. Con ciò non cessa la giustezza di quella distinzione la quale non solo corrisponde ad una veduta teorica, ma anche ad (1~) Anzi le valve nel secondo tipo anoicterico per la fortissima e per- manente inclinazione verso l'asse capsulare dopo aver funzionato come organi ostacolatori, entrano immediatamente in funzione come organi re- golatori; in quanto agli umenoprosteci sappiamo di già che nel secondo tipo mancano. 22 F. Rappa, una realtà biologica, sebbene attuata tale realtà da organi non rigorosamente distinti nei rispetti della loro funzione. Ebbene anche gli schenidii sono organi a funzione mista, ma in ragione inversa di quel che lo siano gli umenoprosteci, cioè che mentre gli ultimi sono di regola ostacolatori e solo se- condariamente regolatori, gli schenidii invece sono organi prin- cipalmente regolatori e solo secondariamente ostacolatori. Difatti allorché le valve sono perfettamente chiuse ed anche tino a che sono aperte assai parzialmente, cioè fino a che si conservano molto oblique verso l'asse capsulare, e così gli umenoprosteci, vai quanto dire quasi per tutto il tempo in cui è vantaggioso per la specie che nessun seme fuoriesca, gli schenidii ancora non entrano in funzione: ma quando e valve ed umenoprosteci si so- no di già abbastanza sollevati e la bocca loggiale resta già in qualche modo scoperta, allora anche gli schenidii entrano in giuo- co per impedire por un po' oltre una disseminazione non ancora vantaggiosa, ma che può divenirlo da un momento all'altro, ove la pioggia continui con certa abbondanza. La funzione ostacola- trice dunque degli schenidii si esercita negli ultimi istanti che preludiano alle condizioni favorevoli per un utile spargimento di semi. Tuttavia cotesta preliminare azione ostacolatrice degli sche- nidii è ben poca cosa in confronto della loro funzione regola- trice. Per riconoscere la loro eccezionale importanza come orga- ni regolatori, bisogna pensare che gli schenidii si ritrovano pres- so specie nelle quali, a capsula aperta, o non intervengono altre disposizi(Mii regolatrici , oltre alla profondità della loggia , o se pure si presentano di tali disposizioni, (pieste non hanno valore che per dato e fatto degli schenidii. Difatti se la siepe dei fuuiculi o Tcnfrattico , disponendosi dinanzi alla bocca loggiale, possono adempiere alla loro funzione regolatrice , lo devono a che gli schenidii completano dal di sopra la chiusura della loggia. Che se ciò non fosse , una goccia d' acqua cadente dall'alto nella cavità loggiale, potrebbe effettuare con la massima facilità e sicurezza 1' espulsione di un certo numero di se- mi, ad onta dell' enfrattico e ad onta della siepe dei funicoli, i quali (enfrattico. e funicoli) per la loro stessa posizione sarebbe come se non ci fossero. Invece pur nell'assenza degli ultimi or- gani (enfrattico e siepe) gli schenidii possono benissimo regolare La disseminazione nei Mesembriantemi. 23 la disseminazione in quanto che comunque la goccia cada su la loggia, ne attenueranno sempre enormemente gli effetti. Vediamo adesso più particolarmente come funzionano questi importantissimi organi che sono gli schenidii. All'uopo bisogna ricordare che gli schenidii sono a coppia per ogni loggia di cui formano il tetto perchè, saldati per un margine col margine su- periore del setto loggiale, si distendono proprio sull'apertura della loggia che essi chiudono superiormente; resta discoperta soltanto una piccola regione che delimitata anteriormente dalla parot(» loggiale costituisce la bocca loggiale: però i due schenidii non si fondono tra loro, ma soltanto si toccano, per il loro lato mediano, cioè per quel margine pel quale i due schenidii della copjìia si affacciano. Intanto immaginiamo che gli schenidii man- chino; la goccia pluviale cadente su la cavità loggiale avrà libe- ro giuoco con tutto l'effetto meccanico di che è capace. Suppo- niamo invece che i due schenidii si fondano tra loro pel mar- gine pel quale si affacciano; ne verrà un tetto loggiale continuo ed intero e la goccia pluviale non potrà esercitare nessuna azio- ne meccanica su i semi, dato che essa cada su gli schenidii dal- la parte dell'asse; che se cadrà in corrispondenza della bocca loggiale, sarà com)iletamente chiusa ai semi la via attraverso la fenditura schenidiale, cho allora, come sappiamo, dovrebbero se- guire. Nel primo caso (nella mancanza degli schenidii) la goccia entrerebbe tutta nella loggia e con tutta l'energia di che è for- nita ; nel secondo caso (fusione degli schenidi pel loro lato mediano ) resterebbe fuori per intero e i semi non ne ri- sentirebbero nessuna spinta, completamente riparati come sa- rebbero dal resistente e continuo tetto della loggia, oppure pur penetrando rac([ua per la bocca loggiale, i senii resterebbero a posto urtando contro l'ostacolo chiuso degli schenidii. Invece, così come sono le cose nella realtà, le due lamine schenidiali ce- deranno all'urto dt'lla goccia (supponiamo per ora che la goccia cada su gli schenidii dalla parte dell'asse) si abbasseranno e, nel loro abbassarsi, i due margini, che prima toccavansi, si discosteranno aprendo una linea d'ingresso per la goccia la quale, si, entrerà, ma enormemente attenuata nella sua energia. Inoltre le due la- mine schenidiali, abbassandosi, continueranno a formare un ri- 24 F. Rappa, paro per i semi collocati lungo la faccia dei setti e quando essi spinti dall'urto della pioggia, tenteranno di uscire, s'imbatteran- no contro la siipcrficie protettrice delle lamine. È facile dunque a convincersi della funzione regolatrice degli sclionidii e com- prendere come essi l'adempiano nel caso supposto. Con ciò purnondimcno non è cessata ogni azione degli sche- nidii noi riguardi della disseminazicnie. Anzitutto nell'ajjrire la linea d'ingresso alla goccia pluviale, i loro margini si sono abbassati, mettendosi, quando la loggia ne è ancora rigurgitante, al di sotto di qualche seme: questo ([ualche seme nel loro ritorno elastico alla ordinaria posizione gli sckenidii lanceranno in alto. In se- condo luogo i semi ad essi sottostanti che verranno espulsi dalla spinta della goccia, nel passare attraverso la loro linea di con- tatto, riceveranno una seconda spinta per parte degli schenidii, come avviene per un corpo liscio che si fa sfuggire fra le due dita. Tuttavia la maggior parte dei semi, sempre nel supposto caso che la goccia della pioggia cada su gli schenidii dalla par- te dell'asse, fuoriesce dalla bocca loggiale, e quasi per intero anzi seguirebbero (|uesta via, se non fosse per le formazioni ostacola- trici che vi si impiantano. Or da questa parte gli schenidii non otfro- no resistenza alcuna alla disseminazione, che anzi all'uopo presentano un adattamento speciale, cioè il loro margine anteriore è riboc- cato allin su, cosicché per parte loro la bocca loggiale resta per- fettamente libera. Epjiure eccezionalmente gli schenidii possono concorrere a restringere la bocca della loggia, ove l'assenza del- le altre disposizioni lo renda necessario! A tal proposito è im- portante il caso di M. hispidum . caratteristico e notevolissimo perchè 1' unico di questa sorta , che io sinora abbia riscontrato. Nella specie sTimmentovata, sebbene appartenente al tipo primi- tivo ad anoicteri ovoidali, è venuto meno l'adattamento dei fu- nicoli facienti siepe dinanzi alla bocca loggiale, cosicché questa, mancando altri adattamenti vicarii, sarebbe completamente priva di ripari ed i semi liberissimi di scappar via a frotte. La specie ovvia al grave pericolo col dolce svolgimento delle valve, il che fa sì che l'orlo della capsula non divarichi troppo e si abbassi dinanzi la bocca loggiale, restandovi invece abbastanza rialzato; intanto dalla parte centrale della capsula gli schenidii, invece che formare un piano più o meno orizzontale od una fossetta piìi La disseminazione nei Mesembriantemi. 25 o meno evidente, come nelle altre specie, scendono inclinati verso il margine capsniare, formando per tal guisa una convessità centra- le; ne viene che la bocca loggiale si riduce ad una stretta fen- ditura delimitata tra il margine sollevato della capsula e il mar- gino anteriore degli schenidii inclinati dall'asse all'esterno,- ma sempre riboccato il loro margine all'in su, sebbene leggerissima- mente. La riduzione della bocca loggiale a sì stretta fenditura ben compensa la j)erdita delle altre più comuni disposizioni re- golatrici. * Ho detto precedentemente che la maggior parte dei semi, nel supposto caso che la goccia pluviale cada su gli schenidii dalla parte dell' asse, fuoriesce dalla bocca loggiale, che anzi la (piasi totalità dovrebbe seguire questa via, ove non fossero le particolari formazioni che vi si impiantano. La natura stessa, con la varietà e molteplicità di tali formazioni dimostra che il pericolo maggiore di una disseminazione intempestiva proviene proprio dalla bocca loggiale. Certamente se così non fosse , la natura non farebbe tanto lusso di espedienti per occludere al possibile la bocca della loggia: tanto più ciò parrà meravi- glioso se si considera la correlazione che esiste tra coteste for- mazioni, correlazione che ha di mira la più conveniente chiusura della bocca della loggia. Tre sono coteste formazioni occluditrici: la siepe dei funicoli, gli enfrattici, le appendici ; vedremo però che gli espedienti sono più numerosi. Come abbiamo visto nel lavoro precedente, nelle specie più primitive, sulla parete anteriore della loggia, dall'interno, sorge una lamella, produzione placentare, la cui faccia rivolta all'asse capsulare è ricoperta da numerosi funicoli robusti, frastaglianti- ne anche l'orlo; or i funicoli nascenti da cotesta lamella si di- rigono verso 1' alto con un arco a leggiera curvatura , potendo raggiungere coi loro apici gli schenidii se non fosse che gli api- ci stessi si ripiegano verso l'interno. Ne trarrebbe origine una sottile linea aperta tra gli schenidii e l'orlo superiore della siepe dei funicoli, la quale si costituisce per l'insieme dei funicoli di- rigentisi in alto; senonchè in corrispondenza di tale orlo e su la loro faccia interna gli schenidii presentano un ispessimento che 26 F. Rappa, basta a chiudere quella linea di luce; nel riposo quindi la bocca loggiale è perfettamente occlusa. Caduta intanto su gli sclienidii la goccia pluviale dalla parte dell'asse e penetrante nell'interno della loggia col meccanismo che già conosciamo, urtando su i semi, li spinge contro la siepe dei funicoli nel mentre essa stessa respinta dalla reazione dei setti loggiali e principalmente del fon- do e della costa assile della loggia, si getta su la siepe. Questa all'urto cederà dando per un istante via ai semi e ritornando immediatamente alla posizione di prima. Però a lungo andare la siepe si scompiglia, senza che ciò tuttavia rechi danno alla spe- cie, poiché la disseminazione, quando la siepe è ridotta a quel punto, è già quasi compiuta e quello scompiglio non serve che a rendere possibile la fuoruscita degli ultimi semi i quali, se così non fosse, resterebbero per sempre imprigionati nella cavità log- giale e sarebbero perduti per la specie. Ma prima che lo scom- piglio della siepe, avverrebbe il logorio degli apici dei funicoli e della faccia degli schenidi: su cui quelli si confricano quando vengono spinti all' infuori dalla goccia e dai semi e quando per la loro elasticità, esauritosi l'urto della goccia pluviale, ritornano alla loro posizione ordinaria. Il notato ispessimento degli sclie- nidii ovvia a questo pericolo giacche, incurvati come sono all'in- dentro gli apici dei funicoli e curva essendo la superficie dell'i- spessimento, lo strofinio avviene contro una superficie abbastanza resistente (l'ispessimento schenidialc) e tra superficie curve, ren- dendosi così perfettamente dolco. Or noi abbiamo detto che la bocca loggiale con le sue for- mazioni da una parte e schenidii dall' altra sono sistemi perfet- tamente invertibili ; così nel caso che la goccia pluviale cadrà, invece che dalla parte dell'asse, dalla parte della bocca loggiale (1), (1) Quando diciamo che la goccia cade dalla parte della bocca loggiale non intendiamo soltanto che la goccia cada sulla bocca loggiale, ma senza urtare sugli sclienidii. Certamente una simile caduta é sempre molto effi- ciente perchè il pavimento della bocca loggiale, rappresentato dalla porzione dell' orlo capsulare, corrispondente alla loggia, scende obliquamente verso 1' interno e vi guida la goccia. Trattasi adesso per la goccia di superare gli ostacoli che le si parano contro (apparato boccale), cosa facile perchè la siepe dei funicoli e le altre formazioni della bocca sono permeabili per un liquido, a meno che non trattisi dei Linguiformi per la costruzione La disseminazione nei Mesembriantemi, 27 i semi verranno espulsi attraverso la fenditura schenidiale, anzi sitfatta caduta è quella che ottiene il maggiore effetto, come può dimostrarsi sperimentalmente. Ditalti la siepe dei funicoli come le altre formazioni della bocca loggiale , anzi queste più della siepe , offre ai semi, buttatile contro dalla goccia caduta dalla parte dell'asse, una resistenza ben maggiore che non alla goccia cadente su la loggia dalla parte della sua bQcca , comechè la goccia può infiltrarsi pur per le minime fessure ed i minimi in- terstizii tra i funicoli della siepe ovvero , per esprimerci in ge- nerale, tra le varie parti dell'apparato boccale (dato anche il ri- boccamento dell'orlo anteriore degli schenidii) tanto più che trat- tasi di un urto impresso direttamente dal corpo da cui proviene, mentre 1' urto dai semi in tali interstizii è un urto trasmesso. Invece la resistenza offerta dagli schenidii alla goccia dell' ac([ua cadente su di essi dalla parte dell'asse, è ben maggiore che quella offerta ai semi scacciati dal basso all' alto dalla goccia caduta dalla parte della bocca loggiale. Difatti la prima resistenza è dovuta air intera superficie schenidiale essendoché la goccia, gran- de abbastanza, la investe nell'insieme della sua estensione e nel senso in cui essa è più resistente (da sopra in sotto), mentre i semi, piccoli, 1' investono in suoi punti soltanto (e da basso in alto , nel qual senso la resistenza schenidiale è molto minore), anzi molti rinvestiranno in corrispondenza della fenditura degli schenidii attraverso alla quale sfuggiranno, come del resto anche buona parte dei primi , dopo avere ricevuto una nuova s])inta per opera dogli schenidii stessi con quel meccanismo che già co- nosciamo. In altri termini , in un primo modo di cadere della del loro onfratticc . Una caduta poro più efficace (efficace anche per i Lin- guiformi) è quella che avviene sull' estremo orlo anteriore degli schenidii in corrispondenza dell'apparato boccale". In questo modo la goccia penetrerà uell' interno della loggia non solo per gì' interstizii dell' apparato, se ci sono, ma anche per il divaricare degli schenidii, divaricare a cui questi organi sono conformati col loro orlo riboccato all' esterno. Cosi 1' orlo ri- boccato degli schenidii ha il significato di lasciare , per sua parte, libera la bocca loggiale per la fuoruscita dei semi spinti dalla goccia caduta su gli schenidii dalla parte dell' asse, e 1' altro di rendere il più efficace pos- sibile la caduta della goccia dalla parte della bocca loggiale. 28 F. Rappa, goccia pluviale (su gli scheniclii dalla parte dell' asse), questa, grandemente attenuata nei suoi effetti meccanici, spinge dei semi contro ostacoli (le formazioni della bocca loggiale) per loro quasi insuperabili , mentre in un secondo modo (sull' estremo orlo an- teriore degli schenidii ed in corrispondenza della bocca loggiale) spinge i semi, conservando gran parte della sua energia, contro un ostacolo (gli schenidii con la loro fenditura) assai tenue, o almeno molto più tenue di quello rappresentato dalle formazioni che si impiantano su la bocca della loggia, specialmente che in questo caso il movimento dei semi è dal basso all' alto, cioè in quel senso in cui gli schenidii offrono la minore resistenza. Di- cevo conservando gran parte della sua energia (e non tutta la sua energia), perchè ditatti se minore è la resistenza incontrata dalla goccia pluviale in questo suo secondo modo di cadere su la log- gia, tuttavia è sempre una resistenza di un certo valore. Dal detto appar chiaro che cotesti sistemi perfettamente in- vertibili (schenidii da una parte e bocca loggiale con le sue for- mazioni dall'altra) operano in doppio modo come organi regola- tori della disseminazione: in un primo modo attenuando gli sche- nidii l'effetto meccanico della goccia pluviale ed ostacolando le formazioni della bocca la fuoruscita dei semi ; in un secondo modo attenuando le ultime l'effetto meccanico della goccia e o- stacolando gli schenidii la fuoruscita dei semi ai (]uali del resto non risparmiano , come sapj^iamo , una spinta per conto loro, quando quella ricevuta dalla goccia pluviale è siffatta che è gio- goforza che essi sfuggano via. Apparo anche chiaro però che la via più aperta e attraverso la (}ualo quindi avviene 1' emissione maggiore è quella della fenditura schenidiale. * Dopo quanto abbiamo detto su la siepe dei funicoli e su la perfetta invertibilità dei due sistemi anzidetti, potremmo dispen- sarci dal discorrere più a lungo degli enfrattici e delle appendici che non sono altro che i sostituti della siepe ; però vi sono an- cora delle particolarità che meritano speciale menzione. Anzitutto nel gruppo dei Vaginata gli enfrattici, come sappiamo dal lavoro precedente, non sono ancora ben costituiti e lasciano uno spazio tra i loro fianchi e gli schenidii coi setti loggiali. Questo spazio La disseminazione nei Mesembriantemi. 29 tentano di occludere dall' alto con lo appendici , per il resto con dei fanicoli che si affacciano verso la bocca della loggia, ed inoltre cercano di ostacolare la disseminazione con l' arrotondamento e la grandezza dei semi, il cui diametro è superiore all' interstizio compreso tra il fianco dell' enfrattico e lo schenidio e setto loggiale corrispondente. Ne viene che presso i Vaginata , non ostante la sottigliezza dell' enfrattico, la disseminazione non sarà per nulla più rapida che presso le specie provviste della siepe dei funicoli, tanto più se si pensa allo scompiglio che col tempo si verifica nella siepe. Alla deficienza poi degli enfrattici presso le specie in cui presentasi il secondo tipo di anoicteri , su[)plisce oltre alle ap- pendici^ che possono essere abbastanza piccole, la parziale o par- zialissima apertura delle valve, come anche gli anoicteri che si rinserrano tra i fianchi degli enfrattici e i setti loggiali, conseguen- dosi per tal guisa una chiusura (piasi ermetica. Allorché poi Io enfrattico, come nei Linguiformi , ottiene il suo totale sviluppo, la chiusura raggiunge con questo solo mezzo il suo estremo li- mite, con le conseguenze intorno alla disseminazione che già pos- siamo, indurre da ([uanto ormai abbiamo appreso antecedente- mente. * Adesso viene la volta delle Lo(j(je. Esse , come abbiamo di- mostrato nel ])recedente lavoro, non rappresentano presso i Me- sembriantemi delle semplici concamerazioni dello spazio capsu- lare, ma dei veri e propri i organi regolatori della disseminazione. Le logge, profonde, danno l'immagine di fessure a cuneo, ampie superiormente , ristrette e sottili verso il basso. Le gocce della pioggia, allorché trattasi di espellere i jjrimi semi, avranno esito più o meno grande ; ma a misura che la loggia si va vuotando, i loro colpi riescono sempre meno efficaci. Difatti i semi si rin- serrano nella angusta fessura del fondo loggiale ne possono es- serne rimossi tanto facilmente. Cosiffatta conformazione potrebbe supporsi che abbia assai scarsa importanza per le specie prov- viste nella regione superiore della loggia di un insieme di quelle disposizioni già a noi note (schenidii, siepe dei funicoli, etc.) ; ma vi sono specie (che io sappia, almeno l'intero gruppo in cui j)re- 30 F. Rappa , sentasi il quarto tipo degli anoicteri) presso le quali mancano tutte e singole tali disposizioni cosicché la loggia si apro con bocca completamente libera. E evidente che presso coteste specie, nelle cui logge la goccia pluviale entra con tutta ed intera la sua energia, la profondità delle logge e l'angustia del loro fondo abbia un significato biologico di prim' ordine. Le specie però , dove la loggia appare un organo ben costi- tuito e ben definito, sono quelle appartenenti al gruppo dei Coi- lomorfi; però dopo quanto ne abbiamo detto nel lavoro j)rece- dentc, possiamo dispensarci di discorrerne ulteriormente. In quanto alle Valfe dalle cognizioni, che già abbiamo avuto modo di acquistare parlando delle altre formazioni, possiamo farci un concetto della loro funzione e del modo onde tale loro funzione si compie. Dobbiamo aggiungere che loro funzione è anche di re- golare il passo dell' acqua agli anoicteri. Di (]ui trae origine quel varissimo comportarsi reciproco dei margini atfacciantisi di due valve contigue. Ora i margini sono perfettamente aderenti fra di loro, ora lasciano una leggiera fessura, ora rimangono allo stesso livello del restante della valva, ora si sollevano in forma di cresta restando aderenti fra di loro per tutta l'altezza e lunghezza della cresta stessa, o divaricando e formando una doccia varia nell'aspetto e negli effetti, lungo la quale può scorrere la goccia di pioggia; ora i margini sono abbastanza ravvicinati e stretti dalla parte dell'asse di- varicando chiaramente soltanto suU' orlo capsulare dove per tal guisa costituiscono come un foro circolare. !S' intende facilmente che la sensibilità delle valve ad aprirsi dipende non solo dalla natura delle strisce anoicteriche , ma anche dalla maggiore o minore facilità con cui le valve permettono che 1' acqua rag- giunga le dette strisce attraverso le linee di divisione dei loro mar- gini, come anche dalla natura delle valve stesse, a seconda che, per es., sono lignificato o di una struttura spugnosa. Bisogna notare che le valve non sempre sono allo scoperto; talvolta infatti trovansi al riparo della massa dei petali e degli stami disseccati tenuta a posto dal calice persistente. Questa massa impedisce che le valve si aprano sin dalle prime gocce che colpiscono la capsula e quando poi le valve sono semiaperte, coopera alla funzione ostacolatrice delle valve stesse e degli umenoprosteci , e quando infine la capsula è completamente aperta^, forma una bene adatta superfìcie (anche perchè imbevuta di acqua) , dove i La disseminazione nei Mesembriantemi. 31 semi non fuoruscenti con forza si impigliano e donde possono tornare ad imprigionarsi nella capsula al chiudersi delle valve o dove almeno possono allora restare rij)arati fra i petali e stami secchi e cattivi conduttori del calore. Per tal modo anche il calice ed i petali e gli stami persi- stenti ci appariscono funzionanti nei riguardi della dissemina- zione e si riconosce la giustezza di quanto noi dicevamo nel pre- cedente lavoro, che cioè con 1' elenco di quello sei formazioni principali in esso studiate non venivano esaurite tutte le parti- colarità capsulari. E poiché ci siamo, vogliamo ricordare che presso i Mesembriantemi gli stessi semi con la loro forma, con il loro in- grossamento talvolta davvero sproporzionato alle piccole dimen- sioni della capsula, parimenti con la loro piccolezza assai più spinta di quanto facesse supporre la grandezza abbastanza con- siderevole della capsula, col loro numero, col margine frasta- gliato della loro aletta divengono mezzi regolatori della dissemina- zione! I funicoli poi abbiamo visto essere divenuti veri e proj)rii organi ostacolatori e regolatori. Ma finora sui funicoli non abbiamo detto cosa che ci riempirà di meraviglia. Difatti ])res- so molte specie ci sorprende lo scarso numero dei semi e f ab- bondanza dei funicoli. Egli è che grandissimo numero di semi restano atrofici pur continuando i funicoli nel loro sviluppo. Egli è così che si forma la siepe dei funicoli dinanzi- la bocca loggiale, egli è cosi che si forma quella massa di funicoli che nelle me- desime specie ricopre i semi, come l'cnfrattico dei Linguiformi, col suo apice ripiegato ad angolo verso l'interno. Ne basta, che vi sono specie in cui i funicoli non abbandonano il loro seme, cioè ogni seme resta fortemente attaccato al proprio funicolo da cui non può venire distaccato tanto facilmente. Tenendo la capsula di una di queste specie per il gambo e capovolta neiraci[ua di un bicchiere, anche scuotendo con certa forza la mano, non un seme si separa! E allorché la pioggia avrà a grande stento cacciato via alcuni semi, i persistenti funicoli di questi, e ciò può dirsi per tutte le specie, si aggrovigliano fra loro e si agglutinano coi semi non ancora fuorusciti, rendendone più difficile 1' espulsione per opera del- l' acqua ed impossibile per opera del vento, anche nel caso che 32 F. Rappa , 1' apertura loggiale sia sfornita di c|ualsiasi formazione occhi cli- trice. * Sinora abbiamo considerato i varii organi capsulari dei Me- sembriantemi, per cosi dire, analiticamente: li considereremo adesso in sintesi esaminando, mentre funzionano, alcune capsule partico- lari che sceglieremo fra i tipi principali. Certamente la capsula di M. lingitifoni/e merita il primo posto. Per far più presto sommergiamola nell' acqua ed indi, cavatala fuori, attendiamo qualche minuto, tornando a bagnarla se occorre. Ecco, le valve, come gli aridi scheletri al vaticinio di Ezechiele, si animano, si sollevano : fra un quarto d' ora al più esse avran- no compiuto interamente il loro movimento (1). Mentre il movi- mento si svolge, gli umenoprosteci, che ridottissimi sembrano setole delicate e appiattite , si agitano e s' incrociano senza riu- scire per nulla ad adempire la funzione a cui sono destinati presso le specie dove hanno normale sviluppo. A movimento finito, osserviamo la faccia interna delle valve e le logge che hanno messo allo scoperto; vedremo le forti e scure strisce anoic- teriche, che hanno adempiuto così bene il loro dovere , e gli schenidii robustissimi, pergamenacei, debolmente inclinati verso la linea mediana lungo la quale si. serrano l'un contro l'altro, mentre nell' apertiira anteriore da ossi delimitata biancheggia l'e- norme enfrattico che tutta l'occlude, e che col suo apice si ripiega ad angolo verso 1' asse capsulare, per nascondere e protegge- re sotto di sé tutta la massa di semi che può. A prima giunta si crederebbe impossibile che , cosi come sono di- sposte le cose (chiusura completa), anche un sol seme sia per isfuggire da quella ermetica custodia. Eppure se tenteremo di imitare il procedimento di espulsione tenuto dalla natura, ci convinceremo del contrario (2). Sia che facciamo cadere le gocce (1 j Anche in una nota precedente abbiamo espresso la nostra opinione che le cose in natura accadranno abbastanza diversamente che nell' esperimento perciò crediamo che per la completa apertura delle valve di M. liiigtd- forme si richiederanno, nel saccedersi naturale dei fenomeni, ben più di quindici minuti ; lo stesso dicasi delle altre specie. (2) Berger adoi)erò una spugna imbevuta di acqua ; ix> dapprincipio adoperai una pera di gomma, dalla quale facevo gocciolare il liijuido ; in seguito , per avere un getto perfettamente regolabile , ricorsi ad mi rubi- netto d'acqua corrente. La disseminazione nei Mesembriantemi. 33 dell'acqua dalla parte dell' asse, sia che dalla parte della bocca loggiale, i semi fuoriescono (nel secondo caso in numero ben maggiore) , e un qualche seme impigliato fra gli schenidii e i fianchi dell'enorme enfrattico ovvero nella fenditura schenidiale, ci mostra quale è la via seguita dai semi, che scappano, secondo il punto in cui la goccia cade. Ed ecco i primissimi movimenti delle valve della capsula inumidita di M. mtdfiflorum ; esse già divaricano e lasciano di- scoperte le logge nella linea mediana su la quale non scorgiamo agitarsi e distendersi gli umenoprosteci con la loro membranacea trasparenza ; di fatti qui essi mancano. Tuttavia su la bocca log- giale rosseggia l'enfrattico sottile mentre qualche funicolo fa ca- polino attraverso la stretta fessura che rimane tra il fianco del- Tenfrattico ed il se'-to loggiale corrispondente ; esso, l'enfrattico, con l'ausilio de\Vap2}eiìdice, è il guardiano che rintuzza la violenza della goccia pluviale e vieta al granello di seme di uscire. Fi- nalmente le valve hanno compiuto il loro movimento, ma la loro regione superiore è rimasta verticale ; difatti , osservando bene, scorgiamo le due branche deìVipsilon degli anoicteri : il M. mul- tìflorum appartiene al terzo tipo anoicterico. Sul piano capsulare discoperto, formato dagli schenidii, si scorgono le cinque conves- sità (conche se guardate dal basso) sotto ciascuna delle quali rosseggia uno dei semi rotondetti e grossetti. Certamente queste conche, arrotondati e grossi come sono i semi, costituiscono, l'u- nico punto attraverso cui possono sfuggire i semi facienti la via degli schenidii. Il M. sjnnosum è un rappresentante del secondo tipo anoi- cterico. La capsula è inumidita , ma invano attenderemo che le valve si sollevino ! Esse restano ripiegate e divaricano soltanto quanto basta per mettere allo scoperto la linea mediana della loggia ; anzi, se ciò avviene convenientemente , è dovuto a che i margini delle valve, anche a secco , sono fortemente inarcuati all'esterno. Mancano gli umenoprosteci (secondo tipo anoicterico), ma, oltre all'estrema inclinazione delle valve, sono un buon com- penso l'enfrattico, V appendice scendente dagli schenidii, gli stessi anoicteri che si rinserrano tra i fianchi dell'enfrattico ed i setti loggiali. Adesso si apre la capsula del M. hlandum. Gli umenopro- steci bene sviluppati (primo tipo anoicterico) si agitano , si ad- 34 F. Rappa, dossano 1". un su l'altro e inclinano le loro lamine su la bocca loggiale e gli sclienidii. Il riparo degli umenoprosteci non è con- tinuo, perchè le loro lamine sono distaccate superiormente dagli anoicteri e parrebbe anche debole; però è sufficiente data la jdo- tenza degli schenidii e della densa siepe dei funicoli. Gli sche- nidii orizzontali riboccano il loro margine anteriore all' infuori e sopratutto all'in su (disposizione del resto comune anche al M. liììf/uiforme ed a tutte le specie provviste di tali orgaui), come per dare alla bocca loggiale la conveniente apertura per la fuorusci- ta dei semi nel caso che la goccia cada dalla parte dell'asse o la conveniente disposizione per divaricare e dare passaggio alla goccia se questa cade dalla parte della bocca loggiale. La siepe dei funicoli fa le veci dell' enfrattico e gl'ispessimenti sclienidiali completano l'apparato boccale. I semi non sono molto numerosi, ma abbastanza grossi, come piramidati, con la punta si fanno passaggio fra la siepe dei funicoli o attraverso la fenditura sche nidiale, allargandola come cunei. Il M. heteropftalum nella disposizione orizzontale degli sche- nidii ha una capsula foggiata come quella del M. hlandum^ m.. la bocca loggiale è ampia e, (juel che è più, manca la siepe dei funicoli. Nel mentre si svolge il movimento d'apertura, inclinate su la bocca loggiale e su gli schenidii osserviamo quelle mede- sime lamine che si scorgono anche nel M. Uandiun: crederemm siano al solito gli umenoprosteci che riparano bocca loggiale e sclienidii dai colpi delle gocce. Però quando l'apertura è com pietà e l'osservazione sarà più comoda, ci accorgeremo che qui gli umenoprosteci sono assai ridotti ed imj^ari da soli alla loro funzione; la loro superfìcie è stata aumentata dalle appendici e- spanse degli anoicteri particolarmente sviluppate, le quali (juindi hanno assunto anch'esse la funzione ostacolatrice defili umeno- prosteci, cooperando gli uni e gli altri organi al compimento di una funzione della quale da soli ne gli uni ne gli altri sarebbe- ro capaci. Il M. lieteropetalum è dunque, e con esso forse Finte- rò gruppo compreso dagli Autori sotto il nome di Heteropetala, un esempio di usurpazione, da parte degli anoicteri, della fun- zione propria degli umenoprosteci, usurpazione alla quale aveva- mo accennato precedentemente. Ma ([uesta usurpazione, col ridur- la membranacea, ha indebolito la porzione espansa dell'anoictere. e le ha tolto il potere di svolgere la regione supcriore della La disseminazione nei Mesembriantemi. 35 valva, la (jualc quindi rimane assai spesso inclinata, ciò che por- ta un certo vantaggio alla specie (1). Tuttavia per la mancanza di ogni riparo boccale, le gocce pluviali hanno quasi libero giuo- co, l'unica formazione, gli schenidii, essendo assai poco efficien- te da sola. Le logge protonde sono ancora un ostacolo ed i semi numerosissimi, sebbene grossi quanto quelli del M. hlandiim e tòrse più, sono un compenso della rapida disseminazione. La superfìcie valvare della capsula di M. Lehmanni sta se- polta sotto l'idrofila massa dei petali e stami persistenti, mante nuti a posto con l'aiuto del calice anch'esso persistente (2). Le prime gocce pluviali riescono inefficaci, ma finalmente le valve cominciano a sollevarsi e nel contempo i grandi umenoprosteci, con continuità saldati agli anoicteri, si distendono Tuno sull'altro per ricoprire lo logge a doppia coperta. Finora non un sol seme potrà sfuggire e se la pioggia cessa, le valve torneranno ad ab- bassarsi e tutto sarà rimasto come prima. Ma se la pioggia con- tinua, le valve si svolgeranno completamente e allora le gocce acquee avranno del tutto libero giuoco perchè qui mancano an- che gli schenidii (sono ridotti ad una linea impercettibile, cosic- ché sembrano mancanti). Al solito la profondità della loggia e i funicoli dei semi scappati via impediscono una completa disse- minazione in unica volta. Inoltre i semi sono numerosi, piccoli, persistentemente attaccati ai loro funicoli; delle capsule poi restano semiaperte anche sotto una pioggia abbondante, adattamento del resto quest'ultimo comune a molte specie del primo e del quarto tipo anoicterico. Il M. granulicaule, sensibilissimo all'azione dell'acqua, tosto ferma però le sue valve, le quali quindi restano semiaperte. Gli (1) Nel 31. inclaudens, specie afflnissima al M. heteropetalum, le valve restano sempre inclinate. (2) Coi tecipo però e 'a massa dei petali e stami ed .1 calice persisten- te vanno aistrutti, anzi l'apertura delle valve o lo scoprimento della supea- ticie capsulare all'aria lioera dopo che le valve si sono svolte, è legata alla condizione della parzia-e distruzione della massa dei petali e stami. Difàtti allorché qviesta è ancora perfettamente intatta o le valve restano chiuse perchè l'acqua non le raggiunge, oppure, se si svolgono, non sono capaci di aprire la massa di petali; s'intende che allora la disseminazione è im- possibile. 36 F. Eappa , umenoprosteci grandi, tanto più se si considera la piccolezza della capsula, non si svolgono airesterno, ma si ripiegano verso gli anoicteri addossandosi così ciascuno alla semivalva ad esso corrispondente. Così si delimita uno spazio ben riparato dove si annidano i semi distaccatisi dalla placenta assile. Gli altri semi restano del tutto indifesi, essendoché gli sclienidii mancano com- pletamente, e scappano via ad ogni urto della pioggia. Si ag- giunga che la parete della valva presto si logora e perfora, ondo i semi rimangono esposti alla dispersione anche quando gli anoic- teri non hanno risentito l'azione dell'acqua. Nel M. granii fi cani e perciò la disseminazione può avvenire anche senza della pioggia per opera del solo vento, il quale potrà provocare l'uscita dei semi col semplice scuotere i rami portanti le capsule. Sinora questo è l'unico esempio di tale forma fli disseminazione. Tutta- tavia la specie non corre pericolo alcuno sia per i semi di cia- scuna capsula alquanto numerosi, sia per la straordinaria quan- tità di capsule prodotte, sia ancora (il fatto più importante) per- chè la capsula possiede un piano inferiore completamente ripa- rato, da cui i semi non potranno fuoruscire che con somma diffi- coltà o soltanto dopo distruzione della capsula. Cosi il M. gra- nulicaide^ dato l'enorme numero di capsule che produce, conserva al riparo una quantità di semi forse superiore a quella delle spe- cie con logge ben custodite dai più complicati apparati boccali. Se non che un altro vantaggio ne proviene da questa disposi- zione al 31. gramiUcauIe, ed è quello di un'amplissima dissemi- nazione. Difatti gli erbacei ed abbastanza esili rami di questa specie, avvenuta la maturazione, presto disseccano; il vento al- lora può facilmente strapparli ed in seguito trasportarli anche a distanze grandissime perchè terminati a pannocchia, con la qua- le possono rotolare sul suolo o essere sollevati in aria sotto l'a- zione del vento. I semi contenuti nel piano inferiore della cap sula, al suo logorarsi, saranno messi in libertà, il che potrà ac- cadere anche lungo il viaggio. La medesima struttura della capsula si manifesta nel M. cor- difolium, senonchè, nel mentre le valve restano imperforate, man- cano oltre agli sclienidii anche gli umenoprosteci; i semi quindi scappano via interamente alla prima pioggia; nel piano capsula- re inferiore si annida in generale un solo seme. Tuttavia da tali disposizioni non proviene nessun danno alla specie sia per l'ab- La disseminazione nei Mesembriantemi. 37 bondante fruttificazione sia per la fioritura che continua, si può dire, tutto l'anno. Infine osserviamo il M. .splendens. Sensibilissimo all' acqua, le sue valve mosse, come in tutti i Coilomorfi, da anoicteri pa- ralleli, divaricano completamente; ci accorgiamo però che in qual- che cajDsula rimangono inclinate; gli umenoprosteci li vedremo disporsi come in .1/. granulicaule e sotto di essi scorgeremo na- scosti i semi lateralmente compressi o addirittura lamellari per l'aletta frastagliata di cui possono essere provvisti (secondo le sue due varietà). La disseminazione duntpie è rapida, ma non completa alla prima pioggia. Anche qui però il piano inferiore della capsula salva i destini della specie. Il J/. crijsùiìlinum, co- me sappiamo, ha la capsula perfettamente conformata e quindi funzionante come quella di AI. splendens. IL Nuove piante mirmecoflle per il Prof. G. E. Matlei. Una statistica rlclle pianto mirmecofìle fu compiuta nel 1886 dal Delfino, nella sua classica opera sui nettarli estranuziali (1): questa statistica faceva già salire il numero delle piante rico- nosciute formicarie o ritenute tali a quasi 3000 specie: però per molte famiglie il computo era stabilito su basi affatto insuf- ficienti. Dal 1886 ad oggi, numerosi altri lavori si sono pubbli- cati sui rapporti fra piante e formiche, e le nostre conoscenze relative alla mirmecofilia si sono andate completando: in massi- ma parte le specie dal Delpimo sospettate mirmecofìle furono ri- conosciute tali, anzi molte altre furono aggiunte, appartenenti ancora a famiglie che il Delfino aveva escluso dal suo computo:- si può quindi asserire che il numero reale delle specie mirmeco- fìle oltrepassi di assai quello presunto. Le nostre conoscenze sulle piante formicarie sono oggi assai complete, ma non si può dire raggiunto l'ultimo limite di inda- gine in tale campo: ogni giorno sono scoperte e descritte nuove specie, massime del continente africano, e molte di queste pure presentano vistosi nettarli estranuziali, qualche volta accompa- gnati ancora da domicilii atti ad accogliere formiche. Non voglio qui certamente dare l'elenco di tutte le specie riconosciute mir- mecofìle dopo la pubblicazione del Delfino: sarebbe troppo lun- go, e risulterebbe altresì incompleto, non avendo sottomano tutte le pili recenti pubblicazioni relative a questo argomento. Inten- (1) Delfino Fed., Funzione mirmecofila nel Regno Vegetale. In Me- morie della R. Accademia delle Scienze di Bologna. Ser. IV. Tom. VII, 1886, Tom. IX, 1888. Tom. X, 1889. 42 Q-. E. Mattei, do quindi, in nna serie di brevi note, riassumere e completare parecchie delle osservazioni che sono andato facendo sopra un buon numero di piante mirmecofile^ aggiungendo qualche consi- derazione di indole più generale. I. Acacie africane a spine mirmecodiate Specie di Acacia fornite di spine adibite a domicilio di for- miche furono dapprima segnalate, per l'America centrale, dal Belt (1) e daj^poi studiate da molti autori, quali Dakwin, Bec- CARi, Delfino, Huth, Schimper, etc. Era quindi presumibile che un così mirabile adattamento non rimanesse isolato, nella circo- scrizione di un genere cosi esteso^ come il genere Acacia. Ed in realtà anche alcune specie africane di Acacia si debbono consi- derare come tali. Il primo a rilevare l'esistenza di una Acacia a spine mirmecodiate, nell'Africa del Sud, fu Federico Smith (2), il quale riporta qualche osservazione in proposito dovuta a Giovanni MoNCKHOusE HuTCHiNsoN, residente a Weenen nel Natal. Jj' Acacia in questione, di cui non è detta la specie, presenta spine lunghe da 4 a 6 pollici, con un foro circolare che serve di ingresso e di egresso alle formiche : nell'interno si trova un tessuto sjDugnoso, nel quale le formiche scavano le loro cellette. La formica che abita tali domicilii è la Sima natalensis. L'esistenza di un'altra Acacia africana, a spine enormemente ingrossate, era già in precedenza stata segnalata dallo Schwein- FURTH (3), che ne fece una specie a parte, chiamandola Acacia Fistula. Lo ScHWEiNFURTH però ritenne che queste spine fossero la dimora di larve di insetti, che le perforassero al momento della loro uscita, come generalmente avviene nelle galle: egli non ac- cenna affatto a relazioni con formiche. L'Oliver (4) poi, seguito dalla pluralità degli autori, riunisce questa pretesa specie 2l\Y Aca- cia Set/al, aggiungendo : « The stipular spines are very subject to a moustrous dilatation at the base, awing to insecte puncture ». (1) Belt T., The naturalist in Nicaragua. 1874. p. 218. ^2) Smith F., Description of new species of Cryptoceridae. In Tran- saction of the Entomological Society of London. 1876. (3) ScHwEiNFURTH G., Aufzahlung und Beschreibung der Acacien-Ar- ten des Nilgebiets. In Linnaea. Voi. XXXV. 1867-68. p. 309. (4) Oliver D., Flora of Tropical Africa. Tom. II. 1871. p. 351. Nuove piante mirmecofile. 43 Lo ScHUMANX (1) tuttavia rileva più probabile trattarsi di un vero adattamento alle formiche, e crede possa ritenersi come pianta a spine mirmecodiate anche V Acacia horrida. Il Delfino (2i pure , indipendentemente , esprime una analoga opinione , ri- portandosi alle osservazioni dello Smith. In seguito anche il PiROTTA (3) ha segnalato 1' esistenza in Africa di due specie di Acacia formicarie, cioè V Acacia Robecchii del paese dei Danakil ed altra indeterminata , affine a\V Acacia Fistuìa^ riscontrata nel- r Ogadon (Somalia). A lungo poi lo Schinz (4) , in due suoi la- vori, riferisce di diverse specie di Acacia africane, a spine mir- mecodiate , e cita come tali V Acacia Robecchii^ V Acacia 8eyal (var. Fìstula) , 1' Acacia horrida e specialmente 1' Acacia Giraffae del Sud Africa. Recentemente poi lo Sjosteut (5), nella spedizione al Kiliman- djaro, ha segnalato la presenza, nell'Africa orientale, di un'altra Acacia, pure mirmecofila, precisamente V Acacia zanzibarica. Essa presenta spine lunghe e sottili, ma fra queste ve ne ha qualcu- na di enormemente ingrossata, (juasi sferica, con foro di entrata, e con all'interno un tessuto spugnoso scavato in diverse cellette. La formica che abita queste spine è il Crematogaster Chiarinii. Un somigliante caso di Acacia a spine mirmecodiate ho a- vuto occasione di esaminare, rivedendo il materiale botanico, raccolto nel Benadir dal Macaluso. Già ne feci un breve cenno in altra pubblicazione (6). Si tratta di una Acacia raccolta a Brava, nelle dune, ma impossibile a determinarsi per mancanza (1) ScHUMANN H., Einige neue Ameisenlianzen. In Pringsheim's Jahr- bucherri fur irisseiischaftliche Botanik. Bd. XIX. 1888. p. 420. (2) DEL.PINO Fed., Acacie Africane a spine mirmecodiate. In MaLpi- ghia. Voi. III. 1889. p. 352. (3) PiROTTA li., Acacia Robecchii. In Bollettino della Società Botanica Italiana. 1893. p. 61. (4) ScHixz H., Ueber myrmekodome Akazien. In Berichte cler Schicei- zerische Botanische Gesellschaft. B. IV. 1894. p. 49. — Schixz H., Die Pfianzenwelt Deutsch-Stidwest- Afrikas. In Memoires de V Herbier Boissier . Genève 1900. p. 1C9. (5) Sjostedt A., Akaziengallen und Ameisen auf den Ostafrikanischen Steppen. In Wissensch. Ergehn. d. Schnedeschen Zool. Exp. nach. d. Ki- limandjaro. 1908. (6) Mattei Gr. E., Acacie africane a spine mirmecodiate. In Bollettino del R. Orto Botanico e Giardino Coloniale di Palermo. Yo\. Vili. 1908. p. 131. 44 G. E. Mattei, di fiori e di frutti. Tuttavia escludo sia la medesima specie stu- diata dallo Sjostedt, essendo la forma delle spine totalmente di- versa. La nostra infatti presenta coppie di spine normali, aghifor- mi, lunghe circa due centimetri, e, ad intervalli, coppie di spine straordinariamente ingrossate, lunghe 8 a 9 centimetri, con un diametro massimo di oltre due centimetri. Queste spine sono in forma di corno , differendo in ciò da quelle descritte dallo ScHWEiNFURTH, che sono sferiche alla base e bruscamente ristrette in punta sottile: una sola delle due comunica con l'esterno, per un piccolo e rotondo foro, ma entrambe comunicano fra loro per una piccola apertura interna: quella presentante il foro d'entrata pre- senta una cavità unica, mentre l'altra, per solito (non sempre), presenta un tramezzo che la suddivide in due colette, le quali tuttavia comunicano fra loro mediante un piccolo foro praticato nel tramezzo stesso. Cosi questo domicilio di formiche è suddi- viso in tre camere bene distinte. In una di queste spine fui for- tunato di trovare diverse spoglie di formiche, che mi furono de- terminate, dal Prof. Emery, per Crematogaster Ghiarinii, precisa- mente la medesima specie segnalata dallo Sjostedt. Ora sorge una questione. Le cellette interne delle spine sono certamente scavate dalle formiche, ma dubbia è l'origine dello straordinario ingrossamento delle spine stesse. Cioè se queste sono un prodotto normale della pianta, o se piuttosto si debbono a stimoli praticati dalle formiche o da altri animali. Nelle specie americane a spine mirmecodiate, queste si presentano costante- mente assai ingrossate e piene di tessuto leggerissimo, in modo che le formiche non hanno che a ridurle ad abitazione. Anche in una specie del Sud Africa, V Acacia horrida, le spine sono normalmente enormi, lunghe 10 centm. e più, inilate, ripiene di tessuto midolioso : anzi in queste spine si ha supe- riormente, verso la base, un'area allungata, meno ispessita, che forse si presta per costituire il foro di entrata : ciò fa pensare a possibili adattamenti mirmocofili, del resto per questa specie già ammessi dallo Schinz. Ma per le specie del gruppo deW Acacia Seyal, come quella descritta dallo Schweinfurth, quella descritta dallo Sjosteut e la presente del Benadir, pare che le cose sieno diverse. Infatti si hanno, sullo stesso ramo, promiscuamente, spine sottili, aghiformi e spine mirmecodiate. Ciò fa supporre ad una origine non nor- Nuove piante mirmecofile 45 male, e questa viene confermata dal fatto che V Acacia Seyal e le altre specie affini, nelle nostre colture, non presentano mai spine ingrossate. A questo proposito giova notare che diversi autori, seguendo lo ScHWEiNFURTH , liamio ritenuto e ritengono tuttora , che le spine della pretesa Acacia Fistula sieno vere galle^ alla cui ori- gine nulla abbia a vedere 1' intervento delle formiche. Ciò fu dapprima ammesso dall' Asohersox (1) , poi ripetuto dal Roche- BRUNE (2), dall' HouARD (3), dal Kììster (4) e dal De Stefani (5). Anzi quest'ultimo ritiene sieno opera di un Cynipide. Però nes- suno ha veduto e tanto meno studiato l'insetto galligeno che le avrebbe prodotte. Pare quindi , piìi che una constatazione di fatto , sia una supposizione , giustificata dallo straordinario svi- luppo di queste spine. Recentemente il Negri (5), avendo esaminato in Africa 1'^- cacia Fistula, ed ancora un'altra specie a spine eventualmente in- grossate, che ritiene essere l'Acacia Lahai, propende egli pure a considerarle come opera di insetti, mentre l'accesso delle formiche sarebbe una eccezione. Egli dice che il rigonfiamento dello spine compare ([uando queste sono ancora tenere, e non in tutte, e che in tale stadio sono ripiene di un tessuto midollare lasso e per- fettamente omogeneo. Con questo la questione è lasciata ancora insoluta, imperocché se il tessuto interno è omogeneo, non si comprende per quale stimolo o puntura sia stato provocato Tin- grossamento, altrimenti all'interno si sarebbe dovuto trovare l'ovo o la larva relativa. Ciò farebbe supporre piuttosto ad una pro- duzione normale della pianta, in attesa del concorso delle formiche. fi) àscHBRSON P., Gallen der Salix conifera und Acacia fistiUosa. In Verhandlungen der Bofanischer Verein der Provinz Brandenrg. B. XX. 1878. p. 44. (2) RocHBBRUXE A. T., Toxicologie africaine. In BuUetin de la Società des Sciences Naturelles d\4.iitun. 1899. (3) HouARD C, Les Zoocecidies des Plantes d'Europe etc. 1909. p. 575. — HouARD C. Les Zoocecidies du Nord de l'Afrique. lu Annales de la Societè Eìitomologiqtie de France. Voi. LXXXI. 191'2. (4) KiiSTER Ern., Die Gallen der Pflanzeu. Leipzig 1911. p. 363. (5) De Stefani T., Notizie su alcuni Zoocecidii della Libia. In Bollettino del R. Orto Botanico e Griardino Coloniale di Palermo. Yol. XI. 1912. p. 151. (6) Negri G., Appunti di una escursione botanica nell'Etiopia meridio- nale. In Monografie e Rapporti Coloniali. 1913. n. 4, p. 88. 46 G. E. Mattei, A questo proposito sembrami non casuale il fatto che nelle spine di ben due specie diverse di Acacirf, fu trovata come abi- tatrice la medesima specie di formica. Sono quindi a desiderarsi ulteriori informazioni sopra questa serio di adattamenti. Intanto, riassumendo, sono già nove specie africane di uicacia presentanti spine mirmocodiate, cioè : Acacia Seyal (var. Fistula). — Regione del Nilo (Schwe[nfljrth). Acacia Robecchii. — Paese dei Danakili (Pirotta). Acacia Laliai? — Etiopia (NeCtRt). Acacia sp. — Somalia (Pirottaj. Acacia sp. — Benadir (Macaluso). Acacia zanziharica. — Africa orientale (Sjostedt). Acacia horrida. — Africa australe (Schinz). Acacia Giraffae. — Africa australe (Schinzj. Acacia sp. — Natal (Smith). III. La natura monopodìale dell' inflorpscenza delle Crocifere del Dottor Francesco Bappa. L'assenza della brattea ascellante nei singoli fiori delle Crucifere ha lasciato in sospeso la questione se 1' infiorescenza di questa mite famiglia vegetale (nessuna specie ne è velenosa) sia un mono- podio o non costuisca piuttosto un simpodio. Soltanto il D' Ono- frio (1), non molti anni fa, ha creduto di ravvisarvi un simpodio, se non che la sua affermazione si fonda sopra osservazioni insuf- ficientissime come dimostra 1' errore in cui egli è caduto, che nelle Crucifere non si incontrano mai fiori singoli bratteati ovvero, secondo il suo linguaggio, che nelle piante colonie delle Crucifere non si abbia differenziazione di individui sessuali. Tutti gli altri suoi argomenti sono infirmati da questo errore fondamentale ed è quindi inutile discuterli. Intanto sembrandoci che la questione non si possa risolvere con osservazioni isolate e che la luce possa essere fatta soltanto col sussidio della morfologia comparata, noi abbiamo esteso 1' esame al maggior numero di generi (quasi tutti) e di specie che abbiamo potuto ; all' uopo ci siamo serviti della ricca raccolta delT erbario del nostro Orto Botanico, venendo a risultati sui quali non è lecito alcun dubbio e che risolvono de- finitivamente la questione che stiamo trattando, nel senso che 1' infiorescenza delle Crucifere costituisce un monopodio. In questa nota preventiva noi ci proponiamo di presentare in succinto i (1) D' Onofrio A., Composizione morfologica d' alcune Fanerogame : Infiorescenza delle Crucifere. In Bullettino dell ^Orto Botanico di Napoli, T. I, Fase. 3. a. 1902. BO F. Rappa, risultati più salienti delle nostre osservazioni, riserbandoci nel la- voro per e.vtensum Y ampia illustrazione dei fatti. * Sicuramente la questione sarebbe tosto risolta nel senso che noi abbiamo dichiarato, cioè nel senso della natura monopodiale dell'infiorescenza delle Crucifere. se potessimo stabilire con certezza che la lamina fogliare, o meglio l'intera foglia, in questa famiglia di piante, soggiace ad un processo di riduzione fino alla sua totale scomparsa e che evvi omologia completa tra infiorescenza e fiore singolo, per un analogo processo di riduzione a cui anche l' in- fiorescenza è sottoposta. Pertanto si riscontra davvero nelle Crucifere un processo di riduzione fogliare anche, ove sia il caso, con iscomparsa del- l' organo ? Rispondiamo che il processo non solo esiste, ma che esiste come fatto generale nell'intera famiglia. Pigliamo, ad esempio, la MaUhiola hicornù, che possiede foglie grandi roncinate con 1' apice allungato ed intero o leggermente lobato ; ebbene man mano che si sale verso 1' apice del germoglio, i grandi lobi della base della foglia vanno scomparendo e si arriverà al punto che della foglia non si scorgerà più che l' apice allungato e salendo ancora lo stesso apice si andrà assottigliando ed accorciando, quantunque il relativo prodotto ascellare sia bene sviluppato. In Cranihe fìliformh lo foglie sono anch' esse roncinate e grandi, ma quelle che ascellano i rami sono assai piccole e a misura che si sale diminuiscono sempre più fino ad apparire come semplice unghia. In NadurUutu paluMve poi le brattee superiori si ridu- cono a semplici setole. Esempii analoghi ai citati potremmo re- carne innumerevoli. Consideriamo adesso la Brassica oìeracea (var. coltivata sotto il nome di AsparayelU) le cui foglie si inseriscono sull' asse per una lunga linea. Orbene quando non solo si riduce 1' ampiezza della lamina, ma anche la base d' inserzione, non perciò scompare r antica linea d' inserzione, anzi osservasi a destra ed a sinistra della base, con cui la restante lamina si attacca all' asse, come una cicatrice interrotta nel mezzo dalla porzione ancor persistente della lamina fogliare, ma che diviene continua allorché la lamina è scomparsa completamente ; questa cicatrice dunque , lunga La natura monopodiale dell'infiorescenza delle Crocifere. 51 quanto la base d' inserzione della foglia, resta a testimoniare della presenza, in quel punto, di una foglia che non è venuta ad emersione. Naturalmente è dato osservare tutti i gradi della ri- duzione. Si hanno poi delle specie, sebbene non numerose (Crtr6?«m?«e impatiem, Lepidium mcisum , Bhcutella arvernensis, B. laevigata), presso le quali qualche ramificazione è sprovvista di brattea a- scellante, e se ne hanno poi altre non poche {Cardamhie asari- folta, Coclìlearia Armoracia, C. glastifoUa, Sisyinhrìum ThaUanuni^ Brassica alba, Lepidium latifoUuni, Thlaspi arcense, Peltaria alUacea Lsatia Bastigos, I. macrocarpa, Matthlola incarni, Nasturtiuni au- .striacum, Arahis alpina, etc. dove oltre alle infiorescenze bratteate possono trovarsi delle infiorescenze afille. E dunque fuor di dubbio che la foglia presso le Crucifere tende a ridursi e può anche scomparire del tutto. Andiamo adesso al secondo punto, a quello cioè della riduzione deirinfiorescenza e della conseguente omologia tra infiorescenza e fiore singolo. Invero nelle varie specie vi sono infiorescenze più volte composte, altre composte di secondo ordine, altre ancora semplici, e queste poi ricchissime di elementi singoli o ridotte a pochi fiori. La riduzione potrà essere visibilissima nella medesima specie; per es. allorché tra le ricche infiorescenze secondarie se ne rinven- gono di altre che presentano un sol fiore bene sviluppato sul cui peduncolo si trova un piccolo bottoncino ; ovvero quando 1' in- fiorescenza secondaria è costituita da alcuni bottoncini ascellari • fra i quali emerge un sol fiore già fruttificato [Lepidium lyrafum, L. glastìfolium etc). Si riconosce qui che quei bottoncini fanno 1' estremo sforzo per emergere e che sono destinati ad abortire e scomparire definitivamente : allora tutta 1' infiorescenza sarà ridotta ad un unico fiore. Vi è inoltre nella famiglia delle Crucifere un buon numero di specie adattate ad ambienti poco propizii (o aridi o freddi), che perciò hanno subito un processo di riduzione in tutto intero il loro corpo. Ora in queste specie le infiorescenze laterali sono in generale scomparse e ordinariamente non ci danno in mostra che soltanto quella terminale e questa stessa, oltre che poveris- sima di fiori, ne ha un numero oscillante, per es. tra due e sette. Evidentemente, oltre alla povertà del numero dei fiori, questa stessa oscillanza è un altro segno della riduzione. Difatti che 52 F. Rappa, varii il numero dei singoli elementi in infiorescenze ricche po- trebbe non avere importanza, ma che varii ed oscilli in com- plessi cosi poveri non può avere altro significato che di tendenza alla riduzione, tanto più che la specie presenta il fenomeno ri- duttivo in tutto intero il suo corpo. Ne basta, che già tra le specie adattate agli ambienti poco propizi! anzidetti , non ne mancano di quelle il cui esile asse si termina in un fiore unico ! Ne vogliamo tacere che nelle specie ordinarie la riduzione del- l' infiorescenza può essere spinta sino alla scomparsa del prodotto; come dimostrano le brattee, che talora s' incontrano, soprastanti all' ultima infiorescenza e prive di prodotto ascellare. E dunque certo che nelle Crucifere, oltre alla riduzione fo- gliare, vi è una riduzione dell' infiorescenza sino alla scomparsa o sino a mostrarsi sotto forma di un sol fiore, e che quindi vi è omologia tra infiorescenza e fiori singoli alla stes.sa guisa che vi è omologia tra infiorescenze composte ed infiorescenze semplici o tra ramo ed infiorescenza laterale. Alla stregua di questa omologia si spiegano dei fatti che al- trimenti sarebbero assolutamente inspiegabili e che quindi val- gono essi stessi a corroborarla. Così il primo fiore dell'infiorescenza suole essere distanziato dal secondo e questo dal terzo e dai restanti che formano poi un complesso di elementi assai ravvicinati. In altre specie invece distanziata dal complesso dei fiori dell'infiorescenza suole essere un'altra infiorescenza, laterale rispetto ad essa, ovvero una suc- cessione di infiorescenze ; questi rapporti potrebbero aversi anche nei limiti di una medesima specie, naturalmente in individui, o soltanto assi, diversi, nel qual caso l'infiorescenza o infiorescenze laterali occupano lo stesso posto che in un altro asse è occupato da un fiore singolo. Si riconosce così la corrispondenza di emer- sione e quindi l'omologia tra infiorescenza e fiore singolo, tanto più se si pensa che anche il singolo fiore , al pari dell'infiore- scenza, può essere bratteato. Si hanno poi specie con fiori singoli afilli nascenti al di sotto delle ultime infiorescenze bratteate o ad esse interposti. Evidentemente poiché la naturale successione va da infiorescenza ad infiorescenza e da queste ai fiori singoli ultimi dell' infiore- scenza terminale, la rovesciata successione da fiori singoli ad in- fiorescenze permette di indurre la potenziale identità morfologica La natura monopodiale dell'infiorescenza delle Crocifere. 53 del singolo fiore con l'infiorescenza. Anche qui soccorre il fatto che i fiori singoli sottostanti o frapposti all'infiorescenza possono essere bratteati. Esempii di fiori afilli che con le infiorescenze stanno nei rapporti anzidetti di posizione, sono numerosissime specie ap- partenenti ai generi piìi svariati : Matthiola tricuspidata^ Chelran- thua seniperfloretis, Aìyssuìii Bertoloni, A. calyc/num, Cochlearin of- fìcinriUs^ Malcolniia africana^ Sisynibrium nitidum etc. etc. Esem- pii di singoli fiori bratteati al di sotto di infiorescenze o ad esse frapposti si riscontrano molto meno frequentemente {Erucastriim canariense, Senehiera violacea^ Raphamis Landra). Alla stregua ancora della stessa omologia tra infiorescenza e fiore singolo e della riduzione fogliare a cui abbiamo già accen- nato , si spiegano altri rapporti che nelle Crucifere ci si ap- palesano. Andiamo, per es., a quelle specie presso alle quali ad una successione di infiorescenze bratteate seguono dei fiori singoli bratteati , ai quali susseguono fiori singoli afilli (Farsetia clypeata, Malcolmia Orsimana., Sfsymhrium Aìliarki, Braya pinna- fi/ida^ Dipìotaxis apula,' Peltaria Aucheri ed innumerevoli altre). Evidentemente qui si hanno i varii gradi della riduzione. Dap- principio sono le infiorescenze che passano a fiori singoli, mentre la brattea ascellante persiste, indi la stessa brattea si riduce e scompare anch'essa, cosicché dell'intera infiorescenza provvista di brattea ascellante più non sussiste che un unico fiore senza brattea. Lo stesso fatto che talvolta è soltanto il primo fiore bratteato ed il resto dell'infiorescenza è costituito da fiori singoli tutti a- filli, anzi lo stesso fatto che Funico fiore (il primo) bratteato noìi sempre si rinviene in tutti gli individui della specie, ma piutto- sto con assai rara frequenza, ha tutta l'apparenza dell'ostinazione e dello sforzo della specie a conservare un carattere contro cui lottano potenti fattori e che- quindi l'afillia dei fiori è un fatto posteriore. Ma la natura stessa ha voluto fare, per così dire , anche i casi di controprova ! Difatti, come abbiamo già detto , vi sono parecchie specie in cui anche grosse ramificazioni sono afille e ve ne ha poi non poche altre presso le quali sono afille alquante infiorescenze. Adunque non solo abbiamo le cicatrici fogliari, che attestano della presenza in quel punto di una foglia più non e- sistente, non solo abbiamo una serie di fiori singoli bratteati pre- cedenti nell'infiorescenza ai fiori singoli afilli e che attestano 54 F. Rappa, della riduzione di un'iiifìoresceiiza laterale ad un fiore unico, ma abbiamo anche i rami e le infiorescenze afille die stanno in rap- porto ai fiori afilli ! Ne possiamo tacere che talvolta , sebbene rarissimamente, i fiori afilli delle infiorescenze invece che prece- duti sono seguiti da un certo numero di fiori bratteati, seguiti alla loro volta dai fiori afilli che si inseriscono sul restante della rachide. Tutti questi fatti mostrano che il germoglio laterale delle Orucifere è sottoposto ad un complesso e svariato giuoco di fat- tori che ne attaccano ora una parte ora un'altra , portando ora alla riduzione dell'infiorescenza anche ad un singolo fiore o ad- dirittura alla sua totale scomparsa (brattee senza prodotto ascel- lare) ora alla riduzione ed all'aborto della brattea ascellante. La plasmabilità poi del germoglio laterale e la omologia che corre tra esso ed un fiore singolo, bratteato o no, e la possibile riduzione fogliare, sono messe in evidenza anche dalle specie spi- nose {Alyssuìn fipinosum^ A. mao'ocnrpa, Velia spinosa) che si rin- vengono nell'ambito della famiglia delle Crucifere. In coteste spe- cie lo spine possono stare all'ascella di lina brattea e portare esse stesse dei fillomi, possono avere soltanto la brattea ascel- lante e possono anche mancare di quest'ultima e trovarsi allora frammiste ai fiori afilli dell'infiorescenza. D'altra parte nelle me- desime specie le brattee ascellano delle infiorescenze e dei fiori singoli, oltre alla presenza dei fiori singoli afilli al pari delle spi- ne afille. Dai fatti dunque come si presentano nelle specie prov- viste di spine, si scorge, oltre alla possibilità della riduzione fo- gliare, ancora un'omologia più vasta, tra germoglio laterale cioè e singole spine (siano afilli o bratteati gli • uni e gii altri prodotti) e ancora tra germoglio laterale e singolo fiore. Se poi consideriamo le specie a fiori tutti singolarmente bratteati [Farsetia cli/peata, F. eriocarpa, Draha ['rigida^ Psijchbie stilosa, Enarthrocarpus clavatus^ etcì, le cose ci potranno appa- rire sotto una luce nuova, ma che illumina sempre 1' omologia tra germoglio laterale o infiorescenza che voglia dirsi e singolo fiore. Difatti allorché osserviamo delle specie che presentano i varii gradi o passaggi che portano dall'infiorescenza al fiore sin- golo afillo, come è stato per le specie prima considerate, non è dubbio su la natura riduttiva dei fenomeni : ma quando tutti i fiori sono isolati e tutti a uno a uno provvisti della brattea a- scellante, non si saprebbe più dire se qui siamo in presenza di La natura monopodiale dell'infiorescenza delle Crocifere. 55 germogli laterali che da semplici fiori tendono a svilupparsi in infiorescenze o rami, ovvero di complessi prodotti ascellari ridotti ormai alla espressione più semplice di un unico fiore. Ad ogni modo, (juello che a noi interessa notare, comunque si consideri il nuovo fatto (e noi vogliamo lasciare impregiudicata la que- stione) o cioè come il primo passo di un'evoluzione o come l'ul- timo di un'involuzione, splende ancora nelle ultime specie l'omo- logia che abbiamo riconosciuta già nelle altre tra il germoglio laterale ed il singolo fiore, sia questo bratteato sia afillo. Da tutto (|uanto precede dunque, mostrando 1' esistenza dei fenomeni di riduzione fogliare e 1' omologia tra infiorescenza e fiore singolo, scaturisce senz'altro la natura monopodiale dell'in- fiorescenza delle Crucifere. Essa non è che la condensazione di numerosi, rami che si raccolgono su la medesima regione dell'asse, rami ancora riconoscibili nelle infiorescenze composte o ridotti a singoli fiori, anche afilli, in lineile semplici. E quel clic é veramente notevole, financo le specie, non nu- merose del resto, a corpo vegetativo simpodiale presentano, nella disposizione dei prodotti sessuali, 1 medesimi fatti e rapporti che abbiamo riscontrati in ([uelle a corpo vegetativo monopodiale, co- sicché anche nelle specie simpodiali l'infiorescenza si manifesta per un monopodio ! Ci contenteremo di citare il solo Eaclkliuni nyriacum nel quale ogni asse prima di esaurirsi produce mono- podialmente un numero variabile di rami. Al di sotto di ogni ra-. mificazione nascono uno o due fiori afilli e talvolta qualcuno bratteato. Anche qualche fiore dell' infiorescenza terminale può essère bratteato come anche piccole infiorescenze bratteate pos- sono trovarsi frammiste ai fiori singoli di essa infiorescenza ter- minale. * Se ora vogliamo ricercare le cause sia della riduzione del prodotto ascellare sia della riduzione o scomparsa del prodotto ascellante, noi diremo che il primo fenomeno (riduzione del pro- dotto ascellare) si potrebbe spiegare assai facilmente con ragioni di spazio e con ragioni di nutrizione, sebbene sia lecito sospet- tare 1' intervento di altri fattori. Raccogliendosi e condensandosi le infiorescenze su una breve regione dell'asse, Funa con l'altra 56 F. Rappa, sì impediscono il normale sviluppo sia per lo spazio che si con- tendono sia per la linfa nutritizia che parimenti contendonsi. Ma la riduzione non attacca i rami e le infiorescenze sol- tanto, la qual cosa non avrebbe potuto dare luogo per se stessa alla questione che abbiamo discussa della natura monopodiale o no dell'infiorescenza delle Crucifere, bensì anche le brattee fino alla completa loro scomparsa, il che veramente ha dato origine alla questione. Ora le cause di questa scomparsa sono avvolte nel inistero. Non si può pensare difatti che, raccoltisi i singoli fiori in un piccolo spazio, non è più necessaria la difesa della brattea, riparandosi scambievolmente fra di loro, perchè lo stesso potrebbe dirsi per le infiorescenze, anche piccole e fitte fra loro, di ordine superiore delle infiorescenze molte volte composte, le quali in generale sono bratteate e solo eccezionalmente afille, e solo alcune fra le molte infiorescenze componenti. Soltanto in alcune specie del genere Isatis il fenomeno si presenta con una certa regolarità, una regolarità tale però che d^altra parte compli- ca -ancor più le cose. Per es. in Isatis Bastigos le prime infiore- scenze secondarie sono provviste di brattea ascellante, le succes- sive sono afille. Si hanno però infiorescenze di altri ordini ed allora le infiorescenze terziarie derivanti da infiorescenze secon- darie afille sono anch'esse afille, ma quelle derivanti da infiore- scenze secondarie bratteate sono le primo bratteate, le successive afille. Inoltre non si può ricorrere all'anzidetta spiegazione del man- cato bisogno della difesa perchè i fiori singoli afilli possono nascere anche in punti dove restano assolutamente indifesi, come accade per es. per quei pochi fiori (in generale due o anche ano) che spuntano sotto le infiorescenze laterali, talora anche grandi, che precedono i fiori singoli dell'infiorescenza terminale, i primi tra i quali poi, a farlo apposta, sono invece abbastanza spesso brat- teati, senza dire che tali prodotti afilli possono aversi qualche volta anche lungo l'asse a cominciare dalla base. E quel che di- cesi, in quanto alle ragioni della difesa, dei fiori singoli, vale anche per le infiorescenze afille. Non soccorre nemmeno, per renderci ragione dell'oblitera- zione della brattea, la deficiente nutrizione, perchè 1' afillia dei fiori singoli è accompagnata in generale da una ricchissima pro- duzione di fiori, e sarebbe assolutamente inspiegabile che la de- ficiente nutrizione si rifletta proprio su la brattea, portando alla La natura monopodiale dell'infiorescenza delle Crocifere. 57 scomparsa di un organo biologicamente così importante , invece che sui prodotti sessuali la cui riduzione in numero non cagio- nerebbe nessun danno alla specie, data la loro abbondanza, se non forse un vantaggio rendendo più vigorosi i rimanenti. Sono adunque i fattori, che portano alla scomparsa della brattea, avvolti, come dicevano, nel mistero ; né crediamo che essi siano collegati col disordine fillotassico dell' infiorescenza : perchè quest'altro fatto singolare ci presenta l'infiorescenza delle Crucifere, cioè l'assoluto scompiglio di ogni legge di fillotassi. E crediamo che manchi cotesto legame, poiché il disordine nella disposizione dei prodotti laterali non solo si verifica su la rachi- de deirinfiorescenza, ma anche sul corpo vegetativo, dove non manca il filloma ascellante, a meno che non trattisi di fiori sin- goli nati lungo l'asse, i quali allora sono afilli,, o di qualche non frequente eccezione a cui abbiamo accennato parlando di ramifi- cazioni senza brattea. E poiché abbiamo fatto parola del disordine fillotassico che si riscontra presso le Crucifere, sia nell'infiorescenza sia nel corpo vegetativo, non possiamo non richiamarvi l'attenzione degli os- servatori ; e invero tale disordine, affettando una famiglia cosi vasta, non può stimarsi una eccezione da imputarsi a specialis- simi fattori, ma mette abbastanza in dubbio le cosidette armonie matematiche della filotassi. BOLLETTINO DEL R. ORTO BOTANICO 01 PALEIÌMO J^lJJOXrA. SE^K>II^ Voi. 1. - Fase. 11. PALERMO Stab. tipografico Emanuele Priulla Corso Tukóry 101, tel.15-27 19I5 BOLLETTINO DEL R. ORTO BOTANICO DI PALERMO Fase. 2.° Nuova Serie. Voi. I, SOMMARIO V. — Intorno ad una forma tipica di Rannncnlns Ficaria, in Sicilia (Prof. G. E. Mattei) p. 59 V. — Studi sugli Abutilon dell' Africa Orientale (Prof. G. E. Mattei) » 69 VI. — Ricerche e note critiche snll' apparato di moto delle sensitive (Prof. A. Borzì e Dott. G. Catalano) . , » 103 Appendice : Flora Melitensis nova (S. Sompnier ed A. Caruana Gatto) (continuazione e fine). PALERMO Stab. tipografico E. Priulla Corso Tùkóry, 101 1915 lY. Intorno ad una forma tìpica di Itanunculus Fi cari a, in Sicilia del Prof. a. E. Mattcì LIBRARY Da molto tempo i fitograii distinsero due forme di Ranun- culu^ Ficaria, una caulescente, bulbillifera, con foglie a lobi in- feriori divergenti, e fiori piuttosto piccoli, l'altra quasi acaule, scar- samente bulbillifera, con foglie a lobi inferiori incombenti, e fiori grandi : quest'ultima fu descritta con il nome di varietà calthaefolia, RcHB. o di varietà grandiflora ^ Eoe. Gli autori constatarono pure che le due forme crescono promiscue, nei coltivati, o costituiscono piccole colonie attigue, forse ognuna proveniente da unico bulbillo: constatarono parimenti la quasi completa sterilità di queste piante, tanto dell'una che dell' altra forma , essendo rarissimo trovarne semi, mentre la produzione dei bulbilli è grandissima , mercè i quali la specie si propaga agevolmente e rapidamente. Volendo indagare la causa di una tale sterilità, il Clos (1) credette at- tribuirla a mancanza di vitalità negli ovuli^ mentre il Van Tie- GHEM (2) pensò consistesse nella sterilità delle antere. Riprendendo questo studio, il Delfino (3), in seguito a nuove e più accurate investigazioni, eseguite a Genova, a Bologna , a Napoli, potè stabilire che si tratta di una specie ginodioica, cor- (1) Clos a., Étude organographique de la Ficaire. In Ann. Se. Nat. Bot. Ser. 3*. Tom. XVII. 1852. p. 129. (2) Van Tieghem Ph., Observations sur la Ficaire. In Ann. Se. Nat. Eoi. Ser. 5^ Tom. V. 1866. p. 88. ; (3) Delfino F., Dimorfismo del Ranunculus Ficaria. In Mem. l JR. Acc. Seìenz. Ut. Bologna. Ser, V. Tom, III, 1897. p. 685, 62 Gr- E. Mattei rispondendo la pianta grandiflora alla forma ermafrodita, come del resto si osserva in altre specie di Banunculus. Tuttavia il Delfino, consultando materiale di erbario, sospettò che nell'Europa centrale il Banunculvs Ficaria esistesse con una sola forma, parviflora ma ermafrodita, e che il ginodioecismo di questa specie fosse pro- prio della regione mediterranea : ciò fu confermato dal Fritsche, citato in una nota posteriore dallo stesso Delfino (1), per quanto riguarda le piante dei dintorni di Dresda : però anche colà la produzione dei frutti fu trovatg. molto scarsa ed incompleta. Ana- loghe osservazioni furono eseguite dal Berg (2) , specialmente a Vienna, e dal Noelli (3), per le piante del Piemonte : invece il Béguinot (4), per il Padovano, riscontrò 1' esistenza delle due forme , come nelf Italia meridionale. Da ultimo il Preda (5), a Spezia, ed il Cobau (6)^ a Milano , rilevarono la prevalenza di fiori a pochi petalonettarii, mentre il Ponzo (7);, a Trapani, trovò in prevalenza fiori ad un numero maggiore di petalonettarii. Venuto in Sicilia, ricercai io pure del lìanunculus Ficaria, ma nei dintorni di Palermo, massime alla Real Favorita , non trovai alcunché di anormale, bensì le due solite forme biologiche, come a Napoli, con grande produzione di bulbilli . ed assoluta mancanza di frutti, quantunque con prevalenza della forma gran- diflora. Però due anni or sono, in una escursione botanica al Monte Pellegrino, ebbi occasione di notare abbondantissima una forma (1) Delfino F., Sulla costituzione del Ranunculus Ficaria nei dintorni di Dresda. Tn Boìì. E. OH. Bot. Napoli. Tom. I. 1899. p. 24. (2) Berg E., Studien iiber den Dimorphismus von Ranunculus Ficaria. Ludwigsburg 1899. (B) NoELLi A., Contribuzione allo studio del dimorfismo del Ranun- culus Ficaria. In Att. Soc. Ital. Scieììz. Natur. Voi. XXXIX. Mila- no 1900. (4) Bèguinot a., Studii e ricerche sulla Flora dei Colli Euganei. Nota 5^ In Boll. Soc. Botan. Ital. 1904. p. 63. (5) Preda A., Variazione numerica nei fiori di Ranunculus Fi- caria. In Boll. Soc. Botan. Ital. 1911. p. 297. ((j) Cobau R., Sulla variabilità del numero dei sepali e dei petali di Ranunculus Ficaria. In Malpighia. Voi. XXVI. 1913, p. 247. (7) Ponzo A., Sulla variazione numerica nei floridi Ranunculus Ficaria. In Boll. Soc, Botan. Ital. 1912. p. 48. Intorno ad una forma tipica di Ranunculus Picarìa 63 di Ranunculus Ficaria, completamente diversa dalle altre : allora ne raccolsi tròppo scarsi saggi per farne uno studio dettagliato, e solo quest'anno ho avuto occasione di ritornarvi, nella stagione opportuna, per prelevarne nuovi esemplari. Noto anzitutto che al Monto Pellegrino non crescono le altre due forme, le quali si arrestano alla base del monte stesso, quindi questa è affatto isolata ed esclusiva : incomincia circa verso i 400 metri di altitudine e continua fino alla cima, crescendo in grande abbondanza, in luoghi perfettamente naturali, mai sottoposti a coltura, fra le roccia, ovunque trovi un poco di terreno. Contraria- mente a quanto avviene delle sue congeneri, nei rari e brevi spazii in cui il terreno fu smosso o lavorato, non mi fu dato rinvenirla. Questa forma si presenta sempre con piante relativamente piccolissime, apparentemente acauli, per estrema riduzione degli internodii, con mancanza assoluta di bulbilli aerei : infatti in molte centinaja di individui da me esaminati , non fui capace di tro- vare neppur un bulbillo : quindi per questa forma è esclusa , nel mondo il piìi assoluto, la propagazione per via agamica. Ri- guardo al sistema radicale è noto che, negli individui adulti delle forme solite di Ranunctdus Ficaria^ si trovano tre sorta di radici contemporaneamente, cioè radici normali, fibrose, atte a fissare la pianta al terreno ed a prenderne il nutrimento : radici lunghe , ingrossate, quasi vuote, aggrinzito . che costituivano le riserve alimentari utilizzate dalla vegetazione in corso : radici accorciate liscie, turgide, oblunghe, ottuse, che sono veri bulbilli a sviluppo ipogeo, dapprima fascicolate, poi facilmente disgregabili, di cui ognuna darà origine Y anno seguente ad una nuova pianta. Or- bene nella pianta che sto descrivendo, di Monte Pellegrino , si hanno radici fibrose normali, e radici alquanto ingrossate, molto lunghe (da 8 a 10 centm. e più), assottigliate all' apice, solidamen- te fissate al terreno, ma mancano le radici accorciate, turgide ed o- blunghe , tanto caratteristiche nelle forme arvensi di Fanunculus Ficaria. La sorpressione di queste ultime l'adioi è in correlazione alla mancanza di bulbilli aerei, e dipende certamente dal fatto che la forma in questione vegeta in terreni non mai mossi da lavora- zioni agrarie, cioè nei piccoli spazii erbosi fra le roccie, ove la dissociazione dei fascicoli radicali non era possibile. Pare quindi che^ in questa forma, le radici con materiale di riserva si svi- 64 Gr. E. Mattei luppino precocemente, persistendo a lungo, allo scopo di meglio fissare la pianta al terreno. In questa forma poi le foglie, a rosetta , piuttosto piccole , di colore verde oscuro, con qualche chiazza più pallida, biancastra, ma nessuna macchia nera, e con grosso picciuolo, largamente di- latato alla base, sono di forma un poco variabile : procedendo dalle più esterne alle interne, le prime sono rotondate, quasi in- tere, con lobi basilari incombenti, le successive, più piccole, un poco lobate, con lobi basilari divergenti, le ultime, ancora più piccole (appena 1 centim. di diametro^, decisamente lobate. Queste ultime ricordano nella forma, benché più piccole, le foglie delle piante femminee comuni ovunque. Un carattere particolare poi è dato dall'essere sovente i picciuoli, ed anche i peduncoli florali , ricoperti da lunghi peli divergenti, mentre il comune Ramtnculus Ficaria è sempre glaberrimo. Ciò che più interessa in questa forma sono i tìori , in nu- mero di cinque a sei o più per pianta , sempre portati da uni- co scapo (quasi afillo) , piccolissimi : il loro diametro, quando sono completamente espansi, varia da 14 a 26 millim. , con una media di 20 millim. Il loro colore è giallo zolfo pallidissimo, direi quasi biancastro, costante in tutti i saggi da me osservati, mentre, come è noto, nelle forme solite di Rammculus Ficaria^ il colore dei fiori è giallo intenso : il dorso dei petalonettarii poi è rossastro , quasi livido , e non verdastro come nello forme solite (l). Il colore pallido dei fiori però può dipendere dall' essere questi esposti, in luoghi aperti e luminosissimi, all'aziono diretta dei raggi solari, per cui i cromoleuciti gialli assumono una po- sizione parallela alla direzione della luce incidente : ciò parebbe confermato dal fatto che i fiori da me raccolti, tenuti per una gior- nata in casa, assunsero una colorazione gialla più intensa, forse do- vuta alla dislocazione dei cromoleuciti verso le pareti esterne delle cellule. Però nelle solite forme arvensi di Ranunciilus Ficaria^ anche esposte al sole, non riscontrai mai una colorazione così pallida. (1) Una variazione parallela trovasi nelle Talipae a fiori gialli : la Tulipa sylvestris, di luoghi bassi e coltivati, ha il dorso dei petali verda- stro, mentre la Tulipa Celsiana, di luoghi elevati e pratensi, ha il dorso dei petali rossastro. Intorno ad una forma tipica di Ranuncalus Ficaria 65 Il numero dei sepali, in moltissimi fiori esaminati, mi si è mostrato costantemente di tre. Il numero dei petalonettarii invoca è più variabile : sopra 124 fiori esaminati ho trovato : fiori n. 5 con 8 petalonettarii 14 » 9 33 » 10 6tì » 11 11 » 12 3 » 13 1 » 16 1 » 17 Risulta quindi che il numero di gran lunga prevalente, cioè circa la metà, è di 11 petalonettarii. Questi sono molto stretti, obovati, quasi ottusi od ah^uanto acuti : la loro strettezza forse è in correlazione al numero : por- tano alla base una Ibveola mellifera molto piccola, occultata da una squamella intera. Il numero degli stami è molto variabile : dall' esame di 60 fiori ho trovato ima media di 28 stami. Per i pistilli, dall'esame di 10 fiori, ho trovato una media di 37. Tutti i fiori da me esaminati, cioè parecchie ccntinaja. ave- vano antere deiscenti e ricche di polline . cioè si presentavano tutti ermafroditi, mancando affatto (jualsiasi fiore femmineo. Si notava un debole principio di proterandria al primo giorno" di fioritura, con completo sincronismo al secondo giorno. Quindi, anche dal numero poco elevato degli stami , dovevasi dedurre essere possibile in detti fiori l'omogamia : ed a questo si presta ancora il polline abbondante, mobile, secco, facile a cadere sopra i sottostanti stimmi. Ma nella forma comune , arvense , ermafro- dita, del Ranuncalus Ficaria, Y omogamia non può aver luogo , perchè è adinamandra, cioè, come dimostrò il Delfino, il polline di un dato individuo non ha potenza fecondante sugli ovuli dello stesso individuo , e lo prova lo scarso numero di achene prodotte. Per questo , se nella forma di Monte Pellegrino deve aver valore Fomogamia, conviene ammettere che non sia adina- mandra : e l'osservazione lo conferma. Infatti, essendo la fioritura verso il termine, tutti gli indi- vidui da me esaminati portavano costantemente due, tre o più 66 G. E. Mattei capolini di numerose achene, tutte o quasi tutte già a buon grado di maturazione, grosse, sferiche, senza rostro, glaberrime, od ap- pena puberule nelle piante a peduncoli villosi (e non ad achene pelose od irsute, come nelle forme comuni), perfettamente svi- luppate, contenenti ognuna un seme affatto normale. I peduncoli che portano i capolini fruttiferi , avvenuta la fioritura, si in- grossano e si incsrvano fortemente verso terra, insinuando nel terreno stesso i capolini di achene, come nella Hyoseris scabra. E che i semi sieno capaci di germinare^ lo prova il fatto che, at- torno ad ogni pianta, trovasi costantemente numerose piantine con una o due foglie, provenienti certamente dai semi maturati durante gli anni precedenti. Di pronubi non ne vidi alcuno, salvo pochi stafilinidi in un sol fiore, insetti che mi parvero poco adatti al trasporto del pol- line : tuttavia, essendo i fiori aperti e vistosi, non è escluso che altri insetti jiossano accorrervi, specialmente mosche ed apiarie. Resta adunque accertata in Sic;ilia . al Monte Pellegrino , presso Palermo, la presenza di una forma particolare di Rannn- culns Ficarìa. ermafrodita, non adinamandra , omogama , abbon- dantemente fruttificante. Siccome cresce in terreni affatto naturali, rpai sottoposti a coltura, .--i può ritenere constituisca la vera forma tipica, primitiva, del Banuncuhis Ficarìa , conservatasi in tale luogo da epoche remote, perchè non disturbata da lavori agrarii. nò dair invasione di altra vegetazione : neppure la tanto inva- dente Oxalis cermia è giunta in tali luoghi, forse ostacolata dal- l'altitudine in cui trovansi. Da questa forma tipica, primitiva, sarebbero in seguito derivato le forme arvensi, ginodioiche, così abì)ondanti nei terreni coltivati : la facilità con cui le radici tu- berose di queste ultime forme vengono dissociate, mediante le lavorazioni agrarie, assieme all'abitudine, acquisita posteriormente, di produrre bulbilli mobili, anche sul caule, ha fatto sì che, in queste forme, la propagazione agamica abbia preso la prevalenza , e conseguentemente, non avendo })iù Insogno la pianta di unioni omogamiche, si è andata accentuando la proterandria, l'adinaman- dria, e, come estrema manifestazione, il ginodioecismo, con produ zione di semi ottenuti solo mediante unioni incrociate, semi ca- paci in tal modo di dare prole più resistente , piii i-obusta, più atta a mutare. Intorno ad una forma tipica di Ranunculus Ficaria 67 Da quanto rilevasi dagli autori sopra citati, massime in rap- porto alla esistenza di una sola forma, a fiori piccoli, ermafroditi, si potrebbe ritenere clie la forma di Monte Pellegrino, corrispon- desse^ o meglio fosse identica, a (quella dell'Europa centrale, già studiata dal Fritsche e dal Berq : ma, oltre all'esame di mate- riale d'erbario (1), che dimostra esservi differenze, massime nella fììrma delle radici tuberose e nella produzione di bulbilli, devesi considerare che il BammculuH Ficaria dell'Europa centrale è pre- valentemente sterile, per adinamandria, maturando piccolo numero di semi, e si propaga per bulbilli, mentre quello ora da me de- scritto è estremamente fertile, abbonendo quasi tutti i pistilli di ciascun fiore, né produce liulbilli. Ora la fertilità osservata in questa forma è sicuro indizio che trovasi nel suo vero e primiti- vo luogo d'origine, mentre la sterilità prevalente, nelle piante dell' Europa centrale, può significare, come già ebbe ad osser- vare il Béguixot, (;he il Ranunculus Ficaria^ di origine mediter- ranea, deve avere invaso V Europa centrale, dopo il periodo gla- ciale, dando origine colà a nuovo forme, di recente costituzione e di tipo neogenetico, le quali, causa il clima non del tutto favore- vole e le stazioni poco adatte, restano per massima parte sterili. Se queste congetture sono giuste, si avrebbe nel Ranunculus Ficaria di Monte Pellegrino, presso Palermo, un discendente di- retto della forma tipica primitiva, persistito fin, qui non mutato, perchè sottratto ad ogni influenza di lavorazioni agrarie. (1) Dall'esame accurato di numerosi esemplari di Ranunculus Ficaria^ conservati nell'erbario dell'Orto Botanico di Palermo, di oltre 40 prove- nienze diverse, quasi tutti dell'Europa centrale, risulta che la forma colà esistente non corrisponde affatto a questa da me or presa in considera- zione : si tratta in massima parte di piante caulescenti , parviflore , assai somiglianti alla solita nostra forma femminea: nello stato di disseccazione non è possibile riconoscere se vi è ermafroditismo vero. Pure dello stesso tipo, benché accorciata per essere pianta alpina, é la var. ficarioides , Ch. et B. del Taigeto: coincide peiò con questa ora descritta per la glabrizie delle a-chene. Nell'erbario siculo i numerosi saggi, di diverse provenienze, appartengono alle solito forme arvensi comuni ovunque , ad eccezione di alcuni saggi, raccolti a Mirto , regione montana in Provincia di Messina, che forse sono ascrivibili alla forma del Monte Pellegrino , ma non bene identiiicabili. stante il loro stato di conservazion*. Y. Stufii sugli Abiitilon del l'Afri ca 0 rie n tale per Prof. G. E. Mattei I. — Caratteri diagnostici. Il genere Abntifon comprendo circa cento specie, sparse per le regioni calde del globo, alcune largamente diffuse, altre più o meno localizzate e formanti endemismi sovente ad area assai ri- stretta. Parecchie di queste specie sono ben distinte e quasi iso- late da ogni affine, mentre altre quasi confluiscono fra loro, co-- stituendo piccoli gruppi o stirpi assai naturali : queste ultime sono difficili a differenziarsi, e sovente furono dagli autori confuse, sì che ne risultò una complicata sinonimia. Negli Abiitilon inoltre non è raro il caso che specie filoge- neticamente assai lontane assumano un aspetto talmente simile , quasi da poterle confondere ad uno sguardo superficiale, mentre specie realmente affinissime possono assumere un aspetto total- mente diverso, sì che si è tentati ad allontanarle. Diversi autori si sono accinti allo studio del genere Abutilon ma nessuno, che a me consti, ha approfondito lo studio dei loro caratteri massime per quanto riguarda il frutto, ad eccezione del Gagnepatn (1), che ha esposto un simile parziale tentativo , per quanto riguarda le specie australiane di questo genere. Accingendomi io allo studio di parecchie specie di Abutilon (1) Gagnepain F., Essai d'une classificatioa des Abutilon d'Australasie. In Lbcompte, Notulae systematicae. Tom. I. 1909 p. 67. 72 G. E. Mattei dell'Eritrea, dell' Abissinia e della Somalia Italiana, mi sono tro- vato subito imbarazzato^ per l'insufficienza dei caratteri diagno- stici dati dagli autori, e per la poca attendibilità del materiale d'erbario, ed ho dovuto convincermi che, ad uno studio super- ficiale, stavo commettendo grossolani errori. Volendo quindi procedere, con maggiore rigore scientifico , ho dovuto approfondire lo studio morfologico degli AhutUon. per rilevare quali sieno i caratteri che hanno maggiore valore dia- gnostico, ed appunto qui riferisco i risultati delle mie indagini, come contributo ad uno studio generale del genere AhutUon^ che altri potrà elaborare, , con materiale più abbondante e più completo. In questo studio mi sono attenuto solo alle specie dell'Africa Orientale, ed anche di queste solo a quelle di cui ho esaminato saggi, avendo necessariamente dovuto trascurare tutte le specie di altre regioni , ed in particolar modo quelle americane , che appartengono in massima parte a stirpi lìon aventi rappresentanti in Africa. Alcune delle specie di Ahutiloìi più diffuse in Africa, furono dapprima illustrate (sub genere Sida) dal Cavanilles, poi accolte dal De Candolle, dallo Sweet, dal Don, e da altri autori ve- tusti : però le loro descrizioni, più che spettanti ad entità bene differenziate, si possono ritenere riferibili ad un complesso di forme ad area ristretta, forse vicarianti fra loro, a quanto pare sufficien- temente costanti per tenerle distinte. Sempre limitatamente alle specie africane, poco si può dire riguardo a (juelle nominate dal FoRSKAL : forse hanno maggior valore una o due distinte dal Fresenius : molto attendibili sono quelle pubblicate dal Rechard e dal Webb. A questo riguardo giova notare che lo Schimper, nelle sue fortunate raccolte , incluse pure un buon numero di forme di AhutUon^ realmente distinte fra loro : queste furono di- stribuite con nomi provvisorii dall'HocHSTETTER , e parecchie si trovano tutt'ora inedite, quantunque altre ne pubblicasse dappoi lo ScHV^EiNFURTH. Poco giovò a questo riguardo la pubblicazione del Masters, nella Flora of Tropicaì Africa^ avendo detto autore ridotto di assai il numero delle specie e passato in sinonimia parecchie di (juelle precedentemente distinte : egli inoltre crede di riconoscere, nelle specie dell' Africa orientale , altre descfritte Abutilon dell'Africa Orientale 73 da GuiLLEMix, Perrotet e Richard per l'Africa occidentale : que- sto avvicinamento forse non è esatto, non avendo le due flore comunità di origine e di sviluppo, per cui, salvo qualche specie assai diffusa, troviamo nelle due regioni specie analoghe ma non identiche, forse reciprocamente vicarianti fra loro. Poco di nuovo apporta la revisione del genere Abutilon fatta dal Baker, ed anche le recenti aggiunte dell' Hochreuti .ver non si riferiscono alle specie dell' Africa orientale , le sole da me prese in considerazione nel presente studio. * * Considerati nel loro complesso, gli Abutilon dell'Africa Orien- tale poco differiscono fra loro per quanto riguarda i caratteri ve- getativi : possono essere erbacei o fruticosi, annui o perenni : an- che nella medesima stirpe si hanno specie affinissime , alcune annue altre perenni : sovente una medesima specie, si comporta dapprima come annua, fiorendo nel primo anno , dappoi peren- nizza. Nei saggi d'erbario non è facile constatare quale sia la durata, della pianta^ ne la ramificazione che va assumendo, aven- dosi per solito sole estremità fiorifere (eccedendo le piante intere la lunghezza acconsentita dai fogli d'erbario) ne essendosi curati i raicoglitori di aggiungere notizie in proposito. Constato però che le specie di Abutilon dell'Eritrea e dell'Abissinia sono preva- lentemente perenni, mentre quelle della Somalia sono prevalen- temente annue : questa differenza si ripete anche in altri generi di piante, influenzati certamente dalle condizioni ambientali di quelle regioni. Poca importanza ha l'indumento che riveste tutta la pianta od almeno il caule degli Abutilon, quantunque sia per solito co- stante in una medesima specie (anche quando trattasi di varietà diverse). Generalmente si ha un tomento folto e molle , qualche volta densamente velutino, altre volte floccoso e quasi rude : può essere sericeo, albicante e cenerino, od ancora flavescente. Differenze maggiori si riscontrano nel caule^ che può essere rivestito da una peluria fittissima e molle al tatto, come pure da un tomento più irregolare e scabro : in alcune specie si os- servano sul caule numerosi e densi peli villosi, lunghissimi, pa- 74 G. E. Mattei tenti, bianchi o gialli, che costituiscono una villosità assai carat- teristica : in altre specie invece si ha un rivestimento di peli di due sorta, cioè alcuni lunghi, bianchi, sottili, radi, ed altri brevi, nereggianti, glandulosi. L'esistenza o mancanza di questi peli può essere assunta come carattere diagnostico. Le foglie per solito portano lo stesso indumento del caule, salvo i lunghi peli villosi che costantemente mancano nella regione del lembo, quantunque non di rado si trovino sul picciuolo : raramente si hanno foglie a pagina superiore non tomentosa ma solo scabra. Anche i caratteri desunti dalla forma delle foglie hanno valore per solito specifico, potendo essere usati con vantaggio per distinguere entità affini : la lunghezza del picciuolo è per solito costante in nna medesima entità, purché si osservino foglie corrispondenti per posizione e per grado di sviluppo , variando moltissimo se si paragonano foglie del caule primario, con quelle di rami di ordini successivi. Cosi andando le foglie gradatamente decrescendo, si possono avere in saggi d'erbario, rami con fiori semplicemente ascellari di molto superati dalle foglie , perchè raccolti in principio di fioritura, e rami con fiori quasi paniculati, superanti le foglie di cui sono ascellari , perchè raccolti a fiori- tura molto avanzata. La forma e la grandezza della lamina, pure entro dati limiti, dipendenti dalla posizione e dall'età, è costante in una medesima entità, come ancora la dentellatura marginale: anzi quest'ultima può fornire buoni caratteri diagnostici per di- stinguere entità assai affini. Le stipole poi hanno poca impor- tanza , nella sistematica di questi Abutilon : la loro forma e la loro persistenza (o caducità) può appena essere assunta per dif- ferenziare qualche specie. I fiori degli Almtiìon africani sono generalmente solitarii, all'ascella delle foglie. In alcune stirpi restano costantemente so- litarii: in altre invece tendono da ultimo a formare infiorescenze: ciò si ottiene per solito mediante lo sviluppo contemporaiìeo di rametti ascellari, supplementari, fioriferi , vicino ai fiori primor- diali, avendosi in pari tempo un accorciamento dei peduncoli e degli internodii, fino al punto da fare apparire, in alcune specie i fiori come giomerati: correlativamente le foglie superiori vanno gradatamente diminuendo di grandezza, ed il loro picciolo si ac- corcia, fino al punto da divenire piccolissime, bratteiformi, quasi Abutilon dell'Africa Orientale 75 sessili: qualche volta, giunte ad un punto tale di rimpiccolimento, cadono precocemente , all' inizio della fioritura , in modo che le infiorescenze risultano da ultimo quasi nude. Un carattere pure di qualche importanza, e costante in una medesima specie, è la distanza dell'articolazione dal fiore. Il calice è cupuliforme, piuttosto largo, diviso in cinque lobi, più o meno profondi, di forma triangolare o lanceolata, per so- lito acuti, sovente mucronati o cuspidati: qualche volta si accresce alquanto durante la fruttificazione, raramente diviene reflesso. I caratteri della corolla per solito sono poco utilizzabili stu- diando saggi d' erbario : il suo colore è prevalentemente giallo, sovente con macchie basipetale porporine : raramente passa al rosso: ciò sempre s' intende per le sole specie africane. Ma nei saggi secchi le colorazioni tendono a diventare uniformi , e da ultimo non sono più riconoscibili: sarebbe desiderabile che i rac- coglitori, repertando saggi di Aìmtilon, notassero dal vivo il co- lore reale dei fiori. La colonna staminale poi può essere glabra ed irsuta, ma anche questo carattere non è sempre facile con- statarlo negli erbarii, stante la poca cura con cui furono dissec- cati i fiori. Volendosi procedere ad una sistemazione veramente razio- nale degli Abutilon, si dovrebbe tener calcolo anche dei carat- teri biologici, staurogamici, dei loro fiori. Questi si dovrebbero desumere dai caratteri offerti dalla loro grandezza, colore, orien- tazione (sovente untante o pendula), presenza ed abbondanza dì miele, disposizioni nettarostegiche, villosità della colonna stami- nale , ora di apertura e chiusura , eventuale odore , ed altri ca- ratteri correlativi : tutti questi caratteri sono di grande impor- tanza, e potrebbero venire assunti per meglio stabilire alcune stirpi naturali : disgraziatamente alcuni di questi caratteri sono constatabili solo sul vivo , ed altri sono poco riconoscibili sul secco: perciò si desiderano descrizioni e disegni dai viaggiatori che sono in grado di studiare queste piante nei loro luoghi na- turali. Da quanto ho potuto rilevare, dall'esame dei saggi secchi, e dalle relative diagnosi , parecchi Abutilon africani avrebbero fiori crepuscolari, adatti alla visita di sfingi o di falene : alcuni però debbono restare aperti anche di giorno , e di conseguenza possono accogliere visite di grosse apiarie : a questo tende ap- 76 G. E. Mattei punto la villosità della colonna staminale, come organo di ap- pulso. Altri sono decisamente diurni e mellitofili. Non mi sembra che nelle specie dell' Africa orientale se ne trovi alcuna di de- cisamente ornitofìla, come se ne hanno in altre regioni. Però i migliori caratteri diagnostici, per distinguere e clas- sificare questi Ahutilon, si desumono dai loro frutti. Il frutto degli Ahutilon consta di un certo numero di carpi- dii, inseriti radialmente attorno ad una colonna centrale che rap- presenta il prolungamento delT asse florale. Il numero di questi carpidii può variare circa da dieci a trenta e più, però in ogni specie si presenta costante o quasi, potendo risultare al massimo di tre o quattro carpidii in più od in meno del numero normale. Il loro numero è correlativo alla formazione di capsule, e, con- seguentemente, dal loro numero per solito dipende la loro mag- giore o minore adesione laterale: quando formano vere capsule, il loro numero rimane limitato, circa dieci o poco più (in alcune stirpi non africane, forse prototipiche, è di cinque): quando in- vece, a maturità, si disgiungono prontamente, il loro numero si eleva, anche di molto. Diverse entità affini possono essere distinte dal numero dei carpidii. Anche il grado di adesione laterale è per solito costante: quando si ha formazione di capsule , ed il numero dei carpidii rimane limitato, l'adesione si estende poco al di là della metà del carpidio, restando libera una larga zona dorsale , per solito ca- rinata, allo scopo appunto di permettere l' espansione della cor- rispondente loggia capsulare : quando invece non si ha forma- zione di capsule, ma i carpidii a maturità si disgiungono più o meno fra loro , 1' adesione si estende a (juasi tutto il carpidio, restando libera solo una stretta zona dorsale, per solito piana. Nel primo caso la parte libera forma con quella di adesione un angolo ottuso , mentre nel secondo la parte libera forma con quella di adesione un angolo retto : ne deriva ohe , sezionando orizzontalmente un frutto quasi maturo, nel primo caso si ottiene una sezione stellata, nel secondo una sezione circolare. Ciò di- pende anche dalla maggiore o minore compressione che eserci- tano i carpidii fra loro, risultando maggiormente compressi quanto più elevato ne è il loro numero. Riguardo poi al carattere dei frutti capsulari o no degli Abutilon dell'Africa Orientale 77 Abuiilon, sì può fare una considerazione curiosa. Gli autori, nelle classificazioni delle Malvacee , dividono questa famiglia in tre tribù principali, due, Malveae ed Ureneae, caratterizzate dai carpidii che a maturità si disarticolano dal ricettacolo, sepa- randosi fra loro, e cadono isolatamente, ed una, Hibisceae, in cui i carpidii, a maturità, non abbandonano il ricettacolo, ma formano veri frutti capsulari : or, se vogliamo applicare alla let- tera questa classificazione al genere Abutilon, si giungerebbe alla strana conclusione di doverne collocare alcune specie nelle Mal- ceae ed altre nelle Hibisceae, mentre tutti gli altri caratteri ri- velano la intima affinità esistente fra tutte le specie di Abutilon. Questo esempio è però istruttivo mostrandoci come da vere ca- psule, si può passare alla disgiunzione dei singoli carpidii , ed. alla loro individualizzazione in apparecchi separati ed indi- pendenti. L'assieme poi dei carpidii, cioè la capsula , nel caso che a maturità questi non si disgiungano, ed il globo {cephalum) che questi formano prima della completa maturità , nel caso si di- sgiungano , può restare quasi totalmente incluso nel calice , un poco accresciuto, o può sporgerne per buona lunghezza. La con- sistenza dei carpidii maturi è per solito coriacea o membranacea: raramente quasi suberosa , ed in tal caso il carpidio assume un aspetto un poco vescicoloso: il loro colore può essere scuro, ne- reggiante, pallido, quasi bianco, od anche verdastro. Sovente in una stessa stirpe è costante. Importante è la forma dei singoli carpidii, quantunque dif- ficile a ben definirsi : essendo organi disposti radialmente at- torno ad un asse centrale, hanno due regioni bene distinte, una, prospiciente l'interno, originariamente diritta, e Taltra, prospiciente l'esternO;, necessariamente più o meno curva: in altri termini, il loro perimetro idealmente deve essere quello di una mezza cir- conferenza. Però per solito l'inserzione sulla colonna assile de- termina un incavo, di modo che la forma definitiva del carpidio risulta quasi a rene, con il lobo basilare rientrante e più stretto, e quello superiore sporgente e più largo. Il Gagnepain per primo ha richiamato l'attenzione sui caratteri diagnostici che si possono desumere dalla forma del seno corrispondente all' inserzione dei carpidii. Questo seno in alcune specie è quasi nullo , si che la 78 G. E. Mattei linea ventrale del carjjidio risulta pressoccliè retta , mentre in altre specie è molto profondo, si che la linea ventrale del car- pidio assume una forma assai caratteristica , quasi ad S : supe- riormente poi all'inserzione, e lateralmente verso il lato interno, il carpidio qualche volta presenta un prolungamento ben distinto e quasi staccato , a forma di apiculo o meglio di becco , diritto o più sovente adunco, corrispondente all'incavo apicale della co- lonna assile , la quale rimane appunto coperta dall' assieme di questi prolungamenti. Importanza diagnostica hanno pure i caratteri della regione dorsale, sempre libera, dei carpidii: questa, come già dissi, può essere larga o strettissima , più o meno carinata o piana , a se- conda che si ha formazione -o no di vere capsule : in alcune specie non solo è piana , ma presenta nel mezzo un leggiero solco longitudinale, limitato da due linee lievemente prominenti. Normalmente all'apice il carpidio è arrotondato , però in alcuni casi presenta un poco lateralmente verso 1' esterno , una promi- nenza a guisa di rostro, con base più o meno slargata: qualche volta questo rostro fin dalla base si restringe bruscamente in una spina più o meno allungata e divergente verso l'esterno, od un poco uncinata: in altri casi il rostro è sostituito da un breve mucrone dentiforme. Dall' esistenza o no del rostro , e dal suo maggiore o minore sviluppo, deriva la forma definitiva che as- sume il frutto, ossia 1' assieme dei carpidii {cephalum) , verso la loro maturità: quando non si ha rostro, ne deriva un corpo glo- boso , più o meno profondamente ombellicato all' apice : quando si ha rostro, ne deriva un corpo più o meno turbinato, superior- mante patelliforme o crateriforme , con le appendici spiniformi sovente raggianti a stella. I carpidii poi, nella parte con cui aderiscono fra loro, sono necessariamente glabri, ma nella parte dorsale, libera, presentano sempre un rivestimento tomentoso , più o meno folto : qualche volta è sostituito da un vello di fitta e lunga lana , assai carat- teristico. Normalmente i carpidii contengono parecchi semi, per solito da tre a quattro : in alcune specie però si riducono a meno, per aborto , e ne può risultare anche uno solo di bene sviluppato. Tutti i carpidii degli Abutilon a maturità deiscono, permei- Abutilon dell'Africa Orientale 79 tendo più o meno l'uscita dei semi : però la deiscenza avviene prontamente e completa in quelli formanti vere capsule : è più tardiva in quelli che a maturità si distaccano dall'asse centrale: risulta molto incompleta in quelli che contengono un solo seme. Ciò è anche in rapporto a diversi modi di disseminazione. Nelle specie con carpidii formanti vere capsule, i semi sono facilmente spinti fuori ad ogni urto che la capsula riceve (essendo normal- mente eretta), ed a ciò giova T esistenza di spine sporgenti ra- dialmente verso r esterno , e la flessibilità dei fusti. Quando i carpidii si disgiungono fra loro, questi tendono a formare ognuno un apparato disseminativo autonomo : in molti casi tuttavia , la loro separazione non è completa, ma ciascuno rimane per qual- che tempo ancora alla dipendenza della colonna assile, per mezzo unicamente del suo nervo mediano : in questo modo acquistano maggiore flessibilità ed elasticità per lanciare fuori i semi al menomo urto. Si osserva altresì che dei tre o quattro semi con- tenuti in ogni carpidio , i superiori escono con grande facilità, mentre l'inferiore ne è più o meno ostacolato, e sovente accom- pagna il carpidio nella sua caduta , avendosi così una sorta di eteromericarpia, ossia di" doppia disseminazione. Quando la se- parazione dei carpidii è completa e rapida, e questi sono mono- spermi (e correlativamente (juasi indeiscenti), ne risulta, per ogni carpidio, un apparecchio disseminativo autonomo, quasi vescico- loso, facilmente rotolato dal vento. I semi infine degli Abutilon presentano pochi caratteri di valore diagnostico: sono reniformi, qualche volta angolosi, roton- dati o con piccolo rostro , di colore scuro , raramente rossastri, glabri o con breve e rada peluria: quest'ultima , quando si pre- senta scagiiforme, quasi leprosa, può caratterizzare alcune specie. II. — Revisione delle specie In questa revisione comprendo solo le specie dell'Africa Orientale, di cui ebbi in esame saggi con frutti maturi. Stirps I — Capsulati.— Carpidiis circa decem, ab axi non sece- dentibus, capsulas veras efformantibus, dehiscentibus, polyspermis. 80 G. E. Mattei Substirps 1* — Fruticosi — Carpidiis mucronato-apiculatis. Carpidiis usque ad (vel ultra) medium coalitis, basi plus mi- nus angustatis: plantibus sericeis , griseo-albicantibus: Carpidiis vix longioribus quam latis : follis ovatis , a- cutis, denticulalis Ab. deuticulatuni Carpidiis fere duplo longioribus quam latis: foliis lanceo- latis, subacutis, sinuato -crenatis: Ab. sonialeuse Carpidiis non usque ad medium coalitis , basi rotundatis: plantibus tomentoso -floccosis, flavescentibus: Carpidiis latis: foliis rotundatis, obtusis, late crenatis Ab. rotuiulifolium Sp. 1** — Abiitilou (leuticiiltitiiiu (Fresen. in Miis. Senck. 1833. p. 182, sub Sida; Decaisìi. Fior. Sin. in Ann. Se. Nat. Ser. II. Tom, 4°. 1834, pag. 284); Webb, Fragni, Fior. Aetli. Aegypt. 1854. p. 61; ScHWEiNF. Beitr. Fior. Aetli. 1867. p. 49. Aegypt. Arab. — Monte Sinai, fi. fr. (Aucher-Eloy, Herb. Orient. n. 865 , sub Ab. fruticoso, in Herb. Fior.). Regione del Sinai , nelle montagne porfiriche , Maggio 1849 , li. tr. (Figari, in Herb. Fior.). Nelle roccie anfiboliche granitoidi presso Guadi Akmar, Aprile, fi. fr. (Figari, in Herb. Fior.). In fissuris rupium granitosis prope Gebel Garéb, Thebaidis inferioris, Martio 1844, fl. (Figari, in Herb. Fior.). Alta Nubia quasi sotto il parallelo del Tropico , Maggio, 11. fr. (Figari, in Herb. Fior,). In rupibus regionis Uadi Gurra, Arab. petr. 23 Jun. 1835, fl. fr. (Schimper, Un. It. 1835, n. 302, in Herb. Fior, et Schimper, PI. Arab. petr. Ed. II. Hobenacker, 1843 n. 302, in Herb. Fior.). Aeth.— Schlanke Stande am Rand der Tliàler 3500-4000 Gurrsarfa, 5 Oct. 1851, fl. fr. (Schimper, PI. terr. Agow. n. 2281, in Herb. Panom.). Som al. — Selagle, riva inglese, 4 luglio 1913, fl. (G. Paoli, n. 544, in Herb. Fior.). Presso Barderà , 13 Settembre 1913, fl, fr. (G. Paoli, n. 826, in Herb. Fior.) Osserv. — Questa specie viene per solito dagli autori ritenuta corrispondente all' AhutUon fmticosum , Guillemin , Perrottet et Richard (1830) ed anzi per priorità dovrebbe portare quest' ul- timo nome, qualora ne fosse riconosciuta l'identità: ma dalle de- Abutilon dell'Africa Orientale 81 scrizioni, non avendo visto di quest'ultimo alcuna essiccata, parmi di rilevare parecchie differenze, per cui provvisoriamente le con- servo distinte, come già fecero Webb e Schweinfurth, potendosi forse considerare come due entità, reciprocamente vicarianti, una a sviluppo afro-orientale e 1' altra a sviluppo afro-occidentale. I saggi poi della Somalia mi sembrono identici a quelli distribuiti dallo ScHiMPER e dal Figari, salvo nei carpidii, che sono ancora più piccoli e più stretti, ma, non essendo in questi saggi com- pletamente maturi , non se ne può giudicare , osservandosi ap- punto nelle specie di questa stirpe che i carpidii a maturità com- pleta acquistano maggiore larghezza. Degno di nota è poi il fatto che questa specie nel Sinai ed in Arabia fu raccolta fiorita dal Marzo al Giugno, mentre in Abissinia ed in Somalia dal Luglio all'Ottobre, forse in rapporto alla distribuzione delle pioggie in tali regioni, Sp. 2* — Abutilon sonialense, nov. sp. — Fruticosum, viridi- cinerascens vel subalbidus , caule ramoso , tereti , in ramis su- premis sulcato , velutino : foliis parvibus , longc petiolatis , late lanceolatis, cordatis, sinu amj^lo lobis basilaribus divergentibus, subacutis vel fere obtusis , irregulariter repando-sinuatis vel si- nuatis vel sinuato-crenatis, 7-nerviis, utrinque molliter velutinis : fioribus axillaribus, solitariis, pedunculo petiolum acquante vel parum superante, ad tertium superiorem articulato, sub flore vix incrassato: calyce late campanulato , profunde lobato , velutino," breviter albo-ciliolato , lobis obtusis , abrupte apiculatis : fructo calyce duplo et ultra longiore, apice truncato , carpidiis 10 (ra- rissime 11-12), elongatis, fere tota latitudine coalitis, valvis hya- linis, diaphanis, glabris, striatulis, apice mucronulatis, subrostratis, dorso floccoso-tomentosis: seminibus majusculis, fusco-rubentibus, reniformibus, parce albopilosis. Somal. — Duna di Mogadiscio, 19 Maggio 1913, fi. (G. Paoli, n. -48, in Herb. Fior.). Mogadiscio, lungo la strada di Afgai, fra il 4° ed il 5° km. 26 Maggio 1913, fi. fr. (G. Paoli, n. 113, in Herb. Fior.). Osserv. — Specie affine ad Ab. denticulatttni ^ ma facilmente 82 G. E. Mattei distinguibile per il colore più verdastro di tutta la pianta , per le foglie meno ovali ed alquanto sinuate al margine , per i car- pidii più grandi, quasi totalmente coaliti, nonché per i semi pure più grandi e di colore rossastro. La nervazione fogliare pure ne differisce alquanto, avendosi in questa specie le nervature secon- darie prolungate fino al margine , ove sporgono con un piccolo mucrone, situato fra una lieve smarginatura del dente corrispon- dente , mentre nell' Ab. denticulatum lo nervature secondarie si biforcano poco prima di giungere al margine , ne presentano alcun mucrone sporgente, restando normalmente intero il dente che vi corrisponde. Nei saggi poi avuti in esame si trova una teratologia di due fiori concresciuti assieme , in modo da simu- lare un frutto a molti carpidii. Sp. 3* — Abutìlon rotuudifolìum , Mattei, in Bull. R. Ort. Botati, e Giard. Colon, di Palermo. Voi. VII. 1908 p. 182. — Annuus , basi induratus , caule valde ramoso , ramis teretibus, flavo-tomentosis , apice sulcatis , pilis longioribus tectis : foliis longe petiolatis, petiolo sulcato quam lamina longiore, elliptico- reniformibus, sive omnino rotundatis, late cordatis , obtusis vai fere truncatis, grosse crenatis, utriusque flavo-tomentosis , parce floccosis, subtus vix pallidioribus : stipulis filiformibus, tarde ca- ducis : floribus parviusculis, axillaribus, solitariis, vel demum fere glomeratis, pedunculo petiolo multo breviori, supra medium ar- ticulato, apice aliquantulo incrassato: calyce cyathiformi, tomen- toso, profonde 5-lobo, lobis ovatis, acutis, apiculato - cuspidatis : corolla intense flavida: fructo dense floccoso-tomentoso, cylindrico, truncato, parco, umbilicato, carpidiis 10 (rarissime 11-12), latis, vix longioribus quam latis, obtuso-rotundatis, non usque ad me- dium coalitis, lateraliter mucronulatis , calyce fere duplo longio- ribus : seminibus subreniformibus , nigrescentibus , brevissime scabro-papillosis fere leprosis. So mal. "Mogadiscio, nelle dune, Giugno 1907, fl. fr. (Maca- Luso, n. 38, in Herb. Panorm.). Mogadiscio, nelle dune, 28 Maggio 1913, fl. (G. Paoli n. 112, in Herb. Fior.). Osserv. — Specie assai bene caratterizzata, che distinsi come Abutilon dell'Africa Orientale 83 nuova nel 1908, fra le raccolte del Macaluso, e che ora ritrovo perfettamente identica e della medesima località, fra le raccolte del Paoli, È distintissima da tutte le affini, e tosto si riconosce per l'indumento flavescente, fioccoso-tomentoso, per la forma delle foglie, ellittico-rotondata, per i fiori a peduncoli abbreviati, por- tati da rami ascellari con foglie impiccolite, quindi con tendenza a costituire da ultimo vere infiorescenze , per i carpidii poco coaliti e pili arrotondati e per altri caratteri di minore im- portanza. Substirps 2* — Cuspidati — Carpidiis retroversum bicu spidatis. Sp. 4* — Al)utilou elaeocarpoides , AVebb , Fragm. Fior. Aetli. Aegypt. 1854. p. 53. Aeth.— Gageros, 3500, 20 Sept. 1854, fi. (Schimper, n, 158 sub Ab. Raìiwso, in Herb. Panorm.). In valle Fluvii Tacaze , 29 Aug. 1840, fi. (Schimper, sect. Ili, n. 10/9^ sub. Ab ramoso^ in Herb, Fior, et Panorm.). Osserv, — Certamente afiìne ad Ab. ramomm e ad Ab.spar- mannioideSj Guillemin^ Perrottet e Richard (1830) dell'Africa oc- cidentale, di cui forse rappresenta una entità vicariente a sviluppo afro-orientale : sotto questo aspetto, non avendo veduto alcun es- siccata di dette specie, la conservo provvisoriamente distinta. Stirps II,— Cephalocarpi— Carpidiis plurimis , ab axi plus minus secedentibus, sed saepe opc nervi liberi ab eo dependenti- bus, vix capsulas effbrmantibus, ampie deliiscentibus, polyspermis. Substirps !''»■ — Indici — Carpidiis magnis. plus minus cuspi- dato - spinescentibus. Carpidiis apice longe atque retroversum abrupte rostrato-spine- scentibus, spina subuncinata Ab. loiigipes. Carpidiis apice abrupte mucronato-cuspidatis, cuspide non unci- nata Ab. indicum. 84 G. E. Mattei Sp. 5* — Abiitilou loiigipes , Mattei in Lanza e Mattei Plant. Erythr. 1810 p. 13.— Annuus vel suffrntescens, ramis her- baceis , dense cinereo-velutinis , teretibus :^foliis longe petiolatis, late suborbiculari - ovalibus , basi cordatis , apice longe acumi- nato - cnspidatis , margine minutissime atque subaequaliter cre- nulatis, 7-9 nerviis, utrinque melliter velntinis, subtus cinereo-al- bicantibns : stipulis angustis, aciitis, saepius falcato-recurvis : flo- ribus sat magnis, axillaribus, solitariis , pedunculis valde longis, petiolum duplo vel ultra superantibus, infra apicem articulatis : calyce pallide tomentoso - canescente , lobis lanceolatis , acutis : corolla lutea : fructo calyce aliquantum longiore , supra abrupte concavo, patelliformi, stellatim spinescente : carpidiis ad 20 et ultra, nigrescentibus, dorso parco rufo-villosis, demum subglabre- scentibus, abrupte spinescentibus, spinis oxtus recurvatis , apice vix uncinulatis : seminibus subreniformibus , fuscis, punctulatis, pilis stellatis brevissimis parco conspersis. Erythr.— Film, 24 Novembre 1900, fl. fr. (L. Senni n. 67, in Herb. Panorm.). Osserv. — Specie distintissima, forse da avvicinarsi ad Ab. zaiìzìbaricum, Bo.t. ex Masters, di cui non ho veduto alcun saggio. Il Chiovenda (presso Fiori, in Nuovo Giornale Botanico Italiano, ser. 2"', voi. XX. 1913. p, 352) considera il presente Abutdon come varietà di Ab. indicum. ma i suoi caratteri , massime per quanto ne riguarda i carpidii, sono totalmente diversi. Il frutto poi non resta sempre aderente alla colonna assile, come negli Abu- tilon a capsule vere, quali quelli della sezione precedente , ma tardivamente se ne distacca, e può essere asportato in un sol pezzo od anche in parecchi frammenti, di qualche carpidio ognuno: le spino divergenti ed alquanto uncinate , debolmente enofile, possono favorire il distacco e facilitarne il trasporto a qualche distanza : a questo riguardo si nota che dei tre o quattro semi racchiusi in ogni carpidio, i superiori escono alla piìi lieve scos.sa mentre quello situato più in basso rimane strettamente incluso, per cui può accompagnare li carpidio in tutte le sue peregrina- zioni, dando così luogo ad una duplice disssemiuazione, in luogo ed a distanza. Abutilon dell'Africa Orientale 85 Sp. 6'^ — Abutilon iiulicnm (L. Cent, plant. II. 1759 p. 26 sub Sida) SwEET, Hort. Brit. I, 1827 p. 52. Osserv.— Contrariamente a quanto dicono gli autori^ il vero Ab, indicum sembra non frequente in Africa: infatti ne ho veduto molti saggi indiani, ma nessuno africano ascrivibile alla vera forma tipica. Non comprendo poi come diversi autori, e principalmente r HocHREUTiNER (in Ann. Cona. et Jard. Botan. Genév. VI. 1902 p. 19) riuniscano allMft. indicum VAh. asiaticuni^ L. che per me è specie totalmente diversa, da avvicinarsi piuttosto ad Ah. mu- ticum , con il quale anzi da alcuni autori viene unita. L'averle Linneo distinte è già motivo di considerarle diverse: dalle varie descrizioni, che Linneo ne dà, risulterebbe : « Ab. asiaticum foliis indivisis , non lobatis , subtus albo- tomentosis : stipulis lanceolatis, crassis : pcdunculis folio longio- ribus : capsulis calyce brevioribus, cernuis , valde hirsutis, truu- catis, mucrone bifido. » « Ab. indicum foliis angulatis vel obsolete lobatis, non subtus albo-tomontosis : stipulis subulatis, teneribus : pcdunculis petiolo longioribus : capsulis calj^ce longioribus, erectis, scabridis, apice in angulum rectum terminatis. » Veramente alcuni di questi caratteri male si applicano alle piante attualmente ritenute por Ab. asiaficum e per Ab indicum, ma nella loro complessità bene le differenziano , individuandole come cose totalmente distinte. Senza tener nota di altri autori, il Masters cosi le differenzia : « Ab asiaticum — Ripe carpels rounded or reniform at the top. » « Ab. indicum — Ripe carpels acute at the top, with erect, not spreading points. » Il Gagnepain aggiunge i seguenti caratteri differenziali : « Ab. a.sioficu7n— Calice de 13 mm. de haut: grainesvelues. » « Ab. indicum — Calice de 6-8 mm. de haut: graines glabres méme au sommet. » Farmi quindi si possano tenere distinte, e di questo parere 86 G. E. Mattei è certamente I'Ekgler die (in Pflanzenwelt Ost. - Afrikas , 1895 p. 265) le cita entrambe separatamente per l'Africa orientale. Riassumendo parmi che le due specie, almeno al confronto dei saggi ad esse attribuiti dagli autori, si possano tener separate per i seguenti caratteri : Alndilon asiatìcum — Pianta rude-tomentosa, flavescens, foliis ovatis , acutis , minute atque regulariter dentatis , superioribus gradatim minoribus , qua re ilores demum paniculatis : floribus fructibusque cernuis, pedunculo brevi, calyce maximo : fructibus calycem vix aequantibus, globosis, umbelicatis , tomentosis : car- pidiis subrostratis, acutis, non spinescentibus, tarde secedentibus. Aìnitilon iniUcum — Pianta moUiter sericea, cinerea, foliis ro- tundatis, cuspidatis , grosse et irregulariter dentato - incisis vel plus minus lobatis, omnibus conformibus, qua re flores nondum paniculati: floribus fructibusque erectibus vel angulatim geniculatis: calyce brevi : fructibus calyce multo longioribus, cyliudricis, trun- cato-patelliformibus, stellato-spinescentibus, vix liirtulis: carpidiis abrupte spinescentibus, statini secedentibus. Per questi caratteri ritengo giustificato il tener distinte le due specie, anzi le coiisidero classificabili in due stirpi separate. Sp. O var. — Abutiloii iiKlicum (L.) Sweet , var. niiero- phylliiiii, HocHE. in Ann. Cons. Jard. Bot. Genov. VII-VIII 1904 p. 20. Aetli. — Verso il Tigre, fi. fr. (Figari, in Hcrb. Fior.). Osserv. — Saggio con foglie più grandi e più lunga- mente picciuolate in confronto alla descrizione dell'HocHREUTiNER. Fu certamente mandato dal Figari al Webb, quindi non può essere dubbio, sulla sua provenienza africana : però il foglio su cui è fissato- non porta alcuna etichetta, ma trovasi puntato con altro foglio che contiene tre saggi, due ascrivibili ad Ah. Figa- rkmum ed uno, che descrivo come nuovo {Ah. diihium), forse av- vicinabile ad Ah. Kotchyl. L' etichetta , che accompagna questi saggi, porta scritto: «Pianta la quale cresce in abbondanza nei pascoli, formante grossi cespi, della regione Nubo-Sudanica, non- ché nella regione abissinica, verso il Tigre, Luglio, Agosto, Figari Abutilon dell'Africa Orientale 87 Bey ». Può darsi quindi che il saggio del secondo foglio pro- venga dalla regione del Tigre, tantopiù che ricorda molto, mas- sime per la forma fogliare, una specie affine dell' Eritrea , 1' Ah. microcarpum. Substirps 2* — Graveolenti — Carpidiis magnis , plus minus mucronatis. Carpidiis ellypticis, basi late rotundatis Ab. Figarianum Carpidiis obovato-oblongis, basi plus minus angustatis: Carpidiis 25-30 ; caule non glanduloso Ab. graveoleus Carpidiis ad 18: caule valde glanduloso Ab. erythraeum Sp. 7^ — Abutilon figariauum, Webb, Fragm. Fior. Aeth. Aegypt. 1854. 54 Aegypt. — In Fazoglide et Cordofano, Nov. Dee. jfl. (Figari. in Herb. Fior.). Aeth. — Regione del Tacazè, nelle basse valli e sul pendice dei monti, fi. fr. (Figari, in Herb. Fior.). Verso il Tigre, nei pa- scoli, Lugl. Agost. il. fr. (Figari, in Herb. Fior.). Osserv. — Specie bene distinta, che ricorda per la forma dei carpidii VAb. mdicuni mentre per le foglie e per l'indumento si avvicina piuttosto all' ^6. gvaveolens : e caratterizzata dalle foglie relativamente piccole, con breve picciuolo, rotondato-ovate, lun- gamente acuminato-cuspidate, doppiamente denticolate ma non lobate, per i peduncoli florali molto più lunghi della foglia ascel- lante, e per i carpidii obovati, rotondati alla base. Sp. 8" — Abutilon graveolens, Wight et Arnott, Prod. FI. Ind. I. 1841 p. 56. Osserv. — Includo questa specie per il confronto con la se- 88 G. E. Mattei guente, e perchè citata dagli autori come africana , quantunque non mi sia occorso di vederne alcun saggio di questa provenienza: è probabile che gli autori l'abbiano confusa con la seguente, che in tal caso risulterebbe essere una vicariante africana della vera forma tipica indiana. L'Hochreutiner poi (1. e. p. 18) sinonimizza questa specie con VAb. hirtunv^ Sweet, dicendosi autorizzato ad una tale riunione dal confronto dei saggi autopti della Sida gra- veoleììs, RoxB. Può darsi che detti saggi corrispondano j^erfetta- mente, quantunque in materia di Abutilon riesca facilissimo scam- biare una forma per 1' altra , se non si hanno saggi assai com- pleti, specialmente con frutti ben maturi. Noto però che VAh. hirtum, Don, quale viene descritto dagli autori, e quale trovasi intercalato negli erbarii, differisce notevolmente daWAb. graveolens, WiGHT et Arn., secondo i saggi indiani, per cui credo opportuno conservare queste due specie separate. Sp. 9* — Abutilou erythraeuin nov. sp. — Ab. maìacobafos, Webb ined. olim. — Elatum , caule tereti vel obscure angulato, lanuginoso, pilis radis, elongatis, albidis et glandulis compluribus, brevibus, atris , viscosis tecto : foliis maximis , longe petiolatis, late ovatis, cordatis, acuminatis, dentatis, 11-nervosis , supra pi- loso-scabridis, subtus parce velutino-hirtulis , stipulis elongatis , lanceolato-linearibus: floribus axillaribus, solitariis, saepe ad axil- lam in racemos congestis et pseudo-paniculam paucifloram effor- mantibus : peduncolo brevi vel modice elongato, petiolum rariter superante, supra medium articulato: calyce ampio, velutino, lobis lanceolatis, acuminatis : fructo maxime, globoso, truucato-umbeli- cato , hispido ; carpidiis magnis , circiter 18 , nigrescentibus, oblongis, basi rotundatis, apice breviter angulato - apiculatis : se- minibus reniformibus, piloso-lepidotis. Aegypt.— Valli del Fazoglide, Sept. Octobr, 11. fr. (Figari, in Herb. Fior.) ed alta Nubia (Figari, in Herb. Fior.), Ery thr.