DESCRIZIONE DI ALCUNI NUOVI TESTACE] VIVENTI NEL MEDITERRANEO LETTERE DI NICOLA TIBERI \CZE NO) SR, DA NAPOLI MENTO TIPOGRAFICO DEL CAV. GAETANO NOBILE NICOLA TIBERI ALL’ EGREGIO SIGNOR LUIGI RICCIO IN NAPOLI Ne decorsi mesi del corrente anno cinquantacinque, în che, pregevolissimo Amico, ho diretta la cura medica della diffi- cile e lunga malattia della vostra onorevolissima consorte nella casina Aveta in Resina, da nostri ragionamenti ho notato con quanta alacrità e profitto avete da più tempo rivolto la mente allo studio delle scienze fisiche e naturali, e con ispecialtà a quello della Geologia, cui pare che vi siate applicato a prefe- renza delle altre. E perché siffatta scienza ha in buona parte dirivo dalle cognizioni della Conchiologia fossile, e questa del tutto dalla Conchiologia vivente dipende, ho potuto osservare quanto degli studi conchiologici siate amatore, e quanto buon sapore ed intelligenza de medesimi gia abbiate acquistato. Do- veva perciò venire în voi curiosità e desiderio di dare qualche occhiata, come avete gia più e più fiate fatto, alla mia rac- colta di Testacei, che 10, non senza dispendio e fatica, da molti anm ho messo insieme, e che, senza tema di pretensione, posso asserire essere nel nostro paese più di ogni altra doviziosa di specieindigene sì viventi che fossili. In discorrendo voi le tesse- re delle delte specie, ne osservaste alcune, le quali, sendo state da me per il primo trovate , portavano la notazione di species nova describenda, ed allre puranco, che sino ad ora conosciute soltanto fossili ne’ nostri terreni terziari, le ho rinvenute vi- venti nelle acque marine che ci circondano. Tra le prime, uni- tamente ad altre specie, avete notato i mio Fusus Benoiti, ed 22 Pecten inaequisculptus da me posseduti da circa dicci anni; e tra le seconde, oltre l’Arca pectunculoides Seae. (conosciuta * TA fossile presso Gravina nella Puglia ed in Sicilia), la Nucula pygmaea v. Muenst. (trovata fossile in Calabria e Sicilia), il Murex vaginatus De Crist. et Jan (fossile in diversi luoghi della Sicilia, in Calabria, nella Puglia e nell’ Isola d’ Ischia), ed altre specie consimili che io posseggo viventi, vi colpì so- pratutto di vedervi anche vivente il bello e magnifico Cardium hians di Brocchi, fossile in molti terreni terziari dell’alta Ita- lia, tra noi conosciuto fossile sinora solamente in qualche terra della Sicilia, in Gravina ed in Taranto, e che era ancor dubbio se nell’età nostra vivesse tuttavia nel Mediterraneo. An- cora ne nostri conchiologici trattenimenti mi avete con ami- chevole severità rimprocciato della mia non perdonabile ne- ghittosità in tenere silenziose ed oscure da tanto tempo le indi- cate specie, e che la Conchiologia, che con tanto amore not pro- seguiamo, ne resterebbe giustamente adontata; onde era vostro parere doverle rendere di pubblica ragione, ventilandole per via della stampa. Io vi dicea di rimpatto che la scienza non avrebbe fatto gran guadagno con la divolgazione di queste nuove specie, e che piuttosto era mestieri dar mano novella alla integra enumerazion descrittiva de’ nostri Testacei marini, ter- restri e di acqua dolce, tanto viventi che fossili, e ciò per le molte lacune ed imperfezioni delle Opere che abbiamo intorno a tale importante e dileltevole argomento; sicché i0 stesso mi- rava ad un segno più alto e più utile. Voi impertanto non avete rifinito d’ insistere, avete ragionato di un modo invincibile il vostro parere, ed infine mi avete tratto a promettervi la de- scrizione delle su mentovate specie, sia con disegni o senza; e quello