ACC "Bew^v^X \°vH\ HARVARD UNIVERSITY LIBRARY OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOÒLOQY j|^\/\SV/WSi0 \^ \\<* L !li Hi , 1 1 1 1 1 1 1 ; ; n i n 1 1 n 1 1 n 1 1 1 1 1 1 1 1 n 1 1 n 1 1 1 1 n n 1 1 1 1 m 1 1 1 1 1 n 1 1 1 » 1 1 1 1 1 1 1 1 n 1 1 1 n 1 1 1 1 1 1 m ■■ i n ■ i m ■■»■'■ i mimi Marzo 1890. Fascicolo XIII. M //r BULLETTINO MENSILE DELLA ACCADEMIA GIOENIA DI SCIENZE NATURALI IN CATANIA col RESOCONTO DELLE SEDUTE ORDINARIE E STRAORDINARIE e Sunto delle Memorie in esse presentate ( NUOVA SERIE ). CATANIA TIPOGRAFIA C. GALATOLA 1890. ninnili imi ih ii iiiìi ini imi imi ih il clima iiiiiiiiiiiiMiiiiii imi min umili INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL PRESENTE FASCICOLO Rendiconti Accademici Verbale della seduta del 23 Marzo 1890 Pag. 1 Libri pervenuti in cambio all'Accademia » 1 Libri pervenuti in dono » 2 Note originali e sunti delle Memorie Parassiti malarici degli uccelli — Nota preliminare dei Proff. B. Grassi e B. Feletti » 3 Funzione dell' ossigeno nei composti e natura dell' azione biologica — Sunto di memoria del Prof. Antonio Curci. • . ... . . » 6 La polarità biologica delle molecole — Sunto di memoria del Prof. Antonio Curci » 9 Cenni necrologici » 10 Primo catalogo della biblioteca dell'Accademia Gioenia (continuazione) . » 1 1 Marzo 1890. Fascicolo XIII. ACCADEMIA GIOENIA SCIENZE INTATURAIjI Seduta del li 23 marzo 1890. Presidente Comra. Prof. Giuseppe Zurria Intervengono i soci effettivi proff. Silvestri (Segretario) Grassi, Cafìci, Bartoli, Feletti, Pennacehietti, Sciuto Patti, Aradas e Ba- sile; oltre a molti soci corrispondenti ed a numeroso uditorio. Il Segretario dà lettura del verbale della precedente seduta e viene approvato senza osservazioni. Partecipa poscia all' Accademia la morte del socio effettivo prof. Bonaccorsi di Catania e del socio corrispondente D.r Mariano Grassi Patanè di Acireale. Rammenta le virtù degli estinti e ne rammarica la perdita. Dice di essersi associato , a nome dell' Accademia , al lutto della famiglia del Grassi Patanè rispondendo ad un telegramma pervenuto al Presidente. In seguito dea relazione della corrispondenza pervenuta du- rante il mese da altri Sodalizi scientifici e presenta i libri perve- nuti in cambio ed in dono che sono i seguenti : CAMBJ Bologna— Bullettino delle scienze mediche — Febbraio 1890. Firenze— E. Accademia dei Georgofili— Atti — fase. 4° del voi. XII. Milano— E. Istituto Lombardo di Scienze— Rendiconti— fase. II. III. e IV del voi. XXIII. Serie 2\ — 2 — Napoli— Accademia di Scienze fisiche e matematiche— Rendiconti— Febbraio 1890. Perugia — Accademia medico-chirurgica — Atti e rendiconti fase. 1° del voi. II. Roma — R. Accademia dei Lincei — Rendiconti — fase. 4 e 5 del voi. VI 1° Seme- stre 1890. .. —Classe di scienze morali storiche etc— Agosto 1889. » — R. Accademia medica— Bullettino— Giugno e novembre 1889. » — .. — Indice decennale dei lavori pubblicati a tutto il 1884. » —Società Geografica— Bullettino— Gennaio e febbraio 1890. Torino— R. Accademia delle Scienze— Atti— fase. 3, 4 e 5 del voi. XXV. » — R. Accademia di medicina — Giornale— Novembre e dicembre 1889. Venezia— Istituto Veneto di Scienze— Disp. I. voi. I. Serie 7a. Buenos Aires— Istituto geografico argentino — Boletin — fase. X. del voi. X. Brunn— Naturforschender Verein— Verhandlungen— Voi. XXVII.— 1888. » — » — Bericht VII. der meteorologischen Commi ssion. Bruxelles— Bulletin de 1' Academie royale de medicine de Belgique— Voi. III. N 9, 10 e 11 e Voi. IV N. 1. Cordoba — Academia uacional de ciencias — Boletin — Voi. X. fase. 3. Frankfurt. A. M. — Abhandlungen der Senckenbergischen Naturforschenden Ge- sellschaft— Voi. XVI. London— Royal Society — Proceedings N. 285 e 286. Lisboa — Communicacoes da Commissao dos traballos geolegicos de Portugal— Voi IL fase. I. Mexico— Sociedad cientifica — Antonio Alzate — Memorias Voi. III. fase. 3°. » — Osservatorio Meteorologico magnetico centrai — Pubblicazioni — Otto- bre 1889. Topeka— Kansas Academy of Sciences — Transactions — Voi. Vili, IX e XI. Wien — Annaleu des K. K. Naturhistorischen Hof Museum— Voi. IV. N. 4. » — Geologischen Gesellschaft— Mittheilungen 1890. DONI La Gazzetta chimica Italiana— Anno XX. fase. III. Palermo 1890. Le Stazioni sperimentali agrarie italiane — Voi. XVIII. fase. 16 — Asti 1890. Medicina Esatta— fase. 2° febbraio 1890— Torino. Rivista d'ostetricia e ginecologia— Gennaio 1890— Torino. Dopo di che, lo stesso Segretario legge 1' ordine del giorno che reca la lettura delle seguenti memorie : 1.