— Sino loco speciali (Terracciano, in Herb. Panorm.). Osserv. — Specie forse dagli autori confusa con Ab. graveo- hns, ma ben distinta, come risulta dal confronto con saggi in- Abutilon dell'Africa Orientale 89 diani di quest'ultimo. Tosto riconoscibile per le foglie più grandi, più rotonde, meno irregolarmente dentate, per i peduncoli florali molto corti e per i carpidii più grandi , in numero di circa 18, Il saggio che il Webb ebbe dal Figari nell'Aprile 1844, fu dal Webb stesso provvisoriamente distinto con il nome nuovo di Ab. malacohatos, ma questo nome non figura più nei Fragmenta Flo- rulae Aethiopico-Aegijptiacae , quindi ho creduto io pure di non ripristinarlo. Substirps 3* -Microcarpi — Carpidiis minoribus , angu- lato-^mucronatis vel apiculatis. Carpidiis latis, 29 - 30: Carpidiis abrupte-apiculatis : caule vix glanduloso Ab. hirtuni Carpidiis subrostrato-mucroiiatis : caule valde glanduloso Ab. lieterolrichiiiu Carpidiis angustis, paucioribus: Carpidiis abrupte-apiculatis: Carpidiis ad 14 Ab. microcarpuiii Carpidiis ad 10 Ab. dubiiini Carpidiis subrostrato-mucronatis Ab. clensevillosiiin Sp. 10^ — Abutilon hirtiim (Lam. Encycl. I. 1789, p. 7, sub Sida) Don, gen. Syst. I. 1831, p. 503, non Sweet. Aeth.— Dschahlscha, 5000, 8 Octobr. 1854, fl. fr. (Schimper n. 214, in Herb. Panorm.) Osserv. — Specie dagli autori sovente sinonimizzata con Ah. graveolens , ma , come ho notato per detta specie , sufficiente- 90 G. E. Mattei mente distinta, almeno al confronto con saggi indiani di vero Ah. graceolens: oltre ai carpidii più grandi, più allungati , l)rani e non pallidi, con mucrone appena prominente, quest' ultimo ha foglie molto più grandi, quasi rotondate, a denti pochissimo ma- nifesti si che sembrono pressocchè intere , con lungo é robusto picciuolo, e caule mancante di peli glandulosi. Sp. 12* — Abutilou heterotrichuni , Hochst. in Schimper, Plant. torr. Agow. n. 2306 , sed nondum diagnostico editum. — Frutex ramis teretibus vel subangulatis , villis albidis radis atque pilis brevibus, glanduliferis, ferrugineis , obtectibus: «foliis petiolatis , ovatis , cordatis , acuminatis , grosse et irregulariter dentatis, utrinque velutinis, subtus pallidioribus , ad nervos fer- rugineo-tomentosis: stipulis lanceolato-falcatis, acutis, deflexis: flo- ribus nunc solitariis, nunc in ramos breves axillares, fere aphyllos, paniculam efformantes, congestis: calyce campanulato, ad medium lobato, lobis lanceolatis, acuminatis: fructo hemisphaerico, supra truncato-umbelicato : carpidiis ad 26 , angustis , parce sed non abrupte rostratis: seminibus reniformibus, atris, opacis. Aeth. — Dschadscha, 1 Octobr. 1854, fi, fr. (Schimper, Plant. terr. Agow. n. 2306, in Jlerb. Panorm.) Osserv. Specie fin qui rimasta inedita, assai affine ad Ah. hlì'tum, dal quale differisce principalmente per i carpidii alquanto più piccoli e più stretti. Sp. 12* — Abiitiloii niicrocarpum ^ nov, sp. — Fruticosum, ramis divaricatis, teretibus, viridi-rubescentibus, tomentosis, villis longis , albidis , radis , parce obtectis : foliis parvibus, longe pe- tiolatis, ovatis, profunde cordatis, acutis, quandoque obscure tri- lobis, inaequaliter serrato-dentatis, vel subincisis, utrinque velu- tinis , subtus vix pallidioribus , nervis fere ferrugineo — tomen- tosis: stipulis anguste lanceolatis, adpressis : floribus axilaribus, solitariis, longe pedunculatis, pedunculis folio multo longioribus, ad summum articulatis: calyce hemiphaerico , campanulato , pro- funde lobato, lobis late ovatis, abrupte cuspidatis: petalis pallide Havescentibus, in sicco subalbidis: fructo parvo, calicem non su- ^^"^ Abutilon deU*dK'ica Orientale 91 peraute , siibcylindrico , parce patellato-stellato , medio iucavato- crateriforme: carpidiis ad 14, fusco-nigrescentibiis, valde angustis, ultra duplo longioribus qiiam latis, siibrostratis , abrupte spine- scentibiis, spina brevi, submucroniforrai, apicali , erecta , non la- teraliter deflexa, dorso griseo hirtis: seminibus reniformibus , fu- scis, subglabrescentibiis. Erythr.— Adi Ugrì nei Serae , 12 maggio 1913, ti. tr. (L, Gufino, n. 11, in Herb. Panorm.) Osserv. — Specie benissimo distinta per la piccolezza dei carpidii, che di poco superano in grandezza quelli dell' Ah. den- ticulatum^ cui pure somigliano per la loro strettezza: forse per la forma delle foglie e per l' indumento si avvicina alla var. popuìifoUuìn , Sweex dell' Ah. indlcum , ma il frutto ne è total- mente diverso. Sp. 13*^— Abutilon (lubinin, nov, sp. — ^?>. À'o^sc^/, Hochst, ex Webb, Fragm. FI. Aeth. Aegypt. 1854 p. 62, ex parte. — Frutex albido-flavescens, caule pilis albidis, radis, villoso sed non glan- duloso: foliis mediocribus, petiolatis, late ovatis, cordatis, acutis, grosse et argute denticulato-crenatis , junioribus dense villosis, subtus pallidioribus: floribus axillaribus , longe pedunculatis, fo- lium aequantibus vel superantibus , pedunculo ad apicem articu- lato: calyce villoso, fere ad basin partito, laciniis late ovatis, a- brupte acuminatisi carpidiis ad 10, mediocribus, basi angustatis, apice apiculatis: seminibus reniformibus, vix tuberculatis. Aetli.—Verso il Tigre, ti. fr. (Figari, in Herb. Fior.) Osserv. — Saggio unito ad altri due di Ah. Figarkmuìn, come I1.0 detto in precedenza (cnfr. Ah. indlcum var. micì'ophijllutu): per diversi caratteri, specialmente per il numero dei carpidii, si av- vicina ad Ah. Kofschyl, con il quale pare fu confuso dal Webb, ed ancora può avvicinarsi ad Ah. tortiiosum , pur rimanendo da entrambi sufidcientemente distinto. . Sp. 14** — Abutilou (leusevillosuiu , nov. sp. — Aunuus , 32 G. E. Mattei caule a basi ramoso, subtortuoso , villis elongatis , densis , flavi- cantibus obtecto: foliis louge petiolatis , petiolo pilis flavissimis obtecto , ovato-rotuudatis , cordatis, breviter acuminatis , grosse et duplo dentatis , supra valde scabridis, subtus floccoso-tomen- tosis, sub 9 - nervosis, stipulis late linearibus: floribus axillaribus, solitariis, pedunculo modice elongato, petiolo saepissime breviori: calyce dense atque flavide tomentoso-villoso, lobis lanceolatis, acutis , subcuspidatis : fructo subgloboso, apice crateriformi-um- belicato, carpidiis ad 18, dorso rostratis, villoso-hirtulis: seminibus subglobosis, dense leproso-lepidotis. So mal. — Mogadiscio, zona litoranea e dune, maggio 1908, 11. Ir. (C. Macaluso, n. 39, in Herb. Panorm.). Osserv. — Trattandosi di saggi poco ben conservati, questa specie fu da me, nella seconda Centuria (p. 182) inserita come Ah. hirturn , mentre i lunghi villi del fusto , e la mancanza di peli glandulosi, ravvicinano piuttosto ad Ab. fortnosum: da que- st'ultimo però differisce tosto per i peduncoli costantemente uni- flori e non biflori , per le lacinie del calice coalite fino quasi a metà, non fogliacee, e per i carpidii circa 18 e non 10. Substips 4*^ — lilopliaroerti'pi — Carpidiis minoribus , alte rostratis, dense villosis. Carpidiis rostro modice elongato, lana subrufa , aliquantulo crispula, obtecto A. Agiiesae Carpidiis rostro valde elongato , lana grisea , non crispula, obtecto Ab. ]»lepharocarpum Sp. 15»^ -- Abiitiloii Agnesae, BorzI in Bollett. R. Orto Botan. e Giard. Colon, di Palermo^ Voi. X. 1911, p. 127 e. tab. — Annuus, herbaceus, caule tereti, erecto, simplici vel parum ramoso, molliter velutino-tomentoso, canescente : foliis petiolatis , lamina modice ampia, ovato-subrotundatis, profunde cordatis , apice acuminatis, non cuspidatis , leviter serrato-dentatis , utrinque dense hirsuto- tomentosis , pallide virescentibus , praecipue subtus : stipulis su- Abutilon dell'Africa Orientale 93 bulatis : iloribus satis amplis, axillaribus, solitariis, loiige pedun- ciilatis, pedunciilis articulatis, petiolo duplo et ultra longioribus : calyce velutino-tomentoso, lobis ovatis, acutis, apiculatis : corolla flava, calyce duplo longiora: frncto 20 et ultra carpidiato, medio umbilicatO;, calyce vix longiore, carpidiis compressis, papyraceis, nigrescentibus, rotundatis, apice late rostratis, rostro triangulari, acuto, modice elongato, lana subrufa, aliquantulo crispula, dense obtecto : seminibus reniformibus, atris, laevigatis, linea ventrali tantum fulvo-bafbatis. Som al. — Torda, Goscia, nella piana, 22 Agosto 1907, fl. fr. (C. Macaluso, n, 117 bis, in Herb. Panorm.). Sino loco speciali fr. (Mangano, in Herb. Fior.). Osserv. — Specie ben distinta, ricordante nell'habitus alcune forme dell'-^?;. Avicennae , ma totalmente diversa per la forma dei carpidii. Sp. 16* — Abutilou blepharocarpiini , nov. sp. — Annuus, herbaceus , caule tercti , erecto , divaricatim-ramoso , velutino , viridi : foliis petiolatis, lamina ampia, elliptico - ovatis , cordatis, acutis, obscure crenulatis, supra vix scabrido-pilosis , subtus ve- lutiuis, laete viridibus vel subflavescentibus, 9-nervosis : stipulis falcatis, mucronatis : fiori bus amplis, axillaribus, solitariis, longe pedunculatis, pedunculis ad apicem articulatis , petiolo multo longioribus: calyce parce velutino, lobis anguste lanceolatis, longe acutis : fructo 26 et ultra carpidiato, hemisphaerico, patelliformi- truncato, radiatim stellato , vix umbilicato , calyce aliquantulo breviore : carpidiis compressis, papyraceis, nigrescentibus, rotun- dato-rostratis, rostro valde elongato, subtriangulari, acuto, copiose lana grisea, non crispula, obtecto : seminibus reniforraibus, atris. Somal.— Merca nelle dune, 2 Luglio 1907, fl. fr. (0. Maca- Luso, n. 45 bis, in Herb. Panorm.) ; Sponde dell' Uebi Gof, Ga- mana, vallata del Giuba, Febbrajo 1912, tì. fr. (G. Scassellaei 132 n. —^ in Herb. Florent.). lo Osserv. — Specie afiine alla precedente, da cui tosto si dif- ferenzia per la eccessiva lunghezza e larghezza del rostro. 94 G. E. Mattei Siibstirps 6*^ — Mutici — Carpidiis minoribus, siibmuticis. Carpidiis eloiigatis: Carpidiis snbrostratis : plàntibus parce tomentosis: Carpidiis basi angustatis Ab. sinaidiiu Carpidiis basi rotundatis • Ab. iinpressuni Carpidiis angulatis : plàntibus dense tomentosis Ab. asisiticiim e Carpidiis rotundatis: Carpidiis vix angulatis : plàntibus jjarce tomentosis: Carpidiis ad 20 Ab. Webbianiiiu Carpidiis ad 30 AI), benadireiise Carpidiis omnino rotundatis: plàntibus dense tomentosis: Carpidiis ad 20 Ab. paiiiiosiini Carpidiis ad 30 . Ab. nniticiim Spec. 17-'^ — Abiitilon sìnaicuin, sp. nov. — SufiPrutcscens, caule erecto, tereti, voi ad apicem plus minus angulatum, parce ramoso, dense villoso : foliis longc petiolatis, ell3'ptico - rotundatis , fere magis latis quam longis, basi cordatis, lobis basalibus incumben- tibus, apice rotundatis vel brevissime cuspidatis, margine crenato- dentatis, supra piloso-scabridis, subtus parce-tomentosis, in sicco ilavescentibus, 9-nerviis: stipulis linearibus tarde caducis : floribus axillaribus, solitariis , pedunculo apice articulato, petiolo multo breviori : sepalis late ovatis, acutis, subapiculatis, villosis: fructo calyce vix longiore , apice crateriformi , depresso , carpidiis ad 25 elongatis^ rostrato-apiculatis, basi angustatis, pallide stramineis: seminibus reniformibus, apiculatis, piloso-hirtellis. Abutilon dell'Africa Orientale 95 Aegypt. — Regione montana del Sinai, nei sassosi poriirici, ove forma grossi cespugli , alla base sublegnosi , Maggio fl. fr. Figari, in Herb. Fior.). 0 sserv. — Specie ben caratterizzata, per la forma delle foglie ed in particolar modo per quella dei carpidii, che fanno passaggio fra il vero Abutilon muticum, ed alcune specie della stirpe pre- cedente, quali Ab. hirtum e più propriamente Ab. denHevillosum, cui si avvicina ancora per l'indumento del caule. Spec. IS'^'— Abutilon inipressiini, Hochst. in Schimper, Plant. terr. Agow n. 2333, sed nondum diagnostice editum. — Suffrutico- sum, caule vix ramoso: foliis petiolatis, ovato-lanceolatis, basi cor- datis, acuminato-cuspidatis, dn|)lo denticulatis, supra scabridis, sub- tus pallidioribus, tomentosis, subflavescentibus, stipulis lanceolatis, subfalcatis : lioribus demum racemum parce foliosum eflforman- tibus : sepalis ovatis , acutis, tomentosis : fructo calyco vix lon- giore, globoso, centro dej^resso : carpidiis ad 30, pallidis, subro- stratis, basi rotundatis : seminibus reniformibus, pilosiusculis, Aeth.— Auf Berg und Tlial 4000 Guersafa, 5 Otobr. 1854 11. fr. (Schimper n. 2333, in. Herb. Panorm,). O sserv. - L'essiccata abissinica di Schimper non è citata da alcun autore, quindi paro sia sfuggita o pensatamente trascurata: nell'etichetta posseduta dall'Orto Botanico di Palermo è aggiunte^ « Ab. asiatico pronimo » ed in realtà si avvicina molto al seguente. Spec. 19^^— Abutilon asiaticuni (L. Cent, plant. IL 1759 p. 26. sub Sida) Don, Gen. Sist. 1. 1831 p. 503. Guill, Perr. et Rich. Fior. Seneg. I. 1830 p. 62, non Sweet. Aegypt. Arab. — Li deserto prope opp. Dschedda, 14 Nov. 1835 fi. fr. (Schimper. PI. Arab. Ed IL Hohen. n. 794, in Herb. Fior.) Djeddah (Kruyt, in Herb. Fior.). 0 sserv. — Per questa specie vedasi quanto è detto in pre- cedenza, sotto Ab. indicum. 96 G. E. Mattei • Spec. 20* — Abutilou Webbiauuni sp. nov. — Ab. macro- pltjjlluni Webb ined.--Liguosuin ? caule erecto, ramoso, ramis radis, elougatis, gracillibus, tcretibus, parce tomentoso-cinereis, pilis radis longioribus albidis : foliis longe petiolatis , late ovatis, basi cor- datis, lobis ampie divergentibus, apice acuminatis, margine grosse dentatis, junioribus dense tomentosis , deinde , praecipue supra, fere glabratis, stipulis anguste linearibus persistentibus : fioribus demum fere racemum parce foliosum (foliis diminutis) efforman- tibus : calyce brevi, sepalis subtriaugularibus, apiculatis : fructo globoso, calyce multo longiore, centro profunde depresso , car- pid iis ad 20 nigrescentibus, ovato-oblongis , apice angulatis : se- minibus reniformibus. Aegypt. — In Fazoglide, Nov. Dee. il. fr. (Figari, in Herb. Fior.). Somal.-Sine loco, fr. (Mangano, in Herb. Fior.). Osserv. — I saggi che il Webb ebbe dal Figaki nel 1844, furono posti in Erbario con il nome provvisorio di Ab. macro- phijlhim., nome che più non figura nei Fragmenta Florulae Aethio- pico Aegi/ptiacae, e che non credo opportuno ripristinare , tanto più che esiste già un Ab. ìnacrophyllum., St. H[l. del Brasile. Questa specie benché affine ad Ab. muticum ne diiferisce a sufficienza. Ascrivo poi dubitativamente (perchè consta di soli frutti) a questa specie un saggio raccolto dal Mangano, in Somalia. Spec. 20* — Abutilou beuadireuse, sp. nov. — Suffrutescens (?) caule erecto, basi tereto, apice plus minus angulato-sulcato , ve- lutino : foliis petiolatis, late ovato - cordatis, acuminatis, laeviter crenatis, supra piloso-scabridis, subtus floccoso-tomentosis, viridibus, sub 11-nerviis, stipulis anguste lanceolatis, acutis , prompte ca- ducis : fioribus axillaribus , glomeratis , demum paniculam fere aphyllam (foliis diminutis) efformantibus: pedicello brevi, crasso: ad medium articulato: calyce late cupuliforme , dense velutino, lobis triangularibus, acutis : corolla magna, flava, basi purpureo notata : fructo calycem non aequante, globoso, apice truncato, ad medium umbilicato, dense tomentoso-hirsuto, carpidiis usque ad 34, nigricantibus, late rotuudatis , breviter rostratis ; seminibus subreniformibus, pilosiusculis. Abutilon dell'Africa Orientale 97 Som al.— Torcia, 22 Agosto 1907, fl. fr. (C. Macaluso, n. 117, in Herb. Panorm.), Giambo, 16 Giugno 1912, fl. fr. (G. Paoli n. 244, in Herb. Fior.). Osserv. — Questa specie, avendo dapprima avuto saggi in- completi , fu da me inclusa nella centuria di piante somalensi (p. 102) come Ahidilon angtdatunt, di cui ha realmente 1' habitus ma se ne allontana per la costituzione dei carpidii. È una specie benissimo caratterizzata, che si avvicina ad Ab. impresìmm e spe- cialmente ad Ah. benadirense : però l'indumento è diverso, i fiori sono più glomerati_, il frutto resta incluso nel calice, i carpidii sono totalmente coaliti, nereggianti, rotondati. Spec. 21* — Abutilon paimosuiu (R. Br. in Salt. Abyss. App. 1828 p. 65) Webb, Fragm. Fior. Aethiop. 1864 p. 51.— Suf- frutescens, caule eiecto, tereti, tomentoso-hirto, j)ilis radis , lon- gioribus, albicantibus, apice vix compresso : foliis petiolatis, me- diocribus , ovatis , late cordatis , acuminatis vel fere cuspidatis, cronatis, 9-nervibus, utrinque viridi - fioccoso - tomentosis , subtus pallidioribus : stipulis elongatis, lineari-lanceolatis : floribus soli- tariis, axillaribus, vel compluribus in eadeni axilla fere glomeratis, demum, loliis superioribus diminutis, racemum fere aphyllum ef- formantibus : pedunculis tomentosis modico longis, sed fòlia su- prema saepissime superantibus, ad medium artictilatis : calyce lato, tomentoso-velutino, segmentis triangularibus, acutis: corolla fiava: ■ fructo globoso-turbinato, dense tomentoso-villoso , calyce multo breviori, ad medium modico umbilicato : carpidiis ad 20, rotun- dato-rostratis, 2-spermis : seminibus reniformi-angulosis , subgla- brescentibus. Som al.- Cansuma, vallata del Giuba, 1912, fl. fr. (G. Scas- SELLATi n. 33, in Herb. Fior.). 0 s s er V.— Ascrivo i saggi somalensi a,\VAb. pamiOHum anzicchè allM&. nmUcum, specialmente per il colore dei fiori che è giallo e non rosso, carattere già posto in evidenza dal Webb: quest'au- tore però non nota la tendenza che hanno i fiori a porsi in in- fiorescenze, precisamente come neir^/>. impressum. È specie che 98 . G. E. Mattei fa" quasi passaggio fra Ah. miitlcum ed Ab. henadirenfie., da ristu- diarsi con saggi a frutti totalmente maturi. . Spec. 22* — Abutiloii iimtìcuni (Delil. Fior. Egypt. 1813 p; 20 sub Sida) Webb , Fragm. Fior. Aetli. 1854 p. 51. - Ah. glaucum (Cavan.) Don, Gen, Syst. I. 1831. p. 504, et Auctorum plurimum, prò parte. Aegypt.--Sine loco, il. fr. (Raddi, in Herb. Fior.). Nubi a — Madfouneh ed El-Galabetreh, Januar, et Febr. 1848, fi. fr. (L. Kralik, sine numero, in Herb. Panorm.). Osserv. — Anche di questa specie non ho trovato saggi nelle piante da me avute in esame , cito però i saggi classici del Kralik, esistenti nell'Erbario dell'Orto Botanico di Palermo, per il confronto che se ne può fare con la precedente. Gli autori tendono ad identificare questa specie con 1' Ah. glaucum (Cava- NiLLES sub Sida) ma quest' ultimo , stando alla descrizione del Cavanilles stesso , risulta evidentemente diverso , massime per il numero dei carpidii, che dicesi di 10 (nell' Ab. muticum sono circa 30 !), per la glaucescenza etc. Sorge il dubbio che la specie del Cavanilles corrisponda a qualche AbutUon affine al fruticosum od al denticidatum. iSp. 23* var. — Abutllou iiiuticiiiii (Delil.) Webb, var. villo- siim, Weiìb, Fragm. Fior. Aeth. Aegypt. 1854 p. 51. A egypt. — In fìssuris rupium granitarum secus mare rubri. Maj. Jun. 1844 (Figari, in Herb. Fior.). Osserv. -Saggio autopto del Webb., ma troppo gracile e solo in fiore, che non permette una diagnosi sicura: ricorda assai V Ab. dubium, ed anche VAb. sbiaicum, cui forse meglio andrebbe riunito, che non sdV Ab. muticum. Stirps III. — Mouosperiui — Carpidiis plurimis, ab axi statini secedentibus , capsulas non efformantibus , fere indehiscentibus, submonospermis. Abutilon dell'Africa Orientale 90 Carpidiis modice compressis, sublatis, dorso profunde sulcatis: Ab. intermedi UHI Carpidiis valde compressis, dorso vix sulcatis: Carpidiis obovatis Ab. longiciispe Carpidiis rotundatis Ab. crassiiierviuni Spec. 24** — Abutilon intermedi uni, Hochst. ex Schweixf. Beitr. Fior. Acthiop. 1867 p. 49. Aeth, — Sine loco speciali, 1852 fi. fr. (Schimper, ed Hohe- NACKER n. 2031, in Herb. Panorm.) , Schlanke Standeam Rand dcr Thaler 3600' Gnrrsarfa, 5 Octobr. 1854, fi. fr. (Schimper, PI. terr. Agow n. 2330, in Herb. Panorm.). 0 s s e r V . — Gli autori per solito sinonimizzano questo Aìmtilon con VAI), angiilatum, Guill. et Perr. dell'Africa occidentale, anzi il Masters, che confrontò esemplari autopti di entrambi, non esita a ritenerli identici. A me tuttavia resta qualche dubbio sulla loro completa corrispondenza, perchè in fatto di Abutilon non è facile rilevare subito le differenze, tanto più che il Masters tende troppo a sinonimizzare cose diverse. Dall'esame dei saggi di Schimper con la descrizione di Guillemin e Perrottet risulta che Y Abutilon angu- latum ha foglie « sabintengra, vel vix dentata, pulverulento-to- mentosa, 10-12-nervia (questi autori indicano sempre i nervi con numero pari , forse non comprendendovi il mediano) », stipole « lanceolatae » e frutto di circa 30 carpidii ^ mentre 1' Ab. inìer- niedium ha foglie « crenata, velutina, 9-nervia » stipole, « subfal- catae » e frutto di circa 25 carpidii. Perciò parrai si possano considerare distinte, ritenendole piuttosto come due forme vica- rianti, una a sviluppo orientale (etiopico) e l'altra a sviluppo oc- cidentale Catlantico). Anche I'Engler considera VAb. intermedium come specie propria dell' Africa orientale e del Madagascar (in Die Pflanzenwelt Ost-Africas, 1895 p. 265). Riguardo però al Madagascar forse si tratta àeWAb. pi^eudo - angidatum , posterior- mente descritto come nuovo dall'HocHREUTiNER, di cui vidi saggi 100 G. E. Mattei raccolti dal Babon e comimicati dal Beccari (in Herb. Fior.): il vero Ab. angulatum poi, cosi distinto da Ah. interiìiedmm, parmi assai affine, se non identico, ad Ah. Eetveldeamnn, De AVild. et DuRAND, pure, dell'Africa occidentale. Spec. 25'' — Abutiloii loiigieiispe, Hochts. ex A. Rich. Fior. Abyss. I. 1847, p. 69. Schweinf. Beitr. Fior. Aeth. 1867, p. 50. Masters in Oliver, Fior. Trop. Afric. I. 1868, p. 184. Aeth. — Prope Genniam regionis Memsach (4000-7000 ped. alt.) 26 Jun. et 26 Dee. 1837 fl. fr. (Schimper It. Abyss. fr. pi. Adoens. n. 258 , in Herb. Fior.). Mont. Scholoda , 1852 fl. fr. (Schimper , od Hohenack. n. 1511, in Herb. Fior, et Panorm.), Aman Eski , 6-7000' , 5 nov. 1854 , fl. fr. (Schimper n. 328, in Herb. Panorm.). Osserv. - Specie bene distinta dalla precedente tanto per la forma delle foglie e la loro glabrizic nella pagina superiore, quanto per quella dei carpidii. Spec. 25*^ -- Abiitiloii crassinerviuni , Hochst. iu Schimp, PI. Abyss. ed II. Hohenacker, 1852, n. 169, sed nondum dia- gnostico editum. — Fruticosum, caule tormentoso, superno ad pa- niculam hirto: foliis mediocribus , crassis , non longe petiolatis, petiolo sulcato, tomentoso, rotundato-ovatis, basi cordatis , apice breviter acuminantis, margine minute serratis, adprcsse volutinis, non pulverulentis, in sicco subtus pallide flavesccntibus , 11-ner- viis , stipulis longe linearibus , tarde caducis : floribus ccrnuis, racemum terminalom, ramosum, paniculatum, fero apliyllum, ef- formantibus : calyce rufo tomentoso : fructo globoso , tomentoso, vix hispido, centro aliquantulo depresso: carpidiis ad 24, rotuu- datis : seminibus glabrescentibus , rotundato-compressis , non an- gulatis. Aeth. — Sine loco speciali (Schimper, ed Hohenacker. n. 169, in Herb. Panorm.). Osserv. — Specie assai distinta da ogni altra, forse stata Abutilon detl'Africa Orientale iOl confusa con 1' Ah. longicuspe, dal quale però se ne allontana tosto: infatti il vero Ab. longicuspe ha foglie molto più grandi , meno coriacee , con lungo picciolo irto , non rotondate ma a cuspide lunghissima, più vellutate, biancastre e non flavescenti, con 7 a 9 nervi (e non 11), stipole lanceolate prontamente caduche, calice velutino e non rufo-tomentoso, capsula più ispida, di 20 (e non 24) carpidii, con semi angulati. Per questi caratteri ritengo si possa tenere ben distinto. L'etichetta poi che accompagna i nostri saggi portava primitivamente il n, 258 ed il nome di Ah. longi- cuspe, ma tanto il numero che il nome furono cancellati per so- stituirvi il n. 169 ed il nome Ah. crassifolium. Non ho visto l'essiccata n. 257 , ma in quella di vero Ah. longicuspe n. 1511 è richiamato anche il n. 257 , quindi pare che debba riferirsi a tale specie e non a quella in questione, tanto più che anche gli autori la citano per tale. SPECIE AGGIUNTA Aggiungo, come appendice la seguente specie di Ahutilon, certamente nuova^ che, per non essere dell'Africa orientale, non ha potuto trovar posto nel precedente elenco. Sp. 26^ -Abutilon Diirardoì, nov. sp. — Ah. tortuosum Guill. Perr. et RicH. Fior. Seneg. I. 1830 , p. 63 , prò parte. - An- nuus, caule simplici, tereti, erecto, molliter villoso , pilis longis, divaricatis, imoque reflexis: foliis petiolatis, late ovatis, cordatis, acuminatis, subtus tomentosis, superne scabridis, stipulis lanceo- latis, statim caducis: floribus axillaribus, magnis , luteis: pedun- culis modice elongatis;, saepe biiloris : calyce foliaceo , profunde partito, laciniis late ovalibus, acuminatis, velutinis: fructo calicem non superante, vertice truncato-crateriformi , villoso-hirto , carpi- diis ad 10, magnis, late rostratis, vix acuminatis, sub 4 spermis: seminibus globosis, subreniformibus , fuscis , pilis brevibus oon- spersis. Afr. septentr.— Algeria, Alger-Metidja, Juin-Aoùt 1889, il. fr. (G. L. Durando sub Ab. Avicennae, in Herb. Panorm.). Osserv. — Benché non dell'Africa Orientale, includo questo 102 G. E. Mattei Abutiloìi nel presente elenco , trattandosi di forma importante, forse molto affine ad Ab. tortuosum e che pure ricorda VAb. molle del Perù, comunemente coltivato nei giardini. Il vero Ab. tor- tuosum, GuiLL, Perù, et B-ich. è specie propria dell'Africa occi dentale , forse a torto dagli autori citato per altre regioni d' A- frica, perchè confuso con Ab. grateolens e con Ab. hirtum. Piut- tosto ritengo possa collegarsi con Ab. Kotschyi , Hochst. L' Ho- CHREUTiNER giustamente lo conserva come specie distinta. Questa forma di Algeria , pure avvicinandosene molto , ne è sufficiente- mente distinta , e non comprendo come tanti autori che esplo- rarono 1' Algeria , non ne faccino menzione , quantunque l'es- siccata di Durando risalga a quasi cinquanta anni fa , e debba trovarsi in parecchi erbarii. Avevo dapprima dubitato di uno scambio di etichetta , possibilmente avvenuto nel riordinamento dell'Erbario dell'Istituto Botanico di Palermo, ma non lo credo probabile , tanto più che questa specie non conviene con alcun altra a me nota, mentre in realtà, ad uno sguardo superficiale, può essere presa per il vero Ab. Avicennae. Y. Ricerche e note critiche sull'apparato di moto delie Sentitive pei Prof. A. Borzì e Dott. G. Catalano I Le nuove osservazioni ed esperienze sui fenomeni di senso nelle Mi- mose , che formano oggetto del preseììte lavoro , sono state già pubblicate in una recente Memoria della R. Accademia dei Lincei {Serie V, Voi. XI, fase. Ili) dal titolo : « La dottrina dei moti delle Sensitive » . Nel riprodurne qui il te.sto ci è pia- ciuto aggiungere qualche maggior dettaglio su taluni punti di speciale importanza sperimentale e critica a completamento dei relativi argomenti. Rimandiamo del resto il lettore alle illu- strazioni ed alla tavola che corredano la su detta pubblicazione. Le moderne osservazioni ed esperienze dirette ad investigare i fondamenti fisiologici per mezzo dei quali si compiono i feno- meni di senso nel Regno vegetale, tendono, come è noto, ad una concezione fisico-meccanica del processo sensorio, senza cioè che al compimento delle sue varie manifestazioni -intervengano azioni vitali, più o meno oscure e complesse. Così, ad es., nelle Mimose che rappresentano certamente il più cospicuo esempio della sen- sibilità vegetale, molte ricerche ed esperienze hanno dimostrato la possibilità che gii stimoli capaci di provocare le ben note reazioni motorie delle foglie si trasmettono attraverso regioni del corpo della piante dove non esistono tessuti vivi o sono stati ar- tificialmente uccisi. Cosi pure si è potuto ricondurre a un sem- plice fenomeno fisico , riferibile principalmente^ alle variazioni dell'equilibrio idrostatico che si verificano in seno ai tessuti, anche il meccanismo del movimento^, fogliare propriamente détto , che 10(5 A. Borzì e G. Catalano ha luogo nei tessuti dei cuscinetti. Tutto ciò allontanando vieppiù la necessità di ammettere, come si è detto, il concorso di azioni vitali nella spiegazione di siffatti fenomeni , ha servito di base per una interpretazione fisico-meccanica del fenomeni di movi- mento delle Sensitive, e di essa, come è noto, abbiamo la migliore sintesi nel classico lavoro dell' H^berlandt. (10) L'idea che il fenomeno di trasmissione degli stimoli consista fondamentalmente, nelle Mimose, in un fenomeno fisico e più pre- cisamente idrodinamico, trova riscontro nelle ipotesi degli antichi fisiologi , i quali supposero 1' esistenza , nel corpo vegetante delle Mimose , di un misterioso fluido liquido - aereo , sprigio- natesi tutte le volte che la pianta esegue i suoi caratteristici movimenti. Ricordiamo in proposito gli scritti del Ray , del Parent, del Lamark (16) e degli italiani Bellardi (1) e Com- PARETTi. (4) Secondo quest'ultimo, la causa dei moti delle Mimose risiede nel movimento del contenuto delle trachee, che sarebbe appunto un liquido « acqueo-aereo», dotato di grande espansibilità e mobilità. Il modo come Fazione degli stimoli si trasmette a di- stanza viene spiegato dall' A. ammettendo una rapida e copiosa emissione di bolle di detto fluido , provocata dalla più leggera compressione esercitata all'estremità dei fasci vascolari, così che, secondo l'A-, in conclusione la causa dei moti sarebbe puramente idrodinamica, esplicantesi secondo le leggi della fisica. Secondo il Bellardi la causa del ripiegamento dei cuscinetti della Mimosa è attribuita ad una variazione delle condizioni di equilibrio in cui trovasi il succo entro l'organo. Riteniamo interessante ripor- tare testualmente il passo relativo : « Pone interdiu , dum pianta viget, ac piane ngilat proportionata pediculi , vel succussione , vel pressione (folla enim et pediculi caute leviter tangi possunt , quin contracito sequatur ulla) partem aliquam succi copiosiorem adigi in superioreììi suhstantiae partem, vel partem aliquam succi disjici ex parte inferiore, vel fieri simul utrumque , contrahetur erectus pedicidus. At, perspiratione ecccessum succi hmiriente jam a parte superiore et haustionem succi alterius promovente , iterum erigetur pediculus... ». In queste parole troviamo riassunta ne più ne meno che la concezione moderna del meccanismo del movi- mento dei pulvini motori, e può ben dirsi , quindi, che il Bel- Ricerche sull'apparato di moto 107 LARDI abbia precorso i moderni fisiologi , i quali ci sembra lo abbiano superato soltanto nella conoscenza dei dettagli. Senonchè la dififusione dei fenomeni di senso , dei quali si può dire ogni giorno si raccolgono sempre prove e documenti in- discutibili in quasi ogni classe del Regno vegetale , lascia un campo tutt'ora aperto alla indagine della fisiologia ; e molto an- cora resta nel dominio dei fenomeni biotici propriamente detti, la cui natura resta oscura e misteriosa. Sicché quanto, allo stato attuale, si conosce sui processi fisico-meccanici che intervengono nel compimento dei fenomeni di senso , è ben piccola cosa di fronte alla vastità del problema della sensibilità vegetale. Anche per ciò che raguarda le Mimose in particolare, sebbene, come si è detto, esse siano state studiate meglio e più di qualunque altro gruppo di piante sensibili, molti fatti restano tutt'ora inspiegati od addirittura in contraddizione con le ipotesi fin qui ammesse. Noi, che da lunghi anni ci siamo occupati di studi ed os- servazioni sulle sensitive, siamo ben persuasi che le spiegazioni, fin qui acquisite dalla fisiologia vegetale moderna sull'argomento, non possono che essere provvisorie, principalmente perchè i fatti provano l'erroneità del concetto secondo cui codesti importantis- simi fenomeni si compiono esclusivamente al di fuori di qualsiasi concorso attivo dei tessuti vivi delle piante. La presente breve esposizione di tali studi tende appunto a porgerne la dimostrazione. Qualunque sia la natura intima del processo sensorio , sia cioè essa meccanica o biotica, nessuno può disconoscere che in esso si possono distinguere tre momenti fondamentali , cioè la ricezione dello stimolo, la trasmissione di esso, e la esecuzione del movimento che costituisce la reazione. Fosse pure cotesta una distinzione affatto artificiale, quand'anche, cioè, questi tre momenti, almeno nel Regno vegetale, fossero in realtà fusi in un processo fondamentale unico, la loro distinzione è sempre utile , perchè obbliga a portare la indagine fisiologica separatamente ai pro- cessi coi quali rispettivamente s' inizia , si elabora e si cmnpie il fenomeno. Ed è appunto necessario rilevare quali energie , meccaniche o biotiche, si sviluppano nell'organismo vegetale du- 108 A. Borzì e G. Catalano rante le varie fasi attraverso le quali si compie il fenomeno di senso, Fecezione dello stimolo. — Non possiamo senza meraviglia rile- vare il fatto che il più strenuo sostenitore della teoria idrodina- mica della trasmissione degli stimoli nelle Mimose — 1' Haber- LANDT — sia stato pure un assertore della funzione protoplasma- tica per ciò che riguarda la recezione degli stimoli. Infatti, per non parlare dei numerosi lavori dell'HABEELANDT sugli organi di senso nei vegetali in rapporto cogli stimoli della luce, con quelli meccanici ecc., dobbiamo pure a lui la concezione dell'esistenza, nelle Mimose, (13, 15) di speciali organi di percezione — in senso largo — per gli stimoli di contatto. Detti organi sarebbero i peli setolosi che , come è noto , si trovano distribuiti un po' da per tutto nel corpo della pianta; ma in modo speciale sarebbero adatti alla detta funzione quelli situati nella metà inferiore del cusci- netto fogliare. Secondo I'Haberlandt dunque, la prima parte del fenomeno di senso nelle Mimose si compie in seno a cellule pa- renchimatiche speciali provviste di protoplasma vivo. Ma, come è noto , non soltanto gli stimoli meccanici pos- sono produrre le ben note reazioni motorie ; parecchi altri sti- moli di differente natura sono idonei al medesimo effetto sulla pianta, ed ha quindi una particolare importanza lo studio della maniera di agire di ciascuno di essi e del modo come ven- gono ricevuti o percepiti. Ad es. si ha sempre una reazione tutte le volte che si taglia con una forbice un frammento non più largo di 1 mm. all'estremità apicale di una foglietta, o si fa in essa una brevissima intaccatura; oppure si brucia con ago rovente un punto qualunque della foglietta, o vi si accosta semplicemente l'ago arroventato, o infine vi si concentrano i raggi solari con una lente. Nelle reazioni provocate da stimoli di siffatta natura è sempre possibile rilevare un fatto , non sempre segnalato dagli autori , che, cioè, la velocità con la quale i singoli membri della foglia eccitata rispondono allo stimolo cresce quanto più essi si vanno al- lontanando dal punto stimolato. Così le foglioline della coppia successiva a quella alla quale si è applicato lo stimolo, si chiu- dono solo dopo qualche secondo dalla chiusura della prima ; ma Ricerche sull'apparecchio di moto 109 la chiusura della terza segue con rapidità sensibilmente maggiore e tutte le altre dello stesso giogo parimenti si chiudono con ve- locità vieppiìi crescente. Se invece si tratta di uno stimolo avente un raggio di azione più esteso , come nel caso di urti o scosse comunicati con la mano^ la chiusura avviene quasi contemporaneamente per tutte le fogliette della stessa rachide ed anche di quelle immediata- mente vicine. La reazione è poi simultanea in tutte le rachidi e in tutte le foglie di uno stesso ramo quando questo viene, con opportune disposizioni, esposto ad uno stimolo di natura diffusa, come sarebbero i vapori venefici o narcotici di varie sostanze raccolti entro una campana. Nel caso di stimoli applicati ai fusti o ai rami o alle radici in generale occorre che essi abbiano una intensità notevole af- finchè possano produrre la reazione. Cosi nella Mimosa pudica, come è stato anche osservato da Meyen (21), Sachs (28), Pfef- FER (26), ecc. il ripiegamento delle foglie per mezzo di una ec- citazione praticata nel fusto non si ha se non quando lo stimolo (ordinariamente una intaccatura praticata con un coltello) arriva ad una certa profondità del tessuto. I lievi stimoli di contatto che provocano la reazione quando sono applicati sulle fogliette, rimangono senza effetto sulle radici, ed occorre invece un'azione più energica e profonda, come la recisione brusca con le forbici o l'azione prolungata di qualche energico agente chimico. Abbiamo già fatto rilevare nel nostro precedente lavoro come la maggiore intensità o la maggiore durata dell'applicazione degli stimoli sulle radici, occorrente alla produzione della reazione fo- gliare, dipende appunto dalla necessità che si oltrepassino i tes- suti di rivestimento, che nelle radici e nei fusti sono più abbon- danti e spessi anziché nelle foglie, prima di potere agire sul tes- suto specialmente sensibile. La facoltà di ricevere e trasmettere gli stimoli nelle radici delle Mimose è stata messa in rilievo per il primo dal Dutrochet. (6) Crediamo opportuno riportare qui le parole con le quali l'illustre fisiologo francese descrive la sua esperienza ; « Cctte facultè d'éprouver l'influence des causes excitantes et de la trasmetti'e, appar- tient méme aux racines chez la sensitive. J" ai arrosé les raciìies de 110 A. Borzi e G. Catalano cette piante avec de l'acide sulphorique ; sur le champ les fenilles de la fige se ployerent les unes après les autres ; les plus voicines des racines se ployerent les primieres et Veoccitation se propagea ainsi de bas en haut, jusqu' à l'extremité des rameaux. Je n'avait arrosé d'acide qu'une petite portion des racines de la sensitive ; e la partie aérienne de la piante n'avait point eu le temps d'en ahsorber ; j'en- levai toiites les racines offensées ainsi che la terre imprégnée d'acide. La piante., quelques heures aprés, redressa les pétioles de ses feuilles mais elle ne déploya ses folioles qiie le lendernain : du reste elle ne pamt pas soiiffrir sidìséquemment de cette expèrietice » (pag. 274). Le esperienze da noi appositamente istituite hanno piena- mente confermato la esattezza dei risultati ottenuti dal Dutrochet. Le radici sono capaci di ricevere e, di trasmettere le eccitazioni sempre che^ come si è detto sopra, gli stimoli abbiano intensità sufficiente, come nel caso di un taglio con forbici, a superare i tessuti esterni protettori , cioè l'epidermide , la corteccia e gli astucci legnosi, ne più ne meno come avviene per i fusti, e la rea- zione delle foglie segue sempre immediatamente appena applica- to lo stimolo. Nel caso dell' azione dell' acido solforico , ap- plicato sia alla terra dove vegeta la Mimosa , sia direttamente sulle radici opportunamente messe a nudo e disposte, la reazione è più o meno pronta in dipendenza delle circostanze accennate, che, cioè, l'acido eserciti la sua azione dopo aver superato i tes- suti esterni dalla radice , e, cioè, a seconda dello sviluppo di questi, delle qualità chimiche delle loro membrane cellulari, ecc. ed anche della concentrazione dello stesso reagente. Comunque sia, resta dimostrato dalle dette esperienze che anche le radici, come si è detto, posseggono un tessuto capace di ricevere gii stimoli e di trasmettere le eccitazioni fino agli organi motori. Vedremo più avanti quale sia questo tessuto che riceve e trasmette ; intanto ci occorre qui stesso rilevare , per completare l'argomento, come la detta facoltà di recezione per parte delle radici, nel modo e nelle condizioni descritte , abbia realmente una importanza speciale per quel che porta a dedurre sulla natura del fenomeno di recezione e di senso in generale. L' Haberlandt, che, come si è detto, è autore di una teoria idro- meccanica sui fenomeni di movimento delle sensitive , nega la Ricerche sull'apparato di moto 111 detta facoltà delle radici di ricevere e trasmettere le eccitazioni. Secondo la sua teoria la trasmissione delle eccitazioni negli or- gani delle Mimose consiste in uno speciale movimento dei succhi che si trovano dentro speciali elementi allungati ©triformi (Schlau- chzeìlen) del libro di dette piante. E siccome siffatti elementi mancano nelle radici egli non ammette che in questi organi possa aver luogo un vero e proprio fenomeno di trasmissione. Ciò è in evidente ed aperto contrasto con quanto aveva già ac- certato il DuTROCHET sul medesimo argomento , da lui non ignorato, e che costituiva un punto debole per la sua teoria. Dove però appare manifesto Tartifizio dell' Haberlandt per la necessita di conciliare siffatta importante circostanza con il suo presupposto, si è nel fatto che egli non dimostra il suo asserto con nuove esperienze sulle radici in contradittorio con quelle del DuTROCHET, ma riferendo queste stesse e alterandone la dizione. Scrive infatti 1" Haberlandt: (10) « Dutrochet hegoss einen kleinen Theil des Wurzelsydems von Mimosa mit Schrefelsàure : nach einigen Stunden, senkten sich der Reihe nach von unten nach oben sammtliche Blatter des Sprosses » (pag. 62). L'espressione « nach einigen Stunden » in contrapposizione all' altra : « sur le champ » usata dal Dutrochet è tale da capovolgere il senso vero dell'esperienza e le relative deduzioni. Così che , secondo I'Haberlaxdt, si tratterebbe unicamente di un semplice fenomeno di assorbimento dell'acido da parte delle ràdici, e la reazione non avrebbe luogo se non quando il reagente giunge al colletto della pianta , dove si spingono appunto i suoi elementi otri- formi. Anche qui si rileva lo sforzo che I'Haberlandt fa per adat- tare a qualunque costo i fatti alla sua teoria, giacche egli tiene in non cale quanto il Dutrochet dice espressamente, dopo l'esposi- zione della sua esperienza, e cioè che la parte aerea della pianta non aveva avuto affatto il tempo di assorbire l'acido e che, dopo tolte le radici offese e la terra impregnata d'acido la pianta se- guita a vegetare raddrizzando dopo alcune ore le sue foglie, senza sembrare di soffrire per il trattamento ricevuto. Tutto ciò, che noi pure abbiamo verificato esattissimo , non avrebbe luogo se le cose stessero come sostiene I'Haberlaxdt, cioè, se l'acido sol- 112 A. Borzi e G. Catalano forico avesse il tempo di distruggere nella sua lenta salita tutti i tessuti incontrati nel suo cammino. Le esposte osservazioni, per quanto elementarissime, vanno opportunamente interpretate, giacche portano a conclusioni partico- larmente importanti. Anzitutto esse dimostrano che vi è un solo e determinato tessuto capace di ricevere lo stimolo e di trasformarlo in fenomeno di movimento e che lo stimolo per agire su di esso, deve sorpassare le barriere frapposte dai rivestimenti esterni della pianta ; epperò i vari stimoli si comportano diversamente , a se- conda che interessano direttamente ed immediatamente 1' orga- nizzazione del corpo vegetante della Mimosa , oppure debbono estendere la loro azione fino a una determinata profondità degli organi. Quindi tutti i tessuti superficiali delle Mimose, cioè l'epi- dermide ed il tessuto assimilatore nelle foglie e il periderma e la corteccia nei fusti e nelle radici, costituiscono delle barriere che gli stimoli superano soltanto quando hanno sufficiente intensità ed attraversano in maniera affatto meccanica. Per tal modo detti tessuti esercitano, come del resto nella generalità dei casi, un'a- zione protettiva ; e per le Mimose in particolare un' azione mo- deratrice della intensità degli stimoli. Vi è quindi un tessuto interno nel corpo delle Mimose specificamente destinato a ri- cevere gli stimoli, ed è il solo capace di produrre quella cor- rente di azione che mette capo infine al movimento dei vari membri della foglia : è, in altri termini, il tessuto recettore per eccellenza degli stimoli. Com'era naturale, abbiamo diretto i nostri sforzi a determi- nare tale tessuto sotto il triplice aspetto dei caratteri fisiologici, istologici e topografici. Cosi abbiamo anzitutto voluto indagare la natura fisiologica con la seguente esperienza : Abbiamo ucciso una intera lamina fogliare di Mimosa pudica per mezzo dell'acqua bollente, lasciandola attaccata al resto della pianta per mezzo del picciuolo primario vivo. Applicati poscia su questo corpo morto tutti gli stimoli di varia natura e di ogni possibile intensità che sogliono produrre la reazione, non abbiamo mai avuto alcun risultato positivo. Ciò dimostra immediatamente la necessità della presenza integrale delle condizioni fisiologiche normali nel tessuto recettore, perchè abbia luogo la recezione. Ricerche sull'apparato di moto 113 In quanto a determinare la condizione istologica necessaria perchè il tessuto in quistione possa ricevere gli stimoli, abbiamo istituito quest' altra esperienza : Abbiamo interrotto con un taglio netto la continuità orga- nica di una foglia in un punto qualunque del picciuolo, ripristi- nandone subito dopo la perfetta continuità fisica , accostando a completo contatto le due superfici di taglio e tenendo il tutto a posto per mezzo di un adatto tubetto di vetro riempito d'acqua entro cui vennero adattati, come in una guaina, i due monconi del picciuolo da una parte e dall' altra. Riavutasi la foglia dal grave trauma, si riaprirono le fogliette, mantenendosi fresche per alcuni giorni, perchè alimentate dai succhi attraversanti la parte tagliata. Allora abbiamo applicato su di essa uno stimolo; si ebbe la chiusura delle fogliette , ma la reazione non si comunicò al cuscinetto primario attraverso la parte tagliata. Ciò significa che la foglia tagliata non è capace, per rispetto al resto della pianta, di percepire e trasmettere gii stimoli , comportandosi come un corpo del tutto estraneo dal punto di vista della sensibilità; op- però si deve concludere che il tessuto recettore degli stimoli deve essere organicamente, e non solo fisicamente, continuo. In altri termini siccome noi possiamo giudicare essere avvenuto un vero fenomeno di ricezione solo quando segue un fenomeno di trasmissione e di reazione, dobbiamo concludere che la mancanza di questi due fenomeni esclude la ricezione, la quale non è altro, che la loro fase iniziale. Ora, se facciamo astrazione, nella detta esperienza, del fenomeno di reazione localizzato avvenuto nel- l'ambito dell'organo tagliato, e consideriamo invece la pianta in- tera come un organismo unitario, l'esperienza stessa ci dimostra il carattere del tessuto che effettivamente riceve gli stimoli, non- ché la condizione istologica nella quale deve trovarsi perchè il fenomeno di senso abbia il suo inizio. Se il tessuto in quistione è solo fisicamente continuo, esso si dimostra incapace di destare quelle modificazioni, nel tratto successivo al punto tagliato, che si traducono nel fenomeno di trasmissione e mettono capo a quello di reazione. Se ne conclude che il tessuto deve essere anche or- ganicamente (istologicamente) continuo, diversamente le modifica- zioni destatesi per opera dello stimolo nel tratto tagliato riman- 114 A. Borzi e G. Catalano gono come fenomeni del tutto esterni ed indipendenti, dei quali la pianta non risente effetto veruno. Epperò una pianta che abbia in qualche organo il suo tessuto recettore non organicamente (istologicamente) continuo perde la sensibilità di tale organo. La importanza di questa esperienza dipende dal fatto che esclude la partecipazione nel fenomeno di recezione di un tessuto per il quale la sola continuità fìsica sarebbe sufficiente a mante- nere i legami fisici tra la pianta madre e l'organo tagliato, come sarebbero ad es. i tessuti legnósi ; e dimostra invece -che nel detto fenomeno è impegnato un tessuto siffattamente organizzato da formare una vera unità isto-fisiologica , che non può venire interrotta, senza conseguirne l'arresto totale della sua attività fun- zionale. Tali caratteri, che nel Regno animale sono propri dei tessuti nervosi, nelle piante appartengono per eccellenza ai tes- suti fatti di cellule dotate di protoplasma vivo, nei quali la pe- culiare loro funzione si svolge appunto in seno al protoplasma; e dobbiamo quindi concludere — come abbiamo detto sopra — che la funzione di recezione degli stimoli delle Mimose appar- tiene al protoplasma vivo. La posizione anatomica infine di questo tessuto risulta dallo studio della trasmissione degli stimoli, come ora si dirà. Trasmissione degli stimoli. — Le osservazioni e gli esperimenti cosi degli antichi come dei moderni autori, hanno quasi concor- demente dimostrato che nelle sensitive gli stimoli si trasmettono attraverso le vie dei fasci. Quale tessuto quindi, appartenente ai fasci, può essere adatto a siffatto ufficio ? DuTROCHET (6) ha attribuito senz'altro alla parte legnosa dei fasci ed in particolare ai tubi conduttori della linfa ascendente, l'ufficio della trasmissione degli stimoli ; cosi pure Meyen (21), Sachs (28) , Hofmeister (23) , Pfeffer (27) , ecc. hanno dato la medesima indicazione considerando il fenomeno di trasmissione come dipendente da un movimento del succo circolante negli e- lementi legnosi. L'Oliver (24) considera invece il fenomeno di trasmissione come una funzione delle cellule vive del fascio (del floeraa), che si compie per mezzo dei plasmodesmi, non escludendo tuttavia la possibilità di un fenomeno idrostatico. Ricerche sull'apparecchio di moto 115 L'Haberlamdt, come si è detto , ritiene che il fenomeno di trasmissione sia un fatto di pura fisica idrostatica indicando come vie dove avviene lo spostamento delle masse acquee le cellule otricolari {Schlauchzellen) del libro delle Mimose, omologhe dei tubi albuminoso tannici di molte altre Leguminose. Mac Dougal (19, 20) ha potuto però accertare che la tras- missione può aver luogo in porzioni della pianta dove non si trovano cellule turgide e nelle quali per conseguenza, non è pos- sibile una variazione idrostatica; tale variazione quindi non può costituire un impulso. FiTTiNG (7-9) ritiene che la trasmissione avvenga nelle cel- lule vive, pur non considerando verosimile che il protoplasma vi prenda parte attiva; ritiene poi non dimostrata l'ipotesi dell' Ha- BERLANDT sopratutto per la comparazione dei fenomeni di trasmis- sione della Mimosa con quelli di altri organi sensibili sprovvisti delle speciali cellule dell'HABERLANDT (cirri delle Cucurbitacee, ecc.) MoNTEMARTiNi, (22) studiando i fenomeni elettrici che si de- stano negli organi per 1' azione degli stimoli , conclude che la trasmissione di essi non può avere una base esclusivamente idro- dinamica, come vuole 1'Haberlandt_, ma sia piuttosto legata alla struttura e alla disposizione degli elementi vivi. BuscALioNi e MuscATELLO (3) Confermano che gli stimoli per- corrono le vie del libro, mentre Linsbauer, (18) in un recentissimo lavoro ritorna, colla scortadi nuove esperienze, all'ipotesi degli an- tichi autori, che cioè gli stimoli percorrano le vie dei vasi legnosi. Anche Ricca è d^avviso, in una comunicazione fatta al Congresso della Società Italiana per il progresso delle Scienze nell'ottobre 1912, che la trasmissione si fa nel corpo legnoso e che si debba assolutamente rigettare la teoria dell'HABERLANDT. Non ci è possibile di riferire e discutere le ingegnose espe- rienze sulle quali si fondano queste diverse ipotesi. Esse si pos- sono tuttavia rin con durre a due categorie : esperienze di incisione, dirette ad escludere questo o quel tessuto dalla possibilità di partecipare al fenomeno di trasmissione ; ed esperienze di ucci- sione di una parte degli organi. Noi abbiamo ripetuto ed esteso le une e le altre^ e possiamo confermare che gli stimoli passano anche attraverso porzioni di organi destituite di protoplasma o state 116 A. Borzi e G. Catalano artificialmente uccise, purché conservino^ come s'è detto sopra, la con- tinuità organica (istologica) ; epperò concludiamo che per il fenomeno di trasmissione non è necessaria una catena di elementi protopla- smatici ininterrottamente vivi e attivi lungo il cammino che segue lo stimolo , e che la trasmissione di esso attraverso la parte non viva può quindi consistere in un processo del tutto meccanico. Tuttavia le dette esperienze di trasmissione degli stimoli attraverso porzioni di organi uccise mettono in rilievo un fatto di notevole importanza, che è stato già rilevato dallo stesso Ha- BERLANDT : 6 cioè che la esecuzione della reazione in tali con- dizioni subisce sempre un certo ritardo, tanto più notevole, quanto più i mezzi adoperati per uccidere la parte hanno influito ad al- terarne la organizzazione istologica. Noi siamo riusciti, p. es., a trasmettere un impulso al cuscinetto principale di una foglia il cui picciuolo primario era stato previamente scorticato per un tratto di circa 72 e™- ^^^ ^^^ punto mediano, ed il tessuto così messo a nudo era stato trattato per oltre 5 minuti con 1' acqua bollente, cosicché, dopo l'operazione, l'intera foglia si era ripie- gata quasi ad angolo retto nella parte operata. La reazione, ossia il movimento del cuscinetto primario, ha avuto bensì luogo, ma cmi un ritardo ed una lentezza che non hanno riscontro nei casi normali. Per questo fatto noi incliniamo a considerare, come gli au- tori antichi, che le vie dove si compie il fenomeno meccanico della trasmissione del tratto ucciso siano i vasi legnosi , come gli- ele- menti che più e meglio di qualunque altro possono conservare la loro integrità istologica non ostante i più svariati trattamenti diretti ad escludere il concorso degli altri tessuti. Qualunque sia, del resto, il meccanismo fisico che si compie in questi vasi du- rante la trasmissione, non si può negare che nei casi normali, la presenza integrale degli altri tessuti del fascio, in condizioni fisiologiche normali, contribuisca per qualche cosa al compimento del fenomeno di trasmissione, anche semplicemente a renderlo più pronto e rapido. Epperò la trasmissione, che nel tratto ucciso si esplica fon- damentalmente in un fenomeno fisico e più propriamente idro- statico, di cui sarebbero sede più adatta i vasi legnosi , deve almeno iniziarsi in una parte dell'organo (ossia del fascio) per- Ricerche sull'apparecchio di moto 117 fettameiite intatta dal punto di vista istologico o quindi anche- biologico, come provano le stesse esperienze esposte a proposito della recezione degli stimoli. Infatti, come ivi è detto, uno sti- molo applicato sulla parte morta rimane senza effetto. Anche dunque nella trasmissione ha una parte importantissima la vitalità dei tessuti, la quale è poi condizione indispensabile perchè detto fenomeno abbia il suo inizio. Esecuzione dei movimenti. — Si considera ormai come comple- tamente dimostrato che il meccanismo del movimento dei pulvini motori, non solo nelle Mimose, ma in tutte le altre piante che eseguono movimenti nictitropici, si esplichi nelle sue linee gene- rali mediante variazioni della tensione dei tessuti di determinate regioni del parenchima pulvinare, in opposizione a quelle che si verificano contemporaneamente in altre parti, a causa o col sem- plice concorso di disposizioni morfologiche esterne , delle diffe- renze istologiche dei tessuti stessi e delle disposizioni anatomiche dello intero organo. È certo infatti che le qualità fisico-chimiche delle membrane cellulari non sono identiche in tutte le regioni del cuscinetto ; nella metà superiore di questo esse presentano una più spiccata permeabilità in confronto a quella delle cellule della metà inferiore, come ne fanno fede le reazioni al ferrocia- nuro potassico e solfato di ferro eseguite da Buscalioni e Musca- TELLO. Queste particolarità citologiche sono certamente collegate con gli speciali processi che intervengono nella esecuzione dei movimenti, ossia l'uscita dell'acqua dalle cellule della metà su- periore del cuscinetto e l'afflusso di essa in quella inferiore. In quanto poi alla forma particolare del movimento , non occorre insistere pili che tanto sulle disposizioni anatomiche che la rendono materialmente possibile (quali la forma schiacciata del plesso vascolare del cuscinetto , che è disposto con 1' asse maggiore perpendicolare alla direzione del movimento , la pre- senza di rughe trasversali nella corteccia ecc.) : ai quali caratteri si aggiunge, naturalmente anche il peso stesso della lamina e dei picciuoli. Nondimeno, il fenomeno della esecuzione del movimento resta sempre in dipendenza dagli altri fattori che provocano le varia- zioni di tensione interna , e più precisamente dal fenomeno di 118 A. Borzi e G. Catalano trasmissione degli stimoli; e vanno anche ripetute a questo pro- posito le stesse conclusioni esposte a proposito di quest' ultimo fenomeno. Le esposte osservazioni, mentre confermano che i mezzi stru- mentali della trasmissione degli stimoli e della esecuzione dei movimenti riposano su cause fisico-meccaniche, obbligano altresì ad ammettere il concorso del protoplasma vivente per ciò che riguarda la trasformazione degli stimoli in corrente di azione idrostatica, ossia per quel che riguarda la recezione di essi. Infatti, come abbiamo dimostrato nelle pagine precedenti, non è possibile provocare lo stato di eccitazione nella Mimosa , se questa non è pienamente in possesso delle qualità fisiologiche normali, se cioè i suoi tessuti^ specialmente destinati alla funzione di senso, sono in qualunque modo offesi o se è interrotta la con- tinuità organica tra gli organi che subiscono lo stimolo e la pianta madre. Se a ciò aggiungiamo la considerazione che detto stato di eccitazione può essere provocato, in condizioni normali , da sti- moli non solamente di natura meccanica , ma anche di natura chimica, come sarebbe l'azione dei vapori venefici raccolti entro campana ; che è possibile abolire la percezione degli stimoli me- diante gli anestesici (Bokzì) (2); che gli stimoli termici, meccanici o prodotti da lesioni possono essere percepiti e trasmessi da punti del corpo della pianta, dove non esistono o non arrivano tessuti di carattere meccanico, ma vi sono soltanto cellule dotate di protoplasma vivo, dobbiamo concludere che la prima parte almeno del fenomeno di senso si compia appunto in seno alla materia viva. La recezione degli stimoli, ossia il passaggio dallo stato di quiete allo stato di eccitazione è una funzione che ri- chiede indispensabilmente la presenza integrale di un tessuto do- tato di protoplasma attivo negli organi dello Mimose, perchè si possa destare in essi il fenomeno di senso. Ci resta quindi a vedere quali tessuti l'anatomia del corpo delle Mimose ci indica rispondente a questi requisiti , dedotti dall'esperienza fisiologica. Tale studio, da noi esteso anche ad altre specie di Mimose Ricerche sull'apparato di moto 119 immobili ed altre Leguminose sensibili , come 1' Aeschynomene aegyptiaca Steud e la Neptunia oleracea Lour. , conferma quanto già le esperienze fisiologiche elei numerosissimi autori hanno as- sodato, che cioè il fenomeno di recezione e di trasmissione non può essere una funzione di elementi esclusivamente mccanici. E prima fra tutte l'ipotesi dell'HABEELANDT cade di fronte ai fatti che ci rivela l'anatomia comparata delle Mimose. Infatti gli ele- menti otricolari indicati dal I'Haberlandt non si trovano alle estre- mità delle fogliette, dove tuttavia una brevissima intaccatura può costituire uno stimolo capace di essere trasmesso. Essi inolte manca- no nelle radici, che pure ricevono e trasmettono gli stimoli; mancano nei cotiledoni anch'essi mobili sotto lievissime eccitazioni, e mancano nella Neptunia e neW Aeschipiomene, per non citare, fra le piante dotate di movimenti, se non due Leguminose molto affini alle Mi- mose. Viceversa essi esistono molto ben conformati nella Mimosa sensitiva, che è una specie pochissimo mobile, e meglio ancora nella il/, distachija e nella M. Lyndheimerij che sono totalmente destituite di movimenti. Infine i detti elementi non sono adatti a percepire una eccitazione, cioè non possono da soli provocare 1' inizio del fenomeno di senso, massime quando si tratta di stimoli di natura chimica , applicati per via aerea (vapori venefici o narcotici) , perchè ciò non può che essere una funzione di elementi dotati di protoplasma attivo. Per le stesse ragioni siamo costretti a rifiutare ogni altra ipotesi che attribuisce esclusivamente ai vasi legnosi la facoltà di ricevere e trasmettere gli stimoli. Ma nel fascio vascolare dello Mimose, accanto ai vasi legnosi e floematici e alle cellule dell' Habeelandt, esiste altresì un tessuto vivo, che è il parenchima fascicolare accompagnante libro e legno. Epperò abbiamo creduto di rivolgere la massima attenzione a questo tessuto, sembrandoci che, in armonia con i risultati delle osservazioni fisiologiche , la vitalità di questo tessuto dovesse avere indiscutibili rapporti col compimento dei fenomeni di senso in generale. Tale tessuto è stato bensi ricordato dal MEYE^r a proposito degli elementi trasmettitori degli stimoli, mentre I'Ha- BERLANDT uon vi dedica che fugacissimi accenni; inoltre Fitting^, e gli altri autori che hanno considerato il fenomeno di trasmis- 120 A. Borzi e G. Catalano sione come ima funzione delle cellule parenchimaticlie del fascio, non hanno dato su di esso alcuna notizia precisa. Eppure la sua importanza risalta evidentissima, per ciò che riguarda le accen- nate relazioni coi fenomeni di senso, sopratutto se ne consideriamo i caratteri istologici e citologici, nonché la distribuzione e i rap- porti che esso ha col parenchima motore propriamente detto dei cuscinetti. Si tratta infatti di un, tessuto a cellule strette ed allun- gate nella direzione dell'asse degli organi, con membrane sotti- lissime, ricche di protoplasma , caratteristiche sopratutto per la vistosità dei loro nuchei, che sono anch'essi stretti ed allungati secondo la maggiore direzione delle cellule (fig. 1). Nei nervi Fig. 1 - a Sezione longitudinale di una foglietta di Mimosa Spegazzi ni attraverso il nervo principale, ep. , epidermide ; pc. , guaina cristallifera; en. elementi attivi nucleati del fascio; se, cellula^ otriforme dell' Haber- LANDT. delle fogliette queste cellule costituiscono la massa preponderante della parte floematica, insieme con gli elementi dell' Haberlandt che circondano intimamente da tutti i lati (fig. 1). Non esistono d'altronde in tali organi tubi cribrosi tipicamente costituiti. Tra la regione floematica ed il legno formano un sorta di cambiò (cel. Ricerche sull'apparato di moto 121 lule cambiformi) ed infine si trovano sviluppatissime nella stessa parte legnosa, intercalandosi tra i vasi stessi (fig. 1, 2). Le mede- sime cellule a grossi nuclei, cogli stessi caratteri, si rinvengono alle estremità delle nervature, come nelle più sottili ramificazioni di queste, mentre spiccano distintamente coi loro nuclei nelle se- zioni trasversali dei picciuoli primari e secondari e costituiscono infine una fascia unica continua all'esterno del cordone fascicolare dei cuscinetti, fondendosi per i loro caratteri^ intimamente col col- Fig. 2^ — Sezione trasvessale di una foglietta di M. Spegazzini attra- verso il nervo principale. Le lettere come nella fig. prec. lenchima periferico che cinge tale cordone. Infine, anche i fasci dei fusti e delle radici sono provvisti abbondantemente di questi elementi attivi; e nelle esili nervature dei cotiledoni costituiscono, insieme con poche trachee, l'intero plesso istologico. In questo tessuto, eminentemente vitale, che si trova dunque in tutti gli organi capaci di ricevere e di trasmettere gli stimoli e in quelli che eseguono la reazione , s' inizia , secondo noi , il processo sensorio, ossia ha luogo quel particolare fenomeno di trasformazione degli stimoli che in ultimo si traduce in un fe- nomeno idrodinamico, mettendo capo alle variazioni di tensione 122 A. Borzi e G. Catalano dei vari ordini di cuscinetti. Esso collega tutti gli organi della Mimosa fra di loro^ solidalmente con il sistema dei fasci, in modo che qualunque punto del corpo della pianta, dove esista anche una sottile ramificazione di questi è capace di ricevere gli stimoli e trasmetterli alle altre parti. La pianta dunque , provvista di questa rete di elementi sensibili, può, dovunque venga eccitata, rispondere coi suoi caratteristici movimenti, ed ogni punto della sua superficie è un centro di recezione ed una stazione di pas- saggio delle eccitazioni al tempo stesso. Ciò risponde per i Bio- logi, ad una finalità difensiva efficacissima, perchè ne risulta la protezione dell'individuo contro gli attacchi dei nemici esterni, da qualunque parte vengano diretti, meglio ancora se, come vuole I'Haberlandt, tali punti ricettori sono specificamente differenziati per questa funzione di percezione in senso largo (setole sensibili dei cuscinetti). Durante il percorso di una eccitazione, la corrente di azione si moltiplica e si insentifica perchè lungo di esso gli elementi, che sono sede del fenomeno iniziale, aumentano sempre più di numero ; e ciò spiega la velocità gradatamente crescente colla quale i singoli membri di una foglia rispondono allo sti- molo iniziale. In sostanza quindi il fenomeno di senso in generale può dirsi consista in una successione immediata di particolari modificazioni fisiologiche che costituiscono lo stato di eccitazione, da una cellula all' altra. Tale successione o corrente di azione che dir si voglia, dovrà quindi necessariamente arrestarsi o ral- lentarsi se in qualche punto del percorso si trova una zona in cui siffatti elementi 2:)iù non sono in condizione di partecipare al fenomeno. Allora la corrente di azione può prendere la via dei vasi legnosi, coi quali le dette cellule vive sono in diretto contatto. Ma , mentre noi non sappiamo esattamente quali siano siffatte modificazioni nel protoplasma attivo vivente, si tratti cioè semplicemente della perdita del turgore, in seguito all'a.zione dello stimolo (Pfeffer) o se intervengano, come è più probabile, ben altri processi intimi, la cui natura tutt'ora ci sfugge , possiamo invece ritenere come accertato che negli elementi legnosi lo stato di eccitazione consista in un puro fenomeno fisico e probabil- mente in un particolare movimento dei liquidi contenutivi. Tale movimento però non può esservi indotto che dallo stato di ecci- Ricerche sull'apparecchio di moto 123 tazione delle cellule vive, le quali sono, come abbiamo detto, in intimi e costanti rapporti di contatto coi detti elementi legnosi. La perturbazione idrostatica in essi così destatasi si trasmette in- fine nuovamente alle cellule attive, agendo quasi come un nuovo stimolo. Infatti, nelle esperienze esposte a proposito della recezione degli stimoli, abbiamo sempre verificato che i monconi dei pic- ciuoli rimasti attaccati alla pianta sono per se stessi eccitabili e si abbassano sui loro cuscinetti , sempre che naturalmente ven- gano eccitati con uno stimolo di' intensità tale che arrivi ad in- fluire sulle cellule vive del fascio (p. es. toccandoli con un ago rovente). La perturbazione idrostatica delle cellule vive si tra- smette infine immediatamente al parenchima del cuscinetto mo- tore, col quale comunicano attraverso il collenchima ; ma quan- d'anche siffatta perturbazione idrostatica arrivasse al cuscinetto per le vie del legno, è necessario , per le rilevate disposizioni topografiche dei vari tessuti, che essa si trasmetta attraverso il tessuto dotato di protoplasma che, come s'è detto, separa il cor- done dei fasci dal parenchima motore. Possiamo quindi concludere che i famosi esperimenti di uc- cisione di una parte degli organi, mentre provano la possibilità di una trasmissione attraverso parti prive di plotoplasti attivi, non escludono la funzione di quest' ultimi nei fenomeni di tra- smissione in generale e tanto meno in quelli , più particolari della recezione degli stimoli ; anzi , per le circostanze rilevate^ confermano che vi hanno una parte attiva importantissima e ri- mane più approfondito il concetto da uno di noi (BoRZi) ripetu- tamente espresso che il fenomeno ha fondamento nell' attività di determinati protoplasti. Epperò il considerare i tessuti vivi dei fasci come essenzialmente deputati alla esecuzione dei fenomeni di senso non contrasta con alcuno dei dati di fatto sperimentali fin qui accertati, riguardanti il meccanismo fisiologico delle varie fasi onde essi si svolgono, ma spiega invece molti particolari dei fenomeni stessi sui quali la fisiologia moderna ha dovuto fin' ora tacere. Tali sono, ad es., le reazioni provocate dagli stimoli chi- mici, come sostanze eteree o venefiche , Y azione degli stricnici (BoEzl), gli esperimenti di anestesia, e molti altri fatti di carat- tere prettamente vitale , ripetutamente verificati nelle Mimose, 124 A. Borzi e G. Catalano quali V abitudine (D esfont aines, Link), la stanchezza (De Oandolle), la periodicità dei fenomeni di senso, ecc. Resta sempre molto oscura e complessa per la Fisiologia moderna la questione della natura intima dei fenomeni che av- vengono in seno al protoplasma in tutti questi fatti nei quali è manifestamente impegnata la sua attività; a differenza di quanto riguarda invece gli elementi non dotati di protoplasma vivo, nei quali, come si è detto, si può ritenere sufficiente accertato che il meccanismo intimo del fenomeno di senso, nella parte che vi hanno, riposi su un fondamento prettamente fisico. * * * Nel momento di andare in macchina ci den dato di precider conoscenza di una nota preventiva di U. Ricca {Boll, della So e Bot. Ital., Firenze, Ottobre 1915) , nella quale sono riferite delle e- sperienze di recisione di rami di Mimosa, riuniti poscia alla pianta madre da interposto tubetto di vetro pieno d'acqua. Esperimentando in tal modo, egli ha potuto accertare che ha luogo una trasmissione delle eccitazioni in senso basifugo , e quindi che il fenomeno della irritazione si compirebbe anche passando attraverso l'acqua del tu- betto, agendo poscia sul ramo tagliato. Le nostre analoghe esperienze riguardano, come è stato detto a suo luogo , soltanto foglie tagliate nel picciuolo principale e unite nuovamente a perfetto contatto sulle super/lei di taglio al moncone rimasto nella pianta madre, mediante tubetto di vetro riempito d'' acqua ; inoltre abbiamo preso in conside- razione soltanto la possibilità di una trasmissione in senso basipeto, che nelle dette circostanze va esclusa. La conclusione che ne abbiamo tratto mene confermata da quanto scrive lo stesso Autore circa il passaggio delle eccitazioni da organi appendicolari alle parti lontane ' della pianta; infatti, dice VA., che con l'eccitazione (ustione) della parte appendicolare va perduta l'azione osmotica delle cellule che fornisce la forza assorbente per Vacqna e del succo, dalle cellide della parte scottata, verrà richiamato alle altre parti vive, che ricevono l'acqua vincendo resistenze , portandovi V eccitazione. Ora se vi è una solu- zione nella continuità del tessuto impegnato alla trasmissione, quale è appimto quella creata con la recisione del picciuolo, non può aver Ricerche sull'apparecchio di moto 125 luogo siffatto richiamo del succo da 'parte dei tessuti vivi situati al di qua del taglio. Epperò siffatta corrente liquida è di tal natura da poter passare soltanto attraverso tessuti organicamente continui , e non in maniera prettamente materiale per il solo contatto fra i tessuti. Dalle sue esperienze VA. conclude che la propagazione delle ec- citazioni della Mi m OS a dipenda dalla formazione e dalla diffusione, in seguito all'azione degli stimoli, di particolari sostanze, che, tra- sportate dalle correnti acquose, giungono ed agiscono std parenchima ptdvinare provocandone il ripiegamento. Siffatta concezione ha pieno riscontro con le recenti vedute sulla natura della trasmissione degli stimoli, principalmente luminosi , espresse da Boysen-Jansen e da Paàl. Su questa stessa via tendono appunto le moderne ricerche a trovare la spiegazione dei più importanti fenomeni fisiologici , nelle piante , fra i quali quelli di senso occupano un posto dominante. Acquistano infatti ogni giorno più grande importanza nella Fisiolo- gia vegetale la funzione degli enzimi e delle altre innumerevoli so- stanze elaborate dal protoplasma vegetale, del quale le nostre presenti ricerche hanno voluto appunto mettere in luce la parte indispensa- bile che ha nel compimento dei fenomeni di senso. BIBLIOGRAFIA (i) (1) Bellardi C. L., Sensitivae motus: dissertazione fatta nel R. Ateneo delle scienze in Augustae Taurinorum il 29 dicembre 1764. Excudehat Jac. Joseph Avondus, archiepisc. ac illustris civitatis impressor. (1) Borzi A., V apparato di moto delle Sensitive. Rivista di scienze bio- logiche, Milano, anno I, 1809. id.: Azione degli stricnici stigli organi sen- sibili delle piante, Contr. Biolog. veg. Voi. II, fase. Ili, 1899. (3) Buscalioni e Muscatello, Sopra un nuovo processo di tecnica istolo- gica ecc. Malpighia. voi. XXIV, pag. 289. (4) Comparetti A. , Nonvelles recherches sur la structure organique rèlativament à la cause des mouvements de la Sensitive commune , nelle Mem. de l'Ac. des Se. ; Turin, 1793, pag. 209-244. [h) De Candolle, Physiologie vegetale, Paris 1832. (6j Dutrochet, Mémoires ptour servir à l'histoire anatomique et physio- logique des végétaux et des animaux, Bruxelles 1837. (7) Fitting H., Weitere Untersuchnngen zur Physiologie der Ranken, nebst einigen neuen Versuchen iiber d. Reizleitung bei Mimosa , Jahrb. f. wiss. Botanik, Cd. XXXIX, Heft 3, a. 1903; (8) idem. Die Reizleitungvorgange bei den Pflanzen (I Teil: Das Vorkommen von Reizleitungvorgangen bei den Pflanzen und die Methoden zu ihrem Nachu-eise ; u. II Teil: Der Ablauf der Rezleittcngvoi'g cinge), Asker's u. Spiro's Ergebn. d. Physiol. , Wiesba- den, 1905 , Jahr. IV , e 1906 Jahr. V ; (9) idem Die Leitung tropistischer Reize in parallelotropen Pflanzenteilen, Pringslieim's Jahrb. f. w. Botanik, Bd. XLIV, an. 1907. (1) In questo elenco vengono segnalati solamente i lavori più impor- tanti. x-z8 (10) Haberlandt G., Das Eeizleitende Geioébesysthem der Sinnpflanze, Leipzig 1890; (11) idem, Physiologische Pflanzenanatomie, hei-pzìg 1896, li Aufi.; (12) idem, Ueber die Reizbeicegungen uhd die Réizfortpflanzung ne «Biophytum sensitivutìi» Annales du Jardia Bot. de Buitenzorg, suxipl. II, pag. 33 , a. 1888 ; (13; id., Sinnesorgane im Pflanzenreich zur perception mechanischer Reize Leipzig, a. 1901 ; (14ì id., Ueber Réizleitung im Pflan- zenreich, BioL Centralblatt, Bd. XXI, 1901, pag. 869; (15) id., Ueber die Fiijilhaare von Mimosa und Biophytum, Flora, Bd. 99, Heft 8, a. 1909. (16) Lamarck, Dyct. encyclojjedique de botanique, voL I. pag. 17 seg. (17) Link D. H. F., Grrundlehren der Anatomie und Physiologie der Pflanzen, Gòttingen, a. 1807. (18) Linsbauer K., Zur Kenntnis der Réizleitung sbahnen bei Mimosa pu- dica, Berichte der deutschen Bot. Gesell., Bd. XXXII, Heft, 9, a. 1914. (19) Mac Dougal, The mechanism of movement and trasmission ofim- pulses in Mimosa and other sensitive plants, Botanical Gazette, voi. XXII, n. 4, a. 1896; [20) ìà., Trasmission of impvlses in Biophytum, "Boi. Central- blatt, Bd. LXXVII, n. 9, a. 1899. (21) Meyen, Neues System der Pflanzenphysiologie, 1839 pag. 516 e segg. (22) Montemartini L., Sulla trasmissione degli stimoli nelle foglie e in modo particolare nelle foglie delle Leguminose, negli Atti dell'Ist. Bot. del- l'Univ. di Pavia, serie II, voi. XHI, a. 1907. (23) Hofmeister, Die Lehre von der Pflanzenzelle, Leipzig 1867. (24) Oliver F. W., Ueber Fortleitung des Reizes bei reizbaren Narben. Ber. d. deut. bot. Gesellschat't, a. 1887, p. 162. (25) PfefPpr, Physiologische Untersuchungen, Leipzig 1873; (26) id., Zur Kenntnis der Contactreize, Untersuchungen aus dem Bot. Inst. zu Tùbi73- gen, I Bd., pag. 527; (27) id., Ueber Fortpflanzuìig des Reizes bei «Mimosa pudica » , Pringsheim's Jahrbiicher f. wiss. Botanik, Bd. IX, 1873, p. 308. (28) Sachs, Experiìuentalphysiologie der Pflanzen, Leipzig 1865. (29) Schwendener S. , Die Gelenkpolster der Mimosa , Sitzb. d. Beri. Akademie, a. 1897. BOLLETTINO DEL R. ORTO BOTANICO DI PALERMO Nuova serie, voi. I. 1914-1915 APPENDICE FLORA MELITENSIS NOVA -♦♦-♦- ^^^'feìla pusilla SotO^- '/> La tavola rappresenta a grandezza naturale la Melitella pusilla nata nell' Orto botanico di Palermo. Nella figura inferiore si vede un estremo di divisione foliare ^forma laciniata Borg (in esemplari robusti con glo- meruli pluri-capolinari. Nella figura superiore si vede 1' estremo opposto, con foglie prevalentemente intere o quasi, con glomeruli composti di un minor numero di capolini. Queste due forme sono ugualmente discen- denti dai semi raccolti da noi a Gozo nel 1907, e fra esse si trovano tutti gli intermediari. Questa tavola è stata fatta troppo tardi per essere citata alla pag. 197 di questa Flora dove parliamo della Melitella pusilla. INDICE GENERALE Prefazione ........... Pag- 1 Nome storia e lingua ......... » 3 Descrizione fisica, Geologia e Flora ...... » 8 Esplorazione botanica delle Isole Maltesi . . r . . » 25 L'Orto botanico e l'Erbario Universitario di Valletta . . » 32 Bibliografia . . . . . . . . . . . » 83 Avvertenze alla Flora .......... > 65 Flora » 67 Aggiunte e Correzioni » 435 Prospetto comparativo. . . » 437 Note al Prospetto .... » 474 Piante di Cominotto ......... » 478 Piante di Filfola » 479 Indice delle specie vascolari ,,,,,,. » 481 S. SOMMIER et A. CARUANA GATTO FLORA MELITENSIS NOVA coir -cjiT-^ t-^tt-oxj-a- Voi. XI. à-^^'A- APPENDICE (jttj^' 1^12. BOLLETTINO DEL R. ORTO BOTANICO E GIARDINO COLONIALE DI PALERMO S. SOMMIER et A. CARUANA GATTO FLORA MELITENSIS NOVA PREFAZIONE. Dovendo, per il mio studio sulle Isole Pelagie, fare un con- fronto fra la loro llora e quella delle Isole Maltesi, volli accer- tarmi se fossero esaurienti le pubblicazioni intorno alla flora di queste ultime isole e per ciò visitai Malta e Gozo nella pri- mavera del 1906. In 8 giorni d'erborazione (di cui 4 a Gozo), dal 10 al 19 Aprile, trovai non poche piante vascolari mancanti nella « Flora Melitensis » di Grecli Delicata e nei lavori poste- riori a me noti. Conobbi in quell'occasione a Valletta il doti Alfredo Caruaiia Gatto, naturalista che da molti anni si occupa, con amore e successo, di ricerche floristiche nelle Isole Maltesi. Egli mi fu guida in varie escursioni e mi permise di esaminare il suo er- bario Maltese. Da lui seppi che una parte delle specie da me trovate, che avevo creduto nuove per quelle isole, vi erano da lui e da altri già state trovate, ed alcune anche pubblicate in note floristiche sparse qua e là in periodici locali diffìcili a pro- curarsi. Divisammo allora, il dott. Caruana Gatto ed io, di pubblicare in collaborazione una nuova Flora Maltese che riassumesse tutto quanto è stato fin ora scritto intorno a questa flora, coordinan- dolo e completandolo con le nostre proprie osservazioni. Con questo intento tornai a Malta nel 1907,' accompagnato questa volta da Antonino Riccobono, Giardiniere Botanico del- l'Orto di Palermo, buon conoscitore della flora Siciliana, ed S. SOMiriEK et Caruana Gatto. — Flora Meliti ìisis nova. 1 2 PREFAZIONE assiduo quanto oculato raccoglitore, al quale il Prof. Borzi, Di- rettore di quell'Orto botanico, aveva a mia richiesta gentilmente concesso a questo scopo un lungo congedo; e coadiuvato da Ric- cobono dedicai tutto il mio tempo, dal 18 Aprile al 9 Maggio, ad erborizzare a Malta, Gozo, Gemino e Cominotto (9 giorni a Gozo, due mezze giornate a Cornino e una mezz'ora a Cominotto, il resto a Malta). In questa gita ed in quella dell'anno precedente raccolsi assai più della metà delle specie vascolari ora conosciute delle Isole Maltesi. Dal Dott. Caruana Gatto ebbi poi in comu- nicazione molte piante critiche del suo erbario e non poche del- l'Erbario Universitario di Valletta, che potei studiare in Firenze coi mezzi che offrono i ricchi erbari e le biblioteche di questa città. Nel frattempo ci siamo occupati, il Dott, Caruana Gatto ed io, di compilare la Bibliografìa botanica Maltese, ed il Caruana Gatto ha scritto le generalità sulle Isole Maltesi contenute nel seguente capitolo. Questa è l'origine del presente lavoro, che è l'indice della ricchezza floristica dell'Arcipelago Maltese allo stato attuale delle nostre conoscenze. Sulle crittogame cellulari Maltesi si avevano fino adesso scarse notizie. La loro raccolta è dovuta per la massima parte al Dot- tore Caruana Gatto, che è stato coadiuvato, nella loro determi- nazione, per i muschi frondosi dal Prof. Marchese Bottini, per le epatiche dal Prof. Massalongo, per i licheni dal Dott. Jatta, per le alghe dai Professoi'i Ardissone, Levi Morenos, Mòbius e Forti, e per i funghi dal Prof. Saccardo. Mentre ricordiamo con riconoscenza l'opera del compianto Dott. Jatta, esprimiamo vivi ringraziamenti agli altri nostri egregi collaboratori, come pure al Prof. Debono che mise a nostra disposizione per esaminarle le piante dell'Erbario Universitario di Valletta, al Dott. Borg che ci comunicò buon numero di specie da lui raccolte, e al Dott. Giovanni Gulia che ci diede una copia dei quadri analitici di suo Padre con delle annotazioni mano- scritte dello stesso suo Padre che abbiamo avuto occasione di citare per la località di alcune piante. S. SOMMIER. LE ISOLE MALTESI NOME, STORIA E LINGUA Malta, chiamata prima Ogigia, e in seguito Melita, come si suol ripetere dal latino mei per l'abbondanza e la dolcezza del suo miele' anche oggi molto apprezzato, o, come è più probabile, dal fenicio mentali, salvezza o luogo di salvezza, attesa la sua posizione nel centro del Mediterraneo e della civiltà più antica di cui abbiamo memoria, è stata sempre l'ambito possesso della nazione dominatrice del Mediterraneo. - Il nome di Gozo, Gaulos dei Latini, che si pretende essere l'isola di Calipso in Omero, si vuole che derivi dal fenicio Gol. Cornino viene ovviamente dall'ebraico liammon, in Maltese hemmuna (cumino) e Filfola o Fiifla dall'arabo felfel (gra- nello di pepe), per la sua piccolezza. Fino a poco tempo addietro si riteneva che i Fenici fossero stati i primi abitatori delle Isole Maltesi e ad essi si attribui- vano i monumenti megalitici di cui si vedono tutt' ora i gran- diosi ruderi. Ma più i-ecenti studi ^ fanno rimontare tali mo- numenti ad un epoca di molto anteriore, e cioè almeno al terzo millennio avanti Cristo, e li attribuiscono a quegli stessi Libii che furono i primi abitatori della Spagna, delle Baleari, di Creta e delle Isole Egee. La scoperta e lo studio del meraviglioso ^ « Altera est vicina Siciliae, vulgo Malta dieta a bonitate mdllis laudata, indeque Melita ut videtur appellata. » P. Cornblius A Lapide (von dex Steen) Comm. I Act. Apost. Cap. 28 (1684). * Secondo Albert Mayr invece, Melile e Melila sarebbero le forme greca e latina del nome dato a Malta dai suoi più antichi abitatori i Libii. 3 Mayr A., Die Insel Malta ini Altertum. MùncBen 1909. — Peet P. E., Contrihutions to the study of the prelv'storic period in Malta. Papers of tbe Britisli School of Rome. Voi. V. N. 3. London 1910. 4 STORIA ipogeo di Hai Saflieiii e degli oggetti ivi contenuti ha ancora più avvalorato tale ipotesi, di modo che oggi si può ritenere che all'epoca neolitica le Isole Maltesi erano abitate. ^ Venendo alle epoche storiche, devesi riconoscere che di una oc- cupazione Greca non vi sono traccie sicure. Vi sono invece prove non dubbie di una occupazione da parte dei Cartaginesi, riferita approssimativamente al sesto secolo A. C. Alla dominazione Carta- ginese si sostituì, in seguito alle guerre Puniche, quella Romana, e Malta, prima «civitas foederata», formò parte della provincia di Sicilia, e dopo la morte di Cesare, acquistò la cittadinanza Romana, venendo elevata alla dignità di quirinato e di municipio. I Ro- mani trovarono qui una civiltà già avanzata alla quale sovrap- posero la propria, introducendo le loro leggi, consuetudini, arti e industrie, la cui fiorente vitalità ci viene attestata da Lu- crezio Caro, 2 Silio Italico,'' Diodoro Siculo, ^ Ovidio^ e Cicerone.** Fu durante la dominazione Romana che venne introdotto il Cristianesimo a Malta in seguito al naufragio di S. Paolo. La tra- dizione indica ancora il luogo dove l'apostolo approdò nella Baja di S. Paolo a mare di faccia all'isolotto di Selmonetto, luogo che corrisponde al « Dithalassion » di S. Luca. * Zammit Them.. The Inhabitants of the Maltese Islands. Daily Malta Chronicle. Each. Congress Number. Aprii 1913. * De Rerum natura, Lib. IV. « Scilicet et grandes viridi cum luce smaragdi Auro includuntur teriturque thalassina vestis Assidue et Veueris sudorem exercita potat: Et bene parta fratrum fiunt anademata, mitrae ; Interdum in pallam ac Melitensia Ceaque vertuut Eximia veste et victu convivia ludi ». 3 Lib. XIV. « Romanos Petraea duces, Romana petivit Foedera Calliopolis, lapidosique Enguiou arvi, Hadranum, Ergetiumque simul, telaque superba. Lanigera Melite et littus piscosa Calacte ». * L. IV. G. C. » Fast, i 3. « Fertilis est Melite, sterili vicina Cosyrae Insula quam Lybici verberat unda freti ». * Or alio in Ver rem ^ 4, 5. STORIA O Colla decadenza dell'Impero Romano i più ritengono che le Isole Maltesi siano state soggette alle invasioni barbariche, ma questo periodo è ancora oscuro; certo é che nell'anno 870 gli Arabi Aglabiti se ne impossessarono e ne rimasero padroni fino al 1090 quando furono debellati dal Conte Ruggero il Normanno. Nel 1120 le Isole Maltesi furono annesse al Reame della Sicilia. Alla dominazione Normanna seguirono, dal 1194 fino al 1266, quella degli Angioini fino al 1283, degli Aragonesi fino al 1410, dei Castigliani tino al 1530, e da questa data fino al 1798 quella dell'Ordine Gerosolimitano, al quale le Isole furono date in feudo insieme con Tripoli, il 24 marzo 1530, da Carlo V. Sconfitti Mustafà e Dragutto e superato il memorabile asse- dio del quale avevano stretto le cittadelle di Vittoriosa e Sen - glea, il Gran Maestro La Vallette, il 28 marzo 1506, pose la prima pietra della città che dal suo nome fu chiamata Valletta. Il 9 Giugno 1798 Bonaparte comparve innanzi al porto di Malta, l'indomani vi sbarcò e, dopo cessione dell'Ordine, se ne impadroni. Il 2 Settembre scoppiò una insurrezione dei Maltesi, i quali prima ricorsero per aiuto e protezione a Ferdinando IV re di Napoli, poi alla Gran Brettagna, e assistiti dalle truppe Napoletane e Inglesi il 4 Settembre 1800 forzarono i Francesi a capitolare. Quindi le Isole Maltesi passarono prima sotto la protezione della Gran Brettagna e poi, col trattato di Parigi del 1814, sotto la piena sovranità Inglese. La popolazione di Malta e Gozo, secondo l'ultimo censimento del 2 Aprile 1911, è di 228,534 persone (211,564 civili, 9,016 di guarnigione, 7,575 della marina da guerra e 379 di quella mer- cantile), divisa tra Malta e Gozo nella proporzione di 205,839 in. Malta e 22,695 in Gozo, e con una densità di 1884 persone per miglio inglese quadrato (2167 a Malta e 879 a Gozo), cioè una delle densità maggiori del mondo. Comino, adibito a lazzaretto, non è abitato attualmente che da 3 a 4 persone. La densità della popolazione rurale però è molto minore, essendo quella urbana e suburbana di 124,756 persone, e quella rurale di 86,808. Nel 1530, alla venuta dell'Ordine, la popolazione era di 15,000 anime secondo Boisgelin (di 29,659 secondo Miege). Nel 1582, secondo un rapporto dell' Inquisitore a Gregorio XIII, era di 20,000; nel 1667 fu valutata a 53,000 e nel 1828 a 115,945. L'aumento dal 1901 al 1911 fu del 14,52%. LINGUA L'idioma da tutti parlato nelle Isole Maltesi è il Maltese che può considerarsi come un dialetto derivato e conservatosi dal- l'Arabo più antico ed è quindi di origine semitica. Come si esprime il Prof. N. Tagliaferro, ^ esso ha una individualità tutta sua ed è governato da leggi fonetiche speciali che attestano la sua grande antichità. Nella sua evoluzione, specialmente presso le città, esso ha subito una progressiva infiltrazione di parole italo- sicule. I nomi però delle cose primitive, quali quelli dei feno- meni naturali, delle parti del corpo umano, dei numeri, dei colori, della famiglia, degli animali, piante e località, si conservarono nella loro purezza e si ritrovano identiche nell'Arabo del Nord- Ovest dell'Africa. Cosi ad esempio abbiamo Gehla e Gebel = roccia e roccie, Xgtiara (pron. Sciara) = luogo roccioso incolto, Ùiecl = valle, GTiain = fonte, Bir = pozzo, Rdam = dirupo, Ras ^= capo, Ramla = spiaggia arenosa, Marsa =^ porto e luogo dove si raccoglie acqua piovana. E tra le piante: Safsaf = sa,lice, Zebbur) = oUro, Rummien = melagrano, Ballut = quercia, RiTian = mirto, Ùarda = rosa, Sofsfa = Ervum Ervilia, Halfa = Lygeum Spartuin ecc. Non tutte le specie hanno un nome maltese e alcuni nomi sono generici, cosi: Nefel barri vale per tutte le Medicaio, Xnien pei TrifoUum, Treu pei Melilotus, Tewn per gli Allium, Hobbeira pei Chenopodium e Y Heliotropium Europaeum. Alcuni nomi poi corrispondono perfettamente col significato del loro nome latino e molto probabilmente l'hanno preceduto. Così : Halib U taìr = Ornithogalum. Zerrighet il brigUet = Plantago PsijUium, Zerrighet il kamel =■ Delphiniitm Staphy- sagria, Lsien il chelb = Cijnoglossum. In varie piante il nome vernacolo é preso dal colore del fiore, per es. : Calendula = Suffeira, Senecio = Cabrita, Anemone = KaTiuiela, Dìplotaxis erucoides = Giargir, Clematis cir rìiosa ■=■ Balda. ^ Tagliafkrro iSr., Tilt Maltese Language. Daily Malta chromcle. Euc. Gong. Number, Aprii 1913. LINGUA « La lingua Latina, fino dall'epoca Romana fu adoperata negli atti ufficiali, insino a che, dalla sua corruzione in «volgare elo- quio » non ebbe origine, contemporaneamente in Italia e a Malta, la lingua Italiana, che dal suo nascere fu qui la lingua scritta e la colta. ^ Anche oggi, malgrado i reiterati sforzi del Governo Inglese, essa rimane la lingua dei tribunali, del pergamo e delle classi colte, alla quale i Maltesi tengono ed hanno sempre tenuto come a prezioso retaggio storico e a significante espressione na- zionale e geografica e che si sforzano in ogni modo di conser- vare. Ma è difficile dire, innanzi alla incalzante pressione go- vernativa, quanto potrà mantenersi. Essa però è un prodotto cosi naturale, che se anche si riuscisse a bandirla temporanea- mente, ritornerebbe un giorno o l'altro ad affermarsi, più radi- cata e più vigorosa che mai. 11 Maltese è scritto coii lettere latine, ma esistendovi dei suoni che non si possono esprimere esattamente col nostro al- fabeto, si deve ricorrere, per rappresentarli, ad alcuni accenti e segni speciali ed alla pronunzia diversa di alcune lettere. Grech Delicata nella « Flora Melitensis », adoperò delle lettere speciali, allora adottate dalla Società Medica Maltese, ma oggi queste sono andate in disuso. Nella nostra flora, nel trascrivere i nomi Maltesi di luoghi e di piante, ci siamo attenuti all'ortografia Maltese generalmente adoperata oggi. L'7^ quindi indica un h profondamente aspirata e corrisponde al ^ Arabo. La stessa Ti preceduta da g (gh) esprime un suono profon- damente gutturale e corrispondente al ^ Arabo, cosi ghm^ si legge aar. La G, g ad una éì' dolco, come se fosse seguita da una i, cosi Gneina equivale a Gineina, sigra a sigira ecc. Il K corrisponde al ^Jà Arabo ed ha anche un suono guttu- rale, come in Kala che è diverso da Gala. L' Ù, u è un i(, che precede una vocale ed ha forza di conso- nante, come Ùarda. 1 Vedasi in proposito : Antonio Cini, Origine e progresso della Lingua Italiana in Malta, ossia La Lingua Nazionale dei Maltesi. Catania, 1904. O DESCRIZIONE FISICA Infine in Maltese la X ha un suono diverso da quello che ha in Italiano, e deve pronunziarsi come se avanti i o avanti e, per esempio in scirocco e in scena, suono che non vi è modo di espri- mere in Italiano quando invece di precedere una vocale precede una consonante. DESCRIZIONE FISICA, GEOLOGIA E FLORA Le Isole Maltesi sono comprese fra il 35° 48' e il 36° 5' di lati- tudine N., e il 1° 43' e il 2° 8' di longitudine E. del meridiano di Roma(M'*' Mario). Nel loro insieme hanno la forma di una ellisse il cui asse maggiore, lungo 47 chilometri, è in direzione N. 0.- S. E. La loro area complessiva è di circa 318 chilometri quadrati. La più grande e la piii meridionale. Malia, è lunga circa 28 chilom., e larga circa 13, con una costa di 127 chilora. ed una superficie di 247 chilom. quadr. La più settentrionale, Gozo, ha una superficie di 68 chilom. quadr., con 14 V2 di lunghezza e 7 di larghezza, e una linea di costa di 40 chilometri. Quasi nel mezzo del braccio di mare largo circa 4 chilom. chiamato Fiiegu, che separa queste due isole maggiori, tro- vasi l'isola di Cornino, lunga circa 2^/2 chilom. e larga 1 V2, con una costa di circa 10 chilom. ed una superficie di circa 3 chilom. quadrati. Al Sud di Comino sorge, quasi unita ad esso, risoletta di Cominoilo, che è poco più di uno scoglio, avendo una superficie di chilom. quadr. 0.12. Pochi isolotti minori e scogli, quali ffar/ra is Seuda e Hagra tal General presso Gozo, e GhaUis, Selmonetto 0 Gzejer e Fil- fola presso Malta, trovansi in vari punti vicini alla costa. Il maggiore è Filfola che ha una superficie approssimativa di chilom. quadr. 0.12, ed è distante dal punto più vicino di Malta circa 6 V2 chilometri. Dalla Sicilia, la terra più vicina, l'Arcipelago Maltese dista circa 82 chilometri, da Linosa 120, da Lampedusa 150, dal punto più vicino della costa Africana, Tripoli, dista 340 chilometri. La costa S. e 0. di Malta presenta poche insenature ed è quasi tutta scoscesa. Essa presenta dirupi che non sono acces- sibili né dal lato di terra né dal mare, alti fino a oltre 120 m. La costa N. E. si abbassa in generale più gradatamente verso DESCRIZIONE FISICA y il mare e presenta molte e profonde insenature, di cui le prin- cipali sono la Baia di Marsascirocco. il Gran Porto, il Porto di Marsamuscelto, la Baia di San Paolo a mare e quella della Melleha. Le coste di Gozo sono per la maggior parte scoscese, e solo eccezionalmente in pochi punti vanno degradando al mare. Le spiagge della Mellelia, di Birzebhugia e della Gneina in Malta e quelle di Ramla il Gbìra e Marsalforno in Gozo sono arenose. Le coste di Cornino sono anche più dirupate, e di esse non sono accessibili che la piccola insenatura di Santa Maria, e la costa di faccia a Cominotto, ed anche queste non sempre, a causa del mare. Peggio ancora sono gli isolotti di Filfola e di Hagra tal General, che hanno pareti quasi verticali ed in parte anche concave, e sono quindi di difficilissimo accesso. Esaminando la superficie del suolo di Malta, la prima cosa che colpisce è la differenza tra la parte S. e S. E. che é denudata de- gli strati superiori e molto più uniformemente piana, e il rima- nente dell'Isola che forma un altipiano con piccole collinette alla costituzione delle quali concorrono anche degli strati superiori. Simile conformazione ha l'isola di Gozo che é accidentata come quest'ultima parte di Malta o anche più. Ma tanto in Malta che in Gozo le alture non oltrepassano i 250 metri. Un altro carattere saliente é la falla che divide Malta da E. N. E. a 0. S. 0., e lungo la quale corre una linea di trincee chiamate « Victoria Lines » che dominano le contrade sottostanti. Oltre a questa falla ve ne sono molte altre più piccole, ed in Maklaìia vi è un avvalla- mento circolare di circa 60 metri di diametro e 30 di altezza. Gozo e specialmente IMalta sono poi solcati da numerose valli chiamate Ùiedien (singolare Viecl) in Maltese, che formano nella roccia solchi [liù o meno profondi, ora stretti ora larghi, ma che manifestano una forte erosione dovuta a volumi di acqua al certo molto maggiori di quanto l'attuale conformazione delle isole potrebbe produrre. Dopo forti pioggie, in alcune di queste valli per poche ore le acque formano delle piccole fiumane che si riversano in mare, ma che subito dopo si restringono in esi- gui ruscelletti e lasciano delle pozze d' acqua che disseccano completamente durante i mesi estivi. Fiumi, torrenti o veri corsi d'acqua perenni non vi sono, come non vi sono né laghi, né grandi paludi, e in conseguenza manca quasi tutta la vegetazione speciale di quelle stazioni. 10 DESCRIZIONE FISICA, GEOLOGIA Fino ai tempi di Grech Delicata, all'estremità del Gran Porto esisteva una piccola estensione pantanosa detta Marsa, nella quale si trovavano piante quali Typha, Sparganimn, Lemna, Scirpus lacustris. Esse però, in seguito ai lavori di bonifica in- cominciati nel 1861 ed all'estensione del Gran Porto, sono com- pletamente scomparse da quel luogo, alcune anzi forse da tutta l'Isola. Ancora più recentemente molta acqua venne presa alle sue sorgenti e incanalata, cosicché le terre della Marsa sono an- date sempre più prosciugandosi ed in conseguenza impoverendosi di specie che sino a pochi anni addietro vi abbondavano. L'inca- lanamento delle acque ha esercitato la sua influenza anche in al- cune altre parti dell'Isola, quali Sahhaja, Ùnien il Gbir, Ùied il Gbir, ecc. ove altre volte l'acqua, da Ottobre ad Aprile, e in alcune vallate per tutto 1' anno, occupava un letto abbastanza largo, mentre ora si è ridotta ad un ruscelletto, o non si mani- festa più che con un certo grado di umidità del suolo, come ad esempio a GTiariexem, Gomerino, Fidclien ecc. Pur non di meno in fondo alle valli di GTiain il Gbira, TmtaTileb, San Martin, Gneina, BaTiria in Malta, X/entìfa e Migiarì^o in Gozo, si trova sempre, anche in estate, un poco d'acqua o terra acquitrinosa, con la vegetazione propria dei luoghi umidi. La presa poi delle sorgenti per cui si è resa possibile la ir- rigazione di tratti di terra come in Glmin Taffìlìa, Pùales, San Marlin, Gneina, Ùied Gherzuma, Ghirghenii ecc. ha fatto nascere o estendere negli appezzamenti a zucche, fragole e or- taggi delle associazioni di piante di cui sarà parlato altrove. Si trovano pure delle piccole fosse o vasche sparse qua e là nel contado che conservano acqua durante tutto l'anno ; e in fondo alla baia della Melleìia per parecchi mesi dell'anno si forma uri piccolo pantano (Ghadira) che però in estate è completa- mente asciutto. La maggior raccolta d' acqua allo scoperto é quella artificiale che fu ottenuta a Ùied il KleigTia collo sbar- ramento della valle e che d'inverno presenta un volume d'acqua abbastanza rilevante per l'Isola, ma diminuisce molto in estate. Tralasciando Abela (1647). Giaiitar (1772), Scilla (1747), Ze- rafa (1838) e altri che accennarono più che altro ai fossili e GEOLOGIA 11 alla storia fisica delle Isole Maltesi, della geologia di Malta si occuparono pei primi T. Spratt ^ ed E. Forbes, ^ che gettarono le basi della stratigrafia Maltese. Ducie nel 1854 tracciò la prima carta geologica di Malta, e in seguito A. L. Adams, Falconer, Wright, Davidson, Fuchs e Seguenza illustrarono anche meglio le formazioni delle nostre isole. Infine .J. Murray^ nel 1890, ha pubblicato il migliore e più comprensivo lavoro sulla Geologia delle Isole Maltesi, che potrà venir consultato, insieme ai susseguenti lavori di J. H. Cooke e di Gregory, e a un recente lavoro riassuntivo del Dott. Giovanni Gulia, ^ da chiunque volesse avere maggiori in- formazioni sulla Geologia del Gruppo di Malta. ■' I Geologi sono d' accordo nel porre le Isole Maltesi fra le formazioni terziarie. Murray classifica cosi gli strati dall'alto in basso : 1.0 Calcare corallino superiore 2.° Arena verde 3.0 Creta blu A." Calcare a globigerina 5.° Calcare corallino inferiore. Fuchs, seguito da Gregory, riferisce gli ultimi due all'Oligo- cene (Aquitaniano) e i pi-imi tre al Miocene. Gli altri riferiscono tutti gli strati al Miocene. Si trovano poi, entro breccie e caverne, dei resti quaternari di elefanti, ippopotami, orsi, cervi, cigni ecc., i quali provano in modo non dubbio che le Isole Maltesi formarono parte un * Spratt T., On the Geologi/ of the Maltese Islands. Proc. Geol. Soc. Voi. IV, p. 225, 1843. — Id., On he Geology of Malta and Gozo, 1854. 2 FoRBES E., Note on the Fossils found by Lieut. Spratt in the severa! beds of the Tertiary Formation of Malta and Gozo, e Beport on the colleations of Tertiary Fossils from Malta and Gozo, 1843. ' Murray J., The Maltese Islanda ivith special referente to their Geo- logical StruGture. The Scottish Geographical Magazine. Voi. VI, n. 9. * GuLiA G., La Geologia ed i Fossili delle Isole Maltesi. Malta 1912. ^ E comparso un importante scritto sulla Geologia Maltese del Prof. De Stefani quando qiiesto capitolo era già composto, e quindi non se ne è potuto tener conto. Eccone il titolo : Db Stefani C, U Arcipelago di Malta. Rendiconti della R. Acca- demia dei Lincei, Classe di Se. fis. mat. e nat. Voi. XXII serie 5^ 1° sem. fase. 1» e fase. 2°. 12 GEOLOGIA giorno di una terra assai più vasta che poteva albergare tali animali, e che era verosimilmente unita da una parte all'Africa, dall'altra alla Sicilia, ciò che é anche avvalorato dalla esistenza dei bassifondi situati nel mare che le separa da questi paesi. Il Dott. G. Borg, ia un recente lavoro sui resti della flora preistorica di Malta, ^ sostiene l'ipotesi che Malta fu divisa dalla Sicilia nel Pliocene e dall'Africa sul principio del Quaternario, ed espone i dati sui quali basa questa sua opinione. Ma il rin- venimento in Sicilia di varie specie di animali dell'epoca qua- ternaria, i cui resti non sono stati trovati altrove che a Malta, potrebbe invece indurre a credere che l'epoca della separazione di Malta dall'Afi'ica, o da una grande terra cui era unita al Sud, sia stata contemporanea alla separazione dalla Sicilia, se non fu anteriore. Checché ne sia, la somiglianza, anzi, la quasi identità delle roccie Maltesi con quelle del versante meridionale della Sicilia è fuori dubbio, e anche all'occhio più profano, l'aspetto fisico-botanico delle campagne Maltesi, rammenta vivamente quello dei dintorni di Siracusa, tanto che tra alcune fotografie dei vasti tratti rocciosi presso Priolo e altre prese in Malta, non si può assolutamente trovare differenza alcuna. Le differenze stratigrafiche nelle Isole Maltesi, producendo terreni più o meno differenti, determinano una flora alquanto diversa nelle varie località, a seconda che predomina 1' uno o l'alti-o strato. Cosi nei terreni all'O. e N. O. di Malta e in Gozo abbonda spesso la creta, che li rende più umidi d'inverno e più compatti d'estate, mentre nella parte denudata all'È, e al N. E. dove il sottosuolo è calcare a globigerina, vi è nel terreno maggiore quantità di ossido di ferro, ed esso è più sciolto. Accurati esami microscopici e chimici hanno sfatato la leg- genda che la terra vegetale delle Isole Maltesi sia stata anche in parte importata dalla vicina Sicilia. La terra che ricuopre la superfìcie delle roccie è derivata dalla disgregazione delle stesse, e non ostante la sua poca profondità, che spesso è di meno di 30 cm. e quasi mai più di un metro, è tanto fertile che vi si possono far due e talvolta anche tre raccolte all'anno. Tale fertilità è dovuta al fatto che il terreno va sempre rinnovandosi ^ Q. Borg, Remains of the Prdiistoric Fiora of Malta. Arcliivum Melitense. Voi. I, n. 2o. Malta 11)11. GEOLOGIA 13 per il continuo sgregarsi della roccia. In varie località vi con- tribuisco inoltre la presenza dei piccoli strati intermedi di no- duli fosfatici. Lo spessore dei vari strati non è uguale, né si incontrano tutti e cinque dovunque. In tutta la parte denudata dell' Isola di Malta mancano i tre superiori e prevale il calcare a globi- gerina e questo offre la maggiore estensione. Nelle contrade collinose invece, non è difficile trovarli tutti e cinque sovrap- posti ; ma lo slittamento della creta blu assai spesso rende mala- gevole il distinguerli. In buona parte dell'Isola di Malta, verso il Nord dell'Isola di Gozo ed in tutta l'Isola di Comino la super- ficie del suolo è formata dal calcare corallino superiore. Lo spes- sore di questo strato varia da pochi decimetri a 80 metri (ad esempio a Comino); l'arena verde non eccede i 15 metri e più so- vente è di pochi decimetri o manca del tutto; la ci'eta non eccede i 6 metri, mentre il calcare a globigerina giunge fino ai 60 metri e il calcare corallino inferiore anche a 120 metri, ma è lo strato che si incontra meno spesso. Caratteristica del calcare corallino superiore è la durezza accompagnata da friabilità e permeabi- lità, del calcare a globigerina la porosità, e del calcare corallino inferiore la compattezza e la durezza. La giacitura di tutti questi strati è generalmente orizzontale, ma dove vi sono falle gli strati si vedono anche, sebbene per non grandi tratti, inclinati. In quanto alla composizione chimica, l'analisi fatta da Murray diede per il calcare corallino superiore fino al 91.90 % di car- bonato di calce in aggiunta ad ossido di ferro e argilla; l'arena verde contiene in abbondanza grani di glauconite, acido fosfo- rico e magnesia, e da 28.65 a 89.63 % di carbonato di calce ; nella creta blu la percentuale di carbonato di calce é molto minore e sebbene possa arrivare fino al 30 %, la media fu cal- colata da 2.56 a 5.12 % ; nel calcare a globigerina là percen- tuale di carbonato di calce varia da 63.20 a 94.73, con traccie di fosfato di calce e carbonato di magnesia, e nei noduli che si incontrano in quattro o cinque strati superiori dello stesso cal- care, il fosfato di calce raggiunge il 30 e anche il 40%; infine il calcare corallino inferiore diede dal 95.66 al 98.58 %, di car- bonato di calce e traccie di ossido di ferro e argilla. 14 GEOLOGIA Nelle Isole Maltesi si sono avuti terremoti di origine proba- bilmente tettonica, connessi colla Grecia e non colla Sicilia come si sarebbe potuto attendere. Infatti quelli di qualche entità eb- bero quasi sempre un epicentro in Grecia o nelle Isole Greche, ed i moti sismici di questa regione, anche non forti, ebbero di solito una ripercussione a Malta, mentre il terremoto così disa- stroso di Messina del 28 Decembre 1908, qui non fu avvertito affatto, ed ebbe per sola conseguenza una insolita marea a più risacche che si produsse sulle nostre coste la mattina del 29. Sebbene la storia registri terremoti che produssero qualche danno nelle chiese ed in altri fabbricati, quelli che si ricordano sono stati tutti abbastanza leggieri per non pi-odurre danni sen- sibili. Due piccole isole rocciose, senza montagne o alture di qual- che entità, lontane dal continente, senza fiumi e con una me- dia pluviometrica molto bassa non lascerebbero supporre la presenza di acque bastevoli a dissetare la numerosa popolazione che le abita ed a rendere possibile l'irrigazione dei campi anche limitata ; ma mercè la posizione e natura degli strati ed i lavori dispendiosi fatti dai successivi governi, oggi bisogna riconoscere che l'acqua non difetta, sebbene sia sempre preziosa. Le acque piovane attraversando il primo strato (calcare co- rallino superiore) per le innumerevoli fratture e discontinuità dello stesso, si infiltrano per il secondo strato (arena) quando vi è, e incontrano la creta impermeabile. Qui, sulle alture di Bingemma, Boschetto ed altre, formano dei depositi sotterranei che danno origine a delle soigenli naturali. Da queste, fin dal 1615, per opera del Gran Maestro dell'Ordine Wignacourt, si provvide di acqua, mediante un acquedotto, l'area sottostante compresa quella urbana di Valletta, che fin allora non aveva altro che delle cisterne nelle 'quali si raccoglieva dai tetti piani delle case l'acqua piovana. Queste cisterne del resto sono in parte tutt'ora in uso. A questo primo acquedotto se ne aggiunse poi un altro per fornire acqua al lato orientale dell' isola. E più tardi ancora si ottenne una notevole quantità d'acqua di buona qualità fa- cendo delle gallerie al livello del mare in uno strato di roccia calcarea molto porosa ed assorbente chiamata « white rock ». GEOLOGIA, CLIMA 15 Queste gallerie si estendono da Marsa a Zebhiig e Casal Siggieui. Con tutto ciò non si è ottenuto acqua sufficiente per l' irriga- zione. Questa, nelle contrade sorgive, seguita ad essere praticata mediante norie che sono fatte girare da un asino o da un mulo all'uso orientale. Oggi però, per sollevare l'acqua dai pozzi e per riversarla nei campi, si è incominciato a adoperare qualche motore. Il clima delle Isole Maltesi, ' senza essere subtropicale come alle volte lo si evoluto chiamare, è abbastanza caldo da Giugno a Ottobre, ma più per la continuità che dà una temperatura media di circa 24." Cgr., che per gli estremi calori. È piace- volmente temperato da Ottobre fino a Maggio, con una media
  • aesaggio vegetale. Sono anche coltivati per fo- raggio lo scorpiuro, tre qualità di vecce, l'orzo verde e il gran- turco. Nell'alimentazione degli animali hanno una gran parte le carrube che si raccolgono in Agosto. I prodotti più rimune- rativi però ed esportati in maggior quantità, sono il cornino, le patate e in alcuni anni le cipolle. Sono stati tentati, ma senza successo, la coltura della canna da zucchero e l'allevamento dei bachi da seta. La coltura del cotone, alcuni decenni indietro, aveva preso un grande sviluppo, ma ora è diminuita assai. Gli ulivi sono molto trascurati, di guisa che la quantità d'olio pro- dotta é quasi nulla. La produzione del vino invece, è in aumento, ma resta di gran lunga insufUciente al consumo locale. Da un censimento del 1901 risulta che esistevono allora: Piante di carrubio » fico » ulivo > peri, peschi, susini . » nespole del Giappone » gelso S. SOMMiER et C'ARUAXA GATTO. — Flora Melitensis nova. In Malta In Gozo 29.402 . . 583 63.249 . . . 19.824 4.072 . . 767 15.245 . . . 50,453 2.820 . . 37 423 . . 73 18 COLTIVAZIONI, VEGETAZIONE In Gozo In Malta Piante di agrumi 30.168 . . . 1.510 » melagrano .... 19.054 . . . 1.410 » vite 580.136 . . . 563.032 » fichi d' India in Malta e Gozo 133.764 divisi quasi ugualmente fra le due isole. In questo censimento non sono comprese le piante che si tro- vano frequentemente nei cortili delle case di campagna, e non è fatta menzione alcuna dei mandorli di cui si può calcolare approssimativamente che esistono 10.000 nelle due isole. Le cifre sopra riportate devono essere assai cambiate dal 1901 in poi, segnatamente per quanto riguarda le viti che sono notevolmente aumentate, e gli agrumi che sono diminuiti a causa della Icerya Purchasi. Si può calcolare inoltre che vi sono circa 75.000 alberi pian- tati in giardini pubblici, lungo le vie ecc. {Pinus Halepensis, Cupressus sempervirens, Ailantus, Melia, Phytolacca dioica, Schinus iereMnUiaefolius, oleandri, lecci, tamarici ecc.). A questi vanno aggiunti non meno di 2000 palmizi, fra i quali circa 500 palme da datteri i cui frutti, sebbene maturino, salvo poche eccezioni non sono mangiabili. Nonostante questo, una delle prime cose che colpiscono chi visita le Isole Maltesi è la scarsezza degli alberi e la prevalenza del nudo sasso. Boschi, macchie e parchi estesi non vi sono ; roccia e pietre sembrano predominanti dappertutto, anche più di quanto lo siano in realtà, perchè essendo tutti i campi e giardini cinti da muri a secco, ed essendo questi per lo più divisi e suddivisi in piccole aree, ad una certa distanza, specialmente dove il terreno è in pendio, e dove quindi i campi sono a ter- razze, chi è in basso non vede altro che la successione monotona e uniforme di questi muri. Della antica vegetazione arborea che va sempre più scompa- rendo ^ si trovano soltanto rare tracce nel fondo di alcune valli fresche come quelle di ImlaTileb, Bahria, Gneina, GTiain il Gbira e Ghirghenli, dove si vedono ancora pochi salci ed alcuni pioppi, e sulle pendici rocciose di Ta Bqldu e Ballut dove per- ^ Caruana Gatto, Piante indigene Maltesi scomparse o che sconi' •pariscono. (Vedi bibliografia). VEGETAZIONE 19 sistono in piccole quantità i lecci. Anche i frutici e suffrutici si trovano oramai quasi esclusivamente o sulle pareti inaccessibili delle rupi marittime o sui declivi delle valli, ed anche qui vanno sempre più diminuendo dinanzi alla voracità delle capre ed alla stolida distruzione del contadino che li adopra come combustibile. II paesaggio botanico è molto diverso nei mesi in cui cade la pioggia ed in quelli durante i quali la pioggia manca quasi del tutto. Vedendo di Agosto il brullo ed arso aspetto delle polverose campagne, nessuno potrebbe credere di quanta ridente vegeta- zione esse sieno capaci dopo la caduta delle pioggie. Boschi, macchie, estesi giardini e piantagioni di alberi, come dissi, non vi sono, ma un po' dappertutto in campagna si vede in ogni stagione il sem pre-verde cupo dei carrubi, coi rami quasi sempre adagiati sulla terra, il verde glauco delle opunzie ad- dossate ai casolari o ai muri a secco, cui si aggiunge in estate il fogliame dei fichi ed in minore quantità dei melagrani e dei mandorli piantati a ridosso dei muri e delle abitazioni campestri. Quantunque in estate le nostre isole appaiano riarse ed aride, non si può dire che manchino del tutto di vegetazione. Cosi dopo la mietitura, in Maggio e Giugno, mentre si schiudono i fiori gialli delle opunzie e quelli vermigli dei melagrani, men- tre lungo le strade il Kenlrophyllum lanatum e le Carlina mvolucrata e lanata tutte impolverate aprono le loro calatidi, fino a Settembre, nei campi si vedono il cotone, il sesamo, i pomidori e nei campi freschi il granturco, i cocomeri, i poponi e le zucche ; ed in mezzo a queste piante vegetano, variamente associate secondo le località, buon numero di piante arvensi. Allora fioriscono, nei luoghi rocciosi: Scilla marilima, Cen- taurea Nicaeensis, Orsinia campliorata, Capparis rupesirts. As})erula longi/lora e in fondo alle valli più umide e fresche qvi3.\\ Imlattleb, Ghirgh enti eco,.: Epilohium Tourneforiii e par- vi/lorwn, Pidicaria dysenierica, Mentila roiunclifolia, Teu- criuin scordioides, Fanicum repens e colonum, Samolus Va- lerandi. Veronica AnagaUis, varie Carex, Arundo Pliniana, Ritbus Dalmaticus. Nei luoghi salsi marittimi fioriscono : Ery- ihraea spicata, le Airiplecc, le Salsola e le Suaeda; nelle spiaggie arenose: Ambrosia maritiyna, Pancratium maritimum, Pmm- ma arenaria, Euphorbia Paralios e Terracina. Sulle rupi ma- 20 VEGETAZIONE rittime la Cineraria ìnaritima si ricopre di fiori gialli e Vlnula crithinoides, il Crithmum raaritimum e le Statice sono in pieno fiore. Le prime pioggie di Settembre ' cambiano repentinamente l'aspetto delle campagne. La terra bagnata e olente di quel- l'odore che le viene dall'assorbimento dell'acqua al seguito del soUione, dopo pochi giorni incomincia a coprirsi del tenero verde delle graminacee, urticacee, composte e di altre piante di facile germogliamento, e delle nuove foglie di molte specie peren- nanti. Spuntano nei luoghi rocciosi i fiori del Narcissus se- rofinus, della Scilla autumnalis, del Triglochin lacci floriim, si schiudono i capolini della Carlina gummifera, della Beilis Sì/Weslris, e si cuoprono di fiori la Saiureja Nepeta, V Inula viscosa e lacomunissima Inula graveolens. Fioriscono ben presto le Diplotaxis viminea ed erucoides, il Leontodon minimuìn ed il Mascari parvi fior um. I muschi che durante l'estate avevano accartocciate le loro fronde ed assunto un colore bruno scuro, si espandono e ri- prendono il loro abito verde, mentre sulle roccie e sui mui'i spiccano più vivaci e nette le tinte dei licheni. Al lichenologo le Isole Maltesi offrono un campo dei più interessanti. Il pre- dominio delle roccie calcaree, l'uso delle pietre anzi che dei mattoni nelle costruzioni d'ogni sorta, il modo stesso di fabbri- care le case a terrazza, fasiche i licheni saxicoli sono di una abbondanza del tutto straordinaria. E cosi le rupi di corallino superiore si vedono coperte di Dirina repanda, Roccella tinc- toria, Pìiyscia imrielina var. aureola e d'altre specie comuni. Le roccie, i muri, i bastioni di calcare a globigerina sono ad- dirittura tappezzati di varie Verruoaria, Lecanora, Opegra- pha, 'Caloplaca, Diphralora, Toninia, che si cuoprono e si so- vrappongono, specie dal lato Nord, mentre le piattaforme delle terrazze sono letteralmente coperte dalle AsiJicilia, Verrucaria, Physcia e sopratutto dalle Lecanora circinata e galactina, che per il loro candore spesso somigliano a larghe chiazze di neve. I tronchi poi dei carrubi sono per lo più coperti di Bi- rina Ceratoniae, mentre gli agrumi, gli alianti, i pini ecc., danno una messe interessantissima di Arthonia, Opegrapha, Periiisaria, Lecanora ecc., e gli incavi nelle roccie sono spesso tappezzati di Collema, Leplogium e di altri omeolicheni. VEGETAZIONE 21 Subentrato rautuimo, col continuare delle pioggie, nelle loca- lità rocciose sugli altipiani al di là di Notabile, fioriscono il CrocMS longiflorus, il Colchicum Bertolonii e i fiori del Ra- nunculus biillaias spandono il loro grato odore in tutte le spia- nate rocciose e ruderali, fino presso la Valletta. Fioriscono pure il carrubio, l'ellera, la Spiranthes aidiwmalis, e il Ranunculus lìullatus che seguita a fiorire fino a Decernbre, e cuopre intere spianate coi suoi fiori gialli. Alla fine di Ottobre o in Novembre, a seconda deire[)0ca in cui si ebbero le prime pioggie, la nota do- minante è data dalla Diplotaxis erucoides che fa biancheggiare il piano come per una abbondante nevicata. Poco dopo vi si unisce la Bellis annua, compaiono il giallo della Brassica cam- pesiris e della Calendula arvensis, il rosa vivace della Silene sericea, e dovunque sullo roccie s' incominciono e vedere gli eleganti racemi àeW Asphodelus niicrocarpus. Alla metà di Gennaio compariscono le prime Anemone coro- naria e VAdonis microcarpus i cui bei fiori spiccano fra i gio- vani grani e sul verde cupo delle foglie della sulla. Anche questi fiori vengono colti dal fiorai e venduti in città. Lo Scorpiurus Siibmllosus, le Fumaria la Reseda alba e le altre pianto di fioritura precoce si aggiungono alla Dlplolaxls erucoides e alla Brassica campeslris, mentre la Silene sericea e la Fedia Cor- nucopiae formano delle piccole oasi rosee, e dovunque, sui muri, nei campi, lungo le vie, 1' Oxalis cernua gialleggia in una pro- fusione che supera quella di tutti gli altri fiori insieme. Incomincia ora il miglior tempo per raccogliere le varie specie di muschi e di epatiche. Le Potila, alcune BarUila, Tortula, Rhlncostegium, Phascum, e Fissidens sono già in frutto, e in mezzo alle microfite abbondano le Rìccia, Tessellina ecc. In Aprile è già difficile trovare parecchie di queste specie e altre sono del tutto finite. Fin da Decembre comincia a fiorire V Ophrijs fusca che dura fino ad Aprile e Maggio, e in Gennaio vi si aggiungono VOrchis saccata, VO. lactea e VOphnjs hombyliftora. E cosi si giunge alla metà di Mar/o, sempre aumentando il numero delle fiori- ture che raggiunge il suo massimo fra quest'epoca e la metà di Maggio, venendo in fiore quasi i nove decimi di tutte le specie. Allora nei giardini gli agrumi si cuoprono di fiori, e nei campi predomina il rosso intenso della sulla, mentre in mezzo a que- 22 VEGETAZIONE sta e fra i cereali fiorisce la legione delle piante arvensi. Nei luoghi ruderali VUrtica pilulifera ^ì al/.a spesso ben più di un metro, e il Silij'bum Marianum, la Notobasis Syriaca e VOno- poì^don SiMhorpianum formano dei gruppi ancora più alti, men- tre il Cardims marmoratus, seguito più tardi dal C. pycnoce- pìialìis insieme alla Galactites lomentosa si vedono in gran copia lungo le strade, sugli argini ed in tutti i luoghi incolti. Alla line di Maggio e in Giugno le pioggie sono quasi del tutto cessate, e la maggior parte delle specie hanno compiuto il loro ciclo vegetativo. Dopo la mietitura che si suol fare fra Maggio e Giugno, ti-a le stoppie non compariscono che Hypericwn cri- spum, Heliotropiiim Earopaeuìn, Conyza ambigua, Delplii- nium ìialteratum, Verbascum sinuatwn, Crozophora tinctoria, Linarìa sjniria, commutata e Elatine, Chenopodiam oUdum, Andracìme ielephii folta, Convoloulus arvensis, Euphorbia pi- nea, Chamaesyce e Aleppica, Cynodon Dactylon e Mentila Pu- legium. Come stazioni si possono distinguere, a grandi tratti, l'arvense, la ruderale, i terreni rocciosi denudati con i piccoli incavi entro i quali si raccoglie l'acqua piovana d'inverno, il fondo fresco e umido delle valli e le loro pareti rocciose, le rupi marine, le spiagge marine, i ruscelli, gli stillicidi, i luoghi [)aludosi. La stazione arvense con relativa flora più o meno ubiquista è di gran lunga la più estesa, i terreni coltivati occupando più di metà della superficie delle Isole Maltesi. Vengono poi i ter- reni rocciosi, per lo più pianeggianti, battuti dai venti, denu- dati ed aridi. Essi occupano la maggior parte dell'area che non è messa in coltura. In Malta essi s'incontrano principalmente dai Iati O., N. 0. e N., mentre in Gozo ed in Oomino hanno il pre- dominio assoluto. Le piante più caratteristiche di questa stazione sono : Thymìis capitatus, Orsinia camphorata, Inula viscosa, Anthyllis Hermanniae, Cichorium spinosum, Eapìiorbia spi- nosa, Characias e dendroides, Asphodelus ramosus, Sedum Nicaeense, gli Helianthemum, i Cistus, e meno comuni Ruta bracteosa e Periploca levigata. Dove su questi piani rocciosi si accumula un pò di terra, alta per lo più pochi centimetri, vegeta abbondante la microflora di piante piccole per loro na- tura, 0 di dimensioni ridotte per la natura del terreno, quali : Bellis annua, Cerastium glomeratum, Biscutella didyma, SI- VEGETAZIONE 23 lene sericea, Alsine tenuifolia, Stellarla inedia, Erodium cicu- tarium, Tordìjliam Apiihim, Sherardia arvensis, Callipeltis ìnuralis, Vaillaniia niuralis, Plantago Coronopus e Psyllimn, Tillaea muscosa, Evax pygmaea, Campanula Erinus, Meli- lotus sulcaius, Eupìiorljìa peploides e exigua, Anagallis arven- sis, Rumex bucephalophorus, Linum strictum e Gallicum, Sideritis Romana, Asterìscus aquaticus, vari TrifoUum, An- themis Urviileana, Erythraea pulchella. Chiotta perf oliata, Draba verna, Ecìiium arenarium, Lepturus incurvalus, Scle- ropoa rigida, Catapodium Siculum, Brachi/podium distachyum, Poa annua, Trisetum aareum e tante altre che presentano più o meno marcato il fenomeno del nanismo ; ed insieme ad esse alcune bulboso o tuberose quali : Ranunculus buUatus, Colchicmn Bertolonii, Scilla autumnalis, Allium Chamaemoly e parci/lorum, i Triglochin, le Romulea e Vlris Sisyrinchium le cui stelle celesti, nelle ore meridiane in Aprile, sono il mag- giore ornamento
