n t; IT DOG Mg) di î uo (LION ® cen TO 4 î VI Dì ‘ PL TL Vi NPT ul Pigi! i Div. Insects U.S. Nat. Mus. ESPLORAZIONE DEL GIUBA DEI SUOI AFFLUENTI COMPIUTA DAL CAP. V. BOTTEGO DURANTE GLI ANNI 1892-95 Sa SOTTO GLI AUSPICII DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA RISULTATI ZOOLOGICI XVI. COLEOTTERI PeL Dorr. R. GESTRO GENOVA TIPOGRAFIA R. ISTITUTO SORDO-MUTI 1895 ESPLORAZIONE DEL GIUBA E DEI SUOI AFFLUENTI RISULTATI ZOOLOGICI COLEOTTERI 593 ESPLORAZIONE DEL GIUBA DEI SUOI AFFLUENTI GOMPIU:LA DALE GAPTV. BONPSEGO DURANTE GLI ANNI 1892-93 SOTTO GLI AUSPICII DELLA SOCIETA GEOGRAFICA ITALIANA RISULTATI ZOOLOGICI XVI. COLEOTTERI PEL Dott. R. GESTRO GENOVA TIPOGRAFIA R. ISTITUTO SORDO-MUTI 1895 = —i v, pe e e __ I) + LR) Sag] Beduin a Farfanier i Lav ALFA TO Boia dei Negrv (Bande d'Agoa) der I È pri }\ Ras el Khyle VicrE -Baha Uadli 3 dd © 7° deGerlogubi Agfitala (El Adnale) S 7, mu { _____ — li... P A \ edisuoi AFF] UE i ) | e si UBA LV EI qy G ESPLORATI INTy > / | dalla SPEDIZIONE del Cap. VITTORIO BOTTEGO 4 Soc : inviata dalla / A ETÀ GEOGRAFICA TA Settembre 1892 — Settembre 1893 | V_e TR Pad Loriah d I è) | Y | ila | Ro I edi ) NÉ | CARTA D’ INSIEME per le tre tavole della Carta Originale costrutta e disegnata alla Scala di 1: 1,000,000 Scala di 1:4,000,000 200 Chilometri Limiti delle Zone d'influenza europea nella regine di spinti Popolazioni nomadi d'alto fusto non spinosi. Popolazioni A Dardano dis & Estratto dagli Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova | : Serie 2.à, Vol. XV (XXXV) 5-24 Luglio 1895. ALLA MEMORIA DI MIA FIGLIA LUISA CHE LE MIE ESCURSIONI ALLIETAVA DELLA SUA COMPAGNIA Ta A INDICE DELLE FIGURE Glyptus insignis, n sp. Pentaplatarthrus Bottegi, n. sp. Paussus planicollis, Raffr. Paussus Antinorii, Gestro . Onitis anomalus, n. sp. » » Piede posteriore Onthophagus Bottegi, n. sp. Onthophagus venustulus, Erichs. Capo Onthophagus ganalensis, n. sp. » Genyodonta Jansonii, n. sp. » » Capo del 7 visto di sopra . » » Capo del < visto di lato Laius Bourgeoisii, n. sp. Antenna del Y Coryna arussina, n. sp. Mylabris Sennae, n. sp. Mylabris rorifera, n. sp. Mylabris hypolachna, n. sp. Mylabris funeraria, n. sp. Bottegia spectabilis, n. g., n. sp. » » Capo Calothyrza Bottegi, n. sp. Mesodonta heterocera, n. sp. Coelaenomenodera reticulata, n. sp Patrisma gibbosa, n. sp. Patrisma pyramidalis, Fairm. Danae pulchella, n. sp. Antenna Danae venustula, n. sp. Antenna Epilachna cormosana, n. sp. SI ma UPILI CVA | î\ sie $hy % 9008 ©) ‘Mt ; tati I > dia i Ì Mr: Vetdt 4° i , A " asta, a I] led rt, | eri I] dr î 4 vie ARTE (RI AMT RO, - DE emer f ve î À nà Ò ba: 8 ra é 7 oa de g ‘ ole 06°, p 700 rali ii. 4 pa In w 0- Tot 1100 : - pa et’ e A ; i St ; ” iaia at pt LA : } ‘Pa ih F n £ per ee i bi tr A; a se ATI sf î TA dsualii #40 alia 0 Ò. a ta RP, bdo è 00 ‘pà Il capitano Vittorio Bottego ha pubblicato recentemente un libro molto interessante intorno al suo viaggio di esplorazione del bacino dell’ alto e medio Giuba (!). Leggendo la narrazione dei pericoli gravissimi di tutti i generi incontrati da questo va- loroso esploratore, noi stentiamo a credere come egli abbia potuto radunare e portare a salvamento tante collezioni zoolo- giche da formare il materiale di un intero volume (?). La man- (1) Viaggi di scoperta nel cuore dell’ Africa. — Il Giuba esplorato sotto gli au- spicì della Società Geografica Italiana. Roma, Ermanno Loescher & C. 1895. () La seguente tabella darà un’idea del numero delle specie di animali rac- colti dal capitano Bottego e delle novità da lui scoperte. Mammiferi Rettili Batraci Pescì . Molluschi Ortotteri Rincoti . Ditteri Tmenotteri Coleotteri Miriapodi Aracnidi Crostacei (*) Baldo Totale Il capitano Bottego, oltre alle collezioni zoologiche, ha pure radunato inte- ressanti materiali per l’etnografia e di questi è data una descrizione dal Dott. G. A. Colini, in appendice al libro sopra citato. (3) I due soli Crostacei raccolti dal Bottego sono: Deckenia imitatria, Hilg. è Periscuphis trivialis, Gerst. 10 R. GESTRO (250) canza di tempo per fare preparazioni tassidermiche e di ajuti per questo genere di lavori e la difficoltà di portare con se ca- richi voluminosi, perchè la sua scorta veniva man mano deci- mata dalle lancie delle tribù nemiche e dalla fame, spiegano come la sua raccolta di vertebrati si componga di poche specie, mentre più ragguardevole assai è il contingente in fatto di Ar- tropodi. Fra questi ultimi i Coleotteri sono i più numerosi e formano argomento al presente lavoro. Il Bottego ne ha radunato in quasi tutti i punti dell’ itinerario da lui percorso, ma special- mente nei territorii Galla, fra le tribù degli Arussi, Giam Giam e Sidama e nei Boran; meno abbondante è la raccolta che egli ha fatto nell’ Ogaden (1). Le specie da lui riportate sono ripartite nelle seguenti fa- miglie. Specie - Specie nuove Specie - Specie nuove Cicindelidae . . 3 —_ Elateridae . . . 4 1 Carabidae . . . 47 10 Malacodermidae 13 2 Dytiscidae; .. . . 122 8 Cleridae . 1 — Gyrinidae 6 —_ Bostrychidae 5 —_ Hydrophilidae . 13 _ Tenebrionidae . 45 il Staphylinidae . 23 14 Lagriidae 5 2 Paussidae 2 1 Pedilidae 2 2 Silphidae 1 _ Anthicidae . 6 3 Histeridae 14 - Cantharidae 12 5) Nitidulidae . 5 = Curculionidae . 28 19 Colydidae 1 —_ Cerambycidae . 22 ll Mycetophagidae 1 _ Chrysomelidae. 56 25 Dermestidae 1 —_ Erotylidae . 1 ll Scarabaeidae . 86 28 Endomychidae. 1 1 Buprestidae 15 È) Coccinellidae 7 1 Monommidae 1 —_ Totale 449 148 (') Le provenienze da me indicate per ciascuna specie il lettore le troverà nella qui annessa carta geografica, sulla quale è tracciato in rosso l’ itinerario seguito dalla spedizione Bottego. (251) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO Il Risulta dal quadro precedente che sopra un totale di 449 specie, 148 non erano ancora conosciute. Giova però osservare che la cifra delle novità sarebbe anche più elevata, se parecchie di esse, o per appartenere a gruppi eccessivamente difficili e finora poco o punto studiati, o per essere rappresentate da un solo esemplare, non fossero rimaste indeterminate (1). Da altra parte abbiamo oggidi un certo numero di pubblicazioni entomologiche sulla Somalia e su regioni che con questa hanno rapporti di Fauna e le specie nuove di Coleotteri di tali pro- venienze che furono descritte prima del viaggio del Bottego, raggiungono un numero piuttosto rilevante (?). (') Nello stato attuale della scienza lo studio di un’ intera collezione di Coleot- teri, per quanto composta di un numero limitato di specie, è un’ impresa molto ardua. La bibliografia estesissima e sparsa; il numero delle specie grandemente aumentato per i più frequenti viaggi di esplorazione e anche per le ricerche pra- ticate in modo più minuzioso; la scarsità di lavori monografici e di monografi ai quali ricorrere per ajuto; l’ assoluta deficienza di pubblicazioni sopra certe fa- miglie; le incertezze in cui sì inciampa assai sovente e che non sì possono eli- minare senza l'ispezione degli esemplari tipici disseminati qua e là nei musei o nelle collezioni private: ecco un insieme di difficoltà che rendono aspro il cammino nello studio della sistematica e che spiegano come questa parte della biologia sia oggidì tenuta in poco conto, mentre pochi anni or sono i suoi cul- tori erano più numerosi e uomini riconosciuti anche oggi come eminenti, non rifuggivano dal dedicarvi tutta la loro attività. Ben giustamente uno dei biologi più stimati in Italia e noto anche per apprezzati lavori non di sistematica, mi diceva un giorno: « hanno ragione a fare dell’istologia e dell'anatomia; è più facile! (°) Beitrag zur Insekten - Fauna von Zanzibar, von Dr. A. Gerstaecker. (Arch. f. Naturg. XXXIII Jahrg. 1866). Baron Carl Claus von der Decken’s Reisen in Ost - Afrika. Gliederthiere bear- beitet von A. Gerstaecker, 1873. Diagnosi di alcune specie nuove di Coleotteri dell’Abissinia e del paese dei Somali, per R. Gestro. (Annali del Museo Civico di Genova, 1.° Serie, XII, 1878, p. 318). Beschreibungen neuer Coleopteren, vorziiglich aus den Sammlungen des Hrn. J.M.Hildebrandt in Ost-Afrika, bearbeitet von Hrn. Fhrn. von Harold. (Monatsbe- richte der Kòniglich preussischen Akademie der Wissenschaften zu Berlin, 1878, p. 210. Con una tavola). Phytophages abyssinieas du Musée Civique d’histoire naturelle de Génes par le Doct. F. Chapuis. (Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XV, 1879, p. 5). Spedizione Italiana nell’Africa equatoriale. Risultati zoologici. — Diagnosi di nuove specie di Coleotteri per R. Gestro. (Loc. cit. 1.a Serie, XVI, 1881, p. 200). R. Gestro. — Aliquot Coleopterorum Musei Civici Januensis diagnoses. (Loc. cit. p. 658). Reécoltes entomologiques de M. A. Burdo, sur le trajet de Zanzibar aux grands lacs, par MM. L. Fairmaire et E. Simon. (Annales de la Société Entomologique de Belgique, XXVI, 1882. — Comptes-rendus des séances, 4 Mars 1882, p. XLIII). 12 R. GESTRO (252) Le riflessioni che mi vengono suggerite dall’ esame comples- sivo di questo pregevole materiale possono presentare qualche interesse dal punto di vista della zoogeografia. Ciò che parmi Mission G. Révoil aux pays Comalis. Faune et flore. — Coléoptéeres recueillis par M. G. Révoil chez les Comalis. Descriptions par MM. L. Fairmaire, V. Lansberge et Bourgeois. — Paris Juin 1882. Bestimmung der von G. A. Fischer waàhrend seiner Reise nach den Massai-Land gesammelten Coleopteren, von A. Gerstaecker (Jahrbuch der Hamburgischen Wis- senschaftlichen Anstalten, I Jahrg. 1884, p. 43). Diagnoses de Coléoptères de l’Afrique orientale par M. Léon Fairmaire. (Comptes- rendus des séances de la Societé Entomologique de Belgique, 1884, 2 Février, p. LXX — 1 Mars, p. CXXI — 5 Avril p. CXLII — 6 Décembre, p. CCCXLVI. — 1885, 3 Janvier, p. VII). Note sur les Coléoptères recueillis par M. Laligant à Obock par M. Léon Fair- maire. (Annales de la Société Entomologique de France, 6.° série, V, 1885, p. 435). On the Insects collected on Kilima-njaro by Mr. H. H. Johnston. By Chas. 0. Waterhouse (Proceedings of the Zoological Society of London for the year 1885, p. 230. Con una tavola). Coléoptèeres des voyages de M. G. Révoil chez les Somalis et dans l’intérieur du Zanguebar par M. Léon Fairmaire. (Annales de la Société Entomologique de France, 6.° série, VII, Paris 1887, pp. 69 e 277, con tre tavole). Note supplémentaire sur les Coléoptères d’Obock par L. Fairmaire (loc. cit. X, 1890, p. 547). Notes sur quelques Coléoptères de l’Afrique intertropicale et descriptions d’es- peces nouvelles par L. Fairmaire (loc. cit., vol. LX, 1891, p. 231, con una tavola). Coléoptères de l’Afrique orientale par M. Léon Fairmaire (Comptes-rendus de la Société Entomologique de Belgique, 6 Juin 1891, p. CCLXXIX. Aufzàhlung der von Herrn Dr. Hans Meyer im Jahre 1889 im Gebiete des Kilì- mandscharo- und Ugueno-Gebirges gesammelten Coleopteren. Von H. J. Kolbe. (Stett. entomol. Zeit. 1891, p. 18). Coléoptères d’Obock. Troisièéme partie par L. Fairmaire. (Revue d’Entomologie, XI, 1892, p. 77). Di alcuni Coleotteri raccolti nel paese dei Somali dall’Ing. L. Bricchetti-Robecchi. Nota di R. Gestro. (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, 2.2 Serie, XII (XXXII), 1892, p. 747. Note sur les Coléoptères du Choa par M. L. Fairmaire (Annales de la Société Entomologique de Belgique, XXXVII, 1893, p. 9). In questa memoria del Fairmaire, che è l’unico lavoro complessivo finora pub- blicato sui Coleotteri dello Scioa, sono enumerate circa 180 specie. Ma se l’intero materiale raccolto dal Marchese Antinori e dal Dott. Ragazzi e posseduto dal Museo Civico di Genova, fosse studiato, la cifra totale delle specie aumenterebbe di molto. Note sur quelques Coléoptères des Pays Somalis par M. L. Fairmaire (loc. cit., p. 144). Coléoptères de l’Afrique intertropicale et australe par L. Fairmaire. Deuxième note. (Annales de la Société Entomologique de Belgique, XXXVII, 1894, p. 314). Id. Troisième note (loc. cit. p. 651). Coléoptères du Kilimandjaro et des environs, par L. Fairmaire (loc. cit. p. 386). (253) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 13 più importante di rilevare si è dapprima l'affinità di fauna fra le regioni Galla e lo Scioa, fatto che si può spiegare tenendo conto che le forme Scioane colle quali principalmente ho potuto istituire i miei confronti sono di Let Marefià o luoghi vicini, cioè del lato dello spartiacque che manda i suoi affluenti ap- punto ai paesi Galla, mentre le acque del versante opposto vanno a versarsi nel Nilo. Il Fairmaire (!) osserva giustamente a questo proposito che lo Scioa è interessante come transizione fra la fauna etiopica e quella dello Zanguebar. Se nelle collezioni del Bottego esistono forme affini o uguali a quelle della regione del Kenia, possiamo pure ricercarne la ragione nell’ idrografia, perchè dal Kenia certamente devono scendere fiumi anche nella direzione dei territori Galla. Tutto considerato, la fauna dei Galla, per quanto risulta dallo studio da me compiuto sulle collezioni del Bottego, non avrebbe note caratteristiche. Osservo invece che la regione più bassa e più sterile dell’ Ogaden e dell’ Uebi è più ricca in Tenebrionidi ed è anche alquanto distinta per le numerose specie di /°0/y- hirma e per le strane forme del gruppo dei Sepidixm scoperte dal Révoil e ritrovate poi dal Robecchi, dal Bottego e dal Ruspoli. Molte specie poi sono in comune con quelle dell’ Abissinia, della Guinea, del Capo, della Caffreria e di altri punti; ma ciò non deve farci meraviglia perchè sappiamo essere frequente il caso che una stessa specie sia largamente distribuita sopra il continente africano. Il lavoro di determinazione delle specie non è tutto opera mia, bensi aleune famiglie furono, o per intero o in parte, studiate da altri; così i Ditiscidi ed i Girinidi furono affidati al Dott. Régimbart, gli Stafilini al Dott. Eppelsheim, i Melolontini ed i Rutelini al sig. Brenske, gli Anticidi e i Pedilidi al sig. Pic e i Curculionidi furono in parte descritti dal Faust. Inoltre mi sono valso del sapere di: L. Fairmaire, una delle prime auto- rità in fatto di coleotteri africani, di R. Oberthiùr, la di cui (') Annales de la Société Entomologique de Belgique, XXXVII, 1893, p. 9. 14 R. GESTRO (254) collezione impareggiabile per ricchezza di specie e di tipi, fu sempre messa a mia disposizione colla più grande liberalità, di Kolbe del Museo di Berlino, di Gahan del Museo di Londra, di Bourgeois, Candèze, Dodero, Gorham, A. Grouvelle, M. Jacoby, O. E. Janson, Kerremans, Schmidt. A tutti questi Entomologi che mi furono larghi di consiglio e di ajuto, sento il dovere di esprimere pubblicamente i sensi della mia profonda riconoscenza. Se gli Italiani hanno contribuito largamente allo studio della geografia della Somalia, possiamo dire che hanno pure grande- mente concorso alla conoscenza della sua fauna. Al capitano Bottego spetta una gran parte di questo merito e il suo paese gliene deve esser grato. Genova dal Museo Civico, 23 Giugno 1895. uu (255) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 1 (dla COLEOPTERA. Fam. CICINDELIDAE MEGACEPHALA, Larr. 1. Megacephala Revoili, Luc. Ann. Soc. Ent. France, 6.e Sér., I, 1881. Bull. p. CI. — Fairm., Miss. Révoil. Coléopt. 1882, p. 3. Ganale Guddà, fra gli Arussi Galla, Aprile 1893. Il capitano Bottego ha trovato di questo bell’insetto due esem- plari, ma disgraziatamente ambedue morti e in cattivo stato. Uno solo di essi si è potuto ricostituire per la collezione (1). Un'altra specie di Megacephala, della regione del Kilima- ngiaro, è descritta da Fairmaire (?) sotto il nome di M. Oberthwre. CICINDELA, Linn. 2. Cicindela alboguttata, KLvo. Symb. phys. II, tav. 21, fig. 3. — Fairm. Ann. Soc. Ent. Franc. 6.* Sér., VII, 1887, p. 70. — Ann. Soc. Entom. Belg., XXXVII, 1893. Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò (Ogaden), Settembre 1892; alcuni esemplari. — Archeisa (Ogaden), Ottobre 1892; un esemplare. Il Révoil la riportò dai Somali-Isa e il Dott. Keller la raccolse sull’ Uebi. Si ritrova in Arabia e in Abissinia. Fu raccolta dal Dott. Beccari lungo il Lebka e dal Dott. Magretti ad Ain. (1) L'indicazione di località che il Lucas (loc. cit.) fa seguire alla sua descri- zione è la seguente: « montagnes des Somenlis-Ouarsanguèles, vallée du Darror et Karkar ». (2) Ann. Soc. Entomol. Belg., XXXVIII, 1894, p. 387. 16 R. GESTRO (256) 3. Cicindela rectangularis, Kius. Symb. phys. II, tav. 21, fig. 8. — Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893. Un solo esemplare di questa specie fu raccolto, alla fine d’Agosto 1893, fra Bardera e Culmiso, sul basso Ganana. Klug le assegna per patria la Nubia, Fleutiaux nel suo Cata- logo delle Cicindele cita l’ Egitto e secondo Oberthir (Fairmaire loc. cit.) si trova anche nell’ Yemen. Fam. CARABIDAE. CALOSOMA, Wes. 4. Calosoma planicolle, CÙaup. Ann. Soc. Ent. France, 4.0 Sér., IX, 1869, p. 369. Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. L'ho confrontato con due esemplari della collezione del Museo Civico di Genova, già facenti parte della raccolta del Conte di Castelnau, i quali portano l'indicazione « Nyassa, Spedizione Livingstone ». Colgo l'opportunità per ritornare sopra due forme di questo gruppo di Carabici appartenenti ad una regione la cui fauna ha punti di contatto con quella dei luoghi esplorati dal cap. Bottego. Esse furono da me pubblicate già da varii anni con una semplice frase diagnostica ed ora ne faccio seguire una descrizione meno concisa. Calosoma abyssinicum, Gesrro (!). Calosoma abyssinicum, Gestro, Ann. Mus. Civ. St. nat. Genova, 1.8 Serie, XVI, 1881, p. 201. Nigrum, supra obscure viridi-aeneum, prothorace transverso, lato, elytris converis, punctato-striatis, interstitiîs convexis, laevibus, 4, 8, 12 catenato-interruptis. Long. 16-18 mill. 7. (!) Le specie che non furono raccolte dal capitano Bottego non sono precedute da numero progressivo. (257) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 17 C. chlorostieto provimum, sed minor, capite prothoraceque latioribus, elytris brevioribus, angustioribus, magis convevis, in- terstitiis haud imbricatis. Nero con riflessi di un verde bronzato oscuro sulla superficie superiore del corpo, più appariscenti sul margine esterno degli elitri. La specie a cui si avvicina di più è il C. ch/orostietum di Klug. Il capo e il protorace sono più grandi; questo è anche alquanto più lungo e più ristretto in addietro e i suoi angoli posteriori sono leggermente più abbassati. Gli elitri sono più corti, meno larghi alle spalle, meno paralleli e più convessi; le strie da cui sono percorsi sono abbastanza pro- fonde, densamente punteggiate; gli interstizii sono convessi e lisci, soltanto il marginale è leggermente imbricato; il quarto, l’ottavo e il dodicesimo si presentano a guisa di catena, interrotti da punti impressi splendenti, di color verde bronzato. Superficie inferiore del corpo e piedi neri; ultimo segmento addominale e lati del petto leggermente rugosi. I due esemplari che hanno servito alla mia descrizione furono raccolti dal Marchese Antinori a Argu-Agher, sull’altipiano di Licce, alla fine di Luglio. Più tardi egli ne ha inviato alcuni altri presi a Let-Marefia dal Settembre al Novembre 1879 e in Antoto in Giugno 1880. Calosoma Antinorii, Gesrro._ Calosoma Antinorii, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.1 Serie, 'XII, 1878, p. 318. Callisthenes Antinorii, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.° Serie, XX, 1884, p. 302. — Fairm. Ann. Soc. Entom. Belg., XXXVII, 1893, p. 12. Niger, mitidus, elytris laevigatis, viridi-metallico marginatis , singulo vitta flavo-testacea pone medium, usque ad apicem oblique directa. 3 È Long. 12 !/5-18 mill. 7 9. Nero lucente. Capo con rugosità trasversali leggiere e colle depressioni frontali al davanti degli occhi, profonde. Antenne e palpi neri. 18 R. GESTRO (258) Protorace trasverso, più largo in avanti che in addietro, col margine anteriore unisinuato, il posteriore quasi insensibilmente bisinuato ; la parte anteriore dei lati molto arrotondata, gli an- goli abbassati e i posteriori sporgenti in addietro; il disco pre- senta nel mezzo una traccia ben poco evidente di linea longi- tudinale impressa e presso gli angoli posteriori è abbastanza profondamente infossato; la scultura consiste in una specie di rugosità fina, a modo di zigrino, la quale è più marcata sugli angoli posteriori. Gli elitri sono ovali corti, abbastanza convessi; il margine laterale è ben rilevato e quindi il solco marginale è profondo; la regione suturale nella metà anteriore è appiattita, ma la sutura dopo la metà si fa sporgente in modo angoloso; la superficie è liscia, soltanto il margine, che è d'un verde me- tallico, si presenta sottilmente rugoso-granuloso e più all’ in- terno ha una serie di piccolissimi tubercoli neri. Ciascun elitro porta una striscia di color giallo-testaceo, la quale principia dopo la metà ed arriva in vicinanza dell’ apice dirigendosi obliqua- mente verso la sutura. Questa striscia, che si riscontra in tutti gli esemplari che ho sott’ occhio, è più sottile al suo punto di origine e si dilata leggerissimamente in addietro. Superficie inferiore del corpo e piedi d’un nero lucente. Alcuni esemplari di Argu-Agher sull’ altipiano di Licce, 30 Luglio 1877 e altri di Let-Marefia, Gennaio a Aprile e Settembre a Novembre (0. Antinori). È giusto che questa specie tanto interessante porti il nome venerato del compianto suo scopritore, il Marchese Orazio Anti- nori, al quale la scienza va debitrice di grandi e preziose contri- buzioni allo studio della fauna africana. Il Calosoma Antinori è una graziosa forma, molto rimarche- vole pei suoi caratteri e per la strana sua colorazione, e alla quale riesce difticile assegnare un posto nella sistematica, come accade per le forme aberranti dei monti etiopici (Calosoma Raffrayi) e del Kilima-ngiaro (Carabus Deckeni). (259) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 19 CASNONIA, Larr. 5. Casnonia pustulata, Des. Spec. V, p. 282. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. Sì ritrova sull’ opposta costa africana e fu descritta infatti sopra esemplari del Senegal. 6. Casnonia Fairmairei, n sp. Rufa nitida, capite nigro, elytris fascia cyanea media latissima extus apicem attingente, maculaque postica albida. Long. 8 mill. Ha una certa affinità colla bimaculata, Koll., ma è più grande e più lucente; il suo capo è più largo, colla porzione che sta dietro agli occhi alquanto più corta; il protorace è più largo e più rigonfio, soltanto con poche strie leggere alla base e all’ apice e pochi punti verso la base; liscio nel resto; la larga fascia degli elitri è cianea e comincia alquanto più in avanti; ma invece di estendersi per intero fino a ricoprire tutta la parte apicale, si prolunga soltanto lateralmente in modo da raggiungere l'angolo apicale esterno; il margine posteriore di questa fascia è quindi segnato da una linea obliqua e curva. Le strie punteggiate vanno assottigliandosi e quasi obliterandosi all'apice e la macchia bian- castra apicale è più piccola e più obliqua. L’addome è nero-piceo, più chiaro nel mezzo; i femori anteriori sono testacei alla base neri nel resto, come le tibie; nelle due paia posteriori sono neri la metà esterna dei femori, l'apice e la base delle tibie. L'unico esemplare sul quale è basata la mia descrizione pro- viene dal Ganale Guddà, territorio degli Arussi Galla, e fu rac- colto nell'Aprile 1893. Dedico questa specie all'illustre entomologo L. Fairmaire, che ha compiuto profondi studì sulla fauna entomologica delle regioni di cui sto occupandomi e che mi fu prodigo di aiuti in questa ed in altre circostanze. 20 R. GESTRO (260) POLYSTICHUS, Bon. Polystichus inornatus, Gesrro. Polystichus inornatus, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XVI, 1881, p. 658 (!). — Fairm. Ann, Soc. Entom. Belg., XXXVII, 1893, p. 13. Niger, pilis flavis undique tectus, palpis, antennis, abdomine supra, pedibusque ferrugineiss elytris punctato-striatis, immaculatis; subtus migro-piceus. Long. 91/, mill. Di statura alquanto maggiore del P. vettatus d’ Europa, dal quale differisce pure per il capo leggermente più piccolo e per gli elitri più lunghi e più larghi. Il capo sul davanti è piceo e la sua superficie presenta grossi punti molto sparsi, sopratutto nel mezzo. Le parti boccali e le antenne sono ferruginee, soltanto l'apice delle mandibole è nero e quello dei palpi giallo chiaro. Protorace leggermente più lungo che nel vittutus e sopratutto più angustato in addietro, colla sinuosità che precede gli angoli posteriori più pronunciata, col disco alquanto più depresso, la linea impressa longitudinale mediana ben marcata e le due solcature laterali più profondealla base e un poco più prolun- gate in avanti; scultura composta di grossi punti irregolari. Elitri piuttosto allungati e larghi sopratutto in addietro; striati, cogli interstizii punteggiati; i punti più forti e meno fitti che nel vittatus; lungo il margine laterale una serie di grossi punti ineguali distanti l’ uno dall'altro; il margine posteriore con un orlo stretto piceo. Il corpo inferiormente è nero piceo, tutto punteggiato e più fortemente sui lati del prosterno. L’addome al disopra è ferru- gineo, come pure i piedi. La descrizione è fatta sopra un solo esemplare che il Mar- chese Antinori ha raccolto a Let-Marefia nel Maggio del 1878. (1) Nel 1881, sotto il titolo « Aliquot Coleopterorum Musei Civici Januensis dia- gnoses » ho fatto conoscere alcune specie nuove del paese dei Bogos, dello Scioa e di Zanzibar. Ora aggiungo una descrizione alla frase diagnostica originaria di questa specie. (261) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 21 MELADROMA, MorscHn. 7. Meladroma angustipenne, n. sp. A M. umbraculato Fabr. statura minore, capite angustiore, prothorace minus punctato, elytris postice angustatis, valde divergens. Long. 25 mill. È più piccolo e di forme meno robuste che il M. umbraculatum; il capo è assai meno largo, cogli occhi meno sporgenti; la sua punteggiatura è notevolmente più debole; il labro è più' corto e più arrotondato in avanti. Il protorace è molto più stretto in avanti e la sua sinuosità davanti agli angoli posteriori è assai meno marcata; la pun- teggiatura è più debole. Gli elitri son pure molto diversi da quelli dell’umbracwlatum, perchè più stretti alla base e sopratutto all’ apice. Essi dalla base vanno leggermente dilatandosi, per ristringersi di nuovo all’ estremità posteriore, dimodochè hanno la forma di un ovale allungato e troncato in addietro. Gli interstizi fra le strie sono convessi e i più esterni sono pochissimo carenati; i punti su ciascun interstizio sono quasi disposti in doppia serie, meno che nella parte posteriore ove se ne ha un maggior numero. Il corpo inferiormente ha una punteggiatura più sottile. Deserivo questa specie sopra due esemplari che il capitano Bottego ha raccolto nel territorio di Archeisa (Ogaden), in Ottobre 1892. BRACHINUS, WeB. $. Brachinus apicalis, EricÒs. Wiegm. Arch. 1843, I, p. 213. Arussi Cormoso, Aprile 1893. L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego, confrontato con uno d'Angola, si presenta un po’ più grande, col capo alquanto più stretto, e colle strie degli elitri meno marcate; però non trovo differenze tanto importanti da poterlo considerare come una specie diversa. 99 R. GESTRO (362) CALLEIDA, Dry. 9. Calleida macrospila, n. sp. Angusta, nitida; capite nigro basi flavo-ferrugineo, punetulato , juxia oculos striolato, antennis piceis articulis basalibus flavo- ferrugineis, coeteris apice nigricantibus; prothorace flavo-ferrugineo; elytris viridi-metallicis apice cyanescentibus, macula comuni magna ovata margineque basali flavo-ferrugineis, punctato-striatis, interstitiis planis, remote et irregulariter punctatis; subtus cum pedibus flavo- ferruginea, abdomine nigro-piceo, geniculis migris, tarsis fusce- scentibus. Long. 9 mill. Il capo è nero, colla base ed il collo giallo-ferruginei, poco convesso, con punti abbastanza grossi, ma poco fitti e con strie longitudinali che costeggiando il margine orbitario interno si estendono fino al punto di inserzione delle antenne; le parti boccali sono giallo-ferruginee colle mandibole più scure; le an- tenne sono picee, coi tre articoli basali giallo-ferruginei e gli altri leggermente tinti di nero all’apice, tolto 1’ undecimo. Protorace giallo-ferrugineo, più lungo assai che largo; largo circa quanto il capo; dilatato prima della metà; quindi più stretto e leggermente sinuoso ; poco convesso al disopra, longitudi- nalmente solcato nel mezzo per tutta la sua estensione e scolpito di punti poco fitti e distribuiti piuttosto irregolarmente. Scudetto dello stesso colore del protorace, triangolare, non punteggiato. Elitri due volte e mezza più lunghi del protorace e poco più di una volta e mezza più larghi, coi lati paralleli e troncati all’apice; le strie sono abbastanza profonde e scolpite di punti molto stipati; gli intervalli fra di esse sono piani e con punti sparsi ed irre- golari. Il colore degli elitri è un bel verde metallico splendente, che all'apice diventa cianeo, con una larga macchia comune, di forma ovale, che comincia dal terzo anteriore e va a raggiungere l'apice; questa macchia è giallo-ferruginea e dello stesso colore sono il margine basale e il tratto di sutura fra la base e l’ estre- mità anteriore della macchia. (263) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 23 Il corpo inferiormente è giallo-ferrugineo come pure i piedi, tolto l'apice dei femori e la base delle tibie, che sono neri; l'addome è nero-piceo. Arussi Cormoso, Aprile 1893; un esemplare. Un altro, rac- colto sul Lago Edoardo dal maggiore Gaetano Casati, lo devo alla cortesia del Prof. Pietro Pavesi. Questo secondo esemplare ha la macchia degli elitri un poco più piccola. TETRAGONODERUS, Dey. 10. Tetragonoderus quadrum, Otiv. Entom. II, 35, p. 78, t. 11, f. 120. — Fairm. Ann. Soc. Ent. Franc. 6. Série, VII, 1887, p. 76. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Gen. 2.* Serie, XII, 1892, p. 751. Basso Ganana, Luglio-Agosto 1893. Due esemplari. Già raccolto nei Somali-Isa dal Révoil e a Obbia dal Brichetti- Robecchi. 11. Tetragonoderus sericatus, De.. Spec. IV, p. 498. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1898. Un esemplare. Questa specie si ritrova in Egitto. 12. Tetragonoderus insignicollis, CÙaup. Rev. Mag. Zool. 3.2 Sér., VI, 1878, p. 149. Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un esemplare. Fu scoperto dal Raffray a Mombasa e trovasi pure a Natal. PENTAGONICA, Scummpr-Goes. 13. Pentagonica africana, n. sp. Brunnea nitida, prothoracis limbo laterali dilutiore; capite nigro, antennarum articulis quatuor primis piceis nitidis, apice dilutioribus. Long. è mill. 24 R. GESTRO (264) E circa della statura della P. nigripennis, Bates di Birmania, dalla quale differisce pel colore, pel capo un poco più lungo, i per il protorace che ha gli angoli anteriori meglio arrotondati e la porzione di lato che vien dietro all'angolo laterale meno dritta e per gli elitri a strie meno marcate. Il capo è nero, rotondo, convesso, non punteggiato; i palpi di color bruno testaceo più chiari all'apice; le antenne scure coi primi quattro articoli lucenti, bruno-picei e più chiari al- l’apice. Il protorace è bruno ed ha i lati con un orlo abbastanza largo, di tinta assai più sbiadita. Gli elitri hanno lo stesso colore del protorace, e le loro strie sono piuttosto leggere. I piedi sono più chiari del resto del corpo. L’unico esemplare che ho sott'occhio è in cattivo stato, tanto che non ho avuto il coraggio di staccarlo dal cartoncino su cui fu preparato, per esaminarne anche le parti inferiori. Ad onta di ciò non ho voluto astenermi dal darne una descrizione, per quanto breve ed incompleta, perchè si tratta della prima specie africana di un genere finora rappresentato soltanto da forme americane, di Ceylan, di Birmania e del Giappone. Dobbiamo quindi felicitare il capitano Bottego di questa scoperta, che reca una novità in- teressante nella zoogeografia del gruppo dei Pentagonicini. L’esemplare che ha servito alla descrizione proviene dal Ganale Guddà nel territorio degli Arussi Galla, e fu raccolto nel mese di Aprile 1893. GRAPHIPTERUS, Larr. 14. Graphipterus galla, n. sp. Nigro-piceus, capite utrinque ad oculos albido vittato; prothoracts elytrorumque margine albidis; elytris flavo-ferrugineo trivittatis. Long. 9-10 mill. Il capo è nero, lucente, liscio nel mezzo, punteggiato sui lati e con una striscia longitudinale per ciascun lato rasente agli occhi e formata di peli biancastri. Le antenne sono più lunghe (265) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 25 del capo e del protorace presi insieme, nere coi primi due ar- ticoli picei. Il protorace in avanti è più largo del doppio che alla base, i suoi angoli anteriori sono molto sporgenti, e i lati dietro la metà sono notevolmente sinuosi; sul dorso ha punteggiatura fitta e dai punti partono peli bruni corti eretti; mentre sui lati vi è un orlo largo biancastro formato di peli più lunghi e sdrajati come quelli del capo. Gli elitri sono dilatati in addietro e largamente troncati al- l'apice; sottilmente e densamente puntato -rugulosi, nero-picei, con un orlo biancastro sul margine laterale e, ciascuno, con tre striscie longitudinali parallele, costituite da peli di un colore giallo-ferrugineo. Gli intervalli fra queste striscie sono rivestiti di peli bruni. Il corpo inferiormente è nero-piceo, con pochi peli biancastri sui lati del petto; i piedi sono nero- picei, colle tibie e i tarsi più chiari tendenti al rossastro. Il capitano Bottego ha raccolto due soli esemplari di questa specie nel territorio degli Arussi Galla, in Aprile 1893. POLYHIRMA, CHÒaup. 15. Polyhirma posticalis, Fan. Ann. Soc. Ent. Belg. XXIX, 1885. Compt. Rend. p. VII. — Ann. Soc. Ent. France, 6.e Sér., VII, 1887, p. 87. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2. Serie, XII, 1892, p. 751. Archeisa (Ogaden), Ottobre 1892. Un esemplare. Questa specie era stata anche raccolta dall’ Ing. Bricchetti Robecchi a Mogadiscio e a Las Ej (sulla via tra Obbia e il Uebi). 16. Polyhirma apicata, Farm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXIX, 1885. Compt. Rend. p. VII. Ann. Soc. Ent. Franc., 6. Sér., VII, 1887, p. 91, tav. I, fig. 3. Ogaden, dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, 4 Settembre 1892. Archeisa, Ottobre 1892. Tre esemplari. 26 R. GESTRO (266) 17. Polyhirma Piaggiae, Gesrro. Ann. Mus, Civ. Genova, 1.» Serie, XVI, 1881, p. 201. Ogaden, dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settembre 1892. Due esemplari. Fu anche raccolta nel paese degli Arussi Galla verso Harrar dal Sig. Pullini, al servizio del Conte Pietro Antonelli. Questa Po/yhirma, nominata in onore di Carlo Piaggia, uno fra i più benemeriti viaggiatori italiani, fu da me pubblicata nel 1881 sopra esemplari dello Scioa raccolti dal Marchese Orazio Antinori; ma non avendone dato allora che una breve diagnosi, credo opportuno di esporne un po’ più diffusamente i caratteri. La specie alla quale più si avvicina è la suture/la Chaud.; ma la Piaggiae è più piccola, ha la testa alquanto più stretta, colla sporgenza longitudinale mediana più marcata; ha più pro- fonde le sinuosità che stanno avanti agli angoli posteriori del protorace, più corti i solchi basali e alquanto più forte la pun- teggiatura; i suoi elitri sono più stretti alla base, più corti e più dilatati posteriormente e le fossette che stanno negli inter- stizii fra le coste sono molto più piccole e più discoste l’ una dall’ altra. Per quanto le due specie siano somiglianti, i caratteri ora enunciati sono più che sufficienti per distinguerle con tutta facilità. La Piaggiae può rammentare in certo modo anche la divisa Boh., ma in questa il protorace è tutto affatto diverso essendo molto più stretto in avanti e tendente piuttosto alla forma ovale che a quella di cuore; gli elitri sono notevolmente più stretti, ovali, non dilatati in addietro e le loro coste sono più avvicinate fra di loro e molto più sporgenti. Ho potuto fare questi confronti grazie alla generosità del Sig. R. Oberthir, che ha arricchito la collezione del Museo Civico delle due specie ora citate suturella Chaud. e divisa Boh. Gli esemplari raccolti dal Bottego e dal Pullini sono notevol- mente più grandi del tipo; però non trovo carattere alcuno valevole per separarneli. (No) NI (267) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO CLIVINA, Larg. 18, Clivina grandis, De. Spec. I, p. 478. — Putz. Mon., p. 583, Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 19. Clivina, sp. Territorio degli Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile e con- fluenza Hababà 31 Marzo 1893. Numerosi esemplari. 20. Clivina, sp. Gourar Ganana, fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Varii esemplari. TEFFLUS, Larr. 21. Tefflus juvenilis, Gegsr. Decken®s Reis. 1873, p. 67. — Chaud. Rev. Mag. Zool., 3.8 Série, VI, 1878, p. 70. Kolbe, Entom. Nachr. XII, 1886, p. 226. Un solo esemplare. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 22. Teflus Zebulianus, Rarrr. Ann. Soc. Entom. Franc., 6.2 Sér., II, 1882. Bull. p. LXX. Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Riferisco i quattro esemplari raccolti dal capitano Bottego al T. Zebulianus, di Abissinia, con un po’ di incertezza, perchè essi presentano dimensioni maggiori di quelle indicate dal Raffray. ISOTARSUS, Lar. 23. Isotarsus pustulosus, Rare. Craspedophorus pustulosus, Raffr. Ann. Soc. Ent. France, 6.° Série, V, 1885, p. 314. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. Questa bella specie fu descritta dal Raffray sopra esemplari 28 R. GESTRO (268) da lui raccolti sugli altipiani Abissini (Enderta) a 2000 m. di altitudine. Il Museo Civico di Genova ne possede anche un esem- plare raccolto a Farrè, nello Scioa, il 28 Gennaio 1886 dal Dott. V. Ragazzi. I due esemplari degli Arussi Galla e dello Scioa confrontati con due esemplari della collezione Oberthiir, diffe- riscono per maggior abbondanza di peli e per le macchie degli elitri di una tinta più intensa e non giallo pallida; non so se queste differenze dipendano dallo stato di conservazione degli esemplari e da altra parte non ne trovo altre più importanti da giustificare una distinzione specifica. Avendo ottenuto in comunicazione gli /sotarsus della ricchissima collezione del mio amico R. Oberthùr, ho trovato fra essi una specie che differisce notevolmente dalle altre per la disposizione delle macchie gialle sugli elitri. Salvo errore, questa specie non è ancora conosciuta e perciò la descrivo, nominandola in onore dell’ egregio entomologo, sempre pronto a mettere a disposizione degli studiosi i suoi splendidi materiali. Isotarsus Oberthurii, n. sp. Oblongus, converus, niger mitidus, pilis nigris erectis sparsus , elytris utrinque maculis 8 pustulosis flavis, prima et secunda in interstitio quarto, tertia et quarta in interstitio sexto, quinta et sexta, contiquis, in interstitio octavo et nono, septima et octava, quoque contiquis, in interstitio septimo et octavo. Long. 18 mill. Nyassa n Musaeo Dom. R. Oberthùr. Questa distintissima specie per la forma del corpo s’ avvicina al pustulosus, Raffr., però è anche un po’ più accorciata e convessa; il protorace è evidentemente più stretto; i suoi angoli laterali sono anche più acuti, ma questo carattere non mi pare di grande importanza, avendo osservato che in esemplari della stessa specie questi angoli sono ora più aguzzi ora più rotondati. La scultura del protorace è più grossa, come pure è più grossa la punteggiatura delle strie degli elitri. La disposizione delle macchie sugli elitri dll (269) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 29 è diversa da quella che osservo in tutte le specie che ho sott'occhio. Sono in numero di otto per ciascun elitro; una ovale molto vicina alla base, situata nel quarto intervallo ; due postumerali contigue, negli intervalli ottavo e nono, ambedue ovali, ma l’ esterna più lunga; una rotonda, nel sesto intervallo, situata dal più al meno al punto di riunione del terzo basale coi due terzi apicali degli elitri. Le altre quattro macchie occupano il terzo posteriore dell’ elitro, una nel quarto l’altra nel sesto intervallo, molto vicine l’ una all'altra e quasi sulla stessa linea trasversale; di queste macchie ambedue rotonde l’ interna è più grande; final- mente le ultime due (ovali e quasi uguali fra di loro in dimensione) stanno negli intervalli settimo ed ottavo, sono contigue e situate quasi all’ angolo esterno apicale. Nel pustulosus non vi è che una macchia sul sesto intervallo ed è l'anteriore; però essa trovasi più discosta dalle due postu- merali che nell’ Obermurz. Moltre nel pustulosus la macchia posteriore del quarto interstizio trovasi più vicina alle due marginali apicali. Il Sommeri Chaud. concorderebbe coll’ OberMurz pel numero delle macchie, ma queste sono nel Summer: più allungate e molto differentemente disposte ; infatti alla basale ne corrisponde una situata più in addietro ancora della postumerale; la prima del sesto intervallo è situata anch’ essa più in addietro e le quattro apicali sono quasi tutte raggruppate sopra una stessa linea. Del resto il Sommeri, prescindendo dalle macchie degli elitri, è anche molto diverso dall’ Oberthurzî pel corpo più allungato e per gli elitri più angustati alla base. Per la descrizione dell’ /. Oberuri mi sono valso di un unico esemplare che porta l'indicazione: « E. Africa, Nyassa - Janson. Acq. 1884. » DI 30 R. GESTRO (670) CHLAENIUS, Bon. ('). 24. Chlaenius Raffrayi, CHÒÙaup. Ann. Mus. Civ. Genova, l.a Serie, VIII, 1876, pag. 64, n. 60. Chlaenius Maximiliani Harold, Monatsb. Ak. Wiss. Berlin, 1880, p. 261. Questa specie, descritta sopra esemplari di Zanzibar, fu raccolta nell’ Ogaden, dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, in Settembre 1892. L'unico esemplare trovato dal capitano Bottego si accorda abbastanza bene con due di Bagamoyo favoritimi dall’ amico R. Oberthùr, il quale dal confronto dei tipi ha rilevato che il C. Raffrayi Chaud. ed il C. Maximiliani Harold non sono che una sola specie. 25. Chlaenius amauropterus, Cau. Bull. Nat. Mose. 1856, II, p. 226. — Ann. Mus. Civ. Genova 1.a Serie, VIII, 1876, p. 105. Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Due esemplari. Trovasi nella Nubia e nell’ Abissinia; in quest’ ultima regione fu raccolto tanto dal Beccari quanto dal Raffray in diversi luoghi ed a varie altitudini. (') Le recenti esplorazioni in Africa hanno recato un buon contributo al gruppo dei Chlaentini. Varie specie nuove di Chiaenius furono descritte e fra queste: C. pumtlio, Kolbe, C. ocularis, Kolbe, C. fraternus, Kolbe, raccolti dal D." R. Biittner, C. testacelerus, Fairm. del viaggio di von Hohnel, C. dorsopictus, Fairm. riportato dal D.r Keller. Recentemente il Kolbe (Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 191 e seg.) ha istituito in questo gruppo tre nuovi generi sopra tre specie dell’ Africa centrale, cioè: Stuhlmannium, Parachlaenius ed Euchlaenius. Lo Stuhoman- nium mirabile, Kolbe, di cuì ho potuto osservare il tipo nel Museo di Berlino, grazie alla cortesia del sig. Kolbe, è una forma veramente meravigliosa. Il Pa- rachlaenius Emini, Kolbe, fu pure scoperto dallo Stuhlmann : 1’ EuceARlaenius tro- chantericus, Kolbe, proviene dal territorio dei Niam-Niam. CE, n (274) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 31 26. Chlaenius tenuicollis, Far. Syst. El. I, p. 185. — Dej. Spec. II, p. 336. — Chaud. Ann. Mus. Civ. Genova 1. Serie, VIII, 1876, p. 110. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Alcuni esemplari. Abita il Capo di Buona Speranza e Natal. 27. Chlaenius sulcipennis, Des. Spec. II, p. 307. — Chaud. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.s Serie, VIII, 1876, p. 118. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Raccolto in quantità. La specie si trova nell’ Alto Egitto e nella Nubia. 28. Chlaenius spectabilis, Gexm. et Harotp. Cat. Coleopt. I, p. 226. C. elongatus, Laf. Rev. et Mag. Zool. 1851, p. 427. — Chaud. Bull. Nat. Mose. 1856, III, p. 260. C. spectabilis, Chaud. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.2 Serie, VIII, 1876, p. 187. L'unico esemplare della collezione Bottego fu raccolto nel- l’Agosto 1893 fra Lugh e Bardera. Corrisponde a due esemplari conservati nel Museo Civico di Genova e provenienti dalla Guinea e dal vecchio Calabar (Murray), e benchè molto più piccolo, non ho dubbio sulla sua determinazione. Chaudoir (loc. cit. p. 188) accenna ad un esemplare più piccolo degli altri proveniente dalla Nubia. 29. Chlaenius Paulae, n. sp. Capite viridi-metallico, prothorace viridi-cyaneo, elytris cyaneis subopacis, margine laterali obseuriore, partibus oris, antennis pedibusque ferrugineis. Long. 18 mill. Appartiene al gruppo cui spetta il saginatus Laf., il eR/orodius De]. 32 R. GESTRO (272) ed altri (Vedi Chaudoir Monographie des Chléniens (!) pag. 19), ma è molto distinto. Il capo è quasi liscio nel mezzo, fra gli occhi, punteggiato ai lati e più densamente in addietro; il suo colore è di un bel verde metallico, ma le parti boccali e le antenne sono ferruginee. Il protorace è verde metallico come il capo, ma con riflessi cianei; è un po’ più largo che lungo e alquanto più largo alla base che in avanti, i suoi lati sono arrotondati e gli angoli posteriori largamente ottusi, quasi arrotondati; al disopra è abbastanza convesso, la linea mediana è mediocremente impressa e le due depressioni basali sono lunghe, strette e profonde; la punteggiatura non è molto fitta, ma lo diventa maggiormente ai lati e sopratutto alla base, dove i punti sono anche più grossi. Lo scudetto è nero e liscio. Gli elitri sono quasi opachi e di colore cianeo ; il margine laterale, specialmente in addietro, è un poco più scuro; sono lunghi circa due volte e mezzo il protorace e dalla base all’ apice vanno gradatamente, ma leggermente, allargandosi; i punti nelle strie sono piccoli; gli intervalli sono leggermente convessi e scolpiti di punti finissimi e fitti. Il corpo inferiormente è nero, alquanto iridescente e con punteggiatura minuta; i piedi sono ferruginei, colle tibie e i tarsi un po’ più scuri dei femori. Questa bella specie fu trovata in un solo esemplare sul Ganale Guddà (territorio degli Arussi Galla) alla confiuenza Ia, il 15 Aprile 1893. Ho sott'occhio un’altra specie di Ch/uenzus molto notevole, scoperta nella penisola dei Somali e benchè non faccia parte delle collezioni del cap. Bottego, colgo l'opportunità per deseriverla. Chlaenius Luisae, n. sp. Elongatus, nitidus, supra cyaneus, capite obscuriore, antennarum articulo primo rufo, prothoracis lateribus virescentibus ; subtus (') Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, Serie 1.2, Vol. VIII, 1876. De (273) COLEOTTERI DEI. VIAGGIO BOTTEGO di niger, pedibus nigris, larsis nigro-piceis ; capite temuissime punctulato, ad oculos plicato, prothorace sparsim et crasse punctato, elytris striato-punctulatis, interstitiis parum converis laevibus. Long. 17 mill. La forma di questa specie è. piuttosto allungata. Il corpo superiormente è cianeo e lucente; il capo però è più scuro; esso è scolpito di punti finissimi, meno abbondanti nel mezzo e in avanti e lungo gli occhi presenta molte pieghette longitudinali ed oblique. I palpi sono nero picei coll’ apice più chiaro; le antenne sono pure nero-picee col primo articolo rossastro e la porzione apicale dell’ ultimo testacea. Il protorace ha riflessi verdastri sui lati; è alquanto più largo che lungo e leggermente più largo alla base che all'apice; il margine basale è fortemente smarginato; i lati sono arroton- dati in avanti e leggermente rientranti in addietro dopo la metà; l'angolo che fanno i lati col margine basale è retto. Il disco è leggermente convesso in avanti, appianato in addietro verso la base e depresso in modo da trovarsi ad un livello più basso di quello dei lati; per cui il tratto che sta fra i lati e questa porzione depressa del disco è alquanto declive. La linea longitudinale mediana è profonda, specialmente presso il mar- gine anteriore; le due depressioni basali sono molto lunghe e molto profonde. La scultura si compone di punti grossi e sparsi irregolarmente. Gli elitri sono piuttosto stretti; dagli omeri in poi si può dire che hanno i lati quasi paralleli; il loro colore è cianeo ; il mar- gine laterale appare tinto un po’ più vivacemente e sulla base vi è qualche piccola traccia di riflesso verde-cupreo. Le strie sono abbastanza profonde e i punti del loro fondo sottili e ravvicinati ; gli interstizii sono poco convessi e lisci. Il corpo al disotto è più lucente che sopra, nero con lievi ritlessi verdastri e iridescenti sui lati del petto; questi hanno pochi punti sparsi, mentre l’ addome è quasi intieramente liscio. I piedi sono neri coi tarsì nero-picei. Questa specie molto distinta ed elegante fu raccolta a Obbia nel 1890 dall’ Ingegnere Bricchetti Robecchi. Essa però non 3 34 R. GESTRO (274) figura nel iavoro da me pubblicato sulle collezioni radunate da questo benemerito esploratore (!). 