■V.

■ i

I

■'J

I

'i

I

1

I

V.

i

I

I

I

Í i

t

bollettino

malacologico

international journal of malacology

XT YT 2010

11. 1

5L

<io\

C1H\

Autorizzazione del Tribunale di Milano
n. 479 del 15 ottobre 1983
Poste Italiane - spedizione in a.p. - 70%
Direzione Commerciale - Napoli
giugno 2010 spedizione n. 1/2010

^UL Z 1 2010

^^SraRIES,

SOCIETÀ ITALIANA DI MALACOLOGIA I

Casella Postale n. 436 1-80133 NAPOLI Succ. 83 - e-mail: paolo.crovato@fastwebnet.it - sito web: http://www.sim-online.it

Sede Sociale: c/o Acquario Civico, Viaie Gadio, 2 - 20121 Milano ;

CONSIGLIO DIREHIVO 2007-2010

Presidente: Bruno Dell'Angelo Vicepresidente: Mauro Mariani Segretario: Paolo Crovato Tesoriere: Nicola Maio

Consiglieri: Franco Agamennone, Antonio Bonfitto, Enzo Campani, Alberto Cecalupo, Massimo Cretella, Sergio Duraccio, Maurizio Porli, Alfio Germanà, GiU'
seppe Martucci, Cristina Mazziotti, Morena Tisselli
Revisori dei Conti: Giuseppe Fasulo, Alberto Fingitore

REDAZIONE SCIENTIFICA - EDITORIAL BOARD

Direttore - Editor in Chief. Rafael La Perna «

Co-Redattore Ecologia - Co-Editor Ecology: Stefano Schiaparelli, Dip.Te.Ris., Università di Genova *

Co-Redattore Molluschi Continentali - Co-Editor Land and Freshwater Molluscs: Giuseppe Manganelli, Dipart di Scienze Ambientali, Università di Siena
Co-Redattore Paleontologia e Paleoecologia - Co-Editor Paleontology, Palaeoecology: Marco Taviani, ISMAR, Sezione di Bologna CNR j

Co-Redattore Sistematica e Tassonomia - Co-Editor Systematics, Taxonomy. Rafael La Perna, Dipart Geologia e Geofisica, Università di Bari |

Co-Redattore Genetica e Tassonomia Molecolare - Co-Editor Genetics, Molecular Taxonomy. Francesco Paolo Patti, Laboratorio di Ecologia Funzionale
ed Evolutiva, Stazione Zoologica Dohrn, Napoli

Abbreviazione - Abbreviation: Boll. Malacol.

CITATO NEI: Zoological Record, A.S.F.A. (Aquatic Sciences and Fisheries Abstracts) e Thomson Scientific Publications (Biosis Previews, Biological Abstracts).

ISTRUZIONI PER GLI AUTORI

LINEA EDITORIALE

Il Bollettino Malacologico è pubblicato dalla Società Italiana di Malacologia. Sono accettati
manoscritti su tutti gli aspetti della malacologia, che siano scritti in una delle seguenti
lingue: Italiano, Inglese, Francese e Spagnolo. L'uso dell'Inglese è vivamente raccomandato.
Vengono pubblicati tre numeri per anno. La pubblicazione di monografie ed articoli più
lunghi di trenta pagine andrebbe preventivamente accordata con l'Editore.

I manoscritti sottoposti per la pubblicazione si intendono essere inediti, non sottoposti
contemporaneamente ad altre riviste, ed approvati da tutti gli eventuali co-autori.

La presentazione dei manoscritti avviene esclusivamente per via elettronica, all'indirizzo
del Direttore Scientifico [r.laperna@geo.uniba.it), come files .doc o .rtf. Le illustrazioni
possono essere fornite come files .pdf o .jpg di buona qualità.

Gli Autori sono tenuti ad applicare le seguenti istruzioni e le regole del Codice Internazio-
nale di Nomenclatura Zoologica, pena il rifiuto del manoscritto da parte dell'Editore.

I manoscritti sono soggetti a peer-rev/ew da parte di almeno due referee. Gli Autori posso-
no suggerire dei referee potenziali, ma la scelta resta ad insindacabile giudizio dell'Editore.

ORGANIZZAZIONE DEL MANOSCRIHO

La prima pagina del manoscritto riporta il titolo, il nome e l'indirizzo dell'autore/i, comple-
to di indirizzo elettronico, in caso di lavoro svolto da più autori è necessario indicare
l'autore corrispondente, con cui l'Editore manterrà i contatti.

II titolo deve essere informativo, ma il più possibile breve, scritto in minuscolo, grassetto.
Vanno evitate abbreviazioni. I nomi di rango sistematico elevato vanno riportati tra parentesi.
La seconda pagina contiene un riassunto nella stessa lingua del testo principale. Per i mano-
scritti in lingua diversa dall'Inglese, occorre un abstract più esteso del riassunto. I riassunti
devono riportate, in sintesi, i principali risultati del lavoro e le conclusioni, non semplicemente
gli scopi 0 frasi generiche. I caratteri distintivi dei nuovi taxa possono essere brevemente ripor-
tati, ma non descrizioni o diagnosi estese. Si evitino riferimenti bibliografici. Dopo i riassunti, va
riportato un elenco di parole chiave (non più di sei), nella stessa lingua del testo principale.

Il testo principale del manoscritto va organizzato in parti distinte, tipicamente le seguenti:
Introduzione, Materiale e metodi, Risultati, Discussione, Conclusioni, Ringraziamenti, Biblio-
grafia, in minuscolo, grassetto. In lavori di tipo tassonomico, la parte relativa alla sistematica
va intitolata Sistematica (in genere sostituisce Risultati). Titoli di secondo ordine, quali De-
scrizione, Materiale esaminato. Osservazioni, ecc. sono scritti in testo normale, minuscolo. Si
evitino le note a pie' di pagina. Gli Autori sono tenuti ad adottare uno stile chiaro e conciso,
evitando frasi eccessivamente lunghe. È vietato l'uso di termini offensivi o discriminatori.
Tutte le abbreviazioni e gli acronimi usati nel testo devono essere spiegati, possibilmente
in Materiale e metodi. Si usino le abbreviazioni formalizzate per le unità di misura (es.:
"m", non "mt.” per metro) e gli acronimi ufficiali per le istituzioni.

Solo i nomi di generi, sottogeneri, specie e sottospecie vanno scritti in corsivo, non quelli
dei taxa di rango più elevato. Alla loro prima citazione, i nomi delle specie e quelli dei ge-
neri devono comprendere il nome dell'autore e l'anno di pubblicazione. È possibile abbre-
viare i nomi dei generi, facendo attenzione a che non si crei confusione con generi diversi
citati nel testo con la stessa iniziale.

Il corsivo va usato anche per riportare citazioni nella lingua originale (tra virgolette), se
diversa da quella del manoscritto.

I nuovi taxa devono essere citati per la prima volta quando vengono descritti, ad eccezione dei
riassunto. Il Latino può essere usato per indicare il livelli tassonomici (es.: Familia o Famiglia).
Le diagnosi (facoltative) e le descrizioni vanno redatte in stile telegrafico, quando possibile.
L'elenco dei sinonimi dovrebbe comprendere solo i riferimenti principali, utili a garantire
l'identità della specie trattata (per es.: quelli relativi a materiale esaminato dall'Autore o
riferimenti ben documentati in letteratura).

Esempio di gerarchia sistematica e sinonimia:

Family Cardiidae Lamarck, 1809
Subfamily Cardiinae Lamarck, 1809

Genus Acanthocardia Gray, 1853

(type species Cardium aculeatum Linné, 1758)

Cardium indicum Lamarck, 1819
(Fig. 1A-D, Fig. 2C)

Cardium hlans Brocchi, 1814: p. 508, tav. 13, fig. 6 (non Spengler, 1799).

Cardium indicum Lamarck, 1819: p. 4.

Cardium (Cardium) indicum Lamarck - Fischer-Piette, 1977: p. 112, tav. 10, fig. 4 (tipo), j

CITAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI '

Tutte le pubblicazioni alle quali si fa riferimento nel testo, incluse le sinonimie (ma .non gli
autori di omonimi), devono comparire nell'elenco bibliografico finale, in ordine alfabetico.
Titoli di riviste e di libri in alfabeti diversi da quello Latino vanno traslitterati, mentre i
titoli vanno tradotti in Inglese, aggiungendo una nota che indichi la lingua originale, co-
me per esempio "[in Russo]".

È importante eseguire un attento controllo incrociato fra citazioni bibliografiche nel testo ^
ed elenco bibliografico, prima di sottoporre il manoscritto.

Esempi di citazioni:

... riportato da Richardson & Smith (1965)

... come noto in letteratura (Ross et al., 1993; Rosenberg, 1995, 1997; Michelini & Andria-
ni, 2000)

... l'illustrazione originale (Torwald, 1879: p. 56, tav. 2, fig. 5).

Esempi di bibliografia:

Saias C, 1996. Marine Bivalves from off the Southern Iberian Peninsula collected by the
Balgim and Fauna 1 expeditions. Haliotis, 25: 33-100.

Grill B. & Zuschin M., 2001. Modern shallow- to deep-water bivalve death assemblages in
the Red Sea - ecology and biogeography. Palaeogeography, PaiaeocHmatoiogy, Palaeo-
ecology, 168: 75-96.

Boss K.J., 1982. Mollusco, in Parker S.P. (ed.). Synopsis and Classification of Living Organi-
sms. Voi. 1. McGrow-Flill, New York: 945-1166.

Carter J.G., Campbell D.C. & Campbell M.R. 2000. Cladistic perspectives on early bivalve evo-
lution, in Flarper E.M., Taylor J.D. & Crame J.A. (eds). The Evolutionary Biology of the
Bivalvia. Geological Society, London, Special Publications, 177: 47-95.

Vokes FI.E., 1980. Genera of the Bivalvia: a systematic and bibliographic catalogue (revised
and update). Paleontological Research Institution, Ithaca, Edwards Brothers Inc., 307 pp.

ILLUSTRAZIONI

Le illustrazioni devono essere di alta qualità, in formato elettronico (.tiff), con una risolu-
zione non più bassa di 400 dpi per le fotografie e di 600 dpi per i disegni ed i grafici.
Vanno preparate alle esatte dimensioni di stampa, in formato colonna singola (8,4 cm) o
colonna doppia (17,2 cm). L'area di stampa massima è 17,2 x 26,5 cm. La dimensione
delle illustrazioni va scelta con attenzione e buon senso, sulla base della complessità e
quantità delle immagini contenute, al fine di ovviare a risultati scientificamente poco
utili ed esteticamente poveri, oltre allo spreco di spazio di stampa.

Tutte le illustrazioni sono numerate progressivamente, in un'unica serie, con numeri arabi, nel-
lo stesso ordine in cui sono citate nel testo. Nelle illustrazioni composite, le singole immagini
vanno indicate con lettere maiuscole, di altezza pari a 3-5 mm, usando un carattere sans-serif,
quale Helvetica od Arial. Indicazioni ed abbreviazioni sulle illustrazioni vanno in minuscolo.

Le illustrazioni vanno citate nel testo come figure, usando le abbreviazioni Fig. e Figg.,
come nell'esempio: Fig. 3, Fig. 6A-F, Fig. 5A, 7B, Figg. 3, 5. Le illustrazioni in altri lavori
vanno citati come fig. o figg.

Le immagini, montate su fondo nero o bianco, devono avere dimensioni adeguate ad
un'agevole lettura, non più piccole di 4-5 cm, né eccessivamente grandi. Devono essere

Boll. Malacol., 46: 1-3 (1/2010)

Prima segnalazione di Otina ovata (Brown, 1827)
(Systellomatophora: Otinidae) in Mediterraneo

Maurizio Sosso* & Bruno Dell'Angelo* (I3)

* Via Bengasi 4/4,
I-16153 Genova, Italia
maurizio.sosso@tele2.it

* Via Santelia 55/1 2A,
1-161 53 Genova, Italia
bruno. dellangelo®
chitons.it

(H) Corresponding
Author

Riassunto

Si segnala il rinvenimento di una conchiglia di Otina ovata (Brown, 1827) sulla spiaggia di S'Archittu (San-
ta Caterina Pittinuri, Oristano, Sardegna). Si tratta della prima segnalazione di questa specie per il Medi-
terraneo.

Abstract

The finding of a beached shell of Otina ovata (Brown, 1827) is reported from S'Archittu (Santa Caterina
Pittinuri, Oristano, Sardinia). This is the first record of 0. ovata from the Mediterranean Sea. The Mediter-
ranean records of this species by Monterosato, as Otina otis (Turton, 1819), were based on a different
species, as subsequently corrected by Monterosato himself.

Parole chiave

Gastropoda, Systellomatophora, Otina, Mediterraneo, Sardegna, prima segnalazione.

Introduzione

Il genere Otina Brown, 1827 è presente nell'Oceano At-
lantico (Brown, 1827; Rolán Mosquera, 1983; Killeen &
Light, 1990; Slieker et al., 1994) con la specie tipo Otina
ovata (Brown, 1827).

Il genere non è mai stato segnalato per il Mar Mediter-
raneo, per cui assume particolare importanza il ritrova-
mento di un nicchio in buono stato di freschezza lungo
le coste occidentali della Sardegna.

Precedenti segnalazioni di Monterosato (1872, 1875,
1878) relative ad Otina otis (Turton, 1819) [= Otina ovata
(Brown, 1827)], furono ricondotte dall'Autore stesso
(Monterosato, 1884: p. 148) a Pleuwbranchus aurantiacus
Risso, 1826.

Materiali e metodi

Un nicchio, riferibile ad Otina ovata (Brown, 1827), pri-
vo di parti molli, ma in buone condizioni di freschezza
ed ancora fornito di periostraco, è stato reperito in un
detrito raccolto in Sardegna sulla spiaggia di S'Archittu
(Santa Caterina Pittinuri, Oristano) nell'aprile 1986 a li-
vello della linea di bassa marea. Il campione raccolto
era particolarmente ricco di resti di molluschi prove-
nienti dalla biocenosi a Posidonia oceanica (L.).

Sistematica

Ordine Systellomatophora Pilsbry, 1948
Superfamiglia Otinoidea H. & A. Adams, 1855
Famiglia Otinidae H. & A. Adams, 1855
Genere Otina Gray, 1847

Otina ovata (Brown, 1827)

(Fig. 1 A-C)

Helix Otis Turton, 1819: p. 70.

Galericuìum ovatum Brown, 1827: tav. 38, figg. 27, 28.
Otina otis - Forbes & Flanley, 1853: p. 321, tav. 99, fig.
2-3.

Otina otis - Jeffreys, 1869: p. 110, tav. 98, fig. 3.

Otina ovata - Cornet & Marche-Marchad, 1951: p. 47.
Otina ovata - Anderson, 1977: p. 94.

Otina otis - Rolán Mosquera, 1983: p. 361.

Otina ovata - Killeen & Light, 1994: p. 317.

Otina ovata - Slieker et al., 1994: p. 70.

Descrizione

Conchiglia alta 1,3 mm e larga 1 mm, abbastanza globo-
sa, fragile, con protoconca piccola ma evidente e promi-
nente. Spira limitata ad 1-2 giri, sutura evidente, ultimo
giro ampio con apertura ovale, di grandi dimensioni ri-
spetto alla conchiglia stessa, ombelico obliterato da un
callo columellare. Superficie ornata da sottilissime strie
spirali che si intravedono attraverso il periostraco, aspet-
to abbastanza traslucido, colore bruniccio determinato
dalla copertura di un periostraco sottile ed aderente.

Osservazioni

Otina ovata fu istituita nel 1827 da Brown senza una de-
scrizione, ma con la sola raffigurazione. Una descrizio-
ne esauriente (come Otina otis) si trova in Turton (1819),
Forbes & Hanley (1853) e Jeffreys (1869).

Otina otis è considerata sinonimo di Otina ovata in ac-
cordo con CLEMAM e con Autori recenti (Killeen &
Light, 1994; Slieker et al., 1994). In CLEMAM è anche
riportata Otina otis sensu Monterosato, 1872, come sino-
nimo di Pìeurobranchus aurantiacus Risso, 1826 (famiglia
Pleurobranchidae). Sembra che non ci siano motivi per
escludere O. otis dalla priorità rispetto ad O. ovata, tut-

1

Maurizio Sosso & Bruno Dell'Angelo

tavia manteniamo la nomenclatura tradizionale di que-
sta specie in attesa di ulteriori studi.

Vari autori hanno incluso l'Ordine Systellomatophora
nel Superordine Pulmonata, altri hanno preferito inse-
rirlo in una posizione intermedia fra Pulmonata ed Opi-
sthobranchia. Recenti lavori (Haszprunar, 1988; Hasz-
prunar & Huber, 1990) hanno confermato l'appartenen-
za dell'Ordine Systellomatophora al Superordine Pul-
monata (Stanisic, 1998).

Gli esemplari atlantici raggiungono dimensioni legger-
mente superiori ai 2 mm (Jeffreys, 1869; Morton, 1955;
Rolán Mosquera, 1983), notevolmente maggiori rispetto
a quanto riportato nella presente segnalazione.
Necessita di conferma la citazione della specie riportata
come fossile nel Pliocene di Selsey, Gran Bretagna (Har-
mer, 1923).

Ecologia e distribuzione

Le osservazioni relative ad individui viventi apparte-
nenti al genere Otina sono piuttosto carenti in letteratu-
ra, sia per la scarsa diffusione che per l'esiguità delle
popolazioni. Otina ovata è stata osservata vivente nel
piano mesolitorale, raggiungendone la parte bassa, ge-
neralmente in fessure (Killeen & Light, 1990; Slieker et
al., 1994), all'interno di gusci vuoti di Mytilidae o di
Cirripeda dei generi Balanus e Chtamalus (Jeffreys, 1869;
Morton, 1955), sul bisso dei Mytilidae e su ciuffi di al-
ghe rosse (Cornet & Marche-Marchad, 1951). È interes-
sante osservare che ('habitat di Helix otis {"among the
interstices of rocks which are covered at high water" , Turton,
1819: p. 70) corrisponde a quello noto per O. ovata.

Il tratto di costa della località di rinvenimento è caratte-
rizzato da formazioni rocciose che continuano fino ad
alcuni metri di profondità e che presentano profonde
fessure compatibili con ('habitat tipico della specie in
oggetto. Il ritrovamento del guscio in mezzo a materiale
proveniente dal posidonieto è evidentemente dovuto

alla commistione di materiale scheletrico in seguito a
trasporto.

Otina ovata è segnalata per l'Oceano Atlantico relativa-
mente alle coste della Gran Bretagna, dell'Irlanda, della
Francia e della Penisola Iberica (Rolàn-Mosquera, 1983;
Killeen & Light, 1990).

Ringraziamenti

Desideriamo ringraziare Marco Bodon (Genova) e Mar-
co Oliverio (Università "La Sapienza", Roma) per il
supporto fornito alla stesura di questa nota, Rafael Le
Perna (Università di Bari) e lan J. Killeen (National Mu-
seum of Wales) per la lettura critica del manoscritto e
per gli utili suggerimenti forniti.

Bibliografia

Anderson R., 1977. An interesting upper tidal crevice fauna,
including Aepus robinii (Laboulbene), from Lighthouse
Island, Belfast Lough. The Irish Naturalists' Journal, 19: 94-95.
Brown T., 1827. Illustrations of conchologij of Great Britain and
Ireland drawn from Nature. Lizars, Edinburgh and Highley,
London: 65 pp., 52 taw.

CLEMAM Check List of European Marine Mollusca. http://
www.somali.asso.fr/clemam/Lndex.html (ultima consulta-
zione 16/09/2009).

Cornet R. & Marche-Marchad I., 1951. Inventaire de la fau-
ne marine de Roscoff. Mollusques. Travaux de la Station Bio-
logique de Roscoff, Suppl. 5: 1-80.

Eorbes E. & Hanley S., 1853. A history of British Mollusca, and
their shells. Voi. 3. John Van Voorst, London: x + 616 pp.
Harmer F.W., 1920-25. The Pliocene mollusca of Great Britain.
The Palaeontographical Society, London, 2 voi.: 900 pp., 65
taw.

Haszprunar G., 1988. On the origin and evolution of major
gastropod groups, with special reference to the Streptoneu-
ra. Journal of Molluscan Studies, 54: 367-441.

Fig. 1. Otina ovata (Brown, 1827). A, B. Conchiglia raccolta a S'Archittu (Santa Caterina Pittinuri, Oristano, Sardegna). C. Illustrazione originale in
Brown (1827: tav. 38, fig, 27).

Fig. 1. Otina ovata (Brown, 1827), A, B. Shell from S'Archittu (Santa Caterina Pittinuri, Oristano, Sardinia). C. Original illustration after Brown (1827:
pi. 38, fig. 27).

2

Haszprunar G. & Huber G., 1990. On the central nervous
system of Smeagolidae and Rhodopidae, two families que-
stionably allied with the Gymnomorpha (Gastropoda: Eu-
thyneura). journal of Zoology, 220: 185-199.

Jeffreys J.G., 1869. British Conchoiogy or an account of the Mol-
lusca which nozo inhabit the British Isles and the surrounding
Seas. Voi. 5. Marine Shells. John Van Van Voorst, London: 21-
260, taw. 1-8, 1-102.

Killeen I.J. & Light J.M., 1990. Observations on Otina ovata
(Brown): a little known pulmonate. journal of Conchoiogy , 33:
317-318.

Monterosato M.T.A., 1872. Notizie intorno alle conchiglie me-
diterranee. Palermo, Ufficio Tipografico di Michele Amenta:

61 pp.

Monterosato M.T.A., 1875. Nuova rivista delle conchiglie
mediterranee. Atti dell' Accademia di Scienze, Lettere e Belle Ar-
ti, 5: 1-50.

Monterosato M.T.A., 1878. Enumerazione e sinonimia delle
Conchiglie mediterranee. Giornale di Scienze Naturali ed Eco-
nomiche, 13: 61-115.

Monterosato M.T.A., 1884. Nomenclatura generica e specifica di
alcune conchiglie mediterranee. Palermo, Stab. Tipografico Vir-
zi: 1-152.

Morton J.E., 1955. The functional morphology of Otina otis, a
primitive marine pulmonate. journal of the Marine Biological
Association of the United Kingdom, 34: 113-150.

Rolán Mosquera E., 1983. Moluscos de la Ria de Vigo. I. Gaste-
rópodos. Velograf, Santiago de Compostela: 1-383.

Slieker F.J.A., DE JoNG A.F., Strack H.L., Kompanje E.J.O.,
1994. The marine malacofauna of Skokkolm Island. DEIN-
SEA, 1: 37-55.

Stanisic J., 1998. Order Systellomatophora, in Beeslay RE.,
Ross G.J.B. & Wells A. (eds), Mollusca: The Southern Synthe-
sis. Fauna of Australia. Voi. 5. Melbourne, CSIRO Publishing,
Part B: 1060-1067.

Turton W., 1819. A Conchological Dictionary of the British Islan-
ds. John Booth, London: xxviii -i- 274 pp.

Favoni ricevuto IO scttciiilirc ‘2000
Lavoro accettato '2.5 aetmaio '2010

3

Prima segnalazione di Otina ovata (Brown, 1827) (Systellomatophora: Otinidae) in Mediterraneo

Boll. Malacol., 46; 4-8 (1/2010)

Murexsul zezae n. sp. del Pliocene Italiano (Gastropoda:
Muricidae)

M. Mauro Brunetti* & Maurizio Porli* (El)

* Via 28 Settembre 1944
n. 2, 40040 Rioveggio
(BO), Italia, bwqkb@tin.it

« Via Grocco 16, 59100
Prato, Italia,
info@dodoline.it
(El) Corresponding
Author

Riassunto

È descritta una nuova specie di Muricidae, Murexsul zezae n. sp., su materiale proveniente da sedimenti
del Pliocene inferiore affioranti in Liguria e Toscana. Murexsul zezae n. sp. è simile ad alcune specie del
Miocene e Pliocene europeo e del Mediterraneo attuale, con le quali viene confrontata.

Abstract

Murexsul zezae n. sp. is described from the Early Pliocene (Zanclean) of Italy, based on 23 specimens from
three localities in Liguria and Tuscany. Main shell characters of the new species are the biconical profile
with six axial ribs on the last whorl. The spiral cords (IP-PI -P2-P3-P4-P5-P6-ADP-MP-ABP) and the internal
denticles (D1-D5) were identified according to the method described by Merle (2001). The most similar
species are Murex revolutus Bellardi, 1873 and Murex cirratus Bellardi, 1873 from the Miocene of the
Piedmont. Murexsul zezae n. sp is compared with other Neogene and Recent species from the European-
Mediterranean area.

Parole chiave

Gastropoda, Muricidae, Murexsul, nuova specie. Pliocene, Italia.

Introduzione

Nel quadro di ricerche su alcune malacofaune del Plio-
cene dell'Italia centro-settentrionale, sono stati indivi-
duati svariati esemplari di un piccolo Muricidae che, ad
un esame più approfondito, sono risultati riferibili ad
una nuova specie, qui descritta. Per le caratteristiche
della teleoconca, la nuova specie è inquadrabile nel ge-
nere Murexsul Iredale, 1915.

Materiali e metodi

Il materiale esaminato, raccolto durante ricerche di su-
perficie, proviene da tre giacimenti geograficamente
molto distanti tra loro. Rio Torsero (Savona), Ciuciano
(Siena) e Cisternino (Livorno), i cui depositi sono tutti
riferibili al Pliocene inferiore. Per l'inquadramento stra-
tigrafico e le associazioni malacologiche presenti negli
affioramenti studiati si rimanda a Bogi & Cauli (1997-
1998), Chirli (2000), Porli & Dell'Angelo (2000), Andri
(2005).

Sono usate le seguenti abbreviazioni: H = altezza massi-
ma della conchiglia, misurata dall'apice sino all'estre-
mità anteriore del canale sifonale; DM = diametro mas-
simo dell'ultimo giro; coll. = collezione; es. = esemplare;
MZB = Museo di Zoologia dell'Università di Bologna;
MSNF = Museo di Scienze Naturali di Firenze; MRSN =
Museo Regionale Scienze Naturali di Torino.

Per la descrizione della conchiglia ci si è avvalsi della
metodologia introdotta da Merle (2001) per la scultura
spirale e le strutture labiali: IP = corda principale infra-
suturale; PI = corda principale; P2-P6 = corde principa-

li della parte convessa del giro della teleoconca; ADP =
corda principale adapicale sifonale; MP = corda princi-
pale mediana sifonale; ABP = corda principale abapica-
le sifonale; ID = denticelo infrasuturale; D1-D5 = denti-
colazioni adapicali (Fig. 1).

Sistematica

Famiglia Muricidae Rafinesque, 1815
Sottofamiglia Muricopsinae Radwin & D'Attilio, 1971
Genere Murexsul Iredale, 1915
(specie tipo Murex octogonus Quoy & Gaimard, 1833)

Murexsul zezae n. sp.

(Figg. 1, 2A-H, 3A)

Materiale tipo

Olotipo, H = 18,3 mm, DM = 13 mm (MZB 7771a); Para-
tipo 1, H = 16,9 mm, DM = 11,2 mm (MZB 7771b); Para-
tipo 2, FI = 15 mm DM = 8,2 mm (MZB 7771c); Paratipo
3, H = 17,2 mm, DM = 10 mm (IGF 14629E).

Località tipo

Rio Torsero (Savona), sabbie argillose grigie, Zancleano
(Andri, 2005).

Altro materiale esaminato

Cisternino (Livorno), Zancleano, les. (coll. Torli); Ciu-
ciano (Siena), Zancleano, 2 es. (coll. MSNF); 3 es. (coll.
Brunetti), 1 es. (coll. Cianti), 3 es. (coll. Cresti), 1 es. (coll.

Della Bella), 5 es. (coll. Porli), Rio Torsero (Savona),
Zancleano, 2 es. (coll. Porli), 1 es. (coll. Lacroce).

Origine del nome

La specie è dedicata a Maria Teresa Tommasi, moglie di
Maurizio Porli, nota con il vezzeggiativo Zeza.

Descrizione

Conchiglia di dimensioni medio-piccole (mediamente
H < 18 mm). Protoconca paucispirale con nucleo picco-
lo (0,25 mm), formata da un giro e mezzo. Teleoconca a
profilo biconico, di sei giri carenati, separati da suture
marcate ma non profonde. Ornamentazione assiale co-
stituita da sei coste angolose, prosocline, separate da
intervalli di ampiezza regolare, e da numerosissimi sot-
tili filetti assiali lamellosi che, all'incrocio con la fitta
scultura spirale, formano un reticolo che rende tutta la
superficie della conchiglia sottilmente squamosa. Scul-
tura spirale costituita, fino al penultimo giro, dalle cor-
de principali PI, P2 e da P3 che talvolta è nascosto dalla
sutura; sull'ultimo giro le corde principali diventano
sei, con P6 di dimensioni ridotte, formanti brevi spine
cave leggermente rivolte verso l'apice, all'incrocio con
le coste assiali, di cui quella formata da PI è la più svi-
luppata. Ultimo giro ampio, alto poco più della metà
dell'altezza totale, IP poco evidente. Apertura ovale al-
lungata anteriormente, labbro esterno fortemente denti-
colato con 5 denti (D1-D5), rotondeggianti e leggermen-
te allungati verso l'interno, regolarmente distanziati;
denticolo infrasuturale (ID) assente. Ombelico assente.
Canale sifonale aperto, lungo e stretto, diritto o legger-
mente piegato a destra, con scultura spirale (ADP, MP e
ABP) poco evidente.

Distribuzione

Sulla base dei dati disponibili, Murexsiil zezae n. sp può
essere considerata specie di ambiente infra-circalitorale,
con distribuzione stratigrafica limitata allo Zancleano.

Fig. 1. Terminologia della scultura spirale e
delle denticolazioni labiali in Murexsul ze-
zae n. sp.

Fig. 1. Terminology of spiral cords and in-
ternal denticles in Murexsul zezae n. sp.

La specie è nota solo per le località dell'Italia centro-
settentrionale sopra riportate.

La nuova specie è stata collocata nel genere Murexsul
Ledale, 1915, in quanto la scultura spirale rientra nello
schema proposto da Merle & Houart (2003) per questo
genere. Il genere Murexsuì è conosciuto a partire dalTE-
cene (Priaboniano della Francia e dell'Australia) ed at-
tualmente è diffuso in particolare nelle acque intertropi-
cali. In Mediterraneo sono presenti solo due specie: Mu-
rexsiil aradasii (Poirier, 1883, ex Monterosato m.s.) e Mu-
rexsul cevikeri (Houart, 2000).

I caratteri di Murexsul zezae n. sp. sono piuttosto costan-
ti, anche se alcuni individui presentano uno o due cor-
doncini spirali minori in più rispetto alTolotipo. Inoltre,
in un paio di esemplari usurati si intravedono sul lato
columellare una o due piccole pieghe in corrispondenza
delle sottostanti corde spirali. Lo sviluppo degli ele-
menti spirali nel corso della crescita evidenzia che PI,

P2 e P3 iniziano a svilupparsi dal primo giro, mentre gli
altri cordoni principali (P4, P5 e P6) appaiono a partire
dal quinto giro. IP diventa evidente a partire da circa la
metà del terzo giro. ADP, MP e ABP si sviluppano sul
penultimo giro.

Andri (2005) figura un esemplare di Murexsul zezae n.
sp. (Fig. 2F), sotto il nome di Ocinebrina hybrida (Aradas
& Benoit, 1876), specie nota solo come vivente e che dif-
ferisce dalla nuova specie per il canale sifonale chiuso e
per la diversa ornamentazione. Andri indica come rac-
coglitore dell'esemplare figurato S. Squinabol, il quale
però non menziona quella specie, né specie simili, nella
sua relazione sulla fauna a molluschi del savonese
(Squinabol, 1887).

Nella collezione dei molluschi pliocenici del Museo di
Scienze Naturali di Firenze (armadio 134, cassetto 6, lot-
to IGF 6710F), sono conservati due esemplari della nuo-
va specie, provenienti da Ciuciano, classificati come
Murex distinctiis de Cristofori & Jan, 1832.

Tra le specie neogeniche italiane, quelle più somiglianti 5

Osservazioni

Murexsul zezae n. sp. del Pliocene Italiano (Gastropoda: Muricidae)

. Mauro Brunetti & Maurizio Porli

a Murexsul zezae n. sp. sono Murex revolutus Bellardi,
1873 e Murex cirratus Bellardi, 1873. Murex revolutus
(Bellardi, 1873: p. 71, tav. 5, fig. 5a, b) (Fig. 3E) del Mio-
cene medio della Collina di Torino, di cui non è stato
possibile rintracciare presso il MRSN né Tolotipo né al-

tro materiale (D. Ormezzano, com. pers.), presenta circa
il doppio di cordoni spirali sull'ultimo giro, un maggior
numero di denti labiali, solo quattro coste assiali e un
ombelico profondo. Murex cirratus (Bellardi, 1873, p. 70,
tav. 5 fig. 4a, b) (Fig. 3F), del Miocene medio della Col-

Fig. 2. Murexsul zezae n. sp. A, B. Olotipo, Rio Torsero (Savona), Zancleano, H = 18,3 mm, DM = 13 mm (MZB 7771 a). C. Paratipo 1, Ciuciano (Sie-
na), Zancleano, PI = 16,9, DM = 1 1,2 mm (MZB 7771b). D, E. Paratipo 2, Rio Torsero (Savona), Zancleano, PI = 15 mm, DM = 8,2 mm (MZB 7771c).

F. Ocinebrina hybrida (Aradas & Benoit, 1876) = Murexsul zezae n. sp. (da Andri, 2005, modificata), PI = 18,3 mm. G. Paratipo 1, Ciuciano (Siena),

Zancleano, particolare della scultura (MZB 777 Ib). H. Rio Torsero (Savona), Zancleano, particolare dei giri apicali (coll. Lacroce). Scala = 1 mm.

Fig. 2. Murexsul zezae n. sp. A, B. Plolotype, Rio Torsero (Savona), Zanclean, PI = 18.3 mm, DM = 13 mm (MZB 777 la). C. Paratype 1, Ciuciano
(Siena), Zanclean, PI = 16.9, DM = 11.2 mm (MZB 7771 b). D, E. Paratype 2, Rio Torsero (Savona), Zanclean, Pl = 15mm, DM = 8.2 mm (MZB 777 1 c).

F. Ocinebrina hybrida (Aradas & Benoit, 1876) = Murexsul zezae n. sp. (after Andri, 2005, modified), PI = 18.3 mm. G. Paratype 1, detail of sculptu-

re (MZB 7771b) H. Rio Torsero (Savona), Zanclean, detail of apical whorls (coll. Lacroce). Scale bars = 1 mm.

6

Fig. 3. A. Murexsul zezae n. sp, paratipo 3, Ciuciano (Siena), Zancleano, H = 17,2 DM = 10 mm (IGF 14629E). B, Murex citimus Bellardi, 1873, Col-
lina di Torino, Miocene medio, H = 27 mm (MRSN BS. 009. 02. 083). C. Murexsul aradasii (Poirier, 1883, ex Monterosato m.s.), Capraia (Livorno) ex
reti, H = 10 mm (coll. Porli). D. Murex constantiae var. parvoligustica (Sacco, 1904), Zinola (Savona), Zancleano, H = 9 mm (MRSN BS. 009. 02. 038). E.
Murex revolutus Bellardi, 1873, Colli torinesi, Miocene medio, da Bellardi (1873), modificata, H = 12 mm. F, Murex drratus Bellardi, 1873, Colli tori-
nesi, Miocene superiore, da Bellardi (1873), modificata, H = 22 mm. G. Muricopsis alternicosta (Michelotti, 1841), Sant'Agata, Tortona, Miocene su-
periore, da Michelotti (1847), modificata, H = 22 mm.

Fig. 3. A. Murexsul zezae n. sp, paratype 3, Ciuciano (Siena), Zanclean, H = 17.2 DM = 10 mm (IGF 14629E). B. Murex citimus Bellardi, 1873, Turin
Hill, Middle Miocene, H = 27 mm (MRSN BS. 009. 02. 083). C. Murexsul aradasii {Poiner, 1883, ex Monterosato m.s.), Capraia (Livorno), ex fishermen,
H = 10 mm (coll. Porli). D. Murex constantiae var. parvoligustica (Sacco, 1904), Zinola (Savona), Zanclean, H = 9 mm (MRSN BS. 009. 02. 038). E. Murex
revolutus Bellardi, 1873, Turin Hill, Middle Miocene (after Bellardi, 1873, modified), H = 12 mm. F. Murex drratus Bellardi, 1873, Turin Hill, Late Mio-
cene (after Bellardi, 1873, modified), H = 22 mm. G. Muricopsis alternicosta (Michelotti, 1841), Sant'Agata, Tortona, Late Miocene (after Michelotti,
1847, modified), H = 22 mm.

lina di Torino, presenta diversa disposizione dei cordo-
ni spirali, nove coste assiali, apertura più allungata, cal-
lo columellare più esteso e canale sifonale maggiormen-
te piegato. Murex revolutus e M. drratus sono considera-
ti dubitativamente da Yokes (1971) come appartenenti
ai generi Pazinotus Yokes, 1970 e Murexsul Iredale, 1915,
rispettivamente.

Un'altra specie che mostra alcune analogie con Murex-
sul zezae n. sp. è Muricopsis alternicosta (Michelotti, 1841)
(Fig. 3G) del Miocene superiore di Tortona (Alessan-
dria), recentemente segnalata anche per il Pliocene spa-
gnolo da Landau et al. (2007). Essa si differenzia per
minor numero di coste assiali (cinque) e di denti labiali
(quattro), oltre che per il canale sifonale sensibilmente
più corto e per la presenza di una o due evidenti e ro-
buste denticolazioni sulla columella, carattere tipico del
genere Muricopsis Bucquoy & Dautzenberg, 1882.

Alcune specie del Miocene della Romania, Murexiella
collega (Boettger, 1906), Murexiella giselae (Boettger, 1901),
Pazinotus attonans (Boettger, 1906), figurate da Zilch
(1934: tav. 15, figg. 78a, b, 79a, b; 80a, b), appaiono simi-
li alla nuova specie nella taglia e nelTornamentazione,
ma si differenziano per diversi caratferi. Murexiella colle-
ga differisce per la forma più slanciata, per le coste ed i
cordoni spirali più marcati e di sviluppo più uniforme,
per la parte superiore della spira che è più rotondeg-
giante. Murexiella giselae ha la spira arrotondata, varici
molto foliose, spine corte e ricurve. Pazinotus attonans
differisce per la diversa ornamentazione avendo un mi-
nor numero di corde spirali e un aspetto più frondoso.

Sono stati effettuati confronti anche con altre specie neo-
geniche, appartenenti a generi diversi, ma morfologica-
mente vicine alla nuova specie. Murex citimus Bellardi,

1873 (Fig. 3B) del Miocene medio della Collina di Tori- 7

Murexsul zezae n. sp. del Pliocene Italiano (Gastropoda: Muricidae)

Mauro Brunetti & Maurizio Porli

no, Murex constantiae D'Ancona (1871) var. parvoligusti-
ca (Sacco, 1904) (Fig. 3D) del Pliocene inferiore di Zino-
la (Savona), i cui tipi sono presenti nella collezione Bei-
lardi & Sacco (MRSN), presentano differenze ancora
più marcate delle specie finora citate. Favartia porulosa
(Michelotti, 1847) del Miocene inferiore della Collina di
Torino, si distingue da Murexuì zezae n. sp. per la diver-
sa ornamentazione. Favartia porulosa, interpretata da va-
ri autori in maniera diversa, sembra corrispondere
all'esemplare figurato da Sacco (1904: tav. 5, fig. 22) co-
me Favartia incisa (Broderip, 1832) per il Pliocene asti-
giano. L'esemplare figurato da Hòrnes (1856: tav. 23,
fig. 8a, b) come Murex porulosus Michelotti, 1847, del
Miocene austriaco, successivamente denominato Murex
czjzeki Hòrnes R. & Auinger, 1885, si differenzia da Mu-
rexuì zezae n. sp. per la forma decisamente più allunga-
ta, il maggior numero di cordoni spirali, l'apertura ro-
tonda e il maggior numero di denticolazioni labiali.
Baluk (1995) illustra un esemplare di Favartia czjzeki che
sembra non coincidere con la descrizione originale, ma
che comunque risulta anch'esso evidentemente diverso
da Murexul zezae n. sp. Anche la specie pliocenica figu-
rata da Brunetti & Vecchi (2005: fig. 8b) come Muricopsis
cf. aradasii, presenta differenze notevoli da Murexsul ze-
zae n. sp. sia nella struttura delle spine dalla caratteristi-
ca forma uncinata, sia nella diversa forma della spira e
dell'apertura.

Tra le specie attuali mediterranee, Murexsul aradasii
(Poirier, 1883, ex Monterosato m.s.) (Fig. 3C) si differen-
zia per dimensioni minori, diversa forma delle spine,
maggior numero di coste e minor numero di denticola-
zioni labiali, mentre Murexsul cevikeri (Houart, 2000), si
differenzia per la forma generale della teleoconca e per
una diversa disposizione dei cordoni principali, con as-
senza o estrema riduzione di P2 (Bonomolo et al.,
2008).

Ringraziamenti

Si ringraziano per i consigli ricevuti o per l'aiuto presta-
to durante questo studio, D. Merle (Parigi), Unité de
Paléontologie, Département "Histoire de la Terre", Mu-
séum National d'Histoire Naturelle, S. Dominici (Firen-
ze), Dipartimento di Geologia e Paleontologia, Univer-
sità di Firenze; D. Ormezzano (Museo Regionale di
Scienze Naturali di Torino), per averci consentito l'ac-
cesso alla collezione Bellardi & Sacco; B. Baldassarri (Pi-
sa) per l'aiuto nella ricerca bibliografica; G. Bonomolo
(Jesi, Ancona) per alcune indicazioni generali; G. Cianti
(Castelfiorentino, Firenze), M. Oresti (Montespertoli, Fi-
renze), G. Della Bella (Monterenzio, Bologna), P. Fredia-
ni (Castelfiorentino, Firenze) per il materiale messoci a
disposizione, L. Lacroce (Torino) per la foto della proto-
conca, M. Forli (Prato) per le altre fotografie. Si ringra-
ziano inoltre R. Houart (Institut Royal des Sciences Na-
turelles de Belgique, Bruxelles), A. Ceregato (Diparti-
mento Scienze della Terra, Università di Bologna) e B.
Landau (Albufeira, Portogallo), per i commenti critici
8 ed i suggerimenti apportati in fase di revisione.

Bibliografia

Andri e., 2005. Le malacofaune fossili del Rio Torsero. Re-
gione Liguria, Cataloghi dei Beni Naturali, Nuova Edi-
trice Genovese, 286 pp.

Baluk W., 1995. Middle Miocene (Badenian) gastropods
from Korytnica, Poland; Part II. Acta Geologica Polonica,
45 (3-4): 153-255.

Bellardi L., 1873. I Molluschi dei Terreni terziari del
Piemonte e della Liguria. Parte 1. Memorie della Reale
Accademia delle Scienze di Torino, s. 2, 27: 1-264.

Bogi c. & Cauli L., 1997-1998. La malacofauna plioceni-
ca del Cisternino (Livorno). Quaderni del Museo di Storia
Naturale di Livorno, 15: 1-24.

Bonomolo G., Liberto E, Reitano A. & Colamonaco
G., 2009. Murexsul cevikeri (Houart, 2000) nei mari italia-
ni e nel Pleistocene superiore siciliano (Gastropoda,
Muricidae). Bollettino Malacologico, 45 (1-3): 45-48.
Brunetti M. M. & Vecchi G., 2005. Nuove specie di
Gasteropodi del Piacenziano di Rio Crevalese, Ca-
stell'Arquato (Piacenza, Italia). Bollettino Malacologico,
41 (1-4): 1-22.

Chirli C., 2000. Malacofauna pliocenica toscana. Voi. 2.
Stamperia e Legatoria Pisana, Agnano, Pisa, 142 pp.
Forlì M. & Dell'Angelo B., 2000. A new species of
Marginella (Mollusca, Gastropoda) from the Italian
Pliocene. Bollettino Malacologico, 36 (5-8): 93-98.

Hòrnes M., 1856. Die fossilen Mollusken des Tertiàr-
beckens von Wien. Abliandlungen der Kaiserlich-Konigli-
clien Geologischen Reichsanstaldt, 3, 1-736.

Landau B., Petit R. & Marquet R., 2007. The early
Pliocene Gastropoda (Mollusca) of Estepona southern
Spain. Part 7: Muricidae. Palaeontos, 11: 1-87.

Merle D. 2001. The spiral cords and the internal denti-
cles of the outer lip of the Muricidae: terminology and
methodological comments. Novapex, 2 (3): 69-91.

Merle D. & Houart R., 2003. Ontogenetic changes of
the spiral cords as keys innovation of the muricid sculp-
tural patterns: the example of the Muricopsis-Murexsul
lineages (Gastropoda: Muricidae: Muricopsinae). Gom-
ptes Rendus Palevol, 2 (6-7): 547-561.

Sacco R, 1904. 1 Molluschi dei terreni terziarii del Piemon-
te e della Liguria. Ed. C. Clausen, Torino, parte 30: 1-203.
Squinabol S., 1887. Comunicazione sui fossili plioceni-
ci di Savona. Bollettino della Società Geologica Italiana, 6:
409-502

VoKES E. H., 1971. Catalogue of the genus Murex Linné
(Mollusca: Gastropoda); Muricinae, Ocenebrinae. Bulle-
tins of American Paleontology, 61 (268) 1-141.

Zilch A., 1934. Zur Eauna des Mittel - Miocans von Ro-
ste] (Banat) Typus-Bestimmung und Tafeln zu O. Boett-
ger's Bearbeitungen. Senckenbergiana marítima, 16 (4-6):
193-302.

Lii\(im riccvulo LS luglio 2I)()‘)
acccHalo tí a|ifilc ‘2010

BolL MalacoL, 46: 9-15 (1/2010)

Teratology in chitons (Mollusca, Polyplacophora):
a brief summary

Bruno Dell'Angelo (El)* & Enrico Schwabe*

* Via Santelia 55/1 2A,
16153 Genova, Italy,
bruno. dellangelo®
chitons.it

(El) Corresponding
Author

* Bavarian State
Collection of Zoology,
Muenchhausenstrasse 21,
D-81247, Muenchen,
Germany,
enrico.schwabe®
zsm.mwn.de

Abstract

The present paper provides an overview of the present stage of knowledge of chiton abnormalities, which
are divided into four cases: hypomerism, hypermerism, coalescence and splitting. Representatives for each
group are illustrated and in addition two new records for five and nine valved chitons are reported: the
first record of a hypomerized specimen of Tonica elegans (Frembly, 1827), and the first occurrence of a
hypermerized specimen of Tonicella zof/n/ Jakovleva, 1952. With the new data, the number of five valved
species increased to eight, while 10 species are now known with nine plates. In addition, the present
paper summarizes the data available for chiton defects and other abnormalities, which do not fit the
above mentioned categories.

Riassunto

Viene presentato un riepilogo dell'attuale livello di conoscenza sulle anomalie dei poliplacoforì (chitoni),
suddivise in quattro gruppi: ipomeria, ipermeria, coalescenza e suddivisione. L'ipomeria si identifica con la
completa assenza di una o più piastre rispetto alle otto normali, l'ipermeria con l'aggiunta di un'ulteriore
piastra, la coalescenza con l'atrofia di una parte di una piastra e l'unione della piastra con quella adiacen-
te ed infine la suddivisione di una piastra in due metà, di cui una indipendente e l'altra che presenta coa-
lescenza con la piastra precedente. Sono illustrati alcuni esempi significativi per ciascun gruppo, ed anche
due nuove segnalazioni relative ad ipomeria [un esemplare di Tonica elegans (Frembly, 1827) dal Cile con
cinque piastre] ed ipermeria (un esemplare di Tonicella zotini Jakovleva, 1952 dalla baia di Vostok con
nove piastre). Con questi nuovi dati, si porta ad otto il numero di specie conosciute con cinque piastre,
mentre diventa 10 quello relativo a specie con nove piastre. In aggiunta, vengono analizzati i dati dispo-
nibili relativi ad altre anomalie o difetti segnalati per i poliplacofori, che non rientrano nei gruppi prece-
dentemente indicati.

Key words

Polyplacophora, teratology, hypomerism, hypermerism, coalescence, splitting.

Introduction

Polyplacophora show dorsally eight usually overlap-
ping calcareous plates, but the number of plates was
considered to vary by old authors, and it was therefore
necessary to specify this number when describing each
species. Linnaeus (1758) described four species in his
newly introduced genus Chiton: C. hispidus with six
plates ("C. testa sexvalvi striata”), C. tiiberculatus with
seven plates ("C. testa septemvalvi, carpare tiibercuiato”),
and two other species with eight plates, C. aculeatus ("C.
testa octovalvi striata”) and C. punctatus ("C. testa octovalvi
laevi”) (Dodge, 1952), indicating that he regarded the
normal number of valves as varying from six to eight.
Other authors who described species with a number of
plates different from the usually eight, emanate from
the same variability, i.e. Chiton squaniosus denticularis
testa septem-valvi-striata Chemnitz, 1788, Chiton septem-
valvis Montagu, 1803, Chiton qiiinquevalvis Brown, 1827.
Some illustrations of chitons with an untypical number
of plates appeared in papers of the 18*'" century, but in
some cases the anomalies could be due to errors in
drawing. This especially can be true for the oldest avail-
able illustration in Scheuchzer (1733: voi. 3, pi. 554),
where a specimen with nine plates is displayed (Fig. 1).

The possibility of an error due to the drawings may be
confirmed by the lacking of information on species with
nine plates at that time. The illustrations by Bruguière
in Bruguière et al. (1792: pi. 162, fig. 10; pi. 163, figs 4-5)
in which two species with seven plates and one with six
plates are presented, seem to be more reliable.

Another example is given by the drawings in Tappar-
one-Canefri (1874), referring to Acanthochitona defilippii
(Tapparone-Canefri, 1874). This specimen shows seven
plates and in this case too, since there is no description
of the species, the peculiarity could also be due to a
drawing error.

Several authors discussed the phenomenon of the varia-
tion in the number of valves, i.e. O.G. Costa (1841),
Pilsbry (1892: "It is likely that the six-valved were artificial
fabrications, although a certain number may perhaps be traced
to incorrect drawings. Most seven-valued specimens are due
to soldering together of two valves in consequence of some
injury. This is not uncommon, a number afeases having come
under my observation. Individuals actually seven-valved are
known to occur, although they are far from common. The
ivriter has examined many thousand Chitons, but has only
seen tivo normally 7-valved examples. One of this ... is in no
respect abnormal save in the zoant of one central valve, and
the consequent lengthening of the others. There is absolutely

Bruno Dell'Angelo & Enrico Schwabe

Fig. 1. The oldest available illustration of a species with nine plates, but
probably an incorrect drawing (from Scheuchzer, 1733: pi. 554, fig. "B",
modified to enlarge the view of the nine plates chiton).

Fig. 1. La più vecchia illustrazione disponibile di una specie con 9 pia-
stre, probabilmente un disegno errato (da Scheuchzer, 1733; tav. 554,
fig. "B", modificato per ingrandire la vista del chitone con 9 piastre).

no trace of the missing valve. The absence of a valve produces
no striking change in the general appearance of the animal”),
Iredale & Hull (1926), and Iw. Taki (1932).

Abbreviations

BD Bruno Dell'Angelo study collection;

ZISP Zoological Institute of Russian Academy of Sci-
ences, St. Petersburg, Russia;

ZSM Zoologische Staatssammlung Muenchen, Munich,
Germany.

Classification of abnormality of shell-plates

A general review of the anomalies in chitons was car-
ried out by Pelseneer (1919, 1920, 1923), Hoffmann
(1930) and Iw. Taki (1932). We differentiate the follow-
ing four cases: hypomerism, hypermerism, coalescence,
and splitting.

Hypomerism (Figs 2A-C)

Hypomerism is the complete absence of a certain
number of shell-plates. The reduction may affect vari-

ous number of plates; in fact, specimens with three to
seven plates are known, but a four-valved specimen has
not been recorded yet. The specimens appear to be nor-
mal in their general appearance, therefore, it is possible
that this type of anomaly is caused by a complete atro-
phy of one or more vestiges of plates in the developing
stage.

Only one specimen of Polyplacophora with three plates
is known: Ischnochiton contractus (Reeve, 1847), collected
in Victoria, Australia (Sykes, 1900: fig. 1) and deposited
in the British Museum of Natural History. In this speci-
men the tail valve occupies a space larger rather than
equal to that taken by the head and median valves to-
gether. Due to the incorrect interpretation of a citation
by Henn (1894) {“Cryptoplax striatus Lam. One specimen,
three valves”), several authors have mistakenly reported
a second case with three plates. Actually, Herm's spe-
cies report refers to a normal specimen and three addi-
tional isolated valves.

Polyplacophora with five plates are also rare. Del-
l'Angelo & Tursi (1990) reported only seven specimens
belonging to seven different species. An additional spe-
cies, namely Tonicia elegans (Trembly, 1827) from Chile,
is here illustrafed (Fig. 2A).

A considerable large number of specimens with six
plates were mentioned by Dell'Angelo & Tursi (1990):
40 specimens belonging to 23 species. One of fhese. Chi-
ton corallinus (Risso, 1826) is here illustrated (Fig. 2B).
The most common specimens are those with seven plates.
Dell'Tkngelo & Tursi (1990) reported 269 specimens be-
longing to 86 species, again. Chiton corallinus (Risso,
1826), is here as representative illustrated (Fig. 2C).

Hypermerism (Figs l, 2D-E)

Hypermerism is the presence of more than eight plates.
To date, only 13 specimens belonging to nine species
have been reported in this category and all specimens
have nine valves (Dell'Angelo & Cianfanelli, 2002). One
of these, Acanthopleura gemmata (de Blainville, 1825) is
here illustrated (Fig. 2D). In the collection of ZISP, the
second author was able to study a nine valved specimen
of Tonicella zotini Jakovleva, 1952 from the Vostok Bay, a
species not reported before with some anormalities (Fig.
2E). Four specimens of Mediterranean Acanthochitona
species are known (Dell'Angelo, 1985, Dell'Angelo et
al., 1998): three of A. fascicularis (Lirmaeus, 1767) and
one of A. crinita (Permani, 1777). All of them have an
extra pair of tufts on the girdle (20 instead of 18), where-
as in cases of hypomerism can be a deficiency in pairs of
tufts and in cases of coalescence can be a minor number
of single tufts. Taki (1932) reports a specimen of Acan-
thochitona rubrolineata (Lischke, 1873) with seven plates
and one pairs of tufts fewer (Taki, 1932: fig. 1), and this
fact suggests that the tufts on the girdle have a close
relationship with the formation of the plates.

Coalescence (Fig. 3)

Coalescence is the atrophy of a certain area of a shell-

10

Fig. 2. A. Tonica elegans (Frembly, 1827) from Chile, La Mission (near Valdivia), with 5 plates (ZISP) (photo and collected by Boris Sirenko). B. Chiton
corallinus (Risso, 1826) from Rovinj, Croatia, with 6 plates (ZSM Mol 20071145). C. Chiton corallinus (Risso, 1826) from Rovinj, Croatia, with 7 plates.
D. Acanthopleura gemmata (de Blainville, 1825) from Mogadischu, Somalia, with 9 plates (Cianfanelli collection). E. Tonicella zotini Jakovleva, 1952
from Vostok Bay, Russia, collected by Boris Sirenko, with 9 plates (ZISP).

Fig. 2. A. Tonicia elegans (Frembly, 1827) dal Cile, La Mission (vicino a Valdivia), con 5 piastre (ZISP) (foto e raccolta di Boris Sirenko). B. Chiton coral-
linus (Risso, 1826) da Rovigno, Croazia, con 6 piastre (ZSM Mol 20071 145). C. Chiton corallinus (Risso, 1826) da Rovigno, Croazia, con 7 piastre. D.
Acanthopleura gemmata (de Blainville, 1825) da Mogadiscio, Somalia, con 9 piastre (collezione Cianfanelli). E. Tonicella zotini Jakovleva, 1952 da
Vostok Bay, Russia, raccolto da Boris Sirenko, con 9 piastre (ZISP).

plate, and coalescence of that plate with the adjacent
plate. There are various degrees of plate reductions and
of coalescence. An extreme case in Boreochiton granula-
tus (Jakovleva, 1952) was described and illustrated by
Dell'Angelo (1982): the specimen shows a coalescence
of the first three plates into one plate i-ii-iii (Fig. 3). Taki
(1932) reported various cases of coalescence in Japanese
species, and observed that coalescence is more complete
in the tegmentum than in the articulamentiim, suggesting
that the fusion apparently advances from dorsal to ven-
tral direction. The only case of coalescence in fossils
was reported by Dell'Angelo & Porli (1995b), based on

two valves of the Pliocene Chiton saeniensis Laghi, 1984
from Serre di Rapolano (Siena).

Splitting is the division of one plate into two halves of
which one is independent, whereas the other presents
coalescence with the adjacent plate. In this case, no de-
crease in the number of plates occurs, as exemplarily
reported by Taki (1932) for Liolophura japónica (Lischke,

1873) (Fig. 4). The monstrosity of this specimen is
caused by the longitudinal splitting of valve v, which 1 1

Splitting (Fig. 4)

Teratology in chitons (Mollusca, Polyplacophora): a brief summary

Bruno Dell'Angelo & Enrico Schwabe

Fig. 3. Boreochiton granulatus (Jakovleva, 1952), from Sakhalin Id., Ja-
pan Sea that shows a coalescence of the first three plates into one plate
i-ii-iii (after a drawing by B. Sirenko).

Fig. 3. Boreochiton granulatus (Jakovleva, 1952), dall'isola di Sakhalin,
Mar del Giappone che mostra coalescenza delle prime tre piastre in una
piastra i-ii-iii (da un disegno di B. Sirenko).

may have taken place in an earlier stage of develop-
ment by the coalescence of the valve's left half with the
preceding valve, while the right half being left inde-
pendent. Hence, the reduction of the shell-plate is
scarcely noticed in this specimen, which has a normal
length of body instead of being axially shortened.

Other abnormalities

The following other cases of abnormalities have been
reported in literature.

a. The loss of one side of a median valve, and the com-
plete closure of the resulting gap, with a consequent
shortening of the injured side and curvature of the dor-
sum [see Iredale & Hull, 1926: pi. 17, fig. 18, showing a
specimen of Rhyssoplax jugosus (Gould, 1846)]. A similar
case (for " Callochiton platessa") was described by Oliver
(1921). He mentioned an asymmetry in a specimen as a
result of the fusion of two intermediate valves. In this
case one valve half overlaid the other so much that a
second apex is visible.

b. The dorsal fracture of one or more valves, with a curi-
ous recurved prolongation of the fractured edges result-
ing from a determined effort on the part of the animal
to repair the damage (see Iredale & Hull, 1926: pi. 17,
fig. 17, showing a specimen of Liolophura queenslandica
Pilsbry [= L. gainiardi (de Blainville, 1825)]). The fracture
of valves is probably not uncommon in chitons. Tucker
& Giese (1959) studied the plates of 146 specimens of
Cryptochiton stelleri (von Middendorff, 1847), and found
the fracture of one or more plates and the ability to au-
to-solder by the animal in 59.5% of the cases.

c. The presence of a conical process on the girdle of a

Fig. 4. Liolophura japónica (Lischke, 1873) from Gogoshima, Japan, showing a splitting of valve v. A. Dorsal view of the whole specimen. B. Dorsal
view of valve vi. C, D. Dorsal and ventral views of valves iv-v. E, F. Dorsal and ventral views of the right half of valve v (after Taki, 1932 modified).

Fig. 4. Liolophura japónica (Lischke, 1873) da Gogoshima, Giappone, che mostra la suddivisione della piastra v. A. Vista dorsale dell'esemplare intero.
B. Vista dorsale della piastra vi. C, D. Viste dorsale e ventrale delle piastre iv-v. E, F. Viste dorsale e ventrale della metà destra della piastra v. (da Taki,
1 2 1932 modificato).

Fig. 5. A-B. Ischnochiton lineolatus (de Blainville, 1825) from Fleurieu Peninsula, South Australia (ZSM Mol 20071415). A. Dorsal view of the anterior
portion. B. Detail of the right side of the second valve, showing the valve fragment. C-D. Tail valve of Callochiton septemvalvis (Montagu, 1803) from
Montecristo Id., Tuscan Archipelago, with a new insertion plate developed (BD). C. Dorsal view. D. Detail of the defect, showing the insertion plate,
frontal view. E-F. Tail valve of Leptochiton bedullii Dell'Angelo & Palazzi, 1986 from Pantelleria, with a new "insertion plate" developed (BD). E. Dor-
sal view. F. Detail of the defect, showing the insertion plate, ventral view. G-H. Boreochiton ruber (Linnaeus, 1767) from Haganes, Norway (ZSM Mol
20034301). G. Detail of the anterior portion, showing the deformed head valve. H. ventral view of the first two valves.

Fig. 5. A-B. Ischnochiton lineolatus (de Blainville, 1825) dalla Penisola di Fleurieu, S. Australia (ZSM Mol 20071415). A. Vista dorsale della parte an-
teriore. B. Dettaglio del lato destro della seconda piastra, che mostra il frammento della piastra. C-D. Piastra posteriore di Callochiton septemvalvis
(Montagu, 1803) dall'isola di Montecristo, Arcipelago toscano, con una nuova piastra di inserzione sviluppata (BD). C. Vista dorsale. D. Dettaglio del-
l'anomalia che mostra la nuova piastra di inserzione, vista frontale. E-F. Piastra posteriore di Leptochiton bedullii Dell'Angelo & Palazzi, 1986 dall'iso-
la di Pantelleria, con una nuova piastra di inserzione sviluppata (BD). E. Vista dorsale. F. Dettaglio dell'anomalia che mostra la nuova piastra di inser-
zione, vista ventrale. G-H. Boreochiton ruber (Linnaeus, 1767) da Flaganes, Norvegia (ZSM Mol 20034301). G. Dettaglio della parte anteriore, che
mostra la piastra anteriore deformata. H. Vista ventrale delle prime due piastre. 1 3

Teratology in chitons (Mollusca, Polypiacophora): a brief summary

Bruno Dell'Angelo & Enrico Schwabe

Specimen of Chaetopleiira angiilata (Spengler, 1797), re-
ported by Van Belle (1983: figs 1, 2), and interpreted as
the isolated development in height of a small part of the
plate ii margin, separated from the plate in consequence
of an old fracture in plates ii and iii. A similar case was
reported by Schwabe (2009) for a specimen of Ischnochi-
ton lineoiatiis (de Blainville, 1825) and is illustrated here
(Figs 5A-B).

d. The presence of a defect in terminal plates, that can
present an injury and develop a new insertion plate un-
der the already existing one. This abnormality was re-
ported by Dell'Angelo & Palazzi (1983b) for a tail valve
of Cailochiton septemvaivis, Baschieri ef al. (1992) for the
head valve of Cailochiton septemvaivis, Dell'Angelo &
Porli (1995a) for the head valve of the Pleistocene Chi-
ton etrusciis Dell'Angelo & Porli, 1995, and Schwabe
(2001) for the head valve of Chiton cumingsii Prembly,
1827 and a tail valve of Ischnochiton tridentatus Pilsbry,
1893. Here two cases are illustrated that show this ab-
normality in the tail valve (Figs 5C-F). Remarkable, in
none of the previously mentioned cases the develop-
ment of the insertion plate from fhe ventral side was
ever documented.

e. Schwabe (2009) reported a case that neither may at-
tributed to splitting nor to coalescence in the strict sense
of their definitions. He illustrated a specimen of Boreo-
chiton ruber (Linnaeus, 1767) with a plectron-like head
valve without incisions. The "second" valve shows the
characters of both, the head valve and the second valve.
The general outline and the multiple slits of one valve
half strongly resemble the conditions of a normal grown
head valve. The single slit and the presence of apophy-
ses however are fypical characters of a normal grown
second valve (Figs 5G-H).

Summary of the cases of abnormalities
reported in literature

The most complete list of the anomalous ’'l::ases is pro-
vided by Dell'Angelo & Tursi (1990), who summarized
325 cases of abnormalities, belonging to 100 species.
The reports of anomalous chitons are quite rare, most
papers indicate very few specimens. Iredale & Hull
(1926) reported 102 Australian specimens belonging to
36 species (but see Robertson, 1973), Roth (1966) listed
12 specimens from Washington State belonging to nine
species, Burghardt & Burghardt (1969) documented 24
specimens from California and British Columbia, be-
longing to 12 species. Dell'Angelo (1982, 1985), Del-
l'Angelo & Palazzi (1983a, 1983b), Dell'Angelo & Tursi
(1990), Dell'Angelo & Cianfanelli (2002), and Dell'Angelo
et al. (1998) reported 36 specimens (including 31 from
the Mediterranean Sea) belonging to ten species. Basch-
ieri et al. (1992) report 20 specimens from the Mediter-
ranean Sea belonging to seven species.

It is generally supposed that the malformed chiton spe-
cimens are of rather rare occurrence, and at present is
very difficult to estimate the percentage of anomalous
specimens. The only data available are from Pilsbry
14 (1892) who mentioned only two 7-valved specimens

among many thousand chitons analyzed, Crozier (1919)
detected only two coalesced specimens of 2,100 chitons,
Iredale & Hull (1926) estimated two abnormal speci-
mens per 1000 specimens of 30,000-40,000 Australian
chitons they analyzed, Langer (1978a) investigated 5622
specimens and came to an estimated rate of five abnor-
malities per 1000 specimens, and Dell'Angelo & Porli
(1995b) only found two coalesced fossil valves among
over 1,000 valves fhey examined.

Correlation between plate anomalies
and morphological or ecological aspects

At present, the data available for possible correlation
between plate anomalies and morphological or ecologi-
cal aspects is too scarce. Examinations by Kniprath
(1980) and Sirenko & Kashenko (1990) have shown, that
chiton larvae sensitively may react on temperature and
salinity changes. Divergences from the optimum of this
parameters lead to a protracted metamorphosis, includ-
ing an interrupted shell development.

Taki (1932) studied some correlations with morphologi-
cal characters, in particular the length of the animal (p.
54: "If the shell-plate has undergone hypomerism, the body is
usually shortened at the same time... It seems significant
that the body length as well as the outline of the whole body,
is closely correlated with the number of existing shell-plates.")
and the number of cfenidia (p. 56: "I am inclined to be-
lieve that the ctenidium may develop normally without any
connection with the hypomerism of the shell-plate.").

As already pointed out, there is a correlation between
the number of tufts on the girdle (in Acanthochitona spe-
cies) and the number of shell-plates (hypomerism-hy-
permerism).

A possible correlation with ecological factors was stud-
ied by Langer (1978b: "The benthic distribution of variants
and their greater frequency at the environmentally less severe
Deep Cove site suggest that occurrence of variants is not di-
rectly influenced by surf-related factors, temperature, or sa-
linity extremes. The frequency of variation did correlate with
population density."). According to the data reported by
Langer (1978a) it seems that, at least in the cases he ex-
amined, a correlation between the variation frequency
and the depth can be excluded.

Acknowledgements

We thank Boris Sirenko (Zoological Institute of the Rus-
sian Academy of Sciences, St. Petersburg, Russia) for
his helpful comments and constructive criticism.

References

Baschieri L., Dell'Angelo B. & Palazzi S., 1992. Recenti ri-
trovamenti di Polyplacophora anomali nel Mediterraneo.
Bollettino Malacologico, 28: 65-68.

Bruguière J.G., Lamarck J.B. & Bory de Saint Vincent,
1791/1827. Tableau encyclopedique et inethodiqiie des trois reg-

nes de la nature. Vers, coquilles, mollusques et pohjpiers. Paris, 3
vols.: i-viii, 1-180, 1-16, pls 1-488.

Burghardt G. & Burghardt L., 1969. Report on some abnor-
mal Chitons from California and British Columbia. Tiw
Veliger, 12: 228-229.

Costa O.G., 1841. Fauna del Regno di Napoli ossia enumer-
azione di tutti gli animali che abitano le diverse regioni di
questo regno e le acque che le bagnano... Gasteropodi. Na-
poli, foglio 26: 1-8, pi. 3.

Crozier W.J., 1919. Coalescence of the shell plates in Chiton.
American Naturalist, 53: 278-279.

Dell'Angelo B., 1982. Sui casi di anomalie nel numero di pi-
astre dei Polyplacophora. Bollettino Malacologico, 18: 235-
246.

Dell'Angelo B., 1985. Ipermeria in Acanthocliitona (Mollusca:
Polyplacophora) delle coste livornesi. Quaderni del Museo di
Storia Naturale di Livorno, 5 (1984): 77-80.

Dell'Angelo B. & Cianfanelli S., 2002. Una nuova seg-
nalazione di ipermeria nei molluschi poliplacofori. Atti della
Società toscana di Scienze Naturali, Memorie B, 108: 27-28.

Dell'Angelo B. & Forlì M., 1995a. I Polyplacophora del
Pleistocene inferiore di Riparbella (Pisa), con elenco dei mol-
luschi rinvenuti. Bollettino Malacologico, 30 (1994): 221-252.

Dell'Angelo B. & Forlì M., 1995b. Ritrovamento di piastre
anomale di Chiton saeniensis Laghi, 1984 (Mollusca: Poly-
placophora). Bollettino Malacologico, 31: 77-80.

Dell'Angelo B., Lombardi C. & Ventimiglia S., 1998. Due
nuove segnalazioni di ipermeria in Poliplacofori. La Con-
chiglia, 30 (287): 15-16.

Dell'Angelo B. & Palazzi S., 1983a. Recenti ritrovamenti di
Polyplacophora anomali in Sardegna. Bollettino Malacologi-
co, 19: 253-256.

Dell'Angelo B. & Palazzi S., 1983b. Una interessante anom-
alia strutturale in Callochiton achatinus (Brown, 1823) (Mol-
lusca, Polyplacophora). Quaderni del Museo di Storia Naturale
di Livorno, 4: 75-76.

Dell'Angelo B. & Tursi A., 1990. Abnormalities in chitons
shell-plates. Oebalia, 14 N.S. (1987-88): 1-14.

Dodge H., 1952. A Historical Review of the mollusks of Lin-
naeus. Part 1. The Classes Loricata and Pelecypoda. Bulletin
of the American Museum of Natural History, 100: 1-264.

Henn A.U., 1894. List of Mollusca found at Green Point,
Watson's Bay, Sydney. Proceedings of the Linnean Society of
New South Wales, 9: 165-182, 1 pi.

Hoffmann H., 1930. Schalenbrikhe und Anomalien. In: Bronn
H.G. (ed.), Klassen und Ordnung der Tierreichs. 3 (1): 173-
174.

Iredale T. & Hull A.F.B., 1926. A Monograph of the Austral-
ian Loricates (Phylum Mollusca - Order Loricata). Appen-
dix A. Teratology. Australian Zoologist, 4: 272-275.

Kniprath E., 1980. Ontogenetic plate and plate field develop-
ment in two chitons, Middendorffia and Ischnochiton. Wilhelm
Roux's Archives of Developmental Biology, 189: 97-106.

Langer P.D., 1978a. Some aspects of the biology of three north-
western Atlantic chitons: Tonicella rubra, Tonicella marmorea
and Ischnochiton albus (Mollusca: Polyplacophora). University
of New Hampshire, Thesis: i-xii, 1-170.

Langer P.D., 1978b. Abnormality of Shell Plates in three chi-
tons from New England. The Veliger, 21: 274-275, 1 pi.

Linnaeus C., 1758. Systema Naturae. Editto decima, reformata.
Tomus I. Holmiae, L. Salvii: 1-667.

Oliver W.R.B., 1921. Variation m Amphineura. Transactions
and Proceedings of the New Zealand Institute, 53: 361.

Pelseneer R, 1919. La métamérie et Thypomérie chez les Chi-
tons. Anuales de la Société Royale Zoologique et Malacologique
de Belgique, 50: 41-43.

Pelseneer P, 1920. Les variations et leur hérédité chez les
Mollusques. Mémoires de l'Académie Royale de Belgique, (2) 5:
1-826.

Pelseneer R, 1923. Variations dans les Mollusques. Anuales de
la Société Royale Zoologique de Belgique, 54: 68-78.

Rilsbry H.A., 1892-1894. Monograph of Polyplacophora. In: Try-
on G.W. (ed.). Manual of Conchology. Academy of Natural
Sciences, Philadelphia, 14: 1-128, pis 1-30 (1892); i-xxxiv,
129-350, pis 31-68 (1893); 15: 1-64, pis 1-10 (1893); 65-133, pis
11-17 (1894).

Robertson R.C., 1973. Abnormal Australian chitons (Part 1).
Australian Shell News, 1:11.

Roth B., 1966. Some abnormal chitons from Washington State.
The Veliger, 9: 249-250.

ScHEUCHZER J.J., 1731-1735. Biblia ex physicis illustrata quihus
res naturalis in Scriptura Sacra occurrentes exhibentur. O. Van-
delicorum et Ulmae, 4 vols.

ScHWABE E., 2001. Abnormality of shell-plates in Chiton cum-
ingsii Frembly, 1827 (Mollusca: Polyplacophora: Chitoni-
dae). Bollettino Malacologico, 57: 5-6.

ScHWABE E., 2009. Two cases of abnormalities in shell plates of
Polyplacophora (Mollusca). Chiribotan, 39: 182-188.

SiRENKO B.I. & Kashenko S.D., 1990. Larval development of
Ischnochiton hakodadensis Pilsbry (Polyplacophora, Ischno-
chitonidae) under normal conditions and at salinity chang-
es. Biologia Monja, 1: 43-51.

Sykes E.R., 1900. Malacological Notes. 1. On a three-valved
Ischnochiton. Journal of Malacology, 7: 164.

Taki Iw., 1932. On some cases of abnormality of the shell-
plates in chitons. Memoirs of the College of Science, Kyoto Im-
perial University, (B) 8 (1): 27-64, pi. 2.

Tapparone-Canefri C., 1874. Zoologia del viaggio intorno al
globo della Regia Fregata Magenta durante gli anni 1865-68.
Malacologia (Gasteropodi, Acefali e Brachiopodi). G.B. Paravia,
Torino: 161 pp.

Tucker J.S. & Cíese A.C., 1959. Shell repair in chitons. Biologi-
cal Bulletin, 116: 318-322.

Van Belle R.A., 1983. A propos d'une anomalie exceptionelle
chez Chaetopleura ungulata (Spengler, 1797) (Mollusca: Poly-
placophora). Basteria, 47: 55-57.

Lavoro riceviilo il sollciiilire 2(H)'í
Lavoro accollato il 1.5 diconihre 200^)

15

Teratology in chitons (Mollusca, Polyplacophora): a brief summary

Boll. MalacoL, 46: 16-28 (1/2010)

Antiporte malacologiche del Settecento

Erminio Capretti

Via dei Colli 1, 22070 Riassunto

Guanzate (CO), Italia Vengono illustrate alcune delle più belle antiporte del libro malacologico del 700, mostrando come

l'importante valore scientifico delle opere esaminate veniva arricchito da un apporto eminentemente
artistico.

Abstract

The finest frontispieces from important malacological books of the XVIII century are illustrated and com-
mented. The selected frontispieces are from the books of Rumphius, d'Argenville, Gualtieri, Scilla, Knorr
and Martini. The collaboration with important artists and engravers for the frontispieces states the great
importance that authors and editors attributed to their works.

Parole chiave

Storia della malacologia, illustrazioni, arte nel libro scientifico, XVIII secolo.

Introduzione

Già nel '600 si iniziò ad apporre, prima del frontespizio,
nelle opere a stampa alle quali si voleva dare un partico-
lare significato, sia in relazione al pregio grafico del-
l'opera, sia ai suoi contenuti, una pagina contenente
un'incisione. Questa poteva consistere nel ritratto del-
l'Autore o del dedicatario, oppure consistere in una pre-
gevole composizione artistica, spesso di contenuto sim-
bolico-allegorico che, in un certo modo, introduceva con
l'enfasi propria ad un'incisione artistica il testo che ne se-
guiva. Particolarmente significativo ed esemplare, in pro-
posito, è quello, celeberrimo, di Stefano Della Bella, appo-
sto alla prima edizione (1632) del "Dialogo sopra i massi-
mi sistemi..." del Galilei. Ma questa "moda", o consuetu-
dine che dir si voglia, si diffuse maggiormente nel '700.
L'Autore dei testi o l'editore si avvalevano solitamente
per queste antiporte dell'ausilio di importanh artisti, al-
cuni di rinomanza mondiale, come il Boucher per il d'Ar-
genville. In genere gli artisti che incidevano l'antiporta
non erano gli stessi che si occupavano delle tavole inter-
ne, ad eccezione di quelle del Gualtieri (1742).

