mmamm |lf mMmmm wmmmm MIMI ■Iv : inp Naturai History Musaum Library DEL SEGNO DI NAPOLI OSSIA ENUMERAZIONE DI TUTTI GLI ANIMALI CHE ABITANO LE DIVERSE REGIONI DI QUESTO REGNO E LE ACQUE CHE LE BAGNANO CONTENENTE LA DESCRIZIONE DE’ NUOVI O POCO ESATTAMENTE CONOSCIUTI CON FIGURE RICAVATE DA ORIGINALI VIVENTI E DIPINTE AL NATURALE D I PROFESSORE DI ZOOLOGIA DOTTORE IN MEDICINA , SOCIO ORDINARIO DELLA R. ACCADEMIA DELLE SCIENZE , DEL n. ISTITUTO D* INCORAGGIAMENTO ALLE SCIENZE NATURALI , E DELL’ AC- CADEMIA PONTANIANA DI NAPOLI; E DI MOLTE ILLUSTRI ACCADEMIE SCIENTI- FICHE ITALIANE E STRANIERE. COLEOTTERI PER ACHILLE: COSTA DOTTORE IN MEDICINA E SOCIO DI VARIE ACCADEMIE PARTE I.a con XXIV tavole in rame. NAPOLI DALLA STAMPERIA DI GAETANO SAUTTO Vico Cinquesanti n.° 29 VWVVW» 1849-54. PREFAZIONE li e l l o imprendere la pubblicazione de’ Coleotteri della Fau- na bel regno di Napoli , seguendo il piano generale dell’o- pera , noi abbiamo adottalo il sistema di trattarli per mono- grafie isolate ed indipendenti. Però non dei diversi generi paratamente , i quali essendo nello stato attuale della scienza entomologica in numero eccessivo , e sovente non ben cir- coscritti ne’ loro confini , apportato avrebbe un tal metodo confusione notabile , e difficoltà non lieve nel mettere in ordine elementi così sgranellati. Ci è parato invece consì- glio migliore pubblicarli per famiglie naturali , e senza le- garci all’ordine col quale si succedono nelle sistematiche di- sposizioni ; perciocché, non siamo ancora convinti qual di esse si meritasse il primato, e non ò poi tale parte essenziale nelle Faune speciali. Verranno bensì successivamente in luce quelle famiglie, nelle quali scorgiamo maggior interesse scientifico, e meno incompleti sono i materiali che abbiamo a nostra dispo- sizione. Col qual metodo, mentre si lascia libero il campo per disporne in ultimo lordine piu naturale, col quale le diverse fa- miglie esser dovrebbero nella scienza distribuite, si raggiunge lo scopo di presentare tanti favori completi. 1 quali perchè non restino sciolti e disgiunti fino al completo dell’ ordine, avendo in mira il comodo de’ leggitori , saranno riuniti in volumi a misura che un certo numero ne viene alla luce , cornun- IV PREFAZIONE cjue essi nel sistema generale non si seguano I’ uno all’ altro. Cosi nell’ attuale prima parte noi abbiam riunito alcune fa- miglie di Pentameri Lamellicorni , alcune di Eteromeri , e le due di Trimeri. In ciascuna famiglia, dopo i caratteri essenziali di essa, ed una più estesa descrizione dell’abito naturale, che offro- no gl’ insetti -onde viene costituita, si è dato uno sguardo ge- nerale sulle specie che sappiamo viver nel regno , instituen- do un confronto tra quelle che conoscevansi per lo innanzi, deducendolo dalle opere degli entomologi patrii che ci àn pre- ceduto, e quelle che noi siam pervenuti a scoprire nel momento in cui la monografia è stata trattata. In tal modo sarà facile rilevare gPincrementi che l’entomologia patria andrà facendo, sia per le ricerche nostre medesime, sia per le altrui. Cosi per esempio, la famiglia degli Edemeridei, che nel 1852 quando veniva pubblicata era rappresentata da 17 specie , nel volgere del 1854 è stata accresciuta di altre tre , rac- colte due da noi nelle svariate peregrinazioni eseguite , ed una terza dal sig. Francesco Forte. A questo sguardo gene- rale segue un cenno rapido sulla distribuzione geografica di dette specie entro i confini del regno stesso. Innoltre, comecché assai stretti sono i rapporti della Sicilia con la parte continentale del regno , ci è paruta utii cosa aggiungere al termine di ciascuna famiglia le specie a- bitatrici di quell’ isola , e non ancora rinvenutesi nel regno di Napoli. In tal guisa , mentre si van descrivendo tutte le spe- cialità di quella terra , spesso rimaste coi semplici nomi loro apposti da collettori , ovvero descritte sparsamente da stranieri in opere diverse, non facili a pervenire nelle mani dell’ uni- versale , si avrà in un corpo Y Entomologia delle due Sicilie, e si vedranno meglio i rapporti geografici delle due terre. PREFAZIONE E non essendo punto fuori probabilità che a forza di ricerche si discoprano nel nostro regno specie, che la scienza ritiene esclusive abitatrici della Sicilia isolare, siccome già è avve- nuto per la Siagona europaea fra Coleotteri, e la Pachycoris hirta fra gli Emitteri , in questo anno discoperte dal Dottor Giuseppe Costa nella Terra d’Otranto; ì nostrali troveranno l’opportunità di determinar tali specie nella nostra Fauna ogni qual volta si ripetessero simili casi. Un quadro di classificazione termina le generalità di ciascuna famiglia. Però , la esposizione della classificazione generale sarebbe stata superflua, od almeno non richiesta da’ bisogni di una Fauna locale. Abbiamo quindi dato soltanto un quadro contenente i caratteri mediante i quali riesca facile per- venire alla determinazione delle tribù e de’generi , cui le specie delle quali trattar si deve appartengono. Ciascuna specie , fosse anche ovvia , è stata corredata d’una descrizione estesa tanto, che mentre risparmii al let- tore il bisogno di ricorrere ad altre opere, basti pure a non lasciare dubbio sulla sua determinazione. Una descrizione più ampia ci è sembrata superflua : siccome non avremmo sapu- to sottoscrivere al sistema di coloro, i quali, anche in spe- cie affinissime di un medesimo genere, ripetono in ciascuna la minuta descrizione di ogni parte , quando descritta una specie sarebbe bastalo per le altre segnarne le note differen- ziali. Le descrizioni, come per ogni altra parte di quest’opera, sono state tratte nGn da opere altrui, bensì dagli oggetti in natura, e sopra individui raccolti nel regno , posseduti nel- la speciale Collezione Entomologica del Regno di Napoli da noi costituitaci , espressamente distinta dalla collezione ge- nerale. In simil modo sono state determinale le dimensioni massime e minime cui le specie presso di noi pervengono ; VI PREFAZIONE e ciò perchè possa agevolmente farsi confronto coi simili dati stabiliti sulle identiche specie di altre regioni , e va» lutarsi quali sono le specie che il clima meridionale fa giungere a dimensioni maggiori, quali al contrario. Si vedrà in effetti, che parecchie specie più particolari di climi set- sentrionali , qui invece di acquistare sviluppo maggiore , re- stano ordinariamente più piccole. La sinonimia specifica occupa generalmente nelle ope- re una parte considerabile , spesso ripetizione 1’ una dell’al- tra , e che per necessità va crescendo ogni giorno. Nulla- di meno, per quanto essa sia a desiderarsi estesa e completa ne’ trattati generali , altrettanto a noi è sembrata mai sem- pre superflua nelle Faune speciali. Per la qual cosa , nel modo stesso stato praticato per altre parti di quest’opera, noi ci siam limitati a citare soltanto, o i trattati di mag- giore importanza, e più degni di essere consultati, o le o- pere nelle quali può trovarsi miglior figura della specie , od in fine quegli autori i quali anno indicata la specie me- desima con nome diverso. Solo per gli scrittori patrii si è fatta eccezione , questo sembrandoci debito di chi scrive una Fauna locale , tener conto esatto di quanto sulle pro- duzioni della patria stessa si è detto. La onde in questo siamo stati e saremo minuziosi , citando per fino chi aves- se solo data indicazione della esistenza d’ una specie fra noi , purché convinti della esattezza di quella. A tale og- getto noi daremo qui in fine la nota di tutte le opere , me- morie od articoli di autori patrii , ne’ quali trattasi o si cennano Coleotteri , sia o no occorso citarli nelle famiglie comprese in questa prima parte : e ciò per non essere ob- bligati a ritornare sullo stesso argomento nelle monografie successive. PREFAZIONE VII Nello additare le località del regno, nelle quali le diver- se specie sono state raccolte , noi ci siam contentati men- zionare quelle soltanto nelle quali, o noi stessi le abbiamo trovate, o Io furon per altri, la cui autenticità ci consta : ogni altra vaga ed incerta si è trasandata. Così parimente non abbiamo inserito che le specie, le quali siamo convinti esi- stere nel regno. E lorquando in memorie di nostri anteces- sori ne abbiam trovata indicata taluna da noi medesimi non osservata in natura , o descritta in modo da non essere chia- ramente riconoscibile, abbiam preferito farne parola al ter- mine della famiglia, anziché riportarla nel corpo dell’opera. Egli è assai facile aggiungere una specie , od una località: difficile lo smentire una qualche assertiva già consacrata nell’opera. E cade qui in acconcio avvertire, che qualunque novità od osservazione avremo ad aggiungere nelle famiglie già date a luce , farà parte di un volume di supplimenti , le cui tavole verranno distinte da lettere, in luogo di numeri. Pone termine a ciascuna monografia un catalogo siste- matico delle nostrali specie della famiglia ; il quale, mentre serve d’ indice alla monografia medesima , offre ancora il vantaggio di presentare in un quadro quel che di essa il regno possiede , e di costituire gli elementi di un catalogo generale degl’ Insetti del regno di Napoli. E ben ci siam compiaciuti nel vedere, che un tal sistema da noi introdotto per la nostra Fauna fin dal 1849, è stato poscia sopra un piano più vasto proclamato per la sua utilità dal signor Jacquelin du Val , il quale nel programma per lo Genera des Coleoptères d’ Europe , dato fuori nell’anno corrente, à dichiarato seguirlo. Molti de’ nostri associali avrebber desiderato che tutte avessimo effigiate ìe specie, siano nuove o già note , siano Vili PREFAZIONE rare o volgari. Un tal sistema, come è stato nel piano del» P opera stabilito, non è adottabile che per quelle famiglie o generi soltanto, le cui specie reclamavano una illustrazione iconografica, onde più chiare si vedessero le loro differenze, sovente difficili a rilevarsi dal testo. Così nella prima par- te che or diamo alla luce è stato ciò praticato per li Mor- dellidei , per gli Edemeridei , e per gli Scimni fra Cocci- nellidei. Seguire però lo stesso piano indistintamente per tutte le famiglie , soprattutto per quelle nelle quali com- prendesi buon numero di specie volgari, e che meritano ap* pena una descrizione , sarebbe stato accrescere di troppo la mole dell5 opera , e ritardarne la pubblicazione , senza arrecare alcun vantaggio alla scienza. Per tali famiglie quin- di si sono rappresentate soltanto le specie rare , le nuove , e quelle delle quali non trovavansi buone ed esatte figure in opere facili a riscontrarsi. (n fine , la gratitudine essendo un dovere sacro ed inviolabile , noi in ciascuna famiglia abbiam reso le meri- tate lodi, ed i debiti ringraziamenti a coloro , i quali, col comunicarci il frutto delle loro ricerche Entomologiche in qualche parte del regno, anno contribuito ad accrescere i materiali di quella monografia. Napoli, novembre 1854. Achilie Costa. OPERE 0 MEMORIE DI AUTORI PATRII IX nelle quali si trovano descritti od indicati Coleotteri. Giusta quello detto nella prefazione, diamo qui l’elen- co delle opere, memorie , od articoli di autori pairii , nei quali si sono descritte od anche indicate soltanto specie di Coleotteri del regno. E ciò con doppio oggetto : e per ri- chiamare molti lavori sparsi in Atti Accademici od in gior- nali scientifici , e rimasti quasi obbliati ; e perchè di faci- le intelligenza si rendano le citazioni che se ne fanno nel- ]’ opera. E, come nella prefazione medesima si è avver- tito , noi registriamo qui non quei lavori soltanto , che è occorso citare in questa prima parte , ma tutti quelli ne’ quali si tratta di Coleotteri in generale. Al che due moli- vi ci anno guidati : 1’ uno di non essere costretti ripetere le cose stesse nelle parti successive , nelle quali potrà oc- correre citarne taluno non menzionato in questa ; F altro di presentare in un sol corpo i lavori fin qui venuti a luce fra noi , ne’ quali trovar si possano notizie relative a Cole- otteri del Regno. E per quest’ ultima ragione soltanto ci è sembrato conveniente riunirvi ancora le poche cose2 che a noi stessi appartengono. Col. par. 1.a Briganti ( Vincenzo ) Appendix de quibusdam aliis in- sectis variis ejusdem oleae partìbus infestis. — 1817 — inserita nel toni. Ili degli Atti del Reale Istituto d’ Incoraggiamento , in seguito alla sua Memoria sulla Mosca dell’Ulivo. Cirillo ( Domenico ) Specimen Entomologiae Neapoli- tanae: Neapoli 1787 : un fascicolo in 2„° con 12 tavole. Costa ( 0. G. ) Fauna Vesuviana , ossia descrizione de* gl’ Insetti che vivono ne’ fumajoli del Vesuvio; con 2 tavole — ■ 1826 — - inserita nel volu- me IV degli Atti della Reale Accademia del- le Scienze. — — Degl’ Insetti nuovi e rari della Provincia dì Terra d’ Otranto ; con 3 tavole — 1827 — > Memoria inserita nel volume medesimo. - Fauna di Aspromonte e sue adiacenze ; con I tavole— -1828 — inseritane! volume medesimo. — — Osservazioni sugl’ Insetti dell’ Ulivo e delle Oli- ve ; con 1 tavola — 1828 — Memoria in- serita nel voi. IV degli Atti del Reale Isti- tuto d’ Incoraggiamento. — Rapporto intorno al viaggio per le coste del- l’Adriatico e del Ionio; con 9 tavole— 1830 — inserito nel volume V. parte II. degli Atti citati. — — - Annuario Zoologico: opuscolo in 8.°;Napoli 1 834. — Specie nuove di Coleotteri trovate sugli alti Ap- pennini degli Abruzzi nel 1838; con 1 tavo- la — 1839 — articolo inserito nella Corri- spondenza zoologica, Annoi. XI — — Dì una insigne varietà accidentale dalla Blaps australis — 1839 — * articolo inserito nel citato volume della Corrispondenza Zoologica. — Di una Cicindela Siciliana nuova o non ì)en de- scritta finora— 1839 — articolo inserito nella Corrispondenza citata. — Iconografia degl’ Insetti che ospitano sull’ ulivo e nelle olive: 2.aediz. — » 1839 ■ — - in 8.° con 3 tavole in rame: inserita nella citata Corri- spondenza , e tirata anche a parte. — — Cenni sulla Fauna Siciliana — 1 839 — artico- lo inserito nella citata Corrispondenza. Costa ( A. ) Osservazioni su i Coleotteri Lamellicornì del Pregno di Napoli — 1844- — - inserite ne- gli Annali dell’ Accademia degli Aspiranti Na- turatisi! , voi. IL - — Osservazioni intorno la Entomologìa del Male- se , da servire alla geografia entomologica del Regno — 1846 — inserite negli Annali citati , voi. III. Illustrazione del Geofrupes siculns — 1847 — articolo inserito negli Annali citati , 2.a serie , voi. I. — — Specie nuove e rare d’ Insetti delle montagne del Matese = — 1847 — - Memoria inserita ne- gli Annali citali, 2.a serie, voi. I ■ ■■»'■ Descrizione dì alcuni Coleotteri del Regno dì Napoli — 1847 — inserita negli Annali ci- tali, 2.a serie , voi. I (1). (1) Queste tre ultime memorie si trovano anche unite tirate a parte col titolo di Me. mogie Entomologiche. Nota sull’ Omalisus sanguinipennis — 1843 — inserita negli Annali dell’ Accademia degli Aspiranti Naturalisti , voi. I. * — — Esposizione sommaria delle osservazioni rac- colte durante l’anno 1842 intorno allo svi- luppo ed apparizione successiva degl’ insetti ne5 contorni di Napoli *— 1843 — - inserita negli Annali dell’ Accademia degli Aspiranti Naturalisti , voi. I. — «— Rapporti di Geografia Entomologica tra il Re- gno di Napoli , e la Sardegna — 1853 — articolo inserito nel Rendiconto dell’ Accade- mia Pontaniana , anno I. Imperato ( Ferrante ) Dell’ Historia Naturale libri XXVIII ; un voi. in 4.°, Napoli 1599. Petagna ( Vincenzo ) Specimen Insectorum ulteriori Calabriae: Neapoli 1786: opuscolo in 4.°, con 1 tavola. — — Institutiones Entomologicae: Neapoli 1792: 2 voi. in 8.°, con 10 tavole. Petagna ( Luigi ) Memoria su di alcuni insetti del Re- gno di Napoli ; con 4 tavole — 1819 — inserita nel voi. I , degli Atti della Reale Accademia delle scienze. COLEOTTERI PENTAMERI Famiglia degli SCÀRABEIDEI — SCARABAEIDEA . ( Gen. Scarabaeus , part. Lin,— - Scarabaeidae , M. Lcay — ~ Scarabaeida , Ilecr. — Copriens, Muls. ). Facile è distinguere i Coleotteri di questa famiglia nella grande sezione de’Pen lanieri Lamellicorni. I piedi del secondo paio o medii sono notabilmente distanti fra loro alla base ; laddove in tutti i rimanenti della indicata sezione essi sono ravvicinati fra loro al pari che lo sono gii anteriori ed i poste- riori. Sicché le antenne terminate da clava composta di lamelle, ed i piedi rnedii lontani tra loro alla base sono i due carat- teri , da’ quali Sarà agevolissimo riconoscere uno Scarabeideo. II capo di questi Coleotteri è anteriormente terminato da un clipeo orizzontale , semicircolare o semi para boli co, al di sotto del quale resta nascosto l’apparecchio boccale e gran parte delle anten- ne , e che lateralmente tramezza gli occhi. La sua parte media od epistoma è anteriormente ora integra, ora smarginata, ovvero divi- so in più denti. La fronte è sovente armata di uno o due corni, soprattutto ne’ maschi. Antenne di otto o nove articoli , de’quali i tre ultimi lamellari costituenti la clava. Labbro superiore e man- dibole membranose ; mascelle terminate da un lobo membranoso egualmente , depresso , dilatato, internamente arcuato. Lo scutello ordinariamente non è visibile, in taluni rimpiazzato da una fos- setta, in pochi piccolo ma ben apparente. Elitre posteriormente quasi troncate, non ricoprenti per intero l’addome, lasciando a sco- perto il pigidio , che si abbassa quasi verticalmente. Ventre corto. Piedi anteriori sovente mancanti di tarso , o ne’ soli maschi , od anche in ambedue i sessi. Unghiette semplici e gracili. Col. par. 1. 1 2 COLEOTTERI Notissimi per quanto comuni sono gl’ insetti che formano il tipo di questa famiglia. Sparsi per quasi tutte le contrade del glo- bo, nelle meridionali più che nelle settentrionali, abitano entro le sostanze escrementizie dell’ uomo e degli altri mammiferi , delle quali ancora si cibano. Cadono soprattutto facilmente sotto lo sguardo taluni fra loro , i quali richiamano l’ attenzione dell’ uomo pel modo singolare col quale provvedono ad assicurare la loro prole. Che , deposte le uova entro lo sterco medesimo, ne formano coi loro piedi delle pallottole, che trascinano seco loro fino a che non le abbiano assicurate in cunicoli sotterranei , che essi stessi si scavano, sollevando il terreno mobile col loro ampio clipeo e rigettandolo in dietro. Delle stesse materie nutrisconsi le larve. Essi quindi, sì nella prima che neirultima età lungi dall’essere nocivi all’uomo, rendono un grande servigio consumando una considerabile quantità delle materie escrementizie che ingombrano la superficie della terra. La onde molte specie meritarono dagli Egiziani culto religioso, e si vedono scolpite o dipinte sopra molti dei loro monumenti. Poca eleganza si osserva nei coleotteri di questa famiglia. La massima parte presenta color nero , di terra, od almeno oscuro e matto. Nulladimeno vi à delle specie straniere all’ europa che ri- splendono decolori metallici più brillanti, i quali si osservano pure in alcune specie europee di piccola statura. Ventisei son le specie di questa famiglia che la nostra Fauna finora possiede; numero poco inferiore a quello che appartiene alla parte maggiore di Europa. Esse, ad eccezione di poche, sono co- muni c sparse per tutte le contrade del regno. Una l’abbiamo fin’ ora dalla Calabria soltanto ( Oniticellus speciosus); un’altra dalla sola Terra d’ Otranto ( Onitis pugili. ). Quest’ ultima regione però è quella che offre copia maggiore d’insetti di questa famiglia, specie più interessanti , ed individui meglio formati e di statura maggiore. E noi siamo obbligati alle assidue ricerche del nostro fratello D.r Giuseppe Costa per la conoscenza di esse. La Sicilia par che non possegga alcuna specie sua esclusiva. Delle cerniate 26 specie 20 se ne trovano registrate negli scritti relativi alla Entomologia patria che ci àn preceduti, riunendo SCARABEIDEI 3 quelle riportate da V. Petagna nello Specimen Insectorum Caìabriae ; dal Prof. Costa nella Fauna di Aspromonte; \e tre nella Memoria di L. Petagna su di Alcuni insetti del Regno di Napoli; da V. Petagna nelle Istituzioni Entomologiche. Tre in dette opere ne figurano come nuove; lo Scarabaeus Cavolini Pet. che è il paniscus , Lin.; il trispinosus , L. Pet. che è la femmina del bison ; F hjbridus Cost. che è una Leila varietà del lemur. Quattro sole ne mancano nel Catalogo de1 Lamellicorni del regno da noi pubblicato. Gli Scarabidei si possono dividere in due tribù facili a di- stinguersi dai caratteri seguenti. 'Anche de’ piedi medii incastrate in senso obli- quo. Le 4 tibie posteriori allungate, quasi cilindri- che , noti mai sensibilmente dilatate all1 estremità. Sisifini. 'Anche de1 piedi medii incastrate in senso lon- gitudinale o quasi tale. Le quattro tibie posteriori di mediocre lunghezza, depresse, gradatamente e sen- sibilmente dilatate dalla base all’ estremità . . . Copiudini. La prima di queste tribù è meno estesa ; però essa abbrac- cia le specie che rendonsi più ammirabili per la industria e la cura con la quale si occupano a formare lo pallottole entro le quali assicurano le loro uova. Noi ne possediamo tre soli generi , Scarabaeus , Gymnopleurus e Sysiphus. La seconda è più estesa , e comprende nel tempo stesso le specie di minore statura , fra le quali molte con colori metal- lici. E in questi Scarabeidei che i maschi si veggono più soven- te armali di corna sul capo. Essi non formano pallottole , che la conformazione de’piedi posteriori non si presterebbe: depongono in- vece le uova sotterra, apponendovi accanto le materie analoghe per alimento delle larve. I generi che noi possediamo sono Copris , Bubas , Onitis , Oniticellus , Onthophagus. Le specie del nostro regno essendo generalmente assai note, po- che soltanto noi abbiam creduto rappresentarne in due tavole. Napoli j Agosto 1853. A. Costa COLEOTTERI Genere SCARABEO ; Scarabaeus , Lin. Generis characteres essentiales. Antennae 9- arlicula - tae. Elytra externe post humeros haud emarginata. Tibiae medine apice unicalcaratae . Tarsi postici arti- culo ultimo primo parimi longìore . Ciiaractéres naturales. Corpus la tura , dorso planiilalum ; epistomate Indentato ; eljtris utrinque lederà tegentibus ; ab do- mine subquadrato , pjgidio lato subtriangulari. Pedes validi . Tibiae anticae externe l^-dentatae ; mediae et posticae longe ci- liatae , apice oblique truncatae et calcaratae , posticae arcuatae ? subrectae $>. Tarsi untici nulli. Osservazioni. Non son di accordo gli entomologi intorno al nome da adottare pe’ coleotteri di questo genere. Alcuni vogliono conservare per essi il nome Scarabaeus di antichissima provenienza , e da Linneo impiegato per quasi tutte le specie di lamellicorni che ebbe conosciute. Altri àn ritenuto un tal nome per specie di famiglia di versa , applicando invece a questi quello di Ateuchus proposto da Weber ed adottato da Fabricio. Simili discordanze avverar si debbono ogni qual volta un genere assai vasto si va sminuzzando all’ infinito» fino a non sa- per più per quale frazione dee ritenersi il nome che prima tutte le compren- deva ; siccome è avvenuto pe’ generi Curculio, Cerambyx ec. Noi pertanto ab- biamo adottato quello di Scarabaeus come più spezialmente impiegato da secoli per questi coleotteri ; lasciando ad altri la questione di preferenza. Da esso abbiamo quindi intitolata pur la famiglia. Gl’insetti che lo compongono essendo ovvii a bastanza noi non c’intratter- remo a descriverne f abito. Quattro specie ne abbiamo , tre delle quali diffu- se egualmente per tutto il regno , una per talune contrade soltanto. 1. Scarabeo sacro ; Scarabaeus sacer. S. niger nitidus , fronte biluberculata ; pronoto punctis minutissimi elevatis sparso ; elytris laevibus, longitudinaliter striolalis, inlerstitiis obsolete et minute punctulatis ; femoribus postici inermibus. — Long. Un. 11-15: lat. 6-9 1/2. Capo coperto di lineette elevate die formano un reticolo „ SCARABEIDEi o più fitto anteriormente: fronte con due tubercoli rilevati: i quat- tro denti mediani spettanti all1 epistoma maggiori e rivolti in so- pra, divisi da’ laterali quasi orizzontali per una profonda scissu- ra. Protorace convesso, coperto di puntini minuti rilevati più sti- vati anteriormente e ne’ lati , e con leggiero indizio di solco lon- gitudinale medio nella parte posteriore. Elitre lisce , con sei de- licatissime linee longitudinali impresse poco profonde ; intervalli sparsi di punti impressi pressocchè impercettibili. Margini del ca- po, del protorace, parte inferiore del corpo e piedi pelacciuti. Fe- mori posteriori privi affatto di dente. Tibie anteriori depresse , con due denti piccoli sul margine interno, e quattro grandi ed un poco inarcati sull1 esterno: le medie con due piccolissimi uncini sul margine esterno : le posteriori archeggiate nel maschio, quasi di- ritte nella femmina. 11 colore generale è nero lucido; clava delle antenne bruno-rossastra , come pure è talvolta la francia interna delle tibie posteriori. I denti del clipeo e deUe gambe anteriori variano nella grandezza; e quelli del Iato interno di queste ultime talvolta svaniscono completamente. Dal pari i punti rilevati del protorace e gl’ impressi dell’elitre si rendono impercettibili ; mentre per opposto 1’ elitre in alcuni individui si vedono come finissimamente rugose a traverso negl’ intervalli delle strie. Scarabcieus sacer , Lin. Syst. Nat. I. p. 545, n. 18. — Pet. Spec.Ins.Caì.p.2,i).3. Inst.Ent.p. 143,11.27. — Oliv. Entom. I. 3, n.i83,tav. Vili, f. 5q. — - Costa , Faun. di Aspr. ( Atti della Pi. Accad, della scienze , IV , p. go, n. 20 ). — ■ Muls. Col. deFr. Lameìì. p. 45, n. 1. Atcuchus saccr , Fab. Syst. Elculh. I, p. 545 n. 1. — A. Cost. Catal. de’ Lameli. del Pieg. di Nap. (Ann. deli’ Accad. degli Aspir. Natur. I[, p. 20, n. 1 ). Scarabaeus crenalus , Bc-Geer. Mena. VII, p. 638, n. 36, t. 4y> 18. Atcuchus piiiSf Illig. Mag. II, p. 202, n. 1 > 6 COLEOTTERI Specie la più grande del genere e della famiglia intera che noi possediamo , non però la più comune. Trovasi su i littorali sabbionosi : più frequente nelle province più meridionali. Linneo chiamò sacro questo Scarabeo per esser una delle specie che presso gli egiziani meritarono culto religioso. Quante idee essi vi attaccassero, io quanti modi lo rappresentassero , e le opinioni che que’ popoli avevano di tali scarabei, non è qui luogo di riferire. Citeremo soltanto che esso figurava tra monumenti astronomici , rappresentando per gli egiziani la costellazione cui poscia i greci diedero nome di scorpione. Era per fino adoperato come medicina, sia internamente , sia esternamente come amuleto. 2. Scarabeo semipuntato ; Scardbaeus semipunctatus. 5. niger nilidus ; fronte laevi ; pronoto sparse variolato ; elytris laevibus , longitudinaliter striatis, inlerstitiis minutissime et obsolete punctulatis; femoribus posticis unidenlatìs inermibus 9- —Long. lin. 7- 12 : lat. lin. 4-7. Fronte nel mezzo liscia e rilevata; l’elevazione prolungata an- golarmente in avanti, e più largamente in dietro. Protorace sparso di impressioni rotonde, assai discrete, aventi un punto più profondo nel mezzo, simili a cicatrici di va judo, irregolarmente disposte, però simmetricamente ne’ due lati. Elitre lisce, con sei strie lon- gitudinali con minutissimi punti impressi : gl’ intervalli lisci , o con punti quasi impercettibili. Femori posteriori nel maschio ar- mati di un grosso ma breve dente sul terzo posteriore del margine interno. Tibie anteriori finamente dentellate lungo il margine in- terno. Nel resto poco diversa dalla precedente. Va questa specie soggetta alle stesse variazioni della precedente relative ai denti del clipeo e delle tibie anteriori, ed alle strie delle elitre. Il dente dei femori posteriori può egualmente ridursi ad un angolo sporgente ottuso, il quale ne indica la esistenza. Il margine interno delle tibie anteriori è pure in taluni individui perfettamente privo di dentelli. — varietas castaneipennis , n .— elytris castaneis. Tav. XIV, f.3. Questa varietà di colorito ci viene offerta da un individuo non più lungo di linee sei e mezzo , il quale rendesi ancora notabile pe’ due denti medii de! SCA.RABEIDEI 7 clipeo superanti sensibilmente i due che li fiancheggiano; pei denti esterni delle tibie anteriori assai lunghi, mentre pel contrario il loro margine interno è liscio. Scarcibaeus semipunctatus , Fab . E» t . Syst . I , p . 63 , n . 20 7 . — L. Petag. Ins. nuov. del Reg. di Nap» ( Atti della R. Accad. delle Scie». I. p. 28 , tav. I, fig. 4* )• — Costa, Fn.diAspr.l.c.p. 91,11. 22 (esci. il sin. di Oliv.). — Muls. Col. de Fr. Lamell. p. 5o. n. 2. Ateuchns semipunctatus , Fab. Syst. Elettili. I,p»55, n.3. — A. Cost. Cat. 1. c. p. 20, n. 2. Trovasi questa specie frequente in tutti i littorali , ed in quasi tutte le stagioni. 3. Scarabeo vajuolato ; Scarabacus varìolosus . Tav. XÌY , fig. 1 . S. niger nìtidus; fronte laevi; pronoto sparse variolato ; eìytrìs striatis, in - terstitiis variolatis; femoribus posticis inermibus.— Long. lin. 8 - 10: lat. tiri. 5-6. Affinissima è questa specie alla precedente, alla cui massima grandezza ordinariamente non giunge. Distinguesi agevolmente per Feline, i cui intervalli sono scavati di impressioni circolari simili a quelle del torace , contigue alle strie, disposte in linee longitudinali, ora sopra una serie , ora alterne F una contigua alla stria di un lato, l’altra all’altra. I femori posteriori mancano di denti. Abbiamo individui con le strie dell’ elitre assai profonde in forma di delicati solchi , e con gl’ intervalli più convessi. Scarabaeus w/Woj^,01iv.Ent.I,3,n.i84,tav. 8,f.6o. — Pet.Inst. Ent. p. i43, n. 29, tav. I,f. 3. — Costa , Faun. di Aspr. 1. c. p. 90, n. ai. Atene bus varìolosus , A. Cost. Cai. 1. c. n. 3. Trovasi come il precedente in quasi in tutte le contrade. Osservazioni. Malsani considera questo Scarabeo come semplice varietà COLEOTTERI del precedente. Noi non sapremmo completamente sottoscrivere a questa opi- nione. I caratteri che lo distinguono sembrano rilevanti e ben definiti. Innoltre noi troviamo ordinariamente abbondare l’ uno o 1’ altro in luoghi diversi. Esso forma il tipo della specie di cui il cicatricosus , Dej. della Spagna meridionale non sembra che una varietà ben distinta , differendone solo per le fossette del protorace e dell’ elitre più grandi e più stivate. 4. Scarabeo a largo collo ; Scarabaeus latìcollis. S. niger nìtidus ; fronte laevi ; pronoto grosse punctato, etytris longìtudinaliter sulcatis, sulcìs latis opacis ; interstitiis laevibus ; perno ribus posticis inermibus. — Long. lin. 8-11 : lai. 5-6 1/2. Protorace con punti vajuolosi impressi assai rari , di cui ta- luni disposti quasi a cerchio nel disco, altri pochi sparsi ne’ lati. Elitre con sette larghi solchi longitudinali di un nero matto , i quali lasciano altrettante coste rilevate convesse perfettamente lisce di un nero lucido. I femori posteriori privi di dente. Nel resto poco diverso dalle due precedenti. Vi à individui ne’quali i punii del protorace sono quasi impercettibili, ri- manendo questo perfettamente liscio. Scarabaeus laticolh's, Lin.Syst.Nat.p.5495n.38. — - Pet. Spec.Ins. Cai. p. 2,11.4. — ■ Inst.Ent.p.l43* n.28. — 01iv.Entom.I.3,n. i85,tav.VIII,fk68. — Muls. Col. de Fr.Lamell.p.5i ,n.3. Ateuchus latìcollis , Fab . Syst . Eleuth . I , p . 5 5 , n . 2 . — A.Cost.Cat.l.c.n.4. Copris hotientota ,Dmn.Dict.des se. nat.V,p. 280.11. 16. Copris serratus , Fourc.Ent.Paris.p.i3,u.2. Specie assai poco diffusa nel nostro regno: trovasi meno rara nell1 estrema Calabria , e nella Terra d’ Otranto. SCARABEIDEI 9 Genere GIMNOPLEUPiO ; Gymnopleurus , (i) 111. Generis characteres essentiales. Antennae 9 -arliculatcìe. Elytra externe post humeros sinuosa ; pleurae inde nu- dae. Tiblae mediae apice unicalcaratae . Tarsi articulo ultimo praecedentibus simul longitudine ae (piali. Characteres naturales. Corpus latum , dorso planulatum ; clypeo antico integro voi emarginato ; elytris externe prof un de sinuosis , articuli primi abdominalis luterà haud legentibus ; ab- domine subquadrato ; pygidio obtuse triangulari. TiLiae anticae externe tridentatae , mediae et posticae ciliis rigidissimis ornalae , apice abrupte truncatae , unicalcaratae. Osservazioni. Ben distinti sono gl’ insetti di questo genere dagli Scarabei p. d. a causa dell’ elitre che dietro l’angolo omerale si restringono bruscamente for- mandosi un profondo seno pel quale restano a scoperto i Iati del primo anello addominale: onde ben adattato è il nome ad essi imposto da llliger. E sotto .que- sto rapporto essi partecipano de’ Cetoniidei. Innoltre il loro clipeo non è mai diviso in sei denti come negli Scarabei ; i piedi medii sono proporzionatamente più distanti tra loro alle base; le tibie anteriori ornate di tre soli denti nel Iato esterno; i tarsi co’qualtro primi articoli quasi eguali fra loro, fultimo lungo quanto tutti quelli presi insieme. Vivono ordinariamente in truppe più o meno numerose, e più sovente sopra gli escrementi de’ Solipedi e de’ grossi Ruminanti. Due sole specie ne abbiamo , proprie delle regioni più meridionali di Europa. 1. Gimnopleuro pillolario ; Gymnopleurus pilularius. G. niger subopacus ; pronolo finissime ruguloso ; linea media longitudinali obsoleta impressa ; elytris obsolete striatis , interstitiis subtilissime granulatis . — Long. lin. 3 1/2 - 7 : lat. lin. 2 1/2- 3 1/2. Capo finissimamente rugoso; smarginato in avanti, ottusamen- te rilevato per lo lungo nel mezzo , con due linee ben rilevate formanti un largo V. Protorace mediocremente convesso, coi lembi anteriore e laterali rilevati , a superfìcie finissimamente rugosa , e con un delicato solco medio longitudinale , più forte nel margine (1) Dalle greche voci yopiyo; nudus, cudo; scoperto; e tf Is'jpa., latus , fianco. Col. par. 1 . 2 coleotteri 10 posteriore, cancellandosi versola parte anteriore; una fossetta pres- so ciascun margine laterale. Elitre poco convesse , con sette ad otto delicate strie longitudinali impresse ; gl’ intervalli coperti di mi- nutissimi punti rilevati , il secondo con qualche piega trasversale. Addome quasi liscio nel mezzo , leggermente granelloso per tra- verso ne’ lati. Femori anteriori con un dente presso l’estremità del margine anteriore , ben pronunziato nel maschio, assai piccolo o quasi nullo nella femmina. Tibie finamente dentellate ne’ mar- gini ; innoltre le anteriori armate esternamente di tre forti den- ti, e le medie di due molto più piccoli. Sperone delle tibie an- teriori a lati paralleli ed ottuso all’estremità nel maschio ; ristretto gradatamente dalla base alla punta nella femmina. Colore nero uniforme, poco lucido nella faccia superiore , più nella inferiore. Le variazioni che presentar suole questa specie rìduconsi al rilievo medio del capo assai limitato quasi ottuso tubercolo j al protorace liscio o sparso di punti minutissimi impressi , con la linea mediana anche cancellata ; all’ elitre perfettamente lisce ; al primo dente delle gambe anteriori quasi nullo , rima- nendo i due ultimi soltanto ; alla grandezza del corpo. A queste debbono in parte attribuirsi i nomi diversi eh’ essa à ricevuti , Ira quali quello di S. Geoffroy per molto tempo considerato come specie distinta. La grandezza ordinaria c di linee 5 1/2-6: però se ne trovano individui lunghi fino a linee 7 , altri non più lunghi di linee 3 1/2. Scarabaeus pilularius, Fab.Eni.Syst.I,p. 67, 11.222» — 01iv.Entom.I.3,ii. i98,tav.X,f.Qi . — Pet.Inst.Ent.p.i44 -n.3i . — Costa, Fa un. di Aspr.l.c.p.gi ,n.23. — Muls.Col. de Fr.Lamell.p.54>n» t . Gymnopìeurus pilularius , St.Deuts.Fn.p.74,tav. 1 1 . — A.Cost.CatJ.c.p.20,11.1. Scarabaeus Geoffroae, Rossi, Fn.Etr.I.p. i5,n.35 (i var .). Scarabaeus Geoffroy, Costa, Fn. di Aspr. l.c.p. 91 .11.24. GymnopleurusGeoffroyi , Heer , Fn . Col . Hel v . I ,p . 5o3 , 11 . 2 . Gymnopìeurus cantharus, Illig.Mag.II,p.2oi ,11.2. Specie piuttosto comune, sparsa per tutte le contrade del regno SCARABEIDEI 11 2. Gimnoplcuro flagellato ; Gymnopleiirus fiagellatus . G . supra nìger nitidus , pronoto confuse et crebre impresso variolato ; ely - iris striatis, interstitiis elevatis convexis nitidioribus , ab impressionibus plurimis interruptis. — Long. lin. 5-G: lat. lin. 3 1/2*4. Il colore di questo Gimnopleuro è nero , superiormente lu- cido nelle parti rilevate , matto nelle parti depresse , per modo che quelle si rendono maggiormente sensibili. Capo pressoché si- mile a quello del precedente , meno l’ esser d’ordinario più grosso- lanamente rugoso , o con grossi punti impressi. Protorace coperto di impressioni vajuolose assai stivate per modo che gli spazii che le separano formano una spezie di reticolo che risplende sulle parti infossate matte. Elitre con sette a otto strie longitudinali im- presse ; gl’intervalli rilevati e convessi, ed interrotti a brevi tratti da impressioni profonde senza ordine figura e grandezza costanti: le parti rilevate lucide , e le infossate matte, come nel protorace. Nel resto poco diverso dal precedente. Tra le varietà che presenta questa specie relative alla maggiore o minor profondità delle impressioni sia del protorace che dell’elitre vogliono esser ricor- date due principali. Nell’ una l’intervallo dell’ elitre più prossimo alla sutura presenta una serie longitudinale di punii impressi; nell’altra questo stesso in- tervallo è liscio , con una serie di punti infossati » e le impressioni vajuolose del protorace sono meno profonde c più confuse. Scarabaens fiagellatus , F ab . Man t.Ins.I,p. 17,0.168. — 01iv.Entom.I.3,n. 1 62,tav.VII,f.5i . — Costa, Fn. di Aspr.l.c.p. 92,11. 25. Ateuchus flagellatasi Fab.Syst. Eleutli. I,p. 59,11. 22. Gymnopleurus Jlagellatus , Illig.JVIag.II,p.202. — Muls.Col.de Ff.Lamell.p.57,11.2. Specie assai più rara della precedente. Il Prof. Costa 1’ à rac- colta nell’ Aspromonte in Calabria; ed il Dot. Giuseppe Costa nella Terra d’ Otranto , ove sembra men rara . * 12 COLEOTTERI Genere SISIFO ; Sisyphus (i) , Latr. Generis characteres essentiales. Antennae 8 -articulatae. Elytra externe haud sinuosa . Tibiae mecliae apice bi- calcaratae . Tarsi arliculo ultimo primo haud longiore. Characteres naturales. Corpus ovato- ellipticum , dorso con - vexum , infra gibbum : clypeo antice leviter lateque emarginato ; eljtris triangularibus , luterà tegentibus; abdomine pygidioque sub- triangularibus. Pecles valde elongati: graciles. Tibiae anticae exter- ne tridentataeo Osservazioni. Fra tulli i riferiti caratteri quello che a primo aspetto fa riconoscere i Sisifi è la forma particolare del corpo, di cui la metà anteriore costituita dal protorace e dal capo rappresenta un mezzo ovale , la posteriore rappresentata dall’elitre e dal pigidio è quasi in forma di triangolo , con la base in avanti ed a lati curvilinei. II corpo innoltre è convesso al disopra , ma assai più gibboso al disotto; ed i piedi molto allungati e proporzionatamente gracili. Sono questi insetti più che i precedenti dediti centinuamente a formare pallottole , servendosi per fino degli escrementi delle capre , che esse trovano già conformati a proprio gusto , ogni qualvolta non trovano a loro disposizione escrementi di uomo o di grossi ruminanti a manipolare. Una sola specie ne abbiamo , che è pure diffusa per tutta f europa. i. Sisifo di Scltaeffer ; Sisyphus Schaefferì. S. viger, supra opacus-, clypeo angulis anticis productis dentiformibus: pronoto creberrime punctato ; elytris oblique impressis , longitudinaliter punctalo-striatis , intersiitiis subtilissime granulatis , callo apicnli valde elevato ; femoribus posticis clavatis , dente valido g, subobsoleto 9 armatis.— Long. lin. 3-5 ; lat. lin. 2-3. Capo leggermente convesso , coperto di granelli rilevati mi- nutissimi ed assai stivati, da’ quali sorgono de1 piccoli peli neri ; anteriormente smarginato , con gli angoli di questa smarginatura prolungati in breve ed ottuso dente. Protorace convesso , assai de- (i) Sisifo, figlio di Eolo , ucciso da Teseo pei suoi lafronccci, e che i poeti fingono con- dannato per sempre a rotolare sopra alto monte un sasso smisurato , che giunto al vertice ri- cade pei proprio peso. scaraeeibei 13 dive anteriormente , con gli angoli anteriori prolungati in forma di acuto dente ; la superficie coperta di punti minuti impressi , e con una linea media longitudinale impressa nella metà poste- riore , quasi rilevata od almeno liscia nella anteriore. Elitre qua- si piane sul dorso , con una impressione obbliqua da avanti in die- tro e da fuori in dentro; molto declivi ne’lati; con sette strie lon- gitudinali impresse , interrotte da puntini rilevati ; gl’ intervalli coperti di granelli minutissimi osservabili con forte ingrandimen- to; il callo apicale assai rilevato. Femori anteriori larghi alla base; i posteriori al contrario assottigliati alla base ed ingrossati verso la estremità , con un dente nel margine interno ben pronunziato nel maschio, quasi nullo nella femmina. Tibie posteriori molto ar- cheggiate ; con de’ piccoli denti ottusi o tubercoli lungo il mar- gine interno. Colore generale nero, poco splendente; antenne d’un rosso bruno , con la clava nera. Scarabcieus Schacfferì , Lin . Syst . Nat .II,p.55o.n.4i» — - Oliv.Entom. 1.3, n.2oi ,tav.V,f.4-i. — Petag. Sp.Ins. Cai. p. 3.n. i Inst.Ent.p. — - Costa, Faun. di Aspr.l.c.p. 92, 11.26. Sisyphus Schaejferi, Latr . Gen . Crus . et Ins.IIjp.79. — Muls.Col.de Fr.Lamell.p.61 ,n.i. — A.Costa,Cat.l.c.p.2o,n.i. Scavabaeus longìpes , S cop . E11 1 . Ca r n . p . 1 1 ,11.24. Copris tfra^/zwVfcy,Fourc. Ent. Paris. I,p. i5. Specie sparsa per quasi tutte le contrade del regno. COLEOTTERI Genere COPRIDE ; Copri s (i) , Brahm. Generis characteres essentiales. Palpi ìabiaìes clìstìn- cte ‘ò-articulati , cirliculo primo majori. Saltellimi obte- ctum. Pedes cintici in utroque sexu tarsis prue diti. Characteres naturales. Corpus ovato-oblongum , dorso calde convexum ; clypeo semicirculari integro vel emarginato ; fronte cornigera vel nautica; pronoto basi band f oc colato. Tibiae anticae externe fdentatae ; medine et posticae apice clavatae. Osservazioni. Dopo gli Scarabei son questi gli Scarabeidei che giungono a statura maggiore , con la differenza che in quelli predomina la forma larga e depressa , in questi la oblonga e molto convessa. Innoltre le nostrali specie pre- sentano sul capo corna più o men elevate, di cui non si à mai traccia alcuna negli Scarabei. Vivono nello sterco, a! di sotto del quale scavami de’forami pro- fondi ove ammassano le sostanze medesime entro cui depongono le uova, e che debbono poi servir di alimento alle larve. Noi ne abbiamo due specie. i. Copride panisco ; Coprì s paniscus. C. nìger nitìdus, clypeo semicircularì antice anguste emarginato; fronte corna elevato recurvo ad apicem attenuato : pronoto margine antico trisinuoso , angulis productis,antea oblique t rancato. par um concavo, dorso postico linea inedia longitudi- nali impressa,elytris punctato-striatis.— Long.lin.9 1/2- !1 l/2:!at,lin.5 1/2-6 3/4. Maschio. Capo finamente granelloso o quasi zegrinato ; col clipeo semicircolare intaccato nel mezzo , a lembo rilevato : dalia fronte parte un corno che si eleva fino al livello del dorso del protorace , a base tetragona, di cui la faccia anteriore un poco più larga della posteriore, ristretto gradatamente da quella all’estremità; quasi verticale al piano del capo per la prima metà della sua al- tezza , incurvato in dietro nell’ altra , a superficie tutta finamente granellosa come quella del capo. Protorace pel terzo posteriore di sua lunghezza e per tutta la larghezza elevato al livello deli’ elitre, mediocremente convesso , e limitato in avanti da un profilo a guisa (l) balla greca voce scolpo; , stercus , stereo. SCARABEI D E i lo di cresta che si avanza orizzontalmente, largamente smarginato nel mezzo, sinuoso nei lati ; pei due terzi anteriori notabilmente de- clive e come tagliato a piano leggermente inclinato , ed alquan- to concavo nel mezzo ; il margine anteriore contiguo al capo con tre profondi seni , uno mediano più profondo e più angu- sto , ed un’ altro da ciascuno lato ; una specie di dente rilevato da ciascun lato presso i margini laterali ; la superficie dorsale sparsa di punti impressi nel mezzo, rilevati ne’lati; Fanteriore declive è finamente zegrinata. Elitre molto convesse , posteriormente ritorniate; ciascuna con nove linee longitudinali impresse , fiancheggiate da una serie di punti impressi che le rendono crenulate : gl1 inter- valli leggermente convessi , e scarsamente punteggiati. Femori an- teriori assai grossi alla base. Sperone delle tibie anteriori troncato all’estremità. Colore nero uniforme, splendente. Femmina. Sperone delle tibie anteriori più corto , termina- to in punta ottusa. Corno frontale compresso d’ avanti in dietro, più inclinato, formando anteriormente angolo ottuso coi piano del capo , e non elevato mai fino al livello del dorso del pro- torace. Questo à la porzione dorsale più estesa in lunghezza ; la cresta trasversale poco pronunziata, non smarginata od appena in- taccata nel mezzo, ed ordinariamente sensibile nella parte mediana soltanto; la faccia anteriore declive è assai limitata come la cresta. La descrizione qui riferita conviene agl’ individui meglio sviluppali , che possono considerarsi qual tipo della specie. Molte variazioni però si osservano, indipendenti da quelle che al sesso si spettano , sia nella grandezza del corno frontale , sia nella forma del protorace. 11 corno in effetti anche nei maschi talvolta simiglia per forma direzione e grandezza a quello delle femmine nor- mali. Altre volle sì in maschi che femmine il corno è appena lungo quanto largo alla base , più compresso ed inclinato in dietro ; e la faccia dorsale dei protorare si estende per metà della sua lunghezza , ed è limitata da cresta nella sola parte mediana , e non scissa nel mezzo. Scarabaeus panìscus , Fab . Sy s t . En t . p . 24 , n . 96 . — OIiv.Eiìt.I,3,n. i3i ,tav.Y,f.34* Opri s pa niscus , Fab . Syst . Eleutìi . I , p . 43 , n . 16 coleotteri — Muls.Col.de Fr.Lamell.p.52,n.i. Scarnò. Cavoimi, Pet.Inst.Ent.p. i4o,n. i9,t.X.f. i 12. — A. Cost. Cat. 1. c. p. 20, n. 3. Scarnò, hìspamis , Lin . Mus . Lud . Ulr. p. 1 2 ,n . 1 o {variet.) — - 011v.Entom.I.3,n. i3o,tav.YI,f.47* — Pet.Inst.Ent.p. i4i?n. 28. Copris hispanus , Fab . Syst . Eleuth . I , p ♦ 49 ,n . 86 . Copris hi spana , Cost . Ins . dell’ Ulivo , p . 9 . — A. Cost. Cai. i.c.p. 20,11.1. Trovasi in varie contrade del regno. Nelle più meridionali ac- quista dimensioni maggiori e le forme normali. Tali sono gl’ indi- vidui ricevuti dalla Terra d’ Otranto dai sig. Giuseppe Costa. 2. Copride lunare; Copris lunaris . C. niger nitidus , clypeo semicirculari , antice medio anguste emarginato ; fronte cornigera, cornu elongato lanceolato brevi apice truncato-emarginato pronoto margine antico medio non sinuoso , angulis obtusis ; antea subper- pendiculariter truncato , dorso postico medio longitudinaliter sulcato, antice me - dio scisso, utrinque profunde excavato, externe in dentem elevato ; elytris punctalo- striatis. — Long. lin. 9-10 : lat. lin* 5 1/4-5 3/4. Maschio. Corpo proporzionatamente più largo, ed un poco meno convesso che nel precedente. Capo più largo : clipeo semicircola- re, intaccato nel mezzo, ed un po sinuoso ne’ due lati: fronte armata d’ un corno che si eleva un poco al disopra del livello del dorso del protorace , a base quasi triangolare , ristretto gra- datamente da questa ali’ estremità , perpendicolare al piano del capo nella prima mela , un poco piegato verso dietro nel resto , con due piccoli denti una per lato nella parte posteriore presso la base. Protorace elevato al livello dell1 elitre per quasi tutta la sua lunghezza , e tagliato quasi verticalmente in avanti : il mar- gine anteriore contiguo al capo leggermente inarcato , non smar- ginato nel mezzo , gli angoli anteriori ottusi : dorso con un sol- co longitudinale mediano ; anteriormente nel mezzo troncato e SC 1RABEIDEI 17 limitato da cresta orizzontale divisa in due dal solco descrit- to ; con un incavo profondo da ciascun lato , limitato esterna- mente da un forte risalto compresso a guisa di piccolo corno ; con altra fossetta presso i margini laterali ; la faccia declive presenta due risalti longitudinali elevati in piccolo dente nel mezzo, i qua- li con la cresta trasversale del dorso chiudono un’ aja quasi qua- drata : la superficie è sparsa di punti impressi piccoli e più rari sul dorso, grandi e stivati nel fondo de’due incavi e dell’aja me- dia della faccia declive , i lati di questa quasi lisci. Elitre solcate come nella specie precedente, coi punti meno profondi e talvolta poco apparenti. Piedi presso a poco come in quella. Femmina. Corno frontale assai corto , trasversale , troncato e quasi smarginato all’estremità, convesso anteriormente, conca- vo nella faccia opposta. Protorace assai più Lasso, convesso , col solco mediano più superficiale, l’incavo laterale meno profondo, i corni laterali ridotti a piccoli denti. Varia questa come la precedente nello sviluppo del corno frontale, che nei maschi diminuisce fino a ridursi ad un piccolo tubercolo ; e nelle elevazioni ed infossamenti del protorace , le une abbassandosi , gli altri cancellandosi fino a scomparire quasi del tulio. Non ostante tutte queste variazioni la femmina si distinguerà sempre pel corno superiormente troncato-smarginato. A di- stinguere poi la specie dalla precedente , lorchè rendonsi dubbii i caratteri del capo e del protorace, valgono moltissimo la mancanza di smarginatura nel mez- zo del margine anteriore del protorace, e gli angoli anteriori dello stesso ottusi., Scarcibaens /r/«ftr/j,Lin.Syst.Nat.p.543,n. io,y. — 01iv.Entom.I.3,n.i32,tav.V,f.36. — Costa, Faun. di Aspr.l.c.p. 89,11. 1 3. Copris lunaris, Oli v.Encycl.meth.V,p. i58,n.6o,' fronte laevi haud carinata ; pronoto subtiliter aequaliler crebreque punciato ; sordide flavus , capite aeneo , pronoti disco brunneo-virescenti , elytris lìnea in quavis obliqua ab humeribus ad suturam descendenle pallidiore , sutura punctoque postico aeneis, *— Long. lin. 4-4 1/2 : lat. lin. 2 1/5-2 1/3. Maschio. Clipeo tagliato per traverso nella parte media an- teriore , obbliquamente da questa a’ lati , che son paralleli , rap- presentando così cinque lati di un ottogono ; i tre lati anteriori appena flessuosi; gli angoli latero-anteriori più rifondati de’late- ro-posteriori ; dorso finamente punteggiato; clipeo con due carene Col. par. 1 . 4 COLEOTTERI 26 trasversali , una più ottusa, flessuosa , prossima e quasi parallela al margine anteriore, l’altra dietro la prima più tagliente e legger- mente archeggiata : fronte leggermente concava nel disco. Proto- race tutto egualmente coperto di punti assai fini e simili senza alcuna aja liscia, con delicata linea longitudinale impressa ben di- stinta alla base , cancellandosi quindi e convertendosi in linea liscia od appena elevata in avanti ; una fossetta da ciascun lato presso gli angoli laterali. Elitre quasi nude, finamente striato-pun- teggiate ; gFinterstizii piani, quasi lisci ; il margine posteriore or- nato di peli. Colore generale del corpo giallo sporco o rossigno splendente e cangiante in vari siti in verde; capo verde a rifles- so rameo: protorace bruno-rossastro a riflesso bronzino nel disco, giallo-sporco ne’ lati ed anteriormente , con un punto verde pres- so ciascuna fossetta laterale : elitre d1 un bruno-rossastro o gialla- stro livido , ciascuna con una linea obbliqua di piccole macchie pallide che scende obbliquamente dagli omeri verso la sutura : que- sta ed un punto sul callo apicale verdi. Femmina. I tre lati anteriori del clipeo più flessuosi , con gli angoli latero-anteriori assai rifondati ; il margine riflesso ; il dorso leggermente convesso nei mezzo ; clipeo e fronte senza al- cuna carena trasversale. Piedi più corti. Scarabaeus jlavìpes , Fab.Sp.Ins.II.app.p.495. — 01iv.Entom.I.3,n.2io,tav.7,fig.54. «— Costa, Faun. di Aspr.l.c.p. 93,11. 28. Onitis jlavipes,\\\ . Mag . I . p . 3 1 9 , n . 3g . < Onthophagus jlcivipes, Latr.Hist.des Ins.X,p.ioQ,n.i. Oniticellus flavipcs , De Casteln . His t . nat . II . p . 9 1 , n . 5 . — Muls.Col.de Fr.Lamell.p. 99, n. 2. — A.Cost.Cat.l.c.p.2o,n.i. Gopris yì//i’W6,,Fourcr.Ent.Par.I,p. i4,n.6. Specie comune in quasi tutto il regno, più spesso nello ster- eo bovino. SCARABEIDEI 27 2. Oniticcllo a piedi pallidi ; Onitì e ellus pallìpes. Tav. XV , fig. 2 e 3. O. clfpco ani ice medio transverse et ut rìnque oblique prof unde sinuoso , ca • rinis duabus anticis transversis g-nullis 9; fronte carina angulata carinula brevi medio in tuberculum elevata 9 ’> pronoto grosse et irregulariler subcicalricose punctato , areis qualuor discoidalibus laevibus nitidis ; flavo-subrufescens , capite prono tique disco aeneo variegatis, hoc areis laevibus maculisque t ribus anticis viri- dibus ; elytris lineolis interruplis nigris.— Long. lin. 4-4 1/4: lai. lin.2*2 1/4. Maschio. Clipeo leggermente smarginato nella parte media anteriore , fortemente flessuoso ne’ lati di questa , troncato quasi per traverso avanti gli angoli latero-posteriori ; con due carene trasversali quasi come nella specie precedente ; fronte con altra delicata carena formante anteriormente un angolo ottuso , legger- mente concava dietro di questa: occipite elevato e leggermente ar- cheggiato. Protorace coperto di punti inegualmente distanti , ed ineguali in grandezza , taluni quasi vajuolosi ; un largo e poco profondo solco longitudinale nel mezzo della parte posteriore, che si va cancellando in avanti ; quattro spazii lisci nel disco , due per lato, disposti quasi in rettangolo, due presso la base, due altri poco dietro le metà della lunghezza ; una fossetta presso ciascun lato. Elitre ad intervalli alquanto rilevati , punteggiati , e con una serie di delicatissimi e corti peli setolosi. Colore ge- nerale giallo-pallido-verdiccio ; il capo tinto più o meno di verde o verde-rameo , di rado interamente di questo colore ; protorace variegato di verde bronzino , del qual colore sono le quattro aje lisce e tre macchie a guisa di tre lobi disposte in serie trasversale nel mezzo dell’anterior parte : elitre con lineette brune interrotte di color bronzino oscuro o nerastre , seguite da macchie pallide. j Femmina. Clipeo senza alcuna carena trasversale: fronte con una carena trasversale, nel mezzo leggermente sinuosa ed elevata di più , talvolta a guisa di tubercolo. Varia questa specie nel colorito. Talora è tutta di color giallo sporco as- sai chiaro, sul quale risaltano le carene del capo; le aje lisce , le tre macchie anteriori e qualche altra macchia nel protorace ; poche lineette ed il punto sul COLEOTTERI 23 callo apicale nell’ elitre , tutte di color verde metallico : 1’ elitre inoltre àn le piccole macchie pallide simmetricamente disposte. Scarabaeus pallipes, Fab.Sp.Ins.I,p.33,n. i53. — Costa, Faun.di Aspr.l.c.p.g3(escl. il sin. di Fab.) Onitis pallipes , Illig.Mag.I,p.3ig,n.38. Oniticellus pallipes , De Castelli. Hist.nat. II, p. gì, n. 6. — Muls.Col.deFr.LamelLp.g6,n. i . — A. Cosi. Cat.l.c.p. 20,11.2. Trovasi nelle contrade più calde del regno. Nella Sicilia è assai più frequente che presso di noi. 3. Oniticello spezioso; Oniticellus spedo sus , A. CosL Tav. XV , fig. 4. O. clypeo antice medio lev iter emarginato , utrinque profunde sinuoso, dorso laevi ; fronte carina transversa subarcuata f , in corniculum cylindraceum apice rotundatum elevata 9; pronoto fortiter ac reguìariter punctalo ; flavo-subrufescens ; capite viridi-aeneo nitente; pronoto vittis quatuor angulosis, mediis antice postice- que conjunctis, aeneis; elytris inlerrupte brunneo lineolalis. — Long. lin. 3 3/4-4 : lat. lin. 1 4/5-2. Maschio. Corpo proporzionalmente più angusto e più allun- gato. Clipeo per forma poco diverso da quello della specie pre- cedente, più ritornato negli angoli latero-anteriori ; dorso quasi liscio, senza alcuna carena : fronte con una carena trasversale ; infossata per traverso dietro di questa ; occipite rilevato. Proto- race tutto egualmente coperto di punti grossi simili e regolari , senza alcuna aja liscia ; una leggierissima fossetta nel mezzo della base, non prolungata anteriormente; una fossetta presso ciascun lato. Elitre quasi nude, striate per lo lungo , ad intervalli un po convessi. Colore giallo-rossiccio ; capo variegato di verde e di ra- meo ; protorace con quattro fasce longitudinali angolose, di cui le due medie avanti e dietro si uniscono ad angolo acuto , rac- chiudendo una linea abbreviata ed assai angusta, ed un’altra mac- chia da ciascun lato di color bronzino oscuro : elitre con lineette SCARABEIDE1 29 interrotte più oscure del fondo , la sutura ed un punto sul callo posteriore verdi. Femmina. Fronte elevata in un corno a larga base, cilindra- ceo , quasi perpendicolare al piano del clipeo , diritto , con la estremità ottusa e un poco rivolta in dietro , elevato fino al li- vello del dorso del protorace. Corpo più allungato. Osservazioni. La punteggiatura del protorace , il clipeo nel maschio privo di carene , la fronte con carena trasversale diritta nel maschio stesso , elevata in corno assai sviluppato nella femmina distinguono nettamente questa specie dalle precedenti , oltre il corpo più angusto ed i colori. Onìticellus A.Cost.Cat.l.c.p.2o,n.3. Specie assai rara nel regno : finora trovata soltanto nelle Ca- labrie dal Prof. Costa. Genere ONTOFAGO ; Onthophagus (i) j Latr. Generis characteres essentiales. Palpi labiales artica • lis duobus tantum distinctis. Scutellum haud patulum . Pedes antici in utroque sexu tarsis praediti. Characteres naturales. Corpus ovatum , dorso sub depressimi; clypeo saepius semiparabolico £ , semicirculari 9 1 antico integro vel emarginato ; fronte saepius cornigera ; saltello haud patulo , neque a fovea substituto ; abdomine magis lato quam longo. Ti- biae anticae externe fdentatae. Tarsi postici articulo primo tribus sequentibus simul subaequali. Osservazioni. Forniti questi Copridei , come gli Oniticelli , di soli due ar- ticoli ben distinti ne’ palpi labbiali , offrono un abito da quelli ben diverso. Il loro corpo è ovale , 1’ addome più largo che lungo ; nessuno indizio di scu- tello , nè alcuna fossetta che ne tenga luogo. Il capo nel maschio presenta so- vente uno 0 due corni, de’quali manca la femmina: questa invece presenta una carena trasversale, i cui estremi in qualche specie soltanto si elevano in punta corniforme: raramente si osserva in questo sesso la fronte armata di tubercolo, (1) Dalle greche voci oy0o; , stercus , stereo, e payos (dai , mangiatore. COLEOTTERI 30 e nel maschio di carena trasversale. Tali caratteri pertanto presentano moltissime gradazioni di sviluppo nella stessa specie , per le quali la determinazione delle specie à bisogno di molto studio , per non cadere in errori , come ci sono in- ciampati entomologi valenti. Vivono entro lo sterco de’ solipedi e de’ grandi ruminanti , raramente in quello dell’ uomo. Mettono le loro uova entro bozzoli cilindracei od oblonghi , che essi formano con le materie stesse entro le quali vivono. E questo il genere più numeroso di specie nella famiglia de' Copridei , e quello ancora che ne abbraccia le specie di minore statura. a ) Capo con sole carene trasversali , senza alcun corno : clipeo semicircolare , leggiermente smarginato in avanti. i. Ontofago tage ; Onthophagus tages . O. niger immaculatus, supra subopacus glaber ; fronte transverse carinata , carina medio in tubercuìum elevata 9 ; pronoto confertim punctato ; elytris sub- t ili ter punctato-slriatis , inter stitiis subtiliter et par ce granulatis ; tibiis anticis calcare ad apicem latiore oblique truncato g , apice acuminato 9* —■ Long, lin. 4 1/4-5: lat. lit. 2 1/2-3. Maschio. Corpo uniformemente di color nero piuttosto mat- to. Capo finamente punteggiato; fronte con una carena trasversale tagliente, laminare, posta un poco avanti la metà dell’intera lunghez- za. Protorace fittamente punteggiato ; anteriormente assai declive o quasi troncato , con P anterior parte del dorso rifondata nel mez- zo , sinuosa ne1 lati , terminandosi con un piccolo dente da eia* sciun lato. Elitre con otto strie poco profonde e punteggiate ; gl’ intervalli sparsi di granelli elevati , talvolta quasi ordinati in doppia serie. Tibie medie e posteriori guarnite di quattro o cin- que dentelli lungo il margine esterno. Margini del clipeo e del pro- torace cigliati ; petto e piedi pelacciuti. Femmina. Carena frontale più elevata ne’ due estremi e nei mezzo, offrendo così tre tubercoli laminari , de’ quali il medio più elevato, e posta in tal posizione, che la parte del capo anteriore ad essa è maggiore della posteriore. Protorace convesso e regolar- mente declive in avanti, senza trancatura, nè sinuosità, nè denti. La troncatura del protorace de’ maschi Ya soggelta a modificazioni, fino a rendersi insensibile, e quindi poco diverso il protorace da quello della femmina. SCAKABEIDE1 31 Scarcibaeus tages, 01iv.Ent.I.3,n. 1 7 3 , pi . 9 , f , 7 6 (9). Scarcibaeus amyntas , ejusd.l.c.u. i5o,pl.g,f.8i (). — - 01iv.Entom.I.3,n. i52,lav.2i .f. 191 . Onthophagus lemur , Latr.Hist.nat.X.p.i i6,n.i5. — M11ls.C0l.de Fr.Lamell.p. 108, n. 2. — ■ A. Cost.Cat.l.c.p. 20,11.7. varietas. Tav. XV, f. 5. — Elytris rufo-testaceis , fascia obliqua lata haud interrupta , macula marginali , sutura , punctoque apicali fusco-nigris. g. S carabaeus ibrydus , Costa , Fa un . d i A spr . 1 . c . p . 9 2 , 11 . 2 7 . Specie egualmente che la precedente poco diffusa nel regno. Noi l’ abbiamo degli Abruzzi. La varietà appartiene alle Calabrie. 3. Ontofago di Schreber ; Onthophagus SchreberL O. niger nitidus glaber , elytris maculis duabus pedibusque qualuor posterio - ribus sanguineis ; fronte carinis duabus transversis , minus £~magis £ elevatis ; pronoto subtiliter punctalo ; elytris punctato-striatis ; interstitiis parce punctatis. — - Long. lin. 2 1/2-3 1/6: lat. lin. 1 3/4-2. Variai: elytrorum maculis conjunctis — pedibus omnibus sanguineis. Tutto d’un color nero splendente, sul quale risaltano quattro macchie sull’ elitre di colGr sanguigno , due per cadauna , una alla base , l1 altra all’ estremità. Piedi medii e posteriori dello stesso color sanguigno. Capo punteggialo : fronte con due carene trasversali , l’una anteriore , 1’ altra posteriore posta tra l’uno e l’altro occhio, più larga e più elevata della prima, 1’ una e 1’ al- tra proporzionalmente più nella femmina che nel maschio. Pro- torace regolarmente punteggiato ; anteriormente come troncato , e con tre leggiere fossette , dalle quali risultano quattro piccoli tu- bercoli sporgenti nell’ anterior margine del dorso. Elitre con nove strie longitudinali punteggiate ; gl’ intervalli sparsi egualmente di punti impressi poco stivati , irregolarmente distribuiti : taluni nondimeno disposti quasi in serie. Le fossette del protorace ed i tubercoli sono più marcali nel maschio che nella femmina : però nell' uno e nell’ altra son soggetti a svanire completamen- SCARABEIDEI 33 te. Le macchie di ciascuna elitra estendendosi in senso longitudinale talvolta si riuniscono, formandosene una sola più o meno ristretta nel mezzo. Taluni in- dividui presentano ancora i piedi anteriori rossi. Sccirabaeus Sclireberi , Lin . Sy st . nat . 1 . 2 , p . 5 5 1 , n . 4 5 . — 01iv.Enloai.L3,n.2i4,tav.XIX,f. i jG. — - Costa, Fano. di Aspr.l.c.p.94?n*2g. Onthophagus Schreberi, Latr.Hist.Nat.X,p. i io,n.3. — M uls . Coi . deF r . Lamcl . p . 1 43 ,n . x o . — ■ A.Cost.Cat.l.c.p.20,11. 1 1 . Coprìs hacm orrhoidalis , Fourc.Ent.Par.I.p. 15,0.7. Frequente in lutto il regno , per lo piu entro lo sterco bovino. 4- Ontofago ovato ; Onthophagus ovatus. O b revite r hirte pubescens ; nìger suhopacus ; fronte transverse bicarinata, carina postica eie v aliare , antica in g parum dislincta ; pronoto creberrime pun- tato ; elyiris punctato-striatis , intersiitiis subconvexis , biseriatiin granulosi. — Long. lin. 2 1/4-2 1/2: Jat. lin. 1 1/3-1 1/2. Yariat: capite pronotoque nigro-aeneis— porpore toto supra aeneo-cupreo . Corpo di un nero uniforme , matto , brevemente pubescente sul capo e protorace , con peli più corti e più ispidi sull’elitre : i peli negli uni nelle altre lividi. Capo sparso di punti grossi misti ad altri piccoli ; fronte con due carene trasversali , una anteriore ben distinta nella femmina 5 pochissimo nel maschio , un’ altra posteriore assai più elevata. Protorace più convesso nel maschio che nella femmina , coperto di punti impressi grossetti e fittamente stivati. Elitre con otto strie longitudinali , rese più sensibili per gl’ intervalli che sono più o meno rilevati : questi con due serie quasi regolari di punti impressi, che ne producono altrettanti ri- levati , da ciascuno de’ quali sorge un piccolo pelo setoloso. Talvolta il protorace è d’ un nero bronzino. Altri individui anno tutta la faccia superiore de! corpo d’ un color bruno-rameo , alquanto lucido. A primo aspetto presenta questa specie molta affinità con la femmina del- io. forcuto ; però distingnesi agevolmente pel clipeo meno profondamente smar- co/. par. 1 . 5 COLEOTTERI 34 pinato ; pel proforace punteggiato , non granelloso ; pel capo e protorace più brevemente pubescenti , pel colore. Scaralaeus opfl/w,?, Lin. Syst. Nat. 1. 2, p. 55 1,11.46. — - Oliv.Entom.1. 3,n. 22o,tav.XX;f. 187. — - Pct. Sp.Ins. Cai. p. 3,11.8. Costa,Faun.cli Aspr.p.945n*3o. Onthophagus ovatus , Latr.Hist.Nat.X,p.i 10,11.4. — Muls.Col.deFr.Lamell.p.i 52,n. i3. — A.Cost.Cat.l.c.p.2o,n.i3. Non raro nelle adiacenze di Napoli , ed in altre contrade. b) Capo con due corna nel maschio , con semplici carene nella femmina. 5. Ontofago forcuto ; Onthophagus furcatus . O. pubescens , fusco-niger, elytrorum fiume ris apiceque rubris ; clypeo an- tice profonde emarginato ; fronte bicarinata, carina antica tenui , postica magis elevata, in g iricornuta , cornu medio breviore, in £ truncata ; eljtris striatis, intcr- stitiis sub elee atis , subtiliter granulati. — Long. lin. 2 1/3 : lat. lin. 1 1/4. Variat: humeris concoloribus — corpore toto supra brunneo-cupreo. Corpo d’ un color oscuro-nerastro , coperto di peluria breve e folta di color fulvo livido ; il callo omerale e 1’ estremità del- 1’ elitre rossastri. Capo sparso di punti impressi grossi e piccoli : clipeo fortemente smarginato nel mezzo. Fronte con due carene trasversali ; 1’ anteriore delicata , più nel maschio che nella fem- mina ; la posteriore assai elevata e superiormente troncata nella femmina , divisa in tre corni nel maschio , de’ quali i due late- rali elevati verticalmente , formando con la fronte un angolo un poco ottuso, diritti, oltrepassanti un poco il livello del dorso del protorace, e terminati in punta ottusa: il medio assai più corto più inclinato in avanti , e troncato all’ estremità. Protorace co- perto di granelli elevati piccoli e stivati. Elitre con otto strie di punti impressi, resi più sensibili per gl’intervalli alquanto rilevati, e guarniti di piccoli granelli disposti quasi in due serie regolari. SCARABEIDEI 35 Le tre corna del maschio van soggette a sviluppo diverso , spesso essendo assai brevi , fino a svanire del tutto , rimanendo la carena semplice , simile a quella della femmina nello stato normale. In tal caso il carattere esterno di- stintivo de’ due sessi riducesi alla carena anteriore insensibile nel maschio, ben sviluppata nella femmina. Come poi la specie distinguasi dalla precedente lo ab- biamo indicato : l’ elitre rossastre all’ estremità ne avvertono a primo aspetto. Scaraòacus yw/vf0/t/.s,,Fab.Sp.Ins.Lp.3o,n.i34, g. — 01iv.Entom.I.3,n. i82,tav.VIII,f.6i . — Costa, Faun.diAspr.l.c.p. 90,11. 19. Onthophagus yur£a/#£,Latr.Hist.nat.X,p. 1 1 1 ,n.5. — Muls.Col.deFr.Lamell.p. 149, n. 12. — A.Cost.Cat.l.c.p.2o,n.i2a Non raro in molte contrade del regno. Nelle adiacenze di Na- poli trovasi nelle pianure di Cuma , Licola , Patria , ec. G. O11 tofogo toro ; Onthophagus taurus. O. glaber, niger subaeneus , parum nitidus ; clypeo integro , semiparabolico g , semicircolari $ ; fronte postice cornubus duobus magnis arcuatis apice acu- iti g , transverse bicarinata inermi 9 ; pronoto subtiliter punciato , utrinque im- presso g , elyiris subtiliter punc/aio-striatis , interstitiis obsolete punctulatti — Long. lin. 3 1/2-5 : lat. lin. 1 3/4-2 J/2. Varìat; cornuum morti longitudine— -colore totius corporti aeneo. Tutto di color nero, poco lucido, talvolta a riflesso bron- zino. Maschio. Capo punteggiato : clipeo semiparabolico , col lem- bo rilevato , intero ; il dorso rilevato per lo lungo nel mezzo. Fronte posteriormente rilevata in una lamina inclinata in die- tro, la quale si continua in due corni, uno da ciascuno estremo- incurvati ad arco di cerchio , menati in dietro , lunghi quasi quanto il protorace. Protorace molto convesso nel dorso, finamen- te punteggiato , con una fossetta presso ciascun angolo laterale, ed una larga gronda lungo ciascun lato , nella quale prende posto il rispettivo corno, allorché l’insetto eleva il suo capo. Elitre con otto delicate strie di punti impressi ; gl’ intervalli quasi piani , sparsi COLEOTTERI 36 di piccoli punti impressi, da’quali sorgono peluzzi ordinariamen- te poco discernibili. Femmina. Clipeo semicircolare, col dorso piano ; fronte con due carene trasversali, l’anteriore più delicata, la posteriore assai più rilevata. Dorso del protorace meno convesso, senza gronde. Come ogni altra specie , va questa soggetta a variazioni nello sviluppo delle corna del maschio, avendosi tutte le gradazioni dalle più sviluppate, lun- ghe da raggiungere il poslerior margine del protorace allorché il capo è molto elevalo , fino alla assoluta loro mancanza. Le due gronde laterali del protorace destinate a riceverle soffrono le stesse modifiche , abbreviandosi o mancando con l’abbreviarsi o mancar delle corna, talché pare ch’esse si modellino ne’prim momenti della vita dell’insetto perfetto; quando i comuni tegumenti sono an- cor poco consistenti, in seguito della pressione che vi esercitano le corna stesse, in quanto al colore, se ne anno individui il cui capo e protorace sono nero- verdastri ; altri in cui le elitre sono bruno-rossastre. Ne abbiamo ancora uno di cui tutta la faccia superiore del corpo è bronzina a riflessi ramei. Per la statura e pel colore partecipa questa specie del iages e del nutans : Però sì le femmine che i maschi , quando mancassero totalmente le corna , dislinguonsi agevolmente dal iages per la forma del clipeo, e per la diversa po- sizione e sviluppo delle carene: dal nutans per la forma del protorace; da am- bedue per le elitre non granellose. Scciràbaeus taurus , Liti . Syst . Nat . 1 . 2 ,p . 547 • n . 26 . — • Oliv.Entom. 1.35n. 1 7 /p,lav.Ylìl5f.G3. — ■ Costa,Faun.diAspr.l.c.p. 89,11.15. Scarcibaeus illyricus, Scop.Ent.Carn.p. 1 1 ,n.25.cN — - L.Pet.Ins.nuov.l.c.p.28,tav.II,f. 1 . Sccircibacus n/g*omy,Scop.l.c.p. 10,11.23. 9. C opris cornìgera Fourc.Ent.PartI.p.i6,n.io. Onthophagus tów/’«^,Latr.Hist.nat.X,p.i i3,n.io. — Muls. Col. deFr. Laracl. p. 1 38, n. g. r— A.Cost.Cat.l.c.p.20,11.9. g cornubus brevioribus arcuai is. Onthophagus hos, Villa,Col.eur.p.34,n.i7. g cornubus multo b recto ribus , arcuatis cel rectis. Scarabaeus £0/>AtìbFab.Ent.I,p. 55,11. 180. SCARABEIDE1 37 — Costa, Faun.cìiÀsprJ.c.n.16. Onthophagus capra , A. Cosi. Cat. he. p. 20,11.10. Frequente in tutto il regno, non escluse le adiacenze di Napoli. c) Capo nel vertice elevato in lamina prolungata in un sol corno nel maschio, nella femmina semplice o coi due estremi elevati in spina. 7. Ontofago vacca 5 Onthophagus vacca. O. aeneo-viridis , et y iris testaceis , aeneo plus minusve irroratis ; capite vertice in laminavi cornu villanie terminalam elevato g-transverse bicarinato , carina postica bicorni 9 ; pronoto antice reiuso , dorso conf ertivi granulalo ; elytris punctato-striatis , interstitiis subtiliter parca granulatis. — Long. lin. 4-5 : lat. lin. 2 1/2-3 1/4. Capo e torace di un Lei verde bronzino ; elitre giallo-testa- cee , sparse di minute macchie e puntini di color bronzino : par- te inferiore del corpo e piedi di color verde bronzino ; anterior parte del clipeo nero-violacea. Maschio. Capo rugosamente punteggiato ; clipeo semiparabo- lico , con F anterior margine rilevato , troncato-smarginato ; fron- te liscia o con oscuro indizio di delicata carena trasversale ; la- mina del vertice menata in dietro, quasi nella direzione del clipeo, col quale forma un angolo ottuso poco sensibile, a lati paralleli pei primo terzo della lunghezza , indi ristretta gradatamente a guisa di triangolo , il cui vertice si prolunga in un corno verticale , formante angolo quasi retto col piano precedente, elevato un po- co più del dorso del protorace , terminato in punta ottusa. Pro- torace convesso sul dorso, con solco mediano longitudinale più o meno profondo, anteriormente assai declive e con un incavo quasi triangolare : superficie finamente granellosa: un tubercolo oblongo poco elevato presso ciascun iato. Elitre con otto delicate strie di punti impressi : gl’ intervalli quasi piani , con de’ minuti granelli elevati , sovente appena distinti. Femmina. Clipeo semicircolare , a lembo anteriore rilevato , intero o smarginato nel mezzo. Fronte con una carena trasversale COLEOTTERI 33 anteriore ben rilevata. Vertice elevato in una lamina superiormen- te prolungata ne’ due estremi in due piccole corna diritte , verti- cali , ottuse all’ estremità. Dorso del protorace meno elevato, ante- riormente assai declive , prolungato nel mezzo in una sporgenza semicircolare, fiancheggiata da due incavi, ne’ quali prendono posto le piccole corna del vertice, allorché il capo è troppo elevato. Oltre le solite variazioni di sviluppo nelle corna sì del maschio che della femmina , le quali impicciolendosi giungono a mancar totalmente , rimanendo nel maschio lina lamina a margine superiore triangolare od archeggiato , e nella femmina una semplice carena superiormente troncata od anche archeggia» ta , più larga ma poco più elevata della frontale ; va pur soggetta a variare la forma del clipeo, il quale nel maschio ora è più allungato e semiparabolico, or meno e semicircolare come nella femmina , ed il lembo anteriore in ambedue i sessi or più or meno rilevato , or intero ora smarginato. Del pari variano gl’incavi e la sporgenza dell’ anterior parte del protorace. Non meno soggetta a variare è nei colori. Il verde bronzino passa per tutte le gradazioni al bronzino oscuro, fino al nero perfetto ; e le elitre co- prendosi di più in più di macchie bronzine anche più oscure , finiscono per essere di questo colore con poche macchie giallicce o testacee. Scarcibaeus vacca , Li n . Sy st . Nat . 1 . 2 , p . 54 7 * n • 2 5 . — « Costa, Faun.diAspr.l.c.p. 89, n.i4* Onthophagus tYzmz,Latr.Hist.Nat.X,p.i i5,n.i3. — Muls.Col.dcFr.Lamel.p.i32,n.8. — - A. Cosi. Cat.l.c.p. 20,11.2. Scarabaeus w^//Mv,Panz.Faun.Germ.37 ,4 ,(yar.), Onthophagus medius 1 14, n. 12. Copri s conspurcatus ,Fourc . Ent . Par . I . p . 1 4 , n . 5 . Copris ajfìnìs , Slurm,Deuts.Faun.V,p.io2,n. io,(var.)< Trovasi in tutto il regno piuttosto frequente. Dalle provin- cìe più meridionali abbiamo gl’ individui più coloriti in nero ; inversamente a quel che à osservato il sig. Mulsant per la Fran- cia. Nella Terra d’ Otranto in fatti abbonda la varietà a corpo nero , con V elitre macchiate di giallo. SCARABEIDE1 39 8. Ontofago a corno spezzato ; Ontliophagas fraclìcornis. O. nigro-aeneus , subglaber vel par ce pubescens, eìytris testaceìs fimo-ma* culatis ; capite vertice in Jaminam corna terminatala elevato ; bicarinato , ca- rina postica inermi 9 ; pronoto punctato , angulis anticis obtuse dentiformibus subreflexis ; eìytris punctato-striatis ; interslitiis subtilissìme et parce granulatisi — Long. lin. 3 J/4-4 : lat. lin. 2-2 1/3. Variat: capite pronotoque distincte pubescentibus. Capo, protorace, parte inferiore del corpo e piedi d’un nero- bronzino , elitre giallo-testacee , con macchie piccole più o meno numerose o confluenti di color bruno. Maschio. Capo parcamente punteggiato. Clipeo semiparaboli- co, col lembo anteriore rilevato, troncato ovvero smarginato nel mezzo. Fronte liscia o con leggiero indizio di delicata carena tra- sversale. Lamina del vertice menata in dietro nella direzione del clipeo ; dilatata leggiermente al di sopra della base , indi ristret- ta , e con l’apice prolungato in un corno incurvato in avanti, con la punta ricurvata un poco in dietro. Protorace mediocremen- te convesso, anteriormente assai declive, con tre leggiere fossette; angoli anteriori sporgenti in forma di ottusi denti , resi più sen- sibili per un seno che il margine esterno fa dietro di essi , a punta leggiermente riflessa : superficie coperta di punti scavali ob- bliquamente da dietro in avanti: un tubercolo allungato presso cia- scun margine laterale : un oscuro indizio di solco longitudinale mediano nella base. Elitre con otto delicate strie di plinti im- pressi ; gl’intervalli piani , con punti minutissimi elevali disposti quasi in due o tre serie. Pigidio liscio , finissimamente puntinato. Femmina. Clipeo semicircolare , col lembo anteriore rileva- lo , smarginato nel mezzo , con gli angoli rilevati a guisa di due denti : fronte con carena trasversale assai rilevata ; vertice eleva- to in lamina archeggiata nel margine superiore , trasversalmente men lunga della frontale. Protorace regolarmente declive in avan- ti , appena un poco troncato. Va soggetta questa specie alle modifiche stesse che la precedente nella for- ma del capo , e nello sviluppo della lamina del vertice del maschio. 40 COLEOTTERI Scarahaeus fracticornis , Prcysslcr ; Bohrn .Ins .1, p . gg , n . g6,tav J,fig.6 e 7. Onthophagus fracticornis ,De Castelli. l.c.p. 87,11. 29. — Muls. Col. deFr.Lamel.p. 1 18,11. 5. — A, Cosi. Cat. l.c.p. 20,11.4. Scarahaeus nuchìcornìs , OH v. E ut. I. 3, n. 177 ?tav. VII, fig.53 (nonLin.). Specie non molto diffusa nel regno. Noi l’ abbiamo degli Abruzzi e delle Calabrie. g. Ontofago cenobita ; Onthophagus coenobita . O. supra parce pubescens , capile pronotoque aeneo-cupreis , eìytris fulvo- flave scent ibus, nnicoloribus vel brunneo maculatisi subtus nigro-aeneus cupreo ni - tens ; capite vertice in laminam cornu terminatala elevato f , transverse bicari- nato , carina postica magis elevata inermi 9 > pronolo confertissime punìulato , angulis anticis obiuse dentiformibus ; eìytris punctato-striatis , inierstitiis sub - tililer punciatis. — Long. lin. 3 1/4-4 1/4: lat. lin. 2-2 1/2. Capo e protorace ramei, a splendore metallico: elitre di color fulvo-giallastro a cangiante rameo , di un sol colore , ovvero con macchie piu o meno numerose brune. Parte inferiore del corpo e piedi di color bronzino a riflessi verdi e ramei. Maschio. Capo parcamente punteggiato. Fronte senza carena distinta , o con una appena apparente. Lamina del vertice rileva- ta ad angolo ottuso col piano del capo ; leggiermente ristretta dalla base sino a’due quinti deir altezza , indi più inclinata in dietro e fortemente ristretta in triangolo , il cui apice si eleva in un corno verticale che forma angolo ottuso con la porzione precedente, a punta ottusa appena incurvata in dietro, oltrepas^ sando un poco il livello del dorso del protorace. Questo assai con- vesso sul dorso , anteriormente assai declive con una fossetta nel mezzo ; angoli anteriori sporgenti a guisa di ottusi denti a lem- bo rilevato : superficie aspramente ed assai stivatamente punteg- giata : un tubercolo presso ciascun margine laterale. Elitre con otto strie delicate di punti impressi : gl’ intervalli con puntini SC ARABEIDEI 41 impressi disposti quasi in due serie. Pigidio fortemente punteggiato. Femmina . Fronte con una carena trasversale : carena del vertice a margine superiore orizzontale. Protorace anteriormente assai declive ; dorso meno convesso , anteriormente nel mezzo un poco prolungato in avanti. Soggetta alle variazioni stesse che la precedente , dalla quale distinguesì per lo splendore rameo , di cui è quasi sempre dotata ; pel protorace più sti- vatamente punteggialo ; per l’ elitre punteggiate e non granellose negl’ inter- valli , pel pigidio assai fortemente punteggiato ; il maschio per la lamina del vertice ristretta dalla base in sopra e non dilatata , ec. Scarabaeus c^72o^//«,HerLst,Arch.p. 1 1 ,11.40. — Oliv.Entom.I.3,11. i78,tav.XVI,f.228. Onthophagus r:0m)£//0sLati\Hist.Nat.X,p. 1 12,11.8. — Muls.Col.deFr.Lamel p. 1 27,11.7. — A.Cost.Cat.l.c.p.2o,n.3. Frequente in quasi tutto il regno. Molti individui della Terra d’Otranto, ricevuti dal sig. Giuseppe Costa, presentano il capo e protorace più foschi, F elitre più macchiate di bruno : armonica- mente con quel che abbiamo avvertito per 1’ 0. vacca. 