30. Chlaenius Schmidtii, n. sp. Supra niger nitidus, capite prothoracisque lateribus virescentibus; subtus cum pedibus niger, tarsis piceis. Chl. stygio, Laf. affinis, sed statura minore, prothorace angustiore, elytrorum striis profun- dioribus interstitiisque convexioribus, praecipue distinetus. Long. 11 mill. Il capo è di un verde scuro metallico, scolpito di punti me- diocri, più scarsi in avanti, ai quali sono frammisti altri punti estremamente minuti, e di alcune leggere strie oblique lungo gli occhi. Le antenne sono nero-picee coi primi due articoli più chiari. Il protorace è nero con riflessi verdi sui lati; per la forma somiglia molto a quello dello stygius, ma è più stretto e la sua scultura è molto più forte; essa consiste di punti abba- stanza grossi, poco numerosi e distribuiti irregolarmente, e di strie finissime situate lungo il margine basale. Gli elitri sono paralleli, neri col margine laterale tendente al verde scuro; le loro strie sono più profonde che nello stygzws e gli intervalli sono più convessi. I punti delle strie sono piccoli e stipati e gli intervalli sono lisci. Il corpo inferiormente è nero, scarsamente punteggiato e i piedi hanno i tarsi picei. Questa nuova specie fu raccolta, in varii esemplari, nell'Alto Ganale Guddà (Arussi Galla) in Aprile, e fra i Boran Galla, sull’Auata, nel mese di Maggio 1893. Essa porta il nome del Sig. J. Schmidt, il noto e valente monografo degli Histeridi, cui mi compiaccio dedicarla in segno di stima e di grati- tudine. () Di aleuni Coleotteri raccolti nel paese dei Somali dall’ Ing. L. Bricchetti Robecchi. (Questi Annali, Serie 2.a Vol. XII, 1892, p. 747). (275) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 35 RHYSOTRACHELUS, Bonex, Rhysotrachelus Teani, Gesrro. Chlaenius (Rhysotrachelus) Teani, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.1 Serie, XVI, 1881, p. 201. Rbhysotrachelus teani, Kolbe, Stett. entomol. Zeit. 1891, p. 20. Niger, mitidus, capite sparsim et irregulariter punctulato; an- tennis basi flavo-testaceis, articulis 4-11 valde dilatatis et compressis; prothorace grosse rugoso-punctato ; elytris profunde sulcatis, sulcîs crebre punctulatis, interstitiis converis ; singulo plagis duabus au- rantiacis subovalibus laevibus, prima ante medium inter sulcos 3 et 4, altera longe pone medium paulo minori, inter sulcos 5 et 6. R. quadrimaculato, Bohem. proximus, sed statura minore, antennis magis dilatatis, elytrorumque plagis praecipue distinetus. Long. 18 mill. Corpo piuttosto depresso, nero, lucente; capo con punteggiatura fine e sparsa, un poco più marcata sul vertice, solcato ed obli- quamente rugoso lungo gli occhi. Antenne superanti di poco la base del protorace; coi primi tre articoli testacei, gli altri neri, vestiti di peli corti e rigidi e molto dilatati e compressi a co- minciare dal quarto. Protorace largo, poco convesso, un poco più di un terzo più largo che lungo; più stretto in avanti che alla base, coi lati arrotondati formanti colla base un angolo mediocremente ottuso e leggermente arrotondato all’ apice e colla base poco smargi- nata nel mezzo. Il dorso del protorace presenta da una parte e dall’ altra due profonde depressioni longitudinali, che comin- ciano dal terzo anteriore e raggiungono, allargandosi, la base ed è scolpito assai grossolanamente ed irregolarmente di punti, che lasciano nel mezzo qualche area stretta ed allungata, liscia. Lo scudetto è triangolare liscio e un po’ infossato nel mezzo. Elitri abbastanza larghi, rotondati agli omeri, poco allar- gati nel mezzo e con una leggera smarginatura prima del- l'apice; al disopra poco convessi, con solchi larghi e profondi, 36 R. GESTRO (276) fittamente punteggiati nel fondo e con interstizii convessi e lisci. Ciascun elitro presenta due aree brevemente ovali, liscie, a con- torno ben definito, giallo-aranciate, situate una verso il terzo anteriore, l’altra verso il terzo posteriore; la prima sta fra il terzo ed il quarto solco, l’altra fra il quinto ed il sesto. Negli altri A/ysotrachelus le macchie ricuoprono tanto i solchi quanto gli interstizi; in questa specie invece troviamo una disposizione tutta diversa: il quarto interstizio, possiamo dire, giunto al terzo anteriore, si dilata in un’area ovale giallo-aranciata e i due interstizii vicini si divaricano e si incurvano per far posto a questa dilatazione; lo stesso accade al terzo posteriore per il sesto interstizio. Il corpo al disotto ed i piedi sono neri lucenti; sul petto si osservano punti abbastanza grossi ed irregolarmente sparsi. Un solo esemplare del //ysotrachelus Teani fa raccolto ad Ambù, villaggio degli Adal, il 6 Agosto 1877 e fa parte delle magnifiche collezioni radunate dal Marchese Orazio Antinori, Capo della spedizione Italiana nell’ Africa equatoriale, promossa dalla Società Geografica di Roma. In quell’ epoca l’ importante sodalizio era presieduto da Don Onorato Caetani Principe di Teano, al quale rispettosamente ho dedicato questa notevolissima specie. 5 Il RAysotrachehis Teani fu ritrovato nel 1889 dal Dr. Hans Meyer sul Kilima-ngiaro. OODES, Bon. s1. Qodes politus, Gory. Ann. Soc. Ent. Franc. II, 1833, p. 230. — Chaud. ibid. 6. Sér. II, 1882, p. 372. Oodes sublaevis Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin, 1850, p. 268. Di questa specie che abita il Senegal, l’ Abissinia, Zanzibar, il cap. Bottego ha raccolto vari esemplari sul Ganale Guddà (Arussi Galla) in Marzo e Aprile 1893. (277) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 37 GLYPTUS, BruLLé. 32. Glyptus insignis, n. sp. Latus, depressus, miger mitidus, subtus nigro-piceus; antennis nigris; capite prothoraceque parce et subtilissime punctulatis, elytris latis, punetato-striatis, interstitiis planis impunctatis. AG. sculptili et punctulato, statura multo majore, elytrorum sculptura, caeterisque abunde differt. Long. 28 !/, mill. Il capo è nero, con alcune pieghe longitudinali presso il punto di inserzione delle antenne e con punti minutissimi e sparsi, visibili soltanto colla lente. Le antenne sono corte, piuttosto ro- buste e tutte nere e lucenti. Il protorace è più largo che nello sew/ptlis e cogli angoli posteriori più arrotondati; la sua superficie ha un aspetto leggermente co- riaceo e presenta punti sottili come quelli del capo; soltanto alcuni punti un poco più grossi si osservano lungo la base, ove esiste anche qualche lieve depressione. Gli elitri sono depressi e molto larghi; le strie punteggiate sono poco profonde; gli in- Olyptus însignis, n. = —tervalli fra di esse quasi piani e del tutto senza punti. La superficie inferiore del corpo è nero-picea , lucente , con punteggiatura sottile; sul penultimo segmento addominale, nel mezzo e verso il margine posteriore, si osserva un tubercolo circondato alla base da lievi strie concentriche; e una traccia di tubercolo esiste pure sull’ ultimo. I piedi sono meno robusti che nello sew/ptilis; l'ultimo articolo dei tarsi è solcato longi- tudinalmente al disopra. Questo magnifico Carabico, uno dei più pregevoli insetti della raccolta del Bottego, si distingue facilmente a tutta prima dalle altre due specie del genere G/yptus, per la statura molto mag- 38 R. GESTRO (278) giore e per la scultura degli elitri, che hanno gli interstizii tras- versalmente striati nello scu/ptilis e punteggiati nel punetulatus. L'unico esemplare sul quale fondo la mia descrizione fu trovato sull’ Auata, fa i Boran Galla, in Maggio 1893. BRADYBAENUS, De. 33. Bradybaenus scalaris, OLiv. Carabus scalaris, Oliv. Ent. III, 35, p. 79. tav. 10, fig. 114. Bradybaenus scalaris, Dej. Spec. IV, p. 161. Basso Ganana, Agosto 1893. Un esemplare. Abita il Senegal. HYPOLITHUS, Dey. 34. H{[ypolithus ecreberrimus, Lar. Rev. Zool. 1853, p. 379. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. Si ritrova in Guinea. HARPALUS, Larr. 35. Harpalus, sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. DRIMOSTOMA, Dry. 36. Drimostoma laticolle, Box. Ins. Caffr. I, p. 176. Arussi Galla, Ganale Guddà, Maggio 1893. Un esemplare. Abita la Cafreria. (279) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 39 ABACETUS, Dey. 37. Abacetus aeneus, De. Spec. III, p. 247. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. Abita l’ Egitto. 38. Abacetus gagates, Dey. Spec. III, p. 197. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. La specie si ritrova nella Guinea e nel Senegal. 39. Abacetus germanus, CrÙavp. Rev. et Mag. Zool. 3,2 Sér. IV, 1876, p. 349. Riferisco con dubbio a questa specie, che fu descritta sopra esemplari del Lago Tsana, due individui raccolti negli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Aprile 1893. 40. Abacetus sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo esemplare. il. Abacetus sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. MEGALONYCHUS, CrÙaup. 42. Megalonychus luctuosus, Reicne. Anchomenus luctuosus, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin., III, 1847, p. 269. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. Tre esemplari. Questa specie descritta in origine sopra esemplari abissini, fu 40 R. GESTRO (280) anche raccolta dal Marchese Antinori a Mahal-Uonz e a Let- Marefia nello Scioa. ) 45. Megalonychus amplipennis, n. sp. M. amplicolli Chaud. valde affinis , sed prothorace magis transverso elytrisque latioribus praecipue distinetus. Long. AA %/, mill. È nero lucente, con un lieve riflesso verde specialmente sul protorace. Le antenne sono nero-picee col primo articolo giallo- ferrugineo. Il protorace ha la stessa forma e quasi la stessa scultura di quello dell’amp/icollis, ma è più corto, più largo e alquanto meno convesso; esso è circondato da un orletto rossastro, più appariscente sul margine laterale. Gli elitri sono notevolmente più larghi che nell’ amptlicollis e più depressi; gli intervalli fra le strie sono più piani; sul terzo intervallo vi sono due punti; i margini sono orlati di ros- sastro. Il corpo inferiormente è nero-piceo, sottilmente punteggiato ; i femori sono d'un giallo-testaceo, le tibie e i tarsi giallo-fer- ruginei. L'unico esemplare di questa specie fu raccolto sul Ganale Guddà, nel territorio degli Arussi Galla, in Aprile 1893. 44 Megalonychus acanthurus, n. sp. M. subvirescenti Laf. a/finis, sed prothorace latiore, basi minus angustato, elytris nitidioribus, apice profundius sinuatis, spina suturali longiore, praecipue discrepans. Long. 113/, mul. È nero con leggeri riflessi verdastri sugli elitri e col proto- race e gli elitri circondati di un orlo stretto rossastro ; l’ articolo basale delle antenne ed i piedi sono ferruginei. Confrontato col M. subvirescens (*), col quale ha somiglianza, ne differisce per le (') Anchomenus subvirescens, Laf. Rev. et Mag. de Zool. 1853, p. 270. — Megato- nychus subvirescens Chaud. Rev. et Mag. de Zool. 3.8 Sér., IV, 1876, p. 365. (281) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 41 seguenti particolarità. Il protorace nella nuova specie è alquanto più largo e più corto; è più largo alla base, i suoi angoli an- teriori sono più arrotondati; i lati non sono sinuosi prima degli angoli posteriori; gli elitri sono meno opachi, un poco più larghi alla base, la sutura termina con una spina più marcata e l'apice presenta una sinuosità molto più profonda. Gli interstizi fra le strie, esaminati con una buona lente, appajono, come nel subvi- rescens, alutacei e sul terzo vi sono tre punti. Ganale Guddà, fra gli Arussi Galla, Aprile 1893. Un esem- plare. Questa specie fu anche raccolta allo Scioa, nella stazione di Let-Marefia, in Novembre 1879, dal Marchese Orazio Antinori. EULEPTUS, Lacorp. 45. Euleptus virens, CrÒÙavp. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. _ Non avrei potuto determinare questa specie senza l’ajuto del Sig. R. Oberthir; essa infatti è tuttora inedita e figura con questo nome, nella collezione del Barone di Chaudoir da lui acquistata. COLPODES, Mac Leay. 46. Colpodes callidoides, CHÙaup. Ann. Soc. Ent. France, 5.2 Sér., VIII, 1878, p. 373. Questa specie fu raccolta in buon numero sul Ganale Guddà (Arussi Galla) in Aprile e sull’Auata (Boran Galla) in Maggio 1893. Chaudoir fonda la specie sopra un esemplare proveniente dal viaggio del D."° Beccari fra i Bogos nel 1870, e comunicatogli dal Putzeys, il quale alla sua volta lo aveva avuto dal Museo Civico di Genova. Gli individui raccolti dal Beccari sono di Cheren; il compianto Antinori trovò questa specie nella valle dell’ Anseba. 42 R. GESTRO (282) PERILEPTUS, ScHaum. 47. Perileptus lebioderus, ChÒaup. Rev. Mag. Zool. 3.8 Sér. IV, 1876, p. 382. Arussi Galla, Ganale Guddà, Maggio 1893. Un esemplare. Questa specie fu descritta dal Chaudoir sopra un esemplare raccolto dal Raffray sugli altipiani dell’ Hamazen e con dubbio riferita al genere Perzleptus. ELAPHROPUS, MorscH. 148. Elaphropus aethiopicus, CÒaup. Rev. Mag. Zool. 3.8 Sér. IV, 1876, p. 386. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. Fu trovato la prima volta in Abissinia dal Raffray. TACHYS, ScHaum. 49. Tachys majusculus, ChÒaup. Rev. Mag. Zool. 3.° Sér. IV, 1876, p. 386. Somali, fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Ho confrontato gli esemplari raccolti dal cap. Bottego con due presi dal Raffray in Abissinia fra Gundet e Adua, e per quanto nei primi la tinta bruna apicale degli elitri sia più mar- cata, credo di poterlì riferire alla specie di Chaudoir. 50. Tachys, sp. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare in- completo e indeterminabile. (283) COLEOTTERI DEL: VIAGGIO BOTTEGO 43 Fam. DYTISCIDAE. HYPHYDRUS, Itt1a, 51. Hyphydrus signatus, SHARP. Trans. R. Dubl. Soc. (2), II, 1882, p. 379. Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 187. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. Abita la Guinea. BIDESSUS, SHarp. 52. Bidessus galla, RécIas. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 187. La specie è fondata sopra un solo esemplare catturato nello stesso luogo della specie precedente. CANTHYDRUS, SHARP, 53. Canthydrus biguttatus, Récme. Ann, Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 188. Varii esemplari raccolti fra Lugh e Bardera nell’ Agosto 1893. Secondo il Régimbart, questa specie si trova abbondantemente nell’ Africa occidentale, dal Senegal fino al sud del Congo. 54. Canthydrus xanthinus, Réems. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 188. Un esemplare trovato nella stessa località della specie pre- cedente. RUUZIZAI hh . R. GESTRO (284) HYDROCANTHUS, Say. 59. Hydrocanthus ferruginicollis, Rem. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 189. Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Varii esemplari. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. LACCOPHILUS, Lracx®. 56. Laccophilus taeniolatus, Rime. Notes Leyd. Mus. XI, 1889, p. 52. — Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 189. Gourar Ganana, fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Numerosi esemplari. Fu descritto sopra un esemplare di Humpata (Africa tropicale occidentale) e trovasi pure nel Senegal e al Capo Verde. 57. Laccophilus Mocquerysii, Récme. Ann. Mus, Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 189. Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Pochi esemplari. Questa specie trovasi pure al Senegal e al Congo. COPELATUS, ErrcHs. 58. Copelatus Ragazzii, Réam8. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, IV, 1887, p. 637 — XV, 1895, p. 190. Ganale Guddà, confluenza Hababà, 31 Marzo 1893. Un solo esemplare. I primi esemplari di questa specie, sui quali fu stabilita la descrizione, furono raccolti nello Scioa dal Dott. V. Ragazzi, (285) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 45 insieme ad altre specie interessanti, che fornirono argomento di una speciale memoria al Dott. Régimbart (1). 59. Copelatus owas, Réarms. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 190. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo e Aprile 1894. Varii esemplari. Questa specie si trova pure a Madagascar, ma gli esemplari di tale provenienza sono per lo più di statura minore. 60. Copelatus Erichsonii, Guir. Voy. Lefeb. 1819, p. 270.— Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 191. Ganale Guddà, confluenza Hababà, Marzo 1893. Alcuni esem- plari. Questa specie trovasi anche in Abissinia, al Senegal, al Congo, nel Transvaal e a Madagascar. 61. Copelatus Bottegoi, Riams. (?). Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 191. Arussi Galla, Ganale Guddà, confluenza Hababà, Marzo 1893. Parecchi esemplari. (') Dytiscidae et Gyrinidae collectés ‘dans le royaume de Scioa, par M. le Dr. Ra- gazzi en 1885. (loc. cit. p. 636). (*) Se nel presente lavoro il nome di Bottego è messo al genitivo in due modi diversi (Bottegoi e Bottegi), ciò vuol dire che, mentre ho rispettato l’altrui opinione, non ho potuto accettare per mio conto le regole di nomenclatura adottate dai congressi internazionali di zoologia di Parigi e di Mosca (Art. 14% . . . . « Ce genitif sera toujours formé par l’addition d’un simple # au nom exact et complet de la personne à laquelle on dédie »). Le ragioni di questa mia decisione le ho già esposte in un precedente lavoro. (Note entomologiche, in questi Annali, Serie 2a, JI, 1885, p. 139, in nota). 46 R. GESTRO (286) HYDATICUS, Lracu. 62. H{ydaticus matruelis, CLARK. Trans. Ent. Soc. I, 1864, p. 216. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Un solo esemplare. 63. Hydaticus leander, Rossi Faun. Etrusc. I, p. 202. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. Soblale, sull’ Uebi, presso Brava, Settembre 1893. Un esemplare. 64. H{ydaticus galla, Guir. Voy. Lefeb. 1849, p. 2683. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. RHANTATICUS, SHarp. 65. Rhantaticus signatipennis, Casr. Hydaticus signatipennis, Cast. Etud. Entom. p. 95. Rbhantaticus signatipennis, Sharp., Trans. R. Dubl. Soc. (2) II, solo 1882, p. 691, tav. 18. fig. 215. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Fra Bardera e 1’ Uebi Scebeli, nello stagno Rebai; alcuni esemplari raccolti in Set- tembre 1893. Questa specie ha una distribuzione geografica vastissima, in- fatti la troviamo indicata dell'Australia, della Nuova Caledonia, di Formosa, della Cina, del Siam, dell'Arabia, del Madagascar, del Lago N’Gami, del Senegal. (287) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 47 ERETES, Casr. 66. Eretes stieticus, Linx. Dytiscus stieticus, Linn. Syst. Nat. I, 2, p. 666. Eretes sticticus, Sharp, Trans. R. Dubl. Soc. (2) II, 1882, p. 699. Var. succinetus, Klug. Symb. phys. IV, tav. 33, fig. 4. — Régimb., Ann. Mus. Civ. Genova, 2. Serie, XV, 1895, p. 192. Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. Specie sparsa in quasi tutto il mondo. CYBISTER, CurtIs. 67. Cybister tripunetatus, OLiv. Dytiscus tripunetatus, Oliv. Ent. II, 1795, 40, p. 14, tav. 3, fig. 24. Cybister tripuncetatus, Gerst. Decken°s Reis. 1873, p. 73. Var. africanus, Cast. Etud. Ent., p. 99. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. Gourar Ganana, Agosto 1893. Fra Bardera e l’Uebi Scebeli, Settembre 1893. Raccolto in grande quantità. Della vasta distribuzione geografica di questa specie e delle differenze che essa presenta a seconda delle sue varie prove- nienze, lo Sharp ha trattato ampiamente nella sua importante opera sui Ditiscidi (1). 68. Cybister senegalensis, Auri. Spec. p. 72. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. Rinvenuto anch’ esso in gran numero e nelle stesse località della specie precedente. Trovasi in Sardegna, in Algeria, nel Senegal e nel Madagascar. (!) Transact. Roy. Dublin Society (2) II, 1882. 148 R. GESTRO (288) 69. Cybister pinguis, Réems. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 192. Fra Bardera e l’Uebi Scebeli, nello stagno Rebai, Settembre 1893. Alcuni esemplari. 70. Cybister immarzginatus, Fasr. Dytiscus immarginatus, Fabr. Syst. El. I, p. 259. Cybister immarginatus, Aubé, Spec. p. 83. — Gerst. Decken°s Reis. 1873, p. 75. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 193. Raccolto in un certo numero di esemplari nello stesso luogo della specie precedente. Gli autori indicano per questa specie le seguenti località : Senegal, Gambia, Cafreria, Zanzibar. 71. Cybister binotatus, Ku. Erman. Reis., 1835, p. 28. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 193. Gourar Ganana, Agosto 1893. Un maschio e una femmina. 72. Cybister marginicollis, Bon. Ins. Caffr. I, p. 235. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 194. Raccolto piuttosto abbondantemente nello stagno Rebai, fra Bardera e l’ Uebi Scebeli, in Settembre 1893. Fam. GYRINIDAE DINEUTES, Mac Leay. 73. Dineutes africanus, Ausi. Spec. p. 771. — Gerst. Decken’s Reis. 1873, p. 77. — Régimb. Ann. Mus, Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 194. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo e Aprile 1893. Alcuni esemplari. Trovasi pure in Cafreria e allo Zanguebar. (289) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 49 74. Dineutes aereus, Krvo. Gyrinus aereus, Klug, Symb. Phys. IV, 1834, tav. 34, fig. 8. Dineutes aereus, Aubé, Spec. p. 770. — Gerst. Decken's Reis, 1873, p. 77. — Jahrb. Hamburg. Wiss. Anst. I, 1884, p. 44. — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 194. Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Raccolto in quantità. Abita il Senegal, le isole del Capo Verde, la Cafreria, il Transvaal, il Zanzibar, il Massai, l Abissinia, l’ Egitto. 75. Dineutes subspinosus, Krus. Gyrinus subspinosus, Klug. Symb. Phys., IV, 1834, tav. 34, fig. 9. © Dineutes subspinosus, Aubé, Spec. p. 786. — Gerst. Decken’s Reis. 1873, p.- 77. — Jahrb. Hamburg. Wiss. Anst. I, 1881, p. 44, — Régimb. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 194. Fa Lugh e Bardera, Agosto 1893. Varii esemplari. Questa specie è largamente distribuita sul continente africano e trovasi pure in Siria e nelle Indie orientali. AULONOGYRUS, Récrms. 76. Aulonogyrus caffer, AuBE. Gyrinus caffer, Aubé, Spec., p. 712. — Gerst. Decken's Reis. 1873, p. 78. Aulonogyrus caffer. Régimb. Ann. Soc. Ent. Fr., 6.8 Sér., III, 1883, p. 136. — Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 194. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Si trova in Cafreria e a Zanzibar. ORECTOGYRUS, Réenm. 77. Orectogyrus schistaceus, GeERST. Orectochilus schistazeus, Gerst. Beit. Ins. Zanzib. 1866, p. 25. — Decken's Reis. 1873, p. 78, tav. V, fig. 8. Orectogyrus schistaceus, Régimb. Ann. Soc. Ent. Franc., 6.8 Sér., VI, 1886, p. 268. — Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 194. Arussi Galla, Ganale Guddaà, Marzo e Aprile 1893. Gli esemplari molto numerosi raccolti dal cap. Bottego diffe 4 50 R. GESTRO (290) riscono alquanto da quelli di Zanzibar descritti dal Gerstàcker. (Vedi Régimbart loc. cit.). 718. Orectogyrus cuprifer, Récms. Ann, Soc. Ent. Franc., 6.e Sér., III, 1883, p. 462 — Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 194. Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un maschio ed una fem- mina. Questa specie fu trovata nell’ Africa centrale ed occidentale (lago Alberto Nyanza, Zambezi, Gabon, Costa d’ oro). Fam. HYDROPHILIDAE. TEMNOPTERUS, Soc. 19. Temnopterus spinipennis, Gory Icon. régn. anim. p. 72, t. 20, f. 14. Gourar Ganana, Agosto 1893. Un solo esemplare. Specie dell’ Egitto e del Senegal. STERNOLOPHUS, Son. 80. Sternolophus Solieri, Casr. Hist. nat. II, p. 54. — Lacord. Genera, Atl. t. 13, f. 7 e 8. Un esemplare raccolto nei Somali, fra Lugh e Bardera, in Agosto 1893. La specie è indicata dell’ Egitto, del Senegal e fu anche rac- colta in Arabia. ANACAENA, TuÙoxs. 81. Anacaena, sp.? Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. (291) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO dI PARACYMUS, THoms. 82. Paracymus, sp.? Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. Gourar Ganana, Agosto 1893. Un esemplare. PHILHYDRUS, Sor. 83. Philhydrus, sp. ? Due esemplari del Ganale Guddà, Arussi Galla, Marzo 1893. 84. Philhydrus, sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. HELOCHARES, Muts. 85. Helochares, sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Tre esemplari. 86. Helochares, sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. LACCOBIUS, Eric®Òs. 87. Laccobius, sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. CYCLONOTUM, ErrcÙs. 88. Cyelonotum, sp.? Ganale Guddà, alla confluenza Hababà, Marzo 1893. Fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. 52 R. GESTRO (292) 89. Cyclonotum, sp.? Ganale Guddà, Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. CERCYON, LreAcH. 90. Cereyon, sp.? Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 1% Aprile 1893. Numerosi esemplari. SPHAERIDIUM, Far. 91. Sphaeridium, sp.? Diversi esemplari, raccolti nello stesso luogo della specie pre- cedente, variano per la statura e per l'estensione della macchia apicale degli elitri. Fam. STAPHYLINIDAE. LEUCOPARYPHUS, Kraarz. 92. Leucoparyphus triangulum, Ere. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 198. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. ERCHOMUS, MorscH. 93. Erchomus pinguis, Epp. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 198. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. TACHYPORUS Graveng. 94. Tachyporus bicolor, Epp. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 199. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. (293) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 53 HOMOROCERUS, Bonem. Homorocerus robustus, Gesrro. Ann. Mus. Civ. Genova, l.a Serie, XVI, 1881, p. 658. Niger, nitidus, flavo-pubescens, capite orbiculato prothoraceque lateribus tantum grosse et irrequlariter punctatis; elytris rufis for- titer punctatis; abdominis segmentis punctis transversis medio sparsis lateribus crebrioribus. Long. 143/, mill. Ab H. rufipenne, Boh. capite orbiculato , prothorace breviore, postice quam antice paulo latiore, haud truncato, antennisque magis dilatatis praecipue differt. D'un bel nero, eccettuati gli elitri che sono rossi, lucente, sparso di peli giallastri, che sui lati del capo e del protorace sono molto lunghi. Il capo è rotondo; sulla fronte e sui lati ha alcuni punti grossi ineguali e sparsi irregolarmente; nel mezzo è liscio. Il protorace è corto in avanti quasi largo quanto il capo, in addietro un poco più largo che in avanti; il margine posteriore, insieme agli angoli, arrotondato, liscio sul disco, munito di pochi punti sparsi ed irregolari sui lati. Scudetto nero-piceo, punteg- giato. Elitri leggermente più larghi del protorace; i punti di cui sono scolpiti sono più forti e più fitti lungo la sutura e avvici- nandosi ai margini laterali vanno gradatamente diradandosi ed impiccolendosi. La superficie è irta di pochi peli giallastri ed il margine posteriore ne ha una serie diretti orizzontalmente all’ indietro, che forma una specie di frangia poco fitta. La superficie superiore dei segmenti addominali sembra che presenti tante asperità per la presenza di punti trasversalmente allungati, i quali scarseggiano nel mezzo, ma si fanno più densi sui lati; sulla superficie inferiore invece sono quasi ugualmente distribuiti dappertutto. 54 R. GESTRO (294) I piedi sono neri, densamente pubescenti; l’ estremità dei tarsi è rossastra. Di questa specie fu raccolto un solo esemplare a Let Marefià nel Dicembre 1878, dal Marchese Orazio Antinori. Due esemplari di questo genere raccolti a Cheren fra i Bogos, nel 1870 dal Dott. Beccari, distinti per una forma molto più angustata, corrispondono alla descrizione dell’. spinulosus data dal Solsky nella « Berliner Entomologische Zeitschrift » 1864, p. 375. HASUMIUS, Farrw. 95. Hasumius validus, Farm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXV, 1891, Compt. Rend. p. CCLXXXII. — Eppelsh. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 200. Cormoso, Aprile 1893. Un solo maschio. Salvo errore è il secondo esemplare di questo magnifico sta- filino, che fu raccolto la prima volta dal von Hohnel. Ii capitano Bottego mi ha riferito che l’ esemplare vivente aveva gli elitri di un bellissimo e vivacissimo colore scarlatto, mentre essi dopo la essiccazione sono diventati di un rosso casta- gno cupo. PHILONTHUS, Curtis. 96. Philonthus basicornis, Erp. Deutsch. Ent. Zeit. 1895, p. 124. — Ann. Mus, Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 200. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. Trovasi anche a Togo (Guinea Germanica, nell’ Africa oc- cidentale). (295) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO d5 97. Philonthus hospes, Ertcrs. Philonthus hospes, Erichs., Wiegm. Arch. 1843, I, p. 221. 2.a Serie, XV, 1895, Philonthus inaequalis, Epp., Ann. Mus. Civ. Genova, 2 p. 200. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Quattro esemplari. Abita Angola. 98. Philonthus abyssinus, Fauv. Belonuchus abyssinus, Fauv., Ann. Mus. Civ. Genova, 1.8 Ser., XVI, 1881, p. 203. Philonthus holomelas, Epp., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 201. Philonthus abyssinus, Epp., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Serie, XV, 1895, p. 213. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Alcuni esem- plari. La specie fu descritta sopra esemplari raccolti dal M.5 Antinori nello Scioa. , 99. Philonthus somalensis, Erp. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 202. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Una sola femmina. 100. Philonthus morio, Borem. Philonthus morio, Bohem., Insect. Caffr. I, p. 279. Philonthus sericeiventris, Epp., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 204. Cormoso, Aprile 1893. Due esemplari. Si trova nella Cafreria orientale. La sinonimia di questa specie, come pure quella del P7z/on- thus hospes, fu stabilita dal Fauvel (in litt.). 56 R. GESTRO (296) 101. Philonthus circumeinetus, FrP. Ann. Mus. Civ. Genova, 2. Serie, XV, 1895; p. 204. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, Aprile 1893. Un esemplare. 102. Philonthus xanthoraphis, ErP. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.° Serie, XV, 1895, p. 205. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo maschio. 103. Philonthus paederomimus, Epp. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 206. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo esemplare di sesso femminino. 104. Philonthus Bottegoi, ErP. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 207. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo e Aprile 1893. Parecchi esemplari. EULISSUS, Mann. 105. Eulissus pilosus, Rorx. Xantholinus pilosus, Roth., Wiegm. Arch. 1851,.I, p. 11$. Eulissus pilosus, Eppelsh., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 208. Di questo elegante Stafilino il cap. Bottego ha raccolto un solo esemplare sul Ganale Guddà, alla confluenza Ija il 15 Aprile 1893. Si ritrova in Abissinia (Tigré). XANTHOLINUS, Serv. 106. Xantholinus remotus, Epp. Ann. Mus. Civ. Genova, 2. Serie, XV, 1895, p. 208. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. De SI (297) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO CRYPTOBIUM, Mann. 107. Cryptobium Gestroi, Ep». Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 208. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. 108. Cryptobium cribripenne, Erp. Deutsch. ent. Zeit., XXIX, 1885, p. 118. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 209. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. Si trova pure a Adda (Costa d’oro). PAEDERUS, Fasr. 109. Paederus sabaeus, Ericus. Gen. sp. Staph., p. 655. — Gerst. Decken’s Reis., 1873, p. S1. — Epp., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 210. Parecchi esemplari furono raccolti fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà in Aprile, fra i Boran Galla, Auata, in Maggio ed uno alla fine d’Agosto fra Bardera e Culmiso. Questa specie si può dire estesa su quasi tutta l'Africa e si trova pure in Arabia. 110. Paederus xanthocerus, Erp. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 210. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 111. Paederus crebrepunctatus, Erp. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 210. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Due esemplari. 58 R. GESTRO (298) 112. Paederus duplex, Erp. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 211. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Alcuni esem- plari. 113. Paederus ruficollis, Fagr. Spec. Insect., I, p. 339. — Fauv., Bull. Soc. Linn. Norm. 3.2 Sér., II, 1878, est. p. 31. Eppelsh., Ann. Mus. Civ. Genova, 2.° Serie, XV, 1895, p. 211. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. Abita l’ Europa e l'Africa settentrionale. OXYTELUS, Gravenu. 114. Oxytelus simulator, Err. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.1 Serie, XV, 1895, p. 212. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. Un solo esemplare. Trovasi pure al Gabon. Fam. PAUSSIDAE. PENTAPLATARTHRUS, Wesrw. 115. Pentaplatarthrus Bottegi, n. sp. Castaneo-nigricans, elytris obscurioribus, subopacis, crebre punetu- latis, flavo-pubescentibus. A P. paussoide statura majori, antennis brevioribus et latio- ribus, elytris subopacis, crebrius et subtilius punctulatis, coeterisque abunde discrepans. Long. 11 mm. Questa specie si riconosce a tutta prima dal comune P. paussoides per la statura molto maggiore e perchè è meno lucente, sopra- (299) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 59 tutto sugli elitri, che sono quasi opachi. Il capo è un poco più stretto che nel paussoides, la sua fossetta è meno profonda e meno circoscritta e la punteggiatura TÀ più tenue. Le antenne sono più corte e più larghe, assai più larghe alla base e l’ultimo articolo manca affatto della lieve sporgenza angolare del margine esterno. Il protorace alla base è più largo, i suoi lati sono quasi paralleli, il soleo mediano è più stretto e più pro- fondo e la porzione anteriore sollevata Pentaplatarthrus Bottegî, n. sp a modo di cresta è più corta e più alta. Gli elitri sono più scuri che il resto del corpo, ricoperti di una pubescenza giallastra fine, ma fitta e con una punteggiatura densa e sottile. Il corpo inferiormente è pubescente e con punti più fitti e più sottili che nel pawssordes. Questa magnifica specie fu trovata il 17 Novembre 1893 fra l’Uebi Scebeli e 1’ Ueb, due corsi d’acqua che nella carta del- l’Habenisch confluiscono a Karanle. L'unico esemplare raccolto venne al lume in una notte molto scura vicino ai pozzi Audo, su un'alta montagna coperta di folta vegetazione. Queste sono le indicazioni che ebbi dal capitano Bottego, il quale prestò speciale attenzione ai Paussidi, che sognava perfino nel delirio della febbre; ma il suo viaggio fu una continua ed aspra lotta contro gli indigeni ostili, contro la fame e contro le febbri; perciò egli è perdonabile se dei suoi sognati Paussidi non ha potuto riportare che due specie. È giusto pertanto che una di queste sia insignita del suo nome, come tenue tributo di stima e di gratitudine all’ esploratore impareggiabile, all’abile raccoglitore. Per quanto mi consta i primi Paussidi del paese dei Somali sono i due raccolti dal Bottego e nelle memorie recenti sulla fauna entomologica di questa regione non trovo indicata alcuna 60 R. GESTRO (300) specie di questa famiglia. Tale mancanza può attribuirsi alla diffi- coltà della loro raccolta, che richiede ricerche lunghe e non sempre facili, come pure alle condizioni del paese e alla sua altitudine. Il Raffray infatti, che, oltre all’ esserne un valente illustratore, fu anche fortunato e peritissimo raccoglitore di Paussidi, ci in- forma che questi insetti mancano o scarseggiano in certe zone (1). Il P. Bottegi è la seconda specie del genere. Il Raffray con- sidera nel suo catalogo generale dei Paussidi (2) il P. natalensis come specie distinta; ma non so se ciò possa ammettersi dopo le asserzioni di Westwood, l’ insigne monografo dei Paussidi e di C. A. Dohrn, che non pubblicò lavori speciali su questa famiglia, ma ne possedeva una cospicua raccolta. Westwood infatti (Pro- ceed. of the Linnean Soc. of London, II, 1849), dopo aver de- scritto il P. natalensis confrontandolo col paussozdes, conchiude.... « but scarcely consider them specifically distinet ». Più tardi (Thesaurus Entomologicus Oxoniensis, 1874, p. 79) egli scrive: « On a careful comparison I can detect no other characters to separate the somewhat larger Port Natal specimens from the typical specimens of P. Paussoides, formerly in my collection, and now in the Hopeian Museum. » From the observations also of Herr Dohrn (Proc. Ent. Soc. Lond. Sept. I, 1851), it is evident that the Pertaplatarthrus Nata- lensis of the Berlin Museum, and P. 4- macwlatus, Buquet MS, are mere varieties of Pent. Paussoides Westw., more or less dis- tinetly banded with black on the elytra ». Il Raffray non indica le ragioni che lo indussero alla separa- zione delle due specie. Del resto il suo classico studio dei Paus- sidi, al quale più recentemente fu aggiunto l’altro non meno importante sull’ Anatomia del Pertaplatarthrus paussoides (8), è (') Matériaux pour servir à l’étude des Coléoptères de la famille des Paussides. Troisième partie. Biologie et dispersion géographique. (Nouvelles Archives du Mu- séum, 2.0 Série, IX, 1886, p. 1). (’) Op. cit. Cinquième partie. Catalogue général sistématique et synonymique de la famille des Paussides (loc. cit., p. 38). (©) Recherches anatomiques sur le Pentaplatarthrus paussoides, Coléoptere de la famille des Paussides (Nouvelles Archives du Muséum, 3.0 Série. Mémoires. Tome IV, p. 91, planch. 13). (301) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 61 talmente condotto da mano maestra, che ci fa deplorare come egli non abbia dato anche alla parte sistematica lo stesso svi- luppo accordato alla parte morfologica. 116. Paussus planicollis, RAFFR. Nouv. Arch. Muséum, 2.8 Sér. IX, 1886, p. 16. Ibid. 2.* Sér. VIII, 1886, tav. 19, fig. 12 2.16. L'unico esemplare di questa specie fu raccolto sul Ganale, fra gli Arussi Cormoso, il 20 Aprile 1893. Nell’ elenco generale dei Paussidi conosciuti, che termina il bel lavoro del Raffray, questa specie è indicata d’Abissinia (loc. cit., p. 41); ma nella descrizione (loc. cit., p. 16) non è fatto Paussus planicollis, RAFFR alcun cenno della sua provenienza. Paussus Antinorii, Gesrro. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XVI, 1881, p. 658. — Fairm. Ann. Soc. Entom. Belg., XXXVII, 1893, p. 14. Castaneo-testaceus, nitiduss capite fere plano, inter oculos spina erecta acuta setigera armato, antennarum clava capite multo majore, ovali, lenticulari, margine omni tenui, subtilissime granulosa, basi rotundato-truncata et extus in dentem curvatum produeta , prothorace capite haud latiore, parle antica convexa lateribus rotundatis, a postica sulco recto profundo medio în foveola dilatato, separata ; parte postica angustiore; elytris punctis subtilibus piligeris sparsis, pilis brevibus pallide flavis ; pedibus gracilibus. Long. 7 mill. Questa bella specie di Pavssus pare possa ravvicinarsi, pel colore e per la forma generale del corpo, al P. dentifrons, Dej. Westw., del quale però io non conosco che la figura (Westwood, Arcana entomologica, t. 93, f. 4.); ma la clava delle antenne presenta caratteri differenziali assai spiccati. lA Sal SEI Pot 62 R. GESTRO (302) Il colore del corpo è un castagno-testaceo, con peli corti sparsi giallo chiari. Il capo è largo, quasi piano al disopra ed armato di una spina perpendicolare aguzza e setigera; il suo margine anteriore è leg- germente smarginato, sottilmente orlato di bruno, con una legge- rissima carena corta, longitudi- nale, dello stesso colore, situata in corrispondenza della smargi- natura. La sua superficie è molto minutamente puntato-rugulosa. Articolo basale delle antenne corto, crasso. La clava è molto PISO OA NOR cosa grande, quasi ovale, lenticolare, colla convessità del disco alquanto maggiore di sotto che di sopra, la base arrotondato-troncata e sporgente all’esterno sotto forma di un dente incurvo a modo d’uncino; il margine è sottile e tagliente dapertutto, eccettuato in vicinanza del dente basale ove è leggermente più inspessito; la superficie è finissimamente granulosa e presenta verso la base una leggera impressione longitudinale parallela al dente. Il protorace è un po’ più stretto del capo cogli occhi e sepa- rato in due parti quasi uguali in lunghezza per mezzo d’un solco trasversale dritto molto profondo; la porzione anteriore è convessa arrotondata sui suoi lati e più larga della posteriore; questa ha i lati alquanto obliqui dall’avanti all’indietro e dall’ esterno al- l'interno e il suo margine posteriore è alquanto arrotondato. Il solco nel mezzo si dilata in modo da dar luogo ad una fossetta, che occupa una parte pressochè uguale sulle due porzioni in cui è diviso il protorace. Il disco è leggermente ed inegualmente ruguloso. Gli elitri sono due volte la lunghezza del capo e del protorace presi insieme ; vanno dalla base all’ apice gradatamente, ma mode- ratamente dilatandosi; la loro superficie presenta sottilissimi punti (303) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 63 molto distanti l'uno dall’altro e muniti di un pelo corto e fino; sul pigidio si osservano punti un poco più forti e meno sparsi specialmente verso la base. I piedi sono piuttosto gracili. L’unico esemplare tipico fu raccolto dal marchese Orazio An- tinori ad Arramba, nello Scioa, nel mese di Settembre 1877. Fam. SILPHIDAE. SILPHA, Linn. 117. Silpha micans, Fagr. Syst. El. I, p. 337. — Gerst. Jahrb. Hamburg. wiss. Anst. I, 1884, p. 44. Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 9. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile, e Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Il capitano Bottego mi riferisce d’ averla veduta in quantità straordinariamente grandi. Fu trovata pure in gran numero a Cheren dal D." Beccari nel 1870 e nello Scioa dal M.** Antinori. Del resto è una specie sparsa in tutta l’ Africa intertropicale e australe. Varia molto in dimensioni, infatti dalla più piccola, che mi- sura 10 mill., arriviamo ad esemplari che ne misurano fino AR Fam. HISTERIDAE. PACHYCRAERUS, Mars. 118. Pachyceraerus desidiosus, Mars. Monogr. 1853, p. 457, tav. 14, fig. 6. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Boran (Galla, presso Uelmal, Giugno 1893. Trovasi al Senegal e Raffray lo raccolse a Zanzibar. 64 R. GESTRO (304) HISTER, Linn. 119. Hister validus, Ericxs. Jahrb. 1834, p. 130. — Mars. Monogr. 1854, p. 171, tav. 61, fig. 2. — Fairm., Ann. Soc. Ent. France, 6.e Série, VII, 1887, p. 100. — Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893. Boran tralla, Auata, Maggio, 1893. Un solo esemplare. Si ritrova nel Senegal, nella Cafreria, nella Nubia. Il Museo Civico di Genova ne possede esemplari del paese dei Bogos (Abis- sinia sett.) raccolti dal Dott. Odoardo Beccari nel 1870, dello Scioa raccolti dal Marchese Orazio Antinori ed uno trovato sul Nilo Bianco nel 1882 dal sig. Eraldo Dabbene. 120. Hiister caffer, EricHs. Jahrb. 1831, p. 132. — Mars. Monogr. 1854, p. 188, tav. 6, fig. 10. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile. Boran Galla, sull’Auata, Maggio 1893. Abita la Cafreria, il Capo di Buona Speranza, e nelle colle- zioni del Museo Civico di Genova la specie è rappresentata da esemplari del paese degli Ottentoti, dei Bogos (Viag. Antinori e Beccari), dello Scioa (Viaggio Antinori), di Famaca, sul Nilo Azzurro (Carlo Piaggia), del Nilo Bianco (Eraldo Dabbene). 121. Hister gagatinus, RercWe. Voy. Abyss. Ferr. Galin., p. 301, tav. 18, fig. 7. Mars. Mon. 1854, p. 202, tav. 6, fig. 23. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare solo. Abita 1’ Abissinia. 122. Hister nomas, ERricHs. Jahr). 1834, p. 137. — Mars. Mon. 1854, p. 216, tav. 7, fig. 33; 1861, p. 520, tav. 6, fig. 11. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Parecchi esemplari. Abita il Capo di Buona Speranza, la Cafreria, l’ Abissinia. (305) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 65 123. Hister pharaonis, Scumpr. Entom. Nachrieht. XV, 1889, p. 90. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ia, 15-16 Aprile 1893. Raccolto in quantità. Abita l'alto Egitto. L'autore nel descrivere questa specie non ha avuto a sua. disposizione che due soli esemplari e mi comunica alcune sue osservazioni fatte sulla serie radunata dal cap. Bottego; osser- vazioni che riproduco qui traducendole testualmente. « I denti superiori delle tibie anteriori, che negli esemplari tipici, benchè piccoli, sono molto distinti, qualchevolta mancano, per cui le tibie appajono tridentate. Così pure scompaiono alle volte i punti obsoleti sugli angoli anteriori del protorace. Sul propigidio si trovano ordinariamente distinte fossette laterali ap- - piattite. » 124 Hlister ue "E PayK. Mon. p. 19, tav. 2, fig. 4. — Mars. Mon. 1854, p. 225, tav. 7, fig. dl. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Tre esemplari Abita la Nubia e la Guinea. 125. Hiister coprophilus, RercÒÙe. Voy. Abyss. Ferr. Galin., p. 302, tav. 18, fig.8. — Mars. Mon. 1854, p. 226. tav. 7, f. 42 Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Tre esemplari. Abita l’ Abissinia e la Cafreria. 126. Hister torridus, Mars. Mon. 1854, p. 230; tav. 7, fig. 46. Arussi Galla, 23 Aprile 1893. Un esemplare. Abita il Senegal. 66 R. GESTRO (306) 127. Hister conformis, ErrcÒs. Jahrb. 1834, p. 153. — Mars. Monogr. 1854, p. 249, tav. 7, fig. 57. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Varii esem- plari. Abita il Capo di Buona Speranza. 128. Hister geminus, Errcss. Jahrb. 1834, p. 154. — Mars. Mon. 1854, p. 251, tav. 7, fig. 59. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Alcuni esemplari. Abita il capo di Buona Speranza. SAPRINUS, ErrcHÒs. 129, Saprinus rasselas, Mars. Mon. 1855, p. 379, tav. 16, fig. 21. Archeisa, Ottobre 1892; Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo- Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio; Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Raccolto in gran numero d’ esemplari. Abita l’ Abissinia; il marchese Antinori infatti lo raccoglieva nel 1871 nella valle dell’ Anseba, territorio dei Bogos. Carlo Piaggia ne inviò al Museo Civico varii esemplari di Famaca, sul Nilo Azzurro, raccolti nel Maggio 1879. 130. Saprinus bicolor, Far. Hister bicolor, Fabr. Syst. El. I, p. 86. Saprinus bicolor, Mars. Mon. 1855, p. 439, tav. 17, fig. 66. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile; Boran Galla, Auata, maggio; Bardera, Agosto 1895. Raccolto in grande quan- (307) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 67 tità di esemplari, che variano per avere gli elitri più o meno punteggiati. Abita il Capo di Buona Speranza, la Cafreria, I Arabia. 131. Saprinus chalcites, iLLis. Hister chalcites, Illig. Mag. VI, p. 40. Saprinus chalcites, Mars. Mon. 1855, p. 415, tav. 18, fig. 71. Bardera, Agosto 1893. Alcuni esemplari. Questa specie sparsa nel bacino del Mediterraneo , fu raccolta frequentemente in Egitto, a Massaua, ad Assab, fra i Bogos e in varii altri luoghi dell’ Abissinia e nello Scioa da Beccari, An- tinori, Raffray e Ragazzi. Fam. NITIDULIDAE. CARPOPHILUS, STEPH. 182. Carpophilus nitidus, Mourr. Mon. Nitid. p. 345. Boran Galla, medio Ganale, Giugno 1893. Un esemplare solo. Abita il Vecchio Calabar. 133. Carpophilus obsoletus, EricÒs. Germ. Zeitschr. IV, p. 259. — Murr., Mon. Nitid. p. 368. Gerst. Decken’s Reis., 1873, p. 89. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. Murray indica come patria di questa specie le Indie orientali, Ceylan, il Siam, le Filippine, e Aden. Da (Gerstiicker (loc. cit.) è segnata di Mombas (1). (') Il Carpophilus obsoletus, Erichs., che non era ancora registrato fra le specie europee, fu raccolto da me nel Sarrabus, in Sardegna. (68 R. GESTRO (308) MELIGETHES, SrePH. 154. Meligethes substrigosus, Er. Nat. Ins. Deutschl. III, p. 178. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. 1559. Meligethes, sp. Un solo esemplare indeterminabile, raccolto nello stesso luogo del precedente. LORDITES, Ericus. 136. Lordites claudus, Gersr. Decken’s Reis. 1873, p. 91. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo esemplare. Fam. COLYDIDAE. COLOBICUS, Larg. 137. Colobicus ampliatus, Fanx. Le Naturaliste, II, 1882, p. 68. — Ann. Soc. Ent. Franc. 6.° Sér. III, 1883, p. 91. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile. Tre esemplari. La specie fu descritta sopra esemplari d’ Abissinia. Fam. MYCETOPHAGIDAKE. TYPHAEA, Srepu. 138. Typhaea fumata, Linvi. Syst. Nat. I, 2, p. 564. Boran Galla, Auata, Maggio, 1893. (309) COLEORIERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 69 Fam. DERMESTIDAE. DERMESTES, Linn. 139. Dermestes vulpinus, Fagr. Questa specie cosmopolita fu raccolta dal capitano Bottego in quasi tutti i luoghi da lui visitati. Fam. SCARABAEIDAE. Subfam. COPRINI. SCARABAEUS, Linn. 140. Searabaeus purpurascens, GeRrsr. Ateuchus aegyptiorum, Latr. Var. purpurascens, Gerst. Arch. f. Naturg. XXXVII, p. 49. — Decken°s Reis. 1873, p. 121. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Questa specie, che fu descritta come varietà dell'A. aegyptiorumn, sopra esemplari provenienti da Mombas, non fu finora, per quanto mi consta, trovata nel paese dei Somali, mentre fu ab- bondantemente raccolta nello Scioa dal M.8* O. Antinori. Essa è rappresentata nelle collezioni del Bottego da molti esemplari e quelli cuprei uguagliano in numero quelli di colore verde. Jil. Searabaeus politifrons, Farm. Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., VII, 1887, p. 105. — Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893. Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. Questa piccola specie di Scarabaeus fu scoperta nei Somali dal Revoil e raccolta anche nello Scioa dal Dott. V. Ragazzi. (©) 142. Searabaeus, sp. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un solo esemplare. 70 R. GESTRO % (310) SISYPHUS, Larr. 143. Sisyphus infuscatus, Ku. Monatsb. Berl. Acad. 1855, p. 651. — Peters Reise, 1862, p. 217. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio; Uelmal, Giugno 1893. Varii esemplari. Abita il Mozambico. 144. Sisyphus setiger, Roru. Wiegm. Arch. 1851, I, p. 124. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio; Boran Galla, medio Ganale, Giugno 1893. Varii esem- plari. Abita 1’ Abissinia. 145. Sisyphus Goryi, Har. Berl. Ent. Zeit. 1859, p. 224. Bardera, 24 Agosto 1893. Due esemplari. Abita il Senegal, la Guinea, il Capo di Buona Speranza. 146. Sisyphus nodifer, Gersr. Archiv. f. Naturg. XXXVII Jahrg. 1 Bd. p. 49 — Decken's Reis. 1873, p. 126, tav. VII, fig. 7. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.* Sér., VII, 1887, p. 108. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Uelmal, Giugno; Bardera, Agosto 1893. Abita Zanzibar. GYMNOPLEURUS, ILL. 147. Gymnopleurus aeneipes, Farm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 147. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Alcuni esemplari. Raccolto dal D.re Keller sull’ Uebi.. (311) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 71 148. Gymnopleurus, sp. Boran Galla, sull’Auata, Maggio 1893. 149 Gymnopleurus azureus, Fasr. Ateuchus azureus, Fabr. Syst. Eleut. I, p. 57. Gymnopleurus azureus, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin. 1850, p. 304. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893; raccolto in grande quantità. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. Abita la Guinea e l'Abissinia. 150. Gymnopleurus indigaceus, REICcHE. Voy. Abyss. Ferr. Galin. p. 306, tav. 18, fig. 9. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varii esemplari. 151. Gymnopleurus, sp. Boran Galla, sull'Auata, Maggio 1893. ANACHALCOS, Hope. 152. Anachalcos cupreus, Farr. Scarabaeus cupreus, Fabr. Syst. Ent. p. 29. Chalconotus cupreus, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893. Alcuni esemplari raccolti in Giugno 1893, nei Boran Galla, medio Ganale. Questa specie fu pure raccolta nei Somali, a Banan-Abdallah, dal D.r Keller, che accompagnava il Principe Ruspoli nel suo primo viaggio in quelle regioni. Dei Somali e regioni affini si conoscono altre tre specie di di Anachaleos, VA. obseurus, Lansh. (1), VA. Revoilii, Fairm. (2) (') Miss. Révoil — Coléoptéères, 1882, p. 15. (?) Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884. Compt. rend. p. LXXIII. — Ann. Soc. Ent. Franc. 6.* Sér. VII, 1887, p. 107. 72 R. GESTRO (312) scoperti dal Révoil e l’A. procerus, Gerst. (1) del viaggio di von der Decken. CATHARSIUS, Hope. 153. Catharsius Pithecius, Fasr. Scarabaeus Pithecius, Fabr. Syst. Ent. I, p. 21. Catharsius Pithecius, Harold , Coleopt. Hefte, VIII, p. 9. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Una femmina. Specie dell’ Egitto, della Nubia e dell’Abissinia. ONITIS, Fagr. é 154. Onitis anomalus, n. sp. 7. Depressus, niger, nitidus, elytris migro-piceiss capite antice tenue et crebre punetato-subruguloso, postice sparsim punctulato, carina clypei brevi, fronte medio tuberculo parvo et carina inter- rupla instructo; prothorace parum convexo, nitidissimo, obsoletissime punctulato, lateribus crenulatis ; seutello triangulari; elytris pro- thorace anqustioribus postice attenuatis, subdepressis, obsolete striatis, interstitiis basi elevatis, tenue oblique plicatis, quinto subconvero mitidiore; pygidio alutaceo, levissime asperulato 3 prosterno post coras fortiter produceto; femoribus anticis margine antico ad apicem dentibus duobus acuminatis tenuibus armatis, tibiis elongatis, apice incurvatis el inflexis, subtus basi carinato-denticulatis, prope apicem dente valido oblique truncato, deorsum directo instructis, mucrone inflexo acuminato; femoribus intermediis apice in laminam dilatatis, posticis margine posteriore dentibus duobus acuminatis armato. Long. 16 mill. i Il capo è nero, lucente, col clipeo leggermente smarginato; la carena clipeale è piuttosto breve e più vicina alla carena fron- tale che al margine anteriore; quest’ ultima nel mezzo è inter- rotta e nel punto dell’ interruzione trovasi un piccolo tubercolo. (1) Decken°s Reis. p. 1:7, tav. VII, fig. 3 e 3a. (313) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 73 Il clipeo è densamente punteggiato quasi ruguloso; i punti in addietro si fanno invece molto sparsi. Il protorace è nero, più lucente del resto del corpo, largo, quasi di un terzo più largo che lungo, poco convesso, coi lati arrotondati e i margini laterali crenulati, la base quasi dritta, gli an- goli posteriori brevemente ed obliqua- mente troncati e leggermente sinuati. le fossette laterali del dorso profonde e le due basali avvicinate e parallele; la sua superficie è punteggiata, ma la Onitis anomalus, n. sp. punteggiatura è soltanto visibile col- l’aiuto della lente. Lo scudetto è abbastanza sviluppato e di forma triangolare. Gli elitri sono nero-picei ; piuttosto depressi, più lunghi appena un terzo che il protorace, alla base più stretti di esso, e poi poco e gradatamente ristretti verso l'apice; le loro strie sono poco mar- cate; il quinto interstizio è leggermente elevato e più lucente del resto della superficie; gli altri sono alquanto elevati alla base e obliquamente pieghettati. La superficie inferiore è nera, lucente ; il prosterno presenta un'apofisi molto robusta rivolta in alto e ottusa all'apice. Il meso- sterno e la base del metasterno sono granulosi. I femori del primo paio hanno il margine anteriore hicarenato e su ciascuna delle ca- rene esiste un piccolo dente acuto; il dente della carena inferiore è molto vicino all'apice, l’altro ne è un po’ più discosto. Le tibie anteriori sono lunghe, in- curvate e rivolte legger- mente in basso all'apice; al disotto, presso la hase presentano una leggera ca- rena denticolata, e in vi- cinanza dell’ apice un dente Onitis anomalus, n. sp Piede posteriore. robusto, subquadrangolare, obliquamente troncato e ri- - 7h R. GESTRO (314) volto perpendicolarmente all’ ingiù. I femori intermedii si dila- tano all'apice in una specie di lamina a margine arrotondato ; le tibie esternamente sono poco smarginate, i tarsi di lun- ghezza normale. I femori posteriori sono armati in addietro di due denti, uno mediano l’altro apicale; quest’ultimo è assai più lungo dell’altro, acuminato e ricurvo leggermente in alto. Questa forma nel suo aspetto generale si scosta molto dagli altri Onitidi ed è molto aberrante pel suo corpo depresso, di poco spessore e cogli elitri più angustati all’ apice. Per il suo scudetto abbastanza sviluppato si avvicinerebbe piuttosto al ge- nere Cheîronitis, Lansh. (1). Non se ne conosce che il maschio, che fu raccolto fra il Ga- nale e l’ Auata il 24 aprile 1893. 155. Onitis fulgidus, Krue. Onitis fulgidus, Klug, Monatsb., Berl. Ac. 1855, p. 652. Onitis Klugi, Harold, Berl. Zeit. 1859, p. 224. Onitis cupreus, Harold, Coleopt. Hefte, VIII, p. 10 (9). Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Tre esemplari. Finora per quanto mi consta, questa specie fu raccolta al Mozambico e una femmina fu presa a Cheren nei Bogos dal Dott. Beccari, nel 1870. 156. Onitis, sp. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 157. Onitis sphinx, Far. Scarabaeus sphinx, Fabr. Syst. Ent., 1772, p. 14. Onitis sphinx, Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 10. — Lansb. Ann. Soc. Ent. Belg., XVIII, 1875, p. 88. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. Di questa specie, a larga distribuzione geografica, il cap. 3ottego ha raccolto sei maschi e tre femmine. (!) Monographie des Onitides (Ann. Soc. Ent. Belg. XVII, 1875, p. 19). (315 COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 7Ò 158. Onitis abyssinicus, ReEIcGÙe. Onitis abyssinicus, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Gal. p. 333, t. 20, fig. 3. Onitis Lycophron, Klug, Monatsb. Berl. Ac. 1855, p. 651; Peters Reis., p. 222, tav. 12, fig. 14. Onitis abyssinicus, Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 11. — Lansb. Ann. Soc. Ent. Belg., XVIII, 1875, p. 81. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confiuenza Ija, 15 Aprile 1893. Molti esemplari, fra i quali i maschi sono di un terzo superiori in numero alle femmine. Le dimensioni oscillano fra 14 e 19 millimetri. Specie del Mozambico e dell’ Abissinia. Il Dott. Beccari la raccolse nel 1870 a Cheren, fra i Bogos. 159. Onitis, sp. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ia, Aprile 1893. ONTHOPHAGUS, Larr. 160. Onthophagus Bottegi, n. sp. A. Viridi-cyaneus splendens; capite viridi-aureo, pilis pallidis tecto, antice sat crebre punetato, tenue transversim carinulato, ver- tice cornu longissimo retrorsum incurvo, basi depresso, armato; prothorace viridi metallico, antice viridi-aureo splendentissimo, dorso medio viridi obscuro; valde convero, antice late et profunde excavato, excavattone utrinque carinula in dentem antrorsum oblique directum desinente limitata, margine supero medio dentibus duobus approximatis validis, parallelis conicis subcompressis, armata; dorso medio longitudinaliter sulcato, crebre punetato, parte excavata om- nino, lateribus fere, laevibus; margine basali in lobum latum pro- ducto; elytris viridi-cyaneis, sutura obscure viridi, fortiter striatis, interstittis sat converis tenue et crebre punetulatis; pygidio crebre punctulato; subtus parce punetatus, pilis pallidis hirtus, tarsis piceis, libiis anticis obseuris, extus quadridentatis. Long. 15 mill. 76 R. GESTRO (316) Il capo è di un bel verde aureo, irto di peli giallicci, con punteggiatura abbastanza fitta in avanti; sul vertice è armato di un corno molto lungo, dilatato e depresso alla base, diretto al- quanto obliquamente in alto e in addietro e incurvato in addietro al suo apice, in modo da trovarsi nel mezzo ai due denti del proto- race; questo corno alla base ha Onthonhagus Botegh ni sp. lo stesso colore del capo, nel resto è di un cianeo scuro. Alla base del corno si osserva una tenue e breve carena trasversale leg- germente angolosa nel mezzo. Il protorace è molto convesso; in avanti è profondamente e largamente escavato; la parte escavata è limitata: lateral mente da una lieve carena che finisce in avanti in un dente leggermente rivolto in alto; superiormente da due robusti denti avvicinati, paralleli, abbastanza lunghi, a forma di un cono compresso e rivolti obliquamente in avanti ed in alto. Il colore della parte escavata è un verde aureo molto splendente, quello del dorso è un verde metallico, più cupo nel mezzo e sui due denti. Il dorso è longitudinalmente solcato e la sua su- perficie è scolpita di punti piccoli e molto fitti; i lati sono quasi lisci e soltanto in qualche tratto parcamente punteggiati; la parte escavata è totalmente liscia. Il margine basale sporge nel mezzo in un lobo corto e largo, scolpito di alcuni piccoli punti. Gli elitri sono di un verde cianeo colla sutura verde; le loro strie sono profonde, gli interstizii alquanto convessi e con punti fini e fittissimi. Anche la punteggiatura del pigidio è fitta e sottile. Il corpo inferiormente è verde, coll’addome e i lati del petto più scuri, irto di peli giallicci, poco punteggiato e col metasterno liscio nel mezzo e convesso. Le tibie anteriori sono quadridentate sul loro margine esterno. Questa splendida specie appartiene al gruppo dell’ Onhophagus Brucei, Reiche, d’Abissinia. Il capitano Bottego, suo scopritore, (317) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 77 in onore del quale essa è nominata, non ne ha raccolto che un solo maschio fra i Boran Galla sull’Auata, in Maggio 18953. 161. Onthophagus boranus, n. sp. Obscure cyaneo-virescens, capite depresso, crebre punctato-rugoso, antennis rufescentibus, clava obscura, prothorace confertim granu- lato, medio longitudinaliter depresso, elytris crebre ac tenuius gra- nulatis, interstitiis alternis angustioribus, minus dense granulatis. Long. 11-14 millim. Mas: elypeo parcius punctato-rugoso, fronte sparsim punetulata, prothorace converiore, antice magis declivi, dorso latius depresso, costis duabus longitudinalibus, brevibus laevibus antrorsum divergen- libus et in dente desinentibus, antice carina media abbreviata. Femina: capite magis punctato-rugoso, fronte carina media transversa arcuata; prothorace medio longitudinaliter depresso , dorso costis duabus laevibus subarcuatis antrorsum convergentibus et apicem conjunctim attingentibus, costula media apicali obsoleta. O. bicalloso, Klug a/firis. Questa forma interessante di Onthophagus, che si avvicina al bicallosus di Klug, si distingue per un colore cianeo scuro con tendenza al verdastro. Al disotto è molto più lucente che nelle parti superiori. Il maschio ha il capo molto depresso, col clipeo molto arro- tondato e leggermente sinuato nel mezzo; puntato-rugoso solo lungo il margine del clipeo e con pochi e sparsi punti sul resto della superficie. Il protorace ha il margine anteriore profondamente bisinuato : il dorso è molto convesso, depresso nel mezzo e in avanti molto declive. Il tratto mediano depresso è limitato da due coste liscie poco marcate, le quali si fanno più sporgenti dall’indietro in avanti e giunte nel punto ove il protorace si fa declive, terminano in un dente. Nel mezzo della porzione declive si osserva una leg- gera carena longitudinale mediana, che partendo dal margine anteriore, ove è pochissimo accennata, finisee ad un livello un gle LAU “E 78 R. GESTRO (318) poco più basso dei denti formati dalle due coste. Si potrebbe dire che questi denti e l'estremità superiore di questa carena mediana formano come tre angoli di un triangolo equilatero. La porzione declive del protorace è leggermente infossata ai lati; le granulazioni della superficie sono più leggere su questa parte e nel tratto depresso che sta fra le due coste. Nella femmina osserviamo che il capo è più fortemente pun- tato-rugoso e che questa scultura si estende a tutta la sua su- perficie; inoltre esiste una carena frontale trasversale, legger- mente inarcata. Il protorace è meno convesso e meno declive in avanti; è depresso longitudinalmente nel mezzo e presenta pure due coste ; ma queste lo percorrono in quasi tutta la sua estensione; esse partono quasi dal margine basale e vanno a raggiungere l’ apice; sono più sporgenti, leggermente inarcate, più avvicinate fra loro e mentre nel maschio divergono leggermente e s’ arrestano bru- scamente in avanti, nella femmina le vediamo convergere e pro- lungarsi fino a congiungersi. Nel mezzo del margine anteriore ove esse si uniscono, esiste una piccola costa, brevissima e poco sporgente. Le due coste longitudinali sono liscie e lo spazio de- presso che comprendono è fittamente granuloso come il resto della superficie. Gli elitri tanto nel maschio come nella femmina sono densa- mente granulosi; ma i granuli sono più minuti di quelli del protorace. Gli interstizii alterni sono un poco più stretti e colla granulazione alquanto meno fitta; però non sono elevati. Alcuni esemplari di questa specie, fra i quali un solo maschio, furono raccolti sull’ Auata, fra i Boran Galla, nel mese di Maggio 1893. 162. Onthophagus Sidama, n. sp. Obscure aeneus, parum nitidus, dense fulvo-piloso, elytris macula lata humerali interdum interrupta, duabusque apicalibus minoribus ferrugineis; clypeo rotundato, tenue marginato, apice modice sinuato, capite crebre granulato, medio carinula obsoleta transversa, arcuata, (319) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 79 postice tuberculis duobus transversis parvis approximatis; protho- race confertim granulato; elytris longitudinaliter striatis, interstitiis planis, bi- vel triseriatim irregulariter granulatis. Long. 7 */, millim. Questa specie deve riporsi in vicinanza dell’ 0. sansibarieus , Har. (*), al quale somiglia. È di un colore bronzato scuro quasi nero, pochissimo lucente e irta di peli fulvi, abbastanza lunghi e fitti. Il capo è coperto di granuli grossi e fitti; nel mezzo presenta una carena molto tenue e poco appariscente, trasversale, legger- mente arcuata ed estesa quasi da un occhio all’ altro e in addietro due tubercoletti trasversi, anche essi poco marcati e quasi a contatto l’uno coll’altro. Il clipeo è marginato, più largamente nel mezzo, ove il margine si ripiega leggermente in alto ed è mediocremente sinuato. Le antenne sono rossastre scure, colla clava nera. Il protorace è convesso, scolpito di granuli densi, che si fanno più piccoli e più radi in corrispondenza degli angoli posteriori. Gli elitri sono percorsi da strie longitudinali regolari, lucenti, che appaiono coi margini quasi rilevati; gli intervalli fra queste strie sono piani, alutacei e scolpiti di granuli irregolarmente disposti in serie duplice o triplice. Ciascuno ha una larga mac- chia omerale e due più piccole apicali, una all'angolo suturale l’altra all’ angolo esterno; queste macchie sono ferruginee. In uno dei due esemplari da me esaminati la macchia omerale presenta nel suo mezzo una macchia puntiforme nera, nell'altro è divisa in due. Il corpo, al disotto è più lucente e con peli più lunghi e più sparsi; i piedi hanno i tarsi nero-picei e i quattro denti delle tibie anteriori molto robusti. Ganale Guddà alla confluenza Ija, e Arussi Cormoso, in Aprile 1893. (') Monatsb. Kònigl. preuss. Akad. Wissensch. Berlin, 1878, p. 211. AA SÙ) R. GESTRO (320) 163. Onthophagus venustulus, Errcrs. Wiegm. Arch. 1843, I, p. 233. Boran Galla, Auata, Maggio; Boran Galla, medio Ganale, Giugno; Bardera, Agosto 1893. Raccolto in grande quantità. Questa specie dall’ Egitto si estende fino all’ Africa australe; essa fu pure trovata al Senegal e Beccari e Raffray l’ hanno raccolta in Abissinia. 164. Onthophagus ganalensis, n. sp. Fusco-aeneus, parum mitidus, flavo pilosulus, clypeo reflexo- marginato, apice bidentato; antennis rufescentibus, clava infuscata; prothorace granulato; elytris humeris et margine apicali ferrugineo maculatis. Long. 4-5 millim. Mas: vertice laminato, bicornis, cornibus incurvis. Fem.: fronte transversim bicarinata. O. venustulo, Erichs. prorimus, sed colore, armatura ca- pitis (1) coeterisque abunde diserepans. Questa specie deve porsi in vicinanza della precedente, la quale ha una colorazione ben diversa e consistente in un fondo giallo- testaceo con macchie nere, o nero-bronzate, tanto sul protorace come sugli elitri; mentre nella ganalensis il corpo è d’un bron- zato oscuro e soltanto sugli omeri e sul margine apicale degli elitri si osserva una tinta ferruginea. La scultura è analoga a quella del verustulus, ma più marcata tanto sugli elitri che sul protorace, il quale ha i suoi granuli assai più forti. Una differenza importantissima fra le due specie la troviamo nell’armatura cefalica del maschio. Il capo del maschio nel gana- lensis presenta punti grossi, ma poco fitti, sui lati ed è quasi liscio nel mezzo; il clipeo è marginato e il margine si ripiega in alto nel mezzo, ove è profondamente inciso in modo da formare due specie di denti ottusi. Nel mezzo del capo si ha una leggerissima ca- rena trasversale un poco arcuata; il vertice si estende in una (321) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 81 lamina che nel mezzo porta una brevissima carena trasversale e per ciascun lato un corno robusto, eretto e leggermente in- curvo all’interno. Le due corna, paragonate a quelle del venu- stulus, oltre all’ essere incurvate, sono meno avvicinate e alquanto divergenti, mentre in quest’ ultimo sono diritte e parallele, come sì può facilmente rilevare dall'esame delle due figure. Onthophagus venustulus, ERIcHS Onthophagus ganalensis, n. sp. Nella femmina il capo è quasi uguale nelle due specie; ho osservato soltanto che la scultura nella nuova specie è più marcata e che la carena trasversa che sta nel mezzo è un poco meno arcuata di quella del verustulus. Un discreto numero d’esemplari di questo Onthophagus fu raccolto sul Ganale Guddà in Aprile, pochi provengono da Bar- dera, Agosto 1893. 165. Onthophagus vinetus, EricÒs. Onthophagus vinetus, Erichs. Archiv. f. Naturg. IX, I, 1843, p. 234. — Bohem. Ins, Caffr. II, p. 298. — Gerstaeck. Decken's Reis. 1873, p. 133. Fu raccolto in grande quantità fra i Boran e fra gli Arussi. E una specie molto sparsa sul continente africano. 82 R. GESTRO (322) 166. Onthophagus pieticollis, Gersr. Onthophagus picticollis, Gerstaeck., Archiv. f. Naturg. XXXIII, I, 1866, p. 51, n. 161. — Decken's Reis. 1873, p. 133, tav. VII, fig. 8. Parecchi esemplari raccolti sul Ganale Guddà, alla confluenza Ija, in Aprile 1893. È una delle specie scoperte dalla spedizione di Von der Decken. 167. Onthophagus interstitialis, Fimrarus. Onthophagus interstitialis, Fàhraeus, Bohem. Insect. Caffr. II, p. 282. Due esemplari del Ganale Guddà, raccolti in Aprile 1893. Abita Natal e Raffray lo ha riportato dall’Abissinia. 168. Onthophagus rugulipennis, Farm. Ann. Soc. Ent. France, 6.0 Série, VII, 1887, p. 114. 3ardera, Agosto 1893. Varii esemplari. Questa graziosa specie fu scoperta dal Revoil sull’ Uebi. 169. Onthophagus nigricornis, Fargw. Ann. Soc. Ent. France, 6.° Série, VII, 1887, p. 112. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un solo maschio. Abita Tabora. 170. Onthophagus tuberculicollis, Casn. Hist. nat. II, 1840, p. 84. — Harold, Coleopt. Hette, II, 1867, p. 40. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Molti esemplari. Ho confrontato gli esemplari della collezione Bottego con un esemplare raccolto dal Raffray in Abissinia e determinato dal compianto Barone Von Harold. Trovasi anche al Capo di Buona Speranza e al Senegal. (323) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 83 171. Onthophagus harpax, Fasr. Syst. El. I, p. 32. — Harold, Coleopt. Hefte, II, 1867, p. 39. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Pochi esemplari. Si estende alla costa occidentale. 172. Onthophagus gracilicornis, Rarrr. Rev. Mag. Zool. 3.8 Sér. V, 1877, p. 316, tav. 1, fig. 3. Tre esemplari raccolti sul Ganale Guddà, alla confluenza Ija, in Aprile 1893. La specie fu scoperta dal Raffray in Adua. 173. Onthophagus aeruginosus, Rot. Wiegm. Arch. 1851, I, p. 124. Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. La specie, descritta sopra esemplari del Tigrè, fu ritrovata a Zanzibar dal Raffray. 174. Onthophagus ditissimus, Farm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884, Comptes Rend. p. CXXII. Ann. Soc. Ent. France, 6.2 Série, VII, 1887, p. 110. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Pochi esemplari. Questa specie è fondata sopra esemplari raccolti dal Révoil a Mogadiscio. È uno dei più splendidi rappresentanti del genere ed interessante come esempio di mimismo fra gli Onthophagus ed i Gymnopleurus; infatti la macchia chiara postumerale simula benissimo la profonda smarginatura degli elitri caratteristica dei Gymmnopleurus. Lo stesso sì riscontra anche nell’O. fimbriatus Klug, che ha stretta attinità col diissimus Fairm. La collezione del capitano Bottego comprende ancora una dozzina di specie del genere Onthophagus, che sono rimaste indeterminate. _ 84 R. GESTRO (324) ONITICELLUS, Serv. 175. Oniticellus planatus, Casr. Hist. nat. Coléopt. II, p. 91. — Gerst. Decken' s Reis. 1873, p. 138. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Due esemplari. Raccolto anche nello Scioa dal Marchese Antinori. 176. Oniticellus egregius, KLva. Monatsb. Berl. Ac. 1855, p. 652. — Peters Reis. n. Mossamb., 1862, p. 225, t. 12, f. 15. Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., VII, 1887, p. 115. Di questa bella specie, trovata per la prima volta a Tette (Mozambico) e più tardi dal Révoil nell’ Uzagara, il cap. Bottego ha raccolto un esemplare a Bardera nel mese d’Agosto. 177. Oniticellus intermedius, REIcue. Voy. Abyss. Ferr. Galin. p. 337, tav. 20, fig. 5 e 6. Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 187], p. 16. 3ardera, Agosto 1893. Due maschi e una femmina. Trovasi non solo in Somalia e in Abissinia, ma anche nel- l'Africa australe. 178. Oniticellus spinipes, RorH. Oniticellus spinipes, Roth, Wiegm. Archiv, 1851, I, p. 128. — Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 16. Oniticellus humilis, Gerst. Decken's Reis. 1873, p. 138. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Raccolto in numerosissimi esemplari, molti dei quali presi, insieme all’ O. méZtaris, alla confluenza Ija. Abita l’Abissinia e Zanzibar. (325) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 85 179. Oniticellus militaris, Casr. Hist. nat. Coléopt. II, p. 91. — Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 16. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Molti esemplari, raccolti per la maggior parte alla confluenza Ija, fra il 15 e il 16 Aprile. Abita l’Abissinia, Natal e il Capo di Buona Speranza. DREPANOCERUS, Kirsy. 180. Drepanocerus abyssinicus, Rortu. Wiegm. Arch. 1851, I, p. 128. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. Due esemplari. APHODIUS, ILL. 181. Aphodius pulcherrimus, RercuÙe. Voy. Abyss. Ferr. Galin. p. 345, tav. 21, fig. 2. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Maggio 1893. Parecchi esemplari. Gli individui della collezione Bottego hanno gli elitri per un poco più della metà apicale interamente neri; soltanto vi è una macchia gialla presso l’apice. Uno solo ha gli elitri completa- mente neri; in questo le due macchie che trovansi su ciascun lato del protorace sono più grandi che negli altri, e si fondono insieme, come nella figura del Reiche sopra citata. 182. Aphodius thoracicus, Rot. Wiegm. Archiv, 1851, I, p. 131. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. Questa specie fu presa in quantità nello Scioa dal Marchese Antinori. ISFTar) 0A 86 R. GESTRO (326) 183. Aphodius senegalensis, KLue. Erman. Reis. Atl. 1835, p. 34. Reiche, Voy. Ferr. Galin. Abyss. Atl. tav. 20, fig. 8. Arussi Galla, Aprile 1893. Due esemplari notevoli per la loro grande statura, raggiun- gendo il maggiore di essi millimetri 15 di lunghezza. Abita l’Abissinia, il Capo di Buona Speranza, la Guinea, il Vecchio Calabar e il Senegal. 184. Aphodius massaicus, GeERsT. Jahrb. d. Hamburg. Wissensch. Anstalt. I, 1834, p. 49. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Varii esemplari. Il confronto colla semplice diagnosi non mi permette di riferire con certezza i miei esemplari alla specie di Gerstiicker. 185. Aphodius deplanatus, Ron. Wiegm. Archiv, 1854, I, p. 131. Aphodius opatroides, Klug, Monatsb. Berl. Ac. 1857 , p. 656: Peters Reis. 1862, p. 246, tav. 14, fig. 12. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Pochi esemplari. Abita il Tigrè, il Mozambico, il Senegal. 186. Aphodius proditor, n. sp. Subovatus, depressus, lateribus deplanatus, marginatus, fulvus, opucus, albido pilosus, capite fere laevi, prothorace tenue punetulato, elytris medio nigro maculatis, profunde sulcatis, sulcis punctulatis, interstitiis 2, 4 et 6 angustioribus, elevatis et albido setulosis, pedibus gracilibus. Long. 5 - 51/, millim. Questa strana forma di Aphodius sì avvicina alla precedente pel suo corpo depresso; è però più piccola, di tinta più chiara pr A Z (327) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 87 e più opaca; il capo presenta soltanto pochi e minuti punti sul vertice; il protorace ha punteggiatura più sottile e meno fitta. Gli elitri sono più profondamente solcati ed i solchi nel fondo presentano punti semplici e piccoli; gli interstizii pari 2, 4 e 6 sono un poco più stretti degli altri, convessi e muniti di setole biancastre erette. Ciascun elitro presenta due piccole macchie nere poco spiccate, situate circa alla metà, una sul terzo, l’altra sul quinto intervallo e quest’ ultima un po’ più indietro dell’altra; più in addietro si osserva talvolta la traccia molto incerta di qualche altra macchia. Il corpo al disotto è finamente punteggiato. Arussi Galla, Ganale Guddà. Alcuni esemplari raccolti alla con- fluenza Ija fra il 14 e il 15 Aprile 1893. Nella lista dei Coleotteri raccolti nel Massai-Land dal Dottore G. A. Fischer (!) figura un Aphodius harpalinus, che sarebbe pure affine al deplanatus Roth.; ma i caratteri del capo « confertim granoso-punetato » , della superficie del protorace « intra marginem lateralem utrinque calloso-elevato », degli elitri coi solchi « catendto- punctatis, interstitàis planis, confertim rugoso-punctulatis » , escludono ogni dubbio che la mia specie possa riferirsi a quella di Gerstiicker. Oltre alle specie di Aphodius sopra enumerate, circa dodici rimangono ancora a determinarsi. RHYSSEMUS, Muts. 187. Rhyssemus germanus, L. Syst. Nat. I, 2, p. 566. — Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 26. Gerst. Jahrb. Hamburg., Wiss. Anst. I, 1884, p. 48. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. Questa specie, che abita anche l’ Europa, fu raccolta nell’ Eri- trea dal Dott. Beccari e nel territorio dei Massai dal Dott. G. A. Fischer. (') Jahrbuch der Hamburgischen Wissenschaftlichen Anstalten I, 1884, p. 49. 88 R. GESTRO (328) SYBAX, Bonem. 188. Sybax impressicollis, Boutwm. Sybax impressicollis, Bohem. Ins. Caffr. II, p. 367, t. 1, f. D. 6. Hypoplatys helophoroides, Harold, Berl. Ent. Zeit. 1859, p. 221, t. 5, f. 3. L'unico esemplare di questo rimarchevole coprofago fu trovato nel Ganale Guddà, alla confluenza Ija, in Aprile 1895. Si conosceva del fiume Gariep (Cafreria) e del Fassoglu e Raffray lo raccolse in Abissinia nella regione fra Gundet e Adua fra i 1000 e i 2000 metri di altitudine. CHIRON, Mac Lray. 189. Chiron puncticollis, Harotp. Berl. Ent. Zeit., 1862, p. 102. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. Abita la Cafreria. ORPHNUS, Mac Leay. 190. Orphnus galla, n. sp. I. Qvatus, castaneus, nitidus, capite cornu brevi erecto armato, prothorace medio profunde triangqulariter excavato, excavatione basim haud attingente, elytris irregulariter punetatis et obsolete striatis. Q. Capite inermi, prothorace haud exeavato, lateribus magis punctato. Long. 10!/, millim. Il corpo è ovale, di color castagno, lucente e superiormente glabro. Sulla superficie inferiore del corpo, sui piedi e sui mar- gini del capo e del protorace si osservano peli giallastri. 2. Il capo, nell’ unico maschio che ho sott'occhio è liscio e porta nel mezzo un corno eretto, corto, conico e leggermente schiacciato dall’ avanti all'indietro. (329) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 89 Il protorace è quasi del doppio più largo che lungo; la sua massima larghezza è un po’ avanti la base; anteriormente è più stretto e i lati sono arrotondati. Nel mezzo è lorigitudinal- mente escavato ; l’escavazione ha forma triangolare, è profonda, ma poco ampia e invece di raggiungere la base come si osserva in altre specie (per es. nel di/obus Klug) cessa poco dopo la metà. I margini di questa escavazione al disopra sono taglienti, pochis- simo elevati e troncati verticalmente in avanti; nell'interno essa è liscia come è liscio tutto il resto del protorace, salvo alcuni punti scarsi e sottili che si osservano sul lato esterno dei mar- gini dell’ escavazione. Lo scudetto ha forma di un triangolo a lati curvi ed è liscio. Gli elitri sono più di due volte la lunghezza del protorace, alla base larghi quanto esso, in addietro leggermente attenuati. ‘Salvo la stria suturale ben marcata, le altre strie sono poco distinte e i punti sono irregolarmente distribuiti. I @. La femmina, oltre la mancanza del corno cefalico e del- l’ escavazione del protorace, si distingue anche perchè i lati di questo presentano punti molto più numerosi e più grossi di quelli del maschio. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Secondo il Fairmaire questa specie sarebbe aftine all’Orphnus senegalensis Cast. HYBOSORUS, Mac Leay. 191. Hybosorus Iligeri, ReIcre. Ann. Soc. Ent. France, 1853, p.88.— Gerst.Jahrb. Hamburg. Wiss. Anst. I, 1884, p. 48. Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XII, 1892, p. 756. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Alcuni esemplari. Già raccolto nei Somali-Isa dal M.8 Antinori. Fairmaire descrive un MH. curtulus di Kipalapala, che somiglia all’ IMligeri (1). (!) Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér. VII, 1887, p. 115. 90 R. GESTRO (330) PHAEOCHROUS, Casn. 192. Phaeochrous Beccarii, Harotp. Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 26. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Numerosi esemplari. Gli esemplari che hanno servito alla descrizione provenivano da Sciotel e dal monte Zadamba nel territorio dei Bogos, ove fu- rono raccolti dal D.'* Beccari nel 1870. BOLBOCERAS, Kirsy. 193. Bolboceras pilula, n. sp. Sub-hemisphaericum, rufo-ferrugineum mitidums capite parce punctato, medio fere laevi, inter oculos carina brevi transversa, clypeo subruguloso, a fronte carina transversa disjunceto ; prothorace parce punetato ; scutello tenue punctulato ; elytris fortiter punctato- striatis, interstitiis convexis laevibuss subtus cum pedibus fulvo- pilosum. Long. 7 +/, mill. Questa specie è piccola, molto accorciata, quasi emisferica. È lucente e di un colore rosso-ferrugineo. Il capo è poco pun- teggiato; la punteggiatura è un poco più fitta presso gli occhi, quasi mancante nel mezzo fra gli occhi, ove esiste una carena breve trasversale. Al disotto di questa carena è leggermente incavato per rialzarsi un poco in un'altra carena leggermente inarcata, che separa la fronte dal clipeo. Questo è leggermente ruguloso. Il protorace presenta pochi punti, sparsi irregolarmente. Lo scudetto ha punti sottili abbastanza fitti. Gli elitri hanno strie punteggiate profonde e gli intervalli fra di esse sono notevolmente convessi. La superficie inferiore del corpo ed i piedi sono rivestiti di lunghi peli fulvi. Le tibie anteriori presentano otto denti, dei pe (331) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 94 quali i tre apicali sono più robusti e gli altri vanno decre- scendo gradatamente. Questa specie è molto vicina al cyclotdum, Fairm. (*), del quale ho il tipo sott'occhio; però se ne distingue molto facilmente per il capo diversamente conformato e scolpito, per il protorace non impresso in avanti, nè longitudinalmente solcato, per lo scudetto punteggiato e per gli interstizii degli elitri più convessi. Dai carat- teri ora enunciati è pure esclusa la possibilità di confondere questa specie col serega/ense, Cast. L'unico esemplare sul quale ho redatto la mia descrizione proviene dall’Auata, territorio dei Boran Galla, e fu raccolto nel Maggio 1893. Kolbe ha descritto nel 1894 (2) una dozzina di specie nuove di Bolboceras tutte africane e specialmente dei possedimenti ger- manici. TROX, Fagr. 194. Trox squalidus, OLIv. Entom., I, 4, p. 12, tav. 2, fig. 12. Harold, Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 28: IX, 1872, p. 107. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Raccolto in buon numero d’ esemplari. Fu anche trovato nei Somali-Isa dal M.° Antinori, insieme al T. desertorum, Harold. 195. Trox denticulatus, OtLv. Entom., I, 4, p. 13, tav. 2, fig. 14, a-&. — Harold, Coleopt. Hefte, IX, 1872, p. 70. Ogaden: dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settem- bre 1892; Archeisa, Ottobre 1892; Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893; Bardera, Agosto 1893. Varii esemplari. Fu anche raccolto nello Scioa dal M.8 Antinori. (1) Ann. Soc. Ent. Belg. XXXV, 1891. Compt. rend. p. CCLXXXV. (?) Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 166 e seg. do) No R. GESTRO (332) Subfam. MELOLONTHINI. SERICA, Mac Lreay. 196. Serica gallana, BreNskE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 217. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. HOMALOPLIA, StePH. 197. Homaloplia flava, BrENSsKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 217. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. EMPECAMENTA, BrENskE. Ann. Mus, Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 218. 1983. Empecamenta pilifera, BrENSKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 218. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. ARCHOCAMENTA, BreENSsKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 218. 199. Archocamenta flava, BreNsKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 218. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. PACHYCAMENTA, Brenske. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 219. 200. Pachycamenta Gestroi, BreNske. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 220. Boran Galla, Maggio 1893. (333) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 93 PEGYLIS, ErrcHs. 201. Pegylis Gestroi, BrENsKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 221. Boran Galla, Maggio 1893. : 202. Pegylis vestita, BRENSKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 222. Boran Galla, Maggio 1893. Il Kolbe.ha pubblicato nel 1894 (!) due nuove specie del genere Pegylis, la rufolineata del lago Victoria e la Neumanni dei dintorni di Tanga (Africa orientale germanica). SCHIZONYCHA, BcancH. 203. Schizonycha squamulata, BRENSKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Serie, XV, 1895, p. 223. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 204. Sechizonycha, n. sp.? BRENSKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Serie, XV, 1895, p. 223. Arussi Galla e Boran Galla, Aprile-Maggio 1893. 205. Sechizonycha parvula, BreNske. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 224. Boran Galla, Maggio 1893. , (') Beitriàge zur Kenntniss der Melolonthiden. I. Uebersicht der Melolonthinen, Leucopholinen und Schizonychinen Africas (Ann. Soc. Entom. Belgique, XXXVIII. 1894, p. 553). \ 9 R. GESTRO (334) 206. Sechizonycha gallana, BrENsKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 224. Arussi Galla e Boran Galla, Aprile-Maggio 1893. 207. Schizonycha Bottegoi, BrENsKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 224. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Subfam. RUTELINI. ANOMALA, Sam. 208. Anomala similis, Lanss. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVI, 1862. Compt. rend. p. XXIV. — Miss. Révoil, Coléopt., 1882, p. 24. — Brenske, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 226. Arussi Galla e Boran Galla, Marzo-Maggio 1893. Specie già raccolta dal Révoil nei Somali. POPILLIA, Serv. 209. Popillia bipunetata, Fass. Trichius bipunetatus, Fabr. Mant. Insect., I, p. 25. Popilia bipunetata, Cast., Hist. nat. Coléopt., II, p. 138. — Klug, Peters Reis. n. Mossamb., 1862, p. 260. — Gerst. Deckens Reis., 1873, p. 109. — Fairm., Ann. Soc, Ent. France, 6.8 Sér., VII, 1887, p. 124. — Kraatz, Deutsche Entom. Zeitschr.. 1892, p. 190. L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego proviene dagli Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. È una specie molto sparsa; il Museo Civico di Genova ne possede esemplari raccolti dal Fornasini a Imhambane (Mozam- bico), del Capo di Buona Speranza e di Delagoa Bay. (335 COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 95 210. Popillia minuscula, Harocp. Popillia minuscula, Harold, Stett. Ent. Zeit. XL, 1879, p. 333. — Kraatz, Deut. Ent. Zeit., 1892, p. 233. Nannopopillia minuscula, Kolbe, Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 260. Cormoso, Aprile 1893; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Raccolta in abbondanza, sopratutto in quest'ultima località. L’ho confrontata con un esemplare che il Museo Civico di Genova ebbe dall’autore, il quale descrisse la specie sopra indi- vidui scoperti a Zanzibar da Hildebrandt. ADORETUS, Casr. 211. Adoretus gallanus, BrENSsKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 224. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. 212. Adoretus Bottezzoi, BreNskE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 225. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. 213. Adoretus Fairmairei, BrENsKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 225. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. 214. Adoretus spinosus, BreNskE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 225. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1895. 215. Adoretus minutulus, BreNsKe. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 225. Boran Galla, Maggio 1893. 96 R. GESTRO (336) 216. Adoretus lineatus, BrENsKE. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 226. Boran Galla, Maggio 1893. Il genere Adoretus, secondo il catalogo di Gemminger e Harold ed il suo supplemento pubblicato nel 1891 dal Nonfried (!), è rappresentato da oltre un centinaio di specie, alle quali, oltre quelle scoperte dal Bottego e qui sopra enumerate, se ne devono aggiungere altre descritte da Sharp, Nonfried, Fairmaire, Brenske e provenienti da diverse regioni. Subfam. DYNASTINI. HETERONYCHUS, Burwx. 217. Heteronychus obtusifrons, Farm. Ann. Soc, Entom. Belg. XXXVII, 1893, p. 19. Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. Ho confrontato l’ unico esemplare del viaggio di Bottego col tipo della specie esistente nel Museo Civico di Genova e rac- colto presso il lago Cialalaka, nello Scioa, dal Dr. V. Ragazzi. () L'elenco dei Rutelidi descritti dopo la pubblicazione del Catalogo di Gemminger e Harold, dì A. F. Nonfried — lavoro, come tutti quelli di questo genere, di una grande ed incontestabile utilità per gli entomologi che si occupano di sistematica e che hanno collezioni da ordinare — contiene alcune inesattezze che mi riguar- dano e che perciò mi permetto di rilevare. Nella citazione del genere Dicautocephalus non è indicato che il solo volume e sono ommessi l’anno e la serie; per cui non si intende se si tratti del volume V della prima o della seconda serie. Coloro che sanno quanti sudori costino le ri- cerche bibliografiche, non troveranno inopportuna questa mia osservazione. La Parastasia nigra, che egli enumera come specie, fu descritta da me non come specie distinta, ma come varietà della P. Zoraidae, a pag. 515 e non 514. Inoltre la P. Zoraidae, secondo il Ritsema (Notes from the Leyden Museum, VII, 1885), è sinonimo di Caelidia marginata, Boisd. L'autore annovera un Trigonostomum Comotti, Gestro (Ann. Mus. Civ. Genova, XVII, p. 308). Io ho descritto negli Annali citati e nel volume XVII della prima serie (non XVII), a pag. 308, una Trigonotoma Comotti, che è un Carabico, e non ho mai pubblicato specie nuove di Trigonostomum. (337) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 97 PHYLLOGNATHUS, EscuscxH. 218. Phyllognathus strieticeps, Farm. Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVII, 1893, p. 21. Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. Pare che questa specie sia abbastanza comune nello Scioa, perchè tanto il M.=* Antinori quanto il Dr. Ragazzi ve l’ hanno rinvenuta in disereto numero. Subfam. CETONINI. GENYODONTA, Burm. 219. Genyodonta Jansonii, n. sp. Subparallela, parum convexa, capite nigro, processu medio oc- cipitali, carinis lateralibus clypeoque rufis, hoc elongato antrorsum reflexo et valde angustato ; prothorace antrorsum angustato et valde declivi, nigro opaco, lateribus rufo-marginatis, tenue et sparsim punctulato ; scutello nigro nitido, elytris alutaceis, ordinibus punceto- rum longitudinalibus obsoletissimis, flavis, sutura, basi et apice viltisque duabus utrinque, una marginali a basi ultra dimidium extensa, altera media apicali, apice truncatis, nigris; pygidio nigro apice rufo; corpore subtus nitido nigro, pectoris lateribus, processu mesosternali pedibusque rufis; libiis anticis (7) inermibus. Long. 20 !/, mill. Genyodonta Jansonii , n. sp. Capo del 7, Questa specie è molto diversa dalle altre, specialmente per la 7 98 R. GESTRO (338) forma del capo; l'armatura dell’ occipite (nel maschio) somiglia a quella della G. Aavomaculata, Fabr., ma la apofisi mediana è più lunga e diretta più in basso e le carene laterali, che si continuano sui lati del clipeo, sono più corte. Il clipeo è asso- lutamente diverso; infatti esso in avanti si ristringe molto; all’apice è troncato e leggermente sinuato nel mezzo; la por- zione che si ripiega in alto è più lunga che nella /lavomaculata e fa col resto un angolo quasi retto; inoltre la superficie po- steriore del clipeo è longitudinalmente carenata. Il clipeo e le armature occipitali sono rossastri, il resto del capo è nero. Il protorace si ristringe molto in avanti, ove è anche molto declive; esso è opaco, con punti sottili e poco fitti; il suo colore è nero, ma i suoi lati hanno un orlo rossastro lucente. Lo scu- detto è ampio, nero lucente con punteggiatura estremamente fine. Gli elitri sono in gran parte giallastri; la sutura e la por- zione scutellare hanno un orlo nero stretto ; la base e l’ apice sono largamente orlati di nero; la tinta nera della base si continua sul margine laterale formando una striscia che, dilatandosi alquanto in addietro, cessa troncata un po al di là della metà; la tinta nera dell’ apice emette un prolunga- mento largo e corto che si rivolge in avanti Genyodonta Jansonii, n. sp. È ed è pure troncato alla sua estremità. Le serie longitudinali di. punti sono appena marcate alla base e quasi invisibili sul resto dell’ elitro. Il pigidio è rossastro al- l’apice e la tinta nera della base forma un prolungamento nel MEzzo. La superficie inferiore del corpo è nera, lucente, coi lati del petto ed i piedi rossastri; l’ apofisi del mesosterno, che è pure rossastra, è ristretta ed ottusa all’apice. L’ addome è longitudi- nalmente solcato nel mezzo. La forma del capo e l’ opacità del protorace danno a questa specie un aspetto aberrante e caratteristico. Disgraziatamente essa è rappresentata finora da un solo esemplare. L° unico maschio fu scoperto dal cap. Bottego negli Arussi Galla il 6 Maggio 1893. (339) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 99 Dedico la nuova (Geryodonta all’ egregio entomologo Oliver E. Janson, in segno di riconoscenza per l’aiuto che egli mi ha sempre prestato nei miei studì sopra i Cetonidi. LEUCOCELIS, Burw. 220. Leucocelis coerulescens, LansB, Ann. Soc. Ent. Belg. XXVI, 1882, Compt. rend. p. XXVIII. Miss. Révoil, 1882, p. 38, tav. I, fig. 5. Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. Questa specie fu scoperta dal Révoil. 221. Leucocelis discicollis, BraxcrÒ. Oxythyrea discicollis, Blanch. Cat. Coll. Ent. 1850, p. 11. Leucocelis discicollis, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin., p. 358, tav. 22, fig. 1. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varì esemplari. PACHNODA, Burm. 222. Pachnoda thoracica, Fasr. Cetonia thoracica, Fabr. Syst. Ent. p. 47. Pachnoda thoracica, Schaum, Ann. Soc, Ent. Frane. 2.8 Sér., II, 1844, pag. 387. Arussi Galla, Aprile 1893. Un solo esemplare a elitri intera- mente neri. DIPLOGNATHA, Gory et Percn. 223. Diplognatha silicea, Mac Lray. Ill. Zool. S. Afric. III, p. 22. — Gerst. Decken's Reis. 1873, p. 103. — Jahrb. Hamb. Wiss. Anstalt. 1884, p. 47. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.e Série, VII, 1887, p. 131. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varî esemplari. 100 R. GESTRO (340) CYMOPHORUS, Kirsy.. 224. Cymophorus intrusus, BraxcÒ. Ptychophorus intrusus, Blanch. Cat. Coll. Ent. Mus. Par. 1850, p. 43. Cymophorus intrusus, Westw. Thes. Ent. Oxon. 1874, p. 18, tav. VIII, fig. 7. I tre esemplari, piuttosto abrasi, raccolti dal Cap. Bottego negli Arussi Galla in Aprile e fra i Boran Galla, Auata, Maggio 1893, probabilmente spettano a questa specie, che fu indicata dell’ Africa australe orientale. Credo di potervi pure riferire un quarto esemplare raccolto dal tenente F. Derchi a Cheren, fra i Bogos nel 1893 e regalato, insieme al C. 4-macwlatus, Raff. e ad altri interessanti insetti, al Museo Civico di Genova. 225. Cymophorus limbatus, n. sp. Niger nitidus, parce albido-pilosus; antennis piceis ; prothorace, marginibus basali el apicali punctoque marginali utrinque exceptis, flavo-ferrugineo; elytris punctatis, ad suturam striatis et profunde sulcatis; extus utrinque biimpressis ; limbo marginali lato flavo- ferrugineo ; pygidio carina media acuta longitudinali praedito ; subtus cum pedibus niger, larsis piceis. Long. 9!/, mill. Il corpo è piuttosto stretto; lucente sopra e sotto. Il capo è nero, fortemente scolpito di punti sul clipeo, di punti e rughe in addietro; il margine del clipeo in avanti è leggermente ri- piegato in alto. Il protorace è molto più largo alla base che in avanti, coi lati quasi paralleli e non rientranti alla base; il margine ba- sale nel mezzo è fortemente sinuato e presenta da una parte e dall'altra, in corrispondenza della base dello scudetto, una piccola fossetta tonda; la punteggiatura è molto più leggera e molto meno fitta di quella del capo; il colore è giallo-ferrugineo; ma i margini basale ed apicale hanno un orlo stretto nero e sd (341) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 101 vi è un punto anche nero su ciascun lato un po’ prima della metà. Lo scudetto è grande, nero con pochi punti sparsi. Gli elitri sono neri e lucenti, con punti leggeri e poco fitti, disposti quasi regolarmente in serie longitudinali all’ interno, più fitti e disordinati verso i lati; nella depressione lungo la sutura vi è, per ciascun lato, una doppia coppia di strie. Ciascun elitro ha due depressioni foveiformi, una omerale punteggiata, l’ altra verso la metà, striolata e, a cominciare dalla sinuosità omerale, una striscia giallo-ferruginea come il colore del protorace, che rasenta il margine laterale e termina all’ apice. Le tibie anteriori sono dilatate e profondamente sinuate al- l’ apice. a Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un esemplare. Fam. BUPRESTIDAE. STERNOCERA, EscÙscH. 226. Sternocera Boucardi, Ep. Saunp. Sternocera Boucardi, Ed. Saund., Cist. Entom. I, 1874, p. 219. — Gerst. Jahrb. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 51. — Kerrem. Ann. Soc. Ent. Belg. t. XXXII, 1888, p. 79, tav. I, fig. 5. Sternocera multiimpressa, Fairm., Ann. Soc. Ent. Franc. 6.8 Sér. VII, 1887, p. 137. Arussi Galla, Ganale Guddà, Maggio 1893; Cormoso, Aprile 1893. Il numero e la grandezza delle macchie degli elitri nella serie abbastanza numerosa di esemplari raccolti dal cap. Bottego, è molto variabile; in alcuni le macchie sono molto avvicinate e separate soltanto l’ una dall’ altra da una sottile linea; però in nessuno sono confluenti in modo da formare una vera fascia come nella var. descritta dal Kerremans (!) col nome di sonata e ridescritta e figurata dal Kraatz (?) con quello di fuseiata. (*) Loc. cit. p. 80. (2) Ueber Varietàten der Sternocera Boucardi. Deutsche entomol. Zeitschr.t.XXXII, 1888, p. 416, tav. V, fig. 22. 102 R. GESTRO (342) Il genere Sternocera è rappresentato nel paese dei Somali e regioni vicine da un buon numero di specie, oltre la Bowcardi. Posso citare infatti le seguenti: /debrandti, Har., cariosicollis Fairm., Gerstaeckeri, Kerrem., syriaca, Saund., Revoili, Fairm., foveopubens, Fairm., luctifera, Klug, Hunteri, Waterh., Fischeri, Quedenf., pulchra Waterh. JULODIS, Escuscu. 227. Julodis semiimpressa, Fax, Ann. Soc, Ent. Belg., XXXV, 1891. Compt. rend. p. CCLXXXVII. Un esemplare raccolto negli Arussi Galla, in Maggio 1893, corrisponde al tipo di Fairmaire interamente bronzato. Un altro, della stessa provenienza, ha gli elitri cianei e lo stesso si osserva in due esemplari trovati fra i Cormoso. Però tutti gli esemplari a elitri cianei, come anche quello raccolto dal Von Hohnel, sono più piccoli del primo e costituiscono una varietà molto distinta. I due esemplari del Von Hohnel da me confrontati portano l'indicazione: « Taveta ». AGELIA, Casr. et Gory. 228. Aggelia placida, Gersr. Jahrb. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 51. Fairm. Ann. Soc. Ent. Franc., 6.0 Sér., VII, 1887, p. 141. Due esemplari: Auata, fra i Boran Galla, Maggio 1893; Arussi Galla, Maggio 1895. Della stessa regione si conoscono, oltre la placida, le tre specie, seguenti. A. tricolor Faitm. (*), che, secondo l’autore, è molto affine alla placida; ma questa ha la fascia giallastra basale degli elitri obliqua, la posteriore ovale e la macchia aureo-cuprea dell’ apice, laterale, mentre nella tricolor sarebbe semplicemente apicale ; (') Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII 1884, Compt. rend. p. LXXIII. — Ann. Soc. Ent. Franc. 6.e Sér. VII, 1887, p. 140. (343) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO® 103 inoltre le due specie differiscono per la colorazione dell’ addome e dei piedi. A. morosa Fairm. (*), che non ha tinta cuprea sulla testa, sul protorace e sull’ apice degli elitri. A. obtusicollis Fairm. (*), riconoscibile per la forma particolare del protorace, che ha i margini laterali sinuosi nel mezzo e un poco rientranti alla base e per gli elitri, che hanno ciascuno due macchie grandi gialle. Le altre Agelia Africane sono: la Lordi Walk. (8) d’ Egitto, della quale Waterhouse da una bella figura nel suo Aid to the identification of Insects (I, tav. 84); la Petelî Gory (4) dell’ in- terno dell’ Africa ed una nuova specie scoperta dal Dr. V. Ragazzi nello Scioa, della quale faccio seguire la descrizione. Agelia Ragazzii, n. sp. Elongata, nigro-cyanea, mitida, parce albido-pilosula, capite prothoracisque vitta marginali basi interrupta aureo-cupreis ; elytris viridescentibus, fasciis duabus latis, anteriore basali extus dilatata, posteriore pone medium sita, flavis; subtus violacea, densius albido- pilosula; pedibus violaceis, tarsis viridescentibus. Long. 17-21 mill. Il capo è aureo-cupreo splendente, con uno stretto orlo orbitario ed i lati verdi, leggermente incavato fra gli occhi e densamente rugoso ; le antenne sono larghe, nere, cogli articoli basali violacei. Il protorace è trapeziforme, coi lati quasi dritti, col margine anteriore leggermente bisinuato ed il posteriore fortemente lo- bato nel mezzo; il disco presenta una linea mediana longitudi- nale quasi liscia, a fianco della quale vi è una punteggiatura, che sui lati si converte in rugosità; fra la porzione punteg- (') Ann. Soc. Ent. Franc. 6.e Sér. VII, 1887, p. 14l. (?) Ann. Soc. Ent. Belg. XXVHI, 1881. Compt. rend. p. LXXII. — Ann. Soc. Ent. Franc. 6.e Sér. VII, 1887, p. 142. (5) Coleopt. collect. by J. K. Lord, 1871, p. 13. (‘) Mon. Bupr. Suppl. p. 5], tav. 10, f. 51, (pror&na Thoms. Typi Buprest. 