MELA HAAZIAATAZO ISO SAN o * V, VI NA [SP a A } I | ii I VIVI MIVIVIVIVI NT RA AAA (ANO 7A A | vi VIV î \ TT] \ | nie È i Ì 1! 0. 1 sti AR da EIN BR e ia RX i (on De; Ì ) 1A \ vi\\ V (\ JI lA \ " adr WIM "fu \ { perc SZ: SS > = Ss <= = £ E % S 5 Doo 3 5 59375 33 bd : 2 Si Pia 1 DIDI = È a rr La 9. cer DI Bur IVI \ TO 3 v ri ì NA (Sao h dA TA NL 148 na y in, l WUSR O 4 af A UR 4! \ \ FAR N VM SSINIAZI: { Ì, 5 * ISTANZA A NZ A ) } RE 0 E ei | alt ; Tic) 1 è n li Sim (04 SAR y HAI A Sa AE E 1 n Jo , ; Ù h NAS, at tito STRAZIO A \ gl ARA AAIO7IN v PR } 4 \VACAGSA TA 4 \iii ì 1 l] i ì RX PACI N ) ANI, É CROATO TASTE SSRN I Li ìi Buf IMA Î STAI ANZI (NIRII ; SALE a tia SSA Hg (I ) % RT (997) FAZI DZ SCIAVAIV ACSIAN i ® Via di H P bo dx I Mid i 9” . Vi gi i i f 2a #1 «ff i, Î È I Ù \ SI} vj Lat} D N» 2, »e i STES = E o dc È asi ate fica: a br IS "sz | Dob È . “Sa — le È ur @ = E sare ti - RD DI È = = = iv x i a > TÈ> > 2/6 > è DIO Lo E = È pa € i — Aa a ; age > di sua i peve VI MU SR nta \ / vv vi AN VIVE o Vi Î Si I (A Yi fi SOON Vivi Rico 4 vo pai < vue 9A ì vivi ail Î (DO9/ MVS, VU MMM uv f i / ; } i ICIVVVIARE MM LIMA A); Vivi Dì “iv À av O RS OAV A° \ AA SA, Vuvi iv VIVI VI | Md KH |>, LOCI 3. 9 IMMIVIviv A A y È, — ENUNERAZIONE DEL MAMMIFERI RACCOLTI DA 0. BECCARI, L. M. D'ALBERTIS rep A. A. BRUIJN NELLA NUOVA GUINEA PROPRIAMENTE DETTA per W. PETERS DIRETTORE DEL R. MUSEO ZOOLOGICO DI BERLINO e G. DORIA DIRETTORE DEL MUSEO CIVICO DI GENOVA (Tav. V-XVIII) VASTI c JUL 27 1886. 9g Ù ASTI . \L&di GENOVA» T A N TIPOGRAFIA DEL R: TTUTO SORDO-MUTI 1881 (Estratto dagli Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. di Gen. Vol. XVI, 29-31 Marzo 1881) Sempre fedeli allo scopo che ci siamo prefissi, di illustrare cioè il ricchissimo materiale zoologico raccolto dal dott. Beccari, da L. M. D'Albertis e dai cacciatori di A. A. Bruijn nelle loro molteplici esplorazioni della N. Guinea e delle isole che geogra- ficamente ne dipendono, offriamo oggi agli studiosi delle Faune la completa enumerazione delle specie di mammiferi che questi benemeriti pionieri della scienza hanno potuto radunare in quelle regioni. E quando diciamo agli studiosi delle Faune, intendiamo parlare di quei pochi che oggidi s' interessano ancora ai capitali problemi della Geografia Zoologica, scienza nuova, ancora povera di materiali, ma che per l’ alto scopo a cui mira, lo studio della distribuzione degli esseri viventi sulla terra, sta al di sopra di qualunque biologica disciplina. A noi umili osservatori dei ca- ratteri esterni, cui non è dato innalzare il volo verso le nebu- lose regioni della sintesi, rimane il monotono compito di osser- vare, di descrivere, di registrare ì fatti che la lunga esperienza ci ha insegnato a distinguere. Più che mai, nello stato odierno della scienza, noi sentiamo la necessità di tener conto di quei minuti caratteri che per la loro relativa stabilità servono a di- stinguere le differenti forme, e ciò senza idee preconcette, senza 4 MAMMIFERI PAPUANI (665) crederci obbligati a tirare conseguenze od a formulare prema- ture teorie. Pur non volendo abusare del gran nome di Darwin, la di cui luce troppo spesso cercano di riflettere i giovani na- turalisti, ci conforta il pensiero che questo sommo filosofo ha sempre parlato cautamente, tenendo conto di tutto e di tutti, senza disprezzare gli sforzi di nessuno, senza parole di biasimo per chi umilmente, e nella misura delle proprie forze porta un obolo anche piccolo al gran patrimonio della scienza. Le teorie si succederanno alle teorie, i sintetici succederanno ai sintetici, ma il tesoro lentamente accumulato delle minute e pazienti os- servazioni costituirà un codice sacro che tutti dovranno con- sultare e che rimarrà come eterno, stabile monumento della scienza. Dalla presente enumerazione emerge chiaramente che ogni giorno si ritrovano nuovi elementi australiani nella Fauna della Nuova Guinea; a confermare maggiormente questo carattere ven- gono le ultime scoperte dei generi Tachyglossus, Dasyurus. e Dromicia. I marsupiali in numero di 30 specie costituiscono quasi la metà delle specie di mammiferi conosciuti come abitanti la Pa- puasia; è però degno di nota che benchè tali specie siano quasi tutte particolari a quella regione, pure esse appartengono ai grandi generi australiani. La prima scoperta dei Monotremi alla N. Guinea dovuta alle esplorazioni dei cacciatori del sig. A. A. Bruijn fu una delle più importanti che nel campo della Geografia Zoologica si fece in questi ultimi anni. I Chirotteri che per la massima parte hanno una larga distri- buzione geografica dovuta naturalmente al loro volo, non pos- sono caratterizzare una Fauna; difatti le 31 specie che ritro- viamo come abitanti la regione che è oggetto dei nostri studi, offrono largamente elementi indo-malesi misti a specie austra- liane e polinesiache. Il solo genere Melonycteris del Dobson sa- ‘rebbe particolare all’ isola del Duca d’ York. Il genere Sus degli ungulati è probabilmente importato alla N. Guinea per opera dell’ uomo. (666) W. PETERS E G. DORIA 5) Delle 17 specie di roditori abbiamo il genere cosmopolita dei Mus, gli Uromys, e l’Hydromys australiani, ed in fine il nuovo genere Pogonomys recentemente descritto da A. Milne Edwards. Le montagne ancora inesplorate del centro della Papuasia offrono tuttora un largo campo di scoperte ai futuri esploratori, ma noi siamo convinti che i nuovi elementi che si troveranno in quella Fauna saranno sempre una conferma dell’ idea omai indiscutibile che Papuasia ed Australia non siano che una sola provincia zoologica. MO (Ai Air: CrInaNi SEITE OSÌ DO Prà "OOO Le bk PUEZA al (e Hi "7: Ti (MIpIA, mA Mib a Lube LORA ns, LISCIO PPMCANTEEOAAT > (agi Ne iti Dea tod Sì DTT GI b PNE SIRIA ‘ PETS Ù I IbA:d (PLL RICA VAC gilt | e Di » Ti sizione Ni k9 Ù NI tt More PIENA eri Pia PA Pi { Te URETAZIO CEI t a | È A iniagivivà Zio (0A id P ; j j © 4 "% # "4 i (he gd è } {a u Ù » i ’ " è ta.È gs ; tall A È ® ui a > é ì ti; ri de spora (LI ly er (I A Tn tando any ni pestati ai i ® 4 bye, pr Pi Z le - la ALI nd ‘ | $i A ig 1 Î $ i LI fu —— —m6 (669) | MAMMIFERI PAPUANI 9 Long. fem. ad caud. basin 18cm: cap. 50mm; aur. 20mm; caud. 14em; palm. 21mm; plant. 85mm. Habitatio: Fly River (N. Guinea centralis). Questa specie ancora sconosciuta; per il colore ed i peli più lunghi della coda, ha più somiglianza con la Ph. Thorbeckiana che con la Ph. dorsalis, ma si distingue facilmente da ambedue per la mancanza di striscie dorsali nere. Il pelo del dorso è misto di nero e di rosso ferruginoso; la testa, la coda e le parti esterne degli arti, sono rosso ferruginee ; soltanto l' estre- mità della coda ha i peli neri. Anche il disotto dell’ animale è rosso ferrugineo, fra gli arti posteriori questo colore è più intenso, ma però sempre più pal- lido di quello del capo e della coda. I peli di quest’ ultima arri- vano fino alla lunghezza di 23mm., e quelli che coprono il di sotto di essa sono corti e spessi. Il terzo premolare superiore è quasi grande quanto il primo, mentre il terzo inferiore è minutissimo. Vi sono sei mammelle verticali libere in due serie; manca il Sacco. Due esemplari femminei perfettamente uguali tra di loro fu- rono raccolti dal signor L. M. D'Albertis nella sua ultima me- morabile spedizione al Fly River. Dobbiamo osservare che le specie del genere Phascologale della regione Papuana vi rappresentano evidentemente gl’ in- settivori del genere Tupaja che abitano le grandi isole della Ma- lesia ed il continente Indiano. Ambedue i generi in queste regioni hanno abitudini arboree e facilmente li confonderebbe chi nel loro nativo paese li ve- desse ad una certa distanza. Schlegel (Nederl. Tijdschr. v. Dierkund. 1866, III p. 355), dice che rappresentano in quelle regioni i musaragni. Oltre alle specie summentovate ne furono enumerate tre altre come abitanti della Papuasia, cioè: 1. P%. melas, Muller (1841 Verh. Nat. Gesch. Nederl. overz. Bezitt. Mamm. tav. 25, fig. 1-3) della costa Sud Est della N. Guinea: 2. Phascologale Wallacei Schlegel (1866, Ned. Tijdschr. voor Dierk. III, p. 355) — Myoictis 10 W. PETERS E G. DORIA (670). Wallacei (Gray, Proc. Zool. Soc. Lond. 1858 p. 112, pl. 64, giovane). Questa specie fu scoperta dal Wallace ‘nelle Isole Aru dove la trovò « in houses as destructive as rats. to everything eatable (*) » mentre che al Dott. Beccari, il quale dimorò alcuni mesi nella stessa località, non riuscì di procurarsela; 3. PA. Zon- gicaudata Schlegel (1866, 1. c. pag. 356) delle Isole Aru. Quest’ul- tima per la sua coda da topo ‘appartiene al sottogenere Ante- chinus, le due altre invece sono Chaetocercus. I nostri viaggiatori non raccolsero nessuna specie del genere Dasyurus del quale se ne conoscono due come abitanti la N. Guinea; 1. D. a/bopunctatus Schlegel (Notes from the Leyden Museum, Vol. II, p. 51)j 2. D. fuscus Alph. Miln. Edwards: (Compt. rend. Ac. Sc. Paris, 1880, p. 1518. — Ann. and Mag. Nat. Hist. 5 ser. XXXII, p. 172). Ambedue queste specie fu- rono recentemente scoperte sui Monti Arfak. Gen. Perameles, GeEoFFROY. 4. Perameles doreyanus, Quoy et GAIMARD. 1830. Perameles doreyanus, Quoy et Gaimard Voy. Astrol. Zool. I, p. 100, Tav. XVI, fig. 1-4. Questa specie molto sparsa alla N. Guinea, fu originariamente trovata, nell’ isola di Waigheu da Lesson e Garnot che la de- scrissero senza darle un nome sistematico. Furono Quoy e Gai- mard che ritrovandola a Dorei le imposero il nome sotto il quale è conosciuta nella scienza. Più recentemente fu trovata nell’ isola del Duca d’York (vedi Alston, Proc. Zool. Soc. Lond. 1877, p. 125). Noi ne abbiamo esemplari raccolti a Sorong da Beccari, D'Albertis e Bruijn, a Korido (Misori) dallo stesso Beccari, ad Hatam da Bruijn ed infine un esemplare del Katau raccolto da L. M. D'Albertis. La femmina ha un sacco molto sviluppato con otto mam- melle. (1) Catal. of the Mamm. and Birds of New Guinea in the Coll. of the Brit. Museum by J. E. Gray and G. R. Gray, Lond. 1859. (67.1) MAMMIFERI PAPUANI 1l 5. Perameles rufescens, Perers et Dorra. P. dorso migricante, lateribus rufescentibus migro variegatis, gastraeo, manibus anguloque supra-rostrali flavescentibus. Differt a P. doreyano unguibus pedibusque multo fortioribus, squamis pal- maribus, plantaribus caudalibusque majoribus. Longitud. tot. maris adult. 