10. Ontofago vacillante ; Onthophagus Jiutans. O. viger unicolor , subopacus ; clypeo integro ; capite carina iransversa frontali tenui g , elevatiori £; vertice in laminata cornu antrorsum curvato ter- minatala elevato g, carina transversa simplici pronoto confertim punctulato , angulis anticis dentatisi elytris punctato-striatis, interstitiis iriseriatim punctulatis, vel sublilissime subgranu/osis. — Long. lin. 3 1/2-4 ; lat. lin. 2 1/3-2 1/2. Tutto ebun color nero uniforme, malto, con leggiera e corta peluria fulvo-] ivida sul capo e più sul protoraee. Maschio. Clipeo anteriormente semiparabolico , col margine anteriore fortemente rilevato , intero. Fronte con delicata e poco elevata carena trasversale. Lamina del vertice sinuosamente ristret- ta dalla base fino ai due terzi della sua altezza , indi prolungata in un corno inclinato in avanti , con V estremità ripiegala in dietro, oltrepassante il livello del dorso del protoraee. Questo assai con- Col, par. 1, C 44 SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE XIV e XV. Tav. XIV- Fig. I. Lo Scarabaeus variolosus di grandezza naturale. A un’eli- tra ingrandita per meglio vederne le impressioni. Fig. 2. Un’ elitra dello Scor. semipunciatus ingrandita per vederla comparativamente alla precedente. Fig. 3. Varietà dello Se. semipunctatus , di grandezza naturale. Fig. 4. Onitis pugil ; a £ di grandezza naturale : b capo del maschio , c capo della femmina , d forchetta sternale del maschio, e piede anteriore del maschio , / lo stesso della femmina ; g piede medio, Fig. 5. Onitis furcifer ; a g di grandezza naturale; b capo dello stesso, c forchetta sternale , d piede anteriore. Fig. 6. Onitis irrorptus ; a £ di grandezza naturale ; b piede an- teriore , c piede medio , d piede posteriore. Tav. XV. Fig. 1. li Oniticellus flavipes ; a lunghezza naturale, A l’insetto ingrandito ; B il capo del maschio maggiorraenie ingran- dito ; C lo stesso della femmina ; D il protorace. Fig. 2. L’ Oniticellus pallipes , come sopra. Fig. 3. La varietà pallida dell’ O. pallipes. Fig. 4. Vi Oniticellus speciosusg\ a, A, B, C come nella fig. I e 2; D il capo della femmina veduto di profilo. Fig. 5. L ’ Onthophagus lemur , var. hybridus , Cost. a lunghezza naturale ; A l’insetto ingrandito. Fig. 6. Elitra ingrandita deli’ O. lemur tipo. Fig. 7. a, b , c. Elitra ingrandita di tre diverse varietà dell’ On- thophagus vacca . I COLEOTTERI PENTAMERI Famiglia degli AGESTIDEI — AGEST1DEA . ( Agestidae , Burnì. — Pcntodontaires , Muìs. ). Noi riteniamo in questa famiglia que’ Coleotteri La» mellicorni , caratterizzati principalmente dal prosterno il qua- le si prolunga inferiormente in un’ appendice quasi cilindra- cea , rotondata e guernita di un ciuffo di peli all’estremità; dal capo in ambedue i sessi inerme o con uno o due piccoli tubercoli ; dalie mandibole cornee , esternamente festonate o dentate , e sporgenti fuori del clipeo. A ciò aggiungi V eli - tre che lasciano il pigidio scoperto , lo scutello apparente , i piedi mcdii contigui fra loro alla base ; il labbro superio- re coriaceo e poco apparente. Il clipeo si restringe anteriormente in forma di triangolo, per modo da lasciare a scoperto il margine esterno delle sottoposte man- dibole. L’ultimo articolo de’ palpi è più robusto di tutti. Gli occhi son tramezzati in parte dai clipeo. La clava delle antenne è formata da’ soli tre ultimi articoli. Il protorace in molte specie straniere è scavato nel dorso, e in talune anche cornuto ; nelle europee però è sempre regolarmente convesso. Il primo articolo de'quattro tarsi posteriori è elevato e più largo del seguente; l’ultimo de’posteriori fornito di una piantola rudimentale portante due setole. Nello stato di larva gli Agestidei rodono le radici ed i tron- chi degli alberi : la onde entrano nel numero degl’insetti nocivi. Offrono generalmente statura assai grande ; abitano in prefe- renza l’america e l’affrica. L’ europa ne conta appena tre specie, Col. par. 1 . COLEOTTERI 2 spettanti al solo genere Pentodon. Di queste nel regno abbiamo una sola , ed una seconda che noi giudichiamo nuova. Napoli, Ottobre 1853. A. Costa- Genere PENTODONTE ; Pentodon (i) , Kirby, Generis characteres essentiales. Maxillarum galea ^-den- tata. Pronotum in utroque sexu conforme , antice non excavatum. Tibiae postìcae in apice truncato-rotunda - tae , margine acuto fimbriato . Characteres naturales. Corpus oblongo- ovati tm ; clypeo an- tice truncato , bidendato ; fronte tuberculfera ; pronolo convexo. Mandibulae externe 3-festonatae. Palpi maxillares articulo primo minuto subglobuloso. Mentum elongatum , apice truncalwn . Ti- biae anticae externe tridentatae , dentibus saepe defonnibus. i. Pentodonte puntato ; Pentodon punctatus. P. ovalo-oblongus , conveius , fusco-niger , nitidus , fronte transverse cari- nata , carina in medio in tubercuios duos seiunctos elevata ; pronoto forte pun- ctato ; elytris grosse subseriatim oblique pundatis , nervis t ribus obliquis sube- ie va tis. — Long. lin. 9 1/2 : lat. lin. 5 1/2. Variai: elytris brunneis vel brunneo-rufescentibus. Corpo ovato-oblongo , tutto egualmente convesso , superior- mente nudo ; tutto d1 un color nerastro lucido , coi palpi , le antenne e la peluria rosso-picei. Capo scabro ; clipeo anteriormente troncato, gli angoli ritondati, superiormente presso di questi fornito di due piccoli tubercoli o punte elevate. Fronte con una delicata carena trasversale, la quale presso la linea mediana si eleva in due Ottusi tubercoli, fra loro vicini ma ben separati. Protorace convesso, coperto di forti punti impressi, più stivati nella parte anteriore, spes- so con una linea media longitudinale liscia ; i margini laterali e l’anteriore a lembo rilevato : quest’ ultimo con una bordura metn- (l) Dalle greche voci vr’cvrs quinque , cinque, ed , dens , dente. pentodontidei 3 Lranosa fulvo-rossiccia. Sculello in forma di triangolo curvilineo, a lati lunghi quasi quanto è larga la base ; liscio , talvolta con leggiero e delicato solco longitudinale mediano , ovvero con uno o più punti impressi. Elitre alla base più larghe che il protorace posteriormente, dilatate in linea curva fino a1 due terzi della lun- ghezza , indi arcuatamente ristrette , di un quinto più lunghe che larghe dietro gli omeri, assai convesse, tutte scavate digrossi punti impressi disposti obbliquamente quasi in serie: sutura un poco de- pressa , fiancheggiata da una stria punteggiata fino all’estremità; tre deboli nervosità longitudinali , un poco obblique , di cui le due interne meglio pronunziate , la esterna poco distinta nasce da sotto il callo omerale e posteriormente va a congiungersi con la prima interna. Pigidio coperto di punti poco profondi , più stivati nella parte anteriore e ne’ lati , assai rari presso 1’ estre- mità. Tibie anteriori esternamente armate di tre denti primarii , sovente informi, i due anteriori de’ quali più grandi e contigui per la base, il terzo staccato, talvolta alternanti con altri piccoli : le medie e posteriori esternamente con due corone obblique spinose. Primo articolo de’ tarsi posteriori fortemente ristretto alla base , dilatato esternamente sino all’ estremità. *SVflm3./7W/2f/«/t/^5DeVill.Lin.Ent.I,p.4o,n.88jt.I,f.3. — — 01iv,Entom.I,3jn.6o5tav.VIII,lìg.7o. — - A.Cost.Cat.l.c.p.2o,n. i . Geotrupe s punctatus ,Fab.Ent.Syst.Suppl.p.2i,n.57. Pentod on punctatus , M u 1 s . Col . de Fr . Lam , p . 3 84 > n • 2 • — Burm.Handb.V,p. io5,n.5. i.H ■ ‘ >Ì3 OOi Specie non molto frequente nel regno. Abita in preferenza le contrade meridionali. Presso Napoli non manca, ma è molto rara. 2. Pentodonte pimelioide; Pentodon pimelioides. Tav. XVII , fig. 4. P. late ovatus , dorso subdepressus , supra niger nilidissimus , subtus curri pedibus pìceus , rufo hirlus ; fronte transverse ienuiter carinata , ad medium in COLEOTTERI 4 tubcrculos duos elevata , in ipso medio interrupta ; pronolo crebre punciato ; ely* tris nervis seu costis quatuor obliquis valde elevatis , interstitiis grosse rugosis. — Long. lin. 8 1/2 : lai. lin. 5 1/4. Corpo largamente ovale , superiormente alquanto spianato , nudo , di color nero assai lucido : nelle parti inferiori nero-pi- ceo , con la peluria fulva. Capo fittamente punteggiato e scabro , i due tubercoli che si elevano sopra l’ anterior margine del clipeo puntuti: carena frontale poco apparente ne’ lati , elevata nel mezzo in due tuber- coli separati da un incavo medio, il quale prolungasi anteriormente in leggiero solco , che si va successivamente cancellando. Proto- race coperto di punti profondi impressi , assai stivati e conflu- enti nella parte anteriore , più distanti nel resto , con oscuro in- dizio di linea media liscia. Scutello più largo e più corto che nella precedente , perfettamente liscio. Elitre nella base un poco più larghe del protorace , rifondate negli angoli omerali , dilata- te leggermente da questi fino al quinto della lunghezza , insensi- bilmente ristrette da questo punto a’ tre quarti della lunghezza , indi ristrette in linea archeggiata fino alla estremità , lunghe quan- to la massima larghezza delle due prese insieme , quasi piane sul dorso, convessamente declivi ne’lati e posteriormente, con quat- tro nervi longitudinali un poco obbliqui assai rilevati , simili ed altrettante coste , di cui il quarto parallelo al margine esterno ri- ceve dapprima il terzo , indi va ad unirsi col primo abbraccian- do tra loro il secondo; gl’intervalli grossolanamente rugosi, le ru- ghe abbracciando quà e là grossi punti infossati : sutura depres- sa. Tibie anteriori armate esternamente di tre grossi denti, come nella specie precedente. Primo articolo de’ tarsi posteriori a lati quasi paralleli , appena convergenti verso la base. La forma generale del corpo, quella in particolare delle elitre , lo appia- namento di queste nel dorso, le coste rilevate delle medesime son tali caratteri, che distinguono assai nettamente questa specie dalla precedente non solo , ma anche dal monodon. Trovata finora soltanto nella Terra d’ Otranto , ove l’à re- centemente discoperta il sig. Giuseppe Costa : molto rara» i COLEOTTERI FENTAMERI Famiglia de’ PACHIPIDEI — PACI! YPI DEA, ( Gen. Pachypus , Latr. — Qalicncmìens , Mills. ). 1 I piedi medii ravvicinati fra loro alla base quanto gli anteriori ed i posteriori ; lo scalcilo ben apparente ; V eli- tre non ricoprenti la posteriore estremità dell’ addome ; il prosterno posteriormente non rilevalo ; le antenne composte di otto articoli , de’ quali gli ultimi tre o cinque lamcllosi e formanti la clava sono i caratteri dai quali sarà agevole riconoscere i Pentameri lamellicorni di questa famiglia. Ag- giungi i femori posteriori straordinariamente tozzi e rigon- fiati , che sarebbero quasi sufficienti a farli riconoscere a primo aspetto. Corpo oblongo od ovoideo , convesso sul dorso , mollo pe- Jacciuto nelle parti inferiori , coi fianchi ed il pigidio, od alme- no questo secondo soltanto , lasciati a scoperto dall’elitre ; in uno de’ generi 1’ addome nella femmina nudo completamente , man- cando le ali e le elitre. Mandibole corte e non sporgenti ester- namente fuori del clipeo. Epistoma anteriormente inclinato o pro- lungato in un lobo che si ripiega al di sotto. Occhi in parte soltanto tramezzati da’ lati del clipeo. Primo articolo delle anten- ne in forma di cono inverso. Protorace in taluni scavato nella anterior parte del dorso, e terminato in punta. Tibie anteriori esternamente armate di due soli denti : femori posteriori notabil- mente rigonfiali ; tarsi cilindracei ; unguiette eguali e semplici. Le larve , i loro costumi ed abitazione , le metamorfosi non sono conosciute : però pare che quelle dovessero vivere a spese di vegetabili. Col. par. 1 .a 2 COLEOTTERI È questa la famiglia di Lamellicorni meno numerosa , e die comprende insetti generalmente poco comuni. Due soli generi se ne anno in europa, di cui abitano le regioni meridionali, Pachj- pus e Calicnemis. Il nostro regno possiede l’uno e Pulirò: del primo la specie tipo descritta primamente dal nostro Vincenzo Petagna, ed un’altra ancora, se pure è specie distinta , e la cui esistenza fra noi venne annunziata da Luigi Petagna ; del secondo P uni- ca specie finora conosciuta , propria della Barberia , rara nella Francia meridionale , e da noi discoperta nel regno. La Sicilia non pare cbe possegga altro di proprio. Comunque delle citate specie esistessero già figure , pure noi abbiamo stimato utile ripeterle forsi con maggior precisione. Osservazioni. Il sig. Erichson nell’ articolo sul gruppo de’ Pachipodi inse- rito nel fascicolo primo del suo Enlomographi en , mentre esclude dal cen- nato gruppo il genere Calicnemis , vi comprende poi i due generi Achloa ed Elaphocera. Da ciò una differenza ne’ caratteri del gruppo , soprattutto delle antenne , che egli ritiene composte di otto a dieci articoli , noi di olio soli Dobbiamo pelò confessare che 1’ associazione del distinto Entomologo alemanno ci sembra molto artificiale. Noi non conosciamo in natura il genere Acliloa , ma le Elafocere certamente per caratteri essenziali e naturali non possono es- sere disgiunte dalle Melolonte , e debbono in conseguenza essere ascritte alla famiglia de’ Me lolon tidei , tribù de’ Melolontini. Il sig. Burmeister mette i Ca- licnemidi fra gli Orittidei , conlradicendo il carattere primario da lui preso a norma per la ripartizione degli Xilofili , del capo del maschio cioè armato di corno , di cui ne’ Calicnemidi non vi à traccia di sorta. Napoli , setlembre 1853, A. Costa. PACHIFIDEI 3 Genere CALICNEMIDE; Calicnemis (i), De Castelli. Generis characteres essentiales. Antennae clava ìrìphyl - la. Corpus in ut rogne sexu alìs elytrisque praeditum. Pygidium injlexum. Tiblae poslìcae apice valdc incras- satac. Characteres naturales. Corpus oblongum , dorso convexum ; subcy lindraceum ; epislomate antice oblique brflexo; pronoto haud excavato ; elytris abdominis latera tegentibus ; pygidio detecto in - Jlexo. Tarsi untici articolo primo gracili elongato. Tibiae posticae ad apicem valde incrassatae , tarsorum unguiculis minutissimis. Osservazioni. L’ umica specie die forma il lipo di quesfo genere venne dal sig. Dejean registrata nel suo Catalogo sotto il genere Pachypus con lo spe» tifico nome di truncaìifrons. Più tardi il Conte di Castelnau ne costituì il ge- nere Calicnemis , ed ignorando forse lo specifico nome già prima assegnatole , ne impiegò uno novello , dedicandola al Principe degli Entomologi francesi La- udile ; nome che dovrebbe cedere al primo il suo posto. Però , siccome per legge i nomi inscritti ne’ cataloghi non acquistano dritto di anteriorità , se non accompagnati almeno dalla frase diagnostica ; il nome di Castelnau deve ritenersi in preferenza. i. Calicnemdie di Latrcììle; Calicnemis lui tre il Hi, Tav. XY1I , fig. i. C. fulvo- flavescens, capite, pronoto, sculetto, elytrormnque sutura brunneo - rufescentibus ; dorso glabra nitida , subtus fulvo-pilosa : capile ìaevi, antice obli- que truncato, pronoto transverso, dorso convexo laevi, laterìbus punctato, elytris hevibus , ad suiuram sparse granulata , linea suturali projunda impressa . — » Long. lin. 6 1/2 : lat. lin. 3 1/2. Tutta d’un bel colore fulvo-rossigno, col capo protorace e scu- tello bruno-rossastri : elitre più chiare , con la sutura bruna. Le parti superiori glabre e splendenti come verniciate ; le inferiori con peluria fulva. Capo semicilindrico, liscio, obbliquamente inclinato * (t) Dalle greche voci x«Xv) pulcino , bella , e xyvj/x-v) tìbia , gamba. 4 COLEOTTERI in avanti : epìsloma inclinato , quasi verticale , trasversalmente ovato , finamente punteggiato , a lembo rilevato e frangiato di peli fulvi. Protorace breve , trasversale, largo circa il doppio che lungo, anteriormente quasi troncato, fortemente rifondato ne’lati, assai convesso nel dorso ; liscio , punteggiato solo presso i mar- gini laterali. Scutello quasi triangolare a lati curvilinei, solcato per lo lungo nel mezzo. Elitre lunghe circa due volte e mezzo il pro- lorace , larghe poco più di questo alla base, leggermente dilatate fino a due terzi della lunghezza , poco convesse sul dorso , assai declivi ne’lati; lisce , con una profonda linea impressa lungo la su- tura , sparse di granelli elevati nelle adiacenze della medesima , lisce nel resto, pelacciute verso l’estremità. Tibie anteriori ter- minate da due denti, il secondo de’ quali assai lungo e quasi fi- liforme : le medie con molte asprezze : piedi posteriori corti e grossi : i femori quasi ovali , le tibie un po compresse , coperte di fossette stivate e di due serie di risalti disposti a corona ob- bliqua. Sperone delle tibie anteriori lungo, gracile ed acuminato , quelli delle altre tibie più corti , grossi e quasi lanceolati. Calicnemis La t re ili ii, De Castelli.- — Mag. de Zool.de G ne- ri n, i832,cl.IX,p!.7. — Hist.Nat.des.Ins.II,p.i2g. — Muls. Col. deFr.Lamell.p. 387. ■ — A.Cost.Cat.l.c.p.22. — Burm.Hand.Y,p. 184. Colorhinus o^w/.v,Eridis.m Wagn.Reise nach.Alg. Ili, p. 173,11. 7, cum fig. Pachypus /r«72trfif///ro/2^.Dej.Cat.ed.3.ap. 169. Specie elegante per quanto rara. Noi l’abbiam trovata pres- so Cuma , morta di recente sulla spiaggia. P A C H I V I D E I 5 Genere PÀCHIPO ; Pachypus (i) , Doj. Latr. Generis' oharacteres essenti ales. Antenna^ clava pen- taphylla. Corpus cannino apterum in j emina . Pygidium subì Lori zontalc. Tibiae posticae subconicae. Characteres naturales. Corpus oblongo-ovatum , dorso mo- dice convexum ; epistomate cinteci lobo injlexo subperpendiculari terminato ; pronolo dorso excavato , antrorsum acute in cornicu- lum reflexum precludo g , convexo 9 ! elytris abdominis luterà haud tegentibus ; pygiclio detecto panini declive g ; in f emina alis glytrisque destitutum. Mentum longe hirtuin. Tibiae posticae va- lidae , obconicae. Tarsi graciles , ungiùculis aequalibus. Osservazioni. Al di là del numero diverso degli articoli che concorrono a costituir la clava delle antenne , questi Lamellicorni dislinguonsi da’ Cali- cnemidi per un abito molto diverso. Il corpo è più ovolare, meno cilindraceo; il capo piano , con un lobo anteriore ripiegato in giù ; il protorace nel ma- schio è scavato nel dorso e prolungato anteriormente in punta rivolta in sopra. Le elitre nello stesso sesso lasciano a scoperto non solo il pigidio, che è poco inclinato , ma ancora i margini laterali dell’ addome. In fine più singolare ed unico finora tra i Lamellicorni è che la femmina, come generalmente si ritie- ne dagli Entomologi , manca di ali e di elitre apparenti : di queste ultime tro- vandosi solo i vestigli al di sotto del protorace. Però il Prof. Costa discorrendo di questi Coleotteri in una memoria inserita negli Atti della Reale Accademia delle Scienze (2) dichiara che ambedui i sessi sono di ali e di elitre forniti , e che la femmina differisce dal maschio soltanto per 1’ elitre più corte e per la peluria meno folta ; aggiungendo essersi di ciò assicurato sia per via di disse- zioni , sia per averne trovato una pariglia in accoppiamento. Noi non abbiamo alcuna osservazione propria su tale argomento. La specie che forma il tipo di questo genere venne descritta dal nostro Vincenzo Petagna col nome di Scarabaeus Candidae , cambiato da Olivier in Melolontha cornuta , e da Fabricio in Scarabaeus excavatus. Posteriormente tutti gli entomologi patri! ne anno discorso. Domenico Cirillo ne diede una migliore figura , e dubitò che la differenza di colore dell’ elitre , or rosse or (1) Dalle greche voci ftx%vi erassum , grosso, e itovi pes , piede. (2) Rapporto di un viaggio per te coste dell’ Adriatico e del Ionio. 6 COLEOTTERI nere , fosse sessuale. Luigi Petagna avendo avuto soli’ occhio quello ad elitre nere , vi riconobbe lo Scarabaeus excavavus di Fabricio, che giudicò diverso dallo Se. Candidae. Da ultimo il Prof. Costa nel luogo citato dimostrò la pre- ferenza dovuta al nome di Petagna , ricontestata poscia dal Mulsant. Il sig. Erichscn recentemente si è occupato di una monografia di questo genere ; egli però pare che molto avesse moltiplicate le specie ed imbrogliata maggiormente la sinonimia , distruggendo il primo nome dato a questi insetti , e preferendo mal a proposito il Fabriciano. Noi crediamo poter riconoscere nei nostro regno due specie distinte. i . Pachipo di Candida ; Pctchypus Candidae . 2. P. supra glabe r, vìger nitìdus ; elytris brunneo-rubris , opacis, apice nigri- cantibus ; sublus rufo-piceus fulvo hirlus , antemis ieslaceis; pronolo impressio- ne inedia laleribus limitala laevi , disco parce el subtilissime , laterìbus fortius punctato ; elytris subslrialo-punclatis $ — ■ pronolo haud excavato , obdomine subcordato — Long. lin. 6 1/2-9 : lat. lin. 3 1/2-4 1/2. Variate elytris apice concoloribus, capite pronotoque laleribus vel loto brun- Tieo-Tufesceniibus. Maschio. Capo piccolo punteggiato ; clipeo semicircolare , a margine molto rilevato ; fronte con una carena trasversale rile- vata quasi egualmente, a margine superiore flessuoso: lo spazio che resta dietro di questa fornito di due piccoli rilievi trasversali , e tutto coperto di folti peli fulvo-rossigni : il colore del fondo è Pruno-rossastro più o meno oscuro , col lembo del clipeo e la carena frontale neri. Protorace di un quinto appena più largo che lungo , col margine anteriore prolungato triangolarmente in punta acuta e rivolta in sopra a guisa di piccolo corno : forte- mente ritondato ne’ lati , con gli angoli posteriori ottusi ; mar- gine posteriore prolungato ad arco nella parte media ; il dorso scavato ne’due terzi anteriori della lunghezza ; Pescavazione semi- circolare in dietro , limitata ne’ lati da’margini che sono elevati fino alla base del corno; superficie liscia ; Paja incavata sparsa di pic- coli e scarsi punti impressi , con una fossetta da ciascun lato ; mar- gini laterali più fortemente punteggiati ; nero assai splendente. Scu- tello quasi semicircolare , punteggiato presso la base, nero. Elitre ristrette sensibilmente dalla base alP estremità ? che è ritondata ; 7 FACHIPIDEI quasi piane sul dorso , con tre nervi longitudinali appena marca- ti, e molte serie di punti impressi, alcune delle quali più profon- de fiancheggianti le nervosità, altre meno od appena avvertibili; callo omerale ben pronunziato : di color rosso fosco matto, col solo callo omerale splendente. Parti inferiori del corpo e pigidio picei, con folta peluria fulva, simile a quella de’margini del pro- torace. Piedi rossigni , con le articolazioni nere. Tibie anteriori compresse , con due forti denti esternamente : le medie e le poste- riori troncate obbliquamente all’ estremità, con due anelli rilevati uno medio e l’altro terminale, coronati di spinuzze corte e stivate. Tarsi tutti gracili e lunghi il doppio delle tibie. Femmina. Protorace debolmente rilevato nel mezzo del suo margine anteriore , superiormente convesso , non scavato. Elitre ed ali nulle; addome quasi cordiforme, superiormente convesso, e pelacciuto : di color rosso-giallastro. Tarsi posteriori lunghi ap- pena quanto la tibia.. Varia il colorito del capo , del protorace e della inferior parte del corpo dal nero fino al rossigno uniforme. L’ elitre del pari presentano talvolta 1’ e- stremità di color nero , matto come il resto , che si estende più o meno ver- so il margine esterno. Ordinariamente il dominio del rosso e del nero è uni- forme sul prolorace e sulle parti inferiori del corpo , inverso sull’ elitre : chè v’à individui in cui i primi son tutti neri le seconde tutte rosse: altri ne’quali il protorace si fa in parte rosso e l’ elitre hanno 1’ estremità nera. ScarabaeusCandidae , Petag . Spec . Ins . Cai . p . 3 , n . 9 ,f . 6 . — CyriljSpec.Ent.Neap.tav.Ijf. 12 g. — Lin.Gmel.Syst.Nat.p. 1533,11.409. Melolontha cornuta , Oli v . E n t . 1 , 5 , 11 . 1 6 , tav . VII , f . 7 4 * Pachypus excavatus, Dej . Cat . I . ed . p . 5 7 . — Erich.Entomogr.I,p. 345n*3. — Cost.Ragg.ee. (Atti dellaR.Àcc.delleScieii.V52,p.io.) — A.Cost.Cat.l.c.p. 22,11. i . Coelodera 0/0,Dej.Cat.2.aed.p. 1 5g. — Gene, Ins.Sard.fasc.I,p.3o,n.3o,t.I,f.25,« b 9. 8 COLEOTTERI Trovasi raramente nel regno , ma sovente in truppe nume- rose. 11 maschio si eleva a volo nella sera. Candida lo raccolse nella Calabria Ulteriore luogo detto Capo delle Colonne. Il Prof. Costa oltre le Calabrie lo à pur trovato frequente nelle adiacenze di Gaeta. La femmina è generalmente assai rara , e da noi non osservata. 2. Pachipo tagliato ; Pachypus caesus. Tav. XVII , fig. 3. P. niger, supra glaber nitidus, infra griseo villosus ; pronoto laevi vix spar- se punctulato ; elytris subseriatim obsolete punctatis. — Long. lin. 7 1/2-9 1/2.- lat. lin. 4-5 3/4. Specie assai affine alla precedente della quale si vorrebbe considerare semplice varietà. Noi però troviamo ne’ maschi suf- ficienti caratteri per ritenerla quale specie distinta. Il clipeo è proporzionalmente più largo , col lembo rilevato e la carena fron- tale meno alti, quest’ ultima quasi diritte?: l’altra carena che succede alla prima , cui è quasi parallela , ben rilevata : la peluria della posterior parte del capo è più ispida e meno folta ; e vien limitata ad una zona trasversale più posteriore. La parte in- cavata del protorace è meno circoscritta ne’ lati , i quali nella metà anteriore si spianano ; il corno è meno elevato. Il colore è tutto uniformemente nero , più lucido sul protorace , meno sull’ elitre , non mai però queste del tutto matte: talvolta d’ un nero tendente al bruno; le antenne anche nere, i palpi picei. La peluria è fulvo-cenerina. La femmina è d’un color piceo-oscuro uniforme. Pachypus £0é\«/.y,Erichs.l.c.p.35,n.4.t.i,f.2 scien. IV , p. 5. — Faun. di Aspr. 1. c. p. 88 , n. 6. Trovasi nelle Calabrie , negli Abruzzi, nella Terra d'Otranto. Oltre le indicate varietà abbiamo un individuo , simile per tutto al tipo , nel quale però le elitre sono divise. N. B. — - Nel nostro Catalogo più volte citato abbiamo ancor riportato il G. hemisphaericus ; però meglio esaminati gl’indivi- dui su cui noi ci fondavamo abbiam riconosciuto non appaitene- COLEOTTERI 12 re essi al regno di napoli. Resta quindi tale specie esclusa per ora dalla nostra Fauna. SPECIE SICILIANA. STREOPCGE, A. Cost. • — Corpus aìatum. Elytra divisa. Mandibulae in sexubus dijformes , externe tridentatae trilobatae 9- Articulus medius ciac ac antennarum per partem tantum circui/us palulus. Geotrupe di Douè ; Geotrupes Duuei. Tav. XVI, fig. I. G . niger , supra subnitidus , sublus nigro-cyaneus , nitidior , capite antice utrinque bidentato , fronte medio longiludinaliter et utrinque oblique carinata ; pronoto disco lacci , sparse punctato , linea media obsoleta , laleribus punctalo - ruguloso; elylris subtilissime irregulariler punctato-strialis , interstitiis planis ad basim rugulosis posterins laevi bus-, g femoribus anticis dente validissimo, posticis denticulo armatis. — Long. lin. 9 1/2- IO 1/2: lat. lin. 5 1/2-5 3/4. Geotrupes Dentei , Gory , Mag. Zool. Geotrupes siculus, Dej — A. Cost. Ann. deU’Accad. degli Aspir. Nat. 2. ser. 1 , p. 82 — . Metn. Entom. p. 4. Tutto di color nero uniforme , mediocremente lucido nella parte superio- re , molto nella inferiore , questa cangiante in color turchino-verdastro. Palpi di color bruno piceo. Frangia del labbro superiore picea. Maschio. Capo grande , assai largo ; clipeo prolungato in triangolo rifon- dato e riflesso all’ estremità : i due lati anteriormente prolungati in quattro acute spine , due per parte , di cui la interna più corta è il termine di una carena acuta ed obbliqua, l’altra più lunga è continuazione del margine late- rale : fronte con una linea fortemente impressa piegata ad angolo assai ottuso, i rami terminandosi all’ estremità della spina interna : con una carena media longitudinale ottusa che si prolunga sul clipeo , cancellandosi avanti 1’ estremi- tà di questo; la superficie è finamente scabra : 1’ occipite levigato. Mandibole esternamente con tre denti, de’ quali i due primi brevi e triangolari, il terzo posteriore prolungalo a guisa di spina Jiminare diretta in alto ed in fuori e leggermente incurvata in dietro. Protorace assai convesso , nel disco quasi li- scio , con rari e piccoli punti irregolarmente sparsi , ed una linea mediana longitudinale superficialissima con puntini nel fondo anteriormente cancella- ta ; ne’ lati finamente punteggiato-rugoso : lembo posteriore rilevato non in- terrotto. Scutello più largo che lungo , a superficie rugosa. Elitre con serie irregolari di punti impressi assai fini gl’ interstizii piani , finamente rugosi nella metà basilare, indi successivamente lisci, restando le serie de’punti più fine. GEO'rnuriDBi 13 Femori anteriori assai larghi alla lj3se, ristretti gradatamente versu l’estremità; armati nel mezzo del margine inferiore di un dente validissimo a larga base inarcato verso dentro , e rilondato all’ estremità. Tibie degli stessi piedi pie- gate ad angolo ottusissimo verso la metà ; esternamente armate di denti pie- eoli fatti e sega nella prima metà , di quattro crescenti in grandezza nella se- conda. Piedi posteriori con l’estremità de' trocanteri sporgente in forma di pic- colo dente : i femori quasi ovali , con un piccolo dente sul primo terzo del margine inferiore. Femmina. Capo più piccolo , men largo , con le quattro spine ridotte a piccole punte ; clipeo più largamente ritondato all’ estremità : carena frontale posteriormente elevata in piccolo tubercolo. Mandibole coi due denti anteriori convertiti in due lobi: il terzo posteriore mancante del tutto. Femori anteriori e posteriori privi allatto di denti. Trovasi in varii luoghi della Sicilia. Noi ne abbiamo individui delle adia- cenze di Noto, inviatici dal P. Ignazio Libassi d. C. d. G. Rinvenutosi ancora in Costantina. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA XVL Fig. 1. I! Geotrupes Douei » di grandezza naturale. A il capo del maschio in- grandito al doppio ; B quello della femmina ingrandito con le stesse proporzioni ; C piede anteriore del maschio ; D piede posteriore dello stesso. Fig. 2. II Geotrupes hypocrita di grandezza naturale. Fig. 3. 11 Geotrupes sylvaticus come sopra. A elitra ingrandita. Fig. 4. La varietà alpina del Geotrupes vernalis , come sopra. Fig. 5. 11 Geotrupes laevigalus , var. inlermedius , di grandezza naturale, A piede anteriore della femmina veduto da sopra, B lo stesso veduto da sotto, C quello del maschio veduto parimenti da sotto. Fig. 6. Piede posteriore del Geotrupes stercorarius £. Fig. 7. Piede posteriore del Geotrupes vernalis g. Fig. 8. II protorace del Ceratophyus typhaeus a semplici contorni di grandezza naturale; a del maschio , b della femmina. COLEOTTERI u CATALOGO DE’ GEOTRUPIDEI nella nostra collezione entomologica del regno di napoli esistenti da servire di indice sistematico alla presente monografia . Gen.CERATOPHYUs,Fisch. p„ 3 typhaeus , Lin. ivi — ■ var. pumilus , Marsh. — var. brunneus , Muls. Gen. Geotrupes , Latr. 5 Geotrupes , p. d. stercorarius , Lin. ivi — var. puncticollis^ Steph. — vàr. mutator , Marsh. 2. hypocrita , III. p. 7 3. sylvaticus , Panz. 8 vernalis , Lin. 9 — var. splendens , Ziegl. 4. ' — var. autumnalis , Ziegl. — var. laevis , A. Gost. ■ — var. pjrenaeus , Charp. Thorecles , Muls. 10 g ( laevigatus, Fab. ivi • | — var. intermedius , Gost. specie siciliana Slreopuge , A. Gost. . . . p; 12 g ^Douei , Gory .... ivi ‘ ( siculus , Dej. COLEOTTERI PENTA1IERI Famiglia de’ TROGIDEt — TliOGIDEA . (Trogidae , M.-JLeay — Trogitcs , Newm . Trogidcs , Redt. — Trogidicns , Mais.) Comprendasi in questa famiglia un piccini numero di Lamellicorni assai affini a Geotrupidei per li caratteri essen- ziali , e da questi facili a distinguere per gli occhi poco o non affatto tramezzati esternamente dal prolungamento delle gote , e per le tibie anteriori esternamente fornite di due o tre denti soltanto , raramente d’ un numero maggiore , nel quale caso son essi isolati e non congiunti tra loro per la base. Le antenne sono di nove ad undici articoli. Il corpo di questi Coleotteri è più o meno ovale e convesso. Il capo, se ne eccettui qualche specie nella quale è sormontato di corno nel maschio, ne’ rimanenti è privo d'ogni eminenza, od al più presenta due o tre tubercoli simili a quelli di molti Afodi- idei. Le antenne son composte di dieci articoli ne’ più , di soli nove in taluni , di undici in altri : de’ quali gli ultimi tre sola- mente costituiscono sempre la clava. Esse stanno inserite al divanti degli occhi sotto un angusto orlo del capo. Il labbro superiore è coriaceo o pressoché corneo. Le mandibole son cornee, lasciate in parte a scoperto dal clipeo. Le mascelle ànno il lobo inferiore per lo meno coriaceo o còrneo, armato d’un dente semplice o bifido, ov- vero di più uncinetti. L’ elitre abbracciano completamente F ad- dome ed il pigidio : in taluni presentano delle costole rilevate tu- bercolute e con fascetti di brevissime e rigide setole. Le tibie ante- riori sono ordinariamente fornite all’ esterno di due o tre denti , Col. pari. I . COLEOTTERI 2 raramente cT un numero maggiore di denti tutti o gran parte isolati. La loro statura è piuttosto piccola ; abitano in preferenza i luoghi saLbionosi , e s infossano facilmente nel suolo , comunque non a grande profondità. 11 vitto loro è costituito da sostanze or- ganiche, principalmente animali. Le larve e metamorfosi non si conoscono che per taluni soltanto. Assai scarsa di specie è questa famiglia. L’ europa ne possie- de una decina o poco più. Del nostro regno ne abbiamo finora quattro soltanto, di cui una sola , il Trox sabulosus , trovasi già registrata nelle opere entomologiche di autori patri!. La Sicilia ne possiede un’altra non ancora rinvenuta nella parte continentale del regno. La poco notabile differenza tra il piccol numero di generi che cpiesta famiglia comprende non à permesso di ripartirli in tribù o gruppi. Le specie europee van registrate ne’generi Aegici- Ha , Trox , Hybosorus , Hybalus , Ochodaèus. Delle quattro rin- venute nel regno appartengono tre al genere Trox , ed una al g. Hybosorus. La specie che la Sicilia possiede forma il tipo del genere Geobius . . in i Jc foO hi p ih oq« II Osservazioni. Tutti i sistematici àn riconosciuto nel genere Trox il tipo di una piccola famiglia distinta di Lamellicorni : pelò non tutti ne anno egual- mente circoscritti i confini. L’ Heer, ad esempio, vi comprende gli Psammodii, die noi col sig. Mulsant crediamo star meglio associali con gli Afodiidei. Kapoii , gennaio 1854. A. Costa. TROGIDEI 3 Genere TROGE ; Tnox (i) , Fab. Generis characteres essentiales. Antennae lo-artìculatae . Tarsi postici articulo primo duobus sequcntibus sìmili b re fiore. Femora antica clalo-injlata. Characteres naturales. Corpus subovatum , •postico latius 9 dorso convexum ; capite in sexubus conforme , mutico, vel minute tuberculifero 9 cljpeo subsemiparabolico , elytris costatis , costis tuberculiferis , saepiusque f asciculaio -hirsutis . Maxillae bilobae , inferiore bidentato. Fra tulli i caratteri quello per Io quale più facilmente riconosconsi i Tro- gi è nell’ elitre per lo lungo striate , con gl’ intervalli alternalivamente elevati a guisa di coste , ordinariamente al numero di cinque , e tubercoluti , coi tu- bercoli portanti sovente un fascelto di corte e rigide setole. E lorchè il corpo è impatinato di terra, come assai spesso si trova, questi soli risaltano. 11 protora- ce è trasversale , con gli angoli anteriori avanzati , ed il mezzo della base pro- lungato ad angolo smussato. Il colore dominante in questi insetti è il nero o nero-grigiastro uniforme. Tre specie ne abbiamo del regno. i . Troge ispido ; Trox hispidus . Tav. XVIII, fig. i. T. niger ; fronte biiuberculata , pronolo basi immarginalo , dorso longitu- dinaliler 6-costato , costis lateralibus brevioribus irregularibus , elytris striatiti, interstihis alternis elevatis tuberculatis, iuberculis fasciculato-hirsuiis ; reliquis punctis elevatis simplicibus unica serie. — Long. lin. 4-4 1/4; lat. lin. 2 1/2. Corpo interamente nero ; sovente nero-grigiastro per la terra onde è ricoperto : i soli palpi e le antenne rosso-brunastri 5 ed un ciuffo di peli nelle anche e femori anteriori di color fulvo acce- (1) Dalla greca voce rodens , che rode, COLEOTTERI 4 so. Capo coperto di punti confluenti impressi; base del clipeo tra- sversalmente impressa ; fronte mediocremente convessa , con due piccoli tubercoli separati da una fossetta longitudinale. Protorace con bordura fulva anteriormente , con frangia di corte e rigide setole nella base e ne’ lati ; questi leggermente archeggiati , non sinuosi presso gli angoli posteriori , i quali formano un dente poco pronunziato ; dorso con sei ottuse coste , di cui le due me- die ne percorrono tutta la lunghezza convergendo anteriormente, e fiancheggiando un solco ordinariamente più angusto poco dietro la metà ; le due altre di ciascun lato più corte ed irregolari , con- giunte posteriormente ; i solchi laterali che ne risultano anch’essi più corti del medio , irregolari e sovente simili a fossette : la superficie coperta di punti impressi quasi circolari assai stivati , da’ quali sorgono rigidi e corti peli facilmente caduchi. Elitre as- sai convesse , con una decina di delicate e poco profonde scana- lature , leggermente flessuose , fiancheggiate da linee elevate, en- tro le quali raramente si scorgono leggiere fossette. Gl’ intervalli sono alternativamente cinque più elevati a guisa di coste , comin- ciando dal suturale , ed altrettanti più bassi ; i primi forniti di grossi tubercoli portanti posteriormente un fascetto di corte e ri- gide setole fulve ; i secondi con una serie di grossi punti elevati non setigeri. Tarsi posteriori col primo articolo appena un poco più lungo di ciascuno de’ tre seguenti. Trox hispìdus, Laich.Tyrol.Ins.I,p.3o,n.2» — Muls.Col.de Fr.Lamell.p.33o,n.2. Trox /w/’/V/^5Rossi5Faun.Elr.IJp. 1 7,11.39. Trox nìger , eju sd . Ma n t . ì , p . 9 , n . 1 2 , ta v . 2 . fig . M . Trox tfrm*r/«.?,Payk. Fami. Suec.I,p. 80,11.2. Trox ar£ft(tftf£,Gyll.Ins.Snec.I,p. 1 1,11.2. Specie piuttosto rara nel regno , di cui abita le province più meridionali. Noi l’abbiamo della Terra d’ Otranto , ove 1’ à rac- colta il sig. Giuseppe Gosta. Nella Sicilia sembra men rara* I TROGIDEI 5 2. Troge delle sabbie; Trox sabulosus. Tav. XVIII, fig. 2. T. nìger ; fronte inacquali non tuberculata ; pronolo basi immarginalo , dorso longitudinaliter 6- costato , costis laleraìibus brevioribus saepe irregularì - bus ; elytris striatis , striis foveolatis , interstitiis alternis elevalis fascicolato- hirsutis — Long. Iin. 3 1/2: lat. lin. 2. Assai affine è questa specie alla precedente, dalla quale non si saprebbe a primo aspetto distinguere che da un occhio ben esercitato. Ne differisce per la fronte ineguale , con oscuro indi- zio di fossetta nel mezzo , priva però di tubercoli elevati ; per li lati del protorace distintamente un poco flessuosi presso gli angoli posteriori, i quali formano un dente ben pronunziato ; per le scanalature dell’ elitre proporzionalmente più larghe ( quasi quanto i più angusti intervalli ), ciascuna con una serie di fosset- te, più forti sulle strie laterali , con gl1 intervalli più elevati for- niti d’ una serie di fascetti di corte e rigide setole non impian- tati sopra distinti tubercoli , i più bassi senza la serie di grossi punti elevati. Le coste laterali del protorace sono talvolta piu , talvolta meno regolari ; il solco mediano suol essere men largo e non ristretto dietro la metà. Il primo articolo de’ tarsi posteriori è quasi eguale a ciascuno de’ tre seguenti. Scarabaeus sabulosus, Lin. Syst.Nat.p. 55 1 ,11.48. Scarab.fcmoralis , De Geer, Metri. IV, p.269, pl.X.f. 12. Trox f0£#/0.fK£,Fab.Syst.Entom.p.3i,n.i. — * Petag.Spec.Ins.Cal.p.3,n. io. — - Cost.Faun.di Aspr.t.c.p.g4»n. 1 • — Muls.Col.de Fr.Lamcl!.p.332,n.3c. — A.Cost.CataLl.c.p.21 ,11. 1 . Trox hi spici us , OHv . En tom . 1 , 4 , n . 8 , pi . II ,fig . 9 . È questa la specie men rara nel regno, quantunque neppur troppo frequente. Trovasi nelle Calabrie, negli Abruzzi e proba- bilmente in a'tre contrade eziandio. 6 coleotteri 3. Troge scabro ; Trox scader. Tav. XV III, %. 3. T. niger ; fronte haud tuberculata ; pronolo basi immarginato , dorso co- stis duabus mediis gibbereque utrinque subsemicirculari notato ; elytris striatis, interstitiis alternis elevatioribus , subtuberculalis , fasciculato-hirsutis ; reliquis planiusculis minute fasciculato-hirsutis . — - Long. lat. 3 3/4 : lat. lin . 1 1/2. Più piccolo de’ due precedenti, e da quelli assai ben distin- to. Il corpo è proporzionalmente più angusto , il protorace è più corto, per modo da essere largo il doppio della propria lunghezza ; le elitre più allungate , più convesse , soprattutto nella posterior parte, nella quale sono quasi perpendicolarmente declivi. Il pro- torace à gli angoli posteriori assai pronunziati e tagliati quasi ad angolo retto ; nel dorso à due coste longitudinali medie che la- sciano tra loro un largo solco, ed una gobba quasi a semicerchio sopra ciascuno de’ lati , più o meno congiunta con la costa me- dia del lato corrispondente. L’elitre anno le scanalature assai più anguste, non scavate da fossette; grintervalli alterni elevati quasi a modo di coste , fornite di una serie di tubercoli poco pronun- ziati , portanti un fascetto di setole ; gl’ intervalli piani forniti ancora di una serie di piccoli fascetti di setole, impiantati sopra tubercoletti appena sensibili. Silpha scabra , Lin. Syst. Nat. p. 573,11. 23. Scarabaeus (Trox) arenosus , Gmel. Lin. Syst. Nat.I, p» 1586,11.398. Tro x arenar ìus , Fab . En tom . Sys t . I , p . 8 7 , n . 3 . - — • 01iv.Enlom.L4d1* 9 ìpl-Ijf* 7* — À.Cost.Catal.l.c.p.21 ,11.2. Trox v«7&?r,Illig.Kaef.Preus.p.99,n.2. — Mals.Col.de Fr.Lamell.p.335}n 4* Trovasi nelle adiacenze di Napoli , raro. TROGIDEI 7 Genere IBOSORO; Hybosorus (i), M.-Leay. Generis characteres essentiales. Anlennae io -articula- tae, articulo medio clcivae in contractione haud pattilo. Tarsi postici articulo primo duobus sequentibus simul longiore. Femora antica simplìcìa . Mandibulac exertae , falciformes , simplices. Characteres naturales. Corpus oblongo-ovatum , capite in sexitbus conforme nimico , cljpeo sanici radar i ; pronoto trape- zoidali , laevi ; saltello sat pallilo ; elytris punctato-striatis , haud costatisi neque tuberculatis. Antennae articulo primo clavae cor- neo , sequentibus duobus crustaceis. Mandibulae apice acuminatae , inermes. Maxillae bilobae , lobo inferiore unidentato. Tibiae cinti- cae bi-vel tridentatae. Genere per l’abito assai dall’antecedente diverso, a corpo liscio senza coste o tubercoli di sorta. L’europa ne possiede una sola specie, che à pur comune con 1’ Affrica , e che non manca tra noi. i . Ibosoro aratore ; Hybosorus arator . Tav. XVIII , %. 4. n. nìger nitìdus, infra nigro-piceus ; capite confertius, pronolo sparse pun- ctatis ; elytris laevibus , punctato-striatis , interstitio suturali multo latiore ac stria profundiore distincto. — Long. lin. 3 1/2 : lat. lin. 2. Variai corpo. e loto obscure castaneo. Capo fortemente e fittamente punteggiato , meno nella poste- rior parte che è quasi liscia ; clipeo con delicato orlo rilevato. Protorace trasversale, trapezoidale , con gli angoli anteriori avan- zati a guisa di denti , i posteriori tagliati quasi ad angolo retto : margini laterali con orlo rilevato che si continua sulla base , per- dendosi verso il mezzo di questa : superfìcie scarsamente punteg- (1) Dalle greche voci 0^05 gMus , gibboso f e a®po$ lumai us , tumulo. 8 COLEOTTERI giata ne’ lati, ed assai più finamente nel disco. Scutello in forma di triangolo curvilineo, più lungo che largo , finamente puntinato alla base , liscio e declive posteriormente. Elitre con una ventina di strie longitudinali formate da punti impressi assai ravvicinati, meno regolari posteriormente; gl1 intervalli angusti, lisci, il pri- mo suturale assai più largo degli altri , soprattutto alla base, re- stringendosi verso dietro , fiancheggiato da stria più profonda; il terzo anche un poco più largo degli altri, però non quanto il su- turale. Tibie anteriori esternamente fornite di tre denti , di cui il primo assai piccolo , e sovente rudimentale , i due estremi assai rubusti. Scarabaens fl/YZ/o/gFab.Syst.Entom.p. i8,n.66. Geotrupes c/’tz/or,Fab.Syst .Eleut.I,p. 91,11. 75. Hybosorus ara/or, M.-Leay,Hor.Entom.I,p. 120. — Muls.Col.de Fr.Lamell.p.337 ,n. 1. Specie propria delle contrade calde , come l’Affrica , la Spa- gna , la Francia meridionale, la Sicilia. Fra noi si è trovata nella Terra d’ Otranto dal sig. Giuseppe Costa : rara. JV. B. ■ — Nella nostra memoria sopra i Lamellicorni del re- gno di Napoli abbiamo descritta una specie col nome di Hybo- sorus Hopei. Noi allora avevamo sottocchio individui mutilati, i quali non ci permisero di osservarne i più importanti caratteri, e giudicando dal solo abito ci parve scorgervi qualche affinità con gl’ Hybosorus. La riferimmo quindi a tal genere. Posteriormente avendone rinvenuti molti altri viventi , e quindi in ottima con- servazione , abbiam potuto assicurarci ch’essa appartiene a ben altra famiglia , e proprio al genere Tracliy scelis , il cui abito è tanto alfine a taluni generi di questa famiglia , e precisameute al ge- nere A e gì alia , che il distinto Entomologo inglese sig. Stephens Jorsi indotto ancora dalla osservazione di individui mutilati, col- lo ò il genere Trachy scelis nella famiglia de’ Trogidei immediata- m me appresso alle Egialie. Deve quindi la citata specie scompa- rire del lutto dal genere cui fu riferita. T lì O G 1 D E I 9 SPECIE SICILIANA Genere 1BAL0 ; Hxbalus , Dej. ( Geobius Bruii. ). Generis characteres essentiai.es. Anlennae 10 -articulalae , ariicu'o medio claeae in conte ac tione patulo. Tarsi postici articuìo primo duobus sequenlibus simul longiore. Scutellum minutissimurn. MandiLmlae breves , arcuatile , intus 3 - denlatae . Characteres nattjrales. Corpus suborni um , conrexum ; capite in mare cornìgero , in f emina mutico , clypeo semicirculari , pronoto elytrìsque laevibus neque costalis, neque tuberculalis. Maxi Ila e uncis tribus corncis bifidis armalae. Pedes elongati , alitici femoribus validis , iibiis t ridentai is. Genere non meno singolare del precedente , e che come quello non com- prende che una sola specie propria del nord dell’ Affrica e delle contrade più calde di europa. Nella Sicilia non è molto rara : però nel nostro regno non si è finora incontrata. In quanto al nome generico a noi è paruto dover adottare quello di Dejean sol perchè l’altro proposto da Brulle trovavasi già prima im- piegato dallo stesso Dejean per un genere di Carabidei Geobio dorca ; Geobius dorcas. Tav. XV HI , fig. 5 e 6. G. suboratus , dorso modìcè convexus , sopra niger ; subtus cum pedibus piceus; capile rugoso , pronolo obsoletissime punctulaio, ani ice bituberculalo g, la- teribus bimarginalo; e'ytris laevibus , interne tenuissime, externe obsolete stria - tis. — Long. lin. 4-4 1/2 : lai. lin. 2 1/2. Variai torpore loto piceo . Maschio. Capo rugoso , con una depressione a fondo quasi liscio e come verniciato inarcata nel mezzo , ed in senso inverso ne’ lati : fornito di un cor- no mediocre , elevato quasi verticalmente, leggermente incurvato verso dietro, alto quasi quanto lungo il capo ; un intacco tra gli angoli posteriori del clipeo e le gote. Protorace mediocremente convesso , con due tubercoli nel mezzo della sua anterior parte; i lati mediocremente rifondati, con duplice orlo rile- vato , la base con orlo semplice , gli angoli anteriori avanzati a guisa di denti; superficie finissimamente e scarsamente puntinata. Scutello minutissimo , visibi= le con lente , quasi semicircolare. Elitre poco più lunghe che insieme larghe alla base , mediocremente convesse , con otto o nove strie longitudinali, di cui le cinque prossime alla sutura ben distinte ma assai delicate , le esterne suc- cessivamente quasi cancellate : gl’ intervalli quasi perfettamente lisci , il secon- do più largo. Colore superiormente nero , splendente; inferiormente piceo; 10 COLEOTTERI piedi più chiari. Margini del capo e del prolorace guarniti di una frangia di cigli fulvo-rossastri. Femmina. Differisce dal maschio per F assoluta mancanza di corno sul capo e di tubercoli sul protorace ; la impressione del capo è più superficiale ; alla base del clipeo invece si osservano due piccolissimi tubercoli. Si anno in questa specie quelle stesse variazioni che si osservano in molti Scarabeidei , relative allo sviluppo del corno del capo e de’ tubercoli del proto- race nel maschio, e de’ due tubercoli del capo nella femmina. Coprìs dorcas, Fab.Ent.Syst.Suppl.p. 31, n. 172-173. Geobius cornifrons, Brull.Exped.scient.de Mor. Ili, p. 1 73, n. 291 . Aegialia cornifrons , Dej.Cat. 1 .ed.p.55. lìybalus cornifrons, ejusd.I.c.2.ed.p.49. lìybalus dorcas, Germ. Faun.Ins.Suec.fasc.20,pl.5. — Muls.Col.de Fr.Lamell.p.339,n.l. Trovasi in varie contrade della Sicilia , poco frequente. CATALOGO DE’ TROGIDEI nella nostra collezione entomologica del regno di napoli esistenti da servire di indice sistematico alla presente monografia . Gen. Trox , Fab. . . . 3 j sabulosus , Lin. ... 5 * Xfemoralis , De Geer. . ivi Gen. Hyeosorus , M. Leay. 7 1, arator , Fab. .... ivi SPECIE SICILIANA. Gen. Geobius , Bruii. . 9 (dorcas , Fab, . , .ivi ’ (cornifrons , Bruii. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA XV1IL Fig. I. II Trox liispidus ; B un pezzo di elitra ingrandita maggiormente. 2. Un pezzo di elitra del Trox sabulosus ingrandita come sopra 3. 11 Trox asper ; B un pezzo dell’ elitra ingrandita come nelle precedenti. 4. L ' Ilybosorus arator, ingrandito. 5. L’ lìybalus dorcas $ veduto di lato a tre quarti. (j. L' lìybalus dorcas 9 veduto da sopra. COLEOTTERI PEMTAMRRI Famiglia de CETONIIDEI — CETON1IDEA. i ( Gen. Cetonia , Fab . — Goliathides e Cctonìides , Lalr. — Celoniea , Burm. — Cetoniaires , Muls. ). Abbraccia questa famiglia quei Coleotteri Pentameri La- mellicorni che riconoscono agevolmente per un corpo più o meno depresso,, con elitre nel lato esterno profondamente smar- ginate , lasciando a scoperto le parapleure e le pleure le quali si prolungano più o meno in dietro , e posteriormen- te quasi troncate , rimanendo a nudo tutto il pigidio ; con scapolari rilevati ed occupanti uno spazio che resta tra l’ angolo posteriore del protorace e la porzione esterna della base del- l5 elitre. I piedi medii sono ravvicinati alla base ; le man» dibole più o meno membranose nel lato interno. Il corpo di questi Coleotteri è più o meno depresso , a lati quasi paralleli , troncato in dietro e triangolare in avanti. Liscio e nudo sul dorso nel numero maggiore , è in altri pelacciuto più o meno ; i piedi ed il petto essendolo ordinariamente. Il capo è inclinato , terminato dal clipeo od epistoma , die talvolta è tagliato quasi in quadrato, col margine anteriore diritto sinuoso o smarginato, e coi lembi rilevati; altre fiate profondamente bifido. Le mascelle sono internamente frangiate o cigliate; la loro galea è in taluni ottusa e quasi coriacea, in altri cornea ed acuta, e terminata come da un dente. Il protorace à ne1 più la figura di un triangolo troncato in avanti ; posteriormente tagliato obbliquamente ne’Iati , ed a curva rientrante ovvero diritto nel mezzo al di sopra dello scutello ; que- sto nella massima parte rimane a scoperto , in pochi venendo oc- Col. par. 1. 1 COLEOTTERI 2 cullato dal protorace stesso , che si prolunga triangolarmente in dietro (i). Le elitre sono esternamente dilatate alla hase, con callo ome- rale; indi profondamente smarginate, nel resto quasi parallele, tron- cate posteriormente , ad angolo esterno rifondato. Nella metà in- terna offrono una depressione suturale {fovea juxta-suturalis) , la quale parte da presso i due quinti anteriori circa , più o meno bruscamente , e sperdesi in dietro : ànno un callo posteriore si- mile all1 omerale , e sovente due nervosità le quali posteriormente riunisconsi sopra del callo. La loro superficie come quella del pro- torace è scolpita da punti o da lineette archeggiate ora semicirco- lari , or semiellittiche, ovvero semiparaboliche. Tra gli angoli posteriori del protorace e la metà esterna della base deH’elitre restano a scoperto gli scapolari {epimeri , Audouin; scapulae posticae , Burm.), e fuori la smarginatura di ciascuna elitra restano ancora visibili due altri pezzi , uno anteriore quasi triangolare ( parapleura ) , l’altro posteriore ( pleura ) il cui an- golo posteriore-superiore prolungasi sovente in dietro a guisa di spina. 11 pigidio ed in taluni ancora parte dell’ anello precedente resta a scoperto. 11 mesosterno si avanza più o meno al di là del- 1’ origine de’ piedi medii , ed offre in questi insetti un carattere rilevante generico e specifico , variando per la grandezza e figura» I piedi posteriori sono ravvicinati alla base. Le tibie di avan- ti sono esternamente armate di due o tre denti. Tra i due sessi osservansi talvolta differenze esteriori assai notabili , ed in parti diverse. Ora è il clipeo che nel maschio presenta delle produzioni bizzare delle quali manca la femmina ( Goliati ). Più di sovente è ne’ tarsi posteriori , proporzionalmente più lunghi nel maschio che nella femmina ; ovvero nel pigidio che in questa offre delle bozze , le quali mancano nel maschio ; ec. Le larve di questi insetti ànno un corpo molle 9 di tredici (1) Malsani stabilisce per carattere della famiglia nella quale comprende come branca ìe Getoniaircs lo sculetto sempre scoperto $ lo che riman mo considerando le specie europee solamente. CETONIIDEI 3 anelli non sempre ben distinti , oltre il capo corneo. Esse vivo- no in tale stato più anni: e per passare a ninfa costruisconsi un bozzolo solido abbastanza. Poco nocivi nello stato di larva , ren- donsi taluni dannosi in quello d’ insetti perfetti , precisamente le due specie più piccole e nel tempo stesso più comuni ( stictica ed flirta'), le quali aggruppandosi in numero considerabile sopra i fiori d’ ogni sorta, e precisamente singenesici e delle rosacee, ne divorano i fiorellini. Lo stesso facendo sopra i fiori di pomi , di legu- minose, e sulle spighe de’ cereali, arrecano gravissimo danno all’agri- coltura. La facilità però con la quale possono essere raccolte sol che se ne abbia il pensiere e la cura, ne rende agevole evitare i danni che posson da esse derivare. E questa una delle più belle famiglie di Coleotteri per la eleganza delle forme , per la bellezza de'colori , e per lo splendore metallico di che la più parte rifulge. Sparsi abbondantemente nel- le regioni più calde del globo, assai pochi proporzionalmente ne possiede 1’ europa : mentre sopra poco men che cinquecento spe- cie finora conosciute , questa ne conta appena una ventina , e di esse una metà circa rinvengonsi nel nostro regno ; distribuite senza alcun marcato carattere geografico , se si eccettui la C. vi- ridis , che sembra propria de’ luoghi freddi ed elevati , essendosi trovata soltanto finora sopra 1’ aspromonte nelle Calabrie. La Ce- tonia squamosa comunque appartenesse piuttosto alle contrade calde e meridionali, nondimeno vive ancora negli Abruzzi, donde ne abbiamo una distinta varietà. Di otto specie troviamo fatta menzione negli scritti che àn preceduto. Vincenzo Petagna nel suo Specimen Insectorum Ca- fabriae ne riporta quattro soltanto e le più comuni , cioè , ino rio , aurata , stictica , ed flirta ; a queste il Prof. Costa aggiunse nella Fauna di Aspromonte la metallica , e la squamosa che può rico- noscersi nella sua varietà B della morio. Altre due , fastuosa ecl afjìnis , ne abbiamo aggiunte noi nel catalogo de’ Lamellicorni dei regno di Napoli (i). Oltre le quali , in una memoria sopra al - (i) Osservazioni intorno «’ Lamellicorni del regno di Napoli — Memoria inserito negli An- nali dell’ Accademia degli Aspiranti Naturalisti , voi. II , 1844. COLEOTTERI 4 curii insetti del Regno di Napoli del sig. Luigi Petagna (i) trovatisi descritte come nuove due specie ( Cet. G-undulata e punctato undu- lata ) ; il modo però col quale Fautore ce le à tramandate è tale, da non poter dare alcun giudizio , benché sembrassero varietà del- F aurata F una , F altra dell1 aenea , la quale sarebbe in tal caso da aggiungere alla serie delle specie che possediamo del nostro regno. Dividesi questa famiglia in tre tribù pei caratteri seguenti. I due sessi diversi esternamente per la forma del clipeo o del proto- Irace, o pei piedi e soprattutto tibie Scutello scoperto (anteriori Goliatini Niuna notabile differenza esterna Tra i due sessi , meno la lunghezza relativa delle antenne e de1 piedi. . Cetoniini. Scutello nascosto , ricoperto da un prolungamento del protorace ......... Gimnetini. La prima e la terza tribù abbracciano generi tutti stranieri all1 europa , le cui specie appartengono tutte a’ Geloniini. Tra le opere degne di essere consultate pei Coleotteri di que- sta famiglia ricorderemo la Monographie des Getoines dei signori Gory e Percheron per la parte iconografica, ed il terzo vo- lume delFIIandbuch der Entomologie di Burmeister per la parte sistematica. Per le specie europee è pregevole il volume dei Lamellicorni dell1 opera del sig. Mulsant. Una tavola accompagna questa monografia , nella quale oltre le più rare specie o varietà abbiamo effigiato il mesosterno di tutte le specie nostrali , perchè dal confronto immediato meglio se ne ■veggano le differenze. Napoli settembre 1852 A. Costa * (1) Inserita nel yoL lt degli Alti della il. Accademia delle Scime j 1819. CET0UI1DEI 5 Genere CETONIA ; Cetonia , III. Generis ciiaracteres essentiales. Maxillarum galea cor- nea , acuta , penìcillum superans. Processus mesosterni oh tri angui ari s , vel obconicus , vel subglobosus , saepius mediorum basini antea latitudine brevior , antice truncatus vcl sinuosus . Cuaracteres naturales. Corpus dorso subdepvesswn , nudami cljpeo breviore quam lato , antice recte truncato vel panini emar- ginato , limbo elevato. Prenotimi subtriangulare vel trapezoidale , supra scutellwn emarginatimi , laeve , cannatimi. Scutelkmi triangulareiapice obtusum. Processus mesosterni obtriangularis , tran- sverse subovatusi vel subglobosus , saepius peduni meclioruni basini ultra satis productus. Tibiae anticae externe tridentatae. Color sae- pius metallicus , nitidissinius. Osservazioni . Tl genere Cetonia ne’ limiti fra quali trovasi attualmente cir- coscritto comprende un numero di specie assai piccolo in ragione a quelle che vi furono primamente registrate. L’europa ne conta circa tredici, delle quali nel nostro regno sei soltanto ne abbiamo noi finora incontrate, ed una settima che diamo per nuova; in dubbio restando se in quelle rientrar debbano le due de- scritteci dal Petagna. Ad eccezione di poche, si lasciano esse marcare per co- lori metallici splendentissimi , sì da poter stare a pari de’ più belli coleotteri stranieri; ed una delle specie più comuni (aurata) pel suo colore verde splen- dente vien talvolta dagl’ imperiti creduta simile alla cantaride. Il loro clipeo è un poco più corto che largo, troncato per diritto a traverso In avanti , ovvero largamente ma poco profondamente smarginato, li protorace à figura quasi triangolare , trancato in avanti , col margine posteriore troncato obbliquamente ne’ lati , ad arco rientrante nel mezzo al di sopra dello scutel- so. Le elitre sono in alcune quasi perfettamente lisce , in altre presentano pun- ti o lineette archeggiate impresse più o meno confluenti ; il callo posteriore è ben elevato. I maschi anno ordinariamente i tarsi posteriori lunghi quanto Je tibie dello stesso pajo , mentre sono più corti nelle femmine. Queste al con- 6 COLE OTTEIU Irario anno sovente nel pigidio una gobba , mentre 1’ è egualmente convesso nel maschio. Il mesosterno varia per grandezza relativa e per figura , in modo che non solo presenta sovente un ottimo carattere specifico , ma noi crediamo poterlo ben adoperare per contrassegnare tre sottogeri ben distinti fra loro , i quali corrispondono a quelle divisioni stesse che il Mulsant à stabilite nel genere Cetonia. 1. Cetonia p. d. Processus mesosterni ultra pedum mediorum basim satis antea productus , depressus , obtriangularis vel transverse subovatus. i. Cetonia bellissima ; Cetonia speciosissima. C. lata , processa mesosterni obtriangulari , aniice truncato ; pronoto late* ribus tantum parce punctulato ; elytris impunctatis , externe subrugulosis , fovea juxta-suturali vix distincta ; viridis micans t auro nitens , immaculata. —» Long. Sin. 12 : lat. fin. 7. Questa specie è la più grande e nel tempo stesso più bril- lante che r europa possiede. Il suo corpo è proporzionalmente più largo che nelle altre. Il capo è uniformemente punteggiato , con indizio di ottusa carena sul vertice anteriormente biforcuta ; il clipeo è quasi quadrato , troncato a diritto in avanti. Il protora- ce è mediocremente convesso , perfettamente liscio , solo con de- licati e rari punti impressi verso i margini laterali. Scutello per- fettamente liscio, lilitre dal pari lisce, leggermente a traverso ru- gose presso i margini laterali , con pochi e fini punti impressi verso il margine posteriore ; il callo posteriore assai grande e ben rilevato ; la depressione suturale poco marcata. Scapolari pun- teggiati. Parapleure e pleure lisce : 1’ angolo supero-posteriore delle seconde prolungato in dietro a guisa di acuta spina. Pigidio assai superficialmente zegrinato. Mesosterno grande , schiacciato , in forma di triangolo inverso, troncato quasi per diritto in avan- ti. Fianchi punteggiati e rugosi. Il colore superiormente è verde splendente a riflesso dorato ; inferiormente verde dorato nel petto, verde metallico nel ventre, li pigidio nella femmina à una bozza nel mezzo , è egualmente convesso nel maschio. Osservazioni. Abbiamo qualche individuo in cui le elitre presentano nella mela interna alcune serie di puntini minutissimi , una delle quali più regolare fiancheggia la sutura , ed esternamente dal callo omerale in dietro due a tre CETONIIDES 7 file di lineette archeggiate aventi un punto nel mezzo : sì i punti che le linccf- te peiò si avvertono poco ad occhio nudo, sibbene ad occhio armato di lente. Scarabaeus speciosissimus , Scop. Del. Fn. et FI. pag. 48, tav. 21 , fìg. A ab. Cetonia speciosissima , Ross. Faun.Etr. I, p. 25, 11. 57. Muls. Col. de Fr. Lamell. p. 546, 11. 1. Cetonia fastuosa , Fai). Ent. Syst. Il, p. 127, n. g. — — Gory e Perdi. Mon.Cet.p. 222,0. 78, tav. 4^ — Burm. Hand. Ili , p. 488 , n. 28. A. Cost. Cat. de’ Lam. Ànn.Acc. Asp. Nat. 11,23, 1. È questa la specie meno frequente nel nostro regno. Noi l’ab- hiam trovata una sola volta sopra la collina de’ Camaldoli presso Napoli. Negli Abruzzi sembra men rara ; ivi è stata raccolta dal signor Antonio Orsini , dal Prof. Amary e da noi. Il dot. Giu- seppe Carusi 1’ à raccolta sui colli presso Baselice nel Sannio. 2. Cetonia metallica ; Cetonia metallica . C. processa mesosterni va] de producto , obtriangulari , anlice arcualo ; prog- nato lateribus punciulato, disco laevi; elylrìs externe parce et parum profunde pun- ctulatis ; fovea juxta-sulurali vai de disimela , in. fundo arcuato-lineata ; supra viridis immaculala , sublus cum pedibus pygidioque cupreo-violacea vel purpura » scens:^> Long. lin. 10-12 : lat. lin. 5-6 1/2. Variat: corpore supra viridi-cupreo — * albido transverse lineato . Dopo la Cetonia bellissima è questa che distinguesi per una maggiore grandezza , e per un corpo superiormente più levigato. Il capo è sparso di punti grossi e discreti , più stivati solo presso i margini del clipeo , ed à una carena longitudinale ottusa che prolungasi fino alla metà della lunghezza del clipeo , ove mostra biforcarsi dirigendosi i rami verso gli angoli di questo : il cli- peo è tagliato dirittamente a traverso in avanti. Protorace 06“* lati dilatato fino alla metà della lunghezza, ove forma un angolo ottuso smussato , in guisa da acquistare quasi la forma esagonale ; pun- teggiato presso i margini , levigato nel disco. Le elitre nella metà esterna anno punti e trattolini archeggiati assai discreti e poco prò* COLEOTTERI fondi ; internamente sono alquanto convesse e perfettamente lisce ne’ due quinti anteriori , con qualche rarissimo puntino impresso; la depressione è ben limitata , ed à nel fondo poche e poco pro- fonde linee archeggiate impresse, senza nervosità distinta nel mezzo. Scapolari con punti e linee impresse: paraplcure fortemente punteg- giate nella metà superiore, lisce inferiormente; pleure con punti più discreti. Pigidio zegrinato. Mesosterno liscio, abbastanza innoltrato, proporzionalmente più grande che nella specie precedente, in for- ma di triangolo inverso, col margine anteriore archeggiato ed i lati ritondati. Metasterno liscio e solcato per lo lungo nei mezzo. Fianchi scolpiti di linee obblique flessuose , e con scarsa peluria fulva. Anelli ventrali con linee archeggiate impresse , più stivate presso i margini , più rare e limitate alla sola base degli anelli nel mezzo : ornati aneli1 essi di peluria fulva. Il colore superior- mente è verde metallico od olivaceo , talvolta a riflesso raineo , col lembo esterno rilevato del clipeo del protorace e dell1 elitre violetto ; inferiormente coi piedi ed il pigidio è rameo-violetto. Talvolta le elitre di questa specie presentano delle linee trasversali e punti bianchicci : noi però non ne abbiamo del regno individui così coloriti. Cetonia metallica , Fab. Ent. Syst. IL p. 128, n. 12. — ■ — Cost. Faun. di Àsprotn. ( Atti della Pi. Accad. delle Scienze , IV, p. 98 , n. 2. — — • Gory e Fercb.Mon. Cet. p. i9o,n.3i,t, 34- f. 1. - — — Muls. Col» de Fr. Lamell. p. 553 , 11. 5. — — Burm. Hand. Ili , p. 4^4 ? n, 22. ■ — A. Cost. Cat. Le. , 11. 2. Trovasi negli Abruzzi ; nella Terra d1 Otranto ( Gius. Costa ); nelle Calabrie ( O.-G. Costa ) ; nelle adiacenze di Napoli. Ovun- que è poco comune. CET0NIIDE1 9 3. Cetonia alfine; Cetonia affinis. C. processu mesosterni obtriangulari , antice iruncato ; prono/o lateribus. fortius , in disco rarius et laevius punctalo ; elytris externe punctulatis , fovea juxta-suturali abrupte profonda , in fundo subseriatim arcuato lineolata ; su - pra-viridi-aurala , subtus cum pedibus viridis subcyanescens , pectore et seg - mentorum ventralium basi parce flavo pilosis. — Long. lin. 8 1/2-9 1/2; lai. lin. 5-5 1/2. Capo fortemente punteggiato , qoi punti assai più stivati nel- r anterior parte della fronte; con una ottusa carena appena mar- cata sul vertice ; il clipeo quasi quadrato , anteriormente troncato e non smarginato. Protorace con punti impressi più forti e più stivati nei lati , andandosi man mano diradando ed impicciolendo verso il disco. Scutello perfettamente liscio. Elitre nella metà esterna irregolarmente sparse di punti e lineette archeggiate im- pressi ; nella metà interna un poco convessa e con rarissimi pun- tini avvertibili con lente pei due quinti anteriori , indi con la depressione bruscamente limitata e ben pronunziata , avente nel fondo cinque a sei serie quasi regolari di linee archeggiate im- presse, ed una nervosità spianata la quale partendo dal callo poste- riore rimonta obbliquamente in avanti , e scorre nel mezzo di essa. Scapolari e pleure punteggiati : parapleure ordinariamente lisce , punteggiate solo nell’ angolo anteriore. Pigidio zegrinato. Petto e fianchi scolpiti da tratti obbliqui impressi, e con scarsa peluria. Me- sosterno abbastanza avanzato , in forma di triangolo inverso , e troncato per diritto in avanti, liscio. Metasterno del pari liscio, con solco longitudinale nel mezzo, dal fondo del quale si eleva una delicata linea. Ultimo anello ventrale per intero ed i rimanenti alla base lateralmente punteggiati. Il colore superiormente è verde dorato uniforme assai brillante , inferiormente è verde metallico con qualche riflesso azzurro ; il lembo del clipeo , e sovente an- cora i palpi e le antenne sono di color violetto oscuro. La femmina à nel pigidio due forti depressioni obblique, che Col. par. 1. 2 COLEOTTERI 10 lasciano una bozza quasi triangolare elevata : il maschio à i femori posteriori fortemente smarginati nel lato inferiore. Cetonia ajjìnis , Anderscli. in Hope , Tasch. 1797, p. i54 , n. 1. Panz. Faun. Germ. fase, no, t. 4* — — Goiy et Perdi. Moti. Cet. p. 189, lav. 3o, f. 6. Muls. Col. ile Fr. Lamell. p. 548, n. 2. Burnì. Band. Ili, p. 4^6, n. 23. » — — À. Cost. Cat. 1. c. , 11. 4* Cetonia quercus , Bonel. Spec. Faun. Subalp. p. 159, 11. 5 , lav. I , fig. 5. Trovasi questa specie in varie regioni del regno, generalmente però poco frequente. Noi l’abbiamo degli Abruzzi;' di Lecce ( G. Costa ). — varielas: corpore supra viridi, cupreo nitente, subtus cum pedibus cupreo - aurato g. Distinguesi questa varietà dal tipo non solo pel colore della faccia superiore del corpo che è verde tendente al rameo , 1’ inferiore essendo d’ un color rameo a riflesso dorato ; ma ancora per gli anelli addominali punteggiati fortemente per tutta la larghezza alla loro base , non nei lati di questa soltanto. Ricevuta da Lecce dal sig. G. Costa , unitamente ad individui del tipo. 4- Cetonia incerta; Cetonia incerta , A. Cos. Tav. XIII , f. I. C. processa mesosterni obtriangulari , antice arcuato ; pronoto lateribus for - tius , disco subtilius et parcius punctulato ; eljtris in regione scutellari parce punctulatis , coeterum praesertim in fovea juxta-suturali antice abrupte impressa fortiter et confertim arcuato-lineolatis : supra olivaceo-aenea , cupreo nilens, eljtris albido lineolatis , subtus cum pedibus violaceo -purpurascens. — Long. lin. 8 : lat. lin. 4 1/2. Capo con punti grossi e poco stivati nella parte maggiore, cetoniidei li gradatamente più piccoli e stivati verso il margine anteriore del clipeo : questo col margine anteriore riflesso un poco più Lasso nei mezzo, onde guardato da dietro sembra leggermente flessuoso. Pro- torace simile quasi a quello della ajjìnis , senonchè il rilievo margi- nale dietro 1’ angolosità diviene sensibilmente più crasso. Scutello perfettamente liscio, con qualche punto soltanto presso gli angoli della base. Elitre in gran parte simili a quelle della ajjìnis , dalle quali principalmente differisono per le lineette archeggiate della metà esterna più stivate e più profonde , precisamente nella par- te posteriore della stessa , la quale è confusamente lineolata. Sca- polari punteggiati e lineati. Parapleure punteggiate superiormente, lisce nella porzione inferiore declive. Pleure grossamente punteg- giate. Pigidio zegrinato. Mesosterno quasi a forma di triangolo inverso , col margine anteriore inarcato ; liscio. Motasterno come nella ajjìnis. Colore superiormente verde-bronzino a riflesso raraeo; inferiormente rameo- violetto a riflesso purpureo. Sopra le elitre à delle linee trasversali inarcate ed altre macchioline di color bian- chiccio: delle linee ve ne à una sulla metà esterna ai tre quinti della lunghezza , un’ altra molto inarcata formata da piccole macchie unite insieme , presso la sutura ai due terzi della stessa. Osservazioni. Questa Cetonia, che noi consideriamo quale specie distinta , pa- re tenesse un posto intermedio tra la ajjìnis e la aenea , senza convenir con al- cuna. Dalla ajjìnis differisce principalmente per il capo che è molto più rara- mente e grossamente punteggiato, per le elitre esternamente, soprattutto in dietro, scolpite di linee impresse più forti e più stivate, pel mesosterno il cui margine ante- riore è più inarcato , per le linee bianche delle elitre che non mai si osservano in quella : dalla aenea poi per la regione scutellare dell’ elitre convessa e liscia con rari punti impressi , per lo scutello del pari liscio e senza peli alla base , per la forma del mesosterno. Considerata pel suo colore e per le lineette bianche che adornano le elitre simiglia alla varietà g della Cetonia dorata ; la forma però del mesosterno , il clipeo non smarginato , la punteggiatura dell’ elitre e la loro sutura non scana» ata , ed altri molti caratteri ne la allontanano eminentemente. Trovata nelle montagne degli Abruzzi , rara. Ne abbiamo an- cora dalle adiacenze di Noto in Sicilia individui simili , e di sta- COLEOTTERI 12 tura alquanto maggiore, ricevuti dal P. Libassi della C. diG. , e dall’ Abate Brugnone. Sarebbe mai questa la C. siculo di Dejean ? 2. Tecinoa , nob. Processus mesosterni ultra pedum mediorum basim sa - tis antea productus , subcylindraceus , apice subglobosus . 5. Cetonia dorala ; Cetonia aurata. C. processu mesosterni satis producto , apice sulglobuloso ; clypeo aniice emarginato ; pronoto fortiter punctato ; elytris binervosis , arcuato-lineolatis , margine postico ad angulum internum emarginatis ; supra virìdis aurata, elytris lineolis iransversis albidis , subtus cuprea. — Long. lin. 8-9 1/2 : lat. 4-5. Variai: colore , supra viridi aurato , subtus viridi olivaceo — supra violaeeo cyaneo , subtus aeneo — supra subtusque cupreo-castaneo. A traverso della grande variabilità di colorito , distinguesi agevolmente questa specie dalle precedenti per molti caratteri ben rilevanti. Il capo è coperto di punti grossi e stivati , con una carena ottusa ben rilevata , ai lati della quale una fossetta ben pronunziata : il clipeo anteriormente smarginato, con gli angoli ri- tondati , e col lembo poco rilevato. 11 protorace è tutto forte- mente punteggiato, con la porzione sopra-scutellare ornata di una Trancia di peli. L'elitre àn due nervosità ben distinte, benché po- co rilevate , parallele , convergenti solo presso il callo posteriore sul quale si terminano, con la depressione suturale poco marcata, e tutte coperte di linee a ferro di cavallo , più rare in vicinanza dello scutello; lungo la sutura ànno una carena tagliente , liscia , fìangheggiata allo esterno da una serie regolare di lineette assai stivate e spesso riunite, internamente producendo con la compagna una scanalatura: il margine posteriore presso l’angolo suturale pre- senta una larga e poco profonda smarginatura. Scapolari con pochi e grossi punti impressi. Parapleure quasi perfettamente lisce. Pleure punteggiate fittamente in avanti , lisce nel resto. Il pigidio è fina- mente zegrinato. Il mesosterno si avanza notabilmente, è angusto, ri tonda to e terminato quasi a forma di clava. Il metastermo è li- CETONIIDEI 13 scio, incavato nel mezzo con delicato solco longitudinale , e con vari e grossi punti impressi ne’ lati posteriormente. Gli anelli ven- trali anno nel mezzo della lunghezza una serie irregolare di linee archeggiale impresse. Il capo fino alla fronte, tutt’ i fianchi, e i margini laterali del ventre sono ornati di lunga peluria fulva. I colore nel tipo è superiormente verde dorato , con due lineette trasversali sinuose bianchicce sopra ciascuna elitra , T una ai due terzi della metà esterna , più lunga e divisa ordinariamente in tre; l1 altra presso là sutura a’ tre quarti della sua lunghezza; inferiormente rameo dorato, con una serie di macchie bianchicce da ciascun lato del ventre. Il maschio à il ventre scanalato per lo lungo nel mezzo. ;i,i Scarabaeus auratus , Lln. Faun. Suec. p. i38, n.400. Cetonia aurata , Fab. Syst. Ent. p. 43 , n. 4° - Petag. Sp. Ins. Cai. p. 6 , n. 2.3. — ■ Oliv. Ent. VI , p. 12 , n. 7,1. 1 , fig. 1. - ■■ Cost. Faun. di Asprom. 1. c. p. 98, n. 1. Gory e Perdi. Mon.Cet.p. 240,11. xo2,tav.45,f.5. — Muls. Col. de Fr Lamell. p. 362 , n. 8. Burnì, Hand. Ili, p. 4^5, n. i5. - 1 ■ ■ A. Cost. Cat. 1. c. n. 3. Scarabaeus smaragdus , Deg. Mem. IV , p. 279 , n. 25 , t. Il , f. 1. È questa la specie più comune, che trovasi in tutto il re- gno , dal mese di maggio o giugno fino ad agosto. Osservazioni. Varia moltissimo questa specie pel colorito generale del cor- po , le quali varietà sono sovente ibridismi risultanti dallo accoppiamento della vera aurata con la C. morio , 0 con altra specie. Le varietà più notevoli del nostro regno sono le seguenti : a ) corpo superiormente verde dorato , inferiormente rameo ( tipo ). b ) superiormente col capo protorace e scutello di color rameo ; elitre e parti inferiori come nel tipo. c ) corpo superiormente tutto verde rameo dorato, inferiormente come nel tipo. 14 COLEOTTERI d ) corpo superiormente ed inferiormente verde metallico. Alquanto rara presso Napoli ed altrove. e ) corpo superiormente color verde azzurro con riflesso violaceo , inferior- mente verde olivastro. Trovata nelle montagne degli Abruzzi. f) corpo interamente azzurro violaceo: Tav. XIII, fig. 3. Trovata nelle montagne degli Abruzzi, assai rara. g ) corpo interamente di color marrone chiaro e lucido , col capo proto- race e sculeilo tendenti al rameo : tav. XIII , fig. 2. Raccolta da noi nelle montagne degli Abruzzi , e dal dottor Beck sopra Montevergine nei primi giorni di agosto , in una visita entomologica fatta a quelle contrade ricche d’insetti insieme, ancora ai signori Padre Gaetano Foresio, e dot. Francesco Forte. Nelle indicate varietà di rado mancano le linee bianche sull’elifre; ordinaria- mente si osservano: quella suturale è più soggetta a svanire. La punteggiatura è ora più ora meno profonda, e le elitre- si osservano in taluni individui qua- si rugose. C A ') i‘3f£ O:*-- «* I r.'.ì OrJ - »i <;* Trovasi questa specie abbondante in tutto il regno ; le de- verse varietà sono egualmente frequenti : vive fino a settembre. 7. Cetonia verde; Tav. XIII Cetonia viridis. * fig. 4- C. processu mesosterni brevi , obtriangulari , antìce truncato , ìaevi , pone marginati piloso ; clypeo laeviter emarginato ; capite pronotoque grosse et crebre punctatis; elytris ad scutellum suturamque punclulatis, dettine densissime acicula - tisi viridis, supra subopaca, albido maculata, subtus nitida. — Long. lin. 6 1/2-8; lat. lin. 3 3/4-4 1/2. Variai: elytris parcius maculatis , pronoto immacuìato. !fj i {}"'■%! il) fib O’CO.i *i! JIJB IluloSO'l'li UlJj.ì = • 1 , 05 Ì9ttfc> Capo breve, quasi vajuolato da punti grossi ed irregolari e stiva- li ; con breve ed oltusa carena liscia sul vertice ; clipeo più largo che lungo, a lati convergenti, con punti più regolari e più stivati , col lembo anteriore poco rilevato e leggermente smarginato. Proto- race quasi triangolare , troncato in avanti , regolarmente archeg- giato ne’ lati, debolmente smarginato sopra lo scutello , mediocre- mente convesso , coperto da punti impressi grossi , più stivati e convertiti in linee archeggiate presso i lati ; con una linea me- diana longitudnale liscia. Scutello liscio , con pochi punti impres- si ne’ lati presso la base. Elitre senza nervosità ben distinte , con la depressione suturale poco apparente , a callo posteriore medio- cremente rilevalo ; lisce, con punti impressi sparsi irregolarmente presso lo scutello e lungo la sutura , nel resto quasi finissima- mente zegrinate. Mesosterno breve , in forma di triangolo inver- so , anteriormente troncato e pelacciuto , a superficie liscia , con una serie trasversale di peli dietro il margine anteriore. Metasterno liscio, con grossi e rari punti impressi, ed un deli- cato solco longitudinale nel mezzo. Piedi , epimeri e margini la- terali degli anelli ventrali pelaeciuti. 11 colore superiore è un bel verde carico , leggermente splendente sul capo e protorace , com- pletamente matto sull’ elitre , con macchie irregolari di color bian- CETONIIBEl 17 co-sporco, di cui ve ne à tre piccole disposte in triangolo da ciascun lato del protorace; parecchie sopra Teli tre, le più grandi lungo il margine esterno e posteriore, talvolta più o meno con- fluenti , altre trasversali presso la sutura , ed alcune piccole puntiformi sul disco : il pigidio è pur esso più o meno variegato dello stesso colore. Inferiormente il corpo ed i piedi sono di un verde assai splendente. La forma e disposizione delle macchie delle elitre van soggette a variare, e non sempre sono perfettamente simmetriche ne’ due lati : ed in taluni individui una di esse posta presso la sinuosità marginale è più spiccata e della forma di un greco. Sono poi tutte le macchie costituite da squame sì fittamente stiva- te , che sembra una sostanza cretosa che incrosta le parli ove esse si manife- stano. Il protorace è talvolta interamente verde, senza alcun punto bianchiccio. Cetonia viridis , Fab. Ent. Syst. II, p. 128, n. 1 1 . — —Panz. Faun. Germ. fase. 41 , tav. 18. GoryePerch. Moti. Cet.p. 219,11.74» tav. zj 1 , f . 1 . — — Burnì. Hand. Ili, p. , n. 12. Cetonia ungarica , Herb.Col.III,p.22o, 11.14,1.29,1.7, Questa specie , stata trovata precedentemente nel mezzogiorno dell'Austria, neirUnghcria ed in Turchia, è una delle più rare nel nostro Regno, rinvenuta finora soltanto dal Prof. Costa sopra 1 A- spromonte in Calabria. Col. par 1 . 