dio. ci ELENCO DEGLI U UCCELLI che trovansi nell'Isola di Sardegna ORNITOLOGIA SARDA / DI BABTATD GARA INCARICATO DELLA DIREZIONE DEL R. MUSEO DI STORIA NATURALE E D'ANTICHITA” i DELL 'UNIVERSITA?, DI CAGLIARI /Metibro corrispondente di varie. Seti Scientifiche ERE CW i AÙS5T DI lede pa? 13 d 35 S.A, È tt A, ANUELE e , dè C) Da CO ATI Saovota TORINO, PRESSO I FRATELLI REYCEND E Ca Librai di S. S. R. M. 1842 Pri din ha “Q(1aN Insi;; "TEJNEGER COLLECTION Li National Mus®® TORINO, TIPOGRAFIA DI ENRICO MUSSANO Contrada di S. Francesco d'Assisi. o lolte; XA Lo le ) Lyehoslo dalla leregrula dell Maguolo Destra Genitore alla direzione del Regio Musco di Soria naturale e di anticlicta della UO peversita de Cagliano se gran consola zeone co gustato nelle grazioseme parole, cos le quali SA nell vesta sfata 27 compagna de VV A. ho, de degnava mariani d. V777 Sivranao gradimento peer lie sncia sollecitudine nel rmardinamento di lulte gli'oggelte ; de quali CIECO quelle Halmenta, me senti pure dalle medescme maggiormente antnalo a conte mutare nella csecuzione dell ef commehome, eda faitare agli amatori delle cose naturali la studio delle medescime. Irlento & gecila fine ho cominciato la descrizione delle vence pasti di gucilo Hal: limento, ed ccca cosa fpresentlo a WAR Mota che fee seconde la clapcazione ga veduta dae VAR, di lultegli i Uccelli finori conosciuti, che nel begno di Serdegna au dimorano stalilimente, @ ve sc soglicn w20= Ilp4re CORLE pperegreni cr certe Magiort. «TG veggo che guest omaggio non e quarto merce l'A_UR. è quanto vorvelle el'intacitane pueeno di riconoscenza fee dere, de quali VZ meca peer svolta sua berugrula liberabpima la Maestà dll Aaguslo Vostra Geritore 22078 pertanto confelo de CA. V IH de com- pecora accoglierlo favereve Gente. Ce sara peer NIC 0078 potendeieme impulso. e (092 forte incoraggiamento 7 proseguire com ardere sempre esescente ne mec Mudit per corse- ghondere quarto la fpermnettano le me farze alla confidenza che dl VWestro «AMaugurto Ge sulone sese cn m6, quando mi destenava 7) - e al ppcsto L728 Ctit IC220. Di Vostra AUtezza Reale, L'Umii»o, Devot»® ed Obbed®° Servitore, GAETANO CARA Ù n (edi à A O rit. edo SE, Ti 7° ‘1.27 pi Va ; x i Vi pr Pa SAL Ti sbraf» i Li Ur. PALE NDR ARDA TR, i "at ae o: Ur p ro " vs Duse i i MR i | Pr sini È Dadiet LO ite p 1 È CSAR ARI SCR frei, TRO > ce ona Lapo e die ga pro ria + #1 ti pu | prSa LU Lia Wébgli o "CSA © Gc di fa SA LA ai i Mò Si Den: 5 # . i } î hi MO TSE L) io So " È, CA : Wi tdi Più ' agili Soli ML se Mi Me PRE È pe DK: PREFAZIONE. È già da lunga pezza che iv meditavo sul comodo che torne- rebbe agli Ornitologi da una raccolta di tutte le specie di Uc- celli, che popolano i nostri campi, le valli, i colli, e lemontagne; che svolazzano nei nostri giardini, che passeggiano sui nostri tetti; che nuotano nelle acque dei nostri mari, fiumi, e stagni; e che abitano nelle paludi, e giuncaje, siano essi di stabile domicilio, siano di soggiorno temporario a generarvi e crescervi la prole, siano finalmente di passaggio accidentale, che non vi facciano che una breve stazione : e già proponevomi di compi- larne un Elenco, in cui dessi comparissero schierati sotto li ri- spettivi ordini, e generi , giusta la classificazione fattane da quello fra i classici, cui piaceami dare la preferenza. VII Ma se da un lato confortavami l'animo l'idea di siffatto co- modo, e forse anche l'utile della stessa scienza, dall'altro diverse difficoltà mi tenevano esttante ad effettuare il mio divisamento, finchè non le avessi superate ; anzi scoraggiavami quasi affatto il riflesso, che non avendomi fin allora le circostanze di fami- glia, e quelle del mio ufficio permesso di fare una perlustrazione generale del Regno, potevo per avventura lasciarmi indurre in qualche errore, stabiliendo l'esistenza di alcune specie che non sì fossero mai più viste in Sardegna , oppure trascurando tali altre che fossero già conosciute. Aspettavo perciò, che altri in posizione più fortunata della mia prestasse questo servizio alla serenza ; oppure che cambiate in meglio le mie condizioni potessi far un viaggio in tutte le provincie del Regno, e osservare, studiare, e passare in rassegna rigorosa tutte le specie degli alati, che sono nella Sardegna. Intanto moltiplicavo sempre puù lemie brevi gite, e parziali perlustrazioni, ripetevo le osservazioni, ed aumentavo le mie relazioni con persone stabilite in provincia che mi furono cor- tesi di esatte relazioni, e frequenti spedizioni, per le quali di molto si accrebbe il deposito delle mie memorie ornitologiche. Parrà forse, che dopo questo io mi sarei potuto credere già pervenuto al punto di poter stabilire con certa cognizione di causa l’esistenza di certe specie, delle quali per lo passato nep- pur sospettavo, e l'assenza di altre, delle quali stimavo aver ve- dute certissime le traccie. Non pertanto esitavo ancora ad avventurare alle stampe un lavoro, che credea ancora imperfetto, finchè le amichevol i solle- / IX citudini del prestantissimo Marchese Carlo Durazzo assiduo cultore di questa parte della storia naturale, e l'autorevole con- siglio del Chiarissimo Cavaliere Alberto Della Marmora, cui debbo co miei connazionali un rispettoso tributo di riconoscenza per avere colle sue lunghe, e penose fatiche messo in vista questo paese, quale sul rapporto di storia naturale, e di antichità co- noscevasi appena, e l'esempio del celebre professore C. 1. Tem- minck che non sdegnò rettificare posteriormente diverse imperfe- zioni alle quali andò soggetto il suo Manuel Ornithologique , mi diedero un potente impulso ad ordinare le raccolte memorie, ed applicarmi di proposito, e con coraggio al divisato mio lavoro. Procedeva il medesimo verso il suo termine allorché stabili tasi in questa Regia Università di Cagliari una cattedra di Storia naturale, si svegliò ad un tratto non solo nei giovani studenti, ma anche in quelli coi quali essi conferivano, un ma- raviglioso amore alla scienza Ornitologica, il quale ben si potò intendere dall’affluenza ogni di maggiore dei medesimi al Regio Musco onde studiarvi praticamente le scritte teorie, dall’avi- dità colla quale raccoglievano le dichiarazioni sui dubby, che mi proponevano, e dalla profondità delle osservazioni di con- fronto, che opponevano alle mie rispeste. Prendendo questi preludj siccome felice augurio di un bell’av- venire per questo genere di scienza tra miei connazionali, volli contribuirvi in quanto per me si poteva, e sperai di riuscirvi facilitando ai giovani dilettanti il graduato passaggio da uno studio di pura ricreazione a quello profondo della serenza. x Uon questa vista spinsi il mio lavoro oltre i confini permessi ad un semplice Elenco, che era quello appunto che stabilivo nel mio primitivo progetto di presentare senza le forme scientifiche, emi studiai di descrivere distintamente i caratteri dei generi . accomodandomi al metodo del mio prediletto Temminck nella distribuzione di detti generi sotto li rispettivi loro ordini, e delle specie sotto lì relativi loro generi, e usandone pur il fra— sarto sempre che non mi consigliò altrimenti qualche particolare ragione. Porta questa mia operuccia il doppio titolo di Elenco degli Uccelli, che trovansi nell'Isola di Sardegna, od Ornitologia Sarda. Posi il primo, rispettivamente agli scienziati, i quali d'altro non abbisognano per arricchire le loro cognizioni ormitologiche, che d'una semplice enumerazione delle specie, che vi si trovano, coll'aggiunta tutt'al più dell'indicazione se vi siano permanenti o di passaggio tanto periodico che accidentale: posi l’altro in riguardo dei giovani connazionali non ancora imiziati nella storia naturale, i quali sentendosi inclinati alle cognizioni or- nitologiche abbisognano di alcune nozioni elementari. Mai sono diffuso nel tracciare i caratteri dei generi, ed enar- rare le loro principali abitudini, perchè essendo soli 80 quelli compresi nell’Ornitologia Sarda, ho creduto che non risulterà difficile ar giovami studenti il raccomandarne alla memoria le descrizioni, per averle presenti allorché si voglia riconoscere la famiglia, cui appartenga la specie che si studia, per classifi- carla poscia a suo posto dopo d’averne esaminate le particola— rità distintive non notate espressamente nel genere. XI Se per l'opposto nel descrivere i caratteri specifici dei nostri Uccelli mi son ristretto ai connotati li più distinti, ed apparenti; se mi sono limitato ad abbozzare i soli maschi in perfetta livrea trasandando le femmine, le varietà, e le diverse età di ambi î sessi, così mi consigliarono di fare alcune ragioni delle quali noterò queste sole: 4° Perchè il Manuale d’Ornitologia del Temmainck colle parti postume, od appendici, di cui io nella massima parte mi prevalsi , niente lascia a desiderare per uno studio radicale di questo genere, e pertanto risulterebbe superflua ogni ulteriore spiegazione, che avessi voluto aggiun- gere al mio lavoro. 2° Perchè destinato essendo questo lavoro per primo erudimento e preparamento ad uno studio più profondo se io mi fossi allargato nelle distinzioni necessarie per rap- presentare gli uccelli ner diversi loro sessi e tempi, avrebbe perduto il pregio della brevità, la quale tanto giova per scol- pire risentilamente le primarie nozioni d'una scienza. 3° Perchè avendo questo mio lavoro doppia destina— zione, epperciò anche doppio titolo in fronte, mal si sarebbe concihiata con un Elenco una lunga, e circostanziata teoria sugli articoli che conteneva, qualora mi fossi voluto diffon- dere d'avvantaggio, siccome ho fatto per generi, nella deseri- zione delle specie. Nel porgere al pubblico questo mio lavoro, qualunque egli sta, spero che gli scienziati mi saranno indulgenti, così sulla preferenza che ho dato al Professore Temminck nel seguire rigorosamente il sistema degli ordini, divisioni, sezioni , xi generi e specie da lui adottato, come sulle molte imperfezioni che riconoseeranno in questo lavoro; e mi auguro che è gio- vani miei connazionali, alla di cur istruzione è diretto , vorranno cortesemenie aggradirlo. lo dirò con franche e sincere parole ciò che mi mosse a pubblicarlo il desiderio di far cosa utile a quelli che vo- gliono iniziarsi nell'Ornitologia della Sardegna, e un servizio agli scienziati che desiderano conoscere la medesima per aver completa la Ornitologia Europea. \IAGDO ORNITOLOGIA SARDA cò OD ORDINE |. == 2900 RAPACI- RAPACES. Becco corto, robusto, compresso ai lati, curvo verso l’estre- mità, mandibola superiore coperta alla sua base da una cera, narici aperte, piedi di grandezza media, nervosi, forti, piumosi fino alle ginocchia o fino alle dita, e talvolta fino alle unghie : tre dita innanzi, ed uno indietro, articolati nel medesimo luogo, interamente divisi o uniti alla base da una membrana, ruvidi inferiormente, forniti d’unghie grosse, acute, retrattili, e curve. In quest'ordine sì comprendono tanto i diurni che i notturni. Questi ultimi hanno sì nell’ esterno che nell’ interno differenze notabili. je GENERE I. AvoLToso. - VoLtuR ( Ilger ) Carattere generico. Becco grosso, duro, molto più alto che “largo, base coperta da una cera: mandibola superiore dritta curvata solamente verso la: punta, mandibola inferiore dritta rotondata, ed inclinata verso la punta: testa nuda, e coperta da una peluria cortissima : narici nude, laterali, fesse diagonal- mente verso gli orli della cera; piedi forti muniti d’unghie de- bolmente armate : il dito di mezzo lunghissimo unito nella base all’ esteriore: ali lunghe , il primo remigio corto più del sesto, il secondo ed il terzo men lunghi del quarto, che è il più lungo. Tutti gli Avolto] quando sono sazii stentano a prendere il volo, ed in simili circostanze si possono prendere perfino a colpi di bastone. Avidi come sono di carne sì scaricano sovra le bestie morte, e cadaveri, e non gli abbandonano finchè non gli abbiano spolpati affatto, e con ciò prestano segnalato servi- gio ai viventi liberandoli dalle esalazioni che tramanderebbero le carni putrefatte. SPECIE I. Vultur Auricularis ( Dand ). Vautour Oricou. Contruxiu, e Bentruxiu. Capo Meridionale. Benturzu, e Anturzu. Capo Settentrionale. Questo Avoltojo il più potente del suo genere, ha il becco robusto, elevato e molto curvato. Si conosce dal collare com- = — posto di piume corte e rotonde, dalle piume del ventre lun- ghissime, appuntate, curvate che mal ricoprono una peluria di bianco puro, e dalle coscie senza piume, coperte solamente di detta peluria. Comune, stazionario, ha le stesse abitudini della specie seguente, e nidifica nelle fessure delle rocche delle più alte e scoscese nostre montagne. SPECIE IL Vultur Cinereus ( Linneo ). Vautour Arrian. Avoltojo Nero, Contruriu, e Bentruxiu nieddu. C. M. Anturzu, e Benturzu. C. S. Parte superiore della testa, è la nuca spogliata di piume, e guernita d’una peluria d’un bruno giallognolo , la pelle d'un colore azzurrognolo, sulla base del collo s'innalza un mazzo di piume a barbe sciolte : il color generale delle piume è d’un bruno tendente al nero. Comune, stazionario, abita in tutte le nostre montagne, se ne fa preda in ogni stagione ed in diverse livree; nidifica pure fra noi. Ebbi varie volte dei novelli in pe— luria, due ne ebbi sul finire del maggio 1837, unitamente alla madre che fu presa nei monti di Capoterra nel proprio nido. SPECIE HI. Vultur Fulvus ( Linneo ) Vautour Griffon. Avoltojo Griffone. Bentruxiu murru. €. M. Anturzu 0 Benturzu. C. S. La testa ed il collo guernito di peluria d'un bianco sporco, TC parte inferiore del collo attorniata di molti ranghi di lunghe piume affilate d'un bianco rossiccio; in mezzo al petto ha uno spazio coperto di color terra d'ombra contornato da peluria bianca : color generale bruno rossiccio. Anche questa specie ni- difica fra noi, ed è similmente comune nei luoghi di montagna. SPECIE IV. Vultur Kolbii (Dand). Vautour Chassefiente. Bentruxiu C. M. Anturzu, e Benturzu €. S. Si distingue facilmente dalla specie precedente dalla forma delle penne delle ali, e delle parti inferiori, poichè rotonde alla punta, mentre quelle del Griffone sono appuntate e lunghe. Co- lore generale delle piume di caffè — latte chiaro, o isabella ; gozzo d'un bruno carico: testa e collo coperto d’una peluria corta. Questa specie è la più comune in Sardegna, ha le stesse abi— tudini delle altre precedenti, e nidifica similmente fra noi. Il genere Avoltojo, Vultur, è sparso in tutto l'antico conti- nente, e pare che manchi nel nuovo. Nota. Del secondo genere Chatarctes Percnopterus non consta d’essersi in tempo alcuno fatto preda, per cui io credo che manchi nell’isola, tut- tochè il Cetti nella sua Storia degli Uccelli di Sardegna pretenda che vi esista. Son più presto d’avviso che il Percnottero del detto autore sia il Grifone maschio, poichè a questo corrisponde precisamente la dimensione da lui datagli di tre piedi e qualche pollice , intantochè il Perenottero non ha più di due piedi ed un pollice : dico il Grifone maschio, perchè fra gli uccelli di rapina sono sempre più piccoli i maschi delle femmine. —T— J — GENERE III. Gipaeto Gyparctrus (Storr) Carattere generico. Becco forte, lungo: mandibola superiore sollevata verso la punta, che si piega in forma d’uncino verso la medesima. Un mazzetto di peli gli forma una specie di barba sotto la mandibola inferiore. Narici ovali ricoperte di peli diretti in avanti. Piedi corti, quattro dita, le tre d’avanti riunite per mezzo d’una corta membrana, quello di mezzo lunghissimo : le unghie poco armate : ali lunghe, il primo remigio un po’ più corto del secondo e terzo, che sono 1 più lunghi. SPECIE V. Gypaetus Barbatus (Cuvier). — Gypatte Barbu. Avoltoio Barbato. Barbudu o Ingurt' Ossu C. M. Benturzu Barbudu C. S. Testa e parte superiore del collo d’un bianco giallicio, parte inferiore del medesimo petto e ventre d’un rosso arancino, dorso e parte superiore d’un grigio bruno carico, ma ciascuna penna strisciata in bianco longitudinalmente. È pure stazionario fra noi, ma se ne prende di rado, forse per la gran diflicoltà di cacciarli, mentre abitano nelle più alte e scoscese montagne. Ne ho avute in diverse stagioni dell’anno, ed in varie livree anche in quella da giovane. Il genere Gypaeto, Gypaetus, si trova solamente nell’antico Continente. % SRI PI GENERE IV. FaLco. FaLco. (Linneo) Carattere generico. Testa coperta di piume, becco ricurvato per lo più dall'origine: una cera colorita più o meno coperta di peli alla base : mandibola inferiore obliquamente ritondata : tanto questa che la superiore qualche volta incavata. Na- rici laterali, rotonde, ed ovali forate nella cera ; piedi a tarsi coperti di piume, o lisci a scaglie, tre dita d’avanti; l’esteriore d’ordinario unito alla base con quello di mezzo da una mem- brana. Unghie acciajate ricurvatissime e mobili. Prima Divisione FALCONI (propriamente detti) I Falconi propriamente detti, che si comprendono in questa divisione, si riconoscono dai seguenti caratteri: mandibola su— periore armata d’un dente forte e talvolta di due, che s'impe- gnano in tacche della mandibola inferiore; hanno inoltre il primo e terzo remigio eguale, il secondo più corto di tutti. Que- sti portano il nome d’uccelli da preda nobili, forse per la pre- rogativa in antico accordata esclusivamente alla nobiltà di pre— valersi d’essi per la caccia. SPECIE VI. Falco Lanarius (Linneo). Faucon Lanier. Falco Lanario. Stori Perdighinu C. M. Astore C. S. Sommità della testa d'un rosso chiaro, con macchie oblun- mer cu e ghe e brune; parte superiore del corpo d’un bruno cenerino, colle piume frangiate d’un rosso chiaro; parte inferiore d’un bianco puro a macchie lanceolate di bruno chiaro. Di passaggio accidentale. Tre soli individui n’ ebbi, uno nell'inverno del 1834, l’altro in quello del 1837, ed il terzo ai 15 febbraio del 1842. Quest'ultimo individuo era femmina , cacciato sulle sponde dello stagno di Santa Gilla, a otto miglia circa di distanza sud-est da Cagliari, esiste nel nostro Museo. SPECIE VII. Falco Peregrinus (Linneo). Faucon Pelerin. Falco Pellegrino. È: Astori Perdinghinu C. M. Astore C. S. eg Testa e parte superiore del collo d'un azzurro nericcio, le altre parti superiori d’un azzurro cinerino, con delle striscie d'un colore più oscuro, gola e petto d’un bianco puro, con pic- cole striscie longitudinali; le altre parti inferiori di bianco sporco. Nidifica fra noi nei luoghi montuosi, e vedesi tutto l’anno nelle rupi di Sant'Elia nelle vicinanze di Cagliari. SPECIE VII. Falco Subbuteo. (Latham). Faucon Hobereau. Falchetto da Uccelli. Storixeddu C. M. Astoreddu C. S. Gola bianca, con due striscie larghe e nere che discendono lateralmente lungo il collo : parte superiore d'un nero azzurro- Ly gnolo con delle bordure chiare, parte inferiore, bianchiccie con delle striscie longitudinali nere. Di passaggio annuale in autunno. SPECIE IX. Falco Aesalon (Temminck). laucon Emirillon. Falcone Smeriglio. Storittu GC. M. Astorittu C. S. Parti superiori del corpo come la coda d’un cenerino ten— dente all’azzurro con delle macchie longitudinali nere in cia- —scuna piuma : gola bianca: parti inferiori d’un ‘giallo rossiccio "n con delle macchie oblunghe in forma di lagrime. Più comune del precedente, e d’inverno ne fanno preda i cacciatori delle grive, delle quali pare che ne siegua il corso. SPECIE X. Falco Tinnunculus (Linneo). Faucon Creserelle. Falchetto da Torre o Gheppio. Tilibricu 0 Zerpedderi. C. M. Tilibriu C. S. Sommità della testa d’un grigio azzurrognolo: parti superiori d’un bruno rossiccio regolarmente seminato di macchie ango- lari nere : parti inferiori d'un color rossiccio con delle macchie oblunghe e brune. Comunissimo stazionario, nidifica nelle vecchie torri, e ne— gli antichi fabbricati, ed è conosciuto da tutti. SEM e. SPECIE NI. Falco Tinnunculoides (Natheri). Faucon Cresserellette. Falchetto Cresserelletta. Tilibricu o Zerpedderi C. M. Tilibricu C. S. Sommità della testa, parti laterali del collo, e nuca d’un ce- nerino chiaro senza macchie, dorso, scapolari, e la copertura delle ali d’un rossiccio oscuro senza alcuna macchia; gola chiara, le parti inferiori d’un rossiccio chiaro, seminato di piccole mac- chie, e di striscie longitudinali nere. Rarissima è questa specie fra noi: un solo individuo potet esaminare nel maggio del 1836, ma non fu possibile prepararlo a causa del cattivo stato in cui trovavasi. SPECIE XI. Falco Rufipes (Bechst). Faucon a pied rouges ou Kobez. Falchetto Barletta. Storixeddu C. M. Astorittu C. S. La testa, il collo, petto, ventre, e generalmente tutte le parti superiori di color grigio di piombo senza alcuna macchia; le coscie, il basso-ventre, e le coperture inferiori della coda di un bel rosso carico ; la cera, il contorno degli occhi, ed i piedi d'un rosso cremisi. Di passaggio in primavera. Ne fu predato uno in perfetta livrea nelle vicinanze d’Iglesias nell’aprile del 1839 dai signori Inglesi lord Louvaine ed Enrico Upton in una escursione di caccia. Questo Falchetto ama a preferenza di vivere in luoghi paludosi. Trovai sempre il ventricolo di quest’uccello pieno di frammenti d’insetti, particolarmente dell’ordine dei Coliopteri. SPECIE XIII. Falco Eleonora (Gènè). Faucon Eléonore. Falco della Eleonora. Stori o Zerpedderi. Rassomiglia molto alla specie terza (Subuteo) ma diversifica dalla medesima per la più grossa taglia e per il colore della cera azzurrognolo. Questa nuova specie fu scoperta dal chiarissimo signor gene- rale cavaliere Alberto Della-Marmora negli Isolotti del Toro e la Vacca, vicini a quella di San Pietro ove nidificano, e vi sì vedono stazionarj. Fu pubblicata dal signor professore Giuseppe Geènè cavaliere del Merito Civile, e direttore del Regio Museo di Torino nelle Memorie della Reale Accademia delle Scienze, serie 11°, tomo 11°, pag. 41. Seconda Divisione AQUILE (propriamente dette). Le aquile hanno il becco assai lungo, che non si curva im- mediatamente alla base: piedi robusti e nervosi, dita simili ed armati d’unghie possenti e arcuatissime: le ali lunghe, primo, secondo e terzo remigio i più lunghi. Questi uccelli furono in tutti i tempi con ragione conside- rati come i crudeli dominatori dell’aria ; sono feroci, e d’una forza straordinaria: vivono solitarit per soddisfare il vorace loro appetito nelle più scoscese rupi. Sono avidi di strage, e/divo- = e rano la carne palpitante, Alcune specie fanno ugualmente uso di pesci. Tutte generalmente hanno la vista così acuta, che dal più alto dell’aria vedono e distinguono il rettile strisciante sulla superficie della terra, e piombano sopra di lui come una saetta. SPECIE XIV. Falco Imperialis (Temminél). Aigle Imperial. Aquila Imperiale. Achili o Achiloni €. M. Abila C. S. Sommità della testa e nuca guernite di piume rossiccie bor- date di rosso vivo: le parti inferiori d’un bruno nero carico, ad eccezione del basso ventre che ha un rosso gialliccio, parti su- periori d’un bruno opaco. . Di raro si fa preda di questa specie, ma è positivo che ni- difica sulle nostre montagne, poichè ne fu predato un individuo femina in peluria da giovane, e dopo di averlo il sig. Teologo D. Giuseppe Gambella Rettore d’Itiri, allevato in casa, grazio- samente ne fece dono al nostro Museo, ove esiste tuttora. SPECIE XV. Falco Fulvus (Linneo). Aigle Royal. Aquila Reale. Achili o Achiloni C. M. Abala C. S. Sommità della testa e nuca coperta di piume di color rosso vivo dorato : tutte le altre parti del corpo d’un bruno oscuro più o meno nero, secondo l’età. Nidifica pure fra noi, ed è comune in tutta l'isola. BE SPECIE XVI. Falco Albicilla ( Latham ). Aigle Pygarghe. Aquila di mare 0 Pigarga. Acmliera. C. M. Abila. C. S. Testa e parti superiori del collo d'un cenerino bruno abba- stanza chiaro : tutte le piume del corpo e delle ali d’un bruno sporco o cenerino, senz’alcuna macchia, coda bianca. Frequenta le sponde dei nostri mari. Un magnifico individuo ne ebbi in perfetta livrea preso nel maggio 1841, ed esiste nel nostro Museo. SPECIE XVII. Falco Bonelli ( Temminck ) Aigle Bonelli. Aquila Bonelli. Achiloneddu. C. M. Abilastru. C. S. Parli superiori d’un bruno più o meno opaco secondo l'età più adulta : dorso e parti superiori delle ali d'un bruno nericcio bordate d’un bruno rossiccio; grandi coperture delle ali, e sca - polari d’un bruno nericcio, gola, petto , fianchi, ventre e basso ventre d’un bianco puro prendendo in qualche parte una leg- giera tinta isabella; tutte queste piume sono macchiate in forma di lacrime di color bruno carico. Comunissima fra noi, nidifica sulle fessure delle rocche più elevate. Ne ebbi diverse volte varj individui in peluria presi alla collina di Sant'Elia in vicinanza di Cagliari, qualche volta an- che colla madre : se ne prendono però di raro in perfettalivrea. ee ga SPECIE XVIII. Falco Brachydactilus. Aigle Jean le Blanc Falco terzo d’Acquala. Testa grossissima , sopra gli occhi uno spazio guernito di pe- luria bianca : sommità della testa, gola, petto e ventre bianca, variate da macchie rare d’un bruno chiaro, manto, e copertura delle ali di color bruno, origine delle piume bianco puro. Rarissima comparisce fra noi questa specie : un solo individuo ne fu predato in autunno, ed esistè nel nostro Museo. SPECIE XIX. Falco Haliaetus (Linneo ). Aigle Balbusard. Aquila Pescatora. Achili de Pisci C. M. Abila Marina. €. S. Sommità della testa e nuca guarniti di piume sfilate nere bordate di bianco gialliccio, quelle delia nuca lunghissime : parti superiori brune , inferiori bianche con due striscie di color bruno carico lateralmente lungo il collo. Arriva in autunno, e parte in primavera, abita in riva dei nostri mari e negli stagni, ed è conosciutissimo da tutti i nostri pescatori che sovente la prendono coll’amo. 