  • ,/ ìi'^ AVVERTENZE ALLA FLORA MELITENSIS NOVA Per comodità di confronti abbiamo seguito, nella nostra Flora, l'ordine medesimo della Flora Melitensis di Grech Delicata che tro- vasi fra le mani di molti. Dopo il nome della specie e del suo Autore, citiamo tutti i lavori (salvo alcuni generali, o senza interesse) nei quali abbiamo trovato menzionata quella specie delle Isole Maltesi. — Malt. significa nome Maltese di quella pianta. Quando non citiamo per intero il titolo di un lavoro, vuol dire che si trova nella nostra bibliografia. Per i lavori che citiamo più spesso, abbiamo adottato le seguenti abbreviazioni : CG Cakuana Gatto (segue abbreviato il titolo del lavoro che trovasi per intero nella nostra bi- bliografia). Duthie I J. F. DuTHiE, Notes on the Flora of Malta and Gozo, in Journal of Botany, 1872. Duthie II Id., Oli the Botany of the Maltese Islancls in 1874, Part I. Ibid., 1874. Duthie III. . . . Id., Part IL Ibid., 1875. Duthie Barth. . . Id., Notes on the Flora of the Islands of Malta, Gozo, Cornino and Cominotto ecc., in 11 Barth, 1875. D'Urv DuMONT D' Ulivi LLK, Enumeratio Plantarum ecc. FI. an Adriano Fioki e collaboratori. Flora analitica d" Italia. GD Grech Delicata, Flora Melitensis. Gulia Barth. . . Cosi citiamo i quadri analitici ed i vari altri ar- ticoli botanici pubblicati da Gavino Gulia nel giornale II Barth. L'indicazione che mettiamo dopo Barth del Volume (I o II) e della pagina, permette di trovare, nella nostra bibliografia, il titolo dell'articolo citato. Gulia Almanacco. Gavino Gulia, Flora e Flora Maltese, nell'alma- nacco Il Compagno per tutti ecc. Gulia Bull. . . . Id. Stirps Compositarum Florulae Melitensis, in Bull. Soc. hot. Fr. S. SOMMiER et CABTTAifA GATTO. — Mora Melitensis nova, 5 66 • AVVERTENZE ALLA FLORA Gulia Repert. . . Id. Repertorio botanico Alaltese ecc. Nyman Obs. . . . C. F. Nyman, Ohservationes in Floram Siculam ecc. Pari. FI. it. . . . F. Parlatore e vari continuatori, Flora Italiana. Ti. Zbrapha, Florae Melitensis Thesaurus. Quando di altri Autori citiamo soltanto il nome e la pagina, vuol dire che di quell'Autore vi è un lavoro solo di cui si trova il titolo nella nostra bibliografia. Non citiamo Bonamico e Cavallini perchè è troppo spesso imj)os- sibile identificare le piante da loro indicate con nomenclatura prelin- neana. Non citiamo neppure Giacinto, perchè nel suo « Plantae in- sularum Melitae ecc. » le piante indigene Maltesi sono confuse con le coltivate e con le piante di Lampedusa. Per il modo nel quale scriviamo i nomi Maltesi delle piante e dei luoghi, rimandiamo a quanto uno di noi ha scritto qui a p. 6-7. Par le piante ovvie non indichiamo località più speciali. Non ci- tiamo altri come raccoglitori che per le specie meno comuni, e per le località dove noi stessi non le abbiamo trovate. Il segno ! dopo una o più località significa che la pianta fu ivi trovata da uno o l'altro di noi, o da entrambi. 11 segno ! dopo il nome di altri significa che abbiamo veduta la pianta raccolta da quella persona. Un * dopo il numero d'ordine di una pianta significa che noi stessi non l'abbiamo trovata nelle Isole Maltesi. Dove non abbiamo osservazioni proprie riportiamo le indicazioni di stazione e fenologiche di Grech Delicata e di Gulia, osservando però che non ci sembrano sempre esatte. Diamo numero d'ordine, cioè consideriamo come elementi della flora Maltese, oltre che alle piante sul cui indigenato non vi è dubbio, a tutte quelle di cui si conosce l'origine esotica, ma che sembrano essersi insediate in modo duraturo e possono oramai considerarsi come inselvatichite o in via di inselvatichire, e le subspontanee che si ripresentano in modo continuato ed in vari luoghi. Citiamo, ma escludiamo dalla numerazione invece le subspontanee effimere che sono da considerarsi come semplici avventizie.' V^i sono alcune piante che non furono più trovate in tempi re- centi, e di cui si suppone che sono scomparse dall'Arcipelago Mal- tese. Quando la loro presenza in passato è certa (come ad esempio Chamaerops liumilis, Pteranthus echinatus, Lemna minor), continuiamo a considerarle come elementi della flora e diamo loro un numero d'ordine, perchè è impossibile affermare che sono realmente del tutto scomparse. FLORA MELITENSIS NOVA DICOTYLEDONEAE. I. — Hanuuculaceae, 1. — Clematis. 1. — Clematis cirrhosa L.; GD. p. 1; Cleghorn p. 119 et 121 ; Duthie I p. 207, et II p. 322 et 324; Debotio p. 4; Godfery p. 296. C. Balearica Z. p. 14. — In Maltese ChiesTia e Bairla. Sulle rupi e sui vecchi muri, e scandente fra gli arbusti. — Malta, qua e là, per esempio a Ùied Incita, ImtaTileb, Boschetto, Faiiara ecc.! Gozo, piuttosto rara, Ùied il Lunziata, Torre dei Giganti\ —- Fiorisce normalmente da Ottobre a Dicembre, ma eccezionalmente può trovarsi ancora fiorita in Febbraio. Le foglie di solito non sono punto coriacee; però nei luoghi più rocciosi qualche volta si mostrano tali. Le superiori, verso l'estremità dei rami giovani, sono ternatosette con segmenti picciolettati, talvolta anche lungamente. Quelle più lontane dalle cime sono invece indivise o solamente trilobe. Le foglie e le fo- glioline sono talora più o meno profondamente crenate, fin quasi acutamente dentate, talora invece intere ai margini. La C. cir- rhosa delle Isole Maltesi, come quella delle Isole Pelagie, par- tecipa dunque ai caratteri del tipo ed a quelli della var. Balea- rica (Rich.). 2. — Anemone. 2. — Anemone coronaria L.; Nyman Obs. p. 641; GD. p. 1; Gulia Repert. p. 32; Duthie I p. 207; Armitage p. 497; Debono p. 4; CG. Medit. Nat. p. 277; FI. an. IV Appendice p. 104. A. co- ronaria et A. pratensis Z. p. 42 et p. 4. Pulsatilla pratensis Grech Delicata PI. Mei. lect. p. 65; GD. p. XV. — In Maltese KaTiuiela. 68 RANUNCULACEAE Nei campi coltiA^ati, e talora nei luoghi incolti. — Malta, co- mune ! Gozo, verso Casal Caccia ! Cornino ! — Gennaio-Marzo. Questa specie è in inverno un ornamento dei campi, ed i suoi fiori vengono colti e venduti dai fiorai di Valletta. Nelle Isole Maltesi trovasi soltanto la forma a fiori violetti, con qualche caso di albinismo. Sembra certo che Zerafa (p. 4), col nome di Anemoìie pra- tensis abbia designato non 1'^. praiensis L. {= Pulsatilla pra- iensis Mill.) ma la stessa pianta che poi (p. 42) chiamò A. coro- naria. Difatti la tavola 33 del voi. V dell' Hortus Romanus (Bonelli-Sabbati) al quale riferisce la sua A. praiensis, rappre- senta la A. coronaria. Delicata, nel suo primo lavoro, indotto in errore da Zerafa, enumerò la Pulsatilla praiensis Mill. fra le piante indigene; ma nella Flora Melitensis p. XV, riconobbe che questa non era specie Maltese. 3. — Anemone hortensis L. ; Duthie I p. 207, et II p. 322; Debono p. 4. A. stellata Gulia Repert. p. 2. — Mali Anemoli. Sui fianchi delle vallate. — Malta, rara, Ùied Babu, Ùied Xcora e Ùied GTiomorl — Gennaio- Marzo. Duthie fu il primo a indicare questa specie per Malta, quan- tunque egli stesso dica che era già stata citata da Zerafa. Duthie avrà probabilmente creduto che la A. praiensis di Zerafa do- vesse riferirsi alla A. hortensis L. Ma a ciò si oppone la frase di Zerafa che dice « foliis bipinnatis » e la citazione della tav. 33 del Hortus Romanus, che come ho detto sopra, rappresenta 1'^. coro- naria, mentre VA. hortensis è figurata a tav. 35. 3. — Adonis 4. — Adonis microcarpus DO. ; CG. Medit Nat. p. 276-77. A. annua Z. p. 1 ; CG. Nat. Malt. p. 8. A. Cupaniana Gulia Re- pert. p. 25; GD. p. 1 (a. et b. citrina) ; Duthie II p. 321; Debono p. 5. A. annims var. microcarpus FI. an. IV Appendice p. 104. — Malt. Ghallel is serduk, Gìiain is serduk o Henna. Specialmente fra i grani ed in altri campi coltivati, ma an- che nei luoghi incolti. — Malta e Gozo, comune ! Cornino ! — Gennaio-Maggio. È, come l'Anemone coronaria, un ornamento dei campi in inverno, e viene pure raccolto e venduto dai fiorai. La forma a petali rossi è la più comune, ma trovasi pure con petali sere- RANDNCULACEAE 69 ziati, ed anche interamente gialli {A. Capanianus b. cUrinus Guss.). Più rara ancora é una forma a fiori aranciati. I petali sono generalmente lunghi il doppio dei sepali, ma talvolta non li superano. I carpelli, quando la spiga è densa, hanno ben mar- cata una cresta circolare crenulata o denticolata, che é il carat- tare distintivo della varietà pseadodentatus Lanza (Gli Adonis di Sicilia e di Sardegna in Malpighia voi. V p. 257 = var. b. iniermediiis [Webb et B.] Fiori FI. an. I p.;499). Nelle terre aride di Cornino trovasi di dimensioni ridotte, quasi nano. 4. — Randnculus. 5. — Ranunculus diversifolius Gilibert. R. aquatilis Z. p. 65. R. aquatilis var. (ritncalus Nyman Obs. p. 611. R. aquatilis var. peUatus et var. trimcatus GD. p. 1 ; Duthie I p. 207 et 208 ; FI. an. IV Appendice p. 104. R. Baudotii Duthie II p. 322 et 325, et III p, 36. R. aquatilis j3 Baudotii FI. an. I p. 501. R. aquatilis, peltatus, tvichophyllus et Baudotii Debono p. 5. Batrachyum lieterophyllwn Grech Delicata PI. Mei. lect. p. 66. Batrachyum aquaticum Armitage p. 498. Nei ruscelli, nelle acque stagnanti e negli incavi della roccia dove si raccoglie l'acqua piovana. In quest'ultima stazione spesso insieme ad Elaline e Balliarda. — Malta e Gozo, in molti luoghi ed abbondante! — Gennaio-Maggio. Tutti i Batracliium a foglie eteromorfe che abbiamo osser- vati a Malta ed a Gozo, come pure quelli raccolti da Duthie e conservati negli erbari di Firenze, ci sembrano appartenenti ad una sola specie, che crediamo essere il R. diversifolius Gilib., mentre Duthie, seguito da Fiori, lo ha riferito al R. Baudotii G. G, Del resto chiunque si è occupato dei Ranunculus di questa sezione sa quanto sia difficile circoscriverne le specie. Abbiamo sempre visto le foglie nuotanti reniformi o peltate, «ubtroncate alla base, e quindi ci consta la presenza soltanto della varietà truncatus Koch, quantunque Delicata indichi anche la varietà peltatus. Nelle acque più profonde le foglie a divi- sioni capillari sono più numerose ; invece nelle acque basse, specialmente nelle pozzette degli incavi delle roccie, le foglie sono quasi tutte reniformi o flabellate, 3-5 lobe. Varia la gran- dezza dei fiori (da 8 a 15 mm. in diametro), come quella di tutta la pianta. Qualche volta nelle pozzette quasi prosciugate, questo 70 RANUNCULACEAE Ranunculus presenta una forma interamente terrestre, con fo- glie omomorfe piccolissime, tutte divise in laciniette capillari corte e rigidette. 6. — Ranunculus trichophyllus Chaix ; Duthie II p. 322 et 325, et III p. 36. R. fluviatilis var. capillaceas GD. p. 1. R. flui- fans Debono p. 5. Nei ruscelli e nei fossi. — Malta e Gozo, in molti luoghi e non meno abbondante del precedente ! — Febbraio-Maggio. Non avvi dubbio che è questa la specie chiamata da Delicata R. fluviatilis var. capillaceus, perchè abbonda nella località di GTiain RiTiana da esso indicata. 7. — Ranunculus Ficaria L. R. Ficaria var. callhaefoliun GD. p. 1 ; Debono p. 5. Ficaria ranunculoides Z. p. 49; Gulia Repert. p. 21. — Malt. Fomm il glieliem. Luoghi erbosi umidi, lungo i ruscelli, nei campi e nelle val- late. — Malta e Gozo, in vari luoghi ! — Gennaio-Aprile. 8. — Ranunculus bullatus L. ; Z. p. 65; Brenner in Badger; GD. p. 1 ; Gulia Repert. p. 13 ; Cleghorn p. 1 19 ; Duthie I p. 208; Armitage p. 497; Debono p. 5; Godfery p. 297; CG. Nat. Malt. p. 7 et Medit. Nat. p. 277; Fi. an. I p. 507. — Malt. Cifolloh. Dovunque, specialmente nei luoghi incolti aridi. — Malta^ comunissimo, specialmente abbondante e bello sugli spalti dei forti ! Gozo, ugualmente comune ! Cornino ! — Ottobre-Feb- braio. È questa una delle piante caratteristiche in inverno per la sua abbondante fioritura e per il suo dolce profumo. La cam- pagna in certi luoghi ne appare tinta di giallo. Trovasi tanto con le foglie pelose sulla faccia inferiore o sulle due faccie, quanto con le foglie soltanto cigliate e del resto gla- bre. Quest'ultima sarebbe la forma semicalviis Jord. L'abbiamo trovato qualche volta, ma raramente, con i fiori stradoppi, per cui somigliavano ad un R. Asiaticus coltivato, in miniatura. Abbiamo pure notato in esso qualche caso di albinismo. 9. — Ranunculus flabellatus Desf.; GD. p. 1; Duthie II p. 321. R. chaerophyllus var. vulgaris et var. flabellaliis Debono p. 6. Nei luoghi aridi rocciosi. — Malta e Gozo, frequente in varie parti ! — Marzo-Maggio. Varia assai per la statura e per la maggiore o minore divi- sione delle foglie. RANUNCULACEAE 71 10. — Ranunculus ophioglossifolius Vili.; GD. p. 1; Gulia Barth II p. 9; Debono p. 6; FI. an. IV Appendice p. 105. Luoghi umidi. — Malta, raro GTiain RìTiana, GTiain Mula ! — Marzo-A[)rile. • 11.*— Ranunculus fontanus Presi; GD. p. 1; Debono p. 6. R. ophioglossifolUts var. fontanus FI. an. IV Appendice p. 105. Luoghi paludosi. — Malta, a GTiain Mula (GD.). — Aprile- Maggio. L'unico esemplare di Malta che conosciamo trovasi nell'Erba- rio Universitario di Malta col nome di fontanus scritto sull'eti- chetta originale da Delicata. Ma è troppo difettoso e incompleto per decidere se appartenga a R. fontanus 03. R. ophioglossifolius. 12. — Ranunculus macrophyllus Desf. R. Phitonotis GD. p. 1?; Gulia Barth II p. 0; Debono p. 6. Nei luoghi freschi lungo i ruscelli. — Malta, abbastanza fre- quente. L'abbiamo raccolto a Cied Incita, Ghirglienti, Imta- Tileb, nei quali luoghi è bello ed abbondante! — Aprile-Maggio. Sono state descritte, coi nomi di R. macrophyllus, Neapoli- ianus, heucherifolius, pulustris, Corsicus, Panormitanus, delle forme affini e confluenti fra loro, tanto che per alcuni autori sono semplici sinonimi 0 varietà. Sotto il nome più antico di macrophijllus Desf., comprendiamo le varie forme che si trovano in Malta, e che ora corrispondono (salvo forse una peluria meno abbondante) al tipo macrophyllns di Desfontaines, ed ora si av- vicinano all'una o all'altra delle forme sopra enumerate. Tutte hanno gli achenì sempre perfettamente lisci. La pianta di Ùied Incita, alta e robusta in tutte le sue parti, con foglie lunghe 10-11 cm. e larghe altrettanto, e fiori di 4 cm. di diametro, merita di essere distinta col nome di : R. ìnacropliyllus forma ìuacranthus Nobis. Siamo certi, per le località indicate, che questa specie é stata chiamata R. Phitonotis tanto da Grech Delicata che da Gulia e da Debono. 13. — Ranunculus Sardous Crantz. Luoghi erbosi. — Malta, raro a Floriana ! — Aprile. Come abbiamo detto sopra, crediamo che col nome di R. Phi- tonotis Grech Delicata, Gulia e Debono abbiano inteso la specie precedente anziché il R. Sardous Crantz. Cosi la presenza di 72 RANUNCULACEAE questa specie a Malta ci è attestata soltanto da un esemplare da noi raccolto a Floriana il 17 Aprile 1906 in fiore. 14. — Ranunculus triiobus Desf. ; GD. p. 1 ; Debono p. 6. Luoghi umidi, — Malta, raro, Marsa (GD., Gulia!). Gozo, raro, Ùied il Lunziata ! — Marzo-Aprile. Le piante che abbiamo raccolte nel Ùied Lunziata, lungo il ruscello, erano molto sviluppate in tutte le loro parti vegeta- tive, con fusto fistoloso alto almeno V^ metro, ed appartengono quindi alla forma Calcara^ (Tineo prò specie) FI. an. I p. 515. Nell'Erbario dell'Università di Valletta vi è un'esemplare di Marsa raccolto da Gulia, riferibile esso pure a questa varietà. 15.* — Ranunculus Chius DC. R. iyicrassatus GD. p. 2; De- bono p. 6, R. parvifiorus var. Chias FI. an. IV Appendice p. 107. Luoghi erbosi umidi. — Malta, a GTiain Rihana (GD.). — Marzo-Aprile. 16. — Ranunculus muricatus L. : Z. p. 65; GD. p. 2; Duthie II p. 322 et 323; Gulia Barth II p. 9; Debono p. 6. Luoghi umidi nelle parti coltivate e nelle vallate. — Malta e Gozo, comune e particolarmente rigoglioso nel fondo dei bur- roni umidi ! — Febbraio-Maggio. 17. — Ranunculus arvensls L. ; Z. p. 65 ; GD. p. 2 ; Debono p . 6. Più specialmente nei coltivato. — Malta, in vari luoghi ma non comune! Gozo, verso Nadurl — Aprile-Maggio. 5. — Nigella. 18. — Nigella Damascena L.; Z. p. 56; GD. p. 2; Gulia Repert. p. 54 ; Duthie II p. 323 ; Debono p. 6. — Malt. Siek il brimba. Nel coltivato ed anche in luoghi incolti ed aridi. — Malta e Gozo, in molti luoghi ! Cornino ! — Marzo-Maggio. Nei piani aridi e rocciosi tanto di Malta quanto di Gozo e di Gemino, luoghi dove é frequente, si trova in generale di dimen- sioni molto ridotte, alta talvolta non più di 2 cm. e con fiore pure rimpiccolito. Sotto questa forma (chiamata Africana da Brand in Richter et Gùrke Plant. Europ. tom II fase. IH. p. 418) trovasi pure a Lampedusa. 6. — Delphinidm. 19. — Delphinium halteratum Sibth. et Sm. D. peregrinmnZ. p. 18; Daveau p. 18; Zodda Revis. monogr. Delphin. ital. in RANUNCULACEAE, PAPAVERACEAE 73 Malpigli ia XV p. 349. D. longipes Gulia Repert. p. 46 et Alma- nacco p. 66. D. longipes et Z). emarginatum GD. p. 2 et 43 ; De- bono p. 7. D. peregìHnum typicum et var. longipes, et D. penta- gynum var. emarginatam FI. aii. IV Appendice p. 108 et 109. — Malt. Sieli il Tmmiema. Campi e luoghi incolti. — Malta, comune! Gozo (Gulia). — Maggio-Settembre. Non abbiamo visto a Malta né il D. peregrinum L. tipico, né il D. longipes Moris, mentre vi è comune assai il D. halleralum S. et S., onde ci crediamo autoi-izzati a riferire a quest' ultima specie il D. longipes di Delicata ed il D. peregrinitìn dì Zerafa. Del resto sono tre specie confluenti. Al D. halleraiwn riferiamo pure il D. emarginatiim di Delicata, perchè la descrizione che questo autore ne dà a p. 43 non si attaglia affatto al D. eniar- ginalum Presi, bensi al D. halleralum ; ed infatti nell'Erbario di Malta vi è un esemplare di D. halleralum che porta suU'^eti- chetta il nome di Z). e ma7^ginalum scritto dsLÌÌo stesso Delicata. Debono e Fiori non hanno fatto altro che copiare Delicata. 20. — Delphinium Staphysagria L.; Z. p. 18; GD. p. 2: Gulia Repert. p. 68; Debono p. 7; FI. an. IV Appendice p. 109; CG. Arch. Melit. p. 207. — Malt. ZerrìgTiet il harnel. Luoghi ruderali e fruticeti ombrosi. — Malta, raro, Ta Baldu, tlied Babu ! Marsascala, Lied Kirda (GD.). — Maggio. 21. —Delphinium Ajacis L. ; Z. p. 18; Gulia Repert. p. 46; Debono p. 6. — Malt. Pedidaluet. Stazioni antropiche. — Malta, spalti dei forti a Florianal Nel dintorno dei giardini (Debono). — Maggio.. Zerafa indicava questa pianta soltanto negli orti, Gulia la dice esotica e Delicata non la menziona affatto. Debono la dice sub- spontanea. È specie che sfugge facilmente dalle colture, ripro- ducendosi qua e là subspontanea, e per la quale si rimane in dubbio se convenga o no numerarla fra gli elementi della flora del paese. II. — Papaveraceae, 7. — Papaver. ■* 22. - Papaver hybridum L. ; Forskaal N.^ 41 ; Z. p. 59 ; GD. p. 2 ; Gulia Barth I p. 416. — Malt. Pepprin. 74 PAPAVERACEAE Nel coltivato ed anche nei luoghi incolti. — Malta e Gozo, comune ! — Gennaio-Maggio. Trovasi talvolta nano in tutte le sue parti. Non abbiamo ve- duto la var. Sicitlum Guss. 23. — Papaver Rhoeas L. ; Z. p. 59 ; GD. p. 2 ; Gulia Repert. p. 46 et Barth I p. 416^; Duthie I p, 208. — Malt. Pepprin. Nel coltivato e talvolta anche nei luoghi incolti. — Malta e Gozo, molto comune ! Cornino ! — Marzo-Maggio. Nei luoghi sterili trovasi nano. Duthie riferisce a questa specie, come varietà, il P. strigosum, Bonn., e dice che cresce insieme al tipo. Gulia cita per Malta la var. integrifoliuin DO. Noi abbiamo notato nel Papaver Rhoeas a Malta la stessa grande variabilità che presenta anche altrove. Abbiamo visto frequenti le piante con peli appressati nelle parti superiori, il che sarebbe una delle caratteristiche della var. strigosicm. 24. — Papaver dubium L.; Z. p. 59; Nyraan Obs. p. 641 ; Gu- lia Barth I p. 416 (prò parte). Duthie I p. 208; CG. Medit. Nat. p. 277. P. dubium et P. oUasifolium GD. p. 2. P. obtusifolium var. anguslifolmm Lojacono Malpighia XX p. 108. P. R/ioeas var. obtmifolium FI an. IV" Appendice p. 102. — Malt. Pepprin. Nel coltivato. — Malta e Gozo, molto comune! — Marzo- Maggio. Associandoci all'opinione espressa da Moris (Flora Sardoa I p. 77), consideriamo il P. oUasifolium Desf. come semplice va- rietà del P. dubium. Di fatti si trovano, anche nelle Isole Mal- tesi tutti i passaggi fra l'uno e l'altro. Il P. pinnatifldum Moris invece ci è sembrato sempre nettamente distinto per le foglie superiori mai pennatopartite e ancora meno bipennatopartite, ma semplicemente dentate o inciso-pinnatiflde, con denti o la- cinie triangolari o ovato-triangolari, e per le capsule molto più lunghe ed assottigliate alla base. Più difficile riesce talvolta distinguere il P. dubium dalle forme del P. Rhoeas a peli ap- pressati, e difatti il P. strigosum è da taluno riunito al P. Rho- eas e da tal'altro al P. dubium. Gulia riunisce sotto il nome di P. dubium i P. obtusifolium Desf., Rubiaei DC, strigosum Bonn, e pinnatifldum Moris. Lojacono I. e, pubblica sotto il nome di P. obtusifolium var. angusti folium, la descrizione manoscritta di Tineo di una forma nana di questa specie, e dice « vidi specimina ex Malta ». Noi PAPAVERACEAE 75 abbiamo trovato il P. dicbium tanto nano quanto molto alto e ramificato, ma non ci é sembrato che queste differenze di svi- luppo giustificassero la creazione di varietà. Abbiamo osservato alcuni casi di albinismo in questa specie. 25. — Papaver pinnatifidum Moris ; GD. p. '2. P. dubiam Gulia Barth. I p. 416 (prò parte). P. Rhoeas var. pinnalifidum. FI. an. IV Appendice p. 102. — Mali. Pepprin. Specialmente nel coltivato. — Malta e Gozo, comune ! — Gennaio-Marzo. Anche questa specie si trova tanto nana ed a fusto semplice, quanto di grandi dimensioni e ramificata. Negli esemplari più robusti le capsule giungono ad avere 30 mm. di lunghezza, e sono sempre molto assottigliate in basso. 26. — Papaver setigerum DC. ; GD. p. 2; Gulia Barth I p. 416; CG. Medit. Nat. p. 277. Nel coltivato. — Malta, frequente! Gozo, qua e là, piuttosto frequente! — Marzo-Maggio. Trovasi qualche volta con fiori bianchi. 27.— Papaver somniferum L. , Z. p. 59; GD. p. 2; Gulia Repert. p. 46 et 64, et Barth I p. 416. — Malt. Xahxih. Nelle parti coltivato. — Malta, qua e là in qualche giardino! fra le messi (GD., Gulia). — Febbraio-Maggio. Zerafa e Delicata indicano questa specie per Malta senza os- servazioni. Gulia dice che ve ne sono due varietà, una con capsula più grande che trovasi soltanto subspontanea, e l'altra a capsula di un pollice che sarebbe realmente spontanea. Noi però non abbiamo trovato questa specie alti'o che subspontanea nei giardini. Oss. — Papaver capsulis globosis, hispidis Forskaal N.» 42, Non sappiamo a quale specie riferire questa citazione. Non può essere il P. hijbridwin poiché Forskaal lo cita col suo nome. 8. — Glaucid-m. 28. — Claucium flavum Crantz ; Gulia Barth I p. 416 et 463. G. luteitm GD. p. 2; Gulia Repert. p. 64 ; Godfery p. 297. Chelt- doniiim Glaucium Forskaal N." 39; Z. p. 12. — Malt. XaTixiTi isfar. Luoghi rocciosi e arenosi in vicinanza del mare. — Malta, in molti luoghi ! Gozo, a Cala Dueira ! Ramla (Gulia). Cornino (Gulia). — Aprile-Giugno, ed eccezionalmente anche in autunno. 76 PAPAVERACEAE, FUMARIACEAE 9. — Chelidonium. 29. — Chelidonium majus L. ; Gulia Repert. p. 12 et Barth I p. 416. Vecchi muri. — Malta, raro, Sani' Antonio, Argottil Bo- schetto (Gulia). Gozo, Chambray (Gulia). — Aprile-Giugno. Gulia é il solo dei nostri predecessori che citi questa specie per le Isole Maltesi. Nel Repertorio ne aveva fatto menzione soltanto come pianta coltivata ; ma nel Barth lo annovera fra gli elementi della flora Maltese, però soltanto come pianta na- turalizzata. A noi, nelle località di Sant'Antonio e di Arlotti dove lo abbiamo raccolto, è sembrato soltanto subspontaneo; ma il fatto che oramai è stato trovato in vari luoghi ci induce a numerarlo fra gli elementi della fiora Maltese. 10. — Hypecodm. 30. — Hypecoum procumbens L. ; Z. p. 24; GD. p. 2; Gulia Report. p. 34; Cleghorn p. 120; Nicotra Le Fumariacee ital. p. 23. ff. procumbens y macranthum Rouy et Fouc. FI. de Fraiice I p 169. H. procumbens var. pseudograndifloruni FI. an. I p. 483. -— Malt. Karn il mogTna. Luoghi incolti ed anche nel coltivato, ma più specialmante vi- cino al mare. — Malta, in molti luoghi ! Gozo, in vari luoghi come ad esempio Cala Dàeira, Marsalforno ecq, ! — Gennaio-Aprile. Nelle piante che abbiamo raccolte tanto a Malta quanto a Gozo. i caratteri della varietà macranthum R. et F. == H. pseudogran- diflorum Petrov. indicata per Malta da Rouy e Foucaud e da Fiori, non sono molto spiccati. I sepali sono ovati e brevemente mu- cronati. La grandezza dei fiori è variabile secondo la stazione. III. — Fuìuariaceae. 11. — Fumaria. 31. — Fumaria agraria Lag. F. agraria typica et var. major Nicotra p. 58. F. macrocarpa Daveau p. 17. F. capreolata var. agraria FI. an. I p. 479. Più specialmente nel coltivato e nei campi in riposo. — Malta, comune ! Gozo, frequente ! — Dicembre-Maggio. La forma sotto la quale abbiamo visto questa specie nelle Isole FUMARIACEAE 77 Maltesi è quella descritta da Badarro col nome di F. major, ritenuta da Parlatore (Monografìa delle Furaariee p. 73) come semplice sinonimo di F, agraria, e da Hammar (Monographia generis Fumariarum p. 294), come sua varietà. Si distingue dal tipo, come osserva bene Hammar, principalmente per i sepali più larghi e più manifestamente dentati, e per i fiori un poco meno grandi. Del resto anche nelle Isole Maltesi presenta delle variazioni, e trovasi ora eretta ed ora più o meno scandente. Nicotra indica per Malta tanto la varietà che il tipo. Riferiamo la F. macrocarpa di Daveau alla F. agraria, supponendo che non possa essere altro. La F. macrocarpa Pari, è pianta di Grecia e di Asia Minore. 32.* — Fumaria capreolata L. ; Z. p. 21; GD. p. 2; Cleghorn p. 119; Duthie I p. 208 et III p. 36; Nicotra p. 45. Luoghi coltivati. — Malta (GD., Cleghorn, Duthie). — Di- cembre-Marzo. Noi non abbiamo mai trovato, nelle Isole Maltesi, né la F. ca- preolata tipica, né alcuna sua varietà. Non se ne trovano esem- plari neppure nell'Erbario Universitario di Valletta. Siccome Grech Delicata l'indica come una pianta comune in Malta, mentre invece non cita la F. agraria che vi cresce in abbondanza, è lecito supporre che abbia scambiato l'una per l'altra. Lo stesso dicasi di Zerafa che indica di Malta soltanto Fumaria capreo- lata e officinalis, e di Cleghorn che cita la sola F. capreolata. E in quanto a Duthie, egli dice che s'incontra a Malta sotto varie forme, il che fa supporre che abbia confuso la F. capreo- lata, oltre che con la F. bicolor, come diciamo sotto, anche con altre specie. Nicotra non fa altro che ripetere le indicazioni di Delicata e di Duthie. Conviene dunque riconoscere che la pre- senza della F. capreolata nell'Arcipelago Maltese non è accer- tata. Però è specie cosi diffusa nel bacino Mediterraneo, che devesi ritenere probabile la sua presenza anche in queste isole. 33.* — Fumaria flabellata Gasparr. ; GD. p. 2; Nicotra p. 60; FI. an. I p. 479. Luoghi erbosi. — Malta (GD.) — Febbraio-Marzo. Neanche questa specie abbiamo potuto trovare, e per questo dubitiamo che Delicata, il quale dice che trovasi « in herbosis » senza indicare alcuna località speciale, l'abbia confusa con altra Fumaria. Non ci crediamo però autorizzati a toglierla dal numero 78 FUMARIACEAE delle piante Maltesi, essendo tutt'altro che improbabile che si trovi in queste isole. Nell'Erbario di Malta vi è un esemplare col nome di flabellata scritto da Delicata, che sembra apparte- nere a F. agraria ; ma é in uno stato tale che non se ne può essere certi. Nicotra e Fiori si sono fidati della indicazione di Delicata. 34-. — Fumaria bicolor Somm. ; Nicotra p. 57 ; Sommier L'Isola del Giglio e la sua flora p. 8. F. capreolata var. Duthie I p. 208 et III p. 36. F. capreolata var. dicolor FI. an. I p. 479. Luoghi aprici, lontano dal coltivato. — Malta, a Ùied Babu abbondante (Duthie!). Gozo, a Cala Lue ira {T>\xih\Q) ed ivi poi ritrovata anche da noi ! ~ Febbraio- Apri le. Già Duthie aveva riconosciuto l'autonomia di questa Fumaria, e ne aveva dato una breve descrizione come varietà della F. ca- preolata L., senza però dargli nome. Possiamo citarla di due sole località: ma è probabile che quando si raccoglieranno con più cura le Fumarie delle Isole Maltesi si troverà che la F. bi- color noh è tanto rara. 35. — Fumaria media Lois. ; Nyman Obs. p. 646. F. inedia et F. Petteri GD. p. 2 et 3. F. muralis j3 seroiina et F. Giis- sonei Nicotra p. 49 et 54. Nel coltivato. — Malta, qua e là non comune, per es. presso Notabile, Ùied Incita, San Paolo a ìnare, Zurrico ! Gozo, piut- tosto rara, Xlendi\ — Gennaio-Aprile. Abbiamo trovato di questa specie tanto la varietà Giissoìiei (Boiss.) quanto la var. confusa (Jord.) (= F. serotina Guss.j, ed in inverno la bella forma grandiflora vernalis Hausskn. 3B. — Fumaria officinalis L. ; Z. p. 21; GD. p. 3; Parlatore Monogr. delle Fiimariee p. 58; Nicotra p. QA. Nelle parti coltivate. — Malta, frequente ! Gozo, piuttosto rara ! — Dicembre-Luglio. Di questa specie, a Malta ed a Gozo, si trova tanto il tipo quanto la var. jiycnantha Lor. et Barr, 37. — Fumaria densifiora DC. F. micrantha Parlatore Mo- nogr. Fumar, p. 62. F. teucantha GD. p. 3 (saltem prò parte). F. officinalis var. densifiora FI. an. I p. 480. Campi in riposo e coltivati. — Malta, in vari luoghi, per es. Notabile, Birchircara, Hamrun, BaTiria ! — Marzo-Maggio. Questa specie che Parlatore, 1. e. aveva già menzionata per FUMARIACEAE, CRUCIFERAE 79 Malta nel 1844, fu omessa da Grech Delicata. Un esemplare di F. deyisiflora conservato neU'Ei'bario di Malta, porta il nome di F. leucantha scritto da Delicata stesso. Nell'Erbario Centrale di Firenze trovansi invece, sotto il nome di F. leucantha, degli esemplari di F. parviflora raccolti da Duthie, ed altri pure di F. parvifìora mandati da Todaro e Calcara. 38. — Fumaria parviflora Lam. ; Nyman Obs. p. G47 ; G. De- licata PI. Mei. lect. p. 66; Nicotra p. 71. F.VaillantiiGT).\).'à\ Nicotra p. 68. F. ofjìcinalis var. VaUlantii, FI. an. IV Appendice p. 102. Campi in riposo e luoghi coltivati. — Malta, in molti luoghi; talora invade campi interi! Gozo, non comune; trovata presso Zebìjug e nella valle di XlendiX — Gennaio-Maggio. Non consideriamo la F. VaUlantii Lois. che come una varietà della F. parviflora Lam., varietà che del resto non abbiamo vista delle Isole Maltesi, mentre abbiamo raccolto molte volte la F. parviflora, ora eretta, ed ora diffusa. Anche Nicotra, 1. e, menziona la F. VaUlantii per Malta soltanto sulla autorità di Grech Delicata, avendo egli stesso visto di Malta solo la F. par- viflora tipica. Oss. — Le Fumarie in genere sono chiamate dai Maltesi Fu- maria o DoMianet Vart. IV. — Cruciferae. 12. — Matthiola. 39. — Matthiola incana (L.) R. Br. ; GD. p. 3; Cleghorn p. 120; Gulia Repert. p. 24 et Barth I p. 379; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 796; Duthie Barth p. 544. Cheiranthus incanus Z. p. 12. Vecchi muri e rupi specialmente marine. — Malta, in vari luoghi, per es, a Coitonera e sui muri dei forti della Valletta ! Gozo, dove l'abbiamo raccolta al castello di Rahato e al Tele- grafo a Zurriehl Migiarro (Gulia). — Febbraio-Maggio. Qui come altrove varia la tinta dei fiori (talora paonazzi ri- gati di bianco o anche interamente bianchi) e la lunghezza e grossezza dei pedicelli. I fiori del violacciocca selvaggio vengono venduti in città. 40. * — Mattliiola rupestris DC. ; Gulia Barth I p. 379. 80 CRUCIFERAE Sulle rupi. — Gozo, a Ta Cene, dove Gulia dice di averne trovato due soli esemplari. — Gennaio-Aprile. 41. — Matthiola trlcuspidata (L.) R. Br. ; GD. p. 3 ; Gulia Barth I p. 379 ; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 803. Clieiranthm iricuspiclaius Z. p. 12; Brenner in Badger. Nelle arene marine e nei luoghi incolti. — Malta, nella re- gione orientale in vari luoghi, per es. Delùnara, Cala Frana, San Luciano ! Marsascirocco (Brenner). — Marzo-Maggio. 42.* — Matthiola sinuata (L.) R. Br.; GD. p. 3; Gulia Barth I p. 379; Duthie II p. 325; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 799. Cheiranihus sinuatus Brenner in Badger. Nelle arene marine. — Gozo, rara, Cala Dùeira (Duthie), Ha- gra tal General (Brenner, GD.). — Aprile-Maggio. Oss. — Le Matthiola in genere sono chiamate dai Maltesi Gisi. 13. — Cardamine. 43. — Cardamine liirsuta L. ; Z. p. 10; GD. p. 3; Cleghorn p. 119; Gulia Barth I p. 380. C. sylmtica Duthie I p. 208 et 210. Luoghi erbosi, giardini. — Malta, frequente! Gozo, Xlendi (Duthie). — Gennaio-Aprile. Duthie per Gozo indica la C. sylvaiica Link, la quale non è altro che una forma della C. hirsuta L. 44. * — Cardamine Graeca L. ; CG. Arch. Melit. p. 205. Plero- neuruìn Graecum Gulia Barth I p. 380. Luoghi umidi. — Gozo, Rdum il Pergla (Gulia). — P'ebbraio- Aprile. Gulia, l'unico che indichi questa specie dell'Arcipelago Mal- tese, dice di averla trovata in quella sola località. 14. — Nasturtium. 45. — Nasturtium officinale R. Br. ; Z. p. 55 ; GD. p. 3; Gulia Repert. p. 54 et Barth I p. 379; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 899. — Malt. Crescioni o Sia. Neil' acqua corrente. — Malta e Gozo, comune, riempiendo spesso quasi da solo il letto dei ruscelli ! — Gennaio-Giugno. 15. — Alyssum. 46. — Alyssum maritimum (L ) Lam. ; Z. p. 3 ; Nyman Obs. p. 646; Gulia Repert. p. 8. Lohularia maritima GD. p. ,3. Koniga CRUCIFERAE 81 maritima Gulia Barth I p. 378; Armitage p. 497; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 755. — Malt. Bottuniey^a. Luoghi aridi sassosi, rupi e muri vecchi. — Malta, Gozo e Cornino, ed anche nell'isolotto di Filfola, comune dovunque ! — Fiorisce tutto l'anno, ma meno abbondantem.ente in estate. Oss. — Aìysswn alyssoides Forskaal N.^ 53. — Non sap- piamo a quale specie riferire questa citazione, VA. calycinum L. (= A. alyssoides L.) non essendo stato trovato da altri in Malta, mentre Forskaal scrivendo « ad vias », mostra di intendere una pianta comune in quest'isola. 16. — Thlaspi. 47. — Thlaspi perfoliatum L. ; Z. p. 73 ; GD. p. 3; Gulia Barth I p. 378 ; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 697 ; FI. an. IV Appen- dice p. 101. Luoghi erbosi arenosi. — Malta, raro, Ùiecl Kfrdal Ùied GTiomor (GD.), Ùied il Barimi, Gneina (Gulia). Gozo, raro, Ùied il Lunziaia, Pergla (Gulia). — Febbraio-Maggio. 17. — BlSCUTELLA. 48. — Biscutella didyma L. ; Armitage p. 497 ; FI. an. I p. 476 et IV Appendice p. 101. B. Columnae D'Urv. p. 80 ; GD. p. XI. B. Apula Z. p. 8 ; Nyman Obs. p. 645 ; Gulia Repert. p. 65. B. Apula var. integrifolia et B. lijraia GD. p. 3. B. laevi- gaia, B. didyma et B. lyrata Gulia Barth p. 379. B. Apula a et S lyrata Caruel in Pari. FI. it. IX p. 650. — Malt. XeTit il forom. Nei luoghi coltivati ed incolti. — Malta, molto comune ! Gozo, comune! — Dicembre-Aprile. Nei numerosi esemplari che abbiamo raccolti, le foglie radi- cali sono più 0 meno profondamente dentate, ma mai lirate ne pennatofesse, ed ancora meno pennatopartite. Non abbiamo dun- que visto la varietà lyrata (L.) che tuttavia é indicata da Delicata e da Gulia. Le piante da noi raccolte hanno sempre le siliquette mature larghe almeno 5 mm., e cigliate sui margini, ma gene- ralmente glabre sul disco, e sono dunque da riferirsi alla B. di- dyma typica (Fiori FI. an.). Non esitiamo a riferire a questa specie non solo le B. didyma e lyrata di Gulia, ma anche la sua B. laevigata, perchè Malta non è stazione confacente a 8. SoJUiiER et Caruana Gatto. — Flora Melitensis nova. 6 82 CRUCIFERAE questa specie, ed inoltre perché, se fosse comune come dice Gulia, non sarebbe sfuggita agli altri raccoglitori. Nyman nota esso pure che le foglie sono generalmente più 0 meno profondamente dentate, ma che talora sono invece intere. Delicata in Prefazione p. XI cita la B. Columnae Ten. fra le piante raccolte da d'Urville, e da lui non ritrovate. Noi consideriamo la Bisculella Columnae come semplice forma della B. clidyma. Questa specie fornisce un elemento alla microflora invernale, trovandosene in Gennaio abbondanti esemplari nani, con pochi fiori ed alti pochi centimetri, quantunque già fruttiferi. 18. — Draba. 49.— Draba verna L. ; Duthie I p. 208 et 210; Gulia Barth 1 p. 378; Carnei 'in Pari. FI. it. IX p. 778. Erophila vulgaris Armitage p. 499. Luoghi erbosi incolti. — Malta, non comune, Il Hauli, Im- ghieret, Ùied Babu, Hagiar Kim ! tlied Dalam, Ùied Babu (Duthie!). Gozo (Gulia, senza località). — Dicembre-Marzo. Duthie aveva indicato dubitativamente di Cominotto una Ero- phila verna var. Kroclieri. Supponiamo che sia la pianta che esso distribuì poi col nome di Draba sp. e che abbiamo ricono- sciuto essere HiUchinsia procumbens. 19. — Teesdalia. 50.* _ Teesdalia regularis Smith. T. Lepidium Gulia Barth I p. 378. Gozo, rara, a Ùardia ed a Ta Cene (Gulia). 20. — Carile. 51. — Cakile maritima Scop.; Z. p. 45; GD. p. 3; Gulia Barth I p. 378; CG. Medit. Nat p. 277; Carnei in Pari. FI. it. IX p. 1044. C. jEgyptiacwn Brenner in Badger. Arene marine. — Malta, nelle cale e nei golfi arenosi, per es. MelleTia e San Paolo a mare \ Gozo, per es. Xlendi, Ramla, Marsalforno ! Cornino nella baia di Santa Maria ! — Dicem- bre-Agosto. Trovasi tanto la forma a foglie quasi intere (C. ^Egijptiaca Gàrtn.), quanto quella a foglie pennatiHde. Talvolta trovasi anche con fiori bianchi. CRUCIFERAE 21. — Malcolmia. 83 62.* — Malcolmia maritima (L.) R. Br.; Z. p. 52; GD. p. 3 ; Cleghorn p. 120; Gulia Repert. p. 22 et Barth I p. 379; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 949; FI. an. I p. 423; CG. Arch. Melit. p. 204. — Malt. Gazun. Arene marine. — Malta, Cala Frana (GD.), vicino alla torre di San Luciano (Gulia). — Marzo-Aprile. Cleghorn l'indica fra le piante comuni delle sponde del mare. Zerafa invece ne parlava solo come di pianta coltivata negli orti. A noi non è riuscito trovarla, benché l'abbiamo cercata in epoca opportuna nei luoghi indicati. Ad ogni modo non è fra le piante comuni delle sponde del mare come dice Cleghorn. Viene comunemente coltivata nei giardini. 22. — Cheiranthus. 53.— Cheiranthus Cheiri L. ; Z. p. 12; Gulia Barth I p. 379. Vecchi muri e bastioni. — Malta, in pochi luoghi, per es. Zarrico ! bastioni di Valletta (Borg.) — Febbraio-Aprile. Questa pianta deve forse considerarsi come subspontanea in Malta, trovandosi soltanto in vicinanza dei luoghi dove fu colti- vata. Delicata non la citava. 23. — SlSYMBRIDM. 54. — Sisymbrium officinale (L.) Scop. ; GD. p. 3; Gulia Repert. p. 7; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 930. S. officinarum Gulia Barth I p. 380. Erijsimam o/fi'jinale Z. p. 20. — Malt. Esima. Luoghi coltivati, lungo le vie e margini dei campi. — Malta e Gozo, comune ! — Febbraio-Maggio. Secondo Gulia trovasi tanto la forma a silique pelose quanto quella a silique glabre. Noi però non abbiamo veduto la seconda. 55.*— Sisymbrium polyceratium L. ; Z. p. 71; GD. p. 3; Gulia Barth I p. 380; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 933. Luoghi ruderali. — Malta, (Z., GD., Gulia). — Marzo-Maggio. Noi non abbiamo trovato questa specie che Delicata indica genericamente « in ruderatis, ad vias », e che Gulia dice comune. Zerafa l'indicava della regione di Musia, dunque come pianta indigena. 84: CRUCIFERAE 56. — Sisymbrium Irio L.; GD. p. 3; Gulia Barth I p. 380; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 925; FI. an. IV Appendice p. 91. Campi incolti e luoghi ruderali. — Malta e Gozo, qua e lai — Febbraio-Marzo. 57.* — Sisymbrium Sophia L.; Gulia Barth I p. 380 et Al- manacco p. 72; CG. Arch. Melit. p. 204. Malta, a Santa Venere, dove fu ti'ovato una sola volta dal Padre Libassi (Gulia). 11 Col. Godfery ne trovò, presso Valletta^ a poca distanza da un deposito di foraggio, un solo esemplare che giudicò importato ed avventizio. Vi è dunque ragione di dubitare dell'indigenato di questa pianta. Oss. — Chamaelina saliva (L.) Crantz ; CG. Arch. Melit. p. 204. Questa specie che è stata trovata una sola volta a Malta dal Godfery, è da ritenersi come avventizia. 24. — Neslia. 58. — Neslia paniculata (L.) Desv.; Z. p. 56; GD. p. 3; Gulia Barth I p. 379; CG. Nat. Malt. p. 8: Caruel in Pari. FI. it, IX p. 1033. Nei campi. — Malta, qua e là, non rara! Gozo, Pergla e Mi- giarro (Gulia). — Febbraio-Aprile. 25. — Lepidium. 59. — Lepidium Iberis L.; Z. p. 51; Nyman Obs. p. 645; Ca- ruel in Pari. FI. it. IX p. 662. L. gramìnifoUum GD. p. 3; Gulia Barth I p. 378. Lungo le vie e luoghi ruderali. — Malta, non comune, Marsa, cimitero di Florianal Cottonera (Gulia), spalti dei forti di Val- Iella (GD.). — Dicembre-Maggio, 60. — Lepidium Draba L. ; Gulia Barth I p. 378. Cay^daria Braba Caruel in Pari. FI. it. .IX p. 659. Luoghi erbosi lungo le vie e sui cigli dei campi. — Malta, piuttosto raro, fra Birchircara e Musla, fra Curmi e Zebbug, spalti dei forti a Floriana ! Marsa (Gulia). Gozo, sotto Rabato lungo la via di Marsalforno\ — Aprile-Maggio. Oss. — Lepidium salivum L.; Forskaal N.° 52; Z. p. 27; Gulia Reperì, p. 28; Pari. FI. it. IX p. 666; FI. an. I p. 467. — Malt. Jlabiroca. CRUCIFERAE 85 Questa specie non si trova spontanea a Malta, come potrebbe credersi per le citazioni di Parlatore e di Fiori. Questi l'hanno indicata sulla fede di Zerafa, il quale però enumera alla rinfusa specie spontanee e coltivate. Forskaal dice espressamente « in hortis », e Gulia la dice esotica. Noi non l'abbiamo vista nep- pure avventizia, quantunque si coltivi in qualche orto. 26. — HUTCHINSIA. GÌ.* — Hutchinsia procumbens (L.) Desv. H. pciraea GxxWdi, Barth I p. 378. H. procumbens var. Revelieri forma Soimnieri Pampanini Nuov. Giorn. bot. it. 1909 p. 36-37. Eroghila sp. Du- thie II p. 320 et Barth p. 543. E. vnlgaris var. Krockeri Duthie III p. 37. Luoghi incolti aridi e rupi marine. — Gozo, rara, colli di Ta Harrax (Gulia). Cornino (Uuthie!). — Marzo-Aprile. "Non esitiamo a riferire la //. petraea di Gulia alla //. pro- cumbens Desv., perché Gulia in una sua nota manoscritta, ri- ferisce alla H. petraea le piante raccolte da Duthie a Gemino, e queste, che abbiamo viste tanto nell'Erbario Centrale di Fi- renze quanto in quello di uno di noi (distribuita col nome di Erophila o Draba sp.), non appartengono alla H. petraea (L.) R. Br., ma alla H. procumbens. Sono quegli stessi esemplari di Duthie sui quali il D.'' Pampanini ha stabilito una nuova forma che egli chiama H. procumbens (L.) Desv. var. Reve- lieri Jord. f. Sommieri. In Duthie III p. 37 la Erophila vul- garis var. Krockeri è indicata di Cominotto. Ma tanto negli elenchi speciali (Duthie II p. 320) quanto sulle etichette delle piante distribuite da Duthie, la pianta che egli aveva ritenuta essere Erophila vulgaris var. Krockeri o Draba sp. e che è in- vece la Hutchinsia procumbes, è indicata di Comino e non di Cominotto. 27. — Capsella. 62.— Capsella Bursa-pastoris (L.) Moench ; Z. p. 45; GD. p. 4; Gulia Repert. p. 24 et Barth I p. 378; Cleghorn p. 119. — Malt. Giargir il gemei. Luoghi coltivati, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, molto comune ! — Novembre-Giugno. 86 CRUCIFERAE 28. — SlNAPIS. 63. — Sinapis alba L. ; Duthie III p. 37; Gulia Barth I p. 380; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 976; FI. an. IV Appendice p. 96. Lungo le vie e terreni incolti. — Malta, GTiain DùieliX lungo un corso d'acqua all'Ovest di MelleTm (Duthie). Gozo, Marsal- forno e Ta Cene (Gulia). — Febbraio-Aprile. Noi abbiamo trovato la Sinapis alba una sola volta presso GTiain Dùieli su di un mucchio di pozzolana di provenienza estera, dove non l'abbiamo più ritrovata negli anni successivi^ cosicché ivi ci era sembrata pianta avventizia; ma Duthie e Gu- lia sembrano averla trovata indubbiamente spontanea. 29. — Brassica. B4. — Brassica Sinapistrum Boiss. Sinapis arvensis Z. p. 70; GD. p. 4 ; Gulia Repert. p. 43 et Barth I p. 380 ; Cleghorn p. 119 et 121. — Malt. Mastarda salvaggia. Tanto nei luoghi coltivati quanto negli incolti. — Malta e Gozo, frequente ! Cornino ! — Gennaio-Maggio. Trovasi tanto con lo silique glabre che irte per peli retrorsi. BS. — Brassica nigra (L.) Koch. Sinapis nigra Z. p. 71; Gulia Repert. p. 43 et Barth I p.380. Brassica sinapioides Caruel in Pari. FI. it. IX p. 998. — Malt. Mmtaì^da. Nei campi. — Malta, piuttosto rara, Marsa ! fra Zahbar e Marsascala (Gulia). Gozo (Duthie ex Caruel 1. e). — Marzo- Aprile. Zorafa la indicava soltanto come pianta coltivata, cosi pure Gulia nel Repertorio. 66. — Brassica adpressa (Moench) Boiss. ; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 1008. Sinapis incana Z. p. 70 ; Gulia Repert. p. 43 et Barth I p. 380 ; Duthie II p. 323. Erucaslrum incanum GD. p. 4. — Malt. Musiarda salvaggia. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, comunissima ed abbon- dante ! Gozo, piuttosto comune! Cornino! — Febbraio-Maggio. 67. — Brassica campestris L. ; Gulia Repert. p. 38; CG. Medit. Nat. p. 277. B. campestris, B. oleracea et B. Napus Z. p. 8 et 44. B. Napus Nyman Obs. p. 646. B. campestris et B. incana GD. p. 4; Gulia Barth I p. 380. B. incana Duthie II p. 321. B. oleracea var. incana FI. an. IV Appendice p. 96. — Malt. Liftia o Caulicelli^ CRUCIFERAE 87 Luoghi coltivati e talora anche nei luoghi incolti. — Malta e Gozo, molto comune, cuoprendo talvolta campi interi ! — No- vembre-Maggio. Crediamo, come Carnei (in Pari. FI. it. IX p. 985), miglior consi- glio riunire sotto questo nome le B. campestris, Napus e Rapa degli autori, essendo difficile sapere quale forma essi abbiano in- teso sotto l'uno o l'altro di quei nomi. In quanto alla B. incana di Grech Delicata e di Gulia, Caruel 1. e. avverte esplicitamente che non è la specie di Tenore, ma la B. campestris L. (il che è sfug- gito a Fiori quando nella Appendice alla FI. an., sulla fede di Delicata, cita per Malta la B. incana Ten.). In quanto poi alla B. oleracea di Zerafa, supponiamo che debba pure riferirsi alla B. campestris sensu lato, o che si tratti soltanto di pianta col- tivata. Trovasi talvolta con fiori bianchi. 68. * — Brassica Tournefortii Gouan ; Duthie III p. 37 et Barth p. 543; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 990; FI. an. I p. 447. Gozo, vicino a Babaio, lungo la via di tfiecl il Lunziata, molto rara (Duthie). ~ Marzo-Aprile. G9.*— Brassica fruticulosa Cyr. ; GD. p. 4; Gulia Repert. p. 38 et Barth I p. 380 (?) ; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 995 ; FI. an. IV Appendice p. 96. Nei campi. — Malta, Ùied GTiomor, Marsa (GD.). — Feb- braio-Maggio. Noi non abbiamo mai trovato questa specie. Gulia che la dice « molto comune nei campi da Dicembre a Maggio », deve essere caduto in qualche equivoco. Ed infatti, uno di noi ha in erbario un esemplare di Rapistrum rugosum mandatogli da Malta da Du- thie col nome di Brassica fruticulosa e che al Duthie era stato probabilmente indicato per tale da Gulia. Ammettiamo dunque questa specie nella flora Maltese soltanto nella fede di Delicata. 30. — DlPLOTAXIS. 70. — Diplotaxis erucoides (L.) DC. ; Z. p. 47 ; Nyman Obs. p. 646; GD. p. 4 ; Cleghorn p. 120 ; Gulia Repert. p. 23 et Barth I p. 379; Armitage p. 497; CG. Nat. Malt. p. 7; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 970; FI. an. IV Appendice p. 97. — Malt. Giargir. Campi e luoghi incolti. — Malta e Gozo, comunissima! — Ot- tobre-Giugno. 88 CRUCIFERAE È una delle piante più cospicue in inverno, e cuopre di bianco tutta la campagna da Novembre a Gennaio. Fiorisce normal- mente da Ottobre fino a Giugno; ma, quando piove in Luglio, cosa che avviene di rado, essa fa una fioritura eccezionale due o tre settimane dopo la pioggia. Se ne vendono i fiori recisi nelle strade di Valletta. 71. — Diplotaxis vimìnea (L.) DC. ; GD. p. 4; Gulia Repert. p. 2 et Almanacco p. 67; CG. Arch. Melit. p. 203. D. scaposa Gulla Barth I p. 152 ; Duthie I p. 208 et 210, et II p. 323 ; FI. an. I p. 448 et IV Appendice p. 97. D. scaposa et 7), 'Oiminea var. integrifoUa Duthie III p. 37. D. viminea et D. scaposa Gulia Barth I p. 380; Carnei in Pari. FI. it. IX p. 967 et 969. D. viminea typica et forma integrifoUa FI. an. IV Appendice p. 97. — Malt. Aruca salvangia. Lungo le vie, sui muri e nei campi in riposo. Preferisce i terreni aridi. —Malta, comune! Gozo, in molti luoghi ma non abbondante! — Ottobre-Giugno. Come ce lo hanno dimostrato gli esemplari dell'erbario di uno di noi e dell'Erbario Centrale di Firenze, la pianta distri- buita da Duthie col nome di Diplotaxis scaposa non é altro che D. viminea. Va dunque tolta la D. scaposa dal novero delle piante Maltesi. Della Diplotaxis viminea trovata a Gozo alla Madonna della Kala, Duthie (seguito da Fiori Appendice p. 97) dice che apparteneva alla var. integrifoUa Guss. Noi abbiamo raccolto, tanto a Malta che a Gozo, delle forme con foglie sem- plicemente crenato-dentate, ed altre con foglie pennatofesse ed anche pennatopartite. Abbiamo trovato pure, frequente in luoghi rocciosi e fiorente in autunno dopo le prime pioggie, la var. hie- malls Somm. La grande fioritura di questa specie é dal principio di Ottobre fino a Gennaio. Però vi sono delle piante più sviluppate, con ra- dici più forti, che in certi luoghi privilegiati non solo seguitano a fiorire fino a Giugno, ma possono per fino protrarre la loro vita e produrre fiori fino all'anno seguente, mostrando cosi che questa specie, in condizioni favorevoli può diventare perennante. 72.— Diplotaxis tenuifolia (L.) DO.; Gulia Barth I p. 380. Sui muri e nei luoghi incolti. — Malta, qua e là, per es. a Marsa, vicino aW Addolorata eQ.Q,.\ Coitonera (Gulia). Gozo, rara ! — Gennaio-Aprile. CRUCIFERAE 89 Gulia, il solo che avesse indicato questa specie di Malta, dice che riunisce sotto un solo nome le B. muralis DC. e tenuifolia DC. le quali trovaasi entrambi a Malta. Noi pure troviamo difficile tenere distinte queste due specie. Gli esemplari che abbiamo raccolti potrebbero forse considerarsi come una forma biennante della D. muralis piuttosto che come D. tenuifolia, ma non abbiamo materiale sufficiente per emettere un giudizio sicuro in proposito. Oss. — Diplotaxis friUiculosa Todaro; Carnei in Pari. FI. it. IX p. 962; FI. an. I 449 et IV Appendice p. 212. Malta (Calcara). Questa specie è fondata sopra un unico esemplare in frutto, difettoso ed incompleto, dell'Erbario Centrale di Firenze. Sul- l'etichetta laconica è scritto, di pugno di Parlatore, « Diplotaxis fruliculosa Malta » senz'altro, e sotto è aggiunto, da mano d'ama- nuense, che la pianta fu ricevuta da Todaro e Calcara in Lu- glio 1840. Sembra quindi che il nome di fruticulosa fosse dato provvisoriamente da Parlatore. La descrizione ne fu fatta da Carnei, nel Voi. IX della Flora italiana, non ostante che ivi stesso Carnei dia come autore della specie Todaro, il quale pare non facesse altro che mandare a Parlature, senza nome, una pianta raccolta da Calcara o da Libassi (Todaro stesso non ci consta che sia stato mai a Malta), Neil' Erbario di Palermo non ne esiste traccia. È con molta ragione che Fiori (Appen- dice p. 212) la dice specie incerta. L'esemplare su cui è fondata potrebbe non essere altro che un ramo anomalo di D. viminea o tenuifolia, con peduncoli e silique raccorciati. Per questo la escludiamo dalla numerazione. 31. — MORICANDIA. 73.* — Moricandia arvensis (L.) DC. ; Gulia Barth I p. 379; CG. Arch. Melit. p. 205. Sui colli, — Gozo (Gulia, senza indicazione più speciale di lo- calità). — Marzo-Giugno. Gulia, che é il solo ad indicare questa specie delle Isole Mal- tesi, osserva soltanto di non averla mai trovata coi fiori bianchi. 32. — Eruca. 74. — Eruca sativa Mill. ; Gulia Repert. p. 2 et Barth I p. 379 1 Armitage p. 499 ; Caruel in Pari. FI. it, IX p. 972; FI. an. I 90 ORUCIFERAE p. 442. Brassica Eruca et Eruca hispida Z. p. 8 et 48. Eruca liUpida Gulia Barth I p. 379. — Malt. Aruca salvaggia. Nei campi, nei luoghi incolti e lungo le vie. — Malta, qua e là non comune, per es. Ùied Babu, Corradino, NoiaMlel — Feb- braio-Maggio. Zerafa la dice spontanea negli orti. Gulia, il quale nel Reper- torio la indicava come esotica, nel Barth dice che trovasi anche spontanea, ma probabilmente sfuggita dalle colture. Armitage la cita senza commenti. Noi la consideriamo come elemento della flora Maltese perchè l'abbiamo spesso incontrata lontano dal coltivato. Coltivasi per insalata negli orti in estate, ma in quella stagione non si trova spontanea. Trovasi con silique glabre, e più raramente con silique hispide. Abbiamo buone ragioni per credere, contrariamente a Caruel l.c, che è questa forma con silique ispide che da Zerafa e da Gulia fu chiamata Eruca hispida, nome dato da De CandoUe e da Presi invece alla Diplolaxis erucoides (cfr. Caruel in Pari. IX p. 969). 33. — Enarthrocarpus. 75. — Enarthrocarpus pterocarpus (Pers.) DC. ; Gulia Barth II p. 134; Armitage p. 499; CG. Medit. Nat. p. 277; FI. an. IV Ap- pendice p. 98; Borg Arch. Melit. I p. 45; Sommier Schedae ad FI. ital. exsicc. N.» 1045 (Nuov. Giorn. bot. it. Nuova ser. XVI p. 472). Luoghi erbosi incolti. — Malta, sugli spalti delle fortificazioni di Valleiia, a. Floriana e al Forte Manuel \ — Febbraio-Aprile. Malta è l'unica località Europea per questa specie, propria della Nubia, dell'Egitto e della Libia. Fu descritta per la prima volta da Persoon nel 1807, col nome di liaphanus plerocarpus. Fu poi riferita al genere Enartlirocarpus da A. P. de CandoUe nel 1821. Delessert ne pubblicò una buona figura (Icones sei. Voi. II tab. 93) che corrisponde perfettamente alla pianta di Malta salvo che le silique, nella figura, presentano una cigliatura molto più lunga. Essa venne osservata per la prima volta in Malta da Donaldson nel 1877, come riferisce Gulia. Introdotta non v'é dubbio accidentalmente, la vediamo tuttora mantenersi e ripro- dursi in discreta quantità sugli spalti delle fortificazioni di Val- letta, in due punti diversi, per cui può dirsi che oramai fa parte della flora Maltese. Forma dei grossi cespi, tali che con uno solo si possono fare un centinaio di esemplari d'erbario. CRUCIFERAE 91 '34. — Rapistrdm. 76. — Rapistrum rugosum (L.) Berg. ; GD, p. 4; Gulia Barth I p. 378. Brassica fruticulosa Duthie II p. 321 (ut ex speci- minibus in Herbariis patet). Lungo le vie, nei campi ed anche nei luoghi incolti. — Malta, frequente, per es. a Cala Frana dove abbonda ! Gozo, meno fre- quente che a Malfa, ma pure incontrasi qua e là! — Febbraio- Aprile. Trovasi tanto con frutti glabri {Myagrmn venosum Pers.), che con frutti irti (Rapisirum scabruìn Host.). 35. — Raphanus. 77. — Raphanus Raphanistrum L. ; Z. p. 65; GD. p. 4; Gulia Repert. p. 49 et Barth I p. 379. — Malt. Ravanell Salvagt). Campi e luoghi incolti. — Malta e Gozo, comune ! — Dicembre- Maggio. L'abbiamo visto sempre con fiori bianchi o appena lilacini con vene scure. 78. — Rhaphanus Landra Moretti ; Gulia Barth I p. 379. R. Landra et R. fugax Gulia Almanacco p. 65. Dove il precedente. — Malta e Gozo, qua e là! — Marzo- Giugno. E specie assai male distinta dalla precedente. L'abbiamo tro- vata di solito con petali biancastri come il precedente. A Gozo però, l'abbiamo vista anche con fiori gialli. Oss. — Raphanus sativus L. ; Z, p. 66 ; Gulia Repert. p. 20 et 49. — Malt. Figel. Zerafa l'indica « nei campi ». Gli autori susseguenti non lo menzionano come pianta indigena, e Gulia lo dice pianta esotica. Noi l'abbiamo incontrato varie volte, ma sempre evidentemente sfuggito dalle colture, per cui non lo annoveriamo fra gli ele- menti della flora Maltese. 36. — BuNiAS. 79.*— Bunias Erucago L. ; Gulia Repertorio di Stor. Nat. p. 208 et Barth I p. 152 et 379; Duthie I p. 208. Nei campi. — Malta, raro, San Clemente, Coronerà (Gulia). Gozo, Ùied il Lunziata (Duthie). — Febbraio-Aprile. 92 CRUCIFERAE, CAPPARIDACEAE, RESEDACEAE 37. — CORONOPUS. ' 80. — Coronopus procumbens Gilib. ; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 657, C. RiielU et Senebiera Coronopus Z. p. 15 et 69. Sene- biera Coronopus GD. p. 4 ; Gulia Barth I p. 378. Luoghi umidi. — Malta, in vari luoghi, per es. tjied il Klei- gTia, Marsa, Saline ! Gozo, molti luoghi ! — Febbraio-Giugno. Trovasi perfettamente acaule come pure con cauli allungati, ramificati e prostrati. 81. — Coronopus didymus (L.) Smith ; FI. an. I p. 465. Sene- biera didìjma Gulia Barth I p. 378. S. pinnaiifida Caruel in Pari. Fi. it. IX p. 656. Nei giardini. — Malta, raro, Sani' Antonio, spalti dei forti di Floriana, ArgoUil Marsascala (Gulia). — Marzo-Maggio. « V. — Cappetridaccac. 38. — Capparis. 82. — Capparis spinosa L. ; Forskaal N." 40; Cleghorn p. 120; Daveau p. 17. C. ì^upestris Nyman Obs. p. 641 ; CG. Arch. Melit. p. 204. C. spinosa et C. rupesiris Z. p. 10 et 45; GD. p. 4; Gulia Repert. p. 11 et Barth I p. 71. C. spinosa typica et var. inermis Caruel in Pari. Fi. it. IX p. 1055. C. saliva Brenner in Badger. — Malt, Cappar. Rupi, bastioni, muri. — Malta, Gozo, Comino e Filfola, co- mune nelle quattro isole! — Aprile-Settembre. Noi non abbiamo mai visto nelle Isole Maltesi il tipo di questa specie con le stipole spinose persistenti, mentre abbiamo trovato comune la varietà inerme, cioè la C. rupesiris Sibth. et Sm. VI. — Mcsedaceae. 39. — Reseda. 83. — Reseda alba L.; D'Urv. p. 52; R. alba et R. undala For- skaal N.o 35 et N.°^36. R. fruliculosa Z. p. 66; Gulia Repert. p. 15- R. sutfruliculosa et R. alba Nyman Obs. p. 638. R. alba et R. fru- liculosa Cleghorn p. 119. R. alba et R. fruliculosa a. et b. glau- cescens GD. p. 4. R. sii/fruliculosa Gulia Barth I p. 71. R. alba var. Hooheri et var. undala forma Tenorii Terracciano in Pari RESEDACEAE, POLYGALACEAE, FRANKENIACEAE 93 FI. it. X p. 18:3. R. alba var. Ilooheri FI. aii. I p. 410. — Malt. Demb il Tiaruf. Sui muri, liiof,^hi ruderali, campi abbandonati ecc. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune ! — Dicembre-Ma!?g-io. Specie variabile anche nelle Isole Maltesi, e nella quale è dif- ficile segnare i limiti fra le varie forme distinte dagli autori. Gulia dice che è pascolo principale delle capre da Gennaio a Giugno. Se ne vendono i fiori nelle strade di Valletta. 84-. -- Reseda lutea L. ; Gulia Barth I p. 71 ; Terracciano in Pari. FI. it. X p. 178. A*, miocronulaia Gulia Repertorio di Stor. Nat. p. 208. Campi e luoghi ruderali. — Malta, comune, ma molto meno della precedente, e per lo più dal lato N. N. 0. dell'isola ! Gozo, in diversi luoghi (Gulia). Cornino!— Aprile-Maggio. VII. — Polygalaceae, 40. — POLYGALA. 85. — Polygala Monspeliaca L. ; Z. p. C3 ; GD. p. 4 ; Duthie II p. 322 et 324, et III p. 37; CG. Nat. Malt. p. 8; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 118; FI. an. II p. 232. Luoghi aprici e pascoli aridi. — Malta e Gozo, frequente! — Marzo-Maggio. Vili. — Frankeniaceae. 41. — Frankenia. 86. — Frankenia intermedia DC. ; Nyman Obs. p. 636 ; GD. p. 4 ; Gulia Barth I p. 71 ; Duthie II p. 326 et III p. 37.. F. laevis Gulia Barth I p. 421. F. liirsiUa Armitage p. 498; CG. Medit. Nat. p. 277. F. laevis var. cinerascens Caruel in Pari. FI. it. IX p. 238. Rupi e luoghi arenosi scoperti vicino al mare. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune! Cominotto (Duthie). Filfola ! — Marzo- Maggio. Abbiamo sempre visto la forma con rami e fusti pubescenti per peluria corta e fitta (i rami vecchi spesso calvescenti), cor- rispondente alla F. laevis var. cinerascens Car. in Pari. = F. le- vis var. hirsuta forma intermedia Fiori FI. an. I p. 381. I calici 94 FBANKENIACEAEj VIOLACEAE, CISTACEAE del resto sono variabilissimi per la loro peluria, trovandosi ora quasi glabri, ed ora densamente coperti di lunghi peli bianchi Le foglie sono più o meno rovesciate al margine, e quindi più o meno strettamente lineari, secondo l'età ed il luogo più o meno arido dove le piante sono cresciute. "Varia pure la colorazione di tutta la pianta che è decisamente rossa nelle piante dei luoghi più aridi. In quanto ai fiori che sono normalmente rosei, si tro- vano talvolta anche bianchi. 87. — Frankenia pulverulenta L. ; Forskaal N." 31; D'Urv. p. 40; Z. p. 21; GD. p. 5; Duthie II p. 326 et III p. 37; Gulia Barth I p. 71 : CG. Medit. Nat. p. 277 ; Carnei in Parl.Fl.it. IX p. 235. Dove la precedente. — Malta, Gozo e Cornino, comune quasi quanto lai^. iniermedial Cominotto (Duthie). Filfola! — Marzo- Maggio. S'incontra, come la precedente, anche con fiori bianchi, IX. — ^lolaceae. 42. — Viola. 88. — Viola odorata L. ; Z. p. 78 ; GD. p. 5 ; Gulia Repert. p. 63; Duthie I p. 208. — Malt. Violi. Luoghi ombrosi fra i frutici. — Malta, molto rara, Imtatdeb, Gneinal Ghain il Gbira (GD.). Gozo, rara, nella valle di Mi- giarro (Duthie). — Febbraio-Aprile. In alcuni vecchi giardini si trova talvolta subspontanea una varietà a fiori bianchi. 89.* — Viola parvula Tineo; Duthie II p. 221 et III p. 37; CG. Arch. Melit. p. 205. V. tricolor vQ.v. parvula FI. an. IV Ap- pendice p. 86. Malta, di dove è indicata soltanto da Duthie, il quale ne trovò un solo esemplare sulla collina di Corradino. X. — Cistaceae. 43. — CiSTUS. 90. — Cistus incanus L. C. Crelicus GD. p. 5. C. incanus var. Creticus. FI. an. IV Appendice p. 83. Colli aprici. — Malta, non comune, Uied Gherzuma, Ta Daldu, CISTACEAE 95 San Paolo a mare ! Pàales (GD.). Gozo, Gnien Imric ! — Marzo -Maggio. Ci conformiamo all'opinione di Parlatore (FI. it. V p. 574) il quale crede che non si possa tenere separato specificamente il Cistiis CretiCHS L. dal C. incanus L. Certo però si possono distinguere come varietà. A Malta si trova tanto il tipo incanus con pubescenza più fitta e più bianca, quanto la var. Crelicus, più verde e più vischiosa e con sepali prolungati in una punta un poco più lunga. In alcuni luoghi, come sui colli di San Paolo a mare, si vedono crescere le due forme accanto l'una all'altra, mantenendosi distinte, mentre in altri luoghi si vedono tutti i passaggi fra l'una e l'altra. 91. — Cistus Monspeliensis L. Pendici apriche, aride, rocciose. — Gozo, nella regione di Na- dur fra Lied ir Rihan e Ùied Bingemma raro, e nel Ùied ir RiTian stesso, sulla pendice volta ad Kst, dove trovasi abbon- dante, ma in area ristretta ! — Raccolto in fiore in Aprile. 44. — Hklianthemum. 92. — Helianthemum Arabicum (L.) Pers. ; Pari. FI. it. V p. 640 ; FI. an. I p. 192. H. ericoides var. pubescens GD. p. 5 ; Duthie II p. 323 et III p. 37; CG. Nat. xMalt. p. 8. H. Fumana Brenner in Badger. Luoghi aprici, aridi. — Malta, non comune, Ùied Gherzuma, San Paolo a mare, Melleha, Mar fa, San GiorgioX Gozo, fra Uiedir RiTian e tiedBingemm,a, ivi non raro ! — Marzo-Maggio. Abbiamo veduto, nell'Erbario Centrale di Firenze, la pianta mandata da Duthie coi nome di //. ericoides, ed abbiamo veri- ficato che era H. Arabicum. Le località indicate da Grech De- licata non lasciano dubbio che il suo H. ericoides sia ugualmente H. Arabicum. 93. - Helianthemum glutinosum (L.) Pers. ; Pari. FI. it. y p. 649. H. viride GD. p. 5; CG. Nat. Malt. p. 8. H. Barrelieri Duthie III p. 37. Luoghi aprici aridi. — - Malta, qua e là, per es. Boschetto, Pàales, San Paolo a mare, Imtatdehl Gozo, Ta Cene verso Mi- giar Scini e fra Ùied ir RiTian e Ùied Bingemma dove è piut- tosto abbondante! verso Kala e Ramla (Duthie!). — Marzo- Maggio, 96 CISTACEAE, SILEXACEAE Tutte le piante che abbiamo vedute, tanto a Gozo che a Malta, sono di un verde chiaro, ed hanno le parti superiori densamente glandoloso-pubescenti, mentre le parti inferiori sono glabrescenti . Esse appartengono dunque alla varietà chiamata da Tenore H. viride. XI. — Silennceae, 45. — SlLENE. 94. — Silene nocturna L. ; GD. p. 5 ; Gulia Barth I p. 17 ; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 365. Tanto nei luoghi incolti che nel coltivato. — Malta e Gozo, molto comune ! — Febbraio-Maggio. 95. * — Silene Gallica L. ; Gulia Barth I p. 17. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, molto rara, (Gulia) Gozo, non rara (Gulia). — Aprile-Giugno. Gulia é il solo che indichi delle Isole Maltesi, senza citare al- cuna località, questa specie che noi non vi abbiamo mai veduta. Non esiste nell'Erbario dell'Università. 96. — Silene vespertina Retz. ; Nyman Obs. p. 637 ; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 353. S. Impicla GD. p. 5; Gulia Barth I p. 17. Luoghi col ti vati. — Malta, Ùied Ghar Hanzir\ Ùied Ballata {ì) (GD. e Gulia). Gozo (?) (Gulia). — Febbraio-Maggio. Gulia dice che questa specie è comune a Malta ed ancora più a Gozo. Ciò non può essere, poiché a Malta l'abbiamo incontrata una volta sola, ed a Gozo mai. L' unico esemplare che porta questo nome nell'Erbario di Malta, con l'indicazione di Ùied Ballata, scritta da Delicata, appartiene a Silene noclarna. Per queste ragioni riportiamo dubitativamente le indicazioni di De- licata e di Gulia. 97. — Silene sericea Ali. ; Gulia Repert. p. 39 et Barth I p. 17 ; Duthie II p. 323; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 371. S. bipartita D'Urv. p. 48; Daveau p. 18; CG. Medit. Nat. p. 277. S. bipartita et S. ciliata Z. p. 70; Brenner in Badger. S. vespertina GD. p. 5; Duthie I p. 207 (non Retz.). S. colorata Visitor p. 558; Armitage p. 497. — Malt. Lsien il gTìasfar. Dovunque nei luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima! — Novembre-Giugno. È uno dei tratti caratteristici del paesaggio ed uno dei suoi SILENACEAE "97 ornamenti tanto in Gozo quanto in Malta, quando nelle ore me- ridiane schiude le sue corolle rosee al sole. Gli spalti dei forti di Valletla ad esempio, in alcuni luoghi ne sono letteralmente coperti, e vi sono dei campi nei quali non si vede altro. I fiori ne vengono colti e venduti in città. Delicata, il quale dice che la Silene vespertina cresce dovun^- que a Malta, e non fa menzione della S. sericea, mostra di avere scambiato queste due specie. Ciò è provato pure dal fatto che il nome Maltese da lui assegnato alla sua S. vespertina, è quello con cui i Maltesi conoscono la S. sericea. Duthie dice di avere osservato, nelle arene dei golfi di MelleTia e di Marfa, una forma più pelosa ed a foglie più carnose, che noi pure abbiamo trovata negli stessi luoghi. Abbiamo raccolto a Malta una pianta con tutti i fiori doppi, ed a Gozo, verso Rarnla, una forma mostruosa. ^ S'incontra pure eccezionalmente con fiori bianchi. 98.* — Silene pendula L.; Z. p. 70; GD. p. 5; Gulia Barth I p. 16; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 368: FI. an. I p. 366. Luoghi sassosi. — Malta, rara, deci Dalluta (GD.), Calcara (Reade!). — Marzo-Aprile. Gulia dice di questa specie « campi vicini al mare » senza in- dicare località più precisa. Noi abbiamo visto soltanto gli esem- plari raccolti da Reade. 99. — Silene infiala Smith; Gulia Repert. p. 34 et Barth 1 p. 16. S. inflata var. angustifolia GD. p. 5 ; Duthie I p. 208. S. Cucubahis Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 345. Caciibalus Behen Z. p. 16. — Malt. Kasliaisa. Luoghi rocciosi, campi sassosi e vecchi muri. — Malta, fre- quente! Gozo, più rara! Comino, frequente! — Marzo-Giugno. ^ Il Prof. C. Massaloxgo ci scrive di questa mostruosità che gli abbiamo mandata in esame : « Mostmosità fiorale (non di natura parassitaria) caratterizzata da dialesi del calice, che viene rappre- sentato da 5 fillomi verticillati; dall'asse del fiore anormalmente più o meno allungato e portante in ordine spirale (apostasi) altri fillomi (verdi o rossastri) simili ai precedenti, e derivanti almeno in parte da metamorfosi regi'essiva dei petali e stami. L'asse dei fiori cosi deformati si termina col pistillo. In un solo fiore riscontrai dialesi carpellare incompleta del pistillo, coll'ovario cioè diviso fino quasi alla base in 4 lobi dei quali 3 portavano un solo stilo, due invece il quarto. » 8. SoiiMiER et Caruaxa Gatto. — Flora MelUensis nova. 7 98 SILENACEAE Duthie nota di averne trovato a Gozo, nella valle di Xlendi, una pianta con fiori lilacini. Noi pure l'abbiamo trovata varie volte con fiori di quel colore. 100. — Sileno Behen L.; Duthie li p. 323 et III p. 37; Gulia Barth I p. 421; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 408; FI. an. I p. 363. Nel coltivato. — Malta, dove Duthie l'ha trovata in piccola quantità in un campo sopra MeUeTia{\), e noi una sola pianta a Ta Baldu presso Notabile, nel seminato ! — Marzo-Aprile. 101. — Sileno fruticosa L. ; Duthie I p. 208 et II p. 324; Gulia Barth I p. 16 et Almanacco p. 65 ; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 429; FI. an. I p. 368. Sulle rupi scoscese. — Gozo, dove Duthie l'ha trovata rara nella valle di Xlendi, e noi ugualmente rara nello stesso luogo, e nel fondo della valle di Migiar SciniX — Aprile-Giugno. 102. Sileno sedoides Poir. ; Z. p. 70 ; GD. p. 5 ; Duthie II p. 325 et 326, et III p. .37 ; Gulia I p. 16 ; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 401 ; Fi. an. I p. .364. Luoghi specialmente rocciosi, ma anche arenosi, in vicinanza immediata del mare. — Malta, Gozo, Comino e Cominotto, fre- quente sulle coste ! — Aprile-Maggio. 46. — Agrostemma. 103. — Agrostemma Cithago L. Nel seminato. — Malta, rara, fra Zebbiuj e IJied Incita ! Ca- sale Attard (Borg). — Api-ile-Maggio. Oss. — Dianthus Caryophyllus L.; Z. p. 18; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 286. Non ammettiamo questa specie nella fiora Maltese perchè Tanfani la riporta soltanto sulla fede di Zerafa, e questi la ci- tava certamente come specie coltivata. — Lyctinis divaricata Keichb.; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 451. L. dioica Z. p. 52. L. alba var. divaricata FI. an. I p. 357. Escludiamo questa pianta dalla flora Maltese per le medesime ragioni per cui abbiamo escluso la precedente. Tanfani la cita di Malta soltanto sull'autorità di Zerafa, e Fiori FI. an. sull'auto- rità di Tanfani. Zerafa col nome di L. dioica forse designava una pianta coltivata, della quale inoltre non è provato che fosse la L. divaricata, come arbitrariamente suppone Tanfani. Fatto SILENACEAE, ALSINACEAE 99 sta che nessun' altro ha trovato alcuna Lychnis spontanea nelle Isole Maltesi. — Saponaria Vaccaria L. Tra le messi. — Malta, nel campo sperimentale presso San- t" Antonio, e in qualche campo vicino ! — Maggio. Non crediamo che questa specie di cui abbiamo veduto soltanto pochi esemplari isolati, e che è stata evidentemente introdotta di recente, abbia ancora acquistato il diritto di cittadinanza. XII. — •Mlsinaceae. 47. — Cerastium. 104.— Cerastium glomeratum Thuill. ; GD. p. 5. C. milga- tu?n Z. p. 11; Gulia Barth I p. 18; Tanfani in Pari. Fi. it. IX p. 476. Luoghi incolti e coltivati, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, comune ! — Dicembre-Aprile. Abbiamo raccolto la varietà corollinum Fenzl con petali lunghi quasi il doppio dei sepali, in forme con infiorescenza tanto com- patta (f. confertum Rouy FI. de Fr. Ili p. 213) quanto lassa (f. elongatum Rouy ibid.). Abbiamo trovato pure la forma ape- ialum (Dum.) senza petali. 105,— Cerastium brachypetalum Desp. ; GD. p. 5 ; Gulia Barth I p. 18 ; FI. an. IV Appendice p. 71. Nei luoghi erbosi. — Malta, qua e là, molto meno frequente del precedente ! — Marzo-Aprile. 106.* — Cerastium campanulatum Viv. ; Z. p. 12; GD. p. 5; Gulia Barth I p. 18; FI. an. IV Appendice p. 72. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, indicato di diversi luo- ghi da Delicata. Ne abbiamo visto, nell'Erbario Universitario, esemplari raccolti da Gulia (!) senza indicazione di luogo. Noi stessi non lo abbiamo mai trovato. — Gennaio-Marzo. 48. — Malachium. 107.*— Malachium aquaticum (L.) Fries; GD. p. 5; Tan- fani in Pari. FI. it. IX p. 468; FI. an. I p. 350; CG. Arch. Me- lit. p. 205. Cerastium aquaticum Gulia Barth I p. 18. Lungo i fossi. — Malta, GUargTmr e Ùied Balluta (GD.). — Marzo-Aprile. 100 ALSINACEAE Non abbiamo mai trovato questa specie. L' unico framménto che porta quel nome nell'Erbario di Malta è cosi incompleto che non si può dire se sia Malachium o Stellarla media var. maxima. Notiamo che il Malachium non fu mai trovato in Sicilia. 49. — Stellaria. 108. — Stellaria media (L.) Cyr. ; GD. p. 6 ; Gulia Repert. p. 28 et Barth I p. 18; Tanfani in Pari. FI. it IX p. 525; Bé- guinot Intorno al polimorfismo della Stellaria media, in Nuov-. Criorn. bot. it. 1910 p. 3(38, 370, 374 et 377. Alsine media Z. p. 3; Nyman Obs. p. 638. Stellaria grandiflora Duthie II p. 323 et 325, et III p. 37. S. m.edia var. grandiflora CG. Nat. Malt. p. 8; FI. an. IV Appendice p. 71. — Malt. Harira balda. Luoghi ruderali, nei giardini, lungo le vie ecc., ma anche lon- tano dalle colture. — Malta e Goso, comune ! — Dicembre- Maggio. Anche nelle Isole Maltesi questa specie polimorfa varia per la pubescenza, per l'ampiezza delle foglie, per la grandezza dei fiori, per il numero degli stami e per la presenza o l'assenza dei petali. Il Dott Béguinot al quale abbiamo mandato per la sua mono- grafia le Stellaria da noi raccolte a Malta e Gozo in varie loca- lità nel 1906 e 1907, ha distinto fra esse la S. neglerJa Weihe var. Cupaniana (Nym.), la S. pallida (Dumort.) Pire var. ho- motricha Bég. e la S. apetala Ucria. Béguinot indica inoltre per Malta la S. neglecta Weihe var. grandiflora (Ten.) Bég. come raccolta da Schlumberger. Abbiamo inoltre più tardi raccolto degli esemplari grandissimi, alti quasi un metro, con foglie medie larghe 3 \ , e lunghe 5 Vo cm., con pedicelli lunghi fino a 4 cm., calici ispidi lunghi 8 mm. e petali cii*ca metà più corti del calice. Questi esemplari, somigliantissimi per il portamemto al Malachium, possono ri- ferirsi alla var. 'maxima Gùrke. Facile riesce il dividere le numerose forme di S. inedia Maltesi in due gruppi ben distinti fra loro; quello comprendente le forme apetale e paucistaminee (pallida e apetala) che sono molto comuni e fioriscono da Dicembre a Maggio, e quello com- prendente le forme più robuste, a corolla bene sviluppata ed a stami in numero maggiore (Cupaniana, grandiflora e maxima), ALSIXACEAE 101 che sono assai m9iio comuni, preferiscono i luoghi freschi ed ombrosi, e fioriscono da Gennaio ad Aprile. Meno evidenti rie- scono le ulteriori suddivisioni. 50. — Spergularia. 109. — Spergularia rubra (L.) Pers. ; Gulia Barth I p. 18; CG. Medit. Nat. p. 277; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 617. Are- naria rubra Z. p. 6. Lepigonuin ruhnim GD. p. 6. Luoghi coltivati ed incolti, ma specialmente nei luoghi rude- rali calpestati, lungo le vie ecc., tanto vicino al mare quanto lontano da esso. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Feb- braio-Giugno. Varia molto secondo la stazione, trovandosi più robusta e car- nosa vicino al mare, e somigliante un poco per aspetto alla Spergularia media. In generale ha i fiori rosa, ma l'abbiamo vista anche con fiori bianchi. 110.— Spergularia diandra (Guss.) Boiss. S. rubìYi var. diandra Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 617. S. Bocconei Foucaud in schedula. Arenaria diandra Duthie III p. 37. Alsine dian- dra Duthie Barth p. 542. Luoghi incolti e ruderali. — Malta, non comune, Floriana, Corradinol Gozo, Xlendil presso i?a&a^o e nella vaile di Mar- salforno (Duthie !). — Marzo-Maggio. Vi sono tra questa specie e la S. rubra dei passaggi per cui spesso la determinazione rimane dubbia. Ve ne é un esemplare di Malta nell' Erbario Centrale di Firenze, mandato da Todaro e Calcara, sulla cui etichetta Parlatore ha scritto ^/sme rubra, e che Foucaud, nella sua revisione del genere, ha chiamato Spergularia Bocconei. ni. — Spergularia media (L.) Pers. Lepigonum marinum, L. saliìium et L. heterospermum GD. p. 6. Spergularia media et S. salina Gulia Barth I p. 18. Spergularia salina Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 621. Alsine heterosper ma Duthie Barth p. 542. Luoghi salini. — Malta, qua e là, per es. Morsa ecc. ! Gozo, Cala Dueira (Duthie !). — Febbraio-Aprile. Può darsi che i sinonimi di Lepigonum, salinum GD. e Sper- gularia salina Gulia, anzi che alla S. media Pers. andassero riferiti alle forme marine della Spergularia rubra. Difatti Gulia la mette fra le Spergularie aptere. 102 ALSUSTACEAE Le piante da noi esaminate avevano press'a poco in ugual numero i semi alati e gli apteri. 51. — Alsine. 112. Alsine tenuifolia (L.) Crantz; GD. p. 6; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 585. Arrenarla tenuifolia Z. p. 6; Gulia Barth I p. 17. A. tenuifolia var. visciclala Duthie II p. 321 et III p. 37 ; Gulia Barth I p. 421. Luoghi incolti. — Malta, piuttosto rara, Hagiar Kim, Zurrico, Marsal Corradino (Duthie!). Gozo (Gulia, senza località). — Marzo-Maggio. Tutti gli esemplari che abbiamo visti sono fortemente glan- dolosi nell'infiorescenza, ed hanno i fiori brevemente pedicel- lati e ravvicinati in fascetti. Appartengono dunque alla varietà arvaiica (Guss.) forma conferia (Jord.) Fiori FI. an. I p. 342 (chiamata da Duthie var. viscidula). 113.— Alsine procumbens (Vahl) Fenzl ; GD. p. 6; Duthie li p. 325 et III p. 37; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 608. A. ge- niculala FI. an. IV Appendice p. 70. Arenaria procitìnbens Galia Barth I p. 17. A. peploides Forskaal N.° 33. Luoghi aprici aridi, in vicinanza del mare. — Malta, rara, penisola di MarfaX Pellegr in (GD.). Gozo, in molti punti della costa e talvolta abbondante, ad esempio a Cala Dàeira, Ramla, Marsalforno, Ta Cene ecc. ! — Aprile-Maggio. 52. — Arenaria. 114.— Arenaria serpyllifolla L. Tra le microfite. — Malta, molto rara, Bubacra presso Zur- ricol — Marzo-Maggio. Gli esemplari che abbiamo raccolti appartengono alla forma ienuior Koch. 53. — Sagina. 115.— Sagina maritima Don.; GD. p. 6; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 568. 5. procumbens D'Urv. p. 18 ; Z. p. 67 (ex De- licata) ; Gulia Barth I p. 17. Terreni incolti, nei luoghi calpestati, lungo le vie, sulle piazze ecc., tanto lontano dal. mare quanto vicino ad esso. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune ! — Febbraio-Aprile. ALSINACEAE- PARONYCHIACEAE 103 Nei luoghi asciutti e calpestati è piccola e prostrata, mentre nei luoghi umidi e protetti, allunga i suoi cauli fino oltre a 12 cm. e si solleva dal suolo. L'abbiamo sempre vista con i petali man- canti del tutto, qualunque del resto (ossela forma della pianta. 116.— Sagina apetala L. ; Duthie III p. 38; Gulia Barth I p. 17; Armitage p. 499; Taiifani in Pari., FI. it. IX p. 570. S. Metitensis Gulia Barth II p. 9 ; Duthie II p. 321 et III p. 37-38; CG. Atti Congr. Genova p. 274. Lungo le vie, luoghi incolti ecc. — Malta, qua e là, per es. Ùied Incita, spalti dei forti di Florianal Corradino (Duthie \), CoUonera (Gulia!). Gozo, qua e là, per es. Xlendi e Uied il Lunziata\ bastioni di Rubato, Nasciar iJiuihXeV). — Febbraio- Aprile. La Sagina apetala, come la S. mariliina, ha un portamento diverso secondo i luoghi dove cresce. Varia per la pubescenza e per la cigliatura delle foglie. In generale 1* abbiamo trovata, tanto a Gozo quanto a Malta, sotto la forma corrispondente alla var. ciliata (Fries) .|3 minor Rouy et Fouc, con sepali pube- scenti-glandolosi applicati alla capsula, i due esterni mucronu- lati, pedicelli allungati, e foglie appena cigliate alla base. Ma l'abbiamo trovata pure sotto forme più tarchiate, con pedicelli molto più corti e con altre piccole difìferenze. Tanto Rouy e Foucaud nella Flore de France III p. 288, quanto Tanfani 1. cit. p. 569, danno 5. Melitensis DxxVaìa come semplice sinonimo di S. apetala var. ciliata (Fries). La descrizione di Gulia in Barth IV p. 9 non rivela difatti alcuna differenza di valore, e gli esemplari autoptici che abbiamo visti, tanto di Duthie quanto di Gulia, nell'Erbario Centrale di Firenze, ci hanno con- fermato l'esattezza di questa sinonimizzazione. . XIII. — Paronychìaceae. 54. — Herniaria. 117. * — Herniaria glabra L.; Z. p. 23; GD. p. 6; Gulia Repert. p. 14; FI. an. IV Appendice p. 67. Luoghi erbosi aprici. — Malta, apparentemente molto rara, Ùied Baì)u (GD.). — Aprile-Agosto. 118. — Herniaria cinerea DC. ; D'Urv. p. 28; GD. p. 6; Du- thie III p. 38. H. hirsuta Z. p. 23; G. Delicata PI. Mei. lect. 104 PAEONYCHIACEAE p. 70. H. Cinerea vai-, strigosissima Lojacono FI. Sic. II pars 2'' p. 263. H. glabra var. hirsuta forma emerga FI. aii. IV Appen- dice p. 67. — Malt. Coscsua. Campi in riposo e luoghi incolti. — Malta e Gozo, qua e là, piuttosto frequente ! — Marzo-Giugno. Trovasi in generale grigio-cenerina per essere densamente ri- coperta di peli; ma s'incontra pure molto meno densamente pe- losa, quindi quasi verde, ed avvicìnantesi alla H. hirsuta, dalla quale, a dire il vero, la H. cinerea ci sembra specificamente assai male distinta. Lojacono 1. cit. descrive una varietà strigosissima che trovasi in Sicilia e che egli dice di avere vista anche di Malta. 55. — Paronychia. 119.* — Paronychia nivea DC. ; FI. an. I p. 334 (b. macro- sepala). Malta. Abbiamo visto di questa specie due soli esemplari Maltesi, conservati l'uiio nell'Erbario Webb, l'altro nell'Erbario Centrale di Firenze. 11 primo porta soltanto sull'etichetta: « Malta, ex Herb. ci. Martius ». L'etichetta del secondo porta : « Illecebrum Paronychia, Malta, da Todaro e Calcara ». Il nome errato di Illecehrum Paronychia (sinonimo di P. argentea e non di P. nivea) pare scritto da Todaro. Non sappiamo da dove Fioi-i abbia preso la citazione della va- rietà macrosepala (Boiss.) per Malta. 120.* — Paronychia argentea Lam.; D'Urv. p. 26. P. Hispa- nica GD. p. 6. Illecebr^um Paronychia Z. p. 24. Luoghi arenosi vicino al mare, ed anche in luoghi aridi lontani dalla costa. — Malta, rara, Ùied HOrr presso Crendi (Borg!), Marsa, Sliema ecc. (GD.) — Febbraio-Giugno. Delicata in Prefazione p. XI cita la P. argentea fra le piante di D'Urville che egli non aveva potuto trovare, il che fa supporre che anche Delicata facesse confusione, e con P. argentea inten- desse la P. nivea, e chiamasse P. Hispanica la P. argentea. Del resto anche la P. argentea deve esser molto rara, poiché dopo Delicata è stata trovata soltanto dal D.' Borg. 56. — POLYCAKPON. 121. — Polycarpon tetraphyllum L. ; Forskaal N." 8 ; Z. p. 63 ; GD. p. 6 ; Gulia Barth I p. 17 ; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 625. PARONYCHIACEAE, PORTULACACEAE, ELATINACEAE 105 P. elisine foHum Duthie I p. 208 et 210, II p. 323, 325 et 326, et III p. 38; Gulia Barth I p. 134 et 421. Luoghi incolti e coltivati, lungo le vie, in riva al mare ecc. ! — Malta, Gozo e Cornino, frequente ! — Marzo-Giugno. Tanto il tipo quanto la varietà alsìnefoliiun (DO.) trovansi a Malta, a Gozo e a Cornino. La varietà ben caratterizzata incon- trasi più particolarmente noi luoghi arenosi vicini al mare, come ad esempio a Mar fa in Malta, ed a Ramla in Gozo. 57. — Pteranthus. 122. * — Pteranthus dichotomus Forsk. ; FI. an, I p. 332. P. echinatas GD. p. XV et 33 ; CG. Arch. Melit. p. 205. Luoghi arenosi e argillosi. — Malta, a Marsa ecc. (GD.), Marsascala (Gulia Mss.). Gozo," Chambray (Gulia Mss.), — Marzo-Giugno. Non è più stato trovato dal tempo di Gulia in poi. XIV. — Portulacaceae. 58. — Portulaca. 123. — Portulaca oleracea L.; Z p. 63; GD. p. 6; Gulia Repert. p. 39. — Malt. BwrclUeìia. Nel coltivato. -— Malta e Gozo, molto comune! — Maggio- Ottobre. Si raccoglie per darla ai canarini. XV. — Elatinaceae. 59. — Elatine. 124. — Elatine Hydropiper L. Elatine sp. Nyman Obs. p. 637. E. macropoda GD. p. 6; Duthie II p. 322; Armitage p. 498 J Pari. FI. it, IX p. 227. E. Hijdropiper var. macropoda FI. an. I p. 384. Nei piccoli incavi delle roccie dove si raccoglie e si mantiene più a lungo r acqua piovana. — Malta, abbondante in varie località, come Ùied Incita, Ùied Ballata, Minsia, Ùied il Ghasel ! Gozo, Xlendi, Ta Cene ecc.! — Febbraio-Aprile. La forma sotto cui VE. Hydropiper si presenta nelle Isole Mal- tesi è identica a quella di Lampedusa descritta da uno di noi in 106 ELATIKACEAE, MALVACEAE « Le Isole Pelagie e la loro flora » p. 76 col nome di var. Gusso- nei. Differisce dalla E. macropoda Guss. per i semi fortemente curvati ad uncino o a ferro di cavallo, e per i petali rosei, lunghi quanto il calice. Trovasi nella stessa stazione che a Lampedusa, ed ugualmente associata di solito alla BitlUarda Vaillantii. Nelle pozzanghere dove l'acqua è più profonda, allunga maggiormente i cauli ed i peduncoli. Quando cresce più sulla mota che nel- l'acqua, ha i fusti raccorciati e radicanti ai nodi. XVL — Jflalvaceae, 60. — Malope. 125. — Malope malacoides L. ; GD. p. 7; Gulia Barth I p. 60 (il/pica et var. sinuata). M. malacoides var. stipulacea Pari. FI. it. V p. 34; FI. an. Il p. 261. Campi e valli umide e argillose. — Malta, piuttosto rara, per es. a Gneina, GTiain RiUana ! Iintahleb, GTiain Taffiha (Gulia). Gozo, a Ùìed il Limziata, Pergla ecc. (Gulia). — Aprile-Giugno. Gulia dice che oltre al tipo si trova, ma molto rara, la varietà sinuaia che noi non conosciamo. Parlatore indica per Malta la var. stipulacea (Malva stipulacea Cav.) ed evvi difatti nell'Er- bario Centrale di Firenze un esemplare di questa varietà rice- vuto da Gulia « ex Gneina », dove noi pure l'abbiamo raccolta. Questa varietà però merita appena di essere distinta dal tipo. 6L — Lav.\tera. 126. — Lavatera trimestris L.; Z. p. 51 ; GD. p. 7; Gulia Barth I p. 60; Pari. FI. it. V p. 64 ; FI. an. II p. 263. Campi e valli fresche. — Malta, non comune, Imtahleb, Ùied Klrda, Gneina, Boschetto, Pàales, Ghirghentil Notabile (Ze- rafa), GTiain il Gbira (GD.). Gozo, Zebbug, Xlendi, Pergla (Gulia). — Aprile-Luglio. 127. — Lavatera eretica L. ; Duthie III p. 38 ; Gulia Barth I p. 60. Luoghi ruderali, lungo le vie, margine dei campi ecc. ed anche nelle arene marine. — Malta, molto frequente! Gozo, in vari luoghi, ma meno frequente che a Malta! — Febbraio-Maggio. Varia la sua pubescenza, per cui talora è verde e talora ce- nerina. Generalmetite eretta o ascendente, nelle arene marine MALVA CE AE 107 di San Paolo V abbiamo trovata affatto prostrata. Varia pure la lunghezza dei petali. I carpidi sono ora glabri ed ora pube- scenti. 128. — Lavatera arborea L.; Z. p. 26; Gulia Repert. p. 31 et Barth I p. 60. Subspontanea in orti e giardini, ed anche in luoghi incolti, ma vicini all'abitato. — Malta, non rara, Zurrico, Floriana, Ùied Incita, Pembroìie Cam}), Noiabiie ecc. ! Gozo, Migiarro, Casal Caccia ! — Marzo-Giugno. Zerafa non dice se menziona questa specie come indigena o come coltivata. Delicata non la cita affatto, e Gulia non la ri- tiene indigena. Noi l'abbiamo vista soltanto vicino a luoghi abi- tati, ma sempre nata da se, per cui, se anche non può dirsi indigena, deve certo considerarsi come naturalizzata. 62. — Althaea. 129. — Althaea hirsuta L. ; GD. p. 7; Gulia Barth I p. 59; Duthie II p. 326 et Barth p. 542 ; Pari. FI. it. V p. 98 ; CG. Nat. Malt. p. 8. Luoghi aprici aridi. — Malta, non comune, Ùied Incita,' Gneina ! Gozo, fra Ùied ir RiTian e Ùied Bingemìna ! Pergla (Gulia), Kala (Duthie). Cornino, dove è molto frequente ! Co- minotto (Duthie). — Aprile-Maggio. Nei terreni aridi, segnatamente a Gemino, si trova ridotta a piccolissime dimensioni. 130.*-^ Althaea officinalis L. ; Gulia Barth I p. 59. Gozo. Gulia dice di averne trovato .solo pochi esemplari nella valle di Xlendi dove molti hanno erborizzato dopo di lui senza ritrovarla. — Maggio. Oss. — Althaea Ludivigii L.; Gulia Barth I p. 59; CG. Arch. Melit. p. 205. Gulia indica questa .specie di Gozo « nei campi a Marsalforno», e le da come epoca di fioritura Aprile-Luglio. Parlatore (FI. it. V p. 101), non cstante l'autorità di Linneo, di Cavanilles e di Presi, mette in dubbio l'esistenza in Sicilia di que.sta specie non indicata d'altre parti d'Europa. Crediamo per ciò che la indicazione di Gulia, che non fu confermata da al- cuno, si debba riferire a pianta coltivata, o sia dovuta ad errore di determinazione. 108 MALVACEAE 63. — HlBISCUS. • 131.* — Hibiscus Trionum L. ; Giilia Barth I p. 59; CG. Arch. Melit, p. 205. Campi. — Malta, MelleTia, Ghain il Ghira (Gulia). Gozo, Per- già, Ùied il Lunziata (Gulia). — Luglio-Settembre. Anche questa malvacea è stata trovata soltanto tla Gulia. Venne ricercata da altri nei luoghi indicati, ma invano, forse a causa della sua fioritura in epoca avanzata. Non se ne tro- vano esemplari nell'Erbario dell'Università. 04. — Abutilon. 132. — Abutilon Avicennae Gaertn. Luoghi umidi, — Malta, campi presso Casale Attavd e fossati di Vallella (Borg). — Luglio-Agosto. . Questa pianta fu trovata vari anni di seguito negli stessi luo- ghi dove tutt'ora si mantiene. Riteniamo quindi che vada nu- merata fra gli elementi della flora Maltese. 05. — Malva. 133. — Malva eretica Cav. ; GD. p. 7; Pari. FI. it. V p. 39 ; Duthie II p. 323, 324, 325 et 326 ; Armitage p. 498. M. eretica var. albi/lora Duthie III p. 38. M. aìthaeoifies Gulia Barth I p. 00. Campi e luoghi aprici. — Malta, Gozo e Cornino, frequente dovunque! Cominotto (Duthie).— Marzo-Giugno. Si trova spesso nana nei terreni più sterili, come Y Althaea h irsuta. 134. — Malva sylvestris L.; Forskaal N.» 54 ; Z. p. 28; Gulia Barth I p, 60; CG. Medit. Nat. p. 277. M. sylvestris, M. am- bigua et M. polymorpha GD. p. 7. M. liirsLita Duthie I p. 208 et 210, et II p. 324; Gulia Barth I p. 134. M. sylvestris var. jjoly niorpha Pari. FI. it. V p. 50. M. sylvestris var. ambigua forma polyraorpha FI. an. IV Appendice p. 159. Lungo le vie, nei campi ecc. — Malta e Gozo, comunissima; tingendo colle sue grandi corolle, al momento della fioritura, delle intere pendici ed anche alcuni bastioni della Valletta ! — Febbraio-Maggio. Talvolta, ma di rado, trovasi con fiori bianchi. Le foglie ne vengono cora.unemente raccolte dal popolo per uso medicinale. MALVACEAE 109 Parlatore (1. cit. p. 52) con molta ragione osserva che i ca- ratteri sui quali si sono basati Gussone, Presi ed altri per di- stinguere varie specie nell'ambito della M. sylvestris, si associano in tanti modi diversi, che infinito sarebbe il numero di specie che si dovrebbero creare se si volessero distinguere tutte le combinazioni presentate da questi caratteri. Nelle piante Maltesi varia la peluria ora più ed ora meno lunga ed abbondante, e composta di peli semplici o stellati; variano il numero e la lun- ghezza dei peduncoli, e varia anche la forma delle foglioline del calicelo; i carpidi si trovano pei'fettamente glabri, oppure densamente pelosi. Vi si possono dunque distinguere, seguendo Parlatore FI. it, il tipo e le varietà y canescens Cambess. e S polymorpha (Guss.), ossia, prendendo la nomenclatura di Fiori nella FI. analitica, la forma a typìca e le varielà 7 erecta (Gilib.) e 5 amhig aa (Guss.). Non abbiamo visto le forme glabre 0 glabrescenti corrispondenti alla varietà ^ glahriuscula Pari. FI. it., ossia Mauritanica (L.). 135. — Malva microcarpa Desf. ; Pari. FI. it. V p. 60. M. par- viflora Z. p. 52; Gulia Barth I p. 60; CG. Medit. Nat. p. 277. M. parviflora et M. flexuosa GD. p. 7. Campi, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino, comunis- sima dovunque ! — Marzo-Giugno. La Malva microcarpa delle Isole Maltesi è identica a quella di Lampedusa, e quindi vale per essa quanto uno di noi ne ha scritto in « Le Isole Pelagie e la loro flora » p. 79. Rammentiamo che Parlatore, il quale conosceva questa pianta di Malta, dichiara di non avere mai visto la M. parviflora L. d'Italia, e che tutto quanto fu così chiamato da vari autori di flore italiane doveva riferirsi alla M. microcarpa. Cosi pure, secondo Parlatore, la M. flexìiosa Guss. (e quindi GD.) è puro sinonimo di M. micro- carpa. S'incontra eccezionalmente a fiori bianchi. 136. — Malva Nicaeensis 411. ; GD. p.7 ; Gulia Barth I p. 60; Duthie II p. 322 et 323 ; Pari. FI. it. V p. 54 ; CG. Medit. Nat. p. 277. M. rotundifolia Z. p. 28 (ex Delicata). Luoghi ruderali, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, ugual- mente comune nelle due isole ! — Marzo-Luglio. Trovasi più o meno pubescente, con stipole e calicetti più 0 meno sviluppati, e con carpidi glabri o più 0 meno pubescenti. Varia a fiori bianchi. 110 MALVACEAE HYPERICACEAE La Malva Nicaeensis viene raccolta per uso medicinale come la M. sylcesiris. Oss. — In Maltese le Malvacee in generale sono chiamate Jlobbeiza. XVir. — Uypericaceae. 66. — Hypericdm. 137. — Hypericum ^gyptiacum L. ; Bertoloni Annali St. nat. II p. 360-61 et FI. it. Vili p. 312 ; Brenner in Badger; GD. p. XV et p. 7; Gulia Barth I p. 107 et 463; Duthie I p. 208, II p.322 et 324, et III p. 38; Armitage p. 498; CG. Nat. Mait. p. 8: FI. an. I p. 385; Borg Arch. Melit. p. 45. H. cegiptium Z. p. 24. H. heterostyUmi Pari. FI. it. V p. 551. H. Webbn Nyman Syl- loge FI. eur. p. 222. Triadenia uEgyptiaca subsp. Webbii Nyman Conspectus FI. eur. p. 134. Sulle rupi, più particolarmente vicino al mare. — Malta, comune nel lato Sud e Sud Ovest, mentre manca interamente nel resto dell'isola ! Gozo e Gommo, ugualmente comune nelle due isole ! — Gennaio-Giugno. Sul suolo roccioso degli altipiani aridi trovasi in cespuglietti pulvinari molto bassi, per effetto della brucatura delle capre e delle pecore, mentre sulle rupi verticali, nei luoghi meno acces- sibili, allunga i suoi rami che s:ono talvolta anche pendenti, e belli a vedere quando sono coperti di fiori. 138.* — Hypericum tetrapterum Fries. H. Neapolitanum Gulia Barth I p. 107 ; CG. Arch. Melit. p. 205. Luoghi umidi. — Gozo, Pergla e Ùied il Lunziaia (Gulia). — Maggio-Agosto. Gulia è il solo che indichi questa specie della quale non esi- stono esemplari nell'Erbario Universitaifio. 139.* — Hypericum perforatum L.; Z. p. 24; GD. p. 7 (var. elaium) ; Pari. FI. it. V p. 513 ; Gulia Repert. p. 58 et Barth I p. 107; CG. Arch. Melit. p. 205. Luoghi aridi. — Malta, Corradino (GD.) (Gulia, senza loca- lità). — Aprile-Giugno. Non abbiamo trovato questa specie nelle Isole Maltesi, e non se ne trovano esemplari né nell'Erbario Universitario di Malta, né negli Erbari di Firenze, quantunque Parlatore FI. it. la citi HYPERICACEAE, GERANIACEAE 111 di Malta col segno ! dal quale si dovrebbe arguire che ne aveva veduto esemplari di Malta. 140. — Hypericum crispum L. ; Z. p. 50; GD. p. 7; Gulia Repert. p. 58 et Barth I p. 107 ; Duthie II p. 321 ; Daveau p. 18; Pari. FI. it. V p. 520; FI. an. I p. 387. — Mali Fexfiex. Nei campi, nei luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, molto comune! — Marzo-Ottobre. Abbonda nei campi dopo le messi, e tra il cotone, i cocomeri, il sesamo ecc., insieme alla Crozophora linctoria. !4I. — Hypericum tomentosum L. ; D'Urv. p. 58; Z. p. 50; GD. p. 7; Daveau p. 18; Gulia Barth I p. 107; Pari. FI. it. V p. 529 ; FI. an. I p. 390. Preferisce i luoghi umidi, ma trovasi anche in luoghi roc- ciosi aridi e lungo le vie. — Malta, comune ! Gozo, in vari luoghi come ad esempio Xlendi e Ta Cene ! — Aprile-Giugno. 142.* — Hypericum liumifusum L. ; GD. p. 7 ; Gulia Barth 1 p. 107; FI. an. IV Appendice p. 80. Nei campi. — Malta, Harli Hamiem (GD.) (Gulia, senza lo- calità). Gozo (Gulia, senza località). — Agosto-Novembre. Ci sembra dubbia la presenza nelle Isole Maltesi di questa spe- cie estranea alla zona bassa dei paesi meridionali. Parlatore pure deve averne dubitato, poiché non la cita per Malta, quantunque conoscesse la Flora Melitense di Delicata. XVII I. — Oeraniaceae. 67. — Geranium. 143. — Geranium dissectum L.; Z. p. 49; GD. p. 7; Gulia Barth I p. 44 ; Pari. FI. it V p. 188. Luoghi coltivati e valli ombrose. — Malta e Gozo, assai fre- quente ! — Febbraio-Aprile. 144. — Geranium rotundifolium L. ; GD. p. 8; Gulia Barth I p. 43. Luoghi incolti e coltivati. — Malta, qua e là ! Gozo in molti luoghi, e talora abbondante! — Febbraio-Aprile. 145. — Geranium molle L. ; Z. p. 21 ; Nyman Obs. p. 646 : GD. p. 8; Gulia Barth I p. 44; Pari. FI. it. V p. 183; CG. Me- dit. Nat. p. 277 ; FI. an. IV Appendice p. 157. Luoghi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, comunissimo ! Cornino ! — Febbraio-Aprile. 112 GERANIACEAE Se ne trovano talvolta individui con (lori bianchi, ma sono assai rari. Oss. — Gerani'um pusillmn Gulia Barth I p. 44 ; CG. Arch. Melit. p. 205. Non ammettiamo la presenza del Geranium pusillum L. nella flora Maltese, supponendo errata la determinazione di Gulia. Di- fatti se questa specie si trovasse nelle due isole come dice quel- l'autore, sarebbe stata trovata anche da altri ; e del resto non è pianta di quella regione. Non sappiamo però con quale specie Gulia l'avesse confusa, e per questo non possiamo citarla in sino- nimia. Non esiste alcun esemplare con quel nome nell'Erbario dell'Università. I4G. — Geranium Robertianum L. ; Z. p. 49; GD. p. 8; Duthie I p. 208 ; Gulia Barth I p. 43 ; Pari. FI. it. V p. 201 ; CG. Medit. Nat. p. 277; FI. an. IV Appendice p. 157. Luoghi ombrosi, roccie e muri. — Malta, frequente! Gozo, vari luoghi ; particolarmente rigoglioso nel fondo della valle di Migiar Sclni ! — Febbraio-Maggio. Duthie dice che il G. Rohertianum nelle Isole Maltesi si pre- senta sotto una forma somigliante al G. purpnreumWW. E di- fatti anche noi abbiamo osservato qualche differenza col G. Ro- hertianum tipico, segnatamente nel fiore che ha i petali più corti, non uguaglianti il doppio del calice. Varia la peluria di tutta la pianta ; abbiamo però sempre veduto i carpelli glabri. Trovasi eccezionalmente con fiori bianchi. 147.* — Geranium lucidum L.; Gulia Barth I p. 43. Vecchi muri, luoghi ruderali e prati. — Malta e Gozo (Gulia, senza località). — Febbraio-Maggio. Ci sembra molto dubbia la presenza di questa specie nelle Isole Maltesi dove non è stata trovata da altri che da Gulia, il quale non indicando alcuna località mostra di ritenerla comune. Non ne esiste esemplare nell'Erbario della Università. 68. — ER0DIU.M. 148. — Erodium cicutarium (L.) L'Hérit. ; Z. p. 48 ; Nyman Obs. p. C40 ; GD. p. 8; Cleghorn p. 119; Gulia Barth I p. 44 ; Pari. FI. it. V p. 212; CG. Medit. Nat. p. 277. Luoghi erbosi incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune nelle tre isole ! — Novembre-Maggio. GERANIACEAE 113 Questa specie, è stata divisa e suddivisa iu tante sottospecie, varietà e forme, intese da vari autori in modo diverso, che è molto difficile indicare a quale di esse un dato esemplare ap- partenga. Seguendo la nomenclatura compendiosa di Fiori nella Flora analitica, si può dire delle forme che si trovano nelle Isole Maltesi, che stanno fra i' ^ typicum (= pimpinellifolium. Sibth.) e il T Chaerophylluìn DC. (= dissectum Rouy), ciò che corrisponde a quanto scrisse Gulia, che indicava le varietà Chaerophyllam e pimpinellifolmm. È poi frequente in prfma- vera tra le microflte, sui terreni aridi, specialmente a Gozo. una forma nana acaule, corrispondente alla varietà praecox (Willd.) DC. Trovasi talvolta con fiori bianchi. 149.* — Erodium Romanum (Willd.) L'Hérit.; Pari. FI. it. V p. 215. E. cicalarium var. Roìnanwn FI. an. II p. 245. Parlatore ha indicato questa specie di Malta per averla ve- duta nell'Erbario Webb. Ci siamo accertati che effettivamente ve ne era un esempiai-e in quell'erbario. Sul cartellino sta scritto sol'tanto « Malta », senza il nome del raccoglitore né alcuna altra indicazione, né di località, né di data. 150. — Erodium inoschatum (Burm.) L'Hérit.; Z. p. 19; GD. p. 8 ; Gulia Repert. p. 30 et Barth I p. 44 ; Pari. FI. it. V p. 218 ; CG. Medit. Nat. p. 277. — Malt. Haxixet il mise. Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune! — Dicembre-Maggio. Varia a fiori bianchi come VE. cicularium. 151.* — Erodium Ciconium (L.) Willd.; Z. p. 48; GD. p. 8; Gulia Barth I p. 44 ; Pari. FI. it. V p. 224. Luoghi erbosi. — Malta, Ùied Balluta, Corradino (GD.). — Marzo-Aprile. Non esiste alcun esemplare di questa specie nell'Erbario Uni- versitario. Noi l'abbiamo cercata invano nei luoghi indicati da Delicata. Sembra che neppure Gulia l'abbia trovata, perché ri- porta la indicazione di Delicata senza citare alcuna località. 152. * — Erodium Botrys (Cav.) Bert. ; Gulia Barth I p. 44. Gozo, dove Gulia dice di averne trovato due soli esemplari sulla collina di Ta Harrax nell'Aprile del 1859. 153. — Erodium laciniatum (Cav.) Willd. ; Duthie II p. 325 et III p. 38. E. laciniatum var. hispidam Gulia Barth I p. 421. E. Chium var. laciniatum FI. an. IV Appendice p. 158. S. SOMMiER et Caruana Gatto. — Mora Melitensis nova. 8 114 GERANIACEAE, LINACEAE Nelle arene marine. — Malta, in aree limitate, nelle cale deJla penisola di Marfa, dove in alcuni punti è abbondante, GTmdira ! MelleTia (Duthie). Gozo, Xlendil Ramla (Duthie!). — Aprile- Giugno. Questa specie variabilissima, specialmente per l'incisione delle foglie, anche a Malta e Gozo presenta notevoli differenze. Gli esemplari di Duthie di Ramla, che abbiamo sott'occhio, hanno le foglie (salvo poche delle inferiori) profondamente incise, da potersi dire quasi bi pennatosette, mentre le nostre di Xlendi e di Marfa sono molto meno divise. Hanno il rostro del frutto che giunge fino a 6 cm., e tutte sono più o meno ispide per peli riflessi (E. hispidìun Presi). 154.*— Erodium Chium (Burm.) Willd. ; GD. p. 8; Gulia Barth 1 p. 41 : Pari. FI. it. V p. 210; Duthie li p. 323; FI. an. II p. 242. Luoghi erbosi e lungo le vie. — Malta, Ùied GTiomor ('GD.), Iinlahleb, Ùied Incita (Gulia manoscritto), golfo di MelleTia in suolo arenoso (Duthie). — Febbraio-Maggio. Non abbiamo trovato esemplari Maltesi di questa specie, ne nell'Erbario Universitario di Malta, nò nel Centrale di Firenze. !55. — Erodium malacoides (L.) Willd.; Z. p. 19; Nyman Obs. p. 046; GD. p. 8; Gulia Repert. p. 31 et Barth I p. 44; Duthie II p. 326; Pari. FI. it. V p. 243. Luoghi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo, Cornino e Cominotto, comunissimo ! — Gennaio-Aprile. Questa è la specie di Erodium di gran lunga la più comune nelle Isole Maltesi, trovandosi dovunque in abbondanza, anche sul piccolo isolotto di Cominotto. Nei luoghi più fertili cresce alto e rigoglioso, con foglie larghe e poco divise. Nei luoghi aridi trovasi ridotto in tutte le sue parti, con foglie assai pic- cole e molto più profondamente incise {E. subirilohum Jord.). XIX. — Ljinaceae. 69. — LlNUM. I5G. — Unum strictum L. ; Z. p. 27 ; GD. p. 8 ; Duthie II p. 326 ; Pari. Fi. it. V p. 292. L. strictam var. spicafam Daveau p. 17. Luoghi incolti, aprici, aridi. — Malta, Gozo e Cornino, molto frequente ! Cominotto (Duthie !). — Marzo-Maggio. LINACEAE, OXALIDACEAE llO Mentre in generale nella regione mediterranea si trovano in- sieme le var. spicatuni (Lam.) e cymoswn Gr. et Godr., nelle Isole Maltesi non abbiamo visto altro che la var. spicatwn (= axillare Gr. et Godr.) ben caratterizzata, senza tendenza al- cuna verso la var. cymosum; semmai piuttosto verso lavar, ca- pitahtm Guss. 157. — Linum Callicum L. ; Z. p. 51 ; GD. p. 8 ; Duthie II p. 326 ; FI. it. V p. 289 ; Daveau p. 17. Negli stessi luoghi del precedente. — Malta, Gozo e Comino, molto frequente ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio. Nei luoghi più aridi trovasi spesso nano. 158. — Linum angustifolium Huds. : Duthie I p. 208 et 210, II p. 323, et III p. 38. — Malt. ChitUen salvafiO. Luoghi arenosi marini e campi incolti. — Malta, raro, nella seconda baia della penisola di Marfal ed in un campo vicino alla torre di Selmiin (Duthie!). — Aprile-Maggio. 159. — Linum decumbens Desf. Campi arenosi. — Malta, trovato soltanto presso MelleTia a Ghatn Zeitmia, dove però non ò scarso ! — Aprile-Maggio. Venne raccolto la prima volta da uno di noi in compagnia del Colonnello Godfery, in fiore il 20 Aprile 1896. Lo abbiamo ri- trovato nello stesso luogo negli anni successivi. Si distingue anche da lontano dalla specie precedente per i suoi fiori rosei. Le piante di Malta hanno i sepali meno acuminati di quelle di Sicilia e della costa Africana. XX. — O.validaceae. 70. — OXALIS. 160. — Oxalis corniculata L. ; Forskaal N.» 34 ; Z. p. 58 ; GD. p. 8 ; Pari. FI. it. V p. 271 ; Armitage p. 496 ; CG. Nat. Malt. p. 38. Luoghi coltivati, giardini, lungo i muri e le vie. — Malta, frequente ! — Marzo-Novembre. Incontrasi talvolta la var. purpurea Pari, con le foglie e gli steli colorati. 161. — Oxalis cernua Thunb. ; Z. p. 58 ; Nyman Obs. p. 638; GD. p. 8; Gulia Repert. p. 29 ; Cleghorn p. 119; Duthie I p. 208-9 ; Pari. FI. it. V p. 264; Armitage p. 496; CG. Atti Congr. Genova 116 ■ OXALIDACEAE p. 174; Henslow On the northern distribution of Oxalis cernua Thunb. ; Rappa Osserv. sull'Oxalis cernua; FI. an. II p. 246. — Malt. Karsa, o Haxixa ta /' Inglisì. Nelle stazioni più variate, ma specialmente nelle parti colti- vate. — Malta, Gozo, Cornino, comunissima dovunque ! — No- vembre-Maggio. ■ La Oxalis cernua è pianta comune al Capo di Buona Speranza. La sua presenza a Malta fu menzionata per la prima volta nel 1806 dal Padre Giacinto (P. F. Carolus Hyacinthus) nel suo «Index plantarum Horti botanici Melitensis ». La tradizione ri- portata da Henslow vuole che la prima pianta ne fosse stata portata dal Capo da una signora inglese, e regalata al Padre Giacinto. Sappiamo però che si coltivava molto avanti in vari Orti botanici (a Kew fino dal 1757, a Palermo per lo meno fino dal 1796J. Delicata dice che si naturalizzò in Malta fin dal 1811. Quando questi scriveva la sua Flora Melitensis, trovavasi già « ubique ». Che venisse introdotta dopo l'occupazione inglese, lo prova il suo nome Maltese che suona « erba degli Inglesi ». Henslow, nella sua nota sopra citata, adduce le ragioni per le quali è da ritenersi che la difìusione di questa Oxalis, ora tanto sparsa nel bacino mediterraneo, abbia avuto origine dalle piante coltivate dal Padre Giacinto nell'Orto botanico di Malta; e della stessa opinione è Rappa che ha fatto diligenti ricerche storiche in proposito. Adesso si può dire che V Oxalis cernita è la pianta più comune delle Isole Maltesi, incontrandosi do- vunque, fin nelle strade e nei crepacci dei muri, ed è una vera peste delle colture, obbligando il contadino ad un assiduo lavoro per liberarne i suoi campi. Da Dicembre a Marzo i suoi bei fiori gialli sono una delle principali caratteristiche del paesaggio botanico. I fiori ne vengono colti dai contadini e venduti nella città di Valletta. I ragazzi ne mangiano gli steli aciduli. A Malta come in tutte le parti dell' emisfero boreale dove r 0. cernua si è naturalizzata, si trova soltanto una delle tre forme sotto cui presentasi al Capo questa pianta trimorfa, e precisamente la forma microstila. Ciò avvalora l'opinione che le piante le quali ora hanno invaso buona parte del bacino mediter- raneo e sono giunte fino a Madera e nelle Canarie, abbiano una unica origine, e provengano tutte da Malta dove V Oxalis cernua fu per la prima volta osservata spontanea, e di lisi siano estese OXALIDACEAE, ZYGOPHYLLACEAE 117 prima sulla costa opposta dell'Africa settentrionale dove furono trovate già nel 1817 dal Della Cella (Visiani Fior. L^Taicae Spec), e conquistassero poi gradatamente gran parte delle coste medi-> terranee. Era generalmente ritenuto fino a questi ultimi tempi, che nel nostro emisfero la O. cernua fosse sempre sterile e che avesse acquistato la sua immensa diffusione unicamente per via agamica, e ciò perchè era stata introdotta ed erasi naturalizzata soltanto la forma microstila. Noi stessi non l'abbiamo mai vista portare capsule. Ma in questi ultimi tempi osservatori diversi, a Sassari, a Napoli ed a Palermo, hanno trovato capsule con semi maturi, ed anche in considerevole quantità, ciò che fa sup- porre al Rappa che dopo un lungo isolamento, questa forma microstila abbia acquistato la facoltà della autofecondazione che inizialmente le mancava. Nelle Isole Maltesi è molto abbondante una forma a fiore doppio, forma che trovasi pure abbondante in Lampedusa, ma altrove sembra meno frequente. La fioritura della 0. cernua é invernale a Malta come al Capo, verificandosi nella sua patria d'origine in Giugno e Luglio, ed a Malta da Novembre ad Aprile. XXI. — Xygoithyllaceae, 71. — Tribulus. 162. — Tribulus terrestris L. ; Z. p. 74; GD. p. 8; Gulia Repert. p. 26 et Barth I p. 463; Pari. FI. it. V p. 334. — Malt. GhaWa, Luoghi arenosi e ruderali. — Malta, piuttosto raro, per es. presso V Addolorata, Marsa, lungo la ferrovia presso Casale At- tardi spalti dei forti di Valletta (GD.). Gozo, Ramlal — Giu- gno-Novembie. o 72. — Fagonia. 163. — Fagonia eretica L. ; Z. p. 20 ; GD. p. 8 ; Pari. FI. it. V p. 337; Duthie II p. 323; Armitage p. 498; CG. Nat. Malt. p. 8 ; FI. an. II p. 252. Muri di campagna e roccie. — Malta, rara, Gneina sul lato sinistro della valle ! Fomìn ir Riti (GD.). — Marzo-Maggio. 118 RUTACEAE, SIMARUBACEAE, TEREBINTHACEAE XXII. ~ Mutaceae. 73. — Ruta. 1B4. — Ruta bracteosa DC. ; Z. p. 67 ; GD. p. 8 ; Gulia Repert. p. 19; Duthie II p. 322, 324 et 326; Pari. FI. it. V p. 356; Ar- mitage p. 497; CGr. Nat. Malt. p. 8. R. Chalepensis Gulia Barth I p. 463. — Malt. Feigel. Luoghi rocciosi e aridi. — Malta, Gozo, Cornino e Oominotto, abbastanza frequente nelle quattro isole ! — Marzo-Maggio. Di questa pianta Gulia scrive elio per il suo odore ributtante « il volgo crede che vi abiti il diavolo ». Le sue foglie pestate vengono adoprate per medicare ferite e contusioni. In Cornino evvi una località che deriva il suo nome Hodba tal Feigel (colle delle rute) da questa pianta. XXIII. — Siniarubaceae, 74. — AlLANTUS. 165. — Ailantus glandulosa Desf. ; Gulia Repert p. 56. — Malt. Sumac falz. Questa specie trovasi qua e là, oramai inselvatichita a Malta, a Gozo e a Cornino ! Cresce sui bastioni dei forti, sui muri di campagna, ed intorno ai casolari. XXIV. — Terehinthaceae, 75. — PlSTACIA. 166. — Pistacia Lentiscus L. ; Z. p. 61 ; GD. p. 9 ; Gulia Repert. p. 15; Pari. FI. it. V p. 379; CG. Nat. Malt. p. 8. — Malt. Deru. Luoghi rocciosi e valli. — Malta, vari luoghi, ad es. Ta Balda, JJied Baìnt, Boschetto ecc., ma non molto frequente ! Gozo, nei luoghi ombrosi rocciosi della valle di Migiar Scini, dove è ab- bastanza frequente ! — Gennaio-Aprile. Le foglie della Pistacia Lentiscus si trovano spesso anche a Malta con galle prodotte dalla puntura della Anopeura Lentisci. 76. — Rhus. 167. — Rhus Coriaria L. ; Gulia Repert. p. 56. — Malt. Su- mac tal conza. TEREBINTHACEAE, PAPILIONACEAE 119 Luoghi rocciosi e margine dei campi. — Malta, raro, Ùìed Znuber ! — Maggio-Giugno. Abbiamo trovato delle piante di sommacco in discreta quan- tità nella valle sopra citata. Visto la natura selvaggia del luogo dove cresce, non crediamo che si tratti di avanzi di antica col- tivazione di cui non rimarrebbe ricordo, ma piuttosto di su- perstiti di una schiera più numerosa di piante indigene che i contadini vanno distruggendo per fare legna da ardere. XXV. — JPapilionaceae, 77. — Anagyris. 168. — Anagyris foetida L. ; Tanfani in Pari. FI. it. X p. 106. Luoghi rocciosi. — Malta, rara, Ùied il GTiasel, Ùied il Ma- dliena, InitaTileb, Boschetto \ Ùied Kirda (Godfery !), tJied il Luk (Borg!).— Dicembre-Marzo. Armitage fu il primo a trovare questa pianta selvatica a Malta, ma non la citò nel suo lavoro. Parlatore nella Flora italiana, l'aveva indicata di Malta sulla fede di un esemplare conservato nell'Erbario Webb. Sembra però, secondo il cartellino, che quel- l'esemplare provenisse dall'Orto botanico di Malta, e quindi da pianta coltivata. 78. — Spartium. 169. — Spartium junceum L. ; Borg Arch. Melit. p. 46. Luoghi roccciosi. — Malta, rara, a GTiain il Gljira presso il palazzo dell'Inquisitore (Borg). Gozo, in una pendice marina nel basso della valle di Migiar Scini, abbondante, ma in area ri- stretta ! — Aprile. 79. — Anthyllis, 170. — Anthyllis Hermanniae L. ; Z. p. 5; Brenner in Badger ; GD. p. 9 ; Duthie II p. 323 et 326, et III p. 38 ; Guha Barth II p. 30 et 112. — Malt. Hadba isseuda. Luoghi aridi rocciosi. — Malta, Gozo e Cornino, frequente ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Giugno. 171. — Anthyllis Vulneraria L. ; Z. p. 5 ; Gulia Barth II p. 30. Vulneraria hetet^ophylla var. rubri/lora GD. p. 9 ; CG. Medit. Nat. p. 277. A. Vulneraria et A. heterophylla Gulia Almanacco p. 67. 120 PAPILIONACEAE Luoghi aprici aridi. — Malta, Gozo e Cornino, assai comune e bella ! — Marzo-Maggio. Trovasi nelle Isole Maltesi unicamente la varietà rubra L. (= A. DUlenii Schult.). 172. — Anthyllis tetraphylla L. ; Duthie III p. 38; Gulia Bartli II p. 30, Vulneraria letrapliylla GD. p. 9. Nei luoghi argillosi aridi.— Malta, non comune, penisola di Marfa, San Paolo a mare, Lied Gherzuma ! Lied ìxTiOìnor (GD. !), Ùied Molihel (Gulia). Gozo, fra IJied ir R/'Tian e Ùied Bingemma\ sulla costa S. E. (Duthie). Cornino, dove non è rara ! — Marzo-Maggio. 80. — Cnonis. 173. — Ononìs mitissima L.; GD. p. 9; Gulia Barth II p. 9 et 30; FI. an. II p. 26. Luoghi arenosi e argillosi. — Malta, non comune, per es. Gneina, verso San Paolo a mare, MelleTia, Mistra ! Ùied il Car- cara (GD.), Birzebbugia (Gulia), Boschetlo (Borg !), Gozo, verso Marsalforno, Xlendi ! Cornino, dove non é rara ! — Aprile- Luglio. 174. — Ononis oIygophylla,Ten. Luoghi erbosi. — Gozo, piuttosto rara, verso la Torre dei Gi- ganti, fra Rabato e Nadur, sulla strada fra Rabato e Marsal- forno ! — Maggio-Giugno. 175. — Ononis reclinata L. ; Z. p. 56. 0. mollis GD. p. 9 ; Duthie II p. 325 et 326, et III p. 38; Gulia Barth II p. 30. Luoghi incolti, sassosi, aridi. — Malta e Gozo, frequente! Cornino ! Cominotto (Duthie !). — Aprile-Maggio. Le forme di questa specie che si trovano nelle Isole Maltesi oscillano fra il tipo (a genuina Gr. Godr.) e la varietà ìnollis (Savi) {= var. minor Moris). Come variano per la grandezza del fiore e la larghezza delle lacinie calicine, cosi variano anche per la pubescenza ora più lunga e abbondante, dando alla pianta un aspetto biancastro, ora più breve e glandulosa, per cui la pianta appare di un verde scuro. È impossibile stabilire dei limiti fra queste varie forme. 176. — Ononìs ornitliopodioides L. ; Duthie II p. 326 et III p. 38; Gulia Barth II p. 30 et 112. Luoghi sassosi aridi. — Malta, rara, Ùied il GTiasell Hark PAPILIONACEAE 121 Hamiem (Donaldson l) Madliena (Reade), Boschetto (Borg'.j. Gozo, Ras il Kala e Marsalforno (Duthie), Xlendi (Giilia). Cornino, non rara ! — Marzo-Maggio. 177. — Ononis Sieberi Besser; GD. p. 9 ; FI. an. II p. 29. 0. po- lymorpha Gulia Bartli II p. 30. 0. arvensis Z. p. 56 ? Luoghi erbosi aprici incolti e campi. — Malta, Gozo e Cornino, molto frequente! — Marzo-Giugno. Delicata e Gulia riferiscono a questa specie la 0. arvensis di Zerafa, non so però con quanta ragione, poiché Zerafa dice della sua pianta « ramulis demum spinescentibus », il che non conviene adatto alia 0. Sieberi. 178. — Ononis variegata L. ; Gulia Almanacco p. 72 et Barth li p. 30 ; Duthie II p. 325 et III p. 38. Nelle arene marine. — Malta, rara, Marsascala (Medlycott ex Gulia). Gozo, Ramla dove è abbondante, ma in area ristretta ! e dove prima di noi l'aveva raccolta Duthie. — Aprile-Maggio. 179. — Ononis biflora Desf. ; GD. p. 9; Gulia Barth II p. 30 et 112; FI. an. II p. 30. Campi e luoghi erbosi. ~ Malta, piuttosto rara, Corradino, Ghirghenti\ Ùied il Carcara (GD. !), convento di Santa Libe- rata, Gneina, Marsascala, Ramla ta Maroc dove abbonda (Gu- lia). Gozo, fra Xenchia e Migiar Scinil — Marzo-Maggio. 180. — Ononis Natrix L. ; Armitage p. 499 ; FI. an. II p. 28. 0. ramosissima Z. p. 56; GD. p. 9; Gulia Repert. p. 7 et Barth I p. 463 et II p. 30; Duthie II p. 323, 325 et 326, et III p. 38. — Malt. Broxca. Luoghi rocciosi e arenosi, generalmente presso il mare. — Malta, in alcuni luoghi frequente, come alla MelleTia e nella penisola di Marfa, mentre altrove è più rara! Gozo, in molti luoghi abbondante! Cornino, abbondante! — Marzo-Ottobre. Armitage e Fiori FI. an. sono i soli che indicano per le Isole Maltesi V 0. Natrix tipica; gli altri autori indicano la O.ramo- sissima Desf. che a noi sembra una mera varietà della 0. Na- trix, non sempre facile a distinguere dal tipo. Oss. — Ononis Schouwii Gulia Barth II p. 30. Non ammettiamo la 0. Scìiouwii DC. nella flora Maltese per- chè gli esemplari di Marsascala e di ImtaTileb raccolti da Do- naldson che si conservano nell'Erbario Maltese, e sono i soli citati da Gulia, appartengono a 0. reclinata e 0. Sieberi. 122 papilionaceae 81. — Hymenocarpds. (81. — Hymenocarpus circinnatus (L.) Savi; Gulia Barth II p. 32 ; Armitage p. 499. Medicago cìrcinnata Z. p. 52 ; Duthie in p. 38. Nei luoghi erbosi e lungo le vie. — Gozo, abbondante lungo la via fra Rabato e Marsalforno l Ta Harrax (Gulia), Ras il Kala e Rdiim il Gbìr presso la Baia di Remila (Duthie). — Marzo-Aprile. 82. — Medicago. 182. — Medicago lupulina L. M. lupuUna et M. Cupaniana GD. p. 9. M. Cupaniana Duthie III p. 39. M. lupulina iypica et var. Cupaniana Gulia Barth II p. 32. Luoghi incolti e coltivati, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, comune ! — Marzo-Maggio. La var. Cupaniana si trova qua e là col tipo, per es. a Bal- lut, Ùled Incita ecc. ! Boschetto (Borg). 183.* — Medicago scutellata (L.) Mill.; Gulia Barth II p. 50; CG. Arch. Melit. p. 205. Malta, a MelleTm (Gulia). Cornino (Gulia senza località più precisa). — Marzo-Maggio. Specie indicata da Gulia solo, e di cui non si trovano esem- plari nell'Erbario Universitario. 184. — Medicago orbicularis (L.) Ali. ; Z. p. 52 ; Duthie II p. 324. M. orbicularis var. marginata GD. p. 9. M. orbicularis tìjpica et var, Biancae Gulia Barth II p. 50. Luoghi incolti e coltivati, specialmente nei campi di sulla. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Marzo-Maggio. Trovasi con legumi ad ala larga e con pochi giri di spira (3-4), che raggiungono fino a 18 mm. di diametro e sono quasi piani sulle due faccio (var. marginata [Willd.]) ; e trovasi pure con legumi di un diametro molto minore, ad ala stretta ed ap- pressata al giro sottostante, e con un numero maggiore di spire (5-7), di modo che il legume è molto più manifestamente bicon- vesso. Questa seconda forma è probabilmente quella che fu chia- mata var. Biancae da Gulia. 185. — Medicago Arabica (L.) Ali. ; Duthie li p. 323; Armi- tage p. 500. PAPILIONACEAE 123 Nei luoghi freschi delle valli. — Malta, GTiain il Gtìra ! golfo di Melléha (Duthie). Gozo, nella valle di Xlencli dove non è rara ! — Febbraio-Maggio. 186. — Medicago denticulata Willd. ; Nyman Obs. p. 650; Cleg- horn p. 119. M. Terehellum Z. p. 52. M. denticulata, M. lap- pacea, M. Hystrix et M. Terebellum GD. p. 9 et 10. M. hispida Gulia Barth II p. 50. M. lappacea Duthie II p. 324 et 325. M. hi- spida var. Terebellum FI. ari. II p. 41. Luoghi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Comino, comunissima dovunque! — Gennaio-Luglio. Potrà sembrare eccessiva la riunione che facciamo delle varie forme indicate dagli autori coi nomi di denticulata, lappacea, Hìjstrix, e TerebeU.wìn ; ma ci è sembrato impossibile tenerle se- parate perchè, come già notò Moris nella Flora Sardoa e nella Fiorala Caprariae, troppi sono i passaggi insensibili per i quali si passa dall'una all'altra. Abbiamo visto nelle Isole Maltesi soltanto due forme che si possono dire ben distinte l'una dall'altra. La prima molto meno CQmune. ha spine brevissime o nulle, e corrisponde secondo la nomenclatura di Moris e De Notaris FI. Capr. alla var. apiculata (Willd.) (M. Terebellum di Delicata) (var. apiculata e var. Te- rebellum di Fiori FI. an.}. La seconda che è comunissima, ha spine ben sviluppate, ed uncinate, ed oscilla fra le varietà lap- pacea (Desr.) e macrocarpa Moris e De Not. Essa comprende le M. denticulata, M. lappacea e M. By stria; di Delicata. 187.* — Medicago Tenoreana Ser. in DC. ; GD. p. 10; Gulia Barth II p. 50 ; FI. an. II p. 39. Luoghi erbosi aprici. — Malta, GTiargTiar, Corradino (GD.), Cottonera (Gulia). — Marzo-Aprile. 188. — Medicago minima Gruf in L. ; Gulia Barth II p. 50. M. recta GD. p. 9 ; Duthie II p. 324 et 326, et III p. 39. Luoghi incolti aprisi. — Malta, Gozo e Comino, frequente nelle tre isole ! Cominotto (Duthie). — Febbraio-Maggio. Tutte le piante che abbiamo viste hanno le spine più lunghe del diametro dei giri ; appartengono quindi alla varietà recta (Willd.) = var. longiseta DC. ; ed essendo grigio-tomentose, sono da riferirsi alla forma 7nollissima (Roth) Fiori FI. an. II p. 39. 189. — Medicago Eciiinus DC. M. intertexta Z. p. 52 (prò parte) ? Margine dei campi e luoghi erbosi. — Malta, piuttosto rara, 124 PAPILIONACEAE Imlalileh, San Paolo a mare, GTiain Mala, Ballut, Gmina, Lied Gher zumai Gozo ! — Marzo-Maggio. 190. — Medicago ciliaris (L.) Krock; GD. p. 9; Gulia Barth II p. 50 et 112; Duthie II p. 325 et III p. 39 ; Armitage p. 498; FI. aii. II p. 42. M. interlexta Z. p. 52 (prò parte) ? Margini dei campi e luoghi erbosi. — Malta, spesso associata alla precedente, e piuttosto più frequente di essa! Gozo, in molti luoghi ed abbondante ! — Marzo-Maggio. Delicata e Gulia riferiscono a questa specie la M. intertexta di Zerafa. Potrebbe darsi però che sotto questo nome Zerafa comprendesse anche la M. Ecliinus. 191. — Medicago turbinata (L.) Willd. M. turbinata (var. iner- mis et aouleata) et M. olivaefoì^mis Gulia Barth II p. 50. Luoghi erbosi e margini dei campi. — Malta, non comune, San Paolo a may^e, Marsascala\ Coilonera (Gulia). Gozo, Ramla dove l'abbiamo trovata abbondante e lussureggiante in un pendio marino erboso ! — Marzo-Maggio. Questa specie a Malta e a Gozo si trova sotto forme che oscil- lano fra la var. olivaeformis (Guss.) e la var. aculcaia (Gaertn.), avendo spine ora molto brevi ed ora lunghe tino a 2-3 mm. ed uncinate. È molto probabile che Gulia abbia confuso la M. iruncaiula Gaertn. con la M. turbinata, poiché di questa dice che è comune nei terreni incolti, mentre non menziona affatto ne la M. trun- catula, né la sua var. Irihuloicles che sono molto comuni ed abbondanti. 192.— Medicago sphaerocarpa Bert. ; Z. p. 52; GD. p. 10. M. Murex Gulia Barth II p. 50. Nel coltivato, margine dei campi. — Malta, qua. e là, Ùied Incita, Ta Balda, ImiaTileb, Ùied Babà ecc. ! — Marzo-Maggio. Trovasi con le spine del legume più o meno sviluppate. 193. — Medicago tuberculata Willd.; Z. p. 53; Gulia Barth II p. 50 et p. 112. M. tuberculata et M. reticulaia GD. p. 10. M. hispida var. reticulata FI. an. II p. 41 (quoad plantam Me- litensem). Luoghi erbosi e campi. — Malta, non in molti luoghi. San Paolo a onare dove é abbondante, Ùied Gherzuma, Ghain Rilìana, Gneina, Pùales. Ùied ir Rum ecc. ! Gozo ! — Mar-zo- Maggio. PAPILIONACEAÉ 125 Abbiamo visto soltanto la forma con spine ridotte a tubercoli (a vulgaris Moris). Riferiamo a questa specie come sinonimo M. reliculata GD., e quindi la citazione di Malta per M. hispida var. reliculata Fiori FI. an., perché ci siamo accertati che l'esemplare di Gneina di Delicata nell'Erbario di Malta che portava il nome di M. reli- culata Benth. non era altro che M. tuherculala a vulgaris. 194. — Medicago rugosa Desr. ; Gulia Barth II p. 50; FI. an. IV Appendice p. 137. M. elegans Duthie I p. 210 et III p. 39; Armitage p. 500. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, frequente ! Gozo, ancora più fi*equente che a Malta ! — Marzo-Maggio. 195. * — Medicago obscura Retz.; Gulia Barth II p. 50. M.mu- ricata Z. p. 52; GD. p. 10 (ex Gulia). Nei campi. — Malta, Corradino (GD.), Ùied Gherzuma (Gulia). Gozo, tlied il Lunziata (Gulia). — Marzo-Aprile. Ammettiamo questa specie nella flora Maltese soltanto sulla fede degli autori sopra citati, notando però che sono evidenti alcune confusioni nelle determinazioni da essi fatte nel genere Medicago, e che l'Erbario Universitario non contiene alcun esemplare di M. obscura. 196. — Medicago marina L.; GD. p. 10 et 43; Gulia Barth II p. 50; Duthie II p. 323 et 326. Nelle arene marine. — Malta, in alcuni luoghi dove non è rara, per es. golfo di Mellelia, penisola di Mar fa, Gneina ! San Giorgio in Marsascirocco (GD.), Ramla la San Tumas (Gulia). Oomino (Duthie). — Marzo-Maggio. 197. — Medicago truncatula Gaertn. M. tribuloides Duthie II p. 325. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Oomino, comune dovunque ! — Marzo-Maggio. Trovasi tanto con spine corte e coniche, che a maturità sono completamente applicate al frutto, in modo che questo diventa un cilindro perfetto lungo fino ad un centimetro (M. tentacidata Willd.), quanto con spine più lunghe ed uncinate, reflesse ma non completamente applicate, e con frutto meno allungato (3/. tribuloides Desr.). Sono tanti però i passaggi fra queste due forme, che quantunque constatiamo la presenza dei loro estremi ben caratterizzati, non possiamo tenerle distinte specificamente. 126 PAPILIONACEAE Questa specie tanto comune nelle Isole Maltesi deve essere stata confusa con altre da chi ha scritto di questa flora, poiché nessuno la menziona, né col nome di truncatula né con quello di trihuloides, meno Duthie il quale la cita soltanto di Ramla (Gozo). 198. — Medicago litoralis Rohde ; Armitage p. 498. M. lilo- ralis var. breviseta et M. striata GD. p. 10. M. striata ? Duthie n p. 325 et 326. M. cylindracea Duthie III p. 39. M. litoralis a. inermis, b. breviseta. et e. longiseta Gulia Barth II p. 50. M. li- toralis var. tricycla et var. cylindracea FI. an. II p. 37 et IV Appendice p. 137. Medicago intermediate between M. striata and litoralis Duthie Barth I p. 544. Nel coltivato come nei luoghi incolti. — Malta, Gozo e Cornino, dovunque comunissima ! Commetto (Duthie). — Marzo-Maggio. Questa specie e la M. denttculata, come sono le due Medi- cago più comuni nelie Isole Maltesi, cosi sono anche le più polimorfe. Ciò spiega perchè siano state indicate con tanti nomi diversi. Nei numerosi esemplari Maltesi di M. litoralis che abbiamo sott'occhio, il legume è talora più largo che lungo, ma in gene- rale è più lungo che largo; varia in lunghezza da 3 a 8 mm. ed in diametro da 4 a 6 mm., ed ha da 3 a 6 giri di spira, ora destrorsi ed ora sinistrorsi, e più o meno ingrossati ai margini. Variabilissime sono pure le spine, ora lunghe fino a 4 mm., di- ritte 0 arcuate, sottili o grossette, patenti o reflesso-applicate, ora ridotte a semplici tubercoli o nulle. Questi caratteri del solo frutto, associandosi in modo diverso, ])roducono un numero in- finito di combinazioni che sfidano una esatta classificazione. Una tale variabilità della M. litoralis, del resto, non è speciale a Malta, ma riscontrasi in generale nei luoglii dove questa specie è comune. Oss. — Le Medicago in genere sono chiamate dai Maltesi Nefel barri. 83. — Lotus. 199.— Lotus ornithopodioìdes L. ; Z. p. 28; Nyman Obs. p. 650; GD. p. 10; Daveau p. 18; Gulia Barth II p. 31. Specialmente nel coltivato. — Malta, Gozo e Cornino, dovunque comunissimo ! — Febbraio-Maggio. PAPILIONACEAE 127 200. — Lotus pusillus Medie; Gulia Barth II p. 31; Duthie II p. 325 et 326. Nei luoghi aridi e nelle arene. — Malta, penisola di Marfa, MelleTia ! Gozo, a Ramla nelle arene marine (Duthie !). Cornino, dove pure lo aveva trovato Duthie, e dove lo abbiamo raccolto abbondante verso il centro dell'isola ! — Marzo-Aprile. 201.— Lotus decumbens Poir. ; GD. p. 10; Gulia Barth II p. 9 et 31 ; Rouy et Fouc. FI. Fr. V p. 149. L. corniculatusZ. p. 28; G. Delicata PI. Me), lect. p. G9; Gulia Repert. p. 25; Armi- tage p. 499. — Malt. GTiantcux. Luoghi erbosi umidi, lungo i ruscelli. — Malta, piuttosto fre- quente, per es. San Paolo a ?nare, Fidclien, Initaìileb ! IJled BalliUa (GD.). — Marzo-Giugno. Gulia dice che nei luoghi umidi come a Fiddien, si trova la varietà glaher « folio florali ab umbella non remoto ». 202.— Lotus Creticus L.; Armitage p. 498. L. cytisoidesZ. p. 51. L. coronillaefolius Nyman Obs. p. 650. L. coronillaefo- lius, L. cyUsoides et L. Creticus GD. p. 10. L. Creticus et L. cyti- soides Galla Barth II p. 31. L. Creticus (?) Duthie II p. 321, 322, 323, 324 et 326. Rupi marittime. — Malta, Gozo e Comino, comune e abbon- dante ! Cominotto (Duthie). — Febbraio-Giugno. Non teniamo separati i L. cylisoides L. e Creticus L., e tanto meno il L. coronillaefolius Guss., perché i caratteri indicati per distinguerli sono cosi fallaci, e cosi raramente si trovano uniti nella stessa pianta, che per lo più quando si esamina un esem- plare si rimane incerti a quale di queste supposte specie appar- tenga. Tale impossibilità di distinguere nettamente queste forme del L. Creticus (sensu lato) del resto non è speciale a Malta. 203. — Lotus edulis L.; Z. p. 51 ; GD. p. 10; Gulia Repert. p. 35 et Barth li p. 31. — Malt. KrempuO. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo, Comino e Filfola, comunissimo ! — Marzo-Maggio. Qui come altrove i ragazzi ne mangiano i legumi. 84. — Tetragonolobus. 204. — Tetragonolobus purpureus Moench; GD. p. 10 (typus et var. b. Guss.) ; Gulia Repert. p. 20. Lotus Tetragonolobus et Tetragonolobus siliquosus'? Z. p. 28 et 73; Fi. an. II p. 74. 128 PAPILIONACEAE L. Tetragonolohus D'Urv. p. 96; Nyman Obs. p. 650. L. Tetra- gonolohus et L. Bivoneus Gulia Barth II p. 31. — Malt. Fig-- gleila Uamra. Luoghi coltivati. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Feb- braio-Maggio. Delicata dice che trovasi pure la varietà h.floribus liiieisGuss. che Gussone stesso (Syn. II p. 349) propone di elevare al rango di specie col nome di Lotus Bivoneus. Con questo nome la cita Gulia ed é probabilmente questa varietà che Zerafa chiama Te- iragonolobus sUiquosus, se pure non intendeva con tal nome una delle specie seguenti. Noi non abbiamo mai Incontrato que- sta varietà gialla, né alcuna delle due altre seguenti specie di Tetragonolobus. I legumi di questa specie si mangiano come quelli del Lotus cdulis. 205.* — Tetragonolobus conjugatus (L.) Link; Z. p. 72; GD. p. 10; Gulia Repert. p. 20. Lotus conjugatus Gulia Barth II p. 31. L. conjugatus a GussoneiFl. an. II p. 74. — Malt. Figgeila safra. Campi. — Malta, Corradino, Uied Kirda, Marsa (Gulia). — Marzo-Maggio. È strano che questa specie cui Delicata dà un nome indigeno e della quale dice « in arvis et Inter segetes », e per la quale Gulia cita tre località, non sia stata trovata da altri. Non ne esiste esemplare nell'Erbario dell'Università. 206.* — Tetragonolobus biflorus (Desr. in Lam.) Ser. in DC; Z. p. 72 ; GD. p. 10 ; Gulia Repert. p. 20. Lotus biflorus Gulia Barth II p. 31 ; FI. an. II p. 75. — Malt. Figgeila hamra. Campi. — Malta, MagTilah, Contadino (Gulia). Gozo, IJied il Lunziata (Gulia). — Marzo-Maggio. Anche di questa specie Delicata dà il nome indigeno e scrive « in arvis et Inter segetes » e Gulia cita tre località. Ma non é stata trovata da alcun altro per quanto sappiamo, né se ne trova esemplare nell'Erbario Universitario. Non si può quindi fare a meno di dubitare di qualche errore di determinazione. 