DEI VERTEBRATI PER IL DOTT. GIUS. CIRINCIONE 1 Docente di Clinica Oculistica nell’ Università di Palermo II. Sullo sviluppo dell’Occhio dei rettili CON TAV. X- XIX PALERMO STAB. TIPO-LITOGRAFICO ‘“ ERA NOVA ,, 1901 EMBRIOLOGIA DELL'OCCHIO DEI VERTEBRATI PER IL BOTT. GIUS. GIRINGIONE Docente di Clinica Oculistica nell’ Università di Palermo II. — Sullo sviluppo dell’Occhio dei rettili CON TAV. X- XIX & PALERMO STAB. TIPO-LITOGRAFICO ‘ ERA NOVA ,, 1901 DEDICATO ALL’'ILLUSTRE ACCADEMIA DI MEDICINA DI TORINO IN SEGNO DI VIVISSIMA RICONOSCENZA ga TIE «Io son convinto che uno studio preliminare, molto rigoroso, di tutte le classi di «vertebrati e del maggior numero possibile di individui e di stadi embrionali debba pre- «cedere la generalizzazione di una osservazione quale che sia, perchè altrimenti si corre «rischio, e ciò è spessissimo accaduto nell’embriologia oculare, di estendere a tutti gli «animali ciò ch'è di sola pertinenza di un individuo, di una specie, di una o più classi. «Io farò seguire a queste ricerche, la esposizione di quanto mi han dimostrato le mie «indagini su ciascuna classe di vertebrato, e comincierò dai Rettili, come quelli che ancora «sono pochissimo noti, e discuterò dopo in una nota finale, la embriogenesi dell’ occhio e « delle parti annesse (Cirincione: Entwickelung der Capsula perilenticularis, 1898, p. 20). In questo lavoro intendo appunto raccogliere i fatti principali che mi è stato dato di osservare nello studio embriologico dell’ occhio dei rettili. Ho schivato con somma cura ogni discussione che non riguardava direttamente ed esclusivamente 1’ occhio di questi animali, onde, data la grande scarsezza di ricerche in proposito, il mio compito si è ridotto ad illustrare le singole fasi di sviluppo dei vari individui studiati. Ho limitato il mio studio all’embriogenesi, vale a dire ho seguito lo sviluppo dell’occhio fino a quell’epoca in cui si sono differenziate le sue singole parti, per la ragione che lo studio dell'ulteriore compimento di sviluppo, essendo questo fatto da peculiari modificazioni dei singoli gruppi di elementi destinati a costituire la data parte dell'organo, non può arrecare alcun serio contributo alla soluzione dei punti controversi dell’embriologia dell’occhio umano. Il materiale, su cui ho lavorato, sono andato raccogliendo dapertutto ove poteva averne, e qui è necessario ch'io esprima grande riconoscenza ai Prof. O.Hertwig, Burch- kardt, Virchow (1) di Berlino, ed al Prof. His di Lipsia, i quali quand’ebbi la fortuna di continuare queste ricerche nei loro splendidi laboratori (1890-92 e 93-94) mi regala- rono molti embrioni di cui era fornito il loro museo, non che al Prof. Raffaele (di Pa- lermo) che mi fornì una bella serie di embrioni di lacerte. Ma la massima parte del ma- teriale mi son procacciato sacrificando, nelle epoche opportune, un numero direi quasi infinito di rettili d'ogni specie, e fui fortunatissimo nell’intrapresa in quanto che ho po- tuto raccogliere serie complete di embrioni di Lacerta agilis, viridis, muralis, vivipara, di Anguis fragilis, Gekko communis, Tropidonotus natrix, e numerosi stadi di Congylus (1) Debbo rendere particolari grazie al Prof. Virehow anche per avermi inviato due rarissimi feti di boa murinus. DST Gr ocellatus, Coronella laevis, Viper berus. Furono vane le mie ricerche per avere uova di coccodrilli, nonostante ne avessi fatto viva premura ai nostri consoli in Egitto; parimenti fu inutile il sacrifizio di molte dozzine di uova di tartaruga, che riuscii a procurarmi in Lipsia, non essendosi nulla sviluppato dopo il prolungato soleggiamento dell’arena, nella quale le seppellii (1); come fu pure inutile il sacrifizio di non poche dozzine di cama- leonti, che durante il mio soggiorno in Africa potei procurarmi con lieve spesa (2). Per intendere i varî