52-53em; capitis 103-110mm; auris 31-29mm; lat. aur. 21-19mm; caud. 95-110mm; extrem. ant. 133mm; palmae c. ungque lertio 53-59mm; extrem. post. 18cm; plantae c. ung. digit. quarti Tomm. Habitatio: Insulae Ker. 1875. Perameles rufescens, Peters et Doria, Ann. Mus. Civ. Genova, VII, p. 541. La nostra specie paragonata ad esemplari 7 e 9 adulti del P. doreyanus raccolti a Sorong (N. Guinea) dal signor L. M. D'Albertis, ne differisce specialmente per un colore molto bril- lante, per le estremità e per le unghie decisamente più lunghe e più robuste. (La lunghezza totale della pianta dei piedi di uno di questi ultimi individui non è che di 62mm). Inoltre le granu- lazioni delle piante delle estremità anteriori e posteriori sono molto meno fine, quelle della coda molto meno convesse, meno ravvicinate, ed a causa della loro maggiore dimensione, meno numerose. Finalmente i peli di questa specie sono molto più lunghi e più robusti di quelli del P. doreyanus; il suo colore differisce poco da quello del P. doreyanus e come quest’ ultimo, il P. ru- fescens ha soltanto otto incisivi superiori. 6. Perameles aruensis, Perers et Dorra. (Tav. VII, fig. 1, e tav. IX, fig. 1). 1875. Perameles aruensis, Peters et Doria, Ann. Mus. Civ. di Genova, VII, pag. 542, nota. Poco abbiamo da aggiungere alla descrizione di questa specie. Per mancanza di materiali è per ora difficile il decidere se 12 W. PETERS E G. DORIA (672) realmente sia diversa dalle specie precedenti. Crediamo per conseguenza utile di far figurare il cranio di uno dei due esemplari adulti, il quale mostra 10 incisivi superiori, mentre le altre specie di questo gruppo non ne hanno che 8; è sopra quest’ ultimo carattere che il Lesson aveva fondato il suo genere Echimipara. Le dimensioni della femmina di cui parlammo nella nostra ci- tata memoria sono le seguenti: Long. tot. 20em; testa Gem; orecchio 22mm; coda 45mm; palma dei piedi ant. 22em; pianta di quelli posteriori 38mm. Il suo colore è quasi uguale a quello delle specie precedenti. La maggior differenza sta nella dimensione delle orecchie che sono sensibilmente più grandi che nelle specie precedenti, e nei suoi denti che sono più piccoli e più ravvicinati. Tutti gli esemplari di questa specie furono raccolti dal Dottor Beccari a Wokan nelle isole Aru. 7. Perameles longicauda, Perers et Dora. (Tav. X). P. supra ochraceo-rufa nigroque adspersa, subtus flavido-alba, cauda corporis longitudine, brevipilosa, supra migra, subtus par- teque tertia apicali alba. Long. femin. ad caud. basin 26cm; cap. Tomm; aur. 25mmj lat. aur. 18mm; caud. 185mm; palm. BTmm; plant 6cm. Habitatio: Hatam (Mons Arfak). 1876. Perameles longicauda, Peters et Doria, Ann. Mus. Civ. VII, p. 335. L'unico esemplare che abbiamo, avuto riguardo allo sviluppo del sacco marsupiale e delle mammelle, si giudicherebbe una 9 adulta. Esso si avvicina per la lunghezza della coda e per l’ ultimo (quinto) incisivo inferiore separato dagli altri, piuttosto alle specie australiane che alle precedenti. La nostra però differisce da tutte le specie conosciute per la maggiore lunghezza della sua coda, i peli della quale sono più lunghi al di sotto che al di sopra. (673) MAMMIFERI PAPUANI 13 L’ estremità del muso è nuda e pare essere stata giallastra du- rante la vita dell’ animale. Gli occhi sono mediocremente grandi e la loro distanza dalle orecchie sta a quella dalla punta del muso come 4:7. Le orecchie sono ovali, mediocremente grandi e quasi nude eccettuato alla base del loro lato esterno. L’ ani- male è coperto di peli lunghi setolosi, depressi e di una lanu- gine finissima. Sul dorso domina il bruno carico, ai lati misto con tinte ocracee. I peli lunghi sono anteriormente neri, oppure hanno la punta ocracea e la lanugine appare dello stesso colore ocraceo ma più pallido. La coda è pelosa, ed i peli della sua parte superiore sono nerastri, mentre quelli della parte inferiore sono biancastri. Il disotto dell'animale è giallo-biancastro ; il di sopra dei piedi è coperto di setole brune o giallastre. Questa specie rimarchevolissima fu scoperta da Beccari ad Hatam sugli Arfak, ove l’uccise nel mese di giugno. Oltre alle quattro specie summentovate, dobbiamo enunierare come abitante la N. Guinea, il Perameles moresbyensis Ramsay (Proc. Linn. Soc. N. S. Wales II, p. 14, 1877), raccolto a Port Moresby dalla spedizione del « Chevert ». Gen. Phalangista, CuviER. 8. Phalangista (Dactylopsila) trivirgata, Gray. 1853. Dactylopsila trivirgata, Gray, Proc. Zool. Soc. Lond. p. 110, Tav. 63; 1866, ibid. p. 220. J. E. Gray descrisse e figurò questa specie sopra un esem- plare raccolto da Wallace alle isole Aru. In seguito lo stesso autore ci dava notizia di un esemplare di Port Albany (Nord Australia) avente l'estremità della coda bianca. Il Museo Civico ne riceveva dal Dott. Beccari due esemplari, l’ uno di Wokan (isole Aru) e l’altro di Hatam (Arfak). Il signor Bruijn c’ in- viava una 9 adulta di Waigheu ed il D’ Albertis tre giovani esemplari del Katau. Alcuni di questi mostrano l’ estremità della coda bianca, altri invece l’ hanno nera. W. PETERS E G. DORIA. 2 14 W. PETERS E G. DORIA (674) Il signor L. M. D'Albertis ci assicura che questo grazioso ani- maletto è assolutamente insettivoro e non frugivoro come fu as- serito dal Wallace. 9. Phalangista (Dactylopsila) angustivittis, Perers et Doria. D. differt a praecedente callositate carpi multo minore, stris dor- salibus albis multo angustioribus. Long. ad caud. bas. 26cm; caud. 35em; cap. Timmj aur. 23mm; lat. aur. 17mm; long. extr. ant. 115mm; palm. 45mm; extr. post. 145mm; plant. 49mm. Habitatio: Sorong. (Nova Guinea occidentalis). 1875. Dactylopsila Albertisii, Peters et Doria, Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 542. Non possediamo finora che il solo esemplare che ci servi per la descrizione di questa nuova specie o varietà; esso fu raccolto a Soron da L. M. D'Albertis fino dal 1872. Lasciando il nome dello scopritore alla seguente, onde evitare confusioni, abbiamo creduto conveniente di cambiare il nome specifico che originariamente avevamo imposto a questa specie, benchè essa appartenga ad un altro sottogenere. 10. Phalangista (Pseudochirus) Albertisii, Perers. (Tav. VIII e IX, fig. 2. Tav. XI). Ph. supra splendide ferruginea, nigro irrorata, linea spinali nigricante, pilis migris, annulo subapicali ferrugineo; cauda basi incrassata, area superiore pilis lanuginosis cinereo-ferrugineis ob- lecta, apice nigra; gastraco flavescente albo; auriculis brevibus, margine prominentiusque internis selis longis nigris sparsis obsitis; vibrissis migris. Long. ad caud. bas. 34em; caud. 3lem; Qur. 22mm; palm. 86mm; plant. 50mm . Habitatio: Hatam (Arfak). 1874. Phalangista (Pseudochirus) Albertisii, Peters, Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 303. (675) MAMMIFERI PAPUANI 15 Orecchie piccole quasi nascoste nel pelo, con ì margini e ie prominenze interne munite di lunghi peli setolosi; le due dita interne dei piedi anteriori formano un gruppo opposto alle altre tre, ciò che è uno dei caratteri che costituiscono il sotto- genere Pseudochirus di Ogilby. La coda prensile presenta al di sotto della sua metà posteriore uno spazio longitudinale me- diano nudo e squamoso. Il di sopra dell’ animale è di un bruno ferruginoso misto con nero lucente, con una fascia dorsale nera non bene limitata; i peli sono neri con un anello giallo ferruginoso più pallido verso la base; tali anelli sono sempre méno evidenti negli esemplari conservati nell’ alcool. Il muso è bruno; le setole che lo coprono ed i lunghi peli seto- losi delle orecchie sono neri. Le estremità degli arti e la terza parte terminale della coda sono bruni. Sopra la base della coda vi è una regione glandolosa coperta da una lanugine fina grigio-bruna. Regione submentale e parte mediana del ventre, grigio bruna o grigia; gola e regione genitale biancastre. I denti del 7 come quelli della 9 formano tanto al disopra che al disotto una serie non interrotta ed in ciò differiscono di molto dalle altre specie di questo gruppo. Gl' incisivi superiori’ corri- spondono per la loro forma a quelli del Cuscus orsentalis: il primo è alto ed in forma di canino, il secondo è molto basso ed allungato, il terzo è più piccolo dei precedenti ma è sempre maggiore del canino che segue e che somiglia molto al primo premolare ; il secondo premolare è il doppio del primo, ma è appena la metà del terzo; di quattro molari, come all’ ordi- nario, l ultimo è il più piccolo. Al grande incisivo inferiore che è diretto in avanti segue un piccolissimo dente il quale può considerarsi come un secondo incisivo 0 come un primo (pre- molare, viene quindi un premolare allungato tripartito ed in fine quattro molari; per cui la formola dentaria può essere il Sea c > oppure Li È Dil Di + Il cranio anche per la sua convessità nella regione interoculare, somiglia a quello del Phalangista Cookii, però le interruzioni posteriori del palato osseo sono molto più piccole nella nostra specie. Il Phalangista Albertisii ha pure qualche somiglianza con il 16 W. PETERS E G. DORIA (676) Ph. canescens, Waterh. e con il Ph. Bernstein, Schlegel, ma si distingue da questi non soltanto per il suo differente colore, ma anche perchè queste due ultime specie hanno le orecchie inter - namente nude e le loro serie dentali sono interrotte. L. M. D'Albertis scopriva per il primo questa specie nella ormai celebre località di Hatam sui monti Arfak e dallo stesso luogo ce ne spediva un secondo esemplare il Dott. Beccari ed un pajo vi era ucciso dai cacciatori del signor Bruijn. 