che è più, indizio di gran gentilezza e bontd, avete vo- luto voi medesimo assumertvi il carico di farle imprimere in Napoli senza dilazione veruna. Ecco adunque che vengo ad ubbidirvi, facendovi veder con la presente che col fatto ho ac- cettato il vostro savissimo consiglio. Vi mando perciò la de- scrizione di alcune delle consapute specie nuove, almeno che io credo tali, le quali avete presso di me vedute, avvisandovi che non ho avuto agio di un disegnatore per farne delineare i particolari disegni; ed usalene a quel modo che credete con- vencvole. In seguito vi furò tenere quella di altre, che potran- no vedere parimenti la luce. Conservatemi la vostra stimabile amicizia, e costantemente reputatemi come cosa vostra. Di Portici il dì 10 Agosto del 1835. — Y) — CHIARISSIMO AMICO Vi son doppiamente obbligato, sia per aver accettato il mio amichevole consiglio, e sia per avermi fatto tenere il mano- scritto della vostra Descrizione di alcune specie di Testacei, non da altri veduti prima di voi. E da gran tempo che avreste dovuto darne almeno una notizia pubblica per le stampe a mo- tivo di ottenere quel dritto di poziorità che ci è del continuo strappato di mano în questi ameni ed importanti studi , il cuì campo é tanto esercitato oggidi, almeno in Francia, Inghilter- ra ed Alemagna. Ad ogni modo per impedire che alcuno si fa- cesse bello de’ vostri trovati, io senza porre più tempo in mez- zo, sarò lieto di divolgarla nella medesima forma che me Udo avete mandata. E con ciò abbiatevi un attestato dell'alta stima e dell'amicizia onde sono a voi legato per molti rispetti. E re- putatemi sempre Napoli 11 Agosto 1835, Vostro devotissimo amico Luicr lirccio Al sig. Nicola Tiberi Dott. in Medicina Portici 1. NAEERA CUSPIDATA (TEZLINA ) OLIVI Concha solida, gibbosa, ovato-trigona, postice rostrata, trans- versim sulcato-striata; rostrum crassum, conicum, extremi- tate truncato-rotundatum, bis quintam totius testae partem nane acquans; dens lateralis posticus duplex in valva extra. Tellina cuspidata Olivi Zool. Adr. 1792 p. 101-2 Tav. IV. fig. 3. rudis. —— —— Broc. Conch. foss. subap. 1814 p. 515. Mya rostrata Spengl. Chemn. XI. p. 189. Erycina cuspidata Riss. IV. p. 365. Anatina longirostris Lamk. Ed. Desh. VI. p. 38. Corbula cuspidata Bronn Nalurhist. Reise IT. p. 599. Nacera longirostrumSow. Conch. Man. Ed. 2. 1842 fig. 493-958. Naeera cuspidata Woodward Man. of the Moll. 1851 p. 318 PI. 23 fig. 5. Specie che giugne alle più grandi dimensioni, di cui possedia- mo un sol grande e bello esemplare del mare di Algieri nell’Afri- ca, porlatoci da’ pescatori di corallo della 7orre del Greco (*). Intera conchiglia, compreso il rostro, lunga 30 mill., larga 20, spessa 17; il solo rostro lungo 12; solida, rigonfiata, ovato-trian- golare, posteriormente terminata da prolungamento in forma di rostro, traversalmente solcata dalla sua metà sino al margine ven- rale, nel resto della conchiglia solamente striata in traverso. Lato anteriore più lungo del posteriore. Rostro molto doppio, largo ver- so la base, di forma quasi conica, con l’apice troncato e rotonda- to, e che eguaglia in lunghezza le due quinte parti di tutta la (*) Nel momento di riveder queste poche stampe abbiam ricevuto un piccolo esemplare, ed alquante piccole valve distaccate di questa specie provvenienti dal nostro mare, ed in queste ravvisiamo tutti i. caratteri indicati nella su espressa diagnosi, meno quello de’denti laterali, che è unico, invece di due. Per la qual cosa venghiamo ora in chiaro che nel golfo di Napoli vive tanto la presente che la seguente