85. — Trigonella. 207. — Trigonella Monspeliaca L.; GD. p. 10; Gulia Barth II p. 32 ; Duthie II p. 321, 322 et 326. Luoghi aridi e sassosi. — Malta, qua e là, non rara, Marfa, PAPILIONACEAE 129 Corradino, Penibroke Camp, Atirax ecc. ! Gozo, iu molti luo- ghi; rigogliosa ed abbondante nell'interno del castello di Ra- hato ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio. 208. * — Trigonella maritima Del.; GD. p. 10; Gulia Barth II p. 32 ; FI. an. II p. 46. Luoghi aprici vicini al mare. — Malta, Bieb il Ghzira (GD. !), Sliema (Gulia). ~ Febbraio-Aprile. 209.*— Trigonella cornlculata L.; GD. p. 10; Gulia Barth II p. 32; FI. an. II p. 46; CG. Arch. Melit. p. 205. Luoghi erbosi e campi. — Malta, Ùied Babu (GD.), Marsa- scala (Gulia). — Marzo-Maggio. Riferiamo le indicazioni di Delicata e di Gulia, notando però che il solo esemplare che nell'Erbario di Malta porta il nome di T. corniculata scritto dallo stesso Delicata, è invece T. ìnaritima. 86. — Melilotds. 210.* — Melllotus Italicus (L.) Lam.; Z. p. 53; GD. p. 11 ; Gulia Repert. p. 60 et Barth II p. 31 ; FI. an. II p. 43 ; Zodda Revisione monografica dei Melilotus, Malpighia XV p. 356. Campi e luoghi erbosi. — Malta (GD.). — Febbraio-Aprile. Non abbiamo trovato questa specie, quantunque Delicata e Gulia la dicano comune. Dubitiamo quindi cbe si tratti di erro- nea determinazione, tanto più che Gulia nel Repertorio dice che ha fiori bianchi. 211. — Melilotus Indicus (L.) Ali. M. parviflora GD. p. 11; Gulia Barth II p. 31. Campi e luoghi erbosi, tanto umidi che asciutti. — Malta, qua e là, per es. ImiaTileb, Ta Baldu, Marsa ! Cornino ! — Marzo- Maggio. Tanto Delicata quanto Gulia dicono di questa specie che è molto comune dovunque. Non possiamo confermare tale asser- zione che bene si applica invece alle due specie seguenti. Le piante che abbiamo raccolte a ImtaUleb in luoghi umidi, sono rigogliose e robuste, ed hanno i racemi multiflori e com- patti, in generale più brevi delle foglie. Si avvicinano dunque alla var. densiflorus Somra. (Bull. Soc. bot. it. 1898 p. 122). A Comino invece abbiamo raccolto due forme diverse da quella, e diverse fra loro. Entrambi hanno racemi allungati, oltrepas- santi molto le foglie. Ma una di esse ha un numero di fiori mi- 8. SoiiMiER et Caruaxa Gatto. — Flora Melitensis nova. 9 130 PAPILIONACEAE nore, e legumi maturi lunghi 3 mm., cioè quasi il doppio del- l'altra, e si avvicina per questi caratteri alla var. permixta (Jord.) mentre l'altra può ascriversi al tipo (sec. Fiori FI. an. II p. 44). 212. — Meiilotus sulcatus Desf. ; GD. p. 11 ; Armitage p. 497. M. MaurUanìca Gulia Barth II p. 32. M. sulcatus var. Ascher- sonìi Schulz Monogr. der Gatt. Meiilotus ; Zodda Revis. monogr. Malpighia XV p. 358. M. silicata a typica forma Ascheì^sonii FI. an. Appendice p. 137. Campi e luoghi erbosi asciutti. — Malta, comune! Gozo, co- munissimo ! Cornino, comune ! — Gennaio-Maggio. Secondo il monografo del genere Schulz (seguito da Zodda Revis. e da Fiori FI. an.), a Malta cresce la varietà Aschersonii, di cui lo Schulz ha veduto a Berlino esemplari raccolti da Schwein- furth. Noi non abbiamo trovato diflerenza fra le piante Maltesi e le forme comuni in Sicilia e sul continente Italiano. 213. ~ Meiilotus segetalis (Brot.) Ser. in DO. ; Zodda Revis. monogr. Malpighia XV p. 359. M. silicata var. segetalis FI. an. II p. 42. M. compacta GD. p. II; Gulia Barth II p. 32; Duthie II p. 323 et 326. Campi e luoghi erbosi, specialmente umidi. — Malta, Gozo, Cornino e Filfola, molto comune ! Cominotto (Duthie). — Marzo- Maggio. Nei luoghi erbosi vicino al mare trovasi prostrato, con racemi raccorciati e pauciflori, e con foglie più consistenti. Nei luoghi asciutti ha il fusto eretto e sottile. Nei luoghi umidi ha cauli fistolosi, alti fin più di un metro, con foglioline che giungono ad avere 35 mm. di lunghezza e 20 di larghezza, e legumi di ol- tre 4 mm., e corrispondono alla varietà fislulosus (M. sulcatus var. fistulosus Somm. Bull. Soc. bot. it. 1898 p. 123). Questa specie e la precedente, benché nei loro estremi siano assai diverse, presentano delle forme di transizione. 214. — Meiilotus infestus Guss. ; GD. p. 11 ; Gulia Barth II p. 31; Duthie II p. 323; Zodda Revis. monogr. Malpighia XV p. 358. M. silicata var. infesta FI. an. II p. 43. • Campi e luoghi umidi o freschi. — Malta, in molti luoghi, per es. Ghirghenti, Ta Baldu, San Paolo a mare, MelleTia, IintaTrleb ecc. ! Gozo, meno frequente che a Malta ! — Febbraio- Aprile. PAPILIONACEAE 131 215.— Melilotus Messanensis (L.) Ali.; D'Urv. p. 93; Z. p. 53 ; GD. p. 11 ; Duthie li p. 323, 324 et 325, et III p. 39 ; Gulia Barth II p. 31; Armitage p. 498; FI. aii. II p. 42; Zodda Revis. monogr. Malpighia XV p. 359. Luoghi erbosi umidi. — Malta e Gozo, in molti luoghi e ab- bondante ! Cornino ! — Febbraio-Maggio. Oss. — I Maltesi chiamano i Melilotus in genere Treu. 87. — Trifolium. 2!6. * — Trifolium pratense L. ; Z. p. 75; GD. p. 11; Gulia Barth II p. 51 ; CG. Arch. Melit. p. 205. Luoghi erbosi. — Malta, Ùiecl BalliUa (GD.), Marsa, Marsa- scala (Gulia). — Aprile-Maggio. Per quanto sappiamo, questa specie non è stata trovata da altri che da Delicata e Gulia, poiché le citazioni di Zerafa non si sa se si applichino a pianta spontanea, e deve quindi essere molto rara. 217. — Trifolium echinatum Marsch. Bieb. Luoghi erbosi. — Malta, raro, nel campo sperimentale presso Casale Attardi Sani'Anlonio (Borg!). — Maggio. Non sappiamo dire di questa specie se sia subspontanea, o se sia un antico elemento delia flora Maltese. Probabilmente é una nuova introduzione che nei luoghi dove l'abbiamo trovata si è già discretamente diffusa. 218. — Trifolium maritimum Huds. Luoghi erbosi. — Malta, raro, Floriana sugli spalti dei forti ; fra Notabile e ImtaTileh, lungo il ruscello che segue la via ! — Aprile-Maggio. 219. - Trifolium stellatum L. ; Forskaal N.o 56; Z. p. 76; GD. p. 11 ; Gulia Barth II p. 51 et 112; Duthie II p. 321, 324 et 326 ; Gibelli e Belli Rivista crit. del gen. Trifolium Sez. La- gopus p. 54. Valli e luoghi erbosi aprici e aridi. — Malta, Gozo e Comino, comunissimo dovunque ! Cominotto ^Duthie). — Marzo-Maggio. 220. — Trifolium intermedium Guss. ; GD. p. 11 ; Gulia Barth II p. 51 ; Somm. Schedae FI. it. exsic. N.» 1072 (N. (?! bot. it. 1909 p. 482). T. angustifolium var. intermedium FI. an. II p. 53. Luoghi erbosi asciutti. — Malta, qua e là, per es. Corradino dove abbonda, Imtatilel), Uied Incita ecc ! — Aprile-Maggio. 132 PAPILIONACEAE 221. — Trifolium angustifolium L. ; Z. p. 75 ; GD. p. 11 ; Gulia Barth II p. 51. Luoghi erbosi aridi. -- Malta, qua e là, per es. San Paolo a mare. Boschetto, Ùied GTwmor, liied Hanzir ecc. ! Gozo, Ta Cene, Migiar Scini ! — Aprile-Giugno, 222. — Trifolium lappaceum L. ; Z. p. 75; GD. p. 11 ; Gulia Barth li p. 51. Luoghi erbosi, margini dei campi. — Malta, piuttosto raro, San Paolo a mare, Ta Baldu, Ùied Gherzwna ! MeUetia (Rea- de!), Ùied il GTmsel (Borg). — Aprile-Giugno. 223.* — Trifolium Cherleri L. ; Z. p. 74; GD. p. 11; Gulia Barth II p. 51. Nei campi. — Malta, Vied Babà (GD.), Marsascala (Gulia). Gozo, Ùied il Liiìiziata (Gulia). — Marzo-Maggio. Certo raro, poiché non trovato da noi né da quelli che hanno erborato a Malta ai tempi nostri. 224.*— Trifolium arvense L. ; Z. p. 75; GD. p. 11; Gulia Barth II p. 51. Nei campi. — Malta, Corradino (GD.), Gneina, MelleTia (Gu- lia). — Marzo-Maggio. Da noi mai trovato, né, che sappiamo, da altri che da Delicata e da Gulia. 225. * — Trifolium Lucanicum Gasparr. T. Dalmaticum GD. p. 11; Gulia Barth li p. 51. Luoghi aprici. — Malta, Ùied GTiomor (GD.), Sliema (Gulia). Gozo, Ta Cene (Gulia). — Marzo-Maggio. 226. — Trifolium scabrum L. ; Z. p. 75; GD. p. 11; Gulia Barth li p. 51 ; Duthie II p. 324 et 326. Luoghi erbosi aprici, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Co- rnino, comune dovunque ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio. 227. * — Trifolium subterraneum L. ; Brenner in Badger ; GD. p. 11 ; Duthie Barth I p. 544; Gulia Barth li p. 50. T. sub- terraneum var. longipes Gibelli e Belli Rivista crit. Trif. Sez. Calycomorphum p. 36; FI. an. II p. 48. Luoghi erbosi aprici. — Malta, piuttosto raro, sulla strada delle saline (Armitage !), spalti dei forti di Valletta (GD.), Ta Xbiex (Gulia). Gozo, sulla costa di Kala (Duthie). — Marzo- Maggio. Gli esemplari che abbiamo visti raccolti da Armitage appar- PAPILIONACEAE 133 tengono alla varietà longipes Gay, come quelli raccolti da Duthie e studiati da Gibelli e Belli. 228.* — Trifolium spumosum L.; Z. p. 74; GD. p. 11; Gulia Bai'th II p. 50 ; FI. an. Il p. 58. Luoghi aprici. — Malta, tlied Ballula (GD.). — Marzo-Maggio. Gulia scrive che questa specie é molto comune nei terreni incolti. Deve essere un equivoco, poiché noi non l'abbiamo mai trovata, né sappiamo che sia stata veduta da altri dopo il tempo di Gulia. 229. — Trifolium fragiferum L. ; Z. p. 75; GD p. 11 ; Gulia Barth II p. 51. Lungo i fossi in terreno umido, e lungo le vie. — Malta, qua e là, per es. fuori di Porta Bombe, ImtaTìleh, Ghirghenti, Ca- sale Attardi Ùied Incita, tlied Hallia (GD). Gozo, Xlendi, fra Zebbug e Marsalforno ! Ùied il Lunziata (Gulia). — Maggio- Settembre. A Ghirghenti abbiamo trovato in terreno roccioso asciutto, una forma di aspetto assai caratteristico che ci sembra corri- spondere alla \3iY. pulchellmn Lange (in Willk. et Lg. FI. Hisp. Ili p. 360). Ha il fusto legnoso e tanto raccorciato che i rami, essi pure cortissimi, sembrano partire tutti quasi da un medesimo punto, cosicché la pianta acquista un aspetto pulvinare. I pedun- coli sono lunghi tutt'al più 1 cm. I capolini a maturità sono sfe- rici, ed hanno un diametro di meno di un cm. I piccioli misu- rano pochi millimetri, e le foglioline sono lunghe 2-A mm. Dalla var. halicola Gibelli e Belli (Rivista crit. Trifol. ital. Sez. Galea- ria p. 22) che quegli autori suppongono possa essere uguale alla var. inilchelliim Lange, le nostre piante differiscono per avere la pagina inferiore delle foglioline percorse da nervi molto ri- levati e non particolarmente glauche né coperte di pulviscolo. 230. — Trifolium resupinatum L. ; Z. p. 75 ; Gulia Barth II p. 51 ; Duthie II p. 321, 324 et 326 ; CG. Medit. Nat. p. 277. T. re- sicpinatimi, T. suaveolens et ejus var. flore albo GD. p. 11. T. abbreviaticm Gulia Almanacco p. 67 (monente ipso Gulia Barth II p. 51). Luoghi erbosi tanto asciutti che umidi, lungo le strade e lungo i ruscelli. — Malta, Gozo, comunissimo ! Cornino ! — Aprile- Giugno. Il Trifolium suaveolens degli autori italiani non è che una 134 PAPILIONACEAE forma stazionale più robusta del T. resupinaium. Questa specie, anche nelle Isole Maltesi, in luoghi umidi e fertili ha il caule fistoloso e striato, ed acquista dimensioni notevoli. A Cornino, in un luogo umido vicino al mare, lo abbiamo trovato, fra piante idrofile, straordinariamente sviluppato, con peduncoli lunghi fino 6 cm., corolle di 9 mm. e calici fruttiferi larghi fino 5 mm. e lunghi 9 (senza i denti che misurano fin 4 mm.). Queste forme ubertose, viste isolate, potrebbero sembrare una specie diversa. Abbiamo trovato il T.resi(,pinatum(\Vidi\c\iQ volta anche con fiori bianchi, ma raramente; sarà questo il T. snaveolens var. flore albo di Delicata. 231. — Trìfolium tomentosum L. ; Z. p. 7G; GD. p. 11; Gulia Barth II p. 51 ; Gibelli e Belli Rivista crit. Trif. Sez. Galearia p. 21. Luoghi aprici asciutti. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Aprile-Maggio. 232.* — Trìfolium congestum Guss. ; GD. p. 12; Gulia Barth II p. 51; FI. an. II p. 51. Campi. — Malta, Ùied GTiomor (GD.), Cotlonera (Gulia). — Aprile-Maggio. Specie da noi non trovata e di cui non esistono esemplari nel- l'Erbario Universitario. 233. — Trìfolium suffocatum L.; Brenner in Badger; Z. p. 76 ; GD. p. 12; Daveau p. 18; Gulia Barth II p. 51. Luoghi erbosi asciutti, lungo le vie ecc. — Malta, comune ! Gozo, comunissimo ! — Marzo-Maggio. 234.* — Trifolium repens L. ; Z. p. 75; GD. p. 12; Gulia Barth II p. 51. Luoghi erbosi, lungo le vie. — Malta, Ùied Kirda (GD.), Marsa (Gulia). — Marzo-Maggio. 235. — Trìfolium nìgrescens Viv.; GD. p. 12; Gulia Barth II p. 51; Gibelli e Belli Rivista crit. Trif. Sez. Amoria p. 663. T. hy- bridum Z. p. 75; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 69 (monente ipso Delicata). Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino» comunissimo! — Marzo-Aprile. Dove il suolo è più ricco cresce rigoglioso, con stendardo largo 4 V2 e lungo 12 mm. (compresa 1' unghia). In Marzo e Aprile si vedono interi tratti di terreno biancheggiare per la sua abbondante fioritura. PAPILIONACEAE 135 Oss. — Trìfoliuni speciosum GD. p. 12; Gulia Barth II p. 51 ; FI. an. K p. 65; CG. Arch. Melit. p. 205. Non ammettiamo la presenza del T. speciosum Willd. nella flora Maltese, dubitando che si tratti di una erronea determina- zione, perchè il T. speciosmn è pianta di regione montana o sub- montana, e perché l'esemplare che trovasi con quel nome alPEr- bario Universitario appartiene a tutt'altra specie. Ed infatti gli esploratori della flora Maltese dopo i tempi di Delicata e di Gu- lia, l'hanno ricercato invano nei luoghi indicati da quegli autori (Malta, Ùiecl Dalluta e BaTiria ; Gozo, Ta Cene). 236. — Trifolìum agrarium (L. pr. p.) Poli. ; Z. p. 74; Gulia Repert. p, G6. T. agrarium et T. jjrocumbens G. Delicata PI. Mei. lect. p. 68 et 69; Gulia Barth II p. 51. T. agrarium et T. campestre GD. p. 12. Nei luoghi incolti come nel coltivato. — Malta, Gozo e Co- mino, molto comune dovunque ! — Marzo-Maggio. Noi non abbiamo visto, nelle Isole Maltesi, altro TrHfolium della sezione Chronosemium che il T. agrarium Poli. (=: T. campe- stre Schreb. ; Fiori FI. an.), comunissimo dovunque. Oss. — I Trifolìum in genere sono detti dai Maltesi Xnien. 88. — PSORALEA. 237. — Psoralea bituminosa L. ; Z. p. 64; Nyman Obs. p. 649; GD. p. 12; Gulia Repert. p. 55 et Barth II p. 32; Duthie II p. 324 ; Armitage p. 497. ~ Malt. Siila salvaggia. Luoghi aprici aridi. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima dovunque ! — Febbraio-Maggio. A Malta in vari luoghi, ed in Gozo a Migiar Scini ne abbiamo trovato esemplari isolati con fiori perfettamente bianchi. 89. ~ ASTRAGALUS. 238. — Astragalus sesameus L. ; GD. p. 12 ; Gulia Barth II p. 31; Duthie II p. 322, 325 et 326; FI. an. II p. 77. Luoghi erbosi, specialmente aprici ed aridi. — Malta, abba- stanza frequente, Floriana, Corradino, Pembroke Camp, Forte Ricasoli, Ta Baldu ecc.! Gozo, in molti luoghi; particolarmente rigoglioso nell'interno del castello di Rabato ! Cominotto (Du- thie). — Marzo-Aprile. Nei luoghi aridi trovasi nano. 136 PAPILIONACEAE 239. — Astragalus Baeticus L. ; Z. p. 43 ; GD. p. 12 ; Du- thie III p. 39; Gulia Barth II p. 31. — Malt. Caffè tal Messicu. Luoghi erbosi arenosi incolti. — Malta, qua e là, Marfa, Flo- rianal Ùied Babu (GD.), Gneina ecc. (Gulia). Gozo, a Rarala ! Cornino ! — Marzo-Maggio. Quando cresce nei luoghi umidi acquista grandi proporzioni, mentre nei luoghi aridi rimane nano. Viene adoperato talvolta dal popolo come succedaneo del caffé. 240. — Astragalus hamosus L. ; Z. p. 43; GD. p. 12; Gulia Barth II p. 30 ; Duthie li p. 322, 325 et 326. Campi e luoghi incolti erbosi. — Malta e Gozo, comune ! Cominotto (Duthie). — Febbraio-Maggio. 90. — Coronilla. 241. — Coronilla Emerus L.; Z. p. 15; GD. p. 12; Gulia Barth II p. 52; FI. an. II p. 93 ; CG. Arch. Melit. p. 205. Luoghi rupestri. — Malta, rara, Lied Babul colline di tlardia (GD. e Gulia). — Febbraio-Aprile. 242. — Coronilla Valentina L. ; Z. p. 15; GD. p. 12; Gulia Al- manacco p. 69. C. stipularis Duthie II p. 321. C. glauca Duthie II p. 322 et III p. 39 ; Armitage p. 497 et 500; CG. Nat. Malt. p. 8. C. Valentina ^ glauca FI. an. II p. 92. C. Valentina et C. glauca Gulia Barth p. 52. Luoghi rocciosi. — Malta, piuttosto rara, Ùied Babul Ùardia (GD.), Majesa presso Ghain TuffìTia (Borg !), Ùied Kirda (Gu- lia ! e Duthie), Zurrico (Duthie). Gozo, Marsalfomo (Duthie!). — Febbraio-Aprile. Abbiamo potuto accertarci che le piante di Ùied Kirda man- date air Erbario Centrale di Firenze col nome di C. Valen- tina L. e quelle di Marsalfomo mandate da Duthie col nome di C. glauca L. non differivano le une dalle altre, ne da quelle da noi raccolte nei luoghi indicati per C. Valentina e C. glauca. Da ciò si deduce che una sola entità (sia specie o sia varietà) fu indicata con due nomi diversi. Però non sappiamo se all'en- tità Maltese convenga il nome di Valentina o di glauca, perchè, quantunque per tutto l'abito, per i legumi con fino a 5-6 arti- coli ed altri caratteri si dovesse chiamar Valentina, non ab- biamo mai trovato in essa le grandi stipole che della Valentina sono il distintivo principale. Bisogna notare però che non ab- PAPILIONACEAE 137 biamo visto esemplari giovani, e che la C. Valentina tipica in- vecchiando perde le grandi stipole, e si trova talvolta soltanto con le ultime stipole in alto che sono strette, quasi lineari. Per ora ci atteniamo al nome C. Valentina L. di cui per alcuni la C. glauca L. non è altro che una varietà. 243. — Coronilla scorpioides (L.) Koch ; Duthie II p. 326. AsiroloMum scorpioides Z. p. 43, Ornithopus scorpioides GD. p. 12. ArthroloMum scorpioides Gulia Repert. p. 42 et Barth II p. 52. — Malt. XeTii fijnTiabba o Morra. Nel coltivato, ed anche nei luoghi incolti aridi. — Malta, Gozo, Cornino e Cominotto, frequente dovunque! — Marzo-Maggio. Oss. — Donaveria Securidaca (L.) Desv. Abbiamo trovato in Aprile 1893 un esemplare di questa spe- cie in fiore in Malta alla Marsa presso Imghieret sul margine di un campo. Ma avendola ricercata invano dopo d'allora, sup- poniamo che fosse pianta avventizia, la cui comparsa fu effimera. 91. — SCORPIURUS. 244. — Scorpìurus subvillosus L.; Z. 69 ; Nyman Obs. p. 649. GD. p. 12; Gulia Repert. p. 62 et Barth II p. 52 ; Duthie II p. 326 ; Armitage p. 497. — Malt. tìidna. Nel coltivato, ed anche nei luoghi incolti. — Malta, Gozo e Co- rnino, comune dovunque ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio. Questa pianta viene coltivata per foraggio, specialmente nei cattivi terreni, e se ne vedono campi interi. 245.* — Scorpiurus vertniculatus L.; GD. p. 12; Gulia Barth II p. 52 ; FI. an. II p. 89 ; CG. Arch. Melit. p. 205. Campi e luoghi erbosi. — Malta, Uied Balluta (GD.), Cotto- nera (Gulia). — Marzo-Aprile. Noi ed altri l'abbiamo cercato invano nei luoghi indicati. Os- serviamo che anche in Sicilia, dove fu indicato soltanto da Ucria, non fu trovato da altri, tanto che ivi ora non se ne ammette l'esi- stenza. Oss. — Ornitìwpus compressus h.\ Z. p. 58; GD. p. 12; Gulia Barth II p. 52 ; CG. Arch. Melit. p. 205. Sopprimiamo questa specie perché Delicata e Gulia che la dicono comunisssima nei campi, devono averla certo scambiata con altra pianta, non avendola alcun altro mai trovata sponta- nea nelle Isole Maltesi. Un esemplare solo di 0. compressus L. 138 PAPILIONACEAE venne raccolto nel 1896 dal Godfery a GTiain Duieli, su di un mucchio di pozzolana importata, insieme ad altre piante avven- tizie. Negli anni successivi non ricomparve in quel luogo. 92. — HippocREPis. 246. — Hippocrepis unisiliquosa L. ; Z. p. 50 ; GD. p. 12 ; Daveau p, 18 ; Gulia Barth II p. 52. Campi e luoghi erbosi aprici. — Malta, Gozo, Cornino e Co- minotto, molto comune dovunque ! — Marzo-Maggio. 247. — Hippocrepis multisiliquosa L. ; Z. p. 23; GD. p. 12; Gulia Barth II p. 52 ; Armitage p. 497 ; FI. an. II p. 93. Luoghi erbosi, margini dei campi ecc. — Malta, Gozo e Co- rnino, comune ! — Marzo-Maggio. Nei luoghi fertili cresce rigogliosa, e nana nei luoghi aridi. 248. — Hippocrepis ciliata Willd. ; Duthie II p. 326 et III p. 39; Gulia Barth II p. 52; CG. Arch. Melit. p. 206. Luoghi aprici. — Malta, rara. San Paolo a mare ! MeUeTia e tJied il GTiasel (Gulia), Boschetto (Borg !). Gozo, piuttosto rara, fra Ùied Bingemina e Ùied ir RìTìan ! sopra Ramla (Duthie !). Cornino, meno rara ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio. 93. — Hedysarum. 249. — Hedysarum capitatum Desf. ; Gulia Barth I p. 152 et II p. 52 ; Duthie I p. 209, II p. 323 et 325, et III p. 39 ; Armitage p. 498 et 499; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277. H. spi- nosissimum var. capitaturn FI. an. IV Appendice p. 143. — Malt. Siila salvaggia. Luoghi aprici aridi, e luoghi argillosi vicino al mare. — Malta, molto localizzata, penisola di Mar fa, Marsascirocco, Belimat^a, Gneina ! MelleTia (Duthie !) — Gozo, Xlendi vicino al mare (Duthie!). — Marzo-Maggio. 250. ~ Hedysarum paliens (Moris) Halaczy. Luoghi aprici aridi. — Cornino, dove in alcuni luoghi è molto abbondante ! — Marzo-Maggio. Questa specie fu descritta e figurata per la prima volta da Sibthorp e Smith (FI. Graeca Vili p. 16, tav. 721), però riferita al H. spinosissimum di Linneo. Nyman (Consp. FI. Eur. p. 197) nel 1878, riconoscendo che la pianta Greca descritta da Sibt- horp e Smith non era H. spinosissimum L., pianta esclusiva- PAPILIONACEAE 139 mente Spagnola, le diede il nome di Heclysarmn SiMhorpH. An- teriormente a Nyman però e posteriormente a Sibthorp e Smith, Moris nel 1837 (Flora Sardoa I p. 548 e tav. 68) descriveva e figurava quella stessa entità col nome di H. capìtatum var. pallens. Dopo Nyman, Rouy (in Rouy et Fouc. FI. Fr. V p. 291) seguito da Fiori (FI. an. II p. 95) lo riteneva, al pari del H. ca- pìtatum Desf., come varietà del H. spinosissimum L. A noi, nell'Arcipelago Maltese, le due entità, capìtatum e pallens si sono presentate cosi diverse e con caratteri cosi costanti, che siamo indotti a considerarle come specie distinte. Per legge di prio- rità deve conservarsi per la specie che Nyman ha chiamata SWtliorpiì, il nome pallens di Moris, come ha fatto Halaczy nel Conspectus Florae Graecae. V H. pallens si riconosce a prima vista dal H. capitatimi per le corolle pallide, quasi di metà più piccole, 251. — Hedysarum coronarium L. ; Z. p. 22 ; Cleghorn p. 119; Gulia Repert. p. 55 et Barth I p. 463, et II p. 52; Armitage p. 498; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277; Godfery p. 297. — Malt. Siila. In vicinanza dei campi coltivati. — Malta e Gozo, qua e là inselvatichito! — Marzo-Maggio. Fiorisce ancora talvolta ec- cezionalmente in autunno. Questa bella pianta che fornisce un eccellente foraggio, e viene anche qualche volta esportata, si adopera su larga scala nella rotazione dei prodotti agrari, in modo che, in Aprile e Maggio è una caratteristica del paesaggio, buona parte del ter- reno essendo da essa colorata in rosso. Trovasi pure non di rado perfettamente inselvatichita, ad esempio sui colli presso Ùneina, ImtaTileì), NotaWe. Delicata non la citava fra le piante indigene di Malta, ed infatti la sua introduzione come foraggio, e quindi la sua naturalizzazione non rimonta ad epoca molto lontana. Tanto a Malta quanto a Gozo, ne abbiamo trovato isolatamente delle piante con fiori perfettamente bianchi. Oss. — Forskaal, al N." 57, indica Hedysarum Onobrxjchis {= Onohrychis viciaefolia Scop.). Però V Onobrychis viciaefo- lia non fu mai indicata da altri per Malta come pianta indigena, e neppure vi si coltiva, in oggi almeno; per cui riteniamo che l'indicazione di Forskaal debba riferirsi ad altra pianta, forse air H. coronarium L. 140 PAPILIONACEAE 94. — PiSUM. 252. — Pisum arvense L.; Armitage p. 499. — Malt. Piselli salva f)f). Nel coltivato. — Malta, qua e là non comune, per es. a Ba- Tiria e verso Ta Baldu ! Gozo, verso Sannail — Aprile-Maggio. Questa pianta che coltivasi per foraggio e per darne i semi secchi alle bestie, trovasi qua e là subspontanea. Nessuno l'aveva citata, salvo Armitage il quale parla della invasione della Oro- banche pruinosa sulle sue radici, ma probabilmente intendeva parlare della pianta coltivata. Noi la consideriamo come insel- vatichita e naturalizzata. 95. — ViciA. 253. — Vicia saliva L. ; Z. 78 ; Gulia Repert. p. 24 ; CG. Medit. Nat. p. 277. V. cnneata GD. p. 12 ; Duthie II p. 322 et 324. V. saliva et V. cuneata Gulia II p. 52. V. saliva var. maculata et var. cuneala FI. an. II p. 112. — Malt. Gilbiena seiida. Luoghi incolti, ma più specialmente nel coltivato. — Malta e Gozo, comunissima ! — Marzo-Maggio. Varia molto per la statura a seconda del terreno in cui cresce, e per la grandezza dei fiori e la forma delle foglioline. Abbiamo visto abbastanza caratterizzate le varietà cuneala Guss., macu- lata (Presi.) e heteroplujlla (Presi.). Trovasi qua e là anche con fiori bianchi. 254. — Vicia peregrina L. ; Armitage p. 500. Nei campi. — Malta, in pochi luoghi, valle ùqW Addolorata dietro il camposanto dove non è rara, Boschetto ! — Febbraio- Aprile. 255.* — Vicia pseudocracca Beri; GD. p. 13; Gulia Barth II p. 52; CG. Arch. Melit. p. 206. Nei campi. — Malta, Marsa (GD.), Ùied GTiomor (Gulia). — Febbraio-Maggio. Non abbiamo trovato questa specie, e notiamo che l'esemplare unico dell'Erbario Universitario che porta sull'etichetta V. pseu- docracca scritto di mano di Delicata, appartiene ad altra specie. 256. * — Vicia Narbonensis L. Luoghi erbosi fi-eschi. — Malta, rara, nella cava di pietra sulla salita di Casal Luca (Armitage!). — Aprile. PAPILIONACEAE 141 Trovata soltanto dal sig. Armitage che non la cita nella sua nota, ma ce ne mostrò un esemplare. Oss. — La Vida villosa Rotti fu trovata dal D/ Borg a San- t'Antonio e presso Casale Attard in Malta, Non l'ammettiamo però fra le piante Maltesi, perché trovata due sole volte ed in campi sperimentali dove venne probabilmente introdotta con semi forestieri. 96. — Ervdm. • 257. — Ervum leucanthum (Biv. [1813] sub Vida)- Vida leucantha GD. p. 13; Gulia Barth II p. 52; Duthie II p. 321, 322 et 324; FI. an. II p. 120. Luoghi erbosi. — Malta, non comune, Ta Balchi, ImtaUlehl tlied Balluta, Ùied Babit, Mahlaba (G-D.), tJied Zembak, Ùied il GTiasfaria (Gulia). Gozo, Xlendi\~ Marzo-Aprile. Secondo le leggi di priorità, questa pianta deve portare il nome specifico di leucanthum, perchè Bivona pubblicò la Vida leucantha nel 1813, mentre Gussone descrisse la stessa pianta col nome di Ervum Agrigenlinum soltanto nel 1826. 258. — Ervum gracile (Lois.) DC. E. tetraspermum Z. p. 48; Gulia Barth II p. 52. Vida Biebersteinii GD. p. 13. Vida gra- cilis Armitage p. 500. Luoghi erbosi freschi. — Malta e Gozo, in vari luoghi come Uncina, Ghirghenti, Ùied Kirda, ImtaTdeb, ma non comune ! — Marzo-Maggio. Nei terreni più fertili trovasi rigoglioso, con foglioline larga- mente lineari, con peduncoli di 7-8 cm., tri- quadri- ed anche quinqueflori, più lunghi assai del doppio della foglia, con fiori lunghi 8 mm. e frutti con 6-7 semi. Nei luoghi più sterili le fo- glioline sono strettamente lineari, i peduncoli sono in parte uniflori e poco più lunghi della foglia. Questi esemplari somi- gliano al E. tetraspermum dal quale però un esame più attento permette facilmente di distinguerli. Non avendo trovato nelle Isole Maltesi 1'^. Biebersteinii Guss. (= E.pubescens Link), né l'^". tetraspermum tipico, supponiamo che questi nomi siano stati dati da Delicata e da Gulia alVErvuìn gracile. 259. — Ervum Ervilia L. ; Z. p. 19; Duthie III p. 39. Vida Eì'cilia Gulia Repert. p. 68 et Barth II p. 52. — Malt. Sofsfa. 142 PAPILIONACEAE Luoghi erbosi e margini dei campi. — Malta e Gozo, qua e là ! — Marzo-Maggio. Questa specie, che coltivasi per darla agli animali come erba 0 come seme, trovasi non di rado inselvatichita, o per lo meno subspontanea. 97, — Lathyrds. 260. — Lathyrus Aphaca L. ; Z. p. 26 ; GD. p. 13 ; Gulia Repert p. 48 et Barth II p. 52. — Malt. Porvlina. Speciahnente in luoghi coltivati. — Malta e Gozo, assai fre- quente ! — Marzo-Maggio. 2B1. — Lathyrus Ochrus (L.) DC. ; GD. p. 13 ; Daveau p. 18 ; Gulia Barth II p. 52. — Malt. Gilbtena haida. Nei campi, fra le messi. — Malta e Gozo, qua e là ! — Marzo- Maggio. Questa specie che allo stato selvatico non è comune, viene coltivata per darne i semi agli animali. 262. — Lathyrus articulatus L.; Gulia Barth II p. 52. L. ar- iiculatiis et L. Clijmenu7n Z. p. 26 et 51. L. tenuifolius GD. p. 13; Duthie II p. 322 et 324. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, fre- quente ! — Marzo-Maggio, Questa specie, anche nelle Isole Maltesi varia per la larghezza delle foglioline, per la grandezza e colorazione dei fiori, per i peduncoli unifiori o biflori. Lo stilo è ottuso, con o senza una breve punta reflessa. A noi sembra che non si possano tenere separate dal L. articitlatiis L., neanche come varietà, il L. Cly- ■menum L. ed il L. tenuifolius Desf. 263. — Lathyrus Cicera L.; Armitage p. 496 et p, 500; CG. Arch. Melit. p. 203-4. L. sylvesiris Z. p. 26; GD. p. 13; Gulia Barth II p. 34. Nel coltivato, ed anche in luoghi incolti. — Malta e Gozo, frequente ! — Marzo-Aprile. Supponiamo che Zerafa, Delicata e Gulia, per L. sylvesiris abbiano inteso questa specie, poiché lo indicano di molti luoghi dove di L. sylvesiris L. non abbiamo trovato traccia, mentre vi si trova in abbondanza il L. Cicera, e della presenza di questo nelle Isole Maltesi non parlano. PAPILIONACEAE 143 2B4. — Lathyrus sativus L. ; Z. p. 51 ; Gulia Repert. p. 12. — Malt. Favelle o Cicciaì-da. Fra le messi. — Gozo, Ta Harrax, Nadur fra Uied Bingemma e Ùied ir Riti ani — Aprile. Questa specie che viene coltivata per darne i semi agli ani- mali, si trova qua e là subspontanea a Gozo. in Malta non fu per ora osservata. Tanto Gulia nel Repertorio, quanto Zerafa nel Thesaurus la citano soltanto come pianta coltivata. 265. * — Lathyrus annuus L. Luof^hi erbosi. — Malta, raro, Casale Attard, GTmin il Gbira (Borg !). — Aprile. 266.— Lathyrus Gorgoni Pari. (1838); Armitage p. 500; Sommier Bull. Soc. hot. it. 1909 p. 12G. Nei campi. — Malta, Addolorata^ Boschello ! — Febbraio- Aprile. Questa è la stessa pianta che fu descritta dalla Siria da Fenzl nel 1842, dunque posteriormente a Parlatore, col nome di La- thyrus amoenus. Il suo rinvenimento in Malta ne rende meno strana la presenza in Sicilia e in Sardegna. Nella valle del- V Addolorata, dove fu raccolta per la prima volta dall'Armitage nel 1891, trovasi in vari campi, ed in discreta quantità. La sola altra località dove l'abbiamo vista è al Boschello, dove però è rara. 267. * — Lathyrus setifolius L. ; CG. Arch. Melit. p, 206. Campi. — Malta, molto raro, presso le cave di Casal Luca (Armitage !). — Aprile. Armitage trovò nel 1891, nella località sopra indicata, alcuni esemplari di questa specie che fece vedere ad uno di noi (CG.). Per quante ricerche ne abbiamo fatte negli anni successivi, non abbiamo potuto ritrovarla. 268.— Lathyrus sphaerìcus Retz.; Armitage p. 500. Luoghi erbosi. — Malta, in pochi luoghi, Imghieret, Boschetto nel giardino riservato, Marsa, Gneina ! — Marzo-Maggio. 269. "^ — Lathyrus inconspicuus L. Luoghi erbosi. — Malta, trovato soltanto al Boschetto dove è molto raro (Borg !). — Aprile. Oss. — Lathyrus odoratas L, ; Gulia Repert. p. 47. — Malt. Piselli helua. Gulia nel Repertorio indica questa specie come indigena, e 144 PAPILIONACEAE, ROSACEAE dice di averla trovata spontanea (una forma con fiori di un porporino intenso) nelle vicinanze di tlied Ghamniieh. Però non fu mai trovata da altri, e lo stesso Gulia nel Barth non ne fa più menzione, per cui la escludiamo dalla numerazione. 98. — Ceratonia. 270.— Ceratonia Siliqua L.; Forskaal N.»84; Z. p. 12; GD. p. 13; Gleghorn p. 119; Duthie I p. 209; Gulia Repert. p. 28, Barth II p. 30 et Kew Gardens Bullet. p. 235; Armitage p. 498; Pari. FI. it. X p. 102. — Malt. Harruha. Nelle valli, specialmente sulle roccie scoscese. — Malta e Gozo, frequente ! Cornino ! — Ottobre-Novembre. Duthie dice con ragione che il carrubio, col suo fogliame scuro che spicca sulla bianca roccia, costituisce uno dei tratti salienti del paesaggio Maltese. Oltre alle piante di carrubio che nascono da se nei luoghi inaccessibili, molte se ne vedono in luoghi meno scoscesi che sembrano esse pure spontanee, ma che invece sono ivi state piantate. I contadini sogliono porre nei luoghi rocciosi le piantine giovani in vaso, e le radici crescendo rompono il vaso e penetrano nel terreno. Fra le piante coltivate si distinguono due varietà, la Harritba d'Avla, e la Harruha ga2zia. Come gli Arabi fanno colle palme da datteri, cosi i con- tadini Maltesi sogliono aiutare la fecondazione dei carrubi ta- gliando dei rami con fiori maschi (detti nuar tal baghal) e tra- sportandoli sulle piante fruttifere (dette ghamìnieli). Le carrube sono nutrimento costante dei cavalli Maltesi. Le foglie di car- rubo si spargono insieme a fiori, sul pavimento delle chiese in occasione delle feste. XXVI. — liosaceae. 99. — Prunus. 271. — Prunus spinosa L. ; Z. p. 64; Gulia Repert. p. 48 et Barth I p. 176. — Malt. Prain. Campi e giardini. — Malta, Boschetto, Ghvrgheniì, Zur- rico ecc. ! Gozo, Perugia (Gulia). — Febbraio-Aprile. Questa specie non pare che sia indigena, ma é abbastanza naturalizzata perchè si debba registrare fra gli elementi della flora Maltese. Vi si' innestano sopra peschi e susini. Gulia nel ROSACEAE 145 Repertorio la dice esotica, ma nel Barth la cita fra le piante Maltesi. Oss. — Amygdalus coinmunis L.; Z. p. 3; Gulia Repert. p. 38 et Kew Gardena Bullet. p. 239. — Malt. Lenza. Trovasi qua e là qualche pianta di mandorlo nata da se ; non crediamo però di dovere includere questa specie nel novero delle piante Maltesi. I suoi fiori recisi vengono venduti in città dai fiorai. — Fiorisce in Febbraio, Abbiamo trovato a Gozo, verso Casal Caccia, le foglie del mandorlo affette dall' Exoascus defornians Fuck. var. Amyg- dali communio. 100. — POTENTILLA. 272. * — Potentina hirta L.; Z. p. 63; Pari. FI. it. X p. 78. P. ve- dala GD. p. 13; Gulia Barth II p. 176. CG. Arch. Melit. p. 206. Luoghi aridi. — Malta, Ùied Incita (GD.), Ississien (Gulia). — Aprile-Maggio. Non indicata da altri che da Delicata e Gulia. 273. — Potentina reptans L. ; Z. p. 63 ; GD. p. 13 ; Gulia Repert. p. 21 et Barth I p. 176 ; Pari. FI. it. X p. 95. — Malt. Frauli salvaggia. Lungo i fossi ed i ruscelli. — Malta e Gozo, frequente! — Marzo-Giugno. Oss. — Fragaria vesca L. ; Z. p. 21 ; Gulia Repert. p. 21 e Barth I p. 176. — Malt. Frauli comuni. Gulia nel Barth dice che la fravola si trova inselvatichita a ImtaTileb in luoghi dove prima si coltivava. Dubitiamo però che vi si sia mantenuta. 101. — RUBUS. 274. — Rubus ulmifolius Schott. R. Dalmaticus GD. p. 13 ; Gulia Barth I p. 176. R. friUicosus Z. p. 66 ; CG. Medit. Nat. p. 277. R. fruticosus dalmaticus Gulia Repert. p. 26. R. discolor Gulia Kew Gardens Bullet. p. 235. — Malt. GTiollieh. Luoghi incolti e rupestri. — Malta, frequente, San Martino, ImiaTileb, Ghirghenti ecc. ! Gozo, qua e là, Xlendi ecc. ! — Aprile-Ottobre. Noi abbiamo visto il R. ulmifolius tipico e non la varietà Dalmaticus. Incontrasi talvolta con fiori bianchi. 8. SOMMiER et Caeuana Gatto. — Mora Melitensis nova. 10 146 ROSACEAE 275. — Rubus caesius L. ; Gulia Barth. I p. 176; CG. Arch. Melit. p. 206. — Malt. GTiollieh. Luoghi rocciosi. — Malta, JJay^dia (Gulia). Gozo, in vari luo- ghi, Xlendi, tlied ir Rifian ecc. ! Ùied il Lunziata (Gulia). — Aprile-Giugno. Noi ne abbiamo raccolto in Malta a Ùied Babu, ed in Gozo in vari luoghi, degli esemplari che supponiamo appartenere a que- sta specie, ma che sono troppo giovani perchè possiamo essere sicuri della determinazione. 102. — Rosa. 276. — Rosa Gallica L. ; Z. p. 66 ; Gulia Repert. p. 62 et Barth 1 p. 176; Pari. FI. it. X p. 20 ; FI. an. I p. 588. R. pu- mila GD. p. 13; Gulia Repert. p. 61. — Malt. tarda. Luoghi erbosi freschi. — Malta, in pochi luoghi ed in piccolo numero di esemplari, Ghirghenii, Katlara, presso Ta Baldu, Gomerino ! Gozo, Uied il Lunziata (Gulia). — Aprile-Maggio. Gulia nel Repertorio citava R. Gallica e R. pumila come due specie diverse, ma si corregge nel Barth. 277. — Rosa sempervirens L. ; Duthie I p. 209 et 210; Gulia Barth I p. 176. Luoghi rocciosi freschi. — Malta, rara, Boschetto, Ùied In- cita ! Ùied Balaìn presso il villaggio di GTiaxah (Duthie). Gozo, Migiarro (Gulia). — Marzo-Maggio, Il Dott. Borg ci dice di avere raccolto, nel Ùied Incita, la var. floribunda Guss. 278.* — Rosa dumetorum Thuill.; Gulia Barth 1 p. 175; CG. Arch. Melit. p. 206. Gozo, Ta Cene, molto rara (Gulia). — Aprile-Giugno. 103. — POTERIUM. 279. — Poterium Sanguisorba L. P. hybridum Z. p. 64. P. ìiy- bridmn et P. polygamum GD. p. 13. P. polygamum typ. etejus var. glaucescens et P. agrimonifoliwn Gulia Barth I p. 175. — Malt. Torsin il gTnil. Luoghi erbosi asciutti e valli. — Malta, Gozo e Cornino, fre- quente ! — Marzo-Aprile. Abbiamo visto soltanto la varietà ìnuricatum (Spach) di que- sta specie. ROSACEAE - 147 104. — Crataegus. 280. — Crataegus Oxyacantha L. ; Gulia Barth. I p. 176. C. mo- nogyna Z. p. 46; Gulia Kew Gardens Bullet. p. 235. C. orientalis G. Delicata PI. Mei. lect. p. 69. C. polyacantha et C. laciniata GD, p. 14. MespilHs monogyyia Gulia Repert. p. 67. C. Oxya- cantha B pultescens Boniiet Catal. rais. Plaiites Tunisie p. 152. — Malt. ZagTìarun o GTianzalor salvagg. Valli e luoghi rocciosi freschi. ~ Malta, non comune, per es. Ta Balda, Ùied GTiomor, tfied Kirda, Gliirghenti ! Ùied Babu, Ùied Balluia (GD.). Gozo, Xlendi ! — Marzo-Aprile. Di questa specie abbiamo raccolto soltanto la var. monogijna. 281. — Crataegus Ruscinonensis Gren. et Blaiic. C. Aza- rolus Z. p. 46; GD. p. 14; Gulia Repert. p. 25, Barth I p. 176 et Kew Gardens Bullet. p. 235. Duthie III p. 39; FI. an. I ii. 595. — Malt. GTianzalor. Nel fondo delle valli fresche, non comune. — Malta, Ùied Kirda, Ùied Bahu, Ta Baldu ecc.! Gozo, nel fondo della valle di Migiar Scini dove é assai bello ! — Marzo-Aprile. Le piante che abbiamo viste selvatiche nel fondo delle valli a Malta ed a Gozo, sono certo C. Ruscinonensis che può consi- derarsi come sotto-specie del Crataegus Azarolus L. 105. — PiRus. 282. — Plrus Sorbus Gaertn.; Z. p. 05; Gulia Repert. p. 68, Kew Gardens Bullet. p. 235 et Almanacco p. 69. — Malt. Zorba. Luoghi rocciosi nel fondo delle valli. — Malta, raro, Ùied ZnuberX Ùied Babu (Gulia). 11 sorbo che viene coltivato in piccola quantità, nasce insel- vatichito nel fondo di qualche valle anche lontano dai luoghi dove se ne trovano piante coltivate. Non abbiamo visto fiorite le piante selvatiche. 283. — Pirus communis L. ; Z. p. 64 ; Gulia Repert. p. 36, Barth I p. 176, Kew Gardens Bullet. p. 239 et Almanacco p. 69. — Malt. Langias ^aloagg. Nel fondo delle valli fresche. — Malta, qua e là, per es. San Martino presso Puale^, Gtiain il Gbira, Ùied Incita ! Ùied Babu, Ùied Xcora, Ùied Balani (Gulia). — Marzo-Aprile. Gulia nel Repertorio e in Kew Bullet, menziona il poro sol- 148 ROSACEAE, MYRTACEAE tanto come pianta esotica, mentre nel Barth lo cita fra le in- digene, e dice anzi che al principio delia valle di Dalam è molto abbondante. Noi abbiamo trovato in fondo a varie valli fresche, tanto ìa forma tipica quanto la var. amygdaliformis (Vili.). 106. — Mespilus. 284.* — Mespilus Germanica L.; Z, p. 54 ; Gulia Repert. p. 21 et 43, Barth I p. 176 et Kew Gardens Bullet. p. 235. — Malt. Forum, il lipp o Nespli tedeschi. I-uoghi freschi. — Malta, raro, Boschetto (Gulia). Gozo, ab- bondante nel fondo di una valle fra la Cala e Nadur (Reade!), Per già (Guiia). — Marzo-Maggio. Nel Repertorio Gulia citava questa specie fra la esotiche, ma nel Barth dice espressamente che è veramente indigena. Nel Kew Bullet. dice che in passato era molto più abbondante, ma che è stata in gran parte distrutta. I frutti della pianta salva- tica non sono eduli. Oss. — Cydonia vulgaris Pers. ; Gulia Kew Gardens Bullet. p. 239. — Malt. Sfar gel. Gulia nell'Almanacco p, 67 dice che il melo cotogno nasce spontaneo in Malta a Lied Bahu, ed è comune in Gozo a Pergla, in luogo « quasi boschereccio ». Noi l'abbiamo visto soltanto ri- nascere in apparenza subspontaneo, ma in realtà dalle ceppale di vecchie piante coltivate. XXVII. — •Jìlyrtaceae, 107. — Punica. 285. — Punica Cranatum L. ; Forskaal N.° 37 ; Z. p. 64; GD. p. 14; Gulia Repert. p. 8 et 49, et Kew Gardens Bullet p. 235. Melo granato salvalico Gulia Almanacco p. 67. — Malt. Rum- mien o Bullar. Salvatico sui fianchi rocciosi delle valli, e subspontaneo negli orti. — Malta, raro su di alcune rupi al Sud dell'Isola! Ùied Balluta (GD.). Gozo, a Pergla (Gulia). — Maggio-Giugno. Di questa specie si coltivano diverse varietà eduli, oltre quella a fiori doppi. Le varietà a frutto acido e non edule, che sono quelle che trovansi spontanee, sono chiamate dai Maltesi Ballar, e Rummien le coltivate. MYRTACEAE, TAMARICACEAE, LYTHRACEAE 149 108. — Myrtds. 286. — Myrtus communis L.; Z. p. 55; GD. p. 14; Gulia Repert. p. 49 ; Duthie II p. 324 et III p. 39. — Malt. RìTian. Luoghi rocciosi freschi. — Malta, raro, Ùied Gherzuma, Ùardia, Addolorata ! San Martin (GD.), MelleTia (Duthie). — Giugno-Luglio. Questa pianta che oggi è rara, doveva in passato essere fre- quente nelle Isole Maltesi. Ne abbiamo la prova nel fatto che vi sono due valli, una in Gozo chiamata Ùied ir RìTian ed una in Malta delta GTiain RìTiana, le quali derivano i loro nomi dal mirto che in Maltese chiamasi RiTian. XXVIII. — Taniarìcaceae, 109. — Tamarix. 287. — Tamarix Africana Poir.; Duthie II p. 325 et III p. 39; Gulia Barth I p. 421 et 463, et Almanacco p. 66; Pari. Fl.it. V p. 561. — Malt. Bruca. In vicinanza al mare. — Malta, Ùied ti Barimi in Marsa- scala (Gulia). Gozo, fra JJied ir RiTian e Ùied Bingemma, e a Ramla ! Ùied Kasab, DaTilet Karrot, San Blas (Gulia). — Marzo-Aprile. Questa pianta forma nei due luoghi dove 1' abbiamo vista a Gozo, dei veri boschetti nei quali vi sono esemplari vecchi e grossi, con tronchi di due metri di circonferenza. A Malta ne abbiamo visto in passato nelle arene del Forte Manuel presso Valletta, una sola pianta ed anche quella ora è stata distrutta. Oss. — Trovasi qua e là la Tamarix Gallica L. piantata, ma non l'abbiamo mai vista subspontanea. XXIX. — L,ythraceae. 110. — Lythrum. 288. — Lythrum Craefferl Ten. ; GD. p. 14 ; FI. an. II p. 129. L. Presiti GD. p. 14; Gulia Barth II p. 9; FI. an. II p. 129. Lungo i ruscelli. — Malta, qua e là, per es. hntatìleb. San Paolo a mare, fra Birchircara e San Paolo, Gneina, Gherzuma, Fid- dien, GTiain RiTianal Gozo, Ùied il Lunziatal — Aprile-Maggio 150 LYTHRACEAE, ONAGRACEÀE Abbiamo riferito il L. Preslii di Delicata al L. Grdefferi perchè, per quante ricerche ne abbiamo fatte nei luoghi indicati da Deli- cata, non abbiamo trovato mai il L. Preslii Guss., ma invece il L. Graefferi, e perchè all'Erbario Universitario l'unico esem- plare che porta l'etichetta di L. Preslii è di L. Graefferi Ten. 289. — Lythrum Hyssopifolia L.; GD. p. 14; Duthie III p. 39. L. hiissopifoliam Z. p. 28. Nei luoghi dove più a lungo si conserva l'umidità, spesso associato a Bulliarda ed a Elatine. — Malta e Gozo, assai fre- quente ! — Aprile-Maggio. Oss. — Abbiamo trovato in luoghi umidi a Malta (San Paolo a mare) e Gozo (Ta Cene) delle piantine giovani apparentemente di Lythrum che per le foglie assottigliate in picciolo sembrano L. iribracteatwn Salzrn. Tale determinazione però è troppo in- certa per ammettere senz'altro questa specie nella flora Maltese. — Peplis Portula L. Glaux altera pahistris, repens subro- tunclo folio. Boccone Museo di piante rare ecc. p. 107 e tav. 84 in alto a sinistra. Boccone scrive della sua Glaux altera (che è la Peplis Por- tula L.) « in Malta l'ho osservata nelle forti fi cationi dei PP. Cap- pucini, in sito ove sia acqua stagnante». Non crediamo di dovere ammettere questa specie nella flora Maltese, non essendo stata trovata da altri. XX K. — Onagraceae. 111. — Epjlobium. 290. — EpilobiumTournefortii ]\Iichal. E. tetragonum J3 Tour- nefortii FI. aii. Appendice p. 147. E. tetragonum CG. Medit. Nat. p. 277. E. virgatum Z. p. 18 ; GD. p. 14. Lungo i corsi d'acqua. — Malta, qua e là, per es, hntaTdeb, Gliiì^ghenti, Fiddien, Gnien il Gbir, Boschetto, Uied il Kleigha, San Martini — Giugno-Ottobre. Anche il monografo del genere, Haussknecht, cita questa specie per Malta. Trovasene eccezionalmente qualche pianta con fiori bianchi. 291. — Epilobium parviflorum Schreb. In luogo erboso umido. — Malta, Imlaìdéb nel fondo della valle! — Aprile-Ottobre. ONAGRACEAE, CRASSULACEAE 151 Abbiamo trovato soltanto pochi esemplari di questa specie. Essi dififeriscono dàWE. parvifloricm tipico per la forma delle foglie che sono ovate, leggermente cordate alla base e misurano 2 per 4 cm. ; e per questo ci sembra che vadano riferiti alla var. cordatum Fiori FI, an. {== E. cordalum Biv. -— E. pude- scens b. latifolimn Guss. Sj-n,). xxxr. — Crassulaceae. 112. — Sedum. 292. — Sedum stellatum L.; Gulia Barth I p. 417 (var. b. florihus carneis) ; CG. Arch. Melit. p. 206. Luoghi rocciosi. — Malta, raro, Zenlia (ramo del Ùied il GTiasel)\ Ùied Haìisaptan (Gulia). — Alarzo-Giugno. 293. — Sedum heptapetalum Poir. ; DUrv. p. 51 ; Caruel in Pari. Fi. it. IX p. 86; FI. an. I p. 552. S. coeruleum GD. p. 14; Cleghorn p. 119; Gulia Repert. p. 6 et Barth I p. 417; Duthie II p. 321 et 322; Armitage p. 498. — Malt. Bezzullei il bahra. Nelle depressioni della roccia dove d' inverno si raccoglie r acqua piovana. — Malta, Gozo e Cornino, in molti luoghi, e talora molto abbondante ! — Marzo-Maggio. Questa graziosa pianticella, con le sue foglie di un rosso san- guigno, ed i suoi fiori di un celeste chiaro, spicca sulla roccia bianca di cui è un ornamento. 294. — Sedum dasyphyllum L. S. glandaliferum Gulia Barth I p. 417, Sulla roccia. — Malta, piuttosto raro, Ùied Bahu, Fakhania, Rdum il MacUienaX San Giorg tal Fauara (Gulia). — Aprile- Maggio. Le piante che abbiamo viste di Malta appartengono alla va- rietà glandiUifermn (Guss.) che non crediamo si debba consi- derare come specie autonoma. 295. — Sedum rubens L. Sedum sp. Duthie Barth p. 544. Cras- sula rubens Z. p. 46; GD. p. 14; Duthie III p. 39; Gulia Barth I p. 417. Crassula sp. (?) Duthie II p. 326. Luoghi aridi e rocciosi. — Malta, Gozo e Cornino, frequente! Cominotto (Duthie !). — Marzo-Maggio. Abbiamo visto nell'Erbario Universitario di Malta questa specie raccolta da Duthie a Cominotto, con etichetta portante il nome di Sedum eriocarpum Sibth. 152 CRASSULACEAE 296. — Sedutn caespitpsum (Cav.) DO. 5. stellatum CG-. Nat. Malt. p. 8. Luoghi aridi sassosi dove però d'inverno si raccoglie un pò d'acqua piovana. — Malta, Ùied GTiomor, Boschetto, Ùied Babu, Uied Incitai Gozo, Ta Cene, Xlendi, in questi luoghi tutt'altro che raro ! — Marzo-Aprile. Questa specie non era ancora stata citata per le Isole Maltesi, probabilmente perchè fu confusa con la precedente. È probabile che si trovi in molti luoghi oltre a quelli sopra citati. 297. — Sedum litoreum Guss. ; Duthie II p. 326 et III p. 39 ; Gulia Barth I p. 417; Carnei in Pari. FI. it. IX p.80; FI. an. I p. 551. Luoghi rocciosi vicino al mare.- — Gozo, Ras ilKata (Duthie!). Cornino, frequente ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio. Questa specie poco vistosa è da ricercarsi anche nell'Isola di Malta dove non può mancare. 298. — Sedutn Nicaeense AH. S. amplexicaule Gulia Barth I p. 417; Duthie II p. 322; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 45. Sem- permvum. tenuifolmm GD. p. 14 ; FI. an. I p. 548. Luoghi rupestri. — Malta, frequente, Ùied Babu, Ùied Znu- ber, Ùied Mokbel ecc. Gozo, Migiar Scini, Xlendi, Ùied Bin- getuma ecc.! — Giugno-Luglio. Per le località indicate da Delicata, Gulia e Duthie e per il fatto che questi autori non menzionano il Sedum Nicaeense, riesce evidente che essi confusero questa specie col S. amplexi- caule DC. (:= Sempermvum tenuifolium Sibth. et Sm.). Ciò del resto ci fu confermato dall'esame dell'Erbario Maltese dove tro- vasi un esemplare di S. Nicaeense che porta il nome di Semper- vivum tenuifolium scritto da Delicata. , Oss. — Non sappiamo cosa possa essere il Sedum conjmbo- swn di cui Armitage dice che cresce talvolta insieme a 5. eoe- ruleum. 113. — Sempervivum. 299. — Setnpervivum arboreum L. ; Z. p. 69 ; Gulia Repert. p. 62; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 17; FI. an. I p. 545. — Malt. TJidnet il calli. Muri a secco. — Malta, Ùied is Seuda a Casal Curmi, Flo- riana, Gudia, Notabile ! — Dicembre-Marzo. Questa specie che secondo Henslow « Maltese Gardens » (1890) CRASSULACEAE, MESEMBRYANTHEMACEAE 153 era stata introdotta da circa 60 anni, oramai ci sembra defini- tivamente insediata in vari luoghi dove da molti anni vediamo che si mantiene e fiorisce. 114. — TiLLAEA. 300. — Tillaea muscosa L. ; GD. p. 14 ; Gulia Barth I p. 417 ; Armitage p. 498 ; Carnei in Pari. FI. It. IX p. 92. Luoghi aprici fra i muschi. — Malta, qua e là, per es. Im- ghieret, Ùied Incita, Bingemma ! Ùied Balluta (GD.), Ùied Xcora (Gulia). — Gennaio-Marzo. 115. — Bdlliakda. 301.— Bulliarda Vaillantii (Willd.) DC. ; GD. p. 14; Gulia Barth I p. 417 ; Duthie II p. 322 ; Armitage p. 498 ; Carnei in Pari. FI. it. IX p. 91 ; FI. an. I p. 153. Nelle piccole depressioni della roccia dove più a lungo si man- tiene l'acqua piovana. — Malta, in vari luoghi, peres. Ùied Bal- luta, Ùied GTiomor, Ùied Incita, Corradino ! Ùied Kirda, San Giuliano, GUargTiar (GD.), Coltonera (Gulia). Gozo, frequente, Xlendi, Ta Ceyic, fra Ùied ir RiTian e Ùied Bingemma ecc. ! — Febbraio-Aprile. 116. — Umbiliccs. 302. — Umbìiicus pendulinus DC. ; GD. p. 15; Colijledon Um- bilicus Z. p. 16 ; Gulia Repert. p. 68 et Barth I p. 417. Cotyledon Umbiliciis-Veneris Ga.r\ieì in Pari. FI. it. IX p. 15. — Malt. Zo- cret l'gTiagiusa. Sulle rupi e sui muri. — Malta, qua e là. Notabile, Ùied Bal- luta ecc. ! Pietà, SUema (GD.), Ùied Znuber (Gulia). — Aprile- Maggio. 303. — Umbilicus horizontalis(Guss.) DC; GD.p. 15. Cotyledon horizontalis Gulia Repert. p. 68 et Barth I p. 417; Carnei in Pari. FI. it. IX p. 16. — Malt. Zocret l'gTwgiusa. Rupi e muri. — Malta e Gozo, frequente ! — Aprile-Maggio. XXXII. — Jìleseìnbrt/anthemaceete, 117. — Mesembryanthemum. 304. — Mesembryanthemum crystallinum L. ; GD. p. 15 et XV ; Oulia Repert. p. 14 et Barth II p. 10; CG. Arch. Melit. p. 207. — Malt. Ct^istallina. 154 MESEMBRYANTHEMACEAE, CACTACEAE Campi arenosi vicino al mare. — Malta, raro, Cala di San Tommaso presso Marsascala, Forte Manuel ! seconda baia di San Giuliano (Borg), giardino Ponsomhy (Gulia), Bieb il Ghzira (GD.). — Marzo-Maggio. In alcuni dei luoghi dove fu trovato non esiste più ; ma in altri si mantiene. 305. — Mesembryanthemum nodiflorum L.; Forskaal N.» 38; Z. p. 54; GD. p. 15 et XV; Cleghorn p. 120; Gulia Barth li p. 10. M. cynjstallinum Duthie 11 p. 326, III p. 39 et Barth p. 544. ^ Luoghi arenosi e rocciosi in vicinanza del mare. — Malta e Gozo, comune! Cominotto (Duthie). Filfola ! — Aprile-Giugno. 306. — Mesembryanthemum acinaciforme L. Declivi marini e roccie. — Malta, in pochi luoghi, per es. a BalhU e presso l'ospedale militare di Bighil — Marzo-Aprile. Questa specie Capense sembra oramai veramente naturalizzata in Malta. Oss. — Mesenibryantìiemum delloicleum L.; Cleghorn p. 119. Cleghorn scriveva nel 1865 che questa specie cresceva in grande abbondanza sui bastioni di Valletta dove era stata pian- tata pochi anni avanti. Noi però non ne abbiamo trovato traccia. — Mesembryanlhemum covdifoUum L.; Gulia Barth li p. 9. Di questa specie del Capo di Buona Speranza, trovasi occasio- nalmente qualche pianta nata da sé sui vecchi muri di alcuni giardini di Malta. — Febbraio-Agosto. — Tetragonia expansa Murr. Abbiamo trovato questa specie Australiana, apparentemente inselvatichita, in Malta a Sliema sulle roccie vicino al mare. Però, aveudola trovata in un solo luogo non lontano da giardini, ed essendo pianta anima, non crediamo di poterla ancora con- siderare come appartenente alla flora Maltese. xxxiil. — Cactaceae. 118. — Opuntia. 307. — Opuntia Ficus Indica .Mill.; Gulia Reperì, p. 3 et Kew Gardens Bullet. p. 242. 0. vulgaris Cleghorn p. 119. Cactus ' Il Sig. Duthie stesso ci ha avvertiti che il suo M. crystalliiium andava corretto in 31. noclifìorum. OACTACEAE, CUCURBITACEAE, RHAMNACEAE 155 Opuniia Z. p. 9. — Ma!t. Bailar tal India o Ta Ghindia o Ta Xeiic. Coltivato su larga scala per i suoi frutti e per far siepi, il fico d'India si trova affatto inselvatichito in qualche punto della costa S. e S. E. di Malta, come a GTiar Basan presso Zarrico, a Sig- ffieiti ed a Casal Dingli, sopra rupi inaccessibili dove certo non potè essere piantato dall'uomo ! Trovasi ugualmente al Gozo ! — Fiorisce in Maggio. I frutti maturano da Luglio a Novembre. Secondo Gulia (Repertorio) si coltivano quattro varietà del Fico d'India, che sono designate dai Maltesi coi nomi di Taddem, Francis, Ta bla ZerrigTia e Isfar. Obs. — A Gozo, presso Nadur, abbiamo visto inselvatichita vicino alle abitazioni un'altra specie di Opuniia che ci è sem- brata 0. Dillenii Haw. XXXIV. — Cucurbitaceaco 119. — ECBALLION. 308. — Ecballion Elaterium Rich. ; GD. p. 15 ; Gulia Repert. p. 18 et Barth I p. 463; Duthie II p. 325; Armitage p. 499. Mo- mordica Elaterium Z. p. 54; Nyman Obs. p. 659. — Malt. Fah- Uus il Timir. Luoghi ruderali e in vicinanza del mare. — Malta e Gozo, frequente ! Filf ola ! — Fiorisce quasi tutto l'anno. I frutti di questa pianta venivano esportati in Inghilterra per uso medicinale, e per questo VEcballion veniva anche coltivato a Malta, ma su piccola scala. XXXV. — Rhaninaceae. 120. — ZlZYPHDS. 309. — Zizyphus sativa Gaertn. Z. vulgaris Z. p. 78; Gulia Repert. p. .67 et Kew Gardens Bullet. p. 238. — Malt. Zinzel. Luoghi rocciosi. — Malta, in diversi punti, per es. Ta Baldu e Ghirglienti \ — Giugno. Questa pianta che coltivasi in piccola quantità in Malta, tio- vasi qua e là subspontanea e in apparenza naturalizzata, co- sicché crediamo doverla includere fra gli elementi della flora Maltese. Gulia riferisce la strana usanza dei contadini Maltesi 156 EHAMNACEAE, UMBELLIFERAE di sospendere delle grosse pietre nei rami del giuggiolo fiorito per favorirne la fruttificazione. Abbiamo visto tale pratica an- cora in uso al giorno d'oggi. 121. — Rhamnus. 310. — Rhamnus oleoides L. ; Z. p. 66 ; GD. p. 15 ; Pari. Fi. it. V p. 460; Gulia Repert. p. 68; Duthie II p. 321 et 323; FI. an. II p. 213; Borg Arch. Melit. p. 46. — Malt. Ziu. Luoghi rupestri. — Malta e Gozo, molto frequente ! — Feb- braio-Aprile. 311.— Rhamnus Alaternus L. Luoghi ruderali. — Malta, raro, valle deW Addolorata \ Bo- schetto, Sant' Antonio (Borg). — Febbraio-Marzo. E assai probabile che il Rhainnus Alaternus fosse un ele- mento della antica flora Maltese. Ma nei luoghi dove noi e il Dott. Borg lo abbiamo trovato, sembrava piuttosto pianta sub- spontanea. Oss. — Paliurus aculeatus Lam. Abbiamo trovato questa specie a Gozo nel fondo della valle di Xìendil (sole foglie in Aprile), in luogo selvatico roccioso, dove sembrava affatto spontanea. Ma avendone visto un solo esemplare, non ci crediamo autorizzati a considerarla come pianta Maltese. XXXVI. — VmhelUferae, 122. — Eryngium. 312. — Eryngium maritimum L; Z. p. 19; Brenner in Badger; GD. p. 15; Gulia Repert. p. 65 et Barth. 1 p. 463 ; Carnei in Pari. FI. it. Vili p. 203. — Malt. Xeuc il ramel. Nelle arene marine. — Malta, in vari luoghi come nel golfo di MelleTia, nella penisola di Marfa, a Gneina, BaTiar il chakl ■San Paolo a mare (Gulia). Gozo, Ramlal Cornino, baia di Santa Marial — Giugno-Ottobre. Secondo Gulia, le grosse radici carnose di questa pianta si sogliono raccogliere per uso culinare. Oss. — Erìjngium albo-villosmn Forskaal N.° 22. Non sappiamo a quale specie riferire questo nome di Forskaal. L'Index Kewensis lo cita soltanto come nomen nudum. UMBELLIFERAE 167 123. — BUPLEURUM. 313. — Bupleurum subovatum Link ; Caruel in Pari. F\. it. Vili p. 391. B. rotundifoliimi var. ùUer medium D'Urv. p. 29-30. B. rotundifolium Z. p. 9. B.protraclum GD. p. 15 et 43; Gulia Repert. p. 62. — Malt. Uidnet il fenech. Nel coltivato, ma anche, più raramente, in luoghi incolti e sterili. — Malta, non raro, ed in alcuni luoghi abbondante! Gozo, verso Nadur, Ta Cene ! Cornino ! — Marzo-Maggio. Nei luoghi sterili come per es. a Cornino, trovasi nano, alto appena 3-4 cm. 314. — Bupleurum glaucum Rob. et Cast. Luoghi aridi. — Malta, raro, presso Casal Curmil — k^rWe. Vi sono anche nell'Erbario dell'Università di Malta degli esem- plari di questa pianta in frutto ; ma l'etichetta non porta altra indicazione di luogo che « Melita » e non si sa da chi fu raccolta. 124. — Apium. 315. — Apium graveolens L. ; Z. p. 6; GD. p. 15; Gulia Repert. p. 11; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 443; FI. an. II p. 161. — Malt. Carfus. Lungo i corsi d'acqua. — Malta, qua e là, per es. ImtaTileb, Fid- dien, Ta Baldu, Gneinal Gozo, Xlendil — Maggio-Settembre. 125. — Ammi. 318.* — Ammi Visnaga (L.) Lam. ; Z. p. 42; GD. p. 15 (var. b. lejospermum) ; Gulia Repert. p. 17 ; FI. an. II p. 159 ; CG. Arch. Melit. p, 206. Apium Visnaga Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 443. — Malt. Dundliena. Campi coltivati ed incolti. — Malta (GD. e Gulia). — Maggio- Ottobre. Tanto Delicata quanto Gulia dicono che questa specie é co- mune. Noi però non l'abbiamo mai incontrata. 317.— Ammi majus L. ; Z. p. 3 ; GD. p. 15; Gulia Repert. p. 14. — Malt. Dacra. Campi coltivati ed incolti e luoghi ruderali. — Malta e Gozo, molto frequente ! — Aprile-Giugno. Trovasi tanto la forma a genuinuM Gren. et Godr. quanto la forma J3 iniermedium (DC. prò sp.). 158 UMBELLIFERAE Gulia dice che é pratica dei contadini Maltesi di spargere le piante fiorite di questa specie sul melagrano, colla credenza di ottenere cosi da questo maggior copia di frutti. 126. — Ptychotis. 318. — Ptychotis ammoides(L.) Koch. P. verticillata GD. p.l5; Daveau p. 18. Ax)ium Ammios Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 436. Campi e luoghi aprici aridi. — Malta, molto frequente! Gozo, più raro ! — Marzo-Giugno. 127. — RlDOLFIA. 319. — Ridolfia segetum (L.) Moris; GD. p. 15 ; Gulia Repert. p. 66; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 421; FI. an. II p. 156. Ane- ihum graveolens Z. p. 4; G, Delicata PI. Mei. lect. p. 70 (mo- nente ipso GD. Fior. Mei.); Carnei in Pari. FI. it. Vili p. 295; FI. an. II p. 178. — Malt. XebL Nei campi. — Malta, dove in alcuni luoghi è abbondante, per es. Saìi Paolo a mare, MelleTia, Bingemma ! Gozo, verso Nadur\ — Marzo-Maggio. Né Caruel in Pari. FI. it., né Fiori FI. an. hanno osservato che Delicata aveva rilevato come dia Anelhum graveolens ài ZfìY^idi dovesse sostituirsi Ridolfia segetum, ed hanno quindi fatto figu- rare questa specie per Malta sotto due nomi diversi. 128. — Helosciadium. 320. — Helosciadium nodiflorum (L.) Koch. Siwn nodiflorum Z. p. 71. S. stolonifericm et S. mietvnedium GD. p. 15 et 16; Gulia Barth 1 p. 463. S. stoloniferwn Duthie II p. 323 et 325. Apium nodiflorum Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 446; FI. an. II p. 161. Nei corsi d'acqua, che talvolta empie interamente, con A^a- sturtimn officinale ecc. — Malta, molti luoghi, per es. Imtaìileì), Fiddìen, Gneìna, Ghirghenii, San Martini Gozo, Xlendi e verso Nadurl Cala Lneira (Duthie), Ùied Kasab (Gulia).— Aprile- Giugno. Abbiamo visto soltanto la forma a peduncoli ascellari. 129. — Pimpinella. 321.— Pimpinella peVegrina L. ; GD. p. 16; Gulia Repert. p. 53 ; Daveau p. 17 ; FI. an. II p. 164. Tragiicm peregrinimi UMBELLIFERAE 169 Z. p. 74. Apium peregrinum Caruel in Pari, FI. it. Vili p. 462. — Malt. Sensiela. Margini dei campi e luoghi incolti. — Malta, frequente, per es. ImiaTileh, Zebbug, Kirda ecc.! Gozo, vari luoghi, Xlendi, Casal Caccia ecc.! — Maggio-Giugno. Oss. — Pimpinella Anisum L. ; Gulia Repert. p. 2 ; FI. an. II p. 165. Tragium Anisum Z. p. 74. Apium Anisum Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 463. — Malt. Hleua o Anisi. Caruel FI. it. e Fiori Fi. an. indicano erroneamente questa specie per Malta, perché trovasi nel Thesaurus di Zerafa. Si coltiva in piccola quantità nelle Isole Maltesi, ed accidentalmente trovasene presso alle colture qualche pianta subspontanea che però non si mantiene. Gulia, come Zerafa, la cita soltanto come pianta coltivata. La coltivazione degli anaci a Malta è rammen- tata da Lagusi nel 1766. *o" 130. — Crithmum. 322. — Crithmum maritimum L. ; Forskaal N.° 24; Z. p. 16; Brenner in Badger ; GD. p. 16; Gulia Repert. p. 5; Cleghorn p. 120; Godfery p. 297; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 241. — Malt. Besbies il baTiar. Rupi e arene marittime. — Malta e Gozo, abbastanza fre- quente ! — Maggio-Novembre. Se ne mangione le foglie sotf aceto. 131. — CEnanthe. 323. — (Enanthe globulosa L. ; Gulia Barth II p. 9; FI. an. II p. 207. OE. globosa GD. p. 16. Globocarpus cenantlìoides Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 240. Luoghi umidi e nei fossi e corsi d'acqua. — Malta, frequente, per es. San Paolo a mare, Gneina, Fiddien, ImtaTileb, Ùied Kirda ! Gozo, Ramla ! — Aprile-Maggio. 132. — FOENICULDM. 324. — Foeniculum vulgare Mill. F. vulgare et F. piperitum Gì), p. 16. F. dulce et F. ijiperatum Gulia Repert. p. 5. F. capil- laceum Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 310. Anethum Foeniculum Z. p. 4. — Malt. Besbies. 160 UMBELLIFERAE Luoghi erbosi lungo le vie e nei campi abbandonati. — Malta, Gozo e Cornino, abbastanza frequente ! — Maggio-Ottobre. Trovansi, più o meno distinte, le due forme capillaceum e piperitum, quest'ultima meno frequente della prima. 133. — KUNDMANNIA. 325. — Kundmannìa Sicula (L.) DO. ; Gulia Almanacco p. 65; Duthie in p. 39; Carnei in Pari. FI. it. Vili p. 307 ; Siam Siculum Z. p. 71, Brignolia pastinacaefolia GD, p. 16. Luoghi erbosi aprici. — Malta e Gozo, frequente specialmente in Gozo ! — Aprile-Maggio. 134. — Ferula. 326. — Ferula communis L. ; Z. p. 21 ; GD. p. 16 ; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 299. F. nodiflora Gulia Barth. I p. 463. — Malt. Feria. Luoghi rupestri aridi ed aprici. — Malta e Gozo, frequente! Cornino, comune ! — Marzo-Maggio. Non abbiamo osservazioni sufficienti per decidere a quale delle molte varietà o forme della Ferula coiiiìnunis appartengono le piante di Malta, o se di queste forme vi siano più d'una. Gli esemplai'i che abbiamo sott' occhio hanno l'ombrella centrale oltrepassata dalle laterali, e per questo ed altri caratteri appar- terrebbero alla var. nodiflora (L.). Ma i frutti maturi che ab- biamo raccolti a Gemino il 7 Maggio non corrispondono a questa varietà, essendo più larghi e meno lunghi (10-11 per 7-8 rara.). Gussone Syn. FI. Sic. dice di avere raccolto in Lampedusa una Ferula nodiflora con frutti orbicolari. La pianta di Cornino si avvicinerebbe dunque a quella di Lampedusa per la forma del frutto. Ma le lacinie foliari nella pianta di Lampedusa sono dette molto corte, mentre non lo sono nelle piante Maltesi. Del resto sulla variabilità della F. communis non abbiamo bisogno di in- sistere, e rimandiamo a quanto ne dice Caruel nella Flora italiana. Questa pianta in vari luoghi è una caratteristica del paesaggio ed un ornamento delle rupi. Viene colta dai contadini e venduta come pianta ornaraenfalé a Valletta. 327. * — Ferula nodosa (L.) Jacks ; FI. an. Il p. 176. F. Feru- lago Z. p. 49 (ex GD.). F. genicalata Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 303. Ferulago geniculala GD. p. 16. — Malt. Feria. UMBELLIFERAE 161 Sui colli. — Malta, Gfiain il Gbira (GD.). — Marzo-Giugno. Non ci è stato dato vedere questa specie trovata da Delicata soltanto, e che certo deve essere molto rara. 135. — Petroselinum. 328. — Petroselinum hortense Hoffm.; FI. an. II p. 160. P. sa- tivum GD. p. 16; Gulia Repert. p. 60. Apiuni Petroselinum Z. p. 6; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 438. — Malt. Torsin. Lungo i corsi d'acqua e luoghi umidi. — Malta, qua e là, per es. Gneina, Ghirghenti dove é difficile dire se sia indigeno o in- selvatichito! Trovasi inoltre, evidentemente in.selvatichito, in molti orti. — Aprile-Ottobre. 136. — TORDYLIUM. 329. — Tordylium Apulum L. ; Z. p. 74 ; Nyman Obs. p. 635; GD, p. 16; Gulia Repert. p. 30; Daveau p. 18; Armitage p. 497; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 246. T. huìnile D'Urv. p. 32. — Malt. Haxixet il Trierah. Campi e luoghi incolti. — Malta, Gozo e Cornino, molto co- mune ! — Febbraio-Aprile. Viene colto dalla gente di campagna e venduto in città. Nei luoghi aridi trovasi nano fra le raicrofite. 137. — Daucds. 330. — Daucus Carota L.; Forskaal N.° 28; Z. p. 18; GD. p. 16; Gulia Repert. p. 54. D. Caro/a (a et j3 raaximus) Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 544. — Malt. Sfonnaria o Zunneria salvaggia. Campi e luoghi incolti. — Malta e Gozo, comune! — Aprile- Maggio. Caruel 1. e. indica di Malta anche la varietà maximus (Desf.), supponendo che sia questa la pianta indicata da Zerafa col nome di D. lacirius. Secondo Delicata però, col nome di JD. lucìdus Ze- rafa aveva inteso il D. rupestris Guss. {■= D. Gingidium fi bre- maculeatits Car. in Pari. FI. it.). 331. — Daucus Gingidium L.; Caruel in Pari. FI. it Vili p. 549. D. gwnmifer Brenner in Badger ; GD. p. 16. D. Carota var. gum- mifer FI. an. II p. 187. Luoghi aridi e rocciosi vicino al mare. — Malta, Gozo, Co- rnino e Filfola, frequente nel la zona littoranea! — Aprile-Maggio. S. SOMMiER et Cabuaxa Gatto. — J^'lora Melilensis nova. 11 162 UMBELLIFERAE In alcuni luoghi, come ad esempio nel basso della valle d'Ini- taTileb, abbonda ed è un ornamento delle rupi scoscese. In Fil- fola è la pianta dominante. 332.* — Daucus rupestris Guss. ; GD. p. 16; Duthie II p. 322, 325 et 326, et III p. 39. D. ausiralis ? Gulia Almanacco p. 66. D. Carota var rtipesler FI. an. II p. 167. D. lucidas Z. p. 47 (ex GD.). D. Gingidmm ^ breviaciUeatas GdiV\iQ\ in Pari. Fl.it. VIII p. 549. Rupi marine. — Malta, Ùied Bahu (Duthie), Ùied Mohbel (GD.) Gozo, Xlendi, Cala Bùeira (Duthie). Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio. 333. — Daucus Lopadusanus Tin.; GD. p. 16; Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 550 ; Lojacono Malpighia XX p. 209. D. Carota var. Lopadusanus FI. an. II p. 137. Luoghi sterili sassosi, ed arene marine. — Malta, non comune. San Paolo a mare, MelleUa, penisola di Marfa dove abbonda ! Cornino ! — Marzo-Maggio. 334.* — Daucus bicolor Sibth. et Sm. ; Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 541; FI; an. II p. 188. Questa pianta è indicata di Malta dal Caruel nella Flora ita- liana sulla fede di un esemplai-e mandalo a Parlatore dall'Orto botanico di Palermo. L'esemplare esiste difatti nell'Erbario Cen- trale Fiorentino e non porta altra indicazione che « Malta, Maggio 1848 - da Todaro e Calcara ». Il nome originario di Daucus Carota é stato corretto di mano di Caruel in D. setu- losus Guss. (sinonimo di I). bicolor Sibth. et vSm.). Tutti sanno quale sia il polimorfismo dei Daucus del littorale Mediterraneo. Quelli delle Isole Maltesi andrebbero studiati con materiale più ricco di quello che é a nostra disposizione per meglio distinguere le varie forme che, a seconda dei criteri ado- prati, potrebbero venire più suddivise, o invece ridotte ad un numero ancora minore di specie. ' 138. — Orlaya. 335. — Orlaya maritima (Gouan) Koch ; GD. p. 16; Duthie li p. 325 et III p. 39. Caucalis maritima Duthie Barth p. 543, Daucus pumilus Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 535. Nelle arene marine. — Malta, non comune, golfo di MelleTia, penisola di Marfa ! Gozo, Randa \ — Aprile-Maggio. UMBELLTFERAE 163 Alla Marsa dove l'indicava Delicata, in seguito ai lavori ivi eseguiti non esiste più. Oss. — Citminum Cyininum L.; Z. p. 17; Gulia Repert. p. 12; Armitage p. 499. — Malt. Kemmitn. Questa pianta é coltivata a Malta su larga scala, ed il cornino di Malta, che é molto stimato, è un importante articolo di espor- tazione. Se ne vedono qua e là delle piante subspontanee sui mar- gini dei campi e nei campi in riposo dove l'anno avanti era stato coltivato; ma non si mantiene negli anni successivi, e non va quindi considerato come pianta Maltese. La coltivazione del co- rnino a Malta viene rammentata fino dal 1766 da Libassi. Alcuni hanno detto che dal cornino è derivato il nome delTIsola di Co- rnino. — Fiorisce in Maggio-Giugno. 139. — ToRiLis. 336. — Torilis nodosa (L.) Gaertn.; GD. p. 16; Gulia Alma- nacco p. 67. Caucalis nodosa Z. p. 11 ; Carnei in Pari. FI. it. Vili p. 563. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta e Gozo, comune! — Marzo-Maggio. 337. — Torilis purpurea (Ten.) Guss.; GD. p. 16; T.arvensis var. i^urpurm FI. an. II p. 194. Caucalis purpmxa var. hetero- phijlla Carnei in Pari. FI. it. VIII p. 561. Luoghi rocciosi freschi. — Malta, rara, Mistra ! Gneina (Godfery !) Ùied QTiomor, GTiargTìa'r (GD.). — Aprile-Maggio. Abbiamo veduto tanto il tipo quanto la var. helerophylla (Guss.). 140. — SCANDIX. 338. — Scandix Pecten-Venerìs L.; Z. p. 68; GD. p. 16; Gu- lia Repert. p. 42; Carnei in Pari. FI. it. VIII p. 377. — Malt. Maxxita. Luoghi coltivati e campi incolti. — Malta, comune! Gozo, fre- quente ! — Marzo- Apri le. Oss. — Anthriscus CerefoUum (L.) Hoffm. ; Carnei in Pari. FI. it. VII! p. 387; Fi. an. II p. 197. CJiaerophyllum sativum Z. p. 12. Zerafa dice che nasce spontaneo negli orti, Carnei e Fiori lo riportano come pianta Maltese sulla fede di Zerafa, ma noi non l'abbiamo mai visto neppure subspontaneo. 164 umbelliferae 141. — Smyrnium. 339. — Smyrnium Olusatrum L.; Z. p. 71; GD. p. 16; Gulia Repert. p. 11 ; Garuel in Pari. FI. it. VITI p. 479. - Mali Carfas il %mir. Nei luoghi freschi ed ombrosi, sotto i carrubi e nel fondo delle valli. — Malta e Gozo, frequente ! -- Febbraio-Marzo. Oss. — Coriandrum saiivum L.; Z. p. 15; Gulia Repert. p. 13; Carnei in Pari. FI. it. Vili p. 566 ; FI. an. II p. 204. — Malt. Coshor. Si coltiva a Malta in piccola quantità e di rado se ne incontra qualche esemplare subspontaneo vicino ai luoghi dove fu semi- nato. Gulia lo cita soltanto come pianta coltivata. Carnei FI. it. e Fiori FI. an. sono stati indotti in errore da Zerafa., ~ Maggio- Giugno. 'G' 142. — Bifora. 340. — Bifora testiculata (L.) DC. B. flof^culosa GD. p. 17; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 490. Coriamiram testiculatum Z. p. 15. — Malt. Bumneihr o Cosbor saloai/g. Fra le messi. — Malta, (jua e là, Gneinn, Uied Oherzutna, San Pàolo a mare, ZebbiTi l Ùied Balluia, Sliema (GD.). — Marzo-Maggio. 34'!.*— Bifora radians Marsch. Bieb.; Gulia Repert. p, 8; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 488; FI. an. Il p. 204. Vi è un esemplare di questa specie nell'Erbario Centrale di Firenze, mandato da Gulia, senza altra indicazione di luogo che Malta. È questa la sola prova che abbiamo della esistenza della B. radians a Malta. Oss. ~ Comuni maculahmi L.; Z. p. 15; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 70; GD. p. XV: Gulia Repert. p. 13; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 476; CG. Atti Congr. Genova p. 175. — Malt. Cicuta. Stando all'etichetta di un esemplare conservato nell'Erbario Universitario di Malta pare che il Coniutn ^naculatum si tro- vasse subspontaneo nei fossati delle fortificazioni di Valletta. Ora però non vi si trova più. Gulia nel Repertorio lo cita soltanto come pianta esotica e Delicata Flora Melitensis dice espressa- mente che lo aveva citato per errore nel suo primo lavoro, e che andava cancellato dalla flora Maltese. UMBELLIFERAE, ARALIACEAE, RUBIACEAE 165 143. — ECHINOPHORA. 342. — Echinophora spinosa L. Arene marine. — Malta, rara, penisola di Marfa nell'ultima cala a N, E. ! Gozo, Ramla (Godfery !). — Agosto. XXXVII. — ^Iraliaceae. 144. — Mederà. 343. — Hedera Helix L.; Forskaal N.° 29; Z. p. 22; Nyman Obs. p. 634; GD. p. 17; Gulia Repert. p. 39. — Malt. Liedna. Rupi e muri. — Malta, in vari luoghi, ad es. Gneina, Ohir- ghenti, Boschetto ! Gozo, qua e là, non rara ! — Settembre- Novembre. XXXVIII. — Uuhiaceae, 145. — Potoria. 344. — ' Putoria Calabrica (L. fìl.) DG. ; Brenner in Badger; Wikstròm Préface ecc. p. 63; GD. [). 17; Duthie II p. 322; Tan- fani in Pari. FI. it. VII p. 102; FI. an. III p. 103. Sulle i-upi. — Malta, molto rara, tliecl il Ghasell (luogo stesso dove l'indicava Brenner). Da Wikstròm sappiamo che fu raccolta a Malta da Djurberg fin dal 1823. E pianta molto loca- lizzata, ma non distrutta come supponeva Wikstròm. — Maggio- Giugno. 146. — Sherardia. 345. — Sherardia arvensis L.; Z. p. 70; Nyman Obs. p. 631; GD. p. 17 ; Gulia Repert. p. 29 ; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 72; Massalongo Zoocecidii e fitocecidii rari o nuovi p. 97. — Malt, Ilarxaia. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo, Cornino e Filfola, dovunque comunissima! — Febbraio-Maggio. Abbiamo trovato a Gozo, nella Cala Bùeira, questa specie de- formata dalla puntura di un acaro. Questo cecidio è stato figu- rato da Massalongo op. cit. Oss. — Non sappiamo cosa possa essere la pianta che Forskaal chiama Slierardiaì (N.° 19) e della quale quell'autore non é neppure certo a qual genere appartenga; nei)pure sappiamo 166 RUBIACEAE cosa intendesse per Valantia fruclu globoso lacunoso (N.° 85). Probabilmente Una Valerianella. 147. — Vaillantia. 346. — Vaillantia muralis L. ; Z. p. 77; Nyman Obs. p. 660; GD. p. 17; Daveau p. 18; Duthie II p. 326 (var. hirsuta). Galium vexans Tanfani in Fari. FI. it. VII p. 66. Rupi e luoghi erbosi sassosi incolti. — Malta, Gozo e Cornino, coinunissima! Cominotto (Duthie).— Febbraio-Maggio. Pianta molto variabile a seconda dei luoghi dove cresce; pro- strata ed a internodì allungati nei luoghi ombrosi, nei luoghi aprici invece è eretta, con verticilli ravvicinati in modo da simu- lare una densa spiga. 347.* _ Vaillantia hispida L.; Duthie II p. 325 et 326, et III p. 39; Armitage p. 500; FI. an. III p. 117. Galium hfspidiim Tanfani in Pari. Fi. it. VII p. 64. Rupi e muri. — Gozo, intorno alla baia di Ramla (Duthie!). Cominotto dove è rara ^Duthie). — Aprile. 148. — Callipeltis. 348. — Callipeltis muralis (L.) Moris; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 71; Màssalongò Zoocecidii e fitocecidii rari o nuovi p. 95. Galium murale GD. p. 17: Duthie II p. 321. G. murale var. b. Guss. Duthie II p. 325 et III p. 40. Rupi e luoghi erbosi, sassosi incolti. — Malta, Gozo e Cornino, comune!— Marzo-Aprile. Duthie dice di avere trovato nella baia di Ramla a Gozo un esemplare della var. b. Gussone (caule foliisque subcanescenti- hispidis). Abbiamo notato una grande variabilità nella lunghezza degli internodi, nel portamento ora eretto ed ora prostrato, nelle dimensioni delle foglie e di tutta la pianta; ma non l'abbiamo mai vista con foglie e fusti densamente rivestiti di peli. A Gozo l'ab- biamo trovata deformata dalla puntura di un acaro. Il Prof. Màs- salongò (1. e.) ha descritto e figurato questo nuovo cecidio. 149. — Galium. 349. — Galium saccharatum Ali. ; Nyman Obs. p. 631 ; GD. p, 17; Duthie II p. 321; Armitage p. 497. G. Vaillantia Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 61; FI. an. Ili p. 116. RUBIACEAE 167 Luoghi coltivati ed erbosi incolti. — Malta e Gozo, comunis- simo ! — Gennaio-Maggio. 350. — Galium tricorne With.; GD. p. 17; Duthie Barth p. 543; Armitage p. 497 ; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 60. — Malt. Harxaia. Nel coltivato. — Malta e Gozo comune, ma assai meno del precedente! — Marzo-Aprile. Armitage scrive che a Gozo sostituisce il G. saccharatum ; ma ciò non è esatto, il G. saccharatum essendo comunissimo a Gozo come a Malta. 351. — Galium Aparine L.; Forskaal N.° 18; Z. p. 21 ; GD. p. 17; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 58. — Malt. Harxaia. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta e Gozo, frequente ! — Marzo-Maggio. Oss. — Galiicm verticiUatum GD. p. 17; Gulia Barth II p. 9 ; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 50; FI. an. Ili p. 116. F-scludiamo dalla Flora Maltese il Galium verticillatani Danth. in Lam. che sarebbe stato trovato soltanto da Delicata, dubitando di una erronea determinazione perchè nessun altro l'ha trovato nel luogo indicato, perchè non ne esiste esemplare nell'Erbario Universitario, e finalmente perchè il G. verticiUatum è pianta della zona montana o submontana. 150. — RUBIA. 352. — Rubia peregrina L. ; Z. p. 66; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 17; Duthie II p. 324 et III p. 40. R. peregrina et R. an- gustifolia GD. p. 17. Sulle rupi e tra i frutici. — Malta e Gozo, qua e là ma non comune! — Aprile-Giugno. E impossibile tenere separata la Rubia angustifolia dalla R. pey^egrina. Oltre alle forme con foglie strette bislunghe, lan- ceolate 0 lineari-Ianceolate, se ne trova in Malta anche una con foglie ovate, lucenti e coriacee, corrispondente alla varietà lucida (L.). 151. — ASPERULA. 353. — Asperula iongiflora W. et Kit; Z. p. 43; GD. p. 17; Gulia Barth I p. 463: Armitage p. 497; CG. Medit. Nat. II p. 277. A. cynanchica var. Iongiflora Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 89. 168 RUBIACEAE, CAPRIFOLIACEAE Luoghi rocciosi ed aridi. — Malta e Gozo, frequente ! — Gen- naio-Novembre. Incontrasi. anche con fiori bianchi. 152. — Crucianella. 354. — Crucianella rupestris Guss.: Bertoloni FI. it. II p. 144 et IX p. 649; Gulia Barth I p. 463; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 99: Fi. an. Ili p. 123; Lojacono FI. Sic. II pars 2» p. 28; Borg Arch. Melit. p. 45. C. marUima Forskaal N.» 15: Brenner in Badgei^: Nyman Obs. p. G31; Gì), p. 17; Cleghorn p. 120; Gulia Almanacco p. 67. Crucianella sp. (?) Duthie II p. 326. Nelle fessure delle rupi sugli altipiani rocciosi ed anche in terreni arenosi vicini al mare. — Malta, in molti luoghi e spesso molto abbondante, per es. lungo tutta la costa da San Giorgio a MelleTia, Lntaìileb ! Gozo, Cala Dàeira, Marsalforno, Ta Cene ! Commetto? (Duthie).— Aprile-Giugno. La sera dopo il tramonto del sole questa pianta tramanda un odore grato, come già aveva notato il Brenner. Non si può osservare alcuna differenza fra le piante cresciute sugli altipiani rocciosi e quelle dei luoghi arenosi vicini al mare. 355.* — Crucianella latifolia L.; Gì), p. 17; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 96; FI. an. Ili p. 122; CG. Arch. Melit. p. 206. Luoghi aridi vicino al mare. — Malta, a Sliema (GD.). — Marzo-Aprile. Dobbiamo attenerci alle indicazioni di Delicata, la C. latifolia non essendo stata trovata da altri. È da notare che la località Sliema da lui indicata, è ora tutta coperta di fabbricati, per cui non vi ò più speranza di trovarvi quella Crucianella. XXXIX. — Capri foliaceae, 153. — Sambucds. 356. — Sambucus Ebulus L. ; Z. p. 08 ; GD, p. 17 ; Gulia Repert. p. 52; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 107. — Malt. Seììuha sal- vaggia. Luoghi umidi o freschi. — Malta, raro, Gnien il Gbir, Gnien Fieres, Gomerino ! Gozo, Xlendi, Ùied il Limziata ! — Aprile- Maggio. Oss. — Sambucus nigra L. ; Z. p. QS; Gulia Repert. p. 52; CAPRIFOLIACEAE, VALERIANACEAE 169 Tanfaiii in Pari. FI. it. VII p. 109; CG. Atti Coiigr. Genova p, 175. — Malt. Sehaka. Specie erroneamente considerata da Tanfani nella Flora ita- liana come inquilina di Malta perchè trovata nel Thesaurus di Zerafa. Gulia la dice espiessamente pianta esotica. 154. — LONICERA. 357.— Lonicera implexa Ait.; GD. p. 17 at 43; Duthie II p. 322; Gulia Almanacco p. 69; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 123. L. Caprifoliam Z. p. 28. Luoghi rocciosi e tra i frutici. — Malta, in vari luoglii ma non comune, per es. InitaTileì), Ùied Babà, Ballut, Ta Baldu, Ma- hluba, TJied GherzamaX Gozo, Mic/iar Scinì, Ùied Karrot ecc.! — Aprile-Maggio. XL. — \*alerianac€ae, 155. — Valerianella. 358. — Valerianella eriocarpa Desv.; GD. p. 18; Gulia Barth I p. 135; Duthie II p. 325; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 176. Più specialmente nei luoghi coltivati. — Malta e Gozo, molto frequente ! — Marzo-Aprile. Trovasi talvolta anche con frutti interamente glabri (var. le- 30carpa Koch). 359. — Valerianella truncata Betcke ; FI. an. Ili p. 139. F. eriocarpa var. truncala Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 177. Dove la precedente. — Malta e Gozo, qua e là molto meno comune della V. eriocarpa, per es. Ùied Ghirghenti, Cala Frana, ZebbìTh ! Gozo, Xlendi, regione di Nadur ! — Aprile-Maggio. 360. — Valerianella puberula (Bert. in Guss.) DC. V. micro- carpa Tanfani in Pari FI. it. VII p. 181 ? Luoghi incolti. — Malta, rara, penisola di Marfa in terreno arenoso vicino al mare! — In frutto in Maggio. Tanfani che considera la V. puberula come s'wxoxnmo Ai V. mi- crocarpa, riferisce a questa specie la V. 'ìniocta di Grech Deli- cata; ma è una semplice supposizione, poiché non ve ne sono esemplari negli erbari di Firenze, e nella Flora Melitensis di Delicata non vi sono descrizioni. La presenza della V. puberula a Malta però è stata accertata da noi. 170 VALERIANACEAE Oss. — Delicata e Gulia citano per Malta Valerianella mixta Dufr. (« GTiain RiTiana in herbidis ad vias » GD. p. 18) (« co- mune nei luoghi incolti e lungo le vie » Gulia Barth I p. 135). Ma né da qoi né da altri è stata trovata la V. mixta Dufr. = V. dentata Pollich = V. Morisonii DC, onde bisogna concludere che Delicata e Giilia l'abbiano confusa con un altra specie. Come abbiamo detto sopra, Tanfani in Pari, riferisce la V. mixta di Delicata alla V- ìnicrocarpa Lois. ; ma questo riferimento ci sembra molto dubbio. La descrizione della V. mfxta di Gulia in Barth è insufficiente per decidere a quale specie si riferisca; ma il fatto che la dice comune farebbe ritenere che con quel nome intendesse piuttosto la V. trnncata Betcke. 361.* — Valerianella coronata (L.) DC; Gulia Repertorio di Stor. Nat. p. 208 et Barth I p. 135. Malta, molto rara, Corradino (Gulia). Gozo, Migiarro, Ta Cene (Gulia). — Marzo-Giugno. 362.* — Valerianella carinata Lois.; Gulia Barth «I p. 135. Gozo, a Migiarro (Gulia). — Aprile-Giugno. Per queste due ultime Valerianella di cui non abbiamo visto esemplari Maltesi non possiamo fare altro che riportare le in- dicazioni di Gulia. 156. — Centranthus. 363. — Centranthus Calcitrapa fL.) Dufr.; Gulia Barth I p. 135; Duthie li p. 322 et HI p. 40; Armitage p. 500; Tanfani in Pari. FI. it. vn p. 159; GG. Medit. Nat. II p. 277. Luoghi rocciosi erbosi e nelle vallate. — Malta, in vari luoghi, peres. Ùied Incita, Floriana, Ùied Babà, ÙicdKirda, Ta Baldìi, Uncina ! Gozo, più frequente che a Malta, per es. Migiar Scini, Ùied Karrot, Ùied ir RiTian, Migiarro ! — Marzo-Maggio. Duthio osserva che alcuni esemplari da esso raccolti in Malta a Ùied il GTiasel, avevano le foglie inferiori orbicolari e piccio- late come la varietà oy^hiodatus (= Valeriana orhiciUata Sibth. etSm.). Questa forma delle foglie radicali e inferiori che abbiamo |iui-e osservata a Malta, riscontrasi però anche nel C. Calcitrapa del continente e non ci pare che valga a caratterizzare nep- pure una varietà. Abbiamo osservato alcuni casi di albinismo. Oss. — Centrantiiiis riiher (L.) DC. Valeriana rubra Gulia Repert. p. 60. — Malt. Toppa tal regina. VALERIANACEAK, DIPSACEAE 171 Trovasi subspoiitaiieo, ma soltanto sui muri di alcuni giardini di Malta, ad esempio in quelli di SanV Antonio, di Sa Maison e di Victoria gate. 157. — Fedi A. 364.— Fedia Cornucopiae Gaertn.; D'Urv. p. 5; Z. p. 48; Nyman Obs. p. 627; GD. p. 18; Gulia Repert. p. 48 et Barth I p. 135; Duthie II p. 321; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 161; CG. Medit. Nat. II p. 277; Godfery Medlt. Nat. II p. 297. — Malt. Siek 0 Lsien il Tiaìniema. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune! — Gennaio-Maggio; eccezionalmente Cui dal Novembre. Trovasi talvolta anche con fiori bianchi. XLI. — Ifipsnceae, 158. — DiPSACUS. 365.* — Dipsacus sylvestris Huds. ; GD. p. 18; Gulia Repert. p. 11; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 189; CG. Arch. Melit. p. 20G. — Malt. Cardun Salcagg. Luoghi argillosi umidi. — Malta, Ùied Gherzuma (GD.). — Giugno-Luglio. Riportiamo le indicazioni di Delicata, questa pianta non es- sendo stata trovata da altri a quanto pare. L'esemplare di De- licata, riconoscibile quantunque in cattivo stato, esiste ancora nell'Erbario dell'Università di Malta. 159. — SCABIOSA. 366.— Scabiosa atropurpurea L. ; Forskaal N.» 14 ; Gulia Barth 1 p. 152; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 238 et 240 (a atro- purpurea ei ^macina): FI. an. III p. 152 (a typica). S. atro- purpurea et S. grandiflora Z. p. 08. 5. grandiflora GD. p. 18. S. maritirmi Daveau p. 18; CG. Medit. Nat. II p. 277. S. longi- flora Gulia Almanacco p. 67. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta e Gozo, comune! — Maggio-Novembre. Non abbiamo trovato nelle Isole Maltesi altro che la var. ma- cina a fiori chiari, talvolta anche interamente bianchi. Oss. — Pycnocomon rutaefolium (Vahl) Hoffg. et Lk. ; Tan- fani in Pari. FI. it. VII p. 254; FI, an. Ili p. 150. 172 DIPSACEAE, COMPOSITAE Questa specie è citata di xMalta da Tanfaiii sulla fede di un esemplare conservato nell'Erbario Webb col nome di Scabtosa urceolata. Sull'etichetta é scritto « Fleurit à Malte Mai-Juin en toute terre ». Pei'ó nessuno dei due esemplari accompagnati da quell'etichetta appartiene alla Scabiosa urceolata Desf. = Pycnocomon rutaefoliam. Béguinot nella Flora analitica non ha fatto altro che copiare Tanfani. Crediamo dunque di dovere escludere questa specie dalla flora Maltese. XLII. — Compositae. 160. — Bellis. 367. — Bellìs sylvestris Cirillo; Z. p. 8; Brenner in Badger; Nyman Obs. p. G53; GD. p. 18; Clej^horn p. 119; Gulia Bull. Soc. bot. Fi-. 1869 p. 255 ; CG. Nat. Malt. p. 7; Godfery II p. 297 ; FI. an. Ili p. 226. — ÌNlalt. Margarita salvaggia. Luoghi erbosi aprici. — Malta e Gozo, comune! — Settembre- Marzo. Godfery .segnala un caso di virescenza osservato nella valle di Zebbug. Oss. — Bellis 2)ereìinis Z. p. 44; Gulia Repert. p. 41 et Bull. Soc. bot. Fr. p. 255. — Bellis hybrida GD. p. 18. B. perennis y hybrida FI. an. Ili p. 225. Come uno di noi ha osservato (in Nat. xMalt. p. 8), pare che la B. perennis L. e la B. hybrida Ten. siano state citate a torto per Malta, poiché noi non ve le abbiamo mai trovate, né sap- piamo di alti'i che le abbiano vedute, mentre chi le cita le dice comuni. Già Delicata aveva riconosciuto che la B. ijerennis di Zerafa non era la B. perennis L. 3B8. — Bellis annua L.: D'Urv. p. 112; Z. p. 8; Brenner in Badger; Nyman Obs. p. 653; GD. p. 18; Gulia Repert. p. 4 et Bull. Soc. bot. Fr. p. 255; Armitage p. 497; CG. Nat. Malt. p. 7. — Malt. Bebuna. Dovunque nei luoghi erbosi. — Malta, Gozo e Comìno, co- munissima! — Dicembre-Aprile. D'inverno in molti luoghi cuopre il terreno di un bianco manto. Queste piante invernali gregarie sono generalmente nane in tutte le loro parti ed acauli, il peduncolo nascendo dalla piccola COMPOSITA E 173 rosetta di foglie radicali. Ma in stagione più inoltrata gli esem- plari cresciuti isolati ed in (erra pingue assumono delle dimen- sioni affatto insolite, di modo che potrebbero indurre in errore. ISe abbbiarao raccolte, a mezzo Aprile, delle piante ampiamente ramificate, con varie centinaia di capolini in un solo esemplare, con I-ami prostrato-ascendenti lunghi 20 e fino 25 cm. Non ci sombra improbabile che queste forme elate, ramose e molto fo- gliose siano state scambiate per Bellis jìerennis e B. hyhrida. Oss. — Erigeron Canadensis Z. p. 19; GD. p. 18; CG. Arch. Melit. p. 206. La citazione di Erigeron Canadem^is L. è evidentemente do- vuta ad errata determinazione. Difatti, dicendo semplicemente « in aridis » senza località precisa, Delicata mostra di ritenerla specie comune, mentre non fu mai trovata da altri, né é citata da Gulia nel suo « Stirps Compositarum Florae Melitensis ». Sic- come Delicata non cita la Coni/za ambigua che è tanto comune, supponiamo che l'abbia scambiata con questa. Per ciò esclu- diamo E. Canadensis L. dalla Flora Maltese. 161. — CONYZA. 369. — Conyza ambigua DC; Nyman Obs. p. 653; GD. p. 18; Gulia Repert. p. 67 et Bull. Fr. p. 255; Godfery p. 296. — Malt. Zaghazigha salvaggia. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, molto comune! — Fio- risce quasi tutto l'anno. 162. — Phagnalon. 370. — Phagnalon Tenorii Presi. P. rupestre Daveaii p. 18. P. rupestre a. Tenorii FI. an. Ili p. 284. Conyza Tenorii GD. p. 18; Duthie II p. 322, 324 et 326. Conyza rupestris Gulia Bull. Fr. p. 254. Rupi, muri e luoghi sassosi aridi. — Malta, Gozo e Cornino, piuttosto frequente! Cominotto (Duthie).— Aprile-Maggio. 371. — Phagnalon Craecura Boiss. FI. Or. Ili p. 221. P. ru- pesiì^e fi Graecum FI. an. Ili p. 284. P. saxaiile Gulia Repert. p. 39. Conyza saxatilis Z. p. 46; GD. p. 18; Gulia Bull. Fr. p. 255. — Malt. Lixca o Haxiexa tal lixca. Luoghi sassosi aridi, rupi e muri. — Malta, frequente! Gozo, Xlendi, Ùied Bingeinmal — Aprile-Maggio. 174 COMPOSITAE Riferiamo la Conyza saxatilis di Zerafa, Delicata e Gulia al Phagnalon Graecum Boiss. (= Conyza Tenorli var. b. Guss. Syii. FI. Sic), perchè non abbiamo mai ti-ovato il Phagnalon sa- xatile nelle Isole Maltesi dove è frequente il P. Graecum. Anche Boissier nella Flora Or. dice di avere visto il suo P. Graecum raccolto a Malta da Cadet de Foatenay. I contadini Maltesi raccolgono questa pianta che, seccata e trattata con nitro serve loro di esca, d'onde il nome Maltese di lixca. 163. — EvAX. 372. — Euax pygmaea (L.) Pers.; Z. p. 20; Brennerin Badger; GD. p. 18; Gulia Bull. Fi-, p.254; Duthie II pag. 326; Daveau p. 18. Luoghi aridi. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima! Comi- notto (Duthie). — Marzo-Maggio. Assai variabile per le dimensioni e per essere il caule ora semplice ed ora molto i-amifìcato. 164. — Inul.\. 373. — Inula graveolens (L.) Desf.; GD. p. 18; Gulia Repert. p. 67 et Barlh I p. 463; Godfery p. 296. Erigeron graveolens Z. p. 19 ; Brenner in Badger. Cnpiilaria graveolens Gulia Bull. Fr. j). 255. — Malt. ZagTìZigTia. Campi, luoghi ruderali, più raramente nell'incolto. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune! — Settembre-Ottobre. 374. — Inula crithmoides L. ; Z. p. 25; Brenner in Badger; GD. p. 18 ; Gulia Repert. p. 66, Bull. Fr. p. 255 et Barlh 1 p. 463 ; Duthie II p. 326; Armitage p. 498. — Malt. Xorbelt o Xerhett. Luoghi salati umidi vicino al mare, ma anche distante dalla costa sui vecchi muri e sulle roccie. — Malta, Gozo, Cornino, Cominotto, Filfola e scoglio di Ghallis, comune! — Giugno- Novembre; eccezionalmente trovasi fiorita anche in Gennaio. Le foglie se ne mangione sott'aceto o mescolate coli' insalata. 375. — Inula viscosa (L.) Ait. ; Z. p. 25; Brenner in Badger; GD. p. 18; Gulia Repert. p. 59 et Barlh I p. 463; Cleghorn p. 121 ; Godfery p. 296. Cupularia viscosa Gulia Bull. Fr. p. 255. — Malt. ToìUera o Tilliera. Campi incolti e luoghi ruderali, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Agosto-Novembre. COMPOSITA E 175 I campagnoli usano metterne le foglie sulle ferite per arre- stare il sangue. 165. — PULICARIA. 376, — Pulicaria odora (L.) Rchb. ; Gulia Bull. Fr. p. 255. Nei luoghi ombrosi e freschi. — Malta, qua e là, per es. Uied Kirda, Boschetto, Ghirghenti ecc. ! — Giugno-Ottobre. 377. — Pulicaria dysenterica (L.) FI. Wett.; Gulia Bull. Fr. p. 255; Godfery p. 290. Luoghi umidi. — Malta, rara, Boschettol Marsa (Gulia). — Giugno-Ottobre. "■o 166. — Jasonia. 378. — Jasonia glutinosa (L ) DC. ; Gussone Synops. FI. Sic. II p. 451 ; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 71 ; Gulia Repert. p. 59; FI. an. p. 291 ; Borg Arch. Melit. p. 46. Conyza Melitensis re- iusis foliis Boccone Icones et descr. p. 26-27 et tab. 13 (1074). Inula foetida Z. p. 25; Brenner in Badger. /. saxatilis kvc?a\- geli Comp. FI. it. p. 371; Godfery p. 296. Orsinia camphorata Bertoloni Annali di St. Nat. II p. 362-64 et FI. it. IX p. 100; GD. p. 19; Duthie II p. 321, 323 et 324; Gulia Barth I p. 463; Loja- cono FI. Sic. II pars 1.^ p. 100. Chrysocoma camphorata Gulia Bull. F]'. p. 254. — Malt. TolUera salvarpjia. Luoghi sassosi aridi delie vallate, fortificazioni e muri. — Malta, frequente, per es. Ùied Incita, Uied Bàbu, Hagiar Kim, San Paolo a mare ! Gozo, Xlendi, Ta Cene ecc. ! — Giugno- Ottobre. Di questa pianta, descritta per primo da Boccone, questi scri- veva : « Gignitur inter difficultates, et acclives ascensus saxorum et cautium Melitae Insulae sub Patrum Capucinorum coenobio, ubi Dominus Bonamicus medicus eruditus anno 1668 nobis primo monstravit, atque ejusdem natales indicavit ». 167. — ASTERISGUS. 379. — Asteriscus aquaticus (L.) I,ess. A. maritimus Gulia Bull. Fr. p. 255 et Almanacco p. 67; Fi. an. Ili p. 296. Buph- ihalmum Melitense Forskaal N." 73. B. marUimum Z. p. 44 ; GD. p. 19; Gulia Repert. p. 25. — Malt. GTiain il bahra. Luoghi aridi. — Malta, in vari luoghi, gregario, per es. San 176 COMPOSITAE Paolo a mare, penisola di Marfal Cornino dove abbonda! Co- minotto! — Aprile-Maggio. Alla fine di Aprile e nel principio di Maggio è questa la pianta che appare più di tutte comune in Cornino. A Gozo invece non l'abbiamo osservata. Nei luoghi più sterili trovasi monocefala e nana. Non esitiamo a riferire come sinonimo di A. aquaiicus Less. il Buphihalmum marilùnum degli autori Maltesi, perché mentre abbiamo veduto abbondante e raccolto in molti luoghi VA. aqua- ticus, non abbiamo mai trovato 1'^. maritimus (L.) Less. ; e del resto trovasi nell'Erbario dell'Università un esemplare di A. aquaiicus determinato per B. inarilimum. Fiori nella Flora analitica ha preso la sua indicazione dagli autori Maltesi. L'Index Kewensis riporta il Biiphthalmum MeUlense¥ov&]^. come « nomen nudum », e Gulia (Almanacco p. 67) dice che è Buplilhalmum marilimum. Siccome Forskaal cita due soli Buph- ihalmum di Malta, il B. spinnmm e il B. Melitense, e che i soli due Buphlhalmuìn di cui abbiamo constatato la presenza in Malta sono B. spinosìim. e B. aquaiicum, ci sembra certo che il B. Melitense si debba ritenere come sinonimo di B. (Asle- riscus) aquaiicum. 380.— Asterìscus spinosus (L.) Gren. et Godr.; Gulia Bull. Fr. p. 255. Buphihalmum spinosum Forskaal N.» 72; Z. p. 9; GD. p. 19; Gulia Repert. p. 25; Duthie II p. 326. — Màlt. Ghain il bahra. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, comune! Cominotto (Duthie). — Marzo-Giugno. La forma a fiori di un giallo carico è assai rara. L'abbiamo vista soltanto sulle rupi marine scoscese a S. 0. di Malta, dietro Casal Dingli. La forma pallens Cicioni invece, a fiori zolfini pal- lidi è comunissima dappertutto. Oss. — Achillea Millefolium L. ; Gulia Repert. p. 30 et Bull. Fr. p. 254. Questa specie è indicata solo da Gulia, il quale la dice spon- tanea, ma soltanto nei giardini, per cui non la annoveriamo fra le piante Maltesi. — Non sappiamo a quale specie riferire Achillea odorata che Forskaal (N." 71) dice di avere trovata «ad salinas », essendo impossibile che si tratti della Achillea odorata L. compositae 177 168. — Matrigaria. 381.— Ddatricaria Chamomilla L. ; Z. p. 29; Gulia Repert. p. 10 et Bull. Fr. p. 254. — .Malt. CamwniUa. Luoghi ruderali e coltivati. — Malta e Gozo, qua e là ! — Aprile-Maggio. Gulia nel Repertorio la citava come pianta esotica coltivata in Malta; ma nel quadro delle composte la mette fra le piante indigene. 382. — Matricaria aurea (L.) Boiss.; FI. an. Ili p. 236 et IV Appendice p. 182. Colala auvea Duthie III p. 40. Luoghi erbosi. — Malta, rara, sugli spalti delle fortificazioni fuori Porta Bombe in Floriana ! Gozo, parimente rara, sui vecchi bastioni di Rabalo ! Oss. — Anacyclus radialus Lois. Questa specie, insieme Si\VAndr(/ala 5mt«a.^a e ad altre poche piante, era stata introdotta in Malta a GTiaìn Diueli presso Ta Beibel colla pozzolana che suoleva ivi importarsi in quantità. Queste specie erano andate diffondendosi lungo le vie e nei campi, dove per primo le aveva osservate il Col. Godfery nel Maggio del 1895. Durante 5 o 6 anni ne abbiamo osservato le colonie che non erano né piccole né poche, cosicché il loro in- sediamento in Malta pareva assicurato. Negli anni successivi però, essendo molto diminuita la quantità di pozzolana, abbiamo notato pure una grande diminuzione di quelle piante avventizie, finché nel 1907, in seguito ai lavori fatti alla strada lungo la quale crescevano, scomparvero del tutto. Fattane di nuovo ri- cerca in questi ultimi anni, abbiamo dovuto convincerci che non vi esistevono più né V Anacyclus radiatus né Y Andryala sinuata. 169. — Anthemis. 383.* — Anthemis Cotula L.; Z. p. 5; Gulia Bull. Fr. p. 254; FI. an. Ili p. 253. Manda Colula GD. p. 19. Nei campi. — Malta, Marsa, Sliema ecc. (GD.). — Marzo- Maggio. Riportiamo le indicazioni di Delicata, osservando che noi non abbiamo mai trovato questa specie, e che un esemplare d'er- bario determinato da Delicata per Manda Cotula da noi esami- nato, apparteneva ad Anthemis fuscata Brot. 8. SoiiMiEE et C'ARUAXA GATTO. — Flora Melitensis nova. 12 178 COMPOSITAE 384. — Anthemis arvensis L.; D'Urv. p. 114; Gulia Bull. Fr. p. 254. A. arvensis et A. incrassata GD. p. 19. Campi e luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, comune ! — Marzo-Maggio. , Fra le forme sotto cui si presentala A. arvensis, è frequente quella a peduncoli più o meno rigonfi sotto i capolini, corri- spondente alla var. incrassata (Lois.). 385. * — Anthemis mixta L. ; Gulia Bull. Fr. p. 254. Specie per noi dubbia, perché Gulia la dice comune senza in- dicare luoghi, mentre nessun altro la trovò mai ; e neppure ne esiste esemplare nell'Erbario dell'Università. 386. — Anthemis fuscata Brot. ; Armitage p. 500. Luoghi umidi. — Malta, abbondante nel fosso fuori Porta Bombel — Marzo-Giugno. Era già stata trovata a Malta da Armitage ii quale la cita senza indicare località. 387. * — Anthemis peregrina L. ; GD. p. 19 ; Gulia Bull. Fr. p. 254 ; FI. an. Ili p. 254. Delicata dice che si trova in Malta nelle arene marine a Sliema (Aprile-Maggio) e Gulia la dice addirittura comune. Nessun altro però ha trovato questa specie a Malta. Oss. — Anthemis marìtima Z. p. 42; GD. p. 19; Gulia Bull. Fr. p. 254; FI. an. Ili p. 258. Non ammettiamo la presenza di Anthemis maritìma L. a Malta perchè ci sembra certo che Delicata e Gulia l'hanno con- fusa con A . arvensis 0 zow A. Urvilleana. Saj^piamo difatti dal Prodromo di De CandoUe che D'Urville chiamava A. inaritima VA. Urvilleana. 388. — Anthemis Urvilleana (DC). A. marìtima D'Urv. p. 114. A. secitndirainea GD. p. 19; Bertoloni FI. ita!. TX p. 366; Gulia Bull. Fr. p. 254 ; Duthie II p. 323 ; Nyman Conspectus FI. Eur. p. 362; Ai-mitage p. 498. A. secundiramea var. Urvilleana De Candolle Prodr. VI p. 102; FI. an. Ili p. 255; Lojacono FI. Sic. II pars la p. 86. Su quel poco di terra che si accumula nelle depressioni della roccia dove d'inverno soggiorna l'acqua, più specialmente in vi- cinanza del mare. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Aprile- Maggio. In vari luoghi, sugli altipiani rocciosi e sulle rupi vicino al COMPOSITAE 179 mare, in Aprile cuopre il terreno di un manto bianco abba- gliante. Nei luoghi dove vi è poca terra e questa prosciuga più presto, rimane nana (appena 1 cm.), ridotta talvolta ad un solo capolino acaule circondato da poche foglie, ed altre volte ad un capolino sessile in mezzo a due brevi rami portanti un capolino ognuno. Nei luoghi meno sterili è ampiamente ramificata, ed i rami, distesi in circolo sul suolo, raggiungono fino 20 cm. di lunghezza. De Candolle nel Prodromo (1837), dice di avere ricevuto da D'Urville, col nome di Antheniis inarilima, una Anihemis di Malta « frequens ad litora maris », alia quale dà il nome di A. se- cundiramea var. Urvilleana. A noi sembra che la pianta di Malta sìa abbastanza diversa dalla A. secundiramea di Sicilia per essere considerata come specie autonoma. Uguale ad essa o per Io meno molto rassomigliante, é la pianta di Pantelleria che Gus- sone Synopsis p. 489 (anno 1843) ha chiamata A. secundiramea var. Cosi/}-ensis, ^ come ce lo ha dimostrato l'esame di esem- plali di Pantelleria determinati da Gussone; ed anche Gussone scriveva di essa « forsan species propria ». Nella pianta Malte.se, come in quella di Pantelleria, i fiori ligolati sono generalmente pochi; spesso 5 soli e quindi discosti gli uni dagli altri, il che da alla pianta un aspetto tutto pai'ticolare. Le ligoie sono lar- ghe e corte. L'involucro ed i peduncoli sono in generale glabri, ma talvolta leggermente pubescenti. L'orlo scarioso delle squame involucrali è ora bruno ed ora decolorato. I peduncoli talvolta pili 0 meno lungamente nudi, sono spesso invece foliosi fino sotto i capolini dove sono appena ingrossati. Tutta la pianta, appena toccata, tramanda un odore somigliante a quello della camomilla, ma più forte. Se anche la identità della pianta di Malta con quella di Pan- telleria fosse confermata, gli si dovrebbe conservare, come spe- cie o come varietà, il nome di Urvilleana anteriore a quello di Cosyrensis. Oss. — Le Anthemis in genere, come la Bellis annua, sono chiamate dai Maltesi Bebuna. * Gussone in questo caso scrive Cossyrensis, mentre nel voi. I pag. 372 scrive Statice Cosyrensis. Adottiamo l'ortografia di Cosyra (Pantelleria) con una s sola, quale trovasi nei classici. 180 compositae 170. — Chrysanthemdm. 389. — Chrysanthemum segetum L. ; Forskaal N.o 70 ; GD. p. 19; Gulia Repert. p. 38; CG. Nat. Malt. p. 8. Pyr-etìirum My- Gonis Z. p. 64 (?). Xanthophtalmum segetum Gulia Bull. Fr. p. 254. — Malt. Lellux o Zigland. Nei campi. — Malta, qua e là, non comune, tJied Incita, Marsa- scala. Notabile, Corì'adino, Boschetto ! Gozo, Xlendi, Ramla ! — Marzo-Aprile. 171. — PlNARDIA. 390. — Pinardia coronaria (L.) Less.; Armitage p. 497; Gulia Bull. Fr. p. 254. Chrysanthemum coronariitm, D'Urv. p. 112; Z. p. 13; GD. p. 19; CG. Medit. Nat. p. 277. — Malt. Lellax o Zigland. Luòghi ruderali e coltivati. — Malta, Gozo e Cornino, comu- nissima ! — Febbraio-Giugno. Qualche volta trovasi liorita anche di Gennaio. Questa specie, generalmente gregaria, cuopre spesso dei campi interi ed è una delle piante vistose anche in inverno. Si trova qua e là, insieme al tipo, la varietà discolor D'Urville (= hicolor Micheletti) con la base delle linguette gialla come il disco, ed il resto bianco. Questa varietà è piuttosto rara, il che spiega come mai D' Urville potesse scrivere che la varietà discolor (radio albo discoque luteo) comune nell'Arcipelago, mancava a Malta dove si trovava solo il tipo concolor. Henslow (Decora- tive wild fiowers of Malta) dice di questa varietà che il bianco delle ligole verso l'estremità passa ad un rosa pallido. Oss. — Artemisia Pontica Z. p. 6. Zerafa dicendo « passim », e indicando un nome Maltese (Erba- bianca) sembra intendere una specie indigena o naturalizzata. Ma non ci risulta che esista nelle Isole Maltesi alcuna Artemisia, né spontanea né subspontanea. - 172. — Senecio. 391. — Senecio vulgaris L. ; Forskaal N.» 67; Z. p. 69; GD. p. 19 ; Gulia Repert. p. 30 et Bull. Fr. p. 254. S. foeniculaceus Dnthie III p. 40. S. lividiis b. foeniculaceus FI. an. IV Appen- dice p. 181. — Malt. Ciibrita o Haxixa tal canali. COMPOSITAE 181 Campi, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, molto comune! — Gennaio-Aprile. Abbiamo visto nell'Erbario Centrale di Firenze la pianta della Cala Dueira (Gozo) chiamata da Diithie Senecio foeniculaceus. Essa non é altro che una forma ubertosa del S. vulgaris. L'indi- cazione di Fiori FI. an. è basata soltanto sopra a quella di Duthie. 392. — Senecio pygmaeus DC. ; Duthie II p. 325 et 326, et III p. 40; Sommier Le Isole Pelagie e la loro flora p. 103, et Schedae ad FI. ita), exsicc. N.o 1148 (Nuovo Giorn.bot. it. 1910 p. 80). S. leucanthemifolius var. pygmaeus FI. an. p. 212. Rupi e muri nei luoghi ombrosi vicino al mare. — Gozo, dove é abbastanza frequente, Cala Dàeira, Marsatfoì^no, Ùied Korrot, Ramla, Migiarro, Ùied ir RiTian ! San Dimitri, Rdu?n il Gbir, Kala, Migiar Scini, e lontano dal mare nel colle di Giurdan (Duthie!). Cornino! Cominotto (Duthie). Filfola!— Febbraio- Aprile. Fin ora non é stato indicato di Malta, ma non dubitiamo che vi si debba trovare. Quando Duthie scuopri questa specie a Gozo, era conosciuta di un solo luogo della Sicilia. Di poi fu trovata da uno di noi nell'Isola di Lampedusa. Le descrizioni che ne danno De Can- dolle nel Prodromo e Gussone nella Synopsis sono fatte sopra esem'plari nani. Duthie dà una buona descrizione della pianta Maltese che, se trovasi talvolta nana, può però raggiungere fino a 30 cm. d'altezza. Uno di noi (che ha distribuito questa specie di Gozo nella « Flora italica exsiccata ») ha già detto, nella Flora delle Pelagie, che a suo parere non poteva unirsi come varietà al S. leucanthemifolius come ha fatto Fiori nella Flora analitica. 393. — Senecio leucantliemifolius Poir. S. crassifolius et S. verntis Gulia Bull. Fr. p. 254 et Barth I p. 152; Duthie I p. 209 et 210, li p. 325 et 326, et III p. 40. S. leucanthemifolius var. vernus FI. an. III p. 211. Luoghi rocciosi, generalmente vicino al mare. — Malta, piuttosto raro, Forte Manuel \ Hagra tal General, GTiar Basan (Gulia). Gozo, Cala Dueira, Ta Cenci Xlendi, Capo San Di- mitri (Duthie). Cornino (Duthie).— Marzo-Aprile. Non crediamo di poter teiìere separati sj^ecificamente S. cras- sifolius Willd. e S. vernus Biv. Il S. leucanthemifolius, sotto i 182 COMPOSITAE quale nome comprendiamo quelle due forme, quale l'abbiamo visto nelle Isole Maltesi, oscilla fra le varietà crassifoUus e Reichenhachii (Fiori FI. an.). Ha un odore muschiato, ma molto meno forte del S. leucanf.hemifolius di Lampedusa, talvolta quasi nullo. 394.* - Senecio Callicus Willd.; Gulia Bull. Fr. p. 254. Gozo, a Cfiambray, raro (Gulia) 11 Senecio GaUicus è indicato per la flora Maltese soltanto da Gulia. Può darsi che egli abbia applicato questo nome a qualche forma della specie precedente. 395. — Senecio Cineraria DC; Daveau p. 18; FI. an. Ili p. 215. Othonna Cinerayna Forskaal N." 80. Cineraria maritima Z. p. 14; Brenner in Badger; Nyman Obs. p. 652 ; GD. p. 19; Gulia Repert. p. 14 et Bull. Fr. p. 254; Dulhie II p. 326. — Malt. Cromi) ,il baTiar. Sulle rupi, sui bastioni e sui vecchi muri, di preferenza vicino al mare. — Malta, Gozo, Cornino e Filfola, comune! Cominotto (Duthie). — Maggio-Luglio. Oss. — Non sappiamo con certezza a quali specie riferire i Senecio Jacobaea (N." 68) e S. incanus (N.° 69) di Forskaal, « ad Salinas » il primo, « ad muros et in rupibus » il secondo. Probabilmente con quei nomi intendeva S. leacanthemifoliits e S. Cineraria. 173. — FlLAGO. 396. — Filago spathuiata Presi. F. pyramidaia GD. p. 19. F. Germanica (saltem prò parte) Gulia Bull. Fr. p. 254. Luoghi aridi aprici. — Malta, Gozo e Cornino, comune! — Aprile-Maggio. Non abbiamo visto di questa specie altro che la forma decum- bens Gib. e Pir. (in Fiori FI. an.), con fusti diffuso-prostrati. 397. — Filago prostrata Pari.; GD. p. 19; Duthie Barth p. 543; CG. Nat. Malt. p. 8; Lojacono FI. Sic. II pars 1* Append. p. 239. Filago Germanica va-v. jjrostrata FI. An. HI p. 274. Luoghi aprici aridi. — Malta, Gozo e Cornino, qua e là ! — Aprile-Maggio. 398.— Filago Cussonei Lojacono FI. Sic. II pars 1" p. 110. F. Germanica var. G uss enei Fi. amAY Appendice i>. 185. F. Ger- manica var. Dulhie Barth p. 543. COMPOSITAE 183 Con la precedente. — Malta, Gozo e Cornino, comune più della precedente!— Aprile-Maggio. Siamo stati molto incerti se non dovevamo riunire queste tre Filago sotto il nome complessivo di F. Germanica, poiché fra l'una e l'altra si trovano dei passaggi infiniti, e si rimane spesso incerti, specialmente fra F. prostrata e F. Gussonei. Ci siamo decisi a tenerle separate perché nonostante la grande variabi- lità della forma delle foglie, delle dimensioni, della ramificazione e della peluria, gli estremi sono tanto diversi che vedendoli isolatamente non si esiterebbe a dichiararli specie diverse. Sup- poniamo che alla F. Gussonei debba riferirsi la varietà della F. Germanica che Duthie dice assomigliante a Evax exigiia. Oss. — Micropus erecius D'Urv. p. 109; GD. p. XI. Dumont D'Urville scrive che il Micropus erectus L. trovasi a Malta « ad margines viarum ». Delicata lo cita (per errore di stampa scritto Micropus creticus) fra le specie indicate da D'Ur- ville che esso non aveva potuto ritrovare. Il fatto che nessun altro lo trovò, mentre D'Urville dicendo semplicemente che cre- sce lungo le vie si riferisce ad una pianta comune, ci induce a ritenere che vi sia stato uno sbaglio nella determinazione, o nell'indicazione di Malta come luogo della raccolta. 'o' 174. — Helichrysdm. 399. * — Helichrysum rupestre DC. ; GD. p. 19 ; Duthie li p. 325 et 111 p. 40. H. inodorimi var. ìnipestre FI. an. Ili p. 281. Gnapha- lium Orientate Z. p. 22; G. Delicata PI, Mei. lect. p. 71. G. ambi- guum Brenner in Badger. G. ympestre Gulia Bull. Fr. p. 254. — Malt. Sempreviva saloaggia. Sulle rupi presso il mare. — Malta, molto raro, LJied Babu (GD.). Gozo, parimente raro, Cala Dùeira (Duthie ! Godfery!), isolotto di Hagra tal General (Brenner). — Maggio-Giugno. 175. — Calendola. 400. — Calendula fulgida Raf. C. stellata Z. p. 45. C. Sicula Duthie I p. 209 et II p. 322, 324 et 325. C. fulgida et C. Stenla GD. p. 20 ; Gulia Bull. Fr. p. 255. C. offlcinalis var. fulgida et var. Sicula FI. an. Ili p. 298. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta e Gozo, frequente in al- cuni luoghi mentre manca affatto in altri, come ad esempio in tutti i dintorni di Valletta ! — Gennaio-Giugno. 184 COMPOSITAE Non abbiamo creduto poter tenere distinta la C. Sicilia Cyrillo dalla C. fulgida Raf. perchè troppo spesso siamo rimasti incerti a quale delle due si dovevano riferire i nostri esemplari Maltesi. Volendo mantenere distinte le due entità nella fiora Maltese, bisognerebbe istituirne una terza, frequente come le altre, che potrebbe chiamarsi e diagnosticarsi cosi: Var. MelUensis. Perenne, legnosa alla base, con gli achenì marginali stretti, prolungati in un lungo rostro come nella ful- gida, ma come nella Sicula semplicemente tubercolato-scabri e non muniti di forti creste sul dorso, ed inoltre pubescenti-scabri come nella maritima. A questa forma appartengono anche gli esemplari di Xlendi distribuiti da Dulhie col nome di C. Sicula. Questi caratteri però non sono costanti, e si trovano diversamente repai-titi anche in una medesima pianta. I fiori di questa e di altre specie di Calendula vengono colti dai campagnoli e venduti in città. 401.* — Calendula maritlmaOuss.; GD. p. 20; Gulia Bull. Fr. p. 255; Cleghorn p. 120. C. offìcinalis var. maritima FI. an. Ili p. 298. Ghiaie e arene marine. — Malta, San Giuliano, San Paolo a mare (GD., Cleghorn), Marsascala, rara (Gulia). — Ottobre- Luglio. Non abbiamo trovato, nelle località sopra indicate, alti'o che piante riferibili secondo noi, alla specie precedente. 402. — Calendula arvensis L.; Z. p. 9; Nyman Obs. p. 653; GD. p. 19; Gulia Repert. p. 56 et Bull. Fr. p. 255; Cleghorn p. 121. Lungo le vie e nei campi coltivati e incolti. — Malta e Gozo, molto comune ! — Ottobre-Maggio. Abbiamo trovato che in tutte le piante Maltesi il colore dei fiori variava dal giallo zolfino al giallo più o meno ranciato, e che le linguette erano ora lunghe quasi il doppio dell'involucro, altre volte appena lo oltrepassavano. In quest' ultimo caso sa- rebbero da riferirsi alla C. micrantha Tin. che, a quanto cre- diamo, merita di essere distinta dalla C. arvensis appena come varietà. In tutte queste forme abbiamo sempre trovato i fiori del disco dello stesso colore delle linguette, 4D3. — Calendula ^gyptiaca Desf. C. ^^/co^or Gulia Bull. Fr. p. 255; Dulhie II p. 323. COMPOSITAE 185 Nelle stesse stazioni della precedente. — Malta e Gozo, fre- quente, ma molto meno della precedente! — Gennaio-Maggio. Quantunque non abbiamo potuto vedere gli esemplari di Gulia e di Duthie, non esitiamo a riferire la loro C. bicolor alla C. Mgyptiaca, perché essi la dicono comune, il che, fra le Calen- dula a fiori discolori, si può applicare soltanto alla C. ^gyptiaca. Abbiamo osservato nelle piante di Malta, come in quelle delle Isole Pelagie, che le linguette le quali sul fresco sono di un bel colore croceo, invecchiando in erbario sbiadiscono e dopo uno 0 due anni diventano di un giallo chiaro. 404. — Calendula parviflora Raf. C. macroytera Rouy FI. Fr. Vili p. 355. Nei campi. — Malta, a Initaìileì), dove l'abbiamo osservata in discreta quantità! — Fiori e frutti al principio di Maggio. Questa specie che probabilmente trovasi anche in altri punti delle Isole Maltesi, ma sarà stata confusa con la C. arvenais, da questa si distingue egregiamente per la larga ala dentata espansa che cinge alcuni degli acheni periferici. Abbiamo trovato, in- sieme al tipo, la var. discolor (C. macroplera var. discolor Rouy). Le calendule Maltesi, come quelle di Sicilia, sfuggono ad una esatta nomenclatura, perchè i vari caratteri adoprati per distin- guerne le specie (lunghezza e colore delle linguette, colore dei fiori del disco, forma degli acheni) si associano nei modi più diversi. Ne risulta che si potrebbe moltiplicare il numero delle specie, come si potrebbero raggruppare in un numero minore. Oss. — I Alaltesi chiamano le Calendula in genere Salfeira. 176. — EcHiNOPS. 405.* — Echinops Siculus Strobl. E. sphaerocephalus Z. p. 47. E. Ruthenicus GD. p. 20; Gulia Bull. Fr. p. 255; CG. Arch. Melit. p. 206. E. Ritiro var. Siculus FI. an. III. p. 307. Luoghi sassosi aridi. — Malta, raro, Corradino (GD.). Gozo (Gulia). — Maggio-IiUglio. Gulia scrive che questa specie é molto comune a Gozo, certa- mente per sbaglio, poiché nessun altro ve 1' ha trovata. 177. ~ Carlina. 406. — Carlina gummifera (L ) Less.; GD. p. 20: Gulia Repert. p. 65 et Barth I p. 463 et II p. 21 ; Godfery p. 296 ; FI. an. III 186 COMPOSITAE p. 309; Massalongo Zoocecidii e fitocecidii rari o nuovi p. 95. Acarna gwìmnifera Z. p. 41. Atractylis gummifera Gulia Bull. Fr. p. 254. — Malt. Xeuc. il Miscl.a, Luoghi aridi e rocciosi. ~ Malta, Gozo e Cornino, molto co- mune! — Settembre-Novembre, eccezionalmente fino in Gennaio. In Settembre, quando quasi tutta la vegetazione è seccata, i capolini porporini di questa Carlina che vedonsi in quantità sulle spianate aride e brulle, danno al paesaggio una fisionomia speciale. Se ne vedono spesso le foglie alterate (densamente co- perte di peli e più frastagliate ed increspate) per la puntura di un acaro {Eryophyes CarUnaé). Le foglie cosi deformate sono state figurate da Massalongo op. cit. La radice della Carlina gummifera, che spesso raggiunge notevoli dimensioni, è molto velenosa, e più volte ha cagionato la morte di ragazzi che allettati dal suo sapore dolcigno, l'ave- vano mangiata. Tuttavia la gomma-l'esina contenuta nel succo che trasuda dall'involucro, e dal colletto della radice, pare che sia innocuo, e venga anche spesso masticato. 407.* - Carlina Sicula Ten.; GD. p. 20; Gulia Bull. Fr. p. 254; FI. an. IH p. 312. — Malt. Sebket V gUomìna. Nei campi e lungo le vie. — Malta, Ùied hai Lia (GD). — Maggio-Agosto. Non abbiamo veduto questa specie, quantunque Gulia la dica molto comune. 408. — Carlina lanata L. ; Z. p. 45; Brenner in Badger; GD. p. 20; Gulia Repert. p. 52 et Bull. Fr. p. 254. — Malt. SelìUet rgTiotmna. Campi incolti, luoghi aridi, lungo le strade ecc. — Malta e Gozo, comune!— Giugno-Luglio. 409. -- Carlina involucrata Poir. ; GD. p. 20 ; Gulia Bull. Fr. p. 254, Repert. p. 51 et Barth I p. 463. C. corijmbosa Z. p. 45; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 71 (monente ipso GD. FI. Melit.). C. corymbosa var. involacraia et var. globosa FI. an. Ili p. 312 et 313. — Malt. Saitun. , Luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima! - Luglio-Settembre. Questa specie é assai variabile per' la maggiore o minore ra- mificazione, per le foglie più o meno numerose e per la lunghezza maggiore o minore delle brattee esterne. Queste però sono sempre COMPOSITAE 187 validamente spinose, e molto più lunghe dei capolini. Non abbiamo visto esemplaci che si avvicinino alla C. corymbosa tipica, e ancora meno alla var. globosa Are. indicata per Malta dal Fiori (il quale però dice di non averla vista di quella provenienza). Però andrebbe studiata ancora sopra materiale più abbondante raccolto in stagione avanzata, quando a Malta è stato poco er- borizzato. Questa Carlina e la C. lanala, al pari di altre carduacee, quando sono secche vengono adoperate per scaldare i forni. 178. — Atractylis. 410. — Atractylis cancellata L. ; Gulia Barth I p. 422 et II p. 112 ; Ca. Nat. Malt. p. 8. Luoghi aridi. — Malta, piuttosto rara, Forte Manuel, San Paolo a mare, IintaUleb, Corradino, Ùled Incita, Gneina ! Lied Mokbel, tJied Znaber, Saline (Gulia!). — Aprile-Maggio. Come rilevasi dell'Erbario dell'Università, e dagli articoli nel Barth, Gulia l'aveva raccolta in vari luoghi, quantunque non la citi nel suo quadro delle composte. 179. — Onopordon. 411. — Onopordon Sibthorpianum Boiss. et Heldr. ; FI. an. Ili p. 382 et IV Appendice p. 191 ; Lojacono FI. Sic. II pars 1» p. 163. 0. Tauricum GD. p. 20; Gulia Bull. Fr. p. 254. 0. Tauricum var. horridwn FI. an. III p. 382. In luoghi aridi, ed anche lungo le vie e presso le abitazioni. — Malta, qua e là, per es. presso Notabile, Musla, San Paolo a mare, LntaTileb, MelleUa, Misida ! Gozo, qua e là, Sannat, vei'so Ta Cene, Migiar Scinil Cornino, presso lo spedale ! — Maggio- Giugno. Fiori da prima nella Flora analitica non sapendo come inter- petrare VO Tauricaìn di Delicata, lo riferi all'O. horriduin Viv. e dubitativamente anche all'O. Sibthorpianum. Nell'Appendice confermò la presenza di quest'ultima specie per Malta, senza pensare a dire che andava soppresso il O. horriduin. Noi, tanto a Malta quanto a Gozo, abbiamo visto una specie sola, la quale per essere ragnateloso-biancastra fino sull'involucro, e mai glan- doloso-viscida, come per i suoi altri caratteri, va indubbiamente riferita all'O. Sibthorpianum (=- 0. macracanlhitm FJ. Graeca 188 COMPOSITA E non Schousb.). Abbiamo potuto confrontare la pianta Maltese con tipi autoptici di Heldreich, e constatarne la identità. 180. — Garddus. 412. — Carduus pycnocephalus L.; Gulia Bull. Fr. p. 254 et Almanacco p. 68 ; CG. Medit. Nat. p. 277. C. 'pycnocephalus et C. tenuiflorus Z. p. 10; GD. p. 20. C. /em ostante le ricerche fatte nel luogo indicato. — Calluna vulgaris Grech Dejicata Plantae Melitae lectae p. 72. Delicata Flora Melitensis p. XV avverte che la Calluna vul- garis Salisb. fu da esso citata erroneamente nel suo primo la- voro, e va cancellata dalla flora Maltese. ' XLV. — Oleaceae. 221. — Olea. 472. — Olea Europaea L.; Gulia Repert. p. 67 et Kew Gar- dens Bull. p. 240; Tanfani in Pai'l. FI. it. Vili p. 156. 0. Euro- jìaea var. OleoMer GD. p. 22. Olea saliva Z. p. 56. — Malt. Zeb- ì)ug salvagg. Luoghi rupestri e sassosi. — Malta e Gozo, qua e là, ma non comune ! — Maggio. L'oleastro trovasi di .solito ridotto ad umili frutici che poco si alzano dal suolo, ed hanno più legno che foglie. L'ulivo si coltiva tanto a Gozo che a Malta, e i nomi di di- verse località derivano dal nome Maltese di quest'albero « Zeli- bug ». In oggi però la coltura dell'ulivo è molto trascurata nelle due isole. Anche qui la mosca olearia ne danneggia assai i frutti. Oss. — Fraxinus excelsior L.; Z. p. 21; Tanfani in Pari. FI. it. Vili p. 170; Gulia Repert. p. 21 et Almanacco p. 69. F. excel- sior var. oxicarpa FI. an. II p. 341. — Malt. Fraxnu. Zerafa cita il Fraxinus excelsior certamente solo come pianta coltivata, rammentando la bellezza di un esemplare situato da- vanti alla cappella della Beata Vergine a Tal Hlas. Ne esistono alcuni altri esemplari in Malta, ma sono tutti piantati. Gulia lo dice esotico, quantunque secondo lui tempo addietro fosse co- mune in Malta. Nell'Almanacco del 1872 rammenta un vecchio ed eccelso frassino nell'alto della valle di Kirda. Tanfani, indotto in errore dalla citazione di Zerafa, annovera il Fraxinus excel- sior come pianta indigena di Malta, riferendolo dubitativamente alla var. oxìjphiiUa MB.; ed è seguito da Fiori che lo chiama var. oxycarpa W. Pertanto questa specie va cancellata dal no- vero delle piante Maltesi, non essendo mai esistita a Malta al- trimenti che coltivata. ASCLEPIADACEAE 207 Jasminaceae. Oss. — Jasmmum officinale Tanfani in Pari. PI. it. Vili p. 151 ; CG. Atti Congr. Genova p. 175; FI. an. II p. 337. Zerafa (p. 24) menziona Jasrninum grancUflorum e /. Sainbac. Molto arbitrariamente, Tanfani ne ha dedotto che a Malta si tro- vava spontaneo il J. ofjì^cinale L. Errore doppio, poiché le specie indicate da Zerafa sono coltivate, e non sono V officinale L. Fiori alla sua volta é stato tratto in errore da Tanfani. Il Jasminum officinale L. che, benché sia coltivato frequentemente nei giar- dini, non si trova mai inselvatichito, va dunque cancellato dalla flora Maltese. Apocynaceae. Oss. — Vinca major L.; Z. p. 78. Pervinca wajor Carnei in Pari. FI. it. VI p. 711; CG. Atti Congr. Genova p. 175. Anche questa specie è stata introdotta erroneamente nella flora Maltese da Carnei, perchè trovata nel Thesaurus FI. Melit. di Zerafa. La Vinca major non esiste spontanea nelle Isole Maltesi. XLVI. — •Msclepiadaceae. 222. — Periploca. 473. ~ Periploca levigata Ait. ; CG. Nat. Malt. p. 8. P. an- gustifolia Gulia Barth I p. 135; Duthie I p. 210 et li p. 322. — Malt. Sigra tal Tiarir. Dirupi e luoghi rocciosi. — Malta, piuttosto rara, Ùied Babu, Ùied Incita, Ùied il GTiasel, Dingli ! Gozo, rara, presso il fa- nale ! Ta Cene (Gulia), Migiarro (Wright sec. Guliaj. — Fio- risce tutto l'anno. Questa è una delle piante della macchia che probabilmente in tempi passati, avanti che le colture fossero tanto estese, era comune nelle Isole Maltesi come lo é tutt'ora a Lampedusa, Linosa e Pantelleria, ma che oramai vi è diventata rara. 223. — Cynanchum. 474.*— Cynanchum acutum L. ; Gulia Barth I p. 135; CG. Arch. Melit. p. 206. 208 ASCLEPIADACEAEj PLANTAGINACEAE Luoghi salati. — Malta, molto raro, Marsascala (Gulia). Questa specie, ripetutamente cercata nel luogo indicato da Gu- lia, non vi è più stata trovata. Oss. — Asclepias friUicosa L, ; Z. p. 7. Gomphocarpus fru- iicosus Gulia Repert. p. 52 et Barth I p. 135. — Malt. Sìgret il Tiarir. Questa pianta, che viene frequentemente coltivata, é indicata da Gulia solo dubitativamente come spontanea nei giardini, in Malta al Boschetto, ed in Gozo a Pergla ed a // Lunziata. Noi l'abbiamo raccolta subspontanea a Gliirghenti ed a ImtaTUeb, ma sempre in giardini, per cui non crediamo di doverla considerare come naturalizzata. Bertoloni nella sua rassegna dell'opera di Zerafa (Annali di Stor. nat. II p. 358) la cita come pianta indi- gena di Malta, quantunque Zerafa dica « in hortis ». — Fiori- sce in Giusrno. •ci ■ XLVII. — Plantaginaceae, 224. — Plantago. 475. ~ Plantago major L.; Z. p. 61; GD. p. 23; Gulia Repert. p. 5 et Barth 1 p. 19. — xMalt. Besbula. Luoghi erbosi umidi, specialmente nel fondo delle valli. — Malta, non rara, Ùied Gherzuma,ImtaTileb, Ghtrghenti, Gneina, Boschetto ecc. ! Gozo, più rara, per es. Xlendi e II Lunziata ! — Marzo-Novembre. 476.— Plantago lanceolata L.; Z. p. 61; GD. p. 23; Gulia Repert. p. 5 et Barth I p. 10. — Malt. Besììula salvaggia. Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta, non comune, peres. Imtatileb, Fiddien, Boschetto, Gneina ! — Marzo-Maggio. 477. — Plantago Lagopus L.; Z. p. 61; GD. p. 23; Gulia Barth I p. 19. Ne! coltivato e nell'incolto. — Malta, Gozo e Cornino, comu- nissima ! — Febbraio-Maggio. Nei terreni più ricchi trovasi ubertosa, alta fino a 40 cm., con foglie larghe Ano a 4 V^ cm , con spighe lunghe 2 Va cm. ; nei' terreni più sterili invece è nana, con un solo scapo alto 3-4 cm., e spighe sferiche di pochi fiori. 478. — Plantago albicans L.; Duthie III p. 41 et Barth p. 544; FI. an. IV Appendice p. 175. PLANTAGINACEAE 209 Sugli sterrati lungo la via e sui bastioni. — Malta, San Paolo a mare lungo la via che conduce a MelleTia ! Gozo, sui bastioni di Babaio (Duthie !). — Aprile-Maggio. Conosciuta fin ora soltanto di queste due località. Le pianta da noi trovate a Malta hanno scapi alti fino a 30cni., con spighe lasse, lunghe fino a 6 cm., e foglie larghe fino più di 1 cm. (var. latifolia Willk. et Lange). Gli esemplari di Gozo raccolti da Duthie invece, hanno scapi alti meno di 10 cm., spighe abbreviate e foglie conduplicate, larghe appena 4 mm. (var. an- gusti folta Guss.). 479. — Plantago Bellardi Ali.; Sommier Nuov. Giorn. bot. it. 1907 p. 499. Per lo più in terreno arido. — Malta, Pembrohc Camp, San Paolo a mare, penisola di Marfa dove abbonda nelle arene ma- rine ! Gozo, sull'altipiano fra Ùied ir RiTian e Ùied Bingemma, e a. Ta Cene, in quei luoghi non rara! — Marzo-Maggio. Nelle arene marine della Marfa l'abbiamo trovata assai svi- luppata, mentre sugli altipiani aridi di Gozo é spesso ridotta ai m.inimi termini (alta 1 cm. con pochi fiori). Armitage fu il primo a trovare questa specie in Malta ed a mostrarcene esemplari ; però non l'aveva citata nel suo articolo sulla flora di quest'isola. 480. — Plantago Coronopus L.; Forskaal N.° 17; Z. p. 61; Gulia Repert. p. 51 et Barth I p. 19: Cleghorn p. 120. P. com- mulala Duthie li p. 326. P. Coronopus et P. co^nmulala GD. p. 23. — Malt. Salit) l'art. Tanto nei luoghi erbosi quanto in quelli arenosi e sassosi ste- rili. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima ! Cominotto (Du- thie). — Marzo-Ottobre. Al contrario di quanto scrive Delicata, la Plantago Corono- pus tipica è rara nelle Isole Maltesi, se pure vi esiste, poiché noi non l'abbiamo mai trovata. E comunissima invece la var. com- mutata (Guss.). Essa presenta forme molto diverse per la sta- tura e per la divisione delle foglie, spesso profondamente pen- natifide negli esemplari grandi, e lineari intere nei nani. Ma si distingue sempre abbastanza nettamente dalla P. Coronopus ti- pica per non avere le brattee terminate in lunga punta oltre- passante i fiori. Gli esemplari nani (var. Weì.clenii Rchb.j hanno in generale una spiga più o meno allungata, ma talvolta anche ridotta ad un piccolo capolino ovato o sferico di uno o pochi S. Sommier et Caruajna Gatto. — Flora MelUensis nova. 14 210 PLANTAGINACEAE fìoi'i, riproducendo perfettamente la forma descritta col nome di var. microcep fiala Somm. Talvolta hanno la spiga quasi ses- sile, ed allora si avvicinano alla P. Decaisnei. Gulia Barth I p. 19 cita P. commtUaia Guss. e P. 7nacrorfiiza Vahl. (= crithmoides Desf.) come varietà della P. Go7''onopus. 