11. Phalangista (Pseudochirus) Bernsteinii, ScHLEGEL. (Tav. XID. 1866. Phalangista Bernsteinii, Schlegel, Nederl. Tijdschr. v. Dierk. III, p. 357. Abbiamo dato una figura di questa specie per paragonarla con la precedente con la quale ha molta somiglianza; è però più piccola, di colore più giallognolo, ha la stria mediana, la quale comincia dal muso, più distinta, le orecchie più grandi ed internamente nude. I suoi denti somigliano più a quelli del Phal. Cook e pre- sentano la serie interrotta, mentre nel PA. A/bertisti, come ab- biamo veduto, essa è continua. Il piccolo canino è tanto distante dall’ ultimo incisivo quanto dal primo premolare, il quale dista alquanto dal secondo. Nelle mandibole si vedono da ciascun lato un incisivo diretto orizzontalmente in avanti, un premo- lare allungato e quattro molari. I due piccoli denti inferiori, incisivi o premolari che dir si vogliano, esistenti nel Ph. Cookîi, mancano interamente. Le dimensioni del nostro esemplare sono le seguenti: Lungh. tot. senza coda 24 1/,cm; coda 2lem; capo 6em; orecch. 15mm; palma delle man. 29mm; pianta dei piedi 33mm. Di questa specie fu raccolto un unico esemplare a Ramoi (Costa occid. della Nuova Guinea) dal signor L. M. D'Albertis nel 1872; essa ha tanta somiglianza col PA. canescens, Waterh. (Nat. Hist. Mamm. 1846, I, p. 305 = Phalanger grison- nant, Hombron et Jacquinot, Voyage au?Pole Sud, Zool. (677) MAMMIFERI PAPUANI 17 Mammif. pl. 16), da far nascere il dubbio che si tratti della stessa specie. 12. Phalangista (Distoechurus) pennata, Prrers. (Tav. VI, fig. 5-10. Tav. XII. Ph. supra cano-brunnescens; facie flavida, utrinque taenia ocu- lum includente maculaque postauriculari nigris; subtus flavidus; cauda depressa, supra subtusque calva, lateribus pilis setosis brun- neis obsita; auriculis brevibus, pilis longis sparsis praeditis; ma- gnitudine Myoxi dryadis. Long. ad caud. bas. 95mm; c4p. 30mm; ur. 10mm; cavd. 126mm ; palm. 14mm; plant. 20mm. Habitatio: Andai. 1874. Phalangìsta (Distoechurus) pennata, Peters, Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 303. Questo graziosissimo animaletto per il disegno del capo ricorda a prima vista il Beldeus ariel, ma esso non mostra alcun vestigio di patagio; si distingue del resto da tutte le specie conosciute per la forma della coda che è nuda tanto al disopra quanto al disotto ed ornata ai margini di peli setolosi disposti a guisa di barbe di penna. Quest’ ultimo carattere ha indotto uno di noi a fondare il sottogenere Distoechurus. | La sua statura non giunge a quella del Mus rattus; una 9 adulta aveva un sacco bene sviluppato, il quale era riempito interamente dal corpo di un solo piccolo ancora nudo; le mammelle sono in numero di due solamente. Le orecchie sono rotondate, escono poco dai peli ed in lunghezza sono uguali ad un terzo del capo; del rimanente nella loro struttura so- migliano a quelle delle altre specie del genere ed hanno al margine anteriore ed alle prominenze interne dei peli lunghis- simi. Il muso è nudo all’ estremità ed è diviso da un profondo solco longitudinale. Gli occhi sono mediocremente grandi e la loro distanza dall’ estremità del muso è il doppio di quella dalle orecchie. I mustacchi lunghi e fini sono disposti in sette serie longitudinali e dietro gli occhi si osserva un gruppo di peli di 18 W. PETERS E G. DORIA (678) uguale struttura. I peli del corpo sono lunghi e soffici, la coda è depressa ed al disotto distintamente striata in senso trasversale; tanto al disopra che al disotto essa è quasi nuda e lo è soltanto interamente alla sua estremità. Il quarto dito delle mani è il più lungo, quindi il terzo, il quinto, il secondo ed il primo si seguitano in ordine di lunghezza; come ‘nel sottogenere prece- dente le due prime dita possono essere opposte alle altre. Vi sono. cinque prominenze alle palme delle mani, una sotto al carpo e tre altre alla base del primo, del quarto e del quinto dito; una quinta si osserva alla base del secondo e del terzo la quale si avanza fra queste due dita. Ai piedi il quarto dito è un poco più lungo del quinto e nella loro pianta si osservano cinque prominenze delle quali la più piccola si trova sul tallone, la più grande alla base del primo dito, una sola abbraccia la base delle tre dita seguenti, una quarta alla base del quinto ed in- fine una allungata tra quest’ ultima prominenza e quella del tallone. Le unghie sono ricurve ed acute. Il colore è inferiormente grigio-bruno; la testa è giallastra con una fascia nera laterale che include gli occhi e che atte- nuandosi sale sopra l'orecchio ed al vertice; una macchia po- stauriculare dello stesso colore discende all’angolo mascellare. ll disotto dell'animale è giallastro pallido; la coda è alla base pelosa come il corpo, nel rimanente tanto al disopra quanto al disotto è provvista di peli corti e radi i quali lasciano distin- tamente vedere l'epidermide, lateralmente essa è ornata di peli setolosi disposti a modo di barbe di penna e diretti obli- quamente all’ indietro. I mustacchi sono bruno-neri, i lunghi peli dell’ orecchio gialli neri. La superficie superiore delle mani e dei piedi è bruno-giallastra, le unghie sono di un giallo corneo. Superiormente il primo dente incisivo ha la forma di canino, dopo di esso noi troviamo soltanto due incisivi piccoli e lobati, quindi un canino lungo, ricurvo, impiantato con la sua unica radice nel mascellare superiore; a qualche distanza seguitano due premolari uguali tra di loro a forma di canini e portanti posteriormente alla base un piccolo tubercolo ottuso. Dopo il (679) MAMMIFERI PAPUANI 19 secondo premolare se ne trova un terzo piccolissimo uguale per la forma ai due primi; i tre molari che seguitano vanno decre- scendo di grandezza ed hanno esternamente due tubercoli ed uno internamente. A ciascun lato della mascella inferiore si trovano sette denti, dei quali i tre anteriori corrispondono per la loro forma ai denti incisivi superiori, il quarto ad uno dei pre- molari superiori ed i tre ultimi ai molari. Il cranio per la sua forma ricorda il gruppo dei Dromieda (1); esso è largo e depresso, poco prominente tra le arcate orbitarie e, benchè l'esemplare che noi descriviamo per avere una parte dei denti usati mostri di essere adulto, pure non offre traccia di cresta sagittale, ma piuttosto una leggera impressione nella regione mediana. Sulla parte posteriore del palato osseo vi è un foro relativamente assai grande ed anche molto grandi sono i fori incisivi. Noi abbiamo soltanto due esemplari di questa specie; uno di essi fu riportato dal signor L. M. D'Albertis e fu trovato fra i rami di un grand’ albero fatto abbattere dal Dott. Beccari, il quale in seguito ne trovò un altro individuo nella stessa località. Ramsay (Proc. Linn. Soc. N. S. Wales II, p. 12, 1877) enu- merando i mammiferi che furono raccolti durante la spedizione del « Chevert », menziona una Phalangista pinnata senza indi- carne «il nome dell’ autore; probabilmente egli ha scritto erro- neamente pinnata invece di pennata, ed in tal caso la specie descritta dal Peters si sarebbe ritrovata sull’ Ethel River nel Sud della N. Guinea. | 13. Phalangista (luscus) gymnotis, Perers et Dora. (Tav. VIIN-IX, fig. 3. Tav. XIV). Ph. fronte concava, auriculis exsertis, interne margineque ex- terno nudis, rhinario lato nudo; prima caudae sexta parte pilosa, reliqua nuda, squamis rugosis vestita; vellere molli, brevi, haud (1) Una specie del genere Dromicia (D. caudata) fu recentemente descritta da A. Milne Edwards come proveniente dai Monti Arfak (Compt. rend. Acad. Scienc. Paris, 3 décembr. 1877). 20 W. PETERS E G. DORIA (680) crispo; pedibus robustis. Fuliginosa, stria dorsali nigra, postice obsoleta, subtus albida. Longitud. tot. 95cm ; cap. 65mm; aur. 30mm; lat. aur. 20mm; caud. 495mm; extr. ant. 205mm; extr. post. 28cm + Habitatio: Insulae Aru, prope Giabu-Lengan. 1875. Phatangista (Cuscus) gymnotis, Peters et Doria, Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 543. Questa specie molto rimarchevole, benchè affine al C. orien- talis per la concavità della fronte e della parte interorbitale del cranio, se ne distingue molto facilmente per le orecchie nude, non soltanto internamente ma anche al loro margine esterno. Il pelo è corto e non lanuginoso. Si distingue pure per la poca estensione della parte pelosa della coda, la quale occupa circa la sesta parte della sua lunghezza totale, mentre nel C. orzentalis ne occupa superiormente la terza; le squame della sua parte nuda sono più piccole e più numerose. I denti paragonati con quelli di un individuo 7 del C. orzentalis di dimensioni alquanto maggiori si distinguono specialmente per la grossezza del secondo paio d’ incisivi superiori e dei premolari, i quali hanno quasi il doppio della dimensione di quelli del C. orientalis; il secondo premolare superiore ed il terzo inferiore sono molto piccoli; anche i canini sono della metà più piccoli. La formola dei denti è:-L|- iL i, Si contano nello scheletro 7 vertebre cervicali, 13 toraciche, 6 lombari, 2 sacrali e 28 caudali e vi sono 8 paia di coste che sì uniscono allo sterno. | Tutto l’animale è d'un bruno fuliginoso al disopra con una linea dorsale nera che si sfuma posteriormente, inferiormente è biancastro. La base di ciascun pelo è nerastra, quelli del dorso hanno generalmente la punta nera. Le unghie sono brune. Il Beccari raccolse un solo esemplare di questa specie a Giabù- Lengan nelle Isole Aru; è un maschio adulto del quale conser- viamo la pelle e lo scheletro. L’ egregio viaggiatore ci conferma quanto avevamo asserito altra volta, cioè, che questo animale ha abitudini meno arboree dei suoi congeneri. (681) MAMMIFERI PAPUANI 21 14. Phalangista (Cuscus) orientalis (PALLAS). 1766. Didelphis orientalis, Pallas, Miscell. Zool. p. 59. 1827. Phalangista cavifrons, Temmk., Monogr. Mammal. I, p. 17. Noi abbiamo tre varietà ben distinte di questa specie appar- tenente al sottogenere Cuscus di Lacepède; la prima del colore tipico bruno con la linea scura dorsale fu trovata a Korido nel- l'isola di Misori, ad Andai in Ansus (Iobi) ed alle isole Kei; di una seconda varietà giallastra con la stessa linea dorsale bruna ne furono raccolti due maschi a Sorong ed uno a Port Moresby dal sig. L. M. D'Albertis; infine un solo maschio di Dorei in- teramente bianco senza traccia di linea dorsale costituisce una terza varietà. Di questa specie il Museo Civico oltre agl'individui raccolti alla N. Guinea, ne possiede molti altri provenienti dalle Mo- lucche e dal gruppo di Halmahera. 