specie, e che nella N. cuspidata il secondo dente laterale abbia nascimento e sviluppo nell'età adulta della Conchiglia. sio conchiglia. Margine ventrale in vicinanza del rostro con profonda sinuosità, il dorsale opposto concavo. Il cardine come nel genere; però invece di uno, due denti Îaterali posteriori tra loro avvicinati, nella valva destra, de’ quali il più vicino al cardine con base la- miniforme ed apice conico, ed il più lontano quasi cilindrico , ri- curvo in avanti e con apice otluso. Impression muscolare anteriore quasi ovata e eon dintorni irregolari; la posteriore triangolare e profondamente impressa solito la interna base del rostro, ove os- servasi una piega longitudinale rilevata in forma di spina. Seno palliare larghissimo e che prolungasi quasi sino alla interna ca- vità degli umboni. Il colore è fulvo bianchiccio. Osservazione. Per più tempo abbiam creduto che la specie ora descritta fosse identica a quella che vive nel golfo di Napoli e nel mar di Palermo, ed in cui il chiariss. sign. Philippi credè ravvi- sare la Tellina cuspidata di Olivi o Anatina longirostris di La- mark. 1l nostro animo intanto era perplesso e non esente da dub- biezze, tal che dopo più accurato esame siam venuti nella senten- za che la vera Tellina mentovata da Olivi sia quella di che ab- biam discorso, e che la napolitana sia specie ben diversa non per- anco descrilta, siccome qui appresso dalla sua descrizione sì os- serverà, ove a questa ultima verrà dalo il nome di Waeera reno- vata, perché quasi risorta a uovella vita. Ed in effetti.i caralteri della breve ed incompiuta diagnosi di Olivi di nafdus antice in- flexis, epidermide subrugosa, come pure la sua rozza figura dise- gnata evidentemente da un giovane esemplare, meglio alla de- scritta specie che alla seguente si appartengono; come altresi alla medesima corrispondono le precitate figure di Sowerby e Wood- ward.Ed ancora il Brocchi fa menzione di uno individuo fossile del- la Tellina cuspidata, trovato nel Piacentino, di esimia grandezza, lungo un pollice e due linee, e con due denti laterali lamellifor- mi presso il cardine, il quale s'intende bene essere similissimo al nostro vivente esemplare. Perchè infine Olivi fu il primo che alla presente specie impose la denominazione di 7e//ina cuspidata, questa con maggior ragione delle altre datele da’susseguenti Au- tori deve ritenere, ma col cangiato nome generico di /WVaeera, siccome per i recenti progressi della Conchiologia con più conve- nienza dovea usarsi. POI 1) Rosi 2. NAEERA RENOVATA N. Sp. Concha tenuis, ventricosa, ovata, in rostrum subulatum po- stice desinens, transversim dense striata; rostrum praelon- gum, angustum, gracile, extremitate truncatum, fere mediam fotius testae partem longitudine aequans; dens unicus latera- lis posticus in valva dexatra. Corbula cuspidata (non Auctores) Phil. Moll. Sic. I. p. 17 Tab. I. fig. 19 — Moll. utr. Sic. II p. 12. Specie che vive nel golfo di Napoli all’altezza di trenta a qua- ranta passi, e che di raro vien presa nelle reti de’ nostri pescatori unitamente al limo, a’zoofiti ed alle piante marine. Da circa 12 anni in qua ne abbiamo avuto due o tre individui in ciascun an- no, in tutto un trenta esemplari, buona parte de quali abbiam dato in dono agli amici Conchiofili. Tutta la conchiglia è lunga 19 mill., larga 9 e doppia 7; il solo rostro è lungo 9 mill.; è leggera, sottile, meno ventrosa ed enfiata della specie precedente, di forma ovata , posteriormente terminata da un rostro molto allungato, e densamente striata in traverso. Lato anteriore che avanza