'Ferza Divisione ASTORI Questa divisione si distingue per il tarso molto elevato e più lungo del dito di mezzo. Ali corte, primo remigio molto più corto del secondo, il terzo quasi eguale al quarto ch’ è il più lungo di tutti. SPECIE XX. Falco Palumbarius ( Linneo ). L’Autour. Astore Stori Colombinu C. M. Astore C. S. Le parti superiori d’un cenerino azzurro, le parti inferiori hanno sopra un fondo bianco dei tratti transversali, e delle striscie strette longitudinali d’un bruno carico. Di passaggio periodico annuale in autunno: frequenta di preferenza i luoghi boscosi. SPECIE XXI. Falco Nisus (Linneo). L'Espervier. Falchetto Frinquellajo. Feridori. C. M. Astorittu Feridore. C. S. Parti superiori d’un cenerino azzurrognolo con una macchia bianca alla nuca, parti inferiori bianche con dei tratti longitu- dinali sotto la gola, e transversali nelle parti inferiori. — 15 — Arriva in autunno, e se ne fa preda in quantità in inverno dagli uccellatori, preferisce i luoghi montuosi, ove fa gran di struzione degli uccelletti che vi abitano. Quarta Divisione MiLani o MiLvi Hanno questi le ali lunghe, primo remigio cortissimo , il terzo o il quarto più lungo di tutti. Tarsi sottilissimi , il loro volo è tanto elegante, che sembrano nuotare nell’aria facendo circoli senza muovere punto le ali. SPECIE XXII. Falco Milvus (Linneo). Milan royal. Nibbio Zuaddia. C. M. Atturolìa e Tirula. C. S Parti superiori d'un bruno rosso con le piume bordate d’un color più chiaro : parti inferiori d’un rosso di rugine variato da liste longitudinali brune , le piume della testa e del collo lunghe biancastre, rigate longitudinalmente in bruno : coda forcuta. Fa stazione, e nidifica fra noi, pone il suo nido nei pioppi. In tutti i villaggi temono quest’uccello che volteggia nelle corti, e sì vede ad un tratto slanciarsi sopra le galline, e portarsele in aria. SPECIE XXIII. Falco Ater (Linneo). Milan noir ou Elolien. Nibbio. Zuadara. C. M. Atturolìa. C. S. Parti superiori d’un grigio bruno carico, inferiori d'un bruno — 16 — rossiccio con delle macchie longitudinali nel centro delle piume, testa o gola a righe longitudinali bianchiecie e brune. Coda pochissimo forcuta. Meno comune del precedente e non vi è differenza di nome. Quinta Divisione LANIERI 0 PoJane Questi si distinguono dai tarsi corti, e le coscie fortemente piumate, i quattro primi remigi intaccati, il primo cortissimo, il secondo ed il terzo meno lunghi del quarto che supera tutti gli altri. SPECIE XXIV. Falco Buteo (Linneo). La Buse. Falco Capone. Stori C. M. Astoreddu €. S. Parti superiori, collo e petto d'un bruno carico, gola e ventre d’un grigio bruno, ma variato da macchie brune opache. Durante l'inverno si fa caccia di questi falchi, i quali sem- brano soggetti a variare non solamente nella dimensione, ma nel colore delle piume, e dell’ iride, avendone avuto molti vivi aveano aleuni l’iride di color castagno chiaro, altri di bianco sporco, ed altri d’un bellissimo giallo. SPECIE XXV. Falco Lagopus (Linneo). Buse Pattue. Falco Calzato. Stori C. M. Astore C. S. Testa, parte superiore del collo, gola, petto, e coscie d’un bianco gialliccio variato da larghe striscie oblunghe brune : manto, copertura delle ali e del dorso d’un bruno nericcio : le al- tre piume di giallo rossiccio, piedi impiumati quasi fino alle dita. Di passaggio accidentale. Un solo individuo predato ad Iglesias nell’inverno del 183% esiste nel nostro Museo. Sesta Divisione NirsrIo o ‘CiRrciI. Hanno questi i piedi a tarsi lunghissimi , e sottili. Il corpo snello: la coda lunga e rotonda: ali lunghe, la prima penna re- migia molto corta, meno lunga della quinta : la seconda un poco più corta della quarta : la terza e la quarta le più lunghe. SPECIE XXVI. Falco Rufus (Linneo). Busard Harpaye ou de Marais. Falco di Palude. Stori de Pisci C. M. Astore Marinu C. S. Testa, collo e petto d'un bianco gialliccio con numerose mac- chie longitudinali brune nel centro di ciascuna piuma : gli sca- 9 dla CLI. ARS polari, e copertura delle ali d’un bruno rossiccio : ventre, fianchi, coscie, ed il basso ventre d’un rosso di rugine con qualche mac- chia gialliccia. Stazionario fra noi vedesi tutto l’anno svolazzando attorno ai nostri stagni, e nelle sponde del mare, e particolarmente nel luogo denominato la Scaffa: è soggettissimo a variare di livrea: il nostro R° Museo ne possiede in varie livree: nidifica fra noi: fa il suo nido nei cespugli in vicinanza al mare. SPECIE XXVII. Falco Cyaneus. Busard Saint Martin. Albanella. Storixeddu. Astoritiu. Testa, collo, dorso, ali, e groppone d’un grigio azzurrognolo, ventre, fianchi, e basso ventre d’un bianco puro senza macchie. Di raro si fa preda di quest’ uccello. Due individui furono colti a Pula, uno in livrea da giovine, e l’altro di adulto. En- trambi sono deposti nel R° Museo. SPECIE XXVIII. Falco Cineraceus (Montagu). Busard Montagu. Albanella. Tutte le parti superiori d’ un cenerino azzurrognolo opaco: due striscie nere transversali sulle penne secondarie delle alì : gola e petto d'un cenerino azzurrognolo chiaro: ventre, coscie, sil E dc fianchi e basso ventre bianchi, variati da striscie longitudinali d'un bel rosso. Un solo individuo ne fu cacciato in autunno in livrea da gio- vane. Il genere Falcone, Falco, è sparso tanto nell’antico che nel nuovo continente. GENERE Vi. Civetta — STRIX ( Linneo). Carattere generico. Becco curvo schiacciato, colla base cir- condata da una cera che è coperta da peli rigidi , o penne setacce dirette in avanti: narici forate lateralmente sul bordo interno della cera, rotonde, aperte, nascoste in tutto od in parte sotto i peli : testa voluminosa ; occhi grandissimi posti in ampie orbite guernite di penne rigide: una membrana socchiudente : orec- chie grandi, bocca sommamente fessa : collo brevissimo : piedi semplicemente coperti di piume, spesso sino alle unghie : tre dita d’avanti ed uno di dietro interamente divisi : l'esterno re- versibile : ali alquanto appuntite coi remigi primar] dentellati al bordo esterno : primo remigio più corto di tutti : secondo che non giunge all'estremità del terzo che di tutti è il più corto. Questo genere componesi di specie che hanno tutti un'aria di famiglia. Per i grandi servigi che questi uccelli prestano all'agricoltura distruggendo i ratti, sorci, e topi campagnoli, la loro vita do- vrebbe essere più rispettata, ma al contrario per qualche pre- giudizio che tuttora sussiste fra gl’ idioti è sempre insidiata. Nota. La prima divisione delle Civette propriamente dette manca affatto fra noi, e son quelle appunto che Temminck nomina nella prima sezione Ancipitrini, o diurne, perchè vedono queste ben distintamente, e cacciano la loro preda in pieno giorno. — 20 — Seconda Sezione. BARBAGIANI NOTTURNI. Questi cacciano al crepusculo e si nascondono appena fatto giorno. SPECIE XXIX. Strix Flammea (Linneo). Chouette Efrare. Strige ed anche Allocco. Stria o Istria C. M. Strea e Istrìa C. S. Parti superiori d'un gialliccio chiaro variato da righe grigie e brune in forma di zigzag, e seminato d’una moltitudine di pic- coli punti bianchicci: faccia e gola bianca: parti inferiori in alcuni individui d’un bianco rossiccio seminato di piccoli punti bruni, in altri d’un bianco risplendente macchiato di piccoli punti brunastri, in altri finalmente senza la menoma apparenza di macchie. Comunissimo e stazionario, nidifica nei vecchi edifizi e nelle muraglie, vedesi, e si fa sentire la sua voce tutto l’anno sul nostro terrapieno. SPECIE XXX. Strix Passerina ( Autorum ). Chouette Cheviche. Civetta. Cuccumeu C. M. Cuccumiau C. S. Parti superiori d'un grigio bruno con delle macchie irregolari cin bianche : il petto d’un bianco puro: le altre parti inferiori d’un bianco rossiccio con delle macchie d’un bruno cenerino. Nidifica pure fra noi nei vecchi alberi, e nei tetti delle case di campagna. Seconda Divisione Queste si distinguono per due mazzetti di piume che hanno piazzate sulla testa a guisa di corna, le quali rialzano e abbas- sano a loro piacimento. SPECIE XXXI. Strix Brachiotos ( Latham ). Hibou Brachiote. Allocco. Stroa C. M. Strea C. S. Due o tre piume corte formano sulla fronte delle corna poco apparenti: testa piccola: le piume delle parti superiori di color bruno nericcio contornate d’un giallo di terra : parti inferiori di colore isabella, con delle macchie longitudinali d’un bruno nericcio. Non è molto comune, e non so se nidifichi fra nor. SPECIE XXXII. Strix Otus (Linneo). Hibou Moyen Duc. Allocco. Stra C. M. Strea C. S. Dieci piume nere bordate di color giallo di terra e bianchic- = Be cio formano le corna: parti superiori d’un rosso gialliceio con macchie irregolari di bruno carico, e grigio cenerino : parti in- feriori d’un giallo di terra chiaro con delle macchie oblunghe d’un bruno nericcio. Di raro si fa preda di questa specie. i due bellissimi individui che possiede il nostro Museo furono predati dai signori dilettanti di caccia Francesco Marghinetti e Francesco Giuitta, ai quali sono debitore di altre specie d’uccelli che graziosamente ebbero la compiacenza di offrirmi. SPECIE XXXIII. Strix Scops ( Linneo ), Hibou Scops. Asstolo. Zonca €. M. Tonca C. S. Le corna formate da piccole piume riunite a mazzetto, tanto queste che quelle della testa di color bruno marcato con piccoli punti neri. Il rimanente delle piume superiori d’un cenerino tendente al rosso : parti inferiori di color meno opaco. Comune stazionario, nidifica nelle fessure delle rocche e nei tronchi degli alberi. Il genere Civetta Strix si trova nell'antico e nuovo Continente. A r 5 rn = )- 1- N ) ANITA NOA =, pn le CN a Gr > | rn ORDINE Il. OMNIVORI - OMNIVORES. Becco mediocre, robusto, tagliente ai bordi: mandibole su- periori più o meno ricurvate verso la punta. Quattro dita, tre da- vanti, e uno indietro: ali mediocri : remigj (erminati in punta : il secondo ed il terzo più corti del quarto. GENERE VI: Corvo — Corvus (Linneo). Carattere generico. Becco dritto, grosso, compresso ai lati, vurvato verso la punta, bordi taglienti: narici basali aperte e nascoste da peli diretti in avanti: piedi con tre dita davanti ed uno di dietro quasi intieramente divisi: tarso più lungo che il dito di mezzo : ali appuntate: il primo remigio di mediocre lunghezza, il secondo ed il terzo più corti del quarto che è il più lungo. Il danno che questi uccelli fanno all'agricoltura è ben com- pensato dal servizio che prestano di purgare la terra dalle larve degli insetti, e delle locuste. In alcuni luoghi sono considerati come benefattori, e quindi sono rispettati. e E Corvi (propriamente detti ). SPECIE XXXIV. Corvus Corax ( Linneo ). Corbeau Noir. Corvo Imperiale. Crobu Nieddu C. M. Corbu e Corvu C. S. Di un bel nero lucido a riflessi porporini. Di passaggio annuale al principiar dell'inverno, e parte in primavera, ma ne rimangono soventi alcuni che si vedono a copie. Abita le montagne. SPECIE XXXV. Corvus Corone ( Linneo). Corneille Noir. Cornacchia Reale. Crobu Nieddu €. M. Corbu neru e Corvu €. S. D'un nero più oscuro del precedente a riflessi color violetto. Si distingue dall'altro nella grandezza, essendo minore d’un quarto, e dall’ iride color di nocciuola, mentre l’altro l’ha doppia, cioè grigio bianco, e cenerino bruno. Comunissimo fra noi vedonsi a torme nelle pianure, partico- larmente in vicinanza del mare. SPECIE XXXVI. Corvus Cornix ( Linneo). Corneille Manielée. Cornacchia mantellata o Mulacchia. Carroga Braxia C. M. Carroga Barza, Corrionea,, e Corronca C. S. Il collo e tutto il corpo d'un grigio cenerino, gola,/ali e Mino na coda d'un nero a riflessi bronzati. Stazionario, fra noi, fa il suo nido nei pioppi. SPECIE XXXVII. Corvus Frugilegus ( Linneo ). Freux. Corvo nero. 1 Crobu C. M. n Corroga niedda €. S. Base del becco, narici, gola, e d’avanti della testa spogliati 5 8 di piume. Colore generale nero a riflessi risplendenti di porpora e violetto. Comune durante l’inverno. SPECIE XXXVIII. Corvus Monedula (Linneo). Choucas. Cornachiella. Carroga C. M. Tacula C. S. Sommità della testa d’un nero cangiante in violetto, nuca e parti superiori del collo d’un grigio cenerino : tutte le altre parti superiori d'un nero lustro di violetto : le inferiori d’un nero opaco. Ora comune ma non più comunissimo come negli anni ad- dietro che si vedeva sopra i tetti di tutte le case anche dentro di cHtà, il permanente alloggio che oggidi hanno è l’antico ca- stello di San Michele. Il genere Corvo Corvus è sparso da per tutto. — Dr — GENERE VII. GarRrULE — GarRULUS ( Brisson). Questo genere d’uccelli ha presso a poco le stesse abitudini e lo stesso carattere dei corvi, e hanno la coda molto lunga, e so- vente conica. Nota. Lg prima divisione di questo genere, che comprende le piche pro- priamente dette, manca fra noi. Seconda Divisione GAZZE. SPECIE XXXIX. Garrulus Glandarius ( Linneo ). Geai Glandivore. (rhiandaja. Piga C. M. Piga C. S. Testa a ciuffetto, mostacchi neri al becco : fondo delle piume d’un cenerino rossiccio, sulla piega dell’ala due ordini di piume azzurre transversalmente rigate in nero. Nidifica fra noi sugli alberi, ed è abbondantissimo partico- larmente nel Capo settentrionale. Il genere Gazza, Carrolus. Nell’antico e nuovo Continente. GENERE VIII: Srezza Noce. NucirRAGA (Brisson). Questo genere è dell’ordine degli Onnivori. Caratteri. Becco grosso, lungo, ritto, convesso alla parte superiore, compresso BA I ai lati affilato alla punta : mandibola superiore ritondata, senza lisca sporgente più lunga dell’inferiore : narici collocati alla base del becco, piccole, aperte, celate da peli diretti all’innanzi : quattro dita ai piedi, tre innanzi e uno dietro, l’esterno saldato alla sua base, quello di mezzo men lungo del tarso: ali uniformi, la prima e la sesta penna remigia eguali, la seconda e la terza più corta della quarta che è la più lunga. Una sola specie com- pone questo genere che è la seguente. SPECIE XL. Nucifraga Cargocatactes ( Brisson ). Casse-Nora. Nocciolaja. Tuite le piume color di fuligine con grandi macchie bianche in forma di lacrime sul dorso: parti inferiori variate da molto bianco disposto longitudinalmente sopra ciascuna piuma. Accidentale è il suo passaggio, un individuo ne fu predato nelle montagne d’Arizzo in tempo d’inverno, ed esiste nel Regio Museo; questo genere trovasi solamente in Europa. GENERE IX: Pirrocoraccia Prrrocorax ( Cuvier). Carattere generico. Becco mediocre, un poco gracile, più 0 meno arcuato, tagliente, compresso: narici laterali alla base, ovali, aperte intieramente, nascoste da peli diretti innanzi. Piedi forti, robusti ; farso più lungo del dito di mezzo, quattro dita i De quasi totalmente separate, unghie forti ed arcuate: i tre primi remigj gradatamente lunghi, il quarto ed il quinto più lunghi. SPECIE XLI. Pyrrocorax Graculus ( Pemminek ). Chocard. orvo Corallino o Gracchio. Corroga C. S. Tutte le piume nere a riflessi verdi, violetti e porporini, becco e piedi di colore vermiglio. Permanente al monte Gennargentu, e comparisce anche nelle pianure di Sardara e Arcidanu. Sono debitore di questa notizia all’infaticabile Generale Al- berto della Marmora. Verso la fine di gennajo 1842 un individuo di questa specie venne predato in un olivetto a piccola distanza da Cagliari. {l genere Pirrocorace, Pyrrocorax. Antico Continente. Nota. Il genere decimo Bombycivoca manca tra noi. GENERE XI. Coraccia Coraccias ( Linneo ). Carattere generico. Becco mediocre, compresso, più alto che largo, dritto e tagliente: mandibola superiore curvata verso la punta: narici alla base del becco poste quasi diagonalmente fer- mate a metà da una membrana guernita di piume. Piedi a tarso più corto del dito di mezzo: tre dita d’avanti, ed uno di dietro si I = intieramente divisi: ali lunghe, la prima penna remigia un po’ più corta della seconda che è più lunga. SPECIE XLII. Coracias Garrula ( Linneo). Rollier Vulgatre. Serenone. Sommità della testa ed estremità superiore del collo d'un az- zurro chiaro a riflessi verdi, dorso e scapolari di color rossiccio ; piccole coperture delle ali d'un risplendentissimo azzurro vio— letto, parti inferiori d'un azzurro d’acqua marina più o meno carico. Di passaggio annuale in primavera ma in pochissimo nu— mero. Abita di preferenza nei luoghi vicini al mare, lo trovai varie volte tra la Maddalena e Orri : più comuni però a Oristano. Il genere Coraccia, Coracias. Antico Continente. GENERE XII. RigogoLo OrioLus ( Temminck). Carattere generico. Becco a cono allungato, compresso oriz—- zontalmente alla base, tagliente: mandibola superiore rilevata da una lisca incavata alla punta. Narici alla base del becco forate orizzontalmente, socchiuse da una membrana : piedi aventi tre dita d’avanti e uno di dietro, tarso più corto o della lun- ghezza del dito di mezzo : l’esteriore saldato a quest’ultimo: ali mediocri, remigj corti, il terzo più lungo di tutti. — 30 — SPECIE XLI. Oriolus Galbula (Linneo ). Loriot. Rigogolo. Canariu Selvaticu C. M. Canariu Areste C. S. Generalmente d’un giallo d’oro, ali e coda nera, questa ter- minata in giallo. Comparisce fra noi in primavera, nidifica e parte principiando l’estate: i giovani sono comunissimi, e rari gli adulti in perfetta livrea. Frequentano moltissimo la parte di Pula, e Orri nella stagione suindicata. Il genere Rigogolo Oriolus. Antico Conti nente ed oceanico. GENERE XIII: Srorno SturNUS (Linneo ). Carattere generico. Becco mediocre, dritto, lungo, conico, compresso, alquanto ottuso : la base della mandibola s' avanza sulla fronte, la punta molto depressa senza incavo, narici alla base poste lateralmente, fermate a metà da una membrana vuota ; piedi tre dita d’avanti, ed uno di dietro: il dito esteriore saldato alla base di quello di mezzo: ali lunghe, primo remigio cortissimo, il secondo ed il terzo sono 1 più lunghi. Me en SPECIE. XLIV. Sturnus Vulgaris (Linneo ). Etourneau Vulgaire. Storno o Stornello. Sturru Pintu C. M. Sturru Pichettadu C. S. Piume generalmente nericcie con riflessi risplendentissimi di porpora, e verde dorato : parti superiori marcate di piccolis- simi punti triangolari d’un bianco rossiccio. Comunissimo. Arrivano ai primi d'agosto in gran numero, e partono in primavera. SPECIE XLV. Sturnus Unicolor (Della Marmora). Etourneau unicolore. Stornello nero. Sturru Nieddu C. M. Sturru Neru C. S. Tutte le piume d’un nero lustro a leggieri riflessi porporini poco risplendenti alle parti superiori, e d’un nero matto alle parti inferiori. Indigeno, si vedono in grandissimo numero sopra i tetti delle case rustiche di tutti i nostri villaggi, ove si ricoverano la sera per passarvi la notte. Depongono il loro nido nel luogo suddetto e nelle fessure delle rocche. Il genere Stornello, Sturnus. Affrica ed Asia. — 32 — GENERE XIV. Torpo Rosro Pastor ( Temminck ). Carattere generico. Becco conico alquanto; mandibole com- pressissime a bordi taglienti con la base nuda, la superiore de- bolmente intaccata alla punta che è un po’ piegata : narici ovoide poste ai lati del becco, e presso la base, in parte coperta da una membrana piumata: quattro dita, tre d’avanti dei quali quello di mezzo meno lungo del tarso, s1 trova saldato al nascere del- l'esterno: primo remigio quasi nullo, il secondo ed il terzo più lunghi. SPECIE XLVI. Pastor Roseus ( Temminck ). Martin Roselin. Martino Roseo, o Merlo color di rosa. . . . . . Testa capellata, collo, e l’alto petto d'un nero a riflessi vio- letti: ventre, basso ventre, e dorso d’un bel roseo, ali e coda d’un bel violetto a riflessi, la copertura delle ali ricamata di roseo chiaro. La Accidentale è il suo passaggio : due individui sono stati pre- dati in perfetta livrea, e vivissimo è il color roseo. Trovansi de- posti nel nostro Museo. Il genere Martino, Pastor, delle parti calde dell’antico Con- tinente. Di passaggio nel mezzodi dell'Europa. — 33 — ORDINE HI, TA, RR -— od) (0—0- INSETTIVORI-INSECTIVORES Becco corto, o mediocre, dritto, ritondato, poco tagliente, e a lesina: mandibola superiore curva, incavata verso l’estremità, per lo più guernita alla sua base di pochi peli ruvidi rivolti verso la punta. Tre dita anteriori, uno posteriore articolati sulla stessa pianta, l'esterno saldato alla base o unito al medio fino alla prima articolazione. GENERE XV, VeLie LanIus | Linneo ). Carattere generico. Becco robusto, compressissimo, di me— diocre lunghezza, dritto sin dall’origine, curvo soltanto verso la punta, dove formasi un uncinetto, alla base guernito di peli ruvidi diretti per d’avanti: mandibola inferiore dritta, narici poste ad ambi 1 lati del becco, e presso la sua base, rotonde, per metà chiuse da una membrana a volta che sovente i peli ricuoprono : quattro dita intieramente divise ; tre d’avanti dei quali il medio è meno lungo del tarso: primo remigio di mezzana lunghezza, il secondo un po’ più corto del terzo e del quarto che sono i più lunghi di tutti. ile VA a SPECIE. XLVII. Lanius Excubitor ( Linneo ). Pie Grièche grise. Velia grossa. Passartargia C. M. Monteddada C. S. La testa, la nuca, ed il dorso d'un bel cenerino chiaro : parti inferiori d'un bianco puro; ali corte, nere. Accidentale ne è il suo passaggio : un individuo ne fu pre- dato in primavera, ed esiste nel nostro Museo. SPECIE XLVII. Lanius Meridionalis ( Temmincek ). Pie Grièche Méridionale. Averla Maggiore. Passariargia C. M. Monteddada C. S. La testa, la nuca, il manto, ed il dorso di colore cenerino oscuro, gola d'un bianco vinato, tutte le altre parti inferiori d’un colore di vino cenerino. Di passaggio come sopra. SPECIE XLIX. Lanius Minor ( Linneo). Pie — Grièche a poitrine rose. Velia Cenerina 0 Castorchia. Passariargia C. M. Monteddada C. S. Fronte nera, nuca e dorso cenerino, gola bianca, ali nere, petto e fianchi rosei. Di passaggio annuale principiando la primavera. SPECIE L. Lanius Rutilus ( Brisson ). Pie- Griéche Rousse. Averla Captrocca. Passarargia C. M. Monteddada C. S. Fronte nera, sommità della testa, e nuca d’un rosso ardente, alto del dorso e ali nere, tutte le parti inferiori d'un bianco puro, comunissimo midifica fra noi. SPECIE LI. Lanius Colluris (Brisson). Pie - Griéche Ecorcheur. Averla piccola. Passariargia C. M. Monteddada C. S. Sommità della testa, nuca, alto del dorso d’un cenerino az- zurrognolo, manto e copertura delle ali d’un rosso castagno, gola e basso ventre d’un bianco puro, fianchi e ventre d’un rosso roseo, ali nericcie bordate di rosso oscuro. Arrivano in primavera, e partono al principiar dell'inverno, di rado ne rimane qualcheduno. Il genere Velie Lanius, eccetto