Qui noi ci occupiamo di quelle che, a mio avviso, sono
le più belle antiporte in libri di soggetto malacologico.
Ne ho prescelte alcune, illustrandole in ordine cronolo-
gico, relative a sei Autori: Rumphius, d'Argenville,
Gualtieri, Scilla, Knorr e Martini.

Poiché questa mia nota ha esclusivamente carattere ico-
nologico, non entrerò nel merito e nei contenuti della
varie opere di cui parlerò, ma il Lettore che vorrà avere
dati bibliografici su di esse, può riferirsi alla bibliografia
riportata da Caprotti (1991) o ad altri repertori che indi-
cherò qualora occorra.

Rumpf (1711)

Georg Eberhard Rumpf (Rumphius) pubblica nel 1705

ad Amsterdam coi tipi di Fr. Halma, un grosso volume
in 4° di complessive 412 pagine e 60 tavole dal titolo
"D'Amboinische Rariteitkammer" , che illustra principal-
mente gli invertebrati marini delle Indie Olandesi.
Qualche anno dopo (1711), fa seguire una lussuosa ope-
ra in folio, "Thesaurus Imaginum Piscium, Testaceorum..." ,
pubblicata sempre ad Amsterdam che riprende le tavo-
le dell'opera precedente con un'ampia descrizione ed
un indice. L'opera è dedicata al "Naturae amanti curio-
so", con una pagina anonima che elogia l'operato del
Rumpf, qui chiamato "Plinius indicus". È questa l'edi-
zione qui esaminata.

Per queste due edizioni rimando, per la collazione, a
Caprotti (1991: pp. 35-37). Per notizie sul Rumpf e sulla
notevole importanza della sua opera rimando invece
alle esplicative pagine di Ley (1968), più famoso come
fisico, collaboratore di von Braun nelle ricerche spaziali,
che come studioso della zoologia, alla quale partecipò
in gioventù con un importante saggio sul Gessner.

Il Rumpf, probabilmente nato ad Hanau (Germania) da
genitori protestanti olandesi, fu poi inviato nelle Moluc-
che come Assistente Commerciante {" Onderkoopman") e
in seguito diverme mercante qualificato. La Compagnia
delle Indie si interessò ai suoi studi naturalistici e lo
aiutò quando, nel 1670, diventò cieco. Ma il Rumpf non
si occupò solo di animali marini. È importantissimo il
suo "Herbarium amboinense" , edito postumo nel 1608 in
6 volumi in folio (Nissen, 1951: n. 1081).

Noi qui ci occuperemo esclusivamente dell'antiporta e
della bellissima illustrazione a piena pagina del ritratto
del Rumpf. L'antiporta (Fig. 1) illustra l'ingresso e un
prospettico interno di un maestoso palazzo di impronta
classica. Sotto l'arco d'ingresso, dei grossi festoni cari-
chi di conchiglie e crostacei incorniciano il titolo, sul
quale troneggia un mascherone composto da conchiglie,
alla maniera delle composizioni nello stile di Arcimbol-

Fig. 1. Rumpf, Thesaurus Imaginum Piscium, Testaceorum... (1711): antiporta, dimensione originale 22 x 33,6 cm.
Fig. 1. Rumpf, Thesaurus Imaginum Piscium, Testaceorum... (1711); frontispiece, actual size 22 x 33.6 cm

17

Antiporte malacologiche del Settecento

Erminio Capretti

di, imitate anche dal Bonamai. Le due colonne portanti
dell'ingresso sono ornate da due statue, da un lato Net-
tuno, e dall'altra una non meglio identificabile figura
femminile, con elmo turrito e chiavi in mano, probabil-
mente simboleggiante una città (Amsterdam?). In pri-
mo piano si osserva un pescatore inginocchiato con un
grosso cesto pieno di prodotti del mare, con un bimbo
nudo al suo lato, fra conchiglie e granchi. Un altro pe-
scatore porta sulle spalle e verso l'interno un cesto col-
mo di conchiglie. Nello sfondo invece, attorno ad un
grande tavolo, si affollano cinque studiosi che stanno
attentamente esaminando i meravigliosi prodotti del
mare. Le cassettiere ai lati e nello sfondo stanno a signi-
ficare che era quello un centro museale di raccolta e
classificazione. Questa incisione, di grande effetto e
molto scenografica, è opera di Jacobus de Later, attivo
ad Amsterdam nel XVII secolo e noto come pittore di
paesaggi e disegnatore, oltre che come incisore. In que-
sta incisione v'é comunque un netto contrasto tra le ar-
chitetture di un Rinascimento già molto manierato e le
"grottesche" del già imperante barocco.

II meraviglioso ritratto del Rumpf (Fig. 2) all'età di 68
anni deriva da un disegno del figlio, pure lui mercante
della Compagnia e fu inciso sempre da Jacobus de La-
ter, come si legge in un cartiglio. Vi si vede Rumpf, già
cieco, seduto ad un tavolo, sul quale stanno alcuni libri
e molti nicchi di animali marini, nonché dei vegetali, fra
i quali spicca un carciofo (è questa una delle prime raf-
figurazioni di questa specie). Sulle pareti si notano un
pesce ed un rettile imbalsamati, e a terra due pagine
aperte del suo Herbarium. Questo ritratto è di grande
impatto, oltre che di notevole pregio artistico.

d'Argenville (1742)

Per l'opera di d'Argenville, l"'Histoire Naturelle éclairée
dans deux de ses parties principales. La Lithologie et la Con-
clnjlioiogie doni Lune traite des Pierres et l'autre des Coquil-
lage...” (1742) si rimanda a (Capretti, 1961: pp. 40, 41).
L'opera, pubblicata anonima nella sua prima edizione,
ebbe un clamoroso successo. Nel discorso preliminare il
d'Argenville illustrava l'importanza scientifica, anche
per i "philosophes" , dello studio delle conchiglie (cf. Ca-
pretti, 1985: pp. 102-193; 1986: p. 95; 1999: pp. 87-89).
Antoine Joseph Dezallier d'Argenville (Parigi, 1680-
1765) fu un importante funzionario statale, molto noto
allora per le sue collezioni d'arte e di conchiglie. Questa
sua opera malacologica divenne subito famosa e lo stes-
so Linneo se ne servì per ordinare la sua collezione. Il
d'Argenville prefigura poi anche una nomenclatura bi-
nomia, come sarà quella del Linneo.

Le pubblicazioni scientifiche del d'Argenville gli valse-
ro di essere chiamato alla collaborazione con l'£n-
cyclopédie del Diderot-D' Alembert, per la quale scrisse
più di 540 articoli. Per altre notizie, si rimanda a Cla-
vreuil & Clavreuil (2008).

L'antiporta (Fig. 3) è costituita da una incisione a piena
pagina, di soggetto mitologico ed allegorico, incisa da
Chedel da un opera del Boucher. Il dipinto originale an-
dò probabilmente perduto o disperso, poiché non ve ne
18 è traccia nei repertori (Ananoff & Wildenstein, 1980). 1

soli dipinti con qualche affinità con la nostra tavola so-
no quelli riferiti a soggetti ambientati in mare, come ad
esempio "II Trionfo di Venere" (Nationalmuseum di
Stoccolma), o la "Nascita di Venere" (collez. privata,
New York) o ancora "Giunone ordina a Eolo di liberare
i venti" (Kimbell Art Museum di Forth Worth, Texas).
In questi dipinti, però, non compare né il nerboruto Tri-
tone, né la dolcissima Sirena della nostra incisione.
Quanto all'incisore, si tratta di Quentin Pierre Chedel
(Chalons sur Marne, 1705 - Parigi, 1762), incisore, che
lavorò soprattutto a Parigi. L'incisione mostra in primo
piano la terraferma con animali terrestri, una Helix che
circola tranquilla, una tartaruga, ecc. Sullo sfondo, a si-
nisfra, sempre in terraferma, vediamo un elefante, un
dromedario ed un palmeto. Dominano la scena il Trito-
ne e la Sirena, che tengono fra le braccia coralli e con-
chiglie. Alcuni pesci, con fattezze alquanto mostruose,
sono distesi ai loro piedi. Siamo qui in pieno barocco di
stampo francese, ricordando che il Boucher, con Frago-
nard e Watteau si possono considerare i migliori pittori
francesi del '700, prima della Rivoluzione.

Gualtieri (1742)

Nello stesso anno (1742) dell'opera del d'Argenville,
appare in Italia una sontuosa opera in folio massimo,
"Index Testarum Conchyliorum quae adservantur in Museo
Nicolai Gualtieri...” , pubblicata a Firenze (Caprotti, 1991:
pp. 40, 41 per la collazione dell'opera e Caprotti, 1985:
p. 192 per altre notizie). Le sue 110 tavole costituiscono
il maggior monumento malacologico italiano della pri-
ma metà del '700. L'opera fu ampiamente utilizzata da
Linneo, che lo cita spesso nelle sinonimie per l'istituzio-
ne di varie specie nel Systema Naturae.

Nicola Gualtieri fu medico di Cosimo III, Granduca di
Toscana e l'opera illustra appunto la collezione malaco-
logica del Granduca. Le tavole di questa splendida ope-
ra furono incise da Pietro Antonio Pazzi, su disegni di J.
Menabuoni. Anche la bellissima antiporta fu incisa dal
Pazzi, ma su disegno di Giovanni Domenico Campiglia.
Questi, nato a Lucca nel 1682, morì nel 1768 e fu pittore
di genere, disegnatore ed incisore. A Firenze ebbe come
professori Tomaso Redi e Lorenzo del Moro, ed a Bolo-
gna frequentò la scuola di Giuseppe del Sole. Pietro An-
tonio Pazzi, invece, nacque a Firenze verso il 1706 e mo-
rì dopo il 1766. Fu esclusivamente un incisore, allievo di
G. Pramontini e C. Mogalli. Incise molti ritratti per il
Museo Fiorentino, per il Museo Etrusco di Mori e per il
Museo Capitolino. L'antiporta in oggetto (Fig. 4) raffi-
gura in primo piano una ninfa (o Venere?) seduta su di
uno scoglio fra le acque marine, mentre dei giovani par-
zialmente immersi (forse dei tritoni) le offrono, l'uno
una valva di Tridacna contenente varie conchiglie, l'altro
una conchiglia di Nautilus. Alcuni putti vicino alla fan-
ciulla sembrano giuocare con alcune conchiglie. Nel cie-
lo si libra una fanciulla, con una torcia nella sinistra ed
un mazzo di fiori nella destra, circondata da putti alati,
due dei quali sembrerebbero essere dei venti, poiché
soffiano verso le nubi, mentre un altro putto volante
versa da un'anfora dell'acqua, che cade sulla valva di
un bivalve, che la fanciulla dello scoglio sembra porger-

Georgh eveuhaébi mmì^M%í;MANo^m^m exviii.

nh éen é útí/ ta m n /i

UCUtúJ ,

aiit

X>f lifm^ ... ....

^¿é ^iiittí. ‘‘{y.e-r-ma'ii.-u.-s ■ tatus-

axle/n '^tk^e^' ú-ptrá,

Fig. 2, Rumpf, Thesaurus Imaginum Pisaum, Testaceorum . . (171 1): ritratto, dimensione originale 22 x 34,5 cm.
Fig. 2. Rumpf, Thesaurus Imaginum Pisaum. Testaceorum... (1711): portrait, actual size 22 x 34.5 cm.

19

Antiporte malacologiche del Settecento

Erminio Capretti

Phtn I-

20

I. O G- IlE

C/tcJfl ^cuÌfurit". ^

Co/is- . ciiTiat tf/-U (fl/nmanà- c¿ C/tancMcr (ic^s- Orih-auiu lìov\

aux deperuf de Jl^ldlùùc de l\'>nìJ!^yonP^

m

Fig. 3, d'Argenville, Histoire Naturelle édairde dans deux de ses parties principales (1742): antiporta, dimensione originale 18 x 25,5 cm.
Fig. 3 d'Argenville, Histoire Naturelle édairde dans deux de ses parties principales {]742): frontispiece, actual size 18x25.5 cm.

Fig. 4. Gualtieri, Index Testarum Conchyliorum (1742): antiporta, dimensione originale 23,5 x 36,7 cm.
Fig. 4. Gualtieri, Index Testarum Conchyliorum (1742): frontispiece, actual size 23,5 x 36,7 cm.

21

Antiporte malacologiche del Settecento

Erminio Capretti

gli. Sulla terraferma, in primo piano, vari putti si diver-
tono con numerose conchiglie sparse ovunque. Siamo
nel contenutissimo barocco di stampo italiano, di evi-
dente ispirazione classica.

Scilla (1752)

A Napoli, nel 1670 fu pubblicata dal Colicchia un'opera
particolarmente importante nella storia della malacolo-
gia poiché è una delle prime a dimostrare la vera natura
dei fossili, ossia "La vana speculazione disingaimafa
dal senso" di Agostino Scilla. Essa contiene una bella
antiporta, che venne ripresa, leggermente modificata,
nelle successive edizioni romane del Monaldini (1724,
1747, 1752, 1754 e 1759). In queste edizioni, il testo è in
latino e la modifica della tavola, con il cartiglio in latino
e non più in italiano, mi ha spinto ad inserirla, anche se
un po' abusivamente, fra le opere del '700 (illustro l'an-
tiporta dell'edizione del 1752). Per la collazione dell'ope-
ra dello Scilla, rimando a Caprotti (1991: p. 29), mentre
per notizie su Scilla (Messina, 1629 - Roma, 1700) e sulla
sua opera è necessario riferirsi all'ottimo lavoro di Ac-
cordi (1975).

L'antiporta (Fig. 5) ha in alto un cartiglio dove appare la
scritta “Vanae Speculationis Sensiis Moderator” ("La vana
speculazione disingannata dal senso", nell'edizione del
1670). Al di sotto, si vedono due figure, una femminile
ed una maschile, e solfo di loro una zona montagnosa
con molti fossili (conchiglie, echinodermi, ecc.). L'anfi-
porfa, come tutfe le tavole dell'opera, furono disegnate
ed incise dallo stesso Scilla, che, non dimentichiamolo,
fu soprattutto un pittore.

Per la descrizione di questa tavola, lascio la parola nien-
tedimeno che ad un grande malacologo, Giambattista
Brocchi, l'autore della celeberrima "Conchiologia fossile
subapennina” (1814), che alla pagina preliminare XV del
primo volume scrive; "Egli era pittore e chiamò in sus-
sidio la sua arte medesima per esprimere più al vivo i
proprii concetti. Raffigurò quindi nel frontespizio [anti-
porta mia] dell'opera II Genio dell'Osservazione che,
situato sopra una montagna sparsa di corpi marini, pre-
senta una di queste spoglie a un rabbuffato fantasma,
inviluppato da densa caligine che tocca e par non creda.
Esso è la Filosofìa aristotelica". Non posso dire se que-
sta lettura, di stampo illuministico, del Brocchi sia la
più veritiera, ma comunque centra quello che era sicu-
ramente l'obbiettivo dello Scilla, e cioè il ricusare le al-
lora dominanti posizioni conservatrici. Data l'importan-
za del Brocchi per la malacologia, segnalo in bibliografìa
due recenti lavori che illustrano la sua figura, sia come
uomo che come scienziato (AA.VV, 1987; Berti, 1988).

Knorr (1757-1773, 1766-1767)

Georg Wolfgang Knorr (Norimberga, 1705-1761) fu pro-
babilmente il migliore di una lunga tradizione familiare
di incisori e pittori di Norimberga. Fu anche appassio-
nato naturalista e molte sue opere sono perciò a caratte-
re naturalistico. Delle sue opere, alcune illustrano pre-
ziose collezioni tedesche, altre sono monografiche, illu-
stranti molluschi o minerali e fossili. Di queste opere ne
22 fu anche editore fino alla morte e, in seguito, furono

editori i suoi eredi. Si occupò di minerali e fossili con
due opere: “Sammlung von Merckwilrdigkeiten der Natur
und Aìterthiimer des Erdbodens", stampato a Norimberga
(1749-1755), con 57 tavole. Seguirà il monumentale “Die
Naturgeschichte der Versteinerungen” (1768-1773), stam-
pato a Norimberga dagli eredi in 4 volumi con 272 tavo-
le colorate a mano.

Illustrò poi la sua celebre collezione naturalistica in
“Deliciae naturae select ae" , del 1766-1767, pure in folio
gigante in 2 volumi, con 91 meravigliose tavole (secon-
da edizione nel 1778). In quest'opera, diverse tavole so-
no dedicate alle conchiglie. Magnifica è la vigneffa in
calce al frontespizio (Fig. 6), incisa in rame e colorata a
mano. Vediamo un magnifico ammasso di conchiglie in
riva al mare, menfre due tritoni affiorano a mezzo busto
dalle acque, uno con una tridacna sulla testa, colma di
conchiglie e coralli, l'altro suonante la sua buccina. La
vera e propria antiporta raffigura il rifrafto dello Knorr
(Fig. 7) da un dipinto di LE. Hile, pittore accademico, e
inciso da LA. Schweikart, socio dell'Accademia di Pittu-
ra fiorentina. Frontespizio ed antiporta, qui riprodotti,
sono quelli della seconda edizione (1778).

Di Knorr, importantissima è anche l'opera botanica
“Thesaurus Rei Herbariae Hortensique Universalis", stam-
pata a Norimberga (1764-1772), in folio gigante con 301
tavole colorate (Nissen, 1951: n. 1081; Junk Antiquaa-
riat, 2005: p. 130).

Ed infine, per quel che più ci interessa, ricordo l'opera
“Vergniigen der Augen und des Gerniiths", stampato a No-
rimberga (1757-1764), il cui titolo dell'edizione in fran-
cese così suona: "Les délices des yeux et de l'esprit, ou col-
lection generale des différentes espèces de coqidllages que la
mer renferme" (Norimberga, 1760-1773). L'opera consiste
di 6 parti (Caprotti, 1991: pp. 44-45). Ad ognuna corri-
sponde un'antiporta incisa e colorata a mano nel più
puro rococò di stampo tedesco. Siamo all'epoca delle
famose turqueries. Di queste sei anfiporfe, ne illustrerò
solo quattro (Fig. 8A-D), ritenute le più belle e le più
significative. Esse sembrano esprimere il meglio del ro-
cocò tedesco, in termini grafici. I disegni delle antiporte
sono opera di Johann Christoph Keller (Norimberga,
1737 - Erlangen 1795) che fu piffore di rifratfi, miniatu-
rista ed incisore. Allievo di J.-J. Preisler a Norimberga,
divenne poi professore di disegno ad Erlangen. Disegnò
pure piante e fiori per opere bofaniche. Quanto agli in-
cisori delle sei tavole, essi sono: Andreas Hoffer (tavv. 3,
5), incisore di Norimberga che lavorò per vari editori ed
anche per opere da Fùssli; Valentin Bischoff, incisore
(Norimberga, 1740-1807 o 1808), socio dell'Accademia
di Pittura e noto anche per aver inciso alcuni importan-
ti ritratti (tav. 6); Gustav Philip Trautner, per il quale
non sono riuscito a reperire dati (tav. 4). Questa bella
tavola non viene qui riprodotta poiché lo è già stata, a
colori, in Caprotti (1991: p. 96).

Le tavole delle due prime parti non portano il nome
dell'incisore ed è possibile che siano opera dello stesso
Knorr, autore delle tavole nel testo. Nella prima tavola
(Fig. 8A), vediamo il titolo dell'opera elegantemente in-
corniciato da coralli e da un festone, mentre, al suolo, si
notano un echinoderma, tre bivalvi, uno scafopode ed

un gasteropode, ben disegnati e colorati. La seconda ta-
vola (Fig. 8B) ha il titolo racchiuso da molti coralli, ele-
gantemente disposti, qualche conchiglia ed un echino.
Nella tavola della quinta parte (Fig. 8C), una fontana ba-

rocca ci mostra due putti con due belle conchiglie, dei
coralli sul frontone inferiore, e due pesci dalle cui bocche
zampilla l'acqua. Dall'alto scendono due festoni vegetali.
Nella tavola della sesta parte (Fig. 8D), una ricca vegeta-

Fig. 5 Scilla, Vanae Speculationis Sensus Moderator (1752): antiporta, dimensione originale 13 x 17,5 cm.
Fig. 5 Scilla, Vanae Speculationis Sensus Moderator C\7 52): frontispiece, actual size 13 x 17.5 cm.

23

Antiporte malacologiche del Settecento

Erminio Capretti

DELICl/e. NATUR/E

OClC!

auócrlc^aicé

wcu 'nc,s

aiió dai

Oiru e.

7'

( y

y_.

pvas — xKh'i

I m'ukH’n ^

(ìuluchahcn

unò (lùULinmlcì Z4i ìpnvni z^crdicnct

y/

('r(iii,>Y/(y/('lv/i ~ r pilli

anorr

Fig. 6 Knorr, Deliciae naturae selectas (1778), frontespizio, dimensione originale 22,5 x 34,3 cm.
24 Fig. 6 Knorr, Deliaae naturae selectas (1778), title page, actual size 22.5 x 34.3 cm.

Fig. 7. Knorr, Deliciae naturae selectae (1778), ritratto (antiporta), dimensione originale 24,4 x 36,3 cm.
Fig. 7 Knorr, Deliaae naturae selectae (1778), portrait (frontispiece), actual size 24.4 x 36.3 cm.

Antiporte malacologiche del Settecento

Erminio Caprotti

zione attornia il titolo, sovrastato dalla testa di un re bar-
buto, al suo lato un nero con un cimiero da bon sauvage,
una cascata dall'altro lato, mentre in basso, fra le varie

cascate vi sono, ben delineate, alcune conchiglie, adagia-
te su delle mensole. Un veliero a destra, rappresenta un
chiaro riferimento a ciò che proveniva da mari lontani.

Fig. 8 Knorr, VergnCigen der Augen und des Gemüths, antiporte. A. Parte 1 (1757), dimensione originale 15x20 cm. B. Parte 2 (1764), dimensione
originale 1 5,5 x 20,5 cm. C Parte 5 (1771), dimensione originale 1 5,5 x 19,5 cm. D. Parte 6 (1772), dimensione originale 16 x 20 cm.

Fig. 8 Knorr, Vergnügen der Augen und des Gemüths, frontispieces. A Part 1 (1 757), actual size 1 5 x 20 cm. B. Part 2 (1764), actual size 1 5.5 x 20.5
cm. C. Part 5 (1771), actual size 1 5.5 x 19.5 cm. D. Part 6 (1772), actual size 1 6 x 20 cm.

26

Per le collazioni delle opere malacologiche dello Knorr
si veda Caprottti (1991: pp. 42, 44, 47), i cataloghi Junk
Antiquaariat (1998, 1999, 2005) e Schierenberg (2008),
mentre per il Thesaurus Rei Herbariae, ci si riferisca a
Nissen (1951: n. 1081).

Martini (1769)

Nel 1769 esce il primo volume (su 12) di un'opera famo-

sa, nota oggi come il "Martini & Chemnitz", che si pro-
poneva, per la prima volta, di voler illustrare tutta le
conchiglie del globo. Quest'immensa opera inizia nel
1769 ed il suo ultimo volume, il XII venne pubblicato
nel 1829. L'opera, iniziata dal solo Martini, verrà, dopo
la morte dell'Autore, proseguita dal IV volume in poi
da Chemnitz (Caprotti, 1991: p. 48). Il volume che qui ci
interesssa è il primo, l'unico fornito di antiporta (Fig. 9).

Fig. 9 Martini, Neues sistematisches Conchylien-Cabinet (]769), antiporta, dimensione originale 18,7 x23,5 cm.

Fig. 9 Martini, Neues sistematisches Conchylien-Cabinet (1769), frontispiece, actual size 18.7 x 23.5 cm. 27

Antiporte malacologiche del Settecento

Erminio Caprotti

Il frontespizio recita: "Nenes sistematisches Conchyilien -
Cabinet geordnet und beschrieben von Friedrich Heinrich
Wilhelm Martini. Erster Band. Nürnberg, Gabriel Nicolaus
Raspe, 1769" . La colorata antiporta ci mostra, in primo
piano, Argonauta, Nautilus, Haliotis, patelle e nel secon-
do un Nettuno sorretto dalle sue Ondine. Due putti in
acqua, a mo' di Tritoni, suonano nelle loro buccine e
nello sfondo due cavalli trascinano un cocchio che ri-
corda la conchiglia di Venere. Ai lati v'é una ornamen-
tazione di tipo vegetale costituita però in gran parte da
steli di coralli, che incornicia il testo. Siamo qui nel cuo-
re del barocco tedesco e per di più nel maggior centro
tedesco del libro naturalistico del '700. D'altronde No-
rimberga era stata sempre ai primi posti europei nell'ar-
te dell'incisione, sin dai tempi del Dürer. La coloratura
a mano è molto delicata e le tinte ben scelte per raffigu-
rare la colorazione naturale degli esemplari. Non sap-
piamo nulla dell'autore di questa bella antiporta. Sap-
piamo che le tavole di questo primo volume sono opera
di A.F. Mappe, ma questo non ci autorizza a dare a lui
la paternità dell'antiporta.

Conclusioni

Abbiamo passato in rassegna alcune meraviglie del li-
bro malacologico settecentesco, opere eseguite con una
eleganza grafica ed artistica oggi impensabile in
un'opera scientifica. Spero che il Leffore possa ammira-
re la bellezza di queste immagini, certo condividendo
quello che scriveva John Keats in uno dei più famosi
versi della letterafura inglese: "A thing of beauty is a joy
for ever" (Endymion, 1, 1), "Una cosa bella è una gioia
per sempre".

Ringraziamenti

Ringrazio il Prof. Rafael La Perna, dell'Univesità di Ba-
ri, sia per avermi spronalo a concretizzare questo artico-
lo di carattere malacologico-artistico, sia per l'assistenza
nella preparazione del testo e per la bibliografia.

Bibliografia

AA.VV., 1987. L'opera scientifica di Giambattista Brocchi (1772-
1826). Atti del Convegno, Bassano del Grappa, 9-10 novem-
bre 1985, Bassano, 192 pp.

Accordi B., 1978. Contributions to the history of Geological
Sciences. Agostino Scilla, painter from Messina (1629-1700),
and his experimental studies on the true nature of fossils.
Geologica Romana, 17: 129-144.

Ananoff a. & WiLDENSTEiN D. (a cura di), 1980. L'opera com-
pleta di Boucher. Rizzoli, Milano, 148 pp.

Berti G., 1988. Un Naturalista dall' Ancien Régime alla Restaura-
zione. Giambattista Brocchi (1772-1826). G.B. Verci, Bassano,

160 pp.

Brocchi G., 1814. Conchiologia fossile subapennina, con osserva-
zioni geologiche sugli Apennini e suo suolo adiacente. Voi. 1. Mi-
lano, Stamperia Reale, 240 pp.

Caprotti E., 1985. Per una storia della Malacologia dall'età

barocca al Secolo dei Lumi. Bollettino Malacologico, 21 (7-9):
183-202.

Caprotti E., 1986. "Coquillage" e "Coquille": due voci dell'En-
cyclopédie. Bollettino Malacologico, 22 (1-4): 93-96.

Caprotti E., 1991. L'illustrazione malacologica dalle origini al
1800. Bibliografia. Quaderni della Civica Stazione Idrobiologica
di Milano, 18: 1-118.

Caprotti E., 1999. Motivazioni delle "Conchiliologie" dalla
Controriforma all'Illuminismo. L' Esopo, 79/80: 79-91.

Clavreuil B. & Clavreuil S., 2008. Livres précieux du XV‘ au
XIX‘ siede: XXIV‘ biennale des antiquaires. Grand Palais, Pa-
ris, 216 pp.

D'Argenville A.J.D., 1742. L'Histoire Naturelle éclaircie dans
deux de ses parties principales. La Lithologic et la Conchyliologie
dont Lune traite des Pierres et l'autre des Coquillages. De Bure
l'Ainé, Paris, x + 492 pp.

Gualtieri N., 1742. Index Testarían Conchxjliorum quae adser-
vantur in Museo Nicolai Gualtieri philosophi et medici collegiati
fiorentini.... Florentiae. Ex typohraphia Caietani Albizzini,
Firenze, xxxiii + 252 pp.

Junk Antiquaariat, 1998. Naturai History and Travel. Catalo-
gue 276. Amsterdam, 160 pp.

Junk Antiquaariat, 1999. Naturai History and Travel. Catalo-
gue 278. Amsterdam, 200 pp.

Junk Antiquaariat, 2005. A selection of fine and rare Naturai
History Books. Catalogue 283. Amsterdam, 232 pp.

Knorr G.W., 1757-1773. Vergnugen der Augen und Gemiiths, in
Vorstellung einer allgemeinen Sammlung von Muscheln und an-
dern Geschópfen, ivelche im Meer gefimden werden. Georg Wol-
fganf Knorr und Seel Erben, Nürnberg, 44 pp. (1757), 72 pp.
(1764), 52 pp. (1768), 62 pp. (1769), 46 pp. (1771), 120 pp.
(1773).

Knorr G.W., 1778. Deliciae Naturae Selectae Oder Auserlefenes
Naturalien Cabinet. Nürnberg, Knorrischen Erben, Nürnberg,
30 (sn) + 108 pp. (parte 1), 2 (sn) + xvi + 116 pp. (parte 2).

Ley W., 1968. Dawn of Zoology. Prentice Hall Inc., Englewood
Cliffs, N.J., 280 pp.

Martini F.H.W., 1769. Neues Systematisches Conchylien-Cabi-
net. Erster Band. G.N. Raspe, Nürnberg, 22 (sn) + xxviii +
408 pp.

Nissen C., 1951. Die botanische Buchillustration. Ihre Geschichte
und Bibliographie. Band 2: Bibliographie. Anton Hiersemann,
Stuttgart, 237 pp.

Nissen C., 1969. Die zoologische Buchillustration. Hire Bibliogra-
phie und Geschichte. Band 1: Bibliographie. Anton Hierse-
mann, Stuttgart, 666 pp.

Rumpf G.E., 1711. Thesaurus imaginum Piscium Testaceorum;
quales sunt Cancri, Echini, Echinometra, Stellae Marinae, &c. ut
& Cochlearum... Nautilus, Cornu Ammonis, &c. Concime Uni-
valviae & Bivalviae... Mineralia; uti Metalla, Lapides & Argillae,
variis in locis reperta. Petrum van der Aa, Lugduni Batavo-
rum (Amsterdam), 412 pp.

ScHiERENBERG D. B.v. 2008. Rare and illustrated Books and Perio-
dicals on Malacology (catalogue 82). Amsterdam, 216 pp.

Scilla A., 1752. De corporibus marinis lapidescentibus quae defos-
sa reperiuntur... Monaldini, Roma, viii + 90 pp.

Liix'oro riccvulo ¡I 1 () ilicemlii’c 2000
l.avoro accollato il 13 marzo 2010

28

Boll. MalacoL, 46: 29-35 (1/2010)

Una collezione di G. Seguenza conservata presso Tlstituto
Tecnico Commerciale "O.G. Costa" di Lecce

Rafael La Rema (El) & Mauro D'Àbramo

Dipartimento di Geologia
e Geofisica, Università
di Bari, Via Orabona 4,
70125 Bari, Italia,
r.laperna@geo.uniba.it

Riassunto

L'Istituto Tecnico Commerciale "O.G. Costa" di Lecce possiede una piccola collezione paleontologica di
Giuseppe Seguenza. Sembra che la collezione sia stata donata da Seguenza a Cosimo De Giorgi, fonda-
tore del Museo di Scienze Naturali presente all'interno dell'Istituto. Il materiale è costituito sopratutto da
molluschi, brachiopodi e coralli provenienti dai depositi plio-pleistocenici di Messina e Reggio Calabria. Il
materiale più interessante della collezione è rappresentato da esemplari di specie di brachiopodi, coralli e
cirripedi descritte da Seguenza e dal gasteropode Calliostoma bullatum (Philippi, 1844), una specie batiale
poco nota.

Abstract

The finding of a small palaeontological collection of Giuseppe Seguenza in Lecce (Apulia) is herein re-
ported. The collection was most probably given by Seguenza himself to Cosimo De Giorgi (1842-1922), for
the Natural History Museum he founded in the school building dedicated to Oronzo Gabriele Costa, were
the collection is housed. The material consists of 92 lots, mainly molluscs, brachiopods and corals from the
Plio-Pleistocene deposits cropping out in the Messina and Reggio Calabria area. The most interesting mate-
rial is represented by brachiopod, coral and cirriped species described by Seguenza, and a poorly known
deep-sea gastropod, Calliostoma bullatum (Philippi, 1844), herein illustrated and commented.

Parole chiave

Giuseppe Seguenza, Cosimo De Giorgi, fossili, collezioni storiche. Lecce.

Introduzione

L'Istituto Tecnico Commerciale "O. G. Costa" di Lecce
fu fondato nel 1885 per volontà di un gruppo di docen-
ti, tra cui Cosimo De Giorgi e Giuseppe Ceschi. La sua
istituzione colmava una lacuna negli ordinamenti scola-
stici superiori della provincia, che erano tutti rivolti
all'insegnamento prevalentemente umanistico, accessi-
bile quasi esclusivamente alle classi più abbienti. L'isti-
tuto fu intitolato ad Oronzo Gabriele Costa (Alessano,
1787 - Napoli, 1867), celebre naturalista pugliese (Ghi-
sotti, 1974; Coan et al., 2010).

All'interno dell'Istituto è presente un Museo di Scienze
Naturali, non aperto al pubblico, che occupa una vasta
sala al primo piano dell'edificio. Esso fu originariamen-
te istituito come Gabinetto di Storia Naturale da De
Giorgi, che raccolse al suo interno collezioni naturalisti-
che e archeologiche. L'opera di raccolta fu proseguita
dal suo successore alla cattedra di Scienze Naturali, Li-
borio Salomi. Particolarmente ricco risulta il materiale
relativo a vertebrati fossili proveniente principalmente
dalle grotte salentine, e in particolare dalla Grotta del
Cardamone.

Tra il materiale presente nel Museo, è stata individuata
una piccola collezione con etichette autografe di Giu-
seppe Seguenza (1833-1889). L'inaspettato ritrovamento
di questa collezione aggiunge un tassello nella ricerca
del materiale seguenziano, presente in varie sedi italia-
ne ed estere, quali Firenze, Bologna, Palermo, Roma,
Napoli, Messina, Torino, Londra, Vienna e Washington

(Barra & Violanti, 1991; Zibrowius, 1991; Bertolaso &
Palazzi, 2000; La Perna, dati inediti). Come noto, infatti,
gran parte del materiale raccolto da Seguenza, compresi
i tipi dei suoi numerosissimi taxa, fu distrutto dal tre-
mendo terremoto che nel 1908 devastò Messina, cau-
sando anche la morte del figlio Luigi (1873-1908), che
stava continuando l'opera paterna.

In questo lavoro viene documentato il materiale se-
guenziano presente a Lecce, in particolar modo i mollu-
schi. Ci sembra utile, inoltre, aggiungere una nota bio-
grafica su De Giorgi ed una sugli studi stratigrafici ef-
fettuati da Seguenza.

Nota biografica su De Giorgi

Biografie di Cosimo De Giorgi sono state curate da Rug-
giero (1988) e De Ceglie (2007).

Arcangelo De Giorgi (Lizzanello, 9.2.1842 - Lecce, 2.12.
1922), noto col nome di Cosimo, fu uno studioso polie-
drico capace di coltivare interessi in svariati campi qua-
li la medicina (il suo campo professionale), la meteoro-
logia, l'agronomia, l'archeologia e vari settori delle scien-
ze naturali.

Conseguita nel 1865 la laurea in Medicina alTUniversità
di Pisa, si abilitò a Firenze alla professione medica con
specializzazione in chirurgia. Gli anni universitari furo-
no particolarmente stimolanti dal punto di vista cultu-
rale per la frequentazione con importanti scienziati che
lo spinsero ben presto verso gli studi naturalistici.
Tornato a Lecce a seguito della morte del padre e di al-
tri parenti nella grande epidemia di colera che nel 1867

Rafael La Rema & Mauro D'Àbramo

colpì il suo paese natale. De Giorgi cominciò ad eserci-
tare la professione medica e, successivamente, anche
quella di insegnante. Collaborò assieme ad altri docenti
alla nascita di un Istituto Tecnico a Lecce, per il quale
suggerì l'intitolazione ad Oronzo Gabriele Costa e dove
ottenne la cattedra per l'insegnamento di Scienze Natu-
rali. All'interno della scuola istituì un Gabinetto di Sto-
ria Naturale, in cui raccolse collezioni di vario tipo.

I suoi primi studi furono legafi alla meteorologia e cul-
minarono con l'istituzione nel 1873 di un osservatorio
meteorologico che, associato ad una rete di stazioni ter-
mo-pluviometriche, diede successivamente origine alla
Rete Termopluviometrica Salentina. Per la sua attività
come meteorologo fu nominato vicepresidente dell'As-
sociazione Meteorica Italiana (1880) e socio corrispon-
dente dell'Accademia dei Lincei (1898), su proposta del
padre barnabita Francesco Denza (1834-1894), uno dei
padri della meteorologia italiana. Nei primi anni del
'900 fu premiato con una medaglia d'argento dalla So-
cietà Geografica Italiana.

La passione per la geologia gli venne suscitata dall'in-
contro con il famoso geologo bolognese Giovanni Ca-
pellini (1833-1922), che visitò il Salente. Nel 1876, De
Giorgi pubblicò delle note geologiche sulla provincia di
Lecce. Nel 1877 ebbe l'incarico di portare a termine uno
studio geologico sulla Basilicata. Nel 1879 realizzò la
prima carta geologica della provincia di Lecce. Mise in-
sieme una ricca collezione di rocce e fossili, per la cui
identificazione si avvalse della collaborazione di impor-
tanti geologi, tra cui lo stesso Capellini. Nel 1880 verme
decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine della Co-
rona d'Italia per i suoi lavori geologici in Terra d'Otran-
to e in Basilicata. Nel 1881, su incarico del Regio Corpo
delle Miniere, effettuò l'esplorazione geologica dei di-
stretti campani di Vallo della Lucania e Campagna (Sa-
lerno). Le ricerche in campo geologico si estesero anche
all'idrogeologia e alla sismologia. Fu ideatore di un mo-
dello di sismografo che porta il suo nome e collaborò
alla stesura di un codice edilizio per luoghi soggetti a
moti tellurici nell'ambito del primo Congresso Geodi-
namico tenutosi a L'Aquila nel 1887. Nonostante i suoi
ampi interessi in ambito geologico. De Giorgi non pub-
blicò mai ricerche di carattere paleontologico.

Altra grande passione di De Giorgi fu l'archeologia. Le
sue ricerche lo portarono alla scoperta del bellissimo An-
fiteatro Romano situato nel centro della città di Lecce. Per
questo, gli fu conferita la cittadinanza onoraria nel 1907.
Fu in stretta amicizia con Pietro Cavoti (1819-1890), ar-
tista, pittore e studioso d'arte salentino. Alla sua morte,
il De Giorgi si adoperò attivamente affinché l'opera
dell'amico non andasse dispersa, suggerendo l'istitu-
zione di un Museo civico a Galatina (Lecce) intitolato
all'artista.

Nota sulla stratigrafia seguenziana

Gli studi stratigrafici di Seguenza hanno riguardato, in
particolare, le formazioni miocenico-quaternarie affio-
ranti nella parte meridionale della Calabria e nell'area
di Messina. La sua principale opera di carattere strati-
30 grafico-paleontologico, "Le formazioni terziarie della

provincia di Reggio", fu pubblicafa nel 1879 sulle Me-
morie della Reale Accademia dei Lincei.

Nell'area dello Stretto di Messina affiorano sedimenti
plio-pleistocenici depositatisi in ambienti fortemente
controllati dalla tettonica e dal regime idrodinamico
dello Stretto (Montenat & Barrier, 1987; Ott d'Estevou
et al., 1987). In seguito alla tettonica, che ha causato
l'origine di un mosaico strutturale, depositi che si sono
formati a 500-1000 m di profondità, affiorano fino a
qualche centinaio di metri di altitudine (Montenat et
al., 1987). Le potenti correnti di marea presenti nello
Stretto hanno determinato strutture sedimentarie tipi-
che degli ambienti superficiali anche in depositi di am-
biente batiale (Colantoni, 1987). I depositi dell'area del-
lo Stretto di Messina sono notevolmente ricchi in fossili,
e ciò permise a Seguenza molti studi sulle faune plio-
pleistoceniche, in particolare sui molluschi (Di Geroni-
mo, 1991).

Proprio nell'area di Messina, Seguenza (1868) introdus-
se il piano Zancleano (da Zancle, antica denominazione
della città di Messina) come base del Pliocene, descri-
vendo un affioramento situato vicino alla località di
Gravitelli (Roda, 1971). Per questo piano, Seguenza de-
scrisse una formazione composta nella sua parte infe-
riore da “mames blanches à foraminifères" alternati a livel-
li di sabbia, passanti a “calcaire à polypiers" e “marnes
jaunàtres, sableuses" . Sopra questi ultimi livelli si trova
un “calcaire presane entièrement formé d'ime infinité de co-
cjidlles de Terebratida, de Terebratulina, de Waldheimia, de
Megerìia, d'Argiope, etc.”. Secondo le moderne conoscen-
ze stratigrafiche, il piano Zancleano è costituito unica-
mente dalle marne bianche a foraminiferi, oggi note
come "Trubi", mentre i sovrastanti depositi fanno già
parte del Piacenziano (Van Couvering et al., 2000). A
causa della quasi inaccessibilità del sito di Gravitelli, lo
stratotipo dello Zancleano è stato formalmente designa-
to a Capo Rossello, lungo la costa sud-occidentale della
Sicilia (Van Couvering et al., 2000).

Seguenza (1879) associò il piano Zancleano al "Plioceno
inferiore o antico di vari scrittori", interponendolo tra il
successivo piano Astiano ("formazione pliocenica pro-
priamente detta dei vari autori") e il sottostante piano
Tortoniano ("Mioceno superiore degli autori - parte").
Nell'accezione seguenziana, il Pliocene veniva comple-
tato dal piano Siciliano ("Plioceno superiore o recente
di vari autori. Parte del Quaternario secondo altri").
Riguardo alle faune plioceniche della Calabria e in ge-
nerale di tutta l'Italia meridionale, Seguenza (1879) sot-
tolineò come esse fossero sopraftufto di mare profondo,
nettamente diverse da quelle tipiche dell'Italia setten-
trionale che sono invece di ambiente più superficiale.
All'interno dell'Astiano della Calabria egli distinse tre
facies: la "facies degli abissi" costituita da marne calca-
ree a foraminiferi, ricche in molluschi di ambiente batia-
le ("specie abissicole"); la "facies a Brachiopodi" sab-
biosa o sabbioso-calcarea, di media profondità; la "fa-
cies liftorale" costituita da marne azzurre che divengo-
no sempre più sabbiose negli strati superiori e che è
maggiormente simile al "Plioceno classico".

La parte superiore del Pliocene corrisponde, secondo Se-

guenza al piano Siciliano, rappresentato nella Calabria
meridionale da due parti ben distinte (orientale e occi-
dentale) per la diversità della fauna e per il differente
tipo di deposito. Sebbene Seguenza (1879) sottolinei che
la fauna di questo piano somigli maggiormente a quella
del Quaternario più che a quella pliocenica, la discor-
danza presente con i sedimenti sovrastanti (quaternari)
e la grande elevazione dei sedimenti di questo "Plioceno
recente", conforme all'elevazione di tutti i depositi plio-
cenici, lo indussero a considerare il Siciliano come la
parte terminale del Pliocene stesso. L'altezza di questi
depositi litorali e quella ancor maggiore dei depositi di
mare profondo del "Plioceno antico" sono la conseguen-
za dell'innalzamento della catena dell'Aspromonte.
Seguenza (1879) fece coincidere il Quaternario con il
piano Sahariano di Mayer, considerandolo come ultimo
piano del Terziario e la cui continuità con il Pliocene è
sottolineata in Sicilia e in Calabria sia dai caratteri stra-
tigrafici che da quelli paleontologici, che mostrano cam-
biamenti graduali. Nella parte inferiore dei depositi del
Sahariano egli riconobbe la presenza di specie nordiche,
alcune delle quali aveva già segnalato nell' Astiano e nel
Siciliano, che scompaiono dalla fauna della zona supe-
riore, molto simile a quella attuale del Mediterraneo e
contenente inoltre specie tropicali, oggi estinte, che sug-
geriscono "un'antica e più diretta riunione del Mediter-
raneo coi mari tropicali".

Materiale

La collezione Seguenza presente al Museo di Scienze
Naturali dell'lTC "O.G. Costa" comprende materiale di
età prevalentemente plio-pleistocenica proveniente
dall'area di Messina e di Reggio Calabria. AlTinterno
del cassetto in cui è custodita, la collezione è suddivisa
in due settori, indicati come "Pliocene antico" e "Plioce-
ne recente".

Gli esemplari sono contenuti in 92 scatoline di cartone,
ciascuna delle quali fornita di etichetta originale (Figg.
1, 2C). Quasi tutte le etichette portano a tergo una sigla
ed un numero (Fig. IB). Le sigle rimandano evidente-
mente all'età del materiale (per esempio: P.A.z.s. = Plio-
cene antico zona superiore; P.R.z.i. = Pliocene recente
zona inferiore; M.S. = Miocene superiore), mentre i nu-
meri sembrano riferirsi ad un elenco numerato del qua-
le non si ha notizia. Ciascuna etichetta porta, inoltre, un
numero progressivo nell'angolo superiore sinistro, con
grafia diversa da quella di Seguenza.

11 confronto delle etichette presenti in collezione con
quelle riportate da altre collezioni seguenziane (Barra &
Violanti, 1991; Bertolaso & Palazzi, 2000), permette di
confermare l'attribuzione della collezione di Lecce a
Giuseppe Seguenza.

1 gruppi sistematici meglio rappresentati (numero di
scatolini) sono i molluschi (39) ed i brachiopodi (28). So-

Fig. 1 Etichette presenti nella collezione Seguenza. A, B. 30 Tapes edulis / Un. / Plioc. Recente / Villasan t giovanni [recto]; P.R.z.s. / N. W [i/erso], C.
36 / Conotrochus / typus Seg. / Plioc. Antico / Messina. D. 37 1 Ceratocyathus / communis / Seg. / Plioceno anta / Messina.

Fig. 1 Labels in the Seguenza collection. A, B. 30 Tapes edulis / Un. / Plioc. Recente / Villasan / giovanni [recto]; PR.z.s. / N. IO [i/erso], C. 36 / Cono-
trochus / typus Seg. / Plioc. Antico / Messina. D, 37 / Ceratocyathus / communis / Seg. / Plioceno ant.o / Messina.

31

Una collezione di G. Seguenza conservata presso l'Istituto Tecnico Commerciale "O.G. Costa" di Lecce

Rafael La Rema & Mauro D'Àbramo

Fig. 2. A, B Calliostoma bullatum (Philippi, 1844), Messina, altezza 29,4 mm, larghezza 34,0 mm (collezione Seguenza). C, Illustrazione originale di
Trochus buHatus in Philippi (1844: tav. 28, fig. 8), D. Etichetta [ 5 / Trochus bulla / tus Phil. / Plioceno ant.o / Messina],

Fig. 2. A, B Calliostoma bullatum (Philippi, 1844), Messina, height 29,4 mm, width 34,0 mm (Seguenza coll.), C. Originai illustration of Trochus bul-
latus by Philippi (1844: tav. 28, fig. 8). D. Label [ 5 / Trochus bulla / tus Phil. / Plioceno ant.o / Messina].

no inoltre presenti coralli (12), cirripedi (7), echinidi (4)
e briozoi (1).

Risultati

1 molluschi costituiscono il gruppo meglio rappresenta-
to (Tab. 1). A parte pochi esemplari etichettati come
"Miocene" e pochi altri etichettati come "Quaternario",
il resto comprende fossili riferiti al "Plioceno antico" ed
al "Plioceno recente", di località comprese nelle aree di
Messina e Reggio Calabria.

Non è difficile riconoscere, fra le specie presenti, due
gruppi ecologicamente distinti: specie tipiche di am-
bienti di piattaforma {Acanthocardia deshayesii, Corbula
gibbo, Callista chiane, Timoclea ovato, Tiirritella communis,
ecc.), corrispondenti alle specie del settore "Pliocene re-
cente", e specie tipiche di ambienti batiali {Calliostoma
bullatum, Solariella morginulata, Calliotrophs ottoi, Cantrai-
nea peloritana, Spinosipella acuticostata) o della piattafor-
ma esterna {Nassarius gr. semistriatus, Fissidentalium rec-
tum), corrispondenti a quelle del settore "Pliocene anti-
co". Le specie del primo gruppo sono generalmente ben
note e spesso citate per le formazioni plio-pleistoceni-
32 che affioranti in Italia. Le altre sono invece note grazie a

lavori recenti che trattano la malacofauna batiale plio-
pleistocenica dell'area dello Stretto di Messina (Di Ge-
ronimo et al., 1997; Di Geronimo & La Perna, 1997; Ber-
tolaso & Palazzi, 2000; La Perna, 2003).

Tra le specie batiali, vale la pena sottolineare la preseir-
za di Calliostoma bullatum (Philippi, 1844) (Fig. 2). Que-
sta specie non risulta sia stata trattata dopo la sua de-
scrizione per cui riteniamo opportuno illustrarla e
commentarla. Essa è piuttosto frequente (La Perna,
oss. pers.) in formazioni plio-pleistoceniche caratteriz-
zate dall'abbondante presenza di "coralli bianchi" (so-
prattutto Lopìlielia pertusa e Madrepora oculata), affioran-
ti nell'area dello Stretto di Messina (Barrier, 1987; Di
Geronimo, 1987). 11 materiale presente in collezione
proviene da Messina, la stessa località per la quale
questa specie fu descritta (Philippi, 1844: p. 226, tav.
28, fig. 8).

La conchiglia ha giri leggermente convessi, con sutura
piuttosto profonda. La sculfura è data da cingoli spirali
distanziati e poco rilevati. L'ombelico è chiuso. Purtrop-
po, la scarsa qualità del materiale a disposizione non
permette indagini morfologiche di dettaglio ed una più
precisa collocazione sistematica nell'ambito dei vari ge-
neri e sottogeneri disponibili nella famiglia. 1 giri apica-
li sono fortemente abrasi e non è stato possibile osser-

Anomìa ephippium Lirmé Plioceno recente, Reggio Calabria

3 v.

Anomia ephippium Lirmé 1758

Cardita jouanneti Deshayes Miocene, ?

3 fr.

Megacardita jouanneti (Basterot, 1825) (1)

Cardium echinatum Linné Plioceno recente, Barcellona

2v.

Acanthocardia deshayesii (Payraudeau, 1826) (2)

Cerithium vulgatum Bruguière ?, ?

3 es.

Cerithium vulgatum (Bruguière, 1792)

Cerithium vulgatum Bruguière var. Quaternario, ?

6 es.

Cerithium spp. (3)

Cithera cliione Linné Plioceno recente, Villa San Giovanni

1 v., 4 fr.

Callista chione (Liraié, 1758)

Corbula gibbo Olivi Quaternario, ?

4 V.

Corbula gibbo (Olivi, 1792)

Dentalium elepliantinum Linné Plioceno antico, Messina

14 fr.

Fissidentalium rectum (Gmelin, 1791)

Dentalium philippi Monterosato Plioceno recente. Naso

9fr.

Fissidentalium rectum (Gmelin, 1791)

Dosinia exoleta Linné Plioceno recente, Reggio Calabria

1 V.

Dosinia exoleta (Linné, 1758)

Fissurella neglecta Basterò! Plioceno recente, Messina

2 fr.

Diodora sp. (4)

Monodonta corallina Linné Plioceno recente, Messina

2 es.

Clanculus cornllinus (Gmelin, 1791)

Monodonta vieillotii Payraudeau Plioceno recente, Messina

2 es.

Osilinus articulatus (Lamarck, 1822)

Nassa setnistriata Brocchi Miocene, Messina

35 es.

Nassarius gr. semistriatus (Brocchi, 1814) (5)

Nassa semistriata Brocchi Plioceno antico, Rometta

1 es.

Nassarius gr. semistriatus (Brocchi, 1814) (5)

Nassa semistriata Brocchi Plioceno recente, Naso

2 es.

Nassarius gr. semistriatus (Brocchi, 1814) (5)

Tapes edulis Locard Plioceno recente. Villa San Giovanni

2v.

Tapes rhomboides (Permani, 1777)

Trochus bullatus Philippi Plioceno antico, Messina

3 es.

Calliostoma bullatum (Philippi, 1844)

Trochus bullatus Philippi Plioceno antico, Messina

3 mod.

Calliostoma bullatum (Philippi, 1844)

Trochus crenulatus Brocchi Plioceno recente, Messina

1 es.

jujubinus exasperatus (Permani, 1777)

Trochus magus Linné Plioceno recente, Reggio Calabria

1 es.

Gibbuta magus (Linné, 1758)

Trochus marginulatus Philippi Plioceno antico, Messina

4 es.

Solariella marginulata (Philipp!, 1844)

Trochus ottoi Philippi Plioceno antico, Messina

1 es.

Calliotropis ottoi (Philippi, 1844)

Trochus striatiis Gmelin Plioceno recente, Messina

6 es.

Jujubinus striatus (Lirmé, 1758)

Turbo filosus Philippi Plioceno antico, Messma

2 es.

Cantrainea peloritana (Cantraine, 1835)

Turbo glabratus Philippi Plioceno antico, Messina

3 es.

Cantrainea peloritana (Cantraine, 1835)

Turbo rugosus Linné Plioceno recente, Reggio Calabria

2 es.

Bolma rugosa (Lirmé, 1767)

Turritella communis Risso Plioceno recente, Naso

2 fr.

Turritella communis Risso 1826

Venus cosina Linné Plioceno recente, Reggio Calabria

1 V., 1 fr.

Venus cosina Lirmé, 1758

Venus cosina Linné Plioceno recente, Villa San Giovanni

2 V.

Venus cosina Lirmé, 1758

Venus ovata Pennant Plioceno recente, Reggio Calabria

4 V.

Timoclea ovata (Permani, 1777)

Verticordia acuticostata Philippi Plioceno antico, Messina

3 V.

Spinosipella acuticostata (Philipp!, 1844)

Tab. 1. Molluschi presenti nella collezione Seguenza a Lecce. Prima colonna: nome della specie come riportato in etichetta; seconda colonna: mate-
riale; terza colonna: nomenclatura aggiornata. Abbreviazioni: ? = illeggibile, es. = esemplare, fr. = frammento, mod. = modello interno, v. = valva.

Note: (1) Nomenclatura secondo Sacco (1899). (2) In passato, A. deshayesii veniva confusa o posta in sinonimia con A. echinata (La Perna & D'Àbra-
mo, 2009). (3) Il materiale comprende sia C. vulgatum, che alcuni esemplari più piccoli, mal conservati, con profilo cirtoconoide, forse riferibili a C.
lividulum Risso, 1826. (4) Potrebbe trattarsi di Fissurella neglecta Deshayes, 1830, sinonimo di Diodora italica (Defrance, 1820), ma il materiale non si
presta ad una determinazione sicura. (5) Nassarius semistriatus (Brocchi, 1814) risulta appartenere ad un complesso di specie molto simili fra loro che
necessita di una revisione.

Tab. 1. Molluscs in the Seguenza collection in Lecce. First column: species' name according to the label; second column: material; third column: revi-
sed species's name. Abbreviations: es. = specimen, fr. = fragment, mod. = internal mold, v. = valve.

Notes: (1) Nomenclature according to Sacco (1899). (2) In the past literature, A. deshayesii was misidentified as or synonymized with A. echinata (La
Perna & D'Abramo, 2009). (3) The material includes either C. vulgatum, and some smaller, poorly preserved shells, with cyrtoconoid profile, probably
belonging to C. lividulum Risso, 1826. (4) It could be Fissurella neglecta Deshayes, 1830, synonym of Diodora italica (Defrance, 1820), but the mate-
rial does not allow to be properly identified. (5) Nassarius semistriatus (Brocchi, 1814) belongs to a complex of species, very similar to each other,
needing a revision. 33

Una collezione di G. Seguenza conservata presso l'Istituto Tecnico Commerciale "O.G. Costa" di Lecce

Rafael La Rema & Mauro D'Àbramo

Brachiopodi

Terebratula calabra Seguenza Plioceno antico, Reggio Calabria

3 es.

Terebratula terebratula (Linné, 1758)

Terebratula guiscardiana Seguenza Plioceno antico, Messina

3 es.

Dyscolia guiscardiana (Seguenza, 1865)

Terebratula meneghiniana Seguenza Plioceno antico, Messina

5 es.

Ceramisia meneghiniana (Seguenza, 1865)

Terebratula philippii Seguenza Plioceno antico, Messina

1 es.

Terebratula philippii Seguenza, 1871 (1)

Terebratula scillae Seguenza Plioceno recente, Barcellona

1 es.

Terebratula scillae Seguenza, 1871

Terebratula scillae Seguenza Plioceno recente, Messina

3 es.

Terebratula scillae Seguenza, 1871

Waldheimia peloritana Seguenza Plioceno antico, Messina

6 es.

Dallina septigera (Lovèn, 1846)

Coralli

Balanophyllia irregularis Seguenza Plioceno antico, Messina

1 es.

Balanophyllia irregularis Seguenza 1864

Ceratocyathus communis Seguenza Plioceno antico, Messina

4 es.

Can/ophyllia (Ceratocyathus) communis (Seguenza, 1864)

Can/ophyUia geniculata Seguenza Plioceno antico, Messina

1 fr.

Caryophyllia (C.) geniculata Seguenza, 1864

Coenopsammia scillae Seguenza Plioceno antico, Messina

1 fr.

Enallopsammia scillae (Seguenza, 1864)

Conotrochus typus Seguenza Plioceno antico, Messina

16 es.

Conotrochus typus Seguenza, 1864

Flabellum messanense Seguenza Plioceno antico, Messina

4 es.

Flabellum (Ulocyathus) messanense Seguenza, 1864

Stephanocyatus elegans Seguenza Plioceno antico, Messina

1 es.

Stephanocyatus elegans Seguenza, 1864

Cirripedi

Balanus mylensis Seguenza var. minor Plioceno antico, Reggio

1 es.

Balanus mylensis Seguenza, 1876 (2)

Scalpelìum zancleanum Seguenza Plioceno antico, Messina

10 pt.

Scalpelìum zancleanum Seguenza, 1873

Tab. 2. Brachiopodi, coralli e cirripedi descritti da Seguenza, presenti nella collezione studiata. Prima colonna: nome della specie come riportato in
etichetta: seconda colonna: materiale; terza colonna: nomenclatura aggiornata. Abbreviazioni: es. = esemplare, fr. = frammento, pt. = piastra.

Note: (1) In letteratura Terebratula philippii non viene mai citata, per cui riportiamo la specie con la nomenclatura originale. (2) L'unica citazione sem-
bra essere quella di De Alessandri (1906), come Balanus mylensis.

Tab. 2. Brachiopods, corals and cirripeds described by Seguenza occurring in the studied collection. First column: species' name according to the label;
second column: material; third column: revised species's name. Abbreviations: es. = specimen, fr. = fragment, pt. = plate.

Notes: (1) Terebratula philippii has been never cited after its description. We report it with the original name. (2) The only citation seems to be that
by De Alessandri (1906), as Balanus mylensis.

vare la protoconca, che nei Calliostomatidae ha una ti-
pica scultura a nido d'ape (Marshall, 1995).

Considerato che diverse specie di Calliostomatidae vi-
vono in associazione con coralli profondi (Marshall,
1995; Reed et al., 2006) e che in questa famiglia è diffusa
la dieta a base di cnidari (Perron & Turner, 1978; Hick-
man & McLean, 1990), è possibile concludere che C. bul-
latum effettivamente vivesse in associazione con i coral-
li bianchi.

Diversamente dai molluschi, tra i brachiopodi, i coralli
ed i cirripedi sono presenh diverse specie descritte da
Seguenza. Per quesh gruppi, ci limitiamo a riportare solo
l'elenco delle specie seguenziane (Tab. 2) con l'adegua-
mento sistematico (De Alessandri, 1895, 1906; Zibrowius,
1980, 1991; Gaetani & Saccà, 1983, 1984; Lee et al., 2001).

Discussione

Non si conoscono documenti che attestino l'acquisizio-
ne di questo materiale da parte dell'Istituto "O.G. Co-
sta", ma sembra evidente che esso sia stato donato da
Seguenza al De Giorgi come collezione di confronto o
34 come materiale in scambio. Diversamente dalla colle-

zione conservata nel Museo di Geologia e Paleontologia
delTUniversità di Firenze, che risulta in gran parte arri-
vata tramite Luigi Seguenza dopo la morte del padre,
come chiaramente indicato dalle etichette (Bertolaso &
Palazzi, 2000: fig. 4), la collezione di Lecce sembra risa-
lire direttamente a Giuseppe Seguenza.

Ci sembra interessante fare alcune valutazioni circa la
collocazione temporale di questa collezione nell'ambito
dell'operato di Seguenza. Sulle etichette, il Pliocene vie-
ne distinto in "Plioceno antico" e "Plioceno recente",
con la distinzione di una "zona superiore" e di una "zo-
na inferiore", ma senza riferimenti ai piani stratigrafici
in uso al tempo. Ciò potrebbe far pensare ai primi anni
di attività geologica e paleontologica di Seguenza, verso
la fine degli anni 50 del XIX secolo (Di Geronimo, 1991),
ma la presenza nella collezione di specie descritte nel
corso della prima metà degli anni 70 (Tab. 2) necessaria-
mente sposta l'età della collezione verso la fase più ma-
tura. Anche l'etichetta illustrata da Bertolaso & Palazzi
(2000: fig. 7), proveniente dalla collezione di Firenze ri-
porta un'indicazione stratigrafica simile ("Plioceno an-
tico"). Ciò fa pensare che fosse un'abitudine di Seguen-
za quella di usare un terminologia stratigrafica sempli-
ficata sulle etichette.

Ringraziamenti

Desideriamo ringraziare il Prof. Nicola Greco, dirigente
scolastico dell'Istituto Tecnico Commerciale "O.G. Co-
sta" di Lecce per averci gentilmente permesso di studia-
re la collezione. Grazie anche ad Emma Taddei Ruggiero
(Università di Napoli) per averci fornito informazioni sui
brachiopodi di Seguenza, a Giuseppe Manganelli (Uni-
versità di Siena) ed Helmut Zibrowius (Station marine
d'Endoume, Marseille) per commenb e suggerimenti.

Bibliografia

Barra D. & Violanti D., 1991. I foraminiferi delle collezioni
Seguenza del Museo di Paleontologia dell'Università di Na-
poli e dell'Istituto di Scienze della Terra dell'Università di
Messina. Atti Accademia peloritana dei Pericoìanti, 67, suppl.
1, parte 2: 183-198.

Barrier R, Montenat C. & Ott d'Estevou R, 1987. Exem-
ples de relation entre tectonique et sédimentation dans le
Plio-pleistocène du Detroit de Messine: troncatures sous-
marines et dépót-centres. Documents et travaux IGAL, 11:
143-151.

Bertolaso L. & Palazzi S., 2000. Note sulla raccolta Seguen-
za di molluschi plio-pleistocenici della Provincia di Messina
conservata presso il Museo di Geologia e Paleontologia
dell'Università di Firenze. Bollettino Malacologico, 35 (1-4):
3-44.

CoAN E.V., Kabat A.R. & Petit R.E., 2010. 2,400 Years of Ma-
lacology (7th edition). The American Malacological Society,
http: / / www.malacological.org / publications / 2400_malaco-
logy.php.

CoLANTONi P, 1987. Marine geology of the Strait of Messina.

Documents et travaux IGAL, 11: 191-209.

De Alessandri G., 1895. Contribuzione allo studio dei cirri-
pedi fossili d'Italia. Bollettino della Società Geologica Italiana,
13: 234-314.

De Alessandri G., 1906. Studi monografici sui cirripedi fossi-
li d'Italia. Palaeontographia Italica, 12: 207-294.

De Ceglie R., 2007. Cosimo De Giorgi, l'"osservatore" del ter-
ritorio salen tino, in Francesco P. de Ceglia (ed.). Scienziati
di Puglia. Secoli V a.C.-XXI d.C., Adda, Bari: 325-327.

Di Geronimo L, 1987. Bionomie des peuplements benthiques
des substrats meubles et rocheux plio-quaternaires du
Détroit de Messine. Documents et travaux IGAL, 11: 153-169.
Di Geronimo I., 1991. Mollusca: specie nuove plio-quaterna-
rie di G. Seguenza (1858-1881). Atti Accademia peloritana dei
Pericolanti, 67, suppl. 1, parte 1: 137- 254.

Di Geronimo L, D'Atri A., La Perna R., Rosso A., Sanfilip-
po R. & Violanti D., 1997. The Pleistocene bathyal section
of Archi (Southern Italy). Bollettino della Società Paleontologi-
ca Italiana, 36: 189-212.

Di Geronimo I. & La Perna R., 1997. Pleistocene bathyal
molluscan assemblages from Southern Italy. Rivista Italiana
di Paleontologia e Stratigrafia, 103: 389-426.

Gaetani M. & Saccà D., 1983. Brachiopodi neogenici e plei-
stocenici della provincia di Messina e della Calabria meri-
dionale. Geologica Romana, 22: 1-43.

Gaetani M. & Saccà D., 1984. Brachiopodi batiali nel Plioce-
ne e pleistocene di Sicilia e Calabria. Rivista italiana di Pale-
ontologia e Stratigrafia, 90 (3): 407-458.

Ghisotti R, 1974. Malacologi Italiani Illustri. Oronzio Gabrie-
le Costa. Conchiglie, 10 (7-8): i-ii.

Hickman C.S. & McLean J.H. 1990. Systematic revision and

suprageneric classification of trochacean gastropods. Natu-
ral History Museum of Los Angeles County, Science Series, 35:
1-169.

La Perna R., 2003. The Quaternary deep-sea protobranch fau-
na from the Mediterranean: composition, depth-related di-
stribution and changes. Bollettino Malacologico, 39: 17-34.

La Perna R. & D'Abramo M., 2009. Morphometric and syste-
matic study on three Acanthocardia species from the Medi-
terranean Pleistocene (Mollusca, Bivalvia, Cardiidae). Geo-
diversitas, 31 (3): 669-682.

Lee D.E., Brunton C.H.C., Taddei Ruggiero E., Caldara M.
& Simone O., 2001. The Cenozoic brachiopod Terebrábala:
its type species, neotype, and other included species. Bulletin
of the Natural Histonj Museum, Geology Series, 57 (2): 83-93.

Marshall B.A., 1995. Calliostomatidae (Gastropoda: Trochoi-
dea) from New Caledonia, the Loyalty Islands, and the nor-
thern Lord Howe Rise. Mémoires du Museum d'Histoire Natu-
relle, 167: 381-458.

Montenat C. & Barrier P, 1987. Approche quantitative des
mouvements verticaux quaternaires dans le détroit de Mes-
sine. Documents et travaux IGAL, 11: 185-190.

Montenat C., Barrier P. & Di Geronimo I, 1987. The strait
of Messina, past and present: a review. Documents et travaux
IGAL, 11: 7-13.

Ott d'Estevou P, Barrier P, Bousquet J.-C., Chabellard
J.-G., CoppiER G., Jarrige J.-J., Lanzafame G. & Laniece
C., 1987. Evolution structurale pliocène et quaternaire du
Détroit de Messine. Documents et travaux IGAL, 11: 105-114.

Perron F.E. & Turner R.D., 1978. The feeding behaviour and
diet of Calliostoma occidentale, a coelenterate-associated pro-
sobranch gastropod, journal of Molluscan Studies, 44: 100-
103.

Philippi R.A., 1844. Enumeratio Molluscorum Siciliae. Voi. 2.
Eduardi Anton, Halis Saxonum, 304 pp.

Reed J.K., Weaver D.C. & Romponi S.A., 2006. Habitat and
fauna of deep-water Lophelia pertusa coral reefs off the sou-
theastern U.S.: Blake Plateau, Straits of Florida, and Gulf of
Mexico. Bulletin of Marine Science, 78 (2): 343-275.

Roda C., 1971. Zanclean. Giornale di Geologia, 37: 237-243.

Ruggiero L., 1988. De Giorgi, Arcangelo. Dizionario Biografico
degli Italiani. Voi. 36. Treccani: 136-138.

Sacco E, 1899. 1 molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della
Liguria. Parte 17. Carlo Clausen, Torino, 102 pp.

Seguenza G., 1868. La formation zancléenne, ou recherches
sur une nouvelle formation tertiaire. Bulletin de la Société
Géologique de France, Ser. 2, 25: 465-486.

Seguenza G., 1879. Le formazioni terziarie nella provincia di
Reggio (Calabria). Memorie della Classe di Scienze Fisiche Ma-
tematiche e Naturali della Reale Accademia dei Lincei, 6: 1-445.

Van Couvering A., Castradori D., Cita M. B., Hilgen F.J. &
Rio D., 2000. The base of the Zanclean Stage and of the Plio-
cene Series. Episodes, 23: 179-187.

Zibrowius H., 1980. Les Scléractmiaires de la Méditerranée et
de TAtlantique nord-oriental. Memoires de l'institut Oceano-
graphique, 11 (text, planches): 1-227, 107 taw.

Zibrowius H., 1991. Les Scléractiniaires du Miocène au Pléi-
stocène de Sicile et de Calabre de Giuseppe Seguenza (1864,
1880) (Cnidaria, Anthozoa). Atti Accademia Peloritana dei Pe-
ricolanti, 67, suppl. 1, parte 1: 79-135.

Lavoro riccvulo il L5 ÌVTliraio 200')

Lavoro arcf'ltato il 5 a|)iile 2010 35

Una collezione di G. Seguenza conservata presso l'Istituto Tecnico Commerciale "O.G. Costa" di Lecce

Boll. Malacol., 46: 36-38 (1/2010)

Lembulus forlii n. sp. from the Pliocene of Italy
(Bivalvia, Nuculanidae)

Eivind Palm* & Bruno Dell'Angelo* (El)

* Byvej 16, 4591
Follenslev, Denmark
eipa@km.dk

* Via Santelia 55/1 2A,
16153 Genova, Italy
bruno. dellangelo®
chitons.it

(El) Corresponding
Author

Abstract

A new Lembulus species (Bivalvia, Nuculanidae) is described from the Pliocene (Zanclean-Piacenzian) of
Northern Italy. Lembulus forlii n. sp. is closely similar to Lembulus pella (Linné, 1758), from which it differs
mainly by being more elongate, with a longer, curved rostrum and a finer sculpture.

Riassunto

Viene descritta una nuova specie di Lembulus (Bivalvia, Nuculanidae) del Pliocene (Zancleano-Piacenziano)
italiano. Il materiale proviene da tre località, due in Toscana (Spicchio e Cedda) ed una in Emilia Romagna
(Lugagnano). Lembulus forlii n. sp. è notevolmente simile a Lembulus pella (Linné, 1758), l'unica specie in
precedenza nota per questo genere nel Plio-Pleistocene. La nuova specie si distingue per la conchiglia più
allungata, il rostro più lungo e curvo e la scultura più fine.

Key words

Bivalvia, Nuculanidae, Lembulus, new species, Pliocene, Italy.

Introduction

In recent years some investigations on the protobranch
of the Mediterranean Sea have been carried out (e.g. Di
Geronimo & La Perna, 1996; La Perna, 2003, 2008; Della
Bella & Tabanelli, 2004; La Perna et al., 2004). These pa-
pers mainly deal with Pleistocene to Recent deep water
species, and only one of them (La Perna, 2008) includes
the genus Lembulus, without new species described. For
some years, one of the authors (E.P.) has been collecting
a large amount of material from several Italian Pliocene
localities and in the process of sorting out the species,
some new species have been encountered. Among them,
there is a distinct member of the genus Lembulus, here
described as a new species. The genus Lembulus, de-
scribed by Risso (1826), is characterized by having a ro-
bust, strongly convex shell, with a short, stout, bicari-
nate rostrum terminating into a pointed tip. The corn-
marginal sculpture is weak, but a dense pattern of well
defined, oblique sfriae is presenf. If ranges from the Ear-
ly Miocene (Cossmann & Peyrot, 1913) and is still
present in the Atlantic (from Porfugal to West Africa,
south to Angola), including the Mediterranean (Poppe
& Goto, 1993; Giannuzzi-Savelli et al., 2001; La Perna,
2008). The type was fixed by Gray (1847) as Lembulus
rossianus Risso, 1826, a synonym oí Area pella Linné, 1758
(Arnaud, 1977; La Perna, 2008). Lembulus pella was the
only species known for the genus in Plio-Pleistocene of
the Mediterranean area. Area interrupta Poli, 1795, Nudi-
la rostrata Borson, 1823 and L. pella var. anterotunda Sac-
co, 1898 are all synonyms of L. pella (La Perna, 2008).

Material and methods

The material originated from three localities, two in

Tuscany (Spicchio and Cedda) and one in Emilia Ro-
magna (Lugagnano). Spicchio (Eirenze) is an outcrop
near Empoli, of Piacenzian age (Dominici et al., 1997).
Cedda (Siena) is an outcrop near Poggibonsi (5 km
East), referred to the Early-Middle Pliocene (Brunetti &
Della Bella, 2008). Lugagnano (Piacenza) is a classic
Pliocene locality near Piacenza, of Zanclean age (Rio et
al., 1988).

The following abbreviations are used: BD = Bruno Del-
l'Angelo collection (Genova, Italy); EP = Eivind Palm
collection (Denmark); IGP = Museo di Storia Naturale,
Sezione di Geologia e Paleontologia, Pirenze (Italy);
MZB = Museo di Zoologia dell'Università di Bologna,
Bologna (Italy).

Dimensions (in mm) are given as length x height x
width (for complefe shells) or lengfh x height (for single
valves).

Systematics

Class Bivalvia Linné, 1758
Subclass Protobranchia Pelseneer, 1889
Order Nuculoida Dali, 1889
Pamily Nuculanidae H. & A. Adams, 1858
Genus Lembulus Risso, 1826 ex Leach ms
Type species: Area pella Linné, 1758

Lembulus forlii n.sp.

(Fig. lA-H)

Type material

Holotype: Spicchio (Piacenzian), 1 valve (MZB 45686,
11.3 X 5.7 mm). Paratypes: Spicchio (Piacenzian), 2 shells

(max 13 X 7 X 2.7 mm), 28 valves (EP, max 13 x 7 mm),
2 valves (MZB 45687, respectively 10.8 x 5.5 and 8.3 x
4.4 mm), 1 valve (BD, 9.8 x 5 mm); Lugagnano (Zan-
clean), 1 shell (IGF 15692E, 8 x 4.3 x 3.5 mm), 2 shells
(max 10 X 5 X 3.5 mm), 1 valve (EP, 11 x 6 mm); Gedda
(Pliocene), 21 valves (EP, max 12.2 x 6.5 mm).

Description

Medium sized, inaequilateral, aequivalve, rather robust,
moderately convex shell. Umbo opisthogyrate, at about
2/5 from posterior margin. Rostrum long, slightly bent,
making the length about twice the height; rostrum tip
somewhat pointed. A rounded, rather strong keel bounds
the rostrum dorsally; another weaker keel from umbo to
postero-ventral margin, defines a slightly concave ros-
tral area. Anteriorly, a weak radial keel. Ornamentation
oblique, consisting of closely spaced ribs; growth striae
irregularly spaced. Resilifer small, triangular. Hinge
plate moderately thick. Anterior teeth row a little shorter
than posterior. Posterior row reach about 2/3 of the total
posterior margin. Hinge strong with chevron-shaped

teeth, 14 anteriorly, 18 posteriorly in the holotype. Palliai
line not well defined; palliai sinus rounded, wide, rather
deep. Muscle scars well impressed.

Type locality

Spicchio (Firenze, Tuscany).

Distribution

Lembuliis forlii n.sp. is so far only known from the three
localities mentioned above, all of Pliocene age (Zan-
clean-Piacenzian).

Etymology

Named after our good friend Maurizio Porli.

Discussion

Lembuhis forlii n.sp. (Fig. lA-H) is notably similar to L.
pella (Fig. IK, L), but the shell is more elongate, and the
rostrum markedly longer and more pointed in the new
species. The umbo is clearly closer to the center in L.