4-81. — Plantago ceratophylla Link. P. macrorìiiza Duthie II p. 325 et III p. 41 ; Daveau p. 18. P. Coronopus prò parte Gulia Barth I p. 19. P. Coronopus var. macrorìiiza FI. an. Ili p. 98. Luoghi aridi e arene vicino al mare. — Malta, rara, San Paolo a mare, penisola di Mar^fa ! Gozo, non comune, Xlendi, Cala Lueìra, Ras Baiada (Diithie l). — Aprile-Giugno. Le piante di Duthie che abbiamo in erbario, come quelle rac- colte da noi stessi, sono da riferirsi piuttosto alla P. cet^atophylla che alla P. macrorhiza, per avere le foglie pelose, e la radice poco ingrossata. 482. — Plantago bombycina (Decaisne). P. Decaisnei Bógui- not 11 nanismo nel genere Plantago e le sue cause N. Giorn. bot. it. 1908 p. 249. Nei luoghi più sterili. — Comino, dove é abbondante! — Aprile-Maggio. Questa Plantago, che appartiene al gran ciclo della P. Co- ronopìis, è stata difatti descritta due volte come varietà di que- sta, prima da Decaisne (in De Candolle Prodr. Xlll p. 732) come var. bomlìycina, poi daCosson e Daveau (Bull. Soc. bot.Fr. XXXVI [1889] p. 106) come var. crassipes. Boissier FI. Or. IV p. 888 l'elevò al rango di specie, dandogli il nome di P. crypsoides. Béguinot (che ha veduto tutti i nostri esemplari di Comino), opinando che Boissier col nome di crypwides avesse confuso due entità diverse, le separò, dando alla prima, quella cui appar- tiene la pianta di Comino, il nome di Decaisnei, all'altra il nome di Boissieri. Béguinot però ci informa che dopo avere esami- nato degli esemplari di Libia, aveva riconosciuto l'identità della sua P. Decaisnei con la P. Coronopus var. crassipes Coss. e Dav. Però, tanto Béguinot 1. e. quanto Durand et Barratte (Fior. Li- bycae Prodr. [1910J p. 199) credono che la var. crassipes non si possa unire alla P. crypsoides e alla var. bombycina. A noi sembra invece che, se non sono identiche, queste due o tre en- tità aventi in comune dei caratteri che le distinguono dal capo stipite Coronopus, costituiscono un gruppo molto naturale; ed PLANTAGINACEAE 211 a (questo gruppo, a), quale si deve riconoscere un valore non inferiore di quello di P. ceralophnlla e di P. Serrarla, crediamo debba conservarsi il nome di boìnbycina di Decaisne il quale fu il primo a distinguerlo ed a descriverlo. La P. hombyctna si distingue dalla P. Coronopus principalmente per gli scapi molto più brevi delle foglie, ingrossati, rigidi e duri, rovesciati in basso in modo da portare le spighe in contatto col suolo, per cui De- caisne scriveva: « pedunculis recurvis, spicis subhypogaeis ». La forma della spiga, invocata come carattere differenziale, si mostra variabilissima nelle piante di Comino. Abbiamo raccolto esemplari nani nei quali il diametro della rosetta di foglie di- stese a terra non oltrepassa 1 cm., con piccole spighe ovali sub- sessili, ed altri nei quali il diametro della rosetta di foglie rag- giunge 12 cm., gli scapi numerosissimi misurano fino a 2 cm., e le spighe cilindriche giungono ad avere oltre 3 cm. di lunghezza e 5-6 mm. di diametro. Le foglie, piuttosto consistenti, hanno pochi lobi interi, stretti e discosti gli uni dagli altri; raramente sono intere o quasi. L'area geografica della P. bombi/cina così intesa, comprende l'Egitto, la Cirenaica, la Tripolitania e l'Arcipelago Maltese. 483. — Plantago Serrarla L.; Forskaal N.° 16; D'Urv. p. 18 ; GD. p. 23; Guìia Barth I p. 19; FI. an. Ili p. 99. — Malt. Sa- IW Vari. Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Comino, comune ! — Marzo-Giugno. Si mangia, bollita, in insalata. Il nome Maltese significa « Croce della terra ». 484. — Plantago Psyllium L.; Z. p. 62; Nyman Obs. p. 631; GD. p. 23; Gulia Reperto p. 67 et Barth 1 p. 19; Armitage p. 497. — M alt. ZerrigTiet il brigtiet. Luoghi arenosi incolti e ruderali. — Malta e Gozo, molto comune ! — Gennaio-Maggio. La P. Psijllium trovasi nelle Isole Maltesi, come nelle Pelagie ed in molti altri luoghi, tanto alta e ben sviluppata in tutte le sue parti, quanto nana, a fusto esile e semplice, talvolta unifloro e alto pochi centimetri. 11 nome Maltese ZerrigTiet il brigtiet significa erba da pulci, come la P. PsijUiwn viene chiamata in varie lingue. 485. * — Plantago strida Schousb. 212 PLANTAGIXACEAE, PLUMBAGINACEAE Nel coltivato. — Malta, Casale Aitarci presso la Madonna dei Miracoli nei campi di cornino dove è abbondante, ma non vista altrove (Borg !). — Giugno. Gli esemplari che abbiamo visti corrispondono alle descrizioni di Schousboe lagttagelser ecc. (1800) e di Boissier FI. Or., e sono perfettamente simili a quelli dell'Egitto coi quali li abbiamo po- tuto confrontare. È specie affine alla P. Psyllium, dalla quale si distingue per la minore pubescenza, per le foglie condupli- cate, perfettamente filiformi, sempre intere, contorte verso la loro estremità (« subrecurvata » dice Schousboe), per i fusti ed 1 piccioli più esili, e specialmente per le brattee tutte più lun- ghe, le inferiori oltrepassanti lungamente i fiori, terminate in punta filiforme come le foglie. Boissier FI. Or,, oltre alle stazioni Africane e Asiatiche, indica per la P. strida anche la Croazia, non sappiamo però su quale autorità, poiché non l'abbiamo tro- vata citata per l' Europa in alcun altro lavoro, A noi sembra, dalla descrizione nel Prodr. FI. Hisp , che sia molto affine, se non identica, alla Plantago Psyllium var. bracteosa Willk. et Lange che trovasi in Spagna. I molti esemplari della P. Psyllium da noi raccolti in varie località di Malta e Oozo non mostrano alcun passaggio alla P. striata, ciò che ci induce a considerare questa come specie autonoma anziché come varietà della Psullimn. XLVlll. — Plunibaginaceae. 225. — Statice. 486. * — Statice psiloclada Boiss. S. heUidifolia GD. p. 23 ; Godfery p. 297. S. psiloclada var. gracilis FI. an. II p. 330. Luoghi rocciosi marini, — Malta, Fomm ir Riti (GD.). — Maggio-Novembre. 487. — Statice virgata Willd.; Mori in Pari. FI. it. Vili p. 582, S. Sm.it]Lii GD. p. 23. Rupi e spiaggia marine. - Malta, Gozo e Gommo, assai co- mune ! — Maggio-Novembre. 488. — Statice Cosyrensis Guss. Rupi vicino al mare. — Malta, Hai Far ! — Agosto. Ci duole di non avere potuto vedere esemplari autentici della S. Cosyrensis di Gussone. La pianta di Hai Far che abbiamo PLUMBAGINACEAE 213 sott'occhio, per le sue spighette remotiuscule diritte ed uniflore, per i suoi rami eretti formanti angolo molto acuto fra loro e co- gli scapi, gli inferiori sterili, ed i superiori fioriferi in meno del quarto superiore della pianta, ci sembra corrispondere, meglio che ad altre, alla S. Cosyrensis quale è descritta in Gussone Syn. FI. Sic. I p. 372, ed in Boissier FI. Or. IV p. 863. Crediamo però che meriti, per 1 caratteri che indichiamo fjui sotto, di esserne distinta come varietà che chiamiamo S. Cosyrensis Guss. var. Melitensis Rhizomate lignoso crasso dense caespitoso, scapis numerosis- simis confertis elatis (40 cm. et ultra) tenuibus fragilibus, folio- rum cito exsiccatorum lamina obovato-cuneata in petiolum fere filiformem ea multoties longiorem abeunte (folia cum petiolo 6 cm. usque longa, lamina sub apice 6 mm. lata). Per il suo grosso rizoma, per i suoi scapi e rami ravvicinati fra loro in gran numero (nell'esemplare che abbiamo sott'oc- chio gli scapi che partono da un cespite di 5 cm. di diametro non sono meno di 30) questa pianta ha un aspetto assai pecu- liare. La S. Cosyrensis tipica é detta da Gussone pianta umile, alta al più 6 pollici. Boissier che unisce la S. cordata Guss. (non L.) con la .S. Cosyrensis Guss., cita per questa specie la tavola 1145 di Reichenbach le. FI. Germ,, e la dice ottima. Da quella figura la nostra pianta Maltese differisce per la statura, per la sottigliezza degli scapi e dei rami, e per le foglie ristrette in lungo picciolo filiforme, caratteri che costituiscono per lo meno una varietà. 489. * — Statice dubia Andr. ex Guss.; GD. p. 23. S. minuta var. duUa FI. an. II p. 331. S. dichotoina Z. p. 72; GD. p. 23. S. dictyoclada Godfery p. 297. S. minuta var. dictyoclada (?) FI. an. II p. 332. Luoghi arenosi e argillosi vicino al mare. — Malta, Sliema ecc. (GD.). — Aprile-Ottobre. 490. — Statice reticulata L.; Z. p. 72; GD. p. XV et 23; Lo- jacono Bull. Hort. bot. Panorm. anno V p. 101-2 et FI. Sic. II pars 2^ p. 29. -S. cancellata Gulia Repert. p. 38. Statice sp. Du- thie II p. 326. S. minuta var. reticulata FI. an. II p. .331. Li- monium reticulatum siipinum Boccone Icones et Descr. p. 82, 83 et tab. 44 (1674). 214 PLUMBAGINACEAE, PRIMULACEAE Rupi marine. — Malta, Gozo, Cornino e Oominotto, comune lungo le coste! — Maggio-Ottobre. Boccone che fu il primo a descrivere questa specie dice di essa: « Hujus Limonii satis ferax Melita est ». Varia molto per la statura. Ne abbiamo trovato esemplari con scapi molto diffusi, lunghi più di 45 cm., mentre altre volte è assai umile. Secondo alcuni autori, fra cui recentissimo Lojacono, la S. re- iiculata L. sarebbe specie propria delle Isole Maltesi. Altri in- vece, a nostro parere con ragione, ritengono che la stessa specie si trovi in altre parti dell'Italia media e meridionale. Oss. — Le opinioni sulla classificazione delle Staiìce sono molto discordi. Le specie delle Isole Maltesi andrebbero studiate sopra ampio materiale raccolto nella stagione estiva, materiale cbe a noi manca. Per questo riportiamo senza critica le indicazioni degli autori, notando come il numero delle specie andrebbe forse ancora ridotto. Quelle da noi distinte con certezza sono tre sole, che riferiamo a S. virgata, S. Cosyrensis e S. reticulata. — I Maltesi chiamano le Slatice in genere LeTiiel ix xiTi. 226. — Plumbago. 491. — Plumbago Europaea L.; Z. p. 62; GD. p. 23; Cleghorn p. 121 ; Mori in Pari. FI. it. Vili p. 601. Luoghi ruderali, lungo le vie e margini dei campi. — Malta, non rara, ma soltanto nel lato S. dell'isola, per es. iVfarsa, Ca- sal Luca, Crendi, Micabbiba ! — Giugno-Novembre. XLIX. — Prhnulaceae. 227. — Samolds. 492. — Samolus Valerandi L.; Forskaal N.» 20; Z. p. 68; GD. p. 23; Duthie li p. 325; Gulia Barth II p. 9. Rupi umide, stillicidi e lungo i ruscelli. — Malta e Gozo, frequente ! Cornino ! Filfola ! — Marzo-Agosto. 228. — Anagallis. 493. — Anagallis arvensis L. A. aruensis et A. coerulea Z. p. 4; GD. p. 23; Duthie I p. 209 et II p. 326. A. arvensis flore puniceo et coeruleo Gulia Repert. p. 28. A. coerulea Nyman Obs. p. 633; CG. Medit. Nat. p. 277. — Malt. Harira Tiamra o halila. PRIMULACEAE, OENTIANACEAE 215 Tanto nei luoghi coltivati die negli incolti. — Malta, Gozo, Cornino e Cominotto, dovunque comune ! — Febbraio-Luglio. Sono ugualmente frequenti e spesso crescono insieme, la forma a fiore rosso e quella a fiore azzurro. Abbiamo veduto pure qual- che esemplare con fiori bianchi, e di un rosa chiaro. h. — Gentianaceae. 229. — Chlora. 494.— Chlora perfoliata L.; Z. p. 13; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 72; Duthie II p. 326; Gulia Barth II p. 9; Daveau p. 17; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 733. C. intermedia GD. p. 24. Luoghi erbosi incolti, aprici. — Malta, Gozo e Cornino, piut- tosto frequente! Cominotto (Duthie). — Aprile-Giugno. Qui come altrove questa specie è assai variabile per la forma delle foglie, per la larghezza delle divisioni del calice e per il colore più o meno intenso dei fiori. 230. — Erythraea. 495. — Erythraea spicata (L.) Pers. Luoghi aprici arenosi, specialmente vicino al mare. — Malta, non ]*ara, San Paolo a mare, MelleTia, Pembrohe Camp, Mar- sa ecc. ! — Maggio-Agosto. 496. — Erythraea Centaurium (L.) Pers. E. iJulchella var. ra- mosissima G. Delicata PI. Mei. lect. p. 72. E. ramosissima GD. p. 24 ; Gulia Repert. p. 12 et Barth I p. 463. Chironia Centau- rium Z. p. 13. — Malt. Centauria. Luoghi erbosi asciutti. — Malta, non rara, San Paolo a onare, Pembrohe Camp, tlied Incita, Ballai, Imtalileb, presso Nota- bile ecc.! Gozo, altipiani fra IJied Bingemma, tjied ir Rihan e Ùied Korrot ! Cornino, dove è frequente ! — Aprile-Giugno. Tutte le E. Centaurium che abbiamo viste delle Isole Maltesi appartengono alla var. grandiflora {Erythraea grandiflora Biv.), generalmente ben caratterizzata, con fiori molto più grandi che nel tipo, e con divisioni della corolla largamente ovate ed ot- tuse. Dagli esemplari d'erbario risulta che è questa specie che Delicata e Gulia avevano chiamata E. ramosissiìna. 497.— Erythraea pulchella (Sw.) Horn.; Duthie II p. 326; Gulia Barth II p. 9 ; Daveau p. 17. E. lenui/lora GD. p. 24. E. ra- ìnosissima Caruel in Pari. FI. it. VI p. 736. 216 GENTIANACEAE, CONVOLVULACEAE Luoghi aprici, specialmente marittimi. — Malta, Gozo e Co- rnino, molto comune! Cominotto (Duthie). — Aprile-Luglio. Varia molto per la dimensione dei fiori ora grandetti, ed ora assai piccoli ed a tubo filiforme {teniùfiora H. et Lk.) come per la divisione del fusto che ora é ramoso fin dalla base, ora sol- tanto in alto, ed ora ancora quasi semplice {siibsimplex Moyìs^) . Se ne trovano esemplari nani, uniflori, ed altri alti fino oltre 30 cm. ed ampiamente ramificati, con foglie lunghe 4 Va e lar- ghe 2 cm. È impossibile segnare limiti fra queste varie forme. LL — Convolvulaceae. 23L — Cuscuta. 498.— Cuscuta Epithymum (L) Murr.; GD. p. 24;Cleghorn p. 121; Carnei in Pari. Fi. it. VI p. 823. C. Eim)paea Z. p. 17; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 72 (raonente ipso GD.). Sopra varie piante, ma con predilezione ^wW Asphodelus ra- mosus. — Malta e Gozo, frequente ! — Marzo-Aprile. Oltre alla forma tipica abbiamo raccolto la var. suhulata (Tineo). 499. — Cuscuta alba Presi. C. minor Gulia Repert. p. 47 ? C. Trifola Duthie Barth p. 543. Sopra piante diversissime come Iris Sisyrinchium, Eicphor- Ma spinosa, Avena, Planiago, Scandix, Thymus capilatus ecc., ma specialmente sopra varie specie di leguminose. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune ! — Marzo-Maggio. Abbiamo potuto verificare che la Cuscuta mandata da Duthie al- l' Erbario Centrale di Firenze col nome di C. Trifola era la C. alba. Oss. — Cuscuta Palaesiinaì Armitage p. 500. Non ammettiamo la C. PalaesUna Boiss. nella Flora Maltese perchè indicata soltanto da Armitage e da questi solo dubitati- vamente. — Le Cuscuta in Maltese sono chiamate Pittma. 232. — Cressa. 500. — Cressa eretica L. ; Forskaal N.» 27 ; Z. p. 16 ; GD. p. 24; Gulia Barth I p. 463; Armitage p. 498; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 819; FI. an. II p. 389. Luoghi argillosi salati ed umidi. — Malta, non comune, alle Saline, BaTw.r il Ciak, MelleTia, San Paolo a mare, Isolotto di CON-VOLVULACEAE 217 Gtiallisl (Da Marsa, Sliema e Sem Gmliano dove la indicava Delicata é ora scomparsa). Gozo, Marsalforno (Gu]ia). — Mag- gio-Luglio. 233. — CONVOLVULUS. 501.— Convolvulus arvensisL.; Forskaal N." 21; Z. p. 15; GD. p. 24 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 813. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Oomino, comu- nissimo! — Aprile-Agosto. 502. — Convolvulus althaeoides L.; Z. p. 15; GD. p. 24; Ca- ruel in Pari. FI. it. VI p. 817. C. aUhaeoides et C. Italicus Du- thie II p. 311, 324 et 326. C. tenuissimus Gulia Bartli I p. 422; Daveau p. 17. C. althaeoides et C. ienuissmins Armitage p. 497. Luoghi coltivati ed incolti, — Malta, Gozo e Comino, molto comune! Cominotto fDuthie). — Marzo-Giugno. Trovansi ben caratterizzate tanto la varietà ieniiiss nnus (Sihih. et Sm.) (^ C. eleganiisstnius Mill.), con foglie medie e supe- riori divise in lacinie strette e bianco-sericee, quanto la var. Ita- licus (Ròm. et Sch.), irsuta per peli patenti e con foglie verdi e molto meno divise. La prima è più comune della seconda. A Comino però, abbiamo trovato soltanto la seconda. 503. — Convolvulus Siculus L. ; Z. p. 46; GD. p. 24; Duthie II p. 324; Daveau p. 17; Armitage p. 498; CG. Nat. Mali p. 8; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 808; FI. an. II p. 38.5. Luoghi coltivati ed incolti aprici. — Malta e Gozo, piuttosto frequente! — Marzo-Giugno. 504. — Convolvulus pentapetaloides L.; GD. p. 24; Duthie II p. 321, 323 et 324 ; Armitage p. 498 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 810; FI. an. II p. 386. . Nelle stesse stazioni del precedente. — Malta, Gozo e Comino, frequento più del precedente ! — Marzo-Giugno, 505. — Convolvulus lineatus L.; GD. p. 24; Gulia Almanacco p. 68; Duthie II p. 321 et Barth p. 543; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 804; FI. an. II p. 385. Luoghi aprici aridi e sterili. — Malta, abbastanza frequente dal lato di N. E., per es. a MelleTia e ImtaTilebX Gozo, dove è abbondante in molti luoghi ! Comino ! — Marzo-Giugno. 506. — Convolvulus oleaefolius Desr. Encycl. Ili p. 552; Som- mier Bull. Soc. bot. it. 1911 p. 76, C. Cneorum GD. p. 24; Ca- 218 CONVOLVULACEAE mei in Pari. FI. it. VI p. 803; Duthie II p- 326 et III p. 41; Armitage p. 498; FI. an. II p. 384. Luoghi rupestri ed aprici aridi. — Malta, piuttosto raro, Irn- taUleb, San Paolo a inatte, Gneina, Mistra, MelleTii, tlied Gher- ZMìnaX Gozo, frequente fra Kala e Marsalforno (Borg). Oo- minotto (Duthie). — Marzo, fino in Ottobre. Le piante che abbiamo raccolte a ImtaTileb (luogo indicato da Delicata per il C. Cneorwn) come quelle da noi raccolte in altre località, hanno i fiori di un bel color rosa e corrispondono per- fettamente al C. oleaefoUus di Grecia. A questa specie appar- tiene pure un esemplare raccolto da Gulia « in valle GTiomor prope Gneina » e da esso mandato all'Erbario Centrale di Fi- renze col nome di C. Cneorum. Non abbiamo visto la pianta di Duthie, ma sappiamo che esso si fidava delle determinazioni di Gulia. Questo, e il fatto che il C. oleaefolms somiglia effettiva- mente al C. Cneorum L. col quale è stato spesso confuso anche altrove (confr. Carnei 1. cit. e Boissier FI. Or. IV p. 93), ci induce a credere che l'indicazione per le Isole Maltesi del C. Cneorwn è derivato da un errore di determinazione, non ostante la dif- ferenza di colore dei fiori (bianchi nel Cneorum e di un rosa vivo wqW OleaefoUus) che avrebbe dovuto mettere in guardia. Oltre che per il colore dei fiori il C o/eae/b/m.s differisce dal Cneorum per essere meno legnoso, per avere i rami giovani erbacei mollo allungati, le foglie più strette, l'infiorescenza più lassa, e specialmente per la forma dei .sepali che sono lanceolati, mentre nel C. Cneorum sono oblunghi e bruscamente ristretti in un bi'eve mucrone. Il Convolvulus oleaefoUus fin ora era stato indicato soltanto di distretti orientali e non figura in alcuna Flora Italiana. 507.* — Convolvulus Cantabrica L. ; GD. p. 24; Carnei in Pari. FI. it. VI p. 805; Brenner in Badger; CG. Nat. Malt. p. 8. Sui colli. — Malta, ImàiTileb (GD. !). — Aprile-Giugno. Conosciamo questa pianta di Malta soltanto per l'esemplare di Delicata che se ne conserva nell'Erbario Universitario di Malta. Quando uno di noi scrisse (Bull. Soc. bot. it. 1911 p. 76) che probabilmente il C. Cantabrica era stato confuso con il C. OleaefoUus, non aveva ancora visto l'esemplare di Delicata che appartiene realmente a C. Cantabrica L., e proviene da ImtaTileb, località dove abbiamo raccolto pure C. oleaefoUus e C. Uneatus. CONVOLVULACEAE, SOLANACEAE 219 508. — Convolvulus tricolor L. Luoghi coltivati. — Malta, raro, Ballut, fra Casal Tarxen e Zeitun, Marsa, San Paolo a mare ! — Aprile-Maggio. Abbiamo trovato questa specie soltanto in esemplari isolati, ma in luoghi tanto lontani gli uni dagli altri e da giardini dove potrebbe essere coltivata, che dobbiamo escludere trattarsi di pianta sfuggita alle colture. 509. — Convolvulus Soldanella L. Arene marine. — Malta, raro, trovato soltanto sulla penisola di Marfa in una cala fra Torri VAbiad e Torri VArmier ! — Aprile-Maggio. 510. — Convolvulus sylvestrls Waldst. et Kit. Nelle siepi. — Malta, raro, trovato soltanto a Gnien il Gbir l e al Boschetto (Borg). — Maggio. Oss. — In Maltese i Convolvulus in genere sono chiamati Leblieb. LIL — Solanaceae. 234. — Hyosciamus. 511. — Hyosciamus albus L.; Z. p. 24; Nymaii Obs. p. 634; GD. p. 24; Gulia Reperì, p. 41; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 670. E. aureus Forskaal N.» 26. H. albus var. b. Guss. Duthie Barth p. 543. — Malt. Mammazeiza. Luoghi ruderali, muri e rupi. — Malta, Gozo e Cornino, fre- quente! — Fiorisce tutto l'anno. Trovasi tanto con la gola concolore, quanto atroviolacea. 235. — SOLANUM. 512. — Solanum nigrum L. ; Gulia Barth I p. 463. S. nigrum et S. miniatum Z. p. 71. S. nigrum, S. nioschatum, S. miniatuin et S. villosum GD. p. 24. S. nioschatum Duthie II p. 323. S. ni- grum var. ìniniaiuin Gulia Barth II p. 9. — Malt. GTieaeb id dib. Luoghi ruderali, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino, frequente! — Fiorisce quasi tutto l'anno. Trovasi tanto con bacche giallastre che rosse e nere ; varia pure la peluria, la dentatura delle foglie e la disposizione più o meno a ombrello della infiorescenza; e dalla varia combinazione di questi caratteri risultano le diverse forme citate dagli autori. 220 SOLANACEAE 513. '^— Solanum Sodomaeum L. Luoghi incolti. — Malta, salita di San Giuseppe andando a San Paolo a mare presso le Victoria lines (Borg). — Giugno. L'unico esemplare trovato in Giugno 1913 appartiene, secondo il dott. Borg, alla var. Hermanniae Dun. Oss. — Mandragora vernalis Beri. ; GD. p. 24; Carnei in Pari. FI. it. VI p. 698; CG. Atti Congr. Genova p. 175 et Arch. Meiit. p. 204; FI. an. II p. 405. Delicata scriveva ne! 1853 che questa specie si era inselva- tichita a Malta nel 1833 e trovavasi lungo le vie presso il cimi- tero degli Inglesi. Ora però non si trova più nel luogo indicato, onde dobbiamo ritenere che, dopo una breve permanenza come pianta subspontanea, è scomparsa, e quindi non va registrata fra gli elementi della flora Maltese. — Fioriva, secondo Deli- cata, da Ottobre a Novembre, 236. — LyciUxM. 514. — Lycium Europaeum L. ; Z. p. 28; GD. p. 25; Carnei in Pari. FI. it. VI p. 702. L. Mediterraneam Gulia Repert. p. 26. — Malt. GTiauseg. Margine dei campi, fra i frutici. — Malta, raro, tfardia, Gome- rino ! Gozo, parimenti raro, Ùied il GTiasri ! — Aprile-Maggio. Oss. — Lycium Chinense Mill. Trovasi subspontaneo qua e là nei dintorni di Valletta, evi- dentemente sfuggito dai giardini vicini dove si coltiva. 237. — NlCOTIANA. 515. — Nicotiana glauca Grah.; Gulia Repert. p. 57; CG. Nat. Malt. p. 8. Luoghi ruderali, muri e bastioni. — Malta, abbastanza fre- quente ! Gozo, Xletidi (Borg). — Fiorisce (juasi tutto l'anno. Questa specie, che non viene coltivata a Malta, ha, nei luoghi dove cresce, tutto l'aspetto di pianta spontanea. 238. — Physalis. 516. — Physalis pubescens L. P. esculenta Z. p. 61. P. Pe- ruviana Gulia Repert. p. 59. P. edulis Duthie Barth p. 544; CG. Nat. Malt. p. 8. — Malt. Tadam tal fosdha. Terreni freschi ed ombrosi. — Malta, in vari luoghi, per es. SOLANACEAE^ BORAGINACEAE 221 Gnelna, Ballai, Ta Balda, San Martin presso Puales, San- V Antonio ecc. ! — Maggio-Giugno. Questa specie si può oramai considerare come quasi natura- lizzata in Malta. Oss. — Datura Metel L.; Gulia Repert. p. 53 et Barth I p. 85. — Malt. Sigret ir rizzi. Trovasi subspontanea in qualche giardino di Malta, per es. a Notabile e a SanC Antonio ! — Nicandra phijsaloides (L.) Gaertn. Nasce subspontanea in qualche giardino dove fu coltivata, ad esempio a SanC Antonio (Borg !). LUI. — Horagitiaceae. 239. — Heliotropidm. 517. — Heliotropium Europaeum L.; Z. p. 23; GD. p. 25; Gulia Barth I p. 463; Daveau p. 18; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 832. — Malt. Hohbeira. Nei campi e luoghi coltivati. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune ! — Aprile-Ottobre. 518. — Heliotropium supinum L. In terreno arenoso. — Gozo, raro a Cala Bùeira \ Questo è l'unico punto delle Isole Maltesi dove (ìn'ora è stato raccolto. — Maggio-Giugno. 240. — Cehinthe. 519.— Cerinthe aspera Roth; Z. p. 12; Nyman Obs. p. 632; GD. p. 25; Cleghorn p. 121; Duthie II p. 321; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 946. Nel coltivato, nei luoghi freschi in fondo alle valli e sotto i carrubi. — Malta, qua e là, non rara! — Dicembre-Maggio, Le antere sono ora incluse nella corolla ed ora brevemente sporgenti. Oltre al tipo trovasi la var. concolor Ces. Pass, e Gib. = var. b. floribus pallidis Guss. 241. — Cynoglossdm. 520. — Cynoglossum Creticum Mill. ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 853. C. pictum Z. p. 47; GD. p. 25; Gulia Repert. p. 39; Duthie Barth p. 543; CG. Nat. Malt. p, 8. — Malt. Lsien it chelb. 222 BORAGINACEAE Luoghi erbosi freschi. — Malta, non raro, per es. Ùied Kir- da, tfied Babii, ImiaTileb, Ùied Incita, Gneina, San Paolo a mare ecc. ! Gozo, Migiar Sciai, Ta Cene, Xlendi ! Kduin il Gbir (Duthie). — Febbraio-Maggio. Oss. — Cynoglossum officinale Z. p. 17; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 72. Grech Delicata, nella prefazione alla Florula Melitensis p. XV, (lice che esclude il Cynoglossium officinale L., indicato da Ze- rafa e da lui stesso nel suo primo lavoro, perchè non indigeno. E difatti non è pianta dei luoghi bassi e caldi. Zerafa, il quale dice che cresce « secus vias », aveva probabilmente preso per esso il C. Creticum che cita soltanto più tardi nel 2° fascicolo del suo Thesaurus. 242. — Myosotis. 521.* — Myosotis hispida Schlecht. ; GD. p. 25; Gulia Repert. p. 63-. CG. Arch. Melit. p. 206. M. arvensis Z. p. 55; G. Delicata PI. Mei. lect. p 72; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 874. — Malt. Uidnet it gordien. Luoghi aridi. — Malta, indicato soltanto da Delicata di S. Giu- liano. — Marzo-Maggio. 243. — BoRAGO. 522. — Borago officinalis L.; Z. p. 8; GD. p. 25; Gulia Repert. p. 20; Caruel in Pari. FI. it VI p. 883; CG. Medit. Nat. p. 277. — Malt. Fidlohhom. Luoghi coltivati e ruderali, ma anche in luoghi incolti. — Malta, Gozo e Cornino, comune! — Gennaio-Maggio. L'abbiamo trovata talvolta con fiori rosei ed anche perfetta- mente bianchi, tanto a Malta quanto a Gozo. 244. — Symphytum. 523. * — Symphytum officinale L. ; Z. p. 72; GD. p. 25; Gulia Repert. p. G2; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 878; FI. an. II p. 377; CG. Arch. Melit. p. 206. — Malt. Uidnet il gTiomor. Luoghi ombrosi umidi. — Malta, Ùied Babii (GD.). — Aprile- Maggio. Questa specie, indicata soltanto da Delicata e da Gulia, non è più stata ritrovata, nonostante le ricerche fatte a Ùied Babu. boraginaceae 223 245. — Anchusa. 524. — Anchusa Italica Retz. ; Z. p. 4; GD. p. 25; Gulia Re- perì, p. 39; Duthie II p. 323; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 893. — Malt. Lsien il far t. Campi e luoghi argillosi. — Malta, frequente rial lato di Po- nente ! Gozo, rara ! — Marzo-Luglio. Incontrasi qualche volta con fiori bianchi. 246, — LiTHOSPERMUM. 525. — Lithospermuni arvense L.; Z. p. 51; GD. p. 25; Ca- ruel in Pari. FI. it. VI p. 922. Generalmente nel coltivato. — Malta e Gozo, frequente ! — Gennaio-Maggio, 526. — Lìthospermum Apulum (L.) Vahl, Luoghi aprici aridi. — Malta, abbastanza raro, Pernbrol^e Camp, IintaTileh, San Paolo a mare, Corradino ! Cornino, dove l'abbiamo trovato frequente e rigoglioso ! — Marzo-Aprile. Oss. — Lithospermuw. officinale Z. p. 27; GD. p. 25; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 919; FI. aii. II p. 368; CG. Arch. Melit. p, 206. Non ammettiamo il LìlJiospermum officinale h., perché Deli- cata dice di esso « in aggeribus » senza indicare località, come fa per le piante più comuni, mentre invece non fu trovato né da noi né da altri. In Erbario non esiste. Crediamo quindi che si tratta di un errore. Caruel e Fiori non fanno altro che rife- rire l'indicazione di Delicata. 247. — Echi DM. 527. — Echium Italicum L.; Z. p. 47; GD. p. 25; Cleghorn p. 121; Gulia Barth II p. 9; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 926. Lungo le vie e nei campi. — Malta, qua e là, Saìi Paolo a mare, ImtaTileb, Gneina, Ghirgìtenli ecc. ! Gozo, Migiar Scini, Marsalforno, ecc. ! — Aprile-Maggio. 528. — Echium parviflorutn Moench ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 937. E. calycinum D'Urv. p. 23; Duthie II p. 322 et 324; Ar- mitage p. 497; CG. Medit. Nat. p. 277. E. Creticum Z. p. 18; Nyman Obs. p. 633. E. calycinum et E. Crelicum GD. p. 25. Lungo le vie, sui muri e nei luoghi incolti. — Malta, Gozo, Cornino e Filfola, molto comune! — Gennaio-Giugno. 224 BORAaiNACEAE Trovasi talvolta con fiori rosei, ed anche bianchi. Ci sembra certo che Zerafa e Delicata per E. Creticmn in- tendessero E. parviflorum (come Sibthorp e Smith nella Flora Grraeca). Di fatti Delicata dice del suo E. Cretìcum ad vias ubi- que, il che non si potrebbe applicare che ad E. parviflormn o E. arenarium. 529.— Echium arenarium Guss.: GD: p. 25; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 935; Fi. an. Il p. 366. Echium sp. Duthie II p. 326. Luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune ! Cominotto (Duthie !). — Febbraio-Giugno. Pianta assai variabile per la lunghezza e la larghezza delle divisioni del calice, e per i peli più o meno robusti e più o meno gialli. Trovasi qualche volta con fiori rosei. Le sue radici tin- gono la carta in violetto. 530. — Echium plantagineum L.; GD. p. 25; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 933. Campi incolti e lungo le vie. — Malta, piuttosto raro, IJied Incita, verso Notabile, Migiary^o ! — Marzo-Maggio. 531.* — Ecliium pustulatum Sibth. et Sm. E. pustulatum et E. tubercuiatiiin GD. p. 25. Indicato sotto due nomi di Malta a Ùied Tncita dal solo De- licata. L'unico esemplare di Delicata conservato nell'Erbario Universitario col nome di E. pustulatum però appartiene ad E. plantagineum L. l,' E. pustulatum S. et S. é dunque specie dubbia per Malta. — Delicata dice che fiorisce da Marzo ad Aprile. 532. * — Ecliium confusum De Coincy ; FI. an. II p. 366. E. ma- rititnum GD. p. 25; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 936. Anche questa specie, indicata soltanto da Delicata di Gneina a Malta, ci sembra dubbia. L'esemplare unico di Delicata che se ne conserva nell'Erbario Universitario appartiene ad E. are- narium. — Secondo Delicata fiorisce in Aprile-Maggio. Oss. — Echium vulgare Z. p. 18; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 72; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 928. Secondo Delicata (FI. Melit. p. 25) questa indicazione di Zerafa e di Delicata stesso nel suo primo lavoro, si riferisce alla pianta che Delicata nella Flora Melitensis chiama E. iuberculatum, e quindi forse in realtà all' E. plantagineum L. Caruel ha preso la sua indicazione da Zerafa. BORAGINACEAE, LABIATAE 225 Osserviamo però che nell'Erbario Universitario vi è una pianta etichettata di pugno del Padre Giacinto « Echmm vulgare », che è E. parvijlorum Moench. Ad ogni modo VE. vulgare h. sem- bra doversi escludere dalla flora Maltese. LIV. — Labintae. 248. — Mentha. 533.— Mentha Pulegium L.; Z. p. 29; Brenner in Badger; G. Delicata PI. Me!, lect. p. 73; Gulia Repert. p. 47 et Barth I p. 404 et 463; Daveau p. 17; CG, Medit. Nat. p. 277. M. Pule- gium et M. exigua Forskaal N.' 47 et 48. Pulegium vulgare GD. p. 26. — Malt. Pleiu. Luoghi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc., là dove sog- giorna l'acqua d'inverno. — Malta, Gozo e Comino, molto co- mune ! — Aprile-Agosto. La corolla, normalmente d'un violetto chiaro, è talvolta bianca. Forskaal nel 1775 scriveva che questa specie veniva coltivata a Malta, ed in paese si chiamava Poleg. A noi non consta che sia mai stata coltivata. 534. — Mentha rotundifolia (L.) Huds. — Malt. NagTmieTi salDagg. Luoghi freschi, fondo delle valli, sotto gli alberi. — Malta, rara, Gnien il Gbir, Boschcllo ! Sani" Antonio (Borg !). — Mag- gio-Ottobre. li'esemplare raccolto a Sant'Antonio dal Dott. Borg non ap- partiene alla forma tipica, avendo foglie meno larghe per rap- porto alla loro lunghezza, con denti acutiusculi, e si avvicina, per questi caratteri, alla M. sijlvestris. Oss. — Mentha sylve&tris Carael in Pari. FI. it. VI p. 81. il/, vi- ridis Z. p. 53 (ex Caruel in Pari.); Gulia Repert. p. 43. Caruel crede di dovere interpretare la M. viridìs di Zerafa per M. sylvesiris L. ; ma oltre che questa interpretazione é in- certa, è probabile che Zerafa citasse quella Mentila come pianta coltivata, per cui non vi è alcuna ragione per ammettere M. syl- vesiris L. nella flora Maltese. Noi non abbiamo mai trovato né la M. sylvesiris tipica, né la var. viridis, e Gulia dice espres. samen te « esotica ». 535,* — Mentha aquatica L.; Z. p. 53; GD. p. 26; Gulia Re- S. SoMiiiEE et Caruaxa Gatto. — Flora Àlelitensis nova. l''» 226 LABIATAE pert. p. 43. M. hirsuia Gulia Bartli I p. 404; CG. Ardi. Melit. p. 206. — Malt. NagTinieTi salvagg. Luoghi umidi o paludosi. — Malta, molto rara, Boschetto (Borg!), Marsa (GD. !). — Giugno-Novembre. Tanto Delicata quanto Gulia indicano questa specie come co- mune, ma tale indicazione è certo errata. Noi non abbiamo vi- sto che un esemplare raccolto dal Dott. Borg al Boschetto, ed uno conservato nell'Erbario Universitario di Malta sul cui car- tellino Delicata aveva scritto « in humentibus Marsa ». Da que- sta ultima località, ora in parte prosciugata e coperta di fabbri- cati, è forse scomparsa, ed altrove è certo rarissima. Oss. — Forskaal N.** 46 cita anche Mentha arvensis ; ma que- sta specie non essendo stata indicata da altri, non crediamo di doverne ammettere la presenza in Malta. 249. — Origanum. 53B, ='= — Origanum Dictamnus L.; Gulia Repert. p. 51. — Malt. Saghatar ta Pranza. Sulle rupi. — Malta, molto raro, Gnien il Gbir (Borg !). Quantunque questa specie sia stata trovata una sola volta, visto che cresceva sulle pareti rocciose di una valle lontano dall'abitato, riteniamo che sia specie indigena. È pianta molto comune nell'isola di Creta, e quindi il suo indigenato in Malta non ha nulla di molto strano. Gulia la cita soltanto come pianta coltivata. Oss. — Origanmn Majorana L.; Gulia Repert. p. 42. 0. Majo- ranoides Z. p. 57. — Malt. Merthux e Rignu. Trovasi talvolta subspontaneo in vicinanza dei luoghi dove si coltiva, per es. in Malta a Gomerino !. 250. — Salvia. 537. — Salvia clandestina L.; Nyman Obs. p. 627; GD. p. 26; CG. Medit. Nat. p. 277. S. muitifida Z. p. 68. S. verbenaca Gulia Barth I p. 403 (prò parte). S. verbenaca j3 australis Caruel in Pari. FI. it. VI p. 257. — Malt. Habah, Macuba tal Madonna e anche Haxiocet il fàiet. Luoghi aprici coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Ottobre-Maggio. S'incontra non di rado con fiori bianchi. LABIATAE ' 227 538.* — Salvia verbenaca L.; Forskaal N.» 2; GD. p. 20; Gulia Barth I p. 403 (prò parte); GG. Arch. Melit. p. 206; S. ver- benaca a Carnei in Pari. FI. it. VI p. 257. Stessi luoghi della precedente. — Malta (GD.) — Febbraio- Maggio. Non abbiamo visto nelle Isole Maltesi la Salvia verbenaca ti- pica, bensì degli esemplari di S. clandestina molto sviluppati, che un poco ad essa somigliavano. Gulia riunisce le duo specie notando che aveva trovato tutti i passaggi fra l'una e l'altra. Da ciò si potrebbe dedurre che nep- pure egli avesse trovato la S. verbenaca tipica, la quale forse non esiste affatto a Malta. 539. — Salvia officinalis L. ; Z. p. 68; Gulia Repert. p. 51; Armitage p. 500. — Malt. Salvia. Luoghi rocciosi aprici. — Malta, qua e là, ImtaTileb, Gnien il Gbir, Boschetto ! — Aprile-Giugno. Questa pianta viene comunemente coltivata. Si trova però an- che manifestamente spontanea, abbondante e vegeta in luoghi distanti dall'abitato. Ivi, anziché di pianta inselvatichita ha l'ap- pareir/a di pianta in via di distruzione, perchè i contadini vanno in quei luoghi a raccoglierla per trapiantarla presso alle loro case. Gulia però la citava come pianta esotica. 251. — ROSMAKINUS. 540. — Rosmarinus officinalis L. ; Forskaal N.° 3 ; Z. p. 66 ; Nyman Obs. p. 627; GD. p. 26; Gulia Repert. p. 12 et Barth I p. 403; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277; Carnei in Pari. FI. it. VI p. 281. — Malt. Clin. Luoghi rocciosi aridi. — Malta, piuttosto raro, per es. Ùied Babu, tlied Kirda, Bingemma ! Gozo, dove é più raro, fra tjied Bingemma e Ir RiTian ! — Fiorisce tutto l'anno. S'incontra eccezionalmente con fiori bianchi. Nei luoghi pro- tetti cresce eretto ed alto fino a due piedi. Ma nei luoghi esposti al vento e dove vanno a pascolare le pecore, è ridotto a cespu- glietti prostrati ed erinacei. 252. — Satureja. 541. — Satureja microphylla (D'Urville) Guss. Prodr.; Guss. Synops. FI. Sic. II p. 91; Gulia Barth I p. 404; Carnei in Pari. 228 LABIATAE FI. it. VI p. 124; FI. an. Ili p. 58. S. Graeca Nyraaa Obs. p. 643. Tliìjmus Melitensis D'Urv. (ex ejus herbario); GD. p. XI; Cleg- horn p. 113. T. microphy llus D'JJry. p. 71. Micromeria micro- phylla GD. p. XI et 20; Duthie II p. 321, 324 et 326; Daveau p. 18; Armitage p. 499. Luoghi rocciosi e terreni incolti aridi. — Malta, Gozo e Co- rnino, molto comune ! Cominotto (Duthie). — Gennaio-Luglio. Si presenta nelle Isole Maltesi sotto la stessa forma che a Lam- pedusa (forma b. Guss. Syn.). Citiamo come sinonimo Satureja Graeca Nyman Obs., perché dalla descrizione che ne dà, risulta evidente che la specie che Ny- man chiamò dubitativamente S. Graeca era la S. ìnicrophylla. Da Gussone Synopsis FI, Sic. II p. 91 sappiamo che D'Urville aveva dato a questa pianta, nel suo erbario, il nome di Thy- mus Melitensis, che poi cambiò, nella sua Enumeratio pi. in Or. lect., in Thymus 'ìnicrophyUas. Delicata p. XI, Gulia in Barth I p. 404 e Cleghorn p. 113, rammentano il nome di Thymus Me- litensis D'Urville senza avvertire che si tratta soltanto di un nome dato provvisoriamente sul cartellino d'erbario, e che non fu pubblicato da D'Urville. 542.* — Satureja Graeca L.; Gulia Barth I p. 404. S. Graeca et S. tenuifolia Caruel in Pari. FI. it. 71 p. 115 et 117. Micro- meria Graeca typica et var. e. densiflora GD. p. 26; CG. Arch. Melit. p. 206. Rupi e luoghi sassosi. — Malta, Ùied Balluta e GTiain il Gbira (GD.). — Marzo-Luglio. Delicata indica la S. Graeca di queste due località dove noi non abbiamo trovato altro che la specie precedente. Gulia la dice molto comune, certamente per errore. Caruel indica per Malta la 5. tenuifolia Ten., interpretando cosi la Micromeria Graeca var. clensiflora di Delicata. Riteniamo molto dubbia la presenza di questa specie a Malta. 543. — Satureja Nepeta (L.) Scheele. Melissa eretica Z. p. 29. Melissa Cinetica et Thymus Nepeta G. Delicata PI. Mei. lect. p. 73 et 74. Calaminiha Nepeta GD. p. 26; Gulia Repert. p. 32. Thy- mus Nepeta Gulia Barth 1 p. 404. Nepeta Calamintha Godwin p. 20; Godfery p. 296. — Malt. Kammilta. Luoghi ruderali, lungo le vie e luoghi incolti. — Malta e Gozo, frequente ! — Maggio-Novembre. LABIATAE 229 Oss. — Satareja horiensis L.; Forskacal N.° 49; Gulia Repert. p. 51. — Malt. Sarietta. Questa specie non è stata indicata da altri a Malta. Sembra certo che la citazione di Forskaal, come quella di Gulia, debba riferirsi a pianta coltivata. — Satureja Thymhra Daveau p. 18. Certamente per errore Daveau cita la Satareja Tymbra L. fra le piante dei luoghi aridi e rupestri di Malta. È probabile che intendesse parlare della specie seguente. 253. — Thymus. 544. — Thymus capitatus (L.) Hoffm. et Link.; Z. p. 74; GD. p. 26; Gulia Repert. p. 50; Cleghorn p. 119 et 121; Carnei in Pari. Fi. it. VI p. 100; Fi. an. Ili p. 65. Satureja capitata Gulia Barth I p. 404. Tìiijmbra hirsuta Brenner in Badger p. 72. — Malt. SagTitar. Luoghi rocciosi e aridi. — Malta, Gozo e Cornino, assai co- mune ! — Maggio-Agosto, ed eccezionalmente anche in altri mesi. L'abbiamo trovato fiorito anche in Gennaio. Questa specie, tempo fa, era ancora più comune di adesso. Della sua diminuzione, dovuta al grande uso che se ne fa per scaldare i forni, si risente l'apicoltura, poiché da questo timo le api ritraevano il loro principale alimento, specialmente nella regione di MelleTia. Già Brenner, nel 1838, diceva che questa specie veniva raccolta in grandi fascinoti e portata in città per bruciare. Oss. — Forskaal cita Thymus Serpyllmn N.» 44 e Thymus Zygis N.° 45, che non sappiamo identificare con piante Maltesi. 254. — Melissa. 545. — Melissa officinalis L.; Z. p. 29; Gulia Repert. p. 42 et 43; Almanacco p. 65 et Barth I p. 404; Godwin p. 20; Carnei in Pari. FI, it. VI p. 147. Melissa marifolia Brenner in Badger. — Malt. Melissa o NagTinieTi il naTial. Tra i frutici nel fondo delle valli. — Malta, rara, per es. a San Martin e presso Pùales ! — Gozo, rara, Xlendi ! e tlied il Pergla (Gulia). — Maggio-Luglio. Gulia nel Repertorio la diceva esotica ; nel Barth invece e nell'Almanacco, la dice molto comune nel fondo di tutte le valli 230 LABIATAE di Gozo, ove, a dir vero noi l'abbiamo trovata una sola volta, per cui certo non si può dir comune. Riferiamo come sinonimo Melissa marifolia Brenner, non sapendo a quale altra pianta Maltese potesse essere stato dato quel nome. 255. — Lamiu.m. 546. ~ Lamium amplexicaule L. ; Z, p. 26; Nyman Obs. p. 642; GD. p. 26; Gulia Repert. p. 11 et Barth I p. 404; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 213; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277. — Malt. Capjiilliera. Campi e luoghi incolti. — Malta, comune ! Gozo, raro, Ùied Korroll —- Dicembre-Aprile. Trovasi con lìori casmogami e cleistogami, questi specialmente in Dicembre-Gennaio. Talvolta s'incontra con corolle bianche. 256. — Stachys. 547. - Stachys hirta L.; GD. p. 26; Gulia Barth I p. 404; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 186; FI. an. Ili p. 45. Luoghi aprici e nelle valli. — Malta, non comune, per es. Im- taììleb, Gnehia, Boschetto, Corradiìio, Uied Incita, Ùied il GTia- sel ! Gozo, rara, // Pergla (Gulia). — Marzo-Maggio. 257. — SiDERrns. 548. — Sideritis Romana L.; D'Urv. p. 66; Z. p. 70; GD. p. 26; Daveau p. 18; Gulia Barth I p. 404; Duthie II p. 323; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 65. Campi e luoghi incolti aridi. — Malta, Gozo e Cornino, molto frequente! — Marzo-Giugno. Qui come nelle Isole Pelagio si trovano piante con verticilli multiflori che cominciano fino dalla base del caule {S. appro- ximata Gasparr. in Guss.). Generalmente è prostrata, e nei luo- ghi più sterili nana. 258. — Marrubium. 549.— Nlarrubium vulgare L.; Z. p. 29; GD. p. 26; Gulia Repert. p. 41 et Barth I p. 404; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 70. — Malt. MarruMa haida. Luoghi ruderali. ~ Malta, raro, Notabile, BaTiria ! Hai GTiar- LABIATAE 231 gtiur, Selmuìi (GD.), Ùied il Lunziaia, tJardia (Gulia). — Aprile- Giufriio. *^o' 259. — Ballota. 550. — Ballota nigra L.; Z. p. 7; GD. p. 26; Gulia Repert. p. 42 et Barth I p. 404; Caruel in Pari. FI. it. YI p. 198. — Malt. ^larrnibia seuda. Luoghi rocciosi e ruderali. — Malta, rara, Casal Dingli, Go- raerino ! Salmim (GD.), San Paolo a tnare, Ississien (Gulia). Gozo, rara, a Monsciar e ai Cappuccini ! — Apiile-Novembre. Oss. — Ballota pseudodictamnus (Ij.) Benth.; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 195; FI. an. Ili p. 40. MarruMum Pseudo-diciam- nus Z. p. 29; Bertoloni Annali di St. nat. II p. 359. Pianta citata erroneamente per Malta da Bertoloni, da Caruel FI. it. e da Béguinot FI. an., sulla fede di Zerafa che certamente la menzionava solo come specie coltivata. 260. — Phlomis. 55J. — Phlomis fruticosa L.; Z. p. 60; GD. p. 26; Gulia Re- pert. p. 51 et Barth I p. 404; Duthie II p. 322; CG. Nat. Malt. p. 8; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 226; FI. an. Ili p. 29. — Malt. Salviimi. Luoghi rocciosi. — Malta, non comune, Ùied Incita, Ùied il GTiasel, MelleTia ! — Marzo-Giugno, I contadini la colgono e la portano in città ai fiorai. 261. — Prasidm. 552.— Prasium majus L.; D'Urv. p. 72; Z. p. 64; Nyman Obs. p. 043; GD. p. 26 et 43; Daveau p. 18; Gulia Repert. p. 57 et Barth I p. 404; Armitage p. 497; Caruel in Pari. Fi. it. VI p. 229. — Malt. Tè shalli. Luoghi rocciosi e muri. — Malta e Gozo, comune ! — Gen- naio-Giugno. 262. — Tedcridm. 553.* — Teucrium spinosum L.; Z. p. 73; GD. p. 26; Gulia Barth I p. 403; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 287; Fi. an. Ili p. 10; CG. Arch. Melit. p. 206. 232 LABIATAE Sui colìi. — Malta, GTialia (GD.). Gozo, Ta Cene, Ta Har- rax (Giilia). — Maggio-Luglio. Questa specie deve essere oramai assai rara, poiché non fu da noi mai trovata. Zerafa, nel 1827, non sembrava considerarla come tale, poiché dice di essa semplicemente « in collibus ». SS*.— Teucrium scordioides Schreb. ; Brenner in Badger; GD. p. 20. T. Scordimn Z. p. 73; Gulia Barth I p. 403; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 294; FI. an. Ili p. 11. T. Scoì^dium et T. scor- dioides G. Delicata FI. Mei. lect. p. 74 (monente ipso Delicata). Lungo i ruscelli, nei luoghi umidi. — Malta, non comune, Im- tafileìj, Fiddien, Lied il KleigUa ! Gherzama (Brenner), BaTiria (Borg). Gozo, raro, Il Lrcnziaia (Gulia). — Aprile-Agosto. 555. * — Teucrium Chamaedrys L.; Z. p. 73; GD. p. 26; Gulia Repert. p. 6 et Barth 1 p. 403; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 291; FI. an. Ili p. 12; CG. Arch. Melit. p. 206. — xMalt. BorgTiom. Luoghi aridi, rocciosi. — Malta, raro, Ùied Baìluta (GD.). Gozo, raro, Xlendì (Gulia). — Aprile-Luglio. Noi non l'abbiamo mai trovato. 556. — Teucrium flavum L. ; Z. p. 73; Nyman Obs. p. 642; GD. p. 27 ; Daveau p. 18; Gulia Barth I p. 403; Duthie II p. 322; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 288. — Malt. BorgTiom. Luoghi rocciosi e sassosi. — Malta e Gozo, molto frequente! — Maggio-Luglio. 557. — Teucrium fruticans L. ; D'Urv. p. 67 ; Z. p. 73 ; GD. p. 27; Daveau p. 18; Gulia Repert. p. 67 et Barth I p. 403; Du- thie II p. 324 et 320 ; Armitage p. 497 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 299. — Malt. Zehhugia. Luoghi rocciosi e vecchi muri. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune ! Cominotto (Duthie). — Gennaio-Giugno. L'abbiamo trovato una volta con fiori perfettamente bianchi. 203. — Ajdga. 558. * — Ajuga reptans L. ; GD. p. 27; Gulia Barth 1 p. 403 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 309; FI. an. Ili p. 7. Luoghi aprici e valloni. — Malta, Ùied Ballata (GD), Sant'An- tonio (Borg). Gozo, Xlendi (Gulia). — Gennaio-Marzo. Spontanea deve essere molto rara, poiché non fu trovata altro che nei luoghi indicati. Coltivasi come bordura nei giardini dove incontrasi talvolta subspontanea. LABIATAE 233 559. * — Ajuga Chamaepitys (L.) Schreb.; Z. p. 1 ; Gulia Re- pert. p. 64 et Barth I p. 403. Ajuga ChamaepUys et A. Ghia GD. p. 27 (ex Gulia). A. Chamaepitus a et J3 grandiflora Carnei in Pari. FI. it. VI p. 315. Luoghi aridi. — Malta, Ùied Balluta e TJied Babu{GD.). — Marzo-Aprile. Delicata indica la Ajuga Chaìnaepiùjs a Ùied Balluta, e la A. Ghia a Ùied Babu. Questa seconda indicazione però, al dire di Gulia, si riferisce alla var. gymndiflora Vis. della A. Ghamae- pitys. Ed infatti la vera A. Ghia (Poir.) Schreb. non trovasi fuori del dominio della Flora Orientale (cfr. Boissier FI. Or. e Caruel FI. It). Noi invero non abbiamo mai trovato né VA. Ghamaepilijs tipica né la sua var. grandiflora nelle Isole Maltesi, ed osserviamo che l'esemplare che conservasi nell'Erbario dell'Università col nome di Ghamaepitgs appartiene ad A. Iva, per cui la A. Cliamaepitys, se pure si trova nelle Isole Maltesi, non vi è comune come scrive nel Repertorio Gulia, il quale forse avrà preso per essa la va- rietà a fiori gialli di A. Iva. 560. — Ajuga Iva (L.) Schreb.; GD. p. 27; Gulia Barth I p. 403 et 463; Daveau p. 17; Godfery p. 296; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 313. — Malt. Xantcura. Luoghi incolti aridi e luoghi ruderali. — Malta, Gozo e Co- rnino, frequente ! — Aprile-Maggio, e Settembre-Novembre. Trovasi tanto con fiori porporini e foglie poco e anche punto rovesciate ai margini, quanto con fiori gialli e foglie convolute e canescenti-villose {A. Pseudo-Iva Rob. et Cast, in DC). La varietà é più comune del tipo che trovasi soltanto nei luoghi rocciosi. 1 fiori cleistogami sono molto più frequenti dei cas- mogami. Oss. — Lavandaia Spica L.; Z. p. 26; Gulia Repert. p. 55. L. ofTtcinalis Caruel in Pari. FI. it. VI p. 57; CG. Atti Congr. Genova p. 175. — Malt. Lavanda, Sombor e Spica tal camla. — Lavandula dentata L. ; Z. p. 27; Gulia Repert. p. 55; Ca- ruel in Pari. FI. it. VI p. 56; CG. Atti Congr. Genova p. 175; FI. an. Ili p. 18. — Malt. Spìca comuni. Queste due specie di Lavandaia, citate da Zerafa soltanto come piante coltivate, sono state erroneamente ammesse da Caruel FI. it. nella flora Maltese. Anche Gulia Repert. le dice 234 LABIATAE, VERBENAGEAE, ACANTHACEAE esotiche. Trovansi coltivate molto spesso presso ai casolari, ma non le abbiamo mai viste subspontanee. — Glechoma hedet^acea L. ; Z. p. 22; Gulia Repert. p. 18. Nepeta Glechoma Oaruel in Pari. FI it. VI p. 277. — Malt. Edera terrestri. Trovasi raramente subspontanea, e soltanto in qualche giar- dino, per cui non si può ammettere fra le piante Maltesi. Anche Gulia la dice esotica. Caruel fu, come al solito, indotto in errore da Zerafa. — Scutellaria peregrina Gulia Almanacco p. 66. Gulia dice che la S. peregrina si trova nella valle di Xlendi in Gozo. Ma si tratta certo di un equivoco, poiché lo stesso Gu- lia nel quadro analitico delle labiate stampato nel 1874, cioè due anni dopo l'Almanacco, non menziona più alcuna Scutellaria. LV. — \*erhenac€ae. 264. — Verbena. 56r.— Verbena officinalis L. ; Z. p. 77; GD. p. 27; Gulia Repert. p, 7; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 333. — Malt. Butiexrem. Luoghi ruderali e lungo le vie. — Malta e Gozo, abbastanza frequente ! — Aprile-Dicembre. 265. — ViTEX. 562. — Vitex Agnus-Castus L. ; Z. p. 78 ; GD. p. 27 ; Gulia Repert. p. 53 et Barth- I p. 463; CG. Medit. Nat. p. 277 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 336. — Malt. Sigret il virghi. Nel fondo delle valli, al loro sbocco nel mare. — Malta, raro, Ùied il Baruni in Marsascalal Gozo, in vari luoghi come Ramla, Ùied Bingeìnma, Dalilet Kot^rot ecc. ! Boscttetto (GD.). Cornino ! — Maggio-Agosto. A Malta è quasi distrutto. A Gozo forma ancora in alcuni luo- ghi dei piccoli boschetti. Varia a fiori bianchi. LVI. — ^flcanthaceae, 206. — ACANTHUS. 563. — Acanthus molHs L. ; Z. p. 1; Gì), p. 27 et 43; Gulia Repert. p. 28; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 341. — Malt. Han- neàia o Brancorsina. ACANTHACEAE, MYOPORACEAE, SCROFULARIACEAE 235 Luoghi ombrosi rocciosi, fra i frutici. — Malta e Gozo, fre- quente ! — Aprile-Giugno. Viene colto e portato ai fiorai di Valletta. 564. * — Acanthus spinosus L. ; Z. p. 1 ; GD. p. 27 ; Gulia Repert. p. 6; CG. Arch. Melit. p. 206; Carnei in Pari. Fi. it. VI p. 342. A. spinosus a splnulosus FI. an. Ili p. 86. — Mait. Brancorsina xeuechla. Luoghi sassosi. — Malta, a Bicbahra (GD.). — Aprile-Giugno. Zerafa dice di questa specie « in vallibus ». Delicata indica come sola località Bithalira, e Gulia non fa altro che ripetere l'indicazione di Delicata. Noi l'abbiamo cercata ripetutamente a Bubahra, ma né li né altrove abbiamo potuto trovarla. LVII. — •^lyoporaceae, 267. — Myoporum. 565. — Myoporum serratum R. Br. Luoghi ruderali e bastioni. — Malta, valle dell'Addolorala, bastioni della Valletla e fuori Porta Bombe ! — Aprile-Maggio. Riteniamo che qnesta specie Australiana, oramai naturalizzata in Sicilia, sia in via di inselvatichirsi anche a Malta, e meriti già di figurare fra le specie della flora Maltese. LVIII. — Scrofulariaceae, 268. — Antirrhinum. 566. — Antirrhinum majus L.; Forskaal N.° 50; Z. p. 5; Gulia Repert, p. 49; Armitage p. 497; CG. Medit. Nat. p. 277. A. majus et A. tortuosum GD. p. 27 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 659. A. angusti folìum D'Urv. p. 74; Daveau p..l7. A. majus var. tor- tuosum FI. an. II p. 426. — Malt. Papocci homor, o Ras il bakra. Rupi e vecchi muri. — Malta, nel S. e S. O. dell'Isola, Gneina, GTiain il Gbira, Boschetto, Uied Ghirghenti, Imtatileb, Bin- gemmal Gozo, più raro. Tempio dei Giganti l — Gennaio- Ottobre. Non abbiamo trovato VAntirrhimwi tortuosum Pers. ben ca- ratterizzato nelle Isole Maltesi, e supponiamo che Delicata abbia chiamato cosi gli esemplari di A. majus perfettamente glabri. 236 SCROFULARIACEAE quali li abbiamo trovati talvolta. La forma delle divisioni cali- cine in questi esemplari è la stessa che negli altri. Le foglie negli uni come negli altri sono strettamente lanceolate e anche lineari (var. angusti folium). Di questa e delle specie seguenti i contadini portano i rami recisi ai fiorai. Varia raramente a fiori bianchi. 567. — Antirrhinum Siculum Ucria ; Z. p. 4.3 ; GD. p. 27 ùjp. et var. fi. luteo lo ; Gulia Repert. p. 49; Duthie II p. S24 ; Armi- tage p. 497 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 656 ; FI. an. II p. 427. — Malt. Papocci boiod o Ras il meut. Muri e rupi. — Malta, comune, per. es. Valletta, Floriana, tlied Incita, ImiaTìlel), Ghirgìienti ecc. ! Notabile (Bicknell !) Gozo, Xlendi (Duthie). — Febbraio-Giugno. 5B8. — Antirrhinum Orontium L. ; Forskaal N.° 51 ; Z. p. 6; GD. p. 27; Gulia Barth II p. 9; Daveau p. 18; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 655. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, comune! Gozo, piuttosto raro ! — Marzo-Giugno. 269. — LlNARIA. 5B9. — Linaria Cymbalaria (L.) Mill. ; GD. p. 27 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 620. Antirrhinum Cymbalaria Z, p. 5. Muri e rupi. — Malta, Ùied Babu, Fauara, San Giuliano (GD.) — Febbraio-Aprile. Citiamo questa specie fra le indigene sulla autorità di Delicata, notando espressamente che noi l'abbiamo trovata soltanto sub- spontanea, e molto raramente, sui muri di qualche giardino. 570. — Linaria commutata Bernh. in Rchb. ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 611. L. Graeca et L. Elatine G. Delicata PI. Mei. lect. p. 73 (monente ipso GD.). L. Graeca GD. p. 28. — Malt. Xatbet Vart. Nei campi. — Malta, abbastanza frequente. Casale Attard, No- tabile ecc. I — Giugno-Agosto. Riportiamo la L. Elatine del primo lavoro di Delicata come sinonimo di L. commutata sull'autorità di Delicata stesso nella Flora Melitensis. Non crediamo però di doverle riferire come sinonimo anche ^ Antirrhinum Elatine di Zerafa come fa Deli- cata nella Fiora Mei., poiché trovasi effettivamente in Malta anche una forma della Linaria Elatine. SCROFULARIACEAE 237 571. — Linaria Elatine (r..) xAIiil.; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 008. Antìrrhinum Elatine Z. p. 5. — Malt. Xaibet Vari. Nei campi. — Malta, frequente, Ta Bria, Muda ecc. ! — Giu- gno-Settembre. La L. Elatine si presenta a Malta sotto la forma che Reichen- bach chiamò L. Sieberi, la quale si distingue dal tipo special- mente per la peluria molto più fìtta e per i pedicelli più corti e pelosi. Gli esemplari autentici di L. Sieberi Rchb. di Grecia cor- rispondono perfettamente alla pianta di Malta. Boissier FI. Or. chiama questa forma L. Elatine var. mollissima. Molto affini sono L. Preslandreae Tin., L. lasiopoda (Vis.) Freyn, L. cri- nita Mabille, L. Biancae Lojac, forme che è ben difficile tenere distinte a causa dei molti passaggi fra le une e le altre, e che, crediamo, converrebbe riunire tutte sotto il nome più antico di L. Elaiinc var. Sieberi (Rchb. prò specie). Volendo entro questa varietà distinguere ancora delle forme, converrebbe, alla pianta Maltese, dare il nome di L. Elatine L. var. Siebieri (Rchb.) f. Biancae (Lojac), forma distinta, secondo Béguinot FI. an. II p. 419-20, per i suoi rami allungati con molti rametti ri- gidamente divaricati, per la sua fitta peluria e per i suoi fiori più piccoli. 572. — Linaria spuria (L.) Mill.; GD. p. 28; Gulia Barth I p. 463; Caruel in Pari. Fi. it. VI p. 605; FI. an. II p. 420. An- tirrìiinum spirrium Z. p. 5. — Xatbet Vari. Nei campi. — Malta e Gozo, più frequente delle due prece- denti ! — Maggio-Settembre. 573. — Linaria trjpliylla (L.) Mill.; Nyraan Obs. p. 643; GD. p. 28 {typ. et var. e. flava) ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 626 ; FI. an. II p. 423. Antirrhinum triphylluin Z. p. 5. Nei campi coltivati. — Malta e Gozo, qua e là ; alcuni campi ne sono invasi! — Febbraio -Aprile. 574. — Linaria pseudolaxiflora Lojac. ; Sommier Bull. Soc. bot. it. 1910 p. 14. L. reflexa GD. p. 28 (a et b) ; Duthie II p. 322, 323, 324 et 326; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 624 ; FI. an. H p. 422. L. deflexa (per errore tipogr.) Armitage p. 408. « Annua glabra, caulibus gracilibus subflexuosis decumbenti- bus simplicibus vel raro parce ramosis pluribus ex eadem radice, foliis carnosulis ovatis vel ovato-lanceolatis acutiusculis brevis- sime petiolatis, surculorum sterilium et caulinis inferioribus me- 238 SCROFULARIACEAE diisque ternatis vel oppositis, superioribus majoribus sparsis, floribus 2-3 reraotis vel saepius in apice caulium et ramorum solitariis, pedicellis etiam in fructu ascendentibus parum incras- satis brevibus calycem non aequantibus, bracteis lineari-lanceo- latis pedicello longioribus, calvcis laciniis parum inaequalibus oblongo-linearibus obtusiusculis, corollae labii superioris bifidi laciniis lineari-oblongis erectis obtusis sursum reflexis coerule- scentibus, labio inferiore velutino albo-flavescente lineis duabus saturatioribus percurso et fauce barbata intense flavo, calcare gracili descendente rectiusculo corollam reliqnam subaequante albo vel vix coerulesceiite, capsula globosa calycem in fructu auctum acquante valvulis dentiformibus ab apice dehiscente, se- minibus minutis fusco-nigrescentibus oblongis vel subangulato- triquetris profunde rugosis reticulato-foveolatis ». « Caules ad summum 20 cm. longi ; folia inferiora 3-5 mm. longa 2-4 lata, superiora majora usque ad 10X4 mm. ; pedicelli sae- pius non ultra 2 mm., corolla cum calcare 15-17 mm. longa ». Vecchi muri e luoghi aridi rocciosi. — Malta, piuttosto rara, B ingemma, spalti della Valletta, Delimara, MinsiaX Xari tal Ùardia (GD.), Zarrico, MellcTia, Selmim (Duthie !), presso Crendi (Borg !). Gozo, a Zarriek sui ruderi 251; FI. an. I p. 148. Aìvim Dracunculus Z. p. 7; GD. p. 33; Gulia Re- pert. p. 22; CG. Ardi. Melit. p. 205. — Malt. Garyii liexret il serp. Luoghi ombrosi. — Malta, Zurrico (GD.). — Marzo-Maggio. 313. — Arisardm. 683. — Arisarum vulgare Targ.-Tozz. ; GD. p. 34 ; Pari. FI. it. II p. 236; Gulia Repert. p. 22; Cleghorn p. 121. Arum Ari- sarum Z. p. 7; Nyman Obs. p. 658. — xMalt. Gami tal pipi. Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo, Cornino e Co- minotto, comune ! — Dicembre-Marzo. Trovasi talvolta con foglie macchiate per l'azione dell'alga parassita Pliyllosipìion Arisari. LXXV. — Ltemnaceae, 314. — Lemna. 684. * — Lemna minor L. ; Z. p. 27 ; GD. p. 34 ; CG. Arch, Melit. p. 205. 268 LEMNACEAE, NAJADACEAE Sulle acque stagnanti. — Malta, Marsa (GD.). — Maggio- Giugno. Specie indicata soltanto da Delicata. Può darsi clie sia scom- parsa ora che la Marsa è stata in parte prosciugata. LXXYL — J\^ajadaceae. 315. — POSIDONIA. 685. — Posidonia Oceanica (L.) Delile. P. Caulini G\ì\\2ì Barth I p. 239. CauUnia Oceanica Gulia Repert. p. 1. Zostera marina GD. p. 34; Medljxott p. 340. — Malt. Alca tal batiar. Cresce nei bassi fondi marini e viene rigettata in copia sulla costa. — Malta Gozo, Cnmino ! — Maggio-Giugno. Medlycott in Seddal (v. bibliografia) dice che la Zostera ma- rina forma densi tappeti nelle insenature melmose, che viene adoperata per concimare i campi, e che le sue fibre rotolate dal mare formano delle piccole palle. Da tutto ciò si vede che per Zostera marina Medlycott intendeva la Posidonia Oceanica. Dobbiamo ritenere che anche Delicata chiamasse Zostera ma- rina la Posidonia, jìoichè di questa pianta, tanto comune su tutte le coste Maltesi, non fa menzione. 316. ~ ZOSTKR.V. G86.* - Zostera marina L.; GD. p. 34; Gulia Barth I p. 239; FI. an. Appendice p. 40. Nel mare, in fondo melmoso. — Malta, comune lungo la costa (secondo Gulia). Gulia dice che la Zostera onarina é comune nelle insenature melmose, e le attribuisce il nome Maltese Alca, nome che viene comunemente dato alla Posidonia. Tuttavia siccome Gulia cita anche la Posidonia, non [)ossiaino esser certi che facesse la stessa confusione di Delicata e di Meldycott, e per ciò non possiamo sopprimere questa specie, che certo però non è comune. G87. * — Zostera nana Roth ; Gulia Barth I p. 239. Nel mare, in fondo melmoso. — Malta, San Paolo a mare, Marsascala, Birzebbugia (Gulia). — Agosto-Settembre. 317. — Cymodocea. 588. * — Cymodocea nodosa (Ucria) Aschers. Phucagrostis major Gulia Barth I p. 239. NAJADACEAE 269 Nelle insenature melmose della costa. — Malta, Marsa, Car- cara, Misida ecc. (Gulia). — Agosto-Settembre. 318. — Zannichellia. 689. — Zannichellia palustris L.; Z. p. 78; Nymau Obs. p. Go7; GD. p. 34 ; Gulia Repert. p. 28; Armitage p. 498; Godfery p. 296. Z. palm^tris et Z. dentata Gulia Barth I p. 239; Duttile II p. 322, 323 et 325. — Malt. Harira ta Vilma. Nelle acque stagnanti o dal corso lento. — Malta, Gozo e Co- rnino, frequente ! — Novembre-Maggio. Ci contentiamo d'indicare la Z.palastris intesa nel senso Lin- neano, le varie specie o varietà in cui è stata scissa essendo assai controverse. Gli esemplari che abbiamo sott' occhio, di Malta e di Gozo, ci sembrano riferibili alla ysìv. pedicellata (Fries), mentre quelli di Gemino appartengono a forma diversa, con frutti più corti e con foglie più filiformi. 319. — RuppiA. 690. — Ruppia maritima L. ; Gulia Barth I p. 239. Zannichellia floribus umbellatis Forskaal N." 8.3. Pescherie e paludi salse. — Malta, Marsascirocco ! Marsa, Marsascala, San Paolo a mare (Gulia). — Aprile-Giugno. Come ci informa il Prof. Raunkiaer, Direttore del Museo bo- tanico di Copenaga, la pianta di Malta dell'Erbario di Forskaal conservata in quel Museo e chiamata da quel botanico Zanni- chellia floribus itmbellatis, è la Ruppia maritima L. var, ro- sleUata Koch. 320. — POTAMOGETON. 691.* — Potamogeton natans L. ; Gulia Barth I p. 239. Nei fossi. — Malta, San Paul tal Targia, Lied il GTiasel (Gulia). — Febbraio-Marzo. Insieme al tipo, secondo Gulia, trovasi anche la varietà flai- ians (Roth). 692. * — Potamogeton crispus L.; Gulia Barth I p. 239; CG. Arch. Melit. p. 206. Nei fossi. — Malta, a MelleTia (Gulia). — Febbraio-Marzo. 693.* — Potamogeton pectinatus L. ; Gulia Barth I p. 239; CG. Arch. Melit. p. 206. 270 NAJADACEAE, JUNCAGINACEAE, ALISMACEAE Nei fossi. — Malta, San Paul tal Targia (Gulia). — Feb- braio-Marzo. Dobbiamo osservare che, per quanto ne abbiamo fatto ricerca, non abbiamo trovato alcun Potamogeton a Malta, onde se ne deve dedurre che sono molto rari e localizzati. Inquanto al P. natans, forse Gulia scambiò per esso le forme semisommerse del Damasoniwn, come aveva fatto da principio Dutliie. Ab- biamo difatti in erbario delle foglie di i)«m«5onmm distribuite da Duthie col nome di Potamogeton fluUans provenienti da Ùied il GTiasel, località che Gulia cita per quel Potamogeto'ri. LXXVIL — J^uncaginaceac. 321. — Triglochin. 694. — TrigloGhin Barrelieri Lois., Z. p 76; GD. p. 34; Pari. Fi. it. Ili p. 016. Luoghi umidi marittimi. — Malta, frequente, Ùied GTìomor, Pembroke Camp, Marsa ecc. ! — Marzo-Aprile. 695. — Triglochin laxiflorum Guss. T. Barrelieri Godfery p. 296. Luoghi erbosi umidi. — Malta, a MelleTia, a Mensia e a Marsa- scirocco ; in quei luoghi abbastanza frequente! Vied Incita (Godfery). — Settembre-Novembre. La pianta indicata da Godfery col nome di T. Barrelieri evu certo T. laxiflovmn, perchè egli dice di averla trovata fiorita in Ottobre. LXXVIII. - .§lismaceae. 322. — Alisma. 696. — Alisma Plantago L.; GD. p. 34; Gulia Repert. p. 5; Pari. FI. it. IH p. 594 ; CG. Nat. Malt. p. 8. - Malt. Besbula ta Vilma. Nelle acque dal corso lento. — Malta, non comune, Im/aTileb, Fiddien, Gneina, Gnien il Gbir ! — Maggio-Luglio. 323. — Dam.asonidm. 697. — Damasonium Alisma Mill.; FI. an. I p. 161. D. stellatiim Armitage p. 498 et 500. Alisma Damasoniam Duthie III p. 41. ALISMACEAE, OKCHIDACEAE 271 Actinocarpns Damasoniwn Gulia Barth II p. 112. Potamogeion fluitans Duthie Barth. p. 544. Nell'acqua piovana che si raccoglie negli incavi della roccia, dove crescono Batrachium, Bulliarda, Lytìirum ecc. — Malta, piuttosto raro, San Paul tal Targia, t'ied Incita \ Ùied il GTiasel (Duthie), Harìi Hamiem (Gulia). Gozo, Xlendil Sannat, Migiar Scini (Duthie). — Aprile-Maggio. Come osserva giustamente Duthie (III p. 41), nelle pozze dove l'acqua è più profonda, le foglie di cui i piccioli si allungano a dismisura e rimangono flaccidi, e la lamina è natante e meno sviluppata, rassomigliano a quelle di un Potamogeion. E difatti Duthie (Barth p. 544) chiamò da prima Potamogeion flaitans questa forma trovata a Migiar Scini e a Ùied il GTiasel, e con quel nome la distribuì a vari erbari. Tutti gli esemplari che abbiamo raccolti appartengono alla var. Bourgaei (Coss.), caratterizzata da pedicelli più corti e da carpelli più brevi e con nervi più prominenti. Ma non abbiamo visto altro che esemplari piccoli e crediamo che cresciuti in circostanze diverse avrebbero potuto avvicinarsi di più al tipo. LXXIX. — Orchidaceae. 324. — Orchis. 698. — Orchis longicruris Link; Pari. FI. it. Ili p. 480; Gulia Barth I p. 283; CG. Nat. Malt. p. 8; Gulia fil. Nat. Malt. p. 10; FI. an. I p. 243. 0. tephrosanthos Z. p. 57. 0. undulaiìfolia GD. p. 34; Duthie II p. 322. Luoghi erbosi sassosi. — Malta, rara, Lied Bahu dove, tempo fa, trovavasi in discreta quantità ! Zurrico (Duthie). Gozo, rara, presso Gnien Imric ! — Marzo-Maggio. 699. — Orchis coriophora L.; Z. p. 57; Gulia Barth I p. 283; Gulia fll. Nat. Malt. p. 10; FI. an. IV Appendice p. 54. 0./"m- graa?, GD. p. 34 ; Duthie II p. 321 et 326; Armitage p. 497. 0. co- riophora et 0. fragrane G. Delicata PI. Mei. lect. p. 76. Pascoli aprici rupestri. — Malta, Gozo e Cornino, molto fre- quente ! — Aprile-Maggio. La forma ciinicina (Crantz) è di gran lunga la più frequente, ma trovasi, rara, anche la forma fragrans (Poli.). Gulia men- ziona una forma con brattee più corte dell'ovario e col lobo 272 ORCHIDACEAE mediano del labello denticolato. Non conosciamo questa forma che potrebbe essere un ibrido. 700. — Orchis lactea Poir. ; Pari. FI. it. Ili p. 474; Gulia Barth I p. 283; CG. Medit. Nat. p. 277. 0. variegata Z. p. 57; G. Delicata PI. Alel. lect. p. 76 (ex Delicata FI. Melit. et Gulia). 0. Tenoreana GD. p. 34 ; Armitage p. 497. 0. laclea et 0, Te- noreana Duthie II p. 322. 0. tridentata CG. Nat. Malt. p. 7. Luoghi erbosi rocciosi nelle valli. — Malta, frequente, IJied lìabu, Ùiecl Incita, Ùied GTiasel, Bingeìnrna, Corradino ecc. ! Gozo, pure frequente, Ta Cene, Ùied Bingemma, Ir liilian, Xtendi, Migiarro ecc. ! — Gennaio-Marzo. Trovasi a fiori bianchi o più o meno colorati. Non abbiamo visto però alcuna forma che potesse considerarsi come un pas- saggio alla specie seguente. Vendesi dai fiorai. 701. * — Orchis tridentata Scop. ; Gulia Barth I p. 283. 0. com- mutata GD. p. 34 ; CG. Ai'ch. IMelit. p. 206. 0. mililaris Z. p. 57; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 76 (ex Delicata FI. Melit. et Gulia). Luoghi erbosi aprici. — Malta, Ùied Babic (GD.), Ùied Znuber, Ilassapian (Gulia). Gozo, B Lunz tata (Gul'm). — Febbraio-Marzo. Non abbiamo mai trovato questa specie. Quella che uno di noi aveva chiamata cosi per l'indicazione avuta da Gulia, era invece 0. lactea. 702. — Orchis saccata Ten.; GD. p. 34; Pari. FI. it. Ili p. 490; Gulia Barth I p. 283 ; Duthie II p. 321 et 325; Armitage p. 497; CG. Nat. Malt. p. 7 et Medit. Nat. p. 277; Gulia fìl. Nat. Malt. p. 10 ; FI. an. I p. 244. Luoghi erbosi aprici. — Malta, non rara, Bingeinma, Bo- schetto, Corradino, Ila.iili, Imgliieret, Ùied Incita, Casal Lu- ca ecc. ! — Gennaio-Marzo. Trovasi eccezionalmente con fiori bianchi. 703. * — Orchis longicornu Poir.; Z. p. 57; GD. p. 34; Duthie II p. 322 ; FI. an. IV Appendice p. 54 ; CG. Arch. Melit. p. 206. 0. longico7''nis Gulia Barth I p. 283. Luoghi erbosi aprici. — Malta, Ùied Babu (Gì).), Mokbel, Marsascala (Gulia), Zarrico (Duthie). Gozo, Pergla (Gulia). — Febbraio-Aprile. Questa specie non è stata trovata né da noi, nò da altri che dai sopra citati autori di cui riportiamo le indicazioni, notando che certo non è comune come scrive Gulia. ORCHIDACEAE 273 704. * — Orchis Morio L. ; Gulia Barth I p. 283 ; CG. Arch. Mei. p. 206. Sui colli. — Malta, Ùardia, Bingemma, Il Gf^a/^a (Gulia!). Gozo, Migiarro (Gulia). — Febbraio-Aprile. Abbiamo visto soltanto un esemplare raccolto da Gulia a Gìia- Ha e conservato nell'Erbario Maltese. Gulia dice di avere tro- vato questa specie anche col labello senza macchie. 325. — ANACAMPTIS. 705. — Anacamptis pyramidalis (L.) Ridi.; GD. p. 34; Pari. FI. it. Ili p. 452; Gulia Barth I p. 283; Duthie Barth p. 542; CG. Medit. x\at. p. 276 et 277 ; Gulia 111. Nat. Malt. p. 9. Orclm pyramidalis D'Urv. p. 119; Z. p. 57; CG. Nat. Malt. p. 8. Luoghi aprici erbosi. — Malta, Gozo, Comino o Cominotto, molto frequente ! — Aprile-Giugno. Vendesi dai fiorai. Questa specie, nell'Arcipelago Maltese, non presenta la grande variabilità che si osserva altrove. Ha l'infiorescenza, al prin- cipio dell'antesi, sempre conico-allungata, ha i fiori di un rosa scuro, ed ha le brattee cuspidate sempre più lunghe dell'ovario ed oltrepassanti assai i bocci, in modo che l'infiorescenza gio- vane appare molto manifestamente cornata, per cui meriterebbe di essere distinta col nome di forma cornala. 706. — Anacamptis Urvilleana Nobis. A. pyramidalis var, CG. Medit. Nat. p. 276 et 277. Orchis condensata D'Urv. p. 119. Ab A. pyramidali (L.) Rich. diflfert: floribus minoribus pallide roseis, nonnunquam lacteis, perigonii phyllis interioribus et su- periore obtusiusculis, bracteis brevioribus ovarium non vel vix aequantibus, inflorescentia densa breviter ovata deinde oblonga vel ovato-oblonga nunquam conico-pyramidata, nunquam co- rnata, tota pianta saepius humiliore et graciliore, anthesi pre- cociore. Luoghi aprici. — Malta, qua e là, meno frequente della pre- cedente, tfied Babu, Ùied Incita, Ùied GTiomor, Ta Baldu, San Paolo a mare ecc. ! Gozo, Xlendi ecc. ! — Febbraio-Maggio. Nell'Arcipelago Maltese esistono due Anacamptis ben distinte l'una dall'altra, che non presentano mai passaggi fra loro ben- ché spesso crescano insieme, e di cui una è in pieno fiore quando appena sbocciano i primi fiori dell'altra. S. SoMJiiEE et Caeuana Gatto. — J^lora Melitensis nova. 18 ^74 ORCHIDACEAE La prima di queste si può considerare come una forma cornata della A. pyramAdalis, poco diversa da forme diesi trovano co- muni nell'area di questa variabilissima specie. La seconda si distingue anche da lontano per la statura minore, nonché per il colore e la forma dell'infiorescenza. I caratteri differenziali che abbiamo dati sopra non sono di gran momento; ma la loro perfetta costanza, la mancanza assoluta in Malta di forme di passaggio, la grande diversità nell'abito e la differenza nell'epoca di fioritura ci inducono a considerare le due Anacam- plìs di Malta come specificamente diverse. Di fatti si deve rite- nere che qui si sono oramai differenziate e fissate al punto di rimanere a contatto l'una con l'altra senza incrociarsi. Dumont d'Urville aveva egli pure riconosciuto la presenza in Malta di due specie di Anacamptis che chiamò Orchis pyra- midalis L. e' 0. condensata Desf. Sembra quindi certo che la 0. condensata di D'Urville sia la nostra Anacamptis Urvilleana. Non possiamo conservare il nome specifico di condensata perchè crediamo che D'Urville sia caduto in errore ritenendo che la pianta Maltese fosse la stessa di quella Algerina chiamata 0. con- densata da Desfontaines. Questi difatti (FI. Atl. II p. 316-17) dice della sua 0. condensata che differisce assai poco dalla pj/ra- midalis, che ha come essa una spiga conica, e non menziona altre caratteristiche che combinino con quelle della A. Ur- villeana salvo la piccolezza dei fiori e la densità della spiga; e del resto la 0. condensata Desf. é generalmente considerata come forma, o anche come semplice sinonimo di Anacamptis jpyramidalis. Nella « Enumcratio plant. Arcip. ecc. » in cui cita le Orchis pyramidalis e condensata di Malta, D'Urville istituisce una nuova specie, Orchis brachystachys, da lui trovata nell'Isola greca di Milo (Melos), nella quale qualcuno ha creduto di rico- noscere la Anacamptis di Malta che noi chiamiamo Urvilleana. La descrizione di D'Urville però è evidentemente inquinata da errori tipografici come riconosce lo stesso Reichenbach, e quindi inservibile. Tuttavia Reichenbach credette di riconoscere in questa spece di D'Urville una varietà della Anacamptis ivjra- 'ìnidalis a lui nota della Grecia, della Bitinia e di Lesina in Dalmazia, e quindi descrisse e figurò questa varietà col nome di Aceì^as pyramidalis var. brachystachys, dandogli per sino- ORCHIDACEAE 275 nimo Orchis brachf/siacJiijs D'Urv. (Icones FI. Germ. et Helv. voi. XIII p. 7 e tav. 361 fig. 2). Non sappiamo quanto sia giu- stificata questa interpretazione della 0. ììì^achystachys D'Urv., interpretazione accettata da Boissier (FI. Or. V p. 57), da Ny- man (Consp. FI. Eur. Suppl. p. 292), da Ascherson e Graebner (Syn. Mitteleurop. FI. Ili p. 780) e da Halacsy (Consp. FI. Grae- cae III p. 162), ma notiamo che se la figura e la troppo breve descrizione di Reichenbach possono forse attagliarsi alla nostra A. Uroilleaìia, siamo però certi che questa non è la pianta alla quale D'Urville ha dato il nome di ììrachystacliys, poiché D'Ur- ville, nella stessa opera nella quale descrive la sua nuova specie di Milo, per Malta cita, come abbiamo detto sopra, due Ana- catnplis e non fa menzione della G. brachijslacìiys. 326. — TiNEA. / 707. * — Tinea intacta (LinK) Boiss. Tinea cylindracea Gulia Barth I p. 283; CG. Arch. Melit. p. 206. Luoghi umidi e ombrosi. ~ Gozo, Ta Cene (Gulia). — Marzo- Aprile. Riportiamo le indicazioni di Gulia, questi essendo il solo che dica di avere trovato la Tinea. 327. — Opiirys. 708. — Ophrys aranifera Huds. ; GD. p. 34 ; Pari. FI. it. III p. 531 ; Armitage p. 497. 0. limulaia Duthie I p. 209 et 210, et II p. 322. 0. aranifera et 0. Umiliata Gulia Barth I p. 284 ; CG. Nat. Malt. p. 8 ; Gulia fil. Nat. Malt. p. 10. Luoghi erbosi aprici. — Malta, non comune, Ùied Babu, Boschetto, Ùied Mokbel, Ùied GTwmor, Ùied Incita ! Pùales{G:T>.), Ùied il Gtiasfaria (Gulia), Ùied Zarrico (Duthie). Gozo, fra Ùied Bingeimna e Ùied Korroil — Marzo-Aprile. Consideriamo la 0. lunulata Pari, come una semplice varietà della 0. aranifera perchè le differenze fra l'una e l'altra sono di piccolo momento, e nelle Isole Maltesi abbiamo visto tutti i passaggi fra l'una e l'altra forma. 709. — Ophrys bombylìflora Link; GD. p. 35; Pari. FI. it. III p. 541; Gulia Barth I p. 284 ; Duthie I p. 210 et II p. 322 et 324; Armitage p. 497 ; CG. Nat. Malt. p. 8. Luoghi erbosi aprici. — Malta, qua e là, non rara, per es. 276 ORCHIDACEAE Forte Manuel, Uied GTiomor, tJied Babu, Ùiecl Incita, Gneina, tlied Gherzuìna, Corradino ecc. ! MelleTia (Duthie !). Gozo, fre- quente, per es. Xlendi, Cala Dùeira, Migiar Scini, Ta Cene ecc. ! Cornino ! — Marzo-Aprile. Vendesi qualche volta in città dai fiorai. 710. — Ophrys apifera Huds. ; Gulia Barth I p. 284 et II p. 112; Armitage p. 497 et 500; Gulia fil. Nat. Malt. p. 10. Luoghi erbosi e fondo delle valli. — Malta, rara, ImtaTileb, Fiddien, Uied ir Rumi\ Cottonera, GTiasfuria, Gherzuma (Gu- lia). — Aprile-Maggio. 711.*— Ophrys Bertolonii Moretti: Gulia Barth I p. 284; Gulia fil. Nat. Malt. p. 10. Luoghi erbosi aprici. — Malta, molto rara, Marsascala (Gu- lia), Saline (Perr^- sec. Gulia) Uied il GTiasel a MisraTi GTio- nok (Borg!). — Marzo-Aprile. 712. * — Ophrys tenthredinifera Willd.; Z. p. 56; GD. p. 34; Par). FI. it. IH p. .551 ; Gulia Barth I p. 284 ? ; Duthie II p. 322?; FI. an. I p. 236. Luoghi erbosi aprici. — Malta, Uied Babu (GD. !) — Gennaio- Marzo. Gulia indica questa specie anche di Hagiar Kim, e Duthie di Zarrico. Ci resulta però che Gulia chiamava pure tentìiredi- nifera la 0. fasca, il che ha indotto in errore anche uno di noi. Noi non abbiamo mai trovato questa specie, ma abbiamo visto nell'Erbario Universitario di Malta un esemplare raccolto da Delicata a Ùied Babu che è effettivamente di 0. tenthredinifera. Questa specie esiste dunque a Malta, ma molto rara. 713. — Ophrys lutea Cav. ; Duthie 1 p. 210, lì p. 325 et III p. 41; Gulia Barth I p. 284; CG. Nat. Malt. p. 8; Gulia fil. Nat. Malt. p. 10; Fi. an. IV Appendice p. 53. Luoghi erbosi aprici. — Malta, piuttosto rara e sporadica. Boschetto, MelleTia, Ùied GTiomor, Hauti dove in alcuni anni è eccezionalmente abbondante! Margarita hìll (Duthie!), Sa- line, Pàales (Wright sec. Gulia), Il Gzira (Medlycott sec. Gulia), fra Casal Dingli e Boschetto (Gulia). Gozo, Migiar Scini (Du- thie). — Marzo-Aprile. Pare che in alcuni anni si trovi più abbondante che in altri. 714.— Ophrys fusca Link ; GD. p.35; Pari. FI. it. III p. 560; Duthie I p. 210 et li p. 322 et 324 ; Gulia Barlh I p. 284; Ar- ORCHIDACEAE 277 mitage p. 497; CG. Nat. Malt. p. 7 et 8. 0. myorJes Z. p. 57. 0. tenthredinifera CG. Nat. Malt. p. 8. Luoghi aprici erbosi e sassosi. — Malta, Gozo e Cornino, molto frequente ! — Dicembre-Maggio. È questa l 'Orchidea più comune nelle Isole Maltesi. Varia molto per la statura che raggiunge fino a 60 cm. di altezza, e per l'ampiezza del labello. Non abbiamo però visto la varietà funerea Viv. Viene portata in città e venduta dai fiorai. 715.*— Ophrys pallida Raf. ; Gulia Barth I p. 284. Malta, Zonkor, San Tumas ia Marsascata (Gulia). — Marzo. Specie molto affine alla precedente e che noi non abbiamo vista. Gulia la dice rara. 716. — Ophrys Specuium Link ; Duthie I p. 209 et 210, et II p. 324 et 325; Gulia Barth I p. 284; Armitage p. 497 et 500; Gulia fil. Nat. Malt, p. 10 ; FI. an. I p. 237. Luoghi aprici erbosi e sassosi aridi. — Malta, molto rara, Uled Babu (Gulia) e baia di San Giuliano (Duthie). Gozo, dove invece è, con la 0. fasca, VOpìirys la più comune, trovandosi in abbon- danza per es. a Xlendi, a Ta Cene sopra Cala Dùeira, fra Ùied Bingemma e Ùied ir Ritian ! Madonna della Kala (Duthie !). Duthie, che nel 1872 ne aveva trovato solo pochi esemplari a Gozo, nel 1874 invece la trovò molto comune lungo tutta la co- sta di quest'isola. — Marzo-Aprile. 328. — Serapias. 717.*— Serapias cordlgera L.; Z. p. 69; GD. p. 35; Pari. FI. it. Ili p. 428 ; Gulia Barth I p. 284 ; CG. Arch. Melit. p. 206. Luoghi erbosi aridi. — Malta, Ùied Incita (GD.), Ùied Kirda (Gulia). Gozo, Ùied Lunziala (Gulia). — Marzo-Aprile. Riportiamo le indicazioni di Delicata e di Gulia per questa specie che noi non abbiamo mai trovata, e che certo non è co- mune come scrive Gulia. 718. — Serapias occultata Ga.y ; FI. an. I p. 238. S. parvi- tlora GD. p. 35; Pari. FI. it. III p. 420; Gulia Barth I p. 284; Duthie Barth p. 544 ; Armitage p. 497. Luoghi erbosi aprici. — Malta, Gozo e Cornino, molto fre- quente, ma generalmente sporadica ! — Marzo-Aprile. 719.*— Serapias Lingua L.; Z. p. 70; GD. p. 35; Pari. FI. it. III p. 423; Gulia Barth I p. 284; CG. Nat. Malt. p. 8. 278 ORCHIDACEAE, IRmACEAE Luoghi erbosi aprici. — Malta, molto rara, t'ied il GTiasel a MìsraTi GTionok (Borg!), Lied India, C'ied il Barimi (GD. !). — Marzo-Maggio. 720.*— Serapias longipetala (Teii.) Pollini; Gulia Bartli I p. 284. Medesime stazioni della precedente. — Malta, GTiain Mula (Borg !), Bocchello, Uied GTiar Dalam (Guliaj. Gozo, Peì-gla, Ta Harì^ax (Gulia !). — Marzo-Aprile. Non abbiamo trovato noi stessi questa specie, ma, oltre agli esemplari raccolti dal Borg, ne abbiamo visto nell'Erbario Uni- versitario uno raccolto da Gulia sul colle di Ta Harrax. 329. — Spiranthes. 721. — Spiranthes autumnalis (Pers.) Ridi. ; GD. j). 35; Pari. FI. it. Ili p. 375; Gulia Barth I p. 283; Godferj^ p. 296. Seoilia spiraìis Z. p. 55. Luoghi erbosi e rocciosi ombrosi. — Malta, qua e là, per es. tied lucila, Saline, Hauti l generalmente sporadica, meno che al Boschetto dove è abbondante sotto i pini del giardino ! Ùied Baì)u (GD.), baia di Madliena (Donaldson sec. Gulia). Gozo, Il Lunziata (Gulia). — Ottobre-Novembre. Oss. — Le orchidee in generale sono chiamate in lingua Maltese Meuta u Tiaia. LXXX. — Iridacene. 330. — Crocus. 722. — Crocus longìflorus Raf. ; GD. p. 35 et 44; Gulia Repert. p. 67; Pari. FI. it. Ili p. 235; Godfery p. 290; FI. an. I p. 221 ; Borg Ardi. Melit. p. 48. C. longiflorus var. Melilensis FI. an. IV Appendice p. 50. C. odorus Z. p. 46. — Malt. Zagliafran salva {/!/. Luoghi rocciosi, tanto aprici che ombrosi. — Malta, Casal Bingli, LnlalHeì), Boscheilo ! GTialia (GD.). In quei luoghi non è raro, ma sembra mancare altrove. — Da Ottobre fino ai primi di Dicembre. Nel Botanical Register 1844 è descritta e figurata (tabula 3) da W, Herbert una varietà di questa specie, col nome di C. odorus var. Melitensis del Monte Verdala (cosi chiamasi la collina del IRIDACEAE 279 BoscheUo a Malta), con il perig-onio violaceo-porporino all'esterno • e giallognolo all'interno in corrispondenza della fauce. Ma Par- latore (1. e. p. 237) osserva giustamente che le sfumature di colore nei fiori di questa specie sono cosi variabili che su di esse non si possono fondare delle varietà. Delicata p. 44, dà una descrizione della pianta di Malta. Noi osserviamo che i Crocus del colle di Verdala non dilferiscono per nulla da quelli delle altre località Maltesi. Oss. — Crocus sativus L. ; Z. p. IG ; Gì), p. XV; Gulia Repert. p. 66. — Malt. ZagTiafran. Zerafa, dicendo di questa specie che cresce a Malta « in ste- rilrbus », mostrava di ritenerla indigena. Ma Delicata con ra- gione la esclude dalla flora Maltese, poiché non soltanto non cresce spontanea, ma neppure si coltiva a Malta. Anche Gulia cita lo zafferano soltanto come pianta esotica. 331. — Gl.-idiolds. 723. - Cladiolus segetum Ker-Gawl. ; Pari. FI. it. Ili p. 264 ; Armitage p. 497 ; CG. Nat. Malt. p. 17 et Med. Nat. p. 277 ; FI. an. I p. 228. G. segelitm et G. infeslas GD.p. 35. G. communis Z. p. 22; Brenner in Badger. Nei campi coltivati, fra le messi. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune ! — Aprile-Maggio. Incontrasi eccezionalmente con fiori bianchi. 724.. — Cladiolus dublus Gass.; GD. p. 35. G. communis FI. an. IV Appendice p. 52. Luoghi incolti. — Malta, qua e là. Notabile, Fakhania ! Ùied Balluta, Ùied Ghomor ecc. (GD ).Gozo, Xlendil— Aprile-Maggio. 725. — Cladiolus Byzantinus Mill. Nei campi. — Malta, qua e là, per es. Faìihania, dirupi sotto Casal Dingli ! Gozo, Xlendi in fondo alla valle ! — Aprile-Maggio. Oss. — I Gladiolus delle Isole Maltesi vanno ristudiati con materiale più abbondante in fiore e in frutto. I fiori dei gladioli selvatici colti in campagna vengono ven- duti dai fiorai. Il loro nome Maltese è Hahì) il Kamti. — Antholiza Aethioinca L. II Dott. Borg ci dice che questa specie cresce subspontanea in Malta al Boschetto e in molti vecchi giardini, ciò che noi abbiamo potuto constatare. — Fiorisce in Gennaio-Marzo. 280 iridaceae 332. — Romulea. 726. — Romulea Melitensis Bég. Diag-n. Romu). nov. vel minus cogli, in Eiiglor's Bot. Jahrb. XXXVIII p. 327 (1907), Revis. delle Romulee dell'Erb. Delessert in Annuaire du Jard. bot. de Genève 1908 p. 156 et Revis. monogr. geii. Romulea in Malpi- ghia XXIII p. 270 (1909). R. BnWocodium GaWsi Barth II p. 112? Trichomma Bulbocodium GD. p. 35 (prò parte). In terreno umido arenoso. — Malta, San Paolo a mare ! presso il forte F/Q-^^t? (Sickenberger sec. Béguinot), (Sclilumber- ger senza indicazione di luogo sec. Béguinot). Gozo, lungo un ruscello sopra Cala Dùeìra dove è abbondante, luoghi umidi presso il mare a Ùiecl Bingemnia e luoghi arenosi vicino al mare a Ramla ! Cornino ! ? — Marzo-Aprile. Questa graziosa specie dalle lacinie perigoniali di un violetto intenso come la R. Linaresn, somiglia del resto molto, come osserva Béguinot, alla R. t^amifiora, dalla quale si distingue principalmente per il colore e per le dimensioni maggiori del fiore. Sombra però molto variabile tanto per le dimensioni del fiore che per quelle di tutta la pianta. In circostanze favore- voli, alcuni anni, acquista uno sviluppo maggiore di quello indi- cato da Béguinot. Nel 1907, nella Cala Dùeìra, cioè nello stesso luogo dove l'avevamo raccolta per la prima volta l'anno avanti, l'abbiamo ritrovata più vigorosa, con scapi robusti alti fin 10- 12 cm., portanti fino a 7 fiori, con capsule lunghe fino a 15 mm. con foglie lunghe, robuste e molto contorte. Sulla frequenza di questa specie nelle Isole Maltesi non pos- siamo dare indicazioni precise, poiché fu certo confusa con altre specie, da Delicata sotto il nome di Trichonema Bulboc.odimn, da Gulia sotto il nome di Romulea Bulbocodium, e da altri forse sotto quello di R. ramifiora. Noi stessi non possiamo decidere, di molti esemplari raccolti in frutto, se appartengano alla R. Me- litensis 0 alla R. ramifiora. Per questo, di Comino l'indichiamo soltanto dubitativamente. Questa è, nelle Isole Maltesi, 1* ultima Romulea a fiorire. Di fatti, in Gozo ne abbiamo trovato varie piante ancora in fiore nella seconda metà di Aprile, mentre delle altre specie non si vedevano più che piante secche con capsule mature. Crediamo opportuno riportare qui la descrizione di Béguinot: IRIDACEAE 281 « R. tuberculo mediocri, tuiiicis debilibus tecto : scapo debili l-2floro, 3-5 cm. loiig-o maxima parte vaginis foliorum tecto, post anthesim parum elongato: foliis cylindrico-compressis, erecto- patentibus vel solo recurvis plus mJiius contortis, nervis validis in sicco percursis et ideo rigidiusculis, scapum parum superaii- tibus; spatliis subaequivalvibus, ovato-lanceolatis, 10 mm. ciré, longis, foliolo inferiore angustissime marginato vel toto herbaceo, superiore anguste hyalino-membranaceo; perigonio mediocri, spathis duplo longiore, 15-22 mm. longo, tubo angusto Vs circa perigonii dealbato et striis violaceis percurso, laciniis linearibus 1-1 V^ rnm. latis, obtusiusculis, intense violaceis et tribus lineis intensioribus notatis, rarius pallide violaceis et tribus exterio- ribus extus vii'idi notatis; staminibus perigonii dimidiam partem aequantibus, filamento prope basim piloso antheris longiore; stylo albido rarius in regione stigmatica violaceo, antheras non superante; capsula obloiigo-obtusa, spathis parum breviore ». 727. — Romulea ramiilora Ten. ; Gulia Barth I p. 152 ;Du- thie II p. 322; Armitage 497 et 500; CO. Medit. Nat. p. 277; Béguinot Revis. Romul. Erb. Delessert p. 154 {typicà) et Revis. monogr. Malpigliia XXIII p. 261 (var. contoì'ta). R. Colamnae var. ramiilora FI. an. 1 p. 222. Luoghi erbosi aprici umidi e nelle pozze d'acqua quasi pro- sciugate. — Malta, San Paul tal Targia presso Ùied il GTiasell tJled Kirda (Duthie), Ùicd Babu (Perry sec. Gulia). Gozo ! — Febbraio-Marzo. La maggior parte delle Romulee da noi raccolte essendo in frutto, non siamo sicuri della determinazione, e quindi non pos- siamo dare indicazioni precise sulla loro diffusione. Ne abbiamo raccolto esemplari grandi e robusti, con foglie punto contorte, lunghe fino a 45 cm., intorno ai quali non vi è dubbio che siano di R. raraifiora. Ma abbiamo in erbario d'altra parte degli esem- plari di Duthie raccolti a Selmim « in argillosis maritimis » e da Béguinot chiamati ramìtlora var. contorta, che a noi sem- brano essere invece una forma robusta della R. Melìtensis. 728. — Romulea Columnae Seb. et Maur.; Gulia Barth I p. 152; Duthie II p. 323; Armitage p. 497; Béguinot Revis. Romul. Erb. Delessert p. 157 et Revis. monogr. Malpighia XXIII p. 281 (var. occidentalis). Romulea sp. Duthie II p. 326 (?). ■ Luoghi erbosi aprici e pascoli degli altipiani aridi. — Malta, 282 IRIDACEAE Gozo e Cornino, molto comune! Cominotto ? (Diithie). — Feb- braio-Marzo. Essendo questa la Romulea più comune nelle Isole Maltesi, supponiamo che possa essere dessa che Duthie trovò a Cominotto e non potè determinare perché sprovvista di fiori. 729.*— Romulea Bulboccdium (L.) Seb. et Maur. ; Gulia Repert. p. 32; Béguinot Revis. Romul. Erb. Delessert p. 146 et Ri vis. monogr. p. 201. Ixia BuWocodium Z. p. 20. Tricìio- nema BiUbocodmm GD. p. 35 (prò parte); CG. Arch. Melit. p. 206. Luoghi aprici. — Malta. — Febbraio-Marzo. Non abbiamo raccolto questa specie nelle Isole Maltesi. De- licata, indicando una sola specie di Trichonema e citando molte località (Sliema, San Giuliano, San Giorgio, tjarclia, Selmun, Mat^sascala, San Tommaso ecc ), mostra di avere confuso le varie specie. Il solo esemplare di Delicata conservato nell* Er- bario Universitai'io che porta quel nome non pare essei'e di R. Balbocodiurn, e per la forma delle lacinie perigoniali (il colore non si vede più) rammenta la R. Requienii Pari. Béguinot che scrive di avere veduto la R. Bulbocodiiim raccolta in Malta da Schlumberger e da Armitage (Revis. monogr. p. 201) nota come presenti una forma che si allontana dal tipo e merita di essere ulteriormente studiata. Dal canto suo Lojacono (FI. Sicula III p. 65) riferisce quella stessa Romulea raccolta a Malta da Sclum- berger e conservata nell'Erbario Palermitano, alla i?. ;j?*^c/. p. 41. Luoghi aridi. — Malta, Corradino (GD.). — Aprile-Maggio. Non abbiamo trovato esemplari di questa specie né nell'Erbario Universitario di Malta né in quelli di Firenze che servirono di base alla Flora italiana di Parlatore, e notiamo che né Delicata né Parlatore citano la specie seguente. 861. — Brachypodium sylvaticum (Huds.) Pai. de Beauv. Luoghi ombrosi. — Malta, qua e là, Ghirg henti ecc.X Gozo dove è frequente, Xlendi, tlied Korrot, tfied Bingemma, Migiar Scini ecc. ! — Aprile-Maggio. 862. — Brachypodium distachyum (L.j Pai. de Beauv.; Pari. FI. it. I p. 492; GD. [>. 41 {lypus et var. jìentasiachìjoìi); Duthie II p. 321 et 323. Bromus dislachyos Daveau p. 18. Luoghi erbosi aprici. — Malta, Gozo e Cornino, molto co- mune ! — Aprile-Giugno. Variabilissimo per la statura, come per il numero delle spi- ghette. Nei luoghi più aridi abbonda la forma nana, acaule o alta 1 a 2 cent., con una sola spighetta di pochi fiori (var. mono- stacliymn Guss.) ; ed in luoghi più fertili trovasi robusto e bene sviluppato, con i culmi ingrossati sotto l'inserzione della spi- ghetta, con 4, 5 e fino a 6 spighette e fin IO fiori per spighetta (var. pentasiachyurn (Tin) Guss. Fra queste forme estreme si trovano tutti gli intermediari, ed è chiaro che si tratta soltanto di maggiore o minore svi- luppo a seconda della natura del terreno. Lojacono FI. Sic. III p, 376 ha voluto dare nomi speciali al massimo di riduzione ed al massimo di sviluppo, chiamando il primo var. subìile ed il secondo var. elongatam. A noi sembra che bastano due varietà, estendendo la var. tnonostackyiim fino alle forme più piccole ed acauli, e la var. x>eniastacliywn fino alle forme massime; GEAMINACEAE 319 altrimenti bisognerebbe fare una varietà per ogni aumento di una spighetta e di un centimetro di altezza. 394. — AVELLINIA. 863. — Avellìnìa Michelii (Savi) Pari. Luoghi erbosi asciutti. — Malta, a (ìhirglientì \ — Aprile. Abbiamo raccolto una sola volta questa specie che non è stata indicata da alcun altro. Supponiamo però che non sia tanto rara quanto sembrerebbe, essendo facile che sfugga o che venga scambiata con la Koeleria phleoides. 395. — Festuca. 86*. * — Festuca pratensis Huds. ; Z. p. 21 ; GD. p. 41. Luoghi erbosi aridi. — Malta, Ùiecl Babu GD. — Aprile-Maggio. Specie affine alla seguente e forse scambiata con essa da De- licata e da Zerafa, i soli che la menzionino. 865. — Festuca arundinacea Schreb. ; Z. p. 49. F. elatior GD. p. 41; Gulia Barth II p. 112. Luoghi umidi, in fondo alle valli e lungo i corsi d'acqua. — Malta e Gozo, comune ! — Marzo-Giugno. Gli esemplari che abbiamo mandati al Sig. Hackel chiedendo il suo parere, api)artongo!io, secondo lui, alla var. Meclilerranea Hackel. 866.*— Festuca duriuscula L.; GD. p. 41; Gulia Repert. p. GS. F. ovina Z. p. 49 (ex GD.). — Malt. Zùien. Luoghi aridi. — Malta, Corradino (GD. !). — Aprile-Maggio. Noi non abbiamo trovato questa specie, ma ne abbiamo visto nell'Erbario Universitario un esemplare raccolto da Delicata. 396. — VuLPiA. 867. — Vulpia Myurus (L.) Gmel. Festuca hromoidcs Z. p. 49; GD. p. 41. Luoghi erbosi aprici aridi. ~ Malta, qua e là, Hagiar Kùn, Uied Babu, G hirg heni i ecc ! Gozo, Xlendil — Marzo-Maggio. Di questa specie abbiamo trovato in Malta soltanto la var. bro- tnoides (L.) = Festuca sciuroides Roth. 868. — Vulpia ciliata (Pers.) Link ; Pari. Fi. it. 1 p. 422 ; GD. p. 41. Bromus barbatus Z. p. 9. Luoghi erbosi, aprici, aridi. — Malta Gozo e Cornino, molto comune ! — Marzo-Maggio. 320 GRAMINACEAE Non dubitiamo che a questa specie debba riferirsi il Bromus barbatus di Zerafa, quantunque la specie cui Savi diede questo nome sia la Viilpia Alopecurus, la quale non ci consta che esista a Malta. 869. — Vulpia uniglumis (Sol.) Rchb. In suolo arenoso, più particolarmente presso il mare. — Malta, qua e là non comune, Corraclino, penisola di Marfa ! Gozo, Ta Cenci Cornino, dove è abbondante ! — Aprile-Maggio. 397. — Catapodium. 870. — Catapodium loliaceum (Huds.) Link ; Pari. FI. it. I p. 479; GD. p. 41. Luoghi erbosi aridi. — Malta, Gozo e Gemino, assai fre- quente! — Aprile-Maggio. Questa specie talvolta mostra dei passaggi alla seguente, che potrebbero forse essere degli ibridi. 871. — Catapodium Siculum (Jacq.) Link ; Pari. Fi. it. I p. 478 ; GD. p. 41 ; Duthie II p. 325 et 326 et IH p. 42; Gulia Barth II p. 112; FI. an. I p. 96; Sommier Schedae ad FI. ital. exsicc. N.° 738 (Nuov. Giorn. bot. it. Nuova serie XV p. 325). Altipiani nudi rocciosi e luoghi arenosi vicino al mare. — Malta, qua e là, nella penisola di MarfaX Marsascala (Gulia). Gozo, abbondante in molti luoghi, per es. Cala Dùeira, Ta Cene, tliecl Bingemma, Marsalforno ! Ramla, Ras il Kala (Duthie!). Cornino ! Cominotto (Duthie). — Aprile-Maggio. 398. — Glyceria. 872. — Glyceria distans (L.) Wahlenb. G. distans et G. per- miocta Gì), p. 41. G. distans var. permixla FI. an. I p. 89. G. Borreri Nyman Conspectus FI. Eur. p. 831. G. distans subsp. Borreri var. par\:ltlora Béguinot Revis. d. Glyceria in Bull. Soc- bot. it. 1908 p. 56. Poa distans Z. p. 62. Puccinellia peì^mixta Pari. FI. it. I p. 371; Lojac. FI. Sic. Hip. 314 (var. concolor). Luoghi umidi o inondati. — Malta, qua e là, Marsa, Im- taTileb, Ghlrghenti, Gnievi il Gbir, Ùied Gherzuma ! — Aprile- Giugno. Noi non abbiamo trovato altro che la sottospecie permixla Guss. (1827) = G. Borreri Bab. (1837), mentre Delicata indica tanto questa quanto il tipo. GRAMINACEAE 321 873. — Clyceria plicata Fries. Lungo i corsi d'acqua. — Malta, GTiain Mula, ImtaTileb dove cresce con Carex hispida ! — Aprile-Maggio. 399. — Catabrosa. 874. * — Catabrosa aquatica (L.) Pai. de Beauv. Poa aquatica Z. p. G2. Glijceria aquallca GD. p. 41; Gulia Barth II p. 9; FI. an. IV Appendice p. 24. Lungo i corsi d'ac(iua. — Malta, (jneina (GD. !). — Maggio. Noi non abbiamo trovato questa specie, ma abbiamo veduto nell'Erbario di Malta l'esemplare raccolto a Gtieina da Delicata e da esso chiamato Glycer'ia aquatica Wahlenb., ed abbiamo potuto cosi accertarci che era la Catabrosa aquatica P. de B. {=^ Glyceria aquatica Presi, non Wahl.). L'esensplare Maltese appartiene al tipo della specie, e non alla var. ocliroleuca (Du- mort.), il che è strano, poiché in Sicilia é molto comune questa varietà, mentre pare che vi manchi il tipo. Del resto le diffe- renze fra il tipo e la varietà, quantunque da alcuni considerate come speciSche, sono di ben piccolo valore. Gulia 1. e. fra le piante raccolto a GTiain Mtdae GTiain RiTiana. cita la Glijceria aquatica che supponiamo essere, come quella di Delicata, Catabrosa aquatica. Non sajìpiamo però a quale delle due località riferirla. 400. — SCLEROPOA. 875. — Scleropoa rigida (L.) Griseb. ; Pari. FI. it. I p. 474. Poa rigida Z. p. 62; Duthie II p. 326. Sclerochloa rigida GD. p. 41 (var. muratis). Sclerochloa hemipoa Duthie Barth p. 544. Luoghi coltivati ed incolti, muri ecc. — Malta, Gozo e Co- rnino, comunissima dovunque! Cominotto (Duthie). — Marzo- Maggio. Specie molto variabile, qui come altrove. 876. — Scleropoa maritima (L.) Pari. Sclerochloa onaritima Gulia Barth I p. 152. Nelle arene marine. — Malta, Golfo di MelletiaX Gozo, spiaggia di Ramlal — Aprile-Maggio. Pare che fosse già stata raccolta a Malta o a Gozo da Duthie, per quanto ne scrive Gulia. Duthie stesso perù non la cita. S. SoMMiER et Caruaxa Gatto. — Flora Melitensis nova. 21 322 GRAMINACEAE 401. — KOELERIA. 877. — Koeleria phieoides (Vili.) Pers.,- Z, p. 51; Pari. FI. it. I p. 331 ; GD. p. 41 ; Duthie II p. 326. Luoghi coltivati ed incolti. ~ Malta, Gozo e Cornino, comu- nissima ! Cominotto (Duthie). — Febbraio-Maggio. 402. — Dactylis. 878. — Dactylis glomerata L. ; Z. p. 47 ; Pari. FI. it. I p. 459; GD. p. 42; Gulia Repert. p. 15. -^ Malt. Deccuca. Luoghi erbosi, più particolarmente in suolo arido. — Malta e Gozo, frequente ! — Aprile-Giugno. La forma tipica, alta ed a pannocchia diffusa, é rara e poco caratterizzata. Frequente è invece la forma Ilispanica Roth, stentata ed a pannocchia condensata, più propria dei luoghi sterili e delle vicinanze del mare. 403. — Sphenopus. 879. — Sphenopus divaricatus (Gouan) Reichb.; Pari. FI. it. I p. 377: GD. p. 42. Poa dlcaricata D'Urv. p. 9. Luoghi inondati d'inverno, specialmente non lungi dal mare. — Malta, qua e là, Ta Balda, Marsa, San Paolo a mare, Hamrun, Floriana, Corradino, Ghirglienti ecc. ! Gozo, dove è più raro, Ramla ! — Marzo-Mafririo. *DO' 404. — SCHISMUS. 880. * — Schismus Arabìcus Nees. Malta, trovato soltanto in un campo presso Santa Venera in Hamrun, fiorito in Marzo 1889, da Armitage il quale ce ne ha dato gli esemplari che possediamo. 405. — Eragrostis. 881. — Eragrostis megastachya Link. Megastacliya Era- grostis Z. p. 53. Nei viottoli e nei vasi da fiiori. — Malta, rara. Trovasi qua e là in qualche giardino p.M- es. a Mastal introdotta forse con semi di altre [ìiante e quindi da considerarsi soltanto come sub- spontanea. — Aprile-Giugno. GRAMINACEAE 323 406. — POA. 882. — Poa annua L. ; Z. p. 62; Pari. FI. it. I p. 349; GD. p. 42; Gulia Repert. p. 12. — Mali Melliey. Luoghi erbosi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, comunissima! — Dicembre-Giugno. 883. — Poa bulbosa L. ; Duthie III p. 42; Gulia Barth I p. 421. Luoghi aridi rocciosi, sui muri e lungo le vie. — Malta, qua e là, Boschetto, Ùied Bnlnt, Hagiar Kim, Ta Balda, Ghir- glienti, Gneina ecc. ! Gozo, Ta Cene, Ùied il Lunziala, Marsal- forno, Rabato ecc. ! — Aprile-Giugno. 884. — Poa trivialis L. ; Z. p. 62 ; GD. p. 42. Luoghi erbosi più freschi. — Malta, qua e là, Gliirghenti, Im- taTileb, San Martin ecc. ! Gozo, Ùied Korrot ! — Marzo-Maggio. Oss. — Non sappiamo cosa possa essere la Poa Jiticino. indi- cata da Forskaal N.** 5. 407. — Briza. 885. - Briza maxima L. ; Z. [). 44 ; Pari, FI. it. I p. 386 ; GD. p. 42. — Malt. Bezzullet il kaftusa. Luoghi incolti e coltivati. — Malta, Gozo e Cornino, fre- quente ! — Aprile-Maggio. 886. — Briza minor L. ; Z. p. 44; GD. p. 42 ; CG. Arch. Melit. p. 207. Liioghi erbosi. — Malta, molto rara; noi l'abbiamo vista una sola volta nella valle di Ùied GTmnorl Ùied Babu (GD.). — Aprile-Maggio. Oss. — Briza media Z. p. 8; GD. p. 42; FI. an. IV Appen- dice p. 22; CG. Arch. Melit. p. 207. Non esitiamo ad escludere dalla flora Maltese la Briza media L. indicata da Zerafa « in pascuis » e da Delicata, « Ùied Zurrico », non solo perchè è stata invano cercata da altri, ma soprattutto perchè non è pianta di regione bassa sotto queste latitudini, e non fu mai osservata in alcuna isola italiana. Col nome di B. media Zerafa e Delicata intendevano dunque un' altra specie, ma non sappiamo quale. 408. — Melica. 887. — Melica ciliata L. ; Z. p. 53; Pari. FI. it. I p. 299; GD. p. 42. 324 GRAMINACEAE Luoghi rocciosi, — Malta, ({ua e là, non comune, Ùied Babu^ Ùlecl GTiomov, Ùied Incita ! Goza ! — Aprile-Maggio. Gli esemplari che abbiamo visti appartengono alia varietà MagnoUi (Gren. et Godi'.) più o meno caratterizzata. 888. — Melica minuta L. ; Pari. FI. it. I p. 305 ; Dnthie II p. 322 et 324. M. puì^ainidalis Z. p. 53. M. minuta et M. pijra- midalis GD. p. 42. Luoghi rocciosi. — Malta e Gozo, frequente! — Marzo-Maggio. Più frequente è il tipo a foglie convolute; ma incontrasi anche la var. iatifoiia Cosson con foglie piane alla base e con guaine molto ruvide. Oss. — Zerafa, p. 53, menziona anche la Melica nutans, ma certamente per errata determinazione o come pianta coltivata nell'Orto botanico, la M. nutans L. essendo pianta di clima più fresco. 409. — LOLIDM. 889. - Lolium perenne L. ; Z. p. 27; Pari FI. it. I p. 530; GD. p. 42. Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo ! — Marzo- Maggio. È difficile indicare la diffusione di questa specie nelle Isole Maltesi, dove fu confusa con il L. rigidum Gaud. Abbiamo trovato a Malta anche la var. ì^amosarn con infio- rescenza ramosa composta di lino 12 spighe. 890. — Lolium rigidum Gaud. L. arvense Gulia Barili I p. 421. Più specialmente nel coltivato. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune dovunque! — Afìrile-Maggio. Il L. rigidum = L. strictani Presi., secondo il prof. Hackel, fors'e non è altro che una forma meridionale annua del Loliam perenne L. È molto polimorfa, e le sue forme sono difficili a circoscrivere. Fra i molti esemplari che ne abbiamo mandati al prof. Hackel, questi ha trovato forme molto diverse fra loro, una delle quali si avvicina al L. Siculum Pari.; ma la sola forma ben caratterizzata ei"a la var. roitboellioidcs Heldr. in Boiss. FI, Or. = L. subalatum Vis. (Gozo, a Ùied Bingenima e Xlendi !). Abbiamo potuto constatare coll'esame dell'esemplare di Gulia conservato nell'Erbario di Malta, che a questa specie appartiene il Lolium arvense di Gulia. GRAMINACEAE 325 891. — Lolium Caudini Pari. L. muUi/loriiìU GD. Nel coltivato. — Malta, qua e là ! — Aprile-Maggio. Abbiamo velluto di questa specie, oltre al tipo coi fiori tutti aristati, anche le var. muticum Pari, e ram.ùswn Guss. 892. — Lolium temulentum L. ; Z. p. 27; Pari. FI. it. I p. 535; GD. p. 42; Gulia Repert. p. 54. — Malt. Socrana. Fra le messi. — Malta e Gozo, frequente! — Aprile-Maggio. Oltre al tipo trovasi frequente la var. speciosum (Stev. in Marscb. Bieb.). 410. — HORDEUM. 893.— Hordeum murinum L. ; Forskaal N." li; Z. p. 2.3; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 78; Pari. FI. it. 1 p. 520. H. lepo- rinum GD. p. 42; Gulia Repert. p. 44. — Malt. Bunexxief. Lungo le vie, nei luoghi erbosi e nel coltivato. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune! — Aprile-Giugno. 11 tipo con gluma interna delle spighette laterali ciliata da un solo lato è raro, mentre abbonda la forma leporinum (Link) con quella gluma ciliata ai due lati. 894-. — Hordeum maritimum With.; GD. p. 42; Gulia Barth I p. 463. Luoghi erbosi. — Malta, qua e là, San Paolo a mare, Ln- taTileì), Marsa ecc. ! Gozo, Ramla, tjleclU Lunziala ecc. ! DaTilet Korroi (Gulia). — Aprile-Maggio. 411. — .Egilops. 895. — VEgilops ovata L. ; Z. p. 1 ; Pari. FI. it. 1 p. 510; GD. p. 42; Daveau p. 18; Gulia Barth II p. 112. Luoghi erbosi aprici. — Malta, qua e là non raro, Corradino, Ghirglienli ecc ! Gozo, Ramla, Migiar Scini ecc. ! Ras Ùardia (Duthie). Cornino ! — Marzo-Giugno. 412. — Leptdrus. 896. — Lepturus incurvatus (L.) Trin.; Pari. FI. it. 1 p. 537; GD. p. 42 ; Duthie II p. 326. Ophiarus incurvaiiis Z. p. 56. Luoghi aridi tanto arenosi che rocciosi, segnatamente vicino al mare. — Malta, Gozo e Cornino, assai comune! Cominotto (Duthie) — Apri le- Gì ugno. 897. * — Lepturus fìliformis Trin.; Pari. Fi. it. I p. 538; GD. p. 42. L. inciiwalas var. fdiformis Fi. an. IV Appendice p. 31. 326 GBAMINACEAE, CONIFERAE Luoghi umidi presso il mare. — Malta, Marsa (GD.). — Marzo- Maggio. Abbiamo trovato delle forme di L. incurvatus che si avvici- nano al L. filiformis, mai però questa specie ben caratteriz- zata, per cui dobbiamo limitarci a trascrivere le indicazioni di Delicata. 898. — Lepturus cylìndricus (Willd.) Trin.; Pari. FI. it. I p. 539. L. sudulaius GD. p. 42. Luoghi aridi, principalmente vicino al mare. ~ Malta, qua e là, Uied India, penisola di Marfa ecc. ! Gozo, Uled Bingemma ! — Aprile-Maggio. 41.3. — Agropyrum. 899. — Agropyrum junceum (L.) Pai. de Beauv. Trilicum junceum Z. p. 76 ; GD. p. 42. Nelle arene marine. — Malta, piuttosto raro, BaTiar il. Ciak, MeUelìa ! Marsa (Gì).). — Maggio-Giugno. Oss. — Zerafa p. 76 cita Trilicam lolìoides. La descrizione che ne da esclude uno scambio con Trilicum (Catapodium.) loUacemn Lk., e sembra attagliarsi veramente a Triticum lo- lioides Pers. = Naì-'dnrus Poa Boiss. =• Nardarus Halleri Fiori. Non ne teniamo però conto, essendo sempre incerto se Zerafa in- tenda parlare di pianta indigena, e il Nardurm Halleri non essendo d'altronde stato trovato da altri in Malta. GYMNOSPEEMAE. xc. — Coniferae. 414. — PlNUS. 900. — Pinus Halepensis Mill. — Malt. Znuber. Diamo un numero a questa specie quantunque oggi non si trovi realmente spontanea nelle Isole ^Maltesi, perchè rinasce subspontanea là dove si coltiva, ad esempio a Malta nel giar- dino privato di Boschetlol Essa fu, secondo ogni piobabilità, un elemento della flora antica distrutta dall'uomo, poiché vi è una valle {IJied Zniiber) che appunto dai pini deriva il suo nome. coniferae, gnetaceae 327 415. — Callitris. 901. — Callitris quadrivaivis Vent. ; Soram. Bull. Soc. bot. ital. 1906 p. 115; Borg Arch. Melit. p. 44; CG. Ardi. Melit. p. 206. Jmiìperus Phoenicea GD. p. 33? — Malt. GUargTiar. Sui dirupi. — Malta, in piccola quantità sulle roccie inacces- sibili della Malilitba presso Ùied Babai Uied Filep presso Musta, e GTiain RiTiana (Borg). Questa è una delle piante più interessanti di Malta, poiché si può considerare come l'avanzo di una flora antica scomparsa non solo per l'azione dell'uomo, ma anche per mutate condizioni di clima. Difatti è l'unico rappresentante in Italia del genere Callitris che nell'epoca terziaria trovavasi anche nell'Italia settentrionale. Ora la Callitris qur.ulricalvis esiste soltanto sulla costa mediter- ranea ed atlantica dell'Africa settentrionale, ed in una unica loca- lità della Spagna meridionale. Nei giardini di Sani" Antonio e del Maglio a Malta se ne vedono oggi alcuni belli esemplari coltivati. Vi è una località in Malta chiamata GTiargTìar- che è appunto il nome che i Maltesi danno a questa pianta. Ciò farebbe sup- porre, come dice il Borg loc. cit., cbe in un tempo forse non remoto la Callitris fosse abbondante in quel luogo. Oss. — Juniperus Phoenicea Z. p. 26 ; GD. p. 33; Gulia Repert. p. 15. Escludiamo dalla flora Maltese il Janiperus Phoenicea L., poiché sembra certo che Delicata, -il quale lo indica di Maliluba sulle rupi, dove non cresce altro che la Callitris, l'avesse scam- biato per questa pianta. Bertoloni (Annali di St. nat. II p. 359) cita Juniperus Phoenicea fi-a le piante indigene di Malta, ma soltanto sulla fede di Zerafa. Questi e Gulia però, lo citano come esotico, quantunque Giilia dica che « cresce senza coltivazione in alcuni nostri luoghi ». 'O' XCI. — Gaetaceae. 416. — Ephedra. 902.===— Ephedra fragilis Desf. ; GD. p. 33; FI. an. IV Ap- pendice p. 13: CG. Arch. Melit. p. 206. Sulle rupi. — Malta, Ùarclia (GD.). — Marzo-Aprile. Riportiamo le indicazioni di Delicata, questa pianta non es- sendo più stata trovata da altri. 328 ISOETACEAE, LYCOPODIACEAE, EQUISETACEAE PTERIDOPHYTAE. XCII. — Isoetaceae. 417. — ISOETES. 903. * — Isoetes Hystrix Durieu ; Armitage p. 498 et 500 ; CG. Atti Coagr. Genova p. 176 ; FI. an. IV Apppendice p. 10 ; Gulia fll. Elenco Pteridof. Malt. Bull. Soc. bot. it. 1909 p. 222 (var. subinermis). Nelle piccole depressioni della roccia dove si accumula l'acqua d'inverno. — Malta, dove fu trovata dall'Armitage nella prima- vera del 1889, in luoghi non particolarmente designati. Gli esem- plari che si conservano nell'Erbario Universitario di Roma, secondo quanto ci scrive il prof. Chiovenda, appartengono effet- tivamente alla var. subinet^tnis Dur. xeni. — l,ycopodiaccii€. 418. — Selaginella. 904. - Selaginella denticulata (L.) Spring. ; CG. Atti Congr. p. 176; Gulia fil. 1. e. p. 222. Lycopodium dentìculatum Duthie II p. 321 et 323, et III i). 42. Sulla terra e sulla roccia, fra i muschi, nei declivi ombrosi delle valli. — Malta, Lied GhomorX Ùied Kirda, valli presso Melleìia (Duthie). Gozo ! XCIV. — Equiseteiceae. 419. — Equisetu.m. 905. — Equisetum ramosissimum Desf. ; CG. Atti Congr. p. 176; Gulia fil. Le. p. 221. E. flumaUle Z. p. 19; GD. p.XIII; Gulia Reperì, p. 15 et Repert. di St. nat. p. 106; CG. Nat. Malt. p. 8 ; Gulia fil. 1. e. p. 221. E. arderne CG. Nat. Malt. p. 8; Gulia fìl.l.c. p. 221. — Malt. Demi) il ziemel. Luoghi umidi, nei campi e luoghi incolti. — Malta, frequente, Ta Balda, ImalTileb, Glìirghenii, Saline, Gneiaa ecc. ! Gozo, non raro, flied Bingemma, Marsalforno, Ùied il Lanziata ! EQUISETACEAE, FILICES 329 Oss. — Tanto V Equisetuìn flumalile L. (= E. limosum L.) quanto 1' E. aroense L. vanno cancellati dalia flora Maltese, poiché ci siamo potuto accertare che erano state scambiate per essi delle forme i\e\\' E. ramosissimuìn. XCV. — Tilices, 420. — Adiantum. 906. — Adiantum Capillus-Veneris L. ; Forskaal N.° 86 ; Z. p. 1 ; Nyman Obs. p. 661 : GD. p. XIII : Gulia Repert. p. 60; Duthie II p. 323 et 324: Daveau p. 17 ; CG. Atti Congr. p. 176; Gnlia fll. 1. e. p. 221. — Malt. Tarsììi il hir. Bocche dei pozzi e delle grotte, stillicidi e rupi bagnate. — Malta e Gozo, molto frequente! 421. — Pteris. 907. — Pteris aquilina L. ; Gulia Barth I p. 463 ; CG. Atti Congr. p. 176; Gulia fll. 1. e. p. 221. — Malt. Filicina o Felicita. Campi argillosi e fruticeti. — Gozo, rara, Rdum il Gbir, San Blas ! I contadini cercano di distruggere questa pianta pei- impedire che si vada sulle loro terre a coglierla. 422. — SCOLOPENDRIUM. 908. * — Scolopendrium vulgare Symons; Gulia fil. 1 e. p. 221. S. officinale Gulia Almanacco [). 72. Rupi umide. — Malta, Ùied Babà, Ùied GTiomor (Asphar se- condo Gulia). Specie menzionata dal solo Gulia, e che potrebbe essere stata scambiata con la seguente. 909. — Scolopendrium Hemionitis Swartz ; Gulia Barth I p. 152: Duthie I p. 210, Il p. 324 et III p. 42; CG. Atti Congr. p. 176; Gulia fll. 1. e. p. 221; FI. an. IV Appendice p. 7. Grotte e rupi ombro.se. — Malta, raro, nelle valli presso Melleìm ! Gozo, meno raro, Rdum il Gbir ! Xlendi, scogliere marine sotto Nadur (Duthie), Cala Dàeìra, Ras il Kala (Gulia). Duthie scrive di avere raccolto, nella valle di Xlendi, degli esemplari di questa specie biforcati ed anche triforcati all'apice. Forme simili abbiamo visto anche noi in Malta. 330 FILICES 423. — ASPLENIUM. 910. * — Asplenium Trìchomanes L.; Gulia Almanacco p. 72; Duthie III p. 42 ; Gulia fil. 1. e. p. 222. Sulle rupi. — Malta, raro, tlied Babu (Sig/" Hanson sec. Gulia), GTiam RiTicma (Borg). Gozo, Migiar Scini (Duthie). 911.— Asplenium marinum L ; Duthie III p. 42; CG. Atti Congr. p. 176; Gulia fil. 1. e. p. 222; FI. au. IV Appendice p. 7. Asplentuìu lucidmn, undulaio Phìipinellae folio, Meliiensis Boccone Museo di piante rare ecc. p. 127-28 et tab. 87. In luoghi umidi ed ombrosi, nel fondo di alcune valli. — Malta, Ùied il GTiasel e Ùied iz Zarrih (Carmelo Penza!). Gozo, raro, Xlendi, Rdiim il Ghiri Migiar Scini (Duthie), Cala Dùeira (secondo Gulia tìl.). Boccone di questa pianta scriveva: «Questa é pianta delle più rare di questo genere Nasce in Malta nell'Isola del Gozo. Riconosco questo dono dal Signor Nard uccio Murmuro, Speziale, il quale è dimorato molti anni nell'Isola del Gozo». 424. — Gymnogr.\mme. 912. - Cymnogramme leptophylia (L.) Desv.; CG. Nat. Malt. p. 8; Gulia lil. 1. e. p. 221. Grammitis leptophylia CG. Atti Congr. p. 176. Bocche dei pozzi, luoghi ombrosi, sulle roccie, sui muri e sulla terra umida. — Malta, qua e là, non rara, Ta Baldn, Ùied Baine, Ùied India, Boschelto, giardino di SanVAntonio dove abbonda lungo i muri, (hieina ecc.! Gozo, Xlendi, Ta Cene ecc. ! 425. — Ceter.'vgh. 913. — Ceterach officinarum Willd. ; Gulia fil. 1. e. p. 221. Fessure delle rupi.— Malta, raro, Ùied GTiar Dalam, Ùied il GTiaselX Ùied GTwniov (sec. Gulia fil.). Gozo (sec. Gulia fil.). Marsiliaceae. Oss. — Salvinia naians (L.) Ali. ; Gulia fil. 1. e. p. 222. Gulia figlio dice di non avere mai visto questa specie, ma che la sua esistenza in Gozo, nel Ùied il Lunziala,, risulta da una nota inedita di Gulia padre. Questa testimonianza non ci sembra suflìciente per ammettere la presenza nell' Arcipelago Maltese MUSCI 331 di questa Marsiliacea per la quale non esistono stazioni confa- centi in Gozo, e che non fu mai trovata in alcuna isola del Mediterraneo (l'indicazione di Ucria per la Sicilia essendo inat- tendibile). BRYOPHYTAE. Musei. ^ A e ]{ 0 e A R P I . 1.*— Acaulon muticum (Sclireb.) C. Muli.; Bottini p. 363. Sphaerangiam muiicum Baur p. 217. Malta, Vallelta (Sickenberger). 2.* — Acaulon triquetrum (Spruce) C. MiiU. ; Bottini p. 363. SphaerangiAiììi triquetruìn Baur p. 217. Malta, Vallelta (Sickenb.). 3. * — Phascum cuspidatum Schreb. ; Baur p. 217; Bott. p. 363. Malta, Vallelia (Sickenb.). 4. * — Phascum curvicollum Ehrli.; Baur p. 217; Bott. p. 363. Malta, Casal Canni (Sickenb.). 5. — Phascum rectum With. ; Baur p. 218; Bott. p. 363. Malta, Gneina, Ùied Incita con Pottia muiica, fuori Porta Bombe insieme a Pottia commutata ! Valletta, Asciali, Marsa- scirocco, Casal Carmi (Sickenb.) — Fr. Febbraio-Marzo. 6.*— Hymenostomum tortile (Schwaegr.) Br. Eur. ; Bott. p. 363. Gì/mnostommn tortile Baur p. 218. ^ Al Marchese Prof. Bottini dobbiamo la determinazione di tutti i nostri Muschi frondosi. Per ogui specie inenzioniamo gli autori che hanno citato quella specie dell'Arcipelago Maltese, e cioè: Bott. = Bottini, che (in Web- bia 1907) pubblicò tutti i muschi allora noti delle Isole Maltesi; — Nyman, che (in Observ. in FI. Sic.) fece conoscere i primi 4 mu- schi di Malta da lui raccolti nel 1814 (riportati da GD. Fior. Melit. p. xiii-xiv, e da CG. Atti Congr. Genova, p. 176); — Baur che (in Hedwigia) eniimerò 35 specie e 5 varietà di muschi raccolti a Malta da Sickenberger nel 1876 (enumerazione riprodotta in Medit. Natu- ralist) ; — finalmente Brizi che (in Malpighia) pubblicò 6 specie Mal- tesi inviategli da uno di noi. Per quei vari lavori vedasi la nostra bibliografia. 332 Musei Malta, Ùied Kirda, Siggieui, C/iircop (Sickenb.). 7.— Cymnostomum calcareum Br. Germ. ; Baur p. 218; Bott. p. 363 et 369. Luoghi umidi. — Malta, comune, per es. Notabile, Ta Baldu, Vied Kirda, Ghirghenti, tJied Incita, Gneina, Forte Manuel, cimitero (\ìì\V Addolorata, Hauti ecc. ! Ùied Ballata, Siggieui, Marsa (Sickenb.). Gozo, Ta Cene, Xlendi, Migiarro ! — Fr. Febbraio-Marzo. 8. — Cyroweisia reflexa (Brid.) Schimp. ; Bott. p, 364. Luoghi umidi. — Malta, rara, Ùied il Kleigha kingo un ri- gagnolo ! — Fr. Marzo. 9. — Weisia viridula (L.) Hedw.; Bott. p. 364 et 369. Da per tutto. — Malta, Notabile, Ta Baldu, Ùied Incita ! Gozo, rupi mai'irie nel basso del Ùied Korrotl — Fr. Aprile. 10. — Weisia Wimeriana (Sendt.) Br. Eur. var. muralis (Spruce) Breidl. ; Bott. p. 364. Roccia e muri. — Malta, rara, alla Minsia presso San Giu- liano ! — Fr. Marzo. 11.— Eucladium verticillatum (L.) Br. Eur.: Baur p. 218; Bott. p. 364 et 369. Luoghi umidi e ombreggiati vicino all'acqua. — Malta, Ghir- ghenti, Ùied Babà, Ballut, Gneina, Ta Baldul nella grotta detta Ghar Hassan (Sicker.b.). Gozo, Cala Dueiral — Fi*. Marzo. Var. crispatulum Roll in Hedwigia anno 1897 p. 37; Bott. p. 364. Malta, Glìirghenti, Argoiti nella gran serra! — Raccolto ste- rile in Maggio. Var. angustifolium .Jur. Malta, ImtalilebX — Sterile in Gennaio. 12. — Dicranelia varia (Hedw.) Schimp. ; Baur p. 218; Bott. p. 364 et 369. Sulla terra umida. — Malta, comune, per es. Notabile, Addo- lorata, Ùied Incita, verso Zebbug ecc. ! Marsascala (Sickenb.). Gozo, Ta Cenci— Fr. Febbraio-Marzo. 13.— Fissìdens incurvus Starke; Bott. p. 364. Malta, raro, (hicina ! — Fr. Marzo. 14. — Fissidens tamarindifolius (Don, Turn.) Brid. ; Bott, p. 364 et 369. Luoghi umidi e ombreggiati. — Malta, molto comune, per es. Musci 333 fossati di Valletta, Ta Balda, Hagiar Kim, Ùied Bahu, tjied In- cita ecc. ! Gozo, assai frequente, Xlendi ecc. ! — Fr. Gennaio- Marzo. 15. * _ Fissidens Cyprius Jur.; Baur p. 218; Levier Bull. Soc. bot. it. 1900 p. 8; Bott. p. 304. Luoghi umidi e freschi. — Malta, vallone di Mlsida e Ùied Ballata in una grotta dell'alta valle di Marsa con Entoslliodon curvtselas (Sickenb.). 16. — Fissidens pusillus Wils. ^ ; Bott. p. 304 et 309. Luoghi umidi. — Malta, Gìiirgìmiti, giardino di Sani' Anto- nio \ Gozo, Xlendi l — Fr. Febbraio-Marzo. 17.*— Pottia minutala (Schleich.) Br. Eur. ; Baur p. 218; Bott. p. 304. Malta, Casal Canni, Corradino, Slicma, Asciali, Marsascala, Ùied Ballata (Sickenb.). Var. * conica (Schleich.) Br. Eur.; Baur p. 218; Bott. p. 304. Malta, Valletta (Sickenb.). 18. * — Pottia truncatula (L.) Lindb. ; Bott. p. 304. P. trun- cala Baur p. 218. Malta, Corradino (Sickenb.). 19. — Pottia intermedia (Turii.) Fiimr.; Bott. p. 304. P.trun- cata var. major Baur. p. 218. Sulla terra. — Malta, fossi di Valletta, Marsascirocco, Im- gìneret ! Senglea, baia di San Paolo (Sickenb.). — Fr. Febbraio- Marzo. 20. — Pottia venusta Jur. ; Baur. p. 218 ; Bott. p. 304. Sulla terra nuda. — Malta, non comune, Valletta fuori Porta Bombel Corradino, Marsascala (Sickenb.).— Fr. Febbraio. 21. — Pottia Stariceana (Hedw.) C. Muli. ; Baur p. 218 ; Bott. p. 304. Sulla terra in luoghi aprici asciutti. — Malta, molto comune, per es. Ùied Babu, Notabile, Senglea, Mlsida, Ùied Ballnia, Asciali ecc. ! — Fr. Gcnnaio-Mar/.o. 22. — Pottia mutica Vent. ; Bott. p. 304. Pottia StarUeana var. brachyodus Baur p. 218. Sulla terra in luoghi aprici. — Malta, con la precedente ma meno comune, Valletta fuori Porta Bombe, Ùied Incita, Im- ghieret ecc. ! Marsascala (Sickenb.) — Fr. Febbraio. 334 MUSCI 23. — Pottia commutata Limpr. ; Boti p. 364. Malta, comune, Vaìlelta fuori Porta Bombe, Ta Baldu, Gliir- glienti ! — Fr. Febbraio-Marzo. 24. — Didymodon luridus Hornsch. ; Bott. p. 305. Sulla teri-a, quasi sempre iu mezzo a Brijumatropurimreum e a Trichostomum miUaMe e T. CìHspuluìn. — Malta, fre- quente, Ùied Incita, cimitero à&W Addolorata, Ballai, Ta Balda, GhirohentiX — Raccolto sempre sterile. 25. — Didymodon tophaceus (Brid.) Jur. ; Bott. p. 365. Sulie roccie e sulla terra umida, generalmente associato a Entosthodon curviselns e a ToyHula marginata. — Malta, Ini- talìleb, Fiddienl ~ 9 Aprile. Forma elatus Boula.v : Bott. p. .365. Sulla terra umida. — Malta, Ghirghenti associato a Eucla- dium verticillatuml ~ Sterile in Aprile. 26. — Didymodon rigidulus Hedw. var. densus Br. Eur. ; Bott. p. 365. Malta, Uied Incitai— Sterile in Febbraio. 27. — Trichostomum crispulum Biuch; Boti. p. 365 et 369. Roccie, muri e declivi erbosi. — Malta, abbondante, per es. Notabile, Ghirghenti, Ballat, Ùied Incita, Ta Baldu, Minsia ! Gozo, Xlendil— Fr. Marzo-Aprile. Var. elatum Schimp. ; Bott. p. 365. Stessa stazione del tipo. — Malta, Ùied Babu, Ballut, Ta Balda, Minsia presso San Gialiano ecc. ! — Fr. Marzo-Aprile. 28. — Trichostomum mutabile Bruch; Nymaii Obs. p. 662; GD. p. XIII ; CG. Atti Congr. Genova p 170 ; Baur p. 218; Bott. p. 365. Malta, Hagiar Kim., Ùied Babà, Marsascirocco, Ùied Incita ! Ùied Ballata (Sickenb.). — Vi\ Marzo. 29. — Trichostomum nltidum (Lindb.) Schimp. var. obtusum Boulay; Bott. [). 365 et .360. Muri e roccie. — Malta, comune, Ta Balda, Ùied GTiomor, Marsascirocco, Minsia presso San Giìcliatiol Gozo, Xlendi in- sieme slW Entosthodon carvisetas ! — Raccolto sempre sterile. 30.— Trichostomum inflexum Bruch; Baur p. 218; Bott. p. 365. Muri e roccie. — Malta, comune, per es. Addolorata, Hagiar Kim, Ùied Boba, Marsascirocco, Ta Baldu, Gneina, Zurrico Musci 335 dove è abbondante! Makluba, Ùied Balluta (Sickeiib.) — Fr. Marzo-Aprile. 31. — Trichostomum Ehrenbergii Lorentz ; Bott. p. 365. In luogo umido. — Malta, lintaTileì) ! — Sterile al principio di Maggio. 32. — Trichostomum fiavovirens Bruch ; Bott. p. 369. Teri-a e roccie. — Gozo, fra Marsalfoì^no e Zehhiu), Xlendi verso Monsciar\ — Fr. Ai)i-ile. 33.— Timmiella Barbuta (Schwaegr.) Limpr. ; Bott. p. 36b. Trichosloinum Barbula Baur p. 218. Luoghi freschi ed umidi nel fondo delle valli. — Malta, co- mune, peres. Mnrsa, Forte Manuel, Boschelto, Ùied Incita, Ad- dolorala ecc.! Ùied Kirda (Sickenb.). — Fr. Marzo, 34. — Leptobarbula Borica (De Not.) Schimp. ; Bott. p. 366. Luoghi freschi scoperti. — Malta, abbondante, per es. Ùied Incita, Casale Attard, giardino di Sant" Anionio , Imghieret, Ad- dolorata ! — Fr. Febbraio-Marzo. 35. — Tortetla squarrosa (Brid.) Limpr.; Bott. p. 366. Plen- rochaete squarrosa Brizi p. 279. Malta, presso Valletial — Sterile in Aprile 36. — Barbula unguiculata (Huds.) Hedw. var. apiculata (Hedw.) Br. Eur.; Bott. p. 366 et 370. Sulle roccie. sui muri e sulla terra. — Malta, Ta Baldiil Cornino ! — Fr. Maggio. 37. — Barbula vinealis Brid,; Baur p. 218; Bott. p. 366. Sui muri e sulla terra umida. — Malta, Minsia presso San Giuliano, Casale Attard lungo la strada, giardino di Sanf An- ionio ! Valletta (Sickenb.). — Fr. Marzo. 38. — Barbula revoluta (Schrad.) Brid. ; Bott. p. 366. Sulla terra umida. — Malta, Addolorata, Fiddien, Imghieret, Marsascirocco, Zeitun ecc. ! — Fr. Marzo. 39. — Barbula Hornschuchiana Schultz ; Bott. p. 366 et 369. Sulle roccie, alla base dei muri e sulla terra umida. — Malta, ImtaTdel), Fiddien, Notabile, Goìnerino \ Gozo, Xlendi ! — Fr. Aprile. 40. — Barbula gracilis (Schleich.) Schwaegr. ; Bott. p. 366. Sulla terra in luoghi non troppo umidi. — Malta, comune, Ad- dolorata, Minsia, Fiddien, ImtaTìleb, Zurrico ecc. ! — Fr. Marzo. Yar. viridis Br. Eur. ; Bott. p. 366. 33G Musei Stessa stazione del tipo. — Malta, cimitero di Ta Braxia, Ùied il KleigTra, Ùied Babnl— Fv. Aprile. 41.— Aloina ambigua (Br. Eur.) Limpr. ; Bott. p. 366. ^«r- bula anibigtia Baui' p. 218. Sulla terra in luoghi freschi scoperti. — Malta, comune, per es. San Paolo a mare, Hagiar Kim, Casale AUard, Addolorala, Floriana, JJied India, Ùied Boba, ecc. ! Casal Carmi, Valletta (Sickenb,). — Fr. Febbraio-Marzo. 42.*— Aloina aloides (Koch) Kindb.; Bott. p. 366. Barhula aloides Baur p. 218. Malta, Valletta (Sickenb.). 43. * — Crossidium cliloronotos (Brid. ex p. Bruch) Limpr.; Bott. p. 366. Tortala chloronotos Nyman Obs. p. 662; GD. p. XIV. Barhula chloronotos Baur p. 218; CG. Atti Congr. Genova p. 176. Malta, Valletta, sui terrapieni di Floriana (Sickenb.), senza indicazione di luogo (Nyman). 44. - Tortula muralis (1..) TIedw. ; Nyman Obs. p. 602; GD. p. XIV; Bott. p. ;366et36y. Barbuta mwra^es Baur p, 218; CG. Atti Congr. Genova p. 176 et Medit. Nat. p. 342. Roccie, muri e terrazzi delle case, di preferenza in luoghi asciutti. — Malta, molto comune dovunque! Gozo, pure comune, Xlendi, Ùied Kot^rot ecc.l — Fr. Gennaio-Marzo. Var. incana Br. Eur. ; Bott. p. 366 et 369. Barbuta mu- ralis var. incana CG. Medit. Nat. p. 342. Dove il tipo. — Malta, Ùied. Incita, Marsascirocco, Valletta, GtiirgJienti ! Gozo, Xlendi verso Monsciar ! — Fr. Aprile. 45. — Tortula aestiva (Brid.) Pai. de Beauv. ; Bott. p. 366. T. muralis var. aeslica Brizi p. 277. Barbula ìnuralis var. ae- stim CG. Medit. Nat. p. 342. Malta, l'd'esso Valletta ! 46. — Tortula marginata (Br. Eur.) Spruce; Bott. p. 366 et 369. Barbala marginata Baur. p. 218. Sulla terra umida in luoghi scoperti, sui bastioni, sulle pietre e sulle roccie. — Malta e Gozo, molto comune dovunque! — Fr. Marzo-Aprile. 47. — Tortula Soimsii (Schimp.) Vent. et Bott. ; Bott. p. 366. Sulla terra e sui muri. — Malta, Notabile presso la sta- zione ! — Fr. Aprile. 48. — Orthotrichum diaphanum (Gmel.) Schrad.; Bott. p. 366. Musci 337 Sui tronchi. — Malta, giardino di SanV Antonio sugli aranci, Boschetto \ — Fr. Marzo-Aprile. 49. * - Entosthodon fascicularis (Dicks.) G. Muli. ; Baur p. 218; Bott. p. 366. Malta, Bìrchircara (Sickenb.). 50. — Entosthodon pallescens Jur. ; Bott. p. 369. Terra e rupi. — Gozo, Xlendi ! — Fr. Aprile. 51.— Entosthodon curvisetus (Schwaegr.) 0. Miill.: Baur I). 218 ; Bott. p. 366 et 300. Luoghi umidi e freschi, spesso associato a Funaria conveoca e F. Mediterranea. — Malta, Cled Incita, ImtaTileb, Notabile, Fid- dien ! Marsascala, Carmi, Siggieui (Sickenb.). Gozo, XlendiX — Fr. Marzo-Aprile. 52. — Funaria hygrometrica (L.) Sibth. ; Bott. p. 367 et 369. .Sulla terra umida e fresca, specialmente dove è stata smossa di recente. — Malta, frequente, per es. spalti dei forti a Flo- riana, Hamrun, Casale Al.tard, Imghieret, Masta, tlied In- cita, stazione di Notabile ecc. ! Gozo, Migiarro ! — Fr. Feb- braio-Aprile. Var. calvescens (Schwaegr.) Br. Eur. ; Baur p. 218; Bott. p. 367. Sulla terra mariiacea. — Malta, Casal Zurrico a Biibahra ! Zebbìig (Sickenb.). — Fr. A|)rile. 53.— Funaria lUIediterranea Lindb. ; Bott. p. 367. F. calca- rea Baur p. 218. Sulla terra umida. — Malta, Ghirghenti, Gneina, Ta Baldu, San Martini Marsascala con Pottia venusta (Sickenb.). — Fr. Febbraio-Marzo. Var. patula Br. Eur. ; Bott. p. 367. Dove il tipo. — Malta, San Martini — Fr. Marzo. Var. flaccida (Br. eur.) Limpr. F. calcarea var. flaccida Baur p. 218. Malta, vallone di Misida (Sickenb.). 54. — Funaria convexa Spruce ; Bott. p. 367. Sulla terra umida. — Malta, Marsascirocco, Ùied Incita, Fiddien ! Gozo, il Lunziaia ! — Fr. ]\Iarzo. 55.— Webera carnea (L.) Schimp. ; Bott. p. 367 et 369. Luoghi umidi e sponde marnacee delle acque correnti, spesso associata a Dicranella varia. — Malta, qua e là, per es. Im- 8. SoMMiER et Caruana Gatto. — Flora Melitensia nova. 22 338 Musci tahleb, Fiddien, GneinaX Gozo, Ùied B ingemma, Ùiedir Ri%an, Tu Cene \ — Fr. Marzo-A.prile. 