\ *>■,-, DELL' ARTE DEI . GIARDINI INGLESI DELL ARTE DEI GIARDINI INGLESI éFoz(uiiatu , aaxììeuai etc. tio cu poetic epùtfa. 4- '' 1 7 ^7 • Ci^ian oro dejigfo itti aatdeutiM. (J. * iy68. Q.dio eàitiu OKI t^a diffezeuL uatutai jituafioti^i> of gstdettiv. 4. * JOotidom J0etfei t^a Seaulìe«j of fiaafeu , Citoiff , and l/ta X'eajowe^ : wif^ cttticai eetuazfc.v) eud o^JezvafiotKO oto t^a modezto tajia ito aazdeititta , S^ ^oiepfi f^eefi^. 8.'^ a, vof. tjyy- f^^a CitgfiJ^ Qazdeto. Sondato, 4-^ ^77^' ( 17 ) alla natura, ed alla destinazione de* giardini di quelle, che d'ordinario si seguivano; in conseguenza giu- dicò che siffatte idee ecciterebbero più l'attenzione, e sarebbero state meglio accolte da' suoi compatriotti, se attribuite ad una nazione lontana , che le avesse di già messe in pratica; quindi pubblicò la celebre sua opera intitolata: Dissertation on Oriental Gardening, dove probabilmente semina delle idee Inglesi , e forse le sue in un suol Chinese (i), affine di prestar loro un' apparenza più forte , e di renderle vieppiù seducenti. [ij Zaftmi ii 40U0 coiupiactuh c^iauiav tjueéti aiazditiì cdnafo-f^iiiejì y fuzd dezivata da/f' iiuita^toua dt (juefS deffaj ■^fiiitoj , nicu petr capa- citazéi , c/tej ciò uoio può CMezci ejafiauieuft) veto, éajfezà vezJuadctJt €^a utiaj Hagiotio , (juat è faj -^^ine/a , c^a noto cohoJcv fa feaqi deffaj iitoApelln^oj , ej (jueffa deC c^iatoéciteo , noto è pojMBìCa cfia éi vanti y aveze) oiazdiui piUozici , tio itej^utioj tefa^iout) aùzoitda coffa eJfero t t> azandt uagioiii , daffa atiatt poteir coptazv i£ fov Seffo , cÉa ^a uiia.> io&da> Saév , a cfia fcu confiotii ozogzesjt. X'aj faiifa/toj di /^SaniSez tulta fo auto , c^a éi éoio fatta de oìazdiitt ■f'Siueét , cotiipazja éucceéJwamettla coro pttu o ine no d' addfgiotii , a dt caiuStaiuetttt. /^/laHiSeZtXi ita pazfò peir fcu pztmaj votìcu ttef/aj gzandtoéoj iuaj opezoj dead cdi/ìct , tuoSitt , aÉilt , macchina , e étoviaffa , ec. ec. de ^nitieii , ova , occupandoH di Mutiff oagetit , uoto éi diffuia azaio fatto jopzoj de' ébzo giazdtitt. JO' appfatuo , c£a zipoztò (jite^t' opezcu , fu éeif^aj duSSto uno éltutofo di puh petr tiupequaza f aiituza oj puéCffcaza tuo uuovo tzattato , faj iuoj dtjjeztagtoua Jui qiazdiiit Ozteutaéi , tteffaj quafej eiteév , a sivituppò // zUtzetto pztiutezo éuo piano , cSìatiiaiido tu àuo àoccozéo il gemo , ed if Suow gujio , onda pzopagaza un quadzo aitzaeiUa def pazo pev f(u ému Seffc^gaj , c^a i>ez icu 4uitcu. etr vedalo affai ^Sittcu cSa de j)icGO- Sj4Ìun aiatdiHt. ( 3i ) de' quali una parte serve al ballo , ai conviti , al riposo , al bagno , ed alla meditazione. Fra i gabinetti , e 1' altre fabbriche , che adornano la parte del giardino , consacrata alla state , vi si trova spesso una sala con volto a foggia d'emisfero, dipinto con molt' arte , e rappresentante il cielo durante la notte ; nella volta viene disposta una mol- titudine di piccioli buchi coperti da vetri colorati , per i quali passando la luce , rappresenta il chiarore d' una bella notte estiva colle stelle , e la luna. Suir acque formano isolette galleggianti , fornite le une di tavole per il festino, le altre di seggiole per i musici , ed altre guarnite d' arbusti , sotto dei quali si trovano letti per il riposo, banchi erbosi, e tant' altre comodità della vita. Le piantagioni dell' autunno sono formate da di- verse specie di quercie, di faggi, e d'alberi, le di cui foglie si conservano di più , e che , seccando , producono un altro colore , come il rhus coriaria , e Tederà quinque eolia ec. V'intrecciano qualche albero conifero , e qualcuno di frutta , e gli arbusti , ed i fiori tardivi ; degli alberi morti perfino con tronchi di una forma pittorica , e ricoperti da muschio , e da edera. Le fabbriche , che adornano queste scene d'au- tunno, e d'inverno , inspirano frequentemente l'idea della decadenza , e della mortalità. Si vedono degli eremi , e degli osj^izj , dove i vecchi e fedeli servi della casa vi passano in pace il restante de' loro giorni fra le tombe de' loro padri , e quelle più distinte della famiglia del lor signore. Rimangono in cjuà in là delle rovine di palazzi , di castelli , e di templi. Si veggono degli arcki di trionfo consunti , e degli avanzi di monumenti superbi, dedicati un tempo alla memoria d'antichi eroi, le di cui iscrizioni sono per metà scancellate. Mettono in opera tutto ciò che può servire a segnare la caducità , le a\Tersità, e la mor- talità delle cose di questo mondo ; e siffatto spetta- colo, rinvigorito dal tristo aspetto, e dall'aria piccante dell' autunno , riempie 1' anima di malinconìa , e la porta a delle gravi riflessioni. Le differenti scene de' giardini Chinesi si congiun- gono tra loro pel mezzo di viali , di gran sentieri , di fiumi , e di laghi , ma con passaggi felici , ed ingegnosamente calcolati. I gran sentieri tanto diritti, che tortuosi , sono alcune volte abbastanza lontani gli uni dagli altri, e separati dai folti boschetti, che la vista non vi può trapassare. Talvolta si accostano, insensibilmente gli alberi s' allargano , e divengono men alti; l'orecchio è destato dalla voce di chi per- corre r opposto sentiere , e 1' occhio ò rallegrato dall' aspetto incerto delle persone , che compajono ( 35 ) a traverso degli alberi , e dei rami. D' improrviso ìe piantagioni ridivengono spesse , e folte , gli oggetti spariscono , e le voci si perdono in un confuso mormorio ; poi i sentieri piegano di sbalzo verso gli stessi spazj scoperti , e le diverse compagnie sono piacevolmente sorprese d'incontrarsi in uno stesso sito , dove possono vedersi , e soddisfare senza osta- colo la loro curiosità. I sentieri sono di sabbia, o di verd' erba , che non si limitano a coprire il sen- tiero , ma tratto tratto penetrano nel folto del bosco laterale, affine d'imitar la natura con maggior verità. Ne' vasti giardini ciascheduna valle ha il suo ru- scello, o il suo piccolo fiume, che serpeggia ai piedi delle colline , e va a gettarsi negli stagni , e nei laghi. Sono appassionati i Chinesi per l'acqua, che sanno cosi ben dirigere , e colla quale rendono pili ener- gica la tranquilHtà delle decorazioni quiete, aggiun- gono tristezza alle malinconiche, allegria alle ridenti, maestà alle nobili , e terrore alle spaventose ». La sola descrizione di Chambers eccita la fantasia^ e feconda la mente; e per lo meno lascia il deside- rio di attenersi a progetti più limitati , ma corri- spondenti ai principi biella vera e ben ragionata teo- rìa, e basta segnare le traccie per ridurla alla pratica. GÌ' Inglesi , e tra gli altri il celebre Brow^n , dal quale i più moderni , ed i più vaghi giardini della 5 ( 34 ) Inghilterra riconoscono la loro esistenza , l' hanno fatto da lungo tempo , preceduti dalle seducenti descrizioni de' poeti, e dall'osservazione della natura, che hanno seguito passo a passo ; e dalle loro opere pratiche n' è risultata una teoria , che assicura , e facilita gli effetti , e i progressi dell'arte. ^'V^. /"X. A. JugrejJO affcv cotto. Ùétu cotuuuicaj co£ ^iatditw , ùofaudo ic j^araggo. B. Via^ eneo fati. cdtSczi 2cu uhoj jatta , e daff aftzcu i£ tappeto vezda deffcu coztv. Ùji iuettouo affcu écafoj , dov'è faj cotDouataj jet ft> cattogga , c/la éaFaouo a£ veJtiSofo, ( 35 ) e. ^afa^^o uefàu maaaìoo' efeva%ìotio. ^S appattautftttt tetteuì deQOUo dair fuooo affa éottopoitv cucittu , ed affzt uffici. t)u €aiaiueuto coufotttof if pafaggo , ed uu corpo di atadiui mettej affoj corta , ed a^ giardiuo. D. éFcióStic^a fateraS ad uso di jtaffa , di rimedia , ce. E. '^rgieri, e frutteti coti ierCafnfo , e serra cafcfa. F. OSeùco , i£ cui piedestaffo è attorniato da quattro co fou netta ceto cafettoj , a posa) tm affo petr tra o aaaftto aradittt. G. é'ilo di riposo coperto. H. 'tempio rotondo, circondalo da portico. I. c/iflro tempio auadrifuuqo dt Stifa ^reco , ito ruiuoj. K. é'ilo , doj dova esca f ac<^uaj da£ aiardiuo. L. /'apauiioj doj pescatora , faéSricataj caio avatip di 6arc0a , ccpettoj di aioucSi , ed af di fuori cotredatoj dot reti. M. Romitaggio. N. X'atierioj. O. écagio circo farà di éuoiiaj arcSìlettutaj. P. éìiupa o scog/io , da cut precipitandosi f ac^uaj dà principio ai ^umv, Sul possono avev fuogo avanci d' atific^itcu. Q. Tra ponti variatuetita costrutti. S. -fiasafa fuori deffaj ciutaj , ai (jiiafa si i-'oj auc^a da£ giardino. T. -fiorso dcff acquai fuori deffaj cintai. NB. Sa tndtcagioiti degS oggetti , cSa concernono faj corta , // possoia» osservar a iiiegSo neffoj veduta) dc£ pafaggo di écoonemSerg, tavofoj oVr^ s,5. ^f presenta disegno è oj presso aj poco faj pianta» di queffo) corta. e 36 ) OSSERVAZIONI RELATIVE ALL ARTE DE* GIARDINI DEL MODERNO GUSTO. Non SÌ devono mai abbandonare consimili opere alla turba degli architetti volgari , ma domandano un artista giardiniere, fornito d'erudizione, di discer- nimento, di sensibilità, e di genio. Onde meglio vedere quanto l' artista giardiniere s' allontana dall' architetto , e quanto poco possano seguire gli stessi principi , basterà osservare che il primo s'occupa dell'abbellimento di una superfìcie orizzontale, ed il secondo dell'abbellimento d'una su- perficie verticale. Dalla diversità di superficie , che questi due artisti mettono in opera , risulta di conse- guenza una necessaria diversità di scopo e di piano. L' architetto vuol accontentar 1' occhio tutto ad un tratto , e fargli colpire tutto ad un tratto 1' armonica disposizione dell'opera sua; Tartista giardiniere ama dì occupare con una successione insensibile, e gradata d'oggetti. L'architetto deve formare un piano il più semplice , perchè si possa abbracciare senza pena , e senz' imbarazzo ; bisogna che dia alle diverse parti delle forme egualmente regolari , e proporzionate , onde si colga subito il rapporto delle parti al tutto j l'artista giardiniere in cambio, avendo tutt'altre viste, deve formare tutt' altro piano ; cerca a nascondere ( 37 ) le sue disposizioni , ed a spargervi una tal qual pia- cevole complicazione ; tollera le ineguaglianze di suolo , e gli oggetti accidentali , ed irregolari ; ia una parola , opera di modo a non satollare con un sol colpo d'occhio lo spettatore, ma cerca d'occuparlo» e di divertirlo progressivamente , e per lungo tempo. A forza di regolarità, e di simmetria l'architetto pro- duce l'effetto bramato , ed il giardiniere lo perde. Tendendo a scopi così differenti , devono altresì per- correre cammini diversi. L' artista giardiniere riu- scirà felicemente , facendo quasi in tutto il diame- tralmente opposto a quanto deve fare 1' architetto , il quale è inceppato dalla rigida proporzione, angu- stiato da regole invariabili dell' austera geometrica esattezza , nemica de' slanci del genio , che gela so- vente tutto ciò, eh' è soggetto al suo calcolo. La natura è il solo modello dell'arte de' giardini, ma presa a copiare , com'^ ella si offre ne' siti suoi prediletti. La natura dispone in un paesino tutti gli oggetti con libertà , e senz' affettazione. Essa non impiega né uguaglianza simmetrica , né misure arti- stamente compassate , né uniformità di contorni , creando , e componendo precipizj , monti , colli , pianure , piante , fiori , boschi , ruscelli , fiumi , e laghi. Tutto appare sotto un aspetto spontaneo , e vario, e nello stesso temjjo ripieno di quel piacevole ( 58 ) abbandono , e di quell' apparente confusione , mille volte preferibile alla nostra più accurata esattezza. Ecco il modello , che la natura presenta all' artista giardiniere , che proponendosi di rallegrare , e di ricrear l'uomo colli medesimi oggetti, con i quali essa lo ricrea , deve pure coni' essa presentarli nello stess' ordine. Essa è regola , e modello al tempo stesso ; e l'artista non potrà riuscire , che imitandola fedelmente. Egli è un bel giardino quello, che con discernimento, e gusto è copiato dalla bella natura. Un altro cattivo effetto della simmetria si è l' uni- formità , e la noja, che ne sono inseparabili, e che sono direttamente opposte alla sensazione, che pro- dur deve un giardino. Oggetti naturali, oggetti arte- fatti , tutto si accumula , nessuna varietà , nessuna distrazione aggradevole ; si ò veduto , si è colpito tutto alla prima occhiata. Noi sentiamo le nostre im- pressioni indebolirsi , e perdere la loro elasticità : noi vogliamo essere occupati, e non troviamo niente, che ci tocchi ; noi sfuggiamo dalla noja , sortendo dai ristretti limiti di un giardino per iscorrere quegli spazj , ove regna la libertà, e dove la natura c'incanta con quella diversità di scene , che rapiscono , e che le è propria. Queste osservazioni bastano a far sentire la diffe- renza che passa tra l'arte del giardiniere, e quella ( 39 ) dell' architetto. Ne sarebbe ancora più facilmente ca- pace il figurista, come quegli che applicato allo studia della più sublime proporzione; e meglio ancora il pae- sista, e per anche il pittor da teatro, che d'ordinario però non conoscono né planimetrìa, né botanica. L'artista giardiniere deve cominciare dal formarsi un occhio , ed uno spirito capace a giudicar del bello. Rimirare le bellezze di un paesetto con piacer sensibile , e considerarle con occhio critico , sono due cose differenti. L' artista giardiniere , che vuol travagliare con successo , deve possedere un ammasso d'idee campestri, e non può acquistarlo che colfesatta e sostenuta osservazione della natura. Deve aver una conoscenza estesa, non solamente dei differenti siti, oggetti, e caratteri del paesaggio, ma delle impres- sioni ancora, che producono questi siti, questi og- getti, questi caratteri, tanto isolati , che combinati , come lo possono essere in una infinità di maniere differenti. Ecco parte del vero studio della, natura ; studio, ch'é l'opera non di pochi giorni, ma di molt' anni , e che non può farsi in paesi nudi , ed uniformi, ma che domanda dei tratti di paese, arricchito di varietà , e di contrasti ; che esige un occhio perspicace , e delicato , una viva sensibilità , la calma , f arte finalmente del vedere , e di saper colpire il tutto , e tutte le singole sue parti. ( 4o ) Gioverà molto ancora all' artista giardiniere ayer la conoscenza delle opere classiche, che i gran mae- stri , pittori e poeti hanno fatte d' appresso natura. Devonsi a queste opere ben studiate de' lumi, che noi consumeremmo molto tempo ad acquistare, se fossi- mo obbligati di cercarli noi stessi , consultandone la natura. Lo studio , che questi uomini di genio hanno fatto, accorcia tanto più il nostro, ed appro- fittandoci delle loro scoperte , noi facciamo econo- mia di un tempo prezioso , e ci mettiamo in istato di farne delle nuove. Per ultimo la compagnia d'un pittor di paesi, di quelli che non sanno dipingere che dopo d'aver veduto con emozione, ed osservato con giudizio, riuscirà d'una grande utilità al giovine artista giardiniere. Non gli si può abbastanza raccomandare di osser- vare attentamente la natura ; e diffatti come potrà mai disporr^ le elevazioni , il piano , ed i fondi ; come ordinare le piante , e i cespugli ; come potrà mai distribuire , e condur 1' acque ; cavar partito da un deserto , se non conosce a fondo il valore , e l' effetto di questi oggetti isolatamente , e combinati ? Nei giardini simmetrici dell' antico stil Francese non vi era bisogno di tutto ciò ; ma volendosi dei giardini , che meritino questo nome , e che offrano la bella natura, l'artista, avanti di arrischiaryisi , bisogna che e 4i ) abbia osservato molto , e sia in conseguenza dotato di un'ubertosa immaginazione; altrimenti sarà spesso imbarazzato , o per lo meno riuscirà sterile ; non> farà che copiare senza successo delle imitazioni altrui, e degenererà mai sempre. Dopo l'osservazione viene la scelta, essenziale per r artista giardiniere , come per il paesista. Su di ciò è meglio ancora osservar nulla , che imitar tutto. Il buon pittore paesista spoglia gli oggetti , di cui si occupa, di tutto ciò che la natura può avervi lasciato di triviale , e di superfluo nel suo piano sublime ; cava dalla vasta massa del paese le parti più belle , le più ridenti, le più frizzanti, e forma un nuovo insieme, che senza cessare d'essere naturale, è però al dissopra della natura ordinaria ; perfeziona le di- sposizioni, e gli oggetti senza trasformare il loro carat- tere , e li combina senza toglierli di mezzo ; stende , e riserra, aggiunge, e ritoglie, senza intorbidar punto l'armonìa. Compiuta l'opera, una nuova natura si svela, il tutto è vero , e non ostante 1' originai non esiste. Cosi agirà l'artista giardiniere, quale non renderà la fredda rappresentazione della natura insignificante , ed inanimata, ma la colpirà parlante alf anima con una sentimentale azione ; ed ecco come il giardiniere sagace diviene conoscitore del sublime , del bello ideale, d'un bello , per così dire , di là dall'arte. 6 X e 42 5 Questi ha di comune ancora col paesista la com- posizione. La natura permette ad ambidue di valersi della varietà infinita, di cui essa si serve per allet- tare , e di seguirla liberamente nelle loro composi- zioni, negli allargamenti delle superficie, e ne' fondi » nella mischia, e nella forma degli alberi, dell'erba, e dell'acque, nelle piantagioni, e negli abbellimenti, nei siti vasti, o limitati, montuosi, o piani, ridenti, o deserti. Esige da ambidue un' egual conoscenza delle leggi della prospettiva, onde sappiano ordinar gli oggetti di maniera a comparire con giusta pro- porzione , e a produrre pel mezzo delle loro forme , e dei lor colori un effetto aggradevole alla vista , una saggia disposizione , che prevenga la fatica, e la di- strazione dell' occhio , e lo diriga successivamente alle più belle parti del totale. Frattanto che qui un recinto di colli , di boschi , e d' edifizj gì' impedisce di smarrirsi su prospettive nude, ed ingrate, o d'es- sere frastornato da oggetti non analoghi , o non con- venienti , là lo porta a riposare su fondi felici , ed assortiti. Essa richiede finalmente d' ambidue 1' arte d' accordare tutte le parti in modo che compongano un tutto armonioso , e ciò con varietà , con bella irregolarità, e con tutti gli accessorj immaginabili. La riunione degli oggetti campestri non diletta mai tanto, che quando è animata dal niuovimento. ( 43 ) Per ottenere questi effetti, il paesista e l'artista giar- diniere domandano il soccorso della linea curva, quella che Hogarth chiama il modello della bellezza, e della quale la natura si serve per disegnare tutt' i suoi contorni; fatta per la mobilità, come per l'im- mobilità sembra fatta la linea retta. Il paesista posr siede ancora altri mezzi per comunicare a suoi qua- dri l'apparenza del moto, e della vita, arricchendoli di figure , di fiumi , di cadute d' acqua , d' edificj , e di rovine; collocandovi tutto ciò che annuncia, o fa supporre la presenza dell' uomo ; esprimendo gli effetti del vento sugli alberi , e suU' acque , quelli delle nuvole, del sole, della luna, e d'altre meteore nel cielo ; mezzi che sono pure nelle mani dell' arti- sta giardiniere , colla superiorità , che tutto diventa realtà per esso. Finalmente la pittura di paese, e l'arte de' giardini s incontrano nel colorito ; e legge costante della bella natura si è non di assopire con colori smar- riti , e monotoni , ma di risvegliare con tinte vive , e variate ; quindi awerte il paesista , e 1' artista giardiniere d' essere attenti alle sue produzioni , e di saper scegliere quelle tinte, che più valgono a far sortire 1' effetto più favorevole al loro disegno. In generale devono d.ominare i colori gaj e chiari; ma le parti isolate , le grotte e le ruine possono essere ( 44 ) rilevate da alberi , e da cespugli dì ima tinta più nera. Anche in ciò sono da seguirsi le regole della pittura : gli oscuri avanti , e gradatamente i chiari indietro, ed ottenere de' contrapposti, e de'contrasti, come altrove ne parleremo. Oltre la diversità infinita delle tinte , che si ritrova tra albero ed albero , ve n' è altresì una grande , che risulta dalla variata dire- zione de' rami , dalla picciolezza o grandezza del fo- gliame, dall'abbondanza, o dalla scarsità delle foglie. L'artista giardiniere conoscendo bastantemente la botanica , ma più ancora in qualità di pittore , e d' uomo di gusto , che per rapporto alla difficile classificazione, all'arbitraria nomenclatura, e al più o meno di parti inservienti alla generazione , pian- tando , e combinando i diversi vegetabili , potrà pro- durre un quadro più vero , e più esatto di quello del paesista stesso. Può benissimo , formando delle ben intese gradazioni di tinte debili e forti , e di chiaro- scuro, e maritando, e fondendo i colori d'una vaga maniera, offrire alla natura de' quadri, ch'essa stessa non ha composto , che di rado. Come le tinte dei vegetabili cambiano a grado delle diverse stagioni , cosi bisognerà che vi ponga la maggior attenzione, e che preveda ogni cosa. Bisogna che conosca emi- nentemente la simpatia de' colori, e i differenti tuoni del medesimo -colore. ( 45 ) Dal confronto , che abbiamo fatto di queste due arti, manifestamente emerge, che quella del giardi- niere sorpassa altrettanto quella del pittore , quanto la natura sorpassa la copia; e diffatti nessun' arte è più la natura stessa, che quella de' giardini. La pre- senza degli oggetti è reale , ed effettiva ; 1' acqua si presenta col suo aspetto , e col suo mormorio ; i co- lori brillano all'occhio con uno splendore , una viva- cità , un calore , che invano si sforzerebbe di col- pire lo stesso pennello magico del Tiziano. Lo svi- luppo successivo delle differenti scene d'un giardino presta un più lungo piacere , e più ristaurante, che il più bel paesino in pittura , che 1' occhio ha ben. presto interamente abbracciato. Di più l'artista giar- diniere guadagna in estensione , e non lascia desi- derar gran cosa. Molti oggetti belli in natura per- dono nelfessere imitati; molti altri, che il pittore è costretto di riserrare in piccolo spazio , si perdono facilmente in un' informe massa , malgrado le leggi della prospettiva. Finalmente la composizione di un quadro resta sempre la stessa da qualunque parte si esamini; l'artista, come lo spettatore non vi pos- sono cangiar 1' ordine adottato , e per conseguenza l'effetto suo è invariabile. Ma l'artista giardiniere è padrone di moltiplicare le sue composizioni, facen-. dole considerare sotto diversi punti di vista. Può ^ e 4^ ) mediante la disposizione de' suoi sentieri , marcare diverse visuali allo spettatore , che lo fermino , e r obblighino d' esaminare il piano da un altro lato. Può dunque, pel mezzo della varietà, e successione delle vedute, che dirige conformemente al suo scopo, produrre un seguito di movimenti, che si rinforzino reciprocamente colla loro energia , e che offrano all' anima un indicibil diletto. Il talento d'un bravo giardiniere è di farsi ccpìare dal pittore , e divenire il modellatore del paesista. Qual estensione adunque di cognizioni, di genio, di avvedutezza! (-^-"«j y/^ /■''^'Z ^^ ( 47 ) DELLA. DESTINAZIONE, E DIGNITÀ* DE GIARDINI. Affili di cercare , e d' ottenere lo scopo prefisso de' giardini Inglesi, converrà prima formarsi un'idea della destinazione , e della dignità de' giardini in generale. Un giardino è un luogo destinato a far gioire tranquillamente 1' uomo de' beni della vita campestre , e delle rinascenti delizie delle stagioni. Tutt' i piaceri , che la natura riserba per i suoi pre- diletti amici , ponno trovarsi nel recinto d'un vasto giardino ben ordinato , e tutti questi vantaggi au- mentano di pregio a misura che il discernimento , ed il buon gusto presiedono alla disposizione , e col- tura di esso. L'uomo, che non è ancora abbastanza degenerato, prova de' godimenti, che lo confortano nel raccoglimento , nella quiete della campagna , nella freschezza dell'aere, ne' soavi odori, ch'esalano le piante , e i fiori , e negli aw^antaggi , che ne risul- tano per la salute , e per lo spirito ; ama trovarsi fra una sorte d' innocenza , che non ritrova nelle città , e fra una possibilità minore di delitti; prova delle amene distrazioni ; i suoi sensi sono soddisfatti , e sente quella tacita compiacenza, che inspirano al cuore le scene campestri della natura , e la dimen- ticanza felice delle inquietudini, e delle pretese del mondo; solleva l'anima verso il suo creatore, e passa ( 48 ) dolcemente in revista il bello , il grande , il Tario , la vita, e la morte. La campagna , ed un giardino , eh' è la campagna in miniatura, ed in bello, diventa cosi il domicilio del sollievo dopo le pene , quello del riposo delle passioni , e del ristoro dei travagli , il teatro delle occupazioni le più graziose , e primi- tive dell' uomo , il tempio , ove si adora la suprema saggezza. La destinazione generale dell'arte de' giardini sarà dunque quella di destare piacevoli sensazioni , oltre quelle , che naturalmente risvegliano i siti allegri , i solitarj , e melanconici , i romanzeschi , e solenni ; e l'arte consisterà nello scuotere l'altrui immagina- zione , e sensibilità con un' armoniosa catena dì emozioni diverse , prodotte dal vario , dal nuovo 9 dal bello, dal selvaggio, e dal patetico. Gli oggetti , che rinchiude un giardino , sono quelli , che la bella natura presenta al monte , e al piano. L'artista giardiniere sceglierà , e raccoglierà fra essi particolarmente quelli , che più agiscono sopra la facoltà sensitiva , e sopra l' immaginazione , poi li acconcerà, li combinerà, e li disporrà in guisa, che la loro forza sia accresciuta. E per questo mezzo che un luogo , cangiando di natura , comincia a differire da un sito abbandonato, da una campagna soverchiamente monotona, e fatta per la sola vitilità, ( 49 ) e comincia a diventar giardino. Prima legge generale dell'arte dei giardini. Ma un giardino essendo l'opera dell'applicazione, e del genio , deve fortemente commuovere l' imma- ginazione , ed il cuore; e l'artista rinforzerà in con- seguenza l'impressione, che cagioneranno gli oggetti naturali da lui stati scelti, ed accozzati con criterio, mescolandovi degli oggetti artificiali , ed analoghi , seguendo i principi dell' unità. Seconda legge gene- rale di quesf arte. Ciascuna specie particolare di giardino , che venga immaginato , presenterà una determinata destina- zione , che sarà la sorgente delle regole da osservarsi nella di lui composizione , fisso stante il principio di ricreare, e di divertire. Questa destinazione eleva i giardini alla classe delf opere più stimabili dell'arte, e li sommette per conseguenza alle leggi invariabili del bello. Sotto quest' aspetto 1' arte de' giardini di- venta la filosofia degli oggetti variati della natura , del loro potere , e della loro azione sopra 1' uomo. Deve quest' arte prefiggersi di non allettare soltanto i sensi esterni, ma di diventare una sorgente di con- tentamento interno per 1' anima , di ricchezze per r immaginazione , di delicatezza per il sentimento : dilata così la sfera del buon gusto, e delle arti tutte, applica lo spirito creatore dell'uomo ad una nuova 7 e 56 ) messe, che non aveva peranche conosciuta, penetra a fondo , e rende , per così dire , più belle le opere della natura , ed abbellisce questa terra , nostro sog- giorno per un tempo. L'arte de' giardini può vantarsi d'avere la superio- rità fra tutte 1' altre bell'arti. E un' arte , e non per- tanto è amalgamata colla natura più di qualsiasi altra. Ci fa gioire di tutta la varietà, di tutt i piaceri della campagna, di cui la pittura di paesetto non ce ne offre che una parte ; produce d' impro^^iso delle impressioni, che la poesìa descrittiva non risve- glia che successivamente per un progresso d' imma- gini ; procaccia un piacere più vivo , e più lun- go , che le statue , i quadri , e gli edificj ; poiché l'accrescimento continuo , i cambiamenti delle sta- gioni e deir atmosfera , il movimento delle nuvole e dell' acque , l' intervenzione degli uccelli e degli insetti , e mille piccoli accidenti cagionati dall' avanti e dall' indietro , adornano un giardino con tanta va- rietà e magìa , che non cessa mai di allettai^ ; bel- lezze inoltre alla portata di chiunque, e frammischiate sempre colla comodità, e colf utile. L' arte de' giardini non si limita a copiare la na- tura , abbellendo il domicilio dell'uomo; accresce di più il naturai suo sentimento verso la bontà di- vina , si presta all' allegrìa ed al brio , ed aumenta ( ^I ) persino la benevolenza dell' uomo per i suoi simili. I deserti della Lapponia e della Siberia non stan- cano soltanto, ed intimidiscono il viaggiatore; spen- gono altresì il sentimento, ed il genio dell'abitatore, inspirando l' indolenza , il cattivo umore , il malcon- tento , e r abbattimento. Nelle regioni ben coltivate ed ornate di giardini si vedranno gli uomini accostumarsi per preferenza ai decenti e tranquilli piaceri, che ivi offre la natura, ed insensibilmente obbliare gl'insulsi e rozzi tratte- nimenti. Circondati da oggetti incantatori , il loro spi- rito diverrà lieto e sereno , e i loro sentimenti più dolci, ed umani; sentiranno la loro indole spinta a dispiegare più presto, e con successo le sue più belle facoltà. Egli è certo che le scene ridenti della cam- pagna , e de' giardini hanno un potere più impor- tante, che volgarmente non si conosce, sopra l'imma- ginazione, e sopra la sensibilità. Lo scosso ed esteso pensiero non si arresta; da una serie d'idee novelle si eleva ad un' altra , infino a tanto che , abbandonando i noti oggetti, d' onde è partito, si slancia in preda de' trasporti , che cagiona la considerazione del bello , e del grande. ( 52 ) DELLA GRANDEZZA , E DELLA VARIETÀ*. Fra le qualità che rendono gli oggetti naturali pro- prj ai giardini , e che dobbiamo determinare con qualche esattezza , domanda la nostra prima atten- zione la grandezza. L' uomo per una connaturale sua inclinazione odia tutto ciò , eh' è ristretto , ed ama l' estensione , e la grandezza. L'aspetto di piccioli oggetti, rinchiusi in picciolo spazio, ci satolla, e ci disgusta presto, e la vista di tutto un paese, di montagne, di rocchi, d'acque spaziose, di boschi, ci rianima. Quanto 1' anima si allarga , quanto estende le sue forze , e si affatica di tutto abbracciare , allorché le si scopre in^ prospettiva il mare, oppure allorquando in una bella sera d' inverno il cielo sembra svilup- parsi senza limite agli occhi nostri, e vi si mostra co' suoi lucenti pianeti, e colle sue sfavillanti stelle! L' amore dell' uomo per il gi-ande agisce così for- temente , e così visibilmente , che non si può du- bitare della realtà di questa sua inclinazione , che sembra anniTuciare la nobile destinazione della spe- cie umana. 11 godimento della grandezza presta alla immaginazione , e allo spirito un alimento , che lo soddisfa compiutamente ; slanciasi da una stazione ordinaria, e poco elevata verso una sfera più sublime (53) di sensazioni , e d' immagini ; sente che non è piìi un uomo volgare, ma un essere, la cui energia e vocazione sono al dissopra del centro , che occupa. Un paesetto piuttosto che un giardino è destinato dalla natura a fornirci il piacere , che risulta dalla grandezza; ma un giardino pure proporzionatamente deve tendere a procurarci tal piacere. La grandezza in fatto di paese comprende in se l'estensione degli oggetti naturali, e quella del luogo, ov' essi sì tro- vano. Si potrebbe ancora distinguere il grande dalla grandezza ; cosi appunto un boschetto di quercia annose avrebbe qualche cosa di grande , cagionato dagli alberi stessi , che lo formano , frattanto che un esteso bosco di salici riuscirebbe sempre meschino. L' estensione delle parti costituisce la grandezza ; la loro diversità , e le loro differenze formano la varietà; ed armoniosamente accoppiandosi la gran- dezza colla varietà , ne risulta la perfezione in fatto di paesetti , e di giardini. La varietà sembra più indispensabile ai bisogni dello spirito , che la grandezza. Gli stessi oggetti offerti agli occhi nella medesima posizione, un'eterna monotonia, un'uniformità costante di tinte non sola- mente stancano, ma cagionano un segreto martirio. Come le differenti parti diversificate , d' onde risulta la varietà, possono nello stesso tempo avere una certa e 54 ) ^ estensione, la grandezza, e la varietà in conseguenza saranno suscettibili d' un intima unione. Tuttavìa queste due qualità restano sempre troppo essenzial- mente differenti, perchè si possano confondere. Due quadri delineati da un gran poeta, da Haller , met- tono la cosa in evidenza. QUADRO DELLA GRANDEZZA. a Un miscuglio di montagne , di laghi , e di ma- cigni s' offre distintamente all' occhio , benché sotto colori, che gradatamente s'indeboliscono. Nel fondo azzurro della perspettiva delle alture coperte di folti boschi riflettono gli ultimi raggi. Un' alpe poco di- stante presenta delle terrazze dolcemente inclinate , ricoperte d'armenti, che co'muggiti fanno risuonare le valli d' intorno. Un lago, posto fra le roccie, offre uno specchio immenso; una fiamma tremante brilla sulle placid'onde. Là delle verdeggianti valli s'aprono alla vista , formando sinuosità , che si ristringono allontanandosi » . QUADRO DELLA VARIETÀ*. « La verdura de' boschi su questi ameni colli era tratteggiata dal biondo colore de' sottoposti campi. L'Aro nel suo tortuoso corso, e variato rifletteva su le pure onde un folgorante lume. A lui vicino , la ^ e 55 ) capitale della Nuitonia, soggiorno di pace , e della confidenza, presenta le sue mura, che alcun nemico non ha giammai sforzate. L'occhio girando d'intorno vede regnar la pace , e 1' abbondanza. Sotto la sua capanna ricoverta d'umile musco qui il povero gioi- sce della libertà, e del frutto de' suoi sudori. Da un lato la terra era coperta di pecore, che ruminavano con avidità , frattanto che da un altro de' pesanti bovi, mollemente stesi sull'erba, rianimavano il loro gusto , ruminando del fiorito trefoglio. 11 cavallo , sbarazzato dal freno, e dal travaglio, saltava sull'erba nascente de' campi , che sovente lavorato aveva. I boschi non offrivano uno spettacolo meno lusinghe- vole ; dei faggi , quasi spogliati , fiammeggiavano colà d'un rossore ardente; altrove dei folti pini get- tavano la lor ombra sull' erba pallida ; i raggi del sole spargevano attraverso de' rami oscuri la tremante lor luce, ed una verd' ombra , variamente graduata , scherzava col fuoco del giorno. L'amabile silenzio di questi boschi! E qual incanto ancor più dolce nella voce dell'eco , quando una turba di felici creature, immerse nel riposo , e nell' abbondanza , riunivano le loro voci per cantare il piacere ! Un vicino ru- scello talvolta colà mormorando colle debil'onde sul verde smalto , e tal altra cambiate in neve , ed in perle le versa con istrepito nell' abisso de' rocchi » . (56) Del resto la varietà non si limita semplicemente ag^li oggetti , ma si estende ancora ai differenti lati , da cui si considerano questi stessi oggetti, e ai dif- ferenti punti di rista, sotto de' quali si abbracciano. Un solo edificio , un sol gruppo d'alberi, qualche volta pure un albero solo può essere, per così dire, moltiplicato dalla maniera di presentarlo. Secondo le leggi della varietà lo spazio più con- veniente per un giardino sarà dunque quello, in cui colline, ripiani diversi, acque, e fondi offrono gli oggetti sotto diversi aspetti , e forniscono variate lon- tananze. Bisogna che lo scoperto succeda al rinchiuso, il chiaro all' oscuro , 1' attraente al patetico , il tran- quillo al sublime , il selvaggio ed il romanzesco air elegante : bisogna riempire di piantagioni gli spazj vuoti , ed animar le colline con cespugli , con cadute d'acqua , e con fabbriche; e medesimamente diversi oggetti d'una stessa specie devono comparir differenti pel loro carattere , per la loro forma , e per la loro situazione. DELLA BELLEZZA. La bellezza dà l'ultima mano di possibile perfe- zione alla grandezza , ed alla varietà. L' artista giar- diniere giugnerà a dare alle distinte parti e variate del suo totale quella bellezza , della quale saranno <: ^7 ) suscettibili. Se, conforme l'opinione d* alcuni critici , la bellezza consistesse nelle qualità , per le quali gli oggetti cagionano un piacer sensibile , sarebbe evi- dente, che una parte di questo attributo risiederebbe di già nella grandezza , e nella varietà. E più proba- bile la tesi, che la bellezza risulta dall'organizzazione delle parti, onde meglio servire al loro fine, e dalla fusione armonica , e cospirante delle medesime parti a formare un tutto di maggior coerenza, e durata, per cui applicandosi questa ragionata teorìa alla bellezza campestre , ossia a quella de' giardini pitto- rici, essa risulterà dall' ottener meglio lo scopo, a cui sono diretti , quello cioè di costantemente ricreare. Ma la bellezza campestre, considerata per se stessa, pare che possa ridursi a due principali capi, colore, e movimento. La proporzione in generale può altresì offrire qualche sorta di bellezza, ma quella del regno vege* labile non sembra necessariamente prescritta dalla proporzione. E diffatti quale proporzione troviamo noi mai tra i fiori delle piante , ed i lor rami , e tronchi; tra quelli dell'erbe, e de'loro steli? 