Fig. 1. A-H. Lembulus forlii n. sp. A, B. Spicchio (Firenze), length 7 mm; C, D. Holotype (MZB 45686), Spicchio (Firenze), length 1 1.3 mm; E, F. Spic-
chio (Firenze), length 6.2 mm; G, H. Cedda (Siena), length 1 1 mm; I, J. Paratype (IGF 15692E), Lugagnano (Piacenza), length 8 mm (both valves), K,
L. Lembulus pella (Linné, 1857), Pietrafitta (Siena), length 1 1 mm.

Fig. 1, A-H. Lembulus forili n. sp. A, B. Spicchio (Firenze), lunghezza 7 mm; C, D. Olotipo (MZB 45686), Spicchio (Firenze), lunghezza 1 1.3 mm, E, F.
Spicchio (Firenze), lunghezza 6.2 mm; G, H. Cedda (Siena), lunghezza 11 mm; I, J. Paratipo (IGF 15692F), Lugagnano (Piacenza), lunghezza 8 mm
(entrambe le valve); K, L. Lembulus pella (Linné, 1857), Pietrafitta (Siena), lunghezza 1 1 mm.

37

Lembulus forlii n. sp. from the Pliocene of Italy (Bivalvia, Nuculanidae)

Eivind Palm & Bruno Dell'Angelo

pella, Le. the shell is distinctly more inaequilateral in the
new species. Even in younger specimens (Fig. IE, F),
the rostrum is longer and the umbo is more posterior
than in L. pella. The keel impression is weaker, and the
posterior bicarinate shape typically seen in L. piella, is
very weak or absent in the new species. The ornamenta-
tion in L. forili n.sp. is tighter than usual in L. pella,
though L. pella is very variable in that respect. The whole
surface gives an impression of smoothness, whereas in
L. pella, the ribs are slightly more pronounced. In L. forili
n.sp., the hinge rows make a wider angle and the liga-
ment pit is notably smaller, than in L. pella.

Lembulus emarginatus (Lamarck, 1819) perhaps belong to
yet another, may be a Miocene species, but it is unclear
what Lamarck really meant, when he described the spe-
cies (for a more detailed discussion, see La Perna, 2008).
The figures in literature, attached to that name, are very
similar to L. pella and they do not have the long, bent
rostrum, so characteristic in L. forili n.sp.

Lembulus iindatus (Defrance, 1825), a Miocene species,
has coarse, transversal ridges, giving the appearance of
a wavy surface. Some specimens we have seen (from
Aquitaine, South of France) have more, other less of
these ridges, but L. pella and L. forili n.sp. never has
such a sculpture.

Lembulus forili n. sp. is only found in clayey deposits,
whereas we have seen thousands specimens of L. pella
and none of the new species in the sandy deposits in
the Siena-Firenze area. The presence of L. pella is well
documented in the Italian Pliocene and Pleistocene
(Sacco, 1898; Cavallo & Repetto, 1992; La Perna, 2008).
At Spicchio, there are some sandy-clayey lenses where
L. pella can occasionally be found. These shells show the
typical characters of this species, whereas neither L. for-
ili n.sp, nor intermediate forms have been found. These
observations support the interpretation of L. forili n.sp.
as a distinct species, and not as an ecophenotype of L.
pella which lived in muddy bottoms or deeper waters.
Also at Melograni (near Pietrafitta and Bibbiano, San
Gimignano), where the sediment is richer in pelitic frac-
tion than in most of the other sandy localities in the Si-
ena area, typical shells of L. pella are found, whereas L.
forili n.sp. has been never found.

The two valves we have seen from Ciuciano, a place
with deeper water deposits (Porli & Dell'Angelo, 2000),
are L. pella, but the species is very rare here, presumably
because it was too deep for optimal living conditions.
Most probably, due to its close resemblance to L. pella, L.
forili n.sp has been always confused with the former
and its stratigraphic distribution could be wider than
that hitherto known.

Acknowledgements

We wish to thank Antonio Bonfitto (MZB) who pre-
pared the illustration and Birgitte Palm, wife of the first
author, for the photographs. We especially thank Rafael
La Perna (Università di Bari) for his helpful comments

and constructive criticism, that greatly improved the

quality and completeness of the manuscript.

References

Arnaud P.M., 1977. Révision des traxa malacologiques Médi-
terraneéens introduit par Antoine Risso. Anuales dii Muséum
d'Histoire Natiirelle de Nice, 5: 101-150.

Brunetti M. & Della Bella G., 2008. Macalia (?) kengii n. sp.
un nuovo bivalve per il Pliocene toscano (Tellinidae, Maco-
minae). Bollettino Malacologico, 44: 115-118.

Cavallo O. & Repetto G., 1992. Conchiglie fossili del Roero.
Atlante Iconografico. Memorie dell'Associazione Naturalistica
Piemontese, 2: 1-251.

CossMANN M. & Peyrot A., 1913. Conchologie Néogénique
de l'Aquitaine. Actes de la Société Linnéenne de Bordeaux, 66:
121-324.

Della Bella G. & Tabanelli C., 2004. Revisione della mala-
cofauna pliocenica di Rio Albonello (Brisighella, Ravenna).
III. Testyleda annaritae n. sp. Quaderno di Studi e Notizie di
Storia Naturale della Romagna, 19: 7-16.

Di Geronimo I. & La Perna R., 1996. Batlii/spinula excisa (Phi-
lippi, 1844) (Bivalvia, Protobranchia): a witness of the Plio-
Quaternay history of the deep Mediterranean benthos. Rivi-
sta Italiana di Paleontologia e Stratigrafia, 102: 105-118.

Dominici S., Mazzanti R. & Nencini C., 1997. Geologia dei
dintorni di San Miniato tra l'Arno, l'Elsa e l'Era. Quaderni
del Museo di Storia Naturale di Livorno, 14 (suppl. 1): 1-27.

Forlì M. & Dell'Angelo B., 2000. A new species of Marginel-
la (Mollusca, Gastropoda) from the Italian Pliocene. Bolletti-
no Malacologico, 36: 93-98.

Giannuzzi Savelli R., Pusateri R, Palmeri A. & Ebreo C.,
2001. Atlante delle conchiglie marine mediterranee. 7. Bivalvia:
Protobrancliia-Pteriomorplia. Edizioni Evolver, Roma: 246 pp.

Gray J.E., 1847. A list of the genera of recent Mollusca, their
synonymy and types. Proceedings of the Zoological Society of
London, 15: 129-206.

La Perna R., 2003. The Quaternary deep-sea protobranch fau-
na from the Mediterranean: composition, depth-related di-
stribution and changes. Bollettino Malacologico, 39: 17-34.

La Perna R., 2008. Revision of the Nuculanidae (Bivalvia:
Protobranchia) from the Cerulli Irelli collection (Mediterra-
nean, Pleistocene). Bollettino della Società Paleontologica italia-
na, 46: 125-137.

La Perna R., Ceregato A. & Tabanelli C., 2004. Mediterra-
nean Pliocene protobranchs: the genera Jupiteria Bellardi,
1875, Ledella Verrill & Bush, 1897 and Zealeda Marwick, 1924
(Mollusca, Bivalvia). Bollettino Malacologico, 40: 25-36.

Poppe G.T. & Goto Y., 1993. European Seashells. Volume II (Sca-
phopoda, Bivalvia, Cephalopoda). Christa Hemmen Verlag: 221

pp.

Risso A., 1826. Histoire naturelle des principales productions de
l'Europe meridionale et principaleìnent de celles des environs de
Nice et des Alpes-Maritime. Mollusques. E.G. Levrault, Paris:
439 pp.

Rio D., Sprovieri R., Raffi S. & Valleri G., 1988. Biostrati-
grafia e paleoecologia della sezione stratotipica del Piacen-
ziano. Bollettino della Società Paleontologica Italiana, 27: 213-
238.

Sacco R, 1898. / molluschi dei terreni terziarii del Piemonte e del-
la Liguria. Parte XXVI. Carlo Clausen Torino: 93 pp.

Lavoro l'iccvuto il 1 1 giugno 200‘t
Lavoro accollato il IO aprile 2010

38

Boll. MalacoL, 46: 39-43 (1/2010)

Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp., un nuovo bivalve
per il Pliocene toscano

M. Mauro Brunetti* (H) & Giano Della Bella*

* Via 28 Settembre 1944
2, 40036 Rioveggio (BO),
Italia, bwqkb@tin.it

(El) Corresponding
Author

* Via dei cedri 93, 40050
Monterenzio (BO), Italia

Riassunto

È descritto un nuovo bivalve. Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp., per il Pliocene inferiore della Toscana cen-
trale. La nuova specie è notevolmente simile a Tellina (Oudardia) compressa (Brocchi, 1814), con la quale è
probabile che sla stata frequentemente confusa. Da essa, la nuova specie si differenzia principalmente per la
diversa scultura esterna e per non avere il rilievo radiale anteriore interno. La nuova specie è confrontata
anche con Tellina (Moerella) donacina Linné, 1758, che possiede forma e scultura notevolmente diverse.

Abstract

A new bivalve, Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp., is described from the Early Pliocene of central Tuscany
(Northern Italy). The new species is notably similar to Tellina (Oudardia) compressa (Brocchi, 1814), with
which it has been confused. The new species differs by having a different sculpture, consisting of only
growth strie, without the oblique ridges occurring in the latter. Furthermore, the new species lacks the
internal anterior radial ridge which is typical to the subgenus Oudardia. Tellina (Moerella) ciucianensis n.
sp was also compared with Tellina (Moerella) donacina Linné, 1758, which mainly differs by having a
much stronger commarginai sculpture.

Parole chiave

Tellinidae, Tellina, Oudardia, Moerella, nuova specie. Pliocene, Italia

Introduzione

La famiglia Tellinidae, attualmente presente nell'area
mediterranea con una ventina di specie, è diffusa nelle
acque di tutto il mondo, in un ampio intervallo batime-
trico, con numerose specie. Questa famiglia comparve
nel Cretaceo (Afshar, 1969) e fu ben diversificata nel Ce-
nozoico europeo: per esempio, per il solo Miocene infe-
riore dell'Aquitania, Cossmann & Peyrot (1911) descris-
sero una trentina di specie. La conoscenza di questo
gruppo per il Pliocene del bacino del Mediterraneo è
piuttosto limitata: Sacco (1901) considera valide 19 spe-
cie per il Pliocene italiano, Marasti & Raffi (1977) ne cita-
no 16 per il Pliocene dell'Emilia occidentale, Malatesta
(1974) sei per il Pliocene umbro. Brambilla (1976) una de-
cina per il Pliocene inferiore di Villalvernia (Alessandria)
e Andres (1985) nove per il Pliocene di Huelva (Spagna
meridionale). Da questi dati risulterebbe che la diversità
della famiglia nel Pliocene, in gran parte comprendente
specie ad affinità tropicale, fosse uguale o addirittura in-
feriore a quella attuale in Mediterraneo. Per l'Africa occi-
dentale sono note 43 specie viventi (Ardovini & Cossi-
gnani, 2004), e ciò lascia ipotizzare che il numero di spe-
cie presenti nel Pliocene mediterraneo possa essere note-
volmente superiore a quanto finora noto. Recentemente,
nuove specie di Tellinidae sono state descritte per il Plio-
cene italiano (Brunetti & Della Bella, 2003, 2008).

Materiali e metodi

La specie oggetto di queste note proviene da un affiora-

mento della Toscana centrale, presso Ciuciano (Siena).
L'affioramento è formato da sabbie gialle leggermente
argillose ed è riferibile allo Zancleano (Pliocene inferio-
re) (Bortolotti & Merla, 1967; Dell'Angelo & Porli, 2000).
Nella località tipo e nelle altre località di rinvenimento
è stata fatta una raccolta manuale di esemplari, oltre a
vari campioni di sedimento. Per l'inquadramento a li-
vello tassonomico sopragenerico ci si è attenuti a Keen
(1969) e Afshar (1969).

Sono usate le seguenti abbreviazioni: H = altezza della
conchiglia, L = larghezza della conchiglia, coll. = colle-
zione, MCUB = Museo Capellini di Paleontologia
dell'Università di Bologna, MZB = Museo di Zoologia
dell'Università di Bologna.

Sistematica

Classe Bivalvia Linné, 1758
Sottoclasse Heterodonta Neumayr, 1884
Ordine Veneroida Adams H. & Adams A., 1858
Superfamiglia Tellinoidea Blainville, 1814
Famiglia Tellinidae Blainville, 1814
Sottofamiglia Tellininae Blainville, 1814
Genere Tellina Linné, 1758
Sottogenere Moerella Fischer, 1882

Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp.

(Figg. lA-D, 2A-C, 3A)

Oudardia compressa Brocchi-Sacco, 1901: p. 118-119, tav.
23, fig. 15a-b.

39

Mauro Brunetti & Giano Della Bella

? Tellina (Oudaniia) compressa Brocchi-Cavallo & Repet-
to, 1992: p. 211, fig. 630.

Materiale tipo

Olotipo, valva destra, H = 8 mm, L = 14 mm (MZB
45687). Paratipo, valva destra, H = 9,2 mm, L = 16 mm
(MZB 45688). Paratipo, valva destra, H = 8,3 mm, L =
15,4 mm (MZB 45689). Paratipo, valva sinistra, H = 7,2
mm, L = 13,8 mm (MCUB 23000463).

Località tipo

Ciuciano (Siena), 43°25'35"N, 11°01'42"E, Zancleano
(Dell'Angelo & Porli, 2000).

Materiale esaminato

Ciuciano (Siena), 21 valve sinistre, 31 valve destre, Zan-
cleano (coll. Brunetti-Delia Bella). Rio Torsero (Savona),
6 valve sinistre, 4 valve destre, Zancleano (coll. Della
Bella). Valle Andona (Asti), 2 valve sinistre, 2 valve de-
stre, Zancleano (coll. Brunetti-Delia Bella). Savignano
sul Panaro (Modena), 1 valva sinistra, Piacenziano (coll.
Della Bella). Castell'Arquato (Monte Padova), 1 valva
destra, Piacenziano (coll. Della Bella).

Origine del nome

Dal nome della località tipo.

Descrizione

Conchiglia equivalve, inequilaterale, di dimensioni me-

dio-piccole, con valve poco convesse, sottili, leggere, di
forma rettangolare-subtrapezoidale, subtruncata poste-
riormente, arrotondata anteriormente. Umbone opisto-
giro, subcentrale, poco saliente e compresso. Lunula
piccola e molto stretta, scudo superficiale poco definito.
Margine ventrale leggermente convesso che si raccorda
con quello anteriore con un'ampia curvatura, mentre
con quello posteriore forma un angolo piuttosto acuto,
dando forma ad una sorta di debole rostratura, troncata
nettamente. Margine dorsale declive da ambo i lati, leg-
germente concavo nella parte posteriore, formante un
angolo ottuso con la rostratura. Superficie esterna con
numerose linee di accrescimento regolarmente distan-
ziate, evidenti ma levigate, ad eccezione della carena e
dell'area posteriore, dove le linee di accrescimento sono
più in rilievo e con aspetto leggermente lamellare. Cer-
niera provvista di due denti cardinali, di cui uno bifido,
e di uno laterale molto allungato, parallelo al margine
dorsale. Impronte muscolari poco evidenti, quella po-
steriore leggermente più grande e rotondeggiante, quel-
la anteriore subromboidale. Seno palleale di eguale for-
ma in entrambe le valve, poco impresso, ampio, con
margine dorsale elevato e margine antero-dorsale poco
inclinato. Linea paileale in gran parte parallela al mar-
gine ventrale.

Distribuzione

In base alle associazioni presenti nelle località di rinve-
nimento, Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp. viveva pro-
babilmente a profondità comprese tra l'infralitorale e il
circalitorale.

Fig. 1. Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp., Ciuciano (Siena), Zancleano, A, B. Olotipo, H = 8 mm, L = 14 mm (MZB 45687). C, D. Paratipo, H = 9,2
mm, L = 16 mm (MZB 45688).

40

Fig. 1. Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp.. Ciuciano (Siena), Zanclean, A, B. Holotype, H = 8 mm, L = 14 mm (MZB 45687). C, D. Paratype, H = 9.2
mm, L = 16 mm (MZB 45688).

La distribuzione stratigrafica nota comprende lo Zan-
cleano ed il Piacenziano (Pliocene inferiore e medio).

Osservazioni

Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp. presenta notevoli si-
militudini con Tellina (Ondardia) compressa (Brocchi,
1814) (Figg. 2D-F, 3B), con la quale può essere facilmen-
te confusa. Un'attenta osservazione degli esemplari di
entrambe le specie evidenzia, però, che in Tellina (Moe-
rella) ciucianensis n. sp. la scultura è composta solo da
linee di accrescimento, senza le tipiche strie oblique
presenti in Tellina (Ondardia) compressa (Fig. 3A, B). Sul-
la superficie interna, la nuova specie non presenta alcun

rilievo radiale (Fig. IB, D), mentre una delle caratteri-
stiche distintive del sottogenere Ondardia è proprio la
presenza, in posizione anteriore, di un rilievo radiale
molto evidente che parte dall'umbone ed arriva alla li-
nea paileale (Fig. 2E). Nel sottogenere Ondardia, inoltre,
la valva sinistra è più convessa della destra, mentre in
Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp. entrambe le valve
presentano la stessa convessità.

Queste differenze permettono di collocare la nuova spe-
cie nel sottogenere Moerella Fischer, 1882 (specie tipo
Tellina donacina Linné, 1758). Questo sottogenere è carat-
terizza da valve inequilateral!, troncate posteriormente,
scultura a strie concentriche, seno paileale ampio. Come
riportato da Afshar (1969), Moerella è stato spesso confu-

Fig. 2. A-C. Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp., Ciuciano (Siena), Zandeano. A, B. Paratipo, H = 7,2 mm, L = 13,8 mm (MCUB 23000463). C. Para-
tipo, particolare della cerniera (MZB 45688), scala = 3 mm. D-F. Tellina (Oudardia) compressa (Brocchi, 1814). D, E. Rio Carbonaro (Piacenza), Piacen-
ziano, 1-1 = 7 mm, L = 16,5 mm (coll. Brunetti). F. Poggio alla Staffa (Siena), Zandeano, particolare della cerniera, scala = 3 mm. G. Tellina (Moerella)
donacina Linné, 1758, Monte Giogo, Castell'Arquato (Piacenza), Piacenziano, H = 7,5 mm, L = 14 mm (coll. Della Bella).

Fig. 2. A-C. Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp.. Ciuciano (Siena), Zanclean. A, B. Paratype, H = 7.2 mm, L = 13.8 mm (MCUB 23000463). C. Para-
type, hinge detail (MZB 45688), scale bar = 3 mm. D-F. Tellina (Oudardia) compressa (Brocchi, 1814). D, E. Rio Carbonaro (Piacenza), Piacenzian, H =
7 mm, L = 16.5 mm (coll. Brunetti). F. Poggio alla Staffa (Siena), Zanclean, hinge detail, scale bar = 3 mm. G. Tellina (Moerella) donacina Linné, 1758,
Monte Giogo, Castell'Arquato (Piacenza), Piacenzian, H = 7.5 mm, L = 14 mm (coll. Della Bella).

41

Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp., un nuovo bivalve per il Pliocene toscano

. Mauro Brunetti & Giano Della Bella

SO con il genere Angulus Miihlfeld, 1831, il quale si dif-
ferenzia per avere nella valva sinistra un solo dente car-
dinale, e non due come Moerella. Va osservato, comun-
que, che le altre specie di questo gruppo, quali Tellina
(Moerella) donacina Linné, 1758 (Fig. 2G), posseggono
una fitta scultura concentrica, piuttosto ben sviluppata.

42

Fig. 3. A Tellina (Moerella) dudanensis n. sp., Ciuciano (Siena), Zancle-
ano, paratipo, particolare della scultura (MCUB 23000463). B. Tellina
(Oudardia) compressa (Brocchi, 1814), Rio Carbonaro (Piacenza), Piacen-
ziano, particolare della scultura (coll. Brunetti). Scala = 2 mm.

Fig. 3. A Tellina (Moerella) ciuaanensis n. sp., Ciuciano (Siena), Zancle-
an, paratype, sculpture detail (MCUB 23000463). B. Tellina (Oudardia)
compressa (Brocchi, 1814), Rio Carbonaro (Piacenza), Piacenzian, sculp-
ture detail (coll. Brunetti). Scale bars = 2 mm.

La prima segnalazione di Tellina (Moerella) ciucianensis
n. sp. fu data da Sacco (1901: tav. 23, figg. 15a, b), il qua-
le illustrò un esemplare del Pliocene inferiore di Asti
con il nome di Oudardia compressa (Brocchi, 1814). In
tempi recenti. Cavallo & Repetto (1992: fig. 630, l'esem-
plare figurato più grande) raffigurano Tellina (Oudardia)
compressa dello Zancleano di Monte Roeru (Cuneo), ma
sembra trattarsi della nuova specie, poiché manca la ti-
pica scultura obliqua presente nella specie di Brocchi.
Occorrerebbe, comunque, esaminare la superficie inter-
na per avere la conferma di questa identificazione. Vista
la notevole somiglianza tra le due specie. Tellina (M.)
ciucianensis n. sp. potrebbe essere stata segnalata da altri
autori come Tellina (O.) compressa. In effetti, la nuova
specie è stata ritrovata in diverse località plioceniche
(Rio Torsero, Valle Andona, Savignano sul Panaro, Ca-
stelTArquato), dove è stata a volte rinvenuta insieme a
Tellina (O.) compressa.

Tra le specie fossili note per i bacini del Nord Europa,
Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp. presenta una certa
affinità nella forma del guscio sia con Tellina (Oudardia)
donacilla (Wood, 1857), del Pliocene inglese, come raffi-
gurata in Wood (1857: tav. 22, fig. 6), sia con gli esem-
plari figurati da Bosch et al. (1975: tav. 17, fig. 5a, b) co-
me Angulus (Oudardia) aff. donacillus e successivamente
da Janseen (1984: tav. 33, fig. la, b) come Angulus (Moe-
rella) aff. donacillus, per il Miocene dell'Olanda. La prin-
cipale differenza, oltre alla forma delle valve decisa-
mente meno allungata, resta la presenza sia negli esem-
plari del Miocene olandese, sia in quelli del Pliocene
inglese, del raggio in rilievo sulla superficie interna, ca-
rattere tipico del sottogenere Oudardia. Questa caratteri-
stica fu notata anche da Wood (1857: p. 324, "and there is
an obscure diagonal ridge on the inside, from beneath the um-
bo towards the anterior side of the ventral margin").
Rispetto alle specie attuali Tellina (Moerella) ciucianensis
n. sp. presenta una certa affinità con Tellina boucheti Co-
sei, 1995 (come raffigurata da Ardovini & Cossignani,
2004: p. 284), vivente lungo le coste dell'Africa occiden-
tale, da cui si differenzia per la forma più allungata, il
margine posteriore più angoloso ed il margine ventrale
più rettilineo.

Ringraziamenti

I nostri ringraziamenti vanno al Dott. Daniele Scarponi
(Università di Bologna), al Prof. Rafael La Perna (Uni-
versità di Bari), al Dott. Stefano Monari (Università di
Padova) e ad un referee anonimo, per i commenti critici
ed i preziosi suggerimenti apportati in fase di revisione.

Bibliografia

Afshar R, 1969. Taxonomic revision of the superspecific
groups of the Cretaceous and Cenozoic Tellinidae. The Geo-
logical Society of America, Memoirs, 119: 1-215.

Andres I., 1985. Los Tellinacea (Bivalvia) en el Plioceno de
Donares (Huelva). Studia Geologica Salmanticcnsia 20: 79-13.

Ardovini R. & CossiGNANi T., 2004. Conchiglie deW Africa Oc-
cidentaie. L'Informatore piceno, Ancona, 320 pp.

Bortolotti V. & Merla G., 1967. Note Hi list rat ive aiia Carta
Geologica d'ltaiia. Foglio 1, Castelfiorentino. Servizio Geologico
d'Italia, Roma, 62 pp.

Bosch M. van den, Cadée M.C. & Janssen A.W., 1975. Litho-
stratigraphical and biostratigraphical subdivision of Tertia-
ry deposits (Oligocene-Pliocene) m the Winterswijk - Alme-
lo region (eastern part of the Netherlands). Scripta Geologica,
29: 1-169.

Brambilla G., 1976. 1 Molluschi Pliocenici di Villalvernia
(Alessandria). 1 Lamellibranchi. Memorie della Società Italia-
na di Scienze Naturali e del Museo Givico di Storia Naturale di
Milano. 21 (3): 80-128.

Brunetti M.M. & Della Bella G., 2003. Due nuovi Bivalvi
per il Pliocene italiano. La Conchiglia, 306: 15-19.

Brunetti M.M. & Della Bella G., 2008. Macalia (?) kengii n.
sp. un nuovo bivalve per il Pliocene toscano (Tellinidae,
Macominae). Bollettino Malacologico, 44 (9-12): 115-118.

Cavallo O. & Repetto G., 1992. Conchiglie fossili del Roero. As-
sociazione Naturalistica Piemontese Amici del Museo "F.
Eusebio", Alba, 251 pp.

CossMANN M. & Peyrot A., 1911. Conchologie néogenique de
l'Aquitaine. Actes de la Société Linnéenne de Bordeaux, 64: 221-
428.

Dell'Angelo B. & Forlì M., 2000. A new species of Marginel-
la (Mollusca, Gastropoda) from the Italian Pliocene. Bolletti-
no Malacologico, 36: 93-98.

Janssen A.W., 1984. Mollusken uit het Mioceen van Winter-
swijk-Misye. Een inventarisatie, met beschrijvmgen en afbe-
eldingen van alle aangetroffen soorten. Bibliotheek van de
Koninklijke Nederlandse Natuurhistorische Vereniging, 36:
1-451.

Keen M.A., 1969. Tellinoidea in Moore R.C. (ed.). Treatise on
invertebrate Paleontology, Part N Mollusca 6. Bivalvia. The
Geological Society of America, Inc. and the University of
Kansas, 921 pp.

Malatesta a., 1974. Malacofauna pliocenica umbra. Memorie per
servire alla descrizione della carta Geologica Italiana. Servizio
Geologico d'Italia, Tipografia Pinto, Roma, 498 pp.

Marasti R. & Raffi S., 1977. Diversità tassonomica dei Bival-
vi pliocenici del Bacino Padano: 1° I Bivalvi dell'Emilia oc-
cidentale. Acta Naturalia, 13 (suppl. 1): 3-70.

Sacco E, 1901. 1 Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della
Liguria. Parte 29. Clausen, Torino, 218 pp.

Wood S.V., 1851-1860. A monograph of the Crag Mollusca,
with descriptions of shells from the upper Tertiaries of the
British Isles. Voi 2. Bivalves. The Palaeontographical Society of
London, 9: 217-342.

Lavoi'o ricevuto ¡I 10 marzo 2010
La\'oro accettalo il 10 madejo 2010

43

Tellina (Moerella) dudanensis n. sp., un nuovo bivalve per il Pliocene toscano

rr.s:^

Jf*

-Ü

r

:»

)

* v:-. ■'(►!., -re, Í í^Í ‘

I ,. ■ :.. 1 . ■•<i*
■«'••• .

{

.-. .

^.-1 '

■>

t

<

J

i

.a

■1

c.

S'

ifi^ /i

V

éiropriatamente disposte nello spazio disponibile, in modo da evitare ampie aree vuote,
[tette di scala, nere o bianche, possono essere applicate sulle illustrazioni,
tmappe vanno preparate come figure al tratto, semplici e prive di elementi grafici non
[' I ai fini del lavoro (es.: confini di stato), con le località citate nel testo ben evidenti,

( illustrazioni vanno tenute separate dal testo. La pubblicazione di illustrazioni a colori
{/rebbe essere preliminarmente accordata con l'Editore. Gli originali delle illustrazioni
\ino spediti solo dopo l'accettazione definitiva del manoscritto.

1 BELLE

(tabelle vanno composte come files di testo, esattamente alla dimensione di stampa (si
ila Illustrazioni), con un carattere sons-ser/f non più piccolo di 8-9 punti. Vanno evitati
( di spessi e griglie eccessivamente pesanti. Le tabelle sono citate nel testo come Tab.
(i : Tab. 2, Tabb. 3-6). Le abbreviazioni vanno spiegate in didascalia od in Materiale e
t todi. Le tabelle non vanno inserite nel testo, ma salvati come files separati.

DIDASCALIE

Le didascalie vengono riportate in una parte distinta del manoscritto, raggruppate ed in
sequenza. Devono comprendere: nome ed autore della specie illustrata, origine del mate-
riale, dimensioni reali (non l'ingrandimento!) e la collocazione (con numero di catalogo, se
disponibile). Per i manoscritti in una lingua diversa dall'Inglese, è necessario aggiungere la
traduzione in Inglese delle didascalie.

BOZZE ED ESTRATTI

La pubblicazione sul Bollettino Malacologico è gratuita. All'Autore corrispondente verran-
no inviate le bozze, un'unica volta, per via e-mail. Sulle bozze verranno corretti gli errori
tipografici e di altro tipo. Cambiamenti più importanti verranno addebitati all'Autore. Le
bozze corrette vanno restituite all'Editore nel più breve tempo possibile.

Gli Autori riceveranno gratuitamente una versione elettronica (pdf) dell'articolo. A richie-
sta, possono essere acquistati estratti secondo il listino fornito dal tipografo.

INSTRUCTIONS TO AUTHORS

IITORIAL POLICY

Bollettino Malacologico is published by the Italian Society of Malacology. Manuscripts
all aspects of malacology are accepted, in one of the following languages: Italian,
l|lish, French and Spanish. English is strongly recommended.

Vee issues per year are published. The publication of monographs and articles longer
iin thirty printed pages should be preliminarily arranged with the Editor,
il nuscripts submitted for publication are considered on the understanding that their
*iitent is original, not already published or being submitted for publication elsewhere,
id approved by all the co-authors.

tinuscript submission should only be made electronically to the Editor-in-Chief [r.laperna®
■p.uniba.it), as .doc or .rtf files. Illustrations should be sent as good quality .pdf or .jpg files,
ilthors are requested to apply the present instructions and the rules of the International Code
(Zoological Nomenclature. Non fulfillment implies rejection of the manuscript by the Editor,
jinuscripts are peer-reviewed by at least two reviewers. Potential reviewers can be sug-
isted by the authors, but the final choice rests with the Editor.

RNUSCRIPT ORGANIZATION

’e first page contains title, author's name, author's mail and e-mail addresses. In case of
nt-authored manuscripts, the corresponding author should be indicated,
le should be informative but as brief as possible, in lower-case, boldface. Avoid abbre-
tions. Names of high systematic rank are given in parentheses.

; second page contains an abstract in the same language of the main text. For manu-
ipts in language other than English, a longer English summary is needed. Abstracts
Duld report, in synthesis, the main results and conclusions of the work, not simply aims
d generic statements. The distinctive characters of new taxa can be briefly reported, but
t full descriptions or diagnoses. Avoid references to publications. A list of key words (not
jre than six) in the same language of the main text is also included in the second page.

main text should be organised in distinct parts, typically as follows: Introduction,
jaterial and methods. Results, Discussion, Conclusions, Acknowledgements, References,
lower-case, boldface. In taxonomic works. Results are replaced with Systematics. Sec-
d level headings, such as Description, Material examined. Remarks, etc. are typed in
rver-case, plain text. Avoid footnotes. Authors are requested to adopt a clear, concise
/le. Avoid long sentences. Offending or discriminatory words are forbidden,
the abbreviations and acronyms used in the text should be explained, preferentially
der Material and methods. Use the standard abbreviations for measure units (e.g. "m",
t "mt." for metre) and the official institutional acronyms.

ijilicize the names of genera, subgenera, species and subspecies but not those of higher
<a. When first mentioned, species and genus names should Include authority and year
publication. Abbreviation of genus names is allowed but taking care to avoid confusion
long different genera with the same initial.

lie should be also used for quotations in the original language (within quotation marks),
different from the manuscript language.

e new taxa must be mentioned for the first time when they are described, except for the
stract. Latin can be optionally used for the taxonomic ranks (e.g. Familia or Family). Di-
noses (optional) and descriptions must be given in telegraphic style, whenever possible,
nonymies should include only the main references, useful to assess the species identity
ilg. based on material examined and well documented records).

I

rample of systematic hierarchy and synonymy:
jmily Cardiidae Lamarck, 1809
jibfamiiy Cardiinae Lamarck, 1809

irnus Acont/?ocorc//o Gray, 1853

ij/pe species Cardium aculeatum Linné, 1758)

ijrd/ivm /nd/cum Lamarck, 1819
jig. 1A-D, Fig. 2C)

jjrcf/um /i/ons Brocchi, 1814: p. 508, pi. 13, fig. 6 (non Spengler, 1799).
drdlum indicum Lamarck, 1819: p. 4.

grdium (Cardium) indicum Lamarck - Fischer-Piette, 1977: p. 112, pi. 10, fig. 4 (type).

¡BLIOGRAPHIC CITATIONS AND REFERENCES

jl the publications to which reference is made in the text, including synonymies (but not
|jthors of homonyms), must appear in the final reference list, alphabetically ordered.

¡ties of journals and books in non-Latin alphabets should be transliterated, while paper

titles should be translated into English. A note indicating the original language, such as
"[in Russian]" should be added.

A careful cross-check between bibliographic citation in the text and reference list should
be made before submitting the manuscript.

Example of citations:

... reported by Richardson & Smith (1965)

... as known in literature (Ross et al., 1993; Rosenberg, 1995, 1997; Michelini & Andriani, 2000)
... the original illustration (Torwald, 1879: p. 56, pi. 2, fig. 5).

Example of references:

Salas C., 1996. Marine Bivalves from off the Southern Iberian Peninsula collected by the
Balgim and Fauna 1 expeditions. Hallotls, 25: 33-100.

Grill B. & Zuschin M., 2001. Modern shallow- to deep-water bivalve death assemblages in
the Red Sea - ecology and biogeography. Palaeogeography Palaeoclimatology Palae-
oecology, 168: 75-96.

Boss K.J., 1982. Mollusca, in Parker S.P. (ed.). Synopsis and Classification of Living Organ-
isms. Voi. 1. McGrow-Flill, New York: 945-1166.

Carter J.G., Campbell D.C. & Campbell M.R. 2000. Cladistic perspectives on early bivalve evo-
lution, in Flarper E.M., Taylor J.D. & Grame J.A. (eds). The Evolutionary Biology of the
Bivaivia. Geological Society, London, Special Publications, 177: 47-95.

Vokes H.E., 1980. Genera of the Bivaivia: a systematic and bibliographic catalogue (revised
and update). Paleontological Research Institution, Ithaca, Edwards Brothers Inc., 307 pp.

ILLUSTRATIONS

Illustrations must be of high quality, in electronic format (.tiff), with a resolution not
lower than 400 dpi for photographs and 600 dpi for drawings and graphics. They must be
prepared exactly at the printing size, single column (8.4 cm) or double column (17.2 cm).
The maximum printing size is 17.2 x 26.5 cm. The size of each illustration should be care-
fully and wisely chosen, based on complexity and quantity of images, for avoiding scien-
tifically useless and aesthetically poor results, as well as waste of printing space.

All illustrations are numbered as figures in a single series with Arabic numerals, in the
same order as cited in the text. In composite illustrations, lettering of component images
should be made with a sons-senf font, such as Fielvetica or Arial, using capital letters 3-5
mm in height. Labels and abbreviations should be in lower-case letters.

Illustrations should be referred to in the text as Fig. or Figs (not Figs.), whereas figures in ano-
ther work are referred to as fig. or figs, as in the example: Fig. 3, Fig. 6A-F, Fig. 5A, 7B, Figs 3, 5.
Images, mounted on black or white background, should be adequately sized, neither smaller
than 4-5 cm, nor excessively large. They should be properly distributed in the available space,
avoiding wide, empty spaces. White or black scale bars can be applied on illustrations.

Maps should be given as line figures, as simple as possible, with the localities cited in the
text clearly indicated.

Illustrations are kept separate from the text. The publication of colour illustrations should be
preliminarily arranged with the Editor. Originals should only be sent following final acceptance.

TABLES

Tables should be composed as text files, exactly at printing size (see under Illustrations),
using a sons-senf font not smaller than 8-9 pts. Avoid thick borders and heavy grids. They
are referred to in the text as Tab. (e.g. Tab. 2, Tabs 3-6, not Tabs.). Abbreviations are ex-
plained in the captions or under Material and methods. Tables are kept as separate files,
not embedded in the text.

CAPTIONS

Captions are reported in a distinct section of the manuscript, grouped together in se-
quence. They must include: name and authority of the species, origin of the material, real
size (not magnification!) and repository (with catalogue number if available). For manu-
scripts in language other than English, an English version of captions must be added.

PROOFS AND REPRINTS

Publication on the Bollettino Malacologico is free of charge.

One set of proofs will be sent to the corresponding author by e-mail, for the correction
of inadvertent mistakes and printer's errors. More extensive alterations will be charged to
the author. Corrections should be returned to the Editor as soon as possible.

Contributors will receive an electronic version (pdf) on the article, free of charge. Reprints
can be ordered according to the price list provided by the typographer.

SMITHSONIAN INSTITUTION

3 9088 01

551

Indice

1 Maurizio Sosso & Bruno Dr^ll'Angelo

Prima segnalazione di Otina ovata (Brown, 1827)
(Systellomatophora: Otinidae) in Mediterraneo

4 M. Mauro Brunetti <S Maurizio Borii

Murexsul zezae n. sp. del Pliocene Italiano
(Gastropoda: Muricidae)

9 Bruno Dell'Angelo & Enrico Schwa be

Teratology in chitons (Mollusca, Polypiacophora):
a brief summary

16 Erminio Caprotti

Antiporte malacologiche del Settecento

29 Rafael La Rema & Mauro D'Àbramo

Una collezione di G. Seguenza conservata presso
l'Istituto Tecnico Commerciale "O.G. Costa" di Lecce

36 Eivind Palm & Bruno Dell'Angelo

Lembulus forili n. sp. from the Pliocene of Italy
(Bivalvia, Nuculanidae)

39 M. Mauro Brunetti & Giono Dello Bella

Tellina (Moerella) ciucianensis n. sp., un nuovo bivalve
per il Pliocene toscano

Direttore responsabile: Paolo Crovato
e-mail: paolo.crovato@fastwebnet.it

Coordinamento produzione: Prismi srl, Napoli
Grafica e impaginazione: Grafica Elettronica srl, Napoli
Stampa: Arti Grafiche Solimene srl, Napoli
Finito di stampare il 30 giugno 2010

LIBRARIES

140

ISSN 0394-7149

bollettino

fvmalacoloqico

international jonrnal of malacology

XLVI 2010

Autorizzazione del Tribunale di Milano
n. 479 del 15 ottobre 1983
Poste Italiane - spedizione in a.p. - 70%
Direzione Commerciale - Napoli
novembre 2010 spedizione n. 2/2010

SOCIETÀ ITALIANA DI MALACOLOGIA

Casella Postale n. 436 1-80133 NAPOLI Succ. 83 - e-mail: paolo.crovato@fastwebnet.it - sito web: http://www.sim-online.it '

Sede Sociale: c/o Acquario Civico, Viale Gadio, 2 - 20121 Milano i

CONSIGLIO DIREHIVO 2007-2010 ¡

Presidente: Bruno Dell'Angelo Vicepresidente: Mauro Mariani Segretario: Paolo Crovato Tesoriere: Nicola Maio

Consiglieri: Franco Agamennone, Antonio Bonfitto, Enzo Campani, Alberto Cecaiupo, Massimo Cretella, Sergio Duraccio, Maurizio Porli, Alfio Germanà, Giu-
seppe Martucci, Cristina Mazziotti, Morena Tisselli
Revisori dei Conti: Giuseppe Fasulo, Alberto Fingitore

REDAZIONE SCIENTIFICA - EDITORIAL BOARD
Direttore - Editor in Chief. Rafael La Perna

Co-Redattore Ecologia - Co-Editor Ecology. Stefano Schiaparelli, Dip.Te.Ris., Università di Genova I

Co-Redattore Molluschi Continentali - Co-Editor Land and Freshwater Molluscs: Giuseppe Manganelli, Dipart. di Scienze Ambientali, Università di Siena ;
Co-Redattore Paleontologia e Paleoecologia - Co-Editor Paleontology, Palaeoecology: Marco Taviani, ISMAR, Sezione di Bologna CNR
Co-Redattore Sistematica e Tassonomia - Co-Editor Systematics, Taxonomy. Rafael La Perna, Dipart Geologia e Geofisica, Università di Bari ;

Co-Redattore Genetica e Tassonomia Molecolare - Co-Editor Genetics, Molecular Taxonomy. Francesco Paolo Patti, Laboratorio di Ecologia Funzionale':
ed Evolutiva, Stazione Zoologica Dohrn, Napoli ì

Abbreviazione - Abbreviation: Boll. Malacol.

CITATO NEI: Zoological Record, A.S.F.A. (Aquatic Sciences and Fisheries Abstracts) e Thomson Scientific Publications (Biosis Previews, Biological Abstracts).

ISTRUZIONI PER GLI AUTORI

LINEA EDITORIALE

Il Bollettino Malacologico è pubblicato dalla Società Italiana di Malacologia. Sono accettati
manoscritti su tutti gli aspetti della malacologia, che siano scritti in una delle seguenti
lingue: Italiano, Inglese, Francese e Spagnolo. L'uso dell'Inglese è vivamente raccomandato.
Vengono pubblicati tre numeri per anno. La pubblicazione di monografie ed articoli più
lunghi di trenta pagine andrebbe preventivamente accordata con l'Editore.

I manoscritti sottoposti per la pubblicazione si intendono essere inediti, non sottoposti
contemporaneamente ad altre riviste, ed approvati da tutti gli eventuali co-autori.

La presentazione dei manoscritti avviene esclusivamente per via elettronica, all'indirizzo
del Direttore Scientifico [r.laperna@geo.uniba.itl, come files .doc o .rtf Le illustrazioni
possono essere fornite come files .pdf o .jpg di buona qualità.

Gli Autori sono tenuti ad applicare le seguenti istruzioni e le regole del Codice Internazio-
nale di Nomenclatura Zoologica, pena il rifiuto del manoscritto da parte dell'Editore.

I manoscritti sono soggetti a peer-review da parte di almeno due referee. Gli Autori posso-
no suggerire dei referee potenziali, ma la scelta resta ad insindacabile giudizio dell'Editore.

ORGANIZZAZIONE DEL MANOSCRIHO

La prima pagina del manoscritto riporta il titolo, il nome e l'indirizzo dell'autore/i, comple-
to di indirizzo elettronico. In caso di lavoro svolto da più autori è necessario indicare
l'autore corrispondente, con cui l'Editore manterrà i contatti.

II titolo deve essere informativo, ma il più possibile breve, scritto in minuscolo, grassetto.
Vanno evitate abbreviazioni. I nomi di rango sistematico elevato vanno riportati tra parentesi.
La seconda pagina contiene un riassunto nella stessa lingua del testo principale. Per i mano-
scritti in lingua diversa dall'Inglese, occorre un abstract più esteso del riassunto. I riassunti
devono riportate, in sintesi, i principali risultati del lavoro e le conclusioni, non semplicemente
gli scopi 0 frasi generiche. I caratteri distintivi dei nuovi taxa possono essere brevemente ripor-
tati, ma non descrizioni o diagnosi estese. Si evitino riferimenti bibliografici. Dopo i riassunti, va
riportato un elenco di parole chiave (non più di sei), nella stessa lingua del testo principale.

Il testo principale del manoscritto va organizzato in parti distinte, tipicamente le seguenti:
Introduzione, Materiale e metodi. Risultati, Discussione, Conclusioni, Ringraziamenti, Biblio-
grafia, in minuscolo, grassetto. In lavori di tipo tassonomico, la parte relativa alla sistematica
va intitolata Sistematica (in genere sostituisce Risultati). Titoli di secondo ordine, quali De-
scrizione, Materiale esaminato. Osservazioni, ecc. sono scritti in testo normale, minuscolo. Si
evitino le note a pie' di pagina. Gli Autori sono tenuti ad adottare uno stile chiaro e conciso,
evitando frasi eccessivamente lunghe. È vietato l'uso di termini offensivi o discriminatori.
Tutte le abbreviazioni e gli acronimi usati nel testo devono essere spiegati, possibilmente
in Materiale e metodi. Si usino le abbreviazioni formalizzate per le unità di misura (es.:
"m", non "mt." per metro) e gli acronimi ufficiali per le istituzioni.

Solo i nomi di generi, sottogeneri, specie e sottospecie vanno scritti in corsivo, non quelli
dei taxa di rango più elevato. Alla loro prima citazione, i nomi delle specie e quelli dei ge-
neri devono comprendere il nome dell'autore e l'anno di pubblicazione. È possibile abbre-
viare i nomi dei generi, facendo attenzione a che non si crei confusione con generi diversi
citati nel testo con la stessa iniziale.

Il corsivo va usato anche per riportare citazioni nella lingua originale (tra virgolette), se
diversa da quella del manoscritto.

I nuovi taxa devono essere citati per la prima volta quando vengono descritti, ad eccezione del
riassunto. Il Latino può essere usato per indicare il livelli tassonomici (es.: Familia o Famiglia).
Le diagnosi (facoltative) e le descrizioni vanno redatte in stile telegrafico, quando possibile.
L'elenco dei sinonimi dovrebbe comprendere solo i riferimenti principali, utili a garantire
l'identità della specie trattata (per es.: quelli relativi a materiale esaminato dall'Autore o
riferimenti ben documentati in letteratura).

Esempio di gerarchia sistematica e sinonimia:

Family Cardiidae Lamarck, 1809
Subfamily Cardiinae Lamarck, 1809

Genus Acorrf/iocord/o Gray, 1853

(type species Cardium acuieatum Linné, 1758) j

Cardium indicum Lamarck, 1819
(Fig. 1A-D, Fig. 2C)

Cardium hians Brocchi, 1814: p. 508, tav. 13, fig. 6 (non Spengler, 1799).

Cardium indicum Lamarck, 1819: p. 4.

Cardium (Cardiumj indicum Lamarck - Fischer-Piette, 1977: p. 112, tav. 10, fig. 4 (tipo).

CITAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Tutte le pubblicazioni alle quali si fa riferimento nel testo, incluse le sinonimie (ma non gli <
autori di omonimi), devono comparire nell'elenco bibliografico finale, in ordine alfabetico.
Titoli di riviste e di libri in alfabeti diversi da quello Latino vanno traslitterati, mentre i :
titoli vanno tradotti in Inglese, aggiungendo una nota che indichi la lingua originale, co-(
me per esempio ”[in Russo]".

È importante eseguire un attento controllo incrociato fra citazioni bibliografiche nel testo 1
ed elenco bibliografico, prima di sottoporre il manoscritto.

Esempi di citazioni:

... riportato da Richardson & Smith (1965)

... come noto in letteratura (Ross et al., 1993; Rosenberg, 1995, 1997; Michelini & Andria-
ni, 2000)

... l'illustrazione originale (Torwald, 1879: p. 56, tav. 2, fig. 5).

Esempi di bibliografia:

Salas C., 1996. Marine Bivalves from off the Southern Iberian Peninsula collected by the
Balgim and Fauna 1 expeditions. Haliotls, 25: 33-100.

Grill B. & Zuschin M., 2001. Modern shallow- to deep-water bivalve death assemblages in
the Red Sea - ecology and biogeography. Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeo-
ecology, 168: 75-96.

Boss K.J., 1982. Mollusco, in Parker S.P. (ed.), Synopsis and Classification of Living Organi-
sms. Voi. 1. McGrow-Flill, New York: 945-1166.

Carter J.G., Campbell D.C. & Campbell M.R. 2000. Cladistic perspectives on early bivalve evo-
lution, in Flarper E.M., Taylor J.D. & Crame J.A. (eds). The Evolutionary Biology of the
Bivalvia. Geological Society, London, Special Publications, 177; 47-95.

Yokes FI.E., 1980. Genera of the Bivalvia: a systematic and bibliographic catalogue (revised
and update). Paleontological Research Institution, Ithaca, Edwards Brothers Inc., 307 pp.

ILLUSTRAZIONI

Le illustrazioni devono essere di alta qualità, in formato elettronico (.tiff), con una risolu-
zione non più bassa di 400 dpi per le fotografie e di 600 dpi per i disegni ed i grafici.
Vanno preparate alle esatte dimensioni di stampa, in formato colonna singola (8,4 cm) o
colonna doppia (17,2 cm). L'area di stampa massima è 17,2 x 26,5 cm. La dimensione
delle illustrazioni va scelta con attenzione e buon senso, sulla base della complessità e
quantità delle immagini contenute, al fine di ovviare a risultati scientificamente poco
utili ed esteticamente poveri, oltre allo spreco di spazio di stampa.

Tutte le illustrazioni sono numerate progressivamente, in un'unica serie, con numeri arabi, nel-
lo stesso ordine in cui sono citate nel testo. Nelle illustrazioni composite, le singole immagini
vanno indicate con lettere maiuscole, di altezza pari a 3-5 mm, usando un carattere sans-serif,
quale Flelvetica od Arial. Indicazioni ed abbreviazioni sulle illustrazioni vanno in minuscolo.

Le illustrazioni vanno citate nel testo come figure, usando le abbreviazioni Fig. e Figg,,
come nell'esempio: Fig. 3, Fig, 6A-F, Fig. 5A, 7B, Figg. 3, 5. Le illustrazioni in altri lavori
vanno citati come fig. o figg.

Le immagini, montate su fondo nero o bianco, devono avere dimensioni adeguate ad
un'agevole lettura, non più piccole di 4-5 cm, né eccessivamente grandi. Devono essere

Boll. Malacol., 46: 45-64 (2/2010)

The identity of Murex tubercularis Montagu, 1803
and description of one new genus and two new species
of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

Alberto Cecalupo* & Elio Robba*(EI)

* do Acquario e Civica
Stazione Idrobiologica

di Milano, Viale Gadio 2,
20121 Milano, Italy,
acecalupo@yahoo.com

* Università di Milano
Bicocca, Dipartimento
di Scienze Geologiche

e Geotecnologie, Piazza
della Scienza 4, 20126
Milano, Italy,
elio.robba@unimib.it
(El) Corresponding
Author

Abstract

Murex tubercularis Montagu, 1803, type species of the genus Cerithiopsis Forbes & Hanley, 1851, is re-
considered on the basis of its original material, other relevant specimens in museum collections, and per-
tinent literature and personal data. Since there is a general agreement on teleoconch characters, this work
focuses on the protoconch. The latter Is conical, of 4.15-4.75 moderately convex whorls, with subsuturai
and suprasutural spiral rows of granular microprotuberances. It results that a number of specimens with
differently sculptured larval shells, hitherto identified as Cerithiopsis tubercularis, do not belong to it. Ma-
jor issues of this study are; 1) the type lot of Cerithiopsis tubercularis contains more than one taxon, 2) the
identity of the syntype formerly designated lectotype of Cerithiopsis tubercularis is much doubtful, and 3)
the existing name-bearing type of Cerithiopsis tubercularis is not in taxonomic accord with the prevailing
usage of the name. Accordingly, a possible syntype in Natural History Museum (London) is selected as
neotype of Cerithiopsis tubercularis. In this paper, the genus Cerithiopsis is intended rather strictly, to ac-
commodate species with general protoconch characters basically conforming to those of the type species.
The new genus Nanopsis, with type species Cerithiopsis nana Jeffreys, 1867, is proposed along with the
new species Nanopsis buzzurro! and Nanopsis denticulata.

Riassunto

Murex tubercularis Montagu, 1803, specie tipo del genere Cerithiopsis Forbes & Hanley, 1851, viene critica-
mente revisionata sulla base del suo materiale originale, di altri esemplari significativi contenuti in collezioni
museali, di informazioni pertinenti fornite dalla letteratura e di dati personali. Dal momento che vi è un
sostanziale accordo sul caratteri della teleoconca, questo lavoro si focalizza sulla protoconca che risulta es-
sere conica, di 4.15-4.75 giri convessi, con protoconca II fornita di microgranuli suprasuturali e subsuturali
grossolanamente disposti in file spirali. Ne consegue che vari esemplari la cui protoconca presenta una dif-
ferente microscultura, di solito attribuiti a Cerithiopsis tubercularis, non possono appartenere a questa spe-
cie. I principali risultati di questo lavoro sono: 1) i sintipi di Cerithiopsis tubercularis non sono conspecifici e
rappresentano più di una specie, 2) l'identità del sintipo in precedenza designato come lectotipo di Ceri-
thiopsis tubercularis appare alquanto dubbia, 3) il lectotipo esistente di Cerithiopsis tubercularis è tassono-
micamente discrepante dal concetto prevalente di Cerithiopsis tubercularis. Di conseguenza, un possibile
sintipo presente nel Naturai History Museum di Londra viene qui proposto come neotipo di Cerithiopsis tu-
bercularis. L'esame dei sintipi di Cerithiopsis bar/ee/ Jeffreys, 1867 ha permesso di rilevare che questa specie
ha una protoconca con caratteri molto diversi da quella di Cerithiopsis tubercularis e, quindi, di respingere
la sinonimia di Cerithiopsis barleei con la specie di Montagu postulata da alcuni autori. In questo lavoro, la
specie Cerithiopsis barleei è attribuita al genere Prolixodens Marshall, 1978. Il genere Cerithiopsis viene in-
terpretato in maniera restrittiva e in esso vengono incluse solo specie con caratteri della protoconca sostan-
zialmente simili a quelli della specie tipo. Si introduce il nuovo genere Nanopsis, con specie tipo Cerithiopsis
nana Jeffreys, 1867, e si propongono le due nuove specie Nanopsis buzzurro! e Nanopsis denticulata.

Key words

Gastropoda, Cerlthlopsinae, protoconch, new genus, new species, Mediterranean.

Introduction

Subsequent to its introduction, Murex tubercularis Mon-
tagu, 1803 (currently Cerithiopsis tubercularis) has been
cited or described and illustrated in a number of papers
dealing with Recent and/or fossil mollusc faunas. Fos-
sil occurrences were recorded from Neogene and Qua-
ternary deposits throughout Europe (Wood, 1848; Mon-
terosato, 1872; Sacco, 1895; Cerulli Irelli, 1912; Glibert,
1958; Baluk, 1975; Landau et al., 2006; Chirli, 2009
among others). The species was reported to range at
present from northern North Sea to Ireland and south-
ward to the Azores as well as in the Mediterranean
(Fretter & Graham, 1982).

Most papers just cite the species; others provide quite
brief descriptions and poor illustrations (line drawmgs)
of the protoconch; a few, issued during the last decades,
offer exhaustive descriptions of the teleoconch and SEM
images of the protoconch. From a review of the litera-
ture, it appears that C. tubercularis has been variously
interpreted since shells with similar teleoconch charac-
ters, but having signihcantly different protoconchs were
assigned to it. This caused a considerable confusion
concerning the identity of Montagu's species. Marshall's
(1978) designation of a lectotype from the existing syn-
types of C. tubercularis, with the aim of eliminating "any
future doubt" about the characters of the species, en-
hanced the confusion. In fact, in the following it will be

Alberto Cecalupo & Elio Robba

demonstrated that the selected lectotype does not rep-
resent C. tuberciiJaris. Consequently, C. tuhercularis needs
to be reconsidered in order to define its identity.
Ceritliiopisis Forbes & Hanley, 1851 has been mostly used
as a "catch-all" genus to include a number of species
with clearly different protoconch features. It is intended
here more strictly and much relevance is accorded to
the characters of the type species (C. tubercular is), which
is reviewed below. One new genus is introduced in or-
der to better allocate some species currently assigned to
Cerithiopsis, but having larval shells markedly discrep-
ant from fhaf of C. tuhercularis. In this study, genera are
based primarily on protoconch characters, combined
with those of fhe feleoconch.

For the purpose of the present paper, the syntypes of
Cerithiopsis tubercularis in the City Museum, Exeter (EX-
EMS), those of Cerithiopsis barleei Jeffreys, 1867 and of
Cerithiopsis tubercularis var. uana Jeffreys, 1867 in fhe
Smithsonian Institution, National Museum of Natural
History, Washington (USNM), along with relevant spec-
imens in the Natural History Museum, London (BM-
NH) and material from throughout the Mediterranean
in the authors' (AC) arid other private collections have
been examined. Specimens erroneously included in C.
tubercularis have been considered too and some of them
are assigned to species herein proposed as new.

Brief history of Cerithiopsis tubercularis

Montagu (1803: p. 270) proposed Miirex tubercularis on
the basis of Recent specimens found "at the mouth of
the Arm in Devonshire" and "on the coast of Sandwich",
and provided only a brief diagnosis without any illus-
tration. The original description reads: "M. with nine or
ten, slender, taper, tuberculated volutions, separated
only by a slight depression: colour chestnut-brown:
apex pointed; aperture small, oval, ending in a canal,
somewhat enclosed by the columella turning mward.
Lenght a quarter of an inch". Montagu's text is scarcely
informative and fails to define unambiguously the spe-
cies; the chestnut-brown color is the sole useful charac-
ter pointed out.

Eorbes & Hanley (1851: p. 364) introduced the new ge-
nus Cerithiopsis for Montagu's species (hence the type
species of Cerithiopsis by original designation). They
were the first to delineate (p. 365) the main characters of
Cerithiopsis tubercularis reported to have a uniform dark
or chocolate-brown colour, three to four smooth and
semitransparent apical whorls, 3 spiral rows of beads
on the spire whorls, and 2-3 basal spirals.

Other descriptions and illustrations specified the follow-
ing distinctive characters of C. tubercularis. The proto-
conch is narrowly conical, of 4-5 smoofh whorls (Jef-
freys, 1867; Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1884;
Wafson, 1886; Locard, 1892; Locard, 1903; Kobelt, 1908;
Lebour, 1933; Thiriot-Quiévreux, 1969; Fretter & Pilking-
ton, 1970; Hubendick & Waren, 1972). The SEM exami-
nation allowed also to note the presence of subsuturai
46 and suprasutural patterns of granular microprotuber-

ances (Thiriot-Quiévreux & Rodriguez Babio, 1975; Nor-
dsiek, 1976; Fretter & Graham, 1982). The sculpture of
spire whorls consists of 3 spiral cords crossing collabral
ribs and forming bead-like nodes at the intersections; a
fourth spiral cord, either smooth or weakly tuberculat-
ed, occurs on the last whorl (at the level of fhe sufure)
and bounds the base; another 1-2 upper basal spirals
may be present (Wood, 1848; Sowerby, 1859; Jeffreys,
1867; Bucquoy, Daufzenberg & Dollfus, 1884; Watson,
1886; Locard, 1892; Locard, 1903; Kobelt, 1908; Nordsiek,
1976; Eretter & Graham, 1982). The colour was said to be
chestnut-brown or chocolate-brown (Sowerby, 1859; Jef-
freys, 1867; Bucquoy, Daufzenberg & Dollfus, 1884; Lo-
card, 1892; Kobelf, 1908; Nordsiek, 1976; Eretter & Gra-
ham, 1982). It is worthy to note that the characters de-
scribed and/or figured by fhe cited authors basically
match those mentioned by Eorbes & Hanley (1851); only
some sculptural details of fhe protoconch (granular mi-
croprotuberances) were discovered more recently be-
cause of the advent of scanning electron microscopy.
While there is a general agreement about the teleoconch
characters of C. tubercularis, remarkable discrepancies
exisf concerning the sculpture of fhe larval shell. In par-
ticular, Jeffreys (1885: p. 59) wrote "The apical whorls in
fresh and perfecf specimens, when examined under a
microscope, are seen to be very finely and closely ribbed
lengfhwise". This description dissenfs from the former
one published by fhe same aufhor (1867: p. 266), who
said the protoconch to be smooth. Marshall (1978), aim-
itig to correctly interpret C. tubercularis, examined a syn-
type from Montagu Collection in EXEMS and designated
it as lectotype of C. tubercularis. Marshall (p. 83) provid-
ed the following detailed description of the protoconch
of the lectotype. "Protoconch of planktofrophic larval
type, clearly demarcated from teleoconch whorls. Last
half-whorl wifh a sharp peripheral carina and evenly
spaced brephic riblefs on shoulder. Firsf 1'^^ (embryonic)
whorls minutely granulate throughout. Subsequent
whorls traversed over abapical two-thirds by fine, crisp,
evenly spaced prosocline riblets; each riblet with about 5
evenly spaced triangles extending in the direction of
coiling for abouf widfh of rib from apertural side. Si-
nusigera sinus deep, opisthocyrt-opisthocline." Marshall
figured fhe entire shell of fhe lectotype of C. tubercularis
(fig. 13 C) withouf any SEM image of ifs protoconch. Ac-
cording to van Aartsen et al. (1984), the lectotype of C.
tubercularis selected by Marshall "most probably belongs
to the species so far kiiown as C. barleei Jeffreys, 1867".
The same opinion was expressed by Bouchef, who in
1986 saw the two syntypes of C. tubercularis in EXEMS
(David Bolfon, pers. comm., 2008). Eurther, Pliocene
specimens from Spain (Landau ef al., 2006) and Italy
(Chirli, 2009) as well as the Recent ones from fhe Gulf of
Neaples (Richter & Thorson, 1975) and from Croatia (Pr-
kic & Marioftini, 2009) identified as C. tubercularis have
mulfispiral larval shells with 1-2 abapical spiral cordlets;
the subsuturai granular microprotuberances may be
present or replaced by short, axial bars.

Since 1) Marshall's designation of lectotype results open
to doubt (see also remarks below) and 2) in cerithiop-

sids the larval shell is most important for species dis-
crimination, it is advisable to reconsider Montagu's
original material along with other relevant specimens
in order to ascertain the protoconch characters of C. tu-
berciilnris.

The syntypes in Exeter Museum
and other relevant material

Montagu's original material in EXEMS consists of one
box with two specimens glued to a small piece of paper
attached to the original manuscript label (Fig. lA);
these specimens are collectively numbered 4235 (Fig.
IB). The first syntype (Fig. 1C, D) lacks the protoconch.
Its teleoconch of about 10 whorls conforms to the con-
cept of Murex tiibercularis followed for nearly two cen-
turies by most authors and is not discrepant with the
short description published by Montagu; there are no
upper basal spirals and the color is reddish-brown. The
second syntype retains only the last protoconch whorl
(Fig. IE) sculptured with sparse granules and unevenly
spaced, broken prosocline riblets on the abapical three-
quarters; remnants of minute granules occur subsu-
turally. The teleoconch (Fig. IF) of about 8 whorls is
identical to that of the first syntype; the color is whitish.
This specimen was designated lectotype of C. tubercula-
ris by Marshall (1978). Two notes are to be made. Firstly,
the illustration of the lectotype published by Marshall
(fig. 13 C) shows a shell with a complete protoconch;
thus, it must be inferred that the protoconch went bro-
ken after Marshall's examination of this specimen. Sec-
ondly, the sculpture observed on the preserved whorl
(the last) of the protoconch scarcely agrees with the de-
scription of the larval shell of the lectotype provided by
Marshall; instead, it matches that reported by Marshall
(p. 84) for his new species Cerithiopsis poivelli (see also
fig. 13 B of Marshall).

When looking for specimens of C. tiibercularis in BM-
NH, Amelia MacLellan found a possible syntype of
Montagu's species (Reg.No. 20090384). Amelia MacLel-
lan (pers. comm., 2009) informed that "it is considered
so as the labelling on the specimen is the same as other
material thought to be Montagu's types". The locality
of this possible syntype is "British Coast". The speci-
men is nicely preserved and retains the last 2 whorls of
the larval shell. The protoconch whorls are convex,
showing only remnants of subsuturai and suprasutural
granular microprotuberances; there is no trace of either
axial sculpture or carination of the last half-whorl (Fig.
IH, I). These characters fully agree with the SEM im-
ages and the descriptions of the protoconch of C. tuber-
cularis published by some recent workers (Thiriot-
Quiévreux & Rodriguez Babio, 1975; Nordsiek, 1976;
Fretter & Graham, 1982). The teleoconch (Fig. IG) con-
forms in shape and sculpture to the current concept of
C. tiibercularis; the color is slightly pale reddish-brown.
Another relevant shell in BMNH (Reg.No. 20090383) is
that possibly figured by Sowerby (1855). Concerning
this specimen, Amelia MacLellan (pers. comm., 2009)

informed that it "is considered so as it is Cuming mate-
rial which was often figured by Sowerby; admittedly
the size of the specimen does not match the scale in
Sowerby's original figure (hence the prefix possible),
we have not yet located any material more likely to be
Sowerby's figured specimen". The locality of this pos-
sible figured specimen is "Europe". The shell (Fig. IJ)
retains only the last protoconch whorl, which is identi-
cal to that of the possible syntype; the teleoconch of 7.5
whorls is light reddish-brown in color. Exactly the same
remarks reported above for the possible syntype can be
made also for this specimen.

Examination of the considered specimens has shown
that 1) only one of the two syntypes in EXEMS retains
part of the protoconch (last whorl) with sculptural char-
acters closely similar to those of C. powelU Marshall,
1978 and 2) the other relevant specimens have similarly
sculptured larval shells, which differ markedly from
that of the just cited syntype. It is noteworthy that one
syntype in EXEMS, the possible syntype in BMNH and
the specimen possibly figured by Sowerby (1855) have
the teleoconch of reddish-brown color, whereas that of
the second syntype in EXEMS (designated lectotype of
C. tiibercularis by Marhall) is whitish.

Marshall (1978: p. 83) remarked that the protoconch of
the lectotype of Cerithiopsis tiibercularis "is exactly like
those figured and described by Rodriguez Babio &
Thiriot-Quiévreux (1974; p. 536, pi. 3, fig. F) and Richter
& Tliorson (1975; p. 130, pi. 4, fig. 24, 25) as C. barleei
Jeffreys, 1867". Van Aartsen et al. (1984: p. 29) comment-
ed that the reference to Richter & Thorson made by
Marshall is an error since the protoconchs illustrated by
these authors (pi. 4, figs 24 and 25) were referred to as
C. tiibercularis and do not agree with Marshall's descrip-
tion of the protoconch of the lectotype of C. tiibercularis.
Actually, the protoconch of Cerithiopsis barleei was cor-
rectly figured by Richter & Thorson on their plate 5 (figs
28, 29). On the basis of the observation reported above,
Marshall supposed that "C. barleei Jeffreys or auctorum
is synonymous with or very closely related to C. tiiber-
ciilaris”. A similar conclusion was reached also by van
Aartesen et al. (1984) who wrote "it seems that the most
common European Cerithiopsis species, which has been
known for many years as C. tiibercularis (Montagu, 1803)
should change its name, whereas the much more rare C.
barleei should be called C. tiibercularis" . In the following
it will be demonstrated that the synonymy of C. barleei
with C. tiibercularis is untenable.

Ellen Strong (USNM) kindly provided excellent photo-
graphs of the syntypes of Cerithiopsis barleei Jeffreys,

1867 (Fig. 2A); they are all glued to small pieces of pa-
per and are divided into two lots. One lot (Reg.No.

62164) includes 5 syntypes collected at Plymouth, the
other (Reg.No. 62168) comprises 4 syntypes from an un-
known locality and apparently contains the figured
specimen. Ellen Strong (pers. comm., 2009) noted that 47

Discussion and concluding remarks

The identity of Murex tubercularis Montagu, 1803 and description of one new genus and two new species of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

Alberto Cecalupo & Elio Robba

'.er^ftiibpsi? Kitert:ulori.&
{t'roo+ng'. ' . , .

White sgeonoen acstgootect

^ lectotvpS-t'y "K AMarsRalt

JQBERCUIíATED HORít-SHELL.
,€EH1THI0PSIS ■

TÜBERCULARIS (Montagu)
iti Britain.

H. D’Om'illa. 4235.

(Montagu Colleatian) ^ :

Í?J ¿/ .

lOOpm

"all the syntypes appear to be conspecific as far as 1 can
tell of the specimens that have a protoconch". One syn-
type (in lot 62164) having the best preserved protoconch
(Fig. 2B, C) is designated here lectotype of C. barleei; the
protoconchs of the other syntypes (paralectotypes) are
etched and/ or have the sculpture eroded to varying de-
grees and are not suitable for SEM examination.

As a matter of fact, the larval shell of the lectotype of
Cerithiopsis tiibercularis as described by Marshall (1978)
perfectly conforms to that of the lectotype of C. barleei
herein designated (Fig. 2C). This would indicate a prob-
able mixture of taxa in the type lot of C. tiibercularis and
that the syntype dealt with by Marshall could be C. bar-
leei. However, as formerly noted, the sculpture on the
last protoconch whorl (the preserved one) of the lecto-
type of C. tubercularis in EXEMS is closer to that of Ce-
ritliiopsis powelli Marshall, 1978 than to that of C. barleei.
Because of this remarkable discrepance, it is unclear
which specimen Marshall actually examined and the
taxonomic identity of C. tubercularis cannot safely be de-
termined from the existing lectotype (the whitish syn-
type) presently in EXEMS. The possible syntype and
the specimen possibly figured by Sowerby (1855), both
in BMNH, can be more useful in defining the identity of
Cerithiopsis tubercularis. Their protoconchs (see descrip-
tions in the preceding chapter), even if not completely
preserved, differ markedly from that described by Mar-
shall and that of the existing lectotype of C. tubercularis,
whereas they conform perfectly to the characters preva-
lently described for C. tubercularis by many authors, as
reported above.

Cerithiopsis barleei (here included in Prolixodens Mar-
shall, 1978) can be readily separated from C. tubercularis
primarily on the basis of the characters of its proto-
conch. In fact, C. barleei has the larval shell with proso-
cline riblets and the last half-whorl medially carinated
(Fig. 2C); that of C. tubercularis has convex whorls
throughout and the sculpture consists of subsuturai and
suprasutural patterns of granular microprotuberances
(Fig. II). The lighter color of the teleoconch (pale yel-
lowish-white or pale yellowish-brown) may be another
distinguishing element of C. barleei. Consequently, the
synonymy of C. barleei with C. tubercularis supposed by
some authors (Marshall, 1978; van Aartsen et al., 1984)
is to be rejected.

From the above, it appears that 1) the type lot of C. tu-

bercularis in EXEMS contains more than one taxon, 2)
the identity of Marshall's lectotype is much doubtful,
and 3) the existing name-bearing type of Murex tubercu-
laris is not in taxonomic accord with the prevailing us-
age of the name (see also Palazzi & Villari, 2001, p. 15).
We conclude that the name tubercularis remains availa-
ble (ICZN, 1999, Article 17 of the Code) and that the
existing name-bearing type of Cerithiopsis tubercularis
should be set apart and a neotype be designated (ICZN,
1999, Article 75 of the Code). The reddish-brown syn-
type in EXEMS most probably is C. tubercularis, but it is
not eligible for the neotype of the species since it lacks
the protoconch (ICZN, 1999, Recommendation 75 A of
the Code). We think it wiser to select the better pre-
served possible syntype (BMNH 20090384) as neotype
of Cerithiopsis tubercularis. The International Commis-
sion on Zoological Nomenclature will be asked to use
its plenary power concerning the neotype designation
proposed herein.

Systematics

The studied specimens are partly deposited in the Mu-
seo Civico di Storia Naturale, Milano (MCSN) and in the
Muséum National d'Histoire Naturelle, Paris (MNHN).
The remainder is kept as reference material in the au-
thors' collection, Milano (AC). Abbreviations for other
institutions cited throughout the text as repositories of
material are reported in the introduction. In the follow-
ing, genera are listed in alphabetic order as are species
within genera. Citations that are verifiable in that they
include adequate descriptions and/or illustrations of
the species, and other quotations referring to material
that has been directly examined by the present authors,
are included in the synonymies. Other citations, poorly
documented or not documented at all, are considered
uncertain references and are excluded from the synony-
mies. The angular measurements are according to Cox
(1960) and the related symbols are: AP, apical angle;
MSA, mean spiral angle; the term spiral angle (SA) is
used when apical angle and mean spiral angle are vir-
tually coincident. The sutural slope (SS) is the angle
formed by the suture and a line perpendicular to the
teleoconch axis. Other abbreviations are; spm., speci-
men; spms., specimens; coll., collection.

Fig. 1. A-F. Syntypes of Murex tubercularis Montagu, 1803, Montagu collection, EXEMS 4235 (2 specimens), mouth of the Ann in Devonshire and
coast of Sandwich, Recent. A. Original manuscript label. B. EXEMS labels. C, D. Reddish-brown syntype conforming to the current concept of Cehthi-
opsis tubercularis. C. Shell. D. Apical view showing lack of protoconch. E, F. White syntype designated by Marshall (1978) lectotype of Cerithiopsis
tubercularis (= C. barleei Jeffreys, 1867 or C. powelli Marshall, 1978, see text). E. Detail of last protoconch whorl (preserved one). F. Shell. G-l. Pos-
sible syntype of Cerithiopsis tubercularis, Montagu's types, BMNH 20090384, British coast. Recent; this specimen is here proposed as neotype of
Cerithiopsis tubercularis. G. Shell. H. Preserved part of protoconch. I. Detail of sutural area of H showing remnants of granular microprotuberances.
J. Shell possibly figured by Sowerby (1855) and referred to as Cerithium tubercolare, Cuming collection, BMNH 20090383, Europe, Recent.

Fig. 1. A-F. Sintipi di Murex tubercularis Montagu, 1803, collezione Montagu, EXEMS 4235 (2 esemplari), foce dell'Ano, Devonshire e costa di San-
dwich, Attuale. A. Etichetta originale manoscritta. B. Etichette di EXEMS. C, D. Sintipo bruno-rossastro corrispondente al concetto prevalente di Ceri-
thiopsis tubercularis. C. Conchiglia. D. Veduta apicale che mostra l'assenza di protoconca. E, F. Sintipo biancastro designato da Marshall (1978) come
lectotipo di Cerithiopsis tubercularis (= C. 6ac/ee/ Jeffreys, 1867 o C. powelli Marshall, 1978, vedere testo). E. Dettaglio dell'ultimo giro della proto-
conca (unico conservato). F. Conchiglia. G-l. Probabile sintipo di Cerithiopsis tubercularis, tipi di Montagu, BMNH 20090384, costa inglese. Attuale;
questo esemplare viene qui proposto come neotipo di Cerithiopsis tubercularis. G. Conchiglia. H. Porzione conservata della protoconca. I. Dettaglio
dell'area suturale di H che mostra residui di microgranuli. J. Conchiglia probabilmente figurata da Sowerby (1855) come Cerithium tubercolare, colle-
zione Cuming, BMNH 20090383, Europa, Attuale.

49

The identity of Murex tubercularis Montagu, 1803 and description of one new genus and two new species of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

Alberto Cecalupo & Elio Robba

Sviperfamily Triphoroidea Gray, 1847
Family Cerithiopsidae H. Adams & A. Adams, 1853
Subfamily Cerithiopsinae H. Adams & A. Adams, 1853
Genus Cerithiopsis Forbes & Hanley, 1851
(type species Murex tiibercularis Montagu,

1803 by original designation)

The genus concept adopted by most authors appears to
be rather broad and unsatisfactory since Cerithiopsis has
been currently used to accommodate number of species
sharing the main teleoconch characters, but likely unre-
lated because of their remarkably different protoconchs
(cf. Nordsieck, 1976; Cachia et al, 1996; Coppini, 2008;
Prkic & Mariothni, 2009 among others). On the basis of
the type species as defined herein and of those most
closely related to it, the main characters of the genus Ce-
rithiopsis can be specified as follows. Protoconch multi-
spiral reflecting a planktotrophic larval development,
conical, with convex whorls. Protoconch I apparently
smooth. Protoconch II with subsuturai and suprasutural
patterns of granular microprotuberances. Transition to
teleoconch abrupt, marked by an opisthocline sinusigera
lip and by sudden appearance of adult sculpture. Teleo-
conch turricolate, with cyrtoconoid spire (straight-sided
in some species), whorls flatly convex, sutures deeply
impressed in most species. Abapical canal short, inclined
to shell axis. Adult sculpture of collabral ribs overridden
by 3 more or less robust spiral cords forming bead-like
nodes at intersections; a fourth spiral, beaded or smooth,
occurs on last whorl at level of suture; 1-2 upper-basal
spirals are present in fully grown specimens.

It is worthy to note that the protoconch may look smooth
or retains only remnants of fhe microsculpture close to
the sutures in most adult specimens. The loss of proto-
conch microsculpture in adult shells is quite normal. In
this respect, we recall that Hickman (2004) stated that
"dissolution of protoconch features begins to occur
shortly after metamorphosis, so that fine details of pro-
toconch sculpture are available only on larval shells".
The Recent Caribbean species Cerithium gemmulosum
Adams, 1850, Cerithiopsis dominguezi Rolán & Espinosa,
1995 and Cerithiopsis aimen Rolán & Espinosa, 1995 (cf.
Rolán & Espinosa, 1995; Redfern, 2001; Rolán et al.,
2007), the Mediterranean Cerithiopsis annae Cecalupo &
Buzzurro, 2004 and Cerithium minimum Brusina, 1865,
along with the Indo-West Pacific Cerithium puivis Issel,
1869 and Bittium tenthrenois Melvill, 1896 appear to
agree with the characters of Cerithiopsis.