l'America Meridionale, sì trova dappertutto. GENERE XVI. Praia moscne. Mucsicapa (Linneo). Carattere generico. Becco mediocre angolare, più o meno largo, depresso alla base, compresso verso la punta che è forte, i A dura, curva, ed intaccatissima, base guernita di peli lunghi e ruvidi: narici collocate a ciascun lato del becco, e presso la sua base, ovoidi, coperti in parte da alcuni peli diretti in avanti, tarso un po’ più lungo, o lungo come il dito medio: quattro dita, tre d’avanti, i laterali eguali in lunghezza, l’esteriore sal- dato alla sua base all’esterno : le dita di dietro armate d’un’ un- ghia arcuatissima : primo remigio cortissimo, il secondo meno lungo del terzo e del quarto, che superano gli altri. Questi uccelli che provvedono alla loro sussistenza colla di- struzione delle numerose colonie d’insetti che popolano l’aria, si rendono utili all'uomo, liberandolo da quegli sciami incomodi che gli renderebbero insalubre l’aria respirabile. SPECIE LI. Muscicapa Grisola ( Linneo ). Gobe Mouche gras. Piglia Mosche grigio. Studa candelas o Papa linu C. M. Bicca figu C.S. Tutte le parti superiori d'un bruno cenerino, fronte tendente al bianco. Sulle piume della testa una riga longitudinale d’un bruno opaco, gola, e centro del ventre bianco : parti laterali del collo, petto, e fianchi seminati da macchie longitudinali d'un bruno oscuro. Nidifica fra noi nei cortili, e negli antichi edifiz). Arriva in primavera e parte in autunno. SPECIE LI. Muscicapa Albicollis (Temminck). Gobe Mouche à collier. Piglia Mosche a collare bianco. Bicca Figu C. M. Bicca Figu C. S. Sommità della testa, guancie, dorso, piccole coperture delle ali, e tutte le penne della coda d’un nero profondo, la fronte, una larga collana sotto la nuca, e tutte le parti inferiori d’un bianco puro: uno specchio sull'origine dei remigj, e le grandi coperture delle ali bianche. Comparisce fra noi raramente, e solo in primavera. SPECIE LIV. Muscicapa Luctuosa ( Temminek ). Gobe Mouche Bec Fique. Piglia Mosche. Bicca Figu C. M. Bicca Figu €. S. Tutte ie parti superiori del corpo, e le penne della coda nere oscure : la fronte e tutte le parti inferiori d'un bianco puro ; le ali anche nere, hanno le penne medie e le grandi coperture bianche, ma queste ultime terminanti in nero nelle loro barbe interne. Di passaggio qualche volta in aprile, ma di raro. Il genere Piglia Mosche, Muscicapa, ovunque ritrovasi. GENERE XVII. Mero. Turpus (Linneo ). Carattere generico. Becco mediocre, tagliente, intaccato, curvo è compresso alla punta, dei peli isolati alla sua apertura, narici poste ai lati della sua base, ovoidi mezzo chiuse da una membranà nuda, piedi un po’ gracili, tarso più lungo del dito intermedio ; quattro dita, tre d’avanti, l’esterno unito per la base all’intermedio, uno di dietro: primo remigio quasi nullo o di lunghezza mezzana, il terzo o talvolta il quarto più lungo di tutti. Prima Sezione. ABITATORI DEI BOSCHI 0 SILVESTRI. SPECIE LV. Turdus Viscivorus ( Linneo ). Merle Draine. Tordo Maggiore. Turdu Colombinu o Turdu Suerinu C. M. Turdu Colombinu o Turdu Suerinu C. 8. Parti superiori d’un bruno cenerino, le inferiori d'un bianco leggermente tinto di giallo rossiccio variato sotto la gola ed il d’avanti del collo da macchie brune in forma di ferro di lancia, e nelle altre parti con delle macchie ovali. Si trovano in tutti i luoghi montagnosi ed in particolare in quegli che abbondano di ginepri, si vedono ordinariamente a / coppie, vi nidificano, e partono principiando l'estate. - — 39 — SPECIE LVI. Turdus Pilaris ( Linneo). Merle Litorne. Tordello Fazzino. Turdu C. M. Turdu C. S. Testa, nuca, e parte inferiore del dorso, cenerina, alto del dorso e copertnra delle ali castagni, gola e petto d’un rosso chiaro con delle macchie lanciolate nere, ventre d’un bianco puro, coda nera. Passano annualmente in grandissimo numero sul principiar dell’autunno e partono in fin di primavera. SPECIE LVII. Turdus Musius ( Linneo). Merle Grive. Tordo Botacico, o Tordo Gentile. Turdu C. M. Ismurtidu C. S. Tutte le parti superiori d’un bianco tendente al color d'ulivo, gola bianca, parti laterali del collo e petto d’un giallo ressiecio con delle macchie triangolari brune: ventre e fianchi d'un bianco puro con delle macchie ovali brune. Di passaggio annuale col precedente. Pi ia — MO — SPECIE LVII. Turdus Iliacus ( Linneo). Merle Mauvis. Tordo Lassello. Turdu C. M. Turdu €. S Tutte le parti superiori d'un bianco d’uliva : coperture infe- riori delle ali, ed i fianchi d’un rosso ardente: parti laterali del collo e del ventre, ed il petto seminate di numerosissime mac— chie longitudinali nericcie ; ventre d’un bianco puro. Passa colle precedenti ma in iscarsissimo numero. SPECIE LIX. Turdus Merula ( Linneo ). Merle Noir. Merlo. Meurra €. M. Merula C. S. Tutte le piume d’un nero profondo, becco, interiore della bocca e contorno degli occhi gialli. Comune, stazionario in tutte le parti dell'Isola, midifica nei cespugli. —= be Seconda Tezione. ARITATORI DELLE RUPI 0 SASSAIUOLI. SPECIE LX. Turdus Saxatilis ( Latham). Merle de Roche. Codirosso Maggiore o Tordo Marino. Solitariu Coa arrubia C. M. Solitariu C. S. Tutta la testa e l’alto del collo d’un azzurro cenerino o di piombo ; parti superiori d’un bruno nericcio, in mezzo al dorso un largo spazio bianco; ali e le due penne centrali della coda brune; le altre della coda, e le parti inferiori d’un rosso ardente. Compariscono in autunno, abitano le rupi, e sopra le vecchie torri fanno d’ordinario il loro nido. SPECIE LXI. Turdus Cyanus. Merle Bleu. Passera Solitaria. Solitariu C. M. Solitariu C. S. Le parti superiori d'un bell'azzurro carico, le inferiori simil- mente d’azzurro più carico asperse di strettissime macchie in forma di luna crescente di color nero disposte verso la punta delle piume che sono terminate da altre macchie dell’istessa forma bianchiccie ; ali e coda d’un nero profondo. — Hol Alle prime pioggie d'autunno si sente il bellissimo suo canto sopra il tetto delle nostre case, nidifica fra noi, ebbi varie volte dei novelli, fa 11 suo nido nelle fessure delle roccie le più elevate e sopra gli scogli vicini al mare. H genere Merlo, Turdus. Dappertutto ritrovasi. T pa GENERE XVIII. CincLo. CincLus ( Becstein ). Carattere generico. Becco mediocre, dritto, schiacciato, ta- gliente e rotondato verso l’estremità, mandibola superiore ele—- vata colla punta curvata sull’inferiore : narici collocate alla base del becco, ed ai lati in una fessura longitudinale, coperte da una membrana, testa piccola, stretta alla sommità, colla fronte allongata e che viene a terminare alle narici, quattro dita, tre d’avanti e l’interno più grande dei laterali che sono eguali, e saldato all’esterno verso la base, uno situato di dietro, libero, tarso più lungo del dito intermedio : primo remigio cortissimo, il terzo, e quarto più lunghi di tutti. Questi uccelli vivono solitarj, e si ritirano nelle montagne, compariscono in pianura solamente nella stagione degli amori. SPECIE LXII. Cinclus Aquaticus ( Bechstein ). Cinele Plongeur. Merlo d'acqua. Mèurra de Arriu o Sturru de acqua C. M. Sturru de riu C. S. Parti superiori d'un bruno opaco tinto di cenerino : gola, - n È / parte anteriore del collo e petto d'un bianco puro ; ventre rosso. — 13 — Stazionario nidifica fra noi, vive sulle sponde dei nostri fiumi, ove trova il suo alimento, che consiste in piccoli insetti acquatici. Il genere Cinclo Cinclus vive in Europa, Asia, e proba- bilmente anche in America boreale. GENERE XIX. BeccHi GENTILI SyLvia ( Latham). Carattere generico. Becco dritto, delicato, in forma di lesina, a base più elevata che larga: la punta della mandibola superiore sovente incavata, l’inferiore dritta. Narici poste ai lati della sua base in forma ovali, fermate a metà da una membrana. Piedi a tarso più lungo di quello di mezzo, ‘tre dita d’avanti, ed uno dietro; l’esteriore saldato alla base del dito di mezzo : unghia del dito di dietro di mezzana lunghezza ed arcuata. Ali, primo remigio molto corto o quasi nullo, qualche volta nullo, il se- condo un poco più corto del terzo o della medesima lunghezza : le grandi coperture alari molto più corte dei remig]. In questo genere si comprendono le specie più piccole degli uccelli, ed è composto di quegli che rallegrano i boschi col loro canto, che soventi è molto melodioso. Si nutrono affatto d’insetti che cercano sui cespuglj saltando di ramo in ramo, o nei ru- scelli; non hanno però l'abitudine di prenderli al volo come fanno altri uccelli. — = Or ___ Prima Sezione. PALUDICOLE 0 ABITATORI DEI RIVI. SPECIE LXII. Sylvia Aquatica ( Latham ). Bec fin Aquatique. Pagliarola. Una striscia bianca gialliccia passa sopra gli occhi, altra si- mile più larga parte dalla base del becco, e va nel centro del cranio : nuca, parti laterali del collo, scapolari ed alto del dorso d’un grigio leggermente tinto di rossiccio, gli ultimi con delle macchie longitudinali nericcie. Di passaggio annuale in primavera. Abita nei luoghi paludosi e nei fiumi, ne feci varie volte caccia nei fossi d’acqua, ove cre- sce il Nasturzio ( Nasturtium Aquaticum ). SPECIE LXIV. Sylvia Cetti ( Della Marmora ). La Fauvette Cetti. Rossignolo di Palude. Passarilanti C. M. Passarilanti C. S. Le parti superiori della testa, del corpo, e delle ali di color bruno carico leggiermente tinto di rosso: parti laterali del collo, fianchi, coscie, e basso-ventre d’un bruno rosso meno carico di quello del dorso ; gola, parte inferiore del collo e centro del ven- tre d’un bianco puro. Nidifica fra noi ed è comune in riva ai fiumi in tutte le parti dell’isola. 0 SPECIE LXV. L Sylvia Cisticola ( Vemminck ). La Fauvette Cisticola. Becca Mosche. Topi de Mata C. M. . Sommità della testa, nuca, dorso e coperture delle ali color di foglia morta che contorna tutte le piume di color bruno ne- riccio, ciò che produce una moltitudine di larghe macchie di— sposte longitudinalmente : parte inferiore del dorso e groppone color di foglia morta: le parti inferiori d'un bianco rossiccio più opaco sui fianchi. Stazionario fra noi, e vi nidifica, abita nei giunchi che cre- scono in vicinanza del mare in luoghi umidi. Seconda Sezione. SILVESTRI, O ABITATORI DEI BOSCHI. SPECIE LXVI. Sylvia Luscinia ( Latham ). Bec fin Rossignol. Rossignuolo. Rossignolu C. M. Rossignolu C. S. Tutte le parti superiori d'un bruno tinto di rosso di ruggine ; gola e ventre bianchiccio, petto, e fianchi cenerini. Tante volte arriva fra noi ai primi di marzo. Nidifica nei luoghi. ove crescono le canne. — 46 — SPECIE LXVIT. Sylvia Philomela ( Bechstein ). Bec fin Philomele. Russignuolo forestiero. Filomena C. M. Filomena C. S. Parti superiori d’un grigio bruno appannato, il petto di color grigio tinto di grigio più oscuro, coda di color rosso men vivo della precedente specie: gola bianca contornata di grigio carico. Comparisce fra noi in primavera. Nidifica nei luoghi umidi. SPECIE LXVIII. Sylvia Atricapilla ( Latham ). Bec fin a téte nove. Capinera. Conca de Moru €. M. Conca de Moro €. S. Filomena al maschio, Muschita alla femmina C. S. Fronte, sommità della testa, e nuca d’un nero profondo, collo e petto d’un grigio cenerino, ventre e gola d’un cenerino bian- chiccio: le altre parti superiori del corpo, le ali e la coda d’un cenerino leggiermente tinto d’olivastro. Comparisce come la precedente, ma più comune. SPECIE LXIX. Sylvia Melanocephola ( Latham ). Bec fin Mélanocephale. Occhiocotto. Conca de Moru C. M. Conca de Moru C. S. Fronte, sommità della testa, nuca, guancie, ed orifizio delle orecchie d'un nero profondo ; gola, parte anteriore del collo, e centro del ventre, bianco; dorso, fianchi, basso-ventre e co- perture delle ali d’un grigio carico: ali e coda nericcie. Comune, stazionario, fa il suo nido negli alcini. Atriplex Alcinus. SPECIE LXX. Sylvia Sarda ( Della Marmora). Bee fin Sarde. Occhiocotto Sardo. Topi de Mata C. M. Ogu de Oe C. S. Sommità della testa, guancie, parte anteriore del collo, manto, dorso, e groppone d’un cenerino nericcio, più profondo sulla fronte : nuca, parti laterali del collo, petto e fianchi d'una tinta più chiara che prende il rossiccio o color di vino alle coscie : centro del ventre d’un bianco leggiermente tinto di color di vino. Stazionario, preferisce vivere nei luoghi incolti e deserti, par- ticolarmente nei montuosi. Re A SPECIE LXXI. Sylvia Cinerea ( Latham). Bec fin grisette. Sterpazzola. Stampacresuras C. M. Sommità della testa cenerina : le altre parti del corpo di un grigio fortemente tinto di rosso : ali nericcie e le coperture bor- date d’un rosso vivissimo: gola, e centro del ventre d’un bianco puro, petto leggiermente tinto di roseo, fianchi e basso-ventre d’un grigio rossiccio. Comune, e vi nidifica. SPECIE LXXII. Sylvèa Curruca ( Latham ). Bec fin Babillard. Bigiarella. Topi de Mata C. M. La parte superiore della testa d’un cenerino puro: nuca, manto, e groppone d’un cenerino bruno: petto, fianchi, e basso ventre d’un bianco leggiermente tinto di rossiccio ; le altre parti inferiori d'un bianco puro. Meno comune della precedente arriva in aprile. — 49 — SPECIE LXXIII. Sylvia Conspicillata ( Della Marmora ). Bec fin à Lunettes. Sterpazzola di Sardegna. Topi de Mata C. M. 7. Sommità della testa, e guancie d'un cenerino puro, manto, e dorso d’un roseo di vino : ali nericcie colle coperture bordate d’un rosso vivo, gola d’un bianco puro, tutte le altre parti infe- riori d’una tinta color di vino chiaro verso il centro del ventre, e rossiccio verso i fianchi. Stazionario pure fra noi, abita in tutti i luoghi di boscaglie. SPECIE LXXIV. Sylvia Provincialis. Bec fin Pitchou. Magnanina. Topi de Mata C. M. Tutte le parti superiori d’un bel grigio carico ad eccezione della coda che ha un bruno rossiccio: gola, petto e fianchi d'un rossiccio di porpora, o feccia di vino: centro del ventre bianco. Comune nei luoghi montagnosi. 4 — 50 — SPECIE LXXV. Sylvia Passerina ( Latham ) . Bec fin Passerinette. Sterpazzolina. Topi de Mata C. M. Sommità della testa, guancie, nuca, dorso e parte anteriore del collo d’un color di piombo; parti superiori del corpo d’un cenerino olivastro : gola, petto, e fianchi d’un rosso di mattone leggiermente violetto ; ventre e basso-ventre d’un bianco puro, o meno puro. Anche questa specie stazionaria fra noi, ma si confonde colla femmina della Conspicillata, a cui assomiglia moltissimo. SPECIE LXXVI. Sylvia Rubecula ( Latham ). Bec fin Rouge Gorge. Pettirosso. Barbarrubia Grisu C. M. Fra Gavinu C. S. Sommità della testa, e parti superiori d'un grigio bruno de— ‘mente tinto d’olivastro: fronte, petto, e parte anteriore del ‘0 d’un rosso ardente contornato questo dai lati d'un grigio erino: fianchi d’un cenerino olivastro: ventre d’un bianco 0. ‘tazionario pure fra noi, e vi nidifica : passa l'estate in mon- ‘gna, e all'inverno scende nelle pianure. e SPECIE LXXVII. Sylvia Tithris ( Scopoli ). Bec fin rouge queue. Codirosso Moretto. Coa de fogu. €. M. Fra Gavinu C. S. Parti superiori d’un cenerino azzurrognolo: spazio tra il becco e l'occhio, guancie, gola e petto d’un nero profondo : il nero si sbiada in cenerino azzurrognolo sul ventre e fianchi : basso ventre bianchiccio, coperture inferiori della coda, grop- pone, e penne codali d’un rosso ardente. Comune fra noi, preferisce vivere nelle roccaglie. SPECIE LXXVIII. Sylvia Phoenicurus ( Latham ). Bec fin de Muraalles. Codirosso dei Monti. Coa de ferru C. M. Fra Gavinu C. S. Fronte e sopracciglia d'un bianco puro : gola, ed alto del collo d'un nero profondo : testa ed alto del dorso d’un cenerino azzurrognolo : petto, fianchi, groppone e penne laterali della coda d’un rosso brillante : basso-ventre bianchiccio : copertura inferiore della coda d’un rosso chiaro. Comune nell’inverno abita come la precedente. 0 Fd <> Lo: sole Terza Sezione. Muscivori. Il loro nutrimento consiste principalmente in mosche, che prendono al volo o su le foglie. SPECIE LXXKX. Sylvia Hippolais ( Latham). Bec fin a poitrine jaune. Beccafico Canapino. Topi de Mata C. M. Parti superiori d’un cenerino leggiermente tinto di verde, uno strettissimo cerchio giallo attorno gli occhi: dalla gola alla copertura inferiore delle ali domina un giallo pallido : grandi coperture delle ali e della coda brune bordate di grigio verdastro. AI principiare dell'inverno compariscono fra noi questi uccelli, vi sono comunissimi, e frequentano i nostri giardini massime degli agrumi. SPEGIE:-LXXX Sylvia Sibilatria ( Becsthein ). Bec fin Siffleur. Lu verde. Sommità della testa, e tutte le parti superiori di un bel verde a e chiaro : parti laterali della testa, gola, parte anteriore del collo, inserzioni delle ali e della coda d’un giallo puro : il resto delle parti inferiori d'un bianco puro. Di raro si fa vedere fra noi quest'uccelletto in primavera. Il genere Silvia, Sylvia trovasi dappertutto. GENERE XXa Reatino. RegoLus ( Rai). Carattere generico. Becco molto sottile, delicato, corto, e molto dritto, la mandibola superiore appena intaccata verso l’e- stremità: narici ovali coperte e nascoste da piccole piume dirette d’avanti. Piedi molto delicati: dito di mezzo riunito alla base dell’esterno, ed è totalmente separato dall’interno ; il dito poste- riore il più forte di tutti. Ali di mediocre lunghezza, il primo remigio molto corto, il secondo e l'ottavo eguali, il quarto ed il quinto sono i più lunghi. SPECIE LXXXI. Regulus Cristatus ( Latham ). Roztelet ordinaire. Testa d’oro. Topi de Mata C. M. Parti superiori del corpo d’un colore olivastro tinto debol- mente di gialliccio : sulle ali due liste transversali bianchiccie : piume della sommità della testa lunghe, ed un poco affilate e d’un bel colore giallo vivo leggiermente dorato : tutta la regione degli occhi, le parti laterali del collo, e le parti inferiori d'un cenerino tinto debolmente di rosso olivastro. Pare che arrivi in autunno : un individuo ne fu predato in questa stagione nel giardino del R° Convito dall’alunno cavaliere D. Giuseppe Falqui Pes. Lo vidi sempre nell'inverno, più co- mune al Capo di Sassari. SPECIE LXXXII. Regulus [gnicapillus ( Bustein ). Rottelet triple bandeau. Fiorancino. Topi de Mata C. M. Parti superiori d’un verde olivastro che si unisce sui lati del collo al gialliccio : sulla sommità della testa, e sulla nuca delle piume lunghe ed aftilate color di fuoco risplendentissime accom- pagnate da ciascun lato di piume d'un nero profondo, quali riu- nendosi alla fronte vi formano una fascia transversale : le piume della fronte hanno una tinta rossiccia. Se ne fa preda d'inverno, ma di raro. Il genere Reattino Regulus. Europa. GENERE XXI. SERICIOLO. TROGLODYTES ( Cuvier ). Carattere generico. Becco molto gracile, fino, senza alcuna intaccatura, puntato, leggiermente arcato: mandibole eguali : narici ovali, coperte da una membrana. Piedi lunghi ,/sottili : dito di mezzo riunito alla base dell’ esterno, e affatto separato dall’ interno. Ali molto corte, concave, ed arrotondate: primo remigio di mediana lunghezza, il quarto ed il quinto sono i più lunghi. Coda cortissima. Questi abitano le boscaglie, e non si mostrano allo scoperto che ben di raro. Amano l'oscurità. SPECIE LXXXII. Troglodytes Vulgaris ( Latham ). Troglodyte Ordinaire. Sericiolo. Palloni de beranu C. M. Sericiolu, o Puzzone e beranu C. S. Parti superiori d’un bruno appannato macchiato da strettis- sime striscie transversali, gola e petto d’un bianco azzurrognolo : tutte le parti posteriori d’un color bruno con macchie bianche , e striscie transversali nere. Comune in tutta l'isola ne ho preso tanto in primavera che nell’ inverno. | Il genere Sericiolo, Troglodytes. Europa. GENERE XXIII, SassicoLE, SAxIcOLA ( Bechstein ). Carattere generico. Becco dritto, gracile : base un po’ più larga che alta a lisca sporgente che s'avanza sulla fronte, le punte delle due mandibole in forma di lesina, la superiore sensibilmente eurvata : alla base del becco dei peli ben marcati : narici laterali — 56 — nella base del becco in forma ovale alla metà fermata da una membrana : piedi a tarso il più sovente molto lungo, tre dita d’avanti, e uno dietro, l’esterno saldato alla base di quello di mezzo : unghia del pollice più corta di questo, ma molto arcata : ali, il primo remigio assai lungo, il secondo un poco più corto del terzo e quarto che sono 1 più lunghi: le grandi coperture alari molto più corte dei remigi. La maggior parte delle specie di questo genere ama di vi- vere nei luoghi incolti scoperti di selve e boschi : sono diffidenti, difficili ad ammazzare, perchè si ficcano fra le pietre e fessure delle rocche; si nutrono d’insetti che alcune specie inseguono correndo velocemente, ed altre che cogliono slanciandosi dall’alto ove volteggiano in traccia della preda. SPECIE LXXXIV. Saxicola Cachinnans ( Yemminck ). Traquet Ricur. Culbianco Abbrunato. Culu biancu C. M. Culu biancu €. S. Tutte le parti del corpo d'un nero profondo: ali d'un nero brunito , groppone e copertura della coda d'un bianco puro : le sole due penne codali di mezzo nere all'origine, tutte le altre hanno una striscia nera verso l'estremità che terminano con un punto bianco. Abita nei luoghi di roccaglie, ne feci preda varie volte nelle rocche di Tuvixieddu al di sopra di Sant’ Avendrace. ALATO SPECIE LXXXV. Saxicola OEnanthe ( Bechstein ). Traquet Moteux. Monachella. Culu biancu C. M. Culu biancu C. S. Parti superiori del corpo d’un grigio cenerino. fronte e gola bianche : ali nere, due terzi della lunghezza della coda bianchi, l’altro verso la punta nero, ad eccezione delle due penne di mezzo che sono affatto nere: la parte anteriore del collo leggiermente tinta di bianco rossiccio, ed il rimanente delle parti inferiori bianche. Comparisce fra noi negli imverni più rigidi, ma non in gran numero. SPECIE LAXXVI. Saxicola Stapazzina ( Yemminck ). Traquet Stapazin. Monachella di gola nera. Culu biancu C. M. Culu biancu C. S. Spazio tra l'occhio ed il becco, regione degli occhi e delle orec- chie, tutta la gola, gli scapolari, e le ali d’un nero profondo : sommità della testa, groppone, e le parti inferiori d’un bianco - puro, nuca, ed alto del dorso d’un bianco rossiccio : coda bianca per la massima sua lunghezza solamente nera verso la punta, ad eccezione delle due penne di mezzo che sono nere, e le esteriori quasi del tutto. uo & SPECIE CVHE. Emberizza Citrinella ( Linneo). Bruant Iaune. Zigolo giallo. Orgiali €. M. Cincirri C. S. Testa, guancie, parte anteriore del collo, ventre, e copertura inferiore della coda d’un bel giallo: macchie rossiccie sul petto e fianchi ; piume dell’alto del dorso nericcie al centro, e rossic- cie ai bordi, quelle del groppone d’un castagno chiaro, grigio all'estremità. Arriva fra noi in primavera, vi annida, e parte in ottobre. Trovasi più comune in montagna, che in pianura. SPECIE CIX. Emberizza Miliaria (Linneo). Bruant Broyer. Ortelano Strilozzo. Orgiali de denti. C. M. Orgiale, e Cincirri a dentes C. S. Parti superiori d’un bruno cenerino a macchie longitudinali nere: gola bianca marcata lateralmente, ed al centro con delle piccole macchie nere: centro del ventre, e basso ventre bianco: ali, e coda d’un nericcio cenerino. Fa stazione fra noi, ed è comunissima. »I - No SPECIE CX. Emberizza Schoeniculus ( Linneo ). Bruant de Roseau. Monachino di Palude. Orgiali C. M. Orgrale C. S. Testa, occipite, guancie, gola e parte anteriore del collo d'un nero profondo: una piccola striscia bianca si prolunga nelle parti laterali del collo principiando a poca distanza dagli angoli del becco: nuca, parte inferiore del collo, parti laterali del petto , ventre, e basso-ventre d’un bianco puro: delle macchie longitu- dinali nere sui fianchi, ed una larga striscia longitudinale d’un nero profondo nel centro di ciascuna piuma. Di passaggio nell’ inverno, ma in scarso numero. SPECIE CXI. Emberizza Hortulana (Linneo ) Bruant Ortolan. Ortolano. Gola, e cerchio attorno degli occhi di color giallo : testa, e collo d'un grigio olivastro con delle piccole macchie brune: piume delle parti superiori d'un grigio rossiccio ai bordi, e nericcio al centro : piume del petto, ventre, e basso-ventre