1878, p. 15). Na 104 R. GESTRO (344) giata e quella rugosa vi è, da una parte e dall’ altra una fos- setta abbastanza profonda, situata un poco dietro la metà. Il disco è nero-cianeo e i lati sono invece aureo-cuprei; però la tinta aureo-cuprea non raggiunge la base. Gli elitri sono poco più larghi del protorace, paralleli, poco dilatati nel mezzo e poco ristretti verso l’apice, che è sottil- mente denticolato. Sono nero-cianei, ma con tendenza al verde ed hanno una fascia comune basale ed un'altra situata dopo la metà; ambedue queste fascie sono (negli esemplari secchi) di un color giallo-testaceo; la basale ai lati si allarga spin- gendosi in addietro; la posteriore sì ristringe verso la sutura. La superficie è scolpita di punti piccoli, irregolari e piuttosto fitti, i quali verso l'apice confluiscono dando luogo ad una specie di rugosità; ciascun elitro ha inoltre leggerissime coste longitu- dinali, poco visibili alla base, più marcate nel mezzo e confuse in addietro colla rugosità apicale. a superficie inferiore del corpo è violacea e vestita di peli biancastri corti e delicati; nel maschio questi peli sono più lunghi, sopratutto nelle parti mediane del petto. L° addome nella femmina è interamente violaceo e l’ ultimo suo segmento pre- senta una lieve intaccatura; nel maschio invece i tre ultimi segmenti sono rossastri e l’ ultimo è profondamente smarginato. I piedi sono violacei come l'addome; soltanto i tarsi hanno ri- flessi verdi. L'A. Ragazzii confrontata coll’ A. placida, ha gli elitri più lunghi, più stretti e più paralleli, la testa meno fortemente ru- gosa, il protorace un poco più largo alla base e meno punteggiato sul disco. Inoltre nella placida la fascia basale degli elitri è interrotta alla sutura e lascia allo scoperto il callo omerale e un sottile orlo basale e la fascia posteriore è pure interrotta alla sutura e di forma ovale. La superficie inferiore è pure molto diversa nelle due specie per colorazione, essendo nella Ragazzti tutta violacea e nella placida violaceo soltanto 1’ addome ed il petto aureo-cupreo. Fu raccolta in discreto numero a Farrè, nello Scioa, in Agosto 1887. Sento il dovere di dedicare questo magnifico Bupre- (345) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 105 stide al Dottore Vincenzo Ragazzi, il quale, durante il suo lungo soggiorno nello Scioa, ove era Direttore della stazione italiana di Let-Marefià e nell’ Eritrea, ha sempre atteso con passione e perizia alle raccolte zoologiche, tanto da radunare materiali vera- mente preziosi per lo studio della fauna di quei paesi. ° STERASPIS, Sor. 229. Steraspis colossa, Haro. Monatsb. Akad. Wiss. Berl., 1878, p. 214. — Gerst. Jahrb. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 1. — Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXV, 1891, p. CCLXxx. Un solo esemplare. Boran Galla, 3 Luglio 1893. Questa splendida specie, raccolta per la prima volta da Hildebrandt nell’ interno di Zanzibar, fu ritrovata dal Von Hohnel nella regione intermedia fra i Somali e il territorio dei Massai. PSILOPTERA, SoL. 230. Psiloptera pubifrons, Fary. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXV, 1891. Compt. Rend. p. CCLXXXxIX. Somali, Basso Ganana, Luglio 1893. L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego corrisponde in tutto al tipo di Fairmaire, col quale l’ ho confrontato; ma è un poco più piccolo, misurando soltanto 20 millimetri. Il tipo fu raccolto dal Von Hòhnel sul lago Stefania. CHALCOGENIA, J. Toys. 251, Chalcogenia contempta, Mans. Anthaxia contempta, Mann. Bull. Mose. 1837, p. 84. Somali, Basso Ganana, Luglio 1893. Specie del Capo e della Cafreria. L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego, confrontato con un esemplare proveniente dal Capo di Buona Speranza, ne dif 106 R. GESTRO (346) ferisce per il corpo un poco più largo e per la pubescenza del capo un poco più corta; negli altri caratteri concorda; ma non avendone sott'occhio una serie di esemplari, è difticile sta- bilire se si debba dare alle indicate differenze un’ importanza specifica. ANTHAXIA, EscHscu. 232. Anthaxia sordidata, n. sp. Elongata, postice attenuata, nigro-cyanea, parum mitida, capite virescente, antennis aencis, prothoracis margine antico anguste viridi, elytrorum basi leviter aenco marginata, pygidio viridi. Long. 7 !/, mill. Questa specie, a livrea molto umile, è di forma allungata e piuttosto ristretta in addietro. Il colore è un nero cianeo molto cupo; il capo è densamente reticolato e munito di peli bianchi fini; esso ha riflessi verdi ed il clipeo, abbastanza profondamente smarginato, è verde; la fronte è alquanto convessa con due leggere sporgenze tonde, e sul vertice si osserva una sottile carena longitudinale mediana. Le antenne sono bronzate. Il protorace è quasi due volte largo quanto lungo; un po’ più largo alla base che in avanti; il margine anteriore è abbastanza fortemente bisinuato, il posteriore quasi retto, i lati sono leg- germente arrotondati; il disco è longitudinalmente elevato nel mezzo, depresso e infossato sui lati; la scultura si compone di una fitta reticolatura a maglie ombilicate. Il colore del proto- race è nero-cianeo, ma il suo margine anteriore presenta un orlo sottile verde, che si allarga leggermente in corrispondenza degli angoli anteriori. Lo scudetto è pentagonale, liscio, di un verde olivastro. Gli elitri sono un po’ più di tre volte lunghi quanto il pro- torace; alla base hanno la stessa larghezza, dietro gli omeri sono fortemente sinuati, nel terzo posteriore ‘attenuati e ester- namente denticolati e arrotondati all’ apice. La sporgenza ome- rale è ben marcata e la depressione all’ interno di questa è profonda. La superficie è trasversalmente e densamente rugu- (347) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 107 losa. Il margine basale e la sutura alla base sono leggermente bronzati. Il pigidio è verde e scolpito di grossi punti. Il corpo infe- riormente è più lucente che al disopra e reticolato. Cormoso, 26 Aprile 1893. Un esemplare ACMAEODERA, EscuscH. 239. Aecmaeodera subprasina, Mars. Ann. Soc. Ent. France, 4.0 Série, VII, 1867, p. 54. Fairm. ibid. 6.° Série, VII, 1887, p. 146. Cormoso, Aprile 1893. — Boran Galla, Auata, Maggio 1893. — Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Questa graziosa specie è rappresentata nella collezione Bottego da numerosi esemplari variabili pel colore, ora verde chiaro, ora azzurro-violaceo, ora aureo-cupreo. È sopra esemplari di quest’ ultima tinta che Ancey (Le Naturaliste, II, 1880, p. 62) ha fondato la sua varietà cuprea. Si trova anche nel Senegal (Fairmaire loc. cit.), al Nilo Bianco, in Abissinia (Beccari e Raftray). Fra gli esemplari del paese dei Bogos raccolti dal Dr. Beccari nel 1870, uno è di colore violaceo scuro, quasi nero. Révoil l’ ha raccolta a Zanzibar. 294. Acmaeodera elevata, KLus. Symb. Phys. dec. I, 6, tav. I, fig. 6. — Fairm. Miss. Révoil, Coléopt. 1882, p. 54. Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XII, 1892, p. 758. Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. Questa specie della Nubia e dell’ Abissinia, fu già raccolta nei Somali dal Révoil e dal Brichetti-Robecchi. SPHENOPTERA, Sor. 2359. Sphenoptera senegalensis, Casr. et Gory. Monogr. II, 1839, p. 36, tav. 9, fig. 56. Bardera, Agosto 1893. Un esemplare. 108 R. GESTRO (348) 236. Sphenoptera quinquepunctata, Casr. et Gory. Monogr. II, p. 26, tav. 7, fig. 37. Somali, Basso Ganana, Agosto 1893. Un esemplare. Abita il Senegal. 237. Sphenoptera, sp.? Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. 258. Sphenoptera, sp. ? Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 239. Sphenoptera jubana, n. sp. Subovata, abbreviata, obscure cuprea, nitida, capite lato, antice viridi metallico, medio longitudinaliter profunde impresso, protho- race transverso, margine postico utrinque valde sinuato , elytris 13 Questa piccola specie è molto notevole pel suo corpo largo abbreviutis, apice trispinosis. Long. 7 */, millim. ed accorciato, piuttosto elevato in corrispondenza della base degli elitri e declive in addietro. È lucente e di un colore cupreo oscuro. Il capo è di una tinta cuprea più vivace, e anterior- mente di un bel verde metallico; esso è molto largo, con una profonda depressione longitudinale nel mezzo, scolpito di punti abbastanza grossi che si fanno più fitti e più minuti in avanti. Le antenne hanno i primi articoli bronzati e gli altri neri. Il protorace è un po’ meno di due volte largo quanto lungo; in avanti è leggermente più stretto che alla base; i lati sono leg- germente arrotondati e interamente marginati: in avanti è sub- sinuato, marginato cogli angoli alquanto sporgenti, in addietro presenta il lobo mediano largo, troncato e ai lati di questo è profondamente sinuato ; il dorso è convesso, tutto punteggiato , nel mezzo un po’ più scuro; sui lati la scultura è un po’ più (349) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 109 fitta e più marcata. Lo scudetto è largo e corto, acuminato in addietro. Gli elitri sono circa tre volte lunghi quanto il protorace; alla base sono alquanto più larghi di esso, dietro gli omeri si ristringono leggermente e poi più fortemente nel terzo api- cale; lateralmente sono marginati e dopo gli omeri poco si- nuati; ciascuno termina con tre spine, delle quali l’ esterna è un po’ più distante dalle altre di quanto queste lo sono tra di loro. Le spalle sono sporgenti; all’interno di esse vi è una depressione e un’altra se ne osserva in quel tratto della base che corrisponde alla forte sinuosità del protorace. La superficie è puntato-striata sopra un fondo di punti minutissimi; gli in- terstizii presentano leggere rughe trasversali e all’ apice sono elevati. Il corpo al disotto è più splendente e fortemente punteg- giato. Le anche posteriori sono internamente unidentate. L'unico esemplare di questa specie fu raccolto nell’ Agosto 1893 a Bardera, villaggio sul Giuba. TRACHYS, Fagr. 240. Trachys somala, n. sp. Subovata, cupreo-aurea, albo-pilosula , elytris passim violaceo micantibuss capite medio longitudinaliter canaliculato, elytris for- titer punctatis , lateribus rugulosis; subtus cum pedibus obscure aenea. Long. 23/,-3 mill. È splendente, di un colore cupreo a riflessi dorati. Il capo è corto, abbastanza convesso, percorso longitudinalmente da una linea impressa, più profonda in avanti che sul vertice, scolpito di punti finissimi e coperto di peli bianchi. Le antenne sono nere, sottili e sorpassano di poco il margine anteriore del pro- torace. Il protorace è due volte largo quanto lungo, molto ristretto in avanti, coi lati obliqui molto leggermente arrotondati e il margine basale quadrisinuato ; il dorso è convesso, con una finis- sima reticolatura a maglie ombilicate e con radi peli bianchi. 110 R. GESTRO (350) Gli elitri presentano qua e là leggeri riflessi violacei; alla base sono più larghi del protorace, dopo gli angoli omerali sono leg- germente ristretti; quindi vanno gradatamente attenuandosi , mantenendo i loro lati alquanto arrotondati, e terminando uni tamente rotondi all’ apice; al disopra sono poco convessi, scol- piti di punti abbastanza grossi, poco marcati lungo la sutura, e rugulosi lungo i lati. Il corpo inferiormente è più scuro e bronzato. Garrà- Marre, presso la confluenza del Daua col Ganana, Lu- glio 1893. Tre esemplari. Fam. MONOMMIDAE. MONOMMA, Casr. 241. Monomma Antinorii, Gesrro. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, ITI, 1872, p. 51. Boran Galla, Auata, Maggio; da Bardera a Culmiso, 27 Agosto 1893. Due esemplari. x Abita nel paese dei Bogos, Cheren e valle dell’Anseba; viaggio Beccari e Antinori 1870. Fam. ELATERIDAE. AGRYPNUS, EscHÙscH. 242. Agrypnus luridus, Fagr. Elater luridus, Fabr. Spec. Insect. I, p. 265. Agrypnus luridus, Cand. Mon. I, p. 37. — Gestro, Ann. Mus, Civ, Genova, 2.2 Serie, VII, 1889, p. 43. Questa specie, dell’ Arabia e dell’ Imdostan occidentale, fu tro- vata in Assab nel 1888 dal Dott. V. Ragazzi ed ora nella col- lezione del cap. Bottego ne ritroviamo un esemplare raccolto sul Basso Ganana nell’ Agosto 1893. Nei Somali trovasi anche l’ Agrypnus maculicollis, Gerst.; in- fatti esso vi fu raccolto dal Bricchetti Robecchi nel 1891 (1). (!) Vedi: Gestro, Annali del Museo Civico di Genova, 2.* Serie, XII, 1892, p. 758. (351) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 111 PSEPHUS, Canp. 243. Psephus severus, Canp. Élat. nouv., VI fascic. (!). Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varii esemplari. Alcuni esemplari hanno il torace privo della striscia nera mediana (var. 4); altri lo hanno interamente nero (var. 5). HETERODERES, Larr. 244, Heteroderes spissus, Canp. Élat. nouv. IV, p. 29. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. Abita l'Abissinia. CARDIOPHORUS, EscHscH. 245. Cardiophorus Hedenborgii, Canp. Monogr. III, p. 197, t. III, f. 24. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Sér. V, 1885, p. 426. Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, VII, 1889, p. 44. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. L’ Arabia, il Sennaar, Obock, Assab sono le località già in- dicate per questa specie. Fam. MALACODERMIDAE. LYCUS, Fagr. 246. Lycus trabeatus, Guer. Icon. Regn. anim. 1835, p. 45, tav. 14, f. 1-4. — Bourgeois, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XVIII, 1883, p. 629. — Gerst., Jahrb. Hamb. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 53. — Fairm. Ann. Soc. Entom. France, 6.0 Série, VII, 1887, p. 154. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. Di questa specie, sparsa dal Senegal al Capo e a Natal, il {!) Questo fascicolo finora non è stato pubblicato. 112 R. GESTRO (352) Museo Civico ebbe bellissimi esemplari raccolti da Beccari e An- tinori nel territorio dei Bogos e dal Dott. V. Ragazzi a Ghinda. Antinori l’ha pure raccolta nello Scioa. 247. Lycus ampliatus, Fang. Bohem. Ins. Caffr. I, 2, p. 432. — Bourgeois, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.8 Serie, XVIII, 1883, p. 632. — Fairm., Ann. Soc. Ent. France, 6.° Série, VII, 1887, p. 154. Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Pa- recchi esemplari. Trovasi a Zanzibar (Raffray), a Natal e al Capo. 248. Lycus constrietus, FAHR. Bohem. Ins. Caffr. I, 2, p. 434. — Bourgeois, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XVIII, 1883, p. 627. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Série, VII, 1887, p. 154. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. Il marchese Antinori l ha raccolto nello Scioa. Si ritrova a Zanzibar e a Natal, come pure sulla costa occidentale africana (Angola, Congo, Vecchio Calabar). 249. Lycus Bremei, Gur. Rev. Zool. 1847, p. 223. — Bourgeois, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.* Serie. XVIII, 1883, p. 628. Arussi Galla, Aprile, Cormoso, Aprile; Boran Galla, Maggio 1893. Varii esemplari. Questa specie fu raccolta abbondantemente dal compianto marchese Orazio Antinori nello Scioa, specialmente presso la stazione di Let-Marefià. Il Museo Civico di Genova ne possiede pure un esemplare del lago Tzana raccolto da Carlo Piaggia e varii di Abissinia del viaggio di Raffray; questi ultimi però sono coloriti come nel tipo, mentre in quelli raccolti dall’ Antinori e dal Bottego predomina la tinta nera sulla gialla. Gli esemplari della spedizione Bottego spettano alla varietà è di Bourgeois (loc. cit.). (353) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 113 SILIS, LATR. 250. Silis scioensis, GorHam. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.2 Ser., XVIII, 1883, p. 593. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Tre esemplari. La specie è basata sopra esemplari raccolti dal marchese Antinori, presso la stazione di Let-Marefià, nello Scioa. Gorham (loc. cit., p. 594) descrive altre due specie di Ss, il fossulatus, pure dello Scioa e il Beccari del territorio dei Bogos, e riferisce allo stesso genere il Te/ephorus deustus, Reiche. HAPALOCHRUS, ErIcns. 251. Hapalochrus Erichsonii, Rot. Wiegm. Arch. 1851, I, p. 120. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Una sola femmina. Abita l’Abissinia. LAIUS, Guer. 252. Laius Bourgeoisii, n. sp. Supra viridis splendens, interdum violaceus, capite antice albo- piloso, antennis fuscis, articulis tribus basalibus totis (L°) vel partim (9) /lavis, articulo secundo et tertio (Y) monstrosis, inflatis, pro- thorace elytrisque migro-hirtis; subtus obscurior, abdomine fla- vescente, tibùis tarsisque fuscis. Long. h-ht/, millim. Al disopra è di un colore verde splendente, e in alcuni esem- plari si osservano riflessi violacei, specialmente sugli elitri. Il capo è splendente, fornito sul davanti di lunghi peli bianchi e irto di peli neri sul vertice. Le antenne Laius, Bourgeoisii, n. sp. VORREI non sono molto lunghe e 8 114 R. GESTRO (354) non raggiungono la metà del corpo; ésse sono nerastre coi tre primi articoli interamente gialli nel maschio e gialli soltanto inferiormente nella femmina. Il primo articolo nel maschio è più grande che nella femmina ma di forma normale, il secondo ed il terzo invece sono mostruosi, molto grandi e rigonfii; i seguenti sono corti e un po’ più larghi di quelli della femmina. Il protorace è splendente , irto di peli neri, trasverso, forte- mente ristretto alla base, largamente arrotondato in avanti, coi lati fortemente obliqui prima della base e con una forte e larga depressione trasversale antibasale; lungo i lati è punteggiato, nel mezzo quasi liscio. Lo scudetto è subquadrato, nerastro. Gli elitri sono abbastanza dilatati in addietro e arrotondati all’ apice, poco convessi, scolpiti di punti grossi e fitti e muniti di peli neri eretti. Il corpo inferiormente è più scuro e l'addome è interamente giallastro. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Varii esem- plari. Il sig. J. Bourgeois, la cui alta competenza in fatto di Mala- codermi è ben nota, mi ha prestato gentilmente il suo ajuto nello studio delle specie raccolte dal capitano Bottego ed io gli porgo, insieme alla dedica di questo nuovo Lazus, i più sinceri ringraziamenti. ATTALUS, Ericus. 253. Attalus regulus, n. sp. ST. Niger mitidus, pilis nigris ereclis vestitus, capite inter oculos leviter biimpresso, antennis articulis tribus basalibus rufescentibus , coeteris nigris dentatis , prothorace rufo, elytris maculis tribus, prima suturali angusta communi, secunda apicali communi, terlia laterali trianqulari, flavo-aurantiacis. Long. 4*/, milllim. Il capo al disopra è lucente e ricoperto di peli neri eretti; il capo è nero lucente, con due leggere depressioni longitudinali in mezzo agli occhi; le antenne sono piuttosto corte, i loro primi tre articoli sono rossastri, tinti superiormente di nero, gli altri sono neri, pubescenti, dentati. (355) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 115 Il protorace è rossastro, trasverso, arrotondato e leggermente elevato nel mezzo in avanti, col margine basale ed i lati arroton- dati. Lo scudetto è nerastro. Gli elitri sono leggermente gibbosi alla base e alquanto depressi all’ interno dell’omero, dilatati in addietro e arrotondati al- l’estremità; la loro superficie è densamente punteggiata, hanno una macchia piccola, stretta, suturale comune, situata poco prima della metà, una apicale pure comune, che occupa buona parte dell’ apice protendendosi sottilmente e per breve tratto lungo la sutura, e una marginale a forma di un triangolo irregolare, la cui larga base occupa più d’ un terzo del margine laterale e il cui vertice sta dirimpetto alla macchia suturale. Queste macchie sono di un giallo arancio. Il corpo al disotto è nero, pubescente, i segmenti dell’ addome hanno un orlo pallido apicale; le tibie ed i tarsi sono picei. La mia descrizione non si riferisce che al maschio, non avendo io ricevuto che un individuo di questo sesso, raccolto fra i Boran Galla, sull’ Auata, in Maggio 1893. Altri Attalus descritti dopo la pubblicazione del volume VI (1869) del Catalogo di Gemminger e Harold e appartenenti a paesi che possono avere rapporti di fauna colla regione esplorata dal ca- pitano Bottego, sono l’ A. Zbipennis Gorham (!) le otto specie descritte nel 1890 da Abeille de Perrin (?), tutte d’ Abissinia, e l'A. decolor Fairm. (3) dello Scioa. 254. Attalus, sp.? * Arussi Galla, 23 Aprile 1893. Probabilmente si tratta di una muova specie, ma sarebbe imprudenza descriverla sopra un solo e mal conservato esem- plare. (1) Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XVIII, 1883, p. 598. (?) Revue d’ Entomologie, IX, 1890, p. 51 e seg. (#) Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVII, 1893, p. 25. iu. i i 116 R. GESTRO (356) MELYRIS, Far. 255. Melyris nobilis, Gersr. Decken’s Reis. 1873, p. 156, tav. VIII, fig. 7. Raccolta fra i Boran Galla in Giugno e sul Basso Ganana, fra Bardera e Culmiso, in Agosto 1893. 256. Melyris, sp.? Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un esemplare. PRIONOCERUS, Perty. 257. Prionocerus dimidiatus, Gersr. Decken’s Reis. 1873, p. 158, Tav. VIII, fig. 11. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.2 Série, VIII, 1887, p. 159. Cormoso, Aprile 1893. Raccolto in quantità. Questa specie si ritrova a Zanzibar e a Natal. IDGIA, Casr. 258. Idgia fulvicollis, RerckE. Voy. Ferr. Galin. p. 286, tav. 17, f. 5. Fu raccolta in grande abbondanza insieme al Prionocerus di- midiatus ed anche fra i Boran Galla, sull’Auata. Questa specie trovata la prima volta in Abissinia, fu raccolta dal Beccari nel paese dei Bogos e dal Raffray fra Gundet e Adua. Fam. CLERIDAE. NECROBIA, Larr. 259. Necrobia rufipes, De GeERr. Mém. V, p. 165, tav. 15, fig. 4. — Gerst. Jahrb. Hamb. Wiss. Anst. I, 1884, p. 53. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Bardera, Agosto 1893. Tolta la cosmopolita Necrobia rufipes, il cap. Bottego non ha ” (357) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 117 raccolto altro Cleride. Nel lavoro di Fairmaire sopra i Coleotteri dei Somali e dello Zanguebar trovati dal Révoil sono descritte parecchie specie di questa famiglia; due (una delle quali nuova), provenienti dalla regione fra i Somali e il paese dei Massai, e raccolte dal von Héhnel, sono pubblicate dallo stesso autore. Il Gerstiicker ne descrive due del Massai ed io pure ne ho fatto conoscere una, scoperta dall’ Ing. Bricchetti Robecchi sull’ Uebi, nell’ Ogaden. Fam. BOSTRYCHIDAE. APATE, Fagr. 260. Apate francisca, Fagr. Syst. El. II, p. 379. Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. Specie sparsa in tutta l'Africa. 261. Apate cornuta, Ouv. Entom. IV, n.° 77. p. 7, tav. 1, fig. 5. — Gerst. Jahrb. Hamb. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 54. — Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6. Série, VII, 1887, p. 165. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. Benchè sparsa in tutta l’ Africa intertropicale, non la trovo fra il ricco materiale radunato nello Scioa da Antinori e da Ra- gazzi; fu invece raccolta in quantità nel territorio dei Bogos dal Beccari. Nello Scioa trovasi frequentemente l’ Apate tetraodon, Fairm. 262. Apate diaspis, Farm. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. In grande quantità. Nella collezione Bottego vi è anche un esemplare raccolto sull’ Uebi Scebeli (Soblale) nel Set- tembre dello stesso anno. Già trovata in Abissinia dal Raffray. 118 R. GESTRO (358) Il nome di Apate diaspis, mi fu gentilmente fornito dal Fair- maire, cui ho comunicato la specie; non sono però riescito a trovarne la descrizione. Forse si tratta di una specie tuttora inedita, cui fu assegnato un nome in collezione. XYLOPERTHA, Gueér. 263. Xylopertha cultrata, THÙoms, Apate cultrata, Thoms. Arch. Ent. II, p. 83. Xylopertha cultrata, Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Série, VII, 1887, p. 165. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Parecchi esemplari. Questa specie, descritta originariamente sopra esemplari del Gabon, fu ritrovata poi in Abissinia sulle pianure di Tembene, dal Raffray, e a Tabora dal Révoil. 264. Xylopertha forficula, Farm. Ann. Soc. Ent. France, 6,° Série III, 1883, p. 95. Numerosi esemplari raccolti fra i Boran Galla, sull’Auata in Maggio e alcuni fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà in Aprile 1893. Già raccolta dal M.s Antinori nei Somali Isa. Fu anche presa in Abissinia, nella regione fra Massaua e l’Asmara, dal Raffray. Fam. TENEBRIONIDAE. ZOPHOSIS, Lam. 265. Zophosis aromatum, n. sp. Z. planae e approximatae a/ffinis, sed corpore longiore , amtice et postice magis attenuato, minus convexro, elytrorum costa dorsali minus elevata, carinis marginali et epipleurali inter se valde approwimatis, epipleuris lineolatis. Long. 104/, mill. Questa specie va collocata nel gruppo formato dalle Z. car nata, Sol., plana, Fabr. e approrimata, Deyr. Si distingue però E a * è; (359) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 119 da esse per il corpo più allungato, a ovale più regolare, più attenuato tanto in avanti come in addietro e meno convesso; lo spazio compreso fra le coste dorsali è un po’ più largo, meno elevato, e meno piano, le dorsali stesse sono meno spor- genti e vanno obliterandosi alla base e all’ apice più grada- tamente. Il capo è poco convesso, densamente punteggiato, la sutura clipeale forma due lobi abbastanza distinti. Il protorace è più leggermente punteggiato che il capo. Gli elitri sono finamente punteggiati nel tratto compreso fra le coste dorsali; all’esterno di queste presentano lineette elevate molto corte e fitte. La carena laterale è tanto avvicinata alla epipleurale che fra esse riesce delineato un solco molto angusto, in cui si osserva un solo rango di tubercoletti minuti allungati. Le due carene all'apice convergono. Le epipleure sono scolpite di lineette elevate lunghe e abbastanza fitte. Il metasterno ha un breve solco apicale. Archeisa, Ottobre 1892. L'unico esemplare raccolto dal cap. Bottego è incompleto, mancando dei piedi delle due paia posteriori; ma nel resto è ben conservato e la specie è tanto facilmente riconoscibile dalle altre dello stesso gruppo, che non ho esitato a descriverla. 266. Zophosis plicatipennis, Der. Monogr. p. 190. — Fairm. Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVII, 1893, p. 144. Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settembre 1892. Parecchi esemplari. Questa specie della Nubia, raccolta anche nello Scioa dal M. Antinori, fu trovata a Banan-Abdallah dal D.re Keller (vedi Fairmaire loc. cit.). Farmaire ha descritto, col nome di Z. er spata (*), una specie che ha somiglianza colla plicatipennis e che fa parte della raccolta del von Hòhnel. (') Ann. Soc, Ent. Belg. XXXV, 1891. Compt. rend. p. CCXCI, 120 R. GESTRO (360) 267. Zophosis Reichei, Guir. Voy. Lefebr. 1849, p. 319, tav. 5, fig. 1. — Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Gal. p. 362, tav. 22, fig. 3. Arussi Galla, 24 Aprile 1893. Un esemplare. 268. Zophosis rhantoides, n. sp. Ovato-elongata, subparallela, sat convera, obscure aeneo-nigra , nitida, capite confertim, clypeo fortius, punetato, sutura clypeali distincta, elytris obsolete quadricostatis, costis laevigatis , interstitiis irregulariter punctulatis, duobus exterioribus. oblique lineolatis. Long. 101/, millim. Questa specie è notevole per la sua forma allungata, pochis- simo attenuata in addietro e quasi ugualmente arrotondata in addietro come in avanti. Il capo è largo, con punteggiatura molto fitta, leggermente aciculata presso gli occhi, e più forte sul clipeo. La sutura cli- peale è distinta, non lobata, nè sinuata nel mezzo. Il mento è profondamente solcato nel mezzo in senso longitudinale e gros- solanamente punteggiato e rugoso. Le antenne non raggiun- gono gli angoli posteriori del protorace; il 3.° articolo è lungo di circa un terzo più del 2.°, il quale è quasi uguale in lun- ghezza al 4.° Il protorace è largo appena due volte quanto lungo, il mar- gine anteriore misurato fra i due angoli anteriori è metà più stretto del basale, i lati sono abbastanza arrotondati, il mar- gine anteriore è profondamente smarginato, la smarginatura- è molto profonda e nel suo fondo è affatto dritta; il margine posteriore è sinuato in corrispondenza degli angoli, che spor- gono alquanto e si prolungano ad abbracciare una piccola por- zione degli omeri. La scultura è molto più fine di quella del capo e si fa alquanto più forte e leggermente aciculata sui lati. Gli elitri sono larghi alla base quanto il protorace, dopo la base pochissimo più larghi, quasi paralleli, largamente arro- (361) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 121 tondati all'estremità; ciascuno ha quattro coste pochissimo spor- genti, levigate, delle quali la marginale è la meno accennata ; queste coste in vicinanza della base ed all’apice sono obliterate:; gli interstizii sono scolpiti di punti minuti, abbastanza fitti, ma irregolari; i due compresi fra la seconda dorsale e la marginale e fra questa e la carena epipleurale presentano invece sottili linee leggermente oblique. Il mesosterno è percorso nella sua metà anteriore da un soleo largo e profondo; il metasterno, tolti pochi punti ai lati della sua base, è liscio e il suo solco apicale è brevissimo. L’addome non presenta che minuti e scarsissimi punti. Bardera, 20 Agosto 1893. Un esemplare. 269. Zophosis Vesmei, n. sp. Elongato-ovata, convera, migra, leviter aenescens, nitida, capite crebre punctato, vertice et juxta oculos subaciculato, prothorace lon- gitudine duplo latiore, antrorsum valde angustato, margine antico mediocriter emarginato, postico bisinuato, angulis posticis elytrorum basim amplectentibus, dorso confertim punetulato lateribus subaci- culato; elytris elongatis, pone medium parum attenvatis, juxta suturam leviter depressis, dorso crebre punetulato , lateribus subti- liter longitudinaliter striolato-plicatis , costa marginali et costa epi- pleurali parallelis, epipleuris lineolatis; subtus punctulata, metasterno apice sulcato. Long. 12 millim. È di forma ovale, allungata, abbastanza convessa, nera, lucente, con leggerissimo riflesso bronzato sugli elitri. Il capo è legger- mente convesso, scolpito di punti minuti molto fitti, che sul vertice e lungo gli occhi confluiscono dando luogo a brevi striole. L’ epistoma è leggermente smarginato in avanti, la sua sutura è ben marcata e forma nel mezzo un angolo rientrante e la sua superficie è scolpita più finamente che il resto del capo. Il mento è fortemente punteggiato. Le antenne sono piuttosto gracili, lunghe fino a raggiungere gli angoli posteriori del protorace, col secondo articolo lungo poco più della metà del terzo e il quarto leggermente più corto del terzo. 122 R. GESTRO (362) Il protorace è largo due volte quanto lungo, alla base è due volte largo quanto all'apice; il margine anteriore è moderata- mente smarginato, il posteriore bisinuato; i lati sono legger- mente arrotondati; gli angoli posteriori molto acuti e sporgenti in addietro, tanto da abbracciare la base degli elitri. La pun- teggiatura è minuta e fitta e va gradatamente facendosi più densa é confluente dal mezzo verso i lati. Gli elitri sono un po’ più di tre volte lunghi quanto il protorace, non più larghi di esso alla sua base, poco attenuati in addietro e leggermente e largamente depressi lungo la sutura. La loro superficie è scolpita di punti minuti e fitti e lungo il margine laterale, dalla base all’ apice, vi è un tratto abbastanza largo scolpito da brevi lineette elevate longitudinali. La costa epipleurale è inferiore, e al disopra e parallela ad essa ve ne è un’altra ugualmente sviluppata; l’angusto intervallo fra le due coste è scolpito di lineole come quelle che esistono sul margine dell’ elitro. Altre lineole elevate, ma più lunghe, si osservano sulle epipleure. La superficie inferiore del corpo è finamente e poco densamente punteggiata; i piedi sono più fortemente scolpiti; i segmenti dell’ addome alla base portano sottilissime rughe longitudinali. Il solo esemplare che io ebbi sott'occhio per descrivere questa nuova specie fu raccolto nel territorio dei Boran Galla, sul medio Ganale in Giugno 1893. 270. Zophosis Candei, n. sp. Oblongo-ovata, modice convera, postice leviter attenuata, nigra leviter aenescens, nitida, capite tenue et confertim punctulato, sutura clypeali fere indistineta, prothorace disco tenue punetulato, lateribus crebrius et fortius punctulato-subrugosis, elytris tenwissime punctu- latis, lateribus lineolatis, costulis tribus discoidalibus basi et apice evanescentibus, carina laterali et carina epipleurali parallelis. Long. 10-10 1/, meli. Questa specie può avvicinarsi alla sw/eata, Deyr., ma il suo corpo è più stretto e più gradatamente attenuato in addietro. (363) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 123 Il capo è abbastanza convesso, scolpito di punti fini e fitti; la sua scultura è quasi uniformemente uguale dapertutto, soltanto è un poco più leggera sul clipeo; la sutura di questo è quasi invisibile. Le antenne raggiungono gli angoli posteriori del pro- torace; il secondo articolo è più corto del seguente di circa un terzo e uguale in lunghezza al quarto. Il protorace è poco più di due volte largo quanto lungo, in avanti è circa di una metà più stretto che alla base; il mar- gine anteriore è abbastanza profondamente smarginato e la smarginatura nel suo fondo è quasi dritta; i lati sono legger- mente arrotondati ; il margine posteriore è pochissimo e larga- mente arrotondato nel mezzo e abbastanza fortemente sinuato ai lati, perchè gli angoli posteriori sono sporgenti, acuti e ab- bracciano la base degli elitri. La sua superficie piuttosto lucente è scolpita di punti minutissimi, fitti, quasi meno marcati di quelli del capo; soltanto sui lati e specialmente in corrispon- denza degli angoli posteriori questi punti si fanno un po’ più profondi, confluiscono e danno luogo a leggere rughe longitu- dinali. Gli elitri sono leggermente arrotondati sui lati e gradata- mente attenuati in addietro; ciascuno, oltre la carena laterale, ha tre coste mediocremente sporgenti, che vanno obliterandosi alla base ed all'apice; di queste la seconda dorsale è un po’ meno marcata delle altre; i due intervalli fra la sutura e la costa suturale e fra questa e la prima dorsale sono leggermente incavati; la carena laterale e la epipleurale sono parallele per tutta la loro estensione. La punteggiatura è finissima e meno fitta di quella del protorace ; le lineole elevate cominciano nell’ in- terstizio fra la prima e la seconda costa dorsale e si fanno più marcate nel resto dei lati; quelle delle epipleure sono molto più lunghe. Il corpo inferiormente è pochissimo e sottilissimamente pun- teggiato; sulla base dei primi segmenti addominali si osser- vano lgggerissime strie longitudinali ; il metasterno è longitu- dinalmente solcato all’ apice. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Tre esemplari. 124 R. GESTRO (364) Questa specie e la precedente sono dedicate ai signori Baudi di Vesme e Candeo, i due arditi e valenti esploratori della pe- nisola dei Somali. 271. Zophosis foveiceps, n. sp. Oblongo-ovata, forma et statura ut in Z. punctata; nitida, nigra, leviter aenescens, capite medio subfoveolato, sutura clypeali obsoleta, prothorace lateribus tantum tenwissime punctulato, medio laevi, elytris temuissime et irregulariter punctulatis lateribus oblique striolato-lineolatis. Long. 7-8 mallim. Questa specie è molto affine alla punctata, Brullé, indicata di Sardegna, di Sicilia, di Grecia, dell’ Asia Minore, della Siria, della Persia, di Algeria e di Tunisia, e come essa è molto va- riabile e quindi difficile a caratterizzarsi con una certa esattezza. Per lo più è di un nero leggermente bronzato, ma alcuni esem- plari sono del tutto neri. Il capo è finamente e densamente punteggiato, la punteg- giatura sul clipeo si fa più leggera e presso gli occhi diventa alquanto aciculata ; nel mezzo della fronte vi è una depressione foveiforme più o meno larga e più o meno profonda, talvolta poco accennata, ma sempre presente in tutti i numerosi esem- plari da me esaminati. Le antenne non raggiungono la base del protorace e il loro terzo articolo è più lungo del secondo. Il protorace è dal più al meno della stessa forma che nella punctata, generalmente liscio nel mezzo e finissimamente pun- teggiato sui lati. Gli elitri hanno sovente la superficie ineguale, cioè con leg- gerissime ed incerte traccie di coste longitudinali irregolari; la loro punteggiatura è più fitta e molto più fine che nella puncetata. L’apotisi del mesosterno è più angolosa all'apice; il solco apicale del metasterno è brevissimo. Questa specie fu raccolta in quantità nei seguenti luoghi : Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Boran Galla, Medio Ganale, Giugno 1893. Garrà Marre, Luglio 1893. Bardera, Ago- sto 1893. (365) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 125 272. Zophosis, sp. ? Basso Ganana, Giugno 1893. Questa specie è più piccola, più larga, meno convessa della precedente e col protorace più fortemente scolpito; ma la man- canza di un numero sufficiente di esemplari mi trattiene dal descriverla. 273. Zophosis, sp. ? Archeisa, Ottobre 1892. Un solo esemplare. 274. Zophosis, sp.? Bardera, Agosto 1893. 5 ARTHRODES, Sor. 275. Arthrodes asperulus, n. sp. Breviter ovatus, valde CONVELUS, Niger nitidus, capite haud cari nato, crebre punetulato-ruguloso, elypeo valde bisinuato, obtuse tri- dentato, dentibus aequalibus, prothorace antice valde angustato , angulis anticis acutis prominulis, elytris basi obsolete punetulatis , apice crebre sed tenue asperulatis. Long. 9*/,-10 millim. Il capo è minutamente e densamente punteggiato-ruguloso ; la scultura è più fitta in avanti e va gradatamente diradandosi verso il vertice. Il clipeo sporge nel mezzo con tre denti larghi ed ottusi, dei quali il mediano non è superiore agli altri in lunghezza. Le antenne nei due esemplari che ho in esame sono soltanto rappresentate dai primi articoli, che hanno una tinta picea. Il protorace è della metà più largo che lungo; la massima sua larghezza corrisponde alla base e in avanti è più stretto quasi di una metà che alla base; il margine anteriore è pro- 126 R. GESTRO (366) fondamente smarginato e guernito di peli corti e fitti, giallastri; gli angoli anteriori sono acuti e alquanto sporgenti, il margine posteriore è quasi dritto e i lati sono leggermente arrotondati ; la sua superficie è scolpita di punti finissimi, visibili soltanto alla lente. Gli elitri alla base sono larghi quanto il protorace e leg- germente dilatati nel mezzo; alla base presentano punti finissimi e sparsi, i quali gradatamente vanno convertendosi in leggere asperità, che diventano soltanto più distinte e subgranuliformi all'apice, ove si fanno anche più fitte. Il corpo inferiormente è liscio; il prosterno presenta in ad- dietro un solco longitudinale mediano e nel maschio è munito, sul davanti nel mezzo, di una fossetta tonda, dalla quale sporge un fascetto di peli giallastri. Il metasterno presenta alcuni solchi longitudinali leggeri. I piedi sono picei. Bardera, Agosto 1893. Due esemplari (7 9). Questa specie è diversa dal plicatus, che ho descritto sopra un esemplare dell’ Ogaden raccolto dall’ Ingegnere Bricchetti- Robecchi (*). Il Fairmaire, cui l’ho comunicata, supponendo po- tesse riferirsi ad alcuna delle specie da lui pubblicate nei suoi « Coléoptères des voyages de M. G. Révoil » (?), la considera come distinta, benchè affine alle specie nitidiventris e cyphonotus. ADESMIA, Fiscu. Adesmia Boyeri, Sor. Ann. Soc. Ent. Franc, 1835, p. 519, tav. 14, fig. 13. Lago Edoardo, Casati. Un esemplare. Abita il Senegal. (') Questi Annali, Serie 2., XII, 1892, p. 764. (3) Annales de la Société Entomologique de France, 6. Série, VII, 1887. (367) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 127 METRIOPUS, Sor. Metriopus platynotus, Gersr. Monatsb. Berl. Ac. 1851, p. 530. — Peters Reis. 1862, p. 274, tav. 16, fig. 2. Lago Edoardo, Casati. Un esemplare. Abita il Mozambico e la regione del Lago Nyassa. HOMALA, EscHscH 276. Homala integricollis, Farm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXVIII, 1844. Compt. rend., p. LXXIV. — Ann. Soc. Ent. France, 6.2 Série, VII, 1887, p. 169. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.à Serie, XII, 1892, p. 767. Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settembre 1892. Varii esemplari. Basso Ganana, Garrà Marre, Luglio 1893. Un esemplare. Già raccolta a Mogadiscio dal Révoil e dal Bricchetti-Robecchi e da questi anche a Obbia e a Milmil (Ogaden). 277. Homala, sp.? Archeisa, Ottobre 1892. Un solo esemplare. RHYTIDONOTA, EscHscH. 278. Rhytidonota oxyoma, Farm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884. Compt. rend. p. CCCXLVII. — Ann. Soc. Ent. France, 6.° Série, VII, 1887, p. 172. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2,% Ser., XII. 1892, p. 767. Cormoso, Giugno; Basso Ganana, Garrà Marre, Luglio 1893. Varii esemplari. Raccolta dal Révoil a Mogadiscio e dal Bricchetti-Robecchi a Obbia e fra Obbia e Berbera. 128 R. GESTRO (368) Rhytidonota acuticollis, Farm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVI, 1882; Compt. rend. p. XLIX. Nkole (Africa centr.) 1888. Un esemplare raccolto dal Maggiore Gaetano Casati. La specie è fondata sopra esemplari raccolti dall’ esploratore belga, Sig. Burdo, fra lo Zanguebar e i grandi laghi centrali. 279. Rhytidonota gracilis, Gersr. Archiv f. Naturg. XXXIII, p. 59. — Decken” s Reis. 1873, p. 169. Archeisa (Ogaden), Ottobre 1892. — Basso Ganana, Garrà Marre, Luglio 1893. Due esemplari. Rhytidonota gracillima, Ano. Mesostena gracillima, Ancey, Le natural. I, 1881, p. 462. Rhytidonota gracillima, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVI, 1882. Compt. rend. p. XLIX. Lago Edoardo. Due esemplari raccolti dal Maggiore Gaetano Casati. Fu descritta sopra esemplari dell’ Uzagara. 280. Rhytidonota stupida, Gerst. Archiv f. Naturg. XXXIII, p. 58. — Decken's Reis. 1873, p. 167. Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Série, VII, 1887, p. 172. Bardera, Agosto 1893. Tre esemplari. Raccolta dal Revoil a Mogadiscio. MESOSTENOPA, Kraarz. 281. Mesostenopa Auberti, Farm. Rév. d’Entom. 1892, p. 107. Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi di Aberiò, Settembre; Archeisa, Ottobre 1892. Alcuni esemplari. Descritta originariamente sopra esemplari di Obock. fa * Ae. d (369) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 129 OXYCARA, Sor. 282. Oxyeara zophosina, Far. Miss. Révoil, Coléopt. 1882, p. 65. Dai pozzi di Laffarugh a quelli di Aberiò (Ogaden), Settembre; Archeisa, Ottobre 1892. Pochi esemplari. HIMATISMUS, EricHs. 283. Himatismus trivialis, Gersr. Decken’s Reis., 1873, p. 190. Somali: Basso Ganana, da Bardera a Culmiso, Agosto 1893. Un esemplare. Fu raccolta a Zanzibar anche dal Raffray. 284. F[imatismus Pavesii, Gesrro. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XII, 1892, p. 769. Somali: Basso Ganana, da Bardera a Culmiso, Agosto 1893. Pochi esemplari. La specie fu fondata sopra esemplari raccolti a Obbia e a Gubbet nel 1891 dall’ Img.r* Bricchetti-Robecchi. PIMELIA, Farr. 285. Pimelia Bottegi, n. sp. Breviter ovata, valde convera, nigra, pube densa cinerea induta; prothorace longitudine duplo latiore, granulato, linea media longi- tudinali laevi; elytris dorso converis, dense requlariter granulatis, tenue utrinque quadricostatis, costis duabus internis obsoletissimis 5 subtus cum pedibus dense granulata; mesosterno bituberculato. Long. 21-23 1/,; lat. 14-15 mill. Il corpo di questa specie è coperto di una pubescenza corta, 9 130 R. GESTRO (370) fitta, cinerea. Il capo presenta punti irregolarmente distribuiti, più numerosi sulla fronte, da ciascuno dei quali esce un pelo fulvo non eretto. Il mento è profondamente sinuato. Il protorace è due volte più largo che lungo, col margine anteriore un po’ meno largo del posteriore e coi lati arro- tondati; la sua superficie è ricoperta di granuli emisferici, abbastanza fitti, mancanti lungo una linea longitudinale me- diana e un po’ più sparsi ai lati di essa. Gli elitri sono corti ovali, molto convessi, non depressi al disopra e rapidamente declivi in addietro. La loro superficie è ricoperta di granuli robusti fitti disposti regolarmente, di forma quasi conica e muniti ciascuno (come quelli del protorace) di un pelo giallo. Ciascuno è munito di quattro coste formate dai granuli disposti in serie più regolare e più avvicinati fra di loro; ma di queste coste appena le due esterne sono mar- cate, mentre le due interne si vedono a stento. I fianchi hanno i granuli un poco più piccoli e un poco meno fitti. Il mesosterno è bitubercolato; l'addome presenta grossi tu- bercoli, un poco meno densi nel mezzo dei segmenti; di questi i primi tre hanno lungo il loro margine posteriore una serie di granuli più marcati e avvicinati, in modo da apparire quasi crenulati. Anche i piedi sono densamente granulosi. Questa specie si distingue facilmente a primo colpo d’ occhio dalla Hi/debrandti pel corpo più corto, più largo, molto più con- vesso e in addietro più declive; per le granulazioni degli elitri più grosse e per le coste assai meno marcate. Boran Galla, medio Ganale, Giugno; Basso Ganana, Luglio; confluenza del Daua col Ganana, 13 Luglio 1893. Tre esemplari. 286. Pimelia limosa, n. sp. P. Hildebrandti, Harold va/de affinis sed mento profundius smuato et densius granulato, prosterni lamina intercorali angustiore, mesosterno antice haud gibboso nec bituberculato, elytris minus con- vexis, costis magis elevatis, subtilius granulatis. Long. 23 mill. (371) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 131 È molto affine alla P. Hi/debrandii di Harold (1), della quale ho potuto avere un esemplare tipico grazie alla gentilezza del sig. Kolbe del Museo di Berlino. Il corpo appare meno convesso; la sinuosità del mento è assai più profonda e le granulazioni che si trovano sulla sua superficie sono più numerose (?); l’apofisi del prosterno è notevolmente meno larga e il mesosterno in avanti non presenta nè la rigonfiatura nè i due tubercoletti che si osser- vano nella H/debrandti. Le granulazioni sul protorace sono più minute e più fitte. Sugli elitri le granulazioni sono molto più minute e più disuguali, e questo si nota più specialmente nel terzo e quarto intervallo e sui fianchi, dove i granuli sono anche molto più scarsi. Le coste sono formate di granuli molto più avvicinati fra di loro e perciò appaiono assai più marcate. La superficie inferiore del corpo presenta granulazioni molto più fine e molto più stipate. Queste sarebbero le principali differenze fra la Pimelia limosa e la Hidebrandti; ma importa notare che le mie osservazioni sono fatte sopra un solo individuo e perciò potrebbe darsi che invece di una nuova specie sì trattasse di una semplice varietà. La P. limosa fu raccolta fra i pozzi di Laffarugh e quelli di Aberiò nel Settembre 1892. La Hildebrandti abita Zanzibar e fu anche trovata al Lago Stefania dal Von Hòhnel. Il Révoil ha raccolto nei Somali la var. cenchronota di Fair- maire (Miss. Révoil. Coléopt., 1882, p. 68). PSAMMODES, Kirsy. 287. Psammodes abyssinicus, Haas. Coleopt. Hefte, VIII, 1871, p. 32. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. (1) Monatsb. Preuss. Akad. Wiss. Berlin, 1878, p. 221. — Sénac, Ess. Monogr. P?- meta, II, 1887, p. 18. (è) Il compianto D.re Sénac nel suo pregevole lavoro monografico dice, a proposito della P. Hildebrandti: « menton ponctué »; ma nell’esemplare tipico che ho sott'occhio, invece di punti io trovo dei granuli evidentissimi. 132 R. GESTRO (372) PHRYNOCOLUS, Lacorp. 288. Phrynocolus placidus, Kox8e. Berlin. Entom. Zeitschr., XXIX, 1885, p. 112. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. : Il Museo Civico di Genova possiede esemplari di questa specie raccolti a Gondocoro sul Nilo Bianco dal sig. Eraldo Dabbene. Uno di essi fu mandato al Museo di Berlino e appunto su questo il sig. Kolbe ha fondato la sua descrizione. Spettano a regioni affini le due specie PArynocolus petrosus e P. frondosus di Gerstaecker (Decken’s Reis. p. 172 e 173, tav. IX, fig. 4 e 3). Il P. plicatus dello stesso autore (ibid. pag. 174) appartiene, secondo il Kolbe (loc. cit.) al genere Amzantus. Lo stesso probabilmente dovrà dirsi del P. sewcostatus Gerst. del Massai (Jahrb. d. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 54). 2389. Phrynocolus parvulus, n. sp. Nigro-piceus, opacus, indumento ochraceo dense tecto, prothorace utrinque tuberculo crasso conico, elytris ovatis, utrinque carinis tribus validis flexuosis, interstitiis plicis aliquis transversis irregu- laribus instructis. Long. 9/, mill. Il corpo è tutto ricoperto da un intonaco ocraceo. Il capo è trasversalmente depresso sulla fronte; il denso intonaco che ne ricopre la superficie impedisce di vederne la scultura; gli occhi sono piccoli, emisferici, le antenne setolose hanno i due primi articoli rossastri e gli ultimi cinque neri. Il protorace è munito da una parte e dall’altra di un grosso tubercolo di forma conica diretto orizzontalmente all’ esterno; la sua superficie è rugosa. Gli elitri sono ovali e ciascuno porta tre robuste carene longi- tudinali, flessuose, delle quali la più interna cessa si può dire nel punto ove comincia la parte declive, la seconda è più corta (373) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 133 della prima e la terza si spinge più in addietro di tutte. I pro- fondi intervalli fra le tre coste presentano qua e là delle pieghe trasversali od oblique, in piccolo numero, irregolari e disposte senza alcuna simmetria. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un solo esemplare. Questa specie non può riferirsi a quelle dei viaggi di Révoil e di von Hòhnel pubblicate dal Fairmaire ((ransversus, undaticostis, crispatus (*), discoideus (*)) e neppure alle altre che vennero de- scritte dopo la pubblicazione del catalogo di Gemminger e Harold, cioè Phrynocolus (?) sexcostatus Gerst. (3), P. placidus Kolbe (4), P. ater C. Waterh. (*), P. undatocostatus Kolbe (8); per cui ho creduto di poterla descrivere benchè non avessi a mia disposizione che un solo esemplare. SEPIDIUM, Fagr. 290. Sepidium Ruspolii, Famx. Ann. Soc. Entom. Belg., XXXVII, 1893, p. 150. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. Fu trovato per la prima volta nell’Ogaden dal D." Keller, che accompagnava il principe E. Ruspoli durante la sua prima spedizione nella penisola dei Somali. VIETA, Casr. 291. Vieta senegalensis Krve. Erman. Reis. Atl. 1835, p. 40. — Allard, Rev. Zool. 3.8 Sér., II, 1874, p. 145. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. (1) Ann. Soc. Entom. France, 6.° Série, VII, 1887, p. 183 e 184. (2) Ann. Soc. Entom. Belgique, 1£91. Compt. rend. p. CCXCIV. (5) Jahrb. d. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 54. (*) Berlin. Entom. Zeitschr., XXIX, 1885, p. 112. (5) Proceed. Zool. Soc. Lond., 1885, p. 234. (6) Stettin. Entom. Zeit. 1891, p. 30. 143 R. GESTRO (374) 292. Vieta lutulenta, n. sp. Oblongo ovata, ochraceo lutosa, antenmis apice infuscatis, protho- race antice fortiter tuberculato, tubereulo profunde sulcato, angulis lateralibus productis obtusis, dorso medio fusco hirto, elytris utrinque fusco trimaculatis, apice angustatis, conjunctim rotundatis, carina laterali tenue tuberculata, costula discoidali parum elevata, flexuosa, interstitiis irregulariter subreticulatis. Long. 12!