di poco il posteriore. Rostro molto lungo, ristretto, assottigliato, troncato nell’apice, uguale in lunghezza quasi alla metà di tutta quanta la conchiglia: la parte dorsale del rostro indicato è munita di esili laminette tra loro pa- rallele e perpendicolari all'asse di quello; la ventrale al contrario vien percorsa da strie scorrenti secondo la lunghezza dello stesso asse del rostro: quali caratteri del rostro più di ogni altro deno- fano la distinzion di questa specie. Margine ventrale prossimo al rostro con sinuosità: il dorsale del rostro lievemente concavo. Car- dine come nel genere; un sol dente laterale posteriore laminifor- me nella valva destra. Impression muscolare anteriore quasi ova- ta; posteriore triangolare, posta verso la base del rostro. Seno palliare largo, ottuso e protratto sino alla metà di ciascuna valva. Il color della conchiglia è bianchiccio all’esterno , quasi perlaceo di dentro. È Osservazione. La su descritta specie fu rinvenuta in Sicilia dal chiariss. sign. Philippi, scrittore de’ nostri Molluschi, e da lui de- scritta e figurala incompiutamente sopra valve disparate nel Vol. I. della sua Opera, indi riprodotta nel Vol. II. , ove la dice rarissima, riportandola con dubbio nel mare di Napoli, e solo per testimonio di Bertrand-Geslin. La dubbiezza della sua esistenza nel nostro golfo Mag | pera resta sciolto ormai, e ciò per i molti esemplari della stessa da noi raccolti e regalati. Quanto alla cognizione della specie il lo- dato sign. Philippi fu di credere che questa nostra fosse la 7e/li- na cuspidata di Olivi e Brocchi, ossia Anatina longerostris di Lamark; nel che egli è andato grandemente errato, essendo l'una dall’altra differentissima. Imperocché la vera 7. cuspidata, che noi abbiamo precedentemente descritta, giugne a dimensioni mol- to maggiori di ogni allra specie congenere, è più panciuta e di forma quasi triangolare, ha valve più spesse, che hanno alla ester- na superficie solcature traversali proprie a lei sola, ha rostro più crasso e più breve, ed è fornita di due robusti denti laterali nella valva destra. La nostra NVaeera renovata al contrario è molto più piccola, sottile e leggera, è ovata di forma, con strettissime strie transverse alla superficie, ha rostro assottigliato e lunghissimo e che all’esterno è fornito in parte di lamelline ed in parte di strie longitudinali, le une perpendicolari alle altre, ed ha infine un sol dente laterale nella valva destra. Per le quali contemplabili differenze la medesima dovea separarsi dalla precedente specie, ed era mestiere denotarla con nome diverso. 3. CUMINGIA PARTHENOPAEA DN. Sp. Concha subovata, ventricosa, subaequivalvis, inaequilatera, albescens, crassiuscula, punctis minutissimis aspersa, antice rotundata, postice subangulata, bisinuata, intus submargari- tacea; nates antice recurvae; dens cardinalis unicus in valva deatra. Specie non frequente che vive nel golfo di Napoli e che per la prima volta vien renduta di pubblica ragione. Ne abbiamo sinora raccolti dodici esemplari pescati nelle reti de nostri marinari, sem- pre uno per volta, il che avviene molto raramente. Conchiglia lunga 14 mill., alta 10, spessa $, traversalmente ovata, alquanto solida, poco inequivalve, (la valva destra supera ed avanza pochissimo la sinistra), rotondata in avanti, quasi an- golata in dietro e quivi con duplice sinuosità , in parte pubescen- te, ornata di piccolissimi punti visibili soltanto per mezzo di una lente d'ingrandimento, e quasi perlacea nella faccia interna. Le natiche son ricurve verso il lato anteriore, il contrario di