d’un rosso bruno terminate di cenerino : coda nericcia. Di passaggio accidentale. Mn SPECIE CXII. Emberizza Cirlus ( Linneo ). Bruant zizi ou de Hare. Zigola comune. Pispanti C. M. Pispante, e Zi-zi C. S. Gola, ed alto del collo d'un bel nero: una fascia così stesso nera passa sotto gli occhi principiando dagli angoli del becco : un’altra di color giallo brillante forma sopra gli occhi un largo sopracciglio, che sì protende alla nuca : una terza dell’istesso co- lore passa sopra degli occhi : sul basso del collo una larga mac- chia gialla : petto d’un cenerino olivastro ; parti laterali del me- desimo, e del ventre d’un bel rosso castagno ; ventre e basso ventre d’un giallo chiaro: testa e nuca di colore olivastro con delle piccole macchie nere : piume del manto d'un rosso casta—- gno ai bordi, e nere nel mezzo. Di passaggio annuale in primavera, e vi annida. SPECIE CXII. Emberizza Cia ( Linneo ). Bruant fou ou de pré. Zigola mucciato. Pispanti C. M. Pispante C. S. Parte anteriore del collo, e petto d'un cenerino azzurrognolo puro: una fascia nera attraversa gli occhi, contorna la regione delle orecchie, si riunisce all'angolo del becco : un ampio soprac- i ciglio bianchiccio sopra degli occhi seguito da una macchia nera, che si prolunga sopra la nuca : alto della testa cenerino con delle piccole macchie nere : piume del dorso, e delle ali d’un rosso ce- nerino con delle macchie longitudinali nere: ventre, fianchi, e basso-ventre d’un rosso puro. Raro si fa vedere fra noi quest'uccello, qualche volta in aprile. La seconda sezione ad unghia posteriore lunga, e quasi dritta manca fra noi. Il genere Zigola, Emberizza trovasi dappertutto, fuorchè nell’ America Meridionale. GENERE XXIX: à Lossia. Loxia ( Brisson ). Carattere generico. Becco mediocre, forte, molto compresso, le due mandibole parimenti curve, adunche; l'estremità incro- cicchiantisi, narici laterali, rotonde, poste verso la base, e na— scoste da setole dirette innanzi, tre dita d’avanti, divise, uno di dietro, ali mediocri; il primo remigio il più lungo; coda forcuta. Questi uccelli abitano in tutti 1 paesi nei quali nasce sponta- neamente il pino, dal frutto del quale essi traggono il principale loro alimento ; sanno sbucciare con molta destrezza il cono le- gnoso, nè vi lasciano vestigio della mandorta favorita. Allorchè viené a mancare loro questo cibo gettansi sopra ogni sorta di semenze. SPECIE CXK. Loxia Curvirostra ( Linneo ). Bec-Croisé Commun vu des pins. Becco an croce dei pini. Biccu trottu €. M. Biccu tortu C. S. Color principale delle piume, rosso, che varia più, o meno da quello di mattone al vermiglio: fronte, guancia, e sopracci- glia grigie con delle macchie gialliccie e bianchiccie : dorso, piccole coperture delle ali, e scapolari verdastri : groppone giallo, parti inferiori d’un verde gialliccio : basso-ventre grigio con delle macchie più opache. Di passaggio accidentale qualche volta d'inverno. Il genere Lossia, Loxia trovasi nelle regioni boreali dei due Continenti. Nota. I genere 30. Pyrrula manca fra noi. GENERE XXXI. FrincueLLi, FrincILLA ( Mliger). Carattere generico. Becco corto, robusto, convesso, dritto, e conico in tutti i sensi : mandibola superiore rigonfia, lievemente inclinata alla punta, spesso prolungata in angolo , tra le piume della fronte: narici situate presso la base del becco, dietro l’ele- vazione cornea della parte connessa quasi totalmente nascosta dalle penne frontali : quattro dita, tre d’avanti intieramente di- vise , l’intermedio più lungo del terzo: ali corte, i due o tre primi remigii raffilati , il terzo, o il quarto più lunghi di/tutti : i Mesero dear fringuelli traggono il principale loro nutrimento dai grani, dei quali rifiutano il guscio, od invoglia cortecciale spesso durissima, con molta destrezza: nel tempo degli amori fanno anche uso di larve, e d’insetti, gran numero tra essi vivono in società : rinno- vano una ed anche due volte all’anno la deposizione delle uova : per la maggior parte i maschi subiscono una doppia muta, e prendono nella stagione degli amori una veste splendidissima , che talvolta non rassomiglia per niente alla lor penna d'inverno. La bellezza di quella spoglia, ed in parecchi la melodia del canto, li fa dagli amatori ricercare : sommettonsi facilmente alla cattività , e pare anzi riconoscano la mano, che li nutrisee. “ LO.Gd Prima Sezione. LATICONI. A becco grosso , curvo più, o meno rigonfio ai lati. SPECIE CXV. Fringilla Coccothraustes (Temminck). Le gros bec vulgatre. Frosone. Pizzugruzzu C. M. Bicchirussu C. S. Testa , guancia e groppone d’un bruno rosso, ma più chiaro sulla fronte : contorno del becco, spazio tra questo , l'occhio, e la gola d’un nero profondo: una larga collana cenerina sulla nuca: manto di bruno carico : sulle ali una macchia longitudi- nale bianca. Di passaggio annuale in settembre , in alcuni anni numero— sissimo , in altri scarso. Parte principiando l'estate. ue (Ra SPECIE CXVI. Fringilla Chloris ( Temminck ). Gros-bec verdier. Verdone. Verdarolu C. M. Canariu Areste C. S. Tutte le parti superiori, ed inferiori del corpo , scapolari, e piccole coperture delle ali d'un verde gialliccio : coperture me— diocri, penne secondarie delle ali cenerine con delle macchie nere. Comunissima fra noi, e vi nidifica. SPECIE CXVII. Fringilla Petronia (Linneo ). Gros-bec Soulcie. Passera Alpestre. Crucculeu de Monti C. M. Furfurinu de Monte C. S. Tutto il fondo delle piume di un bruno cenerino mescolato di bianchiccio nelle parti inferiori sopra degli occhi: un sopracciglio di bianco rossiccio susseguito da una fascia bruna più larga, che si protende fino alla nuca ; le parti superiori variate di bruno opaco hanno tutte le piume terminate di bianchiccio : una mac- chia di giallo vivo alla parte anteriore del collo. Di passaggio annuale in autunno, nidifica nelle nostre mon- tagne. nt SPECIE CXVIIE. Fringilla Hispamiolensis ( Temmincek ). Gros-bec Espagnol. Passera Sarda. Crucculeu C. M. Furfurrinu, Biddisò C. S. Sommità della testa e nuca d’un castagno vivo, e molto ca- rico ; dorso, e manto nero, ma tutte le piume bordate lateral- mente d’un rosso gialliccio: gola, parte anteriore del collo, ed un cinturone strettissimo sul petto d'un nero profondo, ma di- stribuito in lunghissime macchie sui fianchi, di modo che il solo centro del ventre, e del basso-ventre sono d’un bruno puro. Comune, stazionario nidifica nei buchi dei vecchi muri, e nei tetti delle case rustiche, fa due covate all’anno in autunno, e in primavera. SPECIE CXIX. Fringilla Montana ( Linneo ). Gros-bec Friquet. Passera Mattugia. Sommità della testa, e rosso di rame: spazio tra l'occhio ed il becco, fascia sopra gli occhi, piume dell’orifizio delle orecchie , gola, ed una porzione della parte anteriore del collo d’un nero profondo: tempia, ed una collana interrotta sulla nuca d’un bianco puro: ali e coda d'un bruno opaco: piume del dorso e 6 WET (00 degli scapolari neri nel mezzo, e bordati di castagno ; due fascie bianche sulle ali; petto d’un cenerino puro, ventre, e basso-ventre bianchicci. In inverno, ma rarissimamente si fa vedere fra noi. SPECIE CXX. Fringilla Serinus ( Linneo ). Gros-bec serin ou Cini. Raperino. Canariu de Monti C. M. Canariu Areste C. S. Fronte, contorno degli occhi, guancie, e fascia sopra degli occhi che si protende alla nuca d’un giallo verdognolo : parti su- periori color d’olivastro accordato con del cenerino, con delle macchie nericcie: di color gionchiglio il groppone e petto, e questo ondato di cenerino: sulle ali due fascie transversali una d’un giallo verdognolo, l’altra d'un bruno gialliccio : ventre d'un bianco gialliccio. Di passaggio annuale in primavera. Seconda Sezione. BREVICONI. Becco in forma di cono più, 0 meno corto, dritto, e cilindrico, sovente conico, dappertutto. Mobango SPECIE CXXI. » Fringilla Coclebs (Linneo). Gros-bec Pinson. Frinquello Frinquellu C. M. Frinquellu C. S. Fronte nera, alto della testa, e nuca d’ un azzurro cenerino puro : dorso e scapolari di color castagno dolcemente accordato coll’olivastro : groppone verde : tutte le parti inferiori di color di feccia di vino rossiccio, che schiarisce sul ventre, e diviene bianchiccio sul basso-ventre : ali, e coda neri: due fascie trans— versali bianche sulle ali. Stazionario fra noi ne’ luoghi di montagna, raramente si fa vedere in pianura. SPECIE CXXII. Fringilla Cannabina ( Linneo). Gros-bec Linotte. Fanello. Passarellu GC. M. Fronte e petto d’un rosso cremisi, gola, e parte anteriore del collo bianchicci, con delle macchie longitudinali brune : som- mità della testa, nuca, e lati del collo d'un cenerino puro : dorso, scapolari, e coperture delle ali di un bruno castagno : fianchi d’un bruno rossiccio : centro del ventre, e basso-ventre bianchi. Stazionario, ed è comune in tutta |’ Isola. —-- RL Terza Sezione. LARGICONI. Becco a cono dritto, lungo, e compresso : colla punta delle due mandibole aguzza. SPECIE CXXII. Fringilla Citrinella (Linneo). Gros-bec Venturon. Lucaro Corso. Canariu de monti GC. M. Fronte, sommità della testa, contorno degli occhi, gola, parte anteriore del collo , petto, e centro del ventre d’un verde gialliccio : nuca, lati del collo, e fianchi cenerini: dorso, sca— polari, coperture delle ali, ed una fascia transversale su queste d’un verde gialliccio oscuro : groppone d’un giallo verdognolo : ali e coda nere. Di passaggio in primavera, e vi midifica. SPECIE CXXIV. Fringilla Spinus (Linneo ). Gros-bec Tarin. Lucarino. Canariu de monti C. M. Sommità della testa, e gola d’un nero profondo: nuca d’un ser 105 nero variato di verdognolo: una larga fascia gialla dietro gli occhi: collo, petto e ventre gialli : le piume del dorso, e sca— polari d’un verdastro cenerino con una macchia longitudinale nericcia : due striscie sulle ali, una nera, e l’altra verde gialliccia : fianchi, e basso-ventre bianchicci con delle macchie longitu- dinali nere. Di passaggio annuale in primavera , ed in autunno. SPECIE CXXV. Fringilla Carduelis ( Linneo). Gros-bec Cardonneret. Cardellino. Cardanera €. M. Cardellina C. S. Contorno del becco, e nuca d’un nero profondo : fronte, gola cremisi : guancie, parte anteriore del collo, e parti inferiori di un bianco puro : dorso, scapolari , e parti laterali del petto d'un bruno carico: metà superiore delle penne delle ali d'un giallo puro , l’altra nera con delle bianche verso la punta. Comunissima fra noi, e vi nidifica. Il genere Fringuello , Fringilla trovasi dappertutto. — 86 — ORDINE V. LOG % 26” ZIGODATTILI. ZIGODACTYLI. Due dita innanzi , e due dietro , becco più , o meno curvo : dito esterno posteriore , talora reversibile. GENERE XXXII: Cucuro. CucuLus ( Linneo). Carattere generico. Becco mediocre della lunghezza della te- sta, leggiermente arcuato, compresso : mandibole non incavate, narici poste alla base del becco, e presso i bordi della mandibola, circondata da una membrana nuda, e prominente : piedi piu- mati sotto il ginocchio assai corti : due dita di avanti saldate alla base , e due di dietro interamente divise, l’esterno delle quali reversibile: coda lunga ordinariamente raffilata : dieci rettrici: ali mediocri : il primo remigio di lunghezza media, il secondo alquanto più corto del terzo, che è il più lungo di tutti. Le femmine dei Cuculi portano a deporre il frutto dei loro amori in nidi estranei sovente ancora in quelli di piccolissime specie di silvie. Questi uccelli non si pascono che d’insetti, di larve, e vermi, il che li confina nei paesi caldi, nè li porta a visitare i climi temperati se non nella stagione nella quale vi si mostrano gli insetti. ‘ — 87 — SPECIE CXXVI. Cuculus Canorus (Linneo). Coucou Gris. Cuculo. Cucu C. M. Cucu C. S. Tutte le parti superiori, il collo, ed il petto d’ un cenerino azzurrognolo, ma più oscuro sulle ali, ventre, coscie, basso ventre , e coperture inferiori della coda bianchiccie con delle striscie transversali d’un bruno nericcio : bordo membranoso del becco, e contorno degli occhi d’un giallo arancino. Arrivano in primavera, e partono terminando l’ estate. Il genere Cuculo Cuculus trovasi in tutte le regioni temperate. GENERE XXXIII. Picm. Picus (Linneo). Carattere generico. Becco lungo, o mediocre, dritto, angolare, compresso, tagliente soprattutto verso la punta , che dall’uso si trova soventi smozzata ; spicolo dritto ; narici collocate alla base del becco, ovali, aperte, celate da peli diretti in avanti, piedi ro- busti, atti ad arrampicarsi, d’ordinario quattro dita, di raro tre, due d’innanzi, due o un solo di dietro, queste inlieramente di vise: le prime saldate alla loro base; coda composta di dodici rettrici, ed alle volte dieci soltanto, due laterali cortissimi a fusto, o verghetta forte, rigida, elastica, terminata da una punta, che serve a farne un punto di appoggio solido ; ali mediocri, il primo remigio cortissimo, il terzo, 0 il quarto più lunghi. — 88 — . Questi uccelli stanno di continuo in traccia d’una piccola preda, che mai basta a soddisfare completamente il loro appetito, si ve- dono tutto il giorno attorno il tronco degli alberi, percorrerne la superficie in tutti i versi colpendone col becco grosso, e robu- sto la corteccia soventi ribelle, onde scacciarne l’insetto seminato che riparato dalle vicende atmosferiche, attende l’epoca delle sue ultime metamorfosi. Le formiche prestano grandi risorse ai Pichi, quando mancano gli insetti sotto la corteccia degli alberi ; ri— corrono essi al formica], si mettono in agguato all’ingresso d’un androne sotterraneo, vi insinuano la lingua, ve la lasciano fin- chè un numero sufficiente di formiche ne copra le pareti, la ri- tirano, ingoiano gli insetti, e rinnovano la stessa operazione finchè abbiano quasi spopolato tutta la repubblica. SPECIE CXXVII. Picus Viridis ( Linneo). Pic Vert. Picchio verde. Bicca linna C. M. Attaccadorza C. S. Sommità della testa, nuca, e mustacch] d’un rosso brillante ; faccia nera; parti superiori d’un bel verde; groppone tinto di gialliccio ; parti inferiori d’un cenerino verdastro. Più comune verso la parte settentrionale dell’Isola. PRIN Ni re EXACTLY a SPECIE CXXVIII. Picus Major (Linneo). Pic Epeiche. Picchio rosso maggiore. Bicca lina C. M. Attaccadorza GC. S. Fascia transversale bianchiccia sulla fronte: sommità della testa nera : uno spazio rosso sulla nuca; una larga fascia nera parte dall’angolo del becco contorna le tempia e si unisce da una parte sulla nuca, intantochè dall’altra si avanza allargandosi sino al petto; dorso, ed ali d’un nero profondo; tempia una macchia sulla parte laterale del collo, scapolari, e parti inferiori d’un bianco sporco : basso—ventre, e copertura della coda cremisi. Comunissimo, e vi nidifica, ebbi varie volte dei novelli. SPECIE CXXIX. Picus Minor ( Linneo ). Pic Eperchette. Picchio Piccolo. Bicca Linna C. M. Attaccadorza C. S. Tutta la fronte, regione degli occhi, lati del collo, parti infe- riori d'un bianco appannato; delle striscie strette longitudinali sulpetto, e sui fianchi; sommità della testa rossa ; nuca, alto del dorso, e delle fascie nere, e bianche : una fascia nera va dall’an— golo del becco sopra 1 lati del collo. Trovasi in inverno: di raro però se ne fa preda. Il genere Picchio, Piccus trovasi dappertutto. = dea GENERE XXXIV. ‘TorcicoLLo Iunx (Linneo). Carattere generico. Becco corto, dritto, conico, depresso, sot- tile verso la punta, a lisca rotondata; mandibole non intaccate: narici alla base , aperte nel bordo concavo della lisca, nude, in parte fermate da una membrana; piedi, tre dita d’avanti saldate nella loro origine, due di dietro divise ; ali mediocri , il primo remigio un po’ più lungo del secondo, che è il più lungo: questi uccelli non si arrampicano su gli alberi come fanno i Picchi, la poca solidità delle penne della coda non permette loro questo mo- vimento di salire, fanno uso di formiche all’istessa maniera dei Pichi introducendo la lingua nel loro nido. SPECIE CXXX. lunx Torquilla ( Linneo ). Torcol Ordinare. Torcicollo. Fromigaju, e Papa fromiga C. M. Il fondo delle piume delle parti superiori d’un cenerino rosso macchiato irregolarmente di bruno, e nero: una larga fascia bruna s’estende dalla nuca sino all’alto del dorso ; sulle barbe esteriori delle penne alari delle macchie quadrate rosse; gola, e parte anteriore del collo rossiccio con delle piccole striscie trans- versali ; le altre parti inferiori bianchiccie seminate di macchie triangolari. Comune in primavera, e nidifica fra noi. Il genere Torcicollo, Iunx trovasi dappertutto. — Ù — ORDINE VI. dà ANISODATTILI. ANISODACTILI. Becco più, o meno curvo, spesso dritto, sempre lesinato, af- filato, gracile, meno largo della fronte, tre dita d’innanzi, l'esterno saldato inferiormente al medio, uno posteriore, spesso lunghissimo: tutti forniti d’unghie lunghe e curve. Nota. Il genere 35 e 36 Sitta, e Certhia manca fra noi. GENERE XXXVII: Ticoproma. Ticuoproma (/liger). Carattere generico. Becco molto lungo leggiermente arcuato, gracile, cilindrico , a base angolare, colle punte depresse. Na- rici alla base nude , dirette orizzontalmente, fermate a metà da una membrana vuota. Piedi , tre dita d’avanti , l'esterno saldato alla base del dito di mezzo , uno di dietro fornito d’unghia molto lunga. Coda rotondata a verghette delicate. Ali larghe, primo remigio corto , secondo , e terzo gradatamente, quarto, quinto, e sesto i più lunghi. Questi uccelli hanno Vabitudine di rampicarsi nei piani ver- ticali delle rocche , e dei vecchi edifizii , di raro su gli alberi. Il loro nutrimento si compone d’ insetti, e larve. api SPECIE CXXXI. Tichodroma Phoenicuptera ( Temminck ). Ticodrome Echélette. Picchio Murajuolo. Bicca Muru €. M. Sommità della testa d’ un cenerino carico, nuca, dorso, e scapolari d'un cenerino chiaro ; gola, e parte anteriore del collo d’un nero profondo , parti inferiori d'un cenerino nericcio : co- pertura delle ali, e parti superiori delle barbe esterne delle penne d’un rosso vivo : estremità delle penne alari nere, con due grandi macchie bianche sulle barbe interne. Piuttosto raro, ne feci preda sulle rupi di Sant’ Elia, e dietro Buonaria, ma mai in perfetta livrea. Esistono due individui nel nostro Museo. Il genere Ticodromo, Ticodroma, trovasi solamente in Europa. Linneo). BuroLa. UpPopa Carattere generico. Becco molto lungo, leggiermente arcuato, sottile, triangolare, compresso : narici laterali poste alla base, in forma ovali, aperte, sormontate dalle piume della fronte. Piedi, tre dita avanti, l'esterno saldato alla prima articolazione del dimezzo, uno di dietro. Unghie corte, poco curve, quella del dito di dietro quasi dritta. Coda quadrata , composta di dieci penne. Ali mediocri , il primo remigio di mezzana lunghezza , il secondo, ed il terzo meno lunghi del quarto, e quinto, che sono i più lunghi. 2, 0A Le Bubole fanno in terra quel che fanno gli uccelli rampi- canti sugli alberi, e sule muraglie, percorrono queste i terreni particolarmente gli umidi per dissotterrarne le larve , e gli in- setti, che ivi si generano. i SPECIE CXXXII. Upupa Epops (Linneo). La Huppe. Bubola. Pubusa C. M. Pubuza C. S. Due ordini di lunghe piume rosse terminate in nero formano sulla testa un ciuffo arcuato : testa, collo, e petto d’un vinato rossiccio : alto del dorso grigio vinato : una larga fascia trans- versale sul dorso: leali e la coda nere : basso-ventre bianco, con qualche macchia longitudinale sulle coscie. Arrivano fra noi in primavera, e vi nidificano, alcune ne rimangono stazionarie. Il genere Bubola , Upupa trovasi nell’antico continente. OZ ORDINE VII. ce ALCIONI. ALCIONES. Becco lungo, o di lunghezza mediocre, acuto, quasi quadran- golare, dritto, e pochissimo curvo: tarso cortissimo, tre dita d’ innanzi, riunite alla base, uno di dietro. ni GENERE XXXIX: Merope. Merops. (Linneo). Carattere generico. Becco mediocre, tagliente, puntato, leg- giermente curvo, a lisca elevata, senza intaccatura : narici alla base laterali in forma ovale, aperte, nascoste da peli diretti in- nanzi. Piedi a tarso corto, tre dita d’avanti, l'esterno saldato alla seconda articolazione del dito di mezzo, e questo alla prima articolazione dell'interno, il dito di dietro largo alla sua base : unghie quella del dito di dietro più piccola. Ali, primo remigio quasi nullo, il secondo più lungo. Questi uccelli vivono d'api, e vespi, che sanno con destrezza cacciare al volo. SPECIE CXXXIII. Merops Apiaster ( Linneo). Guépier Vulgarre. Merope. Marragau C. M. Abiolu o Piana C. S. Fronte d’un bianco tinto di verdastro; nuca ed alto del dorso castagno, il rimanente del dorso gialliccio ; una fascia nera parte dall'angolo del becco, passa sovra gli occhi, e copre l’orificio delle orecchia, gola d’un giallo d’oro, che termina con una mezza collana nera : parti inferiori d'un verde azzurrognolo. Di passaggio numerosissimo in aprile, si vedono in tutte le campagne, e particolarmente dove vi sono gli alveari delle api, delle quali fanno gran strage. Nidificano nei buchi scavati in terra, lungo le sponde dei fiumi. Il genere Merope, Merops trovasi nelle regioni equatoriali dell’antico Continente. GENERE XL. Arcepine. ALceDO (Linneo), Carattere generico. Becco lungo, dritto, angoloso, tagliente, grosso alla base, appuntito, di raro depresso: narici poste ad ambi i lati del becco, e presso alla sua base, forate obliquamente, quasi intieramente chiuse da una membrana ignuda : piedi corti, posti molto indietro del corpo : gambe scoperte: tarso assai grosso, e rotondo: quattro dita , tre d’avanti , l'esterno dei quali saldato a quello-di mezzo sino alla seconda articolazione ; l'interno non lo è che sino alla prima : uno di dietro molto largo all’origine: unghie grosse , quelle del pollice più piccole; remigj primo, e secondo meno lunghi del terzo , che oltrepassa tutti gli altri. Volano gli Alcedini con grande rapidità, 1 loro movimenti sono pronti e risoluti, non possono nè camminare, nè arrampicarsi , colgono il loro cibo a pieno volo , spesso a fior d’acqua dopo di averlo appostato con una pazienza estrema. eee SPECIE CXXXIV. Alcedo Ispida. Martin Pecheur. Uccello Pescatore, o di Santa Maria. Pilloni de Santu Perdu C. M. Puzzone de Santu Martina C. S. Parti superiori d’un verde azzurrognolo marcato sopra la testa, e coperture delle ali di piccole macchie azzurre turchine : questo colore occupa il centro del dorso, e cuopre tutto il groppone ; uno spazio rosso sopra degli occhi con aggiunta d’altro d’ un bianco puro: una fascia d’un verde azzurro s'estende dall'angolo del becco insino all’inserzione delle ali; gola, e parte anteriore del collo d’un bianco puro: il rimanente delle parti inferiori d'un rosso di rugine. Stazionario fra noi, e vi nidifica, frequenta i canali delle saline, e le sponde dei fiumi, e ruscelli. Il principale loro nutrimento è di pesciolini. Il genere Alcedine; Alcedo trovasi dappertutto. ST PATITI — 97 — ORDINE VII. CHELIDONI. CHELIDONES. Becco cortissimo, e depresso, assai lungo alla base, mandibola superiore curva verso la punta; piedi corti; tre dita d'innanzi intieramente divise, e unite alla base da una corta membrana : uno dietro, spesso reversibile : unghie assai adunche; ali lunghe. GENERE Xbl. Ronpini Hirunpo ( Linneo). Carattere generico. Becco corto, triangolare, largo alla base, depresso, l’apertura arriva verso l'occhio: mandibola superiore un poco curva alla punta: narici alla base, oblunghe, fermate in parte da una membrana, sormontate dalle piume sulla fronte: Piedi corti, dita, ed unghie sottili : tre dita d'avanti, l'esterno unito alla prima articolazione del dito di mezzo, un dito di dietro: coda composta di dodici penne ; ali lunghe, il primo remigio il più lungo : questi uccelli ci annunziano la bella stagione di pri- mavera, e ci prestano servigi reali con la gran distruzione, che fanno di zanzare, di punteruoli, e di molti altri insetti di- struttori dell’agricoltura, i quali insetti si moltiplicano in un paese a misura, che il numero delle rondini, e degli altri uccelli insettivori vi diminuisce; a questo riguardo è bene di rispar- miare la polvere e le reti alle rondini , ed agli altri uccelli inset- tivori. »i