3 COLEOTTERI Genere ETIESSÀ ; Aethiessa (i) , Burro. Generis characteres essentiales. Maxillarum galea ottu- sa, subcoriacea. Processus mcsostcrni obtri angui aris , pe- dum mediorum basim non excedens. Clypeus antice trun- caio-sinuaius. Tibiae anticae iridentatae. Characteres naturales. Corpus dorso minus depressimi , nu- dimi ; cljpeo lateribus subrotundato , antice parimi emarginato , limbo elevato ; pronoto subhexagono , postico supra scutellum non vel vix sinuato , dorso haud cannato . Tibiae anticae iridentatae. Tarsi postici elongati. Osservazioni. Le specie per le quali il sig. Burmeister à istituito questo genere molto simigliano per 1’ abito alle Cetonie del nostro terzo sotto-genere. Ciò che essenzialmente ne le fa distinguere è la galea delle mascelle quasi co- riacea ; cui si associano altri caratteri di assai leggiera importanza, fra quali il protorace posteriormente sopra Io scutello o poco o nulla rientrante. Di esse una sola appartiene all’europa , di cui abita particolarmente il mezzogiorno dell’ Italia continentale , e la Sicilia. i. Eticssa squamosa; Aethiessa squamosa . Tav. XIII , fig. 5. E. processu mesoslerni brevi obtriangulari , antice subtruncato reflexo ; cly- eo laeviter emarginato ; pronoto latitudine baseos paulo breviore , lateribus dila - ato-subangulato , confertim punctato ; eìytris confertim arcuato-striolatis , su- 'ura elevata plana laevi ; supra nigra subvirescens , parum nitida , cinereo-varie- ’ ala ; subius nigra nitida , segmentis ventralibus postice utrinque albido marginatis - - Long. lin. 8-9 : lat. lin. 4-4 1/2. variai: corpore supra nigro sabvir esc ente vel olivaceo, immaculato , vel py gi- to tantum cinereo variegato : f. 6. — eìytris nigro-castaneis. Capo e clipeo coperti egualmente di punti grossi e stivati ; uest’ultimo a margine anteriore rilevato, leggermente smarginato, (I) Dalla greca •roce atGqsis-sctoiX , adustus , bruciato £ dal colore nero bruciato predomi- 'ante nelle specie di questo genere. CETONIIDEI 19 ad angoli rifondati. Protorace lungo poco meno che largo alla base, nei lati dilatato davanti in dietro fino ai due quinti della lunghezza, ove forma un angolo ottuso rifondato: indi poco allargandosi fino alla base ; posteriormente quasi non affatto smarginato sopra lo scutello ; leggermente convesso, coperto di grossi punti semiluna- ri impressi , confusi e taluni convertili in linee archeggiate pres- so i lati. Scutello punteggiato alla base , liscio nel resto. Eli- tre mediocremente depresse sul dorso , con la depressione suturale ben marcata; con due nervosità ben distinte , di cui l’esterna sembra partire dal callo omerale e leggermente inarcata portasi al callo posteriore ; l’interna scorre lungo il mezzo della depressione, e dietro va a raggiungere anche il callo posteriore ; la sutura ele- vata, alquanto convessa , più larga nel mezzo e ristretta gradata- mente ne’ due estremi ; coperte di lineette archeggiate semiellitti- che e semiparaboliche aventi un punto nel centro, delle quali vi à una serie che fiancheggia il margine scutellare, e la elevazione suturale ; sei serie quasi regolari nel fondo della depressione , tre da ciascun lato della nervosità, le quali in avanti divengono più irregolari e più rare , posteriormente più numerose e più confuse : sul lato esterno le linee sono più irregolari , e si riducono successivamente a punti. Scapolari pleure e parapleure lineolati e punteggiati. Il pigidio è irregolarmente punteggiato e lineola- to. Il mesosterno à quasi forma di triangolo rovescio , col mar- gine anteriore ascendente contro il petto, in guisa che guarda- to da sotto sembra troncato ; liscio. Il metasterno è delicatamen- te scanalato per lo lungo nel mezzo , e con grossi e sparsi pun- ti impressi d’ ambo i lati. Gli anelli ventrali presentano una , ed il penultimo tre serie trasversali irregolari di lineette archeggiate impresse. Gli scapolari il petto ed i piedi sono ornati di rara e ruvida peluria fulva : qualche pelo simile osservasi presso i mar- gini laterali del protorace, alla base dello scutello, e su gli anel- li ventrali. Il colore superiore del corpo è nero a riflesso oli- vastro , poco lucido; l’inferiore e de’ piedi nero assai lucido; i margini laterali e posteriore del protorace e talvolta anche il di- sco , le elitre , ed il pigidio sono coperti di macchie irregolari 20 coleotteri bianca-giallicce or più or meno numerose, formate quasi da mate- ria incrostata come nella Cetonia verde ; dello stesso colore gli anelli ventrali anno il margine posteriore d’ambo i lati. Cetonia squamosa , Lefeb. Mem. de la Soc. Linn. de Paris , VI, p. io3, n. 6, tav. 5, fig, 7. • — — Gory e Perch. M011. Cet. p. 232, n. Q2,tav.44>f* 1 • Aethiessa squamosa, Burm. Hand.III, p. 4°9> n* 4* Cetonia mono , var. B, Cost. Fami, di Aspr. 1. c. p. qq. Cetonia fioralis , Muls. Col. de Fr. Lamel. p. 570 , il. 11 ( excl. syn. Fab. et Ger. ). Cetonia aìomaria , Dahl , Mss. Cetonia tenebrionis , Gory e Perdi. 1. c. f. 2 ( var. ). Il Pr. Costa à trovata questa specie nella estremità meridionale delle Calabrie , e nella Terra d’ Otranto. La marchiatura cenerognola della superior faccia del corpo è soggetta a svanire più o meno , fino a non avanzarne più traccia , rimanendo il corpo superiormente tutto di color nero a riflesso leggermente verdastro , come nella varietà distinta dagli autori della monografia delle Cetonie col nome di C. te- nebrionis. Negli Abruzzi abbiamo raccolta un’ altra varietà a corpo superior- mente tutto nero-olivastro, col solo pigidio screziato di cenericcio, della quale si è data l’ immagine (fig. 6). In fine , nella Sicilia, ove questa specie è assai più requente , abbiamo raccolta un’ altra varietà ad elitre di color marrone oscuro for variegate di cenerino , ora no. CET0NI1DEI 21 Genere OSSITIREA ; Oxythyrea (i), Muls. ( Leucocelis (2) , Burnì ). Generis characteres essentiales. Maxillarum galea obt li- sa, subcoriacea. Processus mesosterni brevis, subcuneifor - mis , pedum mediorum basim vix excedens. Clypeus an- tice emarginati is. Tibiae anticae bidcntatae. Characteres naturales. Corpus dorso depressimi^ saepius pilo- sum ; cljpeo parimi longiore quam lato , antico emarginato ; pro- noto snbhexagono , medio longitudinaliter carinato. Scutellum trian- g alare , apice aditimi. Mesosterni processus brevis , lateribus obli- quis , antico arcuatus , pedum mediorum basini vix excedens. Ti- biae anticae bidentatae. Tarsi postici in utroque sexu longitudine subaequales . Osservazioni. Burmeisìer e Malsani scrivendo confemporaneamente, il primo sulla famiglia delle Cetonie considerala in tulta la sua estensione, il secondo sui Lamellicorni della Francia , si avvedevano ambedue del bisogno di formare un genere distinto per comprendervi la Cetonia stittica e qualche altra affine, a corpo ordinariamente nero , con macchie bianche , distinte dalle vere Cetonie pe’ caratteri da noi sopra riferiti. E le loro opere portando la stessa data di pub» blicazìone , nascerebbe il dubbio quale de’ due debba meritar la preferenza per esser adottato. Poiché però il volume del Mulsant giunse alle mani dell’En- tomologo Tedesco pria che questi dasse fuori compiuta la sua opera , per modo che ne à fatto menzione nelle addizioni , così] pare doversi quello adottare in preferenza. L’ europa ne possiede tre specie , delle quali una è confinata alla Russia ( cinclella ) , 1’ altra è finora esclusiva della grecia ( graeca ) , la terza è diffusa per la maggior parte delle sue regioni. Quest’ ultima abita il nostro regno. (1) Dalle greche voci o|i»s , acu/us , acuto , e dopsos , scutellum , sculello. (2) Dalle greche voci Xevxos alias, bianco, e macula , macchia. 22 COLEOTTERI Ossitirea stittica ; Oxythyrea stictìca. O. nigro-aenea, saepius cupreo micans, luteo albore guttata, albido pilosa ; tarsis nudiuscuìis ; venire disco excavato albo gullalo g , plano immaculato $ — = Long. lin. 5 : lai. lin. 3. Capo grossamente punteggiato , con ottusa carena ; clipeo largamente smarginato in avanti, con gli angoli ritondati e col lembo rilevato, con punti impressi più fini e più stivati. Protorace lungo quasi tanto quanto posteriormente largo, più stretto in avanti, indi dilatato e rifondato, col margine posteriore non smarginato al di sopra dello scutello ; leggermente convesso , grossolanamente punteggiato , con una carena spianata e levigata longitudinale nel mezzo. Scutello triangolare , a punta assai acuta , perfettamente liscio. Elitre con due nervosità longitudinali, delle quali la ester- na dalla base si estende sino al callo posteriore , 1’ interna parte egualmente dalla base e scorre parallela alla prima per circa una metà della lunghezza, ove si arresta all’ origine della depressione sutu- rale : sparse in tutta la superficie di punti e lineette archeggiate, disposte in serie longitudinali ; e nel fondo della depressione ànno tre delicatissimi solchi longitudinali fancheggiati da due linee paral- lele rilevate , un’ altro simile ne scorre all’interno della nervosità esterna. Il pigidio è flessuosamente striato. Mesosterno liscio, con una scanalatura nel mezzo, ristretta gradatamente da dietro in a- vanti, finamente punteggiato ne lati. Anelli ventrali punteggiati. Il colore generale del corpo superiormente è verde oscuro, talvolta nero verdastro , ovvero a riflesso violetto , con peluria bianco- cenerina rara , e con molte macchie di un bianco sporco , di cui se ne contano dodici sul protorace ^ cioè tre presso ciascun margine laterale, sovente riunite fra loro, ovvero più o meno scan- cellate, e tre per lungo disposte da ciascun lato della carena -me- diana ; circa una ventina sopra ciascuna elitra , altre più grandi trasversali lungo il margine esterno , altre più piccole a guisa di punti sul disco od interposte alle prime ; e sei irregolari sul pi- gidio, disposte triangolarmente tre per cadami lato. Inferiormente CETONISDEI 23 il corpo è nero lucido, con più folta e più lunga peluria bianchiccia , e con una serie di macchie bianche su lati degli anelli ventrali. Il maschio differisce dalla femmina per avere il ventre de- presso per lo lungo nel mezzo , con quattro macchie bianchicce , una per ciascuno de’ primi quattro anelli. Scarabaeus slicticus , Lin.Syst.Nat.I,p.2,p.552,n.54» Scarabaeus albo-punctatus , Degcer, Mem. IV, p.3oi, Ti.29.tav.10, fig.22. Cetonia stictica , Fa b . En t . Sy st . II , p . 1 49 , n . 8 3 . — ■ Petag. Sp. Ins. Gal. p. 6, n. 24. — ■ — ■ Oliv.Ent.VI, p.53,n.64jtav.7,fig.57. Cosi. Faun.diAspr.l.c.p.99, n.5. — — Gory e Perch. Mon.Cet.p. 291 ,11.175, tav.56, f.6. • — — A.Cost.Cat.l.c., 11.7. Oxythyrea stictica, Mills. Col. de Fr.Lamell.p. 572, n. 1. Leucocelis stictica , Burro. Hand. III, p. 429,0. 12. E questa una delle specie più comuni della presente famiglia;; comparisce nella primavera e dura per tutta la state. Tra le varietà di colorito ve ne à di quelle in cui le elitre presentano so- pra un fondo verde oscuro, il callo omerale, la sutura e le nervosità di color violetto , del quale colore son pure il capo ed il protorace. — varietas: minor subnuda, nigra, maculis omnino pel maxima parte exoletis. Di questa varietà , cui il Mulsant à imposto il nome di obsoleta , e che poco differisce dalla C. funesta di Fabricio , abbiamo individui di un terzo cir- ca più piccoli del tipo , a corpo quasi perfettamente spoglio di peli , superior- mente di color nero poco lucido e senza alcun riflesso ; con pochi vestigi di macchie di color cenerino sull’ elitre e sul pigidio. Inferiormente poco discostasi dal tipo. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, men rara nei mesi di luglio ed agosto. 24 COLEOTTERI Genere TROPI NOTA ; Tropi nota (i) , Mais. ( Epicometis (2) , Burm. ) Generis characteres essentiales. Maxillarum galea cor- nea , acuta , apice unidentata . Processus mesosterni ob - triangulciris , pedum mediorum basita non excedens . Clypeus antice profimde emarginati is. Tibiae anticae tri « dentatae. Characteres naturales. Corpus dorso depressimi , hirsutum , clypeo fere aeque longo ac lato , antice prof unde triangulariter emarginato ; pronoto subhexagono , dorso carinato ; scutello apice subacuto. Processus mesosterni brevis , antice arcuatus , pedum me- diorum basini non excedens. Tibiae anticae externe longe triden- tatae. Tarsi postici elongati , m utroque sexu subaequales. Osservazioni. Valga per questo genere quello stesso detto innanzi pel pre- cedente , in quanto alla contemporanea fondazione di un genere con due diversi nomi per Burmeister e Mulsant , onde comprendervi la Cet. hirtella , e qual- che altra affine , a corpo più 0 meno foltamente pelacciuto , col clipeo profon- damente smarginato , e con gli altri caratteri di sopra riportati. La specie tipo di questo genere trovasi in tutta 1' europa. Tropinota pelacciuta ; Tropinota hirtella . T. obscure aenea , longe fulvo pilosa , elylris flavo maculati s , nervis duo- bus subparallelis. ■ — Long. lin. 4-5: lat. lin. 2 1/4-3. Capo coperto da folta e lunga peluria gialliccia ; clipeo quasi nudo , grossolanamente ed assai fittamente punteggiato , a lati ar- (1) Dalle greche voci tpoirn carena , carena , e varo; dorsum , dorso. (2) Baite greche voci «wi super , sopra , e crinitus , pelacciuto. CETOHIlDEI 25 cuati e convergenti, quasi triangolarmente smarginato in avanti, con gli angoli un poco rilevati. Protorace quasi esagonale , con gii angoli anteriori prolungati a guisa di denti , leggermente smar- ginato al di sopra dello sculello ; mediocremente convesso , gros- solanamente punteggiato , con una carena longitudinale mediana ben rilevata ; coperto di folta c lunga peluria fulva. Scutello assai allungato, triangolare, ottuso all’apice, a margini laterali decli- vi, lasciando un solco tra essi ed il corrispondente margine del- P elitre ; liscio, con grossi e stivati punti impressi da ciascun lato della base, i quali si continuano da ambo i lati in una se- rie parallela al margine per circa una metà della lunghezza. Elitre depresse , con la sutura , e due vervosità lungitudinali rilevate ; di quelle le interna parte dalla base e successivamente abbassan- dosi raggiunge il callo posteriore ; la esterna più rilevata parte da questo, e cammina un poco flessuosa parallela alla prima fino al quinto anteriore ove si biforca , un ramo esterno andando dirit- to al callo omerale, l’altro alla base convergente verso l’ origine della nervosità interna ; le nervosità e la sutura sono punteggiate; negl’ intervalli vi sono tre serie di lineette archeggiate impresse, le laterali delle quali riunendosi formano due delicati solchi ; for- nite di peluria lunga come quella del torace , ma assai meno fol- ta. Pigidio rugoso e coperto di peluria. Mesosterno punteggiato e pelacciuto. Metasterno nel mezzo levigato e scanalato, con la sca- nalatura anteriormente assai angusta ; grossamente punteggiato ne’ lati. Anelli ventrali quasi lisci nel mezzo , con strie archeggiate impresse ne’ lati. Il color generale del corpo è verde-oscuro o bron- zino, quello della peluria fulvo o gialliccio ; le elitre anno ciascuna sette macchie bianchiccio o gialle, irregolari di forma, e diverse in grandezza , delle quali tre trasversali presso il margine esterno tra la sinuosità e 1’ angolo posteriore , equidistanti fra loro , due lungo la metà posteriore della nervosità interna, una sulla medesi- ma linea longitudinale poco al disotto del livello del callo poste- riore , ed una piccola tra le due nervosità al quinto anteriore. Il maschio à il ventre solcato per lo lungo nel mezzo , men- tre è egualmente convesso nella femmina. Col. par. 1. 4 24 COLEOTTERI Genere TROPINOTA ; Tropi nota (i) , Muls. ( Epicometis (2) , Burnì. ) Generis characteres essentiales. Maxillarum galea cor- nea , acuta , apice unidentata. Processus mesosterni oh- triangularis , pedum mediorum basìm non excedens . Gypeus antice profónde emarginati is. Tibiae anticae tri- dentatae . j Chara( teres naturales. Corpus dorso depressimi , hirsutum, clypeo fere aeque longo ac lato , antice prof unde triangulariter emargìnato ; pronoto subhexagono , dorso carinato ; scutello apice subacuto. Processus mesosterni brevis , antice arcuatus , pedum me- dionun basini non excedens. Tibiae anticae externe longe triden- tatae. Tarsi postici elongati , in utroque sexu subaequales. Osservazioni. Valga per questo genere quello stesso detto innanzi pel pre- cedente , in quanto alla contemporanea fondazione di un genere con due diversi nomi per Burmeister e Mulsant , onde comprendervi la Cet. hirtella , e qual- che altra affine , a corpo più 0 meno foltamente pelacciuto , col clipeo profon- damente smarginato , e con gli altri caratteri di sopra riportati. La specie tipo di questo genere trovasi in tutta 1’ europa. Tropi nota pelacci uta ; Tropi noi a hirtella . T. obscure aenea , longe fulvo pilosa , elytris flavo maculatis , nervis duo- bus subparallelis. — Long. lin. 4-5: Iat. lin. 2 1/4-3. Capo coperto da folta e lunga peluria gialliccia ; clipeo quasi nudo, grossolanamente ed assai fittamente punteggiato, a lati ar- (t) Dalle greche voci carena , carena , e varo; dorsum , dorso. (2) Dalle greche voci un super , sopra , e xopnrjttrjs crinitus , pelacciuto. CETONIlDEI 25 cuati e convergenti , quasi triangolarmente smarginato in avanti, con gli angoli un poco rilevati. Protorace quasi esagonale , con gli angoli anteriori prolungati a guisa di denti , leggermente smar- ginato al di sopra dello scutello ; mediocremente convesso, gros- solanamente punteggiato , con una carena longitudinale mediana Leu rilevata ; coperto di folta e lunga peluria fulva. Scutello assai allungato, triangolare, ottuso all’apice, a margini laterali decli- vi, lasciando un solco tra essi ed il corrispondente margine del- P elitre ; liscio , con grossi e stivati punti impressi da ciascun lato della base, i quali si continuano da ambo i lati in una se- rie parallela al margine per circa una metà della lunghezza. Elitre depresse , con la sutura , e due vervnsilà lungitudinali rilevate ; di quelle le interna parte dalla hase e successivamente abbassan- dosi raggiunge il callo posteriore ; la esterna più rilevata parte da questo , e cammina un poco flessuosa parallela alla prima fino al quinto anteriore ove si biforca , un ramo esterno andando dirit- to al callo omerale, l’altro alla base convergente verso l’origine della nervosità interna ; le nervosità e la sutura sono punteggiate; negl’ intervalli vi sono tre serie di lineette archeggiate impresse, le laterali delle quali riunendosi formano due delicati solchi ; for- nite di peluria lunga come quella elei torace , ma assai meno fol- ta. Pigidio rugoso e coperto di peluria. Mesosterno punteggiato e pelacciuto. Metasterno nel mezzo levigato e scanalato, con la sca- nalatura anteriormente assai angusta ; grossamente punteggiato ne’ lati. Anelli ventrali quasi lisci nel mezzo , con strie archeggiate impresse ne’ lati. Il color generale del corpo è verde-oscuro o bron- zino, quello della peluria fulvo o gialliccio ; le elitre anno ciascuna sette macchie bianchiccie o gialle, irregolari di forma , e diverse in grandezza , delle quali tre trasversali presso il margine esterno tra la sinuosità e 1’ angolo posteriore , equidistanti fra loro , due lungo la metà posteriore della nervosità interna, una sulla medesi- ma linea longitudinale poco al disotto del livello del callo poste- riore , ed una piccola tra le due nervosità al quinto anteriore. 11 maschio à il ventre solcato per lo lungo nel mezzo , men- tre è egualmente convesso nella femmina. Col. par. I. 4 26 COLEOTTERI Questa specie connine in tutto ii i\guo, invariabile pei caratteri essenzia- li , ci presenta due principali varietà. a) corpo più matto, con le macchie grandi a guisa di fasce interrotte , e con fina peluria di color gialliccio pallido. b) corpo più nitido, con le macchie più piccole, sovente ridotte in parte a grossi punti , di color bianco-gialliccio , e con peluria più ispida e più folta , soprattutto nel protorace, di color fulvo carico. Nella seconda delle due varietà, più che nella prima , alcune delle macchie van soggette a svanire , principalmente la interna posteriore prossima al callo, e quella di avanti intermedia alle due nervosità. Di raro si osserva qualche mac- chiolina al di là delle consuete. Scarabaeus hìrtellus. Lin. Syst. nat. p. 556 , n. 6g. Scarubaeus hirlus , Scop. Ent. Carn. p. 4 > n. 8. Cetonia Iurta , Fab. Syst. Eleut. II, p. i55, n. ioo. Petag.Spec.Ins.Cal. p.6. n.25. Oliv. Ent. VI , p. 52 , n. 63 , tav. VI, f. 36. — — — Cosi. Faun. di Asprom. 1. c. p. gg , n. 4* Gory e Perdi. Mon. Cet. p. 289, n. 1 74dav. 56, f.5. — — A.Cost.Cat.lc.n.6. Tropinota hirtella, Muls.Col. de Fr. Lam.p. 577, n. 2. Epicomctis flirta , Burm. Hand. Ili, p. 435 , n. 2. Trovasi comune in tutto il regno, dalla primavera fino a tutta la state. La varietà a è più comune ne’ contorni di Napoli , la varietà b V abbiamo dalle Calabrie e dagli Abruzzi. Osservazioni. Confrontando bene questa Cetonia con le due specie distin- te dal Mulsant , troviamo convenire esattamente con la Reyi per le nervosità dell’ elitre , di cui la esterna è più elevata ed anteriormente biforcuta , e per lo scutello i cui lati declivi generano un solco tra esso e 1’ elitre ; con la hìr- teìla per il numero e disposizione delle macchie. Noi pertanto, in attenzione di ulteriori ricerche , abhiam creduto ritenerla per questa ultima. C E T O N I I D E I 27 CATALOGO DE’ CETONIIDEI Nella nostra collezione entomologica del regno di napoli esistenti da servire di indice sistematico alla presente monografia . Gen. Cetonia , 111. . p. 5 Cetonia, p. d. . . 6 j i speciosissima , Scop. . ivi \fastuosa , Fab. 2 metallica , Fab. ... 7 3 ( afìinis , And. . . . . g \ cjiiercus , Bon. 4 incerta , A. Cost. . . .10 Tecinoa , A. Cost. . 12 / aurata , Lui. . . . .ivi l smaragda , Deg. 1 nobilis , Schr. 5 var. lucidula , Ziegl. j— violacea , HofFrn. / — valesiaca , Heer. { — castanea , A. Cost. Net oda A. Cost. . 14 /morio , Fab. . . .ivi g \f uliginosa , Scop. y — ■ var. 4-punctata , Fab. V — — 8-punctata , Fab. ( viridis , Fab. . . .16 ” ( ungarica , Herb. Gen. Aethiessa , Burm. . i8 ( squamosa , Lef. . . ivi 1 < atomaria , Dahl. ( — var.tenebrionis,Gor.Per. Gen. Oxythyréa , Muls. . 21 ( stictica , Lin. . . .ivi ( albo panciata , Deg. Gen. Tropinota , Muls. . 24 ( hirtella , Lin. . . .ivi \ flirta , Scop. 28 COLEOTTERI SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA XII S. Fig. 1. La Cetonia incerta ; A, un’elitra ingrandita per vederne con chiarezza la punteggiatura. Fig. 2. La varietà g della Cetonia aurata ; A, elitra della stessa come sopra. Fig. 3. La varietà / della Cetonia aurata. Fig. 4. La Cetonia viridis ; A, elitra della stessa. Fig. 5. La Aethiessa squamosa ; A, elitra della stessa. Fig. 6. Verielà della stessa Aethiessa squamosa. Fig. 7 a 16. II mesosterno con la origine de’piedi medii delle diverse specie no- strali : 7. speciosissima ; 8. affìnis; 9. incerta ; IO. metallica ; ! I. aurata ; 12. squamosa-, 13. morio-, 14. viridis; 15 . siictica ; 16. hirlella. CET0NI1DEI 20 Aggiunta al Genere TROPINOTA. Allorquando abbiam pubblicata la monografia de’ Cetoni idei che precede, noi non conoscevamo che una sola specie del genere Tropi- nota , quella che è comune in tutto il regno , ed ovvia nelle adia- cenze di Napoli. Noi la ritennimo per la hirlclla di Linneo : però nelle osservazioni finali ( pag. 20 ) non trasandammo fare avvertire, che volendosi ritenere la distinzione delle due specie notata dal sig. Mulsant , la nostra comune specie pei suoi essenziali caratte- ri meglio conveniva con la T. Rcyi. Nella primavera dello spi- rante anno pertanto ci veniva comunicata dal Dott. Giuseppe Carusi da Baselice, zelante amatore di Entomologia, un’altra Tropinota dalla comune di Napoli diversa, che noi medesimi raccogliemmo poscia in quelle contrade del Sanuio, ricche di entomati, nella state decorsa. In seguito di ciò abbiam potuto istituire il confronto fra le due specie? e convincerci che quella più comune in tutto il regno ed ovvia nelle adiacenze di Napoli, e che noi abbiam ritenuta per la hir Iella , è la Cetonia stata primamente descritta da Charpentier col nome di Ce- tonia crinita , e più tardi da Mulsant con quello di Tropinota Rcyi ; mentre la vera hirtella è quella che noi conosciamo per ora del San- nio soltanto , e che probabilmente si troverà in altre province del regno , non però presso Napoli. E comunque fosse stato indifferen- te applicare il nome Linneano all’ una od all’ altra delle due spe- cie , le cui differenze riposano sopra caratteri non presi in conside- razione dal naturalista svedese , la sua frase specifica della hirtella essendo applicabile ad entrambe ; nuiladimeno egli è debito atte- nersi alla interpretazione fattane da coloro , che primi sono stati a distinguer le due specie. Dalle quali considerazioni risulta , che alla specie da noi descritta fa uopo cambiare il nome e la sino- Col. par. 4 CETONIIDEI 30 minia , e più chiara rendere la frase diagnostica, perchè racchiuda in se il carattere distintivo essenziale. Laonde nella pagina 24 in luogo di = Tropinota pelacciuta ; Tropinota hirlella -= e della rispettiva frase che segue , è mestieri sostituire : 1. Tropinota crinita; Tropinota crinita . T. obscure aenea nitida, longe fulvo f ilosa, elytris flavo maculatis, nervis duobus elevatis, subparallelis, externo basi bif arcato. — Long. lin. 4-6: Iat. lin. 2 l?4-3. Cetonia crinita , Charp. Hor. Entom. p. 213. Tropinota Kepi, Muls. Col. de Fr. Lamell. p. 475, n.'l. Per la descrizione vedi quella già data nella pag. 25 *• così pure per T abitazione. Aggiungi: 2. Tropinota pelacciuta ; Tropinota hirtella . T. obscure aenea , subopaca , longe albido-fulvove filosa , elytris albido ma- culatis , nervis duobus elevatis subparallelis integris , tertioque externo fiume » rati postice abbreviato . — Lon. lin. 4-6 ; lat. lin. 2 1^3-3. Trovasi io varii luoghi del Sannio : frequente è soprattutto nelle adiacenze dì Baselice , ove non manca neppur Y altra specie affine qui sopra cennata. La sinonimia di questa specie è quella stata già riportata nel» la pagina 26- Osservazioni. Quantunque affinissime fossero le due indicate specie di Tropinota , nulladimeno un esame accurato ne fa scorgere chiaramente esser esse diverse. Però avendone già descritta una 5 crediamo superfluo ripetere minutamente la descrizione di ogni par- te per 1’ altra ; invece segneremo qui in un quadro le note più ca- ratteristiche di esse , dal quale sarà più facile rilevare comparati- vamente le loro differenze. CETONIIDEl 3i TrOPINOTA CRINITA TrOPINOTA HIRTELLA Scutello convesso nel mezzo , declive ne’lati, formandosi un sol- co fra questi ed il corrisponden- te margine dell’ elitre; liscio, con punti impressi agglomerati ne’lati della base , ed altri in serie pa- rallela a’ margini laterali prolun- gata appena fino alla metà deila lunghezza di questi. Elitre esternamente dalla sinuo- sità sottoomerale fino all’ angolo postero-esterno leggermente ristret- te ed inarcate ; il lembo rilevato continuato attenuandosi fino al- l’angolo suturale; nervosità in- terna mediocremente elevata nella metà anteriore , assai depressa nella posteriore ; la esterna assai più elevata , un poco sinuosa , presso la base biforcuta , il ra- mo esterno portandosi al callo omerale ; punteggiatura degl’ in- tervalli assai più profonda. Colore generalmente più splen- dente. Scutello quasi piano , non de- clive ne’ lati ; punti impressi qua- si tutti a ferro di cavallo, dispo- sti sopra una o due serie paral- lele a’ margini laterali , e prolun- gate fino a’ tre quarti o più del- la lunghezza di questi. Elitre esternamente dalla sinuo- sità sottoomerale fino all’angolo postero-esterno quasi parallele ; il lembo rilevato cancellato pres- so il detto angolo ; nervosità in- tèrna quasi egualmente rilevata in tutta la lunghezza ; la esterna ap- pena più elevata dell’ altra , an- teriormente continuata diritta fino alla base senza biforcarsi ; callo omerale prolungato posteriormen- te in rilievo per fino alla metà circa dell’elitra, contiguo ma non congiunto alla nervosità esterna ; punteggiatura degl’intervalli assai più superficiale. Colore piuttosto matto. In quanto al numero delle macchie troviamo tal variazione in ambedue le specie , da non potervi attaccare alcun valore specifico. Negl’ individui ben colorati avvertesi nel numero e disposizione delle macchie una piccola differenza tra la hirlella e la crinita , ma dessa è troppo fallace per poter servire di guida alla loro ricogni- 32 CETONIIDEi zione. Al che si aggiunge , che in ambedue una porzione delle macchie o tutte spessissimo mancano. Per la qual cosa abbiamo pre- ferito omettere del tutto tal carattere nel precedente quadro, meglio che indurre in equivoci. Dicasi lo stesso della peluria , la quale nell5 una come nell’ altra va soggetta a variare, essendo or più Di- meno folta e luDga, or più fulvo-gialliccia, or bianca-cenerina. 1 COLEOTTERI PENTAMERI Famiglia de5 TRICHIIDEI — TR1CHIIDEA . ( Gen. Trichius , Fab, — Trichiea , Borra. — V alguaires e Trichiaìres , Muls. ) Simili questi Coleotteri ai Cetoniidei sotto moltissimi punti di organizzazione , ne differiscono essenzialmente per le elitre, le quali lungi dall’essere esternamente smarginate , sono integre od anche dilatate , in modo da ricoprire per intero le parti che in quegli restano a scoperto; del pari che poco o non affatto vcngon sopra ad apparire gli scapolari. Sebbene le essenziali differenze tra i coleotteri di questa fa» miglia e di quella delle Cetonie riducansi alle qui sopra annunziate; pur nondimeno presentano essi un abito ben differente, nè cosi uniforme tra i diversi generi della famiglia stessa. Il corpo de’ Trichiidei è talvolta depresso, altre fiate alquanto convesso ; in molti superiormente nudo, sia matto, sia quasi spai» mato di vernice ; in altri è pelacciuto , ovvero coperto di minu- tissime scaglie. Il capo è inclinato , e terminato dal clipeo od ep] stoma di diversa figura. Il protorace è quasi esagonale o rifondato ne’ lati , in taluni con due carene rilevate sul dorso. Gli scapolari o restano del tutto invisibili al disopra, ovvero si scorgono appena innanti l’angolo esterno della base dell’ elitre. Lo scutello è sempre a scoperto, Col. par. 1. t 2 COLEOTTERI Il mesosterno non si avvanza mai in avanti al di là della base de’ piedi medii. I piedi posteriori sono in taluni molto tra loro distanti alla base. Le differenze sessuali esterne sono poco notabili , se si eccet- tui che in taluni le femmine anno una trivella lunga e robusta. Le elitre lasciano del pari che nelle Cetonie il pigidio sco- perto ; esternamente però , come si è detto , non sono smarginate, ricoprendo completamente i fianchi. Le larve vivono entro i tronchi di diversi alberi , ai quali esse possono arrecare del danno : ordinariamente però non sono in numero considerevole , da rendersi questo di qualche rilievo. Parecchie compiono tutte le loro metamorfosi nel corso di un anno. Benché assai piccola fosse questa famiglia, in rapporto a quella delle Cetonie, pure l’Europa ne possiede proporzionatamente un numero maggiore : poiché di sessanta , quante son circa le specie note, ne vivono in essa sei , diffuse per la maggior parte delle sue regioni, vale a dire il decimo; mentre à appena il venticinquesimo di quelle. Oltre le quali sei, ne à ancora due altre, limitate finora alla Siberia una ( Trichius succinctus ), ed alla Sicilia l’altra ( Gno~ rimus io punctatus ). Il nostro regno possiede tutte sei le specie piu ovvie di Europa ; delle quali cinque ne erano state registrate in scritti precedenti relativi alla nostra Entomologia; cioè: due da Vincenzo Petagna nello Specimen Insectorum ulterioris Calabriae ( il Valgus hemipterus ed il Trichius fasciatus ); una (Gnorimus va- riablis ) da Luigi Petagna, nella sua memoria sopra alcuni insetti del regno di Napoli, col nome di Trichius abbreviatus (i); e que- ste stesse , insieme all’ Osmoderma eremita ed all’ altra specie di Trichius, da noi nella memoria sopra i Lamellicorni del regno di Napoli, inserita nel voi. II degli Annali dell’Accademia degli A- spiranti Naturalisti. (1) Il Trichius ciriàis dello stesso autore non appartiene a questa famiglia, essendo YHo- pìia lepidola . TRICHIIDEI 3 Si possono dividere gl’insetti di questa famiglia in tre tribù , distinte pei caratteri seguenti. Galea delle mascelle . . . cornea. . [dentata , eretta , crassa . Euchirini Sdentata, rettilinea, gracile. Incini coriacea : piedi poste- riori alla base ^listanti lapprossimati . . . Valgini . Trichiini La prima tribù abbraccia poche specie tutte straniere all1 Eu- ropa. Delle altre tre tribù possiede questa i generi Osmoderma per la seconda, Vafgus per la terza, Trichius e Gnorimus per la quarta» Novembre 1852» A, Costile 4 COLEOTTERI Genere OSMODERMA ] Osmoderma ( i ) , Lep. e Scrr. Generis characteres essentiales. Maxillarum galea cor- nea , edentula , uncinata. Tibiae antìcae in utroque sexu externe tridentatae. Pedes postici basi appro cimati . Characteres naturales. Corpus dorso subdepressum , nudimi; cljpeo truncato ; pronoto bicarinato , scu medio canalicidato; scutello triangolari ; pygidio integro ; segmentis ventralibus inter se subae- qualibus. Pedes postici tarso tibia breviore. Osservazioni. Questo genere, così denominato da’ distinti entomologi che ne furono i fondatori, a causa del cattivo odore che essi emanano, e che per la spe- cie europea simiglia a que'lo del cuojo di russia , comprende poche specie, una delle quali abita 1’ Europa , ed è la più grande di questa famiglia che essa possiede. i , Osmoderma eremita ; Osmoderma eremita. O. niger vel nigro-castaneus , nilidus ; pronoto longitudinaliter canalieulafo; elyìris punctaio-ruguìosis ; dypeo antice magis rf , minus 9 » reflexo. — Long, lin. 13*16 : lat. lin. 6-7. Capo poco depresso, rilevato quasi angolarmente al di sopra, avanti gli occhi, a guisa di due orecchiette, con clipeo più largo anteriormente, quasi troncato in avanti, a margini anteriore e la- terali rilevati , assai notabilmente nel maschio , pochissimo nella femmina ; grossamente punteggiato , a punti ritondati ed ombeli- cati nel centro , più stivati nel clipeo, il quale sembra quasi rugo- so. Protorace più largo che lungo , con gli angoli posteriori spor- genti e smussati ; coperto di punti grossi ma discreti , con due risalti longitudinali mediani, paralleli, che nascono insensibilmente (1) Dalle greche voci oay.-<\ odor , odore , e cutis , cute. TR1CHI1DEI 5 da dietro , ed elevandosi man mano si terminano troncati un poco prima del margine anteriore , lasciando tra loro un largo solco , più sensibilmente nel maschio che nella femmina» Scuteìlo trian- golare , acuto all’ estremità , a lati un po flessuosi , punteggiato come il protorace. Elitre con callo omerale e posteriore ben rile- vati , a superficie rugosa , e sparse di punti grossi impressi negli intervalli delle rughe , con oscuro indizio di una nervosità che dal callo omerale va al posteriore, parallela al margine esterno. Pigi- dio trasversalmente solcato ed a superficie finissimamente rugosa , con una fossetta presso ciascun angolo ; nel resto assai levigato, eoa larghi punti irregolari poco profondamente impressi. Il color gene- rale del corpo è un nero hrunastro a riflesso bronzino, splendente» Scarabaeus eremita , Scop. Ent. Cara. p. 7, n. i5. — Linn. Syst. Nat. io.a ed. , p. 556 , n. 74* Cetonia eremita , Fab. Syst. Ent. p. 45» n. i5. — — — Oliv. Ent. VI, p. 58, n. xi, tav. Ili, fig. 17» Trichius eremita , Fab. Ent. Syst. II, p. 1x8, n. x. Melolontha eremita , Eerbst , Nat. Ili, p. 176, n. 327 , t. 2. f. o. Osmoderma eremita , Lepell.et Serv. Encycl. X, p. 702. — — G or y ePerch.Mon. des Cet.p. 75,11.1 .tav. i8,f. 1» — — Burm. Hand. Ili , p. 7 x 3 , 11. 1. — ■■ Muls. Col. de Fr. Lamell. p. 526, n. 1. - — — A. Cost. Ossèrv. sui Lamell. ( Annal. dell5 Ac- cad. degli Àspir. Nat. II , p. 28 ). — — Scarabaeus coriarius Degeer , Meni. IV , pag. 3oo , tav» xo , fig. 21. Trovasi nelle contrade piuttosto fredde del regno ; noi io ab- biamo dagli Abruzzi , ove è ancor raro. 6 COLEOTTERI Genere VALGO ; Valgus , Scriba. Generis characteres essentiales. Maxillarum galea co- riacea. Tibiae anticae 5- dentatele . Pedes postici basi dis/antes. Foemìna terebra cornea exerta. Characteres naturales. Corpus depressimi^ dorso squamulosum ; clypeo antico sinuato; pronoto dorso canaliculato ; saltello elongato , subtriangulari ; pygidio ìntegro , segmentoque dorsali penultimo de - ; segmentis idtimis duobus cent cali bus praecedentibus majori- bus , 5°^, 6° 2, altero majori. Pedes postici tarso tibia longiore. Osservazioni. Tra i caratteri singolari che distinguono questo genere dagli altri della famiglia, occupa senza dubbio il primo posto la trivella della femmi- na j cornea , lunga , quasi diritta , e dentellata ne’ margini presso l’ estremità , non osservandosi untai carattere in alcun altro genere di Lamellicorni, nè simile essendo per forma e struttura a quella di alcun altro coleottero. I piedi posteriori distanti tra loro alla base allontanano del pari i Valghi da tutti gli altri lamel- llcorni , avvicinandoli agli lsteridei tra Clavicorni. Poche specie se ne conoscono, delle quali una sola appartiene all’Europa. i . Valgo emittero ; Valgus hemipterus , V. pronoio costis (luabus mediis longitudinalibus, lunulaque utrinque devatis : niger, squamis albidis nigrisque variegatus. — Long.lin.3 1/2-4 1/2: lat. 1 3/4-2 1/4. Maschio. — * Capo breve , coperto di squame bianco-giallicce, che sulla fronte si elevano e formano un ciuffo trasversale ; cli- peo a lati convergenti , solcato per lo lungo nel mezzo , grossa- mente punteggiato , con rare e minutissime squamette. Protorace con due creste longitudinali mediane parallele , divergenti solo presso il margine posteriore , e due rilievi semilunari uno da cia- scun lato col convesso verso dentro ; coperto di squame più o meno erette , nere sulle parti rilevate , bianco-giallicce nelle infos- sate. Scutello nero, con squame in parte nere, in parte giallicce. Elitre assai corte , lasciando a scoperto il pigidio e P anello pre- cedente, anch’esso ben grande, ritorniate posteriormente, molto de- presse sul dorso , con cinque strie longitudinali ; nere , coperte « TRICHIIDEI 7 di squame nere nel campo , giallicce solo alla base , nel margine posteriore , e nel centro , ove formano una macchia irregolare tal- volta ritondata. Pigidio ed anello precedente neri, coperti di squa- me coricate ed embricate bianco-giallicce, con due macchie rifon- date formate da squame nere alla base del primo , e due fascetti di squame anche nere sulla parte media del margine posteriore del secondo : lembo posteriore del pigidio con una frangia di squa- me più allungate. JNegli angoli posteriori dell’ articolo precedente un punto calloso rilevato nudo, nero. Parte inferiore del corpo e piedi neri, coperti di squame coricate meno stivate bianco-giallic- ce. Tibie anteriori armate esternamente di cinque denti, de’ quali gli estremi ed il medio più lunghi. Tarsi posteriori notabilmente più lunghi della corrispondente tibia. La femmina à le squame eli un colore più oscuro , precisa- mente quelle del pigidio e dell’ anello precedente , le quali sono nere , ad eccezione di qualche piccola macchia , e di una striscia longitudinale media sul pigidio grigiastre. Questo terminato da una trivella lunga quanto la metà deir elitre, diritta, scanalata al di- sopra , acuta all’ apice , coi margini armati di acuti denti nella metà apicale. I tarsi posteriori son poco più lunghi della tibia. Scarabaeus hemipterus, Lin. Syst. Nat. p. 555, n. 63. Cetonia hemiptera , Oliv. Ent. VI, p. 65 , n. 8o, pi. g, fig. 83 fig.84* Trichius galli cus , Dej. Cat. 3.a ed. p. 107. Muls. Col. de Fr. Lamell. p. 53g , n. 2. Trichius abdominalìs , Dej. 1. c. Trichius fascìolatus , Gene, Atti della Fi. Accad. di Torino , toro. 3g, p. 199. Trichius succinctus , Fab. A. Cost. Lam. 1. c. p. 23, n. 2. Trovasi questa specie in varie contrade del regno fredde e montuose. Noi 1’ abbiamo raccolta sopra i monti del Matese e so- pra Montevergine, ne’ mesi di luglio ed agosto, sopra 1 fiori del Sambucns ebitìus . L'abbiamo egualmente dagli Abruzzi, ove d' or- dinario acquista dimensioni maggiori. 2. Tricbio fascialo ; Trichius fasciatus . T. pronolo fere aeque longo ac basi Iato , angulis posticis obiusis ; niger , fulvo liirtus , eìytris flavis , sutura aequali, limbo externo, fasciisque tribus antica sut urani attingente nigris ; pygidio maculis duabu's flavis ; 9 pronoto macula laterali alba. — Long. lin. 6-7 : lat. lin. 3-3 1/2. Variat -, pygidio et feminae pronoto irnmaculatis — fascia medio suluram at- tingente , vel cum postica conjuncta. Molto simiglia questa specie alla precedente per colorito e disposizione di fasce. Il carattere essenziale dal quale si deve ri- TRICHIIDEI 5 i conoscere riposa nella forma del protorace , clic in questa è lun- go quanto la sua larghezza alla base , rifondato ne’ lati , e con gli angoli posteriori ottusi ; cui può aggiungersi lo scutello meno al- lungato e quasi perfettamente semicircolare. In quanto ai colori, le differenze che soglionsi notare sono : che la fascia anteriore del- T elitre in questa specie copre la base delle stesse ed ordinaria- mente raggiunge la sutura , di rado essendo da questa staccata ; che il margine nero suturale è quasi di egual larghezza per tutta la lunghezza ; e che il ventre del maschio non offre mai mac- chie bianche. Osservazioni. La estensione delle fasce varia egualmenie in questo Triduo, precisamente della seconda , la quale talvolta raggiunge aneli’ essa la sutura , altre fiate in vece è brevissima , e seguita da un punto dello stesso suo color nero. Sì pure si anno, come nella precedente, individui ne’quali la seconda e la terza fascia sono tra loro congiunte per diramazioni di una di esse. Sccirahaeus fasciatus , Lin. Syst. Nat. p. 556, n. 71. Melolonlha fasciata , Herbst, Col. Ili, p. 1 29, t.27,f. io. Trichius fasciatasi bah. Ent. Syst. II, p. 4°> n” 1 Pet. Sp. Ins. Cai. p. 5 , n. 20. — Eurm. Handb. Ili , p, 761 , 11. 5, — — Muls. Col. de’ Fr. Larnell. p. 556, n, 1. A. Cost. Osserv. sui LameìL 1. c. p. 26 ,11. 1. Trichius succinctusf? ab. Syst. Eleut, II, p. i32, n. 5. — — Gor. e Perdi. Mon. Cct. p. 86, n. 4> lav* iOjfig-2. Sembra questa specie meno diffusa nel regno che la prece- dente : noi T abbiamo dagli Abruzzi soltanto. 12 COLEOTTERI Genere GNORIMO ; Gnorimus, Lep. c Serv. Generis characteres essentiales. Maxillarum galea co- riacea. Tibiae antìcae in utroquc sexu externe bi denta- tue ; mediae in maribus arcuatae , in focmìnis rectae. Pedes postici basi approximati. Characteres naturales. Corpus dorso minus depressimi , nu- dimi ; cljpeo antice sinuato vel emarginato , pronoto haud vel vix longitudinaliter subsulcato ; scutello subsemicirculari ; pjgidio apice fovea emarginato; segmentis duobus ultimis venlralibus prae- cedentibus longioribus , sexto quinto aequali vel ma j ori. Pedes po- stici tarso tibiae longitudine aequali vel longiore. Osservazioni. Ben distinti da’ Trichii sono gl’ insetti di questo genere , non solo pei caratteri essenziali superiormente riferiti , ma ancora per un abito ben diverso ; avendo questi il corpo meno depresso , proporzionalmente più largo e pressoché ovato, non mai coperto di peluria al disopra, in vece ornato di colorì talvolta metallici e più o meno splendenti. Due specie ne abbiamo nel regno di Napoli: la Sicilia ne possiede una terza chele è esclusiva. i . Gnorimo nobile ; Gnorimus nobilis. G. pronoto medio longitudinaliter anguste su/cato; scutello semicirculari, grosse punctato ; viridis , purpureo- aureove-micans ; pectore griseo hirto ; elylris ruga - losis pygidioque albogutlatis — Long. lin. 7; lat. lin. 4: Variat: elylris vel etiam pygidio immaculatis. Capo leggermente convesso, grossamente e fittamente punteg- giato , quasi rugoso verso la fronte, ove à una fossetta longitudi- nale impressa poco profonda ; clipeo quasi quadrato , leggermente smarginato in avanti , col lembo anteriore e i laterali rilevati , Panteriore più nel maschio che nella femmina. Protorace con gli angoli anteriori prolungati quasi a guisa di dente ottuso, alquan- to convesso , coperto di punti grossi e mediocremente stivati nel disco } confluenti e quasi a rughe ne’ lati , granelloso sui margini T RICHIIDEI 13 laterali , il cui lembo è rilevato e finissimamente crcnulato ; e con un solco longitudinale mediano , che successivamente can- cellasi pressoi margini anteriore e posteriore. Elitre col callo ome- rale ben pronunziato , e quasi egualmente ancora il posteriore , ri- tondate ciascuna isolatamente all’ estremità , rugose sul dorso , sa- grinate o guanulate presso i margini laterali , il cui lembo è rile- vato , con oscuro indizio di quattro lìnee longitudinali. Pigidio fi- namente rugoso, nel maschio quasi semicircolare, con una fos- setta leggiera longitudinale nel mezzo ; più breve , in triangolo cur- vilineo , e con la fossetta più profonda nella femmina. Petto pelao ciuto. Anelli ventrali grossamente punteggiati , P ultimo rugoso. Tibie medie nel maschio arcuate quasi a quarto di cerchio alla base , dilatate e rigonfiate verso P estremità ; diritte , e non rigon- fiate alP estremità nella femmina. Il colore delle parti superiori è un bel verde splendente a riflesso rameo , con le elitre ed il pi- gidio macchiati di bianco ; inferiormente coi piedi rameo , a ri- flesso or violetto or verdastro. Le macchie dell’ elitre e del pigidio variano pel numero e grandezza. Or- dinariamente sulle prime ve ne sono due più grandi obblique verso il margine esterno, l’una al terzo l’altra ai due terzi della lunghezza ; un’altra simile presso la sutura a’ tre quinti della lunghezza ; e due o tre altre più minute nel disco : sul secondo vi sono tre grandi macchie irregolari da ciascun lato disposte quasi trian- golarmente, e qualche altra assai piccola, una delle quali impare centrale. Negl’in- dividui così coloriti anche il protorace à un punto bianco su ciascun lato. Però tale macchiatura è soggetta a diminuire, e sovente alcune delle macchie svanisco- no successivamente ed armonicamente sull’ elitre e sul pigidio , le più piccole scomparendo e le più grandi impicciolendosi , in guisa che essendo quelle del pigidio le più grandi , trovami individui in cui scomparse del tutto sulle elitre, su questo solo osservansi tre o due macchie più piccole del consueto. Scarcibaeus nobìlis , Lin. Syst. Nat. p. 558, n. 81. Cetonia nobìlis , Fab. Syst. Ent. pag. 4-3 , n. 5. Qliv. Ent. VI, p. 5q, n. 72, tav. 3, f. io. Melolontha nobìlis , Herbst, Natur. Ili, p. i65 , n 124 , tav. 27 , f. 6. COLEOTTERI 14 Trìchìus nobili s , Fab. Ent. Syst. II, p. 119, n. 2. Gnorimus nobilìs , Lep. Serv. Encycl. X , p. 702. — — ■ Gor. e Perch. Mon. p. 100 , tav. 12, fig. 4* — • — Muls. Col. de Fr. Lamell, p. 532 , n. 2. Burnì. Handb. Ili, p. 763 , 11. 1 . - — — A. Cos. Osser. sui Lamell. 1. c. p. 23. Aleurostictus nobili s , Kirby. — Steph. Man. of brit. beetì. p. 170 , n. i354* Sccirabaeus auratus , Roes. Ins. Belust. II, p. 18-21, t. 3 , fìg. i-5. Scarabaeus virìdulus , Degeer , Mera. IV, p. 297, n. 26. È questa la specie più diffusa in Europa , di cui ama i luoghi piuttosto freddi. Noi 1’ abbiam raccolta abbondante negli Abruz- zi ; precisamente nelle vallale della Majella , sopra i fiori , preci- samente di piante ombrellifere, 2. Gnorimo variabile ; Gnorimus variabilìs. G. pronolo obsolete longitudinalìter ned io silicato , s cut elio curvilinee -trian- gulari , basi grosse punctato , post ice lacci : fusco-niger nitidus , elytris rugalo - sis , pigidioque flavo albidove guttatis,— Long. lin. 9 : lat. lin. 5. Variai: pygidio vel corpore toto immaculato. Più grande del precedente, e tutto d’un color nero-brunastro, mediocremente lucente , con un punto presso gli angoli laterali ecl un’altro negli angoli posteriori del protorace, e cinque nel campo dell’ elitre di un color giallo : di questi , quattro principali dispo- sti quasi a rombo, ed uno più piccolo sul margine esterno al quar- to anteriore della lunghezza; tre macchie gialle da ciascnn lato del pigidio, disposte triangolarmente. Il capo è coperto di grossi punti irregolari impressi, aventi un punto elevato nel centro; finamente rugoso verso la fronte e la posterior parte del clipeo , con punti T lì I C H II DEI 15 grossi e meno stivati nella parte anteriore di questo. Il protorace presenta appena le tracce di un solco longitudinale mediano , da ciascun lato del quale scorgesi 1’ indizio d’ una depressione dietro la metà della lunghezza ; coperto di punti irregolari , molti dei quali aventi un punto elevato nel centro ; finamente rugoso nei lati. Lo scutello più largo alla base che lungo , in forma di trian- golo a Iati curvilinei , con grossi punti nella metà anteriore , liscio nella posteriore. Elitre rugose e punteggiate , con traccia di linee longitudinali ; e talvolta ancora di una nervosità. Anelli ventrali punteggiati e trasversalmente rugosi. Le macchie in questa specie vanno del pari soggette a scomparire, comin- ciando da quelle del pigidio, le quali spesso mancano del tutto. Ad una varietà priva affatto di macchie deve riferirsi il Trichius abbreviatus di L. Petagna. Scarabaeus variabilis , Liti. Syst» Nat. p. 558, n. 79. Cetonia variabilis , Oliv. Ent. VI , p. 60, n. 7 3 , tav. 4» 27- Trichius variabilis, Latr. Hist. de Ins. X,p. 28, n. 3. Gnorimus variabili s , Lep. Serv. Encych X , p. 708. — Muls. Col. de Fr. Lamell. p. 829, n. 1. — — Burnì. Handb. Ili, p. 765, n. 3. Aleurostictus variabilis , Curi. Brit. Ent. p. 286. Trichius S-punctatus , Fab. Ent. Syst. II. p. 1 19, n. 3. Gnorimus 8-punctatus , Gor. e Perdi. Mon. Cet. p. ioi , n. 2 , lav. 12 , fig. 5. Trichius abbreviatus, L. Pet., Ins. del Reg. di Nap. ( Alti della R. Accad. delle scienze, I, p. 33, tav. II, fìg. 4)- Più raro del nobile è questo Gnorimo , e si estende a regio- ni meno fredde , avendolo raccolto sopra la collina de’ Camaldolì presso Napoli. Il sig. Petagna lo ebbe dalle paludi delle vicinan- ze di Fondi. 16 COLEOTTERI Della specie di Gnorimo propria della Sicilia ecco una breve descrizione, tratta dagli autori , non conoscendola in natura. Gnorimo a dieci punti ; Gnorimus 10 -punctatus. G. niger nitidus , albido-variegatus , elytrts fuh'is vel tr urico concolorìbus , opaciSg guttis 5-12 albis. — Long, lin 8-9 g e 9- Gnorimus 10 -punctatus * Helfer , Ann. de la Soc. Ent. de Fr. Il, p- 495, tav. 17 B, fig. 12. —■ — Germ. Zeilschr. II. p. 416, n. 2. — — Burm. Handb. Ili , p. 766 , n. 4. Un poco più piccolo del G. variabili , di un nero più brillante ; col capo e protorace fittamente e grossolanamente punteggiati ; il secondo variegato di bianco-gialliccio entro i margini laterali , e con sei macchie bianchicce , due marginali , e quattro medie posteriori. Lo scutello nero. L’ elitre matte , nere o fulve chiare, con due serie di punti impressi , oltre altri punti sparsi fra mezzo ; con sei a dodici macchie di color gialliccio sporco , disposte presso a poco come nel varìabilis ; più , due presso Io scutello. Trovato nelle vallee delle montagne nella estremità settentrionale della Si- cilia , dal sig. Grohmann. . .* : ' .. , - T i vV/’j ' . ... CATALOGO DE’ TRICHIIDEI Nella nostra collezione entomologica del regno di napoli esìstenti; Da servire di indice sistematico alla presente monografia . Gen.OsMODERMA, Lep. Serv. 4 , S eremita, Scop. . . . ivi I coriarius , Degeer. Gen. Valgus , Scriba . « 5 ( hemipterus , Lin. . . ivi i < variegatus , Scop. ( scfuammulatus , Muli. Gen. Trichius , Fab, . . 8 jf, zonatus , Germ. . . ivi j j gallìcus , Dej . J abdominalis , Dej » v fasciolatus , Gen. C fasciatus , Lin. . - io \ succinctus , Fab. Gen. Gnorimus, Lep. Serv. 1 2 ( nobilis , Lin. . - . ivi 1 ì auratus , Roes. { viridulus , Degeer. ( variabilis , Lin. . . i4 2 < 8 -punctatus , Fab. { abbreviata , L. Pet. I COLEOTTERI PENTAMEKI Famiglia de’ LUCANI DEI — LUCA ISIDE A. ( Gen. Lucanus , liinn. — Lucanides , Latr. — Lacanidae , M. Leay, Burnì. — Lucaniens 9 Muls. ). I Lucanidci formano non solo una famiglia ben distin- ta di Lamellicorni , ma insieme ad un’altro solo genere (i) costituiscono una sezione particolare , contrassegnata col nome di Prioccri o Serrìcorni da Dumeril , e di Pcttinicorni da Laporte , per la particolar disposizione die prendono gli ar- ticoli costituenti la clava delle antenne , i quali si prolun- gano dal lato interno perpendicolarmente ali’ asse , come i denti d’ un pettine. Le mandibole ordinariamente sono assai robuste , molto sporgenti all’ innanzi, e quasi sempre diverse ne’ due sessi , prive di un dente basilare detto molare , che è caratteristico de’ PassalideL Il corpo di questi Coleotteri è ordinariamente oblongo e de* presso , in pochi convesso, in taluno soltanto cilindraceo. Il capo per lo più inerme , in qualche specie nondimeno sormontato da corno. Le mandibole , pochissimi eccettuati , sono ben grandi o grandissime, assai più ne’ maschi che nelle femmine, sporgenti in avanti , dentate nel margine interno, prive però di un dente par- ticolare posto alla base , detto dente molare , del quale sono ar- mate quelle de’ Passali. Le mascelle sono internamente membra- nose , e cigliate. Le antenne sono d1 ordinario piegate a gomito dopo il primo articolo, che è gracile ed il più lungo di tutti: la dava o pettine si forma dagli ultimi quattro, sei o sette articoli. Lo scutello ò apparente. L’elitre coprono perfettamente il pigidie. (ì) Il g. Passa!us , straniero all’ turopa , else solo cosliSuisce la famiglia dei Passalidei, Col. par. l.a l 16 COLEOTTERI Della specie di Gnorimo propria della Sicilia ecco una breve descrizione» tratta dagli autori , non conoscendola in natura. Gnorimo a dieci punti ; Gnorimus IO -punctatus. G. niger nitidus , albido-variegatus , eìytrts fuh’is vel tr urico concoloribus , opaciSf, gutlis 5-12 albis. — Long. Sin 8-9 g e 9- Gnorimus 10 -punctatus , Helfer , Ann. de la Soc. Ent. de Fr. Il, p 495, tav. 17 B , fig. 12. — -Germ. Zeilschr. 11. p. 416, n. 2. — > — Burm. Handb. ili, p. 766, n. 4. Un poco più piccolo del G. variabilis , di un nero più brillante ; col capo e protorace fittamente e grossolanamente punteggiali ; il secondo variegato di bianco-gialliccio entro i margini laterali , e con sei macchie bianchicce , due marginali , e quattro medie posteriori. Lo scutello nero. L’ elitre matte , nere o fulve chiare, con due serie di punti impressi , oltre altri punti sparsi fra mezzo ; con sei a dodici macchie di color gialliccio sporco , disposte presso a poco come nel variabilis ; più , due presso lo scutello. Trovato nelle vallee delle montagne nella estremità settentrionale della Si- cilia , dal sig. Grohmann. ■ - CATALOGO DE’ TRICHIIDEI , J , • r; ... f li . , ; ... ■ -Vi v.v: •aVVA A Nella nostra collezione entomologica del regno di napoli esistenti ; Da servire di indice sistematico alla presente monografia. Gen.OsMODERMA, Lep. Serv. 4 4 eremita , Scop. . . . ivi | coriarius , Degeer. Gen. Yalgus , Scriba . . 5 C bemipterus , Lin. . . ivi < variegati is , Scop. ( squammulatus , Muli. Gerì. Trichius , Fab, . . 8 / zonatus , Germ. , . ivi 1 gcdlicus , Dej. ) abdominalis , Dej. \ fasciolatus , Gen. 0 « j fasciatus , Lin. • IO 2 < jj succinctus , Fab. Gen. Gnorimus, Lep. Serv. 12 < ( nobilis , Lin. . ivi 1 < auratus , Roes. \ viridulus , Degeer. f variabilis , Lin. • ■ *4 2 ■ \ & -punctatus , Fab. ( abbreviata , L. Pet. 1 COLEOTTERI PENTAMERI Famiglia de’ LUCANIDEI — LUCAmDEA. { Gen. Lucanus , Linn. — Lucanides , Latr. — Lac anici de , M. Leay, Burnì. — Lucanicns , Mais. ). I Lucawidei formano non solo una famiglia ben distili- ia di Lamellicorni , ma insieme ad un’altro solo genere (i) costituiscono una sezione particolare , contrassegnata col nome di j Vrioccri o Serricorni da Dumeril , e di Pettini corni da Laporte , per la particolar disposizione che prendono gli ar- ticoli costituenti la clava delle antenne , i quali si prolun- gano dal lato interno perpendicolarmente all’ asse , come i denti d’ un pettine. Le mandibole ordinariamente sono assai robuste , molto sporgenti all’ innanzi, e quasi sempre diverse ne’ due sessi , prive di un dente basilare detto molare , che è caratteristico de’ Passalidei, Il corpo di questi Coleotteri è ordinariamente oblongo e de* presso , in pochi convesso, in taluno soltanto cilindraceo. Il capo per lo più inerme , in qualche specie nondimeno sormontato da corno. Le mandibole , pochissimi eccettuati , sono ben grandi o grandissime, assai più ne’ maschi che nelle femmine, sporgenti in avanti , dentate nel margine interno, prive però di un dente par- ticolare posto alla base , detto dente molare , del quale sono ar- mate quelle de’ Passali. Le mascelle sono internamente membra- nose , e cigliate. Le antenne sono d’ ordinario piegate a gomito dopo il primo articolo, che è gracile ed il più lungo di tutti: la clava o pettine si forma dagli ultimi quattro, sei o sette articoli. Lo scutello è apparente. L’elitre coprono perfettamente il pigidie. 0) Il g. Passelus , straniero all’ europa , eie solo cosliiuisce la famiglia dei Passalidei. Col. par. l.a 1 Metasterno 2 COLEOTTERI Le larve vivono nell’interno de’ tronchi di alberi, preferen- do quelli già morti o marciti , e soprattutto di querce o di faggi. Non è raro pertanto che attacchino i sani , della cui morte ren- donsi causa. Per la qual cosa entrano essi tra gl1 insetti no- civi alle foreste ed ai boschi. La vita delle larve dura parecchi anni. Nello stato d’insetti perfetti trovansi per lo più vagare nei boschi , nelle adiacenze degli alberi stessi ove àn vissuto nella prima età ; ovvero aggramponati a’tronchi medesimi degli alberi, o ricoverati sotto le loro cortecce , o dentro gli avanzi marciti. La parte maggiore delle specie di questa famiglia è stranie- ra all* europa ; e tra esse ve ne à delle assai bizzarre per straordi- naria lunghezza delle mandibole del maschio , e delle molto ele- ganti per splendore metallico delle loro tinte. L’ europa ne conta appena nove specie , fra le quali trovasi uno de* più grandi Coleotteri che essa possiede. Il nostro regno ce ne à offerte quattro soltanto, delle quali tre trovansi registrate dagli scrittori patrii a noi preceduti , ben- ché una mal definita ; e tutte quattro nel nostro catalogo de’ La- mellicorni del regno. Dividonsi i Lucanidei da Burmeister in sette famiglie, cioè: Sinodendridae , Aesalidae , Syndesidae , Chiasognathidae , Lu~ canidae genuini , Lamprimidae e Figulidae . Tralasciando quelle che abbracciano òpecio tutte straniere all’ europa , le tre che ànno in questa rappresentanti possono distinguersi dai seguenti caratteri: ■' ■ ■ . -r , ■; : .. i; ! • 1 I corpo depresso : capo inerme : mandibole molto ooaieiuo , junuauuo i.ou sporgenti LuCANINl. questo una fascia di se-( corpo cilindrico, capo parazione tra i piedi mediijcornigero: mandibole non (apparenti allo esterno . Sinodendrini. I avanzato solo tra la origine de’ piedi medii : corpo convesso . ... Esàlini. Della prima di dette tribù 1* europa possiede i generi Luca, nus } Dorcus 3 Platjcerus e Ceruchus ; della seconda il genere Si- LUCANIDEI 3 nodendron , unico finora della tribù; della terza il genere Aesalus . Le specie nostrali finora a noi note riferisconsi ai generi Luca - nus , Dorcus , Platjcerus e Sinodendron, Napoli , OlluLre 1853. A. Costa. Genere LUCANO ; Lucanus , Scop. Generis characteres essentiales. Oculi exlerne ab or - bìlac asserulo per dimidium anticum amplexi . Antenna- rum clava (j-phylla. Mandibulac validae , porrectae , ac tibiae anticae longitudine et forma in sexubus di - versa e. Characteres naturales. Corpus magnum , oblongum , depres- sum. Mandibulae validissimae , irctns denlatae , maximae , prue - sertim in maribus. Labrum cw/72 cljpeo connatura , et vix ab eo distinctum. Palpi maxillares elongali. Ligula paraglussis duabus elongatis , setosis. Tibiae anticae longiores et graciliores /«.y,Pct.Ins.Cal.p. 1 ,n. 1 .(escl.syn.). Erartlirius (1) fc/raoJo/2,A.Cost.Cat.l.c.p.23,n.i. Lucanus cervus fera, et I^.capraj Cost.Faun. di Asp. (Atti della ll.Accad.d, scìen.IV,p.83 e8y,n. 1 e 2.) Specie abbondante in tutte le regioni boschive del regno. Nelle adiacenze di Napoli essa trovasi non rara nelle selve de’Ca- maldoli , di S. Rocco , ec. Osservazioni. Burmeister cita l’ Ihxaphyllus Pontbrianti Mais, qual sino- nimo di questa spezie : però , se la descrizione e la figura datene dall’ autore sono esatte , come quelle delle altre , e se l’ individuo avuto presente non è anomalo , esso differisce notabilmente dal barbarossa per le mandibole (^) armate soltanto di un dente , posto sulla metà del margine interno , lisce nel resto ; pel protorace a lati quasi paralleli, troncato in linea retta alla base , e con gli angoli non sporgenti a guisa di denti. (I) Per errore in luogo di He zapi;. Il us. LUCANIDEI 1 Genere DORCO ; JDorcus (i) , M. Leay. Generis characteres essentiales. Oculi externe ab orbi - tae asserulo per tot am fere longitudincm amplexi . An- tennarum clava l^-phylla. Mandibulae valhlae porr cc tae, in sexubus vix diversae . Tibiae anticae in sexubus con - formes. Characterés naturales. Corpus mediocre , oblongum , lateri- bus saepius subparallelis , depressimi. Mandibulae valida e , capite breviores , maribus paulo major es, intus uni ve l bidentatae. La- brum transversum g , sub se mie ir ciliare 9. Tibiae anticae extus multidentatae , dentibus ultimis duobus majoribus basi contiguis ; mediae et posticae extus unispinosae. Le specie di questo genere sono di statura ordinariamente più piccola che quelle del precedente , dal quale sono ben distinte per li caratteri superior- mente indicati. Ne abbiamo una sola specie f comune a quasi tutta 1’ europa. i . Dorco parallelepipedo ; Dorcus parallelepipedus . D. oblongus , lateribus subparallelis ; niger , subnitidus g, niiìdior 9> rapi- te pronotoque subtilius fortius et crebrius 9 punctatis ; elyirìs creberrime pun- ctatis ; mandibulis unidentatis ; 9 fronte bituberculata . — Long. lin. 8-12: lat. lin. 3 1/4-4 1/4. Variai: £ pronuto lurmlis duobus discoidalibus imprcssis. Maschio . Tutto di color nero; superiormente poco splendente, precisamente nel capo e protorace; splendente inferiormente. Capo grande , molto più largo che lungo , sparso di punti finissimi impressi , poco stivati. Mandibole lunghe poco meno del capo , con due denti internamente , l’uno superiore più grosso diretto in sopra ed in dentro ; 1’ altro inferiore più piccolo. Protorace largo quasi il doppio della lunghezza , leggermente ristretto d’ avanti in dietro , con gli angoli anteriori avanzati e rifondati , posteri- ormente troncato per diritto nel mezzo , obbliquamente ne’ due (1) Dalla greca voce i«s , capra selvatica. COLEOTTERI lati; coperto di punti impressi ben distinti e stivati ne’ lati , qua- si impercettibili nel disco ; nell’ anterior parte di questo si os- servano assai spesso nel mezzo due impressioni lunulari , che si guardano per la convessi là. Elitre coperte di punti impressi assai stivati; quasi tondi ne’ lati, più allungati nella parte interna, se- parati da intervalli lisci costituenti una spezie di reticolo : la sutura fiancheggiata da una stria , ben distinta presso la base , cancellata posteriormente. Parti inferiori punteggiate; metasterno con delicato solco longitudinale mediano. Tibie anteriori guarnite sul margine esterno di una decina di denti, di cui gli ultimi due assai più grandi. Quattro primi articoli dei tarsi inferiormente guarniti d’ un fascetto di peli fulvi. Femmina. Corpo superiormente più splendente. Capo proporzio- natamente più piccolo, coperto di punti più grossi e più stivati , spesso confluenti ; con due piccoli tubercoli rilevati nel mezzo del disco. Mandibole più corte, e coi denti assai piu piccoli. Pro- torace leggermente convesso , più profondamente punteggiato, pre- cisamente nel disco. Le tibie medie e posteriori presentano talvolta , or questa or quella , una o due altre spine minutissime al disopra della ordinaria, e spesso tale eccedenza à luogo nella tibia di un lato soltanto. Lucanus parallelepìpcdiis, IÀn. Sy — - Pet.Spec.Ins.Cal.p.i,ri.2, ■ — Oliv.Entom.I. i ,n. 1 1 ,tav.IV,f.g. — Costa, Faun. di Aspr.l.c.p.87,11.3. Platycerus parallelepipedus,hdLtr.ì[is.nsLX.X.,^.2Ì2ìn‘ 1 • Dorcus parallekpipedus ,M..hediy , Hot .ILnìl,]). 1 1 1 , antenna. Col. par. 1. 2 COLEOTTERI 10 go , appena più ristretto negli angoli anteriori che ne’ posteriori : questi tagliati ad angolo retto ; ne’ lati dilatato quasi angolarmen- te ai due terzi , con orlo rilevato assai sensibile , e quasi crenu- iato ; dorso leggermente convesso , fittamente punteggiato. Scu- tello parcamente punteggiato. Elitre coperte di punti impressi as- sai stivati e disposti quasi in serie regolari , che talvolta lasciano quasi intravedere delle strie longitudinali , una delle quali sutu- rale è sempre ben distinta. Tibie anteriori esternamente guarnite di otto a dieci dentelli , di cui gli ultimi due maggiori. Femmina. Capo men largo , e più fittamente punteggiato. Mandibole lunghe appena metà del capo , con due soli denti. Protorace negli angoli anteriori distintamente più stretto che ne’ posteriori. Varia questa specie moltissimo nel colore , trovandosi Idù , blu-violaceo , violaceo, verde-bronzino , verde oscuro; i piedi son neri, e più raramente rossi. Burmeister ritiene questo secondo colore de'piedi come caratteristico della femmina, avendoli secondo lui neri il maschio soltanto. Noi riteniamo con Mulsant gl’in- dividui a piedi rossi qual varietà distinta , mentre del tipo possediamo ambe- due i sessi con piedi del colore stesso del corpo o neri. Scarabaeus caraboìdes , Lino. Fn.Succ.p. 140,11.407- Lucanus caraboides , Oli v. Entom.1, 1 ,n. i4>tav.U,f.2. Platycerus ra/’flf^.,Latr.Gen.Crast.II,p. i34,n.2,obs. — Muls.Col.deFr.Lamell.p. 594,11. 1 . «— - A.Cost.Cat.l.c.p.23,ii. i. — Burm.Hand. V,p.4o5,n. 1 . varietas — pedibus nifis. Lucanus n^&y,Herbs.Nat.III,p.3i 1 jtav.34,f.8. Platycerus rujipes, Latr.l.c.obs. Specie piuttosto rara nel regno. Abita i boschi delle contra- de fredde e montuose. Noi l1 abbiamo degli Abruzzi. Probabil- mente vive del pari nelle Calabrie, tUCABIDEI 11 Genere SINODENDRO ; Sjnodendroa t (i) , Ilelw. Generis characteres ESSENTiALES.Mandibulae parvae , hauti cxerlae , clypeum vix supcrantcs . Antennae /wt/c/ fractae , clava triphylla. Characteres naturales. Corpus oblongum , convexum , cylindri- cum 5 capite cornigero. Prosternimi ant 'ice dilatatimi .postice angusta- iw/w,/a/wmflre.Mandibulae edentulae , vel levitar interne denticulalae . i. Sinodendro cilindrico ; Sinotlcndron cylindricum. S. supra nigrum nitidum , punctatum, elylris cicalricoso-punctatis, punclis subseriatis , sulco suturali impresso: capite corna recurvo postice utrinque fulvo barbato £, tuberculifero pronoto reiuso, in margine arene an/icae sinualo-dentato £ , convexo et antice biimpresso 9- — Long. lin. 5 1/4-6 : lat. lin. 2 1/3-2 1/2. Tutto di color nero lucido uniforme superiormente , bruno nerastro nelle parti inferiori e nei piedi. Maschio. Capo punteggiato, anteriormente sormontato da un corno lungo una volta e mezzo il capo stesso , leggermente ar- cuato , ritondato all1 estremità , posteriormente ne1 margini dentel- lato , e barbato di ruvidi peli fulvi. Protorace più largo del ca- po, quasi tanto largo che lungo ; angoli anteriori avanzati a gui- sa di denti ottusi ; dorso troncato obbliquamente in avanti ; il margine superiore della troncatura con orlo sporgente , sinuoso , e prolungato in tre denti , uno medio più lungo e troncato , due altri laterali più piccoli : superficie nel dorso liscia , con scarsi e profondi punti impressi ; i lati incavati , coperti di piccole im- pressioni circolari aventi un punto elevato nel centro ; l1 aja de- clive anteriore sparsa di simili impressioni più o meno ravvicinate, che lasciano la parte media longitudinale liscia. Elitre profonda- mente punteggiate , a punti grossi e quasi rotondi disposti in sene pressoché regolari , in modo da risultarne una decina di strie non (1) Dalle greche voci n*11* — - 01iv.Entom.I.3,n.54,tav.IX,f.«,^,c\ — Cost.Faun.di Aspr.l.c.p.87,11.3. Sinodendron cylindricum , Fab . Sy st . Eleut .II , p . 3 7 6 . — Muls.Col.di Fr.Lamell.p.601 ,11. 1 . — A.Cost.Cat.l.c.p.23,n. 1. — Osserv. sopra TEntom. del Matese, Alti dcll’Accad. degli Aspir.Natur. Ili, p.91. — Burm.Handb.V,p.32o. Trovasi ne’ luoghi freddi e montagnosi , ne’ boschi di faggi in preferenza , entro i cui tronchi marciti vive la larva. Il Prof. Costa lo à raccolto nell’ Aspromonte , noi negli Abruzzi e nel Matese. Generalmente è poco comune. CATALOGO DE’ LUCANIDEI nella nostra collezione entomologica del regno di napoli esistenti da servire di indice sistematico alla presente monografia. Gcn. Lucanus pag. 3 llexaphyllus , Muls. ^ barbarossa , Fab. .... 4 l tetraodon , Thunb. Gen. Dorcus , M.-Leay. . . 7 \ parallelepipedus , Lin, . ivi i bituberculatus, IVl.Leay 9. Gen. Platycerus , Geof. pag. 9 $ caraboides , Lin. .... ivi ( — var. rufipes, Herbst. Gen. Sinodendron, Hehv. . . 11 cylindricum , Lin ivi COLEOTTERI ETEROMERI Famiglia de’ MORDELLIDEI — MORDELLIDEA . ( Mordellonae , Latr. Mordellidae , Leach, Steph. ). Il corpo allungato, alto , compresso ne’ lati, più o me- no inarcato per lo lungo nel dorso , con capo non incassa- to nel protorace , ma attaccato al medesimo per una spezie di collo ; le mascelle prive di unghietla ; le antenne com- poste di undici articoli , semplici od a ventaglio , non mai però foglietlate ; il penultimo articolo de’ tarsi , posteriori per lo meno , intero fanno distinguere i Mordellidei dagli altri Coleotteri Eteromeri. Fra tutti gl' indicati caratteri l’ abito del corpo rende questi insetti facilmente riconoscibili. Esso è ordinariamente allungato , compresso ne'lati , inarcato per lo lungo sul dorso, in taluni quasi cuneiforme. Il capo, compresso d’ avanti in dietro, cordiforme o triangolare , resta per lo più verticale, un poco meno elevato che il protorace , cui aderisce per una spezie di brevissimo collo. Il protorace è trapezoidale, più o meno elevato d’ avanti in dietro. Lo scutello è in taluni ricoperto da un prolungamento del proto- race : in altri è piccolissimo. L’elitre ordinariamente poco dure , ed in uno degeneri ridotte a rudimenti simili a scaglie lasciando le ali a scoperto. L’addome è in molti prolungato in punta acuta o cuneiforme. Le antenne sono semplici e filiformi in taluni; in altri una porzione di articoli manda un prolungamento filiforme più o meli lungo in modo da rappresentare un ventaglio, ovvero un piccolo pennacchio. I piedi sono piuttosto gracili, l’ultimo articolo di tutti i tarsi, od al- meno de’ due posteriori soltanto , è intero, non diviso in due lobi. Nello stato di larva , quelli almeno di cui le larve cono- scolisi, vivono nelle radici delle piante. Una sola specie si à che nella prima età vive ne1 nidi di vespe. Gl’ insetti perfetti abi- to/. pari. 1. 1 COLEOTTERI tano sopra le piante, precisamente sopra i fiori , ove spesso le piccole specie si aggruppano in numero considerabile di individui. Le specie europee sono tutte di piccola o piccolissima statu- ra : fuori europa ne vivono specie di statura assai maggiore. Nelle opere patrie troviamo menzionate due sole specie di questa famiglia , la Mordella flabellata dal Cirillo, e la Morde Ila aculeata sì dal Petagna fra gl’insetti calabri, che dal Prof. Costa nella Fauna di Aspromonte. Pertanto noi conosciamo ora del regno più che venti specie di Mordellidei , delle quali il nu- mero maggiore trovasi frequente in quasi tutto il regno : due ( Mjoclites subclipterus , ed Emenadia bipunctata ) sono esclusi- vamente meridionali , e trovale finora nella sola Terra d' Otran- to. La Sicilia possiede ancor qualche specie esclusiva. Si possono i Mordellidei dividere in tre tribù, facili ad esser riconosciute da’ caratteri seguenti. Elitre rudimentali, squa- miformi : ali a scoperto . Mioditini Elitre di grandezza or- dinaria , ricoprenti in gran parte le ali Ripiforini Antenne semplici , o soltanto a sega ne’ maschi. Mordellini Antenne a ventaglio , per lo meno ne’ maschi . La prima di dette tribù comprende il solo genere Mjodites , di cui vi à una specie propria del mezzogiorno di europa. Della seconda 1’ europa possiede i generi Rhipiphorus ed Emenadia , de’ quali noi abbiamo 1’ ultimo soltanto. Della terza vi anno i generi Mordella ed Anaspis che abbracciano tutte le piccole spe- cie comuni in europa , ed ai quali noi abbiam dovuto aggiun- gerne altri due, Tomoxia , e Plesianaspis . Le ambiguità che tuttavia regnano nella diagnosi di molte specie , e la penuria che vi à di buone immagini di esse nelle opere Entomologiche , ci à indotti a quasi tutte figurar le nostrali con quella accuratezza che sempre procuriamo adoperare. Esse si trovano effigiate in quattro tavole ( XIX a XII). Napoli, Ottobre 1853 A. Costa. MORDELLIDEI o Genere MIODITE ; Myodites (i) , Lalr. Generis characteres essentiales. Antemiae breves , fla- belli formes , utroque latere $ , altero tantum 9. Elylra brevissima , fornicata , squama formia. Alae ampi ac. Characteres naturales. Caput inflexum , dorso rotundatum ; pronotum convexum ; abdomen depressimi , lateribus elevatimi , apice incurvatimi , m f emina terebra brevi lata terminatum. Au- tennae articulis iribus primis simplicibus , septem sequentibus utro- que latere $ , altero tantum ramimi filiformem emittentibus , ultimo elongato precedentium ramis simile . Unguiculi tarsorum infra dentato-pectinati , integri. Genere assai singolare , soprattutto per l’ elitre ridotte a due piccole squa- me , che ricoprono appena la base delle ali , le quali sono invece larghe , ed assai più lunghe del corpo. In quanto alle antenne troviamo una discrepanza tra i caratteri assegnati a tal genere dal Conte di Castelnau e da noi. Egli dice i primi quattro articoli semplici e gli altri ramosi. Noi in tutti gl’ individui che abbiamo sott’ occhio troviamo i tre primi semplici , i sette seguenti biramosi ne’ maschi, uniramosi nella femmina, Tultimo allungato per modo da simigliare ad un ramo degli articoli precedenti , però semplice in ambedue i sessi. Si anno già tre specie di questo genere , due americane » 1’ altra del mez- zo-giorno di europa , che è la seguente. i. Miodite suddiltcro ; Myodites subdipterus . Tav. XIX , fig. i e 2. M. niger, eìytris flavis ; alis hyalinis, macula fusco-nigricante ; abdomine nigro £ , testaceo apice nigro £ ; anteunis testaceis , unicoloribus $ , ramis apice nigris 9 > tibiis tarsisi/ue testaceis — Long. lin. 3 : lat. lin 1 1/2. Maschio. Capo più largo ed un poco più elevato dell’ante- rior parte del protorace , con occhi grandi e sporgenti. Protorace (1) Dalla greca voce piosoSrjs musculosus , muscoloso: così generalmente. Noi però credra- tno che avesse il fondatore del genere avuto piuttosto presente il radicale (xuj« mosca , per la simiglianza di questi coleotteri a’ dilleri. COLEOTTERI 4 rilevato notabilmente e crescente in larghezza d’ avanti in dietro, poco più lungo che largo alla base, la quale si prolunga ad arco nel mezzo, trasversalmente convesso più avanti che dietro. Sculello angusto, acuminato, solcato per lungo nel mezzo. Elitre men lunghe del protorace, di un terzo circa men larghe della propria lunghezza, quasi romboidali. Ali superanti di circa un terzo 1’ estremità addo- minale. Capo, torace, petto e scutello di color nero splendente, con brevissima e morbida peluria bianco-cenerina , più folta nel capo, scarsissima sul protorace. Addome bruno-nerastro, col mar- gine posteriore di ciascun anello testaceo-piceo , ed una macchia nel mezzo del penultimo anello dorsale di color rosso-testaceo. Elitre, antenne, palpi e piedi di color giallo pallido; base de'fe- ruori medii , e femori posteriori per intero bruno-nerastri. Ali incolori, trasparenti, con una macchia nuvolosa fosca ai due ter- zi posteriori della lunghezza ; il nervo costale testaceo alla base , indi nero fino allo stigma. Femmina. Antenne con 1’ estremità de’ rami nera ; addome giallo-aranciato , con una macchia nel mezzo de’ primi tre , quat- tro o cinque anelli, e l’ estremità dell’ ultimo con la trivella di color nero : questa breve e troncata. In taluni individui tutto l’ultimo articolo dell’ addome è nero ; ed i femori tutti e l’ estre- mità delle tibie son bruno-nerastri. Nel resto simile al maschio. Rhìpiph or us subdìpterus , Fab . En t . Sy s t . I,2,p.iog,n.i. — 01iv.Entom.IlI,65,n. i 5tav.i,fig.i. Latr.Hist.natur.X,p.4io5n. i . Myodites ,?M&///?/m/.y5DeDasteIn.Hist.Nat.II,p. 262,11. 1 . Myodiles Z)o/7/jm7,Latr.]Nouv.Dict. d’hist.nat. 2.aediz. XXII,p.i3i . Mordeila ambigua , Giorna,Mem.d.Accad.d.scien.d. Tu- riti, an.X e XI, part.l.p.2i6,pl.ll,f.3 e 4- Specie assai rara nel nostro regno , e finora trovata solo nella Terra d’ Otranto dal sig. Giuseppe Costa. Nella Sicilia è piuttosto abbondante , soprattutto nelle adiacenze di Palermo. MORDELUDEI Gemere EMENADIA ; Emenadia (i), De Casteln. Generis characteres essentiales. Antennac articulis pri- mis duobus simplicibus , odo sequentibus utroque lette- re & , altero tantum et brevius 9 pectìnatae. Elytra ab- dominis extrernitatem attingentia vel e ti am superantia . Characteres naturales. Corpus oblongum , dorso elevatum , lateribus compressimi , capite magis quam pronoti pars antica ele- vato ; pronoto postice iriangulariter producto , saltellimi tegente ; eljtris apice angustatis , acuminati s , divergentibus , abdomen saepius superantibus ; alis longis. Pecles elongati , femoribus sube- latis , tarsorum articulis omnibus integris , unguiculis bifidis. Questo genere fondato dal sig. De Castelnau abbraccia parecchie specie distinte dai veri Ripifori , coi quali trovavansi prima riunite , principalmente per le antenne di cui il secondo articolo è come il primo privo di prolunga- mento , gli otto seguenti essendo ramosi d’ ambo i lati ne’ maschi , pettinate da un lato solo nelle femmine ; 1’ ultimo suol essere ancora più allungato ne1 maschi , più corto e quasi triangolare nelle femmine. Il protorace è più lungo che posteriormente largo , col mezzo della base prolungato triangolarmente al di sopra dello scutello, che ricopre in totalità , o nella massima parte lascian- done l’apice solo visibile. .Nel regno abbiamo finora due sole specie dì questo genere. i. Emenadia Impuntata ; Emenadia bipunctata. Tav. XIX , fìg. 4 e 5. E. elytris flavis , basi apice puncloque medio nigris ; pectore pedibuSque nigris — g capite pronoto abdomineque nigris , antennis nigris , stipite r ufo- testaceo — 9 capile pionoto abdomineque iestaceo-ferrugineis , ore nigro » ari- tennis nigris , articulis primis duobus rufo-teslaceis. «— Long. lin. 3 1/2: lat lin. 1 1/3. (') Nel Nomenclalo- 7-cologicus dell’ Agassiz mutandosi il nome di Emenadia in Emt- nandìa si fa questo derivare «lo He greche voci ep «/xs.» rj5 f ortis ed axflos flos, etimologia che por- terebbe alla voce Emmenanthio. Noi crediamo di dover ritenere il nome qual si trova pro- posto dal fondatore , comunque non ne sia chiara la sua etimologia. G COLEOTTERI Maschio. Capo più alto che largo, nel vertice quasi ottusamen- te carenato ed elevato angolarmente nel mezzo; liscio, finissima- mente punlinato, nero con scarsa e finissima peluria coricata gri- gia splendente. Antenne con lo stelo rosso- testaceo , ed i rami bru- no-nerastri. Palpi rosso-testacei. Protorace molto convesso nel dorso , col triangolo soprascutellare spianato , limitato in avanti da piccolo risalto trasversale, e troncato-smarginato all’estremi- tà ; nero , con pubescenza simile a quella del capo ; 1’ estremità del prolungamento soprascutellare e degli angoli posteriori fer- ruginosa. Elitre ristrette dal terzo della lunghezza fino all* e- stremilà , terminate in punta , finamente punteggiate ; gialle, col margine basilare, un poco meno del terzo apicale , ed un punto nel mezzo del giallo, prossimo al margine esterno, neri. Ali fu- lminose coi nervi più oscuri ; il raggio gialliccio ; lo stigma nero. Addome eccedente di poco l’estremità dell’ elitre, finamen- te punteggiato, nero, col margine posteriore degli anelli piceo. Petto parimenti punteggiato e nero. Piedi neri, coi tarsi picei. Femmina . Non più grande del maschio. Antenne brevemen- te pettinate, nere , coi due primi articoli e la base del terzo ros- so-testacei. Capo quasi liscio sulla fronte e sul vertice , stivata- mente punteggiato nel resto ; quasi nudo ; rosso-ferruginoso , con le parti della bocca nere. Protorace con leggiera ed ottusa carena longitudinale sulla metà anteriore ; prolungamento soprascutellare terminato in punta ritondata; tutto di color rosso-ferruginoso splem dente , quasi nudo. Elitre col punto medio assai più grande , quasi piccola macchia rotonda , più vicina al margine esterno che alla sutura ; il nero apicale occupante un terzo della lunghezza. Addome interamente rosso-ferruginoso. Nel resto simile al maschio, Jihìpìphorus hìpunctatus , G.Cost. in lìti. Trovata nella Terra d’ Otranto dal sig. Giuseppe Costa, dal quale ci sono stati comunicati ambedue i sessi col nome specifico che abbiam conservato. Assai rara. Osservazioni. Distinguesi per molti caratteri dall’ E- b maculata , per mo- do che ci dispensiamo da! qui enunciarli La femmina per la disposizione del- 1 MORDELLIDEI !e tinte à qualche affinila col R. sexmaculalus Fab. , figuralo daU’OIivier, pro- prio dell’ America. 