/ i CATALOGO 1 DEI MOLLUSCHI TERRESTRI E FLUVIATILI DELLA PROVINCIA DI CATANZARO IN CALABRIA DI GIO. BATTISTA ADAMI CAPITANO NELLA 13.a COMPAGNIA ALPINA L’utilità che per mia stessa esperienza trovai nei Cataloghi locali, ed il dovere di portare la mia, benché piccola pietra all’ edi- lìzio di una Mala oologia Italiana, opera tanto desiderata, mi persua- sero a presentare questa breve enumerazione dei Molluschi che durante la mia permanenza in Calabria vi ho rinvenuti. Io non ho certamente la pretesa di dare un Catalogo completo della provincia, poiché chi conosce quei luoghi sa quali difficoltà s’incontrino, per così dire ad ogni passo, da chi voglia esplorarli, non tanto per la propria sicurezza, quanto per la stessa loro natura. Le mie ricerche si estesero dal Golfo di S. Eufemia a quello di Squiilace abbrac- ciando il territorio dei Circondari di Catanzaro e Nicastro. Era mia intenzione spingermi verso la provincia di Reggio allo scopo di studiarvi le analogie che devono esistere colla Fauna Siciliana, ma per richiamo di servizio non me ne rimase che il desiderio. Il paese assai montuoso ed aspro, solcato da strettissime valli, e da profondi e spesso inaccessibili burroni ; la scarsezza del suolo calcareo; il soverchio calore della state nelle bassure; l’eccessivo freddo del verno nelle alture; il continuo lavoro demolitore del tempo prodigiosamente favorito dalla negletta cultura, e dallo sboscamento; tutto ciò presenta sicuramente un terreno poco adatto in generale alla esistenza e sviluppo dei molluschi terrestri. 4 7 La provincia Calabrese offre tre distinte regioni per riguardo al clima ed alla vegetazione : quella degli agrumi; quella degli olivi; e quella dei castagni, e delle foreste di pini e faggi che s’eleva a circa 1300m, ove il clima invernale è assai rigido, e la neve vi per- dura molti mesi dell’anno. Partendo dall’ istmo che unisce i due golfi, spariscono ben presto i banchi calcarei recentissimi verso nord, mentre si estendono qua e là interrotti a sud, fin verso Squillace ed oltre Gerifalco, per far luogo alle roccie granitiche generalmente coperte, a guisa di spesso mantello, da potenti banchi di roccie schistose, or completamente denudate ed ora vestite di folta vegetazione. È in questi ultimi terreni che mancano quasi del tutto i molluschi, e succede spesso anche in prossimità dei villaggi, tornarsene dopo lunghe ore di faticose ricerche senza riportare una sola specie, come p. e. nella regione elevata della Sila, ove sembrano mancare del tutto i molluschi ter- restri, fatta eccezione per qualche mollusco nudo. fn generale, meno qualche specie comune, che ama i luoghi aridi e soleggiati, le specie si trovano raggruppate in piccoli spazi, talora molto distanti, ove condizioni di clima, suolo e cultura ne favoriscono lo sviluppo. La mancanza di stagni e laghi, ed i tor- renti che volgono al mare gran quantità di sabbie e ghiaje sono cause alle quali ascrivere l’assoluta mancanza dei generi Untò, Ano - donta, Neritina ed altri. La rupe calcarea di Tiriolo, i dintorni di Catanzaro e quelli di Taverna favoriti da un clima invernale mitis- simo, e da opportuna coltivazione, e in generale tutto il depresso istmo fra i due golfi sono le località ove più abbondano le specie. Sono generalmente sparse l’ Helix variabilis, pyramidata, cin- ctella, vermiculata , aperta e conspurcata, il Bulimus pupa , la Li- mnaea peregra e truncatula, e YAncylus fluviatilis, mentre la mag- gior parte delle altre specie si trovano assai disperse per ìe tre accennate regioni. Si trovano sui limiti della seconda e terza Y Helix setipila ed obvoluta, e nella terza soltanto qualche Limnaea e YAn- cylus. Il Zonites algirus, ed il Z. verticillus della foresta di faggi di Mancuso quantunque non oltrepassi il livello di 900m , appartengono pure alla terza