LEO) SPECIE CXXXV. Hirundo rustica (Linneo). Hirondelle de Cheminé. Rondine. Arrundili C. M. Rundine C. S. Fronte, e gola d’un bruno castagno : tutte le parti superiori, i lati del collo, ed una larga fascia sul petto d’un nero a riflessi di violetta ; ventre, e basso- ventre d’ un bianco appannato, 0 rossiccio. Ai primi di marzo comparisce fra noi in compagnia della se- guente, nidifica perfino dentro le nostre case, e partono ai primi di settembre, i giovani partono alcuni giorni dopo. SPECIE CXXXVI. Hirundo Urbica (Linneo). Harondelle de fenètre. Balestruccio. Arrundili o Pilloni de Santa Luria €. M. Rundine C. S. Testa, nuca, ed alto del dorso d’un nero a riflessi di color vio- letta: coda, ali, e grandi coperture delle medesime d’un nero matto : tutte le parti inferiori, e groppone d'un bianco puro. PI 24 25 OS LP — 99 SPECIE CXXXVIL. Iirundo Riparia ( Linneo). Hirondelle de rivage. Topino. Arrundili C. M. Rundine C. S. Tutte le parti superiori, le guancie, ed una larga fascia sul petto d’un cenerino bruno, o grigio di sorcio: ali d’un bruno ne- riccio: gola, e parte anteriore del collo, ventre, e coperture in- feriore della coda d’un bianco puro. Arrivano alcuni giorni dopo le prime, e sono le ultime a par- tre; i nostri pescatori fanno gran strage di queste rondini, mas- sime delle giovani, che prendono nelle canne, che circondano le peschiere principiando l’autunno ; per alcuni giorni se ne vedono in piazza a portare in gran quantità dai suddetti. SPECIE CXXXVIII. Hirundo Rupestris (Linneo). Hirondelle de Rocher. Rondine Montana. Arrundili Marina C. M. Rondine Marina C. S. Tutte le parti superiori d'un grigio cenerino chiarissimo : gola, parte anteriore del collo, e petto d’un bianco leggiermente tinto di rosso chiaro : ventre, e basso-ventre d’un grigio ap- pannato : tutte le penne della coda hanno nelle barbe interne una macchia ovale d’un bianco puro, più grande nelle penne centrali. — 100 — Stazionario, durante l’estate, trovasi nella così detta grotta dei Colombi presso Sant'Elia , vive in buona società colla Co- lumba Acnans, sì vede svolazzare insieme nell’interno di questa grotta, nidifica nel medesimo locale. Ebbi varie volte dei giovani , e vi osservai molte uova rotte. Appena partono le altre suindicate specie , si vedono queste com- parire entro la città , massimamente quando soffiano i venti di levante, ed allora volano bassissime. Il genere Rondine, Hirundo, trovasi dappertutto. _ GENERE XLlila MartineTTI. CypseLus ( Hliger ). Carattere generico. Becco molto corto, triangolare, largo alla base, poco apparente, depresso , l'apertura arriva al di sotto dell'occhio: mandibola superiore curva alla punta : narici forate longitudinalmente all’ alto del becco presso la lisca, aperte a bordo elevato, guernite di piccole piume : piedi molto corti , le quattro dita dirette innanzi, intieramente divise, dita, ed unghie corte, grosse, e coda composta di dieci penne : ali molto lunghe, primo remigio un po’ più corto del secondo. I Martinetti sono continuamente in movimento nell’aria, rara- mente si vedono posarsi in luoghi elevati, non mai però a terra. SPECIE CXXXIX. Cypselus Alpinus ( Temminck). Martinet à ventre blanc. Rondone di mare. Varzioni C. M. Babbarrottu €. S. Un grigio bruno uniforme è sparso su tutte le partì superiori, — 101 — questo colore forma una larga fascia sul petto, s'estende lungo i fianchi, il basso-ventre, e coperture inferiori della coda, gola e centro del ventre d’un bianco puro. In aprile compariscono fra noi, frequentano i luoghi monta- gnosi, nidificano nelle fessure delle rupi, sono comuni, e par- tono in settembre. SPECIE CXL. Cypselus Murarius (Temminck). Martinet de Muraalle. Rondone. Varzia C. M. Babbarrottu C. S. Gola d’un bianco cenerino, tutto il rimanente del corpo d’un bruno nericcio , o color di fuligine. Arrivano annualmente ai primi d'aprile, nidificano nei:bu- chi dei vecchi muri, e sotto le tegole delle nostre case, partono in settembre. Il genere Martinetto, Cypselus, trovasi dappertutto. GENERE XLII. SuccracaPRE. CaPRIMULGUS ( Linneo ). Carattere generico. Becco cortissimo , flessibile, depresso , leggiermente curvo, poco apparente, l’apertura oltrepassa gli occhi : la mandibola superiore curvata alla sua punta, guernita di peli diretti in avanti ; narici larghe, alla base fermate da una membrana sormontata dalle piume della fronte: piedi , tre dita d’avanti, e uno di dietro : le dita anteriori riunite da una mem- brana alla prima articolazione : il dito di dietro reversibile : un- — i02 — ghie corte, quella del dito di mezzo dentellata a forma di sega, o liscia : coda rotondata, o forcuta, composta di dieci penne: ali lunghe, primo remigio più corto del secondo, che è il più lungo. Questi uccelli hanno molto rapporto coi Cipseli , e colle Ron- dini, questi sono uccelli diurni, e i Succiacapre sono notturni , volano col becco aperto per cacciare gli insetti notturni, e le Farfalle, Falene, che cacciano al chiaro della luna , alla mat- tina, al crepuscolo , e verso la sera. SPECIE CXLI. Caprimulgus Europaeus ( Linneo ). Engoulevent Ordinatre. Succiacapre 0 Notolone. Avis dellas noces C. M. Passalitorta €. S. Il colore generale di quest’uccello è un misculio di punti , di macchie, e di linee transversali, e longitudinali cenerini, gial- licci, rossi, e nericci : dei tratti longitudinali neri sono disposti sulla testa, e sul dorso ; grandi spazi bianchi sulla gola : una fa- scia gialla rossiccia traversa l’alto delle ali. Stazionario fra noi, il nome Sardo del C. M. pare che sia un residuo della lingua Spagnuola, perchè questo nome è più Spa— gnuolo, che Sardo. Il genere Succiacapre, Caprimulgus trovasi dappertutto. 760 2 Du PRAY — 103 — ORDINE IX. Q BI COLOMBI. COLUMBAE. Becco mediocre, compresso : mandibola superiore coperta alla sua base da una pelle molle nella quale sono forate da narici più o meno curve verso la punta. Tre dita d’innanzi assai divise; uno di dietro. GENERE XLVI. CoLompi CoLumBaE (Linneo). Questo genere è unico dell’ ordine, che porta lo stesso nome. Carattere generico. Becco mediocre, dritto, compresso a volta, inclinato verso la punta: base della mandibola superiore coperta d’una pelle molle rigonfia : narici poste alla metà del becco, fo- rate in fessura longitudinale nella pelle molle, che le cuopre: quattro dita intieramente divise, tre d’avanti, ed uno di dietro, articolantesi a livello degli altri: primo remigio più corto del se- condo che è ii più lungo di tutti. è I colombi si nutrono di frutti e di semi, vivono ordinaria- mente a copie nelle selve, impiantansi sulla cima dei maggiori alberi, vi costruiscono i loro nidi che ordinariamente non con- tengono che due uova ; rinnovano la deposizione delle uova nel corso dell’anno, ed i due sessi covano alternativamente , i loro pulcini non lasciano il nido, se non quando sono perfettamente in stato di volare. — 104 — SPECIE CXLII. Columba Palumbus ( Linneo ). Columbe Ramier. Colombaccio. Tidoni €. M. Tudone C. S. Sui lati del collo e su i bordi delle ali un grande spazio bianco; testa, tempia, gola, groppone, e parte superiore della gola d’un cenerino azzurrognolo ; petto ed alto del ventre d’un bel color vinato, ma a riflessi cangianti su i lati del collo: dorso, ed ali d’un cenerino bruno: ventre, e basso-ventre d’un cenerino bian- chiccio. Stazionario in tutte le parti dell’Isola, è comunissimo : nel- l'inverno se ne prendono in maggior quantità; si nutre a prefe— renza in questa stagione di ghiande. SPECIE CXLIII. Columba OEnas. Colombe Colombin. Colombello. Succella C. M. Tudone C. S. Testa, gola, ali, e parti inferiori d'un azzurro cenerino : lati del collo d’un verde cangiante: petto di color feccia di vino; alto del dorso d’un cenerino bruno: gropponed’un cenerino azzurrognolo. Di passaggio annuale in autunno, parte principiando l’estate, se ne fa preda in gran numero, come del precedente. | — 105 — SPECIE CXLIV. Columba Livia (Brisson). DA Colombe Biset. Piccione Terrazzolo. Columbu Aresti C. M. Colombu Areste C. S. Parti superiori, ed inferiori d'un azzurro cenerino : lati del collo d’unverde cangiante; groppone d’un bianco puro: delle fascie transversali nere sulle ali. Fanno stazioni fra noi, non abbandonano mai le rupi, e le grotte massime quella di Sant'Elia la quale poria il nome di grotta dei Colombi. SPECIE CXLV. Columba Turtor ( Linneo ). Colombe Tourtorelle. Tortora. Turturi €. M. Turture C. S. Testa, e nuca d’un cenerino vinato; sui lati del collo uno spa- zio composto di piume nere terminate di bianco : parte anteriore del collo, petto, od alto del ventre d’un color di vino chiaro : dorso d’un bruno cenerino: bordo delle ali d’un cenerino azzur- rognolo; ie altre coperture d’un rosso di rugine con una macchia nera nel centro delle piume; basso-ventre, e coperture inferiori della coda d'un bianco puro. Di passaggio periodico annuale in primavera, vi nidifica , e parte in settembre. Il genere Colombo, Columbae trovasi dappertutto. — 106 — ORDINE N. GALLINACCI. GALLINAE. Becco corto, convesso, talvolta coperto d’una cera: mandibola superiore più o meno curva alla sua base, o verso la punta soltanto. Narici laterali coperte d’una membrana a volta, nuda, oppure guernita di piume. Tarso allungato; tre dita innanzi riunite da una membrana, uno di dietro che si articola più alto degli altri, talvolta piccolissimo, od anche interamente obliterato. Nota. Il genere 45, 46, 47, 48. Gallopavo, Fagiano, Tetraone, Pterocle manca affatto fra noi. — GENERE XLIX. Pernici. Perpix ( Latham). Carattere generico. Becco corto, compresso, forte, a base nuda: mandibola superiore vuota, convessa, molto curva verso la punta : narici alla base, laterali coperte a metà da una mem- brana vuota e nuda. Piedi, tre dita d’avanti, e uno di dietro, 1 primi riuniti da una membraua alla prima articolazione. Coda composta di 1% o 18 penne, corta e rotondata, piegata verso la terra. Ali corte, i tre primi remigj scno i più corti, il quarto ed il quinto sono i più lunghi, e tante volte il quinto remigio è più lungo di tutti. Questi uccelli si moltiplicano di molto nei climi temperati, e caldi, ove vivono stazionari]. Nota. La prima sezione Francolino manca fra noi. — in — Seconda Sezione. PERNICI (propriamente dette). Queste hanno il tarso munito d’una callosità, o interamente liscio. SPECIE CXLVI. Perdix Petrosa ( Latham Perdrix Gambra. Pernice. Perdixi C. M. Perdighe, e Perdya C. S. Fronte, alto della testa, e nuca di castagno carico : si dilata sui lati del colloin una larga collana, che si restringe per d’avanti, su questa collana son delle macchie bianche : piume delle orec- chie rosse : gola, tempia, ed una larga fascia sopra degli occhi di un cenerino azzurognolo : petto cenerino : ventre rosso : sulle piu- me cenerine dei fianchi, ha una larga fascia transversale bianca, e rossa, bordate ai lati d’una stretta fascia nera : sono terminate di rosso. Stazionaria, e comunissima in tutte le stagioni dell’ anno , tanto nei luoghi montuosi , che in pianure. CIN 4 Terza Sezione. QuaAGITA: Queste hanno la coda molto corta , e piegata verso la terra . è nascosta dalle piume del groppone , il primo remigio delle ali è il più lungo. — 108 — SPECIE CXLVII. Perdix Coturnia | Latham ). La Caille Quaglia. Quallia 0 Circuri C. M. Trespotres C. S. Sommità della testa variata di nero, e rossicio con tre fascie longitudinali, due delle quali sopra degli occhi, ed una in mezzo della testa: parti superiori d'un cenerino bruno, con delle macchie nere, e fascie gialliccie: del rosso sulla gola, con— tornato di due fascie d’un bruno nericcio: parti inferiori del collo, petto, e fianchi d’un rosso chiaro con delle striscie longitu- dinali bianche. Fa pure stazione fra noi, ed è comune come la precedente. Il genere Pernice, Perdix, trovasi dappertutto. Nota. Il genere 50 Hemipodius manca fra noi. ORDINE AI 609d, X6 ALETTORIDI. ALECTORIDES. Becco largo come la testa, o più corto, robusto, e duro: man- dibola superiore curva, convessa : ordinariamente adunca verso la punta. Tarso lungo, ed esile; tre dita innanzi, uno di dietro, articolato più alto degli altri. — 109 — GENERE Li. GrarEoLA. GLAREOLA (Brisson ). Carattere generico. Becco più corto della testa, robusto, con- vesso, compresso verso la punta: mandibola superiore curva nell'ultima estremità della sua lunghezza , l’inferiore dritta, narici poste ai lati, e presso la base del becco obliqui: piedi piumati sino al ginocchio : tarsi lunghi, e gracili : quattro dita, tre d’avanti, dei quali il medio unito all’esterno mediante una membrana netta : pollice articolato sul tarso , e posando a terra sulla punta: unghie strette a lesina: ali lunghissime : il primo remigio oltrepassante tutti gli altri. Le Glareole mostrano nel corso altrettanta agilità quanta hanno leggerezza nel volo; quindi veggonsi pigliare con destrezza veramente ammirabile le picciole prede, che corrono sulle sabbie, come quelle, che volteggiano tra i giunchi e le canne in cerca dei piccoli insetti acquatici. SPECIE CXLVIII. Glareola Torquata ( Meyer) Glareole a Collier Pernice di mare. Perdixi de mari €. M. Perdighe marina C. S. Sommità della testa, nuca, dorso, scapolari, e coperture delle ali d'un grigio bruno: gola, e parte anteriore del collo d'un bianco leggiermente tinto di rossiccio: questo colore è come incominciato da una strettissima fascia nera, che rimonta verso l'angolo del becco: spazio tra l'occhio, ed il becco nero : petto, d'un bruno bianchiccio : parti inferiori d'un bianco accordato col rossiccio. — lio — Di passaggio in primavera, ma non annuale. Frequenta le sponde del mare, e le guincaglie ove varie volte la cacciai. Il genere Glareola, Glareula si trova solamente nell'antico continente. HTS (10) DI AGE RIA =) ORDINE Xi. D-® CORRIDORI. CURSORES. Becco mediocre , o corto : piedi lunghi, nudi sopra il ginoc- chio: due, o tre dita soltanto dinanzi, nessuno dietro. GENERE LII. OrtarpE, Otis (Linneo). Carattere generico. Becco lungo come la testa al più, dritto, conico, compresso lateralmente: mandibola superiore alquanto curva verso la punta , oltrepassante l’ inferiore, che cuopre coi suoi bordi: Narici ovali, situate verso il mezzo del becco: ap- prossimate tra loro e coperte, piedi lunghi, nudi sopra il ginoc- chio: tre dita all’ innanzi, corte, unite alla base, e bordate da membrane senza pollice: ali mediocri , il primo remigio di lun- ghezza media, il secondo un po’ più corto del terzo che è il più lungo. Le Ottarde sono molto più atte alla corsa, che al volo , quando sono costrette ad abbandonarsi a quest’ ultimo uso delle loro facoltà, sembrano farlo con timore, e più che è possibile vicino alla superficie della terra, che tuttavia scorrono a basso volo — ill — con gran rapidità. Dimorano constantemente nelle grandi pia— nure coperte di messi, e nei cespugli meno frequentati. Il loro nutrimento consiste in semi , erbe tenere, ed insetti. L’Ottarda è un selvaggiume assai ricercato. Prima Sezione, le mandibole compresse alla base. SPECIE CXLIX. Otis Tetrax (Linneo). Outarde Canepetiere Gallina Patavuola o Fagianella. Faggianu o Pidraxiu C. M. Giaddina de campu o Pudda campina C. S. Sommità della testa , e nuca d’un gialliccio chiaro con delle macchie brune; lati della testa, e parte anteriore del collo d’un cenerino opaco ; questo colore è cinto da una collana in forma di croce di Sant'Andrea d’un bianco puro : tutto il basso del collo coperto di piume d’un nero profondo, che sono più luughe sulla nuca: il petto contornato da una larga fascia bianca susseguita da un altra più stretta nera: il rimanente delle parti inferiori , il bordo delle ali , e le coperture superiori della coda d’un bianco puro: le parti snperiori d’un gialliccio chiaro con numerosissimi zigzag nericci, e qualche grande macchia nera. Fa stazione fra noi, e vi fa il suo nido. Abita in tutte le pia- nure arride. Il genere Ottarda , Otis trovasi nelle regioni calde dell’antico continente. La seconda Sezione colle mandibole depresse alla loro hase, manca fra noi Nota. Il genere 53 Cursorius, manca fra noi. — 112 — ORDINE MII GRALLE. GRALLATORES. La forma del becco assai varia, talvolta a cono lunghissimo, più spesso dritto e compresso : di raro schiacciato. Piedi lunghi, gracili, più o meno nudo sopra il ginocchio. GENERE LIV. EpicxeMmo. OEpicneMUS ( Temmainek ). Carattere generico. Becco più lungo della testa, dritto, forte, un po’ depresso alla base, compresso verso la punta ; spigolo della mandibola superiore elevata ; mandibola inferiore formante l’an- golo; narici doppiamente contorte, situate verso il mezzo del becco, fesse longitudinalmente sino alla parte cornea, aperte d’avanti e forate da parte a parte. Piedi lunghi, gracili, tre dita anteriori provviste d’una membrana che le unisce sino alla prima articolazione, nessun dito posteriore o pollice, ali di mediocre lunghezza, il primo remigio un po’ più corto del secondo che oltrepassa tutti gli altri; rettrici fortemente scaglionate. Gli Edicnemi sono uccelli che frequentano le parti elevate e deserte dei terreni aridi e sabbionicci; queste sono le loro abitazioni fa- vorite: sono di naturale sommamente timido, ed anche selvaggio. — 113 — Il loro nutrimento consite in lumache, insetti, e piccoli rettili. Il loro volo va ordinariamente accompagnato da grida acute, ed in certo modo lamentevoli, che si fanno udire da lontano. Prima Divisione Questi mancano sempre del dito posteriore ossia pollice. SPECIE CL. Qaedicnemus Crepitans ( Temminck). Oaedieneme Criard. Occhione. Pudda media €. M. Pudda areste, Puddighinu, e Ziriolu C. S. Tutte le parti superiori d'un rossiccio cenerino con una mac- chia longitudinale in mezzo a ciascuna piuma : spazio tra l’oc- chio ed il becco, gola, ventre, e coscie d'un bianco puro : collo, e petto leggiermente colorito di rossiccio, e seminato di tratti longitudinali bruni : sulle ali una lunga fascia bianca. Stazionario fra noi, e vi nidifica. Il genere Edicnemo, Qaedicnemus trovasi solamente nell’an- tico Continente. SANDERLING. Caripris ( Hliger ). Carattere generico. Becco mediocre, gracile, dritto, flessibile in tutta la sua lunghezza, compresso dopo la base, depresso alla punta, schiacciato, e più largo che nel mezzo ; il solco nasale pro- lungato verso la punta. Narici laterali, aperte longitudinalmente: 8 — 114 — Piedi sottili, tre sole dita dirette in avanti, quasi intieramente divise, ali mediocri ; il primo remigio è il più lungo. Questi uccelli si nutrono di piccoli insetti marini che cercano lungo il bordo del mare. SPECIE CLI. Calidris Arenaria ( Illiger ). Sanderling variable. Calidra. Zurruliottu C. M. Zairriolu C. S. Tutte le parti superiori ed i lati del collo d'un cenerino bian- chiccio, con un piccolo tratto più carico nel mezzo di ciascuna piuma : faccia, gola, parte anteriore del collo, e tutte le parti inferiori d’un bianco puro; cintura, e bordo delle ali, e remigj neri. Nidifica fra noi, ed è comunissimo, si vede a torme lungo le sponde del mare particolarmente nei luoghi sabbiosi. Il genere Sarderling Calidris trovasi dappertutto. GENERE LVI: TrampPoLIERE HimantoPus ( Brisson ). Carattere generico. Becco lungo, delicato, cilindrico, appiat- tito alla base, compresso alla punta: mandibole scanalate lon- gitudinalmente fino alla metà della loro lunghezza : narici late- rali, lineali, lunghe ; piedi molto lunghi, gracili ; tre dita di- rette in avanti, quello di mezzo riunito al dito esterno da una larga membrana, l’interno da un piccolo rudimento. Unghie molto piccole, piatte: ali lunghissime, primo remigio oltrepas- — 115 — sante tutti gli altri. Questi uccelli frequentano di preferenza le sponde dei mari, ed i laghi saliniferi, che quelli d’acqua dolce. Si nutrono di vermicini, e piccole mosche. È SPECIE CLI. Himantopus Melanopterus ( Meyer ). Echasse a Manteau noir. Cavaliere d' Italia. Zurruliu peis longus C. M. . . Faccia, collo, petto, e tutte te parti inferiori d'un bianco puro, questo prende una leggiera tinta rossa sul petto, e ventre; occi— pite, e nuca, neri, o nericci con delle macchie bianche: dorso, ed ali d’un nero a riflessi verdastri : coda cenerina. Di passaggio annuale in autunno, e parte principiando l'estate. Il genere Trampolo, Himantopus trovasi dappertutto. GENERE LVII. OsrrIcHIERE. HarmatoPus ( Linneo ). Carattere generico. Becco robusto, dritto, lungo, compresso; mandibole eguali, uniformi; narici oblunghe, poste in una scanalatura da ogni parte del becco; piedi forti; tarsi mediocre- mente elevati; tre dita dirette all’innanzi, il medio unito fino alla prima'articolazione coll’esterno mediante una membrana, e col - l'interno mediante un semplice rudimento, tutti rivestiti d’un rudimento somigliante, senza dito pollice; ali mediocri, la prima penna remigia la più lunga. Gli Ostricchieri vivono soli, o riuniti a piccole torme, sono — 116 — continuamente occupati a scavare nella sabbia, intorno alle roc- che battute dal flusso e riflusso delle onde per scuoprirvi le con- chiglie bivalvi, di cui si nutrono esclusivamente. Le grida acute, che fanno questi uccelli all’avvicinarsi dell’uomo, divengono per glialtri uccelli segnale d’imminente pericolo, per cui non di raro il cacciatore deluso nella sua speranza uccide l’Ostricchiere indi— screto, che in ogni altro tempo avrebbe risparmiato per la sua carne fetida, e stomachevole. SPECIE CLI. Haematopus Ostralegus (Linneo). Huitterier. Ostrichiere, 0 beccaccia di mare. Beccaccia de mari C. M. Testa, nuca, alto del petto, dorso, ali, ed estremità della coda d'un nero profondo: una ben distinta gorgiera sulla gola, il grop- pone, fascia transversale delle ali, e tutte le parti inferiori d’un bianco puro. In scarso numero trovasi fra noi questa specie, ma se ne fa preda in tutte le stagioni, frequentano le spiaggie, e gli scogli. Il genere Ostricchiere Haematopus trovasi dappertutto. GENERE LVIII, Prviere, CHarAnpRIUS ( Linneo ). Carattere generico. Becco più corto della testa, gracile, dritto, compresso, solco nasale prolungato fino ai due terzi. Le mandi- — 117 — bole rigonfie verso la punta, narici alla base, intaccate, aperte longitudinalmente nel mezzo di una gran membrana, che ricuo- pre la fossetta nasale: piedi lunghi, o di mediocre lunghezza , sottili, tre dita dirette in avanti, l'esterno riunito a quello di mezzo da una corta membrana, il dito interno diviso: coda leg—- giermente ritondata, o quadrata: ali, il primo remigio un po’ più corto del secondo, che è il più lungo. Questi uccelli compa- riscono sempre in numerose truppe, frequentano i luoghi umidi, e le terre fangose dove cercano il loro alimento, che consiste in vermi, ed insetti acquatici. SPECIE CLIV. Charadrius Pluvialis ( Linneo ). Pluvier doré. Piviere dorato. Culingioni de terra C. M. Culurzone de terra C. S. Sommità della testa, e tutte le parti superiori del corpo, delle ali, e della coda d’un nero di fuligine, marcato da grandi mac- chie d’un giallo d’oro disposte sui bordi delle barbe: lati della testa, collo, e petto variati da macchie cenerine, brune, e gial- liccie: gola, e parti inferiori bianche. Di passaggio annuale in autunno, e parte principiando l'estate. — 118 — SPECIE CLV. Charadrius Morinellus ( Linneo). Pluvier Guignard, Paiviere Tortolino. Zurruliu conca de molenti. 