56. * — Bryutn bimum Schreb. ; Baiir p. 218 ; Bott. p. 367. Malta, tlied BalliUa (Sickenb.). 57. — Bryum torquescens Br. Eur. , Bott. p. 367. Sulle roccie e sulla terra in luoghi scoperti asciutti, spesso as- sociato a varie specie di Trichostomum e Barbuta. — Malta, stazione di Notabile, Ta Baldu, Ùied il Kleigìia, Ùied Incita, Addolorata ecc. ! — Fr. Marzo. 58. — Bryum intermedium (Ludw.) Brid. var. subcylindricum Limpr. ; Bott. p. 367. Medesima stazione del precedente. — Malta, raro, Ùied il KleigTia ! — Fr. Marzo. 59. — Bryum capillare L. ; Bott. p. 367. Sulla terra umida. — Malta, comune, per es. Sant'Antonio, Addoloì^ata, Ta Bria, Forte Manuel, Ghirghenti, Fiddienl Gozo, pure comune, Migiarro, Xlendi ecc. ! — Fr. Febbraio- Aprile. Var. meridionale Schimp. ; Bott. p. 367. Sulla terra umida e sulle pietre. — Malta, Ùneina, Birzeb- bugia ! — Fr. Marzo. Var. flaccidum Br. Eur. ; Bott. p. 367. Sulla terra, sotto le piante di carrubio. — Malta, Zurrico nei g-iardini ! — Sterile in Marzo. 60.— Bryum Donianum Grew. ; Baur p. 218; Bott. p. 367. B. Bonii Brizi p. 273. Roccie e muri. — Malta, frequente, Cave di Casal Luca, Ha- giar Kim, Ùied Babà, Valletta, Imgliieret, Ùied il GTiasel, Ta Baldu, Ùied Incita ecc. ! Ùied Ballata (Sickenb.) — Fr. Marzo- Aprile. 61. — Bryum obconlcum Hornsch. ; Bott. p. 367. Sulle pietre. — Malta, raro, Gneina presso un serbatoio d'acqua I — Fr. Marzo. 62. — Bryum caespiticium L. ; Bott. p. 367 et 369. Sulle roccie e sulla terra umida. — Malta, frequente, per. es. Ùied Incita, Ta Baldu, Ghirghenti, Boschetto, Zurrico, Gneina, Addolorata ecc. ! Gozo, Ùied Korrot sulle rupi della regione costiera ! — Fr. Aprile. 63. — Bryum Mildeanum Tur. ; Bott, p. 367. Musei 339 Sulle roccie e sulla terra scoperta umida. — Malta, raro, Ùied GTiomor ! — Sterile in Marzo. 64. * — Bryum erythrocarpumSchwaegr.; Baurp. 218; Bott. p. 367. Malta, Zeitun, Mar sa (Sickenb.). * Var. minor Baur (iiomen nudum in Baur p. 218). Malta, Marsascala (Sickenb.). 65. — Bryum murale Wils.; Bott. p. 368 et 370. Sulla terra in luoghi incolti asciutti, lungo le strade e nei giardini. — Malta, frequente, Ghirghenii, Casal GPaxak, Ad- dolorata, cimitero di Ta Braxia ecc. ! Gozo, Ùied il Lunziata, San Blas ! — Fr. Marzo. 66. — Bryum atropurpureum (non Wahl.) Br. Eur. ; Baur p. 218 ; Bott. p. 368 et 370. Sui tegoli dei tetti, sulla terra umida e sulle roccie. — Malta e Gozo, molto comune nelle due isole! — Fr. Gennaio-Marzo. Var. dolioloides Solms Laubacli ; Bott. p. 368. Sulla terra umida. — Malta, raro, MinsìaX — Fr. Marzo. 67. — Bryum argenteum L. var. hìrtellum De Not. ; Brizi p. 274 : Bott. p. .368. Malta, presso Valletta ! — Sterile in Marzo. Pledrocarpi. 68. — Scleropodìum lUecebrum (Vaili., Schwaegr.) Br. Eur^; Baur p. 219 ; Bott. p. 368. Sulla terra, nelle valli umide. — Malta, frequente, Ùied In- cita, Ghirghenti, Ùied il KleigTia, Ùied GTiomor, Ùied GTia- sei ezc.X Ùied Kirda (Sickenb.). Gozo, Migiarro, Xlendzl — Fr. Aprile. 69. — Brachythecium rutabulum (L.) Br. Eur.; Bott. p. 370. Sulla terra in luogo ombreggiato. — Gozo, Xlendil — Ste- rile in Aprile. 70. — Eurhynchium cìrcinatum (Brid.) Br. Eur.; Brizi p. 266; Bott. p. 268 et 270. Sulle roccie, alla base dei tronchi e sulla terra umida. — Malta e Gozo, molto comune in tutte le valli ! — Fr. Marzo-Aprile. Forma attenuatum Boulay; Bott. p. 368. Malta, ùied Incita ! — Sterile in Aprile. 340 Musci Var, myosuroideuni (Bott. in Webbia 1907) Bott. emend. in Atti Soc. Toscana Mein. (1913) p. 194 forma normalis Bott. in Atti 1. cit. Sui tronchi. — Malta, tjied Babicl — Sterile in Febbraio. 71. * — Eurhynchium striatulum (Sprucej Br. Eur. : Baur p. 219 ; Bott. p. 368. Malta, Casal Carmi, Ùled Kirda^ Ùied Ballata, associato a Trichosloiuìiin inflexara (Sickenb.). 72. — Eurhynchium Swartzii iTurn.) Curii.; Bott. p. 368. Sulle pietre e sulla terra umida. — Malta, piuttosto raro, Floriana ad Argotti nella gran serra, IriiiaVleb ! — Sterile in Gennaio e in Febbraio. 73. — Eurhynchium Schleicheri (Hedw. fìl.j Lorentz; Bott. p. 368. Negli stillicidi. — Malta, piuttosto raro, Gneina, GTiain Taf- fìha. Ballati — Sterile in Mai'zo. 74. — Rhynchostegium curvisetum(Brid.) Lindb.; Bott. p.3G8. Sulle pietre negli stillicidi. — Malta, Gneinaì — Sterile in Marzo. 75.— Rhynchostegium teneilum (Dicks.) Br. Eur.; Baur p. 219; Bott. p. 308 et 370. R. Algirianum Brizi p. 265. Hyp- nam tenellam Nyman Obs. p. 662; GD. p. XIII; CG. Atti Congr. Genova p. 176. Sulle roccie e sulla terra umida. — Malta e Gozo, comune in tutte le valli ! — Fr. Gennaio-Aprile. 76. — Rhynchostegium Megapolitanum (Bland.) Br. Eur. var. Meridionale Scliimp. ; Bott. p. 369. Sulle roccie bagnate e sulla terra umida. — Malta, qua e là, per es. Marsascirocco, Zarrico, San Martin, Imghieret, GTiain Ta/fiTìal Gozo, San Blas, Xlendil — Fr. Marzo-Aprile. 77. — Thamnium Cosyrense Bott. var. Melitense Bott. in Webbia II (1907) p. 368. « Caulis secundarius brevis, imperfecte pinnato-ramosus, foliis omnibus paulo majoribus ». Bottini 1. e. Malta, andando da Notabile a Ta Balda ! — Sterile in Aprile. 78. — Hypnum cuspidatum L. ; Bott. p. 370. Gozo, andando da Marsalforno a Zebhug ! — Sterile in Aprile. Oss. — Gulia nel Repertorio di Storia Naturale p. 214, cita per Malta Grimmla inclinata, Fanarìa hygroìneirica e Tortala sp. HEPATICAE . 341 Hepaticae. ^ 1. — Southbya nigrella (De Not.) Spruce. Sulla terra umida. — non rara Malta, cimitero deW'Addolo- raia, Ùied GTiomor, Ta BaMn, HauU, ImtaTileb, Boschetto ì 2. — Jungermannia turbinata Raddi. Sulla terra umida fra i muschi. — Malta, non rara, alla sta- zione di Notabile, Ùied Bàbu, Gneina, Ghirghenti, serra di Ar- gotti ! Gozo, Cala Dùcira ! Oss. — rrulia, nel Repertorio di Storia Naturale p. 214, cita Jangeìvnannia iomentella. 3. — Fossombronia caespitiformis De Not.; Barsali Epatiche di Sicilia, Isole Kolie e Pelagie in Boll. Naturalisti Siena, anno 28 n.o 2 p. 14. Luoghi umidi, fra le erbe e i muschi. — Malta, molto co- mune ! Gozo, comune, Migiar Scini, Ta Cene, Cala Dùeira ecc.! Cornino, frequente ! — Fr. Febbraio-Aprile. Var. Husnoti Corb. Medesima stazione della specie. — Malta, cimitero àoW Addo- lorata, fossi di Valletta ! — Fr. Febhraio-Marzo. 4. — Petalophyllutn Ralfsii Gottsche. Sulla terra umida. — Malta, raro, cimitero (\é\V Addolorata ! — Fr. 26 Febbraio. 5. — Pellia Fabroniana Raddi. Lungo i condotti d'acqua e negli stillicidi. — Malta, non raro, per es. ImtaTileh, Ballut, Gneina, Ghirghenti ! Var. furcigera Hooker. Insieme al tipo. — Malta, a ImtaTileb e nella serra di ArgottiX 6. — Sphaerocarpus Michelii Bell. Sulla terra in luoghi scoperti, come pure nei campi fra il se- minato. — Malta, molto comune ! 7. — Lunularia cruciata Du Mort. Luoghi ombrosi sulla terra umida. — Malta, comune, San- V Antonio, Argotti, cimiteri deW Addolorata e di Ta Braccia, IiniaTileb, Ghirghenti, Boschetto ecc. ! * Tutte le Epatiche che abbiamo raccolte nell'Arcipelago Maltese soao state determinate dal Prof. Caro MASSALONao. 342 HEPATICAE 8. — Targionia hypophylla L. Sulla terra muscosa, — Malta, qua e là non comune, per es. Hauli, Ùied Kirda, Boschello, tJled Incita, Iintatileb, Ballul ! Gozo, Migiarro ! 9. — Tessellina pyramidata Du Mort. Sulla terra in luoghi scoperti. — Malta, abbondante in parec- chi luoghi, per es. Ta Balda, Ùied Incita, Ùied Babu, Notabile, Bingemma, Ùied il GTiasel, Boschetto, Ta Balda, Corradiìio \ Comparisce tardi, quando molte Riccie sono disseccate. 10. — Riccia crystallina L. Sulla terra umida, nei campi, nei giardini e luoghi ombreg- giati. — Malta, comune, Notabile alla stazione, spalti dei forti di Floriana, fossati di Valletta, Musta, cimiteri di Ta Braxia e éeW Addolorata, Boschetto acci Gozo, Ùied il Lanziatal 11. — Riccia insularis Levier. Sulla terra in luoghi ombrosi. — Malta, frequente, per es. Imtalileb, fossi e spalti dei forti di Valletta e di Floriana, Ùied Incita, Crendi tal Mentna, Ùied Ghomor ! 12. — Riccia Henriquesii Levier var. Mediterranea Mas- salongo Nuovi rappr. nella FI. It. del gQW. Riccia. Bull. Soc. boi it. 1913 p. 50. Sulla terra umida. — Malta, Porta Bombe ! 13. — Riccia Crozalsii Levier; Massalongo Le Ricciaceae della Flora Italica in Atti R. Istit. Veneto di So. Lett. ed Arti tomo 71 parte 2" p. 868 (1912). Sulla terra. — Malta, Ùied Incita, Ùied Babà I Forma major Massalongo manoscr. Sulla terra. -- Malta, col tipo a Ùied Incita ! I*. — Riccia Lescuriana Austin var. glaucescens (Caringt.) K. Milli. ; Massalongo Nuovi rappr. Fi. It. gen. Riccia p. 52. Sulla terra umida. — Malta, viottoli dei giardini di Floriana ! 15. — Riccia Melitensis Massalongo Nuovi rappr. FI. It. gen. Riccia p. 52. ^ Sulla terra umida. — Gozo, nella valle di XlendiX ^ Il Prof. Massalongo ci avverte che l'esame di esemplari prove- nienti dalla Tripolitania gli hanno fatto nascere il dubbio che la sua R. Melitensis non sia altro che una forma della polimorfa R. la- mellosa Raddi. HEPATICAE, LICHEXES 343 16. — Riccia glauca L. Sulla terra umida. — Malta, frequente, per es, Mahliiba, Ùied Babu, fossi di Valletta, Ùied Incita ! 17. — Riccia lamellosa Raddi. Sulla terra umida. — Malta, qua e là, per es. Mahhiha, Ùied GTiomor, fossi di Valletta ! 18. — Anthoceros dichotomus Raddi. Sulla terra umida in luoghi scoperti. — Malta, frequente, Ùied Incita, Ùied Kirda, Ùied Xcora, fossi di Valletta e di Fto- ìHana, ImtaTìleb, Notahile, Boschetto, Ghirghenti ecc. ! Gozo, Ta Cene, valle di Xlendi verso Monsciar ! LICHENES.i HOMEOLICHENES. 1. — Placyntiiium corallinoides (HoiFm.) Krb. Sulle roccie. — Malta, raro, Hauti, Corradino, Forte Manuel ! 2. — Placyntilium caesium ( Diif.) Mass. Sulla pietra. — Malta, sui bastioni di Valletta ! Gozo, sulle roccie nella valle di Xlendi ! 3. — Psorotichia murorum Mass. ; Jatta Mat. Lich. It. N.° 73 et Syll. p. 33; CG. Veget. house terr. Sui muri, tetti, bastioni e roccie, e sulla terra umida. — Malta e Gozo, comunissima! 4. — Psoroticliia riparia Arnd. ; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 910. Sui muri, bastioni e roccie presso il mare, assai meno comune della precedente. — Malta, Floriana, Forte Manuel, San Paolo a /ilare ecc. ! ^ I Licheni raccolti quasi tutti da uno di noi (CG.), sono stati determinati dal comiaianto Dott. A. Jatta, ed uua parte di essi si trova citata sia in « Materiali per un censimento generale dei Li- cheni Italiani » sia nella « Sylloge Lichenum Italicorum », sia nella « Flora Italica Cryptogama Pars III (Lichenes) » dello stesso Jatta. Abbiamo seguito la nomenclatura e l'ordine adottati da Jatta nella Flora Italica Cryptogama, ed abbiamo citato i .suddetti lavori per le specie delle quali vi è detto che si trovano nelle Isolo Maltesi. 344 LICHENES 5. — Enchylium Rubbianum Mass. ; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 910. Malta, in località non notata! 6. — Collema pulposum Ach. Sul terreno roccioso umido. — Malta e Gozo, comune! Var. granulQsum (Ach.) Kib. Malta, col tipo ma meno comune, per es. Cala Frana, cimi- tero ^q\V Addolorata, Gomerino ! Var. compactutn Ach. Malta, raro, Ghlrghenti ! 7.— Collema cheileum (Ach) Njl.; Jatta FI. It. Crypt. Ad- denda p. 910. Sui terrazzi delle case e sul terreno roccioso umido. — Malta, frequente, Minsia, Fiddìen, spalti fuori Porta Bombe ecc. ! 8. — Coiiema limosum (Ach.) Nyl.; Jatta FI. It. Crypt. Ad- denda p. 910. Sul terreno umido. — Malta, non comune, fuori Porta BonibeX 9. — Collema tenax (S\v.) Ach.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 910. Sulla terra umida. — Malta, qua e là, Minsia, fuori Porta Bombe, Corradino, Notabile ecc. ! 10. — Collema palmatum (non I)C.) Schaer. ; Jatta Syll. p. 23 et FI. It. Crypt. p. 95. Sulla terra e sulle roccie umide. — Malta, comune, per es. Ùied Babu, Inighieret, Minsia, Bosclietto ecc. ! II.— Collema Meliteum .Jatta Nuovo Giorn. Bot. It. 1894 p. 241; Jatta Syll. p. 24 et FI. It. Crypt p. 95. Sul terreno e sulle roccie umide. — Malta, qua e là, Gome- rino, Ùied Babu, Hauli ecc. ! Var. conglomeratum Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 910. Sulla terra. — Malta, in luogo non notato! Il tipo, oltre che a Malta è stato trovato anche in Sardegna. La varietà è nota soltanto di Malta. 12. — Collema granosum Wlf in Jacq. ; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 910. Sulla terra rocciosa. — Malta, raro, GTiain Tuffiha ! 13. — Synechoblastus flaccldus Krb. Var. hydrelus (F\v.) Krb. Sui muri e sulle roccie. — Malta e Gozo, comune ! LICHENES 3^5 14. — Collemodium subplicatile Nyl, ; latta F!. It. Crypt. Ad- denda p. 910. Sulla terra umida. — Malta, Boscheilo ! 15. — Collemodium turgidum (Schaer.) Nyl.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 910. Sulla roccia. — Malta, non comune, HaiUi, Gomerino, Flo- riana, San Paolo a ìnare presso il mare ! 16. — Leptogium lacerum (Ach.) Nyl. Sulla terra muscosa. — Malta, non comune, Addolorata ! 17.— Leptogium Schraderi Nyl.; latta FI. It. Crypt. Ad- denda p. 910. Malta, col precedente ! 18. — Leptogium tenuissimum (Dcks.) Krb. Sulla terra e sulle roccie umide. — Malta, Minsia ! 19. — Leptogium subtile (Sra.) Nyl. ; Jatta FI. It. Crypt. Ad- denda p. 910. Sulla terra e sulle roccie umide. — Malta, Minsia, Boschetto ! Heterolichenes. 20. — Ramalina Duriaei (De Not.) Bagl. ; Jatta Syll. p. 67 et FI. It. Crypt. p. 171. Sopra alberi da frutto, come aranci, melagrani, nespoli ecc., spe- cialmente sulle piante vecchie. — Malta, frequente, per es. Bo- schetto, Ghirghenii, Gnien il Gbir, tied Incita, IintaTdeì) ecc. ! 21. — Xanthorìa parietina (L.) Th. Sopra roccie, muri, terrazzi e tronchi d'albero. — Malta, Gozo, Cornino e Filfola, comunissima! Var. aureola (Ach.) Fr. Malta, Gozo, Cornino e Filfola, col tipo, specialmente sul duro calcare ! Var. livida De Not. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 226. Sui tronchi degli aranci, carrubi, melagrani ecc. — Malta e Gozo, comune ! Var. subgranulosa Nyl. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 227. Sulle roccie e sui terrazzi delle case. — Malta e Gozo, meno comune del tipo, per es. Zurrico, Forte Manuel, Cala Frana ecc. ! Var. ectanea Ach. Sulle roccie. — Gozo, Xlendi ! Cornino ! 346 LICHENES 22. — Physcia tenella (Se.) Nyl. Sui tronchi di Zizyphus saliva. — Malta, rara, Ta Baldu ! 23. — Physcia obscura Fr. Sui tronchi degli aranci. — Malta, frequente, Casal Balzan, SanV Antonio, Gudia, Boschetlo ecc. ! Var. virella (Ach.) Th. Malta, col tipo ! 24. — Lecanora crassa (Hds.) Ach.; . latta Mat.Lich.It.N.° 252. Sulla terra rocciosa. — Malta, abbastanza comune, peres. Corra- dino, Ùied India, ImtaTìleb ecc. ! Gozo e Cornino, pure comune ! Var. caespitosa (Vili.) Schaer. Col tipo. — Malta, San Paolo a more ecc. ! Gozo, regione di Nadur ecc. ! 25. — Lecanora gypsacea (Sm.) Ach.; Jatta Mat. Lich. It. N.° 254. Sulla terra rocciosa, sulle pietre e sui muri. — Malta, Gozo e Cornino, abbastanza comune ! 2G. — Lecanora lentigera (Web.) Ach, Sulla terra umida rocciosa. — Malta, non comune, Boschetto, Balliit ! 27. — Lecanora sublentigera Jatta FI. It.Crypt. Addenda p. 911. « Thallus squamulosus rosulato-orbicularis in centro candido- glaucescens, squamulis parvulis adscendentibus imbricatis vel pli- cato-intestiniformibus, punctis fusco-nigricantibus picnidia non continentibus adspersis, ambitu radiato-lobatus, lobis amplis con- cavis pallide lutescentibus caesio-pruinosis, marginibus crenatis. Sterilis. » Trovato un unico esemplare sul terrazzo di una casa. — Malta, a Casal Balzan ! Specie fino ad ora conosciuta soltanto di Malta. 28. — Lecanora saxicola (Poli.) Jatta Mat. Lich. It. N.» 305. Sulla roccia calcarea dura. — Malta, non comune, Makluba, Ghirghenti, lied il GTiasel ! 29. — Lecanora fulgens (Sm.) Ach. Sui bastioni. — Malta, non comune, Valletta, Floriana ! 30. — Lecanora pruinifera Nyl. Malta, colla precedente ! 3t. — Lecanora circinata (Pers.) Ach. L. radiosa Jatta Mat. Lich. It. N.° 299. Placodium circinatum CG. Veget. house terr. LICHENES 347 Sopra muri, terrazzi, bastioni e roccie. — Malta, Gozo e Co- rnino, comunissima da per tutto, specialmente sui terrazzi delle case esposti al Nord ! 32. — Lecanora galactina Ach. Muri, terrazzi, bastioni e roccie. — Malta, Gozo, Cornino, comune da per tutto ! Var. muralis Mass. Col tipo ! 33. — Lecanora subfusca Ach. var. aliophana Ach. Sugli aitanti e sui mui-i. — Malta, comune, Valletta, Floriana, Marsa, Casal Balzan ecc. ! Gozo, Cala Dàety^i, Rabato ! Var. chiarona Ach. Sui tronchi dei fichi domestici. — Malta, meno comune, Ta Baldu, Bo'icheUo ecc. \ Var. argentata Ach. forma giabrata Schaer. Sugli alberi di lieo, di ailanto ecc. — Malta, comune, per es. Ta Balda, Ghirghenti , Floriana ecc. ! Forma boeomycioides Mass.; Jatta FI. It. Grypt. Addenda p. 912. Sui nespoli, sulle roccie e sui muri. — Malta, non comune, Im- iahleb, GTiain TufJìTia ! 34. — Lecanora Hageni Ach. Sugli alianti, gli ulivi ed i fichi. — Malta, non comune, Flo- riana, Pietà, Ta Balda, Ballati Var. coerulescens (Schaer.) Jatta. Sui carrubi. — Malta, ImlaTileb ! 35. — Lecanora sulphurea (Hfìfm.) Ach.; Jatta Mat. Lich,It. N.o 315; CG. Negei. house terr. Sulle pietre e sulla malta dei terrazzi. ~ Malta, frequente, Valletta ecc. ! 36. — Lecanora calcarea (L.) Snarf. Aspicilia calcarea CG. Veget. house terr. Sopra pietre, roccie, muri e malta dei terrazzi. — Malta e Gozo, comunissima da per tutto! Var. concreta Schaer. cum forma farinosa (Pili.) Schaer. Col tipo. — Malta e Gozo, comune tanto la varietà che la sua forma ! Var. contorta (Flk.) Jatta forma cinereo-virens Mass. Col tipo, pure comune ! 348 LICHENES Var. viridescens (Mass.) Krb. Gol tipo e con le altre varietà, comune ! 37. — Lecanora lithofraga (Mass.) Jatta. Sulle roccie, pietre e muri. — Malta e Gozo, comunissima da per tutto ! 38. — Lecanora hiascens (Mass.) Jatta. Sulle roccie. — Malta e Gozo, meno comune della precedente ! 39. — Acarospora glaucocarpa (Walil.) Krb. Mui'i e roccie umide. — Malta, non comune, qua e là, Pnales, Gìiirghenti, Mislra, Melleììci ecc. ! 40. — Caloplaca aurea (Schaer.) Jatta. Sulla terra umida e tra i muschi. — Malta, qua e là, Pùales, Ùied Incita, BoscheUo, MelleJia, GTiallis ecc. ! 41. — Calopiaca murorum (HfFm.) Th. Sulla roccia calcarea dura. — Malta, frequente, i)er es. HauU, Ùied Kirda, Forte Manuel, Musta ecc, ! Gozo, ugualmente fre- quente, Migiarro, Ùied il GTiasri, Xlendi ecc. ! 42. — Calopiaca pusilla Mass. var. umbratica Jatta; latta FI. It. Cryi)t. Addenda \). 913. Sui bastioni. — Malta, non comune, Valletta ! 43. — Caloplaca callopisma (Ach.) Th. Amphiloma Callopi- snia CG. Veget. house terr. Roccie, pietre, terrazzi e bastioni. — Malta e Gozo, comunis- sima da per tutto ! Var. centroleuca Mass.; Jatta SylI. p. 239 et FI. It. Crypt. p. 303. Col ti[)o, e comune quanto esso ! 44. — Caloplaca luteo-alba (Turn.) Th. ; Jatta Mat. Lich. It. N.o 420 et FI. It. Ci-ypt. Addenda p. 913. Callopisma luteo-alba CG. Veget. house terr. Sopra roccie, pietre ed alberi. — Malta, frequente, per es. Floriana, Ta Baldu, Ghzira ecc. l Gozo, pure ù-equente, Xlendi, Cala Dueira ecc. ! 45. — Caloplaca ochracea (Schaer.) Mass.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 913. Sulle roccie e sui muri. — Malta, comune, per es. Corradino, tfied Incita, luiiah/eb ecc. ! Gozo, Xlendi, Migiarro ecc. ! 48. — Caloplaca erythrocarpa (Pers.) Th. Sulla dura roccia calcarea. — Gozo, Cala Dùeira ! LICHENES 349 47. — Caloplaca Melitensis Jatta FI. li. Crypt. Addenda p. 914. « Tliallus tartareus crassiusculus plumbeo- vel dilute cinereus areolato-rimulosus, areolis minutis 0,5-8 mm. lalis planiusculis in plagas ambiti! areolis amplioribus duo lobatis crassioribus determinatas dispositus. Aphothecia croceo-ferruginea in areolis solitaria parvula primum immersa, dein adnata ac demura con- vexa immarginata rotuiida areolas aequantia vel majora opaca. Sporae minutae in ascis cylindrico-clavatis octonae, blastodiis parvulis polaribus : 10-11 * 3-3,5 jj. ». Sui bastioni. — Malta, rara, Floriana ! Questa specie è prossima alla Caloplaca Spalaiensis Zalilbr., alia quale era stata da Jatta riferita, prima che avesse ricono- sciuto in essa una entità specifica. Specie conosciuta soltanto di Malta. 48. — Caloplaca aurantiaca (Lgthf.) Th. Sulle roccie e sulle pietre. — Malta, comune, per. es. tJied Incita, Hauli, TJied Kirda, Forte Manuel ecc. ! Gozo, comune, Cala Bueira, TJied il GTiasri ecc. ! Var. Velana Mass.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 914. Sulla roccia. — Gozo, Xlendil Var. diffracta Mass. Sulla roccia. — Gozo, Cala Dùeira ! Var. leucotis Mass.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 914. Sulla roccia. — Malta, non rara, Forte Manuel, Cardia ! Gozo, Xlendi ! Var. placidia Mass. Sulle roccie. — Malta, Ùied Incita, Hauli ! Var. Oasis Mass.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 914. Sui bastioni. — Malta, frequente, Valletta e Floriana ! Var. erythrella (Ach.) Jatta. Sui sassi. — Gozo, frequente in Cala Dùeira ! 49. — Caloplaca corina (Ehrh.) Th. var. cyanolepra Krb. Sui cipressi e sugli aitanti. — Malta, frequente, cimitero di Ta Braxia, Floriana ecc. ! 50. — Caloplaca pyracea (Ach.) Th. Sulle roccie e sulle pietre. — Malta, comune, per es. Ùied Incita, ImtaTileb, Ùied Babu ecc. ! Gozo, pure comune, Cala Ihìeira, Xlendi ecc. ! Var. confluens Mass. 350 LICHENES Sui fichi, sugli ulivi e sugli ailanti. — Malta, frequente, Ta Baldu, Ballai, Floriana ecc. ! Var, lactea Mass. forma macrocarpa .latta FI. It. Crypt. Addenda p. 914. « Apothecia emersa majora cephaloidea livido-croceo-fusce- scentia habitu saepe biatoriuo. Sporae speciei ». Sulla roccia. — Gozo, XlencU ! Forma fin ora nota soltanto di Gozo. Var. pyrithroma (Ach.) Nyl. ; Jatta FI. It. Crypt. Ad- denda p. 914. Sui sassi. — Gozo, XleyicliX 51. — Caloplaca marmorata Bagl. ; Jatta Mat. Lich. It N." 421 , Syli. p. 251 et FI. It. Crypt. p. 387. Sulle roccie e sui muri. — Malta, comune, per es. Forte Manuel, Corradino, Ùied Incita, (lied il GTiasel, Melletia ecc. ! Gozo, comune, Nadur, Xlendi ecc. ! Jatta aveva distinto, in litteris, una varietà da noi raccolta in Malta a Ghirghenti che aveva chiamata cephaloidea, ma che esso non ha pubblicata. 52. — Caloplaca fulva (Anzi) .latta FI. It. Crypt. Addenda p. 914. Sulla roccia. — Malta, soltanto a Forate Manuel ! 53. — Diphratora Cesati Mass.; Jatta Mat. Lich. It. N." 444, Syll. p. 263 et Fi. It. Ci'ypt. p. 394. Ricasolia Cesati CG. \Qgei. house terr. Sulle roccie, sui terrazzi e sui bastioni, e specialmente alla base dei muri lungo le strade di campagna. — Malta e Gozo, comune da per tutto ! Var. grisea Bagl. Col tipo ! Vai-, olivacea Bagl. Col tipo ma un poco meno comune ! 54. — Diphratora spadicea (Fw.) Jatta var. Gennari Bagl. Mat. Lich. It. N." 446, Syll. p. 264 et FI. It. Crypt. p. 395. Ri- casolia Gennari CG. Veget. house terr. Colla precedente, — Malta e Gozo, comunissima da per tutto! 55. — Diphratora olivacea Dui. ; .latta Mat. Lich. It. N." 445, Syll. p. 264 et FI. It. Crypt. p. 395. Colle precedenti. — Malta e Gozo, comune, specialmente sui terrazzi delle case e sui muri che li cingono ! LICHENES 351 56. — Lecaniella pseudocyrtella Anzi ; Jatta FI. It. Grypt. Addenda p. 915. Sui mandorli e sui fichi. — Malta, non rara, Ballai, Marsa- scirocco, Zurrico, Ùied Babu ! Per una forma da noi trovata sui pini al Boschetto in Malta, Jatta si proponeva di istituire una varietà distinta che intendeva chiamare var. Melitensis, della quale però non ha lasciato la descrizione. 57. — Lecaniella Turicensis Mass. ; .Jatta FI. It. Crypt. Ad- denda p. 915. Sopra roccie e muri. — Malta, Forte Manuel, FidcHenl 58. — Lecaniella proteiformis Mass. var. lecideina Mass. ; Jatta FI. It. Crypt. Ad(len'tinl 130. — Arthonia aspersa Lgth.; .Jatta Syll. p. 467 et FI. It. Crypt. [). 755 Sui tronchi di Qaercus Ilex. — Malta, camposanto àeW Ad- dolorata, Boschetto ! 360 LICHENES 131. — Arthonia coniangioides Bagi.; Jatta FI. It. Ciypt. p. 756. Arthonia melanoi^lithalma Jatta .Mat. Lidi. It. N." 1088. Sui carrubi, fieli i, mandorli ecc. — Malta, abbastanza comune. Vied Incita, Imiatìleh, San Martin, Ghirghenti, Addolorata ecc.l 132. — Arthonia punctiformis Acli. ; Jatta Mat. Lich. It. N.° 1094, Syll. 468 et FI. It. Crypt. p. 756. Sui tronchi dei salci. — Malta, frequente, Ùneina, ImtaTilebl 133. — Arthonia epipastoìdes Nyl.; Jatta FI. It. Crypt. p. 757. Sugli ulivi, pruni, fichi e specialmente sui melagrani. — Malta, frequente, Boschetto, Ta Baldu, San Martin, Gnien il Gbir, Gneina ! Var. galactitelia Nyl.; Jatta FI. It Crypt. p. 758. Col tipo ! 134. — Arthonia mediella Nyl. ; .Jatta FI. It. Crypt. p. 758. Sui salici. — Malta, Gnien il Gbir ! 135. — Arthonia ectropoma Mass. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 759. Sul tronco di un fico. — Malta, (hieina ! 136. — Arthonia didyma Krb. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 762. Sugli ulivi. — Malta, Ballutl 137. — Arthothelium Ruanum Mass. Sugli alianti. — Malta, ^'alletta, Floriana ! 138.— Arthothelium Beltraminianum Mass.; Jatta P'I. It. Crypt. p. 771. Sugli alianti. — Malta, Pietà, Florianal 139. — Dirina Ceratoniae (.\ch.) De Not. ; Jatta Syll. p. 284 et FI. It. Crypt. p. 773. Sui tronchi degli agrumi e di altri alberi, specialmente dei carrubi che ne sono ordinariamente ricoperti. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima da per tutto! 140. — Dirina repanda (Fr.) Nyl.; Jatta Syll. p. 284 et FI. It. Crypt. 1». 773. Sulle l'occie calcaree dure e sulle rupi. — Malta, frequente, Mahhiba, (lied Baìm, San Paul tat Targia, Ghzira, Musta ecc. ! Gozo, frequente, Xlendi, San Bla.s, Cala Bueira ecc.l 141. — Endopyrenium rufescens (Adi.) Krb. Sulla terra rocciosa umida. — Malta, frequente, Minsia ! Gozo, tJied il Ghasri ! 142. — Endopyrenium hepaticum (Ach.) Krb.; latta Mat. Lich. It. N.° 1182, Syll. p. 500 et FI. It. Crypt. p. 789. LICHENES 361 Sulla terra. — Malta, comune, per es. Imgliieret, Forte Ma- nuel, Uied Incita ecc. ! 143. — Endopyrenium dedalaeum (Ki pili.) Krb. ; latta Mat. Lich. It. N.o 1181, Syll. p. 501 et FI. It. Crypt. p. 790. Sulla terra umida. — Malta, frequente, tlied Incita, HauliX (44. — Endopyrenium Adriaticum Zahlbr. Sui bastioni. ~ Malta, Valletta ! 145. — Catopyrenium Custnani Mass.; Jatta FI. It. Crypt. p. 795. Sulla terra umida. — Malta, Ùied Incita ! 146. — Catopyrenium circinatum Bagl. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 795. Sulla terra umida. — Malta, Ùied Incita ! 147. — Dermatocarpon giomeruliferum Mass. PolyUastiaglo- merlili fera Jatta Mat. Lidi. It. N.'' 1365. Sulla terra umida. — Malta, raro, Initatilel), Forte Manuel l 148.— Verrucaria lecideoides Hepp. ; .latta Mat. Lich. It. N.° 1220, Syll. p. 510 et FI. It. Crypt. p. 806. Sulle roccie e sui muri. — Malta, non comune, Forte Manuel, Corradino, San Martin ecc. ! Var. minuta Mass. Col tipo.— Malta, anche meno comune, San Martini 149. — \rerrucaria hydrela Ach. Sulla malta e sui muri dei terrazzi delle case. — Malta, fre- quente, Valletta ! 150. — Verrucaria ruderum DC. ; Jatta Mat. Lidi. It. N.° 12.39, Syll. p. 515 et FI. It. Crypt. p. SII. Sui bastioni. — Malta, frequente, Valletta e Floriana ! 151. — Verrucaria papillosa Ach. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 812. Sui bastioni e sui terrazzi delle case. — Malta, Valletta e Floriana ! 152.— Verrucaria rupestris Schrad.; Jatta Mat. Lich. It. N.-' 1240. Roccie, muri, terrazzi e bastioni. — Malta Gozo e Cornino, comunissima da per tutto ! Var. caiciseda Schaer. et var. crassa Mass. Entrambi queste varietà trovansi col tipo e ugualmente co- muni ! Var. caesia Arnd. ; Jatta Syll. p. 519 et FI. It. Crypt. p. 814 362 LICHENES Col tipo, ma un jìoco meno comune ! Var. orbicularis Garov. Qua e là col tipo ! 153. — Verrucaria purpurascens Hflm. ; Jatta Mat. Lich. It. N." 1238. Sulla roccia calcarea dura. — Gozo, Xlendi ! 154. — Verrucaria muralis (Acli.) Mass. Sulle roccie e sui muri. — Malta, non raia. Carni Aliarci, Mar finse ir occo, Snn Paolo n rnarel 155. - Verrucaria anceps Krplh. ; .Ja'ta FI. IL Crypt. p. 817. Sulle roccie, sui muri, sui bastioni e sui teriazzi delle case. — Malta, comune, per es. Valletta , Floriana, Iingìiieret ecc.! 156.— Verrucaria myriocarpa Hepp. : Jatta Mat. Lidi. It. N.» 1230, S\ll. [). 520 et FI. It. Crypt. p. 818. Roccie, muri, bastioni e terrazzi. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima da per tutto! 157. — Verrucaria Baldensis Mass. var. spilomatica Mass.; Jatta Syll. p. 517 et FI. It. Crypt. p. 819. Sulla roccia calcai-ea dura. — Malta, rara, Ùarclia ! 158. — Verrucaria Veronensis Mass.; Jatta FI. It. Crypt. p. 819. Muri e bastioni. — Malta, qua e là, Vnìlella, Floriana, Sa Maison ! 159.— Verrucaria dolomitica Mass.; Jatta Mat. Lidi. It. N.» 1206, Syll. p. 517 et FI. It. Ci-ypt. p. 820. Sulle roccit^ umido. — Malta, rara, San Martini 160. — Verrucaria foveolata (Flk.) Mass.; .latta Syll. p. 518 et FI. It. Crypt. p. 820. Sulle roccie umide. — Malta, rara, S'in Martin, Boschetto ! 161. — Verrucaria macrostoma (I)uf.) DC. Sui muri e sui terrazr.i. — Malta, comune. Casal Balzan, Notabile, Valletta ecc. ! 162. — Verrucaria tabacina Mass. : .latta FI. It. Crypt. p. 822. Sui bastioni e sui terrazzi. — Malta, l'alletta e Floriana l 163. — Verrucaria acroteiloides Mass.; .latta FI. It. Grypt. p. 823. Roccie, muri, bastioni e terrazzi. — Malta, fre(|uente, Val- letta, Floriana, Sa Maison, Initahleh, (ììiirghenti ! 164. — Verrucaria apathela (Mass.) Jatta; Jatta Syll. p. 506 et FI. It. Crypt. p. 823. T. apatela Jatta Mat. Lich. It. N.» 1196. LICHKNES 363 Sui muri e sulle roccie. — Malta, non comune, Imtahleb, San Martin ! 165. — Verrucaria fuscoatra (Walh\) Krb. Roccie, muri, bastioni e terrazzi. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima da per tutto ! Var. controversa Mass. Verrucaria controversa CG, Ve- get. house lerr. Malta, col tipo, ma meno comune! Var. collematodes Garov. Sulle roccie e sui muri umidi. — Malta <' Gozo, col tipo, ma meno comune ! 166. — Verrucaria vlridula .\cli. ; .latta Mat. Lich. It. N.° 1246, Syll. p. 510 et FI. It. Orypt. p. 8i!5. Sulle roccie, sui terrazzi e sui bastioni. — Malta, qua e là, Valletta, Gìiirghenti ! 167. — Verrucarja Beltraminiana Mass.; Jatta FI. It. Crypt. p. 820. Sulle roccie, sui muri e .sui terrazzi. — Malta, qua e là, Forte Manuel, Carni lialzan ! 168. — Verrucaria fuscella Ttirii. ; Jatta Maf. Lich. It. N.° 1211, Syll. 1). 508 et FI. it. Crypt. p. 820. Sulle roccie e sui muri. — Malta, San Martini Var. cinereo-glauca Garov. ; Jatta 1. e. Malta, a San Martin col tipo ! 169. — Verrucaria glaucina (Ach.) Hepp. Sui bastioni. — Malta, Valletta ! 170. _ Verrucaria tristis Krplh. cum var. depauperata Mass. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 828. Sullo roccie. — Malta, in località non notata ! 171. — Thelidium galbanum (Krplh.) Krb. var. acrustaceum Ariid. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 830. Sulle roccie e sui muri. — Malta, Fiddienl Jatta da principio aveva ritenuto che la pianta Maltese fosse una specie non descritta che aveva chiamata (in litteris) G. gal- tanuluìu n. sp. 172. — Thelidium crassum Mass.; Jatta Mat. Lich. It. N.° 1302, Syll. p. 540 et FI. It. Crypt. p. 831. Sulle roccie marittime quasi bagnate dal mare. — Malta, solo a San Paolo a mare ! 364 LICHENES 173. — Thelidium minutulum Krb.; Jatta FI. It. Crypt. p. 832. Sulle roccie marittime. — Malta, Foi^te Manuell 174. — TheJidium epipolaeum (Ach.) Krb. Sulla roccia. — Gozo, Xlendil 175.— Polyblastia clandestina Aiiid.; .Jatta Mat. Lich. It. N.» 1379, Syll. p. 568 et FI. It. Crypt. p. 862. Sulla roccia. — Malta, IJied Kirda ! 176.— Acrocordia conoidea Krb. var. dimorpha Krb. ; Jatta Mat. r.ich. It. N.^' 1251 et Syll. p. 524. Sulle roccie e sui muri umidi. — Malta, non comune, Ghir- ghenti, Ùied Kirda, ImiaJileb ! 177. — Arthopyrenia analepta Ach. ; .latta FI. It. Crypt. p. 869. Sugli ulivi. — Malta, Ta Baldal 178. — Arthopyrenia cinereo-pruinosa Schaer. ; Jatla .Mat. Lich. It. N." 1276 Sui tronchi dei melagrani. — Malta, non rara, GhìrgJientì, ImtaTìieh, Zurrico ! 179.— Artliopyrenta punctiformis Vv.: .lalta .Mat. Lich. It. N." 128^». Sulle scorze iTalbero. — Malta, camposanto del r.lrf<:to/orato ! 180. — Sagedia oleriana Mass.: .latta FI. It. Crypt. p. 888. Sulla i-occia <'alcaii\i dura. — Gozo, Xlendil 181. — Pyrenula nitida (Schrad.j .Ach. var. nitidella (Flk.) Schaer.; Jatta Mat. Lidi. It. N.° 1322 et Syll. p. 559. Sui rami giovani dei carrubi. — Malta, Boschetto, San Martini 182. — Cyrtidula crataegina Mnks. ; Jatta Mat. Lich. It. N." 1172, Syll. p. 496 et FI. It. Crypt. p. 906. Sul Cì'ataetjHs oxiiacnnUia. — Malta, Ùied Baine, Addolorata ! 183. — Cyrtidula occulta Mnks.; Jatta FI. It. Crypt. p. 907. Sui rami di Riiamnus oleoides. — Malta, Gneina ! Oss. — Nel Repertorio di Storia Naturale a pagg. 213-214 Gulia cita alcuni licheni Maltesi che non abbiamo citati nel no- stro elenco perchè ce ne sembra troppo incerta la determina- zione. Ecco i nomi dati da Gulia: CoHema plicalile; C. cris23um; Lecanora flavescens ; L.salHnibricat'i: L.canescens; L. crassa; S'jtjnoph 0 r iis pyxidatas. Inoltre è descritto come specie nuova un Endocarpon jJCin- duraeforme. ALGAE 365 A LG A E. 1 Myxopliyceae. E U M Y X 0 P H Y e E A E . 1. — Chroococcus turgidus (Ag.) Naeg. — Malta, Marsasci- rocco ! 2. — Chroococcus minor (Kuetz.) Naeg-. — Malta, stillici- dio sul bastione sotto Valletta ! 1 Le Alghe da noi raccolte (per la grande maggioranza da Caruana Gatto) sono state studiate: 72 dal Dott. M. Moebius che ne pubblicò un catalogo ragionato (v. nostra bibliografia p. 58), alcune altre dal Prof. Ardissone che ne ha citato una parte nei lavori da noi riportati in bibliografia (p. 33 e 34) e tutto il resto dal Dott. Achille Forti. Le Alghe raccolte a Malta dalla Signora Toscanelli non furono pubblicate. Ne riportiamo i nomi quali trovansi nel suo erbario che si conserva nel Museo botanico di Firenze (e dove ve ne sono an- cora diverse di Malta non determinate). Nella nostra bibliografia trovansi citati : a p. 60 il lavoro di Pic- cone nel quale sono enumerate le Alghe raccolte a Malta da En- rico D'Albertis, a p. 5S quello di Medlycott che pubblicò le poche specie da lui raccolte a Malta, a p. 62 e 50 quelli di Zerafa e di Gulia i quali citano pochissime Alghe note di Malta al tempo loro, e a p. 60 la « Flora Italica Cryptogama » nella quale Preda riporta alcune Floridee da altri menzionate per Malta. Nel i:>resente elenco vengono inoltre citati altri due lavori, il primo di Derbès e Solier i quali nella memoria intitolata Sur les organes reproducleurs des Al' gues (in Ann. des Sciences Nat. T. XIV, n. 5, p. 4) rammentano una Alga di Malta raccolta da Cadet de Fontenay ; il secondo di Tempere e Peragallo i quali nelle loro pubblicazioni-didascalie com- parse insieme con le due edizioni di prepai-ati microscopici note sotto il titolo di « Diatomées du Monde entier », * citano molte Dia- tomee trovate sojsra Alghe marine raccolte a Malta, non abbiamo potuto sajDere da chi. Questi due ultimi lavori non figurano nella nostra bibliografia perchè non ci erano noti avanti che il Dott. Forti richiamasse su di essi la nostra attenzione. Del resto, la redazione finale di tutta questa parte del nostro lavoro concernente le Alghe è dovuta allo stesso Dott. Forti cui siamo lieti di esprimere di nuovo la nostra riconoscenza. * .7. Teìiipcre et If. PeragaHo : Texte et Tables de la collection des Diatomées du Monde entier publiée par M. M. J. Tempere et H. Peragallo. Chez J. Tempere Micrographe, 168 Elie St. Antoine à Paris, 18S9-90. pa?. 224, X. 461 ! — ./. Tempere et ^ Peragallo, Dia- tomées du Monde entier, 27me fase. Collection Tempere et Peragallo (2« édition). Chez J. Tem- pere à Grez sur Loing (Seine et Marne) 1907-1914. p. 422, N. 875! 366 ALGAE 3. — Cloeocapsa ambìgua Naog. var. fuscolutea Naeg. — Malta, Ghirghenti, su l'occie umide ! — .Marzo. 4. — Comphosphaeria aponina Kuetz. — Malta, Marsasci- rocco nelle peschiere, fi-a le Chaetomorpha ! — Luglio. 5. — Placoma vesiculosa Schousboe. - Malta, Farle Ma- nuel ! 6. — Oncobyrsa adriatica Hauck; Moebius N.° 69. — Malta, in vari luoghi, sulla Plerocladia (Gelidium) capillaceal 7. — Pleurocapsa amethystea Kolder. Rosenv. — Malta, a Marsascirocco nelle peschiere, sopra filamenti di Chaelomor, 2Jha ! — Luglio. Specie nuova per il Mediterraneo. 8. — Spsrulina subsaisa Oerst. — Malta, a Marsascirocco nellti pe.sclii(M'e, sui lilameiiti di Chaelomorphal — Luglio. 9. — Oscillatoria brevls (Kuetz.) Goni. var. neapoiitana (Kuetz.) Gom. Oscularla neapolUana Moebius N.*» 67. — Malta sulle fronde di Slijpocanlon scopirium ! 10. — Phormidium autumnale (Ag.) Gom. — Malta, sul ter- reno umido ! 11. — Lyngbya confervoìdes .Vg. — Malta, Marsamuscello, Sliema ! 12. — Lyngbya semipiena (Ag.) J. Ag. Li/ngbya Schowiana Moebius N.o 66. - Malta, sulle Polijsiplionia\ 13. — Wlicrocoleus paludosus (Kuetz.) Gom. — Malta, Forte Manuel ! 14. — Schìzothrix vaginata (Naeg.) Gom. — Malta, Gìiir- ghenti sulle roccie umide! 15. — Nostoc commune Vauch. ; Gulia Reperì. Stor. Nat. p. 213. — Malta, comune in pozze d'acqua prosciugate a For/e Manuel, a TJied Incita in pozzo umide e sulle roccie e al- trove; infestato da Chlorochylrium Lemnae Cohn (nuova ma- trice) ! 16. — Nostoc microscopicum Carmich. — Malta, Ghirghenli sulle roccie umide ! 17. — Scytonema ocellatum Lyngb. var. cinereum (Menegh.) B. et FI. — Malta, cimitero àaW Addolorala , abbondante sotto i pini e i cipressi, Marsascirocco sui carrubi! 18. — Calothrix aeruginea (Kuetz.) Thuret; Moebius N.° 65. — Malta, sui CeramiiimX ALGAE 3G7 19. — Dichothrix Orsiniana (Kiietz.) B. et FI. — Malta, Gìiir- ghenii sulle roccie umide! 20. — Sacconema rupestre Borzi. — Malta, roccie umide ombrose a Fatale Manuel ! G L A U e 0 P H Y e E A E . 21. — Porphyridium cruentum (Ag.) Naeg. — Malta, terra umida e pietre bagnate ! 22. — Asterocytis ramosa (Thw.) Gobi. — Malta, a Marsa, comune sulle Chaetoìnorpìtu ! 23. — Coniotrichum elegans (Chauv.) Zanard. Gonioirichum dichotomum Aloebius N.° 33. — Malta, sulla Chaetoinorpha gra- cìlis più specialmente la forma ramificata che, a dire del Moe- bius, corrisponde alla specie dello Zanardini; sul Cermniuìn slricfMm la forma a tallo clavato o forcuto che, secondo lo stesso Moebius, risponde alla specie del Kuetzing ! Eupliyceae. Bangi A CE A E. 24. — Erythrotrichia investiens (Zanard.) Born. — Malta, San Paolo a marel 25. — Erythropeltis discigera (Berth.) Schmitz. Erythroi-ri- chia discigera Moebius N.o 32. — Malta, sulla Derbesia La- mourouxii ! 26. — Porphyra atropurpuréa (Olivi) De Toni. — Malta, abbondante sulle roccie a fior d'acqua e sulla Gigarlina acicu- larìs, a Tigne, Marsamuscelto ecc., tanto bruno-verdastra che violetta ! ~ Gennaio. 27.* — Porphyra laciniata (Lightf.) Ag.; Medlycott p. 339. — Malta, senza località più precisa (Medlycott). Flokideae. 28. — Wrangelia penicillata Ag. ; Moebius N.o 13. — Malta, tetrasporifera, abbondante sulle roccie fra Sliema e San Giu- liano ! — Ao^osto. 368 ALGAE 29. — Caulacanthus ustulatus (Mert.) Kuetz. — Malta, qua e là rigettato dai marosi, Marsamuscetto, Mat^sascala ! — Gen- naio-Marzo. 30. — Pterocladia capillacea (Gm.) Boni, et Thur. Gelidium capillacewn Moebius N.° 69. — Malta, comunissiraa dappertutto, talvolta associata a Oncoì)yrsa adriatica ! 31. — Celidium latifolium Born. Gelidium corneum var. pec- linatmn Moebius N.° 12. -- Malta, un esemplare sterile in lo- calità non notata ! Oss. — Nella collezione Toscanelli trovansi degli esemplari chiamati Gelidium corneum che supponiamo appartenenti alla specie precedente. 32.* — Celidium crinale (Tourn.) Lamx. — Malta, senza lo- calità precisa (Toscanelli). 33. — Cigartina acicularis (Wulf.) Lamx. — Malta, cisto- carpi fera a Tigne, a Marsamuscetto presso San Rocco ecc. ! In località non precisata (Toscanelli). — Gennaio-Marzo. 34. — Phyllophora nervosa Grev. — Malta, abbastanza co- mune a Marsascala, rigettata dai marosi! — Gennaio-Marzo. 35. — Hypnea musciformìs (Wulf.) Laisìx.; Moebius N." 11. — Malta, comune sulle Cìjstoseira ed altre alghe, Marsamuscetto, Tigne, RenellaX In località non precisata (Toscanelli). — Gen- naio-Agosto. 36. — Gracllaria confervoides (L.) Grev.; Moebius N." 10. — Malta, abbastanza comune nella seconda zona e spesso portata con gli ordigni da pesca, Corradino, Marsamuscetto ecc. l 37. * — Sphaerococcus coronopifolius (G. et W.) Ag. — Malta, senza località precisa (Toscanelli). 38. — Castroclonìum kaliforme (G. et W.) Ardiss. typicum Ardiss. ; Moebius N." 14. — Malta, frequente sulle Cgstoseira e sulle roccie, Marsamuscetto, Tigne, San Giuliano, Marsa- scala ecc., tetrasporifero e cistocarpifero ! — Gennaio-Aprile. Var. squarrosum Ardiss.; Moebius N.' 14. — Malta, te- trasporifero, con il tipo ! Var. monìiiferum Ardiss. — Malta, con il tipo! Specie fluorescente. 39. — Castroclonium clavatum Ardiss.; Ardissone Note alla Phycol. Medit. N.» 23 p. 11. — Malta, abbastanza frequente sulle roccie e sulle alghe fra Sliema e San GiulianoX A LG A E 309 40. — Rhodymenia corallìcola Ardiss.; Preda FI. It. Crypt Florideae p. 289. Rhodymenia Palmella Moebius N." 7. — Malta, alcuni individui sterili gettati dai marosi a M«r5ami«5ce/^o ! — Aprile. 41. — Hypoglossum Woodwardii Kuetz. — Gozo, Xlendi alla marina, un frammento di fronda! 42. — Plocamium coccineum Lyngb.; Moebius N."> 8. — Malta, sulle rocce e sulle alghe, non comune, a Marsamuscetto presso 5. Roccol — Gennaio-Marzo. 43. — Nitophyllum uncinatum (Turn).J. Ag. — Malta, Mar- sascala ! 44. — Nitophyllum punctatum Harv. - Malta, San Gialiano ! 45. — Laurencia obtusa (Huds.) Lamx.; Medl3'cott p. 340; Moebius N." 15. — Malta, Marsascala, Marsamuscello, Gran Porto ecc. ! — Marzo-Agosto. Var. gracilis Ardiss. Note alla Phycol. Mediterr. N.» 24 p. 11. — Malta, Sati Paolo a -mare, San Giuliano, Tigne l — Gennaio-Agosto. 46. — Laurencia papillosa Grev. ; Moebius N." 16. —Malta, comunissima dappertutto sulle roccie a fior d'acqua ! — Durante tutto l'anno. 47. — Laurencia pinnatifida Lamx. — Malta, frequente a Marsascala e a Tigne, non comune fra Stiema e San Giu- liano ! — Gennaio-Marzo. Var. Osmunda J. Ag. — Malta, a Marsascala non co- mune ! — Gennaio. 48. — Chondria Boryana (De Not.) De Toni Syll. Alg. IV p. 833; Preda FI. It. Crypt. Florideae p. 249. Chondriopsis Boryana Ar- dissone Note alla Phycol. Medit. N.» 29 p. 11. — Malta, sulle roc- cie tra San Giuliano e Sliema, un solo individuo ! — Marzo. 49. — Chondria tenuissima (G. et W.) J. Ag. — Malta San Giuliano, lliorri ! 50. — Alsidium corallinum Ag. ; Moebius N.° 17. — Malta, un esemplare sterile in luogo non notato ! 51.* — Alsidium Helminthochorton (Latour) Kuetz. Plocaria Hebninihochorton Gulia Repert. bot. p. 68. — Malta (secondo Gulia abbonda nelle roccie marine). 52. — Pterosiphonia pennata (Roth) Fallienb. — Malta, Mar- sascala su altre alghe, San Giuliano, lliorri l S. SOMMiER et Caruaxa Gatto. — Flora Melitensis nova. 24 370 ALGAE 53.* — Polysiphonia subulifera (Ag.) Harv.: Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 135 e p. 141. — Malta, dragata alla pro- fondità di ni. 80, due miglia ad E. della punta N. E. di Malta (D'Albertis). — Settembre. 54. — Polysiphonia subcontinua (Ag.) J. Ag.; Moebius N.0 22; Preda FJ. It. Crypt. Florideae p. 220. — Malta, non comune, tal- volta anteridifera, Tigne, San Giuliano ! — Agosto. 55. — Polysiphonia spinosa (Ag.) J. Ag. — Malta, S. Giu- liano, San Paolo a mare ! 56. — Polysiphonia sertularioides J. Ag. ; Moebius N.° 21. — Malta, a fior d'acqua, su roccie quasi a secco, comunissiraa con tetraspore e cistocar[)i, Marsaninscelto, San Paolo a mare ecc. ! 57. — Polysiphonia sanguinea (Ag.) Zanard. — Gozo, Xlendi alla marina ! 58. — Polysiphonia opaca (Ag.) Zanard.; Moebius N.° 19. — Malta, anteridifera e tetrasporifera, comunissima sulle roccie e sopra altre alghe, Marsascalal — Gennaio. 59. — Polysiphonia fruticulosa (Wulf.) Spreng. ; Moebius N.° 20. — Malta, comune sulla Cystoseira concatenata, tetra- sporifera, a Marsascala, Marsaniuscetlo, Tigne, Forte Manuel, San Giitlianol — Marzo. 60.* — Polysiphonia elongata (Huds.) Harv. ; Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 134 e p. 141. — Malta, dragata a 80 m. di profondità, a due miglia ad E. della punta N. E. di Malta (D'Al- bertis). — Settembre. 61. — Polysiphonia variegata (Ag.) Zanard. forma divergens (J. Ag.) De Toni; Preda FI. It. Crypt. Florideae p. 219. Polysipho- nia divergens Ai dissone Note alla Phycol. Medit. N.° 31 p. 12. — Malta, abbondante a Marsamusceltol — Ottobre-Gennaio. 62. — Polysiphonia Castelliana De Not. ; Ardissone Note alla Phycol. Medit. N.» 33 p. 12. — Malta, Marsascala, frequente! — Gennaio. 63. — Lophoslphonia subadunca (Kuetz.) Falk. var. cristata (Falk.) De Toni. — Malta, San Paolo a marel 64. — Herposiphonia secunda (Ag.) Naeg. — Malta, non co- mune sulle alghe, Renella, Marsascala sulla spiaggia! — Agosto. 65. — Herposiphonia tenella (Ag.) Schmitz; Preda FI. It. Crypt. Florideae p. 196. Polysiphonia tenella Moebius N." 18. — Malta, un esemplare con le tetraspore, in luogo non notato ! ALGA E 371 66. — Rytiphloea tinctoria Ag-.; Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 138 e p. 141. — Malta, Marsascala, alcuni indi- vidui rigettati dai marosi ! Due miglia ad E» della punta N. E. di Malta a m. 80 di profondità (D'Albertis), — Aprile e Set- tembre. 67. — Vidalia volubìlis J. Ag.; Piccone Risult. Algol. Croc. Violante N.° 113 p. 137 e p. 141. — Malta, gettata a spiaggia dai marosi a Marsamuscetto, Sliema, Marsascala, ecc. ! Due miglia ad E. della punta N. E. di Malta a 80 ra. di profondità (D'Albertis). — Gennaio-Febbraio e Settembre. 68.* — Dasyopsis plana (Ag.) Zanard.; Preda FI. It. Crypt. Florideae p. 184. Lasija plana Piccone Risult. Algol. Croc. Vio- lante p. 138 e p. 141. — Malta, due miglia ad E. della punta N. E. di Malta a 80 m. di piofondità (D'Albertis). — Settembre. 69. — Dasya Arbuscula (Dilhv.) Ag.; Moebius N.° 24; Preda FI. It. Crypt. Florideae p. 182. — Malta, piccoli esemplari attri- buiti da Moebius alla 3 villosa Hauck, sulla Cijsioseira conca- tenata a Marsascala ! 70. — Dasya rigidula (Kuetz.) Ardiss.; Ardissone Note alla Phycol. Medit. N.o 36 p. 12. — Malta, Marsamuscetto, Matusa- scala, San Paolo a mare ! 71. — Dasya punicea Menegh. — Malta, comune a Marsa- scala, sopra alghe e roccie. e gettata dai marosi ! — Gennaio- Aprile. 72. — Heterosiphonia Wurdemanni '^Bail.) Falkenb. Dasya Wiirdetnanni Moebius N." 23. — Malta, un esemplare piccolo e sterile, in località non notata ! 73. — Criffithsia furcellata J. Ag.; Moebins N.° 1. — Malta, sulle roccie, e rigettata dai marosi qua e là, Marsamuscetto, Re- nella ecc.! — Gennaio-Agosto. A detta del Moebius gli esemplari Maltesi rammentano la Griffdhsia Ardissonei Zanard. raccolta ad Alessandria d'Egitto. 74. — Callithamnion granulatum Harv. — Malta, abbastanza comune sulle roccie a fior d'acqua, Tigne ecc. ! — Gennaio. 75. — Callithamnion Borreri Harv. — Malta, qua e là, Ma7'- saìnuscelto ecc. sulle roccie e sopra altre alghe rejette dai ma- rosi ! — Gennaio. 76. — Spyridia filamentosa Harv.; Moebius N." 6. ~ Malta, abbastanza comune a GTmr-id-clud \ — Giugno-Agosto. 372 ALQAE 77. — Ceramium cìliatum (Eli.) Duci.; Moebius N.» 4. — Malta, Marsascala sulla spiaggia, comunissimo a Forte Manuel, Tigne ecc. ! — Gennaio-Agosto. Var. echinatum Hauck ; Moebius N.° 4. — Malta, sulle roccie a fior d'acqua, comune a San Paolo a mare, tetraspo- rangifero ! — Marzo. 78. — Ceramium clavulatum Ag. Centroceras clavulatum Moebius N." 5. — Malta, abbastanza comune, Tigne ecc. ! In luogo non precisato (Toscanelli). — Agosto. 79. — Ceramium circinnatum (Kuetz.) J. Ag.; Preda FI. It. .Crypf. Florideae p, 104. C. circinìiaiuìn var. confluens Moebius N.° 3. — Malta, comune, Cor radino, Marsascala, San Paolo a ìnare ecc. \ — Marzo-Aprile. 80. — Ceramium gracillimum Grev. et Harv. — Malta, Mar- saìnuscetto, alcuni individui sopra altre alghe! — Febbraio. 81. — Ceramium elegans Ducluz. — Malta, alcuni individui a Marsascala ! — Gennaio. 82.* — Ceramium Derbesii Solici-; Ardiss. Phyc. Medit. I p. 116; Preda FI. It. Crypt, Florideae p. 101. — Malta, senza località precisa (Toscanelli). 83. — Ceramium strictum Grev. et Harv.; Moebius N.° 2. — Malta, qua e là, per es. a Marsascala sulla spiaggia e al Forte Manuel l — Aprile. 84. — Grateloupia dicliotoma J. Ag. forma nana Ardissone Note alla Phycol. Medit. N.» 5 p. 4. — Malta, un solo individuo in località non notata ! 85. — Neurocaulon reniforme (P. et R.) Zanard. — Malta, non comune, alcuni esemplari rigettati dai marosi sulle Cysto- seira a San Giuliano ! — Gennaio. 86. — Peyssonelia rubra (Grev.). J. Ag.; Moebius N.» 9; Preda FI. It. Crypt. Florideae p. 18. — Malta, un individuo con tetra- sporangi su di una Cystoseira a San Giuliano ! — Gennaio. 87. — Choreonema Tiiuretii (Born.) Schmitz. Endosiphonia Tìmretii Moebius N." 27. — Malta, parassita sulla Corallina rubens L., ipertrofizzandone i cistocarpii ! 88. — Contarlniay pessoneliaeformis Zanard. — Gozo, Xtendi alla marina ! 89. — Melobesia pustulata Lamx, forma genuina Moebius N.° 26. — Malta, sulle Cystoseira, sui Savgassum, sulla Goral- ALGAE 373 lina raheìis L. e sulla Laiirencia oMicsa, a S. Paolo a mare, a Marsascala ecc. ! Forma crinita Moebius N.» 26 (nuova forma di cui Moe- bius dà una particolareggiata descrizione). — Malta, sulla Cy- stoseira Hoppii ! 90. — Melobesia farinosa Lamx.; Moebius N.° 25. — Malta, ^MWAlsicWiin corallinum, sulla Padina Pavonia e sul Sargas- sum linifoUum in vari luoghi; comune sulla Parfma a Marsa- musceito ! 91. — Litiiothamnion membranaceum (Esp.) Fosl. — Malta, Marsascala sulle foglie di PosMonia ! 92. — Lithothamnion polymorphum (L.) Aresch. — Malta, comune sulle conchiglie! 93. — Amphiiroa rigida Lamx.; Moebius N.° 28. — Malta, Marsamuscetto, sulle roccie ! 94. — Ampliiroa cryptartJirodia Zanard. Amphiroa cnjptar- throclia var. verruculosa Moebius N.° 29. — Malta, in località non notata! 95. — Ampliiroa Beauvoisii Lamx. A. exilis Ardissone Note alla PhycoL Medit. N.° 37 p. 12. — Malta, qua e là sulle roccie, a Marsarmisceito ! — Gennaio-Agosto. 96. — Corallina officinalis L.; Moebius N.° 31. — Malta, co- munissima dappertutto! In luogo non precisato (Toscanelli). — Durante tutto l'anno. Var. spathuiifera Kuetz. — Malta, col tipo! 97. — Corallina rubens L. Jania rubens Moebius N.° 30. — Malta, comunissima a Marsascala sulla spiaggia, e su altre al- ghe a Marsamuscello, Tigne ecc. ! In luogo non precisato (To- scanelli). — Gennaio-Agosto. Phaeophyceae. 98. — Ectocarpus siliculosus (Dillw.) Lyngb. — Malta, Mar- samusceiio ! 99. — Ectocarpus confervoides (Roth) Le Jolis ; Ardissone Riv. delle Alghe Medit. p. 160. Ectocarpus spec. Moebius N." 43. — Malta, San Giuliano, Marsascala e Marsamuscetto su altre alghe ! — Gennaio. 100. — Stypocaulon scoparium (L.) Kuetz, Sphacelaria sco- 374 ALGAE payHa Moebius N." 44. — Malta, comune sulle roccie a San Paolo a ìnare, Gneina ecc.l Gozo, Xlendi alla marina! — Gennaio- Agosto. L'esemplare di Malta veduto da Moebius corrisponde secondo lui alla forma aestìvale dello Hauck. 101. — Sphacelaria cirrhosa (Roth) Ag. var. cervicornìs Ardiss.; Moebius N.° 45. — Malta, un esemplare sulla Cystoscira concatenata a S. Paolo a mare ! 102. — Coipomenia sinuosa (Roth) Derb. et Sol. Hydrocla- thru^ sinuosus Moebius N.° 48. — Malta, un esemplare fertile di circa 25 mm., in luogo non notato ! 103. — Phyilitis Fascia (FI. Dan.) Kuetz. forma caespitosa Ardiss.; Moebius N.° 47. — Malta, un esemplare fertile, in luogo non notato ! 104. — Scytosiphon Lomentaria (Lyngb.) Endl.; Moebius N.° 46. — Malta, comune a Marsamiiscetto, sporangifera! — Gennaio-Aprile. 105. — Punctaria latifolia Grev. ~ Malta, comune sulle roccie a Marsai.inscetto ! — Gennaio. 106.* — Stilophora rhizodes (Ehr.) J. Ag. var. adriatica J. Ag.; Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 118 e p. 141. — Malta, in luogo non indicato (Toscanelli), a due miglia ad E. della punta N. E. di Malta, a m. 80 di profondità (D'Albertis). — Settembre. 107. — nilesogloja mediterranea J. Ag. — Malta, comune a San Paolo a ìnare e Mistra a fior d'acqua ! 108.* — Sporochnus pedunculatus (Huds.) Ag. ; Piccone Ri- sult. Algol. Croc. Violante p. 120 e p. 141. — Malta, a due miglia ad E. della punta N. E. dell'isola, a m. 80 di profondità (D'Al- bertis). — Settembre. 109. — Dictyota Fasciola (Roth) Lamx. ; Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 118 e p. 141. — Malta, San Giuliano presso IttorriX Due miglia ad E. della punta N. E. di Malta, alia pro- fondità di m. 80 (D'Albertis). Gozo, A7en^/ alla marina! - Marzo e Settembre. 110. — Dictyota dicliotoma Lamx.; iSloebius N." 34. — Malta, comune, Marsaìnuscello, Marsascala, Gran Porlo ecc.l — Gen- naio-Agosto. Fronde piccole tetrasporangifere ed altre sterili, queste, se- condo Moebius, talvolta ricordano l'aspetto di B. lati fotta Kuetz. ALGAE 375 1 11. — Dictyota linearls (Ag.) Grev. ; Moebius N." 35. — Malta, frequente nella prima zona a San Paolo a mare ! — Gennaio- Febbraio. 112. — Halyseris polypodioides (Desf.) Ag.; Medlycott p. 340; Moebius N.o 37. — Malta, comune, spesso in grandi cespuglietti. Renella, Tigne, Marsamuscetlo ecc. ! In luogo non precisato (Toscanelli). — Gennaio-Agosto. 113. — Taonia atomaria (G. et W.) J. Ag. — Gozo, Xlendi, alla marina ! 114. — Padina Pavonia Lamx.. Medlycott p. 339; Moebius N.o 36. — Malta, comunissima ovunque, a fior d'acqua e nella prima zona! — Dinante tutto l'anno. 115. — Cystoseira Hoppìi Ag. ; Moebius N.° 40. — Malta, gettata dai marosi sulle spiaggie, San Giuliano, San Paolo a )nare ecc. \ In luogo non [)recisato (Toscanelli). Moebius, fra gli esemplari che gli abbiamo mandati ha distinto due forme. La prima fertile, quasi senza vesicole, collima bene con la figura e la diagnosi data dal Kuetzing per C. barbatula; l'altra, pure fertile con vesicole grandi e numerose, collima col tipo di C. Hoppìi dello stesso Autore. 116. — Cystoseira concatenata Ag.; Moebius N." 41. — Malta, comune nella seconda zona a San Paolo a mare,.Gneina, Mar- sascala ecc., raccolta tanto allo stato fertile quanto allo stato sterile, priva di vesicole! — Tutto l'anno. 117. — Cystoseira abrotanifolia Ag. Cysloseira fimbriata Moebius N.'^ 39. — Malta, gettata dai marosi sulla spiaggia a San Giuliatw, San Paolo a mare ecc. ! In località non preci- sata (Toscanelli). 1 18. — Cystoseira mediterranea Sauv. — Gozo, Xlendi alla marina ! 119.* — Cystoseira Abies-marina (Gmel.) Ag. Cystoseiì^a {Pìujllacantha) Montagnei Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 141. — Malta, due miglia ad E. della punta N. E. di Malta, a m. 80 di profondità (D'Albertis). — Settembre. 120. — Cystoseira amentacea Bory. ; Moebius N.° 42. — Malta, comune, Forte Manuel, San Giuliano ecc. ! — Gennaio-Agosto. 121. — Sargassum linifolium (Turn.) Ag.; Moebius N.^ 38. — Malta, frequente sulle spiaggie in particolare d'inverno dopo mar grosso, Marsamuscetlo, Tigne, BaTiar-il-ciali ecc. ! 376 ALGAE Var. salicìfolium J. Ag. — Malta, col tipo! 122. * — Sargassum Hornschuchii Ag. ; Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 122 o p, 141. — Malta, due miglia ad E. della punta N. E. di Malta alla profondità di ra. 80 (D'Albertis). — Settembre. Oss. — Sargassum bacciferum (Tum.) Ag, ; Medlycott p. 340; CG. Atti Congr. Genova p. 177. Medlycott dice che questa ben nota alga del Gulf-stream viene sospinta dai venti e dalle correnti dell'Atlantico fin sulle coste di Malta dove si trova di frequente rigettata dal mare nel fondo delle baie. Crediamo però che l'indicazione di Medlycott debba riferirsi al Sargassum linìfolium, che è specie Mediterranea diffusissima e che, in talune varietà può, di prima impressione, simulare il S. bacciferum. Questo non venne mai osservato con sicurezza nel Mediterraneo. Fuous serratus è citato da Gulia Repert. bot. p. 27 e ripor- tato da CG. Atti Congr. Genova p. 177 come trovato sulle coste di Malta, e secondo Gulia sarebbe chiamato in Maltese Habah il boTiar. Il Fncus serrahish. però essendo un'alga prettamente oceanica, riteniamo che si tratti di errata determinazione. Characeae.* 123. — Chara fragilis Desv.; CG. Nat. Malt. p. 8 et Atti Congr. Genova p. 177; Gulia fil. Bull. Soc. bot. it. 1909 p. 68. — Malta, Gneina, nelle acque stagnanti ! 124.* — Chara vulgarlsL.; Gulia fìl. loc. cit. — Malta e Gozo, comune nelle acque stagnanti (sec. Gulia fil.). 125. — Chara foetjda Al. 6r. forma subinermis j3 longebrac- teata Al. Br. (Formiggini determinavit). — Nelle acque sta- gnanti 0 dal corso lento, Malta, Ghirghenti ! Gozo, Cala Dileira ! 126. — Chara gymnophylla Al. Br. (Formiggini determ.). — Nelle acque dal corso lento, Malta, San Paolo a mare, Imia- Tileb ! Gozo, Cala Dileira, Ramla ! 1 Alcune Caracee i-accolte da noi, e una raccolta da Duthie, sono state studiate dal sig. Formiggini. Chava fraffUis, C. vu'garis e Ni- iella flexilis di cui non abbiamo esemplari, furono determinate da Gulia padre, e trovansi riportate in Gulia figlio in « Lo Caracee Maltesi ». ALGAE 377 127. — Nitella flexilis Ag. ; Ca. Atti Congr. Genova p. 177; Gulia fil. loc. cit. — Malta, nelle acque delle valli, qua e là! Gozo, il Lunziata (sec. Gulia fil.). 128. — Tolypella nidifica (MiiUer) v. Leonh. a condensata Al. Br. (Formiggini detenn.). — Malta, nelle acque stagnanti presso Nasciar (Duthie). Gozo, Cala DùelraX Chlorophyceae. 129. — Vaucheria terrestris Dilhv. — Malta, fossi a Valletta, e sulla terra umida a Casal Attardi — Febbraio. 130. — Vauclieria repens Hass. — Malta, ImtaTileh, Marsa, sulla terra umida salmastra, formando cuscinetti di un verde scuro ! — Gennaio. 131. — Vaucheria sessilis (Vauch.) DG. — Malta, comune nelle acque dolci mosse ! 132. — Caulerpa prolifera (Forsk.) Lamx. ; Derbès et Solier p. 4; Ardissone Phycolog. Mediterr. II p. 167 et Note alla Phycol. Medit. N.° 56 p. 14; Moebius N° 52. — Malta, comunissima nella seconda zona, Marsamuscetto, Gro.n Porto ! In luogo non pre- cisato (Cadet de Fontenay sec. Derbès e Solier). — Tutto l'anno. 133. — Derbesia Lamourouxii Solier ; Moebius N.» 50. — Malta, comunissima a fior d'acqua, Marsamuscetto\ In luogo non precisato (Toscanelli). — Aprile. 134.* — Bryopsis duplex De Not. — Malta, in luogo non no- tato (Toscanelli). 135. — Bryopsis cupressoides Lamx. ; Moebius N.« 49. — Malta, comune a fior d'acqua e nella prima zona, Marsamu- scetto, Marsascala, Gran Porto ! — Gennaio-Aprile. 136. — Bryopsis muscosa Lamx. — Malta, San Paolo a mare ! 137. — Bryopsis piumosa Ag. — Malta, comune in pozze d'acqua marina e a fior d'acqua, Marsamuscetto ! — Gennaio. 138. — Codium Bursa (Cabr.) Ag. — Malta, frequente sulla spiaggia rigettato dai marosi, Marsascala, Marsamuscetto l — Gennaio-Marzo. 139. — Codium tomentosum Stackh.; Medlycott p. 339; Moe- bius N.° 53. — Malta, frequente rigettato dai marosi, Marsa- tnuscetto, Gran Porto ecc. ! — Gennnaio-Marzo. 378 ALGAE 140. — Phyllosiphon Arisari Kuhn. — Malta, sulle foglie di Arisariim vìUgare ! 141. — Halimeda Tuna Lamx. : Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 114 et p. 141. — Malta, qna. e \k di Marsanmscelto e a San Paolo a mare\ Un frammento di inusitata grandezza fu raccolto presso Malta, durante le crociere del Violante (D'Al- bertis). — Luglio-Settembre. 142. -- Udotea Desfontainii Decne. ; Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 115 et p. 141. — Malta, frequente e spesso in grandi esemplari nella prima zona, Marsascala, San Paolo a mare, Marsaìnusceito ! Un esemplare dragato a 80 m. di profondità presso Malta (D'Albertis) ! — Gennaio-Aprile e Set- tembre. 143. — Anadyomene stellata Ag.; Moebius N.** 54; Ardissone Note alla Phycol. Medit. N." 57 p. 14. — Malta, sulle Cystoseira rigettate dai marosi a San Giulianol — Gennaio. 144. -- Slphonocladus Psyttaliensis Schmitz; a) et &) Moe- bius N.° 51. — Malta, in località non notata! Moebius distingue tra gli esemplari Maltesi due forme diverse, entrambi sterili. 145. — Cladophora glomerata (L.) Kuetz. — Malta, tlied il Kleigìia in acqua dolce lentamente corrente ! Forma flavescens (Ag.) Rab. — Malta, in acqua salsa sulle roccie, a Marsascala e Marsamuscelto ! 146. — Cladophora crystallina Kuotz.; Moebius N.° 61. — Malta, in località non notata ! 147. — Cladophora heterocladia Kuetz. — Malta, GTiain Ra- sul. San Paolo a mare in acqua dolce, comune. Filamenti ar- ricciati ! — Maggio. 148. — Cladophora crlspata (Rotti) Kuetz. — Malta, Fiddien in acqua lentamente corrente ! — Maggio. 149. — Cladophora fracta (Dillw.) Kuetz. — Malta, ImtaTileì), con la forma seguente a Notabile ! — Aprile. Forma gossypina (Drap.) Rab. — Malta, GTiain TuffìTia, ImtaTrlel) ! — Febbraio-Aprile. 150. — Cladophora insignis (Ag ) Kuetz. — Malta, Boschetto in una vasca ! — Febbraio. 151. — Cladophora catenata (Ag.) Ardiss. — Malta, San Paolo a mare ! AI.GAE 379 152. — Cladophora Bertolonii Kuetz. — Malta, comune sulle roccie sott'acqua, Forte Maniiell — Aprile. Var. hamosa (Kuetz.) Ardiss. — Gozo, Xlenclì alla ma- rina ! 153. — Cladophora nitida Kuetz. — Malta, in località non notata ! 154. — Cladophora Neesiorum Kuetz.; Moebius N." 62. — Malta, in luogo non notato, un cespitulo di circa 2 Va cm. assai simile, secondo Moebius, al disegno delle Tabulae Fbycologicae ! 155. — Cladophora penicillata Kuetz. — Malta, comune presso il molo di Pietà e a Sa Maisonl — Gennaio-Febbraio. 156. — Cladophora prolifera Kuetz. — Malta, qua eia, Re- nella, MarsaìnHScelto\ — Gennaio-Agosto. 157. — Cladophora utriculosa Kuetz. — Malta, comune, Mar- samuscetto, Ittorri, San Giuliano, Forte ManuelX — Aprile- Agosto. 158. — Rhizoclonium hieroglyphicum (Ag.) Kuetz. emend. Stockm. — Malta, Ùied GTiomor in pozze d'acqua piovana, Ar- gotti nella serra, Boschetto in una vaschetta! 159. — Rhizoclonium riparium (Roth) Harv. — Gozo, Xlendi alla marina ! 160. — Chaetomorpha gracilis Kuetz.; Moebius N.** 59. — Malta, in luogo non notato ! Questa specie, a dire dello Hauck, non era stata raccolta finora se non nell'Adriatico. 161. — Chaetomorpha tortuosa Kuetz.; Moebius N.^ 58. — Malta, non comune, Renella, Forte Manuel \ — Aprile. 162. — Chaetomorpha aerea Kuetz. — Malta, frequente a fior d'acqua sulle roccie, San Paolo a mare ! — Gennaio-Marzo. 163. — Chaetomorpha Unum (Mueller) Kuetz.; Moebius N.o 60. ~ Malta, frequente in begli esemplari nelle peschiere a Mar sa scirocco, Marsa e San Paolo a mare; trovata anche sul Sargassum linifolium ! Moebius distingue fra gli esemplari da noi mandatigli sul Sar- gassum linifoliam due forme, corrispondenti Tuna alla Cìi. Li- num di Hauck, l'altra alla Ch. chloroiica dello stesso Hauck, che Ardissone riunisce alla Ch. Linum. 164. — Coleochaete orbicularis Pringsh. — Malta, Marsa e «San Paolo a mare, comune! 380 ALGA E 165. - Coleochaete scutata Bréb. — Malta, trovata col Rhi- zoclonium una sola volta nella g7^an serra dì Argotti in una vaschetta ! 166. — Entocladia virldis Reinke; Moebius N." 63. — Malta, sopra Cerammin slrictam, Griffilhsia furceUata ed Heiero^i- lihonia Wurdemanìii ! 167. — Phaeophila floridearum Hauck ; Moebius N.° 64. — Malta, sui rami più grossi di Ceramium sp. e di Polysiphonia opaca ! 168. — Ulva Lactuca (L.) Le Jol.; Zerapha p. 77; GD, p. XIII; Gulia Repert. bot. p, 29 et Repert. St. Nat. p. 209; forma lapa- thifolia Hauck. Ulva Lactuca var. e. Lactuca Moebius N.° 55. Ulva latissima Gulia Repert. bot. p. 29. — Malta, comunissima tutto l'anno dappertutto nella prima zona ! (Indicata anche dallo Zerafa e dalla Toscanelli). Gozo, Xlendi sulle Cijstoseiraì Forma rigida Ardiss. Ulva Lactuca var. a. rigida Moebius N." 55 {■= U. Lactuca forma genuina Hauck). — Malta, col tipo, ma meno comune! 169. — Enteromorpha intestinaiis (L.) Link. Ulva intestina- lis Zerapha p. 77; GD. p. XIII; Gulia Reprt. bot. p. 29. — Malta, comune, Foìie ManuelX — Gennaio. Forma cylindracea J. Ag. — Malta, Marsa, abbondante sul terreno umido e inondato salmastro! — Gennaio-Marzo. 170. — Enteromorpiia Linza (L.) J. Ag. Ulva Enteromorpha var. lanceolata Moebius N.« 56. U. lAnza Gulia Repert. bot. p. 29. — Malta, qua e là, Marsamuscetlo, Forte Mamcelì In località non precisata (Toscanelli). — Aprile-Agosto. 171. — Enteromorplia compressa (L.) Grev. Ulva Entero- Tnor^pha var. compressa Moebius N.° 56. — Malta, comunissima, Marsamuscetfo, Gran Porto ecc ! — Gennaio-Agosto. 172. — Enteromorpha clatlirata (Roth) .J. Ag. Ulva clathrata Moebius N.° 57. — Malta, a Marsamuscetto e a San Paolo a marel — Gennaio-Marzo. 173. — Enteromorptia salina Kuetz. — Malta, San Paolo a m,are ! Oss. — Le Ulve e le Enteromorfe in genere sono dette dai Maltesi Ilass il baTiar. 174. — Microspora fontinalis (Berk.) De Toni. — Malta, Pùa- les in un serbatoio d'acijua! — Settembre. ALGAE 381 175. — Protococcus viridis Ag. ; CG. The vegetation of the house ferraces of Malta p. 342. — Malta, sui terrazzi delle case I 176. — Pleurococcus tectorum Trevis. ; CG. The veget. house terraces p. 342. — Malta, sui terrazzi delle case! 177. — Pleurococcus vulgaris Menegh.; CG. The veget. house terraces p. 342. — Malta, sui terrazzi delie case ! 178. — Protosiphon botryoides (Kuetz.) Klebs. — Malta, fre- quente sulla terra umida nei campi e giardini ! 179. — Chlorochytrlum Lemnae Cohn. — Malta, pozze umide sulle roccie, Ùiecl Incita sul Nostoc commune Vauch. (nuova matrice) ! 180. — Chlamydomonas Pertyl Gorosch. — Malta, in una vasca ad ArgoUi ! Zygophyceae. A. Desmidieae. 181. — Cosmarium Meneghini! Bréb. — Malta, fra altre alghe in uno stillicidio sul bastione sotto VallettaX B. Zygnemaceae. 182. — Zygnema pectinatum (Vauch.) Ag. — Malta, Ified il GTiasel, dove ricuopre le piante nelle pozze d'acqua piovana ! — Con spore in Marzo. 183. — Spirogyra varians (Hass.) Kuetz. — Malta, tJiecl-il- KleigTia, nelle acque lentamente correnti ! C. Diatoìnaceae. 184. * — Hyalodiscus stelliger Ball, ; Tempere et Peragallo Diatomées du Monde entier, 1* édiz. p. 224 N.° 461 ; 2^ édiz. p. 422 N.° 875. — Malta, sulle alghe marine (secondo Tempere e Pe- ragallo). 185. * — Podosira ambigua Grun. ; Terap. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 186.* — Podosira hormoides Montagne; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 187. * — Pyxidicula mediterranea Grun.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 382 ALGAE 188.* — Coscinodiscus radiatus Ehr. ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 189.* — Coscinodiscus excentricus Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 190.* — Coscinodiscus nitidus Gì eg. ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 191.* — Coscinodiscus concavus Greg. ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 192. * — Actinoptychus splendens Ralfs; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 193. * — Actinoptychus undulatus (Ball.) Ralfs; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 194.* — Actinocyclus Etirenbergii Ralfs; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 195. — Biddulpliia pulchella Gray. ; Moebius N.^ 70; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulla Basya Arbuscula e su altre alghe mai-ine (sec. T. e P.). Gozo, Xleyidil 196.* — Cerataulus Smithii Ralfs; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 197.* — Triceratium antediluvianum Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 198.* — Triceratium Shadboldtianum Grev. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 199. * — Crammatopliora macilenta Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe mai'ine (sec, T. e P.). 200. — Crammatopliora oceanica Ehr. forma vulgaris Grun. — Malta, sulle alghe marine a San Paolo a mare ! Var. nodulosa Grun. — Gozo, Xlendil Var. minuscula Perag. — Gozo, Xlendi ! 201. — Crammatopliora marina Lyngb.; Moebius N.» 71 ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulla Dasija Arbuscula ! e su altre alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendil 202. — Grammatophora gibberula Kuetz. — Gozo, Xlendi ! 203. — Grammatophora serpentina Ehr. ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendi ! 204. — Rhabdonema adriaticum Kuetz.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xleìidil 205. — Striatelia delicatuia Kuetz.; Temp. e* Per. loc. cit. — ALGAE 383 MbIìq,, Marsaììiusceitol (Indicata anche sulle alghe marine da T. e F.)- 208. — Licmophora flabellata Ag. — Gozo, A7en(^i! alla marina! 207. — Licmophora dalmatica Kuetz. — Malta, Marsamu- scetlo ! Var. tenella Kuetz. — Malta, MarsamusceltoX 208. * — Licmophora gracilis Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 209. — Licmophora communis (Heib.) Grun. — Malta, San Paolo a marel 210. — Licmophora Lyngbyei (Kuetz.) Grun. var. elongata Gran. — Gozo, Xlencli alla marina! Var. minor Grun. — Gozo, Xlendi alla marina! 211. — Climacosphaenia elongata Bail. — Malta, Mat^samu- scelto, San Paolo a mare ! 212. — Fragilaria brevistriata Grun. var. pusilla Grun. — Malta, Pùales ! 213. — Synedra affinis Kuetz.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe di mare, a San Paolo a marel (Indicata anche da T. e P.). Var. graciiìs Grun. — Gozo, Xlendi alla mai-ina ! 214.* — Synedra Baculus Greg.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P,). 215. — Synedra crystallina (Ag.) Grun. — Gozo, Xlendi alla marina! 216.* — Synedra formosa Kuetz.; Temp. et Per. loc. cit, — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 217.* — Synedra fulgens W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 218. — Synedra robusta Ralfs ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendil 219.* — Synedra undulata Greg.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 220. * — Epithemia Musculus Kuetz. ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 221.* — Homoeocladia Vidovichii Grun.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 222.* — Homoeocladia sigmoidea W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 384 ALGAE 223.* — Nitzschia panduriformis Greg.; Terap. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 224.* — Nitzschia Sygtna W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 225. — Nitzschia Denticula Grun. — Malta, Pi'tales ! 226.* — Nitzschia spathuiifera Grun.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 227.* — Nitzschia (Bacillaria) paradoxa Gmel. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 228. — Hantzschia Amphioxys (Ehr.) Grun. — Malta, Ghir- ghenti sulle roccie umide! Gozo, Xlendil — Marzo-Aprile. 229. — Podocystis adriatica Kuetz.; Moebius N.°72; Temp. et Per. loc, cit. — Malta, sulla Lasya Arbusculal e sopra altre alghe marine (sec. T. e P.). 230. — Surirella fastuosa Lhr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendil 231.* — Surirella Gemma Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 232. — Surirella ovalis Bréb. — Malta, stillicidio sul bastione sotto Valletta con altre alghe! 233. * — Campylodiscus decorus Bréb. ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 234.* — Campylodiscus Ralfsii W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 235.* — Campylodiscus samoensis Grun.; Temp. et Per. loc cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 236.* — Campylodiscus Thuretii Bréb.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 237.* — Achnanthes longipes Ag. ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 238. — Achnanthes subsessilis Kuetz.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, Pnales in un serbatoio d'acqua ! — Settembre. 239. — Cocconeis pellucida Hantzsch. — Gozo, Xlendi alla marina ! 240. * — Cocconeis pseudomarginata Greg.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 241. — Cocconeis Scutellum Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, San Paolo a mareX (indicata pure da T. e P.). Gozo, Xlendi ! ALGA E 385 242. — Cocconels molesta Kuetz. — Malta, sulle Chaelomor- pha a San Paolo a inaile, nelle peschiere a Marsascirocco e sopra Polysiphonia opaca sulla spiaggia di Marsascala ! — Luglio Var. crucifera Grun. — Malta, sulla Polysiphonia opaca ! 243. — Cocconeis Pediculus Ehr. — Malta, sulla Cladophora heterociadia Kuetz. a GTiain Rasul e a San Paolo a mare ! — Maggio. 244.* — Cocconeis dirupta Greg.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Var. flexeila Greg.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 245. * — Cocconeis Crevillei W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 246. * — Orthoneis binotata Rop. ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 247. — Ortlionels splendida Grun.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendi alla ma- rina ! 248. * — Mastogloja apiculata Grun. ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 249.* — Mastogloja bisulcata Grun. var. corsicana Grun.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 250.* — Mastogloja ovata Grun.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 251.* — Mastogloja quinquecostata Grun.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 252. * ~ Scoliopleura tumida Bréb.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 253.* — Amphiprora lepidoptera Greg,; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 254. — Amphora Proteus Greg. — Gozo, Xlendi sulle alghe marine ! 255. — Amphora veneta Kuetz. — Gozo, Xlendi sulle alghe marine ! 256.* — Amphora crassa Greg.; Temp. et Per. loc, cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P,), 257.* — Amphora granulata Greg,; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.), S. SOiiiiiEK et Caruana Gatto. — Flora Melitensis nova. 25 386 ALGAE 258.* — Amphora lineata Gveg.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 259,* — Amphora marina W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 260.* — Ampliora obtusa W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 261.* — Ampliora arenaria Donk.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 262. — Amphora costata W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendi alla marina ! 263. — Berlieleya micans (Lyngb.) Grunow. - Malta, Mar- sainuscetio ! ■ 264.* — Rhoicosigma oceanicum H. Perag.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 265.* — Pleurosigma balticum W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 266.* — Pleurosigma decorum W. Sm.; Temp, et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 267.* — Pleurosigma rigidum W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 268. — Trachyneis aspera (Ehr.) deve; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendi \ 269. — Rhoicosphaenia curvata Grun. — Malta, sulla Cla- dophora helerocladia a GTiain Rasai, a San Paolo a mare ! 270. — Comphonema angustum Kuetz. — Gozo, Xlendi sulle alghe marine ! 271. — Comphonema oiivaceum Ehr. var. vulgare Gran. — Malta, Pnales ! Gozo, Xlendi sulle Cijsioseiva ! Forma typica. — Gozo, con la precedente! 272. — Comphonema subramosum Kuetz. — - Gozo, Xlendi sulle alghe marine ! 273. — Cymbella affinis Kuetz. — Malta, San Paolo a mare sulle alghe marine! 274.* — Navicula Apis Donkin; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 275.* — Navicula aspera Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 276.* — Navicula Bombus Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). ALGAE 387 277. * — Navicala Crabro Ehr.; Terap. et Per. loc.cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 278.* — Navicula didyma Kuetz.; Temp. et Per. loc.cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 279.* — Navicula formosa Greg.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 280.* — Navicula fusca W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 281.* — Navicula gemina Kuetz.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 282. * — Navicula gemmatula Grun.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 283.* — Navicula kamorthensis Grun.; Terap. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 284. — Navicula Liber W. Sm.; var. tenuistrlata Perag. — Gozo, Xlendi alla marina! 285.* — Navicula lineata Donk.; Temp. e Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 286.* — Navicula littoralis Donk.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle, alghe marine (sec. T. e P.). 287. * — Navicula Lyra Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 288. — Navicula mutica Kuetz. Far. productaGrun. — Malta, fra altre alghe in uno stillicidio sul bastione sotto Valletta ! 289.* — Navicula nitescens Greg. var. stricta Perag.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 290.* — Navicula notabilis Giev. var. expleta Perag.; Temp. et Per. loc. cit. —- Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 291.* — Navicula Pandura Bréb.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 292.* — Navicula Pupula A. S.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 293. — Navicula Smithii Bréb.; Terap. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. et P.). Gozo, Xlendi alla raarina ! 294.* — Navicula splendida Greg.; Terap et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). 295.* — Navicula vetula A. S. var.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe raarine (sec. T. e P.). 388 ALGAE, FUNGI 296. — Stauroneis acuta W. Sm.; Tenip. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendi, alla marina I ^ FUNGI. 2 Teleomycetae. Hymeniales. Agaricaceae. I, — Lepiota clypeolaria (Bull.) Quél.; Sacc. II, 1. — Malta, sulla terra umida, nella gran serra a S. Antonio ! — Aprile. — Armillaria Citri (Inzenga) Sacc. Agaricus Cibn Borg Il Biedja etc. p. 66. — La presenza a Malta di questa specie tro- vata una sola volta in Sicilia, merita conferma, e quindi non la numeriamo. 1 Nella I* ediz. a pag. 35 N.° 84 delle Diatomées du Monde entier di Tempere o Peragallo si riporta l'analisi di un giacimento diato- mifero fossile d'acqua dolce proveniente da Malta. Non è per altro indicata la località precisa di quel giacimento, né da chi fu trovato. Per sola ragione di esattezza bibliografica si riferisce qui sotto l'elenco dello forme : Anìpliora Pedieulus Grun., Cocconeis Placentula Kuetz., Cymhella ci- stilla Hempr., C. cuspidata Kuetz., C. helvetica Kuetz. var., C. lanceo- lata E., C. turgidula Grun., Encyonema caespitosum Sm. var., Epithe- mia turgida Kuetz., E. Sorex Kuetz., E. Zebra K., Fragilaria construens YRV, puniilaGrìin., F. mutabili^ Gmn., Gomphoìiema angustatuniGrnn., G. Brebissonii Kuetz., G, capitatum Ehr. forma curia, G. clavatum Ehr., G. montanum'EiliY., Melosira crenulata (Ehr.) Kuetz. var. ienuis Kuetz., M. granulata (Ehr.) Ralfs var. proaera Grun., Navicula Ba- cilluvi Ehr., N. elliptica Kuetz., N. exigua Greg., N. Gastrum Ehr., N. Placentula Ehr., N. Pupilla Kuetz., N. veneta Kuetz., Stephano- disGus Astraea Grun. et var. minutula (Kuetz.) Grun., Synedra Ulna (Nitzsch) Ehr. et var. longissÌ7na {W. Sax.) Grun., Tabellariaflocculosa. (Roth) Kuetz. ^ I funghi raccolti per la più gran parte da uno di noi (CG.) e dal Dottor Giovanni Borg nelle Isole Maltesi sono stati, meno po- chissime eccezioni, determinati dal chiaro Prof. P. A. Saccardo, il quale diede contezza degli stessi in una pubblicazione divisa in FUNGI 389 2. — Lepiota nympharum (Kalchbr.) Karst. — Malta, un esemplare nel giardino del Prof. T. Zammit in Sliema ! — Feb- braio. 3. — Armillaria mellea (Vahl) Quél. — Malta, circa 60 indi- vidui gregari su di un vecchio tronco di Eriobotrija Japonica al Boschetto ! Altri 25 individui su di un vecchio tronco di Stepha- noiis florWunda a S. Antonio (Borg !). — Novembre-Dicembre. 4. — Tricholoma terreum (Schaff.) Quél.; Sacc. Ili, 1. — Malta, frequente sotto i pini. Boschetto ! — Novembre-Gennaio. 5. — Tricholoma resplendens (Fr.) Karst.; Sacc. Ili, 2. — Malta, alcuni individui sulla terra umida in Argottil Sotto i pini al Boschetto (Borg!). — Gennaio. 6. — Collybia nigrescens Quél.; Sacc. I, 3. — Malta, su terra umida in luogo non notato! — Luglio. 7. — Omphalia pseudo-androsacea (Bull.) Gill.; Sacc. III, 3. — Malta, qua e là, su terra fresca erbosa e umida, spalti di Floriana, Ùied Incita, Addolorata, Bingemma ! — Dicembre- Gennaio. 8. — Pleurotus nebrodensis (Ing.) Sacc. Clitocyhe geotropa Sacc. I, I (confer Sacc. II p. 110 in nota). — Malta, sulla terra! — Luglio. tre Serie fP. A. Saccardo, Fungi ex Insula Melila (Malta) leoti a Doct. Alf. Caruana Gatto et Doct. Giov. Borg, Series I in Bull. Soc. bot. ital. 1912 p. 314-326; Series II in Nuovo Giorn. bot. ital. (Nuova Serie) Voi. XXI p. 110-126 (estr. 1913); Series III Ibid., Voi. XXII p. 24-76 (estr, 1914)]. Nel presente elenco, per brevità, citiamo queste tre Serie coi numeri romani I, lì e ITI. Il- numero arabo cbe segue quello romano indica il numero d'ordine che la specie porta nella relativa Serie. Sebbene, come osservava lo stesso Prof. Saccardo, il numero to- tale dei funghi maltesi finora conosciuti sia già notevole avuto riguardo alla natura speciale delle Isole, pure questo numero sarà indubbiamente accresciuto non poco da ulteriori ricerche, che non mancheranno di aumentare anche le specie nuove. Gli Imenomiceti sono in Maltese chiamati Fakkieh o Umbrellel, le Uredinee Sadid o Noglira, le Ustilaginee Faham, Tahacc o Harfusa, le Fumago e le Limacinie Gmiet, L^Oidium erysiphoides, specialmente sViW Hedysarum coronarium o Sulla, si chiama Beiti il hmir, e in ge- nere tutte le specie parassitarie Mess. Sono precedute dal segno ^ le specie e varietà nuove per la scienza, descritte dal Prof. Saccardo sopra esemplari Maltesi da noi mandatigli. 390 FUNGI ^ Forma minor Sacc. Ili, 4. — Malta, alcuni esemplari al Boschetto (Borg!). — Gennaio 1914. Var. Ferulae (Lanzi) Sacc; Sacc. I, 2. — Malta, qua e là sulle radici della Ferula commums, in luoghi erbosi a Casal Bingli, Notabile \ Gozo (Giov. Gulia!). — Dicembre-Gennaio. Questa varietà del Pleurotas nebrodensis è uno dei pochi fun- ghi che (raramente) si vedono al mercato esposti come eduli. 9. — Hygrophorus conicus (Scop.) Fr. ; Sacc. I, 4. — Malta, alcuni individui sulla terra sotto i cipressi q\V Addolorata, e sul suolo erboso e roccioso a poca distanza dal mare a San Tumas di Marsascala ! — Dicembre-Gennaio. 10. — Hygrophorus miniatus Fr. ; Sacc. Ili, 5. — Malta, un esemplare sulla terra umida a Ùied il gTiasel (Borg !). — Di- cembre. 11. — Marasmius olivetorum (Mont.) Sacc; Sacc. Il, 2. — Malta, su foglie cadute di ulivi a S. Antonio (Borg !). — Maggio. 12. — Lenzites abietina (Bull.) Fr.; Sacc. I, 8. — Malta, sul legno putrescente di abete, in località non notata (Borg!). 13. — Lenzites saepiaria Fr. ; Sacc. Ili, 8. — Malta, sul le- gno putrescente di larice, un solo esemplare a S. Antonio (Borg !). — Gennaio. 14. — Volvaria glojocephala (Fr.) Gill. ; Sacc III, 10. — Malta, un esemplare su terra umida a S. Antonio (Borg!). — Marzo. 15. — Plioliota praecox (Pers.) Quél.; Sacc. III, 6. — Malta, alcuni individui sulla terra sotto i pini al Boschetto (Borg 1). — Gennaio. 16. — Inocybe scabra (Miill.) Gill.; Sacc. I, 5. — Malta, fre- quente sulla terra umida sotto gli alberi, cimitero ùeW Addolo- rata ! — Novembre-Gennaio. 17. — Naucoria vervacti (Fi.) Quél.; Sacc I, 0. — Malta, un individuo su terra erbosa a Hagiar Kiml — Aprile. — Nolan?a Hesperidiim (Brig.) Sacc. Agaricus Hesperi- dum Borg II Biedja etc p. 66. — La presenza a Malta di questa specie, che fu trovata una sola volta nel Napoletano, merita con- ferma, e per ciò non la numeriamo. 18. — Agaricus campester L.; Z. p. 1 ; GD. p. xiii; Sacc. I, 7. Psalliota campestris Gulia Repert. St. nat. p. 135. — Malt. Fah- hieTi. — Malta, frequente sul terreno umido in giardini e campi, Musta, Ta Braxia, Zurrico ecc. I — Ottobre-Aprile. PUNGI 391 Questa specie si vende talvolta in mercato, ma in piccolissima quantità. 19. — Psathyrella disseminata (Peis.) Quéi.; Sacc. Ili, 7. — Malta, frequente sulla terra umida sotto gli alberi d'arancio e di limone e sui loro tronchi, gregaria in gran numero d'indi- vidui, Casal Attard, Boschetto, Casal Balzan, S. Antonio ! — Novembre-Gennaio. 20. — Coprinus ovatus (Schàff.) Fr. ; Sacc. Ili, 9. — Malta, alcuni individui sulla terra umida, Imgliieretl — Dicembre. 21. — Coprinus micaceus (Bull.) Fr. — Malta, un gruppo di circa 50 individui al piede di un vecchio tronco d'arancio a S. Antonioì — Dicembre. 22. — Coprinus ephemerus Fr. ; Agaricus ephemeriis Z. p. 41 ; GD. p. XIII. — Malta (Parnis secondo Zerafa). — Autunno. Polyporaceae. 23. — Boletus bovinus L.; Sacc. I, 9. — Malta, frequente sotto gli alberi sulla terra umida, Addolorata, Boschetto 1 — Novembre-Gennaio. Specie edule, ma che non abbiamo mai vista usata come cibo in Malta. 24. — Polyporus biennis (Bull.) Fr. ; Sacc. I, 10. — Malta, un gruppo di circa 20 individui sovrapposti su di un vecchio tronco di olivo vivo a Tal MaTiruk presso Notabile ! — Dicembre. 25. — Polyporus Ceratoniae Risso; Sacc. I, 11. — Malta, alcuni individui su di un tronco di carrubio, GTiain il gbira (Borg!). — Settembre. 26. — Polyporus rheades Pers.; Sacc. I, 12. — Malta, un individuo su di un tronco di pino, Addoloratal — Novembre. 27. — Polyporus adustus (Willd.) Fr.; Sacc. I, 13. — Malta, su di un tronco slW Addoloratal — Aprile. 28. — Polyporus hispidus (Bull.) Fr.; Sacc. II, 3. — Malta, sul tronco di un gelso, Boschetto (Borg!). — Gennaio. 29. — Polyporus fumosus (Pers.) Fr. ; Borg Diseases etc. p. 13. — Malta, sui tronchi degli agrumi (Borg). 30. — Polystictus versicolor (L.) Fr. ; Sacc. I, 14. - Malta, sul legno marcescente, S. Antonio (Borgl). 31. — Fomes igniarius (L.) Gillet. Boletus ignarius Z. p.44; 392 FUNGI GD. p. xiir. Polyporus ignarms Gulia Repert. St. nat. p. 135. — Malta, sui tronchi dei Carrubi (Zerafa). 32. — Fomes fulvus (Fr. p. p.) Gii!. ; Sacc. I, 15. - Malta, non raro, sul tronco di vecchi susini, peschi e albicocchi, GTiain il gMra, Gudia, Addolorata ecc. ! Non sul Tamarix come fu scritto per errore da uno di noi nelle indicazioni date al prof. Sac- cardo loc. cit. — Ottobre-Maggio. 33. — Fomes obliquus (Pers.) Cooke; Sacc. I, 16. Polyporus obliquus Borg II Biedjaetc. p. 67 et Diseases etc. p. 12. — Malta, qua e là sul tronco degli aranci, Ta Balda, Casale Aitard ecc.l — Dicembre-Marzo. 34. — Fomes Ribis (Sch.) Gill. ^ forma Tamaricis Sacc. Ili, 12. — Malta, non raro sui tronchi dei Tamarix, M'Addolo- rata ed a Ta Braxia ! — Novembre-Gennaio 1913 e 1914. 35. — Fomes robustus Karst. ^ forma Punicae Sacc. Ili, 13. — Malta, alcuni individui su vecchi tronchi di melagrani a No- tabilel — Novembre 1913. ^ Forma Amygdali Sacc. Ili, 13. — Malta, alcuni indivi- dui su vecchi tronchi di mandorlo, Rabaio, Notabile (Borg!). — Gennaio 1914. 36. — Ganoderma lucidum (Leys.) Karst. ; Sacc. II, h. Poly- porus lucidus Gulia Repert. St. nat. p. 135. — Malta, alcuni in- dividui su di un tronco di carrubio, Ùied Incita (Borg !), (Gu- lia, senza località). — Marzo. 37. — Trametes hispida Baglietto; Sacc. II, 4 et III, 11. — Malta. Un gran numero di individui che cresceva collo Stereum hirsìUiim sulle traverse di quercia sotto le rotaie alla stazione ferroviaria di Notabile ci fu mandato dall' Ing. sig. N. Buha- giar (!). S. Antonio (Borgl). — Dicembre-Febbraio. >Ih Forma resupìnata Sacc. Ili, 11. — Malta, su di un tronco secco di arancio, S. Antonio (Borg !). — Marzo 1914. 38. — Dedalaea unicolor (Bull.) Fi'.; Gulia Repert. St. nat. p. 135. — Malta (Gulia senza località). Hyclnaceae. 39. — Irpex canescens Fr. ; Sacc. Ili, 14. — Malta, alcuni individui su di un vecchio tronco secco di Cercis Siliquastrum, al Boschetto (Borg!). — Febbraio. FUNGI 393 Thelephoraceae. 40. — Thelephora palmata (Scop.) Fr.; Sacc. I, 17. — Malta, qua e là sotto gli alberi, sulla terra umida, Addoloratal — Di- cembre-Gennaio. 41. — Stereum hirsutum (Willd.) Fr.; Sacc. II, 6. — Malta, abbondante sulle traverse di quercia sotto le rotaie, alla sta- zione ferroviaria di Notabile insieme con Tt^ameles hispida (Bu- hagiar!). — Dicembre-Hennaio. 42. — Cyphella villosa (Pers.) Karsi; Sacc. Ili, 15. — Malta, su rami secchi marcescenti di varie piante, Addoloratal — Gennaio. Clavariaceae. 43. — Clavaria fragilis Holms; Sacc. I, 18. — Malta, sulla terra umida sotto gli alberi, rara, Addoloratal — Dicembre- Gennaio. Gasterales. 44. — Tylostoma volvulatum Borszcz.; Sacc. I, 19. — Malta, raro, sulla terra sabbiosa umida, dopo le pioggie, Saline l — Ottobre-Dicembre. 45. — Scleroderma verrucosum (Bull.) Pers. ; Sacc. Ili, 16. — Malta, sui detriti di foglie di Quercus Robur, raro, iS. An- toniol — Febbraio-Ottobre. Phalloidales. 46. — Ithyphallus impudicus (L.) Fr. Phallus iinpudicus Z. p. 60; GD. p. XIII ; Gulia Repert. bot. p. 18 et Repert. St. nat. p. 123 et 135. — In Maltese Falixia. — Malta, raro, alcuni in- dividui sul terreno coltivato, Ta Braxial — Ottobre-Dicembre. 47. — Colus hirudinosus Cav, et Sich. ^ì< forma minor GG. — Malta, molto raro, un solo individuo su terra erbosa tra le rocce a II Kaliet presso S. Giuliano l — Novembre 1914. Uredinales. 48. — Uromyces Behenis (DO.) Ung. ; Sacc. Ili, 17. — Malta, frequente sulle foglie di Silene infiala nei campi a S. Giorgio a mare insieme alla Puccinia Silenesl — Maggio. 394 FUNGI 49. — Uromyces Salsolae Reichardt ; Sacc. Ili, 18. — Malta, sulle foglie e sui rami di Salsola Soda, frequente, S. Giorgio a mare. Forte Manuel, Ta Xìnex, Marsascalal — Settembre-No- vembre. 50. — Uromyces giganteus Speg. — Malta, non raro sui cauli di Stiaeda mariiima e S. fynUicosa nelle quali cagiona dei rigonfiamenti notevoli, Marsascala, Salinel — Settembre- Novembre. 51. — Uromyces Suaedae Jacz. ; Sacc. Ili, 19. — Malta, sulle foglie di Suaeda fruiicom, qua e là, per es. alle SalineX — Settembre-Novembre. • 52. — Uromyces Polygoni (Pers.) Fuck. — Malta, sulle fo- glie e sui cauli di Polijgonnm avioilare, Valìetla qua e là fuori Porta Reale, Floriana ecc.! — Settembre-Ottobre. 53. — Uromyces Betae (Pers.) Lèv,; Sacc. IH, 20. — Malta, sulle foglie di Beta milgaris subspontanea in un giardino a Casale Attard (Borg!). — Giugno. 54. — Uromyces Rumicis (Sch.) Winter; Sacc. II, 7; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 46-3. — Malta, sulle foglie di Ru- mex pulcher, a GTiain Rihanal — Maggio. 55. — Uromyces Limoni! (DC.) Lèv.; Sacc. Ili, 21. — Malta, abbondante, insieme colla Cercospora inudana, sullo foglie e sui cauli di Slatice sinuata coltivata, Ta Braxia, AddolorataX — Giugno-Settembre. 66. — Uromyces proeminens (DC.) Lev.; Sacc. I, 26; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 456. — Malta, abbondante sulle foglie e sui cauli di Etqyhorbia Chamaesyce a Ta Braxia e a Casale Attard I — Agosto-Settembre. 57. - Uromyces Terebinthi (DC.) Winter; Sacc. II, 15; Trot- ter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 458. — Malta, abbondante sulle foglie dì Pistacia vera, a 5. Antoniol — Maggio-Novembre. 58. — Uromyces appendiculatus (Pers.) Lk.; Sacc. I, 24; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 458. — Malta e Gozo, frequente sulle foglie di fagioli coltivati ai quali é nocivo! — Marzo-Giugno. 59. — Uromyces Fabae (Pers.) De Bary; Sacc. I, 25 et II, 12; Trotter FI. It/ Crypt. Ured. Suppl. p. 459. — Malta e Gozo, comune sulle fave nei campi, e ad esse nocivo! — Febbraio- Maggio. FUNGI 395 y^ Forma Ervi-Erviliae Sacc. I, 25; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Sappi, p. 459. — Malta, nei campi, sulle foglie dell' £'r- tnim Ervilia (Borg!). — Aprile-Maggio 1912. >ì< Forma Viciae sativae Sacc. I, 25; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 459. — Malta, nei campi, sulla Vida saliva coltivata! — Marzo-Maggio. 60. — Uromyces Ciceris-arietini (Grogn.) Boyer. ; Sacc. I, 23; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 459. — Malta, fre- quente sulle foglie di Cicer arielinum nei campi ! — Marzo- Maggio. 61. — Uromyces Pisi (Pers.) De Bary. — Malta, qua e là sui piselli coltivati! — Marzo-Maggio. 62. — Uromyces Anthyllidis (Grev.) Sdir.; Sacc. I, 20, II, 8 et III, 24; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 460. — Malta, sulle foglie di AnUiyllis Vulneraria, in vari luoghi come Ùiecl Incita, Ballut ecc. ! Cornino, ^mW Anthyllis tetraphylla (Borg !). — Marzo-Maggio. Var. Curlceanus (P. Heun.) Sacc; Sacc. I, 20 et II, 8; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 460. — Malta e Gozo, frequente sui Lotus eclulis e ornUhopodioidesl — Marzo-Maggio. 63. — Uromyces striatus Schròt. ; Sacc. II, IO; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 460. - Malta, sulle foglie di Medi- cago orMcularis, a Ballati — Maggio. ^ Subspecies insulanus Sacc. Ili, 22. — Malta, sulle foglie di Medicago arborea coltivata oW AddolorataX — Giugno 1914. Nuova .sottospecie nota finora solamente di Malta e Napoli. 64. — Uromyces Baeumlerianus Bub. ; Sacc. I, 21, II, 13 et III, 23; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 461. - Malta, sulle foglie di Melilotiis infestus, e M. sulcatus, a ZebbiTi e a BalliUX Boschelto (Borg!). — Aprile-Maggio. 65. — Uromyces Trifolii (Hedw.) Lèv.; Sacc. II, 9; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 461. — Malta, frequente sul Tri- folium nigrescens insieme col Polythrincium TìnfoliiX — Marzo- Maggio. 66. — Uromyces Trifolii-repentis Liro; Sacc. I, 22; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 461. - Malta, sul Trifoliurn repens insieme coW'Aecidium Trifolii-repentis, a Marsa \ — Febbràio. 67. — Uromyces Cenistae-tinctoriae (Pers.) Fuck. ; Sacc. II, 11. Uromyces Laburni (DO.) Fuck.; Trotter FI. It. Crypt. 396 FUNGI Ured. Suppl. p. 462. — Malta, sulle foglie di Cylisus Lahurnum coltivato a S. Antonio (Borg!). — Maggio, 68. — Uromyces Scillarum (Grev.) Winter. — Malta, sulle foglie di Scilla autmnnalis e di Muscari jJarvifiorum, in molti luoghi, Ùied India, S. Antonio, spalti fuori di Valletta, Ini- ghieret ecc. ! — Ottobre-Dicembre. 69. — Uromyces Poae Rabeiih.; Sacc. II, 14; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 465. — Malta, sopra foglie languide di Poa bulbosa, Ùied Incita, Hauli ecc. I a GTiain il gbira (Borg !). — Aprile, 70. — Puccinia Silenes Schròt.; Sacc. Ili, 25. — Malta, sulle foglie di Silene Behen rara al Ballut e frequente sulla Silene in- fiata a S. GiOì^gio a tnare insieme coW Uromyces Befienis l — Maggio. 71. — Puccinia IVIalvacearum Mont.; Sacc, I, 27 et III, 26; Trotter FI. It, Crypt. Ured. Suppl. p. 474. — Malta, coraunis- sima da per tutto in luoghi coltivati e incolti sulle Malve, La- vatore e Altee ! Gozo, sulla Malva sylvestris, nella valle di Xlendil — Gennaio-Giugno. 72. — Puccinia Pruni-spinosae Pers. ; Sacc. I, 28 etili, 27; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 474, colle forme Pruni- domesticae, Amydali-Persicae, Amygdali-communis. — Malta e Gozo, molto comune sulle foglie di susini, albicocchi, peschi e mandorli, cui è assai dannosa I — Marzo-Novembre. 73. — Puccinia Crucianellae Desm. — Malta, sulla Crucia- nella rupestris, rara a BaTiar il Ciakl — Giugno. 74. — Puccinia Convolvuli (Pers.) Castagne. — Malta, sul Convolvulus sylvestris, rara a Gnien il gbir\ — Settembre. 75. — Puccinia Pimpinellae (Strauss) Mari; Sacc. 111,29. — Malta, sulle foglie di Pimpinella peregrina, non comune, a S. Giorgio a mare ! — Marzo-Maggio. 76. — Puccinia Kundmanniae Lindroth; Trotter FI. It. Crypt, Ured. p. 193 et Suppl. p. 473. — Gozo, sulle foglie di Kund- mannia Sicula a Migiar Scini (Schweinfurth). 77. — Puccinia Bupleuri Rud.; Sacc. II, 16 et III, 28; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 472. — Malta, sulle foglie di Bu- pleurum proti^actum, a Ùied il gbirl Gozo, a Ùied Bingemma ! —- Aprile-Maggio. 78. — Puccinia Apil Desm. — Malta, sulle foglie di Apiwn FUNGI 397 graveolens coltivato, cui è dannosa, Ghaìn KajetX — Ottobre- Novembre. 79. — Puccinia Smyrnii-OIusatri (DC.) Liro; Sacc. I, 29;. Ti-otter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 474. — Malta, frequente insieme oW Aeciclium Smyrnii sulle foglie di Smyrniutn Olu- satrum, a Misida, Ùied Incita. Musta ecc.! — Gennaio-Aprile. 80. — Puccinia Epilobii-tetragoni (DC.) Winter — Malta, non comune sulle foglie di Epilobium Tournefortii, a Gneina ed a ImiaTdebl — Settembre-Ottobre. 81. — Puccinia Dflentliae Pers.; Sacc. I, 30 et III, 30; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 472. — Malta, qua e là sulle fo- glie di Mentila viridis coltivata, a Casal Balzan e a GTiain il gbi7'al a S. Antonio (Borg!); suW Oì^iganum Majorana colti- vato a Ta Braxia ! ed a 5. Antonio (Borg !); sulla Calamintha Nepeta a Marsa, Hauli, Madliena ! — Tutto l'anno. 82. — Puccinia Teucrii Bivona-Bern.; Sacc. 1, 31; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 472. — Malta, frequente sul Teu- crium fruticans a Ùied Incita, Ùied il gTiasel ecc. ! Gozo, Xlendi\ — Ottobre-Giugno, 83. — Puccinia Cardui-pycnocepliali Syd.; Sacc. I, 34; Trot- ter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 466. — Malta, qua e là sul CarduHS pycnocephalus, a GTiain RiTiana, Casate Attard, Pem- broke ecc. \ — Aprile-Maggio. ^J< 84. — Puccinia IVIariana Sacc. Ili, 36. — Malta, trovata una sola volta su foglie languide di Silybwn Marianum a BaTiar il Ciahl — Giugno 1914. 85. — Puccinia gaiatica Syd.; Sacc. Anna]. Mycol. 1914, p. 282; Sacc. Ili, 34. — Gozo, sulle foglie di Carduus marmoratus, a Cala Bùeira ! — Aprile. 86. — Puccinia Carthami (Hutz.) Corda; Sacc. Ili, 38. — Malta, abbondante sulle foglie di Carthamus tinctorius colti- vato a Ghirgìienti, Pilales, Ta Braocia ! — Aprile-Giugno. ^Vl. - Puccinia Sommieriana Sacc. II. 20 et III, 35; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 466. — Malta, sulle foglie del Kentrophyllwn lanatani, a Corradino ed a Imghieret, abbon- dante poi in Marsa presso Ùied il gbir ! — Aprile, Giugno e Dicembre 1913 e 1914 ! 88. — Puccinia Centaureae Martius; Sacc. IL 10; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 467. — Malta, sulle foglie di Cen- 398 FUNGI laurea Nicaeensis, a Ùied Incita e a Marsa ! — Marzo-Di- cembre. 89. — Puccìnia Hyoseridis-radiatae R. Maire; Sacc. I, 33; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 469. — Malta, noti rara sulle foglie di Hijoseris lucida a Ghirghenti, ImiaTìleb, Bo- schetto ecc. ! — Marzo-Maofgio. 90. — Puccinia Cichorii DC. (Bell.); Sacc. I, 32. - Malta, sui Cichoriuìn Intybus e spinosum, frequente, Boschetto, S. Lu- ciano, JJied il gfiasel ecc. ! — Dicembre-Giugno. 91. — Puccinia Endiviae Pass.; Sacc. II, 17. — Malta, ab- bondante e dannosa sul Cichorium Endivia e sulla Lactiica ScayHola coltivati, Casale Attardi — Dicembre-Maggio. 92. — Puccinia Helianthi Schw. ; Sacc. I, 35 ; Trotter FI. It. Ci-ypt. Ured. Suppl. p. 468. — Malta, su foglie di Helianthus annuus, non comune (Borg !). 93. — Puccinia Absintliii DC; Sacc. Ili, 33. — Malta, non rara suìV Aì^temisia camphorata a GTiain il gì)ira e a. Giulia l Casal Lia (Borg !), e suW Artemisia arborescens a Ta Braxia ! — Giugno-Dicembre. 94. — Puccinia Chrysanttiemi Roze; Sacc. HI, 38. P. Hieracii Briffa Notes on gardening p. 59. — Malta, frequente sulle fo- glie di CìirìjsanUiemam Sinense cui è assai dannosa, S. An- tonio, Marsascirocco ecc.! — Novembre-Dicembre. 95. — Puccinia Picridis Hazsl.; Sacc. II, 18 et III, 32; Trot- ter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 470. — Malta, suW Bedypnois polìjnwrplia, frequente. Casal Balzan, Ùied Incita ecc. ! — Feb- braio-Maggio. 96. — Puccinia Leontodontis Jackj; Sacc. Ili, 31. — Malta, qua e là sulle foglie di Tìirincia tuberosa SiìV Addolorala, Gìiiv- ghenti ecc. ! — Gennaio-Marzo. 97. — Puccinia Sonchi Rob. et Desm.; Sacc. I, 36. — Malta, frequente sulle foglie di Sonchus levis a Casal Balzan, Mie- sta ecc. ! — Tutto l'anno. 98. — Puccinia Porri (S\v.) Winter; Sacci, 38; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl, p. 476. — Malta, frequente e dannosa sulle foglie di cipollefcoltivate insorti e campi ! — Dicembre-Aprile. SmW Allium Ampeloprasuni a Ùied il KleigTia ! — Maggio. 99. — Puccinia Allii (DC.) Rod.; Sacc. I, 37; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 476. — Malta, frequente sulle foglie di FUNGI 399 Allium sativum coltivato in campi e orti, Musia, Mellefia ecc.! — Marzo-Giugno. 100. — Puccinia Gladioli Cast.; Sacc. II, 23; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 476. — Malta e Gozo, frequente sul Gla- diolus segetwn '\\\ campi e luoghi incolti, Ùied Incita, Ballut, Notabile ecc.! — Aprile-Giugno. ' 101. — Puccinia Romagnoiiana Sacc. et Maire; Sacc, III, 39. — Malta, qua e là sui Cyperits, a Fiddien, ImtaTileb ecc. ! — Settembre- Novembre. 102. — Puccinia Magnusiana Koni.; Sacc. Ili, 40. — Malta, frequente sulle foglie di Pìiragmiles coinmimis, a Saline ! Co- rnino (Borg!). — Settembre-Gennaio. 103. — Puccinia Cesatii Schrot.; Sacc. II, 25; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 478. — Malta, nille foglie dì Andropogon pubescens, frequente, a Ùied Incita, Ùied il gTiasel ecc. ! — Tutto l'anno. 104. — Puccinia Cynodontis Desm. ; Sacc. 1,42; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 478. — Malta, sulle foglie di Cgnodon Baciijlon, comune, Naxaro, Addolorata, FmtaTileb ecc. ! — Tutto l'anno. 105. — Puccinia Sorgili Scliw. — Malta, qua e là sulle fo- glie di gva.nturco, Marsa, Notabile ecc. l — Settembre-Ottobre. 106. — Puccinia purpurea Cooke; Sacc. Annal. Mycol. 1914, p. 282; Sacc. Ili, 42. — Malta, sulle foglie di Sotyfmni Hale- pense, frequente, ImlaTi/eb, Bosclietto ! — Settembre-Novembre. 107. — Puccinia rubigo-vera (DC.) Winter; Sacc. I, 39; Puc- cinia gliiinaruìn (Schmidt) Erikss. et Henii.; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 477. — Malta, sulle foglie di Brachypo- diuni, frequente. Casal Balzan, Ùied Incita, Micsta ecc. ! — Feb- braio-Aprile. >x^ Forma bromicola Sacc. II, 24; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 477. — Malta, sulle foglie di Bromus maximus, frequente, Canale Altard, Boschetto ecc. ! — Gennaio-Maggio. ^ Forma loliicola Sacc. II, 24; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 477; — Malta, sulle foglie di Loliam rigiduin, qua e là, Casale Attard, GTriin Mula ecc.! — Marzo-Maggio. >ì< Forma Koeleriana Sacc. II, 24, Trotter FI. It. Crypt. Ured. Supp. p. 477. — Malta, da per tutto sulle foglie di Koele- ria phleoides ! — Gennaio-Maggio. 400 FUNGI 108. — Puccinìa graminis Pers,; Borg The periodical phe- nomena etc; Sacc. I, 41; Trotter FI. It. Crypt, Ured. Suppl. p. 477. — Malta, sulle foglie e guaine di Dactylis glomerata e di Setaria verticillata, qua e là, Casal Balzan, Ghirghenti, Addolorata ecc. ! — Marzo-Novembre. 109. — Puccinia simplex (Kòrn.) Erikss. et Henn.; Sacc. I, 40; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 478. — Malta e Gozo, comunissitna e dannosa sulle foglie di Hordeiim vulgare colti- vato ! — Gennaio-Maggio. 110. ~ Puccinia triticina Erikss.; Sacc. Ili, 41. — Malta, sulle foglie di Aegilops ovata, frequente, GTiain Mula, IJardia ecc. ! Ùied il gbir (Borg !). — Marzo-Maggio. 111. — Puccinia coronata Corda; Sacc. I, 43; TrotterFl.lt. Crypt. Ured. Suppl. p. 477. — Malta, sulle foglie di Avena sie- rìlis, qua e là a Ùied Incita ! — Gennaio-Maggio. 112. — Puccinia (Cutomyces) Asphodeli Moug. ; Sacc. II, 21. — Malta, sulle foglie e sui cauli di Asphodeliis microcar- ì)us, frequente, Ùied il gbir. San Martin, Ùied Incita ecc. ! — Maggio. 113. — Puccinia Barbeyi Magnus; Sacc. II, 22. — Malta, nei cauli di Aspìiodelus fistulosHS, a Ballut ! — Maggio. 114. — Phragmidium Sanguisorbae (DO.) Schrot. ; Sacc. II, 26; Trotter FI. It. Cryi)t. Ured. Suppl. p. 479. — Malta, fre- quente sulle foglie di Poteriam Sanguisorba, a Ùied Incita, Bo- schetto ecc. ! — Marzo-Giugno. 115. — Phragmidium subcorticium (Schr.) Winter; Sacc. 1,44; Trotter FI. It. Crypt. Ured. p. 348-9. Coleosporium pitigue Borg Report etc. p. IO. Uredo Rosae Borg The Rose-mildew. — Malta e Gozo, comunissimo e dannoso alle rose coltivate ! — Tutto l'anno. 116. — Phragmidium violaceum (Sch.) Winter. — Malta, qua e là sulle foglie di Ritbus iilmifoUus, a Iintahleb, Bosc/ietlo ecc. I — Settembre-Novembre. 117. — Phragmidium Rubi (Pers.) Winter. — Malta, qua e là sulle foglie di Rubus ulmifolius, a Gnien il gbir, Gneina, ImtaTìleb ecc. ! — Settembre-Novembre. 1 18. — Melampsora Helioscopiae (Pers.) Cast. ; Sacc. II, 27 et III, 43; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 480. — Malta, sulle foglie e brattee di Eaphorbia helioscopia, peploides é spinosa. FUNGI 401 frequente, Casale Aitard, BaTiria, GTiain TuffiTia, Marsa ecc. I — Dicembre-Mag'gio. 119. — Melampsora Lini (Pers.) Cast.; Sacc. Ili, 44. — Malta, raccolto solamente una volta sul Linuìn stricLum ?i\V Addolo- rata ! — Giugno. 120. — Melampsora Hypericorum (DC) Schròt; Sacc. II, 28; Trotter FI. It. Ci'ypt. Ured. Suppl. [). 480. — Malta, una sola volta sulle foglie di Hypericwn crl^pnin a CorradinoX — Aprile. 121. — Coleosporium Carpesii Sacc. ^ var. Asterisci-aqua- tici Sacc. Ili, 46. — Malta, abbondante snW Asterisciis aqimti- cits a BaTiar il Gialli — Giugno 1914. 122. — Coleosporium Inulae (Kze.) Ed. Fisch.; Sacc. Ili, 45. — Malta, sulle foglie e sui cauli di Inula viscosa e /. gra- veolens, frequente, Fiddien, TJied Incita, Boschetto, Addolo- rata ecc. ! — Aprile-Dicembre. ^ 123. — Coleosporium Saccardianum Car. Gatto in Sacc. Ili, 47. — Malta, sulle foglie e sui cauli di Jasonia glutinosa, non raro, Ghzira, Makliiba, Falikania ecc. ! — Settembre-No- vembre 1914. 124. — Coleosporium Senecionis (Pers.) Fr. ; Sacc. II, 29; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 480. - Malta, sulle foglie di Senecio viclgaris nei campi a Casale Attardi — Gennaio- Aprile. 125. — Aecidium Ranunculacearum DC; Sacc. III, 49. — Malta, sulle foglie di Ramcnculus bicllatus, non comune, Ùied Incita ! — Novembre. 126. — Aecidium Valerianellae Biv. Bern. ; Sacc. I, 48, II, 30 et III, 48; Trotter FI. It. Crypt. Ured. p. 433. - Malta, sulle foglie di Fedia CornucojJiae non raro, Addolorata, Marsa; sulle Valerianellae, frequente a GTiain Mula, tJied il KleigTia ecc. ! — Marzo-Aprile. 127. — Aecidium punctatum Pers.; Sacc. II, 31. — Malta, frequente sulle foglie di Anemone coronaria, a GTiain Mula, ZeìjbiTi, ImtaTìleb ecc. \ — Febbraio-Maggio. 128. — Aecidium Smyrnii Bagnis; Sacc. I, 49. — Malta, in- sieme alla Puccìnia Smymii-Olusatri sullo Smyrnium Olusa- trum, frequente, Misida, tJied Incita, Corradino ecc. ! — Gen- naio-Marzo. 129. — Aecidium Trifolii-repentis Cast.; Sacc. I, 50. — Malta, 8. SOMMiER et CARUA^rA Gatto. — Flora Melitensis nova. 26 402 FUNGI sulle foglie e picciuoli di TrifoLmm rejjens, insieme alla C/Vo- fnyces Trifolii-repentis a Marsa ! — Febbraio 1912. ^ 130. — Aecidìum Bellidis-sylvestris Sacc. Ili, 50. — Malta, sulle foglie di Bellis sylcestris a Fiddienl — Novembre 1913. 131. — Aecidìum Euphorbiae Gm.; Sacc. I, 47. — Malta, ab- bondante sulle foglie e cauli di Enphorbia Cfia?naesyce insieme B.\VUromyces proeminens a Ta Braxia e a Casale Attardi — Agosto-Settembre. ^ 132. — Caeoma bullosum Sacc. Ili, 53. — Malta, sulle foglie di Ranunculus chaerophylliis a Ùied il KleigUa ! — Marzo 1914. 133. — Caeoma pulcherrimum Bubalv; Sacc. II, p. 3 in nota; Trotter FI. It. Crypt. p. 447. C. Mercarialis Auct. p. p.; Sacc. I, 45. — Malta, sulle foglie e sul caule di Mercarialis annua a Casal Balzan e a GTìain il gbira ! — Febbraio. 134. — Uredo Rìcini Biv. Bern.; Sacc. III, 51. — Malta, sulle foglie di Ricinus coìnmunis, una sola volta a S. Antonio (Borg!). — G-iugno. 135. — Uredo Pici Cast.; Sacc. I, 46 et III, 52; Trotter FI. It Crypt. Ured. p. 451. — Malta e Gozo, comunissimo e dan- noso, sulle foglie di Ficus Carica da pei- tutto ! Sulle foglie di Ficus Pseudo-carica, giardini Depiro a Casal Lia (Borg!). — Settembre-Dicembre. DUBIAE SEDIS. 136. — Craphiola Phoenicis (Moug.) Poit.; Borg Report etc. p. 10; Sacc. I, 51 et III, 54. — Malta e Gozo, comune sulle foglie di Phoenix dactylifera, Clianiaerops huìnilis, Latania Borbo- nica e altre palme coltivate ! — Durante tutto l'anno. USTILAGINALES. 137. — Ustilago Sorgili (Lk.). Pass.; Sacc. I, 52. — Malta, non comune negli ovarii di Sorglimn valgare coltivato (Borg !). H38. — Ustilago sorghicola Speg. ; Sacc. I, 53. — Malta, ne- gli ovarii di Sorghum vulgare, trovata una sola volta (Borg I). 139. — Ustilago IVIaydis (DC.) Corda. — Malta, qua e là sul granturco, Marsa, Gnien il gbir ecc. ! — Agosto-Settembre. FUNGI 403 140. — Ustilago nuda (Jens.) Kell.; Sacc. I, 54. — Malta e Gozo, frequente nelle spighe d'orzo ! — Marzo-Maggio. 141. — Ustilago Tritici CPers.) Jens.; Sacc. I, 55. — Malta e Gozo, frequente nelle spighe di frumento! — Aprile-Giugno. 142. — Ustilago Cynodontis (Pass.) P. Henn.; Sacc. I, 56. — Malta, nelle spighe di Cynodon Dactijlon, qua e là, Casal Bai- zan, Saline ecc. ! — Mar/.o-Noverabre. 143. — Ustilago bromivora Fisch. de Wald. ; Sacc. 11,32 et 111,55. — Malta, negli ovarii di Bì^omus Madritensis, frequente, GUain Mula, ImtaTileb ecc. ! Gozo, Ùied Bingemrna e Marsal- forno ! — Marzo-Aprile. 144. — Ustilago Ischaemi Fuck.; Sacc. II, 33. — Malta, nelle spighe di Andropogon pubesceniì, non comune, Ùied India, Gneina ! — Marzo-Maggio. 145. — Ustilago Hordei (Pers.) Kell. et S\v.; Borg The pe- riod. phenom. etc. -- Malta CBorg). 146. — Ustilago Ornithogali Kuhn.; Sacc. II, 34. — Malta, sulle foglie di OrniUiogalnm Narbonense, qua e là, Ùied Incita, Ùied il GTiasel l — Marzo-Aprile. 147. — Entyloma fuscum Schròt.; Sacc. I, 57. — Malta, sulle foglie di Glaucittm flavum a BaTiar il Ciak ! — Maggio. 148. — Entyloma Fumariae Schròt.; Sacc. I, 58. — Malta, sulle foglie di varie fumarie, qua e là in campi e giardini, Casal Balzan, Ùied India ecc.l — Gennaio-Aprile. ^ 149. — Entyloma Erodianum Sacc. Ili, 59. — Malta, sulle foglie di Erodiuìn inoscìiatwn, dietro il cimitero AeW Addolo- ì^ala \ — Marzo 1914. ^ 150. — Entyloma Debonianum Sacc. II, 35. — Malta, sui cauli di Oenanthe globulosa, a GTiain Mula ! — Aprile 1913. >B 151. — Entyloma Aristolochiae Sacc. III, 58. — Malta, sulle foglie di Arislolochia elegans coltivata nei giardini di *S'. Anto- nio (Borg!). — Dicembre 1913. 152. — Entyloma crastophilum Sacc; Sacc. I, 59. — Gozo, sulle foglie di Poa o di altra graminacea, valle di Xlendil — Aprile. 153. — Urocystis Violae (Sow.) Fisch.; Borg Report. etc. p. 10. — Malta (Borg). 154. — Urocystis Anemones (Pers.) Schròt.; Sacc. Ili, 57. — Malta, sulle foglie e picciuoli di Anemone coronaria, qua e là, 40-4 FUNGI Imghieret, Ùied il KleigTia, ZebbiTi ecc. ~ Febbraio-Marzo, più raramente sulle foglie e picciuoli di Ranunculus bullalus a Im- ghieret ! — Febbraio. 155. — Urocystis Colchici (Schl.) Rab.; Sacc. Ili, 56. — Malta, sulle foglie e sugli scapi di AUium nigrum, qua e là, Fiddien, Ùied il KleigTia ! — Marzo- Apri le. Protomycales. I5B. — Protomyces macrosporus Unger.; Sacc. I, 67 et II, 36. — Malta, sulle foglie di Torilis nodosa a Casal Balzan, sul caule e sulle foglie di Kmidmannia Sicula a XJardAa ! — Aprile- Maggio. Zygomycales. 157. — Mucor Mucedo L.: Gulia Repert. bot. p. 44. In Maltese miar. — Malta (Gulia). OOMYCALES. 158. — Peronospora affinìs Rossm.; Sacc. Ili, 65. — Malta, sulle fumarie, frequente nei campi a Casale Attard e Casal Balzan ! — Dicembre-Febbraio. 159. _ Peronospora Alsinearum Gasp.; Sacc. Ili, 64. — Malta, sulla Slellaria media, frequente a Casale Attard, Casal Bal- zan ecc. ! — Dicembre-Gennaio. 160. — Peronospora Viclae (Berk.) DeBary; Sacc. I, 60. — Malta, sulle foglie di Latlujrus odoratus coltivato a S. Anto- nio ! — Marzo-Maggio. 161. — Peronospora Euphorbiae Fuck. ; Sacc. Ili, 63. — Malta, sulle foglie e brattee di Eiiphorbia peploides, frequente, Valletta, Ta Braxia, Casale Attard ecc. ! — Dicembre-Gennaio. 162. — Peronospora Schleideni Ung.; Borg The period. phe- nom. etc. ; Sacc. Ili, Q2. — Malta, comune sulle foglie di cipolle coltivate cui è molto dannosa, Casale Attard, Notabile ecc. — Dicembre-Marzo. — Peronospora sparsa Berk.; Borg Report etc. p. 10. Specie rosicela finora indicata d'Inghilterra, Germania e Ame- rica settentrionale, la cui presenza in Malta merita conferma. FUNGI 405 163. — Plasmopara nivea Schr.; Borg The period. phenom. etc. — Malta, sulle foglie delle ombellifere (Borg). 164. — Plasmopara viticola (Berk. et Curt.) Beri, e De Toni. Peronospora viticola Borg The period. phenom. etc. — Malta e Gozo, sulla vite alla quale in certi anni è dannosissima ! — Plasmopara Viburni Peck ; Borg Report etc. p. 11. — Specie osservata fin'ora solo nell'America settentrionale, e la cui presenza in Malta merita conferma. 165. — Phytophtora infestans De Bary; Borg The period. phenom. etc. — Malta, sulle piante di patate che talvolta di- strugge del tutto, e sui pomidori ! 166. — Bremia Lactucae Regel; Sacc. I, 61 et III, 61. — Malta e Gozo, assai comune sulle foglie di Sonclius levis da per tutto e su quelle di lattughe coltivate cui è alle volte dan- nosa ! — Durante tutto l'anno. 167. — Cystopus candidus (Pers.) Lèv.; Sacc. I, 62 et III, 60. — Malta, frequente sulle Diplotaxis tenuifolia, erucoides e viminea, sui Sis7jm.brinm, Eruca e Coronopus ! — Durante tutto l'anno. 168. - Cystopus Capparidìs De Bary; Sacc. I, 63. — Malta, sulle foglie di Capparis rapestris, qua e là, Marsascala, Im- iatiléb ecc ! — Aprile-Ottobre. 169. — Cystopus Portulacae (DO.) Lèv.; Sacc. I, 64. — Malta, comune sulla Portulaca oleracea, in campi, orti e giardini, Ca- sal Balzan, ImtaTileb ecc. ! — Settembre-Novembre. 170. — Cystopus Ipomoeae-panduratae (Schw.j Stev. et Sw. ; Sacc. II, 37. — Malta, non comune, sulle foglie e sui cauli di Convolvulus Siculus, alla Zenka presso tJied il GTmsel, al Hauli ed a Ùied Incita ! — Marzo-Aprile. 171. — Cystopus Bliti Biv. ; Sacc. I, 65. — Malta, comune suW Ainarantus graecizans, in campi e giardini ! — Luglio- Ottobre. 172. — Synchytrium plantagineum Sacc. et Spegazz. ; Sacc. I, 66. — Malta, sulle foglie di Plantago Lagopus, Valletta fuori Porta Reale \ — Febbraio-Marzo. 173. — Olpidium Brassicae Woron. ; Borg The period. phe- nom. etc. — Malta, sulle giovani piante di Brassica, che assai danneggia ! 174. — Pythium De Baryanum Hesse; Borg The period. phe- 406 FUNGI nom. etc. — Malta, sulle giovani piante di leguminose e cro- cifere, che assai danneggia ! Pykeniales. 175. — Daldinia concentrica (Bolt.) Ces. et De Not. ; Borg Il Biedja etc. p. 70. — Malta (Borg). 176. — Xylaria arbuscula Sacc; Sacc. I, 68. — Malta, sulla terra umida alla base dei tronchi d'ulivo e sui loro noccioli caduti, S. Antonio ! — Novembre-Dicembre. 177. — Cryptovalsa ampelina (Nits.) Fuck. ; Sacc. Ili, 93. — Malta, sui sarmenti secchi di vite, Ghzira\ — Novembre. 178. ~ Eutypa sycina (Mont.) Sacc; Sacc. Ili, 92. — Malta, su di un ramo decorticato e putrescente a Gneinal — Gennaio. 179. — Diaporthe vepris (De Lacr.) Fuck. et Nits.; Sacc. Ili, 94. — Malta, su rami secchi di Rubas ulmifolias a tjied Incita ! — Febbraio. 180. — Thyridium lividum (Pers.) Sacc; Sacc. II, 47 et III, 95. — Malta, frequente su rami induriti e radici legnose emerse di Prasiwn mojus, Crucianella rupestris, Te^icriam flavum, e co- stantemente sul Tlìijmus capitatas, a ImtaTileh, BaTiar il Ciak, Ùied il ghir ecc. ed a Gozo, Xlendi, Ùied Bingemma ecc. ! — Durante tutto l'anno. 181. — Physalospora Euganea Sacc; Sacc. Ili, 71. — Malta, sui rami secchi di Broussonelia papyìifera aW Addolorata, e di Pitlo^porum Tohirae a Ta Braxia ! — Settembre-Marzo. ^I-< Var. viridarii Sacc. Ili, 71. — Malta, sugli scapi secchi di AnUiolyza Aethijopica coltivata al Boschetto, e sulle nerva- ture di foglie secche di Monstera deliciosa a Casale Attardi — Gennaio-Febbraio 1914. ^ 182. - Physalospora Borgiana Sacc. II, 40. — Malta, £u rami secchi di Jasììiinum helerophyllam coltivato a S. Anto- nio (Borg !). 183. — Anthostomella appendiculosa (B. et Br.) Sacc; Sacc III, 72. — Malta, sui rami secchi di Elibus ulmifolius, a Ma- Jiliiba ed al BoscheUo ! — Dicembre-Gennaio. 184. — Sphaerella maculiformis (Pers.) Auersw.; Sacc. III, 76. — Malta, su foglie secche di Qaercus Robur coltivata al BoschettoX S.Antonio (Borg!). — Dicembre-Gennaio. FUNGI 407 185. — Sphaerella rosigena EU. et Ev.; Sacc. I, 71 et III, 75. — Malta, su toglie di rose coltivate, Addolorata ! ì< var. Ca- ruanae Sacc. Ili, 73. — Malta, sull'estremità secca di rami di Teucrium flavina a Iraghieret ! — Giugno 1914. 190. — Sphaerella Fragariae (Tul.) Sacc;' Borg The period. phenom. etc. — Malta (Borg). È lo stato ascoforo di Ramularia Talasnei Sacc, che è assai più frequente (vedi a questa specie N.*» 449). >x< 191. — Venturia Borgiana Sacc III, 78. — Malta, sulle foglie di Pandanus atilis coltivato a S. Antonio (Borg !). — Gennaio 1914. 192. — Coleroa circinans Wint. ; Sacc. II, 41. — Malta, tro- vata una sola volta su foglie vive di Geranium molle alla Zenha presso Ùied il GTiasel ! — Marzo-Aprile. ^ 193. — Didymosphaeria insularls Sacc. Ili, 82. — Malta, in abbondanza sugli scapi secchi di Asphodelus ramosus a Bin- gemma, Ùied Licita ecc. ! — Novembre-Febbraio 1913-1914. ^ 194. - Didymosphaeria Borgii CG. et Sacc. in Sacc. Ili, 81. — Malta, su rami secchi di Rosa sempervirens al Boschetto (Borg!). — Marzo 1914. >ì< Var. Meliae Sacc. Ibid. — Malta, su rametti fruttiferi secchi di Melia Azedarach, 3\V Addolorata ! — Dicembre 1913. ^ 195. — Didymosphaeria spilogena Sacc. Ili, 79. ~ Malta, 408 FUXGT sulle foglie vive di Quercus Ilex, nei fossi di Valletta e. dàV Ad- dolorata ! — Dicembre-Gennaio 1914. ^ 196. — Didymosphaeria eucalyptina Sacc. Ili, 80. — Malta, sulle foglie secche cadute di Eucalyptiis gummifera o GIoTju- lus, coltivati dAV Addolorata ! — Giugno-Novembre 1914. 197. — Didymosphaeria opulenta (De Not.) Sacc; Sacc, I, 69. — Malta, sui cladodi di Opanlia Ficus-indica coltivata, a Mar- sascirocco ! — Settembre. ^^ 198. — Metasphaeria Bonamicana Sacc. II, 43. — Malta, su foglie languide di Monstera deliciosa coltivata, a Casale At- iard, nel giardino del Dottor Borg ! — Giugno 1913. Specie dedicata al botanico Maltese Bonamico al quale dob- biamo le prime conoscenze sulla flora Maltese. yh 199. — Metasphaeria Bocconeana Sacc. II, 42. — Malta, -6u rametti secchi di Rhamnus Alate7-nus coltivato, Boschetto (Borg!). — Maggio 1913. Specie dedicata a Paolo Boccone, il secondo botanico che men- ziona piante di Malta. >ì^ 200. — Metasphaeria Melitensis Sacc. III, 85. — Malta, su rami secchi di Quercus Ilex aW AddolorataX — Novembre- Gennaio 1914. >^ 201. — Metasphaeria asparagina Sacc. Ili, 84. — Malta, su rami secchi di Asparagus aphi/llus, a Casal Balzati, Ma- kluba, linghieret ecc. ! — Tutto l'anno 1913-1914. >ì< Var. smilacina Sacc. Ibid. — Malta, sui rami secchi di Smilax aspera a Ùied Babu, MalUuba, ZebbiTi ! — Novem- bre-Gennaio 1914. ^ 202. — Metasphaeria piricola Sacc. Ili, 83. — Malta, so- pra rami secchi di pero salvatico, a Ùied Incita ! — Marzo 1914. >h Var. Periplocae Sacc. Ibid. — Malta, su rami secchi di Periploca levigata, a Ùied Babai — Api'ile 1914. ^ Var. Jasmini Sacc. Ibid. — Malta, su rami secchi di Jasminum Azoricum coltivato a S. Antonio (Borg !). — Novem- bre 1913. 203. — Leptosphaeria Rusci (Wallr.) Sacc; Sacc. II, 44. — Malta, frequente sui cladodi di Ruscus Hypopliyllum, a Ta Braxia, Addolorata, Gudia (Villa Bettina) ecc. ! Boschetto (Borg!). — Tutto l'anno. ^ 204. — Leptosphaeria pachytheca Sacc. III, 88. — Malta, FUNGI 409 sui rami secchi di Amygdalus coìnonmiis al Bosclietto ! — Aprile 1914. ^ 205. — Leptosphaerìa insulana Sacc. Ili, 87. — Malta, sui rami secchi di Antirrhinum Siculum dXV Addolorata ! — Feb- braio 1914. 206. — Leptosphaerìa Caliorum Sacc. ^ subsp. Antirrhini Sacc. Ili, 86. — Malta, su rami secchi di Antirrhinum Sicu- lum 3i\\' Addolorata] — Febbraio 1914. 207. ~ Pleospora herbarum (Pers.) Rabenh. ; Sacc. II, 45 et III, 89. — Malta, specie assai comune in tutte le stagioni del- l'anno, in forme più o meno distinguibili fra loro, e sopra mol- teplici matrici. Noi l'abbiamo raccolta sulle seguenti ; a) Cauli erbacei secchi di : Petroselinum sativum, Foeni- culicm officinale, Antirrhinum Siculum, Verbascum sinualwn, Wigandia arborea, Mirabilia J alalia, Capsicimi annuum,, Sola- nuìn esculentwm, Brassica campestris, Ferula communis, Ri- cinus communis, Inufa viscosa, Sili/bum Marianum, Plantago major, Phijsalis pubescens, Notobasis Syriaca, Tagetes creda, Dahlia sp., Biplolaxis erucoides, Solanum nigrum, Plantago Coronopus, Centaurea crassifolia, Ecballion Elaierium., Sene- ciò Cineraria, Verbena ofjìcinalis, Lathyrus Cicera, Nicotiana glauca, Raphanus sativus, Hedysarum, coronarium, Bellis syl- vestris, Cassia ftoribunda, Stephanotis floribunda, Psoralea bituminosa, infiorescenze di Solanum Wendlandi, calatidi di Carihaìnus tinctorius. b) Rami legnosi secchi di : Vitis vinifera, Lonicera im- plexa, Nerium Oleander, Ricinus communis, Hibiscus Rosa- sinensis, Myoporum serratum- e) Steli secchi di monocotiledoni: Lilium candidum, Al- lium Cepa, Asparagus officinalis, Gladiolus segetum, Iris foe- tidissima, graminacee indeterminate. d) Foglie di piante erbacee : Carlina involucrata. Iris Ger- manica, Crinwn giganteum. Passiflora quadrangularis, San- chezia sp., Bambusa arundinacea, cavoli. e) Foglie di alberi: luglans regia. Ficus rubiginosa e Ca- rica, Populus angulata, Phytolacca dioica, Ulmus Americana, Salix alba, Prunus Arìneniaca, Plumeria alba, Eriobotrya Japonica, Buccus sempervirens, Laurus nobilis, Citrus auran- tium, Sterculia sp. 410 FUNGI f) Frutti di piante erbacee: capsule secche di Aniirrhinum Sicahiìn e majus, Freesia refracta, Delphinimn Slaphysagria, baccelli di Cassia floribunda, grappoietti secchi di Achyran- thes sj). g) Frutti di alberi: frutti secchi di Araucaria excelsa e à\ Ailanlus glandulosa. 208. — Pleospora media Niessl.; Sacc. IH, 90. — Malta, sulle foglie secche di Brassica oleracea coltivata, Casale Aitard ! — Marzo. 209. — Pleospora vulgaris Niessl.; Sacc. Ili, 91. — Malta, sopra foglie secche cadute di Platanus Orientalis diWAddolo- rata ! — Gennaio. 210. — Pleospora gallica Brun.; Sacc. II, 46. — Malta, sulle foglie secche cadute di Eriobolrga Japonica a S. Antonio e al Boschefiol — Aprile. 211. — Phyllachora graminis (Pers.) Fuck.; Sacc. Ili, 96. — Malta, su foglie di Panicam repens, qua e là, ImfaTdeb, Fid- dienl — Settembre-Gennaio. * 212. — Phyllachora Cynodontis (Sacc.) iSiessl.; Sacc. I, 74. — Malta e Gozo, sulle foglie di Cynodon Daclijlon assai co- mune da per tutto! — Tutto l'anno. 213. - Phyllachora Trifolii (Pers.) Fuck.; Sacc. I, 73 et III, 97. — Malta, sulle foglie di Trifolium siellalum, frequente, Ùied Incita, Boschetto ecc.! Gozo, XtendiX — Marzo-Aprile. 214. — Scirrhia rimosa (Alb. et Schw.) Fuck.; Sacc. I, 75. — Malta, sulle foglie di Phragmiies communis e della sua varietà humilis, a Marsascirocco ! — Settembre-Ottobre. 215. — Charonectria Psoromatis (.Mass.?) Sacc; Sacc. Ili, 98. — Malta, sul tallo di Squamarla crassa 2i Ùied GTiomorX — Gennaio. 216. — Lophiostoma pseudomacrostomum Sacc; Sacc. Ili, 100. — Malta, sopra un ramo secco di Senecio Cineraria a Ponhroke Camp ! - Gennaio. 217. — Platystomum compressum (Pers.) Trev. ; Sacc. Ili, 101. — Malta, sui rami secchi di Panica Granaiam coltivata a Gneina e a Mak/uba ! — Dicembre-Gennaio. >5< 218. — Gloniella Caruaniana Sacc. HI, 102. — Malta, sulle estremità secche dei rami di Rosmarinus ofTicinalis, al Bo- schetto ! — Aprile 1914. FUNGI 41 1 219. — Hysterium vulgare De Not.; Sacc. I, 83. — Malta, sui tronchi vivi di carrubi e di ulivi, tJied Babu, Ùied Hoxl, S. Martini — Tutto l'anno. ^ 220. — Triblydiella Assiminae CG. et Sacc. in Sacc III, 105. — Malta, sui rami secchi di Tamarix Gallica, non l'ara aàV Addolorata ! — Novembre-Gennaio 1913. ^ 221. — Triblydiella olivetorum Sacc. Ili, 106. — Malta, sui rami secchi di ulivi àW Addolorata \ — Ottobre-Gennaio 1913. 222. — Mytilldon tortile (Schw.) Sacc; Sacc. III, 104. - Malta, sui rami secchi decorticati di Cupressics sempervirens a Casale Altard (Borg!). — Gennaio. 223. — Lophodermium Pinastri ^Schrad.) Chev. ; Sacc. Ili, 103. — Malta, sulle foglie languide o secche cadute di Pinus Ha- lepensis comune. Argotti, Addolorata, Boschetto, S. Aìitonio, Ta Braxia ecc. ! — Tutto 1' anno. 224. — Mlcrothyrlum microscopicum Desm.; Sacc. Ili, 99. — Malta, sulle foglie secche cadute di Buxus sempervirens, frequente. Addolorala, Ta Braxia, S. Antonio ecc. ! — Set- tembre-Febbraio. 225. - Erysiphe communis (Wallr.j Fi-.; Sacc. I, 79, 11,38 et n, 66. — Malta, comune sopra varie matrici, per es. sulle foglie di Planiago Lag opus a Pembrohe, di Galium Aparine, di Delphiniwn Ajacis, di Urospermuìn picroides a. Casal Bal- zan, di Torilis nodosa a Zarrico ! — Gennaio-Giugno. 226. — Erysiphe taurica Lèv.; Sacc. I, 80 et III, 67. — Malta, sulle foglie di Ci/nara Scolymus a Casal Balzan, di Phioìnis fruticosa a tJied Incita, di Carlina lanata a Gneina ! — Dicem- bre-Maggio. 227. — Erysiplie graminis DC; Sacc. I, 81 et II, 39. — Malta, frequente sulle foglie di Koeleria phleoides, Bronms Madri- iensis, e Scleropoa rigida ! — Marzo-Maggio. 228. — Podosphaeria tridactyla (Wallr.) De Bary ; Sacc. Ili, 68. — Malta, abbondante sulle foglie languide e cadute di Pru- nus Armeniaca, a 5. Antonio ! — Dicembre-Gennaio. 229. — Sphaerotlieca Castagnei Lèv. ; Sacc I, 77. — Malta, qua e là sulle foglie di Erodiwn inoschaium e malachoides, a Casale Attard, Pembroke ecc.! — Febbraio-Aprile. 230. — Sphaerotheca pannosa (Wallr.) Lèv.; Borg Report etc. p. 10, The rose mildew etc. et The period. Phenom. etc. ; Sacc. I. 412 FUNGI 78. — Malta, molto comune (per lo più nello stato conidioforo) sulle rose coltivate, cui è dannosa! — Durante tutto l'anno. 231. — Phyllactinia suffulta (Reb.) Sacc. ; Sacc. 1, 76. — Malta, sulle foglie di Mercurialis annua a Casal Balzan ! — Marzo. 232. — Emerìcella erythrospora (Borzi) Sacc. et Peyr.; Sacc. Ili, 69. — Malta, sulle foglie secche cadute di Buxus semper- virens a Ta Braxia, Oudia (Villa Bettina), Addolorata ! — No- vembre-Gennaio. 233. — Eurotium herbariorum (Wigg.) Link; Sacc. I, 84. — Malta, frequente sopra pianto malamente disseccate ! 