/, mill. Il corpo è coperto da un intonaco ocraceo. Il capo è legger- mente incavato; le antenne sono corte e non raggiungono la base del protorace ; i loro ultimi articoli sono più scuri dei pre- cedenti e l’ultimo è quasi nero coll’apice biancastro. Il protorace porta sul davanti, nel mezzo, un tubercolo molto sviluppato, che sporge al di là del capo, ed è profondamente solcato pel lungo, in modo da apparire bilobato tanto al disopra come al disotto; gli‘angoli laterali sporgono in un dente robusto e largamente troncato all'apice; il dorso è elevato nel mezzo, ove presenta un’area quasi ad M tutta irta di setole brune. Gli elitri sono ovali, leggermente angustati all'apice; la loro carena laterale, poco marcata, è segnata da piccoli tubercoli, dei quali i posteriori sono più grossi e l’ultimo forma una di- screta sporgenza nel punto ove comincia la declività dell’ elitro ; vi è una costa discoidale anch’ essa poco nîarcata, a decorso flessuoso, che va a finire posteriormente in una sporgenza abba- stanza forte, la quale trovasi un po’ più in addietro del tuber- colo con cui termina la carena laterale. Gli intervalli sono molto irregolarmente reticolati, cioè scolpiti di pieghe trasverse e longitudinali che intersecandosi delimitano piccole fossette e nei punti di intersezione presentano qua e là tubercoletti minutissimi neri lucenti; questa reticolatura è poco marcata alla base e va scomparendo all’ apice. Le epipleure non presentano che legge- rissime ed incerte depressioni e pochi tubercoletti neri piccolissimi. Ciascun elitro presenta tre macchie a contorno incerto, disposte longitudinalmente, una alla base, la seconda prima della metà (375) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 135 e l’altra dopo; queste macchie sono formate di setole corte sub- squamiformi erette, di un colore bruno scuro. I piedi sono piuttosto gracili. Arussi Galla, fra il Daua e il Ganale 24 Aprile 1893. Un solo esemplare. 293. Vieta Grixonii, n. sp. Oblonga, indumento dilute fulvo dense tecta; prothoracis dorso convexo, medio macula fere M-formi ferruginea, elytris oblongîs, sutura et costula discoidali ferrugineis, utrinque maculis tribus piceis notatis. V. lacunosae, Fairm. proxima, sed colore fusciore, prothoracis macula media discoidali diversa, tubereulo antico magis diviso et dente laterali robustiori, elytrorum punctis profundioribus, praecipue discrepans. Long. 14 mill. Questa specie s'avvicina molto alla V. /ueunosa di Tabora raccolta dal Révoil (*), della quale il Fairmaire mi ha gentilmente comunicato l’unico suo esemplare tipico. È però di una tinta un poco più scura. Le antenne sono ugualmente corte e nerastre all’ apice. Il protorace ha il dente laterale assai più robusto e più largo all'apice; il tubercolo del margine anteriore è diverso special- mente se visto dal davanti, perchè presenta il solco longitudinale che lo divide in due parti assai più profondo che nella lacunosa e tanto più profondo in basso ed in alto; la macchia scura di- scoidale invece di essere a losanga, ha quasi la forma di una M. Gli elitri sono più regolarmente ovali; il loro margine esterno è dentato più minutamente, la loro scultura è più marcata e si compone di punti grossi e profondi disposti irregolarmente in serie e negli interstizii rilevati fra questi solchi, si osservano (') La Vieta lacunosa fu figurata da Fairmaire negli « Annales de la Société Entomologique de France », sesta serie, VII, 1887, tavola 2, fig. 10 e descritta nello stesso periodico, anno 1894 (Bulletin des Séances, séance du 28 Novembre, p. CCLII). 136 R. GESTRO (376) pochi minuti granuli neri lucenti. La costa discoidale è un poco più marcata e più distante dalla sutura. Il loro colore è come quello del resto del corpo, ma sulla sutura e sulla costa discoi- dale sono ferruginei; inoltre ciascuno porta tre macchie nerastre discoidali formate di peli squamulosi eretti; una alla base, l’altra al terzo anteriore diretta obliquamente dall’avanti all'indietro e dall’ esterno all’ interno e l'ultima dopo la metà, anch’ essa obliqua ma in direzione opposta a quella della precedente. Le epipleure hanno una punteggiatura assai più forte che nella lacunosa. L'unico esemplare da me osservato fu raccolto sull’Auata, fra i Boran, in Maggio. La specie è nominata in onore del capitano Matteo Grixoni, che ha diviso insieme al capitano Bottego i pericoli ed i disagi delia spedizione. VIETOMORPHA, Farrm. 294. Vietomorpha foveipennis, Farm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Série, VII, 1887, p. 186, tav. 2, p. 11. Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XII, 1892, p. 776. Il solo esemplare, raccolto dal Bottego nell’ Ottobre 1892, appartiene al territorio di Errer. La specie fu scoperta dal Révoil nei Somali-Isa e ritrovata anche dal Bricchetti-Bobecchi sull’ Uebi. OPATRUM, Far. 295. Opatrum micans, Gerx. Ins. Sp. nov., p. 145. — Fairm., Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. ll. Arussi Galla, Alto Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, medio Ganale, Giugno 1893. Varii esemplari. TEA (377) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 137 TRIBOLIUM, Mac Leav. 296. Tribolium ferrugineum, Fagr. ‘Tenebrio ferrugineus, Fabr., Spec. Ins., I, p. 324, n. 12. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Basso Ganana, Luglio 1893. Specie cosmopolita. ALPHITOBIUS, SrePu. 297. Alphitobius diaperinus, Paxz. 'TTenebrio diaperinus, Panz., Faun. Ins. Germ. 1797, 37, 16. Arussi Galia, Ganale Gudda, Aprile 1893. Specie cosmopolita. EUTOCHIA, Lrc. 298. Eutochia amaroides, Gestro. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.2 Serie, XIII, 1878, p. 321. Fairm., Ann, Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 11. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. Fu descritta sopra un esemplare dello Scioa e ritrovata poi in buon numero nella stessa regione dal M.s Antinori. HETEROTARSUS, Larr. 299. Heterotarsus tenebrioides, Guîr. Ic. Règn. Anim., p. 121, tav. 30, fig. 11 4-4. Arussi Galla, Aprile; fra Lugh e Bardera, Agosto 1893. Due esemplari. Abita il Senegal. Il bogosicus, Mars. (Ann. Soc. Ent. France, 3. Série, VI, 1876, p. 128) di cui ho sott'occhio un esemplare tipico, ha il protorace alquanto più lungo di quello dei due esemplari sopra riferiti. illa” lo- 138 R. GESTRO (378) PYCNOCERUS, Wesrw. 300. Pycenocerus Passerinii, BerroL. Odontopus Passerinii, Bertol., Nov. Comm. Acad. Bonon., X, 1849, p. 418, tav. 9, f. 7. Dinoscelis Passerinii, Gerst. Peters Reis. n. Mossamb., p. 291, tav. XVII, Ag Pycnocerus Passerinii, Gerst. Decken°s Reis., 1873, p. 190. Arussì Galla, Ganale Guddà. Tre esemplari raccolti in Aprile 1893. CATAMERUS, Farrm. Catamerus Revoili, Farm. Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., VII, 1887, p. 290, pl. 2, fig. 12. Lago Edoardo. Un esemplare raccolto dal maggiore Gaetano Casati. La località indicata dal Fairmaire è Mpouapoua. XANTHOTHOPEIA, Mart. 301. Xanthothopeia angusticornis, n. sp. Elongata, subeylindrica, viridi-aenea, nitida, elytris flavo-ferru- gineis, sutura nigra, palpis testaceis, antennis nigris articulis tribus primis viridi-aeneis ; pedibus viridi-aeneis ; capite et prothorace dense punctatis, hoc longitudine parum latiore, lateribus leviter arcuatis, apice magis quam basi angustato ; scutello triangulari, apice obtuse truncato, laevi ; elytris profunde striatis, striis crenatis, interstitiis leviter converis et tenue punctulatis. Long. 11 mill. Il corpo è allungato, subcilindrico. Il capo è verde bronzato ed ha una forte impressione trasversale fra i due punti di inserzione delle antenne; la sua punteggiatura è densa e soltanto si fa più rada in una piccola area che sta nel mezzo fra gli occhi. I palpi sono testacei. Le antenne sono nere coi primi tre articoli verdi (379) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 139 bronzati; a cominciare dal quarto gli articoli si dilatano legger- mente. Il protorace è di poco più largo che lungo e in avanti di poco più stretto che in addietro; la sua superficie è scolpita di punti fitti, specialmente sui lati. Gli elitri sono d’ un giallo-ferrugineo (forse rossi negli esem- plari vivi) colla sutura nera. Sono percorsi longitudinalmente da solchi abbastanza larghi, profondi e crenati; gli interstizii fra i solchi sono leggermente convessi (più marcati all’ apice) e scolpiti di punti sottili. Il corpo inferiormente, come i piedi, è verde bronzato, con punti forti sui lati del petto e leggerissimi sull’ addome. La punteggiatura dei piedi è fitta. Un solo esemplare fu raccolto sull’ Uelmal nel mese di Giu- gno 1893. Questa specie si distingue facilmente dalla rufipennis, Makl., dalla /aticornis, Fairm. (1) e dalla armwimensis, Champ. (2); nella prima il protorace è del doppio più largo che lungo, mentre nel- l’angusticornis & di poco più largo che lungo; nella /aticornis e nella aruwimensis le antenne hanno gli articoli molto dilatati. La rufipennis è della Cafreria, la /aticornis di Uzambara, l'aru- wimensis della valle dell'’Aruwimi. Un’ altra specie, descritta dal Fairmaire col nome di partita (*), sì riconosce per la sua piccola statura e pel suo modo speciale di colorazione. Quest'ultima abita Sierra Leone. Recen- temente lo stesso autore ne ha fatto conoscere altre tre (4), cioè: X. partiticornis e X. ceruleata della Guinea e X. basipennis di Usambara. (') Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., VII, 1887, p. 300. (?) Proceed. Zool. Soc. London, Nov. 1890, p. 643, tav. LVI, fig. 7. (5) Notes sur quelques Coléoptères de l’Afrique intertropicale et descriptions d’espèces nouvelles (Ann. Soc. Ent. Frane., LX, 1891, pag. 264). (‘) Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVIII, 1894, p. 671 e 672, 140 R. GESTRO (380) MICRANTEREUS, Sor. 302. Micrantereus femoratus, GeRsT. Decken’s Reis., 1873, p. 193, tav. IX, fig. 8. Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, IV, 1873, p. 354. Arussi Galla, Aprile 1893. Un solo maschio. 303. Miecrantereus asidoides, Farrm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 152. Archeisa, Ottobre 1892. L'unico esemplare di questa forma interessante raccolto dal capitano Bottego, fu da me comunicato al Fairmaire, che lo rimandò coll’ indicazione: « très probablement 9 de mon M. ast- doides ». La sua identità specifica col M. asidoîdes non è dunque interamente accertata, ma è molto probabile, tanto più che la provenienza citata dal Fairmaire è anche l’Ogaden. Ad ogni modo non credo del tutto inutile farne seguire una descrizione. Il nome di asidozdes gli conviene benissimo perchè nell’aspetto rammenta molto un Asida. È di una tinta bruno-picea e ri- vestito di una pubescenza corta giallastra. Il capo presenta una punteggiatura molto fine e fitta; fra gli occhi ha una depressione trasversale pochissimo marcata; la sutura clipeale è poco distinta. Le antenne sono gracili e superano di poco la base del protorace. Il protorace è quasi del doppio più largo che lungo; in avanti è più stretto che in addietro; i lati sono arrotondati; il margine anteriore è fortemente arcuato, gli angoli anteriori acuti, l’ an- golo che il lato fa colla base è quasi retto; la base è legger- mente trisinuata; gli angoli posteriori sono leggermente ripie- gati in basso; al disopra è convesso e con punteggiatura molto sottile e densa. Lo scudetto è assai corto, a forma di un trian- golo a larghissima base, alquanto convesso trasversalmente e con punti sottilissimi. Gli elitri sono convessi; alla base più stretti del protorace , quindi gradatamente si allargano, per ristringersi di nuovo al- (381) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 141 l'apice, ove sono fortemente declivi. La sutura è leggermente elevata e nera. Ciascuno presenta tre coste nere lucenti; l’ in- terna è obliterata alla base e si estende fino al punto ove l’ elitro si è fatto declive, senza però raggiungere l’ apice; la seconda è la più corta e nel suo decorso è molto interrotta, per cui piuttosto che mostrarsi una vera costa, è una serie più o meno regolare di granuli; la terza è quella che si avvicina di più all'apice, e quindi la più lunga; per la metà basale si può dire formata di una doppia serie di granuli e diventa vera costa nella metà apicale. Negli interstizii larghi e piani si osservano alcuni granuli in numero limitatissimo e disposti senza alcuna regolarità. La parte ripiegata presenta traccie di qualche granulo. Il corpo inferiormente è più scuro, abbastanza lucente, sottil- mente punteggiato, col mesosterno longitudinalmente rugoso. 1 piedi sono asperato-puntati e i tarsi rivestiti inferiormente di peli fitti giallastri. L’esemplare è lungo 17 millimetri. HOPLONYX, THoxs. Hoplonyx Casatii, n. sp. Oblongus, sat convexus, niger subopacus, pilis fulvis tenwibus sat longis hirtus; capite sparsim, vertice crebre et subtiliter, punctato ; antennis piceis, articulo tertio quarto fere duplo longiore ; prothorace longitudine parum latiore, lateribus leviter arcuatis, apice paulo magis quam basi angustato ; margine postico bisinuato, supra sat convero, irregulariter haud crebre punetato ; scutello triangulari, punetulato ; elytris oblongis, postice vix ampliatis, striato-punctatis, striis basi et extus suberenatis, interstitiis convewis, punctulatis ; subtus mitidior, pectoris lateribus pedibusque crassius, abdomine subtilissime, punetatus. Long. 18 !/, mill. È nero, quasi opaco, con peli fulvi, molto fini e abbastanza lunghi. Il capo ha punti grossi radi, e irregolarmente distribuiti; 142 R. GESTRO (382) ma sul vertice si fanno minuti e molto fitti. Le antenne sono picee, piuttosto sottili, col terzo articolo più lungo del quarto quasi del doppio. Il protorace è di poco più largo che lungo, coi lati arrotondati, col margine anteriore un poco più corto del posteriore e questo bisinuato, con punteggiatura grossa molto irregolare e un poco più densa verso i lati che nel mezzo. Lo scudetto ha la forma di un triangolo equilatero ed è tutto punteggiato. Gli elitri sono piuttosto fortemente scolpiti; le strie sono profonde con punti che vanno assottigliandosi verso l'apice e sono crenate alla base e ai lati. Gli intervalli fra le strie sono convessi e pun- teggiati. Il corpo inferiormente è più lucente che al disopra; la pun- teggiatura sui segmenti dell’ addome è finissima, quella dei lati del petto e dei piedi assai più grossa. I femori anteriori sono molto ingrossati e il dente apicale è robusto e triangolare a larga base. Dall’ H. striatus, Guér. e dal protensus, Fairm. (!) tipo, le due sole specie che io abbia sott’ occhio, il Casati è molto diverso; è più grosso, più robusto, peloso, colla scultura degli elitri più marcata, il protorace coi lati arrotondati e rientranti alla base e la sua punteggiatura molto più grossa e molto meno fitta. Questa specie è fondata sopra un unico esemplare raccolto sul Lago Edoardo dal maggiore Gaetano Casati e mi permetto di dedicarla all’ illustre viaggiatore, all’ eroico compagno di Gessi e di Emin Pascià. PRAOGENA, Cast. 504. Praogena flavolimbata, Màxt. Monogr. p. 578. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. Abita il Vecchio Calabar. (') Note sur les Coléoptères du Choa. (Ann. Soc. Entom. Belg. XXXVII, 1893 p. 30). (383) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 143 305. Cistela, sp. ? Dai pozzi di Laffarugh ai pozzi d’ Aberiò. Settembre 1892. Un esemplare. 306. Cistela, sp.? Bardera, Agosto 1893. Due esemplari. 307. Cistela, sp. ? Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. 308. Cistela, sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, 27 Aprile 1893. Un esemplare. 309. Cistela, sp.? Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. 310. Cistela, sp. ? Arussi Galla, Aprile 1893. Tre esemplari. Fam. LAGRIIDAE. LAGRIA, Fagr. 311. Lagria viridiaenea, Rercne. Voy. Ferr. Galin. Abyss. 1850, p. 371, tav. 23, fig. 3. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. ; ATM 144 R. GESTRO (384) 312. Lagria aerea, RercHE. Voy. Abyss. Ferr. Gal., 1850, p. 372, tav. 23, fig. 1. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Varii esemplari. Tanto questa come la specie precedente si ritrovano in Abissinia. 313. Lagria villosa, Fagr. Spec. Insect. I, p. 160. Fra Bardera e Culmiso, Agosto 1893. Un esemplare. Abita pure il Capo di Buona Speranza. 314. Lagria pinguicula, n. sp. Ovato-oblonga, postice ampliata, pilis albis brevibus tenwissimis tecta, capite prothoraceque migro-piceis, subopacis, tenue et crebre punclato-rugulosis, antennis huwmeros vix superantibus, nigro-piceis, articulis basalibus dilutioribus, ultimis valde dilatatis » prothorace transverso, lateribus rotundatis, supra longitudinaliter subcarinato ; elytris dilute castaneis, nitidis, crebre el tenue punctato-subrugulosis 5 subtus picea, albo-pilosa, punctulata, pedibus obscurioribus. Long. 7 mill. Il corpo di questa specie è rivestito di peli bianchi, corti e finissimi, alquanto più lunghi sul capo e sul protorace; questi sono nero-picei e quasi opachi, mentre gli elitri sono alquanto lucenti e di un colore castagno sbiadito. Il capo è, come il protorace, scolpito di punti piccoli e molto fitti e di leggere rugosità; le antenne sono corte raggiungendo appena la base degli elitri; vanno dalla base all'apice gradata- mente dilatandosi, ma la dilatazione è più sentita a cominciare dal sesto articolo e gli ultimi sono molto larghi. Il protorace è più largo che lungo e coi lati arrotondati; lungo la linea mediana è sporgente, quasi carenato ed ivi i peli (385) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 145 sono disposti trasversalmente in modo da simulare quasi una striscia bianca longitudinale; sui lati i peli sono più lunghi. Gli elitri sono molto più larghi del protorace; in addietro sì allargano e si fanno notevolmente convessi; la loro scultura si compone di punti sottili e fitti e di lievi rughe. Secondo il Fairmaire questa specie s’ avvicina molto alla sua senicula (Ann. Soc. Ent. France, LXII, 1893, pag. 154) del Senegal; ma se ne distingue specialmente perchè è più larga e più convessa e pel protorace carenato. L’unico esemplare di cui mi sono servito per la descrizione, fu raccolto fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Marzo 1893. 315. Lagria sexvittata, n. sp. Oblonga, subnitida, sordide alba, pilis albis longis tenwissimis vestita, antennis fuscis, apice obscurioribus, capite prothoraceque crebre et profunde punctato-rugqulosis, hoc subquadrato, lateribus antrorsum leviter rotundatis, dorso utrinque impresso ; elytris postice parum ampliatis, crebre punctato-rugulosis, fusco-trivittatis: subtus, pro- sterno excepto, nigro-picea nitida, sparsim punctulata et albo-pilosa ; pedibus dilutioribus. Long. 7 mill. È di un colore bianco sudicio, un po’ più carico sul capo e sul protorace e ha tre striscie brune longitudinali su ciascun elitro. Il corpo è rivestito di peli bianchi lunghi finissimi. Il capo è puntato-rugoso e i punti sono abbastanza grossi e profondi; fra gli occhi si osserva una depressione trasversale curva, a concavità rivolta in avanti. Le antenne sono brune , più cariche all’ apice che alla base; esse sono lunghe fino a sorpassare gli omeri e si ingrossano gradatamente e legger- mente dalla base all’ apice; nei due esemplari che ho in esame l’articolo basale è corto e l’ ultimo è grosso, più lungo dei due precedenti presi insieme e a forma di un ovale acuminato. Il protorace è di poco più largo che lungo, coi lati paralleli e leggermente arrotondati in avanti; sul dorso è scolpito di rughe e punti fitti; da una parte e dall'altra presenta una depressione 10 146 R. GESTRO (386) a guisa di fossetta irregolare e nel mezzo presso la base una lieve sporgenza breve longitudinale. Lo scudetto è piuttosto grande e scolpito di sottilissimi punti. La scultura degli elitri consta di punti fitti e di lievi rughe trasversali; essa diventa meno marcata all’ apice. Ciascun elitro ha tre striscie brune longitudinali; la più interna comincia dalla base ma in vicinanza dell’apice va sfumando; le altre due sono pure sfumate alla loro estremità, ma non raggiungono nè l’ apice nè la base; queste striscie sono piuttosto larghe; l’ intervallo che separa le due esterne è assai minore di quello che corre fra l interna e la seconda. Il Fairmaire che ha avuto in comunicazione questa specie, la trova affine per forma e colorazione alla sua vittlata di Ma- dagascar, ma distinta per la maggiore statura e pel corpo meno stretto. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo e Aprile 1893. Due esemplari. Fam. PEDILIDAE. ARUSSIA, Pro. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 229. 316. Arussia Gestroi, Pro. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 230. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. MACRATRIA, Newm. 317. Maeratria arussiensis, Prc. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 230. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. (387) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 147 Fam. ANTHICIDAE. NOTOXUS, GroerR. 318. Notoxus viceinus, Prc, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 230. Arussi Galla, Aprile 1893. Due esemplari. ANTHICUS, Pavx. 319. Anthicus Bottegoi, Prc. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 231. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Tre esemplari. 320. Anthicus Gestroi, Pro. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 231. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Tre esemplari 321. Anthicus floralis, Linn. Faun. Suec. 1761, p. 228. — Laf. Mon. p. 150 et 303, tav. 27, fig. 2. 4-7; tav. 28, fig.3. — Pic, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 232. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Di questa specie, la cui distribuzione geografica è molto vasta, il cap. Bottego ha raccolto due esemplari. 322. Anthicus crinitus, Lar. Monogr. p. 204 e 303, — Pic, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 232. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. Abita l’ Egitto e il Senegal. 148 R. GESTRO (388) 323. Anthicus balteatus, Lar. Monogr. p. 211. — Pic, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XV, 1895, p. 232. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. Abita I’ Egitto. Fam. CANTHARIDAEB. CORYNA, Bits. 324. Coryna ambigua, Gersr. Mylabris ambigua, Gerst., Decken’s Reis. 1873, p. 210, tav. X. fig. 14. Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. Gerstiicker la cita di Mombas e di Zanzibar. 325. Coryna apicicornis, Gufr. Voy. Lefebr. 1849, p. 324, tav. 5, fig. 6. Dices apicicornis, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 11. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. Un esemplare. Abita l’Abissinia e fu raccolta frequentemente nello Scioa dal Marchese Antinori. 326. Coryna Kersteni, GERST. Mylabris Kersteni, Gerst. Decken’s Reis. 1873, p. 209, tav. X, fig. 11. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio; Basso Ganana, Garrà Marre, Luglio 1893. Varii esemplari. La provenienza indicata dal Gerstiicker è Wanga. (389) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 149 327. Coryna arussina, n. sp. C. guineensi Mars. valde affinis sed gracilior, pube sericea breviore minus dense tecta, elytrorum maculis angustioribus et forma diversa, tertia dorsali longiore et suturae parallela. Long. 9 millim. È di forma allungata, quasi parallela, cogli elitri poco dilatati in addietro e rivestita di una pubescenza biancastra meno lunga e meno abbondante che nella gumneensis e mista a peli neri eretti. Il capo è scolpito di punti sottili e fitti; le antenne sono di un giallo ferrugineo; i penultimi due articoli sono leggermente più larghi degli altri e l’ultimo è molto grosso, più lungo dei tre precedenti presi insieme e piriforme. Il protorace è largo quanto il capo, molto ristretto .in avanti, minutamente punteggiato corna arussina; n. sp. € Colla linea longitudinale mediana poco marcata. i La pubescenza biancastra sugli elitri è molto meno lunga che quella del capo e del. protorace. Essi sono minutamente pun- . teggiato-rugulosi; hanno un orlo giallo marginale che emette, sul margine esterno, tre prolungamenti a guisa di macchie quasi triangolari, due più larghe é più avvicinate fra di loro e una ‘in addietro più stretta ‘e più discosta dalle due precedenti. Oltre a queste macchie laterali connesse all’ orlo marginale, sul dorso vi sono cinque altre macchie disposte in serie longitudinale : la prima nel mezzo della base, subtriangolare e bifida in addietro; la se- conda immediatamente dietro alla prima, a forma, quasi, di triangolo inequilatero; la ‘terza molto allungata, lineare, pa- rallela alla sutura, coll’ estremità anteriore uncinata e la poste- riore dilatata e arrotondata ; questa si unisce in addietro ad. una quarta macchia piccola subrotonda situata un po*più all’ infuori; 150 R. GESTRO (390) finalmente la quinta macchia ha forma di un ovale molto irre- golare e trovasi al quarto posteriore dell’ elitro disposta un po obliquamente. La superficie inferiore del corpo è rivestita di pubescenza se- ricea biancastra e i piedi sono giallo-ferruginei. Questa specie è indubbiamente molto affine alla guineensis; ha però un aspetto più gracile, è meno pubescente e differisce pure per le macchie degli elitri. Queste sono molto più piccole e fin qui la differenza non avrebbe un grande valore conside- rando che in questo genere i disegni sugli elitri possono variare molto in dimensione; ma, quel che più importa, queste macchie differiscono per la forma e ciò si nota specialmente per la terza dorsale, molto più lunga e parallela alla sutura (!). Ulteriori confronti, praticati sopra numerose serie di esemplari, potranno decidere se realmente si tratti di due forme distinte, o se la arussina non sia che una varietà locale della guineensis. Il solo esemplare che ho potuto esaminare fu raccolto nei Cormoso in Aprile 1893. MYLABRIS, Fas. 328. Mylabris Dillonii, Guér. Voy. Lefebr. 1849, p. 323, tav. 5, fig. 5. Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 11. Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. Questa specie, descritta originariamente sopra esemplari d’Abis- sinia, fu raccolta abbastanza in quantità nello Scioa dal Marchese Antinori e dal Dott. Ragazzi. ‘ (') Marseul nella diagnosi della Coryna guineensis (Monogr. Mylabr. p. 599), a proposito delle macchie degli elitri, dice: « 9 macutis, 4 margini adneris et 4 Jurta suturam »; nella descrizione poi riparla di nove macchie, delle quali quattro esterne congiunte all'orlo giallo marginale e quattro interne; però fra queste quattro ultime ne fa entrare una più piccola; per cui in realtà le interne sarebbero cinque. In totalità adunque ciascun elitro dovrebbe avere, secondo il Marseul, nove macchie; ma esaminando la figura (tav. 6, fig. III 3) troviamo invece che ve ne sono soltanto otto, perchè le marginali invece di quattro sono eviden- temente tre. : 2g e (391) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 151 329, Mylabris Sennae, n. sp. Elongata convera, atra, pilis nigris hirta, crebre punetato-rugu- losa, antennis pallide flavis, articulis duobus primis nigris, elytris fascia media communi transversa longa, flava. Long. 15 !/,-22 mill. Il corpo è nero, poco lucente, irto di peli neri; il capo è leggermente appiattito sulla fronte, dove nel mezzo si osserva, più o meno distinta, ma sempre poco marcata, una sporgenza longitudinale breve, sulla quale i punti sono più radi, mentre sul resto del capo essi sono piuttosto fitti. Le antenne sono di un colore giallo sbiadito ad eccezione dei due articoli basali che sono neri; talvolta il terzo, od anche il quarto, sono leggermente fer- ruginei. Il primo articolo è abbastanza lungo, spesso, obconico, lucente e punteggiato; il se- condo è molto piccolo; il terzo e il quarto ayiobris Sennae, np. SONO uguali fra di loro e un po’ più lunghi del secondo; il quinto e i seguenti hanno la forma più o meno regolare di un tronco di cono rovesciato e vanno gradatamente e lentamente aumentando sopratutto in lun- ghezza e in spessore fino al decimo; l’ultimo è più lungo del precedente e termina ad ovale appuntato. Il protorace è più lungo che largo, largo quanto il capo, notevolmente ristretto e leggermente strangolato in avanti; il suo margine basale descrive una curva a convessità rivolta in addietro; la sua superficie è fittamente punteggiata e longitudi- nalmente percorsa da una linea leggermente elevata in avanti, che si converte in un breve solco nel mezzo e ricompare alla base in mezzo ad una depressione larga subfoveiforme. Gli elitri alla base sono più larghi del protorace e in lunghezza sono quasi quattro volte questo; sono convessi, mediocremente di- latati in addietro e coll’ apice largamente arrotondato. Nel mezzo presentano una lunga fascia trasversa comune gialla, che va dal 152 R. GESTRO (392) margine laterale d'un elitro a quello dell’altro senza alcuna in- terruzione, che è leggermente più corta nel mezzo che ai lati e che presenta i suoi margini anteriore e posteriore appena visi- bilmente ondulati. Si può dire che questa fascia è quasi ad uguale distanza dalla base e dall’apice; la sua superficie è minutamente punteggiata, ma meno che nel resto degli elitri, ove oltre ai punti più fitti si hanno anche fine rugosità quasi a guisa di zigrino. La fascia gialla si presenta nella stessa posizione e delle stesse dimensioni, salvo differenze appena apprezzabili, in tutti gli esemplari che ho esaminato e che sorpassano la trentina. Sugli elitri non vi è nessuna altra traccia di fascia o di macchia. La superficie inferiore del corpo ed i piedi sono neri; soltanto le tibie anteriori presentano sul margine interno una leggera pubescenza grigia. Numerosi esemplari della M. Senzae, che può riporsi in vici- nanza della transversalis, Mars., furono raccolti il 18 Luglio 1893, nel punto di confluenza del Daua col Ganana. Dedico questa bella specie, in attestato di sincera stima ed amicizia, al Dott. Angelo Senna, il valente monografo dei Brentidi e solerte segretario della Società Entomologica Italiana. 330. Mylabris rorifera, n. sp. Parum elongata, nigro-picea, albido-pubescens et nigro-hirtula; antennis pallide flavis, articulis duobus basalibus nigro-piceis vel ferrugineis, elytris pube albida in maculis disposita, fascis duabus flavis nitidis undulatis, anteriore ante medium, posteriore pone medium, sitis. Long. 134/, mill. Il corpo è di colore nero-piceo e coperto di una pubescenza biancastra, alla quale sono frammisti peli neri eretti. Il capo ha punteggiatura sottile e fitta e sulla fronte presenta una breve linea elevata longitudinale, liscia. Le antenne sono di un giallo pallido, tolti i primi due articoli ora nero-picei, ora ferruginei; dal quinto articolo vanno gradatamente ingrossando (393) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 153 fino all'ultimo, che è più lungo ma poco più largo del prece- dente e termina ad ovale appuntato. Il protorace è di pochissimo più lungo che largo, molto più stretto in avanti che alla base, col margine basale arcuato; in avanti presenta una leggera depressione tra- sversale e nel mezzo è percorso da una linea longitudinale liscia poco marcata; la sua superficie è minutamente punteggiato-rugu- losa. Gli elitri sono assai più larghi del pro- torace, tre volte e mezzo circa più lunghi di esso, convessi, dilatati in addietro e lar- gamente troncato-arrotondati all’ apice. Sono scolpiti di punti minuti e fitti e leggermente Mytabris rorifera, n. «i Tugulosi lungo i lati e verso l'apice. La pu- hescenza bianca si dispone sopra di essi in modo da formare tante piccole macchiette, che sono special- mente più fitte nella porzione apicale. Due fascie gialle comuni si estendono dal margine d'un elitro a quello dell’ altro, senza interruzione. Queste due fascie piuttosto corte, sono più lucenti del resto della superficie e con punti molto più sparsi. I loro margini, tanto anteriore che posteriore, sono più o meno un- dulati. La prima si trova nella parte posteriore del terzo ante- riore; la seconda poco dopo la metà. La superficie inferiore del corpo è nero-picea e i piedi sono alquanto più chiari. Di questa specie, distinta per la speciale disposizione della pubescenza sugli elitri, il capitano Bottego ha raccolto due esemplari a Lugh, il 20 Luglio 1893. 331. Mylabris hypolachna, n. sp. Elongata, convera, nigra, supra pube albida et pilis nigris erectis, subtus pilis longis albidis, vestita; antennis flavis, articulis duobus 154 R. GESTRO (394) basalibus nigris, elytris vittis duabus basalibus, maculis duabus ransversim in medio sttis, fasciaque posteriori, flavis. Long. 11 mill. Il capo ed il protorace sono vestiti di peli biancastri, lunghi specialmente su quest’ultimo, ai quali sono frammisti peli neri eretti. Il primo è scolpito di punti molto fitti e sulla fronte, leggermente convessa, presenta una linea liscia mediana longitudinale , elevata, ben distinta. Le antenne sono piut- tosto lunghe, di color giallo, ad eccezione dei due primi articoli che sono neri; a co- minciare dal quinto articolo vanno gradata- mente ingrossando fino all’ ultimo, che è lungo quanto i due precedenti riuniti e termina ad ovale appuntato. PRA MARR Il protorace ha la stessa larghezza del capo, è alquanto più lungo che largo, ristretto in avanti, con un breve solco longitudinale mediano e colla superficie densamente punteggiato-rugulosa. Gli elitri sono lunghi quattro volte il protorace, stretti, cogli omeri moderatamente sporgenti, poco dilatati in addietro e largamente arrotondati all'apice. Sono finamente e densamente punteggiato-rugulosi, come zigrinati e la loro superficie è co- perta di una pubescenza corta biancastra, alla quale sono mescolati peli neri eretti. Ciascun elitro è ornato di due stri- scie basali, una marginale stretta, che partendo dall’ omero, si prolunga sul margine laterale per un tratto uguale a poco più di un quarto della sua estensione; l’ altra più larga e un poco più lunga, parallela alla sutura, che trovasi a minore distanza da questa che dal margine laterale. Questa seconda striscia è regolare ed uguale in tutto il suo percorso. Dietro alle due striscie abbiamo due macchie, disposte in serie trasversa, la più esterna è rasente al margine esterno e ha forma di un elissi col maggior diametro disposto nel senso dell’ asse longitu- dinale del corpo; l’altra invece ha forma di elissi col maggior < (395) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BGTTEOO 155 diametro disposto trasversalmente e trovasi esattamente dietro alla striscia basale interna. Queste due macchie trovansi a un dipresso alla metà dell’ elitro. Nel terzo posteriore vi è final- mente una fascia trasversale che parte dal margine esterno, si assottiglia e si incurva leggermente e poi si dilata di nuovo, arrotondandosi verso la sutura, cui si avvicina molto, senza però raggiungerla. Tutte queste striscie e macchie sono gialle. La superficie inferiore ed i piedi sono abbondantemente rivestiti di peli biancastri molto lunghi. I soli due esemplari di questa specie da me esaminati pro- vengono dal territorio dei Boran Galla e furono raccolti sul- l’Auata nel Maggio 1893. 332. Mylabris funeraria, n. sp. Elongata, convera, atra, pilis nigris hirta, antennis, articulis basalibus exceptis, flavis, prothorace fere aeque lato ac longo, an- trorsum breviter angqustato , elytris crebre et minute punctulato- rugulosis, fascia basali communi flavo-ferruginea, ad scutellum interrupta, postice bifida, intus sinuata, tantum notatis; pedibus nigris, tarsorum unquiculis rufescentibus. Long. 12 mill. Il corpo è nero, irto di peli dello stesso colore, più lunghi sul capo e sul protorace. Il capo è scolpito di punti piuttosto grossi; e la fronte pre- senta nel mezzo una linea longitudinale liscia, ben marcata. Le antenne hanno i primi due articoli neri, il terzo e il quarto ferruginei e tutti gli altri gialli; a comin- ciare dal quinto ingrossano gradatamente fino all’ ultimo, che è un po’ più largo degli altri, lungo quasi come i due pre- cedenti presi insieme e termina ad ovale appuntato. Mylabris funeruria, n. sp. Il protorace è della stessa larghezza del capo, quasi tanto largo come lungo, più stretto in avanti che 156 R. GESTRO (396) alla base, ma colla porzione ristretta breve e coi lati, dopo di questa, paralleli; il dorso è convesso, un po’ ineguale, percorso da una linea mediana longitudinale liscia e scolpito di punti un po’ meno grossi e più fitti di quelli del capo. Gli elitri sono più larghi del protorace e quasi quattro volte più lunghi; convessi, un po’ dilatati in addietro e largamente arrotondati all’ apice. La loro superficie è dapertutto minuta- mente e densamente punteggiato-rugulosa e manca, si può dire, ogni traccia di coste longitudinali. Sono del tutto neri ad eccezione di una fascia trasversa giallo-ferruginea, parallela e vicinissima al margine basale e interrotta soltanto presso lo scudetto. Questa fascia in addietro è biforcata; il suo ramo este- riore è più lungo dell’altro e si prolunga sul margine laterale per circa un terzo della lunghezza totale dell’ elitro; il ramo interno è leggermente incurvo verso la sutura. Questa specie pel suo modo di colorazione è molto distinta; per cui non ho esitato a descriverla per quanto ne avessi a mia disposizione un solo esemplare. Esso fu raccolto fra i Cormoso il 26 Aprile 1893. CANTHARIS, Linn. 333. Cantharis hydrocephala, Fax. Epicauta hydrocephala, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 82. Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. Il tipo di questa specie proviene dalla stazione di Let-Marefià, nello Scioa, e fu raccolto dal Dott. V. Ragazzi. Esso è un poco più piccolo dell’ esemplare della collezione Bottego. 334. Cantharis, sp. Boran Galla, Maggio 1893. Un solo esemplare. (DIA NI (397) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 1 NEMATOGNATHA, Itura. 335. Nematognatha coerulans, Farr. Ann. Soc. Ent. Franc., 6.2 Série, VII, 1887, p. 309. Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Numerosi esemplari, molto variabili di statura e alcuni cogli elitri violacei. È una delle specie raccolte dal Révoil. Fam. CURCULIONIDAE. MICROCERUS, Scuòxn. Microcerus cavirostris, Farm. Ann. Soc. Ent. Franc., 6.8 Série, VII, 1887, p. 312. Lago Edoardo. Un esemplare raccolto dal maggiore Gaetano Casati. La località indicata dal Fairmaire è Kibanga. OENASSUS, Paso. 336. Oenassus Fausti, n. sp. Anguste ovatus, fuscus, squamulis albis minutis tectus ; capite inter oculos longitudinaliter sulcato, rostro basi longitudinaliter carinato; prothorace transverso capite latiore; seutello parvo, dense albido-squamoso; elytris ovatis, humeris oblique truncatis, sutura apice elevata subcarinata. Long. 81/, mill. L'unica specie conosciuta di questo genere era finora, per quanto mi consta, l’Oe. sellifer, Pasc. (!), del Vecchio Calabar, della quale io non conosco che la diagnosi e la figura. Questa però, a giudicare dalle altre figure che accompagnano il lavoro (1) Contributions towards a Knowledge of the Curculionidae. Part. I (Linn. Soc. Journ. Zool., Vol. X, 1869, p. 471, tav. XVII, fig. 12). 158 R. GESTRO (398) del Pascoe e che sono molto bene eseguite, è da supporsi sia fatta con precisione e perciò credo di potermene valere in com- penso della breve frase descrittiva. L'Oe. Fausti differirebbe adunque dal sellifer prima di tutto pel colore delle sue squamette che sono bianche; nel se/lifer il capo ed il rostro sono canalicolati nel mezzo, mentre nella nuova specie abbiamo un solco mediano longitudinale ben definito sul capo in mezzo agli occhi e sul rostro alla base una leggera carena longitudinale. Nel /uust? gli occhi sono pure sporgenti, e lo scapo delle antenne è un poco più allungato. Il protorace è più largo del capo e coi lati un poco più arro- tondati; lo scudetto è piccolo e ricoperto densamente di squame biancastre. Gli elitri sono muniti di serie regolari longitudinali di punti; hanno gli omeri obliquamente troncati e l'angolo posteriore della troncatura rivestito di squamette molto fitte, forma una piccola sporgenza; la loro sutura in addietro si fa saliente e presso l'apice forma una sporgenza quasi a guisa di carena, che rende la porzione apicale quasi verticale. Le squame che ricoprono i piedi sono più fitte che quelle del resto del corpo e miste a peli rigidi biancastri. Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. La specie è dedicata al valente monografo dei Curculionidi, in segno di gratitudine per gli aiuti da lui sovente prestatimi. MITOPHORUS, Gersr. 337. Mitophorus rugosicollis, n. sp. Aeneus, nitidus, capite inter oculos sulco brevi impresso, rostro longitudinaliter striolato, antennarum scapo sat valido, apice clavato, prothorace transverso, apice aeque lato ac basi, lateribus rotundatis, dorso transverse rugosulo; elytris ovatis, convexis, punctato-sulcatis, interstitiis converiusculis, subtilissime transversim striatis. Long. 6 3/, mill. E di un color di bronzo, lucente. La fronte ha nel mezzo un solco longitudinale corto, ma abbastanza profondo; il rostro si (399) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 159 presenta longitudinalmente striolato. Le antenne sono abbastanza robuste specialmente nel loro scapo; questo all'apice è legger- mente clavato ed in lunghezza raggiunge appena il terzo ante- riore del protorace. Il protorace è più largo che lungo, tanto largo alla base quanto all'apice, coi lati arrotondati e col dorso scolpito trasver- salmente di rughe” fitte. Gli elitri sono regolarmente ovali, convessi e puntato-solcati; gli interstizii sono molto leggermente convessi sopratutto nella loro parte posteriore e presentano strie trasversali finissime, visibili soltanto colla lente. Superficie inferiore del corpo e piedi bronzati, con peli corti biancastri. Un solo esemplare ft raccolto fra i Cormoso in Aprile. Questa specie si allontana di molto dalle due raccolte dal- l’Ingegnere Bricchetti-Robecchi nei Somali e da me descritte (1). PODIONOPS, Scuòxn. 338. Podionops Wahlbergi, Lacorp. Gen. Coleopt. VI, 1863, p. 77. Un solo esemplare raccolto sull’Auata, fra i Boran Galla, nel Maggio 1893. Fu descritto sopra esemplari di Port Natal. TANYMECUS, Scnoxn. 339. Tanymecus luridus, n. sp. Elongatus , niger, squamulis ochraceis dense tectus, rostro cari- nulato, prothorace obsolete fusco trivittato, scutello dense. albido squamoso, elytris tenuiter punetato-striatis , fusco vage variegatis, setis albidis depressis intermixtis. Long. 10 mill. Il capo è largo, corto, subconvesso ; il rostro ha la stessa lar- (') Ann. Mus. Civ. Genova, Serie 2.2. XII, 1892, p. 778 e 779. 160 R. GESTRO (400) ghezza del capo, ma è alquanto più corto e longitudinalmente carinulato nel mezzo; ambedue sono punteggiato-rugulosi, coperti di squamule ocracee ed il rostro è munito all’ apice di lunghi peli giallastri. Le antenne raggiungono la base del protorace, sono sottili e rivestite di una pubescenza grigia più fitta assai sulla clava. Il protorace è più lungo che largo, alquanto dilatato nel mezzo dei lati, che sono leggermente e regolarmente arro- tondati, troncato alla base e all'apice, col dorso poco convesso, densamente punteggiato, e coperto di squamule ocracee; nel mezzo vi è una striscia longitudinale stretta e un’altra assai più larga si trova su ciascun lato; le tre striscie sono brune a contorni indecisi e spiccano poco sul fondo. Lo scudetto è trian- golare e coperto da squamette dense biancastre. Gli elitri sono poco più larghi del protorace e lunghi circa due volte e mezzo; poco dilatati nel mezzo e leggermente atte- nuati all’apice, ove terminano quasi acuti; sono leggermente puntato-striati, le strie sono un po’ più marcate alla base; gli interstizii sono densamente punteggiati e piani, ma il terzo ed il quinto in addietro ed i più esterni sono leggermente convessi. In mezzo alle squamule ocracee che ricoprono la superficie si osservano dense macchie brune, ma indecise e qua e là appaiono piccoli gruppi di setole biancastre depresse, più abbondanti so- pratutto sull’apice. La superficie inferiore del corpo è per intero rivestita di squame biancastre molto fitte e di fini peli bianchi; i piedi sono picei e coperti di uguale rivestimento. Un esemplare raccolto in Agosto 1893 sul basso Ganana è l'unico rappresentante di questa specie. POLYCLEIS, Bonem. 340. Polyeleis Raffrayi, Farm. Le Naturaliste, 1882, p. 48. — Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér., III, 1883, p. 105. Cormoso, 27 Aprile 1893. Un solo esemplare. La specie fu descritta sopra esemplari raccolti in Abissinia dal Ratfray. (401) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 161 341. Polycleis maculatus, Bonewm. Schòonh. Gen. Curcul. VI, I, p. 2 di Bi Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Varii esemplari. Questo elegante Curculionide, descritto originariamente sopra esemplari della Nubia, non è citato nei lavori che illustrano col- lezioni provenienti dai Somali, nei quali invece troviamo varie specie nuove; infatti Fairmaire ne pubblica quattro raccolte dal Révoil: P. nobilitatus, P. despectus (1), P. octoplagiatus e P. albidopietus (*) e Gersticker ne descrive due: P. ocellatus e P. ornatissimus (3) provenienti dal Massai. SYSTATES, Gens. 342. Systates albosetosus, n. sp. Ovatus, nigro-piceus, squamulis ochraceis et albis dense tectus et setis albis sparsus; rostro longitudinaliter carinulato; antennis rufis, filiformibus, scapo apice clavato, funiculi clava ovato-elongata, pubescente; prothoracis lateribus nigro-granulosis, elytris ovatis, punctato-striatis, obsolete albo maculatis, interstitiis seriatim albo- setulosts. Long. 6 mill. Il corpo è rivestito di squamette assai fitte, che sul capo sono di colore ocraceo; questo è leggermente incavato in mezzo agli occhi, dove il soleo mediano è poco marcato; il rostro presenta una leggera carena longitudinale. Le antenne sono lunghe e molto esili; lo scapo raggiunge in lunghezza il terzo anteriore del protorace, è sottile e una piccola porzione del suo apice è alquanto rigontia. Il protorace è uguale in larghezza al capo, è di poco più (1) Le Naturaliste, 1882, p. 78 e 79. (*) Mission Révoil. Coléoptères, 1882, p. 89 e 90. (5) Jahrb. d. Hamburg. Wiss. Anstalt. I, 1884, p. 59. ll 162 R. GESTRO (402) lungo che largo, tanto largo in avanti come alla base e coi lati arrotondati ; esso è ricoperto di squamette ocracee ; da ambo i lati della linea mediana presenta una striscia sbiadita formata di squamette bianche e sui lati e lungo il margine anteriore vi sono granuli neri sparsi. Gli elitri sono regolarmente ovali, molto convessi, puntato- striati, rivestiti di syuamette ocracee, alle quali sono frammiste altre squame bianche che formano macchiette distribuite qua e là irregolarmente e poco appariscenti. Sugli interstizi esistono setole bianche erette disposte in serie longitudinali. I piedi sono rossastri e i femori presentano una fascia bianca annulare verso il terzo esterno. Questa specie, che, secondo il Faust, è vicina all’ Wdrtus, Gerst., è fondata sopra un unico esemplare raccolto sull’ alto Ganale nel Marzo 1893. 0343. Systates Sidama, n. sp. Ovato-elongatus, nigro-piceus, tenue albo pilosus, antennis fili- formibus, scapo apice leviter clavato, prothorace coriaceo-qranuloso, elytris oblongo-ovatis, punctato-suleatis, interstittis basi et apice convexiusculis. Long. 10 mill. Il corpo è allungato e munito di peli bianchi sottilissimi, corti e poco fitti. Il capo presenta una piccola fossetta in mezzo agli occhi e la carena mediana longitudinale del rostro è poco spor- gente. Le antenne sono filiformi; lo scapo è leggermente clavato e raggiunge in lunghezza il terzo anteriore del protorace; il funicolo è alquanto rossastro e il suo primo articolo è uguale circa in lunghezza ai due seguenti presi insieme. Il protorace è di poco più largo che lungo, più stretto in avanti che alla base, coi lati molto arrotondati e col dorso con- vesso, tutto coriaceo-granuloso; per la forma esso somiglia a quello dell’amplicollis Gerst.; però è più stretto e anteriormente più angustato. Gli elitri sono di forma ovale-allungata, molto convessi, solcato- (403) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 163 puntati, cogli interstizii molto leggermente elevati alla base e all’ apice. I piedi sono robusti, coperti di peli bianchi più lunghi e più fitti; le tibie posteriori sono più robuste delle altre e legger- mente inarcate. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. Secondo il Faust, questo Systates è vicino al suo castellanus. EMBRITHES, ScnòxHn. 344. Embrithes irregularis, Fausr. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 235. Cormoso, Aprile 1893. Alcuni esemplari. 5345. Embrithes egenus, Fausr. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 236. Un maschio ed una femmina raccolti nella stessa località del precedente. 346. Embrithes vinculatus, Favsr. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.3 Serie, XV, 1895, p. 237. Alcuni esemplari raccolti fra gli Arussi Galla ed i Boran Galla in Aprile e Maggio 1893. 347. Embrithes erinaceus, Fausr. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.1 Serie, XV, 1895, p. 238. oran Galla, Maggio 1893. Tre esemplari. MYLLOCERUS, ScHòxH. 348. Myllocerus boranus, n. sp. Nigro-piceus, squamulis albidis et flavo-ochraceis dense tectus 0) 4 et pilis albidis erectis sparsus, antennis pedibusque rufescentibus 164 R. GESTRO (404) albido-pilosis ; prothorace transverso, subeylindrico; elytris elon- gatis, subovatis, punctato-striatis, albido-squamulosis, obsolete flavo- ochraceo- maculatis. Long. 43/, millim. Il capo è ricoperto di squamette biancastre dapertutto, tolta una linea mediana longitudinale liscia, che comincia dalla fronte e si continua fino all’ apice del rostro. Questo è gradatamente e leggermente attenuato dalla base all’ apice. Le antenne sono rossastre, e rivestite di peli bianchi fini; sono abbastanza robuste e il loro scapo, che è molto leggermente incurvato , supera di poco il margine anteriore del protorace. Il protorace è un poco più largo che lungo, cilindrico, coi lati leggermente arrotondati; è ricoperto di squamette biancastre e presenta una traccia leggera e confusa di tre striscie formate di squamette giallo - ocracee. Gli elitri sono larghi alla base, coi lati paralleli fino quasi al terzo posteriore e poi gradatamente attenuati fino all’ apice ; sono regolarmente striato-puntati, cogli interstizii piani. La loro super- ficie è densamente rivestita di squamette biancastre e presenta pure pochi peli biancastri eretti. Nel terzo anteriore si osserva per ciascun lato una macchia obliqua e dopo la metà ve ne sono altre più grandi riunite insieme e mal definite. Queste macchie sono di una tinta giallo-ocracea sbiadita e risaltano poco sul fondo bian- castro dell’ elitro. La superficie inferiore del corpo è parimente coperta di squa- mette biancastre. I piedi sono rossastri, vestiti di peli bianchi fitti, robusti e coi femori molto inspessiti. L'unico esemplare di questa specie fu raccolto sull’ Uelmal alla fine del Giugno 1893. 