° Dal Prof. A. Curci— Funzione dell' ossigeno nei composti e natura dell'azione biologica degli elementi. 2.° Sudetto— La polarità biologica delle molecole. — 3 — 3.° Dai Proff. Grassi e Feletti— Parassiti della malaria negli uccelli. Indi a ciò il Presidente dà la parola al Prof. Curci. Questi spiega in succinto i punti più importanti delle due memorie riferendone le conclusioni scientifiche dedotte dagli espe- rimenti intrapresi. Poscia il prof. Grassi, avuta la parola, intrattiene l'adunanza, anche a nome del suo collega prof. R. Feletti, sopra l'argomento della sua memoria. Riferisce i risultati sinora ottenuti dalle spe- rienze fatte sopra talune specie di uccelli, sui quali, egli promette di continuare le sue ricerche, per indi ottenere dei fatti definitivi. Per lo esame della memoria del prof. Curci viene nominata una Commissione composta dai proff. Bartoli e Capparelli. Esaurito in tal modo 1' ordine del giorno, il presidente, leva la seduta alle ore 2 p. m. NOTE ORIGINALI E SUNTI DELLE MEMORIE PARASSITI MALARICI NEGLI UCCELLI— Nota preliminare dei Prof. B. Grassi e R. Feletti. Il Danilewsky trovò in Russia nel sangue di parecchie sorta d' uccelli diversi parassiti, tra cui alcuni che cercò d' identificare con quelli della malaria. Mentre fece delle importanti osservazioni biologiche su questi supposti parassiti malarici, egli non seppe però ben distinguerli e classificarli, e quindi ne nacque una deplorevole confusione. V'ha di più : colpisce che egli non sia riuscito a seguirne la riproduzione, un fenomeno che pur sembrerebbe facile ad osser- varsi, almeno giudicando da quanto verificasi per i parassiti^ ma- larici nell' uomo. Restava quindi necessario di riprendere l'argomento, ciò che noi appunto abbiamo fatto. Primo nostro compito fu di cercare gli ematozoi in discorso nel sangue d'uccelli molto comuni, facili a procurarsi ed a man- tenersi vivi : tre condizioni che, almeno da noi in Italia, non si verificano per quegli uccelli, nei quali il Danilewsky fece la sua scoperta. - 4 - Queste ricerche preliminari ci condussero a trovare i paras- siti del Danilewsky nei passeri {Passer Hispa?iiolensis) e nei pic- cioni domestici (1). Passeri e piccioni sono un materiale comodis- simo. Cercammo di determinare i parassiti da noi trovati. Lasciando in disparte i Trypanosoma, che colla malaria di certo nulla hanno che fare, possiamo asserire d'avere trovato finora negli uccelli due sole forme, e precisamente : a) una forma molto prossima alle semilune ; b) una forma di ameba che si riproduce endogenamente, come le Haemamoebae della malaria, e precisamente si riproduce già quando una gran parte del globulo rosso è ancora intatta. La forma b) rassomiglia molto a quella che nell'uomo abbiamo sospettata un' Emameba ( Haemamoeba ) differente dall' E. della terzana e della quartana, perchè si riproduce precocemente e pro- duce febbri quotidiane etc. Abbiamo insomma negli uccelli un reperto straordinariamente simile a quello che hanno avuto Marchiafava, Celli etc. nel tipo di feb- bri malariche predominanti nell'estate e nell'autunno in Roma. I re- perti giornalieri presentati dai nostri uccelli fino ad un certo punto trovano evidente riscontro nei diari dei malati che formarono og- getto della pregiata Memoria dei nostri Colleghi di Roma. Perciò fortunatamente gli uccelli si prestano a rischiarare un punto del problema malarico ancora irto d' incertezze e molto dibattuto. Ecco in brevi termini quanto abbiamo finora