11 debil gambo della rosa si piega sotto il largo suo bottone , e il picciol fiore del pomo viene su« d' un grand' al- bero; e tuttavìa l'arbusto, che ci dà la rosa, e l'al- bero, che porta i fiori del pomo, hanno, malgrado 8 ( 5S) ^ la loro rispettiva disproporzione , una guarnitura molto piacevole. La bellezza campestre risulterà specialmente dalle forme , ma non da quelle tanto esatte , che la natura impiega ne' suoi capi d'opera isolati, e che nell'arte del disegno determinano una parte cosi essenziale della bellezza. Nella disposizione de' ridenti paesetti, travagliando sopra grandi masse , poteva la natura abbandonarsi ad un maggior arbitrio , e non ha scru- polosamente osservata l'esattezza de' rapporti. Potreb- besi mai sostenere che nel guarnimento d' una roc- cia, ricoperta qui d'alti pini, e là d'umili cespugli, e perfino di semplice corallina, regni un'esatta osser- vanza delle proporzioni, o che nelle piante d'una selva , nella maniera che spiegano i rami loro , nel colorito delle foglie , domini un rapporto tale , che si possa render ragione, perchè qiieste situazioni, e queste forme debbano esser cosi, e non altrimenti? Pare senza contraddizione vero , che , componendo paesetti , la natura non ha preteso in generale di produr la bellezza , compartendo agli oggetti una determinata forma, perchè degli oggetti della stessa specie , presentati sotto forme diverse , ed opposte , sembrano egualmente sempre belli. Noi troviamo bello un bosco, i cui alberi sono alti, e slanciati, e medesimamente troviamo bello un altro bpsco , ( ^9 ) composto di bassi tronchi. Che il bosco s' incurvi in volte opache , o che lasci trapassar la luce del giorno, sempre ci cagionerà sommo diletto; che un fiume stenda l'ampio suo letto fra una valle , o che dividendo le sue acque cada dall' alto d' un monte, neir uno e nell' altro caso potrà aver diritto alla bellezza. Se gli oggetti campestri debbono dunque acqui- star la bellezza dalle forme , pare che non possa essere per altro mezzo, che per quello delle curve. La linea retta non riesce assolutamente priva di bellezza in un paesino , ma egli è certo , che le curve somministrano un piacer più sensibile , ed apportano un impressione più durevole. Una selva , che si prolunghi su colli, e fra valli, e si allarghi ora qua , ora là , riesce sicuramente più bella ^ che un'altra uniforme al lungo d'Anna pianura. È più evidente cosa , che il colore , ed il movimento sono parti essenziali della campestre bellezza. DEL COLORE. I colori interessano più generalmente l'uomo, che le forme : basta d'aprir gli occhi per i primi; e per gustar le seconde, convien paragonare, e giudicare. Il colorito imprime agli oggetti un poter grande sopra la sensibilità , ed eccita il sentimento della e 60 ) gioja, dell'amore, e del riposo. La natura fa pompa d' una varietà maravigliosa di colori , che colle loro tinte forti , o moderate , col loro fuoco , o colla loro dolce luce, col loro miscuglio, e colla loro fusione, co' loro getti , e riflessi offrono il più seducente spettacolo. Né soltanto è d' ammirarsi la magnificenza dei colori nel regno vegetabile , ma precipuamente de- vesi quella ammirare , che produce 1' aurora , ed il sol cadente, spettacolo, che, rapendo i sommi poeti, e pittori , inspirò ad essi le più valorose lor opere. Oltre questa pompa di corta durata, che spiegano i colori ne' fiori, ed al levare, ed al cadere del giorno, la natura ci presenta ancora nella generale decora- zione de'paesetti una bellezza di colorito meno gran- de, ma più stabile. Il verde, che rinfresca, e bene- fica la \dsta, è quello , che signoreggia nelle belle campagne. Qual varietà infinita non offre questo sol colore , rimbrunendosi , degradandosi , e fonden- dosi , e non solamente per gli effetti de' fondi , che per quelli del chiaroscuro ? E qui la natura insegna alf artista giardiniere di allettare colla me- desima varietà , e Successione di verdi ; ed è an- cora in sua balìa di superarla, procurando di ope- rare dei miscugli , e delle degradazioni più fine , e delicate. ( 6i ) ^ Le capitali leggi , che osserverà sul colorito , sono le seguenti : I.'' Eviterà l'uniformità, e si ricorderà che opera direttamente contro i precetti della natura , allor- quando non si serve che d' un sol verde. 1.^ Non s' immaginerà essere cosa indifTerente mischiare a caso i colori delle sue piantagioni , ma rifletterà che vi vuol pensiere , e scelta , onde prò-, durre alf occhio un felice effetto in fatto di colori. S.'* Sopratutto avrà cura d'impiegare colori chiari, e vivi , affine di risvegliare lo spirito. I colori di questa tempera non animeranno soltanto , e princi- palmente gli oggetti più vicini , ma formeranno la massa principale del suo quadro campestre. 4.^* Distinguerà le parti del suo spazio totale , le quali o per la loro situazione , o per la loro naturai disposizione , o^^ero attesa la destinazione , ed il carattere che loro s'intende di dare , collocandovi delle fabbriche , esigono un color differente , ana- logo alla cosa, che vi si vuol introdurre. Un sentiero di traverso , che conduce nel bosco , potrà essere ombreggiato d'una verdura meno gaja : le grotte, e gli eremi vogliono essere velati d'un fogliame oscuro, e melanconico. , 5.** Studierà la simpatìa de' colori, e si applicherà a maritare , ed a fondere quelli , che sono amici , di e 61 ) maniera che ne risulti una perfetta armonia. Non farà unicamente attenzione all' effetto, che produce attualmente , e da vicino 1' unione de' colorì , ma a quello altresì , che produrrà da lontano nella succes- sione delle stagioni, e degli anni. 6.^ Darà , per quanto sarà possibile , a' suoi og- getti naturali , ed artefatti uno spazio , ed una posi- zione propria a rilevarne le bellezze , rischiarando questi oggetti con una luce diretta, e con raggi in- terrotti , a misura che la loro situazione , o la loro . destinazione l'esigono, e lo permettono. 7.° Avrà cura l'esperto giardiniere, che la distri- buzione de' suoi verdi ottenga l'effetto della prospet* tiva del colore , detta dai pittori prospettiva aerea. Se avrà un ampio locale , ove tutto abbandonare all'effetto, e all'interposizione delfaria l'allontana- mento degli oggetti , allora sarà in minor bisogno di attenersi al rigore di questa legge : ma se avrà un picciolo spazio , e brami di far sfuggire rapida- damente il suo bosco , il suo viale , i suoi cespugli da un tale determinato punto di veduta, dovrà esser sollecito di collocare neU' avanti gli alberi, e le piante, che abbiano il verde più cupo, le foglie più grandi, e dettagliate , e i tronchi dalla scorza più rugosa, e nericcia ,, mettendo al confine del suo orizzonte i verdi più pallidi , i tronchi più lisci , le foglie ( 63 ) biancastre , che tanto brillante effetto producono dominate dal sole. Cosi otterrà il maraviglioso effetto d'ingrandire il luogo per la degradazione de' colori, appunto colle medesime regole , che la prospettiva ha stabilite per il pittore paesista. DEL MOVIMENTO. II movimento produce bellezza , perchè accompa- gnato da varietà, e cambiamento. Esso è indispen- sabile negli oggetti campestri , affinchè possano pia- cere stabilmente. La veduta de' siti più ameni comin- cia a stancarci , allorquando non ci presenta , che oggetti immobili , e nel riposo , quando non vi compaja cosa , che rompa questa tranquillità uni- forme , ed annunzi un'esistenza animata. Tale osser- vazione non è sfuggita a' più abili paesisti, che tut- tavia restano ben al di sotto dell'artista giardiniere, quando si tratta di produr movimento , non potendo 1 primi che semplicemente indicarlo , e non renderlo sensibile. Cotesti pittori animano i lor paesetti ora con pastori , ora con viandanti , ora con mandre erranti a caso , ora col volo degli uccelli : fanno sibilare il vento attraverso le foglie , rappresentano cadute d'acqua, ed il fumo, che s'innalza al disso- pra de' casolari. Nello stesso modo l'artista giardi- niere dovrà procacciarsi movimento nell' opere sue , ( 64 ) e tanto più ch'esso sarà reale, ed ottenuto con mag- p^ior facilità. Per ottenerlo non dovrà dimenticare le seguenti massime: I ° Sceglierà un sito , ove il vicinato gli presti delle vedute , dirò cosi, mobili, o semoventi, come sono i villaggi , e le colline , i campi , ed i prati ; ove pascolano gli armenti , ed ove travagliano i giornalieri ; i laghi , ed i fiumi animati da batelli , e da pescatori, e le grandi strade ricoperte di gente, che va , e viene. 2.^ Vorrà egli procacciarsi del mo\imento nello stesso giardino ? Impiegherà per ottener questo in-, tento degli oggetti mobili di loro natura. • 3.° Soverchio movimento distrae , e stordisce , motivo , per cui 1' artista giardiniere cercherà di non procacciarsi che un movimento dolce , e spon- taneo. 4.** Esaminerà per qual mezzo potrà produrre mo- vimento , e vita. La natura ha riserbato a se il mo- vimento dell' aria , e delle nuvole , ma permette all' artista giardiniere di vivificare il suo sito con altri mezzi. Può fiire scorrere l'acqua ora presto, ora lentamente ; può farla cadere da piano in piano , o farla precipitare dalla cima d'una scoscesa rupe; può variamente condurla , e distribuirla a suo talento. La sua piantagione è esposta al vento ; una quantità e 65 ) d'uccelli non mancherà d'annidarvisi, ed i vario-tinti insetti leggermente svolazzeranno intorno. DELLA VAGHEZZA. Che la bellezza campestre risulti dal colorito , o dal movimento, sarà sempre suo effetto costante di risvegliar piacere , tosto che agisca sopra l' immagi- nazione; ma negli oggetti, nella loro situazione, e legame risiedono ancora delle proprietà , che ci ap- portano soddisfazione , e che ci prevengono in loro favore, senza però rapirci; e queste proprietà costi- tuiscono la vaghezza , talmente collegata colla bel- lezza , che difhcil cosa riesce distinguere i tratti di famiglia , che la caratterizzano ; affare più di senti- mento , che di raziocinio , e particolarmente rimar- cabile all'effetto. La bellezza fa nascere in noi un piacer vivo , grande , e talvolta pure accompagnato da entusiasmo ; e la vaghezza d'un oggetto produce una dolce emo- zione dell' anima , una tranquilla inclinazione , una pacifica e durevole compiacenza a contemplarlo. Le sue impressioni sono più deboli , m.a soavi ; non fortifica lo spirito come un alimento sugoso , ma lo rinfresca , come la rugiada rinfresca la rosa. La bellezza è imperiosa , la vaghezza è insinuante. La vaghezza dunque si fonderà sovra una specie di 9 ( 66 ) giusta economìa , e di moderazione : moderazione ne' lumi , e nel colorito , moderazione nelle mosse. La vaghezza nasce dall'impasto, dallo sfumato, dalle velature, e dalla parsimonia. L'arco baleno è bello, quando i suoi colori brillano con tutto il loro splen- dore ; egli è vago , quando insensibilmente si per- dono. I raggi liberi e risplendenti del sol nascente son belli, e divengono vaghi, allorché penetrano per il verde fogliame , che gì' intercetti. Una gran caduta d'acqua è bella; la sorgente, che mormora, è vaga. In generale , noi vediamo rare volte la natura comporre tutto un quadro d' oggetti , che non ab- biano che la vaghezza , ma piuttosto la vediamo mischiare questi vaghi oggetti ad altri , che hanno della grandezza , della varietà , e della bellezza. Non trascura il vago , perchè produce il suo effetto , ma non l'impiega unicamente ; lo associa ad oggetti di maggior energìa , affine di produrre con questa mischia un'impressione più variata, e soddisfacente. Colla scorta di tal istruzione l'artista giardiniere cer- cherà pure nella natura gli oggetti aggradevoli , e vaghi per abbellire il suo recinto , ma considererà questi oggetti come parti parziali, ed aggiunte. (67 ) DELLA novità', E DELLA SORPRESA, La novità occasiona un movimento de' più vivi, e tocca quasi più che il bello , ed il grande. La novità può trovarsi in parte nell'oggetto stesso, ed in parte nel modo , in cui si presenta. Trattandosi d' oggetti campestri , sembra che la novità debbasi particolaiv mente investigare nella loro situazione, e nella loro connessione. Ma come l'emozione , che produce la novità , riesce di corta durata , cosi bisognerà con- giungervi la grandezza , e la beltà. Le impressioni proprie di queste due qualità riunite rinforzano l'emozione, che porta la novità, e la prolungano maggiormente. E fuor d' ogni dubbio , che un og- getto interamente nuovo per noi ci tocca più d' un altro, in cui la novità non risiede che in alcune parti , o in qualche alterazione ; tuttavia la novità , anche in parte , produce sempre il suo effetto. Un bosco non è una rarità, e tuttavia il verde fogliame, che lo riveste a primavera , gli dà l' allettamento della novità. Una rosa non è cosa straordinaria ; tut- tavìa qual piacere ci apporta il primo bottone , che scorgiamo sul rosajo? La natura fa giornalmente comparire de' cangiamenti agli oggetti, che abbiamo sotto gli occhi; e la novità di questi cangiamenti conserva loro un poter attraente. L'artista giardiniere (68 ) cerclierà in conseg-ueuza oggetti, ne' quali la natura produce una continua variazione. Un oggetto può parer nuovo, pel mezzo del punto di vista, sotto cui si scorge. La natura produce pari novità , per cui devesi diligentemente investigare questa sorgente di piaceri. Veduto un oggetto da vicino , o da lon- tano , ora allo scoperto , ed ora per metà celato , ora in u*na tal situazione , e in una tal combinazione , ed ora in una tal altra, può benissimo, almeno per qualche istante, produrre illusione, e sembrare un nuovo oggetto. L'arte di render le cose nuove, dando loro dei differenti aspetti , forma una delle primarie risorse del giardiniere. L'inaspettato non è il nuovo, ma gli è collegato da vicino. Negli oggetti aggradevoli , 1' effetto della novità è l'ammirazione, che diverte, e quello dell'ina- spettato è la sorpresa, sentimento assai più vivo. E cosa chiara, che, affinchè un oggetto piacevol- mente sorprenda , bisogna che abbia le qualità per ciò richieste , e si converrà facilmente che questi soli oggetti s'accordano colla destinazione de' giar- dini, e non quelli, che sorprendono d'una maniera disaggradevole , ributtante , e spaventosa. A forza di rivedere i medesimi oggetti , e di fami- gliarizzarsi con essi, anche le cose piii belle alla lunga stancano , e a questo difetto della natura umana deve in parte rimediare l'inaspettato, rianimando il gusto. E particolarmente ne' giardini Inglesi , che , potendosi fare in ciaschedun anno una certa spesa, non sarà difficile di perpetuarsi con de' leggeri cam- biamenti r effetto della sorpresa , senza punto alte- rare il carattere del giardino. Le principali regole per 1' artista giardiniere , che risultano da queste osservazioni , sono : 1° Non disporrà mai il suo piano in maniera che si possa colpirne il totale al primo colpo d' occhio. Non lascierà scorgere , né indovinare quale scena segua la precedente. Più nasconderà le sue disposi- zioni , più la loro subitanea apparizione colpirà (i), 2..^ Presterà attenzione agli oggetti , ai siti , alle lontananze ec. , pel cui mezzo si propone di sorpren- dere. l^f on basta che sieno aggradevoli ; conviene di più ch^ sieno importanti, scelti, e distinti. Una cosa comune , per quanto si mostri all' impensata , non cagiona che una debole impressione. Preparati a una sorpresa, non bisogna poi che succeda il parto della montagna d' Orazio. f/J X^a fe^^t ^^^ dzaiuuia^ iouo puw tanfo aiiaCoa^ej cu auesla : auai it> aC mimo atto f tidifoza * accozaej defCo ^vifttppo deffcu cataéhofa ! o/iitc/ia t aiazdtut Vanito ti foto iulzeccio , i£ fozo oziucipio , tf foto aieggo , it fozo fina , a a> gzààt cu gzadt è d' uopo jjezvetntcì caio moftoj iaaacitìuk e 70 ) _ 3.*^ Senza varietà , e cambiamento 1' effetto non sarà che poco considerabile. Allorquando dopo un oggetto , che ci ha sorpresi , il medesimo oggetto , oppure un altro simile s' offre di nuovo , ha di già consumata la sua più gran forza sopra di noi , e si rivede con indifferenza. L' apparizione di molti og- getti, e differenti tra loro produce un seguito con- tinuo d' Gmozioni ; ma anche su tal proposito fa di mestieri della più sagace economìa , e vi vogliono riposo , e pawse. Sopratutto sarà proscritto qualun- que raffinamento , e giuocarello al di sotto della dignità d' un giardino , ove deve regnare il sano discernimento , ed il buon gusto. DEL CONTRASTO. 11 contrasto , specie di cambiamento , che risulta dal confronto d' un oggetto con un altro dissimile , riesce un mezzo atto a produrre vive emozioni. Se Ile serve d'esso la natura ne' suoi più superbi pae- setti , e gli abili pittori , ed i sommi poeti 1' hanno imitata con successo ne' loro quadri , e nelle loro descrizioni. Per rapporto ai contrasti , convien fare attenzione alle seguenti osservazioni : I .^ Propriamente parlandosi , non è che nelle grandi estensioni di paese , e non in un piccol sito campestre rinchiuso , che la natura e incanta pel e 7^ ) contrasto degli oggetti. Il giardino , in -cui se ne vorran praticare , sarà esteso assai , e bisognerà di più che la natura l'abbia di già preparato a tal uopo, o per lo meno che comodamente vi si possano fare le necessarie disposizioni. Cercare a produr de' con- trasti in un picciol sito , sarebbe sopraccaricarlo , e per conseguenza imbarazzarlo , e renderlo insigni- ficante. 1.° Non conviene crucciarsi per praticar de' con- trasti nel giardino, né praticarne dappertutto. Osser- vando la natura , si scorge eh' ella si abbandona ad una specie di sentita negligenza , quando mette gli oggetti in contrasto ; e dessa non si tormenta a porre dovunque ineguaglianze , ed opposizioni marcate ; ma piuttosto fa succedere un seguito di consimili combinazioni. 3.° 11 contrasto può aver luogo fra oggetti di na- tura^ e di specie differenti, oppure fra oggetti della stessa natura , ma solo dissimili per le loro proprietà. Il primo di questi contrasti produce maggior effetto , ma bisogna impiegarlo con molta precauzione in un giardino, perchè l'artista giardiniere può facil- mente essere indotto a presentare oggetti , che non si accordino punto col totale, o ben anche frastor- nino , ed intorbidino l' impressione principale. Tal sorta di contrasto regna particolarmente ne'paesetti^ ( 7^ ) e può trovar luogo ne' vasti recinti. L' altra sorte di contrasto è più conveniente a' piccioli giardini , e cagiona un effetto più debole , ma più sicuro. Si cercherà di riunire abilmente queste due sorti di contrasto , per quanto lo potran permettere 1' esten- sione , e la destinazione del giardino , che non de- vonsi mai perdere di vista. Per soverchio amore al primo di questi contrasti si è caduto negli eccessi più stravaganti. Si è voluto imitare taluna di quelle scene di romanzo , che la natura crea talvolta per suo diporto, e si è dato nel ridicolo. Non è sorprendente cosa, che ne' giardini Chinesi siansi sforzati i contrasti colla sfrenata licenza del gusto orientale , ma è sorprendente , che Cham- bers approvi tale stravaganza , e che varj Inglesi l'abbiano seguita. Sopratutto si sfuggirà qualunque scena di profon- do terrore , le quali scene in realtà non sono fatte che per rilevare col loro contrasto 1' effetto delle pia- cevoli, e non si accordano punto colla destinazione de' giardini , sia che si pratichino per semplice fan- tasìa , sia che ciò si faccia per l'amore della novità, e del contrasto. Finalmente in proposito di natura, come di belle arti, che l'imitano, il contrapposto è una bizzarria, e la più gran parte de' sognati contrasti non riescono. ( 7^ ) e ripugnano alle leggi della verità , e della delica- tezza , ciò che disturba , e toglie 1' unisono , e pieno effetto dell' azion principale. Sarà molto esperto quel giardiniere, che riuscirà a produrre felici contrasti , senzachè si a\Tegga dell'artificio, che accozza con apparente accidenta- lità i contrapposti più forti. DELLA PARSIMONIA , E SOBRIETÀ'. Sembrami in questo luogo di poter fare parola della sobrietà , e delf economia d' ogni sorta d' ab- bellimenti , e d'oggetti; giacché generalmente può dirsi di tutti gli ornamenti , come de' piaceri , che vai meglio la parsimonia, che la ridondanza. L'oggetto d'un ornato è di attirai'C l'occhio dello spettatore a preferenza d'ogni altra cosa; ma, con- siderando la natura , noi troviamo bensì in ogni sua parte de' tratti , che sembrano invitare la nostra attenzione parzialmente più gli uni degli altri; non mai però essa li ammassa, e li moltiplica; e si piace di allettare gli sguardi soltanto per pascerli di deli- zie, non per istancarli di fatica. Per quanto immen- samente sia ricca , nuli' ostante essa tutto opera con giudizioso risparmio ; non abusa de suoi tesori per toglier loro tutta la preziosità , prodigandoli con troppa lentezza. IO ( 74 ) Il giardiniere osservatore, ed allievo della natura imparerà da essa questa saggia economia, trovando in lei sempre gli spazj , e i riposi , che soddisfano alla mente , ed agli occhi. Siavi grandezza , e sontuosità nell' insieme , e neir invenzione ; risparmio sagace nell' esecuzione. Nulla, v'ha di più bello, che un disegno maestoso, cui r eseguirlo non costi immensa spesa , e troppa opera. Quanto meno hanno costato i monumenti lasciatici da Bramante, e da Michel-Angelo ( propor- zionatamente alle lor molli) che quelli sovracarichi d ornamenti del Borromino , e de' corrotti seguaci della sua scuola ! Questa teorìa è molto applicabile ai giardini , giacché tutto rileva dalla natura, A forza di variare , e d' introdurre nuovi oggetti , e diversi ornamenti , non si evita quasi mai di cadere nel trito , nel me- schino , nel piccolo , e si arriva a dispiacere per quel lato medesimo , per cui si vorrebbe allettare. Un giardino sopracarico d'ornamenti, d'accidenti, di sorprese, di fabbriche, di piante, è un enigma per l'occhio, che ne resta imbarazzato: e sovratutto se un mal consigliato inventore si aAiisa di molto raccogliere in piccolo spazio', togliendo gli oggetti dalla proporzione naturale. Se avete nel vostro giar- dino una veduta spaziosa , un' elevazion maestosa , ( 7^ ) una quercia , che abbia sfidati cento inverni , abbiate cura d' assortir tutto l' accessorio con proporzioni , che siino convenevoli, e ricordatevi che c< la nature » ne donne jamais les bras du nain à un grand, » ni la téte du colibrì à un aigle. ( Hube ) ». La ridondanza è confine all'affettazione, al ricercato a ciò che costa fatica. La fatica è tomba del piacere e chi vuole allettare , bisogna che nasconda con molta salacità la pena , che gli costa lo svegliare una sen- sazion deliziosa. E de giardini, come de fiori artefatti: bellissimi quanto più sembrano negletti, e non s'av- vede della mano dell'industriosa GHcera. Finalmente è de' giardini, come d'ogni arte, che imita la natura. !_S^'.«< /■"^-/S- e 76) DEI DIFFERENTI CARATTERI DEL PAESINO « E de' suoi EFFETTI. La natura , che fa regnare nelle sue opere una mirabile varietà , la sparge eziandìo nella superficie della terra. Medianti le diverse mosse del terreno, essa imprime ai paesetti una sì grande diversità di situa- zione , e di configurazione , che trovare due paesetti perfettamente simili , sarebbe un fenomeno egual- mente raro , che trovar due uomini perfettamente eguali. Sentire le impressioni, che fanno sull'anima le differenti situazioni del paese, non è cosa alla portata di tutti: convien essere dotati di una certa finezza, e capaci di somma attenzione. Ciò richiede penetra- zione, ed una felice organizzazione, una lunga abitu- dine , o tendenza alla meditazione , per cui si arriva perfino a rendersi ragione delle sensazioni d' ogni genere, che producono su noi i diversi oggetti, e a dedurne delle regole , onde eccitarne delle eguali. Se facendo un viaggio un po' lungo, durante la bella stagione , osserviamo noi stessi , e che liberi da distrazioni , siamo disposti ad abbandonarci alle impressioni , che ci fanno i differenti paesi , che successivamente ci si offrono , l' interno sentimento ci fiirà distinguere le differenti forze dogli oggetti , e delle campestri situazioni con altrettanta certezza, ili) con quanta l'occhio discerne la varietà delle forme, e de' colori. L'uomo è adunque in una relazione talmente in- tima colla natura, che non può negare l'azione con- tinua di questa sopra la sua macchina. Il bello , il nuovo , il grande , 1' ammirabile , che sparge la na- tura , cagionano a lui commovimenti moltiplicati. Vi sono dei siti , che e* invitano ad una viva gioja » altri ad un piacer più tranquillo : in questo luogo si prova una dolce melanconia , ed in quell' altro 1' ammirazione , e la venerazione s' impadroniscono di noi. Ve n hanno persino di quelli , che e' inspi- rano un sentimento importuno della nostra fragilità , e de' nostri bisogni , e ci riempiono di tristezza , di timore , e di spavento. L'artista giardiniere dovrà conoscere tutti gli effetti de' siti parziali del paesaggio , affine di saper sce- gliere quelli , che producono emozioni conformi alla destinazioùe de' giardini, ed ordinarli, e connetterli, di maniera che queste emozioni si succedano armo- niosamente. Sebbene il soggetto sia vecchio quanto la crea- zione , r arte di penetrarlo , e di rappresentarlo è però ancora troppo nuova , perchè la lingua abbia una sufficiente dose di espressioni atte a prestarvisi. Cercasi di descrivere una pianura, oppure una e 78 ) valle? Allorché si tratterà di spiegare la sua lunghez- za, o la sua larghezza, 1' elevazione, o il suo abbas- samento , la sua guarnitura , o il vicinato degli og- getti limitrofi , sarà mai possibile di risvegliare con parole un'idea abbastanza esatta, abbastanza stabile, acciò si riconosca precisamente quella pianura , e questa valle tale qual è , senza poter confonderla con un'altra simile, che si è veduta, o con un'altra, che le sostituisce l'immaginazione? Si vuol descri- vere una collina ? I piedi , i fianchi , la cima : ecco le parti principali ; ma quest' anatomia basterà ella forse? Quale varietà non regna mai nelle sue forme tondeggianti, allungate, restringentisi , appianate, incavate , compresse , sviluppate di nuovo ! Qui la pittura, e la stampa offrono il loro ufficioso soccorso, soggetto altronde a gravi imperfezioni , e sempre discosto dall' esattezza. Tuttavia per disimbrogliare in parte la cosa , e per renderla meno insensibile alf osservazione , e alla pratica, ajutiamoci con delle separazioni, e delle distinzioni. Separando dall'immensa superficie della terra le grandi parti , che formano per se stesse altrettanti totali , si hanno de' paesettì ; e dividendo questi paesetti in piccole parti, si ottengono dei cantoni. In conseguenza di questa distinzione il paesetto consisterà in diversi cantoni , che hanno ( 79 ) _ più o meno d'estensione , di varietà , e di bellezza, e che sono collegati tra loro. Giaschediin cantone , considerato come parte del paesetto , ha pure le sue parti individuali , che la natura rende suscettibili di un carattere distinto. Quello di tutto un paesetto è determinato dal più o meno di perfezione , e d' ar- monia , che regna ne' differenti caratteri de' partico- lari cantoni. Il paesino deve adunque la sua bellezza, e l'energìa dell'impressione, che desta, ai differenti cantoni, o distretti 'riuniti , che lo formano; e non solamente i caratteri particolari di ciascheduna scena isolata, ma ancora la connessione, e concatenazione di queste scene decideranno del suo effetto. PARTI INDIVIDUALI DEL CANTONE. Le parti individuali del cantone sono piano , ed elevazione in astratto: abbellimenti, ed aggiunti sono le rupi, i colli, le montagne , i boschi , l'acque , le praterìe, le lontananze , gli accidenti. 11 piano , le eminenze , gli sfondi ora limitano la vista degli oggetti, ora la stendono, ora la moltipli- cano , e ravvalorano. La pianura non è guari suscettibile di varietà ; tuttavìa la natura 1' impiega , e può talvolta formare una delle parti aggradevoli d'un giardino , ma non mai il tutto. Essa inspira le idee del comodo , e ( 8o ) della- facilità , e permette 1' esame tranquillo , e pro- lungato delle bellezze, che l'ornano. Ma affinchè una pianura possa piacere , fa d' uopo , che abbia una certa estensione da ogni parte , e che non presenti una superfìcie vacua , ed inanimata. Una lingua di terra lunga , e stretta disgusta , e ben anche un maggior quadrato di pianura , che senz' interru- zione si estenda tanto, che l'occhio non possa col- pirne i confini. 11 sentimento della vista vuol essere occupato , e divertito. Perfino una pianura coperta d'ondeggianti spighe, e priva d'altri oggetti, non trattiene che per poco. Ma quanto diletto cagionerà una pianura frammischiata di campi , e d' ortaglie , che spieghino una varietà di scene , e di colori ! Ciò, che anima maggiormente la pianura, sono le acque , talvolta risplendenti de' raggi del sole , e tal altra riflettendo l'aspetto del ciel azzurrino , e degli intralciati ammassi delle vaganti nubi. La pianura riuscendo per se stessa poco interes- sante , i suoi confini , ed il vicinato potranno darle valore. Riesce aggradevole, alloraquando si perde in un bosco , attraverso a gruppi d' alberi , o quando si rileva in vaga collina ; e ne diviene più amena an- cora , quando s'innalzano de' colli a suoi fianchi, o che un alta foresta , un popoloso villaggio , o qual- che altro considerabile oggetto segna i suoi confini. ( 8i ) EMINEl>fZE. L' eminenza produce maggior allegria , e diletto della pianura , riuscendo per sua natura scoperta , e gioconda. L' eminenza termina de' punti di vista nello stesso tempo , che ne apre de' nuovi ; alletta nel montare colla moltiplicazione degli aspetti ; sor- prende allora quando si è pervenuti alla sommità. L' eminenza comparte dignità , e lustro agli edificj , che porta sulla sua cima^ o ne' suoi fianchi, e presta loro situazioni brillanti, ed aggradevoli. La bellezza dell' eminenza sovra tutto dipende dalla sua figura. Tutto ciò che presenta angoli , eh' è tagliato verticalmente , o che forma punte , offende l'occhio. Le linee dolcemente ondeggianti, gl'insea- sibili pendìi , la varietà ne' contorni de' ripiani , una cima vagamente rotondata , e che termina in piano, compartono all'eminenza la forma più grata:. Guarnita poi acquista un nuovo pregio. Una fresca verdura , che copra tutta la sua altezza ; un ridente fogliame, e de' fioriti cespugli irregolarmente dispersi sul pendio; degli alberi d'una forma grandiosa, che si slanciano dai fianchi ^ o che ombreggiano una parte della cima; un gregge, che vi si arrampichi; una fabbrica di buona architettura , sono gli orna- menti più belli di una eminenza. ir (82 ) Si cerchi di salire facilmente per una via più clie si può circolare alla stessa eminenza , e praticata in. modo , che ad ogni passo sia vario il punto di veduta. DEGLI SFONDI. Lo sfondato è la dimora della solitudine, e del riposo. Agevola l' orditura , e gli accozzamenti delle scene melanconiche , e primeggiano in esso con effetto l'ombra, e la chiusura. De' cespugli risuonanti il canto degli augelli , che s' amino , ed ivi nidifi- chino in pace ; un acqua che scorre tacitamente , o con soave mormorio ; il susurro d' un ruscelletto , che non si scorge ; talvolta una rumorosa caduta ; viottoli con alberi piegati ad arco , sembrano gli oggetti più atti a vivificare graziosamente questo ritiro. Lo sfondato piace meno nel mezzo d'una pianura, che vicino ad un bosco , o ai fianchi di un monte , dove natura lo colloca spesso. Le cavità profonde , e perpendicolari colpiscono , le dolci inclinazioni , ed insensibili piacciono. Lo sfondato fugge la regolarità, e le compassate forme. Per la combinazione de' piani, de rialzi, e degli sfondi la natura dissemina ne'paesetti una varietà, che incanta; l'artista giardiniere seguirà il suo esempio, e non trascurerà veruna di queste capitali disposizioni ( 83 ) del terreno. Era una prova certa, che non si colpiva nel naturale, allorquando, seguendosi i precetti del Francese le Nótre , tutto si trasformava in esatta pianura ; si spianava ogni rialto , e le sole ele- vazioni , che qualche volta si soffrivano , erano delli nudi terrazzi di sasso. Nelle pianure , nelle elevazioni , e negli sfondi può regnare molta differenza , e varietà , cagionata in parte dalla loro estensione , e grandezza , ed in parte dalle reciproche relazioni, e dalla di loro tessitura. Determinare le vere proporzioni di questi oggetti , e convenevolmente legarli , è il colmo dell' arte dei giardini. Allorché la natura non ha preparata la disposi- zione del terreno , ma che bisogna crearla , è facile cosa cadere nel meschino , e nel ridicolo. Convien nascondere le linee di separazione , ed osservare la varietà delle parti. Il giardiniere , occupato a porre in opera un determinato spazio, rifletta, e paragoni; e ciò gli fornirà istruzioni più utili , che i generali precetti. DELLE ROGGIE. Quando la natura ha poste delle roccie in uno spa- zio vasto, destinato a diventar giardino, convien appro- fittarne. Spandono dignità e forza, e comunicano ( S4 ) al paesello un carattere eroico. Ma ci' ordinario , e soprattutto ne' ricinti limitati non si possono riguar- dare che come accessorj , sempre utili però. Gettano interruzione , ed ombra nel quadro , e se ne può trarre un gran partito ne' siti solitarj , deserti, e me- lancolici. Sono il naturale soggiorno delle grotte , de' ruscelletti , e delle cadute d' acqua , e loro pre- stano ima necessaria base. I verdi cespugli diminui- ranno r aspetto incolto , e rozzo , che naturalmente presentano. Una pastoral capanna , o tal altro indi- zio d' abitazione umana vi figurerà con vaghezza. Le artificiali roccie sono difficili a comporsi , e facilmente tradiscono la mano, e il travaglio dell'uomo. Il lor buon effetto dipende dalla loro situazione , e dalle loro forme. Più queste forme , e le congiun- zioni delle roccie saranno varie , ardite , confuse , e singolari , più contrasteranno colle parti vicine , e viemaggiormente produrranno risalto. Punte, scaglie, ineguaglianze, difformità, concatenazione ne' massi... In poche parole è questa la sede di tutto ciò , che si allontana dalla regolarità delle linee , e dalla dispo- sizione naturale delle forme. (85) BOSCHI. Senza boschi, e senz'acque le forme più belle del terreno mancherebbero d'interesse, e di vita. I boschi piacciono in più maniere. L' altezze loro , la loro estensione, i loro contorni, le loro situazioni, il più o meno di lor foltezza , le differenti gradazioni de' colori del loro fogliame, sono abbondanti sorgenti di varietà , e di piacere. Da lontano pur anche i (SS) boschi riescono oggetti lusinghevoli, e somministrano ombre al paesetto; rallegrano da vicino, rinfrescan- do , e rianimando le forze ; risvegliano l' idea dei nascondigli^ che procurano agli alati abitatori, che consolano col loro canto ; presentano gli effetti del chiaroscuro , ed esalano soavi odori dalle piante , e dai fiori. Una foresta colla sua lunghezza, larghezza, ed elevazione può divenire 1' oggetto capitale d' un paesino. Composta di vecchi alberi intatti , e fron- zuti veste il carattere della gravità , e d' una maestà dignitosa, che inspira la venerazione: un sentimento di riposo ricerca 1' anima , e la getta in una dolce ammirazione , e in un estasi tranquilla ; concorren- dovi l'accidente d'una violente tempesta, vi eccitalo stordimento , e la sorpresa. La vivacità , la serenità , e l'allegrìa sono proprie del boschetto poco fronzuto, o di quello, i cui alberi sono d'un getto nobile, e svelto , poc' alto , ma elegante , la cui verdura è fre- sca , e ridente , i cui interstiz] sono trasparenti , ed il terreno liscio senza cespugli, e sterpi. L'agitazione delle foglie cagionata da zetliri , il giuoco del chia- roscuro tra le foglie , e sul terreno , il sol levante , e cadente , che indora il boschetto penetrandolo , r incerta luce della luna , che soavemente traspira fra le cime degli alberi, sono gli accidenti più favo- revoli all' abbellimento del bosco. e 87 ) _ La natura si sen'e de' boschi come d'un mezzo efficace a formar scene di varj caratteri: scene paci- fiche , soUtarie , deserte , malinconiche , allegre , aggradevoli , serene a norma della disposizione , e delle combinazioni diverse de' tronchi , del terreno , e della qualità de' verdi , e del fogliame. Gli alberi da cima sono l'ornamento de' boschi ; la loro altezza , la loro grande età , il silenzio , ed una maestosa freschezza , che spandono , penetrano r anima , e la commuovono. Sacre ai felici contrasti , ed al bello nelle scene opache dei boschi siano conservate intatte quelle annose piante , che portano l'impronta dei secoli sulla rugosa loro scorza , sui tronchi mezzo squar- ciati , sulle estese braccia , che sovrastano la selva ; e sovrattutto sacre , e rispettate dalla scure sieno le piante coperte di ellere parasite , e di musco , o di tenaci corimbi : 1' effetto di queste nelle solitudini è sicuro , e indicato costantemente dalla natura. dell' acque. Le acque sono nel paesino ciò che sono gli spec- chi in una sala , ciò che sono gli occhi nel corpo umano. Senza contare i piaceri della passeggiata in battello, e della pesca, le acque sono talmente vivi- ficanti , talmente rinfrescanti , e cosi copiose in ( B8 ) apportare grate impressioni , che la loro presenza piace dovunque , e la loro privazione fa pena anche ne' siti più vaghi. Un volume d' acqua piace ancor da lontano , e non solamente per la sua fertilità nel produrre effetti var] in ragione della grandezza , della sua forma , e^ movimento ; ma ancora perchè suscettibile di van- taggiose combinazioni con altri oggetti. L'estensione, e la profondità d'una massa d'acqua sono sorgenti d' idee sublimi. L' impensato aspetto d'un gran corpo d' acqua , del mare per esempio, produce maraviglia ; e scorrendo successivamente cogli occhi questa scena immensa , il pensiero si perde nell' idea dell' infinito. Tuttavia per quanto forte sia la meraviglia, che cagiona la vista del mare, r ordinaria sua uniformità ne indebolisce 1' effetto , a meno che I immaginazione non sia rianimata da oggetti mobili. I vasti corpi d' acqua ci trattengono con maggior piacere , allorché non si scorgono tutto ad un tratto , ed in tutta la loro estensione , ma che insensibilmente vadansi sviluppando a poco a poco, e sotto punti di vista variati. Delle isolette disperse, e di diversa forma rompono pure aggradevolmente la monotonia d' una larga superficie d' acqua. Le alte rive , le punte di rocco , i promontori , i capi osservati da varie parti , e a una certa distanza , e % ) formano limiti oltremodo piacevoli. Una snperficie d' acqua considerabile cagiona il più beli' effetto , allorché scorre al lungo d'un bosco, o che serpeggia a piedi d' un colle ; la grandezza apparente , che acquista per questo mezzo , per quest' inganno oc-^ cupa r immaginazione anche allora quando ì occhio non iscorge più nulla. La limpidezza dell' acqua è la primaria sua dote , e sparge la serenità , e 1' allegrìa su tutti gli oggetti vicini. 