cambiamenti morfologici subìti dalle vescicole ottiche, spe- cialmente nel primissimo loro sviluppo, ho praticato le sezioni secondo tre piani: sagit- tale, frontale e trasversale, e per aiutarmi nella riproduzione litografica ho utilizzata la microfotografia (3) Ho già detto che la letteratura non possiede alcuna ricerca sistematica sull’ em- briologia dell'occhio dei rettili. Nelle varie monografie concernenti lo sviluppo dell’ una o dell’altra parte dell'occhio dei vertebrati si sorvola l'occhio di questi animali, o vi si dedicano poche notizie, che si riferiscono quasi sempre a stadi di sviluppo molto inoltrato. Così il Remak nella sua monumentale opera sull’embriologia dei vertebrati a pag. 87 dice: « bei Reptilien hatte ich nicht Gelegenheit die friihesten Bildungsstufen der Medul- larplatte zu beobachten (4)» ed il Kessler nella tanto celebrata monografia sullo sviluppo dell’occhio dei vertebrati quando parla della formazione della vescicola ottica primaria, riferisce le sue indagini sugli embrioni di uccelli, batraci e pesci, ed aggiunge che nulla può dire dei rettili: « Mir die anderen Thierclasse (mammiferi e rettili) hat mir Entwickelungsstadien leider nicht vorgelegen » (5). Più innanzi dichiara che potè studiare lo sviluppo della lente cristallina dei rettili, soltanto su alcuni embrioni nei quali era già distaccata dall’ectoderma, vale a dire in quel periodo di sviluppo in cui cessa il mio studio. Di serpenti non ebbe a disposizione che un solo esemplare di vipera (von Schlangen stand mir nur einziger Embryo von Viper berus zu Disposition, l. c. p. 12). | In un ultimo e grande lavoro pubblicato nel corso di quest'anno (6) sulla struttura e sullo sviluppo del cristallino nelle cinque classi dei vertebrati il Rabl, quando si oc- cupa dei rettili, dichiara che il suo studio concerne soltanto embrioni di lacerta e di tro- (1) Questi animali non sottostanno, come gli altri, alle epoche sessuali e spesso passano anni, senza che il maschio senta il bisogno di coprire la sua compagna, onde questa procrea delle uova infecondate. (2) A giudicare dall’ esile corpo delle femmine di questi animali non si prevedrebbe che nel loro utero- albergassero da 40 a 60 uova. (3) Le figure son tratte dalle microfotografie, che avevo eseguite nella mira di riprodurle in tavole eliografi- che; ma il costo non indifferente di questa maniera di riproduzione mi ha fatto ricorrere anche adesso alle solite — pietre litografiche. 3 (4) Remak, Untersuchungen iiber die Entwickelung der Wirbelthiere, Berlino 1851, p. 87. (5) Kessler, Zur Entwickelung des Auges der Wirbelthiere. Lipsia 1877, p. 6 e p. 12. (6) Rabl, Ueber den Bau und Entwickelungsgeschichte der Linse, Lipsia 1900. SRO pidonoto e che dei primi non potè avere una serie completa tanto che «non può dire quando i disco lenticolare comincia ad invaginarsi » (p. 75), e dei secondi non ebbe che stadi inol- trati di cui il più giovane presentava una « lente cristallina già invaginata nella vescicola secondaria » (p. 83). In questo studio ho potuto utilizzare embrioni in cui l’asse cerebro-spinale era rappresentato dalla doccia primitiva e nei quali il rudimento oculare non era peranco manifesto. Non è possibile farsi un adeguato concetto delle complicate modificazioni che hanno luogo nei rudimenti ottici, senza tener conto di quelle che si manifestano nel medesimo tempo nella porzione anteriore del canale neurale per formare il cervello. A questo studio mal si adatta l’ esame delle sezioni microscopiche, le quali ci rivelano solamente la disposizione delle parti embrionali viste in superficie e secondo un dato piano, men- tre è necessario osservare le varie parti contemporaneamente e nelle loro tre dimen- sioni per poterne paragonare la reciproca disposizione e seguirne le modificazioni suc- cessive. Pertanto