15. Phalangista (Cusceu) maculata, DesmAREsT. 1817. Phalangista maculata, Desmarest, Nouv. Dict. d’Hist. Nat. XXV, p. 472. 1846. Phalangista (Cuscus) maculata, Waterhouse, Nat. Hist. Mamm. I, p. 274. Di questa specie noi abbiamo un numero grandissimo di va- rietà, che secondo il loro colore cercheremo di dividere in al- cuni gruppi : a. Individuo superiormente bruno, irregolarmente macchiato di bianco, con la coda scura ed inferiormente con una fascia gialla chiara alla parte interna degli arti. Raccolto dal Beccari a Biak nel maggio 1875. b. Al disopra macchiato irregolarmente di nero e di bianco, con la coda ugualmente variegata, muso e fronte ferruginea, inferiormente bianco. Un maschio di Waigheu inviato da Bruijn. c. Somigliante al precedente, ma le macchie invece di es- sere nere sono grigio brune e la coda è bianca, o gialla. Esem- plari raccolti alle isole Aru ed alle Kei dal Dott. Beccari. d. Individuo col pelame giallo-chiaro, con macchie nere 22 w. PETERS E G. DORIA (682) molto più piccole, col muso e la fronte ferruginea e con la coda giallo-bruna. Una femmina di Waigheu, coll. Bruijn. e. Testa, nuca e parte interna degli arti ferruginea; dorso giallastro macchiato di bruno, il disotto e la coda gialla ferru- ginea. Un maschio delle isole Kei raccolto da Beccari. f. Testa bianca; mani, piedi e macchie confluenti della parte anteriore del dorso rosso-aranciate; la parte posteriore del dorso con macchie confluenti nere o brune, la coda bianca con sfu- mature giallastre. Due maschi, uno di Dorei e l’altro di Warbusi, raccolti da Beccari. g. Il colore generale è bianco, lavato superiormente di rosso. Due maschi di Sorong della collezione Beccari. h. Bianco, con macchie rosse sparse e confluenti; la coda macchiata di rosso e di bianco. Un d adulto di Sorong (Beccari) ed uno giovane della stessa località (L. M. D'Albertis). î. Totalmente di colore aranciato , la regione auricolare, una stria dietro il braccio e parte mediana del ventre bianche. Una sola femmina raccolta dal Dott. Beccari nel maggio 1875 nel- l’isola di Miosnom, Baja del Geelwink. k. Colore giallognolo dominante; muso, fronte, piedi e parte mediana della coda rossi; regione dorsale posteriore bruno- rossa. Una femmina di Sorong (Beccari). Z. Superiormente di un rosso bruno, con i piedi rossi, la gola e la parte mediana del ventre bianche. Tre femmine gio- vani, una di Miosnom ed una di Dorei (Coll. Beccari), la terza del Fly River (Coll. D'Albertis). m. Superiormente scure, testa ed arti grigi, coda e parti inferiori di un bianco giallognolo. Due femmine perfettamente uguali di Wokan (isole Aru) raccolte dal Beccari. n. Interamente bianco, meno il muso e l’ estremità degli arti che qualche volta sono rossastri. Tre esemplari di Ansus ed uno di Mafor delle collezioni Beccari e Bruijn; tutti quattro fem- mine (1). (1) A. Milne Edwards (Compt. rend. Acad. Scienc. Paris, 3 décembr. 1877) ha de- scritto un Cuscus vestitus proveniente dai Monti Karons nel Nord della N. Guinea. do (36) (683) MAMMIFERI PAPUANI Gen. Petaurus, SHaw. 16. Petaurus Ariel, GouLp. 1842. Petaurus Ariel, Gould, Proc. Zool. Soc. Lond. p. 11. Questa specie descritta originariamente sopra esemplari del Nord Australia è conosciuta come abitante gran parte delle Mo- lucche. I nostri viaggiatori la raccolsero a Salvatti, ad Ansus (Jobi) ed a Korido (Misori). Il dott. Beccari la trovò abbon- dantemente alle Kei. La spedizione del « Chevert » 1’ incontrò a Katau ed a Port Moresby. Gen. Macropus, SHaw. 17. Macropus papuanus, Perers et Doria. (Tav. XV-XVI). M. rhinario brevipiloso, septo margineque narium nudis; auri- culis elongatis, longitudine dimidit capitis; cauda, basi pilosa, parte reliqua brevisetosa, squamosa, annellata. Supra ochraceus, nigro- adspersus, lateribus pallidioribus, fascia femorali alba; subtus al- bidus. Auriculis interne pilis sparsis albidis, externe nigris vestitis, taenia anteorbitali nigricante, subtus albo marginata; labiis, mento, pedibus caudaeque apice albidis. Dente incisivo superiore tertio lon- gissimo secundo duplo longiore, umiplicato, praemolari mediocri externe triplicato. Cranio lato. Long. juv. tot. T8em; cap. 10cm; aur. 56mm; lat. aur. 32mm; caud. 38cm; paim. 4Tmm; plant. 152mm (adulti 25m ). Habitatio: Nova Guinea orientalis, prope insulam Yule (ab in- digenis Roro appellatam). 1875. Macropus papuanus, Peters et Doria, Ann. Mus. Civ. Gen. VII, p. 544. 1876. Halmaturus crassipes, Ramsay, Proc. Linn. Soc. N. S. Wales I, p. 162. Questa interessantissima specie per l’ aspetto generale, per il muso peloso, per la forma dei denti e per le ossa della gamba non saldate appartiene evidentemente al genere Muacropus, nes- 24 W. PETERS E G. DORIA (684) suna specie del quale era stata pur’ anco rintracciata alla Nuova Guinea. Le orecchie sono lunghe quanto la metà del capo, con l' e- stremità rotondata, la coda è pelosa alla base e nel rimanente coperta di peli setolosi diradati i quali lasciano vedere gli an- nelli dell’ epidermide. Il dente premolare è provvisto di tre pliche ed appena più lungo del primo molare. Al disopra l’animale è di colore ocraceo misto con nero, la- teralmente più pallido, con una fascia femorale bianca come si ‘ osserva negli Ha/maturus dorsalis, agilis e Coxeni, (vedi Gray in Proc. Z. S. Lond. 1866, p. 220 tav. 25). Le orecchie sono internamente vestite di peli radi bianchi ed all’esterno sono quasi interamente coperte di peli neri, compreso il loro mar- gine superiore. Dall’ angolo interno dell’ occhio parte una fascia nerastra, marginata inferiormente di bianco, la quale si avanza verso il naso; le labbra, il mento, i piedi e l’ estremità della coda sono biancastre. Nell’ adulto le estremità delle dita dei piedi sono nerastre. Al disotto il pelo è bianco sudicio. Di questa specie che iù origine fu scoperta dai signori L. M. D'Albertis e Tomasinelli durante il loro soggiorno all'isola Yule nella Baja di Hall, non ebbimo in principio che un giovane esemplare il quale servi per la descrizione preliminare da noi pubblicata fino dal settembre 1875. Più tardi il D'Albertis ne raccoglieva sul fiume Katau due esemplari molto più grandi, il maggiore dei quali ha le piante dei piedi della lunghezza di RO centimetri. | - Disgraziatamente i cranii appartenenti a queste due pelli an- darono perduti e per conseguenza non abbiamo potuto verifi- care se gl’ individui sono veramente adulti. Il D'Albertis ci assi- cura aver osservati esemplari viventi di questa specie i quali erano quasi della statura del Macropus giganteus di Australia, ma sfortunatamente non gli riusciva di procurarseli. Il signor Ramsay nei Proc. Linn. Soc. N. S. Wales 1876, I, p. 162, ha descritto un Ya/maturus crassipes di Port Moresby, località non molto distante dalla Baja di Hall: ora benchè egli consideri la sua nuova specie come appartenente al sottogenere (685) MAMMIFERI PAPUANI 25 Halmaturus, senza però dirci se l'estremità del muso sia glabra o pelosa, pure dalla sua descrizione e dalle dimensioni che ci da del suo esemplare (piante dei piedi 9 pollici inglesi = 23em ), emerge chiaramente ch’ egli ebbe sott' occhio la stessa specie da noi precedentemente descritta. Dobbiamo aggiungere che nello stesso anno il signor Ramsay descriveva (Proc. Linn. Soc. N, S. Wales I, p. 307) un Ha/maturus Brownîii dell isola del Duca d’York, il quale fu più tardi considerato come appartenente al genere Macropus dal signor Alston che lo descriveva sotto il nome di M. /ugens nei Proc. Zool. Soc. Lond. 1877, p. 126, pl. XIX, riconoscendo successivamente (op. cit. 1877, p. 743) la priorità del nome impostole dal Ramsay. Quest’ ultimo fatto ci conforta maggiormente a considerare l Ha/maturus crassipes, Ramsay come una specie di Macropus. 18. Macropus Brunii (ScHREBER). 1778. Didelphis Brunii, Schreber, Saig. III, p. 551, tav. 153. 1866. Dorcopsis Brunii, Schleg., Nederlandsch. Tijdschr. v. de Dierkunde, III, p. 350. 1875. Macropus Brunii, Garrod, Proc. Zool. Soc. 1875, p. 49 e seguenti. Dobbiamo a Schlegel l'avere dimostrato che soltanto alla specie proveniente dalle Isole Aru e Kei si deve riservare il nome di Brun, appartenendo gli esemplari provenienti dalla costa orientale della Nuova Guinea alla specie seguente. Di più il compianto Dott. Garrod ha dimostrato che queste due forme appartengono a due gruppi differenti di Kanguri. Il Dott. Beccari ha raccolto numerosi individui di questa specie adulti e giovani alle Isole Aru ed alle Kei. Gen. Dorcopsis, S. MULLER. 19. Dorcopsis Mulleri, ScHLEGEL, 1841. Dorcopsis Brunii, S. Mull., Verhandl. Nat. Geschied. Nederl. overz. Bezitt. Mammalia, p. 120, Tav. 21 — Tav. 22, fig. 3 — Tav. 23, fig. 7-8 — Tav. 24, fig. 7-8-9. 1846. Macropus Brunii, Waterhouse, Nat. Hist. Mamm. I, p. 180. 1866. Dorcopsis Miilleri, Schlegel, Ned. Tijdschr. v. d. Dierk. III, p. 353. 1875. Dorcopsis Mùlleri, Garrod, Pr. Zool. Soc. Lond. p. 49 e seguenti. 26 W. PETERS E G. DORIA (686) Noi abbiamo esemplari di questa specie provenienti da Sal- vatti (Coll. Bruijn) e da Sorong (Coll. Beccari e D'Albertis). Un esemplare adulto fu trovato nello stomaco di un grosso serpente del genere ZLiasis (L. papuanus, Peters et Doria, vedi Ann. Mus. Civ. Gen. XII, p. 401); di esso si conserva lo scheletro nelle collezioni del Museo Civico. S. Muller aveva fondato il genere Dorcopsis sopra questa specie, servendosi principalmente dei caratteri esterni; Garrod fu il primo che fece osservare la grande differenza che esiste tra la forma e la dimensione dei premolari superiori di questo genere e quelli dei Macropus. 20. Dorcopsis luctuosus (D’ALBERTIS). 1874. Halmaturus luctuosus, D'Albertis, Proc. Zool. Soc. Lond., p. 110. 1874. Halmaturus luctuosus, Sclater, ibid., p. 247, pl. 42. 1875. Dorcopsis luctuosus, Garrod, ib., p. 48. L. M. D'Albertis che aveva descritta questa specie sopra un individuo vivente comprato in Australia durante il suo primo viaggio, ne raccoglieva alcuni esemplari ad Epa, sulla terraferma in Nuova Guinea, non lontano dall’ isola Yule. Non abbiamo nulla da aggiungere alle interessanti osservazioni che Garrod (loc. cit.) faceva intorno a questa specie. Gen. Dendrolagus , S. MULLER. 