The genera Conciliopsis, Synthopsis and Tuberei iopsis, in-
troduced by Laseron (1956), were originally described
as having multispiral, conical or narrowly conical (that
of Synthopsis nearly mammillated), smooth protoconchs,
cyrtoconoid to straight-sided teleoconchs sculptured
with collabral riblets and three overriding spiral cords
forming more or less clear bead-like nodes at intersec-
tions; a fourth spiral, smooth or weakly beaded was re-
ported to occur on the last whorl at level of the suture;
no upper basal spirals were either mentioned or depict-
ed in the illustrations published by Laseron. Consider-
50 ing the possible loss of protoconch microsculpture cited

above, these genera would appear strikingly close to
Cerithiopsis, the sole difference being the lack of upper
basal spiral(s). A decision on whether they are syno-
nyms of Cerithiopsis seems premature. We simply recall
that Marshall (1978, p. 82, 84) placed Conciliopsis in the
synonymy of Cerithiopsis and tentatively included in
Synthopsis (p. 88) three New Zealand species with "mi-
nutely granulate" protoconchs.

Joculator was introduced by Hedley (1909, p. 442) as a
subgenus of Cerithiopsis. The brief original diagnosis
reads "shell small, dextral, of ovate or bulbous contour,
with smooth subulate many-whorled protoconch".
Concerning the protoconch, Marshall (1978, p. 85) noted
that "in the type species and other species examined it
is minutely granulate, at least on the embryonic whorl".
This statement would support a possible synonymy of
Joculator with Cerithiopsis, but the slender, mammilated
larval shell and the barrel-shaped teleoconch of Jocula-
tor easily separale it from Cerithiopsis. Surprisingly,
Marshall (1978) included in Joculator his new species
Jocidator sublima, which seems better allocated in Pro-
lixodens Marshall, 1978 because of its broadly conical,
axially ribbed protoconch. The genus Clathropsis Lase-
ron, 1956 somewhat resembles Cerithiopsis in terms of
profoconch feafures, but the species on which it was
based invariably have convex, rather tall teleoconch
whorls with clearly clathrate sculpture and "ill defined"
tubercles at intersections. These characters readily dis-
tinguishes Clathropsis from Cerithiopsis.

Cerithiopsis appears to be surely represented in the
Pliocene of Italy (cf. Chirli, 2009 sub C. minima). Some
specimens from the Miocene of fhe North Sea Basin as-
signed to Cerithiopsis (see Janssen, 1967, 1984) probably
belong to this genus, but others deserve a different ge-
neric assignment. There are many other quotations from
fhe fossil record, which are poorly documented or not
documented at all (no exhaustive descriptions or SEM
illustrations of the protoconch) and need to be con-
firmed. The genus occurs at present in the Caribbean
Sea, in the eastern Atlantic, in the Mediterranean and in
the Indo-West Pacific.

Cerithiopsis tubercularis (Montagu, 1803)

(Figs lA-D, G-J, 2D-G)

Murex tubercularis Montagu, 1803; p. 270.

? Cerithium tiiberculare Montagu - Wood, 1848: p. 70, pi. 8, figs
5-5c.

Cerithiopsis tiiberculare Montagu - Forbes & Hanley, 1851: p.
365, pi. OO, figs 1, 2 (animal, in voi. 1); pi. 91, figs 7, 8 (shell,
in voi. 4).

Cerithium tiiberculare Montagu - Sowerby, 1855: p. 878, pi. 184,
fig. 222.

Cerithiopsis tiiberculare Montagu - Sowerby, 1859: pi. 15, fig. 11.
Cerithiopsis tubercularis Montagu - Jeffreys, 1867: p. 266, pi. 4,
fig. 5.

Cerithiopsis tubercularis - Jeffreys, 1869: p. 217, pi. 81, fig. 1.
Cerithiopsis tubercularis Montagu - Bucquoy et al., 1884: p. 204,
pi. 27, figs 1, 2.

not Cerithiopsis tubercularis Montagu - Jeffreys, 1885: p. 59 (= ?
Cerithiopsis barleei Jeffreys, 1867).

Relevant material examined

Cerithiopsis hibercularis Montagu - Watson, 1886, p. 90, pi. 4,
figs 1, la.

Cerithiopsis tubercularis Montagu - Locard, 1892: p. 117, text-
fig. 105.

Cerithiopsis tubercularis Montagu - Locard, 1903: p. 114.
Cerithiopsis tubercularis Montagu - Kobelt, 1908: p. 116, pi. 120,
figs 1-3, 6, 7.

Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Lebour, 1933: p. 496, pi. 1,
figs 8-11.

Cerithiopsis tubercularis Montagu - Thiriot-Quiévreux, 1969: p.
338, pi. 1, fig. 8.

Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Fretter & Pilkington, 1970:
p. 10, fig. 9.

Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Parenzan, 1970: p. 110, fig.
376.

Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Hubendick & Waren, 1972:
p. 45, figs 135-137.

not Cerithiopsis (s.s.) tubercularis (Montagu) - Gilbert, 1973: p.

50, text-fig. 14 (= Cerithiopsis buzzurroi sp. n.).

Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Thiriot-Quiévreux & Ro-
driguez Babio, 1975: p. 141, pi. 5, figs D, E, G, H.
not Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Richter & Thorson,
1975: p. 130, pi. 4, fig. 24, 25 (= C. buzzurroi).
not Cerithiopsis (Cerithiopsis) tubercularis (Montagu) - Baluk,
1975: p. 155, pi. 19, figs 1-5 (likely a species to be named).
Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Nordsiek, 1976: p. 6, fig. 1.
not Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Marshall, 1978: p. 83, fig.

13C (= C. barleei Jeffreys, 1867 or C. powelli Marshall, 1978).
Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Fretter & Graham, 1982: p.
366, figs 257, 258.

not Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Grecchi, 1984: p. 22,
pi. 2, fig. 11 (= Cerithiopsis denticulata sp. n.).

Cerithiopsis tubercularis auct. - Van Aartsen et. al., 1984: p. 28,
fig. 130.

Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Graham, 1988: p. 466, text-
fig. 196.

Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Cachia et al., 1996: p. 133,
pi. 14, fig. 3.

not Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Giribet & Peñas, 1997:
p. 50, fig. 28 (= C. buzzurroi sp. n.), fig. 30 (= Cerithiopsis nana
Jeffreys, 1867).

not Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Giannuzzi-Savelli et
al., 1999 p. 38, fig. 50 (= C. denticulata sp. n.).
not Cerithiopsis (s.l.) cf. tubercularis (Montagu) - Landau et al.,
2006: p. 13, pi. 3, figs 4, 5 (likely a species to be named).
Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Coppini, 2008: p. 22, figs
on same page, right.

not Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Frias Martins et al.,
2009: p. 59, pi. 5, figs 67, 68 (= Cerithiopsis sp.).
not Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Chirli, 2009: p. 11, pi.
5, figs 8-15; pi. 6, figs 1-11 (likely three species to be na-
med).

Cerithiopsis oculisfictis Prkic & Mariottini, 2009: p. 4, figs 1-9,
47, 52, 57.

Cerithiopsis petanii Prkic & Mariottini, 2009: p. 5, figs 10-19, 48,
53, 58.

not Cerithiopsis tubercularis (Montagu) sensu auct. nec Mar-
shall (1978) - Prkic & Mariottini, 2009: p. 6, figs 20-36, 54-55,
59-61 (= C. buzzurroi sp. n.).

Type material

Syntypes of Miirex tubercularis Montagu, 1803 (2 spms.),
Montagu coll., EXEMS 4235, mouth of the Ama in Dev-
onshire and coast of Sandwich, Recent (Fig. lA-F).

Possible syntype, Montagu's types, BMNH 20090384,
British coast. Recent (Fig. IG-I); this specimen is here
proposed as neotype of Miirex tubercularis (see discus-
sion above). Shell possibly figured by Sowerby (1855)
and referred to as Cerithium tiiberculare, Cuming coll.,
BMNH 20090383, Europe, Recent (Fig. IJ).

Charrane, Melilla, Morocco, 9 m: 16 spms., private coll.;
Hammamet, Tunisia, 5 m; 15 spms., AC; Kerkemaah, Tu-
nisia, 2 m: 85 spms., AC, 20 spms., private coll.; Gabès,
Tunisia, 1 m: 4 spms., AC; Alboran Island, Spain, 22-24
m: 1 spm., private coll.; Malaga, Spain, 2 m: 4 spms.,
private coll.; Estepona, Spain, 2 m: 1 spm., private coll.
(Fig. 2D, E), 6 spms., private coll.; Getares, Spain, 1-4 m:
6 spms., private coll.; Herradura, Spain, 9 m; 1 spm.,
private coll.; Herradura, Spain, 32 m: 5 spms., AC; Juan
Les Pines, Erance, 2 m: 1 spm., AC, 4 spms., private
coll.; Secca S. Stefano, San Remo, 30 m: 4 spms., AC;
Secca dell'Isuela, Genova, 40 m: 1 spm., AC; Seno del-
I'Olivetta, Genova, 27 m: 3 spms., AC; Capo di Eonza,
Elba Island, 2 m: 12 spms., private coll.; Bonifacio, Sar-
dinia, 7 m: 8 spms., AC, 3 spms., private coll.; Bonifacio,
Sardinia, 20 m: 3 spms., AC; Scilla, Reggio Calabria, 50
m: 9 spms., private coll.; Cala Rotonda, Favignana Is-
land, Palermo, 30 m: 1 spm., private coll; Cannizzaro,
Catania, 40 m: 1 spm., AC; Cannizzaro, Catania, 42 m;
11 spms., private coll.; Carini, Palermo, 3 m: 1 spm., pri-
vate coll.; Messina, 7 m: 6 spms., private coll.; Porto
Palo di Capo Passero, Siracusa, 1 m: 3 spms., AC; Ogni-
na, Siracusa, 50 m: 21 spms., AC; Cala Guitgia, Lam-
pedusa Island, 3 m: 1 spm., AC (Fig. 2G), 12 spms., AC,
4 spms., private coll.; Otranto, Lecce, 3 m: 6 spms., pri-
vate coll.; Ostimi, Brindisi, 1 m: 2 spms., private coll.;
Porec, Istria, Croatia, 3 m: 2 spms., private coll.; Kane-
gra, Istria, Croatia, 2 m: 18 spms., private coll.; Istria,
Croatia, 6 m: 4 spms., private coll.; Umago, Croatia, 6
m: Ispm., private coll.; Korkula, Vela Luka, Croatia, 3-6
m: 18 spms., private coll.; Calcidia, Greece, 2-6 m: 6
spms., private coll.; Bogsac, Turkey, 7 m: 8 spms., pri-
vate coll.; TasiK^u, Turkey, 7 m: 1 spm., AC (Fig. 2F), 11
spms., AC; Akko, Israel, 1 m: 5 spms., private coll.

Protoconch conical, of 4.15-4.75 moderately convex
whorls, with subsuturai and suprasutural spiral rows of
granular microprotuberances, subsuturai ones coarser;
diameter averaging 0.27 mm. Transition to teleoconch
abrupt, marked by a slightly opisthocline sinusigera lip
and by sudden appearance of adult sculpture. Teleo-
conch turriculate; spire elevated, moderately cyrtoco-
noid, straight-sided in some specimens, AP 25°-38°, MSA
averaging 18°; whorls up to 12, nearly flat-sided, less tall
than one half their diameter; sutures rather deeply im-
pressed, SS 14°. Last whorl ovate-cylindrical, 30-35% of
total height in fully grown specimens, subangular at pe- 5 1

Description

Other material examined

The identity of Murex tubercularis Montagu, 1803 and description of one new genus and two new species of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

Alberto Cecalupo & Elio Robba

riphery; base short, more or less excavated to obconical,
imperforated, with distinct neck. Aperture broadly oval
ending in a short abapical canal inclined to shell axis;
outer lip thin, crenulated by spiral cords; columella
slightly concave, with rather thick callus; abapical sinus
broad and shallow. Sculpture of thin collabral ribs and
overriding, robust spiral cords forming bead-like nodes
at intersections. The ribs, 14-15 on first whorl, 18-22 on
last whorl, are straight, gently opisthocyrt on last whorl
of some specimens, and vanish just adapical to or at pe-
ripheral angulation; the spirals, 3 on spire whorls, start
immediately, are of same strength and markedly broader
than intervening furrows; a fourth cord weakly beaded
or smooth occurs on last whorl at level of suture; fully
grown shells have another (fifth) spiral cord on upper
base, bisected by a faint longitudinal groove in some
specimens and separated from fourth spiral by a furrow
of variable depth and breadth. Color bright reddish-
brown, paler on adapical spiral of fresh shells.

Remarks

Cerithiopsis tubercularis exhibits a moderate variability
as regards the teleoconch shape (cyrtoconoid to conical)
and the amplitude of the apical angle. We do not see
any ground for consistently separate Cerithiopsis oculis-
fictis and Cerithiopsis petanii, both of Prkic & Mariottini
(2009), from C. tubercularis. The Mediterranean species
Cerithiopsis minima (Brusina, 1865) and Cerithiopsis annae
Cecalupo & Buzzurro, 2004 differ from C. tubercularis
by a smaller size and a narrowly conical protoconch
with sides not in line with those of the teleoconch;
moreover, the latter species is devoid of upper basal
spirals. Several species {Cerithium acicula Brusina, 1865,
Cerithium neglectum Adams, 1852, Cerithium pygmaeum
Philippi, 1844 among others) have been considered syn-
onyms of C. tubercularis by most authors. However, in
the absence of reliable information on respective proto-
conch characters, their relationships with Montagu's
species remain pending.

Distribution

The species, as reviewed herein, appears to range at
present in the eastern Atlantic, from Shetland Islands to
Ireland, the English Charmel and southward to the Bay
of Biscay; it occurs infralittorally throughout the Medi-
terranean. There are many records from Neogene and
Quaternary deposits of Europe, but in the lack of reliable
information on larval shells they need to be confirmed.

Genus Nanopsis gen. n.

(type species Cerithiopsis nana Jeffreys, 1867)

Derivation of name

The name of the genus reflects the fact that it includes
cerithiopsine species sharing their protoconch type and
general teleoconch characters with Cerithiopsis nana Jef-
freys, 1867.

Description

Protoconch conical, multispiral; whorls convex, with
very weak mid-abapical angulation on last quarter of
whorl in some species. Protoconch I with uneven, sub-
sutural granular microprotuberances or apparently
smooth. Protoconch II with short, slightly prosocline
subsuturai axial riblets or axial denticles; 1 suprasutural
cord-like spiral followed downward by 1-2 threads
present hi some species. Transition to teleoconch abrupt,
marked by opistocline sinusigera lip and by the sudden
appearance of adult sculpture. Teleoconch bottle-shaped
to turricolate; spire more or less elevated, cyrtoconoid
or straight-sided; whorls rather depressed, nearly flat-
sided; sutures impressed. Last whorl cup-shaped to
ovate-cylindrical; base short, convex to flatly obconical,
imperforated, with distinct neck. Aperture oval, with
short or very short abapical canal inclined to shell axis.
Sculpture of collabral ribs overridden by 3 robust spiral
cords forming nodes at intersections; a fourth spiral, ei-
ther weakly beaded or smooth, occurs on last whorl at
level of suture; a fifth cord is present on upper base,
bounded on both sides (only adapically in some spe-
cies) by a shallow spiral depression.

Remarks

The genus is introduced here to accommodate species
having a multispiral larval shell with protoconch II
characterized by a subsuturai row of axial riblets or
denticles. Besides the type species (Cerithiopsis nana),
Nanopsis gen. n. includes the Caribbean species Cerithi-
opsis beneitoi Rolán, Espinosa & Eernández-Garcés, 2007,
Cerithiopsis familiarum Rolán, Espinosa & Eernández-
Garcés, 2007, Cerithiopsis juxtafiiniciilata Rolán, Espinosa
& Eernández-Garcés, 2007, Cerithium albovittatum C.B.
Adams, 1850, Cerithiopsis parvada Rolán, Espinosa &
Eernández-Garcés, 2007 and Cerithiopsis sp. 2 (of Rolan
et al., 2007), the Red Sea Cerithium pulvis Issel, 1869 (re-

Fig. 2. A-C. Prolixodens barleei (Jeffreys, 1867). A. Syntypes of Cerithiopsis barleei Jeffreys, 1867, Jeffreys collection, USNM 62164 (5 specimens),
Plymouth, Recent and USNM 62168 (4 specimens), locality unknown. Recent. B, C. Syntype from lot USNM 62164 (indicated by white arrow in A)
designated herein lectotype of Cerithiopsis barleei, USNM 1147924. B. Shell. C. Protoconch. D-G. Cerithiopsis tubercularis (Montagu, 1803). D, E.
Estepona, Spain, 2 m, private collection. D. Shell. E. Protoconch. F. Tasugu, Turkey, 7 m, AC; detail of protoconch showing remnants of granular mi-
croprotuberances. G. Cala Guitgia, Lampedusa Island, 3 m, AC; apical view of protoconch.

Fig. 2. A-C. Prolixodens barleei (Jeffreys, 1867). A. Sintipi di Cerithiopsis barleei Jeffreys, 1867, collezione Jeffreys, USNM 62164 (5 esemplari), Ply-
mouth, Attuale e USNM 62168 (4 esemplari), località sconosciuta. Attuale. B, C. Sintipo del lotto USNM 62164 (indicato dalla freccia bianca in A) qui
designato come lectotipo di Cerithiopsis barleei, USNM 1 147924. B. Conchiglia. C. Protoconca. D-G. Cerithiopsis tubercularis (Montagu, 1803). D, E.
Estepona, Spagna, 2 m, collezione privata. D. Conchiglia. E. Protoconca. F. Tasugu, Turchia, 7 m, AC; dettaglio della protoconca che mostra residui di
microgranuli. G. Cala Guitgia, Lampedusa, 3 m, AC; veduta apicale della protoconca.

53

The identity of Murex tubercularis Montagu, 1803 and description of one new genus and two new species of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

Alberto Cecalupo & Elio Robba

cently entered into the Mediterranean), and the Indian
Ocean species Cerithiopsis hadfieldi Jay & Drivas, 2002, ?
Cerithiopsis lamyi Jay & Drivas, 2002, Jocuktor mijia Jay
& Drivas, 2002 and Jocuktor granata Kay, 1979. In addi-
tion, two new Mediterranean species of Nanopsis are
herein described. Pliocene specimens erroneously re-
ferred to as Cerithiopsis tubercukris (Montagu, 1803) by
Landau et al. (2006, pi. 3, fig. 4) and Chirli (2009, pi. 6,
figs 1-9), along with that described as Cerithiopsis sp. 2
by Bernasconi & Robba (1994, pi. 7, fig. 3) also belong
here. The sculptural characters of the protoconch unam-
biguously distinguish Nanopsis from the other cerithi-
opsine genera having basically similar teleoconchs.
Fossil records show that Nanopsis was already repre-
sented in the Pliocene of Spain and Italy. Modern spe-
cies of Nanopsis are surely present in the Caribbean Sea,
in the Mediterranean and in the Indian Ocean.

Nanopsis buzzurroi sp. n.

(Fig. 3A-G)

? Cerithiopsis (s.s.) tubercukris (Montagu) - Gilbert, 1973: p. 50,
text-fig. 14 (not Murex tubercukris Montagu, 1803).
Cerithiopsis nana Jeffreys - Giribet & Peñas, 1997: p. 50, fig. 29
(not Cerithiopsis nana Jeffreys, 1867).

Cerithiopsis nana Jeffreys - van der Linden, 2000: p. 40 (pars),
fig. 6, left (not C. nana Jeffreys, 1867).

Cerithiopsis tubercukris (Montagu) sensu auct. nec Marshall
(1978) - Prkic & Mariottini, 2009: p. 6, figs 20-36, 54-55, 59-61
(not Murex tubercidaris Montagu, 1803).

Holotype

Cannizzaro, Catania, Italy, MCSN Mo35228 (Fig. 3 A, D).

Type locality

Ionian Sea, coast of Cannizzaro, 42 m depth.

Paratypes

Hammamet, Tunisia, 5 m: 19 spms., AC; Kerkennah, Tu-
nisia, 2 m: 36 spms., AC; Gabès, Tunisia, 1 m: 1 spm.,
AC; Herradura, Spain, 32 m: 11 spms., AC; Juan Les
Pins, France, 2 m: 1 spm., MNHN 23027 (Fig. 3C, F);
Bonifacio, Sardinia, 20 m: 1 spm., AC (Fig. 3G), 2 spms.,
AC; Secca dei Gabiberi, Genova, 27 m: 1 spm., AC; Seno
delTOlivetta, Genova, 27 m: 1 spm., AC; Scoglio della
Manza, Grosseto, 27 m: 1 spm., AC; Cannizzaro, Cata-
nia, 40 m: 2 spms., AC; Ognina, Siracusa, 50 m: 20 spms.,
AC; Cala Guitgia, Lampedusa Island, 3 m: 4 spms., AC;
Cala Croce, Lampedusa Island, 2 m: 1 spm., AC; Bogsac,
Turkey, 7 m: 4 spms., AC; Tasuqu, Turkey, 7 m: 1 spm.,
AC; Agaya Napa, Cyprus, 3 m: 1 spm., MCSN Mo35229
(Fig. 3B, E); Krrenia, Cyprus, 7 m: 13 spms., AC.

Other material examined

Charrane, Melilla, Morocco, 9 m: 20 spms., private coll.;
Alboran Islcmd, Spain, 22-24 m: 1 spm., private coll.;
Majorca Island, Spain, 1 m: 3 spms., private coll.; Mala-
ga, Spain, 22 m: 1 spm., private coll.; Estepona, Spain, 2
m: 3 spms., private coll.; Estepona, Spain, 23-25 m: 2
spms., private coll.; Andalusia, Spain, 2 m: 1 spm., pri-
vate coll.; Centuri, Corsica Island, 2-4 m: 2 spms., pri-
vate coll.; Lacona, Livorno, 4 m: 3 spms., private coll.;
Formiche di Grosseto, 42 m: 27 spms., private coll.; Scil-
la, Reggio Calabria, 42 m: 5 spms., private coll.; Scilla,
Reggio Calabria, 50 m: 2 spms., private coll.; Carini, Pal-
ermo, 80 m: 2 spms., private coll.; Messina, 7 m: 8 spms.,
private coll.; Cannizzaro, Catania, 22 m: 11 spms., pri-
vate coll.; Cannizzaro, Catania, 42 m: 23 spms., private
coll.; Cannizzaro, Catania, 45-46 m: 27 spms., private
coll.; Acitrezza, Catania, 6 m: 1 spm., private coll.; Ven-
dicar!, Siracusa, 34 m: 2 spms., private coll.; Bahar ic-
Caghaq, Malta, 5 m: 4 spms., private coll.; Otranto, Lec-
ce, 3 m: 5 spms., private coll.; Adra, Central Adriatic Sea,
90 m: 1 spm., private coll.; Kanegra, Istria, Croatia, 2 m:
9 spms., private coll.; Porec, Istria, Croatia, 3 m: 23 spms.,
private coll.; Proizd, Vela Luka, Korkula, Croatia, 3-6 m:
9 spms., private coll.; Elefaniss, Greece, 2 m: 2 spms.,
private coll.; Lambiri, Greece, 23 m: 1 spm., private coll.;
Agaya Napa, Cyprus, 3 m: 4 spms., private coll.

Derivation of name

The species is named after the late Giovanni Buzzurro,
a friend and Mediterranean malacologist.

Description

Larval shell conical, blunt-tipped, of 4.75-5.00 gently
convex whorls, with very weak mid-abapical angula-
tion on last quarter of whorl in some specimens; proto-
conch I with uneven, subsuturai granular microprotu-
berances; protoconch II with short, slightly prosocline
subsuturai axial riblets and 1 suprasutural cord-like spi-
ral followed downward by 2 threads, which emerge
from adapical suture of first adult whorl (in some spec-
imens) being soon overlapped by climbing up of the
latter; diameter averaging 0.29 mm. Transition to teleo-
conch abrupt, marked by sinusigera lip and by sudden
appearance of adult sculpture. Teleoconch turriculate;
spire rather elevated, moderately cyrtoconoid, AP 28°-
35°, MSA averaging 18°; whorls up to 11, nearly flat-
sided, as tall as about one half their diameter; sutures
deeply impressed, SS 12°. Last whorl 30-34% of total
height in fully grown specimens, cup-shaped, with
maximum diameter at its adapical end, gradually taper-

Fig. 3. A-G. Nanopsis buzzurroi sp. n. A, D. Holotype, Cannizzaro, Catania, Italy, 42 m, MCSN Mo35228. A. Shell. D. Protoconch. B, E. Paratype,
Agaya Napa, Cyprus, 3 m, MCSN Mo35229. B. Shell. E. Protoconch. C, F. Paratype, Juan Les Pins, France, 2 m, MNHN 23027. C. Shell. F. Protoconch.
G. Paratype, Bonifacio, Sardinia, 20 m (AC); apical view of protoconch.

Fig. 3. A-G. Nanopsis buzzurroi sp. n. A, D. Olotipo, Cannizzaro, Catania, Italia, 42 m, MCSN Mo35228. A. Conchiglia. D. Protoconca. B, E. Paratipo,
Agaya Napa, Cipro, 3 m, MCSN Mo35229. B. Conchiglia. E. Protoconca. C, F. Paratipo, Juan Les Pins, Francia, 2 m, MNHN 23027. C. Conchiglia. F.
Protoconca. G. Paratipo, Bonifacio, Sardegna, 20 m (AC); veduta apicale della protoconca.

55

The identity of Murex tubercukris Montagu, 1803 and description of one new genus and two new species of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

ing downward; base short, convex, imperforated, with
distinct neck. Aperture oval, rather small, ending in a
short abapical canal inclined to shell axis; outer lip thin,
crenulated by spiral cords; columella slightly concave,
with thick callus; abapical sinus rather narrow and
deep. Sculpture of rather thin collabral ribs and over-
riding, robust spiral cords forming bead-like nodes at
intersections. The ribs, 12-14 on first whorl, 18-23 on
last whorl, are straight, very slightly prosocline, thinner
and more close together toward aperture, vanishing just
adapical to lower suture. Three spirals start immedi-
ately, adapical thinner than other two and approximat-
ed to median one on spire whorls, of same strength and
subequally spaced on last whorl; a fourth cord weakly
beaded or smooth occurs on last whorl at level of su-
ture; fully grown shells have another (fifth) spiral on
upper base, bisected by a faint longitudinal groove in
some specimens, bounded by 2 shallow spiral depres-
sions separating it respectively from fourth cord and
from adapical end of neck. Color bright reddish-brown,
paler on adapical spiral of fresh shells.

Remarks

Nanopsis buzziirroi sp. n. superficially resembles Cerithi-
opsis tuhercularis (Montagu, 1803) and has been mistak-
en for it by some workers. The differently sculptured
protoconch stands as the most obvious distinguishing
character. Moreover, the present new species differs
from C. tubercularis because of its cup-shaped last whorl
(that of C. tubercularis is ovate-cylindrical) and its spire
whorls with approximated adapical and median spirals.
Compared to Nanopsis nana (Jeffreys, 1867), N. buzziirroi
sp. n. attains a larger size and has a differently sculp-
tured protoconch II.

Distribution

N. buzzuroi sp. n. is a sublittoral element occurring
throughout the Mediterranean Sea. Its presence in the
Pliocene of Belgium (Glibert, 1973 sub C. tubercularis,
see the above synonymy) needs to be confirmed.

Nanopsis denticiilata sp. n.

(Fig. 4A-H)

Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Grecchi, 1984: p. 22, pi. 2,
fig. 11 (not Murex tubercularis Montagu, 1803).

Cerithiopsis tubercularis auct. - van Aartsen et al., 1984: p. 28,
fig. 130.

Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Giannuzzi-Savelli et al.,
1999: p. 38, fig. 50 (not M. tubercularis Montagu, 1803).

Holotype

Cannizzaro, Catania, Italy, MCSN Mo35191 (Fig. 4A, B).

Type locality

Ionian Sea, coast of Cannizzaro, 42 m depth.

Paratypes

Hammamet, Tunisia, 5 m: 5 spms., AC; Kerkermah, Tu-
nisia, 1 m: 110 spms., AC; Gabès, Tunisia, 1 m: 1 spm.,
AC; Herradura, Spain, 32 m: 1 spm., AC; Bonifacio, Sar-
dinia, 20 m: 4 spms., AC; Secca dei Gabiberi, Genova, 27
m: 1 spm., AC; Seno dell'Olivetta, Genova, 27 m: 1 spm.,
AC; Capraia Island, 25 m: 5 spms., AC; Occhio di Pel-
laro, Reggio Calabria, 20-25 m: 1 spm., AC (Fig. 4H);
Scilla, Reggio Calabria, 42 m; 5 spms., AC; Porto Palo di
Capo Passero, Siracusa, 1 m: 1 spm., MCSN Mo35192
(Fig. 4C-E), 2 spms., AC; Ognina, Siracusa, 50 m: 20
spms., AC; Lampedusa Island, 2 m: 7 spms., AC; Tas-
u^u, Turkey, 7 m: 1 spm., AC; Agaya Napa, Cyprus, 3
m: 1 spm., MNHN 23028 (Fig. 4F, G); Kirenia, Cyprus, 7
m: 20 spms., AC.

Other material examined

Charrane, Melilla, Morocco, 9 m: 2 spms., private coll.;
Estepona, Spain, 23-25 m: 2 spms., private coll.; Getares,
Spain, 3 m: 11 spms., private coll.; Fuengirola, Spain, 20
m: 1 spm., private coll.; Centuri, Corsica Island, 2-4 m:
2 spms., private coll.; Lacona, Livorno, 4 m: 9 spms.,
private coll; Scoglio della Manza, Grosseto, 27 m: 3
spms., private coll.; Scilla, Reggio Calabria, 50 m: 3
spms., private coll.; Carini, Palermo, 3 m: 11 spms., pri-
vate coll.; Pace, Messina, 3 m: 1 spm., private coll.; Can-
nizzaro, Catania, 22 m: 7 spms., private coll.; Canniz-
zaro, Catania, 42 m: 26 spms., private coll.; Cannizzaro,
Catania, 45-46 m: 17 spms., private coll.; Capo Murro,
Siracusa, 2-4 m: 3 spms., private coll.; Vendicar!, Sira-
cusa, 2-3 m: 1 spm., private coll.; Torre Suda Racale,
Lecce, 86 m: 2 spms., private coll.; Kanegra, Istria,
Croatia, 2 m: 2 spms., private coll.; Bogsac, Turkey, 7 m:
4 spms., private coll.; Agya Napa, Cyprus, 3 m: 32
spms., private coll.; Akko, Israel, 1 m: 1 spm., private
coll.

Derivation of name

From Latin denticiilatus = with denticles, with reference
to the subsuturai denticles of the protoconch.

Fig. 4. A-H. Nanopsis denticolata sp. n. A, B. Holotype, Cannizzaro, Catania, Italy, 42 m, MCSN Mo35191. A. Shell. B. Protoconch. C-E. Paratype,
Porto Palo di Capo Passero, Siracusa, 1 m, MCSN Mo35192. C. Shell. D. Protoconch. E. Detail of sutural area of D showing subsuturai axial denticu-
lations. F, G. Paratype, Agaya Napa, Cyprus, 3 m, MNHN 23028. F. Shell. G. Protoconch. H. Paratype, Occhio di Pellaro, Reggio Calabria, 20-25 m,
AC; apical view of protoconch.

Fig. 4. A-H. Nanopsis denticolata sp. n. A, B. Olotipo, Cannizzaro, Catania, Italia, 42 m, MCSN Mo35191. A. Conchiglia. B. Protoconca. C-E. Parati-
po, Porto Palo di Capo Passero, Siracusa, 1 m, MCSN Mo35192. C. Conchiglia. D. Protoconca. E. Dettaglio dell'area suturale di D mostrante le den-
tellature assiali subsuturali. F, G. Paratipo, Agaya Napa, Cipro, 3 m, MNHN 23028. F. Conchiglia. G. Protoconca. H. Paratipo, Occhio di Pellaro, Reggio
Calabria, 20-25 m, AC; veduta apicale della protoconca.

57

The identity of Murex tubercularis Montagu, 1803 and description of one new genus and two new species of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

Alberto Cecalupo & Elio Robba

Description

Protoconch conical, rather blunt-tipped, of 4.75-5.15
gently convex whorls, weakly constricted adapically in
some specimens; protoconch 1 apparently smooth; pro-
toconch 11 with subsuturai prosocline axial denticles;
diameter averaging 0.27 mm. Transition to teleoconch
abrupt, marked by sinusigera lip and by sudden ap-
pearance of adult sculpture. Teleoconch turriculate;
spire elevated, straight-sided, SA averaging 17°; whorls
up to 12, nearly flat-sided, less tall than one half their
diameter; sutures deeply impressed, SS 13°. Last whorl
ovate-cylindrical, 27% of total height in fully grown
specimens, angular at transition to base, which is very
short, flatly obconical, imperforated, with distinct neck.
Aperture oval, ending in a very short abapical canal in-
clined to shell axis; outer lip thin, crenulated by spiral
cords; columella straight, with thin callus; abapical si-
nus rather shallow. Sculpture of rafher thin collabral
ribs and overriding, robust spiral cords forming bead-
like nodes at intersections. The ribs, 13-16 on first whorl,
14-19 on last whorl, are straight to slightly opisthocyrt,
gently prosocline and vanish at the abapical suture; the
spirals, 3 on spire whorls, start immediately, adapical
and median ones more approximated on earlier whorls,
of same sfrength and as broad as interspaces on middle
and later whorls; a fourth thin and prominent, smooth
cord occurs on last whorl at level of sufure; fully grown
shells have another (fifth) weak spiral on upper base,
separated from the fourth by a shallow depression; base
with coarse growth markings. Color bright reddish-
brown.

Remarks

Also Nanopsis denticulata sp. n. has been confused with
Cerithiopsis tubercularis (Montagu, 1803); again, the pro-
toconch constitutes the primary distinguishing element.
The species differs from the closely related Nanopsis
buzzurroi sp. n. because of its larval shell devoid of su-
prasutural cordlet and having subsuturai axial denficles
instead of riblets, its straight-sided instead of cyrtoco-
noid spire, its ovate-cylindrical instead of cup-shaped
last whorl, its shorter abapical canal, and in details of
teleoconch sculpture.

Distribution

N. denticulata sp. n. occurs in the infralittoral and up-
per circalittoral zones throughout the Mediterranean
Sea.

Nanopsis nana (Jeffreys, 1867) comb. n.

(Fig. 5A-I)

Cerithiopsis tubercularis var. nana Jeffreys, 1867: p. 267.
Cerithiopsis tubercularis var. nana - Jeffreys, 1885: p. 59.
not Cerithiopsis nana (S.V. Wood) - van Regieren Aliena et al.,
1955: p. 30, pi. 6, fig. 64 (= Cerithium minimum Brusina,
1865).

Cerithiopsis tubercularis var. nana Jeffreys - Waren, 1980: p. 25,
pi. 4, fig. 16.

Cerithiopsis nana Jeffreys - van Aartsen et al., 1984: p. 29, fig.
133.

? Cerithiopsis nana (Jeffreys) - Palazzi, 1994: p. 79.
not Cerithiopsis nana Jeffreys - Cachia et al., 1996: p. 132, pi. 14,
fig. 1.

Cerithiopsis nana Jeffreys - Giribet & Peñas, 1997: p. 50, figs
25.

Cerithiopsis tubercidaris (Montagu) - Giribet & Peñas, 1997: p.

50, fig. 30 (not Murex tubercularis Montagu, 1803).
not Cerithiopsis nana Jeffreys - Giribet & Peñas, 1997: p. 50, fig.

29 (- Cerithiopsis buzzurroi sp. n.).
not Cerithiopsis nana sensu Auctores - Giannuzzi-Savelli et al.,
1999: p. 40, fig. 66 (= Cerithium minimum Brusina, 1865).
Cerithiopsis nana Jeffreys - van der Linden, 2000: p. 40 (pars),
fig. 6, right.

not Cerithiopsis nana Jeffreys - van der Linden, 2000: p. 40
(pars), fig. 5 (= C. minimum Brusina, 1865), fig. 6, left (= C.
buzzurroi sp. n.).

not Cerithiopsis (s.ì.) nana sensu van Aartsen et al., 1984 - Lan-
dau et al., 2006: p. 12, pi. 3, fig. 3 (likely a species to be na-
med).

Cerithiopsis sp. 1 Baldovi, 2007: p. 36, figs 17, 18.

Cerithiopsis tubercularis var. nana sensu AA non Jeffreys - Ceca-
lupo et al., 2008: pi. 38, fig. 5.

Cerithiopsis nana Jeffreys - Coppini, 2008: p. 9, fig. 133 (upper-
most right); p. 16, figs on same page, lower row.
not Cerithiopsis nana Jeffreys - Coppini, 2008: p. 16, figs on sa-
me page, upper row (= C. minimum Brusina, 1865).

Type material

Syntypes of Cerithiopsis tubercularis var. nana Jeffreys,
1867, Jeffreys coll., USNM 62142 (3 specimens), Guern-
sey Island, Recent. One syntype, renumbered USNM
1147923, is here designated lectotype of Cerithiopsis nana
(Fig. 5A-E). The ofher two syntypes are paralectotypes.

Other material examined

Sidi Frei, Kerkennah, Tunisia, 2 m: 1 spm., AC (Fig. 51);
Alboran Island, Spain, 22-24 m: 1 spm., AC (Fig. 5F-H);
Getares, Spam, 2 m, 1 spm., AC; Juan Les Pins, France,
50 m; 1 spm., private coll.; Cannizzaro, Catania, 40 m: 1
spm., private coll.; Cannizzaro, Catania, 45-46 m: 2

Fig. 5. A-l. Nanopsis nana (Jeffreys, 1867). A-E. Syntype of Cerithiopsis tubercularis var. nana Jeffreys, 1867 herein designated lectotype of Cerithiop-
sis tubercularis var. nana, USNM 1 147923. A. Shell. B-D. Three views of protoconch from different angles. E. Detail of C showing axial microsculptu-
re. F-H. Alboran Island, Spain, 22-24 m (AC). F. Shell. G. Protoconch. H. Apical view of protoconch. I. Sidi Frei, Kerkennah, Tunisia, 2 m (AC). J, K.
Prolixodens barleei (Jeffreys, 1867), Hvar Channel, Croatia, 3 m (AC). J. Protoconch. K. Shell.

Fig. 5. A-l. Nanopsis nana (Jeffreys, 1867). A-E. Sintipo di Cerithiopsis tubercularis var. nana Jeffreys, 1867 qui designato come lectotipo di Cerithiop-
sis tubercularis var. nana, USNM 1 147923. A. Conchiglia. B-D. Tre vedute della protoconca da differenti angolazioni. E. Dettaglio di C che mostra la
microscultura assiale. F-H. Isola di Alboran, Spagna, 22-24 m (AC). F. Conchiglia. G. Protoconca. H. Veduta apicale della protoconca. I. Sidi Frei, Kerk-
ennah, Tunisia, 2 m (AC). J, K. Prolixodens barleei (Jeffreys, 1867), Canale di Hvar, Croazia, 3 m (AC). J. Protoconca. K. Conchiglia.

59

The identity of Murex tubercularis Montagu, 1803 and description of one new genus and two new species of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

Alberto Cecalupo & Elio Robba

spms., private coll.; Otranto, Lecce, 25 m: 4 spms., pri-
vate coll.; Bahar ic-Caghaq, Malta, 5 m: 3 spms., private
coll.; Kanegra, Istria, Croatia, 3 m: 2 spms., private coll.;
Porec, Vela Luka, Korkula, Croatia, 3-6 m: 14 spms., pri-
vate coll.; Proizd, Vela Luka, Korkula, Croatia, 3-6 m; 4
spms., private coll.; Calcidia, Greece: 19 spms., private
coll.; Kirenia, Cyprus, 7 m, 1 spm., AC.

Description

Protoconch conical to narrowly conical, of 4.00-4.50
gently convex whorls with subangular periphery at
abapical one fifth; protoconch I apparently smooth; pro-
toconch II with subsuturai prosocline very short riblets;
diameter averaging 0.29 mm. Transition to teleoconch
abrupt, marked by sinusigera lip and by sudden ap-
pearance of adult sculpture. Teleoconch small, bottle-
shaped; spire moderately elevated, cyrtoconoid, SA av-
eraging 28°; whorls up to 6, weakly convex, as tall as
about one half their diameter; sutures impressed, SS
10°. Last whorl ovate-cylindrical, 40% of total height in
fully grown specimens; base quickly tapering, imperfo-
rated, with distinct neck. Aperture oval, ending in a
very short abapical canal inclined to shell axis; outer lip
thin, crenulated by spiral cords, produced abapically;
columella straight, with thick, broad callus; abapical si-
nus deep and rather narrow. Sculpture of moderately
thin collabral ribs and overriding, robust spiral cords
forming bead-like nodes at intersections. The ribs, 14 on
first whorl, 19 on last whorl, are straight, orthocline and
vanish at abapical suture; the spirals, 3 on spire whorls,
start immediately, are of increasing strength downward
on earlier whorls, of same strength and equally spaced
on last whorl, broader than interspaces; a fourth robust,
weakly beaded cord occurs on last whorl at level of su-
ture; fully grown shells have another (fifth) spiral on
upper base, bounded by 2 shallow spiral depressions
separating it respectively from fourth cord and from
adapical end of neck. Color bright jellowish-brown or
reddish-brown, darker on adapical spiral (less so on
median one) in some specimens.

Remarks

The name nana Jeffreys, 1867 raises two nomenclatural
problems. The first is easily solved; the second is com-
plex and requires a ruling of the International Commis-
sion on Zoological Nomenclature
1) Cerithiopsis tubercnlaris var. nana Jeffreys would be a
junior secondary homonym of Cerithiuni tubercnlare var.
nanum Wood, 1848 (Marquet, 1997; Landau et al., 2006).
According to the description and the illustration pub-
lished by Marquet (1997, p. 81, pi. 5, fig. 2), Wood's va-
riety results to be a distinct species belonging to the
genus Bittium Leach in Gray, 1847 because of its pau-
cispiral protoconch and its apertural characters. Since
the var. nana Jeffreys was never renamed in Cerithhirn,
there is no necessity of a substitute name (I.C.Z.N.,
1999, Article 59 of the Code).

60 2) Mayer (1864, p. 66) described the new species Cerithi-

opsis nana from Pleistocene deposits (cf. Garcia-Talavera,
1990 and Ávila et al., 2002) at Prarnha, Santa Maria Is-
land, Azores Archipelago. On the basis of the original
diagnosis, the clear illustration (pi. 6, fig. 46) and the
remarks published by Mayer, the species appears to dif-
fer markedly from Cerithiopsis tubercnlaris var. nana Jef-
freys, 1867 and is better allocated in the genus Bittium
Leach in Gray, 1847 on account of its paucispiral proto-
conch and sculptural characters. Whatever the actual
generic assignment of Mayer's species, the name nana
Jeffreys, 1867 results to be a junior primary homonym
of nana Mayer and would be permanently invalid (Arti-
cle 57.2 of the Code).

However, the junior homonym nana Jeffreys appears to
meet the conditions of Article 23.9.1.2 of the Code since
it has been used as a valid name (Cerithiopsis tubercnlaris
var. nana Jeffreys or Cerithiopsis nana Jeffreys) and dealt
with or cited in a number of papers during the last 50
years (Waren, 1980; van Aartsen et al, 1984; Sabelli et
al., 1990; Poppe & Goto, 1991; Cachia et al., 1993; Pal-
azzi, 1994; Arduino et al., 1995; Cachia et al., 1996; Giri-
bet & Peñas, 1997; Cecalupo & Villari, 1997; Campani,
1999; Vio & De Min, 1999; van der Linden, 2000; Calla-
pez & Ferreira Soares, 2000; Peñas & Almera, 2001; Tar-
ruella Ruestes, 2002; Cecalupo & Buzzurro, 2004; Cachia
et al., 2004; Terlizzi et al., 2005; Repetto et al., 2005; Tar-
ruella Ruestes & Lopez Soriano, 2006; Prkic & Buzzurro,
2007; Coppini, 2008; Prkic & Mariottini, 2009; Capdevila
& Folch, 2009 among others). To our knowledge, the
senior homonym nana Mayer was listed twice after 1899
(Garcia-Talavera, 1990 and Ávila et al., 2002) and, conse-
quently, the conditions in Article 23.9.1.1 of the Code
are not met. Nevertheless, considering that Mayer's
species is to be removed from Cerithiopsis and be as-
signed to Bittium, that the name nana Jeffreys meets the
conditions of Article 23.9.1.2 and that the name nana
Mayer after its introduction has appeared only in two
lists, we think that the younger but prevalently used
name nana Jeffreys is to be maintained in order to avoid
confusion and promote stability. We shall refer the mat-
ter to the Commission for a ruling under the plenary
power.

Subsequent to its creation, Cerithiopsis tubercnlaris var.
nana Jeffreys, 1867 has been regarded either as a dwarf,
bottle-shaped form (hence a synonym) of Cerithiopsis tu-
bercularis (Montagu, 1803) or as a distinct species. We
consider it to be a species readily separated from C. tu-
berciilaris primarily on the basis of its clearly different
protoconch bearing subsuturai axial riblets instead of
spiral rows of granular microprotuberances; the small,
pupoid teleoconch of adult specimens is another distin-
guishing character. Nanopsis pulvis (Issel, 1869) is relat-
ed, but differs in protoconch characters (whorls with
rounded periphery, more delicate subsuturai axials,
more opisthocline sinusigera lip) and in color pattern.
Cerithium minimum Brusina, 1865 is closely similar in
terms of teleoconch shape, but is clearly separated from
the present species because of its larval shell devoid of
subsuturai axials; it belongs to the genus Cerithiopsis
Forbes & Hanley, 1851.

Distribution

hi. nana is an infralittoral element occurring in the east-
ern Atlantic and throughout the Mediterranean Sea.

Genus Prolixodens Marshall, 1978
(type species Cerithiopsis infracolor Laseron, 1951)

On the basis the species originally assigned to Prolixo-
dens and of others herein included in it (see below), the
characters of the genus can be outlined as follows. Pro-
toconch conical, multispiral; whorls convex, last or last
half whorl medially carinated and with a few opisthocyrt
brephic axials in some species. Protoconch I with minute
granular microprotuberances. Protoconch II with proso-
cline, crisp axial riblets on mid-abapical part and subsu-
tral granules obscurely arranged into spiral rows. Tran-
sition to teleoconch abrupt, marked by opistocline si-
nusigera lip and by sudden appearance of adult sculp-
ture. Teleoconch turricolate; spire more or less elevated,
slightly cyrtoconoid; whorls rather depressed, nearly
flat-sided; sutures impressed. Last whorl ovate-cylin-
drical; base flatly obconical to excavated, imperforated,
with distinct neck. Aperture ovate to ovate-quadrangu-
lar, with short abapical canal inclined to shell axis.
Sculpture of collabral ribs overridden by 3 spiral cords
forming nodes at intersections; a fourth spiral, either
beaded or smooth, occurs on last whorl at level of su-
ture; base unsculptured or with an upper basal spiral in
some species.

The genus is characterized by the sculptural characters
of the larval shell and by the lack of basal sculpture
occurring in most species. Besides the Australian and
New Zealand species originally included in Prolixodens
(Cerithiopsis dannevigi Hedley, 1911, C. infracolor Lase-
ron, 1951, Prolixodens bentliica Marshall, 1978 and P.
crassa Marshall, 1978), the genus is used here to accom-
modate the Caribbean species Cerithiopsis apexcostata
Rolán, Espinosa & Fernández-Garcés, 2007 and Cerithi-
opsis ara Dall & Bartsch, 1911, the eastern Atlantic and/
or Mediterranean species Cerithiopsis barleei Jeffreys,
1867, Cerithiopsis cecalnpoi Chirli, 2009 (a Pliocene fos-
sil), Cerithiopsis fayalensis Watson, 1886, Cerithiopsis sca-
laris Locard, 1892 and Cerithiopsis tarruellasi Peñas &
Rolan, 2006, and the New Zealand species ]oculator
sublima Marshall, 1978. It is of note that the protoconchs
of Australian and New Zealand species are more
densely and roughly sculptured, whereas those of
western species are of light built, i.e. are in comparison
more delicately sculptured. The Caribbean and Atlan-
tic/Mediterranean species herein assigned to Prolixo-
dens have been currently included in Cerithiopsis Forbes
& Hanley, 1851. However, the species of Cerithiopsis
(sensu strido, as herein defined) differ markedly prima-
rily because of their protoconchs, also multispiral, but
devoid of ribs and bearing only granular microprotu-
berances or looking smooth; moreover, they have 1-2
upper basal spiral cords that do not occur in most spe-
cies of Prolixodens.

Horologica was introduced by Laseron (1956, p. 172) for

a lot of Australian species having multispiral, appar-
ently smooth protoconchs, small, bottle-shaped teleo-
conch with 2 spiral cords on spire whorl, 4 on the last
whorl including the uppermost basal one. Marshall
(1978, p. 86) expanded the genus concept assigning to
Horologica the New Zealand species Cerithiopsis dirempta
Odhner, 1924, which also has 2 cords on spire whorls.

The larval shell of C. dirempta somewhat resembles that
of Prolixodens, but has the protoconch II with clearly
shouldered whorls and definitely coarser sculpture.
Whatever the actual meaning of Horologica, this genus
appears to differ from Prolixodens because it combines
protoconch characters (whorls smooth or shouldered
and ribbed below shoulder) with sculptural features of
the teleoconch (2 cords on spire whorls, 1 upper basal
cord) that are unlike those of Prolixodens.

Prolixodens appears to have existed in the Pliocene of
Italy, Spain and Belgium (cf. Bernasconi & Robba, 1994,
pi. 7, fig. 1; Marquet, 1997; Landau et al., 2006; Chirli,

2009). Its modern representatives occur in the Carib-
bean Sea, in the eastern Atlantic, in the Mediterranean
and in Australian and New Zealand waters.

Prolixodens barleei (Jeffreys, 1867) comb. n.

(Figs 2A-C, 5J, K)

Cerithiopsis barleei Jeffreys, 1867: p. 268.

Cerithiopsis barleei - Jeffreys, 1869: p. 217, pi. 81, tig. 2.

Cerithiopsis barleei Jeffreys - Jeffreys, 1885: p. 307.

Cerithiopsis barleei Jeffreys - Watson, 1886: p. 91, pi. 4, fig. 4,

4a.

Cerithiopsis barleei Jeffreys - Kobelt, 1908: p. 117, pi. 120, fig. 8.
Cerithiopsis barleei Jeffreys - Lebour, 1933: p. 497, pi. 1, figs 12,

13; pi. 2, figs 1-16.

Cerithiopsis barleei (Jeffreys) - Fretter & Pilkmgton, 1970: p. 10,
fig. 8.

Cerithiopsis barleeii Jeffreys - Parenzan, 1970: p. 110, fig. 375.
Cerithiopsis barleei Jeffreys - Hubendick & Waren, 1972: p. 47.
Cerithiopsis barleei Jeffreys - Rodriguez Babio & Thiriot-
Quiévreux, 1974: p. 536, pi. 3, fig. R
Cerithiopsis barleei Jeffreys - Richter & Thorson, 1975: p. 162, pi.

5, figs 28, 29.

not Cerithiopsis cf. barleei (Jeffreys) - Nordsieck, 1976: p. 6, fig.

4 (likely a species to be named).

? Cerithiopsis tubercularis (Montagu) - Marshall, 1978: p. 83, fig.

13C (not Miirex tubercularis Montagu, 1803; see the above
discussion on C. tubercularis).

Cerithiopsis barleei Jeffreys - Waren, 1980: p. 25, pi. 4, fig. 13.
Cerithiopsis barleei Jeffreys - Fretter & Graham, 1982: p. 369, fig.

259.

Cerithiopsis barleei Jeffreys - Graham, 1988: p. 468, text-fig.

197.

? Cerithiopsis barleei Jeffreys - Cachia et al., 1996: p. 129, pi. 13,
figs 5, 5a.

Cerithiopsis barleei Jeffreys - Marquet, 1997: p. 82, pi. 5, fig. 1.
Cerithiopsis barleei Jeffreys - Giannuzzi-Savelli et al., 1999: p.

35, fig. 36.

Cerithiopsis (s.l.) barleei Jeffreys - Landau et al., 2006: p. 12, pi.

3, fig. 2.

Cerithiopsis barleei Jeffreys - Coppini, 2008: p. 10, figs on same
page, lower right.

Cerithiopsis barleei Jeffreys - Chirli, 2009: p. 4, pi. 1, figs 8-15.
Cerithiopsis barleei Jeffreys - Peñas et al., 2009: p. 31, fig. 9. 61

The identity of Murex tubercularis Montagu, 1803 and description of one new genus and two new species of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

Alberto Cecalupo & Elio Robba

Type material

Syntypes of Cerithiopsis harleei Jeffreys, 1867, Jeffreys coll.,
USNM 62164 (5 spms.), Plymouth, Recent and USNM
62168 (4 spms.), locality unknown. Recent (Fig. 2A). One
syntype from lot USNM 62164, renumbered USNM
1147924, is here designated lectotype of Cerithiopsis harleei
(Fig. 2B, C). The rest of the syntypes are paralectotypes.

Material examined

Harredura, Spain, 20 m: 7 spms., private coll.; Getares,
Spain, 3 m: 1 spm., private coll.; Le Gran du Roi, France,
2 m: 2 spms., private coll.; Prmta Chiappa, 45-50 m: 4
spms., private coll.; Gorgona Island, 45 m: 4 spms., pri-
vate coll.; Gorgona Island, 80-90 m; 9 spms., private coll;
Bonifacio, 25 m: 2 spms., AC; Bonifacio, 45 m: 4 spms.,
AC; Bonifacio, 80 m: 2 spms., AC; Porto Torres, Sassari, 5
m; 13 spms., private coll.; Carini, Palermo: 3 spms., pri-
vate coll.; Cannizzaro, Catania, 42 m: 12 spms., private
coll; Vendicari, Siracusa, 2-3 m: 1 spm., private coll.; Riv-
er Po delta area, 1 m: 2 spms., private coll.; Chioggia, Ven-
ezia, 3 m: 5 spms., private coU.; Hvar Channel, Croatia, 3
m; 1 spm., AC (Fig. 5J, K), 8 spms., AC; Tasugu, Turkey, 2
m: 3 spms., private coll.; Tasugu, Turkey, 7 m: 1 spm., AC;
Tasui^u (Silifke), Turkey, 1.5 m: 7 spms., private coll.

Description

Protoconch conical, rather blunt-tipped, of 4.50-5.00
convex whorls, with maximum diameter at about mid-
way between sutures; last half whorl (or less) medially
carinated and with a few opisfhocyrf brephic axials on
shoulder slope; profoconch 1 wifh minufe granular mi-
croprofuberances forming irregular spiral rows; profo-
conch 11 wifh about 30 prosocline, crisp axial riblets on
mid-abapical part of whorls and subsuturai coarser
granules obscurely arranged into spiral rows; a smooth
band of variable breadth intervenes in between adapical
end of riblets and subsuturai granules. Transition to
teleoconch abrupt, marked by sinusigera lip and by
sudden appearance of adult sculpture. Teleoconch tur-
riculate; spire elevated, straight-sided, SA 18°-22°;
whorls up to 10, nearly flat-sided, as tall as one half
their diameter or slightly more so; sutures impressed,
SS 17°. Last whorl ovate-cylindrical, 40% of tofal height
in fully grown specimens, subangular at transition to
base, which is very short, flatly obconical, imperforated,
with evident neck. Aperture ovate-quadrangular, end-
ing in a short abapical canal inclined to shell axis; outer
lip thm, crenulated by spiral cords; columella straight,
with very narrow, thin callus; abapical sinus moderately
broad and rather shallow. Sculpture of collabral ribs and
overriding spiral cords forming bead-like nodes af in-
tersections. The ribs, 15-18 on first whorl, 18-24 on last
whorl, are straight, orthocline and vanish close to abap-
ical suture; the cords, 3 on spire whorls, start immedi-
ately, are equal, equally spaced and as broad as inter
spaces; a fourth flat-topped, nearly smooth spiral occurs
62 on last whorl at level of suture (it slightly emerges fron ,

abapical suture on later spire whorls); base smooth ex-
cept for growfh markings. Color lighf reddish-jellow.

Remarks

Cerithiopsis fayalensis Watson, 1886 and Cerithiopsis scala-
ris Locard, 1892 (herein included in Prolixodens) appear
to be closely related to Prolixodens harleei. According to
the original remarks provided by Watson (1886, pp. 91,
92), the former species would differ from P. harleei in
having the protoconch with stronger and fewer riblets
(about 20 instead of 30) and in minor defails of teleo-
conch sculpture. C. scalaris seems to have fewer profo-
conch riblefs too and a telescope-shaped teleoconch.
However, the descriptions and SEM illustrations of the
protoconch published in recent literature for bofh
Watson's and Locard's species are somewhat discrepant
from one anofher. Consequently, the examination of re-
spective type material is necessary in order to correctly
interpret these taxa and safely state their relationships
with P. harleei. Cerithiopsis tarruellasi Peñas & Rolan,
2006 has the protoconch similar to that of P. harleei in
shape, buf with more distinctly shouldered whorls and
with the axials crossed by 4-5 fine spiral fhreads; more-
over, the teleoconch of C. tarruellasi is clearly cyrfoco-
noid whereas fhat of P. harleei is sfraight-sided. The
Pliocene Cerithiopsis cecalupoi Chirli, 2009 (also included
in Prolixodens) is readily disfinguished from P. harleei
because of ifs botfle-shaped feleoconch.

Distribution

C. harleei was confldenfly recovered from Pliocene de-
posits of Belgium, Spain and Ifaly; ofher fossil records
are nof verifiable and need fo be confirmed. The species
ranges at present in the eastern Atlantic and throughout
the Mediterranean.

Aknowledgements

This paper has benefited from critical reading by Prof.
Daniela Basso (Universify of Milano Bicocca) and by an
anonymous reviewer. The following curators kindly
loaned types or provided excellent digital photographs
and/or SEM images of fype maferial and relevanf spec-
imens in fhe collections under their care: Dr. David Bol-
ton (EXEMS, Exeter); Mrs. Amelia MacLellan (BMNH,
London); Dr. Ellen E. Strong (USNM, Washington). We
recall with gratitude the late Giovaimi Buzzurro (Bias-
sono) whose collection was loaned to one of the present
authors (AC). The following private collectors gener-
ously donated or loaned much valuable material: Mr.
Carlo Chirli (Tavernelle, Empoli); Dr. Pasquale Micali
(Pano); Mr. E. Quaggiotto (Vicenza); Mr. P. Zanni (Ra-
venna). We thank Dr. Michele Zilioli (MCSN) for un-
coated scanning electron micrographs. The SEM images
of the possible syntype of Cerithiopsis tubercularis were
taken by the Electron Microscopy and Mineral Analysis
division at the Natural History Museum, London.

References

Aartsen J.J. van, Menkhorst H.P.M.G. & Gittenberger E.,
1984. The marine Mollusca of the Bay of Algeciras, Spain,
with general notes on Mitrella, Marginellidae and Turridae.
Basteria, Supplement 2: 1-135.

Arduino G., Locatelli B., Orlando E & Repetto G., 1995.
Catalogo illustrato delle conchiglie marine del Mediterraneo. Al-
ba, Ed. Amici del Museo "F. Eusebio", 196 pp.

Ávila S.R, Amen R., Azevedo J.M.N., Cachào M. & Garcìa-
Talavera E, 2002. Checklist of the Pleistocene marine mol-
luscs of Prainha and Lagoínhas (Santa Maria Island, Azo-
res). Agoreana, 9: 343-370.

Baldoví o., 2007. Catálogo de los Gasterópodos testáceos ma-
rinos de la parte Sur del Golfo de Valencia (España). Iberus,
25: 29-61.

Baluk W., 1975. Lower Tortonian gastropods from Korytnica,
Poland. Part I. Palaeontologia Polonica, 32: 1-186.

Bernasconi M.P. & Robba E., 1994. Notes on some Pliocene
gastropods from Rio Torsero, western Liguria, Italy. Rivista
Italiana di Paleontologia e Stratigrafia, 100: 71-102.

Bucquoy e., Dautzenberg P. & Dollfus G., 1882-1886. Les
Mollusques Marins du Roussillon. Tome I. Gastropodes. Paris,
J.-B. Baillière & Fils, pp. 1-84 (1882); pp. 85-196 (1883); pp.
197-342 (1884); pp. 343-418 (1885); pp. 419-570 (1886).

Cachia C., Mifsud C. & Sammut P.M., 1993. An Annotated
Check-list of the Marine Mollusca of the Maltese Islands. Rank-
weil, Erste Vorarlberger Malakologische Gesellschaft, 80 pp.

Cachia C., Mifsud C. & Sammut P.M., 1996. The marine Mol-
lusca of the Maltese Islands (Part Two: Neotaenioglossa). Leiden,
Backhuys Publishers, 228 pp.

Cachia C., Mifsud C. & Sammut P.M., 2004. The marine Mol-
lusca of the Maltese Islands (Part Four: Caudofoveata, Solenoga-
stra, Bivalvia, Scaphopoda & Cephalopoda). Leiden, Backhuys
Publishers, 269 pp.

Callapez P. & Ferreira Soares A., 2000. Late Quaternary
warm marine mollusks from Santa Maria (Azores). Paleoe-
cologic and paleobiogeographic considerations. Ciencias de
Terra, 14: 313-322.

Campani E., 1999. Note sui Cerithiopsidae del Mediterraneo. Do-
cumenti del Gruppo Malacologico Livornese, on-line report,
6 sheets, (unnumbered).

Capdevila M. & Folch ]., 2009. Fauna malacològica del Parc
Subaquàtic de Terragona (el Terragonès, Catalunya, Espan-
ya). Spira, 3: 33-51.

Cecalupo a. & Buzzurro G., 2004. Cerithiopsis anime: una
nuova specie di Cerithiopsidae per le coste hmisine. Bollet-
tino Malacologico, 40: 132-135.

Cecalupo A., Buzzurro G. & Mariani M., 2008. Contributo
alla conoscenza della malacofauna del Golfo di Gabès. Qua-
derni della Civica Stazione Idrobiologica di Milano, 31: 1-268.

Cecalupo A. & Villari A., 1997. Dizoniopsis micalii. Una nuo-
va specie per il Mediterraneo. (Mesogastropoda: Ceri-
thiopsidae). Bollettino Malacologico, 32 (1996): 41-44.

Cerulli-Irelli S., 1912. Fauna Malacologica Mariana. Parte
sesta (Cerithiidae, Cerithiopsidae, Triforidae, Diastomati-
dae, Vermetidae, Turritellidae, Mathildidae, Caecidae). Pale-
ontographia Italica, 18: 142-169.

Chirli C., 2009. Malacofauna pliocenica toscana. Voi. 7. Tavar-
nelle, published by the author, 98 pp.

CoppiNi M., 2008. La famiglia Cerithiopsidae H. & A. Adams,
1853. Documenti del Gruppo Malacologico Livornese, on-
line report, 26 sheets, (unnumbered).

Cox L.R., 1960. General characteristics of Gastropoda, m Mo-

ore, R.C. (ed.). Treatise on Invertebrate Paleontology. Part I.
Mollusca 1. University of Kansas Press, Lawrence: 84-169.

Forbes E. & Hanley S., 1848-1853. A history of British Mollusca
and their shells. London, John Van Voorst, voi. 1, pp. 1-477
(1848); voi. 2, pp. 1-480 (1849); voi. 3, pp. 1-320 (1850), pp.

321-616 (1851); voi. 4, pp. 1-301 (1852-1853).

Fretter V. & Graham A., 1982. The Prosobranch Molluscs of
Britain and Denmark. Part 7 - "Heterogastropoda" (Ceri-
thiopsacea, Triforacea, Epitoniacea, Eulimacea). The Journal
of Molluscan Studies, Supplement 11: 363-434.

Fretter V. & Pilkington C., 1970. Prosobranchia veliger larvae
of Taenioglossa and Stenoglossa. Conseil hiternational pour
I'Exploration de la Mer. Zooplankton, sheets 129-132 (pp.

1-26).

Frias Martins A.M. de, Borges J.P., Ávila S.P., Costa A.C.,
Madeira P. & Morton B., 2009. Illustrated checklist of the
infralittoral molluscs off Vilafranca do Campo. Agoreana,

Supl. 6: 15-103.

Garcia-Talavera F., 1990. Fauna tropical en el Neotirrenien-
se de Santa Maria (I. Azores). Lavori S.I.M., 23: 439-443.

Giannuzzi-Savelli R., Pusateri F., Palmeri A. & Ebreo C.,

1999. Atlante delle conchiglie del Mediterraneo. Voi. 3 (Caenoga-
stropoda parte 2: Ptenoglossa). Roma, Edizioni Evolver s.r.L,

127 pp.

Giribet G. & Peñas A., 1997. Malacological marine fauna
from Garraf coast (NE Iberian Peninsula). Iberus, 15: 41-
93.

Glibert M., 1958. Gastropodes du Diestien, du Scaldisien et
du Merxemien de la Belgique. Deuxième Note. Bulletin de
ITnstitut Royal des Sciences Natiirelles de Belgique, 34: 1-36.

Glibert M., 1973. Revision des Gastropoda du Danien et du
Montien de la Belgique. 1. Les Gastropoda du Calcaire de
Mons. Mémoires de ITnstitut Royal des Sciences Natiirelles de
Belgique, 173: 1-116.

Graham A.G., 1988. Molluscs: Prosobranch and Pyramidellid Ga-
stropods. Leiden, E.J. Brill/Dr. W. Backhuys, 662 pp.

Grecchi G., 1984. Mollusdii planctonici e bentonici in sedi-
menti sapropelitici del Quaternario della Dorsale Mediter-
ranea. Bollettino Malacologico, 20: 1-34.

Hedley C., 1909. Mollusca from the Hope Islands, North Que-
ensland. The Proceedings of the Linnean Society of New South
Wales, 34: 420-466.

Hickman C.S., 2004. The problem of similarity: analysis of re-
peated patterns of microsculpture on gastropod larval shell.
Invertebrate Biology, 123: 198-211.

Hubendick B. & Waren A., 1972. Smásnáckor fràn Svenska
vastkusten. 4. Slaktena Laeocochlis, Triphora, Cerithiella, Adis,

Trophon m.fl. Goteborgs Naturhistoriska Museum, 1972: 45-50.

International Commission on Zoological Nomenclatu-
re, 1999. International Code of Zoological Nomenclature, Fourth
Edition. London, The International Trust for Zoological No-
menclature, XXIX + 306 pp.

Janssen A.W., 1967. Beitràge zur Kenntnis des Miocans von
Dingden und seiner Molluskenfauna 1. Geologica et Paleonto-
logica, 1: 115-173.

Janssen A.W., 1984. Mollusken uit het Mioceen van Winterswijk-
Miste. Ben inventarisatie, met beschrijvingen en afbeeldingen
van alle aangetroffen soorten. Amsterdam, K.N.N.V., N.G.V. &

R.G.M., 451 pp.

Jeffreys J.G., 1867. British Conchology, or an account of the Mol-
lusca which now in habit the British Isles and the surrounding
seas. Volume IV. London, John Van Voorst, 486 pp.

Jeffreys J.G., 1869. British Conchology, or an account of the Mol-
lusca which now in habit the British Isles and the surrounding
seas. Volume V. London, John Van Voorst, 258 pp.

Jeffreys J.G., 1885. Qn the Mollusca procured during the 63

The identity of Murex tubercularis Montagu, 1803 and description of one new genus and two new species of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

Alberto Cecalupo & Elio Robba

"Lightning" and "Porcupine" Expeditions, 1868-70. Part 9.
Proceedings of the Zoological Society of London, 1885: 27-63.
Kobelt W., 1908. Iconogrnphie der schalentragenden europdischen
Meeresconchylien. Vierter Band. Wiesbaden, C.W. Kreidel's
Verlag, 172 pp.

Landau B., La Perna R. & Marquet R., 2006. The Early Plio-
cene Gastropoda (Mollusca) of Estepona, Southern Spain.
Part 6: Triphoroidea, Epitonioidea, Eulimoidea. Palaeontos,
10; 1-96.

Laseron C.E, 1956. The family Cerithiopsidae (Mollusca)
from the Solanderian and Dampierian Zoogeographical
Provinces. Australian Journal of Marine and Freshwater Rese-
arch, 7: 151-182.

Lebour M.V., 1933. The life-Histories of Cerithiopsis tubercnla-
ris (Montagu), C. harleei Jeffreys and Triphora perversa (L.).
Journal of the Marine Biological Association of the United King-
dom. (N.S.) 18: 491-498.

Linden J. van der, 2000. Enige kanttekeningen bij de meest
voorkomende europese Cerithiopsis-soorten. Corresp-blad
Ned. Malac., 313: 39-43.

Locard a., 1892. Les coquilles marines des cotes de France. Paris,
J.-B. Baillière & Pils, 384 pp.

Locard A., 1903. Les Cerithium et les Cerithiidae des mers
d'Europe. Anuales de la Societé d'Agricidture, Sciences et Indu-
strie de Lyon, 10 (1902): 95-128.

Marquet R., 1997. Pliocene gastropod faunas from Kallo (Oost-
Vlaanderen, Belgium) - Part 3. Caenogastropoda: Aporrhai-
dae to Muricidae, and Part 4. Buccmidae to Helicidae. Contri-
butions to Tertiai-y and Quaternari^ Geologi/, 34: 69-149.
Marshall B.A., 1978. Cerithiopsidae (Mollusca: Gastropoda)
of New Zealand, and provisional classification of the family.
New Zealand Journal of Zoology, 5: 47-120.

Mayer K., 1864. Systematisches Verzeichniss der fossilen reste von
Madeira, Porto Santo und Santa Marin nebst Beschreibung der
neuen Alien. Zürich, published by the author, 107 pp. (re-
printed 1988, Leiden, E.J. Brill).

Montagu G., 1803. Testacea Britannica or Natural Histony of Bri-
tish Shells, Marine, Land, and Fresh-Water. London, J.S. Hollis,
xxxvii + 606 pp.

Monterosato T.A. di, 1872. Notizie intorno alle conchiglie fossi-
li di Monte Pellegrino e Ficarazzi. Palermo, Ufficio Tipografico
di M. Amenta, 44 pp.

Nordsiek e, 1976. 11 Genere Cerithiopsis Eorbes & Hanley,
1849 nei mari d'Europa. La Conchiglia, 85-86: 6-7 and 18.
Palazzi S., 1994. Cerithiopsis nana (Jeffreys, 1867) vivente su
Suberites. Bollettino Malacologico , 30: 79-80.

Palazzi S. & Villari A., 2001. Molluschi e brachiopodi delle
grotte sottomarine del Taorminese. La Conchiglia, Suppl.
297: 1-56.

Parenzan P, 1970. Carta d'identità delle conchiglie del Mediterra-
neo. Voi. 1 Gasteropodi. Taranto, Ed. Bios Taras, 283 pp.
Peñas A. & Almera ]., 2001. Malacofauna asociada a mia pra-
dera de Posidonia oceanica (L.) en Mataró (NE de la Penín-
sula Iberica). Spira, 1: 25-31.

Peñas A., Rolàn E. & Almera ]., 2009. Eauna malacologica
de un fondo detrítico fangoso en E1 Maresme, Barcelona
(nordeste de la Península Ibérica). Iberus, 27: 19-56.

Poppe G.T. & Goto Y., 1991. European Seashells. Voi. 1. Wiesba-
den, Verlag Christa Hemmen, 352 pp.

Prkic J. & Buzzurro G., 2007. A new species of Cerithiopsis
(Gastropoda; Cerithiopsidae) from Croatia Coast. Triton, 15;
1-4.

Prkic J. & Mariottini P, 2009. Description of two new Cen
thiopsis from the Croatian coast, with comments on the Cen
thiopsis tubercularis complex (Gastropoda: Ceritiopsidae).
64 Aldrovandia, 5: 3-27.

Redfern C., 2001. Bahamian Seashells. A Thousand Species from
Abaco, Bahamas. Boca Raton, Florida, Bahamianseashells
Inc., 280 pp.

Regteren Altena C.O. van, Bloklander A. & Pouderoyen
L.P, 1955. De fossile schelpen van de Nederlandse stranden
en zeegaten, 2. Basteria, 19: 27-36.

Repetto G., Orlando F. & Arduino G., 2005. Conchiglie del Me-
diterraneo. Alba, Ed. Amici del Museo "F. Eusebio", 392 pp.

Richter G. & Thorson G., 1975. Pelagische Prosobranchien-
larven des Golfes von Neapel. Ophelia, 13: 109-185.

Rodriguez Babio C. & Thiriot-Quievreux C., 1974. Gastró-
podos de la région de Roscoff. Etude particulière de la pro-
toconque. Cahiers de Biologie Marine, 15: 531-549.

Rolàn E. & Espinosa J., 1995. The family Cerithiopsidae
(Mollusca: Gastropoda) in Cuba. 3. The genus Cerithiopsis
S.I., species with brown shells. Iberus, 13: 129-147.

Rolàn E., Espinosa J. & Fernàndez-Garcés R., 2007. The fa-
mily Cerithiopsidae (Mollusca: Gastropoda) in Cuba. 4. The
genus Cerithiopsis s.l., the banded and the variably coloured
species. Neptúnea, 6: 1-29.

Sabelli B., Giannuzzi-Savelli R. & Bedulli D., 1990. Anno-
tated Check-list of Mediterranean Marine Mollusks. Bologna,
Libreria Naturalistica Bolognese, 348 pp.

Sacco E, 1895. 1 molluschi dei terreni terziarii del Piemonte e del-
la Liguria. Parte XVII (Cerithiidae, Triforidae, Cerithiopsidae e
Diatomidae). Torino, Carlo Clausen, 83 pp.

SowERBY G.B., 1855. Monographs of genera of shells. Voi. II. Lon-
don, G.B. Sowerby, 460 pp.

SowERBY G.B., 1859. Illustrated index of British shells containing
figures of all the Recent species. London, Sinpkin, Marshall
and CO., I-XV pp., 24 pis.

Tarruella Ruestes a., 2002. Moluscos marinos de Cap Ras y
Llanqà (Girona, NE de la península Ibérica). Spira, 1: 1-14.

Tarruella Ruestes A. & López Soriano J., 2006. Moluscos
marinos del Baix Camp (Tarragona, NE Península Ibérica).
Spira, 2: 1-16.

Terlizzi a., Scuderi D., Fraschetti S. & Anderson M.J.,
2005. Quantifying effects of pollution on biodiversity: a case
study of highly diverse molluscan assemblages in the Medi-
terranean. Marine Biology, 148: 293-305.

Thiriot-Quievreux C., 1969. Caractéristiques morphologi-
ques des véligères planctoniques de gastéropodes de la ré-
gion de Banyuls-sur-Mer. Vie et Milieu, Sèrie B: Océanogra-
phie, 20: 333-366.

Thiriot-Quiévreux C. & Rodriguez Babio C., 1975. Étude
des protoconques de quelques prosobranches de la région
de Roscoff. Cahiers de Biologie Marine, 16: 135-148.

Vio E. & De Min R., 1999. I molluschi del litorale marino di
Cervara (Parenzo, Istria). Anuales, Series Historia Naturalis, 9;
167-176.

Waren a., 1980. Marine Mollusca described by John Gwyn
Jeffreys, with location of the type material. Conchological So-
ciety of Great Britain and Ireland, Special Publication 1: 60 pp.

Watson R.B., 1886. On the Cerithiopsides from the Eastern
Side of the North Atlantic, with three new Species from Ma-
deira. The Journal of the Linnean Society. Zoology, 19: 89-95.

Wood S.W., 1848. A monograph of the Crag Mollusca with
descriptions of shells from the Upper Tertiaries of the Bri-
tish Isles. Voi. I. Univalves. London, Palaeontographical So-
ciety, xii + 208 pp.

Lavoro ricevuto il 23 giugno 2010
Lavoro accettalo il 2 novembre 2010

Boll. Malacol., 46: 65-74 (2/2010)

La malacofauna del Circalitorale di Scilla
(Stretto di Messina)

Angelo Vazzana

Via Str. Giuffrè I, 32,
1-89122 Reggio Calabria
(RC), Italia,
angelovazzana@tin.it

Riassunto

Attraverso lo studio della malacofauna presente nel sedimento dei fondali di Scilla e di osservazioni dirette
si registra una diversità specifica particolarmente alta. In particolare, il presente lavoro prende in esame i
fondali detritico-organogeni circalitorali attorno agli scogli sommersi (Denti di Skylia), i quali sono coloniz-
zati da ricche comunità a cnidari. Vengono commentate le specie malacologiche istituite dal 1999 al 2009
per la località di Scilla.