4 Sommità della testa, ed occipite d’un cenerino nericcio: le larghe sopracciglia d’un bianco rossiccio si riuniscono sull’occi— pite: faccia bianca punteggiata in nero: parti superiori d’un cenerino nericcio tinto di verdognolo: tutte le piume di queste parti incornicciate di rosso: petto e fianco d’un cenerino rossic- cio : il largo cinturone del ventre, ed il centro del ventre d’un bianco puro. Arriva in autunno, e parte in primavera. SPECIE CLVI. Charadrius Hiaticula ( Linneo ). Grand Pluvier à Collier. Corriere grosso. Zurruliu pers arrubius C. M. Ziriolu C. S. Fronte, spazio tra l'occhio, ed il becco, una larga fascia co— ronale che passa sopra gli occhi, e si dirige verso l’occipite, un gran cinturone sul petto, le di cui estremità si uniscono alla nuca, tutto d’un nero profondo: fronte, gola, e tutte le parti inferiori d’un bianco puro: occipite, e tutte le parti superiori d'un bruno cenerino : tre quarti del becco rossi, l’altro nero. — 119 — Comune, e vi nidifica. Vedesi lungo il litorale del mare par- ticolarmente passata la Scaffa. SPECIE CLVII. Charadrius minor (Meyer). Petit Pluvier à Colher. Corriere piccolo. Zurlioteddu C. M. Ziriolu pitiu C. S. Fronte, spazio, tra l'occhio, ed il becco, ed una larga fascia coronale , che passa sopra gli occhi , e si getta in linea dritta al di sotto, ed uno stretto cinturone, le di cui estremità si uniscono alla nuca d’un nero profondo, un bianco puro cuopre la fascia frontale, la gola, una collana, e le parti inferiori, occipite, e tutte le parti superiori d'un bruno cenerino : il becco intiera— mente nero. Comune, stazionario, frequenta i luoghi paludosi, e le caselle delle saline. SPECIE CLVII. Charadrius Cantianus ( Latham). Pluvier d Collier interrumpu. Frattino. Zurruliu conca de molenti C. M. Ziriolu C. S. Fronte, larghe sopracciglia, una fascia sulla nuca, e tutte le parti inferiori d’un bianco puro: spazio tra l'occhio, ed il becco, ed un grande spazio angolare sulla testa, ed una larga macchia — 120 — da ciascun lato del petto, d'un nero profondo : una grande mac- chia d’un nero cenerino dietro l’occhio : testa, e nuca d'un rosso chiarissimo ; parti superiori d'un cenerino bruno. Molto più comune dei precedenti, nidifica nelle nostre spiaggie. Il genere Piviere , Charadrius, trovasi dappertutto. GENERE LIX. VaneLLo. VaneLLUS ( Bresson). Carattere generico. Becco corto, gracile, dritto, compresso, punta delle due mandibole rigonfie: base della mandibola su- periore molto dilatata dal prolungamento del solco nasale : na- rici laterali, aperte longitudinalmente nella membrana, che cuopre il prolungamento ; piedi gracili, tre dita d’avanti, ed uno dietro , il dito di mezzo riunito all’esterno per mezzo d’una corta membrana, quello di dietro quasi nullo, o molto corto, articolato sopra il tarso, non toccante a terra: ali larghe, o ac- cuminate, primo remigio il più lungo , il terzo remigio d'uguale grado , o più corto del quarto e del quinto, che sono i più lunghi. I vanelli frequentano 1 luoghi bagnati d’acque dolci, e sala— mastre, ed i prati umidi , si nutrono di vermi di terra, e di larve. Seconda Divisione GRALLE A QUATTRO DITA. Questi hanno sempre un pollice distinto, os'appoggia a terra in tutta la sua lunghezza , o s’articola sopra il tarso, e non porta a terra che l'unghia. ts — 121 — Prima Sezione. JI primo remigio dell'ala è il più lungo. SPECIE CLIX. Vanellus Melanogaster (Bechstein). Vanneau. Pivieressa. Curruliu Brenti niedda C. M. Ziriolu C. S. Fronte, gola, centro del ventre, coscie, basso—ventre, e co- perture superiori della coda d’un bianco puro: sopracciglia , parte anteriore del collo, lati del petto, e fianchi d’un bianco variato da macchie cenerine, e brune : parti superiori d’un bruno nericcio variato da macchie d’un giallo verdognolo , ma tutte le piume terminate da cenerino , e bianchiccio : lunghe penne in- terne delle ali d’un nero profondo, coda bianca, ma rossiccia verso la punta. Arrivano fra noi in aprile: un individuo di questa specie in perfetta livrea fu da me cacciato in maggio del 1838 verso la Maddalena, esiste nel nostro Museo. &> Seconda Sezione. I tre primi remigii esteriori egualmente gradati , il quarto , ed il quinto sono i più lunghi. — 122 — SPECIE CLX. Vanellus Cristatus (Meyer). Vanneau Huppé Pavoncella o Fita. Lepuri de Argiola C. M. Lepere de Arzola C. S. Piume occipitali lunghissime , affilate, e ricurvate in alto : sommità della testa, ciuffetto, parte anteriore del collo, e petto d’un nero a riflessi: parti superiori d’ un verde oscuro a riflessi risplendenti : lati del collo, ventre, basso-ventre, e base della coda d'un bianco puro. Stazionario fra noi, e vi nidifica. Il genere Pavoncello, Vanellus, trovasi dappertutto. GENERE LX: VoLta PIETRE. STREPSILAS (Illiger). Carattere generico. Becco mediocre, duro alla punta , forte, dritto, di forma conica, allungato , leggiermente curvo in alto : a lisca appiatata, la punta dritta troncata : narici laterali poste alla base, lunghe, fermate a metà da una membrana, forate da parte a parte: piedi mediocri, piccola nudità al di sopra del ginocchio : tre dita d’avanti, e uno di dietro , tre dita anteriori unite alla base da una cortissima membrana, il posteriore arti- colato sopra il tarso. Ali accuminate il primo remigio il più lungo di tutti. — 123 — Questi uccelli hanno l’abitudine di voltare le pietre con gran destrezza, per cercarvi il loro nutrimento, che consiste in piccole conchiglie bivalve, e scarabei marini. SPECIE CLXI. Strepsilas Collaris (Temminck). Tourne-pierre d Colher. Volta pietre. Zurruliu C. M. Fronte, spazio tra il becco, e l'occhio, una larga collana sulla nuca, una parte del dorso, una fascia longitudinale, ed un’altra transversale su l’ala, coperture superiori della coda , centro del ventre come le altre parti inferiori d'un bianco puro : una stretta fascia frontale nera, che passando d’avanti gli occhi si dilata al di sotto , ove da una parte si dirige sulla mandibola inferiore , e dall’ altra dilatandosi di nuovo sui lati del collo circonda la gola, e forma una larga piastra sulla parte anteriore del collo, e sui lati del petto: sommità della testa d’un bianco rossiccio a tratti longitudinali neri : alto del dorso , scapolari, e coperture delle ali d’un rosso castagno vivo, seminato irregolarmente di grandi macchie nere: una larga fascia bruna sul groppone. Di passaggio in marzo, ed aprile, ne feci preda d'un indivi— duo maschio in perfetta livrea, all'imboccatura della Scafla: esiste nel nostro Museo. Questo genere è composto di questa sola specie, e trovasi dap- pertutto. : sara GENERE LXI Grue, 0 Gru. Grus (Bechstein). Carattere Generico. Becco lungo, o più lungo della testa , robusto, dritto, compresso , a cono allungatissimo, ma ottuso verso la punta, mandibola fortemente scanalata ai lati, e presso la base : spicolo elevato : narici poste alla metà del becco, chiuse di dietro da una membrana: regione degli occhi, e base del becco ordinariamente nude, e coperte di capezzoli ; piedi lunghi, e forti, piumati molto sopra il ginocchio : quattro dita, dei quali tre d’avanti, l’esterno riunito al medio, mediante un rudimento di membrana, l’interno diviso , il pollice articolantesi assai in alto sul tarso : ali mediocri, il primo remigio più corto del se- condo , e questo uguagliando alle volte il terzo, che è il più lungo. Le Grù fra tutti gli uccelli viaggiatori, sembrano quelle, che mettono maggiore previdenza nei loro trapassi rapidi dalle regioni boreali alle contrade equatoriali, e nei ritorni periodici da queste contrade verso quelle , che precedentemente aveano lor- fatto abbandonare i pericoli d’una fame totale. Intraprendono i loro viaggi a truppe numerose. Si alimentano di rane, lucertole, insetti, erbe, e semi. SPECIE CLXII. Grus Cinerea ( Bechstein ). Grue Cendrée. Gru 0 Grue. Grui C. M. Grue C. S. Su tutte le parti del corpo del grigio cenerino: parte anteriore — 125 — del collo, ed occipite d'un grigio nericcio opaco : fronte, e spazio tra l'occhio , ed il becco guernito di peli neri: sommità della testa nuda, e rossa. Di passaggio in primavera, e in autunno, frequentano i campi, ed i luoghi umidi; se ne fa preda nelle due suindicate stagioni. Un bellissimo individuo ne fu cacciato dal signor Professore Ugo, il quale ne fece graziosamente dono al nostro Museo, dove tuttora esiste. Il genere Gru, Grus, trovasi dappertutto, eccetto in Oceania. GENERE LXII, Cicogna. Ciconia (Brisson). Carattere generico. Becco lungo, dritto , cilindrico , comico, aguzzo, tagliente, compresso lateralmente, d’eguale altezza della testa, talvolta un poco curvo in alto : mandibola superiore a spi- colo rotondato a solchi obliterali ; narici longitudinali , lineari, collocate presso la base del becco : occhi circondati da uno spazio nudo, che talvolta s'estende sopra la faccia, senza però comuni- care col becco : piedi lunghi : quattro dita, tre d’avanti congiunte da una membrana sino alla prima articolazione, uno di dietro posante a terra sopra più falangi, unghie corte, depresse senza dentelli : ali mediocri , il secondo remigio più lungo del primo, e più corto del terzo, e del quarto, e del quinto, che sono 1 più lunghi. Le Cicogne sono uccelli di gran volo, capaci d’ imprender viaggi di lungo corso , quindi se ne incontrano in tutte le con- trade dove possono i rettili loro somministrare abbondante ali- mento. Il bisogno di questo cibo le trasporta in due periodi dell’anno verso luoghi opposti; con tali emigrazioni formansi — 126 — una temperatura quasi constantemente eguale a fine d’evitare la stagione in cui i rettili colpiti da letargia, rimangono assiderati, e nascosti una parte dell’anno. Egli è pure questo cibo di cui fanno gran consumo , che loro procurò appo tutti i popoli, non solo un semplice affetto, ma una protezione religiosa. Le nazioni più egoiste, al pari delle più generose, le più selvaggie, come le più incivilite, alla voce obbedendo dell’interesse, od a quella della gratitudine, hanno coll’uso di sovente anche con articoli dei loro Codici sanzionata l'accoglienza protettrice fatta ad uccelli, aiquali vanno obbligati del servizio di purgare il suolo da quell’immensa quantità di retuli , che minacciava per la facile riproduzione, e per la longevità di cuoprirlo intieramente. SPECIE CLXIII. Ciconia alba ( Bellon). Cicogne blanche. Ciconia bianca. Ciconnia C. M. La testa, il collo, e tutte le parti del corpo d'un bianco puro, scapolari, ed ali nere: becco, e piedi rossi. Di passaggio accidentale. SPECIE CLXIV. Cicoma nigra (Bellon). Cicogne notre. Ciconea nera. Ciconma C. M. Testa, collo, e tutte le parti superiori del corpo, le ali, e la — 127 — coda nericci a riflessi porporini, e verdastri : parte inferiore del petto, e ventre d’un bianco puro, pelle nuda degli occhi, e quella della gola d’un rosso cremisi. Di passaggio più frequente della precedente. Il genere Ciconia, trovasi dappertutto. GENERE LXIII. Arrone. ArpEA ( Linneo ). Carattere generico. Becco più lungo, oppure della stessa lun- ghezza della testa, conico, schiacciato, appuntato : mandibole ad orli taglienti, la superiore dritta, o leggiermente curva, debol- mente scanalata colla lisca rotonda: narici collocate a ciascun lato del becco, o quasi alla sua base, fesse longitudinalmente in una scanalatura, e mezzo coperte da una membrana : uno spazio nudo da ciascuna banda del becco in mezzo al quale stanno gli occhi; piedi lunghi, e gracili, quattro dita, tre d’avanti, il cui interno congiunto all’intermedio per mezzo d’una piccola mem- branetta, e l'interno libero; il pollice articolantesi sulla faccia interna del tarso, ed a livello degli altri : unghie lunghe, poco arcuate, compresse, acute, quella di mezzo dentellata interior— mente; primo remigio quasi tanto lungo quanto il secondo, ed il terzo, che sorpassano tutti gli altri. Questi uccelli sono dotati d’organi propr] ad attraversare immense estensioni aeree d’una sobrietà che fa loro sopportare lunghe astinenze, parendo inoltre che sostengano senza soffrire le alternative dei termini opposti della temperatura atmosferica. Non è meraviglia se le Ardee pas- sano facilmente da un clima all’altro, e pervengono anzi così a fare il giro del mondo. Col corpo' immobile, e perpendicolare — 128 — k sopra gambe rigide, il collo piegato sul petto, la testa conficcata nelle spalle, attendono per ore, ed ore intiere, e nel medesimo atteggiamento, che si presenti ai loro occhi alcuna preda, sulla quale slanciare rapidamente quel becco lungo, ed appuntito. Preferiscono assai generalmente i pesci, ma in difetto d’un tal cibo, contentansi dei rettili, ed anche d’anelidi , e molluschi. Prima Sezione. ArroNI (propriamente detti ). Hanno il becco più lungo della testa, tanto largo, o più largo, che alto alla base, mandibola superiore presso a poco dritta : una grande porzione del Tibia nuda. SPECIE CLXV. Ardea Cinerea ( Latham ). Heron cendré. Airone cenerino 0 Nonna. Menga C. M. Perdezornadas C. S. Alla parte posteriore della testa delle lunghe piume affilate nere: simili d'un bianco lustro pendono sul basso del collo : quelle similmente allungate degli scapolari sono d’un cenerino argentino: fronte , collo, centro del ventre, bordo delle ali, e coscie d’un bianco puro : occipite, lati del petto, e fianchi d'un nero profondo: delle grandi macchie longitudinali nere , e ce— nerine sulla parte anteriore del collo : dorso, ed ali di un cene— rino azzurro chiarissimo. — 129 — Di passaggio annuale in autunno, e partono alla fine di mag- gio, alcune anche più tardi. Abitano i luoghi paludosi. SPECIE CLXVI. Ardea purpurea (Linneo). Héron Pourpré. Airone Porporino o Ranocchiaja. Menga arrubia C. M. Perdezornadas C. S. Delle lunghe piume affilate d’un nero verdastro sulla parte posteriore della testa: simili d’un bianco porporato sul basso del collo; ed altre d’un brillantissimo rosso di porpora sugli sca- polari ; sommità della testa, ed occipite d’un nero a riflessi ver- dastri ; gola bianca, parti laterali del collo d’un bel rosso ; tre strettissime fascie longitudinali rosse, nere, e porporine sulla parte anteriore del collo : dorso, ali, e coda d'un cenerino ros- siccio a riflessi verdastri ; coscie e basso-ventre rossi: fianchi e petto d'un colore di porpora risplendente. Di passaggio come la precedente, ma meno comune, SPECIE CLXVII. Ardea Egretta ( Linneo). Heron Aigrette. Airone Maggiore bianco. Garza manna , 0 Menga bianca C. M. Cau Marinu C. S. Tutte le piume d’un bianco puro ; sulla testa un piccolo ciuf- fetto pendente; alcune piume del dorso lunghe d’un piede e 9 — 130 — mezzo, a bacchetta forte, e dritta con delle lunghe barbe rare, ed affilate. Di passaggio come la precedente. SPECIE CLXVIII. Ardea Egrettoides ( Temminck ). Heron Aigrettoide. Garza bianca. Garza bianca C. M. Del bianco puro dappertutto, non esclusi li piumini del dorso, ed il mazzo di piume filamentose del basso del collo. Ebbi per la prima volta un individuo maschio di questa specie ai 27 dicembre 1841 preso nei nostri stagni, il quale combina con l’esatta descrizione del signor Temminck nella quarta parte del suo Manuel d’Ornithologie, altra differenza non trovo che sulla lunghezza totale, che invece di pollici 26 a 27 il mio è di pollici 25 e 7 linee. Un altro individuo maschio l’ebbi il 17 gen- najo 1842, il quale era già vestito dal mazzetto di piume al basso del collo, come anche di quelle del groppone; trovansi de- posti nel nostro Museo. SPECIE CLXIX. Ardea Garzetta ( Linneo). Heron Garzette. Airone Minore o Garzetta . Garza bianca C. M. Cau Marinu C. S. Tutte le piume d’un bianco puro: all’occipite uri ciuffetto — 131 — pendente formato da due, o tre piume lunghe, e strette ; un gran mazzo di piume simili strettissime, e lustre sul basso del collo ; sull’alto del dorso nascono tre ranghi di piume lunghe da sei ad otto pollici a bacchetta debole, contorniate, e rialzate verso la punta queste piume portano le barbe rare, morbide, ed affilate. Arrivano fra noi ai primi di settembre, alcune si vedono tutto l’anno. Seconda Sezione. BuTORI. A becco lungo, come la testa, o poco più lungo, più alto che largo, schiaccialissimo; mandibola superiore leggiermente cur- vata; una piccola porzione del Tibia nudo. SPECIE CLXX. Ardea Stellaris (Linneo). Heron grand butor. Tarabuso. Caboni de Canna C. M. Corvu Ambidastru ©. S. Larghi mostacchi, ed alto della testa neri, tutto il fondo delle piume d’un rosso gialliccio chiarissimo, marcato sui lati del collo da zigzag bruni, e sulla parte anteriore del medesimo da macchie brune, e rosse ; sulle parti inferiori delle grandi striscie nere, e longitudinali; sull’alto del dorso molto nero nel centro delle piume; sulle coperture delle ali dei zigzag neri, e bruni. Comunissimo fra noi, arrivano in autunno, e partono alla fine di maggio. Abita i luoghi paludosi in mezzo alle canne. — 132 — SPECIE CLXXI. Ardea Ralloides ( Scopoli ). Héron Crabier. Sgarza Ciuffetto. Menghixedda groga C. M. Sulla fronte, e sull’alto della testa lunghe piume gialliccie con delle striscie longitudinali nere; otto, o dieci piume strette, e lunghissime partono dall’occipite, desse son bianche contornate d’un bordo nero; gola bianca; collo alto del dorso, e seapolari d’un rosso chiaro, il rimanente delle piume d’un bianco puro. Di passaggio annuale in autunno. Abita come la specie pre- cedente. SPECIE CLXXII. Ardea Minuta ( Linneo ). Heron Blongios. Nonnotto. Menghixedda pitica C. M. Alto della testa, occipite, dorso, scapolari, penne secondarie delle ali, e coda d’un bel nero a riflessi verdastri; lati della testa, collo copertura delle ali, e tutte le parti inferiori d’un giallo ros- sICcIO. Di passaggio qualche volta in aprile ma raro. Il genere Airone, Ardea trovasi dappertutto. 130 GENERE LXIV: Nirticora. Nvoricorax ( Cuvier ). Uarattere generico. Becco un po’ più lungo della testa, o della medesima lunghezza, grosso, forte, largo, e dilatato alla base, mandibola superiore leggiermente piegata, ed inclinata verso la punta, che è spaccata ; mandibola inferiore dritta; narici late— rali, longitudinali a poca distanza della base, nude, piazzate in una scanalatura, e coperte dalla membrana nuda ; piedi di me- diocre lunghezza ; la nudità al di sopra del ginocchio molto pic- cola; tarso più lungo del dito di mezzo, il dito esterno, e quello di mezzo riuniti da una membrana ; unghie corte, quella del dito di mezzo dentellata. Questi uccelli hanno le stesse abitudini degli Aironi. SPECIE CLXXII. Nycticorax Ardeola ( Cuvier). Bihoreau a Manteau. Nitticora. Menga medda C. M. ° Testa, nuca, dorso, e scapolari d’un nero a riflessi azzurro— gnoli, e verdastri, tre bianche, strettissime piume lunghe 6 0 7 pollici, sono piantate sopra la nuca ; parti inferiori del dorso , ali, e coda d'un cenerino puro; fronte, gola, parte anteriore del collo, e parti inferiori d’un bianco puro. Di passaggio annuale in primavera, alcuni anni in gran nu- mero, altri in scarso. Frequenta i luoghi paludosi. Il genero Nitticora, Nycticorax trovasi dappertutto. — [13k — GENERE XLll. FenicorTERO. PuornicoPTERUS (Linneo). Carattere generico. Becco grosso , forte , più alto che largo, dentellato ai bordi, conico verso la punta, nudo alla base; man- dibola superiore sensibilmente inclinata, piegata in punta sulla mandibola inferiore, che è più larga ; narici poste longitudinal- mente in mezzo al becco forate da parte a parte presso quella specie di calotta, che forma lo spicolo superiore in parte coperte da una membrana; piedi lunghissimi; quattro dita, tre d’avanti uniti sino all’ugna da una membrana frastagliata, uno di dietro cortissimo, articolantesi altissimo sul tarso, unghie corte, piane; ali mediocri, primo, e secondo remigio più lunghi di tutti. Nel- l'ordine di grandezza, questi uccelli seguirebbero immediata- mente gli Struzzi, ed i Rea, poichè sono veramente le maggiori specie dopo quei giganti pennuti dell’Affrica, e dell'America. La vincono sovr'essi per l'immenso vantaggio di potersi alzare, e li- brare nelle alti regioni atmosferiche, facoltà niegata agli uccelli terrestri, che se ne compensano è vero con una corsa talmente veloce, che non le si può paragonare quella del più agile qua— drupede. Di raro questi uccelli incontransi isolati, ma vedonsi ordinariamente in brigate assai numerose, e seguonsi in fila, e stringonsi con tale costanza, che mai sempre gli uni accanto agli altri stretti assieme alzansi, o discendono. Il loro nutri- mento, consiste in ova di pesci, molluschi, piccole conchiglie, e semenze di vegetali marini. — 135 — SPECIE CLXXIV. Phoenicopterus Antiquorum ( Temminck ). Flammant rose. Fenicoltero o Fiamante. Mangoni C. M. Mangone, o zente rubia C. S. Testa, collo, coda, ele parti interiori d'un bel roseo, ali d’un rosso vivo; dorso, e scapolari d’un rosso roseo ; remigj d’un nero profondo. Di passaggio annuale, in alcuni anni ai primi d’agosto , in altri verso la metà, in altri finalmente ai primi di settembre ; partono alcune volte in marzo, altre in aprile, alcuni rimangono stazionarj, e vi nidificano. Ebbi varie volte dei novelli in peluria. Frequentano gli stagni. Nei 400 e più individui di questa specie che mi passarono fra le mani, trovai il ventricolo pieno di mi— nutissime conchiglie del genere Cyclostoma, e Mitilus, ed una quantità di semi di piante marine di varie specie. Il genere Fenicottero, Phoenicopterus trovasi dappertutto. GENERE LXVI: AVOCETTA. RECURVIROSTRA. Carattere generico. Becco lunghissimo, sottile, debole schiac- ciato in tutta la sua lunghezza, colla punta flessibile, curvantesi in sù, mandibola superiore solcata lateralmente, narici lineari , lunghe, situate alla base del becco : piedi gracili , lunghi ; tre dita d’avanti congiunte sino alla seconda articolazione con una — 136 — . membrana frastagliata, uno quasi di dietro articolantesi altis- simo sul tarso; coscie mezzo nude: ali accuminate, il primo re- migio è il più lungo. La conformazione del becco delle Avo- cette, il quale forma dalla punta alla base una specie di mezza luna, le cui due estremità stanno rivolte verso il cielo, basta per distinguerle dagli altri generi. Così poca consistenza ha questo becco verso la punta, che rassomiglia ad una fina linguetta mem- branosa ; e non di meno l’uccello lo confina assai profondamente nella melma per andarvi a cercare i vermi e le larve, delle quali come anche d’uova di pesci esso forma il suo alimento. SPECIE CLXXV. Recurvirostra Avocetta (Linneo). Avocette à nuque noire. Avocetta o Monachina. Paisanu C. M. Filippa C. S. Sommità della testa, parte posteriore del collo, piccoli, e grandi scapolari , coperture alari , e remigj d’un nero profondo: tutte le altre parti d’un bianco perfetto. Di passaggio annuale in autunno, partono alla fine di marzo, e tante volte verso la metà di aprile. Il genere Avocetta, Recurvirostra , trovasi dappertutto. GENERE LXVII. Becco spaTULA. PLATALEA (Linneo). Carattere generico. Becco lunghissimo , forte molto piatto, — 137 — dilatato alla punta, rotondato in forma di spatola: mandibola superiore scanalata , transversalmente solcata alla base : narici poste alla superficie del becco, approssimate, oblunghe, coperte da una membrana : faccia, e testa in parte, o intieramente nuda: piedi lunghi, tre dita d’avanti riunite alla seconda articolazione da membrane profondamente frastagliate : il dito posteriore lungo, portante a terra : ali mediocri , larghe : il primo remigio poco più, o meno della lunghezza del secondo, che è il più lungo. Le Spatole vivono in società , e si nutrono di piccole conchiglie fluviatili, dei piccoli rettili , ed insetti acquatici. SPECIE CLXXVI. Platalea Leucorhodia (Linneo). Spatule blane. Spatola. Gragalla C. M. Tutte le piume d’un bianco puro, eccettuate quelle del petto, dove disegnasi una larga piastra di giallo rossicio, le di cui estre- mità rimontano in una fascia sull’ alto del dorso, ove si riuni- scono: nudità degli occhi , e della gola d’ un giallo pallido , ma debolmente tinto di rosso sulla base della gola suddetta. Di passaggio annuale in autunno, e partono in maggio, fre quentano i luoghi umidi in vicinanza delle saline, ed i nostri stagni. Il genere Spatula, Platalea , trovasi dappertutto. — 138 — GENERE LXAVIII, Inr. Iris (Lacepede). Carattere generico. Becco allungato, gracile, arcuato, allun- gato alla base, depresso alla punta, che è rotonda, ed ottusa . mandibola superiore profondamente solcata in tutta la sua lun- ghezza : narici poste all'origine della parte superiore del becco, bislunghe, strette circondate da una membrana, che cuopre il solco : faccia, e di sovente una porzione della testa, e del collo nude : piedi assai gracili , snudati sopra del ginocchio : quattro dita, tre d’avanti, unite sino alla prima articolazione, uno di dietro lungo, e posante a terra : ali mediocri , il primo remigio più corto talvolta di molto del secondo, e del terzo, che sono i più lunghi. Gli Ibi vivono in società, ma tosto accoppiati