11 riflesso delle nuvole , come abbiam già detto , degli alberi , de' virgulti , de' colli , degli edi- fìc'j forma una delle più ridenti parti del campestre quadro; l'oscurità al contrario, che giace sugli stagni, inspira melanconia, e tristezza. Un'acqua profonda, e tacita , nascosta in parte da' grandi alberi , velata da spineti, e da sovrapposti cespugli, s'accorda mi- rabilmente co' siti destinati agli eremi , alle urne , ed ai monumenti consacrati dall'amicizia alle spoglie d'anime illustri. Il movimento dell' acqua è ancor più fertile in apportare impressioni varie. Stendesi ella placida- mente in una vasta ed aperta pianura ? Annuncia lina scena dedicata al riposo. Cacciasi dessa dolce- mente in parti ombrose ? Acquista un non so che di grave , e di tristo. Un sordo mormorio e soffocato è il tuono della melanconia, e del dolore; un dolce J2 e 90 ) • mormorio invita alla riflessione , e conviene alla solitudine. Il susurro d'una chiar' onda , che serpeg- gia trastullandosi, sparg-e allegria; un corso rapido , e le saltellanti cascate apportano la gioja; precipitosi fiotti, che scacciansi l'un l'altro schiumando, destano l'idea della forza ; i torrenti , che mugghiando s'in- golfano in profondi e tetri abissi , o che cadon dall' alto al lungo delle roccie , e de' monti , offrono «no spettacolo superbo , che s' accosta al sublime. La violenza , il fremito , il mugghio feroce de' graa fiumi , e delle cateratte , le rotolanti bianche e schiu- mose loro onde , 1' aere oscurato all' intorno , ì eco delle rupi , tutto si riunisce per destar sentimenti , che talora spaventano. L' acqua collegata con altri oggetti produce effetti diversi, e vantaggiosi. Dà un aspetto ridente all'om- bre , e cambia un deserto in deliziosa regione ; au- mienta 1' aria selvaggia delle difformi roccie , e delle montagne , e sparge altresì la serenità , e il bello su questi oggetti. Gli stagni d'acqua dormente rendono una foresta più oscura , e più triste , e i limpidi ruscelli , che serpeggiano in qua , e in là , soave- mente mormorando, l'animano, e la rallegrano. Qual piacevole quadro non presenta un paesino, ove alle ondeggianti sponde d' un grande e chiaro ruscello s'alzano piccoli gruppi d'alberi, ora spessi, ed ora e 90 radi , che terminando in tronchi isolali , si ricom- pongono di nuovo in boschetto, asilo dell'ombra, e del silenzio ! Dove 1' acqua brilla talvolta sotto le verdeggianti volte , o fra i diversi fusti degli alberi ; talvolta riluce in larghe masse rischiarate, e talvolta va a perdersi dietro un bosco , od un colle , poi ricompare più vistosa che mai! E qual incanto non acquista una collinetta , che dolcemente elevandosi vien coronata da cespugli, e da qualch' albero, i cui ben composti tronchi portano al cielo le nuove ed orgogliose frondi! Ove una leggiera cascata d'acqua, ora visibile , ed ora nascosta dagli sterpi , or rumo- rosa , edr-or più tacita slanciasi leggiadramente al lungo del pendio ; poi formando ruscelli d'inegual corso fra' sassi , s' affretta di scorrere tra' fiori , che smaltano il vicin prato , e brilla colà , vagheggiata dai raggi del sol cadente ! Considerata l acqua dalf alto si presenta sotto il migliore aspetto , allorché i suoi fiotti argentini ser- peggiano in aggradevoli sinuosità all' intorno d' un colle , d' un boschetto , d' un isoletta , di casolari , e di villaggi ; che sottratta agli occhi dall' ombra d' un sovrapposto monte , o dagl' intralciati cesti d'alberi, quivi si striscia in un oscuro fondo, e là d' improvviso risplendente appare dalle non aspet- tate aperture del bosco. Questo spettacolo veduto ( 9^ ) dall' alto d' un colle in tutta la sua varietà , ed ab- bellito di tutti gli scherzi dei riflessi , e di tutte le bellezze del chiaroscuro , eccita sentimenti ine- sprimibili. Non v'ha scena, di cui l'acqua non possa aumen- tare , o diminuire l' impressione ; non v' ha commo- vimento , che dessa non possa produrre , accrescere , od addolcire : tanta è 1' energìa di quest' elemento. DELLE PRATERIE. Le praterìe, che appartengono in parte alla pianura, non sono suscettibili d' alcun carattere sublime , quando pur anche fossero molto estese : sono d' un genere mediocre , e non producono che leggieri impressioni. Nulladimeno la natura presenta in esse delle decorazioni amabili , e quiete , il cui carattere è r apparenza libera , e campestre : richiamano alla mente le immagini graziose delle pastorali , e sem- brano specialmente consacrate ai sentimenti del riposo , e de piaceri tranquilli. La bellezza delle praterìe dipende principalmente dalle curve dolci , che segnano la di lor circonfe- renza. Rimediano queste alla soverchia uniformità colla varietà , che offrono. Tutto ciò eh' ò regolare, angoloso, acuto, è da escludersi. Da poi la lor bellezza è determinata dalla vivacità . e dalla freschezza del verde , dalle interruzioni , e dall' ombre , che produ- cono gli alberi isolati , ed a gruppo , dalla lor cor- nice formata da colli , da' rocchi , e da' boschi , e dalla loro connessione con tutti questi oggetti. Un ruscello, oppure un fiunaicello , che insensibilmente svolge le sue acque , spande lume , e freschezza , e cangia la compiacenza tranquilla, che prova l'anima, in un commovimento più vivo, in quello della gioja. DELLE LONTANANZE. Le lontananze fanno gioire l'occhio dei differenti oggetti del paese. Esse dipendono in parte dalla natura medesima di questi oggetti , ed in parte dalla loro situazione , e concatenazione , ed in parte an- cora dal punto da dove si considerano. Gli oggetti puonno colla loro importanza , vaghezza , e novità comunicare ad una lontananza un carattere distinto ; ma ve n'hanno ancora che sono privi d'effetto, e di significazione, che la natura occupata della maggior perfezione del totale mischia , e confonde nelle grandi masse, e che l'attento giardiniere non vorrà separare per metterli in distinta luce. Gli oggetti acquistano quasi maggior energia dalla loro situa- zione, ed attaccamento, che non ne prendono dalla loro naturai configurazione, considerato ciascheduno a parte. Le situazioni rischiarano , ed oscurano , e 94 ) rinforzano , e modificano con una varietà sorpren- dente gli effetti delle forme , e dei colori , della grandezza, e del movimento. Finalmente gli oggetti non solamente per se stessi, ma ancora per il loro collocamento , per la loro situazione , e legame possono comparire sotto aspetti diversificati , a mi- sura che si sono disposti i punti di vista , dai quali si scorgono. Quantunque le lontananze si na- turali , che artefatte possano essere variate all' infi- nito , tuttavìa si distingue qualcuno de' loro princi- pali caratteri. Il primo sarà quello della grandezza , e del subli- me , che comprende , oltre la maestà , e dignità degli oggetti , la distanza , e la moltitudine delle parti. Rousseau pretende che il gusto de' punti di vista, e delle lontananze deriva dall'inclinazione, che hanno la più parte degli uomini a non piacersi , che ove non si trovano ; è da presumersi però , che provenga da più nobil sorgente; pare, che risulti da ciò , che l'anima nostra essendo originalmente espansiva, ama di slanciarsi ai più lontani oggetti , e di unirli , e comprenderli a un tempo stesso nella sua immagi- nazione , ciò che forma ed esercizio , e conteata- mento delle sue facoltà. Non v' è cosa, che animi di più, e rallegri una lontananza , che la mobilità degli oggetti : le imprime (95) un carattere particolare , e differente di quello della grandezza , e della varietà. Fra tutti gli oggetti mo- bili del paesino si distinguono soprattutto le acque coperte d' ogni sorta di battelli in movimento. Tuttavìa non bisogna pretendere dappertutto ve- dute libere , né dalla natura , né dai giardini. Le prospettive aperte all' occhio da ogni parte distrag- gono, ed all'ultimo faticano, come un cielo sempre sereno , e che non è adombrato da veruna nube. L' occhio egualmente , che lo spirito , domanda dei punti di riposo , degli spazj chiusi , ove possa riani- marsi sulla verdura , sotto fresch' ombre , o al mor- morio d' un ruscelletto. Il godimento d' una tenera decorazione , che riposa in seno d' un dolce crepu- scolo , serrata da ogni banda , non é mai più vivifi- cante , che in seguito alle delizie delle lontananze chiare , ed estese. Varie sorti d' oggetti , come un romitaggio , un bagno , esigono assolutamente siti rinchiusi , e bisogna alcune volte nascondere una parte della prospettiva , affin d' impedire la distra- zione , o per far comparire qualche parte nel suo migliore aspetto. La natura ne' suoi paesetti limita la vista con eminenze, e con boschi , e l'artista giar- diniere potrà di più servirsi delle fabbriche. Riguardo ai siti , che non somministrano alcuna lontananza piacevole , come sono i campi , le pianure e 96 ) aride , e sabbiose, le paludi, ec. , le quali disgu- stano col loro vuoto , e colla loro uniformità , 1' oc- chio Tuole, che gli si nascondano. Si potrà ancora rimediare con avvantaggio ad una lontananza , che presenta un non so che di vago, e d'incerto, inter- rompendola con piantagioni diverse. Un paesino, le cui differenti parti sono distaccate le une dalle altre , e per così dire disperse , farà peggiore effetto, a misura che sarà più esteso. Tocca all'uffi- ciosa mano dell' arte a porvi rimedio. Gol soccorso degli alberi isolati , ed in gruppo 1' arte può stabi- lire maggior connessione fra le parti , e meglio carat- terizzarle ad effetto di comporre un tutto ; il pae- sino guadagnerà varietà , e le lontananze non sola- mente si moltiplicheranno , ma acquisteranno mag- gior attrattiva , e vezzo. ACCIDENTI. La natura è fertile in apparizioni accidentali , colle quali abbellisce i suoi paesetti nelle differenti sta- gioni dell' anno , e nelle diverse ore del giorno, I cambiamenti che offrono il levare ed il cadere del sole; l'ordine, il movimento, e i diversi quadri delle nuvole, soprattutto ne' temporali , ed alla sera per r obbliqua ripercussione del sol fuggitivo ; la repen- tina vicenda delle improvvise apparizioni del sole, (97 ) ^ dell* ombre , V Incerta luce della luna velata da nube , che passa ; il chiaroscuro delle lontananze , dipendente dallo stato del cielo , che vi frammischia le sue forme , e il suo chiarore ; il vapor leggiero , e celeste , che nuota d' intorno ai punti di vista ; 'l'effetto dei colori del baleno ; le rugiadose perle mattutine , che risplendono ne' prati ; le figure biz- zarre della fluttuante nebbia; l'agitazione del foglia- rne , e dell' acque ; li piacevoli riflessi , che ci allet- tano di più dei raggi della primitiva luce : tutte queste variazioni della natura , che noi comprendiamo qui sotto il nome d' accidenti , sembrano formare talvolta delle situazioni novelle , e creare de' nuovi oggetti. Rianimano l'effetto della luce, e dei colori, cambiando perpetuamente il chiaroscuro delle deco- razioni , e riescono in fatto di paesetto la più fertile sorgente di varietà , e di vita. Sorprendono l'occhio attonito con apparizioni, che l'immaginazione non saprebbe rappresentarsi, né le più abbaglianti, né le più magiche, né le più rapide a scomparire. Per imitare , per quanto lo può l' arte debole dell'uomo, gli accidenti, che sono particolari alla natura , il paesista spia le sue vie più segrete. Questo mezzo non é dato in tutto all' artista giardiniere : esso aspetterà con pazienza , che la natura abbel- lisca il suo distretto. ^ i3 (9M /"r<^j"^ CARATTERISTICO DEI DIVERSI CANTONI. I cantoni più atti a formar giardino sono special- mente gli aggradevoli , e gli allegri , e quelli ove regna la serenità , e che si possono chiamare ridenti , e lusinghevoli. Sono generalmente composti d' una variata successione di luoghi bassi, e d'eminenze, di sinuosità , e d' ineguaglianze ; e vi hanno luogo pra- terìe, macchie, boschetti, fiori, acque, e collinette riunite spontaneamente, e con garbo. Le roccie, le alte catene de' monti , e le grandi cadute d' acqua ne vengono escluse. Più le diverse composizioni di questi oggetti sono ( 99 ) variate , ed intralciate tra loro , più esse piacciono. La freschezza , e la vivacità della verzura , che span- desi dall'erba, e dagli alberi; la limpidezza dell'acque; il chiaro specchio , che offrono ; il siisurro , lo stre- pito, che produce , zampillando una folla di tortuosi ruscelletti , che scherzano ; i colorati fiori , le amene colline coronate di boschi, e di fioriti cespugli; r ombre , che rischiarano piacevolmente ; il giuoco de' riflessi incerti ; le lontananze animate determi- nano il carattere di cotesti cantoni a seconda dei loro differenti gradi , che si portano dal puro aggra- devole al gajo , al ridente. La natura crea i cantoni di questo genere con una varietà infinita, e con copiosa diversità di gran- dezza , di forme , di colorito , d' ordine , e di com- binazioni. L'impressione, che formano, è moderata. Una placida compiacenza , un' effervescenza di pia- cere , che riscalda , un' estasi piacevole , ecco gli effetti, che producono sui sensi simili distretti. Quelli, in cui regna un'amabile melanconia , o il solenne , sono più rari in natura , ed hanno una maggior energia. I cantoni aggradevoli strisciano leggiermente sull' anima , facendovi una debole im- pressione: quelli, di cui parliamo, seducono l'anima, l'attraggono, l'incantano, la commuovono, e l'elevano. Un cantone, nel quale domini la dolce melanconia, ài produce coli' esclusione totale delle lontananze ; pel mezzo di fondi , e di abbassamenti ; pel mezzo di macchie , e di folti boschi , soA'cnti volte per l'effetto di semplici gruppi d" alberi grandiosi, e fitti, sulle cime de' quali si fa intendere un sordo mug- ghio ; pel mezzo d'acque stagnanti , o che nascoste agli occhi producono un affogato mormorio ; pel m.ezzo d' un fogliame oscuro , di tronchi , o foglie radenti, e d'un' ombra, che si distende all'intorno; o per la mancanza di tutto ciò, che annuncia la vita, e l'attività. In questi cantoni vi si mostrano rara- mente de' chiari: qui abita il silenzio, e la solitudine. Un solitario uccello , che svolazza; una tortorella, che geme sopra una concava cima d' una consunta quercia ; uno smarrito usignuolo , che racconti le sue pene al deserto , bastano a riscaldar la scena. Offre un consimile cantone il dolce godimento del riposo , e della solitudine , la lusinghiera immagine dell' idea che 1' uoino basta a se stesso , e la paci- fica dimenticanza delle cose , che intorbidano l'in- terna nostra quiete. Confidente dell' amore , questo cantone trattiene viva 1' occulta tenerezza del cuore , e medica dolcemente gli affanni. Lo spirito si ab- bandona a riflessioni più libere , e più degne di lui; tutte le sue forze si concentrano, e ne divengono più attive. L'immaginazione si eleva con istraordinario e loi ) volo ad una nuova sfera d' idee , fra le quali va errando con segreto entusiasmo. Chi potrebbe essere così poco filosofo per non procacciarsi nel suo vasto recinto , ove regna la serenità , un cantone proprio ad ispirare la dolce melanconia ? A chi mai queste impressioni potrebbero essere assolutamente stra- niere ? Straniere al punto di non averle mai osser- vate nella natura , o di non averle ammirate , e sen- tite nei valorosi poeti , che le han cantate ? ROMANZESCO , E MAGICO. Il romanzesco , o il magico in fatto di paesettì, risulta dallo straordinario , e dal singolare , che do- mina nelle forme, nei contrasti, e nelle connessioni. Particolarmente s' incontra questo carattere nei can- toni disseminati di montagne , e di roccie , in rin- chiusi deserti, ove non è pervenuta ancora la mano ardita dell'uomo. Oltre le forme, i forti contrasti, e gli strani e sorprendenti avvicinamenti generano il romanzesco. Qui l' immaginazione dovendosi occu- pare d' oggetti vicini , gli oggetti lontani rimangono intercetti ; rare volte si stendono in avanti , ma più sovente s'innalzano dal basso in alto , o s'internano dallalto in basso. Là ove il deserto aspro, ed oscuro s'accoppia all'ombrosa valle pacifica, smaltata di vaghi ( 102 ) fiori, o dove il torrente precipita le sue acque sclilu- mose dall'alto d'una balza attraverso d'una vario- colorata macchia , che errano di poi placide , e lu- centi fra le verdi foglie; dove le bianche creste d'una calva roccia aprono la volta d'una bella foresta... là comincia il carattere romanzesco. La natura sembra piuttosto gettarlo alla ventura in un momento di felice capriccio , che terminarlo , e sfamarlo delicatamente. Sono colpi accessorj , arditi , singolari, che sfuggono dalle sue mani nella composizione de' quadri campestri. 11 romanzesco apporta sorpresa, ed una piacevole meraviglia, e fa rientrare in se stesso. La grandezza, e r oscurità producono i cantoni solenni , gravi , sublimi , e maestosi. E fuor d' ogni dubbio , che la prima di queste proprietà riesce indispensabile alla determinazione di cotesto carattere ; quanto alla seconda, essa aggiunge vigore all'impressione della grandezza , come lo provarono già i Greci , e li Druidi ne' sacri loro boschi di querele. Il silenzio, che circonda un oggetto sublime , ne accresce la maestà. Uno strepito veemente , quello della tem- pesta sul mare , o di un furioso vento ne' boschi , o del fremito delle cateratte risveglia altresì senti- menti distinti, e concorre egualmente che il silenzio profondo ad esprimere il carattere , di cui si parla. ( io3 ) Le catene de' monti , le roccie soprattutto , allor- ché sono spelate , ovvero rese oscure , e nere ; gli alti boschi , ed i gruppi d' alberi slanciati ; i rapidi torrenti, l'impetuose cadute, le lontananze al mare, i monti bianchi di neve , i vulcani, gli abissi .... r oscurità delle foglie , le ombre forti , le tenebre della notte rischiarate da scarsa luce di luna , che attraversa un'annosa selva; una calma, una solitudine profonda all' intorno , che somministra all' anima la facoltà di porgersi all' impressione di tutti questi oggetti , e di abbandonarsi all'idee, ed alla medita- zione , che cagionano ; tutto ciò , più o men bene combinato, forma un cantone maestoso, e sublime. I suoi effetti sono la maraviglia , la compunzione , e r elevazione della mente. Commovimenti di siffatta tempra , e sopra ogni cosa il sentimento cosi pos- sente della grandezza, e dell'onnipotenza del Motore della natura, quanto mai piacciono ad uno spirito, che non ha peranche scordato di sentire la propria dignità ! I cantoni di tal carattere sono una rarità anche in natura, e non s'incontrano che d'intorno a' pro- montori lungo le spiagge del mare, oppure sull' Alpi, ne' Pirenei, e fra le più esaltate sommità de' monti , infra antiche foreste, e ne' deserti, ove signoreggiano indomiti torrenti, ed incendiatori vulcani. e io4 ) Noi Tediamo come la natura genera cantoni di diflerenti caratteri , atti a produrre differenti impres- sioni. Cotesti naturali caratteri possono altresì essere rinforzati per diverse maniere dall'intelligente mano dell'uomo. E per tal guisa che un ridente cantone , fi'egiato d'una pastoral capanna, o d'una casa ru- stica; un melanconico da un solitario convento; un romanzesco da gottiche ruine ; un maestoso da un tempio ; tutti vi guadagnano prodigiosamente. Allora quando simili edificj , e monumenti sono congiunti a' cantoni, cui convengono di loro essenza, le fab- briche , e i cantoni si contraccambiano I energia loro ; i loro caratteri ne divengono più marcati, e ne risulta un complesso d' idee , e d' immagini, che agiscono con forza determinata, e possente sull'animo nostro. Il naturai carattere d'un distinto cantone può an- cora cangiarsi, e trasformarsi in un altro. Per esem- pio , un cantone malinconico può rendersi allegro. Aprite delle lontananze , rischiarate il bosco , date del pendìo all'acque , e fatele zampillare; diminuite le masse dell'ombra con molti chiari; intorbidate il silenzio del sito, soltanto col belamento di greg- gia , che pascoli nel vicinato . . . immediatamente la scena malinconica si trasformerà in un' allegra. Si può puranche trasformare un cantone , che e io5 ) non significhi gran cosa in un altro di carattere deciso. Scegliete uno spazio di terreno piano senza forma , senza bellezze , puranche sterile ; cambiatelo in colli- netta erbosa con cespugli, con gruppi di piante, e con piante isolate , e ne Otterrete una parte di cantone allegro. Alcune volte scorgiamo ne' campi delle quer- eie rare , e difformi , incurvate dal tempo , e dalla tempesta , colle cime morte , che sparse in qua , in là presentano un tristo aspetto : figuriamoci al loro posto de'cesti d'arbuscelli di bella venuta , e verdeg- gianti; ed il campo prenderà un ridente aspetto. A misura che lo spazio totale formerà un mcscu- glio di varj cantoni , guadagnerà a poter essere va- riato. Cosi un giardino composto di diversi cantoni d un distinto carattere , risveglierà impressioni di- verse; ma in tal caso la successione, ed il filo delle impressioni avranno una particolar influenza. Primieramente convicn esaminare qual effetto pro- duca in particolare ciaschedun oggetto naturale , la sua situazione , e la sua disposizione. In seguito va fatta attenzione alle proporzioni, che hanno tra loro gli effetti degli oggetti isolati , al loro più o meno d'accordo, al limite, ove principia l'armonia delle omogenee emozioni , e dove cominciano a divergere. Là dove nello stesso tempo si osservano oggetti , le cui forze sono di^'^erse , là pure procede un'emozione i4 ( io6 ) composta. Si può perderla più facilmente, che una semplice; ma allorquando riuscirà, è immancabile un prodotto maggiore di sentimento. L'artista giardiniere , che espone quadri di una forza considerabile , e diversa , deve industriarsi , come gli altri artisti , di rinvigorire le emozioni. Scegliendo i suoi oggetti, sarà dunque circonspetto a non impiegare , sia successivamente , sia tutto ad wn tratto, che quelli, le cui impressioni non si distruggono vicendevolmente , e non si contraddi- scono, ma che s'accordano, e felicemente si maritano. Ciascun oggetto deve essere per se stesso tale , e diretto di maniera, che, malgrado la presenza, o la varietà degli altri, che si scorgono al tempo stesso, le impressioni di tutti seguano , per dir cosi, una linea non interrotta , e vadansi a riunire in un sol punto , e si avvalorino , e si rinforzino scambievol- mente colle loro combinazioni. Se non si ha cura di raccogliere le differenti impressioni , e riunirle , e formarne un centro comune, un giardino non avrà mai la perfezione , che aver deve come opera di gusto di- retta dal raziocinio , vale a dire 1' unità , senza la quale qualsisia varietà stanca , e riesce infruttuosa. Le impressioni vogliono essere ragionate ; vi si ricerca una condotta, ed un filo, come in un poema, e la più fina conoscenza del cuore umano. Ancora, ( I07 ) di grazia, un'osservazione, che mi pare di conse- guenza, onde meglio distinguere le differenti specie de' giardini, che si possono construire. Si può com- porre un vasto giardino di var] cantoni , ma egual- mente si può benissimo immaginare un bel giar- dino , che non consista, che in un sol cantone di un carattere , e di un effetto semplice , e determi- nato. Per tal maniera si possono aver giardini , che non sieno che allegri; altri, in cui regni una piace- vole melanconia; altri, che non sieno che romanze- schi , e finalmente altri puramente maestosi , secon- do la variata disposizione del cantone , in cui si trovano, e dalla quale è dinotato il loro carattere. Questa differenza riesce ancora più considerabile per r uso , che si può fare dei giardini stessi. Un casino di campagna , dove si vuol godere de' primi mesi della bella stagione , richiede un giardino alle- gro ; un avanzo di convento , un romitaggio , un tempio pare che si accordino meglio con un can- tone dolcemente melanconico; un vecchio castello chiama un giardino romanzesco. Ciascheduno di questi giardini aver potrebbe un' estensione consi- derabile, senza perdere punto della semplicità del suo carattere; ben inteso però, che il cantone, da cui è formato , ritenga 1' originaria sua indole. ( io8 ) ^■1^57: X: /J. /nfi. DELLO SPAZIO TOTALE. Lo spazio è come la tela, sulla quale deve dipin- gere r artista giardiniere ; e la prima sua ricerca riguarderà la natura di questo dato spazio. E cosa inutile di richiamare qui, che non bisogna scegliere per un giardino un luogo d'aria cattiva, o soggetto all'umido, soverchiamente vicino alla città, o di troppo lontano da un borgo. Vanno conside- rati i pericoli diversi , cui soggiacciono i giardini posti in vicinanza de* fiumi , e delle grandi strade ; e non vanno mai riposti in un fondo privo di viste libere, o malamente circondato. Ciò che esige la sa- nità, il comodo, il piacere, e la possibilità di ese- guire quanto si medita , risalta presto agli occhi di chicchessia; sovrattutto un suolo fertile, e dell'acqua. Per più ragioni fa d'uopo cercare per un giardino uno spazio , che abbia in se stesso delle naturali bellezze. Ciò accende il genio dell'artista giardiniere, che travaglia , per dir cosi , sotto gli occhi della bella natura , eh' è il suo modello , e che deve sfor- zarsi di superare; ciò diminuisce le cure, e le spese della disposizione , dove il terreno , gli alberi , le foreste, e l'acque forniscono abbondantemente da se , e suggeriscono 1' ordine delle idee ; ciò rileva l'effetto della distribuzione interna colle impressioni, che producono le vedute all' intorno , le quali non sembrano mai così belle , che allorquando si possono considerare da un sito piacevole per se stesso. In conseguenza , per quanto si può , e per quanto lo permettono altre leggi , cercate di avere nel vicinato del vostro giardino delle prospettive libere, amene, e variate. Ma non bisogna poi che 1' occhio le veda dappertutto interamente , e le scorga in tutta la loro estensione da ciascheduna parte del giardino , che in tal caso interromperebbero l' azione delle ( Ilo ) digerenti sue scene , destinate a produrre ciasche- duna il suo particolar effetto. Le lontananze dovranno essere ora velate , ora scoperte, ora presentate sotto tal punto di vista , ed ora sotto tal altro , di modo che per tal mezzo la di loro propria impressione non solamente sia accresciuta , e moltiplicata , ma che si accordi pur anche colle altre decorazioni del giardino. Dove regnano la dolce melanconia, la me- ditazione , ed il riposo , dove 1' occhio debb' essere occupato a considerare una sola scena esposta , là una perspettiva ridente distrarrebbe. Disponendo le scene del giardino, convien fare attenzione al carat- tere de' prospetti , che offre il circondario ; soprat- tutto considerando che riesce più facile di adattare il giardino al paese , che il paese al giardino , a meno d' intraprendere sugli oggetti del contorno dei cambiamenti cotanto dispendiosi , come quelli , che sono stati operati in alcune ville Inglesi. 11 bello de' giardini pittorici dipende molto dall'arte di legare le vedute interne del giardino colle esteriori del paese , in guisa , che non vi sia contraddizione tra loro , ma che producano un effetto unico , e rin- forzato. L' estensione dello spazio destinato a diventare giardino contribuisce a determinare la disposizione totale, e quella delle singole scene. Più lo spazio è ( 111 ) vasto, e. più si acquista il diritto d'aspettarsi migliori effetti dal genio, e dal sapere dell'artista. E da asse- gnarsi un sito spazioso alla formazione d'un ragguar- devole giardino , affinchè le decorazioni non vi si trovino ammucchiate , ma perchè si distendano , e sì succedano con ordine, e perchè non intorbidino i movimenti dell'anima, ma ne facciano nascere un seguito filata , ed armonioso. Una lista di terreno , che si distenda al lungo davanti la casa, riesce ben incomoda, e quasi ribelle alla formazione d' un giardino pittoresco ; vi vuole di contro la casa uno spazio di terreno , che si di- stenda presso a poco in quadrato , e che abbracci la casa tutta all' intorno. Gli spazj quadri-lunghi in avanti , che serrano la casa nel mezzo , quantunque meno adattati , sono tuttavìa suscettibili d'essere ridotti a formar giardino. La casa certo non vi figurerà di molto , non poten- dosi questa isolare , ma si potrà cavar partito del restante. L' oggetto principale è d' ingrandire lo spazio per ottenere gli effetti, che si hanno di mira; e perciò alcune volte ne' piani di tal figura converrà portare la piantagione da un lato solo , e lasciar scoperto l'altro lato, che goderà di vista. Qualora il terreno sarà soverchiamente ristretto , basterà otte- nere una sola scena, quella della casa. e lt2 ) Dev eè&e.re messo debitamente a contribuzione tutto il vicinato, e per ciò conseguire, sarà travagliato il terreno del giardino in tutt' i sensi. Ne' piccioli particolarmente s'impiegherà tutta l'arte. La mossa del terreno riuscendo uno de' principali mezzi per ingrandire gli spazj , e per disporli con effetto, e in ciò consistendo gran parte dell'arte, e dell'opera dei giardini, l'artista giardiniere non si stancherà mai d'addestrarsi a modellare con terra creta superficie diverse di terreno, a norma de' casi, che gli si pre- senteranno , o che amerà figurarsi , onde pervenire ad acquistare sempre più la teoria , e la pratica della sua arte. Un terreno , che non consiste , che in pianura , è poco proprio per un giardino , perchè troppo uni- forme , e perchè le variazioni artefatte costerebbero troppo. Scegliete uno spazio , che non sia totalmente sprov- visto di pianura , ma che rinchiuda ancora delle alture, de' fondi , e varj cangiamenti. Un consimile terreno non offre soltanto diversità, concorre altresì a comunicare varietà , ed effetti alle scene campe- stri, che vi s'introducono. E cosa saggia e prudente d' approfittare de' doni della natura. Costiere ricolme a dolci pendìi , piacevoli eleva- zioni isolate , tondeggianti rincalzajiienti , cigli di ( ii3 ) fiume sicuri, o abbandonati dall'acque, e circondati da interessanti, e variate vedute alla portata dell' oc- chio formano le belle situazioni, ed il locale più atto alla costruzione di una villa di piacere , che non riporrete agli crii di un lag>o , né alle falde di un monte, ne inchiodata ad un rapido colle, o confusa ne' villaggi, come generalmente tra noi si veggono, e dove le belle posizioni per la maggior parte sono occupate unicamente da rocoli , e da cappuccini. La scelta della situazione vien fatta in Inghilterra dopo le più grandi indagini , e i più maturi esami. L'esposizione ancora merita sommi riflessi, e il più delle volte converrà , che l' abitazione prenda obbliquamente i venti cardinali, e sia riparata dalle incomode gole, e dai venti settentrionali. I fiori , gli arbusti, le piante, e l'acque sono mezzi capaci a rompere la monotonìa del piano; ma un paese montuoso, e disseminato di colli , dalla natura stessa è stato organizzato per essere più suscettibile di varietà, e di movimento. Fornisce diversità nelle ineguaglianze, nelle curvature, e nel declinamento del terreno; maggior grandezza, e differenza negli aspetti; più libertà, ed ardimento nella situazione degli alberi; più di vita ne' ruscelli, e nelle cadute d'acqua, che non si riposano mai. Un parco , o un vasto ricinto esige un paese ove l5. e ii4 ) si ti'ovi una ricca successione di variati cantoni , di valli, di colline, di fondi, di montagne, di pendìi dolci , e rapidi : qui le vedute si moltiplicano da se stesse; ve ne sono sull'alto, ve ne sono al basso; ciaschedun passo mena verso un sito , verso un nuovo quadro. Le scene spariscono, e ricompajono; delle nuove nascondon le già vedute; le situazioni cambiano perpetuamente. Si sale, e l'orizzonte sten- desi da ogni parte; più si monta, e più si vedono i cantoni affondarsi , e perdersi ; la celeste volta si sviluppa all'infinito , ed ai suoi orli la luce del giorno va ad indebolirsi ne lontani vapori : 1' ammi- razione , e la meraviglia vi riempion l'anima. Succe- donsi commozioni più dolci a misura che si riviene al basso. Fugge il cielo , si nascondono i lontani oggetti : i pendìi conducono a praterìe , a boschi , a laghi. La sola natura del suolo fornisce tutte que- ste diversità , e tutti questi incanti. Le ineguaglianze del terreno animano in gran parte la natura; senza di esse l'acqua dormirebbe nei laghi, non vedremmo scherzare i ruscelletti , non intenderemmo lo strepito della rapida caduta. La natura è infinita nella maniera , con cui riu- nisce le differenti disposizioni del suolo ; ed in questa riunione sempre nuova è riposta una delle incognite sorgenti del suo inesausto allettamento. ( ii5) L'artista giardiniere non perda mai di mira que- sta inimitabile maestra, quando si tratta di distri- buire , d'innalzare, o d'abbassare il terreno, ed allorché cerca una novella connessione fra le parti. Eo"li non muova passo senza averla accuratamente consultata. Conviene principalmente indagare qual è il carattere naturale del cantone , che vuoisi cangiar in giardino , onde adattarsi a cotesto carattere , ed onde saperne cavare il miglior partito. Non si può mai abbastanza inculcare , che biso- gna seguir la natura , e non guastarla a forza di mal inteso dispendio di testa, e di borsa, né stranamente disfigurarla con violenza volendola abbellire. Non bisogna formar il piano del giardino a norma d' un sol modello isolato , che ci é piaciuto ; ma conviene aver sempre riguardo alla particolar disposizione del locale. Operando così, si rimarrà fedeli alla na- tura ; vi sarà un maggior numero di bei giardini , e non si discernerà una sola copia. L'opera principale de giardini all'Inglese consiste nella disposizione del terreno. Se questa disposizione l'ha già fatta la natura, o l'arte l'ha imitata, ma in modo, che rechi piacere da per se sola, e denoti i differenti partiti da pren- dersi, nuli' altro resterà più, che di vestire il suolo, e d'ornarlo d'erbe, di piante, d'acqua, e di fabbriche. e ii6 ) Generalmente parlando , e soprattutto trattandosi dì piccioli giardini , la scena della casa sarà la prima a ricavarsi , ed i ritagli risultanti serviranno per le altre. Si possono ornare de' siti nudi, si possono disunir delle parti , per dare ad esse una nuova connessione; si puonno aprire, e chiudere delle prospettive, in- trodurre il chiaro, o dar luogo ali oscurità , chiamar r allegrìa , o la tristezza in un cantone ; si può rin- forzarne , o indebolirne il carattere , renderne gli effetti più determinati , più delicati , e più vivi : ma con tutte queste risorse, l'arte non deve mai smar- rirsi al segno di tentare con isforzi temerarj di rove- sciar la natura : deve piuttosto impiegarli a pulire , che a rifondere ; non tormentare , né soverchia- mente finire gli oggetti naturali , che a forza di tra- vaglio cessano d' essere belli. La natura presenta can- toni , che r arte non può nò trasformare , né pro- durre; tali sono il romanzesco, ed il solenne. Come mai l'arte creerebbe os^^^etti cosi maestosi , e come ne additerebbe la di lor combinazione ? Come quelle catene di monti, quelle rupi, e quegli scogli, quelle acque, e quelle lontananze? Che l'arte adunque non prodighr le sue forze in distretti senza impor- tanza , senza carattere, e d'una disposizione contra- ria alle leggi del