2. Emenadia con ventaglio ; Emenadia flabellata. Tav. XIX , fig. 3. E. testacea , ore, pectore , abdominis dorso ventrisque laleribus nìgris ; ara- tennis n/gm , arliculis duobus primis teslaceis ; pedibus nigris, unicoloribus geniculis tibiis iarsisque poslicis teslaceis nigro annulalis $. — Long. lin. 2-3 1/4: lat. lin. 8/10-1 . Variai: pronolo antice nigric ante— ely tris summo apice nigro— ventre loto testaceo. Maschio. Capo finamente punteggiato , testaceo-ferruginoso , con gli occhi e la bocca neri. Antenne nere , coi due primi ar- ticoli e talvolta ancora il corpo del terzo testacei. Palpi bruno- nerastri , con la estremità degli articoli testacea. Protorace sensi- bilmente più lungo, che posteriormente largo ; estremità del pro- lungamento sopraseutellare a punta ritondata ; angoli posteriori acuti ; dorso convesso , ottusamente carenato per Io lungo nel mezzo sulla metà posteriore ; superficie liscia , con punti impres- si larghi , contigui e poco profondi , dai quali sorgono peluzzi coricati visibili con lente ; testaceo-ferruginoso. Elitre posterior- mente ristrette ed acuminate, per colore e punteggiatura simili al protorace. Petto ed addome più fortemente punteggiati , neri , col solo mezzo del ventre rosso-ferruginoso. Piedi neri, con la base delle tibie e degli articoli de’ tarsi posteriori ferruginosa. Femmina. Piedi medii e posteriori con la base delle tibie e di tutti gli articoli de’ tarsi testacea. La fronte presenta talvolta una macchia nera staccata dal nero della boc- ca , o congiunta con questo. Il dorso del protorace anteriormente, e 1’ estrema punta dell’ elitre sono del pari neri in taluni individui; il ventre per contrario è talvolta tutto testaceo : varietà che si osservano ira ambedue i sessi.; Mortella flabellata, Fab.Sp.Ins.App.p.5oi. Rhipiphorus fiabellatus , Fab.Entom.Syst.I.2;p.i i ■ — Cyril.Spec.Ent.Neap.tav.lYjfig, i . s COLEOTTERI — 01iv.Entom.III,65 5n.2,tav.I5fig.2. Emenaclia flabellata, De Castelli. Hist.nat. II. p. 262,0. 2. Specie rara nel regno. Cirillo la ricevè dagli Appennini. Nella Sicilia è assai più frequente , e giunge a dimensioni maggiori. Genere TOMOSSIA ; Tomoxia (i) , A. Cost. Generis characteres essenti ales. Abdomen post ice acu- leo terminatimi. Antennae serratele, arliculo ultimo obli- que troncato- emarginato , apice acuto . Tarsi me dii tibia multo longiores. Unguiculi subtus dentati. Habitus ut in Mordcllis p. d. Osservazioni. La specie che prendiamo a tipo di questo nuovo genere a primo aspetlo non si saprebbe distinguere dalle vere Mordelle; di queste aven- do interamente 1’ abito , e la parte maggiore de’ caratteri essenziali. Però ci à persuasi distramela la forma dell’ ultimo articolo delle antenne , che nelle Vere Mordelle è più 0 meno ovato-oblongo , ed ali’ estremità rilondato od a punta ottusa ; qui è triangolare , troncato obbliquamente a curva rientrante , e terminato in punta acuta (tav. XX, fig. 1 A ). I sei articoli che lo precedono sono dilatati ail’ interno quasi triangolarmente , costituendo una sega ; de’ ri- manenti quattro il primo è breve ed alquanto rigonfiato all’estremità, il secondo brevissimo ed a guisa di nodo, il terzo allungato e cilindraceo , il quarto poco più corto del ferzo ed obconico. Un’ altro carattere si associa a distinguer que- sto genere ; i tarsi raedii sono notabilmente più lunghi della rispettiva tibia , mentre nelle vere Mordelle essi sono eguali 0 poco più lunghi della tibia stessa. Per ora non ne conosciamo che una sola specie. 1. Tomossia bucefala ; Tomoxia bucephala , A. Cost. Tav. XX, fig. 1. T . capite pronoti parte antica /aliare, tarsìs mediis tibia sesqui longioribus ; nigra subolivacea , parce cinereorflavescenti pubescens , pube sericeo-nitente , in pronoti marginibus ac in elylrorum sutura fasciisque duabus densiore-, antennis palpisque' testaceo-piceis apice obscurioribus ; aculeo valido — Long. lin. 3; lai. fin. I 1/6. (1) Calle greche voci top OS arlìculus s articolo $ ed PÌ- vS acutus , acuto MORDELlilDEÌ 9 Capo un poco più largo dell’ anterior parte del protorace , convesso , nero cangiante in verde oscuro , coperto di pubescen- za cenerino-gialliccia a splendore di seta. Occhi grandi. Palpi te- stacei , con la metà apicale dell’ ultimo articolo nerastra. An- tenne testaceo-picee , più oscure verso l’ estremità. Protorace poco più stretto avanti che dietro , di una metà più largo che lun- go , rifondato ne’ lati , bisinuoso alla base , col lobo medio lar- go , poco prolungalo e quasi troncato nel mezzo ; dorso me- diocremente convesso , con oscuro indizio di due impressioni longitudinali , le quali talvolta sono appena avvertibili , in altri individui sono meglio pronunziate , per modo che lo spazio che le separa sembra alquanto rilevato ; simile al capo pel colore e per la pubescenza, questa però più stivata sui margini e nelle due depressioni longitudinali, sulle quali negl’individui ben conservati forma due linee dorsali parallele di quel colore.. Scutello più lar- go che lungo , quasi rettangolare , coperto di pubescenza stivata simile a quella del protorace. Elitre alla base appena un poco più larghe della posterior parte del protorace , con gli angoli ome- rali alquanto elevati ; poco piu strette posteriormente che alla base, troncato-ritondate all’estremità, del colore del capo e pro- torace, e con simile pubescenza, un poco più stivata sulla sutura , e sulla base, e formante innoltre due fasce poco ben limitate, l’una posta immediatamente dietro la metà, l’altra occupante l’ultimo quinto , e che non tocca nè il margine esterno nè il posteriore. Parte inferiore del corpo bruno-nerastra col margine posteriore degli anelli ventrali ed i piedi più chiari ; tutto egualmente con pube- scenza simile a quella delle parti superiori. Aculeo più corto de’ quattro primi anelli ventrali , robusto , la lamina dorsale terminata in punta smussata , e superante di circa un terzo la ventrale ; que- sta larga , troncato-ritondata o leggermente smarginata all’ estremi- tà. Tibie gracili , le anteriori un poco arcuate presso la base ; tarsi anteriori quasi eguali in lunghezza alle tilde dello stesso pa- io , i medii lunghi una volta e mezzo la tibia rispettiva. Trovata nelle Calabrie dal Prof. Costa , nella state : poco frequente. Col. par. I. 2 10 COLEOTTERI Genere MORDELLA ; Mordella (i) , Lin. Generis characteres essentiales. Antennae subserratac , articulo ultimo ovato-oblongo. Scutellum patulum. Abdo- men postice aculeo terminatum. Tarsi artìculis omnibus integris. Unguiculi subtus denticolati. Characteres naturales. Corpus elongatu/n , capite inflexo , pronoto postice medio sopra scutellum rotondato -producto ; scu- letto apice potuto ; et g tris apice plus minusve angustatis ; abdo- mine eljtra excedente , aculeato. Antennae articulis primis qua- tuor subcjlindraceis , sex sequentibus intus plus minusve elatis , ultimo ovato-oblongo. Palpi articulo ultimo magno securiformi. Pedcs longitudine mediocres , medii tarsis tibiae aequalibus vel vix longioribus ; postici femorìbus subelatis. Tarsi filiformes , articulis omnibus integris , primo coeteris multo longiore. Comprende questo genere un gran numero di specie , di cui non vi à quasi contrada del globo die manchi , tutte di piccola statura , e ficonoscibili agevolmente al loro addome posteriormente prolungato in un aculeo cuneifor- me più o meno allungato , costituito dall’ ultimo articolo dorsale , e che nella base poggia sul quinto ed ultimo articolo ventrale , anche più o meno allun- gato. A tal carattere, per distinguerlo dai g. Tomossia , e Natirrica si associa quello della forma dell’ ultimo articolo delle antenne e la mancanza di scutello visibile. Le Mordelle se ne stanno ordinariamente sopra i fiori, e lorchè si voglion catturare o si abbian già fra le dita si svincolano facilmente quasi saltando , si menano di Iato, e girano intorno con molta rapidità , sottraendosi così alle ricer= che dell’investigatore. Sembrerà strano che la maggior parte delle specie vengano da noi insi- gnite di nomi novelli , mentre siam sicuri che molte di esse nuove non sono. Però, se si considera che parecchie specie trovansi unicamente distinte nelle col- lezioni e nei cataloghi , con nomi che nessun dritto ànno ad esser conservati perchè non accompagnati dai caratteri delle specie cui sono stati applicati, e che altre sono descritte con frasi diagnostiche insufficienti a farle ben riconoscere , restar può giustificato il modo col quale ci siam regolati. L abito generale del corpo ci delta la ripartizione delle specie in due sottogeneri , Mordella propriamente detto , e Mordellistena. (1) Dalla latina voce mordeo \ poco ben applicata. mobdellidei li MORDELLA p. d. — Corpus modice compressimi , latitudine haud altius , pronoto longitudine latiore , transverso ; eljtris po~ stice panini angustatis , apice truncato-rotundatis. i. Mordella coronata; Mordella coronata . Tav. XX , iig. 2. Jtf. nìgra , brevissime pubescens , pronoti margine postico , saltello , ely- trorumque maculis quatuor basalibus in circulum dispositis , ac fascia pone medium rnargines non attingente pube densa albida tectis ; antennis testaceis apice nigris ; aculeo longitudine mediocre , valido , acuto.— Long. corp. lin. 2 4/5 8 acuì. 5/6 : Iat. lin. 1 1/4. Corpo nero , con brevissima pubescenza dello stesso colore , che a certa inclinazione tende al rossastro. Il margine posteriore del protorace e lo scutello son ricoperti di pubescenza più folta di color bianco-cenerino. Della stessa pubescenza T elitre ànno quat- tro macchie disposte in cerchio nella loro parte anteriore cioè, una lineare che occupa la metà interna del margine anteriore e si pro- lunga sulla sutura per un sesto appena della lunghezza , una se- milunare parte dalla porzione esterna del margine anteriore , occupa il callo omerale, scende obbliquamente verso dentro restringendosi, e termina al livello stesso della prima , altre due piccole allun- gate quasi parallele, più larghe avanti, ristrette indietro, quasi cu- neiformi, partono dal livello al quale le due prime si terminano: più, ai tre quinti della lunghezza ànno una fascia costituita dalla pubescenza medesima, irregolare ne’cortorni anteriore e posteriore, e che non tocca nè la sutura , nè il margine esterno. Nelle parti inferiori la pubescenza è più folta e bianco-cenerina sulla superior parte de’fianchi e sulla base del primo anello ventrale. Le antenne ànno i primi sei o sette articoli rosso-testacei, i rimanenti nerastri. Margine anteriore dell1 epistoma testaceo : labbro superiore bruno rossastro, più chiaro sul lembo. Palpi bruno-nerastri. L’ aculeo è lungo un poco meno de1 primi quattro anelli ventrali presi insie- me, assai assottigliato posteriormente , terminato in punta smussata, ed eccede per due quinti F ultimo anello ventrale, che è angusto e rifondato all1 estremità. 12 EOtEOTTEKl Specie rara ne! regno. Noi l’ abbiadi raccolta nelle adiacenze dei lago di Patria nel mese di giugno. 2. Mordella fasciata ; Mordella fasciata . Tav. XX, fig. 4» M. nìgra, brevissime pubescens, pronomi limbo, scutello, elytrorumque mar- gine antico per suturam continualo , fasciisque duabus , altera antica obliqua externe et ad suturam , cum margine antico conjuncta , maculam nigram inclu- dente , altera mox pone medium transversa pube densiori cinerascente sericeo- micante tectis ; ore antennarumque basi testaceis ; aculeo longitudine mediocre , valido, acuto — Long. corp. lin. 2 1/2 , acuì. 7/8 : lat. lin. 1 1/4. Corpo bruno-nerastro o nero-olivastro con brevissima pube- scenza dello stesso colore che a certa inclinazione tende al rossa- stro od al giallo sporco. I margini laterali e posteriore del pro- torace e lo scutello son ricoperti di pubescenza più folta di co- lor gialliccio a splendore di seta. Le elitre anno di simile peluria ricoperti il margine anteriore continuato lungo la sutura lin quasi F estremità , una fascia che dagli omeri scende obbliquamente di- latandosi fino alla sutura , unita nella origine e nel termine col margine descritto, abbracciando uno spazio ovale obbliquo nero; ed un1 altra fascia trasversale la quale è posta immediatamente die- tro la metà della lunghezza , sovente angolosa ne’ margini , e che ordinariamente non tocca nè il margine suturale nè 1’ esterno. Parti inferiori come nella specie precedente. Antenne nere coi pri- mi quattro o cinque articoli rosso-testacei ; di questo colore son pure il margine anteriore dell* epistoma ed il labbro superiore. Margine posteriore degli anelli ventrali piceo. L’aculeo è lungo quanto i primi quattro anelli ventrali, molto assottigliato posteriormente , terminato in punta smussata o quasi intaccata , e supera di una metà l’ultimo anello ventrale, che è ristretto all’ estremità. Mordella fasciata , Fab.Ent.Syst.I,2,p.i i3,n.2. — 01iv.Entom.III,64jK'2,pl.I.fig.2. Trovasi non rara nelle adiacenze di Napoli ed in quasi tutto il regno ; più frequente ne’ mesi di giugno e luglio. ST 0' R D'ELLIBEI 3. Mortella interrotta ; Mor della inlerrupta . Tav. XX , %. 3, M. nigra, brevissime pubescens, pronoti limbo , scutello et elytrorum mar- gine antico per suturam continuato fasciisque duabus , altera antica obbliqua ante suturam interrupta , altera mox pone medium transversa pube densa cine- reo-virescenti , rarius fiavescenti, sericeo-micante tectis :■ ore antennarumque basi teslaceis; aculeo mediocri valido — Long. corp. lin. 2 1/2 : acuì. 4/5 : lat. 1 1/4. Specie assai affine alla precedente , dalla quale nondimeno distinguesi nettamente per la fascia anteriore dell1 elitre, la quale parte dall’angolo omerale, ove è congiunta col margine anteriore, scende obbLiquamente , e giunta ai due terzi della larghezza del- l’elitra s’ interrompe e resta tagliata in linea longitudinale quasi retta ; per modo che la macchia ovale nera che nella fasciata ri- mane abbracciata dalla peluria gialla, qui si continua tra il bianco della sutura e la fascia, congiungendosi col nero del campo. La pe- luria che forma le fasce dell’ elitre e copre il margine del protorace e lo scutello è ordinariamente meno gialla, ma di color cenerino leggermente verdiccio , con splendore di seta. L’aculeo proporzio- nalmente è un poco più corto. Trovasi in quasi tutto il regno; nelle adiacenze di Napoli è questa la più frequente del genere , ne’ mesi di giugno , luglio e principio di agosto* 4* Mordella basale; Mordella basalls . Tav. XXI ? fig, 1 * M. nigra , brevissime pubescens , pube olivaceo-nitente , pronoli limbo , scu- tello, elytrorum sutura angustissima , humeribus maculaque pone medium pube purpurascente tectis ; pectore anlice , ventrisque basi pube griseo-cinerea ; ore antennarumque basi obscure teslaceis ; aculeo elongoto.— Long. corp. lin. 1 3j4 , acuì. 2[3: lat. G[7 lin* Corpo nero , coperto di brevissima pubescenza , la quale a certa inclinazione cangia in verde-olivastro ed in rossastro. 1 mar- gini laterali e posteriore del protorace e lo scutello son caperti di lì COLEOTTERI peluria più folta di color porporino pallido. Della stessa peluria J’elitre anno un angusto lembo suturale, una macchia allungata ed obbliqua che occupa il callo omerale, ed una macchia irrego- larmente ritondata posta a’ quattro settimi della lunghezza , poco più vicina alla sutura che al margine esterno. L’anterior parte del petto e la base del primo anello ventrale son coperti di pubescen- za grigio-cenerina. I primi quattro o cinque articoli delle anten- ne , e le parti della bocca sono di color testaceo oscuro. L’aculeo è un poco più lungo de’ primi quattro anelli ventrali riuniti, assai angusto, soprattutto posteriormente, terminato in punta smussa- ta , e supera di una metà il quinto anello ventrale. Specie poco comune nel regno. Nelle adiacenze di Napoli tro- vasi nella fine di giugno ed in luglio. L’ abbiamo ancora delie Calabrie. 5. Mordella aculeata ; Mordella acule cita, Tav. XXI , fig. 2. M. atra immaculata , brevissime pubescens , pube in dorso concolore , infra cinereo-nitenle ; ore antennarumque basi brunneis ; aculeo longo gracili. —Long lin. 2, acuì. 9/10: lat. lin. 1. Variat ore antennarumque basi brunneo-nigris. Corpo nero coperto di brevissima pubescenza dello stesso co- lore che a certa luce cangia in nero rossastro sul protorace , ed in grigio-cenerino sulla fronte, sull’estremo lembo posteriore del protorace, sullo scutello , sul lembo suturale dell’elitre, sulla parte anteriore del petto , sulla base del ventre, e sui piedi. I primi articoli delle antenne e le parti della bocca in taluni indi- vidui sono bruno-testacei , in altri nerastri. L’aculeo è assai più lungo de’ primi quattro anelli ventrali , molto assottigliato e ter- minato in punta acuta, superando di più della metà il quinto a- nello ventrale, che è largo alla base, quasi triangolare, e rifon- dato ali’ estremità. Mordella aculeata , Gmel.Lin.Syst.Nat.IV,p.2023,n.2, — Fab.Ent.Syst. I,2,p.i i3;n.i. MORDELMDEI ! 5 — Fct. Spcc.Ins. Cai. p. 27,11. 137. ■ — 01iv.Entom.III,64,n- 1 ,pl.I,fig. 1 . — Costa, Faun. di Aspr. (Alti della R,Accad.d.Scien.I\ . p. 1 39, n.i). Specie non rara fra noi ; però abita in preferenza le regio- ni elevate e fredde. Noi l’abbiamo delle montagne del Matese , degli Abruzzi e delle Calabrie ; nelle quali ultime conosceasi già esistere fin dal passato secolo, leggendosi in Gmelin : habitat f re- quiem in europae borealis Jloribus semiflosculosis , umbellatis , in Calabriae thapsia. 6. Mordella a corta coda ; Mordella brcvicauda. Tav. XXI , fig. 3. M. atra immaculata , brevissime pubescens , pube in dorso nigro-purpura- scente, infra cinerascente ; aculeo brevi valido apice truncato-emarginato — Long corp. Ha. 2 , acuì. 4/10 lin. lat. lin. 1. Simile a primo aspetto alla aculeata, dalla quale si distingue pel corpo un poco più tozzo , pel colore della pubescenza della superior parte del corpo , la quale a certa inclinazione è nero- porporascente , e più ancora per 1’ aculeo assai più breve che in quella, non essendo più lungo de’ quattro anelli ventrali , robusto, troncato-smarginato all1 estremità, superante per due quinti l’ulti- mo anello ventrale. Trovasi in varie parti del regno, nella state, poco frequente. 7. Mordella ad occhiali; Mordella perspicillata. Tav. XX j fig. 5. M. minus elongata , aculeo breviusculo valido , apice truncato; pronoto pc- stice supra scutel/um truncato-emarginato ; nigra, pronoti margine postico , sal- tello, elytrorumque margine baseos fasciisque duabus, antica arcuata semilunari ad marginem externum et ad suturata cum margine baseos conjuncta maculata ni - grata includente , postica ad suturam adscendenle et cum antica conjuncta , pube densa flavescente vestitisi «Long. lin. 1 3/4 ; acuì. 1/2 : lai. 4/7 lin. 16 COLEOTTERI Corpo un poco più tozzo che nelle specie precedenti eoa aculeo egualmente corto e robusto , troncato ali’ estremità su- perante di poco più d’un quarto il quinto anello ventrale. Il lo- 3)0 posteriore medio del protorace è troncato e più o meno smar- ginato al disopra dello scutello. Nera , nelle parti superiori co» perla di brevissima pubescenza dello stesso colore e che a certa inclinazione cangia un poco in rossastro. Margine posteriore del protorace e scutello coperti di pubescenza più folta di color gial- liccio. Di simile pubescenza 1’ elitre offrono il margine anteriore , una fascia a luna crescente , col convesso in dietro e congiunta per gli estremi assottigliati col margine anteriore , racchiudendo una macchia quasi rotonda nera, ed un’altra fascia trasversale posta ai cinque settimi della lunghezza, che internamente rimonta restrin- gendosi lungo la sutura per congiungersi con l’anteriore, ed ester- namente tocca il margine, lungo il quale rimonta anche un poco ordinariamente, e talvolta fino a raggiungere la fascia anteriore. Il petto , la base del primo anello ventrale , ed uno spazio triango- lare negli angoli di ciascuno degli altri tre anelli son coperti di pubescenza folta cenerina , tendente talvolta al gialliccio, con splen- dore di seta: così pure sono rivestiti i piedi, soprattutto la faccia esterna de’ femori posteriori. Specie non rara nel regno , in giugno , luglio ed agosto. Nelle adiacenze di Napoli non è molto frequente. MORDELLISTENA , A. Cost . Corpus magis compressimi , latitudine altius , pronoto longitudine haud latiore , subquadrato ; eljtris angustisi apice subacutis. i. Mordeliistena stretta ; Mordellistena strìda . Tav. XXI , fig. 4. M. eìongata , aculeo longo gracili acuto ; nigra immaculata , brevissime pubescens , pube in dorso concolore , infra nìgro-cinerascente — Long. lin. 2; acuì. 2/3 lin. ; Iat. 2/3 lin. Simile per colorito al M. aculeata , e da quella immensamente distinta per quei caratteri medesimi che distinguono i due sotto- MORDELLIDEI 17 generi. Tutta di color nero, con pubescenza dello stesso colore , cangiante in cenerino nelle parti inferiori. Il corpo è più com- presso e quindi più angusto , il protorace quasi quadrato , poco più stretto avanti che dietro, co’ lati posteriormente alquanto fles- suosi, e gli angoli posteriori acuti. L1 elitre sono assai strette, e posteriormente terminate in punta ottusa. L’aculeo è un poco più lungo de’quattro primi anelli ventrali, molto assottigliato, acuto, superante di una metà il quinto anello ventrale. Mordella aculeata n. 3°, Latr.Hist.nat.X,p. 41 5. Specie comunissima in tutto il regno. Nelle contrade calde apparisce nel mese di aprile, in maggio nelle più fresche: continua a vedersi fino a luglio. 2. Mordellistcna porporascente ; Morclellistena purpurascens , Tav. XXI , f. 5. 31. elongata , aculeo longo gracili acuto ; nigra immaculata , brevissime pubescens, pube in dorso purpurascente, infra nigro-flavescente, sericeo-micante Long. corp. lira. 2 , acuì. 5/6 : lat. 3/4 lin. Corpo proporzionalmente un poco meno angusto che nella specie precedente ; tutto nerastro , con pubescenza nera a cangiante porporino nelle parti superiori, nero-gialliccia in tutte le parti in- feriori , nelle une e nelle altre con splendore di seta. L’aculeo è di un terzo più lungo de’ quattro primi anelli ventrali, e supera di tre quinti l’ultimo anello ventrale. Trovasi in varie contrade del regno ; molto più rara della precedente. Osservazioni . Distinguesi assai bene dalla strida pel corpo proporzional- mente meno angusto , per f aculeo assai più lungo , e pel colore diverso della pubescenza delle parti superiori del corpo. Col. par. I. COLEOTTERI 3. Mordellistena a piedi picei ; Mordellìstcna picìpes . Tav. XXI , fig. 6. I\I. nigra , pubescenti , pube parca cinerascente ; ore, antennarum basì, pc° dìbusque quatuor antcrioribus rufo-piceis ; pedibus poslicis brunneis ; aculeo me” diocre. ■ — Long. corp. lin. 1 2/5 , acuì. 1/2: lat. 3/5 lin. Corpo nerastro, tutto egualmente fornito eli pubescenza poco stivata grigio-cenerina. Elitre guardate a trasparenza brune al- l’estremità. I primi quattro o cinque articoli delle antenne, F anterior parte dell’ epistoma , le parti della bocca ed i quattro piedi anteriori di color rosso-piceo : i due piedi posteriori dello stesso colore , ma molto più oscuro. Aculeo eguale in lunghezza ai quattro primi anelli ventrali , assottigliato, acuto, superante di una metà il quinto anello ventrale. Trovasi nelle adiacenze di Napoli nella state, poco frequente. 4- Mordellistena confine ; Mordellistena confinis . III. minuta , nigra, brevissime et parce nigro-cinerascente pubescens ; anten- narum basi, palpis, pedibusque quatuor antcrioribus piceis-, aculeo longo valido — Long. corp. 5/6 lin. , acuì. 1/3 : lat. 1/3 lin. Assai affine alla precedente, dalla quale si distingue assai bene per la grandezza di molto minore , per l’aculeo proporzionalmente più lungo e piu robusto, per la bocca del colore stesso del capo, rimanendo solo la base delle antenne ed i quattro piedi anteriori di color piceo più o meno chiaro. Trovasi nelle adiacenze di Napoli nella state, poco frequente. 5. Mordellistena piccolissima ; Mordellistena mìnima . Tav. XXII , fig. i. M. minuta , nigra immaculata , brevissime cinerascente pubescens , aculeo mediocri valido. — Long. corp. 5/6 lin., acuì, 2/6; lat. 3/10 lin. M0KDELLIDE2 19 Della grandezza della precedente ; tutta di un color nero uni- forme, non escluse le antenne, le parti della Locca ed i piedi : con pubescenza brevissima cangiante in cenerino e leggermente ancora in rossastro. L’aculeo è un poco più lungo de’ primi quattro anelli ventrali , angusto , assottigliato , superante per una metà il quinto anello ventrale. Specie non molto frequente presso Napoli nella state. L’ab- biamo ancor raccolta nell’ isola d’ Ischia in maggio. Genere NATIRRICA 5 NATIRRICA , A» CoSt. Generis characteres essenti ales. Abdomen post ice acu- leo terminatimi . Antennae subjìlìformes . Scutellum vix ullum , omnino obtectum . Habitus fere ut in Mordellistenis. Noi prendiamo a tipo di questo nuovo gruppo generico un insetto assai affine alle Mordelle , e propriamente a quelle del sot- togenere Mordellistena per l’abito generale, e distinto nondimeno da queste e dalle vere Mordelle per 1’ assoluta mancanza di scu- Sello visibile. Le antenne si presentano ancora diverse da quelle delle vere Mordelle , essendo qui perfettamente filiformi , non in- grossate verso 1’ estremità , nè con gli ultimi articoli dilatati in- ternamente. Non ne conosciamo finora che una sola specie. Natirrica meridionale ; Natirrica meridionalisc Tav. XXII, fig. 2. N. fulva , oculis , elytris , anlennarum apice „ aculeoque brunneis ; aculeo longo acuminato.-*- Long. corp. 1 in. 1 1/2 , acuì. 1/2 lin. : lat. 1/2 lin. |1) Nome tratto per anagramma dalla voce Trinacria Sicilia» * 2® COLEOTTERI Tutta di color fulvo carico , con 1’ elitre , gli occhi, l’ acu- leo , e gli ultimi sette articoli delle antenne bruni. Il capo è molto convesso : il protorace di poco più largo che lungo , ottusamente angolato nel mezzo del margine ante- riore , coi margini laterali appena flessuosi , gli angoli posteriori tagliati quasi ad angolo retto , il lobo medio posteriore troncato* rilondato. Elitre anguste , ristrette ed ottusamente angolate all’ e- stremità. Aculeo più lungo deprimi quattro anelli ventrali , molto sottile , terminato in punta acuta. Trovasi nella estrema Calabria nella state, alquanto rara, L’ abbiamo parimente raccolta nella Sicilia isolare , ove sembra alquanto più frequente che fra noi. Genere ANASPIDE ; Anaspis (i) , Geoff. Generis characteres essentiales. Antennae subfiliformes vel apicem versus crassiores. Abdomen muticum , ventris segmento ultimo vel ultimis duobus in g medio longìtudi- naliter jìssis. Tarsi quatuor anteriores articulo penultimo minuto bilobo. Unguiculi simplices . Characteres naturare*. Corpus oblongum , parimi compres- sum , pronoto transverso , scutello minutissimo , rarius occulto; abdo- mine mutico , ventris articulo quinto seu ultimo vel duobus ultimis in 9 integris , in g medio longitudinaliter fissis , saepius appendicibus duabus filiformibus a quarti margine postico egredientibus. Antennae articulis primis subcylindraceis , coeteris subobconicis et compressili- sculis , ultimo oblongo-ovuto. Per molti caratteri si distinguono le Anaspidi dalle Mordelle. E prima» mente 1’ addome non si prolunga allatto in aculeo posteriormente ; invece gli ultimi anelli ventrali sono interi e senza alcuna appendice nelle femmine, e ne (1) Dalle greche voci a pari, negat. ed MtfiS sculum scutello: nome non applicabile a }utle le specie. MORDERLI DEI 21 maschi il quinto od ultimo, ovvero i due ultimi presentano una rima longitudi- nale , ed in talune specie ancora due piccole appendici filiformi, le quali partono da sotto il margine posteriore dell’anello precedente. i . Anaspide frontale ; Anaspts frontali 's. Tav. XXII, f. 3. A. oblonga , nigra , brevissime nigro-cinerascenle pubescens ; fronte , ore, paìpis , antennarum basi pedibusque anticis flavo-rufescentibus ; pedibus poste - rioribus piceis. — Long. lin. 1 1/3: lat. 6/10 Un. Variai: pronoto luteribus brunneo. Corpo oBlongo non molto stretto , nero o nerastro , con bre- vissima pubescenza nero-cenerina. Fronte, epistoma , labbro su- periore , mandibole, palpi, primi cinque articoli delle antenne e i due piedi anteriori , escluse le anche , giallo-rossicci ; i piedi raedii e posteriori nero-picei o bruni, i due posteriori sempre piu oscuri. Antenne coi primi cinque articoli cilindracei , il primo e secondo più corti , il terzo un poco più lungo di ciascuno de1 due seguenti , che sono eguali fra loro ; il sesto obconico ed un poco più corto del quinto," i rimanenti crescenti leggermente in grossezza fino all’ ultimo , questo ovoicleo e più lungo de’ precedenti. I ma- schi àn gli ultimi due anelli ventrali incisi per lo lungo nel mez- zo , ma senza appendici. Il protorace in taluni individui in cui il nero non à raggiunto il completo sviluppo , si presenta più o meno bruno-rossastro nei lati. Mordella frontalìs , Gmel.Lm.Syst.Nat.IV,p.20245n.4‘ — Fab.Entom.Syst.I,2,p. 1 14,0.9. — 01iv.Entom.III,645n-6,tav.X,f]g.6. Anaspis frontalìs , Latr.Hist.nat.X,p4i8,n.2. — De Casteln. Hist.nat. II, p. 266,11.1. Specie non rara nel regno. Apparisce ordinariamente nella fine di maggio 0 principio di giugno. 22 COLEOTTERI — varietas J lisca. Minor; corpore brume o-livìdo , pie tur a flava pallidore » pronolo in disco obscuriore , vel unicolore. ■—> Long. liti. 1 1/10.- lat. 4/10 lin. Trovasi non rara insieme col tipo, del quale non sono che individui poco maturi. Osservazioni. Distinguesi agevolmente questa specie dalle altre pel corpo meno angusto e tendente all’ovato-oblongo, pel colore giallo-rossiccio che dalle parti della bocca si estende fin sopra la fronte , e per altri caratteri. 2. Anaspide labbrata ; Anaspis labiata . Tav. XXII , fig. 4. A. minuta , oblonga , nìgra , brevissime nigro-cinerascente pubescens , epi- stomate , labro, mandibulis , ore , palpis , antennarum basi , pedibusque quatuor anterioribus flavo-rufescentibus. — -Long. 3/4 lin. : lat. 3/10 lin. Affine alla frontalis., dalla quale differisce pel giallo-rossiccio del capo il quale colorisce l’anterior parte dell’ epistoma, terminan- dosi nettamente sopra di questo , senza punto estendersi sulla fron- te. Innoltre nella frontalis i piedi medii divengono piceo-testacei quando tutto il corpo è meno dominato dal nero ; qui invece il corpo essendo nerissimo i piedi medii sono per colore simili agli anteriori : raramente i piedi medii sono picei come i posteriori. Dalla pulicaria differisce pel corpo meno allungato. In fine da am- bedue queste specie discostasi per la statura di molto minore. Trovasi nelle adiacenze di Napoli in maggio e giugno: Ne abbiamo ancora individui delia Sicilia un poco più grandi dei nostri. 3. Anaspide Tav. XXII, %. 5. A. elongata , nigra , parce breviterque nigro-cinerascente pubescens , ore „ palpis, antennarum basi, pedibusque duobus anlicis flavo-rufescentibus , pedibus posterioribus nigro-piceis. — Long. lin. 1 1/2; lat. 1/2 lin. MOBDELLIDEI 23 Variai : pedibus posterioribus piceo-testaceis — anlennarum articulis tribù* primis tantum flavo-rufescentibus . Corpo allungato , stretto , nero , con brevissima e discreta pubescenza nera cangiante in cenerino ; margine anteriore deli'e- pistoma , labbro superiore, mandibole, palpi, primi cinque arti- coli delle antenne e i due piedi anteriori, non escluse le anche, giallo-rossicci. Le antenne anno i primi sei articoli cilindracei, i quattro seguenti obeonici crescenti leggermente in grossezza dimi- nuendo in lunghezza, l’ultimo lungo una volta e mezzo il pre- cedente, ovato. Anaspìs puììcarìa , Frachlich— - Dej Cat. 3.aediz. p. 24 1. Frequente in tutto il regno dal mese di aprile a tutto giugno. Osservazioni. Le varietà che abbiamo osservate in questa specie si limi Sano al colore delle antenne, di cui talvolta i primi tre articoli soltanto in lungo dei primi cinque sono giallo-rossicci, e de’ quattro piedi posteriori che spesso sono più chiari che nel tipo. Gl’ individui di fresco schiusi presentano l’elitre bru~ nastre. 4. Anaspide a bocca nera ; Anaspìs melano stoma, Tav. XXII fig. 6. A. elongata nigra , brevissime nigro-cinerascente pubescens , labri margine antico, mandibulisque flavo-piceis, antennarum basi flava, pedibus anticis piceis.—* Long. lin. 1 1/3-1 1/2 : lat. 1/2 lin. Corpo allungato , stretto , interamente nero , con breve e di- screta pubescenza nera cangiante in cenerina. Capo col solo mar- gine anteriore del labbro superiore e le mandibole giallo -picee. Antenne nere coi primi cinque articoli giallo-rossicci : questi ci- lindracei, il sesto distintamente obconico , i quattro seguenti egual- mente grossi , e tanto lunghi che larghi, l’ultimo lungo poco meno del doppio del precedente. Piedi anteriori e tibie medie picei. Trovasi nelle adiacenze di Napoli , molto più rara della pre» cedente. 22 COLEOTTERI — varietas f usca. Minor ; corpore brume o-livìdo , pictura flava pallidìore , pronoto in disco obscuriore , vel unicolore. — » Long. lin. 1 1/10.- lat. 4/10 !in. Trovasi non rara insieme col tipo, del quale non sono che individui poco maturi. Osservazioni. Distinguesi agevolmente questa specie dalle altre pel corpo meno angusto e tendente all’ovato-oblongo, pel colore giallo-rossiccio che dalle parti della bocca si estende fin sopra la fronte , e per altri caratteri. 2. Anaspide labbruta ; Anaspìs labiata. Tav. XXII , fig. 4. A. minuta , oblonga , nigra , brevissime nigro-cinerascente pubescens , epì- stomate , labro, mandibulis , ore , palpis , antennarum basi, pedibusque quatuor anterioribus flavo-rufescentibus. — - Long. 3/4 lin. : lat. 3/10 lin. Affine alla frontalis , dalla quale differisce pel giallo-rossiccio dei capo il quale colorisce l’anterior parte dell’ epistoma, terminan- dosi nettamente sopra di questo , senza punto estendersi sulla fron» te. Innoltre nella frontalis i piedi medi! divengono piceo-testacei quando tutto il corpo è meno dominato dal nero ; qui invece il corpo essendo nerissimo i piedi medii sono per colore simili agli anteriori : raramente i piedi medii sono picei come i posteriori» Dalla pulicaria differisce pel corpo meno allungato. In fine da am- bedue queste specie discostasi per la statura di molto minore. Trovasi nelle adiacenze di Napoli in maggio e giugno: Ne abbiamo ancora individui della Sicilia un poco più grandi dei nostri. 3. Anaspide pulicaria; Anaspis pulicaria. Tav. XXII, fig. 5. A. elongata , nigra , parce breviterque nìgro-cinerascenle pubescens , ore » palpis, antennarum basi, pedibusque duobus anticis flavo-rufescentibus , pedibus posterioribus nigro-piceis. — Long. lin. 1 1/2; lat. 1/2 lin. MORDELLIDEI medi i art. 2-4? postici art » tertio subtus tomentosi s . Characteres naturales. Corpus elongatum , capite antica me- diocriter producto ; pronoto obeordato ; elytris postice haud an- gustatis. Antennae ab oculis mediocribus reniformibus parimi re- mote insertae. Pedes in utroque sexu siniiles , femoribus in mari- bus haud incrassatis. Tibiae anticae i-posteriores 2,-spinosae. Tarsi articolo tertio triangulari , quarto majori quadrato. Osservazione . Questo genere fondato primamente da Sfevpns , ed adottato dagli Entomologi posteriori , con semplice» modifica de’ suoi confini , comprende molte specie , quasi tutte straniere alt’ europa ; la quale ne possiede una diffusa per molte delle sue regioni, e che non manca al nostro regno ; ed una seconda propria della Sardegna , descritta dal sig. Schmidt col nome di sardead se pure è da ritenersi quale specie veramente distinta (I). 1» Nacerde coda-nera ; Nacerdes melanura <, Tay, IX , fig. 2. N. Paro-testacea , oculis etytrorumque apice nigris ; pectore àbdomìneque nìgro-piceis ; pronoto obeordato , subquadralo 9 ; abdominis segmento ultimo exciso , valvis genitalibus primis elongatis , apice dilalato-rolundatis g ; rotini- dato flavo 5-“’" Long. lin. 3 1/2-5 1/2: lat. lin. 1-1 1/3. .Variai: capite pronoto pedibusque partim vel totim fuscis veì nigrìcanììbus» Capo mediocremente convesso ; fronte piana e declive ; una forte linea trasversale impressa tra la fronte ed il clipeo ; tutta (1) Da bob confondersi eoa l’altra specie sarda compresa dapprima da Bejeaa Ss questo genere ( N, Andana ) t cd elevala indi da Ziegler a lipo di hb distinto geaers coi some da JP Mesca* COETOTTERf 8 la superfìcie levigata , con punti impressi poco profondi ; di co-* lor giallo-rossigno , con gli occhi neri. Il labbro superiore largo una volta e mezzo la propria lunghezza , ritondato ne1 lati , ta- gliato a curva leggermente rientrante in avanti , col margine ci- gliato, e la superficie con grossi punti impressi, dai quali sorgono peli a guisa di cigli; tutto di color fulvo. Inferiormente il capo è dello stesso colore che sopra, con una macchia allungata mediana dietro de! mento bruna o nerastra. Mandibole giallo-rossigne alla base , nere all’ estremità. Palpi testacei, con gli ultimi articoli più oscuri. Le antenne sono giallo-rossigne , con l1 estremità di ciascun arti- colo più oscura. Protorace poco più lungo che largo , anterior- mente dilatato e ritondato ne’ lati , posteriormente ristretto , acqui- stando la forma quasi cordata , più nel maschio però che nella femmina , nella quale è posteriormente meno ristretto, avvicinan- dosi più alla figura quadrata ; nel dorso quasi piano , cun una impressione longitudinale nel mezzo , la quale presso il margine anteriore si prolunga d’ ambo i Lei lasciando uno spazio quasi triangolare elavato , e presso il posteriore si dilata in una fossetta poco profonda : la superficie è sparsa di punti simili a quelli del capo : il suo colore ordinariamente è giallo-rossigno , con una macchia oscura o nerastra da ciascun lato sulla parte più spor- gente. Scutello quasi quadrato, con gli angoli posteriori rifondati, punteggiato , giallo-testaceo. Le elitre insieme sono un poco più larghe della anterior parte del protorace , lunghe cinque volte la propria larghezza , poco ristrette posteriormente , terminate cia- scuna ad angolo ritondato , trasversalmente convesse sul dorso a superficie punteggiato-rugosa , con tre nervi longitudinali, oltre il suturale, poco rilevati, f esterno dei quali ordinariamente can- cellato ; colore giallo-testaceo , col sesto apicale nero , talvol- ta a riflesso violetto. Petto ed addome neri o picei , splenden- ti , finamente punteggiati , e con scarsa peluria fulvo-oscura : Tul- timo articolo ventrale giallo testaceo nella femmina. Piedi gial- lo rossicci. Il maschio à f ultimo anello ventrale scisso pro- fondamente per fi due terzi della sua lunghezza ; le sue val- ve genitali primarie sono allungate, dilatate e ritondate ali’estre- BDEMERÌDEI 9 mità; V ultimo anello dorsale è aneli’ esso smarginato per un terzo circa della lunghezza. Nella femmina l1 ultimo anello addominale , si dorsale che ventrale , è breve e rifondato. Varia questa specie pel colorito del capo, del, protorace, de’ piedi, e delle antenne. 11 capo offre talvolta una semplice macchia bruno-nerastra nello spa- zio compreso tra gli occhi; in altri questa macchia si estende e rimonta d’ambo i Iati in sopra ed in dietro lungo le orbite; in altri in fine il capo diviene più o meno interamente di quel colore. Sì pure il torace talvolta è interamente di color giallo rossiccio senza alcuna macchia ; altre fiate offre le due macchie descritte , le quali in alcune femmine ingrandendosi più o meno giungono ad occuparne tutto il campo. I piedi negl’ individui così predominati dal nero an- no le anche, i trocanteri ed i femori bruno-nerastri , e le tibie e tarsi giallo- rossicci, raramente anche questi bruni ; mentre in altri sono di questo colore, con solo una porzione de’femori ed una macchia sulle anche bruno-nerastre. Le antenne seguono le stesse gradazioni nel predominio del color bruno. Nella femmina però il color bruno non spiega egualmente il dominio su tutte le in- dicate parti, poiché trovansi talvolta i piedi interamente bruni, mentre il tora- ce presenta appena di questo colore la piccola macchia da ciascun lato. Cantharis melamra , Lin. Syst. Nat. II , pag. 65i , n. 27 — Faun. Suec. n. 719. Cantharis nigripes , Fab. Syst. Eleut. I, pag. 3o2, n, 4^ — 1 Ent. Syst. I , pag. 219 , n. 25. Necydalis notata , Fab. Syst. Eleut. II, pag. 871 , iì. 18 — Ent. Syst. II , pag. 353 , n. i5. Necydalis erminea , Germ. Reise,p.225,n.236, t.IIjf.y. Necydalis lepturoides , Gyll. Ins. Suec. II, p. 627. Oedemera analis , Oliv. Enc. Vili, pag. 44-3» n* io. Nacerdes notata , Dej. Cat. 3.a ed. pag. 228. Ischnomera melanura ,Steph. Man. pag. 337, n. 2640. Nacerdes melanura , Schm. Europ. Oedera. in Lin. Ent. pag. 29, n. j. Trovasi raramente, ma in numero piuttosto abbondante: d’ordi- nario ne’ luoghi marittimi. Si eleva sovente a volo , innovandosi sul mare, sopra le cui acque cadono poi individui semiestinti 0 già morti. 2 COLEOTTERI Genere ANONCODE ; Anoncodes (i) , Dej. Generis characteres essentiales. Antennae 1 i-9- articulatae. Palpi articulo ultimo maxillarium obconi- co, labialium securi formi. Elytra postice haud angusta- ta. Pedes simplices ; tibiae anticae unispino sae ; tarsi articulo penultimo subtus tomentoso. Characteres naturales. Corpus elongatum , capite mediocriter producto , pronolo subquadrato , elytris postice haud vel vix angu - statis. Antennae prope oculos magnos reniformes insertae. Pedes in utroque sexu simplices , femoribus in mare interdum dentatis. Tibiae anticae i -posteriores a.- spino sae. Tarsi articulo penultimo subtus tomentoso. Osservazioni. Noi scorgiamo nelle Anoncodi molte affinità naturali con le Na~ cerdi e le Asclere, le quali ci suggeriscono piazzarle fra questi due generi. L’a- bito del corpo , la forma delle elitre, quella degli occhi, i piedi senza mai fe- mori posteriori rigonfiati nel maschio ravvicinano immensamente questi coleot- teri: mentre per le antenne composte di dodici articoli nel maschio ed undici nella femmina, e le tibie di avanti fornite di una sola spina , avendone due quelle di mezzo e di dietro , legano le Anoncodi alle Nacerdi ; ed i tarsi di cui il pe- nultimo articolo soltanto è tomentoso al disotto le ravvicinano alle Asclere. Di tutti i generi della presente famiglia è questo quello in cui la Fauna Napolitana è proporzionalmente più scarso , non avendocene le nostre indagini offerto che una sola , mentre 1’ europa ne conta già dodici. Siamo però con- vinti altre ancor viverne nel nostro regno , che ulteriori ricerche faran disco- prire. Quella pertanto che or possediamo sembra con nessuna delle già note esattamente convenire : la onde provvisoriamente la indichiamo come nuova. i. Anon. meridionale ; Anon . meridionalis ( n. sp. ? ). Tav. IX , fig. 3. A. nigro-aenea, pubescens; elytris obscure violaceis, antennis nigris; pronoto latitudine vix paululum longiore , punctato, inacquali, postice vix angustiare, ely- tris nervis duobus validis excurrenlibus ; abdominis segmentar quinto profunde emarginato ; valvis genitalibus primis apice dilatatis emarginatis, pygidio emargi- nato : g. Long. lin. 4 1/2: lat. lin. 1 1/3. 9 ? Il capo di questo grazioso edemerideo è quasi piano, con (1) Dalle greche *oci a pari. negai, ed cyxof , hamus , imo. EDEMERIDE1 1S cordone rilevato a guisa di ferro di cavallo , il cui arco un po- co angoloso nel mezzo è rivolto in sopra ( considerando il capo verticale ), e le branche fiancheggiando la origine delle antenne vanno a terminarsi ai lati del clipeo , il quale è rilevato , e li- mitato in dietro da forte impressione. La superficie è tutta pun- teggiata, e fornita di breve e poco folta peluria. Il colore del capo è bronzino oscuro, non leggiero riflesso violaceo; la peluria cenerina. 11 labbro superiore è largo poco menche il doppio della lunghezza , rifondato ne’lati, smarginato in avanti, quasi bilobo, cigliato ne’lem- bi ; con pochi e finissimi punti impressi ; di color bruno-piceo. I palpi son bruno-nerastri. Le antenne son lunghe poco più di tre quarti deirintero corpo, con pochi peli brevi e rigidi airestremità di ciascun articolo ; di color bruno nerastro , con l'estremità del- 1’ ultimo articolo fulvo-rossigna. Il protorace è appena un poco più lungo che largo , posteriormente poco più stretto che avanti , col margine posteriore alquanto smarginato , ed a lembo rilevato ° poco convesso sul dorso , con una depressione quasi triangolare presso il margine anteriore , la quale prolungasi in dietro in una fossetta mediana longitudinale , che si va cancellando , terminan- do in dietro in un’ altra fossetta trasversale posta innanzi al margine posteriore : da ciascuno de’ lati à anche una depressio- ne verso la metà della lunghezza : la superficie è fortemente pun- teggiata ; pel colore suo e della peluria che lo riveste è simile al capo ; questa però è un poco più lunga. Lo scutello è poste- riormente troncato-ritondato , finamente punteggiato , del colore dell’ elitre. Le elitre sono un poco più larghe alia base che nel resto della lunghezza , con gli omeri alquanto rilevati , poco con- vesse sul dorso , un poco più alla base , ove àn due oscuri in- fossamenti longitudinali entro i quali scorrono i due nervi ben rilevati , i quali si prolungano per i cinque sesti dell’ elitra , ri- unendosi indi in un solo , che va ad unirsi col nervo marginale esterno , cancellandosi indi tutti : la superficie è tutta puntato- granellosa , con brevissima pubescenza ; il colore è un bel violet- to oscuro, cangiante iu nero-ceruleo. La faccia inferiore del corpo, ed i femori àn color di acciajo , con pubescenza cenerognola ; le 12 COLEOTTERI tìbie ed i tarsi son bruni. Femori posteriori non ingrossati. Quinto segmento ventrale assai grande, con una profonda scissura che si prolunga per poco men della metà della sua lunghezza • di egual larghezza , e ritondata nel fondo. Valvole genitali primarie un pò dilatate all* estremità , smarginate, a punte ritorniate. Pigidi© leggermente smarginato. ardui, v oaasfln oaisigg >S - »cr" ì ieò t lis . La specie con la quale sembra aver maggiori affinila è l’ A. viridipes , Dej. La ignoranza peiò della femmina ci fa esser indecisi a riferir vela. L* unico individuo che possediamo 1* abbiamo raccolto pres= so T antica Cuma , nel mese di giugno. . iÌ3q idhoq -000 ■ lau] .• . o:;-. i.vu. oarrid ‘.cGur* ib ; aiooths a.cnasxo ib [5 9 ri ©looxJ'is 4 nxifu i , : ■ li -■ : -v £ r , i r- <\ìprrr EDEMERIDEX Genere ÀSCLERA ; Asolerà (i) , Dej. Generis characteres essentiales. Antennae n -articola- tae. Palpi maxillares artìculo ultimo cultriformi £ , securiformi 9. Elytra postice liaud angustata. Pedes sim- plices. Tibiae bispinosae. Tarsi artìculo penultimo subtus tomentoso , bilobo . Characteres naturales. Corpus elongatum , capite antice pau - lulum producto , pronoto obcordato , elytris postice liaud an gu- stati. Antennae prope oculos mediocres reniformes insertae , in utroque sexu i i-articulatae. Pedes in utroque sexu sìmiles^femo- ribus posticis haud incrassatis. Tibiae omnes bispinosae. Tarsi arti- culo antepenultimo triangolari ; penultimo bilobo , subtus tomentoso . Osservazioni. Dejean fondava questo genere nella seconda edizione del Ca- talogo de’ Coleotteri della sua collezione (1833), senza però assegnargli i distinti- vi caratteri. Nondimeno gli Entomologi posteriori lo anno ritenuto , modifican- done però i suoi confini, escludendone cioè alcune delle specie introdottevi dai suo fondatore , e le quali mal si associavano con quelle che servivan di tipo. Le Asclere sono affini alle Nacerdi ed alle Anoncodi per la poca consi- stenza de’comuni tegumenti, e per le elitre combacianti nella linea suturale; alle prime ancora pel protorace obcordato , ed alle seconde per l’articolo penultimo sol- tanto de’farsi tomentoso a! disotto , e per le antenne inserite più prossimamente agli occhi. Differiscono pertanto dalle Nacerdi per quest’ ultimo carattere e per quello de’ tarsi; dalle Asclere per la forma del torace , e da entrambe per le antenne composte di egual numero di articoli in ambedue i sessi , per le tibie anteriori fornite come le altre di due spine , e pel capo men prolungato anteriormente. Varie specie racchiude questo genere : delle quali tre vivono ira Europa Le nostre ricerche nel regno ce ne anno offerta finora una sola. i . Ascierà cerulea ; Ascierà coerulea. Tav. IX , fìg. 4® A coerulea , violacea vel virescens , antennis palpis oculisque nigris ; prò * noto brevi obcordato , antice emarginalo , dorso utrinque et basi obsolete fovea- lato -, elytris lineis tribus dorsalibus elevatis. — Long. lin. 3-4 ; laf. lira . 1-1 1/4. Capo breve , mediocremente convesso , un poco più largo nel maschio che nella femmina, col clipeo assai breve, limitato (1) Dall* greche ▼oca a f pari, prir. e axXijpos durus , duro. 14 COLEOTTERI in dietro da una profonda impressione trasversale , che va dall’ una all’altra antenna ; lutto minutamente e fittamente punteggiato» Labbro superiore largo poco men che il doppio della propria lun- ghezza , con gli angoli ritondati , più fortemente punteggiato. Pro- torace lungo quasi quanto la sua massima larghezza , dilatato e ritondato ne’ lati anteriormente , ristretto posteriormente e quasi cordato ; il dorso poco convesso , con una fossetta poco profonda su ciascuno de’ lati dilatati, ed una terza maggiore impare alla base; la superficie fittamente punteggiata. Scutello pssai piccolo , poste- riormente ritondato , superiormente infossato nel mezzo ; punteg- giato. Elitre insieme più larghe del protorace , lunghe cinque volte la propria larghezza, combaciami completamente per la linea suturale* un poco più larghe verso il terzo posteriore, trasversalmente convesse sul dorso, a superficie punteggiata-granellosa, con tre distinte lìnee elevate, oltre la suturale e l’altra prossima al margine esterno. Il quin- to anello ventrale è ritondato nel maschio , un poco più prolungato nella femmina ; mentre il dorsale o pigidio all’opposto è più pro- lungato nel maschio , più breve nella femmina. Il colore generale del corpo varia dal verde oscuro, al ceruleo ed ai violaceo. Cantharìs coerulea , Lio. Syst. Nat. II , p. 65o * n. 22.— Fn. Succ. n. 716. Necydalìs cyanea , Fab. Syst. Eleut. II , p. 369 , n. 5.— Ent. Syst. II , p. 35i , n. 5. Necydalìs coerulescens, Fab. Syst. Eleut. II , p. 369 m. 3. — Ent. Syst. II , p. 35o , n. 3. . Oedemcm coerulescens , Oliv.Encycl. Vili, p.44'tLn‘ ,3* Oedemera nìgripes , ejusd. 1. c. p. 44^ > C’- Ascierà coerulescens , Dej. Cat. 3.a ed. p. 228. Ischnomera coerulea , Steph. Man, p. 337 , n. 2637. Ascierà coerulea , Schm. Eur. Oed. p. 4^ » n- Trovasi in varie parti del regno : è però in generale poco frequente. EDEM£RIDEI 35 Genere EDEMERA ; Oedemera (i) , Olir. Generis characteres essentiales. Antennae 1 1 -articuìaiae . Palpi articulo ultimo maxillarium obconico, labialium obtri- an gul ari. Elytra poslice angustata. Femora postica in mare incrassata , saepe ciao ala. Tibiae anticae bispinosa e . Tarsi articulo penultimo subtus tomentoso. Characteres naturales. Corpus elongatum; capite antice prò- duolo ; pronoto brevi postice coarctato ; eljtris postice angusta tis. Antennae in utroque sexu i i-articulatae, prope oculos magnos ro- tundatos insertae , articulo tertio longissimo. Pedes simplices 9 9 femoribus posticis plus minusve incrassatis vel clavatis Tibiae omnes bispinosae. Tarsi articulo penultimo tantum subtus tomentoso . Osservazioni. È questo i! genere più numeroso in specie della presente fa- miglia » il quale differisce dai tre precedenti per le elitre che posteriormente si restringono più o meno, in modo da non più combaciare, e da non coprire l’ad- dome , e per li femori posteriori del maschio ì quali sono assai ingrossati, tal- tolta ancora inarcati , o terminati da grossa clava. li Europa conta già ventidue specie di questo genere, delle quali nel no- stro regno ne abbiamo trovate nove , cui debbono aggiungersi altre due , che non possiamo riferire con sicurezza ad alcuna delle specie descritte. « i. Edemera della podagraria; Oedemera podagrariae . Tav. IX , fig. 5. Oed. aenea , pubescens , aniennarum basi , elytris , pedibus anterioribus , femorumque posticorum basi flavo-lestacqis : g femoribus posticis arcuatis crassis- simis : 9 pronoto obdomineque flavis , hoc basi media nigro — ■ Long. lin. 4-5; iat. lin. 1 1/4-1 1/2. Variai : elytris in mare margine apiceque fuscis . Maschio . — Capo declive, anteriormente piano, con una bre- ve linea elevata longitudinale sull’ occipite , ed una leggiera de- pressione da ciascun lato presso il rispettivo occhio ; a superficie iueguale punteggiata ; di color verde bronzino. Occhi bruni» An- (1) Dalle greche voci oi3«» , tumeo, intumidisco j t itypos femuf , femore. f6 COLEOTTERI tenne Brune J col primo articolo e parte del secondo testacei. Palpi giallo-testacei , con la estremità degli ultimi articoli nerastra. Pro- torace più lungo die largo , quasi cilindraceo , strangolato dietro la metà ; col margine anteriore nel mezzo prolungato in avanti e ritondato ; sul dorso una delicata carena longitudinale che si cancella pria di raggiungere i margini anteriore e posteriore, un risalto trasversale da ciascun lato anteriormente, ed un'altro lon- gitudinale poco obbliquo posteriormente da ciascun lato della care- na mediana: tutto del colore del capo, con peluria cenerognola. Sal- tello triangolare, del colore del protorace, con l’apice testaceo. Elitre insieme alla base assai più larghe del protorace , ciascuna ristretta sensibilmente verso l’apice, che si termina in punta ot- tusa ; con due vervosità longitudinali ben rilevate , delle quali la esterna ne percorre tutta la lunghezza , la interna si arresta al terzo anteriore; interamente di color giallo testaceo, ovvero coi lem- bi e l’apice foschi. Ali fuliginose. Addome del colore del capo e protorace. Piedi anteriori e medii gialli interamente, ovvero con i due ultimi articoli de’ tarsi negli anteriori , l' estremità delle ti- bie ed i tarsi interi ne’ medii di color bronzino ; i posteriori ànno la metà basilare di femori giallo-testacea, la rimanente del colore del corpo , e sì pure le tibie e tarsi : ed in taluni individui il giallo della base riducesi a piccolissima estensione , ovvero si can- cella dei tutto. I femori posteriori sono molto ingrossati , inarca- ti , precisamente alla base. Femmina. Differisce principalmente dal maschio pel protora- ce e l’addome gialli, questo con la hase nera nel mezzo ; e per li femori posteriori semplici. Le elitre in essa non presentano mai i lembi e 1’ apice foschi. Talvolta i piedi posteriori sono intera- mente gialli , con la sola estremità delle tibie fosca. Necydalìs podagrarics , Lin. Syst. Nat. II, p. 64-2, n. 9. — — Fab, Syst. Eleut. II, p. 3y 3 , n. 26. — Ent. Syst. II, p. 354 , il. 20. Rossi , Faun. Etr. I, p. 199, n. 4^2* Necydalis flavescenStViQSSi, Mani. Iris. p. 399, n. i3g. EBEMEHIBE1 I? Necydalis testacea , Fab. Ent. Syst. II, p. 355, il 28. Necydalis melanocephala, Oliv.Enc.VIII,p.45o,n.4i • Oedemera podagrarice , Oliv. Ent. p. 5o, tab. I. f. 80. Costa , Faun. di Asprom. ( Atti della IL Accad. delle Scienz. IV , p. 124). — — Schm. Eur. Oed. I. c. p. 5i , n. 1, Sembra questa specie abitare le regioni più elevate del regno ed essere piuttosto rara. 11 Prof. Costa la trovava sull1 Aspromon- te ; noi Pabbiam raccolta sulle più alte montagne del Matese; nè finora ci è riuscito vederla presso Napoli , ove pare rimpiazzata dalle specie che segue. Osservazioni. Niuno de* nostri esemplari ci offre l’ elitre coi lembi e l’ api- ce foschi nel maschio; la qual cosa già avvertita dal Prof. Costa nel luogo ci- tato per T esemplare da lui raccolto » è stata anche da noi confermata per gli altri posteriormente rinvenuti. 2. Ederaera a collo corto; Oedemera bremollìs. Tav. IX , fig. 6. Oed. nigro-aenea, puhescens, pronoto brevi , postice vaìie eonstricto » anten* mrum basi, pa!pis,eìy tris, tibiisque flavis: abdomine apice flavo 9 i femoribus post kit ìncrassatìs , subrectis , vix clavatis — Long. lin. 3 1/2-4: lai. lisa. M 1/8. Variai eljtris medio infuscaiis. Maschio. Capo al di sopra trasversalmente elevato , per lo lungo convesso , con un infossamento al di sopra della inserzione di ciascuna antenna ; mediocremente prolungato , con una im- pressione trasversale al di sotto delle antenne ; quasi liscio ; d* color verde-olivastro « con scarsa peluria fulvo-cenerina ; il mar- gine anteriore del clipeo testaceo. Occhi bruni. Antenne col pri» uso articolo bruno , il secondo testaceo , il terzo e quarto testa- cei t con P estremità bruna , i rimanenti di quest' ultimo colore. Palpi giallicci , con V estremità degli ultimi articoli bruna. Pro- torace lungo tanto quanto la massima larghezza 9 posteriormente ristretto , col margine anteriore appena un poco inarcato ; supe» Col . par . 1. 3 1S coleotteri riormente con due fossette maggiori, una per lato, separate da una breve carena longitudinale, un’altra media triangolare meno pro- fonda alla base , ed una quarta simile ma più piccola appena mar- cata dietro il margine anteriore ; la superficie è finamente punteg- giata; pel colore e peluria simile al capo. Scutello posteriormente ri (ondato , simile per colore ed altro al protorace. Elitre ristrette gradatamente e sensibilmente dal decimo anteriore della lunghezza fino alla metà , indi quasi eguali , ad angolo ri tonda to all’estre- mità ; col callo omerale rilevato ; finamente punteggiate, con due nervi longitudinali elevati , de’ quali l’ interno si arresta al terzo anteriore della lunghezza, ove trovasi presso il margine suturale , che non tocca; l’esterno si prolunga fino all’ estremità dell’ elitra ; di color giallo-testaceo, talvolta con la parte mediana bruna, pre- cisamente lungo il margine esterno. Il petto ed il ventre ànno il colore del capo e protorace, con la pubescenza cenerina. I piedi ànno i femori di colore giallo; gli anteriori con le tibie e la base de’ tarsi gialla; i medii e posteriori con le tibie gialle, con l’estremo apice ed i tarsi bruni. Femori posteriori mediocremente ingrossati, quasi diritti ; le tibie degli stessi piedi un poco inarcate presso l’estremità: l’ultimo anello ventrale breve intero, le valvole ge- nitali primarie allungate, ristrette gradatamente verso l’apice, che è ottuso: il pigidio allungato , rifondato all’estremità. Femmina. Estremità dell’ addome gialla. Pigidio ed ultimo anello ventrale largamente rifondati : femori posteriori gracili. L’ addome nella femmina è talvolta quasi interamente giallo-rossiccio , con a mela posteriore del primo e del secondo anello , ed una macchia su ciascun lato del terzo brune. Oeclemera brcvìcollis , Schm. Eur. Oed. l.c. p.56, n. 4* Trovasi nelle adiacenze di Napoli, precisamente sulla collina de’ Camaldoli , ne’ mesi di giugno e luglio. Levasi facilmente a volo nelle ore più calde , e poggiando preferisce le piante ombrel- lifere. È piuttosto rara. EBEMEItlDEI 19 3. Edemera simile; Ocdemera sìmìììs . Tav. X, fig. i. ?. Oed. elongata , pubescens , pronoto cylindrìco , pone medium parum con* Strido , profundius £-laevius 9 focolaio ; nigro- aenea , antennarum basi elytris- que fiavodestaceis ; 9 segmentis duobus ultimis ventralibus penultimoque dorsali flavo-rufescentibus ; g pedibus posticis valde arcuatis , crassissimis , pronolo po - stice emarginato. — Long. lin. 4 3/4-5: lat. lin. 1. Gl’ individui che abbiamo de! nostro regno , e die a questa specie sembrano doversi riferire, sono tutti femmine; la qual con- dizione mentre ci à dato gli elementi per riferirla a questa e non alla Jlcivescens*. ci lascia d’altra banda sempre incerti della sua vera determinazione» Laonde noi daremo dapprima la fedele descrizione della nostra, della quale abbiamo esibita l’immagine, notando quali differenze presentar dovrebbe il maschio giusta la descrizione della O. similis datane dagli autori. Femmina . Corpo svelto , più angusto proporzionalmente al- la lunghezza che nelle specie precedenti. Capo mediocremente pro- tratto , poco convesso sul vertice , quasi piano nella parte decli- ve , leggermente elevato tra la metà inferiore degli occhi, lascian- do un leggiero infossamento da ciascun lato al di sopra della in- serzione delle antenne ; la superficie quasi liscia , lucida , con scarsa e brevissima peluria ; il colore bronzino oscuro. Le an- tenne gracili , lunghe poco più de’ due terzi de! corpo intero , di color nerastro-bronzino , coi due primi articoli testacei nella fac- cia inferiore. Palpi del colore stesso delle antenne. Protorace quasi cilindraceo , poco strangolato posteriormente, con un rilie- vo longitudinale nel mezzo , che separa due fossette alquanto trasversali ; una terza fossetta quasi triangolare presso la base : la superficie quasi liscia , leggermente rugosa presso il margine anteriore , con cortissima peluria come nel capo , del quale à pu- re il colore. Scutello piccolo , quasi triangolare, a punta ottusa, a margini rilevati, simile pel colorito epubescenza al protorace. Eli- tre lunghe tanto da raggiungere la base del pigidio, larghe e coro- 50 COllOTf IBI badanti per un sesto drca della lunghezza , indi ristrette grada- tamente fino all’ estremità, die è ottusa; callo omerale medio- cremente elevato ; superfìcie quasi liscia , con due nervi longi- tudinali poco rilevati , de'quali l’ esterno comincia a rendersi più debole ai due terzi, e cancellasi del tutto a’ cinque sesti : l’in- terno, meno rilevato dell’esterno, giunge al terzo della lunghezza, ove si arresta incontrando il margine; il colore dell’elitre è giallo- testaceo uniforme. Il di sotto del corpo ed i piedi sono del colore del capo e protorace, con breve pubescenza cenerognola : l’addome è bruno-nerastro , con i due ultimi anelli ventrali ed il penultimo dorsale , ed un angusto lembo marginale negli altri anelli di color giallo-rossiccio. Il pigidio è allungato , ritondato all’ estremità. In qualche individuo il nervo marginale esterno dell’ elitre è bruno, e degli anelli ventrali il solo ultimo è giallo-rossiccio. Il maschio secondo i descrittori differirebbe principalmente dalla femmina pel capo più convesso fra gli occhi , pel rilievo mediano del protorace più acuto e le fossette più profonde , pel margine posteriore dello stesso smarginato, per l’addome tutto di un colore, e pe’ piedi posteriori assai ingrossati e molto archeggiati. Oedemera similis ,v. ìleyden, in Schm. 1. c. p. 59. n. 6. La Ed. simile conoscesi finora di Costantinopoli e della Stiria. Gl* individui femmine da noi descritti gli abbiamo raccolti sopra la montagna di S. Angelo a Castellammare, nel principio di luglio. 4. Edemera a collo stretto ; Qed* angusticollis , A. Cos. Tav. X , %. 2. Oed. nigra subaenea , pubescens , filiformi , pronoto angusto, postico sati$ comi rido , parum profunde trifoveolato ; elytris iesiaceis, basi mar gineque omni nigro-aeneis ; g femoribus posticis modice incrassatis subrectis ; abdominis ìateribm iestaceis. — Long. lin. 3 1/4 ; lat. lin. 4/5. Maschio . Capo superiormente convesso, largo , con occhi grandi e sporgenti , anteriormente piano ed alquanto cancavo , con un leggiero risalto a guisa di tubercolo spianato tra la inferior SDHMER1BE! 21 parte degli occhi ; liscio , finamente punteggiato-rugoso , pube- scente , di color nero bronzino , con peluria dello stesso colore. Le antenne di questo stesso colore, e sì pure i palpi. Il proto- race è piccolo, angusto, un poco più lungo che largo, posterior- mente assai ristretto, col margine anteriore largamente rifondato, il posteriore quasi diritto e rilevato; dorso anteriormente spiana- to , a superficie punteggiato-rugosa ; al terzo anteriore della lun- ghezza à due risalti trasversali, uno per lato, dietro de’ quali ri- mangono due corrispondenti depressioni o leggiere fossette , un’ al- tro rilievo mediano quasi a ferro di cavallo , con la convessità in avanti sta ai due terzi della lunghezza , lasciando dietro di se un’ altra fossetta : colorito e pubescenza come il capo : sì pure lo saltello. Elitre posteriormente assai strette , leggermente incurvate in fuori a guisa di sciàbola , ritondate all’estremità , fortemente punteggiato-rugose , con due nervi longitudinali dorsali , de’ qua- li r esterno è ben rilevato fino a poco oltre la metà , basso e meno sensibile di là fin presso F estremità ; F interno , più deli- cato che F esterno , si arresta al quarto della lunghezza : il loro colore è giallo testaceo carico , a splendore sericeo , con la base 9 la estremità, ed i contorni laterali nero-bronzini: i nervi dorsali so- no in parte di questo colore , in parte del colore del campo del» 1* elitra. La faccia inferiore del corpo ed i piedi sono uniforme- mente di color nero-bronzino. I femori posteriori sono corti, pic- coli , mediocremente ingrossati , quasi diritti , solo un poco inar- cati presso la base : le tibie dello stesso pajjo sono appena un poco inarcate. Le valvole genitali primarie sono allungate, un poco in- curvate verso dentro , ristrette gradamente alF estremità , a margini rilevati e cigliati. Femmina. Le due fossette del protorace sono meglio pronun- ziate , e separate da un rilievo longitudinale. I lati dell1 addome sono giallo-testacei. Il colore del campo delF elitre meno oscuro. 11 pigidio alF estremità è troncato-ritondato. I femori posteriori gracili. Qtservaiìoni. Pei colori simiglia questa specie alia Ed. marginata : dalla 22 COLEOTTERI quale però differisce pel protorace proporzionatamente più piccolo, c pér li fe- mori del maschio poco rigonfiati , non clavati e quasi diritti. Trovasi sulle più alte montagne del regno. Noi rabbiam rac- colta sopra la Maiella e sul Matese, in luglio. Sembra ovunque assai rara. 5. Oedemera marginata ? Tav. X, fig. 3 e 4* 'V Edemera della quale intendiamo qui parlare potrebbe pro- babilmente essere la vera marginata ; non avendone però che in- dividui femmine soltanto , non possiamo portare alcun giudizio certo. Paragonate pertanto queste con le femmine della specie pre- cedente , trovansi differire per la statura maggiore , avendo linee quattro di lunghezza ed una di larghezza,* pel capo proporziona- tamente men largo , con occhi all’ esterno più spianati e meno sporgenti ; pel protorace distintamente più grande , e soprattutto più largo, e meno fortemente strangolato dietro la metà. Il colorito dell’ elitre è giallo meno carico , a splendore sericeo-dorato , con la base e tutto il contorno nero-bronzino , il quale colore in taluni individui si estende maggiormente , lasciando di giallo un piccolo spazio presso la base. Noi ne abbiamo figurato il tipo e questa varietà , rimettendone al tempo ulteriori schiarimenti. Raccolta abbondante sopra Montevergine nel principio di ago- sto i epoca nella quale forse i maschi eran già tutti morti , com- piuta la fecondazione , avvanzando solo le femmine per la depo- sizione delle uova , di cui eran quasi tutte pregne. 6. Edemera ad ano nero ; Oedemera melanopygia . Tav. X , fig. 5. Oed. nigro-cyanea, pubescens , pronoto profunde trifoveolato , laevi , tufo ; palpis obscure testaceis apice nigris ; elytris testaceis , externe tate violaceo-mar » ginatis ; tibiis anticìs , abdomineque flavis , hoc apice nigro ; femoribus posti - cis valde arcuatis crassissimis „ subtus unidentotis. g- Long. lin. 3 1/4-4 1/2: lat. 3/4-1 lin. EDEMEUIDEI 23 Variai: abdomìne nìgro, basi flavo -, tibiis anticis aeneis , basi interna tan- tum flavesc enti bus . Maschio. Capo superiormente poco convesso , anteriormente nella parte declive debolmente concavo , con una fossetta ben marcata presso ciascuna orbita al disopra della inserzione delle antenne, ed un’altra appena percettibile tra queste nel mezzo: la superficie liscia , finissimamente punteggiato-rugosa ; il colore è nero, con riflesso turchino. Le antenne sono interamente nerastre. I palpi son tastaceo-oscuri , con l’ultimo articolo nero. Il pro- torace è appena più lungo che largo , mediocremente ristretto pres- so la base ; sul dorso à due profonde fossette quasi semicircolari , separate da un rilievo acuto, il quale avanti e dielro si divide in due divergendo e continuandosi coi rispettivi orli delle fossette ; dietro di esse due gobbe ben rilevate quasi emisferiche le quali lasciano tra loro una terza fossetta mediana quasi triangolare ; un’ altra situile ma più piccola sta dietro il margine anteriore : la su- perficie è liscia, con punti impressi rari ma piuttosto profondi , pre- cisamente sopra il perimetro rilevato delle fossette o sulle gobbe: la peluria è scarsa e corta *. il colore è rosso-testaceo splendente , con la peluria fulva. Lo scutello assai piccolo , quasi triangolare, di color violaceo-oscuro. Le elitre sono molto ristrette posteriormente, ritondate all’estremità, a superficie punteggiato-rugosa , con due nervi longitudinali, de’quali l’esterno assai rilevato scorre quasi fin presso l’estremità , l’interno meno rilevato, prolungasi per un quarto cir- ca della lunghezza, ed è congiunto con l’esterno per un piccolo ner- vo obbliquo anastomotico ; callo omerale ben pronunziato , e continuato in un rilievo che gradatamente attenuandosi scorre fra il nervo dorsale esterno , ed il marginale per circa una metà del- la lunghezza , indi del tutto sparisce: il colore è violaceo-oscu- ro , con la parte interna gialliccia a riflesso sericeo-dorato, meno la base ed il lembo che sono anche violaceo-oscuri. Le ali so- no bruno-fuliginose. Il petto à color nero-azzurro splendente , con scarsa pubescenza cenerognola , alquanto più lunga sui fian- chi. L' addome , che dicesi giallo con l’apice nero, nel nostro 24 COLEOTTERI è del coloro del petto , con i due primi anelli giallo-rossicci da sopra e da sotto. I piedi ànno il colore del petto, meno le tibie di avanti, clic- sono brune con il lato interno gialliccio, precisa- mente alla base. I femori posteriori sono assai rigonfiati , un poco meno però che nella Ed. della podagraria, abbastanza inarcati „ soprattutto presso la base, con un dente breve triangolare ed ottuso sul lato inferiore ai quattro quinti posteriori della loro lunghez- za : le tibie dello stesso pajo sono un poco archeggiate presso la estremità. Osservazioni. Se si eccettui la leggiera differenza relativa al colore delle tibie anteriori f dell’ addome e de* palpi , che ben possono riguardarsi quali va* riazioni , nel resto il nostro individuo ben conviene con la descrizione datane da Schmidt. Solo dobbiamo osservare la niuna menzione fatta da questo scrittore del dente che sta sul margine inferiore de’femori posteriori: la quale però credia» mo piuttosto doversi attribuire a circostanze speciali per le quali sia sfuggito alla di lui osservazione , anziché a differenza reale. Nella statura , ove non vi sia errore nella segnatura del sig. Schmidt vi è ben differenza tra 1’ individuo nostro e quello da lui ricevuto; il nostro giungendo appena a linee tre e quar* to , mentre egli ne segna quattro e mezzo. Le quali differenze però non sono rare ad avverarsi tra indivìdui di Sicilia e nostrali di una stessa specie. Oedemera melanopygia , Kunze in Schm. 1, c.p.66, n. io; Il sig. Schmidt descriveva questa specie sopra un solo indi- vìduo maschio preveniente dalla Sicilia , inviatogli col nome da lui adottato dal sig. Kunze. Noi ne abbiamo del pari un solo in- dividuo maschio raccolto sulla cima della collina de’ Camaldoli presso Napoli , nel mese di giugno. 7. Edemera a ventre macchiato; Oed. maculwentris , A.Cost. Tav. X , f . 6. Oei. nigro-cyanea, pubescens , pronoto profunde trìfoveolato, laevi, rubro ; palpis obscure testaceis apice fuscis ; elytris obscure violaceìs ; abdomine cro- ceo , ventris maculis qualuor utrinque , alia media ad basim pygidioque nigro - cyaneis. 9* Long. Sin. 2 3/4 : lat. 3/4 lin. Simiglia questa specie moltissimo alla precedente: però il capo è EUEMERIDEI 25 un poco meri largo; il protorace più piccolo, più ritorniate ne’lati, con le fossette principali poco meno profonde , di color tenden- te più al giallo che al rosso , e meno splendente ; 1’ elitre sono interamente di color violaceo-oscuro , senza alcuna traccia di color gallicelo nel lato interno. L’ addome è interamente di color giallo- rossiccio, con otto macchie nere, quattro da ciascun lato sopra i primi quattro anelli ventrali, ed una impare nel mezzo del secondo anello; dello stesso colore è il pigidio. La tibie anteriori sono del colore delle rimanenti. L’ultimo anello ventrale è breve, largamente ritondalo, con un largo solco longitudinale nel mezzo, e col peri- metro oscuro. 11 pigidio è poco più lungo che largo , ritondato ancora all’estremità, la quale supera di poco l’ultimo anello ventrale. Osservazioni. Noi abbiamo forte dubbio che sia questa la femmina delia specie precedente: poiché però l’ unico individuo che abbiamo è stato raccolto in regione assai lontana e diversa da quella cui appartiene la precedente, è forza rimettere al tempo lo schiarimento. Raccolto sopra le montagne della Majella , negli Abruzzi 9 nel mese di luglio. 8. Edemera cerulea ; Oedemera coemlea » Tav. XI , fìg. i. Oei. viridis vel cyanea , rarius cuprea vel violacea , fusco pubescens prò - nolo cylindrico rugoso , obsolete foveolato , antennis tibiisque anticis basi testa - ceis : g femoribus posticis valde arcuatis crassissimis : ? abdominis summis la - teribus flavis. — =» Long. lin. 3 1/2-5: lat. lin. 3/i-l 1/4. Maschio. Capo anteriormente piano, a superficie inegualmente punteggiato-rugosa , con una delicatissima carena longitudinale sul vertice ecl occipite, ed una leggiera depressione da ciascun lato presso la metà inferiore degli occhi : clipeo limitato da forte depressione trasversale , con una scanalatura longitudinale mediana nella sua metà anteriore. Protorace più lungo che largo, quasi cilindraceo, poco strangolato posteriormente, coi margini anteriore e posteriore largamente ritondati , con delicata carena longitudinale mediana , un risalto trasversale da ciascun lato al terzo anteriore della lun- Col. par. I. 4 COLEOTTERI 26 ghezza , avanti del quale rimane una leggiera depressione , ed un forte infossamento in dietro ; una fossetta mediana presso la base: la superficie rugosa come quella del capo. Scutello piccolo, trian- golare, punteggiato. Elitre larghe alla base, con gli omeri alquanto elevati, con un infossamento longitudinale al lato interno di essi; posteriormente ristrette, ritondate all’ estremità: superficie punteg- giato-granellosa, con due nervi elevati, de’quali l’interno si arresta al quarto anteriore della lunghezza , 1’ esterno si prolunga pei quattro quinti , man mano cancellandosi. Femori posteriori ira-» mensamente ingrossati e fortemente inarcati alla base ; le tibie dello stesso pajo compresse , un po dilatate ed inferiormente an- golose alla base. Ultimo anello ventrale intero , il dorsale tron- cato ritondato all’ estremità : le valvole genitali primarie ristrette ed ottuse all’ estremità , molto pelacciute. Tutto il corpo à un colore uniforme che varia dal ceruleo al verde , sempre splenden- te, talvolta a riflesso violetto; la peluria cenerina: le antenne sono bruno-nerastre , con la pagina inferiore de’ due primi articoli te- stacea o carnea : di questo stesso colore è talvolta la base delle tibie anteriori. Femmina. Differisce dal maschio per 1’ elitre posteriormente meno ristrette, pei femori posteriori gracili , e per li margini la- terali dell’ addome giallicci o carnei. Necydalis coerulea, Lin. Syst. Nat. II, p. 642, n. 4° — -Fab. Syst. Eleuth. II , p. 372 , n. 25 « — Ent. Syst. II , p. 354 , n. 19. Oliv. Encycl. Vili, p. 447 > n* 32. ■ — ■ — Rossi , Faun. Etr. I , p. 200 , n. 433. Cantharis nobilis , Scop. Ent. Carn. p. /^.5 , n. 146. Nccydalis ceramboides , Forst. 11. Ins. sp. cent. I, pag. 47 » 4 7- Oedemera coerulea , Cost. Faun. di Asprom. (Atti della R. Accad. delle Scien. IV , pag. 125 , n. 3 Securìpalpcs , Muls. ) La forma del quarto o ultimo articolo de9 palpi mascel- lari , che serviva a Linneo a contrassegnare il suo grande ge~ nere Coccinella , e quindi a Fabricio, che con maggior pre» cisione indicavala , è stata pur da* moderni Entomologi ado° prata per dare il nome, e nome ben acconcio , alla famiglia , nella quale quel genere è convertito. E desso in effetti assai grande, compresso , ed assai distintamente in forma di scure o meglio di àscia. Ed è un tal carattere sì rilevante e co- stante , che esso solo , associato al numero degli articoli dei tarsi, non maggiore nè minore di tre in tutti i piedi, senza va- lutar un nodulo alla base del terzo articolo , può ben esser sufficiente a fare riconoscer le specie della presente famiglia. Il corpo di questi insetti è ordinariamente quasi emisferico ? in pochi ovale meno o più raccorciato, in pochissimi oblongo e mediocremente convesso ; nudo al disopra, e lucido quasi spalma- to da vernice nel numero maggiore ; coperto di peluria o drappo «el numero minore. I colori che vi dominano sono il giallo, il rosso , ed il nero ; ora essendo il fondo giallo o rosso con macchie pallide o nere, ora inversamente il fondo nero a macchie rosse, o gialle: raro è trovare il color nero assoluto senza macchie. La superficie è finamente puntinata, a punti non disposti in serie, me- nocche in pochi che così li anno sull’ elitre; senza strie © solchi nè su queste , nè sul protorace. 11 capo è sempre inclinato in sotto, sovente perpendicolare, incastrato nel protorace fino agli occhi , i cui lati sono talvolta ab- bracciati dagli angoli anteriori dello stesso. Le antenne sono inserite COI,. PART. L I 2 COLEOTTERI 1R1MERI ai lati dell’episloma, avanti gli occhi, a base ordinariamente a sco- perto , raramente coperta dal clipeo in che si termina il capo, ripie- gate ed adattate sotto di questo nello stato di riposo , di lunghezza varia, non mai sì lunghe da oltrepassare il posterior margine del protorace : si compongono di undici , dieci od anche meno arti- coli , e si terminano da clava troncata air estremità o fusiforme , d’ordinario formata da’ soli tre ultimi. 