349. Myllocerus ganalensis, n. sp. Fuscus, dense squamulosus, setisque brevibus sparsus, capite lato, rostro lato, brevi, medio longitudinaliter sulcato , antennis ferru- gineis, prothorace cylindrico ; elytris basi parallelis , deinde am- pliatis, punctato-striutis, margine laterali, fascùs obliquis discoida- dalibus suturaque testaceis. Long. 3*/, millim. —v (405) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 165 Il capo è largo, il rostro è pure largo e corto, percorso nel mezzo longitudinalmente da un solco largo e profondo; ambedue sono ricoperti di squame brune fitte. Le antenne sono ferru- ginee, moderatamente robuste, collo scapo abbastanza incurvato e che quasi oltrepassa il terzo anteriore del protorace. Il protorace in larghezza supera di ben poco il capo, è quasi tanto lungo come largo , cilindrico, coi lati paralleli nella metà anteriore e leggermente arrotondati nella posteriore. È rico- perto come il capo, di squamette brune dense, che sui lati inferior- mente diventano testacee, e irto, come esso, di peli corti setolosi. Gli elitri alla base, per breve tratto, hanno i lati paralleli, quindi si allargano gradatamente andando verso l'apice. Sono puntato - striati, ricoperti di fitte squame brune e irti di peli seto- losi un poco più lunghi di quelli che stanno sul capo e sul pro- torace. Il margine laterale e la sutura sono testacei e della stessa tinta sono tre fascie discoidali oblique, una circa alla metà, l’altra post-mediana e la terza apicale; quest’ ultima è meno marcata delle altre e si unisce all’ orlo testaceo marginale. I piedi sono più chiari del resto del corpo e mediocremente robusti. La specie è descritta sopra un solo individuo trovato nel ter- ritorio dei Cormoso in Aprile 1893. BRACHYCERUS, OL. 350. Brachycerus batrachus, n. sp. Ovatus, valde converus, niger, subnitidus, prothorace utrinque , dorso et lateribus, rufo-ferrugineo vittato, elytris dense tuberculatis, tuberculis latioribus et maculis rotundis rufo-ferrugineis seriatim dispositis ornatis. B. sacro, Latr. affinis, sed prothorace latiore, plaga antica dorsali angustiore et minus elevata , elytrorumque sculptura, discrepans. Long. 26 maillim. Questa specie è intermedia fra il £. sacer, Latr. e il dense granosus, Fairm. Il rostro per la forma e la scultura non diffe- risce in modo notevole da quello del sucer. 166 R. GESTRO (406) Il protorace è più largo e più corto, i suo; angoli laterali sono meno acuti; il dorso è pure fortemente ed irregolarmente tubercolato, colle due aree anteriori più strette, meno elevate, più regolarmente triangolari e col solco che le divide più stretto; sul dorso da una parte e dall'altra vi è una larga striscia longitudinale formata di squame rosso -ferruginee minutissime e un'altra della stessa natura si osserva sui lati inferiormente. Gli elitri sono molto convessi, tutti ricoperti di tubercoli fitti, lisci e un po’ ineguali; quelli lungo i lati e lungo la sutura sono più piccoli degli altri. Oltre a questi tubercoli ve ne sono altri più grandi, rotondi, disposti in tre serie longitudinali e alternanti con macchie rotonde rosso-ferruginee, formate di squamette come le striscie del protorace. Fra l'una e l’altra di queste tre serie formate di tubercoli e macchie, si osserva un’altra serie di macchie molto più piccole e meno appariscenti. Nel sacer i tu- bercoli minori sono meno fitti e i maggiori sono più grossi. Sui lati del petto e dell’ addome si osservano macchie squa- mulose rosso-ferruginee e una pure ne esiste sui femori presso l’ apice. Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. 351. Brachycerus, sp.? Boran Galla, Maggio. Un solo esemplare. 3592. Brachycerus Bottegi, n. sp. Brevis, obscure ferrugineus, prothoracis parte antica, maculaque postica subtriangulari elytrorum ochraceis, tibiis nigro- anulatisz prothorace antice fovea profunda triangulari praedito , elytris for- titer tubereulatis. Long. 5*/, mill. Il corpo è breve e tozzo, di una tinta ferruginea molto scura e munito di grossi tubercoli e di larghe fossette. Il rostro non è separato dal capo; ha per ciascun lato una sporgenza, non bene marcata ed interrotta, che è la continuazione di quella che sta internamente agli occhi, e nel mezzo ha una breve carena. (407) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 167 Il protorace è tanto largo come lungo, più stretto in avanti che alla base, fortemente tuberculato ai lati, e col margine ante- riore elevato e sporgente in avanti quasi ad angolo. Al disopra presenta, nella sua porzione anteriore, una profonda escavazione quasi triangolare e al di dietro di questa poche grosse fossette irre- golari. I margini dell’escavazione triangolare sono tinti di ocraceo e questa tinta si estende, in addietro, fino agli angoli basali e, in avanti, lungo il margine anteriore. Gli elitri sono appena due volte lunghi quanto il protorace e molto più larghi di esso; presentano, ciascuno, tre serie di grossi tubercoli e, negli intervalli, delle fossette profonde, allungate trasversalmente e subrettangolari. I tubercoli sono per lo più conici, ma quello basale della serie più interna è longitudinal- mente allungato. Sulla porzione declive apicale, che è quasi ver- ticale, tanto i tubercoli come le fossette sono meno marcati. Sugli elitri, dopo la metà, si osserva una macchia ocracea comune, di forma quasi triangolare , che si estende sui grossi tubercoli che formano, nel mezzo, il limite fra la parte piana e quella declive. I piedi sono crassi, con scarsi peli biancastri e le tibie sono anellate di nero. L'unico esemplare di questa bella, benchè piccolissima specie, la quale, secondo il Faust, sarebbe affine al disjunetus Pascoe (1), fu raccolto dal cap. Bottego nel territorio dei Cormoso, in Aprile 1893. HOPLITOTRACHELUS, Scnoxu, Hoplitotrachelus spinifer, Soon. Mantiss. sec. Cure. 1847, p. 48. Un esemplare di questa specie, che abita Natal, fu trovato sul lago Edoardo dal maggiore Gaetano Casati. (') Trans. Entom. Soc. 1887, p. 10, tav. I. fig. 4. 168 R. GESTRO (408) NEOCLEONUS, CuÒÙevr. 359, Neocleonus mucidus, Gerwm. Curculio mucidus, Germ. mag. I, 1813, p. 132. Cleonus sannio, Herbst.-Gerst. Decken's Reis. 1873, p. 236. Di questa specie, largamente sparsa in Africa, il cap. Bottego ha raccolto un esemplare a Bardera in Agosto 1893. LIXUS, Fagr. 354. Lixus auritus, Bonkm. Schonh. Gen, Curcul. II, p. 18. Basso Ganana, Luglio- Agosto 1893. Due esemplari. Abita Sierra Leona. APODERUS, OLiv. 3559. Apoderus Porri, n. sp. Flavo-ochraceus, pilis flavo-aureis vestitus, capite ovato, nigro lineato, prothorace utrinque crasse tubereulato , vitta media nigra V-formi notato, elytris duodecim-spinosis, nigro maculato-sublineatis. A. dumoso, Schònh. prowimus. Long. d millim. Questa specie che, secondo l’ autorevole opinione del Faust, si avvicina al dumosus, Schònh., è di un colore giallo ocra e rico- perta di peli corti gialli, splendenti, quasi dorati. Il rostro è trasverso e corto; il capo è ovale e la porzione di esso che sta dietro gli occhi è più lunga dell’ anteriore; nel mezzo è longi- tudinalmente e leggermente solcato e il tratto di solco che sta in mezzo agli occhi è nero; dietro agli occhi si osservano due linee longitudinali nere (una per lato) leggermente convergenti in avanti. Vi sono pure altre due linee nere laterali ma inferiori, cioè non visibili dal disopra, e queste sono più larghe delle su- periori. Le antenne hanno l’ articolo basale e la clava ferru- ginei, nel resto sono nere. (409) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 169 Il protorace è trasverso, molto più largo in addietro che in avanti e regolarmente arrotondato dalla base all’ apice: esso ha il dorso convesso, un poco appiattito nel mezzo, con un solco longitu- dinale mediano e da ciascuna parte un tubercolo grosso conico , a larga base e ad apice nerastro; nel mezzo, fra i due tubercoli, esistono due striscie nere congiunte insieme in modo da for- mare una lettera \V e su ciascun lato, al disotto del tubercolo una striscia nera longitudinale. Lo scudetto è breve triangolare. Gli elitri sono larghi, cogli omeri arrotondati, i lati paralleli e gli apici isolatamente arrotondati. Essi presentano qua e là macchie nere, irregolari, aleune delle quali allungate quasi a guisa di striscie e ciascuno è armato di sei spine piuttosto ro- buste, erette, a base conica e nere; tre di queste spine sono disposte in serie longitudinale lungo la sutura, la prima situata all’ angolo scutellare, la seconda alla metà e la terza al terzo posteriore; la distanza fra la prima e la seconda di queste spine è maggiore di quella che passa fra la seconda e la terza. Delle altre tre spine la prima trovasi dietro la sporgenza omerale e le altre due sul dorso dell’ elitro in posizione da alternare colla seconda e la terza della serie interna. I piedi sono di tinta più chiara del resto del corpo ed i femori presentano sul terzo esterno un anello nero incompleto come nello spiculosus Jeck. Il tipo di questa specie fu raccolto lungo il Ganale Guddà, alla confluenza Ija, il 15 Aprile 1893. Essa ricorda il nome del valoroso esploratore italiano Conte Gian Pietro Porro, ucciso dai Somali a Gildessa, nel Febbraio 1886. ALCIDES, ScHoxH. 356. Alcides interruptus, Bouewm. Sch. Gen. Curcul., III, p. 622. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. Specie del Senegal, raccolta in Abissinia, paese dei Bogos, dal D.r'* Beccari e dal Raftray a Zanzibar. 170 R. GESTRO (410) LIOCALANDRA, Cuevk. 357. Liocalandra pygialis, Farm. Ann. Soc. Entom. Belg. XXVIII, 1884. Compt. rend. p. CxLVHII. Ann. Soc. Ent. France, 6.0 Sér. VII, 1887, p. 324. Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Pochi esemplari. APHYONOTUS, Favsr. Ann. Mus, Civ. Genova, 2.2 Serie, XV, 1895, p. 239. 358. Aphyonotus zophosioides, Fausr. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 240. Cormoso, Aprile 1893. Raccolto in quantità. 359. Aphyonotus pectorosus, Fausr. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 242. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile 1893. Alcuni esemplari. 360. Aphyonotus sodalis, Fausr. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XV, 1895, p. 243. Cormoso, Aprile 1893. Varii esemplari. 361. Aphyonotus lepidopterus, Fausr. Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XV, 1895, p. 244. Alcuni esemplari raccolti nella stessa località del precedente. (411) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 171 362. Aphyonotus nitidus, n. sp Oblongo-ovatus, aeneus, nitidus, rostro in medio longitudinaliter sulcato ; antennis nigris; prothorace transverso antrorsum parum attenuato, vitta laterali albido-squamosa; elytris ovatis , sertato- punctatis, maculis basalibus et anteapicalibus vittaque laterali albido- squamosis. Long. 5 millim. Ab A. zophosioidi corpore magis angustato, rostro longiore, haud conico, longitudinaliter sulcato et haud carinato , amtennis nigris, prothorace longiore, angustiore, antrorsum minus attenuato, elytris angustioribus, pedibus gracilioribus, abunde differt. Delle quattro specie del nuovo genere ApAyonotus descritte da Faust (l. cit. p. 240-244), quella che meno si scosta dalla presente è il sophosioides; però corrono differenze grandissime dall’ una all’ altra. La nuova specie ha un corpo più snello; il capo è più stretto; il rostro è più lungo e invece di esser co- nico si dilata leggermente verso l’ apice; esso non è munito di carena mediana, ma presenta invece un solco. Le antenne sono nere. Il protorace è più lungo, assai più stretto e molto meno angu- stato in avanti; la sua scultura somiglia a quella dello zopho- stoîdes e vi è pure una striscia laterale poco marcata, formata di squamette biancastre. Gli elitri alla base sono quasi tanto stretti come il protorace; i punti delle serie longitudinali sono più profondi e gli inter- stizii più lisci. Nell’ unico esemplare sul quale fondo la mia descrizione vi è una striscia laterale distinta e traccie di macchie alla base e prima dell’ apice; tanto la striscia come le macchie sono formate di squamette biancastre. I piedi sono meno robusti che nel zophosioides. Il tipo di questa specie fu raccolto sull’ Alto Ganale nel Marzo 1895. ‘+ ITA 172 R. GESTRO (112) Fam. CERAMBYCIDAE ('). Subfam. PRIONINI. CANTHAROCNEMIS, Serv. 363. Cantharocnemis obockianus, Farm. Ann. Soc. Ent. Franc. 6. Sér. X, 1890, p. 549. — Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p.11. Arussi Galla, 24 Aprile 1893; un grande esemplare che, secondo il Fairmaire, che l ha esaminato, deve riportarsi alla specie d’Obock. Un’ altro raccolto fra i Boran Galla, in Maggio, benchè molto più piccolo, spetta pure a questa specie per la forma del protorace e la scultura degli elitri. Il C. obockianus fa anche trovato nello Scioa dal Dott. V. Ragazzi. 364. Maerotoma palmata, Fas®. Prionus palmatus, Fabr. Entom. Syst. I, 2, p. 249. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari (o? 9). Per la distribuzione geografica di questa specie e delle sue varietà, rimando il lettore alla nota di Kolbe: Beitrige zur Kenntniss der Longicornier (Coleoptera). X. Die Gattung Ma- crotoma (*). Recentemente fu descritta dal Jordan (*) una nuova Macrotoma (M. vîiridescens) del Kuilu, in un lavoro sui Longicorni africani, preceduto da un’ interessante introduzione sulla distribuzione geografica di questa famiglia sul continente africano. (1) Alcune specie di Cerambycidae, provenienti dalla vasta regione dei Somali, furono descritte recentemente da C. J. Gahan, ma nessuna di esse è in comune con quelle riportate dal cap. Bottego. (On some new Longicorn Coleoptera obtained by Mr. Th. Greenfield in Somali. — The Ann. and Magaz. of Nat. Hist. (6) XIV, 1894, pag. 407. (2) Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 49. (3) Novitates zoologicae, vol. I, 1894, p. 142. (413) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 175 Subfam. CERAMBYCINI. HYPOESCHRUS, TrÙows, 36). H{ypoeschrus nitidicollis, n. sp. Nigro-piceus nitidus, pilis fusciîs hirtus, prothorace obscuriore fere nigro, obsolete aeneo micante, parce et tenwissime punctulato , medio laevi; elytris obscure aeneis, ad scutellum rufescentibus. et qranulosis, quadricostatis et confertim punctatis, costis basi et apice obsoletis. Long. 13 millim. Il capo è nero piceo, tendente al rossastro , profondamente impresso longitudinalmente nel mezzo fra le antenne e ivi scol- pito di grossi punti; sottilissimamente punteggiato alla base. Le antenne sono più scure, collo scapo scolpito di punti fitti e abbastanza grossi. Il protorace è alquanto più largo che lungo, tanto largo alla base come all’ apice, coi lati arrotondati e il dorso leggermente convesso; esso è quasi nero, con leggero riflesso bronzato, e l’orletto rilevato del margine basale tende al rossastro. Sul dorso è liseio nel mezzo e soltanto sui lati presenta punti molto sparsi e finissimi. Lo scudetto ha la forma di un triangolo ad apice largamente arrotondato; è incavato e liscio. Gli elitri sono paralleli, bronzati e nella regione scutellare ros- sastri. Alla base e specialmente attorno allo scudetto sono den- samente granulosi; sono profondamente solcati e gli intervalli fra i solchi molto elevati e convessi in modo da dar luogo a coste longitudinali, che sono in numero di quattro per ciascun elitro. Queste coste alla base e all’ apice vanno decrescendo e scompa- rendo e quella che si protende di più verso l’ apice è la terza. Tanto le coste come il fondo dei solchi sono scolpiti di punti fitti e minuti; però questi sono più radi sulle coste. Il corpo inferiormente ed i piedi sono nero picei, vestiti di peli scuri e lunghi e scolpiti di punti radi e sottili. Un solo individuo di questa specie fu raccolto sull’ Auata fra i Boran Galla, in Maggio 1893. 174 R. GESTRO (414) L’ Hypoeschrus strigosus, del Senegal e di Sierra Leone, che io non conosco se non dalle descrizioni di Gyllenhal e di Thomson, ha il protorace molto densamente punteggiato el opaco e colla base sporgente in un lobo mediano molto accennato. Il Jordan descrisse recentemente (!) una nuova sottospecie raccolta dall’ Heuglin sul Bahr-el-Abiad, sotto il nome di 7. str gosus abyssinicus. PLOCEDERUS, Tuons. 366. Plocederus melancholicus, GAHAaN. Ann. Mag. Nat. Hist. (6) VI, 1890, p. 257. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un esemplare. La località assegnata a questa specie dall’ autore è: « West Africa ». Jordan (?) la cita di Sierra Leone. BOTTEGIA, n. gen. Caput cylindricum, inter antennas excavatum, fronte verticali. Antennae filiformes A2-articulatae. Prothorax transversus, antice for- titer constrictus, lateribus crasse unituberculatis. Scutellum triangu- lare. Elytra abbreviata dehiscentia. Abdomen breve. Pedes compressi , femoribus dilatatis, posticis abdomine parum brevioribus. La testa è di forma cilindrica, sporgente, incavata fra le an- tenne, colla fronte verticale. Gli occhi sono smarginati profon- damente. Le antenne sono piuttosto gracili, filiformi, glabre, più lunghe del corpo di un buon terzo; esse constano di dodici ar- ticoli: il primo è corto, spesso, subcilindrico e leggermente in- curvato, il terzo è cilindrico, lungo , più lungo dei seguenti, i quali sono allungati, leggermente compressi e vanno decrescenilo, ma assai lentamente, fino all’ apice; il dodicesimo è di poco più corto del penultimo. (') Novitates zoologicae, Vol, I, 1894, p. 146. (2) Loc. cit. p. 150. (415) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 175 Il protorace è trasverso, strangolato in avanti e fortemente tubercolato nel mezzo dei lati. Lo scudetto è triangolare. Gli elitri sono corti e deiscenti; in lunghezza raggiungono il metasterno; la loro deiscenza comincia dalla base e il loro apice è arrotondato. L’addome è corto; i suoi due segmenti basali sono più lunghi degli altri, gli episterni metatoracici sono grandi. Le anche ante- riori e le intermedie sono contigue ; i femori sono dilatati, special- mente gli anteriori, i posteriori sono un poco più corti dell'addome, le tibie anteriori sono leggermente incurvate e le posteriori al- quanto flessuose; i tarsi posteriori hanno il primo articolo un poco più lungo dei due seguenti presi insieme. Questo nuovo genere fa parte del gruppo dei Psebiidi, che com- prende i tre generi africani Chorotyse, Psebium e Nephithea, oltre le Leptidea d'Europa e degli Stati Uniti d’ America. Ho potuto, grazie alla cortesia dell’ amico R. Oberthiùr, esa- minare il genere Macropsebium di Bates (Trans. Entom. Soc. Lond., 1878, p. 191) e mi pare che anche esso debba riferirsi al gruppo dei Psebiidi. Questo genere ha in comune colla Bottegia il carattere del protorace lateralmente unitubercolato, ma ne differisce molto per la forma delle antenne e per altre partico- larità. Il genere Macropsebium è rappresentato da una magni- fica specie, M. Cotterilli, che fu scoperta dal sig. H. B. Cotterill sul lago Nyassa. Più recentemente il D."e Jordan (*) ha descritto e figurato un altro genere (Psedida), che consta di una specie (Ps. fava) del Kuilu e che è pure vicino al genere sel. 367. Bottegia spectabilis, n. sp. Rufo ferruginea subnitida, subtus flavo pilosa, elytris dilutioribus, antennis nigris, articuli ultimi basi albida; alis medio et extus infuscatis. Long. 23/, millim. Il capo è, come il protorace, di un colore rosso ferrugineo ; in mezzo alle antenne presenta una incavatura profonda, che è (!) Novitates Zoologicae, Vol. I. 1894, p. 157, tav. IX, fig. 3. 176 R. GESTRO (416) limitata, da una parte e dall’ altra, da una sporgenza a guisa Bottegia spectabilis, n. sp. Capo. di dente conico; è percorso longitudinalmente da una linea sottile mediana e la sua superficie è finamente rugulosa, specialmente alla base. L’apice delle mandi- bole è nero ; i palpi sono pallidi. Le antenne sono nere, tolto l’ultimo articolo che è biancastro nella sua metà basale. Il protorace è più largo che lungo, leggermente più stretto alla base che all'apice e con una profonda strangolatura anteriore. Bottegia spectabilis, n. sp. Su ciascun lato vi° è un robusto tubercolo conico situato a un di- presso alla metà e sul dorso si hanno tre sporgenze, a guisa di tubercoli larghi ed ottusi, disposte in serie trasversa, delle quali la mediana è più piccola e un po’ più in addietro delle altre. La super- ficie è scolpita di punti molto mi- nuti, irregolari e abbastanza fitti. Lo scudetto è liscio, a forma di triangolo ad apice rotondato. Gli elitri hanno una tinta meno intensa di quella del capo e del protorace ; presi insieme alla base sono larghi quanto il protorace misurato fra gli apici dei tubercoli laterali. Essi sono corti e non oltrepassano in lunghezza il metasterno; sono dei scenti fino dalla base e vanno gradatamente ristringendosi fino all'apice ove sono arrotondati; alla lente la loro superficie pre- senta punti minuti densi irregolarissimi e molto superficiali. Le ali sono scure lungo il margine esterno e nel mezzo. La superficie inferiore del corpo è di tinta più chiara che il disopra e rivestita di lunghi peli gialli. (417) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 177 I piedi sono rosso-ferruginei, piuttosto appiattiti; i femori sono dilatati specialmente verso l'apice e questo si osserva in modo più marcato negli anteriori, che sono anche i più corti. I femori poste- riori non raggiungono l’ apice dell'addome e sono leggermente inarcati ; le tibie dello stesso paio sono un poco più lunghe dei femori e presentano una doppia incurvatura quasi ad $, ma leggerissima. Non conosciamo finora che una sola specie e un solo esemplare di questo interessante nuovo genere, che fu scoperto fra i Boran Galla, sull’Auata, nel Maggio 1893 dal capitano Bottego ed è denominato in suo onore. COMPSOMERA, Wire. 368. Compsomera fenestrata, Gersr. Wiegm. Arch., 1871, I, p. 77. — Decken's Reis. 1873, p. 254, tav. XII. fig. 3. Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. Fairmaire (Mission Révoil, p. 97) descrive un’altra specie di questo genere (C. eyaneo-nigra) molto affine alla fenestrata. Un'altra dell’Africa orientale (Mamboia) è descritta dal Gahan (*) col nome di nigricollis. CALLICHROMA, Serv. 369. Callichroma fuligineum, GaÒÙan. Trans. Ent. Soc. Lond. 1890, p. 308. Arussi Galla, 25 Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. Abita l’Abissinia. (*) Trans. Entom. Soc. of London, 1890, p. 205. 178 R. GESTRO (418) ANUBIS, THÙows. 370. Anubis immaculatus, n. sp. Elongatus, viridis, splendens, antennis, articulo basali excepto, obseure cyaneis, elytris vitta lata laterali aurea ab humeros usque ad apicem, interdum pone medium evanescente, sutura et margine laterali interdum cyaneîs. Long. 15-16 3/, millim. Il corpo è allungato e snello, di un bel verde splendente ; il capo è stretto, densamente punteggiato-rugoso, le antenne hanno il primo articolo verde e alquanto splendente, mentre gli altri sono quasi opachi e di un colore cianeo scuro; nella femmina sono lunghe poco più del corpo, nel maschio circa un terzo ab- bondante più di esso; il primo articolo è obconico, densamente punteggiato, i seguenti sono sottili fino al 5° o al 6° e vanno da questi in poi gradatamente ingrossando fino all'apice; in generale sono tutti, cominciando dal terzo, leggermente dentati all’ esterno ; il terzo è più lungo del quarto. Il protorace è tanto largo quanto lungo, un po’ più stretto in avanti che alla base; la sua maggiore larghezza è un po’ dietro la metà; alla base è fortemente solcato ; i lati sono arrotondati ; il dorso è abbastanza convesso e fortemente e trasversalmente rugoso. Lo scudetto è triangolare, leggermente incavato e minu- tamente punteggiato. E Gli elitri sono lunghi e stretti, paralleli, molto arrotondati agli omeri e isolatamente arrotondati all'apice; la loro scultura è molto fitta e si compone di punti e rughe; queste però sono meno marcate che quelle del protorace. Dagli omeri parte una larga striscia dorata che in alcuni individui raggiunge l'apice, in altri va facendosi meno intensa. o quasi scomparendo, dalla metà in poi. In qualche esemplare la sutura e il margine laterale sono cianei. Il corpo inferiormente è ricoperto di una fine pubescenza bian- castra; i piedi sono piuttosto gracili, solo i femori anteriori sono PE Pa (419) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 179 un po’ più rigonfii degli altri. I femori posteriori sono più brevi degli elitri tanto nel maschio che nella femmina. Territorio dei Cormoso, Aprile 1893. Numerosi esemplari fra i quali un solo maschio. x Questa specie manca delle fascie o macchie chiare, che sem- brano quasi caratteristiche in questo genere; però secondo il Gahan, che ne ha osservato due esemplari, può essere riferita agli Arubis per la brevità dei suoi femori posteriori. LITOPUS, Serv. 371. Litopus elegans, n. sp. Obscure viridis, submetallicus, antennis nigris, prothorace medio punctato-rugoso, lateribus subeoriaceis, elytris subtilissime et confer- tim punctato-rugulosis; subtus tenue albido-pubescens, pedibus rubris, anticorum intermediorumque tarsis nigrescentibus, posticorum femo- ribus, apice, tibiisque cyaneis. Long. A7*/,-23 millim. È di un verde oscuro, submetallico, poco lucente, cogli elitri leggermente sericei. Il capo è punteggiato-rugoso, longitudinal- mente soleato nel mezzo; le antenne, piuttosto robuste, sono nere, col primo articolo scolpito di punti sottili e fitti. Il protorace è più largo che lungo, ristretto alla base più che in avanti, coi lati molto arrotondati; sul dorso è fortemente puntato- rugoso, con una traccia di linea longitudinale mediana interrotta e con alcune pieghette trasversali nel mezzo dei margini anteriore e basale. La porzione puntato-rugosa è circondata quasi per intero da un orlo largo leggermente elevato, minutissimamente rugu- loso, quasi coriaceo. Questo orlo dai lati si estende anche lungo il margine posteriore e anche di più lungo l’ anteriore; nel mezzo e all’interno è profondamente e angolosamente smargi- nato. Lo scudetto è triangolare, leggermente incavato, lucente e talvolta appena ruguloso all’ apice. Gli elitri sono lunghi tre volte circa quanto il protorace, alla base un poco più larghi di esso, all’ apice arrotondati, la loro superficie è finamente punteggiato-rugulosa e colla traccia legge- 180 R. GESTRO (420) rissima di tre coste longitudinali, delle quali la mediana è la più lunga e quella che si vede con meno difficoltà. Il corpo inferiormente è più scuro che al disopra e rivestito di una pubescenza biancastra assai fine e più fitta sul petto che sull’addome. I piedi sono robusti coi femori clavati; gli anteriori e gli intermedii sono rossi, coi tarsi, eccettuata la base del primo articolo, nerastri. I posteriori sono cianei, eccettuati i due terzi basali dei femori che sono rossi. La femmina, oltre all’ avere le antenne ed i femori posteriori più corti, si distingue dal maschio anche per la mancanza del- l'orlo del protorace, che in essa si riduce a qualche area irre- golare meno punteggiata e meno rugosa del resto. Questa specie si distingue facilmente dal Zitopus dispar di Natal e del Capo di Buona Speranza, per il corpo più largo e meno snello, per le antenne più robuste e non annulate di giallo, pel protorace più largo e più fortemente scolpito, per gli elitri a scultura meno fine e per i piedi più corti e più robusti, Il capitano Bottego ha raccolto di questa nuova specie due maschi ed una femmina, nel territorio degli Arussi Galla, sul Ganale Guddà, in Aprile e fra i Boran Galla, sull’ Auata, in Maggio 1893. Il sig. Oberthùr nel comunicarmi alcuni Zitopus che io gli aveva chiesto, aggiunse al suo invio una specie già appartenente alla collezione del compianto Bates e che pare inedita. Questa specie è molto affine alla presente e la descrivo conservandole il nome che il Bates aveva scritto sul cartellino. JLitopus azurescens, n. sp. L. eleganti valde affinis, sed prothorace longiore et angustiore, minus fortiter punctato, elytris longioribus et angustioribus, praeci- pue discrepans. Long. 19-24 millim. Il colore di questa specie è alquanto più chiaro che nell’ e/e- gans e tendente all’azzurro. La scultura del capo è un po’ più leggera, le antenne sono un po meno robuste. Il protorace è più lungo e più stretto, più angustato tanto in (421) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 181 avanti come in addietro, ma specialmente in avanti e coi lati più regolarmente arrotondati. Anche in questa specie vi è l'orlo subcoriaceo del protorace, che è più o meno stretto a seconda degli esemplari; lo spazio che sta nel mezzo di quest’ orlo è meno fortemente scolpito che nell’ elegans e la linea longitudinale me- diana liscia è meglio accennata. Gli elitri sono più lunghi e più stretti ed i piedi sono un po’ meno robusti. Questa specie proviene da Mamboia (Africa orientale). Per la descrizione mi sono valso di un maschio della collezione Oberthiir e di due maschi e una femmina generosamente offerti dall’ Ober- thir al Museo Civico di Genova. PROMECES, Serv. 372. Promeces viridis, Pasc. Journ. of Entom. II, 1863, p. 53. Arussi Galla, Ganale Guddà. Aprile 1893. Raccolto in esem- plari numerosi. Abita il Capo di Buona Speranza. 373. Promeces puncticollis, n. sp. Viridi-coeruleus, mitidus, antennis obscure cyaneis, prothorace tenue puncetulato, elytris confertim punctulato-rugulosis , pedibus rubris, tarsis fuscis, posterioribus, femorum basi excepta, cyameis. Long. 10 ®/,-12 wmillim. È affine al P. viridis, Pase., ma più piccolo. Il corpo è dello stesso colore; il capo è scolpito quasi allo stesso modo; le an- tenne sono interamente d’ una tinta cianea cupa. La forma del protorace è pressochè uguale, ma esso differisce essenzialmente per la sua scultura, perchè invece d'essere trasver- salmente rugoso, non presenta che piccoli punti. Lo scudetto è triangolare leggermente incavato. Gli elitri sono scolpiti come nel viridis, ma un po’ più leg- germente. 182 R. GESTRO (422) La superficie inferiore del corpo è cianea o verde, più lucente della superiore, finissimamente punteggiata e con una delicata pubescenza biancastra sparsa. I piedi sono rossi, coi tarsi nera- stri; ma nel paio posteriore le tibie e la metà esterna dei femori sono cianei. I femori sono clavati, specialmente quelli delle due prime paia. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. Subfam. LAMIINI. PHANTASIS, TuÙows. 374. Phantasis sansibarica, Hark. Phrissoma sansibaricum, Har., Mittheil. Minch. Entomol. Ver. Il, 1878, p. 5l. Phantasis sansibarica, Kolbe, Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 17. Pochi esemplari. Arussi Galla, Ganale Guddà; Boran Galla, ‘Auata, Maggio 1895. È dovuto al Kolbe il merito d'aver ristabilito l'ordine nei generi Phantasis e Phrissoma, fra i quali regnava la confu- sione (*); nello stesso tempo questo autore ha descritto parecchie specie nuove di Phantasts. DIASTOCERA, THÙoms. 379. Diastocera reticulata, THoxs. Ann. Soc. Ent. Franc., 5.* Sér., VII, 1877, Bull. p. CXLI. — Har. Mitth. Munch. Entom. Ver. I_, 1878, p. 49. Lugh (Basso Ganana) 20 Luglio 1893. Tre esemplari. Gli esemplari descritti da Thomson provenivano da Bagamoyo ; quelli citati da Harold erano stati raccolti da Hildebrandt a Zanzibar. (') Beitràge zur Kenntniss der Longicornier (Coleoptera). III. Prantasis und Phrissoma (Stettin. entom. Zeit. 1894, p. 11 e seg.). (423) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 183 CERATITES, Serv. 376. Ceratites jaspidea, Serv. Ann. Soc. Ent. France, IV, 1835. — Gerst. Decken’s Reis. 1873, p. 257. Fairm. Miss. Révoil, Coléopt. 1882, p. 101. — Gerst. Jahrb. Hamburg. Wiss. Anst. I, 1884, p. 61. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.a Serie, XII, 1892, p. 787. Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893. Boran Galla, Auata, Maggio; Basso Ganana, da Bardera a Culmiso, fine d’Agosto 1893. Parecchi esemplari. Specie molto comune e molto sparsa in Africa. CALOTHYRZA, THoxs. 377. Calothyrza Bottegi, n. sp. Nigra, pube fusca densa undique induta; antennarum articulis 4-9 basi albidis, prothorace vittis duabus lateralibus, elytris utrinque maculis duabus latis, niveis, segmentis abdominalibus utrinque albo- maculatis. Long. 24 millim. Il corpo è interamente coperto di una pubescenza bruna molto fitta, per cui appare quasi vel- lutato. Sul capo vi è una linea impressa mediana longitudinale molto sottile, che lo percorre in tutta la sua estensione. Gli arti- coli delle antenne alla base sono più chiari, quasi biancastri e questo si osserva specialmente a cominciare dal terzo e andando Calothyrza Bottegi, n sp. fino al nono. Il protorace presenta su ciascun lato al disopra, una larga striscia, che va dalla base all’ apice ; questa striscia è bianca e limitata da un orlo stretto nero. Un’ altra striscia ugualmente bianca, comincia dal margine posteriore dell’ occhio, si continua 184 R. GESTRO (424) sui lati del protorace e va a finire, allargandosi in una grande macchia irregolarmente ovale, sui lati del metasterno. Gli elitri hanno pochi punti grossi e sparsi alla base ; ciascuno ha due macchie molto larghe bianche; la prima comincia a di- stanza dalla base ed arriva alla metà dell’ elitro; esternamente raggiunge quasi il margine laterale, internamente non-tocca la sutura; questa macchia in addietro presenta una forte smargi- natura; la seconda ha la forma quasi di un triangolo cogli angoli arrotondati ed è smarginata anteriormente ; è situata nel terzo posteriore dell’ elitro, e ad una lieve distanza dall’apice e dai margini laterale e suturale. I segmenti dell'addome hanno su ciascun lato due macchie rotonde disposte trasversalmente, l’ esterna più grande, l’ interna puntiforme ; l’ultimo soltanto ha una macchia sola, più grande e subtriangolare. Tutte queste macchie, come quelle degli elitri e le striscie del protorace, sono di un bianco niveo. Questa specie ha una grande somiglianza colla Calothyrza margaritifera, Westw. (Phryneta) (*) del Nepal e della Birmania (?). Il colore generale del corpo, la forma, le proporzioni sono le stesse; però le antenne hanno la base degli articoli chiara, le striscie bianche del protorace sono più larghe, l’inferiore si estende, allargandosi fino sul metasterno, mentre nella margaretifera il metasterno presenta di bianco appena una leggerissima traccia. Le macchie degli elitri sono due per ciascun elitro; nella specie mediana invece sono tre, più un piccolo punto nella smarginatura della seconda e il suo addome non ha che una macchia bianca ben distinta sull'ultimo segmento. Le macchie della margarztifera hanno una speciale lucentezza per/4cea, donde il suo nome, mentre quelle della specie africana sono semplicemente di un bianco niveo. Importa notare che queste differenze le desumo dall’esame dell'unico esemplare portato dal capitano Bottego confrontato (1) The Cab. of Orient. Entom. p. 11, tav. 5, fig. 2. (2) Un esemplare di questa specie fu raccolto a Bhamoò, nell’ alta Birmania dal Sig. L. Fea, ma la specie, per dimenticanza, non figura nel catalogo dei Longi- corni del suo viaggio pubblicato dal Sig. Gahan nel volume XXXIV di questi Annali. (425) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 185 con un unico esemplare di margaritifera e che lo studio di più individui di ambe le specie potrebbe condurre a considerazioni diverse dalle mie. In tutti i casi però, per il numero e la di- sposizione delle macchie degli elitri, le due specie devono distinguersi l'una dall’ altra colla massima facilità. La nuova Calothyrza fu raccolta fra i Cormoso, il 26 Aprile 1893. IDACTUS, Paso. 318. Idactus variegatus, n. sp. Brunneus, pube grisea varius; antennis maculatis, elytris basi magis obscuris, dilute ferrugineis et utrinque bitubereulatis, disco carinulis obliquis irreqularibus praeditis. Long. 9 millim. Il corpo è pubescente. Il capo è coperto di una pubescenza fitta bruna e biancastra, in modo da apparire minutamente macchiettato ; lo stesso si osserva sulle antenne, tanto sullo scapo come sugli altri articoli, i quali sono più scuri all’ apice. Il protorace presenta sul dorso tanti tubercoletti lisci, che ap- paiono come punti neri in mezzo alla densa pubescenza biancastra che lo riveste ; nel mezzo del disco vi è una sporgenza a guisa di dente e davanti a questa ve ne sono altre due, una per parte, a forma allungata e in direzione leggermente obliqua; queste tre sporgenze sono nere; sul davanti e alla base, nel mezzo, si osserva traccia di tinta ferruginea. Gli elitri sono scolpiti di punti allungati irregolari e sparsi. La pubescenza che li ricopre è scura alla base (ove si ha pure traccia di tinta leggermente ferruginea) e sui lati; nel resto è biancastra; questa tinta un po’ prima della metà si protende verso i lati obliquamente in avanti, terminando in una macchia quasi annulare. In vicinanza della base, da una parte e dal- l’altra, vi è un grosso tubercolo compresso e più esternamente e un po’ più in avanti di questo, un altro più piccolo e tondo. Inoltre sulla parte biancastra si osservano varie sottili carene irregolari, dirette obbliquamente dall’ esterno all’ interno e dall’ avanti in addietro; queste carene essendo scure, formano 186 R. GESTRO (426) sul fondo biancastro un disegno, che però è indeciso e poco marcato. La superficie inferiore del corpo è bruna , rivestita di peli biancastri. I piedi sono macchiettati di scuro. Di questa specie fu raccolto un solo esemplare a Bardera, il 17 Agosto 1893. Altre due specie di /4uctus dell’Africa orientale furono descritte dal Gahan nel 1890 (!), una dell’ Anseba, Abissinia, l altra di Mombas. CROSSOTUS, Serv. 379. Crossotus, sp. Basso Ganana, Agosto 1893. L'individuo raccolto dal cap. Bottego, deve probabilmente, secondo Gahan, riferirsi ad una nuova specie affine al plumicornis di Serville; ma avendone un solo e poco bene conservato, non ‘credo conveniente di descriverlo. EUNIDIA, Ericxus. 380. Eunidia marmorata, n. sp. Brunnea, capite pube fluvescente tecto, prothorace supra vittis tribus longitudinalibus flavescentibus, elytris pube flavescente et al- bida variegatis; subtus cum pedibus albido pubescente, pectoris vitta laterali maculaque laterali semianulari segmentorum abdominalium e pube flavescente formatis. Long. 7/, millim. È di color bruno; il capo è rivestito dappertutto di una pu- bescenza che consta di peli giallicci piuttosto lunghi. I palpi sono di tinta più chiara. I primi tre articoli delle antenne sono un poco più scuri degli altri; il primo è alutaceo, il terzo ed il quarto alla base sono leggermente bianchicci. Il protorace è cilindrico, alquanto più largo che lungo e pre- (?) Trans. Ent. Soc. London, 1890, p. 311 e 312. (427) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 187 senta al disopra tre striscie longitudinali formate di peli gial- , licci, che corrono dal margine anteriore al posteriore ; la mediana di queste striscie è molto più stretta delle laterali. Lo scudetto è a forma di trapezio e tutto ricoperto di fitta pubescenza gialliccia. Gli elitri hanno una punteggiatura sottile, ma abbastanza densa e presentano qua e là macchie irregolari, parte gialliccie parte biancastre. La pubescenza biancastra trovasi specialmente lungo la sutura nella metà basale, lungo il margine laterale e verso l’ apice. La superficie inferiore del corpo è rivestita di una fitta pube- scenza bianchiccia, la quale trovasi anche, ma più fine, sui piedi. Una striscia gialliccia larga parte dai lati del protorace e si estende fino a tutto il metasterno. Tutti i segmenti addominali presentano su ciascun lato una macchia gialliccia, quasi a forma di un mezzo anello coll’ apertura rivolta all’ innanzi; più un’ altra macchietta piccola puntiforme poco appariscente situata più verso il mezzo del segmento. La descrizione di questa nuova specie è fondata sopra un unico esemplare raccolto dal capitano Bottego fra i Boran Galla, sul- l’Auata, in Maggio 1893. C. J. Gahan mi scrive che il Museo Britannico ne possiede un esemplare proveniente dall’Abissinia. PSEUDOHIPPOPSIS, n. gen. 381. Pseudohippopsis filicornis, n. sp. Valde elongata, parallela, nigra, pube cinereo-flavescente dense. tecta, antennis piceis, capite medio longitudinaliter sulcato, protho- race lateribus parce punctato, elytris sat crebre punctulatis. Long. 114/, millim. Il corpo è allungato sottile, nero, ricoperto da una fitta pube- scenza cinereo-giallastra. Il capo è sporgente, coi tubercoli an- tenniferi poco elevati e poco divergenti, colla fronte obliqua 188 R. GESTRO (428) molto allungata e parallela e gli occhi a lobo inferiore grande e trasverso. Le antenne sono picee, munite di ciglia brevi, delicate e molto scarse; la loro lunghezza è uguale a più di due volte e mezzo la lunghezza totale del corpo; esse sono gracilissime, filiformi, di undici articoli, dei quali il primo è tanto lungo da raggiungere la base del protorace, sottile e leggermente, ma gradatamente, ingrossato verso l’ apice, il terzo un pochino più lungo del primo, il quarto uguale a un dipresso al terzo, i seguenti alquanto più lunghi e l’undecimo molto più lungo di tutti. La distinzione degli articoli a cominciare dal nono riesce difficile. Il protorace è più lungo che largo e perfettamente cilindrico. Lo scudetto è semicircolare, longitudinalmente solcato nel mezzo. Gli elitri sono lunghi quattro volte e mezzo quanto il proto- race, paralleli, leggermente attenuati verso l’ estremità, ove ciascuno termina angolosamente arrotondato; la sutura è leg- germente elevata e nella metà posteriore lungo la sutura sono alquanto depressi. I piedi sono abbastanza robusti, ma corti, coi femori fusiformi e i tarsi più lunghi delle tibie; i femori posteriori sono più corti del primo segmento addominale. Il quinto segmento addo- minale è un poco attenuato e troncato all’ apice. Di questo interessante Longicorne furono raccolti due esem- plari fra i Cormoso, il 26 Aprile 1893. L'insetto ora descritto, per la fronte parallela e per altre particolarità suindicate, pare non possa riferirsi nè agli Mippopsis nè agli altri generi del gruppo degli Mippopsini; perciò ho pen- sato di stabilire per esso un genere nuovo, al quale forse ap- partiene pure l’ ippopsis nematocera, Guér. del Senegal e di Sierra Leone. In questa però il primo articolo delle antenne è quasi perfettamente cilindrico, non dilatato all’ apice. Il genere Pseudohippopsis sarebbe così riservato per le forme atricane, mentre le americane resterebbero nel genere Mippopsis. (429) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 189 VOLUMNIA, THÙows. 382. Volumnia Westermanni, TuÙovs. Ess. Class. Cérambye., p. 59. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Alcuni esemplari. Abita Natal, Togo, Usambara e dintorni del lago Alberto- Edoardo. NUPSERHA, THÙoxs. 383. Nupserha Gahani, n. sp. Nigra, partibus oris, prothorace, margine humerali anguste, femo- ribusque anticis flavo-ferrugineis; capite dense punctato, prothorace parum latiore quam longo, lateribus rotundatis, postice subtubereu- latis, dorso convero, irregulariter punctato, utrinque obsolete tuber- culato; elytris fortiter lineatim punctatis, punctis apice evanescentibus, utrinque tricarinatis, carina interna pone basim obsoleta, apice oblique truncatis et profunde emarginatis, angulis spinosis, externo magis producto. Long. 11-13 millim. Il capo è nero, colle parti boccali, tolto 1’ apice delle mandibole che è nero, giallo-ferruginee ; la sua punteggiatura è forte e densa; le antenne sono nere. Il protorace è giallo ferrugineo e presenta sui suoi lati una piccola macchia nera puntiforme; esso è di poco più largo che lungo, un po’ più stretto in avanti che alla base, coi lati arro- tondati e quasi tubercolosi in addietro; al disopra è convesso, irregolarmente punteggiato e ai lati della linea mediana ha una leggera sporgenza liscia a guisa di tubercolo. Gli elitri sono neri, con peli lunghi eretti ed hanno grossi punti disposti regolarmente’ in serie longitudinali; ciascuno ha tre carene, delle quali le due esterne sono molto robuste ; la prima, alla base, dove è più sporgente, diverge dalla sutura; 190 R. GESTRO (430) più indietro la seguita parallelamente, ma va man mano oblite- randosi; la seconda cessa poco prima dell’ apice ; la terza rag- giunge l'angolo apicale esterno. I punti sull’ apice sono più sottili e sparsi e cessano dall’essere disposti in serie. L’apice è obbliquamente troncato e profondamente smarginato; gli angoli sono spinosi e l’ esterno è assai più sporgente dell’ interno. La superficie inferiore del corpo è nera, come pure i piedi, tolti i femori anteriori, che sono o totalmente o in parte giallo- ferruginei. Di questa specie il capitano Bottego ha raccolto due esemplari fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Aprile 1893. Mi compiaccio dedicarla al sig. C. J. Gahan del Museo Bri- tannico, l’autore di tanti pregiati lavori sui Cerambicidi, che gentilmente mi prestò il suo valido aiuto nello studio di questi materiali. 384. Nupserha vitticollis, n. sp. Nigra, capite flavo-ferrugineo, partibus oris, macula media fron- tali antennisque nigris; prothorace supra flavo ferrugineo, vitta media lata nigra; elytris nigris, media basi tantum obsolete ferru- gineis, fortiter punetatis, utrinque bicarinatis, apice truncatis. Long. 11!/, millim. Il capo è giallo ferrugineo, irto di peli neri e con punti fitti e abbastanza grossi, sopratutto in addietro. 1 tubercoli antenni- feri sono neri e nel mezzo fra le antenne vi è una macchia nera a contorni indecisi. Le antenne sono interamente nere come pure le parti boccali. Il protorace è quasi tanto largo come lungo, ha i lati arro- tondati, il dorso convesso; è scolpito di punti larghi e profondi, abbastanza fitti, ma irregolarmente distribuiti e lungo la linea mediana è liscio; il suo colore al disopra è giallo ferrugineo come quello del capo, ma nel mezzo presenta una larga striscia longitudinale nera, che lo percorre in tutta la sua estensione. Gli elitri sono neri, soltanto nel mezzo della base vi è una leggera traccia di ferrugineo. Ciascuno presenta esternamente (434) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 191 due carene robuste, che cessano ambedue prima di raggiungere l'apice. Fra queste due carene esistono grossi punti, che per un gran tratto sono disposti in due serie longitudinali; ma verso l'apice si fanno più piccoli, più numerosi e non più in serie re- golari. Il largo spazio che sta fra la sutura e la più interna delle due carene è pure scolpito di punti, ma questi sono disposti poco regolarmente in serie longitudinali e sono più piccoli di quelli che stanno fra le due carene. Il corpo inferiormente ed i piedi sono neri. L’unico esemplare di questa graziosa Nupserha fu raccolto , come la specie precedente, fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Aprile. Il Jordan ha pubblicato recentemente (') le descrizioni di quattro nuove specie di Nupserha, cioè N. vittata, N. antennalis, N. capitata di Kuila e N. puncetuta di Stanley Pool. Fam. CHRYSOMELIDAE. Subfam. SAGRINAE. SAGRA, Fasr. 385. Sagra striatipennis, Jac. Novit. Zoolog., I, 1894, p. 508. Arussi Galla, Aprile 1893. Un maschio ed una femmina. L'autore indica come patria di questa specie: Tauta (E. Africa). 386. Sagra Derchii, n. sp. S. senegalensi valde affinis, sed colore cyaneo, prothorace breviore et latiore, elytris magis regulariter punctatis, pone basim minus profunde depressis, femorum posticorum 7 carina magis abrupte truncata, tibiis ejusdem paris 7 supra longitudinaliter bicarinatis, praecipue discrepans. Long. 13-16 millim. (!) Novitates Zoologicae. I. 1894. pag. 253-254. 192 R. GESTRO (432) A. I due maschi che ho sott'occhio variano in lunghezza da 14 a 16 millimetri; hanno un colore cianeo, e in qualche esem- plare si osservano leggeri riflessi verdi sugli elitri; essi sono meno splendenti della seregalensis. La punteggiatura del capo è note- volmente più sparsa che nella seregalensis. Le antenne sono un po’ più lunghe della metà del corpo, coi primi sei articoli cianei e gli altri neri opachi. Il protorace è più corto e più largo di quello della specie affine e noto questa differenza perchè la trovo costante nei quattro esemplari che sto esaminando, benchè si verifichi tal- volta nel genere Sagra che le proporzioni del protorace variino fra individui della stessa specie. Anche nella S. DereRà gli an- goli anteriori sono molto pronunziati, formando quasi due lobi sporgenti. La depressione degli elitri all’interno degli omeri è un po’ meno profonda, come pure quella trasversale che tien dietro alla base, e la scultura ha per carattere di essere più regolare, mostrandosi le serie longitudinali di punti più ordinate e, spe- cialmente alla base, meno confuse. I piedi posteriori in generale sono conformati come nella senegalensis; però la carena superiore dei femori termina in questa meno bruscamente, mentre nella nuova specie essa forma coll’apice un seno più rientrante. Inoltre le tibie dello stesso pajo sono nella forma senegalese munite superiormente di una sola carena longitudinale esterna, mentre nella Derek ve ne è anche una interna, la quale è meno marcata dell'altra, ma evi- dente e queste due carene delimitano quasi un solco che per- corre tutto il margine superiore della tibia. Q. Fra la femmina e il maschio corrono le stesse differenze che si osservano fra i due sessi della senegalensis. Dei quattro esemplari (due maschi e due femmine) da me esaminati, uno proviene dal Ganale Guddà, nella regione degli Arussi Galla, ove fu raccolto in Aprile 1893 dal capitano Bottego, l’altro fu preso dal Dott. Vincenzo Ragazzi nei dintorni di Adilgri e due sono di Cheren (Bogos). Questi ultimi fanno parte di una collezione di insetti radunata con molta cura nell’ Eritrea dal (433) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 193 genovese sig. Felice Derchi, luogotenente d'artiglieria nell’armata d'Africa e da lui generosamente offerta al nostro Museo Civico. Son lieto di porgere al gentile donatore un pubblico attestato della mia riconoscenza dedicandogli questa nuova specie. Subfam. CRIOCERINAE. LEMA, Far. Jema plicaticollis, Jac. Novit. Zoolog., I, 1894, p. 509. Un esemplare raccolto sul Lago Edoardo dal maggiore Gae- tano Casati. Abita Sierra Leone. 387. Lema cribraria, Jac. Trans. Ent. Soc. Lond. 1888, p. 190. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. La specie è descritta sopra esemplari di Cameroons e di Delagoa- Bay. 388. Lema Regimbarti, n. sp. Elongata, aenea nitida, prothorace in medio parum coaretato , antice utrinque tuberculato, dorso medio punctulato utrinque trans- versim plicato, basì sulcato ; elytris fortiter punetatis, punetis elonga- tulis, in lineis A dispositis s interstitiis transversim obsolete plicatis, planis, apice tantum converiusculis ; subtus cum pedibus nigro-aenea. Long. 8 4/, mill. La specie colla quale la presente ha maggiore affinità è la L. Dregei, Lacord. del Capo di Buona Speranza. Il corpo al disopra è di un bel colore bronzo, splendente. Il capo è moderatamente ristretto dietro agli occhi; punteggiato e leggermente rugoso in avanti, semplicemente punteggiato fra gli 13 194 R. GESTRO (484) occhi; i punti sono più grossi e più fitti fra gli occhi attorno al solco mediano e più sparsi in addietro; il soleo mediano è molto profondo. Le antenne, più corte della metà del corpo, vanno ingrossando gradatamente, ma leggermente dalla base all’a- pice; i loro primi quattro articoli sono nero-bronzati, gli altri nero-cianei. Il protorace è di poco più largo che lungo, leggermente ristretto nel mezzo e armato di un piccolo tubercolo conico su ciascun lato del margine anteriore. Alla base è percorso da un solco trasversale, largo ma pochissimo profondo e dietro questo soleo vi sono due pieghe trasversali, elevate sopratutto ai lati, ma ben poco marcate nel mezzo. Il dorso è punteggiato sugli angoli anteriori e anche nel mezzo, ma soltanto sopra una striscia longitudinale piuttosto stretta; ai lati di questa è scolpito di pieghe trasversali forti e flessuose. Lo scudetto è nero bronzato rettan- golare e leggermente smarginato all'apice. Gli elitri sono abbastanza convessi, paralleli: leggermente sinuosi dietro gli omeri e ciascuno ha dieci serie longitudinali e regolari di punti profondi un po’ allungati; gli intervalli fra queste serie sono scolpiti di leggerissime pieghe trasversali e sono piani salvo all’ apice, dove diventano leggermente elevati. La superficie inferiore del corpo è di un nero bronzato. I piedi sono piuttosto allungati e i femori posteriori sono legger- mente più robusti degli altri. : L'unico esemplare che ha servito per la mia descrizione pro- viene dal Ganale Guddà, territorio degli Arussi Galla e fu raccolto nel mese d'Aprile 1893. Dedico questa specie al mio egregio amico e distinto ento- mologo dott. M. Regimbart, il quale ha contribuito allo studio dei materiali raccolti dal capitano Bottego per la parte che riguarda le famiglie dei Ditiscidi e dei Girinidi. (435) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 195 Subfam, CLYTRINAE. PEPLOPTERA, Lacorp. 