è strettamente necessario ricostruire le singole serie di preparati in forma plastica e ad un ingrandimento sufficiente affinchè l’ embrione, visto nel suo in- sieme, possa venire studiato nei suoi rapporti morfologici, così come se si trattasse di un individuo adulto. Nel riferire i risultati delle mie ricostruzioni mi attengo esclusivamente a ciò che interessa direttamente l’occhio, riservando per lo studio generale le considerazioni sulla morfologia della testa embrionale rispetto all’occhio. Il canale neurale dei rettili subisce nella sua porzione anteriore tre curve princi- pali, che, come negli altri vertebrati, son quelle del capo, della nuca e del collo. Nei rettili la prima incurvatura si presenta assai precocemente e così spiccata come in nes- sun altro vertebrato (Tav. XI, Fig. 2-4). Vi contribuisce in principal modo l’inizio delle vescicole ottiche, che in questi animali sono già bene differenziate prima ancora che il canale neurale siasi chiuso, vale a dire prima che il cervello anteriore cominci a distin- guersi come parte speciale. Esse rappresentano due ampie ectasie laterali dell’estremità terminale del medesimo e meritano il nome di infundiboli oculari (Tav. XI Fig. I. a, bd.) (1). La Fig, 1. mostra appunto la fase più iniziale dell’ organo visivo sotto forma di (1) Cfr. Cirincione, Sui primi stadi dell’occhio umano, Napoli 1891, p. 10. Et, dilatazioni coniche bilaterali e simmetriche, alquanto schiacciate d’ avanti all’ indietro (da sopra in sotto se si tien conto della situazione dell'embrione nel sacco amniotico). La parte mediale % (adotto la distinzione di mediale e di distale immaginando l’embriane diviso in due parti uguali da un piano sagittale: la distinsione S SS © SPIE ic \OÌ See 0) TC () OO 0 la LA da 3. J na IS => ES (O) = OTO) QI oto IE >S x \ «Sr LO SZ \ \ AVO OOO ge GVirincione ad.naf,in lap «del. Verlag Vert&Comp. Leipzig. _ GCirmeione, Wirbelthierauge Taf. 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GCirineione, WirbeIthierauge lat oo: QCirincione ad.nat.in lap. del Verlag Ve ita One Leiprig i Del medesimo Autore Wa SI alcune alterazioni degli strati ganglionari dell'intestino di cane (Rendi. della Ri Aecadenta delle Scienze di Napoli — Fasc. 5°, 1888). bs (in comune col Dott. Mirto) Corea cronica progressiva e Corea di Hialfinston indio clinico (La Si Psichiatria — Anno VII, Fasc. 3° e 4°, con quattro fig. nel testo). SSR Tubercolosi del nervo ottico (Giornale di Newropatologia — Anno VII, Fasc. 2° con due tav. litogr.). Rivenidicazione a Felice Fontana (1779) della scoperta della guaina, della mielina e del cilindrasse dei tubi nervosi (G? Incurabili — Anno V, Fasc. 7° con una Tav.). di Cisto-adenoma sottocutaneo giustapposto al sacco lagrimale (12 Progresso medico — Anno VII, Fase. To con una Tav. lit.). Sa (in comune col Dott. Mirto) Correa cronica progressiva — Ricerche anatomiche (Giornale di Neuropa- fologia — Anno VII, Fasc. 4°, con due Tav. cromolit.). ; Tracoma dei canalicoli (Giornale dell’Associazione dei Naturalisti e Medici di Napoli — Anno I, Fasc. 4°, sa con due Tav. lit.). DI Contribuzione allo studio del Cilindroma (Giornale dell’ Associazione dei Naturalisti e Medici di Napoli — Anno I, puntata 4, con due Tav. lit.). Sulla struttura delle vie lacrimali (Riforma medica — Anno VI, 1890). Ricerche anatomiche e battereologiche sulla XNerosi con Emeralopia (Annali di Qta — Anno XIX, Fasc. 5° e 6° con 4 Tav. lit.). 3 (in comune col Prof. Hirschberg) Ueber Drusen in Sehnervenkopf (0entralblatt ]. praktische Au genheilhunde — XV, Fasc. 7° ed 8° con figure nel testo). Metodo d’inclusione per la ricerca dei bacilli tubercolari nei tessuti (Riforma medica, 2° tr. 1891). Nic: i \ . Sui primi stadi dell'occhio umano (Giornale Assoc. 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