osservato : I. Molti uccelli presentano semilune più o meno numerose , a differenti stadi di sviluppo , ovvero tutte arrivate al massimo sviluppo. Queste semilune appartengono al gen. Laverania nobis e si denomineranno Laverania Danilewsky n. sp. , distinta sopra tutto perchè i due estremi della semiluna sono in generale al- quanto ingrossati (ciò che spicca specialmente paragonandola alla Laverania malarice nobis) e perchè il pigmento non presentasi mai (1) Li trovammo anche nella Emberiza {miliario,) projer e nella Fringtlta coelebs. raccolto attorno al nucleo, ma sibbene di sovente irregolarmente sparso, non di rado però limitato verso ai due poli della semiluna. II. Non pochi altri uccelli ospitano oltre a numerose semilune, scarsissime le forme , che sopra già paragonammo ad amebe e che d'ora innanzi diremo semplicemente amebe. Esse distinguonsi specialmente, badando all' asse trasversale che non predomina mai molto sull' asse longitudinale , come ve- rificasi per contrario costantemente nelle semilune : in generale queste amebe sogliono presentarsi irregolarmente tondeggianti , subtriangolari etc. Di solito le amebe occupano i vertici, e le semilune le parti laterali dei globuli rossi. III. Pochi uccelli presentano , oltre a più o meno rare semi- lune, più o meno numerose le sopradette amebe. Non trovammo ancora un uccello che presentasse soltanto queste amebe. IV. Quando le amebe sono numerose , se ne incontra quasi sempre qualcuna e talvolta anche numerosissime in riproduzione endogena. Questo processo verificasi già quando una gran parte del globulo rosso è ancora intatta. La riproduzione decorre come nell' uomo , lasciando un nudeus de reliquat carico di pigmento. In qualunque goccia di sangue trovansi spesse volte amebe di tutte le dimensioni. V. Le semilune sotto al microscopio, se sono arrivate ad un sufficiente sviluppo , diventano rotonde , si muniscono di flagelli, mostrandosi così identiche ai corpi flagellati della malaria, come ha già notato il Danilewsky. Ciò non abbiamo ancor potuto con- fermare per le amebe. Oltre ai flagelli, le semilune emettono anche quei corpicciuoli, che Celli e Guarnieri credevano gemmule. Con- fermiamo quanto ha già verificato il Danilewsky che cioè i corpi flagellati non si trovano nel sangue circolante. VI. Sonvi delle semilune d' aspetto ialino ed omogeneo , ed altre molto granulose ; qualcosa di simile verificasi anche nelle semilune dell'uomo, benché molto meno evidentemente. VII. Le semilune, già prima che contengano granuli di me- lanina, hanno quasi la figura che loro ha procurato il nome. Ap- pena quando sono piccolissime, sono indistinguibili dalle amebe. Vili. A differenza di quanto verificasi nell'uomo, non pochi uccelli presentano per molto tempo soltanto numerosissime semi- lune giunte al massimo sviluppo. Noi teniamo vivi nove4 uccelli che offrono questo reperto da più d'un mese. IX. Nessuna prova possediamo che le semilune siano capaci di riprodursi. Negativi riuscirono finora i nostri tentativi d'inne- star le semilune da un uccello all'altro. Che i sopra accennati corpi in riproduzione endogena (o, come dicono gli autori, in segmenta- zione) non derivino dalle semilune, è cosa evidente (1). X. Contrariamente alle nostre ipotesi, nulla di nuovo ci rivelò 1' esame della milza, del fegato , del midollo delle ossa, dei vasi dell'encefalo etc. XI. Gli uccelli, contenenti semilune ed amebe, provengono da regioni malariche (Plaia, Piana): gli uccelli , contenenti soltanto semilune , possono provenire anche da luoghi adiacenti alle re- gioni malariche (centro di Catania, Borgo). Non trovammo né le amebe né le semilune in passeri provenienti da luoghi non ma- larici, od in piccioni allevati parimenti in luoghi non malarici. XII. Alla domanda se le amebe in discorso appartengano al ciclo delle semilune e perciò al gen. Laverania , oppure al gen. Haemamoeba, non possiamo ancora fare una risposta definitiva. Catania 24 Marzo 1890. FUNZIONE DELL'OSSIGENO NEI COMPOSTI E NATURA