21. Dendrolagus ursinus, S. MiLLer. 1841. Dendrolagus ursinus, Muller, 1. cit. p. 141, Tav. 19. — Tav. 22, fig. 1. - Tav. 23, fig. 123. Abbiamo ricevuti soltanto due individui di questa specie rac- colti nei monti Arfak dai cacciatori di Bruijn. (687) MAMMIFERI PAPUANI Ri 2. Dendrolagus inustus, S. MuLLER. 1841. Dendrolagus inustus M%ller, loc. cit. p. 143, Tav. 20. — Tav. 22, fig. 2. — Tav. 23, fig. 4-5-6. Pochi esemplari di questo Kanguro arboreo furono raccolti a Sorong dai signori Beccari e D'Albertis; un bellissimo maschio fu preso a Dorei nel 1876 da Beccari durante la spedizione della nave olandese « Surabaja ». MONOTREMATA. Gen. Tachyglossus, ILLIGER. 23. Tachyglossus (Acanthoglossus) Bruijnii, Perers et DorIa. 1876. Tachyglossus Bruijnii, Peters et Doria, Ann. Mus. Civ. Genova IX, p- 183 (fig. del cranio a p. 185). 1877. Acanthoglossus Bruijnii, Gervais, Compt. rend. Acad. Paris, p. 837 et 990; id. Journal Zoolog. VI, p. 375; id. Ostéographie des Monotr. p, 4l e seg., pl. VI-IX. Dopo la pubblicazione della nostra memoria il signor Bruijn inviava il signor Léon Laglaize, ardito esploratore francese e nipote del celebre viaggiatore Lorquin, alla Nuova Guinea set- tentrionale allo scopo di procurarsi individui completi di - questo interessantissimo monotremo. La spedizione era fortunata, giac- chè al signor Laglaize riusciva di procurarsene alcuni esemplari nelle montagne dei Karon ad un'altezza di 1150 metri sul livello del mare. I nativi di quel paese danno a questo ani- male il nome di Nokdiak e lo cacciano con cani che vanno a scovarlo dai profondi cunicoli in cui esso abita. Il signor Laglaize portava in Francia i preziosi esemplari ed il Prof. Gervais ne formava oggetto di studio, fondando sopra di essi il nuovo genere Acanthoglossus; tale nuova divisione sa- rebbe specialmente caratterizzata dalla lingua provvista di spine 28 W. PETERS E G. DORIA (688) all estremità, dalle unghie che sono in numero di tre tanto ai piedi anteriori che ai posteriori e dal becco più lungo e più ri- CUrVO. Nell’ anno 1877 il signor L. P. Ramsay di Sydney pubbli- cava una seconda specie di Tuehyglossus della Nuova Guinea al quale imponeva il nome di Echidna (Tachyglossus) Lawesw (Proc. Linn. Soc. N. S. Wales, II, p. 32, Tav. senza num.); lo scopritore ne era il Rev. Lawes che lo aveva raccolto a Port Moreshy. È cosa degna di particolare osservazione che mentre il Tachy- glossus Bruijnii del Nord della Papuasia è affine al 7. setosus di Australia, il 7. Zawest invece del Sud sarebbe più vicino al 7. hystrix che trovasi ugualmente in Australia, per cui si potrebbe dire che le due specie australiane hanno i loro rispettivi rappresentanti alla Nuova Guinea. Il signor Alston (Zoological Record for 1877, p. 24) dice: Tachyglossus Brwijni, sp. n., W. Peters et G. Doria, Ann. Mus. Civ. Genov. IX, p. 183 (« Dec. 1876 » du? published before 1878). La nostra memoria fu stampata nel 1876 e le tirature a parte in numero di 100 esemplari, furono distribuite subito , per modo che il nostro amico P. L. Sclater ne ha potuto dare un sunto nel «Nature » vol. XV, p. 375-379 (Gen. 1877); di più dobbiamo osservare che ogni foglio di stampa dei nostri Annali, a partire precisamente dal vol. IX, porta in fondo della prima pagina la data della sua pubblicazione e quello appunto ove trovasi descritto il Tachyglossus Bruijnii ha la data del 10 settembre 1876. Perchè dunque il signor Alston si fa la domanda se la nostra specie fu pubblicata prima del 1878? (689) MAMMIFERI PAPUANI 29 CHIROPTERA. Gen. Pteropus, GEoFFRoy. 24. PteropusjiMacklotii, TEMMINcK. 1835. Pteropus Macklotii, Temminck, Monogr. II, p. 69, Tav. 35, fig. 5. Due esemplari raccolti a Mafor dal Dott. Beccari sembrano appartenere a questa specie; disgraziatamente si osserva in am- bedue quell’alterazione dei denti che è comune nelle specie di questo genere per cui i tubercoli non sono più riconoscibili. Il Pt. Macklotit fu trovato anche a Timor, Flores e Batcian. 25. Pteropus alecto, Trmwmixcx. 1835. Pteropus alecto, Temminck, Monogr. Mamm. II, p. 75. 1849. Pteropus conspiciltatus, Gould, Proc. Zool. Soc. Lond., p. 109; id. 1853, Mamm. of Australia III, Tav. 29. 1862. Pteropus chrysauchen, Peters, Monatsb. Berl. Akad., p. 576. 1877. Pteropus conspicillatus, Ramsay, Proc. Linn. Soc. N. S. Wales, II, p. 7. Dopo un attento esame di numerosi esemplari di Pf. alecto e di Pt. conspicillatus, siamo venuti nella convinzione che le due specie non sì possono separare e che si devono riunire sotto la comune denominazione di Pf. alecto, Temminck. Il Dott. Beccari ebbe individui di questa specie a Salvatti e D'Albertis la raccolse in numerosi esemplari nell’ isola Yule, da dove fu pure riportata dalla spedizione del « Chevert ». Fu trovata anteriormente a Selebes, Ternate, Gebeh, Morty, Bat- cian, Misol, Ceram. 26. Pteropus melanopogon (ScuLeceL) PeTERs. 1867. Pteropus melanopogon, et var. (Schlegel) Peters, Monatsber. Berl. Akad., p. 330. Delle due varietà aruensis e keyensis (Schlegel) Peters, il Dottor Beccari ha raccolto molti esemplari alle isole Aru ed alle Kei. Noi crediamo utile di segnalare una terza nuova varietà della Papuasia propriamente detta. W. PETERS E G. DORIA. 3 30 W. PETERS E G. DORIA (690) Var. papuana. Capo e collo bruni, nuca di un giallo dorato, regione sa- crale, petto e ventre giallastri, quest’ ultimo è bruno verso la regione mediana. La membrana omerale e la lombare sono provviste inferiormente di lunghi peli giallastri sparsi i quali si estendono oltre la metà dell’ avambraccio. Lungh. 37 em; capo llem; orecchie 25mm; avambrac. 19cm ; terzo dito 39em ; tibia 85mm; piedi 7em . Di questa rimarchevole varietà non abbiamo che una 9 adulta raccolta a Mansinam dal Dott. Beccari, la quale anch’ essa pre- senta la solita alterazione dei denti. Oltre alle specie sopra indicate furono trovate nella Nuova Guinea e nelle isole che geograficamente ne dipendono, anche le seguenti: Pf. degener, Peters, delle isole Aru; Pt. neolubernicus, Peters, della Nuova Irlanda; Pt. macrotis, Peters, delle isole Aru e dell’isola Yule; Pt. Aypomelanus Temminck, della Nuova Guinea; Pi. capistratus, Peters, dell’ isola del Duca d’ York (1). Del genere Cynonycteris di cui non si conoscevano specie pa- puane, il signor G. E. Dobson (Proc. Zool Soc. Lon. 1877, p. 116), ne ha descritto una proveniente dall'isola del Duca d’York, sotto il nome di C. brachyotis. Gen. Harpyia, ILLIGER. 27. Harpyia cephalotes (Partas). 1767. Vespertilio cephalotes, Pallas, Spicil. Zool. III, p. 10, tav. 1. 1867. Harpyia cephalotes, Peters, Monatsber. Berl. Ak., p. 868. Raccolta in Andai ed a Mansinam, Nuova Guinea sett. da Beccari. (1) 1 Dobson (Proc. Zool. Soc. Lond. 1877, p. 115) sarebbe inclinato a considerare il Pt. degener Peters come fondato sopra un esemplare adulto del Pf. melanopogon e la var. neohibernicus Peters, secondo lo stesso autore, sarebbe lo stato giovanile della medesima specie. Non sappiamo se l'osservazione del dotto inglese sia appog- giata sopra l’ esame di una lunga serie d’ individui. Il Ramsay (Proc. Linn. Soc. N. S. Wales, II, p. 8. 1877) descrive anche un Pferopus (Epomops 2) epularius raccolto a Katow, N. Guinea meridionale, dalla spedizione del « Chevert ». ° indie Lt (691) | MAMMIFERI PAPUANI 31 Dobson (Proc. Z. S. Lond. 1877, p. 117 fig., 1-8) descrive un'Harpyia major dell’ Isola del Duca d’York che sarebbe più ‘grande dell’. cephalotes, ma con orecchie più corte, con tubi nasali più lunghi e pelo pallido; anche il cranio ed alcuni denti sarebbero di forma diversa. Noi abbiamo un maschio di straordinarie dimensioni raccolto a Mansinam, esso misura: avambr. 14/sem; corpo 6 1/2em; tibia 6 ?/scm; piede 4cm. Meno che le sue rimarchevoli dimensioni il nostro esemplare nulla offre che possa giustificarne la separa- zione dall’ antica specie di Pallas. Gen. Cephalotes, GEoFFRoy. 28. Cephalotes Peronii, Grorrroy. 1810. Pteropus palliatus et Cephalotes Peronii, Geoffroy, Ann. Mus. XV, p. 99 et 104. 1828. Hypoderma Peronii, Is. Geo ffroy, Diet. class. d’hist. nat. XIV, p. 708. 1843. Xantharpyia amplezicaudata, Gray, Sulphur, Mamm., p. 30 (Excl. Syn.). 1867. Cephalotes Peronii, Peters, l. c., 871. Andai, isole Aru e Kei; tutti esemplari raccolti dal Dottor Beccari. Gen. Macroglossus, Fr. CuvieR. 29- Macroglossus minimus (GEOFFROY). 1810. Pteropus minimus, Geoffroy, Ann. Mus. XV, p. 96. 1836. Macroglossus minimus, Temminck, Monogr. Mamm., I, p. 191. 15 16. Andai, Soron, isole Aru e Kei (Coll. Beccari); nelle isole Aru ne fu raccolto un esemplare anche da L. M. D'Albertis quando era imbarcato sulla Vettor Pisani. I naturalisti del « Chevert » lo raccolsero a Katau. Dobson, loc. cit., p. 118, enumera questa specie fra quelle raccolte nell’ Isola del Duca d’ York. Il signor G. E. Dobson ha descritto ed ha egregiamente figu- rato (Proc. Zool. Soc. Lond. 1877, pag. 119, pl. XVII) sotto il nome di Melonyeteris melanops, un nuovo genere che presenta molte affinità con i Macroglossus e che proviene dall’ Isola del 32 W. PETERS E G. DORIA (692) Duca d’ York. Poco tempo prima però il signor E. P. Ramsay (Proc. Lin. Soc.'N. S. Wales, II, 1877, p. 17), aveva di già pubblicata questa stessa specie sotto il nome di Preropus (Chet- ropleruges) alboscapulatus. Gen. Rhinolophus, GeorrRoy, BONAPARTE. 30.. Rhinolophus megaphyllus, Gray. 1834. Rhinolophus megaphytlus, Gray, Proc. Zool. Soc. Lond., p. 52. 1853. Rhinolophus megaphyllus, Gould, Mamm. Austral. III, tav. 33. 1871. Rhinolophus megaphnyllus, Peters, Monatsb. Berl. Akad. p. 307. Delle Isole Kei, raccolte dal Dott. Beccari. Fra le specie di R/inolophus abitanti la regione Papuana, si deve annoverare anche il R/inolophus. euryotis, Temminck, che esiste al Museo di Leida come proveniente dalle Isole Aru e che fu esaminato da uno di noi. Gen. Phyllorhina, BonaAPARTE. s1Ì. Phyllorhina tricuspidata (TEMMINCK). 1835. Rhinolophus tricuspidatus, Temminck, Monogr. Mamm. II, p. 20, pl. 29, fig A Nplat32, tig 1102. Raccolto dal Beccari ad Andai ed alle Isole Kei; si conosceva già delle Molucche e dell’ Isola del Duca d’York (Dobson, loc. Cit, p. 120): 32. Phyllorhina diadema (GroreRoy). 