Abstract

A study of the molluscan fauna occurring in the bottom sediment off Scilla (Messina Strait), along with
direct observations by diving, reveals a particularly high specific diversity. The present work focused on the
organogenic circalittoral bottoms near the large submerged cliffs (Denti di Skylia) which are colonized by
rich cnidarian communities. The molluscan species described between 1999 and 2009 from the area of
Scilla are commented.

Parole chiave

Molluschi, Scilla, Stretto di Messina, Calabria, Italia.

Introduzione

Oggetto di questo studio è la diversità malacologica e
quella delle comunità marine presenti nei fondali di
Scilla (Pascarelli, 2008) che rientra, secondo la suddivi-
sione dei mari italiani di Bianchi (2004), nel Settore Bio-
geografico 4, comprendente l'area dello Stretto di Mes-
sina (Fig. lA, B). Per quest'area sono state istituite un
discreto numero di nuove specie di molluschi marini
negli ultimi anni.

L'area marina dello Stretto di Messina è caratterizzata
dalla presenza di specie di "relitti atlantici plio-pleisto-
cenici" (Bianchi, 2004). Si tratta di specie di origine at-
lantica, che persistono in questo settore dal Plio-Pleisto-
cene (Di Geronimo, 1987; Barrier 1987a), mentre sono
rare nel resto del Mediterraneo. Fra queste specie pos-
sono essere citate il bivalve Pampea gìycymeris (von
Born, 1778), assieme ad altre specie malacologiche, gli
cnidari Lopìieìia pertusa (Linné, 1758), Isideììa elongata
(Esper, 1788) e Dendwphyllia ramea (Linné, 1758).

Materiale e metodi

La malacofauna oggefto di questo studio proviene dal
sedimento accumulato sul fondale tra i due promi-
nenti scogli sommersi presenti nelle acque antistanti
Scilla (Fig. 2). Essi fanno parte di un gruppo di scogli
che si distribuiscono ad arco nel mare antistante la
Rocca di Scilla, il piccolo porto ed il borgo Chianalea
di Scilla.

Due di questi scogli sono noti come Primo (1°) e Secon-
do (2°) Dente di Skylia (mostro marino mitologico) ri-

spettivamente: il primo è quello più vicino alla costa,
mentre il secondo si trova a circa 20 m dal primo (Fig.
2). 1 due scogli si ergono da un fondale rapidamente
declive verso il largo: la base del 1 Dente si trova fra 35
e 45 m, mentre quella del II Dente è compresa fra 50 e
60 m. Nelle vicinanze di questi due scogli ne sono pre-
senti altri molto meno elevati. Nel fondale dell'area in-
teressata dagli scogli si accumula abbondante materiale
organogeno proveniente dalle comunità che colonizza-
no i substrati duri adiacenti. L'arricchimento organoge-
no è anche favorito dal notevole idrodinamismo pre-
sente nell'area (Berdar et al., 1975), nonché dall'apporto
di materiale scheletrico proveniente dagli ambienti più
vicini alla costa.

Negli ultimi dieci anni, i popolamenti presenti sugli
scogli di Scilla sono stati oggetto di osservazioni dirette
tramite immersione con autorespiratori ad aria (ARA),
analisi di 600 foto subaquee e di 20 filmati miniDV di
circa 30 minuti ciascuna.

L'analisi delle immagini ha permesso di individuare
specie di grandi dimensioni, in particolare nudibranchi
(Cattaneo-Vietti et al., 1999; Trainilo, 2003), e di analiz-
zare le comunità che ricoprono il substrato delle pareti
dei due monoliti. Per lo studio delle specie più piccole
fornite di conchiglia è stato esaminato allo stereomicro-
scopio il sedimento raccolto sul fondo.

La nomenclatura qui utilizzata segue principalmente la
Checklist della Fauna Marina Italiana edita dalla Socie-
tà Italiana di Biologia Marina (AA.VY., 2008) e integrata
da iconografia (Giannuzzi-Savelli et al., 1994-2003) e no-
te (Chiarelli, 2005).

Il materiale esaminato in questo studio e le immagini
subacquee sono conservate presso il Museo di Biologia

Angelo Vazzana

Marma e Paleontologia di Reggio Calabria {www. museo- da comunità di tipo coralligeno a poriferi, si è osservata

paieomarino.org). la presenza del gamberetto Piesiouika narvai (Fabricius,

1787).

Risultati

La maggior parte della malacofauna riscontrata nel se-
dimento è costituita solo dai gusci delle specie associate
alle comunità che popolano i due prominenti scogli
sommersi, e solo il 10% delle specie è stata rinvenuta
viva. L'elenco delle specie riconosciute è riportato in
Tab. 1.

Fra le comunità che colonizzano gli scogli, quella pre-
dominante è costituita dalla densa copertura della gor-
gonia Paramuricea ciavata (Risso, 1826) per la quale Mi-
stri et al. (1993) e Mistri (1994) hanno studiato i caratte-
ri ecologici. Questa comunità rappresenta la prevalente
facies del Circalitorale degli scogli sommersi di Scilla ad
iniziare dalla batimetrica da 30 m. Solo nella parte som-
mitale del 1° Dente prevalgono le comunità algali, men-
tre tutto il substrato del 2° Dente è interessato da diver-
se comunità di tipo coralligeno.

Altre comunità rilevate, sia attraverso la componente
organogena del sedimento, che tramite le immagini, so-
no di tipo coralligeno, con organismi di carattere sciafi-
lo, prevalentemente rappresentati da Cnidaria: Eiiden-
drium rameiim (Pallas, 1766), Aicyomim coraiioides (Pallas,
1766), Leptogorgia sarmentosa (Esper, 1789), Paramuricea
ciavata (Risso, 1826) con fenotipi da rosso porpora a
giallo oro, Paramuricea macrospina (von Koch, 1882), Eu-
niceiia cavoiinii (von Koch, 1887), Euniceiia verrucosa (Pal-
las, 1766), Caiiogorgia verticiiiata (Pallas, 1766) a nord
degli scogli che formano la Secca dei Francesi a 105-130
m di profondità, Antipatheiia subpinnata (Ellis & Solan-
der, 1786), che colonizza gli scogli della Secca dei Fran-
cesi a 65-130 m, Aracnanthus oiigopodus (Cerfontaine,
1891), Ceriantiius membranaceus (Spallanzani, 1784), Aii-
cia mirabais (Johnson, 1861), Caiiiactis parasitica (Couch,
1838) su conchiglie pagurate, Madracis pitarensis (Heller,
1868), Phyiiangia mouchezii (Lacaze-Duthiers, 1897), Po-
iycyatiius mueiierae (Abel, 1959), Ciadocora cespitosa (Lin-
nè, 1767), Caryophyiiia inornata (Duncan, 1878), Caryo-
phyiiia smitiiii Stokes & Broderip, 1828, Hopiangia duro-
trix Cosse, 1870, Astroides caiycuiaris (Pallas, 1766), Baia-
nopiiyiiia europaea (Risso, 1826), Baianophyiiia regia Cosse,
1860, Ciadopsammia roiandi Lacaze-Duthiers, 1897, Lepto-
samniia priivoti Lacaze-Duthiers, 1897, Savaiia savagiia
(Bertoloni, 1819), e Parazoanthus axineiiae (Schmidt, 1862)
che costituisce il popolamento prevalente sulla parte
più alta del 2° Dente. In particolare, Antipatiieiia subpin-
nata forma la più ricca comunità finora nota in Mediter-
raneo, con oltre 30.000 colonie (Bo et al., 2008; ISPRA,
2009).

Sui fondali intorno a questi scogli si nota la presenza
diffusa di Cauierpa taxifoiia (M. Vahl) C. Agardh, Cauier-
pa racemosa (Forsskàl) J. Agardh e Mesopinjiium iichenoi
des (Ellis) Lemoine, 1828.

All'interno di anfrath e fessurazioni negli scogli sono
presenti popolamenti delle Crotte Semi-Oscure e, nella
66 cosidetta "Crotta dei Camberi", con le pareti ricoperte

Discussione

Dal 1999, per il Settore Biogeografico 4, sono state de-
scritte varie nuove specie di molluschi, presenti nell'area
di Scilla (per alcune di queste, Scilla costihiisce la loca-
lità tipo): Chauvetia giunchiorum Micali, 1999; Lucinoma
speiaeum Palazzi & Villari, 2001; Punctureiia picciridda
Palazzi & Villari, 2001; Murexsui cevikeri (Houart, 2000);
Petaiopoma eiisabettae Schiaparelli, 2002; Jujubinus curinii
Bogi & Campani, 2006; Fusinus dimassai Buzzurro &
Russo, 2007; Tricoiia iandinii Bogi & Campani, 2007;
Xyiodiscuia ivareni Bogi & Bartolini, 2008; Gibberuia cri-
stinae Tisselli, Agamennone & Giunchi, 2009; Neosimnia
iiiyrica Schilder, 1927.

Chauvetia giunchiorum (Fig. 3P) di Micali (1999) è stata
riscontrata con una densità maggiore rispetto ad altre
località dello Stretto di Messina. Lucinoma speiaeum (Fig.

Fig. 1. A. Localizzazione di Scilla nell'area dello Stretto di Messina. B.
Settori Biogeografici dei Mari Italiani (da Bianchi, 2004).

Fig. 1. A. Location of Scilla in the Messina Strait. B. Biogeographical
Sectors of the Italian Seas (after Bianchi, 2004).

3Q) e Punctureìla picciriddn (Fig. 3A) sono presenti nella
componente più fine o infangata del sedimento all'in-
terno di cavità che ospitano popolamenti delle Grotte
Semi-Oscure, già citate da Palazzi & Villari (2001) per
l'area dello Stretto di Messina. Lucinoma spelaeiini è stata
rinvenuta sia come valve singole, che come individui
viventi in zone limitate. Punctureìla picciridda è rara e di
dimensioni millimetriche.

Murexsul cevikeri (Fig. 3N) in rari esemplari, è stato se-
parato sulla base dei principali caratteri diagnostici in-
dicati da Houart (2000) da esemplari, che nella prima
fase di questo studio, erano stati collocati tra i numerosi
esemplari di Muricopsis cristatn (Brocchi, 1814). Quest'ul-
tima è una specie molto variabile, con colore dal beige
al rosso al bruno, con o senza spine di colore bruno-
nero, ecc. Tra questi esemplari è stata individuata, ed è
molto frequente, la forma Muricopsis blainvillei var. rosea
B.D.D., 1882 ex Monferosafo.

Petalopoma elisabettae (Fig. 3G) è piuttosto frequente nel-
l'area di Scilla, in ambienti simili a quelli preferiti dal
genere Tenagodus, anch'esso rappresentato nell'area
(Schiaparelli, 2002).

Jujubinus curinii (Fig. 3B, C) (Bogi & Campani, 2006) e
Pusinus dimassai (Fig. 30) (Buzzurro & Russo, 2007) so-
no due specie molto comuni nel sedimento e con una
distribuzione piuttosto uniforme nei vari punti campio-
nati. Sembra che tale distribuzione rifletta la presenza
di Paramuricea clavata.

Tricolia landinii (Fig. 3D) è distribuita in tutta l'area del-
lo Stretto di Messina, associata a popolamenti algali
dell'lnfralitorale Superiore. La presenza dei gusci di
questa specie a profondità di 50 m e oltre, è evidente-
mente dovuta a trasporto.

Xylodiscuia wareni (Fig. 3E, F) Bogi & Bartolini, 2008
condivide l'ambiente delle Grotte Semi-Oscure, dove si
riscontra frequentemente, con Lucinoma spMaeum e Pun-
cturella picciriddn.

Gibberida cristinne (Fig. 3L, M) è frequente nel sedimen-
to dei fondali di Scilla e sono sfati individuati viventi,
non segnalati dagli autori della specie (Tisselli et al.,
2009). L'olotipo proviene da Scilla e la specie è segnala-
ta anche per due località nel Canale di Sicilia (Tisselli et
al., 2009).

Neosimnia iih/rica (Fig. 31), non rara nell'area in studio, è
stata di recente riabilitata da Fehse (2007), il quale ha
fatto riferimento alle ricerche di Schiaparelli (2005) sulle
relazioni filogenetiche negli Ovulidae basate su analisi
molecolari. Schiaparelli differenzia Neosynnnia spelta
(Fig. 3H) in due ecofenotipi “morpii a” e "morph b", sia
su base genetica, sia sulla base di caratteri anatomici e
conchigliari, oltre che sulla base della gorgonia ospitan-
te. Fehse in Lorenz & Fehse (2009) attribuisce il "morph
b" a Neosimnia illyrica Schilder, 1927. Neosimnia spelta è
più frequentemente associata a gorgonacei del genere
Eunicelln, mentre N. iliyricn è associata a Leptogorgin sar-
mentosa. Nell'area è presente anche Simnia nicaeensis,

Fig. 2. Ortofoto della Rocca-Castello di Scilla e ubicazione degli scogli sommersi (da Google). Sono indicati i due scogli noti come "Denti di Skylla"

Fig. 2. Orthophoto of the Rocca-Castello di Scilla e location of the submerged cliffs (from Google). The two rocks known as "Denti di Skylla" ("Skyl-
la's teeth") are indicated.

67

La malacofauna del Circalitorale di Scilla (Stretto di Messina)

Angelo Vazzana

Polyplacophora

Lepüiopleurus cajetanus (Poli, 1791)

Lepidopleurus scabridiis (Jeffreys, 1880)

Lepidopleurus cimicoides (Monterosato, 1879)
Parachiton africamis Nierstrasz, 1906
RInjssoplax rissoi (Payraudeau, 1826)

Rliyssopilnx corallinus (Risso, 1826)

Rliyssopìnx oìivaceus (Spengler, 1797)

Acantìiochitona fascicidaris (Linné, 1767)
Acautìiocìiitoim crinita crinita (Pennant, 1777)

Gastropoda

Patella caerulea Lrnné, 1758
Patella rustica Linné, 1758
Acmaea virginea Müller O.R, 1776
Emarginula adriatica Costa O.G., 1829
Emarginula octaviana Coen, 1939
Emarginula punctulum Piani, 1980 ex Mtrs. ms.
Einargimda sicula Gray, 1825
Emarginula solidula Costa O.G., 1829
Emarginula tenera Locard, 1892
Emarginella liuzardii (Payraudeau, 1826)

Diodora dorsata (Monterosato, 1878)

Diodora gibberula (Lamarck, 1822)

Diodora graeca (Linné, 1758)

Diodora italica (Defrance, 1820)

Diodora producta (Monterosato, 1880)

Puncturella picciridda Palazzi & Villari, 2001 (Fig. 3A)
Fissurella nubecula (Linné, 1758)

Scissurella costata d'Orbigny, 1823
Anatorna aspera (Philippi, 1844)

Anatoma crispata (Fleming, 1828)

Sinezona cingidata (Costa O.G., 1861)

Haliotis tuberculata tuherculata Linné, 1758
Homalopoma sanguineum (Liimé, 1758)

Bolina rugosa (Linné, 1767)

Tricolia deschampsi Gofas, 1993
Tricolia landinii Bogi & Campani, 2007 (Fig. 4D)
Tricolia pullus pullus (Limré, 1758)

Tricolia speciosa (Von Muehlfeldt, 1824)

Tricolia tenuis (Michaud, 1829)

Tricolia tingitana Gofas, 1982
Danilia tinei (Calcara, 1839)

Clanculus corallinus (Gmelin, 1791)

Clanculus cruciatus (Linné, 1758)

Clanculus jussieiii (Payraudeau, 1826)

Gibbuta ardens (Von Salis, 1793)

Gibbida magus (Linné, 1758)

Gibbuta adansonii adansonii (Payraudeau, 1826)
Gibbuta turbinoides (Deshayes, 1835)

Gibbuta fanulum (Gmelin, 1791)

Gibbuta guttadauri (Philippi, 1836)

Tab. 1. Elenco sistematico della malacofauna.

68 Tab. 1. Systematic list of the molluscan fauna.

Gibbuta varia (Linné, 1758)

Gibbuta divaricata (Linné, 1758)

Gibbuta rarilineata (Michaud, 1829)

Phorcus riclmrdi (Payraudeau, 1826)

Osilinus articulatus Lamarck, 1822
Osilinus turbinatus (Von Born, 1778)

Jujubinus curimi Bogi & Campani, 2006 (Fig. 3B, C)
Jujubinus exasperatus (Permani, 1777)

Jujubinus gravinae (Dautzenberg, 1881)

Jujubinus seguenzae Ghisotti & Melone, 1975 ex Mtrs. ms.
jujubinus striatus striatus (Lirmé, 1758)
jujubinus tumidulus (Aradas, 1846)

Calliostoma conidus (Linné, 1758)

Calliostoma gualterianum (Philippi, 1848)

Calliostoma laugeri laugieri (Payraudeau, 1826)

Calliostoma zizyphinum (Linné, 1758)

Skenea serpidoides (Montagu, 1808)

Skeneoides exilissima (Philippi, 1844)

Lodderena catenoides (Monterosato, 1877)

Cirsonella romettensis (Seguenza G., 1873)

Dikoleps depressa (Monterosato, 1880)

Dikoleps marianae Rubio, Dantart & Luque, 1998
Dikoleps tempiladoi Rubio, Dantart & Luque, 2004
Dikoleps umbilicostriata (Gaglini, 1987)

Parviturbo elegantulus (Philippi, 1844)

Homolopoma sanguineum (Linné, 1758)

Smaragdia viridis (Linné, 1758)

Cerithium lividulum Risso, 1826
Cerithium vidgatum Bruguière, 1792
Bittium lacteum (Philippi, 1836)

Bittium latreilli (Payraudeau, 1826)

Bittium reticidatum (Da Costa, 1778)

Cerithidium submamillatiim (De Rayneval & Ponzi, 1854)
Turritella turbona Monterosato, 1877
Tenagodus obtusus (Schumacher, 1817)

Petalopoma elisabettae Schiaparelli, 2002 (Fig. 3G)

Eatonina ochroleuca (Brusina, 1869)

Eatonina puntila (Monterosato, 1884)

Eatonina fidgida (Adams J., 1797)

Rissoa similis Scacchi, 1836
Rissoa splendida Eichwald, 1830
Rissoa variabilis (Von Muehlfeldt, 1824)

Rissoa ventricosa Desmarest, 1814
Rissoa violacea violacea Desmarest, 1814
Alvania aartseni Verduin, 1986
Alvania amatii Oliverio, 1986
Alvania beani (Hanley in Tlrorpe, 1844)

Alvania cancellata (Da Costa, 1778)

Alvania carinata (Da Costa, 1778)

Alvania cimex (Linné, 1758)

Alvania dianiensis Oliverio, 1988
Alvania discors (Allan, 1818)

Alvania gaglinine Amati, 1985
Alvania geryonia (Nardo, 1847)

Alvania iurta Monterosato, 1884
Alvania lanciae (Calcara, 1841)

Alvania lineata Risso, 1826
Alvania mammillata Risso, 1826
Alvania pagodiila (B.D.D., 1884)

Alvania rudis (Philippi, 1844)

Alvania scabra (Philippi, 1844)

Alvania settepassii Amati & Nofroni, 1985
Alvania subcrenulata (B.D.D., 1884)

Alvania tenera (Philippi, 1844)

Alvania dictyophora (Philippi, 1844)

Alvania clathrella (Seguenza L., 1903)

Alvania subareolata (Monterosato, 1869)

Alvania zveinkauffi jacobusi Oliverio, Amati & Nofroni, 1986
Bothryphallus epidaiiricus (Brusina, 1866)

Crisilla beniamina (Monterosato, 1884)

Crisilla seniistriata (Montagu, 1808)

Crisilla shnulans Locard, 1886
Manzonia crassa (Kanmacher, 1798)

Obtusella intersecta (Wood SW., 1857)

Pnsillina marginata (Michaud, 1832)

Pusillina philippii (Aradas & Maggiore, 1844)

Pnsillina radiata (Philippi, 1836)

Setia amabilis (Locard, 1886)

Setia ambigua (Brugnone, 1873)

Setia scillae (Aradas & Benoit, 1876 ex Seguenza G. ms.)
Circulus striatus (Philippi, 1836)

Paludinella littorina (Delle Chiaje, 1828)

Barleia unifasciata (Montagu, 1803)

Pisinna glabrata (Von Muehlfeldt, 1824)

Caecum auriculatum De Folrn, 1868
Caecum armoricum de Folrn, 1869
Caecum subannulatum de Folrn, 1870
Caecum trachea (Montagu, 1803)

Hyala vitrea (Montagu, 1803)

Tornus subcarinatus (Montagu, 1803)

Megalomplialus disciformis (Granata-Grillo, 1877)

Vermetus rugulosus Monterosato, 1878
Vermetus granulatus (Gravenhorst, 1831)

Petaloconchus glomeratus (Lrmre, 1758)

Fossarus ambiguus (Linné, 1758)

Crepidula unguiformis Lamarck, 1822
Crepidula gibbosa Defrance, 1818
Calyptraea chinensis (Linné, 1758)

Capulus ungaricus (Linné, 1758)

Xenophora crispa (Koenig, 1825)

Lamellaria latens (Müller, 1776)

Lamellaria perspicua (Linné, 1758)

Luria lurida (Linné, 1758)

Erosaria spurca (Linné, 1758)

Trivia árctica (Pulteney, 1789)

Trivia monacha (Da Costa, 1778)

Trivia multilirata (Sowerby G.B. II, 1870)

Trivia pulex (Solander in Gray, 1828)

Pusula candidida (Gaskoin, 1836)

Erato voluta (Montagu, 1803)

Neosimnia spelta (Linné, 1758) (Fig. 3H)

Neosimnia illyrica Schilder, 1927 (Fig. 31)

Simnia nicaeensis Risso, 1826
Euspira macilenta (Philippi, 1844)

Euspira pidchella (Risso, 1826)

Neverita josephinia Risso, 1826
Payraiideautia intricata (Donovan, 1804)

Notochoclis dillwynii (Payraudeau, 1826)

Natica hebraea (Martyn, 1784)

Natica stercusmuscarum (Gmelin, 1791)

Tectonatica filosa (Philippi, 1845)

Phalium granulatum (Born, 1778)

Cymathium corrugatum corrugatum (Lamarck, 1816)
Cymathium parthenopeum (Salis Marschlins, 1793)
Cabestana cutacea cutacea (Linné, 1767)

Charonia lampas lampas (Linné, 1758)

Protatlanta souleyeti (Smith E. A., 1888)

Atlanta peronii Lesueur, 1817
Oxygyrus keraudrenii (Lesueur, 1817)

Carinarla lamarckii Perón & Lesueur, 1810
Ceritliiopsis atalaya Watson, 1874
Ceritliiopsis barleei Jeffreys, 1867
Ceritliiopsis contigua Monterosato, 1878
Ceritliiopsis fayalensis Watson, 1886
Ceritliiopsis diadema Monterosato, 1874
Ceritliiopsis jeffreysi Watson, 1885
Ceritliiopsis minima (Brusina, 1865)

Ceritliiopsis pulcresculpta Cachia, Mifsud & Sammut, 2004
Ceritliiopsis scalaris Locard, 1892 ex Mtrs. ms.

Ceritliiopsis tarruellasi Penas & Rolan, 2006
Ceritliiopsis tuberciilaris (Montagu, 1803)

Krachia tiara (Monterosato, 1874 ex Watson ms.)

Krakia cylindrata (Jeffreys, 1885)

Dizoniopsis concatenata (Conti, 1864)

Dizoniopsis coppolae (Aradas, 1870)

Dizoniopsis bilineata (Hoernes, 1848)

Marshallora adversa (Montagu, 1803)

Monopliorus erythrosoma (Bouchet & Guillemot, 1978)
Monopliorus perversas (Linné, 1758)

Obesiila marinostri Bouchet, 1985
Pogonodon pseiidocnnarica (Bouchet, 1985)

Similipliora similior (Bouchet & Guillemot, 1978)
Similipliora triclotae Bouchet, 1996
Metaxia metaxa (Delle Chiaje, 1828)

Jantliina nitens Menke, 1828
Jantliina pallida Thompson, 1840

(segue) Tab. 1. Elenco sistematico della malacofauna.
(cont'd) Tab. 1. Systematic list of the molluscan fauna.

69

La malacofauna del Circalitorale di Scilla (Stretto di Messina)

Angelo Vazzana

Epitonium algeriamiin (Weinkauff, 1866)

Chauvetia tenuisculpta Dautzenberg, 1913

Epitoiiium clathrntiiliim (Kanmacher, 1798)

Chauvetia turritellata (Deshayes, 1835)

Epitonium pseudoimnum Bouchet & Waren, 1986

Colubraria reticulata (Blainville, 1826)

Epitonium tiberii (de Boury, 1890)

Engina leucozona (Philippi, 1843)

Cirsotrema cochlea (Sowerby G.B. II, 1844)

Follia dorbignyi (Payraudeau, 1826)

Gyroscala larnellosa (Lamarck, 1822)

Nassarius incrassatus (Stroem, 1768)

Opalia hellenica (Forbes, 1844)

Nassarius granum (Lamarck, 1822)

Auriculigerina miranda Dautzenberg, 1925

Nassarius cuvierii (Payraudeau, 1826)

Ersilia mediterranea Monterosato, 1869

Nassarius lima (Dillwin, 1817)

Melanella lineata (Monterosato, 1869)

Cyclope pellucida Risso, 1826

Melanella lubrica (Monterosato, 1890)

Fasciolaria lignaria (Linné, 1758)

Melanella petitiana (Brusina, 1869)

Fusinus dimassai Buzzurro & Russo, 2007 (Fig. 30)

Melanella polita (Linné, 1758)

Fusinus pulchellus (Philippi, 1844)

Parvioris ibizenca (Nordsieck, 1968)

Columbella rustica (Linné, 1758)

Sabinella piriformis Brugnone, 1873

Mitrella coccinea (Philippi, 1836)

Vitreolina cionella Monterosato, 1878

Mitrella gervillii (Payraudeau, 1826)

Vitreolina antiflexa Monterosato, 1884

Mitrella lanceolata (Locard, 1886)

Vitreolina curva (Monterosato, 1874)

Mitrella minor (Scacchi, 1836)

Vitreolina incurva (B.D.D., 1883)

Mitrella scripta (Linné, 1758)

Vitreolina pliilippi (Rayneval & Ponzi, 1854)

Mitra cornea Lamarck, 1811

Curvieulima devians (Monterosato, 1884)

Mitra cornicula (Linné, 1758)

Curvieulima beneitoi Peñas & Rolan, 2006

Vexillum ebenus (Lamarck, 1811)

Sticteulima jeffreysiana (Brusina, 1869)

Vexillum savignyi (Payraudeau, 1826)

Dermomiirex scalaroides (Blainville, 1829)

Vexillum tricolor (Gmelin, 1791)

Muricopsis cristata (Brocchi, 1814)

Gibberula caelata (Monterosato, 1877)

Murexsul aradasii (Poirier, 1883 ex Mtrs. ms.)

Gibbenda miliaria (Linné, 1758)

Murexsul cevikeri (Howart, 2000) (Fig. 3N)

Gibberula philippii (Monterosato, 1878)

Ocenebra erinaceus (Linné, 1758)

Gibbenda recondita Monterosato, 1844

Hadriania oretea (De Gregorio, 1885)
Ocinebrina aciculata aciculata (Lamarck, 1822)
Ocinebrina edwardsii (Payraudeau, 1826)

Gibbenda cristinae Lisselli, Agamennone & Giunchi, 2009
(Fig. 3L, M)

Volvarina mitrella (Risso, 1826)

Gramdina marginata (Bivona, 1832)

Trophon muricatus (Montagu, 1803)

Cancellaria cancellata (Linné, 1767)

Typhinellus labiatus (De Cristofori & Jan, 1832)

Crassopleura incrassata (Dujardin, 1837)

Coralliophila brevis (Blaiville, 1832)

Comarmondia gracilis (Montagu, 1803)

Coralliophila meyendorffii (Calcara, 1845)

Mitromorpha crenipicta Dautzenberg, 1889

Coralliophila panormitana (Monterosato, 1869)

Mitromorpha melitensis (Mifsud, 1993)

Coralliophila squamosa (Bivona And., 1838)

Mitromorpha mediterranea Mifsud, 2001

Babelomurex benoitii (Liberi, 1855)

Mitromorpha karpathoensis (Nordsieck, 1969)

Babelomurex cariniferus (Sowerby I G.B., 1834)

Mitromorpha olivoidea (Cantraine, 1835)

Babelomurex gilli Kosuge, 1990

Mangelia fieldeni Van Aartsen & Fehr de Wal, 1978

Buccinulum corneum (Linné, 1758)

ex Mtrs. ms.)

Chauvetia brunnea (Donovan, 1804)

Mangelia stossiciana Brusina, 1869

Chauvetia candidissima (Philippi, 1836)

Mangelia taeniata (Deshayes, 1835)

Chauvetia giunchiorum Micali, 1999 (Fig. 3P)

Clathromangelia quadrillurn (Dujardm, 1837)

Chauvetia lefebvrei (Maravigna, 1840)

Raphitoma atropurpúrea (Locard & Caziot, 1900 ex Mtrs. ms.)

Chauvetia Uneolata (Liberi, 1868)

Raphitoma bicolor (Risso, 1826)

Chauvetia mamillata (Risso, 1826)

Raphitoma laviae (Philippi, 1844)

Chauvetia procercula Monterosato, 1889

Raphitoma linearis (Montagu, 1803)

Chauvetia recondita (Brugnone, 1873)

Raphitoma philberti (Michaud, 1829)

Chauvetia retifera (Brugnone, 1880)

Raphitoma pruinosa (Pallary, 1906)

{segue) Tab. 1. Elenco sistematico della malacofauna.

70 {cont'd) Tab. 1. Systematic list of the molluscan fauna.

Rnphitoina pseudoìnjstrix (Sykes, 1906)

Leiifroyia ¡eufwiji (Michaud, 1828)

Teretia teres (Reeve, 1844)

Conns vayssierei Pallary, 1906

Conus mediterraneus Hwass in Bruguière, 1792

Rissoella diaphana (Alder, 1848)

Rissoella infinta Locard, 1892
Rissoella opalina (Jeffreys, 1848)

Omalogym simplex (Costa O.G., 1861)

Aimnonicera atomus (Philippi, 1841)

Ammonicera fisclieriana (Monterosato, 1869)
Ammonicera rota (Forbes & Hanley, 1850)

Xylodiscidn ivareni Bogi & Bartolini, 2008 (Fig. 3E, F)
Cima minima (Jeffreys, 1858)

Graphis alinda (Kanmacher, 1798)

Philippia hybridn (Lmire, 1758)

Heliacus subvariegntus (d'Orbigny, 1852)

Heliacus contextus (Seguenza L., 1902)

Pseudotorinia architae (Costa O.G., 1839)

Mathilda cochlaefonnis Brugnone, 1873
Mathilda gemmulata Semper, 1865
Mathilda quadricarinata (Brocchi, 1814)

Clathrella clathrata (Philippi, 1844)

Anisocycla nitidissima (Montagu, 1803)

Anisocycla poniteli (de Folin, 1867)

Anisocycla trigonostoma (de Folin, 1869)

Odostomia carrozzai Van Aartsen, 1987
Odostomia verdumi Van Aartsen, 1987
Odostomia fusuliis Monterosato, 1878
Odostomia conspicua Alder, 1850
Chrysnllida decussata (Montagu, 1803)

Chrysallida emaciata (Brusina, 1866)

Chrysallida obtusa (Brown T., 1827)

Chrysallida indistincta (Montagu, 1808)

Chrysallida intermixta (Monterosato, 1884)

Cln-ysallida moolenbeeki Amati, 1987
Chrysallida incerta (Milaschewitch, 1916)

Chrysallida sigmoidea (Monterosato, 1880)

Folinella excavata (Philippi, 1836)

Odostomella bicincta (liberi, 1868)

Odostomella doliolum (Philippi, 1844)

Noemiamea dolioliformis (Jeffreys, 1848)

Turbonilla lactea (Limré, 1758)

Turbomlla jeffreysii (Jeffreys, 1848)

Turbonilla multilirata (Monterosato, 1875)

Turbonilla pumila Seguenza G., 1876
Turbonilla pusilla (Philippi, 1844)

Turbonilla internodula (Wood S., 1848)

Turbonilla rufa (Philippi, 1836)

Turbonilla striatula (Lirmé, 1758)

Euparthenia Inimboldti (Risso, 1826)

Euparthenia bulinea (Lowe, 1841)

Eiilimella cossignaniorum Van Aartsen, 1994
Eulimella scillae (Scacchi, 1835)

Ovatella firmini (Payraudeau, 1827)

Ovatella myosotis (Draparnaud, 1801)

Williamia gussonii (Costa O.G., 1829)

Colpodaspis pusilla Sars M., 1870
Cylichinina crebrisculpta Monterosato, 1884
Cylichnina laevisculpta (Granata-Grillo, 1877)
Cylichnina cfr. mongii (Audouin, 1827)

Cylichnina umbilicata (Montagu, 1803)

Pyrunculus ovatus (Jeffreys, 1870)

Pyrunculus hoernesii (Weinkauff, 1866)

Retusa leptoeneilema (Brusina, 1866)

Retusa mammillata (Philippi, 1836)

Retusa minutissima (Martin H. in Monterosato, 1878)
Haminoea sp.

Weinkauffia turgidula (Forbes, 1844)

Pliiline catena (Montagu, 1803)

Philine intricata Monterosato, 1875
Philine scabra (Müller O.F, 1784)

Philine denticulata (Adams J., 1800)

Cavolinia inflexa (Lesueur, 1813)

Cavolinia tridentata (Niebuhr, 1775)

Clio pyramidata lanceolata (Lesueur, 1813)

Creseis acicula Rang, 1828

Styliola subida (Quoy & Garmard, 1827)

Limacina trochifonnis (d'Orbigny, 1836)

Limacina infinta (d'Orbigny, 1836)

Peracle reticulata (D'Orbigny, 1836)

Elysia viridis (Montagu, 1804)

Tlniridilla hopei (Vèrany, 1853)

Umbraculum umbraculum (Lightfoot, 1786)

Berthella auranthiaca (Risso, 1818)

Hypselodoris orsinii (Vérany, 1846)

Discodoris ntromaculata Bergh, 1880
Platidoris argo (Lmnè, 1767)

Tritonia striata Haefelfinger, 1963
Marionia blninvillea (Risso, 1818)

Janolus cristntus (Delle Chiaje, 1841)

Facelina nnnulicornis (Chamisso & Eisenhart, 1821)
Cratena peregrina (Gmelin in Linné, 1791)

Dondice banyulensis Portmarm & Sandmeier, 1960
Flabellina affinis (Gmelin in Linné, 1791)

Flabellina ischitnna (Hirano & Thompson, 1990)
Flabellina babai (Schmekel, 1972)

Coriphella pedata (Montagu, 1815)

(segue) Tab. 1. Elenco sistematico della malacofauna.
(cont'd) Tab. 1. Systematic list of the molluscan fauna.

71

La malacofauna del Circalitorale di Scilla (Stretto di Messina)

Angelo Vazzana

Bivalvia

Solemya togata (Poli, 1795)

Nucida nucleus (Linné, 1758)

Nucida perminima Monterosato, 1875
Baccella commutata (Philippi, 1844)

Arca ìioae Linné, 1758

Asperarca magdalenae La Perna, 1998

Asperarca nodulosa (Müller O.F., 1776)

Asperarca secreta La Perna, 1998
Acar clathrata (Defrance, 1816)

Striarca lactea (Linné, 1758)

Glycymeris bimacidata (Poli, 1795)

Glycymeris glycymeris (Linné, 1758)

Modiolus barbatiis (Linné, 1758)

Modiolus adriaticus (Lamarck, 1819)

Dacnjdium hyalinum Monterosato, 1875
Cremila arenaria Monterosato, 1875
Cremila pellucida (Jeffreys, 1850)

Modiolarca subpicta (Cantraine, 1835)

Musculus costulatus (Risso, 1826)

Rhomboidella prideauxi (Leach, 1815)

Gregariella semigranata (Reeve, 1858)

Pteria hiriindo (Linné, 1758)

Pinna nobilis Linné, 1758
Pinna riidis Linné, 1758
Lima lima (Linné, 1758)

Lima hians (Gmelin, 1791)

Limatida subovata (Jeffreys, 1876)

Neopycnodonte cochlear (Poli, 1795)

Flexopecten flexuosa (Poli, 1795)

Flexopecten hyaliniis (Poli, 1795)

Talochlamys midtistriata (Poli, 1795)

Mimaclilamys varia (Linné, 1758)

Manupecten pesfelis (Linné, 1758)

Peden jacobeus (Linné, 1758)

Palliolum incomparabile (Risso, 1826)

Spondylus gaederopiis Linné, 1758
Anomia ephippium Linné, 1758
Glena decussata (Costa O.G., 1829)

Myrtea spinifera (Montagu, 1803)

Lucinoma borealis (Linné, 1767)

Lucinorna spelaeum Palazzi & Villari, 2001 (Fig. 3Q)
Lucinella divaricata (Linné, 1758)

Thyasira alleni Carrozza, 1981
Thyasira croidinenesis (Jeffreys, 1847)

Diplodonta trigona (Scacchi, 1835)

Diplodonta rotundata (Montagu, 1803)

Scacchia oblonga (Philippi, 1836)

Cardila calycidata (Linné, 1758)

Glans elegans (Réquien, 1848)

Glans trapezia (Linné, 1767)

Pteromeris minuta (Scacchi, 1836)

Venericardia antiquata (Linné, 1758)

Epilepton parrussetensis Giribert & Peñas, 1998
Neolepton sulcatulum (Jeffreys, 1859)

Chama gryphoides Lirmé, 1758
Pseudochama gryphina (Lamarck, 1819)

Kellia suborbicularis (Montagu, 1803)

Kelliopsis jozinae Van Aartsen & Carrozza, 1998
Astarte fusca (Poli, 1795)

Astarte sulcata (Da Costa, 1778)

Digitarla digitarla (Linné, 1758)

Godallia micalii Giribet & Peñas, 1999
Plagiocardium papillosum (Poli, 1795)
Parvicardium exiguiim (Gmelin, 1791)
Parvicardium minimum (Philippi, 1836)
Parvicardium scriptum (B.D.D., 1892)

Spisula subtruncata (Da Costa, 1778)

Tellina balaustina Lirmé, 1758

Tellina crassa Pennant, 1777

Tellina domeina Linné, 1758

Tellina pygmaea Lovén, 1846

Tellina serrata Brocchi, 1814

Cari costulata Turton, 1822

Coralliophaga lithopagella (Lamarck, 1819)

Venus verrucosa Linné, 1758
Globivenus affossa (Philippi, 1836 ex Bivona ms.)
Clausinella brongniartii (Payraudeau, 1826)
Timoclea ovata (Pennant, 1777)

Pitar rudis (Poli, 1759)

Irus irus (Lirmé, 1758)

Sphenia binghami Turton, 1822
Corbida gibba (Olivi, 1792)

Gastrochaena dubia (Permani, 1777)

Hiatella arctica (Lirmé, 1767)

Thracia villosiuscula (Mac Gillivray, 1827)

Lyonsia norwegica (Gmelin, 1791)

Clavagella aperta Sowerby G.B. I, 1823

Scaphopoda

Antalis dentalis (Linné, 1758)

Antalis vulgaris (Da Costa, 1778)

Fustiaria rubescens (Deshayes, 1825)

(segue) Tab. 1. Elenco sistematico della malacofauna.
72 (cont'd) Tab. 1. Systematic list of the molluscan fauna.

Fig. 3. A. Puncturella picdridda Palazzi & Villari, 2001, 2,5 mm. B, C. Jujubinus curinii Bogi & Campani, 2006, 4,0 mm. D. Tricolia landinii Bogi &
Campani, 2007, 2,0 mm. E, F. Xylodiscula wareni Bogi & Bartolini, 2008, 1,5 mm. G. Petalopoma elisabettae Schiaparelli, 2002, 23 mm. H. Neosim-
nia spelta (Linnè, 1758) 9,0 mm. I. Neosimnia illyrica Schilder, 1927, 12,0 mm. L, M. Gibberula cristinae Tisselli, Agamennone & Giunchi, 2009, 2,7
mm (con mollusco). N. Murexsul cevikeri (Houart, 2000), 21 mm. O. Fusinus dimassai Buzzurro & Russo, 2007, 10 mm. P. Chauvetia glunchiorum
Micali, 1999, 6,0 mm. Q. Ludnoma spelaeum Palazzi & Villari, 2001, 1 1,0 mm.

Fig. 3. A. Puncturella picciridda Palazzi & Villari, 2001, 2.5 mm. B, C. Jujubinus curinii Bogi & Campani, 2006, 4.0 mm. D, Tricolia landinii Bogi &
Campani, 2007, 2.0 mm. E, F. Xylodiscula wareni Bogi & Bartolini, 2008, 1.5 mm. G. Petalopoma elisabettae Schiaparelli, 2002, 23.0 mm. H. Neo-
simnia spelta (Linnè, 1758) 9.0 mm. I. Neosimnia illyrica Schilder, 1927, 12.0 mm. L, M. Gibberula cristinae Tisselli, Agamennone & Giunchi, 2009,
2.7 mm (with soft parts). N. Murexsul cevikeri (Houart, 2000), 21.0 mm. O. Fusinus dimassai Buzzurro & Russo, 2007, 10.0 mm. P. Chauvetia giun-
chiorum Micali, 1999, 6.0 mm. Q. Ludnoma spelaeum Palazzi & Villari, 2001, 1 1 .0 mm.

73

La malacofauna del Circalitorale di Scilla (Stretto di Messina)

Angelo Vazzana

ma anche a profondità maggiori (intorno a 130 m) asso-
ciata a Callogorgia verticillata.

Conclusioni

La diversità a molluschi riscontrata sui fondali di Scilla
è notevole, dato l'alto numero di taxa malacologici
identificati in un'area ampia meno di 1 kmq e caratte-
rizzata da popolamenti di tipo coralligeno che ricopro-
no densamente il substrato roccioso degli scogli som-
mersi. Questa alta diversità biologica è confermata dalle
numerose nuove specie di molluschi che sono stati
identificati nell'ultimo decennio per l'area di Scilla.

Ringraziamenti

Si ringraziano Paolo Crovato ed Edoardo Perna del
Gruppo Malacologico Campano e soci della Società Ita-
liana di Malacologia per il contributo fornito nella iden-
tificazione dei vari faxa e per le indicazioni bibliografi-
che; Maria Teresa Spanu (Alghero) e Stefano Schiaparel-
li (Dip.Te.Ris., Università di Genova) per alcuni dati bi-
bliografici.

Bibliografia

AA.VV., 2006. La checklist della fauna marina italiana http:ll.

sibm.it/checkiist/principalechecklistfaium.htm.

Barrier P., 1987. La perennité du detroit dé Messina au Qua-
ternaire. Document et Travaux de Vlnstitut Geologique Albert de
Lapparent, 11: 267-270.

Berdar a., Guglielmo L. & Giacobbe S., 1975. Malacofauna
bentonica e pelagica spiaggiata nello Stretto di Messina.
Bollettino Pesca Idrobiologica, 30 (2); 121-134.

Berdar A & Riccobono R, 1995. Tra Scilla e Cariddi. P & M
Associati srl, Messina, 80 pp.

Bianchi C.N., 2004. Proposta di suddivisione dei Mari Italiani
in Settori Biogeografici. Notiziario della Società di Biologia Ma-
rina, 46: 57-59.

Bo M., Tazioli S., N. Spanò N. & Bavestrello G., 2008. Antipa-
thella subpinnata (Antipatharia, Myriopathidae) in Italian
seas. Italian Journal of Zoology, 75 (2): 185-195.

Bogi C. & Campani E., 2006. Jujiibinus curinii n.,sp, una nuova
specie di trochidae per le coste della Sicilia. Bollettino Mala-
cologico, 41 (9-12): 99-101.

Bogi C. & Bartolini s. 2008. Xylodiscula luareni n sp., una
nuova specie per le coste orientali della Sicilia. Iberus, 26 (1):
43-46.

Buzzurro G. & Russo R, 2007. Fusinus del Mediterraneo. Revi-
sione delle specie mediterranee recenti del genere Fusinus Ra-
finesque, 1815, Fasciolaridi. Buzzurro & Russo ed., 278 pp.
Cattaneo-Vietti R., Chemello R., Giannuzzi-Savelli R.,
1990. Atlas of Mediterranean Nudibranchs. La Conchiglia, Ro-
ma, 264 pp.

Chiarelli S., 2005. Nuovo catalogo delle conchiglie marine del
Mediterraneo. Società Italiana di Malacologia, 120 pp.

Di Geronimo I., 1987. Bionomie des peuplements benthiques
des substrats meubles et rocheux plio-quaternaires du Dé-
troit de Messine. Document et Travaux de Vlnstitut Geologique
74 Albert de Lapparent, 11: 153-169.

Feshe D., 2007. Contributions to the knowledge of the Ovuli-
dae (Mollusca:Gastropoda). XVI. The higher systematic.
Spixiana, 30 (1): 121-125.

Giannuzzi-Savelli R., Pusateri F, Calmieri A., Ebreo C.,
CoppiNi M., Margelli a., Bogi C., 1994-2003. Atlante delle
conchiglie marine del Mediterraneo. Evolver, Roma. voi. 1,
1994: 125 pp.; voi. 2, 1996, 258 pp.; voi. 3, 1999, 127 pp.; voi.
6, 2001: 246 pp.; voi. 4, 2003: 298 pp.

Houart R., 2000. New species of Muricidae (Gastropoda)
from the northeastern Atlantic and the Mediterranean Sea.
Zoosystema, 22 (3): 459-469.

ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Am-
bientale), 2009. Comunicati stampa, http://www.ispram-
biente.it / site /_contentfiles/ 00000000/ 13_comunicato_co-
rallo.pdf.

Lorenz F. & Feshe D., 2009. The living Ovulidae. ConchBooks,
Hackenheim, 651 pp.

Micali P, 1999. Note sulle specie di Chaiivetia dell'Atlantico
Nord-Orientale. Bollettino Malacologico, 34 (5-8): 53-68.

Misuri M., 1994. Ecological observations on a population of
the Mediterranean gorgonian Paramuricea clavata. Bollettino
di Zoologia, 61: 163-166.

Misuri M., Bergamini M. & Ceccherelli V.U., 1993. Crescita
e struttura di popolazione di Paramuricea clavata nello Stret-
to di Messina: nota preliminare. Biologia Marina, 1: 291.

Palazzi S. & Villari A., 2001. Molluschi e Brachiopodi delle
grotte sottomarine del taorminese. La Conchiglia (suppl.,
Amìuario 2000), 297: 1-56.

Pascarelli a., 2008 (inedito). Biodiversità a Molluschi
nell'Area dello Stretto di Messina: una revisione critica. Tesi
di laurea. Corso di Laurea in Scienze Naturali. Università di
Messina, 70 pp.

Schiaparelli S., 2002. Taxonomy of the family Siliquariidae
(Molluscha, Caenogastropoda) in Eastern Atlantic Ocean
and Mediterranean Sea: description of a new genus and a
new species. Italian Journal of Zoology, 69: 245-256.

Schiaparelli S., Barucca M., Olmo E., Boyer M. & Canapa
A., 2005. Philogenetic relathionships within Ovulidae (Ga-
stropoda: Cypraeoidea) based on molecular data from the
16S rRNA gene. Marine Biology: 147: 411-420.

Tisselli M., Agamennone F. & Giunchi L., 2009. Una nuova
specie di Gibberula (Gastropoda: Cystiscidae) per il Mediter-
raneo. Bollettino Malacologico: 45 (2): 49-53.

Trainiuo E., 2003. Arlecchini Mediterranei. Guida ai Mollu-
schi Opistobranchi del Mediterraneo. Taphros ed., Olbia, 59

pp.

I^avoro rice^•|llo il 27 gennaio 2010
Lavoro accettalo il 15 ollohre 2010

Boll. MalacoL, 46: 75-82 (2/2010)

Identification and neotype designation of

Mangelia striolata, type species of Mangelia Risso, 1826

(Neogastropoda, Conoidea)

Gianni Spada*(El) & Giano Della Bella*

* 51 rue de L'Orme Gras,
F-91640 Vaugrigneuse,
France, gspada@orange.fr
(H) Corresponding
Author

* Via dei Cedri 91,
1-40050, Monterenzio
(Bologna), Italy

Abstract

We attempt to identify Mangelia striolata Risso, 1826, type species of the genus Mangelia Risso, 1826,
which is in turn type genus of the toxoglossan subfamily Mangeliinae Fischer, 1883. As the type material
is now lost, we examined characters minutely in the original drawing and description. We conclude that
M. striolata is a senior synonym of M. bertrandi (Payraudeau, 1827). A neotype is designated here for
Mangelia striolata to stabilize its use.

Riassunto

II presente lavoro riguarda l'identità del taxon problematico Mangelia striolata Risso, 1826, specie tipo del
genere Mangelia, a sua volta genere tipo della sottofamiglia Mangeliinae. Il materiale tipico è andato
perduto, perciò gli autori hanno proceduto ad un esame critico della descrizione e dell'illustrazione origi-
nali. Comparando questi caratteri a quelli delle specie viventi nel Mediterraneo, si conclude che M. strio-
lata ricade nella variabilità di Mangelia bertrandi (Payraudeau) e, poiché risulta che la pubblicazione di
Payraudeau deve essere datata 1827, Mangelia striolata (Risso, 1826) precede Mangelia bertrandi (Payrau-
deau, 1827). Un neotipo di Mangelia striolata viene designato in questo lavoro al fine di stabilizzare l'uso
del nome.

Key words

Type species, neotype, Mangelia, systematics, Mediterranean.

Introduction

The flourishing of malacology in Europe from the late
XVlIl to the late XIX centuries, at the beginning of mod-
ern taxonomy, resulted in the introduction of many su-
praspecific taxa based on species from the northeastern
Atlantic Ocean and the Mediterranean Sea. While many
of these taxa have proven to be applicable to species in
other biogeographical provinces, in many cases the use
of genus- and family-level names for species from other
seas is the result of tradition rather than of detailed
studies. Particularly in very speciose groups like the
toxoglossans (formerly collectively called "turrids"), to
avoid the inappropriate use of such taxa, it is important
to characterize them accurately and to define their lim-
its. This is the case examined here with the genus Man-
gelia and the subfamily Mangeliinae.

Acronyms

ICZN International Code of Zoological Nomencla-
ture

MZB Museo di Zoologia dell'Università di Bologna,
Italy

MNHN Muséum National d'Histoire Naturelle, Paris,
France

MZR Museo Civico di Zoologia di Roma, Italy
SMF Senckenberg Museum, Frankfurt, Germany
SMNH Swedish Museum of Natural History, Stock-
holm, Sweden.

The genus Mangelia

The genus Mangelia (Risso, 1826) includes about 17 spe-
cies in the Mediterranean Sea. Further species are
known from the Atlantic coasts of Africa and northern
Europe. The subfamily Mangeliinae Fischer, 1833, has
an even larger, world-wide distribution.

We conceive this subfamily as includmg 7 genera in the
Mediterranean Sea: Mangelia Risso, 1826, Li/romangelia
Monterosato, 1817, Bela Gray, 1847, Brachycythara Woo-
dring, 1928, Benthomangelia Thiele 1925, Smitliiella Mon-
terosato, 1880 and Villiersiella Monterosato, 1890. Al-
though the last three are treated as synonyms of Mange-
lia by many authors [Powell, 1966 (pars); Sabelli et al.,
1990-1992 (pars)], their shell characters are sufficiently
distinct for them to be kept as separate genera, at least
while the systematics of this group is based mostly on
shell characters. Species of these genera live mostly on
soft bottoms, ranging from intertidal down to the bath-
yal zone.

It is still difficult to estimate the number of genera be-
longing to the subfamily Mangeliinae worldwide. Of
course, it is worthy of attention that shell characters
may be misleading when attributing a genus to a sub-
family, as exemplified by fhe case of Clathromangelia (Oli-
verio, 1995). After careful verification, and considering
authors' clear documentation, we report the following
genera all belonging to the subfamily Mangeliinae. For
South Africa: Encitliara Fischer, 1883, Gingicitliara Kil-
burn, 1992, Leiocitliara Hedley, 1922, Papillocitliara Kil-
burn, 1992, Citliawinangelia Kilburn, 1992, Psendoraphi-

Gianni Spada & Giano Della Bella

toma Boettger, 1895, Metaclathureììa Shuto, 1983, Otitoma
Jousseaume 1898 (Kilburn, 1992, 1993, 1995). Also Kijl-
linia must now be included in the list of Mangelimae for
this area (Garilli & Galletti, 2007). For the American
coasts: Kurtzia Bartsch, 1944, Kurtziella Dali, 1918, Kurtzi-
na Bartsch, 1944, Agathotoma Crossmann, 1899, Cnjotur-
ris Woodring, 1828 and Pyrgocythara Woodring, 1828
(Powell, 1966; McLean, 1971). For SE Asia and Australia:
Guraleus Hedley, 1818, Neoguraleus Powell, 1939, Gracili-
clava Shuto, 1983, Antiguraleus Powell, 1942, Austropu-
silla Laseron, 1954 (Powell, 1966; Shuto, 1983a, b).
Phylogenetic systematics of the Toxoglossa have just
started to be reassessed by molecular data (Puillandre
et al., 2008) and the limits of the various genera and
subfamilies are likely to be redefined in the near future.
However, molecular analysis must be based on precise
identification of the material in order to ensure correct
use of such data.

On the identity of the genus Mangelia

From a systematic point of view, the main obstacle to
using the generic name Mangelia has been the existence
of Cythara Schumacher, 1817 (type species C. striata
Schumacher, 1817). Schumacher referred briefly to Mar-
tini & Chemnitz (1780: pi. 142, fig. 1330). The very short
description by Martini & Chemnitz mentioned the pres-
ence of striae on the columellar side of the aperture, a
character that is absent in Mangelia. Besides, the figure
shows a shell from the dorsal side with a wide last
whorl beraing several axial costae. There have been sev-
eral interpretations of this figure, and these sometimes
disagreed as the illustrated species was attributed to
different families such as Mitridae, Cancellariidae, Tur-
ridae, Strombidae or Vasidae. Fischer (1883) proposed
Eucitliara (type species: Mangelia stromboides Reeve,
1846, living throughout the Indo-Pacific area) to include
the numerous species of "Turridae" previously attrib-
uted to the genus Cythara, and many modern authors
have followed him. However, the Mediterranean and
northeastern Atlantic species usually ascribed to Man-
gelia cannot be included in this group, lacking its basic
character, i.e. two series of denficulations in the aper-
ture, both inside the lip and on the columella.

The name Cythara is valid according to the ICZN Code
and has been adopted by many palaeontologists includ-
ing Dali (1890), Gardner (1937), Wenz (1938-1944) and
Thiele (1929). Among the scholars of Recent molluscs,
we note Nevill & Nevill (1875), and more recently
Knudsen (1952) and Nordsieck (1977) using this name.
Yet its use is very problematic, due to the impossibility
of identifying its type species. For a thorough discus-
sion of this case, see Powell (1966: p. 109, 110). A further
discordance developed twenty years after the publica-
tion of the name Mangelia. Risso (1826) derived and
quoted the generic name Mangelia from an unpublished
manuscript by Leach. Later Lovén (1846: p. 145) used a
different spelling, "Mangilia" , without further com-
76 ments. One year later he reverted to the original speU-

ing, Mangelia (Lovén, 1847: p. 185, 196, pi. 5). Various
authors have used Lovén's alternative spelling, some
arguing it was a spelling emendation, the name being
dedicated to the Italian naturalist Giuseppe Mangili
(e.g., Bucquoy et al., 1882: p. 103). It is still occasionally
used, especially for non-Mediterranean species. As there
is no indication by either Risso or Leach that the name
was dedicated to G. Mangili, we consider Mangilia of
Lovén (1846) to be an incorrect emendation, not availa-
ble in nomenclature. Instead, the spelling Mangelia has
been used continuously by a remarkable number of ma-
lacologists since its introduction, becoming rather gen-
eralized in recent checklists (with Mangilia considered
as a synonym of Mangelia, e.g. Sabelli et al., 1990; Gofas
& le Renard, 2007).

The scientific contribution of Antoine Risso is usually
treated with caution by the scientific community, and
particularly by malacologists. His systematic frame-
work for molluscs reveals several inconsistencies and
his work is scattered with classification errors and inac-
curacies, probably due to his working in a state of isola-
tion. In Risso (1826) the genus Mangelia is introduced
with the following short description: "Coq. longuement
turriculée; suture souvent profonde; péritrème mince, par-
fait”.

This is followed by a list of 13 species: M. costulata, M.
plicatilis, M. reticulata, M. ginnania, M. lineolata, M. po-
liana, M. striolata, M. undulata, M. paucicostata, M. purpu-
rea, M. Clarissa, M. menardiana, M. vitrea. All species were
introduced by Risso except M. purpurea, which is cor-
rectly attribued to Montagu (1803). According to our
observations on the type material and to present-day
systematics, 7 out of these 13 species are Mangeliinae: 4
belong in Mangelia {striolata, lineolata, undulata, paucicos-
tata), 2 in Bela {ginnania, plicatilis), 1 in Smithiella {costu-
lata), 1 in genus incertum {clarissa), 1 in Raphitoma {purpu-
rea), 2 are unrecognizable {menardiana, vitrea), and 2 are
Rissoina brugiderei (Payraudeau, 1827) {reticulata, po-
liana).

The type species of Mangelia Risso, 1826

The earliest designation of a type species for Mangelia is
attributed to Gray (1847: p. 134). Gray's designation
was met with objections (Woodring, 1928) because it
seems to show some weak points. Criticism by early au-
thors focused on the uncertainties, fragmentariness and
brevity characterizing the designation. We quote it here
for the reader's convenience, from paragraph 15 about
the genus Mangelia:

Page 134 - b CONINA
"15 - Mangelia, Leach 1817.

Mangelia {striolata). Risso, 1826, f. 101. Pleur. taeniatum,
Desh.?

? Mangelia, "Leach", Hinds, 1844. M. cinnamomea.

N.B. Mangelia, Risso, pict. 102, 103, are Rissoinae."

In the first line we can note the attribution of Mangelia
to Leach, 1817, as if Leach's work was published and
not a manuscript. The second line, including a reference

to figure 101, is the designation proper. Then, Gray sup-
posed that M. striolata might be Mangelia taeniata (De-
shayes); this is the first attempt at an Interpretation of
Risso's species, although it bears no influence on the
preceding designation as it is proposed in tentative
form (ICZN Art. 67.5.3). In the third line. Gray intro-
duced a possible relationship among species tentatively
attributed to the genus Mangelia, as interpreted by
Hinds, and M. cinnamomea. In the fourth and last fine
Gray remarked on the misidentification of Rissoina spe-
cies as belonging in Mangelia.

The ICZN Code appeared in 1895 and is retroactively
valid. Gray's designation meets its essential condition
perfectly: the selected type species is among the species
the original author included when introducing the ge-
nus Mangelia (ICZN Art. 67.2, 67.2.1). Gray's work, as
confirmed in the title, has the characteristics of a cata-
logue of genera, where these genera are isolated in
numbered sections and each one is related to a repre-
sentative species within the section. So the designations
in this text are commonly recognized as valid, support-
ing Gray's designation of Mangelia striolata as the type
species of Mangelia.

Finally, we point out a surprising proposal by Reeve
(1846a). In his introduction to the genus Mangelia (Voi.
Ill), Reeve intentionally ignored Risso's publication of
this name 20 years earlier, and used the name exten-
sively, introducing in it about 70 "new species" of "ab-
errant Pleurotoma" found during Hugh Cuming's re-
searches, carried ouf mostly in the Philippines. Reeve
placed "at the beginning of fhe series" Mangelia siciila, a
species thaf he described in the same year (1846b) and
considered as a linking element between Mangelia and
Pleurotoma. It is noteworthy that this designation at-
tempt does not meet the ICZN requirements, as there is
no explicit or implicit indication of the intention of fhe
aufhor to designate a type. Besides, Mangelia siciila is
not included in the series of faxa originally included by
Risso in the genus Mangelia. Therefore, Reeve's aftempt
has no value, even though it was made one year earlier
than Gray's, and Reeve's proposals have been generally
ignored. Gray's type species designation was published
a year later in the same journal. Only Monterosato
(1917) accepted the designation of Mangelia sicula as the
type species of fhe genus Mangelia, as we will discuss
later on.

Identity of Mangelia striolata

The original type material for Mangelia striolata is to be
considered lost. Arnaud (1978: p. 135) found specimens
of Rissoina bruguierei In the box labelled M. striolata. The
original figure in Risso (1826: pi. 8, fig. 101; Fig. lA)
clearly shows thaf M. striolata is a species of Mangelia.
Very few authors have reported finding M. striolata in
the Mediterranean Sea, while many Mediterranean spe-
cies have been considered as corresponding to M. stri-
olata. For a complete summary of all interpretations, see
the entry striolata in the remarkable work by Tucker

(2002: p. 940). Here we will just quote the opinions of a
few particularly well known authors.

Blainville (1830: p. 99) wrote that M. striolata resembles
M. bertrandi (Payraudeau) except for the presence of
horizontal striae between the costae (actually riot re-
ported by Payraudeau).

Bucquoy et al. (1882: p. 101), with brilliant intuition, did
not place attenuata in Mangelia, but rather in Raphitoma
(used at that time also for species fhat today are includ-
ed in Bela) just after "Rafiliitoma” nebula (Montagu). Bu-
quoy et al. (1882: p. 102) highlighted also the structural
differences between Mangelia striolata, defined as “une
vrai Mangelia” (a frue Mangelia) and "Raphitoma” attenu-
ata, referring carefully to the original description by
Risso.

Monterosato (1917: p. 24) recognized as valid the desig-
nation of Mangelia sicula as type species by Reeve
(1846a), but he also considered Mangelia sicula as the
only Mangelia species living in the Mediterranean Sea.

For other Mediterranean species. Monterosato proposed
his new genus Rissomangelia, with M. bertrandi (Payrau-
deau) or M. caerulans (Philippi) both indicated as "un
buon tipo" (an appropriate type). Rissomangelia is gen-
erally considered to be a synonym of Mangelia (Monte-
rosato's concept of Rissomangelia overlaps our concept
of Mangelia) and M. caerulans a synonym of M. bertrandi.

This means that according to Monterosato, M. bertrandi
can be considered as a good representative of Mangelia.

The use of the name striolata by Scacchi, followed by
Philippi and finally by Monterosafo, deserves some
consideration. Scacchi (1836: p. 13) classified a shell as
"Pleurotoma striolatum (Mangelia) Risso". Philippi (1844:
p. 168, 169, pi. 26, fig. 79), having checked Scacchi's ma-
terial, wrote that Scacchi's specimen was different from
Risso's descripfion of striolata (in particolar the outer lip
is not thickened) and recorded it as Pleurotoma striola-
tum Scacchi, thus establishing a new (although homon-
ymous) name. Monterosato (1884: p. 128) selected Pleu-
rotoma striolatum Scacchi as the type of his new genus
Smithia, later emended to Smithiella (Monterosato, 1890:
p. 186). He also recognised (Monterosato 1875: p. 43;

1877: p. 37; 1890: p. 186) its synonymy with "Pleurotoma
costulata Blainville". But, since Blainville (1830: p. 100)
correctly ascribed the species to Risso, the result is that
Pleurotoma striolata Scacchi is a synonym of Mangelia
costulata Risso. Powell (1966: p. 97) opted for Mangelia
attenuata, but he forced its description, stating that the
species is spirally striated, whereas the original descrip-
tion (Montagu, 1808: p. 266) stated: "Elegant, slender
shell, [...] destitute of striae and furnished with nine
equidistant, strong ribs". Eleven years later, Nordsieck
(1977: p. 39), stated of striolata: "The species - if one
finds it (!) - is unmistakable [...] striolata until today
was believed to be vanished, but the evidence of my
collection shows a lot of well preserved specimens". We
have examined these specimens (in the Nordsieck col-
lection at SMF) and verified that those from Ibiza (Spain)
are actually M. multilineolata (Deshayes, 1835), whereas
the specimens of “striolata subspecies pseudopontica”
from the Black Sea are M. politica (Milatchewich, 1808). 77

Identification and neotype designation of Mangelia striolata, type species of Mangelia Risso, 1826 (Neogastropoda, Conoidea)

Gianni Spada & Giano Della Bella

Fig. 1. Mangelia striolata Risso, 1826. A. Originai drawing of Mangelia striolata after Risso (1826: pi. 8, fig. 101), height 23 mm, height of the
original size bar 13 mm. B. Neotype, 11 mm. San Remo (Liguria, Italy), MNHN n° 22049. C. Posillipo (Neaples, Italy), 5.5 mm, probably variety ex
colore spirolineata Monterosato, 1875. D. Talamone, Latium, Italy, 5.5 mm, probably variety ex colore spirolineata Monterosato, 1875. E. Procida
(Neaples, Italy), 12 mm [formerly identified as M. caerulans (Philippi, 1844)]. F. St. Raphael (France), 8.8 mm (unusual colour). G. St. Florent (Corsica,
France), 8 mm [typical colour for M. bertrandi (Payraudeau, 1827)] [Photo B. Sabelli].

Fig. 1. Mangelia striolata Risso, 1826. A. Disegno originale di Mangelia striolata da Risso (1826: tav. 8, fig. 101), altezza 23 mm, altezza del segmen-
to dimensionale originale 13 mm. B. Neotipo, 11 mm. San Remo (Liguria, Italia), MNFIN n° 22049. C. Posillipo (Napoli, Italia), 5,5 mm, probabilmen-
te varietà ex colore spirolineata Monterosato, 1875. D. Talamone, Lazio, Italia, 5,5 mm, probabilmente varietà ex colore spirolineata Monterosato,
1875. E. Procida (Napoli, Italia), 12 mm [in precedenza identificato come M. caerulans (Philippi, 1844)]. F. St. Raphael (France), 8,8 mm (colorazione
78 insolita). G. St. Florent (Corsica, Francia), 8 mm [colorazione tipica per M. bertrandi (Payraudeau, 1827)] [Foto B. Sabelli].

The non-existence of M. striolata as a separate species
seems evident, so it is necessary to identify it correctly
among the Mediterranean species that have been de-
scribed previously. An erroneous identification could
seriously affect the systematic position of the genus
Mangelia. For instance, the choice of VilUersiella attenuata
or Lyromangelia taeniata as the species to bear the name
Mangelia striolata would be extremely harmful, as they
have radulae that differ from those of most Mediterra-
nean species included in Mangelia (Powell, 1966: pi. 13,
fig. 129), and a substantial, homogeneous group of spe-
cies would then be excluded from Mangelia. Authors
who favoured an identification of M. striolata with V.
attenuata have probably been influenced by the words
in the first line of the original description; "Testa glaber-
riina, nitidissima, pellucida". However, it must be remem-
bered that this smooth, translucent look can be pro-
duced by slight abrasion when the shell gets washed
around by marine currents. In addition, we note that P
attenuata never features a thick outer lip. Its posterior
sinus also never has the C shape typical of Mangelia
species and it never has spiral striae between the axial
folds.

Mangelia striolata was descibed as follows:

"M. Testa glaberrima, nitidissima, pellucida; anfractibus
septem; costis valde distantibus, arcuatis, convexis; inter-
stitiis striolis exiguissimis longitudinalibus sculptis; epider-
mide eburnea, striis longitudinalibus inter costas croceo pal-
lido.

Coq. tres lisse,fort hdsante, translucide; h sept tours de spire
sculptés de cotes tres distantes; arquées, convexes, et dans les
interstices de tres fines stries longitudinales; sa couleur est
d'un Mane d'émail; ornee entre les cotes de stries longitudi-
nales d'un jaune safran pale. Long. 0,004. Régions coraT
ligénes. App. liiver, été. Se trouve subfossile. " [Very smooth,
very shiny, translucent shell; shaped with seven whorls
sculptured with rather distant, arched, convex costae,
and with minute spiral striae in between them; its col-
our is pure white, decorated with pale yellow spiral
stripes in the intervals. Coralligenous areas. Appears in
winter and summer. Found sub-fossil.].

We must remember that gastropod shells were consid-
ered as lying with their axis on a horizontal plane;
therefore axial costae are horizontal, and spiral striae
are called "longitudinal". The drawing quality is rather
poor, and some of the figured species are quite difficult
to identify. In the present case, a critical study of the
original description and illustration is useful to estab-
lish the identity of M. striolata.

The size is one of the most problematic points. Risso
used to place aside several figures a size bar, which in
the printed plate would be as long as the original speci-
men. However, in this case it is hard to define a rela-
tionship between the bar represented beside the figure,
which is 13 mm long, and the number "0.004" provided
on the penultimate line of the French description. The
metric system was made mandatory in France from
1837, 11 years after Risso's publication. Therefore Risso
may have used another old system. We have checked a
positive correlation between the size of the specimens

and the length of the bars in Risso's work (larger bars
for larger specimens). The case of Mangelia striolata is an
exception: the bar in the figure is 13 mm long, but the
length reported in the text, "0.004" is equal or smaller
than that reported for some Alvania or Rissoa species.
Whatever the system used, it is evident that the number
"0.004" is erroneous. Since the length of the bars seems
more reliable, we maintain 13 mm as the correct size of
the figured specimen. This is also supported by other
elements, specified in the description or shown in the
illustration, indicating that this is a full-grown speci-
men: the slender shape, the 7 whorls, the thickened
outer lip and the clear C shape of the posterior canal.

M. bertrandi is the only Mediterranean Mangelia attain-
ing 13 mm in length.

As far as the sculpture is concerned, two words in the
Latin description are worthy of attention. The first word
is striolis. The author used it in the sentence concerning
the sculpture, and it was so important to him that he
took the specific epithet striolata from it. The second
word is striis. The author used it only in the next sen-
tence about colour. We think the choice of two different
words is really significant. The presence of striae is one
of the most important characters in order to narrow the
range of species to be considered. We can distinguish
between species clearly showing spiral striae in the in-
tervals between axial costae and species with no sculp-
tures in these intervals (we are not dealing here with
growth striae or with microsculptures visible at high
magnification only). Therefore we can exclude Mediter-
ranean species with a smooth surface in between their
axial folds, namely; M. multilineolata (Deshayes), M. pa-
ciniana (Calcara), M. jerbaensis Spada & Della Bella, M.
brusinae van Aartsen & Fehr-de Val, M. politica (Milas-
chewitch), M. costata (Pennant), and also Lyromangelia
taeniata (Deshayes) and VilUersiella attenuata (Montagu),
often listed as species of Mangelia. In the group of Man-
gelia species with a sculptured surface between the axial
folds, we include: M. bertrandi (Payraudeau), M. coarc-
tata (Forbes), M. farina (Nordsieck), M. goodalli (Reeve),

M. unifasciata (Deshayes) including its morphotypes of-
ten called alinda, rugulosa and companyoi, M. scabrida
Monterosato, M. stossiciana (Brusina), M. pallaryi (Nor-
dsieck), M. fieldeni (van Aartsen & Fehr-de Val), M. cal-
losa (Nordsieck), M. barasln (van Aartsen & Fehr-de Val),

M. sicula (Reeve), and M. vaiiquelini (Payraudeau).

We will limit the rest of our discussion to species be-
longing to this second group. We can immediately ex-
clude M. vaiiquelini and M. sicula, as their spiral sculp-
ture does not feature fine striae, but flat ribbons bor-
dered by very narrow furrows. Most of the other spe-
cies are not slender and high-spired like Risso's figure.

Only two species match these characters: M. coarctata
and M. bertrandi. Maximum height in M. cordata is 11
mm, in M. bertrandi 14 mm (Tryon, 1884). Spiral col-
oured stripes (if present) are pale pink in M. coarctata;
they can be yellow in M. bertrandi (see Fig. IB-D). Fur-
thermore, M. bertrandi is the sole species devoid of an
obvious spiral keel at the shoulder. All these observa-
tions are concordant in indicating that M. bertrandi is 79

Identification and neotype designation of Mangelia striolata, type species of Mangelia Risso, 1826 (Neogastropoda, Conoidea)

Gianni Spada & Giano Della Bella

the species most similar to the original description and
drawing of M. striolata. Payraudeau's description dates
from 1827, as has been demonstrated by Arnaud (1978:
105) and Falkner et al. (2002: 312). Therefore, M. bertrnn-
di Payraudeau, 1827 becomes a junior synonym of M.
striolata Risso, 1826.

Neotype designation for Mangelia striolata

We have emphasized that: 1) the original description
and drawing by Risso refer to an adult specimen with 7
whorls, a fully formed outer lip, an evident posterior
sinus, an uncarinated spire outline, sculptured of spiral
striae between the axial costae, and a height of 13 mm;
2) other Mediterranean species of Mangelia have charac-
ters that differ from those described and figured for M.
striolata.

Many of the examined characters indicate that the
specimen described and figured by Risso was a speci-
men of M. bertrandi of large size and unusual (and yet
not rare) colour. Indeed, our collections include 7 spec-
imens of M. striolata of various origins with the colour
specified by Risso. A similar specimen, kept at MNHN,
was figured by Pallary (1920: pi. 1, fig. 13) and was de-
scribed as "Mangilia aurea Brugnone". In 1974 we ex-
amined 8 syntypes of M. indistincta Monterosato, 1875
(maximum height 12.8 mm), kept at MZR, and we rec-
ognized them as M. bertrandi. The 5 varieties of M. in-
distincta listed by Monterosato included the variety
spirolineata, which might be the same as M. striolata.
Unfortunately, no specimen of this variety seems to be
present today in the Monterosato collection (M. Oliver-
io, pers. comm.). Colour variants that have been de-
scribed as distinct species include the very bertrandi

Payraudeau (Fig. IG), dark-brown with ligther ribs,
and caeridans Philippi (Fig. IE), blue-ash. They fall
within the large variability of the species, which in-
cludes other variants, some of them common such as
the one whitish with a brown-reddish spiral band, oth-
ers unsusual as the one in Fig. IF.

In order to stabilize the use of the name of the type spe-
cies of the genus Mangelia, we are justified in selecting a
good-sized neotype, with shape and colour matching
those in Risso's description, originating from a place as
close as possible to Risso's research area. We have there-
fore selected a shell collected on the coast of San Remo,
Ventimiglia, Italy, at 5 m depth, and designate it as the
neotype of Mangelia striolata Risso. The neotype is de-
posited in MNHN, n° 22094.

Description

Shell spindle-shaped, 11 mm high, with 7 teleoconch
whorls, decorated with axial costae - of which 8 on last
whorl - of rounded section, with slight bend at suture
insertion. Very thin spiral striae - in a few specimens
alternating with a few in higher relief - m intervals be-
tween axial costae. Aperture elongate, narrow, hardly
higher than half last whorl. Anterior canal relatively
short, straight, sculptured with striae that are sparser,
more oblique and more prominent than those between
axial costae. C-shaped posterior sinus thickened by cal-
lous extending over inside outer lip. Thick, wide varix
outside rim of lip. Protoconch paucispiral (< 1.5 whorls),
smooth apart from a few markedly arched axial folds,
crossed by a series of very slender spiral striae, micro-
sculpture marking passage to teleoconch. Background
colour ranging from whitish to ivory, with spiral yel-
lowish stripes that become denser on lower half of last

Fig. 2. A. Living mollusc, from Brucoli (eastern Sicily) [drawing by GS], B. Radular tooth, scale bar = 25 pm [SEM A. Warén]; specimen from Ceuta
(Spain, northern African coast).

Fig. 2. A. Mollusco vivente; da Brucoli (Sicilia orientale) [disegno GS], B. Dente radulare, scala = 25 pm [SEM A. Warén], esemplare da Ceuta (Spagna,
80 costa nordafricana).

whorl. Small brown spirally elongate maculation visible
on outer lip halfway down last whorl (Fig. IB).

Remarks

The neotype was found empty; however, several liv-
ing specimens from southern Jerba (Tunisia), Ceuta
(Spain,) and Brucoli (eastern Sicily, Italy) have been
examined. The shape of the protruding animal is simi-
lar to that of most Mediterranean species of the genus
Mangelia. Cephalic tentacles are short and club-shaped
at the end. The eyes are placed about halfway along
the tentacles. The foot features two highly mobile lobes
at the front and a pointed tail ending. The colour is
milk-white all over except, in adult specimens, the
higher portion of the body, which fades to sooty grey
(Fig. 2A). The radula is hypodermic needle-shaped
with 3-4 lines of holes along the stem and one fissure
near the tip (Fig. 2B).