DELL' AZIONE BIOLOGICA — Stinto di memoria del Prof. An- tonio Curci. — Ciascun elemento ha un' azione biologica carat- teristica, eccitante o paralizzante, specialmente in composto non ossigenato. Intanto un elemento, quando si combina all'ossigeno in una data misura, perde la sua azione caratteristica e diventa inattivo. Nella memoria, con molti esempi si dimostra sperimen- (1) Negativo fu anche il risultato d'un esperimento in cui nutrimmo un falco di passeri gravemente infestati di semilune. Simile risultato negativo ebbimo an- che in un uomo che aveva succhiato sangue con Laverania malariae. Tutti que- sti sperimenti però voglionsi ripetere. — 1 — talmente, in quali composti ossigenati l'elemento conserva la sua azione ed in quali la perde. Vi è una legge, la quale regola questo latto , legge , che si traduce in forinola nel seguente modo. GÌ' idrati o i sali hanno una determinata forma, Chiamiamo X l'elemento da ossidarsi ed R l'elemento o radicale, il quale completa la formazione del sale. Questo radicale può essere l' idrossile , OH , od una base od un acido. Perciò si hanno queste due forinole: X(OH)n oppure X(OR)" e XOn(OH)n oppure XOn(OR)n Nella prima forma ciascun atomo di ossigeno , uno o più , esercita una valenza siili' elemento X ed una siili' elemento o ra- dicale R. Nella seconda vi è uno o più atomi di ossigeno, il quale esercita ambedue le sue valenze siili' elemento X , oltre quello, il quale, come nella prima forma, divide le sue valenze fra 1' ele- mento X e 1' elemento R. Nella prima forma 1' azione dell' ele- mento X non si perde , anzi gli è in questo caso che si mette in attività e si manifesta. Nella seconda invece 1' azione dell' ele- mento X si perde sotto l'influenza dell' ossigeno. Quindi risulta questa legge : quando uno o più atomi di os- sigeno esercita una delle sue due valenze su di un dato elemento e V altra su di un altro elemento o gruppo, il dato elemento conserva la sua azione biologica ed è attivo. Invece quando uno o più atomi di ossigeno esercita ambedue le sue valenze sull'elemento, questi perde la sua azione biologica caratteristica ed è inattivo: purché tutte le sue valenze sieno saturate da ossigeno, come nelle formole esposte. Negli ossidi anidri della forma XOX , 1' idrogeno perde la propria azione, invece il carbonio e 1' azoto la conservano. Intanto, siccome gli elementi ossidandosi perdono delle ener- gie, che comunicano ad altri corpi ad essi circostanti, e dopo ciò diventano inattivi farmacologicamente ed incapaci a sviluppare altre energie ; così risulta che V ossigeno ha la singolare funzione a" immobilizzare gli elementi, facendogli emettere le loro vibrazioni od energie e rendendoli inerti. E siccome questi elementi producono la loro azione biologica, eccitando o paralizzando, finché dotati di moto o vibrazione o di energia, cioè finché non sono immobilizzati o resi inerti dall' os- sigeno; così risulta che codesta azione biologica è 1' effetto della vibrazione atomica e molecolare degli elementi, la quale si eser- cita sui tessuti viventi. Da ciò poi ne viene un corollario, che gli elementi , agendo nell' organismo per le loro vibrazioni , quelli eccitanti devono vibrare consentaneamente coi tessuti e accelerare di questi le vibrazioni fisiologiche; quelli paralizzanti devono vibrare dissen- taneamente e rallentare ed arrestare le vibrazioni dei tessuti. Sono eccitanti gli elementi più elettropositivi (alcalini ed alcalino-ter- rosi), sono paralizzanti gli elementi elettronegativi rispetto ai primi. Ciò indica la diversa maniera di vibrare da quelli a questi, e appoggia il concetto che 1' azione biologica è di natura fisica. L' azione biologica va divisa in azione farmacologica ed in azione fisiologica. La prima azione si ha, quando l'elemento è libero o combi- nato ad altri elementi che non sia ossigeno, e finché si mantiene non ossidato; o cioè finché uno o più atomi di ossigeno non eser- citi ancora su di esso ambedue le valenze. L' elemento così si mantiene vibrante, ed