regione. Alla regione delle bassure sono limitate Y Helix pisana, Olivieri, maritima , meda, apicìna, Aradasii e conoida, eie . ; e solo qualcuna s’interna per le bassi valli, elevandosi a qualche centinajo di metri come p. e. la pisana e Y Olivieri che si trovano in qualche o località a circa 300 m sui mare. Sono finalmente speciali della rupe calcarea di Tirioio la Clausilia panelli lata, il Pomatias scalarinus e VHelix surrenlina. La maggior parte delle specie Calabresi presenta delle sensibili differenze dalle loro congeneri di altri paesi, e sebbene vi fosse qualche speranza di creare qualche nuova specie, tuttavia non mi sono creduto autorizzato a farlo, lasciando ad altri un più attento e minuto esame. Nel registrare le specie ho seguito l’ordine del Catalogo del Dott. Kobelt, come quello, che essendo compilato sulla grande col- lezione della Società Malacologica Tedesca, è per me il più perfetto. Mi sono valso dei preziosi consigli di esperiti malacologi nella de- terminazione delle specie, e sopratutto mi corre l’obbligo di ringra- ziare vivamente il Sig. Cav. De Betta che mi fu prodigo di consigli non solo, ma ben ancora con una cortesia solo pari all’alto posto che occupa nella scienza, si compiacque emendare qualche inesat- tezza in cui ero incorso. Quantunque questo breve scritto, per la Provincia a cui si ri- ferisce, possa parere estraneo allo scopo delia nostra Società, tuttavia io non esito a presentarlo credendo essere di qualche interesse la conoscenza d’una parte della Fauna di una quasi inesplorata regione Italiana. I. GENERE. Glandina Schum. 1. Glandina algira Brug. C. Pfeif. III. p. 34. t. 7. f. 3. 4. Si trova ovunque esistono roccie calcaree, ma giammai abbon- dante. Va errando pei sassi, o al piede delle roccie e dei muri quando piove, e sembra allontanarsi non molto dal suo nascondiglio ove ritorna poi a celarsi. Nello stesso luogo si trovano le spoglie calci- nate di varie generazioni. Frequente sulla rupe di Tirioio, assai meno a Catanzaro, Squil- lace, Cortale, Belcastro e Cropani. Lungb. mm. 20-37. — Diam. 9-13. — Anfr. 6 yr7. II. GENERE. Zonites Monfort. 2. Zonites algirus L. Qualche rara spoglia calcinata sui monte di Tirioio; vivente ^ 29962 0 nel Bosco di Mancuso (Valle del Sanilo), ove ne raccolsi un esem- plare coiranimale, e tre spoglie ben conservate. Raggiunge grandezze quasi identiche agli esemplari dei monti del Gargano. Il prof. Costa lo trovò anche sull’ Aspromonte. Diam. mm. 44-48. — Alt. 21-24. — Anfr. 6. 3. Zonites verticillus Fer. Frequente nel Bosco di Mancuso ai piedi dei faggi, fra le foglie morte, e sotto i tronchi marcescenti. Confuso dapprima col com- pressus Zgl. devo al Sig. De Betta la determinazione di questa specie, essendomene persuaso anche dietro confronti con esemplari autentici esistenti nella di lui collezione. Diam. mm. 28-30.* — Alt. 10-14. — Anfr. 6. ìli. GENERE, Hyalina Gray. 4. Hyalina cellaria Muli. Pfeif. 1. p. 42. t. 2. f. 29. 30. Abbastanza frequenti le spoglie nelle grotte, sotto le pietre e macerie in luoghi piuttosto umidi. Rarissima vivente. Catanzaro, Taverna, Pizzo, Nicastro, Belcastro, Maida e Settin- giano. Diam. mm. 11-14. — Alt. 2 y2-3. — Anfr. 5-6. 5. Hyalina glabra Stud. Molto rara. Vivente Ta trovai in un solo esemplare a Taverna, e rare pure sono le spoglie a Catanzaro e Belcastro in località analoghe alle precedenti. Diam. mm. 9-11. — Alt 3. — Anfr. 6. 6. Hyalina lucida Drp. Si trova non rara nei luoghi molto umidi e muscosi vicini ai canali dei molini sul ramo sinistro del torrente Alli sotto Taverna, e del Crocchia fra Belcastro e Cropani. Diam. mm. 10-13. — Alt. 4. — Anfr. 5. 