bello : potrà raggiustarli ; ma non (II?) potrà , che rare volte metamorfosarli senza offender la natura , e senza lasciarvi le tracce della violenza , e del dispendio : evitate li cantoni di un carattere ribelle , ed indomabile ; oppure , allorché voi nelle vicinanze travagliate su siti più docili, lasciate que- sti cantoni tali quali sono, perchè servino d'ombra al quadro. Quando si è ben colpito il carattere del paesetto , o d' un cantone , che n è una parte , bisogna rivol- gersi con tutta la cura , ed ornare e rinforzare questo suo carattere: piantagioni, distribuzioni, cangiamenti, scene isolate naturalmente , o ad arte ne vengono in conseguenza. Sia che si formi un giardino , ove do- mini la maestà , il romanzesco , la melanconia , il piacevole , e 1' allegrìa , sia che se ne formi tal altro per gioire de piaceri delle differenti stagioni , sia finalmente che se ne formi per soddisfare ai biso- gni , per occupare una qualsiasi destinazione , sem- pre si troverà costretto l'artista di rivenire al carat- tere proprio del cantone , ove lavora , e di cui non perderà mai di vista la viva immagine. Il carattere naturale d'un paesetto può essere semplice , o com- posto : può egualmente essere solingo , animato , ridente , melanconico , fertile , deserto , scoperto , rinchiuso, o consistere in una variata combinazione di tali qualità. Quando si tratta di giardini di una e ii8 ) tasta estensione , e ne' quali la scena può essere di- Yersificata , il carattere composto avrà la superiorità sul semplice. Ricercate allora le marcate divisioni di questo carattere , affine di disporre le vostre de- corazioni, e lo spazio delle vostre differenti scene , di maniera che ciascheduna corrisponda al carattere particolare del sito, che occupa. Dipende dall'osservazione di questa capital regola il conveniente legame de' diversi caratteri isolati , che presenta lo spazio totale del giardino , e da essa deriva in gran parte la di lui perfezione. I giardini d'un carattere semplice non domandano che un consimile canton generale , senza notabili varietà. La naturai disposizione d' un cantone lo rende atto per se stesso ad una determinata specie di giardino. La stessa forma del terreno , senza far caso sopra il più , o meno di sua fertilità , sopra le sue piantagioni , e gli oggetti del circondario , an- nuncia anticipatamente quale specie di giardino esiga, E del dovere delf artista giardiniere di correggere, e di saper velare i difetti dello spazio , ove deve im- piegare il suo genio ; difetti , che la natura , la quale non travaglia , che in grande , poteva benissimo la- sciar sussistere; ma riempiendo questo difficile incari- co, cerchi di evitare un'esattezza penosa, ed esagerata. Volendosi tutto abbellire , e tutto lisciare , si palesa •oer il minuzioso una preferenza , dovuta unicamente a ciò , eh' è importante ; si prova che vien dimenti- cato quanto le piccole negligenze possono non sola- mente accordarsi coli' effetto , che produce la bel- lezza; ma eziandìo col toglierle, farvi perdere una parte del bello, che piace mai sempre. Non si potrà abbastanza inculcare , che convien guardarsi dal distruggere inutilmente, o mal a pro- posito gli oggetti naturali , che si trovano nello spa- zio totale. Gran numero di giardinieri credono , che avanti di principiare le loro piantagioni si debba levare tutto ciò , che la natura ha fatto crescere ; e 1' esperienza prova , che sarebbero più presto , e più felicemente pervenuti al loro intento , se avessero secondato la natura con cambiamenti leggieri , e con moderate addizioni. Frattanto che le nuove pianta- gioni languiscono , o non pervengono che lenta- mente ad una tal qual perfezione , si stanca del pri- miero progetto , o si fanno tanti cangiamenti di tempo in tempo , che riducesi I opera a nessun valore. Quante cose , che al primo colpo d' occhio sem- brano superflue , e quasi nocive , possono , dopo un maturo esame , fondersi felicemente nel piano generale ! Un albero , di cui a formare 1' orgogliosa cima vi è voluto un mezzo secolo , viene spesse ( Ilo ) volte sradicato per un nulla , non senza una specie di sacrilegio. Risparmierei perfino una quercia seco- lare col suo tronco per metà consunto , e co' suoi rami informi , in par^e seccati ; e se il luogo lo per- mettesse, vorrei collocato sotto la sua poco folt' om- bra un romitaggio , cui invitasse a visitare la consi- derazione , che tutto perisce; frattanto che un com- passionevole gufo, nascosto in una concavità dell al- bero , facesse sentir dall' alto i rari e lugubri suoi lamenti. Non si spinga troppo in là questa osserva- zione. Tutto ciò , che notabilmente intercetta un aspetto aggradevole ; tutto ciò , che felicemente non si accorda , o non si piega a verun partito , devesi levare ; e 1 artista giardiniere , che eseguisce le sue piantagioni , ha il diritto di disfarsi di quanto è ribelle , o ripugna alla composizione del suo pia- no, lo impedisce, o lo confonde: ma non distrugga mai senza grave necessità. Non si possono dar pre- cetti fissi circa i confini, che aver deve lo spazio d'un giardino: sono sommessi a grandi variazioni, dipen- denti dalla natura del distretto, dalla distribuzione, e dalla destinazione stessa del giardino, punti fon- damentali da consultarsi. Tuttavìa si può quasi sta- bilire per massima , che non bisogna sforzarlo a prendere una determinata figura , e che i confini ( 121 ) non devono essere troppo fortemente segnati , né troppo in vista. Riescono aggradevoli quando vanno a perdersi insensibilmente nel circondario , e quanto più si amalgamano meglio con esso. I muri , o le fosse del confine saranno nascoste col maggior arti- ficio (i). Un giardino, il cui termine è occulto all'oc- chio , sembra più naturale , e più grande. La vista della fine d'un sito piacevole è importuna, del pari che l'idea, che pervenuti a un tal punto, bisognerà retrocedere. Gli oggetti lontani , ed una veduta , che si sviluppa grandemente , soddisfano piacevol- mente ai bisogni della nostra immaginazione. In generale più i passaggi , le elevazioni , ed i rabbassi fan comparire i prospetti moltiplicati , e varj , più la vista nelle parti lontane , che da per se sola ricrea , ed estende 1' anima , è ravvivata ; quindi noi apprez- zeremo maggiormente 1' artista giardiniere , che ci ha saputo procurare tanto piacere , di cui non possiamo più far senza, accostumati che siamo al bello di natura» Una foresta , le praterìe , e soprattutto un lago sono i confini più aggradevoli d' un giardino : poi- ché non solamente questi oggetti piacciono sempre fi 7 c)io r'JiM^iàezzcu éeauano ti couftut) di divezzi patcSi atcuitt tatt pafi coio cazleffo , Mpzcu cui étaj éczitto di tioto iiinoùzazii , j>ezcfiè vt joio uajcojiej def/h dijpojla iiuic/ia. i6 ( 122 ) per se medesimi , ma di più 1' occhio vi si fissa con compiacenza , i^erchè yì trova occupazione , e diver- timento. Qualche volta il carattere particolare , e la desti- nazione d' un giardino possono esigere un recinto , ed una privazione assoluta di lontananze ; ed in al- lora bisognerà far conto sopra de' soli punti di vista interni, che si creeranno. Il capo d'opera nella formazione d'un giardino all'Inglese , sarà quello d'intraprendere nello stesso tempo la costruzione del giardino , e della casa in uno spazio ben inteso , ed in vicinanza d' un corpo d'acqua disponibile. Dove il terreno salga, la casa dovrà essere situata nella parte più alta ; e dove vi sia pianura , si praticheranno i sotterranei , ove altre volte vi sarebbe stato il pian terreno abitabile. Con terre addossate ai muri , e dolcemente inclinate si coprirà il piede della fabbrica appartenente ai sotter- ranei in modo, che abbia luogo l'accesso della luce ad essi , e si stabilirà un general basamento , dal quale si discenderà per un dolce pendìo , portandosi al livello dell' acque del giardino , che vogliono essere vedute radenti terra nel loro corso di fiume, o di ruscelli. Per tal maniera la casa siederà nell'alto, e tutta la mossa del terreno fatta colle regole della prospettiva , riuscirà la più vistosa , e felice , e si- ( 123 ) presterà ai più belli e variati effetti. Lo spazio totale allora sarà naturalmente diviso in due parti, nell'alta, e nella bassa , ove risiederan 1' acque. Un tappeto verde con sentieri regnerà 'avanti la casa , stendendosi per lo meno due volte e mezza r altezza della medesima, e circonderà inegualmente tutta la facciata, e buona parte de' fianchi. I contorni di questo spazio verde dovranno essere formati da curve ondeggianti ; riflettendo , che 1' aggregato di queste linee si allargherà verso 1' angolo della fac- ciata, dove si presenterà maggior apparenza di spa- zio, e si ristringerà all'angolo opposto, dove il ter- reno sembrerà mancare. Qualora lo spazio sia vasto da ogni parte , la linea si restringerà verso la pia- nura , e si allargherà verso la montagna , combi- nandosi ciò col carattere , e 1' esigenza della casa. Questa linea ondeggiante forma la cornice della scena della casa, ed è composta di massicci diversi di bosco, che s'avvicinano a suoi fianchi con gruppi d' alberi , fra' quali vien praticato il sentiero generale , che dalla casa conduce alle differenti scene del giar- dino. Parte del fiume scorre in avanti. E questo il piano generale del giardino , che si presenta dalla casa, quale contiene l'area della stessa , ed accenna tutta la piantagione , che abbraccia , e nasconde le scene all' intorno 5 piantagione , che non nuoce alla ( 124 ) libera veduta all' intorno , per la maggior parte ve- nendo essa riposta al basso. Dietro queste traccie è sorlo tra noi un superbo palazzo con giardino all'Inglese, di cui non ve ne ha forse un altro più ben inteso , né più grande nel recinto d' alcuna gran capital conosciuta ; opera tutta dell' intelligentissimo proprietario , recente- mente estinto, Lodovico di Belgiojoso , e del valente architetto Leopoldo Pollach , che ne ha diretta l'ese- cuzione , ed ideate le fabbriche , che 1' adornano , del quale ne presentiamo la principal veduta. >i^iaX>' ui/ o, 1. Onizza , Lem. ; a foglie di verde carico ; ama 1' umido. alnus incana,lj. Aune à feuilles blanchàtres , F. Ontano a foglie screziate' di bianco , I. nana , L. Bouleau nain , F. dolentarica ; a foglia stratagliata. BERBERIS vulgaris, L. Ep'.ne-vinette , F. Ci espino , I- ; a fiori gialli, e frutti rossi. BIGNONIA catalpa i L. Bignone , F. Bignonì... sebiferum, L.; colle foglie del pioppo nero. Non regge aU'aria libera d'inveino, se non quando è alto nn uomo. Terreno fertile. CUPRESSUS .... disticha, L. Cyprès de Virginie , F. thyoides , L. Cyprès du Canada , F. sempervirens , L. CYTISUS ....;. labumum, L. Ebénier, ou fausse E bène , F. Lam- burno, I.; a foglie di verde-scuro ^ a fiori giallo- chiari j pendenti a mazzo. nigricans, L. sessilìfolius , L. DAPHNE mezercum , L. Jiois gentil ou garou , F. ; a foglie di lauro, e a fiori porporini primaticci. Regge presso un muro esposto al settentrione. thymalaa , L, Thymelée a fieur bianche , F. ; regge all'aria aperta, ma quando sia discreta- mente alto , e vecchio. laureola, L. Garou des bois, F. ; sempre verde, » e i3i ) foglie di verde-carico , a fiori di verde-giallo, precoci. Sta all'aria libera , ma presso uà muro a settentrione. DAPHNE; . . 1 . • cneorum, L. Garou, F.; a fiori rossi, di primavera. DIRCA palustrìs, L. Bois de plomb , F. ; a fiori bianchi; ama 1' umido. EL^AGNES .... angusti/olia , L. Olivier sauvage du levant , F. ; a foglie argentine , a fiori gialli odorosi. lati/olia , L- EPIGEA repens , L- Epigèe^ F- ERICA arborea, L. EVONYMUS ■ • • . Europeus , L. Fusain, F. Fusaggine , Silio I. ; coperto in autunno di capsule rosse. latifolius , L. ; a fiori rossi , e verdi , e a frutto porporino. Americanus , L. Fusain de Virginie , F. ; sempre verde , a foglie spesse , e lucide. FAGUS •••... castanca , L.Chataignier,V, Castagno, h Varietas foliis ex aureo eleganter varie- gatis. Si propaga d'innesto- pumila, L. Petit chat aignier de Virginie , F.; con belle foglie- sylvatica , L. Hétre , F. Faggio , I. Bel tronco , fogliame grande , e lucido. foliis atro-rubentibus , L. Sanguin, F. Faggio pur- pureo : si propaga d'innesto. FRAXINUS excc/i/or,L. fre«e,F.i^ra5iJno,I.; a fiori bianchi. ornus , L. Petit fréne , F. Albero della manna. Americana , L. GENISTA Hispanica, L. Génet , ou génest du moni Ventou , F Ginestra , I ; a fiori gialli , odorosi. Germanica , L. Firginica , L. y ( l32 ) , T ( Le Gledilsie hanno le to2.lie di GLEDITSIA • . • • tnacanthos,L.\ ,. . "" . _ < mimosa , e si vestono tardi : m mermis , L. ì , l qualunque terreno. GLYCINE apios, L Riccio di dama , I. ; con fiori di color rosso-scuro a grappi. D' inverno perde tutto fino alla radice. GLYCYRRHIZA • . glabra, L. GINKO biloba , L. Ha foglie fatte a conio d' un verde cenerino : ama terreno forte , in qualunque situazione. GUILANDINA • • • divica , L. Le foglie sono molto grandi , e sotto- divise come le mimose. Vuole poco sole. dioica, L. Bonduc , F. ; a fiori celesti. GYNANCHIUM . • ercctum, L ; a foglia argentina. HAMAMELIS • • . Virginiana , L. Pistacchio nero della Virginia , I. HALESIA tetraptera, L. ; a fiori bianchi in forma di cam- pana- diptera , L. HEDERA helix , L. Lierre , F. Edera , I. quinquefolìa , L. Vite del Canada, I, HIBISCUS Syriacus , L. Àlthea frutex , ou guimaure royal des jardiniers, ¥• Malvavischio , Lj a fiori bian- chi , turchini , rossicci , variegati , ed anche doppj. HIPPOPH£ .... rhamnoides , L. ; a foglie di salice. Canadensis , L. Queste due amano terreno umido, e arenoso. HOPEA tinctoria , L. Hopea des teimuriers ,F . HYDRANGENA • • arborescens , L. Ha foglie d' un verde-chiaro , e sono un po' lucide : i fiori sono a cyma ^ come il sambuco comune , bianchi ■■, e odorosi. HYPEPvICUM . . . Kalmianum- L. 3IiUe-pertuis de Virginie , F. ; a bei fiori gialli. ( i55 ) JASMIMUM .... oficiìiale , L. Jasmin vulgaire , F. Gelsomino , I. ; a fiori bianchi. humile, L. ; sempre verde , a fiori gialli. odoratissimuin, L. fruticans, h. Jasmin j mine des bois, T, ; a fiori gialli. ILEX • • aquifolium , L. Houx , F. Smilace , agrifoglio , I. frascone Lem. ; sempre verde , le foglie d' un verde-carico , e lucido ; ama poco sole , e un terreno umido , e forte. Ve ne sono a bache rosse , a bianche , ed anche a gialle. ITEA Virgiitiana,!,.; ama un terreno soffice, ombroso, e umidetto. JUGLANS. . • • • • nigra , L. ; noce nera della Virginia. alba , L. ; noce bianca della Virginia. cinerea L. ; noce dell'America settentrionale. JUSTICIA adhatoda, L. ; difficilmente regge al freddo. JUNIPESUS • • • . communis, L Génévrier, F. Ginepro, I. Barhadensis , L. Cèdre des Barbades , F. Bermudiana , L. Génévrier des Bermudes , F. Lycia , L. oxycedrus , L. Le cadet de Provence , F. » Phxnicea , L. Grand cèdre a feuillts de cyprès , Te- sabina , L. Sabine , F. Sabina I. Virginiana , L. Cèdre rouge de Virgìnie , F- thurifera , L. Cedro di Spagna , I. Tutti i ginepri reggono in aria libera quando sono alti un uomo. Sono sempre verdi , bel- lissimi, d'un verde-scuro. Vogliono terra forte. Ì Con fiori , che duran,o quasi tutto l'estate. Reggono d'inverno, quando siano ben fortificate , dell'altezza di quasi un uomo. Terreno forte. 18 LAVATERA LAURUS . . » « • • LIQUIDAMBAR LIRIODENDRON LONICERA. . . LYCIUM ( 1^4 ) arborea , L. Nella Cisalpina difficilmente regge in aria aperta. . benzoirij L. S'alza all'altezza di quasi due uomini. Le foglie sono d' un bel verde , grandi , e d'odore d'uva moscatella. cestivalis , L. ^ ^.„ ., „ , . T I Difficilmente regcono d inverno Morbonia, L. I °° , , ) nel nostro clima , anche se sono campnora, L. l I grandi. sassafras , L. J . styraciflua . L. Storax d' Amérìque , ou coupalme^ F. La foglia è angolata , grande, d' un verde- cliaro, liscia. Ama terreno arenoso; cresce molto quando ha l'altezza d' un uomo. • tulipifera, L. Tulipier, F.^ a fogliame abbondante, e magnifico , a fiori verdo-gialli, che rassomi- gliano ai tulipani. liliifera , L. ; a fiori rassomiglianti ai gigli. • Tartarica,!.. Chamxcerasus , ou petit cerisierde Tar- larle F. ; a foglie di verde-chiaro, a liori color di carne , a bache rosse. carulta, L. Petit cerisier des montagnes F. ; a fiori bianchi , e bache celesti. caprifolium , L. Chevre-feuille d^ Italie. , F. Capri- foglio , o madre selva , I. sempervirens , L. Chevre-feuille de Virgìnìe F. peryclimenum, L. Queste due sono le più belle pei fiori. xylosteum,\>. Petit cerisier des bois, ou bois de fer,T, alpigena , L. Chamxcerasus des alpes , F. sympliuricarpos , L. ; a frutti rossi. dicrvilla , L. • Chinense , L. Jasmin olde , F. Licio , I. ; a fiori bianchi. e i55 ) LYCIUM barbarum , L. Arbusto a fiori bianco-violetti , i rami divergenti, il frutto giallo; in qualunque terra. MAGNOLIA .... grandifiora , L. Laurier tulipier, F. ; la più bella per le foglie grandi di alloro, perenni, lucide, d' un verde-chiaro ; fior bianco grande , odo- roso. Regge in aria aperta , quando è allevata all' altezza d' un uomo. Terra forte. glauca , L. Magnolia de la Virginìe , F. ^ a fior bianco. E men bella delle altre ^ e regge più facilmente della grandijllora. Ama 1' umido. tripetala , L. Le foglie di castagno ordinario , lunghissime : i fiori bianchi odorosissimi. Al- levata all' altezza di mezzo uomo , regge be- nissimo in un terreno umido , e a non molto sole. accuminata , L. Le foglie sono larghissime ; ama un terreno forte , e umido. Albero altissimo ; regge nel nostro clima più bene delle altre- MALUS sylvestris , L. Fomnùer des bois , F. Pomo , I. MELIA azedarach,L. Fico d' Egitto , \.; a vago fiore nero, e bianco , soffre il freddo. MESPILUS pyracantha , L. Buisson ardent , F. Spina acuta , 1. ; a vaghi fiori , e a bache rosse. cotoneaster , L. Nefiier à feuilles rondes , ou amc" lanchier vela , F. ; a foglie crespe , a fiori ros- sicci , e a frutti rossi. arbutifolia, L. Alizierde Firginie à feuilles d'ar- bousier , F. Canadensis , L. Ncfller , azerolier da Canada , F, oricntalis, L. Neflier du levant , F. amelanchier, L. Amelanchier , F. Germanica , L. Fioriscono tutte in primavera. ( i36 ) MORUS nlgra, !•■ Murier a fruits noirs, V. Bloro nero , I. ; a fogliame scuro. papirìfera , L. Moro papirifero , I. ; a fogliame verde-oscuro. Indica , L. MYRICA cerifera , L. Tamarisc , F. Tamariggio , I. Bel arbusto grande, con foglie odorose; vuole ter- reno grasso. ONONIS fruticosa, L. Arrète-hauf ou hu grande , F. ; a fiori rossi, PERIPLOCA .... Qrxca , L. Le foglie sono d' un verde-scuro , lucide ; fiori porporini , e cenerini, a racemo. PHILADELPHUS . . coronarius , L. Seringa , F. Siringa bianca , I, ; a fiori bianchi odorosi. PINUS. sylvestris , L. Fin sauvage , F. Pino selvatico, I. domestica , L. larix, L. Melese , F. Larice , I. ; a rami cadenti , a fogliame leggiero. Canadensis , L. Spinette bianche du Canada , F. picea , L. Pìgnet , F. Peccia , I. Bel tronco , fo- gliame raro di verde-scuro. ahies , L. Sapin femelle , F. Abete, I. t^eda , L. Epineux du Canada , F. balsamea, L. Baumier de Gilead, F. Pino balsU" mifero , I. cembro, L. Alvìez BrìanQonnais , F. strobus , L. Strobo , o di Lord JFeymouth , I. cedrus,L. 3Iélèse à gros fruits, F. Cedro dil monte Libano, I. Queste piante sono sempre verdi. PLATANUS occidentalis , L. Platano occidentale , 1. ; a fo- gliame grande d' un verde-chiaro. orientalis , L, ; a foglia di vite. ( 1^7 ) PLUMERIA .... rubra > L. Arbre a jasmin , F. ; a fiori color di rosa j grandi , ed odorosi. alba , L. Queste dae piante vogliono essere custodite in serra , ma per motivo della loro rara bel- lezza si sono poste qui , alle quali si potreb- bero aggiungere altre piante esotiche , belle a vedersi, che domandano il calor della serra, quali nella bella stagione si possono esporre all'aperto entro vasi sepolti in terra. POPULUS nìgra, L. Peuplier noir , F. Pioppo nero , I. alba , L. Frane-Picard a grandes feuilles , F. Pioppo bianco, I. Tavernela, Lom. tremula , L. Tremble , F. Albarella, I. balsamea , L. Tacamakaca , F. pyramidalis. heterophylla , L. Il più grande di tutti. Tutti i pioppi amano 1' umido. POTENTILLA . . .fruticosa, L. Potentine^ pentaphylloides d" An- gleterre, F.; porta fiori in estate. PRUNUS padus, L. Bois de sainte-Lucie , F. Legno sarono, Lom. ; a fiori bianchi pendenti. nana , L. Cerisier naia, F.; a fiori bianchi odorosi» a grappi. . , . " avium , L. Grand cerisier des bois , à fruii doux et noirs , ou mérisier noir, F. pumila, h. Ragouminier , ou nega, F. ; a fiori bianchi. mahaleb , L. Cerisier des bois, F. ; a foglie lucide, e fiori bianchi. lauro^cerasus , L. Laurìer-cerise , F.; odoroso. padus Firginica, L.; a fiori bianchi. spinosa , L. Pninier de baÌ£son , F. ; a fiori bianchj. ^9 PRUNUS PTELEA PUNICA PYRUS QUERCUS ( i38 ) • Cancdensis j L. fi. pi. L. Mérisier à flcur doublé , F. Fioriscono quasi tutti in primavera. . trifoliata, L. Ftelea a tre foglie , I.; a foglie liscie^ verdo-chiare , fiori odorosi , giallo-verdi , a grappo. . granatum , L. Grenadier , F. , Melagrano , I. ; a fiori rossi. fi. pi. L. ; dal fior doppio. . communis , L, Poìrier , F. Pero , I. coronaria , L. Pommìer des bois du Canada ^ F. ; a fiori rossi. cydonia , L. Coignassier , F. pyraster, L. spectabilis , L. ; dal fior rosso. sativa fi. pi- , du Hamel. Le poirier cultìvé à fieur doublé , F. . rubra , L. Chéne rouge du Canada- F. Bel tronco, a fogliame grande di un ver de- chiaro , che si cangia in rosso nell' autunno. prìnus , L. Canadensis , L. strobus, L. nigra , L. Chéne noir de Maryland , F.; a fogliame oscuro , come generalmente tutte le querele- alba , L. Chène blanc du Canada , F. ; a foglie lucide. robur , L. Chéne ^ F. Rovere, I. Cerri s , L. Cerro , I. vulgarìs foliis ex albo varìcgatis , L. ilcx , L. Licino , I.; sempre verde ^ ama 11 caldo. coccinea, L. Le petit chéne verd, F. Porta il kermes. sempervirens , L. QUERCOS . RHAMNUS RHUS . . . ROBINU , RIBES C 1% 3 Vlrginiana, L. fxmina , L. ' catharticus, L. Spin cervino, I. frangala , L. Ranno frangola , I, paliurus , L. Paliuro , I. zizyphus , L. Jajube , F. Giuggiole , I. coriaria, L. Vinaigrier, F. Sommacco , I. ; a foglie oscure, come generalmente tutti i sommacchi. thyphinum , L. ; a fiori rossi , che contengono anche il seme, e che restano sulla pianta per due anni. glabrum , L. copallinum , L. cotinus, L. Fustet , F. Ruhione, I. ; a frutti co- perti da ri<:ca lanugine cangiante. succedanea,!,. Si è trovato essere ailanthus glan- dulosa di Des-Fontaine. Albero di veloce , e somma cresciuta. toxicodendron , L. radicans , L. caragana, L. Robinia di Siberia a foglie di verde- chiaro , a fiori gialli. holodendron, L.; a vaghi fiori. insp'da , L. Faux-acacia d' Amérique , F. ; a foglie, e rami ispidi, a fiorì porporini , che porta più volte r anno. ■* pseudo- acacia ,L. Faux-acaciu , F. Pseudo-acacia, I.; di straordinaria venuta, a foglie di verde- chiaro , a fiori bianchi pendenti , e odorosi. frutescens , L. Rose acacia , F. ; a fiori gialli. , rubrum ,L. Groseille d'outre mer, F. Uveta rossa, l- nigrum, L. uva crispa , L. Qroseiller, F. Uva spina , I. ( i4o ) RIBES grossularia, L. EHODODENDRON ferrugineum, L. Odano, I.; ama l'ombra presso i muri. maximum , L. Quando è ben forte all' altezza di un uomo, regge in aria aperta. Le foglie sono d' un bel verde-scuro. I fiori sono giallognoli. hìrsutum , L. Ama di essere presso i muri a set- tentrione. Le foglie hanno odore di terebentina. BOSA . eglanteria , L. ; a foglie odorose , e fiori gialli. rubiginosa, L. ; a fiori color di carne. spìnosissima'i a fiori bianchi , giallastri al basso. canina ; a fiori rossicci. villosa ; a fiori di rosso-chiaro , e calice peloso. fxcundissima ; a fiori doppj di rosso-chiaro. inermis ; a fiori di rosso-chiaro , che porta due volte. scmpervirens ; a fiore bianco , semplice , odoroso. lutea multiplex ; a fiori gialli senza odore. Punica , L. Rosier d'Afrique , F. ; a fiori gialli per di fuori , e color di fuoco per di dentro. cìnnamomea ; a fiori porporini, odor di cannella. provincialis , L. Rosier pavonné , F.; a fiori grandi, di rosso-carico , odorosi. holosericea ; a fiori di porpora, odorosi. Virginiana ; a fiori rosso-pallidi , senza odore. pendulina , L. Rosier à fruii long , F. Carolina, L.; a fiori doppj di rosso-chiaro , odorosi. pimpìnellifolia , L. ; a fiori abbondanti, semplici , rosso-pallidi , e ricco fogliame. alba , L. ; a fiori bianchi , semplici , e doppj. Belgica; a fiori bianchi, odorosi, biancastri al di fuori , e color di carne al di dentro. moschata ; a fiori di color rosso-pallido , doppj , ed odorosi , foglie odorose. ( r4i ) ROSA celiti fotìa, L. ; a fiori abbondanti di eolor rosio» chiaro. Damascena ; a fiori doppj , odorosi. Gallica , L.; a fiori metà rossi , e metà bianchì y odorosi. alpina, L. ; a fior rosso , semplice. versicolor; a fiore variegato. bicolor ; a fior rosso , e giallastro per di sotto. Si conoscono da ottanta varietà di rose , delle quali la terza parte non dà , che fiori semplicL Si possono considerar le rose sotta quattro principali colori; le gialle, le bianche» le incarnate , e le rosse. Ve n' hanno poche di gialle» un po' più. di bianche , molto più d'in- carnate, e le rosse formano il maggior numero. In questi due ultimi colori v' è un' infinità di gradazioni , da quello di carne più tenero all' incarnato più vivo , e dal rosso pallido al porporino carico. Regna ancora una grande varietà nella statura de' rosaj , nell' odore dei fiori , e nella stagione delle lor venute. Taluni sono senza spine, altri sempre verdi ; in alcuni le foglie hanno un odore aggradevole , in altri sono gentilmente macchiate. Si trovano de' ro- sa] , le cui rose sono vagamente brinate , e screziate di varj colori. Alcuni fioriscono due volte, altri in tutto l'anno; i fiori d'altri non si aprono , che per metà. Nessun arbusto riunisce differenze così singolari, così variate j e cosi, interessanti. RUBUS odoratus , L. Framboisier du Canada , F. ; porta. fiori lungamente , a foggia di rose. 20 ( ^4^ ) RUSCUS racemosus , L. Egli è picciolis6.imo , d* un bei verde-lucido , quasi illuminato. SALIX petandra , L. Grand saule de montagne, F. Salce a foglie di lauro, I. triandia, L. helix , L. Babilonica , L. ; a rami cadenti. caprea , L. ; assai precoce. SAMBUCUS laciniata, L. Sureau, F. Sambuco laciniato, I. SOPHORA tetraptera, Mil. ; a fiori gialli. Difficilmente regge in inverno. SORBUS domestica , L. Cormier , F. Sorbo , I. aucuparia , L. Sorbier des oiscleurs , F. ; a fiori bianchi, e bache rosse. SPIRE A . . salicifolia , L. Spìrée a feuille de saule , F. ; a fiori color di carne pendenti. tomentosa ,'L. Spirea della Virginia ^ I.; a fiori co- lor di carne , disposti a spighe. hypericifolia , L. Spirée à feuille de mille- pertuls , F ; a fiori bianchi a guisa di rose , macchiali di giallo. opulifolia, L. Spirée a feuille d'obier, F. ; a fioii bianchi. eh amtsdri folla , L. Spirée a feuille de germandée , F. ; a fiori bianchi. SPAETIUM scoparium , L. Genèt , F. ; a fiori gialli. STAPHYL51A . . . pinnata j L. Faux pistachier , F. Pistacchio , I. ; a foglie verdo-chiare, a fiori bianchi pendenti. trifolia , L. Nez coupé de Virginie , F. ; a fiori bianchi. STERCULEA .... platamfolia , L. Firmiana , I. Regge con diffi- coltà ne' primi anni, che si espone nell'inverno all'aperto, cosicché è d'uopo rischiarla allorché ( i43 ) è ben grande. Le foglie sono molto analoghe a quelle del fico coravtne; ma liscie, come pure il fusto , e sono d' un bel verde. I fiori a pannoc- chia, di poco bella veduta. STEVARTIA .... malacodcniron , L, L'arbre Cenare , F. -, a fiori bianchi. STRINGA vulgaris, L. Lilas , F. fiore albo, L. fiore sacuìate purpureo , L. Persica laciniata , L. ! Queste piante hanno un bel verde- chiaro, e formano una bella ve- duta. I non sono a spighe , i bianco-rosei Amano i luoghi [ arenosi , ed umidi- TAXUS ....... boccata, L. //, F. Tasso , I.; sempre verde. Foglie d' un verde-scuro. Frutti rossi. TILIA Europea, L. Tdleul , F. Tiglia, I. Americana, L ; a foglia stretta. THUYA occidentalìs , L. Arbre de vie, F. Tuya , I. orientalis , L. Aibre de ^ie de la Chine , F. Sempre verdi , a rami staccati ULMUS campestris , L. Orme , F. Olmo , 1. ULEX Europeus, L. Jone maria, F.; a fiori gialli. Fiori- sce d inverno sino a germile. VIBTJRNUM .... lontana , L Fiorne ordinaire , F. Viburno , I. ; a foglie d' un verde cenerino, a fiori bianchi. opulus , L. Opalo , I. ; a fiori bianchi , e bache rosse. roseum , L. Pelote de neige , F. ; a fiore bianco a foggia di fiocco di neve. Ve ne sono di gialli s ed anche di rossi. lanceolatuni , L. ; a fiori bianchi. VIBUBNUM .... nudum /L. VITEX agnus castus , L. Agno ca»to , 1, Albero con fo- glie a guisa di canepa, odore forte non grato, fiori turchino- pallidi. Ama qualunque terreno. ZANTHOXYLUM . clava Herculis, L. Arbusto ^ che cresce poco. Foglie d' un bel verde. Fiori, e frutti di nessuna ve- duta. Regge dovunque. Piante vivaci, ossia erbe a fiori di primavera. ADONIS vernalis , L. Fausse Ellébore noire , F. ; annua. ANEMONE . . . • hepatica fi. albo. \ rubro. f Hépatique , F. ; rubro pieno. ì perenni. caruleo pieno. 1 vernalis. ì fi. pi. purpurascente. > Anemone , F. fi. pi. albo. 5 Europxum , L. Nard sauvage, F. ; bello pel suo cespite. perennis , L. Marguerite des jardins , F. hortensis fi. pi. , colore vario, vernum , L. Campanette , ou aian, F. ; a fior bian- co , campanulato. palustris fi. pi. , L. Souci'd'eau , F, majalis fi. ruhente fi. pieno sativus, L. P ^ . Saffran, F.; a non variabili. ASAEUM . . . BELLIS . . . , BULBOCODIUM CALTHA . . . CONVALLARIA CROCUS .... CYNOGLOSSUM DIANTHU5 . . ( Mugue. •t , F. vernus , L. . omphaloides , L. Langue de chien , F. ; a fiore turchino. . barbatus , L. carophilus , L, I>I€1TALIS . . . ERYTHRONIUM FRITILLARIA . FUMARIA . . . GALANTHUS . GENTIANA • • HYACINTHUS • IBERIS IRIS c 145 ) purpurea , L. epiglotis, deus canìs, L.' Chiendent , T . ', a fior bianco» vuol l'ombra. imperi alis , L. Couronne imperiale , F. Persica, L. Fritillaire , F.; a fior racemoso, atro- purpureo. pyrenaica , L.; a fior variabile. meleagris ^ L. ; a vaghi fiori di colori variabili. bulbosa, L. ; a fiori precoci, racemosi , di varj co- lori ; ama luoghi ombrosi , e asciutti. lutea, L.; a fior giallo , ama 1' ombra. nivalis ) Perce-neige , violette de fevrier , F.; a fi. pi. \ fiori precoci , candidissimi. acaulis , L. Gentiane sans tige, F. ; a fior celeste , campanulato, di monte. . non scriptum , L. ; a fior celeste , e bianco. scrotinusj L. ; giallastro. amethystinus , L. orientalis , L. ; a varj colori. 7nuscari,L.; d'un verde-pallido odoroso , a spiga densa. monstruosus , L ; singolare. botrjoides , L.; odoroso, di color porpora-carico. racemosus , L. carexiana, ) > a fior bianco , corimboso. saxatilis , ^ tuberosa ; a fior nero, e verde-pallido. pumila fl. aruleo , L ; primaticcia. purpui eo-caruUo , L. variegata, versicolor,. 21 ( 146 ) IRIS ,..;..... suslanailj. La più grande, a fiore di fondo bianco, tigrato di scuro. Germanica j h. ; a fior violaceo-carico. Fiorentina, L.; a fior bianco. Virginica , L. ; a fior variabile. pseudo^acorus , L. ; a fior giallo. Persica , L. ; primaticcia, fiore a fondo cenerino, a varj colori. JUNCUS odoratus, L. Pàture des chameaux , F. articulatus. LEUCOYUM .... vernum, L. Perce-neìgcV.; ) a fiori bianchi^ ama« testii'um,lj.Violierd'cté,'F.;'^ no l'ombroso. NARCISSUS .... poéticus, L. ; a fior bianco, con appendice gialla. pseudo-narcissus , L. ; a fior bianco, e giallo. bicoior , L. minor , L. tazetta , L. ; a fiore giallo , e bianco. odorus , L. jonquiUa , L. ; a fior giallo, semplice , e doppio. ORNITHOGALUM . nutans , L. Ornichogale , cu cimile , F. OROBUS vernus , L. Pois de pigeon , F. \ bellissimo cespu- glio a fiori variabili. P£0NIÀ : /• O'Vio pieno , L. ^ rubro pieno , L. ) Pivolne , F. pi. incarnato. ) THLOX ....... pìlosa, L. Phox , F.; a fiori d' un rosso sporco. dìvarìgata , L. ; a fior celeste. glaberima , L. ; a fior purpureo, e bianco. maculata^ L. ; a fior purpurascente. PRIMULA veris , L. Primevere , F. ; a fiori vaghi , e varj. auricula ursi, L. Oreille d'ours , F. PULMONARIA . . . officinalis , L. Pulmonaire , F. ; a fior purpureo, ceruleo , variabile , cangiante. ( i47 ) PULMONARIA. . . angustifolia, L. Petit pulmonaire, F. ; al sole^ Virginica , L. De Virginie , F. ; al sole. KANUNCULUS . . . repens fi. pi. , L. Le grenouitlet, ou pied de cour- beau,¥.; afior giallo-lucido, doppio, e semplice. aconìti-folìus fi. pi. , L. Le boutoii d'argent d'Aii- gleterre, F. ; a fior bianco , di monte. glacialìs ; a fior giallo di lunga fiorita , di raoa- tagna. SAXIFRAGA. . . . crassifolia, L. , Rompt-pierre , F. Bella per le fo- glie , e pei fiori. SCILLA ....... amana , L. ; a fiori celesti. STIPA ■ > . • ... penata ^ L. E una gramigna bellissima , passati i fiori. TB.OLLIUS Europaus , L. ; a fior giallo , vuol 1' ombra* TULIPA sylvestris , L. ; a fiore giallo , semplice. VALLERIANA . . . divisa, L. ; a fiori bianchi, ama l'umido. VIOLA ocZorara^ L.; a fior violaceo, bianco, e rosso-pallido, fi. ceruleo , L. Violette de mars , F. albo, montana , L. Violette , F. tricolor , L. Pensée , F. D* Estate, ACOPiUS calamus , L Jone , F. ; colla spica gialla. vernus , L. ALLÌUM moly, L. Le grand moly faune , F. AMARANTUS . . . speaes varix. Annuali. APOCYNUM .... androsemifolium ; a fior bianco , e roseo. ASTER Chinensis, L. Fiori estivi, e autunnali, variabili. Annuale. BLITUM capitatum, L. Bienne; frutto bello, vuole poco sole. ( i48 ) BORACE •..;.. o0cinarum , L. ; a fiore ceruleo-pallirio, CALLENDULA . - . officinalis fi. pi. , L. -, annua , e biennale , a fiori color d' arancio. CENTAUREA- . ., • moscata, L. Iacee , F. ; annua, a fior bianco, e giallo. CHEIRANTHUS . . animus, L. Viole, dette quarantine. CHRYSANTHEMUM micones, L. Annuale , a fiori gialli. CLEMATIS • • • . i'iticella, L. ; a fior semplice , e doppio , ceruleo- purpureo. vitalba ; a fior bianco. Cìispa; a fior purpureo-ceruleo. orientalis ; a fior giallastro. L' abito di tutta la pianta di \erde- cinereo. CONVOLVULUS • . purpureus , L. Nil ; a fiore color d' azurro^carico. trìcolor, L. DELPHINIUM . . . consolida , L. Annuale , a fiori variabili. grandi fiorum, L. ; a fior doppio, e semplice, d' un azurro-carico. HEDISARUM. . • . co;on«rm?n, L.; a fior rossa, ed anche a fior bianco. HYPERICUM. . . . Ascyrum , L. Mille-pertuis. de Constantinople ^ F. ; a fior giallo- calicinum , L. ; a fior giallo, grandissimo. GLADIO! US .... communì s , L.; a fior bianco-purpureo. Sp, varlx. LATHYRUS . . , • sativus , L. Spec. varix, La gresse , F. LOBELIA. . . • . . cardinalis , L,; a fior cocineo. LUPINUS piZo5«5, L.; a fior cinereo-ceruleo.) luteus , L» ( ' MIRABILIS .... jalapa , L. ; a varj colori. NIGELLA . • . • • I^aniascena , L. ; a fiori variabili: annuale. PAPA\ER rhaeas , L. ; a fiori doppj ; di varj colori. PHLOX ...... panìculata , L. ; a mazzetti purpurascenti. SALVIA Ì/Ì5j3an7cc, L. Annuale, a fiori in spiga cerulescenti. SCABIOSA . SILENE . . SPIREA • TAGETES. ■VINCA . . XERANTHEMUM ZINNIA r ì49 ) . utro-purpurea , L. Fiorisce tutta 1' estate , ed in parte dell'autunno. • armeria, L. La belle silene , F. Dà fiori tutta la state , rossi , e bianchi. . aruncus , L. Barba di Giove » I. ; a fior canino. ulmaria; a fior bianco, semplice, e doppio. Jllipendula ; a fior bianco , semplice, e doppio. trifoliata , L. ; a fior bianco. lobata ; a fior purpureo. . patata , L. Annuale , a fior g,iallo , velutato. . major j L. La grande pervenche , F. ; a fior vio- laceo. erecta , L. Belle pei fiori , e pel verde-carico delle fo- glie perenni. . annuum , L. ; a fiori secchi , bianchi , e rossi ; dura molto la loro fiorita. . muUifiora j L. Annuale , fiori a color feniceo. D' Autunno. ACHILLEA. AGERATUM ALCEA . . . ANTIRRHINUM À'STER tomentosa , L. ; a fiori gialli , a mazzo. mille-folium; a fior bianco, ed anche purpuree^ altissimuia , L. ; a fiore bianco , a grappo. rosea , L. ; a fiore vario j e vago , semplice , e doppio. majus , L.; a fiore rosso j e bianco-rosso. Queste due fioriscono anche in estate. tripotium , L. (BTd de Chrìst maritime , F. ; a fior bianco, e giallo. amellus , L. Amelie, F. ; a fiore turchino- pallido. divaricatus , L. (Ed de Christ diver^ent, F.j a fiore giallo, e turchino-pallido. 22. ( i5o ) ASTER ....... dumosus , L. Des buissons , F. ; a fior bianco , e giallo. ericoides , L. A feuilles de bruyère , F. ; a fior bianco , e giallo. lìnari-folìus , L. A feuilles de Un, F. ; a fior bianco, e giallo ; aito. concolor, L. De la ménte couleur , F. ; 2;iallastro, rigidus , L. Roide , F. ; a fior giallo , e purpureo- carico. nova Anglici , L. De la uouvelle Angleterre, F. a fior purpureo-ceruleo. cordifolius , L. •, a fiore giallo , e bianco- puniceus , L. A tiges rouges , F, ; a fiore giallo- cinereo. - mutabilis , L. Changeant , F. ; a fior glallo-ceru- lescente. tradescanti , L. De Virginie F. ; a fior giallo- cinereo. novi Btlgii , L. De la Pensilvanie , F. ; a fiore giallo-cerulescente. tardifulius , L. ; a fiore di color giallo , e cile- stro sporco. grandiflorus , L. ; a fiori grandi , giallo- atro- purpurei. corimbosus , L. Un bouquet , F. BUPHTHALMUM . grandijlorum , L. pzoduca vicino aff' ezSaj un ottiiuo effetto , éioj pez i£ cotttzappojto deffa jua tinta giaffti , o Sianca^tza , jÌoj jsez li fijcio fucettfa deffuj iuaj ju- petficia vicino afta jcaffza tug^a deffaj piutitoj malì'iijuaj. e i5 La fronte, e la linea esteriore d'un bosco, o d'un boschetto adescano più ì attenzione , che le estre- mità; ma ne' gruppi le estremità sono della maggior ( i6i ) importanza: determinano la forma del totale, e tutte due si scorgono al tempo stesso. Conviene dunque applicarsi a renderle piacevoli , e diversificarle. La facilità , colla quale si possono paragonare , non per- mette , che si rassomiglino ; poiché la più leggiera apparenza d' eguaglianza risveglia l' idea dell' arte. Così un gruppo , la cui larghezza è eguale alla lun- ghezza , pare meno l' opera della natura , che quello , ove la lunghezza prevale. » V'hanno diverse qualità di situazioni, che permet- tono, o che domandano de' massicci isolati. Devonsi impiegare sovente come oggetti belli per se stessi ; e talvolta diventano necessarj per rompere l'esten- sione troppo vasta d' un pezzo di prato , o d' una linea troppo uniforme , sia d' un terreno , sia d' una piantagione. Quantunque le elevazioni presentino i gruppi, o massicci sotto T apparenza la più awenente, un' eminenza , che sembrerebbe non essere stata creata , che per essere coronata da un massiccio , diverrebbe fastidiosa se l'arte vi si manifestasse : al- lora si disporranno degli alberi ne' fianchi per ca- gionar illusione. Lo stesso spediente si può impie- gare per riguardo ai massicci collocati sulle sommità d'un colle, onde diminuirne l'uniformità: f effetto sembrerà più naturale ancora , se i gruppi si sten- deranno in parte sul pendìo. 24 ( l62 ) >5 Malgrado tutti gli aiTantaggi dati a tal sorla di piantagione, conviene spesso escluderla, allorché si tratta d' un eminenza dominata da un' altra. I mas- sicci veduti dall'alto perdono talune delle loro princi- pali bellezze; e quando son troppo abbondanti, mani- festan 1' arte. Non presentano più la superfìcie d' un bosco, e tutti gli effetti de loro rapporti sono perduti.» Giacche si possono considerare i massicci sotto differenti aspetti ,. e relativamente ai rapporti , che hanno gli uni cogli altri , essi diventano uno scopo in conseguenza d'una maggior varietà di colpi d'occhio, più che non è un bosco , od una foresta. La stessa lor trasparenza serve a moltiplicare i punti di ve- duta. È bello lo spettacolo d'un fiume, di cui risplen- dono le onde argentine tra gli alberi d' una forma superba, e d'una verdura animata, de' quali alberi ciaschedun gambo si abbellisce pel contrasto , che forma la mobil luce dell'acqua con quella del giorno, che penetra le diradazioni della selva. Lo stesso piacere del passeggio si aumenta fra gruppi d'alberi. Ciascheduna brigata offre un vago prospetto all'altra. La folla sembra ripartita in altret- tante coppie amorose ; i tortuosi sentieri presentano i passeggiatori ora da una banda, ora dall'altra: qui gli alberi li nascondono un istante, là un'impensata apertura li rende alla vista in un'altra situazione. ( i65 ) /'<ur amlio dar campo a sorprese di soiìimo olViMto. r,i;ualmonlo nn lai^o sorAO ail un pardino por punto di >ista, e por confino. In piociol laiio poro paro indispensabile che faccia ]ìarto di un giardino tli una vasta ostensione ; anima tutto Io jsceno all'intorno; ra sua liuìpid' acqua , e pacifica rit'lotlo . abUrllondo i ci>lori caui^ianti del ciclo , e lo di>oora/i(mi . che no ailornano lo sj>onde : il suo circuito; l;i ciHilìi^nra.iono dolio curvature . e de' suoi sporti; la t'orma, e i;\iarniiìionto dello rive: lo inopin- <^liani'e tlol loro alto . e basso : la connessione con colli, l'orosto , 0 >ì1].ìì:ì:Ì'. tutto ci<^k ò suscottibdo di ctìpiosa >ariotà. 11 c;u\ittoro ilol lìpo ò iì riposo : iili mnncn il mo- viuìcnto por se stosso. Uaro volte a^ritato riuscirà ab- baslan/.a torlo ouilo produrrò qualche rilevata sensa- zione. ma }^iù SO'» onte rimarrà in uno stato, che non intorbiderà punto l otìotlo suo ordinario di calma , e di dolco piacere. In lai^o di vasta estensione lusiu- ahorà di più la AÌsla, allorché sarà rotto da isolette, ( i^<) ) e che ariflerA n ficrdcrsi dicfru ]c foreste; , e Jr ( ol- lincttc. Il liigo Miolc ciiiNaturc , che Konono a dargli variol;\ ; piiomif) osscr \r sue live tlclizlosariMMile ai)- beliilc, ora d'i'icva/ioni , ora d'ahhassarrjonti , ora di cespugli, ed ora di grandi alberi inr-jinafi. Otd mi picciol proiDoiiIorio , o una catena di eolli , li cui pendii sono rieop<'i'ti