eccita o paralizza accelerando o arrestando le vibrazioni dei tessuti. In quest'azione, anche per gli eccitanti, i tessuti non ricevono nessuna novella forza, ma risentono soltanto la vibrazione degli elementi ed impiegano quella forza che già possiedono ; onde nello stesso eccitamento vi è consumo ed infine esaurimento non au- mento di forza. In questo caso l'elemento è vibrante , in moto, non si ossida e non cede energie. La seconda azione si ha, quando 1' elemento, combinato ad altri in un gruppo atomico acidificato dal carbossile (idrati di carbonio, albuminoidi) non ha per questo alcuna azione farmaco- logica, ma è atto a subire l'ossidazione sotto l' influenza dell' al- cali e dell'organismo; cioè si ha nel momento in cui l'ossigeno vi si combina all'elemento e lo immobilizza, facendogli emettere le sue vibrazioni od energie , le quali così passano ai tessuti. In que- st'azione vi è una vera produzione di forze, che i tessuti acqui- stano e gli elementi perdono durante l'ossidazione. In questo caso l'elemento, indebolito o impedito dall'ossigeno del carbossile di vibrare sui tessuti e dare un'azione farmacologica qualunque, si ossida e cede energie. Qui sta la vera distinzione scientifica fra veleno ed alimento, fra eccitante nervino e ricostituente. Quando poi l'elemento è completamente ossidato ed immobi- lizzato, non produce più alcuna azione farmacologica e fisiologica. Perciò il vero antidoto di ogni veleno biologico ( sostanze non completamente ossidate, sostanze organiche ed organizzate pato- gene) è l'ossigeno o l'ossidazione ed il potere ossidante dell'orga- nismo. L' azione farmacologica, infine, si ha fin quando la sostanza resta inalterata nell' organismo in cui penetra ; e quando questa sostanza o si ossida completamente, o si acidifica con uno o più carbossili o si combina a qualche principio dell'organismo sempre in un complesso acido organico^ o si combina ai tessuti, o infine si elimina, non ha più azione. Perciò 1' azione biologica è primieramente di natura fisica. Ma nello svolgimento di essa vi può essere come conseguenza , non mai come causa, un'azione chimica, e perciò solamente guar- dandola nel complesso si potrà dire che sia fisico - chimica , alla maniera che si pensa generalmente. La memoria di questo lavoro , essendo già una esposizione riassuntiva delle esperienze e delle osservazioni fatte sull' argo- mento nel corso di oltre 4 anni, mal si presta ad essere qui no- vellamente riassunta. LA POLARITÀ BIOLOGICA DELLE MOLECOLE— Sunto di memoria del Prof. Antonio Cueci— Dallo studio dell'azione biolo- gica dei composti organici risulta un fatto, che le molecole, come hanno una polarità fisica e chimica , hanno pure una polarità biologica. Ogni molecola ha due estremità polari ed una sezione intermedia o equatoriale. Le due estremità polari hanno notevole azione fisica , chimica e biologica ; invece i punti appartenenti alla sezione media sono più o meno neutrali. In modo che se un — 10 — gruppo atomico od un elemento occupa una estremità polare ma- nifesta la sua azione; se occupa un punto equatoriale non mani- festa azione che poco o niente. Prendendo p. e. i tanti isomeri , che danno i composti aromatici , si trova che gli ortocomposti sono più attivi dei paracomposti e questi dei metacomposti. Se un gruppo atomico convulsivante occupa ora 1' una ora 1' altra posizione, si trova che quest'azione convulsivante è più forte quan- do il gruppo occupa la posizione 1 e 2, le quali sono ad una delle estremità polari, è un po' meno forte quando il gruppo occupa la posizione 4, altra estremità polare opposta alla prima; meno an- cora quando occupa la posizione 3, la quale è ad un punto equa- toriale. Dimostrato questo fatto colle esperienze e con diversi esempi nella memoria , si conchiude , che in generale le estremità delle molecole sono più attive, e l'azione del composto risulta in mas- sima parte dell'azione dell'elemento, il quale occupa una di quelle estremità. Inoltre, le estremità polari sono più