7. Hyalina cry stallina Muli. Piuttosto frequenti le spoglie a Catanzaro, nei vecchi muri spe- cialmente. Vivente in due esemplari fra le radici delie erbe nella valle del Fallaco sotto contrada Pratora, ed al mulino al confluente dei due rami dell’ Alli sotto Taverna. Ultimamente ne trovai un altro esemplare al Pizzo. Ha forma alquanto più grande che gli esemplari dell’alta Italia. Diam. mim 5. — - Alt. 1 y2. — Anfr. 5. 7 8. Hy alina itterica Tib. Questa specie, ancora inedita, mi fu cosi determinata dal Sig. liberi stesso, assicurandomi averla per tale riconosciuta. S’avvicina assai alla Leopoldiana Charp. colla quale ha pure comune la varietà cerea che è abbastanza frequente a Tiriolo. Creduta dapprima per la [ascosa. ZgL, ho dovuto convincermi dell’ errore, mancando negli esemplari calabresi il carattere specifico di anguste umbilicata. Vive assai abbondante a Tiriolo, specialmente al piede nord del muro di cinta del palazzo Cicala, e nei valloni sotto il paese, sempre fra le radici delle siepi e delle ortiche. Alcune spoglie trovai pure nei dirupi sotto Cicala. Diam. mm. 18-26. — Alt. 8-12. — Anfr. 5y2-6. 9. Hy alina fulva Dap. Qualche raro esemplare nei dintorni di Taverna. Diam. mm. 1 1/2. — Alt. 2. — Anfr. 6. IV. GENERE Helix. 1. Fatala Held. 10. Helix pygmea Drap. pag. 114. t. Vili. f. 8-10. Rossm. Icon. Vili. f. 532. Abbondante al piede d’una roccia (steaschisto) sotto Taverna, all’ ultimo rientrante del ramo sinistro dell’Alli prima del suo con- fluente. Diam. mm. 1 y2. — Alt. 1. — Anfr. 4. 11. Helix rotundata Muli. Si trova dovunque, ma in nessun luogo così abbondante come negli orti di Taverna, e specialmente fra le radici, e sotto le pietre * negli orticai presso il convento ora caserma. Diam. mm. 4-6. — Alt. 2. — Anfr. 6. 4 2. Anchistoma Klein. 12. Helix lenticula Fer. 2. Comuni le spoglie nella località detta la Mor lillà fra Cropani e Soveria di Simmeri, al piede di alcuni massi isolati di una specie di puddinga calcarea. Vivente la trovai pure al Pizzo sotto le pietre dello scoscendimento verso il molo. Diam. mm. 5-8. — Alt. 2. — Anfr. 6. 8 13. tìelix obvoluta Muli. Hist. verni, p. 24. Phil. En. Voi. li. p. 112. n. 65. È abbastanza singolare la presenza di questa specie in luoghi così meridionali. Si trova su tutti e due i versanti tanto del Jonio che del Tirreno, sempre però ad altezze non minori di 600m almeno. Assai rara vivente, meno rare le spoglie. Sul monte di Tiriolo e vicini valloni, Taverna nella valle del- F Orso e Bosco di Mancuso. Diam. mm. 11. — Alt. 4 y2. — Anfr. 6. 3. Theba Leacb. 14. tìelix pule hello, Miill. Fu trovata dal mio amico Luogot. Stefanini nei dirupi calcarei poco sopra Cicala in pochi esemplari. 4. Fruticicola Held. 15. tìelix cinctella Drp. Comune ovunque; specialmente abbondante a Taverna e Tiriolo. Si trova, ma rara, anche la var. rufa Rossm. Diam. mm. 9-14. — Alt. 5-7. — Anfr. 6. 16. tìelix hiberna Benoit. Test. Sicil. 172. t. 3. fig. 23. Questa specie Siciliana, la credo ora per la prima volta segna- lata sul continente. Molto rara ai piedi dei muri e fra le erbe. Credo sia la specie citata nel Catalogo del Prof. Costa come tì. incarnata. Ne trovai qualche esemplare a Taverna e Tiriolo « Diam. mm. 11 y2. — Alt. 6. — Anfr. 6-6 y2. 17. tìelix Olivieri Fer. prod. n. 255. Phil. En. Voi. II. pag. 105. n. 22. Questa specie assai abbondante in qualche località, presenta una interessante serie di varietà. A. var. major albida. Diam. mm. 20. — Alt. 14. — Anfr. 6 */2-7. Comune negli orti sotto Tiriolo, Catanzaro e Nicastro. B . minor-albida. Diam. 11. — Alt. 10. — Anfr. 6*/2. Assai abbondante a Mercellinara ed a Migliarina. C. ver. minor-rufescens ( Hel . bicmcta Ben.). Diam. 12 Va- — Alt. 11. — Anfr. 6%. 9 Assai abbondante presso il ponte Calderai sul torrente Lamato, e lungo la strada postale. Fra gli esemplari di quest’ ultima varietà se ne trovano molti ornati di due fascie brune, che formano la gradazione più saliente e nell’istesso tempo più interessante della varietà. La specie è dei resto comune in tutte le parti basse della Ca- labria, specialmente negli orti, e nei luoghi molto erbosi. 