11 labbro superiore vedesi sovente allo scoperto, altrevolte rimanendo tutto o in gran parte occultato dal clipeo. Le mascelle, nascoste sotto il labbro, sono ar- cheggiate , cornee , ora a punta semplice o bifida , e munite o no di denti o sporgenze alla base ; ora armate di tre o quattro denti di lunghezza ineguale, che fra loro intersecansi. Le mandibole son cornee o pressocchè tali alla base , terminate da due lobi guerniti di cigli o frangia membranosa in qualche parte del loro contor- no. I palpi mascellari costano di quattro articoli , 1’ ultimo de’ quali caratteristico, il più sviluppato, compresso, in forma di àscia. I labiali, più o men corti, son di tre soli articoli. Il labbro inferiore è corneo , raramente men consistente. Il protorace è sempre trasversale , ordinariamente più o meno smarginato allo innanzi, indietro archeggiato nel senso stesso della smarginatura , di rado bisinuosamente troncato. Lo scutello triangolare, generalmente piccolo , riducesi in ta- luni ad una picciolezza estrema. Le elitre, alla loro base distintamente più larghe del protora- ce ne’ più, abbracciano completamente il dorso del secondo e terzo anello toracico e ì1 addome che son destinate a proteggere ; rara- mente allungate e poco convesse , per lo più convesse notabilmen- te , a callo omerale ben rilevato , e rappresentanti prese insieme col loro contorno un ovale corto o cerchio troncato all’ innanzi. Inferiormente esse presentano nel lato esterno un doppio margine rilevato, uno esterno corrispondente al limite proprio, un’altro più interno quasi fosse una piega , che sembra destinato a meglio abbracciare il corpo. Questi due margini fra loro racchiudono un canale che viene indicato col nome di piega o duplicatura, la quale fornisce de’ caratteri importanti per la classificazione, in quanto che è in rapporto con la grandezza proporzionale de’ piedi e so-, prattutto de’ femori , e loro giacitura nello stato di riposo dell’ a- COCCINÈLLIDES 3 rumale. Le ali ben sviluppate in molti, poco in altri, sono in taluni più o meno atrofiate, e quindi inutili al volo. I piedi , in pochi lunghetti con femori gracili e sorpassanti i lati del corpo , sono per ordinario più o meno corti , con femori rigonfiati che non oltrepassano l’esterno margine del corpo o dell’ e- litre ; le gambe son mediocri , talvolta assai compresse, raramente armate di denti sul taglio esterno. I tarsi costano di tre articoli, il terzo de’ quali presenta alla base un nodulo o rudimento di quarto articolo, per lo quale anziché assolutamente Trimeri , sono stati que- st’insetti chiamati Pseudotrimeri da alcuni Entomologi, Subtetra- meri da altri ; mantenendosi così costante il principio che la na- tura non passa mai bruscamente alla formazione di un organo qualun- que. De’ tre articoli principali il primo è ovale nel maschio , grada- tamente allargato dalla base all’apice nella femmina ; il secondo, in- serito in una scissura del dorso del primo, e quindi in apparenza più lungo guardato da sopra che da sotto, dalla cui faccia presenta figura triangolare o quasi cordiforme, è aneli’ esso superiormente sca- nalato fin quasi presso la base , per dar inserzione al terzo, gracile, poco e gradatamente rigonfiato all’estremità. Questo è terminato da due unghiette , raramente semplici , per lo più munite ciascuna di un dente alla base o presso l’estremità, sembrando così bifide; in al- tri incurvate a grappino , e risultanti ciascuna da tre denti grada- tanfw'nte minori dall’esterno all’interno. I due primi articoli de tarsi sono nella faccia inferiore guerniti di una spezie di spazzola di peli, d’ordinario meno stivati nel maschio, nel quale lasciano in- travedere delle piccole ventose, non facili a distinguersi nella fem- mina ; concorrendo un tal carattere, insieme alla forma del pi imo articolo , a differenziare il sesso. II ventre, proporzionalmente grande, si compone di cinque, più raramente di sei, qualche volta di sette anelli, il pi imo dei quali, più grande, distendesi con la sua parte anteiioie mediana sul metasterno, frammettendosi a’ piedi posteriori, i quali restan più distanti fra loro che gli altri. Da ciascun lato di questo anello osservasi uno spazio limitato da un profilo o lineola, che sembra or- dinariamente esser continuazione dello stesso margine rilevato della parte anteriore mediana, altra volta nasceic dallo stesso anello, e 4 COLEOTTERI TRIMER1 seguendo un cammino diverso, or descrive una curva varia,, ora una spezie di V. Da ciò la diversa figura degli spazi compresi , distinti coi nome di piastrine addominali o meglio ventrali , come noi le abbiam dette, traducendole nel latino idioma scutula vent ralla. L’ul- timo anello è d ordinario posteriormente tagliato in linea retta nella femmina, più o men distintamente smarginato nel maschio. Nelle figure A ad M della Tavola I. abbiamo rappresentate varie parti dello esterno organismo delle Coccinelle, onde illu- strare quanto è stato esposto qui sopra , delle quali può vedersi in fine la indicazione nella spiegazion della tavola. Mentre da un lato gl insetti di questa famiglia richiamali l’at- tenzione dell’Entomologo per lo studio delle numerose e svariate specie , non lo meritan meno per la influenza loro sopra l’ agri- coltura, sia nello stato d’insetti perfetti, che in quello di larve. Dap- poiché, quasi innocui assolutamente nell’ ultimo stadio di lor vita, non tutti sono altrettanto nel primo, quello di larve. Queste ven- gono fuori dalle uova che , ora isolate ora a gruppi , le madri che àn passato l’autunno e l’inverno ritirate sotto le cortecce degli alberi od altrove , depongono nella primavera in siti analoghi al loro genere di vita. ’An corpo allungato , pressocchè ellittico , composto di tredici a quattordici anelli, compreso il capo quasi corneo, ri- tondato, appiattito o gibboso al disopra ; or forniti di forti spine membranose, or di tubercoli piligeri, ora scavati di piccole fosset- te occupate da lunghi fascetti di bianchissimi peli; l’ ultimo for- nito di mammellone al di sotto: con piedi toracici allungati, di tre soli pezzi , terminati da unguia assai corta. Son di color giallo sporco al- cune, di un oscuro lugubre altre, molte cenerine o piombine con macchie lattee o arancine. In due categorie debbono esser ripartite per quanto à rapporto alla loro influenza sull’ agricoltura. Le une nutronsi di vegetabili , su i quali lente e sedentanee passano tutta lor vita, divorando con le mandibole armate di tre o quattro den- ti il parenchima delle figlie , dalla perdita delle quali conseguita rintristimento dell’albero; e recando un danno di maggior o mi- nore importanza, secondo eia lor copia, e l'interesse dell’albero su cui vivono. Talché, quando questi due elementi riunisconsi, copiosa moltiplicazione, sopra albero di qualche interesse , la voce dell’ a- gricoLore non può non elevarsi contro questi insetti, che a giusto C0CC1NELLIDEX 5 diritto egli chiama nemici. Le altre al contrario, carnivore, lungi dal recare minimo nocumento all'albero che scelgono a dimora, dando la caccia agli Afidi ed ai diversi Coccinigliferi o Gallinsetti infesti e nocivi agli alberi stessi, ne distruggono considerevole numero, ren- dendo così un servigio all’ agricoltore medesimo. In tal modo la natura, mentre da un lato le fa continuamente decimare dagli uc- celli insettivori che dan loro la caccia, à dall’altro stabilito fra esse stesse un compenso, equilibrando in certa guisa i danni cagio- nati dalle une co’ vantaggi prodotti dalle altre : quantunque ben considerando , i danni delle prime sono assoluti , i beni delle se- conde sono relativi, servendo a scemare soltanto il male. Un’altra circostanza mette limite ai danni prodotti da queste larve , essa è la brevità di lor vita, che è di tre settimane o poco più: dopo il qual tempo fissandosi sulle foglie stesse o sui tronchi per mezzo del mammellone dell’ultimo articolo, il quale manda fuori all’oggetto un umore vischioso , raccorciano il corpo da cui successivamente distaccasi la pelle, fino a che dopo due o tre giorni questa laceran- dosi lascia vedere la ninfa, che vi resta quasi immobile per altri cinque otto o dodici giorni ; scorso il quale termine , per una fes- sura longitudinale del dorso , vicn fuori l’insetto perfetto. ]Non scarsa di specie di questa famiglia è la Fauna Napolita- na , quantunque niuna ne conta finora che gli sia esclusiva ; a dif- ferenza della Sicilia isolare , la quale, rappresentata in quasi cia- scuna famiglia da una o più specie singolari a lei esclusive , lo è in questa de’ Coccineliidei dalla Micraspis phalerata. Per giudicare della abbondanza di specie, noi abbiamo istituito un confronto fra quelle che il nostro regno possiede e quelle della Francia , sia per- chè di queste ultime abbiamo esatta nozione, mercè lo scrupoloso lavoro del Mulsant , sia perchè questa regione per la sua vastilà , per le molteplici ed opposte condizioni del suo suolo, comprende già il numero maggiore delle specie di Europa. Da tal confronto facile ad istituirsi risulta, che la nostra Fauna manca di un solo de’ generi precedentemente stabiliti, YHippodamia, e di due fra i dodici novelli fondati dal Mulsant a spese delle vere Coccinelle , cioè de’ gene- ri Mysia ed Anatis : e di specie ne conta già 46 sopra 63 , vale a dire un poco più che i due terzi. Quelle che mancatigli , propor- zionalmente più fra Semini che fra vere Coccinelle , sono, qualcuna COLEOTTERI TRIMERI 6 eccettuata, quelle stesse che la Francia conta fra le men comuni, o proprie de’ luoghi freddi e temperati , o domiciliami con ispezia- lità sopra i pini. La qual circostanza ci fa riconoscere la necessità di maggiori perquisizioni a farsi nelle nostre estese regioni boschive, soprattutto pineti, delle Calabrie e degli Abruzzi. Una sola pel con- trario ne abbiamo che manca alla Francia, il Rhizobius discima- cula , sia essa specie distinta , oppur varietà del litura. In quan- to poi alla geografica distribuzione delle specie entrò i confini del regno, noi non vi troviamo caratteri rilevanti. Dappoiché, se ec- cettuami poche specie trovate in qualche punto soltanto , come la Myrrha gattaia , e Y Hyperaspis campestri, non che YIdalia livida e V Epilachna argus , che sembrano limate ne’ freddi Abruz- zi , e quelle tre altre che per ragion di vita non son che presso Je acque, come Y Ani sostict a ly panciata , la Coccidula scutella - ia e la rufa ; le rimanenti tutte le incontriamo del pari nelle con- trade meridionali e settentrionali, nelle pianure egualmente che negli alti e freddi monti, niuna mancandone alle vicinanze di Napoli fra un circuito di poche miglia di raggio. La quale attuale stati- stica potrà facilmente mutare, quando le proprie ulteriori ricerche o le altrui comunicazioni, ci metteranno a giorno di nuovi fatti, de' quali noi faremo tesoro per la generale Geografia Entomologica del regno , alla quale teniam sempre fisso lo sguardo. Ed in tal circostanza ci conviene avvertire , come oltre de’ materiali copiosi ritratti per noi medesimi dalle diverse peregrinazioni pel regno , ci siamo pur giovati delle precedenti raccolte del Prof. Costa nostro padre , di comunicazioni ricevute da nostro fratello Giuseppe re- lative alla provincia di Terra d’ Otranto, come di altre del sig. Antonio Orsini di Ascoli sopra insetti degli Abruzzi. Giova qui in fine avvertire alcune cose le quali, poche varia- zioni ammesse , valer potranno eziandio per le altre famiglie di Co- leotteri. La sinonimia , nella estensione cui è giunta , crescendo an- cor ogni giorno, se utile anzi indispensabile è ne’ particolari trat- tati, superflua, e buona solo a crescere il volume dell’opera, ci sem- bra nelle Faune speciali. Noi quindi, seguendo l’esempio già in quest’opera introdotto per altre monografie , abbiam ristretto il piu he possibile tale parte, limitandoci solo a citare Linneo, Fabri- CQCC1NELLIDEI 7 ciò, o chi primo fu à descriver la specie, e Mulsant, fra descrit- tori ; Olivier fra gl’ Iconografi , come quello il quale , precisamente per gl’insetti di questa famiglia, può esser con vantaggio consulta- to. A questi ne abbiamo aggiunti altri , solo ogni qual volta con nomi diversi ànno descritto o figurato una medesima specie. Una ec- cezione àn meritata gli scrittori patri; e questo appunto ci sembra debito rii chi scrive la Fauna di un paese od una ragione qualunque, di esser cioè scrupoloso nel riunire quanto è stato precedentemente scritto del p»aese stesso; nessuno meglio potendo essere al caso di farlo. In qualunque lavoro quindi o memoria relativa alla patria entomologia abbiam trovato descritto od anche menzionato soltanto specie della famiglia di cui trattiamo , lo abbiamo citato. E di queste opere crediamo utile dare qui a piedi una speciale bibliografia , trala- sciando le altre nelle quali di Coccinelle non fassi alcuna menzio- ne (*). Non vi comprendiamo le Istituzioni Entomologiche del Peta- gna, poiché non riguardanti la Entomologia napoletana con ispecia- lità ; che anzi, appunto in fatto di Coccinelle, vi à poca esattezza nella indicazione delle specie che nel regno ritrovansi , siccome abbiamo altrove fatto avvertire (i). In quanto a figure, per le vere Coccinelle ci siamo limitati ad effigiare soltanto talune varietà che abbiam creduto il meritassero; e pe’ generi Scjmnus^Hjperaspis ed Epi ladina abbiam tutte voluto figurare le specie , perchè ben risaltassero dal confronto le lor differenze. Napoli , agosto 18490 A. Costa. (*) Fetagna ( Vinc. ) — Specimen Inseclorum Ulterioris Calabriae , in 4.° con tav. Napoli 1786. Costa ( 0. G.) — Osservazioni su gl’ Inselli dell’ Ulivo e delle Olive; in 4.° con 1 favola» Napoli IÒTI —Memoria inserita nel voi. IV degli Atti del R. Istituto d' Incoraggiamento . *— ~ Fauna di Aspromonte e sue adiacenze; in 4.° con 4 favole, Napoli 1828.-— Inserita nel voi . IV. degli Atti della R Accademia delle Scienze. — Monografìa degl’ Inselli che ospitano sull’ Ulivo e nelle Olive, 2.a ediz.; opusc. in 8.° con 3 tavole , Napoli 1839. (1) Epitome storiche dello stato e progressi della Zoologia nei regno di Napoli dal 17S© toc al presente 5 nel giornale II Portano ? tomo I. Napoli IS47» COLEOTTERI TltlMERS Classificazione. La eleganza e l’abbondanza degl’insetti di questa famiglia à fatto richiamare di buonóra sopra essi l’attenzione de’ naturalisti « sia descrittori che iconografi ; di talché in fatto di cose europee assai poco àn lasciato a spigolare a’ recenti Entomologi , in quan- to a scoprimento di nuove specie. Non così però per la parte siste- matica , la quale non à fatto paralleli progressi. E benché non fossero mancati successivamente autori, che avessero preso a meglio ordinare il vasto e confuso genere Coccinella di Linneo , è uopo nondimeno confessare essersi stato assai indietro fino a recentissimi tempi, ne’quali i sigg. Chevrolat in Parigi e Redtenbacher in Vienna, in seguito di più accurato studio ne àn meglio ordinate le specie, stabilendovi nuovi generi fondati sopra più organici caratteri. Da ultimo , sono appena tre anni , il distinto Entomologo di Lione sìg. Mulsant, dando alla luce la famiglia degli Scurìpalpi ne’ suoi Coleotteri di Francia , vi à introdotta una nuova classificazione li- mitata alle specie di che dovea discorrere, la quale dimostra quanta diligenza , minutezza ed avvedutezza egli adoperi nell’esame de’ sog- getti di cui prende a trattare. Egli à principalmente assai ripar- tito il genere Coccinella , qual lo aveano lasciato i suoi predeces- sori, formandone più gruppi, e determinandovi dodici nuovi generi. E quantunque non potessimo occultare alcuni di questi esserci pa- ruti fondati sopra assai leggieri caratteri; nulladimeno , lo ripetia- mo , essi dan prova della scrupolosità con la quale quel dotto En- tomologo à studiato questa famiglia. E ben siam lieti della speran- za che il medesimo ne à data, di veder fra non guari per opera sua stessa un compiuto trattato su questi Coleotteri ; al quale niun meglio di lui potea accingersi, atteso principalmente i copiosi mate- riali che gli somministra la ricca collezione de’Trimeri del Dejean, posseduta dal Museo di Storia Naturale di Lione. Noi pertanto ab- biam preso per guida il suo sistema , limitato come è alle specie nostrali; e qui riportiamo un prospetto de’ caratteri delle sotto-fa- miglie e tribù , in che tal famiglia vien ripartita. De’ gruppi di terzo ordine, ne’quali molte tribù vengono dal medesimo scrittore suddivise, ne faremo menzione paratamente in ciascuna di esse. COCCINELLIDEI Famiglia Sotto-Famiglie Tribù GOGGINELLITI Superior faccia del! corpo liscia , senza peluria , almeno sul protorace e su Felitre.< SCIMNITI Superior faccia del corpo coperta d’ una vcorta peluria. COCCINELLINI Antenne lunghe per lo meno da raggiungere la metà del protorace , a clava più grossa all’ estremità , a base a scoperto ; epi stoma distinto dalle gote j piega dell’ elitre senza fossette. Chilocorini Antenne lunghe appena o poco più che la larghezza della fronte, a clava fusiforme , a base coperta ; epistoma e gote formanti insieme un clipeo ; piega delf elitre senza fossette. Iperaspini Antenne lunghe e davate come sopra , a base a scoperto ; epistoma distinto dalle gote; piega dell’ elitre .scavata da profonde fossette. Epilacnini Elitre confusamente puntinate, al- la base larghe più che la posterior parte del protorace ; occhi emisfe- Irici od oblonghi ed obbliqui. SCIMNINI Elitre confusamente puntinate , .alla base larghe quanto la posterior parte del protorace ; occhi generai- I mente oblonghi , quasi paralleli. CoCClDULlNI Elitre puntinate a strie, alla base più larghe che la posterior parte del .protorace; occhi emisferici. Col. fart. L 10 Sotto-Famiglia I.a COCCINELLITL ( Gimnosomidi * , Muls. ). il solo carattere die ben distingue i Coccinellidei di que- sta sotto-famiglia riposa nell assoluta nudità della superiòr faccia del corpo » meno il capo , provvisto talvolta di scarsi peli , e la posterior parte della sutura delle elitre , che in pochi presenta una striscia di peluria. Al qual carattere preso già in considerazione da Paykull, che chiamò lisce queste Coccinelle, volle pur alludere il sig. Mulsant col distintivo di Gimnosomidi. Tribù I.a COCC1NELLINI. Antenne lunghe per lo meno tanto da raggiungere la metà del dorso del protorace , terminate da clava più ingros- sata verso 1’ estremità. Epistoma distinto dalle gote , lascian- te a scoperto la base delle antenne. Piega delle elitre non scavata da fossette profonde. Dividesi questa tribù in quattro gruppi. A. — Primo anello addominale senza alcuna traccia di pia- strine ventrali ( Ippodamiarii , Muls. ). Questo gruppo abbraccia fra le nostrali specie un solo genere, Hippodamia , Chev., di cui si à una sola specie, Hip, tredecim- punctata , Lin., che noi non ancora abbiamo incontrata nel regno. B. - — Primo anello addominale fornito di piastrine ventrali . Scutello ben apparente, eguale in larghezza per lo meno al decimo della base di un’ elitra. Clava delle antenne assai cor- ta , troncata , composta di articoli trasversali fra loro ben connessi ( Coccinellarii , Muls. ). In due rami vengono divise le Coccinelle di questo gruppo dal sig. Mulsant , per la diversa forma delle piastrine ventrali, ne- gli uni ( Adoniati ) in arco trasversale o quasi in semicerchio re- golare , estese appena al di là de’ due terzi dell1 anello ; negli altri * Dalle greche voci % nudo , e corpo. COCCINELLIDEI 12 ( Coccinellatì, ) in curva irregolare o in forma di V , toccanti il posterior margine dell1 anello. Comprende nel primo ramo i generi Anisosticta , Adonia , e Idalia , nel secondo i generi Coccinella ed Harmonia ; i quali tutti abbracciano specie reperibili nel regno. C. Primo anello addominale con le piastrine ventrali. Sal- tello ben apparente, eguale in larghezza per lo meno al decimo della base di un’elitra. Clava delle antenne allungata, composta di articoli generalmente più lunghi che larghi, l’ ultimo de’ quali almeno ben staccato dal precedente per una base più stretta che ì’ estremità di quello ( Aliziarii ). Questo terzo gruppo di Coccinellini è ben dal precedente distinto per la forma della clava delle antenne, i cui articoli in luogo di essere corti trasversali e strettamente F uno all1 altro connessi, sono più lunghi e tra loro distinti, precisamente Fultimo dal precedente. In due rami egualmente ripartite vengono le Coccinelle di questo gruppo, per ragion dell1 ultimo articolo delle antenne , che nelle une ( Misiati ) è troncato, quasi sempre a zeppa , d’ordina- rio obbliquamente tagliato sopra uno de1 lati o sopra tutti due ; nelle altre ( Aliziati ) è tagliato obbliquamente all1 estremità , e ter- minato da un angolo. Nove generi ripone il Mulsant in questo gruppo, tutte di nuova creazione; cinque nel primo ramo, Mjr- rha , Mysia , Anatis , Sospita , e Calvia ; quattro nel secondo, Halyzia , Vibidia , Propylea , e Thea. La nostra Fauna possiede sette di tali generi , mancandogli Mysia ed Anatis . D. Primo anello addominale con le piastrine ventrali. Scutello poco apparente , largo appena quanto la dodicesima parte della base di un elitra. Quest1 ultimo gruppo di Coccinellini , caratterizzato princi- palmente dalla picciolezza dello scutello , mentre si liga a quelli del secondo per la clava delle antenne troncata e composta di ar- ticoli assai stivati, ed a quelli del terzo per altri rapporti ; si con- giunge a quelli delia tribù che segue per ragion della parte ante- riore mediana del primo anello ventrale ottusamente troncata. Esso non comprende finora che un solo genere, il hcraspis. 12 Genere AMSOSTICTA ; Anisosticta (i), Chevr. Generis characteres essentiales. Scutula ventrali» trans - vcrsim arcuata vel semiovata , segmenti margine m pò- sticum non attìngentia. Tarsorum unguiculi simplices. Characteres naturales. Corpus oblongum , glabrum; pronoto basi bisinuato ; mesosterno integro. Palpi labiales minuti , articu- lo ultimo apice obtuse truncato , praecedenti subaequale . Pecles elongati , femoribus corporis luterà excedentibus. Osservazioni. La semplicità degli uncinetti de’tarsi , del tutto privi di denti, nè bifidi , è un tal carattere , che ben distingue le Anisosticte dalla maggior parte degl’ insetti di questa famiglia. Laonde, ben a ragione il sig. Chevrolat le staccava dal grande genere Coccinella , nel quale trovavansi fino a lui riunite , per costituirne un genere distinto, adottato dagli Entomologi che dopo di lui anno scritto. Alla qual caratteristica essenziale va pur associata una speziai fisionomia degli insetti di questo genere. Il loro corpo è oblongo, per modo che, dopo le Coccidule, son di quegli nella famiglia, il cui corpo più si scosta dall’emisferico e dall’ovale. I loro piedi sono proporzionalmente lunghi , sì che i femori escon fuori da’ lati del corpo. La piega dell’ elitre à il margine esterno più rilevato dell’ interno. Poche e quasi tutte straniere son le specie finora conosciute, che entrar pos» sono nel genere di cui è parola. Una sola è abbondevole in quasi tutta l’Euro- pa , sicché neppur manca nel nostro regno ; 1’ altra europea che vi figura nel catalogo di Dejean essendone stata smembrata , comecché fornita di un dente alla base degli uncinetti de' tarsi , ed ascritta al genere che segue. i. Anisosticta con 19 punti; Anìs ♦ novemdecimpunctata . A. oblonga , parum conce xa, supra pallide flava, vel flavo-rosea, maculis dua- bus Iriangalaribus occipitalibus , pnnctis in pronoto 6, in elytris 19 nigris; subtus nigra, capitis prosternique parte antica et lateribus pallide flavis ; antennis, palpis, pedibusque flavo-testaceis. — Long. lin. 1 1/i-l 1/2 : lat. 4/5-1 fin. Corpo allungato , poco convesso , finamente ecl egualmente puntinato , privo di peli , meno le antenne ed i piedi che ne anno brevi e rari. Capo superiormente gialliccio , o d1 un giallo- roseo, con due macchie triangolari nere nella regione occipitale, toccantisi per l’angolo interno , ed estendendosi dietro gli occhi con l’angolo esterno. Occhi neri. Antenne e palpi mascellari giallo-testa- cei , con l’estremità più oscura. Dorso del protorace trasversale , (t) Da «yigo? ineguale s e sumos macchiettato. COCCINÈLLIDEI ! 3 pia stretto della base clelF elitre , rifondato ne1 lati, con gli angoli posteriori alquanto prolungati in dietro in forma di ottuso dente ; gialliccio o giallo-roseo, con sei macchie, quattro disposte in una serie trasversale anteriore , di cui le esterne rifondate , le interne quasi ovali e poste obbliquamente, due posteriori poste dietro ed in fuori delle medie anteriori. Èlitre del colore del protorace, con diciannòve macchie, di cui una comune presso loscutello, e no- ve sopra ciascuna di esse dispose così: i, 2, 1, 2, 2, 1, la prima delle quali in corrispondenza della scutellare occupa il callo ome- rale , perdendosi attenuata verso dentro. Petto nero con l’ante- rior parte dell’ a nti -petto , e gli epiraeri medi e posteriori bianco- giallicci. Addome nero, con una macchia da ciascun lato degli anelli gialliccia. Piedi giallo-testacei. Osservazioni. Le variazioni che presentar può questa specie pel suo colo- rito riposano nella estensione delle macchie nere , delle quali alcune , sia del protorace che dell’ elitre , ora estendendosi maggiormente si ligano colle vicine , ora impicciolendosi giungono più 0 meno a svanire. A quest’ultima condizione però van più soggette quelle delle elitre , che del protorace, in quanto poi alla loro disposizione il signor Mulsanf, oltre a quella da noi descritta, ne indica ancora un’ altra, cioè; 1,2, 3,2, 1 ; vai quanto dire che il punto impare della terza serie ed i due della quarta si sono ordinati sopra una medesima linea: ma nes- suno dei nostri molti individui ci à presentato le macchie dell’ elitre così disposte. Coccinella 1 9 -panciata ,Lin.Syst.Nat.I.p.582,n.26(i). , Fabr. Ent. Syst. 1. p. 280, n. 67.. Oliv. Emioni. VI.p. io3o, n.64,tav. 6, fig. 87. Anìsostìcta iq-punctata , Dcj. Cai. ediz. 3.a p. 456. ■ ■ Muls. Col. de Fr. Secur. p. 36. Specie comune nella maggior parte delle contrade di europa, nelle praterie umide, presso le acque, standosene in preferenza sulle stesse piante acquatiche. De’ varii luoghi del nostro regno ne’quali è più frequente , citeremo presso la capitale il lago d’Agnano , ove può raccogliersi abbondevolissima , soprattutto in marzo. (1) Citiamo di quest’ opera la decima edizione. 14 Genere ADONIA; Adonia (i)5 Mais. ( Adonia et Malia , Mais. ) Generis characteres essentiales. Scutula ventralia trans- persirn arcuata 3 saepius semicircularia , segmenti mar- gine m posticum non attingenlia. Tarsorum unguiculi pel apice bifidi , pel dente basi aut medio interne instructi. Characteres naturales. Corpus opatum pel opato-oblongum , glabrum ; pronoto basi haud vel pix sinuato ; mesosterno integro. Palpi labiales graciles , articulo ultimo subcylindraceo vel cylin- draceo -conico^ apice obtuse truncato . Pedes mediocres , femoribus corporis Intera panini pel pix excedentibus , Osservazioni. I! sig. Mulsant, staccando dal grande genere Coccinella quelle specie le quali secondo il suo sistema meglio starebbero con le Anisosticte asso- ciate, a causa dello sviluppo e forma delle piastrine ventrali, le à suddivise poi in due diversi generi. Riposte à in uno ( Aionia ) le specie le quali anno gli unci- netti de’ tarsi o bifidi, ovvero armati nello interno lato di un dente più o mere corto , avente origine verso la metà di lunghezza dell’ uncinetto ; nel secondo (Idalia) quelle altre in cui il dente sta alla base dell’ uncinetto. Ora noi punto non oppugnando alle ragioni per le quali dal gruppo delle vere Coccinelle sono state queste specie staccate, essendo l’importanza di alcuni caratteri puramente relativa al sistema di ciascun autore; vogliam solo fare avvertire, che fra le tre diverse sopraindicate condizioni de tarsi troviamo un tal graduale passaggio, da non poter stabilire un preciso limite per la parte diagnostica. Il quale anche quando ci fosse , non sa- premmo trovar ragioni per le quali le specie i cui uncinetti anno il dente nel mezzo di loro lunghezza dovessero stare associate con quelle nelle quali son bifidi , an- ziché con le altre a dente basilare. Per la qual cosa, non trovando altra note- vole differenza in questi insetti, noi abbiam creduto riunirli in un genere solo. * Ci restava a sceglier fra due nomi quello cui dar la preferenza , ambedue es- sendo dell’ autore stesso, e di una medesima data. Ci è servito in ciò di guida il fondatore medesimo di essi , il quale si è servito del genere Adonia per dare il nome al gruppo. Questo quindi abbiamo de’ due stimato adottare. Per la forma del corpo fanno le Àdonie la transizione dalle Anisosticte alle vere Coccinelle ; così pure per la lunghezza de’ femori, i quali di poco o pochis- simo eccedono i Iati del corpo. La inferior piega dell’ elitre à 1’ esterno mar- gine poco o punto più rilevato dello interno , essendo talvolta orizzontale. Sette specie sono riportale dal Mulsant ne' due generi, una Adonia , e sei Malie ; noi abbiamo la prima , e tre sole delle seconde. - — (1) Adonia, nome mitologica. Adonia , Muls. COCCINELLIDEI 15 i. Adonia mutabile , Adori, mutabilis. Tav. ì. fìg. I. var. A. ovato-oblonga ; pigra , capie par lini , pronoti margine antico, laterali, linea media longitudinali , punctisque duobus disco: dalibus albidis vel flave scent i- bus; elytris fu Ivo- rufescen t ib u s , macula basilari flava , punctis sex , alioque scu- te/lari communi m'gris ; libiis anticis, mediis partila, larsisque flavis. — Long. I i n 1 3/4-2 1/4 : lai. lin. 1-1 1/4. Yariat, elytrorum punctis uno , pluribus , omnibusve deficienlibus. Corpo ovato-oblongo , mediocremente convesso , assai lina- mente puntinato. Capo superiormente giallo nel maschio, con due macchie divise o ligate presso il margine anteriore , ed il margi- ne posteriore neri : nella femmina il nero prende maggiore esten- sione, e ne risulta nell’anterior parte una macchia più o men gran- de quasi quadrata, che talvolta riuniscesi col nero posteriore, la- sciando di giallo solo due macchie , una da ciascun lato ; dello stesso color nero è pure il labbro superiore. Le parti della bocca, e le antenne sono d’un giallo fulvo; queste ultime con la estremità un poco oscura. Dorso del protorace d’un bel nero lucido, co’mar- gini anteriore e laterali , una linea media che partendo dal mar- gine anteriore si estende più o meno indietro, dividendo il nero in due quadrati , ed un punto in mezzo a ciascuno di questi , di co- lor giallo pallido , talvolta bianchiccio. Elitre rosse o rosso-giallic- ce , aventi ciascuna una macchia bianchiccia alla base presso l’an- golo scutellare , e sei punti neri , uno sul callo omerale, due pic- coli più indietro in linea trasversale , due altri maggiori posti ob- bliquamente , l’interno più innanzi dello esterno , ed il sesto avanti l’apice: un altro comune alle due elitre occupa la regione scu- tellare, tra mezzo le due macchie pallide. Petto ed addome neri; epimeri medi e posteriori gialli. Piedi neri, con le tibie anterio- ri , parte apicale delle medie , e tutti i tarsi giallo-testacei. Osservazioni. Il dorso del protorace e le elitre vanno soggette a variazioni molteplici , per la estensione del giallo il primo, pel numero de’ punti neri le se- conde. La linea media gialla del protorace che in taluni raggiunge , ed oltrepas- sa anche un poco la metà di sua lunghezza , in altri è raccorciata per modo , COLEOTTERI TRIMERI 16 da rimanerne semplice indizio in un dente che spicca l’ orlo anteriore : del pari ì due punti laterali son talvolta grandi ed obbliquamente prolungati verso gli angoli anteriori, che di rado anche raggiungono. Maggiori sono le variazioni che presen- tano le elitre ; mentre a cominciar da quelle nelle quali non presentano punto alcuno nero , meno il comune scutellare , si perviene per successivi gradi a quelle che ne àn sei, come li abbiamo descritti. E da ciò è risultato, che avendole varii autori considerato come specie distinte, secondo che vi anno scorto questo o quell’ altro numero di punti , la loro sinonimia si è notabilmente moltiplicata. Noi possediamo del regno le seguenti varietà. a) elitre rosse , con sei punti neri, oltre lo scutellare comune , de’ quali tre anteriori assai piccoli , i tre posteriori grandi. b) elitre giallo-cedrine, con i punti d’ un nero-rossigno , tutti proporzional- mente assai grandi. c ) elitre come sopra ; de’ punti il primo mancante , i due seguenti piccoli. d) elitre rosso-testacee , con 5 punti neri , mancando uno de’tre anteriori. e) elitre come sopra , con quattro punti neri, mancando due degli anteriori. f) elitre come nella varietà precedente , coi tre punti posteriori dilatati e ligati insieme, ora il solo quarto col quinto , ora anche il quinto col sesto. g) elitre rosso-giallicce , co’ soli tre punti posteriori. h) elitre interamente di color livido. Della varietà b comecché più singolare, e meno dagli scrittori indicata, abbiam creduto esibirne l’ immagine : Tav. I , fìg. I. Coccinella mutabìlìs , Schneicì. Mag. Ent. p. i44‘ Adonia mutabilìs , Muls. Col. de Fr. Secar, p. 3g. Coccinella similis, Schr. Enum. Ins. Aus. p.56,n.io3. Coccinella i?>-punctata, Fourc. Ent. Par. I. p.i44? n° 6* Coccinella affinisi Oliv. Enc. meth. VI. p. 83, n. 6. Coccinella laeta, Fab. Sup. Ent. Syst. p. 78. n. 61-62. Coccinella 11-punctata, Schrank, 1. c. p. 54? n. 101 ( elytris punctìs 5, maculaque saltellaci ). Coccinella 9- punctata , Scop. Ent. Carn. p. 76, n. 236, var. i.2.-— - Schr. 1. c.n. 100 {elytris punctìs 4? maculaque scut eliaci ). Coccinella 7- notata , Fab. Ent. Syst. I. p. 276, n. 4^ ( elytris punctìs tribus, maculaque scut eli ari). — — - Costa, Fauna di Aspromonte, gen. Coccinella, n. 6. Coccinella obv erse -panciata , Schr. l.c. p. 53.11.99. COCCIHELLIDEX 17 Coccinella Q-punctata , Fab. Spec. Ins. I. p.96, n. 18 (elytris punctis tri bus, macula s cut diari nulla). Coccinella ^-maculata, Fab. Mant. Ins. I. p. 56, n. 3a ( elytris punctis duobus , maculaque scutellaria . Coccinella 6 /?w/2^/«/fl!,Herb.(necalior.)Naturs.Y.p.329, n. 80, var. 5 (elytris puncto unico , maculaque saltellaci) . Coccinella impune tat a. , Mus . Lesh.p. n,n. 211 ( elytris unicoloribus, macula tantum scutellari ). Coccinella immaculata, Gmel.Syst. Nat. p< 16^, n. i55. Frequentissima è questa specie in tutte le contrade del regno. Delle diverse varietà le più comuni son quelle che presentano so- pra 1’ elitre il punto omerale ed i tre posteriori , o questi ultimi soltanto , oltre la macchia scutellare ; vale a dire la 9 -panciata di Scopoli , e la 7 -notata di Fabricio. li tipo da noi descritto è meno abbondante, come pure le varietà a color fondamentale delle elitre giallo-cedrino. Rara è quella senza alcun punto sull’ elitre. ** Idalia, Muls. 2. Adonia livida ; Adon . livida. A. ovata , modice convexa , sopra flavo-cinerea , pronoto macula postica M-formi nigra ; subtus nigra, epimeris, sternoque albidis ; pedibus, ventreque medio et postice testaceis. — ■ Long. Iin. 1 J/2-3 : laf. lire 1-1 2/5. Variai, pronoto macula obsoleta , brunneo macula obscuriori, vel omnino ni- grò ; elytris vittis obsoletis, vel obscurioribus. Corpo ovato, mediocremente convesso al di sopra, e finamen- te puntinato. Capo d’un giallo-pallido tendente al cenerino, con due macchie triangolari nere nella parte posteriore , e nell’ anteriore una linea arcuata dello stesso colore, che da’ due lati prolungasi in dietro quasi a forma di ferro di cavallo , le cui branche spes- so raggiungon ie~macchie sopraindicate. Antenne e palpi mascel- lari d’un giallo livido, con l’estremità più oscura. Dorso del pro- torace giallo-cenerino, avente nella parte media posteriore quattro tratti neri, i quali nello insieme rappresentano presso a poco una M , di cui le branche esterne ordinariamente non unisconsi nel- COL. PART. I. 3 1 s COLEOTTERI TRI MERI 1 apice con le medie divergenti. Elitre dello stesso colore giallo- cenerino, ora uniforme; ora con due vitle grigio-pallide od oli- vastre, le quali partendo divise da sotto la hase, vanno a riunirsi avanti 1’ estremità , l’esterna essendo sovente più oscura; ora a- venti sopra i due terzi posteriori una macchia allungata obbliqua più fosca, oscura, od anche nerastra : le quali vitte talvolta, osser- vabili nell’insetto vivente, svaniscono nel morto col tempo. Infe- rior parte del corpo ordinariamente nera, con gran parte della re- gione sternale, e gli epimeri bianco-giallicci. Ventre spesso testaceo o brunastro nella parte media del disco, o nella posteriore soltanto. Piedi fui vo-li vidi o testacei. Osservazioni. Non solo le elitre, ma il dorso del protorace ancora presenta- no variazioni importanti nel colorito. Il primo , oltre alla maggiore o minore oscurila della macchia in forma di M , della quale non è raro che restino tracce appena visibili sul fondo livido , brunastro, o bruno testaceo ; presentasi talfiata bruno o nero in fondo, co’ margini anteriore e laterali gialli , o perfino tutto uniformemente nero. Le elitre poi, ora sopra il fondo livido presentano o una sola macchia allungata obbliqua nerastra , o una o due vitte longitudinali più oscure ; ora sopra il fondo grigio-olivastro anno de’ piccoli spazi lividi , e la macchia allungata nerastra, sola o con altre minori ; ora infine sono brune o nerastre nel fondo, con tre, due , una o nessuna macchia livida. Coccinella lìvida , De Geer, Mem. Y. p. 383, n. 18. Coccinella obsoleta , Schn. Mag. p. 147? n. 11, var. Coccinella M-nigrum, Fab. Ent. Syst. I. p. 267,11. 7. Coccinella sexnotata , Thun. Nov.Act.Soc. Ups. IV. p. g, il. i5, tav. 1, f. 2. pallida , ejus. i. c. n. 14, tav. 1, fig. 1. Malìa livida , Muls. Col. de Fr. Secur. p. 44 > n* *• Specie piuttosto rara nel regno , di cui abita le regioni men calde. Finora è stata sol rinvenuta negli Abruzzi, donde ci è stata comunicata dal sig. Antonio Orsini: nè sappiamo se delle tante varietà alcuna se ne incontri, avendo noi avuto sott’ occhio il solo tipo. COCCtNELLIDEI 19 3. Adonia a due punti ; Adori . bì-punctata . A. ovata , moàice convexa, nìgra, capitis maculis duabus , pronoti ìalerìbus late , saepìusque limbo antico, puncto medio, maculisque duabus posticis flavis ; e/ytris rvfis, puncto unico discoidali nigro. — Long. !in. 2 1/4-2 1/2: lat. lin.l 2/3-2 Variai, capite pronoloque minus flavo macuìatis, vel omnino nigris ; elytris rubris , punctis piu ribus nigris, vel nigris maculis pluribus vel una tantum ìiume- rati rubris. lì tipo della presente specie à il capo nero, con un delicato lembo anteriore, ed una macchia da ciascun lato abbracciarne l’ interna parte del corrispondente occhio neri. Parti della boc- ca nere, col margine del labbro superiore e la base de’palpi gialli. Antenne fulve o fulvo-livide, oscure all'estremità. Il protorace è pur nero, con due grandi macchie che occupano i lati, un delicato lem- bo anteriore , un tratto longitudinale nel mezzo che si unisce tal- volta col lembo anteriore , e due macchie posteriori riunite in- sieme alla base , di color giallo. Le elitre sono d’ un bel rosso carminio o rosso gialliccio , con un punto più o men grande ri- fondato nel mezzo di ciascuna. Petto ed addome interamente nerL 1 piedi neri, con le estremità delle tibie anteriori , e sovente an- che medie tendenti al fulvo ; tarsi fulvo-rossicci al di sotto. Osservazioni. Più che la precedente soggetta ad infinite variazioni è la Coc- cinella di cui ora parliamo ; sì da acquistare aspetti interamente diversi, non ri- ducibili ad uno stesso tipo da chi non ha sotto gli occhi tutti o gran numero degli anelli intermedi , necessari a mostrare il legame degli estremi molto fra loro discosti. Per persuadersene in astratto basta qui dire, che dal descritto tipo col dorso del protorace assai occupato dal giallo, ed elitre rosse con un sol pun- to medio nero , si giunge a varietà in cui l’uno e le altre sono assolutamente neri , con un delicato orlo laterale gialliccio nel primo , ed una sola macchia omerale rossa nelle seconde. Dappoiché, comincia in queste dallo allungarsi a traverso quel punto medio , ad aggiungersene due altri laterali che poi riunen- dosi insieme costituiscono una fascia trasversale, e da questa partire de’ tratti neri nella parte anteriore e posteriore, che dilatandosi chiudono degli spazii rossi, ì quali pur successivamente svaniscono , rimanendo una sola macchia sulla re- gione omerale. Da queste considerazioni facilmente rilevasi quanto estesa ed in- trigata debba esser la sinonimia , essendosi ad ogni mutamento attaccata da ta- luni autori importanza specifica. Le nostre ricerche nel regno, oltre il tipo ad eli- tre rosse con unirò punto discoidale sia a i! ondato , sia renilorme , sia trasversal- mente dilatato e difformato ; una sola varietà ci a offerto, quella ad elitre nere » COLEOTTERI TRI1IER I 20 con tre macchie rosse , considerata qual distinta specie da Linneo , Fabricio e molti altri, della quale perciò crediamo necessario dare particolare indicazione. — — varietas , sex-pustulata, Lin. Pronoto nigro , angulis aniicis flavis ; elytris nigris , limbo , macula magna humerali, aliisque duabus pos/icis rubris. Capo nero , con due macchie gialle. Dorso del protorace ne- ro , con la metà o due terzi anteriori del margine esterno gialli , colore che rimonta un poco sopra il margine anteriore. Elitre ne- re, con un delicato lembo rosso: dello stesso colore una grande macchia omerale, la quale partendo dall’ angolo si estende più o meno in larghezza e lunghezza, negli individui ne1 quali è mag- giore abbracciando i due terzi esterni della base in larghezza , ed un terzo dell’elitra in lunghezza; una seconda quasi rotonda pros- sima alla sutura, verso i due terzi della lunghezza ; ed una terza del pari rifondata presso l’apice, col cui lembo talvolta si congiunge , in altri al contrario riducendosi ad un piccolo punto lontano piu o meno dall’ apice. Questo talvolta svanisce, producendo 1’ altra va- rietà che Scopoli chiamò 4' pustulata . Tutte queste macchie sono sovente d’ un bel rosso-arancino. a — elytris rubris , nigro maculatis. Coccinella bìpunctala , Lin. Syst. Nat.L p. 58o, n. 7. — ■ — Fab. Ent. Syst. I. p. 270, n. 21. Pet. Spec. Ins. Uh. Cai. p. 8, n. 33. — — Oliv. Ent. VI. p. 1002, n. 22, pi. I, f. 2 , ab. ìdalia bìpunctata , Mais. Col. de Fr. Secur. p.5i, n. 3. Coccinella dispar, Schn. Mag. p. 1 74, a. Coccinella uni/ asciala, Fab. Gen. Ins. p. 216, n. 5-6 {elytris punc. 3 discretis vel in fasciam congestis ). Coccinella annidata, Lin. I. c. p. 679, n. 5 — Fab. E. S. p. 268, n. 14 {elytris fascia trans ver sa integra ve! in - ierrupta , ramulum postice emittente ) b — elytris nigris , rubro maculatis. Coccinella bastata, Oliv. 1. c. p. 1049, n. 95, pì. 4 ? fig. 52, a b {elytris nigris, macula basilari , al te ragne su- turali communi hastiformi rufis )., COCCI NELL IDEI 21 Coccinella pantherina , Lin. 1. c. p. 585, n. 48 ( elytris nigris , macula magna kumerali, aliisque 3 postici s rubri s ). Coccinella 6-pustulata, Lin. 1. c. n-44 — Fab.l. c. p. 289, n. 107 ( elytris nigris , macula kumerali multiforme , aliisque duabus post iris saepius ro turni atis rubris ). Coccinella l^-pustulata et 4- maculata , Stop. Ent. Cara, n. 244 c 25o ( elytris macula kumerali , aliaque postica sub - rotundata rubris ). Trovasi il tipo di questa specie abbondevole in ogni contrada del regno , ed in quasi tutte le stagioni. La varietà 6-pustulata se non è cosi comune, è però frequente abbastanza. 4. Adonia a undici note ; Adonia undecim-notata. A. ovata, convexa , posiice subacuminata ; nigra, capitis pronotique macu- iis , epimerisque mediis et poslicis flavis ; elytris rufo-testaceis , punctis quìnque alìoque communi scutellari nigris. — Long. lin. 2 t/2-3 : lat. lin. 1 2/3-2. Variat, elytrorum punctis uno pluribusve deficieniibus . Corpo ovale, posteriormente quasi acuminato, un poco più convesso die nella specie precedente, finamente puntinato. Capo segnato nel mezzo da una piccola impressione in arco; nel maschio d’ un bianco gialliccio , marginato di nero a festoni nella parte oc- cipitale ; nella femmina nero, col margine anteriore, ed una mac- chia presso il lato interno di ciascun occhio giallicci. Antenne gial- lo-testacee, con l’estremità oscura ; il terzo articolo nel maschio dilatato anteriormente dal lato interno in forma di dente, termina- to da un fascette di peli. Dorso del protorace nero, con un bordo anteriore giallo , stretto e lobato nel mezzo e dilatato negli angoli , nel maschio ; co’ soli angoli di avanti ed un piccolo dente nel mez- zo del margine anteriore gialli nella femmina. Elitre di un rosso testaceo, con una macchia nera comune presso lo scutello , prolun- gata per un quinto e talvolta un quarto della lunghezza della su- tura , di figura quasi d’ una pera o di cuore rovescio ; più , con cinque punti dello stesso colore su ciascuna : il primo rifondato , di mediocre grandezza, sul callo omerale ; il secondo semiovale o a mezzo tondo, posto sul margine esterno sopra il suo terzo an- COLEOTTERI TRI MERI 22 tenore ; il terzo , maggiore di tutti , trasversalmente ovale , poco lontano dalla sutura, posto a’ quattro quinti dell’ elitre: il quarto vicino al margine esterno, ed un poco più in dietro del precedei te ; i! quinto a cinque sesti , poco più distante dal margine ester- no che dalla sutura. Petto ed addome neri, con gli epimeri medi e posteriori bianchi. Piedi neri, con parte delle tibie, ed i tarsi fulvi. Osservazioni. Non è raro trovare degli individui ne’ quali una porzione dei punti neri delle elitre trovinsi scancellati , riducendosi a quattro , a tre , e tal- volta pur anco a due soli , il primo ed il terzo. Noi abbiamo del regno queste varietà. a ) elitre rosse o rosso-arancine, aventi, oltre il punto scutellare comune, quat- tro soli punti , mancando 1’ apicale. h ) elitre rosse , con quattro soli punti mancando il secondo marginale. c ) elitre rosse, con tre soli punti, mancando il secondo, ed il quinto apicale. Coccinella n -notata, Schn. Mag. p. 379, n. 54« Oliv. fiutoni. VI. p. 1018, n. 45, pi. I, f, 4. a 6. Coccinella 11-maculata, Schn. 1. c. p. s65, n. 23. Coccinella 11-punctata, Her. Sch. Faun. germ. syn. gen. cocc. p. 1285 tav» 5, f. 8. Coccinella 11 -notata. Costa, Fn. di Aspr. Cocchi, n. 5. Idalìa 11 -notata, Muls. Col. de Fr. Secar, p. 63, n. 5. Coccinella 9- pane tata , Oliv. Encych metli. VI. p. 60 , in, 36 (elfirorum puncto apicalì deficiente). Coccinella cardui, Brahm , Bemerk. inNatnrforsch. 29, p. 142? n. io ( elytris punctìs tribù# vel quatuor ). Trovasi non rara nelle vicinanze di Napoli : abbondante è pre- cisamente lungo il littorale da Pozzuoli a Baja , per lo più sopra i Cardi ( Centaurea) , in aprile e maggio. Non manca soprai Ga- maldoli, del pari che in tutte le altre contrade del regno, elevan- dosi a considerevoli altezze. Nelle montagne della Majella ad esem- pio , e proprio sulla Maj alletta , essa si estende fino alla sommità , ove poche specie rinvengonsi di Coleotteri , trovandosi insieme il tipo con le due varietà, cardui Bralnn, e 9 -panciata Oliv. Vive «jguaìraente nelle adiacenze deir Aspromonte. Genere COCCINELLA; Coccinella (i) , Lin. Generis characteres essentiales. Sculula ventrali.! irre- guìariter arcuata vel mixlìlineotriangularia , segmenti margine ni posticum atlingcntia. Mesosternum antice in- iegrum vel vìx ob-arcuatum. Characteres naturales. Corpus breviter ov citimi , scit conve- xum , vel subemisphaericum , glabrum. Pecles mediocres , femoribus corporis latera vix vel minime excedentibus. Osservazioni. Il genere Coccinella fondalo dal Naturalista Svedese per com- prendervi tutte le specie a lui note di questa estesa famiglia , trovasi oggi ri- stretto fra limiti assai angusti, a causa de’ continui smembramenti cui è andato soggetto per studii sempre più accurati che gli Entomologi àn sopra esso portati ; come da’caratteri assegnatigli facilmente rilevasi. Lo sviluppo delle piastrine o la- mine ventrali lo distinguono da’ due generi precedenti, co’ quali à di comune la forma delle antenne e molti altri caratteri. Esse sono talvolta in forma affine ad una V, altre volte anno il lato esterno sinuoso, obbliquo o quasi scancellato; e qualunque ne sia la precisa figura, sempre col loro apice raggiungono il margine posteriore dell’ anello addominale sul quale giacciono, o si fondono ancora con esso. Il mesostemo anteriormente è tagliato in linea retta trasversale, o a curva leggiermente rientrante. Parecchie son le specie che questo genere, anche ristretto come si è detto, racchiude. Noi abbiam finora trovate nel regno le sole quattro seguenti. i. Coccinella a undici ponti ; Cocc. undecim-punclata Tav. Io fig. 2. var. C. ovulo ris , nigra, capitis maculis , pronoti angulis anticis quadrangulariter, epirnerisque mediis et posticis albido-flavis ; elytris rubris vel testaceis , basi ad scutellum flavis, punctis quinque alteroque communi scutellari nigris Long. lin. I 2/3-2 J/3 : laf. lin. ! 1/4-1 2/3. Variat, elylrorum punctis uno pluribusve deficientìbus , vel conjunctis. Corpo ovolare, mediocremente convesso, finamente puntinato, e come verniciato al disopra. Capo nero, col bordo anteriore, ed una macchia quasi triangolare dai lato interno di ciascun occhio (1) Da hovwos coccus., cocciniglia : così dette pel color rosso di molte specie. COLEOTTERI TRIMERI 24 sulla parte posteriore, di color giallo: dello stesso colore il mar- gine del labbro superiore. Antenne fulvo-testacee, talvolta livide, col primo articolo e la estremità oscuri. Dorso del protorace nero, con una macchia irregolarmente quadrangolare più o meno gran- de sopra ciascuno de’ due angoli anteriori gialla o bianco-giallic- cia. Elitre rosse o giallo-fulve, con una macchia scutellare comu- ne obcordata, e cinque punti in ciascuna neri: di questi il primo sul callo omerale; il secondo e terzo posti in linea trasversale obbhqua inclinata da fuori indentro, stando l’esterno al terzo e l’interno ai due quinti della lunghezza, ed egualmente quasi distanti Fano dalla sutura, l’altro dal margine esterno, il quarto e quinto costituenti un’altra linea obbliqua pressocchè parallela alla precedente, stando l’esterno a’due ter- zi, l’interno a’tre quarti della lunghezza dell’elitra. Innoltre à ciascuna alla base presso lo scutello una macchia gialliccia. L’inferior parte del corpo è nera, coi soli epimeri medi e posteriori bianchi. Piedi neri» Osservazioni. Come in molte altre specie, sì pure in questa le elitre van sog- gette a variazioni molteplici , sia per la mancanza di alcuni o della più parte de’ punti neri, de’quali giunge a rimanerne uno solo; sia per la estensione della su- perficie occupata da’detti punti, de’quali i due di ciascun pajo dilatandosi possono congiungersi, formando una zona ohbliqua. Il sig. Mulsant avverte che gl’individui provenienti da’ paesi meridionali presentano il più sovente varietà per difetto. JNoi senza contradire a questa sua riflessione, noteremo di possedere individui spet- tanti a luogo ben meridionale di questa provincia, ne’ quali i due punti di ciascun pajo son riuniti , costituendo su ciascuna elitra due fasce obblique quasi paral- lele, a conlorni anteriore e posteriore irregolari ed incostanti, e non toccanti nè la sutura nè il margine esterno. A' tri ancora della medesima località , come quello rappresentato nella tav. I. fig. 2. riuniscono nel tempo stesso variazioni per difetto e per eccesso. In effetti, mentre il punto omerale e l’esterno del primo pajo sono ridotti ad una picciolezza estrema , 1’ omerale mancando ancora in taluno ; i due pun ti del secondo poi sono dilatati e congiunti costituendo una sola fascia obbli- qua; e talvolta de’ due è l’interno che si estende a raggiungere il compagno, altre volte è 1’ esterno. Qualunque per tanto sia il numero ed estensione de’punti, la loro posizione , non che il color bianco degli epimeri sì medi che posteriori fan distinguere questa dalle specie affini. Il dorso del protorace presenta talvolta un deli- cato lembo anteriore giallo-biancastro, siccome pure la macchia si prolunga in alcuni posteriormente in una Iineola che corre entro l’orlo rilevato laterale, cui è parallella. Coccinella 1 1 -panciata, Lin. Syst.Nat.I. p. 58 1, n. 18. ■ ■■ Fab. Ent. Syst. I. p. 277 , n. 53. — — Oliv. Ent. VI. p. 1016, n. 44> pi* 6, f. 75, a b COCCINELLIDEI 25 Coccinella Q-punctata , Luì, ì. c. n. i6« — Fab, Spec. Ins. 1. p. 97 , n. 27 ( elytris pane lo bum cr ali nullo). Coccinella quadrimaculata , Fab, 1. e. p. 27 35 n, 35 (elylris punctis buobus intcrnìs , et scute Ilari saepius obsoleto ) . Coccinella tripunctata ,Lìn. Le. p. 58o, n. 8 ( elytris puncto unico , alioque scutellari communi ). Coccinella collaris, PayLFn.Suec. IL p. 37,11. 37, * $ r. Coccinella nigro-f asciata, Ros. Faun. Etr. I. p. 62, n. i 54 ( elytris punctis quìnque , interno antico in jasciam cum scutellari communi conjunclo ). Trovasi in varie contrade del regno ; sembra però non mol- to frequente. Nelle vicinanze di Napoli F abbiam raccolta presso i laghi Fusaro e Patria, nelle praterie, dal maggio alFagosto. Ed è in queste contrade appunto die abbiam rinvenuto le varietà delie quali si è fatto superiormente parola. 2. Coccinella a selte ponti ; Cocc. septern panciata . C. subemisphaerica , migra , capìlis macuìis , pronoti anguìis anticis qua - dmngulariter, epimerisque mediis albidis voi albo flacescentibus ; elylris rubris vel rubro-tesiaceis, basi ad sculellum flaois, punctis tribus alleroque communi scuteì- lari nigris. — Long. lin. 2 1/4 3 1/2: lat. lin. 2-3. Variai , eìytrorum punctis uno pluribusve deficientibus , rei conjunciis. Corpo largamente ovale e molto convesso , quasi emisferico. Capo nero , con ìe gote , ed una piccola macchia nel lato interno di ciascun occhio presso il margine posteriore , di color bianco o bianco-gialliccio. Dello stesso colore è d’ordinario il margine ante- riore del labbro superiore e dell’ epistoma. Antenne fulvo-livide , oscure all’ estremità, con la base del primo articolo nera. Dorso del protorace nero , con una macchia quadrangolare bianca o bianco- gialliccia che occupa ciascuno degli angoli anteriori , estesa in larghezza fino all’angolo rientrante che forma il margino ante- riore, ed in lunghezza per poco più della metà. Elitre finissi - Riamente puntinate, rosse o rosso-testacee, giallicce alla base da ciascun lato dello se u tei lo , con una macchia comune scutellare obeordata , quasi circolare , o trasversalmente ovata , e tre punti Cor,, pari, J COLEOTTERI TRI MERI 26 più o men grandi sopra ciascuna, neri. Di questi, il primo poco in- nanzi del terzo anteriore , presso il margine esterno ; i! secondo a’ due quinti della lunghezza presso la sutura, dalla quale dista un poco più che non il primo dal margine esterno ; il terzo a’ due terzi , posto ad eguai distanza dal margine esterno che il primo. Parte inferiore del corpo nera, con gli epimeri medi bianchi , ed i posteriori neri con cigli bianchi. Piedi neri. Osservazioni. Le elitre di questa Coccinella presentano delle volte minor nu- mero di punti neri, fino a svanir totalmente; altee volte un numero maggiore, or a isolati ora ligati : e si anno ancora individui ne’ quali prende tale estensione il nero, da divenir le elitre nere o nerastre, con o senza una periferia rossa. Le nostre ricerche però non ci anno presentato nel regno che il solo tipo descritto. Coccinella y-punctaia, Lin. Syst. Nat. I. p. 58 1 , n. i5. — — — Fab. Ent. Syst. I. p. 274, n* 41* —— • Oìiv. Ent. VI. p. iog8, n. 3i, pi. i , f . i, a-e. — — Pet. Spec. Ins. Ult. Cai. p. 8, n. 34* Muls. Col. de Fr. Secur. p. 79, n. 3. Coccinella 7- maculala , Tigny, Hist. Nat. IX.pag. 49* Coccinella divaricata , Oliv. 1. c. p. 1001 , n. 21, pi. 5, fig. 67 (elytrorum pane lis plus minusve conjunctìs). Trovasi questa Coccinella frequentemente in tutte le contrade del regno. Elevasi ad altezze notabili come la Adonia a 1 1 pun- ti , della quale è compagna sulle vette della Majella ; e sul Vesuvio ascende alla sommità, resistendo a temperatura avvanzata. GF in- dividui della Majella raramente giungono alla grandezza ordinaria. 3.Cocc. a quattordici pustole; Cocc .qualuordecim-pustulala . Tav. I. fìg. 3. C. ovalis , valde canoe xa , nigra , capilis maculis , pronoli margine antica posi'ce tridentato , laleribusque , elytrorum maculis septem , 2, 2, 2, 1 , epi- meris mediis , episterno postico , maculaque utrinque in segmento primo ventrali flavis ; tibiis apice, tarsisque teslaceis.— Long. lin. 1 1/2-2 : lai. lin. 1 1/4-1 1/2. Variai, elytrorum maculis majoribus et partim conjunctis. Corpo brevemente ovale, molto convesso, finamente punti- nato e splendente al disopra. Capo nel maschio giallo interamente, o C0CC1NELL1DEI 27 con un margine posteriore nero; nella femmina nero, col lembo an- teriore ed una larga macchia dal lato interno di ciascun occhio gialli. Antenne e palpi mascellari gialli. Dorso del prolorace nero, con un margine anteriore giallo dilatato e prolungato più o meno in dietro ne’ lati e tridentato posteriormente, il dente medio più de- licato, i due laterali maggiori e formanti quasi un angolo retto col giallo laterale. Elitre nere , ciascuna con sette macchie gialle o bianco-giallicce , le prime sei di grandezza pressocchè eguale e quasi rifondale, disposte a paja trasversali, le due prime alla base, le due altre al terzo, eie altre al quinto; la settima presso l’apice, trasversale , arcuata in avanti, più o meno smarginata in dietro , talvolta sì profondamente da sembrar risultasse da due unite in- sieme. Inferior parte del corpo nera , con gli epimeri medi , Fe- pisterno posteriore, ecl una macchia su ciascun lato del primo anello ventrale gialli. Di questo stesso colore à il maschio un collare sotto il protorace, e due macchie nello sterno medio e posteriore. Piedi nel maschio gialli , con la faccia esterna de’femori anteriori e medi, i femori e parte delle tibie posteriori neri; nella femmina neri, con parte delle tibie, de’femori anteriori, ed i tarsi giallo testacei. Osservazioni. Le macchie gialle delle elitre di questa Coccinella variano per la grandezza per modo, che ora per la picciolezza restano tra loro ben distanti, ora assai grandi si ravvicinano , dando piuttosto l’idea d’elitre gialle con un re- ticolo nero ; il quale reticolo viene ancora talvolta interrotto per la riunione di due o più di dette macchie. Una singoiar varietà innoltre ne possediamo rac- colta negli Abruzzi , nella quale 1’ elitre anno esternamente un lembo giallo il quale riunisce fra loro le quattro macchie, di cui le tre anteriori costituiscono una spezie di viltà marginale internamente trilobata, e si prolunga nella base fino al- f anteriore delle macchie interne, ligandola con l’anteriore esterna. 11 lembo giallo del protorace in alcuni individui non presenta traccia di denti, e ne’lati prolungasi fino agli angoli posteriori. Noi l’abbiamo rappresentata nella tav. 1. fig. 3.— -II color delle macchie è ordinariamente giallo, o bianco-gialliccio, o giallo tendente al rosso; di quest’ultimo colore però non ne abbiamo incontrate nel regno. In quanto al dorso del protorace avverte il sig. Mulsant, che il suo margine anteriore sembra qualche volta nero per effetto della trasparenza de! color nero della posterior parte del capo. Noi però possiamo assicurare, che se ciò può facilmente avvenire , tuttavia non mancano individui ne’quali realmente il margine anteriore del dorso del prolorace è nero. Ne abbiamo in effetti di quelli ne’quali del color giallo restano soltanto i due denti esterni, che uniti alati formano una specie di squadra in ciascun angolo anteriore, ed una lineola media abbreviata , residuo del dente mediano staccato. 5:8 COLEOTTERI TRI MERI Coccinella i /^-pusilli ai a, Lio. Syst.Nat.I. p. 585,0-46» Fab. Eot. Syst. I. p. 290, n. ni. — Pel. Sp. Ins. Ult. Cai. pag. 8, 11. 37. — Oliv. Eot. VI. p. 1057,0. 107, pi. 4, f. 5o, a b » — — - Costa, Fauna di Aspromonte, Coccio, n. 3. — — ■ Mills. Col. de Fr. Secur. p. g.3, o. 6. Coccinella 1 ì-maculala, Poeta, Ins. mus.gracc.p. 26,0. i r. Coccinella leucocephala, Gm.Syst.Nat.I.p. 1662,0.160» Trovasi nelle vicinanze di Napoli, egualmente che negli Abruz- zi , nelle Calabrie, nella Puglia, in Terra d1 Otranto , d’onde P ab- biati! ricevuta dal sig. Gius. Costa, ed altrove; non è però molto comune. Sulla collina de’Camaldoli la troviamo ordinariamente sopra le querce. 4. Coccinella variabile ; Cocc. variabili s. C. ovalis , modice convexa , supra e flavo- livida ad nigra varimode pietà ; pre- noti tal e ribus limboque antico flavis ; etylris ante apicem linea transversa elevata externe declivi; mesos terno leviler ob arcualo ; scutu/is ventralibus sub apicalibus, extus sinuose arcuatis ; epirneris albis ; pedibus tolim vel pallini fu/vis. — Long, lin. t 3/4-2 1/3: lat. liti. I l/a- 1 2j3. Se la variabilità de’ coloriti è cosa assai frequente nelle Coc- cinelle , egli è nella specie presente che raggiunge il massimo gra- do , onde ben appropriato gli sta in preferenza di altre l’ag- gettivo di variabile. Ed in vero, son tali e tante le combinazioni diverse di colori che presentano il dorso del protorace e le elitre, che ben si stenterebbe a riconoscere negli estremi la identità della specie. Da un color giallo livido uniforme in tutta la superior fac- cia del corpo , cominciando a comparire il nero con puntini o con macchie o a reticolo, si giunge a trovar questo predominante, rac- chiudente macchie gialle o rosse sull’ elitre ; fino a scomparir pure ogni traccia di questi ultimi colori, restando tutto il campo d’ un nero lucido uniforme. In tanta incostanza di colori però la na- tura à voluto mettere un compenso, dando a questa coccinella una impronta caratteristica , la quale benché soggetta alla sua volta a svanire, serve nulladimeno assai bene, nel maggior numero de’casi* C0CC1HELUDEI 29 a farla a primo aspetto riconoscere fra tutte le altre. Le sue eli- tre presentano presso la loro estremità una linea elevata, costituita quasi da una duplicatura, la quale partendo in vicinanza della su- tura a’ cinque sesti della sua lunghezza, portasi infuori obbliqua- mente verso i! margine esterno che non raggiunge, scancellandosi in corrispondenza de’ tre quarti di quest' ultimo. Il mesosterno al- lontana pur questa specie dalle precedenti , avvicinandola a quelle del genere che segue; cioè tagliato non in linea retta, ma in curva rientrante più o meno pronunziata. Il corpo di questa Coccinella è brevemente ovato, mediocre- mente convesso al disopra, finamente puntinato, e splendente quasi di vernice, qualunque siane il colore. Il capo ordinariamente nel maschio è giallo , delle volte con due macchie trasversali nere posteriori, o con due punti neri sulla fronte e sul vertice; nella femmina nero, con due punti gialli o rossigni sulla fronte: rara- mente è pur nero nel maschio con una grande macchia trasversale ne! mezzo della fronte , nero uniforme nella femmina. Antenne e palpi mascellari giallo-rossigni , le prime ad estremità oscura. L’ in- feri or faccia del corpo nera, ordinariamente co"1 lati della regione addominale d’ un giallo-rosso o rosso- testaceo ; gli epimeri medi e posteriori giallicci. Piedi rosso- testacei, rosso-gialli, o fui vo-li vidi unicolori , o con parte de’ femori nerastra. In quanto al colorito del dorso del protorace e delle elitre crediamo più acconcio esporlo categoricamente secondo le varietà, che crediamo poter raggruppare in tre diversi tipi, associando a cia- scuno la rispettiva sinonimia , premettendo quella che alla specie complessivamente può riferirsi. Coccinella varìabìlis, Illìg. Kaef. preuss. p. 447 j ^2. • — — Sch». Mag. p. 166. — — Muls. Col. de Fr. Secar, p, (j5 5 n. y. 1. Dorso del protorace giallo-livido, con quattro punti nen sulla parte media posteriore disposti quasi in semicerchio , racchiu- dentine un quinto posto avanti loscutello, e talvolta ancora con due altri, uno innanzi ciascun angolo posteriore; elitre giallo-livide, testacee, o giallo-rossigne , unicolori, o con uno a sette punti neri. COLEOTTERI TRIMERI 30 Questi nelle ultime varietà che riferir si possono al presente tipo*' si vanno or gli uni or gli altri ligando fra loro per traverso o per lun- go. Tra gli individui del nostro regno ne osserviamo con uno fino a cinque punti neri isolati, de’ quali uno omerale, tre disposti in serie trasversale un poco obbliqua presso la metà , cd il quinto vicino alia sutura dietro i due terzi della lunghezza. Coccinella impune tata , Zsch. Mus. Lesk. p. 1 1, n. 2; 1 . Coccinella sub-punctata , Schr . Enum . Ins. A u s . p . 5 1 , n . g5 « Coccinella margine panciata, Marsh. Ent.Brit.p. 1 5o,n.4> Coccinella 4- punctata , Lin. Syst. Nat. I.p. 58o, n. 9. — — Fab. Syst. Eni. p. 80, n. io. Coccinella obliterata , DeGeer,Mem. Y. p. 382, 11. 16. Coccinella^ panciata, Mull.Zool.Dan.Pr.p.66, 11.622. Coccinella 8-/?t/72f/tì!/t7,Laich.Tyr.Ins.Lp. i 19,0. 4. var. p. Coccinella 10-punctata, Herbst,Naturs.V.p. 34g* Oliv. Entom. VI.p. ioi5.n. ft2, pi. 5, 1. y4» Coccinella 1 1 punctata, Fon re. Eni. Par. I.p. 1 4^- 1111 Coccinella 12 punctata , Muli. 1. c. n. 628. Coccinella i^-punctala, ejus. 1. c. p. 67, n.63i. Coccinella ìZ-maculata, Fab. Ent. Syst. I.p. 279,0, 60. Coccinella \Z-notata, Thunb.Nov.Act. Soc.Ups. IV. p. io,n. 16, tav. 1, fig. 4, a b. Coccinella fiume ralis . Sellali . Abhan . Hall . Gesell . I . p . 266 . Coccinella humerata, Villa, Gol. eur. p. 5o, n. 69. Quasi tutte le diverse varietà che a questo tipo riferisconsi rin- venute abbiamo, benché poco frequenti, nelle vicinanze di Napo- li , spezialmente sulla collina de’Camaldoli , non che in qualche altra contrada del regno. 2. Dorso del protorace giallo , o giallo-rossigno , coi quattro punti medi riuniti i posteriori agli anteriori, e questi fra loro, tutti più o meno dilatati ; elitre rosso- testacee , brune, o nere , con cinque macchie per lo più assai grandi sopra ciascuna di color pallido, gial- JOCCINELLIDEI •31 10, 0 giallo-arancio secondo l’intensità della tinta del fondo, di- sposte 2, 2, i, delle quali le due prime basilari in forma di due mezze lune che si guardano pel loro lato concavo, ricongiungendosi ancora talvolta per restremo posteriore , le altre ritorniate. Coccinella io -pustu/ata, Lisi. Syst. Nat.Lp. 585, n. 45. — Fai). Ent.Syst.I. p. 289, n. 109. -Oliv. Ent. VI. p. io52, n. 500, pi. 4? L 54, « b. Coccinella guttato panciata , Lin.l.c.p. 583, n. 32. Coccinella io-maculata , Scop. Ent. Cani. p. 81. n.25r. Coccinella pantherina , De Geer, Meni. V, p. 392, n. 8. E questa la varietà diedi tutte incontrasi più generalmente, e la quale, salvo le variazioni di seco nd’ ordine, mantienesi più costante nel suo colorito. E pure in questa che più facilmente troviamo mancare la linea elevata caratteristica dell’ elitre. Presso Napoli la incontriamo frequentemente sulla collina de’ Camaldoli , per lo più sopra le querce. 3. Dorso del protorace ed elitre neri, il primo co’ margini laterali ed anteriore gialli ; le seconde con una lunola omerale gialla o rossa , sola o con uno , due o tre punti dello stesso colore di- versamente disposti, ed il lembo esterno egualmente giallo 0 rossigno. Noi dlel regno ne abbiamo con cinque punti gialli-rossicci, di cui i due basilari maggiori ed a guisa di Junole che si guardano pe! lato concavo ; con quattro soli impiccioliti gialli ; e con la lunola omerale rossa soltanto. Coccinella bimaculata, Pontopp.Kurz.Nachricht. p. 2g3, 11. 20, tav. 16. Coccinella variabili#, Oliv. Eni» VL p. 1048, n. 90, pi. 7, f. io5. Coccinella didyrna, Muli. Z00L Dan. Prochp. 68,0.647. Coccinella bipuslulata , Herbst, Arch. p. 483 n. 27,1.22, f. 22, w. Coccinella «f/^/r/Ara.Schr. Enum »Ins. Àus. p, 63, n. 1 16. Coccinella marginata , Thunb. 1, c. 11.47. 32 COLEOTTERI TRIMEIS! Coccinella mulabilis, Thunbergii , et limbata^QtmtX. Syst. Nat. 1. n. iSa, i53, sSq, Coccinella uni/asciata ^ Scriba, Journ. p. 276, n. 160. Coccinella lanigera, Braìim. Ins. Kal. I.p. ng, n. £*4* Coccinella dispar, Payk. Faun. Suec. IL p. 19, var. Coccinella lunularis, Marsh. Ent. Brit. p. x68, n. 5o. C0mW//0&/flzmz//.?3Schoen.Syn.Ins.II.p.x63,var.«;p,y„ Coccinella bìmaculosa , Herbst,l.c.p. 160,0. 3g, tav. 43, f. i3, e f. Coccinella bìgutlataì Fab. Mani. Ins. L p. 5g, n. 72, Le varietà che a questo tipo appartengono sono presso noi rare. La collina de’ Camaldoli ce ne offre di quando in quando qual- che individuo ; altri ne possediamo delie Calabrie, 33 Genere ARMONIA; Harmonia (i), Muls. Generis characteres essentiales. Scutula ventraia ìrregu- iariter arcuata, vel mixiilineo-trìangularìa, segmenti mar- ginem postìcum attingentia . Mesosternum antice disimele emarginatum, Characteres naturales. Corpus breviter ovatum , convexum , vel subemisphaericum , glabrum. Pedes mediocres , feinoribus cor- poris luterà vix vel minime excedentibus . Osservazioni. Questo nuovo genere fondato dall’ Entomologo di Lione racchiu- de specie le quali in ciò solo differiscono dalle Coccinelle propriamente dette, che il mesosterno in luogo di essere anteriormente tagliato per diritto a traverso, o a curva larga e leggiermente rientrante , è distintamente smarginato pressocchè in semicerchio , e la smarginatura ridotta a quella sola estensione, la quale cor- risponde alla posterior parte del prosterno, che è destinata a ricevere. Una tal differenza è certamente di qualche rilievo , in quanto poggia sopra parti impor- tanti del perischeletro : abbiamo però forte dubbio, che quel graduale passaggio dall’ una all’altra forma, che tra le nostrali specie viene già annunziato dalla C variabili, non debba assai meglio manifestarsi dietro l’esame delle specie tutte eu- ropee e straniere spettanti a questi due generi , per modo da render difficile lo stabilirne i loro confini. Noi lasciamo questa considerazione allo stesso fondatore del genere, il quale siam certi con la sua sana critica saprà ben valutarne l’im- portanza o la nullità nel suo generale lavoro sugl’ insetti di questa famiglia. Delle poche specie europee appartenenti a questo genere , due incontrate ne abbiamo finora nel nostro regno. i. Armonia rosea; Harm . rosea . fi tir. ovalis, modice convexa, sopra saepius flavo- rose a, pronolo punctis sep- ie in, elytris oclo nigris; subtus nigra, epimeris mediis, pedibusque colore variis. — Long. lin. 2 1/2 : lai. lin. 1 3/4. Variai, prunaio elylrisque punctis varimode connexis , vel nigris roseo flavove macuìaUs , irnmaculatisve . Corpo ovale, mediocremente convesso, fìnissimamente pun- tinolo. Cupo livido, giallo o roseo , con due macchie nere nella posterior parte, congiunte fra loro da un orlo dello stesso colore. (!) Harmonia , nome miloUgico. Col. part. I. 34 COLEOTTERI TRIMKH I Antenne e palpi giallo-testacei, ad estremità oscura. Dorso del pio- torace giallo o roseo , con sette macchie nere: quattro più grandi disposte in semicerchio ; una piccola nel mezzo di questo , avanti lo scutello ; ed una da ciascuu lato presso gli angoli posteriori. Eli- tre giallo-rosee o rosee , con la sutura nera gradatamente ristretta dal mezzo agli estremi , ed otto punti o macchie neri : due appa- jali presso la base, de'quali l'interno ovato-ritondato , men disco- sto dalla sutura che dal margine corrispondente, l’ esterno posto sul callo omerale, obbliquamente diretto in dentro ed indietro restrin- gendosi ; due altri egualmente appajati al terzo della lunghezza nella parte esterna , corrispondendo 1’ interno dietro 1’ esterno del pajo precedente; due altri costituenti un terzo pajo a’ due terzi della lunghezza, in corrispondenza de’ precedenti in larghezza, un poco obhliqui, essendo l’interno alquanto più in dietro, e d’ordinario riuniti posteriormente per un prolungamento di ciascuno , rap- presentando quasi una Y; un settimo, maggiore di tutti, trasversale, irregolarmente ovato o triangolare, alla metà della lunghezza, pros- simo alia sutura, col cui orlo nero sovente si unisce; l’ultimo ri- andato o obbliquamente ovale, a’ quattro quinti della lunghezza, vicino alla sutura, dalla quale però resta staccato. Inferior faccia del corpo nera, con gli epimeri medi bianco-giallicci, egli ultimi due anelli addominali spesso fulvi. Piedi testacei, o giallo-testacei. Osservazioni. La descrizione da noi qui data si perbene al tipo della specie, quello che noi incontriamo nel regno. Non va però questa specie esente da varia- zioni di colorito , capaci di farle mutare aspetto. Il dorso del protorace presenta delle fiate i punti neri ingranditi più o meno, e riuniti gli uni con gli altri, fino a divenir nero co’ margini anteriore, laterali, e Iati della base gialli: le elitre pre- sentano del pari lo stesso cammino; chè cominciando dalla fusione di questi o quelli punti, giungono ad essere interamente nere. E lorchè questo colore prende mag- gior dominio nella superior parte del corpo , ripetesi ancor lo stesso fatto nella inferiore, così colorendosi gli epimeri medi, ed una parte più omeno estesa de’piedi. Raro è che nelle elitre vi sia al contrario mancanza di qualcuno de’ punti neri. In quanto al nome specifico da adottarsi per questa specie, noi abbiamo sti- mato dover dare la preferenza al rosea di De Geer, come quello il quale riferiscesi al tipo , ed esprime nel tempo stesso assai bene il colore normale fondamentale della superior parte del corpo di questa Coccinella ; anzi che 1* altro impustulata di Linneo, il quale, benché anteriore , mal le conviene , comecché appartenesti® ad una delie varietà più lontane dal tipo. COCCINELLIDEI 35 Coccinella rosea , De Geer, Mem. V. p. 3y8? n. n. Coccinella 16-punctata , Scop. Ent. Carri, p. 77, n. 240. Coccinella \§-maculata,Y&\ì« Mani. Ins. I. p. 58, n. 60! — >— Oliv. Ent. VI. p. 1028, n. 6, pi. 4, f. 48, a h. ■ — — -Costa, Fauna di Aspromonte, Coccio, n. g. Coccinella conglobata, Fourc. Ent. Par. I. p. 146, n. 12. Possi, Faun. Etr. I. p. 64» n. 161. Coccinella impastoiala, Illig. Kaef. preuss.p. 45g,n. 34- H armoni a Muls. Col. deFr.Secur.p. 1 1 2,0.2. Coccinella gemella , Herbs . Arch . p . 44 > n- 1 2,tav.22, f . 7 ,g. Coccinella impastoiata , Lin. Syst. Nat. I. p. 584? n. 4° ( elytris nigris ) . Coccinella vicina, Oliv. 1. c.p. 1040, n.yg,pl. 6,f.55 (id). Specie non rara nelle vicinanze di Napoli, ed altre contrade del regno. In alcuni luoghi delle Calabrie vive sul Frassino, sicco- me à osservato il Prof. Costa. 2. Armonia a dodici pustole; Harm . duodecìm -pastai at a . Har. ovato-rotundata , vai de convexa; nigra, pronoto antice et lateribus , ely- tris maculis sex , t ribus ad suturarti , tribus ad marginem externum limbo conco- lore conjunctis, flavìs ; trochanteribus, larsis, tibiisque parlitn ieslaceis; capite flavo, postice nigro marginato g , vel nigro antice flavo limbato 9 : cpimeris flavìs g , nigrisve 9. — Long. liti. I 1/2-1 3/4; lat. lin. ! J/5-I 2/5. Corpo ovato-ritondato , assai convesso , talvolta quasi perfet- tamente emisferico, liscio, puntinato sì finamente da essere ap- pena avvertibile a forte ingrandimento. Capo nel maschio giallo, con un orlo posteriore bidentato all’ innanzi nero; nella femmina nero, con un delicato lembo giallo, del qual colore è pur l’ante- rior parte del labbro superiore. Antenne e palpi testacei. Dorso del protorace nero , con delicato orlo anteriore giallo , che nel mezzo manda in dietro una breve lineola longitudinale, e ne' lati dilatasi in una grande macchia irregolarmente quadrangolare, che occupa gli angoli anteriori, prolungandosi fin quasi a’posteriori. Elitre nere, con sei macchie gialle disposte in due serie longitudinali : tre lun- 36 COLEOTTERI TRIMERl go la sutura che però non toccano, delle quali la prima e terza ri- tondate, la media reniforme o a luna crescente col concavo in avan- ti ; tre lungo il margine esterno , riunite da un lembo dello stesso colore, la prima oblonga , la media semicircolare , la terza trasver- salmente ovale: le tre interne si alternano in posizione con le tre esterne , la posteriore delle quali apicale può in certa guisa con- siderarsi pure come quarta dalla serie interna. Inferior parte. del corpo nera , con gli epimeri medi gialli nel maschio , neri nella femmina. Piedi testacei, co’ femori posteriori tutti o parte, ed una linea su’ medi nel maschio ; con tutti i femori, e parte delle tibie nella femmina , di color nero. Osservazioni. Poco va soggetta a variazioni questa specie. Solo lorchè ii giallo prende maggior estensione pronunciasi più largamente il margine esterno delle elitre, le loro macchie si fanno più grandi, la lineola media del dorso del protorace si prolunga fino ai tre quarti della lunghezza , e le macchie laterali dello stesso raggiungono completamente gli angoli posteriori. Coccinella ìz-puslulaia , Oliv. Entom. VI. p. io54? n. i<4 , pi. 7 , f. 1 13. — — Fab. Suppl. Ent. Syst. p. 80, n. i io-i 1 1 . Harmonia \i-pustulata , Muls. Col. de Fr. Secur. p. 121 , n. 4. Specie non rara nelle vicinanze di Napoli , come in altre con- trade del regno. 37 G ENERE MI R Pi A ; Myrrha ( 5 ) , Mais. Generis characteres essentiales. Antennae arti culo ultimo apice utrinque oblique truncato. Scutula ventralia utroque latere par iter distincto, interno vix quam ex terno magis arcuato , sub -V -formi a. Characteres natcrales. Corpus ovatum , modice convexum , gla- brum. Scutula ventralia segmenti mcirgineni saepius non attingen- tia , latere externo non minus interno elevato., hoc ilio vix magis arcuato , triangulum fere ejfingentia. Osservazioni. La forma delle piastrine ventrali, il cui contorno esterno è di- stintamente rilevato al pari dell’interno, il quale è poco più arcuato di quello , in guisa da formare un angolo assai ottuso, è il carattere che associato alla for- ma deli’ ultimo articolo delle antenne, comune anche ad altri generi affini , di- stingue le Mirre. V unica specie che abbiamo di questo genere è la seguente. i. Mirra a diciotto gocce; Myrrha octodecim-guttata. 31. ovata , modice convexa, supra oh scure vel pallide fulva, pronoti late ribus bilobate, guttisque duabas basilanbus, elytris lunulis duabus baseos, guttisque se- pie m I, 3, 2, ! flavis albidisve. ^ Long. lin. 1 3/4-2 1/4: lat. 1 1/4-1 1/2. Il tipo di questa specie à le elitre fulve o fulvo-rossicce , con dieci macchie giallo-pallide: due basilari quasi a luna crescente, r interna presso la sutura , l’esterna omerale allargata d’avanti in dietro ; una assai piccola stretta e corta, posta presso l’angolo po- steriore-interno dell’omerale, sovente scancellata ; la quarta mon- data, o quadrata, sul dorso al terzo della lunghezza; la quinta presso la sutura, verso la metà della lunghezza ; la sesta e settima quasi al livello stesso, ma presso il margine esterno, ravvicinate fra loro; l’ottava e nona in linea trasversale, verso i tre quarti della lun- ghezza ; l’ultima piccola e mondata , presso l’apice. Osservazioni. Variano l’ elitre per le macchie delle quali or due, or tre , or più sì ligano insieme fra loro. Noi non abbiamo finora incontrato nel regno nè il tipo, nè alcuna delle varietà a questo più prossime: ne possediamo invece una varietà assai singolare, forsi non (I) Myrrha , nome mitologico. COLEOTTERI TRI MERI 38 diversa da quella indicata sotto fa lettera D dai signor Malsani, e della quale per ciò diamo particolar descrizione. — — varìetas : formosa , nob. Tav. I. fig. 4* Pronoto rubro -fulvo, margine antico , ìateribus bilobate, guttisque duabus posticis divergentibus pallidis ; elytris pallido -fulvis , maculis septem varii formi - bus rubro-julvis, — Long. lin. 2 1/3 : iat. lin. 1 1/2. Corpo ovato, mediocremente convesso, assai finamente pun- tinato, come verniciato. Tutto di un color fulvo, che dopo la morte sbiadisce, sul quale risaltano gli occhi neri. Capo con due macchie posteriori d’ un fulvo più pallido. Estremità de’ palpi ma- scellari e delle antenne oscura. Dorso del protorace di un fulvo rossigno, col margine anteriore, che ne! mezzo si dilata in due macchie triangolari dirette con F apice in dietro , un largo margi- ne laterale diviso in due macchie quasi rifondate riunite fra loro sul lembo , e due macchioline le quali partendo dal margine po- steriore diriggonsi in avanti divergendo e guardando con la loro estremità gli apici delle macchie anteriori , di color fulvo pallido. Elitre di quest'ultimo colore, con sette macchie color fulvo-rossigno così disposte : una quasi rettangolare dal callo omerale va in die- tro fino al quarto della lunghezza, inclinando un po verso la su- tura ; una seconda parte dallo interno della prima ed un poco più innanzi, ed anche obbliquamente portasi fino alla sutura, lungo la quale risale anche un poco , costituendo quasi una V , ed asso- ciandosi con la compagna formano una W, la quale occupa in lun^ ghezza il secondo quinto dell’ elitra; la terza presso il margine esterno, come composta di due, una marginale quasi quadrata die- tro il terzo anteriore, F altra interna rettangolare che si prolunga in dietro per poco meno del doppio ; la quarta allungata, distante egualmente dalla sutura che dal margine, si estende da1 tre a’ cinque settimi o poco al di là ; la quinta à forma di largo triangolo, il quale con F apice tocca la macchia precedentemente descritta verso la sua metà, e con la base poggia sulla sutura, estendendosi in avanti fino a congiungersi con la seconda macchia, ed indietro fino all'apice , ed associale le due delle due elitre costituiscono un rombo con due de- gli angoli opposti assai prolungati ; la sesta irregolarmente trian- golare sta presso il margine esterno , che tocca con uno degli an- C0CCINELL1DEI 3© goli, a'due terzi della sua lunghezza ; la settima armulare, racchiu- dente una macchia rotondata pallida. Petto fulvo, con gli epimeri medi e posteriori, ed il post-episterno giallo-pallidi; addome ful- vo-rossigno. Piedi fulvo-testacei. Osservazioni. Considerando il coloi ito e disposizione di macchie delle elitre, questa- coccinella è veramente tale, che la si direbbe a primo aspetto una spe- cie distinta, siccome giustamente avverte il sig. Mulsant; e cosi noi l’avevamo dap- prima considerata. Nulladimeno , l’ accurato confronto con la M. 18 -guttata fa scorgere non esser che una provenienza da quella, nella quale la estensione del color pallido a spese del fulvo o rossiccio produce una inversione , non rara negl’ insetti di questa famiglia. Yale a dire, che in luogo di aver il fondo fulvo o rossiccio con le dieci macchie pallide, si à il fondo pallido con le macchie ros- sicce. E che sia così rilevasi agevolmente dal vedere come ben corrispondono le sue macchie fulve agli spazii di tal colore che nel tipo lasciano le macchie pal- lide, e viceversa il fondo pallido osservarsi ne’siti in cui nel tipo esiston le macchie. Coccinella 1 8-guttata? Lin.Syst. Nat. I.p. 584, n. 36. — Fab. Ent. Syst. I. p. 28S , n. 89. — — Oliv. Entom. VI. p. io38, n. 7 5 , tav. 6, fìg. 91. Coccinella ornata , Herbs . Arch . p . 