234. — Capnodium elongatum Berk. et Desm.; Sacc. I, 82. — Malta, sulle foglie languide e cadute di Populus alba a GTiain il ghira e al Boschetto; sulle foglie di Arundo Donax a ImtaTìleb ! — Settembre-Gennaio. 235. — Limacinia Citri (Briosi et Pass.) Sacc; Sacc. 111,70. Meliola airi Borg Biedja etc. p. 68 et Diseases etc. p. 12. ~ Malta, molto comune sugli alberi d'arancio, da per tutto ! — Tutto l'anno. 23B. — Limacinia PenzigI Sacc; Borg Biedja etc. p. 68, Re- portetc. p. 10, Diseases etc p. 11 et Roses p. 42. — Malta (Borg). 237. — IVIicroxyphium Footii Harw. forma minor Sacc. II, 76. — Malta, sulle fronde di Neplìrodium coltivato nella serra a S. Antonio ! — Aprile 1913. ^ Var. ciliolatum Sacc. II, 70. — Malta, sulle foglie vive di Phillìjrea lati folta coltivata, S. Antonio ! — Marzo-Mag- gio 1913. DlSCALES. 238. — Acetabula Calyx Sacc; Sacc. Ili, 107. — Malta, fre- quente sulla terra umida 2i\\' Addolorata ! — Novembre-Marzo. 239. — Peziza vesiculosa L. — Malta, sul concime esposto nei campi a Buhalvra ! — Marzo-Aprile. 240. ~ Lachnea scutellata (L.) Gill.; Sacc III, 108. — Malta, sulla tei'ra di castagno umida a S. Antonio (Borg !). — Di- cembre. 241. — Sphaerospora trechispora (B. et Br.) Sacc; Sacc. III, 109. ~ Malta, sulla terra umida erbosa a Ùied il KleigTia I — Gennaio. FUNGI 413 242. — Ciboria echinophila (Bull.) Sacc; Sacc. Il, 48. — Malta, sul detrito dei ricci di castagno a S. Antonio ! — Aprile. 243. — Stamnaria Equiseti (Pers.) Rehm.; Sacc. I, 85 et III, 110. — Malta, ?.\\\V Equisetiun ramosissimum a SalineX e al Boschetto (Borg'I). — Novembre-Gennaio. 244. — Pseudopeziza repanda (Fr.) Karst; Sacc. Ili, 111. — Malta, sulle foglie languide di Sherardia arvensis a Ùied il KleigTia ! — Marzo. 245. — Pseudopeziza Cerastiorum (Wallr.) Schroet; Sacc. lll^ 112. — Malta, sulle toglie languide di Cerastium glomera- ium a Ùied il GTiasel ! — Marzo. 246. — Pseudopeziza Ranunculi (Wallr.) Fuck. ; Sacc. Ili, 113. — Malta, sulle foglie languide di Ranunculas chaerophìjl- lus a Ùied il Kleighal — Marzo. 247. — Pseudopeziza Trifolii (Biv. Bern.) Fuck.; Sacc. I, 86. — Malta, frequente sulle foglie languide di Trifolium a Marsa, Ùied Incita ecc. ! — Marzo-Maggio. 248. — Pseudopeziza Medicaginis (Lib.) Sacc. ; Sacc. Ili, 114. — Malta, sulle foglie languide di Medicago denticulata a Ùied Incita ecc. ! — Gennaio-Marzo. Gozo, Marsalforno ! — Aprile. 249. — Trociiila craterium (DO.) Fr.; Sacc. Ili, 115. — Malta, frequente sulle foglie languide e cadute di Hedey^a Helix a S. An- tonio, Ta Braxia, Addolorata ecc. ! — Ottobre-Gennaio. 250. — Lecanidium atratum (Hedw.) Rabenh.; Sacc. Ili, 116. — Malta, su di un ramo secco putrescente in Gneina ! — Gennaio. 251. — Artlionia dispersa (Schrad.) Rehm.; Sacc. II, 49. — Malta, sui rami secchi di R/iamnus Alatej^nus al Boschetto (Borg !). — Maggio. Deuleroniycetae. Sphaeropsidales. ^ 252. — Pliyllosticta brassicina Sacc. Annal. Mycol. 1913 p. 16; Sacc. I, 87. — Malta, frequente e dannosa sulle foglie languide di Brassica oleracea coltivata in orti e campi. Campo sperimentale a Casale Attardi — Estate-autunno 1913. Trovata per primo dal Dott. G. Borg. 414 FUNGI 253. — Phyllosticta Ceratonlae Berk.; Sacc. Ili, 121. — Malta, frequente e dannosa sulle foglie verdi di carrubio, tjied Babu, Boschetto ecc. \ — Tutto l'anno. 254. - Phyllosticta pirina Sacc. ; Sacc. Ili, 118. — Malta, fre- quente e dannosa sulle foglie dei peri e dei meli, ZurtHco, No- tabile ecc. ! Casale Aitavi (Borg !;. — Marzo-Novembre. 255. — Phyllosticta variegata Eli. et Ev.; Sacc. Ili, 119. — Malta, sulle foglie languide di Fraxinus excelsior al Boschetto ! — Settembre-Novembre. 256. — Phyllosticta hedericola Dur. et Mont.; Sacc. Ili, 120. — Malta, sulle foglie verdi di Mederà lielix, frequente, Addo- lorata, Ghirghent), Boschetto ecc. ! — Tutto l'anno. 257. — Phyllosticta Capparìdis Sacc. et Speg. ; Sacc. Ili, 122. — Malta, sulle foglie languide di Capparis spmosa var. iner- mis, frequente, Addolorata, Boschetto, Valletta ecc. ! — Settem- bre-No vembi'e. 258. - Phyllosticta Teucrii Sacc. et Speg.; Sacc. IH, 123. - Gozo, .sulle foglie languide di Teucrium fruticans, valle di Xlendil — Aprile. ^ 259. — Phyllosticta citricola Sacc. Ili, 117. - Malta, sulle foglie languide di alberi d'arancio, frequente, S. Antonio, Casal Balzan, Imtahleb ecc. ! — Tutto l'anno 1914. >h 260. — Phyllosticta Armitageana Sacc. Il, 50. — Malta, sui cauli verdi di Russelia juncea, frequente, Casale Attard, Casal Balzan, S. Antonio, Notabile ecc.! — Tutto l'anno 1913. Specie dedicata al botanico ingle.se Armitage che scrisse della flora di Malta (v. in bibliografia). 261. — Phyllosticta Urticae Sacc; Sacc. Ili, J24. — Malta, sulle foglie verdi di Lrtica piluli/et^a a Uied Babu l — Feb- braio. 262. — Phyllosticta morifolia Pass.; Sacc. Ili, 125. — Malta, su foglie languide e secche di Moms nigra al Bosc/iettol — Novembre. ^ 263. — Phyllosticta Araucariae Sacc. ili, 126. — Malta, sulle foglie languide ùeìVAraacaria Bidicillii, nei giardini di S. Antonio e di Argotti, (\q\V Araacaria Smithii dAV Addolo- rata e deWAraucaria excelsa a Gudia, a Ta Braxia ecc. ! — Tutto l'anno 1914. >i< 264. — Phyllosticta ruscigsna Sacc. Ili, 127. — Malta, sui FUNGI 415 cladodi di Rascics Hijpopliyllum e di R. aculeatus, non raro, Ad- dolorata, Ta Braxia, Gudiaecc.l — Tutto l'anno 1914. ►ì< 265. — Phyilosticta striolata Sacc. Ili, 128. — Malta, sulle foglie languidti di BrachypodMm distachijuin a Fiddienl — Aprile 1914. 26B. — Phoma oleracea Sacc; Sacc. Ili, 129. — Malta, sui legumi secchi di Medicago arborea, frequente ^\Y Addolorala ! — Settembre-Novembre. ^ 267. — Phoma anonicola Sacc. Ili, 130. — Malta, sui rami secchi di Anona Cìterimolia a Casale Atlard (Borg !). — No- vembre 1913. >h 268. — Phoma Ceratoniae Sacc. Ili, 131. — Malta, sui rami secchi di carrubio, frequente, Ùied Bahii, Ùied Incita, Bal- hd ecc.l — Tutto l'anno 1014. 269. — Phoma spartììcola P. Brunaud; Sacc. Ili, 132. — Malta, sui rami secchi di Spartiam juncewn al Boschetto, slW Addo- lorata ecc.l — Tutto l'anno. ^ 270. — Phoma Urvìlleana Sacc. Il, 54. — Malta, sui rami secchi di Cilharexylon quadrangulare a S. Antonio ! — Tutto l'anno 1913. Specie dedicata al celebre viaggiatore e botanico Dumont D'Ur- ville il quale diede alcune notizie della fiora Maltese. 271. — Phoma lirella Desm.; Sacc. II, 55. — Malta, sui rami morti di Carlina involucìYita a Ùied il gbir, Ùied Incita ecc. e di Ipomoea coltivata a Casal Balzan ecc. l — Tutto l'anno. ^ 272. — Phoma Cavalliniana Sacc. II, 56. — Malta, sui rami secchi di Jiiglans regia a Gneinal e al Boschetto (Borg!). — Tutto l'anno 1913. Specie dedicata al Maltese Cavallini, autore del « Pugillus Me- liteus ecc. » (v. in bibliografia). 273. — Phoma lirellif ormis Sacc. ; Sacc. II, 57. — Malta, sui rami secchi di Jochroma lubitlosam a S. Antonio ! e al Boschetto (Borg!). — Tutto l'anno. 274. — Phoma herbarum West.; Sacc. II, 58. — Malta, sai rami secchi di Plumbago Capensis coltivata, Casal Balzan ! — Tutto l'anno. 275. — Phoma samararum Desm,; Sacc. Ili, 133, — Malta, sulle samare secche di Fraxinus excelsior al Boschdto ! — No- vembre-Gennaio. 416 FUNGI 276. — Phoma gallicola Trott. ^ var. Melitensis Sacc; Ann. Mycul. 1914, p. 283. Sacc. Ili, 134. — Gozo, nelle rigonfiature dei rami secchi di Euphorbia siJìnósa f. Melitensis a Migiarro ! — Aprile 1906. ^ 277. — Phoma tenella Sacc. Ili, 135. — Malta, sulle squame fogliari secche di Cupressus elegans (non sempervirens) aW Ad- doloragli — Tutto l'anno 1914. ^ 278. — Phoma epimelaena Sacc. Ili, p. 137. — Malta, sui piccioli secchi di Chamaerops excelsa a S. Antonio (Borg!). — Marzo 1914. 279. — Phoma strìaeformìs Dur. et .Mont. ; Sacelli, 136. — Malta, sui cauli morti di Asparagits aculifolius e di Narcissus Tazzetta a (lied Incita. Una forma su di una Euphorbia all'^cf- doloratal — Gennaio-Febbraio. 280. — Phomopsis Citri Sacc. ; Sacc. 1, 88. — Malta, frequente sui rami secchi degli aranci, Casal Balzan, S. Antonio ecc. ! — Tutto l'anno. Var. foliicola Scalia; Sacc. Ili, 147. — Malta, sulle foglie secche degli aranci, Casal Balzan, S. Antonio ecc. ! — Tutto l'anno. 281. — Phomopsis Phaseoli (Desm.) Sacc: Sacc. HI, 138. — Malta, sui cauli secchi di Phaseolus Caracalla al Boschetto (Borg !). — Gennaio. 282. — Phomopsis Sophorae (Sacc.) Trav.; Sacc. Ili, 139. — Malta, frequente sui rami secchi di Sophora Japonica e della sua varietà penduta a Musta (Giardino Gollcher), Ta Braxia, S. Antonio ì — Tutto l'anno. >x< 283. — Phomopsis Dalbergiae Sacc. Ili, 140. — Malta, sui rami secchi di Dalbergia Sissno a S. Antonio ! — Tutto l'anno 1914. 284. — Phomopsis mendax (Sacc.) Trav.; Sacc. Ili, 141. — Malta, sui rami secchi di Albizzia Jidibrissin a S. Antonio (Borg !). — Gennaio. >x< 285. — Phomopsis mediterranea Sacc. Ann. Mycol 1913 p. 17; Sacc. I, 89 et III, 142. — Malta, sui rami secchi di Me- dicago arborea SiW Addolorata ! e al Boschetto (Borg !). — Tutto l'anno 1913. >ì< 286. — Phomopsis Pircuniae Sacc. III, 143. — Malta, sui rami secchi di Phijtolacca (Pircimia) dioica, fossi e dintorni di Valletta, Addolorata ecc. ! — Novembre-Gennaio 1914. FUNGI 417 y^ 287. — Phomopsis Abutilonis Sacc. Ili, 144. — Malta, sui rami secchi di AbuUlon hijhridwn coltivato a S. Antonio (Borg !). — Gennaio 1914. 288. — Phomopsis Lavaterae (West.) Sacc: Sacc. Ili, 145. — Malta, sui rami secchi di Lavatera arborea aAV Addolorata ! — Settembre-Gennaio. 289. — Phomopsis ambigua (Sacc.) Trav.; Sacc. 111,146.— Malta, sui rami secchi di Piriis communis coltivato a Casale Attard (Bors^!). — Febbraio. 290. — Phomopsis Cacti (Berk.) Sacc; Sacc. Ili, 148. — Malta, sui rami secchi di Plujìlocactus sp. coltivato a S. An- tonio (BorB 300. — Phomopsis Elaeagni Sacc. Ili, 158. — Malta, sui rami secchi di Elaeagìins anguslifolia a S. Antonio ! — Gen- naio-Marzo 1914. >ì< 301. — Phomopsis Coccolobae Sacc. Ili, 159. — Malta, al- l'estremità dei cladodi languidi di Coccoloba platyclada a Ta Braxia\ e a S. Antonio (Borg !). — Novembre-Marzo 1913-14. 302. — Phomopsis moricola Sacc. : Sacc. III, 160. — Malta, sui rami secchi di Morus nigra al Boschetto, ImtaTileb ecc! — Tutto l'anno. >^ 303. — Phomopsis ficina Sacc. Ili, 161. — Malta, sulle foglie languide o secche di Ficus ruMginosa a Casal Balzan e a Ta BraxiaX — Novembre-Febbraio 1913-14. 304. — Phomopsis cinerescens Sacc; Sacc. II, 51 et III, 162. — Malta, sui rami secchi di Ficus Carica a IintaTiìeb, Bo- scfietto ecc. ! — Tutto l'anno. 305. — Phomopsis juglandina (Fuck.) Sacc; Sacc. II, 52. — Malta, sui rami secchi di Juglans regia coltivata, Boschetto, Uncinai — Novembre-Maggio. 306. — Phomopsis subvelata Sacc. ; Sacc II. 53. — Malta, sulla scorza secca dei frutti di Lagenaria vulgaris coltivata, ImtaTileb, San Paolo a mare, Casale Attat^d ecc. ! — Novem- bre-Dicembre. 307. — Phomopsis phoenicicola Trav. et Spessa; Sacc. Ili, 163. — Malta, .sui peduncuii fruttiferi secchi di Phoenix dacty- lifera coltivata, Ta BraxiaX — Giugno. 308. — Phomopsis Liliacearum (West.); Sacc. III, 104. — Malta, sugli scapi morti di Lilitun candidum coltivato, Casale Attard (Borg!). — Gennaio. ^P 309. — Phomopsis extorris Sacc. Ili, 165. — Malta, sul- l'estremità delle foglie languide di Dasulirion acì^otrichum a S. Antonio (Borg !). — Gennaio 1914. ^ 310. — Phomopsis Casteriae Sacc III. 166. — Malta, alla base degli scapi secchi di Gasteria nigro-maculata coltivata, Ta Braxia\ — Dicembre-Gennaio 1913-14. ^ 311. — Phomopsis phormicola Sacc. Ili, 167. — Malta, sopra foglie secche e languide di Phormium ienax, ad Argotti ed a Masla (Giardino GoUcher) ! — Dicembre-Gennaio 1913-14. >x< 312. — Aposphaeria punicina Sacc III, 168. — Malta, sui rami secchi dei melagrani al Boschetto (-Borg !). — Novembre 1913. FUNGI 419 >x< 313. — Macrophoma aucubana Sacc. Ili, 169. — Malta, sulle foglie languide di Aucuha Japonica a S. Antojiio (Borg !). — Gennaio 1914, y^ 314. — Macrophoma Alaterni Sacc. Ili, 170. — Malta, sulle foglie languide o secche di Rìiamnus Alaternits coltivato, Ad- dolorataX — Ottobre-Dicembre 1913-14. 315. — PJIacrophoma Cìtri Celotti; Sacc. Ili, 171. — Malta, sulle foglie secche degli aranci, LnlaTilebl — Dicembi'e-Gennaio. 3IB. — Macrophoma Mantegazziana Penz. ; Sacc. 1, 90. — Malta, sui rami degli aranci, negli agrumeti di Oisal Balzati, S. Antonio ecc. ! — Settembre-Gennaio. 317. — Macrophoma Eriobotryae Pegl.; Sacc. Ili, 172. — Malta, sui rami secchi di l^rioliotrya Japonica a BalliU\ — Maggio. >ì< 318. — Macrophoma aromatica Sacc. HI, 173. — Malta, sulle foglie languide e secche di Persea grati!ì< 324. — Macrophoma Zeraphiana Sacc. li, 60. — Malta, sui rami secchi di Poinciana Gillesi a S. Antonio (Borg!). — Maggio 1913. Specie dedicata a Stefano Zerafa benemerito della flora Mal- tese (v. in bibliografia). 420 FUNGI ^ 325. — Macrophoma insulana Sacc. Ili, 178. — Malta, sui rami tanto vivi che secchi di Euphorhia spinosa f. Melitensis a GTiain TaffiMX — Aprile 1914. 326. — Macrophoma Ricini (Cooke) Beri, et Vogl.; Sacc. Ili, 179. — Malta, sui i-ami secchi di Ricinus comimmis nei fossi di Vallellal — Noreinbre-Geunaio. >ì< 327. — Macroplioma salicina Sacc. Ili, 180. — Malta, sui rami secchi di Salfpr pedicellata a Gneinaì — Gennaio 1014. ^ 328. — Macrophoma juglandarìa Sacc. Ili, 181. — Malta, sui I-ami secchi di Juglans regia coltivata a GneinaX — (reii- naio 1914. >^ 329. — Macrophoma glandaria Sacc. Ili, 182. — Malta, sulle b 333. — Macrophoma yuccocarpa Sacc. Ili, 186. — Malta, sulla scorza secca dei frutti di Yucca gloriosa a Ta Br^accia ! — Dicembre 1913. ^ 334. — Macrophoma phormiana Sacc. Ili, 187. — Malta, sulle foglie languide e secche di Pliormium tenax a .S. Anto- nio (Borg!). — Febbraio 1914. 335. — Dendrophoma pruinosa (Fr.) Sacc; Sacc. Ili, 191. — Malta, sui rametti secchi di Fraxinus eoccelsior slÌ Boschetto ! — Gennaio. 336. — Asteroma incomptum Rob. et Desm.; Sacc. Ili, 189. — Malta, sulle foglio languide di Fraxinus excelsior al Boscìietto 1 — Febbraio. 337. — Asteroma Medusula Dnr. et Mont.; Sacc. III, 190. — Malta, sui cauli secchi di Daucus Carota spontaneo, Imta- Tlleì) ! — Gennaio. FUNGI 421 338. - Asteroma reticulatum Chev.; Sacc. Ili, 188. ~ Malta, sulle foglie di Allium srtNììrsutum a Migiar Scimi — Aprile. 339. — Vermicularia trichella Fi .; Sacc. Ili, 194. — Malta, sulle foglie languide di Hedera Helix a Ghirghenti, Addolo- rala, Bocchello ecc. ! — Noveinbre-Ger.naio. 340. — Vermicularia Dematium (Pers.) Fr. vai', macrospora Sacc; Sacc. Ili, 193. — Malta, sui rami secchi di Hedera Helix a Ta Braxia ! — Dicembro. 341. — Vermicularia relicina Fr.; Sacc. Ili, 192. - Malta, sopra foglie putrescenti diverse a S. Antonio \ — (jennaio. 342. — Placosphaeria Onobrychidis (DC.) Sacc. vai. Hedy- sari Scalia; Sacc. 1, 92. — Malta, molto comune e dannosa sulle foglie di Hedìjsarum coronariuin coltivato nei campi, da per tutto ! — Febbraio-Maggio. ^ 343, — Plenodomus Borgianus Sacc. Ann. Mycol. 1913 p. 17; Sacc, l, 93. — Malta, rara, sulla scorza secca di una zucca a S.MartinoX — Ottobre 1911. Specie dedicata al Dott. G. Borg che molto ha contribuito alla conoscenza dei funghi maltesi. "^ 344. — Rabenhorstia pachyderma Sacc. et Peyr. in Sacc. Ili, 197. — Malta, sulle foglie languide e secche, di Araii,caria eoocelsa aXV Addolorala, a Ta. Braooia ! e a 5. Antonio (Borg !). — Novembre-Gennaio 1913-14. >b 345. — Dothiorella ailantina Sacc. Ili, 195. — Malta, sui tronchi secchi di piante giovani di Ailantus glandidosa al Bo- schetfoì — Ottobre-Aprile 1913-14. 348. — Fusicoccum quercinum Sacc; Sacc III, 196. — Malta, sui rami secchi di Quercus Robur a S. Antonio (Borg !). — Gennaio. 347. — Cytospora punica Sacc; Sacc. II, 61. — Malta, sui rami secchi di Punica Granalum coltivata, Casal Balzan, bn- taUleb ecc. ! — Aprile-Maggio. 348. — Cytospora germanica Sacc; Sacc. III, 198. — Malta, sui rami secchi di Salix Babijlonica a S. Antonio (Borg!). — Gennaio. 349. — Chaetomella atra Fuck.; Sacc III, 199. — Malta, Qua e là sulle foglie secche di Ficus rubiginosa e di altre piante, brattee secche di carciofi, rami secchi di varie piante a Casal Balzan, Valletta ecc. ! — Dicembre-Gennaio. 422 EUNGI 350. — Haplòsporella donacina (Mont.) Sacc; Sacc. Ili, 200. — Malta, sui culmi e sulle guaine putrescenti di Aricndo Donax, qua e là, S. Antonio, BntaTilel) ecc. ! — Dicembre-Gennaio. 351. — Darluca filum (Biv. Bern.) Cast.; Sacc. II, 63. — Malta, Nei sori di Puccinia Ruhigo-vera sulle foglie di Lolium, rigi- duni, e in quelli di Puccinia Cesata sulle foglie di Andropogon pubescens a Ùied Incita e Ùied il GTiasell — Marzo-Aprile. ^ 352. — Microdiplodia nigrificans Sacc. Ili, 202. — Malta, sulle foglie secche di Evonymus Japonicua a Ta Braxia, Ar- gotli\ e a S. Antonio (Borg!). — Dicembre-Gennaio 1913-14. ^ 353. — Microdiplodia foedans Sacc. Ili, 201. — Malta, sui rami secchi di Eiicalìjptiis sp. nW Addolorata ! — Ottobre- Gennaio 1913-14. >-< 354. — Microdiplodia oleaginea Sacc. Ili, 203. — Malta, sui rami secchi degli ulivi. Addolorata, S. Antoniol — Novem- bre-Dicembre 1913-14. ^ 355. — Microdiplodia Agni-casti Sacc. Ili, 204. — Comino, sui rami secchi di Vitcx Agnics-castus (Borg !). — Gennaio 1914. ^ 356. — Microdiplodia lliceti Sacc. 111. 205. — Malta, sui rami secchi di lecci coltivati. Addolorata ! — Settembre-Gen- naio 1913-14. >^ 357. — Microdiplodia callitrina Sacc. Ili, 206. — Malta, sui rametti secchi di Callitris qitadrioalvis coltivata, rara, S. An- tonio ! — Gennaio-Febbraio 1914. 358. — Microdiplodia Passeriniana (Thùm.) Ali., >x< var. rJia- chidis Sacc. III. 207. — Malta, sui peduncoli fruttiferi di Phoe- nix dactylifera coltivata, Ta BraxiaX — Giugno 1914. yb 359. — Microdiplodia bambusina Sacc. Ili, 208. — Malta, sui culmi secchi di Bamlxisa arundinacea a S. Antonio e a Musta (Giardino Gollcher) ! — Dicembre-Gennaio 1913. 360. — Diplodia Pseudodiplodia Fuck.; Sacc. II, 64. — Malta, sui rami secchi di Piras comnumis coltivato. Casale Attard (Borg !). — Maggio. 361. — Diplodia ruticola Thimi.; Sacc. Ili, 209. — Malta, sui rametti secchi di Ruta bracteosa a Gebel ATimar, Notabile ecc. ! — Novembre-Dicembre. 362. — Diplodia Aurantii Catt.; Sacc. Ili, 210. — Malta, sui rametti secchi degli aranci. Casal Balzani — Gennaio. 363. — Diplodia Pistaciae Beri, et Bres.; Sacc. Ili, 211. — FUNGI 423 Malta, sui rami secchi di Pistacia Terehinthus a S. Antonio \ — Gennaio-Aprile. 364. — Diplcdia clandestina Dur. et Mont. ; Sacc. Ili, 212. — Malta, sui rami secchi di Rhatnnus Alaterrms a S. Antonio (Borg !). — Novembre. Var. foliorum Sacc; Sacc. Ili, 213. — Malta, sulle fo- glie languide di Rhatnnus Alaternus slÌV Addolorata, Boschetto, S. Antonio (Borg !). — Novembre-Dicembre. 365. — Diplodia Crataegì West; Sacc. Ili, 213. - Malta, sui rami secchi di Crataegus Ruscinonensis a Ùied Babu ! — Feb- braio. 366. — Diplodia Cydoniae Sacc; Sacc. Ili, 214. - Malta, sui l'ami secchi di Cydonìa vulgaris coltivata, Casale Attard (Borg !). — Febbraio. >x< 367. — Diplodia Kaki Sacc III, 215. — Malta, sui rami e sui calici secchi di Dioxpyriis Kaki a S. Antonio, Musta (Giar- dino Gollcher) ! — Dicembre-Gennaio 1913-14. 368. — Diplodia Hederae Fuck.; Sacc. Ili, 216. — Malta, sui rami secchi di Eedera Helix a.\V Addolorata l — Novembre- Gennaio. 369. ^ Diplodia Euphorbiae Brunaud; Sacc. Ili, 217. — Malta, sui rami secchi di Eiipliorbia Characias a, Madlienal e al Bo- schetto (Borg!). — Marzo-Novembre. 370. — Diplodia inquinans West; Sacc III, 218. — Malta, sui rami secchi di Fraxinus excelsior al Boschetto (Borg !). — Marzo. 371. — Diplodia sapinea (Fr.) Fuck.; Sacc. Ili, 219. — Malta, sui rami secchi di Pinas Halepensis, frequente, Addolorata, BoscheltoX — Tutto l'anno. 372. — Diplodia Yuccae West. ; Sacc III, 220. — Malta, sulle foglie ^secche di Yacca gloriosa a Boschetto, Gudia (Villa Bet- tina), Addolorata ecc. \ — Tutto l'anno. >h 373. — Lasiodiplodia Ricini Sacc. Ili, 221. — Malta, rara, su di un tronco putrescente di Ricinus communis, fossi di Val- lettal — Dicembre 1913. 374. — Ascochyta Boltshsauseri Sacc; Sacc 111, 222. — Malta, sui legumi secchi di Phaseolas lanatus a Casale Attard (Borg !). — Febbraio. 375. — Ascochyta cycadina Scalia; Sacc. Ili, 223. — Malta, 424 FUNGI sulle foglie languide di Cycas revoluta a Ta Braxia, S. An- tonio, Musia, Gw.iia (Villa Bettina) \ — Tutto l'anno. ^ 376. — Ascochyta diplodìnoides Sacc. Ili, 224. — Malta, rara, trovata solamente sulle foglie di Tillandsia sp. nel giar- dino di uno di noi (CG.) ! — Gennaio 1914. 377. — Ascochyta graminicola Sacc; Sacc. II, 62. — Malta, sulle foglie secche di Leplwus incurvatus a BaTiria ! — Aprile. 378. — Actinonema Rosae (Lib.) Fr.; Sacc. Ili, 225. — Malta, sulle foglie vegete, poi aride e decidue di rose coltivate a Ca- sal Balzan, S. Antonio ecc. ! — Dicembre-Gennaio. >x< 379. — Hendersonia Meiitensis Sacc. Ili, 226. — Malta, sulle foglie languide e secche di Bracliypodium pinnatum a Ballull — Maggio 1914. 380. — Hendersonia Desmazieri Mont.; Sacc. II. 65. — Malta, sui rami secchi di Ptatanus Orientalis a S. Antonio (Borg !). — Maggio. >x< 381. — Hendersonia Hyacinthiana Sacc. II, 66. — Malta, sulle foglie di Arundo Pliniaìia a GTìain il gbira (Borg!). — Maggio 1913 e Novembre 1914. Specie dedicata a Carlo Giacinto (in latino Hyacinthus) frate Genovese che al principio del secolo passato fu professore di botanica all'Università di Malta e fondatore dell'attuale Orto botanico. 382. — Septoria ficaricola Sacc; Sacc III, 227. — Malta, sulle foglie languide di Ranunculus bullatiis a Ùied Incita e Ùied Babìi ! — Febbraio. 383. — Septoria nitidula Dur. et Moni; Sacc. III, 228. — Malta, sulle foglie verdi e languide di Rhamnus Alaternus, a.\V Addolorata ! — Ottobre-Dicembre. 384. — Septoria Rubi West.; Sacc III, 229. — Malta, sulle foglie languide di Rabits almifolius, frequente, Boschetto, Ùied Incita, Gliirghenti ecc. ! — Ottobre-Maggio. 385. — Septoria Petroselini Desm.; Sacc. II, 75 et III, 230. — Malta, frequente ^uWApiwn graveolens coltivato a Casale At- tard, BaTiria, Notabile ecc. ì — Tutto l'anno. Var. Apii Br. et Cav. fm. emaculata Sacc; Sacc III, 230. — Malta, colla precedente a Ca.^ate Attard ! — Gennaio. 386. — Septoria Carrubi Pas.s.; Sacc. III. 231. - Malta, sulle foglie languide di carrubio a Ùied Kirda ! — Maggio. FUNGI 425 ^ 387. — Septoria ambigua Sacc. Ili, 232. — Malta, sulle foglie languide cadute di melagrani a Makluba, LntaTileb ecc. ! — Dicembre-Gennaio 191.3-14. 388. — Septoria Antirrhinl Desm., Sacc III, 233. — Malta, sulle foglie languide di Antirrhinwn majus a. Ghirglienti, Bo- schetto ecc. ! — Dicembre-Febbraio. >ì< Var. minor Sacc. Ibid. — Malta, sulle foglie languide di Antirrhinum Siculum r\V Addolorala l — Dicembre-Gen- naio 1913-14. 389. — Septoria scabiosicola Desm.; Sacc. III, 234. — Malta, sulle foglie di Scaìnosa atro purpurea, qua e là, Fiddien, Ma- dlienal — Ottobre-Aprile. 390. - Septoria Acantiii Thùm.; Sacc. III, 235. — Malta, sulle foglie verdi di Acanlhus mollis a, Zenka, Ùied il Ghasell Boschetto (Borg !). — A[irile-Giugno. 391. — Septoria clirysanthemella Sacc. S. Chrt/sanlhemi Brififa Notes on gardening p. 59. — Malta, sulle foglie di Chì^y- santhemum Sinense cui è dannosa, a S. Antonio, Musta ecc. ! — Ottobre-Novembre. 392. -- Septoria Elaeagni (Chev.) Desm.; Sacc. Ili, 236. — Malta, sulle foglie verdi e languide di Elaeagnus avgustifolia, cui è dannosa facendone cadere le foglie, Zarrico, Floriana, Marsascirocco ! — Ottobre-Dicembre. >ìi 393. — Septoria Thelygoni Sacc. Ili, 237. — Malta, sulle foglie languide di Thefygonum Cynocrambe a Zebbi.Ti, Fid- dien ecc. ! — Marzo-Aprile 1914. 394. — Septoria Urticae Desm. et Rob.; Sacc. Il, 67. — Malta, sulle foglie languide di Urtica membranacea a Casale Aitar d\ — Marzo-Maggio. >5< 395. - Septoria Forskahleana Sacc. li, 68. — Malta, sulle foglie verdi di Urtica membranacea a Zenlia e a tjied il GTia- sel\ - Marzo 1913. Specie dedicata al botanico Svedese P. Forskaal, al quale dob- biamo uno dei più antichi elenchi di piante raccolte a Malta (v, in bibliografia). 39B. — Septoria Convolvuli Desm.; Sacc. II, 69. — Malta, frequente sulle foglie languide di Convolvulus arvensis, da per tutto! — Tutto l'anno. >ì< 397. — Septoria Henslowiana Sacc. II, 72. — Malta, sulle 426 FUNGI foglie languide di Stellarla inedia a Casal Balzati e a Casale Ailarcll — Febbraio-Marzo 1913. Specie dedicata al botanico inglese G. Henslow che si occupò della flora Maltese (v. in bibliografia). 398. — Septoria ìnconspicua B. et C. ; Sacc, II, 73. — Malta, sulle foglie vive di Planlago Psyllium a Ùiecl Incita ! — Marzo. 399. — Septoria Atriplicis (West.) Fuck.; Sacc. II, 74. — Malta, sulle foglie vive di Chenopodium murale a tJied In- cita ! — Marzo. 400. — Septoria Ordiidearum West. ; Sacc. III, 238. — Malta, sulle foglie languide di Orchis coriophora al Boschetto ! — Aprile. >x< 401. — Septoria Caruaniana Sacc. II, 70. — Malta, sulle foglie languide di Lagitrìis ovatns a Ùardial — Maggio 1913. ^ 402. — Septoria Nymaniana Sacc. II, 71. — Malta, sulle foglie languide del grano cui è dannosa, a GTiaiti Mutai — Aprile 1913. Specie dedicata al botanico svedese 0. Nymaii che visitò Malta e scrisse della flora Maltese (v. in bibliografìa). 403. — Septoria Bromi Sacc; Sacc. Ili, 239. — Malta, sulle foglie languide di Bronius sp. nel campo sperimentale a Casale Attardi — Aprile. ^P Var. brevispora Sacc. Ibid. — Malta, sulle foglie verdi di Brachypodium sp. al Boschetto e a, Ta Baldu ! — Aprile- Ottobre 1914. 404. — Septoria oxyspora Penz. et Sacc. ; Sacc. IH, 240. — Malta, sulle foglie languide o .secche di Arundo Donax al Bo- schetto, Ta Baldu, Saline ecc. ! — Tutto l'anno. . 405. — Plilyctaena pliomatella Sacc. ; Sacc. Ili, 245. — Malta, sui rami secchi di Ficus rabiginosa a Casal Balzan, nel giar- dino di uno di noi ! — Dicembre-Gennaio. 406. — Leptotliyriuin quercinum (Lasch.) Sacc; Sacc. Ili, 242. — Malta, sulle foglie secche cadute di Qiierciis Ilex col- tivata, aW AddolortdaX — Dicembre-Febbraio. 407. — Leptothyrium ìlicinutn Sacc; Sacc. Ili, 243. — Malta, sulle foglie secche cadute di Quercus Ilex indigena a Ta Balda ! — Marzo. 408. — Discosta Artocreas (Tod.) Fr. ; Sacc III, 244. — Malta, sulla pagina superiore di foglie secche di Salix pedicellata a PUNGI 427 Gneina, e sulle foglie secche di Crataegus Rnscinonensis a ÙieU Babic e a ùied GTiomor ! — Novembre-Gennaio. 409. — Entomosporium Mespili (DC.) Sacc; Sacc. Ili, 241. — Malta, sulle foglie vive o languide di MespUus Germamca col- tivato, S. Antonio ! — Novembre-Dicembre. Melanconiales >x^ 410. — Cloeosporium BorgianumSacc. II, 77. — Malta, sui rami secchi di Cereus sp. a S. Antonio ! — Marzo-Maggio 1913. Specie dedicala al Dott. G. Borg botanico Maltese che molto ha contribuito alla raccolta di funghi Maltesi. 411. — Cloeosporium Mollerlanum Thùm.; Sacc. II, 78 et III, 249. — Malta, sui cauli secchi di Passiflora coerulea a Casal Balzan, e di Bahlia a Ta Braxia ! — Giugno. 412. — Cloeosporium lagenarium (Pass.) Sacc. et Roum.; Sacc. II, 79. — Malta, sulla scorza secca di Lagenaria vulga- ris a ImtaUleb, S. Paolo a marp, Casale AtLard ecc. ! — No- vembre-Dicembre. 413. — Cloeosporium Lindemuthlanum Sacc. et Magn.; Sacc. II, 80. — Malta, sui cauli secchi di Dolichos sp. coltivato, Ca- sal Balzani — Giugno. 414. — Cloeosporium Hesperidearum Catt. ; Sacc. Ili, 248. — Malta, sulle foglie secche cadute di aranci, frequente negli agru- meti a Casal Balzan, Casale Aitar d, Musla, S. Antonio ecc. ! — Ottobre-Febbraio. 415. — Cloeosporium intermedium Sacc; Sacc. Ili, 247. — Malta, sulle foglie secche cadute di aratici, fi*eqaente negli agru- meti a Casal Balzan, Casale Attard, Musta, S. Antonio ecc. ! — Ottobre-Febbraio. ^ 416. — Cloeosporium Cocculi Sacc. Ili, 246. — Malta, sulle foglie languide di Cocculus lauri folta a S. Antonio, Ar gotti e Sa Maisonl — Novembre-Febbraio 1913-14. . >ì< Var. ramicola Sacc. Ibid. — Malta, sui rami secchi di Cocculus laurifolia a S. Antonio (Borg!). — Febbraio 1914. '^ 417. — Cloeosporium Duthieanum Sacc. II, 81. — Malta, sulla pagina superiore delle foglie di Ficus rubiginosa nel giar- dino di uno di noi a Casal Balzan ! — Marzo-Giugno 1913. Specie dedicata al botanico inglese J. F. Duthie che molto ha contribuito alla conoscenza della flora Maltese (v. in bibliografia). 428 FUNGI ^ 418. — Cloeosporium rhodobolum Sacc. Ili, 250. — Malta, sulle foglie languide o secche cadute di Ficus elastica a Ta Braxia, Musta, S. Antonio ecc. ; — Ottobre-Gennaio 1913-14. ^ 419. — Cloeosporium Phormii Sacc III, 251. — Malta, sulle foglie languide di Pìioruiiani ienax a ^'. Antonio e a Mu- sta {Oiardino Gollcher) ! — Diceiubn^-Febbraio 1913-14. >5< 420. — Colletotrichum extorre Sacc. Ili, 252. — Malta, sulle foglie verdi o languide di Sciadophylluìn digitatiun a Ta Braxia, S. Antonio ecc. ! — Novembi'e-Febbraio 1913-14. 421. — Colletotrichium gloeosporioides Penz.: Borg II Bie- dja p 70 et Diseases [>. 12. — Malta, sulle foglie di aranci (Borg). 422. — Pestalozzia funerea Desin.; Sacc. 111. 253. — Malta, sulle foglie languide u\ Pislacia Lentiscns a Uied Babu e al Boschetto, e di Pistacia Terehinthus nei fossi di Valletta ! — Novembre-Febbraio. ^ 423. — Pestalozzia lìnearis Sacc. Ili, 254. — Malta, sui calami secchi di Scirpiis Holosc/ioenus a Ùied II Kleigìia ! — Novembre 1913. ^ 424. — Cylindrosporium melitense Sacc. Annal. Micol. 1914, p. 284; Sacc. III. 257. — Gozo, sulle foglie florali secche di Linuni st7^ictuml — Aprile 1907. 425. Cylindrosporium Myosotidis Sacc; Sacc. Ili, 255. — Malta, sulle foglie di Ancìiusa Italica ! — Aprile. >ì< 426. Cylindrosporium torquens Sacc. Ili, 258. — Malta, sulle foglie languide, che si contoicouo, di Cisias Creticus a Ta Baldìi e a BnlliUl — Aprile-Maggio 1914. ^ 427. — Cylindrosporium Typhae Sacc. Ili, 256. — Malta, sulle foglie languide di Tìjplia latifolia a Fiddien ! — Aprile 1914. 428. - Phleospora moricola (Pass.) Sàcc; Sacc. I, 94. — Malta, sulle ibglie di Moras alba e nigra, frequente e dan- nosa, Giidia, ImtaTìleb ecc. ! — Agosto-Novembi'e. Hyphalks. MucediìKiceae. 429. — Oidium Evonymi-Japonici (Arcang.) Sacc. ; Sacc. Ili, 260. — Malta, sulle foglie vive di Eooni/mus Japonicus, giar- dini a Valletta e a FlorianaX — Tutto l'anno. EUNGI 429 430. — Oidium erysiphoides Fr. ; Sacc. I, 95. II, 83 et III, 259; Ferraris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 909. — Malta, co- mune su varie specie di piante e molto diffuso, spesso dannoso alla Brassica oleracea coltivata, dàV Hedys arimi coronarium, ai poponi e alle zucche. Noi l'abbiamo raccolto sulle piante seguenti: Sonchus sp. a Casal Balzan ecc., Novembre-Aprile; Convolvulus arvensis, tutto l'anno e da per tutto; Mentita Pu- legiuni a Ghirghenti in estate; Lamium ampleocicaule da, per tutto, Dicembre-Febbraio; Coni/za amhigua da per tutto e tutto l'anno; Zinnia violacea nei giardini, estate ed autunno; Fledy- sarum coronarium da per tutto, Gennaio-Aprile (chiamato dai contadini Beul il ffinir); Cucurbita Pepo ed altre cucurbitacee da per tutto e molto dannoso; Salvia officinalis a S.Antonio (Borg !), Maggio; Astragalus haniosus a Ùied il GTiasel e aXV Ad- dolorata, Novembre-Aprile; Ridai fia segetum ^ Ballut, Maggio; Beta ìnaritima a Casale Attard, Maggio ; Brassica oley^acea a Casale Attard ecc., Gennaio-Aprile; Primula Sinensis a S. An- tonio, Aprile; Inula viscosa a Gzira ed a GTiain RiTiana, No- vembre; Inula critlunoides a GTiain RiTiana, Notabile ecc., Ot- tobre-Novembre. 431. — Oidium quercinum Thùm.; Sacc. II, 82. — Malta, sulle foglie di Quercus Robur a\V Addolorata ed a Ta fìraxia ! S.Antonio (Borg!). — Gennaio-Maggio. 432. — Oidium Ceratoniae Comes; Sacc. Ili, 261. — Malta, sulle foglie giovani languide dei carrubi a Bingemma, Crendi, Zurrico ecc. ! — Novembre-Gennaio. 433. — Oidium Ciirysantliemi Rabenli.; Briffa Notes on gar- dening p. 59. — Malta, sulle foglie di Chrysanthemum Sinense (Briffa). 434. — Oidium monilioides Link; Sacc. Ili, 262. — Malta, sulle foglie vei'di di grano cui è dannoso, Ùied Babul — Feb- braio. 435. — Oidium Tuckeri Berk. ; Gulia Repert. bot. p. 16. — Malta e Gozo, sulle viti cui é dannoso, diffuso per tutte due le isole ! — Estate. 436. — Botrytis vulgaris Fr.; Sacc. Ili, 263. — Malta, sui frutti secchi caduti di Ficus rubiginosa, giardino di uno di noi a Casal Balzan ! — Dicembre-Gennaio. 437. — Botrytis parasitica Cav. ; Sacc. Ili, 264. — Malta, sulle 430 FUNGI foglie vive di Orchis e di Opìirys cui è dannosa, Ùiecl Incita, Ùied GTiasel, Boschetto, ImtaTileb ecie. ! — Maizo. 438. — Penicillium candidum Link. — Malta, qua e là sulle foglie e sui frutti marcescenti! — Tutto l'anno. 439. — Penicillium crustaceum (L.) Fries. — Malta, qua e là sopra molte sostanze putrescenti ! — Tutto l'anno. 440. — Aspergillus glaucus Link. — Malta, frequente sopra varie sostanze organiclie putrescenti ! — Tutto l'anno. ^ 441. — Aspergillus melitensis Sacc. et Peyr. ; Sacc. IH, 265. — Malta, sopra esemplari male seccati di Tricholoma terreum ! — 1914. 442. — Verticillium Buxì (Link) Auersw.; Sacc. Ili, 69 ex parte. — Malta, sulle foglie secche cadute dì B iioous senipervi- rens a Ta Braxia, Addolorala, Guciia ! — Novembre-Gennaio. 443. — Acrostalagmus cinnabarinus Corda; Sacc. Ili, 266. — Malta, su di un ramo putrescente a Ta Braxia\ — Gennaio. 444. — Trichothecium roseum (Pers.) Link ; Sacc. Ili, 267. — Malta, su l'ami putrescenti, (jua e là, Addolorata, S. Anto- ìlio ecc. ! — Dicembre-Gennaio. 445. — Trichothecium candidum Wallr. ; Sacc. Ili, 268. — Malta, soi)ra rami putrescenti diversi, Addolorata\ — Dicem- bre-Gennaio. >s< 446. — Ramularia brevipes Sacc. Ili, 209. — Malta, rara sulle foglie vive o languide di Delphiniuni Stapliijsagria a Ta Balditl — Aprile 1914. 447. — Ramularia arvensls Sacc. ; II, 85. — Malta, sulle fo- glie vive di Potentina replans, frequente, BnTiria, Fiddien, Bo- schetto ecc.l — Ottobre-Aprile. ^ 448. — Ramularia Caruaniana Sacc. Il, 86. — Malta, sulle foglie vive di Veronica Anagallis a GTiain Rihana e Si Ghain MulaX — Aprile-Maggio 1913. 449. — Ramularia Tulasnei Sacc. ; Sacc. I, 96. — Malta, fre- quente e dannosa sulle foglie vive di Fragaria vesca coltivata, S. Antonio, Pàales, Mastci ecQ..\ 450. — Ramularia Parietariae Pass.; Sacc. I, 97; Ferraris FI. It. Ciypt. Hyphaies, Addenda p. 921. — Malta, sulle foglie vive di Parielaria offlcinalis, frequente a Casal Balzan, Ballid, Ghain Rilìana ecc. ! — Aprile-Novembre. 451. Cercosporella pantoleuca Sacc; Sacc. III, 271. — FUNGI 431 Malta, sulle foglie vive o languide di Plantago majo?" a Im- iaTileb ! — Ottobi-e-Gennaio. y^ 452. — Titaea submutica Sacc. II, 84, III, 270. - Malta, sui piciiidii di Septoria ForskaJileana sulle foglie di Urtica niembraìiacea a Ùied il GTiasel, e sulla Septoria ficaricola sulle foglie di Rmiunculus hullatus a Ùied Babu e a Ùied India ! — Marzo 1913 e Febbraio 1915. 453, — Coniosporium Arundinis (Corda) Sacc; Sacc. III, 272. — Malta, sui culmi secchi putrescenti di Armido Donax e di altre graminacee, Gneina ! — Gennaio. 454. — Torula herbarum Link; Sacc. III, 274. — Malta, sui cauli putrescenti di Opmilla Ficas-IndiGa, di Dalilia, di Tage- tes ecc., *S'. Antonio ! — Gennaio. ^ 455. — Torula Peyronelii Sacc. Ili, 273. — Malta, sulle foglie secche di Agave Americana dAV Addolorata \ — Dicem- bre 1913. ^ 456. — Dicoccum apiosporum Sacc. Ili, 275. — Malta, ab- bondante sulle squame degli strobili secchi caduti di Pinus Ha- lepensis coltivato aW Addolorata \ — Tutto l'anno 1914. 457. — Scolecatrichum compressum Allescher; Sacc. Ili, 276. — Malta, sulle foglie languide di Poa annua nel campo sperimentale a Casale Attard ! — Aprile. 458. — Fusicladium dendrìtlcum (Wallr.) Fuck. var. orbi- culatum (Desm.); Sacc. III. 277. — Malta, sulle foglie secche di mandorlo, Casale Attard ! — Dicembre-Gennaio. y^ 459. — Fusicladium Caruanianum Sacc. Annal. Mycol. 1913, p. 20; Sacc. 1, 98; Ferraris FI. It. Crypt. H.vpbales, Ad- denda p, 880. — Malta, sulla pagina inferiore delle foglie vive di Magnolia grandiflora nel giardino dell' Ing. Sacco a Casal Balzan e a /S. Antonio\ — Tutto l'anno 1913. ^ 4B0. — Cladosporium venturioides Sacc. Ili, 278. — Malta, sui cauli languidi o secchi di Amarantas caudatus a ZebbiTi nella villa Stricklandl — Gennaio 1914. ^ Var. citricola Sacc. Ibid. — Malta, sulle foglie secche cadute di aranci a ImtaTileb e a Casal Balzan ! — Gennaio 1914. ^ 461. ~ Cladosporium Grecli-Delicatae Sacc. Il, 87. — Malta, sulle foglie e cauli vivi di Ranunculas diversifolìus a Ùied Incita \ e a Ùied Bufala (Borg!). — Gennaio-Aprile 1913. Specie dedicata all'Autore della Flora Melitensis. 432 FUNGI ^ 4G2. — Cladosporium minusculum Sacc. Aimal. Mycol. 1913, p. 20; Sacc. I, 99; Ferraris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 886. — Malta, sulla pagina inferiore delle foglie languide di Salix alba a GTiaìn il gbira ! — Ottobre-Dicembre 1913. 463. — Cladosporium epiphyllum (Pers.) Mart.; Sacc. Ili, 280. — Malta, sulle foglie secche marcescenti di Capparis spinosa var. inermis, Salio-) pedicellata, Hedera Helix, frequente, Forte Manuel, InitaTìleb, fossi di Valletta ecc. ! — Dicembre-Gennaio. 464. — Cladosporium herbarum (Pers.) Link; Sacc, III, 279. — Malta, sopra rami, foglie e culmi secchi putrescenti, fre- quente a S. Antonio, Casale Aitarci ecc. ! — Dicembre-Gennaio. 465. — Heterosporium echinulatum (Berk.) Cooke; Sacc. Ili, 281. — Malta, sulle foglie languide di Iris Germanica al Bo- schetto e Si S. Antonio ! — Dicembre-Febbraio. 466. — Helminthosporìum teres Sacc. ; Sacc. Ili, 282. — Malta, sulle foglie languide di varie graminacee nel campo sperimen- tale a Casale Attarrll — Gennaio. 467. — Polythrincium Trifolii Kze. et Schm.; Sacc. II, 88. — Malta, molto frequente sulle foglie vive di Trifoliiim resupi- natnrn e nir/rescens, da per lutto! — Marzo-Maggio. 468. Macrosporium commune Rabenh.; Sacc. 111,283. — Malta, sulle foglie languide di Poa sp. al Boschetto e di Cercis Siìiqitastrum nei fossi di Vallettal — Aprile e Gennaio. 469. — Macrosporium Citri Me Alp.; Sacc. Ili, 284. — Malta, sulle foglie secche marcescenti di aranci a S. Antonio (Borglj. — Febbraio. 470. — Macrosporium parasitìcum Thiim ; Sacc. Ili, 285. — Malta, sugli scapi secchi di Alliuin Cepa coltivato nei campi a Casale Allarmi e a Casal Balzani — Giugno. >ì( 471. — Macrosporium Schini Sacc. Ili, 28tj. — Malta, sulle foglie vive o languide di Schinas Molle, fossi di Valletta, Ar- gotti, S. Antonio ! — Novembre-Fc^bbraio 1913-14. >b 472. — Macrosporium eugonatum Sacc. Ili, 287. — Malta, sulle foglie languide di Phijtolacca dioica slW Addolorata \ — Novembre-Dicembre 1913. 473. — Macrosporium sarcinula Berk.; Sacc. II, 89. — Malta, abbondante sulle foglie verdi del grano a BaTiria ! — Marzo. >^ 474. — Macrosporium Cleghornianum Sacc. II, 90. — Malta, FUNGI 433 sulle foglie languide di Ferula communio a tjardia ! — Aprile- Maggio 1913. Specie dedicata ad U. Cleghorn, che pubblicò un opuscolo sulla botanica e agricoltura di Malta (v. in bibliografia). 475. — Fumago vagans Pers.; Sacc. I, 103 et 11,91; Ferra- ris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 886. — Malta, comune sopra varie piante per es. Neriwn Oleande?^ Schinus Molle, Crataegus Ruscinonensis, Cassine maurocenia, da per tutto ! — Tutto l'anno. 476. — Alternarla Brassicae (Berk.) Sacc; Sacc. Ili, 288. — Malta, sulle foglie marcescenti dei broccoli a Casale Attardi — Marzo. ^ 477. — Stigmella perexigua Sacc. Annal. Mycol. 1914, p. 284 ; Sacc. Ili, 289. — Gozo, sulle foglie fiorali secche di Linimi stric- tum, insieme al Ci/lindrosporiitm melitenseì — Aprile 1907. ^ 478. — Cercospora Culìana Sacc. II, 92. — Malta, ab- bondante sulle foglie vive di mandorlo a Casal Balzan, Casale Attard ecc. ! — Ottobre-Giugno 1913. Specie dedicata a Gavino Gulia autore di molti scritti sulla fiora Maltese (v. in bibliografìa). 479. - Cercospora rubicola Thùm.; Sacc. I, 100; Ferraris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 892. — Malta, sulle foglie vive di Rubus ulmifolius, frequente, Ghirghenti, Boschetto ecc. ! — Ottobre-Dicembre. 480. — Cercospora Petroselini Sacc; Sacc. I, 101 et III, 293; Ferraris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 894. — Malta, fre- quente e dannosa sulle foglie verdi di Petroselinwn sativum coltivato, Casal Balzan, Casale Attard, Notabile, Marsasci- rocco ecc. l — Tutto l'anno. 481. — Cercosiiora smilacina Sacc; Sacc. I, 102; Ferraris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 890. — Malta, sulle foglie verdi di Smilao) aspera, qua e là, tjied Gherzuma, ImtaTileb, Gneina ecc. ì — Tutto l'anno. 482. — Cercospora Armoraciae Sacc. ; Sacc III, 297. — Malta, sulle foglie languide di Cochlearia Armoracia coltivata, nell'orto privato del Governatore a S. Antonio ! — Dicembre-Gennaio. )ìi 483. — Cercospora Ceratoniae Sacc. Ili, 298. — Malta, frequente sulle foglie vive e languide di Ceratonia Siliqua, sulle 8. SoMMiER et Cardana Gatto. — Flora Melitensis nova. 28 434 FUNGI giovani pianticelle nel vivaio dei fossi di Valletta, sugli alberi al BoschettQ, Ghirghenti ecc. \ — Tutto l'anno 1914. 484. — Cercospora Myrti Erikss.; Sacc. IH, 29(3. — Malta, sulle foglie vive di Myrtus communis coltivato, Boschetto, Gu- dia (Villa Bettina), S. Antonio ! e sulla var. Romana a S. An- tonio (Borg!). — Dicembre-Maggio. 485. — Cercospora Vìolae Sacc; Sacc. HI, 295. — Malta, sulle foglie vive di Viola odorata coltivata, in tutti i giardini, Val- letta, Addolorata, Ta Braxia, S. Antonio ecc. I — Tutto l'anno. 486. — Cercospora rosicola Sacc; Sacc ITI, 294. — Malta, sulle foglie languide di Rosa Gallica a. GhirghentiX — Maggio. y^ 487. — Cercospora insulana Sacc. Ili, 292. — Malta, sulle foglie vive o languide di Statice sinuata coltivata, Ta Braxia, Addolorata ! — Giugno-Ottobre 1914. 488. — Cercospora Mercurialis Pass.; Sacc. Ili, 291. — Malta, sulle foglie vive o languide di Mercurialis annua, qua e là, Casal Balzan, Marsa, tJied Incita ecc. ! — Novembre-Marzo. ^ 489. — Cercospora spinacicola Sacc. Ili, 290. — Malta, sulle foglie vive di Spinacia satina, cui è dannosa, campo spe- rimentale a Casale Attardi — Novembre-^Jarzo 1913-14. 490. — Cercospora Bolleana Speg.; Borg The period. phe- nom. — Malta, sulle foglie languide di Ficus Carica cui sarebbe danno.sa (Borg). 491. — Fusarium roseuniLink; Sacc. Ili, 299. — Malta, sui cauli morti di Dianthus Carijophìjllas a Casal Balzan, Casale Attard ecc.l — Tutto l'anno. 492. — Fusarium sarcochroum (Desm.) Sacc; Sacc III, 300. — Malta, su di un tronco decorticato putrescente di Datura arborea ^ S.Antonio (Borg!). — Marzo. 493. — Fusarium Limonis Briosi ; Borg Gumming. — Malta, sugli alberi di limone (Borg). ^ 494. — Exosporium rosicola Sacc. Ili, 297. — Malta, sulle foglie vive di Rosa Gallica, raro, GhirghentiX — Gennaio 1914. APPENDICE. 495. — Ectostroma Lauri (Schleich.) Fr. ; Sacc I, 104. — Malta, sulle foglie verdi e languide di Laurus nobilis a .S. An- tonio, Addolorata, ImlaTileb ecc. ! — Tutto l'anno. FUNGI AGGIUNTE E CORREZIONI 435 49G. — Ozonium auricomum Link; Borg II Biecija eie. p. 71. Malta, (Borg). 497. — Dematium strigosum Pers. ; Borg II Bietlja etc. p. 71. — Malta, (Borg). 498. — Himantia fulva Spr. ; Borg II Biedja etc. p. 71. — Malta, (Borg). 499. — Bacillus gummìs (Comes) Trev.; Sacc. Ili, 302. — Malta, sulla corteccia di aranci e di limoni affetti da gommosi, giardini di Casale Attard (Borg!). A(^GIUNTE E CORREZIONI. A pag. 27, fra i botanici clie raccolsero piante a Malta, ma non ne fecero oggetto di scritti speciali, si aggiunga E. Boissier. Glie abbia erborizzato a Malta si rileva dall'avere egli scritto nella Flora Orien- talis di qualche pianta, come Carlina corymbosa v. invohicrata: « in insula Melita legi ». Le piante di Boissier trovansi neir Erbario che porta il suo nome a Chambésy presso Ginevra. A pag. 18, nel primo rigo sopra le colonne di cifre, in luogo di « in Gozo » si legga « in Malta » ; ed in luogo di « in Malta » si legga « in Gozo ». A pag. 44, nella bibliografia, si aggiunga : Caruana Gatto A, — Maltese Flora, in « Malta and Gibraltar il- lusti-ated, compiled and edited by AUister Macmillan ». London W. H.^& Collingridge 191.5. È uno sguardo generale alla vegetazione delle Isole Maltesi, nel quale sono menzionate le piante più interessanti che vi si trovano. A pag. 47 si aggiunga : Ferraris T. — Hìipliales Flora Italica Cryptogama, pais I^, Fungi. Tip. Cappelli, Rocca San Casciano 1910-1912. Sono citate le Isole Maltesi per alcune specie. A pag. 60 si aggiunga: Both E. — Additamenta ad Conspectum Florae Europaeae edituni a ci C. F. Nyman. Berlin 1886. In questo Supplemento al Conspectus di Nyman, l'A. osserva che Nyman aveva spesso trascurato di citare Malta, e vuole colmare que- sta, come altre lacune del Conspectus. Per Malta sono citate soltanto 38 specie, che tutte trovansi nella nostra Flora. A pag. 61 si aggiunga : Saccardo P. A. — Notae mycologicae. Series XVIII, in Sydow, An- nales mycologici Xn (1914) p. 282. Sono pubblicate, insieme a funghi d'altra provenienza, alcune specie Maltesi da noi mandate in esame al Prof. Saccardo. Due specie ed una varietà nuove sono accompagnate da diagnosi. 436 AGGIUNTE E CORREZIONI Saccardo P. A. — Fungi ex Insula Melila (Malta) ledi a Doct. A. Caruana Gatto et Doct. G. Borg, antio 1913. Series II. Nuovo Giorn. bot. it. 1914 p. 110-126. Sono elencate 92 specie Maltesi, fra cui 21 nuove con diagnosi. Saccardo P. A. — Fungi ex Insula Melila (Malta) lecti a Doct. A. Caruana Gatto et Doct. G. Borg, annis 19/3 et 1914. Series III. Nuovo Giorn. bot. it. 1915 p. 24-55. Terzo elenco di 302 funghi Maltesi, di cui 88 nuovi con diagnosi. Saccardo P. A. — Hymeniales, Flora Italica Cryptogama, pars I", JFungi 1915. Sono citate le Isole Maltesi per alcune specie. A pag. 62 si aggiunga: Traverso G. B. — Pyreniales, Flora Italica Cryptogama, pars I^, Fungi. 1905-1913. Sono citate le Isole Maltesi per alcune specie. Trotter Alex. — Uredinales, Flora Italica Cryptogama, pars I", Fungi. 1908-14. Sono citate le Isole Maltesi i>er alcune specie di Uredinee. A pag. 108, il numero 132, Abutilon Avicennae, si faccia seguire dal segno *. A pag. 119 primo e secondo rigo, invece di « Uied Znuher » si legga « Hai Far »; e nel quarto rigo a « valle » si sostituisca « località ». A pag. 136, alle località dove fu trovata Coronilla Emerus si ag- giunga : Grozo sul colle di Ta Harra.r (Borg !). A pag. 140, dopo il N.° 255 si aggiunga : 255 bis. — Vicia Bithynica L. ' — Malta, Ghain il ghira ! — Marzo- Aprile. A pag. 203, dopo il N." 463 si aggiunga : 463 bis. * — Crepis parviflora Desf . - Luoglii erbosi. — Malta, rara. Addolorata ! — Maggio-Giugno. A pag. 253, dopo le Amarantaceae si aggiunga : Oss. — Mirabilis Jalapa L. Coltivata nei giardini, vi si riproduce spontaneamente dai semi per molti anni di seguito,, ancbe dopo cbe se ne è cessata la coltivazione. Fiorisce da Giugno a Ottobre. A pag. 276, dopo il N." 712 si aggiunga : 712 bis. * — Ophrys arachnites Lam. ^ Luoghi rocciosi erbosi. — Malta, Boschetto (Mac Kean I Borg !). A pag. 247, all'epoca di fioritura di Polygonuni maritimuni « Aprile- Maggio » si sostituisca « Aprile-Settembre ». A pag. 305, a Coix Lacryma, invece di « Noi però non l'abbiamo mai vista altro che coltivata », si legga : Trovata anche da noi sub- spontanea a Gneina ! — Settembre. 1, 2 e 3 Queste tre piante sono state trovate soltanto nel 1914, dopo che erano già stampati i relativi fogli della nostra Flora; però hanno potato essere incluse nel Prospetto che segue. PROSPETTO DELLE PIANTE VASCOLARI MALTESI nel quale è indicato se si trovano in Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Sicilia Africa boreale e Oriente AVVERTENZE. Nel seguente prospetto sono riportate tutte le specie note dell'Arcipelago Maltese, col numero d'ordine che portano nella nostra Flora. ^ Le tre prime colonne mostrano la distribuzione di ogni specie nelle isole di Malta, Gozo e Cornino. ^ Nelle co- lonne seguenti viene indicato se quella specie si trovi o no a Lampedusa, a Linosa, a Pantelleria, in Sicilia, nell'Africa bo- reale e in Oriente. Il segno — indica la presenza della specie nel paese segnato in alto della relativa colonna. Per segnare le specie nelle colonne di Lampedusa, Linosa e Pantelleria, ci siamo serviti di S. Sommier, Le Isole Pelagie e la loro Flora. Per la Sicilia abbiamo consultato, oltre ad alcune monografìe, GussoNE Synopsis Florae Sìculae, Parlatore Flora Italiana, Fiori e Paoletti Fiora analìtica d'Italia, Lojacono Flora Sicula. ^ Per conservare alle specie nel Prospetto gli stessi numeri progres- sivi clie hanno nella Flora, abbiamo indicato con un numero bis le tre specie trovate dopo stampata la Flora, Vida Bitliynica, Crepis parviflora e Ophrys arachnites (vedi Aggiunte e Correzioni p. 436). Da ciò deriva una piccola sconcordanza fra la numerazione e il numero effettivo delle specie. ^ A Cornino sono assegnate varie siDCcie non indicate da noi per questa isoletta, perchè trovate in erborazioni posteriori alla stampa della Flora. 438 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA PLORA MALTESE Per l'Africa boreale abbiamo consultato: per la Tunisia Bon- NET et Barratte Plantes vasculaires de la Tunisie; per la Tunisia e l'Algeria Battandier et Trabut Flore de V Algerie e Flore analylique et syyioptique de r Algerie et de la Tunisie; per la Tripolitania Durano et Barratte Florae Liìjijcae Pro- dromus, Pampanini Plantae Tripolitanae nel quale lavoro sono riportate tutte le piante note della Tripolitania all'epoca della sua pubblicazione, ^ e Trotter Nuovi Materiali per la flora della Tripolitania ^ che contiene le ultime aggiunte alla flora Tripolitana; per la Cirenaica Bèguinot e Vaccari Contributo alla Flora della Lihia,^ Secondo, * Terzo e Quarto contributo alla Flora della Libia, ^ Specie nuove o rare per la Flora della Libia, *"' Pampanini Un manipolo di piante della Cire- naica, ^ BoRzi e Mattei Aggiunte alla Floì^a Libica, ^ Chio- venda Tina piccola collezione di piante fatta in Libia da uffi- ciali combattenti nel R. Esercito e Secondo pugillo di pianta Libiche, ^ Massalongo Piante dei dintot^ni di Berna in Cire- naica. ^^ Finalmente per l'Egitto abbiamo consultato Musciiler A ma- nual Flora of Egypt ^^ e per il Marocco .1. Ball Spicilegium Florae Maroccanae. ^^ ^ I vari scritti recenti sulla flora Tripolitana consultati dal Pampa- nini si trovano citati nel suo lavoro a p. XI-XIII. ^ « Nuovo Giorn. bot. ital. 1915 ». ^ Ministero degli Affari Esteri : « Monografie e Rapporti coloniali, N. 16 ». Roma 1912. * Ministero delle Colonie : « Monografìe e Rapporti coloniali N. 7 ». Roma 1913. 5 « Annali di Botanica, voi. XII, p. 87-150 'e voi. XIII, p. 9-34 ». Roma 1913 e 1914. ^ Tipografia del Seminario. Padova 1912. ' « Bullettino della Soc. bot. it. 1912, p. 115 ». Firenze 1912. 8 « Bollettino del R. Orto bot. e Giard. colon. Anno XI, p. 234-242 ». Palermo 1912. (Riprodotto in « Bull. Soc. bot. it. 1913, p. 134 ». Fi- renze 1913). 9 « Annali di Botanica. Voi. XI, p. 183 e p. 401 ». Roma 1913. '^ « Atti dell'Acc. delle Scienze med. e nat. di Ferrara. Anno 1913-14 ». Ferrara 1914. " Friedlander & Sohn. Berlin 1912. 12 « Journal of the Linnean Soc. Voi. XVI, p. 280-742 ». London 1878. PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 439 Nella penultima colonna abbiamo indicato coi segni seguenti la presenza delle specie nei vari settori dell'Africa boreale: + Tunisia, Tripolitania e Cirenaica. — . Tunisia, mancante tanto in Tripolitania die in Cirenaica. I Tripolitania e Cirenaica, mancante in Tunisia. JL Tunisia e Tripolitania, mancante in Cirenaica. C Tunisia e Cirenaica, mancante in Tripolitania. ... Algeria, mancante in Tunisia e in tutta la Libia. •|- Tripolitania, Cirenaica e Algeria, mancante in Tunisia. T. Tripolitania e Algeria, mancante in Tunisia e in Cirenaica. •C. Cirenaica e Algeria, mancante in Tunisia e in Tripolitania. 1' Tripolitania mancante nel resto dell'Africa boreale. c Cirenaica » » » . » . . Egitto » » » » . . Marocco » » » » •T Tripoli ed Egitto » » » » ■C Cirenaica ed Egitto . . » » » » T. Tripolitania e Marocco » » » » C. Cirenaica e Marocco . . » » » » Nella Cirenaica comprendiamo la Marmarica Italiana, e nella Tripolitania comprendiamo la Sirtica, come fanno tanto Durand e Barratte quanto Pampanini. Le piante Maltesi fin ora trovate nella Mar.marica e non nella Cirenaica propria, del resto, sono nove sole, ^ e tre sole furono trovate nella Sirtica e non nella Tripolitania. ^ L'ultima colonna è dedicata all'Oriente inteso nel senso che gli dà Boissier nella « Flora Orientalis », escludendone però l'Egitto che comprendiamo nella colonna dedicata all'Africa bo- reale. In questa colonna dedicata all'Oriente, indichiamo col segno — che la pianta corrispondente trovasi nell'Oriente più prossimo, nel quale comprendiamo la Grecia, quella parte della antica Turchia d'Europa che è limitata a Nord dalla catena dei Balcani, e tutte le isole del Mare Egeo compreso Creta. Col se- gno ... in quella colonna indichiamo che la specie corrispon- dente non trovasi nell'Oriente più prossimo, bensì in altre parti ^ Esse sono : Paronychia nivea, Inula critlimoides, Carlina involu- crata, Satureja microphylla, Obione portulacoides, A.lliutn Ampelo- prasum, Asparagus aphyllus^ Sporobolus pungens, Gymnogramme leptopliylla. ^ Reseda alba, Inula crithmoides e Triplachne nitens. 440 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE del dominio Orientale inteso come abbiamo detto sopra. Per questa colonna abbiamo consultato Boissier Flora Orientalis, Nyman Conspectus Florae Europaeae, Halàcsy Conspectus Flo- rae Graecae, Ascherson und Graebner Synopsis der Mitteleu- ropaeischen Flora. Neir indicare la presenza delle specie nelle varie colonne del Prospetto, non abbiamo tenuto distinte le varietà, e ci siamo at- tenuti, per lo più, al senso largo della specie, onde evitare, per quanto fosse possibile, errori derivanti da interpretazioni di- verse. Abbiamo tenuto conto in tutte le colonne delle specie subspontanee, come abbiamo fatto nella Flora. PROSPETTO DIGOTYLEDONEAE ce "3 e «9 e s E e «A s 1 E 2 s e s « s CS a. 1m e « 5 a e + + e e e + T + — I. Ranunculaceae. 1. Clematis cirrhosa Z. 5 2. Anemone coronaria L. 2^ 3. A. hortensis L. 2f, 4. Adonis tnicrocarpus DC. 0. . . . . 5. Ranunculus diversifolius Gilib. 2^. 6. R. trichophyllus Chaia; 2/1 7. R. Ficaria L. 2f. 8. R. bullatus L. 2^ 9. R. flabellatus Besf. 2/1 10. R. ophioglossifolius Vili. 0 11. R. fontanus Presi 0 (o 2^). . . . 12. R. macrophyllus Besf. 2/1 13. R. Sardous Cranlz G) 14. R. trilobus Desf. 0 — 15. R. Chius DC ^ C^ 16. R. muricatus L. Q 17. R. arvensis L. Q 18. Nif^ella Damascena L. (J) 19. Delphinium halteratum S. et 5'.2 0 20 D. Stanhvsas-ria L. G) — 21. D. Ajacis Z. 0 — Ranunculac. 21. 15,8 2^, 12 0. 21 13 4 7 1 7 20 18 20 1 Le note si trovano in fondo al Prospetto. 442 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE II. Papaveraceae. e e e; S e ea WS 3 ■a w B. E 3 e B «9 1 a. 42 e 1 0 22. Papaver hybridum L. Q 23. P. Rhoeas X. 0 24. P. dubium L. Q 25. P. pinnatifidum Moris (£) 26. P. setigerum DC. 0 — — — — + + T T. T T + + — 27, P. somniferum L. 0 28. Glaucium flavum Cranlz (2) . . . . 29. Chelidonium raajus L. 1^ 30. Hypecoum procumbens L. Q). . . . Papaveraceae 9. 1 2^, 8 0 e (2). 9 8 0 e! 4 1 5 9 9 9 III. Fdmariaceae. 31. Fumaria agraria Lag. 0 32. F. capreolata L.Q . . . 33. F. flabellata Gasp. 0 . . 34. F. bicolor Soìnm. 0 , . 35. F. media Lois. ^(J). . . . 36. F. offlcinalis L. 0 37. F. deiisiflora i)C. 0 . . . . 38. F. parviflora Lam. 0. . . • • • — — — — — + + T T + + + — • Fumariaceae 8. 8 0. 8 5 2 5 3 5 7 7 6 IV. Cruciferae. 39. Matthiola lucana R. Br.l^ .... 40. M. rupestris BC. 2^ 41. M. tricuspidata R. Br.Q\ . . , . . . 42. M. sinuata R. Br. (2) — — — — — — ■ • • e + T + — 43. Cardamine hirsuta X. 0 44. C. Graeca L. 0 45. Nasturtium officinale R. 1 46. Alyssum maritimum Lam Al. Thiaspi perfoliatum L. 0 48. Biscutella didyma Z. ■• 0 . ir. 2/: ... ... PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 443 Draba verna L. Q s 1 e e s E e «A •a o E e s 2 .2 a» 4» S s. .2 e a» e i 49. - . _ _ 50. Teesdalia regularis Smith 0 . . . — ... 51. Cakile maritima Scop. 0 — — — — + 52. Malcolmia maritima R. Br. 0 . . — 53. Cheiranthus Cheiri L. % — — 54. Sisymbrium officinale Scop. 0 . . — — — — — — — 55. S. polyceratium />. 0 — — e — 56. S. Irio Z. 0 — — — + — 57. S. Sophia i. 0 — — • • • — 58. Neslia paniculata Desi'. 0 — — — + — 59 Lenidiuni Iberis L. 2i 60. L. Draba L. 2^ .^^ ^__ + 61. Hutchinsia procumbens Besxi. 0 . — — ■i — c — 62. Capsella Bursa-pastoris MoencTi 0 — — — — — + — 63. Sinapis alba L. 0 — — + — 64. Brassica Sinapistrum Boias. 0 . . — — — + — 65. B. nigi-a Koch 0 — — — — — 66. B. ad pressa Boiss. 0 — — — — — — e — 67. B. cainpestris L. Q — — — — 68. B. Tonrnefortii Gouan 0 — — — + — 69. B. fruticulosa Cip\ 2/1 — — — — .T. — 70. Diplotaxis erucoides DC 0 . . . . — — — — C 71. D. viminea DC. 0 — — — ... — 72. D. tenuifolia DC. 2^ — — — 73. Moricandia arvensis DC. (2) . . . . — T — 74. Eruca sativa Mill. 0 — — + 75. Enarthrocarpus pterocarpus DC. 0 — • 76. Rapistrum rugosum Berg. 0 . . . — — — — + — 77. Raphanus Raphanistrum Z. 0 . . — — — — — + — 78. R. Landra Moretti 0 — — — — 79. Bunias Erucago i. 0 — — — — — — 80. Coronopus procumbens Gilih. 0 . . — — — + — 81. C. didymus Stnith 0 — — — Cruci ferae 43. 9 2^, 34 0 e ©. 36 33 10 13 9 12 42 41 39 444 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE ì V, Capparidaceae. 82. Capparis spinosa L.^l^ 0 e «9 e t= E e ea a ■e B. E CS B 2 1 s Vi e a 3 1 — — — — — — + — VI. Resedaceae. 83. Reseda alba L. « 2^ (o 0) . . . . 84. R. lutea Z. 0 — — — — VII. Polygalaceae. 85. Polygala Monspeliaca L. 0. . . . _ Vili. Frankeniaceae. 86. Frankenia intermedia DC. 2^. . . 87. F. pulverulenta L. 0 — — — — + + — IX. Violaceae. 88. Viola odorata L. 2^ 89. V. parvula Tineo 0 — — — X. Cistaceae. 90. Oistus incanus L. 5 91. C. Monspeliensis L. 5 92. Helianthemum Arabicum Pers. 5 93. H. glutinosum Pers. 5 — — — — — C + + — XI. SlLENACEAE. 94. Silene nocturna L. Q 95. S. Gallica /.. 0 96. S. vespertina Relz. 0 97. S. sericea Ali. 0 . . . . •. 98. S. pendula L. Q 99. S. inflata Smith 2^ 100. S. Behen L. Q 101. S. fruticosa L. 2/Ì 102. S. sedoides Poir. 0 103. Agrostemma Githago L. (J). . . . — — — — — + T + .C. c e T. — Silenaceae 10. 2 2/1, 8 0. 9 6 3 5 6 5 9 10 10 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 445 XII. Alsinaceae. E e e e 1 s l e .E .12 _2 Vi e 5 0» 0 104. Cerastium glomeratum Tlmill. 0 105. C. brachypetalum Desp. 0 . . . . 106. C. campanulatum Viv. 0 107. Malachium aquaticum Fries 2f . 108. Stellarla media Cyr. 0 109. Spergularia rubra Pers. 0. . . . 110. S. diandra Boiss. 0 111. S. media Pers. (2) (o 2^) 112. Alsine tenuifolia Crantz 0 ... 113. A. procumbens Fenzl 2f 114. Arenaria serpyllifolia L. 0. . . . 115. Sagina mariti ma Don 0 116. S. apetala Z. 0 — — — e + + + + + + + T Alsinaceae 13. 2 2^, 11 0 e d). 13 9 3 7 8 8 12 11 13 XIII. Paronyghiaceae. 117. Herniaria glabra L. 2f 118. H. cinerea DC. 2f, 119. Paronychia nivea DC. 2^ 120. P. argentea Lam. 2^ 121. Polycarpon tetraphyllum L. 0. . 122. Pteranthus dichotomus Forsk. 0 — — — — — ■ c + + + + T • • • Paronychiaceae 6. 4 2/1, 2 0. 6 3 1 2 2 3 5 6 6 XIV. PORTDLACACEAE. 123. Portulaca oleracea L. Q + ^^ XV. Elatinaceae, 124. Elatine Hydropiper L. Q, — ^..— e — . XVI. Malvaceae. 125. Malope malacoides L. % 126. Lavatera trimestris i^. 0 .... 127. L. eretica L. ® 128. L. arborea L. 5 — — — — — T — 446 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 1 1 129. Althaea liirsuta L. 0 130. A. offlcinalis Z. 2^ 131. Hibiscus Trionum Z. 0 132. Abutilon Avicennae Gaerin. ' 0 . 133. Malva eretica Cav. 0 134. M. sylvestris L. 2f 135. M. microcarpa D'esf. 0 136. M. Nicaeensis Ali. Q s s e e e e E o ttQ 9 1 E 2 2 .2 i : a» s i — — — — — — + + C^ Maìvaceae 12. 15,32^,80e(D. 11 11 3 5 4 5 11 12 i2 XVn. Hypericaceae. 137. Hypericum ^gyptiacum L. ^ 5 • 138. H. tetrapterum Ft^ies 2^ 139. H. perforatum L. If 140. H. crispum L. 2f, 141. H. tomentosum L. 2f 142. H. humifusum L. 2^ — — e. e T Hypericaceae 6. 15,52^. 5 5 1 1 1 4 5 4 XVIII. Geranlvceae. 143. Geranium dissectum L. Q . . . . 144. G. rotundifolium X. 0 145. G. molle Z. 0 ( 146. G. Robertianum L. Q) 147. G lucidum L. 0 — — — — — — T C + C + 1 -r + + — 148. Erodium cicutarium L' Hèrit.Q. 149. E. Romanum U Hérit. 2^ 150. E. moschatum U Hèril. 0 . . . . 151. E. ciconium Wiild. 0 152. E. Botrys Beri. 0 . . . 153. E. laciniatum Willd. 0 154. E. Chium Willd. 0. . . 155. E. malacoides Willd. 0 Geraniaceae 13. 12/1, 12 0. 12 10 4 7 6 11 13 13 13 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 447 XIX. LlNACEAE. 2 s e e e B E e g 9 ■a E 2 112 «> e a. e •< 0* B 9 156. Linum strictum i. 0 157. L. Gallicum L. Q 158. L. an gusti foli um Huds. 2/1 ... . 159. L. decumbens Desf. 0 — — — — + C + + XX. OXALIDACEAE. 160. Oxalis corniculata L. Q 161. 0. cernua Thunh. 7f — — T T XXI. Zygophyllaceae. 162. Tribuliis terrestris i. 0 163. Fagonia Cretica L. 2^ (o 0). . . — — — + XXII. RUTACEAE. 164. Ruta bracteosa DC. 2^ ^ — + XXIII. SlMARDBACEAE. 165. Ailantus glandulosa Desf. 5 • • • — XXIV. Terebinthaceae. 166. Pistacia Lentiscus L. 5 167. Rhus Coriaria Z. 5 — — — — — — + XXV. Papilionaceae. 168. Anagyris foetida L. t) — — — 1 C + + T T + • • . 169. Spartiura junceum Z.. 5 170. Anthyllis Hermanniae L. 5 • • • 171. A. Vulneraria L. 2f, 172. A. tetraphylla L. Q 173. Ononìs mitissima L. Q 174. 0. olygophylla Ten. 0 175. 0. reclinata L. Q 176. 0. ornithopodioides L. Q 177. 0. Sieberi Bess. 0 178. 0. variegata L. Q 179. 0. biflora Desf. G) 180. 0. Natrix L. 2^ 448 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 181. 182. 183. 184. 185. 186. 187. 188. 189. 190. 191. 192. 193. 194. 195. 196. 197. 198. 199. 200. 201. 202. 203. 204. 205. 206. 207. 208. 209. 210. 211. 212. 213. 214. 215. Hymeiiocarpus circinatus Savi 0 Medicago lupulina L. 0 (o 2^) M. scutellata Mill. 0 . . . M. orbicularis Ali. 0 . . M. Arabica Ali. 0 .... , M. denticulata Willd. 0, . M. Tenoreana Ser. in DC. 0 M. minima Gruf. 0. . . . M. Echiiius BC. 0 M. ciliaris Krock. 0 . . M. turbinata Willd. 0. . . M. sphaerocarpa Beri. 0 M. tuberculata Willd. 0 , M. rugosa Desr. 0 .... , M. obscura Retz. 0 e M. marina L. 7(. . . . M. truncatula Gaertn M. litoralis Rhode 0 Lotus ornithopodioides L. 0 r>. pusiilus Medie. 0 L. decumbens Poir. 2(, L. Creticus L. 2^ . . . L. edulis L. Q .... Tetragonolobus purp. Moench T. conjugatus Link 0 . . . T. biflorus Ser. in DC. 0 . Trigonella Monspeliaca L. 0 T. mariti ma Del. 0 . T. corniculata L. 0 . Meliiotus Italicus Lam M. Indicus Ali. 0 . . M. sulcatus Desf. 0 . 0 M. segetalis Ser. in DC. 0 M. infestus Gìcss M. Messanensis Ali. 0 0 O e 1 1 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 449 216. Trifolium pratense L. 2^ 217. T. echinatum M. B. ^ © 218. T. maritimum Hiids. 0 219. T. stellatum L. 0 . . . 220. T. intermedium Guss. 0 221. T. angustifolium L. 0 222. T. lappaceum L. 0 . 223. T. Cherleri L. Q . . . 224. T. arvense L. Q) . . . 225. T, Lucanicum Gasparr. 0 226. T. scabrum L. 0. . . 227. T. subteiTaneum L. 0 228. T. spumosuin L. 0 . 229. T. fragi rerum L. 2^ . 230. T. resupinatum L. 0 231. T. tomentosum L. 0 232. T. conorestum Guss. ^o 0 233. T. suffocatum L. 0 . 234. T. repens L. 2^ . . . . 235. T. nigrescens Viv. 0 236 T. agrari um Poli. 0 237. Psoralea bituminosa L. 2^ 238. Astragain.s sesameus L. 0 239. A. Baeticus L. 0. . . 240. A. hamosus L. 0 . . 241. Coronilla Kmeru.s L. ^^ 5 242. C. Valentina L. ^^ 5 243. C. scoi'pioides Koch 0 . 244. Scorpiurus subviHosus L 245. S. vermiculatus L. ^^ 0 . 246. Hippocrepis unisiliquosa L. 0 247. H. multisiliquosa L. 0 . 248. H. ciliata Willd. 0. . . . 249. Hedysarum capi tatù m Besf. 0 250. H. pallens Halacsy 0 8. 80MMIER et Cardana Gatto. — Flora Melitensis nova. e + + + + + + + + + + T C_ -f- 29 450 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 251. Hedysarum coron. L. ^^ 0 *^52, Pisum arvense L. 0 . 253. Vicia sativa Z. 0 . . 254. V. peregrina Z. 0. . 255. V. pseudocracca Bert. 0 255^'^ Vicia Bithyuica L. ^^ 0 256. V. Narbonensis L. 0 257. Ervum leucanthum {Biv.) 258. E. gracile DC. 0 . , 259. E. Ervilia L. 0 . 260. Lathyrus Aphaca L. 0 261. L. Ochrus DC. Q) . 202. L. articulatus L. 0 263. L. Cicera L. 0 . . . 264. L. sativus L. 0 . . 265. L. aniiuus Z. 0 . . 266. L. Gorgoni Par/. 0 267. L. seti foli US L. 0 . 268. L. sphaericus i?e^2. 0 269. L. inconspicuus //. 0 270. Ceratonia Silifjua L. 5 (0 2^) 0 Papilionaceae 104. 6 5, 9 2^, 89 0 E e 100 73 41 41 30 37 ì 99 96 96 XXVI. ROSACEAK. 271. Prunus spinosa L. o • • • 272. Potentina hirta L. 2^ . . . 273. P. reptans L. If 274. Rubus ulmifolins Schoit 5 275. R. caesius L. 5 276. Rosa Gallica L. f, 277. R. sempervirens i. 5 . . . 278. R. dumetorum Thuiìl. 5 . 279. Poteriura Sanguisorba L 2f. 280. Crataegus Oxyacantha L. 5 281. C. Ruscinonensis Gren. et Bl. ^^ 5 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 451 2 e ^a o (9 e n E e a. E Linosa j IZ e* 2 J3 va Africa bor. a» B w O 282. Pirus Sorbus Gaertn. 5 283. P. commuiiis L 5 284. Mespilus Germanica L. 5 .... — * 1 * Rosace.ae 14. 115,3 2^. VA 11 1 2 1 3 13 11 13 XXVri. Myrtaci^ae. 285. Punica Granatum L. 5 — — — 286. Myrtus coinmuni.s L. 5 XXVIII. Tamaricaceae. 287. Tamarix Africana Poir. 5 • • ■ • — — — XXIX. Lythraceae. 288. Lythiura Graefferi Ten. 2f, . . . . 289. L. Hyssopifolia L. 0 — T + XXX. Onagraceae. 290. Epilobium Tournef. Mic?i. 2f, . . . 291. E. parviflorum Sdirei). 2^ . . . . — • ■ • XXXI. Crassul.'VCeae. 292. Sedum stellatuin L. © .... 293. S. heptapetalum Poir. 0 . . . 294. S. dasvnhvlium L. IL — + .C. 1 295. S. rubeiis L. C^i — 296. S. cae.spitosum Z)C. 0 297 S litoreum Gnss C^ 298. S. Nicaeense Ali. 2^ 299. Sempervivuin arboreum L. iy .300. Tillaea muscosa L. Q 301. Biilliarda Vaillantii DC. Q . . 302. Umbilicus penduliiius DC. 2f . 303 U. horizontalis DC. IL .... Crassulaceae 12. 1 5, 4 2^, 7 0. 11 7 3 9 7 6 12 11 11 452 ■PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE XXXII. Mesembryanthemaceae. 304. Meseinbryanthem. crystall. L. 0. 305. M. nodiflorum L. 0 306. M. acinaciforme L. Tf. s e e H e ■a n, j (S e ed 1 0» e s. W9 il e et B '<: — — + — XXXIII. Cactaceae. 307. Opuiitia Ficus Indica Mill. 5 • • 1 _ XXXIV. CUCURBITACEAE. 308. Ecballion Elaterium Rich. 2^. . . , _j XXXV. Rhamnaceae. 309. Zizyphus sativa Gaertn. 5 . . . 310. Rhamnus oleoides L. 5 311. R. Alaternus L. 5 — + — XXXVI Umbelliferae. 312. Eryngium tnaritimum L. 2f, . . . 313. Bupleuriim subovatum Link 0 . 314 B. glaucum Rob et Cast. 0 . . . 315. Apium o-i-aveolens L. ® 316. Ammi Visnaga Lani. 0 317. A. maius L C^ ... — ~ T + + + T C C T — 318. Ptychotis ammoides Koch 0. . . 319. Ridolfìa segetum Moris 0 . . . . 320. Helosciadium nodiflorum Koch 2^ 321. Pimpinella peregrina L. (D . . . . 322. Crithmum maritimum L. 2/1 . . . 323. (Enanfhe globulosa L. 2^ 324. Foeniculum vulgare Mill. 2(, . . . 325. Kundmannia Sicula BC. 2^ . . . . 326. Ferula communis L. 2f, 327. F. nodosa Jachs. 2^ 328. Petroselinum hortense Hoffm. (2) 329. Tordylium Apulura L. Q 330. Daucus Carota Z/. @ PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 453 331. Daucus Gingidium L. ® 332. D. rupestris Guss. (2) 333. D. Lopadusanus Tin. @ 334. D. bicolor Sibth. et Sm. ^^ Q . . . 335. Orlaya maritima Koch 0 336 Torilis nodosa Gaertn. 0 . . . . 337. T. purpurea Guss. 0 338. Scandix Pecten-Veneris L. 0 . . 339. Smyrnium Olusatrum Z. (2) . . . 340. Bifora testiculata DC. Q 341. B. radians Marsch. Bieb. 0 . . . 342. Echinophora spinosa L. 2f, . . . . o e e e a 1 e 1 E 1 B 3 1 a n a. s s B ■u o — — — .e e • a • — Umbelìiferae 31. 9 2^, 22 0 (o ©). 31 22 11 14 7 15 27 26 28 XXXVII. Araliaceae. 343. Hedera Helix i. 5 — e XXXVIII. RUBIACEAE. 344. Putoria Calabrica DC. f, 345. Sherardia arvensis L. Q) 346. Vaillantia muralis L. 0 347. V. hispida Z. 0 348. Callipeltis muralis Moris 0 . . . 349. Galium saccharatum Ali. (J) . . . 350. G. tricorne With. 0 351. G. Aparine L. 0 352. Rubia peregrina L. 2/1 353. Asperula longi flora W. et Kit. 2f, 354. Crucianella rupestris Guss. 2^ . . 355. C. latifolia L. 0 — — — — e 4- T + + T •1 — Rubiaceae 12. I 5 , 3 2^, 8 0. 11 10 5 7 6 6 10 12 11 XXXIX. Caprifoliaceae. 356. Sambucus Ebulus Z. 2^ ..... . 357. Lonicera implexa Ait. 5 — — — — — 454 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 1 e N e «9 e E s 2 ts VI e B CS 1 c vi Vi 5 •c XL. Valerianaceae. 358. Valerianella eriocarpa Desv. 0 . 359. V. truncata Betche 0 360. V. puberula DC. Q) 361. V. coronata DC. Q) 362. V. cannata Lois. 0 363. Centranthus Calci trapa Dufr. 0 364. Fedia Cornucopiae Gaertn. 0 . . — — — — — + T C — Valerianaceae 7. 7 0. 6 6 1 2 2 3 7 7 7 XLI. Dipsaceae. 365. Dipsacus sylvestris Huds. 0 . . . 366. Scabiosa atropurpurea L. 0 . . . •^ — + • ■ • XLII. COMPOSITAE. 367. Bellis sylvestris Cyr. 2f, . . . 368. B. annua L. 0 369. Conyza ambigua DC. Q . . . . 370. Phagnalon Tenorii Presi 2^ . 371. P. Graecinn Boiss. 2f. 372. Evax pygmaea Pers. 0 . . . . 373. Inula graveolens Desf. 0 . . . 374. I. crithraoides L. 2^ 375. I. viscosa Ait. 2f, 376. Pulicaria odora Reichh. 2f,. . . 377. P. dy senterica FI. Wetl. 2^ . . 378. Jasonia glutinosa DC. 2^ . . . 379. Asteriscus aquaticus Less. 0 . 380. A. spinosus Gr. et Godr. 2f, . 381. Matricaria Chaniomilla L. 0 382. M, aurea Boiss. ^^ Q 383. Anthemis Cotula L. 0 384. A. arvensis L. (£) 385. A. mixta L. 0 386. A. fuscata Brot. 0 — — — — — e T T + •1- C T + + T PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 465 0 21 387. Anthemis peregrina L. 0 . 388. A. Urvilleaiia (DC.) ^'^ 0 . . 389. Chrysaiithemum senfetum L. 390. Piiiardia coronaria Less. 0 391. Senecio vulgaris L. 0 . 392. S. pygmaeus DC. 0 . . . 393. S. leucanthemifolius Poir. 394. S. Gallicus Willd. ^^ 0. . 395. S. Cineraria DC. 5 . . . 396. Filago spafhulata Presi 0 . 397. F. prostrata Pari. 0 . . 398. F. Gussonei Lojac. 0 . . 399. HelichrysLim rupestre DC 400. Calendula fulgida Rnf. 0 401. C. maritima Guss. 2^ . . 402. C. arvensis L. 0 403. C. .^gyptiaca Desf. 0. . 404. C. parviflora Raf. 0. . . 405. Echinops Siculus Strobl 2f . 406. Carlina gummifera Less. 2^ 407. C. Sicula Ten. 22 2^ 408. C. lanata L. 0 409. C. involucrata Poir. 2^ . . . 410. Atractylis cancellata L. 0 . 411. Onopordon Sibthorpian. 5. e^ ^ 412. Carduus pycnoceplialus L. 0 413. G. marmoratus Boiss. et Heldr 414. Cynara Cardunculus L. 2f . 415. Cirsium arvense Scop. 2f . . 410. Notobasis Syriaca Cass. 0 . 417. Centaurea crassifolia Be7't. 2^ 418. C. splendens L. (2) (0 2^) 419. C. Melitensis L. Q . . . . 420. C. solstitialis L. 0 . . . . 421. G. Nicaeensis Ali. 0 . . 0 2A 0 e ! 1 È + + T + + 4- + — ~~~ e — e e _ T + — T — • • — T — — — 456 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 422. 423. 424. 425. 426. 427. 428. 429. 430. 431. 432. 433. 434. 435. 436. 437. 438. 439. 440. 441. 442. 443. 444. 445. 446. 447. 448. 449. 450. 451. 452. 453. 454 455. 456. ^ Centaurea Calcitrapa L. 0. . Urupina Crupinastrum Vis. 0 Carthamus lanatus L. 0 C. coeruleus L. 2^ . . . . Cai'duncellus pirinatus BC Silybum Marianum Gaertn. (2) Galactites tomentosa Moench (1 Scolymus Hispanicus /.. (5) . S. grandiflorus Besf. 2f, . . . S. maculatus L. (J) Catananche lutea L. 0 . . . Hypochaeris Neapolitana DC. Seriola ^Etnensis L. 0 . . . S. Cretensis //. 2^ Rhagadiolus stellatus Gaertn Hyoseris scabra L. Q . . . . H. lucida L. 2f, H. radiata L. 2^ Hedypnois polymorpha BC. 0 Melitella pusilla Soniin. 0 Cichoriuin spinosum L. 2^ C. puinilum Jacq. 0 . . , . C. Intybus L. 2^ Podospermum laciniatnm BC. Tragopogon porrifolius L. (f) T. Cu pani Guss.^^ 0 . . . . Helminthia echioides Gaerln Taraxac. megalorrhiz. //. M. Thrincia tubei-osa BC. 2^ . Picris spinulosa Beri. @ . . Urospermum picroid. F. W. S U. Dalechami)ii F. W. Schm. ^' Geropogon glaber L. 0 Lactuca vi rosa L. (2) . (D . . . . L. saligna L ^ 0 (D 0 2/^ 0 cs a •a V Bi E CS + + + + + .e + + e e + + + PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 457 457. Choiidrilla juncea L. ® 458. Sonchus levis Bartal. 0 459. S. asper B'il. 0 460. S. tenerrimus L. 2^ 461. Launaea resedifolia 0. Knntze Tf 462. Picridium vulgare Besf. 2^ . . . . 463. Crepis bulbosa Froel. % 463 ^i^ C. parviflora Desf. ^^ 0 464. Hieracium macranth. Ten.2^^ 2(, 465. Ambrosia maritima L. 0 466. Xanthium spinosum L. Q . . . . •a Gozo Cornino Lampedusa Linosa Pantelleria 5 Si e — — _|_ — Compos. 101. 1 5 , 35 2^, 65 0 (0 (D) 97 72 '44 ! 54 24 36 90 85 80 XLIII. Campandlaceae. 467. Campanula Erinus L. Q 468. Trachelium coeruleum L. 2^. . . 469. Specularia hybrida A. DC. 0 . . — — — — •r- XLIV. Ericaceae. 470. Erica multiflora L. 5 471. Penta pera Sicula Klotzsch 5 . . . — — — — c XLV. Oleaceae. 472. Olea Europaea L. 5 ,^_ + -_ XLVI. ASCLEPIADACEAE. 473. Periploca levigata Ait. 5 474. Cynanchum acutum Z. 2^ .... — — — — — + ... XLVII. Plantaginaceae. 475. Plantago major L. 7^ 476. P. lanceolata L. 2^ 477. P. Lagopus L. If. 478. P. albicans L. 2^ 479. P. Bellardi Ali. 0 480. P. Coronopus L. Q — — — + + + + — ' 29' 458 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 1 s E i (9 e e: ì a B. B ea ea s B .2 e 481. Plantago ceratophylla Link (D 482. P. bombycjna (Decaisne) 0 483. P. Serrarla L. 2(,. : 484. P. Psyllium L. Q 485. P. stricta Schousb. ^^ 0 . . . . — — — — ~*~~ ■ • • Plantaginac. 11. 5 2^, 6 0, (o ©). 10 8 4' 4 1 3 4 9 11 9 XLVIII. Plumbaginaceae. 486. Statica psiloclada BoUs. 2(, . 487. S. virgata Willd. 2f, 488. S. Cosvrensis Gicss. 7L. . . . — — — — — — 489. S. dubia Andr.-^ 2^ 490. S. reticulata L. 2^ 491. Plumbago Europaea L. 2/1 . Plumbaginaceae 6. 6 2^. 6 2 o 3 1 4 5 3 3 XLIX. Primulaceae. 492. Samolus Valerandi L. Tf, 493. Aiiagallis arvensis L. 0 — — — — — L. Gentianaceae. 494. Ghiera perfoliata L. Q 495. Erytliraea s[)icata Pers. 0 . . . 496. E. Centaurium Pers. 0 407 F. nnlf'lifkllfl Hnrvi C^ — — — — + + — LI. CONVOLVDLACEAR. 498. Cuscuta Epithymum Murr. ( 499. C. alba Presi 0 500. Cressa eretica L. If. 501. Convolvulus arvensis L. 2f . 502. C. althaeoides L. 2f. 503. C. Siculus L. (£) 504. C. pentapetaloides L. 0 . . . 505. C. lineatus L. If, D — — + + T — PKOSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 469 506. Convoivulus oleaefolius Desr. 2^. 507. C. Cantabrica L. l^, 508. C. tricolor L. ^9 0 509. C. Soldanella L. 7^ 510. C. sylvestris Waldst. et Kit. 2^ . . e 0 «9 E 0 1 E B 2 (A e e 5 s 0 •1 T T — Convolvulaceae 13. 8 2^, 5 0. 13 1 9 5 6 3 5 12 11 13 LII. SOLANACEAE. 511. Hyosciamus albus L. (2) 512. Solanum nigrum L. Q 513. S. Sodoraaeum L. 5 514. Lycium Europaeuni i. 5 515. Nicotiana glauca Grafi. 5 . . . . 516. Physalis pubescens L. 0 — — — — — — + T + — Solanaceae 6. 3 5, 3 0 (0 (2) ). 6 4 2 4 4 3 6 6 4 LUI. BORAGINACEAE. 517. Heliotropium Europaeum L. 0 . . 518. H. suDÌnum L C») — — — — — — — e T C c + T T C T + — 519. Cerinthe aspera Roth 0 520. Cynoglo.ssum Cretic. MUl. 0 (0(2)) 521. Myosotis hispida Schlecht. 0. . . 522. Borago offlcinalis X. 0 523. Symphyturn officinale L. 1^ ... 524. Anchusa Italica Retz. (2) 525. Lithospermum arvense L.Q. . . 526. L. Apulum Vahl 0 527. Echium Italicum L. Q 528. E. parviflorum Moench 0 . . . . 529. E. arenarium Giiss. (2) 530. E. plantagineum X. 0 531. E. pustulatum S. et S. ^o 0 (0 (2)). 532. E. confusum Le Coincy (2) . . . . Borapinac. 16. 12^, 15 0 (0 (2)). 15 9 6 6 4 7 16 15 15 460 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 533. 534. 535. 536. 537. 538. 539. 540. 541. 542. 543. 544. 545. 546. 547. 548. 549. 550. 551. 552. 553. 554. 555. 556. 557. 558. 559. 560. LIV- Labiatae. Mentha Pulegium L. 2^ . . M. rotundifolia Hwls. 2(, . M. aquatica L. If, Origanum Dictarnnus L. Tf, Salvia clandestina L- 2(,. . S. verbenaca L. 2f S. offlcinalis X. 5 Rosmarinus offlcinalis L. 5 Satureia microphylla Guss. 2f> S. Graeca L. 5 S. Nepeta Scheele 2f, Thymus capitatus HofCm. et L Melissa offlcinalis L. Tf . . . Lamium amplexicaule L. 0 Stachys hirta L. 0 Sideritis Romana L. 0 . . . Marrubio m vulgare L. 2^ . Ballota nigra L. 2^ Phiomis fruticosa Z,, 5 • • • Prasium majus L. 5 Teucrium spinosuni L. 0 . T. scord ioides Schreb. 2f, . . T. Chamaedrys L. 2^ .... T. flavum L. 5 T. fruticans Z/. 5 Ajuga reptans L. 2^ A. Chamaepitys Schreh. 0 . A. Iva Schreb. 2f f) Labiatae 28. 8 5 , 15 2^, 5 0. + + — + — + — e. — T — — — + — C -- — T + 4- T ' + 28 19 10 II 6 '13 26 25 27 I LV. Verbenaceae. 561. Verbena offlcinalis L. 0 562. Vitex Agnus castus L. 5 + — — — — T Prospetto comparativo della flora maltese 461 LVI. Acanthaceae. «3 e e «9 o e E e o. S ca «a Vi e e iI2 .2 a» S ^ *(i» tS ca a i 563. Acanthus mollis L.^^ 7(. — 564. A. spinosus L. 2^ — — LVII. Myoporaceae. 565. Myoporum serratura R. Br. 5 . . — LVIII. Scrofdlariaceae. 566. Antirrhinum majus L. 2^ — — — — 567. A. Siculum Ucria 2^ ....... . — — — 568. A. Orontiiim L. Q — — — — — -|- — 569. Linaria Cymbalaria Mill. 2f> . . . — — — 570. L. commutata Bernh. 0 — — — — 571. L. Elatine Mill. 0 _ — _ ^^ 572. L. spuria Mill. 0 — — — 573. L. triphylla Mill. 0 — — 1 — 574. L. pseudolaxi flora Lojac. 0 . . . — — — 575. L. Chalepensis Mill. 0 — — — 576. Celsia Cretica L.^^ ® — — 577. Verbascum sinuatum L. (§)... . — — — T — 578. V. Thapsus L. @ — — — 579. Scrofularia peregrina Z. 0 ... — — - — '- — — 580. S. aquatica Z. 2^ — — — — 581. Veronica Anagallis Z. 2^ — — — 582. V. Beccabunga L. 2^ — — — 583. V. arvensis L. 0 — — — — — 584. V. Cymbalaria Bod. 0 — — — — — 585. V. hederaefolia L. Q — — T — 586. V. agrestis L. Q — — T — 587. V. didyma Ten. 0 — — .T. — 588. Bartsia Trixago Z. 0 — — — — 589. B, viscosa L. (J) — — — Scrofulariac. 24. 6 2^, 18 0 (o ©). 24 14 5 4 3 7 23 21 22 462 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE S 0 e 0 0 E e 0 Lampedusa Linosa Pantelleria 1 W9 e e 'u 0 * LIX. Orobanchaceae. 590. Orobanche cernua Loefl. 0 . 591. 0. caryophyllacea Sm. 2^ . . 592. 0. crenata Forsk. 0 59^. 0. Picridis SchuUz 2f, 594. 0. minor Stili. 0 595. 0. versicolor Schultz ^^ 2^ . . 596. 0. densiflora Salzìu. 2^ . . . . 597. 0. Clausonis Poìnel 2^ 598. 0. canescens Presi 0 59^. Kopsia Muteli Bèg. 0 600. K. lavandulacea Car. 0 . . . . 601. K. Schultzii Bèg. 0 . . — — c • 1 1 — Orobanchaceae 12. 5 2^, 7 0- 12 6 3 2 1 4 10 10 10 LX. POLYGONACEAE. 602. Rumex conglomeratus Murr. 2^ 603. R. pulcher L. 2^ (o (D) 604. R. bucephalophorus L. 0 605. Emex spinosa Campd. 0 606. Polygonum Persicaria L. 0 . . . 607. P. serrulatum Lag. 2^ 608. P. aviculare Z. 0 609. P. Bellai-di Ali. 0 610. P. maritjmum Z. 2/^ 611. P. Convolvulus Z. 0 — — — — + + + + + T Polygonaceae 10. 4 2^, 6 0. 10 6 5 5 4 ?■ 10 10 10 LXI. Chenopodiaceae. 612. Obione portulacoides Moq. o . . . 613. Atriplex hastatum L. 0 614. A. roseum X. 0 615. A. Halimus L. 5 — -_ ~ — e + — 616. A. molle Desf. 5 • / PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 463 617. Beta maritiraa L. 1^ 618 Chenopodium urbicum Z,. 0 . . . 619. C. murale X. 0 620. 0. opulifolium Sdir ad. 0 621. C. album Z,. 0 622. C. ambrosioides L. Q) 623. C. olidum Curt. 0 624. Salicornia herbacea Z,. 0 625. S. fruticosa L. 5 C3 e o o Cornino Lampedusa 1 1 B a. s 1 B i — — — T T T 626. Arthrocnemum glauc. Ung. Si. t) 627. Halocnemum strobilac. M. B. o ■ ■ 628. Salsola Soda Z. 0 629. S. Tragus L. Q 630. S. vermiculata Z. 5 631. Suaeda fruticosa For.sk. 5 • . . . 632. S. maritiraa Bum. 0 633. S. Jacquini Nyman 0 Chenopodiaceae 22. 8 5,12^, 13 0. 12 11 6 1 10 6 6 21 21 21 LXII. Am.\rantaceae. 634. A^marantus deflexus L. 2^ . . . . 635. A. Graecizans X. 0 636. A. retroflexus Z. 0 — — + + LXIII. Callitrichaceae. 637. Callitriche stagnalis Scop. 2^. . . 638. C. verna L. 7(. 639. C. pedunculata DC. 2f, 640. C. autumnalis L. 2f, — — — — ... LXIV. Phytolaccaceae. 641. Phytolacca decandra Z. 0 . . . . LXV. Santalaceae. 642. Thesium humile Vahl 0 — — — + 464 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE LXVI. EUPHORBIACEAE. 643. Euphorbia Charaaesyce L. 0 644. E. maculata L. 0 . 645. E. Peplis L. 0 . . . 646. E. helioscopia L. 0 647. E. pubescens Vahl 2f 648. E. spinosa L.^^ o . 649. E. Bivonae Steud. 5 050. E. Gharacias L. 2^ 651. E. dendroides L. ó 652. E. Terracina L. 2^ 653. E. Parali OS L. 2^ . 654. E. pinea L. 2^ . . 655. E. biumbellata Pofr. 2f, 656. E. Aleppica X. 0. 057. E. Peplus L. 0 . . 658. E. exigua L. 0 . . 659. Mercurialis annua L. 0 660. Ricinus communis L. 5 ■ 661. Crozophora tinctoria A. Jnss. 0 662. Andrachne telephioides L. 2f . E e 2 g + + T + C. + 4- + + + + + Euphorbiaceae 20. 4 5, 7 2^, 9 0 201 13 8 lOj 8 8 17 19 16 LXVII. Cynocrambaceae. 663. Theligonum Cynocrambe L. 0 . e LXVIIl. Balanophorageae. 664. Cynoraorium cocci neum L. 2f, . . "" 1 1 1 i — — — T — LXIX. Urticaceae. 665. Urtica urens L. (•) 666. U. membranacea Poir. 0 667. U. pilulifera L. 0 668. Parietaria ofHcinalis L. 2f, 669. P. Lusitanica L. Q . . . . 1 — — + T + PROSPETTO COMPARATIVO DELLA JFLORA MALTESE 465 670. Ficus Carica L. 5 671. Ulmus campestris Z/. 5 E e «4 e e e l ta e* a. 1 e B 3 e B — — __ • • , Urticaceae 1. 2 5, 1 2^, 4 0. 6 6 3 6 5 4 7 7! 7 1 LXX. Aristolochiaceae. 672. Aristolochia longa Z. 2^ __ __ LXXI. CUPULIFERAE. 673. Quercus Ilex L. 5 _^ ^_ e ^_^ LXXII. Salicaceae. 674. Salix pedicellata Desf. 5 675. S. alba L. 5 — — — • • • 676. Populus alba L. o MONOCO TYLEDONEAE — T • LXXIII. Typhaceae. 677. Typha aiigustifolia L. 2^ 678. T. latifolia Z. 2^ 679. Sparganium ramosum Hiids. 2(, . LXXIV. Araceae. 680. Colocasia antiquorum Schott 2^. . 681. Arum Italicum Mill. 2^ 682. Dracuiiculus vulgaris Schott 2^. . 683. Arisarum vulgare Targ.-Tozz. 2/1 — — — — ~ C + LXXV. Lemnaceae. 684. Lemna minor Z. 0 , , - LXXVI. NAJAD.A.CEAE. 686. Zostera marina L. Tf. 687. Z. nana Roth % — — — — — — — + 8. SOMMiER et Cardana Gatto. — Flora Melitensia nova. 30 466 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 688. Cymodocea nodosa Aschers. Tf,. . 689. Zannichellia palustris L. 2f, . . . 690. Ruppia raaritima L. 2f, 691. Potamogeton natans L. 2f . . . . 692. P. crispus L. 2^ a e e CE 1 1 a. 2 e B 3 1 s s. J «3 Si B — — + — 693. P. pectinatus L. 2^ Najadaceae 9. 9 2^. 9 2 2 2 1 1 9 9 9 LXXVII. JUNC.AGINACEAE. 694. Triglochin Barrelieri Lois. 2^ . . 695. T. laxiflorum Guss. 2^ — — — + — LXXVIII. Alismaceae. 696. Alisma Plantago L. 2^ 697. Damasonium Alisma MilL 2f, . . . — - T — LXXIX. Orchidaceae. 698. Orchis longicruris Link 2^ . . . . 699. 0. coriophora L. 2^, 700. 0. lactea Poiì\ 2f 701. 0. tridentata ScoiJ. 2f. 70S. 0. saccata Ten. 2/1 — — — C T •1- T C + — 703 0. longicornu Poir. ^^2^ 704. 0. Morio L. 2f 705. Anacamptis pyramidalis Bich. 2^ 706. A. Urvilleana Somm. el Car. 2f, . 707. Tinca iutacta Boiss. 2^ 708. Ophrys arauifera Huds. 2^ . . . . 709. 0. bombyli flora Link 2^ 710. 0. apifera Huds. 2^ 711. ^ T^'-rtolouii Morelli 2^ 712. 0. tenthredinifera Wtlld. 2f. . . . 712'^'*. 0. arachnites Lam. ^'^ 2^. . . . 713. 0. lutea Cav. 2^ 714. 0. fusca Link 2^ — PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 467 715. Ophrys pallida Raf. 2^ 716. 0. Speculum Link 2f 717. Serapias cordigera L. 2f. . . . . 718. S. occultata Gaij 2^ 719. S. Lingua L. 2f, 720. S. longipetala PolL^"' 2f, 721. Spiraiithes autumnaiis Ridi. 2f, Orchidaceae 25. 25 2^. E e + 24,18 6 24 19 22 722. 723. 724. 725. 726. 727. 728. 729. 730. 731. 732. 733. 734. LXXX. IRIDACEAE. Crocus longiflorus Raf. 2/^ . Gladiolus segetum Ker-Gawl G. dubius Guar,. 2^ G. Byzantiims Mill. 2^. . . . Romulea Melitensis Bèg. 2^ R. ramitlora Ten. 2^ R. Columnae Sei), et Maiir. 2^ R. Bulbocodlum Seb. et Maur Iris Pseudo-Achorus L. 2^ I. foetidissima L. ^^ 2^ I. Sisyriiicliium L. 2p I. Sicula Tocl. 2f . . . I. Germanica L. 2f, . . ^ ^ Iridaceae 13. 13 2^ + T + + 13 9 12 9 9 LXXXI. Amaryllidaceae. 735. Pancratium maritimum L. 2/1. 736. Narcissus Tazzetta Lois. 2^. . 737. N. serotinus L. 2/1 + T LXXXII. Liliageae. 738. Aloe vera Z. 2/1 739. Bellevalia Romana Reich. 2/1 740. Muscari comosum MilL 2/1. . 741. M. parvi florum Lesf. %. . . + . e 1 _^^ T — C 468 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE E e e e e 1 5 B. S •Vi e s s B S. ss e .e co g e 742. Muscari neglectum Guss. 2^ ^_^ _ + _ 743. Allium roseum Z. 2^ — ^__ 4- .^_ 744. A, permixtum Guss. 2^ . . . 745. A. nigrum L. 2^ — -_ 746. A. Neapolitanum Cyr. 2f, . . __ -^ , , __ 747. A. subhirsutum L. ^^ 2^ . . . _ _^ — r. .._ 748. A. trifoliatum Cy)\ 2f, . . . . ,. 749. A. vernale Tin. 2f ^^ _ — + 750. A Chamaemoly L. 2^ — — — — 751. A. Arapeloprasum L. 2^ . . . . — — e — 752. A. parciflorurn Via. 2^ 753. A. descendens L. 2^ ^^ — 754. A. paniculatum L. 2f, _^ — e — 755. A. tenuiflorum Ten. *^ 2^ . . . T — 756. A. triquetrum L. 2^ — . — 757. Nothoscordium fragrans /um^/i 2^ — — 758. Ornithogalum diverg. Boreali 2^ — + — 759. 0. Narbonense L. 2/1 — — T — 760. Caruelia Arabica Pari. 2^ — — T — 761. Urginea mariti ma Baker 2f, . . . ^— — — — — ■' 762. Scilla Sicula Ten. 2/1 ^_^ + 763, S. hyacinthoides L. 2^, — — — 764. S. autumnalis L. 2^ — — — — — — 765. Asphodelus ramosus L. 2^ — — — + — 766. A. fistulosus L. 2^ — — + — 767. Tulipa sylvestris L. 2^ — T — Liìiaceae 30. 30 ^. 28 21 9 11 5 10 28 26 '24 1 i LXXXIII. DiOSCOREACEAE. 768. Tamnus communis L. 2^ — — — — e — LXXXIV. ASPARAQACEAE. 769. Asparagus aphyllus L. 2^ — — • — — — 4- — 770. Smilax aspera L. 5 — — — — c — PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 469 1 ! e O « e s E \ e , 1 a. E 1 3 s 2 1 s. = ti e CS 5 4* 4* i LXXXV. COLCHICACEAE. 771. Colchicum Bertolonii Stev. 2f. . . — — — LXXXVI. Palmae. 772. Chamaerops humilis L.*^ 5 ... — — T LXXXVII. JUNCACEAE. 773. Juiicus mariti mus Lam. 2^ . . . . 774. J. acutus L. 2f, 775. J. conglomeratus L. 2f 776. J. effusus L. Tf, 777. J. capitatus Weig. 0 778. J. bufonius L. Q 779. J. lamprocarpus Eh7'h. 2^ — — — 4- -f- — Jimcaceae 7. 5 2^, 2 0. 7 4 3 1 2 7 7 / LXXXVm. Cyperackae. 780. Cyperus badius Desf. Tf, — — — — , , — + T C T 4- T T + 781. C. lono-us L. 2L 782. C. fuscus i. 0 783. C. distachvus AU. IL 784. Galilea mucronata Pari. 2f,. . . . 785. Schoenus nigricans L. 2^ 786. Heleocharis palustris R. Br. 2^ . 787. Scirpus Savii Sei), et Maur. 0 . 788. S. Holoschoenus L. 1^ 789 S. lacustris L. % 790. S. maritimus X. 2^ ... . 791. Carex divisa Huds. 2^. . 792. C. vulpina Z. 2^ 793. G. divulsa Good. 2f. . . . 794. C. Halleriana Asso IL . . 795. C. hispida Wìlld. 2L. . . . 796. C. serrulata Bìv. 2^ . . . 470 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 797. Carex exteiisa Good. 798. C. distans L. 2f,. . . . 799. C. puiictata Gaud. 2^ 2A Cyperaceae 20. 18 2^, 2 0, B e C 20 12 2 20 20 20 LXXXIX. Graminaceae 800. Andropogou distachyiis L 801. A. hirtus L. 2^ 802. A. pubescens F«. L. rigidum Gaud. 0 L. Gaudini PatH. 0 L. temulentunr L. 0 Hordeum murinum L H. mariti mum With. 0 Aegilops ovata Z. 0. . Lepturus incurvatus Trin. 0 L. filiformis Trin. 0 2A 0 0 0 + + + + .e. + + 4- + T + 4-i- + T 4- PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 473 898. Lepturus cylindricus TìHn. 0. . 899. Agropyrum junceura P. de B. 2f, . ea i e e «9 s 1 Vi 3 n. E n Linosa a. 33 o 4» O . ^- + , , Graminaceae 100. 41 2/1, 59 0. 98 62 28 42 32 46 98 95 98 GYMNOSPEBMAE — — e e XC. CONIFERAE 900. Pinus Halepensis MiU. .5 901. Callitris quadrivalvis Veni, o . . XCI. Gnetaceae. 902. Ephedra fragilis Desf. % — .*_ e .^~. PTERIBOPTYTAE XCII. ISOETACEAE. 903. Isoetes Hystrix Burieu 2^ . . . . xeni. Lycopodiaceae. 904. Selaginella denticulata Spring. 2^ , , XCIV. Equisetaceae. 905. Equisetum ramosissim. Desf. 2^ . + XCV. Filices. 906. Adiantum Capillus Veneris L. 2/1 907. Pteris Aquilina L. "s 2^ . . . . , . 908. Scolopendr. vulgare Simons^^' 2/1. 909. S. Hemionitis Swartz 2^ 910. Asplenium Trichoraanes L. % . . 911. A. marinum L. 7f^ — — — — T — 912. Gymnogr. leptophylla Desv. 0. . 913. Geterach offlcinarum Willd. 2^ . Filices 8. 7 2^, 1 0. 6 7 1 2 7 7 8 7 NOTE AL PROSPETTO. * 15. Il Ranunciilus Chius DC. non è indicato ne di Tunisia, ne di Algeria. Notiamo però che vi si trova il R. parviflorus L. ad esso assai aifine. ^ 19. Il Deljììmuni halteratiim S. et S. è segnato nella colonna di Lampedusa perchè non considerato come specificamente distinto dal D. loìigipes Moris. ^ .35. Consideriamo come appartenenti alla Fuìì tarla media Lois. sensu lato le F. miiralis e F. Bastardi indicate di Tunisia, Algeria e Tripolitania. * 48. Uniamo alla Biscutella didijina L. sensu lato la B. Ji/rata in- dicata di Lampedusa e di Linosa, e la B. Ajnda indicata della Libia. ^ 82. Nella Cajyparis spinosa includiamo la C. rupestris indicata di Linosa, di Pantelleria e della Libia. ^ 83. La Reseda alba L., nota della Tunisia e .della Cirenaica, non è atata trovata nella Tripolitania, bensì nella Sirtica, che ad esempia di Durand e Barratte e di Pampanini uniamo alla Tripolitania, e per 'questo segniamo una -\- nella penultima colonna. ^ 132. Non ammettiamo VAbutilon Avicennae Gaertn. per la Sicilia, l'indicazione di Presi, che è la sola, essendo molto dubbia. ® 137. L" Hìjpericiim ^FgypHacuin, non ostante il suo nome, pare che non sia stato mai trovato in Egitto. Nell'Africa boreale è citato soltanto della Cirenaica (Dur. et Barr.) e del Marocco (Boiss. FI. Or. SuppL). ^ 217. Non assegniamo il Trifoliiim ecliinatuin alla Sicilia, perchè troppo dubbia sembra l'indicazione di Gibelli e Belli (Rivista crit. e descr. dei Trifolium Italiani Sez. Lagopus p. 137-38) basata sopra un unico esemplare che sarebbe stato raccolto da Bivona nei dintorni dì Palermo. ^^ 232. Il Trifolium congestuni Guss. è stato indicato in Oriente del Peloponnaso, ma a quanto pare erroneamente. Non viene più citato di Grecia né da Halàcsy né da Ascherson e Graebner. " 241. Intendiamo Coronilla Einerus L. nel senso più largo, inclu- dendovi la C. emeroides Boiss. et Spr., che sola è indicata di Oriente e di Tunisia. Notiamo però che la pianta di Malta e di Gozo appar- tiene al tipo Enierus. — Non è indicata per Gozo nella nostra Flora perchè ivi trovata soltanto di recente dal Dott. Borg. '^ 242. Ammettiamo la presenza di Coronilla Valentina L. in Oriente, comprendendo sotto questo nome anche la C. glauca L. ^' 245. Non ammettiamo lo Scorpiurus vermiculatus L. per la Sici- lia, la sola indicazione che abbiamo di Ucria essendo assai dubbia. ^^ L" Hedijsaruni coronarium viene generalmente ritenuto pianta pe- renne, e come tale si comporta in Toscana. Nelle Isole Maltesi però, esso è annuo, morendo in estate per effetto del caldo e dell'alidore. Si NOTE AL PROSPETTO 475 semina in Agosto, germoglia dopo le prime pioggie e si taglia in Aprile. Succede però che qualche pianta spontanea in località ombreggiata e fresca resista ai calori estivi e quindi sia perennante anche a Malta. 15 225 ^i*. La Vida Bithyìiica, come abbiamo detto a p. 436 e 437, è stata trovata da noi a Malta dopo stampato il foglio corrispondente della Flora. ^® 281. 11 Crataecjus Ruscinonensis Gren. et Blanc è citato per l'Alge- ria da Rouy FI. Fr. Non lo segniamo nelle colonne della Sicilia e del- l'Oriente, dove non fu per anco indicato, ma notiamo che è molto affine al C. Azarolus che trovasi in Sicilia e in Oriente ( Creta, Siria ecc.). " 334. Indichiamo il Daucus bicolor S. et S. della Cirenaica e del- l'Egitto, ammettendo che sia sinonimo di D. guttatus S. et S. '^ 382. La Mafricaria aurea Boiss. che nelle Flore Italiane non figura per la Sicilia, vi è stata trovata di recente da uno di noi (vedi Bull. Soc. hot. it. 1913 p. 93). ^^ 388. Segniamo V Anthe inis Urvilleana nella colonna di Pantelleria, persuasi che sia questa specie che Gussone ha chiamato A. secundira- tnea var. Cosyrensis. Aggiungiamo ai caratteri che distinguono 1'^. Ur- villeana dalla aecundiramea il ricettacolo più depresso, ovato o sub- emisferico, e le pagliette del ricettacolo più larghe, più corte e ottuse, che non si distaccano altro che difficilmente dal ricettacolo, anche a maturità. ^'^ 394. Abbiamo conservato alla pianta di Gozo da noi non vista, il nome di Senecio Gallicus datole da Gulia, ma supponiamo che (se pure non è una forma del «S*. leucant/ie/iiifoliiis), debba essere la entità che in Sicilia fu chiamata da Gussone S. Gallicus b. laxiflorus (Viv.) DC. che trovasi in Tripolitania e in Cirenaica, e che, secondo Durand e Barratte (FI. Libycae Prodr. add. et corr. p. 318), è da riferirsi al »S'. coronopi folius, anziché al S. Gallicus. E in questa supposizione che indichiamo la presenza del N." 394 in Libia, in Tunisia e in Oriente. ^^ 399. Helichri/sum rupestre DC. (= H. Fontanesii Cambess.) non è indicato di Libia né di Oriente. In Libia però sono comuni H. con- (jlobatum Viv. e H. Siculum (Spreng.) Boiss., quest'ultimo anche in Grecia, due specie molto affini, e facili a confondersi con esso. -- 407. Non ammettiamo la presenza della Carlina Sicula Ten. in Oriente, perchè non la troviamo indicata altro che nel « Conspectus » di Nyman, e solo dubitativamente per Creta. ^^ 447. Non ammettiamo Tragopogon Cupani Guss. per l'Oriente, perchè lo troviamo indicato soltanto da Halàcsy « FI. Graeca, » e da Nyman « Conspectus » per Zante, ed anche di li dubitativamente. '* 453. Non segniamo 1" Urosperniuni Dalechatnjjii F. W. Schmidt nella colonna dell'Oriente, perchè tanto Halàcsy che Boissier dicono che le indicazioni antiche di Sibthorp e di Forskaal non sono state confermate dagli esploratori recenti. ^5 463 ^i*. La Crepis parviflora Desf., come abbiamo detto a p. 436 e 437, è stata da noi trovata a Malta dopo stampate le Composte della nostra fiora. E specie nuova per la Flora Italiana. 476 NOTE AL PROSPETTO *® 464. Come abbiamo detto a p. 203, non sappiamo a quale specie riferire il Hieracium niacrantìium di Gulia e quindi non sappiamo se la specie di Malta debba indicarsi in qualcuna delle altre colonne. Notianio pertanto che in Lampedusa, in Linosa e in Tunisia non è stato trovato alcun Hieraciimi e che in Algeria non ne è indicato al- cuno della zona bassa. ^' 485. La Plantago stricta Schousboe nell'Africa boreale, oltre che in Egitto trovasi anche nel Marocco (Ball). ^** 489. La Statice rlnhia Andr. fu da me indicata per l'Africa bo- reale nella « Flora dell'Isole Pelagie >, ma credo per errore, poiché non la trovo citata per l'Africa boreale in alcun altro lavoro (S. S.). ^^ 508. Il Convolvulus tricolor L. è indicato in Oriente della sola isola di Zante. '" 531. John Ball (Spicil. FI. Marocc.) indica 1* Ecliium tubercula- fum Link et Hoffg. del Marocco, ma ritiene che sia specie diversa à&ÌV E. pushdatum S. et S. il quale, secondo lui. non troverebbesi al Marocco. Per questo lo segniamo in Africa della sola Tripolitania. ^' 563. UAcanthus mollis L. è indicato nella « Flora Orientalis » di Tracia e di Macedonia, ma solo dubitativamente, per cui non lo se- gniamo nella nostra ultima colonna. ^2 576. La Celsia Cretica L. in Oriente è stata indicata soltanto di Creta, ma dubitativamente. La escludiamo quindi dalla nostra ultima colonna. '^ La Orohanchc versi co/or non è stata ancora indicata di Pantel- leria. Ma uno di noi (SS.) ve la ha raccolta nel 1906, e la ha determi- nata solo dopo la pubblicazione della sua Flora delle Pelagic. ^* 648. Il Prof. Pampanini, in uno studio sulla Etiphorbia Bivo- nae Steud. (Bull. Soc. hot. it. 1914 p. 44-47) riferisce, come aveva fatto Fiori nella Flora analitica, a questa specie quale varietà, la E. Meli- tensis Pari, che noi abbiamo riferita invece alla E. spinosa L. Noi per- sistiamo a credere che la E. Melilensis si scosti meno dalla E. sjntiosa tipica che dalla E. Bivonae tipica. Ma quello che qui ci interessa, è che il Prof. Pampanini (Plantae Tripojitanae p. 180), ha trovato la E. Me- litensis Pari. ())er noi E. spinosa) in Tripolitania, e che quindi dob- biamo segnare questa specie nella nostra penultima colonna dedicata all'Africa boreale. L'indichiamo soltanto per Tripoli, ma crediamo pro- babile che trovisi anche in Cirenaica e vi sia stata indicata col nome di E. Bivonae var. papillaris Boiss., varietà, come abbiamo detto a p. 256, molto affine alla E. spinosa. ^* 703. Non ammettiamo la presenza di Orchis longicornu Poir. in Oriente, la unica indicazione di Sibthorp per Messena essendo assai dubbia secondo Halàcsy. ^712^'"'. U Ophrijs arachnites Lam., come abbiamo osservato a p. 436 e 437, è stata trovata a Malta dopo stampata la famiglia delle Or- chidee nella nostra Flora. Nell'Africa boreale non è indicata altro che di Cirenaica, ma in Tunisia e in Algeria trovasi l'affine O. Scolopax, la quale si trova anche a Pantelleria. NOTE AL PROSPETTO 477 ^' 720. In Tripolitania è stata indicata una Serapias Lingua X lon- gipetdla (Spigai in Pampanini PI. Tripolit. p. 61). Ciò presupporrebbe la presenza in Tripolitania della *S'. longipetala, ma 1' indicazione dello Spigai ci sembra troppo poco sicura per tenerne conto. ^^ 731. Non segniamo I?'is foetidissima L. nella nostra ultima co- lonna, perchè tanto Boissier quanto Ascherson e Graebner, la citano solo molto dubitativamente per l'Oriente. 3® 747. Secondo Bonnet e secondo Battandier e Trabut, in Tunisia ed in Algeria trovasi soltanto, àéW'Alliuìn subJiirsutum L., la var. tri- foliatiun che noi consideriamo come specie distinta ; ed anche Durand et Barratte indicano VAllium suhiiirsutiini della sola Cirenaica nel- l'Africa boreale. Ball però (Spicil. FI. Marocc.) indica VAllium sub- hirsutum tipico per il Marocco. *" 755. Segniamo VAllium tenui florum Ten. nell'ultima colonna sol- tanto sulla autorità di Nyman (Conspect. FI. Eur.) il quale lo indica di una sola località in Grecia. Non è citato né da Boissier FI. Or., ne da Halàcsy FI. Graeca, ma è specie assai affine all'^. panicula- tum L. comune in Oriente. *^ 772. Non indichiamo la Chamaerops humilis L. per l' Oriente perchè Halàcsy nella Flora Graeca la dice soltanto coltivata, e Boissier nella Flora Orientale dichiara che benché vi sia stata indicata, è molto dubbio il suo indigenato nel dominio della Flora Orientalis. *^ 805. Ammettiamo la presenza uell' Oriente prossimo di Cornuco- piae cucullatum perchè Sibthorp 1" ha indicato di una delle Sporadi, l'isola di Patmo, ma notiamo che Njanan (Consp. FI. Eur.) mette in dubbio l'esattezza di questa citazione. Trovasi ad ogni modo in molti punti del vicino continente Asiatico. *^ 807. In Oriente Alopecurus pratensis è stato indicato soltanto di due luoghi in Grecia, dove però secondo Halàcsy non è stato più ritro- vato. Boissier FI. Or. non lo cita affatto. Per questo non lo segniamo nella ultima colonna. ** 849. Ammettiamo Chrysurus echinafus P. de B., in Tripolitania e in Cirenaica, perchè consideriamo il C. coloratus (Lehm.) come sua varietà. *^ 907. Segniamo Pteris Aquilina nella colonna di Linosa quantun- que non figuri nella Flora di quest" isola, perchè ivi rinvenuta dopo la pubblicazione della Flora delle Pelagie. ^ 908. Non segniamo lo Scolopendrium, vulgare nella colonna di Lampedusa quantunque si trovi indicato per quest' isola nella Flora Si- cula di Lojacono, perchè questo autore non vi appone li segno ! e quindi lo cita sulla autorità di altri. Ma noi non conosciamo alcun lavoro che faccia menzione di Lampedusa per lo S. vulgate^ e crediamo quindi che sia una svista di Lojacono. Elenco delle piante osservate neir isolotto dì Cominotto Riuniamo in due specchietti separati le piante di Cominotto e di Filfola citate nella nostra Flora Meliten'iis, perchè si possa dare uno sguardo d'insieme alia flora di questi due isolotti. Le piante di Cominotto furono raccolte da uno di noi (SS.) in una visita di mezz'ora l'S Maggio 1907, e da Duthie nell'Aprile del 1874. Indichiamo con (D.) quelle citate da Duthie che non abbiamo vedute, e con (D. !) quelle raccolte dal botanico inglese di cui abbiamo visto esemplari in ei'bario. FraììTxenid interni. DC. (Duthie). F. jjulverulenta L. (D.). Silene sedoides Poir. 1 Althaea hirsuta L. (D.). Malva eretica Cav. (D.). Erodium malacoides Willd. ! Linuni strictiun L. (D. I) L. Gallicum L. (D.\ Ruta bractcosa DC- 1 Anlhìjllis Hernianniae L. (D.). Ononis reclinata L. iD. !). Medicago niininia (iruf. (D.). il/, litoralis Rhode (D.j. Lotus Creticus L. (D.). Trigonella Monsiìeliaca L. (D.\ MclilotuH segetdlis Ser. (D.). Trifoliuni slellutuni L. (D.). T. scabrutn L. (D.). Astragalus sesameus L. (D.). A. hamosus L. (D.). Coronilla scorjìioides Koch.I iScorpiitrus subvillosiis L. (D.). Hijìpocrejns unisiliquosa L. 1 H. ciliata Willd. (D.). Seduni riihens L. (D. I). S. litoreum Guss. fD.). Mesenihryant. nodiflornmij. (D.). Daucus riipestris Guss. (D.). Vaillantia muralis L. (D.). V. hispida L. (D.). Crncianella rupestris Guss. (D.). Phagnaton Tenorii Presi (D.). Evax pggniaea Pers. (D.). Inula crithrnoides L. 1 Astori scìis aquaticus Less. I A. spinosus G. G. (D.). Senecio pugniaens DC. (D.). *S'. Cineraria DC. (D.). Seriola Aetnensis L. (D.). Hgoseris scabra L. (D.). Hedìipnois polgnìorpha DC. (D.). Cichoriuni spinosurn L. (D.). Sonchus levis Bartal. (D.). Picridium vulgate Desf. I Crepis bulbosa Proel. (D.). Plantago Coronopns L. (D.). Statice reticulata L. I Anagallis arvensis L. I CJilora ])erf oliata L. (D.). Erytliruea pidchella Horn. (D.). Convolvulits altliaeoides L. (D.). C. oleaefolius Desr. (D.). Echiuni arenarium Guss. (D. I). Satureja microphylla Guss.» (D.). Tencriuvi fruticans L. (D.). Linaria pseudolaxifl. Lojac. (D.). Orobanche sp. sui Daucus (D,). Enphorbia pinea L. (D.). E. Peplus L. (D.\ E. e.rigua L. (D.). PIANTE OSSERV. NELL ISOLOTTO DI COMINOTTO E FILFOLA 479 Arisariim vulgare Targ. Tozz. ! Anacamjìtis pyramiclalis Rich. I Romulea Columnae S. etM.? (D.). Alliurn Ampeloprasum L. ! Urginea marithna Baker ! Asparayus aphi/llus L. ! Lagurus ovatus L. (D.). Brachgjìodium ramos. R . et S. (D.). Catapodium Siculum Link (D.). Scleropoa rigida Griseb. (D.). Koeleria phleoides Pers. (D.). Lepturus incurvatus Trin. (D.)- Le faneroliorbia Aleppica L. 22. 655 — l)i umbellata Poir. 649 — Itivonae Steud. 255, 476. 643 — (liajuaesyce L. 22. 650 — Characias L. 22. — Cupani 257, 258. — Cgparissias 257. 651 — dendroides L. 22. 658 — exiy:ua L. 23, 478. — fruticosa 256. 646 — lielioscopia L. 644 — maculata L. — melupctala 256. — Melitensis 255, 256, 476. — Nicaeensis 257. 653 — Paralios L. 19, 24. 645 — Peplis L. — pejìloides 23, 258. 657 — Pepi US L. 478. 654 — |)inea L. 22, 478, 479. 647 — pubescens Valil. — segetalis 257. 648 — spinosa L. 22, 216, 256, 476. 652 — Terracina L. 19. — verrucosa 255. Euphrasia officinalis 241. Hyax exigua 183. 372 — pygmaea Pers. 23, 478. 163 Eaijoiiia Cretiea L. 364 Fedia Cornucop. Gaertn.21,55. 826 Ferula commuuis L. 55. INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 489 Ferula Ferulago 160. — geniculata 160. — nodiflora 160. 327 — nodosa Jacks. 865 Festuca aruiidìnacea Schreb. — bromoides 319. 866 — durìuscula L. — elatior 319. — ovina 819. 864 — prateiisis Huds. — sciuroides 319. Ficaria ranunculoides 70. 670 Ficus Carica L. 23, 53. Filago Germanica 182, 183. 398 — Gussonei Lojac. 183. 397 — prostrata Pari. 183. — pyramidata 182. 396 — spathulata Presi. Foeniculum capillaceum 159. — dulce 159. — piperitum 159. 324 — vulgare Mill. Fragaria vesca 145. Frankenia hirsuta 93. 86 — intermedia DC. 478, 479. — levis 93. 87 — pnlyerulenta L. 479. Fraxinus excelsior 206. Fucus spicatus coccineus Me- litensis 260. 31 Fumaria ag:raria Lag. 77, 78. — Bastardi 474. 34 — bicolor Somm. 77. 32 — capreolata L. 76, 78. 37 — densiflora DC. 79. 33 — flabellata Gasparr. — Gussonei 78. — leucantha 78, 79. — macrocarpa 76, 77. — major 77. 35 — media Lois. 474. — micrantha 78. — muralis 78, 474. 36 — offlcìnaUs L. 77, 79. 38 — parviflora Lam. 79. — Petteri 78. Fumaria serotina 78. — Vaillantii 79. Fuìigus Melitensis 39,48,260. — tìjphoides coccineus... 260. 428 Gralactites tomentosa Moench. 22, 243. 784 Galilea mucronata Pari. 24. 351 Galium Aparine L. — hispidum 166. — murale 166. 349 — saccharatum AH. 167. 350 — tricorne With. — Vaillantia 166. — verticillatuni 167. — vexans 166. Gastridium australe 310. 829 — lendigerum Gaud. 143 Geranium dìssectum L. 147 — lucidnm L. 145 — molle L. — purpureum 112. — pusilluni 112. 146 — Robertianum L. 25. 144 — rotundifolinm L. 454 Geropogon glaber L. 725 Gladiolus Byzantìnus Mill. — communis 55, 279. 724 — dubìus Guss. — infestus 279. 723 — segetum Ker-Gawl. 56. 28 Glaucium flayum Crantz. — luteum 75. Glaux altera ... 37, 150. Glecìioma Jiederacea 234. Globocaipus oenantJioides 159. Glycerìa aquatica 321. — Borreri 320. 872 — distans Wahlenb. — permixta 320. 873 — plicata Fries. Gnaphalium ambiguutn 183. — Orientale 183. — rupestre 183. GomjjJiocarjJus fruticosus 208. Grammitis leptopTiyl. 24, 330- 31' 490 INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 912 Gymnogramme leptopliylla Desv. 439. Gynandriris Sisyrinch. 283. Gypsocallis multiflora 205. Halimus portulacoides 248 Halmyra stellaris 284. 627 Halocnemnm strobilaceum M. Bieb. 343 Hedera Helix L. 23. Hedypuois Cretica 195. — Maiiritanica 195. — Monspeliensis 195. 440 — polymorpha DC. 478. — rhagadioloides 195. 249 Hedysariiiu capitatuin Desf. 139. 251 — coroiiarìiim L. 39, 46, 48, 55, 474. — Onobrychis 1.39. 260 — pallens Halàcsy 139. — Sibthorpii 139. — sjiinosissiniiwi 1.38, 139. 786 Heleooharìs pallisi ris R. Br. 92 Heliantheiuiiui ArabicumPers. — Barrelieri 95. — ericoides 95. — Fumana 95. 93 — g:liitiiu)siiiu Pers. — viride 95. Holiclii") siim conglohatus 475. — Fontanesi 475. — inodoriun 183. 399 — rupestre DC. 475. — Siculum 475. 517 Helìotropium Eiiropaeuiu L. 6, 22. 518 — snpìmim L. 448 Helmìuthia echioides Gaertu. 320 Heloscìadiiim iiodiflorum Koch. 24. Hermodactyhis tuherosus 284. 118 Heriiiaria cinerea DC. 104. 117 — glabra L. 104. — hirsuta 103, 104. 131 HibiscHS Trionum L. Hìeraciam Hoppeanum 203. 464 — inacrantlmm ? 476. 248 Hìppocrepis ciliata Willd. 478. 247 — multisìliqnosa L. 246 — unisilìquosa L. 478. Holosclioeniis globiferus 301. — vulgaris 301. Hordenm leporinum 325. 894 maritiiuum With. 893 — uiiiriunm L. Hntchiusia petraea 85. 61 — prociimbens Desv. 82. Hyaciìitlms coniosus 287. — Romanus 286. 181 Hyuieiiocarpiis circiiiuatiis Savi. 511 Hyosciamus albns L. — aureus 219. Hyoseris Cretica 196. — Hedypnois 196. 438 — lucida L. 439 — radiata L. 87. 437 — scabra L. 54, 478. 30 Hypecoiiiii prociiuibeiis L. — pseudograndifJoruin 76. 137 Hypericiiiii .Kgyptiaeiiui L. 24, 29, 36, 110, 474. 140 — crispum L. 22. — heterostylum HO. 142 — liiiiuifiisiiiii L. — N eapolitanum 110. 139 — perforatiim L. 48. 138 — tetrapteriim Fries. 141 — tomeutosiiui L. — Wehbii HO. 433 Hypocbaeris »ap(>litaiia DC. — radicata 193. — urens 194. Illecebruni Paronychia 104. 374 Inula critliuioìdes L. 20, 24, 478, 479. — foetida 175. 373 — grareolens Desf. 20. — saxatilis 175. 376 — viscosa Alt. 20, 22, 479. INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 491 Iris ^gyptia 283. — ^gyptiaca 283. — foetida 283. 731 — foetidissìma L. 477. 734 — Germanica L. 55, 285. — pallida 283. 730 — Psendo-Achorus L. 733 — Sicilia Todaro. 732 — Sisyriiicliiiim L. 23, 21G. — tuberosa 284. — violacea 284. 903 Isoetes Hystrix Durieu. Isolepis HoloscJioenus 301. — Saviana 301. Ixia Bulbocodium 282. Jacea Melitensis 38, 190. Jasminum grandiflorum 207. — officinale 207. — Sanibac 207. 378 Jasonia glutinosa DC. 28, 36, 38. 774 Juncus acutus L. 24. 778 — bufonius L. 24. 777 — capitatns Weig. 775 — conglonieratus L. 776 — effnsus L. — hybridus 298. — insulanus 298. 779 — laniprocarpiis Ehili. 773 — maritimns Lam. 24. — rigidiis 297. — Sorrentini 299. — striatus 299. Juniperus Phoenicea 326, 327. Kentropìiylliim lanatum 19, 191. 877 Koeleria plileoìdes Pers. 319, 479. Koniga maritima 81. 600 Kopsia laraudulacea Caruel. 599 — Mateli Bég. 245. — nana 244, 245. — ramosa 245, 601 — Sclmltzii Bég. 325 Kuudmanuìa Sicula DC. 456 Lactnca saligna L. — spinosa 198. 455 — virosa L. 842 Lagiiras OTatns L. 479. 851 Lamarckia aurea Moencli. 546 Lamiuin amplexìcaule L. Lathyrus amoenus 61, 143. 265 — annuus L. 260 — Àphaca L. 262 — articulatus L. 263 — Cicera L. — Clymenum 142. 266 — Gorgoni Pari. 61. 269 — inconspicuus L. 261 — Ochrus DC. — odoratus 142. 264 — satiTUS L. 267 — setifolius L. 268 — sphaericus Retz. — sylvestris 142. — tenuifolius 142. 461 Lauuaea resedifolia 0. Kuntze. Laurus nobilis 264. Lavandula dentata 233. — offìcinalis 233. — Spica 233. 128 Lavatera arborea L 127 — eretica L. 126 — trimestris L. 684 Lenina minor L. 66. Leontodon Aptenninus 200. — ìnegalorrhison 200. — minimum 20, 64, 200. — Taraxacum 200. Leopoldia comosa 287. 60 Lepidium Draba L. — graminifolium 84. 59 — Iberis L. — sativum 84. Lepigonum heterosperm. 101. — marinum 101. — rubrum 101. — salinum 101. 898 Lepturus cyliudricus Trin. 897 — flliformis Trin. 896 — incurvatus Trin. 23, 479. 492 INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI Leptunis suhulatus 326. Lilium candlduni 294. Limonium reticulatiim supi- niim 38, 213. Lìnaria arvensis 239. — Siancae 237. 575 — Chalepeusis MiU. 238. 570 — cominntata Bernh. 22. — Corsica 62. — crinita 237. 569 — Cymbalaria Mill'. 43. 571 — Elatiue Mill. 22, 236. — Graeca 236. — lasiojjoda 237. — minor 239. — Preslandreae 237. 574 — pseudolaxiflura Lojac. 62, 238, 478. — reflex a 237. — Sardoa 62. — Sieberi 287. 572 — spuria Mill. 22. 573 — triphjlla Mill. 158 Liuiiiu augustifoliiim Huds. 159 — (leoumbens Desf. 157 — OaUiciim L. 23, 479. 156 — strìctum L. 23, 479. 526 Lìthospermum Apiiliim Valil. 525 — arveust' L. — officinale 223- Lobularia maritima 80. Loliiim arvense 324. 891 — Oaudiui Pari. — multiflorum 325. 889 — perenne L. 890 — rigidum Gaud. — Siculum 324. — strictiiìn 324. — subulatum 324. 892 — temnlentiun L. Lonìcera CaprifoUum 169. 357 — implexa Ait. 23. Lotus biflorus 128. — Bivoneus 128. — conjugatus 128. — corniculatus 127. Lotus coronillaefolius 127. 202 — Cretìcus L. 478. — cytisoides 127. 201 — decnmbens Poir. 203 — eduUs L. 128. 479. 199 — ornìthopodioides L. 200 — pusiUus Medie. 243. — Tetragonolobus 127, 128. Lyclinis alba 98. — dioica 98. — divaricata 98. Lj-cium Chinense 220. 514 — Europaeum L. — Mediterraneiim 220. Lycopodiuni denticulat. 328. 804 Lygenm Spartum L. 6. 288 Lythrum Graefferi Ten. 24. 289 — Hyssopifolia L. 24. — Fresia 149, 150. — tribracteatum 150. 107 Malacliium aqnaticum Fries. 52 Malcolniia luaritinia R. Br. 125 Malope malaeuides L. Malva althaeoides 108. — aìubigua 108. 133 — eretica Cav. 479. — flexuosa 109. — hirsuta 52, 108. — Maiiritanica 109. 135 — microcarpa Desf. 136 — Nicaeensìs Ali. — parvi fior a 109. — pohjmorplia 108. — rotundifolia 109. — stipulacea 106. 134 — sjivestris L. Mandragora vernalis 220. Marrabium Pseudo-dictam- nus 231. 549 — Taiga re L. Maruta Cotula 111. 382 Matricaria aurea Boiss. 475. 381 — Cliamomilla L. 39 Matthiola incana R. Br. 24, 26, 66. INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 493 40 Mattinola riipestris DC. 42 — sinuata E. Br. 41 — tricuspìdata R. Br. 185 Medicaio Arabica Ali. 190 — ciliaris Krock. — circinnata 122. — Cujianiana 122. — cylindracea 126. 186 — rteuticiilata Willd. 126. 189 — Echinus DC, 124. — elegans 125. — hispida 123, 124, 125. — Hystrix 123. — intertexta 123, 124. — lappacea 123. 198 — litoralis Eolide 477. 182 — liipnliiia L. 196 — marina L. 24. 188 — minima Gruf. 478. — muricata 125. 195 — obscura Retz. — olivaeformis 124. 184 — orbicularis AH. — recta 123. — reticulata 124, 125. 194 — rugosa Desi-. 183 — scutellata Mill. 192 — sphaerocarpa Bert. — striata 126. 187 — Tenoreana Ser. — tentaculata 125. — Terebellum 123. — tribuloides 125, 126. 197 — traucatula Gaertn. 124. 193 — tuberculiìta W. 191 — turbinata W. Megnstachya Eragrostis 322. 887 Melica ciliata L. 888 — minuta L. — nutans 324. — pyraniidalis 324. Melilotus compacta 130. 2 LI — Indicns Ali. 214 — infestns Guss. 210 — Italicus Lam. — Mauritanica 130. 215 Melilotus Messanensis Ali. — parrÀflora 129. 213 - segetalis Ser. 478, 479. 212 — sulcatus Desf. 23. MeUssa Cretica 228. — marifoUa 229, 230. 545 — officinalis L. 24. 441 Melitella pusilla Somm. vii, vili, 40, 54, 61. 535 Mentha aquatica L. — arvensis 226. — exigiia 225. — hirsuta 226. 533 — Pnlegium L. 22, 24. 534 — rotundifolia Huds. 19. — sylvestris 225. — viridia 225. Mercurialis ambigua 258. 659 — annua L. 306 Mesembryantliemum acinaci- forme L. — cordifoUuTn 154. 304 — crystallinum L. 154. — deltoideum 154. 305 — nodiflorum L. 154, 478, 479. 284 Mespilus Germanica L. 53. — monogyna 147. Micromeria Graeca 228. — microphylla 46, 228. Micropus erectus 183. Milium confertum 309. 825 — effusum L. — lendigerum 310. 826 — Montiauum Pari. 824 — multiflorum Cav. — peregriniini nodosa radice 37, 304. — vernale 309. Mirabilis Jalapa 436. Momordica Elaterium 155. Moraea Sisyrinchium 283. 73 Moricandia arvensis DC. Morus alba 264. — nigra 263. 740 Muscarì comosum Mill. 55. 742 — neglectum Guss. 494 INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 741 Museali parTÌfloram Desf . 20. — raceniosum 287. AI y agnini venosum 91. 565 Myoporam serratuin R. Br. Myosotis arvensis 222. 521 — Iiispida Schleclit. 286 Myrtiis comuiiiuis L. 24. Narcissiis autumnalis 285. — Cupanianus 285. — elegans 285. 737 — serotiniis L. 20. 736 — Tazzetta Lois. 55. Nardurus Halleri 326. — Poa 326. 45 Nasturtium ufliciiiale R. Br. 24, 158. Neottia spiralis 278. Nepeta Calami ntha 228. — Glechoma 234. 58 Neslia pank-ulata Desv. Nicandra physaloides 221. 515 Nìcotìana glauca Grah. 18 Mgella Damascena L. 55. 757 Xothoscordium fragr. Kunth. 416 >'otobasis Syriaca Cass. 22. 612 Obioiie portulacoides Moq. Tand. 260, 439. Oenanthe globosa 159. 323 — globulosa L. 24. 472 Olea Europaea L. 53. — saliva 206. Onobrychis viciaefolia 139. Onoiiis arvensis 121. 179 — biflora Desf. 173 — mìtissima L. — mollis 120. 180 — Natrix L. 198. 174 — olygophyUa Ten. 176 — oruithopodioides L. — polymorpha 121. — raììiosissima 121. 175 — reclinata L, 121, 478. — Schouwii 121. 177 — Sieberi Bess. 178 Ononis variegata L. Onopordon horridum 187. — macracanthuni 187. 411 — Sibthorpìanum B. et H. 22. — Tauricum 187. Ophiurus incurvatus 325. 710 Ophrys apifera Huds. 43. 712 bis _ arachnites Lam. 436, 437, 476. 708 — aranifera Huds. 711 — Bertoloniì Moretti. 709 — bombyliflora Link 21, 55. 714 — fiisca Link 21, 55. — lunulata 275. 713 — lutea Cav. — myodes 277. 715 — pallida Raf. — Scolopax 476. 716 — Speculiiiu Link. 712 — tenthredìnifera WiJld. 277. Opuntia Dillenii 155. 307 — Ficus Indica Mill. — vulgaris 154. Orchis brachystachys 274. — commutata 272. — condensata 273. 699 — coriopliora L. — fragrans 271. 700 — lactea Poir. 21. — longicornis 272. 703 — longicoruu Poir. 476. 698 — longicruris Link. — ?nilitaris 272. 704 — Morio L. — pyramidalis 55, 273, 274. 702 — saccata Ten. 21, 55. — Tenoreana 272. — tephrosanthos 271. 701 — tridentata Scop. 55. — undulatifolia 55, 271. — variegata 272. 536 Origannm Dictamuns L. — Majorana 226. — Majoranoides 226. 535 Orlaya maritiuia Koch 24. Ornithogalnm Arabicum 291. INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 495 758 Omithogalum dirergens Bo- reau. — exscapum 291. 759 — Narbonense L. — pyrenaicum 291. — stachyoides 291. Ornithopiis compressus 137. — scorpioides 137. Orobanche hicolor 242. — caesia 245. 598 — canesceus Presi. 591 — caryophyllacea Sm. 590 — ceruua Loefi. 597 — Clausonis Pomel. 592 — crenata Forskaal. — Cumana 242. . 596 — (leusiflora Salzm. — Gain 242. — lavandulacea 245. — loricata 243. — major 242. 594 — minor Sutt. 593 — Picrìdis Scliultz. — pruinosa 140, 242. — ramosa 244, 245. — Schweinfurthii 245. — Schultsii 245. — speciosa 242. 595 — yersicolor Schultz 476. — sp. 478. Orsinia cam,p1iorata 19, 22, 36, 175. Othonna Cineraria 182. 161 Oxalis cernna Thunb. 21, 43, 55, 60, 243. 160 — cornicnlata L. 43. Paliurus aculeatus 156. Pancratìuni Illyricum 284. 735 — maritinmm L. 19, 24, 55. 817 Panicum colounm L. 19. 818 — Crns-GaUi L. — Dactylon 313. — glauciim 309. — plicatum 308. 819 — repens L. 19. Paparer capsulis globosis . . . Bocc. 75. 24 — dnbium L. 75. 22 — hybridnm L. 75. — obtusifoliuni 74. 25 — pinnatifldnm Moris 74. 23 — Rhoeas L. — Ruhiaei 74. 26 — setigeriim DC. 27 — somniferum L. — strygosum, 74. Papyrus antiquorum, 300. Parìetaria diffusa 262. — Judaica 262. 669 — Lnsìtanica L. 668 — offlcinalìs L. — populifolia 59, 262, 263. 120 Paronyehìa argentea Lam. — Hispanica 104. 119 — nirea DC. 439. Pennisetum compressuni 308. — sp. 308. 471 Pentapera Sicnla Klotzsch. Peplis Portula 37, 150. Periploca angustifolia 207. 473 — leyigata Ait. 22. Pervinca m,ajor 207. 328 Petroseliuum bortense Hoffm. — sativum 161. 371 Phagnalon Graecum Boiss. — rupestre 173. — saxatile 173, 174. 370 — Tenorii Presi. 478. Pbalaris aquatica 307. — bulbosa 307. — Canariensis 306. 811 — coernlescens Desf. 810 — minor Retz. 812 — paradoxa L. — praemorsa 307. 814 — trancata Guss. 813 — tuberosa L. 809 Pbleum pratense L. 808 — tenne Schrad. 551 Phlomis fruticosa L. 23, 55. 838 Pbragmites commuuis Trin. 496 INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI Phragmites humilis 312. — pumila 313. Phucagrostis major 268. Physalis edulis 220. — esculenta 220. — Peruviana 220. 516 — piibescens L, 641 Phytolacoa decandra L. — dioica 18. 462 Picridìuiu Tiilgare Desf. 478. Picris echioides 199. — hieracioides 200. 451 — spiiiiilosa Bert. Piiiipinella Anisum 159. 321 — peregrina L. 390 Piiiardia coronaria Less. 244. 900 Pinus Halepensis Mill. 18 Piptatli eruni muli iflo ni m 309. 283 Pirus coniniiinis L. 23. 282 — Sorbns Gaertn. 166 Plstacia Lentìscns L. 23. 252 Pisnin arvense L. 478 Piantalo albieans L. 479 — Bellardi AH. — Boissieri 210. 482 — bonibyeina 211. 481 — ceratopliylla Link. — commutata 209, 210. 480 — Coronopus L. 23, 210,211, 478. — crypsoides 210, — Decaisnci 210. 477 — Lagopus L. 476 — lanceolata L. — macrorliiza 210. 475 — major L. 484 — Psyllinni L. 6, 23, 212. 483 — Serrarla L. 485 — strìda Schousb. 476. 491 Plunibago Enropaea L. 882 Poa annua L. 23. — aquatica 321. 883 — bulbosa L. — distans 320. — divaricata 322. Poa filicina 323. — rigida 321. 884 — tririaUs L. 445 Podospermum laciniatum DC. Pollinia distachya 304. Polyearpon alsinefolium 52, 105. 121 — tetraphyllum L. 85 Polygala Monspeliaca L. 608 Polygounm avicnlare L. 48. 609 — BeUardi Ali. 611 — CoutoItuIus L. — equi seti forme 247. 610 — maritimuni L. 436. — niinus 247. 606 — Persiearia L. 23, 247. — Romanum 247. 607 — serrulatuin Lagasca. — tenui ftoruììi 246, 247. 835 Polypogou inaritinius Will. 834 — 3Ionspeliensis Desf. 676 Popnlus alba L. 24. 123 Portulaca oleracea L. Posidouìa Caldini 268. 685 — Oceanica Belile. 692 Potainogeton crispus L. — fluitans 270, 271. 691 — natans L. 270. 693 — pectiuatus L. 272 Potentina liirta L. — pedata 145. 273 — rei)tans L. Vttiv^r'inm agrimonifoliunilA&. — hghridnm 146. — polggamuni 146. 279 — Sangnisorba L. 552 Prasiuui niajns L. 23. Preiiaìithes Ijul/josa 203. 271 Pranus spinosa L. 839 Psamnia arenaria R. Sch. 19. 237 Psoralea 1)itununosa L. 23, 245. 122 Pteranthns dicliotomns Forsk. — ecliinatus 66, 105. 907 Pteris AqniUna L. 477. Pteroneurum Graecum 80. 318 Ptychotis aniiu<»ides Koch. INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 497 Ptychotis verticillata 158. Puccinellia permixta 320. Pulegiuìn vulgare 225. 377 Pnlicarìa dyseiiterica Gaertn. 19. .376 — odora Rclib. Pulsatilla pratensis 67, 68. 285 Pnuica Grauatnm L. 53. 344 Piitoria^Calabrìca DO. Pycnocomonrutaefolium 171. Pyrethrwm Myconis 180. 673 Quercus Ilex L. Rannucnlns aquatieus 69. 17 — aryeusis L. — asiaticus 70. — Bauclotii 69. 8 — bullatus L. 21, 23, 24, 200. — chaerophyllus 70. 15 — Chiiis DC. 474. — Corsicus 71. 5 — diyersifolins Gilibert. 24. 7 — Picarìa L. 48. 9 — flabeUatns Desf. — fluitans 70. — fluviatilis 70. 11 — foutanas Presi. — heucherifolius 71. — incrassatus 72. 12 — inacropliyllns Desf. 71. 16 — miiricatus L. — Neapolitanus 71. 10 — opMo^lossifoliiis Vili. 71. — palustris 71. — Panormitanus 71. — parviflorus 72, 474. — peltatus 69. — Philonotis 71. 13 — Sardoas Crantz. 6 — trichophyllns Cliaix 69. 14 — trilobus Desf. Kaphauus fugax 91. 78 — Landra Moretti. — pterocarpiis 90. 77 — Raphaiiistriim L. 8. SoMMiER et Caruana Gatto. Raphauns sativus 91. 76 Rapistriim rii^osnm Berg. 87. — scabrum 91. 83 Reseda alba L. 21, 55, 439, 474. — fruticulosa 92. 84 — Intea L. — mucronulata 93. — suffruticulosa 92. — undata 48, 92. Reichardia picroides 203. 436 Rbagadìolns stellatns Gaertn. 311 Rhamnns Alaternns L. 310 — oleoides L. 23. 167 Rhiis Coriaria L. 660 Riciims comniunis L. — Zanzibar ensis 259. 319 Ridolfla segetiim Moris. 729 Romulea Bulbocodiiim Seb. et Maur. 280. 728 — ColnmnaeSeb.etMaur.479. — Linaresii 280. 726 — MeUtensis Bég. 281. — pulchella 282. 727 — ramiflora Ten. — Reqiiienii 282. 278 Rosa dnmetornm Thuill. 276 — Gallica L. 24. — pumila 146. 277 — semperrirens L. 24. 540 Rosmarinns offìcinalis L. 23, 55. Rnbia angustifolia 167. 352 — peregrina L. 23. 275 Rnbns caesins L. — Dalmaticus 19, 145. — discolor 53, 145. — fruticosus 145. 274 — nlmifolins Scbott. Rnmex acutus 246. 604 — bnceplialophorns L. 23, 479. 602 — conglomeratns Murr. — divaricatus 246. 603 — pnlclier L. 690 Rnppia maritima L. Ruscus Hyiwphylluìn 296. 164 Ruta bracteosa Ì)C. 22, 478. — Chalepensis 118. Mora Ifelitensis nova- 32 498 INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 116 Sagina apetala L. 115 — maritìma Don. 103. — Melitensis 52, 103. — procumbens 102. Salicornia cruciata 251. — Europaea 251. 625 — fruticosa L. 479. — fruticulosa 251. 624 — herbacea L. 479. — macrostachya 251. — radicans 251. 275 Salix alba L. 24. — aurita 265. — Caprea 265. — fragilis 265. 674 — pedicellata Desf. 24. 628 Salsola Soda L. 629 — Tragns L. 680 — Termiculata L. 587 Salria clandestma L. 227. — muUifida 226. 588 — Verbeiiaca L. 639 — offlcìiialis L. Salvinia natans 330. 856 Sambnciis Ebiiliis L. — nigra 168. 492 Samolus Yaleraudi L. 19, 24, 479. Saponaria Vaccaria 99. Satnreja capitata 229. 542 — Graeca L. 228. — hortensis 229. 541 — microphylla Guss. 439, 478. 543 — Nepeta Scheele 20. — tenuifolia 228. — Thymhra 229. 366 Scabiosa atropiirimrea L. — grandiflora 171. — longiflora 171. — maritima 171. — urceolata 172. 838 Scaudix Pecten-Veneris L. Schedonorus Madritens. 316. — tectorum 817. Schinus terebinthaefolius 18. 880 Schìsiuiis Arabicus Nees. Schoberia fruticosa 252. — maritima 252. — Salsa 252. Sclioenns mucronatus 801. 785 — nigricaiis L. 764 Scilla antumnalis L. 20, 23, 24. — candida 292. — Clusii 292. 763 — liyacinthoides L. — maritima 19, 292. — Pancratioìi 292. — Peruviana 292. — jyraebracteata 293. 762 — Sicnla Tin. 55. Scirpus globiferus 801. 788 — Holoschoeuus L. 789 — laciistris L. 10. 790 — luaritimns L. — jìalustris 301. 787 — Sayii Seb. et Maur. Sclerochloa maritima 321. — rigida 821. Scleropoa hemipoa 321. 876 — maritìma Pari. 875 — rigida Griseb. 23, 479. 909 Scolopeudriiim Heniionitis Swartz. — officinale 329. 908 — Tulgare Symons 477. 480 Scolymus graiidiiloriis Desf. 429 — Hispaiiiciis L. 431 — maciilatiis L. 244 Scorpiuriis subvillosus L. 21, 478. 245 — Termiciilatns L. 474. Scorzonera laciniata 199. — octangularis 199. — jncroides 202. 580 Scrofularia aquatica L. 579 — peregrina L. Scutellaria peregrina 234. Sednm amplexicaule 152. 296 — caespitosum DC. — coeruleum 24, 161, 152. — corgmbosiim 162. 294 — dasyphyllum L. INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 499 Sediim eriocarpum 151. — glanduliferum 151. 293 — heptapetaliim Poir. 297 — litoreiim Guss. 478. 298 — Nìcaeiise Ali. 22, 152. 295 — rnbens L. 478. 292 — steUatnm L. 152. 904 Selaginella (lentie iilata Spring. 299 Semperviyniu arboreiim L. 55. — tenuifolium 152. Senebiera Coronopus 92. — didyma 92. — pinnatifida 92. 395 Senecio Cineraria DC. 25, 182, 478, 479. — coronopifoUus 475. — crassifolius 181. — foeniculaceus 180, 181. 394 — Gallicus W. 475. — incanus 182. — Jacohaea 182. 398 — leucautlieniifolius Poir. 181, 182, 475. — lividus 180. 392 — pyginaeus DC. 478, 479. — vernus 181. 391 — TUlgaris L. 181. 717 Serapias cordigera L. 719 — Lingua L. — Lingua X longipetala 477. 720 — longipetala Pollini 477. 718 — occultata Gay. — parviflora 211. 434 Seriola Jltnensis L. 478. 435 — Cretensis L. — urens 194. 852 Serrafalcus mollis Pari. 853 — neglectus Pari. 854 — scoparius Pari. Sesanium Indicum 242. — Orientale 242. 823 Setaria glauca P. de B. 821 — Terticillata P. de B. 822 — Tiridis P. de B. 345 SUerardia arvensis L. 23, 57, 479. Sideritis approximata 230. 548 — Romana L. 23. 100 Sileno Belieu L. — bipartita 96. — ciliata 96. — colorata 96. — Cucubalus 97. 101 — fruticosa L. 95 — Gallica L. — hispida 96. 99 — inflata Smith. 94 — nocturna L. 98 — pendala L. 102 — sedoides Poir. 24, 479. 97 — sericea Ali. 21, 27, 55. 96 — Tospertiua Retz. 97. 427 Silybum Marianuni Gaertn. 22. 63 Sinapis alba L. — arvensis 86. — incana 86. — nigra 86, 56 Sisymbriuni Irio L. 54 — officinale Scop. — officinarum 83. 55 — polyceratium L. 57 — Sophia L. 284. Sium intermedium 158. — nodifloruni 168. — Siculuni 160. 770 Smilax aspera L. 23. — Mauritanica 296. 339 Smyrnium Olusatrum L. Solanuni miniatum 219. — moschatum 219. 512 — nigrum L. 513 — Sodomaeum L. — villosum 219. 459 Souclius asper Hill. — cliondrilloides 202. 458 — leTis Bartal. 202, 478. — oleraceus 201, 202. — picroides 202, 460 — tenerrimus L. 803 Sorgliuni Halepense Pers. 37. 679 Sparganium ramosum Huds. 169 Spartium juncenm L. 500 INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 469 Specnlarìa liybrida A. DC. Spergiilaria Bocconei 101. 110 — diandra Boiss. Ili — media Pers. 109 — rubra Pers. — salina 101. 879 Splienopus divaricatiisEeichb. 721 Spirantlu's aiitiiinnal.liicli.21. 831 Sporoboliis pnngeus Kuntli 439. Squilla Pancration 292. 547 Stachys hirta L. Statìce belli di folla 212. — cancellata 213. — cordata 213. 488 — Cosyreiisis Guss. 179, 213, 214. — dichotonia 213. — dictyoclada 213. 489 — diibia Andr. 476. — minuta 213. 486 — psiloclada Boiss. 490 — reticnlataL. 36, 38, 214,478. — Smithii 212. 487 — Tir^ata Willd. 214. Stellaria apetala 100. — grandiflora 100. 108 — media Cyr. 23. — neglecta 100. — lìallida 100. 828 Stipa pennata L. — tetiacissima 309. 827 — tortilis Desf. 631 Siiaeda fruticosa Forsk. 