Acknowledgments

Our deeply felt thanks are due to several people who
contributed notably to the making of this paper. To B.
Sabelli for his advice, critical reading of the manuscript,
MZB resources and specimens he gave us access to, and
for coordinating and editing the iconography. To P. Bou-
chet for reading the first manuscript draft and suggest-
ing the paper framework, and for facilitating access to
the Mangeliinae in MNHN collections. To M. Oliverio
for critical reading of the final manuscript and useful
suggestions. To A. Warèn for his contribution to our
knowledge of Mangelia by extracting and photograph-
ing many radulae, and for facilitating access to the
Mangeliinae in SMNH. To R. Giannuzzi-Savelli for his
invaluable help with bibliographic research. Special
thanks are due to M. Spada for translating into English.
V. Heros, P. Lozouet, A. Nivet, D. Scarponi and some
others cooperated with us by supplying information,
drawings, text copies, specimens or technical assistance.
We wish to express our gratitude to all of them. Finally,
we want to thank A. Beu (GNS Science, Lower Hutt,
New Zealand) for his critical review of the ms and R. La
Perna (Università di Bari, Italy) for his careful editorial
work on the ms.

References

Arnaud P.M., 1977 (1978). Revision des taxa malacologiques
méditerranéens introduits par Antoine Risso. Anuales da
Miiséum d'Histoire Naturelle de Nice, 5; 101-150.

Blainville H. Ducrotay de, 1829. Faune de France. II, Faune
Frangaise ou Histoire Naturelle Générale et Particulière des Ani-
maux qui se Trouvent en France, Malacozoaires ou animaux Mol-
lusques, Livr. 20. G. Levrault, Paris: 81-160.

Bouchet P. & Rocroi J.-P, 2002. Classification and nomenclátor
of gastropod Families. Malacologia, 47 (1-2): 1-397.

Bucquoy E., Dollfus G.E & Dautzenberg P, 1882. Les Mollu-

sques Marins dii Roussillon. I. Gasteropodes. J.B. Baillière et
fils, Paris, 108 pp.

Falkner G., Ripken T.E.J. & Falkner M., 2002. Mollusques
Continentaux de France, Liste de Référence annotée et Bibliogra-
pltie. Museum national d'Histoire naturelle, Patrfinoines
Naturels, 52, 350 pp.

Fischer P, 1883. Diagnoses d'espèces nouvelles de mollu-
sques recueillis dans le cours des expéditions scientifiques
de l'aviso Travailleur (1882), Part li. Journal de Concìiyliolo-
gie, 30: 273-277.

Garilli V. & Galletti L., 2007. Ki/llinia parentalis (Neogastro-
poda: Turridae), new genus and species from the Plio-Plei-
stocene of the central Mediterranean area, journal of Paleon-
tology, 81: 746-753.

Gray J.E., 1847 (Nov). A list of the genera of Recent Mollusca,
their synonyma and types. Proceedings of the Zoological So-
ciety of London, 15: 129-182.

Gofas S. & Le Renard ]., 2007 (eds). Check List of European
Marine Mollusca, www.somali.asso.fr/clemam/index.cle-
mam.html [visited March 2007].

Herrmannsen A.N., 1846-1852. Indicts generum malacozoorum
primordio, Nomina subgenerum, generum... Suppl. [1852], Fi-
scher, Cassel, iv+140 pp.

Kilburn R.N., 1992b. Turridae (Mollusca: Gastropoda) of
southern Africa and Mozambique, Part 6. Subfamily Man-
geliinae, section 1. Annals of the Natal Museum, 33: 461-
575.

Kilburn R.N., 1993. Turridae (Mollusca: Gastropoda) of sou-
thern Africa and Mozambique, Part 6. Subfamily Mangelii-
nae, section 2. Annals of the Natal Museum, 34: 317-367.

Kilburn R.N., 1995a. Turridae (s.l.) of southern African and
Mozambique (Mollusca: Gastropoda: Conoidea), Part 8, Co-
nidae: subfamily Mangeliinae, section 3. Annals of the Natal
Museum, 36: 261-269.

Loven S., 1846. Nordens Hafs-Mollusker [the list of species
bears subtitle "Index Molluscorum litora Scandinaviae occi-
dentalia habitantium"]. Ofversigt af Kongl. Vetenskaps-Aka-
demiens Forhandlingar, 3 (5): 134-160, 3 (6): 182-204.

Loven S., 1847. Malacozoologi. Ur Ofversigt af Kongl. Ve-
tenskaps-Akademiens Forhandlingar, 4: 175-199.

Montagu G., 1803. Festacea Britannica orNatural History of Bri-
tish Shells. Woolmer, Exeter, 266 pp.

Monterosato T. Allery di, 1872. Notizie intorno alle conchiglie
mediterranee. Uff. Tipogr. M. Aumenta, Palermo, 61 pp.

Monterosato T. Allery di, 1875. Nuova Rivista delle Con-
chiglie Mediterranee. Atti Accademia di Palermo di Scienze,
Lettere ed Arti, sez. 2, 5: 1-50.

Monterosato T. Allery di, 1877. Catalogo delle Conchiglie
fossili di Monte Pellegrino e Ficarazzi presso Palermo. Bol-
lettino del Reale Comitato Geologico d'Italia, 1-2: 28-42.

Monterosato T. Allery di, 1884. Nomenclatura generica e spe-
cifica di alcune conchiglie mediterranee. Stab. Tip. Virzì, Paler-
mo, 50 pp.

Monterosato T. Allery di, 1890. Conchiglie della profondità
del mare di Palermo. Il Naturalista Siciliano, 9 (6-8): 30.

Monterosato T. Allery di, 1917. Molluschi viventi e quater-
nari raccolti lungo le coste della Tripolitania dall'Ing. Ca-
millo Crema. Bollettino Società Zoologica Italiana, s. 3, 4: 1-28.

Nordsieck R, 1977. The Turridae of the European Seas. Ed. La
Conchiglia, Roma, 131 pp.

Oliverio M., 1992. The systematics of the radula-less gastro-
pod Clathromangelia (Caenogastropoda, Conoidea). Zoologi-
ca Scripta, 24: 193-201.

Payraudeau B.C., 1827. Catalogue Descriptif et Méthodologi-
que des Annélides et des Mollusques de Tile de Corse. J.
Tastu, Paris, 218 pp.

81

Identification and neotype designation of Mangelia striolata, type species of Mangelia Risso, 1826 (Neogastropoda, Conoidea)

Gianni Spada & Giano Della Bella

Philippi R.A., 1844. Emimemtio molluscorum Siciline ciim viven-
thim turn hi telhire tertiaria fossiìium, qtiae in itinere suo obser-
vnvit. Voi. 2. Eduard Anton, Halis Saxorum, iv + 303 pp.

Powell A.W.B., 1966. Tire Molluscan Family Speightiidae and
Turridae. Bulletin of the Auckland Institute and Museum, 5:
1-184.

PuiLLANDRE N., Samadi S., Boisselier M.-C., Sysoev A.V.,
Kantor Y.I., Cruau C., Couloux A. & Bouchet P., 2008.
Starting to unravel the toxoglossan knot: Molecular phylo-
geny of "turrids" (Neogastropoda, Conoidea). Molecidar
Phylogenetics and Evolution, 1122-1134.

Risso A., 1826. Histoire Naturelle des principales productions de
I'Europe Meridionale et particulièrement de celles des environs de
Nice et des Alpes Maritimes, IV. F.-G. Levrault, Paris, i-vii +
439 pp.

Reeve L.A., 1846a [May-June 1846]. Monograph of the Genus
Mangelia. Conchologia Iconica, or Illustrations of the Shells of
Molluscous Animals. Reeve Brothers, London, Voi. 3, 8 pis.,
species 1-71 + index and errata.

Reeve L.A., 1846b [August 1846]. Descriptions of fifty-four
new species of Mangelia from the collection of Hugh Cu-
ming, Esq. Proceedings of the Zoological Society of London: 59-
65.

Sabelli B., Giannuzzi-Savelli R., Bedulli D., 1990-1992. Ca-
talogo annotato dei Molluschi marini del Mediterraneo. Annota-
ted check-list of Mediterranean marine mollusks. Voi. 1-3. Libre-
ria Naturalistica Bolognese: xvi+348, 349-498, 501-781.

Schumacher C.F., 1817. Essai d'un Nouveau Syst'erne des Habi-
tations des Vers Testuces. Schultz, Copenhagen, iv+287 pp.

Shuto T, 1983a. New turrid taxa from Australian waters. Me-
moirs of the Faculty of Science, Kyushu University, series D, Ge-
ologi/, 25: 1-26.

Shuto T, 1983b. Two new species of Turridae from Australia
(Gastropoda, Prosobranchia). Venus, 42: 293-299.

Thiele J., 1929. Handbuch der Systematischen Weichtierkunde, I.
Gustave Fischer, Jena, 376 pp.

Tryon G.W. Jr., 1884. Manual of Conchology, VI, Part 24. Tryon,
Philadelphia, 244 pp.

Tucker J.W., 2004. Catalogue of Recent and Fossil Turrids.
Mollusca Gastropoda. Zootaxa, 682: 1-940.

Wenz W., 1943-1944. Gastropoda. Prosobranchia. In Schin-
dewolf O.H. (ed.), Handbuch der Palaozoologie, VI. Ge-
briider Borntraeger, Berlin: 1201-1505.

Woodring W.R, 1928. Miocene mollusks from Bowden, Ja-
maica. Part II, Gastropods and discussion of results. Carne-
gie Institution of Washington, Publication, 385: vii, 1-564.

82

Lavoro ricevuto il L5 giugno 2010
Lavoro accettato il 21 ottolue 2010

Boll. Malacol., 46: 83-103 (2/2010)

The complete collation and dating of the section Zoologie
of the Coquille voyage

Massimo Cretella

Via Lago Patria, 4/D,
1-80014 Lago Patria,
Naples, Italy,

cretellamassimo@libero.it

Riassunto

La collazione completa e la datazione della sezione Zoologie del viaggio della Coquille. Tra il 1822
ed il 1825 la corvetta francese La Coquille effettuò sotto il comando di Duperrey un viaggio di circumnavi-
gazione del mondo con lo scopo primario di acquisire informazioni scientifiche nel campo della storia natu-
rale, della meteorologia, dell'idrografia, del magnetismo terrestre, dell'astronomia e dell'etnografia. Partita
da Tolone I'll agosto 1822, la Coquille raggiunse le Baleari, Gibilterra, le Canarie, il Brasile, le Falkland, il
Cile, il Perù, le Tuamotu, le Isole della Società, le Tonga, le Isole Salomone, la Nuova Irlanda, l'Arcipelago di
Bismarck, le Isole Schouten, l'isola di Waigeo, le Molucche, il Nuovo Galles del Sud, la Nuova Zelanda, l'iso-
la di Rotuma, le Isole Gilbert, le Caroline, la Nuova Guinea, Giava, Maurizio, Riunione, Sant'Elena e l'isola
dell'Ascensione, rientrando a Marsiglia il 24 marzo 1825. Il viaggio durò 31 mesi, durante i quali la corvetta
percorse 25000 leghe nautiche (73000 miglia) e attraversò sei volte l'equatore. La spedizione della Coquille
fu un successo, riportando un'imponente collezione di campioni geologici, zoologici e botanici, tanto che il
celebre naturalista e anatomista francese G. Cuvier la defini "scientificamente esemplare". I risultati scienti-
fici furono pubblicati nell'opera " Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de Sa
Majesté, la Coquille, pendant les années 1822, 1823, 1824 et 1825", comprendente quattro sezioni in sei
volumi e quattro atlanti: Zoologie, Botanique, Histoire du Voyage e Hydrographie. La sezione Zoologie fu
stampata in 28 dispense (livraisons) che costituivano due volumi di testo in-4° (ciascuno in due parti) ed un
atlante in-folio di 157 tavole in calcografia. Molte tavole sono apparse prima delle corrispondenti descrizioni
testuali e diversi nuovi nomi sono resi disponibili dalle didascalie delle figure; gli autori precedenti hanno
stabilito le date di pubblicazione dei livraisons, fornendo la collazione di tutto il testo e della maggior parte
delle tavole, ma non sono riusciti ad allocare 22 di esse alle rispettive dispense. La presenza nella Kenneth
Spencer Research Library (Lawrence, Kansas, USA) di una copia dell'atlante che conservava i livraisons nelle
copertine originali ha consentito di ricostruire la collazione completa dell'opera. Sono elencati il contenuto e
la datazione di tutti i livraisons, mentre in appendice sono riportate le citazioni bibliografiche dei volumi di
testo e dell'atlante, il sommario dei capitoli dei volumi di testo e le didascalie delle tavole dell'atlante.

Key words

Bibliography, Coquille Voyage, Zoologie volumes, collation, France, nineteenth century.

Abstract

The section Zoologie of Duperrey's "Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette
de Sa Majesté, la Coquille, pendant les années 1822, 1823, 1824 et 1825" appeared in 28 livraisons,
forming two text volumes in-4° (each in two parts) and an atlas in-folio of 1 57 engraved plates. Previous
authors established the publication dates of livraisons, giving the collation of all the text and most plates,
but 22 of these remained unassigned. A copy of the atlas with livraisons in original wrappers, kept in the
Kenneth Spencer Research Library (Lawrence, Kansas, USA), allowed the complete collation of the work
to be reconstructed. The contents and dating of all livraisons are listed; full references for text volumes
and atlas, summary of text volumes, and captions to atlas plates are provided in appendix.

Introduction

On 11 August 1822 the French ship La Coquille ("The
Shell"), a 380 ton 12 gun corvette launched in 1811 (Fig.
1), sailed from Toulon for a voyage around the world
with the primary purpose of collecting scientific infor-
mation on natural history, meteorology, hydrography,
terrestrial magnetism, astronomy, and ethnography. The
commander of fhe expedition was Ship-of-the-Line
Lieutenant Louis Isidore Duperrey (1786-1865) (Fig.
2A), hydrographer and cartographer, the headquarters
staff of the corvette being the following: Ship-of-fhe-
Line Lieutenant Jules Sébastien César Dumont d'Urville
(1790-1842) (Fig. 2B), who acted as executive officer and

also as entomologist, botanist, ethnographer and phi-
lologist; Ship-of-the-Line Ensigns^ Charles-Félix-Victor
Lesage (1785-before 1839) (promoted to Ship-of-the-
Line Lieutenant during the voyage), Charles Elector Jac-
quinot (1796-1879), Auguste Bérard (1796-1852), Victor
Charles Lottin (1795-1858), Théodore-Julien de Blois de
la Calande (1799-1836), and Naval Cadet (promoted to
Ship-of-the-Line Ensign during the voyage) Jules-Al-
phonse-René Foret de Blosseville (1802-1833), who
helped their commander in all which concerned geog-
raphy, physics, cartography and hydrography; Clerk of

' Ship-of-the-Line Ensign (enseigne de vaisseau) is a French na-
val rank equivalent to Ship-of-the-Line Sub-Lieutenant.

83

Massimo Cretella

Musters Paul André Gabert (1797-1855), who served as
interpreter and was charged with collecting informa-
tion on commerce. Industry and languages of the peo-
ples which the expedition was going to visit; Surgeon-
Major Prosper Garnot (1794-1838) and Pharmacist René-
Primevère Lesson (1794-1849) (Fig. 2C), besides exercis-
ing the office of ship's doctors, dealt with zoology; Ju-
les-Louis Lejeune (1804-1851), who was the official
draffsman of fhe voyage.

The Coquille, circumnavigafing the earth from east to
west, sailed to Palma de Mallorca, Balearic Islands (13
August), Gibraltar (20 August), Santa Cruz de Tenerife,
Canary Islands (28 August), Santa Catarina Island, Bra-
zil (16 October), East Falkland, Falkland Islands (18 No-
vember), Concepción, Chile (20 January 1823), Callao,
Peru (26 February), Payta, Peru (10 March), Tuamotu
Islands (22 April), Tahiti, Society Islands (3 May), Bo-
rabora. Society Islands (25 May), Eua Island, Tongan
Islands (19 June), Pylstaart Island, Tongan Islands (24
June), Santa Cruz Islands (2 August), Bougainville and
Buka islands, Solomon Islands (9 August), Port Praslin,
New Ireland (12 August), New Britain, Bismarck Archi-
pelago (21 August), Makada, Bismarck Archipelago (22
August), Schouten Islands (26 August), Waigeo Island
(6 September), Burn Island, Moluccan Islands (23 Sep-
tember) and Ambon Island, Moluccan Islands (4 Octo-
ber). Hence, passing the Ombai Strait and round the
western and southern coasts of Ausfralia, fhe corvette
navigated to Port Jackson in Sydney Cove, New South
Wales (17 January 1824), Bay of Islands, New Zealand
(3 April), Rofuma Island (1 May), Gilberf Islands (15
May), Kosrae Island, Caroline Islands (5 June), Manok-
wari. New Guinea (26 July), Surabaya, Java (28 Augusf),
Mauritius (2 October), and Réunion (17 November). Af-
ter doubling the Cape of Good Hope, the ship called at
St. Helena Island (4 January 1825) and Ascension Island
(18 January), returning to Marseille on 24 March 1825

Fig. 1. The corvette La Coquille.

84 Fig. 1. La corvetta La Coquille.

Fig. 2. Portraits of some protagonists of the Coquille voyage and Zoolo-
gie section. A. Louis Isidore Duperrey (1786-1865). B. Jules Sébastien
César Dumont d'Urville (1790-1842). C. René-Primevère Lesson (1794-
1849). D. Félix Edouard Guérin-Méneville (1799-1874).

Fig. 2. Ritratti di alcuni protagonisti del viaggio della Coquille e della
sezione Zoologie. A. Louis Isidore Duperrey (1786-1865). B. Jules Séba-
stien César Dumont d'Urville (1790-1842). C. René-Primevère Lesson
(1794-1849). D. Félix Edouard Guérin-Méneville (1799-1874).

(Lesson, 1838, 1839).^ During this voyage, which lasted
31 months and 13 days, the Coquille sailed 25,000 nauti-
cal leagues (73,000 nautical miles) and crossed the equa-
tor six times.

The expedihon was a success, ending without loss of a
single human life. The only drawbacks happened fo
Lesage and Garnot, who were sent home from Port
Jackson in February 1824, the first having a breakdown,
the latter suffering from a severe aftack of dysenfery.
Garnot was embarked on the English vessels Castle
Forbes (reaching Mauritius) and King George IV (bound
for London) with some cases of fhe samples collecfed;
unfortunately, the latter ship was wrecked not far from
the Cape of Good Hope on 16 July 1824 and the speci-
mens were lost. Nevertheless, the Coquille expedition
brought back an extraordinary collection of geological,
zoological and botanical samples, many of which new
to science, insomuch as the famous French naturalist
and anatomist Georges Féopold Chrétien Frédéric Da-
gobert Cuvier (1769-1832) denoted it as "scientifically
exemplary".

The scientific resulfs were published in the multivol-

^ Upon returning to France the corvette, renamed Astrolabe in
honour of one of the ships of the great French navigator Jean-
Fraii(;ois de la Pérouse (1741-1788) which had mysteriously
disappeared in 1788 near Vanikoro, Solomon Islands, under-
took two further voyages of circumnavigation of the world in
1826-1829 and 1837-1840 under the command of Dumont
d'Urville.

A

B

VOYAGE

AIJTOUR DU MONDE,

Crcfutf par ©rirr in Uoi ,

/tt Worrr//e r/r k/rt , Ui’ Oot|atitl-,' , ^^tt'/n/an/'

/&j annfoi tSzi . ¡8í3 , iSz4 i8-25 ,

SOI’S I.K MINISTÍBF CT CíWFOnSIÉMF-VT AITX tXSTfUICTIOXS OR S. K. SI. I.R MAriQl>IS
DR CLF.BSIOWT-TOIiSRnHE, MISISTIIP. J)R LA MAHIM';

it pablif «*a* l<« ao»pt(t«

f)E SON EXCELLENCE M“ LE C” l)E CHABROL.

EAR M. L. [. DUPERREY,

Zoologie ,

l>AR 1IM LKSSON ET G.\RSOT

■eo.

PARIS.

ARTKES liEllTRANn, Ulill AlRE-ÉniTEUR .

nUK HAIITEfEUILLE, a3.

VOYAGE

AurouR 1)1 mondi:.

(Ertcufc ))iir Orlirc Su Koi ,

iJn .Ma^e,i/r . ©OijuitVi; , 'y¡r>ii//iM

/c, aiuta» fSzz . iSiS . tSiyf <'/ iSi3 ■

AOI'A IR IIIXISTOU tt aiN'FOUMUIRXI Al'V ISSTHICTIOSS 0!' S. V. 'I. I.K MAIiyOIS
DF. CI.KBMOXT-TOXSEBBE, MISISTIU' OK I A SIABISH;

€t peblit MH* In autpun

DE SON EXCELLENCE M“ LK C" DE CHABROL,

PAR M. L. !. DUPERREY,

Zoologìe,

l'%R H.M I.ESSON F.T GARNOT

Gome,» í*iM’iiHeA>.

2 ' .firtrÙ!'.

PARIS.

\RTHUS lìERTUANO, Mltlt URE-EOITEEll .

BOr HAHTI.FKC1LLE. .x“ a3

mi

1828

C

VOYAGE

AUTOUR DU MONDE,

€rcfutf par (Orirf 5u Uoi ,

^ur , X» ^w'oijmíFc» ^ ' ^ie/t/Zan/

/r» ann£€J 1S22 , iSz3, tSz4 e/ iSzS ,

sous LE UINISTÉBE PT CONFXUIMÉMFST AtJX IKST8UCT10SS DR S. E. M. LP- MARgUIS
OR CLBBSIOCT-TOPfSKBIlE, JIIXISTBE DR I.A MABIXP;
tit puMit *«u« In eoapirn

DF, SON EXCELLENCE M*' LE C" l)E CHABKOL.

Humrse as u aisniEtT ptA coioriks.

PAR M. L. 1. DUPERREY,

Zoologie ,

PAR n, LESSO...

D

VOYAGE

AUTOUR DU AIONDE,

(grrrutr pur (DrSre Su Uoi,

¡/ur /a ^ariW/e (/r i/a , . £o, , '^írm/an/

atrujeoj /Sz2 , tSz3 , iS24 e/ 1S2S ,

SOUS LE MIHISTtaìR KT CO«FOnMtílE.XT AOX IXSTBIICTIO.XS DR S. E. M. I.E M.vnyUlS
DP CLF.BUOST-TOXSEBBF., MtXISTBE DF Li MiBIXP;

til puilic *aii* tn atnpirn

DE SON EXCELLENCE M” LE C* DE CHADHOL,

aixisnill DP. lA NtMNP PT DF.'i rilU)SIIP.\,

PAR M. L. I. DUPERREY,

Zoologie ,

i>\a M. LESSOR.

Second.

I " ^aríie.

ARTHUS BERTRAND, LIBRAIRE-ÉDITEUR.

BUE nACTPPEDILLP. s“ u3.

1830

Goiuc» t>€C0lU>. = 2 *

ARTMLiS BERTRAND, LÍ BRAIRK- ÉDITEUR .
1830.

Fig. 3. Title pages of text volumes ot the Zoologie section of the Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de Sa Majesté,

La Coquille, pendant les années 1822, 1823, 1824 et 1825. A. Tome Premier. Parile. B. Tome Premier. 2““ Parile. C. Tome Second. 1'^ Parile. D.

Tome Second. 2'^ Parile.

Fig. 3. Frontespizi dei volumi di testo della sezione Zoologie del Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de Sa Majesté,

La Coquille, pendant les années 1822, 1823, 1824 et 1825. A. Tome Premier. Parile. B. Tome Premier. 2' Parile. C. Tome Second. 1'^ Parile. D.

Tome Second. 2’^ Partie. 85

The complete collation and dating ot the section Zoologie of the Coquille voyage

Massimo Cretella

V,

— éxéñttc^ar^rbn W Eoi , —

^ T^a — '

^ r/ r//'r//^ ^ ^ ■ ^/ ' fuyr:j/''

WU y.u^;iY.fc •* t, y U «4.^,r». A-( l>.KMOM-U>NN».IUU.,

ax rva&xa

i^»a* U* JiiUfUt*it èonifmlltiut .^1.1. r {'V Hr. ('H.\Ì)KO)>, itl*m«trrVIai{ldriiu'(ti<»tr«4«nw*;
V A A

- , , ., ,- ■ ./ ^„ ./..y,... r..y-..y... . .,-

/ . y'yi.i^y.^, .

^istoirr naturclk ?ooloflic^-

^ 'X' £a -ik, ^ •.

■V

ART3U » JSS-^KTai^J^ 3,33}ilA33lK"3C3>3T3'i H,

^tuf^ A>rtul(fcutiit ‘¡‘A.

Fig. 4. The atlas of the Zoologie section of the Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de 5a Majesté, La Coquille,
pendant les années 1822, 1823, 1824 et 1825. A. Title page. B. Poissons, pi. 29, C. Mollusques, pi. 15. D. Zoophytes, pi. 8.

Fig. 4. L' atlante della sezione Zoologie del Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de Sa Majesté, La Coquille, pendant
86 les années 1822, 1823, 1824 et 1825. A. Frontespizio. B. Poissons, tav. 29. C. Mollusques, tav. 15. D. Zoophytes, tav. 8.

urne work "Voyage autoiir du monde, Exécuté par Ordre dii
Roi, sur La Corvette de Sa Majesté, La Coípiñle, pendant les
années 1822, 1823, 1824 et 1825", comprising four sec-
tions in six volumes and four atlases: Zoologie, Botaniqiie,
Histoire du Voyage, and Hydrographie.

The section Zoologie consists of two volumes in-4° and
an atlas in-folio. The first volume (Mammiferes and Oi-
seaiix), by Lesson and Garnot, was issued in two parts,
the title pages being dated 1826 and 1828, respectively
(Figs. 3A, B). The second volume was also published in
two parts, both having 1830 as stated date: the first part
(Reptiles, Poissons, and Mollusqiies, Annélides et Vers) was
authored by Lesson, while the second part was divided
into two divisions, the first one (Crustacés, Arachnides et
Insectes) by Félix Edouard Guérin-Méneville (1799-1874)
(Fig. 2D), and the second one (Zoophytes) by Lesson
(Figs. 3C, D). The Atlas (Fig. 4) includes 157 plates (155
hand-coloured, 2 printed in sepia) engraved by Jean-
Louis-Denis Coutant (1776-1831), Henri Legrand (wor-
ked about 1827-1839), L.A. Legrand (worked about
1831-1835), A.P. Teillard (worked about 1820-1840),
Pierre-Fran^ois Barrois (b. 1788), Pierre-Franqois-Eugène
Giraud (1806-1881), Jean-Baptiste-Raphael-Urbain Mas-
sard (1775-1843), Jean-Joseph Mougeot (1780-1852),
Marie-Nicolas Oudet (worked about 1827-1850), Carl
Simon Wilhelm Schmelz (b. 1787), and Victor (worked
about 1830-1850) after drawings by Louis-Alphonse
Prévost (worked about 1830-1850), Jean-Baptiste Meu-
nier (1786-1858), Jean-Gabriel Prétre (1780-1845), Anto-
ine-Germain Bévale! (1779-1850), Antoine-Charles Vau-
thier (1790-1831), Pancrace Bessa (1772-1835), Guérin-
Méneville, Lesson, and his second wife, Marie-Clémence
Lesson née Dumont de Sainte-Croix (1800-1834).
Because of high costs, the work was published in 28 is-
sues (livraisons), each consisting of a wrapper including
as a rule 5 to 7 (exceptionally 3 and 60) sheets of text and
5 to 6 plates, that were sent to subscribers as they were
produced, being then bound up when the volumes were
complete. Por this reason, many plates of the atlas ante-
date the corresponding descriptions in the text and sev-
eral newly established names were made available but
by their figure captions. According to the International
Code of Zoological Nomenclature (International Com-
mission on Zoological Nomenclature, 1999: art. 12.2.7),
binomial named plates constitute a valid indication.

Dating and collation of livraisons
from bibliographical sources

A footnote to the text by Guérin-Méneville himself
(1838: 271), who had been charged with describing the
crustaceans and insects, the latter collected by Dumont
d'Urville, states the exact dates of publication of each
livraison (17-27) of his Insect plates; however, due to a
misprint, plate 17 is recorded twice (in livraisons 19 and
20), while plate 19 is lacking. The aim of fhis note was
to preserve priority of many of Guérin's species that,
although named on the plates long before the textual
descriptions appeared, meanwhile had been re-de-

scribed by Boisduval (1832) from the same places al-
ready visited by the Coquille in the account of the first
Astrolabe Expedition (1826-1829) (Cowan, 1970).

The very official Bibliograpliie de la France recorded the
publication of almost all livraisons of the Coquille voy-
age. Livraison 17 is not reported as such, but two
records of "16" were provided, the second one being
correctly "17"; livraison 18 is quite unquoted; livraison
27 was stated as "the last", and no reference on the text
of the part 2 of the second volume was given in the
years 1838 and 1839; apart from the Avant-Propos by
Guérin-Méneville (1838: xii) dated "15 Nov. 1838", Les-
son himself states subsequently that his text on Zoo-
phytes was published in 1838 (Lesson, 1843: 48) and the
date "1838" is currently accepted (Sherborn & Wood-
ward, 1906; Bequaert, 1926; Cowan, 1970). A compari-
son of the exact publication dates provided by Guérin-
Meneville and the dates of enfries in the Bibliograpdue de
la France points out that the records appeared 12 to 54
days after the actual publication date (Holthuis, 1961).
Férussac (1826, 1827a, 1827b, 1827c, 1828, 1829a, 1829b,

1829c, 1829d, 1830, 1831a, 1831b, 1831c) reviewed livrai-
sons 1 to 24 (including livraison 18 omitted by the Bibli-
ographie de la France and Sherborn & Woodward, 1906);
he did not give the plate numbers, but they are readily
identified since he cited the names of practically all the
species illustrated (Cowan, 1970). in reviewing livrai-
sons 20 and 21, Férussac (1831b) quoted the plates all
together, without assigning them to respective livrai-
sons. Unfortunately, Férussac's Bulletin des Sciences Na-
tiirelles et de Géologie was no more published after vol-
ume 27 (1831) and the records of livraisons 25 to 28 of
the Coquille voyage were never carried out. After all,
Férussac provides an accurate collation of livraisons
1-24, except for livraisons 20 and 21.

Sherborn & Woodward (1901, 1906) gave an account of
fhe dates from records in the Bibliograpliie de la France
and the collation of fhe text, also establishing that part
2 of the second volume was issued between 15 Novem-
ber and 31 December 1838.

Mathews (1913) discovered the allocation of the orni-
thological plates in the issues of the Bulletin des Sciences
Naturelles et de Géologie, republishing the figures (Zim-
mer, 1926).

Bequaert (1926) dated the plates of fhe Hymenopfera
and Diptera using Guérin's footnote, showing that the
insect part of the text could not have been published
before 1838 on the basis of some dates and references
therein included.

Following Mathews, Zimmer (1926: 186-188) provided a
full and correct collation of fhe plates of birds, but failed
in giving an exact pagination and dating of texf of
livraisons 18-28 as he did nof take into account the cor-
rection by Sherborn & Woodward (1906). Moreover, he
quite overlooked the publication dates given by Guérin's
footnote.

Holthuis (1954) confirmed the accuracy of Sherborn &
Woodward's conclusions with regard to the crustacean
text and gave (incorrectly) the publication dates of the
five crusfacean plates; subsequently, he showed that 87

The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage

Massimo Cretella

Livraison

Contents

Text pages

Plates

Stated date (Guérin-
Mèneville, 1838)

Date according
to Bibl. France

Date to be
adopted

1

wrapper, 6 sheets
of text in-4°,

6 plates in-folio

Tome 1 (1 pt.):
1-48

Mammifères 3
Mammifères 8
Mammifères 9
Oiseaux 13
Oiseaux 20
Oiseaux 28

01 Nov 1826
[15 (87): 913,
no. 6758]

01 Nov 1826

2

wrapper, 5 sheets
of text in-4°,

6 plates in-folio

Tome 1 (1 pt.):
49-88

Mammifères 1
Mammifères 7
Oiseaux 11
Oiseaux 34
Oiseaux 36
Oiseaux 43

17 Jan 1827
[16 (5): 46, no.
335]

17 Jan 1827

3

wrapper, 5 sheets
of text in-4°,

6 plates in-folio

Tome 1 (1 pt.):
89-128

Mammifères 2
Oiseaux 12
Oiseaux 19
Oiseaux 26
Oiseaux 32
Oiseaux 47

18 Apr 1827
[16 (31): 334,
no. 2784]

18 Apr 1827

4

wrapper, 5 sheets
of text m-4°,

6 plates rn-folio

Tome 1 (I pt.):
129-168

Oiseaux 31
Oiseaux 37
Oiseaux 40
Oiseaux 41
Oiseaux 42
Oiseaux 50

25 Jul 1827
[16 (59):
614-615, no.
4867]

25 Jul 1827

5

wrapper, 6 sheets
of text in-4°,

6 plates in-folio

Tome I (I pt.):
169-216

Mammifères 4
Oiseaux 18
Oiseaux 22
Oiseaux 25
Oiseaux 35
Oiseaux 45

17 Oct 1827
[16 (83):
854-855, no.
6493]

17 Oct 1827

6

wrapper, 5 sheets
of text Ln-4°,

6 plates rn-folio

Tome 1 (1 pt.):
217-256

Mammifères 6
Oiseaux 21
Oiseaux 21bis
Oiseaux 27
Oiseaux 33
Oiseaux 39

22 Mar 1828
[17 (12): 222,
no. 1829]

22 Mar 1828

7

wrapper, 5 sheets
of text in-4°,

5 plates in-folio

Tome I (1 pt.):
257-296

Oiseaux 10
Oiseaux 17
Oiseaux 30
Oiseaux 44
Oiseaux 48

21 Jun 1828
[17 (25):
473-474, no.
3891]

21 Jun 1828

8

wrapper, 7 sheets
of text in-4°,

5 plates in-folio

Tome 1 (1 pt.):
297-352

Oiseaux 15
Oiseaux 24
Oiseaux 38
Oiseaux 46
Oiseaux 49

29 Nov 1828
[17 (48):
860-861, no.
6996]

29 Nov 1828

9

wrapper, 7 sheefs
of texf m-4°,

6 plates in-folio

Tome 1 (1 pt.):
353-360
Tome 1 (n pt.):
361-408

Mammifères 5
Oiseaux 14
Oiseaux 16
Poissons 4
Poissons 12
Poissons 18

28 Feb 1829
[18 (9): 148, no.
1337]

28 Feb 1829

10

wrapper, 6 sheets
of text in-4°,

5 plates in-folio

Tome 1 (n pt.):
409-456

Oiseaux 23
Oiseaux 29
Oiseaux 35bis
Poissons 2
Poissons 19

04 Apr 1829
[18 (14): 236,
no. 2111]

04 Apr 1829

Tab. 1. The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage.

88 Tab. 1. La collazione completa e la datazione della sezione Zoologie del viaggio della Coquille.

Livraison

Contents

Text pages

Plates

Stated date (Guérin-
Mèneville, 1838)

Date according
to Bibl. France

Date to be
adopted

11

wrapper, 6 sheets
of text in-4°,

6 plates in-folio

Tome 1 (II pt.):
457-504

Oiseaux 31bis
Reptiles 3
Reptiles 6
Reptiles 7
Poissons 3
Poissons 38

30 May 1829
[18 (22):
379-380, no.
3404]

30 May 1829

12

wrapper, 7 sheets
of text in-4°,

5 plates in-folio,
half-titles and
title-pages of the
2 parts of tome I

Tome I (n pt.):
505-560

Reptiles 1
Reptiles 5
Poissons 1
Poissons 22
Poissons 35

04 Jul 1829
[18 (27): 469,
no. 4255]

04 Jul 1829

13

wrapper, SVi
sheets of text
in-4°, 6 plates
in-folio

Tome I (n pt.):
561-600

Zoophytes 1
Zoophytes 2
Zoophytes 3
Zoophytes 5
Zoophytes 6
Zoophytes 14

21 Nov 1829
[18 (47): 789,
no. 6998]

21 Nov 1829

14

wrapper, 6 sheets
of text in-4°,

6 plates in-folio

Tome 1 (n pt.):
601-648

Poissons 17
Mollusques 1
Mollusques 2
Mollusques 3
Crustacees 1
Crustacées 3

09 Jan 1830
[19 (2): 27, no.
241]

09 Jan 1830

15

wrapper, 6 sheets
of text in-4°,

5 plates in-folio

Tome 1 (11 pt.):
649-696

Reptiles 2
Reptiles 4
Poissons 36
Crustacées 2
Crustacées 4

03 Apr 1830
[19 (14): 221,
no. 1919]

03 Apr 1830

16

wrapper, 6 sheets
of text in-4°,

6 plates in-folio

Tome 1 (n pt.):
697-743

Mollusques 4
Mollusques 5
Mollusques 6
Zoophytes 10
Zoophytes 11
Zoophytes 13

01 May 1830
[19 (18): 284,
no. 2423]

01 May 1830

17

wrapper, 3 sheets
of text in-4°,

6 plates in-folio

Tome I (n pt.):
1-24

Mollusques 7
Insectes 13
Insectes 14
Zoophytes 8
Zoophytes 9
Zoophytes 12

26 May 1830
[271, footnote]

12 Jun 1830
[19 (24): 388,
no. 3253;
reported as
second record
of livraison 16]

26 May 1830

18

wrapper, 6 plates
in-folio

Insectes 1
hisectes 15
Insectes 16
Zoophytes 4
Zoophytes 7
Zoophytes 15

01 Sep 1830
[271, footnote]

01 Sep 1830

19

wrapper, 6 plates
in-folio

Mollusques 8
Mollusques 9
Crustacées 5
Insectes 2
Insectes 17
Zoophytes 16

25 Nov 1830
[271, footnote]

11 Dec 1830
[19 (50): 803,
no. 6498; (51):
815, no. 6609]

25 Nov 1830

{cant'd) Tab. 1. The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage.
(segue) Tab. 1. La collazione completa e la datazione della sezione Zoologie del viaggio della Coquille.

89

The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage

Massimo Cretella

Livraison

Contents

Text pages

Plates

Stated date (Guérin-
Mèneville, 1838)

Date according
to Bibl. France

Date to be
adopted

20

wrapper, 6 plates
in-folio

Poissons 23
Poissons 26
Mollusques 12
Insec tes 3
Insectos 6
Insectos 19

07 Mar 1831
[271, footnote; plate
19 reported as
second record of
plate 17]

30 Apr 1831
[20 (18): 259,
no. 2023]

07 Mar 1831

21

wrapper, 6 plates
in-folio

Poissons 25
Poissons 27
Poissons 33
Poissons 37
Insectos 12
Insectos 14bis

29 May 1831
[271, footnote]

11 Jun 1831
[20 (24): 348,
no. 2737]

29 May 1831

22

wrapper, 6 plates
in-folio

Poissons 5
Poissons 6
Poissons 13
Poissons 16
Insectes 5
Insectos 18

15 Jun 1831
[271, footnote]

02 Jul 1831
[20 (27): 387,
no. 3073]

15 Jun 1831

23

wrapper, 6 plates
tn-folio

Poissons 20
Poissons 24
Poissons 28
Mollusques 10
Insectes 4
Insectes 20

25 Jul 1831
[271, footnote]

06 Aug 1831
[20 (32): 462,
no. 3741]

25 Jul 1831

24

wrapper, 6 plates
in-folio

Poissons 11
Poissons 14
Poissons 31
Poissons 34
Insectes 11
Insectes 21

05 Sep 1831
[271, footnote]

17 Sep 1831
[20 (38):
534-535, no.
4364]

05 Sep 1831

25

wrapper, 27
sheets of text
in-4°, 6 plates
in-folio

Tome n (I pt.):
25-240

Poissons 7
Poissons 29
Poissons 30
Poissons 32
Mollusques 11
Insectes 7

13 Oct 1831
[271, footnote]

12 Nov 1831
[20 (46):
642-643, no.
5258]

13 Oct 1831

26

wrapper, 29
sheets of text
in-4°, 6 plates
in-folio

Tome n (I pt.):
241-471

Poissons 8
Poissons 15
Poissons 21
Mollusques 14
Mollusques 16
Insectes 8

15 Nov 1831
[271, footnote]

10 Dec 1831
[20 (50): 705,
no. 5773]

15 Nov 183

27

wrapper, 6 plates
in-folio

Poissons 9
Poissons 10
Mollusques 13
Mollusques 15
Insectes 9
Insectes 10

22 Dec 1831
[271, foohrote]

28 Jan 1832
[21 (4): 59, no.
510]

22 Dec 1831

28

wrapper, 60
sheets of text
in-4°

Tome II
(II pt.): i-xii,
9-319 (I div.);
1-155 (II div.)

15 Nov 1838
[xii: avant-propos]

31 Dec 1838

(cont'd) Tab. 1. The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage.

90 {segue) Tab. 1. La collazione completa e la datazione della sezione Zoologie del viaggio della Coquille.

these dates were those of the first five insect plates and
not those of the crustacean plates (Holthuis, 1958), and
finally, after finding fhe Férussac's papers, he was able
to provide their correct collation with the exact dating
by Guérin-Méneville (Holthuis, 1961).

Musgrave (1958) solved the problem of misprint in
Guérin's footnote, demonstrating that Insect plate "17"
recorded in livraison 20 is actually plate 19.

A further step forward was taken by Cowan (1970),
who gave the full data of the 22 insect plates and the
final part of the Zoologie text.

Complete collation of livraisons
from Spencer Library copy

On the basis of the above-mentioned papers, it was pos-
sible to reconstruct the full collation of text, but the
plate collation remained incomplete, because for 22 of
them (Poissons, pis. 7-10, 15, 21, 23, 25-27, 29-33, 37;
Mollusques, pis. 11-16) no data were available.

The Kenneth Spencer Research Library, Department of
Special Collections, Ellis Ornithology Collection, keeps
a copy of the atlas with livraisons in original wrappers
(call number Ellis Aves H19), so its consultation allowed
the complete collation of livrasoins to be reconstructed,
as reported in Tab. 1.

Acknowledgements

I am grateful to Paolo Crovato (Naples, Italy), Antonio
Garonna (Portici, Naples, Italy) and Domenico Gianasso
(Castelnuovo Don Bosco, Asti, Italy) for bibliographical
information; Erminio Caprotti (Guanzate, Como, Italy)
and Elena Cavetti (Curator of the Zoological Depart-
ment in the Museo Regionale di Scienze Naturali, Turin,
Italy) for text critical revision. I express my special
thanks to Karen Severud Cook, Special Collections Li-
brarian in the Kenneth Spencer Research Library, Law-
rence, Kansas, USA, for her courtesy in consulting for
me this rare work, as the present paper would never
have been possible without her crucial contribution.

References

Bequaert J.C., 1926 (20 March). The date of publication of the
Hymenoptera and Diptera described by Guerin in Duper-
rey's "Voyage de La Coquille". Entomologische Mitteilungen ,
15 (2): 186-195.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1826 (1 November). Bibliogmpliie de In
France on Journal général de ì'hnprinierie et de ¡a Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mn-
siqne, 15 (87); 913-920.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1827a (17 January). Bibiiographie de la
France on journal général de I'lmprhnerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 16 (5): 41-48.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1827b (18 April). Bibiiographie de la France
on journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des cartes

géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 16
(31): 329-336.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1827c (25 July). Bibiiographie de la France
on journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 16
(59): 609-616.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1827d (17 Qctober). Bibiiographie de la
France ou journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 16 (83): 849-856.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1828a (22 March). Bibiiographie de la
France ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 17 (12): 209-232^

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1828b (21 June). Bibiiographie de la France
ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 17
(25): 457-480.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1828c (29 November). Bibiiographie de la
France ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 17 (48): 849-864.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1829a (28 February). Bibiiographie de la
France ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 18 (9): 137-152.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1829b (4 April). Bibiiographie de la France
ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 18
(14): 225-240.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1829c (30 May). Bibiiographie de la France
ou journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 18
(22): 369-384. "

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1829d (4 July). Bibiiographie de la France
ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 18
(27): 457-472. '

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1829e (21 November). Bibiiographie de la
France ou journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithograpdiies, oeuvres de mu-
sique, 18 (47): 777-792.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1830a (9 January). Bibliograpihie de la
France ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithograpihies, oeuvres de mu-
sique, 19 (2): 17-32.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1830b (3 Aprii). Bibiiographie de la France
ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 19
(14): 209-224.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1830c (1 May). Bibiiographie de la France
ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 19
(18): 273-288.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1830d (12 June). Bibiiographie de la France
ou journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 19
(24): 377-392. "

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1830e (11 December). Bibiiographie de la
France ou journal général de I'hnprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 19 (50): 797-804.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1830f (18 December). Bibiiographie de la
France ou journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 19 (51): 805-820.

91

The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage

Massimo Cretella

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1831a (30 April). Bibliographie de la France
oil Journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 20
(18): 249-264.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1831b (11 June). Bibliographie de la France
oil Journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 20
(24): 337-352.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1831c (2 July). Bibliographie de la France
oil Journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des cartes
géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de musique, 20
(27): 377-392.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1831d (6 August). Bibliographie de la
France on Journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 20 (32): 457-464.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1831e (17 September). Bibliographie de la
France on Journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 20 (38): 529-536.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1831J (12 November). Bibliographie de la
France on Journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 20 (46): 637-644.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1831g (10 December). Bibliograpihie de la
France ou Journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 20 (50): 693-708.

Beuchot A.J.Q. (ed.), 1832 (28 January). Bibliographie de la
France ou Journal général de Vlmprimerie et de la Librairie, et des
cartes géographiques, gravures, lithographies, oeuvres de mu-
sique, 21 (4): 49-64.

Cowan C.R, 1970 (October). The Insects of the Coquille Voy-
age. Journal of the Society for the Bibliography of Natural His-
tory, 5 (5): 358-360.

FÉRUSSAC A. de, 1826 (November). Review No. 291. Voyage au-
tour du monde, etc.; par le M. capit. de frégate Duperrey. Par-
tie Zoologique; par MM. Lesson et Gamot; Premiere livraison.
Bulletin des Sciences Naturelles et de Géologie, 9 (3): 337-338.

FÉRUSSAC A. de, 1827a (July). Review No. 226. Voyage autour
du monde, exécuté sur la Coquille par L.I. Duperrey, com-
mandant de Texpédition. Zoologie; par MM. Lesson et Gar-
not. IP et IIP livraisons. Bulletin des Sciences Naturelles et de
Géologie, 11 (3): 378.

FÉRUSSAC A. de, 1827b (September). Review No. 76. Voyage
autour du Monde, exécuté par ordre du Roi, sur la corvette
de Sa Majesté la Coquille, pendant les années 1822, 1823, 1824
et 1825; par M. L.-I. Duperrey, capitarne de frégate, comman-
dant Texpédition. Première livraison de la partie zoologique,
par MM. Lesson et Garnot. Paris, 1827; Arthus-Bertrand.
Bulletin des Sciences Naturelles et de Géologie, 12 (1): 105-107.

FÉRUSSAC A. de, 1827c (December). Review No. 301. Voyage
autour du monde, exécuté par ordre du Roi, sur la corvette
la Coquille; par M. L.l. Duperrey. Partie zoologique; par MM.
Lesson et Garnot. Liv. IV, V. Bidletin des Sciences Naturelles et
de Géologie, 12 (4): 389-390.

FÉRUSSAC A. de, 1828 (Qctober). Review No. 90. Voyage aut-
our du Monde, exécuté par ordre du Roi, sur la Corvette de
S.M. la Coquille; par M. L.L Duperrey.-Zoologie par MM.
Lesson et Garnot. Livr. VI et VII Bulletin des Sciences Na-
turelles et de Géologie, 15 (1): 128-129.

FÉRUSSAC A. de, 1829a (February). Review No. 207. Voyage
autour du monde, exécuté par ordre du Roi, sur la corvette
la Coquille; par M. L.L Duperrey. Zoologie; par MM. Lesson
et Garnot. Livr. VHP et IX^ Bulletin des Sciences Naturelles et
de Géologie, 16 (2): 272-273.

FÉRUSSAC A. de, 1829b (March). Review No. 347. Voyage aut-
our du monde, exécuté par ordre du Roi, sur la corvette la
Coquille; par M. L.L Duperrey. Zoologie; par MM. Lesson et
Garnot. Livr. Bidletin des Sciences Naturelles et de Géologie,
16 (3): 452.

FÉRUSSAC A. de, 1829c (May). Review No. 218. Voyage autour
du Monde, exécuté par ordre du Roi, sur la corvette de S.M.
la Coquille, pendant les années 1822 à 1825; par L. Duperrey,
capitarne de frégate commandant de Texpédition. Zoologie;
par MM. Lesson et Garnot. XI livraison. Bulletin des Sciences
Naturelles et de Géologie, 17 (2): 267.

FÉRUSSAC A. de, 1829d (December). Review No. 188. Voyage
autour du monde, exécuté par ordre du Roi, sur la corvette
de S.M. la Coquille, pendant les armées 1822 à 1825; par L.L
Duperrey, cap. de frégate, commandant de Texpédition. Zo-
ologie; par MM. Lesson et Garnot. XIP et XIIP hvr. Bulletin
des Sciences Naturelles et de Géologie, 19 (2): 329-330.

FÉRUSSAC A. de, 1830 (May). Review No. 194. Voyage autour
du monde, exécuté par ordre du Roi, sur la corvette de S.M.
la Coquille, pendant les années 1822-23-24 et 25; par L.L
Duperrey. Zoologie; par MM. Lesson et Garnot. XIM, XM,
XVP et XVIP livr. Bulletin des Sciences Naturelles et de Géolo-
gie, 21 (2): 309-311.

FÉRUSSAC A. de, 1831a (February). Review No. 134. Voyage
autour du monde, exécuté par ordre du Roi, sur la corvette
de S.M. la Coquille, pendant les années 1822 à 1825; par L.L
Duperrey. Zoologie par MM. Lesson et Garnot. XVIIF et
XIX® livr. Bidletin des Sciences Naturelles et de Géologie, 24 (2):
196-197.

FÉRUSSAC A. de, 1831b (March). Review No. 217. Voyage aut-
our du Monde, exécuté par ordre du Roi, sur la corvette de
S.M., la Coquille, par le capitarne Duperrey. Zoologie par
MM. Lesson et Garnot. XX et XX?. livraisons. Bulletin des
Sciences Naturelles et de Géologie, 24 (3): 346-347.

FÉRUSSAC A. de, 1831c (June). Review No. 189. Voyage autour
du monde, exécuté sous le ordres du capitarne Duperrey.
Zoologie; par MM. Lesson et Gamot. XXI?, XXIIF et XXIV®
livraisons. Bulletin des Sciences Naturelles et de Géologie, 25
(3): 333-334.

Holthuis L.B., 1954. On a collection of Decapod Crustacea
from the Republic of El Salvador (Central America). Zoolo-
gische Verhandelingen, 23: 1-43, pis. 1-2.

Holthuis L.B., 1958. Macrura. Crustacea Decapoda from the
Northern Red Sea (Gulf of Aqaba and Sinai Peninsula). I.
Contributions to the knowledge of the Red Sea. No. 8. Bul-
letin of the Sea Fisheries Research Station, Haifa, 17: 1-40.

Holthuis L.B., 1961. On the dates of publication of the crus-
tacean plates in Duperrey's "Voyage autour du monde...
sur... La Coquille". Criistaceana, 3 (2): 168-169.

International Commission on Zoological Nomencla-
ture, 1999. International Code of Zoological Nomenclature.
Fourth Edition. London, International Trust for Zoological
Nomenclature, pp. i-xxix, 1-306.

Lesson P.A., 1838. Voyage autour du monde entrepris sur la cor-
vette la Coquille; par P. Lesson, Membre correspondant de
Vlnstitut. Tome Premier. Paris, P. Pourrat Frères, Editeurs,
Imprimerie de Lacrampe. pp. [i-iv], 1-510, [1-2], 19 pis. [The
author of this account is Pierre-Adolphe Lesson (1805-1888),
brother of René-Primevère]

Lesson P.A., 1839. Voyage autour du monde entrepris sur la cor-
vette la Coquille; par P. Lesson, Membre correspondant de
Vlnstitut. Tome Second. Paris, P. Pourrat Frères, Éditeurs, Im-
primerie de Bourgogne et Martinet, pp. [i-iv], 1-548, [1-2],
25 pis. [The author of this account is Pierre-Adolphe Lesson
(1805-1888), brother of René-Primevère]

Lesson R.P, 1843 (after 5 June). Histoire Naturelle des Zoophytes.

92

Acalèphes, par René-Primev'ere Lesson, Membro Correspondant
de rinstitut de France et de l'Académie Royale de Médecine; Pre-
mier Pharmacien en Chef de la Marine, Professeur de Chimie,
Membro du Coliseli de Sauté au Port de Rochefort; Membre Cor-
respondant d'un grand nombre de Sociétés, Nationales ou
etrangées; Chevalier de la Légion-d'Honneur, etc., etc. Ouvrage
enrichi de douze planches. Paris, Librairie Encyclopédique de
Roret. pp. i-viii, 1-592, pls. 1-12.

Mathews G.M., 1913. Dates of publication of the "Ornitholo-
gy... of the 'Coquille'". Austral Avian Record, 2: 49-54.

Musgrave a., 1958 (27 June). The Dates of Publication of Cer-
tain Insect Plates in L.l. Duperrey Voyage Autour du
Monde... La Coquille... 1822-1825, Atlas. Proceedings of the
Royal Zoological Society of New South Wales for the year 1956-
57-. 75-76.

Appendix

1. Full references for text volumes and atlas

Sherborn C.D. & Woodward B.B., 1901 (1 April). Notes on
the Dates of Publication of the Natural History portions of
some French Voyages. Part 1. 'Amérique meridionale'; 'ha-
des orientales'; 'Pole Sud' ('Astrolabe' and 'Zélée'); 'La Bon-
ite'; 'La Coquille'; and 'L'Uranie et Physicienne.' Annals and
Magazine of Naturai Histonj (series 7), 7 (40): 388-392.

Sherborn C.D. & Woodward B.B., 1906 (1 March). Notes on
the Dates of Publication of the Natural History portions of
some French Voyages. "Voyage autour du monde . . . sur . . .
La Coquille pendant ... 1822-25 ... par L.L Duperrey, &c. A
correction. Annals and Magazine of Natural History (series 7),
17 (99): 334-336.

Zimmer J.T., 1926 (November). Catalogue of the Edward E.
Ayer Ornithological Library. Part 1. Publication 239. Field
Museum of Natural History, Zoological Series, 16: 1-364.

Lesson R.P. & Carnot R, 1826-1829. Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de Sa Majesté, La Cocpiille,
pendant les années 1822, 1823, 1824 et 1825, Sous le Ministère et conformément aux Instructions de S.E.M. le Marquis de Clermont-
Tonnerre, Ministre de la Marine; Et publié sous les auspices de son Excellence M^' Le C‘' de Chabrol, Ministre de la Marine et des Colonies,
par M.L.l. Duperrey, Capitarne de Prégate, Chevalier de Saint-Louis et Membre de la Légion d'Honneiir, Commandant de l'Expedition.
Zoologie, par MM. Lesson et Garnot. Tome Premier. 1" Partie. Paris, Arthus Bertrand, Libraire-Editeur, Imprimerie de Firmin Di-
dot. In-4°. pp. i-iv, 1-360.

Published in Livraisons as follows:

Livraison

Pages

Stated date

Date Bibl. France

Date to be adopted

1

1-48

—

01 Nov 1826

01 Nov 1826

2

49-88

-

17 Jan 1827

17 Jan 1827

3

89-128

—

18 Apr 1827

18 Apr 1827

4

129-168

—

25 Jul 1827

25 Jul 1827

5

169-216

—

17 Oct 1827

17 Oct 1827

6

217-256

—

22 Mar 1828

22 Mar 1828

7

257-296

—

21 Jun 1828

21 Jun 1828

8

297-352

—

29 Nov 1828

29 Nov 1828

9

353-360

—

28 Feb 1829

28 Feb 1829

Title page dated "1826".

Lesson R.P. & Carnot R, 1829-1830. Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de Sa Majesté, La Coquille,
pendant les années 1822, 1823, 1824 et 1825, Sons le Ministère et conformément aux Instructions de S.E.M. le Marquis de Clermont-
Tonnerre, Ministre de la Marine; Et publié sous les auspices de son Excellence M^' Le C'*' de Chabrol, Ministre de la Marine et des Colonies,
par M.L.l. Duperrey, Capitarne de Prégate, Chevalier de Saint-Louis et Membre de la Légion d'Honneur, Commandant de l'Expedition.
Zoologie, par MM. Lesson et Garnot. Tome Premier. 2‘’ Partie. Paris, Arthus Bertrand, Libraire-Editeur, Imprimerie de Firmin Didot.
In-4°. pp. 361-743.

Published in Livraisons as follows:

Livraison

Pages

Stated date

Date Bibl. France

Date to be adopted

9

361-408

—

28 Feb 1829

28 Feb 1829

10

409-456

—

04 Apr 1829

04 Apr 1829

11

457-504

—

30 May 1829

30 May 1829

93

The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage

Massimo Cretella

12

505-560, half-titles and
title-pages of the 2 parts

—

04 Jul 1829

04 Jul 1829

13

561-600

—

21 Nov 1829

21 Nov 1829

14

601-648

—

09 Jan 1830

09 Jan 1830

15

649-696

—

03 Apr 1830

03 Apr 1830

16

697-743

—

01 May 1830

01 May 1830

Title page dated "1828".

Lesson R.P. 1830-1831. Voyage autoiir du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de Sa Majesté, La Coquille, pendant les années
1822, 1823, 1824 et 1825, sous le ministere et conformément aux Instructions de S.E.M. le Marquis de Clermont -Tonnerre, Ministre de la
Marine; Et publié sous les auspices de son Excellence M^' le C" de Chabrol, Ministre de la Marine et des Colonies, par M.L.I. Duperrei/,
Capitarne de Prégate, Chevalier de Saint-Louis et Membre de la Légion d'Honneur, Commandant de l'Expedition. Zoologie, par M. Lesson.
Tome Second. 1" Partie. Paris, Arthus Bertrand, Libraire-Editeur, Imprimerie de Firmin Didot. In-4°. pp. 1-471.

Published in Livraisons as follows:

Livraison

Pages

Stated date

Date Bibl. France

Date to be adopted

"16" [= 17]

1-24

26 May 1830

12 Jun 1830

26 May 1830

25

25-240

13 Oct 1831

12 Nov 1831

13 Oct 1831

26

241-471

15 Nov 1831

10 Dec 1831

15 Nov 1831

Title page dated "1830".

Guérin-Méneville EE. & Lesson R.R, 1838. Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de Sa Majesté, La
Coqidlle, pendant les années 1822, 1823, 1824 et 1825, Sous le Ministère et conformément aux Instructions de S.E.M. le Marquis de
Clermont-Tonnerre, Ministre de la Marine; Et publié sous les auspices de son Excellence M^ le C" de Chabrol, Ministre de la Marine et
des Colonies, par M.L.I. Duperrey, Capitaine de Prégate, Chevalier de Saint-Louis et Membre de la Légion d'Honneur, Commandant de
l'Expedition. Zoologie, par M. Lesson. Tome Second. 2‘ Partie. Paris, Arthus Bertrand, Libraire-Editeur, Imprimerie de Firmin Didot.
In-4°. pp. i-xii, 9-319, 1-155.

Première Division. Crustacés, Arachnides et Insectes, par F.C. Guérin Méneville. pp. i-xii, 9-319.
Deuxième Division. Zoophytes, par R.-P. Lesson, pp. 1-155.

Published in Livraisons as follows:

Livraison

Pages

Stated date

Date Bibl. France

Date to be adopted

28

i-xii, 9-319, 1-155

post 15 Nov 1838

—

31 Dec 1838

Title page dated "1830".

Lesson R.P, Garnot P. & Guérin-Méneville F.E., 1826-1831. Voyage autour du monde, Exécuté par Ordre du Roi, sur La Corvette de
Sa Majesté, La Coquille, pendant les années 1822, 1823, 1824 et 1825, Sous le Ministère de S.E.M. le Marquis de Clermont-Tonnerre, et
publié Sous les Auspices de Son Excellence Mgr. Le Cte. de Chabrol, Ministre de la Marine et des Colonies, par L.I. Duperrey, Chevalier
de St. Louis et de la Légion d'Honneur, Capitaine de Prégate, Commandant de l'Expedition. Histoire naturelle. Zoologie. Atlas. Paris,
Arthus Bertrand, Libraire-Editeur, Imprimerie de Rémond. In-folio. 157 pls. (Mammifères: 9 pls., numbered 1-9; Oiseaux: 44
pls., numbered 10-21, 21bis, 22-31, 31bis, 32-35, 35bis, 36-50; Reptiles: 7 pls., numbered 1-7; Poissons: 38 pls., numbered 1-38;
Mollusques: 16 pls., numbered 1-16; Crustacées: 5 pls., numbered 1-5; Insectes: 22 pls., numbered 1-14, 14 bis, 15-21; Zoo-
phytes: 16 pls., numbered 1-16).

Published in Livraisons as follows:

Livraison

Plates

Stated date

Date Bibl. France

Date to be adopted

1

Mammifères 3, 8-9
Oiseaux 13, 20, 28

—

01 Nov 1826

01 Nov 1826

2

Mammifères 1, 7
Oiseaux 11, 34, 36, 43

—

17 Jan 1827

17 Jan 1827

3

Mammifères 2
Oiseaux 12, 19, 26, 32, 47

—

18 Apr 1827

18 Apr 1827

4

Oiseaux 31, 37, 40-42, 50

—

25 Jul 1827

25 Jul 1827

5

Mammifères 4
Oiseaux 18, 22, 25, 35, 45

—

17 Oct 1827

17 Oct 1827

6

Mammifères 6
Oiseaux 21, 21bis, 27, 33, 39

—

22 Mar 1828

22 Mar 1828

7

Oiseaux 10, 17, 30, 44, 48

—

21 Jun 1828

21 Jun 1828

8

Oiseaux 15, 24, 38, 46, 49

—

29 Nov 1828

29 Nov 1828

9

Mammifères 5
Oiseaux 14, 16
Poissons 4, 12, 18

—

28 Feb 1829

28 Feb 1829

10

Oiseaux 23, 29, 35bis
Poissons 2-19

—

04 Apr 1829

04 Apr 1829

11

Oiseaux 31bis
Reptiles 3, 6- 7
Poissons 3, 38

—

30 May 1829

30 May 1829

12

Reptiles 1, 5
Poissons 1, 22, 35

—

04 Jul 1829

04 Jul 1829

13

Zoophytes 1-3, 5-6, 14

—

21 Nov 1829

21 Nov 1829

14

Poissons 17
Mollusques 1-3
Crustacées 1, 3

—

09 Jan 1830

09 Jan 1830

15

Reptiles 2, 4
Poissons 36
Crustacées 2, 4

—

03 Apr 1830

03 Apr 1830

16

Mollusques 4-6
Zoophytes 10-11, 13

—

01 May 1830

01 May 1830

"16" [= 17]

Mollusques 7
Insectes 13-14
Zoophytes 8-9, 12

26 May 1830

12 Jim 1830

26 May 1830

18

Insectes 1, 15-16
Zoophytes 4, 7, 15

01 Sep 1830

—

01 Sep 1830

19

Mollusques 8-9
Crustacées 5
Insectes 2, 17
Zoophytes 16

25 Nov 1830

11 Dec 1830

25 Nov 1830

20

Poissons 23, 26
Mollusques 12
Insectes 3, 6, 17 [= 19]

07 Mar 1831

30 Apr 1831

07 Mar 1831

21

Poissons 25, 27, 33, 37
Insectes 12, 14bis

29 May 1831

11 Jun 1831

29 May 1831

22

Poissons 5-6, 13, 16
Insectes 5, 18

15 Jun 1831

02 Jul 1831

15 Jun 1831

23

Poissons 20, 24, 28
Mollusques 10
Insectes 4, 20

25 Jul 1831

06 Aug 1831

25 Jul 1831

24

Poissons 11, 14, 31, 34
Insectes 11, 21

05 Sep 1831

17 Sep 1831

05 Sep 1831

25

Poissons 7, 29-30, 32
Mollusques 11
Insectes 7

13 Oct 1831

12 Nov 1831

13 Oct 1831

26

Poissons 8, 15, 21
Mollusques 14, 16
Insectes 8

15 Nov 1831

10 Dec 1831

15 Nov 1831

27

Poissons 9-10
Mollusques 13, 15
Insectes 9-10

22 Dec 1831

28 Jan 1832

22 Dec 1831

Title page dated "1826".

95

The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage

Massimo Cretella

2. Summary of text volumes

Tome Premier. Première Partie, pp. i-iv, 1-360

Preface [par R.-P. Lesson], pp. i-iv.

Chapitre I. Considérations générales sur les iles du Grand-Océan et sur les variétés de l'espéce humaine qui les habitent; par
R.-P. Lesson, pp. 1-116.

Chapitre II. Considérations générales sur quelques mammiféres; par R.-P. Lesson, pp. 117-136.

Chapitre 111. Description des mammiféres; par R.-P. Lesson, pp. 137-176.

Chapitre IV. Observations générales sur quelques cétacées; par R.-P. Lesson, pp. 177-185.

Chapitre V. Observations générales sur l'histoire naturelle des diverses contrées visitées par la corvette la Coquille, et plus parti-
culiérement sur l'ornithologie de chacune d'elles; par R.-P. Lesson, pp. 187-358.

Table des matiéres contenues dans la Première Partie du Premier Volume, pp. 359-360.

Tome Premier. Deuxiéme Partie, pp. 361-743

Chapitre V (suite). Observations générales sur l'histoire naturelle des diverses contrées visitées par la corvette la Coquille, et plus
particuliérement sur l'ornithologie de chacune d'elles; par R.-P. Lesson, pp. 361-506.

Chapitre VI. Mémoires sur divers sujets; par P. Carnot, pp. 507-587.

Chapitre VIL Description de quelques espéces nouvelles d'oiseaux; par P. Carnot, pp. 588-613.

Chapitre VIII. Catalogue des oiseaux recueillis dans l'expédition de la Coquille, avec la description de plusieurs genres nouveaux
et d'un grand nombre d'espèces inéditos; par R.-P. Lesson, pp. 614-736.

Table des matiéres contenues dans la Deuxiéme Partie du Premier Volume, pp. 737-740.

Table des planches de Latías qui se rapportent au Premier Volume, pp. 741-743.

Tome Second. Première Partie, pp. 1-471

Chapitre IX. Observations générales sur les reptiles recueillis dans le Voyage de la corvette la Coquille; par R.-P. Lesson, pp.
1-65.

Chapitre X. Poissons; par R.-P. Lesson, pp. 66-238.

Chapitre XI. Mollusques, Armélides et Vers; par R.-P. Lesson, pp. 239-456.

Table des matiéres contenues dans la Première Partie du Second Volume, pp. 457-464.

Table des planches de Latías qui se rapportent à la Première Partie du Second Volume, pp. 465-471.

Tome Second. Deuxiéme Partie, pp. i-xii, 9-319, 1-155

Première Division. Crustacés, Arachnides et Insectes, par PC. [sic] Guérin-Méneville. pp. i-ii.

Avant-propos. [par PE. Guérin-Méneville]. pp. iii-xii.

Chapitre XII. Crustacés et Arachnides; par PE. Guérin. pp. 9-56.

Chapitre XIII. Insectos; par PE. Guérin. pp. 57-302.

Table des matiéres contenues dans la Première Division de la Deuxiéme Partie du Second Volume, pp. 303-312.

Table des planches de Latías qui se rapportent à la Première Division de la Deuxiéme Partie du Second Volume, pp. 313-319.

Deuxiéme Division. Zoophytes, par R.-P. Lesson, pp. 1-2.

Chapitre XIV. Description des Zoophytes Echinodermes. pp. 3-16.

Chapitre XV. Description de la famille des Cystisomes et des espéces observées pendant le voyage de la Coquille. p. 17-66.
Chapitre XVI. Description des animaux de la famille des Actiniées. pp. 67-83.

Chapitre XVII. Description de la famille des Polypactinies. pp. 84-94.

Chapitre XVIII. Description de la famille des Béroì'des. pp. 95-148.

Table des matiéres contenues dans la Deuxiéme Division de la Deuxiéme Partie du Second Volume, pp. 149-152.

Table des planches de Latías qui se rapportent à la Deuxiéme Division de la Deuxiéme Partie du Second Volume, pp. 153-155.

3. Captions to atlas plates

Latin abbreviations: pinx.: pinxit (painted); sculp.: sculpsit (engraved); iec.: fecit (did).

Voy. De la Coquille. [Mammiféres & Oiseaux] N.° 1. Cranes d'Alfourous. Llabitants de Lintérieur de la Nouv. Guinée. Prévost
pinx. De Limp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammiféres & Oiseaux] N.° 2. 1. Vespertilion de Buenos-Ayres. (Vespertilio Bonariensis, N.). A. crane gros-
si. B. dent molaire grossie. C. couronne de la méme vue de face. 2. Rat-taupe hottentot. (Bathyergus hottentotus, N.). Prévost
pinx. De Limp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammiféres & Oiseaux] N.° 3. Otarie Molosse. (Otaria molossina, N.). lies Malouines. 1. Grane. 2. Canine
de grand. Naturelle. Prévost pinx. De Limp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammiféres & Oiseaux] N.° 4. Grand Couscous tacheté. (Cuscus maculatus, N.). A. Son crane. Ile de Wai-
giou. Meunier pinx. De Limp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammiféres & Oiseaux] N.° 5. Couscous à grosse queue, fem. (Cuscus macrourus, N.). Ile de Waigiou.
Meunier pinx. De Limp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammiféres & Oiseaux] N.° 6. Couscous blanc male. (Cuscus albus, N.). Kapoune des naturels du Port-
96 Praslin. Nouv. Irlande. Prétre pinx. De Limp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 7. Kangourou Oualabat. (Kanguros ualabatus, N.). Nouv. Galles du Sud.
Prévost pinx. De Pimp.''^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 8. Cochon des Papous. (Sus papuensis, N.). Nouv. Guinée. A. Son crane.
Prévost pinx. De l'imp.''-’ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 9. 1. Delphinaptère de Péron. (Delphinapterus Peronii, N.). 2. Dauphin à
sourcils blancs. (Delphinus superciliosus, N.). 3. Dauphin à bandes. (Delphinus bivittatus, N.). 4. Dauphin funenas. (Delphinus
lunatus, N.). 5. Dauphin malais. (Delphinus malayanus, N.). Lesson et Bevalet pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 10. Autour à longue queue. (Falco longicauda, N.). Nouv. Guinée. Pretre pinx.
De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 11. Pie-grièche cap gris. (Lanius kirhocephalus, N.). Nouv. Guinée. Prétre pinx.
De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 12. Pie-grièche Karou. (Lanius Karu, N.). Port Praslin, Nouv. Irlande. Prétre
pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 13. Cassican de Kéraudren. (Barita Keraudrenii, N.). Nouv. Gumée. A. Sa tra-
chée-artère. Prétre pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 14. Cassican de Quoy. (Barita Quoyi, N.). Nouv. Guinée. Prétre pinx. De l'imp.
'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 15. 1. Gobe-Mouche à téte d'acier. (Muscicapa chalybeocephalus, N.). Nouv.
Irlande. 2. Gobe-Mouche Enado. (Muscicapa Enado, N.). Nouv. Guinée. 3. Moucherolle Toitoi. (Muscipeta Toitoi, N.). Nouv.
Zélande. Prétre pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 16. 1. Gobe-mouche simple. (Muscicapa inornata, N.). Nouv. Gumée. 2. Gobe-
mouche à gouttelettes. (Muscicapa guttula, N.). Nouv. Guinée. 3. BouvreuU Télasco. (Pyrrhula Telasco, N.). Pèrou. Prétre pinx.
De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 17. Moucherolle Pomaré. (Muscicapa Pomarea, N.). A. Male en plumage adul-
te. B. Le méme en plumage de vieil àge. C. Femelle. lies de la Société. Prétre, d'après Carnot. De l'imp." de Rémond. Coutant
sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 18. 1. Gobe-mouche à lunettes. (Muscicapa telescopthalmus, N.). 2. Gobe-
mouche ornoir (Muscicapa chrysomela, N.). Nouv. Guinée, Nouv. Irlande. Prétre pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 19. 1. Gobe-mouche aux longs pieds (Muscicapa longipes, N.). 2. Eurylaime de
Blainville (Eurylaimus Blainvilhi, N.). A. Mandibule supérieure de grand, nat. Nouv. Zélande, Nouv. Guinée. Prétre pinx. De
l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 20. Séricule prince-régent, fem. (Sericulus regens, N.). Nouv. Galles du Sud.
Prévost pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 21. 1. Philédon de Duméril. (Philedon Dumerilii, N.). 2. Le méme en plumage
de jeune àge. Nouv. Zélande. Préfre pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 2D'^ Philédon à oreillons jaunes. (Philedon chrysotis, N.). Nouv. Guinée. Prétre
pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 22. Martinet à moustaches. (Cypselus mystaceus, N.). Nouv. Guinée. Prétre
pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 23. 1. Troupiale rounoir. (Icterus rufusater, N.). lies de la Nouv. Zélande. 2.
Sittèle o-tataré. (Sitta otatare, N.). Ile de Taiti. Prétre pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 24. Corbeau vieillard. (Corvus senex, N.). Nouv. Guinée. Pretre pinx. De l'hnp.
" de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 25. Mino de Dumont. (Mino Dumontii, N.). A. Piume isolée du cou. B. id. C.
le bec vu en dessus. Nouv. Guinée. A. Prévost pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 26. Manucode, fem. (Paradisaea Regia, L.). Havre de Doréry, Nouv. Guinée.
Prévost pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 27. Paradisier rouge. Fem. (Paradisaea rubra, Lacép.). Ile de Waigiou. Prétre
pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux[ N.° 28. Épimaque royal. (Epimachus regius, N.). Nouv. Hollando. Prévost pinx. De
l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 29. 1. Synallaxe de Tupinier. (Synallaxis Tupinieri, N.). Chili. 2. Pomathorin
d'Isidore. (Pomathorinus Isidori, N.). Nouv. Guinée. Prétre pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 30. Dicée à poifrine rouge. (Dicaeum erythrothorax, N.). 1. Le male. 2. La fe-
melle. A. Le bec grossi. 3. Soui-Manga Zénobie. (Cinnyris Zenobia, N.). 4. Soui-Manga Aspasie. (Cinnyris Aspasia, N.). Ile de
Bourou: Nouv. Guinée. Prétre pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 31. 1. Soui-Manga décoré. (Cinnyris Eques, N.). 2. Oiseau-Mouche à couronne
violette. (Orthorynchus Sephanìodes, N.). 3. Oiseau-Mouche Amazili. (Orthorynchus Amazilia, N.). 4. Oiseau-Mouche Cora.
(Orthorynchus Cora, N.). Waigiou, Chili, Lima. Bévale! pinx. De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 31 bis. 1. Symé torotoro. (Syma torotoro, N.). A. Le bec vu en dessus. 2. Martin-
chasseur gros-bec. (Dacelo Macrorhinus, N.). A. Le bec vu en dessus. Nouv. Guinée. Prétre pinx. De l'imp." de Rémond. Cou-
tant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 32. Pie du Chili, fem. (Picus chilensis, N.). Conception, au Chili. Prétre pinx.
De l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 33. Coucal Ménebéki. (Cenfropus menbeki, N.). Nouv. Guinée. Prétre pinx. De
l'imp." de Rémond. Coutant sculp.