18. Helix charthusianella Muli. Abbastanza frequente sul monte di Tiriolo, ed a Belcastro. Diam. mm. 10. — Alt. 5. — Anfr. 6. 19. Helix gregaria Zgl. Comuni le spoglie specialmente sul monte di Tiriolo. Si trova pure al Pizzo, Catanzaro e Belcastro, per cui la si può ritenere comunemente sparsa. Diam. mm. 7-9. — Alt. 4 l/r5. — Anfr. 6. 5. Campylaea Beck. 20. Helix setipila Zgl. Trovasi piuttosto rara in un vallone sotto Tiriolo nei cannetti e negli orticai, come pure sopra Taverna nella così detta Valle del- l’Orso. In queste località si trova coperta di peli, mentre a Sorbo, ove è abbondante specialmente negli orti del Sig. Torchia, la con- chiglia adulta è sempre priva di peli che perde coll’età. Diam. 24-30. — Alt. 10-14. — Anfr. 6. 6. Pentataenia Ad. Schmidt. 21. Helix vermiculata Muli. Hist. verm. Voi. I. p. 126. Comunissima ovunque nelle bassure, ove è frequente la var. thalassina Porro. S’ eleva per le valli fino a discreta altezza, ed ove specialmente la coltivazione ad ortaglia favorisce il suo sviluppo. Diam. mm. 22-32. — Alt. 11-17. — Anfr. 5. 22. Helix surrentina A. Schm. Eccessivamente abbondante sulla rupe di Tiriolo, e nei dirupi dietro il castello. Non oltrepassa mai i limiti della roccia calcarea. Si trova pure poco lunge da Cicala in un breve tratto di massi calcarei sconvolti e frantumati dall’azione del terremoto, e vi rag- giunge dimensioni assai maggiori che a Tiriolo, ove è però meno abbondante. È interessante una varietà molto depressa quasi disco- 10 idea del monte di Tiriolo, la quale è cosi distinta eh’ io troverei opportuno designarla col nome particolare di var. Tiriolensis. Diam. mm. 14-22. — Alt. 4-10. — Anfr. 4'yr5. 23. tìelix aspersa Miill. Vive assai sparsa ma non abbondante. Si trovano molte delle sue varietà, e fra le altre, però assai rara quella nominata da Costa var. secunda. Catanzaro, Maida, Nicastro, Tiriolo, Mercellinara. Diam. mm. 30-40. — Alt. 25-30. — Anfr. 4 */2-5. 24. tìelix albescens Jan. Rossm. Icon. IX. f. 585. 586. Sono ben fortunato di dovere al Sig. De Betta la rivendicazione di questa specie che si volle a torto ritenere come varietà della ligata Miill. Nella di lui collezione ho esaminato un esemplare del- l’ albescens riconosciuto specificamente dallo stesso Jan, e che è per- fettamente eguale agli esemplari della Calabria. La vera ligata è assai più grande, ed è suo carattere specifico il labbro bianco, men- tre la albescens ha il labbro sempre rosaceo o brunastro. A torto quindi tanto il Rossmàsfler, quanto il Pfeifer collocarono Y albescens come sinonima od al più come varietà della ligata, dalla quale è al contrario assai distinta. La ricca serie di varietà della ligata della collezione De Betta può render di ciò pienamente convinto ognuno. La conchiglia è ora bianca, ora bianco-fulvastra con strie molto rugose, ed assai solida : è ornata da 3 a 5 fascie strette, e general- mente interrotte ed incomplete. Si trova assai abbondante sopra Sorbo al luogo detto contrada Alona (Valle del Mei ito) e la trovai pure, ma in due soli esemplari nei dintorni di Cortale. Diam. 28-36. — Alt. 18-27. — Anfr. 5. 25. tìelix aperta Born. Comune ovunque negli orti, e luoghi ombrosi. È la sola specie che viene mangiata in Calabria. Diam. 20-26. — Alt. 10-14. — Anfr. 4. 7. Xerophila Held. 26. tìelix pisana Muli. È straordinariamente abbondante lungo le coste, e sopratutto sulla spiaggia del golfo di Squillace, ove presenta una infinita serie 11 di varietà. S’innoltra per le valli, ma non oltrepassa l'altezza di 300m. A Sqnillaee è il luogo più elevato ove la rinvenni. Tenendo conto della grandezza, colore, fascie e peristoma, se ne potrebbero distinguere oltre 100 varietà. In generale il suo pe- ristoma è bianco. Diam. 12-25. — Alt. 0-12. — Anfr. 5 y2-6. 