quel che avviene nella 7Aracia, in cui rivolgonsi verso il lato opposto. Cardine mancante dell’ordinario ossicino, e che in ciascuna valva è fornito di una callosità a forma di cucchiajo che serve alla in- SERI |), LEO serzione del ligamento; un dente cardinale anteriore nella valva destra, triquetro e troncato nell’apice; nessun dente nella valva si- nistra, nel cui sito vedesi una fosselta accomodata a ricevere quello che ora abbiamo indicato. Ligamento tutto interiore e che non si avanza per nulla allo esterno. Impressione muscolare anteriore bislunga, ristretta, ed alquanto strozzata in vicinanza della nati- ca; posteriore di forma ovato-piriforme. Seno palliare oltuso e qua- si arrotondato, irregolarmente circoscritto , e che a mala pena si ravvisa. La così descritta conchiglia offre colorito bianchiccio. Osservazione. Molto tempo siamo stati in dubbio a qual genere la presente specie dovesse riportarsi. A prima vista sembrava dessa appartenere al Genere 7hracia, col quale presenta molta affini tà e parentela ; ma dopo averne bene disaminati i caratteri, ci siam persuasi da quello moltissimo andar distinto: se ne allonta- na in fatti per la spessezza delle valve, per l’interno splendore perlaceo, pel ripiegamento degli umboni in senso opposto, e so- pra ogni altro per la presenza del dente cardinale nella valva de- stra. Né inoltre potrebbe riferirsi al Genere Cordula, mancandole in ciascuna valva, come nello stesso genere si vede, il dente con la vicina fossetta cardinale che s’incastrano scambievolmente quelli dell’una con que? dell’altra valva: ed al contrario la specie nostra è fornita di processi cardinali cocleariformi, che nelle Corbu/e per nulla si osservano. Molto meno potrà includersi tra le Analine; poiché le specie a questo Genere appartenenti sono sottili, di for- ma trasversale, equivalvi, e mancanti di ogni sorta di dente nel cardine. Sembra adunque non potersi la stessa specie includere ne’ generi mentovati. Onde che ad altro non potrà riferirsi che al Genere Cumingia, al quale moltissimo si avvicina, ma non senza qualche differenza di non molto rilievo: qual genere dal chiariss. G. B. Sowerby fondato, ed appartenente alla Famiglia delle J/a- ctracea, così vien definito: Testa aequivalvis inaequilatera , transversa, antice rotundata, postice subangulata; processus cardinalis cochleariformis pro ligamenti insertione, atque dens parvus cardinalis anterior, in utraque valva; dentes duo late- rales in una tantum valva. Impressiones musculares distan- tes; sinus palliaris latissimus. Veduli tali caratteri e confrontati con la specie di che trattiamo, ne notiamo la lieve differenza del cardine che presenta il dente cardinale in una sola valva in vece che in entrambe, e che manca del tutto di denti laterali. Toltine questi, gli altri ne convengono a maraviglia. Per la qual ragione abbiam creduto convenevole ridurre, piuttosto che ad altri, al Ge- nere Cumingia la specie divisata, avuto massimamente riguardo SONE, 0 alla considerazione che i generi tutti possano reputarsi meri modi di concepimento metodico della nostra mente, atli solo alla faci- litazione del coordinamento degli esseri naturali; a’ quali modi le forme sempre variabili di questi sogliono con difficoltà quasi co- stante assoggettarsi. 