1813. Rhinolophus diadema, Geo ffroy, Ann. Mus. d’Hist. nat. XX, p. 263, tav. 5-6. 1824. Rhinolophus nobilis, Horsfield, Zool. Res. Java, N.° 7, Tav. 1833. Rhinolophus griseus, Meyen, Nov. Act. Nat. Cur. XVI, 2, p. 608, Tav. 46, fig. 4. 1838. Rhinolophus diadema et nobilis, Temmineck, Monogr. Mamm. II, p. 10 et seg. 1852. Hipposideros lankadiva, KelaartsProdr. Faun. Zeyl., p. 19. 1871. Phylltorhina diadema, Peters, Monatsber. Berl. Akad., p. 315. Un esemplare di Andai raccolto da L. M. D'Albertis ed uno delle Isole Kei della Coll. Beccari. tai >» Cagno — ae — er unta I (693) MAMMIFERI PAPUANI 33 33. Phyllorhina galerita (CANTOR). 1846. Hipposideros galeritus, Cantor, Journ. Asiat. Soc. Beng., p. 183. 1858. Phyllorhina labuanensis, TO mes, Proc. Z. Soc. Lond., p. 588. 1876. Phyliorhina galerita, Dobson, Monogr. Asiat. Chiropt., p. 69 (e. p.); 1877, Proc. Z. S. Lond., p. 121. Raccolta a Korido (Isola di Misori) dal Dott. Beccari e sul Fly River da L. M. D'Albertis. Specie che ha una grande estensione geografica, giacchè dalla Penisola Indiana si spinge fin oltre la N. Guinea, il Rev. G. Brown ‘ avendola trovata all’ Isola del Duca d’York. Da principio gli esemplari di Korido furono da noi determi- nati come PA. cervina (Gould), var.; Dobson (op. cit.) dice : « It is therefore very doubtful if PA. cervina can be considered distinet from this species ». 54. Phyllorhina cervina (Gou). 1854. Rhinolophus cervinus, Gould, Mamm. Austr. III, Tav. 34. 1865. Hipposideros albanensis, Gray, Proc. Zool. Soc. Lond., p. 220. 1871. Phyltorhina cervina, Peters, Monatsb. Berl. Ak., p. 821. . Il Dott. Beccari ha trovato in abbondanza questa specie ad Ansus nell’ Isola di Jobi; il Museo di Leida 1’ ha ricevuta dalle Isole Aru. 39. Phyllorhina calcarata, Dosson. 1877. Phyllorina calcarata, Dobson, Proc. Zool. Soc. Lond. p. 122. Dobson ha descritto questa specie sopra un esemplare raccolto dal Rev. Brown all’ Isola del Duca d' York; Beccari e L. M. D'Al- bertis l'avevano raccolta ad Andai e Dorei fino dal 1872. Gen. Emballonura, TEMMINCK. 36. Emballonura Beccarii, Prrers et Doria, n. sp. E. rostro prominente, auriculis triangularibus rotundatis, trago apice latiore, margine interno recto; patagiis metatarso affixis ; calcare tibia breviore. S4 W. PETERS E G. DORIA (694) Long. tota 52mm; antibr. ST. Habitatio: Ansus (Ins. Jobi). Il muso è prominente, le narici sono separate da un solco longitudinale, il quale, come accade nelle altre specie di questo genere, in basso giunge fino ad un tubercolo mediano del labbro inferiore. Le orecchie sono rotondate all’ apice, hanno il margine anteriore retto, il posteriore concavo, ed in paragone sono più corte e più larghe che nell’ £. monticola e nell’ E. se- micaudata; il trago ha il margine interno retto e l’ esterno con- cavo, mentrechè nell’ E. semicaudata l'interno è concavo e nel- lE. monticola ambedue i margini sono retti; esso è distintamente più largo verso il suo margine superiore, leggermente convesso, quasi retto. Come all’ordinario, vi sono due incisivi ben visibili in ciascun intermascellare; il 1.° premolare superiore è molto piccolo, rotondato, ravvicinato al canino e separato dal 2.° pre- molare; il 1.° premolare inferiore è in grandezza appena la metà del? Lungh. fino alla base della coda 42mm; capo 17mm; orecch. 12mm; trago 6mm; coda 10mm; omero 20mm; avambrace. 37mm; 1.° dito 6mm; SO dito 560mm; femore 14mm; tibia 14mm; piedi 8mm; sperone 10mm. Due esemplari maschi ed apparentemente adulti furono rac- colti in Ansus (Jobi) dal Dott. Beccari; uno dei tipi si conserva nel Museo Civico di Genova e l’altro nel R. Museo Zoologico di Berlino. Dedichiamo questa specie interessante al chiaro viaggiatore, all’amico nostro carissimo. La sua statura è maggiore dell’ E. nigrescens (Gray) e minore dell’. monticola Temminck e dell’E. semicaudata (Peale). A questo proposito ci permettiamo di osservare che l’£. monticola non ha l’avambraccio più corto dell’ £. semicaudata e che ambedue hanno le ali ugualmente attaccate al metatarso. Il Museo Civico possiede un esemplare di £. monticola di Borneo il di cui avam- braccio ha una lunghezza di 43mm = ad un pollice e 7 linee francesi, che è appunto la dimensione che Temminck assegna a questa specie (Vedi Monogr. Mamm. II, p. 295); Dobson (Cat. (695) MAMMIFERI PAPUANI 35 Chir. B. Mus., p. 360 e 362) le assegna 1'',4'"' inglesi. La di- stanza tra le due narici negl’individui ben conservati di E. mon- ticola e nigrescens è di un millimetro; il Dobson invece in indi- vidui probabilmente mal conservati, trova questa distanza così differente nelle diverse specie del genere da potersi servire di questo carattere per raggrupparle in due divisioni. 37. Emballonura nigrescens (Gray). 1843. Mosia nigrescens, Gray, voyage of the Sulphur, p. 23, Tav. 6, fig. 2. 1867. Emballonura nigrescens, Peters, Monatsb. Berl. Ak., p. 480. Isole Aru e Kei, raccolta abbondantemente dal Dott. Beccari. È comunissima nelle Molucche ed il Brown l’ha trovata al- l'Isola del Duca d’York. Gen. Nyctinomus, GeEorFRoy. 38. Nyetinomus plicatus (Bucranaw). 1800. Vespertilio plicatus, Buchanam-Hamilton, Transact. Linn. Soc. V, p. 261. 1811. Nyctinomus bengalensis, Geoffroy, Descript. de l’Egypte, II, p. 130. 1824. Nuctinomus tenuis et dilatatus, Horsfield, Zool. Res. Java, V, Tav. 1832. Dysopes murinus, Gray, Illustr. Ind. Zool., Tav. 1. È il primo molosside trovato alla N. Guinea; Beccari ne rac- colse molti esemplari nell’ Isola di Jobi ad Ansus. Finora le Isole Filippine erano il limite orientale di questa specie. Gen. Miniopterus, BonAPARTE. 39. Miniopterus australis, Toxes, 1858. Miniopterus australiss Tomes, Proc. Zool. Soc. Lond., p. 125. Raccolto a Goram da L. M. D'Albertis ed alle Isole Kei dal Dott. Beccari. 36 W. PETERS E G. DORIA (696) Gen. Vespertilio, Linné, KevysERLING et BLasius. 40. Vespertilio adversus, Horsriep. 1824. Vespertilio adversus, Horsfield, Zool. Res. Java, VII. 1835. Vespertilio Horsfieldii, Temminck, Monogr. Mamm. II, p. 226. 1853. Vespertilio macropus, Gould, Mamm. of Austral., III, Tav. 47. 1876. Vespertilio adversus, Dobson, Monogr. Asiat. Chir., p. 123. Nuova Guinea, Fly River, raccolto da L. M. D'Albertis. ’ Gen. Vesperugo, KeysERLING et BLASIUS. 41. Vesperugo abramus (TEMMINCK). 1835. Vespertilio abramus et akokomuli, Temminck, Monogr. Mamm. II, P232 pl (8; fig. 22: 1878. Vesperugo abramus, Dobson, Cat. Chir. Brit. Mus., p. 226 (ex parte). Katau, Fly River e Port Moresby, collezione L. M. D'Albertis. Tanto questa che la specie precedente si estendono dal Conti-. nente indiano fino all’ Australia. Noi abbiamo confrontati i nostri esemplari con alcuni prove- nienti da Nagasaki, senza trovarvi differenza alcuna. 42. Vesperugo papuanus, Perers et Doria, n. sp. V. fuscus, alis nigris; auriculis modicis, triangularibus , apice rotundatis, trago margine interno concavo, exlerno converos alis digitorum basi affiris; cauda apice prominente; incisivo primo su- periore bifido; praemolari primo superiore visibili. Long. tot. 66mm; antibr. 2Tmm. Habitatio: Saloatti. Orecchie triangolari con l’ apice rotondato ed il margine in- tero; lobo alla base del margine esterno rotondato; il trago ‘ quasi della forma di quello del V. pipistrellus, la maggiore sua larghezza trovandosi al di sopra della metà della sua altezza. Tra le due narici si osserva una prominenza mediana. (697) MAMMIFERI PAPUANI 37 La base del pollice e la pianta dei piedi sono in forma di cu- scinetti. Le ali giungono fino alla base delle dita, l’ estremità della coda è libera ed il lobo dello sperone è bene sviluppato. Il 1.° incisivo superiore è bifido, la sua punta posteriore è un poco più alta del 2.° incisivo; gl’ incisivi inferiori sono impian- tati nella direzione del margine della mandibola. Il primo pre- molare superiore è interno, acuto e ben visibile dalla parte esterna; il dente corrispondente della mandibola non ha che la metà dell’ altezza del 2.° premolare inferiore. Lungh. fino alla base della coda 37mm; capo 15mm; orecch. 10mm; margine anteriore dell’ orecch. 5mm; trago 4mm; coda 29mm; omero 18mm; avambraccio 27mm; 1.° dito 6mm; 3.° dito 45mm; femore 10mm; tibia 10mm; piedi 5) 1/amm; sperone 8mm. Non abbiamo che un'unica 9, la quale per lo sviluppo delle mammelle e per lo stato delle articolazioni delle sue estremità, mostra di essere adulta; essa fu raccolta a Salvatti dai cacciatori del signor A. A. Bruijn. Alle specie di vespertilionidi sopra enumerate dobbiamo ag- giungere come abitanti della Papuasia le seguenti: Vesperugo angulatus Peters, Sitz. Ber. Gesell. Naturf. Freund. Berl. 1880, p. 122, dell'Isola del Duca d’ York; Kerivowla Hardwickii (Hors- field), indicata dal Dobson (Proc. Zool. Soc. Lond. 1877, p. 122) come proveniente dalla stessa isola. INSECTIVORA. Gen. Crocidura, WaAGLER. 43. Crocidura (Pachyura) lazoniensis, Perers. 1870. Crocidura (Pachyura) luzoniensis, Peters, Monatsb. Berl. Ak., p. 595. Raccolta alle Isole Kei dal Dott. Beccari. Specie probabilmente introdotta dalle Molucche; noi la pos- sediamo di varie isole di questo gruppo. Sarebbe il solo inset- tivoro delle Isole Papuane. 38 W. PETERS E G. DORIA (698) UNGULATA. Gen. Sus, LINnnNÉ. 44. Sus papuensis, Lesson. 1826. Sus papuensis, Lesson, Voy. Coquille Zool. I, p. 171, Tav. 8. Anche il porco potrebbe essere stato introdotto alla N. Guinea; i nostri viaggiatori lo hanno raccolto in varie località. GLIRES. Gen. Mus, Linné. . 45. Mus rattus, Linné. 1758. Mus rattus, Linné, Syst. nat., ed. X, p. 61. Un solo individuo, una femmina non ancora adulta, appar- tiene, secondo tutti i suoi caratteri, a questa specie cosmopolita, introdotta senza alcun dubbio dai bastimenti. Fu raccolto dal signor L. M, D'Albertis, durante il suo viaggio al Katau. 46. Mus decumanus, PArtas. 1778. Mus decumanus, Pallas, Nov. spec. Glir. p. 91. Noi abbiamo individui di questa specie parimente cosmopolita, raccolti in Sorong ed in Andai da Beccari e D'Albertis. 