27. Helix variabilis Drp. Nessuna specie giustifica il suo nome quanto questa, e così bene, come in Calabria. Si trova ovunque fino ad altezze di 800m e più. Sarebbe difficile il determinare la gradazione delle sue varietà, e mi basta di accennare una varietà pietà , molto bella, e grande che tro- vasi lungo la marina del Ionio, ma troppo raramente. Diam. 6-25. — Alt. 4-18. — Anfr. 6-7. 28. Helix rufolabris Ben. Kobelt. Cat. p. 74. Questa specie già considerata come varietà della precedente, mi sembra tanto distinta da non esitare ad introdurla fra le specie di Calabria. Si trova unicamente nelle bassure e dove in generale la variabilis raggiunge dimensioni assai grandi, mentre questa si man- tiene sempre piccola. Valle del Fallaco e del Crocchia poco lunge dal mare nel ver- sante Ionio; Valle del Lamato del versante del Tirreno. Diam. 10-11. — Alt. 7-8. — Anfr. 5 y2-6. 29. Helix meda Porro. Deve esser abbastanza rara, poiché dopo averla trovata nella valle del Fallaco sotto Settingiano, non mi fu possibile rinvenirla altrove. Devo al Sig. Appelius di Livorno la determinazione db questa specie. Diam. 9-10. — Alt. 6-7. — Anfr. 5 y2-6. 30. Helix maritima Drp. p. 85. t. V. f. 9. 10. Pochi esemplari raccolti al Pizzo, non lunge dalla spiaggia. Diam. 7-9. — Alt. 4-5. — Anfr. 5 i/2-6. 31. Helix Aradasii Pirajno. Phil. En. pag. 218. 81. Di questa- elegante specie ne trovai una numerosa famiglia sulla spiaggia del Pizzo verso Porto S. Venere. Diam. mm. 6-9. — Alt. 4-6. — Anfr. 5y2-6. 32. Helix profuga A. Schm. Abbastanza rara. Ne trovai una decina d’ esemplari lungo le coste del Golfo di Squillace. Diam. mm. 7-10. — Alt. 4-6. — Anfr. 5-5 y2. 33. Helix apicina Lam. 12 Alcune spoglie lungo la spiaggia del golfo di Squillace fra il Conce* e la galleria di Stallatti. Diam. mm. 5. — Alt. 3. — Anfr. 4 y2-5. 34. Belix conspurcata Drp. Comunissima N ovunque. Diam. mm. 4-7. — Alt. 2-3. — Anfr. 5-5 y2. 35. Helix pyramidata Drp. Assai comune, ed abbondante, lo è poi eccessivamente lungo le depressioni fra i due golfi. A Tiriolo è frequente la var. pietà. Diam. mm. 7-13. — Alt. 5-7 y2. — Aufr. 6-6 */2. 36. Helix trochoides Poir. Her. Barb. 2. p. 29. Una sola spoglia, del resto ben conservata, lungo la spiaggia dei Ionio presso la foce deH’Alli. Diam. mm. 3. — Alt. 4 y2. — Anfr. 6. 37. Helix conoidea Drp. Si trovano abbastanza frequenti le sue spoglie sulla spiaggia del golfo di Squillace e specialmente presso la Marina di Catanzaro. Sembra non s’allontani dalla spiaggia poiché non si riscontra oltre tal limite. Vive al piede delle erbe e sugli steli, ed entro la sabbia. Si trovano anche le var. pietà e fasciata. Diam. mm. 4-5 y2. — Alt. 5-7. — Anfr. 6. 38. Helix ventricosa Drp. (. Bulim ). Ne trovai ultimamente qualche esemplare lungo la spiaggia del Pizzo, confuso colla seguente specie. Diam. mm. 4-5. — Alt. 7-9. — Anfr. 7-7 y2. 39. Helix acuta Muli. Drap. t. 4! f. 29. 30 (Bulim). Assai frequente ed abbondante nelle bassure. Diam. mm. 2-3. — Alt. 8-12. — Anfr. 7-8. V. GENERE. Buliminus Ehrbg. 1. Chondrula Beck. 40. Buliminus pupa L. Comune ovunque. Frequente la varietà albina. Gli esemplari man- cano spesso della callosità dentiforme. Assai variabile nella grandezza. Diam. mm. 4-6. — Alt. 6-17. — Aufr. 6-8. 13 VI. GENERE. Cionella Jeffr. 1. Ferrusaccia Risso. 41. Cionella folUculus Gronov. Assai abbondante a Squillace, alle Tre Torri sul Torrente Alli, alla Mordila, ed a Belcastro ai piedi dei vecchi muri e sotto le pietre. Raggiunge talora grandezze considerevoli da potersi confondere facil- mente colla C. Vescoi Bourg. e colla C. Emirus Ben. alla qual ultima più si avvicina. Test. Sic. T. Vili, f.4 6. Diam. mm. 2-3. — Alt. 6-9 y2. — Anfr. 5-6. 2. Acicula Leach. 