4. PECTEN INAEQUISCULPTUS N. Sp. Concha parva, rotundata, subaequivalvis, inaequilatera , admodum depressa, tenuissima, fragilis, prope marginem ven- tralem inflexa; valvae diversimode sculptae; superior lamellis transversis concentricis raditsque elevatis in longum digestis insignita; inferior transversim et creberrime striata; auriculae latae, subaequales; umbones prominuli; cardo margoque recti. Specie elegantissima sinora non da altri veduta, che vive negli alti fondi del mare. È piuttosto rara nel golfo napolitano, più fre- quente nel mar di Sardegna, ove vien pescata da’ marinari delle barche che vanno in traccia del corallo, da’ quali ne abbiamo le più volte ricevuti sin oggi 30 esemplari. Conchiglia piccola, larga 9mill., lunga 9, rotondata, alquanto slargata in traverso, inequivalve per un ripiegamento delle due valve verso il margine ventrale, inequilatera, (il lato anteriore presenta un angolo, il posteriore è rotondato ), moltissimo depres- sa, sottilissima e fragile. E osservabile il diverso modo di scoltura di ciascuna valva in questa specie; la superiore vien molto leg- giadramente ornata da laminette transversali, concentriche, e da rilevati raggi longitudinali ( da 10-12 di numero ) tra Jo- ro disposti ad ineguale distanza: la inferiore vien distinta sola- mente da densissime strie transversali. Ne’ punti d’intersezione tra i raggi e le lamine descritte osservansi coll’ajuto di una lente tante piccole elevazioni anche laminiformi, transversali ed acu- minate. Entrambe le mentovate valve si fan vedere diversamente colorite, essendo la prima cosparsa di macchie rossigne, e l’altra di colorito sporco bianchiccio. Nella faccia interna delle medesime valve ci ha di piecole coste longitudinali, raggianti, terminate molto prima di giugnere al margine ventrale. Il contorno interno dello stesso margine é lucido, levigato ed a frangersi facilissimo. Le orecchiette son larghe e pressochè uguali, delle quali quelle che appartengono alla valva superiore son lamellate; quelle del- la inferiore solamente striate. Umboni alquanto prominenti ed an- golati. Cardine dirilto. Di questa specie abbiamo ricevuto l’anima- le sempre disseccato. 5. GADINIA EXCENTRICA N. Sp. Cochlea ovata, oblique conoidea, glaberrima, nitens, lactea, striis exilissimis confertis longitudinaliter et transversim de- cussata; vertex exceniricus, oblique recurvus, apici subja- cens, postice et lateraliter situs; apertura ovata; margo sim- plex, acutum. Specie singolare, vivente ne’ fondi coralligeni del mar di Sar- degna e del golfo di Napoli. Rara molto: quattro soli esemplari da noi raccolti. Il nostro maggiore esemplare è 17 mill. lungo, 14 largo, ed 11 alto. Chiocciola ovata, o meglio semi-ovata, quasi co- nica ed in senso obbliquo al piano della base, levigatissima, sufficientemente splendida, di color latteo e segnata da frequenti e leggere strie longitudinali e transverse incrocicchiantesi a vi- cenda. Vertice eccentrico, vale a dire, che è posto più in sotto del- l'apice alla parte posteriore e laterale della chiocciola, e lo stesso vertice vedesi obbliquamente ricurvo. Apertura ovata. Margine semplice, acuto e tanto fragile che è soggettissimo a frangersi. Nell’interno osservasi a destra un fascio di superficiali solcature longitudinali, arcuate, raggianti ed a forma di piccolissimo ven- taglio. Impressione muscolare interrotta da espansione ovata. 