4 7 , n • 2 3 , ta v . 2 2 . fi g . 1 9 . Myrrha 18 -guttata, Muls. Col. deFr. Secur.p. 12.5, n. Coccinella formosa , A. Cos. Mss. ( varielas ). Trovata una sol volta nelle falde settentrionali della colliri# de' Camaldoli « nel mese di luglio. 40 Genere SOSPITÀ ; Sospita (i), Muls. Generis characteres essentiales. Antennae articulo ultimo apice utrìnque oblique t rancato. Scottila ven traila Intere ex- terno satis arcuata , interno obsoleta. Mesosternum inte- grami Tarsorum unguiculi dente basilari inslrucli. Elytra sutura nuda . Characteres naturales. Corpus breviter ovatum , valde conve- xum , vel subemisphaericum. Elytra sutura pube destituta. Scutula ventralia segmenti margineinfere attingentiayel proxime accedentia . Osservazioni. La forma dell’ ultimo articolo delle antenne, tagliato obbliqua» mente dall’uno e l’altro lato all’estremità; quella delle piastrine ventrali^ le quali sono arcuate dal lato interno, quasi scancellate dall’esterno; le unguiette de’ tarsi fornite di piccolo dente alla base ; l’ elitre non pubescenti lungo la posterior parte della sutura; ed il mesosterno che anteriormente non è smarginato , bensì intero o pressocchè tale , sono i caratteri che fan distinguere questo da’ rima- nenti generi del presente gruppo. Una sola specie viene in questo genere riportata dal suo fondatore , che a! nostro regno non manca. i . Sospita tigrina ; Sosp. tìgrina . Tav. I fig. 5. var. S. breviter ovata , sat convexa , subemisphaerica ; supra nigra, testacea vel fulva, capitis maculis duabus , pronoti margine antico, macula basali media trian- gulari, lateribus bilobate, guttisque duabus posticis divergentibus, elytr orum maculis decem, 1, 2, I, 3, 2, 1 , pallide flavis. — Long. Iin. 2 1/2-2 3/4: lat. fin . 1 4/5-2 1/5. Corpo brevemente ovale, superiormente abbastanza convesso, distintamente puntinato, tutto uniformemente nel fondo di un co- lor nero , bruno rossigno , o testaceo. Capo eoa due macchie pal- lide sulla fronte, che talvolta si dilatano riunendosi in una fascia trasversale, fino ad occuparne tutta quasi la superficie- Dorso del pro- toraee col margine anteriore, che manda in dietro un prolungamento or bifido, or cuneiforme; un bordo da ciascun lato diviso in due lobi; e due macchie posteriori allungate e divergenti allo innanzi , di co- (!) Sospita, nome mitologico. 41 C0CCJNELL1DEI lor pallido. Elitre con dieci macchie dello stesso color pallido so- pra ciascuna, disposte nel modo seguente: quattro quasi in croce su poco più del primo terzo della lunghezza, l’anteriore ovale che parte da presso la base, poco più prossima all’ angolo interno che allo esterno, e scende obbliquamente in fuori ; l’interna anche più lun- ga, vicina e quasi parallela alla sutura ; 1’ esterna dietro e fuori il callo omerale che non ricopre, attenuata in dietro, e dilatata sul margine esterno, divenendo così bifida posteriormente , o quasi co- stituita da due; la posteriore quasi ritondata, sul mezzo dell’elitra al terzo della lunghezza ; tre altre in serie trasversale quasi presso la metà, di cui la interna maggiore, irregolarmente ritondata, vicina alla sutura ; la media allungata, talvolta assai ristretta , equidistante dalle laterali ; la esterna quasi ritondata, toccante il corrispondente margine ; due altre a’ tre quarti della lunghezza in linea trasversale, grandi e più o meno ritondate ; 1’ ultima presso V apice, simile alle due precedenti, solo ordinariamente più piccola. Faccia inferiore del corpo nerastra, rossigna, o fulva, con gli epimeri me li bianchicci o giallo-pallidi. Le piastrine ventrali non raggiungono il margine po steriore dell’anello corrispondente. Piedi rossastri o fulvo testacei. Osservazioni. Tra numerosi individui di questa specie raccolti nel nostro regno raro è trovare il color fondamentale nero o bruno; ordinariamente esso è testaceo- rossigno od anche fulvo pallido, corrispondendo così propriamente alla C. 20 -gui- tata di Linneo. Le variazioni che noi abbiamo incontrate relative alle macchie riduconsi a queste, che talvolta l’ anteriore e rinterna delle quattro costituenti la croce si toccano, del pari che le due esterne della serie trasversale media. Coccinella tìgrina , Lin. Syst. Nat. I. p. 586, n. 49* - — — Fab. Ent. Syst. I. p. 291, 11. 1 18. — • — • Oli v. Ent. VI. p. 1061 , n. 1 1 5, pi. 7, f. 1 18. Sospita tigrìna , Muls. Col. de Fr. Secur. p. 187,0. 1. Coccinella 20 -guttata, Lin. ì. c. p. 58 ( pronoto elylrìs- tpie in j lindo fui vis , teslaceis, vel rufescentibus). - — — Fab. 1. c. p. 285, n. 90. Oliv. 1. c. p. 1088, n. 76, pi. 6, 1. 92. Raccolta non rara sopra le alture di Monte S. Angelo a Castellam- mare,nel mese di giugno: trovasi pur pressoNapoli, ma assai raramente. Col part. 1. 6 42 Genere CALVI A ; Calvi a (i) , Mais. Generis characteres essentiales. Mesosternum emargina- timi pel oò -serri ìcir ciliare . Reliqua ut in Sospitis. Characteres naturales. Corpus breviter ovatuni vel subenu- sphaericum , glabrum , eljtris viltà suturali postica pubescente in- conspicua aut nulla . Scutula ventralia segmenti margine ni subat- tingentia. Osservazioni. Grandissima è la nal arale affinità che Sega questo al prece- dente genere, dal quale il solo carattere che lo fa distinguere riposa nella for- ma del mesosterno, che qui anteriormente è profondamente smarginato, per lo più fino al terzo di sua lunghezza, o tagliato quasi a semicerchio rientrante, per rice- vere la posterior parte del prosterno. La Francia possiede tre specie di questo genere , due delle quali soltanto abbiamo finora incontrate nel nostro regno. i. Calvia a quattordici gocce ; Calp. quatuordecim-guttata, C. breviter ovalis , subemisphaerica , fulva , pronoti maculis duabus posticis angularibus, margine que laterali aritice interne producto, elytrorumque gultis septem, 1 s 3, 2, 1 , albidis. “Long. Un. 2 1/2-2 3/4: lat. 14/5-2. Corpo brevemente ovale , quasi emisferico , finamente punti- nato, lucido; superiormente cl’ un color fulvo uniforme, con gli occhi neri. Dorso del protorace con una macchia rifondata in cia- scun angolo posteriore, e l’orlo laterale che anteriormente si prolun- ga sul margine anteriore fino al rispettivo angolo rientrante, dila- tandosi in una macchia poco ben limitata, di color bianchiccio o bianco-gialliccio. Le elitre, col margine laterale poco o punto ri- levato, precisamente dal terzo anteriore in poi , ànno dello stesso colore sette gocce o piccole macchie ritondate : una alla base la- teralmente allo scutello ; tre disposte in serie trasversale presso il terzo anteriore, delle quali la interna vicina alla sutura, ordina- riamente più piccola, la media un poco più posteriore delle altre, la esterna toccante il corrispondente margine; due altre quasi eg ua- li disposte parimenti in linea trasversale , verso i due t erzi della (I) Calrìa» nome mitologico. C0CC1NELLIDEI 43 lunghezza, pressoché egualmente distanti Tana dalla sutura, l’al- tra dal margine esterno; l’ultima rifondata o trasversalmente ovale, posta a’ cinque sesti della lunghezza, più prossima alla sutura che al margine esterno ed all’apicale. Inferior faccia elei corpo fulva, tendente ora al rossigno, ora al gialliccio, più fosca nel petto, con gli epimeri medi bianchicci. Piedi dello stesso colore del fondo. Osservazioni. Presentasi falor questa specie con le macchie dell’ elitre cinte di un cerchio oscuro ; ma noi non ne abbiamo alcun individuo così osservato. La sola variazione che abbiamo avvertita ne’ nostri sta nella figura della macchia apicale delle stesse, or rifondata, or trasversalmente ovale. Coccinella il^-guitala. Lin. Syst. Nat. I. p. 583, n. 34* — — Fab. Ent. Syst. 1. p. 284, n. 85. - — - Oliv. Entom. VI. p. to36, n. 7 3, pi. 2. f. 1 2, ab. ______ Costa, Fauna di Aspromonte, Coccin. n. 2. Cada i/^guttata, Muls. Col. de Fr. Secur. p. ì/$.o , n. 1 . Trovasi ne’contorni di Napoli, ove l’abbiam raccolta sopra la collina de’Gamaldoli; e nelle Calabrie, d’onde l’à riportata il Prof. Costa dalle adiacenze di Aspromonte. Forse non manca in altre contrade del regno : è però una delle specie meno frequenti. 2. Calvia a due di sette gocce; Cai. bis -seplem- gattaia. C. late ovata , valde convexa , flavo-mfescens , pronoto macula media basi- lari, maculisque duabus utrinque angularibus limbo laterali conjunctis, elytrorumque margine laterali , limbo suturali, et maculis seplem, 2, 2,2, S , paìlidis albidisve. — Long. lin. 2 1/2-3 : lat. lin. 2-2 / 1 4 . Corpo largamente ovato, abbastanza convesso, finamente pun- tinato , lucido. Capo pallido sulla fronte, giallo-rossigno anterior- mente , con gli occhi neri. Palpi ed antenne giallo-rossigne. Dorso del protorace dello stesso colore, con quattro macchie angolari ri- tondate , riunite da un margine laterale, ed un’altra macchia nel mezzo della base , di color bianco-sporco o bianco-gialliccio. Sca- lcilo di questo colore. Elitre col margine laterale rilevato, costi- tuendo una spezie di gronda, che gradualmente svanisce dalle spal- le all’apice; colorite come i! protorace, con un margine esterno, un delicato orlo suturale, e sette macchie di color bianco-sporco o 44 COLEOTTERI TROVIERI bianco-gialliccio : di queste, due alla base, 1‘ interna più grande rifondata presso lo scutello , l’esterna più piccola nell’angolo an- teriore-csterno del callo omerale; due poste obbliquamente , l’ester- na più innanzi, a’due settimi, l’interna a’ due quinti, quella più lontana dal margine che questa dalla sutura ; due altre poste del pari obbliquamente, l’ esterna a’ tre quinti lontana quanto la prece- dente dal margine esterno, l'interna quasi a'due terzi assai vicina alla sutura ; l’ultima trasversalmente ovata presso l’apice, dal quale dista più che dalla sutura. L’inferior faccia del corpo non diffe- risce nel colorilo dalla superiore, del pari che i piedi ; gli epimeri medi sono bianchicci. Osservazioni. Sovente la macchia media basilare del protorace si scancella, mentre in alcuni individui è ben pronunziata , divisa nel mezzo in due un poco divergenti, ciascuna delle quali si prolunga dirigendosi in fuori ed un poco in avanti per un tratto maggiore della sua lunghezza. In quanto all’ elitre , soggetta a svanire è la macchia omerale , ed a colorirsi come il fundo il margine ester- no e la sutura , non che lo scutello. La disposizione delle macchie delle elitre , e la gronda sensibile che lascia il loro margine esterno rilevato fan ben distinguere questa dalla precedente spe- cie , con la quale à una fisionomia molto affine. Coccinella bis-*] -guttata, Sellali. Abhanl.d. hall. Gescll.I. p. 265. — — Gmel. Syst. Nat. I. p. 1659, 11. 126. Fab. Ent. Syst. I. p. 285 , n. 86. Coccinella i5 -gattaia , Fab. 1. c. n. 87. Coccinella 1 1- gemmala, Herbst, Naturs. V. p. 3y6, n. 106, tav. 59, fig. 2. ( macula humerali nulla). Coccinella marginata , Fourc. Ent. Par. I. p. 147? n. 4* Calcia bis-y -gallata, Muls.Col. dcFr. Secar. p. i44>n* 3. Trovasi nelle vicinanze della capitale, non molto frequente. Il Prof. Costa P à pur raccolta nelle Calabrie, Genere ALIZIA ; Halyzia (i) , Muls. Generis characteres essentiales. Pronotum margine an- tico leviter et regulariter emarginatimi. Elytra externe la- te marginata. Characteres naturales. Corpus ovatum , modica convexum. Elytra externa , praesertim postice , late marginata. Antennae ar- ti culo ultimo truncato , angulatim terminato. Osservazioni. Il carattere di questo genere che primo risalta allo sguardo è quello dell’ elitre , ie quali esternamente anno un largo margine , che cresce anziché diminuire nella posterior parte. Si associa il margine anteriore del protorace, il quale è regolarmente e poco profondamente smarginato, non che la forma dell’ ultimo articolo delle antenne , comune agli altri generi del presente gruppo che seguono. i . Alìzia a sedici gocce ; Hai. scdccìm-gutlala . Hai. ovalis, modice convexa , pallide rufo-flavesceas , elylris gutlis oclo al- bidis, margine externo subdiaphano. — Long. lin. 2 1/2-2 4/5: lat. lin .. I 4/5-2 1/10 Corpo ovale, mediocremente convesso, puntinato, a punti as- sai fini nel dorso del protorace, mediocri nelle elitre, più grossi e meno stivati sul margine dilatato di queste ultime; d’un rosso- gialliccio , sovente assai sbiadito. Capo senza macchie ; occhi ne- ri. Dorso del prolorace poco convesso, in arco rientrante in avan- ti , a lati dilatati, rifondati, quasi pellucidi ; con una macchia re- niforme al di dentro di questi, ed un’altra nel mezzo della base, di color bianchiccio. Elitre non molto convesse , ornate tutto intor- no d’ un margine dilatato quasi pellucido pressoché di egual lar- ghezza fino alla parte posteriore esterna , che costituisce una gronda ben distinta ; aventi otto gocce o macchie ritondate bian- che o bianco-giallicce: la prima ordinariamente la più grande , ba- silare, vicina alla sutura ; la seconda dietro il callo omerale , toc- cante il margine esterno ; la terza al terzo della lunghezza , più di- stante dalla sutura che la prima ; la quarta ovale, nei mezzo della lunghezza, a’ due quinti esterni di larghezza; la quinta e sesta (t) Halyzia , nome milo'ogico. COLEOTTERI TRIMERI 46 poste sopra una linea trasversale a’ tre quinti della lunghezza , F una vicina alla sutura , 1’ altra al margine esterno ; la settima verso i tre quarti o poco più della lunghezza , e pressoché nel mezzo della larghezza ; F ottava irregolarmente triangolare , entro 1' angolo apicale. La faccia inferiore del corpo co’piedi è poco di- versa in colorito dalla superiore, variandone la intensità del co- lore ; gli epimeri medi sono bianchicci. Osservazioni. Le macchie del protorace talvolta mancano affatto , e sovente ancora si rendono inavvertibili dopo la morte dell’ insetto; del pari alcune delle elitre, soprattutto le due ultime. Altre volte le macchie tutte deU’elitre anno f ap- parenza d’ esser unte di bruno. Coccinella i fo-guttata, Lin. Syst. Nat. I.p. 534? n* 35. — Fai). Ent. Syst. L p. 285, n. 88. — Oliv. Entom. VI. p. io3y, n. y4» pF 6, f. 90. — — Costa , Fauna di Aspromonte, Coccia, n. 1. Coccinella i6-/?w72c/0/a,Shaw,Gen.Zool.VI.p.56, t.16. Halyzia 1 6 -gattaia^ Muìs. CoI.de Fr. Secar. p. i4^?n* 1 • È questa una delle specie più rare, come la Calvia i^-guttata. .Noi 1’ abbiam trovata ne’ contorni di Napoli , ma assai raramente; in Calabria è stata raccolta £dal Prof. Costa nelle dipendenze del- F Aspromonte. 4 7 Genere ViBIBIÀ ; Vibidia (ii), Muls. Generis characteres essentiales. Elytra margine exter- no anguste marginala. !\eliqua ut In Halyziis. Characteres naturales. Corpus subemisphaericum. Eiylra mar- gine externo anguste marginata , margine postice attenuato. Osservazioni. Come dagli esposti caratteri risulta, la sola nota che differen- zia questo dal precedente genere sla nel margine delle elitre „ che qui è più an- gusto, e ristretto gradatamente d'avanti indietro ; al che aggiunger si potrebbe la forma del corpo meno ovale, più convessa, e quindi più ravvicinantesi all' e- misferica. 1 quali caratteri , rispettando 1’ opinione del chiaro Entomologo di Lione , a noi pare avere un valore più specifico che generico. i. Vibidia a dodici gocce; Vìb. ii-guttala . Tav. I. fig. 6, V . subemisphaerica, rufo-flavescens , pronoti maculis duahus utrinque angula- ribus margine laterali conjunctis, elytrorumque guttis sex albidis . — Long. lin. t 1/2-1 3/4: lat. lin. 1-1 1/5. Corpo breve e assai convesso, quasi emisferico, finamente pun- tinato , lucido ; ordinariamente di un rosso-fulvo, men spesso ros- so-carminio. Capo per lo più bianco sulla fronte, del color ge- nerale nel resto ; occhi neri. Dorso del protorace poco convesso , a margini laterali appianati, rilevati e traslucidi; con un bordo pallido lateralmente, il quale dilatandosi negli angoli genera due macchie dello stesso colore da ciascun lato , delle quali la poste- riore meglio pronunziata. Elitre ornate all’ esterno d’ un margine rilevato in gronda, che gradatamente va restringendosi dalla spal- la all’apice, presso del quale nella parte declive anno un rile- vo trasversale in arco rivolto in dietro, che dal lato interno non raggiunge la sutura e dall’esterno si dirige scancellandosi verso il callo omerale , quasi analogo a quello della C. mutabili s ; aventi sei gocce o macchie bianchicce : la prima basilare a’iati dello sca- lcilo ; la seconda presso il margine esterno, che tocca appena, die- tro e sotto il callo omerale ; la terza sul mezzo della larghezza (t) Yi&idia „ nome mitologico. COLEOTTERI TRIMERI 48 a’ due quinti della lunghezza; la quarta e quinta disposte in li- nea trasversale verso i quattro settimi della lunghezza , prossime egualmente alla sutura F una, al margine esterno F altra ; la sesta trasversalmente ovata , presso F apice , più prossima alla sutura che al margine esterno , e traversata inferiormente dal rilevo de- scritto. Faccia inferiore del corpo e piedi del color generale ; ven- tre sovente macchiato di bruno nerastro , talvolta interamente di quest1 ultimo colore. Osservazioni. Leggendo la descrizione di questa Coccinella datane dal Mul- sant, ed applicandola agl’individui del nostro regno, semhravaci ben strano che fosse ai suo minuto osservare sfuggito quél rilèvo della poslerior parte dell’ elitre , ovvero (he trascurato avesse di notarlo. L’esame però di qualche individuo ripor- tato da Francia, esistente nella nostra collezione Entomologica generale, ci à dimo- strato che ben rifuggiva l’animo dallo attribuire tale inesattezza al valente En- tomologo. Ed invero, niuna traccia nella \%pustulata di Francia osservasi di tale rilèvo , essendo appena in taluni un poco più gibbose 1’ elitre in quel sito : egualmente che la macchia che l’occupa è rifondata, non trasversalmente ovata, come in tutti gli esemplari del regno costantemente f abbiamo trovata. Un fai carattere, che ne’più è eminentemente pronunziato, comechè organico, ci avrebbe persuasi a considerar la nostra Coccinella quale specie distinta , ove la C. mu- tabili non ci avesse istruiti che tal rilèvo, ancorché essenziale, non va tuttavia esente dallo svanire. Coccinella i*z-guttata, Poda, Ins. graec. p. 20, n. 6» — - — Oliv. Entom.VI. p. io35, n. 72}pl. 4? £ 5i , a b. Coccinella tò-6-^«//«/fl,Fab.Ent.Syst.I. p.284 ,n. 83. Vibidia 1 ,i-guttata./ j\Iuls. Col. de Fr.Secur. p. i5o,n. l Specie non molto rara ne’ contorni dì Napoli. Trovasi pur negli Abruzzi , nelle Calabrie , e probabilmente anche altrove. 49 Genere PROPILEà : Propylea fi) , Muls. Generis characteres essentiales. Pronotum margine an- tico pone oculos sinuato , medio fere re elilìnea . Meso- sternum emarginatum. Characteres naturales. Corpus subemìspliaericum. Pronotum antice emarginatum , medio subrectilineum , lateribus pone oculos si- nuatum. Mesosternum late emarginatum. Antennae articulo ultimo apice oblique truncato , ungulati m terminato. Osservazioni. Il carattere per lo quale questo e l’altro genere che segue di- stinguonsi da’due precedenti sta nel modo con cui il dorso del protorace è ante- riormente smarginato ; chè laddove in quelli il margine anteriore costituisce un arco regolare e di ampio cerchio, in questi è quasi diritto nella parte me- dia più posteriore, facendo da ciascun lato a questa un leggiero seno, che cor» risponde dietro degli occhi. L’ unica specie che vi si rifesce è la : i .Propilea a quattordici \>uw\.v,Prop.quatuordecim-punctaia. Pr. ovato-emisphaerica , supra flava, pronoti punctis macularibus sex , ely- tris sutura maculisque septem quadrangularibus nigris ; subtus nigra, epimeris - me diis et posticis flavis ; ventre tnaculis marginalibus teslaceis ; pedibus testacei, femoribus partila nigris . — Long. lin. 1 2/3-2 1/4: lat. lin. I 1/3-1 2/3. Variat, pronoti punctis , elylrorumque maculis v ariino de connexis. Corpo brevemente ovale, assai convesso, avvicinandosi per questo alla forma emisferica, assai finamente puntinato. Capo gial- lo , senza macchie nel maschio , con una macchia nera nel mez- zo della fronte vicina all’ epistoma nella femmina. Dorso del pro- torace giallo, con sei macchie nere: quattro anteriori in linea tra- sversale, di cui le esterne più piccole puntiformi, le medie d’ordi- nario quasi quadrate ; due posteriori più grosse romboidali ligate alla base , poste dietro ed in fuori delle medie anteriori, con le quali dispongonsi quasi in semicerchio. Elitre gialle, con la sutura, ristretta dalla base all’apice ove sovente si scancella , e sette mac- chie di color nero : di queste , la prima ordinariamente la più larga, quasi in quadrato lungo, dietro e dentro il callo omerale, che (t) Propjlea , nome mitologico. Col. part. 1. 7 50 COLEOTTERI TRIMERI tocca col suo angolo anteriore-ester.no ; la seconda di quasi egual forma e poco men larga , posta in vicinanza della sutura dietro il terzo anteriore della lunghezza, cominciando presso a poco al li- vello al quale termina la prima ; la terza più piccola, presso il mar- gine esterno, comincia al livello della metà della prima, e si estende poco più in dietro di quella ; la quarta quinta e sesta co- stituiscono quasi una serie arcuata , corrispondendo in larghezza ciascuna dietro una delle tre precedenti ; la esterna quasi in qua- drato lungo, non molto grande, presso i due terzi dalla lunghezza; la media maggioree la più lunga, rettangolare, estesa dalla metà a’due terzi dalla lunghezza ; la interna piccola puntiforme, di figura va- riabile, a1 tre quarti della lunghezza ; la settima apicale puntifor- me , lineare o ellittica, presso il margine esterno , obbliquamente diretta verso l’angolo apicale, che però non raggiunge. Faccia in- feriore del corpo nera, con gli epimeri medi e posteriori di un bian- co-gialliccio , ed una macchia da ciascun lato degli anelli ventrali testacea: il maschio à innoltre la metà anteriore dell’ antipetto giallo. Piedi giallo-testacei, con una macchia nera o nerastra nei femori , più estesa nella femmina che ne’ maschi, ne’quali a’quat- tro femori anteriori si osserva soltanto sul lato esterno. Osservazioni. É questa specie una di quelle più soggette a variazioni, prov» venienti dal dominio maggiore che può prendere il nero a spese del color giallo del fondo. Nel dorso del protorace quindi non è raro trovare le due macchie posteriori unite rispettivamente alle medie anteriori , alle anteriori laterali, o alle ime e le altre in un tempo , risultandone allora da ciascun lato una macchia quasi a forma di Y. Altre volte le quattro macchie medie si uniscono fra loro, costituendo un semicerchio bilobato anteriormente, che racchiude uno spazio basila- re giallo ; sia che le laterali restino isolate, sia riunite alle medie anteriori, co- stituendo così quattro lobi allo innanzi. In fine, possonsi trovare le quattro mac» chie medie dilatate e riunite in una sola macchia , le laterali rimanendo del pari or libere , ora a quelle pur riunite. Nelle elitre poi, ritenendosi i! medesimo an- damento e colore giallo dominante nel fondo, Se diverse macchie si possono ligare fra loro , o alla sutura. Più singolare delle varietà precedentemente descritte è quella che Fabri- cio quale distinta specie riguardò , avendo in effetti un tal aspetto dal tipo di- verso , che ove non vi fossero tutte le gradazioni intermedie , non si sarebbe certo indotto a riconoscerla per varietà di quella. Ne daremo perciò qui distinta descrizione ; tanto più , in quanto è una varietà che direna quasi più costante dello stessa tipo. COCCINELLIDEI 51 — parie tas : diiodecim-pustulala , Fab. Pronoto nigro , antice lateribusque flavo ; eljtris nigris , limbo externo , maculisque sex flavis tessellata. Il protorace à una grande macchia nera che ne occupa il più della base, divisa anteriormente in due, ciascuna delle quali bilo- bata. Le elitre sono nere, col margine esterno, e sei macchie di- sposte in modo da rappresentare quasi uno scacchiere gialli: di queste, due alla base , la interna presso la sutura , Sa esterna toccante il margine ; la terza sul disco, a’ due terzi della lunghezza ; la quarta poco più indietro, toccante il margine esterno come quella che la precede, con la quale si lega pel margine dello stesso colore ; la quinta presso la sutura, a1 tre quinti della lunghezza ; la sesta, a’ tre quarti o quattro quinti della lunghezza , parte dal margine esterno , rimonta sopra verso la sutura, che però non mai o rara- mente raggiunge , ed incurva indietro angolarmente nell’ estremità alla guisa di becco di aquila , sembrando risultare da due mac- chie unite insieme. Osservazioni. La forma e la grandezza delle macchie gialle varia alquanto : spesso la terza e quarta si congiungono , e la quinta legasi a quest’ ultima per T angolo anteriore esterno. In quanto all’ ultima macchia» possediamo individui ne’ quali essa è chiaramente divisa in due» la esterna legala al margine» e la in» terna ovale, obbliqua» vicina ma distinta dalla precedente. Coccinella i ^.-panciata, Lin.Syst. Nat.Lp.582 , n. 21. ■ - ' Fab. Syst. Ent. p. 83 , n. 26. — Rossi Faun. Etr. I. p. 63, n. 1 58. Propylea i4-/?w/2c/a/flf,Muls.Co!.deFr.Secur.p.i52,n.i . Coccinella 14-7720^/0/0, Fab. Ent. Syst. 1. p> 279,0. 63. Oliv. Ent. VE p. 1024, n. 5 pi. 6, f. 81. Coccinella conglomerata, Fab. Syst. Ent. p. 84 > 35. Coccinella conglobata ,Lin. Faun.Succ.p.iby , n. 4$9« Coccinella tessutala , Scop. Ent. Car. p. 78, n. 243. var. Coccinella tessellata , De Geer, Mera. Y. p. 383. n. 17. Coccinella /0o$ galea , elmo; alludendo così al carattere principale distintivo degl’insetti de’due generi della tribù, che il fondatore comprendeva in un solo; nè da %si\o5 e uopo; puer , fanciullo , come riporta l’Agassiz ( Nom. Zool, Coleopt. p. 35 ). COCCINELLIDEI 59 lini absconditum. Antennae basi a clypeo tectae , clava fusiformi tenninatae. Scutula ventralia lata , marginali posticum segmenti saepius attingentia , externe expansa , margini ipsi parallela. Ti- biae valde compressae , extus prope basini dente armatae. Osservazioni. L’ inglese Entomologo Leach fu il primo il quale vedendo il particolare sembiante che presentano gl’ insetti della tribù di cui ci occupiamo, staccolli dalle Coccinelle, e ne formò un dbtinto genere col nome di Chilocorus, adottato poster ioi mente dagli Eniomclogi. Se non che oggi un lai nome si è ritenuto per una parie soltanto delle specie che il suo fondatore vi comprendeva, per quelle cioè le cui tibie anno sul taglio esterno in vicinanza della base un dente più o meno sensibile , e le cui piastrine ventrali raggiungono il margine dell’anello, all’esterno seguendo parallelamente il cammino dello stesso ; per le alti e essendosi istituito il genere Esocomo. In quanto al clipeo, comunque una differenza fra i due generi esista ; nondimeno non è tale da potersi in modo assoluto determi- nare , soprattutto per ciò che riguarda la sua smarginalura maggiore o minore , e quindi il più o meno che il labbro superiore rimane occultato. Molte son le specie straniere di questo genere note ; 1’ europa ne conta due sole , delle quali una possediamo finora del regno. i . Chilocoro a due pustole ; Chil. bi-piistulatus . Ch. suborbicularis , valde convexus , subcompressus ; supra niger nitidissi - mas , capite rufo , elyiris dorso maculis tribus puncliformibus contiguis trasver- sim ordinatis suiurae proximis rubris ; sublus nigro-piceus, ventris lateribus, ano , tibiis , tarsisque rufescentibus- • — Long, lin 1 1/2-2: lai. 1 1/5-1 2/3. Corpo a base quasi orbicolare , superiormente molto convesso e quasi comprèsso; d un nero brillantissimo. Capo inclinato, a punti impressi stivati e profondi ; di color rosso-fosco. Antenne rosse , o fulvo-livicle. Palpi mascellari rosso-foschi , od oscuri. Dorso del protorace quasi a forma di luna crescente, all’ innanzi largamente e profondamente smarginato , nel mezzo leggiermente arcuato in senso inverso , ritondato negli angoli; fortemente inar- cato in dietro ; a superficie finamente puntinata. Elitre alla base più larghe del protorace , assai convesse , quasi compresse , come gibbose, con callo omerale assai rilevato, a margini laterali meno declivi ed obbliquamente spianati , limitati internamente per un oscuro solco risultante dalla diversa inclinazione , che comincia rasente il callo omerale , e gradatamente ravvicinandosi più al margine esterno , va fino a raggiungere la sutura , corrispondendo fiO COLEOTTERI TRIMERI al margine interno della piega inferiore ; assai finamente punti- nate sulla parte più convessa , con punti forti e profondi nei mar- gini laterali spianati ; ciascuna con tre piccole macchie puntifor- mi di color rosso a" due quinti della lunghezza , ravvicinate e di- sposte in serie trasversale, l'interna vicina alla sutura, resterna po- co al di là della metà della larghezza : la media è ordinariamente unita all interna , la esterna isolata. Petto nero-piceo ; addome rosso-fulvo, con una porzione del mezzo de’ primi anelli nero-picea. Piedi neri , con parte del disotto delle tibie, e i tarsi rossastri, Osservazioni . La variazione che presentar suole questo Chilocoro dipende dalla intensità del color nero. Spesso in effetti questo non acquista tutta la sua forza, ed il corpo rimane interamente delle diverse graduazioni di tinte che pas- sano dal nero al rosso-ciriegia , talvolta assai pallido , con le macchie relativa mente più chiare. Ed è in tal condizione la Coccinella degli oliveli dal Prof. Cosla menzionala nella prima memoria sugl’ inselli dell’ ulivo e delle olive, co- me dante la caccia alle larve di un Curcul onide a quell’albero nocive, e descritta posteriormente col nome di Coccinella olivetorum nella m; nografia di tali insetti, non senza avvertire eh’ esser poteva una semplice varietà della bipuslulata. Coccinella bipuslulata , Lin. Syst. Nat. I. p. 285, 11.42. — - — Fab. Ent. Syst. I. p. 287, n. 100. — — Oliv. Entom. VI. p. ic>45, n. 8g, pi. 7 , f . 104. Coccinella fasciata , Muli . Zool. Dan. Prod. p. 68, 11.648» Coccinella y/W2/tf//V,Thiin.Nov.AcLUps.Vop» io5,n.3 e . Coccinella olieetorum, Costa, Monog. degli Ins. dell’uli- vo e delle olive, ediz. 2.a p. 16, tav. II, f. 3. Chilocorus bipuslulatus, Steph. Syn.IV. p. 3y4, n. 1* " Muls. Col. de Fr. Secar, p. 170, n. 2. Abbondante è questa specie in tutto il regno. Vive sopra l’ulivo, la vite, e varie altre piante: e crediamo fermamente che sia da reputarsi piuttosto utile, pel bene che produce distruggendo larve di altri insetti senza dubbio nocivi. fii Genere ESOCOMO ; Exociiomus (i) . Rcdtenb. Generis characteres essentiales. Scu Itila ventrali.! sub- semicircularia , segmenti margine ni postìcum non atlin- gentia. Tibiae inermes. Characteres naturales. Corpus sat convexum. Clypeum an- tice non elevatimi , panini emarginatimi. Labrum parimi abscon- dituni. Reliquia ut in Cbilocoris. Osservazioni. Comunque par 1’ abilo essai affini fossero gli Esocomi a’ Chl- locori , nulladimeno un tal gtnere \eniva recentemente fondato dal sig. Redlen- bacher sopra basi abbastanza solide. La forma ed estensione delle piastrine ven- trali ; la mancanza di dente nelle tibie; il clipeo non anterioi niente più rileva- to» son tali caratteri che ben possono differenziare un gruppo generico. Due specie europee conosconsi di tal genere, ambedue viventi nel nosti o regno. i. Esocomo a quadro pustole; Exoch. qiiadrì-pustulatus. Tav. IL fig. I. var. Ex. ovato-orbicularis, valde convexus, pronoti limbo laterali, elytrorumque basì elevalis ; supra niger , nilidus , rarius piceus , elytris maculis duabus rnfis vel aurantiis, altera humerali lunulala, altera ad suturam pone medium ; sublus niger, ventre lateribus posticeque rufescente. — Long. lin. 2-2 1/4: lat. lin . t 2/3-1 4/5. Variat, elytris macula altera communi a pie ali — co rpore iolo fulvo- rufescente vel testaceo , eìytrorum maculis exolelis. Corpo a base ovato-orbicolare , superiormente abbastanza e regolarmente convesso , col lembo laterale del protorace e delle elitre rilevato ; d1 un nero lucidissimo. Capo declive , assai fina- mente e strettamente puntinato , sovente con una parte più o me- no estesa del labbro superiore , ed anche deli’ epistoma rossastra. Antenne rosso-fulve , oscure all’ estremità. Palpi mascellari neri. Dorso del protorace per la forma non diverso da quello del Chi- locoro descritto , assai linamente puntinato , co’ margini laterali ri- fi) Il sig. Agassis ( Nom. Zoal. Coleopt. p. 70) ritrae quest© nome dalle greche voci e$ox©5 elevato , ed epos omero j il sig. Mulsant invece da sgoXoi ed opos simile. Noi non sapremmo renderci ragione deila prima etimologia , trovando nelle specie che compongono que- sto genere òmeri meno elevali che ne’ Ghilocori , da’ quali sono state smembrate : accettiamo invece più volentieri la seconda , la quale alluderebbe al clipeo tutto egualmente convesso » ut più rilevato nella sua anterior parte » eh’ è appunto uno de’ caratteri distintivi del genere. COLEOTTERI TRIM ERI 62 levati. Elitre alla base più larghe del protorace , regolarmente con- vesse , a callo omerale rnen rilevato che nel Chilocoro , co* mar- gini limitati dal solco laterale meno declivi ; assai finamente e po- co più distintamente presso i margini laterali puntinate ; col lem- bo esterno elevato che si prolunga ancora sulla porzione basilare della spalla ; d’ un nero lucido , ornate ciascuna di due macchie d’ un bel rosso ciriegia carico , una lunolare che , nascendo dalla base , circonda il callo omerale dal lato esterno e posteriore ; l’al- tra più piccola , rifondata o di figura irregolare, presso la sutura, a’ tre quinti della lunghezza. Inferior faccia del corpo nera , co’ margini laterali e posteriore del ventre più o meno estesamente rossicci. Piedi neri. Osservazioni . Varia in questa spezie come nella precedente Y intensità de! colore fondamentale. Le macchie del pari mutano non solo pel colore , essendo talvolta d’ un bel rosso-arancio ; ma per la estensione eziandio , precisamente della omerale, la quale in taluni individui si prolunga ancora dal lato interno del callo omerale, e raggiungendone 1’ estremo opposto , costituisce una grande macchia irregolarmente quadrata, con un punto ovale nero nel mezzo : talora le* gansi anche le due fra loro. Troyansi innoltre individui ne’quali si aggiunge una terza macchia comune alle due elitre presso 1’ apice ; ma quest’ ultima varietà noi non 1’ abbiamo ancor rinvenuta nel regno. In fine lorchè il colore del corpo rimane assai chiaro e le macchie dell’ e- litre appena o non affatto avvertibili , si à la varietà considerata da taluno qua! specie distinta ( Ch. haematideus , Chev — meridionali , Dej. ). Coccinella 4 I. p. 585, n.43. Oliv. Entom. YI. p. 1047, n. 91, pi . 7, f. 106. - — — Costa, Faun. di Asprom . Cocc. 11. 4- Coccinella lunulata , Zsch. Mus. Lesk. p. 12, n. 217. Coccinella 4- permeata , Fab. Ent.Syst.Lp.288, 11.104. Coccinella cassidioides, Donov. Nat. Hist. VII. p. 74? pi. 343, f. 3. Coccinella varia, Schr. Faun. Boic. I. p. 466, var. y> Cholocorus ^-verrucatus , Steph. Syn. IV. p. 375, n. 5. Exochomus l^-pustulatus , Redtenb. Tent. p. iò, n .1. — — — Muls. Col. de Fr. Secur. p. 172, n. 1. coccinellidei fi 3 Chìlocorus haematìdeus , Chevr . in coll. , c Dej . Ca t . ediz . 3 . a p. 460 ( vcirielcis ). Chìlocorus meridional is, Dej. 1. c. {idem). Frequente è questa specie in tutto il regno. La varietà testa- cea trovasi presso Napoli meno abbondante del tipo ; ed il signor Giuseppe Costa ce neà pure inviati individui dalla Terra d’Qt ruolo. 2. Esocomo orecchiuto ; E. vocìi, aurilus. Tav. IL fìg. 2. d1. Ex. subhemisphaericus, elytrorum limbo externo elevato ; nigro-aeneus , niti- di ssimus, pronoti lateribus, pedìbus, yentreque par tini aurantiis : labro et ep isto- riate aurantiis J', nigro aeneis 9- — L>>ng. Un. 1 '2/3 2: lat. iin. t 1/1-1 1/2. Corpo assai convesso, quasi emisferico. Capo assai declive, fìnissimamente puntinato , nero-bronzino , unicolore nella femmi- na ; con la fronte, 1’ epistoma , ed il labbro superiore arancini nel maschio. Antenne e parti inferiori della bocca di quest’ ulti- mo colore. Palpi mascellari neri. Dorso del protorace a margini laterali non elevati , se non voglia come tale riguardarsi un de- licatissimo lembo rilevato ; assai finamente puntinato ; nero-bron- zino, coi lati largamente arancini. Elitre regolarmente convesse, col callo omerale poco sporgente, a margini laterali più declivi che nella specie precedente, limitati da solco assai poco distinto, più angusti , col lembo rilevato non tanto proluncato sulla parte basi- lare delle spalle ; finamente puntinate sul dorso , poco più distin- tamente presso i margini ; nero-bronzine , senza alcuna macchia. Faccia inferiore del corpo nera, co’ lati del petto, gli epimeri me- di , e gli anelli ventrali posteriori arancini. Piedi di questo colore. Coccinella lesludinaris, Fon re. Ent. Par. I. p. i5i , n.27. Coccinella attrita , Scriba, Journ. p. 276, n. i5g. Coccinella humeralis , Towns. Voy.IILp.1G7, t. 2,f. 1. Coccinella specularis , Boncl. Spec.Faun. Subalp. p.180, n. 40, tav. ann. f. 3o ? Exochomus auritus , Bedtenb. Tent. p. 1 5 , 11. 2. ■ Muls. Col. de Fr. Secar, p. 176, n. 2. Trovasi questo grazioso Chilocorino nelle vicinanze di Na- poli , poco frequente, e forsi ancora così in altre regioni del regno 6* COLEOTTERI TRIMSRS Tribù IH.® 1PERASP1N1. Anteofìe lunghe appena quanto la larghezza della fronte o poco più , terminate da clava fusiforme. Epistoma separato dalle gote. Piega inferiore delfeli tre scavata da fossette profonde. Per ragion del capo, il cui epistoma distinto dalle gote non costituisce un clipeo , i Goccinelliti di questa terza tribù si av- vicinano maggiormente che non i Chilocorini a que’ della prima, a' quali sembrerebbe perciò dovessero immediatamente succedere ; servendo bene sotto questo rapporto di anello intermedio tra i Coccinellini ed i Chilocorini. Il loro abito pesò è tale, che li al- lontana non poco da’rimanenti Goccinelliti ; laonde ben a ragione occupano l’ultimo posto. 11 loro corpo è ovolare, poco convesso; le elitre alla base poco più larghe del protorace, più o meno ottuse all'estremità; le lamine ventrali raggiungono il margine posterio- re dell’ anello , e son quasi rettilinee nel lato interno. Il colorito di questi insetti , almeno de’ nostrali , è nero, con macchie d'or- dinario rosse o rosso-arancine. Questa tribù comprende il solo genere che segue. Genere 1PERASPIDE ; Hyperaspis (i), Chef. Generis characteres essentiales. Mandibulae apice bifi- dae ; maxillae bilobae , lobo interno gracili , externo in- fialo. Palpi labiales articolo secundo crasso , ultimo gra - cili, Tibiae inerme s. Characteres naturales. Corpus oculare , modice convexum. Elylra basi pronoto vix latiora , apice obtusa , Scutula ventrali» segmenti marginem attingentia , interne rectilinea. (!) Dalle gregbe foci i itrsp sopra, a! di là, maggiormente , ed itami «entello. Il sig, Mal- sani crede eoa ciò abbiasi voluto alludere a che molte specie di questo genere anno il protora- ce trescato posteriormente al divani! dello scutello. A noi pare però più probabile che la mente del fondatore del genere , nel comporre tal nome, sia stata quella di alludere al grande «vilup- po che propoiiionatamente alla famiglia presenta le ««vitello in questi inietti ; mettendolo cosi ia apposizione s Micraspis da lui «Sesso stabilito. COCCINELLIDEI 65 Osservazioni. Non essendovi che questo solo genere nella tribù, che abbia rappresentanti nella nostra Fauna, i suoi caratteri coincidono presso a poco con quelli della tribù stessa , mancando confronti differenziali a stabilire. Noi possediamo tré specie di Iperaspidi , quante ancor ne possiede la Fran- cia. L’Europa però ne conta ancor altre , come la illccebrosa , Chev. della Spa- gna ; la Fabricii , Muls. ( Cocc. erythrocephala, Fab. ) di Danimarca ; la qua- drimaculata , Redt. d’ Austria : se pur sieno tutte specie ben distinte. i . Iperaspìdc marginella ; Hyperaspis marginella. Tav. II. fig. 3 g, 4 9* Hyp. ovularis , modica convexa ; nigra nitida, pronoti lateribus late et pa- rallele , elytrisque macula ovali obliqua ante apicem extus margini conjuncta aurantiis; £ capite , margine postico excepto, pronotique limbo antico aurantiis, api- meris rnediis flavis. — Long. lin. 1 1/3-1 3/4 : lat. lin. I-! 1/3. Variai , elytris in mare macula in angulo liumerali flava . Corpo ovolare , mediocremente convesso , finamente punti- nato al di sopra, a punti men fini e meno stivati sull1 elitre ; d’un nero lucido. Capo nel maschio giallo-arancio , col margine poste- riore nero ; nella femmina interamente di quest1 ultimo colore. An- tenne aranciate. Palpi mascellari neri. Dorso del protorace nero ; con margine laterale largo e parallelo di color giallo-arancio nel maschio , nel quale dello stesso colore è un delicato orlo anterio- re , rosso-arancio nella femmina. Elitre mediocremente convesse , a callo omerale poco rilevato , obbliquamente troncate all1 estre- mità ; nere , con una macchia rosso-aranciata presso l1 angolo po- steriore esterno, ovale , obbliqua d1 avanti in dietro e da fuori in dentro , toccante esternamente il margine , che però riman nero , per un prolungamento o appendice assai corta diretta in avanti ; estesa in larghezza pe1 due terzi esterni dell1 elitra. Oltre a questa macchia i maschi ne anno assai spesso un1 altra piccola allungata gialliccia nell’angolo omerale. Faccia inferiore del corpo nera, co9 margini laterali del ventre aranciati ; il maschio à inoltre gli epi- meri medi gialli. Piedi neri , con le tibie , i tarsi, e la parte e- sterna de1 femori anteriori color rosso-arancio fosco. Osservazioni. Le differenze di colorito di questa Iperaspide si limitano a’ piedi , ne’ quali , sia nell’ uno che nell’altro sesso , ora cresce l’arancio ne’ fe- mori anteriori , ed un poco ne apparisce sui medi nel maschio ; ora invece ap- Col. par. L 9 66 COLEOTTERI TRI MERI pari$ce il nero nelle tibie sul taglio esterno , precisamente nella femmina. In quanto alla macchia gialla omerale del maschio , i nostri individui ne son quasi tutti provveduti , di modo che se da questi dovessimo noi giudicare , diremmo esser così il tipo della specie , e varietà quella in cui manca. Coccinella marginella, Fab.Syst.Eleut. I.p. 378,11. 1 24. Coccinella Hoffmanscggìì , Helwig, D. D. Germar et Schauni, in litt. Hyperaspis marginella, Dej. Cat. 3.® ediz. p. 45 9. Hypcraspis simulala, Chcv. in Dcj. 1. c. tìyperaspìs Hojfmanscggii, Muls. Col. de Fr. Secur. p. 1 79> n- *• N. B. Il sig. Mulsant mentre avverte (p. 185) la Coccinella marginella di Fa- bricio, anziché alla reppensis doversi probabilmente riferire alla Ilojfmanseggii, nelle sinonimie poi la cita con dubbio in quella e non in questa. A noi pare che nella difficoltà di rilevare dalla frase Fabriciana quale delle due specie avesse vo- luto descrivere, sia convenevole applicarlo a quella che può considerarsi qual tipo del genere. È perciò che abbiamo richiamato il nome Fabriciano, adottato già da Dejean, preferendolo all’altro di Helwig. Trovasi non molto raramente nelle vicinanze di Napoli, e forsi anche altrove. 2. Iperaspide reppense ; Hyperaspìs reppensis. Tav. II. fìg. 5 ?. Hyp. omlaris, modice convexa ; nigra nitida, pronoti laterìbus late et paral- lele , elytris macula ovali obliqua ante apicem extus margini non conjuncta au - rantiis ; g capite , margine postico excepto , limboque pronoti antico aurantiis , epirneris mediis flavis. — Long. lin. I 1/4- 1-1/2 : lat. 5/6-1 lin. Variai , elytris in mare macula in ungula humerali flava . Affinissima è questa specie alla già descritta , per modo da sembrare a primo aspetto non altro che una varietà più piccola di quella. Noi quindi ci limiteremo a notare semplicemente i ca- ratteri valevoli a farla riconoscere, e da quella distinguere. Questi riduconsi alla grandezza costantemente minore ; alla troncatura del- la estremità delle elitre più curvilinea ; ed alla macchia di queste più piccola , e più o meno distante dal margine esterno. COCCt SEILIDEI 67 Osservazioni. Vario come nella precedente è il colorito de’ piedi. Del pari la macchia omerale dell’ elitre nel maschto quando sì quando no esiste ; i no- stri individui d’ordinario ne mancano , inversamente a ciò che abbiamo osser- vato nella specie precedente. L’ orlo anteriore giallo del protorace del maschia pur in questa specie talvolta svanisce. Qualche autore à osservato scancellarsi eziandio talfiata la macchia apicale deli* elitre. Coccinella reppensìs , Herbs . Are . p . 4-8 , n . 2 8 , t . 2 2 , f . 2 3 , 9 • Chrysomela bìpustulala , Thunb. Nov. Act. Upsal. IV. p. i3, n. 21, Coccinella nigra , Zschach , Mus. Lesk.p. 12, n. 224? 9. Dermestes xanthocephalus 43, n.85, pi. 7, %. 101, 9. Coccinella apicalis , L. Duf. Excurs.Ent.p.i 16, 11.754* Hyperaspis reppensìs , Steph. Man. p. 1 14, n. 247 4 5 £• — Muls. Col. de Fr. Secur. p. 182, n. 2. Abbiamo raccolta questa specie negli Abruzzi , e più rara- mente ancora nelle adiacenze eli Napoli. 3. Iperaspide campestre ; Hyperaspis campestris, Tav. II. fig. 6 ?. Hyp. breviter -ovatte, convexa ; nigra nitida, pronoti ìaieribus tate et paral- lele rufo-aurantiis , elytris postire ubtuse rotundatis , macula punctiformi subdi- scoidali pone medium rufa , pe dibus partirti aurantiis ; £ capite, margine postico excepto, saèpiusque pronoti limbo antico aurantiis, epimeris mediis flavis.— Long, tin I 1/4 : lat - 5/6 lin. Varia t , elytrorum macula obsoleta — g macula in elytrorum angulo fiume- rali flava. Corpo brevemente ovale , tozzo , mediocremente convesso al di sopra, finamente puntinato, meno finamente sull’ elitre ; d’un nero lucido quasi verniciato. Capo di color arancio , col margine posteriore nero nel maschio; di quest’ultimo colore nella femmina. Antenne aranciate. Dorso del protorace nero, con orlo laterale largo e parallelo, sovente incompleto alla base, aranciato nel maschio, che 68 COLEOTTERI TRI MERI talvolta à pur di tal colore il lembo anteriore , rosso-arancio nella femmina. Le elitre son più ritondate ne’lati, ottusamente troncate po- steriormente , d’ un nero lucido , con una macchia rossa irregolar- mente rifondata , quasi puntiforme , posta sul dorso verso i due terzi della lunghezza , sensibilmente più vicina al margine esterno che alia sutura. Faccia inferiore del corpo nera , con gii epimeri medi gialli nel maschio, e gli ultimi anelli ventrali talvolta rosso- aranciati, precisamente nel sesso ora indicato. Piedi ordinariamente aranciati , con gran parte de’quattro femori posteriori nera nel ma- schio ; neri con le tibie anteriori , ed una parte soltanto delle altre rosso-fosche , ed i tarsi aranciati nella femmina. Osservazioni. Ben distinta dalle due piecedenti è questa specie pel suo cor- po più breve e più convesso, avvicinandosi maggiormente alla forma emisferica ; per le elitre più arcuate nei lati , e più ritondate all’ estremità ; per la diver- sa posizione e figura della macchia rossa di queste. 1 maschi presentano tal- volta, come nelle due precedenti specie, la piccola macchia gialla nell’angolo ome- rale : sì pure qualche variazione in ambi i sessi si osserva nella estensione del color arancio de’piedi e degli orli laterali del protorace presso la base , non che del profilo anteriore di quest’ultimo nel maschio*, infine non mancano individui ne’ quali la macchia dell’ elitre è completamente scancellata. Coccinella campestris, Hcrbst, Arch.p. 48,11. 29,tav. 22, f. 24, 9* Coccinella frontalis ì Schn. Mag.p. 178, n. 35,var. a , 9- Coccinella lateralis, Panz. Fano. Gemi. p. 24» n. 9, 9» Hyperaspis lateralis , Steph. Man. p. 3 1 4? n* 247^> 9* Hyperaspis campe stris , Mais . Col . deF r. Secar, p. i85,n.3. Ancor più rara delle precedenti sembra nel nostro regno que- sta specie. Noi P abbiamo finora raccolta soltanto negli alti monti subordinati al Matese , ove era pur rara, in luglio. Probabilmente ulteriori ricerche la discopriranno anche in altri luoghi. Sotto-Famiglia II.a SCIMNITI. (Tricosomidi *, Muls. ) 09 Oppostamente a’Coccinelliti, anno le specie di questa secon- da sotto-famiglia la stiperior faccia del corpo ricoperta da una corta peluria più o meno stivata, onde furo» dette Coccinelle pubescenti da Paykull, e dal Malsani Tricosomidi. Tribù lV.a EPILACNINI. Elitre puntinate a punti confusi più o meno stivali, non disposti a strie ; nella loro base più larghe che la posterior parte del protorace, non mai ottuse all’ estremità. Comprende questa tribù poche specie europee , a corpo quasi emisferico o brevemente ovaie, delle volte men regolare e più lar- go un poco al di sotto delle spalle. Le antenne, inserite allo sco- perto , son terminate da clava troncata. Le mandibole sono arma- te di più denti all’ estremità , e munite inoltre più presso la base dal lato interno di dentellature o crenulature velate da una mem- brana. Son dessi erbivori in tutti gli stadi di lor vita, e quindi nel numero di quelli che si possono rendere più novici all’agricol- tura ; aggiungendo che fra essi numeransi le specie più grandi che l’europa possiede. Due generi nostrali vi si noverano, Epilachna e Cjncgetis. Genere EPILA.CN A. ; Epilachna (i), Chev. Generis characteres essentiales. Elytra in humeris ro- tundata. Tarsorum unguiculi parum inaequaliter bifidi, den- teane basilari instructi. Characteres naturales. Corpus valde convexum , subhemisphae- ricum , pubescens , eljtris ad huniera rotundatis. Tarsorum ungui- * Dalle greche voci rpix°s capello , pelo , e corpo. (I) Dalle greche voci sufi sopra s e peluria, COLEOTTERI TRIMERI 7© culi bifidi , ramis parimi inaequalibus , denteque plus minusve coit- spicuo basi instructi . Osservazioni. Questo genere fondato primamente da Chevrolat , confirmato da Redfenbacher , distinguesi dall’ elitre rifondate alle spalle , e dalle unghielte de’ tarsi le quali sono bifide, essendo i due rami poco fra loro disuguali in lun- ghezza , e munite inoltre d' un altro dente alla base più o meno apparente. Esso comprende le specie più grandi di Coccinellidei delle nostre contrade , le quali preferiscono a loro dimora e vitto le piante cucurbitacee. Ricco di specie straniere soprattutto di america , due sole ne conta in Eu- ropa, 1’ argus e la chrysomelina, la seconda delle quali presenta delle varietà che a primo aspetto si crederebbero facilmente altrettante specie, mentre non son che modificazioni d’ una specie stessa, dipendenti dal colorito del fondo dell’elitre e dalle loro macchie vanamente difformate. Abbiam creduto pertanto utile figu- rarne le più rilevanti che il nostro regno ci à offerte , insieme al tipo dell’argo. i . Epilacna argo ; Epilachna argus . Tav. III. %. I. Ep. valde convexa, subgibbosa , breviter pubescens, elytris a basi ad iertium dilalatis, a tertio ad apicem angustatis ; supra fulva, punctis sex in elytris nigris, s. duobus baseos, altero in callo humerali, altero scutel/o contiguo, quatuor posti- cis in crucem obliquam dispositi. — -Long. lin. 3: lat. lin. 2 1/3. Corpo assai convesso , quasi gibboso , pressoché in semicer- chio schiacciato nella sua metà anteriore , gradatamente ristretto nella posteriore ; brevemente pubescente ; d’ uu bel color fulvo , che d1 ordinario tende piuttosto al giallo che al rosso. Capo in- clinato, fulvo, con gli occhi neri. Dorso del protorace fortemente smarginato in avanti, con gli angoli anteriori smussati, i posteriori pronunziati, ottusi; convesso, a larghi margini laterali rilevati; fi- namente puntinato; fulvo senza macchie. Elitre allargate in curva fino al terzo della loro lunghezza , ed in linea anche curva ristret- te regolarmente di là all"1 estremità posteriore , con un margine e- sterno rilevato dalle spalle fin presso 1’ apice ove svanisce ; assai on v esse , quasi un poco compresse o pressoché gibbose ; finamente puntinate , con altri punti men piccoli irregolarmente sparsi , e con assai corta peluria ; fulve, con sei punti neri sopra ciascuna ritondati : due alla base , de’ quali P interno presso la posterior parte dello scutello , formando col suo omologo una macchia co- COCCINELLIDEI lì mune o gemina, secondochè son più o men dilatati, resterno sul callo omerale ; quattro altri disposti in una croce obbliqua , cioè il primo sul dorso verso il terzo della lunghezza ; il secon- do presso il margine esterno poco binanti la metà della lunghez- za ; il terzo vicino alla sutura verso i due terzi della lunghez- za ; il quarto poco più distante che il secondo dal margine ester- no , a’ tre quarti o quattro quinti della lunghezza. Tutti i punti, meno lo scutellare, sono cinti d1 un fulvo gialliccio più pallido. Inferior faccia del corpo bruna, fulva ne’ contorni e ne" margini posteriori degli anelli ventrali. Piedi fulvi. Coccinella argus , Gcof. Hist. (Ics Ins. I. p. 3s5, n. g. Coccinella n -maculata, Yàh. Ent, Syst.I.p. 277,11.54* Gmel. Syst. Nat. I. p. i652, n. 85. Coccinella ii-punctata,W\'d\im, Ins. Kal. p. 1 i3,n.3gi . Epilachna undecim-maculata , Dej . Cat. 3a.ediz. p.460. Epilachna argus , Mills. Col. de Fr. Secur. p. 192,0. 1. È questa delle due la specie più rara. Essa è stata finora tro- vata soltanto negli Abruzzi , e ne dobbiamo la comunicazione al sig. Antonio Orsini. 2. Epilacna crisomcìina ; Epilachna chrysomclìna . Tav. III. iìg. 2-5. E . vai de convexa , subhemisfaericn , breviter pubescens, elytris a tribus sepli- mis ad apicern angus/alis ; saprà fulvo-flavescens vel rufescens , maculis sex rotun- datis in elytris nigris saepe pallido cinctis, s. duabus basalibus , altera in callo humerali, oliera inler hanc et scutellum , quatuor posticis in crucem obliquala di- spositis. — Long. lin. 3-3 3/4 : lat. lin. 2 1/2-2 4/5. Variai , macu/arum quotuor posticarum duabus pluribusve inler se conjunciis. Corpo abbastanza e regolarmente convesso , quasi emisferico, con corta peluria , di un color fulvo-rossiccio o rosso-fulvo. Capo inclinato , puntinato, d’ordinario con una depressione più o me- no apparente sulla fronte. Occhi neri. Palpi ed antenne del colo- re del capo, le seconde con la clava oscura. Dorso del protorace non diverso quasi che nella precedente specie, con gli angoli posteriori più ritondati. Elitre esternamente ri tonda te alle spalle , dilatate in 72 COLEOTTERI TRlMERI linea curva fino a’tre settimi o alla metà della lunghezza, in modo eguale ristrette di là fino a’ due terzi , in semicerchio all’estremi- tà , col margine poco ma distintamente rilevato; puntinate un poco men finamente che il dorso del protorace , con punti più forti sparsi ; del color generale del corpo , con sei macchie ritondate nere: due basilari , di cui una sul callo omerale , 1’ altra fra que- sta e la sutura , pressoché equidistante dall’ una e dall’ altra ; quattro posteriori disposte obbliquamente in croce cioè , una al terzo della lunghezza, distante dalla sutura quanto la precedente ; un’ altra a’ due quinti o quasi la metà della lunghezza , toccante la base dell’orlo esterno rilevato; un’altra a’tre quinti della lun- ghezza, un poco più vicina alla sutura delle altre due che gli stan- no innanzi ; 1’ ultima a’ quattro quinti della lunghezza , discosta dal margine esterno. Ali nel vivo di un bel color giallo-zafferano dorato , con una nuvola fosca all’ estremità. Faccia inferiore del corpo nera , con tutto il perimetro ed il margine posteriore de- gli anelli ventrali fulvi. Piedi rosso-testacei. Osservazioni. Facile a distinguere a primo aspetto è questa specie dalla pre- cedente per la posizione della interna delle due macchie della base dell’elitre, che nell’argo tocca lo sculello, formando con la compagna una macchia comune o ge- mina, qui è isolata ed equidistante dalla esterna e dalla sutura. Aggiungi a ciò gli angoli posteriori del protorace più sfiondati ; 1’ elitre più orbicolari , più re- golarmente convesse , esternamente ristrette dalla metà della lunghezza. Soggetta è a variazioni pel colore del fondo dell’ elitre, e per la estensione e difiorraamento delle loro macchie, soprattutto delle quattro posteriori costituenti la croce, di cui due, tre o tutte quattro sovente dilatandosi si uniscono ; le due basi- lari essendo raramente unite fra loro, e sempre distinte ed isolale dalle posteriori. Ecco le varietà che noi possediamo a ciò relative. a ) elitre a macchie grandi , cinte da un distinto anello giallo-aranciato ; Io spazio intermedio a diversi cerchi fulvo-bruno , talfiata assai oscuro : sovenie i cerchi gialli della seconda e terza macchia suturale si toccano per effetto dello ingrandimento delle macchie : fig. 2. b ) elitre fulve , con le macchie di grandezza regolare , col cerchio pallido poco distinto , o mancante del tutto : fig. 3. c ) elitre fulve , ordinariamente senza alcun indizio di contorno pallido ab le macchie, delle quali una o più delle quattro posteriori si difformano, dando le sotto-varietà seguenti : * ) le due macchie esterne riunite fra loro per un prolungamento poste- riore dell’ anteriore di esse. COC CIHELUDEI 73 fi ) le due interne legate fra !oro » le due esterne riunite In una larga stri- scia longitudinale (hieroglyphica , Sultz) : fig. 4. 7 ) le due esterne costituenti una larga striscia come in fi ; delle due in- terne 1’ anteriore libera , la posteriore legata in dietro alla posteriore esterna. ® ) le due esterne costituenti una larga striscia come in fi e y, delle interne 1’ anteriore legata alla posteriore, e questa alla posteriore esterna, costituendo una spezie di V, od una grande macchia triangolare anteriormente bifida {elaterii, Ros.J: fig-, 5. Gl’individui di questa terza varietà c, oltre all’ offrire un aspetto particolare a aausa del difformamento delle macchie dell’elitre, distinguoosi sovente per una diversa convessità dell’ elitre stesse , le quali sul dorso si elevano gradatamente d’avanti in dietro fino a’tre quinti della lunghezza, discendendo di poi assai ob- bliquamente fino all’estremilà. Il qual carattere è sì notevole in alcuni, che noe avremmo esitato per questo , e non per le macchie , ritenerla come specie di- stinta, siccome la considerarono Sultzer e quindi il Rossi, comunque questi au- tori si fossero fatti imporre da’colori soltanto, se non ci avesse convinto in con- trario la sua incostanza , e d’ altra parte 1’ uniformità de’ rimanenti caratteri» Coccinella chrysomelina, Fab. Syst. Ent. p. 82, n. 21. - — * — Petag, Spec. Ins. Tilt. Cai. p. 8, n. 35. — Oliv. Entom. "VI. p. 1021, n. 5o, pi. 3, fig. 22. Epìlachna chrysomelina , Dej. Cat. 3.a ediz. p. 460. Mtils. Col. de Fr. Secur. p. ig5, n. 2. Coccinella hieroglyphica, Sultz. Abg. Gesch. Ins.p.3i» tav. 3 7 fig. 4 (par,). Coccinella elaterii , Rossi , Mani. IL p. 85 , n0 22, taf. 3 , fig. D (idem). Trovasi non rara questa specie con le sue varietà nelle vici- nanze di Napoli, ed in altri luoghi del Regno. Della varietà a ne abbiamo ricevuti individui della provincia di Lecce dal sig. Giu- seppe Costa. La varietà c è stata una volta fra le altre raccolta dal Prof. Costa in Gaeta, ove era straordinariamente abbondante sopra la Moniordica elaterium , pianta che con altre cucurbitacee preferiscono sempre le Epilacne, come si è detto. D’ inverno non è raro trovarla rifugiata sotto le cortecce degli alberi. 'Col par, I. 74 Genere CINEGETE; Cynegetis (i), Chev. ( Lasia *, Hope ) Generis characteres essentiales. Elylra in 1 numeri $ an~ gulata . Tarsorum unguiculi yalde inacqualiter bifidi , dente basilari nullo. Characteres naturales. Corpus valete convexum , ovulare ve j mbhemisphaericiun , brevi densa vestitimi , elytris ad lumiera angulatis ; alis rudimentalibiis vel mdlis. Tarsorum unguiculi bi- fidi , ramis vcilde inaequalibus , dente nullo basi lustrarti. Osservazioni. Il sig. Chevrolat facendo il suo studio sulla famiglia di cui ci occupiamo avvedevasi della necessità di smembrare dal genere Coccinella, nel qua- le ancora giacevano* alcune specie a corpo pubescente affini alle Epilacne, per le quali istituiva il genere Cynegetis , senza però pubblicarne i caiatteri. De- jean dando alla luce la seconda edizione del Catalogo de’ Coleotteri della sua Col- lezione nel 1834, e poi la terza nel 1837 adottò con gli altri ancor questo genere proposto da Chevrolat. Questi registra il suo nuovo genere nel Dizionario uni- versale di storia Naturale di D’ Orbigny nel 1844, ma neppur gli assegna i ri- spettivi caratteri: lacuna però alla quale avea supplito già il sig. Redtenbacher che nel 1843 nel suo saggio di disposizione de’ generi e specie di Coleotteri Falsi- Trimeri dell' Arciducato di Austria , adottando il genere Cynegetis ne avea de- terminato i caratteri generici. Frattanto nel 1840 il distinto entomologo inglese Hope, pubblicando la terza parte del suo Manuale de’Colcotteri, introduce per la Coc. globosa , tipo del genere Cynegetis di Chevrolat , il generico nome Lasia, senza neppur stabilirne i caratteri. Per la qual cosa noi crediamo doversi in pre- ferenza ritenere iì nome imposto dal sig. Chevrolat. .Due specie conosconsi finora di questo genere, ambedue di europa , T una comune a tutte quasi le sue regioni , i’ altra ( C. impunctata , Lin. ) più spe- zialmente abitatrice dell’ Alemagna. Noi possediamo la prima soltanto. i . Cinegete globosa ; Cynegetis globosa . C. subhemisphaerica , supra valde convexa , subgibbosa , pubescens , fulvo - rvfescens vel jlavescens , pronoto macula media discoidali punctiformi , elytris punctis duodecim inaequalibus nigris. — Long. lin. S 1/2-2 : lat. I 2/5® t 2/3. Variat, pronoto immaculato, vel maculis tribus vel quinque sejunctis vel con - (I) Balla greca voce w>yi]ysn)( cacciatore. (*) Balla greca tace fowof » peloso. COCCINEIiLIDEI 75 nexis ; elytris punctis pluribus omnibusve deficientibus , nec non punctis pluribus omnibusve connexis , elytra nigra maculi s fulvis ejficientibus. Corpo quasi emisferico , superiormente convesso , pressoché un poco gibboso sul dorso dell' elitre , brevemente pubescente, in fondo tutto di color fulvo-rossiccio o fulvo-gialliccio. Capo assai inclinato, puntinato, d’ordinario senza macchie, talvolta con una macchia nuvolosa od oscura sul vertice. Occhi neri. Anten- ne e palpi del colore del capo. Dorso del protorace smarginato in avanti , leggiermente dilatato in linea curva d" avanti in dietro ? con gli angoli ben pronunziati , convesso , puntinato come il ca- po ; con una macchia nera nel mezzo del disco. Elitre abbastan- za convesse, puntinate come il capo ; esternamente angolose alle spalle, dilatate quindi in linea curva fino al terzo o due quinti del- la lunghezza, in modo eguale ristrette di là fino a’due terzi, rifon- date all’ estremità , con delicato orlo laterale rilevato ; con dodici macchie puntiformi d’ inegual grandezza nere , disposte nel modo seguente : una presso la base verso il mezzo della larghezza ; due altre disposte in seguito in linea trasversale al sesto della lunghez- za, T una presso la sutura che non tocca , l’altra vicina al mar- gine esterno dietro ed un poco sotto il callo omerale ; tre altre in serie un poco obbliqua d1 avanti in dietro da dentro in fuori tra il terzo e i due settimi della lunghezza, e ne’tre quarti esterni della larghezza, decrescenti dalla interna all’ esterna ; un1 altra presso la sutura verso la metà della lunghezza ; tre in linea trasversale un po archeggiata verso i tre quarti della lunghezza ; due altre in li- nea trasversale alquanto obbliqua a’ cinque sesti o sei settimi del- la lunghezza ; due altre in linea trasversale alquanto obbliqua ai cinque sesti o sei settimi della lunghezza. Faccia inferiore del cor- po sovente del colore stesso fulvo-rossigno ; talvolta nerastra , co’ lati del petto e F ano più chiari. Piedi fulvo-rossigni o testacei , coi femori sovente in parte oscuri o nerastri. Osservazioni. Per la variabilità della macchiafura dell’ elitre non che del dorso del protorace rappresenta questa specie fra Scimniti quel che la Cocci- nella variabile fra Coccinelljti. Sn effetti, sì le une che l’altro a cominciar dal color fulvo con le sue gradazioni indicate senza alcuna macchia , fino al nero con qualche spazio intercetto residuale del colore del fondo , presentano tutte le COLEOTTERI TRIMERI 76 variazioni intermedie che si vogliano immaginare. L’elitre possono offrire da uno a dodici punti neri , a’ quali aggiunto Io saltello che sovente è pur nero , co- stituiscono nell’ insieme venticinque punti. E questi poi dilatandosi or gli uni or gli altri vanno costituendo delle fasce ed altri disegni, fino a che riunendosi tutti più o men diffamati costituiscono un solo campo nero , lasciando qua o là qualche spazio di color fulvo. Del pari il protorace ora è senza macchie; ora colla sola macchia discoidale descritta ; ora a questa si aggiungono una o due altre da ciascan lato , le quali dilatandosi formano un campo nero o nerastro con spazi intercetti e la periferia fulvi. Il predominio però o scarsezza del ne- ro non procede a passi eguali sull’ elitre e sul protorace. Noi abbiamo indivi- dui ne’ quali le elitre essendo nere , col solo margine esterno e il terzo poste- riore del suturale , e due spazi uno presso la sutura al terzo della lunghezza , 1’ altro presso il margine esterno avanti 1’ estremità fulvi ; il dorso del proto- race è tutto fulvo , con la sola macchia media discoidale nera come nel tipo. Un’altra varietà citeremo della nostra collezione notevole pel color fondamenta- le dell’ elitre di un bel color giallo-cedrino , sul quale spiccano le consuete mac- chie , delle quali ajcune soltanto sono fra loro congiunte. Il protorace è in essa fulvo, con la macchia media prolungata fino alla base, e due altre da ciascun Ia- to , tutte sfumate e congiunte fra loro. Non facciamo particolar menzione delle altre, bastando il dire che possediamo tutti quasi i passaggi superiormente indicati. Da tanta variabilità deve ripetersi la moliiplicità di nomi coi quali è stata da diversi entomologi indicata , de’quali noi , premessa la sinonimia del tipo , registreremo i principali , cominciando da quelli applicati alle varietà con elitre aere a spazi intercetti fulvi. Coccinella globosa, Schn. Mag. p. i5©. Schoen. Syn. Ins. II. p. i53, n. i3, /s. Cynegetis globosa , Dej. Cai. ediz. 3.a p. 46 1* Lasia globosa, Hope, Coleop. Man. par. 3.a p. i5y» — Mais. Col. de Fr. Secar, p. igy, n. i. Coccinella impunctata , De GeersMem. V. p. 36g»Oei. Ros. Faan. Etr. I. p. 6o,n. i4g. — - Herbst, Naturs. V. p.358,n.gi ,tav.58,fig.iy e 18. — -“-Oliv.Ent.VI.p. gg2,n.6,pl.3,fig.44 e pl«5,fig. 58. Coccinella immaculata, Ros. Mant. Ins.ILp.86j n.24. Coccinella livida , Herbs . Ardi , p . 42 , n.i,tav.22,fig.i, a. Subcoccinella saponariae , Huber, Mem. de la Soc. de Pbys. de Gen. IX. p. 363 , tav, fig. 2. COCCINELLIDEI 77 Coccinella colon , Herbs. 1. c. n. 2,fig. 2, b. Coccinella punctum,, Brahm, Ins. Kal. p. 58, n, 187. Coccinella /^-notata, Fab. Mant. I. p. 56, n. 29. Coccinella meridionalìs , Parreyss, in Dej. 1. c. p. 461» Coccinella palustri s , Dahl. in Dej. 1. c. Coccinella ìS-punctata , Fab. Syst. Ent. p. 83, n. 28. Coccinella 22-punctata, Fab. Ent. Syst. I. p. 281 , n.6g . Coccinella 2^-punctata, Lin. Syst. Nat.Lp.582, m.27. Coccinella 2^-punctala , Lin. Fn. Suec. p.iSy, n. 4^7* — Oiiv. Emioni. VI. p. io3i, n. 66, pi. 6, fig. 89. Coccinella 25-punctata , Lin. Fn. Suec, p. 167, e. 488. Coccinella gibbosa , Dumer. Dict. des scien. Nat. V.p.4» Coccìnella hemìsphaerica , Schr.Fo.Boic.I.p.460 e segg. Coccinella confusa , Menet. in Dej. 1. c. Coccinella haemorrhoidalis9 Fab. Gen. Ins. Mant. p. 218, il. 43-44. Trovasi questa specie piuttosto abbondante in quasi le e©n~ trade del regno , e sopra diverse piante. 78 Tribù Y.a SCIMNINI. Elitre puntinate , a punti confusi più o meno stivati , non disposti a strie ; nella base larghe presso a poco quanto la posterior parte del protorace; mediocremente o poco con- vesse sul dorso , sovente ottuse all’ estremità. Occhi general- mente oblonghi, paralleli ? in linea quasi retta o debolmente arcuata dal lato interno. Questa seconda tribù di Sciamiti , comprende un numero non scarso di specie , generalmente di statura assai piccola , le quali cominciano ad allontanarsi per F abito dalle vere Coccinelle. Le loro elitre in effetti alla base non distintamente più larghe che la posterior parte del protorace , con la quale fan quasi una curva continuata, e sovente ottuse all’ estremità , gli danno un aspetto proprio, per lo quale facile si rende la loro ricognizione. Le an- tenne sono inserite allo scoperto , meno qualche specie nella quale la loro inserzione rimane occultata da un clipeo. Le mandibole sono cornee e bifide. Al contrario degli Epilacnini sono gli Scimnini in- settivori , sia nello stato di larve , che d’ insetti perfetti. La forma del capo, che in taluni è anteriormente terminato da un clipeo , in molti altri non già , somministra un carattere per far dividere i nostrali Scimnini in due gruppi o sotto-tribù, la prima delle quali comprende il solo genere Platinaspide , la seconda i generi Scimno e Rizobio. Genere PLATINASPIDE; Platynaspis (i ), Uedtenb. Generis charagteres essenti ales. Caput clypeatum ; cly~ peum scmìcirculare , antennarum basini te gens. Characteres naturales. Corpus subovatum , modice convexum. Caput clypeatum ; clypeum semicir calare, utrinque ante oculos pio- (1) Dalle greche voci «rXixros largo, ed «affi; scudo cimiero , volendosi alludere al clipeo onde è terminalo anteriormente il capo. Nel Nomenclator Zioologicus dcll’Agassiz è scritto Pla- tyaspis in luogo di Platynaspis . Qua! de’due è del fondatore del genere ? Nei non possiamo deciderlo, mancando del lavoro originale del sig. Redtenbacher C0CCINELL1DEI 79 ductum. Antennae clava obtriangulari terniinatae , basi a dypeo tectae. Elytrorum plica infera foveolis excavata , pone medium abrupte angustata. Scutula ventralia segmenti marginem posticum attingentia , externe exoleta. Osservazioni. il genere Platin.ispide , fondalo sopra ben rilevanti caratteri dal s’g. Redtenbaclier, rappresenta fra Sciamiti quel che la tribù de' Chiloeorini fra Cuci inellili* Il loro rapo in effetti, non altrimenti che in questi, si termina ante- riormenle da un clipeo costituito dall' epistoma e gole riuniti , il quale si esten- de dai due lati innanzi agli occhi , che par dividesse orizzontalmente in due par- ti , e copre la base delle antenne. Una sola specie si possiede finora di questo genere. i . Plalinaspide vellosa ; Platynaspis villosa. Tav. IV. fig. i c?, 2 9. PI. b revite r ovalis, postice ottusa, supra modice convexa , pare e pubescens nigra, pronoti angulis anticis , elytrorumque mneulis duabus dorsalibus , antica majore, postica minore obliqua, rufo aurantiis; femoribus anticis partila rufo-fulvis; £ capite rufo.—- Long. lin. I 1/4-1 1/2: lat. lin. i-1 1/8. Variat , pronoto nigro immaculato. Corpo brevemente ovale , posteriormente ottuso , mediocre- mente convesso al di sopra, con corta e non folta peluria , nero. Capo inclinato, puntinato, col clipeo appena un poco smarginato; uniformemente giallo-arancio nel maschio, nero nella femmina. Dorso del protorace puntinato come il capo , tutto nero , con lar- go margine da ciascun lato giallo-arancio , che restringesi d’avanti in dietro , ove appena tocca gli angoli posteriori. Elitre assai ot- tusamente rifondate all’ estremità , puntinate men finamente che il capo e proloraee , mediocremente convesse , a callo omerale po- co rilevato ; nere , con due macchie rosse sul dorso , V una die- tro dell’altra , 1’ anteriore più grande rifondata, che in lunghezza si estende presso a poco dal quarto alla metà , ed in larghezza quasi per una metà dell’ elitra , più vicina alla sutura che al mar- gine esterno; la posteriore più piccola, più irregolare, estesa dai tre quarti a’ cinque sesti della lunghezza, più che la precedente vicina al margine esterno per effetto del restringimento deli’ eli- tra. Faccia inferiore del corpo nera, puntinata, pubescente. Piedi con femori rigonfiati , e tibie inarcate ; neri , co’ ginocchi , le ti- coleotteri trimeri 80 bie , e i tarsi cP un rosso -fulvo ; di questo stesso colore sono nel maschio i femori in totalità , o nella sola metà anteriore. Osservazioni. Il dorso del protorace delle volte presentasi tutto uniforme- mente nero. Le elitre , oltre al variar del colore delle macchie dal rosso al giallo-arancio , àn presentato in Sardegna al Prof. Genè una singoiar varietà» considerata da quell’ entomologo per specie distinta , nella quale la macchia an- teriore, più grande deU'ordinario, si lega in dietro con la posteriore. Gli anelli ven- trali anno talvolta un delicato margine posteriore rossastro. Coccinella villosa, Fourc.Ent. Par. I. p. 149» n, 22, 9- Coccinella 4- maculata , Ross. Fami. Etr.I.p. 7 1 ,n« 1 79,?. Coccinella l^-guttata, Brahm, Ins. Rai. p. 221, n. y5o. Coccinella pubescens, Oliv. Entom. VI. p. io5i,n.gg, pi. 4, f. 4g, ab , ?. Scymnus 4Y^/«/0/£A?,Kugel.inSchn.Mag.p.54y,n.2,c?. Coccinellabis-biverruca/a, VaLm.Ent.Germ.^. 1 5o,n.6g. Coccinella bis-bipustulata , lilig. Kaef. preuss. p. 4*5 * n. 6, var. ìs 9 e var. v 11.62, 9. Sphaeridium bipunctatum ,Kullberg,in Thunb . Diss . Acati . p. 102, 9. Scymnus bimaculatus , W estm. in Thunb. Le. p. io5, 9 • Scymnus didymus , Herbst, 1. c. p. 34 1 ? 11 • 2> tav. 1 16, fig. 2, Bt 88 COLEOTTERI TRI ME Ri Coccinella flavilabrìs , Payk. Faun.Suec. ILp.6, n.2,9. Scymnus ajinis, Piecìtenb. 1. c. p. 19, n. 62, 9. Scymnus frontalis , Mais. Col. deFr.Secur. p.a32,n.5. Trovasi questa specie assai raramente nel regno : delle due varietà indicate la prima appartiene alle vicinanze di Napoli , la seconda Fabbiam raccolta sulle alte montagne circostanti al Matese. 5. Scimno a quattro lunette ; Scymnus quadrì-lunulatus . Tav. V. fig. 3. S. ovalis, modìce convexus , parce cinereo-pubescens ; nìger , elytris maculis duabus , antica majori obliqua medio angustata , postica transversa lunulata , fla- vo-aurantiis; ore, pedibusque partim fulvo-Jlacescentibus-— Long. 3/4-7/8 lin. : lat J/2-3/5 lin. Corpo ovale, mediocremente convesso, puntinato, ricoperto di un vello cenerino poco stivato. Capo nero , con le parti della bocca , le antenne , e talvolta pur F epistoma rosso-giallicci. Dor- so del protorace nero. Elitre mediocremente convesse, a callo ome- rale poco rilevato , esternamente dilatate in linea curva dalla ba- se alla metà della lunghezza , ristrette in seguito parallelamente , troncate obbliquamente od un poco ottusamente ritondate alF estre- mità , lasciando a scoperto una porzione del pigidio; nere, con due macchie giallo-aranciate su ciascuna: l’anteriore più grande, ristretta nel mezzo , d’ ordinario più grossa nella metà interna , va obbliquamente dal callo omerale verso il terzo della sutura , dalla quale però resta distante pressoché tanto per quanto nell’e- stremo opposto dista dal margine esterno ; la posteriore trasversa, più larga all’interno e ristretta esternamente, è posta a’due terzi della lunghezza dell’elitra , un poco men distante dalla sutura che dal margine esterno : dello stesso colore è il più delle volte il lembo posteriore. Faccia inferiore del corpo nera, con l’ultimo odue ulti- mi anelli ventrali rossastri o giallo-fulvi. Piedi fulvi ; femori rigon- fiati , i posteriori od anche tutti , precisamente nella femmina , talvolta rosso-foschi. Mesosterno quasi intero ; piastrine ventrali incomplete , occupanti i quattro quinti della lunghezza dell’anel- lo , esternamente nel punto in cui si scancellano distanti dal mar- COCCINELLIDEI 89 gine laterale dell’ addome quanto la metà degli epìmeri posterio- ri (i), punteggiate, a punti grossi e poco stivati. Osservazioni. Non è raro trovare individui di questa specie ne’ quali il co- lor nero delle parti superiori non è perfetto, ed in vece presentano il dorso del protorace di color bruno tendente al rosso , o rosso-bruno , più oscuro nel mez- zo , e le elitre colorite sul fondo nel modo stesso o di un bruno più tendente al giallo sporco che al rosso. Varia è in oltre l’estensione delle macchie. Indipen- dentemente però da ciò, noi troviamo le due seguenti varietà più notevoli. a ) capo interamente rosso-fosco .• b) capo e Iati del protorace giallo-aranciati ; pigidio fulvo: Coccinella bis-bipuslulala , Panz. Fa un. germ. p. 1 3 , n.5. Scymnas ^-maculatus , Kugel. in Schn.Mag.p.546,n.i. Scymnus pulchellus, Schup.incd.in Herbst, Nature. VII. p. 345, n. io, tav. 11G, fig. io, K. Coccinella /^-lunulala, Illig. Kaef. preuss. p. ^16, n. 7. Scymnus colon , Stcpli. Syn. IV. p. 898, n. 7. Scymnus ^-lunulatus, Redtenb. Tcnt. p. 19, n. 14° — Muls. Col. de I r. Sccur. p. 287, n. 6. Questa piccola e graziosa specie di Scimno è una delle più comuni nelle vicinanze di Napoli : è soprattutto abbondante durante r inverno sotto le cortecce degli alberi. ** Pullus. — Scutula ventralia completa . Oppostamente agli Scimni precedenti anno que’ di questo secondo gruppo le piastrine ventrali complete , limitate cioè all’ esterno del pari che all’ interno da un rilèvo ben pronunziato. Conserviamo per questi il nome di Pullus , quan* tunque ne ignorassimo 1’ autore. 6. Scimno fasciato; Scymnus Jascìatus . Tav. V. fig. 4, 5, 6. S. subhemisphaericus, parce pubescens ; niger , capite , pronotique latenbus rufo-vel flavo-aurantiis , elytris fasciis duabus nec marginerà externum nec suiu- (I) Su tal carattere qualche Entomologo avea creato per questa e qualche altra specie af- Éne un genere distinto , col nome di Nep/ius , la cui poca validità è stata già avvertita nell* astervaiioni al genere. C.OI PAR. I. 12 COLEOTTERI TRIMER1 90 rata attingentilus , margineque postico obscure rufs ; pedibus obscure rvfis i el rufo-flavescenlibus, fcmoribus totìm vel partirti n/'gricantibus.— Long, lin 7/8-! : la!. 2/3 lin. Varia!, etytrorum fasciis diffusis — pronoto elylrisque fere omnino fulvis. Corpo brevemente ovale, mediocremente convesso, quasi emi- sferico , superiormente coperto di peluria corta e poco folta ce- nerina. Capo color arancio , tendente or più al rosso, or più al giallo , con gli occhi neri. Antenne e palpi mascellari del colore del capo. Dorso del protorace alla base prolungato posteriormen- te e rifondato nel mezzo , distintamente bisinuoso ne1 lati ; ne- ro , coi lati per una estensione maggiore o minore , e talvolta an- cora un orlo anteriore aranciati come il capo. Elitre mediocremen- te convesse , con callo omerale ben rilevato e quasi compresso , esternamente dilatate in linea curva fino alla metà, indi ristrette fino a’ due terzi o poco più, ottusamente rifondate all’estremità, la- sciando a scoperto una parte del pigidio; nere, con due macchie trasversali o fasce di color rosso-fosco: l’anteriore da dietro il callo omerale va obbliquamente verso la sutura, dalla quale rima- ne distante quasi tanto quanto dal margine esterno; la posteriore è più larga che lunga, estesa in lunghezza da’tre a’quattro quinti, ed un poco più distante dal margine esterno che dalla sutura. Fac- cia inferiore del corpo nera o bruno-nerastra , con 1’ ultimo e parte del penultimo anello ventrale rosso-foschi o bruno-rossastri. Piedi fulvo-rossigni od aranciati; i femori in parteetalor interamente, soprattutto i posteriori , bruni o nerastri. Piastrine ventrali com- plete , in forma quasi di semicerchio , estese in lunghezza pe’ tre quarti dell’ anello, punteggiate quasi come le parti vicine. Fig. 4* Osservazioni. É questa la descrizione tratta dagl’individui che noi credia- mo dover riguardare qual tipo della specie , che al pari di molte altre va sog- getta a variazioni per ragion della estensione ed intensità del color rosso sia del dorso del protorace , che delle macchie dell’ elitre. Il primo in effetti giunge , precisamente ne’ maschi , ad essere tutto fulvo , con uno spazio indeterminato bruno nel mezzo della base; le seconde interamente del colore stesso del dorso del protorace , con uno spazio triangolare bruno nella base soltanto. In quanto al nome specifico , volendo strettamente attenersi alle leggi del- f anteriorità , dovrebbe per questa specie adottarsi quello di minulissimus dato- le primamente dallo Schrank, nulla valendo ad escluderlo lo aver questi indicata la varietà ad elitre rossastre all’estremità. Noi pertanto non abbiamo stimato ado- COCCXNELLXDEI 91 perarlo, sol perchè mal conviene ad una specie che à molle altre a se inferiori in grandezza. Le varietà che noi possediamo del regno sono: a ) lembo posteriore dell’elitre del color rosso delle macchie : il resto come nel tipo. b ) la fascia rossa posteriore continuata in tutta la sua larghezza fino al margine posteriore, toccando la sutura presso l’apice: il resto come nel tipo. c ) elitre rosso-fulve, con uno spazio triangolare comune alla base limita- to ne’ lati da’ calli omerali , ed una fascia trasversale media poco limitata non toccante il margine esterno , bruni ; piedi interamente fulvi. d ) elitre rosso-fulve , col triangolo basilare nero, come in c , ed una nu- vola oscura nel mezzo di ciascuna ; piedi come sopra : fig. 5. e ) elitre fulve , con la sutura nel terzo anteriore bruna ; dorso del proto- race bruno-nerastro, coi lati ed un largo margine anteriore fulvi ; ventre ful- vo , col primo anello soltanto bruno; piedi come sopra. f) elitre interamente rosso-fulve, con la sutura più oscura; dorso del pro- torace del colore stesso dell’elitre, con uno spazio quasi semicircolare nel mezzo della base nero ; due ultimi anelli ventrali e margine posteriore degli altri ful- vi; piedi come sopra : .fig. 6. Coccinella minutissima , Schr. En . Ins . Aus . p . 