42. Cionella acicula Miill. Sono molto frequenti le spoglie nel terriccio degli orti, nei vecchi muri, fra le macerie e sedimenti di certi rigagnoli. Catanzaro, Pizzo, Taverna, Belcastro e Nicastro. Gli esemplari sono assai variabili in grandezza, e fra questi ne trovai due di forma molto allungata e simili alla C. Liesvillei Bourg. alla quale specie non esiterei a riferirli se non mancassero della carat- teristica callosità palatale. Diam. mm. 1-1 y2. — Alt. 4-8. — Anfr. 6-6 l/2. VII. GENERE. Stenogyra Shuttl. 43. Stenogyra decollata L. voi. I. p. 139. Molto sparsa ed abbondante nelle bassure. Il luogo più elevato ove trovai questa specie è a S. Pietro di Taverna a circa 500 sul li- vello del mare. Diam. mm. 10-13. — Alt. 20-35. — Anfr. 5-10. Vili. GENERE. Pupa Drap. 1. Torquilla Studer. 44. Pupa Philippi Cantr. Si trova questa specie nel monte di Tiriolo sui muri delle antiche rovine ancora esistenti sulla sua cima, nonché a Belcastro ai piedi dei 14 massi calcarei sotto il castello. di quell’antichissimo villaggio. In ambe- due le località è abbondante. Diam. mm. 1-1 y2. — Alt. 5*6. — Anfr. 6-7. 2. Pupilla Leach. 45. Pupa umbilicata Drp. Rossm. Icon. V. VI. 15. 2. f. 327. Si trova molto abbondante nei dintorni di Taverna, e special- mente attorno ai mulini lungo il ramo sinistro dell’Alli. Ne trovai pure qualche esemplare sotto Cicala ed a Carlopoli. Non sembra molto sparsa. Fra gli esemplari di Taverna trovasene qualcuno albino. Diam. mm. 1-1 y2. — Alt. 3-5. — Anfr. 5 y2- 6. 46. Pupa minutissima Hartrn. La rinvenni assai abbondante ^ nel terriccio d’un orticajo lungo le rive del canale d’un molino sotto Albi. Raccolsi qualche rara spoglia anche sul monte di Tiriolo ai piedi delle antiche rovine. Diam. mm. Y2-2/3. — Alt. 1 i/2-3. — Anfr. 4 y2-5. IX. GENERE. Vertigo Drap. 47. Vertigo antivertigo Drp. Rossm. Ic. IX. d. 28. f. 647. Pochi esemplari sotto Taverna e Cicala sui legni umidi, e sotto le foglie presso alcuni molini. Sembra rara. Diam. mm. 1-1 %. — Alt. 1 y2-2. — Anfr. 44 y2. X. GENERE. Clausilia Drap. 1. P apili fera Hartrn. 48. Clausilia solida Drp. Ross. Icon. XI. f. 696. Kiist. t. 5. f. 22. 23. i Assai abbondante sul Monte di Tiriolo, alla Mordila, ed a Relca- f stro, assieme alla sua varietà cajetana Rossm. Noto pure un’altra va- rietà, che ritenuta dapprima per nuova specie, dovetti convincermi dietro le osservazioni del Sig. De Betta, non esser tale. Essa distin- guesi per esser molto più piccola del tipo, più sensibilmente costulato- striata, ed a colorito corneo, colla callosità palatale molto più prò- 15 nuneiata. Trovasi questa confusa colla specie nelle suaccennate località, e separatamente vive a Tarsi nel Cosentino. Diam. mm. 2 Vr3. — Alt. 9-14. — Anfr. 9-11. 49. Clausilia papillari Mùtili'. Ne raccolsi pochi esemplari nelle vicinanze del Pizzo. Essi hanno dimensioni alquanto minori delle [forme settentrionali, e mi sembrano anche molto meno solidi. Diam. mm. 2-3. — Alt. 10-12. — Anfr. 9-9 y2. 50. Clausilia punctulata . Kuster. Mart. Chem. Claus. p. 36. t. 3. f. 22. 23 (Cl. candidescens var. y. Pfr.). Straordinariamente abbondante, ed unicamente sul monte di Tiriolo. Quantunque il Sig. Tiberi ritenga anche di recente (Boll. Mal. ital. V. p. 22) la CL candidescens var. y. Pfr. come la Orsiniana Villa, pure io non esito a dichiarare che la Clausilia Calabrese di cui trattasi non è nè la candidescens Zgl., nè Y Orsiniana Villa, ma bensì la specie di Kuster, a cui essa è riferita. Raccolta da Philippi appunto sul monte di Tiriolo e da lui comunicata al Kuster fu da questo pubblicata e figurata sotto tal nome nel Martini e Chemnitz loc. cit. Tanto il Kuster, quanto il Pfeiffer (Mon. HI. p. 601) riportano poi precisamente in sinonimia della punctulata la candidescens y. Pfeif. che il Tiberi dà in sinonimia della di lui ritenuta Orsiniana Villa del