ri- mangono uniti , sinchè non venga qualche dispiacevole caso a rapire uno dei coniugi. Lavorano insieme alla costruzione del nido, che la maggior parte della specie forma sopra alberi ele- vati, e di raro in mezzo a cespugli. Il loro nutrimento è di conchiglie, di pesciolini, di vermi, d’insetti, ed anche di erbe tenere. SPECIE CLXXVII, this Falcinellus ( Temminck). Ibis Falcinelle. Ibi Falcinello, o Mignatuzzo. Tadanu. Testa d'un castagno nero, collo, petto, alto del dorso, e tutte le parti inferiori d'un rosso castagno vivo: dorso, groppone, — 139 — coperture delle ali, remig], e penne della coda d'un verde nericcio a riflessi bronzati, e porporini. Di passaggio annuale in autunno, e parte terminando la pri- mavera. Si fa preda tanto di giovani, che di adulti, abita 1 no— stri stagni, ed i luoghi paludosi , particolarmente alla parte di Elmas. Il genere Ibi, Ibis, trovasi dappertutto, ove la temperatura non si abbassa sotto il zero GENERE LXIXs Curvrro. Numenius (Brisson). Carattere generico. Becco gracile, arcuato, compresso: la punta delle mandibole dura, leggiermente ottusa : la mandibola superiore sorpassante l’inferiore, scanalata circa a tre quarti della sua lunghezza: narici laterali, lineari, forate nella canalatura : faccia impiumata, spazio tra l’occhio ed il becco coperto di piu- me: piedi gracili, nudi al dissopra del ginocchio : tre dita d’ a- vanti, e uno di dietro gli anteriori riuniti quasi alla prima arti- colazione : il dito pollice articolato sul tarso, e toccante a terra : ali mediocri, il primo remigio più lungo di tutti. Questi uccelli vivono ne luoghi aridi, e coperti di sabbia , ma sempre in vi- cinanza delle maremme. Il loro nutrimento consiste principalmente in vermi di terra, insetli terrestri, ed acquatici, ed in lumache, e conchiglie. = e SPECIE CLXXVIII. Numenius arquatus ( Latham ). Courlis cendré. Chiurlo maggiore. Curruliu imperiali C. M. Tutte le piume d'un cenerino chiaro, delle macchie brune longitudinali sopra il collo, e sopra il petto con qualche penna tinta di rosso: ventre bianco con delle macchie longitudinali : piume del dorso, e scapolari nere nel centro, e bordate di rosso; coda di un cenerino chiaro rigato da fascie brune disposte trans- versalmente. Comune fra noi, e vi nidifica. Abita gli stagni, ed i luoghi sabbiosi, SPECIE CLXXIX. Numenius Phaeopus (Latham). Courlis Corlieu. Chiurlo piccolo. Curruliu C. M. Tutte le piume d’un cenerino chiaro, delle macchie brune longitudinali sopra il collo , e petto: nel mezzo della testa una fascia longitudinale d’un bianco gialliccio, accompagnata da ciascun lato da un altra del doppio più larga, e bruna: ventre, e basso-ventre bianchi, piume del dorso, e degli scapolari d'un bruno carico nel mezzo, e bordate d’un bruno più chiaro: coda d’un bruno cenerino, rigata obliquamente con fascie brune. Di passaggio in autunno, e parte in maggio, ma è un pg’ raro. si Pe SPECIE -CLXXX. Numenius Tenuirostris ( Vieillot). Courlis à bee greéle Chiurlotello. Curruliottu C. M. Piume delle parti superiori a un dipresso come la specie pre- cedente, ma più di bianco alla testa, alla nuca, ed ai bordi delle coperture delle ali: gola, parti anteriori del collo, petto, e tutto il rimanente delle parti inferiori bianco marcato longitudinal- mente con striscie nere, che si fanno più grandi, e prendono la figura di cuore nella regione del ventre : coscie, basso-ventre , tutto il dorso d’un bianco risplendente ; penne della coda rigate con larghe fascie bianche, ed altre nere più strette. Di passaggio come il precedente. Il genere Chiurlo, Numenius, trovasi dappertutto. GENERE LXXa Beccacino. TrINnGA (Brisson ). Carattere generico. Becco mediocre, o lungo, leggerissima- mente arcuato, dritto o inflesso alla punta, flessibile in tutta la sua lunghezza, compresso alla base, dilatato, ed ottuso alla punta: le due mandibole quasi intieramente solcate: narici laterali coniche, forate nella membrana, che ricuopre il solco nasale in tutta la sua lunghezza : piedi gracili , nudi sopra del ginocchio; tre dita anteriori intieramente divise, talvolta quello — 142 — di mezzo, el’esterno congiunto con una piccola membrana; un pollice articolato sul tarso : ali mediocri, primo remigio più lungo di tutti. Gli uccelli, che compongono questo genere sono essenzialmente viaggiatori; vanno quasi sempre riuniti in piccoli stormi, si veggono volteggiando dalla costa alla pa- lude, limitare ad una cortissima apparizione, il loro soggiorno nei siti che visitano: pare anzi che la stagione degli amori, le cure che esige imperiosamente il bisogno della riproduzione le arrestino contro voglia, nè supporre si può che il solo timore di mancanza d’ alimento sia la cagione determinante d’una vita tanto vagabonda; imperocchè siano per essi una sorgente quasi inesauribile le larve, i vermi, i moluschi, che loro offrono in ab- bondanza la melma, ed il limo. I beccacini vogliono una tempe- ratura uniforme, e le stagioni determinano le emigrazioni loro dal nord al mezzodi, e dal mezzodi al nord, verso le due epoche equinoziali dell’anno: in tali emigrazioni le specie di riviera se- guono regolarmente le spiaggie del mare, e quelle che soggior- nano attualmente nelle paludi, dirigonsi secondo il corso dei fiumi e ruscelli SPECIE CLXXXI. Tringa Subarcuata ( Yemmink ). Bécasseau Cocorli, Piovanello Panciarossa. Beccacinu Arrubiastru €. M. Faccia, sopracciglia, gola, copertura superiore della coda , ventre, e tutte le altre parti inferiori d'un bianco puro: una striscia bruna tra il becco , e l'occhio : alto della testa , dorso , scapolari, e coperture delle ali d’un bruno cenerino: piume della dar nuca strisciate longitudinalmente di bruno, e bordate di bian- chiccio: parte anteriore del collo, e petto ugualmente bruno ma d’una tinta più chiara; coda cenerina bordata di bianco. Di passaggio annuale in autunno, e parte principiando l'estate, frequenta le sponde dei nostri mari, e stagni. SPECIE CLXXXII. Tringa Variabilis (Meyer). Bécasseau Variable. Piovanello Pancianera. Beccacinu Brenti niedda C. M. Gola, lo spazio tra il becco, e l’occhio, e tutte le parti infe— riori d'un bianco puro : petto d’un cenerino bianchiccio : parti superiori d'un cenerino bruno: piume dell’alto del dorso, e sca- polari d’un rosso vivo, hanno delle macchie sul loro mezzo. Di passaggio come il precedente, frequenta però di preferenza gli stagni. SPECIE CLXXXVIII. Tringa Platyrhynca. Bécasseau Platyrhinque. Gambecchio Frullino. Beccacinu differenti €. M. Testa, ed occipite d'un bruno nericcio tagliato da due strette fascie longitudinali rosse; sopracciglia bianche a punti bruni : piume del dorso, e scapolari d’un nero profondo cordonate di — 144 — rosso : gola, ventre e basso-ventre d’un bianco puro : parti an- teriori, e laterali del collo d’un bianco rossiccio variato da pic— cole striscie longitudinali brune : sui fianchi alcune grosse mac- chie brune. Di passaggio qualche volta in primavera. SPECIE CLXXXIV. Tringa marittima (Brunnon). Becasseau Violet. Piovanello Violetto. Beccacinu Niedduzzu C. M. Sommità della testa, guancie, parti anteriori , e laterali del collo d’un cenerino nericcio, più oscuro sulla sommità della testa, gola, contorno degli occhi, ed una piccola macchia tra l’occhio ed il becco d’un grigio bianchiccio: petto grigio: piume del dorso, e scapolari d’un nero violetto a riflessi purpurei, bor- date d’ un rosso vivo: tutte le piume terminate di cenerino carico: coperture delle ali nericci e strisciate in cenerino chiaro : parti inferiori bianche: centro del ventre d’un bianco puro: groppone d’un nero profondo. Di passaggio nell’inverno, abita sopra gli scogli, che bagna il mare alla parte di S. Elia, dove ne feci varie volte preda nella stagione suddetta, — 145 — SPECIE CLXXXV. Tringa minuta (Leisler ). Bécasseau Echasses. Gambecchio. Beccacineddu C. M. Tutte le parti superiori cenerine con del bruno cenerino, lungo le bacchette, lati del petto d’un rosso cenerino; una striscia bruna tra l'occhio, ed il becco : centro del petto, gola, sopracciglia, parte anteriore del collo, e tutte Je parti inferiori d’un bianco puro. Comune fra noi, frequenta il bordo delle caselle delle Saline. SPECIE CLXXXVI. Tringa Cinerea (Linneo). Bécasseau Maubéche. Piovanello Maggiore. Beccacinu e Zuruliu C. M. Gola, centro del ventre, e basso-ventre d’un bianco puro, fronte, sopracciglia, parti laterali, ed anteriore del collo, petto, e fianchi egualmente bianchi, ma variati di piccoli tratti bruni longitudinali, e delle fascie transversali, ed in forma di zigzag d'un bruno cenerino: testa, collo, dorso e scapolari d’un cene— rino chiaro. Di passaggio in autunno, e parte in maggio, frequenta il bordo dei nostri mari. Il genere Beccaccino, Tringa, trovasi dappertutto. Nota. Il genere 71 Combattenti, Machetes manca fra noi. 10 — fi6 — GENERE LXXII: Torano. Toranus ( Bechstein ). Carattere generico. Becco mediocre, o lungo, dritto, rara- mente curvo in alto, morbido alla base, duro, solido, e tagliente alla punta, compresso in tutta la sua lunghezza, terminato in punta aguzza; le due mandibole solcate solamente alla lor base; l'estremità della mandibola superiore leggerissimamente curvata sull’inferiore : narici laterali lineari, longitudinalmente fesse nel solco : piedi lunghi, gracili, nudi al di sopra del ginocchio; tre dita d’avanti, ed unodi dietro: il dito di mezzo riunito all’esterno quasi alla prima articolazione da una membrana, che qualche volta si prolunga quasi alla seconda articolazione. Sovente un ru- dimento di detta membrana nel dito interno, raramente una semi-palmatura : ali mediocri, il primo remigio più lungo di tutti. Questi uccelli vivono indistintamente sul bordo dei laghi, e delleriviere, come anche nei prati, che s'avvicinano alle acque dolci. Il nutrimento loro sì compone d’insetti, vermi, e conchi- glie , rarissimamente di pesci. Cau Marinu C. S. La testa, e la nuca bianche, coperte di moltissime striscie cenerine, petto, collo, ventre, fianchi, basso-ventre, groppone, e la coda d’un bianco perfetto : dorso, scapolari, coperture delle ali di un cenerino azzurrognolo. — 175 — Durante l'inverno vedesi quest’uccello svolazzare nelle coste dell’isola della Maddalena da dove ne ebbi un bellissimo indi—- viduo. SPECIE CCXXIII. Larus Canus (Linneo ) Mouette a pieds bleu. Gavina. Cau e Gavina C. M. Cao Marino C. S. Testa, occipite, nuca , e lati del collo bianchi, ma seminati da numerosissime macchie d’un bruno nericcio : gola, tutte le parti inferiori, groppone, e coda d’un cenerino azzurrognolo puro. Comparisce fra noi solamente negli inverni i più rigidi, e nelle cattive giornate si vede svolazzare nel nostro golfo di Ca- gliari. SPECIE CCXXIV. ° Larus Tridactylus (Latham). Mouette Tridactyle. Gabbiano Terragnolo. Cau C. M. Cao Marino C. S. Sommità della testa, occipite, nuca, ed una parte dei lati del collo di un cenerino azzurrognolo uniforme; delle sottilissime striscie nere al davanti degli occhi: fronte, regione degli occhi, tutte le parti inferiori, groppone, coda d’un bianco perfetto; dorso, ali, e remigi d’un cenerino azzurrognolo puro. Accidentalmente si fa vedere fra noi in primavera. — 176 — SPECIE CCXV. Larus Capisratus ( Temminck ). Mouette à Masque brun. Gabbiano Mezzano. Cau C. M. Cao Marino C. S. Testa guernita d’un mezzo cappuccio di color bruno nero- gnolo, collo, petto, parte inferiori, e coda, d’un bianco per- fetto: il petto, e ventre tinto di roseo: dorso, e manto di un cenerino azzurrognolo chiarissimo: le coperture inferiori delle ali d'una tinta di piombo. In febbraio, e marzo si fa vedere fra noi questa specie, ma non comune. SPECIE CCXXVI. Larus Melanocephalus ( Natteri ). Mouette à capeuchon noir. Gabbiano Corallino. Cau, Conca de Moru C. M. Cao Marino C. S. Testa, collo, parti inferiori, e coda d’un bianco perfetto: dorso, ali, d'un cenerino azzurrognolo chiarissimo. Giunge fra noi in primavera, lo vidi comune in questa stagione all’ isola di San Pietro, e di Sant'Antioco. "i — SPECIE CCXXVII. Larus Atricilla (Linneo). Mouette a capuchon plombe. Gabbiano a Cappuccio color di piombo. Cau conca de moru C. M. Cau marinu €. S. Faccia, sommità della testa, gola, e tutte le altre parti inferiori, e la coda d’un bianco puro: avanti gli occhi un mezzo circolo d’ un ‘azzurro nericcio: questa linta mescolata di cenerino cuopre l’occipite, la parte superiore della nuca , e la regione dell’udito, fianchi leggermente tinti di cenerino puro: dorso, e manto cenerino azzurrognolo molto carico. Passa di raro fra noi in primavera. SPECIE CCXXVIII. Larus Ridibundus (Leisler). Mouette rieuse. Gabbiano comune. Cau C. M. Cau marinu C. S. Testa, collo, e coda d’ un bianco perfetto, ad eccezione d'una macchia nera avanti gli occhi, e d'altra grande nericcia sull’orificio delle orecchie: petto, ventre, e basso ventre d’un bianco leggierissimamente tinto di rosa: dorso, scapolari, e tutte le coperture delle ali d’un cenerino nericcio. Comunissimo fra noi in tutto l’anno e vi nidifica. — 178 — SPEGIE CCXXIX. Larus Tenuirostris ( Bonaparte). Mouette à bec gréle. Gabbiano. Cau colori de rosa €. M. Cau marinu C. S. Testa, collo, e coda leggiermente tinto di roseo, le parti inferiori d'un bellissimo color di rosà; dorsò scapolari, e tulte le coperture delle ali d’un nericcio azzuftognolo: remigii bian- chi bordati, e terminati di nero : becco, e piedi di color ver- miglio : iride dello stesso colore. Questa specie che staziona fra noi venne descritta dal Prin- cipe di Musignano Carlo Bonaparte sotto il nome generico di Xema, che io non ho seguito perchè attaccato al sistema del signor Temminck. SPECIE GGXXX. Larus Minutus (Pallas). Mouette Pigmée Gabbianello Caixeddu C. M. Cau marina €. S. Fronte, spazio tra l’occhio, ed il becco, una gran macchia dietro gli occhi, gola, tutte le altre parti inferiori, e la coda d’un bianco perfetto: vccipitè, nuca, macchia avanti gli oc- chi, e sull’orificio delle orecchie d'un nericcio cenerino; tutte le altre parti superiori d’un cenerino azzurrognolo chiaro. — 179 — Pare che questa specie sia stazionaria fra noi, poichè il mio amico Professore Canftaine ne prese un individuo nel Golfo di Cagliari nell'inverno del 1829. lo ne ebbi in aprile ed agosto. Il genere Gabbiano Larus, trovasi dappertutto. Nota. Il genere 83. Stercorario, Lestrix, ed 84. Procellaria man- cano fra noi. GENERE LXXXV, Purrino. PurFinus ( Rai ) Carattere generico. Becco generalmente più lungo della testa, gracile, e molto compresso alla punta: le due mandibole sca- nalate, repentinamente piegate verso l'estremità: l inferiore più; ò meno ricurvata, e puntatà. Narici che si aprono in due tubi ravvicinantisi alla superficie del becco; piedi mediocri, spesso lunghi, gracili: tarsi compresi: tre dita all’innanzi: le unghie affatto palmate: un’unghia posteriormente puntutis- sima che supplisce il pollice: ali assai distese; il primo remigio il più lungo di tutti. I Puffini si nutrono di briccioli di ce- tacci, di molluschi, di zoofiti, come pure di pesci. Rapiscono con destrezza, e senza mai immergersi nell’ acqua la preda, che hanno posto da lungi presso alla superficie del mare, e per così dire sì servonò del loro becco come d’un rampone. Volano con estrema rapidità, portandosi con pari agevolezza contra vento, ed in poche ore percorrono spazi incredibili. Passanò le notti aggruppati attorno a qualche punta di roccia. — 180 — SPECIE CCXXXI, Puffinus Cinereus (Linneo). Puffin Cendre. Berta Maggiore. Giaurru €. M. Nota. Giusta Linneo questa specie apparteneva al genere Procellaria, epperciò descritta sotto la denominazione di Procellaria Puffinus. Testa, guancie, nuca, e dorso d’un cenerino chiaro : tutte le piume del dorso terminate da una zona più chiara ancora: sca- polari, ali, e coda di un cenerino nericcio, 0 color d’ardesia : ai lati del collo, e del petto delle onde di un cenerino chiarissimo : tutte le altre parti inferiori d’un cenerino chiarissimo : tutte le altre parti inferiori d'un bianco puro. Comunissima fra noi, nidifica nelle fessure delle rocche, e scogli isolati, o prospicienti il mare. SPECIE CCXXXII. Puffinus Anglorum (Temminck). Puffin Manks. Berta minore. Giaurru C. M. Sommità della testa, nuca, e generalmente tutte le parti su- periori del corpo, le ali, la coda, le coscie d’un nero, che sem- bra lustro : tutte le parti inferiori d'un bianco puro: il nero, ed il bianco dei lati del collo sì presentano in modo , che colle mezze tinte formano delle specie di lune crescenti. Di rado si fa preda di questa specie, abita però ne ‘luoghi, che frequenta la precedente. e DI Uccello della tempesta. Tuarassimroma ( Virg. ) Carattere generico. Becco più corto della testa , molto com- presso alla punta : le mandibole scanalate repentinamente pie- gate verso l'estremità : l’inferiore compressa, scavata a grondaja formante un angolo: narici riunite in un sol tubo alla superficie del becco, ove lasciano vedere due distinti orificii; piedi medio- cri, spesso lunghi, gracili: tarso lunghissimo : tre dita d’avanti lunghe intieramente palmate, dito di dietro nullo rimpiazzato da un’unghia molto puntuta ; ali lunghe: il primo remigio il più lungo; coda quadrata, o leggiermente forcuta. Le specie comprese sotto questo genere sono decisamente semi notturne. Di giorno fanno stazione nelle fessure delle rocche, e cacciano ai crepuscoli. Si nutrono di semenza di piante marine, e di piccoli molluschi, che cercano volando a piccola distanza della superficie delle acque. Sieguono come il Puffino il corso delle navi. SPECIE CCXXXIII. Thalassidroma Pelagica (Linneo). Thalassidrome tempéte. Uccello della tempesta. Pibinga C. M. Testa, dorso, ali, e coda d’un nero opaco; parl inferiori d'un nero di fuligine: una larga striscia transversale d'un bianco puro sul groppone ; scapolari, e penne secondarie delle ali terminate di bianco; coda, e remigi neri. — {82 — Comunissima questa specie fra noi: abita sopra gli scogli de- gli Isolotti , ove nidifica. GENERE LXXXVII. OccHe. AnseR (Brisson). Becco più corto della testa, 0 di lunghezza uguale, forte, co- nico, elevato alla base, coperto d'una cera, depresso verso la punta, rotonda, ottusa, unguiculata ; bordi delle due mandibole dentellate in lame coniche, l’inferiore meno larga della supe- riore: narici laterali situate verso il mezzo del becco, forate d’avanti al becco di mediocre lunghezza: piedi impiumati sino al ginocchio ritirati indietro, a tarso lungo : tre dita d’avanti in- tieramente palmate, dito posteriore libero articolato sul tarso spogliato di membrana, o portante un rudimento : ali mediocri; il primo remigio uguale al secondo, 0 un po' più corto. Vivono nelle praterie, e nelle paludi ; nuotano poco, e non si tuffano nell’acqua ; nel volo le compagnie formano un angolo. SPECIE CCXXXIV. Anser Ferus (Latham |). Oie cendrée, o Premier. Occa Paghettana. Oca de Mari €. M. Oca Areste C. S. Piume d'un cenerino chiaro; alto del dorso, scapolari, € grandi coperture delle ali d'un cenerino bruno strisciato di bianchiccio; piccole coperture, tutti i bordi esteriori delle ali , e la base dei remigi di un cenerino bianehiccio; groppone cene- rino ; basso-ventre, e copertura inferiore della coda d'un bianco puro. Bi passaggio annuale fra noi, ma sempre d’inverno. — 183 — SPECIE CCXXXY. Anser Segetum (Gemel ). Oie Vulgaire, ou Sauvage. Occa Granaruola. Oca Silvatica C. M. Oca Areste C. S. Testa ed alto del collo d’un cenerino bruno ; basso del collo, e le parti inferiori d'un cenerino chiaro ; alto del dorso, seapo- lari, e tutte le coperture delle ali d’un cenerino bruno strisciato di bianchiccio, groppone d’un bruno nericcio ; basso ventre, e copertura inferiore della coda d’un bianco puro. Di passaggio qualche volta in ottobre. GENERE LEXXVIII: Crono Cyenus ( Meyer ). Becco di larghezza uguale in tutta Ja sua lunghezza , molto più alto che largo alla base, depresso alla punta ; le due mandi- bole dentellate a lamine transversali ; narici oblunghe laterali forate verso il mezzo del becco; il collo sottile e molto lungo; piedi fuori d’equilibro, corti, tre dita d'avanti intieramente pal- mate, quello di dietro piccolo, e libero. 1 Cigni hanno le acque in patrimonio, e con dei movimenti pieni di grazia, e di eleganza fauno pompa di quell’impero che a giusto titolo è stato loro accordato, essendo il più bell’or- namento dei piani liquidi. Si nutriscono di piante, ed insetti acquatici. — i84 — SPECIE (CCXXXVI. Cygnus Musicus ( Linneo ). Cygne Sauvage Cigno Selvatico Cignu o Cisin C. M. ° Tutte le piume d’un bianco perfetto, ad eccezione della testa, e della nuca, che sono leggiermente tinte di gialliecio sporco; becco nero coperto alla base da una cera gialla, che circonda la regione degli occhi. Di passaggio annuale in autunno, e parte in primavera. Di raro vedesi nelle acque di Cagliari, ma più frequentemente in quelle d’Oristano. SPECIE CCXXXVII. Cygnus Olor (Linneo ). Cygne Tuberculè ou domestique. Cigno Reale. Cignu o Cisim C. M. Tutte le piume d’un bianco puro, eccettuata, come nella pre- cedente specie, la testa e la nuca ombreggiata appena d’un giallicio sporco ; becco d'uguale larghezza in tutta la sua esten- sione, più alto che largo; la mandibola superiore d’un bellissimo colore d’arancio, l’inferiore color di carne; entrambe sono den- tellate, e bordate di nero, come pure le due lamine; la base coperta da una membrana nera, che s'estende anche alle narici: piedi sfumati di nero. — 185 — Alcune coppie se ne vedono fra noi d'inverno.’ Un bellissimo individuo ne fu predato ai 15 febbraio 1842 nello stagno di Cagliari detto Su Mianu, quale non mi fu dato di poter acqui- stare, ed avea la lunghezza totale di cinque piedi, e sette pollici. AnaTRE Anas ( Linneo). Carattere generico. Consimili ai generi precedenti ad ecce- zione del becco, che questo l’ha troppo compresso e largo verso la punta, uguale, o più lungo della testa, ed in alcune specie al- quanto ricurvo in alto delle dentellature delle mandibole, che sono lunghe, e schiacciate , e del dito posteriore, che è libero affatto senza membrana. Le specie, che cadono sotto questo genere ricercano sempre le imboccate dei fiumi, e non si mostrano mai sopra le acque di pieno mare. Vi passano solamente di volo. Queste anatre d’acqua dolce si tuffano raramente, e lo fanno solo per sottrarsi alle disgrazie di cui possono essere minacciate. Emigrano lungo i fiumi, ed i laghi, e rimontano annualmente in massa le grandi riviere. SPECIE CCXXXVIII. Anas Tadorna (Linneo). Canard Tadorne. Anatra Volposa. Anadiera. C. M. Testa, e collo d'un verde opaco; parti inferiori del collo, co- — 186 — perture delle ali, dorso , fianchi , groppone, e base della coda d’un bianco puro ; scapolari, una larga fascia in mezzo del ven- tre, basso ventre, remigi, e l’estremità delle penne codali d’un nero profondo; un largo cinturone rosso cinge il petto, e ri- monta sull’alto del dorso; specchio delle ali d’un verde porpo- rato: coperture inferiori della coda, rosse. i Arrivano fra noi in decembre, e gennaio, partono dopo avervi nidificato, alcune rimangono stazionarie. SPECIE CCXXXIX. ; Anas Boschas ( Linneo ). Canard Sauvage. (rermanreale. Anadi conca birdi C. M. Anade conca irde, e Anade Reale C. S. Testa, e collo d’un verde molto carico; un collare bianco al basso del collo; parti superiori rigate di zigzag finissimi d’ un bruno cenerino, e d’un grigio bianchiecio; petto d’un color ca- stagno carico ; il rimanente delle parti inferiori d’ un grigio bianco rigato di zigzag finissimi d’un bruno cenerino. Stazionaria fra noi. SPECIE CCXL. Anas Strepera ( Linneo ). Canard Chipeau. Canapigha. Trigali C. M. Testa, e collo marcato di punti brani sopra un fondo grigio: — 187 — parti inferiori del collo, dorso, e petto marcati di mezze lune nere: scapolari, e fianchi rigati di zigzag, nericci e bianchi, si- milmente le coperture delle ali di un rosso castagno ; grandi coperture, e groppone d’un nero profondo. Di passaggio annuale in autunno, partono in marzo e aprile. SPECIE CCXLI. Anas Acuta (Linneo). Canard Palet. Codone, Agu C. M. Sommità della testa variata di bruno, e nericcio, guancie, gola, ed alto del collo d'un bruno a gradazioni di violetto, e di porpora: sopra la nuca una fascia nera bordata con due fascie bianche : parte anteriore del collo, ed inferiore delcorpo d'un bianco puro; dorso e fianchi rigati a zigzag neri, e cenerini ; sugli seapolari delle lunghe macchie nere. Di passaggio annuale in autunno, parte in aprile, alcuni anni più tardi. SPECIE CCXLII. Anas Penelope (Linneo). Canard Siffleur. Fischione. Busciu C. M. Fronte d'un bianco gialliccio; testa, e collo d'un rosso castagno; — 188 — faccia puntellata di nero; gola nera ; petto di colore di feccia di vino; dorso, e fianchi rigati di zigzag neri, e bianchi : copertura delle ali, e parti inferiori bianche ; specchio delle ali composto di tre fascie, delle quali le laterali d’un nero profondo, e quella di mezzo verde, scapolari nerì strisciati di bianco. Di passaggio come la precedente. SPECIE CCXLIII. Anas Querquedula (Linneo). Canard Sarcelle d’Été. Marzaiola. Circuredda C. M. Anadone C. S. Sommità della testa nericcia ; una fascia bianca passa sopra gli occhi , e si dirige sopra la nuca; gola d’ un nero profondo; testa e collo d'un bruno rossiccio seminate di piccoli punti bian- chi ; basso del collo, e petto scagliato a fascie nere; copertura delle ali d’ un cenerino azzurrognolo ; specchio delle ali d’ un verde cenerino bordato di due fascie bianche. Di passaggio fra noi in decembre, e gennaio, e parte dopo avervi nidificato. SPECIE CCXLIV. Anas Crecca (Linneo). Canard Sarcelle d’ Hiver. Alzavola. Gircuredda C. M. Anadone C. S. Sommità della testa, guancie, collo d'un rosso castagno ; una — 189 — larga fascia verde s'estende dagli occhi sino alla nuca: parte in- feriore del collo, dorso, scapolari e fianchi rigati alternativamente di zigzag bianchi , e neri ; petto d’un bianco rossiccio variato di di macchie rotonde ; ventre bianco , o d’ un bianco gialliccio ; coperture delle ali brune; fascia bianca longitudinale sugli sca- polari. Di passaggio annuale nell'inverno, e parte dopo aver nidifi— cato fra noi. SPECIE CCXLV. Anas Clypeata (Linneo). Canard souchet. Anatra Mestolone. Biccangia C. M. Testa e collo d’un verdastro carico a riflessi, petto di un bianco puro ; ventre, e fianchi d’un rosso castagno, dorso di un bruno nericcio; copertura delle ali d’un azzurro chiaro; scapolari d’un bianco marcato da punti, e macchie nericcie; specchio delle ali d’un verde carico. Di passaggio annuale; arriva in autunno, e parte in aprile. SPECIE CCXLVI. Anas Fusca (Linneo). lanard double Macreuse, Germano di mare. Busciu de Ispagnia C. M. . . Ci . . Tutte le piume d’ un nero profondo , e vellutato ; sotto degli occhi una mezza luna bianca; un piccolo specchio bianco sulle ali. In qualche inverno si fa vedere fra noi, ma ben di raro. — 190 — SPECIE CUXLYI. Anas Rufina (Pallas). Canard Siffleur Hupé. Fischione Turco. Piberoni G. M. Testa con ciuffo a piume setose, guancie, gola , e parti supe— riori del collo d'un bruno rossiccio , 0 baio; parti inferiori del collo, petto, ventre, e basso-ventre d’un nero profondo; dorso, ali, e coda d'un bruno chiaro ; fianchi , la giuntura delle ali, e base dei remigj, bianchi. Di passaggio in marzo, ed aprile; piuttosto la specie è rara. SPECIE CCXEVHI. Anas Marmorata (Temminck). Canard Marbré. Garganella marmorata. Trigali differenti €. M. Testa ciuffettata, sommità della medesima, circuito del becco, e tutto il collo bianchiccio macchiato con finissime striscie longi- tudinali: una gran macchia bruna-ovoide attorno gli occhi: manto, dorso, scapolari, e penne codali di un bruno oscuro, con delle mezze lune di colore Isabella alle punte delle piume delle prime parti, egrandi macchie bianche con qualche grada- zione cenerina nelle punte delle piume delle seconde parti; petto, fianchi, coscie, basso-ventre, è coperture della coda ondati — 191 — di bruno-chiaro sopra fondo bianchiecio appannato: ventre più chiaro, quasi impercettibile ondato di bruno chiarissimo. Pare che questa specie faccia stazione fra noi, 0 in qualche parte vicina, poichè dessa finora non si è trovata in verun altra parte, ed è stata per la prima volta scoperta fra noi dal mio amico Professore Cantraine. Un altro individuo io ne ebbi in giugno del 1839, e mai più finora potei ottenerne. SPECIE CCXLIX. Anas Marila Canard Milouinan Moretta grigia Busciu €. M. Tutta la testa, e la parte superiore del collo d'un nero a ri- flessi verdastri; parti inferiori del collo d’un nero profondo: alto del dorso, e scapolari d’un bianchiccio rigato a grandi distanze con dei zigzag finissimi neri: ventre, e fianchi d'un bianco puro: basso-ventre rigato con dei zigzag bruni. Accidentale è il passaggio di questa specie fra noi. SPECIE CCL. Anas Ferina (Linneo ) Canard Milouin Moriglione Cabarossu €. M. Testa , c collo d'un rossiccio brillante: parti superiori del dorso, petto, e groppone d'un nero opaco: dorso, scapolari coperture delle ali, fianchi, coscie, e basso ventre d'un ce- — 192 — nerino bianchiccio, rigato con numerosissimi, e vicinissimi zigzag d'un cenerino azzurrognolo: ventre bianchiccio variato di zigzag cenerini quasi impercettibili. Di passaggio annuale in autunno; partono in aprile. SPECIE CCLI. Anas Leucophtalmos (Bechstein). Canard a iris blanc ou nyroca. Moretta tabaccata Nieduzzeddu C. M. . . . . Testa, collo, petto, e fianchi d’un rossiccio vivissimo; al- l’intorno pel collo un piccolo collare d’un bruno carico: sotto la mandibola inferiore una macchia angolare d’un bianco puro: dorso, ed ali d’un bruno nericcio ‘a riflessi purpurei seminato di piccoli punti rossi: specchio alare bianco termi- nato in nero: ventre d'un bianco puro. Piuttosto raro è il loro passaggio, ma sempre d'inverno. SPECIE CCLII. Anas Fuligula (Linneo). Canard Morillon. Moretta. Niedduzzu :C. M. Testa con ciuffo a piume affilate, e lunghe, collo, e petto d'un nero a riflessi violetti, e verdi: dorso, ali, e groppone di un bruno nericcio a riflessi bronzati seminati di punti bruni: ventre, fianchi, e la fascia transversale sull’ ala d'un bianco puro: basso ventre d'un bruno nericcio. Comunissima fra noi è questa specie, che arriva in decembre, e parte dopo avervi nidificato. si — 199 —. SPECIE -CCLIII. Anas Clangula. Canard Garrot. Quattr occhi. Anadi Furistera C. M. Un grande spazio bianco alla radice del becco: il rimanente della testa, e la parte superiore del collo d’un verde porpo- rato molto carico: parte inferiore del collo, petto, ventre, basso-ventre, fianchi, grandi coperture delle ali, ed una parte degli scapolari d'un bianco puro, dorso, groppone, ed una parte degli scapolari d'un nero profondo, coscie, e coda d’un nero cenerino, Arrivano fra noi in autunno, partono in pri- mayera, ma in scarso numero. SPECIE CCLIV. Anas Leucocephala (Latham). Canard. Couronneé. Gobbo ruginoso. Titillonariu e Capocinu GC. M. Sommità della testa d’un nero profondo: fronte, guancie, gola, ed occipite d’un bianco puro: parti inferiori del collo, e nuca neri; petto, parti del corpo, e fianchi d’un bel rosso carico ta- gliato da fine linee in forma di zigzag d’un bruno nericcio: groppone d’un rosso porporato: coda nera: parti inferiori d’ un bianco rossiccio tagliato transversalmente con dei fini zigzag. Questa specie non è molto numerosa, nè comune fra noi, pure vi nidifica. Ebbi varie volte in maggio i pulcini in peluria uni- tamente. alla madre. 13 — 194 — GENERE Xx Merco. Mercus ( Linneo). Carattere Generico. Becco mediocre, o lungo, dritto, gracile, cilindrico, conico, più, o meno allargato alla base : bordi delle due mandibole serratiforme, i denti acutissimi e diretti indietro, l'estremità della mandibola superiore adunchissima ed unguicu- lata; narici elittiche, trasforate da parte a parte, e longitudi- nalmente verso il mezzo dei due lati del becco; piedi corti, riti- rati nell’addome; quattro dita, tre d’avanti intieramente palmate, l'esterno più lungo delle altre, uno di dietro libero, articolato sul tarso, e che posa a terra sull’estremità; ali mediocri, il primo remigio uguale al secondo o soltanto un po’ più corto. Le specie comprese sotto questo genere rassomigliano molto alle Anitre. Vivono sopra le acque ove nuotano, avendo per lo più tutto il corpo sommerso ad eccezione della testa; si tuffano facilmente, e soventi, nuotano con estrema facilità, e si servono delle ali per ajutarsi nel nuoto. Volano con gran velocità, e so- stengono a lungo il volo. Si nutriscono principalmente di pesci e di anfibj. SPECIE CCLV. Mergus Merganser (Linneo). Grand Harle. Smergo Maggiore. Strallera GC. M. Cucumarzolu C. S. Testa, e parte superiore del collo d’un nero verdastro a riflessi; parte inferiore del collo, petto, ventre, basso-ventre, coperture delle ali, e gli scapolari i più lontani dal corpo d’un bianco puro con una gradazione di rosso gialliccio nelle parti inferiori: alto — 195 — del dorso, e gli scapolari i più vicini del corpo d’un nero pro- fondo ; piegatura delle ali nericcie. Si vedono arrivare fra noi questi uccelli verso i primi d’otto— bre, partono in aprile. Frequentano di preferenza gli stagni. SPECIE CCLVI. Mergus Serrator (Linneo). Harle Huppé. Smergo Minore. Strallera C. M. Cucumarzolu C. S. Testa, ciuffo, e parte superiore del collo d’un nero verdastro a riflessi; un collare bianco cinge il collo ; petto d’un bruno ros- siccio marcato a macchie nere; all’inserzioni delle ali quattro, o cinque macchie bianche orlate di nero; specchio delle ali bianco, ma tagliato da due fascie transversali nere; alto del dorso, e scapolari d’un nero profondo, ventre bianco; coscie, e gropponi rigati di zigzag cenerine. Passa, ed abita come la specie precedente, ma più comune. SPECIE CCLVII. Mergus Albellus ( Linneo ). Harle piette. Pesciajolo. Scocalettu C. M. Cucumarzolu C. S. Una gran macchia d’un nero verdastro da ciascun lato del becco; una simile nera longitudinale sull’occipite ; ciuffo: sotto il collo gli scapolari, piccole coperture delle ali, e tutte le parti — 196 — inferiori: d'un bianco purissimo ; alto del dorso , le due mezze lune, che si dirig ggono verso i. tati del: petto e dei bordi degli sca- polari d'un.nero nebbia ;‘coda cenerina:; dii e coscie va- riali cdi zigzag cenerini. Passa in dicembre fra noi, i giovani sono comunissimi, e ra- rissimi gli adulti in perfetta livrea. PeLLicano. PrrecaNUS ( Linneo ). Carattere generico. Becco lungo, dritto, largo, depressissimo, mandibola superiore appiattata, terminata in un’unghietta, o rampino durissimo, compresso, e molto curvato : mandibola in- feriore formata da due spigoli osseosi depressi, flessibili, riuniti alla punta; da questi due spigoli pende una pelle nuda in forma di sacco; faccia, e gola nuda; narici poste alla base del becco , fesse longitudinalmente ; piedi forti, corti, tre dita d’avanti , quello di dietro s'articola internamente, ma sopra il medesimo piano degli altri, tutti sono riuniti da una sola membrana; un- ghie, quella del dito di mezzo senza dentellatura; ali di mediocre lunghezza; il primo remigio più corto del secondo, che è il.più lungo di tutti, le grandi.coperture alari, e le penne secondarie, che s'approssimano di più al corpo sono dell’istessa lunghezza dei remig]. I Pellicani sono uccelli grossissimi che vivono indistintamente sui fiumi, laghi, e lungo le coste marittime. Il loro nutrimento consiste in pesci, dei quali si fanno una gran provvista nel vasto sacco che pende nella mandibola inferiore, da dove il nutrimento passa successivamente nell’esofago, a misura, che la digestione è fatta. y — 197 — SPECIE CCLVHII. Pelecanus Onocrotalus ( Linneo ). Pelican blanc. Pellicano. Pellicanu. Tutte le piume d’un bel bianco leggiermente tinto di rosso chiaro, i remigj neri ; faccia nuda d’un bianco roseo; un maz- zetto di piume lunghe, ed affilate all’occipite. Di passaggio accidentale; uno dei due individui presi all’im- boccatura della Scaffa in Cagliari esiste nel nostro Museo, dono del fu Re Carlo Felice di gloriosa ricordanza. Il genere Pellicano, Pelecanus trovasi dappertutto. GENERE xCII. Cormorano. Carso ( Meyer). Carattere generico. Becco assai lungo, dritto compresso, ro- tondato di sopra; mandibola superiore solcata, curvatissima alla punta : l’inferiore compressa, più corta, ottusa, e poco curva : narici lineari, poste alla base del becco, clie è impegnato in una piccola membrana, la quale estendesi sulla gola, che è nuda, come anche la faccia; piedi corti, robusti, ritirati nel basso-ventre , quattro dita riunite da una sola membrana, l'esterno più lungo di tutti, quello di dietro articolantesi internamente; l’unghia del dito intermedio dentata a sega; ali mediocri, il primo remigio più corto del secondo, che è il più lungo. I Cormorani sono gran — 198 — consumatori di pesci, che perseguitano con una velocità straordi- naria. Tostochè questi uccelli hanno scoperto la preda che nuota pacificamente in seno al fiume, o al mare, in un batter di ciglio s'immergono, afferrano con un remo la vittima, che indarno cercherebbe di sciogliersi dalla fatale membrana, e la ricondu— cono ajutandosi coll’altro piede sulla superficie dell’onda; quivi con agile maneggio il pesce slanciato in aria, cadendo immedia- tamente colla testa in giù, viene ricevuto senza resistenza per parte delle pinne, i cui raggi sono allora naturalmente coricati indietro, nel gozzo dilatabilissimo dell’uccello. SPECIE CCLIX. Carbo Cormoranus ( Meyer ). Grand Cormoran. Marangone. Crobu Anguiddargiu C. M. Corvu Marinu C. S. Sulla gola un largo collare bianco, e bianchiccio, le di cui estremità si estendono insino sotto gli occhi; sommità della testa, collo, petto, tutte le parti inferiori, e groppone d’un nero verdo- gnolo a riflessi; sopra il collo dei picccoli tratti bianchicci, che sono quasi impercettibili; piume dell’alto del dorso, e delle ali d’un bruno cenerino, o color di bronzo nel mezzo orlate d’una larga fascia d’un nero verdognolo a riflessi. Stazionario fra noi, abita tutti i nostri stagni, e si nutrisce a preferenza d’anguille, delle quali trova in abbondanza nei detti stagni. Veggonsi di notte le rupi di Sant'Elia coperte di Cormo- rami, tanto di questa specie, che delle seguenti. > — 199 — SPECIE CCLX. Carbo Cristatus (Temminck). Cormoran largup. Marangone Largup. Crobu Anguiddargiu C. M. Corvu Marinu C. S. Tutte le piume del più bel verde carico risplendente, e lustro: alto del dorso, scapolari, coperture, e penne delle ali d’un bel color di bronzo: ciascuna piuma è come incornicciata da una stretta fascia d’un bel nero, che sembra vellutato. Stazionaria è anche questa specie fra noi : abita come la pre- cedente ; ma si trattiene anche a pescafe sui bordi del golfo di Cagliari, questi non danno la preferenza alle anguille, come fa la sunnotata specie, li vidi varie volte pescare Labri, Spari , ed altri generi di pesci. SPECIE CCLXI. Carbo Leucogaster (Nobis). Crobu brenti bianca C. M. Becco affilato, sottile, l'apertura longitudinale del medesimo è di tre pollici, e nove linee, molto più lungo della testa : coda lunga, composta di dodici penne : tutte le parti superiori, cioè testa, collo, e groppone, sono d’un bruno leggiermente tinto di verdastro cangiante : le penne delle copritrici alari, e del dorso sono orlate d'una frangia biancastra, e lustra, remigj d’un nero opaco, coda dello stesso colore, ma bordata tanto nelle barbe esterne, che interne d’un bianco sporco , tutte le parti inferiori — 200 — d’un bianco puro, eccetto le parti esterne delle coscie, che sono sfumate di bruno nerognolo: la parte superiore del becco bruna, l’inferiore gialliccia: la piccola borsa gutturale dello stesso colore, piedi d’un giallo smorto: tarso, e parti inferiori delle dita nere, iride costantemente bianca. La lunghezza totale, cioè dalla punta del becco sino all’estremità della coda due piedi, e quattro pol- lici: lunghezza del tarso due pollici. 1 giovani di questa specie sono d’un nericcio verdastro , nella parte superiore del corpo : l’inferiore bruna macchiata di bianco, l’iride bruna. Staziona fra noi ; abita alla parte di Sant’ Elia, non s'accom- pagna cogli altri, che vanno di giorno a pescare negli stagni, e fiumi, ma sta costantemente in quei dintorni : ne feci preda in varie stagioni, e le trovai sempre presso a poco nella suddescritta livrea. Nidificano nelle fessure delle rupi del luogo suindicato : non potei finora ottenere le uova, a causa della pericolosa località in cui le dispongono. SPECIE CCLXII. Carbo Pygmaeus ( Temminck). Carmoran Pygmeée. Cormorano Pigmeo. Tutte le piume delle parti superiori del corpo d’un nero ce- nerino orlate d’una stretta fascia nera lustra, che pare vernic—- ciata: testa, collo, e parti inferiori d'un nero verdognolo : sopra degli occhi tre piccoli punti bianchi disposti in sopracciglio. Di passaggio accidentale. Due soli individui ne sono stati predati nel maggio 1831. Il genere Cormorano, Curbo trovasi dappertutto. Nota. Il genere 93 Pazzo, Sula manca fra noi. / — WE GENERE XCIV. CoLimso. CorymBus (Latham). Carattere generico. Becco mediocre, forte, dritto, molto pun- tuto, compresso, narici situate ad ambi i lati del becco, e presso la sua base, concave, bislunghe, semichiuse da una membrana, forate da parte a parte: piedi ritirati nel basso-ventre, tenendo il corpo fuor d’ecquilibrio: tarsi compressi: quattro dita , tre d’avanti lunghissime, intieramente palmate : uno di dietro cor- tissimo, articolato sul tarso , portante una piccola membrana sciolta : unghie piatte: il primo remigio più lungo di tutti : coda cortissima, e rotonda. I Colimbi perseguitano la lor preda sino negli abissi i più profondi, sono questi uccelli pesanti nel volo, e nel camminare, nuotano però con vivacità maravigliosa, sommergonsi soprattutto con tanta facilità, che si veggono spesso percorrere spazii lunghissimi, prima di ricomparire sulla super- ficie delle onde. Il loro nutrimento è di pesci, dei quali fanno una gran distruzione. SPECIE CCLXIII. lolimbus septentrionalis ( Linneo ). Plongeon Cat marin. Strologa piccola. Gangorra differenti C. M. Lati della testa, gola, e lati del collo d'un cenerino vellutato, o color di sorcio : sommità della testa marcata da macchie nere: occipite, parti posteriori, ed inferiori del collo marcate di righe — 202 — longitudinali nere, e bianche : sulla parte anteriore del collo una larga fascia d’un rosso castagno vivissimo : petto, e parti in- feriori d’un bianco perfetto : fianchi, dorso, e tutte le altre parti superiori d’un bruno nericcio con delle piccole macchie bianche, e poco distinte. Di passaggio accidentale fra noi. Un bellissimo individuo fu predato in uno dei nostri stagni nella primavera del 1838. Il genere Colimbo, Colymbus, trovasi dappertutto. Nota. Il genere 95 Guillemoto , Uria, manca fra noi. GENERE XCVIa Mormone. Mormon (Iliger). Carattere generico. Becco molto corto, più alto che lungo, compressissimo , le due mandibole arcuate , scanalate transver- salmente, smarginate verso la punta, lisca tagliente, alta più del cranio : narici marginali lineari , quasi intieramente chiuse da una membrana nuda ; piedi corti , ritirati nel basso-ventre , tre dita d’avanti del tutto palmate, senza pollice ; unghie adun- chissime : ali corte; il primo, e secondo remigio sono i più lunghi; coda composta di dodici rettrici. Il loro nutrimento consiste in pesciolini, molluschi , di cro- stacie, ed in mancanza di questi, di piante acquatiche — 203 — SPECIE CCLXIV. Mormon Fratercula (Temminck). Macareux Moine. Polcinella di mare. Sommità della testa, tutte le parti superiori ed una larga col- lana che cinge il collo d’un nero profondo e lustro: guancie, una larga fascia sopra degli occhi, e gola d’un grigio chiarissimo, petto, ventre, e le altre parti inferiori d’un bianco puro. Accidentale fra noi è il loro passaggio; un solo individuo ne fu predato vivo nell’inverno del 1835, il quale si lasciò avvici— nare, e prendere colla mano senza la menoma difesa. Il genere Mormone, Mormon trovasi nei mari del Nord. GENERE XCVII. Pinguino. ALca (Linneo). Carattere generico. Becco dritto. largo, compressissimo, assai curvo verso la punta; le due mandibole coperte alla metà da piume, solcate presso l’estremità ; la superiore adunca, l’infe— riore che forma un angolo tagliente: narici collocate a ciascun lato del becco, alla metà lineari, quasi del tutto fermate da una mem- brana fornita di penne: piedi corti, ritirati nel basso-ventre; tre dita del tutto palmate; unghie poco adunche, ali corte, il primo remigio della lunghezza del secondo, o un po’ più lungo. — 204 — Questi uccelli, celando i loro costumi, e le loro abitudini sui vasti mari vicini ai due poli sarebbero del tutto sconosciuti, se a lunghi intervalli le tempeste, e gli uragani non ne gettassero alcuni individui sui continenti, ed avvegnacchè vi rimangono appena il tempo necessario per rimettersi delle fatiche della procella. Si nutrono come quelli del genere precedente. SPECIE CCLXV. Alca Torda (Linneo). Pingouin Macroptere. Gazza Marina. Sommità della testa, nuca, lati del collo, e tutte le altre parti superiori d'un nero profondo; una fascia longitudinale d'un bianco interrotto da macchie brune va dal mezzo del becco insino agli occhi: remigj d’un bruno nericcio; gola, parte anteriore del collo, petto, e tutte le parti inferiori d'un bianco puro; del bianco a macchie cenerine occupa i lati dell’occipite, ed una stretta fascia nera si disegna dietro gli occhi. Di passaggio raramente fra noi, tre individui ne sono stati predati a mia notizia nello spazio dì dieci anni. Il genere Pinguino, Alca trovasi presso i mari del Nord. Con permissione. J INDICE = tammbintz iINtArRmamuim Contenute nel presente Volume DEDICA. ERBE AZIONE A ERO doti I TONO CERO ISTE. ORDINE I. - RAPACI. GENERE I. Avoltoj- .- .* .-. IMVONNODA LIV ZAA pira » Elga Gapagti 1 3 (> 00; ISSUE, ERA A, RE » INaglalcecenzai. i A » Vate SOLITO ea O EA e TR ORDINE II. —- OMNIVORI. GENERE NES Coin vanni. ar fado: i 83 » NESSO REA E E i DO » MII Spezzano .: 0... +0, Ge, Sa » Me Pirrocoraccie: .< .- ISSNSIDM IUS... 27 » XI: Coracete.s.* 3. O TIMO, Ri , HT28 » XII. Rigogelihagni #iscvigagt- | « DI 29 » LA METRIO ORSO C BegORDii seta 1 » XV. Martinelti:.- .:-.> SINO, VIA, ., diga ORDINE III. — INSETTIVORI. GENERE XV. Velie rente tle SISI AIA. MSN » Vle Rgbguuseheo sa re a, Dido » SOA MER DI e lc DELI » XVIII. Cineli. + 3/4 00,4 INFM RI. » 42 » XP Berlino n A » DB OO MI DIRI AES MR N DT » - «XXI. Sericiolii.- .:°.-- 0 FIDI, Hi, BOARA » Mexes assicole ngi ia Ma DIO » SAU Ser e e RENE TA 0. » XXKVy Cutrettole -.’....... imoposhà. + 75505 . anti » XXV. Spioncelle- .- .- . B'iiinmt. «Vl... da 62 — 206 — ORDINE IV.- GRANIVORI. GENERE XXVI. Allodole » XXVII. Cingallegre . » XXVIII. Zigole . » XXIX. Lossie. i. » XXXI. Fringuelli ORDINE V.- ZIGODATTILI. GENERE XXXII. Cuculi. » XXXIII, Pichi. . » XXXIV. Torcicolli. ORDINE VI. - ANISODATTILI. GENERE XXXVII. Ticodroma » XXXVIII. Bubole ORDINE VII. —- ALCIONI. GENERE XXXIX. Merope » XL. Alcedini ORDINE VII. —- CHELIDONI. GENERE XLI. Rondini. » XLII. Martinetti . » XLII. Succiacapre ORDINE IX. - COLOMBI. GENERE XLIV. Colombi ORDINE X. - GALLINACCI. GENERE XLIX. Pernici ORDINE XI. — ALETTORIDI. GENERE LI. Glareole ORDINE XII. CORRIDORI. GENERE LII. Ottarde. . ORDINE XIII. - GRALLE. GENERE LIV. Edicnemi . » LV. Sanderling » » 103 106 109 110 112 113 GENERE LVI. » LVII. » LVIII. » LIS » LX. » LXT. » LXII. » LXIII. » LXIV. » ESNOVE » LXVI. » LXVII. » LXVIII, » LXIX. » LXX. » LXXI. » LXXIII. » LXXIV. » LXXV. » LXXVI. » °° LXXVII. — 207 — Trampoliere . Ostrichiere Piviere Vanelli Volta pietre . Grue . Cicogne Aironi Nitticore . Fenicotteri Avocette Becco Spatula Ibi. Chiurli Beccacini . Totani Bargia Beccaccie . Ralli Gallinole . Porfirioni ORDINE XIV. - PINNATIPEDI GENERE LXXVIII. » EXXSC Folaghe Marangoni ORDINE XV. - PALMIPEDI. GENERE LXXXI. » LXXXII. » LXXXV. » LXXXVI. » LXXXVII. a LXXXVIII. » LXXXIX. » XC. » NGI » XGIE. » XCIV. » XCVI. » XCVII. Rondini Marine . Gabbiani . Puffini . Thalassidrome Oche Cigni . Anatre. Merghi. Pellicani . Cormorani. Colimbi Mormoni . Pinguini. ARR, è tacon o tiendenea® n DRAMA i nno \WACRENR Loc RI