  • i- ciino, si eaeeiano h'-n drnlro d lago; l.'i un hoselielfo MMuiira nuotare ini ine/,/.o de' flnlli ; da (piesla [jarl<; lina stretta lingua di tcna <-rl)Osa ])ii\a d'allx-ri, u dì eesjingli s'avanza serpeggiando Ira 1' acfpn.- ; una Filandra , che sembra sortir dal lago , [>ascola in questo sito , e ne contempla stordita le liriettiite immagini. Da quest'altra parte l'umido elemento scompare nell'apertura, clic gli presenta un fVjIto bosco di querci(; , e l' immaginazione penetra là , ove r occhio è arrestato. Allorché si cre^a un Iago artificiale ., bisogna dili- gentemente nascondere tutto ciò, che potesse svelar l'arte , ed è soprattutto per riguardo alN; rive , che conviene essere attento , affine di non mancare al- meno di quell'apparenza, che ha un lago naturale. L'estensione dell'acqua sia in giusta proporzione col circondario, poiché come un ruscelletto svanisce in una vasta pianura, e resta senza effetto, similmente ima troppo grande superficie d'acqua può diminuir ( 190 ) l'impressione degli altri oggetti del pnesino, Rialzando l'opposta riva, formando piantagioni d'alberi da cima, costruendo fabbriche intonacate di color vivo , si può riserrare i limiti , e rapprossimare l' indietro ; come per lo contrario 1' abbassamento delle ripe , e la privazione d'altri oggetti , ingannano lo sguar- do per nn' illusoria ampiezza. Bisognen^ dunque, che la vista trovi nelle adjacenze d' un lago oggetti , che l'attirino, e l'occupino. Le curvature non debbono essere numerose, nò sta bene che la loro figura sia regolare. Le isole servono in un lago tanto a rompere la nuda superficie dell' acque , che ad arricchirne la scena. Se ne può far senza , e si può introdurvene diverse ^ non più però di due , o tre , perchè oc- cupano troppo spazio, e tolgono l'effetto dell'acqua. S'avverta però, che devonsi distinguere per la diffe- renza delle loro forme, e de'lor guarnimenti. Un'isola spelata farebbe cattivo effetto in confronto delle al- tre bellezze della scena. Le decorazioni proprie di tin' isola sono i monumenti , e le fabbriche d' un genere grandioso; le elevazioni, ed i ribassi del ter- reno ; r alternativa dei siti ingombrati , e degli sco- perti ; qualche gruppo composto da bei alberi ; al- cune strade, che attraversino la variata superfìcie del terreno, qua e là sparso di cespugli, donde si scorgano non attese prospettive. Vi siano in disparte siti di riposo , o si traveda un romitaggio circondato da grandi piante , che stendano variamente i loro rami , ed alternino lo stridore delle loro fronzute cime agi- tate dal vento coli umile bisbiglio delle scosse , ed oscillanti canne. Se l'ampiezza del lago lo permetta, sianvi da lontano capanne da pescatore , e qualche disperso battello , con cui possa aversi il piacere della pesca , d' una scorsa sull'acque , e della caccia delle anitre. STAGNI. Rare volte vedonsi degli stagni nei giardini In- glesi , che in realtà sono piuttosto da bandirsi , che da tollerarsi , attese le malsane esalazioni , e la folla d' insetti , che generano ; altresì 1' acque stagnanti non sono mai abbastanza belle da formar delizia. Quando poi si credano indispensabiU, ed assortiti ad un tale , o tal altro distretto del giardino , non li scavate nel piano , perchè non conservino l' im- pronto dell'arte, ma bensì in una valle, o in un basso fondo , ove 1' acqua si raduna da se stessa. Abbiate cura di dar luogo allo scolo , ed alla pulitezza. For- mate colla terra scavata una collinetta , che dia un'aria di verità alla cavità adjacente. Ai bordi non soffrite , che vi sieno elevazioni argillose , sabbiose, ( '9^ ) ed aduste, ma rivestitele d'erba, d'arlnisti, e di pian- te, che sleiidaiisi fino ad una certa distanza. Imme- diatamente al dlssopra dell' acqua sospendete dei cespugli incolti. Questi stagni sembrano convenire maggiormente in siti foschi , ed appartati . ed ecci- tano tristezza , e melanconia. Formati gli stagni da' sorgenti , o da' ruscelli, riu- sciranno meglio ; possono presentare scene piacevo- lissime, praticati che sieno a diversi ripiani d'acqua, poco, e variamente discosti l'uno dall'altro , pro- ducendo una superficie in parte d'acqua, ed in parte di terra, che non ha un legame apparente^ uè una continuazione prolungata , e che sia d un carattere trito , e sminuzzato. DEI TORRENTI. lì carattere proprio del torrente è la vastità , e l'impetuosità del suo corso. Le di lui enormi masse si ravvolgono , e si precipitano con forza , ed ardi- mento; distruggono quanto loro si oppone; e quan- do r ostacolo è insormontabile , si fanno strada da un'altra parte, e mugghiano ne' nuovi rigiri con inde- gnaziouc , e furore. Le acque del torrente sono in perpetua agitazione, affrettandosi, stringendosi l'un l'altra, zeppe di fremiti , e di calda schiuma. Le sue sponde attestano la sua violenza, spogliate di piante, e '9^ ) aride, ineguali, squarciate; o con alberi quasi so- spesi in aria, ìe cui nude radici, sortendo di terra, minaccian ruina ad ogni momento ; lacere foglie , e piante svelte al nativo suolo , resti di capanne, e di villerecci tugurj nuotan dispersi sull'onde turbinose. Il suo letto mostra dovunque i segni della violenza del tiranno , che non sa riposare nel suo seno , che cerca nuove mete al silo furore , e che strascina , e raduna sabbie, macigni, e rottami, per ripercuoterli co' suoi flutti. L'orrido suo muggito fa tremar da lontano la solinga spiaggia; il selvatico abitator n'è fuggito, e lo smarrito viandante , che si caccia attraverso i la- birinti, che formano gl'intricati cespugli, non vi si accosta , che con ribrezzo. Simili invenzioni appartenenti al genere grandioso riescono d'una costosa e malagevole esecuzione; al- tronde praticandosi d'ordinario i torrenti, affine di rimediare colla finzione all' effettiva mancanza , o scarsezza d'acqua , non potran mai avere in con- seguenza il pieno loro effetto. Esistono però de' torrenti più placidi, e quasi con- tinuamente privi d'acqua, la cui imitazione supplirà in parte al desiderio di essa , presentandone almeno il simulacro, e la nativa culla; e si potrà accrescerne l'illusione colla costruzione di ponti, e coli' accennare il corso di qualche rigagnolo, che di tanto in tanto 38 e 194 ) li percorra. Producono buon effello coli alto, e basso delle ripe , e servono mirabilmente a dividere le masse del terreno. L'entrata, e la sortita de' torrenti, ed anche di qualsivoglia sorta di fiumi , vuol essere nascosta con ogni arte. F 1 JJ M E. Il fiume si distingue dal torrente'per la continuità delle sue acque , per la sua progressione in lun- ghezza, e per la lentezza, e regolarità del suo corso. E suscettibile tuttavia di rigiri diversi , che formano una delle principali sue bellezze ; le altre consistono nella limpidezza dell' acque , e nella vaghezza , e va- rietà delle sponde , ec. Benché in conformità del suo carattere il fiume s' avanzi in lunghezza , e che sia precisamente questa lunghezza, che ne forma il suo capital pregio , tut- tavolta non può sempre essere in linea retta, stanti le ineguaglianze naturali del terreno , il che altronde gli darebbe un aspetto uniforme , ed approssimantesi a quello d'un artefatto canale. Al contrario un fiume naturalmente fa raggiri, che l'abbelliscono de' pregi della varietà ; ma queste sinuosità devonsi rotondare dolcemente , e non piegare bruscamente , nulla of- fendendo di più la vista, che un subitaneo passaggio dalla linea retta alla curva. Questi rigiri né manco (. »9^ ) debbon essere soTerchiamcute moltipllcati , perchè allora tolgono l' idea del movimento progressivo. Le sinuosità diverse d' un fiume , che scorre fra terreni erbosi, ed umili cespugli, fra capanne isolate, e fra gruppi d'alberi, vedute tutto ad un tratto dall'alto, offrono il più seducente spettacolo di lumi , e di mosse. Le rive d'un fiume sono capaci di grande varietà , tanto di forme , che di ornati. Ora son alte , ora son basse , ora in dolce pendenza , o a scarpa on- deggiante , ora piane , ed ora sono scabre , e rotte. IL»loro naturai guarnimento consiste in erba , in fiori, in cespugli, ed in alberi. Qui gli alberi si ra- dunano in dense masse , o s' incurvano sull' onde , gettandovi una mezzana luce ; là si dispergono iso- lati , o s'allontanano dalla riva , dove succedono ar- busti , e piante , fra le quali ricompare la chiarezza de' siti scoperti. L' alternativa d' un fiume , che si presenta ignudo , e sgombro in tai luoghi , ed in tali altri intercetto da alberi, e da bronchi , che lo la- sciano trasparire , cagiona il miglior effetto. Gli oggetti artefatti possono opportunamente ser- vire alla comparsa d'un fiume. Quasi tutte le diverse sorti d' edificj vi si confanno ; poiché l' idea , che un fiume serpeggia d' intorno alle fertili abitazioni dell' uomo, e vi favorisce la pesca , e la navigazione. ( ^9^ ) le rende verosimili,, e convenienti. Padiglioni,, moliui, e pescareccie capanne contribuiran sommamente a rianimare le bellezze del luogo. Un bel fiume ancora può servire d abbellimento alle vicinanze, tirandone dd esso de' ruscelli , degli stagni , le cui acque si rinnovino a procreare cadute d' acqua : si può final- mente allargarlo , e praticarvi nel seno delle isolette. La varietà del suo corso , e le tante combinazioni con altri oggetti,, delle quali è suscettibile, gli dan- no un posto distinto nei cantoni solenni, e partico- larmente nei romanzeschi. Ferve egli sopra scogli in un fondo , o al piede d' un alto monte verticale , reso bruno da boschi di pini; o si caccia nelle risuo- nanti voragini , per ricomparire bentosto tutto spu- mante ? In tal situazione , e connessione d' effetti forma parte del cantone solenne. Rigiri strani, e sin- golari, una straordinaria successione di velocità , e di lentezza nel suo corso , la sua combinazione con rocchi , al lungo delle cui pareti perpendicolari stri- scia sotto alberi sospesi , e nelle cui crepature si spinge con un sordo muggito , lo rivestono del ca- rattere romanzesco. Gli effetti d' un fiume superano di gran lunga quelli d' uno stagno , ed anche quelli d' un lago , motivo per cui gT Inglesi li preferiscono a qualun- que altro genere d' acqua ; e a tutto costo hanno ( 197 ) voluto introdurne ne lor giardini, formando de' fiumi artefatti, sovente più larghi del Ticino, e dell'Adda, con ponti superbi , di taluni de quali vedonsi i pro- flettati disegni nell' opere del Palladio , in nessun altro paese stati eseguiti. In alcuni de loro giardini si sono perfino sforzati di far derivare un lontano fiume naturale. Volendo formare un fiume , collocatelo al piede d' una collinetta , ove le acque vi si radunano natu- ralmente, ed in abbondanza; nascondete, come dissi, il principio , e la fine con alberi , e con cespugli , o dietro eminenze: fate comparir l'acqua per uno spazio bastante ; al sito ove termina , o si disperde , mascherate la vista con folti verdi , con fabbriche ; comunicate alle acque una libera corrente , sia per le ineguaglianze del suo letto , sia pel mezzo di ripiani diversi nascosti , ossia per T effetto d'un mo- lino ; infoltite d'arbusti, e di piante comuni, o di piantagioni più rilevate i siti gelosi , che potrebbero manifestare l'opera dell'arte, e compartite alle sponde un contorno facile , e spontaneo. RUSCELLI. L' umile ruscello fa infiniti rigiri, perchè è docile, e non si fa strada , che difficilmente ; cede compia- cente all'ostinazione del suolo: troppo debole per ( '98 ) tirar seco un ostacolo un po' forte , 1' evita ; quindi nascono li ripetuti errori del suo corso , e le molti- plici sue sinuosità. La vivacità forma il carattere proprio del ruscello; conviene in conseguenza a cantoni aggradevoli , va- ghi , e ridenti, de' quali n' è il principal ornamento. Abbonda ne' siti disseminati di colli, e di montagne, e nelle valli fornite di sorgenti. E in balìa dell' arti- sta giardiniere il guidarlo, e variamente conformarlo. Serve al bagno , alla pesca; forma cadute , ammette ponti, e li più piacevoli abbellimenti della rustica scena. In un vasto tratto di paese il ruscello si perde tra la folla , e la grandezza degli altri oggetti ; per far !a sua comparsa ama i piccioli distretti , dove 1' oc- chio possa colpire le sue bellezze , e il mormorio arrivare ali orecchio. Li suoi pregi brillano in siti riser- rati, dove nulla distrae, e dove non appajono oggetti smisurati. Vicino al rio collocate un bagno fra l'odo- rosa boscaglia, oppure un seggio d'erba contornato d' alberi piegati. 11 garrire d' un ruscello diventa un mezzo considerabilissimo ad animare un picciol di- stretto , capace , coni' egli è , di variazioni ne' suoi tuoni chiari, soffocati, acuti, e dolci. L' artista giardiniere può accrescere , diminuire , e fissare , come gli piace , il movimento , ed il suo e '99 ) gorgoglio pel mezzo delle inclinazioni, delle cavità, e delle alture del terreno ; può praticarvi cadute , e disponi variamente il sottoposto terreno ; può met- tere, o togliere a piacere gli ostacoli. Ai fianchi d'una grotta, le acque del ruscello siano nascoste, e fervido il suo movimento. In un boschetto delizioso il suo corso formi mille rigiri , si mostri , e si nasconda con piacevoli susurri. All'intorno d'un seggio, o d'uno smalto di fiori, nella sua eorsa piacevolmente affrettata zampilli con rumore su' massi a varj strati, e spruzzi vagamente la limpid' acqua contro il suol selcioso. La vivacità a' differenti gradi forma il carattere generale delle acque cadenti. Dappertutto annun- ziano la loro presenza all'orecchio , allora pure che r occhio non le scorge , cominciando dal più leg- giero susurro allo spaventevole mugghio. Animano il paese non solamente alla vista, ma ancora all'udito, e le raddoppiate impressioni , che destano , penetran r anima. La prima idea, che inspira un'acqua cadente, è quella di venire da un'eminenza, da'colli, e da' monti, che gli servano di culla. Le differenti disposizioni, tali che il più o il meno della loro altezza , le loro declività distribuite in ripiani inclinati, o perpendi- colari, i guarnimenti loro d'alberi, d'arbusti, di ce- spugli, e d'erba, o la totale lor nudità, cagioneranno ( 200 ) dunque notabili cambiamenti ad un acqua di tal natura. Lo stesso terreno, sopra cui si versa, è ca- pace di varietà : può ricever l'acqua , e tranquilliz- zarla nel suo seno erboso , piano , sabbiato , o irri- tarla colle sue selci , contro le quali rimbalza , e si ravvolge. Un solo spruzzo d'acqua è di poco effetto, ma r unione di molti è di grandissimo. Cagionano essi schiudendosi un incerto mormorio ? Tengono l'immaginazione sospesa. Cadono regolarmente? Invi- tano alla lettura , alla riflessione > ed al sonno. I fili d'acqua convengono ai siti gaj , ed allegri. Attorno alle grotte , ed ai sedili ombreggiati pos- sono uscir da uno scoglio , e scherzare frammezzo alla boscaglia. Vicino ad un bagno, o ad un gabinetto consacrato alla lettura , sia la lor caduta regolare. Aumentano il piacere , se nascosti , pei'chè l' imma- ginazione se ne occupa ; e soprattutto quando sono scarsi , la necessità stessa esige , che s' involino allo sguardo. Componendosi per ottenere simili effetti, eonvien guardarsi dallo svelare la mano dell' arte. Riuscirà tuttavia più facile praticar de' fili , che una caduta un po' grande. I primi possono essere velati , o almeno l'occhio non è rigido in giudicarli; ma una caduta d' acqua perde a non esser vista : deve poter mostrarsi arditamente, e non Io può , se non quando è ricolma di bellezze. ( aoi > CASCATA. La bellezza della cascata è principalmente costi- tuita dall' altezza , da cui cade , e dall' abbondanza , e limpidezza delle sue onde. Cadute d'acque accanto ai fiumi, o alla sortita d'un lago possono piacere all' orecchio pel loro strepito ; non alletteranno che debolmente l'occhio. Ma allor- ché si precipitano da un monte , da una balza sco- scesa , o da uno scoglio elevato , vi acquistan ben 29 ( 202 ) altro effetto , soprattutto con masse d'acque chiare , e trasparenti. L' altezza della caduta può portar la sensazione fino alla meravìglia , e allo spavento. Lo straniero, dice Haller parlando d'alcune cadute nelle alpi , vede con sorpresa scorrere de' fiumi per l'aria, sortir dalle nubi , e trasformarsi in nubi a vicenda.» Procurale alle artificiali cascate gli effetti bizzarri della luce; non le offrite nude, e scoperte, ma guar- nite d' erba , d' edere , e d' arbuscelli. Alberi e ce- spugli , che vi si incurvino sopra , senza nascon- derle intieramente, vi faranno bene: talvolta celate i piani superiori, e fate sì, che l'acqua sembri sortire dal seno d' un folto virgulto , e si veda precipitare attraverso alle cime degli alberi , che in parte la co- prono. Le acque cadenti sieno in proporzione con quelle contenute nei recipienti, che formano, e sieno distribuite , e moltiplir-ate naturalrrrente. Producono buon effetto vedute dal basso in alto, ed anche mi- gliore dall'alto in basso. La natura ci offre le cascate nei monti, o nei colli: quando il terreno non abbia un considerabil pendìo , la cascata è contro natura. Le grandi appartengono ai siti eccelsi; le picciole con- vengono ai melanconici , ed anche agli ameni. Pro- ponendosi di produrre vive sensazioni, un sol getto sarà preferibile a varj. Del resto si conformerà ai bisogni della scena , ed allo scopo , che si ha di mira. Con macigni., e con massi si dà alla cascala un tristo aspetto; con verdi piantagioni, un aggradevole. DELLE CATERATTE. La cateratta è distinta dalla cascata per un carat- tere di maggior rapidità , e veemenza. Un movi- mento , che trae tutto seco, turbolento, impetuoso, una sovrabbondanza d'acqua torbida, e sempre agi- tata, le bianche masse di schiuma, il ruggito feroce, e la violenza, che ributta, e distrugge tutti gli osta- coli, una nebbia ali" intorno , l'eco ripetuto dalle rupi , sono altrettante qualità , e circostanze , che definiscono la cateratta. La sua dimora è nei monti , o fra rocche elevate ; fra ristretti spazj nelle lande , ove scatenansi soventi le tempeste , e i rovesci d' ac- qua , le inondazioni , ed i vulcani. Il suo letto mo- stra i segui della collera , e del furore ; è ineguale , stracciato , pieno di concavità , imbarazzato da sassi e da pezzi di roccie. Boscaglie all' intorno con nude radici , alberi sospesi in aria , presentano uno squal- lido aspetto. Le cateratte, come parte caratteristica dei cantoni romanzeschi , e solenni , possonsi ammettere in un vasto ricinto , dove combinino colla natura , e con li grandiosi oggetti, che le circondino; ma è diffi- cile nell'imitazione ottenere anche una parte soltanto ( 204 ) degli accidenti sublimi, che le accompagnano; ben di rado vi si riuscirà , anche a forza d' opera , e di spese. Pare, che la natura abbia riservata la formazio- ne delle cateratte unicamente al suo poter creatore. OSSERVAZIOWl SOPRA LE ACQUE. L acqua è uno de' più superbi oggetti della crea- zione , ed è r anima del paesetto. Non vi ha scena sì piccola , cui non convenga sotto una qualunque forma; non ve n'ha per grande, e per brillante che sia , a cui non aggiunga vivacità , e forza. L' acqua compare a\Tantaggiosamente sotto diffe- renti forme , e con differenti caratteri nei cantoni d' ogni specie , nel piacevole , nel sereno , nell' ani- mato , nel solitario , nel melanconico , nel roman- zesco , e solenne. Fatta pur anche astrazione de' suoi differenti effetti interessanti , essa piace dappertutto , rallegra nel vederla , dato però che sia libera , e pura : la vita , e la freschezza colano con essa. Per indomabile che sia in certe masse , e sotto certi rapporti , in altri stati ordinar] obbedisce però al po- ter dell'uomo, che può guidarla, e configurarla come gli piace. Può metterla in movimento, od in riposo, stenderla, o riserrarla, variare , abbellir le sue rive , lasciarla scoperta , od ombreggiarla , e darle tutti i tuoni. Può per la di lei distribuzione , e combinazione ( 205 ) con altri oggetti rendere il suo effetto più sicuro , e più interessante; col suo soccorso può cangiar tutte 1^ scene , ed eccitare tutti i sentimenti. L'uomo ciò non pertanto non ha saputo accon- tentarsi de' caratteri varj , sotto cui la natura presenta le acque. Non pago di vederle ora in riposo , ed ora in moto , accompagnate da tanta diversità di forme , di movimento, di strepito, e d'accidenti, ha voluto pur anche sforzarle loro malgrado a slanciarsi in aria. La sazietà , l'amor del maraviglioso , il raffinamento de'piaceri manierati hanno prodotto la singoiar inven- zione di cacciar nelle vasche di giardino tigri , cigni , lupi , coccodrilli , delfini , e tutte le divinità dell' olim- po , obbligandole isolatamente , o in gruppo , nelle più ridicole attitudini , a versar acque , e lanciarle per ogni dove , e da ogni parte (i). Questo strano miscuglio di ciò , che appartiene al mare , al cielo , e alla terra , tanta mostruosità sia costantemente te- nuta lontana dai giardini. Le acque salenti possono convenire in luoghi ro- - mauzeschi, e decorare graziosamente piccioli spazj guarniti di fiori. Sono a suo posto nelle città avanti un palazzo , e nelle grandi piazze ; convengono anco- ra, formando ornato inerente ad im edificio nobile, neir interno delle sale , dei gabinetti , ec. ec. fi J £(u fotitaucu di Sau^éeffeio dei (Mauitekepìuo è aééai dìùj taatoitevofa. ( 2o6 ) ^ai/.x^vyy •aa/. c? fau ufazcicu GOitaiila deffaj ze^gioHa , dsfft> écieii^a , a d^tfu defft) atiù ( 2l6 ) posavano sopra un' eminenza , o su d' un poggio ; ed avevano talvolta da ogni parie , e talvolta alla sola entrata principale , una superba scala di marmo. Secondo i precetti di Vitruvio, si dovevano deter- minare le differenti situazioni de'tempj dai diversi caratteri delle stesse divinità , cui erano consacrati. Giove , Giunone , e Minerva in qualità di principali protettori dell' uomo li avevano nei luoghi più alti ; Mercurio , Iside , Serapide nei mercati ; Apollo , e Bacco in vicinanza dei teatri; Cerere alla campagna; e Nettuno alla spiagge del mare. Quelli di Marte , di Bellona , di Vulcano , e di Venere erano situati fuor di città : si riguardavano queste divinità eome turbolenti , e dannose (i). Vitruvio dà istruzioni sopra la scelta , clie bisogna fare dell'ordine d'architettura, secondo le differenti divinità. Ai templi di Minerva , di Marte , e di Ercole destina 1' ordine dorico come riputato per il più. /"/ 7 JO' attt) atcSiietìoutcoj de tewpi etto pzeiéo t ^ecì , t> t tfòotuaiu aàtcHaiito diveziificatcu , guanto tejaj ai tftaaniov gtado di perfep'ouv. JOi dinotavano coto i écgueuti pziticipad tettniut : tempio feltaitifo con (juatito colonna di fzouta ; pto^tiio coto cuiouno avaalt ; auifltzoitifo coto cofonua avaufi , e iitdietzo ; peziplezo co ieutp{tct> goffezìoj intozuo ; diptezo co doppicoj luoHoptezo zotoitdo caio cupo fai pozlaicu da> cofiwuv ; ^ipetz» coffa} J^o^f^ iut-etiozo icopeztoj. ( -317 ) grave, e solido; a quelli di Venere, di Flora, di Pro- serpina, e delle Ninfe il corintio , come il pia ele- gante , e delicato ; a quelli di Giunone , di Diana, e di Bacco assegna 1' ordine jonico , che tiene il dimezzo fra la semplicità del dorico, e la pompa del corintio. Il medesimo autore prescrive le qualità diverse de' marmi, che convengono alle diverse divi- nità ; assegnando il bigio, ed il rossiccio ai tempj di Giove , di Marte , e d" Ercole ; il bianco , ed il brillante a quelli di Flora , e delle Grazie. Gli ornati esterni , ed interni del tempio avranno un rapporto convenevole alla natura, agli atU'ibuti, ed alle azioni del nume. Il famoso tempio di Apollo , innalzato da Augusto sul Palatino, era decorato così: nel vestibolo spicca- vano le simboliche statue, che indicavano i benefici suoi effetti; nel timpano v'era l'aureo cocchio del sole; le porte eran d'avorio;. ed i muri di marmo bianco contenevano de' bassi rilievi relativi ad Apollo. La sua statua campeggiava nelf interiore del tempio: due biblioteche separate sui fianchi , l'una composta d' opere Greche, e l'altra d' opere Pvomane , attesta- vano la divina sua influenza (i). [i] M zupeUo , c^eJ éi m^eroj jei iempj , cotzùpottdevco affco foto Seffes^cu. Czauo éicuto aéifo a£ de^itoto , a o£ cofpevofv ; m eééi fwm 3o e 2l8 ) La prima legge, che devesi scrupolosamente osser- vare nelle imitazioni de'tempj antichi , è quella di conservar fedelmente le loro forme, le loro propor- zioni , ed il lor carattere ; ed in conseguenza di co- testo loro carattere, li cui principali elementi sono la bellezza, ed il maestoso, i tempj non converran- no che in siti convenienti , e scelti. Debbonsi essi riservare per situazioni ricche , e dignitose , ove pos- sano armoniosamente produr buon effetto. Si vedo- no con piacere sopra eminenze , d' onde si scopra una superba vista, ne' siti, che inspirano maestà , e venerazione , e dove le impressioni , che forma lo spettacolo della natura , vogliono essere sublimate. Nei vasti ricinti, che abbracciano moltiplici scene, vi può essere un maggior numero di tempj ; varian- dosi tuttavìa la grandezza , le forme , la situazione , e la lor destinazione. I templi rotondi sembrano i più conformi ad un giardino. La di lor forma riunisce alla dignità una cert'aria di leggierezza , e di vezzo , che li rende età ùcito di tauipoco éptttazv ; e tieffa j)u66ffcSa cafauiìlcu fa doituv puu aeuli^ pzoétezitato ue£ santuario vedeai/M Saaiiata i£ éuofo di fantiutv , o icopatio co pt opti capete. &ataiuentt) iC con(juùtatut:t) ojaiioj di tapiznv fa ticcée^ja ; poiché foj poSttcoj , a f(u te/ìgioiia de£ pad coiUziSuivatiO tu ieudeza ^ieéto tiQto ioito doj iiUtoduzii uè aiazdiui. ( 2:27 ) Era opinione, che le ninfe amassero le fonti; ed una umidità condensata, che stillava dall'alto, e dai lati , imprimeva sovente alle grotte la lor figura. Spesse volte ancora la sorgente era impregnata di particole petrose , che deponeva , e che segnavano il di lei corso d' una specie d intonaco, L' immagi- nazione dava vita, e significato alle figure prodotte da questi accidenti. Il cacciatore , il paesano , ed il pastore si portavano in queste grotte a porgere alle ninfe le offerte relative alla loro natura, ed agli og- getti, sopra cui era fama, che vegliassero. Le sacrifica- vano ora un agnello , od un capretto ; ora de' frutti , ora del latte, dell'olio, e del mele. La buona loro semplicità credeva , che queste tutelari divinità vi era- no presenti , benché invisibili , e che si conciliava il lor favore con questi doni. Si circondavano di ghirlan- de le loro statue, e si consacravano loro degli orticelH. Pane , e Bacco , che insegnavano le canzoni alle ninfe , erano riputati essere 1' ordinaria loro compa- o-nia , e vedevansi spesso le loro statue innalzate nelle grotte. Sul mezzodì la pastoral zampogna tace- va per non interrompere i sonni di Pane , che co- stumava in quell'ora di dormir nelle grotte. Questa pittura delle grotte consacrate alle ninfe porge quell'amenità, che sapevano i Greci spargere con tanto sale su d' o2;m cosa. Eran luoghi santi ^ e 2128 ) esenti d' ogni timore. Non formavano ancora parte de' giardini , che presso quella nazione non sortirono dai limiti della primiera rusticità, ma formavano og- getti slaccati, che ricevevano dalla loro situazione al lungo de' laghi, e de' fiumi, ne' monti, e ne' boschi un carattere perfettamente campestre. La conoscenza del primitivo loro destino può condurre l'artista giar- diniere ad invenzioni piacevoli , che portino 1' im- pronto dell' antica loro rispettabile semplicità. La" storia delle grotte ne' secoli posteriori non è così serena , che al tempo delle ninfe de' Greci. Nei tempi di guerra, e de' suoi flagelli , questi ritiri si trasmutavano a vicenda in ispelonche d'assassini , e neir asilo dell' infelice. Talvolta diventavano il sog- giorno d'un eroe, e perfino delle fortezze d' impor- tanza. Alloraquando poi l'amore della vita solitaria si diffuse fra' cristiani , le grotte divennero 1' abitazione de' santi , che , allontanati dall' aspetto del mondo , vi si consacravano alla contemplazione. Vi scavavano nel sasso gli altari , le cucine , i dormitorj , e le altre comodità essenziali alla vita. Era il tutto la semplicità stessa: la povertà solo, e la devozione erano le in- separabili compagne dell' uom religioso. La di lui vita austera , e sobria gli attirava sovente l'attenzion del vicinato ; e la sua grotta era un luogo sacro , a cui non vi si accostava , che con venerazione. ( 2^9 ) Non v'ha cosa più necessaria all' arte , acciò formi delle grotte imitanti le naturali , quanto il ritornare col pensiero sulla primiera costruzione fatta dalla natura stessa , giacché le opere dell' arte in questi oo-o-etti si sono tanto scostate dal vero modello (i). Noi vediamo che le grotte sono native de' paesi mon-^ tuosi , e che abbondano di tufi , o di roccie. Non converranno adunque , che ne' cantoni composti di monti , e di rupi , che ammettono cavità , e screpola- ture, sia accidentali, sia formate dalla mano dell'uomo. L' impiego dei macigni nella formazion artificiale delle grotte è giustificato dalla maggior facilità , dalla solidità, dalla diminuzione che cagionano dell'idea di deserto , offrendo l' immagine di una certa tal quale abitazione. La presenza dell' uomo giustifica un po' più di ricercatezza, che non esigerebbe l'aspra natura delle grotte , quale riuscirebbe per altra parte [i] Jto tteiiuu aùi tfezoj , quanta t'to cjueffcu 2effa ^i:olta , ti veccSio ttt&j mamezato Saj fatico tiiiaj uiaggiov jizo fiuto nej di deitazo , dt épizito , a di noto ieuso. ólidoudavaiio di jituueetzicu , dt écafa itipczSa , di co/oaitatt , dì itatuej , V dt auadzi. e/ czùla('£ , ft> cotic^iaffej , t cozaK ezaiio épazé^ dovuuQUO s e> doi>a éoj uiaaitifceugaj excu jiozfataj a£ éuo co fato , et vedeva coutpaztze ti veto TZetìuuo compoéto di miffa fuctdi éaao^tii ftai petti iiiéi- dioéi d' acqua) , cSo éfaitciavaito i£ pauiSezo tuaffgioéefio , e» fai diéinvoùoj latiazugaj , a fzoj i pozteitioét éuotii d' oz gatti , a di jìiffezi , cSo foztuavatia ù acque. ( 23o ) effetto assai difficile ad ottenersi. Possono esser rico- perte di musco , e di piante serpeggianti ; in tal canto può crescervi un cespuglio d' un verde pia- cevole , e nel circondario ponno slanciare gli al- beri r orgogliose lor cime. Queste circostanze non. distruggono il carattere proprio di una roccia ; l'addolciscono soltanto, correggendone l'uniformità, diminuendo la secchezza delle forme, e tuttavìa s'ac- cordano coir aspetto naturale d'una grotta. Ponen- dovi all' intorno delle piante a fogliame oscuro , e tristo , r artista può accrescere l' impressione , che desta r aspetto ignudo , e canuto della rupe. Può darle vivacità , compartendo 1' acqua in ruscelletti , e rinforzarne l'apparenza selvaggia, adunandola in im- petuoso torrente. Può praticare nell' interno varie aperture, far\'i de' sedili, e delle comode abitazioni. Una grotta artificiale deve soprattutto avere una tal situazione , quale noi siamo arvTzzi a vederla in natura ; dev' essere appoggiata a collina , a rupe , o collocata fra scoscesi massi , e fra' ruscelletti , in siti bassi, ed oscuri. Non v' è niente di men naturale, che grotte fattizie alla pianura, o ne' luoghi scoperti, ove immediatamente attirin l'occhio. Debbono avere una situazione allontanata , e mesta , e che non si scopra con facilità. Non saran annunziate né da in- troduzion elegante , né da uno spazio in avanti ( 23i ) riccamente adorno. Non sarà per questo essenziale , che il sito sia affatto chiuso , e priyo d' ogni sorta di vista ; vi posson essere praticati de' fori diversi , che presentino ridenti prospettive , particolarmente all' acqua. Nella formazion delle grotte deve regnare una composizione semplice , negletta , o rustica. L' interna decorazione è riposta nella configurazione stessa de' sassi, e negli effetti accidentali dell'acque, che vi trapelano , o che le percorrono. Qualunque sorta di distribuzione , e di ornato , che non vi si potrebbe trovar naturalmente , non vi ha luogo. Sia semplicissima la sua forma esteriore : un mucchio irregolare di pietre; una parete di screpolato sasso; una rupe composta di masse isolate, che sembrino d'essersi separate per l'effetto del tempo, o dell'ac- que , in qua in là imbrattate di musco , e di sterpi , o tappezzate d'edera, e di vite selvatica , che serpeg- gino fra le fessure , in alto ricoperte di terra , ove spuntino a stento degli umili arbusti, li cui languidi rami cadano sopra l'entrata; de' ruscelletti, che scor- rino nei fianchi fra cespugli. Quantunque le grotte de' giardini non sieno che imitazioni delle naturali , tuttavia si penserà a di- sporle in modo , che riescano pulite come conviene, e che non sieno mai pericolose. Non saranno umi- de , né impenetrabili all'aria purificante , né manco ( 252 ) debbono esser basse , e strette. Non sono refrìo^e- ranti , e d'uso , che allora che son composte d'ele- vati macigni secchi , con vaste volte foracchiate d' aperture , che diano luce , e vista. Si può dare ad esse un carattere determinato , che si rapporti agli usi , ai quali altre volte servivano. Si può consacrarle ad una ninfa, ad un antico eroe, ad un santo ; e farvi campeggiare gli oggetti , e le particolarità , che ci rammemora la storia. Sarà però meglio prescindere da qualsivoglia oggetto mobile , ed accessorio ; cosa che d' ordinario degenera in puerilità , e che non appartiene alla di lor natura ; cosa senza verità , di breve illusione , e che toglie il possibile miglior uso del sito. Tutto al più sarà permessa una concisa inscrizione ; e per riguardo all'ornato, ed al movimento vivente, glielo comuni- cheranno , come in tutte le altre parti del giardino, le persone stesse, che l'anderan visitando, che deb- bonsi considerare per le vere e sole macchiette del quadro ; e quando pur predominasse l' amor del maraAàglioso , suggerirei piuttosto delle mascherate conformi alle diverse scene , che presenta il giardino. Le grotte per se stesse riuscendo oggetti straor- dinarj in natura , ed i giardini presentando di rado de' siti convenevoli ad esse, sarà meglio risparmiarle. Un bel giardino può esserne privo senza difetto. ( 2ÙJ ) Qualora, pel bisogno di smaltir terre, si determini d' innalzare in una parte del giardino un' artificial collinetta , anche pel risparmio delle stesse terre , si potrà disegnare il piano d'un intralciata grotta, da elevarsi a foggia di cantine , ricoperta da grandiose volte , o da macigni. Per la maggior chiarezza della cosa , ne presento qui uno schizzo , che basterà a suggerire altre idee più convenevoli , e più belle. -r2 ( 234 ) DEI ROMITAGGI. I romitaggi, che si collocano nei giardini , opere dell' imitazione , sono destinati meno ad essere abi- tati , che a far gioire per qualche istante del riposo » e della solitudine , ed a rinforzare le impressioni » che destano i cantoni pacifici , e melancolici. L'eremo domanda una situazione nascosta, ama le montagne , e le rupi. Talvolta una grotta può essere situata colla maggior naturalezza agli orli d' un' ac- qua , ma r eremo sembra unicamente fatto per le foreste, e per i deserti. II romitaggio è una capanna , una semplice ca- succia fabbricata per man dell' uomo ; o allorché è praticato nel sasso , e che si accosta alla natura delle grotte , è travagliato a foggia di stanza, che s'appros- simi alla regolarità. Devesi rappresentare come abitato da un solo. La riunione di molti romitaggi ai fianchi l'uno dell'altro, diminuirebbe colf idea di società la forte sensazione, che è propria al romitaggio. Appartiene ai siti soli- tarj , ove regna una dolce malinconia. Il romitorio ci rammemora que' tempi , in cui la pia innocenza abbandonava il mondo per trovare il paradiso ne' deserti. Qui la vita de' primi monaci era santa* , ed utile ; coltivavano le terre , e rendevano ( 235 ) sani, e fertili una quantità di siti incolti. I deserti non risuonavano solo delle loro preghiere , ma del fracasso ancora dell'ascia, clie dirigeva le lor mani; r agricoltore del vicinato andava a domandar loro non solamente delle benedizioni, ma delle istruzioni ancora sopra i suoi travagli. Un genere di vita, pri- vo di tutt i piaceri mondani , e di tutte le comodità della società, ed impiegato, e diviso fra il travaglio, la penitenza , e la meditazione , non era veduto che dal cielo , che doveva ricompensarlo un giorno. Li brevi giorni della lor carriera scorrevano in seno di una felice uniformità , senza bisogni , e senza pas- sioni. I raggi del sole cadente, rischiarando la fronte del romito , lo trovavano cosi sereno , che quelli dell'aurora, che lo svegliavano. Il solitario aveva fatto cambio di tutte le sue pretensioni su questa vita » per le speranze della futura , verso la quale il suo spirito indefessamente si avanzava colla tranquillità .. che inspira la confidenza. Quando s' approssimava l'ora del suo passaggio, pien di fiducia, porgeva r orecchio alla voce degli angioli, che lo chiamavano a loro ; col crocifisso in mano abbandonava questo mondo con una maestosa gioja , e lasciava la sua cella , e la memoria della sua pietà ad un fratello , le cui preci 1' accompagnavano in ciclo. Simili rimem- branze si risvegliano alf aspetto d' un romitaggio , ( 236 ) che hanno una tenera energia , e che destano sen- timenti dolci , ed affettuosi. Stantechè ne' giardini non si hanno considerabili porzioni di monti, e difficilmente una scoscesa ruj)e, ed agreste, dietro cui si possano nascondere gli ere- mi, non si saprebbe collocarli meglio, che in alcuni ritagli di terreno imbrattati d' arbusti , e di sterpi , o in luoghi rabbassati , ed ombrosi , ove più facil- mente possono acquistare il carattere , che esigono. Un romitaggio è felicemente situato quando s'appog- gia ad un colle , ed a rocche ; e qualche volta tro- verà il suo posto fuori del ricinto del giardino nelle adjacenze d' una vicina landa. 