attive di quelle equatoriali , e delle due estremità polari ve n'è una più attiva dell'altra, a somiglianza di una calamita. CENNI NECROLOGICI Il dì 5 Febbraio ed il 2 marzo del corrente anno l'Accademia perdette un socio effettivo ed un socio corrispondente nelle per- sone del fu Professore Giuseppe Bonaccorsi di Catania e del fu Sig. Mariano Grassi di Acireale. Il primo oltre all'esercizio della professione di medico , fu per lunghi anni Professore di Materia medica e Tossicologia nella R. Università di Catania; il secondo fu uomo di elevata cultura che diede alla luce tra le altre pre- gevoli sue pubblicazioni, una interessante relazione storica sulla eruzione etnea del 1865. Ambedue ci offrono un nobile esempio di operosità e lasciano un vuoto nel nostro Sodalizio. — 11 Primo Catalogo della biblioteca appartenente all'Accademia Gioenia Libri, opuscoli, memorie (continuazione) Gatta Luigi — L'Italia, suoi vulcani e terremoti— Milano 1882. Gemmellaro Carlo — La creazione, quadro filosofico — Catania 1864. detto — Elementi di Geologia — Catania 1840. Detto —Intorno a prove effettive ed esistenti della estensione del Commercio degli antichi popoli di Sicilia— Catania 1861. Gkmmellaro Gaetano — Studi paleontologici sulla fauna del calcare a Tenebratala Iauitor del Nord di Sicilia— Palermo 1868-76. Detto —Sopra alcune faune Giuresi e Liasiche di Sicilia — con atlante. Genekali Giovanni — Sopra alcuni parassiti della Cecidoniya Tritici — Modena , 1S64. Gentile Bernardo — Progetto per la trasmissione ad aria compressa della forza delle acque di V.ilcorrente — Catania 1877. Geremia G. — Prima conclusione alla Cattedra di letteratura italiana nella Uni- versità di Catania — Catania 1863. Gesualdo P. da Bronte — Il dritto di proprietà nello insegnamento e nei fatti della Chiesa — Catania 1853. Detto —I dritti divino ed umano nei loro principi e rapporti— Catania 1854. Geoghegan E. — Ueber die Coustitution des cerebrins— Strassburg 1879. Geyler Th— Ueber fossile Pflanzen von Borueo— Cassel 1875. Detto — Ueber fossile Pflanzen ans der curaformation Iapans — Cassel 1877. Giampietro N.— Ultime memorie di clinica medica. Gibelli G. - Sugli organi riproduttori del genere Nemicarla — Milano 1865. Gibelin — Elemens de mineralogie — Paris 1785. Giovanini G. — La pinzetta stafilorafica — Bologna 1873. Giessen W. — Die behaudlung der Rose mit eisen — Strassburg 1885. Giordano A — La diarrea infantile — Palermo 1873. Giordano G. — Modificazione della tanaglia per la castrazione a pressione contor- ta — Caserta 1874. Giudice Francesco — Universalità dei mezzi di previdenza difesa e salvezza negli incendi— Bologna 1848. Giuffrida Agostino— Themata phisico-medico — Catania 1784. Giuffrida Santi — La questione sociale e 1' educazione— Catania 1884. — 12 — Giuliani Ettore — Descrizione di tre apparecchi autografici elettro magnetici. Giulii Giuseppe -Idrologia medica delle maremme toscane— Siena 1834. Gobbi Vincenzo— Quadro positivo del solo vero processo flogistico —Forlì 1856. Goetz Cabl.— Multipler Echinococcus des Unterleibs— Leipzig 1881. Goldschmidt H.— Untersuchungen iiber den einfluss von Xerven— Verletzungen Berlin 1877. Gobe G — On hydrofluoric Acid London 1869. Goegone Giovanni— Corso completo di Anatomia descrittiva— Palermo 1834. Gorini Paolo— Sulla purificazione dei morti — Lodi 1876. Gobtz Julius — Ueber Helleborèm ehi versuch zum ersatze der digitalis — Mainz 1882. Gould Augustos — The invertebrata of Massachusset — Boston 1870. Guaenaccia Francesco — Lezioni di geografia e politica moderna — Catania'' 1866. Gumbel. W.— Die geognostische durchforschung Bayerus — Mncben 1877. Gutmann — Ein fall von Prillings-Geburt mit einem lebenden kinde nnd zwe foetus papyracei — Karlsruhe 1885. Guttenplan Julius — Ein fall von haemorrhagischem sarcom des ut eros un der vagina mit Métastasen in den lungen — Strassburg 1883. Gneisse Cabolus— De versibus in Lucretii Carmine repetitis — Argentorati 1878. 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