24, 479. 633 — Jacquini N3'man. 632 — maritima Dum. — vera 2B2. 623 Sympliytum oHìciuale L. 287 Taniarìx Africana Poir. — Gallica 149. 768 Tamnus comuiunis L. Taraxacum Bithijnicum 200. 449 — megalorhizon Handel- Mazz. — minimutn 64. Taraxìicum officinale 200. — saxatile 37, 196. Teesdalia Lepidum 82. 50 — rearnlaris Smith. Tetragonia e.rpansa 154. 206 Tetragonolobns biUorns Ser. 205 — conjugatus Link. 204 — piirpureus Moench. — siliquosus 127, 128. 555 Teucrium Chamaedrys L. 48. 556 — flavum L. 23, 232. 557 — fruticans L. 23, 232, 478. 554 — scordioides Schreb. 19. — Scordiuni 232. 553 — spinosiim L. 663 TlH>Iig:oniiin Cjuocranibe L. 642 Thesiuin bumile Valil. 47 Tblaspì perfoliatuiu L. 450 Tbrincia tiiljerosa DC. Tlìi/nihra hirstita 229. 544 Thynius capitatns Hoffm. 22, 210. — Melitensis 228. — microphyllus 28, 46, 228. — Nepeta 228. — Serpyllum 229. — Zìjgis 229. 300 TìUaea muscosa L. 23. Tinea cylindracea 275. 707 — intacta Boiss. 329 Tordylium Apulnm L. 23, 55. — liumile 161. Torilis arvensis 163. 336 — nodosa Gaertn. 337 — jMirpurea Guss. 468 Tracbelium coeruleum L. Tragiuni Anisiini 159. — peregrinum 158. 447 Trag:opog:on Cupani Guss. 475. — picroides 200. 446 — porrifolius L. 199. — pratense 199. Triadeìiia yEgyptiaca 110. 162 Tribulns terrestris L. Trichonema Bulbocodium 280, 282. INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI 501 Trifoliiim abbreviatum 133. 23G — agrarium Poli. 221 — angustifolium L. 224 — arrense L. — campestre 135. 223 — Cherleri L. 232 — coiigestnm Guss. 474. — Dalniaticum 132. 217 — echinatum Marsch. B. 474. 229 — fragiferiim L. — hi/bridum 134. 220 — iuteriuediuin Guss. 222 — lappaceiim L. 225 — Liicauiciiiu Gasparr. 218 — maritimum Huds. 235 — nigresceus Viv. 216 — pratense L. — procumbens 135. 234 — repeiis L. 230 — resupiiiatum L. 226 — scabruiu L. 478. — speciosum 135. ■ 228 — spiimosum L. 219 — steUatum L. 478. — suaveolens 133, 134. 227 — sublerranenm L. 233 — suflfocatum L. 231 — tomentosiim L. 694 Triglochiu Barrelìeri Lois. 695 — laxifloram Guss. 20, 24. 209 Trigonella eornìculata L. 208 — maritima Del. • 207 — Monspelìaca L. 478. 830 Triplaohue nìteus Link 24,439. 843 Triselum anrenm Ten. 23. — Melitense 313, 314. — pumilum 313. Triticum junceuni 826. — loliaceum 326. — lolioides 326. Trixago Apula 241. 767 Tnlipa sylvestris L. 55. 677 Typha augiistifoUa L. 678 — latifolìa L. 671 Ulmus campestris L. 303 Umbillcns liorizoiitjiUs DC. 302 — penduliiins DC. 761 Urgiiiea maritima Baker 479. — Scilla 55, 292. 453 Urospermum Dalechampii F. W. Schmidt 475. 452 — picroides F. W. Schmidt 479. Urtiea Balearica 262. — dioica 262. 666 — membranacea Poir. — neglecta 262. 667 — piliilifera L. 22. 665 — urens L. 347 VaiUantia hìspida L. 478. 346 — miiralis L. 23, 478. Valeriana orbiculata 170. — rubra 170. 362 Valeriauella cariuata Lois. 361 — coronata DC. — dentata 170. 358 — eriocarpa Desv. — micr acarpa 169, 170. — mixta 169, 170. — Morisonii 170. 360 — puberala DC. 359 — truncata Betcke. Yerbascum ScUraderi 239. 577 — sinuatnm L. 22. 578 — Tbapsus L. — undulatum 239. 561 Verbena offlcinalis L. 234. 586 Veronica agrestis L. 241. 581 — Anagallis L. 19. — Anagallis-aquatica 240. 583 — aryensis L. 582 — Beccabunga L. 584 — Cymbalaria Bod. 587 — didyma Ten. 585 — hederefolia L. — pulcliella 241. Vicia Biebersteinii 141. 255 ^is _ Bithjmica L. 436, 437, 475. — cuneata 140. — Ervilia 141. 502 INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI Vida gracilis 141. — leucantha 141. 256 — Narbonensis L. 254 — peregrina L. 255 — pseudocracca Bert. 253 — satira L. — villosa 141. Vinca major 207. 88 Viola odorata L. 89 — paryula Tineo. — tricolor 94. 562 Vitex Agiius-Castus L. Vulneraria heterophylla 119. — tetraphylla 120. Vulpia Alopecurus 320. 868 — ciUata Link. 867 Vulpia Myuriis Gmel. 869 — nnigliiinis Rclib. 466 Xantliiaiu spinosnm L. X.anthophtalm. segefum 180. Xiphion Pseudo-Achor. 282. Zaiinicliellia dentata 269. — floribus umbellatis 269. 689 — pahistris L. 309 Zizjphns satira Gaertn. — vulgaris 155. ZolUko feria chondrilloid. 202. 686 Zostera marina L. 687 — nana Roth. Melitella pusilla Somm. Alti l'otdineccaiiiche - Firenze fUy\„crvzi(^ J-t/v«.-C VW» / X-CuO-ty, I APPENDICE II. SEMINA ANNI MGMXIII QUAE PRO MUTUA COMMUTATIONE OFFERUNTUR B, E DI PALERMO SEMINA ANNI MOMXIII QUA E PRO MUTUA COMMUTATIONE OFFERINTUR (1) Cryptogamae. EqUisetaceee. 1 Equisetum * ramosissimum D e s f . Europa omnis. Filicaceae. 2 Adiantum aethiopicnra L i n n. Africa, America. 3 — var. glanduliferum K u z e. 4 amabile H o r t. 5 Adiantum * capillus - Veneris L i n n. Eur. omn., Asia, Africa, America. 6 caudatum L i n n. var. cilia- tum (B 1.) Java. . 7 chilense C h a u 1 f . Chili. 8 'concinnum H. B. et K. Ame- rica trop. 9 crispulum H o r t. 10 cuneatum L. et F. Brasilia. 11 —var. deflexum H o r t. 12 — var. elegantissimumH o r t. 13 — var. variegatum H o r t. 14 decorum H o r t.H ali. Brasi- lia. 15 devonianum H o r t. 16 diaphanum Bl. Java. 17 dolabriforme Hook. Brasi- lia. 18 excisum K n z e. Chili. 19 —var. multifidum H o r t. (1) Plantae siculae sub hoc aiguo * indicantur. 2 — 20 Adiantum falcatum S w.Mexic. 21 fragrantissimum M o o r e, (hybr. ex hort. Hender- soni. 22 — var. laciniatum Hort. 23 gracili imum Hort. 24 grandipes Hort. 25 hispidulum S w. Asia, Austr. Africa trop. merid. 27 lapsonianum Hort. 28 Legrandi Hort. 29 lueddemannianum Hort. 30 macrophyllum S w. Mexico et India occ. 31 Moori Hort. 32 mundulum ( = A. cuneatum y A. Pacotti, ex Gard. Chr. 1883. H. p. 388). 33 nigrum S 1 o a n e, India. 34 Pacotti Hort. 35 pedatum Linn. America, Asia. Sfi peruviannm K 1 t z. PeruTin. 37 poly ph vi 1 n m W i 1 1 d . Col u m - bia, Peruvia. 38 pubescens R a d d. Brasilia. 39 pulverulentum Linn. India. 40 setulosum J. Sm. Asia, Au- stralia. 41 tenerum S w. Mexico, India occ, Peruvia. 42 trapeziforme Linn. Mexico, India occ, Amer. centr. 43 venustum D o n. Afghanista- nia, Himalaja. 44 Wilesianum Hook. Mexico, Jaraaica. 45 Alsophila australis B r. Austr. 46 excelsa M a r t. Brasil. 47 Aspidium * aculeatum S w. var. hastulatum (T e n.) Italia. 48 augescens Linn. Jamaica. 49 caespitosum Hort. 50 falcatum S w. Asia cent., Na- tal., Japonia. 51 Aspidium * Filix-foemina B e r n h. Europa. 52 Fortunei Hort. 53 grandifolium Mett. Nepal. 54 immersum Hook. India, Java 55 princeps Hort. 56 rigidum Desv. var. palli- dum Hook. Reg.medit., Asia min. 57 Asplenium ^Adiantum-nigrum Linn. Europa omn., Asia, Africa. 58 australe B r a e k. Australia. 59 *Ceterach Linn. Europa, usque ad Himalayas. 60 diversifolium B 1 u m. Java. 61 fabianum H u m b. Austral. 62 Nidus Linn. var. australa- sicum (Hook) Austra- lia. 63 obtusatum F o r s t. var. obli- quuiu Hook. Nova Ze- landa, etc 64 *Tricomanes Linn. Europa omn., etc. 65 unebrosum J. S m. Madeira. 66 virescens Mett. Japonia. 67 viviparum P r e s 1. Mauritius ot Bourbon. 68 Blechnum brasiliense Desv. Brasilia. 69 cartilagineum S w. Australia. 70 occidentale S w. Amer. centr. et merid. 71 Cheilanthes *fragrans W e b b. et B e r t. Reg. medit., Asia. 72 Cyathea dealbata S w. Nov. Zelanda. 73 medullaris S w. Sumatra et Java. 74 Goniopteris fraxinifolia S w z. Ani. trop. 75 Gymnogramme argentea Mett. Peruvia. 76 calomelanos K a n 1 f. var. chrN-sophylla K a u 1 f. 77 Mattbewsii H o o k. Peruvia. - 3 — 78 Gymnogramme schizophylla H o rt. 79 sulphurea D e s v. India occ. 80 Hypolepis tenuifolia B e r n h. Australia. 84 Nephrodium furcatum Hook. America trop. 85 — var. bipinnatifidumH o r t. 86 Nephrolepis cordifolia Presi. Mexico, Peruvia. 87 exaitata S e h o t t. Japonia. 88 patens H o r t. 89 philippinensis H o r t. 90 tuberosa P z. Cosmop. trop. 91 Osmuada regalis L i n n. Eur. 92 Plat^'cerium Alcicorne D e s v. Australia. 93 Polypodium aureum L i n n. Mexico. 94 blechnoides Hook. Poly- nesia. 95 fraxinifolium J a e q. Brasil. 9(5 grandifolium S w. Australia. 97 glaucum K n z e, Ins. Philip- pinae. 98 iriodes L a m. N. India et Australia, Africa occ. 99 pustulatum F o r s t. Au- stralia. 100 *vulgare L i n n. Europa etc. 101 Pteris aquilina L i n n. Eur. 102 *cretica L i n n. Asia, Africa, America centr. merid., Europa. — var.fol.albo-lineatisH or t. — var. cristata H o r t. 105 decipiens Hook. Ins. San- dwich. longifolia L i n n. Eui-opa rarior, Asia, Africa, Ind. occ. pedata L i n n. Am. trop. 103 104 106 107 108 Pteris quadriauritaR e t z.var. argyrea (M o o r e) Au- stralia. 109 serrulata Linn. China, Japonia, etc. 110 tremula B r. Nov. Holland. IH Venzetti H o r t. 112 Scolopendrium * ofiS.cinarum S w. Europa, Japonia, A- merica N. 113 Strutiopteris germanica W i 1 1 d. Europa, Asia, America. Lrycopocliaceae. 114 Selaginella emmeliana V a n. G e e r t. Mexico, Equat. 115 Martensii S p r. Brasilia. 116 — var. fol. variegatis. 117 uncinata S p r. Am. trop. 118 — var. arborescens H o r t. Am. trop. fparsiliaceae. 119 Marsilia Drummondi A. B r. Austr. occ. 120 hirsuta Linn. Asia, Ame- rica. SalYir^iaceae. 121 Azolla caroliniana W il 1 d.Ex America bor. et centr. apud nos indigenata. — 4 122 Salvinia auriculata A u b 1. Guiana, Cuba. G-ymnospermae. Coj^lfetae. 123 Cephalotaxus drupaceus S i e b. et Z u e e. Japo- nia. 124 follicularis H o r t. 125 Fortune! Hook. China bor. 126 Cupressus Benthainii E n d 1. Mexico. fragilis H o r t. Mexico. funebris E n d 1. China. glauca L a m . Ind. — var. pendula (Herit), Ind. or. penins. macrocarpa H a r t w. Cali- fornia. sempervirens L i n n. Europa (nat). — var. globulifera Pari. Asia, Creta. — t'. expansa H o r t. — var. p3i-amidalis T a r g. Smithii H o r t. torulosa D o n. Himalaya. 138Frenela rhomboidea E n d 1. Nova Hollanda. 139 Juniperus virginiana L i n n. America bor. 140 Pinus brutia T e n. Europa austr. canariensis S m. Ins. Canar. *halepensis M i 1 1. Reg. me- dit. — var. paroliniana H o r t. — var. prolifera H o r t. *Laricio P o i r.Europ. austr. et or., Asia occ. 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 141 142 143 144 145 146 Pinus Pinea L i n n . Reg. Medit. 147 - var. fragilis Pari. 148 pyrenaica L a p e y r. Europa austr. et or. 149 Salzmanni D u n . Europa austr. 150 Sequoja sempervirens E n d 1. California. 151 Taxodium mucronatum T e n. Mexico. 152 Taxus baccata L i n n. Europa et Asia sept. 153 —var. elegantissima H o r t. 154Thuja gigantea N u 1 1. Amer. bor. occ. 155 occidentalis L i n n. Am. bor., Sibiria. 156 orientalis L i n n. China, Japon. 157 —var. aurea H o r t. 158 var. intermedia H o r t. 159 —var. pendula H o r t. 160 — var. pyramidalis T e n. Goetaceae. 161 Ephedra altissima D e s f . Eu- rop. mer., Afr bor. Monocotileae. fllisfnaceae. 162 Alisma parnassifoliumB a s si. Europa 163 *Plantago L i n n . Europa, Asia, Am. et Ocean. bor et austr. — 5 - 164 Alisma parnassifolium vav. arcuatum M i e h. 165 — var. lanceolatum S e h. 166 ranunculoidesLinn. Europa. 167 Sagittaria lancifolia L i n n. America. 168 sagittifolia Linn. Europa, Amer. bor. flrnafylllclaceae. 169 Agave caespitosa T o d . Mexico. ITO horrida Lem. Mexico, 171 longisepala T o d. Hab ? 17'2 marmorata R o e z 1. Mexico. 173 mici-acantha S. D y e k. Me- xico. 174 Rovelliana T o d. H. Pan. 175 serrulata K a r w. Mexico. 176 sisalana P e r r . Yucat. (bulb.). 177 Alstroemeria haemantha E. u i t z. et P a V. Chili. 178 Peregrina Linn. Perù via, Chili. 179 Amaryllis Belladonna Linn. Prom. b. Spei. 180 Clivia nobilis Lindi. Afr. austr. 181 Cooperia Drummondi H e r b, Texas. ]8"i Crinum asiaticum L i n n. As. trop. 183 Fourcraea gigantea V e n t. Am. trop. 184 Haemanthus coccineusL i n n. Afr. austr. 185 Hippeastrum Gravinae M e - 1 a z z. Hybrid. 186 vittatura H e r b. Peruvia. 187 Hypoxis erecta Linn. Ara. sept. 188 villosa Linn. Afr. austr. 189 Leucojum autumnale Linn. Reg. medit. 190 Narcissus serotinus Linn. Europa. 191 Pancratium illyricum Linn. Europa austr. 192 *maritimum Linn, Reg. medit., America bor. 193 Polyanthes tuberosa Linn. Mexico. 194 Zephyranthes candida He r b. Reg. Argentina. 195 coccinea H o r t. 196 lilacinus Liebm. Texas. 197 robusta H o r t. 198 sulphurea H o r t. 199 texana H e r b. Texas. 200 verecunda H e r b. Mexico. fifaceae. 201 Acorus gramineus A i t. Ja- pon. 202 Ambrosinia * Bassii Linn: Europa. 203 Anthurium magniflcum L i n- d e n, Columbia. 204Arisarum*vulgare Ta r g.Reg. medit. 205 Arum *italicum M i 1 1. Eur., Reg. medit. 206 Dieifenbachia pietà S e li o t. Brasil. 207 Richardia africana K t h . Prom. b. Spei. Bt-orrjellacaae. 208 Acantliostachys strobilacea Link. Brasilia. 209 Aechmaea coelestis E. M o r r. America trop. 210 bromeliaefolia Bak. Amer. trop. 211 Billbergia ambiguaHort.Hab? 212 fasciata H o r t. Hab ? 213 modesta H o r t. Brasilia. 214 speciosa T h n b g. Brasilia. 215 zebrina Lindi. Brasilia. 216Dyckia brevifolia Bak. Bra- silia. 217 frigida Hook. Brasilia. 218 rariflora Schltz. fil. Bra- silia. 219 — var. remotiflora Otto D i e t r. Uruguay. 220 sulphurea C. K o e h. Reg. Argentina. 221 Pitcairnia Kawinskiana S a h u t. Mexico. 222 recurvata C. Koch. Brasi- lia. 223 undulata S e h i e w. Brasi- lia. 224 xanthocalyx M a r t . Brasi- lia. Conr7fT)elli7aceae. 225 Aneilema Forskalei Kth. A- byssinia. 226 Commelina bengalensisL i nn. Africa trop. 227 coelestis W i 1 1 d. Mexico. 228 comraunis L i n n. China. 229 graminifolia H.B.K. Mexico, 230 nudiflora L i n n . Reg. trop. 231 scabra B t li. Mexico. 232 tuberosa L i n n. Mexico. 233 Rhaeo discolor H a n e . Me- xico. 234 'I-inantia fugax S e li i e d w. America trop. 235 Tradescantia nudicaulis H 0 r t. 236 pilosa Linn. America bor, 237 virginiana Linn. America bor. Cypet-aceac. 238 Carex*divisa H u d s. Reg. bor. temp. 239 *extensa G o o d. Europa, Prom. b. Spei. 240 *hispida G a u d. Helvet. 241 japonica T h b g. Japon. 242 -muricata Linn. Europa centr. sept., Kurdistan, Novo Mexico. 243 nigricans K i t. Europa. 244 "pendula H u d s. Eurojm merid. et Reg. medit. 245 remota Linn. Europa. 246 sylvatica H u d s. Europa. 247 Cladium *germanicum S e h r. Reg. temp. et subtrop., Japonia, Nova Hollanda, Ind. occ, Bras., Prom. b. Spei, Europa. 248 Cyperas alternifolius L i n u. Ins. Borbonia. 249 distachyus Ali. Cosmop. trop. 250 esculentus Linn. Cosmop. trop. 251 tiabelliformis R o t t b. A- byssinia. 252 gloineratus Linn. Europa, Asia temp. 253 laevigatus Linn. Cosm. calid. 254 longus Linn. Europa, 0- riens. 255 maritirous P o i r. Afr, or. 256 nataleusis H o e h s t. Africa austr. 257 Cyperus * Papyrus L i n n . Sicilia, Africa or. et occid. 258 planifolius Ri eh. Ind. occ. 259 Preslii Pari. Reg. medit, 260 vegetus W i 1 1 d. Chili bor., Mexico. 261 Eleocharis ovata R. B r. Reg. temp. et trop. 262 Isolepis filamentosa Roem. et S e h u 1 t. Afric. trop. 263 Schoenus *nigricans L i n n. Europ. omn., Africa extra trop., Amer. (Florida et Pensylv.). 264 Scirpus Holoschoenus L i n n. Europa omnis, Asia or. 265 - var. Parlatoris (B i v.). Sicilia. 26G *lacustris L i n n. Europa centr., Asia bor. et Ja- ponia, Australia, Amer. sept. et centr. 267 - var. zebrinus H o r t. 268 nodosus Rottb. Prom. b. Spei, Chili, Nova Zelan. 269 prolifer Rottb. Prom. b. Spei, Nov. HoUanda. ©loscofcaceac. 270 Dioscorea alata L i n n. Asia trop. 271 bonariensis T e n. Reg. Ar- gentina. 272 bulbifera L i n n. Ind. or.. Nova Hollanda. 273 decaisneana C a r r. China. 274 divaricata Bianco, Ins. Phylipp. 275 japonica T h b g. Japonia. 276 oppositifolia Griseb. Bra- silia. 277 peutaphylla L i n n . Asia trop. 278 Dioscorea rupicolaK u n t h. A- frica austr. 279 sinuata Veli. Brasilia. 280 villosa L i n n. Am. bor. 281 Tamaus communis L i n n. Europa, Asia, Africa me- dit. Grairjlrjaceae. 282 Aegopon pusillus B e a u v. America trop. 283Agropyrum *junceum Beau v. Europa medit. et merid., Caucasus, Africa bor. 284 obtusiflorum R. et S. Ba- tav. 285 villosum T h o r. Europa. 286 Agrostis alba L i n n. Europa, Asia. 287 elegans T h o r. Europa. 288 Mustaphae Sten d.Afr. bor. 289 nebulosa B o i s s. Hispania. 290 olivetorum G r e n. G o d r. Gallia. 291 *verticillata Vili. Europa. 292 Aii'a caryophyllea L i n n.Eur. med. et aust., Africa bor., Abyss., Prom. b. Spei, Amer. (n.). 293 — *var. Cupaniana (Guss'. Gallia, Italia. 294 intermedia G u s s. Europa. 295 Airopsis agrostidea DO. Eu- ropa austr. 296 Alopecurus brachystachys B i e b. Sibiria. 297 castellanus B o i s s. et R e u t. Hispan. 298 Ampelopesmos * tenax L k. lìeg. med. occ. Africa bor. 299 Ammophila * arundinacea H o s t. Europa, Am. bor. 8 — 300Andropogon*distachyonL inn. Reg. medit. 301 Ischaenum L i n n. Geront. 302 *panormitanus Pari. Si- cilia. 30B strictus R o x b. Asia trop. 304 Toi-reyaniis Sten d.Am.bor. 305 Anthistiria gigantea C av . Ins. Louzon. 306 Anthoxanthum gracile B i v. Reg. medit. 307 *odoratuin L i n n. Europa, Asia, Africa trop. 308 *ovatum Lag. Sicilia, Lu- sit., Hisp. 309 Puelli Lee. et Lamot. Eu- ropa. 310 Apera Spica-venti B e a u v. Europa, Oriens. 811 Arrhenantherum bulbosum Presi. Europ. 312 Arundinaria Simoni R i v. China. 3l3Arundinella nepalensis T r i n. India or. 314 Arundo *Donax L i n n. Reg. medit. 315 — var. fol. variegatis H o r t. 3iG *Pliniana Tur r. var. mau- ritanica (Desf.l Sicilia, Baetica, Africa ber. 317 Asperella Hystrix H u m b. Oriens. 318 Avena barbata B r o t. Reg. medit., Asia min., Arabia. 3:^0 brevis Roth. Europa. 321 *fatua L i n n. Europa med. et australis, Africa bor , Abyss. et Proni, b. Spei, America (n.). 322 montana V i 1 1. Mont. Pyr. 323 nuda L i n n. Europa austr. 324 orientalis S e h r e b. Europa austr. 325 plaiiiculmis S e li r a d. Eur., Asia bor. 326 pubescens H u d s. Europ., As. bor. 327 Avena sativa L i n n. (Cult.). 328 *sterilis L i n n. Reg. medit. 329 Boissiera pumilio S t a p f . Persia. 330 Boutelona bromoides Lag. Mexico. 331 Brachypodium * distachyum R. et S. Europa merid. et medit,, Abyssinia, Aff- ghanistan. 332 *pinnatum B e a u v. Reg. medit. 333 ramosum R. et S. var. Boissierii (N y m.). Hi- spania. 334 *sylvaticum B e a u v. Eur., Oriens. 335 Briza geniculata T h u n b. Africa austr. 336 gracilis Ho r t. Kew. (Bull. 1892j. 337 *maxima L i n n . Europa merid.. Africa, Asia occ, Australia. 338 —var. rufa S t e u d. 339 media L i n n. Europa med. et merid., Asia med. et Sibiria. 340 *minor L i n n . Orbis ve- tus. 3U adoensis H o e h s t. Abj's- sinia. 342 Bromus arvensis Linn. Eu- ropa, Asia occ. 348 brachystachys H o r n . O- riens, Egypt. 344 condensatus Hack. Europa. 345 *macrostachys D e s f . Euro- pa merid. 346 *"madritensis Linn. Reg. medit. 347 *maximus D e s f . Europa merid. var. (ìussonii (Pari.). Reg. medit. or. 348 *mollis L inn. Europa omn., Asia occ. Africa bor. 349 purgans L i n n. Amer. bor. — 9 — 350 Bromus racemosus L i n n. Californ. 351 *rubens L i n n. Reg. medit. 352 *scoparius L i n n. Europa austr. 353 secalinus L i n n. Reg. me- dit., Asia bor. 354 squarrosus L i n n. Europa austr., Asia ecc., Africa- bor. 355 *tectorum L i n n. Europa, Oriens, Asia bor. 356Chaeturus fasciculatus L i n n. Hispan. 857 Cenchrus tribuloides L in n. America bor. 358 Chi ori s Gayana K u n t h. A- frica trop. 359 disticophylla Lag. Am. austr. 360 meccana H o e h s t. Arabia. 5()1 petraea S w . Reg. trop. 362 polystacliya S. W. Am. austr. 363 radiata S. W. Amer. austr. 364 submutica H. B. K. Mexico. 365 Chloridopsis Blanchardiana H o r t. Tabor. 366 Coix arundinacea N e e s. Am. austr. 367 ■" Lacryrna L i n n . Sicil. Ind. 368 Cornucopia cucullatumL i nn. Asia min. 369 Corynephorus canescens B e a u V. Europ. austr. 370 Crypsis aculeata A i t. Geront. trop. 371 schoenoides L a m. Europa merid. 372 Cynodon Dactylon P e r s. Co- smop. 373 Dactylis Aschersoniana S e h r a d. Oriens. 374 *glomerata L i n n. Europa omn. 375 Danthonia airoides N e e s. Africa austr. 376 Deraazeria *lol iacea N y m. Insul. Balear. 377 *sicula D u m. Europa. 378 Deschampsia caespitosa X) e- a u V. Europa, Asia, Ta- smania, America. 379 juncea B e a u v. Europa, America bor. 380 Deyeuxia viridis P h i 1. Me- xico, Chili. 381 Diarrhena mexicana H o r t. 382 japonica H o r t. 383 Digitaria sanguinalis W i g g. Europa. 384 *Echinaria capitata D e s f . Reg. medit. 385 Eleusine coracana G a e r t n. Aegypt., Ind. or., Am. 386 Figarei H o r t. 387 incana H o r t. 388 indica Gaertn. Cosmop. trop. et subtrop. 389 uligostachyaL i n k. Brasilia. 390 rigida S p r e n g. Hab. ? 391 Tocussa F r e s. Abyssinia. 392 tristachya S e h r a n k. Reg. Argent. 393 Eragrostis abyssinica Link. Abyssin. 394 amabilis W i g h t . India or. 395 Barrelieri D e s f . Europa merid. 396 caroliniana S e r i b n.Amer. bor. 397 megastachya Link. Reg. medit. cosmop. 398 poeoides B e a u v. Reg. medit. 399 peruviana J a e q. Pecuv. 400 senegalensis N e e s. Africa trop. 401 Erianthus*RavennaeB e a u v. Reg. medit., Asia occ. Africa bor., Jamaica. 402 — var. Maddeni H o r t. 403 — var. violacea H o r t. 10 404Festuca ampia H a e k.Hispan. 405 andicola H a ck. Am. merid. 406 *ciliata P e r s. Europa, O- riens. 407 dertoniensisA s e he rs.Reg. medit. ■408 elatior L i n n. Europa, Asia bor. 409 gigantea V i 1 1. Europa, Asia 410 laxa H o r t. Alpes austr. or. 411 ligustica B e r t. Italia. 412 ovina L i n n. Reg. temp. et arct. 413 *rigida K u n t li. Europa austr., Afr. bor. 414 spadicea L i n n. Europa austr., Reg. Himal. 41 5 spectabilis Jan. Italia sept. , Tyrolia, Austr. or. 415 tenuiflora S e h r a d. Reg. niedit. 416 uniglumis D u m. Europa. 417 vivipara S m. Reg. med. 418Gynerium argenteum N. ab E. Brasilia. 419 Heteropogon *hirtus P e r s. Europa omnis, Afr. bor. trop. et austr., As. or., America. 420Holcus *lanatus Ìj i n n.IIisp., Lusit. 421 mollis L i n n. Europa. 422 Hordeum distichon L i n n. iCult."). 423 bulbosum L inn. Reg. me- dit., Oriens. 424 ''maritimum W i t li. Europa, Africa bor., Oriens. 425 *murinum L i n n. Europa bor. temp. 420 nodosum Linn. Reg. bor. temp. 427 vulgare L i n n. \Culta). 428 — var. nigrum W i 1 1 d. 429 —var. pallidum A u e t. 430 — var. Todari B o rz i. 431 — var. trifurcatum J a e q. 432 Hordeum Zeocriton L i n n. (Cult.i. 433 Koeleria phleoides W i 1 1 d. Syria. 434Lagurus*ovatus L i n n.Eui-op. austr.. Africa bor. 435 Lamarkia *aurea M n e h. Eu- ropa austr., Abyss.. Ca- lifornia. 436 Leersia oryzoides S w. Am- phig. 437 Lepturus *incurvatus T r i n. Reg. bor. austr. 438 Lolium canadensis M i e h x. Am. bor. 439 multiflorum L a m. Gallia. 440 *pereune Linn. Europa, Asia, America. 441 temuletuin Linn. Europa, Asia, America, Mova Hol- landa. 442 Lygeum Spartum L o e f f 1. Reg. medit. occ. 443 Melica altissima Linn. Eu- ropa austr., Asia bor. 444 *ciliata Linn. Europa, Asia extratr. occ, Afr. bor. 445 minuta Linn. Europ. au- str. 446 Michelaria bromoides D u m, Gallia. 447Miscanthus sinen.sisA n d e r s. China, Japonia, etc. 448 —var. fol. variegatis. 449 - var. fol. zebrinis. 450 Monerma cilindrica Ca s s. Gallia. 451 Muhlebergia alpestris T ri n. Sibiria. 452 gymnost^'la N e e s. ex h. Vratisl. 453 Nassella trichotoma H o r t. 454 Oryza sativa Linn. Italia (eulta), Asia, America, A- frica. — 11 — 455 On'zopsis *miliacea L i n n. var. Thomasii (D u b y). Corsica, Sicilia, Italia, Graecia. 456 paradoxa N u t t. Europa. 457 Paniciim bulbosum H. B. K. Mexico. 558 coloratum L i n n. Africa bor., Austr., America sept. 459 *compressuin B i v. Sicilia. 460 maximum J a e q. Geront, trop. 46L plicatum L a m. Ind. or , Ins. Mascar. 462 repens L i n n . Reg. Calid. 463 Paspalum dilatatum P o i r. Brasilia. 464 Pennisetum compressum R. B r. Ind. or., N. Holl., Pr. b. Spei. 465 latifolium S p r. Reg. Arg. 466 longistylumll o e h s t.Ab^'s- sinia. 467 macrurum T r i n. Prom. b. Spei. 468 spicatum R o e m . Reg. trop. 46iJ Phalaris *caerule:*censD e s f . Reg. medit. 470 minor R e t z. Graecia, O- riens. 471 *tuberosa L i n n. Reg. me- dit. 472 Phleum asperum J a e q. Eu- ropa, Oriens. 47i?Phragmites communis L i n n. Europa, Asia, America, Nova Holl. 374 Poa abyssinica J a e q. Abys- sinia. 475 *annua L i n n. Cosmop. 476 Chaixi Vili. Europa, Cauc. 477 Polypogon monspeliensis D e s f . Europa austr., Afr. bor. austr.. Chili. 478Rottboellia*fasciculata H e k 1. Reg. medit., Africa or. et capensis, America trop. et subtr. 479 Secale cereale L i n n. Oriens. 480 Setaria frumentacea H o r t. 481 gracllis H. B. K. Nov. Gra- nat. 482 japonica P y n a e r t. Ja- pon. 483 italica B e a u v. Reg. trop. et subtrop. (Culta). 484 longiseta B e a u v. Africa trop. 485 macrostachyaH.B.K. Austr. trop. 4!56 purpurascens H. B. K. Co- smop. 487 *verticillata B e a u v. Co- smop. 488 Sorghum halepense P e r s. Reg. calid. 489 vulgare P e r s. Reg. trop. et subtrop (cult.pl var.). 490 —var. cernuum W i 1 1. ex Massaua. 491 Sporobolus indicus R. B r o w. Austral. 492Stenotaphrum glabrumT r i n. Littor. Trop. 493 Stipa Calamagrostis W h 1 b g. Europa austr. 494 gigantea Link. Lusitania. 495 papposa N. ab E. Montevi- deo. 496 pennata L i n n. Europa. 497 *tortilis D e s f . Europa. austr., Afr, bor., Prom.b. Spei. 498 Tricholaena rosea N e e s. A- frica austr. 499 Triodia pulchella H. B. K. Mexico. 500Tripsacum dactjdoidesL i n n. Am. sept. 501 Trisetum pratense P e r s. Eu- ropa. ««> — 12 — 502 Triticum abyssinicumS t e u d. Abyssinia. 503 Aucheri Pari. Italia. 504 bicorne F o r s k. Aegypt., Syria. 505 *cylindricum Ces. Pass, et G i b. Europa. 506 dicoccum S e h r a n k. Eu- ropa. 507 macrachaetus Rie ht.Gallia merid. 508 monococcum L i n n. Taur. Cauc. 5()9 *ovatum R a s p. Reg. medit. 510 polonicum L i n n, (Cult). 511 Spelta L i nn. (Cult.). 512 speltoides H o r t. 513 triticoides H o r t. 514 *ventricosum Ces. Pass. et G i b. Europa. 515 *villosum B e a u V. Europa austr., Asia or., etc. 51G vulgare Vili. (Cult.). 517 var. compactum iH o s t.). 518 - var. durum (Desf. ). 519 — var. turgidum (L i n n.). 520 Urachne parv'rio.'a T r i n. Europa austr., Sibiria. 521 Zea Ma^^s L i n n. Paraguay. ubicumque eulta. 522 —var. cryptosperma ( R o n a f . ) . 523 — var. foveolata (H o r t.). 524 —var, oryzoides (Hort.). 525 — var. rubra (H o r t.). 526 — var. saccharata i^Hort.ì. 527 — var. translucens (H o r t.j. Maerpocloraceae. 528 Liriope Jaburan L o d d. Ja- ponia. 5j9 spicata L o u r. China, Co- chinchina. 530 Liriope spicata var. fol. aureo- marginatis. 53lOphiopogon intermediumDon. Nepal. 532 japonicus K e r . Japonia, China, Himalaya. 533Sanseviera guineensisAV i 1 1 d. Guinea, Abyssinia, Yemen. 534 zeylanica W i 1 1 d . Zeylan. Iridaceae. 535 Antholyza aethiopica Lin n. Prom. b. Spei. 536 —var. pi-aealta (Del. in Re- do u t è). 537 *bicolor Gas par. Prom. b. Spei, sed nunc apud nos indigenata. 538 Babiana angustifolia Sweet. Africa austr. 539 punctata K 1 a t t. Prom. b. Spei. 540 rubro-cyanea K e r-G a w 1. Prom. b. Spei. 541 stricta Ker-Gawl. Prom. b. Spei. 542 — var. albifiora Hort. 543 — var. purpurea Hort. 544 Crocus sativus L i n n. Prom. b. Spei. 545 vitellinus W a h 1 e m b. Syria. 546Freesia refracta K 1 a t t.Prom. b. Spei. 547 — var. albifiora Hort. 548 —var. odorata E e k 1. 549 Gladiolus b3"zanthinus M i 1 1. Reg. medit. 550 Colvilli S w e e t. Hab ? 551 gandavensis V. H o u t t. Hybr. 552 ramosus P a x t. Hybr. 13 — 553 Gladiolus *segetum K e r - G a w ]. Reg. medit. 554 tristis Linn. Prom. b. Spei. 555 Homeria collina Ve nt. Prom. b. Spei. 55G — var. ochroleuca S a 1 i s b. 557 Iris *a]ata P o i r. Europa austr., Afr. ber. 558 caucasica Hoffm. Reg. Oaucas. 559 dichotoma Pali. Dahuria. 560 foetidissima L i n n. Europa centr. et merid., As. occ, Ins. Fortunatae. 561 neglecta Pari. Hab ? 562 pallida Lam. Europa me- rid., Oriens. 56;ì pseudo-Acorus Linn. Eu- ropa tota, Syria, Africa bor. 564 pumila L i n n. Europa, Asia bor. 565 *sicula T o d. (Moraea sicula T o d.) Sicilia. 566 sisyrinchium Ker. Sicilia. 567 virginica L i n n. America bor. 568 *Xipbium L i n n. Algeria, Hisp., Sicilia, Italia. 569 Ixia maculata Linn. Prom. b. Spei. 570 paniculata D e 1 a r . Pi-om. b. Spei. 571 scariosa T h u n b. Africa austr. 572 — var. atropurpurea H o r t. 573 Lapeirousea cruenta L n d 1. Prom. b. Spei. 574 juncea P o u r. Prom. b. Spei. 575 Libertia formosa R. G r a h. Chili. 576 Melasphaerula gramineaK e r. Prom. b. Spei. 577 Moraea irioides Linn. Afr. austr. 578 Romulea *Bulbocodium S. et M. Reg. medit., Gallia occ, Asia min., Algeria. 579 candida T e n . Prom. b. Spei. 580 Columnae S e b. et M a u r. Reg. medit. 581 cruciata E e k I. Prom. b. Spei. ligustica Pari. Italia. *Linaresii Pari. Ital., Graecia. longifolia B a k Africa au- str. purpurascens T e n.Reg. me- dit. ramiflora T e n . Reg. med. 582 583 584 585 586 587 rosea Eckl. Prom.b. Spei. 588 Sisyrinchium californicum D r y a n d California. 589 Sparaxis bulbifera Ker. (pi. var.). Prom. b. Spei. grandiflora Ker. (pi. var.). Prom. b. Spei. tricolor K e r. (pl. var.). Prom. b. Spei. 592 Tritonia croca ta Ker. (pl. var.). Prom. b. Spei. deusta Ker-Gawl. Prom." b. Spei. fenestrata Ker-Gawl. Prom. b. Spei. JU.t7caceae. 595 Juncus *acutus Linn. Eu- ropa, Africa bor. 596 *Fontanesii G a y. Gallia merid., Barbarla, Italia (Sard., Sicilia). 597 glaucus E h r h. Europa. 598 lamprocarpus E h r h. Reg. bor. et ti'op. 590 591 593 594 — 14 - 599 Juncus sabulosus F o r s k. Reg. medit. GOO supinus M o e n e h . Eu- ropa. 601 Luzula nivea D C . Europa media. 602Prionium PalmitaM e y.Prom. b. Spei. J(ir)caàif7aceae. 603 Triglochin *laxiflorum G u s s. Sicilia, Corsica. Liliaceae. 604 Agrospyra asphodeloides W e 1 w. Prom. b. Spei. 605 Agapanthus umbellatus L'H e r i t. Prora. ì). Spei. 606 — var. albitiorus H o r t. 607 Albuca altissima J acq Prom. b. Spei. 608 —var. cornuta (D.C ). 609 aurea Jacc]. Prora, b. Spei. 610 lastigiata Dry and. Proni. b. Spei. 611 tenuifolia B a k. Afr. austr. 612 Alliura ArapeloprasumL i h n. Europa austr., Africa bor., Oriens. 613 arvense G u s s. Ital. me- rid. 614 canadeuse Linn. Ara. bor. 615 carinatura L i n n. Europa. 616 Cepa Linn. 617 cliamaemoly Linn. Heg. medit. 618 cilicicum B o i s s. Asia min. Allium fistulosum L i n n. Si biria. globosum Bieb. Eur. au- str., Reg. Cauc, Sil)ir. neapolitanum C y r. Reg. medit. nigrum Linn. Reg. raedit. oleraceum Linn. Eui'opa. Pallasii M u r r. Sibiria. roseum "L i n n. Reg. medit. rotundum Linn. Asia min. Europa. *subhirsutum Linn. Eur. austr. Africa bor. triquetrura Linn. Europa et Africa bor. *vernaleT i n. Europa austr, , Asia min. Aloe abyssinica L a m. Abys- synia. arborescens M i 1 1. Prom. b. Spei. Bauraiei E n g 1. Prom. b. Spei. bamangwatensis S e h o e n 1 . Prom. b. Spei. Borziana A. T e r r. Abys- sinia. brevifolia H a w. Prom. b. Spei. caesia S a 1 - D y e k. Prora. b. Spei. cyauea H o r t. echinata W i 1 1 d. Prora, b. Spei. elegans T o d. Hab ? ferox Mill. Piom. b. Spei. frutescens S a 1 m - D y e k. Prom. b. Spei. Greenii B a k. Prora, b. Spei. heteracantha B a k. Prom. b. Spei. 644 humilis H a w . Prom. b. Spei. 645 incurva H a w . Prom. b. Spei. 646 latifolia H a w. Prom. b. Spei. 619 620 621 622 623 624 625 626 627 628 629 630 631 632 633 634 635 636 637 63-J 6:J9 640 641 642 643 15 - 647 Aloe macrocarpa T o d. H. Pan. 648 obscura M i 1 1 . Prom. b. Spei. 649 var. intermedia H o r t. 650 — var. maculata D e s f. 651 —var. pietà T h n b g. 652 Piixii T e r r. fi 1. Hort. Pan. 653 percrassa Tod. Hort. Pan. 654 Saponaria Haw. Prom. b. Spei. 655 Schimperi Tod. Abyssin. 656 soccatrina D.O. Prom. b. Spei. 657 striata Haw. Prom. b. Spei. 658 sulcataS al m. Prom. b. Spei. 659 supralaevis H a w. Prom. b. Spei. 660 Todari B orzi. Hort. Pan. 661 Ucriae T e r r. f. H. Pan. 662 umbellata D. C. Prom. b. Spei. 663 variegata L i n n. Prom. b. Spei. 664 Varvari B o r z i, Hort. Pan- 665 virens Haw. Prom. b. Spei. 666 Aprica concinnaH o r t.Prom. b. Spei. 667 spiralis Baker. Prom. b. Spei. 668 Arthropodiura paniculatum R. B r. Australia. 669 Asparagus *acutifoliusL i n n. Reg. medit. 670 *albus L i n n. Reg. medit. occ. 671 falcatus L i n u . Prom. b. Spei. 672 medeoloides T li n b g.Prom. b. Spei. 073 *officinalis L i n n. Europa merid. et media, Asia, Africa bor. 674 palmatus Hort. 675 Sprengeri R e g e 1 . Hort. Damm. 676 Asphodeline *lntea R e h b. Reg. medit. or., Algeria. 677 Asphodelus *fistulosusL i n n. Reg. medit. 678 *microcarpus V i v. Reg. me- dit., Ins. Canariae. 679 — var. ramosus Linn. Eu- ropa austr. 680 Bloomeria gracilis B o r z i, Hort. Pan. 681 Brodiaea congesta S. Wa t s. America bor. occ. 682 capitellata Hort. 683 laxa S. W a t s. America bor. occ. 684 peduncularis S. Wat s. Ca- lifornia. 685 pizynthina S. W a t s. Ca- lifornia. 686 Bulbine annua W i 11 d. A- frica austr. 687 aloides W i li d. Prom. b. Spei. 688Bulbinopsis semibarbata B o r- z 1, Nova Holl. 689 Calliproa albida B o r z i, N. Holl. 690 Camassia Fraseri T o r r. A- merica bor. oc. 691Chloropliytum nepalenseB ak. Reg. Himal. 692 - var. fol. variegatis.H o r t. 693 Markayanum Hort. Hab ? 694 Steraergianum S t e u d. A- frica austr. 695 Colchicum*autumnale Linn. Europa. 69(5 *Bertoloni S t e v. Europa. 697 Convallaria majalis Linn. Europa, Asia, Am. bor. 698 Cordyline dracaenoides K u n- t li. Brasil. 699 Cooperi Hort. 700 stricta E n d 1. Australia. 701 terminalis K tli. Asia trop., A u strai . — 16 702 Danae Laurus Medie. Grae- cia, As. min., Persia, etc. 703 Dasylirion glaucophyllum Hook. Messico. 704 Dianella coerulea S i m. var. graminifolia (K t h.) Ta- smania. 705 Dianella laevis Hook Au- stralia. 706 nemorata L a m. Asia et Au- stralia trop. 707 Dracaena Draco L i n n . Ind. or., Ins. Canar. 708 —var. spectabilis H o r t. P an. 709 Dipcadi Erythraeum W e b Arabia, Egypt. 710Drimia elata J a e q. Prom. b. Spai. 711 Ecbeandia eleuterandra C. K o e h. Mexico. 712 Eucomis punctata Alt. Prom. b. Spei. 713 Eustrephus latifolius R. B r. Nov. Hollanda. 714 Gasteria acinacifolia H a w. Prom. b. Spei. 715 —var. dexstrorsa H o r t. 716 var. venusta H a w. 717 brachiphylla H a w. Prom. b. Spei. 718 carinata D u va 1. Prom. b. Spei. 719 decipiens H a w. Prom. b. Spei. 720 intermedia H a w. Pi'om. b. Spei. 721 multipunctata Hort Hab? 722 obtusifolia Haw. Prom. b. Spei. 723 scaberrima H a w. Prom. b. Spei. 724 subnigricans Haw. Prom. b. Spei. 725 ti'igona Haw. Prom. b. Spei. 726 verrucosa D u v a 1. Pi-om. b. Spei. 727Gasteria vittata Salm.-Dyck. Prom. b. Spei. 728 Geitonoplesium cymosum A. G u n n . Australia, Ins. Pacif. 729 Hawortbia attenuata H a w. Prom. b. Spei. 730 —var. clariperla (H a w.ì. 731 coarctata Haw. Prom. b. Spei. 732 cymbiformis D u va 1. Prom. b. Spei. 733 fasciata Haw. Prom. b. Spei. 734 foliosa H a w. Pi-om. b. Spei. 735 hj^brida Haw. Prom. b. Spei. 736 Krausei Baker. Prom. b. Spei. 737 margaritifera H a w Prom. b. Spei. 738 —var. granata (Haw.). 739 — var. semimargaritifera (H a w.). 740 parva H a w. Prom. b. Spei. 741 Radula Haw. Prom. b. Spei. 742 Reinwardtii Haw. Prom. b. Spei. 743 rigida H a w. Prom. b. Spei. 744 rugosa B a k. Prom. b. Spei. 745 subfasciata Baker. Prom. b. Spei. 746 subulata H a w . Prom. b. Spei. 747 tessellata Haw. Prom. b. Spei. 748 Hemerocallis Dumortìeri M 0 r r. Japon. 749 hybrida Hort. v. auran- tiaca Hort. Lorenz. 750 Hyacinthus amethystinus L i n n. Hisp., Gallia me- rid., Croatia, Bosnia. 751 —var. albitìorus Hort. 752 *dubius G u s s. Italia, Si- cilia, Daini., (Jraecia, Creta, Africa bor. — 17 753 Hyacinthus operculatus L a- p e y r. Reg. med., Cy- pros. 754 orientalis L i n n. Reg. me- dit. 755 *romaniis L i n n. Reg. me- dit., Cypros. 756 spicatus S i e b. et S m i t. Graecia. 757 Webbianus N y m. Italia. 758 Kniphotìa aloides M n e b . Prom. b. Spei. 759 Lachenalia Camini L e i e h 1 1. Hab? 760 contaminata A i t. Prom. b. Spei. 761 hyacinthoides J a e q. Prom. b. Spei. 762 isopetala J a e q. Prom. b. Spei. 763 orchioides A i t . Prom. b. Spei. 764 pendula S o 1 a n d. Prom. b. Spei. 765 regeliana S p r e n g. Hybr. 766 tricolor J a e q. Prom. b. Spei. 767 — var. fol. immaculatis H o r t. 768 Lilium longittorum E n b g . Japon, China. 769 chalcedoniciim L i n n. Kar- miol. 770 Massonia angustifolia L i n n. fil. Prom. b. Spei. 771 Metonica Flaniii L o u d . Prom. b. Spei. 772 Milla unifiora R. G r a h. Reg. Argentina. 773 — var. conspicua B a k e r. 774 — var. violacea K u n t h. 775 Mascari albovirens (Botryan- thus albovirens T o d . N. gen. 72). H. Pan. 776 Argaei H o r t. Gì aecia V 777 botryoides M i 1 1. Europa, Oriens. 778 Mascari breviscapum T o d. H. Pan. 779 comosum M i 1 1 . Europa merid., Africa borealis, Asia occ. 780 dilutum B ak. Hab? 781 graecum B o i s s . Graecia. 782 neglectum G u s s. Europa merid., Africa bor., Asia min. 783 pallens F i s e h. Reg. Cauc. 784 racemosum M i 1 1 . Byzan- tium, Asia min. 785 — var. commutatum H o r t. 786 Szowitzianum K a k e r. Per- sia, Reg. Cauc. - 787 vulvaris H o r t. 788 Nolina recurvata H e m s 1. Mexico, Gallia merid., America, Africa. 789 Nothoscordum fragrans B t h. America, Africa. 790 Ornithogalum caudatum J a e q. Prom. b. Spei. 791 comosum L i n n. Europa m.edit. or. 792 —var. contortum (Ten.). Neap. 79 i graminifolium T h b g.Prom . b. Spei. 794 longibracteatum J a e q. Prom. b. Spei. 795 montanum T e n. Europa austr., Oriens. 796 nanum S i b t h. Graecia, Asia min. 797 narbonensis L i n n . Reg. medit. 798 neglectum Pari. Europa. 799 orthophyllum T e n. Italia. 800 paterfamilias G o d r. Gallia merid. 801 scilloides Jacq. Prom. b. Spei. 802 *tenuifolium (j u s s. Gallia merid., Italia, Sicilia, Graecia. 18 803 Orni thogalum thyrsoides Jacq. Prora, b. Spei. 804 umbellatum L in n. Europa et Reg. medit., Africa bor., America ber. 805 Phormium tenax F o r s t. IN . Zeland. 806 Polygonatum officinale A 1 1. Europa, Caucas., Aitai. 807 Rohdea japonica R o t h. Ja- ponia. 808 — var. fol. variegatis. 809 Ruscus * aculeatus L i n n. Africa bor., Asia occ. Europa medit, et austr. 8 10 hypoglossum L i n n. Reg. medit., Bithynia. 811 hypophyllum L i n n. Reg. medit., Africa bor., Asia occ. Madeira. 812 Scilla autumnalis L in n. Eu- ropa. Africa bnr.. Asia occ. 813 algeriensis II o r t. 814 bifolia L i n n. Europa. Asia min. 815 Bruni T o d. Europa, Asia occ. 816 *Cupani G u s s. Sicilia. 817 festalis S a 1 i s b. Europa occ. et merid. 818 —a. albiflora H o r t. 819 — b. nutans S m. 820 Filangeri (T i n.). 821 hispanica M i 1 1 . Europa austr., Ijusit., Hisp., Ita- lia, Gallia. 822 intermedia G u s s Sardinia, Africa trop. 823 italica L i n n. Italia, Gal- lia merid., Helvetia, Ba- dena. 824 lusitanica L i n n. Lusitan. 825 '^'peruviana L i n n. Sardinia, Corsica, Sicilia, Italia, Africa bor. 826 — *var. candida (G u s s.). Sicilia. 827Scilla peruviana L i n n. *var. Clusii .' P a r 1). Sicilia^ 828 — *var. elongata (P a r 1.1. Sicilia. 829 -*var. Hanghii ^T i n). Ins. Maretimo (Sicilia). 830 -var. sicula (T i n.), 8:^1 Semele androgyna K u n t h. Ins. Canar. 832 Smilax aspera L i n n. Eur., Oriens. 833 Tricyrtis hirta Hook. China et Ind. or. 834 Tulipa sylvestris H e r b. Eu- ropa. 835 Tupistra macrostygma Baker, Reg. Hiraal. 836 Urginea haemorrlioidalis S t h e i n h . Prom. b. Spei. 837 Scilla S t e i n h. Prom. b. Spei. 838 Veltheimia viridifolia Jacq. Prom. b. Spei. 839 — *var. undulata M o e n e li. 840 Yucca aloifolia L i n u. (pi. var.) India occ, Mexico ad Carol. bor. Orcliiolaceae. 841 Aceras *ant]iropopliora R. B r. Europa. 842 Habenaria intacta B t h. Eu- ropa, Africa austr. 843 Limodorum *abortivum S \v. Europa med. et merid., Algeria, Asia minor. 844 Urchis *longibracteata B i V o n. Europa austr. 845 longicruris L k. Reg. med., Algeria occ. 19 — 846 0rchis ^tridentata Scop. var. lactea (Lam.t. Europa merid., Africa bor. 847 Serapias ^lingua L i n n. Eu- ropa austr. 848 — var. albitlora. rnUsaceae. 84'J Canna flaccida Rose. Ame- rica bor. 850 indica L i n n . Cosmop. trop. 851 iridiflora R u i z. et P a v. Peruvia. 852 macrophj'lla H o r t. Amer. trop. 853 Musa Ensete Li n n. Abys- sinia. Palrnae. 854 Archontlioplioenix Cunnin- ghamii H. W e n d 1. Australia. 855 Brahea calcarea L i e b m , Mexico. 856 Chamaedorea oblongata M a r t. Brasilia. 857 Chamaerops *humilis L i n n. (p 1. va..) Hisp., Italia, Africa bor. 858 Cocos flexuosa M a r t . Brasilia. 859 Jubaea spectabilis H. B. et K. Chili. 860 Howea Belmoreana B e e e. Ins. Lord Howe. . 861 Howea forsteriana B e e e. Ins. Lord Howe. 862 Livistona australis M a r t . Australia. 863 chinensis R. B r. China et Japonia. 864 Phoenix canariensis (Hort.) Becc. Ins. Canariae. 865 dactylifera Linn. (pi. var.) Africa bor., Arabia, Per- sia, occ. 866 reclinata J a e q. Afr. or. et occ. 867 Sabal Adansonif'G u e r n s. Carolina merid., Georgia, Florida. 868 blackburniana G 1 a z . Ind. occ. 869 Palmetto L o o d . Amer. bor. 870 princeps Hort. 871 umbraculifera M a r t. Ind. occ, Mexico. 872 Trachycarpus excelsus G a y. Japonia. 873 Fortunei Gay. China. 874 Washingtonia filifera H. W e n d 1. America bor. et occ. 875 robusta H. W e n d 1. Ame- rica bor. et occ. 876 sonora Watson. Calif. Por) tede f iacea e. 877 Pontederia loureiriana S e h. Cochinchina. — 20 — fìestlaceae. 878 Elegia deusta K t h . Prora, b. Spei. Scltafplrjaceae. 879 Alpinia calcarata Rose. India orient. 880 Globba Schomburghi Hook. Siam. 881 Hedychium coronarium K o e n. Ind. or. 882 coccineum B o e h. H a m. Nepal. 883 gardnerianum Griff. Ind. or. S84 Roxburghii B 1 u m. Java. 885 villosum W a 1 1. Ind. or. 88BThalia dealbata Fras. Ame- rica sept. Typl7aceae. 887 Typha latifolia Li n n. Europa, Asia, Africa bor.. Ame- rica bor. et media. 888 stenophylla F. et M. Rossia, Italia bor., Asia. 889 Shuttleworthii K o e li . et S o nd. Europa centr. et Reg. Danubialis. Dicotylaceae. flcaptliaceae. 890 Acanthus longitblius P o i r. Europa merid. 891 niollis L i n n . Europa au- str. 892 Anisacanthus virgularis N. ab E. Nova Hispania, Mexico, Ins. Canariae, etc. 893 Barleria ventricosa H o e h s t. Ab3'ssinia. 894 Dianthera nodosa B e n t h. et Hook. Ind. or. 895 Fittonia argentea H o r t. 896 Hypoester paniculata H 0 e h s t. Abyssinia. 897 Justicia furcata J a e q. Me- xico. 8u8 hyssopi folla L i n n . Ins. Canarie. 899 Mackaya bella H a r v . Bra- silia. 900 Ruellia amoena N e e s. Au- stralia. 901 geminiilora H. B. K. Amer. trop. 902 lactea 0 a v. Mexico. 903 rosea H e m s 1. Mexico. 904 squarrosa F e n z 1. America trop. 905 strepens L i n n. Am. bor., India or. 906 Tbunbergia elegans B o r z i, Hort. Pan. 907 erecta (B e n t h.). Wall. Afr. trop. occ. 908 — var. albitìora II o r t. 909 reticulata li o e h s t. Abys- sinia. — 21 — 9lf» 'JU 912 913 914 915 916 917 918 919 920 dn 922 923 924 925 926 927 928 929 930 931 firnafafjtaceac. Achyranthes ^argentea L a m. var. virgata M oq. Tand. Abyssinia, Nabla, Arabia, Sicilia, Sardinia, Gibalt., Aegypt., Porto Rico, Ja- va, etc. longifolia H o r t. Tockio. Acnida cannabina L i n n.Ain. bor. Amarantus atropurpureus R o X b. Ind. or. Blitum L i n n. Reg. ternp. et trop. brasiliensis M o q. Bras. caudatus L i n n . Oriens, Africa trop.. India o- rient. defiexus L i n n . Europa. dusii H 0 r t. Saigon. emarginatns S a 1 z m. Reo-, trop. frumentaceus B u e h. Am. bor. gangeticiis L i n n . Reg. trop. - var. tricolor (L i n n.). hypochondriacus L i n n. A- merica bor. lividutì L i n n. Am. bor melancholicus L i n n. Chi- na, Japonia, Brasilia, etc. paniculatus (L i n n.) M o q. Tand. India or.. China, America bor. patulns B e r t. Am. bor. in Europ. alien. retroflexus L i n n . Am. bor. salicifolius H o r t. Ins. Phi- lipp. tenuifolius W i 1 1 d . Ind. or. viridis L i n n. Reg. trop. 932 Amblogyne polygonoides R a f i n. Am. bor. 933 An3xhia dichotoma M i e h n. Am. bor. 931 Ceiosia argentea L i n n. Co- smop. trop, 935 cristata L i n n. India or., Bombay, Japonia. 936 piumosa H o r t. Hab ? 937 trigyna L i n n. Ani trop. 938 Deeringia celosioides R. B r. As. et Austr. ti'op. 939 Froelichia floridana M o e q. Am. bor., Ind. occ. 940 gracilis M o q. America bor. 941 Gomphrena decumbens Jacq. Mexico, Bolivia, etc. 942 globosa L i n n . qjI. var.). India or., China, Japonia Brasilia. 943 Haageana K 1 o t a se h. Me- xico. 944 rosea G r i s e b. Reg. Ar- gent. 945 Pupalia atropurpurea M o e q. Asia merid., Afr. or. et austr., Guinea, Hispa- • nia. 946 Telanthera brasiliana M o e q. Brasilia, Mexico, Java. 947 polygonoides M o q . Am. trop. flrnpclidaccae. 948 Ampelopsis hetei'ophylla S i e b. et Zucc. China, Mong., Japonia. 949 Cissus antarctica V e n t. Au- stralia extratrop. or. 950 quadrangularis L i n n . As. et Afr. trop. 22 - 951 Parthenocissus quinquefolia (L i n n.) P 1 a n e li. A- merica sept. et centr. extratrop. 952 Vitis vinifera Lina. Oriens, India bor. occ. 953 Henryana Wall. India o- rient. flqacatdleiCzeiz. 954 Corynocarpus laevigatus F o r s t. Nov. Zel. 955 Pistacia lentiscus L i n n . Reg. medit. omn., Insili. Canarie. 95(j *Terebinthus L i n n. Eiirop. raerid., Reg. medit. praes. or. et Ins. 957 Plejogynium Solandri E n g 1. Australia. 958 Rhiis *coriaria L i n n. Reg. medit., Persia. 959 dioica B r o u s s. Reg. med., Africa trop. 960 laevigata L i n n. Proni, b. Spei. 961 Incida L i n n . Africa an- str. 962 pentapbyllus D e s f . Reg. med. 963 sylvestris S i e b. et Z u e e. Japon. 9()4 Toxicodendron L i n n. Ja- ponia e Nippon, America bor. 965 nndulata J a e q. Prom. 6. Spei. 966 Scliiniis dependens O r t. Bra- silia. 967 molle Linn. Peruvia, Bra- silia, Uruguay, etc. 968 spinosus E n g 1. Brasilia. 969 Schinus terebinthifoliiis R a d d i, Brasil. firjorjQceac. 970 Anona Cherimolia M i 1 1 Peruvia, Nova Granata. flpocyt7aceae. Acokantliera venenata Don. Prom. b. Spei. Apocinum cannabinum Linn. America bor. Mandevillea suaveolens Lindi. Reg. Argentina. Nerium odorum A i t. India bor. * Oleander Linn. Reg. me- dit. Asia minor, occ, Arabia, Africa or. Ochrosia elliptica L a b i 1 1. N. Caled. macrocarpa H o r t. Hab ? Plumeria acutifolia P o i r. Amer. austr. bicolor R. et P. Amer. austr. Vallesia cymbaofolia H o r t . Nova Hispania. Vinca rosea Linn. Java, India or. et Philipp., Brasilia, Mexico, Guya- ua, etc. 982 — var. albiHora H o r t. 983 — var. immaculata H o r t. 971 972 973 974 975 976 977 97b 979 980 981 — 23 — flraliaceae. 984 Aciuthopanax aculeatum S e e m. Asia trop. 985 Aralia dactylifolia H o r t . 986 spinosa L i n n. Amer. bor. 987 Cussonia triptera Colla. Africa austr. 988 Dendropanax pedunculatum B e n t h. America me- rid. 989 Fatsia japonica D e n e. et P 1 a n e h. Japoiiia. 990 — var. fol. variegatis 991 Gilibertia cuneata Mar eh. Brasilia. 992 Hedera *Helix L i n n . Eu- ropa, Ins. Can., India bor., etc. 993Heptapleurum rigidumS e e m. Java. 994 stelzerianum H o r t. • 995 venulosum S e e m . Ind. or. 996 Paratropia rotundifolia T e n. ex H 0 r t. neapol. 1845. flrlstolocblaceae. y97 Aristolocliia brasiliensis M a r t. Brasilia. 99S Bodamae D i n gl.Thracia. 999 elegans M a s t. Brasilia. 1000 Kaempferi W i 1 1 d. Japon. 1001 Pistolochia L i n n. Reg. medit. occ. flscleplaelaceae. 1002 Araujia sericifera B r o t. Peruvia. 1003 megapotamia Don. Bras. 1004 Asclepias angustifolia S e h V e i g. Mexico. 1005 curassavica L i n n. ex An- tiljis subsp. in hort. regione trop. 1Ù06 mexicana Cav. Calif., Me- xico. 1007 Gonolobus niger R. B r. Syria. 4008 Gomphocarpus *fruticosus R. B r. ex Arabia cult. et subsp. in hortis. 10090xypetalum solanoidesHook. Reg. Argentina. 1010 Periploca *graeca L i u n. Bi- thynia, Iberia, Syria, Ita- lia austr. 1011 laevigata A i t. Reg. Medit., Ins. Canar. l012Stapelia atrata T o d. Prom. b. Spei. 1013 bicolor Hort. 1014 bufonia J a e q. Prom. b. Spei. 1015 ciliolata T o d . Prom. b. Spei. 1016 clypeata Hort. 1017 conspurcata W i 1 1 d.Prom. b. Spei. 1018 divergens Hort. 1019 Hamburyana Hort. 1020 hy brida Hort. 1021 maculata Jacq. Prom. b. Spei. 1022 marmoi-ata Jacq. Prom. b. Spei. 1023 mirabilis Hort. 1024 mixta Mass. Prom. b. Spei. 1055 mutabilis Jacq. Prom. b. Spei. — 24 1026 Stapelia parvipunctata T o d. Prom. ìj. Spei. 1027 pietà D o n n . Prom. b. Spei. 1028 planifolia Jacq. Proni, b. Spei. 1020 rectiflora H o r t. 1030 rugosa Jacq. Prom, b. Spei. 1031 scntellata T o d. Prom. b. Spei. 1032 variegata Li n ii. Prom. b. Spei. 1033 verrucosa Mass. Prom. b. Spei. 10J4 Vincetoxicuin officinale M o e n e li. Europa, Reg. Caucas. 1035 i)uri)urascens C. AI o r r. Japonia. Be^orjiaceae. 10:i() Begonia nelumbitbliaC ham. et S e h 1 e e li t. Mexico. 1037 ricinifolia A. D i e t r. Bra- silia. 1088 rubro-setulosa A. D C. Bra- silia. 1039 Sandersii H o r t. Hab '? 1040 Schmidtiana R e g e 1. Bra- silia. 1041 semperHorens Lk. et Ott. Brasilia med. et austr. 1042 — var. albiliora H o r t. 1043 — var. erfordiana H o r t. 1044 undulata S e b o t . Brasi- lia. Bcrtocfidaceae. 1045 Berberis africana H e b e n - s t r. Africa austr. 104() amarensis R u p r . Mau- cbur. 1047 aquifolia P u r s h Amer. bor. 1048 aristata D.C. India orient. 1049 asiatica R o x b. Reg. Hi- mal. 1050 buxifulia L a m. Reg. ma- geli. 1051 japonica R. B r. Japonia. 1052 latifolia R u i z. et P a v. Peruvia. 1053 nervosa P u r s b. Am. bor. occ. 1054 sinensis D e s f . Cbina. 1055 spicata H o r t. 105G tenuifolia Lindi. Me- xico. 1057 vulgaris L i n n. Europa, Asia. 1058Nandina domestica T b u n b. Japon. China. Bigr7or)iaceae. 1059 Bignonia tweediana L n d 1. Brasilia. 10()0 Catalpa bignonioides \V a 1 t. America bor. lOGl Bungei C. A. Mey: China. 1062 Kaempteri Sieb. etZucc. Japonia. 1063Jacaranda mimosaefoliaD o n. Brasilia, Am. austr. 1064 Jncarvillea sinensis L a m k. China. 25 1065 Pithecoctenium muricatum M o e. Brasilia, Am. trop. 1066 cordifolium M a r t. Bras. 1067 Tecoma radicans J u s s. A- merica sept. 1068 serratifolia G. Don. Ins. Carib. 1069 stans J u s s. Mexico, A- merica. 1070 — var. velutina D C. filxaceae. 1071 Hovenia dulcis T h b g. China, Japon. 1072 Kigellaria africana L i ii n. Prom. b. Spei. 13orfa^lt7aceae. 1073 Alkanna lutPa D C. Europa. 1074 tinctoria T a u s s eli. O- rions. 1075 Anchusa capensis T h ii b. Africa austr. 1076 italica R e t z. Reg. Me- dit. 1077 officinalis Linn. Europ. 1078 Asperugo procumbens Linn. Europ., Oriens. 1079 Borrago *officinalis Linn. Europa austr., Afr. bor. 1080 Cerinthe major Linn. Eu- ropa, Asia min. 1081 Cordia Francisci G r a e f . Hort. Casert. 1082 Cynoglossum *Columnae B i V. Ital. merid., Si- cilia, Graecia, Reg. da- nub. 1083 Cynoglossum clandestinum D e s f . Reg. TVIedit. 1084 Heynei Don. Ind. Or. 1085 *pictum A i t. Europa au- str. medit. or. 1086 Wallichii Don. Reg. Hi- mal. 1087 Echium calicinum V i v. Reg. medit. 1088 *italicum Linn. Europa, Reg. medit. 1089 *niaritimum W i 1 1 d.Hisp. mer., Italia ins., Africa bor. 1090 *plantagineumL i n n.Reg. medit.. Europa centr. et Angl. mer. occ. 1091 Ehretia laevis R o x b. Asia et Australia trop. 1092 tinifolia Linn. India occ. 1093 Erythrichium barbigerum A. G r a y. Indie. 1O04 strictum P h i 1 . China. 1095 Echinospermura heteracan- thum L e d e b. Reg. Caucas. 1096 Heliophytum indicumLinn. Reg. Argentina. 1097 Heliotropium *europaeum Linn. Europa austr. et Reg. medit. 1098 Bocconi G u s s.Sic, Graec. 1099 curassavicum Linn. Co- smop. trop. 1100 peruvianum Linn. Pe- ruvia. IIUI Krynitzkia barbigera A . Gray. Am. bor. occ. 1102 Lithospermum arvense Linn. Europ., Oriens. 1103 purpureo-caeruleumL i n n. Europ., Oriens. 1104 Myosotis caespitosa S e h u 1 t z. Reg. bor. 1105 intermedia Link, ex S e h u 1 1 z, Eu ;op., As. bor., Oriens. — 26 llOG Myosotis sylvatica H o ff m. V. alpestris (Schura.) Eu- ropa. 11('7 Nonnea alba D. C. Europ., Oi'iens. 1108 decumbens Moencli. Reg. medit. occ. 1109 flavescens Fisch. Eiirop. Oriens. Ilio rosea Link. Reg. Cauc. 1111 Omphalodes linifolia M o e n e h. Liisit., Hisp. Gali., Ital. 1112 Symphvtiim asperrimum Don. Reg. Oancas. llilj oCficinale Linn. Europa, Sibiria, Bithynia. 1114 — viir. bohemicum F. AV. S e li m i d t. 1115 tanaicense S t e v. Ross. llKi ToLirnefortia fruticosa Or- to -■. M,.x: o 1117 hirsiitissima Linu. A- inerica bor. 1118 Messerschmidia S w e e t. Ins. Canar. 1 1 Ut Trachystemon orientale D . Don. Asia min. CacLaceae. 1120 Cereus acutangulus H o r t. B er. ex Pfeiff. Me- xic. 1121 alacriportanus II o r t. M o- n a e. ex P f e i t' f. Bras. 1122 Bomplandi Parm. ex Pfeiff. Brasilia. 1123 decaisneana D C. . Echi- nopsis) Mexico. 1124 Droegeanus H i 1 d m. Ilab? 1125 Duvaìli Ilortli. Hab ? (Ef^hinopsis . 1126 Cereus Eryesii H o r t . B e r o 1 Reg. Argent. 1127 Forbesii H or t. Berol. ex F o e r s t. Hab ? 1128 GuelichiiHort.iEcbinops.l. 1129 Hermentianus Monv. ex Le m. Hab? ]ì() Houlletii Lem. Brasil. UBI Jamacaru D. (). Brasilia. llo2 — var. C3'aneus H o r t. 1183 imbricatus Haw. Mexico. 1134 labouretianus Cons.Mexic. 1135 Lagemanni D i e t r. Hab ? (Eohiaops.). 1136 macrogonus H o r t. Ber. ex Sai m. D y a n. Hab? 1137 Martini Lab. Argent. 1 13H monacanthus H o r t. Hab? 1139 nmltiplex H o r t. B eroi- ex P fé iff. Bras. UlU nigerrimus Link. (Echi- nopsis; Chili. 1111 oxyganus Atto ^Echi- nops) Bras. 1 142 peruvianus M i 1 1. Am. austr. 1 143 tortuosus F o r b e s. Reg. Argent. 11 14 triangularis M i 1 1. Hab ? 1145 validus Haw. Ann. austr. 1146 Zuccaiini Pfeiff. (^Echi- nop.) Mexico. 1147 Echinocactus aulacogouus Le m. cult in liortis, ex Mexico. 1148 electracantluis Lem. Me- xico. 1149 Ottonis Link, et Otto Mexic. 1 150 Epiphjdlum truncatum H a w. Brasilia. 1151 Mammillaria bocasana P o s e 1 g. Texas. 1152 Bockii F o r s t. Mexico. 1153 centricirrha Lem. Mexic. 1151 coronaria Haw. Mexico. 1155 crocidata Lem. Mexic. 1156 crucigera M a r t. Mexic. — 27 1157 Mammillaria elongata H e ni s 1. Mexico. 1158 Foersteri M u e h 1 e n p f. Mexico. 1159 glauca D i e t r. Mexico. IKìO longimanna D C. Mexico. 1161 — var. globosa H o v t. 1 162 raegacantha S a 1 m - D y e k. Mexico. 1163 minima R e i e li b . Me- xico. 1164 inicroceros Lem. Mexic. 1165 multiceps S. D. Culta in hortis. 1166 — var. major H o r t. 1167 mutabilis S e h e i d w. Mexico. 1168 Neumanniana Lem. Me- xico. 1169 pentacantha Pfeiff. Me- xic. 1170 pusilla S w e e t. Amer. 1)71 rhodacantha S a 1 m-Dy e k. Hab? 1172 rhodantba Link, et O t t. Mexico. 1173 Seitziana M a r t. Mexico. 1174 stella aurata M a r t. Me- xico. 1175 uberiformis Z u e e. Mexic. 1176 viridis S a 1 m-D y e k. Me- xico 1177 Webbiana Lem. Mexic. 117H Zuccariniana M a r t. Me- xic. 1 179 Opuntia am3'clea T e n o r. Mexic. 1180 anacantha S p r e n g . Hab ? 1 181 balearica H o r t. 1182 Chaquensis H o r t. 1 183 Cymachila H o r t. 1184 decumbens S a 1-D y e k. Mexic. 1185 Dilleni Haw. America australis. 1186 elongata Haw. America australia. 1187 Opuntia *Ficus-indica M i 1 1. (pi. var.), Am. austr., Italia raerid. indigenata. 1 188 glaucophylla W e n d 1. Mexico. 1 189 haematocarpa H o r t . 1190 Labouretiana H o,r t . 1191 Lemaireana C o n s o 1. Hab ? 1192 leucotricha DO. Mexico. 1193 maculacantha C. F. F o e r- s t. Rep. Arg. 11"j4 monacantha Haw. Amer. austr. 1195 — var. prolifera H o r t. America austr. 1196 uigricans Haw. Amer. austr, 1197 polyantha Haw. Am. austr. 1198 pseudo-TunaS a 1 m-Dyck. Mexico. 1199 robusta Wendl. Mexic. 1200 stricta H a w. America austr. 1201 tomentosa S a 1 m-D y e k. Am. austr. 1202 Tuua Hill. Amer. austr. 1203 vulgaris Mi 11. America bor. 1204 Rhipsalis fasciculata Haw. Ind. occ. 1205 Forbesii H o r t. CalyCantliaceae. 1206 Calycauthus occidentalis H o o k. et A r n. Califor. 1207 Chimonanthus fragrans L i n d 1. Japonia, China. — 28 Carnpaf)Cilaceae. 1208 Adenophora Laniarcki F i s eh. Sibiria. 1209 marsupiifolia F i s eh. Dahur. 1210 trachelioides M ax i m. China. 1211 Campanula elegans E, o e m. et S eh u 1 t. Sibiria. 1212 Erinus L i n n. Reg. me- dit. 1213 medium L i n n. Europa austr. 1214 punetata Lara. Sibir., Ja- pon. 1215 Rapunculus L i n n. Euro- pa, Oriens, Afr. et Asia bor. 1216 versicolor S i b t h. et S m. Italia, Graecia. 1217 Codonopsis ovata B t h. Reg. Hi mal. 1218 Tracheli um *eaeruleum Linn. Italia cont. et Ins., Afr. bor. 1219 Wahlenbergia nutabundaA. D. C. Ital. Cal^iiabinaceae. 1220 Cannabis *sativa Linn. Persia, Italia (eulta). Capparldaccae. 1221 Capparis rupestris S i b t. et S m. Italia, Crraecia, Hisp. merid., Dalm. 1222 Cleome arborea H. B. K. Venezuela. 1223 gigantea Linn. Amer, austr. 1224 gr iveolens R a f . Amer. bor. 1225 juneea Sparm. Hab ? 1226 muricata Edgew. India or. 1227 serrata J a e q. Ind. oc- cid. 1228 speciosa Raf. America bor. 1229 speciosissima D e p p e. Me- xico. 1230 spinosa Jaeq. Am. austr. 1231 viscosa Linn. Geront. trop. 1232 Gynandropsis pentaphylla Cosmop. trop. Caprifoliaceae. 1238Lonieera *caneseens S eh u- s b. Sicilia, Maroceus. 1234 chrysantha T u r e z . Sibi- ria. 1235 gibbosa Will. Mexico. 1236 grata A i t. Amer. bor. 1237 *implexa A i t. Reg me- dit. 1238 involucrata Banks. A- meriea bor. 1239 japonica T h b g. Reg. Hi- mal. 1240 orientalis Lam. Himal. 1241 Rupreetxii Regel. Ame- rica. 1242 tatarica Linn. Sibiria. 1243 Sambucus Ebulus Linn. Europa, Caucasus. 1244 nigra Linn. Europa, A- sia bor. 29 - 1245 Symphoricarpus microphyl- lus H. B. et K. Mexico 1246 racemosus Michx. Ame- rica bor. 1247 Viburnum Hardweggi Btb. Mex., Guaterò. 1218 lautanoides Michx. A- mer. bor. 1249 odjratissimumK e r-G a \vl. Keg. Hiinal., China. 1250 Opulus Lina. Europ. As. et Am. bor. 1251 pruuifoliutn L i n n. Am. bor. 1252 tauricum H o r t. 1253 *Tinus Lina. Europa au- str. occ, Africa bor. Caryopl7yllaceae. 1254 Arenaria grarainifolia S e fa- rà d. Hung., Traassylv., Ross, austr., Sibiria. 1255 leptoclados (G u s s. ) Eu- ropa, Afr. bor., Asia miaor. 1250 *procumbeas Vahl. Hisp. et Ital. austr., Afr. bor., Ins. Canariae. 1257 serpjdlifolia L i n n. Euro- pa, Asia min. 1258 Cerastium arvease fj i o a. Reg. temp. bor. 1259 brachypetalum D e s f . Eu- ropa, Reg. medit. 1260 chloraefolium F i s e h. et M e y. As. mia. 1261 glomeratum T h u i 11. Reg. temp. et subtro- pical. 1262 oblongifolius H o r t. 1263 perfoliatum Linn. Reg. Medit., As. min. 1264 Cerastium purpurasceas A d a m s. As. Min. Reg. Caucas. 1265 Dianthus atrorubens Ali. Europ. austr. 1266 barbatus Linn. Europa. 1267 banaticus He uff. ex G r i s e b. Baaatus. 1268 Caryophyllus Linn. Eu- ropa, Asia min. 1269 Carthusiauum Linn. Eu- rop., As. min. 1270 chinensis Linn. Europ., As. temp. 1271 deltoides Linn. Europ. Tibet. 1272 Hedwigii Borb. Europ. 1273 Lequini H o r t. 1274 plumarius Lina. Europa med. praes. or. 1275 polyraorphus B i e b. Rag. Caucas. 1276 rupicolus B i v. Sicilia, I- talia merid. 1277 superbus L i n n. Europ. As. bor. 1278 Gypsophila altissima Linn. Sibiria. 1279 elegans B i e b . Asia min. 1280 paaiculata Li a a. Europ. As bor. 1281 Lychnis Buageaaa F i se h. China, coelirosa D e s r . Reg. med. Corsica Laisel. Corsie, Pyrea. 1284 dioica L i a a. Europa. 1285 divaricata R e i e hi). Sici- lia, Hisp. Flos-Jovis D e s r. Helv. merid., Ital. bor., By- zanth. Fortuaei H o r t. fulgeos Fisch. Sibiria. 1289 Githago Scop. Europa, Sibiria, Graecia, Aoat., Pers. e te. 1282 1283 1286 1287 1288 — 30 1290Lychuis lapponica H o i* t. H a ra b. 1291 macrocarpa B o i s s. Reg. medit. 1292 rubrum H o r t. 1293 vespertina Sibth. Reg. medit. 1294 Viscaria Linn. Europa. Asia bor. 1295 Polycarpaea Teneri ffaeL a m. Ins. Teneriffa. 1296 Polycarpon *tetraphyllum Linn. Reg. medit. et Europa omnis. fere cosm. 1297 Sagina maritima D. Don. Europa. 1298 Saponaria officinalis L i n ri. Europa, Asia occ. 1299 ocymoides Linn. Europ. austr. 1300 persica B o i s s. Persia. 1301 Vaccaria Linn. Europa, Asia minor., Sibiria. 1302 Silene {-.egyptiaca Linn. Afr. l)or., Syria. 1303 Armeria Ijinn. Europa austr. 1301 apetala W i 1 1 d. Europa austr. 1305 caucasica B o i s s. Reg. Caucas. 1306 colorata P o i r. Reg. me- dit. 1307 crassipes Fenzl. Siria. 1308 eretica Linn. Europ. austr. 1309 Cucubalus W i b e 1. Euro- pa, Afr. bor. 1310 cyathula H o r t. 1311 distica W i 1 1 d. Reg. med. occ. 1312 Drummondi Hook. Am. bor. occ. 13 13 '^fruticosa Linn. Graecia, Sicilia. 1314 'gallica Linn. Europa, Africa bor. 1315 Silene longiflora Ehrh. Eur. or., Oriens. 1316 lydia B o i s s. Asia min. 1317 macrodonta B o i s s. Grae- cia. 1318 muscipula L i n n. Reg. medit. 1319 nocturna Linn. Res:. medit , Africa bor., Asia occ. 1320 odontopetala Fenzl. As. min., Syria. 1321 orientalis Mill. Oriens. 1322 pendulaLinn. Lusit., Hisp., Italia , Creta et Sm^'^rne. 1323 quinquevulnera L i n n. Europa. 1324 Roemeri F r i v a 1 d . Ba- nat. 1325 rubella Linn. Reg. Me- dit, Mesopot. 1326 Sartorii B o i s s. Insul. Cyclad. 1327 sax i fraga Linn. Europa. 1328 Schweirfurti R o h r b. Nu- bi a. 1329 sicula H o r t. 1330 tridentata D e s f . Reg. Medit. occ. 1331 vesiculifera I. Gay. Ci- licia. 1332 vespertina R e t z. Reg. Medit., Afr. bor. 1333 viscosa P e r s. Eui'opa, A- sia bor. 1334 Stellaria *media L i n n. Or- bis, terr. fere omnis. 1335 — var. apetala (Ucria) B o i s s. Cum specie. 1336 Sjiergularia rubra Presi. Europa. 1337 pentagona IT o r t. 1338 Tunica prolifera S e o p. Europa, Reg. Caucas. 1339 rhodopea H o r t . — 31 — Castiatlf)aceae. 1B40 Casuarina stricta A i t . An- stral. 1341 torulosa A i t. Austral. Celastfaceae. 1342 Celastrus scandens L i n n. America sept. 1343 Elaeodendron australe Ve nt. Nova Hollanda. 1:^44 capense Eckl. et Ze}-!!- Prom. 1). Spei. 1345 orientale J ac q. Ins. Mau- rit., Madag. 1346 Euonymiis americanus L i n. Am. sept. 1347 europaeus L i n n. Europa. 1348 fimbriatus AVall. Reg. Hi mal. 1340 japonicus L i n n. fi 1. Ja- ponia. 1350 — var. tbl. varieoatis. Ctierjopodlaccac. 1351 Atriplex colotheca Fries. Siiecia 1352 confertitìoi'a S. "Wats. Am. bor. occ. 1.-53 bortensis Linn. Cosmop. I:ìó4 nitens S e b k. Europ., O- riens. 1355 semibaccata R. B r. Au- stral. 135G sibirica L i n n. Sibiria. 1357 Atriplex spongiosa F. M u e 1 1. Austral. 1358Basella rubra Linn. Asia et Africa trop. 1359 Beta vulgaris L i n n. Euro- pa, Afr. bor., Oriens. 1360 maritima Linn. Rea. medit. 1361 Chenopodium album Linn. Omnis terr. orbis. 1362 ambrosioides Linn. Am. bor. et trop.. Europa au- str., Afr. bor. et austr.. India or. 1363 Bonus-Henricus Linn. Europa. 1364 foetidum S e h r a d. Reg, trop. 1365 murale Linn. Orbis terr. fere omnis. 1366 opolifolium S eh rad. Reg. bor. 1367 Quinoa Willd. Am. au- str. 1.368 vulvaria Linn. Europa, Asia bor. 1369 Corispermum hyssopifolium L i n n. Europa, Am. bor. 1370 Hablitzia tamuuides B i e b. Reg. Caucas. 1371 Kochia arenaria Ro th. Austr., Asia occ. 1372 scoparla S e h r a d. Europa, Asia bor. 1373 Monolepis trifida S eh rad. Sibiria. 1374 Salsola Kali Linn. Reg. bor. et austr. temp. 1375 rosacea Linn. As. med., Sibir. 1376 Spinacia oleracea Linn. Ubique cult. 1377 Teloxis aristata Moq. Ara. bor. — 32 Clstsceae. 1378 Cistus cyprius La in. Ins. Cyprus. 1379 ladaniferus L i n n. Reg. medit. oc,c. 1380 monspeliensis L i n n. Reg. medit. occ. 1381 parviflorus Lam. Reg. medit occ. 1382 polymorphus W i 1 k. Reg. medit. 1883 populifolins L i n ii Reg. medit. occ. 1384 purpureus Lam. Oriens. 1385 *salrifoliiis L i n n. Europa, Afr. l)or , Reg. medit., Persia. 1386 vaginatiis A i t. Tenerifif. 1387 Helianthemum canum B o i s s. As. min. 1388 Fumana Mill. Reg. med. 1389 guttatum Mill. Europa medit. et austr., Africa ber., Syria. l?>90 haliraifoliiim Pers. Reg. medit. 1391 leditbliiim Mill. Europa austr. 139"2 niloticum Moench. Eu- ropa et Africa bor., Reg. medit., Caucasus, Persia, Armenia. 1393 variabile Spach. Reg. medit. Cofpposltac. 1394 Achillea ageratum L i n n. Europa. 1395 aegyptiaca H o r t. 1396 Achillea lanata S p r. Po- dolia. 1397 magna L i n n. Europa. 1398 millefolium Ledeb Eu- ropa, Asia min. 1399 odorata Linn. Europ., Oriens. 1400 Ptarmica Linn. Reg. bor. temp. 1401 rosea Wal ds t. Hungar. 140-3 sulphurea B o i s s. Syria. 1403 Actinomeris squarrosa N u 1 1. America bor. occ. 1404 tetraptera D C. Mexico. 1405 Actinella linearifolia T o r r. et G r a y. Texas. 1406 Ageratum raexicanumSim s. Meri e. 1407 Ambrosia artemisioides M e 3' e n. Peruv. 1408 bidentata M i e h x.Am bor. 1409 maritima L i n n. Europa, Oriens. 141(1 trifida Linn. Amer. bor. 1411 Amellus annuus W i 1 1 d. Africa austr. 1412 AmiMobium alatura R. Br. Nova Hollanda. 1413 Anacyclus P\u-etrum D C. Africa bor., Oriens. 1414 Andryala varia L o w e, Ins. Maaer. 1415 Anthemis arvensis L in n. Europa. 1416 aetnensis S e h o uw. Mont. Aetna. 1417 austriaca Jacq. Ital. bor., Reg. danub. , Cau- casus. 1418 Biebersteiniana L. Ivo eh. Oriens. 14L9 Chamomilla Willd. Eu- ropa austr. 1420 Corsica H o r t. 1421 Cotula L i n n. Europa, Afr. bor., Oriens. 1422 granatensis B o i ss.Hispan. 33 1423 Anthemis palaestina R e u t. As. min., Syria. 1424 peregrina Linn. Italia, Graecia, Asia min. 1425 tinctoria Linn. Europa, Oriens. 1426 Aplopappus rubiginosus T o r r. et G r a y. Amer. bor. 1427 ArctiumLappa L i n n.Europ. 1428 Arctotheca repens W e n d 1. Africa austr. 1429 Arctotis stoechadifolia B e r g. Africa austr. 1430 Arnica longifolia Eaton. Am. bor. occ. 1431 Artemisia annua Linn. Asia bor., Oriens. 1432 Absinthium Linn. Eu- rop. 1433 *arborescens Linn. Italia, Oriens, Reg. medit. 1434 camphorata Vili. Europa austr. 1435 Dracunculus Linn. Europa, Oriens. 1436 fragrans H o r t. 1437 pontica Linn. Europa, Reg Cauc, Song. 1438 Stelleriana B e s s. Am. bor., Kamtschakha. 1489 variabilis T e n. Ital., Hisp. 1440 vulgaris Linn. Europa, Asia, Afr., Amer. 1441 Aster azureus Lindi. Am. sept. 1442 diplostephioides B e n t h.et Hook. Reg. Himal. 1443 filifolius V e n t. Afr. austr. 1444 formosissimus H o r t. ex Heynh. Hab ? 1445 junceus A i t. Am. bor. 1446 laevis Linn. Am. sept. 1447 Novi Belgii L i n n. Am. sept. 1448 scaberrinus L e s s. Me- xico. 1449 Aster sericeus V e n t. America sept. 1450 sibiricus Linn. Sibiria, Am. bor. occ. 1451 Baccharis halimifolia Linn. Am. bor. 1452 pigmaea D C. Chili. 1453 rosmarinifoliaH o o k. Chili. 1454Bellis *annua Linn. Reg. medit. 1455 perennis Linn. (fi. pieno) Europa, Asia. 1456 Bellium bellidioides Linn. Reg. medit. 1457 Berkheya Adlami Hook. Afr. austr. 1458 Berlandiera texana D C. Am. bor. 1459Bidens bipinnata Linn. Reg. trop. 1460 cernua Linn. Reg. bor. temp. 1461 connata MnhI. Am. bor. 1462 Nova-Caledoniae E o r s t, N. Hebrid. 1463 pilosa Linn. Am. austr., Ind. occ. 1464 quadrìseta H o e h s t. Afr. trop., Sibir. 1465 tripartita L i n n. Europ. 1466 Borricchia frutescens D C. Am. bor. 1467 Brichellia grandiflora N u 1 1. Am. bor. occ. 1469 Buphthalmum salicifolium L i n n. Europa. 1470 Calendula *arvensis Linn. Europa, Ins. Can., Oriens. 1471 aegyptiaca D e s f . Reg. medit. 1472 algeriensis B o i s s. et R e u t. Algeria 1473 bicolor R a f . Europa, O- riens. 1474 cristagallis V i v. Reg.med, 1475 fulgida Raf. Sicilia. 1476 lusitanica H o r t. 1477 maritima G a s s. Sicilia. — 34 - 1478 Calendula olgai'biensis Hort. 1479 officinalis L i n n. (fi. pieno) Europa austr. 1480 palaestina Bo i s s.Palestin. Mesopot. 1481 sancta Hort. 1482 *stellata C a v. Sicilia, A- fr. bor. 1484 Callistei^lius hortensisC o s s. China, Sibiria. 1485Carduus* corymbosus Ten. Italia infer. 148G lampedusanus Lojac. Insul. Lopadusa. 1487 p\'chnocephalu.s L i n n. Europa, Reg. medit., Oriens. 1488Carthamus flavescens AVilld. Asia min., Sy- ria. 1489 glaucus B i e b. Asia, Per- sia. 1490 lanatus Linn. Europ. austr., Asia min. 1491 leucanthus Hort. 1492 leucocaulus S. et S m. Ar- chip. 1493 tinctorius Linn. India or., Aegypt. 1494 Catananche coerulea Linn. Reg. medit. 1495 lutea Linn. Reg. medit. 1496 Genia turbinata P e r s. Afr. austr. 1498 Centaurea atropurpurea W a 1 d s t. et K i t. Han- gar. 1499 Calcitrapa Linn. Europa, Afr. bor. 1500 cerinthifolia S i b t h. et S m. Graecia. 1501 *Cineraria L i n n. Europa, Afr. bor. 1502 Crocod^lium Linn. Sy- ria. 1503 Centaurea Cyanus Linn. Europa, Reg. Caucas. 1504 dealbata W i 1 1 d. Asia Persia. 1506 eriophora Linn. Gallia, Lusit. 1507 eriospata Linn. Gallia, Lusit. 1508 jacea L i n n. Europa med. 1509 melitensis Linn. Europa austr. 1510 nigra Linn. Europ. 1511 pulclierrima W i 1 1 d. Caucas. 1512 romana Linn. Italia. 1513 scabiosa Linn. Europa. 1514 sempervirens Linn. Ita- lia, Lusit. 1515 sicula Linn. Sicilia. 1516 *sphaerocephala Linn. Europa medit. 1517 splendens Linn, Hisp ,Ital. 1519 sulphurea W i 1 1 d. Sicil. 1520 tauromeritana G u s s. Si- cilia. 1521 verbascifolia Vahl. Ara- bia. 152-2 Cephalophora ai-omatica S eh rad. Chili. 1523 Chardinia xeranthemoides D e s f . Asia min.. Per- sia. 1524 Charieis heterophylla C a s s. Africa austr. 1525 Chrj'santhemum carinatum Se h o u s b. Afr. bor. 1526 caucasicum Pars. Reg. Gauc. 1527 cinerariaefolium V i s. Dal- matia. 1.528 cocci neum W i 1 i d. Reg. Cane, Persia. 1529 *coronarium Linn. Eu- ropa austr. 1530 corymbosum L i n n. Eu- ropa, Afr. bor. , Caucas. - 35 — 1531 Chrysantliemum decaisnea- nnm P e r s. Hab ? 1532 clisciforme C. A. M e y. Reg. med. 153B fasciculatum Hort. 1534 fruticosura Veli. Brasil. 1535 indicum Li n n. China, Japouia. 1537 marginatnm Hort. 1538 paludosum P o i r. Afr. bor. 1539 Parthenium B e r n h . Eu- ropa. 1510 persicum Bolsa. Persia, 1541 prealLuni V e n t. Asia min., Persia. 1542 segetum L i n n. Europa, Afr. bor., Asia ooc. 1543 viscosum D e s f. Reg. medit. 1544 Cichorium Endivia L i n n. Europa, Orieus. 1545 Intybus L i n n. Europa, Oriens. 1546 Cladanthus proliferus D C. Afr. bor. 1547 Cnicus aracnoideus B i e b. Reg. Cauc. 1548 benedictus Hort. 1549 gnapholoides W i 1 1 d. Ita- lia. 1550 niveus C. Presi. Europa. 1551 scabrum Hort. 1552 syriacus R o t h. Italia, Oriens. 1553 Valenowskyi Hort. 1554 Wallichi Hook. Reg. Hi mal. 1555Conyza ambigua D.C. Co- smop. 1556 ivaefolia L e s s. Afr. au- stralis. 1557 Coreopsis Atkisoniana Hort. 1.558 aurantiaca Hort. Hab? 1559 auriculata L i n n. Amer. bor. 1560 bicolor B o s s e. Hab ? 1561 Coreopsis coronata Hook. Texas. 1562 Drummondi T o r r. et G r a y, Texas. 1563 grandiriora N u 1 1. Amer. bor. 1564 lanceolata L i n u. America bor. 1565 tinctoria N u 1 1. America bor. 1566 Triptei-is L i n n. America bor. 1567 Cosmidium filifolium N u 1 1. Cosmop. 1568 Cosmos bipinnatus C a v. Am. bor., Mexico. 1569 sulphureus C a v. Mexico. 1570 Cotula corouopifolia L i n n. Europa, Africa. 1571 Crepis alpina L i n n. Asia. 1572 buxifolia Linn. Sicilia. 1.573 foetida Linn. Europ., As. or. 1574 hyemalis B i v. Afr. bor. 1575 rubra Linn. Ital., Graec. 1576 Crupina *vulgaris C a s s, Reg. medit. 1577 Criptostemma calendula- ceum R. B r. Prom. b. . Spei. 1578Cynara Cardunculus Linn. Reg. medit. 1579 Dalilia variabilis D e s f . Mexico. 1580 Dimorphotheca aurantiaca D. C. Afr. austr. 1581 pluvialis M o e n e h. Prom. b. Spei. 1582 Echinacea purpurea M o e n- c h. Amer. bor. 1583Echinops cornigerus D C. India or. 1584 dabui'icus F i so h. Daliur., Mongol. 1585 exaltatus S e h r a d. Hun- garia. 1586 persicus S t e v. Reg. Cauc. - 36 - 1587 Emilia sonchifolia D C. Asia trop. 1588Encelia calva A. G r a y. Am. bor. 1589Eupatorium album L i n n. Amer. bor. 1590 aromaticum L i n n. Am. bor. 1591 atrorubens (L e m.) H. Pan. Mexico. 1592 calaminthaefolium H. B. et K. Mexico. 1593 cannabinum Li n n. Eur., Asia bor. 1594 coelestinum L i n n. Amer. bor., Ind. occ. 1595 Haageanum Regel. HabV 1596 janthinum H e m s 1. Me- xico. 1597 lucidum Orteg. Mexico. 1598 macrophyllum L i n n. Am. trop. 1599 inegalophyllum K 1 a t t. Mexico. 1600 petiolare M o e q. et S e s s. Mexico. 1601 violaceum R a f . Hab ? 1602 Evax umbellata Gaertn. Reg. medit. 1603 Felicia angustifolia N e e s. Africa austr. 1604 fragilis C a s s. Africa austr. 1605 Filago gallica L i n u. Eu- ropa, Asia bor. , Oriens. 1606 ^germanica L i n n. Europa, Oriens. 1607 Flaveria Contrayerva P e r s. Am. trop. 1608 repanda Lag. Texas, Mex. 1609 Gaillardia lanceolata M i - e h X. Amer. bor. 1610 pulchella F o u g e r. Amer. sept. 1611 — var. pietà (Sweet). 1612 Galactites *tomentosa M o e n e h. Reg. medit. 1613 Galinsoga parviflora C a v. Am. austr. 1614 Gazania pinnata L e s s. Pi'om. b. Spei. 1615 Geropogon glabrum L i n n. Europa. 1616 Gnaphalium undulatum L i n n. Africa austr. 1617 Grindelia glutinosa D u n. Amer. bor. occ. 1618 humilis Hook. Calif. 1619 integrifolia D C. Am. bor. occ. 1620 robusta Nutt, California. 1621 squarrosa Dunal. Am. bor. occ. 1622 Guizotia abyssinìca C a s s. Africa trop. 1620Gynura aurantiaca D C. Java. 1624 Helenium microcephalum D C. Mexico. 1625Helianthus annuus L i n n. Am. sept. 1626 cucumerifolius T o r r. A- mer. bor. 1627 divaricatus L i n n. Am. bor. 1628 micranthus S p r e n g. Mexico. 1629 orgyalis D C. Amer. bor. occ. 1630 tracheliifolius T o r r. Am. bor. 1631 Helicbrj^sum angustifolium D C. Reg. medit., Oriens. 1632 bracteatum Willd. Au- stralia. 1633 decurrens, M u e 1 1. Austr. 1634 diosmaefolium S w e e t. Austral. 1635 foetidum M o e u e li. Afr. trop. et austr. 1636 lanatum D C. Asia min. 1637 orientale Gaertn. Ar- chip., Asia minor. 1638 *rupestre D C. Reg. medit. 1639 *saxatile M 0 r i s. Sardinia. 37 — 1640 Helipterum roseum B t h. Australia. 1641 Helmintia ecliioides G a e r- t n. Europa. 1642 Hieracium crinitum S i b t h. et S m. Sic, As. min. 1643 Humea elegans S m. Austr. 1644Hyoseris radiata L i n n. Reg. medit. 1645 Hypochaeris *aetnensis Bth. et Hook. Sicilia. 1646 laevigata Bth. Hook. Afr. bor., Sic. 1647 Hysterionica linearifolia B a k. Bi'asilia. 1648 latibellia purpurea D C. Mexico. 1649 Inula crithmoides L i n n. Reg. medit. 1650 *graveolens D e s f. Reg. medit. 1651 montana L i n n. Europa austr. 1652 obtusifolia K e r n. Reg. Himal. 1653 viscosa Ai t. Reg. medit. 1654 Iva xantbifolia N u 1 1. Am. bor. 1655 Jurinea alata C a s s. Reg. Caucas. 1656 Koelpinia linearis Pali. Asia occ. et bor. ]657Lactuca oleifera H o r t. 1658 quercina L i n n. Eui'opa, Reg. Cauc. 1659 saligna L i n n. Europa, Africa bor. occ. 1660 sativa L i n n. Culta. 1661 Scariola L i n n. Europ., Oriens. 1662 viminea Presi, Reg. Medit. 1663 virosa L i n n. Europa , A- sia bor. 1664 Lapsaua communis L i n n. Europa, Oriens, Asia min. 1665 Lasthenia glabrata Lindi. Calif. 1666 obtusifolia Cass. Chili. 1667 Layia Douglasii Hook, et Arn. Am. bor. occ. 1668 gaillardioides Hook, et A r n. Amer. bor. occ. 1669 platyglossa A. G r ay. Calif. 1670 Leontodon Saizmanni Ball. Reg. medit. 1671 Lindheimera texana A. G r a y. Texas. 1672 Lonas inodora G a er t n. Reg. medit. 1673 Madia elegans D. Don. Am. bor. occ. 1674 sativa Mol in. Am. bor. occ. 1675 Matricaria africana B e r g. Africa austr. 1676 confusa Fisch. M e 3^ et Avè-Lall. Hab? 1677 corymbifera D C. Asia, Persia. 1678 maritima L i n n. Europa. 1679 nigellaefolia D C. Africa austr. 1680 oreades Boiss. Syria. 1681 suaveolens H o r t. 1682 Militella pusillaS o m m i e r. Ins. Malta. 1683 Microseris leucocai'pa H o r t. 1684 pygmaea D. D o n. Chili. 1685 Micropus bombicinus Lag. Reg. medit. 1686 erectus L i n n. Europ. 1687 Mikania scandens W i 1 1 d. Amer. calid. 1688 Montanoa bipinnatifida C. Ko eh. Mexico. 1689 Mulgedium fioridum H o r t. 1690 Obeliscaria pulcherrima DC. Am. bor. occ. 1691 Odontospermum maritimum S e h. Reg. medit. 1692 Onopordon macranthum S e h o u b. Reg. medit. — 38 - 1693 Palatbxia texana D C Texas. 1694 Pallenis *spinosa C a s s. Reg. med., Oriens. 1695 Picridium vulgare Desi". Reg. medit. 1696 Picris pauciflora W i 1 1 d. Europ. austr., Oi-iens. 1697 Plucliea Dioscoridis D C. A- frica trop. 1698 odorata Ca.ss. Ainer. au- stralis. 1699 Podacheuium paniculatum B e n t h. Mexico. 1700 Psiadia glutinosa J a e q. Ins. Maurit. 1701 Pulicai'ia disenterica G a- e r t a. Europa. 1702Rliagadiolus Hedypnoides Ali. Reg. medit. 1703 stellatus Gaertn. Reg. medit. 1701 Rodigia comm utataS p r e n g . Graecia. 1705 Rudbeckia amplexicaulis Valli. Amer., Mexico. 1706 americana H o r t. Hab ? 1707 fulgida A i t. Ani. bor. 1708 laciniata L i n n. America bor. 1709 lanceolata B e r t. Amer. bor. 1710 maximiliaua Ho r t. • 1711 purpurea L i n n. America bor. 1712 speciosa W e n d e r. Amer. bor. 1713 subtomentosa P u r s h. Amer. bor. 1714 Santolina rosmarinifolia L i n n. Europa austr. 1715 Sanvitalia procumbensL a m. Mexico . 1716 Schkuhria Schkuliwides Ho rt. 1717 Scorzonera angustifolia L i n n. Europa austr. 1718 Scorzonera calci trapaefolia Va hi. Europ. 1719 laciniata L i n n. Reg. me- dit , Caucas. 1720 Scolymus liispanicus L i n n. Reg. medit. 1721 Senecio aetnensis Jan. Ita- lia. 1722 aegyptiacus Linn. Ae- gypt. 1723 Anteupliorbium S e h. A- frica austr. 1724 bicolor T o d. Italia, Grae- cia. 1725 *candidus D C. Sicilia. 1726 Cineraria D C. Reg. medit. 1727 cruentus D C. Insulae Canar. 1728 *delphinitblius V a h l.Reg. medit. 1729 Boria L i n n. Europ. austr., Oriens. 1730 elegans Linn. Africa austr. .1731 grandifolius L e s s. Me- xico. 1732 liadiensis F o r s k. Arabia. 1733 japonicus S e li . Japonia. 1734 Kacmpferi D C. Japonia. 1735 Kleinia L e s s. Ins. Canar. 1736 kleinioides (ì 1 i v. Africa trop. 1737 *Mandraliscae i^Tin.) Ins. Vulcanus. 1738 maritimus Lina. Afr. austr. 1739 odorus S e li. Arabia. 1740 Petasites D C. America austr. 1741 scandens W i 1 1 d. Reg. Himal. 1742 speciosus W i 1 1 d. Afr. austr. 1743 subscandens' H o cb s t. Abj'^ss. 1744 *vulgaris Linn. Europa, (cosmop. inquii.) — 39 - 1745 Siegesbeckia flosculosa L' H è r i t. Peruvia. 1746 ox'ientalis Linn. Cosmop. trop. 1747 Silphium integritbliuin M e h X. Am. bor. 1748 trifoliatum Linn. Amer. bor. 1749 Silybum raarianumG a ertn. Europa. 1750 Solidago ellyptica A i t. A. merica bor. 1751 macrophjflla H e r b. Am. bor. 1752 sempervirens Linn. Am. sept. 1753 serotina A i t. Amer. sept. 1751 sparsifiora A. G r a y. A- mer. bor. occid. 1755 Sonchus fruticosus Linn. Ins. Madeira. 175G maritimus Linn. Europa, Reg. medit. 1757 *oleraceus L i n n. Cosmo- poi. 1758 ^tenerrimus Linn. Reg. medit. 1759 Spilantbes Acmella M u r r. Cosm. trop. et subtrop. 17G0 Stevia nepetaefolia H B. et K. Am. austr. 17G1 Tagetes erecta Linn. Me- xico. 17G-2 multiflora H. B. K. Ecua- dor, trop. 1763 patula L i n n. Mexico. 1764 signata Bar ti. Mexico. 1765 Tanacetum vulgare L i n n. Europa, Asia bor. 1766 Taraxacum officinale W i g g. Reg. bor. et austr. temp. 1767 serotinum P o i r. Europa or. 1768 Tarcbonanthus camphoratus L i n n. Afr. or. et austj. 1769 Thelesperma filifolium A. G r a y. Am. bor. occ. 1770 Tithonia tagetiflora D e s f . Mexico, 1771 diversifolia D C. America. 1772 Toljjis coronopifoIiaB i v o n. Europ., Ins. Canar. 1773 Tragopogon pratense Linn. Europa, Sicilia. 1774 cupani G u s s, Sicilia. 1775 hybridus L i n n. Italia. 1776 Trincia tuberosa D C. Reg. medit. 1777 Troximon laevigatus H o r t. 1778 Urosperinum *Dalecbampi F. W. S e h m i d t. Eu- ropa austr. 1779 picroides F. W.S e h m i d t. Europa austr. 1780 Verbesina alata Linn. Am. trop. 1781 crocata L e s s. Mexico. 1782 encelioidesB t h. et H o o k. America bor. occ. 1783 occidentalis Walt. Am. bor. 1784 virginica L i n n. America sept. 1785 Vernonia altissima N u t t. Am. trop. 1786 angustifolia M i e h x. America bor. 1787 anthelmintica W i 1 1 d. Himal. 1788 baccharioides H. B. et K. Nova Granata. 1789 eminens B i s e b. Africa bor. 1790 fasciculata M i e h x. Am. sept. 1791 profuga D e N o t. America. 1792 Volutarella Lippii C a s s Amer. austr., Ins. Cana- riae. 1793Xanthium spinosum L i n n. Cosmopol. 1794Xanthocepbalum gymno- spermoides Benth. et Hook. Mexic. 40 1795 Zacintha verrucosaG a e rtn. Europa autr. 1796 Zinnia elegans Jacq. Me- xico. 1797 Haageana Rgl. America trop. 1798 parviilora L i n n. America. 1799 verticillata A n d r. Mexic. CofjYolYùlaceae. 1800 Argyreia splendens S \v e e t. India occ. 18"1 Convolvulus altheoides L i n n. Reg. medit. 1802 -arvensis L i n n.Gerontog. Reg. teinp. 1803 Cantabrica L i n n. Europa, Oriens. 1804 clongatus \V i 11 d. Ins. Canar. 1805 farinosus L i n n. Africa trop. 180(5 hastatus T h n b g. Africa austr. 18(»7 Scammonia L i n n. Asia min. 1808 sabatius Vis. Ins. Cana- rie. 1809 siculus L i u n. Reg. me- dit. 1810 "tricolor L i n n. Europa medit. 1811 Cuscuta*Epithymum M u r r. Europa, Asia bor. 1812 Dichondra repens F o r s t. Reg. trop, et subtr. 1813 Evolvulus alsinoides L i n n. Reg. trop. et subtr. 1814 Ipomoea Aitoni Lindi. Africa austr. 1815 atropurpurea H o r t. 181() blopbarosepala H o e h s t. Abyssinia. 1817 Ipomoea coccinea L i n n. America, calid. 1818 cordigera M a r t. Hab ? 1819 curassavica B a 1 b. Hab ? 1820 elegans M e i s s n. Bras. 1821 glaucifolia Linn. Amer. trop. 1822 hederacea J a e q. Amphig. trop. 1823 — var. imperialis (Ho r t.). 1824 bederifolia Linn. Ind. occid. 1825 hybrida Hort. 1826 kormesina Hort. 1827 lacunosa Linn. Amer. bor. 1828 Leari P a x t. Am, trop. 1829 leucantba J a e q. Am. austral. 1830 montana Morie. Hab? 1831 muricata J a e q. Reg. Hi- mal., Japon. 1832 obscura Hassk. Java. 1833 palmata F o r s k. Aegyp- tus. 1834 polymorpha R i e d e 1. Bras. 1835 reniformis C h o i s y. As. et Afr. trop. 18;M) Roxburghi Hort. 1837 rubro-caerulea Hook. Me- xico. 1838 sibirica P e r s. Reg. Hi- mal., Asia min. 1839 superba S e h r a n k A- merica. 1840 tricolor C a v. Hab ? 1841 violacea Linn. Ins. St. Crucis. 1842 Nolana paradoxa Lindi. Chili. 1843 prostrata Linn. Perù via. 1844 Quamoclit coccinea M u e h. Mexico. — 41 — Coff^aceae. 1845Cornus candidissima M i 1 1. Amer. bor. 1846 capitata W a 1 1. Himalaya. 184? fastigiata Michx. Amer. boi-. 1848 sanguinea Linn. Europa, As. bor. 1849 stricta L a m. America bor. CrassCilaceae. 1850 Cotyledon agavoides B a k. Mexico. 1851 apolina H o r t. 1852 californica B a e k e r, Am. bor. occ. 1853 farinosa Baker. Calif. 1854 fruticosa H o r t. 1855 fulgens B a k. Mexico. 1856 glauca Baker. Mexico. 1857 Grusoni H o r t. 1858 imbricata D e 1 e u i 1. Me- xico. 1859 macrophjlla H o r t. 1860 magnifica H o r t. 1861 minor Pali. Sibiria. 1862 mirabilis H o r t. 1863 mucronata L a m. Afr. austr. 1864 mutabilis U o r t. 1865 pachyphy ton B a e k e r, Mexico. 1866 Pringlei H o r t. 1867 pubescens Baker, Me- xico. 1868 pulvinata H o r t. 1869 quitensis Bak. Ecuador. 1870 retusa Baker, Mexico. 1871 roseata Baker, Mexico. 1872 Cotyledon Scheidekeri Hort. S eh m t. Mexico. 1873 secunda B a e k e r. Mexic. 1874 Uhinchi Hort. 1875 Umbilicus L i n n. Europa, Asia min. 1876 vulgaris C o n s, Hab ? 1877 Crassula canescens R o e m. et S eh u 1 1. Prom. b. Spei. 1878 falcata W e n d 1. Prom. b. Spei. 1879 lactea A i t. Afr. austr. 1880 rubicunda E. M e y. Afri- ca austr. 1881 tetragona L in n. Afr. au- str. 1882 Kalanchoe cassiopega Hort. 1883 coccinea W e 1 w. Africa trop. 1884 crenata H a w. Africa trop. 1885 glaucescens B r i 1 1. Africa trop. 1886 integerrima L a n g. Prom. b. Spei. 1887 kewensis Hort. Hab? 1888 marmorata S e h w. Abys- sinia. 1889 rotundifolia H a w. Prom. b. Spei. 1890 Welwitschii B r i t t e n, Afr. trop. 1891 Rochea coccinea D C. Prom. b. Spei. 1892 Sedum altissimum P o i r. Europ. 189c5 coeruleum W a h. Reg. medit. 1894 nicaense Ali. Reg. medit. 1895 spectabile Bor. Japon. 1896 Selskiauum R e g e 1. Reg. Amurens. 1897 Stalli Hort. 1898 *stellatum Linn. Europa austr. 1899 Sempervivum canariense Linn. Insul. Canariae. — 42 1900 Sempervivum ciliatum W i 1 1 d. Insili. Canar. 1901 decorum H o r t. 1924 1902 frntescens H a w. Insili. 1925 Canari ae. 1926 1903 giganteum Haw. Insul. Canariae. 1927 1904 glutinosnm A i t. Ins. 1928 Madeir. 1929 1905Tillaea muscosa Linn. Europa, Africa bor. 1930 1931 1932 Ctùclfetac. 1933 1934 I9OG Alyssum Ehrenbergii H 0 r t. 1935 1907 incanum Linn. Europa, Sibiria. 1936 1908 maritimum L a m. Europa. 1909 minimum W i 11 d. Europu, Oriens. 1937 1910 mutabile Veni. Italia. 1911 rupesti'e T e n 0 r. Europ. 1938 1912 pinnatum Linn. Europ., As. minor. 1939 1913 Anastatica bierocuntica Linn. Oriens. 1940 1914Arabis albida Stev. Reg. med. 1941 1915 blepbarophylla H ook. Ca- lifornia. 1916 pendula L i n n. America 1942 bor. 1917 Aubrietia antilibani B 0 i s s. 1943 Oriens. 1918 deltoidea D C. Italia, 1944 Graecia, As. min. 1919 Barbarea arcuata R e i e b b. 1945 Europa, Asia min. 1946 1920 vulgaris R. B r. Europa. " temp. 1947 1921 Biscutella ciliata D C. Hi- span. 1948 1922 *didyma L i n n. Reg. medit., Persia. 1923 Brassica alba B o i s s. Eu- ropa, Oriens (Culta). cernua H o r t. Hab ? dissecta B o i s s. Hispania. fruticulosa C y r. Italia, Reg. medit. insularis Mori s, Sardinia, juncea C o s s. Asia, nigra K o e h. Orb. vet. (Cosmop. eulta), cjuadrivalvis H o r t. Robertiana J. Gay. Eu- ropa, rupestris Rafin. Sicilia, tabulatia B ro t. Lusit., Afr. bor. Braya supina Kocb. Eu- ropa bor. Bunias Erucago L i n n. Eu- ropa austr. Cakile maritima S e o p. Eu- ropa, Africa bor., Amer. bor. Calepina irregulare II o r t. Hab? Camelina sativa Crantz. Europa, Asia temp. Capsella Bursa - pastoris Medio. Reg. temp. procumbens F r i e s. Reg. temp. Cardamine hirsuta Linn. Cosmop., Reg. temp. et subtr. Carponenia filiformis E e b 1. et Zeyh. Afr. austr. Carriptera Vellae D C. Hi- spania. Cheirantus alpinus Linn. Scardinav. Cheiri Linn, Europa, scoparius B r o u ss. Insul. Canariae. semperflorens S e h o u s b. Marocc. Cborispora tenella D C. Reg. Caucas.et Himal., Persia, Afghanist. 43 — 1949 Clypeola Jonthlaspi L i n n. Reg. med. 1950 Cochlearia acaulis D e s f . Lusit., Afr. bor. 1951 anglica L i n n. Reg. bor. et arct. 1952 glastifolia L i n n. Europa. 1953 Coluteocarpus reticulatus B 0 i s s. Asia min. 1954 Crarabe abyssinicaH o e h s t. Africa trop. 1955 filiforme J a e q. Patag., Chil. 1956 Diplotaxis erucoides D C. Reg. medit. 1957 muralis D C. Europa. 1958 Prolongi B o i s s. Hispan. 1959 siifolia K u n z. Hispan., Marocc. 1960 tenuifolia D C. Reg. me- dit. 1961 viminea D C. Reg. medit. 1962 virgata D C. Hispania, A- fr. bor. 1963 Brucarla aleppica G a e r t n. Graecia, Oriens. 1964 Erucastrum arabicum S e h 1 m p. Reg. medit. 1965Erysimum cuspidatum D C. Graecia, Asia minor., Persia. 1966 ochroleucum D C. Hispania. 1967 Euclidium syriacum R. B r. Reg. Caspie. 1968 Farsetia clypeata R. B r. Europ. austr., Oriens. 1969 eriocarpa D. 0. As. min., Syria. 1970 Golbachia laevigata D C. A- sia min , Persia, India. 1971 Heliophila amplexicaulis L i n n. Afr. austr. 1972 Hymenophysa pubescens C. A. Mey. Sibiria. 1973 Iberis amara L i n n. Europa. 1974 hesperidifolia H o r t. Hab? 1975 pinnata L 1 n n. Europa austr. 1976 Iberis *semperflorens L 1 n n. Europa austr. 1977 Isatis alpina A 1 1. Italia. 1978 japonica M i q. Japonia. 1979 latisiliqua S t e v. Asia, Persia. 1980 praecox K i t. Europa. 1981 tinctoria L i n n. Europ., Oriens. 1982 Koniga Libica R. B r. Afri- ca bor. 1983 Lepidium Draba L i n n. Eu- ropa, Oriens. 1984 reticulatum H o r t. 1985 ruderale L i n n. Europa, Oriens. 1986 sativum L i n n. Oriens. 1987 virginicum L i n n. Ame- rica bor. 1988 Lunaria annua L i n n, var. biennis (M o e n e h). Eu- ropa. 1989 Malcomia mongolica M a- X i m. Mongolia. 1990 maritima R. B r. Reg. medit. 1991 Matthiola *incana R. B r. (pi. var.) Reg. medit. 1992 torulosa D C. Africa austr. 1993 tricuspidata R. B r. Reg. medit. 1994 Moi'icandia arvensis D C. Europa, Reg. medit, 1995 Myagrum perfoliatuniLi n n. Europa, Oriens. 16^6 Ochtodium aegyptiacumD C. Syria, Aegyp. 1997 Raphanus Rafanistrum L i n n. Europa. 1998 sativus Linn. Europa. 1999 Rapistrum Linnaeanum B 0 i s s. Europ. austr. 2000 Senebiera multifida L i n n. Cosmop. 2001 Sinapis abyssinicaH o e h s t. Africa trop. 2002 turgida D e 1 i 1. Aegypt. 44 — 2003 Sisymbriiim *Alliaria Scop. Europa, Oriens, Reg. Himal. austriacum J a e q. Europ. med. *officinalìs Scop. Afr. bor., Europa. pinnatifidum D 0. Europa. *polyceratiui]a L i n n. Eu- ropa austr., As. minor. runcinatum H o r t. Sophia L i n n. Reg. temp. *thalianum Gay. Reg. temp. 2011 Succowia balearica Medie. Reg. medit. 2012 Streptanthus petiolare A. G r ay. Amer. bor. 2013 Thlaspi ceratocarpa M u r r. 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 As. min., Lib. 2014 Szowitzianum B o i s s. Afghan. 2015 Vesicaria utriculata D C. Europa. CUcU.t'bitaceae. 2016 Benincasa cerifera Savi, Asia et Africa trop. 2017 Citrullus Colocynthis S e h- r a d. Africa calid. 2018 Coccinia palmata C o g n. A- frica austr. 2019 Cucumis Anguria L i n n. Cosmop. 2020 dipsaceus Eh r e n b. Ara- bia, Africa trop. 2021 Dudaiu L i n n. Africa trop. 2022 sativus L i n n. India or. 2023 Cucurbita moschata D u- c h e s n e. As. trop. 2024 Pepo Linn. (pi. var.) Afr. trop., Oriens. 2025 Cyclantera explodens N a u d. N. Granata. 2026 pedata S e h r a d. Mexico. 2027 —var. edulis (H o r t.). 2028 Ecballium Elaterium A. R i- c h . Reg. Medit. 2029 Lagenaria vulgaris S e r. (pi. var.) Reg. trop. et subtrop. 2030 LufiPa acutangula B o x b, Reg. trop. 2031 aegyptiaca M i 1 1. Geront. trop. 2032 striata S e h r a d. Afr. trop. 2033 Melothria scabra N a u d. Mexico. 2034 Momordica Charantia Linn. India or. 2035 Sycios angulata L i n n. Ara. bor. 2036 Tricosanthes Anguina Linn. As. trop. Capailfetae. 2037 Quercus Cerris Linn. Eu- ropa, Oriens. 2038 Ilex L i n n. Reg. medit., Oriens. 2039 — var. Fordii (Carr.). 2040 — var. macrocarpa (G u s s.) 2041 — var. parviflora H o r t. 2042 — var. pja-amidalis H o r t. 2043 incana R o x b. Reg. Himal. 2044 lanuginosa L a m. (non Don). Reg. medit. 2045 pedunculata W i 1 1 d. Reg. medit. et austr., Europa, Oriens. 2046 —var. brutia (Ten.). 2047 polymorpha C h m s s. et S e h 1 e e h t. Mexic. 2048 pseudo-Suber Santi, Reg. medit.. Europa, Oriens. — 45 — 2049 Quercus sessilifloraB lume. Japon. 2050 sicula B o r z 1, Hort. Pan. 2051 Sabei- L i n n. Reg. medit. et Oriens. 2052 Toza B o s e. Europa austr. 2053 virginiana M i 1 1. America bor. ]9ipsacaceae. 2054 Cephalaria alpina S e h r a ci. Europa. 2055 corniculata R. e t S. Ba- natus. 2056 leucantha S e h r a d. Hi- spania. 2057 ustulata E, a e m. Hispania. 2058 Dipsacus fullonum L i n n. Europa, Reg. Cauc. 2059 laciniatus Hort. 2060 sylvestris M i 1 1. Europa, Oriens. 2061 Scabiosa brachyata Sibtli. et S m. Eurona austr., Asia. 2062 eretica L i n n. Ins. Creta, Sicilia. 2063 integrifolia L i n n. Graec, As. min. 2064 limonifolia Vahl. Sicilia. 2065 magnifica Hort. 2066 maritima L i n n. Reg. me- dit., Ins. Canariae. 2067 prolifera L i n n. Syria, Ins. Cypras. 2068 stellata Linn. Reg. me- dit. occ. ]£bet7aceae. 2069 Diospyros Ebenum M o e n. India or., Himal. 2070 Royena pallens T h u n b. Afr. austr. Elaea^fjaceae . 2071 Elaeagnus angustifolia Linn. Europa, As. bor. 2072 multiflora T h b g. Japonia. Eticaceae. 2073 Arbutus *Unedo L i n n. Reg. medit , Hiberu. 2074 Erica peduncularis S a 1 i s b. Prom. b. Spei. 2075 stricta Don. Prom. b. Spei. EUpl70ttolaccae. 2076 Adelia acidonton L i n n. Ja- maica. 2077 Breynia patens Hort. 2078 Buxus balearica L a m. Ins. Bai., Sard. 2079 Fortunei C a r r. China. 2080 sempervirens Linn. Eu- ropa., Oriens., As. temp. 2081 — var. fol arg. variegatis. 2082 —var. fol. aureo-variegati s — 46 - 2083 Euphoi-bia altissima B o i s s. Asia min., Syi'ia. 2084 biglandulosa D e s f . Grae- cia, Asia min. 2085 *Bivonae S t e u d. Africa bor., Sicilia. 2086 canariensis L i n n. Ins. Canar. 2087 ceratocarpa T e n. Sicilia. 2088 Characias L i n n. Reg. med. occ. 2089 coralloides L i n n. Italia. 2090 dendroides L i n n. Reg. medit. 2091 helioscopia Lina. Europa et Asia bor. 2092 heterophylla L i n n. Am. bor. 2093 Ipecacuana L i n n. Am. bor. 2094 Krugei H o r t. 2095 Lagascae S p r e n g. Sar- dinia. 2096 Lathyris L i n n. Europa austr. 2097 maculata L i n n. America bor. 2098 marginata P u r s li. Amer. bor. 2099 mauritanica L i n n. Africa austr. 2100 melitensis Pari. Melita occ, Reg. medit. 2101 peploides G o u a n. Europa medit.. Africa bor. 2102 Peplus L i n n. Europa, A- sia min. 2103 pilulifera L i n n. Amphig. trop. 2104 pinea L i n n. Reg. medit. 2105 piscatoria A i t. Insul. Ma- der. 2106 platipbylla L i n n. Europa. 2107 prostrata A i t. America borealis. 2108 tinctoria B o i s s. Persia. 2109 Wulfonii H o p p e, Dalma- tia. 2110 Homalanthus Leschenaultii B 1 u m. Ins. Malaja. 2111 Mallotus japonicus M u e 1 1. Japon. 2112 Mercurialis *annua L i u n. Europa, Afr. bor. 2113 Phyllanthus angustifolius S w. Ind. occ. 2114 — var. elongatus(S t e u d.). 2115 grandifolius L i n n. Amer. austr. 2116 Ricinus *communis L i n n. Reg. trop. et subtrop., apud nos indigenatus. 2117 —var. africanus (M i 1 1.). 2118 — var. arboreus (Hort.). 2119 — var. sanguineus(H o r t.). 2120 —var. tunicensis (D e s f.). 2121 zanzibarensis Hort. 2122 Sauopus albicans B 1 u m. Ind. or., Malaya. 2123 Securinega ramiHora M u e 1 1. Asia or. Ficoidaceae. 2124 Mesembryanthemum blan- dum H a w. Prom. b. Spei. 2125 —var. flor. roseis. 2126 congestum Salm-Dyck. Prom. b. Spei. 2127 crystallinum L i n n. Sici- lia, Graecia etc. 2128 cultratum Sai m.-Dy e k. Prom. b. Spei. 2129 curviflorum II a \v. Prom. b. Spei. 2130 depressum H a w. Prom. b. Spei. 2131 diflForme L i n n. Prom. b. Spei. 21C2 germinatum li a w. Prom. b. Spei. — 47 — 2133 Mesembryanthemum glome- ratum L i n n. Prom. b. Spei. 2134 heteropetalumH a w.Prom. b. Spei. 2135 inclauden.s H a w. Prom. b. Spei. 2130 linguiforme Linn. Prom. b. Spei. 2137 — var. latiim H o r t. 2138 pinnatifidum Linn. Prom. b. Spei. 2139 polyantum H a w. Prom. b. Spei. 2140 pomeridianum L i n n. Prom. b. Spei. 2141 rad iatu m H a \v . Prom . b . Spei. 2142 subincanum H a w. Pi-om. b. Spei. 2143 tricolor Sten d. Prom. b. Spei. 2144 lineatura Linn. Prom. b. Spei. 2145 Sesuvium Portulacastrum L i n n. Reg. trop. 214G Tetragonia crystallina L' H è r i t. Peruvia. 2147 echinata A i t. Africa au- stral. 2148 expansa Murr. Australia. Get7tìai7aceae. 2149 Erjrthraea marìtima P e r s. Reg. medit. 2150 pulchella P e r s. Europa, Asia temp. 2151 Limnanthemum nymphaeoi- des H o f f m g. et L i n k. Europa, Asia bor. 2152 Villarsia ovata V e n t. Afr. austr. Gerai7laceae. 2153 Erodium alsiniflorum D e- 1 i 1 e Hab V 2154 cicutarium L' H é r i t. Reg. medit., Asia med. 2155 gruinum Sol a nd, Euro- pa austr., Oriens. 2150 moschatum Linn. Rea-, medit. sebaceum Del. Gallia. semenovii R e g e 1. Asia centr. Geranium abortivum D e N o t. Reg. medit. batrachioides C a v. Europa, bohemicum Linn. Bohem, carulinianum Linn. A- mer. bor. cinereum D C. Mont. Pyr. *molle Linn. Europa, Afr. bor., Asia centr. pratense Linn. Europa, Asia bor. sanguineum L i n n. Eur., Oriens. striatum Linn. Europa austr. tuberosum L i n n. Reg. med. Impatiens BalsaminaL i n n. Asia trop. glandulifera Arn. Ze^'lan. parviliora D. C. Turkest., Sibir. Roylei W a 1 p. Reg. Ri- mai. Limnanthes Douglasii R. B r. Am. bor. occ. Oxalis asinina J a e q. (bulbi. Prom. b. Spei. acetosella Linn. Reg. bor. temp. Bowei L i n d. Prom, b. Spei. carnosa M o 1 i n. Chili. 21.57 2458 2159 21G0 21(il 21G2 2163 2164 2165 216G 2167 2168 2169 2170 2171 2172 2173 2174 2175 2176 2177 48 — 2178 Oxalis ^cernua T hb g. (bulb). Prona, b. Spei ; nunc apud nos indigena- ta et late diffusa. 2179 compressa Linn. (bulb). Prona, b. Spei. 2180 Consolei T o d. (bulb). Afr. austr. 2181 Coppoleri Tocl. (bulb). Afr. austr. 2182 corniculata L i n n. Reg. trop. 2183 — var. tropaeoloides(Hort.) Reg. trop. 2184 coryrabosa D C. Tns. Ma- scar. 2185 t'abaefolia J a e q. (bulb). Afr. austr. 218G floribunda Lehm. Brasi- lia. 2187 —var. albitlora (H o r t.) 2188 — var. rosea ^^Hort.) 2189 hirta Linn. (bulbi. Afr. austral. 2190 incarnata L i n n. Proni, b. Spei. 2191 Majoranae T o d. (bulb). Hort. Pan. 2192 micrantha Ber t. CbiJì. 2193 purpurea Linn. (bulb). Prora, b. Spoi. 2194 Regnellii M i q. Brasilia. 2195 tetraphylla C a v. (bulb). Mexico. 219G variabilis Jacq. (bulb). Prora, b. Spei. 2197 Pelai'goniura acerifolium L' H è r i t. Prora, b. Spei. 2198 adulterinum L' H è r i t Prora, b. Spei. 2199 araplissiraura W e n d 1. Prora, b. Spei. .22fX) australe .lacq. Reg. austr. 2201 capitatum A i t. Prora, b. Spei. 2202 Pelargoni um crenatura Link. Prora, b. Spei. 2203 decipiens Hort. 2204 denticulatum J a e q. Prora. b. Spei. 2205 ficifolium H o f f m g g. Prora, b. Spei. 220G formosissimura P e r s. Prora, b. Spei. 2207 gibbosum L' H è r i t. Prora, b. Spei. 2208 graveolens L' H è r i t. Prom. b. Spei. 2209 jatrophaefolium D C. Prora, b. Spei. 2210 malvaefoliura J a q. Prom, b. Spei. 221 1 raultibracteatura H o e h st. Abj'ss. 2212 papilionaceum A i t. Prom. 1). Spei. 2213 peltatum A i t. Prom. b. Spei. 2214 quercifoliura L' H è r i t. Promb. b. Spei. 2215 quinatum S i m s. Prora. b. Spei. 2216 Radula L' H è r i t. Prom. b. Spei. 2217 —var. roseum (Willd.) 2218 scandens E li r b. Prora, b. Spei. 2219 scutatum S w e e t. Prom. b. Spei. 2220 stenopetalum Ehrli. Prora, b. Spei. 2221 ternatum Jacq. Prom. b. Spei. 2222 tomentosura J a q. Prora. b. Spei. 2223 vitifoliura L' H è r i t. Prom. b. Spei. 2224 zonale L' H è r i t. (pi. var). Prom, b. Spei. 2225 Tropaeol uni niajus Linn. Peruvia. 2226 lobbianum Hort. V e i t- c h. Nova Granata. — 49 — 2227 Tropaeolum peregrinum L i n n. N. Granat. GloloUlatiaceae. 2228 Globularia salicina L i n n. Ins. Madeira. Maloraceae. 2229 Gunnera bracteosa S t e u d. Chili. Mydfophyllaceae. 2230 Nemophila atomaria F isch. Am. bor. occ. 2231 maculata B e n t h. Califor- nia. 2232 phacelioides B a r t o n. Ani. bor. occ. 2233 Phacelia bipinnatifida M i e h X. Am. bor. 2284 circinnata J a e q. Am. bor. occ. Chili. 2235 congesta Hook. Texas. 2236 hastaefolia H o r t. 22;-i7 malvaefolia Cham. Ame- rica bor. occ. 2238 Menziesii T o r r. Amer. bor. occ. 2239 viscida T o r r. California. 2240 Whitlavia A. Gray. Ca- lifornia. 2241 Wigandia caracassana H. B. e t K. Venezuela, Me- xico. Mypcticaceae. 2242 2243 2244 2245 2246 2247 Hypericum canescens T r e V. Lusitauia. Desetangsii L a m o 1 1. Hab? elatum A i t. Am. bor. hircinum Linn. Europa, Asia bor. perforatum Linn. Euro- pa, As. et Am. bor. quadrangulatum Linn. Eui'opa. Ilicinaceae. 2248 Ilex Aquifolium Linn. Eu- ropa, Asia occ. Illecebraceae. 2249 Herniaria hirsuta M i 1 1. Africa austr. 2250 Paronychia *argentea Lam. Reg. medit. 2251 arabica D C. Syr. , Arab., Aegypt. 2252 bonariensis D C. Reg. Arg. 2253 capitata L a m. Europ. austr., Oriens. 2254 echinata Lam. Reg. me- dit. 50 — 2255 Sclerantlius animus L i n n. Europa, As. temp. Jli^lat7daceae. 225G Carya olivaeformis N u 1 1. Am. bor. 2257 Juglans nigra L i n n. Am. bor. 2258 regia L i n n. Asia occ. , Himal. 2259 Pterocarj'a strobilacea H o r t. L,abìaLae. 22G0Ajuga *Iva S e h r e b. Reg. medit. 2261 *reptans Linii. Europa. 220)2 Ballota acetabulosa B e n t h. Graecia, Asia min. 22G3 hirsuta B t h. Hisp., Afri- ca bor. 22G4 hispanica Benth. Euro- pa austr. 22G5 saxatilis S i e b e r. Syria, Asia minor. 22GG Bj^stropogon origanifolium L'H è r i t Ins. Canar. 22G7 Blephilia ciliata R a f i n. Am. bor. 22G8 hirsuta B th. America bor, 22G9 Calamintha nepeta Savi, Europa, Air. bor., 0- riens. 2270 Coleus chinensis II o r t. Hab V 2271 lanuginosus II o e li s t. Abyssinia. 2272 Coleus Persooni B t h. Mada- gascar. 2273 spicatus Bth. India or. 2274 Verschaffeltii Lem. Java. 2275 Dracocephalum Moldavica L i n n. Europ., Asia bor. 227G roseum H o r t. 2277 Elscholtia cristata W i 1 1 d Europ., Am. bor. 2278 Galeopsis ochroleuca L a m. Europ. 2279 pyrenaica B ar 1 1. Europa austr. 2280 Tetrahit Li n n. Europa, Asia bor. 2281 Hedeodoma hispida P u r s h. America bor. 2282 Hyptis pectinata P o i t. Co- smop. trop. 228B Hyssopus ofticinalis L i n n. Europa, As. temp. 2284 Lallemantia pel tata F i s e h. et M e y. Reg. Caucas., Persia. 2285Lamium * amplexicaule L i n n. Europa. Asia bor. 228GLavandula multifida Ij i n u. Reg. medit. occ. 2287 Spica C a v. Reg. medit. 2288 Stoechas L i n n. Reg. me- dit. 2289Leonotis Leonurus R. B r. Proni, b. Spei. 2290 Leonurus Cardiaca Li n n. Reg. bor. temp. 2291 sibiricus L i n n. Sibiria, China. 2292 tataricus L i n n. Asia med. 2293 Leucas indica R. B r. India orient. 2294 martinicensis R. B r. Am- pliig. trop. 2295 Lophanthus anisatus Bth. Amer. bor. occ. 229G rugosus Fisch. et M e y. China. — 51 — 2297 Lophanthus sinensis H o r t. Hab V 2298 Lycopus ^eurupaeus L i u u. Europa, Asia bor. 2299 Marrubium supinum L i n n. Europa austr. 230'i propinquus F i s e h. et M e y. Reg. Cauc, Persia. 2Ì3U1 vulgare L i n u. Europa, Asia, Africa bor. 2302 Melissa officinalis L i n n. Reg. medit., Orieas. 2303 Meatha Mirennae M a 1 1 e i. lasul. Teaus. 2304 *Palegium L i n n. Europa, Africa et Asia bor. 2305 rotundifolia H u ci s. Euro- pa, Asia, Afr. bor. 2306 — var. macrostachya (Tea.). 2307 *sylvestris L i ii n. Reg. bor. temp. 2308 viridis L i n n. Euroj)a, Asia, Africa bor. 2309 Micromeria approximata R e h b. Europa medit. 2310 *graeca Benth. Ital. me- rid., Sicilia, Oriens. 2311 Molucella spinosa L i n n. Europa austr., Syria. 2312 Monarda Bradburiana B e ck. Am. bor. 2313 russeliana N u 1 1. Am. bor. occ. 2314 Mosla japonica Maxi m. Japon. 2315 ocimoides B u c-H a m. China. 2316 Nepeta Cataria L i n n. Eu- ropa, Oriens, Himal. 2317 campliorata B o i s s. Grae- cia. 2318 nuda Li un. Europa au- str., Oriens. 2319 ucranica Linn. Europa occ, Asia bor. 2320 Ocimum Basilicum Linn. Asia occ. trop. 2321 Ocimum —var. bullatum H o r t. 2322 — var. caninum H o r t. 2323 — var. melissaefolium Hort. 2324 —var. microphyllumH o rt. 2.325 — var. rubrum H o r t. 232G campechianum M i 1 1. Amer. centr. 2327 carnosum Link, et O 1 1. America trop. 2328 gratissimum L i n n. Ind. or. 2329 micranthum W i 11 d. Am. bor. et austr. 2330 sanctum L i n n. Geront. reg. trop. 2331 viride AV i 1 1 d. Afr. trop. 2332 Origaaum DictamnusL i n n.- Creta. 2333 Majorana Linn. Europa. 2334 vulgare Linn. Europa, Asia. bor. 2335 Ortosiphon tomentosus B t h. India orient. 2336 Perilla arguta B t h. China. 2337 ocymoides Linn. India or. 2338 Pezeria multifìda Linn. . China. 2339 Phlomis armeniaca W i 1 1 d. Asia min. 2340 americana Hort. 2341 chrysophylla B o i s s. Sy- ria. 2342 ferruginea Ten. Italia, Graecia. 2343 purpurea Linn. Hisp., Lusit. 2344 tuberosa Linn. Europa austr., Asia or. et bor. 2345 viscosa P o i r. Syria. 2346 Physostegia parvifiora N u 1 1. Am. bor. 2347 virginiana B e n t h. Am. bor. 2348 Plectranthus hadiense S e h w. Abyss. — 52 2349 Plectrantus glaucocalyx M a X i in . Reg. Ainur. 2350 Prasium *majus L i n n. Reg. medit. temp. 2351 Prunella laciniata L i n n. Europa, Africa bor., 0- riens. 2352 *vulgaris L i a n. Reg. temp. 2353 Rosmarinus *officinalis L i n n. Reg. medit. 2354 Salvia amarissima 0 r t e g. Mexico. 2355 canariensis L i n n. Ins. Canariae. 2356 ceratophylloides L i n n. Sicilia, Aegypt. 2357 cleistogama D e B o r y et Paul. Afric. austr. 2358 clandestina L i n n. Reg. medit. 2359 coccinea J u s s. Am. bor. trop. 2360 controversa T e n. Reg. medit. 2361 farinacea B t h. Texas, Me- xico. 2362 filamentosa T a u s e h. A- mer. bor. 2363 glutinosa L i n n. Europa austr., Oriens, Reg. Hi- mal. 2364 Grahanii B e u t h. Mexic. 2365 Horminum L i ii ii. Reg. medit. 2366 — var. bract. albis H o r t. 2367 — var. bract. roseis H o rt. 2368 —var. bract. violaceisH o rt. 2369 interrupta S e h o u s b. Marocc. 2370 japonica T h u n b. Japon. 2371 lyrata L i n u. America bor. 2372 nilotica M u r r. Aegypt. 2373 officinalis L i n n. Reg. medit. 2374 polystachya 0 r t e g. Me- xico. 2375 Salvia pratensis L i n n. Eu- ropa. 2376 regeliana T r a u t v. Cau- casus. 2377 rigens Si btb. et S m. Graecia. 2378 roemeriana S e h e e 1. Te- xas, Mexico. 2379 Sclarea L i n n. Reg. me- dit., Oriens. 2380 splendens K e r. et G a w 1. Brasilia. 2381 tiliaefolia WaUl. Mexic. 2382 triloba L i n n. Europa, 0- riens. 2383 — var. verbenacoides (Bro t). 2384 viscosa J ac q. Italia. 2385 Satureja horteasis L i n n. Reg. med., Oriens. 2386 juliana Linn. Reg. med. 2387 Scutellaria albida Linn. Europa or., Oriens. 2388 baicalensis Georg. Sibi- ria, Asia or. 2389 2390 2391 2392 2393 galericulata Linn. Reg. bor. temp. lateriflora L i n n. America bor. orientalis Linn. Europa austr., Oriens. *peregrina Linn. Euro- pa austr. Oriens. Touruefortii B t h. Persia, Reg. Cauc. 2394 Sideritis montana Linn. Reg. medit. 2395 romana Linn. Reg. me- dit. 2396 Sphacele Liudleyi Ben t h. Chili. 2397 subhastata B t b. Chili. 2398 Stachys annua Linn. Eu- rop., Reg. Caucas. 2399 Bethonica Bth. Europa, Asia min. 2400 Mialliesii Noè. Algeria. 2401 sylvatica L i u n. Europa. — 53 — 2402 Teucrium Chainaedrys L i n n. Europa, Asia bor. 2403 flavum L i ii n. Reg. me- dit. 2404 *fruticans Li un. Reg. medit, occ. 2405 Scorodonia L i n n. Europa. 2406Th3'mu.s vulgaris L i n n, Ji^uropa austr. LaCifaceae. 2407 Cinnamonium Camphora T. N ees. et E b e r u. China, Japon. 2408Laurus nobilis L i n n. Reg. medit. 2409 itheophylla Borzi. Hort. Pan. 2410 Lindera lucida B 1 u m e. Java. 2411 Persea indica S p r. Ins. Ca- nariae. L,e^lifnlf)osae. 2412 Acacia BaileyanaF. M u e 1 1. Australia. 2413 Cavenia B e r t. Ind. or. 2414 Cebil Grise b. Reg. Ar- gent. 2415 cyanophylla Lindi. Au- str. 2416 — var. latifolia Hort. 2417 cj'clops A. C u n n. Au- stralia. 2418 falcata W i 1 1 d. Australia. 2419 farnesiana W i 1 1 d. Reg. trop. 2420 2421 2422 2423 2424 2425 2426 2427 2428 2429 2430 2431 2432 2433 2434 2435 2436 2437 2438 2439 2440 2441 2442 2443 2444 2445 2446 Acacia horrida W i 1 1 d. Prom. b. Spei. linifolia Willd lia. longifolia AV i 1 1 d, Austra- Au- stralia. neriifolia C u n n. Austra- lia. — var. angustifolia Hort. — var. retinoides S e h 1 e- cht. notabilis F. M u e 1 1. Au- stralia. pycnantha B e n t li. Au- stralia. rigens A. C u ni. Austra- lia. rostellifera B t h. Austra- lia. salicifolia Hort. saligna V e u d 1. Australia. stenophylla A. C u n ii. Australia. verticillata Willd. Au- sti'alia. Adenanthera pavonina L i n n. Asia trop. Adenocarpus intermedius D C. Europa, Oriens. foliolosus D C. Insul. Ca- li ariae. Aeschynomene indica Li n n. Ind. Or. Albizzia Julibrissin D u - razz. Asia, Afr. trop. — var. speciosa (Hort.). procera B t h. Asia trop. stipula B o i V. Ind. Or. Alhagi camelorum P i s e h. Oriens, Asia centr. Amorpha canescens N u 1 1. Am. sept. calitbrnica N u 1 1. Califor- nia. elata B o u e h è, Hab ? fruticosa L i n n. Amerio, sept. — 54 — 2447 Amorpha herbacea W alt. America sept. 2448 Amphicarpea monoica Eli. Ani. bor. 2449 Anagyris *foetida L i n n. Reg. medit., Oriens. 2450 Anthyllis"tetrapliyllaL i n n. Reg. inedit. 2451 Vulneraria L i n n. Europa, Oriens, Abyss. 2452 Arachys hypogaea L i n u. Reg. trop. cult. 2453 Astragalus alopecuroides L i n n. Sibiria, Hel- vetia. 2454 baeticus L i n n. Reg. me- dit. 2455 clorostachys Lindi. Reg. Himal. 2456 exscapus L i n n. Europa. 2457 falcatus L a m. Reg. Cauc, Sibiria. 2458 frigidus A. Gray. Ame- rica bor. 2459 galegitbrniis L i n n. Reg. Caucas. 24i)0 hamosus L i n n. Reg. me- dit., India Orieut., Trans- cauc. 2401 sesameus L i n n. Reg. medit. 2402 Bauhinia montana II o r t. 2463 porrecta S w. India occ. 2404 Biserrula Pelecinus L i n n. Reg. medit. 2405 Caesalpinia tinctoriaD o m b. Nova Granata. 2460 Cajanus indicus S p r e n g 1. India or. 2407 Calliandra portiana II o r t. 2408 ('alycotome ^'infesta G u s s. Sicilia, Dalm. 2409 Caragana Chambagu Lam. China. 2470 micropliylla Lam. Sibiria alt. 2471 Redowskii D C. Sibiria. 2472 Caragana soforaefolia T a u- s e h. Hab ? 2473 tragacantboides P o i r. Si- biria. 2474 Cassia australis S i m. Au- stralia. 2475 bicapsularis L i n n. Ame- rica trop. 2470 Chamaecrista L i n n. Reg. bor. et austr. 2477 Clausseni B t h. Brasilia. 2478 finterà H o r t. 2479 glauca Lam. As. trop., Austr., Polynes. 2180 laevigata W i 1 1 d. Cosmop. trop. 2481 marginata R o x b g. ludia or. 2482 mexicana J a e q. Amer. trop. 2483 morylaudica L i n n. Amor. trop. 2484 nictitans L i n n. America bor. 2485 Reimwardtii H a s sk.Java. 2480 Sophorae L i n n. Geront. trop. 2187 stipulacea A i t. Chili. 2488 Ceratonia *siliqua L i n n. Eui'opa austr., Oriens. 2489 Cercis Siliquastrum L i u n. Europa, Oriens. 2190 — var. fol. variegati s. 2491 Cicer arietinum L i n n. Eu- rop. , Oriens , lud. or. 2192 Clitoria glomerata G r i s eb. Cuba. 2493 Ternatea L i n n. Reg. trop. 2494 Coronilla eretica L i n n. Eur. or., Asia min. 2495 Emerus L i n u. Europa austr. 2190 montanaS co p. Reg. Cauc. 2497 orientale M i 1 1. As. min. 2498 scorpioides Koch. Reg. medit.. Persia. — 55 — 2499 Coronilla * Valentina Linn. Europa austr. 2500 Crotalaria incana L in n. Am. trop. 2501 Cytisus canadensis H o r t. 2502 candicans Lam. Reg.med. occ. 250B ?coparius Link. Enrop. 2504 Dalbei'gia Sissoo R o x b g. India occ. 2505 Ualea alopecuroides "\V i 1 Id. America Ijor. 250(1 Desmanthus brachylobns B t h. Amer. bor. 2507 glandulosus H o r t. 2508 virgatus Willd. Amer. bor., India occ. 2509 Desmodium canadense D C. America bor. 2510 cephalothes Wall. Asia trop. 2511 elatum D.C. Mexico. 2512 floribundum G. Don. Rog. Himal. 2513 morvlandicum B o a t t. Amer. bor, 2514 paniculatum D. C. Am. bor. 25l5Dolichos albus Ma t tei. Somalia. 251G Lablab Linn. Reg. trop. 2517 — var. albiflorus S e r i n g. 2518 sesquipedalis Linn. Am. austr. 2519 Dorycnium rectum S e r. Reg. medit. 2520 Eriosema granditlorum G. Don, Mexic. 2521 Erythrina Ci'ista-galliL i n n. Brasilia. 2522 — var. laurifolia H. Pan. 2523 insignis T o d. Hort. Pan. 2524 viarum T o d. Hort. Pan. 2525 Galega officinalis Lin n. Europa, Asia occ. 252G Genista aetnensis D C. Aet- na. 2527 attleyana Hort. Hab. ? 2528 Genista ephedroides D C. Insul. Sardinia, Sicilia. 2529 florida Linn. Reg. med. occ. 2530 stilosa G. D o n. Lusitania. 25.')1 Gleditschia caspica D e s f. Reg. caspica. 2532 Glycine Soja S i e b. et Z u e e. Asia trop. 2533 Goodia pubescens S i m s. Austral. 2534 Halimodendron argenteum Fisch. Reg. cane. Persia, As. bor. 2535 Ilardenbergia comptoniana B t h. Australia. 2536 Hedysarum *coronarium L i n n. Italia. 2537 sibiricum P o i r. Sibir. 2538 tauricum Pali. Tauria. 2539 Hippocrepis unisiliquosa Linn. Reg. medit. 2540 Hosackia Pursiana B h t. America bor. 2541 Hymenocarpus *circinnatus Savi. Sicilia, Ital. conti, H i s p., etc. 2542 Indigofera Gerardiana R. Graham. Reg. Himal. 2543 pulchella R o x b.Reg. Hi- mal. 2544 Laburnum anagyroides M e- d i e. Europa. 2545 Lathyrus abyssinicumPI o rt. 2546 ampliicarpos Hort. 2547 Aphaca Linn. Europa, Oriens. 2548 articulatus L i n n. Reg. Medit. 2549 Clymenum L i n n. Reg. medit. 2550 Gorgoni Pari. Sicilia. 2551 latifolius Linn. Europa. 2552 magellanicus L a m. Reg. Medit. 2553 mexicanus W e n d e r. Mexico. 2554 Nissolia Linn. Oriens. 56 2555Lathyrus odoratns L i n n. Italia. 2556 setifolius L i n n. Kuropa austr. 2557 s3'lvestris L i n n. Europa. 2558 Lens esculenta M o e ii e h. Oriens. 2559 Leucaena glauca Ben tli. Reg. trop. 2560Lotu.s angustifolius L i n n. Europa, Oriens. 2501 arabicus Linn. Africa l)or., Arabia. 25G2 coninbricensis B r o t. Reg. metl. 2563 corniculatusL i n n.Geront. tn)p. 25G4 'otlulis Linn. Reg. me- dit. 2565 fìlicaulis D u r. Alger. 2566 Jacobaeus Linn. Ins. Gap. Virid. 2567 *ornithopodioidi3S L in n. Reg. medit. 2568 parvi Horus D e s f . Reg. med. 2569 purpureus \V e b b. Ins. Gap. Virid.. 2572 tiuctoria H a w. Venezuela. Pìperaceae. CWJB Houttinia cordata T h n b. Reg. Himal., China, Ja- pon. 3004 Peperomia blanda H. B. K. Venezuela. 3005 maculosa Hook. Ins. S. Doming. 30()6 urocarpa F i s e h. et M e y. Brasilia. 3007 Piper articulatum A. R i e h. Cuba. 3008 celtidifolium H a m. Ind. occ. 3009 geniculatum S w e e t. Ind, or. 8010 Saururus cernuus Linn. America bor. Pittosporaceae. 8011 Pittosporum eriocarpum R o 3' 1 e. Reg. Himal. 3012 neegherrense W i g h t. et A r n. India or. 3013 undulatum Ven t. Austra- lia. G6 Plarjtaàirjaccae. 3014 Plantago amplexicaulis (^av. Reg. medit., O- riens. ;30]5 arachnoides S e h r e n k. Asia aiistr. 'i]()l(') arenaria W a 1 d s t. et K i t. Europa, Asia min. 3017 Coronopus L i n n. Europa Afr. bor., Australia. 3018 Cj'nops Linn. Europa. Sibiria. 30UI graeca B o i s s. Oriens. 3020 Lagopus Linn. Reg. me- dit., Oriens. 3021 lanceolata Linn. Europa, Asia bor. 3022 major L i n n. Europa, Am. bor., Asia. 3023 Mvosurus Lam. Rog. Ar- geut. 3024 patagonica J a e q. Amor. bor. et austr. 3025 Psyllium Linn. Reg. me- dit., Orien.s, Ind. occ. bor. 3020 serraria Linn. Reg. me- dit. 3027 virginica L i n n. Amer. bor. Piata r>accae. 3028 Platanus occidentalisL i n n. Amer. bor. 3020 orientalis Linn. Europa austr., Oriens. PlUfnba^inaccae. 3030 Armeria canescens B o i s s. Dalmatia. 3031 splendens Boiss. Hispa- nia. 3'>32Ceratostigniaplumbaginoides B u n g. China. 30.33 Più mbago capensis Th 1) g. Proni, b. Spei. 3i)34 europaea Lin n. Europa austr., Caucas. 3035 micrantba L e d e b. Sibiria altaic. 303(> scandens Lin n. America trop. 3037 zeylanica L i n n. Geront. trop. 30P)8 Statico cordata Li n n. Reg. medit. 3O30 ebata Fise h. Sibiria. 3010 Gmelini Wi 1 Id . Res. Cane. ì)041 latitblia Sm. Bulgaria, Ross., Reg. Cauc. Ì5042 Limonium L i n n. Europa, Am. bor. 3013 longifolia T h u m b. Afr. austr. 3044 macropbylla B r o u s s. Insul. Canar. 3045 pectinata A i t. Insul. Ca- nar. 3040 suffruticosa L i n n. Reg. Cauc, Asia med. 3017 Suworowii Re gel. Asia contr. 3048 tatarica L i n n. Eur.austr., Reg. Cauc. 3040 tomentella Boiss. Rossia austr. — 67 - Polernot7laceae. y050Cobaea scandens C a v. Me- xico. B051 Gilia androsacea S t e u d. California. 3052 capitata S i m s. Amer. bor. 3053 densiflora B e n t h. Calif. 3054 grandiflora A. G r a y. Ca- lif. 3055 laciniata R. et Pav. Peni- via, Chili. 3056 Liebmanni G. Don. Cali- fornia. 3057 millefoliata F i s e h. et Mey, Calif. 3058 Navarettia Steud. Chili. 305'J nivalis H o r t. 3060 parviHora S p r e n g. Ainer. bor. occ. 3061 tricolor B t h. California. 3062 virgata Sten d. Califor- nia. 3063 Loeselia coccinea G. Don. Mexic. 3064 Phlox Drummondi Hook. Texas. Poly^alaceae. 3065 Polygala dalmatica H o r t. 3066 myrtifolia L i n n. Proni. b. Spei. 3067 — var. grandiflora. 306S virgata T h u n b. Africa austr. Poly^opaceae. 3069 Coccoloba laurifolia J a e q. Am. trop. 3070 Emex '^spinosa C a m p d. Europa, Africa bor. 307 1 Fagopyrum esculentum M o- e n e h. Europa, Asia min. 3072 tataricum G a e r t. Eur., Asia bor. 3073 Muehlenbeckia complexa M e i s s n. Nova Zelanda. 3074 platyclados Meissn. In- sul. Salam. 3075 Polygonum Convolvulus L i n n. Reg. bor. temp. 3076 japonicum Meissn. .Ja- pon. 3077 —var. fol. varieg. 3078 perfoliatus L i n n. India or., Malaya. 3070 Sanguinaria R e m y. Chili. 3080 tomentosus W i 1 1 d. Ge- ront. trop. 3081 Ptet'ostegia drimarioides F i s e h. et Me y. Calif. 3082 Rumex abyssinicus J a cq. Abyss. 3083 ^Acetosa Linn. Europa, Asia bor. 3084 alismaefolius Frees. Afr, austr. 3085 australis H o r t. 3086 Brownii C a m p d. Austral. 3087 bucephalophorus L i n n. Reg. medit. 3088 conglomeratus M u r r. Europa merid., Asia occ. 308'J cordifolius Hornem. Europ , As. bor. 3090 crispus Linn. Europa, As. bor. 3091 cuneifolius Campd. Am. austr. — 68 - 3092 Rum ex divaricatus L i n n. Reg. medit. 3093 orientai is B e r u h. Grae- cia, Asia min., S3'ria. 3094 — var. graecus (Boi ss.). 3095 Patientia L i n n. Europa austr., Oriens. 3096 pomatus H o r t. 3097 pulcher L i n n. Europa, Oriens. 3088 purpurea Link. Ilab V 3099 scutatus L i n n. Europa, Oriens. 3100 vesicarius L i n n. Grascia, Africa or. Pot-tlilacaceae. 3101 Calandrinia grandiflora Lindi. Chili. 3102 Menziesii Torr.etGray. Am. bor. uccid. 3103 Portulaca grandifiorall o o k. Brasilia. 3104 marginata IL B. K. Vene- zuela. 3105 mucronata li o r t. Brasi- lia. 31(»6 oleracea L i n n. Reg. ca- lid. 3107 pilosa L i u n. Am. bor. et austr. 3108 retusa E n g e 1 m. America bor. occ. 3109 rostellata Brign. Vene- zuela. 31l0Talinum patens \V i 11 d. Am. trop. 3111 crassi t'oli uni W i 1 1 d. Am. trop. 3112 purpureum F i s e h. Hab ? 3113 triangulare Willd. Am, trop. Pfltrjtiiaceac. 3114 Anagallis arvensis L i n n. Europa, Asia temp. 3115 —var. caerulea L a m. 3116 — var. phoenicea Linn. 3117 — var. latitblia Linn. 3118 — var. monelli B i e b. 3119 repens P o m e 1, Alger. 3120 Androsace maxima Linn. Europ., Oriens, As. et At'r. bor. 3121 septentrionalis Linn. Eu- rop., Caucas., As. et Am. bor. 3122 Cyclamen hederaefolium A i t 0 n. Europa. 3123 vernum R e i e h. Reg. medit. 3124 Lysimachia vulgaris Linn. Europa, Asia bor. 3125 Primula elatior Hill. Eu- ropa. 312G malacoides H o r t. 3127 sinensis S a b. China. Pfoteaccac. 312y Grevillea robusta A. C u n n. Australia. 3129 Guevina Avellana. PUnicaceae. 3130 Punica Granatum Linn. Europa austr., Ins. Mau- rit. 69 ^at7Ut7c(ilaceae. 3131 Adonis *aestivalis L i n n. Europ., Oriens. olB'2 Hamniea J a e q. Europ., Oriens. 3133 verualis L i ii n. Europ., As. bor. 3134 Anemone ^coronaria L i n u. Reg. medit., Oriens. 3135 hortensis Li n u. Europa etc. 3136 virginiana L i n n. America bor. 3137 Aquilegia formosa Fi s e h. Kamtsch. 3138 lutea L a m. Hab ? 3139 vulgaris L i n u. Europa, Oriens. 31 40 — var. fior. pi. 3141 Clematis recta L i n u. Eur. austr. 3142 Vitalba L i n n. Europa., At'r. bor., Caucasus. 3143 Delpliinium Aiacis L i n n. (pi. var.) Europa austr. 3144 candelabrum H o r t. 3145 Consolida L i n n. Europa, Asia bui'. 3146 cardiopetalum D C. Reg. med. 3147 dyctiocarpum D C. Sibiria. 3148 peregrinum L i n n. Euro- pa austr., Oriens. 3149 Staphisagria L i n n. Reg. medit. 3150 triste Fisch. Davuria, Siber. 3151 Eranthis hyemalis S a 1 i s b. Europa. 3152 Helleborus viridis Linn. Italia merid. 3153 -var. Bocconi Ten. Sici- lia. 3154 Kmowltonia vescicatoria S i m s. Afr. austr. 3155 Isopyrum fumarioidesL i n n. Europa, Asia bor. 3156 Myosurus minimus L i n n. Amer. bor. 3157 Nigella arvensis L i n n. Reg. med., Oriens. 3158 coarctata G m e 1. Europa. 3159 cornisulata D C. Oriens. 3160 damascena L i n n. Reg. med. 3161 diversitblia F r a n e h. Tur- kest. 3162 Garidella S p e n n. Europa. 3163 bispanica L i n n.Hispania, Africa bor. 3164 orientalis Li n n. As. min., Syria, Reg. Caucas. 3165 sativa Linn. Reg medit. 3166 Paeonia *coralliaa R e t z. var. Russi B i v. Euro]ia merid., Asia occ. 3167 Ranunculus aaiaticusL i n n. (pi. var.) Oriens. 3168 arvensis Linn. Europ., As. bor. 3169 bullatus L i n n. Europa, Persia. 317U castellanus B o i s s. et R e u t. liispania. 3171 Chius DO. Eur. austr., As. min. 3172 cornutus DO. Syria. 3173 falcatus Linn. Europa, Reg. Hinial. 3174 illyricus Linn. Europa austr., Reg. Oaucas. 3175 incrassatus G u s s. Ital, merid., Sicil. 3176 lanuginosum L i n n. Eu- ropa, Reg. Caucas. 3177 lomatocarpus Fisch. et M e y. Oriens. 3178 millefoliatus Vahl. Reg. medit. 3179 *muricatus Linn. Europa, Oriens. 3180 parvifiorus L i n n. Reg. medit. — TO- SISI Ranunculus polyanthemus L i n n. Reg. Cauc, Eu- ropa, As. min. 3182 repens L i ii u. Reg. bor. temp. 318B sardous Gran t z. Europa, Asia, Africa bor. 3184 trachycarpus Fisch. et M e y. Oriens. 3185 umbrosLis Ten. Ital. me- rid. 3186 Thalictrura arnbiguuin Turcz. Sibiria baie. 3187 aiigustifolium Lina. Eu- rop., As. min. 3188 asplenifolium H o r t. 3181) baicalense Turcz. Sibiria. 3190 carolinianum H o r t. 3101 coramutatum M e y. Oriens. 31'J2 Cornuti L i n n. America bor. 31U3 dioicum L i ii n. America bor. 3191 Havum L i ii n. Europa, Asia bor. 3195 fot'tidum L i n n. Europa, Sibiria. 319tì majus Dura. Hab ? 3197 minus L i n n. Europa, As. et AtV. bor. 3198 nigricans Rchb Europa. 3199 Schweiggori S j) r e n g. Europa. ^{eseclaceae. 3'222[ j)anii(>sa H o r t. ;)22o Crataegus Azarolus L i n n. Asia min., Persia. r?22('i frus-galli L i n n. America bor. B22T melanocarpaB i o b. (>riens. 3228 monogyna Jacq. Reg. medit. P.22ÌI nigra W. et K. Hung. ;52ì30 Oxyacantha L i n n. (pi. var.) Europa, Asia temp. 32BI Pyracantha Medi e. Eu- ropa. 32.S2 trilol)a P o i r. Reg. medit. ;}2.33 Eriobothrya japonica Lindi. Japon., China. 32.S4 Exochorda grand iiiora Li n d 1. China. 323.5 Geum album F. G m e 1. Am. bor. 323 Ilequieiii D u a. Ilab ? 3520 ruthenicuiu Murr.Orieas. 3521 Lycopersicum pyritbrme D u n. Amer. austr. 3522 Mandragora autuninalis B e r t. Reg. medit. 3523 Nicandra physaloides G a e r t n. Peruvia. 3524 Nicotiana affinis Hort. Bi'asilia. 3525 aui'iculata B e r t. Sardin. 3526 chinensis F i s e h. China. 3527 glauca R. G r a h. Reg. Arg. 3528 grandiflora Hort. 352U longiflora C a V. Chili. 3530 petiolaris S e h 1 e e t. Hab? 3531 quadrivalvis P u r s h. Am. bor, occ. 3532 rustica L i n n. Mexico. 3533 suaveolens L e h ni.Austral. 3534 silvestris S p e g. et C o m. Reg. Argent. 3535 solanitblia W a 1 p. Chili. 353t) Tabacum L i ii n. America austr. 3537 — var. grandiflora (H o r t). 3538 Nierenbergia frutescensD u r. Chili. 3531) Petunia hybrida Hort. 3540 nyctaginiflora J u s s. Reg. Argent. 3541 Physalis angulata L i n n. Reg. Cauc. 3542 curassavica Linn. Vene- zuela. 3543 Physalis Franchetti M o s t. Japon. 3544 lamifolia Hort. 3545 nodosa Hort. 354G phyladelphica L a m. Amer. bor. 3547 Salpichroa rhomboidea M i e- rs. Reg. Argent. 3548 Schizanthus pinnatus R u i- tz. et Pav. Chili. 3549 Solanum auriculatum A i t. Asia tropic. 3550 Balbisii Hort. 3551 capsicastrum Link. Bras. 3552 diphyllum Linn. America trop. 3553 Dombeyi D u n. Peruvia. 3554 Dulcamara Linn. Europa, Africa bor. 3555 Gilo R a d d. Hab V 3556 glutinosum D u n. Mexico. 3557 Heudersonii Hort, 3558 jasrainoides P a x t. Bras. 3559 Lobelii T e n. Asia et A- frica. 3560 macrophylluni Hort. Me- xico. 3561 Melongena L i n u.Cosmop. ■ trop. 3562 nigrum Linn. Cosmopol. 3563 — var. miniatum B e r n h. 3564 platense S p e g. Reg. Ar- gent. 3565 pseudo-Capsicum L i n n. Amphig. 3566 pyracauthum Jacq. Afr. trop. 3567 robustum H. W e a d 1. Brasilia. 3568 *sodomaeum Linn. Geront. calid. 3569 ternatum El u i z. et P a v. Peruvia. 3570 tuberosum L i n n. Am. austr. 3571 Warszewiczii Hort. Halj ? 3572 zuccagnianum D u n. Hab? — 78 — 3573 Withauia somuifera D u u. Reg. meclit., Oriens. 3574 — var. Monsoni D u n. SLercUllaceae. 3575 Brachychitoii aceritbliiis F. M u e 1 1. Australia. 357lj ili versi t'oli US Don. var. pupulneus (R. B r.) Au- stralia. 3.577 Buettneria cDiJata La in. Peruv. 3578nermannia caudicaus A i t. Africa austr. 3571) conglomerata E e k 1 et Z ey 1. Atr, austr. 3580 micans S e h r a d. Africa austr. 3581 venosa T li u n b. Afric. austr. 3582 Melliania luacrophylia V i s. Ilab? 3583 Melochia corchorifoliaL i u n. Cosili, tmp. 3581 Sterculia iiubilis .S ui i t li. lud. or. Styfacaceae. 3585 Styrax officinale L i n n. Europa austr., Asia min. Tarna ricacca e. 3586 Tamarix africana P o i i-. Reg. medit. 3587 chinensis L o u r. China. 3588 gallica L i n n. Europa, As., Afr. Ter nstfoerplaceac. 358'J Visnea Mocanera L i n n. Ins. Cauariae. Thy rpclcaccae. 35'J hispida L i n n. As. et Austr. trop. 2681 leucantatoma P u i r. I\Ia- laya. 3(j82 magnolioides B o r z ì, Hort. Pan. 3(i83 populitblia Valli. Arabia. 3684 quercifolia R o x b g. Bur- ma, Malay. 3685 religiosa L i n n. India o- rient. 3686 retusa Linn. As. trop., Malaya. 3687 rubiginosa Des f. Austra- lia. 3688 Rum pini Hort. 3689 Sycomorus Linn. Asia bor. 3690 Forskchlea angustifolia R e t z. Ins. Teneriff. 3691 Horidana Hort. 3692 tenacissima L i n n.Geront. trop. 81 — 3G93 3G94 3695 Ì3696 3697 3698 3699 37U0 3701 3702 3703 3704 Humulus japonicus S i e b. et Zac e, Japonia. Morus alba L i n n. Asia temp. nigra L i n u. Asia temp. Parietaria officinalis L i n n. Europa austr., Orieus. Ulmus campestris L i n n. Europa, Oriens. parvifolia J a e q. Asia temp. Urtica atrovireiis Req. Eu- ropa. — var. grand identata {M o- r i s). dioica L i n n. Reg. temp. bor. membranacea P o i r. lieg. medit. *pilulifera L i n u. var. ba- learica L i n n. Ins. Ba- lear., Sicilia. urens L i n n. Geront. temp. Valeflaiiaceae. 3705 Centranthus nervosus M o- r i s. Cors., Sard. 3706 ruber D C. Europa. 3707 Fedia CornucopiaeG a e r t n. Reg. medit. 3708 Valeriana officinalis L i n n. Europa, As. bor. 3709 Valerianella auriculata D C. Hispania. 3710 coronata D C. Europa. 3711 discoidea Loisel. Graec, As. min. 3712 eriocarpa D e s v. Europa, Africa bor, 3713 hamata D C. Reg. medit. 3714 truncata B e t e k e, Euro- pa austr., Oriens. 3715 Valerianella vesicaria M o e n e h. Reg. medit., Persia. Yeftoerjaceae. 37 IG Callicarpa americana L i n n. Am. bor. 3717 arborea R o x b. As. trop. 3718 cana L i n n. As. trop., Austr. 3719 japonica T h b g. Japonia. 3720 Reewesii Wall. China. 3721 Citharexylon roticulatum H. B. K. Peruv. 3722 Clerodendron splendens Don. Africa trop. 3723 Thomsonae B a 1 t. Afr. trop. 3724 tricotomum T h u n b. Ja- ponia. 3725 Duranta brachypoda T o d. H o r t. Pan. 372G integrifolia T o d. Hort. Pan. 3727 Mutisii L i n n. America trop. 3728 stenostachya T o d. Hort. Pan. 3729 turbinata To d. Hort. Pan. 3730Lantana alba Mil 1. Amer. austr. 3731 corymbosa L i n n. India occ. 3732 crocea J a e q. India occ. 3733 delicatissima P o i t. Hab ? 3734 flavicoma Hort. 3735 glutinosa P o e p. Brasil. 3736 Kisi A. R i e h. Abyssinia. 3737 leucantha Hort. Asia. 3738 lutea Hort. 3739 mixta Hort. 3740 multicolor Lem. Mexic. 3741 nivea V a n t. Am. trop. — 82 - 3742 Lantaiia polycepliala R. B r. Abyss. 3743 pulcherrima Ho r t, 3744 purpurea Horn. Amer. austr. 3745 Radula S w e e t. India occ. 3746 rosea R a f . Hab ? 3747 «peciosa H o r t. 3748 salvifolia J a e q. Africa austr. 374U scabra Wall. India or. 3750 Sellowiana Link, et Otto. Am. austr. 3751 trifolia L i u n. America trop. 3752 uudulata L i n n. America trop. 3753Lippia asperitolia Ridi. Ani. austr. 3754 chamaedrifolia S te u d. Brasilia. 3755 Shuthelwortia pulcbella M e i s s. Mexic. 3750 Stachjdtarpheta mutabilis W a h 1. Venezuela. 3757 Verbena Aubletia J a e q. Am. bor. 3758 bonariensis L i n n. Reg. trop. 3759 erinoides L a m. Peruvia. 3760 bastata L i n n. Am. bor. 3761 hybridaHort. Hybridum hortense. 3762 officinalls Lina Anipbig. temp. 3763 tenera S p r e n g. Reg. Argent. 3764 tricolor V e n t. Amor. bor. 3765 Vitex *Agnus-castus L i n n. Europa merid., Oriens. 3766 littoralis C u n n. Nov. Zel. Yiolaceae. 3767 Viola odorata L i n n. Euro- pa, Afr., As. bor. 3768 sylvestris L a m. Europa, Asia temp. 3769 tricolor Lina. Europa, As., America bor. Aiitoniiius Borzì BOTAXICES TROFESSOT? 1£T HOKTI l'HAEFECTUS. A. Baldacci D.r HORTI SUDIKECTOH G. E. Mattei UORTI CON.SERVATOR C. Tropea D.r HORTI ADSI.STEN.S V. Biiccobono HOKTirLANU.S l'RlMARIUS A. Siccobouo HORTI COLONIALI» HORTHLANUS PRIMARIUS 1 ■m •fi