11 cantone, ossia la scena, che circonda immedia- tamente un romitaggio , dev' essere priva di fasto , d'attrattive, e d'ornati; ma presentare un'aria d'ab- bandono, di modestia, di pacifica semplicità, senza brio, e senze bellezze, che faccian colpo. Una placid' acqua , o una chiara sorgente è con- forme quanto mai al suo carattere. Si potrà rinfor- zare r idea della solitudine col mezzo di piantagioni d'alberi a rami pendenti, ed a foglie oscure, e con spessi cespugli. L' edinzio può essere egualmente di sasso , che di legno , purché la sua struttura sia della più rigida semplicità, e della maggior negligenza, Nessun'arte, ( 237 ) nessun lusso ; la stessa ignoranza delle proporzioni dell'architettura risulta qui per un merito. L'aspetto del totale non deve annunziare , che sobrietà , in- digenza, dimenticanza di se stesso. Un tetto di stop- pia, o d'ardesia, informi pilastri , che lo sostengano, una parete di cretoso fango, ne' cui fianchi si vedan i danni del tempo , e delle stagioni , riunita in parte , ed in parte ricoperta da musco ; un inelegantissima porta fra un rozzo steccato, che rinchiuda lo spazio; delle finestrelle con stamigne, o con vetri consunti, o colorati, formano l'esterior corredo d'un romitaggio. L'interior distribuzione deve limitarsi alla decenza, ed alle comodità indispensabili : della semplicità dappertutto , della modestia , e della gravità ; una panca , un letto per il riposo in un angolo ; una cap- pelletta in un altro ; una specie di nicchia colla sem- plice immagine del santo titolare; nei muri qualche sentenza, che c'insegni la saggezza in questa vita con sempHcissime parole ; al dissopra della porta un cam- panello per annunziar ì ora della preghiera , com- pongono la decorazione più conveniente ad un ere- mo, oggetto ricavato dalla vita monastica. Ne' romitaggi deve trovarsi una certa oscurità , ca- o-ionata dal picciol numero delle aperture , e dalla fosca piantagione all'intorno. Le tinte predominanti saranno brune , o griggio-cariche. ( 258 ) Risguardando talvolta un romitaggio come ogget- to , che non deve produr impressione , che colla sola apparenza, si pensa di aver tutto fatto, quando l'este- rior solo porta l'impronto della solitudine, e si crede che l'interno si possa adornare con tutte le bellezze di una fastosa sala. Ma lasciando da parte , che que- sta disposizione mette in contraddizione 1' esterno coir interno della costruzione, essa interrompe l'im- pressione ognivoltachè si entra , e si sorte , e fa si , che il circondario stesso perde il suo effetto. Nessuna necessità giustifica questa pratica, e la leg- . gier sorpresa , che si prova al primo aspetto , è troppo fugace , e debole , onde compensare le im- pressioni che toglie. ^ Avanti di costruire un romitaggio fa di mestieri indagare il carattere , e la destinazione delle partì , che compongono il giardino , e consultare la di lui ampiezza. Non vi ha luogo sempre (i). fi! SPeir ratiatf off oaaeUi , iuveco dea^ oediuari zotuitaaai , ji poiéouo hftzoduttv aùta épecto d' edifici , ej de dtiuotv , dedicata alfcu maffticouìaj , £} affoj couieittpfagiotta. Shjéouét ■ coiuaczatr azco dt é'aiu)6ec. ff^j/f (juejtaj tuizcu >/ tzavaqSoj cu foztuaza ue£ ietto jjazco uitcu uuoveu éceitcu , i£ cui ^pagio coiuijta iio utiaj itzeftcu vaffej toztuojoj , a azSozatoj , (juafa jyetcozzej éezpeogiaudo utu zujcefifo , cSej €ij6i- fScu aUtavezio d lucuéi diétaccali da zocc^i Jcojceji , cfia cizcoiidatio i fiancSi deff(u cavitcu. 9le£ messo defCaj vafftt} ìozqouo fa zovinej def£' ad^agìcu caia /^zanàio» fzatumetiti dt tuuzo , a co/o azcSi jpajioji , compiuti ito paztej , ed ttu j}azta Jpegsoti. Zzoj gd avanci de luuzi , tiiitiS azSuécefS jpieaano t zaua fzoj fa zo^ieéciata cotonila ; fa jiateti éoio tapeggata d' effeza , cSej vt pendono no tal 4Ìti a puijoj di festoni J^a touiSa de' tuonaci , i ntoiiu- uteuti de' Seitefaftozi jìOiti in oSStìo da fuuao tempo , ej fa Sa^i deffa dijituttej cofonua iopzavan^ano £' ezóoj. <ìfnfzanti tjtiàj , a io fàj ji veagono de aottici ( 246 ) Si pretende, che in alcuni parchi Inglesi si siano fabbricate delle rappresentazioni compite di pezzi d' antichità , e che dopo si siano fatte saltar in aria col mezzo delle mine , perchè vi restassero gli avanzi col maggior effetto di verità; procedere , che dinota piuttosto una mal intesa prodigalità , che una ricerca di raffinamento. Si travagliano in Roma de' modelletti , delle copie in piccolo dei pezzi più belli dell'antichità, formate in gran parte di sughero, ed in parte di terra cotta, con una indicibile precisione , e verità , le quali studiandosi di passabilmente bene imitare , non si saprebbe desiderar nulla di meglio. capìtcf^ , deffa patti dt metitStafuto tzavagSatv ooto tuoù' atto , e> Tìeifo éiafuej fzacasjata. cAftti avanci czepacctatì, a ito appateu^ou di ctoffata , occupa/io futìavla £' aulico fair pojto. Viiru toviuala> ^cafaj , c/fa cottducevoj iopto} fiitcu tozzo, c^a // tempo na> dijtzuttaj , è zitiiajfoj ito piedi ad uua) azattda affeggoj , iitacceéJÌ6ifa , o écopeztoj. JsTifCoj v Sa} di Seio cotuezvato , ttt(u 7'i tentato fej tzaccta ~di tuffo ; o aiiej/a zoiitta noto facciano 2'czufo diiSSio ^ufiej ozopoz^toiii , a £' utJezvicii^oj dei£' atttico edifìcio ì a iaduuauo ito foffaj liei uoJlto jpnilo tti/ta fa idcej , c/?o poJéoiio tiaicezv a/£' ajpeUo d' uto funqo aulico , coitjaczato afiaj ze^gioucj > o c^t) uoto pteéeuloj oggi- gioztio c^o dejofa^ioifv y a ^(jitaffozo. e 247 ) SITI DI RIPOSO. Si ha bisogno di siti di riposo per rifarsi della fatica del passeggio. Saranno dunque essi a qualche distanza l'uno dall'altro, e sparsi nò in troppo grande, né in troppo piccola quantità; il loro numero sarà regolato a seconda della maggiore, o minore esten- sione dello spazio totale del giardino. La comodità vuole, che si ripongano dei seggi in luoghi freschi, ed ombrosi, sotto volte di fogliame, accanto colline ; non in siti intieramente scoperti , sabbiosi , ed esposti ai raggi del sole , ove nessuno è tentato di sedersi. Il riposo , e la comodità non formano tutto ciò , che si ricerca; devono altresì i seggi occuparvi graziosa- mente con punti di vista, con prospetti piacevoli , de' quali si gode maggiormente seduto, che in piedi, Alcune scene sono di tal natura , che esigono , che lo spettatore ne sia vicino per gustarle in tutta la loro sfera; tali sono degli spartimenti di fiori, dei gruppetti di piante rare, de' ruscelletti che scherzano. Un agiato sedile inviterà a saporire queste leg- gieri delizie, che sfuggono all'occhio passeggiando, soprattutto quando nello stesso tempo vien provocato da altri quadri più grandi , e d' una composizione e 248 ) magnifica. La situazione de' banchi dev' essere cal- colata sotto diversi rapporti. Un picciol banco d' erba , o una elevazione di terra , che la natura ha rivestito di muschio , è l' or- dinario sedile de' paesani, e meritan d'essere imitati nei siti d' un carattere semplice , qualora §\' insetti , e l'umido non li rendano incomodi. I seggi di pietra sono durabili ., ma le panche , e le sedie di legno meritano la preferenza, prive d'in- convenienti , più facili a farsi , ed a trasportarsi , e perchè ricevono una forma , ed una vernice analoga ai siti diversi. Più la forma sarà semplice , e leggiera , più riuscirà ; la vernice grigia , o bianca , produrrà maggior contrasto. Per maggior comodo si potrà talvolta cangiare le panche , e le sedie ordinarie in siti di riposo co- perti. Le loro pareti difendono dal vento , ed il lor tetto dalla pioggia. Il semi-circolo sembra la figura la più adattata. L'architettura deve esserne semplice, leggiera, e piacevole, e avere niente di massiccio, né di magnifico. Si possono ornar tali seggi d'un' iscri- zione, o d'una sentenza corrispondente al carattere della scena, o della prospettiva, della quale si gode, che risvegli la riflessione , frattanto che il corpo riposa. e ^49 ) /"^j^ 34 ( aSo ) DEIPONTI. I ponti vogliono essere collocati, ove un bisogno visibile li domanda. I ponti sono inutili agli stagni, ai laghi , ed alle curvature , che fanno le acque dor- menti , perchè costeggiando le ripe , si può perve- nire all' opposta sponda ; ed in simili posizioni pro- ducono cattivo effetto. II carattere della scena, alla quale conduce il ponte, o fra la quale si trova, deciderà del più o meno d'or- nato , o di semplicità , che richiede. Un ponte di sasso architettato condurrà al tempio ; uno di pietre rotte alle mine. Nei giardini d'Inghilterra, come ho detto altrove, veggonsi de' ponti superbi , stati ricavati taluni dal Palladio , che appena osò di porli in carta , come ideale progetto. I ponti di muro hanno un aspetto pesante, e troppo comune ; vogliono esser di sasso , oppure di legno. Soventi volte 1' andata ad una grotta, o ad un eremo non domanda altra sorta di ponte , che alcune selci ordinarie , comodamente , e con sicurezza riposte. Quelli di legno hanno un' apparenza più leggiera, e ridente ; sono nello stesso tempo più suscettibili di una maggior varietà di forme, e danno più facil- mente luogo ad una capricciosa costruzione. Quando in nn giardino necessitano più ponti , fa di mestieri prevenire l'uniformità dei loro aspetti, evitando di collocarli in linea retta , ed alla fda , e variandone la costruzione , e 1' ornato. Per tal ma- niera i ponti , oggetti necessarj , ponno divenire mezzi d' abbellimento , e d' apparato. Accrescono la varietà , e concorrono a produrre belle perspettive. Esposti allo scoperto spargono intorno una certa vivacità ; e cagionano miglior effetto quando appa- gano per metà nascosti ai fianchi d' un bosco ; o quando in siti più alti , hanno per fondo la costa di un còlle , o un oscuro bosco ; o quando ancora si presentano attraverso tronchi d'alberi, che vi formino sopra de' fiocchi, e de' cesti. In vaghi distretti vi si collocheranno sopra delle stabili seggiole. PORTE. Quando debbansi praticar delle porte , e dei por- toni in un giardino , 1' ordine toscano ne sarà il più conveniente , e vi si osserverà la più grande sem- plicità. Riescono di miglior effetto alla vista , allor- ché sono , da una parte almeno , coperti ne' fianchi da cespugli , e da alberi. Alle sortite del giardino difficilmente faran bene mostrandosi sfacciatamente; converrà il più delle volte nasconderli in parte , ed anche intieramente. (252 ) STATUE. La profusione delle statue nei giardini presso gli antichi Romani era in parte scusala dalla loro mito- logia, ed in parte dalle loro usanze; non così presso i Romani moderni , che hanno trasformati i loro giardini in altrettante gallerie; e peggio che peggio parlandosi de' Francesi, i quali, finora almeno, non avevano diritto di far mostra nei loro giardini , che di cattive copie, o di mediocri originali. Tutto ciò che orna un edificio , non adorna egual- mente un giardino, e di tal numero sono le statue; tanto più se si tratta di giardini , che devono imi- tare varj tratti della bella natura. Tuttavìa volendo- sene pur impiegare , non saranno fuor di sito una Flora tramezzo ai fiori , un Bacco sotto una per- gola , una Diana in un bosco , Pomona nclf orto , e Venere, e le Ninfe al fonte. L'impressione, cJie desteranno però , non sarà mai gran fatto piacevole , attesa l'usanza resa di troj)po comune; e considerate come divinità tutelari del sito , il lor interesse è sva- nito per noi. Produrranno forse miglior effetto le statue allegoriche della pace, della vittoria, dell'ab- bondanza , e quelle ancora d'uomini illustri , in siti a loro consacrati. Si potranno situare delle statue simetricamente intorno 1' abitazione , a motivo delle ( ^^^> ) opere d' architettura , alle quali appartengono in qua- lità di produzioni d'un arte collega; ma in un giar- dino sarà meglio disperderle qua e là. D' ordinario nel gran pezzo di tappeto verde, che circonda la casa , campeggia con buon effetto la sta- tua colossale della divinità , cui sembra dedicato il giardino , usanza probabilmente ricavata dall' anti- chità più nascosta , quando nell' orto si costumava di riporre la statua di Priapo. Le statue esposte allo scoperto nei modernis- simi criardini Inglesi sono totalmente proscritte ; e diffatti la perpetua loro immobilità annoja , tol- gono r illusione , la verità , e 1' effetto dei siti natu- rali , e quasi sempre non vi son collocate così che per pompa ; su di che è da riflettersi , che le statue non ammettendo mediocrità, se son belle, vogliono essere meglio apprezzate , e riparate , e se cattive , non van mostrate del tutto (i). [i] J giteci eoiluuiavatio 3i fazv /a fozo itataa nudo , jeir tue^ffo tapptejeiifarej fiu uanitfo. J tòontaiu dùliu^uevauo fa fozo itatua da^/t aSi- j/Saiueuti, cSiamando paludate ^ueffa de^t iuipezatozt' , dat éuii^ manie ^uez- Zi'ezo , cBa fa copzivauo ; ihorocate tfueffa de capuani, a cavuSezi , dai fozo iozcotto ; loricate ^ueffa de éeiap^ci éofdali. £a étalua de àenalozi , a de^S auouzi ezauo detta trabeate / togate (jueffa de tuagiétzali ; tunicate (jueffa dei popofv ;■ stolale ijueffa deffa feutiuiua. Sa ikitua éi joiéouo dUtiu^ueza i*o e 254 ) Le statue propriamente non sembrano fatte che^ per r ornato degli edifizj , e particolarmente per quello dell'interno. Nei giardini ciascheduna richiede il suo tempio , o la sua sede , ove figtirare da sola , o con analogo corteggio. Convengono così , nò mai sfacciatamente nei siti , ove natura domanda a dispie- gare le sue bellezze ; ove quando pur s' incontrano , sembrano d'essersi scostate a caso dalle loro stazioni, d' essersi perse in cammino , e smarrite nei luoghi, ove certo non si aspettava di trovarle. ped eitti , e(]ue4lzi , ed aé4Ìéa. JCcu ^taudeggeu def/a 4 taf uà it divideva) tio ita cfaiii : gzaitdi , meggaita , ej piccia fa. JOt) gtaitdt éi suddivide- vano ito a/izej tzt> cfaàH ; c/fiautaudoJi augusta fa piùj atatidi deff afteggcu uatuzafa , ezoic^a queffa , da avevano duo vofta foj de/t afteggoj , a cofossaS aueféh , cfia si distendevano fitto oj ita aftegga , a vtiu. Xh piccofa slatua puza si dividevano ito tzipedaitea deff' afteggaj dt tza piedi , tio cuSitaS , t> paftuazi. Guanto affaj matezioj , di cut ozigiitaftuetita fuzoito essa composta , v è appazengo) , cSa foj czetoj , cauta foj piàj tuatteggevofa , a faj piìu atta) aj ziceveza <]uafun(jua foztuaj , fuj iiiipiegatoj petr faj pztttiaj. iJio se- guito fuj ittipiegato if fegito ; ed t éiatuaiti noto efSezo pev fungo spagio cSa degfi 3)ei di feaiio , attc£a dopo c6a fcu scuftuzcu assoagettò faj pietzoj , ed if mazttio. Vedi Sìzusanitu , ^ùtio , e fcu dissezta^iona di éJizige^uo : de statuis ce. ec. 'Czattaitdosi deff azta de giazdtni zagiotiati , c^a aiutuetìouo tetupi , ed edifici oztiati daj statua , fa P'ii-' tumula oatticafazitco , o cizcostanga zefa- tifa affa sfesso uoio ioito d^ fo lutpieao de vetSi atuiffarì , at (juad è tiidùoeiuaSif/neitfa àoqaeiTcu , a cSa éono ieuipze od étcM. 92c£ jìarco di jCeaéOìveo} iopznj uii iitnoj , cotiAaczaloj atìa tuetuozia d' una gtoviitv patetitVf ' iì feggo questa loccaulo iécti^iouv ; PERAMABILI • SVAE • CONSOBRINAE « M • D AH ■ MARIA PVELLARVM . ELEGANTISSIMA A . FLORE ■ VENVSTATIS • ABREPTA VALE ! HEV • QVANTO ■ MINVS . EST CVM . RELIQVIS • VERSARI QVAM • TVI MEMINISSE (-265 ) V y/i'-iP . DELLE FABBRICHE NEI GIARDIKI (l). La comodità fu la cagion primiera delle piccole fabbriche, che si praticarono n^i giardini. Si cercava fi 7 cT/ è qui poito uio oesjo d' atcfiitetiuzcu c^/iie^o , cSa Jìew nezitcu è moùo ói'ssaziai , ed ìnvezoéiuUfa , maucauta dì 6effa fozmo , ed cpptcjjo} 56 ( 2G6 ) un sito , OTe porsi al coperto dalle pioggie , dal vento , dal freddo, e dal caldo; si voleva un grato ricovero, in cui godere in pace dei piaceri della società , e di quelli della solitudine. Il gusto in appresso avendole considerate come mezzi di abbellimento , si cominciò a precisarne le forme , V eleganza, il carattere , la situazione. Avanti di farne la scelta convien usare la più di- ligente attenzione alla situazione, all'indole , ed alla disposizione del giardino , e soprattutto distribuirle con discernimento , e sobrietà. Gli edifizj devono produrre il loro effetto nei giardini egualmente , che nei paesetti , e non com- parirvi come semplici oggetti , ma come oggetti di una significazione determinata. Devono esser proprj, non solo ad indicare più chiaramente il carattere del cantone, cui appartengono, ma ancora a comunicargli ì)a> éupeaflui otuameutì uteicSiui , t> zt()iboS. ^e/icciueuta pez ttot ijtieifo guilo è paéMto di uiodcu , cSej tndìpeiiììettteuteulej daf/cu azava épeicu , aj ciù e tutpeauavcu , ezoj iio uttoj ituqofav cotttzaddtzwuv col paeiej , cSu aSitiatuo , £} cof uojfzo cìiutaj. jCq étzavaaaittt) /ujjo de" iecofo noto ti acconleittò deffa éofa ^cipideggzj cSiue^i ; pzoazedì oéita , v fuzoto me^Jo cl> couiziSu- ''^ioHV fa opezo eai^io , fa uToteJc^o , e> fa iuzc/^a. éi ttuttivatto ito uto picco fo Jpagio qS edi^-ìj , a i pzodotti dt teaioMi co A diffczeiilt , c£a i' qitadzo , cfla ita zijtiflavaj , etcu affalio fuffuna , a f immagina gioita faj piiu diéozdiiiaioj noio ezcu no azado di JOJfi/uiziia uhj aflzo j^iuj coiifuio. ( 2G7 ) una nuova energia , che si diffonda sul totale. De- vono rinvigorire l'amenità, l'allegrìa, la gravità, la malinconìa delle scene, delle quali fanno parte, e ren- dere ciascheduno di questi caratteri vieppiù sensi- bile. Un rottame rinforza l'aspetto solenne, un ere- mo il malinconico , un tempio il nobile , una ca- panna il campestre. Sarà dunque essenziale che la fabbrica si accordi col carattere del luogo , in cui è riposta ; ed anzi il carattere di ciascheduna scena determinerà la qua- lità dell' edifizio , che le conviene. Inoltre la grandezza, e l'ornato esteriore dell' edi- fizio devono misurarsi sull'indole particolare del di- stretto. Soverchia estensione e ricchezza spegne so- venti r impressione , che produr deve la scena natu- rale ; e se è troppo poca, non la fa spiccare abba- stanza: poiché si avrà presente , che non bisogna considerare la fabbrica , e il sito , in cui risiede , come parti tra loro isolate , ed indipendenti , ma che de- vono formare un totale , sostenersi amichevolmente colle reciproche loro relazioni , ed accrescere le mu- tue loTO impressioni con combinazione armoniosa. ( 268 ) DELLE CASE. Non è del nostro instituto di parlare delle case di campagna , ma per farne un cenno , diremo in generale , eh' esse devono comporre un insieme ben ordinato , e saggiamente inteso , e non essere un confuso ammasso dedificj mal congiunti, ove l'oc- chio sia distratto dalla moltitudine delle parti , ed offeso dal di loro disordine. Presenteranno un totale d'apparenza nobile, e sem- plice , ed atto a produrre sull' occhio del conoscitore un'aggradevole impressione col suo ordine, colla sua simmetrìa , colla bellezza delle forme , e colla verità del carattere. Le case saranno distinte in magnifiche , in nobili , e in eleganti. Convenendo a tutte una bella situa- zione; la distribuzione, e l' ornato sarà relativamente analogo a ciascheduna. Convenientemente poste sopra una dolce eminen- za , il luogo adjacente diventa parte inerente del ter- reno occupato dall edificio , e la regolarità potrà stendervisi sopra. Perciò nell'immediata adjacenza il difetto di totale regolarità sarebbe strana cosa ; es- sendo una fabbrica oggetto d'abbastanza grande im- portanza, onde si debba distendere f influenza della simmetria fino sulle parti , che le appartengono , e ( 2% ) le quali non sono ancora sotto l' impero dell arte dei giardini. Gr intenalli , che legano la casa col giardino, e coli' introduzione, debbono essere meno sensibili pel mezzo di gradazioni reciproche. Riesce più conforme alla serie delle nostre idee lo smarrirci poco a poco neir aggradevole disordine , che ci offre la natura, a cui l'arte cede successivamente il suo posto, e i suoi diritti. Il carattere della casa dovrà accordarsi con quello del paese , che la circonda. La massa totale d' una fabbrica , particolarmente dalla parte del giardino, presenterà una figura uni- ca, C non divisa, o compHcata. Le forme più van- taggiose sono la rettangolare , e la circolare : una troppo estesa lunghezza distrugge 1' aria di grandio- sità dell' edificio. Un sol quadrato basterà per una casa di campa- gna del genere elegante , e vago. Riguardo poi a quelle, che domandano maggiore spazio, e gran- dezza , si potranno aggiungere delle ali diverse al corpo principale, lasciando Ubera l'entrata, oppure chiudendola con cancelli. Si potranno ancora prati- care con buon effetto all'ingresso de corpi avanzati isolati. Alle case , riposte sulle alture , bastano due piani. Gli ornati tanto interni , che esterni , e gli addobbi ( 270 ) debbono respirare un'aria campestre, e richiamare la libertà , il piacere , e 1' allegrìa , che regnano alla campagna , e ne' giardini. ABBELLlMEIfTI DI PARTI ISOLATE DI CASA DI CAMPAGNA. Qualunque casa di campagna, a proporzione della sua importanza , esige un ingresso , che 1' annunzi favorevolmente , ed anche una specie di piazza, che ne abbracci tutta la facciata , chiamata dagli oltre- montani avanti-corte. Essa è comoda a più usi , e particolarmente serve a far brillare la casa , e pro- curarle imo spazio intorno pieno di luce , e di vista. Le corti in Inghilterra sono chiuse da cancelli, e il più delle volte aperte ; la cinta generale , che rin- chiude i giardini , gira anche intorno alla casa , ed alla sua introduzione, e rinchiude il tutto senza sly- vedersene. E inutile richiamare , che una ^asa qualunque , perchè abbia buon effetto , non può essere situata altrimenti, che tra corte, e giardino. L' avanti-corte delle case Inglesi ordinariamente è preceduta da viali pittorici non sempre dritti , con gruppi d'alberi dalle due parti , e con masse più o meno grandi di bosco sui fianchi. Ben di spesso essa ha nel mezzo un vasto recipiente d' acqua , per cui V ( 271 ) la strada piega dalle due parti verso la casa , fian- cheggiata da gruppi d'alberi sempre più belli, la quale introduce alla corte, eli' è tutta ricoperta d'er- ba , alla riserva della doppia stfada , comunemente circolare, per la quale si perviene alla grande scala, che mette al vestibolo del palazzo. Il verde tappeto della corte, solitamente di figura circolare , contiene nel mezzo arbusti , e fiori. Agli angoli, ed ai fianchi della casa gl'Inglesi ap- poggiano volontieri de' superbi gruppi d'alberi irre- golarmente , che contrastano con vaghezza contro le masse bianche , o cenericcie della fabbrica. Il basamento della casa , e specialmente verso il giardino è ricolmo di vasi di fiori , e così pure le finestre con parapetto a colonnette. Girando intorno un alto basamento , gli uffizj sono praticali in parte delle cantine. L'intonaco prediletto degl'Inglesi nelle case di minor importanza si è quello , che finge mattoni , di un bel rosso con rigature bianche. In allora tutti gli sporti sono bianchi , ed in qua , e là si vedono de bassi riUevi di figura incassati nel muro a pro- posito. Le stalle , le abitazioni , e i ricoveri atti al servi- zio sono distaccati dal palazzo , e formano ali , o corpi isolati , per cui la corte comunica col giardino. e 27^ ) Per discendere al coperto le carrozze in alcuni palazzi salgono nel vestibolo, coronato da timpano, pel mezzo d' una circolar cordonata. Presentiamo il prospetto del palazzo di Scoonen- berg presso Brusselles , stato edificato dal duca Al- berto di Sassonia Techen , che accenna parte di quanto si ò detto. Lo stile, che g-eneralmente hanno abbracciato gli Inglesi , è quello del Palladio , e d' Inico Jones , suo celebre competitore. Nelle grandi fabbriche fanno uso della pietra di Portland, eh' è più bella ancora della pietra di Parigi, volgarmente detta da taglio. Diversi palazzi nelle ville Inglesi sono oggetti di tutta magnificenza. Era nostra intenzione di presentare i piani gene-. rali di alcune ville Inglesi più scelte , e con suc- cessivi rami , e le corrispondenti descrizioni prose- guire a parte a parte l'esposizione, e l'ordine di tutte le scene, che le compongono, metodo che infallan- temente conduceva meglio d' ogni altro ad ottenere l'intento dell'opera; ma la difficoltà grave di procu- rarci simili piani , e le singole parti che abbrac- ciano, sen5;a le quali le sole descrizioni languiscono , e riescono spesso d'un senso oscuro, ed equivoco; inoltre l'amore di offerire qualche saggio di cose patrie in questo genere j e per non moltiplicare pur ^'.fMrf/j ^'^'r-/ - ' a^ 'A^}- '^-v: III I I II I ■ i i I I I I I I 1 'iit^^i0^ J 5 II 1^ 1 V ^r .1 <^ i^^ ( 275 ) anche air eccesso l' incisione , pervenuta digglà in quest'opera ad una piucchè discreta dose di tavole; essendosi voluto ancora trattar l'argomento con una maggior estensione ; tutto ciò ci ha limitati ad atte- nerci ai pochi prospetti generali di ville inglesi, che abbiamo sparsi nell'opera, presi di fianco all'abi- tazione principale. Queste ville non sono delle più grandiose , ma sono belle , e presentando la scena del palazzo , eh' è la prima , la più importante , e la più difficile a ricavarsi, dinotano abbastanza la situa- zione generale, ed i diversi partiti, a cui questa dà luogo. Ciò potrà in qualche modo supplire al resto , variabile all' infinito , ed ineguale , come Io sono i locali diversi , le immaginazioni , e i differenti stati di finanze de'proprietarj. Secondo il vecchio stile francese , egualmente che secondo il moderno inglese , le delizie d' una villa debbono esser divise in tre parti principali , e di- stinte ; neir introduzione cioè al palazzo , in quella detta propriamente giardino , e nel bosco , ossia in. quella chiamata parco. Il giardino, che rinchiude la scena del palazzo, e che r accosta da ogni parte , dovrà comporsi d' una natura più gentile , e più scelta , ed egualmente le scene , nelle quali sarà suddiviso. Similmente sarà più artefatta la parte dell' introduzione al palazzo , 37 ( 274 ) come altresì più studiato , ed ingentilito il principio del parco, che lega col giardino. Quesf ultima parte , il parco , a misura che si estenderà , e si allontanerà di più dall' abitazione principale , diverrà vieppiù negletto , e si amalga- merà viemmeglio colla natura del paese , che lo circonda. L'interne scene del parco possono essere indici- bili, e può abbracciare il parco nel suo seno posses- sioni intere a varie colture, con villaggi, e casali, con porzioni di monti , di valli , e di fiumi; oppure sem- plicemente servirsi di questi oggetti , come d' altret- tanti punti di prospettiva. L'esistenza d'un casale nello stesso parco , o nelle sue vicinanze , saggiamente divisato , e fornito di tutti gli amenicoli , che risguardano il bestiame , e la manifattura delle sue produzioni ; che contiene il ricinto degli animali domestici , e quello delle joe- core ; il sito proprio per le api , e quello per ogni sorta di pollame; con i diversi magazzini de' generi, e r abitazione dell' intendente , e de' contadini tra- mezzo al verde , e all' acque correnti , riuscirà sem- pre oggetto di somma importanza , e d' una piace- vole , e varia occupazione. Un recinto particolarmente destinato alle bestie salvatiche può formare una porzione considerabile , ( 27^ ) e interessante d' un esteso parco , e col suo aspetto agreste ed oscuro , e colla forte combinazione de' suoi alberi servire di contrapposto al restante dei quadri , e rinforzare il senso di serenità sparso nelle scene, ove questa predomina. Un parco di bestie salvaggie esige primieramente la disposizione essenziale alla sua destinazione ; vale a dire, la chiusura del suo confine, de' sicuri ricoveri, il nutrimento, e l'acqua necessaria al salvatico. Sarà dunque composto da una folta foresta, che rinchiuda ciò non pertanto un suolo abbondante d' efba , che leggiadramente si dispieghi negli spazj vacui. Que- sti liberi spazj permettono la circolazione dell' aria attraverso i boschi , vengono visitati dal sole , e dai salvatici, che vi si radunano piacevolmente alla por- tata dell'occhio ; ma altresì sono essenziali al ben essere degli abitanti de' siti folti qua , e là dispersi, e composti di virgulti, e di sterpi. Le piante, che convengono maggiormente a simili piantagioni, sono le querele , i castagni comuni , e quelli d' India ; le ginestre , i viburni , 1' Olivetta , il crespino, e gli spini vi convengono più fra gli arbusti. I ruscelli d' acqua viva sono preferibili agli stagni ; ma nel ricinto de' cervi vi si troverà un laghetto. Un picciol lago , che si veda sorgere d'improvviso tra- mezzo una foresta , riesce oggetto , che fa sorpresa s ( 276 ) e piacere ; soprattutto allorché è disposto natural- mente , e reso ombroso in parte da qualche pezzo di adjacente foresta , o da qualche folto massiccio , collocato sulle sue rive; oppure che un casino di caccia vagamente si specchi nelle sue acque. '•^£ ; J(j<^ y. /"^iry. z^ n rigore della fredda stagione ad^omanda delle cure pel nutrimento del salvatico , e per la costru- zione degli stabili ricoveri atti a custodirlo, che vo- gliono essere congegnati quanto mai semplici , e selvaggi, e collocati dimodoché accreschino l'aspetto pittorico del sito. Un ricinto d' animali salvaggi , il cui terreno sia ineguale , e disseminato d' alture , e di fondi , è pre- feribile ad una monotona pianura. I muri della cinta saranno diligentemente nascosti ; tutta la piantagione ( 277 ) si accorderà col carattere naturale alle foreste, e mostrerà un aria di abbandono , e di piacevole di- sordine. Fra le macchie, i boschetti, e i cespugli serpeg- gieranno talora de sentieri, e talora de cammini atti all'uso de cavalli, e de cocchj. Peg rapporto agli edificj , ve n han luogo diversi. Qualunque sorta di mine , un tempio a Diana sull'alto, una grotta al basso consacrata ad Endimione , una negletta capanna di scorza d'alberi in riva allo stagno, riescono oggetti oltremodo corrispondenti alla na- tura agreste , e solitaria, che forma il carattere pro- prio di cotesta maniera di parchi. Pompose foreste, e maestose masse d'alberi grup- peggiati; larghe aperture , ed ampj spazj vuoti , ral- le^^rati dal verde smaho, e da sovra imposte fabbri- che ; laghi estesi , e limpidi a vaghe rive , coronate di vario verde ; rapidi fiumi ; considerabili cascate ; lontananze , che presentino ricchi paesaggi ; tempj di nobile stile , collocati suU' eminenze ; importanti monumenti , distribuiti con sapere , e grandiosità , rispondono all' effetto , che si attende dai parchi reali , e del prim' ordine. I paschi del second' ordine ab- braccieranno parte degli stessi oggetti in un grado meno eminente ; e così discendendo in proporzione degli stati diversi de proprietarj , e degli spazj , che e y^ ) «•li son destinati, i giardini non saran composti che della parte propriamente detta giardino ; e talvolta perfino circondato il campestre casino da semplici spazj liberi , messi a diverse colture , ma saggiamente disposti , e combinati con esso ; non cercandovisi che l' utile , ne risulterà tuttavia un complesso di effetti sommamente interessanti , ed aggradevoli. DEI VILLAGGI. L' arte di abbellire il paese si diffonde pur anche sui villaggi, e sui casali, considerati come parti ine- renti talvolta della villa inglese, o come parti conti- gue , e mediate , o semplicemente come formanti punto di vista ; e siccome nelle grandiose ville dei signori al di là de' monti, anche i villaggi, e le terre appartenenti erano sacrificate un tempo all' ostenta-, zione , e alla simmetrìa , giusta i capricci della pre- dominante moda ; cosi nelle moderne , conforme lo stile inglese, sono subordinate alle leggi del bello, e del conveniente. Non v'ha aspetto più aggradevole, e che più ristori r animo di quello d'un villaggio , ove regni il co- modo , e la serenità , e che attesti il buon essere de' suoi abitanti ; e tali lo sono in Inghilterra , in Olanda , ed anche in parte della Svizzera , dove al- tresì si presentano sotto forme veramente pittoriche. ( 279 ) ma generalmente non succede lo stesso tra noi , i nostri villaggi parodiando perpetuamente la città , privi d'acque correnti , e di verde. In luogo d' una lunga fila di case , che significa nulla, riuscirà cosa più comoda , più utile , e di- lettevole il distenderle isolatamente , riempiendosi gl'intervalli tra l'una casa, e l'altra di gruppi d'al- beri , o di siepi fiorite , che difendino i rispettivi orticelli. L' ammucchiamento delle case rustiche aumenta i pericoli in caso d' incendio , o di malattìe conta- giose ; apporta maggior distrazione , ed ozio nelle famiglie , e strascina minor pulitezza , soprattutto dove si trova bestiame. L' architettura delle case deve regolarsi sopra gli usi , ' e i bisogni del contadino. Dappertutto una libera ventilazione , un abbondanza di luce , e la maggior solidità. Anche qui tutto vuol essere ragio- nato , e ben concepito. Un' acqua sana , e pura è oggetto di prima neces- sità , e devesi rivolgere ogni cura a procurarla tale , e singolarmente a tirar partito delle naturali sorgenti , ove il sito le dona. Un villaggio ancora può essere ornato da recipienti diversi d'acqua, onde servire all' abbeveramento del bestiame, e per la lavatura de' carri, e della biancheria. ( 28o ) Le piazze de' villaggi non devono assomigliare a quelle delle città , e il loro principal ornamento deb- bono esserne gli alberi. Quegli che presenato avesse il villaggio da un grande incendio , o salvata la vita al suo vicino; quegli clie avesse fatta a sue spese un utile fondazione , o a cui qualche ramo di rustica economia dovesse una nuova scoperta, ed una rico- nosciuta utilità generale , troverebbe qui un posto adattato all' erezione d' un umile monumento in suo onore. La chiesa ancora , allorché è situata sopra una leggier eminenza , e convenientemente decorata , può fornire un punto di prospettiva oltremodo interessante. I siti più belli per la costruzione de' villaggi , e casolari sono sulle colline mediocri , e sopra dolci declività riposte fra eminenze, che si succedono al- ternando ; alla riva sicura d' un fiume , o d' un lim- pido lago , che presenta alle sovra imposte fabbriche l'amabile suo specchio , e che le vicine piantagioni coronano d' una degradata verdura. ( 28i ) ■^^//'. ^je/^^y. ^y... DEI TERZIERI. Gli orti per gli erbaggi , e i frutteti contigui alla abitazione, vogliono essere posti, come si è detto, sui lati, in siti appartati, dove vi siano le serre per le piante esotiche , e i serbatoj per i vasi di cedro ; ed egualmente i lettorini , e le campane di vetro per la verdura, e per le frutte d'inverno. Qui regna sol- tanto l'utile, e la distribuzione di consimili giardini riesce talmente metpdica, e il loro aspetto talmente uniforme, che qualunque sorta di bello ne parft escluso. Tuttavia si possono combinare gli orti in modo ' 38 ( 282 ) che campeggino con vezzo , e con effetto , senza punto privarli della loro utilità. Non è necessario in primo luogo , die le ajuole siano distribuite simmetricamente; e per riguardo alle altre parti dell'orto si prestano senza ripugnanza ad una varietà di forme, che loro comparte un aspetto men artificioso , e duro. Sono particolarmente da proscriversi i murellì , ordinaria chiusura degli orti , che spargono sopra d'essi un'aria dispiacevole, rinchiudendoli dentro uno spazio isolato, e rompendo in conseguenza il naturale loro legame cogli oggetti , e le viste all'in- torno ; ed è precisamente questa concatenazione di scene campestri, che per l'incanto de' suoi effetti, ora contrastando , ora rinforzandosi , ed accrescen- dosi di valore armoniosamente, ora compensandosi, e reciprocamente correggendosi , agisce con tanto potere sull'animo dell'osservatore sensibile. La con- nessione d' una scena aggradevole , oppure dispiace- vole cogli oggetti vicini , decide principalmente del suo vantaggio , o disavvantaggio , egualmente che un' immagine , un pensiero ne rende chiaro , od oscuro un altro. E perchè non lasciamo noi sussi- stere pel nostro piacere questo legame dell' orto colle altre utili piantagioni , e colle attrattive de' campi ? Perchè continuamente questo nojoso quadrato , nel e 283 ) quale si crede di doverlo sempre rincliludere ? E per- chè non si pone maggior attenzione alla qualità del terreno , ed al sito , che alla sua regolarità ? Perchè questi muri rialzati , cotanto dispendiosi a fabbri- carsi, e a mantenersi, e d'un aspetto tanto ingrato? Il picciol numero di piante a frutta, che si coltivano in ispalliera al lungo di questi muri, potranno forse compensarne le spese? Un fosso secco, o una dop- pia siepe non proteggono abbastanza l'orto? E qual- che altura, oppure un bosco a disegno piantato a tramontana non potranno ricoverar le parti esposte ai venti nocivi ? I ripari intorno di muro , oggetto tristo , che richiamano alla mente la presenza de' ladri ne' siti consacrati al piacere , e che tolgono gli effetti del bello , e del grande , isolando aspramente un pic- ciolo spazio dal resto del circondario , riescono al- tronde facilissimi a scavalcarsi , tanto più dove da una parte vi si appoggiano spalliere. Questi muri vogliono essere allontanati , e nascosti ; e piuttosto si rivolgerà il pensiero a trovarne una più economa costruzione , che compensi la di loro maggior esten- sione. Si potranno fare a pilastri , impiegandovi sassi, o in altro modo. In Inghilterra cingono così una parte della possessione , nella quale si trova compresa la delizia del signore , ossia la villa. ( 284 ) ^ Medianti questi cambiamenti , gli orti , ordinario teatro d' una diligente coltura , e di assiduo trava- glio , si spoglierebbero della dispiacevole loro mo- notonia, e di quanto in essi dispiace all'occhio, e r offende ; si congiungerebbero bene colle pianta- gioni d' in'torno , e presterebbero nuove attrattive. Provansi queste grate impressioni negli orti d'Olanda, ed in alcuni della Germania, ed anche rare volte tra noi , dove i legumi son coltivati in rasa campagna. Alla regolarità, all'ordine, alle debite precauzioni, che devono regnare in un orto , onde comodamente potersi accostare a ciascheduna pianta, osservarla, e curarla ; alla proprietà , che vi si esige , si può ac- coppiare una tal qual sorta di bello , che faccia si, che l'osservatore si arresti con piacere , tenuto lon- tano, o in disparte quanto vi può essere di disgustoso. Arbusti fruttiferi ora cor^torneranno il senliero , ora nasconderanno un angolo acuto , ora romperanno una linea troppo lunga, ed or comporranno un ben ordinato gruppo. Le ortaglie combinate colle piante di frutta , e colle serre forniscono abbondante messe alla ricreazione dell' animo , e a quella degli occhj. Le opere a pergolato , quantunque non siano adot- tate dal gusto inglese , tuttavia , attesa la loro somma leggierezza , possono convenire agli ortaggi ; e la precedente vignetta ne presenta un disegno. ( 285 ) DELLE CITEONIERE. Le cìtroniere sono quasi sconosciute nei giardini d' Inghilterra , e le poche che vi si troyano , rasso- migliano a piccioli ospitali , ove languono prive di fiori , e di frutti , queste specie di piante , onor pri- miero del giardino. Ma nel loro paese nativo , ed anche tra noi, ove prosperano , mediante poca cura, che loro si accordi, la coltura di queste piante non è da trascurarsi, e possono infinitamente contribuire all'abbellimento delle parti architettoniche del giar- dino , ed anche delle naturali. In conseguenza la e 286 ) citroniera dev'esser parte inerente alla casa, oppure contigua ; come la è nel primo caso quella assai vaga del Clerici in Balsamo , e nel secondo la ma- gnifica nella superba villa di Belgiojoso, della quale la precedente vignetta ne offre il prospetto. Tali citroniere possono essere abbellite interna- mente in più maniere , con pergolati , con getti d' acqua , con statue , e vasi , e rallegrate da uccelli peregrini , che vi svolazzino in libertà. Le piante degli agrumi possono esser riposte en- tro vasi , e produrranno ancora effetto migliore se in cassette sepolte in terra. Qualora 1' aranciera non sia inerente , né contìgua all'abitazion principale , formerà ui>a scena distinta nel giardino d' inverno , o nel verziere. Le citroniere poi in ispalliera colle piante stabil- mente in terra , ponno essere magnifiche per se stesse , e fornire un grato passeggio durante l in- verno , ed imbalsamar 1' aria nella bella stagione ; ma riuscirà cosa difficile il tirare un buon partito da queste, volendosi un giardino pittorico. Lasciando da parte la grave spesa , che continuamente esigono , disdicono all' occhio in più maniere , ed è partico- larmente alla ricerca, ed alla ricreazione dell'occhio, che tutto vuol essere diretto ne' giardini all' Inglese. Se in luogo di spalliere rettilinee mai più finite, si ( 287 ) rivolgesse il pensiero a formare piccioli quadrati , forse con non maggior dispendio si perverrebbe ad ottenere boschetti naturali d' agrumi d' un effetto voluttuoso , ed incomparabile. I vecchj giardini* inglesi , e forse i più belli tra gli attuali, ne' quali non rimane più vestigio di re- golarità , erano regolari un tempo , ed assoggettati ai principi del predominante in allora stile francese. Forniti però d' abbondanti acque bellissime , e di una prodigiosa copia d' alberi superbi , contenendo nel loro seno una mirabile varietà di piani, che l'arte non aveva saputo abbastanza vincere , né sfigurare, e circondati dal paese il più vago, e ridente; all'ap- poggio di cosi preziosi materiali il genio Britannico applicandovi i principi della pittura , e del bello , mediante qualche sacrificio, e qualche leggiera ad- dizione, è pervenuto a saperne approfittar tanto, ed ottenere i giardini che formano da gran tempo l'uni- versal ammirazione. Abbattute le cinte di muro , e le arcate verdi , si sono estesi , e nascosti i confini ; non hanno più esistito i gran viali , e tutte le emanazioni della li- nea retta sono scomparse ; le masse d' acqua , e dei Loschi sono state contornate naturalmente , e prati- cate grandi aperture , che presentassero sfondi , e perspettive, correlative alle distanze, ed al significato e 288 ) del davanti : le fitte masse de' boschi disseminate di spazj vuoti variamente configurati, ed adorni, e per- corse da fiumi, e da gorgoglianti ruscelli. Le stesse case in tai siti soggiacquero a conside- rabili variazioni ; s' interri il prirtio piano , che si convertì in cantine atte al servizio , e sostituendo ad esso nuovi piani , si portò in alto la casa , e si ripose sopra un* artificiale collinetta. Allorché ebbero principio in Inghilterra i giardini del nuovo gusto, si videro sorgere quadri di j^aesag- gio d' uno stile vario , e ragionato , che spiegarono un complesso di bellezze ricavate dall' arte , e dalla natura. Tutto lo studio consiste nel saper scegliere le parti , che possono entrare nella composizione di siffatti giardini, e di saperle legare in modo , come abbiamo detto tante volte , perchè formino un de- terminato totale , e quest' arte dipende molto da quella , che c'insegna a levare dal quadro tutto ciò, che non gli conviene , a riunire gì interni disegni colle scene esteriori , a ben disporre i limiti', ed approfittare delle lontananze (i). La configurazione , le mosse , e gli effetti del ter- reno vogliono essere diligentemente studiati , come A/ 7 c^' atfa dc/'/h couaiuu^tom , a (jueffaj 2ej pa^Jagai tteicotio ìcu patto bìÙj difWcifa peir £' atfijfcu gtazdiiiiezo , corno Co Joiio pco' ti ccwpoéiCotv a uiuiìccu , V pety i^ piltozo. ( 2^9 ) ognun sa, alla montagna, o nelle adjacfenze de' fiumi, nei Spiti, in cui le acque hanno stazionato altre Tol- te , e il cui terreno hanno jDercorso , e travagliato. Perfettamente edotti , e penetrati delle bellezze di questi effetti , si tratta di saperne trarre il buon par- tito, ove queste circostanze si presentanp, soprattutto accompagnate da quella della sicurezza, e dell'invio- labilità del sito ; oppure di saperle saggiamente tra- sportare in una sede sicura , che vi aggiunga le pro- prie qualità ; e col mezzo della formazione de' fiu- mi, de' laghi , deU' alto e del basso, ottenere una egual varietà , e bellezza di quadri. Le ville inglesi sono di questi due generi. Lo sguardo generale presentandosi in giardino deve scorrere fra massicci diversi di verdura , fra boschi , e fra alberi isolati , fra spazj erbosi , e fra strati di fiori ; dal chiaro passando all' ombroso , e dall' ombroso al chiaro ; dai siti scoperti ai siti rinchiusi , dal ridente al tristo , e da una degrada- zione d'un verde all'altro. Gli aspetti interni saranno numerosi , e variati ; sC ciaschedun passo , a ciascheduna fermata , ad ogni voltata si scorgerà un nuovo quadro. I gruppi d'alberi siano differenti per le lor forme, per le loro grandezze , per la loro composizione « e per le loro distanze. 39 e 290 ) RIPRESA , ED OSSERY AZIONI SU VARJ ARTICOLI , PARTICOLARMENTE RELATIVI ALLA PIANTAGIONE. La distribuzione delle piante , degli arbusti , e dell' erbe domanda una grande conoscenza dei ve- getabili , molta osservazione , molta cura , e molte prove. In fatto di piantagione , da disporsi pittoresca- mente , è a guardarsi da un botanico , perchè uno precisamente botanico va del pari d' u^ttc fi. tuSzo ptaec. ,^. afSo pzaec. S^agu4 fo^i , gfauccu f!. ufeuo. Muzica éempezvizeui. SWgffgzeaj fati fof. noto iezzat. S'^fomi^o atiguilifof. Sfittila fatile ttigzaj , zcpeiioj , zìiSza. Sìptifu pigutaea. éèonuaziuu«j fof. argeitt. , fof. auz. vazieg. ^iiSuaj fzucfuj affo. cTa/Ce capzeoj fof. vazicgafi-.u , Jiuzpuzea. é'amSucuettcu deu ptiiicipio fot- mata àu-ffcu cazku t£ piatio aeuetafv., Dottando fa vièta i'o fàj a£ ooJjtSilh, a fttocedeza i/o apptcJJo feittameuta cof£' ejcci/^iouo ; oppuzv tutto ad uiv ( 3o5 ) Operando così è quasi impossibile di non far bene, e di non accostarsi ai movimenti semplici , e fecondi della natura. Il possessore risparmia, e l'artista ac- quista riputazione; le persone di gusto sono soddi- sfatte , e ciascheduno vi trova il suo conto. Proprietarj! nuovi ricchi del giorno! sappiate ap- profittare di quanto possedete , e non vi affannate a crear quello , che vi manca. Impiegate il vostro de- naro ad ingrandire la vostra possessione , piuttosto- chè rinchiuderla in un piccolo spazio per aggravare il vostro terreno di vani oggetti discordi, e ridicoli. Se si trovano nel vostro fondo naturali elevazioni , boscaglie, e dirupi, cercate di pervenire comoda- mente a questi oggetti ; diramate gli alberi , atter- ratene alcuni per iscoprire le parti troppo nascoste, fate piantagioni per guarnire le parti vacue; colmate txatìo foziuazo /' intexaj piatifaniotiv , a D' anno tiu anno a^gtuit^ezvt (e faS- Szic/fv , a g{Ì oggetti defi' atta , c^o zicezca. cddottatp iì)ev , cSa éi ponino eieguizv , e> cfìa cozzùpottdiiio ai voétzt lueg^i peziuatteitti. JC' aSSzacciazt> pzogetti gigauteécSt tanto nef/h j}zivala f anantc neffa ouSS/ic^a opezv , è fiésaza £' iiirpezfe^ionu , o staSi^za UMi pezpetuo iiuSazaggo. éi éSifancioj év éteééo , a t éucceéiozi ; e et jjzivoj écj , a gd aùzi dei jìoiii6ift> godimento. <€' opezoj difficifweula vieto j>zo- gzeditcu iuf& Si^poéti disegni ; zeitoj ine^eguitoj , o gzandententa aftezaku; noto zijuftoj guanto potevaj, o dovevoj eéjcze. 4i e 3o6 ) le concavità inutili , e dispiacevoli all' occhio ; in- troducete comode stazioni nelle posizioni pittori- che , dove la veduta dei contorni interessa 1' atten- zione , e dove la fatica fa desiderar un ricovero. Disegnate il vostro sentiero nei boschi , abbattendo le piante , che impediscono il passaggio ; ma abbiate cura di conservarne le più belle , facendo deviar la strada ora da un canto , ed ora dall' altro. In questa gpisa si troveranno i cammini formati naturalmente , e a poca spesa. La costruzione di una capanna, che servirà d'asilo contro il sole, e la pioggia, o d'un villereccio ponte congegnato d" alberi , fatti dal più zotico villano , riescono cento volte più pittorici , e più analoghi al luogo, che se fossero questi oggetti r opera del più abile ingegnere. Se al contrario il vostro terreno giace in un fondo , e che siate abbastanza felice d'avervi dell'acqua, e di trovarvi a poca profondità una sorgente, scavate, ingrandite il suo recipiente , cercate il suo declivo , e fate scorrere questa limpid' acqua in tutt' i siti , ove potrà portarsi. Imitate fedelmente le rive de' ruscelli, lasciandovi crescere l'erba, le canne, e le piante pa- lustri ; collocate con discernimento il salice pian- gente , il pioppo , ed il faggio ; ed aggiungete i più convenienti arbusti , procacciandovi effetti , e punti di vista interessanti. Di luogo in luogo arrestate il corso ( 3o7 ) deile acque con sassi , che sormontandoli , le acqne produrranno cadute. Se le rive sono abbastanza se- parate, perchè il volume dell'acqua formi grandiosi nappi , collocate sulle sponde qualche pezzo d'archi- tettura. La sua riflessione nell'acque, e la quiete del luogo apporteranno la calma nell' animo , e 1' invite- ranno ad una dolce meditazione. Le tombe, gli obelischi, i templi, le grotte saranno artistamente riposte , e con infinito giudizio. Dalla loro disposizione si riconoscerà il sapere , ed il gu- sto dell'artista, se ha saputo approfittar del terreno, e se è pervenuto ad ingrandirlo. Vi è un mezzo di alzare il terreno collo scavarlo all'intorno, e portare le terre all'orlo. Questa fattura comunica movimento al piano , e diventa più profit- tevole qualora si trovi nel fondo una sorgente. In- foltendo di piantagioni 1' argine , si ottiene un ricor vero delizioso nei calori della state. Si perverrà a tutti questi siti senza punto accor- gersene , sia per vie diritte, o tortuose, sia per cam- mini scavati, o coperti. Si darà luogo a piacevoli sor- prese , e non si mostrerà ogni cosa tutto ad un tratto : è questo il mezzo infallibile di cagionare sensazioni piacevoli , e di non stancare l'immaginazione. Quanto è soddisfacente di comunicare un aspetto più bello ad un tmtto di paese ! Riempirlo della e 3o8 ) varietà delle scene magnifiche , è approssimarsi in. qualche modo alla creazione ! L' uomo virtuoso , ed industre, che passa la. sua vita fra le sue piantagioni, e che coltiva con cura il suo orto , è l' amico del genere umano , che soddisfa a un debito di natura. Le piantagioni non procurano soltanto piaceri in- nocenti , ma durevoli , che rinascono in ciasche- dun anno. Quanto diletto si prova alla vista di un paesino , che si è formato , a quella di ameni passeggi , e all' ombra degli alberi , che si sono piantati colle proprie mani ! Non imbarazzate , non opprimete dappertutto gli ammirabili siti della bel- la natura ; non tagliate mai i rami delle vostre piante in figure matematiche : poiché il vedere le piante, che s'innalzano in forma di cono, di palla, di piramide , o di ventaglio , oppure in altre for- me , che annunciano i segni della violente forbice , tutto ciò rovescia le idee di natura , e non com- pensa i piaceri , eh' essa ci somministra. Imprime- tevi bene in testa , che non si crea la natura , e che tutta 1' arte immaginabile non può servire, che a farla valere. Qualunque tu sia , guardati dal produr indifferenza coli' opera tua. Sarebbe questa la prova più certa, che hai mancato al tuo scopo, e che non hai sentito tu stesso le emozioni , che ti proponevi di risvegliare in altrui. ( 3o9 ) CONDOTTA., E FILO D UN GIARDINO. A dare in qualche maniera la condotta, ed il filo di un giardino Inglese , offriremo uno squarcio rica- vato dall' opera de la composition des paysages di m. DI GERARDiN. « Noi dobbiamo trovare sui fianchi della casa un sentiero ombroso , e battuto , che ci con- durrà facilmente ne siti più interessanti Ora ci troviamo in un bosco, ove i raggi del sole scherzano attraverso le ombre ; il cristallo di una fonte riflette le forme della rosa , che germoglia sulle sue rive ; il mormorio delle limpide acque , gli amorosi ac- centi degli augelli , il grato profumo de' fiori vi al- lettano al tempo stesso tutt' i sensi. Più innanzi un bosco quasi impenetrabile offre il santuario al pensante silenzio , e alla confidente ami- cizia. All'estremità di questo bosco il susurro d'un ruscello, inteso da lontano, invita al dolce riposo sotto l'ombra. In una solitaria, e trista valle scorre fra scogli ricoperti da coralline il ruscello , di cui s' intende lo strepito. Quasi subito la valle si richiude da ogni parte , e lascia a stento un sol passaggio per un sentiero tortuoso , e difficile. Quale spettacolo si presenta tutto ad un colpo ! Attraverso le cavità oscure dei lontani massi si slanciano da ogni banda acqxie brillanti , e rapide ; i sassi , le radici , i rami , ( 3io ) ■e i tronchi d' alberi frammescolati nella precipitosa corrente dell'acque variano gli ostacoli, lo strepito, e le forme delle loro caduta in cento guise diverse. Lo spazio è circondato d' alberi annosi , che 1' avvi- luppano , e l'abbondante fogliame s'incurva, e s'in- tralcia sopra r onde spumose : i gruppi d'alberi, di- sposti nella più felice maniera, procacciano un sor- prendente effetto di chiaroscuro , e di prospettiva a questa scena incantata; le rive sono adorne di pianta odorose, e di cespugli fioriti; qualche scarso raggia di luce, riflettuta dal lucido te6Seto vofuta (jul j)ozzo } si polzaiitio feagezv ueffcu vofutttiiioicu opezcu d' ffitc^fefd , ttu (jueffcu iuli- ioiutoj : (f ^' azL do fozuieir feijazdiiu uwdeiitej » in 8." , ed aùzovv. ( 5iG ) DEI GIARDINI PUBBLICI. . Non è da lasciarsi dimenticato in proposito di giardini qualunque abbellimento conveniente ai luo- ghi pubblici, siano piazze, passeggi, mercati, mo- numenti, lice] , nosocomi, ec. , i quali possono essere abbelliti di piante , di ombre , di acque , di edifizj analoghi a tutto quello , di cui si è fatto parola, par- lando dei giardini Inglesi. Oltre le grandi piazze , che una città considera- bile deve rinchiudere , ornate da statue , da monu- menti, da fontane, ed anche da alberi, e circon- date da fabbriche eleganti ; deve altresì avere entro le sue mura , o in vicinanza delle sue porte alcuni luoghi destinati al pubblico passeggio. Questi luoghi sono consacrati air esercizio , alla libera respirazione, al ristoro, e alla conversazione ; quindi 1' ordinanza, e la maniera, giusta la quale saranno ideati, rispon- derà alla loro destinazione. I giardini pubblici ven- gono riguardati oggigiorno come un bisogno impor- tante per gli abitanti di una città , poiché non sola- mente temperano i travagli della giornata , risve- gliando sentimenti aggradevoli , ma insensibilmente ancora rimuovono il cittadino dai divertimenti igno- bili, e pericolosi, e lo a\'vezzano a trattenimenti mi- gliori , all' uso d' una sociabilità più dolce , e più ( 3i7 ) compiacevole. Le diverse condizioni guadagnano a rapprossiniarsi in tai luoghi : gli uni adottano un contegno più decente , un sembiante modesto meno affettato ; gli altri un affabilità più prevenente ^ ed una più facile urbanità. Nel giardino pubblico bi- sogna che vi sia tutto per tutti ; in esso le madri conducono i teneri figli a godere dell' aria aperta , e a sviluppare con semplici giuochi 1' agilità delle loro membra ; in essi 1' artista concorre a sollevarsi nei giorni di riposo dalle fatiche ordinarie ; la gio- ventù robusta vuol rinvenirvi i facili modi onde eser- citare la ginnastica forza; il pensatore vi cerca i passeggi solitari , ed i monumenti instruttivi; il grave magistrato vi rintraccia le piacevoli distrazioni ; e le molli donzelle vi gustano la dolce frescura , il delicato olezzo , e la voluttà del riposo. Un giardino pubblico deve trovarsi , per quanto è possibile , in sito aperto , e circondato da ridenti lontananze ; dovrà avere alcune parti ombrose a ciascun' ora del giorno , ed altre felicemente espo- ste durante l'inverno. La piantagione sarà composta d'alberi, le cui larghe foglie spandine molt' ombra, e formino grandiose volte. I viali saranno larghi , comodi , moltiplicati, e preferibilmente in linea retta. Ciò non pertanto un pubblico giardino d' una vasta estensione , oltre i viali rettilinei , potrà contenere ( 3i8 ) larfifiii sentieri tortuosi , praticati nel folto de' bo- schi , e ne' separati boschetti. Ciò sparge varietà nel totale. La comodità , e la sicurezza della gente a piedi esige che ne' sentieri , che gli sono assegnati , non vi passino né carrozze , né cavalli. Non solamente si collocheranno sedili, e si desti- neranno seggi coperti , e piacevoli ricoveri nelle parti più scelte; ma se ne proporzionerà ancora il numero al bisogno della folla de' passeggiatori , e si distribuiranno ad opportune distanze. Queste piccole fabbriche siano varie per la forma , eleganti e leg- giere per la loro costruzione. Qualora un fiume, o un canale ne percorra il re- cinto , agili barchette v'invitino alla gita sull' acque , ed al piacer della pesca. Devono in recondita parte i bagni prestare il loro refrigerio , e le ampie vasche addestrare i nuotatori. Vi siano spazj destinati , ed acconci per ogni sorta di giuochi ginnastici , e di corse. Gli edificj pubblici, eretti dall'eleganza, e dal gusto , accoglieranno nelle ampie sale le danze , i giuochi , i festini , le refezioni : nessuno de' piaceri della vita sarà trascurato ; a tutto sarà previsto. Le pubbliche feste potranno celebrarsi con tutta la pompa ; e sarà di modo disposto, che i viali re- golari offrano il comodo di illuminazioni brillanti , onde tramutare con artificio 1' oscurità della notte nella chiarezza del giorno ; i boschetti si rischiare- ranno con faci meno ardenti ad imitare il pallore della luna; e le mete, i prospetti saranno innondati da scintillanti fuochi artificiali. La frequenza del concorso esclude tutto ciò, eh' è raffinato , delicato , e facilmente struggibile. Ma si possono d'altra parte più utilmente ornare i pubblici passeggi , presentando al cittadino qua , e là fram- mezzo a' suoi stessi divertimenti delle saggie lezioni, e delle interessanti reminiscenze , col mezzo di qua- dri , di statue , di monumenti. Si rammentino al po- polo le sue virtù nazionali , la fortuna de' pubblici avvenimenti, le azioni de' migliori suoi concittadini. Una delle pubbliche passeggiate d' Atene consisteva in alcuni portici ornati da quadri , che rappresen- tavano le belle azioni fatte da' benemeriti cittadini (i). Si ù poco pensato ancora a' giorni nostri a de- corare consimili siti dedicati ai pubblici diporti , d'opere dell'arte, che onorino l'utile merito, imi- tando in ciò gli antichi, che non trascuravano mai ne' pubblici luoghi d' animare i cittadini alle virtù [il e// Dtato de/foj 2>affej tio Shdovoj pte^eulo} fa étatut) d' tiotitiin tY/u- éUt , Setieiueztfi di aiieftcu ctUcu ; ed uiv é'tattotr c^tiCauejo (V pioptia ^peJt> fi(v fatto cnCtu eziocta /-.u ìfalacu d' luu tiuiaiia gtuzùcQU.lutto iuo pateit'v, c^tj ^aj iiuiitzato (jtuà^cu uuivezéiià. ( 320 ) colle immagini delle virtù civili. Quanto sarebbe fa- cile a ciascheduna città d' innalzare ne' pubblici suoi passeggi un monumento consacrato all' uomo più meritevole, nato nel suo seno! Ne' grandi giardini pubblici delle capitali si potrebbe dedicare ad alcun illustre poeta , artista , o filosofo , o guerriero cele- bre, qualche particolare boschetto, e decorarlo coi loro mausolei, collocati in iscene disposte a disegno, tratte dal carattere del genio , cui sarebbero con- sacrate. Sarà piacevole che vi s'incontrino serragli di fiere, ricinti d' augelli peregrini , parchi di cervi , e di damme ; che le acque siino popolate di cigni ; che insomma tutto spiri il movimento , e la vita. Nulla di piccolo , nulla di meschino è perdonabile in que- sti pubblici luoghi. I mezzi delle nazioni sorpassano quelli de' privati; e tutto ciò eh' è pubblico, deve por- tare r impronta della grandezza , e della magnifi- cenza (i). [il Sii co i paéjpggi puSBSci jyiìu 6efS , conta Jt tzovauo oggigiozuo , foziej ttej potlcu t£ pzituo vanto ito Cutopco (juefài chiamato i£ S'zatev pzeéio 'PienKoj , iiluato iso tiuco gzaud' téofoj , cfia foziuoj if SDauu^io. Mcu /a iuo fa6£zicSa 4oita ute^eSiuej , fa zwa det fluiua dùozdiiiata , e 4coueta > i iitoi potili luiienaóiS i a ttetct) eiczetcen^e è uteijo tutto ioti accjua. e 531 ) GIARDINI D UNIVERSITÀ, E D ACCADEMIE. Amano le muse ridenti eminenze coperte , ed adorne di ruscelletti , e di fiori. L' Elicona , antica sede delle nove suore, era uno de' monti più fertili, e più arborati della Grecia. Le operazioni dello spirito ottengono successi più pronti, e più felici, allorché siamo circondati d'og- getti , che per loro natura ci apportano grate im- pressioni. La bellezza, e la serenità del luogo, allet- tando i sensi esterni , ravvivano l' immaginazione , e raddoppiano l'attività dello spirito. Noi lo sappiamo per prova a qual punto la nostra lena è rianimata , allorché ritorniamo al travaglio dopo aver fatto gra- ziosamente dell' esercizio in un giardino. L' amenità dello spirito , eccitata dal godimento della bella na- tura , fa dovunque la nostra contentezza , e contri- buisce possentemente allo sviluppo delle disposi- zioni, per le quali si formano l'oratore , il poeta , e r artista. La città altera , e deprava il gusto della gioventù ; la campagna , e i giardini lo rimenano al suo natu- rale istinto , e prestano preziose , e facili attrattive alla sua coltura. Le circostanze , fra le quali comin- cia la prima educazione dell'uomo, sono importanti. 11 tuono , sul quale si monta la nostra sensibilità , 45 ( 322 ) c che ci accompagna per tutta la vita, è dipendente in gran parte dalle prime impressioni , che ci han colpite. De' giovanetti cuori , a cui di buon' ora si è inspirato il gusto della mondezza , dell' ordine , e dell' amenità , non lo perderanno così facilmente , e passeranno queste qualità ne' loro giudizj , e nelle loro azioni. La ristrettezza , il disordine , il tristo aspetto, che presenta una cattiva scuola, o una casa d' educazione , inceppa , ed intorpidisce le anime della gioventù , che vi si trova rinchiusa , e basta a renderle insensìbili alle delicate impressioni del bel- lo , che spiegano le grandi opere della natura , e dell' arte. Tutto ciò che trasmette idee, e sentimenti d' ordine , di convenevolezza , di beltà ; gli edificj , e i giardini , che contribuiscono grandemente a ciò , non saranno meno essenziali, che i buoni maestri agli stabilimenti destinati all'educazione. Diversi col- legi delle università di Oxford, e di Cambrige hanno vaghi giardini. L'università di Dublino ha un parco ripieno di campestri attrattive. Alcune università di Germania rinchiudono vasti passeggi ; ma siamo an- cora ben lontani d' avere de' giardini accademici ,. quali converrebbero. Un accademia , dove si addestra la miglior gio- ventù dello stato alle scienze , alle arti , e al servi- gio della patria , esige un sito sano , aggradevole , e e 323 ) tranquillo. Le mediocri città, e i grossi borghi sono preferibili a tal uopo alle rumorose città , e com- mercianti. L' aspetto dell' edificio , distribuito con sapere , ed ornato da buona architettura, sia bello » ed attraente. Vi avrà un giardino annesso , le cui piantagioni formeranno vaghi boschetti sacri ad Apollo, alle Muse, ad Ebe, disegnati d'una maniera caratteristica, e decorati dalle statue, e dai busti di queste divinità. Una campestre biblioteca, e parziali collezioni di storia naturale potranno essere sparse a proposito nel giardino , e potranno esservi case con- sacrate ai più illustri filosofi, e ai più chiari ingegni, ove i loro scritti si trovino accanto alle loro imma-^ gini. L' ordinanza del totale riuscirà facile , naturale , progettata con nobile semplicità , ed eseguita con gusto , e con discernimento. Vi sia un orto botanico; e soprattutto s'insegni ia tai luoghi l'arte benefica della coltura de' campi , e delle utili piante. Essa fornisce alla gioventù tratte-- nimenti ripieni di allettamento , e d'interesse. Nelle parti appartate vi siano vasche per i bagni, e per la nuotazione , cavallerizza , e spazj destinati a diversi giuochi, ed escrcizj di corpo. La particolar destinazione di ciascheduna casa di educazione farà nascere facilmente nuove idee , rela- tive alla disposizione del totale , e delle parti. ( 324 ) GIARDINO d'ospitale. L'interesse degl'infermi, e quello de' sani doman- da , che gli ospitali siano stabiliti fuori del riclnto delle città , in siti salubri , bene esposti , e secchi. In tali situazioni potranno tanto più facilmente avere un conveniente giardino , che circondi tutto all' in- torno l'edifizio. Un giardino d' ospitale deve offrire all' occhio dell' ammalato una vista ridente , e fiorita ; alla sua orecchia una placida tranquillità : al convalescente un agiato passeggio , il benefìzio dei tepidi raggi solari , e una ristorante freschezza , cagionata dall' aria libera, e dalle salutari esalazioni delle piante, e dei fiori. Le piantagioni si stenderanno lungo i sentieri asciutti , e ben sabbiati , guarniti d' abbondanti se- dili , e varj. Viali troppo fitti renderebbero 1' aria imiida, stagnante, malsana; sono preferibili i gruppi di piante a fogliame rado , e leggiero fra cespugli , e piante odorose. Gli alberi coniferi , e resinosi ne siano proscritti. In un giardino d' ospitale tutto in- viterà al godimento de' piaceri benefici della natura, all'obblìo delle infermità, e degli affanni della vita, e a fiir sperare un avTenire, e de' giorni più prosperi: qui deve tutto respirare quiete , e i>lacida serena gioja , che nessuna scena malinconica , né alcun ( 325 ) vestìgio della nostra fragilità intorbidi. Li frequenti spazj vuoti saranno animati da erbosi tappeti , e da ridenti piantagioni di fiori. De' ruscelli, il cui mormo- rio sia sensibile, ivi scherzeranno piacevolmente. Si potranno disporre spaziosi massicci di piante a odori forti e balsamici , ed attirarvi una folla di canori uc- celletti, che co' loro canti facciano risonare la gioja in cuori oppressi. Vi si potrà annettere un giardino di semplici per uso non meno che per diletto. de' giardini di convento. Questi giardini , allorché non sono, consacrati all' utile , esigono un particolare carattere , dipen- dente dalla destinazione dell' edificio , e^ dal genere di vita de' suoi abitanti. In Inghilterra v'ha più d'un esempio c?i case dì campagna fabbricate a foggia di jnonastero. Stra\T- berryhill , cumpesrre dimora del celebre Orazio Wal- pole, è un modello in questo genere. Lo stile dell'ar- chitettura , i mobili , le vetrate dipinte delle finestre , e tutti gli ornati sembrano del decimoterzo secolo. Non è' desiderabile però che venghino alla moda le case di campagna in forma di chiostro ( a meno che ciò non nasca per ripiego).! che non presentano, che un leggierissimo vantaggio , quello di potervi cioè applicare a proposito ì' architettura gotica. ( 32(5 ) '".lARDIiri ANNESSI ÀI CIMITERJ. I cimiterj sono qu e luoghi , clic pei loro stessi, ricordando all'uomo il più luttuoso di tutt' i mo- menti, abbisogna che nel loro aspetto diminuiscano il ribrezzo , che viene causato dall' idea della disso- luzione , ornandoli con maestosa semplicità di tutti quegli oggetti , che possono sussidiare l' immagina- zione colle idee del riposo , e della riproduzione. Le piante , che hanno il rerde perenne , come i pini, i cipressi, i tassi, ed i lauri, sembrano essere ( 3^7 ) esclusivamente Tolute per ornare questi ricinti , sia per l'idea funerea, che la consuetudine vi ha appli- cata , sia perchè mostrando queste piante di avere una vitalità permanente , che non riceve insulto dal verno , consolano l' umana ambizione , che tanto spesso ama di pascersi di felici illusioni. Presso gli antichi Romani il cipresso era consa- crato alle tombe , ed era 1' emblema della morte , come la rosa quello del piacere. Questi alberi cir- condavano i loro tumuli, che non nascondevano in angoli remoti , ed oscuri , ma che collocavano in siti scoperti , e vistosi , e lungo le pubbliche vie. Gli alberi piantati ne' cimiterj non solamente ser- vono ad indiche i siti, ove giacciono amate spoglie, ma ancora a purificare 1' aria ; poiché le piante di- minuiscono le cattive esalazioni , o almeno le ren- dono men perniciose. Gli alberi servono ancora ad arrestare lo stanco passeggiero là dove tanti monu- menti atti a commuoverlo gli richiamano in mente in- teressanti rimembranze , e gli destano utili riflessioni. Vi sono de' grossi borghi , e delle piccole città in Inghilterra , dove precisamente i campi santi offrono il solo passeggio pubblico alla popolazione; ma per quanti ornamenti , e quanta delizia vi sia sparsa , non è mai possibile di allontanare totalmente da quelli r idea della tristezza , e del dolore. t 328 ) ^ Devono i cimiferj accogliere ne' loro ricinti senza ributtare per un aspetto eccessivamente tetro , non devono invitare con troppo lusso di ornati , e di amenità. Li frequenta ora il pensatore malinconico, ora le madri piangenti , ora la vedova sposa , e I orfano figlio, e sentono mitigare per la semplicità degli ab- bellimenti di quel ricinto il dolore , che vengono ad esalare sulle tombe de' congiunti , e degli amici. Lodevole è quella legislazione , la quale avendo in cura gli oggetti sovraccennati, ha tenuto di mira di allontanare questi luoghi dall' abitato per procu- rare la maggiore salubrità dell' aria , e non serbare sott' occhio con troppa frequenza gli oggetti di com- miserazione, e di dolore agli abitanti (i). Più lodevole [tj ^leéto coitumej éetupzo adottalo daj tutto fej uagioui veuivaj ìdguat- t)ato conio iacto, o éau^ìonato daj feogt cu ciò apposito, comò uà fanno meu^ fiotto tutti a^ itotici, ad otatoti , ed i cziticì. o/iutouiuo S'io v iutroj urffeut » iepedti mot tuoi vetutL.» S)ioc(e^iatto,o c^laMtuiatio v mottuotuuit!efi(juia<*> }> uo éauctuui cUmticipioiuut Ju Cicetono atteétoj , pattando di cìtatcefio motto ito c/iteno. « odS odt^enieitJidu laiueto anta te) ctiiauaiu cottce^éetant. » ^Jtdoxo poi coiifeztaaudo quanto jioj ciò lì^eaiudi'cievofa affcu iafuSzìtòj , accenna) come} ti costuma di -ieppefSza fuotr defta tituzaj si adoftaiJt> poifeziozmeutej. » S'iiiiA) auteiu quijqiiuxj tu> domo juoj jepeueSaftiir : poéfecu vehturu ejfj » feaióuco , ite fatozej ipscu cozpotoj viveuliuui coitlacloj it'ficexettluv. k ■^icezona , Sfutazco , (SlzaSoiia , ffhu/atiioj poz fatto tiiiffo aidozitìu iu quello pzopojilo , pazfaudo aucéa det popoft di é'utiziia , dt é'icìottf » di §)efc ,. dt é'fzacuJaj , di fottuto , ec. 44 e 33o ) dei tumuli più o meno eminente secondo i rispettivi ranghi. La più esatta eguag^lianza morale , e politica diviene ineguaglianza di fatto ; e per conseguenza il sarcofago , che eterna la memoria del liberatore della patria, e del sommo legislatore, sarà più emi- nente, e più ornato dell'urna d'un cittadino privato. I padri additeranno ai figli la storia delle gesta degli avi , e lodevole invidia, e grata rimembranza faranno emulare la celebrità dei predecessori. Abbiano i cimiterj un sito esposto ai venti , che purificano l'aria; il paese all'intorno sia solita- rio, serio, e tranquillo. Felice chi potendo edificare questi ricinti in luogo , ove scorrano acque , saprà trarne il convenevole partito , e introdurrà dei ruscelli lustrali, che lambendo l'erba, e il piede delle piante possano contribuire col grato loro rumore ad inter- rompere il silenzio del luogo. I giardini annessi ai cimiterj devono considerarsi fra la classe di quelli , in cui regna una dolce malinconìa. Il locale non sarà chiuso , ma protetto da una bassa muraglia , o da un fosso. Al di dentro una lista di pioppi piramidali , o di cipressi ne circon- scriveranno simmetricamente lo spazio. Frammezzo queste piante vi siano spiazzi , che rinchiudino cdi- ficj funebri » cappelle mortuarie , cenotafj , e mau- solej distinti con. saggie inscrizioni , e vere. L' area ( 35r ) sìa vacua , e serva alle sepolture comuni , nel cui centro sorga un tempietto d' eccellente stile. 