47. Mus mollipilosus, Perers et Doria, n. sp. M. supra brunnescentefuscus, subtus flavidoalbus , parte auriculae superiore, mystaceis caudaque nigricantibus , pedibus albis ; pilis mollibus, subtus unicoloribus, supra schistaceis, apice fuscobrunnets. (699) MAMMIFERI PAPUANI 39 Long. ad caud. 10cm ; caud. 16!/3c0m ; plant. 26mm. Habitatio: Katau. Orecchie rotondate, più corte della loro distanza dagli occhi. Pelo molle, mustacchi sottili, che oltrepassano di molto l orec- chia. Piedi robusti, con cinque protuberanze palmari e sei plan- tari. Le unghie delle dita nelle estremità posteriori sono del doppio più grandi che nelle anteriori. La coda è molto più lunga della testa e del corpo presi insieme, con squame epider- moidali proporzionalmente più grandi, nuda e solo provvista di radi peli molto corti. Sopra bruno-oscuro, il muso e tutta la parte inferiore del corpo bianco-giallastra; i due colori sono separati l'uno dall'altro in modo distinto. Piedi giallastri. Coda alla base bruno-nerastra; questa colorazione continua sulla parte superiore di essa in macchie confluenti; il resto è giallo sporco. I peli della parte superiore sono schistacei colla punta brunastra, mentre quelli della parte inferiore sono uniformemente bianchi. I denti molari si accordano completamente nella forma dei loro tubercoli con quelli del Mus decumanus. Dimensioni di un maschio apparentemente adulto : Lunghezza sino alla base della coda 10cm ; coda 16 //2cm ; testa 87mm; orecchie 15mm; palma 15mm; pianta 260mm. Di questa specie non abbiamo che un solo individuo raccolto da L. M. D'Albertis al Katau. 48. Mus echimyoides, Ramsay. 1877. Mus echimyoides, Ramsay, Proc. Zool. Soc. N. S. Wales II, p. 15. 1877. Mus Browntii, Alston, Proc. Zool. Soc. Lond. p. 123; ibid. 743. Parecchi esemplari raccolti dal Dott. Beccari nel mese di di- cembre 1875 alla baia d’ Humboldt durante la spedizione del « Surabaja », altri nel mese di giugno in Hatam, si riferiscono in tutto alla descrizione di Alston che riconobbe la sinonimia della sua specie con quella di Ramsay (Vedi Proc. Zool. Soc. Lond. 1877, p. 743). Questa specie fu originariamente scoperta nell’ isola del Duca d’ York. 40 W. PETERS E G. DORIA (700) 49. Mus ringens, Perers et Doria, n. sp. M. magnitudine decumani, auricula nuda oculum attingente ; vellere rigido, setis canaliculatis, supra nigro rufoque variegato, subtus ochraceoflavido; cauda corporis longitudine, flavida, setis bre- vissimis nigris obsita; pedibus flavidis. Femina mammis sex. Long. ad caud. basin 19em ; caud. 16cm ; cap. 6em ; aur. 22mm; palm. 20mm; plant. 3Smm. Habitatio: Fly River. Della statura del Mus decumanus, con pelo estremamente duro, che consiste per la massima parte di setole scanalate; orecchie rotondate e nude, le quali tratte all’ innanzi arrivano al margine posteriore degli occhi; tre sole paia di mammelle, delle quali due fra le gambe posteriori ed una sul petto dietro alle estre- mità anteriori. Piedi larghi e robusti. Il pollice rudimentale dei piedi anteriori è provvisto d’un’unghia piatta e bene sviluppata. Le unghie dei piedi posteriori sono poco più grandi di quelle degli anteriori. Sopra misto di nero e rosso-bruno, avendo la massima parte dei peli, che sono grigii alla base, con un largo anello rosso fer- rugineo e la punta nera. Il ventre è ocraceo pallido con peli unicolori. I mustacchi sono bruni, le orecchie ed i piedi giallo- brunastri; la coda è a larghi anelli, gialla, provvista di setole molto corte e sparse, di color nero, eccetto il terzo posteriore ove sono giallo-brunastre. Il solo esemplare raccolto da L. M. D'Albertis lungo il fiume Fly, è una femmina molto vecchia che ha i molari completa- mente lisci, i quali lasciano tuttavia riconoscere la struttura dei denti del genere Mus. 50. Mus Beccarii, Prrers et Doria, n. sp. M. magnitudine praecedentis, vellere minus rigido, supra rufo nigroque adsperso, subtus ochraceo-flavido, pilis ommibus basi schi- staceis; pedibus supra fuscis, margine apiceque ochraceis; cauda (701) MAMMIFERI PAPUANI 41 fusca, annulata, setis brevibus nmigris obsita. Femina mammis decem. Long. ad caudae basin 18cm ; cauda 20em ; cap. 5 !/sem; aur. 22mm; palm. 20mm; plant. S8mm. Habitatio - Sorong. Rassomigliante nel colore e nella statura alla specie prece- dente. Il pelo è anche setoloso, ma molto meno duro e forte; la coda più oscura, più lunga e molto più coperta di setole. Le orecchie, sottili, nude e tondeggianti, ripiegate verso il muso arrivano sino agli occhi. I mustacchi non oltrepassano le orecchie. La palma dei piedi anteriori mostra come d’ ordinario cinque protuberanze e la pianta dei piedi posteriori sei. Le un- ghie dei piedi posteriori hanno dimensioni doppie che negli an- teriori. La femmina ha dieci mammelle; di cui tre paia fra le gambe posteriori, due al petto. Il colore è superiormente misto d'un bel rosso ferrugineo e di nero, essendovi pochi peli neri, mentre il maggior nu- mero delle setole scanalate sono alla base schistacee, alla punta nere e prima di questa, provviste di un largo anello di colore rosso-bruno. La parte inferiore è di color ferrugineo con i peli a base di colore schistaceo. Le orecchie sono nerastre; i piedi bruni nel mezzo, sul mar- . gine ed alla punta: giallo-bruni: la coda è bruno-scura e ricca- mente provvista di setole corte e nere. I denti si mostrano del tutto simili a quelli del M. decumanus e lasciano vedere i tubercoli molto sviluppati. Bisogna anche no- tare che i denti incisivi sono considerevolmente meno larghi che nella specie precedente. Una femmina adulta con un giovane fu presa dal Dott. Bec- cari a Sorong. bI. Mus musculus, Livi. 1758. Mus musculus, Linné, Syst. Nat. ed. X, p. 62. Un esemplare, 9 adulta, fu raccolto dai cacciatori di Bruijn a Mansinam; un’altra 9 con mammelle bene sviluppate e due giovani furono trovati dal Dott. Beccari in Ansus (Jobi). 42 W. PETERS E G. DORIA (702) 52. Mus Albertisii, Perers et Dorra, n. sp. M. musculo minor, auriculis rotundatis, brevibus, plantis 5-tu- berculatis; supra fuscus, subtus ochraceus, pilis bicoloribuss cauda supra fusca, subtus albescens; pedibus brunneo-griseis. Long. ad caud. basin Gem ; caud. 83mm; CAP. 23mm; AUr. Imm; plant. 17mm. Habitatio : Sorong. Questo topolino a orecchie corte è notevolmente più piccolo e più esile del topo ordinario e mostra sole cinque protube- ranze alla pianta dei piedi posteriori. Il pelo è molle e la fem- mina è provvista di 8 paia di mammelle, quattro al petto e quattro al ventre. Superiormente bruno-scuro, ocraceo al di sotto, coperto ovunque di peli bicolori, alla base oscuri. La coda è al disopra bruno- scura, al disotto biancastra. I piedi sono grigio-brunastri. Noi abbiamo ricevuto maschio, femmina e giovani di questa specie, raccolta a Sorong dal signor L. M. D'Albertis. Oltre alle summentovate specie del genere Mus, ne ab- biamo forse altre tre differenti, raccolte dal Dott. Beccari in Ko- rido, in Wokan ed alle Isole Key. Disgraziatamente sono ancora troppo giovani, hanno i denti non ancora sviluppati e perciò non si possono bene determinare. Gen. Uromys, PEreRrs. Il signor Alston (Proc. Zool. Soc. Lond. 1877, pag. 125) dice di aver osservato che i molari di un giovane esemplare del suo Uromys rufescens non mostrano distintamente la divisione dei tubercoli; noi invece in esemplari giovani della stessa specie abbiamo distintamente osservate tre serie di tubercoli sopra i molari superiori; soltanto dobbiamo aggiungere che le serie late- rali sono molto più piccole che nelle specie del genere Mus. (703) MAMMIFERI PAPUANI 43 53. Uromys aruensis, Gray. 1873. Uromys aruensis, Gray, Ann. Mag. Nat. hist. 4 ser. XII, p. 418. Il signor Beccari ha. raccolto due esemplari di differenti di- mensioni di questa grande specie, alle Isole Key; essi sono più piccoli dell’ U. macropus. Il più grande esemplare misura: Lunghezza fino alla base della coda 26em; coda 23!/xcm; capo 75mm; orecch. 28mm; palma dei piedi ant. 30mm; pianta dei piedi post. 52mm. 54. Uromys validus, Perers et Doria, n. sp. U. magnitudine praecedentis ; supra brunneo-griseo nigroque ad- spersus, pilis bicoloribus; subtus flavido-albus, pilis unicoloribus ; apice rostri brunnescente, mystaceis elongatis nigris; pedibus ro- bustis, flavidis, excepta basi brunnea; cauda dimidio basali nigra, terminali flava. Long. ad caud. bas. 20em ; caud. 20cm ; cap. 61/y0m ; dur. 28mm; palm. 28mm; plant. 52mm. Habitatio: Katau (N. Guinea austro-orientalis). Delle dimensioni dell’ U. arwensis, dal quale differisce princi- palmente per il suo colore e per la diversa squamatura della coda. Invece del bel rosso ferruginoso che colora il pelo della specie precedente, noi osserviamo in questa superiormente un nero misto di grigio e le squame della sua coda sono molto più fine che nell'altra. Le orecchie sono rotondate, e ripiegate verso il muso, non giungono agli occhi; esse sono nude, meno verso il margine su- periore ove si vedono dei peli sparsi corti e fini. I mustacchi sono forti e si estendono al di là delle orecchie. I piedi sono talmente robusti che a prima vista l’unico individuo che abbiamo sotto gli occhi sembrerebbe ancora molto giovane, ma i denti perfet- tamente sviluppati ed anzi alquanto usati, provano che esso deve essere considerato come adulto. I peli delle parti superiori sono nerastri conun anello bruno- 44 W. PETERS E G. DORIA (704). grigio. Il di sotto del corpo ed i lati interni delle estremità sono coperte di peli giallastri unicolori. La parte anteriore del muso è nerastra con peli bruni molto corti; le orecchie sono nerastre, i mustacchi e la metà basale della coda sono neri. Le avambraccia mostrano esteriormente un colore bruno che si estende sopra la base dei piedi anteriori i quali nel rimanente sono gialli, come anche le unghie. I piedi posteriori sono bruni al di sopra del tarso ed alla base del metatarso, nel rimanente gialli come l’altra metà, della coda. Di questa specie rimarchevole non abbiamo che un solo 9 rac- colto dal signor L. M. D'Albertis al Katau. 55. Uromys Bruijnii, Prrers et Dorra. (Tav. XVII). U. supra rufescens, pilis basi plumbeis, apice ferrugineo-rufis, raro migris; gastraeco mamibusque albis; pedibus brunnescentibus; margine orbitali, vibrissis caudaque nigrofuscis. Longit. ad caud. basin 15 ad 19em; caud. 15 ad 20m ; cap. 55 ad 60mm; aur. 16 ad 18mm; palm. 19 ad 22mmj plant. 