97

The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage

Massimo Cretella

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 34. Coucal atralbin. (Centropus ateralbus, N.). Nouv. Mande. A. Piume isolée.
Prètte pinx. De l'imp.’'' de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 35. Psittacule de Desmarest. (Psittacula Desmarestii, N.). Nouv. Guinée. Prètte
pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 35'’'^ Psiftacara de la Patagonie. (Psittacara patagónica, N.). Chili. Prètte pinx.
De l'imp.'*^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 36. Mégapode Duperrey. (Megapodius Duperreyi, N.). Nouv. Guinée. Prètte
pinx. De l'imp.'*' de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 37. Alecthélie de d'Urville. (Alecthelia Urvillii, N.). A. Piume du croupion,
isolée et grossie. B. Rachis ou tige ibid. Ile de Gueré (Moloques orientales). Prètte pinx. De l'imp.’'' de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 38. Talégalle de Cuvier. (Talegallus Cuvieri, N.). A. Le bec vu en dessus. B.
Piume du cou isolée. Nouv. Guinée. Prètte pinx. De Pimp.'*^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 39. Colombe de Zoe. (Columba Zoeae, Less.). Nouv. Guinée. Bevalet pinx. De
l'imp.''^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 40. Colombe araucanienne. (Columba araucana, N.). Chili. Prètte pinx. De
l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 41. Colombe océanique. (Columba oceanica, N.). Moulouesse ou Mouleux,
dans la langue des naturels. Ile d'Oualan. Prètte pinx. De l'imp.'^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 42. 1. Tourterelle bleu-verdin male. (Columba Cyanovirens, N.). 2. Tourterelle
bleu-verdin fem. (Columba Cyanovirens, N.). Nouv. Guinée. Prètte pinx. De l'imp.® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 43. Vanneau à écharpe. (Vanellus cinctus, N.). lies Malouines. Prètte pinx. De
l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 44. Héron Phaéton. (Ardea Heliosyla, N.). A. Piume de l'occiput, isolée. Nouv.
Guinée. Prètte pinx. De l'irnp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 45. Grèbe aux belles joues. (Podiceps kalipareus, N.). lies Malouines. Prètte
pinx. De l'imp.''^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 46. Puffinure de Garnot. (Puffinuria Garnotii, Lesson.). A. Son estomac. a'.
Granulations qui le recouvrent en entier. B. Son sternum. Cotes du Pérou. Prètte d'après Garnot. De l'imp.'® de Rémond. Cou-
tant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 47. Sterne des Incas. (Sterna Inca, N.). Lima: Pérou. Prètte pinx. De l'imp.'' de
Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 48. Cormoran de Gaimard. (Garbo Gaimardi, N.). Lima, au Pérou. Prévost
pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 49. Sarcelle des Malais. (Anas Radjah, N.). Ile de Bourou. Prette pinx. De l'imp.
de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. [Mammifères & Oiseaux] N.° 50. Oie antarctique, fem. (Anser antarcticus, VieilL.). lies Malouines. Prèfre
pinx. De l'imp.’'' de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Reptiles N.° 1. 1. Agame des moluques, (Agama moluccana. Less.); 2. Galéote du chili, (Calotes chilensis.
Less.); 3. Lophyre du brésil, (Lophyrus brasiliensis. Less.). Bévalet pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Reptiles N.®’ 2. 1. Lophyre arauque. (Lophyrus araucanus. Less.). 2. Stellion du pérou. (Stellio peruvianus.
Less.). 3. Gecko des ìles océaniemies. (Gecko oceánicos. Less.). Bévalet pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Reptiles N.° 3. 1. Scinque émeraudin. (Scincus Smaragdinus, Less.). 2. Scinque multirayé. (Scincus multiline-
ahis. Less.). 3. Scinque ventre-bleu. (Scincus cyanogaster. Less.). 4. Scinque phalène. (Scincus noctua. Less.). Bevalet pinx. De
l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Reptiles N.° 4. 1. Scinque points-verts. (Scincus veridi-pmrctus. Less.). 2. Scinque queue d'azur. (Scincus
cyanurus. Less.). 3. Scinque flancs-noirs. (Scincus atro-costatus. Less.). 4. Scinque points-rouges. (Scincus ocraceo-punctus.
Less.). Bévalet pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Reptiles N.° 5. Couleuvre ikahèque. (Coluber ikaheca. Less.). A. La tète isolée, moitié grandeur naturelle.
Nouv. Guinée. Bevalet pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Reptiles N.° 6. Acanthophis bourreau. (Acanthophis tortor. Less.). A. La tète isolée et grossie pour montrer
les crochets venimeux. Nouv. Galles du Sud. Bevalet pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Reptiles N.° 7. 1. Grenouille papoue. (Rana papua. Less.). 2. Grenouille bande d'or. (Rana aurea. Less.). 3.
Grenouille malaise. (Rana malayana. Less.). 4. Crapaud minime. (Bufo minimus. Less.). 5. Crapaud arunco. (Bufo arunco,
Scheind.). 6. Crapaud thaul. (Bufo thaul, Merrem.). Bevalet pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° M. Squale maou. (Squalus maou. Less.). Mers de l'Archipel des Pomotous. Lesson et Bevalet
pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 2. Cestracion de Philipp. (Cestracion Philippi, N.). A. La tète vue de face pour montrer la di-
sposition des dents. Mers de la Nouv. Galles du Sud. Bévalet pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 3. Pastenague de Halgan. (Trygon Halgani, Less.). A. Vue en dessous. Mers de la Nouv. Irlande.
Bevalet pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 4. Triodon macroptère. (Triodon macropterus, N.). Mers de Pile Maurice. Bévalet pinx. De
l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 5. Tétrodon cosmographique. (Tetraodon Mappa. Less.). Nouv. Guinée. Bevalet pinx. De l'imp.
'® de Rémond. H. Legrand sculp.

98

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 6. Roussette malaisienne. (Scyllium malaisianum, Less.). Ile de Waigiou. Bévale! pinx. De l'imp.
“ de Remond. A.P. Teillard sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 7. Alutère de Bérard. (Aluteres Berardi, Less.). Nouv. Guinée. Bévale! pinx. De l'imp. de Ré-
mond. Teillard sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 8. Monacan!he à deux filete. (Monacan!hus bifilamentosus, Less.). Océan Indien. Bévale! pinx.
De l'imp.’® de Rémond. Teillard sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 9. 1. Baliste du grand océan. (Balistes conspicillum, Schw.). 2. Baliste vieille. (Balistes ve!ula,
Osbech.). 3. Baliste praslinoì'de. (Balistes praslinoides, Less.). Pré!re pinx. d'après Lesson. De Timp.'® de Rémond. Schmelz
sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 10. 1. Baliste !rès orné. (Balistes ornaüssimus. Less.). 2. Baliste azur. (Balistes azureus, Less.). 3.
Baliste à pectorale bordée de rouge. (Balistes ery!hrop!eron, Less.). Prélre pinx.’ d'après Lesson. De Timp.'® de Rémond. H.
Legrand sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 11. 1. Murène linéolée. (Muraenophis lineala. Less.). 2. Murène flavéole. (Muraenophis flaveola,
Less.). Archipel des Carolines. Bévale! pinx. De l'imp.’® de Rémond. Schmelz sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 12. Iclhyophis ligré. (Iclhyophis ligrinus, N.). Archipel de la Société. Bévale! pinx. De Timp.’®
de Rémond. Coulan! sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 13. Iclhyophis panlhérin. (Iclhyophis panlherinus. Less.). Ile d'Oualan. Bévale! pinx. De Timp.
'® de Rémond. A.P. Teillard sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 14. 1. Maquarie auslral. (Maquaria auslralasica, Cuv. Poiss. Tom. V. pag. 377.). Rivière Maquarie
Nouv. Galles du Sud. 2. Pilote iridien. (Naucrales indicus, Less.). Nouv. Irlande. Bévale! pinx. De Timp.’® de Rémond. L. Le-
grand sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 15. Tliyrsile acinacée. (Thyrsiles lepidopodea, Cuv). Mers du Brésil. Bévale! pinx. De Timp.'® de
Rémond. Giraud sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 16. 1. Chironecle rouge. (Chironecles coccineus, Cuv.). Mers de Tile Maurice. 2. Cliironecle
marbré. (Chironecles marmoralus, Cuv.). Mers de la Nouv. Guinée. Bévale! pinx. d'après Lesson. De Timp.'® de Rémond. H.
Legrand sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 17. Alhérine? des Malouines. (Alherina? Macloviana, Less.). Embouchure des rivières aux lies
Malouines. Lesson pinx.’ Bevale! fee.’ De Timp.'® de Rémond. Coulan! sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 18. Uranoscopo kouripoua. (Uranoscopus kouripua, N.). Mers de la Nouv. Zélande. Bévale!
prnx. De Timp.'® de Rémond. Coulan! sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 19. Trigle koumou. (Trigla kumu, N.). A. Nageoire abdominale isolée. Mers de la Nouv. Zélan-
de. Bévale! pinx. De Timp.'® de Rémond. Coulan! sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 20. Pèlor lachelé. (Pelor maculalum, [Cuv. Poiss. Tom. IV. Pag. 434]). A. Nageoire venlrale vue
de face. Ile de Waigiou. Bévale! pinx. d'après Lesson. De Timp.’® de Remond. Massard sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 21. 1. Pélor à filamens. (Pelor filamenlosum, Cuv. Poiss. To. IV. Pag. 428). Ile de France. LA.
Nageoire venlrale. 2. Pélor obscur. (Pelor obscurum, Cuv. Poiss. Tom. IV. Pag. 436). Nouv. Irlande. Bévale! pinx. De Timp.’® de
Rémond. H. Legrand sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 22. 1. Cirrhile panlhérin. (Cirrhiles panlherinus, Cloq.). Ile Maurice. 2. Diacope macolor. (Dia-
cope macolor. Renard; Less.). Nouv. Guinée. Bevale! pinx. De Timp.’® de Rémond. Coulan! sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 23. Diacope Tiéa. (Diacope Tiea, Less.). Archipel de la Société. Bévale! pinx. d'après Lesson. De
Timp.’® de Rémond. Barrote sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 24. Diagrammo de Lesson. (Diagramma Lessonii, Cuv. T. 5. pag. 313.). Mers de Tile Waigiou.
Bévale! pinx. d'après Lesson. De Timp.’® de Rémond. Schmelz sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 25. 1. Holocenlre liéré. (Holocenlrum bere, Cuv. T. III. P. 202.). Ile d'O-Tai'li. 2. Holocenlre dia-
déme. (Holocenlrum diadema, Cuv. T. III. p. 213.). Ile de Borabora. 3. Amphiprion luniqué. (Amphiprion lunicalus, Cuv. T. V.
p. 399.). Mers de la Nouv. Guinée. Bévale! pinx. d'après Lesson. De Timp.’® de Rémond. Schmelz sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 26. Scolopside à tempe nue. (Scolopsides temporalis, Cuv.). Mers de la Papuasie. Bévale! pinx.
d'après Lesson. De Timp.’® de Rémond. Vietar sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 27. 1. Acanlhure éparai. (Acanlhurus eparai. Less.). Ile d'O-Tai'li. 2. Acanlliure fuligineux.
(Acanlhurus fuliginosus, Less.). lies Carolines. Bévale! pinx. De Timp.’® de Rémond. H. Legrand sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 28. 1. Pomacenlre émargmé. (Pomacenlrus emarginalus, Cuv. !. V. p. 422.). Ile de Waigiou. 2.
Pomacenlre peli!. (Pomacenlrus teniops, Cuv. T. V. p. 423.). Ile de Boarbora. 3. Amphiprion à venire jaune. (Amphiprion ch-
rysogasler, Cuv. T. V. p. 400.). Ile de France. Bévale! pinx. De Timp.’® de Rémond. H. Legrand sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 29. 1. Chélodon à housse. (Cheetadon ephippium, Cuv.). 2. Chélodon sélon. (Chaelodon selifer,
Bloch.). lies de Borabora e! d'O-Taili. Bévale! pinx. d'après Lesson. De Timp.'® de Rémond. Giraud sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 30. 1. Chélodon maillé. (Chaelodon reliculalus, Cuv.). Ile d'O-Taili. 2. Chélodon Irès orné.
(Chaelodon ornaüssimus, Solander.). Ile d'O-Taili. 2. Holacanlhe à cercles. (Holacanlhus semi-circulalus, Cuv.). Nouv. Irlande.
Lesson pinx. De Timp.'® de Rémond. Vietar sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 31. 1. Caranx de Lesson. (Caranx Lessonii, Cuv. Musée de Paris.). Nouv. Guinée. 2. Denlex
rouge. (Denlex ruber, Cuv. Poiss. Tom. VI. pag. 248.). Ile de Waigiou. 3. Plolose Ikapor. (Ploloseus Ikapor, Lesson dici, classiq.
Tom. XV. Pag. 435.). Ile de Waigiou. 3.A. Epine dorsale grossie. 3.B. Peciorale isolé. Bévale! pinx. d'après Lesson. De Timp.’® de
Rémond. Teillard sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 32. Bonite. (Thynnus vagans. Lesson dici, classiq. lom. XV. Pag. 278.). Océan Pacifique. Prélre
pinx. d'après Lesson. De Timp.’® de Rémond. Massard sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 33. Maquereau loo. (Scomber loo. Less. dici, classiq. lorn. XV. pag. 277.). Nouv. Irlande. Bévale!
pinx. d'après Lesson. De Timp.’® de Rémond. Vidor sculp.

99

The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage

Massimo Cretella

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 34. Ccesio à croissant. (Caesio lunaris, Ehremb. [Cuv. poiss. torn. VI. pag. 441]). Nouv. Irlande.
Bév'alet pinx. De l'imp.'" de Rémond. H. Legrand sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 35. 1. Girelle pao. (Julis quadricolor, Less.). Ile de Taiti. 2. Girelle à demi parée. (Julis semideco-
rata, Less.). Ile Maurice. Bevale! pinx. De l'imp.'^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 36. Girelle de Bory. (Julis Boryii, Less.). Cotes d'O-Taiti. Lesson et Bevale! pinx. De l'irnp.''^ de
Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 37. Mérou-mille étoiles. (Serranus myriaster, Cuv. poiss. torn. IL pag. 365.). Ile de Borabora.
Bévale! pinx. De l'imp.‘' de Rémond. Oudet sculp.

Voy. De la Coquille. Poissons N.° 38. Crénilabre de Chabrol. (Crenilabrus Chabrolii, Less.). Mers de Pile Maurice. Bevale! pinx.
De Pimp.'*^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 1". 1. Poulpe blanc. (Octopus niveus. Less.). 1. bis. le méme vu en dessous. A. ventouses vues
de face. B. les mémes vues de profil. 2. Calmar d'Oualan. (Loligo Oualaniensis, Less.). E. le mème vue en dessous. L. rudiment
corné interne. G. bec corné. 3. Onychoteuthe de Lesson. (Onychoteuthis Lessonii, de Eérussac). C. ventouses vues de face. D.
les mémes vues de prohl. Prévost et Lesson pinx. De Pimp.'^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 2. Sépioteuthe de Lesson. (Sepioteuthis Lessoniana, de Pérussac.). A. Vu en dessous. B. Ru-
diment interne, corné et minee. C. Bec corné vu sous plusieurs aspects. D. Ventouses vues en dessus. E. les mémes, vues de
trois quarts. Nouv. Guinée. Prévost pinx. De Pimp.''^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 3. 1. Piróle Adamastor. (Pterotrachea Adamastor, Less.). Mers du Cap de B."® Espérance. A.
Mandibules cornees. B. les mémes, vues de face. 2. Firole placenta (Pterotrachea placenta. Less.). Mers de la Nouvelle Guinée.
3. Ptérosome aplati. 3. bis. le méme, vu en dessous. (Pterosoma plaira. Less.). Mers de la Nouvelle Guinée. Prévost et Lesson
pinx. De Pimp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 4. 1. Salpa Forskalii, Less. 2, 2. bis. Salpa pyramidalis. Less. 3. Salpa cylindrica. Less. 4. Pte-
rolyra beroides. Less. M.'"® Lesson pinx. De Pimp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 5. 1. Salpa nephodea. Less. 2. Salpa aspera, Chamisso? 3. Salpa amphoreeformis. Less. 4.
Salpa tricuspida. Less, (vu de face). 5. Salpa lineata. Less. 6. Salpa dubia. Less. Zoophytes. 7. Pontocardia cruciata. Less. 7. bis.
le méme, tei qu'il parait dans Peau. M.""® Lesson pinx. De Pimp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 6. 1. Salpa costata, Quoy et Gaim. 2. Salpa quadrangularis. Less. 3. Salpa levis. Less. 4. Salpa
tricuspida, Less. 5, 5. bis. Salpa lineata. Less, (vu de profil). 6. Salpa Garnotii, Less. 7. Dubreuillia cirrhosa. Less. M.""® Lesson
pinx. De Pimp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 7. 1. Hélice de Radama. 2. la méme vue en dessous. (Helix Radama, Less.). Madagascar. 3.
Buiime Chilien. (Bulimus Chilensis, Less.). Chili. 4. Buiime de Shongi. 5. la méme vue en dessous. (Bulimus Shongii, Less.).
Nouv. Zélande. 6. Partule d'O-taiti. 7. la méme vue en dessous. (Partula O-taheitana, Eérussac.). O-Taiti. 8. Partule rubanée. 9.
la méme vue en dessous. (Partula lineata. Less.). Oualan. Bévale! pinx. De Pimp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 8. 1.1'. Janthina fragilis, Lamarck. 1”. CEufs réunis en paquets sur une bride soutenue par des
vésicules. 1"'. Capsule isolée. 2. 2’. Janthina bicolor, Less. 3. Janthina prolongata, de Blainv. 3'. Jeune àge. 4. Janthina exigua,
Lamarck. 4'. Très jeune àge. 5.5'. Helicigona Ferussacii, Less. Nouv. Guinée. 6.6'. Pupa pagoda, Eérussac, prod. N.° 470. Ile
Maurice. 7.7'. Pupa sulcata, Lamarck. Ile Maurice. 8.8'. Pupa palanga, Eérussac, prod. N.° 464. Ile Maurice. Prétre pinx. De
Pimp.‘® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 9. 1. Auricule de Midas. (Auricula Midae, Lamarck). A. L' animal vu en dessous. B. Le méme
extrait de son test. C. La coquille vue de face. Nouv. Guinée, Rivage près la men 2. Agathine Couroupa. (Achatina Couroupa,
Less. Achatina Mauritiana et Castanea, Lamarck. Achatina Borbonica, Fúlica et Zebrina, Eérussac, prod.) 2'. La coquille vue de
face. 2". La téte du mollusque vue de face. Originaire de Madagascar et naturalisée aux lies Boubon et Maurice. Prétre pinx.
d'après Lesson. De Pimp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 10. 1. Cleodora Lessonii, Rang, monogr. inèdite. 2. Cleodora quadrispinosa. Rang, monogr.
inèdite. 3. Helix Tuffetii, Less. 4. Scarabus Lessonii, de Blainville, diet. sci. nat. tom. 48. pag. 52. 4. Le mollusque vu de face. 5.
Scarabus imbrium, Montf. 6. Scarabus undatus. Less. 7. Scarabus castaneus. Less. Prétre pinx. d'après Lesson. De Pimp.'® de
Rémond. Massard sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 11. 1. Natica glauca, de Humboldt. 1'. La méme vue en dessus. Còtes du Perou. 2. Melania
setosa, Swainson. 2'. La méme vue en dessous. 2". L'opercule membraneux. Còtes de la Nouv. Irlande. 3. Cyrena Keraudrenia,
Lesson. 3'. La méme vue en dedans. Nouv. Guinée. 4. Monoceros giganteum. Lesson. 4'. Le méme vue un dessus. 4". L'opercu-
le membraneux. Còtes du Chili Mérid. 5. Conoelix Swainsonii, Lesson. 5'. Le méme vu en dessus. Ile d'Oualan. Bévale! pinx.
De Pimp.'® de Rémond. Mougeot sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 12. Universibranche arborescent. (Homopneusis frondosos. Less.). Ile de Waigiou. Prétre
pinx. d'après Lesson. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 13. 1. Helix tortilabia. Less. 2. Helix rufa. Less. 3. Helix sordidus. Less. 4. Helix planorbis.
Less. 5. Cyclostoma lutea. Less. 6. Cyclostoma vitrea. Less. 7. Cyclostoma Massena, Less. 8. Valvata hebraica, Less. 9. Helicina
miniata. Less. 10. Helicina lutea. Less. 11. Partula grisea. Less. 12. Clithon nigrispinis. Less. 13. Clithon undatus. Less. 14.
Cyclas nepeanensis. Less. 15. Sycozoa sigillinoides. Less. Prétre pinx. De Pimp.'® de Rémond. H. Legrand sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 14. 1. Vaginulus limayanus. Less. l.A. Vu en dessous. 2. Onchidium granulosum. Less. 2.B.
Vu en dessous. 3. Onchidium marmoratum. Less. 3.C. Vu en dessous. 4. Buchanania Onchidioides, Less. 4.D. Vu en dessous.
5. Nerea punctata. Less. 6. Eolidia Lottini, Less. Prétre pinx. d'après Lesson. De Pimp.'® de Rémond. H. Legrand sculp.

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 15. 1. Helisiga sanctae-helenae. Less. l.A. L' animal rentré dans son test. 2. Calyptraea Adol-
phei. Less. 2.A. L'animal vu en dessous. 2.B. L'animal au trait vu en dessus. 3. Clausilia punctatissima, Less. 3.a. Test de gran-
deur naturelle vu en dessus. 3.B. Le méme vu en dessous. 4. Paphies (Crassatella) Roissyana, Less. 4.A. Les deux valves ouver-
tes. 5. Unio depressa, lamk. 5.A. Les deux valves ouvertes. Prétre pinx. d'après Lesson. De Pimp.'® de Rémond. Victor sculp.

100

Voy. De la Coquille. Mollusques N.° 16. 1. Nerita amphibia, Less.l'. L'animal isolé. 1". Test vu en devant. T". Opercule. 2. Trochus
ater, less. 2'. Le méme vu en devant. 3. Trochus bicolor. Less. 3'. Le méme vu en devant. 4. Arion ascensionis. Less. 4'. Vu en
dessous. 5. Physa novae-hollandiae. Less. 5’. Le Test avec le mollusque. 5". Test d'un jeune individu. 6. Triton fasciculatus. Less.

6'. Un animai dégagé de son enveloppe. 7. Pentalepas vitrea. Less. Prétre pinx. d'après Lesson. De rimp."" de Rémond. H. Le-
grand sculp.

Voy. De la Coquille. Crustacés N.° IV Fig. 1. Ocypode de d'Urville. (Ocypode Urvillii, Guér.). Fig. 2. Gélasime de Duperrey. (Ge-
lasimus Duperreyi, Guér.). Fig. 3. Serre du Gélasime semblable. (Gelasimus affinis, Guér.). Fig. 4. Trapésie Cymodoce. (Trape-
zia Cymodece, Latr.). Guérin pinx. De l'imp.'*' de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Crustacés N.° 2. 1. Eurypode de Latreille. (Eurypodius Latreillii, Guér.). 2 à 11. détails. 12. Hyménosome de
Gaudichaud. (Flymenosoma Gaudichaudii, Guér.). 13 à 18. détails. H. Guérin pinx. De l'imp.“ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Crustacés N.° 3. Fig. 1. Grimotée sociale. (Grimotea gregaria, Leach). Fig. 2. Porcellane violette. (Porcellana
violacea, Guér.). Fig. 3. Alphée de Lottili. (Alpheus Lottini, Guér.). Guérin pinx. De l'imp.''^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Crustacés N.° 4. 1. Squille de Lesson. (Squilla Lessonii, Guér.). 2. Erychte narwal. (Erychtus narwal, Guér.).

3 et 4. détails. 5. Erychte de Latreille. (Erychtus Latreillii, Guér.). 6 et 7. détails. 8. Alime tétracanthure. (Alima tetracanthura,

Latr.). 9 à 13. détails. E. Guérin pinx. De l'imp.'*' de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Crustacés N.° 5. 1. Phyllosome laticorne. (Phyllosoma laticornis, Leach.). 2. Phyllosome de Duperrey. (l.C.
Phyllosoma Duperreyi, Guér.). 3. Phyllosome de Preycinet. (Phyllosoma Preycinetii, Guér.). E. Guérin pinx. De l'imp.'' de Ré-
mond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° lA 1. Cicendela decem-guttata, Eabr. 2. C. Urvillii, Guér. 3. C. tortuosa, Dej. 4. C. tuberculata,

Eabr. 5. C. Latreillei, Guér. 6. Therates basalis, d'Urv. 7. Cymendis australis, Dej. 8. Lebia posticalis, Guér. 9. Antarctia blanda,

Dej. 10. Antarctia nitida, Guér. 11. Geobienus australasiae, Guér. 12. Acupalpus piceus, Guér. 13. Antarctia flavipes, Dej. 14.
Antarctia malachitica, Dej. 15. Trechus soledadinus, Guér. 16. Trechus Audouinii, Guér. 17. Leia Jacksoniensis, Guér. 18. Dyti-
scus flavocinctus, Guér. 19. Colymbetes lineatus, Guér. 20. Gyrinus striolatus, Guér. 21. Staphilinus fulgipennis, Guér. 22.
Paederus cyanipennis, Guér. 23. Paederus australis, Guér. 24. Aleochara h^morho'idalis, Guér. Guérin pinx. De l'imp." de Ré-
mond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 2. 1. Buprestis bella, Guér. 2. Buprestis auro-foveatus, Guér. 3. Galba marmorata, Guér. 4. Cal-
lirhypis Dejeanii, Latr. 5. Telephorus dilaticornis, Guér. 6. Cordylocera Antennata, Guér. 7. Adelocera grisea, Guér. 8. Clado-
phorus ruficollis, Guér. 9. Cladophorus dimidiatus, Guér. 10. Laius cyaneus, Guér. Guérin pmx. De l'imp.*® de Rémond. Cou-
tant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 3. 1. Scarabaeus latipes, Guér. 2. Scarabaeus TEgeon, Fabr. 3. Oryctomorphus bimaculatus, Guér.

4. Brachysternus prasinus, Guér. 5. Serica marmorea, Guér. 6. Liogenys castaneus, Guér. 7. Ceraspis peruvianus, Guér. 8. Pa-
chycerus castaneipennis, Guér. 9. Heteronyx australis, Guér. 10. Liparetrus discipeimis, Guér. 11. Cetonia papua, Guér. 12.

Cetonia taciturna, Guér. Guérin pinx. De l'imp.“ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 4. 1. Proacis rufipes, Esch. 2. Nyctozoilus obesus, Guér. 3. Nycterinus thoracicus, Esch. 4. Am-
mophorus peruvianus, Guér. 5. Tenebrio costatus, Guér. 6. Heliofugus arenosus, Guér. 7. Nyctopetus tenebrioi'des, Guér. 8.
Psammeticus costatus, Guér. 9. Phitophilus helopioides, Guér. 10. Opatrum complanatum, Guér. 11. Adelium dilaticollis, Guér.

12. Blapstinus striatus, Guér. E. Guérin pinx. De l'imp."' de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 5. 1. Amarygmus mutabilis, Guér. 2. Amarygmus cupreus, Guér. 3. Helops ceerulescens, Guér.

4. Cyphonotus dromedarius, Guér. 5. Lagria pulchella, Guér. 6. Lagria castanea, Guér. 7. Flelieus ovatus, Guér. 8. Notoxus
quadrimaculatus, Guér. 9. CEdemera sericea, Guér. 10. Cistela pilosula, Guér. 11. Cistela luteola, Guér. 12. Meloe chiliensis,

Guér. Guérin pinx. De Fimp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 6. 1. Aterpus superciliosus, Latr. 2. Geonemus striato-punctatus, Guér. 3. Geonemus Geoffroyii,

Guér. 4. Geonemus Cuvierii, Guér. 5. Cryptorhynchus striga, Latr. 6.7. Rhynolaceus formicarius, Latr. 8. Cryptorhynchus hu-
meralis, Latr. 9. Cryptothynchus lateralis, Guér. 10. Pachyrhynchus ceneus, Guér. 11. Brenthus bicolor, Guér. 12. Brenthus an-
gustatus, Guér. 13. Téte du Brenthus nova-guineensis, Guér. Guérin pinx. De l'imp.'"’ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 7. 1. Prionus limae, Guér. 2. Saperda Lefebvrii, Guér. 3. Tragocerus bifasciatus, Guér. 4. Lamia
rubropunctata, Guér. 5. Saperda venusta, Guér. 6. Lamia Orbignyi, Guér. 7. Lamia albicincta, Guér. 8. Lamia granulosa, Guér.

9. Lamia rugosula, Guér. 10. Glioma affinis, Guér. 11. Gnoma giraffa, Guér. 12. Tmesisternus trivitfafus, Guér. 13. Tmesisternus
marmoratus, Guér. E. Guérin pinx. De Fimp.'*^ de Rémond. Massard sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 8. 1. Formica macra, Guér. 2. Formica sericata, Guér. 3. Formica sexspinosa, var. Guér. 4. Formi-
ca nigriventris, Guér. 5. Pimpla cinctata, Guér. 6. Iclineumon Gravenstii, Guér. 7. Trachypetus clavatus, Guér. 8. Scolia Servillei,

Guér. 8. D. Extrémité de Fabdomen du male de la Scolia Urvillei Lepell. De S.' Fargeau. 9. Thynnus? Rubripes, Guér. 10. My-
zine australasiae, Guér. 11. Téte du Thynnus dentatus, Fabr. 12. Pepsis Lepelletierii, Guér. 13. Pepsis ichneumoneus, Guér. 14.

Phex praslinius, Guér. 15. Pelopaeus cyaniventris, Guér. E. Guérin pinx. De l'imp.*' de Rémond. Massard sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 9. 1. Ammophilus rufipes, Guér. 2. Pompilus Pellefierü, Guér. 3. Bember Brullei, Guér. 4. Ody-
nerus aurocincfus, Guér. 5. Odynerus cianipemiis, Guér. 6. Vespa Alduini, Guér. 7. Eumenes praslinia, Guér. 8. Ropalidia ma-
culiventris, Guér. 9. Stenogaster fulgipennis, Guér. 10. Andrena ausfralis, Guér. 11. Andrena australis, Guér. 12. Aile de l'An-
drena muraria, Eab. E. Guérin pinx. De Fimp.**^ de Rémond. Teillard sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 10. 1. Listrocelis pedinata, Guér. 2. Aeripeza reticulata, Guér. 3. Libellula elegans, Guér. 4. Man-
tispa grandis, Guér. 5. Cicada perulata, Guér. 6. Cicada exhausta, Guér. 7. Aphsena fuscata, Guér. 8. Listra Servillei, Guér. 9.

Ricarda oculata, Guér. 10. Ricarda splendida, Guér. 11. Fiata pyralis, Guér. E. Guerin pinx. De Fimp.''" de Rémond. Massard
sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 11. 1. Scutellera Billardierii, Fabr. 2. Scutellera Billardierii var. Guér. 3. Scutellera Praslinia, Guér.

4. Scutellera Peroni!, Guér. 5. Scutellera pagana, Fabr. 6. Scutellera papua, Guer. 7. Scutiphora rubromaculata, Guér. 8. Penta- 1 0 1

The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage

Massimo Cretella

toma Fallenii, Guér. 9. Pentatoma Schellenbergii, Guér. 10. Pentatoma Volfii, Guér. 11. Pentatoma Germarii, Guér. 12. Pentato-
ma jacksoniensis, Guér. 13. Pentatoma complanata, Guér. 14. Pentatoma crassula, Guér. 15. Agapophyta bipunctata, Guér. 16.
Platycoris rubromargmata, Guér. 17. Halys flavopunctata, Guér. 18. Halys Winthemii, Guér. E. Guérin pinx. De l'imp.“ de Ré-
mond. Coutant sculp.

Voy. De la CoquUle. Insectes N.° 12. 1. Megymenum dentatum, Guér. 2. Tessaratoma flavicornis, Guér. 3. Platycoris bipunctatus,
Guér. 4. Gonocerus collaris, Guér. 5. Anisoscelis mfumatus, Guér. 6. Anisoscelis Stollii, Guér. 7. Anisoscelis rubricabas, Guér. 8.
Anisoscelis suralis, Guér. 9. Leptoglossus dilaticollis, Guér. 10. Nematopus flaviceps, Guér. 11. Alydus annulicornis, Guér. 12.
Leptocorisa flavida, Guér. 13. Lygasus atrorufus, Guér. 14. Lygeeus fuscipermis, Guér. 15. Lygaeus taitense, Guér. 16. Dysdereus
peruvianus, Guér. 17. Reduvius tuberculatus, Guér. 18. Reduvius cyaniventris, Guér. Guérin pinx. De l'imp.''" de Rémond.
Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 13. 1. 2. Papilio Urvillianus, Guér. 3. Papilio Euchenor, Guér. Vauthier pinx. De l'imp.'^ de Ré-
mond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 14. 1. Papilio Severus, Guér. 2. A.B. Papilio Plicatus, Guér. 3. Papilio Ormenus, Guér. Vauthier
pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. hisectes N.° 14. Bis. 1. Vanessa Amelia, Guér. 2. Eurybia Carolina, Godart. 3. Satyrus Bazochii, Guér. 4. Nym-
phalis australis, Guér. Vauthier pinx. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 15. 1. Pieris chilensis, Guér. 2. Colias Vauthierii, Guér. 3. Nymphalis Nais, Guér. 4. Cethosia
obscura, Guér. Vauthier pinx. De l'imp.“ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 16. 1. Nymphalis Geoffroyii, Guér. 2. 3. Argynnis pulchra, Guér. 4. Argynnis Gabertii, Guér. 5.
Argynnis tristis, Guér. Vauthier pinx. De l'imp.'^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 17. 1. Morpho biocuatus, Guér. 2. Satyrus Klugii, Guér. 3. Satyrus Duponchelii, Guér. 4. 5. Sat-
yrus chiliensis, Guér. Vauthier pinx. De rimp.“= de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 18. 1. 2. Polyommatus Damis, Guér. 3. Polyommatus Coritus, Guér. 4. Polyommatus Cleotas,
Guér. 5. Ciéis posticalis, Guér. 6. Hesperia Critomedia, Guér. 7. Hesperia antipodes, Guér. 8. Symethis Leos, Guér. Guérin pinx.
De Pimp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 19. 1. Agarista TEmorrhoidalis, Guér. 2. Noctua scapularis, Guér. 3. Deileptena Poeyii, Guér. 4.
Phaloe cruenta, Guér. 5. Lithosia Arthus Bertrand, Guér. 6. Noctua propitia, Guér. 7. Noctua pietà, Guér. 8. Glaucopis strigiven-
tris, Guér. Vauthier pinx. De l'imp.’® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 20. 1. Leptotarsus Maequartii, Guér. 2. Caloptera fasciata, Guér. 3. Pangonia jacksoniensis, Guér.
4. Bombylius australis, Guér. 5. Chrysosoma maculipennis, Guér. 6. Chrysosoma fasciata, Guér. 7. Laphria splendida, Guér. 8.
Asilus Garnotii, Guér. 9. Anthrax unicincta, Guér. 10. Tabanus guttatus, Donov. 11. Agapophytus australasiae, Guér. 12. Odon-
tomyia limee, Guér. E. Guérin pinx. De l'imp.'® de Rémond. Massard sculp.

Voy. De la Coquille. Insectes N.° 21. 1. Rutilia regalis, Guér. 2. Ru tilia mirabilis, Guér. 3. Calliphora papua, Guér. 4. Myophora
musca, Rob. Desv. 5. Sophia vittata, Guér. 6. Lucilia chrysocephala, Guér. 7. Prosena conica, Guér. 8. Platistoma maculipennis,
Guér. 9. Platystoma cincta, Guér. 10. Neria indica, Rob. Desv. 11. Neria cyanea, Guér. 12. Hyppobosca australis, Guér. E. Guérin
pinx. De l'irnp.^ de Rémond. Schmelz sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° lA 1. Euménides Tisiphone; Eumenides ophiseocoma. Less. 2. Zoanthe des moluques; Zoan-
tha thalassanthos. Less. 3. Actinanthe bouquet; Actinantha florida. Less. Lesson et Prétre pinx. De l'imp.‘'= de Rémond. Coutant
sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 2. 1. Actinia sanctae-helenae. Less. 2. Actmia sanctee-catherinae. Less. 3. Actmia peruviana.
Less. 4. Actinia capensis. Less. 5. Actinia chilensis. Less. 6. Actinia dubia. Less. Lesson et Prétre pinx. De l'imp.'® de Rémond.
Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 3. 1. Actinia novae hyberniae. Less. 2. Actinia papillosa. Less. 3. Actmia bicolor. Less. 4. Actinia
macloviana. Less. A. La méme ayant replié ses tentáculos. 5. Actinia ocellata. Less. 6. Actinia pietà. Less. 7. Actinia vagans.
Less. 8. Actinia nivea. Less. A. La méme vue de face. B. La méme en divers états. Lesson et Prétre pinx. De l'imp.'® de Rémond.
Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 4. Physalie de L'atlantide. A. Ventouses grossies. Physalia atlantica. Less. (Physalia pelagica,
Lamk.). Lesson et Bessa pinx. De l'imp.^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 5. 1. Physalie de l'océan pacifique austral; Physalia australis. Less. (Ph. megalista. Perón et
Les.). 2. Physalie de l'océan atlantique austral; Physalia antárctica. Less. (Ph. elongata, Lamk.). 3. Physalie tuberculeuse; Phy-
salia tuberculosa, Lamk. 4. Physalie des aijores; Physalia azoricum. Less. Lesson et Prétre pinx. De l'imp.® de Rémond. Coutant
sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 6. 1. Vélelle mutique; velella mutica, Lamk. 2. La méme vue en dessous. A. Cartilages inter-
nes. B. Bouche et tube stomacai. C.C. Su(;oirs buccaux. D. Tentacule isolé. E. Jeune àge. 3. Vélelle bleue; velella cyanea. Less. 4.
La méme vue en dessous. Lesson et Prétre pinx. De l'imp.''-’ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 7. 1. P. Porpite aux cheveux d'or. (Porpita chrysocoma. Less.). 2. Porpite atlantique. (Porpita
atlantica. Less.). 3. Porpite du grand-océan. (Porpita pacifica. Less.). 3'. La méme vue en dessous. C. sa bouche entourée de
suijoirs. Prétre pinx. d'après Lesson. De l'imp.'® de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 8. 1. Sarcophinanthe fleuri. (Sarcophmanthus sertum. Less.). Nouv. Irlande. 2. Sarcophinanthe
à papilles. (Sarcophmanthus papillosus. Less.). Nouv. Irlande. 3. Corticifère agregée. (Corticifera agregata. Less.). Ile de Bora-
bora. 4. Euccelium de Borabora. (Eucoelium Boraboriensis, Less.). Ile de Borabora. Prétre pinx. d'après Lesson. De l'imp."^ de
Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 9. 1. Bérosome tentaculé. (Berosoma tentaculata. Less.). 2. Eudore eau-condensée. (Eudora
hydropotes. Less.). A. vue horizontalement. B. la méme vue en dessus. 3. Eudore disque. (Eudora discoides. Less.). Bevale!
pinx. d'après Lesson. De l'imp.’'' de Rémond. Coutant sculp.

102

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 10. Dianée cérébriforme. (Dianaea cerebriformis. Less.). Océan Atlantique. Bévalet pinx.
d'après Lesson. De l'imp.''' de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 11. 1. Rhizostome croisée. (Rhizostoma cruciata, Less.). Cotes du Brésil. 2. Céphée des papous.
3. la méme dans son jeune age. (Cephea papua, Less.). Cotes de Waigiou. Prette pinx. d'après Lesson. De I'imp.''^ de Rémond.
Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 12. 1. Cyanée aux beaux cheveux, jeune àge. (Cyanea plocamia. Less.). 2. la méme compléte-
ment adulte. Còtes du Pérou. Prètte pinx. d'après Lesson. De l'imp.''^ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 13. 1. Chrysaore de Gaudichaud. (Chrysaora Gaudichaudii, Less.). Còtes des lies Malouines.
2. Chrysaore de Blosseville. (Chrysaora Blossevillii, Less.). Còtes du Brésil. Prévost pinx. d'après Lesson. De l'imp. de Ré-
mond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 14. 1. Bourse de Venus. (Bursarius Cytheree, Less.). 2. Pléthosome hyalin. (Plethosoma crysta-
loides. Less.). A. A', pièce inférieure. B.C. fragments latéraux désarticulés. 3. Cyanée de Bougainville. (Cyanea Bougainvillii,
Less.). D.D'.D".D"'. la méme vue sous plusieurs aspects. 4. Equorée mitre. (/Equorea mitra. Less.). 5.5'. Microstome ambigú.
(Microstoma ambigua. Less.). Prètte pinx. d'après Lesson. De l'imp.“ de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 15. 1. Béroé gargantua. (Beroe gargantua. Less.). 2. Béroé macrostome. (Beroe macrostomus,
Péron.). 3. Béroé mitre. (Beroe mitraeformis. Less.). Prètte pinx. d'après Lesson. De l'imp.'' de Rémond. Coutant sculp.

Voy. De la Coquille. Zoophytes N.° 16. 1. Béroé de Baster. (Beroe Basteri, Less.). LA. Vu de còté. l.B. Vu par le Pòle inférieur. 2.
Neis bourse de mer. (Neis cordigera. Less.). 3. Physsophore distique. (Physsophora disticha. Less.). 3. A. Suqoir isolé. 3.B. Di-
sque inférieur des su^oirs. 3.C. Vessies vues de face et de profil: celle du milieu ouverte et à demie fermée par une valvule. 4.
CEufs de Mollusque. 4. Un ceuf isolé terminé par une aile membraneuse. Prètte pinx. d'après Lesson. De l'imp." de Rémond.
Coutant sculp.

[jfivoro ricevilo il 3 inalzo 2010
I,avoro accettato il 8 litglio 2010

103

The complete collation and dating of the section Zoologie of the Coquille voyage

Boll. Malacol., 46: 104-109 (2/2010)

Primi rinvenimenti di Bursatella leachii de Blainville,
1817 e Fulvia fragilis (Forskàl, 1775) nel Golfo di Olbia
(Sardegna nord-orientale)

Mauro Doneddu

Via Palau 5, 07029
Tempio Pausania (OT),
Italy,

doneddumauro@tiscali.it

Riassunto

Nella presente nota si segnalano i ritrovamenti di due molluschi alieni nuovi per il Golfo di Olbia (Sardegna
nord-orientale): Bursatella leachii de Blainville, 1817 e Fulvia fragilis (Forskàl, 1775). La prima era nota
solo per la Sardegna meridionale, mentre i rinvenimenti della seconda costituiscono le prime segnalazioni
per l'isola. Sebbene non vi sia alcuna certezza riguardo ai possibili vettori di introduzione, la prossimità dei
siti di presenza delle due specie con il porto commerciale di Olbia e con impianti di acquacoltura suggeri-
rebbe un trasporto antropico involontario tramite acque di zavorra, o assieme a partite di molluschi impor-
tati per acquacoltura.

Abstract

Two alien molluscs, Bursatella leachii de Blainville, 1817 and Fulvia fragilis (Forskàl, 1775) are here first
reported from the Gulf of Olbia, northeastern Sardinia. B. leachii was previously known from the southern
Sardinia only, while F fragilis is reported from Sardinia for the first time. The proximity of the finding lo-
calities with the commercial port terminal and aquaculture activities suggests an anthropic unintentional
transport through ballast water or together with mollusc stocks imported for aquaculture purposes.

Parole chiave

Specie aliene, Fulvia fragilis, Bursatella leachii, Italia, Sardegna nord-orientale.

Introduzione

La comparsa di specie di origine esotica in Mediterra-
neo è un fenomeno noto da tempo, sebbene solo negli
ultimi 50 anni si sia assistito ad un sempre più rapido
incremento del loro numero. 1 cambiamenti climatici e i
traffici marittimi sono stati spesso citati come cause o
concause di tale "invasione". Tra le specie aliene a mag-
giore diffusione ed invasività occorre citare Bursatella
leachii de Blainville, 1817 e Fulvia fragilis (Forskàl, 1775),
la cui colonizzazione del Mar Mediterraneo risale per
entrambe alla prima metà del XX secolo. Queste, dopo
essersi insediate lungo le coste del Mediterraneo orien-
tale, hanno ben presto cominciato a colonizzare le coste
del Mediterraneo centrale, forse favorite dal progressi-
vo riscaldamento delle nostre acque. Sebbene entrambe
le specie siano oramai da considerarsi come componen-
ti stabili della malacofauna italiana, nel presente lavoro
riteniamo utile segnalarne degli ulteriori siti di presen-
za, situati nelle acque sarde. Per F. fragilis si tratta della
prima segnalazione per l'isola, mentre B. leachii era già
nota solo per il Golfo di Cagliari, nella parte meridiona-
le dell'isola.

Materiali e metodi

Gli esemplari di B. leachii sono stati avvistati da riva o
durante immersioni in apnea, o rinvenuti spiaggiati do-
po mareggiate; nessuno di essi è stato prelevato e con-
1 04 servato. 1 campioni di F fragilis sono stati raccolti sulla

battigia spiaggiati dopo mareggiate o raccolti manual-
mente durante immersioni in apnea.

Risultati

Bursatella leachii de Blainville, 1817 (Fig. 1)

Questo Aplysiidae ha distribuzione circumtropicale ed
è ampiamente diffuso sia nelTIndopacifico che in Atlan-
tico (Debelius, 1997). La specie è rinvenuta in Mediter-
raneo dal 1940. In alcune località mediterranee (Israele,
Sicilia e Ionio Pugliese), essa sembra diventare, in pochi
anni dal suo insediamento, molto frequente e talvolta
localmente invasiva (Barash & Danin, 1971; Bello, 1982;
Cattaneo Viotti & Chemello, 1987; Gofas & Zenetos,
2003).

Distribuzione mediterranea conosciuta

La prima segnalazione della sua presenza in Mediterra-
neo è riferita alla costa di Israele (O'Donoghue & White,
1940), cui seguirono segnalazioni per Turchia (Swennen,
1961; Kazak & Cavas, 2007), Malta (Bebbington, 1970;
Goud & Mifsud, 2009), Grecia (Barash & Danin, 1986;
Daskos & Zenetos, 2007), Croazia (Jaklin & Vio, 1989),
Melilla (González Garda & al., 1996), Tunisia (Enzeross
& Enzeross, 2001; Zakhama-Sraieb & al., 2009), Maiorca
(Oliver & Terrasa, 2004), Libano (Zenetos & al., 2004),
Slovenia (lipej, 2008) e Spagna continentale (Murillo &
al., 2009).

Distribuzione in Italia

Per le acque italiane, la specie è segnalata per: Puglia
(Tortorici & Panetta, 1977; Palazzi & Boccolini, 1980;
Bello, 1982; Vaccarella & Pastorelli, 1984; Vaccarella,
1986), Sicilia (Parrinello & Catalano, 1978; Piani, 1980),
Campania (Fasulo & al., 1984), Veneto (Cesari & al,
1986; Mizzan & Vianello, 2009), Friuli (Jaklin & Vio,
1989), Sardegna meridionale (Zenetos & al., 2004; Olita,
2006), Emilia Romagna (Rinaldi, 2007; 2008) e Calabria
(Crocetta & al., 2009).

Materiale esaminato e note

Nei primi giorni di maggio del 2010 numerosi esempla-
ri furono osservati a bassa profondità nel tratto di mare
antistante il lungomare di via Principe Umberto di Ol-
bia. In particolare il giorno 08.05.2010 fu possibile con-
tare circa 30 esemplari in acque fortemente eutrofiche,
su fondo detrifico e fangoso con abbondanza di Chloro-
phyta filamentose a profondità variabili da 0,5 a 1,5 m
circa. 11 14.05.2010 in località Marina Maria, presso lo
sbocco a mare dello stagno Tartanelle-Peschiera, rinven-
ni altri tre esemplari (di 70, 75 e 90 mm circa) a 2 m di
profondità, su fondo sabbioso con presenza di Cymodo-
cea nodosa. In seguito al manipolamento di uno degli
esemplari, questo emise un'abbondante secrezione vio-
la-porpora, senza alcun danno all'epidermide delle ma-
ni nei punti di contatto, malgrado sia nota la tossicità di
tale secreto: pesci esposti muoiono in pochi minuti (Oli-
ver & Terrasa, 2004). Il 20.06.2010 in Località Lido del
Sole ritrovai spiaggiati sulla battigia, morti ma ancora
ben riconoscibili, ulteriori 4 esemplari. Il fondale mari-
no prospiciente è sabbioso-fangoso. Nel corso del mese
di settembre 2010, numerose immersioni a Marina Ma-
ria e al Lido Del Sole, mi consentirono di verificare la
costante e consistente presenza di Biirsateìla ìeacìiii in
entrambe le località. Il numero massimo di esemplari
rilevato in singola immersione è di 5 in località Lido del
Sole (12.09.10) ed 8 in località Marina Maria (20.09.10).
Nello stagno Tartanelle-Peschiera erano presenti sino a
pochi anni fa attività di acquacoltura, solo recentemente
dismesse, mentre alle foci del fiume Padrogianus, al-

Fig. 1. Bursatella leachii de Blainville, 1817, esemplare vivente, Olbia
località Marina Maria, 14 maggio 2010.

Fig. 1. Bursatella leachii de Blainville, 1817 living specimen, Olbia locali-
ty Marina Maria, 14 may 2010.

l'estremità nord-occidentale della spiaggia del Lido del
Sole esistono tuttora allevamenti di mitili.

Fulvia fragilis (Forskàl, 1775) (Fig. 2)

Questa specie di Cardiidae è distribuita nell'Oceano In-
diano occidentale, nel Mar Rosso e lungo le coste atlan-
tiche africane (Vidal, 1994). Le popolazioni atlantiche
sono talvolta trattate come sottospecie diversa (Von Co-
sei, 1995).

Distribuzione mediterranea conosciuta

Citata per i suoi primi rinvenimenti in Mediterraneo co-
me Papyridea papymcea o Laevicardium papyraceiim, que-
sta specie fu segnalata inizialmente in Egitto (Moazzo,

1939) poi in Israele (Barash & Danin, 1972; Ghisotti,

1974), Turchia (Lindner, 1988; Engl, 1995; Buzzurro &

Greppi, 1996; Òztiirk & Poutiers, 2005), Tunisia (Passa-
monti, 1996; Enzeross & Enzeross, 2001), Grecia (Varda-
la-Theodorou, 1999), Spagna (Zenetos & al., 2004; Lopez
Soriano & al., 2009), Malta (Goud & Mifsud, 2009) e Ci-
pro (Katsanevakis & al., 2009; Zenetos & al., 2009).

Distribuzione in Italia

Le segnalazioni riguardano la Campania (Crocetta,

2005; Crocetta & al., 2008), la Toscana (Crocetta, 2005;
Bartolini & al., 2010), la Puglia (Crocetta & al., 2008), la
Calabria (Crocetta & al., 2009) e la Sicilia (Brancato &
Reitano, 2009; Crocetta & al., 2009).

Materiale esaminato e note

Il primo rinvenimento risale al 09.05.2010, quando rac-
colsi in località Lido del Sole, due esemplari spiaggiati
ma ancora vivi dopo una mareggiata. Ulteriori ritrova-
menti riguardano due conchiglie integre, una delle qua-
li con le parti molli dissecate all'interno, più tre valve
spaiate, nella medesima località il 20.06.2010. Il 04.09.10
durante un immersione in apnea, trovai quattro conchi-
glie integre ma prive di parti molli, ed un esemplare
vivente in località Marina Maria, e nel corso dello stesso
mese in diverse immersioni effettuate al Lido del Sole,
potei raccogliere tre esemplari viventi più numerose
conchiglie integre, valve spaiate e frammenti, per un to-
tale di 63 diversi individui. Nel complesso, tra il mag-
gio e la fine di settembre del 2010, gli esemplari rinve-
nuti ammontano quindi a 75; le dimensioni, variano da
19 a 51 mm (diametro maggiore).

Ai ritrovamenti di Olbia sono da aggiungere due ulte-
riori esemplari rinvenuti nel gennaio 2009 in Sardegna,
entrambi spiaggiati ma con parti molli, in località Gior-
gino, nel golfo di Cagliari (Crocetta, com. pers.).

Conclusioni

Sia Bursatella leachii che Fulvia fragilis sono specie parti-
colarmente adattabili e con elevate capacità di diffusio- 1 05

Primi rinvenimenti di Bursatella leachii de Blainville, 1817 e Fulvia fragilis (Forskàl, 1775) nel Golfo di Olbia (Sardegna nord-orientale)

Mauro Doneddu

Fig. 2. Fulvia fragilis (Forskàl, 1775), Olbia località Lido del Sole: A-C. 31,7 mm; D. 29,5 mm; E. 30,5 mm; F. 25,8 mm; G. 24,9 mm; H. 24 mm.
Fig. 2. Fulvia fragilis (Forskàl, 1775), Olbia locality Lido del Sole: A-C. 31.7 mm; D. 29.5 mm; E. 30.5 mm; F. 25.8 mm; G. 24.9 mm; H. 24 mm.

ne, come dimostra l'ampio areale originale di distribu-
zione. Entrambe sono fra le relativamente poche specie
ampiamente diffuse sia nella regione Indopacifica che
in quella Atlantica. Non stupisce perciò che esse figuri-
no tra i molluschi alloctoni che hanno avuto più succes-
so nella loro espansione in Mediterraneo. B. ìeachii è
talvolta considerata addirittura invasiva (Gofas & Zene-
tos 2003).

L'improvvisa comparsa di B. leachii nel Golfo di Olbia
con un numero così elevato di esemplari sembra rien-
trare nelle caratteristiche della specie: è noto che questo
opistobranco presenta ciclicamente improvvisi incre-
menti delle sue popolazioni fino a raggiungere elevate
densità, in particolare in concomitanza delle sporadiche
esplosioni di presenza di Cianobacteriacee nelle prate-
rie di fanerogame (Clarke, 2006). Infatti, B. leachii è un
detritivoro bentonico, che raccoglie lo strato superficia-
le del fango nutrendosi dei Cyanophyta e Chrysophyta
in esso contenuti, o gratta alghe epifite su substrati du-
ri, comprese Chlorophyta filamentose del genere Ente-
wmorpha (Paige, 1988). Nel complesso sembra gradire
sia Cyanobacteria che alghe verdi, alghe brune e alghe
rosse (Paige, 1988; Clarke, 2006).

B. leachii viene solitamente considerata specie lessepsia-
na (Cattaneo & Barletta, 1984; Engl, 1995; Kazak & Ca-
vas, 2007; Daskos & Zenetos, 2007, Zenetos & al., 2004)
ma si è anche fatto rilevare come nelle sue aree di inse-
diamento in Mediterraneo sia molto frequentemente
rinvenuta in vicinanza di importanti scali portuali per
cui potrebbe essere questa la sua sorgente di introdu-
zione (Chemello & al., 2000). Alcuni autori infine, riten-
gono plausibili entrambe le vie di introduzione; in par-
ticolare B. leachii potrebbe essersi autonomamente diffu-
sa, via canale di Suez, nel bacino sudorientale del Medi-
terraneo, ma la sua presenza in ambienti lagunari in
prossimità di grossi porti in Mediterraneo centrale e oc-
cidentale può essere dovuta al trasporto di stadi giova-
1 06 nili con le acque di zavorra delle navi (Zenetos & al..

2009). Non è comunque da escludersi che la sua presen-
za in bacini portuali o lagune fortemente eutrofiche
possa essere favorita dall'abbondanza in questi ambien-
ti di alghe verdi del genere Enteromorpha, presenza tal-
volta segnalata contestualmente al ritrovamento del-
l'opistobranco (Vaccarella & Pastorelli, 1984; presente
nota), essendo tali alghe molto gradite da B. leachii co-
me substrato alimentare (Clarke, 2006).

Anche per f. fragilis sono ipotizzati due vettori di diffu-
sione in Mediterraneo: l'ingresso autonomo via Suez
per quanto riguarda Israele, Turchia e Tunisia, e il tra-
sporto involontario tramite acque di zavorra per il ritro-
vamento in Grecia, avvenuto in prossimità del porto di
Peiraias (Zenetos & al., 2009; Zenetos & al., 2005a).
Ugualmente per Malta si ipotizza trasporto tramite navi
(Goud & Mifsus, 2009), come pure per l'Italia meridio-
nale (Crocetta, 2005; Brancate & Reitano, 2009), per via
del fatto che i ritrovamenti avvengono quasi invariabil-
mente dentro porti o in loro stretta prossimità.

I siti di ritrovamento di entrambe le specie nel Golfo di
Olbia presentano caratteristiche similari a quelli già co-
nosciuti al di fuori del bacino sudorientale: anche in
questo caso si assiste a vicinanza di un importante porto
commerciale e turistico. Questo rafforza l'ipotesi che
l'insediamento sia avvenuto in seguito a trasporto invo-
lontario di stadi larvali, probabilmente tramite acque di
zavorra di navi. Non è tuttavia possibile escludere che il
vettore possa essere un altro: nel golfo di Olbia è molto
diffusa la mitilicoltura, e grossi quantitativi di prodotto
semiadulto vengono importati dall'alto Adriatico ed im-
messimegli impianti locali ad affinare prima di essere
indirizzati alla vendita e al consumo (Prioli, 2008). L'im-
missione intenzionale di molluschi a scopo commerciale
è stata riconosciuta come vettore di trasporto involonta-
rio di altre specie da una regione all'altra (Chemello &
al., 2000; Zenetos & al. 2004). Tramite l'importazione ed
l'immissione in mare di materiale proveniente dall'A-
driatico potrebbe quindi essere stato introdotto qualche

altro organismo, in particolare sotto forma di stadi gio-
vanili od ovature. Tale vettore potrebbe essere plausibile
per B. ìeacìiii, presente in alto Adriatico.

B. leachii e F. fragilis non sono i primi molluschi di origi-
ne indopacifica segnalati nel Golfo di Olbia: da tempo è
nota la presenza di altre specie quali Miisciilista senhou-
sia (Benson in Cantor, 1842) (Mistri, 2004; Munari & Mi-
stri, 2007; Munari, 2008; ritrovamenti personali dal
1999), Rapana venosa (Valenciennes, 1846) (Anonimo,
1990; ritrovamenti personali nel 1995, 1998 e 2001), Ta-
pes pìiiìippinanim (Adams & Reeve, 1850) (Doneddu &
Manunza, 1998; Cannas & al., 2010; Cristo & al., 2010) e
Melibe viridis (Kelaart, 1858) segnalata inizialmente per
la vicina rada del Porto di Golfo Aranci (Doneddu &
Trainito, 2008) ma in seguifo rifrovata anche nel Golfo
di Olbia (ritrovamenti personali, 2009). A queste specie
va aggiunta Crassostrea gigas (Thunberg, 1793) volonta-
riamente introdotta nel Golfo di Olbia per allevamento
a scopo commerciale (Viale & Salati, 2003; Spiga & al.,
2007). L'elevato numero di specie aliene presenti porta
ad ipotizzare che il Golfo di Olbia, per alcune sue parti-
colari caratteristiche, quali condizioni ecologico-climati-
che, vicinanza di un grande porto turistico e commer-
ciale e presenza di intensa attività di molluschicoltura
possa configurarsi come un possibile hot-spot per la
presenza di specie aliene.

Ringraziamenti

I miei ringraziamenti a Fabio Crocetta per aver fornito
dati inediti sulla distribuzione di Fìdvia fragilis in Sarde-
gna e per la lettura critica del manoscritto.

Bibliografia

Anonimo, 1990. Note & notizie. La Conchiglia, 22 (250-252):
46-47.

Barash A. & Danin Z., 1971. Opisthobranchia from the Medi-
terranean waters of Israel. Israel Journal of Zoology, 20: 151-
200.

Barash A. & Danin Z., 1972. The Indo-Padfic species of mol-
lusca in the Mediterranean and notes on a collection from
the Suez Canal. Spixiana, 9: 117-141.

Barash A. & Danin Z., 1986. Further additions to the know-
ledge of Indo-Pacific Mollusca in the Mediterranean Sea.
Israel Journal of Zoology, 21: 301-374.

Bartolini S., Innocenti L. & Carlesi A., 2010. Conferma di
Fulvia fragilis (Forskàl, 1775) alla spiaggia di Calambrone.
Notiziario Società Italiana Malacologia, 28 (1): 21.

Bebbington A., 1970. Aplysiid species from Malta with notes
on the Mediterranean Aplysiomorpha (Gastropoda, Opistho-
branchia). Pubblicazioni della Stazione Zoologica di Napoli, 38:
25-46.

Bello G., 1982. Su alcuni ritrovamenti di Bursatella leachii savi-
gnyana (Audouin) (Opisthobranchia, Aplysiidae) presso le
coste italiane. Bolettino Malacologico, 18 (7-8): 175-176.
Buzzurro G. & Greppi E., 1997. Note e considerazioni sui
molluschi di Cipro con particolare riguardo alle specie al-
loctone. La Conchiglia, 29 (283): 21-31, 61-62.

Cannas A., Trentadue M., Manca S., Mura L. & Pois N.,

2010. Insediamento di Ruditapes pihilippinaruin (Adam & Re-
eve) nel Golfo di Olbia (Sardegna, Italia) e distribuzione in
rapporto a Ruditapes decussatus (L.). 41° Congresso della Socie-
tà Italiana di Biologia Marina, Rapallo 7-11 giugno 2010. Pre-
print Volume, 293-294.

Cattaneo R. & Barletta G., 1984. Elenco preliminare dei
molluschi opistobranchi viventi nel Mediterraneo (Saco-
glossa, Pleurobranchomorpha, Acochlidiacea, Aplysiomor-
pha, Nudibranchia). Bollettino Malacologico, 20 (9-12): 195-
218.

Cattaneo- ViETTi R. & Chemello R., 1987. Alcune considera-
zioni sui molluschi Opistobranchi della Sicilia. Bollettino
Malacologico, 23 (5-8): 207-222.

Cesari P, Mizzan L. & Motta E., 1986. Rinvenimento di Bur-
satella leachi de Blainvile, 1817 in Laguna di Venezia. Prima
segnalazione adriatica (Gastropoda, Opisthobranchia). La-
vori della Società Veneta di Scienze Naturali, 11: 5-16.

Chemello R., Scotti G. & Milazzo M., 2000. L'uso della ma-
lacofauna marina in conservazione della natura. Bolettino
Malacologico, 36 (1-4): 49-60.

Clarke C. L., 2006. The population dynamics and feeding
preferences of Busatella leachii (Opisthobranchia: Anaspidea)
in northest Queensland, Australia. Records of the Western
Australian Museum, SuppL, 69: 11-21.

CosEL, R. VON, 1995. Fifty-one new species of marine bivalve
from tropical West Africa. Iberus, 13 (1): 1-115.

Cristo B., Casu M., Floris A. & Ceccherelli G., 2010. Con-
dizione ecologica di Ruditapes decussatus (Veneridae) e sua
presenza in aree di raccolta nel Golfo di Olbia. 41° Congresso
della Società Italiana di Biologia Marina, Rapallo 7-11 giugno
2010. Pre-print Volume, 270-271.

Crocetta, E, 2005. Prime segnalazioni di Fulvia fragilis (For-
skàl in Niebuhr, 1775) (Mollusca: Bivalvia: Cardiidae) per i
mari italiani. Bollettino Malacologico, 41 (5-8): 23-24.

Crocetta, E, Renda W. & Colamonaco G., 2008. New distri-
butional and ecological data of some marine alien molluscs
along the southern Italian coast. Journal of Marine Biological
Association of UK2. Biodiversity Records: 1-7.

Crocetta, E, Renda W. & Vazzana A., 2009. Alien Mollusca
along the Calabrian shores of the Messina Strait area and a
review of their distribution in the Italian seas. Bollettino Ma-
lacologico, 45 (1): 15-30.

Daskos A. & Zenetos A., 2007. Additions to the knowledge
of alien Opisthobranchia of Greece. Aquatic Invasions, 2 (3):

258-260.

Debelius H., 1997. Nudibranquios y caracolas de mar del Indopa-
cifico. Grupo Editorial M & G, 321 pp.

Doneddu M. & Manunza B., 1998. Presenza di Tapies pihilipipi-
nariim (Adams & Reeve, 1850) nel Golfo di Olbia: possibile
indizio di una sua iniziale diffusione. Notiziario Società Ita-
liana Malacologia, 16 (1-4): 14-15.

Doneddu M. & Trainito E., 2008. Melibe viridis (Kelaart, 1858)
(Ophistobranchia: Tethydidae): prima segnalazione per il
Tirreno (Sardegna settentrionale). Bollettino Malacologico, 44
(1-4): 45-47.

Engl W., 1995. Specie prevalentemente lessepsiane attestate
lungo le coste turche. Bollettino Malacologico, 31 (1-4): 43-50.

Enzeross L. & Enzeross R., 2001. Untersuchungen über das
Vorkommen mariner Mollusken in Tunesischen Gewàssern.

Schriften fiir Malakozoologie, 17: 45-62.

Fasulo G., Perna e. & Toscano E, 1984. Prima segnalazione
di Bursatella leachii savignyana Audouin, 1826 per il Golfo di
Napoli. Bollettino Malacologico, 20 (5-8): 161-163.

Ghisotti e, 1974. Recente penetrazione in Mediterraneo di
molluschi marini di provenienza indo-pacifica. Quaderni
della Civica Stazione Idrobiologica di Milano, 5: 7-19. 1 07

Primi rinvenimenti di Bursatella leachii de Blainville, 1817 e Fulvia fragilis (Forskàl, 1775) nel Golfo di Olbia (Sardegna nord-orientale)

Mauro Doneddu

Gofas S. & Zenetos A., 2003. Exotic molluscs in the Mediter-
ranean basin: Current status and perspectives. Oceanography
and Marine Biology, 41: 137-177.

Gonzalez Garcia J. A., Bueno del Campo I. & Bueno Hor-
cajadas S., 1996. Malacologia de la Mar Chica de Melilla: una
revision actualizada. Servicio de Publicaciones del Centro
Asociado de la UNED. Melilla.

Goud J. & Mifsud C., 2009. Fulvia fragilis (Forskàl in Niebulir,
1775) (Bivalvia: Cardiidae), an alien species new to the Mal-
tese malacofauna. Aquatic Invasions, 4 (2): 389-391.

Jaklin a. & Vio E., 1989. Bursatella leachii (Gastropoda, Opis-
thobranchia) in the Adriatic Sea. Journal of molluscan Studies,
55 (3): 419-420.

Katsanevakis S., Tsiamis K., Ioannou G., Michailidis N., &
Zenetos A., 2009. Inventory of alien marine species of
Cyprus (2009). Mediterranean Marine Science, 10 (2): 109-
133.

Kazak M. & Cavas L., 2007. On the occurrence of Bursatella
leachii de Blainville, 1817 in Izmir Bay, Turkey. Mediterranean
Marine Science, 8 (2): 87-90.

Lindner G., 1988. Laevicardium (Fulvia) papyraceum (Bruguie-
re, 1788) von der siidtiirkischen Mittelmeerkiiste (leg. Fami-
lie Schmidt, Feldkirchen). Club Conchylia informationen, 20
(1-2): 35-37.

Lipej L., Dobrajc Z., Mavric B., Samu S. & Alajbegovic S.,
2008. Opisthobranch mollusks (MoIIusca: Gastropoda) from
Slovenian coastal waters (Northern Adriatic). Annals for
Istrian and Mediterranean Studies, Series historia naturalis, 18
(2): 1-14.

López Soriano ]., SERGIO Quiñonero Salgado S. & Tar-
ruell a., 2009. Presencia de poblaciones estables de rm in-
migrante lessepsiano, Fulvia fragilis (Forsskál in Niebuhr,
1775), en el Delta del Ebro (Cataluña, España). Spira, 3 (1-2):
53-58.

Miseri M., 2004. Effect of mafs on clam mortality and growth:
much ado about nothing? Aquaculture, 241: 207-218.

Mizzan L. & ViANELLO C., 2009. Segnalazioni 203 - Bursatella
leachi. Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia,
59: 5-16.

Moazzo P. G., 1939. Mollusques testacés marins du Canal de
Suez. Ménioires de l'institut d'Egypte, 38: 1-283.

Munari C., 2008. Effects of fhe exotic invader Musculista sen-
housia on benthic communities of two Mediterranean lago-
ons. Hydrobiologia, 611: 29-43.

Munari C. & Miseri M., 2007. Structure and secondary
production of the macrobenthic community in a aquatic
transition environment of the Gulf of Olbia, Mediterra-
nean Sea. Indian Journal of Marine Sciences, 36 (3): 216-
226.

Murillo L. & Murcia F. J., 2009. Primera cita de Bursatella
leachi De Blainville, 1817 (MoIIusca, Gastropoda, Aplysii-
dae) en la peninsula iberica. Noticiario de la Sociedad Española
de Malacologia, 52: 38.

O'Donoghue C. H. & White K. M., 1940. A collection of ma-
rine molluscs, mainly opisthobranchs, from Palestina. Proce-
edings of the Malacological Society ofEondon, 24: 92-96.

Olita A., 2006. Bursatella leachi de Blainvile, 1817 (MoIIusca:
Opisthobranchia: Aplysiomorpha) nel Golfo di Cagliari:
prime segnalazioni per i mari circostanti la Sardegna. Bollet-
tino Malacologico, 42 (9-12): 115-117.

Oliver J. A. & Terrasa J., 2004. Primera cita de Bursatella lea-
chi (de Blainville, 1817) (MoIIusca, Opisthobranchia) a Mal-
lorca. Bollet'i de la Societal d'Història Natural de les Balears, 47:
37-42.

OzTÜRK B. & PouTiERS J. M., 2005. Fidvia fragilis (Bivalvia:
1 08 Cardiidae): a lessepsian mollusc species from Izmir Bay

(Aegean Sea). Journal of the Marine Biological Association of
the United Kingdom, 85: 351-356.

Palazzi S. & Boccolini M., 1980. Ritrovamento nel Golfo di
Taranto di Bursatella leachi De Blainville, 1817 (Gastropoda
Aplysiomorpha). Thalassia Salentina, 10: 133-134.

Parrinello N. & Catalano E., 1978. Ritrovamento di Bur-
satella leachii leachii De Blainville 1817 nel Golfo di Paler-
mo. Memorie di Biologia Marina e di Oceanografia, 8 (5): 105-
113.

Passamonti M., 1996. Nuova segnalazione per le coste tunisi-
ne di Papyridea papyracea (Gmelin, 1791) (Bivalvia: Cardii-
dae). Bollettino Malacologico, 32 (5-8): 153-156.

Paige J. A., 1988. Biology, metamorphosis and postlarval de-
velopment of Bursatella leachii plei Rang (Gastropoda: Opis-
thobranchia). Bulletin of Marine Science, 42:65-75.

Piani R, 1980. Ritrovamento nelle acque della Sicilia orientale
di Bursatellaleachii savignyana (Audourn, 1\826). Bollettino
Malacologico, 16 (1-2): 5-8.

Prioli G., 2008. La molluschicoltura in Italia, in Lovatelli A.,
Farias A. & e Uriarte I. (eds). Estado actual del cultivo y ma-
nejo de moluscos bivalvos y su proyección futura: factores que
afectan su sustentabilidad en America Latina. Taller Tecnico Re-
gional de la FAO. 20-24 de agosto de 2007, Puerto Montt,
Chile. FAO Actas de Pesca y Acuicultura. No. 12. Roma,
FAO. pp. 159-176.

Rinaldi A., 2008. Con la siccità migliora lo stato deU'adriati-
co. ARPARivista, 4: 40-41.

Rinaldi A., 2009. Atlante della fauna e della flora nel sistema ma-
rino costiero dell'Emilia Romagna. Ed. La Mandragora, 408

pp.

Spiga B., Fenzi G. & Salati R, 2007. Rrove di trattamento
delTinfestione da Polydora ciliata in Crassostrea gigas. Ittiopa-
tologia, 4: 207-213.

Swennen C., 1961. On a collection of opisthobranchia from
Turkey. Zoologische Mededelingen, 38: 41-75.

Tortorici R. & Ranetta R, 1977. Notizie ecologiche su alcuni
Opistobranchi raccolti nel Golfo di Taranto (Gastropoda).
Atti Società Italiana di Scienze Naturali Museo Civico Storia Na-
turale di Milano, 118 (2): 249-257.

Vaccarella R. & Rastorelli A. M., 1984. Estensione dell'are-
ale di Bursatella leachi savignyana (Audouin) (Opisthobran-
chia, Aplysiidae) al Basso Adriatico. Thalassia Salentina, 13:
60-61.

Vaccarella R., 1986. Rrecisioni sul ritrovamento di Phyllidia
pulitzeri Rruvot-Fol et Bursatella leachi savignyana (Audouin)
in Ruglia. Bollettino Malacologico, 22 (1-4): 91-92.

Vardala-Theodorou C. E., 1999. The occurence of the Indo-
Racific molluscan species Fulvia fragilis (Forsskál, 1775) and
Bulla ampulla L., 1758 in Elefsis Bay. Newsletter Hellenic Zoo-
logical Society, 31: 10-11.

Viale I. & Salati E, 2003. Allevamento di Crassostrea gigas in
long-line di Mytilus galloprovincialis: risultati del progetto
pilota. In: "Acquacoltura: i progetti pilota del Consorzio Ventu-
no ed altre esperienze a confronto". Report Regione Autonoma
della Sardegna: 1-25.

Vidal J., 1994. A review of the genus Fulvia Gray, 1853 (MoI-
Iusca, Cardiidae). Ape.x, 9 (4): 93-118.

Zakhama-Sraieb R., Ramzi Sghaier Y. & Charfi-Chei-
KHROUHA R, 2009. On the occurrence of bursatella leachii De
Blainville, 1817 and Pinctada radiata (Leach, 1814) in the
Ghar El Melh lagoon (NE Tunisia). Aquatic Invasions, 4 (2):
381-383.

Zenetos A., Gofas S., Russo G. & Templado J., 2004. CIESM
Atlas of exotic species in the Mediterranean. Voi. 3: Molluscs.
CIESM, Monaco, 376 pp.

Zenetos A., Konstantinou F. & konstantinou G., 2009. To-

wards homogenization of the Levantine alien biota: addi-
tions to the alien molluscan faima along the Cypriot coast.
Marine Biodiversity Records, 2: el56.

Zenetos a., Koutsoubas D. & Vardala-Theodorou E.,
2005a. Origin and vectors of introduction of exotic mollu-
scs in greek waters. Belgian Journal of Zoology, 135 (2): 279-
286.

Zenetos A., Pancucci-Papadopoulou M. A., Zogaris S., Pa-
PASTERGIADOU E., VaRDAKAS L., AlIGIZAKI K. & ECONOMOU
A., 2009. Aquatic alien species in Greece (2009): tracking
sources, patterns and effects on the ecosystem. Journal of
Biological Research, Thessaloniki, 12: 135-172.

Zenetos A., Vardala-Theodorou E. & Alexandrakis C.,
2005b. Update of the Marine Bivalvia Mollusca checklist in
Greek waters. Journal of the Marine Biological Association of
the United Kingdom, 85: 993-998.

Lavoro ricevnla il II luglio 2010

Lavoro accettalo il II iKjveniltre 20 1 0 109

Primi rinvenimenti di Bursatella teachii de Blainville, 1817 e Fulvia fragilis (Forskàl, 1775) nel Golfo di Olbia (Sardegna nord-orientale)

Boll. MalacoL, 46: 110-124 (2/2010)

Chitons from the coralline area of Oaxaca,
Mexico (Polyplacophora)

Adriana Reyes-Gómez* (S), Norma A. Barrientos-Lujan*,
Jorge Medina-Bautista* & Silvia Ramirez-Luna*

* Universidad del Mar,
UMAR, Oaxaca, México;
Laboratory of Marine
Ecology,

q u ¡ton reyes@ya hoo.com
(E3) Corresponding
author

Abstract

The polyplacophoran fauna from the rocky-coralline system of Oaxaca, in the Mexican Tropical Pacific,
consists of 13 species, including either endemic and widely distributed species. Chitons were collected in
eight localities along the central area of Oaxaca, at 0-7 m of depth. Lepidochitona (L) salvadorensis is
recorded for the first time from Mexican waters. New data of distribution are reported for Lepidozona (L.)
serrata, Stenoplax (S.) mariposa and Acanthochitona arragonites ail previously known only from the Gulf
of California. Chiton (C.) albolineatus is confirmed as an endemic species of the Mexican Tropical Pacific.
Two species, Lepidochitona sp. and Ischnochiton sp., are probably new and will be described when more
material will be available. Each species is systematically treated, commented and illustrated.

Riassunto

Negli ambienti di natura roccioso-corallina di Oaxaca, nel Pacifico Tropicale del Messico, sono state indivi-
duate 13 specie di chitoni. Sono presenti sia elementi endemici, sia elementi ad ampia distribuzione geo-
grafica. I chitoni studiati provengono da otto località nel settore centrale di Oaxaca, e sono stati raccolti a
profondità di 0-7 m. Lepidochitona (L.) salvadorensis, in precedenza nota solo per El Salvador, viene segna-
lata per la prima volta in acque messicane. Nuovi dati di distribuzione vengono riportati anche per Lepido-
zona (L.) serrata, Stenoplax (S.) mariposa e Acanthochitona arragonites, tutte note in precedenza solo per
il Golfo di California. Chiton (C.) albolineatus risulta essere una specie endemica del Pacifico Tropicale del
Messico. Vengono segnalate due specie, Lepidochitona sp. ed Ischnochiton sp., probabilmente nuove ed
in attesa di essere descritte sulla base di materiale supplementare. Tutte le specie ritrovate sono trattate
sistematicamente ed illustrate.