6. EmarcinuLA CostaE n. sp. Cochlea convero-conica, elata, lateraliter subcompressa, sulco circulari medio exarata, costis longitudinalibus majori- bus, minoribusque interpositis, lincas elevatas transversas de- cussantibus, clathrata; vertex posticus, extramarginalis, re- volutus; apertura ovata; margo crenulatus. Specie non molto frequente del golfo di Napoli. la qual vive ne fondi che sono a più di trenta passi di altezza, ed ivi attaccata a’'zoofiti, alle piante o ad altri corpi marini, vien presa per caso nelle reti de’ nostri pescatori. Più di quindici esemplari ne abbiam tratti sino ad ora. Se questa specie, come ben pare, è nuova e non da altri prima descritta, certamente andrà lieta per esser decora- ta del nome dell’insigne Naturalista napolitano, che per utili e moltiplici servigi renduli alla scienza, sarà ricordato sempre tra noi non senza riverenza ed affetto da coloro che agli studi di cose naturali applicano la mente. gna Esemplare adulto 5 mill. lungo, largo ed alto 4: la lunghezza della fessura è di mill. 2 . Chiocciolina rilevata, conica, molto convessa, compressa da ambo i lati, la quale richiama in certo modo la forma de’ giovani esemplari della Pi/eopsis ungarica. Nella sua parte media o superiore ci ha un profondo solco circo- lare, che potrebbe dirsi simile ad un tal quale strangolamento della medesima piccola chiocciola. Viene inoltre adornata per lun- go da coste ineguali, le maggiori in numero di venti, le minori, a queste interposte, di egual numero, e le une e le altre sono in- tersecate da linee rilevate trasversali; ed i punti di queste inter- sezioni osservansi rialzati da piccole nodosità. Vertice ricurvo, spi- ralmente ravvolto, e posto tanto posieriormente che sorpassa il margine con la sua perpendicolare. La faccia interna vien segnata da costoline geminate, val dire poste coppia per coppia. Apertu- ra ovata e non rotondata. Margine internamente crenettato. Co- lorito bianchiccio. Osservazione. Sarebbe mai la descrilta specie l Emarginula pi- Zeolus Mich. (Phil. Moll. utr. Sic. 1844 p. 89), denominata ante- riormente /. capuliformis (Phil. Moll. Sic. 1336 p. 116 Tab. VII fig. 12 mediocris)? Per qualche pezza abbiamo esitato, se alla testé indicala specie la nostra dovesse riportarsi: infine ci siam con- vinti in contrario, perché i caratteri riferiti nella citata Opera di testa fere tereti, costis aequalibus, e le dimensioni riportate (mill. + lunga, 1 mill. larga ed alta), non si confanno per nulla alla nostra £. Costae. 7. PLEUROTOMA NUPERRIMUM n. Sp. Cochleaturrito-fusiformis, angusta, rufo-fasciata; anfractus parum convezi, longitudinaliter plicato-costulati, lineisque ele- vatis transversis distincti; costulae subarcuatae, obliquae, su- perius flexuosae; apertura lanceolata, oblonga, spiram sub- aequans; cauda longiuscula; labrum haud incrassatum. Specie molto infrequente e che vive nel golfo di Napoli. Non altro che tre individui ne abbiamo fino ad ora raccolti. Questa piccola chiocciola nel nostro esemplare adulto è lunga mill. 16, è alta 6, ed è bastantemente allungata e fusiforme: ha nove giri alquanto convessi, ed è fornita di costoline longitudinali; quali costoline, in numero di quattordici, sono a forma di piccole pliche obblique, alquanto arcuate e con direzione flessuosa in vi- cinanza della sotura. È inoltre guernita di linee traversali ine- gualmente rilevate, incrocicchiantesi con le predette costoline , essendo quelle che trovansi verso la metà de’ giri più rilevate delle altre, ed il cui numero ascende da 24-30 nell’ultimo giro e da 6-8 nel penultimo: interstizi di queste linee, striati. L’apertura unita- mente al canale eguaglia presso a poco la lunghezza della spi- ra. Labbro semplice, levigato all’interno. Coda lunghetta ed al- quanto obbliqua. Colorito della chiocciolina bianco-gialliccio con bande rossigne alla parte superiore di ciascun giro e nel mezzo dell’ ultimo. 