11 lato aperto in avanti sarà chiuso da cancellata, (i). 11 totale deve rappresentare un quadro tristamente grande , e maestoso , che non avendo in se niente di ributtante, né di terribile , smuova ciò non per- tanto l'immaginazione , e porti nello stesso tempo nel cuore un'emozione piena di pietà, di tenerezza, e di dolce malinconìa. Tutte le popolazioni hanno molto contribuito alla memoria dei loro. I monumenti, che ci rimangono, ne fanno fede ; e le memorie , che ci sono state tra- mandate dei riti sacri dell' antichità , ci attestano quanto rispetto s'avesse pei funerali, e pei sepolcri. Questo degenerò in superstizione esagerata , poi fatalmente è passato in moltissimi luoghi a una non- curanza colpevole. Possa risalire colla decorosa sem- plicità dei monumenti a conservarci le illustri me- morie de' cittadini arricchiti delle virtù più eminenti ,, e nello stesso tempo non si vegga più profanato il municipio da' tristi oggetti di lutto. [ij ^e9i fiv t't'aueltaj poifoj ito teétoj dei ptejeutv Mftcofa. ( 332 ) I -^.//". X VX///. />^.3yi. GIARDINI RELATIVI ALLE STAGIONI. Ciascliedun cantone non è egualmente ag^gradevole duranti tutt' i mesi dell' anno ; 1' esposizione , e il suo carattere rendono dispiacevole in una stagione un soggiorno, che faceva piacere nell'altra. La natura ha dato ad ogni parte dell'anno il suo carattere pro- prio, come le particolari sue piante. Inoltre ciasche- duna stagione è accompagnata da una quantità di circostanze , e d' accidenti , che non appartengono che ad essa sola. La natura stessa c'indica adunque che formando un giardino , bisogna fare attenzione alle distinte influenze delle stagioni. Le successive 'loro variazioni mantengono, e rianimano il gusto, che si prende agli allettamenti proprj di ciasche- duna. 11 gusto personale , i bisogni , o la disposi- zione d' un sito , che abita un amico de' giardini , . ( 335 ) possono altresì condurre a progetti di tale specie ; ed è per tal maniera, che noi avremo de' giardini di primavera, dei giardini d'estate, d'autunno, e d'in- verno. Tutto il sapere dell'artista giardiniere consiste nel presentare sotto 1' aspetto più favorevole ciò che la stagione ha di particolare , e tutto ciò , che il suo carattere ha di bello , e di piacevole ; riunendo le circostanze avvantaggiose , ed accidentali , che 1' ac- compagnano , rinforzandone gli effetti , per quanto è dato all'arte, ed escludendo tutto ciò, che non si accorda col piano di questa particolar disposizione. Cosicché tutto quello, che la natura dispiega di ca- ratteristico in ciascuna stagione nei differenti climi, sembri qui riunito , e reso più bello. GIARDINO DI PRIMAVERA. . I fiori, il sereno , e la gioja coronano la gioventù dell' anno. La natura risvegliandosi dal suo sopore celebra i giorni ridenti della nuova sua nascita. Tutto è ripieno di movimento, e di vita. Le valli, e i prati s' adornano di fresca verdura , e degli smaltati doni di Flora. I boschi mettono foglie , e fiori ; e l'esa- lazioni balsamiche ondeggiano per l' aria divenuta più calmata. Le ingrandite ombre campeggiano , e maestrevolmente contornano , e fanno risaltare gli e 354 ) ofisretti. Il cielo scombro dalie nubi , brilla d'un ce- leste chiarore , che rianima, e ristora , e riluce sui ruscelli, e sui fiumi, che susurrano, e mormorano, scorrendo con piena libertà. Nei campi tappezzati d'erba le tenere agnella se- guono belando la madre , mentre sulle alture un più robusto bestiame- sorbe a lunghi sorsi i torrenti del nuovo aere , e fa rimbombare i suoi lieti muggiti di colle in colle. I boschi risuonano d'innumerevoli accenti d' uccelli , che cantando si chiamano , che fabbricano cantando i novelli ricoveri d' amore , e che s'addormentano, e si risvegliano cantando. Frat- tanto i sensi dell' uomo sono destati : un sentimen- to , che lo riscalda , lo penetra , e si sente rianima- to, ed acceso d'entusiasmo; dimentica le città, e le loro occupazioni, e brighe , e respirando con mag- gior libertà , corre incontro alle voluttà , alle quali r invita la natura campestre. Questa è la festa di Flora. Gli alberi , i cespugli , e le piante, che in questa stagione fanno mostra dei loro fiori in tutta la vaghezza della vario-colorata loro pompa , devono decorare cqI loro smalto , e colle loro vacillanti ombre il verde tenero degli spazj er- bosi. Perciò tantosto si disperdino isolate sul verde tappeto ; tantosto si radunino in gruppi , e compon- gano folte masse a vaghe mischie, ed a soavi odori, ( 335 ) o s' innalzino in forme piramidali , dominati dalle fiorite cime , al tempo stesso , che all' intorno pen- dano mazzi diversi d' arbusti men alti ; e si riuni- scano in leggiadri boschetti , consacrali alla prima- vera. L'artista giardiniere sceglierà le famiglie, e le specie , che forniscono una successione dì fiori , e li radunerà in modo di non lasciarne mai priva la scena. Porrà attenzione a scegliere i gambi d' una forma più bella , perchè anche dopo la fiorita non offendano 1' occhio ; e sarà diligente in levare tutto ciò, che diggià è passato. Le piante a frutta non sono mai abbastanza raccomandate per le scene di prima- vera, per motivo della loro bella fiorita, ed anche i fiori a cipolla , de' quali si puonno comporre vaghi strati pittorescamente dispersi in qua, e là sulla fresca erba. L' esposizione del giardino di primavera sarà al mezzogiorno. Una serie di collinette illuminate dal sole, e leggiadramente gonfiate, che spieghino on- deggiando le loro dolci pendenze senza rabbassi profondi , sembrano offrire il sito più analogo a que- sto carattere. Questo sito acquista maggior pregio ancora, quando si possa nelle piccole valli trammezzo a'iucidi sassi far gorgogliare qualche rigagnolo, di cui le acque sieno trasparenti, e chiare, il corso animato, moderato il mormorio , e le rive coronate di fiori , che pendano, e che si mirino nel liquido elemento. ( 536 ) Le acque , e i cespugli attirano la melodia dei co- lorati augelli , la cui compagnia non è giammai più aggradevole , che nel corso di questi giorni festosi , sacri all' amore , e alle canzoni. Che la serenità , e la gioja regnino in ogni parte del giardin di prima- vera. Tutte le decorazioni , tutte le opere dell' arte devono annunciare l' indole della stagione , la gio- ventù , e r allegria. Appartengono a questo cantone i seggi scoperti , gli alberi piegati ad arco, i tempietti ridenti, collo- cati in faccia di belle prospettive , circondati al di fuori di piante fiorite , ed ornati al di dentro d' im- magini , che non respirino che il piacere. Le fab- briche saran leggieri, e d'uno stile gajo. Iscrizioni collocate sulle fabbriche , e nei siti di riposo pos- sono altresì contribuire a renderci più attenti alle scene di primavera , e invitare a godere de' piaceri , ch'ella ci offre. Qui fra ciocche di rose , e di gelsomini , e fra i gruppi di mandorli, e d'arbusti fioriti, frammezzo alle esalazioni balsamiche del giglio convalio , della madre selva , del giacinto , e dei narcisi , vicino ai boschetti , ove il cantor d' amore invita co' suoi ac- centi , al lungo de' ruscelletti , su le cui rive crescono la violetta, la precoce pivonia, e l'iride odorosa, qui le grazie , e 1' amore amano avervi e sede , e culto. ( 537 ) xVV^" . xxx/y ^^^ sono suddivisi in ventiquattro mi- nori , marcati dalle testine introdotte nella cornice. Il ripiano superiore contiene una sala adattata alle os- servazioni astronomiche , che ha grandi aperture da ogni lato , ed ima maggiore in alto , levandosi il tritone. ( 355 ) ^7rf.:x~x.>:/~y. Da quanto si è accennato nel corso di quest'opera si concluderà clie un giardino del moderno gusto si presta a qualunque estensione di terreno , dalla più piccola alla più vasta , formando un solo quadro sem- plicissimo , oppure una serie diversa di quadri. Può farsi egualmente in città , che alla campagna , con fab- briche, e senza fabbriche, senza il soccorso dell' ac-* qua, e tanto meglio con essa. Può essere oggetto di ^7 ( ^^4 ) pochissimo tempo, e di pochissima spesa, e diventare oggetto di sommo dispendio , e d' una lunga cura. A parti eguali d'un giardino magnifico dell'antico stile , costerà sempre meno un moderno di gusto fisso. Non si dovranno mai appianar monti, né valli, uè fare l'immensa spesa per mettere a livello tutto il circonvicino terreno. 11 buon gusto non riconosce più le mostruose macchine idrauliche, e le dirama- zioni immense di canne di piombo , che penetra- vano nelle viscere della terra a foggia d' altrettante vene , ed arterie. Si risparmia la spesa , eh' era ca- gionata dall' abbondanza disgustosa delle cattive sta- tue , e de' pessimi vasi. E cessato il furore per i fiori a cipolla , delle quali cipolle taluna si è pagata ol- tre la somma di mille fiorini. Si risparmia la spesa della perpetua tosatura dei muri verdi , dei pilastri, delle colonne , degli architravi , delle volte verdi ; e la maggiore , eh' era necessaria , de' legnami , de' ferri , e delle vernici. Si evita la lunga cura , e l' instanca- bile educazione , che addomandava la formazione de' mostri di tasso, e di sabina. Gli alberi, e le verdi masse , che pianta il nuovo gusto , si conservano quasi da per se sole. Lo spazio in vero degli antichi giardini era ordi- nariamente più piccolo, che quello , che esigono le piantagioni moderne , ma quegli spazj rendevano ( 555 ) - nulla , e solo apportavano spesa ; frattanto che gli spazj verdi , e coltivati di questi divengono nello stesso tempo proficui. Gli alberi , e gli arbuscelli forniscono legna con i rami superflui , e danno una quantità di rampolli da piantarsi altrove , o da ven- dersi. I verdi tappeti danno fieno. Havvi un maggior risparmio di viali, e di spazj sabbiati. Ne' vasti ricinti non si guastano campi , né praterie. I boschi non vi perdono nulla della loro utilità , benché un sano discernimento li cambia in luoghi di delizia ; vi gua- dagnano in cambio , attesa una cura maggiore, che loro si accorda. Ma ci si dirà , quanto non costano mai tante co- struzioni nei giardini moderni ? Qualche domanda , fatta a vicenda da noi , servirà di risposta a questa obbiezione. Che non costavano mai le vostre grotte colle loro conchiglie , e gli altri loro ornamenti ? Che non costavano le vostre prospettive , e le vostre fontane , i canali , i cancelli di ferro , ed i vostri bel- vedere ? Si richiederà forse , che un ricinto rinchiuda tutte le specie di fabbriche , di cui devesi parlare nell'esposizione della teoria dell'arte? (i) Ore si [ij 'ì^agaéi i' opezo) intitvfalaj : « ^ectiei^ d'i()ee. decozattoio dep,yclc iy () <3. ( 556 ) raccomanda più 1' economìa in fatto d' opere d* ar- chitettura, che nel nuovo stile? Una semplice ca- succia coverta di paglia , una capanna da pescatore non bastano sovente per risvegliare l'idea del conve- niente , e del Lello ? E chi peccava più dalla parte della prodigalità di quella insulsa maniera, che col- locava sempre un padiglione , una grotta in faccia r una dell' altra, per soddisfare la falsa idea d'imitare r uniformità regolare dell' architettura civile ? Finalmente la violenza , che s'impiegava per isfì- gurare la natura, era nello stesso tempo una profu- sione inutile. Quante colline e montagne non si sono spianate a tutto costo per cambiare in pianura lo spazio totale del giardino ! E dopo aver trasformalo il tutto in pianura , quante pene , e spese non vi bisognavano per dare alf acque , divenute stagnanti, un corso forzato! Qualunque tentativo fatto per op- porre a se stessa la natura , di cui si può imitare i modelli con tanta facilità , e vantaggio , è una stra- vaganza, che punisce ben presto la spesa gettata, r infelice successo , e il pentimento. Se si volesse spingere avanti il paralello fra i due .stili seguiti dalle due grandi nazioni, dir si potrebbe, che il Francese soffoca la natura colla industriosa attività, colla quale vuol abbellirla; l'Inglese la rende talvolta soverchiamente negletta, e quasi deforme, ( 3^7 ) volendola copiare troppo scrupolosamente , e senza scelta. In Iiig^hlllerra si travaglia per se; in Francia per la propria vanità. L'Inglese cerca alla campagna i pia- ceri campestri; la città segue il Francese nei campi. L'Inglese è nelle sue terre giardiniere, ed economo; il Francese non vi è il più delle volte altra cosa che decoratore. 11 Francese vuol gettarvi nell'ammirazio- ne , e nella sorpresa ; l' Inglese vuole occuparvi con un seguito d'idee, e di sentimenti filati. Il Francese conta sulle proporzioni; l'Inglese sulle scene, e sui quadri. Questi cerca la varietà , che presenta la na- tura; quegli le invenzioni dell'arte. L'Inglese si sforza di mostrare il paesaggio, ed il Francese di mostrare il proprietario. Inoltre I Inghilterra presenta una maggior quantità di cantoni agresti, romanzeschi, e fortemente carat- terizzati, coperti da boschi, e da rocchi , e con una quantità di sorgenti , e di fiumi superbi , che portano le loro acque a fior di terra , e che non vi traboc- cano mai, non esclusa pur anche la regale Tamigi. La Francia al contrario ha meno di paese pitto- rico^ e molto più di piano, che non permette una ricca varietà di scene , nò tocca la fantasìa , e che ha dato nascimento ai monotoni, e meschini giardini della pianura, che tali altronde convengono al Fran- cese , cui bisognano de' giardini , dei quali possa ( 558 ) colpirne al primo sg^uardo il totale ; de' giardini vezzosi, die blandamente sorridano ai suoi occhi, e lo solletichino mollemente , e prestino alla viva- ce , e ristretta sua immaginazione un proporcionato campo. E cosa inutile arrestarsi di più sulla pt-ofusione , e sul non senso dei giardini della vecchia maniera , i quali non erano, che copie servili l'uno dell'altro, sorgenti di noja , ed il frutto dei pregiudizi , della mancanza di gusto, e della pigrizia più crassa. For- tunatamente in questi ultimi tempi si è principiato a riconoscere , che anche in fatto di giardini , come di musica , e di pittura , non vi può essere che un solo genere , il bello. La rivoluzione nelfarte dei giardini ha resa più ric- ca, più ridente, più pittoresca la faccia dell'Inghilter- ra , spogliando il paese ck^l suo aspetto agreste , e mo- notono, non per rifonderlo, ma per abbellirlo. Ha pro- pagata la conoscenza, e la ricerca delle piante indige- ne, e forastiere, colf avvantaggio, che ne hanno saputo tirare in seguito le arti , ed i mestieri ; ha esteso i progressi dell agricoltura, e della scienza dell'acque, rendendovi più attenta , ed invogliandone la classe de' più facoltosi possessori ; ha propagato , e diffuso in tutti l'amore, ed i beni della vita campestre, allar- gando la sfera degl' innocenti piaceri , delle utili e 3% ) occupazioui , e dell' osservazione sagace , e comuni- cando Io studio , e r intelligenza delle belle arti. Per distruggere poi l'idea, non si sa come tra noi prevalsa di soverchio dispendio , e di perdita di terreno , aggiungerò , che taluni dei parchi Inglesi non son altro che una possessione di lusso, e tale Ja chiamano spesso gli stessi loro autori, e proprietarj. Alcuni ricinti Inglesi sono quanto di più fino, e di più speculato è forse stato trovato finora nell'arte di unire l'utile al dolce, e di saper trarre profitto da tutte le circostanze , e da tutti gli oggetti; e fra tutte le possessioni sono forse quelle , che rendono più colà al suo proprietario, come quelle sotto l'occhio perpetuo del padrone, delle quali n'è riservata a se la cura , e 1' amministrazione , e ne ha formato un simultaneo oggetto di profitto, e di delizia. Per capacitarsene , convien rimontare alla neces- saria Cognizione degl'immensi terreni incolti, sparsi su tutta r isola , e perfino negli stessi contorni di Londra , dove attesa 1' opportunità degT ingrassi , la facilità de' trasporti , e 1' approvigionamento della capitale , questi terreni dovrebbero sembrare i più preziosi ; e sono in tale stato per mancanza di brac- cia , occupate nella marina , e alle manifatture , ed altresì per l' interesse maggiore , che ne risulta ai particolari nell' impiego diverso dei loro capitali. ( 36o ) Alcuni di questi tratti incolti appartengono a comu^ nità, ed il loro acquisto diventa imbarazzante , ma non impossibile in un paese , dove le conversioni all' utile , e le proficue speculazioni sono famigliari a chicchessìa , e ben presto abbracciate. I terreni ancora sono 1' oggetto il meno caricato , e la loro tassa non equivalente a quelle degli altri articoli , perchè regolata su' vecchj catastri, che non si rinno- vano , perchè interessanti la parte legislativa , cui spetta l'imposizione delle tasse. Risulta adunque che il costo delle terre è moderato , e nulla in Inghil- terra è meno aggravato dalle imposte. Quindi un tratto di terreno incolto, ridotto colà a parco, effetti- vamente guadagna. Edotti dell' importante , non si persuaderà essere oggetto di somma spesa il cingere questo tratto di terreno con meschino murello , o con barriera di legno , ove invece di legna si ab- bruccia il carbon fossile , ed anche per maggior risparmio coli' economico cartello, che avvisa esservi trappole , ed inciampi nascosti. Ciò fatto , a norma delle qualità, e delle differenti situazioni del fondo, questo è posto a colture analoghe , ed opportune. Un tratto di costiera al mezzodì sarà messo a viti , pianta esotica, e che dando puranche un vino pestife- ro, sarà sempre prezioso per il padrone di casa, rica- vato da un suolo ribelle , e sotto i suoi occhi ; un ( 36i ) pezzo di terreno sarà paludoso , e vi si tenterà la coltivazione del riso. Ma siffatte cose consideransi pure per semplici capricci , e per vani tentativi di nessun lucro. Tutto il restante del parco , vale a dire la massima parte del terreno , forma altrettante pra- terìe effettive , e variate , abbellite da' gruppi d' al- beri diversi , ed irrigate da copiose acque bellissi- me, di cui qualcheduna ha la sua sorgente sul sito. Numerose mandre vi pascolano , talune in "tratti se- parati , affittati , e tal altre in altri sjDazj riserbati al padrone. Sopra alture meno fruttifere vedonsi arram- picare montoni , e nei boschi , che danno legna d'opera , si vedono correre daini , e qualche cervo , ricercatissimi, e di sommo costo. Le case rustiche in qua, e in là disperse, o che formano casale, sono abitate da' contadini , e guarnite d' ogni genere di pollame , e d' animali. Subordinato il tutto al mag- gior comodo, air economìa, ed alf ordine più pre- ciso , tuttavìa un genio pittorico ha preordinate le situazioni , e la costruzione d' ogni cosa. Perfino la cappelletta del luogo, situata sopra un poggio, sem- bra appartenere al recinto , e fa quadro. Le acque abbondano di pesci, ed in alcuni tratti di prato pa- scolano i cavalli. Gli ortaggi , i frutteti , e le serre sono in parti nascoste , vicine alla casa . e formane scene separate. 4B e 062 ) Il nostro terreno prezioso , e generalmente colti- vato non acquisterebbe certo come in Inghilterra ad essere ridotto a parco ; ma tuttavìa una possessione ridotta un po' pittorescamente , e mantenuta con lusso, non può che migliorare e per l'effetto degli occhi, e per quello della borsa (i). Obbliga altresì alla riunione de' fondi , e a piantarvi la casa nel mezzo , giusta i precetti de' buoni agricoltori. Con poca spesa, ma con assidua cura si ritrarrebbero sommi utili , che crescerebbero in ragione della su- periorità del nostro clima, e della varietà, e bellezza de' nostri prodotti. La supposizione poi che il nostro paese sia diggià un giardino , sarebbe la stessa di quella, che la no- stra popolazione sia formata da altrettante Veneri , ed Apolli, come ce li descrivono i poeti, e come ce lì mostrano l'opere dei migliori scultori; e si avver- ta, che come appunto l'Apollo di Belvedere rappre- senta un bello ideale per la bellezza delle singole parti , che lo compongono , e la squisitezza del suo totale , composizione ri(?avata dalla natura umana , ma che realmente in essa non esiste , così dovranno [il ^/latefo , 'i-i.ilefeL , da JCtffa ci ialino deJcc/gtoitt ottzeutodo ^educetift 4>i anjéejéiotti d' iiiu coztiJZK)Hi)eiitt) fiujo , a de^gtcv , ^ua£ pa/houo utegSo di iitofli oiatdiiii. (563 ) essere i giardini pittorici. Ricavati da" siti naturali li singoli pezzi superiormente belli , formeranno un totale , che diventerà bello ideale ( come si è detto a suo sito); e come appunto i mostri d'ogni genere hanno precedute le belle statue Greche, e Romane, così gli altri giardini hanno preceduto i giardini pit- torici , stati singolarmente adottati dagl' Inglesi , e ridotti a somma perfezione ; punto fisso , siccome il bello, da cui non si saprebbe deviare, che per effetto di prevalsa barbarie, o di luttuosa catastrofe di calamità. Un'altra conseguenza, che risulta dall'osservazione di quest'opera, si è, che i giardini regolari dell'antico stile non potranno altrimenti amalgamarsi , o formar parte de' giardini naturali del moderno gusto. Il vo- lerne da principio far saggio , e la mancanza di co- raggio d'abbattere, e di conformare così il restante , hanno potuto suggerire da principio cjuesto mezzo termine, che non cpiadra punto col risultato , e cogli effetti, che attendere si devono dal totale; ed anzi questa parte isolata , e perduta fa mal opera a se , ed al resto. Si è detto , che la natura dei giardini moderni , accostandosi alla casa , ne diventa più colta , e più gentile , e vi ammette puranche qualche ornato dell'arte; ma non potrà per questo fondersi, ed ac- coppiarsi con una natura, che non è natura, e che non ( 564 ) appartiene ad alcun' arte. Grandemente parlandosi , e con precisione, non vi è che un solo stile in fatto di giardini ; e i giardini promiscui sono mostri. La formazione dei giardini Inglesi , come tutte le opere , che abbracciano totalità , non potrà essere ideata, e diretta, che da una sola persona. Si sono abbastanza dettagliate le qualità , che costituiscono r artista giardiniere , al quale potrebbe con onore supplire anche un amatore , di nessun mestiere , e che avesse una giusta conoscenza di molti , dotato d'un colpo d'occhio sicuro, e di sano discernimento, a\Tezzo all' osservazione , e ali esame. Richiedesi in lui molta immaginazione , o piuttosto una facile ritentiva di quanto ha veduto , e che abbia veduto assai ; e per ultimo 1' arte , ossia la conoscenza , il giudizio , r industria di saperlo variamente applicare a proposito , e conformare con buon effetto. Non basterà , come si è detto , di porre in carta il dise- gno , e quello del circondario ; gioverà ancora farne il modello , e sovrattutto disegnar ogni cosa al natu- rale sul sito. Walpol rimarca, che il proprietario, per poco che abbia di gusto, è il migliore ordinatore del suo giardino. L'arte dei giardini deve travagliare non solamente per l'occhio , e per l'immaginazione, ma ancora per il sentimento. « Laddove è introdotta una miglior ( 365 ) maniera, dice Chambers, ove i giardini sono naturali senza rassomigliare alla natura ordinaria, nuovi senza essere affettati , e straordinarj senza essere strava- ganti ; ove l'attenzione dello spettatore è continua- mente tenuta in sospeso, punta la sua curiosità, ed il suo spirito occupato da una grande diversità di sensazioni ; là bisogna, che i giardinieri siano gente di genio , d' esperienza , e di criterio ; bisogna , che dessi siano pronti a sentire , ricchi di mezzi , fertili in invenzioni , e che conoscano a fondo tutt' i movi- menti del cuore umano. » Per quanto sorprendenti siano i progressi fatti in Inghilterra nell' arte dei giardini pittorici , tuttavia sarebbe uno strano pregiudizio quello di riguardare quest' arte come pervenuta colà alla sua perfezione. Per forza di carattere , e per sovrabbondanza di mezzi molto hanno fatto gl'Inglesi anche in quest'arte, ma molto resta loro da farsi ancora ; ed un esame imparziale ci mostrerà gli errori, ne' quali incorrono sovente. Uno de' principali loro difetti è d' essere ancora troppo limitati. Fino al presente si sono ge- neralmente ristretti al solo genere aggradevole , e non si sono abbastanza estesi su tutte le altre specie si variate di giardini, che si ponno disporre a nor- ma della differenza dei siti, e dei caratteri proprj a ciaschedun cantone. Questa sterilità si mostra ( 366 ) ancora non solamente nella continua ripetizione di Jbrri Chinesi, di kioschi, d'obelischi, di colonne, di tempi 1 ^ ^^ ^^^^ 1 ^ ^^ avanzi gotici , ma puranche nella stessa maniera del piantare. A Rent si rimpro- verava che le sue masse erano soverchiamente pic- cole , e non proporzionate agli spazj , e che si attac- cava di troppo agli effetti immediati, e che non pian- tava per r avvenire. Non mi è riuscito di vedere in Inghilterra de' giardini relativi alle stagioni , e alle parti del giorno. Il miscuglio intelligente delle di- verse qualità di verdi , ed il contrasto delle loro for- me è appena conosciuto ne' modernissimi giardini. E cosa ordinaria al lungo de' tratti erbosi, de'ruscelli, e de' fiumi la continuazione di gruppi , composti esattamente del medesimo numero , e della mede- sinìa specie d' alberi , e di vedere nel restante una continua schiera piramidale di piante , cominciando dalle più basse alle più alte. Gl'Inglesi hanno altresì accumulata una quantità di cose gotiche , d' archi trionfali , di statue equestri , di piramidi , e di circhi , che non sembrano gli oggetti fatti per un giardino. Il gusto de' giardini Inglesi si è diffuso ben presto in tutta l'Europa, ed è stato avidamente abbracciato dalle nazioni più colte. La Francia si vanta d' avere dato il giorno a Watelet, artista, e poeta d'un rango distinto , che fu il primo scrittor Francese , che ( 367 ) sommise i sriardlni all' invariabilità del bello. Pene- trato delle massime , e degli effetti della pittura , fece , per quanto si poteva, l'applicazione delle re- gole di quest' arte a quella de' giardini ; e quest' ap- plicazione fu più felice di quella degli architetti ,, quando trasportarono ne' giardini la simmetrìa dei loro edifizj. Il signor di Girardin ha composta un opera pre- ziosa sulla composizione del paesaggio , e sui mezzi d' abbellire la natura intorno le abitazioni , accop- piando r utile air aggradevole ; e non contento di avere esposta la teoria , ha presentato il celebre suo giardino di Ermanonville. In Francia è comparso il poema di Delille , che merita la palma fra tutt' i poemi didascalici sopra i giardini ; l' immaginazione del cui autore è ricca ,, e fiorita , il suo gusto delicato, e formato dall'osserva- zione della natura, e dallo studio de'migliori modelli. Anche la Germania in fatto di giardini moderni presenta de' capi d' opera , che possono gareggiare coir opere più belle delle emule nazioni. La Germa- nia possiede Hirchfeld, Ghcsner sollevò alquanto la benda, e Sulzer fu il primo in Germania a collocare r arte del giardinaggio fra le belle arti. Dall'ingegno Italiano è fuor di dubbio , che colla scorta de' materiali , col favore della limpidezza del ( 5G8 ) giostro cielo, e bontà di clima (i), questo ramo no- vello di delizia, e d'utile potrà col tempo essere por- tato ad un eminente grado di bello nel paese natio dell'arti geniali; ma era necessario frattanto di avere tra noi in qualche modo una guida , onde conoscere questi giardini , e giudicarne ; e sino a che i veri principj dell'arte non erano stati sviluppati a dove- re , e resi generalmente cogniti , non prendendosi la buona strada, si andava soggetti a traviare spesso. Scarsi d' immaginazione , e di principj analoghi , privi d' idee chiare , e senza una giusta cognizione della cosa , si vacilla mai sempre ,, e non si sa che copiare a stento, e con cattivo successo de' pezzi già veduti in altri giardini ; ed in questo genere non si tratta mai di copiare, ma d'inventar sempre. Ora il cammino, che si deve percorrere , seguen- do la riflessione , e lo studio della natura , è almeno in gran parte indicato ; e si ritenga per massima fondamentale, che il più bel giardino è quello, che è precisamente tutto ciò, che può essere a seconda deir indole , e qualità del sito , e de' suoi contorni. [il vVoto è peiò dcu iuittuufazjt c6t) fiu fzejc^e^^cu , fou ienipezafincv , fa> éiMpide^$aj def/h acaua, faj ttioéioj de£ tczzeuo defi' 'JiiaBiftezza), i'uiiit- dùàj , v i' ojttaa-^iouo <ìfugfeiv , io noto àouo quaSth eicfuiwa , rofutv dea aueito aeuezv , afmeito fo zettdoito coiìv ptìo piaticaSifa , o piùj deSpioéo , c^fj aflzovv. ( 369 ) I N D ICE DELLE MATERIE, KyntGiìfs dei giardini Inglesi • • • Pag. l Descrizione di Chambers dei giardini della China iS Osservazioni relative all' arte dei giardini del moderilo gusto 36 Della destinazione , e dignità dei giardini 47 Della grandezza, e della varietà • • . . 5a Quadro della grandezza ...... 54 Quadro della varietà • • * id. Della bellezza • • . • 56 Del colore . : . • . 59 Del movimento . • . • • 63 Della vaghezza • . . • 65 Della novità , e della sorpresa 6? Del contrasto • . . • • 70 Della parsimonia , e sobrietà 73 Dei differenti caratteri del paesino , e de' suoi effetti S) 76 Farti individuali del cantone • * • • y> 79 Eminenze ^ . . . . . » 81 Degli sfondi ..••.. « 8i Delle roccie .••••• » 83 Boschi • . - • • » 85 Dell' acque ....•• a 87 Delle praterìe • • • • . il 92 Delle lontananze . . • • . i» 93 Accidenti . . • . • » 96 Caratteristico dei diversi cantoni s 98 Romanzesco , e magico a IO! N. 49 ( 370 ) Dello spazio totale Degli alberi, ed arbusti Catalogo (T alberi , d' arbusti , d^ erbe a fiori , e £ erbe atte al giardino all' Inglese Be' caratteri distìnti delle piante Dei gruppi d' alberi Boschetti Boschi Foresta . Cespuglio • Landa . Dell' ombra, e della degradazione de' colori delle fogt Dei fiori . • , DelC erba Delle acque . • , Del lago Stagni . . • • Dei torrenti • • . Fiume . • • . Ruscelli Cascata Delle cateratte Osservazioni sopra le acque Dei cammini , e sentieri Dei viali Dei tempi Delle grotte . Dei romitaggi Ruine • Siti di riposo Dei ponti Porte Statue ' Pag. 108 » laS da prato •1 126 » 154 « iSg » i63 « 166 ?) 170 « 172 » 173 e » 175 » 180 » i83 » 187 >) 188 » 191 » 192 » 194 » 197 » acj ^ 203 » 204 » :ìo6 » ai3 » 21 5 !» 226 » 284 3 189 » 247 * 25o » 25l » 262 ( ^71 ) Monumenti , Iscrizioni Delle fabbriche nei giardini .... Delle case . . . . Abbellimenti diparti isolate di casa di campagna Dei villaggi .,..••. Dei verzieri ....,•. Delle citroniere ...... Ripresa , ed osservazioni su varj articoli , particolarmente alla piantagione . • . . • Concezione d' un giardino .... Condotta , e filo d" un giardino Dei giardini pubblici . . , . • Giardini d" università , e d' accademie Giardino d" ospitale . . • . . Dei giardini di convento ..... Giardini annessi a' cimiterj . • . • Giardini relativi alle stagioni . Giardino di primavera . . • . . Giardino estivo ...... Giardino d' autunno . . . . • Giardino d' inverno . • • • • Giardini , o scene relative alle parti del giorno • Conclusione ....... Pag. a55 » 262 ^ 265 >» 268 » 270 >) 278 s 281 >> 285 !nce relativi ?) 290 » 3o3 » 309 «) 3i6 >j 321 'J 3^4 . . ') 325 a 326 ?) 332 » 333 >' 337 ') 340 >> 343 « 347 )) 353 ( ^72 ) SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE. 3 Frontispizio esprimente un baccanaletto. 24 Scoglio Chinese praticabile. 34 Piano generale di casa , e giardino Inglese. 46 Pagliajo rotondo, ricavato da détail des nouveaux jardins. 75 Veduta di "VToobourn di P. Soutlicote. 82 Collinetta nella villa Silva a Cinisello. 85 Capanna boschereccia nella villa Cusani a Desio. 88 Veduta del laghetto nella villa di Monza. » 98 Veduta del ponte , del tempio di Venere , ec ec. nel giardino del Ca v F Dashnood a West Wycomb. >) ic8 Casino in posizione naturale, atta a ridursi a villa Inglese. » 124 Veduta del giardino, e di parte del palazzo Belgio; joso in strada risarà. i63 Grotta nella villa Silva a Cinisello. » XIII. ?) 170 Carbonaja , che forma internamente biblioteca , con cammino. a XIV. i) 173 Antro di Polifemo nella villa di Monza. i> XV. t i83 Veduta del palazzo , e di una parte del giardino del Cav. Fr. Dashnood a West Wycorab. » XVI. « 190 Veduta del laghetto nella villa Cusani a Desio. $ XVII ?) 201 Caduta d' acqua nella villa di Monza- i) XVni- •>■) 206 Tenda Greca nel giardino Eelgiojoso. » XIX » 214 Veduta di Wilton di Lord Pembroke. » XX i) 233 Grotta sforata, d' invenzione di M Schuricht. p XXI- r> 249 Seggio coperto , d' invenzione di Schuricht. Tav. I. Pag. ?) IL » >y IIL « 9 IV. i> 3) V. « 3) VI. « » VIL » » VllL « Si IX. » 5) X. ? > XI. » > XII. « e 573 ) Tav- XXII. Pag. 255 Piramide con sua cella , spaccato , e pianta , d' invenzione del cittadino la Gardette. * XXIII. * 261 Colombario, ossia cinerario della famiglia degli Acii nel parco di Belgiojoso, con suo spaccato, e pianta. » XXIV- * 265 Pagoda Cliinese. suo spaccato, e pianta, d'inven- zione de la Gardette. » XXV. » 272 Prospetto del palazzo di Scoonenbergh presso Bru&seìles, altrimenti chiamato la villa del Lake. » XXVI. » 276 Casino di caccia , d' invenzione di J. Canter. > XXVII » a8i Tempietto a pergolato. » XXVIII- » 285 Prospetto della citroniera, e di parte del castello di Belgiojoso. 3 XXIX- '> 290 Casa rustica nella villa Silva a Cinisello. !» XXX- » 3o2 Modello di piantagione per gruppeggiare le piante. ^ XXXI- 9 3o8 Veduta della casa, e di una parte del giardino, ricavata dal piano generale , tav. III, p- 84. ? XXXII » 326 Campo santo , d' invenzione de la Gardette. ?) XXXIII. « 332 Uccelliera del cittadino P A Zappa a Sesto. » XXXIV » 337 Latterìa di Hohenheim. ?> XXXV ') 349 Tempietto antico in rovina j consacrato al mattino.' ?j XXXVI » 353 Torre astronomica , d' invenzione di Weinling- IfB. Le vedute ricavate da alcune ville de' contorni di Milano non hanno descrizione ; si sono sparse nell' opera quasi alla ventura , e non si danno che per semplici saggi pairii. ERRATA. Frontispizio sylvanumque leggi Sylvanumque Pag. 33 , Un. 24 ... . basta segnare basta a segnare 18 . . • . il piano . . a . . • I leggermente ultima • lentezza. . • 2 .... rissorse . . . 40, 65, 173, aSa , 3ia ; pnma . . punto . ai .... filosofo 1 piani leggiadramente lautezza risorse punto filosofo Oi é/4^^ '''<>«.'V" ,■ V 9rt.o^^^4^*