33 ad 37mm. Habitatio: Salvatty, Fly River, Yule Island. 1876. Uromys Bruijnii, Peters et Doria, Ann. Mus. Civ. Gen. VIII, p. 336. Quasi della grandezza del Mus decumanus, con orecchie ro- tondate che ripiegate in avanti non arrivano fino agli occhi. Le squame caudali sono grandi e le unghie dei piedi posteriori sono del doppio più grandi di quelle degli anteriori. Superiormente di un bel bruno ferrugineo misto con peli neri sparsi; questi peli sono per la massima parte di colore schistaceo con punti rossi ferruginosi. Il di sotto del corpo ed i piedi anteriori sono bianchi con i peli unicolori, i posteriori sono bianchi giallastri. Il margine orbitario, i mustacchi e la coda sono bruno neri. La femmina non ha che quattro mammelle poste tra le gambe posteriori. (705) MAMMIFERI PAPUANI 45 Questa specie fu in origine scoperta a Salvatti dai cacciatori del Bruijn; più tardi L. M. D'Albertis la raccolse nell'Isola Yule e lungo il Fiume Fly. 56. Uromys musovorus (Ramsay). 1877. Mus musavora, Ramsay, Proc. Linn. Soc. N. S. Wales, IL p. 16. 1877. Uromys rufescens, Alston, Proc. Zool. Soc. Lond., p. 124, tav. 18; ibid., p. 745. Noi abbiamo ricevuti parecchi esemplari di questa specie: rac- colti da L, M. D'Albertis al Katau, Fly River ed Epa ed al- cuni altri presi ad Hatam (Monti Arfak) dal Dott. Beccari; tutti questi individui corrispondono interamente, tanto per il colore che per le dimensioni, alle descrizioni date da Alston e Ramsay. Uno degli esemplari raccolti al Katau si distingue per il colore biancastro del di sotto della coda, ma nel rimanente non mostra differenze di sorta. Il nome dato da Ramsay deve, secondo la nostra opinione, avere la precedenza sopra quello imposto da Alston, essendo stato comunicato il 29 Gennaio 1877, mentrechè l’ altro autore comunicava la sua descrizione il 14 Febbraio dello stesso anno. veduto più sopra, doyrà avere la precedenza sopra il nome di Mus Browni impostole da Alston. Gen. Hydromys (GEoFFROY). DI. Hydromys Beccarii, Perers. (Tav. XVIII). H. supra nigricans, ochraceo irroratus, pilis basi griseis, apice nigris, plerumque annulo ochraceoy subtus ex ochraceo albus, pilis apice albis vel ochraceis; vibrissis superioribus nigris, inferioribus albis; cauda basi pilis corporis, reliqua setis rarioribus incumben- tibus obsita, prima tertia parte nigra, reliqua alba. Long. ad caud. basim 25 !/xem; caud. 23em ; cap. Gem; @ur. 18mm; palm. 29mm; plant. 55mm. W. PETERS E G. DORIA. 4 46 W. PETERS E G. DORIA (1706) Habitatio: Weri (Ins. Kei) et Flumen « Fly» (Nova Guinea austro-orientalis). 1874. Hydromys Beccarti, Peters, Ann. Mus. Civ. Gen. VI, p. 303. Superiormente nerastro misto con giallo d’ocra, i peli sono grigi alla base e neri alla punta ed in generale provvisti di un anello giallo ocraceo. Inferiormente bianco ocraceo, i peli essendo bianchi od ocracei all’ estremità. Le orecchie sono piccole e ne- rastre ai margini, i mustacchi superiori sono neri, bianchi gli inferiori. Le estremità anteriori sono bruno-nerastre al di sopra, l estremità del metacarpo, le dita e le unghie sono giallastre; le estremità posteriori sono esternamente brune, internamente giallastre come le unghie, le quali ultime sono del doppio più lunghe di quelle dei piedi anteriori. La coda fino a 25mm dalla sua base è pelosa come il corpo, nel rimanente è coperta di peli rigidi coricati, i quali generalmente nel primo terzo di essa sono neri, in seguito bianchi. Il signor Beccari c’ inviò 2 maschi presi a Weri nelle Isole Kei, e questi appunto furono i tipi sopra i quali l’ uno di noi fondava questa specie. Questa specie papuana differisce per il suo colore da tutte le altre specie conosciute d’ Australia. Alle specie di roditori sopra enumerate bisogna aggiungere il nuovo genere Pogonomys, la cui unica specie P. macrourus, A. Milne Edwards (Compt. rend. Acad. Paris, 3 décembr 1877), proviene dalla N. Guinea settentrionale. (707) MAMMIFERI PAPUANI 47 lavi Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. LIETA Tav. SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE V. Phascologale Thorbeckiana, Schlegel, 7. !/, gr. nat. VI. Fig. 1-4. Cranio di PA. Thorbeckiana, Schlegel, 2. Fig. 5-10. Cranio di Phalangista (Distoechurus) pennata, Peters. 9. Le figure 1-7 sono di grandezza naturale, quelle da 8 a 10 sono ingrandite. VII. Phascologale dorsalis, Peters et Doria. 7 e 9, ?/, gr. nat. VHI e IX. Fig. 1. Cranio di Perameles arwensis, Peters et Doria. 9. Fig. 2. Cranio di Phalangista (Pseudochirus) Albertisit, Peters. SA. Fig. 3. Cranio di Phalangista (Cuscus) gym- notis, Peters et Doria. 7. X. Perameles longicauda, Peters et Doria. 9 . 3/; gr. nat. XI. Phalangista (Pseudochirus) A/bertisti, Peters. 2. lf, gr. nat. XII. Phalangista (Pseudochirus) Bernsteinii, Schlegel. Deer. nat. XII. Phalangista (Distoechurus) pennata, Peters. 9. gr. nat. XIV. Phalangista (Cuscus) gymnotis, Peters et Doria 7. VENOE. Dal, | XV. Macropus papuanus, Peters et Doria. 9 giov. !/, gr. nat. XVI. Cranio della giov. 9 figurata nella Tav. XV. XVII. Uromys Bruijnii, Peters et Doria. 9. */, gr. nat. XVIII. Hydromys Beccari, Peters. 7. 3/, gr. nat. A'tanthoglossus Bruijnii + 'Cephalotes Peronii >. * Chaetocercus Bruijnii + è » dorsalis . &* » pilicauda n Cheiropteruges alboscapulatus . Crocidura luzoniensis . Cuscus gymnotis . » maculatus E » orientalis + 3 » vestitus . a . Cynonycteris brachyotis . Dactylopsila Albertisii » angustivittis . » trivirgata basyurus albopunctatus . » fuscus . P Dendrolagus inustus » ursinus Didelphis Brunii . » orientalis Distoechurus pennata . Dorcopsis Brunii . » luctuosus » Mulleri ° Dromicia caudata Dysopes murinus. Echidna Lawesii . Emballonura Beccarii . » nigrescens Halmaturus Brownii . . » crassipes . » luctuosus . Harpyia cephalotes » major Hipposideros albanensis » galeritus » lankadiva Hydromys Beccarii Hypoderma Peronii Kerivoula Hardwickii Macroglossus minimus Macropus Brunii . » lugens . » papuanus INDIGE | Melonycteris melanops +. | Miniopterus australis . + Mosia nigrescens . x | Mus Albertisii : o ò ) Beccarii . 3 5 ò > Brownili . » decumanus » echimyoides . 7 » mollipilosus . 7 i » musavora . è h » musculus c ? È » rattus . . è È » ringens . Myoictis Wallacei Nyctinomus bengalensis « dilatatus. » plicatus » tenuis 7 Pachyura luzoniensis . . Perameles aruensis » doreyanus . » longicauda . , » moresbyensis . » rufescens c Petaurus ariel . dc Phalangista Albertisii . 3 » angustivittis . » Bernsteinii . » cavifrons . » gymnotis . » maculata . » orientalis . » pennata c » trivirgata : Phascogalea Thorbeckiana Phascologale dorsalis . » longicaudata . » melas » pilicauda » Thorbeckiana » Wallacei Phyllorhina calcarata . » cervina . » diadema . » galerita Phyllorhina labuanensis . . Pag. 693 | Rhinolophus megaphyllus. . Pag. 692 » tricuspidata . +.» 692 D) nobilis . RS 092 Pogonomys macrourus _.. » 706 LI tricuspidatus . » 692 Pseudochirus Albertisii . . » 674| Sus pàpuensis . 2 x n 1698 » Bernsteinii . . » 676 | Tachyglossus Bruijnii. ni A 0687 Pteropus alboscapulatus . . » 692 » Lawesilx, »%- A la 1688 » alecto . o a e.» (639%btromys aruensis) el IR R703 » capistratus . SS 690. » Bruijnii . - . a 04 » chrysauchen a in 089 DI MUuSsoVvorus . QUA » 705 » conspicillatus . DIA O 8) » rufescens . a RT 705 » degener a VE 690. n validus a a ZO » epularius . ». +. » 690° Vespeftilio abramus . . è. » 69% » hypomelanus . «. » 690 » adversus . È +. » 696 » Macklotimeatere eni is 689 » akokomuli «fl PS TATAT6O6 » macrotis rr o 690) » cephalotes . aa EVS MIO » melanopogon . +.» 689 » Horsfieldii . . +. » 696 » minimus . Sme ei oo 60] » macropus . ST » neohibernicus . << . » 690 vv plicatusi tati aretina 695 »; palliatus. ;..° (.0. ». 691 | Vesperugo abramus .\.. . ». 696 Rhinolophus cervinus.. . . » 693 » angulatusi..: x: ; (a 831697 » diademattafi Fini io, 1692 » «papuanus;ii di 696 ù euryotis.. .. . » 692 | Xantharpyia amplexicaudata . » 691 » griseus . mist (692/)/06 Mq E Da n ngi ta o MB ET LI bi Sl 14 bad br, ESITI È i AR » e da Wi Va È bce ana 131 REMI Tarde uanarak fa La panraio | "_l NI i n o Su Ar: d Annali del Museo Civico Vol XVI.138 ri b £ À A i x ' 5 " î x R 5 i . SE Na; fi fa z y È ti a lu Ù i " d Ù i a 2 , ‘ P 4 at i) e Cee neh h . N > dIPS eee i x È Y » 3 È ) e I Pi DI ' . Annali del Museo Civico Vol.XVI 1850 Tav. VI 1-4 Phascologale T vi RS “> ” Y s i . Annali del Museo Civico Vol XVI 1880 Tav. VI Perameles aruensis PD 2.Phalangista Albertisii 3 Ph gymnotis PD A | Perameles aruensis PD. 2 Phalangista Albertisii. 5 Ph gymnotis PD BI 10] SI9}9] EpuneoiDuo] SEIRIUCAGA OSSEITAX [OA Q91AT) 00SNh] [OP I]EeuuU\ Annali del Museo Civico Vol XVI 1880 Tav.XI Phalangista (Pseudochirus) Albertisii Ptrs i $ e: î Ù \nnali del Museo Civico Vol. XVI.1880 Tav.XMI Phalangista (Pseudochirus) Bernsteinii Schlegel ctaT alt afalari Roarln Annali del Museo Civico Vol XVI.1880 DEI 7 - A Phalangista (Distoechurus) pennala a %. BAOU9)- QUUSEULANY }l | xJ V | pio ue ssoog snouuXb (snosn9) e1rsIbUE,eEYyq ) 09SU]\ |9P TeuuWy 0981 TAX TN 0 PAOQUI9) QUIUEUI Ty U] Boa] vLo(]39 sog snuended sndoa9P]jy NXAGL ‘O88UTAX 0QSTIANIOA O9IAT) 0OSH ]9p ]uuuyz Tav. XVI Macropus papuanus Peters et Doria T.Fea dis. e ht. i lit. De Andreis ElIO(] 49 Sd9]eq TTU finug SAWIOI( IAX ALI, OSSTTAX LOAOOTAT9 09STI]N [OP H]EUUW co È pa SILE 00] - = CC C cl > Î\ A fa N) AAA ; \ il A fi SÒ (NY { ) \ A A ii È \nAC À \ | 7A (NI Ya) \W A ; fa PARA N ANI A i ee (£(C_ SE ‘QUE met (<< rie | << & <& _ CCC__>T == Ta e @ Ca - È C£ > = ST > Da a =" ca 3 4 = eni “ So rionale = É fa E SQILAE SETE: so EL ° a -- 5 pe =» ; CTC fa Sp roerrota SC i = n = n É rs | «& 4 a FA « MR CI ez È E : ta rà n 3 iVis “ di (AY E NES ATA Ì la VI LAI ; PIWRZTAZ AG EVE 2$ ULI DANIELI (Ji) ReyI® | Sena ® | VUVVWYUUT ISS VUGIU US voV BUG VU YYZUTTO fasi TE :V vivi \ IESII Vive N > EUR ADE VIVE CASATA (IV O) VOUGVY SIE AS) w vic VW dae sy iva Data N VI, i vi edi x (SR GICIONO ASTRA a 2 wo | ERRE REC E a SIE sha ano A J VU, IAA za A de N Vi v, x VI We [ii ONIAN INSTITUTION LIBRARIES | | Ù HS NV