8. Murex Benorti n. sp. Cochlea ovato-turrita, acuta; anfractus conveai, longitudi- naliter plicati, carinati, squamulis imbricatis transversim cingulati; laminae triangulares, recurvae, oblongae, circa ca- rinam spiraliter dispositae; labrum sulcatum; cauda umbili- cata; canalis patens. Specie rara, di singolar forma, che vive ne’ fondi coralligeni del Mediterraneo, trovata unitamente al corallo nel mar dell’ Al- geria ed in quello della Sardegna da’ pescatori della 7’orre del Greco (*). Sette individui ne abbiam sinora ricevuti, alcuni de quali con le lamine infrante o mutilate, e tutti con l’animale mancante o disseccato. La chiocciola del più grande esemplare, che ne abbiamo, è lun- ga 32 mill. e larga 23; è ovata, torricolata ed acuta nell’apice. La sua apertura unitamente al canale supera di una quarta parte della sua Iunghezza quella della spira. Ha sette giri molto con- vessi, carenati, longitudinalmente piegati (le pliche sono di nu- mero 11-12); giri che son cinti e scolpiti da rilevati cordoncini composti di sqguammette embriciate. Di questi cordoncini se ne numerano quattordici sopra la carena e quattro solto la mede- sima. La carena, che è posta poco lungi dalla sotura , ve- desi ornata da grandi lamine triangolari , il cui apice riguar- (*) Da Torre del Greco, grande borgata sita lungo il littorale ad oriente di Napoli, e propriamente alle pendici del Monte Vesuvio, ogni anno al mese di Marzo partono per la Sardegna, o per la Corsica, o per l'Algeria circa dugen- to barche, chiamate coralline, perchè vanno alla pesca del corallo, e che tor- nano cariche di detta pescagione al cominciar del mese di Ottobre. Da’pesca- tori di corallo di queste barche abbiam ricevuto e riceviamo tuttavia nel loro ritorno le più rare ed importanti specie di Testacei de’ fondi coralligeni del Me- uierrance; le quali restano implicate nelle stesse reti in che vien preso il co- rallo. E) NI da la sommità della spira, e che, come tanti raggi son di- sposte spiralmente e parallelamente all’asse della chiocciola: que- ste lamine inoltre sono incurvate nella loro parte interna, mu- nite di numerose papille serialmente disposte, ed hanno i due loro margini, l’uno dentellato e l’altro cavato da minuto cana- lino. Apertura ovata che termina in un canale aperto e quasi dritto. Nell’ interno si avverte una profonda solcatura corrispon- dente alla linea opposta alla carena, la quale va a terminare e si confonde col canalino marginale della estrema lamina trian- golare. Labbro internamente solcato. Coda dritta, lunghetta, spes- sa ed avente un ombilico che vien circondato da squamme embri- ciate le più grandi di tutte. Opercolo ovato, corneo. Il colorito della descritta chiocciola è bianco tendente al gialliccio. Osservazione. Questa specie offre qualche affinità con la Pyru/a purpurea (Vedi Chenu, Conchyol. 1847, pl. IX. fig. 2); ma ne differisce essenzialmente per la sua chiocciola meno rigonfiata, per la spira molto più lunga, pel modo di scoltura e la direzion delle lamine triangolari, per la solcatura interna del labbro, pel di- verso colorito, ed infine per la differenza sì notabile della forma, che la stessa specie, che noi abbiamo insignita col nome del no- stro chiariss. e dotto amico signor Benoit di Messina, evidente- mente appartiene al Gen. Murex, o meglio, se si vuole, al Gen. Fusus; mentre che l’altra non potrebbe uscire dal Gen. Pyrula. E Levasseur bith: Lith. Be cquet frères. 7-4. Neara cuspidala. 10-13. Neara Actoni. SIA rerovala. 118. Curringia Larthencpaa. 9-22 Lecter InaguiscuGplus. E Lewasseur lA. È Lith Becguet freres. 1-4. fmarginula Costa. hs. 7-9. Ileurotoma nuperromune. S_ 6. Gadinia excentrica. 10-12. Murex Benoiki. iù CON ar Do SMITHSONIAN INSTITUTION LI 00] 3