65 , n . 1 18. — — De Vili. C. Limi. Ent. I.p. i i5,n.64>eIV.p.24o. Coccinella fasciata , Fourc. Ent. Par. I. p. 149, 0.21. Scymnus luridus , Dej. Cat. 3.a ediz. p. 462. Scymnus dorsalis, Waltl inOken , Isis , 1889 , p. 221. Scymnus quadrillum , Redtenb. Tent. p. 19, n. i5. Scymnus fasciatus , Muls. Col. deFr. Secur. p. 242,11.9. Coccinellapubescens, Panz.Faun. Germ. p. 24? n. i3 ( elytris fulvis ). Coccinella aurantiaca yjusà. Index, p. 1 1 2 (idi). Piuttosto frequente è questa specie nelle adiacenze di Napoli , precisamente nell1 inverno sotto le cortecce degli alberi , tanto il tipo che le diverse sue varietà. La varietà f P abbiamo trovata meno rara nell1 isola d1 Ischia. 92 COLEOTTERI TRIMERI 7. Scimno arcuato ; Scymnus arcuatus. Tav. VI. fig. 1 e 1. S ■ brevi! e r ovalis , rnodice convexus , parum pubescens ; niger , pronoti la - teribus, elytris lineis duabus communibus concentricis arcuatis , antica sub- U-formi postica sublransversa , pedibusc/ue paUidis.— Long. 3j5 lin. : lai- I|2 lin. Variai , pronoto elytrisque patlidis. Corpo brevemente ovale , mediocremente covesso , con assai scarsa peluria bianco-sericea, talvolta tendente al bianco-rossastro. Dorso del protorace nel mezzo della base prolungato posteriormen- te in arco; nero, coi lati bianco-giallicci. Elitre mediocremente convesse sul dorso , convessamente declivi ne’Jati,col callo ome- rale poco rilevato ; allo esterno dilatate leggiermente in linea cur- va lino alla metà della lunghezza, ristrette in seguito del pari in linea curva, ottuse all’estremità, lasciando ordinariamente una parte del pigidio a scoperto ; nere, con due linee archeggiate con- centriche comuni alle due elitre bianco-giallicce: l’anteriore quasi a forma di U o di ferro di cavallo , le cui branche comincian- do dal quinto o quarto della lunghezza dell’ elitre, si portano fin presso la metà, ove inarcando verso la sutura si congiungono ; la posteriore quasi in forma di semicerchio, le cui due branche co- minciando sulla sutura a’ quattro quinti della lunghezza si porta- no innanzi all’esterno delle precedenti, arrestandosi ordinariamente ad un livello posteriore a quelle: il margine posteriore è pur esso d’un bianco gialliccio. Faccia inferiore del corpo nero, col dietro- petto ed i due ultimi anelli ventrali di color giallo-rossastro pal- lido. Piedi bianco-giallicci , talvolta tendenti al rossastro. Piastri- ne ventrali regolarmente archeggiate , lisce o debolmente punteg- giate , estese in lunghezza fino a’quattro quinti o cinque sesti del- P anello. Fig. 1. Osservazioni. Questo piccolo ma elegantissimo Scimno, che distinguesi agevol- mente dalle due linee dorsali arcuate e concentriche , soggetto è a variazioni di tinta, le quali giungono a cangiarne totalmente l’aspetto. 11 color nero fonda- mentale passa gradatamente al bruno , al bruno-fulyo , al brune-rosso , al ros- so-brunastro, al rosso-biondo; lo spazio compreso della linea anteriore in forma di U mantenendosi sempre in proporzione più chiaro. Le varietà che noi abbiamo incontrate sono : a ) branche dell' arco posteriore dell’ elitre terminate al livello del terzo po- COCCINELLIDEi 93 stericre delle branche interne , e prolungate anteriormente in una linea oscura- mente rossiccia , che va a perdersi verso la base. b ) branche dell’ arco posteriore esterno dell’ elitre prolungate fin quasi al livello dell’estremità delle branche dell’ arco anteriore interno ; dorso del proto- race giallo-rossiccio pallido , con nel mezzo una macchia triangolare avente la base presso il margine anteriore e 1’ apice nel posteriore. c ) elitre rosso-bionde, con lo spazio compreso fra le due linee più fosco, ed una macchia nera su ciascuna elitra entro la linea anteriore, allungata, allo esterno abbracciata dalla linea pallida, all’ interno diritta e parallela alla sutura che non tocca ; dorso dei protorace bianco-gialliccio sporco , con uno spazio trasversale mediano rosso-biondo; capo interamente bianco-gialliccio, con gli occhi neri: fig. 2. d) elitre interamente rosso-bionde, con gli archi pallidi poco distinti, e le due macchie nere descritte ine ridotte quasi a due punti; dorso del protorace e capo coinè nella varietà c. e) elitre e capo come sopra ; dorso del protorace interamente bianco-gial- liccio sporco. Coccinella arcuata , Pios. Mani. II. p. 88, n. 3o. Scymnus arcuatus , Dej. Cai. 3a ediz. p. 2. Muls. Col. de Fr. Secur. p. 248, 11. io. Raccolta abbiamo questa graziosa specie con le diverse varietà nelle adiacenze delle falde del Vesuvio , ove pare non debba es- ser molto rara, nel mese di marzo. L’abbiam trovata vivere prin- cipalmente sopra le Elei ( Quercics ilex ). 8. Scimno capilato; Scymnus capitatus . Tav. VI. fig. 3 n‘ 4» var* « 95 var. s var* 96 COLEOTTERI TRIMERI Scymnus analis, Piedten. Tcnt. p. 18, n. 8 ( partìm ). — — Muls. Col. de Fr. Secar, p. 25o, n. i3. L’unico individuo che possediamo finora di questa specie l’ab- bia m raccolto nelle vicinanze del lago di Patria , nel mese di giugno. io. Sciranoatro ; Scymnus ater. Tav. VII. fìg. I. S. ovalis, moiice convexus , pubescens ; niger , aniennis , tarsis , tibiisque quandoque obscure rufis ; elytris a tertio antico ad apicem angustatis, callo hu - merali elevato, scutulis centralibus postice angulatis, segmenti duo tedia longitu- dine atlingenlibus- — Long. lin. 1/2. Corpo ovale , mediocremente convesso , pubescente , di un color nero uniforme , ad eccezione delle antenne , tarsi e talvolta ancora le tibie di color rosso-bruno ; del qual colore sono pure alle fiate i palpi mascellari. Dorso del protorace convesso e pun- tinato come il capo. Elitre debolmente convesse ai di sopra , ot- tusamente declivi ne’ lati ed in dietro , con callo omerale ben pro- nunziato, fiancheggiato internamente da una leggiera fossetta che lo fa maggiormente risaltare; esternamente inclinate e quasi smus- sate nell’ angolo omerale, poco ed in linea curva dilatate fino al quarto della lunghezza , indi poco ristrette fino a’ due terzi, e quasi a curva ellittica nel terzo posteriore ; nere , lucide , parcamente coperte di peluria cenerina. Piastrine ventrali quasi in forma diV, o ad angolo poco smussato diretto posteriormente, oltrepassanti ap- pena in lunghezza i due terzi dell’ anello. Scymnus ater , Kugel. in Schn. Mag. p. 548, n. 6. Coccinella atra , Illig. Kaef. pretiss. p. 4*3, n- 2- Coccinella minima , Ross. Mani. II. p. 86, n. 32 ? Scymnus oblongus, Dej.Cat. 3.a ediz. p. 482. Scymnus ater , Muls. Col. de Fr. Secar, p. 254? n* I^* Raccolta abbiamo questa minuta specie nelle adiacenze di Na- poli , ma assai raramente. 97 C0CCINELI.IDE1 1 1 . Scimno discoide© ; Scymnus discoi deus, Ta?. VI. fìg, 60 5. ovalis, parum convexus, pubescens-, niger, labro, antennis , palpisque rufa- fulvis, pronoto piceo , elytris fulvis vel rufo-fulvis, nigro limbatis ; peàibus nigris t tarsis fulvis. — Long. 2/3 lin.; ìaf. 2/5 lin. Variat , elytris latius nigro marginati , vel limbo nigro angustissimo aut nullo —peàibus cimino fulvis. Corpo ovale, mediocremente convesso , con peluria poco fol- ta cenerina al di sopra. Capo puntinato, nero, col labbro superiore rosso-fulvo. Antenne e palpi mascellari di quest’ultimo colore. Dor- so del protorace finamente e superficialmente puntinato , nel mez- zo della base diretto posteriormente ad angolo molto ottuso ; or- dinariamente di color bruno di pece. Elitre allungate, mediocremente convesse al di sopra, a callo omerale rilevato, esternamente dilatale in linea curva fino a’ due quinti o alla metà della lunghezza , in- di gradatamente ristrette, a’ quattro quinti larghe quanto all’an- golo omerale , ritorniate ottusamente all’estremità, lasciando a sco- perto una parte del pigidio, posteriormente incurvate nell’ angolo suturale , che è piuttosto un poco acuto; di color fulvo o fulvo-ros- signo , ciascuna con orlo nero in tutta la sua periferia. Faccia inferiore del corpo nera. Piedi ordinariamente neri, coi tarsi ful- vi ; sovente con le gambe ancora od anche una parte de’ femori dello stesso colore; talvolta interamente fulvi. Mesosterno anterior- mente troncato in linea retta , o a leggiera curva rientrante ; pia- strine ventrali pressoché semicircolari, estese in lunghezza pe’due terzi dell’ anello. Osservazioni . Varia questa specie pel colore del capo e dorso del protora- ce , non che per l’estensione dell’orlo nero dell’ elitre. 11 capo, nero per F or- dinario , vedesi talvolta di color bruno-rossigno. Il dorso del protorace spesso presenta i lati meno oscuri della parte mediana, man mano schiarendosi, giun- ge ad essere interamente di un rosso-fulvo o rosso-testaceo. Le elitre alla !or volta mentre in alcuni ànno l’orlo nero assai esteso, in guisa da sembrar piut- tosto ocre con una striscia longitudinale fulvo-rossigna estesa dal callo omerale lino ai cinque sesti o poco meno della lunghezza, in altri al contrario detto orlo è assai angusto, ed or si arresta più o men pria di giungere alla estremità po- steriore , or manca sul margine esterno, orsù questo e la sutura , or sin an- che alta base , lasciandole interamente fulvo-rossigne o rosso-giallastre. Coi, par. I. 13 »§ COLEOTTERI TRIMERI Noi possediamo una sola varietà del nostro regno , la quale à il capo, gli occhi eccettuati , ed il dorso del protorace interamente rosso-foschi ; le elitre dello stesso colore , col margine basilare , e 1’ esterno e suturale , che si re- stringono e si scancellano verso la metà della lunghezza, nerastri. Coccinella discol dea, Fab. Syst. EL I. p. 3yy,n. 118= Coccinella pusilla , Milli. Zoo!. Dan. Proti. p. 65, n. 614? Sphaeridium plagiatum , Kullberg. in Thunb. Diss. de Iris. Suec. VIlI.p. 101. Scymnus sut arai is, West, in Thunb. 1. c. IX. p. 106. Scymnus /?//o.«/.?,Herbs.Natur.VILp.343,t. 1 i6,f.6, F. Scymnus discoideus, Redten. Tent. p. 20, 11. 17. ~Muls. Col. de Fr. Secur. p. 255, n. 16. Questo piccolo Scimno sembra piuttosto raro nel regno , od almeno delle vicinanze di Napoli , ove finora non abbiamo tro- vato che un solo individuo della varietà da noi superiormente indicata. Forse ulteriori ricerche lo faranno discoprire anche al- trove, e rinvenirne il tipo. 12. Scimno minimo; Scymnus mini mus . Tav. VII. fig. 2. S . mbkemtephaericus , pubescens ; nigcr, labro, antennis , palpis , tibia tar- sisque fulvo -flavescentibus ; scutulis ventralibus vix ultra medium segmenti prò- duclis , —=> Long. lin. 1/2. Bistinguesi agevolmente questo Scimno dal suo corpo breve, assai convesso , quasi emisferico , o piuttosto semigloboso , con peluria grigiastra o cenerina al di sopra ; tutto di color nero, me- no il labbro superiore , i palpi , le antenne , le tibie ed i tarsi , che son di color fulvo-giallastro , e talvolta di un giallo-pallido. Le elitre, convesse abbastanza al disopra, con callo omerale ben ri- levato , sono allo esterno notevolmente dilatate in linea curva fin quasi a’ due quinti della lunghezza , indi sensibilmente ristrette , molto ottuse all'estremità. Le piastrine ventrali sorpassano appena in lunghezza la metà dell* anello. Osservazioni. La torma del corpo , Sa forma ed estensione delle piastrine ventrali , il color fulvo-giallastro 0 giallo-pallido di che son colorite le indicate coccinellsdei 99 partì, fanno ben distinguere questa specie dallo Scimno atro , col quale per al- tro à molta affinità. Noi aggiungeremo, che ne' nostri individui sovente anche i femori sono tutti interamente del colore stesso delle tibie. Possediamo in oltre un individuo il quale, convenendo ne’caratteri essenziali col tipo, ne differisce per la grandezza minore, non oltrepassando i tre settimi di linea , e per 1’ anterior metà della fronte con 1’ epistoma rosso-fulvi. Coccinella mìnima , Ross. Mani. IL pag„ 89, n. 32? Scymnus ater , Dej Cat. 3.a ediz. p. ^.62, Scymnus minìmus , Steph. Syn. IV. p. 3g2, n. 2. — - — Muls.Col.deFr.Secur. p, 260,0.18. Abbondante è questo piccolo Scimno nelle vicinanze di Nfa- poli. Durante V inverno trovasi a gruppi numerosi sotto le cortec- ce degli alberi. Sull' altrui testimonianza , non avendola noi vista in natura , diamo qus breve notizia dì un’ altra specie di Scimno che si assicura trovarsi in Sicilia „ comunque non le fosse esclusiva, vivendo ancora in Sardegna ed in Toscana. La qual cosa fa credere non difficile ch’essa esister possa ancora fra noi, e che ul- teriori ricerche ve la facciano discoprire. Scimno di Ahrenz; Scymnus Ahrensii. S. ovalis , pubescens , elylris punctulatis , punctisque majorìbus cicloide in strias dispositis; niger , f capite antice rufo-flavescente , pronoti angulis anti- cis pallide rufis , 9 labro tantum rufo-flavescente ; elytris macula subtriangulari mibhumerali , externe longiori marginem attingente, rufo-aurantia ; pedibus fulvis , femoribus posticis totim vel partim nigris.—= Long. ìin. 1 1/4' 1 1/2: lat. 7/8 lin. Affine è questa specie per 1’ abito allo S. fronlalis , e per la macchia del® 1’ elitre à molta analogia coi marginalis . il carattere però che eminentemente la distingue sta nella punteggiatura dell’ elitre , le quali oltre 1’ esser puntinate come le specie affini , anno de’punti maggiori cicloidei disposti in serie longitu- dinali regolari, di cui le più vicine alla sutura sono più distinte o meno confuse. Scymnus frontalis, Kuster, ined.- — Muls. Col. de Fr. Secur. p. 231. Ignoriamo in quali regioni dell’ isola siasi propriamente finora trovate, $ 100 Genere RIZOBìO; Rhizobius (r), Stepfo. ( Nundina , Dej. ) Generis characteres essentiales. Gap yil non clypeaturn ; antennae basi de tee tue , languiscili ae , prono ti basìrn at~ i in genie s , w-articulatae , cliwc\Z- arti cui ala interne sub- denticolata terni ina tae . Characteres naturales. Corpus ovato ellypticam , convexum , pubescens. Mandibulae apice bifidae ; maxillae bilobae , /o&o anti- co acuminato incurvato , interno fimbriato. Palpi labiales breves , articolo ultimo conico . Oculi hemisphaerici. Se u tuia ventrali a com- pleta. Pedes longiusculi. Osservazioni. L’ entomologo inglese Stephens si avvide della necessità di se- parare dal genere Coccinella alcune delle specie compresevi da taluni classatoli , formandone un’ altro gruppo generico cui impose il nome di Rhizobius ( scri- vendo mal acconciamente Rhyzobius ). Poco dopo di lui il sig. Dejean , nei pubblicare la terza edizione del suo Catalogo , trovandosi aver già pria dello Stephens proposto il nome di Rhizobia per un genere di Lamellicorni , pensò cambiare quello dello Stephens , che nella sola terminazione dal suo differiva . in Nundina. Ma poiché i nomi semplicemente proposti sia per generi che per specie debbono esser posposti agli altri accompagnati da’ caratteri dell’ oggetto coi il nome si applica , così a noi pare doversi ritenere per questi Coccinellidei il nome di Rhizobius , sostituendone un’ altro al genere di Lamellicorni propo- sto da Dejean. La forma particolare del corpo ; la lunghezza delle antenne e la forma della loro clava ; i piedi più lunghi in guisa che i femori oltrepassano i lati dell’ elitre , fanno ben distinguere i Rizobii dagli Scimni, de quali riten- gono taluni caratteri, precisamente le elitre nella base non più larghe della po- sterior parte del protorace. Due specie possiede finora l’europa di tal genere; ambedue vivono nel no» Ir© regno. i . Riiobìo litara ; Rhizobius li tura, Ta?. VII. fig. 3 e 4. R. subellypticus, pubescens; rufo-testaceus pel fulvo- rufescens , elytris linea longitudinali ad suturam antice posticeque abbreviata , lineaque esterna armata comuni sub-U-formi nigrìs — Long» Sin» Li 1/2; lai» 2/3-1 fin. (1) Dalle^greche voci radice, e jSi mof allenendo al viver ài qaesii assetti selle radiò delle piante. lOi COCCINEI/LIDEI Variaf, elylrorum lineis partila vel totim exoìetìs. Corpo o va io-el (ittico , mediocremente convesso , pubescente. Cipo inclinato , puntinato , fulvo-testaceo o fulvo-gialliccio, così gli occhi neri. Antenne e palpi del colore del capo. Dorso del pro- torace convesso, puntinato; del colore del capo, più pallido nei lati , talvolta con una macchia oscura o nerastra più o meno e- stesa nel disco. Elitre mediocremente convesse, men finamente pun- tinate del dorso del protorace ; del medesimo colore, con due li- nee longitudinali nere: una nel terzo interno della larghezza , pa- rallela alla sutura, estesa da’due quinti a’due terzi della lunghezza; F altra nel terzo esterno della larghezza , estesa in lunghezza dal terzo a’ tre quinti , ove obbliquamente inclina verso dentro , rag- giunge la sutura a’ due terzi della lunghezza e si unisce alla com- pagna, costituendo così una linea arcuata comune in forma di U o quasi di ferro di cavallo. Faccia inferiore del corpo testaeeo- hrunastra, col dietropetto ed il ventre nerastri o neri , questo la- sciando i due ultimi anelli e i lati de’ precedenti testacei. Piedi testacei, or più tendenti al giallo, or più al fulvo. Piastrine ven- trali complete , estese in lunghezza più due terzi deli’ anello. Osservazioni. Variano le elitre di questa specie per la esistenza ed esteri* zìone delle linee nere descritte. Talvolta scancellasi la linea interna, rimanendo solo 1’ archeggiata esterna ; questa stessa à le branche assai corte in taluni ; e final- mente scancellasi ogni traccia di tali linee- Per via opposta non mancano va- rietà le quali costiluiscono il gradino intermedio fra questa specie e la seguente , avendo i tratti neri più pronunziati, più estesi, e diversamente fra loro riuniti], fino a costituire elitre nerastre , meno la base l’estremità e qualche spazio in- termedio del color fondamentale. Noi possediamo le varietà seguenti. a) elitre interamente testacee, con le gradazioni di tal colore indicate nel tipo. b) elitre testacee, col solo tratto longitudinale esterno archeggiato posterior- mente interrotto, lasciando un punto nero isolato presso la sutura. c) elitre testacee, con Sa sola linea esterna archeggiata in forma di U completa. d) elitre come nella varietà b , più la linea interna. ■e) elitre testacee , con due tratti longitudinali neri isolati sopra ciascuna , sia a contorni precisi, sia a guisa di nuvole. /) elitre testacee, coi due tratti neri esterni riuniti posteriormente per for- care la linea archeggiata comune in fermo di U„ più la linea interna vicina alla sutura ( tipo ) : fig. 3. 1©2 COLEOTTERI TR1MERI h) elitre testacee, con una grande macchia media allungata nerastra, a con- torni non limitati. i) elitre testacee, co! tratto interno unito alio esterno dilatato , costituendo le due insieme una grande macchia nera a forma di U. k) elitre come nella precedente , ma con la macchia archeggiata comune sulla sutura prolungata anteriormente in triangolo. Questa varietà è quelle che più si avvicina alle specie che segue : fig. 4. il torace in tutte queste varietà si osserva senza macchia nera o nerastra nel disco. Nitidula litura, Fai), Mant. I. p. 52* n. i5. Strongylus chrysomeloides , Herbst, Naturs.1V. p. 180, a, i , tav. 4-5* f. i, a A, Nitidula testacea , Fab. Ent. Syst.IV.p.44^? n- 22-23, Nitidula fasciata , ejusd. 1. c. Sappi, p. 34? sì- 22-23. Coccinella litura , Illig. Kaef. preuss. p. 4X9» n- IO- Dermestes coadunatus et hypomelanus, Marsh. Ent. Brit, p, 76 e 77, n. 49 e 5i. Coccinella aurora, Panz. Fa un. Gerir,, p. 36, n, 5. Strongylus litura, Sehoen. Syn. Ins. II. p. 208, n. 3, ììhyzobìus litura, Stepb. Syn. IV. p. 396. N andina litura , Dej. Cat. 3.a ediz. p. 462. — — Redtenb. Tent. p. io. Fihizobius litura, Mais. Col.de Fr. Secur. p. 262, n. 1, Trovasi non rara questa specie nelle vicinanze di Napoli. llizobio a macchia discoidale; Rhizobius discimacula . Tav. VII. fig. 5. Pi. subellrpticus , pubescens ; supra testaceo-rufiscens vel pallide testaceus , fflytm macula magna communi nigra ; subtus niger, antcpectore, ano pedibusque te$taceis» —> Long. lin. 1 1/4-1 1/2 lat. 2/3-3/4 lin. Forma del corpo nel tutto e nelle parti , puntinatura , pe- luria come nella specie precedente. Capo con tutte le sue appendi- ci testaceo-fulvo ; occhi neri. Dorso del protorace del colore del capo. Elitre giallo-testacee , con una grande macchia comune , la quale si estende in lunghezza dal sesto anteriore a’ due terzi pò- eoeCXHELLIBEI 1 03 sterion , ed in larghezza fino al terzo esterno di ciascuna, in al- tre parole le elitre insieme considerate sono nere, col contorno, più largo posteriormente, giallo-testaceo. La faccia inferiore del corpo è nera , coll’ antipetto e l’ultimo o due ultimi anelli ventrali testa- cei. Piedi di quest’ ultimo colore. Osservazioni. Benché convinti nel modo stesso che il sig. Mulsant, non es- ser questa specie che una modificazione della precedente , e quindi una singoiar varietà; nondimeno vedendone i caratteri costanti e non soggetti a variabilità co- me in quella , almeno giudicandone dagl’ individui non pochi del nostro regno, le riteni imo un posto distinto col nome primamente impostole. Rhizobius discimacula , Ziegl. Nundina discimacula, Dej. Cai. 3.aediz. p. 462 Rhizobius discimacula , Muls.Col.de Fr. Secar, p.266. Trovasi questo Rizobio nelle adiacenze di Napoli al pari del precedente, del quale è però meno abbondante. Raccolto l’abbiamo pur negli abruzzi. 304 Tribù VLa COCC1DULINL Elitre puntinate ? a punti disposti in serie longitudinali , nella base più larghe che la posterior parte del protorace.. Antenne lunghe tanto da raggiunger la base del protorace. Occhi emisferici» Quest” ultima tribù di Goccmellidei poche specie abbraccia , le quali costituiscono un gruppo naturale ed assai distinto da’pre- cedenti Sciamiti non solo , ma da tutti i rimanenti generi della famiglia. Il corpo più allungato che in qualunque altro, le an- tenne lunghe abbastanza , le elitre quasi parallele , finamente pun- tinate , e con punti piu grossi disposti in serie longitudinali, son tali caratteri , che mentre servono a farle agevolmente distinguere, danno loro una fisonomia per la quale mal si riconosce a primo aspetto la naturale affinità con gli altri Coccinellidei. La loro vi- ta presso le acque a spese delle piante acquatiche le lega a’primi generi della famiglia , Hippodamìa ed Anisosticta , co’ quali àra pur di comune il corpo più allungato ; talché sembra potersene dedurre che in questi insetti F allungamento del corpo con minor convessità dello stesso, e i piedi non molto corti , sian caratteri che si associano coi vivere sulle piante acquatiche. Un solo genere comprende finora questa tribù. Genere COCCI DOLA ; Cocci dv la (i) , Kugelann. Generis charàcteres essentiales. Elytra striato -punctata » Anlennae 1 1 -articulatae, clava tri- articolata interne sub- dentata terminatae. Tarsorum unguiculi^o/^ medium dente interne praediti . Gharacteres naturaìles. Corpus oblongum , panini convexum ; capite subtriangulari , latitudine breviore ; pronoto transverso , an- tice parum emarginato ; elytris striato-punctatis. Mandibulae api- (!) D»ll» grec® fct *0**05 » s osati , grassa. COCCINELLIDEI 105 ce bifidae. Antennae 1 1 -articulatae, articulo primo infiato interne arcuato 9 secando subgloboso , tertio ad octavum gracilibus , tri- bus ultimis clavam interne subdentatam ejfficientibus. Scutula ven= tralia completa. Osservazioni. Devesi a Kugelann , quello sfesso che fu il primo a scindete il genere Coccinella separandone gli Scimni , lo aver non solo riconosciuto le naturali affinità che conducono gl’ insetti di questo genere alla famiglia delle Coccinelle , ma lo averne ancora proposto un novello genere da lui caratteriz- zato alla meglio col nome di Coccidula ; e dopo di lui a Megerle lo aver con- tribuito a farlo adottare in Alemagna. 11 qual nome è stato posteriormente in vari® guise svisato. In effetti, il Curtis dapprima, mentre concorse a far maggiormente rilevare 1’ importanza di tal genere rimasto poco conosciuto e da pochi adotta- to , sia o no per error tipografico , scrisse nella sua opera sugl’ Insetti Britan- nici Cacidula. Dopo di lui Latreille, nelle famiglie naturali del regno animale, lo modificò nuovamente scrivendo Cacicula ; ed altri ancora ascritto Caccidula. Due sole specie conosconsi finora di tal genere , ambedue europee , e re- peribili nel nostro regno. i . Coccidola saltellata ; Coccidula saltellata . C. oblonga , pubescens , rufo-flavescens , elytris ad medium maculis duabus punctiformibus oblique dispositi , aliaque scutellari communi nigro-cyaneis ; pectore nigro. — • Long. lin. 1 1/2.- lat. 7/8 lin. Variai , elytrorum maculis in fasciam congestis , vel externa exoìeta. Corpo oblongo, poco convesso, superiormente coperto di cor- ta e scarsa peluria. Capo inclinato, strettamente puntinato, fulvo o rosso-gialliccio, con gli occhi neri. Antenne fulvo-giallicce, con la clava un poco più oscura. Palpi rosso-giallicci. Dorso del pro- torace del colore del capo, puntinato come questo, mediocremen- te convesso , dilatato in linea arcuata ne’’ lati fino alla metà della lunghezza di questi, e ristretto in seguito in linea retta fino agli an- goli posteriori. Elitre fittamente puntinate come il dorso del proto- race , con punti più grossi disposti in serie longitudinali , quasi regolari sulla metà interna della larghezza , meno regolari e me- no distinti sulla esterna ; colorile nello stesso modo che il capo e dorso del protorace , con una macchia comune scutellare quasi triangolare o semicircolare nera, e due altre sopra ciascuna elitra disposte ohhliquamente di color nero o nero-cianeo : di queste 1 u- Col. pau. I. 14 106 coleotteri tri meri na vicina al margine esterno allungato, posta verso la mela della lunghezza ; l’altra rifondata vicina alla sutura, c posta un poco più dietro della esterna. Faccia inferiore del corpo giallo-rossigna o fulva , col petto medio e posteriore ed il mezzo de' due primi a- nelìi ventrali neri. Piedi giallo-rossicci. Osservazioni. Il dorso del prolorace presenta talvolta nel disco due punti oscuri, uno da ciascun lato della linea mediana. In quanto all’elitre, in taluni individui le due macchie si dilatano lateralmente e si uniscono , costituendo quasi una fascia sopra ciascuna ; in altri per i’ opposto esse riduconsi a minuti punti, od anche scomparisce del tutto una di esse, generalmente l’esterna. Raro è che sieno completamente scancellate ambedue. Noi possediamo le due varietà seguenti. a ) con la macchia esterna scancellata , e rimasta solo la interna. b ) con le due macchie ingrandite dilatate e congiunte in una fascia ob- bliqua. Chrysomela saltellata , Herb . Arch . p . 58 , n . 3 2 , t . 2 3 ,f . 20 . Niticlula5-punctata, Fab.Mant. I. p. 52, n. 16. Silpha testacea et melanophthalma , Zsch. Mus. Lesk. p. 9,11.169. Nitidula bipunctata, Gmel.Syst.Nat. I. p.i63o,n. 19 Anthribusbipunctatus , Ol.Encycl.metb.IV.p. 161 , n.io. Strongylus 5-punctatus , Herbst, Naturs. IV. p.181, n, 2, t. 43, f. 2, b B. Coccinella saltellata , Illig. Kaef. preuss. p. 421? n.12 , Cacidula saltellata, Curi. Brit. Entom. III. tav. i44* Caci cui a saltellata, Steph. Syn. IV. p. 3g8, n. 2. Coccidula scutellala , Dej. Gatal. 3. ediz. p. 482. — Muls. Col. de Fr. Secur. p. 268, n. 1. Nelle adiacenze eli Napoli incontrasi questa Goccidola con le indicate varietà sopra le piante acquatiche , come canne ed altre, presso il lago A guano : noi ve P abbia m raccolta in abbondanza nel mese di aprile. 107 C 0 C C I N E t L 1 D E S 2. Coccidola rossa ; Coccidula ruja. C. oblonga , pubescens , rufo-fulva vel rufo-flavescens , ìmmaculata , oculis pectoreque nigris. — Long. lin. 1 1/2 : lai. 3/4 lin. Affinissima è questa specie alla precedente per ciò che spetta a caratteri organici, per modo che se eccettuatisi i lati del proto- race nella metà posteriore ristretti in linea alquanto curva e non diritta, e le elitre proporzionalmente men lunghe, niun’altra diffe- renza notevole vi si può rinvenire. Distinguesi pertanto pel suo colore che al di sopra è uniformemente rosso-fulvo o rosso-gial- liccio , meno gli occhi neri e lo scutello nero-cianeo , senza alcuna macchia sopra 1’ elitre nè nel mezzo nè presso lo scutello. Faccia inferiore del corpo e piedi come nella specie precedente. Osservazioni. Possediamo un’ individuo di questa specie distinto pel corpo proporzionalmente un poco più largamente ovale , per un bel color rosso testa- ceo nella superior faccia del corpo, e per lo scutelto di questo stesso colore. Dermestes rw/k?,Herbs. Arch. IV. p. 22,11. i4,tav.2o,f.7. Chrysomela pectoralis, Fab. Ent. Syst.I.p.328,n.io2. Dermestes testaceus JkXnmznsQn in Thunb.Diss. Acad .VI. P- 92* Coccinella pectoralis , Illig. Kaef. preuss. p. 42°? n- 1 1 » Silpha rosea, Marsh. Entom. Brit. p. 128, 11. 25. Cacidula pectoralis, Curt. Brit. Ent. III. Cadmia pectoralis, Sthep. Syn. IV. p. .897. Coccidula pectoralis, Gyll. Iris. Suec. IV. p. 216. Muls. Col. de Fr. Secar, p. 269, n. 2. Più rara della precedente sembra questa seconda Coccidola : noi l’abbiamo incontrata presso il lago di Patria, in giugno. 108 COLEOTTERI TRIMER1 NOTA. Perchè nulla resti trasandato di ciò che Entomologi napoli- tani àn scritto finora sopra insetti della presente famiglia , dob- biamo avvertire , che nella Fauna di Aspromonte pubblicata dal Prof. Costa , fra le Coccinelle di quella regione trovasi registrata la Coccinella tricincta Fab. come rinvenuta in Calabria Ultra presso Scrisà. Noi non vogliamo contrastare la possibile esistenza di tale specie propria delle indie , chè certo saria un fatto singolare per la Fauna Napolitana, non però strano. Ma poiché non abbiamo rin- venuto nel paterno gabinetto alcun simbolo di essa che avesse po- tuto ad un tempo servire a riconoscerla ed a restar di documento nella Collezione Entomologica del Regno di Napoli da noi ordinata a base di quest’opera; così abbiam preferito lasciarla come specie la cui vita fra noi è ancor problematica , riserbandoci di farne pa- rola quando saremo stati più fortunati in aver fra le mani qual- che individuo di tale specie proveniente senza equivoco dal no- stro regno, od almeno di quella che il Prof. Costa à data con tal nome. MENDE A CORREGGERE , ED AGGIUNTE. Pag, 2 verso 9 mascelle leggi : mandibole » » 12 mandibole leggi: mascelle 11 » 24 mancandogli leggi : mancando di » » 27 aggiungi in fine : ( Micraspidarii , Muls. ) 23 » 7 ed altrove , subemisphaericum leggi : subhemisphaericum » n 33 ( nota ) aggiungi : Secondo altri il nome Coccinella allude alla forma del loro corpo simile di molto a quella delle Cocciniglie. 48 » 24 dopo questo verso aggiungi: ■ - Costa , Faun. di Asprom. gen. Cocc- n. 12. 64 t> 24 marginem aggiungi: poslicum r) co 109 CATALOGO DE’ COCCINELLIDEI Nella nostra collezione entomologica del regno di napoli esistenti. Da servire di Indice sistematico alla presente monografia. Gen.ANisosTiCTA,Chev. p. 12 1 novemdecim-punctata,Lin. ivi Gen. Adonia, Muls. i4 fmutabilis, Scriba. i5 ] — var. 1 i-punctata , Sdir. iv — » var. 9-punctata , Scop. J— var. 7-notata , Fab. I—» var. impunctata, Zsch. Uivida , De Geer» 17 (M.-nigrum , Fab. ^bipunctata , Lin. 19 3/ — var. dispar , Schn. ■ — ■ var. 6-pustulata , Lin. iundecim-notata , Schn. 21 4y — • var. 9-punctata , Oliv. var. cardui, Brahm. Gen. Coccinella, Lin. 23 (undecim-punctata , Lin. ivi j — var. 9-punctata , Lin. septeni-pu ncta ta , Lin. 25 quatuordecim-pustulata,Lin.26 -variabili , Illig. 28 |— var.margine-punctata,Mars. — var. 6-punctata , Muli. var. 10-punctata, Lin. I— var. 12-punctata, Muli, var. io-pustulata , Lin. var. bimaculata , Payk. Gen. Harmonia, Muls. p. 33 ^ rosea , De Geer. ivi 1 f impastoiata , Lin. 2 duodecim-pustulata, Oliv. 35 Gen. Myrrha , Muls. 3y 1 octodecim-punctata, Lin. var. formosa, A. Cos. ivi Gen. Sospita , Muls. 4° 1 tigrina,L.var.20-guttata,L. ivi Gen. Calvia , Muls. 42 1 quatuordecim-guttata, Lin. ivi 2 bis-septem-guttata, Schall. fò Gen. Halyzia, Muls. 4^ 1 sedecim-guttata , Lin. ivi Gen. Vibidia , Muls. 4? (duodecim-guttata , Poda ivi \bix- sex- gattaia, Fab. Gen. Propylea , Muls. 49 quatuordecim-punctata,Lin.ivi ! {conglobata , Illig. Jvar. 12-pustulata , Fab. 5i Gen. Thea, Muls. 53 (vigintiduo-punctata, Lin. ivi Ii=— . var. 20-punctata , Fab. Gen. Micraspis , Ghev. 55 1 duodecim-punctata, Lin. ivi Gen. Chilocorus, Leach. 58 (bi-pustulatus , Lin. 59 Ii— var. olivetorum , Cost. 110 Gen. Exochomus , Redt. Si ^quadri-pustulatus , Lin. ivi var. meridionalis, Dej. ( haematideus , Ghev. 2 auritus , Scriba. 63 Gen. Hyperaspis, Ghev. 64 (marginella , Fab. 65 {Hoffinanseggii , llelw. 2 reppensis , Herb. 66 3 campestris , Herb. 67 Gen. Epilachna, Chev. 69 (argus , Fourc. 70 { 1 1 -maculata , Fab. f chrysomelina , Fab. 71 2-j— -var. hieroglyphica, Sultz. f— var. elaterii , Ros. Gen. Cynegetis , Ghev. 74 ["globosa, Schn. ivi 1— - var. baemorrhoìdalis, F. ! — . Var. 25-punctata , Ros. var. 22-punctata , Fab. 1— var. 10-punctata. [— var.iimpunctata, De Geer. Gen. Platynaspis, Redt. 78 (villosa , Fourc. 79 1(bis‘-bi-pustulata , Fab. Gen. Scymnus, Kugel. 81 ( pygmaeus , Fourc. 82 (Jlavilabris , 01. 2 marginalis , Ros. 83 3 Apelzii , Muls. 85 4 frontalis,F.v.imraaculatus.86 5 quadri-lunulatus, Illig. 88 gtfasciatus , Fourc. 89 var. aurantiacus, Pan. 7 arcuatus , Ros. 92 8 capitatus , Fab. 98 9 analis , Fab. 94 jJater, Kugel. 96 (oblongus , Dej. 11 cliscoideus, Schn. 97 dminimus , Payk. 9^ {ater , Dej. Gen. Rhizobius, Steph. 100 (litura , Fab. ivi { — varietates plurimae 2 discimacula , Ziegl. 102 Gen. Coccidula, Kugel. 104 (scutellata , Herb. *°5 (S-punctata , Fab. irufa , Herb. s°7 1 ìpectoralis , Fab. SPECIE PROPRIE DELLA SICILIA. Micraspis phalerata , Dahl. 57 | Scymnus Ahrensii , Kunst. 99 N. B. La seconda di queste due specie non la possediamo in collezione ni SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE L— VII. Tavola I. Figure A ad M Pezzi diversi dello scheletro tegumentario de’CoccinelIidei, in granditi , destinati a mostrare le principali parti di loro esterna or- ganizzazione. A. Capo di una Coccinella ( C. Il -notata) veduto di fronte, a gote b epistoma ; c labbro superiore. B. Capo di un Chilocorino (Exochomus 4- pustulatus ) veduto parimente di fronte ; a a clipeo formato dalla riunione delle gote con 1’ epi- stoma ; b labbro superiore. C. Mandibole di una Coccinella ( Cocc. 11 -notata). D. Mandibole di una Epilacna ( Epil. chrysomelina ). E. Palpo mascellare di una Coccinella ( Cocc. 11 -notata ). F- Antenna di una Coccinella ( cadevi ) , a clava triangolare compat- ta o solida. G. Antenna di una Alizia ( Halyzia ìG-gultata ) , a clava triangolare sciolta o quasi perfoliata. H. Antenna di un Chilocorino ( Exoch 4 -pustulatus), a clava fusiforme ! Primo anello ventrale di una Coccinella ( Cocc. 7 -panciata) , per vedervi le piastrine ventrali a a che àn quasi figura di V. &. Primo anello ventrale di una Sospita ( Sospita tigrina ) per veder* vi del pari le piastrine ventrali a a incomplete , archeggiate nel lato interno » scancellate nello esterno. L. Tarsi anteriori di un Coccinellino (Adonia mutabilis ) maschio» ve- duti dalla faccia inferiore per mostrarvi i due primi articoli rigon- fiati » forniti di piccoli dischi quasi ventose. M. Tarsi anteriori della medesima specie femmina , veduti nel modo stesso, per mostrarei due primi articoli non rigonfiati, forniti sem- plicemente di peli , senza ventose distinte. Fig. !• Varietà d e\Y Adonia mutabilis, con elitre nel fondo di color giallo- cedrino ( p. 16 ). 2. Varietà della Coccinella undecim-punctata, mancante del punto ome- rale , coi due anteriori del disco assai piccoli, e i due posteriori in vece grandi ed insieme uniti ( p. 24 osserv. ). 3. Varietà della Coccinella quatuordecim-pustulata con le macchie laterali legate da un margine dello stesso colore, che si continua pur nella base legandole all’ anteriore delle interne ( p. 27 osserv. ). 4. Varietà della Myrrha octodecim-gultata, da noi descritta col nome di formosa ( p. 38 ). 5. La Sospita tigrina, varietà a colore del fondo fulvo (p. 41 osserv.} 6. La Vibidia duodecim-guttata del nostro regno , distinta pel rilèvo trasversale nella parte posteriore declive dell’ elitre ( p. 48 osserv. ). 112 Tavola II. Fig. 1. L* Exochomus quadri-pustulatus „ var. meridionali , Dej. (p. 62 osserv). 2. L5 Exochomus auritus , maschio ( p. 63 ). 3 e 4. U Hyperaspis marginella .* fig. 3 il maschio , varietà a macchia ome- rale gialla ; fig. 4 Sa femmina ( p. 65 ). 5. V Hyperaspis reppensis , femmina ( p. 66 ). 6. L’ Hyperaspis campestri » femmina ( p. 67 ). Tavola III. Fig. 1. V Epilachna argus { p. 70). 2-5. L’ Epilachna chry somelina , con le sue varietà : 2. la var. a ; 3. la var. h che può considerarsi qual tipo della specie ; 4 la var. c p, C. hieroglyphìca di Sultzer; 5 la var. c 5, C. Elaterii di Rossi. Tavola IV. Fig. 1 e 2. La Platynaspìs villosa : 1 il maschio; 2 la femmina ( p. 79). 3 e 4. Lo Scymnus pygmaeus : 3 il maschio ; 4 la femmina ( p. 82). 5 e 6. Lo Scymnus marginali : 5 il tipo $ ; 6 una delle varietà , c pro- priamente quella descritta sotto la lettera b ( p. 83-85 ). Tavola V. Fi5. 1. Lo Scymnus Hpetzii ( p. 85 ). 2. Varietà dello Scymnus frontalis ad elitre nere senza macchie, e gli an- goli e margine anteriori del protorace giallo-aranciati ( p. 87 ). 3. Lo Scymnus quadri-lunulatus ( p. 88). 4-6. Lo Scymnus fasciatus, con alcune delle sue varietà : 4 il tipo £ ; 5 la varietà descritta sotto la lettera d ; 6 l’altra varietà descritta sotto la lettera / ( p. 89-91 ). Tavola VI. Fig. I e 2. Lo Scymnus arcuatus : I il tipo : 2 la varietà c ( p. 92-93 ). 3 e 4. Lo Scymnus capitatus : 3 il maschio ; 4 la femmina ( p. 93). 5. Lo Scymnus analis , varietà indicata nelle osservazioni ( p. 95 ). 6. Lo Scymnus discoideus, varietà indicata nelle osservazioni ( p. 98). Tavola VII. Fig. 1. Lo Scymnus ater ( p. 96). 2. Lo Scymnus minìmus ( p. 98 . 3 e 4. Il Rhizobius lilura : 3 il tipo ; 4 la varietà k ( p. 100-102). 5. li Rhizobius discimacula ( p. 102 ). 6. La Micraspis phalerata di Sicilia ( p. 57 ). N. 13. Tolte le figure di delle specie sono ingrandite; i tratti lineari late- rali uè indicano la naturale lunghezza degli oggetti reali. ! COLEOTTERI TRIMER1 Famiglia degli ENDOMICHIDEI —ENDOMYCHIDEA. (Gen. Endomychas , Helw. — Fungi colae , Latr. — En- domychidae , Leach . — Sulcicolles, Muls. ) Oltre al carattere de’ tarsi composti di tre soli articoli, de’ quali i due primi forniti di spazzola al di sotto , il terzo nudo, inserito in un solco dorsale del precedente , ed avente alla base un piccolo nodo ; distinguonsi gli Endomichidei per le antenne sviluppate abbastanza , non suscettive di ripiegarsi e nascondersi sotto del petto , inserite ciascuna in una smar- ginatura sul limite della fronte , composte di undici articoli, dei quali i tre ultimi costituenti una clava ; per li palpi ma- scellari il cui ultimo articolo è d’ ordinario conico, raramente di forma affine all’ àscia , ma più corto o della lunghezza del secondo ; pel protorace che superiormente à nella metà posteriore due solchi longitudinali , uno per lato , più o me- no profondi ; pe’ femori poco o punto compressi , più o meno clavati , non solcati , o con qualche leggiero solco sullo spi- golo inferiore» 11 corpo è ovale od oblongo , mediocremente convesso , gla- bro ed a superficie splendentissima , quasi fosse da vernice spalma- ta, nei più; in pochi brevemente pubescente. Spesso si presenta d’un rosso testaceo o fulvo, od anche d’uno scarlatto vivace , sul quale bellamente risaltano macchie nere in vario modo disposte ; altre volte à colori bruni uniformi , senza macchie di sorta. Il capo, incastrato nel protorace fino agli occhi, i quali vi stan- no di lato mediocremente sporgenti , inclina in tutti più o meno al disotto. Le antenne, inserite a scoperto anteriormente agli occhi, stanne ciascuna in una smarginatura deH’anterior parte della fronte; son grandi abbastanza , sì da non potersi occultare , essndo generai- Col. tar. 1. 1 COLEOTTERI TRI MERI 2 mente dirette in avanti , e lunghe tanto da oltrepassare sempre la base del protoraee ; constano di undici articoli , de’quali il primo più rigonfiato , i sette seguenti men grossi, i tre ultimi spessi e costi- tuenti una clava più o men grande ed allungata. Il labbro superiore è corneo-eoriaceo, trasversale, con gli angoli ri tonda ti , anterior- mente guernito di corti peli simili a cigli. Le mandibole, sporgenti poco o nulla al di fuori di esso, arcuate, cornee interamente od in parte , son terminate da punta unica o bifida , ovvero avente un piccolo dente al di sotto , e munite generalmente nel mezzo del margine interno d’ una membrana frangiata , e sovente ancora d’un tubercolo dietro di questa. Le mascelle , membranose in tutta la loro estensione o nella sola metà anteriore , offrono due lobi , de’ quali l’esterno più lungo, l’ interno gracile. I palpi mascellari àn quattro articoli, il primo corto, il secondo allungato ed inversa- mente conico, il terzo piccolo, l’ultimo di forma varia secondo i generi. Il labbro inferiore è d’ordinario corneo e ristretto poste- riormente. I suoi palpi son sempre corti e di tre soli articoli. Il protorace, d’ordinario più largo che lungo, di rado pres- soché quadrato , in avanti fortemente smarginato con gli angoli ben pronunziati , presenta un carattere che si fa a primo aspetto avvertire ne’ due solchi longitudinali, uno per lato nella sua me- tà posteriore ; dai quali il sig. Mulsant à imposto a quest’insetti il nome di Sulcicolli. Lo scutello à generalmente forma quasi semicircolare , o pros- sima alla triangolare. Le elitre insieme costituiscono un ovale or più largo or più angusto troncato all’ innanzi ; nella base son poco o pochissimo più larghe della posterior parte del protorace ; convesse mediocre- mente le due insieme, ovvero ciascuna isolatamente, ne’ lati ri- piegate inferiormente per abbracciare i due ultimi anelli toracici a f addome , e fiancheggiate esternamente da uno spigolo, che par- tendo dalle spalle si estende assottigliandosi al di là della metà della lunghezza , e limita la superior parte dalla laterale inferiore. Le ali esistono in tutte le specie. Il prosterno , mesosterno e metasterno variano di forma , ed offrono caratteri rilevanti per la distinzione de generi. ENDOMICHIDEI 3 I piedi generalmente lunghetti , incapaci di adattarsi ed oc- cultarsi al di sotto del petto , ànno femori per lo più ristretti al- la base e rigonfiati nella seconda metà a mò di clava , e le tibie gracili. Di queste le anteriori o le posteriori ne’ maschi or son ri- gonfiate all1 estremità , or armate di denti o spine , or notabilmente arcuate o smarginate : caratteri che non osservatisi nelle femmine delle medesime specie. I tarsi , essenzialmente tri-articolati , ànno i due primi articoli allungati, pressoché triangolari , e guerniti nel- la faccia inferiore di una spezie di spazzola formata da peli corti e assai stivati ; fra’ quali, ne1 maschi di certe specie, con forte in- grandimento osservasi una granulazione quasi formata da piccole ven- tose ; il terzo articolo, inserito alla base del dorso del secondo, è angusto , leggiermente arcuato, fornito alla origin sita di un nodo o rudimento di altro articolo poco mobile, e terminato dalle due un- ghiette costantemente semplici. II ventre d’ordinario non presenta che cinque articoli , dei quali il primo à la parte anteriore-mediana troncata , e senza al- cun rilievo nella sua superficie; i tre seguenti sono corti e fra loro quasi uguali ; 1’ ultimo è maggiore. Ni un detrimento, nè vantaggio ritrae l’agricoltore dagl’inset- ti di questa famiglia, vivendo essi in tutti gli stadi di lor vita quasi esclusivamente nello interno di diversi funghi, come i boleti, i licoperdi , o fra le lamine di agarici , ovvero sotto le cortecce degli alberi ne1 quali lo intristimento à già dato luogo alla produ- zione di crittogame, di cui vanno in cerca. Le larve, che nel maggior numero delle specie son di color bianchiccio a causa del loro vivere al bujo, ed in talune son tinte di colori diversi, ànno il corpo com- posto di tredici anelli, de1 quali il cefalico corneo , superiormente appiattito, con mandibole cornee alla estremità e multidentate , i rimanenti dodici essendo molli e pressoché simili fra loro, meno i tre toracici, che sono più brevi e forniti ciascuno d’ un pajo di piedi terminati da corta ungnietta. Le ninfe sono sovente armate di spine corte e quasi membranose , ed involte in una spezie di membrana , scissa la quale, dopo avervi passato alcuni giorni in tale stato di morte apparente, vien fuori l’insetto perfetto. Scarsa per se stessa di specie la famiglia degli Eudomichidei, 4 COLEOTTERI TRI MERI sì che non più d’ una decina ne conta in tutta Europa , vien da assai poche nella nostra Fauna rappresentata , non avendone che tre soltanto fin ora incontrate. Ciò non ostante per la distribuzio- ne geografica offrono un carattere ben distinto ; due essendo pro- prie degli alti monti e per lo più della regione de1 faggi (f En~ domjchus coccineus e la Mycetina cruciata ) , la terza ( Lycoper - dina bovistae ) vivendo piuttosto nelle pianure, o mezzane colli- ne. Malgrado però tale ristrettezza di numero, la Sicilia isolare non manca della sua specie esclusiva , qual’ è 1 ' Ancylopus melanoce- phalus. De’ lavori entomologici di scrittori patrii , 1’ unico nel quale troviamo fatta parola di specie di questa famiglia è la Fauna di Aspromonte e sue adiacenze del Prof. Costa. La ragione medesima dello scarso numero di specie che ab- braccia la famiglia in parola , non à permesso di stabilirvi più tribù. Si sono però molti generi in essa fondati , talché dietro gli accurati studi principalmente de’ signori Chevrolat , Germar e più ancora Mulsant , quasi ogni specie è divenuta il tipo di un diver- so genere. Una tavola accompagna questa monografia , nella quale ab- biamo insieme rappresentato le tre specie del nostro regno , e f al- tra propria della Sicilia. Napoli, novembre 1849. A. Cost&o Genere ENDOMICO; Endomychus (i) , Helw. Generis characteres essentiales. Corpus glabrum. Pro- sternimi elongatum , ad antepecioris partem posticam usque productum , coxas anticas sejungens. Mesosternum tran- sverse quadratura . Characteres naturales. Corpus ovulare , modice convexum , glabrum , nitidum. Antennae crassiusculae , articulo quarto secando parimi longiore ; clava elongata , articulis nono et decimo obtrian- gularibus latitudine longioribus , ultimo sub-ovoidale. Mandibulae corneae , arcuatae , apice bifidae ; maxillae membranaceae, bilobae, lobis interne fimbriatis. Palpi maxillares articulo ultimo apice cras- siore , sub-securiforme . Osservazioni. Il genere Endomico fu i! primo di questa famiglia ad essere istituito, per comprendervi le specie note , le quali erano state precedentemente confuse fra le Crisomele da molti , le Galleruche da altri , i Tenebrioni da altri, e taluna ancor da Linneo nel genere Silfa. Helwig fu quegli che si avvide del posto mal acconcio in cui esse giacevano » e le staccò formandone il genere di cui è parola , che venne poi pubblicato da Panzer nella Entomologia Germanica nel 1794. E a torto quindi che vien da taluni attribuito questo genere a Pay- kull (2) , e da altri a Weber (3). Egli vi comprendeva tutte le specie della pre- sente famiglia fino a lui conosciute . parecchie delle quali ne sono state poste- riormente smembrate per costituirne altri generi, rimanendovi quelle sole il cui corpo è liscio e non pubescente, il prosterno prolungato in dietro fino alla poste- rior parte dell’ antipetto , passando fra le anche anteriori che ne rimangono di- varicate ; ed il mesosterno quadrato , un poco più largo che lungo. Ristretto fra questi limiti il genere Endomico conta due sole specie in eu- ropa ; l’ una , che può considerarsi qual tipo , vivente in tutte quasi le sue re- gioni ; l’altra (E. thoracicus , Koll.) propria dell’ Ungheria. Noi possediamo la prima soltanto. (t) Dalla greca voce sv&npwxo? » occultus , occulto ; cosi detti questi insetti dal loro vi- vere entro i funghi » o ritirati e nascosti sotto le cortecce degli alberi. (2) Latreille , Hist. Nat. des. Ins. XII. p. 76 <— Olivier, Entomologie, VI. p. 1007 — Chevrolat , nel Diction. Univ. d’ Hist. Natur. di D’ Orbigny, — Agassiz , Nomencl» Zoolog. Coleopt. pag. 62. (3) Dejean, Catal. 3. ediz. p. 463, 6 COLEOTTERI T R I M È R I i. Endomico scarlatto; Endomvchus coccìneus . Tav. Vili, fig. i. E. ovularis , modice convexus , glaber, nitidus ; coccìneus , capite » pronoti parte media , sculetto , elytrorum maculis duabus magnis ma pone alteram , pe- ctoris lateribus , antennisque nigris ; pedibus nigris , geniculis tarsisque pallide ru- fis. — Long. 2 1/4-2 3/4: lat. lin. l-J/4-1-2/3. Corpo ovolare, mediocremente convesso, liscio, glabro, luci- do , assai finamente puntinato , più finamente sul protorace che sull’ elitre. Capo declive , nero , bruno-oscuro o bruno-rossastro , con le parti della bocca e talvolta ancora il labbro superiore rosso - pallidi. Antenne nere, con la estremità dell’ ultimo articolo testa- cea. Protorace trapezioidale , all’ innanzi fortemente smarginato, dì un terzo men largo che dietro , ad angoli diretti in avanti a gui- sa di orecchi ; nei lati dilatato quasi in linea retta d’ avanti in dietro ; posteriormente bisinuoso , ad angoli acuti e diretti in die- tro ; superiormente alquanto convesso nel mezzo , lateralmente quasi piano ed a margini rilevati, con due delicati solchi longitudinali uno da ciascun loto, i quali partendo dalla base si estendono per la metà della lunghezza, divenendo gradatamente superficiali, ed una depressione trasversale presso la base, estesa dall’uno all’ altro sol- co; di un bel rosso-scarlatto, con la parte convessa del disco ne- ra. Scutelio quasi semicircolare, poco più lungo che largo , ne- ro. Elitre insieme quasi ovali, alla base poco più larghe che il po- sterior margine del protorace , ciascuna rifondata nell’angolo api- cale ; mediocremente convesse, con callo omerale rilevato e limi- tato internamente da una depressione o fossetta allungata; del co- lore stesso che il protorace , con due macchie nere sopra ciascu- na , l’ una dietro dell’altra, sulla parte mediana della larghezza: l’anteriore irregolarmente rifondata , estesa in lunghezza dall’otta- vo al terzo dell’ elitra ; la posteriore quasi in triangolo mistilineo, troncata in avanti , diritta e parallela alla sutura dal lato interno, arcuata e quasi parallela al margine dal lato esterno, estesa in lun- ghezza de’ tre quinti a’ cinque sesti dell’elitra. Faccia inferiore del corpo dello stesso colore scarlatto alquanto più squallido , coi lati del petto neri o bruno-nerastri. Piedi neri , co’ ginocchi ed i tarsi rosso- pai lidi. ENBOMICHIDEI 7 Osservazioni. É questa specie di Endemico uno de’ più belli insetti europei, che pareggia quelli delle più meridionali regioni di america a causa del bel co- lore scarlatto vivace e splendente di cui è tinto il suo corpo , sul quale risalta assai bene il nero delle macchie dell’ elitre e del protorace» La sola variazione cui va soggetta riposa nella intensità del nero , precisamente del capo , della ba- se delle antenne , del disco del protorace e delle tibie. La onde non è difficile incontrare individui il cui capo è bruno-rossastro od anche rosso-bruno , il di- sco del protorace e lo scutello bruni , la base delle antenne e le tibie picee. Il petto per contrario tingesi talvolta di bruno o rosso-oscuro anche nella sua par- te mediana Chrysomela eoe cine a , Lin. Fauno Suec. p. 166, n. 532 — Syst. Nat. ed. io.a I. p. 592, n. 43. Chrysomela 4- maculata , De Geer, Mem. V, p, 3oi, n. io, tav. 9, fig. 1. Galleruca coccìnea , Fab. Ent. Syst. IL p. 20, n. 3i. Endomychus coccìneus , Panz. Ent. germ. p. iy5, n. 1. Oliv. Entom. VI. p. 1072, n„ 1. pi. 1, f. 1 , a-d. — — Costa , Fauna di Astromonte. — — Redtenb. Tentam. p. 14. — Muls. Col. de Fr. Suine, p. 12, n. 1. Abita questa specie le regioni piuttosto fredde ; la onde nei nostro regno s1 incontra negli alti monti delle Calabrie, come VA- spromonte , ove fra noi discoprivalo per la prima volta il Prof. Co- sta ; degli Abruzzi , come la Majella ; del Matese , ec. Vive en- tro i boleti ed altri funghi , ovvero se ne sta ricoverata sotto le cortecce degli alberi 9 soprattutto de’ faggi. 8 Genere MICETINA ; Mycetina (i), Muls. Generis characteres essentiales. Corpus gl ab rum. Pro- sterna m elongaium , ad antepectorìs partem postìcam us- cite productum , coxas anticas sejungens. Mesosternum subtriangulare . Characteres natcrales. Corpus sub-ovatum , tnodice convexum , g lab rum , nitidum . Antennae crassiusculae , articulo primo crasso , angustato , secando brevi sub-globoso , terbio quarto sesqui lon- giore ; clava elongata-obtriangulare , articulis latituditudine parum brcviu ribus , ultimo apice oblique truncato. Mandibedae apice £//?- dae ; maxillae bilobae , /o£o externo majore sub-lanceolato , inter- no breve gracile ad apicem subtus fimbriato . Palpi maxillares ar- ticulo tertio infialo , ultimo conico . Femora compresso-clavata. Osservazioni. Queslo genere fondato da Mulsant a spese del genere Z/co- perdìna di Latreiile, distinguesi principalmente dagli Endomichi per una diversa forma del mesosterno ; e dalle Licorpedine pel prosterno, che in queste non pro- lungasi fino alla posterior parte deH’antipetto tra le ànche anteriori, e per altri caratteri. Una sola specie si à di questo genere in europa. i. Micetina a croce nera ; Mycetina cruciata , Tav. Vili. fig. 2. var. BL ovalis , madie e convexa , glabra , nitida ; rufo-testacea, capite , elytris viltà suturale faseiaque media transversa crucem communem simul ejffcientibus , pectore , antennis pedibusque nigris.— Long. lin. 2-21/4 : lat. lin. 1 1/4-1 1/3. Variat , elytrorum fascia interne interrupta , maculam exlernam ovalem a sutura divisam in quovis elytro efficiente. Corpo ovale , poco convesso , glabro , lucido , puntinato in modo quasi impercettibile. Capo declive , nero o bruno-nerastro, con le parti della bocca rossastro-pallide. Antenne nere, con T e- stremità della clava rossastra. Protorace trasversale , il doppio quasi pnt largo che lungo , poco più ristretto avanti che dietro ; allo innanzi profondamente smarginato , con gli angoli ben pronun- (1) Da /xvhy)?-y)-05, furigli* , fungo. ENDOMICHIDEI 9 ziati ; ne’ lati dilatato notabilmente in linea curva fino alla metà della lunghezza , indi quasi parallelo fino alla base ; posterior- mente bisinuoso , con gli angoli acuti e diretti in dietro ; al di sopra mediocremente convesso, a margini laterali rilevati, con du e solchi longitudinali profondi, uno da ciascun lato, che dalla base si estendono per un terzo della lunghezza , gradatamente meno profondi , ed una forte impressione trasversale pressa la base, che va dall1 uno all1 altro solco ; rosso- testacee , colla parte basilare compresa fra i due solchi nera o bruno-nerastra. Scutello quasi se- micircolare, poco più lungo che largo, nero. Elitre insieme costituenti un bell1 ovale troncato in avanti, ciascuna con l’angolo apicale leggiermente rifondato ; alla base un poco più larghe del protorace, con gli angoli omerali quasi retti ; mediocremente convesse, col callo omerale limitato internamente da una fossetta obbliqua, e con un leggiero solco presso la sutura, il quale partendo dalla base dietro lo scutello, va a perdersi al quarto della lunghezza; rosso-testa- cee, con una croce comune nera, risultante da una fascia tra- sversale , alquanto ristretta dall1 esterno all1 interno di ciascuna elitra , ed una viltà longitudinale abbracciante la sutura delle due elitre, ristretta dietro la metà, e rigonfiata avanti l1 estremità che non tocca. Faccia inferiore del corpo di un rosso-testaceo men vivo, col petto medio e posteriore nero. Piedi neri, coi ginocchi ed i tarsi fulvi. Ne1 maschi le tibie anteriori sono rigonfiate alla estre- mità , e le posteriori smarginate presso l’inserzione de1 tarsi. Osservazioni. Meno elegante è questa specie della precedente per coloriti meno vivaci , ma di essa più rara. Soggetta egualmente alla diversa intensità del color nero, presenta di più una varietà singolare, in cui la fascia trasversale dell’ elitre s’interrompe presso la viltà suturale, rimanendone sopra ciascuna una macchia ovale per lo lungo, vicina al margine esterno, che però non toro. La viltà suturale è dilatata quasi triangolarmente alla base per men che un terzo della lunghezza , diviene quindi lineare fino a' due terzi , dietro i quali si dila- ta per formare una macchia quasi cordiforme, che non tocca l’estremità. Ed è appunto questa varietà che trovata si è nel nostro regno dal Prof. Costa , il quale vedendone la costanza de’ caratteri, e la mancanza di qualche individuo fra molti riferibile al tipo, la distinse qual nuova specie, che ripose nel genere Eu - morphus : siccome pur prima di lui per specie distinta considerata aveala Dahl , trovandola in Ungheria. Col. par. I. 2 IO COLEOTTERI TRI MERI Opatrum lithophilus, Gmel. Syst. Nat. I. p. i633,n.i2. Chrysomela cruciata , Sellali. Neue Ins. In Abhand. hall. Gesel. I. p. 273. _____ Fab. Mant. Ins. I. p. y5, n. no. Tenehrio cruciatus , Panz. Naturs. t. 24, p. 35, n. 49» tav. 1 , lìg. 5o. Galleruca cruciata , Fab. Ent. Syst. II. p. 20, n. 32. Endomychus cruciatus , Panz. Ent. germ. p. iy5, n.3. Lycopenlina cruciata , Schoen. Syn. II. p. 324, n. 3. _____ — — licci tenb. Tent. p. 1 3, n. 1. Mycetina cruciata , Muls. Col. de Fran.Suìcic.p. 1 5, n. 1 . Lycoperdìna binotata , Dahl, Verzeich. p. 80 ( varie tas elytrorum fascia inter rupia ). Eumorphus calabrus, Costa, Faun, di Asprora. Tav, III, f. 1 {idem). Trovata à il Prof. Costa la citata varietà di questa specie piuttosto rara in Calabria, nelle dipendenze deU’Asproraonte , sotto le cortecce de’faggi ; nè sappiamo finora che si trovi in altre parti del regno. ì 1 Genere LICOPERDINA; Lycopebdina (i), Latr. Generis characteres essentiales. Corpus glabrum. Pro- sternimi sub- tri (iugulare , ad antepectoris partem poslicam haud productum. Coxae antìcae approximatae . Meso- sternum postice bifdum. Tibiae anticae inenries. Characteres naturales. Corpus oblongum , parum convexum , glabrum , nitidum. Antennae crassae , articolo primo infialo , basi sensim angustato ; secando et tertio longitudine sub-aequalibus ; quarto secando disimele breviore; reliquis transversis sub-monilifor- mibus , tribus ultimis parum gradatim majoribus , clavam efficien- tibus. Mandihulae apice integrae ; maxillae bilobae , lobis mem- branosi , externo lato apice acuminato , interno breve gracile subtus fimbriato. Palpi maxillares articulo ultimo conico , vix se- cando longiore. Feraora clavata. Osservazioni. Latreille fondò il genere Lycoperdina per comprendervi alcu- ne specie che staccava dal genere Endomico, nel quale erano state da altri e da lui stesso precedentemente registrate. E ciò in seguito di uno più accurato esa- me, il quale avvertivalo non tutti gli Endomichi poter rimanere in un sol gene- re conservati. I caratteri onde è facile distinguere le Licoperdine riposano prin- cipalmente nel prosterno non prolungato fino alla posterior parte dell’ antipetto , in modo da non divaricare le anche di avanti , le quali restan perciò tra loro rav- vicinate ; nel mesosterno posteriormente bifido ; e nelle tibie anteriori , le quali mancano affatto di qualunque dente o sporgenza sulla loro cresta inferiore. L’ europa possiede una specie di questo genere , comune a quasi tutte le sue regioni. i . Licoperdina de’ lìcoperdi ; Lycoperdina bovistae . Tav. Vili. fig. 3 e ^ L. oblonga , parum convexa , glabra , nitida ; elytris longiiudinaliter con- (1) Da Lycoperdon , genere dii funghi , derivato da Xoxos lupus , lupo , c mpSri crepi- tus ventri s , ventosità , peto di lupo essendo il volgar nome de’ Lycoperdon . Coloro i quali voglion far derivare il nome di Lycoperdina direttamente da detti radicali non troverebbero ra- gione dell’applicazione di un tal nome agli insetti, i quali ne sono stati insigniti sol per abitare costantemente entro i Lycoperdon . COLEOTTERI TP. I MERI 12 vexis, lìnea suturali impressa ; brunneo nigra, ore , antennis, elytrorum apice. pe~ dibusque brunneo-rufescentibus. — Long. lin. 1 1/2-2: lat. lin. 3/4-1. Variai , corpore loto b runneo-ruj esc ente , vel tufo-testaceo. Corpo oblongo , poco convesso , glabro , lucido. Capo poco inclinalo, assai declive avanti l’inserzione delle antenne, distin- tamente punteggiato, con un solco longitudinale nel mezzo; liscio con peli sparsi ; nero-piceo , col labbro superiore e le parti della bocca rossastri. Protorace cordato-quadrato ; allo innanzi profon- damente e bisinuosamente smarginato , con gli angoli ben pronun- ziati ; ne’ lati dilatato in linea curva fino al terzo della lunghezza, indi ristretto in linea flessuosa fino alla base, formando così due curve: posteriormente troncato, leggiermente bisinuoso, con gli an- goli quasi retti ; superiormente convesso per lo lungo nel mezzo , con due solchi longitudinali , uno da ciascun lato , i quali dalla base, ove son più profondi, si prolungano al di là della metà di- venendo man mano superficiali ; bruno-nerastro , ordinariamen- te più pallido o quasi rossastro ne’ lati. Scutello quasi semicir- colare , bruno-nerastro. Elitre ovolari , alla base poco più lar- ghe della posterior parte del protorace , esternamente dilatate in linea curva fino al terzo della lunghezza , ristrette di poi in li- nea curva del pari fino all' estremità ; convesse ciascuna isolata- mente , con un solco longitudinale lungo la sutura ; bruno-nera- stre , d’ ordinario con la estremità od anche il margine esterno rosseggiante. Faccia inferiore del corpo bruno-nerastra. Piedi bru- no-rossastri. I femori rifonfiati all’estremità; le tibie posteriori sensibilmente arcuate nel maschio , quasi diritte nella femmina. Osservazioni. Il colorilo generale di questa specie varia nella intensità dal bruno-nerastro , al bruno-rossastro , rosso-testaceo, fino al testaceo chiaro , sul quale spiccano i soli occhi che rimangono costantemente neri. All’ infuori di ciò» niun’ altra variazione vi si osserva. Galleruca bovistae, Fab. Eut. Syst. II. p. 20, n. 34» Endomychus bovistae , Panz. Ent. Germ. p. 1 7 5, n. 4» — — — . Oliv. Eti lo in. VI. p. 1073, n. 3, pi. 1 , f. 4° Latr. Hist. nat. des Ins. XII. p. 78 (1). (1) Non intendiamo come Mulsant cili di quest’opera di Latreille «Endomyctws Lycoperdi XIIe p. 58.» FNDOMICHIDEI 13 Tenebrie* boristae, Marsh. Ent. Brit. p. £78, n. n. Lycoperdina immaculata , Latr. Gen. Crust. et Ins. III. Endomychus immaculatus, Muls. Lettr.ILp.352, n.2. Lycoperdina bovistae , Leach , in Edimb. Encycl. XV. p. 116. — Bedtcnb. Tent. p. i3,n. 3. ■— ■ Muls. Col. de Fr. Sulcic. p. 20, n. 1. Trovasi questa specie nelle adiacenze di Napoli ed altri luo- ghi del regno , non è però molto frequente. Noi l’abbiara raccolta sopra la collina de’ Camaldoli , ed il nostro collega G. A. Pasquale nelle pianure Cumane. Vive entro una specie di fungo, il Lyco- perdon bovista od altra specie affine ; donde à tratto il suo nome generico e specifico: di esso si nutrica pur nello stato di larva. Genere ANCILOPO ; Ancylopvs ( 1 ) , Chev. Generis characteres essenstaees. Corpus glabrum. Prosternum sub-triangu - lare, ad antepectoris partem posticam haud produclum. Coxae anticae approxi- maiae. Mesosternura angustimi , apice integrum. Tibiae anticae interne dente valido armatae. Characteres naturales. Corpus oblongum, supra planiusculum , glabrum, nitidum. Antennae sub-graciles , orticaio primo inflato, secundo brevi , tertio re - liquis longiore , quinque sequentibus obconicis , vix longitudine decrescentibus ; tribus ultimis clavam elongatam ejjìcientibus , quorum articulo tertio crasso lati- tudine longiore , apice truncato-rotundato. Palpi maxillares articulo ultimo sub- cylindraceo , apice oblique truncato (2). Pedes longiusculi, sub-graciles, femoribus ad apicem modice incrassatis. Osservazioni. Olivier rinveniva nel Museo di Storia Naturale di Parigi, sen- za indicazione di provenienza, un coleottero , che , ravvisandovi l’affinità con gli Endotnichi, descriveva nella sua classica opera sui Coleotteri col nome di Endo- mychus melarne ephalus. E benché sui colori poggiasse egli principalmente le spe- cifiche differenze , pure non isfuggivagli uno de’caratteri più interessanti , la lun- (t) Da ayioAoS curvo , adunco , e s piede. (2) La mancanza di più individui non ci à permesso di disfarne qualcuno per ben as- servire l’intero apparecchio boccale ; ond’è che non abbiam potuto fare alcun cenno delle man- dibole e mascelle. 14 COLEOTTERI TRIMERI ghezza del terzo articolo delle antenne. Chevrolat scorgendovi altre note per le quali con gli Endomichi restar non poteva confuso, ne costituiva un nuovo genere col nome di Agcylopus , che veniva pubblicato da Dejean nella seconda edizio- ne del Catalogo de’ Coleotteri della sua collezione (1834) , senza esserglisi però assegnati i caratteri. Più tardi (1841) il Duponchel riportò un tal nome nel Di- zionario Universale di Storia Naturale di D’Orbigny , senza punto riempir la lacuna : nè sappiamo da chi fossero stati i caratteri distintivi di un tal genere prima di ora fermati. Noi pertanto in luogo di Agcylopus scritto abbiamo Ancy - lopus, siccome già proposto avea il Duponchel nel luogo citato. Ed invero, ogni qual volta s’ incontrano radicali greci ne’quali il y essendo innanzi * 0 x mutasi nella pronunzia in n , a noi pare doversi con questa lettera scrivere l’equivalen- te latino, siccome nel maggior numero di simili casi troviamo dagli autori già fatto. E valga fra i molti di esempio Geoffroy , il quale traendo dalla stessa voce «yAuXos il nome per un genere di Molluschi , traducevalo in Ancylus. L’ unica specie conosciuta finora di tal genere è quella stessa descritta dal- 1’ Olivier , propria della Sicilia. Ancilopo a capo nero ; Ancylopus melanocephalus. Tav. Vili. fig. 5. A. rufus , capite , pronoti punctis duobus, saltello , elytrorum sutura apicem non attingente , puncto humerali maculisque duabus oblongis marginalibus nigris ; antennis apice sub-rufescentibus-, pedibus nigris , coxis, trochanteribus, femorum ba- si , tibiarum apice tarsisque rujo-testaceis. — - Long. lin. 2 1/3: lat. lin. 1 1/4. Corpo oblongo , pochissimo convesso o quasi appianato superiormente, an- gusto , glabro , lucido. Capo fortemente punteggiato , con un solco longitudina- le mediano appena distinto, più pronunziato al suo termine anteriore fra la base delle antenne, e posteriormente convertito in superficiale fossetta j di un nero uni- forme. Palpi rossigni, con la estremità del terzo e la base del quarto articolo dei mascellari più oscura. Antenne nero-picee , con 1’ ultimo articolo della clava, e men distintamente il penultimo, tendenti al rosso-testaceo. Protorace di un ter- zo più largo che lungo; allo innanzi mediocremente smarginato , a contorno di- stintamente bisinuoso , con gli angoli men prolungati che nelle specie prece- denti ; ne' lati dilatato in linea curva fino al terzo anteriore , indi ristretto in linea del pari curva dapprima, quasi diritta di poi fino alla base ; posteriormen- te troncato quasi in linea dritta , con gli angoli pressoché retti ; superiormente assai poco convesso , piano e declive ne’ lati , i cui margini son rilevati , fina- mente punteggiato, con due solchi longitudinali , uno per ciascun lato , che par- tendo dalla base si portano un poco flessuosi fino a poco più della metà della lun- ghezza , indi divenendo superficiali s’ inarcano dal lato interno ricongiungendosi ad angolo assai ottuso diretto in dietro, e con un’altro solco , trasversale , nella base parallelamente al suo margine ; rosso-fulvo , con due macchie puntiformi nere, una da ciascun lato del disco, poco innanzi la metà della lunghezza. Scu- tello pressoché semicircolare , il doppio quasi più largo che lungo , nero. Elitre END0MICH1DEI allungale, nella base poco più larghe del protorace, ad angolo omerale rifondato, leggiermente dilatate in linea curva per lo primo quinto della lunghezza , indi quasi parallele per altri due quinti , gradatamente ristrette in linea curva di là fino all’ estremità , con 1’ angolo apicale di ciascuna rifondato ; assai poco con- vesse , finamente punteggiate ; del colore stesso del protorace , con la sutura che si arresta poco prima dell’ estremità , uRa piccola macchia sul callo ome- rale , e due altre macchie grandi poste nella metà esterna della larghezza , la- sciando Io spigolo marginale, estese in lunghezza la prima da’ due a’ quattro set- timi , la seconda da’ due terzi a’ nove decimi , nere. Parte inferiore del corpo fulvo-rossigna , co’ lati del petto medio neri. Piedi neri , con le anche, i trocan- teri , la base de’ femori , 1’ estremità delle tibie ed i tarsi fulvo-rossigni : tibie anteriori armale nel mezzo del loro lato interno di una valida e corta spina a- cuta rivolta con 1’ apice verso 1’ estremità loro formando una spezie di uncino. Osservazioni. Olivier nel descrivere tale specie non parla nè della sutura dell’ elitre nera, nè de’due punti del prolorace dello stesso colore; la prima però rilevasi evidentemente dalla figura che egli ne esibisce , ed i secondi potrebbero esser soggetti a scancellarsi. Non possiamo però spiegar egualmente l’assoluto si- lenzio della spina delle tibie anteriori, che neppur osservasi nella effigie. Sarebbe mai questo un carattere proprio del maschio f Noi non possiamo giudicarne, non possedendo alcuna femmina. Endomychus melanocephalus , Oliv. Entom. VI. p. 1073, n. 3,pl.l, f. 3. Endomychus p ictus , Dejean. Endomychus solani , Helfer. Agcylopus melanocephalus , Chev. in Dcj. Calai. 3. ediz. p. 463. Noi abbiamo questa specie dalle adiacenze di Siracusa ; ed ignoriamo in quali altre parti dell’ isola viva. Ignote ci sono del pari le sue metamorfosi , le sostanze delle quali ne’ diversi stadi di sua vita si nutrica , i suoi costumi , la sua precisa abitazione. Sarebbe quindi interessante che qualche Entomologo di quell’ isola , come il Padre Ignazio Libassi della Compagnia di Gesù, professore di Storia Naturale nel Collegio di Palermo, che con zelo e successo coltiva que- ste scienze , si occupasse di tali ricerche , le quali non possono farsi se non da co- loro che abitano nel luogo in cui vive l’insetto. CATALOGO DEGLI ENDOMICHIDEI Nella nostra Collezione entomologica del Regno di Napoli esistenti, da servire di Indice sistematico alla presente monografia. Gen. Endomychus, Helw. p. 5. 5. Gen. Mycetina, Mais. 8 6 i cruciata , Sellali, var. calabra. Geer. Costa. Gen. Lycqperdina , Latr. 1 1 ivi IVI Specie propria della Sicilia Gen. Ancylopus, Latr. i3 Gnelanocephalus , Oliv. i4 i ìpictus , Dej. {solani , Helf. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA Vili. Fig. 1. L’ Endomychus coccineus. 2. La varietà della Mycetina cruciata , della quale si è fatta parola. 3 e 4. La Lycoperdina bovistae: 3 il tipo; 4 la varietà interamente fulvo-testacea. 5. L’ Ancylopus melanocephalus della Sicilia. N. B. Le immagini sono tutte ingrandite ; i tratti lineari laterali indicano la lunghezza degli oggetti in natura. 1 ALCUNE ADDIZIONI E CORREZIONI. u\\\w Scababeidei. Pag. 2 verso 28 pugili leggi pugil — 3 — 12 Sysiphus — Sisyphus Pag. 16 Aggiungi al Copris paniscus: — varietas rufipemis . Questa varietà merita esser menzionata per la singolarità del carattere che la distingue. In essa 1’ elitre sono in- teramente di color rosso marrone splendentissimo; colore non dipendente da mancanza di formazione, come suole in molte specie avvenire , bensì da normale colorazione. Pel grado di sviluppo del corno essa riferiscesi alla varietà hispana. Trovata nella Terra d’ Otranto dal sig. Giuseppe Costa. Pag. 20 verso 27 irrotato leggi irrorato Onlitis — Onitis — 21 — > 21 anteriore — posteriore 25 anteriore — antero-inferiore Aggiungi innoltre al termine della descrizione dell’ Onitis irroratus : Abbiamo di quest’ Onite un individuo che non sapremmo se dirlo anomalo , oppur no. Esso differisce principalmen- te dal tipo per la spina de’ femori anteriori , la quale sta sul margine antero-superiore , poco oltre la metà del- la sua lunghezza , ed è leggermente incurvata in fuori ; e sul margine antero-inferiore in luogo della spina che si osserva nel tipo vi ha un piccolissimo dente ; le àn- che medie innoltre non si prolungano affatto in dente. Col. par. 1. 2 Mentre dunque per due caratteri vi è mancanza di svi- luppo , che ben si accorda con la picciolezza dell’ indi- viduo , non più lungo di linee sette , ci ha dall’ altra sviluppo di una spina là dove esser non vi dovrebbe. Noi lo abbiam perciò distinto col nome di inversus (1). Raccolto dal signor Carlo Beck sopra Monte Casino , insieme ad individui normali e tipici. Agestidei. Pag. 3. Aggiungi al Pentodon punctatus : Frequente nelle adiacenze di Baselice , ove ò conosciuto col volgar nome di ’nfìgnone , per 1’ abitudine di fingersi morto lorchè vede il nemico. Paciiipidei. Pag. 8. Alla citazione dii. Pctagna aggiungi: Tav. I, f. 1. Trogidei. Pag. 5 verso 18. dopo punti elevati aggiungi : ovvero questi esistenti soltanto negl’intervalli più prossimi al mar- gine esterno. Pag. 9 e 10 verso 17. alla voce Geobio e Geobius sostituisci Ibalo ed Hybalus. Geotrupidei. Al Geotrupes stercorarius aggiungi: — varietas quartanarius , n. Elitre con 18 strie profonde , simili a solchi , di cui le in- terne indistintamente punteggiate: intervalli 3°, 7°, 11°, 14° più o meno fortemente e confusamente punteg- giato-rugosi. In quanto a colori, ve ne ha con l’ elitre nerastre , violetto-oscure , e rossastre : quest’ ultimo co- lore però è meno dominante. Frequente nelle adiacenze di Baselice. Cetoniidei. Pag. 25 verso 12. vervosità lungitudinali leggi nervosità longitudinali =- 22. puuleggiato leggi punteggiato (1) Osservazioni sopra talune specie di Coleotteri. — Rendiconto dell’Accademia Ponta— niana , anno I , p. 155. Trichiidei. Pag. 10. Al Trichius zonatus aggiungi : 3 La seconda e terza fascia nera dell’ elitre non solo riuni- sconsi per la loro estremità interna , ma talvolta ancora nel mezzo, in modo da rimaner tra loro soli due punti gialli , 1’ esterno maggiore, l’interno piccolissimo, c? • 9 • Lccanidei. Alle citazioni del Lacan us barbarossa aggiungi in primo posto: Scarabei Lucani del geno feminino. Imperato Ilist. Nat. p. 789. Mordellidei. Pag. 2 verso 23. Tav. XIX a XXII leggi XIX a XXIV. Pag. 15. Alla descrizione della Mordella brevicauda aggiungi : Femori anteriori piceo-testacei ; talvolta ancora le tibie anteriori picee. Pag. 22 verso 27. in luogo di fig. 5 leggi Gg. 6. Pag. 23. Alla descrizione dell’ Anaspis melanostoma aggiungi : Palpi giallo-rossicci con 1’ ultimo articolo nerastro. Scu- tello proporzionalmente assai più grande che nell’J.pw- licaria — alla citazione in luogo di Gg. G leggi Gg. 5. Pag. 29 verso lo. Gg. 3 leggi Gg. 2. Salpingidei. Pag. 12 verso 3. Spinoloe leggi Spiriolae CocciNELLiDEi.Pn#. 32. Alle varietà più distinte della Coccinella variabilis aggiungi : 4. Protorace nero, coi margini laterali, ed un delicato proGIo anteriore bianco-giallicci : elitre interamente di color giallo-testaceo più o meno carico, o pallide. Lun- ghezza Iin. 1 1^2-2. Coccinella flava, Marsh. Ent. britt. p. 1G0, n. 27. Coccinella variabilis var.N. Muls. Col. de Fr. Secur.p. 106. Nelle adiacenze di Napoli alquanto rara. Raccolta ancora presso Baselice , nel mese di giugno , non rara. Osservazioni. In questa varietà più facilmente che nelle altre la linea elevata dell’ elitre va soggetta a mancare. Pag. 59 verso 11. margine aggiungi posteriore Pag. 67 verso 11. xanthocephalus leggi zanthocephalus Pag. 82 verso 33. Cholocorus leggi Chilocorus Pag. 98. Aggiungi allo Scymnus discoideus : Il tipo (li questa specie , con 1’ elitre largamente marginate di nero in tutta la periferia , trovasi nel regno » siccome nel luogo citato prognosticammo. L’ abbiamo raccolto non raro nelle adiacenze di Baselice nel mese di giugno. Gl* Individui giungono a tre quarti di linea in lunghezza» Di essi si darà la effigie ne’ suppliraenti. Dalla Terra d’ Otranto innoltre abbiamo ricevuta dal signor Giuseppe Costa la varietà avente T elitre rosso-fulve » coi solo margine suturale nero, ristretto gradatamente verso 1’ apice. Essa corrisponde per questo alla var. B di Mul- sant o Cocc. pini di Marsham. Il capo e protorace però sono interamente rosso-fulvi» DELLE MATERIE CONTENUTE IN QUESTA PARTE DE’ COLEOTTERI. Frontespizio . Prefazione . Opere e Memorie di Coleotteri Pentameri, pag. autori patrii , ec. Coleotteri Eteromeri Coleotteri Trimeri , Alcune Addizioni e Correzioni Famigl Famigl Famigl Famigl Famigl Famigl Famigl Famigl Famigl Famigl Famigl Famigl Famigl a degli Scarabeidei a degli Ageslidei a de’ Pachipidei a de’ Trogidei . a de’Geotrupidei a de’ Cetoniidei a de’Trichiidei a de’Lucanidei de’Mordellidei a degli Edemeridei a de’Salpingidei a de’ Coccinellidei. a degli Endomicbidei. Ili » vin IX - XII 1 » 44 1 - A 1 - 8 1 » 10 1 - 14 1 - 32 1 » 16 1 - 12 1 - 32 ! » 36 1 - 12 1-112 1 - 16 1 - 4 La Spiegazione delle Tavole si trova al termine delle rispettive famiglie, cioè: Tav. I-YII. Coccinellidei pag. 111. — - Tav. Vili. Endomicbidei pag. 16. — Tav. IX-XI. Edeme- ridei pag. 35. — Tav. XII. Salpingidei pag. 12. — Tav. XIII. Cetoniidei pag. 28.— Tav. XIV-XV. Scarabeidei pag. 44.— Tav. XYI.Geotrupidei pag.l 3. —Tav. XVIII. Trogidei pag. 10» La Spiegazione delle Tavole XYII e XIX-XXIV. segue qui appresso» o SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE XVII e XIX-XXIV. Tav. XVII. Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5 Fig. G, Tav. XIX. Fig. 1. Fig. 2, Fig. 3, Tav. XX. Fig. 4 Fig. 5 Fig. 1. Fig. 2, Fig. 3 Tav. XXI. Fig. 1 Tav. XXII. Fig. 1 Tav. XXIII. Fig. 1 Tav. XXIV. Fig. 1 Tutte le sudette ghezze naturali. Il Calicncmis Latreillii di grandezza naturale. 1 A. Uno de’ piedi anteriori ingrandito. 1 B. Uno de’ piedi posteriori similmente ingrandito. Il PacJujpus Candidae di grandezza naturale. 2 A. Uno de’ piedi anteriori ingrandito. 2 B. Uno de’ pie- di posteriori similmente ingrandito. . Il Pachypus cacsus di grandezza naturale. Il Pentodon pimelioides di grandezza naturale. Il Lucanus barbarossa , maschio, di grandezza na- turale. 5 A. Un’ antenna del medesimo nello svi- luppo normale , ingrandita. 5 B. Altra antenna nel- la quale il primo articolo del pettine è appena pro- lungato. 5 C e D. Due mandibole in diverso sviluppo. . Lucanus barbarossa, femmina, a semplici contorni. Myodites subdipterus maschio; A un’ antenna ; B e- stremità di un tarso con le unghiette. . Il Myodites subdipterus femmina ; A antenna. , L’ Emenadia flabellata maschio ; A un’ antenna del medesimo; B un’antenna della femmina. . L’ Emenadia bipundata maschio ; A antenna. . L 'Emenadia bipundata femmina ; A antenna. La Tomoxia bucephala; A antenna, B palpo mascellare. La Mordella coronala ; A antenna;/? estremità di un tarso con le unghiette. . La Mordella interrupta. — fig. 4. La Mordella fa- sciata. — fig. 5. La Mordella perspicillata. . La La Mordella basalis.