Monte di Tiriolo. Philippi la riporta pure come candidescens Zgl. (En. voi. II. p. 117, n. 12). Del resto anche i Signori Villa ai quali spedii molti esem- plari, non riconoscono in questa Clausilia la loro specie, ma bensì la Punctulata Kuster, ed essa poi è così precisamente dall’autore figu- rata e descritta da non lasciar alcun dubbio sulla sua identicità. Vive questa specie soltanto sulla parte calcarea della rupe fino alla sua sommità (920m), e mentre nel rigido freddo dell’inverno tutte le altre specie si nascondono, questa vi si trova sempre errante in numerosissime famiglie. È molto variabile nelle dimensioni. Diam. mm. 3-5. — Lung. 16-27. — Anfr. 9 y2-ll. 2. Delima Hartm. 51. Clausilia paestana Phil. En. Voi. I. p. 138. not. Voi. II. p. 116. n. 7. 16 Comune ed abbondante in tutta la provincia ma in nessun luogo come a Taverna nei muri degli orti. È frequente la var. minor. Diam. mm. 2 yr3. — Alt. 10-15. — Anfr. 9 i/2-ll. 52. Clausilia itala G. von. Martens. Si è con gran dubbio eh’ io riferisco a questa specie pochi esemplari trovati nei dintorni di Maida, e sotto Tiriolo; essi rap- presentano la specie in dimensioni assai ridotte, della quale non sono forse che una forma ibrida. Diam. mm. 2 2/3-3 t/4. — Alt. 14-15. — Anfr. 9-10. XI. GENERE. Succinea Drp. 53. Posso assicurare resistenza di questo genere in Calabria avendone il mio amico Luog. Stefanini trovato un esemplare vicino alle rive del Lamato verso il Fondaco di Mercellinara che fu disgra- ziatamente schiacciato e reso irreconoscibile. Probabilmente era la S. angusta J. Schm. che trovasi in Sicilia, e che il Sig. liberi ebbe non so da qual parte della Calabria. Ad ogni modo deve esser ben rara per aver sfuggito alle frequentissime e minute mie indagini. XII. GENERE. Carychium Muller. 54. Carychium minimum L. Non lo trovai abbondante che nei dintorni di Taverna vicino a rigagnoli e canali dei molini, sui legni e foglie umide, o sotto i sassi bagnati, e fra i muschi. Raro in altre località, come a Cortale, ed al molino sul torrente Crocchia al piede della salita di Cervia. Diam. mm. 3/4. — Alt. 2. — Anfr. 5. * XIII. GENERE. Limnaea Drp. 55. Limnaea per egra Muli. Comune in tutte le acque correnti, e nelle fontane della pro- vincia; ma in nessuna parte così abbondantissima come nelle fon- tane degli orti di Taverna. Si trova anche alle più considerevoli altezze della Sila (1200m) e del bosco di Mancuso. Gli esemplari c f 17 presentano alcune delle molte varietà della specie; havvene anche di forma globosa ed accorciata, poco solida ed a colorito corneo- scuro, coll’apice troncato e conchiglia corrosa, simili quindi alla var. Baldensis De Betta (abbonda a Taverna). Altri sono di forma meno ventricosa, a spira alquanto allungata ed acuta che ranftnenta V exT eerpta Hart. In generale ho potuto osservare che la conchiglia è tanto più piccola e fragile, quanto più cresce l’elevazione. Diam. mm. 4-7. — Lung. 6-12. — Anfr. 4 l/2-5. 56. Limnaea truncatula Muli. Si riscontra anche questa specie in tutta la provincia ma molto più sparsa, ed assai meno abbondante. Vive quasi sempre fuori del- ^ l’acqua. Si trova pure nei rivi più elevati della Sila. Diam. mm. 2-4. — Lung. 4-8. — Anfr. 5. ^ XIV. GENERE. Planorbis Guettard. 57. Planorbis glaber Jeffr. (laevis Alder). Piuttosto raro e difficile a trovarsi per la sua piccolezza. Vive sotto i sassi semisommersi nelle acque stagnanti e pantanose vicino a rigagnoli e canali. Sulle stesse pietre trovansi molto frequenti ed abbondanti gli astucci o foderi di una larva che simili per forma ad una Vaivaia piscinalis , credo sieno la medesima cosa che il Tassinari pubblicò col nome di Vaivaia agglulinans. Questi astucci sono formati di minutissime lamelle di talco, e mica dei disciolti schisti e graniti, e saldati assieme da una specie di membrana, in- terna molto sottile. Il Planorbis trovasi molto sparso nei dintorni di Taverna, Car- lopoli, Gonfienti e Case nuove. Diam. mm. 1 y2. — Alt. y2-%. — Anfr. 4. # XV. GENERE. w Ancylus Geoffroy. 