389. Peploptera Schimperi, Lr. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXV, 1891, Compt. rend., p. CCLI. Arussi Galla, Aprile 1893. In un secondo esemplare raccolto sul medio Ganale, fra i Boran Galla, in Giugno, osservo che la fascia anteapicale degli elitri è più corta e che la parte nera del protorace si riduce ad una striscia mediana. La specie è descritta sopra esemplari raccolti in Abissinia dal Raffray. MELITONOMA, Lacorp. 390. Melitonoma galla, n. sp. Modice elongata cylindrica, fulva, mitida; capite nigro, albido pubescens, antennis fuscis, articulis quatuor basalibus fulvis; pro- thorace basi maculis binis subtriangqularibus punctoque medio nigris notato; elytris sat crebre punetulatis, singulo maculis sex latis nigris ; subtus migra, pube cinerea densa obsita; femoribus migris, tibiis tarsisque flavis. Long. 6 !/, mill. Questa specie, che ha le sue maggiori affinità colla M. epistomalis, Lac., ha il capo nero con punti non fitti e con pubescenza bian- castra, tolto il vertice che è liscio e glabro. Im mezzo agli occhi vi sono due linee impresse che partono da un punto comune e si dirigono obliquamente verso il punto in cui si inseriscono le antenne. L’ epistoma nel maschio è profondamente smarginato quasi a semicerchio, mentre nella femmina presenta soltanto una leggera smarginatura. Le antenne sono circa della lunghezza del protorace, nerastre coi quattro primi articoli fulvi. Il protorace è quasi il doppio più largo che lungo: in avanti 196 R. GESTRO (436) poco più stretto che in addietro, cogli angoli posteriori arro- tondati, il margine anteriore dritto e il lobo mediano basale poco marcato. È di colore fulvo; alla base nel mezzo presenta un punto nero e ai lati di questo una macchia nera grande a forma quasi di un triangolo smarginato esternamente. La sua punteggiatura finissima è visibile con una lente anche di de- bole ingrandimento, sulle macchie e sul punto nero. Lo scudetto è nero, triangolare, liscio. Gli elitri hanno una punteggiatura più forte di quella del proto- race, abbastanza fitta e irregolare. Sono fulvi e ciascuno ha sei mac- chie grandi nere disposte due a due una accanto all’ altra; due sono basali, due situate circa alla metà e due dopo la metà; le interne sono a forma irregolarmente poligona o subquadrata, le esterne sono allungate, specialmente quelle più in addietro. Tal- volta le due del mezzo si fondono insieme formando una fascia e in un esemplare osservo che le due esterne delle due coppie anteriori si toccano. Il corpo inferiormente è nero e rivestito di una pubescenza fitta cinerea. Questa pubescenza ricopre pure i piedi, che hanno i femori neri e il resto giallo. Dei quattro esemplari della collezione Bottego due sono maschi ed hanno il capo un po’ più grande, coll’ epistoma profondamente smarginato, e i piedi anteriori leggermente più lunghi delle fem- mine. Furono raccolti sul Ganale Guddà (Arussi-Galla) Aprile e sull’Auata (Boran Galla) Maggio 1893. GYNANDROPHTHALMA, Lacorp. 391. Gynandrophthalma nigrolineata, n. sp. Elongata parallela, nitida; capite nigro, albido-pubescente, an tennis fuscis, basi rufo-testaceis ; prothorace rufo-testaceo, scutello migro; elytris testaceis, vita suturali ad marginem posticum extenso basi et apice emarginata, vittaque laterali ante apicem truneata , nigris. Subtus albido-pubescente, nigra, prosterni lateribus et abdo- (437) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 197 mine (apice excepto) testaceis ; pedibus testaceis, tibiis extus apice migrescentibus. Long. 44/, mill. G. vittatae, Let. a/finis, sed corpore angustiore et minus con- vero mec non pictura elytrorum discrepans. Il capo è nero, con leggera pubescenza biancastra; in mezzo agli occhi presenta una fossetta profonda e molti punti forti e stipati; la punteggiatura si fa scarsa in avanti e sul vertice. Le antenne sono brune cogli articoli basali d’ un rosso-testaceo. Il protorace è rosso-testaceo, trasverso, moderatamente con- vesso, col margine anteriore quasi retto, il posteriore leggermente smarginato in corrispondenza dello scudetto e i lati arrotondati ; la sua superficie presenta punti assai fini e sparsi. Gli elif»i sono testacei con punti irregolarmente disposti, che soltanto alla base mostrano una certa tendenza ad allinearsi in serie. Sulla sutura vi è una striscia nera, la quale a poca di- stanza dallo scudetto si allarga, quindi procede uguale fino in vicinanza dell’apice; in questo punto diventa molto stretta per ripiegarsi sul margine posteriore, ove di nuovo si allarga leg- germente. Un'altra striscia nera larga trovasi sul margine late- rale; questa parte dalla base e giunta presso l'apice si arresta ad un tratto come se fosse troncata. La superficie inferiore del corpo è rivestita di pubescenza biancastra, l'addome, tolto l'apice, e i lati del prosterno sono testacei; il resto è nero. I piedi sono testacei, ma le tibie ester- namente e verso l'apice sono tinte di nero. Questa specie è vicina alla vittata, Lefev. (*), della quale ho” esaminato tre esemplari raccolti dal Raffray in Abissinia, fra Gundet e Adua; ma facilmente se ne distingue per essere più stretta e meno convessa, per il capo ed il protorace più fortemente punteggiati, per il protorace meno stretto in avanti e infine per le striscie nere degli elitri che sono differenti e diversamente situate. (1) Voyage de M. Raffray en Abyssinie et à Zanzibar. — Clythrides par M. Ed. Lefevre. Rev. et Mag. de Zoologie, 3.2 Série, V, 1877, p. 227. 198 R. GESTRO (438) L'unico esemplare sul quale è fondata la mia descrizione fu raccolto il 23 Aprile 1893 negli Arussi Galla. La (&. nigrolineata deve entrare in quel gruppo di specie afri- cane caratterizzate dalle striscie nere longitudinali degli elitri. Il Lefèvre (!) le ha riunite in una tabella sinottica, che qui riproduco modificandola per introdurvi la nuova specie. Protorace con due grandi macchie nere laterali . pumetipennis, Lef. Protoracelsenza, macchieGnere ctr. Se en) Punteggiatura degli elitri disposta in linee re- BOlaLifmt st I ON AMO, NATI Punteggiatura degli elitri non disposta in linee Tecolariee ti caz a o i VEN RIN ao). piùso meno) larga sinti VR SAI: Elitri senza striscia suturale nera. . . . . . BD. Testa interamente di colore testaceo-rossastro. Elitri sempre ornati di una striscia suturale nera | Una striscia nera stretta sul margine esterno degli elitri e e i I N AMO ERA ELA 40 Testa interamente nera. — Una striscia nera larga sul margine esterno degli elitri . . . . . . migrolineata, Gestro. Testa interamente nera. — Senza striscia nera sul margine esterno degli elitri . . . . . . . vittata, Lef. Piedi testaceo-pallidi. — Elitri con punteggiatura 5 SOLLILe nni aule : «e Uneella Cao: Piedi neri. Elitri finamente alutacei e coperti di piccoli punti impressi, numerosi e molto fitti . vittigera, Lac. Subtam. CRYPTOCEPHALINAE. URYPTOCEPHALUS, Grorrr. 392, Cryptocephalus Bottegi, n. sp. Oblongus, subeylindricus, mitidus, niger, capite, macula verticis excepta, flavo, prothoracis lateribus maculisque quatuor latis disco dalibus, elytrorum macula parva basali, plaga apicali, maculisque (1) Loc. cit. pag. 228. (459) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 199 duabus mediis transversim disposttis, pygidioque flaviss subtus cum pedibus flavus. Long. 8!/, mill. Il corpo è molto lucente. Il capo è giallo, con punti minuti e poco profondi alla base e sui. lati, con una sottile linea im- pressa longitudinale mediana e con una larga macchia nera nel mezzo del vertice. Antenne a un dipresso della lunghezza della metà del corpo, coi primi articoli basali gialli e gli altri più scuri, tendenti al bruno. Il protorace è trasverso, molto convesso, molto più stretto in avanti che alla base; il suo margine basale è leggermente sinuato da ciascun lato in modo da dar luogo ad un lobo mediano largo ed assai poco sporgente; i lati sono ampiamente orlati di giallo e sul disco vi sono quattro larghe macchie dello stesso colore; due anteriori quasi triangolari molto avvicinate fra di loro per il loro angolo interno e fuse per l'angolo esterno coll’ orlo giallo laterale; e due posteriori, a forma di poligono molto irregolare, avvicinate fra loro internamente, libere al lato esterno. Queste macchie gialle, come pure l'orlo laterale, essendo molto ampie, ne risulta che la parte nera del protorace si riduce a ben poca cosa ed assume quasi la forma di una croce, che lateralmente si ripiega rivolgendosi verso la base. Lo scudetto è triangolare, ad apice arrotondato e interamente nero e liscio. Gli elitri sono oblunghi, convessi, arrotondati all’ apice e punta- to-striati. Sul fondo nero presentano, ciascuno, quattro macchie : una piccola circa alla metà della base, altre due grandi, irrego- lari, situate a un dipresso alla metà e una accanto all'altra e una apicale più grande ancora e rotonda. Tutte queste macchie sono gialle. Il corpo inferiormente ed i piedi sono gialli, con peli esilissimi, corti e poco fitti. Questa bella specie di Cryptocephalus, più grande del pustu- latus, Fabr. a cui si avvicina, fu raccolta il 23 Aprile 1893, in un solo esemplare, nel territorio degli Arussi Galla. 200) R. GESTRO (440) 393. Cryptocephalus Arussi, n. sp. Oblongus, subeylindricus, elytris basi paulo dilatatis, niger nitidus, antennis articulis basalibus rufescentibus , subtus flavis, prothoracis marginibus antico et lateralibus flavis, elytris fortiter punctato- striatis, limbo lato laterali, vittaque suturali abbreviata flavis (9), vel flavis basi tantum nigra (TY); subtus niger, albido-pubescente pedibus flavis, femoribus medtiis et posterioribus supra migris. 9. Major, antennis brevioribus, abdominis segmento ultimo late et profunde foveato. Long. 3 4/; mill. ST. Minor, antennis longioribus, fronte-flavo-maculata, prothoracis limbo marginali flavo latiore, elytrisque fere totis flavis. Long. 3!/; mill. Il corpo è cilindrico, ma gli elitri sono leggermente dilatati alla base. Il capo è nero, lucente, irregolarmente punteggiato e percorso nel mezzo longitudinalmente da una linea poco profon- damente impressa. Le antenne in lunghezza raggiungono a stento la metà del corpo; sono nere, coi primi cinque articoli rossastri e tinti di giallo inferiormente. | Il protorace è convesso, molto più stretto in avanti che in addietro, lucente e liscio, con qualche traccia quasi impercetti- bile di punti sui lati, nero, con un orletto giallo che costeggia il margine anteriore e percorre l’intero margine laterale; questo orlo è stretto e si dilata leggermente in corrispondenza degli angoli anteriori. Lo scudetto è nero lucente, triangolare, ad apice arrotondato. Gli elitri sono fortemente puntato-striati; i punti diventano meno marcati all’apice, gli intervalli sono piani e lisci; il colore è nero, ma sono largamente orlati di giallo; questo orlo non raggiunge all’ apice perfettamente la sutura e alla base si ri- stringe quasi bruscamente dietro l’omero. Oltre a questo vi è pure una stretta striscia gialla suturale, che cessa appena rag- giunge la metà. Il corpo inferiormente è nero con pubescenza biancastra. (441) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 201 I piedi sono gialli, tolta la parte superiore dei femori delle due paja posteriori, che è nera. La descrizione precedente si applica alla femmina. Il maschio presenta oltre la consueta differenza della statura minore e delle antenne più lunghe, le seguenti particolarità. Il capo invece di essere tutto nero, ha sulla fronte una macchia gialla quasi a forma di losanga e la linea mediana longitudinale è più mar- cata; l'orlo giallo del protorace è più largo tanto sul margine anteriore come sui lati e la tinta gialla degli elitri invade quasi tutta la loro superficie, lasciandovi di nero soltanto una piccola porzione di base. Due esemplari di questa specie furono raccolti negli Arussi Galla il 23 Aprile 1893. 394. Cryptocephalus Gurra, n. sp. Obtongus, subeylindricus, niger, mitidus, antennis nigro-piceis, prothorace anguste elytris late flavo marginatis ; his punctato-striatis, interstitiis plamis, tenue transversim striolatis ; subtus, cum pedibus niger, albido-pubescens. Long. 41/, mill. Il capo è nero, con scarsi peli biancastri, leggermente intos- sato in mezzo agli occhi, irregolarmente punteggiato coi punti più scarsi nel mezzo e con qualche leggera stria longitudinale lungo gli occhi. Le antenne sono nero picee; gli ultimi tre arti- coli mancano. Il protorace è nero levigato e lucente, abbastanza lungo e più stretto in avanti che alla base; i margini laterali hanno un orletto giallo stretto e uno molto più stretto e poco appariscente sì osserva sul margine anteriore. Lo scudetto è nero liscio, trian- golare, abbastanza largamente arrotondato all’ apice. Gli elitri sono puntato-striati, neri con un orlo giallo abba- stanza largo che dalla base si estende fino all'angolo suturale : quest orlo è più stretto alla base e presenta una forte smargi- natura in corrispondenza della callosità omerale. Le serie di punti sono ben marcate: gli intervalli fra esse sono piani e 202 R. GESTRO (442) presentano finissime strie trasversali che danno alla superficie un certo grado di opacità; queste striole non sono però estese a tutto l’elitro e lasciano libera la base e un tratto lungo la sutura. Le parti inferiori del corpo sono nere e rivestite di pubescenza biancastra non molto fitta. Questa specie è affine alla precedente e se ne distingue facil- mente per la statura maggiore e le striole degli elitri. Fu raccolta negli Arussi Galla in Aprile 1893. L'unico esem- plare portato dal capitano Bottego è una femmina. 395. Cryptocephalus Bakiti, n. sp. Parum elongatus, subcylindricus, niger, nitidus, antennis articulis quinque basalibus testacets, elytris flavis, utrinque maculis quatuor (2, 2), postertoribus connexis, sutura et margine anguste, migris ; subtus albido-pubescente, tibiùs nigro-piceis. Long. 5!/, mill. Il capo e il protorace sono neri, lucenti; il primo è legger- mente rossastro in mezzo agli occhi, dove presenta un solco mediano longitudinale largo e abbastanza profondo, ai lati di questo soleo è punteggiato, ma i punti si fanno molto più fitti sul vertice. Le antenne raggiungono a stento la metà del corpo e sono testacee nei primi cinque articoli e nere nel resto. Il protorace è trasverso, corto, molto convesso e ristretto in avanti; la sua superficie è molto lucente e liscia. Lo scudetto è nero, liscio, triangolare coll’ apice ottuso. Gli elitri sono convessi, arrotondati all'apice e puntato-striati, cogli intervalli piani e lisci; sono lucenti e di color giallo vivace ; ciaseuno ha quattro macchie nere, due anteriori, due dopo la metà, disposte trasversalmente due a due. Le due anteriori di forma irregolarmente rotonda, sono vicine alla base e l’ esterna è situata un po’ più in avanti dell’ altra; le due posteriori, col- locate poco dietro la metà, sono più grandi, a forma di poli- gono irregolare, e congiunte l’ una all’ altra. La sutura è sot- tilmente orlata di nero e questo orlo si continua sul margine posteriore fino a raggiungere la metà circa del margine laterale. (443) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 203 Il corpo inferiormente è nero, rivestito di una pubescenza biancastra; i piedi sono pure neri, eccetto le tibie che tendono al piceo. La descrizione di questo nuovo Cryptocephalus, che si può riporre in vicinanza del rhombifer di Suffrian, è basata sopra un solo esemplare raccolto negli Arussi Galla il 27 Aprile 1893. Il nome di questa specie ricorda uno degli uomini della scorta del capitano Bottego, che fu a lui il più fedele e il più utile. Il povero Bakit morì miseramente annegato nel viaggio di ritorno, prima d’arrivare a Lugh. Subfam. EUMOLPINAE. PSEUDOCOLASPIS, Casr. 396. Pseudocolaspis albopilosa, n. sp. Oblongo-ovata, obscure aenea, nitida, pilis albis setiformibus vestita, capite punctato, vertice crebre punctato-aciculato, linea media fron- tali longitudinali laevi, antennis articulis quinque ultimis migris, caeteris rufis, tribus basalibus nigro-maculatis; prothorace confertim punctato; scutello subpentagono; elytris crebre punetatis ; sublus aenea, albopilosa, pedibus rufescentibus. Long. 5 !/, mill. Il corpo è bronzato, munito al disopra di peli bianchi corti e spessi, quasi setolosi. Il capo è scolpito di punti abbastanza grossi, che sul vertice si fanno più piccoli, molto più fitti e aciculati; la marginatura del clipeo è rotonda; sulla fronte vi è una breve linea longitudinale mediana liscia. Le antenne banno gli ultimi cinque articoli neri, gli altri rossastri e i primi tre macchiati di nero. Il protorace è tanto largo quanto lungo, poco più stretto in avanti che in addietro, coi lati arrotondati; la sua punteggiatura è molto fitta e alla base un po’ più diradata. Lo scudetto ha forma quasi pentagona ed è ricoperto di peli bianchi. Gli elitri sono notevolmente più larghi del protorace, cogli omeri sporgenti ed una depressione arcuata all’ interno di questi 204 R. GESTRO (444) e con punteggiatura meno forte e meno fitta di quella del protorace. Il corpo al disotto è coperto di peli bianchi più lunghi, più sottili e più fitti che quelli delle parti superiori. I piedi sono rossastri. Arussi Galla, 24 Aprile 1893. Un esemplare. 397. Pseudocolaspis fulvohirta, ». sp. Uvato-elongata, nigra, submitida, pilis fulvis vestita, capite antice crasse, vertice tenuius subaciculato, punctato ; antennis articulis sex primis rufis, caeteris deficientibus ; prothorace longitudine perparum latiore, antrorsum valde angustato, lateribus rotundatis, disco con- fertim punetato, linea media longitudinali laevi ; scutello trapezoide 5 elytris irregulariter punctatis, fulvopilosis, pilis albis intermixtis ; subtus dense punctulata, tibiarum apice tarsisque piceîs. Long. 7 mill. Il corpo è nero, coperto di peli fulvi, corti, quasi setolosi. La punteggiatura è forte in avanti, più fine e quasi aciculata sul vertice ; sulla fronte vi è la traccia di una breve linea mediana longitudinale liscia; il clipeo è fortemente smarginato e la smar- ginatura è rotonda e leggermente angolosa. Le antenne hanno i primi sei articoli rossastri; gli altri mancano. Il protorace è di ben poco più largo che lungo, molto ristretto in avanti, coì lati arrotondati; il disco presenta nel mezzo una linea longitudinale liscia, specialmente marcata dalla metà verso la base; la sua punteggiatura è piccola e molto fitta. Lo scu- detto è quadrangolare, più stretto all'apice che alla base, pun- teggiato finamente e coperto di peli fulvi fitti. Gli elitri alla base sono molto più larghi del protorace, cogli omeri poco sporgenti e la depressione intraumerale profonda; questa depressione, facendosi molto più leggera, si incurva e va a finire, ripiegandosi in avanti, in vicinanza dello scudetto; la punteggiatura è irregolare, più fina e assai meno fitta di quella del protorace; ai peli fulvi della superficie sono misti, special- mente nella metà posteriore, pochi peli bianchi. (445) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 205 Il corpo al disotto è minutamente e densamente punteggiato; i femori sono fortemente scolpiti; l’apice delle tibie ed i tarsi sono picei. Arussi Galla, 27 Aprile 1893. Pochi esemplari. 398. Pseudocolaspis leucogramma, n. sp. Oblongo-ovata, aenea, nitida, antennis, epipleuris, pedibusque rufis; prothorace tenue punctulato, albopiloso, seutello quadrangulari, elytris punctulatis, obsolete striatis, pilîs albis setiformibus seriatim dispositis. Long. 3!/, mill. È di un colore bronzato, lucente. Il capo è densamente pun- teggiato, coi punti un po’ aciculati, percorso longitudinalmente nel mezzo da una linea liscia cuprea e fornito di peli bianchi ; la smarginatura del clipeo è poco profonda, larga, angolosa. Le antenne sono interamente rossastre. Il protorace è un po’ più largo che lungo, tanto largo in avanti come alla base, coi lati paralleli, pochissimo arrotondati, e col disco sottilmente e abbastanza densamente punteggiato e fornito di peli bianchi sottili. Lo scudetto è quadrangolare, fitta- mente peloso. Gli elitri alla base sono notevolmente più larghi del protorace, la sporgenza omerale è poco marcata, in addietro sono poco ri- stretti e i lati sono quasi paralleli, senza sinuosità dietro la spalla: la punteggiatura è leggermente più grossa di quella del protorace, un po’ più irregolare e meno densa; vi sono inoltre traccie di strie longitudinali. Hanno colore bronzato come il resto, meno le epi- pleure che sono rossastre e portano peli bianchi corti rigidi a guisa di setole disposti regolarmente in serie longitudinali. Il corpo al disotto è bronzato e vestito di peli bianchi. I piedi sono rossastri, coi femori a scultura relativamente debole ; il dente dei femori anteriori è pochissimo marcato. Questa graziosa e distinta specie fu raccolta in due esem- plari fra i Boran Galla, sull’Auata in Maggio 1893. Uno degli esemplari trovasi nella collezione del sig. Martin Jacoby, che, 206 R. GESTRO (446) come ho già detto, mi fu largo d’aiuto nello studio di questo materiale. 399. Pseudocolaspis tridentifera, n. sp. Ovata, nigro-violacea, subopaca, antenmis nigris, articulis quinque basalibus piceis, prothorace confertim punetato, margine antico an- quste cupreo, basi aeneo marginata; scutello cupreo fulgido, qua- drangqulari, apice tridentato; elytris tenue et crebre punctulato- rugulosis, pone medium pilis tenwissimis albis subseriatim dispositis; pedibus obseure aeneo-cupreis, tarsis migris. Long. 4 ?/, mill. Appartiene a quel gruppo di specie in cui lo scudetto ha il margine posteriore biemarginato e tridentato. È molto scura quasi opaca, nero-violacea. La punteggiatura del capo non è né molto forte nè molto fitta; la smarginatura del clipeo è profonda, stretta e rotonda; il labbro è cupreo splendente. Le antenne sono nere, coi primi cinque articoli picei. Il protorace è più largo che lungo, più stretto in avanti che alla base, molto convesso, quasi globoso, tutto uniformemente scolpito di punti assai fitti, con un orlo stretto cupreo al margine anteriore e colla marginatura basale bronzata. Lo scudetto è di un bel colore cupreo, splendente e liscio all'apice ; la sua forma è quadrangolare e il suo margine posteriore è fortemente bisinuato e tridentato. Gli elitri alla base sono molto più larghi del protorace; gli omeri sono abbastanza sporgenti e il callo omerale è liscio; dietro lo scudetto sono trasversalmente depressi e dopo la de- pressione fortemente convessi. La loro scultura si compone di punti piccoli e molto fitti e di leggere rughe trasversali; nella metà posteriore essi presentano scarsi e finissimi peli disposti irregolarmente in serie longitudinali. Il corpo al disotto è minutamente punteggiato e nel mezzo bronzato splendente. La scultura dei femori è grossa e densa e il loro dente è lungo e robusto. L'unico esemplare tipico fu raccolto nel territorio degli Arussi Galla il 23 Aprile 1893. (447) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 207 400. Pseudocolaspis auroscutata, n. sp. Ovata, nigro-violacea, subnitida, amtennis nigris, articulis sex basalibus piceis, prothorace obscure violaceo, confertim punctato, linea cuprea media longitudinali laevi; scutello aureo-cupreo, fulgido, quadrangqulari, apice biemarginato, obsolete tridentato ; elytris tenue et crebre punctato-rugulosis, pone medium pilis tenwissimis albis subseriatim dispositis; pedibus obseure aeneo-cupreis, tarsis migris. Long. 34/, mill. Praecedenti valde affinis, sed statura minore, corpore supra subnitido, capite prothoraceque tenuwius punctatis, hoc antice paulo magis attenuato, dorso minus convero, linea laevi longitudinali, scutello apice obsolete tridentato, corpore subtus magis punctato, praecipue discrepans. È nero violacea come la precedente, colla quale ha molta affinità, ma è alquanto lucente e col protorace violaceo scuro: il capo è un po’ più leggermente scolpito; le antenne hanno i primi sei articoli picei ed i seguenti neri. Il protorace ha a un dipresso la stessa forma, ma è un po’ meno globoso e in avanti è leggermente più stretto; la sua scultura è meno forte e un po' meno fitta e nel mezzo vi è una linea longitudinale cuprea lucente e liscia, che non si estende alla metà anteriore. Lo seudetto, di un colore aureo-cupreo splendente è pure quadrangolare, ma la doppia sinuosità del suo margine poste- riore è assai meno profonda e i tre denti sono meno sporgenti. Gli elitri non presentano grandi differenze; soltanto appaiono un po’ più stretti alla base, e la loro scultura è leggermente più tenue; anch’ essi hanno le serie longitudinali di peli bianchi finissimi nella metà posteriore. Il corpo al disotto è di un colore cupreo scuro e la punteg- giatura è più forte che nella specie precedente. I piedi sono di un cupreo bronzato coi tarsi neri. Anche di questa specie non ho avuto che un solo esemplare, che fu raecolto esso pure nel paese degli Arussi Galla, il 27 Aprile 1893. 208 R. GESTRO (448) 401. Pseudocolaspis cribripes, n. sp. Oblongo ovata, viridis, fulgida, capite haud crebre punctato, punetis vertice crebrioribus aciculatis, utrinque ad oculos vitta aureo- cuprea notato, antennis longis, fuscis, articulis basalibus picers : prothorace antice quam basi angustiore, crebre puncetulato s scutello quadrangulari apice medio denticulato elytris confertim punetulato- subrugulosis, humeris prominentibus, aureo-cupreis, pone medium pilis albis brevissimis sertatim dispositis; pedibus cupreo-aureis, tibiarum apice rufescente, tarsisque fuscis; femoribus crasse et dense punetatis. Long. 3-3 1/, mill. Questa piccola specie è vicina alla P. pedestris Lefev. del Congo (1). È di un bel verde, splendente. Il capo è scolpito di punti poco densi, che sul vertice si fanno più fitti e aciculati ; la smarginatura del clipeo è profonda e leggermente angolosa; lungo gli occhi si osserva distintamente una striscia di color rosso dorato splendente. Le antenne sono piuttosto lunghe, coi primi articoli picei e gli altri nerastri. Il protorace è un po’ più largo che lungo, un po’ più stretto in avanti che in addietro e subgloboso; il dorso è regolarmente scolpito di punti molto fitti. Lo scudetto è minutamente punteg- giato, talvolta dorato, di forma quadrangolare e col margine po- steriore alquanto sporgente nel mezzo in un minutissimo dente. Gli elitri alla base sono molto più larghi del protorace; sul callo omerale, sulle epipleure e dietro lo scudetto sono dorati ; la loro punteggiatura è molto densa e hanno leggere rughe trasversali, specialmente dopo la base e sui lati, oltre a minu- tissimi peli bianchi, disposti in serie longitudinali e più visibili nella metà posteriore. Il corpo al disotto è coperto di fine pubescenza bianca; i piedi sono cupreo aurei, splendenti, tolto 1’ apice delle tibie ros- . (1) Ann. Soc. Entom. Belg. XXVII, 1884; Compt. rend. p. CCLXXXI. (449) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 209 sastro ed i tarsi quasi neri; i femori hanno una densa e pro- fonda scultura. Alcuni esemplari di questa specie furono trovati nel paese degli Arussi Galla, il 26 Aprile 1893. MACROCOMA, CuÙap. 402. Macerocoma aureovillosa, MarsHaLI. Pseudocolaspis aureovillosa, Marshall, Journ. of. Ent. II, 1865, p. 348. Arussi Galla, Aprile 1893. I numerosi esemplari raccolti dal cap. Bottego variano dal verde aureo, al cupreo e al violaceo. Abita Natal. PALLENA, Cuap. 403. Pallena aenea, n. sp. Oblongo-ovata, aenea, nitida, capite punctulato, fronte foveolata, antennis tenwibus, ferrugineis, articulis quinque ultimis apice in- fuscatis; prothorace punetulato ; elytris disco punctatis, lateribus rugosis. Long. 5!/, mill. Il corpo è bronzato, splendente. Il capo è minutamente pun- teggiato, ma sul clipeo i punti si fanno più forti; nel mezzo della fronte vi è una piccola fossetta ovale, stretta, ma profonda. Le antenne oltrepassano la base del protorace e sono più sottili che nelle altre specie; la loro tinta è ferruginea, ma gli ultimi cinque articoli hanno l’ apice nerastro. Il protorace è quasi due volte largo quanto lungo; in avanti è un po’ più stretto che alla base, ma non tanto quanto nelle altre specie; lungo il margine anteriore non è solcato; il suo dorso è convesso e scolpito di punti fini e densi. Lo scudetto non presenta che pochi punti alla base. Gli elitri, un po’ più lunghi che nelle altre specie, sono scol- 14 210 R. GESTRO (450) piti di punti più grossi di quelli del protorace e sui lati presen- tano forti rugosità. Il corpo inferiormente è più, scuro e con fine pubescenza bianca; le tibie sono d’ un colore ferrugineo scuro. Questa specie fondata sopra un solo esemplare raccolto sul- l’Auata, fra i Boran Galla nel Maggio 1893, si distingue facilmente dalle altre due, vbialis Chap. e Chapuisti Lef. del Capo di Buona Speranza, pel corpo più allungato, per le antenne più sottili e per gli altri caratteri indicati nella descrizione. La Chapwist, di cui ho potuto esaminare due esemplari tipici, grazie alla cortesia dell’ amico R. Oberthùr, è ben diversamente colorata, avendo la testa e il protorace bronzati e gli elitri verdi, e fra le altre differenze importanti, presenta anche quella della mancanza di rughe laterali sugli elitri. PHELOTICUS, Har. 404. Pheloticus aeneicollis, Jac. Proc. Zool. Soc. Lond. 1892, p. 568, tav. XXXIX, fig. A. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. L’esemplare raccolto dal cap. Bottego che riferisco, secondo il parere di Jacoby, all’ aeneicollis di Madagascar, differisce dalla forma tipica nella colorazione degli elitri; infatti in esso la striscia scura longitudinale discoidale si riduce ad una piccola macchia situata nel terzo anteriore dell’ elitro. MENIUS, ChÙap. 405. Menius, sp. ? Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. EURYDEMUS, Chap. 406. Eurydemus vittatus, n. sp Niger mitidus, clypeo rufescente, antennis filiformibus, articulis duobus basalibus testaceis, coeteris fuscis apice testaceis, tertio secundo (451) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 211 longiore, prothorace latiore quam longiore, lateribus arcuato obsolete punctulato, elytris castaneîs, fortiter punetato-striatis, callo humerali umido laevi, vitta lata dorsali nigra motatis ; pedibus migris, femorihus subtus dentatis, basi late rufo-fasciatis. Long. 5 !/, millim. Il capo (tolto il clipeo che è rossastro) ed il protorace sono neri lucenti; il primo presenta punti abbastanza grossi, benchè non molto profondi, e abbastanza densi, i quali sul clipeo di- ventano molto più fitti e fra gli occhi ha una linea impressa longitudinale mediana piuttosto lunga. Le antenne sono brune, filiformi, gracili; i primi due articoli e l’ apice dei seguenti sono testacei; il terzo è notevolmente più lungo del secondo. Il protorace è trasverso, molto più stretto in avanti che alla base e con punteggiatura debolissima. Lo scudetto è dello stesso colore degli elitri, arrotondato all’ apice e liscio. Gli elitri sono castagni e ciascuno ha una striscia nera lon- gitudinale; questa striscia trovasi ad una piccola distanza dalla base e ad una distanza un po’ più grande dall’ apice, è ristretta in avanti e in addietro ed è piuttosto larga estendendosi dalla seconda serie di punti fino un po’ al di là della sesta. Dietro la base sono leggermente depressi in senso trasversale ; le strie punteggiate sono ben marcate dappertutto; gli intervalli, sono alquanto convessi soltanto sull’ apice. Il corpo inferiormente è nero; i piedi sono pure neri, ma i femori hanno una larga fascia basale rossastra, questi sono muniti inferiormente di un dente, che è più robusto nel paio posteriore. Di questa nuova specie, la quale, secondo Jacoby che l’ ha esaminata, sarebbe affine al macu/osus di Harold, il cap. Bottego ha riportato un esemplare dal paese degli Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Il Catalogo di Gemminger e Harold (1874) non registra che un solo Eurydemus, | E. insignis dell'Australia; ma dall’ epoca della sua pubblicazione sono comparse descrizioni di parecchie specie, tutte Africane o di Madagascar, fra le quali: £. Hart- manni, Har. del Sennaar, £. nubiensis, Har. della Nubia, £. fla- vicans, Har. e maculosus, Har. del Nyassa, £. Jansonii, Baly di 212 R. GESTRO (452) Cameroons, £. oculatus, Chap. di Abissinia, £. Giissfeldi, Karsch di Chinchoxo, £. Raffrayi Lef. di Zanzibar, £. depressus Lef. dello Zambesi, £. Madagassus Har., E. punctato-sulcatus Fairm., E. metallicus Jac. di Madagascar. 407. Eurydemus, sp. ? Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. 408. Eurydemus, sp.? Stessa località del precedente. Probabilmente sono ambedue specie nuove. SYAGRUS, Cuap. 409. Syagrus rugiceps, Lerèv. Trans. S. Afr. Phil. Soc. VI, p. 43. Basso Ganana, Agosto 1893. Un esemplare. RHEMBASTUS, Har. 410. Rhembastus bicolor, Lerèv. Mém. Soc. Roy. Sc. Liège, XI, p. 139. Var. arussinus- Arussi Galla, 26 Aprile 1893. Un esemplare raccolto dal cap. Bottego differisce leggermente dal tipo di Lefevre, che ebbi gentilmente in comunicazione da R. Oberthùr, per lo scudetto più scuro, per la depressione intrau- merale un po’ più profonda e per le strie punteggiate degli elitri più marcate. (453) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 213 CORYNODES, Hope, 41l. Corynodes compressicornis, Fagr. Syst. El. I, p. 419. Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Un solo esemplare. Var. senegalensis, Oliv. Ent. VI, p. 902, t. 1, fig. 10. Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Raccolto in quantità. Subfam. CHRYSOMELINAE. PLAGIODERA, Repr. 412. Plagiodera circumcincta, SAuLB. Thoms. Arch. Ent. II, 1, 1829, p. 28, tav. 2, fig. 38. Chap. Ann. Mus. Civ. Genova, l.a Serie, XV, 1879, p. 12. Archeisa (Ogaden), Ottobre 1892. — Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varii esemplari. Già raccolta in Abissinia dal Raffray. CHRYSOMELA, Lixn. 413. Chrysomela americana, L. VAR. limbolata, Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin. p. 405, tav. 25, fig. 8. — Chap. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Serie, XV, 1879. p. 11. — Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 11. Fra Lochita e Galana, nei Sidama. Due esemplari. Questa varietà frequente in Abissinia, fu raccolta in quantità nello Scioa dal M.8° Antinori. CERALCES, Gersr. 414. Ceralces variabilis, n. sp. Niger nitidus, capite prothoracis lateribus et vitta media longitu- dinali angusta, scutello, et limbo laterali elytrorum rufo-ferruginers ; 214 R. GESTRO (454) capite prothoraceque fortiter punctatis, scutello tenue et sparsim punctulato s elytris crebre punctatis. Long. 8-8 1/, mill. , È di forma ovale, convesso, nero, lucente. Il capo è di un rosso ferrugineo, scolpito di punti grossi irregolari e con una leggera fossetta tonda, più o meno visibile, da una parte e dall’ altra fra gli occhi; le antenne sono nere e arrivano soltanto a raggiungere gli omeri; i primi quattro articoli sono lucenti e gli altri che formano la parte dilatata, opachi. La punteggiatura del protorace è fitta e irregolare, più densa sui lati; che sono anche leggermente rugosi. I lati sono larga- mente tinti di rosso-ferrugineo e nel mezzo del dorso’ vi è una linea longitudinale sottile della stessa tinta; il resto è nero. Lo scudetto è rosso ferrugineo con piccoli punti rari, ma distri- buiti su tutta la superficie. Gli elitri sono neri con un largo lembo ferrugineo che parte, sottile, dalla metà esterna del margine basale e si continua, allargandosi, fino all'apice; la loro superficie presenta una pun- teggiatura fitta, ma un poco più sottile di quella del protorace. La superficie inferiore del corpo è nera, tolto il prosterno, il mezzo del metasterno e il margine dei segmenti addominali, che sono giallo-ferruginei. In uno degli esemplari il nero sulle parti superiori è quasi scomparso e rimane soltanto rappresentato da due striscie oblique sfumate sul protorace; gli elitri quindi sono completamente rosso ferruginei. Fu raccolto in due esemplari fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, nel mese di Marzo 1893. Jacoby che esaminò i due esemplari, osserva che questa specie ha molta affinità col C. natalensis Baly, di cui potrebbe essere una forma locale; ma che ne differisce per la punteggiatura del capo, del protorace e degli elitri più fitta-e per la colorazione. (455) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 2305) MESOPLATYS, Bany. 415. Mesoplatys ochroptera, Srit. Diagn. 1857, p. 60. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Raccolta in gran numero. Subfam. HALTICINAE. CLADOCERA, Hope. 416. Cladocera angolensis, Jac. Diamphidia angolensis, Jac. Proc. Zool. Soc. Lond. 1882, p. 55. Arussi Galla, 26 Aprile 1893. Un esemplare. 417. Cladocera Jacobyi, n. sp. Nigra, subnitida, capite, prothorace pygidioque flavo-ferrugimeis, prothorace nigro-piceo vittato et maculato; capite inter antennas et ad oculos irregulariter punetato, vertice obsolete longitudinaliter striolato ; antennis nigris, corporis dimidium fere attingentibus , dentatis, articulo A leviter incurvo, 2 et 3 obconicis, 4-10 dilatatis, trigonis, subaequalibus, ultimo subovato-elongato, apice breviter acu- minato; prothorace longitudine duplo latiore, dorso punetulato, basi et utrinque late depresso, vittis duabus latis longitudinalibus medio conjunctis maculaque laterali nigro-piceis; scutello piceo subtriangu- lari, nitido, laevi; elytris crebre punctato-rugosis. Long. 11 mill. Il capo è giallo-ferrugineo, un po’ più scuro fra le antenne e sul vertice; le mandibole, i palpi e le antenne sono neri; la fronte fra le antenne è leggermente depressa e ivi presenta alcuni punti irregolari; altri punti abbastanza grossi trovansi lungo gli occhi, ma sul resto del capo la punteggiatura è fine e sparsa e sul vertice si osservano esilissime strie longitudinali. DI6: * R. GESTRO (456) Le antenne sono tanto lunghe quasi come la metà del corpo; il primo articolo è lucente, alquanto incurvato; gli altri sono piuttosto opachi; il secondo piccolo, il terzo un poco più grande e ambedue obconici; dal quarto al decimo più grandi, dilatati a triangolo inequilatero; l’ultimo quasi ovale allungato e ter- minato da una breve punta. Il protorace è del doppio più largo che lungo, molto più largo alla base che all'apice; il margine basale descrive un arco abba- stanza marcato a convessità rivolta in addietro e gli angoli poste- riori sono arrotondati; il dorso presenta tre larghe depressioni, una nel mezzo alla base e una per ciascun lato; inoltre ai lati della depressione laterale e piuttosto verso gli angoli anteriori, si osserva una fossetta. I punti sono piccoli e irregolarmente distribuiti; più abbondanti sui lati e nelle depressioni laterali. La tinta è un giallo ferrugineo come quella del capo; vi sono però due striscie larghe longitudinali riunite insieme nel mezzo e una macchia per ciascun lato nero-picee; ma tanto le striscie come la macchia hanno contorni male definiti, sfumati e appaiono confuse insieme. Lo scudetto è abbastanza grande, triangolare coll’ apice arrotondato , liscio e lucente. Gli elitri sono paralleli, neri, dapertutto punteggiato-rugosi ; ma colle rughe più marcate verso l'apice. Il pigidio è giallo ferrugineo. La superficie inferiore del corpo ed i piedi sono neri; solo il prosterno è giallo-ferrugineo. L'unico esemplare che ha servito per la mia descrizione fu raccolto negli Arussi Galla, nel mese d'Aprile. Secondo Jacoby, cui l’ esemplare fu comunicato, questa specie è affine alla robusta, Allard di Zanzibar (!) e alla nigripennis, Jac. di Nguru, Africa centrale (?). Mi permetto di dedicarla all’egregio monografo dei Fitofagi, che mì fu sempre prodigo di aiuti. Dall’epoca in cui fu pubblicato l’ultimo volume del Catalogus (') Ann. Soc. Ent. France, 6. Série, VII, 1887, Bull. p. CC. (2) Trans. Ent. Soc. Lond. 1888, p. 197, tav. VII, fig. 2. (457) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 217 Coleopterorum di Gemminger e Harold, il genere Cladocera si è accresciuto di diverse specie, descritte specialmente da Jacoby, Allard e Peringuey. NISOTRA, Bay. 418. Nisotra testacea, CÒÙap. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.8 Serie, XV, 1879, p. 13. Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 48. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Ho confrontato i due esemplari della collezione Bottego coi tipi di Chapuis conservati nel Museo Civico di Genova e raccolti a Cheren nei Bogos dal Dott. Beccari e nello Scioa dal Marchese O. Antinori. 419. Nisotra, sp.? Boran Galla, Uelmal, Giugno 1893. Un esemplare. Secondo Jacoby, si tratta probabilmente di una nuova specie, ma io non ho osato descriverla sopra un solo esemplare. , LACTICA, EricHs. 420. Lactica, sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un solo esemplare indeterminabile. 421. Lactica, sp.? Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare indeterminabile. APHTHONA, CHÙevr. 422. Aphthona erythromela, n. sp. Ovata, nitida, flavo-ferruginea, antennis, articulis tribus basalibus exceptis, nigris, opacis, scutello piceo, elytris migris, subtilissime et 218 R. GESTRO (458) sat crebre punctulatis; pedibus flavo-ferrugineis, femoribus posticis nigris. Long. 34/, mill. Il corpo è lucente; il capo ed il protorace sono giallo-ferruginei; il primo è liscio, colle sporgenze sopra-antennali ben marcate; le antenne sono più lunghe della metà del corpo, coi primi tre articoli giallo-ferruginei lucenti e gli altri neri opachi. Il protorace è trasverso, più stretto in avanti che alla base, col margine anteriore quasi. dritto, il posteriore molto inarcato, i lati leggermente arrotondati e la superficie molto convessa, con punti visibili soltanto alla lente, spetialmente sui lati. Lo scudetto è piceo, di forma triangolare, arrotondato all'apice. Gli elitri sono neri e regolarmente scolpiti di punti finissimi e abbastanza fitti. Il corpo inferiormente è nero, colla parte mediana del petto picea, e rivestito di peli biancastri. I piedi sono giallo-ferruginei, ma i femori intermedii sono un poco più scuri ed i posteriori sono neri. Questa specie di Ap/thora, secondo Jacoby, che l’ha esami- nata, differisce da tutte le altre per il secondo e il terzo articolo delle antenne che sono molto corti. Fu raccolta in due esemplari fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Marzo e fra i Boran Galla, Auata, in Maggio 1893. OEDIONYCHIS, LarR. Oedionychis Pavesii, n. sp. Oblongo-ovata, convera, testacea, nitida, antennis articulis quatuor basalibus piceo-maculatis, caeteris fuscis, prothorace nigro trimacu- lato, scutello migro, elytris sutura vittaque discoidali apicem haud attingente, nigris; sublus nigra, abdomine testaceo , pedibus nigro- piceis, tibiis anticis et intermediis supra testaceis, posticis testacets, femoribus posticis intus testaceo-ferrugineis. Long. 5 ?/, mill. Il corpo è lucente, al disopra testaceo; il capo è di tinta leggermente più carica, punteggiato-ruguloso, con una macchia (459) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 219 picea ed una depressione trasversa lineare in mezzo agli occhi e con una striscia nera longitudinale mediana ed una linea im- pressa sul vertice. Le antenne sono robuste, ingrossate a co- minciare dal quinto articolo fino all’ apice, col quarto articolo metà del terzo, coi primi quattro testacei tinti di piceo e gli altri nerastri opachi. Il protorace è largo un po’ più di due volte quanto lungo: la sua massima larghezza è fra i due angoli basali; in avanti è più stretto che alla base cogli angoli anteriori molto spor- genti e arrotondati; il suo margine basale è largamente e leggermente arrotondato nel mezzo e profondamente sinuato in corrispondenza della sporgenza omerale; i lati sono obliqui, non arrotondati; il dorso ha punti irregolari e poco fitti, più grossi in avanti, più sottili lungo il margine basale; lungo i margini laterali esiste un solco profondo; nel mezzo verso la base si osserva una piccola macchia tonda e da una parte e dall'altra ve n'è una più grande subreniforme obliquamente disposta, all’interno della quale trovasi un punto piceo; le macchie sono nere. Lo scudetto è nero, subtriangolare, arrotondato all’ apice. Gli elitri alla base sono un poco più larghi del protorace; in addietro sono mediocremente dilatati; hanno una punteggiatura minuta, abbastanza densa e molto irregolare; la loro sutura è nera e hanno una striscia nera discoidale, che, partendo dalla base, cessa prima di raggiungere l'apice; la striscia suturale è leggerissimamente dilatata all’apice e liscia in tutto il suo de- corso, le discoidali, a partire dal quarto basale, vanno alquanto allargandosi e presentano punti più scarsi e più minuti che sul resto dell’ elitro. 3 Il corpo al disotto è nero, eccettuato l’ addome che è testa- ceo; i piedi sono nero-picei colle tibie delle due prime paia testacee al disopra; i femori del paio posteriore, larghissimi, hanno la forma di un triangolo ad angoli arrotondati e per i due terzi interni circa sono testacei; la porzione rigonfia del- l’ultimo articolo dei tarsi dello stesso paio è nero-picea. Questa specie è fondata sopra un unico esemplare del Lago Edoardo; essa, insieme ad alcuni altri Coleotteri raccolti. dal 220 R. GESTRO (460) benemerito maggiore Gaetano Casati, fu donata al Museo Civico di Genova dal Prof. Pietro Pavesi, al quale desidero di espri- mere pubblicamente la mia gratitudine. PSYLLIODES, Larr. 423. Psylliodes aethiopica, Cap. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.* Serie, XV, 1879, p. 16. Cormoso, Aprile 1893. Due esemplari. Il tipo proviene dagli Altipiani dell'’Amazen e fu raccolto dal Raffray. Subfam. GALERUCINAE. GASTRIDA, Cuap. 424. Gastrida abdominalis, CuÙap. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.3 Serie, XV, 1879, p. 21. Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 46. Raccolta in gran numero fra gli Arussi Galla in Aprile e fra i Boran Galla, Auata, in Maggio 1893. Fu descritta sopra esemplari raccolti da Beccari e Raffray in Abissinia e da Antinori nello Scioa. Chapuis la cita anche del Capo di Buona Speranza. GALERUCELLA, CrotcH. ' 425. Galerucella ganalensis, n. sp. Supra obscure testacea, subtus nigro-picea, pubescens, capitis ma- culis quinque, antennis, prothoracis vittis tribus nigro-piceis, scutello piceo, elytris tenuissime punctulato-rugulosis. Long. 7 8/, mill. Il corpo superiormente è di un testaceo oscuro e rivestito di finissima pubescenza; il capo è puntato-rugoso; esso ha cinque macchie, cioè: una sul vertice larga a forma di triangolo col vertice in avanti, una dietro a ciascun occhio ed una che corri- (461) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 221 sponde a ciascuna delle sporgenze sopra-antennali; queste mac- chie sono nero-picee. Le antenne sono corte e si può dire non oltrepassino la sporgenza omerale; il terzo articolo è più lungo del secondo soltanto di un terzo e uguaglia quasi in lunghezza il quarto; esse sono interamente nero-picee. Il protorace è due volte più largo che lungo; i suoi lati sporgono arrotondati nel mezzo, sono obliqui dietro a questa sporgenza e ‘ sinuati davanti ad essa; il margine posteriore è fortemente sinuato ai lati; il disco è profondamente depresso ai lati e presenta nel mezzo una linea impressa longitudinale che comincia dal margine anteriore ma non raggiunge la base; la superficie è punteggiato- rugosa e le rugosità sono specialmente marcate sui lati; vi sono tre striscie nero-picee brevi, una mediana e due laterali; queste sono oblique e leggermente incurvate; la mediana è bilobata in avanti e appare risultante dalla fusione di tre macchie, come probabilmente si osserverebbe se si avesse a disposizione una lunga serie di esemplari. Lo scudetto è subquadrato e piceo. Gli elitri alla base sono più larghi del protorace; la loro superficie è scolpita di punti finissimi e fitti e di leggerissime rugosità trasversali. Il corpo inferiormente ed i piedi sono nero-picei. L'unico esemplare di questa specie fu raccolto sul Ganale Guddà, nel territorio degli Arussi Galla in Aprile 1893. MESODONTA, Bacy. 426. Mesodonta heterocera, n. sp. Obscure aenea, capite prothoraceque obscurioribus, antennis nigris articulis 3-8 piceo-testaceo maculatis; capite ruguloso, antennarum articulis A crasso, 2 parvo, 3-6 dilatatis et depressis, 7 obconico longitudinaliter sulcato, 8 magno intus profunde excavato margi- nibus lobatis, 9-1 elongatis; prothorace crebre punctato, medio longitudinaliter sulcato, utrinque profunde et late foveolato; elytris tenue pubescentibus, creberrime pumetulato-rugulosis; subtus nigra, albido pilosa, segmentorum abdominalium margine postico pallido. Long. 10 !/, mill. 222 R. GESTRO (462) Il capo è rugoso, d’una tinta bronzata scura, anteriormente nero. Le antenne, come si osserva in altri generi di Galerucini, sono di forma straordinaria; esse raggiungono in lunghezza la metà del corpo; il primo arti- colo è leggermente compresso: il secondo è assai più piccolo; il terzo, quarto, quinto e sesto sono molto dilatati e schiacciati; il settimo è obconico, leggermente solcato dal lato interno; l’ottavo è il maggiore di tutti e quello Mesodonta heterocera, n. sp. che ha la forma più strana, es- sendo profondamente scavato al lato interno, coll’ escavazione limitata da margini lobati; gli ultimi tre hanno forma nor- male e sono abbastanza robusti; il nono stretto alla base, il decimo subeilindrico , l’undecimo a ovale allungato e acuminato all’ estremità. Il protorace è quasi del doppio più largo che lungo; più largo alla base che in avanti; solcato longitudinalmente nel mezzo, alquanto depresso lungo la solcatura e con due fossette ampie e profonde, una per ciascun lato; la sua punteggiatura è fitta, più fitta ancora sui lati ove si osserva anche qualche rugosità. Lo scudetto è largo, triangolare, ad apice arrotondato, trasversalmente depresso e puntato-rugoso. Gli elitri sono piuttosto allungati, paralleli, coperti di una finissima pubescenza bianchiccia e molto densamente punteggiato- rugulosi. Il corpo al disotto è più lucente che al disopra, nero, con peli bianchicci e con un orlo gialliccio sul margine posteriore dei segmenti addominali. I piedi sono neri, i tarsi rivestiti inferior- mente di peli fitti bianchicci e cogli uncini picei. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. Salvo errore, le specie del genere Mesodonta conosciute a tutto (463) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 223 oggi ammontano colla presente a sette, delle quali due del Siam e le altre africane. MOMBASICA, Farm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Sér., VII, 1887, p. 363. Mombasa, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884, Compt. Rend. p. CKXV. 427. Mombasica subinermis, Farrw. Mombasa subinermis, Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXVIII, 1884, Compt. rend. p. CXLIX. Mombasica subinermis, Fairm. Ann. Soc. Ent. France, 6.8 Sér., VII, 1887. p. 364, tav. 3, fig. 12. Var. ruficeps. — Si distingue dalla forma tipica pel capo rossastro e per la tinta del protorace e degli elitri che non è cianea, bensì verde-bronzata. L'unico esemplare fu raccolto fra i Boran Galla sull’Auata, in Maggio 1893. Questa specie fu trovata la prima volta a Guelidi. L'altra specie di Mombasica (M. armicollis, Fairm.) fu raccolta a Mogadiscio. SPILOCEPHALUS, Jacoy. 428. Spilocephalus elegans, n. sp. Rufus, nitidus, antennis fuscis, elytris viridibus metallicis, pe- dibus flavis, tibiarum apice tarsisque fuscis; capite inter oculos transversim et longitudinaliter sulcato; prothorace sulco transverso profundo et lato impresso; scutello nigros elytris crebre et tenue punctulatis. Long. 7!/, mill. Il capo è rossiccio; fra gli occhi presenta un solco trasverso, intersecato da un altro soleo profondo longitudinale, che si estende in basso fino alla carena mediana del clipeo. Il vertice è liscio. Le antenne sono scure e raggiungono in lunghezza la metà del corpo. Il protorace è dello stesso colore del capo; appena d’una 224 R. GESTRO (464) metà più largo che lungo, più stretto alla base che in avanti, coi lati arrotondati in avanti e molto leggermente sinuosi dopo la porzione arrotondata; sul dorso vi è una larga e profonda depressione trasversale, più vicina alla base che all'apice; la punteggiatura è minutissima e meglio visibile (colla lente) sulla parte anteriore del disco e specialmente presso gli angoli ante- riori. Lo scudetto è nero lucente. Gli elitri sono d’un bel verde e con uno splendore metallico, scolpiti di punti minuti, fitti e disposti senza regolarità. Il corpo inferiormente è rossiccio; i piedi giallicci coll’ estre- mità delle tibie ed i tarsi neri. L’unico esemplare di questa nuova specie fu raccolto nel territorio degli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Aprile 1893. È affine allo S. viridipennis, Jacoby, dell’Africa australe (1) col quale l’autore stesso l’ha confrontata; ma nell’e/egans le antenne sono diversamente colorate; la depressione mediana del protorace non è interrotta nel mezzo nè punteggiata; gli elitri non sono trasversalmente rugosi e la loro punteggiatura non è disposta in serie. CANDEZEA, CHÙap. 429. Candezea basalis, Har. Monatsb. Berl. Akad. 1880, p. 269. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un esemplare. Fu raccolta la prima volta da Hildebrandt fra Mombassa e il Kenia. a (1) Trans. Entom. Soc. Lond. 1888, p. 202, tav. VII, fig. 12. — Gahan in Distant, A Naturalist in the Transvaal. London 1892, p. 207, tav. I, fig. 12. — Un’altra specie di questo genere (S. Distantt), del Transvaal essa pure, è descritta da Gahan, loc. cit. p. 208. (465) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 225 MONOLEPTA, ErtcGs. 430. Monolepta pulchella, Krvs. Erman. Reis. 1835, p. 48. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. Abita fa Guinea. 431. Monolepta pauperata, EricÙs. Wiegm. Archiv. 1843, I, p. 265. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. Abita Angola. 432. Monolepta puncticeps, CÒÙap. Ann. Mus. Civ. Genova, 1. Serie, XV, 1879, p. 23. Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 12. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare appartenente alla var. A di Chapuis (loc. cit. p. 24), come gli esemplari dello Scioa raccolti in quantità dal- l’Antinori. Subfam. HISPINAE. C@ELANOMENODERA, BrancH. 433. Coelszenomenodera reticulata, n. sp. Elongata, parallela, postice parum dilatata, sat convera, flavo- ferruginea, nitida; capite nigro, antennis rufescentibus, brevibus, articulis quatuor ultimis incrassatis coalescentibus, clavam, dimidio apicali nigram, formantibuss prothorace antrorsum medio valde angulato-porrecto, crasso, caput ommino obtegente, supra profunde foveolato, lateribus parallelis, parum sinuatis; seutello nigros elytris erasse reticulato-plicatis et punctatiss subtus nitida, tenue punctulata, pectore abdominisque basi nigris; pedibus brevibus, erassis. Long. 81/, mill. 226 R. GESTRO (466) Il capo è nero con pochi punti irregolarmente disposti e una scarsa pubescenza bianca. Le antenne sono rossastre, robuste, corte; gli ul- timi quattro articoli saldati insieme, formano una specie di clava a forma ovale allungata e nera nella sua metà apicale (1). Il protorace è più lungo che largo, più stretto della base degli elitri; molto. sporgente angolosamente nel mezzo in avanti, tanto da coprire interamente il capo e da sopravvanzarlo; la parte Colenomenodera reticulata, n. . Sporgente è spessa e al disopra è pro- fondamente scavata da una fossetta se- micircolare, al didietro della quale, sul disco, trovansi altre due fossette più piccole subquadrate; altre depressioni meno marcate esistono alla base ed ai lati. La superficie è scolpita di punti irregolari più grossi e più fitti sui lati. Il diseo è nel mezzo di una tinta alquanto più scura che all’ intorno. Lo scudetto è nero, triangolare, ad apice troncato-arrotondato e leggermente impresso. Gli elitri sono allungati, paralleli, molto leggermente allar- gati in addietro; la loro scultura è caratteristica, ma disgra- ziatamente la figura qui unita, la riproduce assai male e non può valere che per dare un'idea della forma dell'insetto. Cia- scuno ha cinque coste longitudinali, sporgenti e liscie, non tutte ugualmente sviluppate e complete, ma alcune interrotte e con- fuse. La prima, che è vicina alla sutura, esiste soltanto per breve tratto alla base e all'apice ed è poco marcata; la seconda è la più sviluppata e corre non interrotta dalla base all'apice; la terza più debole, soffre una lunga interruzione nel mezzo; le ultime due stanno vicino al margine laterale, confuse alla base e all’ apice e molto avvicinate l’una all'altra nel resto del loro (1) I quattro ultimi articoli che il Baly (Catalogue of Hispidae pag. 118) dice: «intime conneris, cegre separatis » sono nelle sue figure (tav. II, fig. 13 e tav. VII. fig. 6) perfettamente distinti. (467) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 2207 decorso. Fra le coste longitudinali ve ne sono molte altre tra- sversali o oblique, ugualmente sporgenti e liscie, che si con- giungono alle prime formando una reticolatura poco regolare e molto sporgente. Gli spazii esistenti fra le maglie di questa rete sono di tinta un poco più scura e in essi si osservano punti larghi e avvicinati, disposti in serie longitudinali. Il corpo al disotto è lucente, con sottile punteggiatura, giallo ferrugineo, col petto (tolti i lati del prosterno) e la base del- l'addome, neri. Ciascun segmento addominale porta sui lati una fossetta. I piedi sono corti e robusti. L'unico esemplare di questa specie, tanto rimarchevole per i suoi caratteri, fu raccolto fra i Boran Galla, nel medio Ganale, in Giugno 1893. Benchè avessi a mia disposizione un solo individuo di questa specie, non mi sono trattenuto dal descriverla, perchè essa pre- senta particolarità spiccate e non può confondersi colle altre. Queste ammontano al giorno d'oggi, salvo errore, a otto (!) le quali tutte spettano esclusivamente alla Fauna di Madagascar, meno quella che Thomson (Archives Entomol. II, p. 227) rife- risce alla cuew/lata Guér. e che si troverebbe anche al Gabon. La C. reticulata sarebbe adunque la seconda specie del conti- nente africano. HISPA, Lrivxx. 454. Hispa daturina, n. sp. Oblonga, parallela, fulvo-testacea, antennis flavo-ferrugineis, pro- thorace albo-piloso, disco utrinque nigro vittato, antice utrinque bispinoso, spinis basi conjunetis, lateribus utrinque trispinoso, spinis appendiculatis, postica multo breviore, spinis omnibus apice nigris; scutello albido, basi punctulato et nigro ; elytris punetulato-reticulatis spinis discoidalibus validis, basi conica excepta nigris, marginalibus (*) Alle sei specie enumerate nel Catalogo di Gemminger e Harold (XII, 1876), bisogna aggiungere la C. Le Royi, Fairm. (Le Naturaliste, 2.me Ann. 1880, n. 40, p. 316) e la campestris, Fairm. (loc. cit. 2.8 Sér. n. ], 9.* année, 1887, pag. 72, fig. 8). 228 R. GESTRO (468) apice tantum migris, longioribus et tenwioribus, cum brevioribus irrequiariter alternantibus, apicalibus brevissimis. Subtus cum pe- dibus fulvo testacea, meso- et metasterno nigro-piceis, Long. 5!/, mill. Questa specie spetta alla divisione caratterizzata dal Chapuis (1) in questo modo: II. Pronoti margine antico spinulato. B. Pronoto distinete, interdum parcius piloso. C. Spinulis pronoti appendiculatis vel setiferis. A prima vista rammenta un po’ la figura dell’ispa pachy- cera Gerst. (?); però ne differisce per varii caratteri, oltre a quello delle antenne non inspessite. Il capo porta nel mezzo, fra le antenne, una carena stretta, che vista dall’ alto apparisce come una spina sottile e corta. Le antenne sono lunghe circ: quanto la metà del corpo, giallo-ferruginee coi primi due articoli basali leggermente più scuri; l’ articolo terzo è lungo più del doppio del secondo, il quarto è di poco meno lungo del prece- dente; i seguenti vanno decrescendo in lunghezza. Il protorace è trasverso, piano sul disco, ruguloso, vestito di peli bianchi sparsi e con due striscie nere longitudinali, parallele, che non raggiungono nè la base nè l'apice; sul davanti è armato, da una parte e dall’ altra, di due spine erette, congiunte insieme alla base, delle quali la posteriore è più lunga. Ciascun lato porta tre spine, le due anteriori un po’ ramose e più lunghe, la po- steriore semplice e molto più corta. Tutte queste spine hanno l'apice tinto di nero. Lo scudetto è biancastro, triangolare, colla base nera e punteggiata. Gli elitri sono piuttosto larghi, paralleli, sporgenti e arro- tondati alle spalle; essi sono scolpiti di una specie di reti- colatura formata dall'incontro di coste longitudinali con pieghe trasversali. Le spine discoidali, impiantate sopra una larga base conica, sono robuste, lunghe, sopratutto quelle della metà anteriore, perpendicolari al disco e leggermente incurve; quelle (1) Espèces inédites de la tribu des Hispides. Deuxième partie (Ann. Soc. Entom. Belg. XX, 1877, p. 58). (8) Decken’s Reis., tav. XIII, fig. 1. (469) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 229 che circondano la sporgenza omerale ed una all’ angolo apicale esterno sono quasi orizzontali. Le spine marginali sono assai più lunghe e delicate e alternano irregolarmente con altre più corte; quelle del margine apicale sono brevissime. Le spine discoidali sono nere, tolta la sporgenza conica della loro base; le marginali sono invece tinte leggermente di nero soltanto all’ apice. Il corpo inferiormente è colorito come al disopra, tolto il me- sosterno ed il metasterno, che sono nero-picei. Non ho avuto di questa specie che un solo esemplare raccolto fra gli Arussi Galla, Ganale Guddà, in Aprile 1893. Subfam. CASSIDINAE. ASPIDOMORPHA, Hope. 435. Aspidomorpha hybrida, Box. Mon. II, p. 388. — Chap. Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Ser., XV, 1879, p. 31. Fairm. Ann. Soc. Ent. Belg. XXXV, 1891. Compt. rend. p.CCLXxxI. - XXXVII, 1893, p.4. Arussi Galla, Aprile 1893. Due esemplari. È una specie del Capo, ritrovata a Cheren, fra i Bogos, dal Dott. O. Beccari e nello Scioa dal Dott. V. Ragazzi. 436. Aspidomorpha cineta, Fagr. Cassida cincta, Fabr., Spec. Ins. I, p. 109. Deloyala quadriremis, Gyll. Schonh. Syn. Ins. II, p. 223. — Reiche, Voy. Abyss. Ferr. Galin. p. 400, tav. 25, fig. 4-44. Aspidomorpha cincta, Chap., Ann. Mus. Civ. Genova, 1.a Ser. XV, 1879, p. 31. — Fairm., Ann. Soc. Entom. Belg., XXXV, 1891, p. CCLXxx. Uebi Scebeli, Soblale, 6 Settembre 1893. Un esemplare. Abita il Senegal, la Guinea e l’Abissinia. 230 R. GESTRO (470) CASSIDA, Linn. 437. Cassida mutabilis, Kruc. Erman. Reis. Atl. p. 47. — Chap., Ann. Mus. Civ. Genova, 1.2 Ser. XV, 1879, p. 29. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. Abita il Senegal. Un esemplare fu raccolto dal D." Beccari a Sciotel, fra i Bogos, nel 1870. 438. Cassida stietica, Har. Coleopt. Hefte, XVI, 1879, p. 216. Arussi Galla, Aprile; Boran Galla, Auata, Maggio 1893. Parecchi esemplari. La specie fu descritta dal rimpianto E. von Harold nel suo lavoro sopra i Coleotteri raccolti da Homeyer e Pogge nel Regno di Lunda e in Angola. PATRISMA, Farra. Ann. Soc. Ent. France, LX, 1891, p. 272. 439. Patrisma gibbosa, n. sp. Breviter ovata, postice parum angustuta, submitida , ferruginea, prothorace, basi media excepta, pallide flavo, subtus nigra, abdo- mine pedibusque pallide flavis; antennis pallidis, articulis quinque ultimis incrassatis nigris; elytris lacunosis, vage fusco-maculatis , dorso medio contco-elevatis. Long. 7 La statura è minore di quella della /. pyramidalis, Fairm., mill. gli elitri sono meno larghi alla base, meno attenuati in addietro e meno acuminati. Il corpo al disopra è ferrugineo; le antenne sono corte, sottili, di un giallo pallido, cogli ultimi cinque arti- coli neri e ingrossati in modo da formare una specie di clava allungata. (471) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 231 Il protorace è di un giallo sbiadito, colla base nel mezzo leggermente ferruginea; il suo margine anteriore descrive una curva quasi perfetta e nel mezzo presenta una sporgenza quasi insensibile; il disco nel mezzo ha alcuni punti irregolari; sui lati e presso il lobo mediano posteriore si osservano piccole macchie scure puntiformi. Lo scudetto è largo e triangolare. ic Patrisma gibbosa, n. sp. Patrisma pyramidalis, FARM. Gli elitri in addietro sono poco attenuati e terminano col- l'apice largamente arrotondato; gli angoli anteriori sono spor- genti in avanti e arrotondati, il margine laterale non presenta sinuosità dietro gli omeri. Alla base nel mezzo si innalzano in modo da formare una forte sporgenza conica; questa specie di gobba in avanti è obliquamente troncata e scavata da una parte e dall’ altra; le due escavazioni sono limitate esterna- mente da un margine rilevato, internamente dalla sutura ele- vata a modo di carena. Alla base, fra la spalla e la gobba mediana, sta una piccola sporgenza quasi a modo di tubercolo. La superficie è tutta ineguale, lacunosa e irregolarmente pun- teggiata; lungo il margine laterale si osserva una serie di punti grossi, subfoveiformi, che dalla base raggiunge l'apice, facendosi sinuosa dietro la spalla. Sulla base, sulla superficie anteriore 232 R. GESTRO (472) declive della gobba basale e nella metà posteriore del disco esi- stono piccole macchie scure più o meno ben definite. Le epi- pleure presentano ciascuna tre macchie nere, una corrispondente all'angolo omerale, l’altra circa verso la metà dell’ addome e la terza, più piccola, sull'angolo suturale. Il corpo al disotto è parcamente e minutamente punteggiato ; l’addome è giallo pallido, il petto è nero e i lati del metasterno presentano finissime rughe trasversali. I piedi sono giallo pallidi cogli uncini dei tarsi rossastri. Un solo esemplare di questa bella specie fu raccolto nel paese degli Arussi Galla, in Aprile 1893. Benchè mi sia valso di forti ingrandimenti, non sono riuscito a vedere gli uncini dei tarsi pettinati alla base, carattere che il Fairmaire dice: « très difficile à apprécier ». Cionondimeno la forma degli elitri lateralmente non arrotondati, le antenne corte cogli ultimi articoli ingrossati, le epipleure larghe fino all’estre- mità ove sono troncate, mi inducono a riferire la mia specie piuttosto alle Patrisma (*) che alle Laccoptera. Il genere /utrisma risulterebbe così composto di due specie. Della pyramzdalis descritta dal Fairmaire non si ha altra indi- cazione di provenienza che: « Afrique intérieure ». COPTOCYCLA, BoÒÙewx. 140. Coptoceyecla nigrosepta, Farm. Ann. Soc. Entom. Belg. XXXV, 1891. Compt.-rend., p. CCCVI. Arussi Galla, Aprile 1893. Ho confrontato i tre esemplari della collezione Bottego col tipo, e ho trovato che in essi le linee nere, tanto degli elitri come del protorace, sono più larghe; inoltre l’ appendice della linea mar- ginale posteriore degli elitri si prolunga tanto da raggiungere la fascia mediana. (') FAIRMAIRE. Note sur quelques Coléoptères de l’Afrique intertropicale et de- scriptions d’espèces nouvelles (Ann. Soc. Entom. France, LX, 1891, p. 272, pl. 5, fig. 2, 2 dis). Mau - (473) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 233 Gli esemplari del viaggio di von Héhnel furono raccolti a Zanzibar. Fam. EROTYLIDAE. AMBLYSCELIS, Gorn. 41. Amblyscelis Gorhami, n. sp. Elongato-ovatus, mitidus, ferrugineus, elytris, callo humerali, margine epipleurali et apice exceptis, nigro-fuscis; prothorace tenue punctulato; elytris tenue punctato-striutis, interstitiis planis, minu- tissime punetulatis. Long. 3 2/3-4 mill. È di un colore ferrugineo tendente al rossastro. Il capo è piuttosto convesso, con punti minuti, abbastanza fitti e un po’ più forti sul vertice; le antenne hanno la clava larga, ovale e di tinta un po’ più sbiadita del resto. Il protorace è più largo che lungo, col margine anteriore poco più stretto del basale; il primo quasi dritto, l’altro bisi- nuato e sporgente nel mezzo in corrispondenza dello scudetto; i lati sono quasi paralleli; gli angoli anteriori sono arrotondati ; il dorso è finamente e abbastanza densamente punteggiato. Lo scudetto è quasi semicircolare e liscio. Gli elitri sono poco e gradatamente attenuati verso l'apice, regolarmente puntato-striati ; le strie sono leggere e i punti molto avvicinati fra di loro; gli intervalli sono piani e con punti minu- tissimi, visibili soltanto coll’ aiuto di una lente forte. Essi sono neri o nero-bruni, tolti gli omeri, i margini epipleurali e un’ampia porzione apicale, che hanno la tinta del resto del corpo. Al disotto il corpo è ferrugineo, più fortemente punteggiato e i piedi sono di colore un poco più sbiadito. Joran Galla, Auata, Maggio 1893. Due esemplari. La specie è dedicata, in segno di stima, all’egregio Entomo- logo H. S. Gorham. Secondo questo autore, che ha avuto la compiacenza di esa- minare uno dei due esemplari da me ora descritti, questa specie 234 R. GESTRO (474) sarebbe vicina al suo Amblyscelis ( Triplax) vittipennis. Il genere Amblyscelis fa da lui creato per ricevere le specie africane di Amblyopus; perciò comprenderebbe VA. Murrayi, Croteh del vec- chio Calabar, l'A. natalensis, Crotch di Natal e il senegalensis, Lac. del Senegal; ai quali devonsi aggiungere, oltre la specie pre- sentemente descritta, l'A. Ae//enz, Gorham di Humpata (Africa occid.), l'A. pallidus, Gorham del Congo (*), l'A. vittipennis, Gorham di Zanzibar e di Liberia (*) e VA. ferrugirneus, Gorham di Natal (8). Fam. ENDOMYCHIDAE. DANAE, RercHE. 442. Danae pulchella, n. sp. Rufo-testacea, tenue griseo pubescens, subnitida, antennarum urti culîs tribus ultimis nigro-piceis, nono valde inflato, extus emarginato- excavato, decimo minore transverso, ultimo breviter ovato. Long. 3 mill. Il corpo è rivestito di una pubescenza grigiastra molto fine. Il capo ed il protorace sono minutissimamente punteggiati. Le antenne sono di un rossastro testaceo come il resto del corpo, meno gli ultimi tre articoli che sono nero-picei; in lunghezza oltrepassano la base del protorace; il loro primo articolo è oheo- nico, quasi lungo come i due seguenti insieme e più grosso di essi; il secondo è un po’ più grosso del terzo; questo ed i seguenti quasi uguali fino all’ ot- Penone oe tavo, che è corto, trasverso Antenna. e più grande dei prece- denti: il nono è il maggiore di tutti, molto rigonfio, quasi (1) Notes from the Leyden Museum, X, 1888, p. 145 e 146. (?) Proced. Zool. Soc. Lond. 1889, p. 614, tav. LXI, fig. 3. (3) Ibid., p. 615. (475) COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 235 obconico e esternamente smarginato ed escavato; il penultimo è molto più piccolo del precedente, corto e trasverso, l’ ultimo ha forma di un ovale accorciato. Il protorace è un po’ meno largo rispetto alla sua lunghezza che nel natalensis e gli elitri sono un po’ meno paralleli e coi lati un po’ più arrotondati. La scultura di questi ultimi è molto minuta; però più forte di quella del protorace. La forma delle antenne in questa specie è molto caratteristica, per cui credo superfluo il diffondermi in altre particolarità. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo 1893. Un esemplare. Il genere Danae, Reiche (0ediarthrus, Gerst.) comprendeva sol- tanto la D. rufula, Reiche d’Abissinia, la D. senegalensis, Gerst. del Senegal e la D. natalensis, Gerst. di Port Natal. Colla specie presente e con un’altra di cui faccio seguire la descrizione, il numero delle specie che lo compongono viene portato a cinque. Danae venustula, n. sp. Rufo-testacea, tenue griseo pubescens, submitida, capite prothora- ceque obscurioribus, antennis nigro-piceis articulis tribus primis rufescentibus, tribus ultimis latioribus, nono et decimo fere inter se aequalibus, ultimo ovato longiori. Long. 3 4/, mill. È di un colore rossastro-testaceo e coperto di una pubescenza fine grigiastra, col capo ed il protorace un poco più scuri che gli elitri. Le antenne sono nero- picee, fatta eccezione dei primi articoli basali che sono rossastri. Dalla natalensis e dalla prece- dente differisce per il protorace più stretto, coi lati più sinuati gno pedi t ne davanti agli angoli posteriori, per gli elitri più ovali e meno paralleli e sopratutto per la forma delle antenne. Il funicolo di queste è notevolmente più robusto, ma ciò che varia essenzialmente 236 R. GESTRO (476) è la forma della clava; infatti in questa specie l’articolo che raggiunge maggiori dimensioni invece d’ essere il nono è 1’ ul timo. Il nono e il decimo sono molto più grandi dei prece- denti, obconici e quasi uguali fra di loro; l’ undecimo è di forma ovale. Anche questa specie è fondata sopra un solo esemplare, e fu scoperta dal Raffray a Zanzibar. Fam. COCCINELLIDAE. CHILOMENES, Cuevr. 443. Chilomenes lunata., Fasr. Coccinella lunata, Fabr., Syst. Ent. p. 86. Cydonia lunata, Muls., Spec. Sécur. p. 431. Cheilomenes lunata, Gerst. Jahrb. Hamburg. Wiss. Anst. I, 1884, p. 63. Chilomenes lunata, Fairm., Ann. Soc. Ent. Belg., XXXVII, 1893, p. 12. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Un solo esemplare. E una specie a vasta distribuzione geografica, che si estende dall'isola di S. Elena fino a Giava. Beccari e Antinori 1’ hanno raccolta in quantità nei Bogos e nello Scioa. ALESIA, Muts. 444, Alesia striata, Fa8r. Coccinella striata, Fabr., Ent. Syst. I, 1, 1792, sp. 269. Alesia striata, Muls. Spec. Sécur., p. 354. Arussi Galla, Ganale Guddà, Aprile 1893. Varii esemplari. Specie molto sparsa in Africa. Raffray l’ ha riportata da Zan- zibar. EPILACHNA, CÙevr. 145. Epilachna reticulata, OLiv. Coccinella reticulata, Oliv., Encyel. méth. VI, 1791, p. 56. Epilachna reticulata, Muls. Spec. Sécur. p. 794. Arussi Galla, Ganale Guddà, alla confluenza Ija, 15 aprile 1893. Un esemplare. (477) COLFOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO 237 Abita la Guinea, il Senegal, Natal, la Nubia, l'Abissinia (Raffray), lo Scioa (Antinori). 446. Epilachna quatuordecimsignata, RercÒ. Voy. Abyss. Ferr. Galin., p. 418, tav. 26, fig. 9. — Muls. Spee. Sécur. p. 741. Arussi Galla, Aprile 1893. Un esemplare. Abita l’Abissinia. 447. Epilachna hirta, Truuss. Coccinella hirta, Thunb., Nov. Ins. Spec. 1781, p. 23, fig. 35. Epilachna hirta, Muls., Spec. Col. Trim. Sécur. 1851, pag. 756. — Gerst. De- cken’s Reis. 1873, p. 303. Arussi Galla, Ganale Guddà, Marzo-Aprile: Boran Galla, Maggio 1893. I numerosi esemplari raccolti dal capitano Bottego presentano molte varietà specialmente nella grandezza delle macchie degli elitri. Abita l’Abissinia, la Guinea, il Capo di Buona Speranza, Porto Natal, la Cafreria, Zanzibar e il Madagascar. 448. Epilachna cormosana, n. sp. Ovata, supra testacea, pube albida dense vestita, elytris fasciis et villis nigris interruptis ornatiss subtus cum pedibus testacca. Long. è mill. Il corpo è di colore testaceo, ricoperto di una pubescenza biancastra fitta. Il protorace è immaculato. Gli elitri hanno quattro fascie, una basale, la seconda circa alla fine del quarto basale, la terza un po’ dopo la metà e la quarta poco prima dell’apice; la seconda e la terza non occupano che circa un terzo della larghezza dell’elitro. Dalla prima fascia partono tre stri- scie longitudinali brevi, una suturale comune, che cessa al livello della seconda fascia; una interna che cessa prima di raggiungere 238 R. GESTRO (478) l'estremità della seconda fascia e poi ricomincia da questa e con- tinua fino a congiungersi coll’ estremità della terza fascia; una Epîlachna cormosana, n. sp. esterna che, partendo dal callo omerale, subisce un'interruzione e poi si continua fino ad incontrarsi colla fascia apicale. Vi è inoltre un largo tratto che mette in comunicazione la striscia longitudi- nale esterna colla interna ad un livello intermedio fra la seconda e la terza fascia. Nell’ interruzione che esiste al principio della striscia. longitudinale esterna esiste una piccola macchia pun- tiforme ; oltre a ciò questa striscia emette un prolungamento trasversale all’ esterno, dopo la metà dell’elitro e un altro al- l'interno poco prima della fascia apicale; questa è corta e un po’ obliqua. Tutte le fascie e striscie sono nere. Cormoso, Aprile 1893. Un esemplare. CHNOOTRIBA, Cnuevr. 449. Chnootriba similis, TÙuvs. Coccinella similis, Thunb. Nov. Ins. Spec. 1781, p. 15, fig. 19. Chnootriba similis, Muls. Spec. Sécur., p. 698. Arussi Galla, Ganale Guddà alla confluenza Ija, 15 Aprile 1893. Numerosi esemplari, alcuni dei quali appartengono alle varietà descritte dal Mulsant (loc. cit. p. 699) e caratterizzate dalla fusione delle macchie nere. Raccolta dal Dott. Beccari nei Bogos. Nello Scioa trovasi, oltre alla ©. similis, un'altra specie molto distinta, che Gorham ha descritto sotto il nome di Antinorz (*). (!) Annali del Museo Civico di Genova, Serie 2.3, X, 1891, p. 911. INDICE SISTEMATICO DEI GENERI E DELLE SPECIE DESCRITTI 0 CITATI NEL PRESENTE LAVORO Megacephala. Revoili, Luc., 15. Cicindela. alboguttata, Klug, 15. rectangularis, Klug, 16. Calosoma. planicolle, Chaud., 16. abyssinicum, Gestro, 16. Antinorii, Gestro, 17. Casnonia. pustulata, Dej., 19. Fairmairei, Gestro, n. sp., 19. Polystichus. inornatus, Gestro, 20. Meladroma. angustipenne, Gestro, n. sp., 21. Brachinus. apicalis, Erichs., 21. Calleida. macrospila, Gestro, n. sp., 22. Tetragonoderus. quadrum, Oliv., 23. sericatus, Dej., 23. insignicollis, Chaud., 23. Pentagonica. africana, Gestro, n. sp., 23. Graphipterus. galla, Gestro, n. sp., 24. Polyhirma. posticalis, Fairm., 25. apicata, Fairm., 25. Piaggiae, Gestro, 26. Clivina. grandis, Dej., 27. sp., 27. Sp., 27. Tefflus. juvenilis, Gerst., 27. Zebulianus, Raftr., 27. Isotarsus. pustulosus, Raffr., 27. Oberthurii, Gestro, n. sp., 28. Chlaenius. Raffrayi, Chaud., 30. amauropterus, Chaud., 30. tenuicollis, Fabr., 31. suleipennis, Dej., 31. & Har., 31. sp., 31. Luisae, Gestro, n. sp., 32. spectabilis, Gemm. Paulae, Gestro, n. Schmidtii, Gestro, n. sp., 34. Rhysotrachelus. Teani, Gestro, 35. Oodes. politus, Gory, 36. Glyptus. 2/0 R. GESTRO insignis, Gestro, n. sp., 37. | Copelatus. Bradybaenus. | Ragazzii, Régimb., 44. scalaris, Oliv., 38. owas, Régimb., n. sp., 45. Hypolithus. Erichsonii, Guér., 45. creberrimus, Laf., 38. | Bottegoi, Régimb., n. sp., 45. Harpalus. | Hydaticus. sp., 38. | matruelis, Clark, 46. Drimostoma. leander, Rossì, 46. laticolle, Boh,, 38. Abacetus. aeneus, Dej., 39. gagates, Dej., 39. germanus, Chaud., 539. galla, Guér., 46. Rhantaticus. signatipennis, Cast., 46. Eretes. stieticus, Linn., 47. sp., 39. | Cybister. sp., 39. tripunctatus, Oliv., 47. Megalonychus. senegalensis, Aubé, 47. luctuosus, Reiche, 39. pinguis, Régimb., n. sp., 48. amplipennis, Gestro, n. sp., 40. immarginatus, Fabr., 48. acanthurus, Gestro, n. sp., 40. | binotatus, Klug, 48. Euleptus. marginicollis, Boh., 48. virens, Chaud., 41. | Dineutes. Colpodes. | africanus, Aubé, 48. callidoides, Chaud., 41. aereus, Klug, 49. Perileptus. subspinosus, Klug, 49. lebioderus, Chaud., 42. Elaphropus. aethiopicus, Chaud., 42. Tachys. majusculus, Chaud., 42. sp., 42. Hyphydrus. signatus, Sharp., 43. Bidessus. galla, Régimb., n. sp., 43. Canthydrus. biguttatus, Régimb., n. sp., 43. xanthinus, Régimb., n. sp., 43. Hydrocanthus. Laccophilus. taeniolatus, Régimb., 44. Aulonogyrus. caffer, Aubé, 49. Orectogyrus. schistaceus, Gerst., 49. cuprifer, Régimb., 50. Temnopterus. spinipennis, Gory, 50. | Sternolophus. Solieri, Cast., 50. Anacaena. sp., 50. | Paracymus. sp., 51. | Philhydrus. ferruginicollis, Régimb., n. sp., 44. | Mocquerysii, Régimb., n. sp., 44. | sp., 51. sp., Dl. | Helochares. sp., Dl. COLEOTTERI DEL Sp., 51. Laccobius. sp.; DI. Cyclonotum. sp., DI. sp., 92. Cercyon. sp., 92. Sphaeridium. sp., 92. Leucoparyphus triangulum, Epp., n. sp., 52. Erchomus. pinguis, Epp., n. sp., 92. Tachyporus. bicolor, Epp., n. sp., 92. Homorocerus. robustus, Gestro, 53. Hasumius. validus, Fairm., 54. Philonthus. basicornis, Epp., D4. hospes, Erichs., 55. abyssinus, Fauv., 55. somalensis, Epp., n. sp., D5. morio, Boh., 55. cireumeinetus, Epp., n. sp., 56. xanthoraphis, Epp., n. sp., 96. paederomimus, Epp., n. sp., 56. Bottegoi, Epp., n. sp., 56. Eulissus. pilosus, Roth, 56. Xantholinus. remotus, Epp., n. sp., 96. Cryptobium. Gestroi, Epp., n. eribripenne, Epp., Paederus. sabaeus, Erichs., 57. xanthocerus, Epp., n. sp., 97. crebrepuncetatus, Epp., n. sp., 57. duplex, Epp., n. sp., 98. VIAGGIO BOTTEGO 241 Oxytelus. simulator, Epp., n. sp., 98. Pentaplatarthrus. Bottegi, Gestro, n. sp., 98. Paussus. planicollis, Raftr., 61. Antinorii, Gestro, 61. i Silpha. | micans, Fabr., 63. | Pachycraerus. desidiosus, Mars., 63. Hister. validus, Erichs., 64. caffer, Erichs., 64. gagatinus, Reiche, 64. | ruficollis, Fabr., 58. | nomas, Erichs., 64. pharaonis, Schmidt, 65. tropicus, Payk., 65. coprophilus, Reiche, 65. torridus, Mars., 65. conformis, Erichs., 66. geminus, Erichs., 66. Saprinus. rasselas, Mars., 66. bicolor, Fabr., 66. chalcites, Illig., 67. Carpophilus. nitidus, Murr., 67. obsoletus, Eriehs., 67. | Meligethes. | substrigosus, Er., 68. sp., 68. Lordites. claudus, Gerst., 68. Colobicus. ampliatus, Fairm., 68. Typhaea. fumata, Linn., 68. Dermestes. vulpinus, Fabr., 69. Scarabaeus. 2/92 R. GESTRO® purpurascens, Gerst., 69. politifrons, Fairm., 69. sp., 69. Sisyphus. infuscatus, Klug, 70. setiger, Ioth, 70. Goryi, Har., 70. nodifer, Gerst., 70. Gymnopleurus. aeneipes, Fairm., 70. sp., 71. azureus, Fabr., 71. indigaceus, Reiche, 71. sp., 71. Anachalcos. cupreus, Fabr., 71. Catharsius. Pithecius, Fabr., 72. Onitis. anomalus, Gestro, n. sp., 72. fulgidus, Klug, 74. sp., 74. sphinx, Fabr., 74. abyssinicus, Reiche, 75. sp., 75. Onthophagus. Bottegi, Gestro, n. sp., 75. boranus, Gestro, n. sp., 77. Sidama, Gestro, n. sp., 78. venustulus, Erichs., 80. ganalensis, Gestro, n. sp., 80. vinetus, Erichs., 81. pieticollis, Gerst., 82. interstitialis, Fàhraeus, 82. rugulipennis, Fairm., 82. nigricornis, Fairm., 82. tuberculicollis, Cast., 82. harpax, Fabr., 83. gracilicornis, Raffr., 83. aeruginosus, Roth, 83. ditissimus, Fairm., 83. Oniticellus. planatus, Cast., 84. egregius, Klug, 84. intermedius, Reiche, 84. spinipes, Roth, 84. militaris, Cast., 85. Drepanocerus. abyssinicus, Roth, 85. Aphodius. pulcherrimus, Reiche, 85. thoracicus, Roth, 85. senegalensis, Klug, 86. massaicus, Gerst., 86. deplanatus, Roth, 86. proditor, Gestro, n. sp., 86. Rhyssemus. germanus, L., 87. Sybax. impressicollis, Bohem., 83. Chiron. puncticollis, Har., 88. Orphnus. galla, Gestro, n. sp., 88. Hybosorus. Illigeri, Reiche, 89. Phaeochrous. Beccarii, Har., 90. Bolboceras. pilula, Gestro, n. sp., 90. Trox. squalidus, Oliv., 91. denticulatus, Oliv., 91. Serica. gallana, Brenske, n. sp., 92. Homaloplia. flava, Brenske, n. sp., 92. Empecamenta, Brenske, nov. gen., 9: pilifera, Brenske, n. sp., 92. Archocamenta, Brenske, nov. gen., 9 flava, Brenske, n. sp., 92. Pachycamenta, Brenske, nov. gen., 92. Gestroi, Brenske, n. sp., 92. Pegylis. d 2 da 2 COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO Gestroi, Brenske, n. sp., 93. vestita, Brenske, n. sp., 93. Schizonycha. squamulata, Brenske, n. sp., 93. n. sp.?, 93. parvula, Brenske, n. sp., 93. gallana, Brenske, n. sp., 94. Bottegoi, Brenske, n. sp., 94. Anomala. similis, Lanshb., 94. Popillia. bipunetata, Fabr., 94. minuscula, Har., 95. Adoretus. gallanus, Brenske, n. sp., 95. Bottegoi, Brenske, n. sp., 95. Fairmairei, Brenske, n. sp., 95. spinosus, Brenske, n. sp., 95. minutulus, Brenske, n. sp., 95. lineatus, Brenske, n. sp., 96. Heteronychus. obtusifrons, Fairm., 96. Phyllognathus. strieticeps, Fairm., 57. Genyodonta. Jansonii, Gestro, n. sp., Leucocelis. coerulescens, Lansb., 99. discicollis, Blanch., 99. Pachnoda. thoracica, Fairm., 99. Diplognatha. silicea, Mac Leay, 99. Cymophorus. intrusus, Blanch., 100. 97 limbatus, Gestro, n, sp., 100. Sternocera. Boucardi, Ed. Saund., 101. Julodis. semiimpressa, Fairm., 102. Agelia. placida, Gerst., 102. 243 Ragazzii, Gestro, n. sp., 103. Steraspis. colossa, Har., 105. | Psiloptera. pubifrons, Fairm., 105. Chalcogenia. contempta, Mann., 105. Anthaxia. sordidata, Gestro, n. sp., 106. Acmaeodera. subprasina, Mars., 107. elevata, Klug, 107. Sphenoptera. senegalensis, Cast. & Gory, 107. quinquepunetata, Cast. & Gory,108. sp., 108. sp., 108. jubana, Gestro, n. sp., 108. Trachys. somala, Gestro, n. sp., 109. Monomma. Antinorii, Gestro, 110. Agrypnus. luridus, Fabr., 110. | Psephus. severus, Cand., n. sp., 111. Heteroderes. spissus, Cand., 111. Cardiophorus. Hedenborgii, Cand., 111. Lycus. trabeatus, Guér., 111. ampliatus, Fàhr., 112. constrietus, Fahr., 112. Bremei, Guér., 112. | Sills. scioensis, Gorham, 113. Hapalochrus. Erichsonii, Roth, 113. Laius. Bourgeoisit, Gestro, n. sp., 113. | Attalus. 24N regulus, Gestro, n. sp., 114. sp., 115. Melyris. nobilis, Gerst., 116. sp., 116. Prionocerus. dimidiatus, Gerst., 116. Idgia. fulvicollis, Reiche, 116. Necrobia. rufipes, De Geer, 116. Apate. francisca, Fabr., 117. cornuta, Oliv., 117. diaspis, Fairm., 117. Xylopertha. cultrata, Thoms., 118. forficula, Fairm., 118. Zophosis. aromatum, Gestro, n, sp., 118. plicatipennis, Deyr., 119. Reichei, Guér., 120. rhantoides, Gestro, n. sp., 120. Vesmei, Gestro, n. sp., 121. Candei, Gestro, n. sp., 122. foveiceps, Gestro, n. sp., 124. sp., 125. sp., 125. sp., 125. Arthrodes. asperulus, Gestro, n. sp., Adesmia. Boyeri, Sol., 126. Metriopus. platynotus, Gerst., 127. Homala. integricollis, Fairm., 127. 125. sp., 127. Rhytidonota. oxyoma, Fairm., 127. acuticollis, Fairm., 128. gracilis, Gerst., 128. R. GESTRO gracillima, Ane., 128. stupida, Gerst., 128. Mesostenopa. Auberti, Fairm., 128. Oxycara. zophosina, Fairm., 129. Himatismus. trivialis, Gerst., 129. Pavesii, Gestro, 129. Pimelia. Bottegi, Gestro, n. sp., 129. limosa, Gestro, n. sp., 130. Psammodes. abyssinicus, Haag, 151. Phrynocolus. placidus, Kolbe, 182. parvulus, Gestro, n. sp., 132. Sepidium. Ruspolii, Fairm., 133. Vieta. senegalensis, Klug, 133. lutulenta, Gestro, n. sp., 134. Grixonii, Gestro, n. sp., 135. Vietomorpha. foveipennis, Fairm., 136. Opatrum. micans, Germ., 136. Tribolium. ferrugineum, Fabr., 137. Alphitobius. diaperinus, Panz., 137. Eutochia. amaroides, Gestro, 137. Heterotarsus. tenebrioides, Guér., 137. Pycnocerus. Passerinii, Bertol., 188. Catamerus. Revoilit, Fairm., 138. Xanthothopeia. angusticornis, Gestro, n. sp., 188. Micrantereus. COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO femoratus, Gerst., 140. asidoides, Fairm., 140. Hoplonyx. Casatii, Gestro, n. sp., 141. Praogena. flavolimbata, Mikl., 142. Cistela. sp., 143. sp., 143. sp., 145. sp., 145. sp., 143. sp., 148. Lagria. viridiaenea, Reiche, 1453. aerea, Reiche, 144. villosa, Fabr., 144. pinguicula, Gestro, n. sp., 144. sexvittata, Gestro, n. sp., 145. Arussia, Pic, nov. gen., 146. Gestroi, Pic, n. sp., 146. Macratria. arussiensis, Pie, n. sp., 146. Notoxus. vicinus, Pic, n. sp., 147. Anthicus. Bottegoi, Pic, n. sp., 147. Gestroi, Pie, n. sp., 147. floralis, Linn., 147. crinitus, Laf., 147. balteatus, Laf., 148. Coryna. ambigua, Gerst., 148. apicicornis, Guér., 148. Kersteni, Gerst., 148. arussina, Gestro, n. sp., 149. Mylabris. Dillonii, Guér., 150. Sennae, Gestro, n. sp., 151. rorifera, Gestro, n. sp., 152. hypolachna, Gestro, n. sp., 153. funeraria, Gestro, n. sp., 155. ? ) | Cantharis. hydrocephala, Fairm., 156. sp., 156. Nematognatha. coerulans, Fairm., 157. Microcerus. cavirostris, Fairm., 157. CEnassus. Fausti, Gestro, n. sp., 157. Mitophorus. rugosicollis, Gestro, n. sp., 158. Podionops. Wahlbergi, Lacord., 159. | Tanymecus. luridus, Gestro, n. sp, 159. Polycleis. Raffrayi, Fairm., 160. maculatus, Bohem., 161. Systates. albosetosus, Gestro, n. sp., 161. Sidama, Gestro, n. sp., 162. Embrithes. irregularis, Faust, n. sp., 163. egenus, Faust, n. sp., 163. vinculatus, Faust, n. sp., 163. erinaceus, Faust, n. sp., 163. Myllocerus. boranus, Gestro, n. sp., 163. ganalensis, Gestro, n. sp., 164. | Brachycerus. batrachus, Gestro, n. sp., 165. sp., 166. Bottegi, Gestro, n. sp., 166. Hoplitotrachelus. spinifer, Schonh., 167. Neoclonus. mucidus, Germ., 168. Lixus. auritus, Bohem., 168. Apoderus. Porri, Gestro, n. sp., 168. \ Alcides. 2/46 R. GESTRO interruptus, Bohem., 169. | sp., 186. Liocalandra. Eunidia. pygialis, Fairm., 170. Aphyonotus, Faust, nov. gen., 170. zophosioides, Faust, n. sp., 170. pectorosus, Faust, n. sp., 170. sodalis, Faust, n. sp., 170. lepidopterus, Faust, n. sp., 170. nitidus, Gestro, n. sp., 171. Cantharocnemis. obockianus, Fairm., 172. Macrotoma. palmata, Fabr., 172. Hypoeschrus. nitidicollis, Gestro, n. sp., 173. Plocederus. melancholicus, Gahan, 174. Bottegia, Gestro, nov. gen., 174. spectabilis, Gestro, n. sp., 175. Compsomera. fenestrata, Gerst., 177. Callichroma. fuligineum, Gahan, 177. Anubis. immaculatus, Gestro, n. sp., 178. Litopus. elegans, Gestro, n. sp., 179. azurescens, Gestro, n. sp., 180. Promeces. viridis, Pasc., 181. puncticollis, Gestro, n. sp., 181. Phantasis. sansibarica, Har., 182. Diastocera. reticulata, Thoms., 182. Ceratites. jaspidea, Serv., 183. Calothyrza. Bottegi, Gestro, n. sp., 183. Idactus. variegatus, Gestro, n. sp., 185. Crossotus. marmorata, Gestro, n. sp., 186. Pseudohippopsis, Gestro, nov. gen., 187. filicornis, Gestro, n. sp., 187. Volumnia. Westermanni, Thoms., 189. Nupserha. Gahani, Gestro, n. sp., 189. vitticollis, Gestro, n. sp., 190. Sagra. striatipennis, Jae., 191. Derchii, Gestro, n. sp., 191. Lema. plicaticollis, Jac., 193. cribraria, Jac. , 193. Regimbarti, Gestro, n. sp., 193. Peploptera. Schimperi, Lef., 195. Melitonoma. galla, Gestro, n. sp., 195. Gynandrophthalma. nigrolineata, Gestro, n. sp., 196. Cryptocephalus. Bottegi, Gestro, n. sp., 198. Arussi, Gestro, n. sp., 200. Gurra, Gestro, n. sp., 201. Bakiti, Gestro, n. sp., 202. Pseudocolaspis. albopilosa, Gestro, n. sp., 203. fulvohirta, Gestro, n. sp., 204. leucogramma, Gestro, n. sp., 205. tridentifera, Gestro, n. sp., 206. auroscutata, Gestro, n. sp., 207. cribripes, Gestro, n. sp., 208. Macrocoma. aureovillosa, Marsh., 209. Pallena. aenea, Gestro, n. sp., 209. Pheloticus. aeneicollis, Jac., 210. Menius. COLEOTTERI DEL VIAGGIO BOTTEGO sp., 210. Eurydemus. vittatus, Gestro, n. sp., 210. sp., 212. sp., 212. Syagrus. rugiceps, Lef., 212. Rhembastus. bicolor, Lef., 212. Corynodes. compressicornis, Fabr., 213. Plagiodera. cireumeineta, Sahlb., 213. Chrysomela. americana, L. var. limbolata, Reiche, 215. Ceralces. variabilis, Gestro, n. sp., 213. Mesoplatys. ochroptera, Stal, 215 Cladocera. angolensis, Jac., £ Jacobyi, Gestro, n. Nisotra. testacea, Chap., £ sp., 217. Lactica. sp., 217. sp., 217. Aphthona. erythromela, Gestro, n. sp., 217. Cdionychis. Pavesii, Gestro, n. sp., 218. Psyllicdes. aethiopica, Chap., 220.- Gastrida. abdominalis, Chap., 220. Galerucella, ganalensis, Gestro, n. sp., 220. Mesodonta. heterocera, Gestro, n. sp., 221. Mombasica. subinermis, Fairm., 223. Spilocephalus. bo no dI elegans, Gestro, n. sp., 2° Candezea. basalis, Har., 224. Monolepta. pulchella, Klug, 225. pauperata, Erichs., 225. puncticeps, Chap., 225. Coelaenomenodera. reticulata, Gestro, n. sp., Hispa. daturina, Gestro, n. sp., 227. Aspidomorpha. hybrida, Boh., 229. cineta, Fabr., 229. Cassida. mutabilis, Klug, 230. stietica, Har., 230. Patrisma. gibbosa, Gestro, n. sp., 250. Coptocycla. nigrosepta, Fairm., 252. Amblyscelis. Gorhami, Gestro, n. sp., 233. Danae. pulchella, Gestro, n. sp., 234. 225 venustula, Gestro, n. sp., 235. Chilomenes. lunata, Fabr., 256. Alesia. striata, Fabr., 236. | Epilachna. reticulata, Oliv., 236. quatuordecimsignata, Reiche, 237. hirta, Thunb., 257. cormosana, Gestro, n. sp., 237. | Chnootriba. similis, Thunb., 238. NO ta) 4% ANETL'Atisà, E duivadoiaa 07 Lu 43 ASL , reed 10953054 1A MECL 4 { MAIA retin » 0) A Li UÙ Ie : E La . fa 1 ILE i U "| d PR MIT ROTTO A [* 4 4 dl ii i I « N nolan) 1) asd fe si ITORI TELO Î È } i i, La Ì 4 PI (ade ud dp di Dre 5%. 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Aphodius deplanatus, 86. massatcus, 86, opatroides, 86. proditor, 86. pulcherrimus, 85. senegalensis, 86. thoracicus, 85. Aphthona erythromela, 217. Aphyonotus lepidopterus, 170. nitidus, 171. pectorosus, 170. sodalis, 170. zophosioides, 170. Apoderus Porri, 168. Archocamenta fava, 92. Arthrodes asperulus, 125. Arussia Gestroi, 146. Aspidomorpha cineta, 229. hybrida, 229. A teuchus aegyptiorum, 69. purpurascens, 69. Attalus regulus, 114. Aulonogyrus caffer, 49. Belonuchus abyssinus, DD. Bidessus Galla, 43. Bolboceras pilula, 90. Bottegia, nov. gen., 174. spectabilis 175. Brachinus apicalis, 21. Brachycerus batrachus, 165. Bottegi, 166. Bradybaenus scalaris 38. Calleida macrospila, 22. Calliechroma fuligineum, 177. Callisthenes Antinorii, 17. Calosoma abyssinicum, 16. Antinorii, 17. planicolle, 16. Calothyrza Bottegi, 183. Candezea basalis, 224. Cantharis hydrocephala, 156. Cantharocnemis obockianus, 172. Canthydrus biguttatus, 43. rcanthinus, 43. Cardiophorus Hedenborgit, 111. Carpophilus nitidus, 67. obsoletus, 67. Casnonia Pairmatrei, 19. pustulata, 19. Cassida cincta, 229. mutabilis, 230. stictica, 230. Catamerus Revoili, 138. INDICE ALFABETICO Catharsius Pithecius, 12. Ceralces variabilis, 213. Ceratites jaspidea, 183. Cereyon, 52. Chalcogenia contempta, 105. Chilomenes lunata, 236. Chiron puncticollis, 88. Chlaenius amauropterus, 30. elongatus, 31. Luisae, 32. Maximiliani, 30. Paulae, 31. Raffrayi, 30. Scehmidtii, 34. spectabilis, 31. sulcipennis, 31. Teani, 35. tenuicollis, 31. Chnootriba similis, 238. Chrysomela americana, 213. limbolata, 213. Cicindela alboguttata, 15. rectangularis, 16. Cistela, 143. Cladocera angolensis, 215. Jacobyi, 215. Cleonus sannio, 168. Clivina grandis, 27. Coelaenomenodera reticulata, 225. Colobicus ampliatus, 68. Colpodes callidoides, 41. Compsomera fenestrata, 177. Copelatus Bottegoi, 45. HErichsoni, 45. Owas, 45. Ragazzii, 44 Coptocicla nigrosepta, 232. Coryna ambigua, 148. apicicornis, 148. arussina, 149. Kersteni, 148. Corynodes compressicornis, 215. Craspedophorus pustulosus, 27. Crossotus, 186. Cryptobium cribripenne, DI. Gestroi, DI. Cryptocephalus Arussi, 200. Bakiti, 202. Bottegi, 198. Gurra, 201. Cybister africanus, 41. binotatus, 48. immarginatus, 48. marginicollis, 48. pÎnguis, 48. senegalensis, 47. tripunetatus, 47. Cyclonotum, 51, 52. Cymophorus intrusus, 100. limbatus, 100. Danae : pulchella, 234. venustula, 235. Deloyala quadriremis, 229. Dermestes vulpinus, 69. Diastocera reticulata, 182. Dices apicicornis, 148. Dinentes aereus, 49. africanus, 45. subspinosus, 49. Dinoscelis Passerinii, 138. Diplognatha silicea, 99. Drepanocerus abyssinicus, 85. Drimostoma laticolle, 38. Elaphropus aethiopicus, 42. Embrithes egenus, 163. erinaceus, 163. irregularis, 165. vinculatus, 163. Empecamenta pilifera, 92. Epicauta hydrocephala, 156. Epilachna cormosana, 237. hirta, 257. quatuordecimsignata, 237. reticulata, 236. Erchomus pinguis, D2. Eretes sticticus, 47. succinetus, 41. Euleptus virens, 4l. Eulissus pilosus, 56. Eunidia marmorata, 186. Eurydemus vittatus, 210. Eutochia amaroides, 137. Galerucella ganalensis, 220. INDICE ALFABETICO Gastrida abdominalis, 220. Genyodonta Jansonii, 97. Glyptus insignis, 31. Graphipterus galla, 24. Gymnopleurus aeneipes, 70. azureus, 71. indigaceus, 71. Gynandrophthalma nigrolineata, 196. Gyrinus aereus, 49. caffer, 49. subspinosus, 49. Haematopota meteorica, 131. Hapalochrus Erichsontii, 113. Harpalus, 38. Hasumius validus, 54. Helochares, 51. Heteroderes spissus, 111. Heteronychus obtusifrons, 96. Heterotarsus tenebrioides, 137. Himatismus Pavesti, 129. trivialis, 129. Hispa daturina, 227. Hister caffer, 64. conformis, 66. coprophilus, 65. gagatinus, 64. geminus, 66. nomas, 64. pharaonis, 65. torridus, 65. tropicus, 65. validus, 64. Homala integricollis, 127. Homaloplia fava, 92. Homorocerus robustus, 53. Hoplitotrachelus spinifer, 167. Hoplonyx Casatii, 141. Hybosorus Illigeri, 59. Hydaticus Galla, 46. Leander, 46. matruelis, 46. signatipennis, 46. Hydrocanthus ferruginicollis, 44. Hyphydrus signatus, 45. Hypoeschrus nitidicollis, 173. Hypolithus creberrimus, 33. Hypoplatys helophoroides, SS. Idactus variegatus, 185. Idgia fulvicollis, 116. Isotarsus Oberthurii, 28. pustulosus, 27. Julodis semiimpressa, 102. Laccobius, 51. Laccophilus Mocquerysii, 4A. taeniolatus, 44. Lactica, 217. Lagria aerea, 144. pinguicula, 144. sexvittata, 145. 252 villosa, 144. viridiaenea, 143. Laius Bourgeoisti, 113. Lema eribraria, 193. plicaticollis, 193. Regimbarti, 193. Leucocelis coerulescens, 99. discicollis, 99. Leucoparyphus triangulum, 52. Liocalandra pygialis, 170. Litopus azurescens, 180. elegans, 179. Lixus auritus, 168. Lordites claudus, 68. Lycus ampliatus, 112. Bremei, 112. constrictus, 112. trabeatus, 111. Macratria arussiensis, 146. Macrocoma aureovillosa, 209. Macerotoma palmata, 172. Megacephala Revoili, 15. Megalonychus acanthurus, 40. amplipennis, 40. luctuosus, 39. Meladroma angustipenne, 21. Meligethes substrigosus, 68. Melitonoma galla, 195. Melyris nobilis, 116. INDICE ALFABETICO Menius, 210. Mesodonta heterocera, 221. Mesoplatys ochroptera, 215. Mesostena gracillima, 128. | Mesostenopa Auberti, 128. | Metriopus | platynotus, 127. Micrantereus asidoides, 140). femoratus, 140. Microcerus cavirostris, 157. Mitophorus rugosicollis, 158. Mombasa, 223. Mombasica subinermis, 223. Monolepta pauperata, 225. pulchella, 225. puneticeps, 225. Monomma Antinorti, 110. Mylabris | ambigua, 148. Dillonit, 150. funeraria, 155. hypolachna, 153. Kersteni, 148. rorifera, 152. Sennae, 151. Myllocerus boranus, 163. ganalensis, 164. Nannopopillia | minuscula, 95. Necrobia rufipes, 116. Nematognatha coerulans, 157. Neocleonus mucidus, 168. Nisotra testacea, 217. Notoxus vicinus, 147. Nupserha Gahani, 189. vitticollis, 190. Odontopus Passerinii, 138. Oedionychis Pavesti, 218. Oenassus PFausti, 157. Oniticellus egregius, 84. humilis, 84. intermedius, 84. militaris, 85. planatus, 84. spinipes, 84. Onitis abyssinicus, 19. anomalus, 12. cupreus, T4. Fulgidus, 74. Klugi, 74. Lycophron, 15. sphina, 74. Onthophagus acruginosus, 83. boranus, 71. Bottegi, 75. ditissimus, 83. ganalensis, 80. gracilicornis, 83. harpax, 83. interstitialis, 82. nigricornis, 82. picticollis, 82. rugulipennis, 82. Sidama, 18. tuberculicollis, 82. venustulus, S0. vinetus, 81. Oodes politus, 36. sublaevis, 36. Opatrum micans, 156. Orectochilus schistazeus, 49. Orectogyrus cuprifer, 50. schistaceus, 49. Orphnus galla, 88. Oxycara zophosina, 129. Oxytelus simulator, 58. Oxythyrea discicollis, 99. Pachnoda thoracica, 99. Pachycamenta Gestroi, 92. Pachycraerus desidiosus, 63. Paederus crebrepumetatus, DI. duplex, 58. ruficollis, 58. sabaeus, 57. ranthocerus, DI. Pallena acnea, 209. Paraeymus, 51. Patrisma gibbosa, 230. Paussus Antinorii, 61. planicollis, 61. Peggylis Gestroi, 93. vestita, 93. Pentagonica africana, 23. Pentaplatarthrus Bottegi, 58. Peploptera Schimperi, 195. Perileptus lebioderus, 42 Phaeochrous Beccarii, 90. Phantasis sansibarica, 182. INDICE ALFABETICO Pheloticus aenetcollis, 210. Philhydrus, 51. Philonthus abyssinus, 55. basicornis, D4. Bottegoi, 56. cireumcinetus, 56. inaequalis, 55. holomelas, 55. hospes, 55. morto, DD. paederomimus, 56. sericeiventris, DD. somalensis, 55. xunthoraphis, 56. Phrissoma sansibaricum, 182. Phrynocolus parvulus, 132. placidus, 132. Phyllognathus stricticeps, 91. Pimelia Bottegi, 129. limosa, 130. Piagiodera cireumcineta, 213. Plocederus melancholicus, 174. Podionops Waklbergi, 159. Polyeleis maculatus, 161. Raffrayi, 160. Polyhirma apicata, 25. Piaggiae, 26. posticalis, 25. Polystichus inornatus, 20. Popillia bipunctata, 94. minuscula, 95. Praogena favolimbata, 142. Prionocerus dimidiatus, 116. Promeces Ì 25: puncticollis, 181. viridis, 181. Psammodes abyssinicus, 131. Psephus severus, lli. Pseudocolaspis albopilosa, 203. auroscututa, 207, eribripes, 208. Fulvohirta, 204. leucogramma, 205. tridentifera, 206. Pseudohippopsis, nov. gen., 187. filicornis, 187. Psiloptera pubifrons, 105. Psylliodes aethiopica, 220. Ptychophorus intrusus, 100. Pyenocerus Passerinii, 138. Rhantaticus signatipennis, 46. Rhbembastus bicolor, 212. Rbhysotrachelus Teani, 35. Rhyssemus germanus, 87. Rhytidonota acuticollis, 125. gracilis, 128. gracillima, 123. ozyoma, 127. stupida, 128. Sagra Derchii, 191. striatipennis, 191. Saprinus bicolor, 66. chalcites, 67. rasselas, 66. 254 Scarabaeus politifrons, 69. purpurascens, 69. Schizonycha Bottegoi, 94. gallana, 94. parvula, 93. squamulata, 93. Sepidium Ruspolii, 133. Serica gallana, 92. Silis scioensis, 113. Silpha micans, 63. Sisyphus Goryi, 70. infuscutus, 70. nodifer, 10. setiger, 70. Sphaeridium, 52. Sphenoptera jubana, 108. quinquepunetata, 108. senegalensis, 107. Spilocephalus elegans, 223. Steraspis colossa, 105. Sternocera Boucardi, 101 INDICE ALFABETICO multiimpressa, 101. Sternolophus Solieri, 50. Syagrus rugiceps, 212. Sybax impressicollis, 88. Systates albosetosus, 161. Sidama, 162. Tachyporus bicolor, 52. Tachys majusculus, 42. Tanymecus luridus, 159. Tefflus juvenilis, 27. zebulianus, 27. Temnopterus spinipennis, 50. Tetragonoderus insignicollis, 23. quadrum, 23. sericatus, 23. Trachys somala, 109. Tribolium ferrugineum, 151. | Trox denticulatus, 91. squalidus, 91. Typhaea fumata, 68. Vieta Grixonii, 135. È lutulenta, 134. senegalensis, 133. Vietomorpha foveipennis, 136. Volumnia Westermanni, 189. Xantholinus pilosus, 56. remotus, 56. Xanthothopeia angusticornis, 138. Xylopertha cultrata, 118. forficula, 118. Zophosis aromatum, 118. Candei, 122. foveiceps, 124. plicatipennis, 119, Reichei, 120. rhantoides, 120. Vesmei, 121. TE o eo r''i'it't*"'i'°_ Gestro, Raffaelo, 1845-1936. Coleotteri. LIBRA LI i Il | DI Il LI Il | I ch st aa Rao