Key words

Polyplacophora, Mexico, Oaxaca, systematics, distribution.

Introduction

The study of chitons in Mexico has been raised in the
last two decades; the latest works are about Chiton (C)
articulatus (Flores-Campaña et al., 2006) and its popula-
tion structure from Pájaro and Venados Island in Maz-
atlán, and the study about chitons of La Paz (Garcia-
Rios, 2007). Both contributions represent an excellent
effort to generate new studies. Although there are other
areas where exploration is needed, besides the over ex-
plored Baja California Peninsula and fhe Gulf of Cali-
fornia, this is the case of fhe Mexican Tropical Pacific.

If is a facf thaf in Mexico fhere are habitats of special
interest, due their fragility, closeness and exposure to
urban areas, like the reefs and shores of Oaxaca, where
the expeditions and collecting campaigns have been
few or almost null. This coralline reef system is located
in the Mexican Tropical Pacific, at the western coast to-
wards the very south of Mexico (Fig. 1). This area com-
prises the distant Tropical Eastern Pacific, with smaller
wealth of coral species, since it counts on around 50
species, whereas in Indo-Pacific 500 species are record-
ed (Glyrm & Leyte-Morales, 1997). Tliis system is com-
posed by 26 coralline formations and this particular re-
gion is isolated from other coralline areas like those at
1 1 0 fhe North of Mexico at Guerrero, Michoacan and far

down to Central America, Guatemala, Salvador, Hon-
duras and Nicaragua (Ramirez-Luna & Barrientos-Lu-
ján, 1999).

Here we present the first study on chitons from a coral-
line region af fhe Mexican Tropical Pacific, providing
data on their distribution in the area.

Material and methods

The specimens were collected in living and dead coral-
line areas and rocky shores of Oaxaca, from several sites
within this area and along 145 km of coast, between Ba-
choco beach and the Copalita River. Eight collecting
sites were studied: Puerto Escondido (Puerto Angelito),
Bahías de Huatulco (Casa Mixteca, Chachacual-Jicaral,
Cacaluta) and Puerto Ángel (Esfacahuite) (Fig. 1). The
specimens were obtained from semi-monthly samplings
(every-other month) during 1994 and 1995; in addition,
we also included material collected in sporadic sam-
plings within the same area from 1999 to 2008.

This habifat displays a high diversity of algae and in-
vertebrate species and it is characterized for ifs rocky-
coralline boffom substrate, composed by living and
dead coral heads with up to 5 m of height, down to a
depth of 14 m. The main coral genus is Pocillophora,

97"0'0"W

Puerto

Escondido

Puerto
Angelito •

96°15'0"W

Oaxaca

Sta. Ma. Huatuico

Puerto

Estacahiiite

Chachacual- / Casa
Jicaral Mixteca

A

Pacific Ocean

97’5'0"W 97’4'0”W 97'’3‘0''W

96"29’30''W 96“29’0"W

96"12’0"W 96WW 96WW

Fig 1. Collecting areas in the coral system at Oaxaca, Mexico.
Fig 1 Aree di raccolta nel sistema corallino di Oaxaca, Messico,

with the 90% of occurrence in all sampling points; but
smaller coverage areas of other coralline genera are
present, like Pavona, Psammocora, Leptoseris, Fungia and
Pontes.

Chitons were collected from coral localihes by SCUBA
diving at depth of 4-7 m, whereas rocky-shore chitons
were collected by hand. In both cases the specimens
were preserved in 70% ethanol. Specific data for each
species are indicated in the paper. All specimens were
studied using a stereomicroscope and compared with
species known to occur in the region (Kaas & Van Belle,
1985, 1990, 1994; Reyes-Gomez & Salcedo-Vargas, 2002).
Selected specimens were photographed in dorsal view
with a digital camera (Figs 2). Lepidochitona (Lepidochi-
tona) salvadorensis, Lepidochitona sp. and Ischnochiton sp.
were also examinated by SEM (Fig. 3).

All the study material is held in the Mollusc Collechon
of the Universidad del Mar, Oaxaca, Mexico (MHNU-
MAR-003).

Results

Thirteen chiton species were identified in the area, rep-
resenting six subfamilies and nine genera (Tabs. 1, 2):

Lepidochitona Gray, 1821, Ponida Gray, 1847, Chaetopleura
Shuttleworth, 1853, Ischnochiton, Gray 1847, Stenoplax
Carpenter ms, Dali, 1879, CaUistoplax Carpenter ms,
Dali, 1882, Lepidozona Pilsbry, 1892, Chiton Linné, 1758
and Acanthochitona Gray, 1821. Taxonomic remarks on
the species and comments about the differences be-
tween our specimens and those reported from different
areas are reported in the systematic section.

The species were found between the shore (0 m) and a
depth of 7 m, on rocky-coral, sandy bottom, on dead
and living coral. Most of the chitons were seen associ-
ated with red and brown algae.

Family Ischnochitonidae Dali, 1889
Genus Lepidochitona Gray, 1821

Lepidochitona (Lepidochitona) salvadorensis
Garcia Rios, 2006
(Figs 2A, 3A, B)

Lepidochitona (L.) salvadorensis García-Ríos, 2006: p. 206, figs
1-10. 1 1 1

Systematics

Chitons from the coralline area of Oaxaca, Mexico (Polyplacophora)

Adriana Reyes-Gómez, Norma A. Barrientos-Lujan, Jorge Medina-Bautista & Silvia Ramírez-Luna

Fig.2. Chitons in dorsal view. A. Lepidochitona (L.) salvadorensis (Garc(a-R(os, 2006), Estacahuite, Puerto Ángel, 7.0 x 5.0 mm (MHNUMAR-003-00571).
B. Chaetopleura (Chaetopleura) lurida (Sowerby, 1832), Puerto Angelito, 28.4 x 16.1 mm (MHNUMAR-003-01074). C. Chaetopleura (Chaetopleura)
hanselmani (Ferreira, 1982), Casa Mixteca, Bahías de Huatulco, 7.0 x 5.0 mm (MHNUMAR-003-00935). D. Tonida forbesii forbes;'/ (Carpenter, 1857),
Chachacual-Jicaral, Bahías de Huatulco, 40,9x21.6 mm (MHNUMAR-003-00216). E. Stenoplax (Stenoplax) limadformis (Sowerby, 1832), Puerto
Angelito, 42.4 x 13.4 mm (MHNUMAR-003-01076). F. Callistoplax retusa (Sowerby in Broderip & Sowerby, 1832), Chachacual-Jicaral, 20.0 x 8.0 mm
(MHNUMAR-003-01077). G. Chiton (Chiton) articulatus (Sowerby in Broderip & Sowerby, 1832), Estacahuite, Puerto Angel, 24.3 x 12.2 mm (MHNU-
MAR-003-01073). H. Chiton (Chiton) albolineatus (Broderip & Sowerby, 1829), Cacaluta, Huatulco Bays, 51.1 x 24.9 mm (MHNUMAR-003). I. Lepi-
dozona (Lepidozona) serrata (Carpenter, 1864), Chachacual-Jicaral, 13.0 x 6.0 mm (MHNUMAR-003-00572). J. Acanthochitona arragonites (Carpen-
ter, 1857), Estacahuite, 8.1 x 3.3 mm (MHNUMAR-003-01070). K. Lepidochitona sp„ Estacahuite, 7,2 x 4.6 mm (MHNUMAR-003-00012). L Ischno-
chiton sp., Estacahuite, 21 .7 x 10.4 mm (MHNUMAR-003-00014). M. Stenoplax (Stenoplax) mariposa (Bartsch ms. Dall, 1919), Estacahuite, 21 .7 x 10.4
mm (MHNUMAR-003-00016).

Fig.2. Chitoni in vista dorsale. A. Lepidochitona (L.) salvadorensis (Garda-Ríos, 2006), Estacahuite, Puerto Ángel, 7,0 x 5,0 mm (MHNUMAR-003-00571).
B. Chaetopleura (Chaetopleura) lurida (Sowerby, 1832), Puerto Angelito, 28,4 x 16,1 mm (MHNUMAR-003-01074). C. Chaetopleura (Chaetopleura)
hanselmani (Ferreira, 1982), Casa Mixteca, Bahías de Huatulco, 7,0 x 5,0 mm (MHNUMAR-003-00935). D. Tonida forbesii forbesii (Carpenter, 1857),
Chachacual-Jicaral, Bahías de Huatulco, 40,9x21,6 mm (MHNUMAR-003-00216). E. Stenoplax (Stenoplax) limadformis (Sowerby, 1832), Puerto
Angelito, 42,4 x 13,4 mm (MHNUMAR-003-01076). F. Callistoplax retusa (Sowerby in Broderip & Sowerby, 1832), Chachacual-Jicaral, 20,0 x 8,0 mm
(MHNUMAR-003-01077). G. Chiton (Chiton) articulatus (Sowerby in Broderip & Sowerby, 1832), Estacahuite, Puerto Angel, 24,3 x 12,2 mm (MHNU-
MAR-003-01073). H. Chiton (Chiton) albolineatus (Broderip & Sowerby, 1829), Cacaluta, Huatulco Bays, 51,1 x 24,9 mm (MHNUMAR-003). I. Lepi-
dozona (Lepidozona) serrata (Carpenter, 1864), Chachacual-Jicaral, 13,0 x 6.0 mm (MHNUMAR-003-00572). J. Acanthochitona arragonites (Carpen-
ter, 1857), Estacahuite, 8,1 x 3,3 mm (MHNUMAR-003-01070). K. Lepidochitona sp., Estacahuite, 7,2 x 4,6 mm (MHNUMAR-003-00012). L Ischno-
chiton sp., Estacahuite, 21,7 x 10,4 mm (MHNUMAR-003-00014). M. Stenoplax (Stenoplax) mariposa (Bartsch ms. Dall, 1919), Estacahuite, 21,7 x 10,4
112 mm (MHNUMAR-003-0001 6).

Family Chitonidae Rafinesque 1815
Subfamily Toniciinae, Pilsbry, 1893
Genero Tonicia Gray, 1847

Tonicia forbesii forbesii Carpenter, 1857
(Fig. 2D)

Tonicia forbesii Carpenter, 1857: p. 7.

Tonicia forbesii Torphe in Keen, 1971: p. 864, fig. 9.
Tonicia forbesii Smith, 1977: p. 254.

Material examined

Material examined

MHNUMAR-003-01075. A single specimen was col-
lected (7 mm long, 4 mm wide) at Estacahuite, Puerto
Angel. It was found in the low intertidal region, less
than 1 m of depth, on dead coral in a sandy sheltered
area. Within the locality we observed the presence of
green, brown and red algae. The specimen corre-
sponds to the description given by García-Ríos
(2006).

Description

Small sized chiton. Elongate oval shape; color mainly
red; valves II and III predominantly lighter, with tiny
dark spots on edges. Valves generally carinated, mucr-
onated; tegmentum smooth and poorly defined lateral
areas. Head valve semicircular, not notched in the mid-
dle; tail valve semicircular with central muero and
concave postmucronal slope. Articulamentum weakly
developed; insertion plates short; slit formula 8-9/1 /7-
11. Girdle wide, covered with very small, juxtaposed,
hyaline globulose spicules interspersed along the gir-
dle's base or bunched in groups of 3-4 arranged in
around 20 tufts. Radula with a central tooth twice
longer than wide, major lateral tooth with a tridentate
cusp. Gills holobranchial arranged along 80% of the
foot.

Distribution

Lepidochitona (L.) salvadorensis was first reported from
two localities: Los Cébanos, Sonsonate and Playa Mac-
ulis. La Unión, El Salvador (Garcia Rios, 2006). The
distribution of this species is notably wider than origi-
nally known, ranging from Guerrero (A. Reyes, pers.
obs.) and Oaxaca, Mexico to El Salvador, Central
America.

Remarks

García-Ríos (2006) presented a complete and good de-
scription of this species and a comparison with Lepido-
chitona (L.) beanii (Carpenter, 1857). He observed differ-
ences mainly in the position of the tufts of hyaline spi-
cules and the dorsal scales of the girdle, only present in
Lepidochitona (L) salvadorensis, and in the smaller size of
the major lateral tooth in this species. He also remarked
several similarities with Lepidochitona corteziana Clark,
2000, especially in size, shape and colour. However, L.
corteziana lacks of bundled hyaline spicules at the gir-
dles base; its slit formula is higher in number especially
in the head and tail valve and finally the girdle ele-
ments are less complex than in Lepidochitona (L.) salvado-
rensis.

Our specimen shows the typical characters as described
by Garcia-Rios (2006). Two large dark spots are present
laterally on VI (Fig. 2A).

MHNUMAR-003-00216; MHNUMAR-003-01068. Four
specimens were observed (respectively 23.7 x 38.2 mm,
20.0 X 37.6 mm, 18.7 x 35.9 mm, 18.5 x 36.2 mm), two
from Chachacual-Jicaral, Bahías de Huatulco, and two
from Estacahuite, Puerto Angel. The specimens were
found in 50% of living coral and rocky-coral bottom at
a depth of 2-4 m.

Large sized chiton, 23 to 38 mm in length; oval shape.
Background colour of shell whitish with darker brown
or olive streaks on lateral areas; some specimens can
display fine wrinkly lines or suffusions of blue. Head
valve semicircular; intermediate valves with front mar-
gin wavy, somewhat slanting towards the rounded
side margins; blunt apex. Lateral areas moderately
raised, sculptured as head valve consisting of strong
longitudinal ridges. Central areas with low wavy ob-
lique or longitudinal ridges, and narrow raised longi-
tudinal ridges along jugum. Ocella present, black
rounded and distributed mainly along edges of valves,
easy to identify. Articulamentum whitish; apophyses
with the front sinuose; jugal sinus rather deep with a
short dentate plate. Slit formula 8-9/1/12-14. Girdle
smooth and wide, brownish to light cream, bearing a
minute, sharp-pointed, calcareous spicule. Gills holo-
branchial, adanal with interspace and 41 ctenidia per
side.

Tonicia forbesii is widely distributed in the Eastern Pa-
cific; from Mexico, Mazatlán to Taboga Island, Panama
(Slieker, 2000). It is the only member of the Subfamily
Toniciinae Pilsbry, 1893 as well as of the genus Tonicia in
the Panamic Province.

Our specimens correspond to the original description
by Carpenter (1857). Two specimens from the rocky-
coralline area presented a high grade of tegmentum
erosion, especially on the central areas, while the other
two specimens, collected in 50% living coral area, the
central area is well preserved. 1 1 3

Description

Distribution

Remarks

Chitons from the coralline area of Oaxaca, Mexico (Polyplacophora)

Adriana Reyes-Gómez, Norma A. Barrientos-Lujan, Jorge Medina-Bautista & Silvia Ramirez-Luna

Fig. 3. SEM images. A. Lepidochitona (L.) salvadorensis, 7.0 x 5.0 mm; aesthete system of head valve (scale bar = 200 pm). B. Lepidochitona (L)
salvadorensis, 7.0 x 5.0 mm; head valve in ventral view (scale bar = 1 mm). C. Lepidochitona sp., 7.2 x 4.6 mm; dorsal view of an intermediate valve
(scale bar = 2 mm). D. Lepidochitona sp., 7.2 x 4.6 mm; dorsal view of the head valve (scale bar = 2 mm). E. Ischnochiton sp., 21.7 x 10.4 mm; view
of the lateral area sculpture (scale bar = 1 mm). F. Ischnochiton sp., 21 .7 x 10.4 mm, dorsal view of the tail valve (scale bar = 2 mm). G. Ischnochiton
sp., 21.7 X 10.4 mm; view of the radular teeth (scale bar = 200 pm). H. Ischnochiton sp., 21.7 x 10.4 mm; dorsal view of the girdle scales (scale bar
= 200 pm).

Fig. 3. Immagini SEM. A. Lepidochitona (L.) salvadorensis, 7,0 x 5,0 mm; esteti della piastra anteriore (scala = 200 pm). B. Lepidochitona (L.) salvado-
rensis, 7,0 X 5,0 mm; piastra anteriore in vista ventrale (scala = 1 mm). C. Lepidochitona sp., 7.2 x 4.6 mm; vista dorsal di una piastra intermedia
(scala = 2 mm). D. Lepidochitona sp., 7,2 x4,6 mm; vista dorsale della piastra anteriore (scala = 2 mm). E. Ischnochiton sp., 21,7 x 10,4 mm; scultu-
ra sull'area laterale (scala = 1 mm). F. Ischnochiton sp., 21,7 x 10,4 mm, vista dorsale della piastra posteriore (scala = 2 mm). G. Ischnochiton sp.,
114 21,7 X 10,4 mm; denti radulari (scala = 200 pm). H. Ischnochiton sp., 21,7 x 10,4 mm; vista dorsale delle scaglie sul perinoto (scala = 200 pm).

Family Ischnochitonidae Dall, 1899
Subfamily Chaetopleurinae Plate, 1899
Genus Chaetopleum Shuttleworth, 1853

Chaetopleura (Chaetopleura) lurida
(Sowerby in Broderip & Sowerby, 1832)

(Fig. 2B)

Chiton Inridus Sowerby in Broderip & Sowerby, 1832: p. 26;
1833: fig. 20.

Chaetopleura lurida Thorpe in Keen, 1971: p. 887, fig. 41.
Chaetopleura lurida Abbott, 1974: p. 401.

Chaetopleura lurida Smith, 1977: p. 217, 243, 246.

Material examined

MHNUMAR-003-01074. Two specimens were studied,
25.3 X 16.1 mm and 23.2 x 15 mm, from Puerto Angelito,
Puerto Escondido and Estacahuite, Puerto Angel. The
specimens were found on 50% of living coral at Puerto
Angelito, Puerto Escondido and Estacahuite area with
rocky-coral bottom, at 4 m and 2 m, respectively.

Description

Medium sized chitons from 23 to 25.3 mm in length;
elongated-oval. Colour brownish-green and dark gray
predominating, with light cream small areas. Head valve
semicircular, posterior margin V-shaped, hardly notched
in the middle. Intermediate valves rectangular, posterior
margin straight, lateral areas slightly raised; tail valve
semicircular, smaller than head valve, length less than
half of width, submedian muero, postmucronal slope
straight to slightly concave. Tegmentum pustulose on
end valves and lateral areas of intermediate valves; pus-
tules roundish, usually forming well defined radial
rows; 14-24 pustulose rows on anterior valve, 10-16 on
tail valve and 4-6 on lateral areas. Central areas with
smaller pustules, often coalescing into granulose riblets.
Muero central or slightly anterior; postmucronal area of
tail valve straight to concave. Articulamentum light blu-
ish, apophyses white, short broadly triangular in valve
II, subrectangular in valves III-VIII; jugal plate present.
Slit formula 9-11/1/18-13. Radula with a central tooth
distally wide, first lateral tooth cup-shaped, major lat-
eral with a tridentate cusp, the central denticle largest.
Girdle moderately wide, colour greyish green, dorsally
densely covered with minute scales and abundant gold-
en brown corneous hairs (not dendritic). Holobranchial
or abanal gills with about 30 ctenidia per side.

Distribution

Chaetopleura (C.) lurida is continuously distributed from
the central part of the Gulf of California, Mexico at
Bahia de San Francisquito to the most southern record
at Gorgonia Island at the north side of Colombia (Kaas
& Van Belle, 1987). This species seems to be confined to
the intertidal and shallow subtidal zones between 0 and
30 m.

Remarks

This species was clearly described by Ferreira (1983a),
although he named this species as Chaetopleura scahric-
ula (Sowerby, 1832) after a revision of the syntype of
Chiton luridus. Kaas & Van Belle (1987) presented an in-
teresting nomenclatural discussion and decided to re-
tain the name Chiton luridus, of which C. coluinbiensis
and C. scabriculus were considered synonyms. We fol-
low Kaas & Van Belle's, remarking that Sowerby's de-
scription and figures are sufficient to recognize the spe-
cies.

Ferreira (1983b) also studied insular Mexican specimens
from Revillagigedo Islands, observing sfrong variations,
like the tegmenhim with small pustules conferring fhe
specimens an almost smooth, rather than scabrous ap-
pearance. He concluded that these specimens are so dif-
ferent that can be placed as a subspecies of Chaetopleura
scabricula, although he did not propose any subspecies
name. We think that a detail taxonomic study is needed
to establish if the tegmentum differences of these speci-
mens are enough to support a subspecies status for the
Revillagigedo specimens.

This species has been reported as abundant (Reyes-
Gomez, 2004) and widely distributed in the eastern
Pacific, common mainly at the entrance of the Mexi-
can Tropical Pacific especially along Guerrero coasts.
Many observations (A. Reyes, pers. obs.) have con-
firmed its wide intraspecific variation in colour,
number and size of the tegumental pustules. Speci-
mens from the southern areas of Mexican Tropical Pa-
cific displays mainly brownish colour and dense pus-
tules, whereas those from the norther side showed
scattered pustules and brown greenish tegmentum
colour.

Chaetopleura (C.) lurida can be found in a variety of
habitats, mainly in low intertidal rocky shores and also
in coralline habitats, as reported here. In this particu-
lar area we observed this species occurring at a depth
of 4 m along with Tonicia forbesii forbesii and Stenoplax
(S.) liinacifornds, also sharing substrate and food re-
sources (encrusting red and green algae). One of the
specimens was collected in low intertidal (less than 1
m), whereas in coralline substrate only one chiton was
collected.

Chaetopleura (Chaetopleura) hanselmani
(Ferreira, 1982)

(Fig. 2C)

Calloplax hanselmani Ferreira, 1982a: p. 321-324, figs 4-6.
Chaetopleura mixta Smith & Ferreira, 1977: p. 85, 86, figs 6, 7.

Material examined

MHNUMAR-003-00935. A very small (7.0 x 4.5 mm)
specimen was collected at 5-7 m depth, on 50% of living
coral at Casa Mixteca area with rocky-coral bottom on
small stones in a sandy protected area.

115

Chitons from the coralline area of Oaxaca, Mexico (Polyplacophora)

Adriana Reyes-Gómez, Norma A. Barrientos-Lujan, Jorge Medina-Bautísta & Silvia Ramirez-Luna

Description

Small sized chiton, 7 m in length, elongate oval. Thick
valves and colour very variable, from dark green to
brown and cream. Head valve semicircular, tegmen-
tum smooth, ornamented with large, strong and round-
ed pustules, arranged in 15 to 18 radial rows. Interme-
diate valves broadly rectangular; lateral areas moder-
ately raised with 2-4 radial pustolose rows; central ar-
eas with longitudinal rows of smaller, less raised pus-
tules, about 10 rows per side, smooth jugum. Valve
VIII somewhat less than semicircular, as wide as head
valve; anterior margin evenly convex; muero central,
conspicuous; postmucronal area with fewer and rather
randomly placed pustules. Articulamentum strongly
developed, wide apophyses, connected across the si-
nus by a short jugal plate; slit formula 8-9/1/9-10. Gir-
dle with alternating brownish and lighter colored
bands, covered dorsally with pointed spicules inter-
spersed with smooth pointed ringshaft-needles of two
types: one type larger and straight, the other type
curved.

Distribution

It is a widely distributed species ranging from Maz-
aflán, Mexico to Island Lobos Afuera, Peru (Kaas & Van
Belle, 1987), at 0-17 m depth.

Remarks

Ferreira (1982a) described this species as Calloplax
hanselmani. It position in Cniloplax was mainly based
on the fact that the holotype showed an elongated
shape, valves with strong radial ribs or rows of pus-
tules and girdle with spicules (not hairs) and coarsely
striated scales. But Lyons (1985) recognized this spe-
cies as a member Chaetopleura genus due to the girdle
elements, considered as spicules (not scales) of two
distinct type, differing from each other in size and
shape. We follow Kaas & Van Belle (1987) that re-
marked the position in Chaetopleura and described in
detail its morphology.

Some differences in the number of pustuloso rows in
the central area and the size of the spicules were ob-
served in our specimen. However, due to its small size,
we assume that this is juvenile specimen.

Family Ischiiochitonidae Dali, 1899
Subfamily Ischnochitoninae Dali, 1899
Genus Stenoplax Carpenter ms, Dali, 1879
Subgenus Stenoplax s. s.

Stenoplax (Stenoplax) limaciformis
(Sowerby, 1832)

(Fig. 2E)

Chiton limneiformis Sowerby, 1832: p. 26, fig. 8.

Stenoplax limaciformis Thorpe in Keen, 1971: p. 81, fig. 24.

1 1 6 Stenoplax limaciformis Bullock, 1985: p. 294, figs 1-7, 8A,B, 9A.

Material examined

MHNUMAR-003-00472; MHNUMAR-003-01076. Five
specimens were studied (22.4 x 7.8 mm, 24.6 x 8.1 mm,
25.9 X 8.7 mm, 28.1 x 10.5 mm, 33.0 x 12.1 mm) from
Puerto Angelito and Estacahuite, at 4 m and 2 m respec-
tively, 50% of living coral at Puerto Angelito, Puerto Es-
condido and Estacahuite area with rocky-coral bottom.
These chitons were found in wave exposed areas and in
intertidal area, together with Chiton (C.) articulatus and
Chiton (C) albolineatus.

Description

Large sized chiton from 30 to 35 mm in length; more that
1/3 of width, elongated oval shape. Tegmentum color
highly variable, predominating with pink, light green-
olivaceous, greyish and dark green, mostly in a speckled
spotted pattern. Valves not beaked, valve I semi-oval
notched in the middle; intermediate valves with the an-
terior margin forwardly produced, widely convex at
both sides of the concave jugal part, lateral areas neatly
marked and moderately raised. VIII large, almost wide
as the intermediate valves; muero central but not raised.
Tegmentum with coarse concentrical ribs, broken into
pustules or nodules, especially on the head valve; lateral
areas of the intermediate valves with broad, low, closed-
packed concentrical ribs, somewhat partly broken. Ar-
hculamentum weakly developed, greyish with suffu-
sions of pink and dark areas in the apical part of the
valves. Apophyses triangular, insertion plates short, slit
formula 9-13/1/7-12, slits deep. Girdle moderate width,
colored like tegmentum, covered with scales. Holo-
branchial gills, abanal, about 27 ctenidia per side.

Distribution

Stenoplax (S.) limaciformis occurs from Puertecitos, Baja
California, Mexico to Inner Lobos Island Peru (Bullock,
1985)

Remarks

This is a common species within the Mexican Pacific.
Por several years there was confusion abouf the conspe-
cificity of Stenoplax limaciformis from the western Pacific;
Stenoplax purpuracens C.B. Adams and S. (Stenoplax) flor-
idanus Pilsbry distributed in the Caribbean. Bullock
(1985) demonstrated that they are "sibling species", i.e.
closely related species, reproductively isolated but mor-
phologically identical or nearly so. The different species
of the Stenoplax limaciformis complex are certainly very
similar in appearance, but they're now geographically
circumscribed and even when the Caribbean species oc-
curs sympatrically with another species or the group,
they showed small but consistent morphological differ-
ences (density of aesthete pores and radular denticle
cap) that make the Caribbean members different from
each other, and different from the Eastern Pacific Steno-
plax species.

The distribution of Stenoplax (Stenoplax) limnciformis is
restricted along the continuous continental margin, sug-
gesting that the offshore zone is an effective geographi-
cal barrier due to its absence in insular environments
(so far not reported in the Revillagigedo Archipelago,
Cocos Island and the Galapagos Islands). Bullock (1985)
reported that shell and radular morphology are quite
uniform throughout its wide range.

Stenoplax (Stenoplax) mariposa
(Bartsch ms, Dali, 1919)

(Fig. 2M)

Ischnochiton mariposa Bartsch ms, Dali, 1909: p. 506.
Ischnochiton mariposa Smith A.G., 1977: p. 227, fig. 85.
Ischnochiton mariposa Ferreira, 1983b: p. 312, 313.

Stenoplax mariposa Keen, 1958: p. 528, fig. 46.

Material examined

MHNUMAR-003-00571. Two small specimens were
found (14.5 X 4.1 mm, 14.3 x 4.2 mm) af Estacahuife,
Puerto Ángel, Oaxaca at less of 1 m and 4 m of depth
living corals, in between green and red algae, together
with no other associated polyplacophoran species.

Description

Small sized chitons reaching 16 mm in length and 7.2
mm in width, elongated; valves dorsally elevated,
slightly concave, not beaked. Color variable, mostly
white-cream with dark green bands on both sides of
jugum and large bright blue spots aside to mucronal
area. Head valve semicircular, notched in the middle,
posterior margin widely V-shaped; tegmentum with a
shallow sculpture of wrinkled grooves concentric to
notch. Intermediate valves rectangular, with lateral ar-
eas somewhat raised; sculpture consisting of irregular
grooves forming a dentafe posterior margin. Tail valve
semi-oval, wide, with central muero. Articulamentum
very thin and translucent; apophyses short and wide;
slit formula 9-10/1/7-10, slits rays are present on the
ventral surface of fhe valves and smooth insertion teeth.
Girdle wide, with small intricate scales that can be see-
ing as smooth to the simple eye, but are ornamented
with fine riblets. Radula with 43 rows of mafure feeth in
a specimen 12 mm long; major lateral tooth with tricus-
pid head. Gills holobranchial, adanal with interspace.

Distribution

It is reported as locally common, in low intertidal and
shallow subtidal settings in the Gulf of California to
Cabo Corrientes, Jalisco (Bullock, 1985). Here we report
a wider distribution south to Oaxaca.

Remarks

Specimens of this species have been recognized also at
Michoacán, Playa Zapote (A. Reyes, unp. data). They

are darker than those from Oaxaca. Stenoplax (Stenoplax)
mariposa is very rare in fhe Mexican mollusc collecfions,
and can be easily misidentified, due to the fact that the
tegmentum sculpture is often not visible in adult speci-
mens. The tegmentum was not visible when the valves
were moister; we had to dried the valves dorsally so we
can identified the type of tegmentum elements.

Live chitons are extremely colourful and were found
more abundant at 4 m deep, always on living coral.
This species is common in the Mexican Tropical Pacific
(A. Reyes, unp. data) and can be misidentified as juve-
niles of Ischnochiton muscarius. The Mexican specimens
have a lighter colour pattern, compared with the north-
ern ones, which are mostly green and brown.

Family Ischnochitonidae Dali, 1899
Genus Lepidozona Pilsbry, 1892
Subgenus Lepidozona s. s.

Lepidozona (Lepidozona) serrata (Carpenter, 1864)
(Fig. 21)

Ischnochiton serratas Carpenter, 1864: p. 315.

Lepidozona serrata Ferreira, 1974: p. 172, figs 15-18.

Material examined

MHNUMAR-003-00572. One specimen of this species
was studied (12.0 x 7.0 mm), collected at Chachacual-
Jicaral, Bahías de Huatulco, Oaxaca at 4 m in a locality
with 75% of living coral.

Description

Medium sized chitons, 12 mm long and 7 mm wide,
oval shape; color variable, uniform cream, tones of
brown with splashes of green, blue or even dark brown
or gray. Head valve semicircular; tegmenfum minutely
granulose with about 20-22 low radial ribs. Intermedi-
ate valves rectangular; lateral areas moderately raised,
with 3-6 flat ribs and a protruding jugal part; on the
posterior margin there are well formed, elongated pus-
tules giving a serrate appearance; central areas with
about 15 longitudinal riblets parallel to jugum. Valve
VIII less than semicircular, muero well marked and
postmucronal slope concave. Articulamentum glossy
white, apophyses short, wide semi-oval, jugal plate
weakly or not notched at the sides, slit formula of inser-
tion plates 9-12/1-2/9-13, teeth short, sharp, eaves nar-
row. Girdle moderately narrow, colored like tegmen-
tum, faintly banded, dorsally covered with rounded,
small imbricating scales with ribs or with fine striahons
on the surface.

Distribution

Lepidozona (L.) serrata has been reported continuously
distributed from San Diego and Monterrey Bay, to
Magdalena Bay and mostly in the Gulf of California
from Cabo San Lucas to Pulmo Reef; Bahia de Palmas,

117

Chitons from the coralline area of Oaxaca, Mexico (Polyplacophora)

Adriana Reyes-Gómez, Norma A. Barrientos-Lujan, Jorge Medina-Bautista & Silvia Ramírez-Luna

La Paz; Bahía San Carlos; Bahía San Marte; Punta Can-
deleros; Bahía de Concepción; Punta Chivato, Bahía
San Luis Gonzaga and Puertecitos on the west side of
the Gulf; Espirifu Santo Island; Los Islotes, Isla San
Francisco; Isla Carmen Isla Coronados; Isla Tiburón;
Bahía de Kino and Guaymas down to Tres Marias at
the southwest of Mazaflán (Ferreira, 1974). Here we ex-
tend its distribution range to coralline area in the local-
ity of Chachacual-Jicaral, Bahías de Huafulco, Oaxaca,
Mexico.

Remarks

Ferreira (1974) discussed the phytogeny of this species,
stating that the conchological characters of Lepidozom
(L) serrata placed it far from L. clathrata (Reeve, 1847) or
L. mertensii (Middendorff, 1847) Similar observations
were mentioned by Pilsbry (1842), who decided to set
the species in the genus Ischnochiton s.s. According to
Ferreira (1974), Lepidozona (L.) serrata shows typical Lep-
idozona s.s. characters, such as the tegmentum with
coarsely granulated and radial ribs and the girdle scales,
as the result of a process of convergence, meaning that
L. (L.) serrata came from a different evolutionary line,
not directly from the Lepidozona s.s. linage.

On the other hand, Eernisse found on molecular phyl-
ogeny basis that Lepidozona (L.) serrata is un-related to
Lepidozona s.s. and that may be placed in a new genus
(Eernisse, per. comm, to A. Reyes). More studies are
needed in order to define the systematic position of this
species. In this work, we keep the recent classification
for this species, but we agree on the fact that Lepidozona
(L.) serrata differs in several respecfs from fhe other
members of Lepidozona and could require a disfincf po-
sition in a new genus.

Family Callistoplacidae Pilsbry, 1893 Dali, 1899
Genus Callistoplax Dali, 1882

Callistoplax retusa

(Sowerby in Broderip & Sowerby, 1832)

(Fig. 2F)

Chiton retiisus Sowerby in Broderip & Sowerby, 1832; p. 28, fig.
82.

Callistoplax retusa Thiele, 1893; p. 393, pi. 32; fig. 13.
Callistoplax retusa Skoglund, 1989; p. 83.

Material examined

MHNUMAR-003-01069; MHNUMAR-003-00573. Two
specimens were studied, 13.4 x 7.4 mm and 12.0 x 7.0
mm respectively, from Chachacual-Jicaral, Bahías de
Huatulco (50% of living coral) and Esfacahuite, Puerto
Ángel (rocky-coral bottom).

Description

Medium sized chitons, 14-24 mm long and 8-9 mm
1 1 8 wide, elongated shape, twice or more the width; valves

thick. Tegmentum mostly creamy yellow, sometimes
with brownish streaks. Head valve semicircular, with
outer margin scalloped and posterior margin concave
and denticulated, hardly notched in the middle; teg-
mentum sculptured with nine strong widely radial ribs.
Intermediate valves with short margins, central part
generally eroded, apices small (if present); lateral areas
highly raised, posteriorly denticulated, with two bifur-
cated radial ribs, jugal area smoothish. Central area
with 10-12 converging granulose riblets. Tail valve semi-
oval, about as wide as head valve, muero elevated and
postmucronal area convex with 6-7 thick, rounded radi-
ating ribs. Articulamentum strongly developed, white,
apophyses wide and rounded with a short jugal plate.
Insertion plates short slit formula 7-9/1/9-12; no slits
rays, teeth blunt, hardly thickened at the side-edges.
Girdle narrow, light brownish, naked except for bunch-
es of straighf or curved chitinous bristles. Central tooth
of radula squarish and major laferal wifh tricuspid cap.
Gills holobranchial, abanal, with about 28 ctenidia per
side in adult specimens.

Distribution

All along the western coast of Central America, between
Islas Tres Marías, Mexico, south to Panama (Skoglund,
1989).

Remarks

Callistoplax retasa is the only representative of fhe genus
Callistoplax, Dali, 1882 in fhe Mexican waters. It is a very
distinctive species, because the hard tegmentum and its
long shape, the nude girdle and the hairs are exclusive-
ly for fhis species. In fhe juvenile stages, the shape is
oval and valves not so thick, whereas adults are mark-
edly elongated, although some specimens can be not so
elongated as the majority. A similar variability within
adult stages are also present in other species, such as
Callistochiton elenensis which the subject of a study on
allometry by Ramirez-Torres & Eernisse (2006). They
found thaf the change in shape from juvenile to mature
stages might have adaptive consequences, such adapta-
tion to microhabitat, leading to increased abilities in
feeding and reproduction, and increased internal vol-
ume available for gonads and ofher soff fissues. How-
ever, extensive morphometric studies are needed for
befter understanding the factors which control such
variations.

Family Chitonidae Rafinesque, 1815
Subfamily Chitoninae Rafinesque, 1815
Genus Chiton Firmé, 1758

Chiton (Chiton) articulatus Sowerby, 1832
(Fig. 2G)

Chiton laevigatas Sowerby [in Broderip & Sowerby], 1832; p.

59, fig. 7.

Chiton (Diochiton) nrticulahis Bullock, 1988c: p. 170, 184, figs 4,
93, 107, 128-130, 136, 138, 142.

Chiton articulatus Skoglund, 1989: p. 86.

Chiton (Diochiton) articulatus - Reyes-Gomez, 2004: p. 72, fig.
51.

Material examined

MHNUMAR-003-01072; MHNUMAR-003-01073. Five
specimens were studied (37.4 x 26.4 mm, 18.4 x 12.8
mm, 21.4 x 13.9 mm, 17.5 x 11.7 mm, 35 x 24.8 mm) at
Cacaluta, Huatulco Bays, at 2 m of depth with 75% of
living coral.

Description

Large size chiton species. 37.4 mm in length and 26.4
mm width. Tegmentum olive green, dark green and
bluish green, occasionally with white to yellow areas
and with darker concentric bands. Surface smooth, lat-
eral areas barely raised with smooth growing lines on
lateral areas; apice present; head valve not notched,
somehow straight. Articulamentum white with central
depression and greenish callus; slit rays hardly visible,
small denta ted teeth on insertion plate, slit formula 15-
18/1/20-23; irregular dentated jugal plate. Girdle cov-
ered with large glossy scales, triangular shape on the
posterior side. All around the girdle is alternately band-
ed light and dark green. Central tooth of radula moder-
ately narrow, rounded distally; wing of major lateral
teeth broad somewhat pointed distally. Denticle cap
nearly rounded.

Distribution

Mazatlán, Sinaloa to Puerto Angel and down far to Sali-
na Cruz, Oaxaca (Reyes-Gomez, 2004).

Remarks

Chiton (Chiton) articulatus is one of the most common
endemic species in the Eastern Mexican Pacific and
with a locally economic importance due to the con-
sumption of its foot all along the Mexican Pacific coast.
This chiton is known by fishermen as "marine cock-
roach" in the north of Mexico or "dog's tongue" in the
south. Rojas-Herrera (1988), Holguín-Quiñónez & Mi-
chel-Morfin (2002) and Flores-Campaña (2007) have
pointed out that the populations of Chiton (C.) articnla-
tus are declining due to over-exploitation. According to
Holguín-Quiñónez & Michel-Morfin (2002) the average
relative density on rocky exposed shores, is 3.7 chitons/
m^, whereas in not accessible or protected areas, like
rock fissures and in cracks of rock pinnacle, the average
is 8.5 chitons/m^. In our study area we found disarticu-
lated valves of adult chitons all over the shores in areas
near to urban areas, indicating the high consumption of
this species.

Chiton (Chiton) albolineatus
Eroder ip & Sowerby, 1829
(Fig. 2H)

Chiton (Chiton) albolineatus Broderip & Sowerby, 1829: p. 63,
fig. 11.

Chiton albolineatus Pilsbry, 1893: p. 160, pi. 32, fig. 2.

Chiton (C.) albolineatus Skoglund, 1989: p. 13.

Chiton (Chiton) albolineatus Reyes-Gomez, 2004: p. 72, fig. 49.

Material examined

MHNUMAR-003-01071; MHNUMAR-003-01074. Two
specimens were studied (22.3 x 13.7 mm, 35.4 x 18.6
mm) from Cacaluta, Huatulco Bays at 2 m of depth, in
a locality with 75% of living coral. This species was
abundant in this locality, associated with Stenoplax (S.)
Umaciformis.

Description

Medium size chitons reaching 36 mm in length and 19
mm in width, somewhat flattened. Dark aird light olive
green colour on central areas, with two longitudinal
white lines on mucronal area; lateral areas with numer-
ous white transverse zig zag lines. Head valve slightly
convex and strongly notched; tail valve with a post-
mucronal slope straight and anterior muero. Tegmen-
ñim smooth on central regions; lateral areas black, bare-
ly raised, with two concentric and irregularly ribs pro-
ducing nodular branches. Vili with 9-11 low radiating
ribs which irregularly bifurcate or like cut ribs. Articu-
lamentum white and light green; slit rays present; inser-
tion teeth deeply pectinate. Slit formula 15/1/12. Girdle
gray; each scale bluish gray with light brown border;
scales relatively small, roundly triangular shape, apical
and dorso-lateral areas smooth.

Distribution

Chiton (C.) albolineatus is an endemic to the Mexican
East Pacific and has been recorded by Reyes-Gomez
(2004), from Isla Venados, North west of Mazatlán and
Chivos Is., south of Playa Mazatlán, north of Punta
Derecha, Bahía Ola Altas, Mazatlán; Isla Tres Marias,
Manzanillo, Bahía Santiago, Acapulco. In the present
work we extend its distribution to Huatulco Bays, Oax-
aca. Its been also reported (Skoglund, 1989) from Guay-
mas, Mazatlán, south to Guatemala, but these records
had not been supported by recent studies and needs
confirmation.

Remarks

This species is easy to recognize for its coloration pat-
tern. It is sometimes associated with Ischnochiton (I.)
muscarius, Chaetopleura (C.) lurida and Chiton (C.) articu-
latus. Although it can reach a relatively large size, this
species is not used for consumption due to its rather

119

Chitons from the coralline area of Oaxaca, Mexico (Polyplacophora)

Adriana Reyes-Gómez, Norma A. Barrientos-Lujan, Jorge Medina-Bautista & Silvia Ramirez-Luna

small foot. Rich populations of this species can found
on rocky shores.

Family Acanthochitonidae Pilsbry, 1893
Subfamily Acanthochitoninae Pilsbry, 1893
Genus Acanthochitona Gray, 1921

Acanthochitona anagonites (Carpenter, 1857)

(Fig. 2J)

Acanthochites mragonites Carpenter, 1857: p. 90.

Acantiiochites anagonites Carpenter, 1864: p. 650.
Acanthochitona anagonites Smith & Ferreira, 1977: p. 94.
Acanthochitona anagonites Kaas & Van Belle, 1980: p. 10.
Americhiton arragonites Watters, 1990: p. 267, figs 77-84, 90.

Material examined

MHNUMAR-003-01070, MHNUMAR-003-01077. Three
specimens were studied (10.0 x 8.0 mm, 9.7 x 8.0 mm,
7.6 X 6.4 mm, at Estacahuite, Puerto Ángel, Oaxaca at 1
m deep in a locality with rocky-coral bottom sub-
strate.

Description

Medium sized chiton; largest specimen about 10 mm in
length; tegmentum of intermediate valves longer than
wide, pentagonal. Color mainly white with green and
gray tones, brown on latero-pleural areas. Jugum wide
and apparently smooth due to erosion but it can bear
worn small pustules, especially on inner edges. Head
valve pustolose; pustules concentrically arranged from
margin to apex of valve; inner edge elevated and thick.
Latero-pleural areas coarsely granulose, with "D"
shaped pustules. Tail valve with prominent, posterior
muero. Apophyses not extensive, slit formula 5/1/2; ar-
ficulamenfum whife or green. Girdle dorsally covered
wifh minute finely ribbed spicules and tuffs around the
girdle. Dorsum white, mottled with green and brown
areas. Tufts present, short, with translucent, white or
green spicules.

Distribution

This species is known from Sonora, Mexico down to
Salinas, Ecuador (Watters, 1990).

Remarks

Acanti lochitona arragonites was placed by Watters (1990)
in the genus Americhiton, together with Acanthochitona
Atlantic species {Acanthochitona andersoni Watters, 1981,
Acanthochitona balesae Abbott, 1954 and Acanthochitona
zebra Lyons, 1988). The genus Americhiton was charac-
terized by its author by the pentagonal shape of infer-
mediate valves and D-shaped pustules. Watters sepa-
rated this genus from Acanthochitona, based on the
shape of pustules, aesthete innervations and the number
1 20 of macro and microesthetes in the tegmentum. In Acan-

thochitona the pustules are teardrop-shaped and micres-
thetes are distributed across the pustule, while in Ameri-
chiton the micresthetes are limited to the pre-pustular
slope and pustules are D-shaped. All species placed
within this genus are vermiform and their distribution
is limited to the New World.

In the present work, we use Acanthochitona following
Gray (1821), who was the first to separate it from the
genus Chiton. He described a group of taxonomic char-
acters that well define Acanthochitona: the tegmental re-
duction without lateral areas and the wide articulamen-
tum, slit formula 5-1-12, spiculose girdle with 18 tufts,
pustules that innervates macro and micresthetes sys-
tem. Concerning Americhiton as a distinct genus, we
think that the shell microstructure and DNA sequenc-
ing studies of Acanthochitona species are needed in or-
der to establish the phylogenetic relation within the
species of this complex species group.

Family Lepidochitonidea Dali, 1889
Genus Lepidochitona Gray, 1821

Lepidochitona sp.

(Figs 2K, 3C, D)

Material examined

MHNUMAR-003-00012. MHNUMAR-003-00571. Two
specimens were studied (7.2 x 4.6 mm, 6.5 x 4.1 mm)
from Playa Tlacopanocha and Estacahuite, Puerto Án-
gel, on rocky-coral bottom at less than 1 m of depth.

Description

Small sized chiton, from 7 to 9.4 mm in length and from
4.6 to 4.9 mm in width; mostly yellow with white,
brown and green tones, irregularly dotted in white.
Tegmentum microgranulose. All intermediate valves
are rectangular and leave a small space between the ad-
jacent ones. Head valve semicircular, posterior margin
V-shaped, notched in the middle; same tegmentum
sculpture as on the whole shell. Intermediate valves
broadly rounded, posterior margin concave at both
sides of the apex; lateral areas not raised and poorly de-
fined. Tail valve semicircular, muero slightly anterior
and prominent. Girdle rather narrow covered with
small juxtaposed spicules; spicules cylindrical and stri-
ated on the top. Major lateral tooth with four cusps, one
of fhem is smaller than the other ones and it is located
at one of the outer side of the tooth.

Remarks

This species differs from fhe known congeners, fhe spe-
cific charaefers are ifs rectangle valves shape, with its
edges very close between each other, the major lateral
tooth with four cusps, the striated spicules of the girdle,
the elongated-oval body shape. Lepidochitona sp. is simi-
lar in body shape to Lepidochitona beanti and Lepidochi-

tona salvadorensis, except for the absence of the hairs in
the girdle and the colour that in Lepidocliitona sp. is yel-
lowish to green, rather than reddish-brown as in L. bea-
nii. LepidocJntona sp. seems not abundant at Oaxaca and
was also collected at Acapulco, Guerrero. This species
will be described as new when more material will be
available.

Family Ischnochitonidae Dali, 1889
Genus Ischnochiton Gray, 1847

Ischnochiton sp.

(Figs 2L, 3E-H)

Material examined

MHNUMAR-003-00014; MHNUMAR-003-00217; MH-
NUMAR-003-00591. Three specimens were studied
(7.4 X 4.0 mm, 4.9 x 7.6 mm, 8.7 x 5.3 mm) from Estaca-
huite, Puerto Ángel, Mexico, on rocky-coral bottom in
less than 1 m of depth.

Description

Large size species, 8.7 mm long and 5.3 mm wide. Chi-
tons of brown and green tones, with a pattern of light to
dark lines, to uniformly dark green. Tegmentum uni-
formly, finely, quincuncially granulated; lateral areas

raised, with a striated pattern that shows fine radial
lines towards the mucronal area. Head valve semicircu-
lar, posterior margin V shaped, not notched in the mid-
dle but with a wide curvature; tegmentum striated with
numerous radial fine lines. Intermediate valves broadly
rectangular, apophyses wide and short. Tail valve semi-
circular; front margin rounded, muero slightly anteme-
dian and prominent; post-mucronal area with striated
and with numerous radial lines towards the muero. Gir-
dle narrow, with imbricate striated scales that may form
light and dark bands or a random pattern. Major lateral
tooth plate shaped, slightly notched in the middle on
upper margin.

Remarks

Ischnocinton sp. does not share any character with other
members of this genus known for the Mexican Pacific
and from South America. It has been misidentified in
several mollusc collections as Chiton (C.) articidatus,
with which it was found associated, due to the similar
size, shape and other shell characters. Tliis species will
be described as new when more material will be avail-
able.

Discussion

In spite of its relatively small extension, the reef system
of Oaxaca contains a rich and diverse chiton fauna con-

Species

Locality

Depth

Substrate

Lepidochitona (L.) salvadorensis

Estacahuite

< 1 m

rocky-coralline

Tonida forbesii forbesii

Chachacual-Jicaral, Bahías de
Huatulco and Estacahuite

first locality at 4 m,
second at 2 m

Chachacual-Jicaral 50% living
coral, Estacahuite rocky-coralline

Chaetopleura (C.) lurida

Puerto Angelito, Puerto
Escondido

first locality at 4 m,
second at 2 m

Puerto Angelito and Puerto
Escondido 50% living coral,
Estacahuite rocky-coralline

Chaetopleura (C.) lianselmani

Casa Mixteca, Bahías de Huatulco

5-7 m

90% living coral

Stenoplax (S.) limadformis

Puerto Angelito, Puerto
Escondido and Estacahuite

first locality at 4 m,
second at 2 m

Puerto Angelito and Puerto
Escondido 50% living coral,
Estacahuite rocky-coralline

Stenoplax (S.) mariposa

Estacahuite

< 1 m and 4 m

rocky-coralline and living coral

Callistoplax retusa

Chachacual-Jicaral, Bahías de
Huatulco and Estacahuite

2 m and < 1 m

50% living coral

Lepidozona (L.) serrata

Chachacual-Jicaral, Bahías de
Huatulco

4 m

75% living coral

Chiton (C.) albolineatus

Cacalota, Bahías de Huatulco

2m

75% living coral

Chiton (C.) articulatus

Estacahuite

< 1 m

rocky-coralline

Acanthochitona arragonites

Estacahuite

< 1 m

rocky-coralline

Lepidochitona sp.

Acapulco, Guerrero and
Estacahuite

< 1 m

rocky-coralline

Ischnochiton sp.

Estacahuite

< 1 m

rocky-coralline

Tab. 1. Data on depth (in meters) and substrate (percentage of coral and rocky bottom).

Tab. 1. Dati di profondità (in metri) e caratteri del substrato (percentuale di fondo a coralli e roccioso). 1 2 1

Chitons from the coralline area of Oaxaca, Mexico (Polypiacophora)

Adriana Reyes-Gómez, Norma A. Barrientos-Lujan, Jorge Medina-Bautista & Silvia Ramírez-Luna

sisting of 13 species, all related somehow with the coral
substrate (Tab. 1).

Several species recorded from Oaxaca were originally
reported only from the Gulf of California. Two aspects
about distribution are particularly interesting; first, is
clear that more exploration is needed to establish the
real distribution of chitons along the Pacific side; sec-
ond, the wide distribution of the species that are adapt-
ed to several habitat conditions, from the cold waters of
the Gulf of Mexico to the warm reef areas.

The findings in Oaxaca's reef make us also consider the
fact that this location represents the southern record for
Stenoplax (S.) mariposa and Lepidozona (L.) serrata, for
which there is no record yet from the entrance of the
Mexican Tropical Pacific. This is common in both gen-
era that contains species with an extraordinary wide
range of distribution, and is the case of Stenoplax (S.)
limaciformis that ranges south to Perú, Lepidozona (L.) al-
hjnsmithi and Lepidozona (L.) rotili both distributed south
to Costa Rica. We believe that a well programmed ex-
ploration in the entrance and down to the south of
Mexico will clarify the distribution of many Mexican
chiton species, and for most of the species distributed in
the Golfo de California, especially for those that have
been reported only from the type areas, and those spe-
cies for which there are southern records needing con-

firmation. Lepidochitona (L.) salvadorensis is an example
of South American species which is present in the Mex-
ican waters too (Tab. 2).

The distribution of Lepidochitona sp. and Ischnochiton
sp., is not restricted to Oxaca's reef, as they are also
present in the Mexican Tropical Pacific according to
several observations made all along the coast of Guer-
rero (A. Reyes, pers. obs.).

We also pointed out intraspecific variations between
northern and southern areas of distribution, for Chaeto-
pleura (C.) lurida and Cliaetopleura iC.) hanselmani, that
showed differences mainly in the number and size of
tegmentum elements. In the lack of other evidence, such
differences are not enough to suggest a subspecific sta-
tus. In other species the variations lies exclusively on
the color pattern.

The reef system seems to allow several chiton species to
find a variety of substrate on which they find protection
and food resources. In the shores of Oaxaca, we did not
find the same diversity and abundance of chitons re-
corded in the reef sysfem. This is probably due to pollu-
tion from towns and local fisheries activities.

Other reef areas are present in the Mexican waters, such
as the Sistema Arrecifal Veracruzano, located in the Gulf
of Mexico, and the reefs in fhe Mexican Caribbean, both
larger than the Oaxaca system and well known for their

Species

Distribution

Remarks

Lepidochitona (L.)
salvadorensis

Here recorded in Majahua, Guerrero and Puerto Ángel Oaxaca, Mexico
to Los Cébanos, Sonsonete and Playa Maculís, La Unión, El Salvador

Northern records
in Mexican waters

Tonicia forbesii forbesii

Mexico, Mazatlán to Taboga Island, Panama

Chnetopleura (C.) lurida

Bahía San Francisquito, Gulf of California to Northern Colombia,
(Gorgona Island)

Cliaetopleura (C.) hanselmani

Between 23°13'N, Mazatlán, Mexico and 6‘^57'S, Lobos Afuera Is., Peru

Stenoplax (S.) limaciformis

Gulf of California to Western coast of Central America, Irmer Lobos
Island, Peru

Stenoplax (S.) mariposa

Gulf of California, Michoacán Playa Zapote; Revillagigedo Archipelago
and here recorded in Estacahuite, Puerto Angel, Oaxaca, Mexico

Extension of the
distribution range

Callistoplax refusa

From Islas Tres Marías, Mexico, down to Panama

Lepidozona (L.) serrata

San Diego and Monterrey Bay, California to Gulf of California, Mexico.
Here recorded in Chachacual-Jicaral, Bahías de Huatulco, Oaxaca,
Mexico

Extension of the
distribution range
to southern Mexico

Chiton (C.) albolineatus

Mazatlán, Sinaloa to Acapulco Guerrero and here recorded at Cacaluta,
Huatulco Bays, Oaxaca, Mexico

Extension of the
distribution range

Chiton (C.) articulatus

Mazatlán, Sinaloa to Puerto Angel and down far to Salina Cruz,
Oaxaca, Mexico

Acanthochitona arragonites

Gulf of California, Puertto Peñasco to Mazatlán; Estacahuite, Puerto
Ángel, Oaxaca, Mexico down to Salinas, Ecuador

First record from
southern Mexico

Lepidochitona sp.

Estacahuite, Puerto Ángel, Oaxaca, Mexico. Also present in Acapulco,
Guerrero

Ischnochiton sp.

Estacahuite, Puerto Ángel, Oaxaca, Mexico. Also present in Acapulco,
Guerrero and Michoacán

Tab. 2. Distribution of chiton species occurring in Oaxaca's coralline system.

1 22 Tab. 2. Distribuzione geografica delle specie di chitoni presenti nel sistema corallino di Oaxaca.

high diversity in molluscs. Few chiton species have
been reported from these areas, mainly because of the
lack of studies in this group.

It has been remarked by Bullock (1985) and Clark (2000)
that the chiton fauna from the eastern Pacific and the
Caribbean regions show affinities in their taxonomic
composition. Probably, such affinities originate from
similar abilities to live on coral-related substrates.

In conclusion, it is likely that the investigation of reefs
in other areas of Mexico could yield many more species
of chitons than so far known.

Acknowledgements

We are grateful to all our colleagues that were involved
in the realization of this project and especially to the
academic personal of the Universidad del Mar, Mexico
and to the students that helped in the field campaigns
and for their enthusiastic collaboration. Our gratitude
to the Biology Institute, UNAM and the Technical Sec-
retary that supported us with the access to the Electron-
ic Microscope. To Edna Naranjo, for the facilities that
she provided to consult the Mexican Collection of Mala-
cology. To Rafael Flores and his team that allowed one
of us (A. Reyes-Gomez) the extensive study of their
specimens from Guerrero. Many thanks to Ronald Ce-
sar Zepeda Vilchis, who shared data and material from
his personal collection, and to Carlos Ordóñez for the
preparations of illustrations.

This contribution is dedicated to all the Mexican mala-
cologists interested in chitons, for their efforts to in-
crease the knowledge on this group in our country, as
well as for their disposition to share their material and
data for the present study: my deepest gratitude to you
all.

References

Abbott R.T., 1974. American Seasheils. Second edition. Van No-
strand Reinhold Co., New York, 663 pp.

Bullock R., 1985. The Stenoplax limnciformis (Sowerby, 1832)
species complex in the New World (Mollusca: Polyplaco-
phora: Ischnochitonidae). The Veliger, 27 (3): 291-307.

Bullock R.C., 1988. The genus Chiton in the New World (Po-
lyplacophora: Chitonidae). The Veiiger, 31 (3/4): 141-191.

Carpenter PR, 1857. Catalogue of the Reigen collection of Ma-
zatlan Mollusca, in the British Museum. Oberlin Press, War-
rington, viii + xii + 552 pp.

Carpenter, P.P., 1864. Supplementary report on the present
state of our knowledge with regard to the Mollusca of the
west coast of North America. Report of the British Association
for the Advancement of Science, 1863: 517-686.

Dall W.H., 1909. Report on a collection of shells from Peru,
with a summary of the littoral marine. Mollusca of the Pe-
ruvian zoological Province. Proceedings of the U.S Natural
Museum, 37 (1704): 147-294.

Ferreira A.J., 1982a. A new species of Calloplax (Mollusca:
Polyplacophora) in the Eastern Pacific. The Veliger, 20 (1):
27-29.

Ferreira A.J., 1982b. The Family Lepidochitonidae Iredale,

1914 (Mollusca: Polyplacophora) in the Northeastern Paci-
fic. The Veliger, 25 (2): 93-138.

Ferreira A.J., 1983a. The genus Chaetopleura Shuttleworth,

1853 (Mollusca: Polyplacophora) m the warm-temperate
and tropical eastern Pacific, southern California to Peru,
with the description of two new species. The Veliger, 25 (3):

203-224.

Ferreira A.J., 1983b. The chiton fauna of the Revillagigedo
Archipelago, Mexico. The Veliger, 25 (4): 307-322.

Flores-Campaña L.M., 2007. Estructura poblacional de Chi-
ton articulatus en las Islas Pájaros y Venados de la Bahía de
Mazatlán, Sinaloa, México. Revista Mexicana de Biodiversidad ,

78 (SuppL); 23-31.

Garcia-Rios C.I., 2006. A new species of Lepidochitona (Mollu-
sca; Polyplacohora) from El Salvador. The Veliger, 48 (3):

206-214.

Glynn W.P. & Leyte-Morales G.E., 1997. Coral reefs of Hua-
tulco, West Mexico: reef development in upwelling Gulf of
Tehuantepec. Revista Biologia Tropical, 45: 1033-1047.

Gray J.E., 1821. A natural arrangement of Mollusca, according
to their internal structure. London Medical Repository, 15:

229-239.

Holguin Q.O. & Michel-Morfi'n J.E., 2002. Distribution,
density and length-weight of Chiton articulatus Sowerby,

1832 (Mollusca: Polyplacophora) on Isla Socorro, Revillagi-
gedo Archipelago, Mexico. Journal of Shellfish Research, 1 (1):

22-24.

Kaas P. & Van Belle R.A., 1985a. Monograph of Living Chitons
(Mollusca: Polyplacopihora). Voi. 1. Order Neoloricata: Lepido-
pleurina. E.J. Brill, Leiden, 240 pp.

Kaas P. & Van Belle R.A., 1985b. Monograph of Living Chitons
(Mollusca: Polyplacophora). Voi. 2. Suborder Ischnochitonina.
Ischnochitonidae. Schizoplacinae , Callochitoninae and Lepidochi-
toninae. E.J. Brill, Leiden, 198 pp.

Kaas P. & Van Belle R.A., 1987. Monograph of Living Chitons
(Mollusca: Polyplacophora). Voi. 3. Suborder Ischnochitonidae.
Chaetopleurinae and Ischnochitoninae. Additions to Vols. 1 and
2. E.J. Brill, Leiden, 301 pp.

Kaas P. & Van Belle R. A., 1990. Monograph of Living Chitons
(Mollusca: Polyplacopihora). Voi. 4. Suborder Ischnochitonina:
Ischnochitonidae: Ischnochitoninae (cont.). Addition to vols. 1, 2
and 3. E.J. Brill, Leiden, 298 pp.

Kaas P. & Van Belle R.A., 1994. Monograpih of Living Chitons
(Mollusca: Polypilacopihora). Voi. 5. Suborder Ischnochitonina:
Ischnochitonidae: Ischnochitoninae (concluded); Callistopilacinae;
Mopialiidae. Addition to Vols. 1-4. E.J. Brill, Leiden, 40 pp.

Keen A.M., 1958. Seasheils of Tropiical West America. Board of
trustees of the Leland Stanford Junior University, U.S.A.,

985 pp.

Keen A.M., 1971. Sea shells of tropical west America. 2"'^ edi-
tion. Stanford University Press. 1064 pp, figs 1-22. [Class
Polyplacophora, pp 861-882, by S. Thorpe.]

Leyte-Morales G.E., 1997. Colección de corales de la Univer-
sidad del Mar. Ciencia y Mar, 1; 3-16.

Ramirez-Luna S. & Barrientos-Lujàn N.A., 1999. Biodiver-
sidad de macroinvertebrados asociados a coral en el corre-
dor costero Puerto Escondido-Bahías de Huatulco. Informe
Técnico. Universidad del Mar, UMAR (University of the Sea), 3;

21-26.

Reyes-Gómez a. & Salcedo- Vargas M.A., 2002. The recent
Mexican chiton (Mollusca: Polyplacophora) species. The Fe-
stivus, 34 (2): 17-27.

Reyes-Gómez A., 2004. Chitons in Mexican waters. Bolletino
Malacologico, suppl. 5: 69-82.

Rojas-Herrera a., 1988. Análisis Biológico-Pesquero de la
cucaracha de mar (Chiton articulatus Sowerby, 1832) de 123

Chitons from the coralline area of Oaxaca, Mexico (Polyplacophora)

Adriana Reyes-Gómez, Norma A. Barrientos-Lujan, Jorge Medina-Bautista & Silvia Ramfrez-Luna

Acapulco, Guerrero, México, in Memorias IX Congreso Na-
cional de Zoología, México. Universidad Autónoma de Juá-
rez, Tabasco & Sociedad Mexicana de Zoología, Villaher-
mosa. Tabasco, México; 151-156.

Skonglund C., 1989. Additions to the Panamic Province Chi-
ton (Polyplacophora) literature. Additions and Changes
from 1971 through 1988. The Festiviis, 21 (9): 78-91.

Skonglund C., 2001. Panamic Province, MoUuscan Literature,
Additions and Changes from 1971 through 2000: 1 Bivalvia,
II Polyplacophora. The Festivus, 33, Suppl., 20 pp. [Poly-
placophora section].

Slieker F.J.A., 2000. Chitons of the World, an Illustrated Synopsis
of Recent Polyplacophora. Mostra Mondiale Malacologia, Cu-
pra Marittima, Italy, 154 pp.

Smith A.G., 1977. Rectification of West Coasts chiton nomen-
clature (Mollusca, Polyplacophora). The Veliger, 19 (3); 215-
258.

Smith A.G., & Ferreira A.J. 1977. Chiton Fauna of the
Galápagos Islands. The Veliger, 20 (2): 82-96.

SowERBY G.B., II. 1832. The conchological illustrations, or col-
oured figures of all the hitherto unfigured recent shells,
parts 38-45 (1833), 159-177 (1839-1840). London.

PiLSBRY H.A., 1893. Polyplacophora. Manual of Conchology. Voi.
15: 1-64.

Thiele J. 1893. Lepidoglossa, in Troschel F.H. (ed.). Das Gebiss
der Schnecken, voi. 2: 353-401.

Watters G.T., 1981. Two New species of Acanthochitona from
the New World (Polyplacophora: Cryptoplacidae). The Nau-
tilus, 95 (4): 171-177.

Watters G.T., 1990. A review of the Recent eastern Pacific
Acanthochitoninae (Mollusca: Polyplacophora: Cryptoplaci-
dae) with the description of a new genus Americhiton. The
Veliger, 33 (3): 241-271.

124

Lavoro ricevuto il 15 dicembre 2009
Lavoro accettalo il 22 novembre 2010

¡propriatamente disposte nello spazio disponibile, in modo da evitare ampie aree vuote,
jeette di scala, nere o bianche, possono essere applicate sulle illustrazioni,
mappe vanno preparate come figure al tratto, semplici e prive di elementi grafici non
li ai fini del lavoro (es.: confini di stato), con le località citate nel testo ben evidenti,
illustrazioni vanno tenute separate dal testo. La pubblicazione di illustrazioni a colori
¡vrebbe essere preliminarmente accordata con l'Editore. Gli originali delle illustrazioni
ino spediti solo dopo l'accettazione definitiva del manoscritto.

¡BELLE

tabelle vanno composte come files di testo, esattamente alla dimensione di stampa (si
Ija Illustrazioni), con un carattere sans-serif non più piccolo di 8-9 punti, 't/anno evitati
fdi spessi e griglie eccessivamente pesanti. Le tabelle sono citate nel testo come Tab.

Tab. 2, Tabb. 3-6). Le abbreviazioni vanno spiegate in didascalia od in Materiale e
;todi. Le tabelle non vanno inserite nel testo, ma salvati come files separati.

DIDASCALIE

Le didascalie vengono riportate in una parte distinta del manoscritto, raggruppate ed in
sequenza. Devono comprendere: nome ed autore della specie illustrata, origine del mate-
riale, dimensioni reali (non l'ingrandimento!) e la collocazione (con numero di catalogo, se
disponibile). Per i manoscritti in una lingua diversa dall'Inglese, è necessario aggiungere la
traduzione in Inglese delle didascalie.

BOZZE ED ESTRAHI

La pubblicazione sul Bollettino Malacologico è gratuita. All'Autore corrispondente verran-
no inviate le bozze, un'unica volta, per via e-mail. Sulle bozze verranno corretti gli errori
tipografici e di altro tipo. Cambiamenti più importanti verranno addebitati all'Autore. Le
bozze corrette vanno restituite all'Editore nel più breve tempo possibile.

Gli Autori riceveranno gratuitamente una versione elettronica (pdf) dell'articolo. A richie-
sta, possono essere acquistati estratti secondo il listino fornito dal tipografo.

INSTRUCTIONS TO AUTHORS

ITORIAL POLICY

:í Bollettino Malacologico is published by the Italian Society of Malacology. Manuscripts
ail aspects of malacology are accepted, in one of the following languages: Italian,
glish, French and Spanish. English is strongly recommended.

,'ee issues per year are published. The publication of monographs and articles longer
tn thirty printed pages should be preliminarily arranged with the Editor,
inuscripts submitted for publication are considered on the understanding that their
htent is original, not already published or being submitted for publication elsewhere,
Jd approved by all the co-authors.

'inuscript submission should only be made electronically to the Editor-in-Chief [r.laperna@
a.uniba.it), as .doc or .rtf files. Illustrations should be sent as good quality .pdf or .jpg files,
thors are requested to apply the present instructions and the rules of the International Code
Zoological Nomenclature. Non fulfillment implies rejection of the manuscript by the Editor,
inuscripts are peer-reviewed by at least two reviewers. Potential reviewers can be sug-
5ted by the authors, but the final choice rests with the Editor.

ANUSCRIPT ORGANIZATION

! first page contains title, author's name, author's mail and e-mail addresses. In case of
pt-authored manuscripts, the corresponding author should be indicated.

'e should be informative but as brief as possible, in lower-case, boldface. Avoid abbre-
tions. Names of high systematic rank are given in parentheses.

|i second page contains an abstract in the same language of the main text. For manu-
jipts in language other than English, a longer English summary is needed. Abstracts
quid report, in synthesis, the main results and conclusions of the work, not simply aims
d generic statements. The distinctive characters of new taxa can be briefly reported, but
It full descriptions or diagnoses. Avoid references to publications. A list of key words (not
lire than six) in the same language of the main text is also included in the second page.
! main text should be organised in distinct parts, typically as follows: Introduction,
iterial and methods. Results, Discussion, Conclusions, Acknowledgements, References,
[lower-case, boldface. In taxonomic works. Results are replaced with Systematics. Sec-
[d level headings, such as Description, Material examined. Remarks, etc. are typed in
yer-case, plain text. Avoid footnotes. Authors are requested to adopt a clear, concise
[le. Avoid long sentences. Offending or discriminatory words are forbidden,
the abbreviations and acronyms used in the text should be explained, preferentially
Ider Material and methods. Use the standard abbreviations for measure units (e.g. “m",
t "mt." for metre) and the official institutional acronyms.

ilicize the names of genera, subgenera, species and subspecies but not those of higher
a. When first mentioned, species and genus names should include authority and year
[publication. Abbreviation of genus names is allowed but taking care to avoid confusion
long different genera with the same initial.

lie should be also used for quotations in the original language (within quotation marks),
tifferent from the manuscript language.

|i new taxa must be mentioned for the first time when they are described, except for the
[itract. Latin can be optionally used for the taxonomic ranks (e.g. Familia or Family). Di-
hoses (optional) and descriptions must be given in telegraphic style, whenever possible,
ponymies should include only the main references, useful to assess the species identity
g. based on material examined and well documented records).

pmple of systematic hierarchy and synonymy:

[nily Cardiidae Lamarck, 1809
bfamily Cardiinae Lamarck, 1809

nus Acanthocardia Gray, 1853

pe species Cardium aculeatum Linné, 1758)

rdium indicum Lamarck, 1819
Ig. lA-D, Fig. 2C)

rdium hians Brocchi, 1814: p. 508, pi. 13, fig. 6 (non Spengler, 1799).
rdium indicum Lamarck, 1819: p. 4.

rdium (Cardium) indicum Lamarck - Fischer-Piette, 1977: p. 112, pi. 10, fig. 4 (type).

3LIOGRAPH1C CITATIONS AND REFERENCES

[the publications to which reference is made in the text, including synonymies (but not
thors of homonyms), must appear in the final reference list, alphabetically ordered,
les of journals and books in non-Latin alphabets should be transliterated, while paper

titles should be translated into English. A note indicating the original language, such as
"[in Russian]" should be added.

A careful cross-check between bibliographic citation in the text and reference list should
be made before submitting the manuscript.

Example of citations:

... reported by Richardson & Smith (1965)

... as known in literature (Ross et al., 1993; Rosenberg, 1995, 1997; Michelini & Andriani, 2000)
... the original illustration (Torwald, 1879: p. 56, pi. 2, fig. 5).

Example of references:

Saws C., 1996. Marine Bivalves from off the Southern Iberian Peninsula collected by the
Balgim and Fauna 1 expeditions. Haliotis, 25: 33-100.

Grill B. & Zuschin M., 2001. Modern shallow- to deep-water bivalve death assemblages in
the Red Sea - ecology and biogeography. Paiaeogeography Palaeoclimatoiogy Paiae-
oecology, 168: 75-96.

Boss K.J., 1982. Mollusco, in Parker S.P. (ed.). Synopsis and Classification of Living Organ-
isms. Voi. 1. McGrow-Elill, New York: 945-1166.

Carter J.G., Campbell D.C. & Campbell M.R. 2000. Cladistic perspectives on early bivalve evo-
lution, in Flarper E.M., Taylor J.D. & Crame J.A. (eds). The Evolutionary Biology of the
Bivalvia. Geological Society, London, Special Publications, 1 77: 47-95.

VoKES FI.E., 1980. Genera of the Bivalvia: a systematic and bibliographic catalogue (revised
and update). Paleontological Research Institution, Ithaca, Edwards Brothers Inc., 307 pp.

ILLUSTRATIONS

Illustrations must be of high quality, in electronic format (.tiff), with a resolution not
lower than 400 dpi for photographs and 600 dpi for drawings and graphics. They must be
prepared exactly at the printing size, single column (8.4 cm) or double column (17.2 cm).
The maximum printing size is 1 7.2 x 26.5 cm. The size of each illustration should be care-
fully and wisely chosen, based on complexity and quantity of images, for avoiding scien-
tifically useless and aesthetically poor results, as well as waste of printing space.

All illustrations are numbered as figures in a single series with Arabic numerals, in the
same order as cited in the text. In composite illustrations, lettering of component images
should be made with a sons-ser/f font, such as Fielvetica or Arial, using capital letters 3-5
mm in height. Labels and abbreviations should be in lower-case letters.

Illustrations should be referred to in the text as Fig. or Figs (not Figs.), whereas figures in ano-
ther work are referred to as fig. or figs, as in the example: Fig. 3, Fig. 6A-F, Fig. 5A, 7B, Figs 3, 5.
Images, mounted on black or white background, should be adequately sized, neither smaller
than 4-5 cm, nor excessively large. They should be properly distributed in the available space,
avoiding wide, empty spaces. White or black scale bars can be applied on illustrations.

Maps should be given as line figures, as simple as possible, with the localities cited in the
text clearly indicated.

Illustrations are kept separate from the text. The publication of colour illustrations should be
preliminarily arranged with the Editor. Originals should only be sent following final acceptance.

TABLES

Tables should be composed as text files, exactly at printing size (see under illustrations),
using a sons-ser/f font not smaller than 8-9 pts. Avoid thick borders and heavy grids. They
are referred to in the text as Tab. (e.g. Tab. 2, Tabs 3-6, not Tabs.). Abbreviations are ex-
plained in the captions or under Material and methods. Tables are kept as separate files,
not embedded in the text.

CAPTIONS

Captions are reported in a distinct section of the manuscript, grouped together in se-
quence. They must include: name and authority of the species, origin of the material, real
size (not magnification!) and repository (with catalogue number if available). For manu-
scripts in language other than English, an English version of captions must be added.

PROOFS AND REPRINTS

Publication on the Bollettino Malacologico is free of charge.

One set of proofs will be sent to the corresponding author by e-mail, for the correction
of inadvertent mistakes and printer's errors. More extensive alterations will be charged to
the author. Corrections should be returned to the Editor as soon as possible.

Contributors will receive an electronic version (pdf) on the article, free of charge. Reprints
can be ordered according to the price list provided by the typographer.

Indice

45 Alberto Cecalupo & Elio Robba

The identity of Murex tuberculoris Montagu, 1803
and deseription of one new genus and two new species
of the Cerithiopsidae (Gastropoda: Triphoroidea)

65 Angelo Vazzona

La malacofauna del Circalitorale di Scilla (Stretto
di Messina)

75 Gianni Spada 8i Giano Della Bella

Identification and neotype designation of Mangelia
striolata, type species of Mangelia Risso, 1826
(Neogastropoda, Conoidea)

83 Massimo Cretella

The complete collation and dating of the section
Zoologie of the Coquille voyage

104 Mauro Doneddu

Primi rinvenimenti di Bursatella leochli be Blainville,
1817 e Fulvia fragilis (Forskal, 1775) nel Golfo di Olbia
(Sardegna nord-orientale)

110 Adriana Reyes-Gómez, Norma A. Barrientos-Lujan,

Jorge Medina-Boutista & Silvia Ramirez-Luna
Chitons from the coralline area of Oaxaca, Mexico
(Polypiacophora)

Direttore responsabile: Paolo Crovato
e-mail: paolo.crovato@fastwebnet.it

Coordinamento produzione: Prismi srl, Napoli
Grafica e impaginazione: Grafica Elettronica srl, Napoli
Stampa: Arti Grafiche Solimene srl, Napoli
Finito di stampare il 30 novembre 2010

ISSN 0394-7149

X.

%

11

7

>

í