58. Ancylus flavialilis L. (var. pileolus Fer.). Comune ed abbondante in tutte le acque correnti della Calabria. Preferisce le piccole cascate ove l’acqua bagna leggermente la roccia, e dove cadono dei leggeri spruzzi. Ha soventi l’apertura molto elit- 18 tica, e presenta una forma intermedia fra le due varietà A. ripar ius ed A. capuliformis ( capuloides Jan) stabilita da Moquin-Tandon nel- l’articolo delfil. fluviatilis (Hist. Moli. p. 484. t. 36. fig. 15-17). Larg. mm. 4-6, — Lung. 5-8. — Alt. 3-4. XVI. GENERE. Acme Hartm. 39. Acme polita Hartm. Un’ unica spoglia ma perfettamente conservata, raccolta nel ter- riccio ai piedi delle rovine del M. di Tiriolo. * Diam. mm. 3/4. — Lung. 2 i/2. — Anfr. 7. XVII. GENERE. Pomatias Studer. 60. Pomatias scalarinus Pfeiffer Mon. Pneuopom. p. 304. Seguendo Philippi avevo riferito il Pomatias calabrese allo striolatum Porro ( turricutatum Phil.), ma giustamente il Sig. De Betta mi fece osservare come la forma di questo ( turrito-conica ) ed il tessuto ( toeniusculus ) non si adattano per nulla agli esemplari da me raccolti i quali presentano invece una forma decisamente' turrita ed un tessuto relativamente robusto. Avendo spedito questo Pomatias anche ai Signori Villa, anziché riferirmelo al loro scala- rinus, lo dichiararono una forma del maculatus , tratti certamente in errore dal piccolo numero di esemplari a loro comunicati e nei quali osservarono le traccie della fascia colorata. Ad ogni modo ac- cettando il giudizio del .Sig. De Betta, credo possa senza tema di errare riferirlo ad una forma dello scalarinus quale è almeno sta- bilita dal Pfeiffer (loc. cit.) e come venne pure dal Kuster figurato in Mart. Chemn. Cyclost. t. 26. fig. 19-21. Il Sig. Appelius lo ri- tiene pel P. affinis Ben. specie inedita. Si trova appunto come lo indica Philippi (Voi. II. p. 119. n.*3) sul monte di Tiriolo ma la figura che ne dà (t. XXI. f. 7) poco vi somiglia. Lung. mm. 6 !/2- 8 y2. — Diam. 3. — Anfr. 8 y2-9. 19 XVIII. GENERE. Cyclostoma Drap. 61. Cyclostoma elegans Muli. Comune ovunque : non si trova però ad elevazioni oltre i 500m . Ha dimensioni alquanto maggiori delle forme settentrionali, e pre- senta le stesse varietà, spesso però più profondamente striato. XIX. GENERE. . Bithynia Leach. 62. Bithynia sp .... Alcuni esemplari trovati ai piedi di una pic- cola cascata al confluente dei due rami deH’Alii sotto Taverna. * Diam. mm. 1 y2- 3. — Alt. 2-3 y2. — Anfr. 4. 63. Bithynia sp.... Qualche raro esemplare trovato nei dintorni di Taverna e Cicala sui sassi sommersi entro qualche sorgente. È simile alla B. Mussoni Cale. (Ben. Test. Sic. T. VII. fig. 20). Diam. mm. 1-Q2. — Alt. 1 y2-2. — Anfr. 3 724. 64. Bithynia sp.... Si trova abbondante in un rigagnolo che traversa la strada po- stale tra il Fondaco e la Taverna di Maida. S’avvicina alle forme della B. Uria Fer. Diam. mm. 1 y2-2 */2. — Alt. 2-3. — Anfr. 4. 65. Bithynia sp.... Si trova non abbondante nella località detta la Seggiola appena • sotto le case del Pizzo. Rammenta la B. similis Drp. ma di questa alquanto più allungata. Diam. mm. 2-2 — Alt. 3-4. — Anfr. 4-V2. XX. GENERE. Pisidium C. Pfeiffer. 66. Pisidium cazertanum Poli. t. 16. f. 1. * Vive abbondantissimo in qualche fontana degli orti di Taverna : in una piccola sorgente del Bosco di Mancuso a circa 1000m d’e- levazione; ed al Pizzo ove trovai alcune valve nei sedimenti d’un rigagnolo ai piedi del monte su cui posa la città. Largb. mm. 3-4 Va* “ Lung. 4-6. — Alt. 2-3. (Dagli Atti della Società Veneto-Trentina di Scienze Naturali residente in Padova , Volume II, Fase. 1.) Padova, Stab. Prosperini, 1873. ] . > 'r