-~ fig. 2. La Mordella acu- leaia. — fig. 3. La Mordella brevicauda. — fig. 4. La Mordellistena strida. — Fig. 5. La MordeUistena pur- purascens. — fig. 6. La Mordellistena picipes. La Mordella minima. — fig. 2. La Natirrica meri- dionalis fig. 3. L 'Anaspis frontatis. — fig. 4. Ana - spis labiata. — fig. 5. Anaspis melanostoma. — fig. 6. Anaspis pulicaria. , Anaspis humeralis tipo. — fig. 2. A. humeralis var. quadrimaculata. — fig. 3. A. humeralis var. cruciata . — fig. 4. A. humeralis var. discicollis. — fig. 5. A . maculata tipo. — fig. 6. A. maculata, var. exoleta. Anaspis vulcanica. — fig. 2. Plesianaspis thoracica , var. fulvipes. — fig. 3. Ples. thoracica tipo. — fig. 4. Ples. flava tipo $ . — fig. 5. Ples. flava var. analis fig. 6. L’ addome dallo stesso veduto da sotto, figure sono ingrandite ; le linee a ne indicano le lun- Segue i’ indice Alfabetico de’ generi e delle specie. INDICE ALFABETICO DE5 GENERI E DELLE SPECIE DI COLEOTTERI COMPRESI IN QUESTA PARTE PRIMA. — gì ABBREVIAZIONI Agest. Agestidei Mord. Mordellidei Cet. Ce toniidei Pach. Pachipidei Cocc. Coccinellidei Salp. Salpingidei Edem. Edemeridei Scar. Scarabeidei End. Endomichidei Trich. Trichiidei Geot. Geotrupidei Trog. Trogidei. Lue. Lucanidei Add. Addizioni. Adonia , Muls. Cocc. 14 bipu ncta ta , Lin. — 19 livida, De Geer. — 17 mutabilis , Schn. — 15 undecimnotata.Schr i. — 21 Aegialia cornifrons , Dej. Trog. 10 Aethiessa , Burm. Cet. 18 squamosa , Lef. — ivi Agcylopus , v. Ancylopus. Aleurostictus nobilis , Kir. Trich. 14 Anaspis, Geoff. Mord. 20 bipunctala , Bon. — 2G frontalis, Gm. — 21 humeralis , Fab. —• 24 labiata , A. Cost. — 22 maculata , Fourc. — 26 melanopa, Fors. ivi melanostoma,A.Cost. — 23 nigricollis, Mars, — 25 pulicaria, Fr. Mord. 22 quadrimaculata , Dej. — 25 vulcanica, A. Cost. — 27 thoracica , Latr. — 29 Ancylopus , Chev. End. 13 melanocephalus, 01. — 14 Anisosticta , Chev. Cocc. 12 novemdecimpuncta- ta, Lin. — ivi Anoncodes , Dej. Edem. 10 meridionalis, A.C. — ivi Anthribus bipunctatus , 01. Cocc. 106 Asclera, Dej. Edem. 13 coerulea , Lin. ~ ivi Ateuchus flagellatus , Fab. Scar. 11 laticollis, Lin. — 8 pius ,111. —5 sacer, Lin. ivi semipunctatus , Fab. — 1 4 INDICE ALFABETICO variolosus , Oliv. Scar. 7 Ciiilocorus, Leach. Cocc. 58 Rubas , Meg. — 18 hipustulatus , Lin. — 59 bison, Lin. — ivi haematodeus , Chev. — 63 Cadmia eCacidula,v . Coccidula meridionalis , Dej. — ivi Calicnemis , De Cast. Pach. 3 quadriverrucatiis , Step. — 62 Latreillii , De Cast. — ivi Chrysomela coccinea, Lin. End. 7 Calata , Muls. Cocc. 42 cruciata , Sch. — 10 bisseptemgu ttata.Sch. • — 43 pectoralis , Fab. Cocc. 107 q ua t uor d ec i m g u 1 1 a t a,L. — 42 quadrimaculata , Deg. End. 7 Cantharis coerulea , Lin. Edem. 14 saltellata , Ilerb. Cocc. 106 melanura , Lin. — 9 bipustulata , Thunb. _ 67 nigripes , Fab. — ivi Coccidula , Kug. — 104 nobilis , Scop. — 26 pectoralis , Gyll. — 107 Ceratqpiiyus , Fisch. Geotr. 3 rufa, Herb. ivi typhaeus , Lin. — ivi scutellata , Herb. — 105 Cetonia , II!. Cet. 5 Coccinella , Lin. Cocc. 23 affinis, And. — 9 affinis , Oliv. _ 16 albo-punctata,DeG. — 23 analis , Fab. - 95 atomaria , Dahl. — 20 annidala , Lin. — 20 aurata , Lin. — 12 apicalis , Duf. — 67 crinita , Charp. — 30 argus, Geof. — 71 fasciata , Oliv. Trich. 10 arcuata, Ros. — 93 fasluosa , Fab. Cet. 7 atra , 111. - 96 floralis, Muls. — 20 aurantiaca , Panz. - 91 hemiptera , Oliv. Trich. 7 aul ita , Scrib. — 63 hirta , Fab. Cet. 26 aurora , Panz. — 102 hirtella , Lib. — 2 ta austriaca , Schr. — 31 hungarica , Herb.' — 17 biguttata , Fab. — 32 incerta , A. Cos. — 10 bimaculata , Pont. — 31 metallica , Fab. — 7 bimaculosa , Herb. — 32 mor io , Fab. — 14 bipunctata , Lin. — 20 nobilis , Fab. Trich. 13 bipustulata . Dum. — 80 octopunctata , Fab. Cet. 16 bipustulata , Herb. — 31 quadripunctata , Fab. — 15 bipustulata , Lin. - 60 quercus , Bon. — io bisbipustulata , 111. — 80 speciosissima, Scop. — 6 bisbipustulata , Mars. — 87 squamosa , Lef. — 18 bisbipustulata , Panz. — 89 stictica , Lin. — 22 bisbiverrucata , Panz. — 80 tenebrioni , Gor. P. — 20 bisdecempunctata, Dum. — 54 variabili , Oliv. Trich. 15 bisseptemguttata , Sch. — 43 vir idis , Fab. Cet. 16 bissexguttata , Fab. — 48 INDIGI3 ALFABETICO 5 bissexpuslulata , 01. Cocc. 52 gibbosa , Dum. Cocc. 77 campestri , Herb. — 68 globosa , Schn. — 76 capitata , Fab. — 94 guttato-punctata , Lin. — ■ 31 cardili , Br. — 22 haemorrhoidalis , Fab. — 77 cassidioides , Don. — 62 bastata , Oliv. — 20 chrysomelina , Fab. — 73 hemisphaerica , Schr. — 77 collaris , Payk. — • 25 hieroglyphica , Sull. — 73 colon, Herb. — 77 MolTmunseggi , Helw. — : 66 confusa , Men. — ■ ivi humeralis , Panz. — 87 conglobata , Fourc. — 35 humeralis , Schal. — 30 conglobata , Lin. — « 51 humeralis , Thown. — 63 conglomerata , Fab. — ivi humerala , Vili. — 30 dece mmac alala , Scop. — ■ 31 immaculata , Gmel. 17 decempunctata , Herb. — . 30 immaculata , Ross. — 76 decempusiulala , Lin. 31 impunctata , De G. . — ivi didyma , Miill. — ivi impunclata , Zsch. — 17e30 discoidea , Fab. — 98 impustulata , ili. L. — 35 dispar , Payk. — 32 interrupta , Fourc. — 85 dispar , Schn. — 20 laela , Fab. — ■ 16 divaricata , 01 iv. — - 26 lateralis , Panz. — 68 duodecimgemmaia, Her. — 44 leucocephala , Gmel. — 28 duodecimguttala, Poda — 48 limbata , Gmel. — 31 duodccirapunctala, Lin. — • 56 lilura , 111. 102 duodecimpunctata, Muli. — 30 livida , De G. 18 duodecimpustulata, Fab. _ 52 livida , Herb. — 76 duodecimpustulata, 01. — 35 lunigera , Brahm. — 32 elaterii , Ross. __ 73 lunularis , Mars. — ivi fasciata , Four. — 91 lunulata , Zscli. — . 62 fasciala , Muli. — . 60 marginali , Ross. 85 flava , Mars. Add. 4 marginala , Fourc. — . 44 flavilabris , 01 iv. Cocc. 83 marginata , Thunb. — 31 flavilabris , Payk. — . 88 marginella , Fab. 66 flavipes , 111. — 83 marginepunctata, Mars, — 30 formosa , A. Cos. — 38 meridionalis , Parr. — 77 frontalis , Fab. — 87 minima , Ros. — 96 99 frontalis , Panz. — 85 minutissima , Schr. — 91 frontalis , Ross. — 86 m-nigrum , Fab. — 18 frontalis , Schn. 68 morio , Fab. 85 frontalis , Thunb. « 60 mutabiiis , Schn. — 16 fulvi frons , Mars. — = 94 nigra, Zsch. — 67 gemella , Herb. — 35 nigrofasciata , Ross. — 25 6 INDICE ALFABETICO novcmdecimpunctata,L. Cocc. 13 quindecimgutlata , Fab. Cocc. 44 novempunctala , Lin. —■? 25 quinquemaculata , Fab. — 17 novempunctata , Oliv . — 22 reppensis , Herb. 67 novempunctata , Scop. — 16 rosea , De G. — 35 obliterata , Schn. — 30 ruficollis , Oliv. — 95 oblongopustulata, Muli. — 87 rufìpes, Fab. — 85 obsoleta , Schn. =-=» 18 saltellata, 111. — 106 obversepunctala , Schr. — 16 sedecimguttata, Lin. — 46 octodecimguttata , Lin. — 37 sedecimmaculata , Fab. — 35 octodecimpunctata, Fab. — 77 sedecimpunctata , Lin. — 56 octodecimpunctata , Fues. «— 56 sedecimpunctata , Scop. — 35 octopunctata , Laich. — 30 sedecimpunctata , Shaw. — 46 olivetorum , Cost. 50 septcmmaculata , Tig. — 26 ornata , Herb. — 39 septemnotata , Fab. — 16 pallida , Thunb. «— 18 septempunctata, L. 25 palustris , Dahl. — 77 sexnotata , Thun. — 18 pantherina , De G. — 31 sexpmctata , Fab. __ 17 pantherina , Lin. — 21 sexpmctata , Muli. — 30 parvula , Fab. — 83 similis , Schr. — 16 panala ,111. — n specularis , Bon. — 63 pectoralis , 111. — 107 stigma , Oliv. — » 67 pubescens , Oliv. — 80 subpunctala , Schr. — 30 pubescens , Panz. — 91 suturata , Goet. — 56 punctum , Br. — 77 tessellata , De G. 51 pusilla , Muli. — 98 tessulata , Scop. =— ivi pygmaea , Fourc. — 83 testudinaris , Four. — 63 quadrigultata , Br. =— 80 tetragona , Laich. — 51 quadrilunulata ,111. — 88 Thunbergii , Gm. — 32 quadrimaculata , Fab. —= 25 tigrina, Lin. — » 40 quadrimaculala , Ross. — 80 tredecimmaculata , Fab. — 30 quadrimaculata , Scop. — 21 tredecimnotata , Thun. —* ivi quadrinotata , Fab. _ 77 tredecimpunctata , Four. — 16 quadripunclata , Lin. — 30 tricincta , Fab. Cost. — 108 quadripustulala , Lin. — 62 Iripunctata , Lin. — 25 quadripustulata , Scop. — 21 undecimmaculata , Fab. — 71 quadriverrucata , Fab. — 62 undecimmaculata , Pod. — 28 quatuordecimguttata.Lin. — 43 undecimmaculata, Schn. — 22 quàtuordecimmaculata, F. — 51 undecimnotata, Schn. — ivi quatuordecimpunctata, L. — ivi undecimpunctata , Br. — 71 quatuordecimpunctata, M. _ 30 undecimpunctata, Fonr. — 30 quatuordecirapustulata,L.26 undecimpunctata , Gm. — 56 INDICE ALFABETICO 7 undecimpuncta ta,L.Cocc. 23 bovistae , Panz. End. 12 t mdecim punctata, Schr. — 16 coccineus, Lin. — 6 unifasciata , Fab. — 20 cruciatus, Panz. — 10 unifasciata , Scr. — 32 immaculatus , Muls. — 13 varia , Schr. — 62 mclanocephalus , Oliv. — 15 variabili, 111. — 28 pictus , Dej. — ivi vidua , Oliv. — > 35 solarli , Helf. — ivi vigintiduopunctata , L. — 54 Epicometis hirta , Burm. Cet. 26 vìgintiduopunclata , F. — 77 Epilacuna , Cliev. Cocc. 69 vigintigultata , Lin. — 41 argus , Geof. — 70 vigintipunctata , Fab. — 54 chrysomelina, Fab. — 71 vigintiquatuorpunctata, L. — 77 Eumorphus calabrus, Cos. End. 10 vigintiquinquepunclata , L.-— ivi Exocuomcs, Bedt. Cocc. 61 viginlitrespunclata , Lin. — » ivi auritus, Scr. — 63 villosa , Fourc. — 80 quadripustu latus,L.-“ 61 Coelodera excavata , Dej. Pach. 7 Galleruca bovistae , Fab. End. 12 Colorhinus obcsus, Erich. — 4 coccinca , Fab. — 7 Copris , Bralim. Scar. 14 cruciata , Fab. — 10 arachnoides , Fourc. — ■ 13 Geobius cornifrons , Bruì. Trog. 10 dorcas , Fab. Trog. 10 dorcas , Fab. — 9 fulvus , Fourc. Scar. 14 Geotrupes , Latr. Geot. 5 hispanus , Fab. — 16 alpinus , Hop. — 10 holtentota , Dum. — 8 arator , Fab. Trog. 8 lunaris, Lin. ■ — 17 autumnalis , Fab. Geot. 9 p a n iscus , Fab. — 15 Douei , Gor. — 12 serratus , Fourc. — 8 hemisphaericus. — 11 Cynegetis , Cliev. Cocc. 74 hypocrita , 111. — 7 globosa, Schn. — ivi intermedius , Cos. — 11 Dermestes coadunatus,M‘ — 102 laevigatus, Fab. — 10 hypomelanus , Mars. — 107 punctato-striatus , Step, . — 7 marginellus, Quens. — 67 punctatus , Fab. Ages. 3 rufus , Herb. — 107 puncticollis , Steph. Geot. 7 testaceus, Kin. — ivi pyrenaeus , Char. — 10 zanthocephalus, Quens. — 67 siculus , Dej. — 12 Dorcus, M. Leay. Lue, 7 splendens, Zieg. — 9 bitubercidalus, M. Leay. —* 8 stercorarius, Lin. — 5 parallelepipedus,L. — 7 sylvaticus , Panz. — 8 Emenama , De Cast. Mord. 5 typhaeus , Latr. - 4 bipunctata, G. Cos. -= ivi vernalis, Lin. — 9 flabellata, Fab. — 7 Gnorimus, Lep. Serv. Trich. 12 Endomychds , Helw. End. 5 decempunctatus,Hclf.««= 16 8 INDICE ALFABETICO nobilis , Lin. Tricli. 12 capra , CostJ Lue. 6 variabilis, Lin. — 14 capra, Panz. — 9 Gymnopleurus , III. Scar. 9 capreolus , Pet. — 6 cantharus ,111. — 10 caraboides , Oliv. — 10 flagellatus , Fab. __ 11 cervus , Cost. — 9 Geoffroyi , II. — 10 dama , Muli. — 8 pilularius , Fab. — - 9 impressus , Thunb. — 6 Halyzia , Muls. Cocc. 45 parallelepipedus , Lin. — 8 sexdecimguttata,L. — - ivi rufipes , Herb. — 10 Harmonia , Muls. — 33 tetraodon , Thunb. — 6 duodecirapustuIata,0.— 35 Lycoperdina , Latr. End. 11 impustulata , Muls. ■— ivi binotata , Dahl. — 10 rosea , De G. — 33 bovistae , Fab. — 11 Hexaphyllus , Muls. Lue. 3 cruciata , Schal. =— > 10 Hexartlirius ietraodon, A.C.-= 6 immaculata , Latr. — 13 Hybalus , Dej. Trog. 9 Melolontha cornuta, Oliv. Pach. 7 cornifrons, Dej. — 10 eremita , Herb. Trich. 5 dorcas , Fab. ivi fasciata , Herb. — 11 Hybosords , M. teajì « 7 nobilis , Herb. — 13 arator , Fab. — ivi Micraspis , Chev. Cocc; 55 Hopei , A. Cosi. 8 duodecimpun et ata,L.— ivi Hyperaspis , Chev. Cocc. G4 phalerata , Dahl. — 57 campeslris, Herb: — 67 Mordella, Lin. Mord. 10 Hoffmanseggii , Hellvv. — 66 aculeata , Gm. — ■ 14 marginella , Fab. — * 65 ambigua , Gior. — 4 reppensis, Herb. — 66 Aradasiana, Zucc. — 31 simulata , Chev. «— ivi basalis , A. Cost. — 13 Idalia , Muls. — 17 brevicauda, A. Cost. — 15 bipunctata , Lin. — 20 coronata, A. Cost. — 11 livida , De G. — 18 fasciata , Fab. — 12 undecimnotata , Schn. ~ 22 flabellata , Fab. — 7 Ischnomera coerulea, Steph. Edem. 14 flava , Gm. — 30 lurida , Steph. — 32 interrupta, A. Cost. — = 13 melanura , Steph. — 9 pirspicillata, A.Cost. — 15 Lasia globosa, Hop. Cocc. 76 thoracica , Gm. ~ 29 Leptura rostrata , Fab. Edem. 34 Mordellistena , A. Cost. — 16 Leucocelis stictica, Burnì. Cet. 23 confinis , A. Cost. — 18 Lucancs , Scop. Lue. 3 frontalis , Gm. =— 21 barbarossa , Fab. — 4 minima , A. Cost. — 18 bidens , Thunb, — 6 picipes , A. Cost. _ ivi bipunctatus , Schr. — 9 purpurascens, A.C. — 17 INDICE ALFABETICO 9 stricta, A. Cost. Mord. 16 a ngust ico 1 lis, A.Cost. Edem. 20 Mycetina , Muls. End. 8 brevi colli s, Sclim. — 17 cruciata , Sellai. — ivi clavipes , Fab. — 29 Myctercs , Clairv. Salp. 4 coerulea, Lin. — 25 um bel la t arimi, Fab. — ■ 6 coerulescens , Oliv. — 14 Myodites , Latr. Mord. 3 fi a v ipes , Fab. — 28 Dorlhesii , Latr. — 4 lurida , Gyll. — 32 subdipterus, Fab. _ 3 maculiventris, A.C. — 24 Myrrha , Muls. Cocc. 37 marginata, Fab. — 22 octodecimguttat a,L. — ivi melanopy gia,Kung. — ivi Nacerdes , Stev. Edem. 7 montana , Heyd. — 28 melanura , Lin. — ivi nigripcs , Oliv. — 14 notata , Dej. — 9 podagrariae, Lin. — 15 Natirrica , A. Cost. Mord. 19 pusilla , A. Cost. 29 meridionalis,A.Cost. — ivi rostrata , Latr. — ■ 34 Necydalis ceramboides , Fors. Edem . 26 similis , ìleyd. — 19 clavipes, Fab. — 29 tristis, Ullr. 27 coerulea , Lin. — » 26 unicolor , Stur. — 28 coendescens , Fab» = 11 Oedemerina , A. Cost. — 31 cyanea , Fab. — 14 lurida , Gyll. — ivi erminea , Cernì. — 9 Oniticellds , Ziegl. Scar. 25 flavescens, Ross. — 16 Ila v ipes , Fab. — ivi fiavipes , Fab. — 29 pallipes , Fab. — 27 lepturoides , Gyll. — 9 speciosus , A. Cost. — 28 lurida , Gyll. — 32 Onitis , Fab. — 20 melanocephala , Oliv. — » 17 bison , Fab. — 19 notata , Fab. — 9 fiavipes , III. — 26 podagrariae , Lin. — 16 furcifer , Ross. — 24 testacea , Fab. — 17 irroratus, Ross. — 20 Netocia , A. Cost. Cet. 14 pallipes , III. — 28 morio , Fab. — ivi pugil , A. Cost. — 22 viridis , Fab. — 16 Onthopeagus , Latr. — 29 Nitidula bipunctata , Gin. Cocc. 106 alces , Fab. — 31 quinquepunclata , Fab. — ivi amyntas , Latr. — 30 fasciata , Fab. _ 102 bos , Vili. — 36 litura , Fab. _ ivi capra , Fab. 37 testacea , Fab. — « ivi coenobita , Herb. — 40 N andina , Dej. v. Rhizobius. fr acticor nis, Preys. — 39 Oedemera , Oliv. Edem. 15 furcatus , Fab. — 34 aenea , Cost. — 26 Hybneri , Fab. — 30 anaìis, Oliv. — 9 ibrydus , Cost. assi 32 2 10 INDICE ALFABETICO lemur , Fab. Scar. 31 Spi noia e, A. Cost. Salp. 11 medius , Latr. — 38 Rhipiphorus bipurictatusG.C.Mord. 6 nuchicornis, Oliv. 40 flabellatus, Fab. — 7 nuta ns , Fab. — 41 subdipterus , Fab. _ 4 ovatus, Lin. — 33 Rhizobius, Stepli. Cocc. 100 Schreberi , Lin. 32 discimacula, Zieg. — 102 t a ges , Oliv. — 30 litura, Fab. — 100 taurus Lin. — 35 Salpingos , 111. Salp. 7 vacca, Lin. — 37 lituratus, A. Cost. . — ivi Opatrum lithophilus, Gm. End. 10 Scarabaeus , Lin. Scar. 4 Osmoderma, Lep. Serv. Trich. 4 albopunctatus, De G. Cet. 23 eremita , Scop. — ivi alces , Fab. Scar. 31 OXYTHYSEA , Muls. Cet. 21 amyntas , Oliv. _ ivi stic tic a, Lin. — 22 arator , Fab. Trog. 8 Pachypus , Dej. Latr. Pach. 5 arenosus, Gm. — . 6 caesus, Erich. _ 8 auratus, Lin. Cet. 13 Candidae , Pet. — 6 auratus, Roes. Trich. 14 excamtus , Dej, 7 bison , Lin. Scar. 19 siculus , De Cast. — 8 Candidae , Pet. Pach. 7 truncalifrons , Dej. « 4 caraboides, Lin. Lue. 10 Pentodon , Kir. Ages. 2 Cavolini , Pet. Scar. 16 pinielioides,A.Cost. — 3 coenobita , Herb. — 41 punctatus, De Vii. 2 coriarius , De G. Trich. 5 Platycerbs , Geof. Lue. 9 crenatus , De G. Scar. 5 caraboides, Lin. ivi cylindricus , Lin. Lue. 12 parallelcpipedus , Latr. — 8 dentatus , De G. Scar. 17 rufip.es , Latr. — 10 emarginatus , Oliv. — ivi Platynaspis , Redt. Cocc. 78 eremita , Scop. Trich. 5 bisbipuslulata , Redt. — 80 fasciatus , Lin. 11 villosa, Fourc. — 79 femoralis , De G. Trog. 5 Pleslanaspis , A. Cost. Mord. 28 flagellata , Fab. Scar. 11 fla v a , Lin. — > 29 flavipes , Fab. — 26 thoracica , Lin. — 28 foveatus , Mars. Geot. 7 Propylea, Muls. Cocc. 49 fracticornis , Preys. Scar. 40 quatuordecim pun- fuliginosus , Scop. Cet. 15 ctata, Lin. ivi furcatus , Fab. Scar. 35 Pullus. 89 Geoffroae , Ross. — 10 Rhinomacer coeruleus, Pet. Edem. 34 Geojfroxj , Cost. — ivi necydaloides , III. — ivi hemipterus , Lin. Trich. 7 Rhinosimus , Latr. Salp. 9 hirtellus , Lin. Cet. 26 Genei , A. Cost. ivi hirtus , Scop. — ivi INDICE ALFABETICO li hispanus , Lin. Scar. 16 variabili , Lin. Trich. 15 Hybneri, Fab. — 31 variegalus , Scop. — 7 hypocrita , 111. Geot. 7 var iolosus, Oliv. Scar. 7 ibrydus , Cost. Scar. 32 vernalis, Lin. Geot. 9 illiricus , Scop. — 36 viridulu s , De G. Trich. 14 intermedi ws , Cost. Geot. 11 SCYMNUS, Kug. Cocc. 81 irroratus , Ross. Scar. 22 affinis , Redt. — 88 laevigatus , Fab. Geot. Il Ahrensii, Muls. — 99 laticollis, Lin. Scar. 8 analis, Fab. — = 94 lemur, Fab. — 32 Apetzii, Muls. — 85 longipes , Scop. — 13 arcuai us, Ross. — 92 lunaris, Lin. — 17 aler , Dej. — 99 mutator , Mars. Geot. 7 a ter , Kug. — 96 nobilis , Lin. Trich. 13 auritus , West. — 94 nuchicornis , Oliv. Scar. 40 bimacnìatus , Herb. 85 nutans , Fab. — 42 bimaculatus , West. 87 ovatus , Lin. ~ 34 bisbipustulalus, Step. —* ivi pallipes , Fab. — 28 bisbisignatus , Steph. — ivi paniscus , Fab. — 15 capitatus, Fab. “= 93 pilularius , Fab. — 10 coadunatus , Dej. — 80 pius ,111. — 5 collaris , Herb. — 83 pumilus , Mars. Geot. 4 colon , Steph. — 89 punctatus , De Vili. Ages. 3 confluens , Gene — 80 pyrenaeus , Charp. Geot. 10 didymus , Herb. — 87 rugosus , Scop. Scar. 36 discoi deus, Fab. — 97 sabulosus , Lin. Trog. 5 dorsalis , Walt. — 91 saeer, Lin. Scar. 4 fasciatus , Fourc. — 89 Scnaefferi, Lin. — 13 flavipes, Redt. — 83 Schreberi, Lin. — 33 frontalis , Fab. — ; 86 s e mi punctatus, Fab. — 6 frontalis , Kust. — 99 smaragdus , De G. Cet. 13 frontalis , Ross. — 86 speciosissimus , Scop. — 7 fulvifrons, Steph. — 94 squammulatus , Muli. Trich. 7 luridus , Dej. — 91 stercorarius , Lin. Geot. 6 marginalis , Ross. — 83 sticticus , Lin. Cet. 23 m i n i m u s , Ross. — 98 sylvaticus, Panz. Geot. 8 oblongus , Dej. — 96 tages, Oliv. Scar. 31 parvulus , Redt. — 83 taurus , Lin. ~~ 36 parvulus , Steph. 94 trispinosus , L. Pet. — 19 pilosus , Herb. — 98 typhaeus , Lin. Geot. 4 pubescens , Schup. — 83 vacca, Lin. Scar. 38 pulchellus , Schup. 89 12 INDICE ALFABETICO jpygmaeus, Fourc. Cocc. 82 laevigatus, Fab. Geot. 10 quadrillum , Redi;. — 91 Tomoxia , A. Cost. Mord. 8 quadrilunulatus, 111. — 88 bucephala, A. Cost. ivi quadrimaculatus , Kug. — = 89 Trichius , Fab. Trich. 8 quadrinotatus , Meg. — . 80 abbreviatus , L. Pet. — 15 qnadripustidalus, Herb. — 87 abdominalis, Dej. _ 10 quadripustulatus , Kust. 80 eremita , Fab. „ 5 sericffus , Kug. — 83 fasciatus, Lin. 10 suluralis , West. — 98 fasciolatus , Gen. — ivi Silpha melanophth alma , Z sch . Cocc, .106 gallicus , Dej. — ivi rosea , Mars. — 107 hemipterus , Fab. — 7 scabra , Lin. Trog. 6 nobilis , Fab. — 14 testacea , Zsch. Cocc. 106 octopunctatus , Fab. — lo SlNODENDRON , Helw. Lue. 11 succinctus , Fab. — 11 cylin dricum , Lin. — ivi variabilis , Lin. — ' 15 SiSYpnus , Latr. Scar. 12 zonatus , Germ. 8 Schaefferi, Lin. — ivi Tritoma flavipes , Panz. Cocc. 83 Sospita , Muls. Cocc. 40 Tropinota , Muls. Cet. 26 tigrina , Lin. — ivi crinita, Charp. — 30 Sparedrus , Meg. Edcm. 5 hirtella , Lin. — ivi Orsinii , Spin. — ivi Reyi , Muls. — ivi Sphaeridium bipunetatum, K.Cocc, . 87 Trox , Fab. Trog. 3 plagiatum , Kull. — 98 arenar ius , Fab. — 6 Stenostosia , Latr. Edem. 33 arenarius , Payk. — 4 coeruleum, Pet. — ivi arenosus , Gm. — 6 rosiratum , Fab. — 34 arenosus , Gyll. — 4 Streopuge, A. Cost. Geot. 12 hispidus , Laidi. — 3 Douei, Gor. — ivi hispidus , Oliv. •— 5 sìculus , Dej. — ivi luridus , Ross. — 4 Strongilus chrysomeloides , niger , Ross. — ivi Herb. Cocc. 102 sabulosus , Lin. — 5 litura , Schoen. — ivi scaber , Lin. — 6 quinquepunctatus, Her. — 106 T yphaeus vulgaris , Leach . Geot. 4 Subcoccinella saponariac ,\l ub , — 78 Uposlotcs , A. Cost. Scar. 22 Tecinoa , A Cost. Cet. 12 furcifer , Ross. — 24 aurata , Lin. — ivi pugil, A. Cost. — 22 Tenebrio bovistae, Mars. End. 13 Valgus, Scrib. Iridi. 6 cruciatus, Panz. 10 hemipterus , Lin. — ivi Tiie a , Muls. Cocc. 53 Yididia , Muls. Cocc. 47 vigintiduopunctata,L.— = ivi duodecim guttata, Thorectes , Muls. Geot. 10 Poda. — ivi Fine della Parte Prima de’ Coleotteri. COLEOTTERI PENTAMERI Famiglia de’ CICINDELIDEI ; CI CW DELI DEA, 1 (Gen. Cicindela , Lin. ■ — Cicindeletae , Lalr »—~Cicindèlèles9 Dej. — Cicindelidae , Steph.) Sei palpi : quattro mascellari, e due labbia!! ; questi ultimi di quattro articoli ben distinti. Mascelle col lobo in- terno terminato da un uncinetto mobile ; l’esterno formato di due articoli. Linguetta assai piccola, occultata dal mento; questo profondamente smarginato. Antenne filiformi, dì uri” dici articoli. Piedi atti al cammino. Addome composto di sette articoli ne’ maschi, di sei soli nelle femmine. Nel vastissimo ordine de’ Coleotteri le Cicindele formano una delie famiglie più facili a riconoscersi, e più eleganti per le forme svelte, e per li colori di cui vanno sovente adorne. 11 loro corpo è oblungo , alquanto spianato sul dorso , altre volte più angusto convesso e cilindraceo. Il capo è proporzionalmente grande, con occhi grossi ancor essi , terminato anteriormente da lunghe man- dibole sporgenti fuori del labbro superiore , e ne’ più armate di denti sul lato interno. Le antenne sono inserite avanti gli occhi presso la base delle mandibole , composte di undici articoli , dei quali i primi quattro nudi e splendenti, i rimanenti oscuri e matti. Il prolorace è sen- sibilmente più stretto della base dell’ elitre prese insieme , egualmente largo avanti che dietro, ovvero un poco ristretto posteriormente; d’or- dinario con due impressioni trasversali, una anteriore, l’allra alla base, congiunte da un solco longitudinale medio. Le elitre insieme formano un ovale troncato alla base , talvolta molto allungato. Il penultimo anello addominale nel maschio è più o meno smarginato. I piedi sono piutto- sto lunghi e delicati : le tibie anteriori senza alcuno intacco sul lato in- terno ; le anche posteriori ben sviluppate e prolungate in dietro dal Col. par. Cicind . 1 2 COLEOTTERI lato interno. De’ quattro palpi mascellari gli esterni son composti di quat- tro, gl” interni di due articoli. Hanno questi Coleotteri forme eleganti e gentili, dominate dal co- lor verde più o meno bronzato, ovvero rameo, sul quale risaltano mac- chie o strisce flessuose gialle o bianchicce : pochi son tinti di colori oscuri ed uniformi. Camminano con molta agilità ; si levano facilmente a volo, ma volo basso e corto , per modo che sembrano piuttosto sal- tassero , imitando il costume degli Acridii. Alcuni lorchè son vivi tra- mandano un odore soave di rose. Sono essenzialmente carnivori al modo stesso de’ Carabi, coi quali Latreille li riunì in una sezione , che denominò de’ Carnivori terrestri , per distinguerli dagl’ Idrocantari, che disse Carnivori acquatici. Le larve delle pochissime specie di cui si conoscono sono egualmente carnivore fino a divorarsi fra loro: vivono sotterra, c sono rimarchevoli fra l’al- tro pel capo più lungo del resto del corpo. Se si eccettuino alcune specie straniere, le cui forme sono più dcì- 1’ ordinario bizzarre, le rimanenti anno un portamento uniforme. Non- dimeno offrono tali caratteri differenziali, sopratutto ne’ palpi, nel mento e nei tarsi , da aver permesso la loro separazione in parecchi generi, de’ quali quello che à ritenuto il nome di Cicindela propriamente detto comprende specie diffuse per tutta europa : gli altri dir si possono quasi tutti stranieri, soltanto il genere Megacephala avendo un rappresentante nella Spagna. E dall’ europa scendendo entro i confini del regno di Na- poli, il numero delle specie che vivono nel medesimo è troppo scarso. Non sappiamo con certezza viverne più che sei specie, essendo in dub- bio per una settima , non avendola noi stessi raccolta. Parecchie delle specie indigene di tal genere si trovano già registrate in memorie di autori patrii. Vincenzo Petagna nel Saggio sugl’insetti Calabri menziona la campestris, 1’ hybrida , ed un’ altra col nome di capensis , di cui non indica la speciale località , e per la quale siam certi eh’ ebbe a cader in equivoco, considerando come calabro qualche insetto proveniente da tutt’ altra regione. Più tardi lo stesso autore nelle Istituzioni Entomo- logiche ripetè tale errore in quanto alla capensis , e descrisse ancora un’altra Cicindela, che riferì alla flexuosa, dicendola comune ne’ littorali del regno. Però nella figura che n’ esibì noi riconosciamo la C. litlora - CICINDELIDEI 3 lis, che egli non riportò affatto con tal nome. Cirillo parla pur di due specie , cioè della flexuosa e della germanica ; ma per la prima di esse cadde nell’ equivoco stesso del Petagna, dalla figura rilevandosi chiara- mente eh’ egli ebbe presente la lilloralis. In fine il prof. O.-G. Costa nella Fauna di Aspromonte riportò la campestris, 1’ hybrida , c la litio- ralis col nome sinonimo di nemoralis. La Sicilia oltre il faro possiede ancora due specie che mancano alla parte continentale, delle quali però nessuna è di quell’ isola esclusiva, vivendo eziandio in altre regioni, spe- zialmente africane. Alcune delle cennatc specie essendo comuni abbastanza , si è sti- mato inutile P effigiarle ; abbiamo soltanto esibita 1’ immagine di due che per esser tra loro affini si posson facilmente confondere ; più di una delle specie siciliane, e 1’ elitra dell’ altra, sufficiente a far riconoscere il carattere che la distingue dalle affini. Genere CICINDELA ; Cicindela , Lin. Palpi aequales ; maxillarium articulus tertius quarto panilo brevior ; la- bialìum ultimus subcylindricus. Mentimi dente medio acuto praedilum. Tarsi in mare articulis iribus primis dilatatisi Il genere Cicindela , quale oggi è stato dagli entomologi classatori circo- scritto, è il solo della famiglia che trovasi diffuso in tutta quanta europa, ol- tre del quale non si à finora altro esempio fuori quello della Megacephala eu- phratica rinvenutasi nella Spagna. Per la qual cosa ci sembra superfluo aggiun- gere altri caratteri onde farlo distinguere, bastando aver una sol volta vista una Cicindela per riconoscer facilmente le altre congeneri. Il numero delle specie di Cicindele propriamente dette è considerevole ab- bastanza : nella sola europa ne vivono oltre quaranta. Nel regno di Napoli sap- piamo trovarsene con certezza sei specie : siamo in dubbio per una settima. Benché tutte le specie indigene avessero molta simiglianza nell’abito, pure presentano alcune differenze per le quali si possono ripartire in tre diversi grup- pi. Alcune in fatti anno il corpo poco convesso ; sul dorso del protorace le due impressioni trasversali ed il solco medio longitudinale ben marcati ; i fianchi con peluria bianca. Altre anno il corpo più angusto e convesso, quasi cilindra- ceo ; >1 solco medio pel protorace poco profondo : i fianchi non pelacciuti Delle COLEOTTERI 4 prime poi altre anno il iabbro superiore bianco o giallo , non carenato ; altre 1’ anno nero ed elevato in carena longitudinale nel mezzo. A. Corpo meno angusto, poco convesso : impressioni e solco del protorace ben marcati ; pleure con peluria bianca. a) Labbro superiore bianco-gialliccio, non carenato. 1. Cicindela de’ campi ; Cicindela campestris . C. supra viridis, opaca , subtus viridi cyanea nitidissima ; pleuris, pedibus antmnarumque basi rubro-cupreis ; elytris punctis flavis quinque marginalibus, sextoque discoidali fusco cincto. — Long. lin. 6-6 lj2: lat. lin. 2 l;2-2 3]ì. Corpo superiormente d’ un bel verde matto ; inferiormente dì un verde bluastro splendentissimo ; i primi quattro articoli delle antenne, i lati del capo, i fianchi, i femori e le tibie di color rosso-rameo ; tal- volta ancora di questo colore il margine anteriore e il posteriore ed una linea lungo ciascun lato del dorso del protorace. Capo , torace e piedi con peluria bianco-cenerina. Mandibole bianco-giallicce con 1’ estremità ed i denti interni nero-bronzati ©* , di questo colore con una piccola macchia gialliccia alla base J ; labbro superiore nella femmina con pic- colo dente nel mezzo del margine anteriore. Capo granelloso , legger- mente striato tra gli occhi. Protorace un poco più largo che lungo, più stretto posteriormente. Elitre spianate, a superficie, osservata con lente, finamente granellosa, con la sutura terminata da piccola punta ; con sei punti gialli, cinque lungo il margine esterno, cioè uno sull’ angolo ome- rale, uno apicale, e tre intermedii, fra loro equidistanti ; il sesto posto nel campo un poco più dietro della metà, circondato di fosco. Alcuni de’ punti gialli dell’ elitre sono soggetti a svanire, siccome altre volte due o più di detti punti vengono congiunti per delicata linea dello stesso colore. Le due principali varietà che noi incontriamo nel regno sono : a) Tutti i punti dell’ elitre assai piccoli : il secondo marginale mancante del tutto (C. affinis). b) Punti dell’ elitre ben grandi , il discoidale congiunto al terzo marginale par delicatissima linea : cosi pure sovente l’ apicale continuato in delicata linea marginale che raggiunge il quarto [C. connata). CICINDELIDEI 5 Cicindela campestris, Linn. Faun.Suec. p. 210, n. 746. Oliv. Entom. Il, g. 33, n. 8, tav. 1, f. 3» — — Pet. Sp. Ins. Cai. n. 112. Dej. Spec. gen. des Coleopt. I, p. 59, n. 4, 0. G. Cost. Fauna di Aspromonte (Atti della R. Accad. d. scien. IV. p. 112, n. I. È questa la specie più comune del genere: trovasi in tutto il re- gno , ne’ campi aperti sabbionosi , dallo spirar dell’inverno fino all’au- tunno innoltrato. In preferenza d’ ogni altra questa Cicindela ìorchè è viva tramanda un odore di rosa assai grato. 2. Cicindela ibrida; Cicindela hybrida. C. supra cupreo-vìrescens , subopaca, subtus vìridi- cianca nitidissima pleu~ ris cupreis; elytris lunula humerali, altera apicali, fasciaque media sinuata ab - breviaia albidis — Long. lin. 5. 1(2-6: iat Un. 2 l[4-2 1(2. Corpo mediocremente convesso, al di sopra d’ un verde bronzato , talvolta cangiante in rameo ; al di sotto come nella specie precedente. Capo con due strisce longitudinali blu, più o meno ben distinte, tra gli occhi. Protorace quasi quadrato, poco o non affatto ristretto posterior- mente, col margine anteriore e posteriore rameo, ed il fondo delle im- pressioni blù. Scutello rameo. Elitre con due lunette ed una fascia me- diana di color bianco-gialliccio: la prima lunetta risulta da una mac- chia posta sull’ angolo omerale congiunta per delicata linea marginale con altra più grande che succede ; la fascia , posta un poco dietro la metà, parte larga da presso il margine esterno , si dirige trasversal- mente e flessuosa verso la sutura , che non raggiunge, restringendosi, sopratutto avanti l’estremità; l’altra lunetta, costituita parimenti da due macchie congiunte per linea marginale , occupa l’estremità dell’ elitra. Nel resto simiglia molto alla C. campestre. Offre questa specie alcune varietà relative al colore del corpo ed alla gran- dezza delle macchie giallicce delfelitre. Le due varietà più rilevanti che noi tro- viamo sono le seguenti. 6 COLEOTTERI a) Corpo superiormente di color verde bronzato assai oscuro e matto: la fascia dcllelitre poco o non affatto dilatata esternamente [C. rifarla, Dej.) b) Più piccola del tipo, lunga appena linee quattro e mezzo, superiormente d" color rameo-porporino, con la faccia e le lunette dell’elitre più gialle; la fascia presso il margine dilatata come nel tipo, verso la sutura più ristretta e formante quasi un piccolo uncino [marilima, Dej.) Cicindela hybrida, Fab. Syst. Eleut. I, p. 234, n. 13* ■ Oliv. Entom. 1. c. n. 9, tav. I, f. 7. Pet. Sp. Ins. Cai. n. 113. * Dej. 1. c. p. 64, n. 47. 0. G. Cost. Faun. di Aspr. 1. c. n. 2. Cicindela maculata , De Geer, Ins. IV, p. 115, t. 4, f. 8. Yar. a . — Cic. riparia , Dej 1. c. p. 66, n. 48. Var. b. — Cic. maritima , Dej. 1. c. p. 67, n. 50. Trovasi abbondante in varie contrade del regno lungo i torrenti, su i cui letti arenosi abbandonati dalle acque nella state vedesi volare ® quasi saltellare in gran copia. Le due varietà sono alquanto rare : noi le abbiamo ambedue degli Abruzzi. 3. Cicindela trisignata ; Cicindela trisignala. Tav. XXV, fig. 1. C, viridi-cupreo-aenea , elytris margine laterali , lunula humerali , altera apicali dentata, fasciaque media birecurva albidis.— Long. lin. k 1/2: lat. lin. 2. Corpo superiormente verde più o meno tendente al rameo , infe- riormente verde-rameo splendentissimo, coi lati ramei con peluria bian- chiccia. Elitre col margine esterno , due lunette ed una fascia media bianco-giallicce : la lunetta omerale vien costituita dalla prima porzione del margine esterno e da una striscia arcuata che da questo si prolunga fino oltre la metà della larghezza dell’ elitra , rigonfiandosi un poco a bottone nel suo termine : la fascia media, delicata, raggiunge il mezzo dell’ elitra incurvando leggermente verso il capo , indi si piega in giù ed incurvando verso dentro si accosta alla sutura, formando quasi con CICINDELIDEI 7 la compagna un ferro di cavallo interrotto nel mezzo : la lunetta api- cale dal suo estremo anteriore, corrispondente a’ quattro quinti dell’eli- tra, spicca un prolungamento a guisa di uncino, la cui convessità guarda in dietro : il margine esterno gialliccio sovente s’ interrompe dietro la lunetta omerale. L’ elitre dal quinto posteriore esterno si restringono quasi in linea retta fin presso 1’ estremità , che è ritondata : la sutura si termina in piccola spina acuta. Cicindela trisignata, Illig. — Dej. Spec. I. pag. 77, n. 60. Specie mediocremente diffusa nel regno. Nelle adiacenze di Napoli 1’ abbiam raccolta non rara lungo il canale della foce del lago di Patria. 4. Cicindela letterata ; Cicindela litterata . Tav. XX Y, fig. 2. C. angustior, supra viridi-aenea, subtus viridis nitidissima; elytris margine laterali interrupto, lunula humerali, altera apicali dentata, fasciaque media bi~ lunata albidis.— Long. lin. 3 3/4: lat. lin. 1 J/2. Simile a primo aspetto alla precedente, dalla quale sembrerebbe di- versa soltanto per la grandezza minore, e pel corpo proporzionalmente più angusto. Ne differisce nondimeno ancora per la disposizione della fascia e delle lunette bianche dell’ elitre. La fascia è talmente ripiegata da sembrar più distintamente che nella specie precedente risultare da due lunette , di cui 1’ una esterna incurva sensibilmente verso il capo, 1’ altra interna scende giù e si incurva verso la sutura ; la lunetta ome- rale col suo estremo interno risale in avanti, in modo da rimaner meno aperta. Il margine esterno bianchiccio è ben di sovente interrotto die- tro la lunetta omerale ed avanti 1’ apicale : altre volte solo avanti que- st’ ultima. La larghezza delle lunette e della fascia media son soggette a variare, psr modo da poter distinguere due varietà , che da taluni autori sono state pur considerate come specie distinte. a) Margine esterno dell’ elitre per lo più tutto bianco ; fascia e lunette bian- chicce più larghe ( C ■ sinuata, Fab.). b) Margine esterno bianchiccio dell’ elitre ordinariamente interrotto; fascia e lunette assai delicate, e più flessuose [C. literata, Sulz.). 8 COLEOTTERI а) Cicindela viennensis, Sdir. Enum. Ins. Aust. n. 356» Cicindela sinuata , Fab. Syst. Eleut. I, p. 234, n. 14* « — — • Dej. 1. c. p. 75, n. 59. б) Cicindela /t7era£a,Sulz.Gesch.d.Ins.55,tab.6,f.l2» Cicindela lugdunensis, Dej. 1. c. pag. 77, n. 61. Trovasi in varie contrade del regno lungo i torrenti , sovente in società con la C. hybrida , della quale però è meno frequente. La va- rietà b nel regno sembra più rara. 5» Cicindela littorale ; Cicindela littoralis. C. supra fusco-aenea, elytris sutura cuprea, lunula humerali , altera api- cali, punctisque quatuor mediis albidis.— Long. lin. 6-6 itfk lat. Sin. 2 lfi-2 2j3> Corpo superiormente verde bronzato, col capo ed il protorace più © meno tendenti al verde-rameo , e la sutura dell’ elitre rosso-ramea ; inferiormente verde brillante coi fianchi ramei. Elitre con una lunetta omerale, un’ altra apicale e quattro grossi punti fra mezzo giallicci : dei punti due sul margine esterno e due altri discoidali , di questi uno al livello del marginale anteriore e nel mezzo della larghezza dell’ elitra, 1’ altro un poco dietro del livello del marginale posteriore ed un poco più vicino alla sutura che il precedente. Talvolta la lunetta omerale s’interrompe, per modo che rimane la sua estre- mità rigonfiata staccata a guisa di macchia indipendente : lo stesso accade tal- volta nella lunetta apicale. Per l’ opposto in taluni individui veggonsi i due punti marginali riuniti fra loro per un sottil margine gialliccio : ed in altri si riuni- scono i due punti anteriori, cioè il discoidale ed il marginale. Più rimarchevole è una varietà, Tav. XXV, fig. 5 , che sembra propria de’ climi più meridionali, nella quale il colore generale della superior parte del corpo è uniformemente bronzato oscuro , con la sutura dell’ elitre del colore stesso, e nella quale più di sovente si trovano i due punti anteriori riuniti tal- mente, da formare una fascia un poco ristretta nel mezzo. Questa varietà presenta tale un abito diverso, da farsi credere a primo aspetto una specie distinta, sic- come la giudicarono dapprima De Castelnau, che la disse C. barbara , e Dupont che la intitolò a Barthelemy. CICIND ELIDEI 9 Cicindela liitoralis , Fab. Syst. Eleut. I, p. 235, n. 17. Dej. I. c. p. 104, n. 87. Cicindela nemoralis, Oliv.Entom. 1. c. n.l5,tav.2,f.24. • 0. G. Cost. Fann. di Asprom. 1. c. p. 113, n.3. Cicindela quadripunctata , Ros. Fn, Etr. II.App.p.543. Cicindela /?e#t«osa,Pet.Inst.Ent.Tab.2.f. 19) _ Cyr. Spec. Ent. Neap. tab. Y, fìg. 3.)XC° S^n* Far. a) Cic. barbara, De Cast.Hist.Nat„desIns.I.2,p.l8,n.29. Dopo la Cicindela de’ campi è questa la specie più comune ; trovasi su tutti i lidi, siccome il suo nome stesso specifico lo addita. La varietà da noi effigiata è piuttosto rara. a a) Labbro superiore nero, elevato per lo lungo in carena nel mezzo. À questa divisione appartiene la Cic. sylvatica, Lin. della quale non siam certi se viva nel regno, non avendone ancora documento autenti- co, nè mai essendosi presentata alle nostre ricerche. Perchè intanto possa essere riconosciuta dagli amatori di Entomologia del regno, avvertiamo che oltre il carattere del labbro supcriore , essa si lascia agevolmente distinguere per 1’ elitre vajuolate da grosse fossette, di color nero-bron- zato come il resto del dorso, con una lunetta omerale, una fascia me- dia ondeggiante che non raggiunge la sutura , ed un grosso punto sul margine esterno innanzi l’estremità gialli. A A) Corpo angusto, quasi cilindraceo; impressioni del protorace poco prò- fonde ; pleure nude. 6. Cicindela germanica ; Cicindela germanica. C. viridis, cocrulca vel cyanea, elylris punclis duobus marginalibus, lunu - laque apicalì albidis.— Long. lin. 4-4 1/2: lat- lin. 1 1/3-1 1/2. Specie assai facile a distinguersi non solo pel corpo angusto e quasi cilindraceo , ma per la pittura eziandio , essendo tutta d’ un color che Col. par. 2.a Cicind. 2 10 COLEOTTERI ■varia dal verde al cilestre chiaro, fino al blu-oscuro: e l’elilre avendo soltanto un punto omerale, un tratto sul mezzo del margine esterno, ed una lunetta apicale di color gialliccio. Talvolta il punto omerale od il tratto medio mancano. Cicindela germanica , Lin. Syst. Nat.I,2,p. 656, n. 4. • » Oliv. Entom. 1. c. n. 20, tav. I, iig. 9. — - — Cyril, Spec. Entom. Neap. tab. V, fig. 2. » Dej. 1. c. p. 138, n. 118. Ebbe il Cirillo individui di questa specie dal Monte Gargano della Puglia; noi non 1’ abbiamo ancora incontrata nel regno. SPECIE SICILIANE 1. Cicindela malinconica ; Cicindela melancholica . Tav. XXV, fìg. 4 ( elitra ). C. obscure viridi-aenea ; elytris lunula humerali, altera amicali, fasciame - dia intus postice producta et recurva, macula in summa basi punctoque ad su - luram ante medium flavo-albis. — Long. lin. 5: lat. lin. 2 1^4. Per 1’ abito generale simiglia alquanto alla trisignala, della quale è un poco più grande, col protorace evidentemente più corto, più granel- loso e quasi nudo. L’ elitre anno di color giallo la lunetta omerale, la quale scende più giù e si termina rigonfiata a guisa di bottone ; la fa- scia media la quale larga esternamente, si restringe verso dentro oltre- passando di poco la metà della larghezza dell’ elitra, indi piega giù as- sottigliandosi molto e terminandosi da una macchia quasi rotonda che resta poco distante dalla sutura ; la lunetta apicale, il cui estremo su- periore si dilata in una macchia quasi rettangolare che talvolta rimane disgiunta ; una piccola macchia nel mezzo della base ; un punto presso la sutura innanzi la metà della lunghezza : la sutura è ramea. Cicindela melancholica , Fab. Cicindela aegypliaca, Klug. Dej. Spec. I. p. 96, n. 79. CICINDELIDEI il Osservazioni. Noi abbiam registrato come sinonimo la Cicindela aegypliacct di Dejean sull’ altrui fede , mentre la descrizione che questo autore ne dà, sconviene per varii rapporti dagl’ individui che noi possediamo , precisamente per la macchia della base dell’ elitre e pel punto vicino la sutura avanti la metà della lunghezza delle stesse, di che il cennato scrittore non parla, descrivendo soltanto il punto che termina 1’ uncino della fascia media e che secondo lui suol esser distaccato. Forse tali differenze sono provenienti dalla incostanza di quelle macchie. 2. Cicindela mora ; Cicindela maura. Tav. XXV, fig. 3. C. nigro-obscura, elylris maculis sex albis vel flavis , quatuor marginali » bus, quinta discoidali, tertiae contigua et saepe conjuncta, scxta sub-lunulari api<- cali. — ■ Long. lin. 5 1^2-6 : lat. lin. 1 3^4-2. Corpo proporzionalmente meno largo che nella specie precedente, di color bronzato assai oscuro, quasi nerastro, talvolta tendente ai ra- meo sul capo e protorace. Questo è distintamente più lungo che largo, ristretto verso dietro. Le elitre anno sei macchie gialle , cinque quasi rifondate , 1’ ultima apicale tendente alla forma lunulare ; delle prime macchie una sta sull’ angolo omerale, un’ altra più indietro un poco di- scosta dal margine esterno, la terza sulla metà della lunghezza, conti- gua al margine esterno, la quarta parimente marginale posta a’ quattro quinti della lunghezza . la quinta sul campo prossima alla sutura poco più in dietro della terza marginale, alla quale spesso si unisce. Cicindela maura , Fab. Syst. Eleut. I. p. 235, n. 16» Oliv. En toni, 1. c. n. 33, tav. Ili, f. 3!» — — - Dej. 1. c. p» 57, ri, 41. Cicindela sicula , 0, G. Cos. Coir» ZooL 1, 1839, p» 46. Trovasi in varii luoghi della Sicilia, presso i littorali. 12 CATALOGO DE’ CICINDELIDEI nella nostra collezione entomologica del regno di napoli esistenti da servire di indice sistematico alla 'presente monografia Gen. Cicindela, Lin. {campestri, Lin. . pag. 4 — var. affinis. — ■ var. connata. Lhybrida, Linn. 5 2 jmaculata, De Geer. * J— var. riparia, Meg. Dej. \ — var, maritiina, Dej. 3. trisignata, 111. Dej. 6 SPECIE SICILIANE ^ £ mclancholica, Fab. pag. IO g J naaura, Fab. . pag. 11. ( aegyptiaca, Dej. { siculo, 0. G. Cost. SPIEGAZIONE DELLE RISPETTIVE FIGURE DELLA TAVOLA XXV. Fig. 1. La Cicindela trisignata. 2. La Cicindela liner aia, var. sinuata. 3. La Cicindela maura . k. Elitra della Cicindela melancholica. 5. Elitra della varietà barbara della Cicindela litloralis. Tutte le suddette figure sono ingrandite : le linee laterali ne indicano la naturale lunghezza. Per le altre tre figure vedi la famiglia de’ Carabidei tribù de CarabicinL Ìlitterata, Sulz. . pag. 7. lugdunensis, Dej. — var. sinuata, Fab. Ìlittoralis, Fab. ... 8. nemoralis, Oliv. quadripunctata, Rossi. flexuosa, Pet. Cyr. (n. F.) — var. barbara, de Cast. Barthelemyii, Dup. 6. germanica, Linn. ... 9. 1 COLEOTTERI PEATAMERI Famiglia de’ CARABIDEI; CARAB1DEÀ . ( Gen. Carabus, Linn. — Cambici, Latr.— Carabidae, Leach . Carabidea, Westw. ) Sei palpi : quattro mascellari , e due labbiali ; questi ultimi di tre articoli ben distinti. Mascelle col lobo in- terno terminato da punta od unghietta fissa » non mai ar- ticolata o mobile; l’esterno formato di due articoli. Linguetta sporgente, pornea. Mento profondamente smarginato. Anten- ne ordinariamente filiformi , di undici artìcoli. Piedi atti al cammino. Addome composto in ambedue i sessi di sei anelli , dei quali i tre anteriori saldati. Simili per molti punti di organizzazione alle Cicindele, i Ca- rabi ne differiscono principalmente pel lobo interno delle mascel- le non terminato da unghietta mobile. Nel resto questi Coleotteri offrono tali varietà di forme e di abito, che a stento si crederei - 1)6 spettare tutti ad una medesima famiglia. Il corpo che ne’ più è allungato e dominato da colori neri uni- formi, non manca di offrire in altri tutte le variazioni sì nella for- ma, dalla quasi emisferica ( Omophron ) alla oblunga e molto depres- sa, che ne’colori, chè non pochi lasciando la monotonia del nero,, nsplendono de’ più belli colori metallici, ovvero si ornano di fase© o macchie gialle , rosse , o simili. Laonde noi pensiamo più ac- concio dar una speciale idea del loro abito nelle singole tribù nelle quali questa estesissima famiglia dividesi , anziché occupar qui molto spazio a prospettare le modificazioni tutte che i Carabidea possono offrire. Yogliam solo notare come si abbiano in detta fa- miglia specie, che vivono in oscure caverne delfeuropa settentrio- nale, nelle quali gli occhi mancano del tutto ( Jnophtkalmus)>$imlmm° Colt par . 2.a Carab . i CO LECI TE RI 2 te nello rispettive tribù esporremo quanto si conosce fin qui del regno di Napoli , e quello cui le nostre ricerche ci àn fatto pervenire. 11 numero di Carabidei indigeni essendo assai esteso, se tutti avessimo voluto rappresentarli, avremmo dovuto fare un atlante che di molto avrebbe aggravata l’opera. D’altronde buon numero ve iià di abbastanza comuni. Per la qual cosa ci siam limitali ad effigiare quelle specie soltanto, le quali o per la loro novità , o perchè illustrate, o infine perchè da nessuno innanzi figurate ci son sem- brate richiederlo. La estesa famiglia di cui ci occupiamo è stata ripartita in più tribù, il cui numero è variato nelle mani de’ diversi classatori a nor- ma della importanza che àn dato a questo o quello carattere : sic- come parimenti da svariate parti del corpo sono stati desunti i caratteri distintivi di esse. Noi senza discutere sulla preferenza da accordarsi alle dette classificazioni, chè non ne è questo il luogo, ne adotteremo una la quale ci pare meglio conduca alla facile loro ricognizione. Divideremo quindi i Carabidei in sette tribù raggruppate in due distinte sezioni, come dal seguente prospetto rilevasi. 1. Tibie anteriori senza intacco sul lato interno ( Simplicipedi ). A. Spine terminali delle tibie anteriori inserite l’una all’estre- mità , l’altra più sopra. B. Corpo ovato-ritondato, quasi emisferico Omofronini BB. Corpo oblungo , poco convesso o depresso. . . . Elafrini AA. Spine terminali delle tibie anteriori inserite tutte due all’e- stremità . Carabinì li. Tibie anteriori con un profondo intacco sul lato interno (Scts- sipedi). C. Ultimo articolo de’palpi non assottigliato all’estremità, or- dinariamente troncato. D. Mesotorace angusto e cilindrico. Tibie anteriori or- dinariamente smarginate e dentate sulla faccia esterna o digitate all’estremità Scaritini DD. Mesotorace breve , ricoperto dal protorace. Tibie anteriori esternamente semplici. E. Elitre posteriormente troncate BrachiNINI EE. Elitre posteriormente ritondate. Tarsi an* CARAB1DEI 3 teriori de’maschi co’ tre o quattro primi articoli dilatati Arpalini CC. Ultimo articolo de’palpi assottigliato all'estremità in forma di lesina Biìjibidiini Tribù l.a OMQFRONINI. ( Gcn. Omophron, Latr. — Omophronidae , Lacord. Erichs.). Corpo ovato-ritondalo , assai convesso. Scntello ricoperto da un lobo del dorso del protorace. Prosterno posteriormente dilatato. Tibie anteriori sul lato interno quasi integre , inferiormente con una sinuosità innanzi l’estremità ; le due spine terminali inserite una al di sopra della sinuosità, l’altra aH’eslremilà della tibia. Questa tribù non comprende che un solo genere , poco numeroso in spe- cie , le quali tuttavia offrono per la forma del corpo , e pei colori onde sono tinte tale un aspetto singolare , che a tutt’ altra famiglia si crederebbe appar- tenessero , meno a quella de’Carabidei. Il loro corpo è ovato-ritondato , quasi emisferico ; il capo incastrato nel protorace ; questo trasversale , trapezoidale , col mezzo della base del dorso prolungato in lobo ritondato, che ricopre lo scutello: l’elitre proporzionalmen- te brevi, con strie longitudinali punteggiate. 11 colore predominante è il giallo, sul quale si distribuiscono macchie o fasce verdi o bronzate. Delle poche specie che l’unico genere di questa tribù comprende, due so- le appartengono all’europa , una delle quali limitata alla Spagna, l’altra diffu- sa per tutta europa, e quindi per questa estrema parte d’Italia eziandio. Essa dagli Entomologi patrii è stata già conosciuta: Luigi Petagna la descrisse e fi- gurò come nuova col nome di Nitidula coccinelloides , ed il prof. Costa la ri» portò col suo vero nome tra gl’insetti dell’Aspromonte. Genere OMOFRONE ; Omophron , Lati\ Il genere essendo unico come abbiam detto , i suoi caratteri essenziali sono quelli stessi della tribù. Aggiungiamo che il labbro superiore è trasver- sale , anteriormente bisinuoso , le mandibole non dentate , il mento con un dente mediano breve e semplice. I maschi anno i due primi articoli de’tars» no poco dilatati ed inferiormente spugnosi. 4 COLEOTTERI Qmofrone marginato; Omophron limbalus. 0. testaceus , occipite, pronoti macula, elytrorumquc sutura et fasciis tri- bus undulatis extus abbreviatis viridi-aeneis. — - Long, lin, 3,: lat. lin. 2. Corpo giallo più o meno testaceo ; parti boccali, antenne e piedi pallidi ; una grande macchia occipitale scissa triangolarmente in avanti, in guisa da sembrar due macchie che si toccano per la base ; una grande macchia nel mezzo del protorace, la quale tocca il margine posteriore; e sull’elitre la sutura e tre fasce ineguali e sinuose che da quella si diriggono verso i margini laterali , di color ver- de e fortemente punteggiate. 11 protorace è ristretto in linea retta da dietro in avanti, con gli angoli anteriori prolungati per abbrac- ciare la base del capo: il dorso è sparsamente punteggiato, e con delicato solco longitudinale nel mezzo. Le fasce verdi dell’elitre variano nella estensione per modo, che talvolta s’ impiccoliscono od anche si scompongono in macchie quasi quadrate isolate ; tal* altra si dilatano e si congiungouo in varii punti racchiudendo tra loro del- le macchie gialle. Scolylus limbalus , Fab. Syst. Eleut. I. p. 247, n. 2. Carabus /im&afus,01iv.Entom.IlI,g.35.n.l22, t. 4,f.23. — — 0. Così. Faun. di Asprom. -Alti d.R.Acc.d.Scien.IV. p. 116, n. $a Omophron limbatum , Lair. Gen. Crust. et Ins. I, p. 225, n. 1, t. 7, f. 7. Bej. Spec. II, p. 258, n. 1 . Nitidula coccinelloides, L. Petag. Ins. nuov. —Alt. della detta Àccad. I. p. 31 , tav. 4-, fig. 6. Specie diffusa per quasi tutto il regno. Vive presso le spon- de de’ fiumi, sotto le pietre, fra le radici delle piante, e più d’or- dioario interrata nella sabbia. Osservazioni, Noi non abbiala punto esitato a riconoscere 1’ Omophron CARA DIREI 5 nella citata specie descritta ed effigiata dal Petagna : P ostacolo sommo cha a ciò opporrebbe l’abitazione ch’egli ne addita ( sulla cima de' monti nelle fo- glie della Sassifraga colidelone ) per noi non à valore alcuno , sapendo come sia facile a cadérsi in equivoco da chi non è egli stesso investigatore della natura , ma fonda sopra assertive altrui. Tribù 2.» ELAFRINI, ( Gen. Elaphrus, Fab .—Elaphrii, Lalr. Erich. ). Corpo ovato e convesso , ovvero oblungo e piano. Tibie an- teriori nel lato interno quasi integre, inferiormente con una sinuosità, con le due spine terminali inserite l’una superiormente alla sinuosi- tà, l’altra all’estremità. L’abito generale, più che caratteri molto essenziali, fa distinguere questi Carabidei da quelli della precedente sezione. Negli Elafrini infatti il corpo non à mai la forma quasi emisferica degli Omofroni, quantunque nelle stesse po- che specie che vi si riferiscono non presenti un medesimo aspetto , essendo oblungo e mediocremente convesso in alcuni , angusto quasi parallelo e piano in altri. Le tibie anteriori anno presso l’estremità una sinuosità meno profonda. Il piccol numero di specie che 1’ europa alberga è ripartito in cinque generi , tre de’quali son limitati allo sue regioni settentrionali, Blethisa, Tra - chypachis e Pelophila , e due si estendono nel mezzo giorno , Elaphrus e No = tiophilus. Di questi il primo non si è offerto ancora alle nostre ricerche nel regno : nè sappiamo che altri] ve 1’ avesse incontrato finora, benché fossimo persuasi che una qualche specie vi si discoprirà , soprattutto presso i grandi fiumi delle Calabrie e degli Abruzzi: il secondo è molto abbondante. Due spe- cie spettanti a questa tribù, e quindi al genere Notiophilus, troviamo descritte nelle memorie entomologiche di patrii autori , ambedue dal prof. Costa: F a- quaticus cioè, ed un altro col nome di metallicus, nel quale, visti gl’ individui autentici serviti alla descrizione, riconosciamo agevolmente il quadripunctatuSo Noi pertanto abbiamo finora del regno ben cinque specie , ed una sesta ne possiede la Sicilia , che forsi un giorno si troverà pure nella parte conti- nentale. 6 COLEOTTEKI Genere NOTIOF1LO; Notiophilus (1), Dumer. Corpus oblongum , parallelum , planum. Labrum porreclum , antice rotundatum. Ocu!i maximi et parum promincnles. Prono tum transversum. Prosternarli postico productum. L’ab'to di questi minuti Coleotteri è sì particolare ed esclusivo, ch’egli è difficile non riconoscerli, il loro corpo è oblungo , a lati quasi paralleli , piano , tinto ordinariamente di color bronzato assai splendente. Il capo è tut- to per lo lungo striato sulla fronte, con occhi assai grandi, ma non molto ele- vati ; il protorace è più largo che lungo , un poco ristretto verso dietro, an- golarmente avanzato nella parte anteriore , più o meno punteggiato, e con de- licato solco longitudinale nel mezzo ; i’elitre sono per lo lungo striate , a strie punteggiate , delle quali la prima prossima alla sutura , le rimanenti distanti da quella per un intervallo assai largo levigatissimo e più splendente , e sepa- rate da intervalli , che dir si possono estr asuturati, angusti : sull’ interval- lo maggiore in vicinanza dello scutello vedesi quasi sempre 1’ esordio di una o due strie di punti , il quarto intervallo à ordinariamente una fossetta pro- prio alia base , ed un’ altra posteriore poco innanzi 1’ estremità. I maschi ànno i tre primi articoli de’ tarsi appena un poco dilatati e spugnosi al di sot- to. Vivono ordinariamente ne’ luoghi umidi , sotto le pietre, alle radici delle piante , in vicinanza delle acque. Qualcuna si estende perfino sulle aride e calde arene dell'alto piano del Vesuvio. Offrono tra loro tale uniformità di por- tamento, che si crederebbero sempre una medesima specie. L’ esame accurato però non rende difficile la ricognizione di più specie, distinte soprattutto per la punteggiatura dell’elitre e per l’ampiezza proporzionale degl'intervalli delle strie. Per renderne più facile la classificazione crediamo così ripartire le cinque spe- cie che vivono nel regno. a. Elitre gialle all’estremità posteriore. b. Strie dell’ elitre punteggiate fortemente ed egualmente fino all" estremità. t» Notiofilo quadripuntato; Notiophilus quadripunctatus . N. aeneus , antennarum palporumque basi tibiisque testaceis ; elytris apice luteis , striis fortiter punctatis integris , ìnterslitiis extrasuturalibus angustis convexis , secundo contiguis latiore , bifoveolato , foveolis altera ante medium (1) Dalle greche voci vorio1; madidus umido, c amicus, amico; amanti de’luo» ghi umidi. ’ C A !! A B l D E I 7 altera in medio sitis ; pronoto la ter ibus obliqui* sub recti* — T,ong. I n 2-2 I j\ . Variat a) elytrorum foveola dorsali secunda pone medium sita. b) foveola tertia dorsali pone duas normale s in uno alterove clytro adjecla. Corpo superiormente di color bronzato tendente più o meno al rameo , splendente , col terzo posteriore della parte punteggia- ta dell’ elitre gialliccia ; inferiormente di color nero-bronzato ; i primi tre o quattro articoli delle antenne , la base de’ palpi e le tibie testacee* Protorace ne’ lati ristretto quasi in linea retta d’ a- vanti in dietro, con gli angoli posteriori retti, nel dorso foi temen- te punteggiato, col disco dall’uno e l’altro lato del solco mediano liscio. Elitre a strie ben marcate , fortemente ed egualmente pun- teggiate dalla base fino alla estremità; gl’intervalli angusti e convessi, il secondo estrasuturale (quarto a contar dal suturale) distintamente più largo de’conligui , con due fossette dorsali ( oltre la basilare e la posteriore), una posta ai due settimi, l’altra sulla metà della lunghezza. Si ànno individui ne’ quali, per lo più in una sola dell’ elitre , alle due fossette dorsali se ne aggiunge una terza più dietro , per modo che insieme alla fossetta posteriore formano una serie di quattro fossette quasi fra loro e. quidistanti. La posizione della seconda fossetta dorsale varia alcun poco e non sempre egualmente in ambedue le elitre. Nel tipo essa è posta giusto nel mezzo della lunghezza, ed è quindi sensibilmente più vicina alla prima dorsale che alla posteriore ; sovente es9a sta più dietro, per modo che dista egualmente dalle due cennate ; altre volte sta ancora più indietro , e quindi più vicina alla po » steriore che alla prima dorsale. Inoltre vuoisi avvertire come talvolta la seconda fossetta dorsale si can- celli quasi; talché potrebbero questi individui confondersi col N. bipustulalus ma il quarto intervallo meno angusto de’ contigui, ed i lati del protorace quasi diritti li faranno agevolmente distinguere. Da ultimo noteremo che in alcuni individui il secondo o maggiore inter- vallo è concavo a guisa di largo e superficiale canale. Notiophilus quadripunctatus , Dej. Spec. II, p. 280, n.3„ Elaphrus metallicus, O.Cost. Faun. Vesuv.— Atti (L R„ Ac$ad. d. scien. IV. p. 44, n, 10, tav. 2. fig. 3. 8 coleotteri Trovasi abbondantemente in tutto il regno , ne! luoghi piani egualmente che elevati. E una delle specie che vivono assai bene nelle calde arene dell’ alto piano del cono del Vesuvio. Osservazioni. La descrizione dell’#/, melallicus lascerebbe un qualche dub- bio sulla identità di esso col quadripunctalus, pijr non parlarsi ivi della estre- mità dell’elitre gialla. Noi però avendo osservato in natura gl’individui serviti di tipo all'autore ve F abbiam riconosciuta assai bene: per lo che non esi- tiamo a ritenerlo come il quadripunctatus, di cui per la posizione de’ punti rap- presenta precisamente il tipo. 2. Notiofìlo bipustulato; Noliophilus bipuslulatus, N. aeneus , antennarum palporumque basi tibiisque testaceis \ elytris apici luteis , fortiter striato-punclatis , striis integris, intestiliis extrasuturalibus an= gustis convexis , secundo conliguis aeguali , foveola dorsali unica ante medium notato ; pronoto lateribus subsinuosis. — ■ Long. lin. 2. Variat: elytris apice concoloribus. Simile a primo aspetto al precedente , dal quale si distingue per ìa mancanza costante della seconda fossetta dorsale dell’elitre; pel secondo degl’intervalli estrasuturali delle medesime non più largo de’ contigui , essendo tutti eguali , angusti e mondati ; e pei lati del protorace leggermente mondali nell’anterior parte, e di poi un poco sinuosi. Vi à una varietà nella quale il color giallo della estremità dell’elitre non è punto avvertibile: ma la profondità ed eguaglianza de’ punti delle strie del- 1’ elitre stesse, e la proporzione degl’ intervalli, la farà distinguere dalle specie nelle quali F elitre sono normalmente d’un sol colore. Questa varietà fu con- siderata da Fabricio come specie distinta, che chiamò E . semipunctatus . Elaphrus higutlatus , Fab„ Syst. Eleut. I. p.247. n. 10. — Oliv. Entom. II, g. 34, n. G,tav. I, f. 3. Noliophilus biguitalus, Dej. Spec. II, p. 279, n. 2. Yar. Elaphrus semipunctatus, Fab. 1. c. p. 246. n. 8. Trovasi nelle adiacenze di Napoli ed in altre parti dal regno f frequente. ^ CARABIDEI V bb. ) Elitre con strie delicate, floamente punteggiate, più assottigliate verso l’estremità. 3. Notiofilo puntinato; Notiophilus punclulatus. N. aeneus , anlennarum palporumque basi tibiisque testaceis ; elytris apice luteìs , subtiliter striato-punclatis, striis apice evanescentibus, inter stitiis extrasu- turalibus planiusculis, duobus primis minus angustis , subaequalibus , secundo foveo - la dorsali ante medium notato ; pronoto lateribus subsinuosis Long. lin. 2. Distingaesi agevolmente da’ due precedenti per le strie del- Felitre assai delicate , con punti piccoli e poco profondi , e sue- cessivamente più esili verso l’estremità, ove vanno quasi a svanire: i due primi intervalli estrasuturali sono spianati e meno angusti dei seguenti , questi quasi eguali e convessi ; il secondo con una fos- setta dorsale posta a’ due settimi della lunghezza. Il protorace è meno fortemente punteggiato, col disco più levigato : i lati sono obbliqui, poco flessuosi , leggermente raddrizzati verso la base, i cui angoli sono un poco acuti. Notiophìlus punclulatus, Wesm.Bull. de l’ Acati . roy. des scìen. de Brux. I. p. 22. Trovasi nelle adiacenze di Napoli , non raro. Assai probabile mente vive ancora in tutto il regno. a a. Elitre d’un sol colore bronzato, c. Strie dell’elitre punteggiate fortemente ed egualmente fino all’ estremità. 4. Notiofilo piedi-rossi; Notiophìlus ruftpes. Tav„ XXYI, f. 1. N. aeneus , antennarum palporumque basi pedibusque rufo-testaceis , fe*> moribus medio obscurioribus; elytris unicoloribus fortiter striato -punctatis, striis i ntegris , interstitiis extrasuturalibus angustis , conoexis , aequalibus , secando foveola dorsali ante medium notato ; pfonoto subcordato— Long. lin. 2 lj2. Corpo superiormente tutto di un color bronzato splendente ; nero-verdastro inferiormente; i primi quattro articoli delle antenne, Col. par . 2.a Carab . 2 10 COLEOTTERI buona parie de’ palpi ed i piedi di color rosso-testaceo, questi ul timi co’ femori più oscuri nel mezzo. Il protorace è sensibilmente ristretto verso dietro, coi lati ritondati, raddrizzati alla base, quasi cordiforme: gli angoli posteriori retti: nel dorso fortemente punteg- giato, liscio nel disco. Le elitre anno le strie forti, a punti grossi ed eguali fino all’estremità: gl’intervalli estrasuturali sono angusti , convessi ed eguali , il quarto à la consueta fossetta dorsale. Notiophilus rufipes-, Curt. Brit. Entom. V, pi. 254, E questa una delle specie del genere meno diffusa ne! regno: noi l’abbiamo soltanto delle Calabrie, raccoltavi dal prof. 0. Costa c c. Strie dell' elitre assai fine e finamente punteggiate , c an cel la te vers o l’estremità. 5. Noliofilo acquatico; Notiophilus aquaticus . N. convexiusculus , obscure aeneus , palpis pedibusque nigris ; elytris unico - loribus subitissime punctato-striatis, striis apice evanescenlibus , interstiliis pia - niusculis, duobus primis extrasuluralibus aequalibus, quam sequentia minus angu- stia, secando foveolà dorsali ante medium notato; pronoto subcordato. — Long.liu.2. Corpo proporzionalmente più angusto e più convesso che in tutte le specie precedenti , superiormente di color bronzato talvol- ta assai oscuro , inferiormente verde-nerastro ; palpi e piedi neri. Protorace a lati un po’ ritoudati , ristretti verso dietro , raddriz- zati alla base, con gli angoli posteriori retti: a dorso finamente punteggialo tatto intorno , liscio nel disco. Elitre con le strie as- sai delicate , a punti minuti , cancellati nel terzo posteriore: il se- condo intervallo sensibilmente men largo che in tutte le altre specie precedenti; gli estrasuturali angusti e spianali, i due primi eguali ed un poco più larghi de’segdenti, il quarto con una fossetta dorsale. Cicindela aquatica , Lino. Faun. Suec. n. 752. E iaphrus aquaticus, Fab.Syst. Eleut. I. p. 246, o. 7. 0. Cost. Faun. diAspr. 1. c. p. 113, n. 1. Notiophilus aquaticus, Dej.Spec. Il, p. 277, n. 1 . CARABIDEI li Trovasi in preferenza ne’ luoghi montuosi e freddi. Noi l’ab- bi am raccolto presso i torrenti de’ monti degli Abruzzi , e presso il lago del Matese. SPECIE SICILIANE» 1. Notiofilo geminato ; Notiophilus gemìnatus. Tav. XXVI, fig. 2. N. aeneus , antennarum palporumque basi tibiisque rufo-testaceìs , elytru unicoloribus, subtiliter striato-punctalis , interstitiis extrasuturalibus planis, primo secundo et quarto latiorihus; secundo foveola ante medium notato. — Longlin.2 1?2. Corpo per la forma simile al ^aadripuntato , del quale suol essere pro- porzionalmente un poeo più largo , e come quello ancor colorito , se ne ec- cettui le elitre che non sono gialle all’estremità. Le strie dell’ elitre sono as- sai delicate e finamente punteggiate: gl'intervalli sono piani, il primo e secon- do degli estrasuturali un poco più larghi e quasi eguali, il terzo angustissimo, il quarto distintamente più largo di questo e del settimo, sebbene non sì largo quanto i due primi. Quest’ultimo carattere fa ben distinguere questa specie dal punctulatus, al quale perle striatura e punteggiatura dell’ elitre molto simiglia. Notiophilus geminatus, Dej. Spec. Y. p- 589. Trovasi in varii luoghi della Sicilia , non raro. Trirù 3.^ CARABINI. (Simplicimani, Bon. — Simplicipedes , part. Dej.) Tibie anteriori senza alcuno intacco sul lato interno ; con le due spine terminali inserite ambedue all’estremità. Palpi con l’ul- timo articolo non assottigliato in punta a guisa di lesina , bensì troncato, e sovente in forma di scure. I Carabidei di questa tribù , che van detti Carabini veri per trovarsi fra ,pssi i Carabi propriamente detti quali oggi dagli Entomologi s’ intendono, di" stinguonsi per le spine terminali delle tibie anteriori inserite ambedue all' e« stremità dagli Omofronini ed Elafrinì ; per l’ultimo articolo de’palpi non as- sottigliato a mo’di lesina da’Bembidiini; e per le tibie anteriori senza intacco profondo da que’delle rimanenti tribù. Per quest’ultimo carattere vennero det- CO LEOTTE R! 12 ti dai distinto Entomologo italiano Bonelli Simpliciimni , noma che Dejean mutò in Simplicipedi , estendendo solo un poco i confini del gruppo cui l’ap- plicava. Le elitre non sono affatto troncato posteriormente come ne’Brachini- ni , bensì rifondate come all’ordinario ; ed in taluni le due saldate insieme alla maniera di quelle de’ Melasomi. É questa una delle tribù più numerose di specie , fra le quali vi à quel- le della famiglia che raggiungono dimensioni maggiori , e molte le quali mes- so da banda il manto tetro e monotono, risplendono di colori metallici e so- vente dorati. Sono esse in molti generi ripartite : l’europa ne possiede! generi Leistus, Nebria, Cychrus, Procerus Procrustes , Carabus, Calosoma, de’ quali il solo Procerus manca al nostro regno, essendo confinato alle più fredde re- gioni. Le specie indigene che a questa tribù si riferiscono' a quanto finora sappiamo sono ventitré, delle quali si trovano registrate in pati ii scrittori cinque sole, cioè: il Cychrus Ualicus riportato da Petagna col nome di rostratus; il Ca~ rabus variolatus descritto dal prof. 0. G. Costa e che finora sembra costituire una delle specialità entomologiche dell’europa meridionale , avendosi nel setten- trione l’analogo nel Car ■ perjoratus della Siberia; il C. Lefeburei riportato dal Costa col nome di cyaneus ; il Calosoma sycophanta menzionato da ambedue i cennati autori, e la Nebria violacea descritta da noi fra gl’insetti del Malese. La Sicilia à pur le sue specialità : nei Cataloghi figurano due specie come par- ticolari di quell’ isola il C. Faminiì ed il Lefeburei ; di essi però il primo soltanto pare esclusivo , il secondo essendo del pari abbondante nel nostro re- gno. Trovasi innoltre nella Sicilia una varietà del Car. morbillo3us proprio della Barberia. I sei generi spettanti alla nostra Fauna si possono riconoscere co’ caratte- ri seguenti : a. prosterno posteriormente un poco prulungato dietro le anche anteriori, ed inca'trato nel mesosterno. Elitre non abbracciane ampiamente l’addome. b . labbro superiore anteriormente troncato o ritondato. c. mascelle esternamente palmato-dentate Leistus cc. mascelle esternamente semplici Nebria bb. labbro superiore anteriormente sinuoso, bilobo o trllobo. d. dente medio del mento acuto ( labbro superiore bilobo ). e. — lungo quanto i laterali ; terzo articolo delle antenne cilindraceo. .............. Carabus ee. — più corto de’laterali: terzo articolo delle antenne alla base compresso . Calosoma dd. dente medio del mento largo, anteriormente ritondato . Procrustes aa. prosterno posteriormente non prolungato dietro le ànche anteriori: elitre abbracciaoti ampiamente l'addome . . Cychrus C A il A B I D E I 13 Genere LEISTO; Leistus, Frohl. Mandibulae cxlus basi dìlatato-rolundatac. Maxillae cxtus pai- mato-denlatae , spinis arliculalac . Montura dente medio brevi emar- ginato. Ligula valdc ciò agata, apice trifida) paraglossis ligula mul- to brevioribus , apice acuminatis. I Leisti sono de’piccoli Carabicioi i quali si riconoscono principalmente per lo mandibole, che alla base sono esternamente dilalato-ritondate, e per le ma- scelle le quali esternamente sono dentate ed armate di lunghe spine con es- se articolate. Il labbro superiore è anteriormente rifondato : i palpi lunghi e delicati, col solo ultimo articolo un poco rigonfiato: il capo fortemente ristretto dietro gli occhi, il protorace trasversale, più o meno cordiforme, rifondato nei lati, fortemente ristretto alla base ; 1’ elitre striate e punteggiate. I tre primi articoli de’ tarsi ne’ maschi sono dilatati, e densamente spugnosi al di sotto. Delle nove specie che l’europa possiede finora, nel regno di Napoli abbiamo incontrato le tre seguenti soltanto. 1. Leisto spinifaarba ; Leistus spinibarbis. L. supra cyaneus vel coeruleus , vel violacescens , subtus niger ; ore , a ri- tennis, tibiis tarsisque rufo-brunneisj pronolo postice subangustato, elylris subpa- rallelis. — Long. lin. 4: lat. lin. i 3^4. Distingucsi agevolmente questa specie dal bel color ceruleo o vio Liceo oscuro eli che risplende la superior parte del corpo, sopratutto l’ elitre eh’ esser sogliono più chiare del capo e del proìorace : la parte inferiore del corpo è per l’opposto nera. Le antenne, ad ec- cezione del primo articolo bruno, le parti della bocca, un delicato margine del protorace , le tibie e i tarsi sono di color rosso fer- ruginoso : i femori d’un bruno-rossastro oscuro. Il capo è liscio , con alcune delicate rughe, e pochi punti presso gli occhi. Il pro- torace è mediocremente convesso, coi margini laterali elevati ; gli angoli posteriori troncati ad angolo retto ; liscio , rugosamente pun- teggiato tutto intorno. Le strie deH’elitrc punteggiate. Carabus spinibarbis, Fab. Syst. Eleut„ I. p. 181 , n. 61, — — OIiy. Entora. Ili, g. 35, n. 84, t. 3. f. 22. 14 COLEOTTERI ' Pogonophorus coeruleus, Latr. Gen. Crust. etlns. I. p, 223, n. 1 » Leistus coeruleus, Clairv.Ent.helv.lI,p.l48,t.23, f.a A. Leistus spinibarbis , Dej. Spec. Il, p. 214-, n. 1 . Specie piuttosto rara nel regno, ed a quanto ne sembra amante de’ luoghi freddi in preferenza. L’ abbiam raccolta negli Abruzzi, su Monte Vergine , e sulle alte colline di Principato ulteriore. 2. Leislo fulvibarba; Leistus fulvibarbis . Tav. XXVf, fig. 4. L. supra nigro-piceus sub-cyaneus , subtus niger; ore , antennis pedibusque rufo-ferrugineis; pronoto cordato , postice angustato, elytris subparallelis, pun- elato-strialis. — Long. lin. 3 1/2: lat. lin. 1 1/2. Più piccolo del precedente , superiormente di color nero-pi- ceo un con leggiero cangiante in bluastro , inferiormente bruno- nerastro , più chiaro o bruno-rossastro nella posterior parte del- l’addome; antenne, parti della bocca e piedi rosso-ferruginosi; le prime col primo articolo bruno nel mezzo. Distinguesi inoltre da quello più essenzialmente pel protorace un poco più corto , più fortemente cordiforme, con gli angoli posteriori tagliati ad angolo retto ma un poco più sporgenti in punta, dorso più convesso, for- temente punteggiato alla base e presso il margine anteriore. Leistus fulvibarbis , Hoffms. Dej. Spec, II, p. 215, n.2. Poco diffuso pel regno. L’ abbiam raccolto nelle adiacenze di Avellino , ove non sembra molto raro. 3. Leisto ferruginoso; Leistus ferrugineus. L. brunneo- ferruginea, ore , antennis pedibusque pallide rufo- ferruginea , pronolo cordato, angulis posticis rectis , elytris oblonqo-ovatis , — Long. lin. 3- 3 5/2: lat. lin. 1 1/3-1 1/2. A parte dal colore, che in questo è bruno-rossastro , con le C A R A B 1 D E 1 15 parti della bocca, le antenne e i piedi assai chiari, distinguesi que- sto Leisto dal precedente in modo essenziale pel protorace, i cui margini laterali ritondati, presso la base si raddrizzano bruscamen- te per divenir paralleli e formare angoli retti con la base , e per l’elitre le quali si restringono un poco anteriormente in guisa da approssimarsi di più alla forma ovato-allungata. Del resto tali ca- ratteri differenziali facili ad avvertirsi al confronto delle due spe- cie , non cessano di lasciar nell’animo qualche dubbio quando non se ne abbia presente che una sola. Carabus ferrugineus , Linn. Fn. Stiec. p. 221, n. 798. Carabus spinilabris, Panz. Fa. Gemi. 29. 11. Leistus spinilabris, Dej. Spec. II, p. 217, n. 5. Trovasi in quasi tutta l’Europa media. Tra noi 1’ abbiamo raccolto finora negli Abruzzi , ove sembra ancor poco frequente. Genere NEBl\iÀ; Ne&ma , Lalr. Mandibulae ùxfns liaud vel vìx dilatatele. Maxillae simplices . Mentum dente medio duplici . Ligula apice truncata vel dente medio instr lieta , paraglossis connati s ligulac aequalibus. Le Nebrie sono do’ Carabicini di statura ordinariamente maggiore de’Lei- sti. dai quali essenzialmente differiscono per le mascelle semplici. Le mandibo- le sono parimenti semplici , non affatto o pochissimo dilatate esternamente alla base ; dal lato interno poi sono dissimili, che la sinistra è diritta, la de- stra angolata. Il labbro superiore è troncato e leggermente sinuoso. Le an- tenne anno il primo del più corto articolo terzo, o tutto al più lungo quanto questo. 1 maschi anno i tre primi articoli de’tarsi anteriori dilatati , e densa- mente spugnosi al di sotto. Il distinto entomologo Torinese Bonelii costituì il genere Alpaeus per alcune delle Nebrie le quali mancano di ali , ed anno le elitre piu ovali : caratteri giudicati poco rilevanti per costituir un genere. Nel regno abbiamo otto specie di Nebrie , delle quali una propria de’IH- torali , N. eomplanata ; due comuni in tutto il regno , a differenti altezze » psammodes e brevicollis; le rimanenti proprie de’ luoghi freddi e montuosi. I. Con ali. Elitre mediocremente convesse, a lati quasi pa» ralleli, con gli omeri ritondati ma ben marcati ( Nebria p. d.) a, protorace e parte dell’elitre giafl i. 16 COLEOTTERI 1 . Nebria spianata ; Nebria complanata . Tav. XXVI, fig. 1. N. testacea , elylris pallidioribus nigro lineatis, lineis in fasciai duas abbre- via tas confluenlibus.— Long. lin. 6 l?2-7; lat. lin. 3. Corpo più largo che nelle altre specie”, interamente di color testaceo tendente or più al giallo, or più al rossiccio ; elitre sempre più pallide del capo e protorace, con buon numero di tratti longitu- dinali neri, i quali al quarto anteriore ed ai due terzi si uniscono fra loro in guisa da formar quasi due fasce; il lembo esterno e l’e- stremi tà sono sempre gialli : gli occhi neri. Il capo proporzional- mente grande , quasi liscio ; il protorace trasversale, leggermente cordiforme, con gli angoli posteriori acuti: con due piccole fosset- te alla base, riunite da un solco trasversale» Elitre a strie oscura- mente punteggiate, con gl’ intervalli poco convessi e lisci. Varia l’estensione detratti neri dell’ elitre; quando sono meno diffusi essi costituiscono con la loro riunione due piccole fasce, l’una anteriore l’altra po- steriore non collegate tra loro. Carabus complanatus, Lin. Syst. Nat. II, p. 761 . Carabus arenarius, Fab. Syst. Eleut. I, p. 179, a. 49» Oliv. Entom. Ili, g. 35, n. 62, tav. 5, fig. 54. Nebria arenaria , Dej. Spec. II, p, 223, n. 1. È questa la piu grande e più bella delle nostrali specie del genere. Trovasi sulle spiagge arenose , poco frequente. Noi 1’ ab- biam raccolta sulla spiaggia di Cuma : il Dot. Giuseppe Costa ce ne à inviati individui raccolti sul liltorale dell’Adriatico. 2. Nebria psammode; Nebria psammodesl N. nigra, capite, prothorace, elytrorum limbo, antennis pedìbusque testacea, -—Long. lin. 5 1?2=6: lat. lin. 2 1j3-2 1$2. Corpo oblungo , convesso. Il capo con le antenne ed i pal- pi , il protorace ed i piedi giallo-testacei : elitre nere splendenti, CARABIDEI 17 col lembo laterale e posteriore dorsale, insieme con la parte ripiegata, dello stesso colore giallo-testaceo ; ocelli, petto ed addome neri; ventre rossastro nel mezzo. Protorace piccolo, cordiforme, punteggiato sul lem- bo e più fortemente alla base. Elitre a strie ben marcate, oscuramente punteggiate. Gl’individui ne’quali il color nero non à preso tutto il suo dominio, e perciò immaturi , si presentano con l’elitre più o meno bruno-testacee o testaceo-livide, con il petto ed il ventre interamente testaceo-pallidi. Carabus psammodes, Rossi, Mant. I. p. 85, n. 193, tav. 5. fig. M. Nebria psammodes, Bonel.Observ. Entora.I. p.47, n.4„ * — — Dej. 1. c. p. 226, n. 4. Trovasi non rara nelle adiacenze di Napoli ed in altri luoghi del regno, sovente in gruppi più o meno numerosi, ne'luoghi umidi, sotto le pietre, presso le sponde de’ torrenti o fiumi, ec. 3. Nebria di Sclireibers ,* Nebria Schreibersii Tav. XX VI, fig. 2. N. lurido-teslacea , unicolor , oculis, meso-et meta-peclore abdomineque ni - gris. — Long. lin. 5 1^2-G: lat. fin. 2 1^2-2 2^3. Tutta d’un colore uniforme testaceo lurido, col solo petto medio e posteriore , addome ed occhi neri. L’elitre presentano talvolta il disco più o meno tendente al bruno, del quale colore sono ancora sovente il dorso de’femori c ì’estremilà degli articoli de’tarsi. Nebria Schreibersii , Dej Trovasi non rara negli Abruzzi, nelle Calabrie, negli alti colli del Sannio, presso le sponde de’torrcnti di Principato citeriore, ec. Osservazioni. Viene questa Nebria da alcuni Entomologi considerala qual varietà della specie precedente, con la quale à certamente molta affinità. Noi però avendo presente un buon numero di individui dell una e dell' altra vi scorgiamo tale un abito differente e costante , che non ci fa punto esitare a Col. par. 2.a Carab. 3 COLEOTTERI 18 considerarla come specie distinta. Dapprima la Neh. Schrcibersii à l’elitre ordi- nariamente meno parallele, con le strie più profonde. Inoltre il colore è d’un testaceo lurido uniforme, il quale non può attribuirsi a stato immaturo, men- tre il petto e l’addome son di color nero intenso; laddove nella N. psammodes quando il color nero dell’elitre manca, 1’ addome è pure rossiccio. In fine osser- veremo che mentre la N- psammodes è frequente nelle vicinanze di Napoli ed altri luoghi, la N. Schreibersii trovasi confinata in alcune contrade soltanto, quantunque talvola conviva con la psammodes. a a protorace ed elitre nere. 4. Nebria brevicollc; Nebria brevicollis. JN. nigra, rarius nigro-picea, antennis palpis tibiis tarsisque rufo-piceis ; elrjtris crenato -siriatis, intersiitiis convexis, Urlio tripunclalo. —Long. lin. 5-5 1/2- lat. lin. 2 1/3-2 1/2. Corpo d’un bel nero splendente; le antenne, i palpi, le tibie, i tar- si e l’estremo lembo del protorace e del l’elitre rosso-picei; ventre inte- ramente o solo nel mezzo piceo. Capo con una impressione rugosa da ciascun lato tra gli occhi. Protorace breve, largo una volta e mezzo la propria lunghezza, rilondato nc’lali, ristretto verso la base, con gli an- goli posteriori retti o poco acuti, a dorso mediocremente convesso, li- scio , punteggiato solo sul contorno, coi margini laterali elevati. Elitre lunghe tre volte e mezzo il protorace o poco più, a strie profonde, for- temente punteggiate c come crenulate; gl’intervalli convessi, il terzo con tre punti impressi. Negl’ individui immaturi il colore presenta tutte le variazioni dal bruno- rossastro al bruno-livido. Indipendentemente da ciò si hanno di quelli che an- che nel completo sviluppo ritengono il color nero piceo, più rossastro nel capo e nell’elitre. Carabus brevicollis, Fab. Syst. Eleut. I.p. 191, n. 114. Nebria brevicollis, Dej. 1. c. p. 233, n. 11. Nebria fuscata, Bonell.Obs.Ent.I. p.44.n. 2. (immatura) È questa la specie più comune in tutta 1’ Europa. Trovasi appo noi frequente nelle vicinanze di Napoli, del pari che nelle altre contra- de del regno, piane ed elevate, in quasi tutte le stagioni. C A R A B I D E I 19 5. Nebria di Jokisch ; Nebria Jokischii. Tav. XXYI. fig. 3. N. nigra , macula frontali rufa, elxjtris elongatis profunde strialis.— Long, Jin. 6 : lat. lin. 2 2/3. Tutta di color nero-splendente, col mezzo della fronte rosso-piceo, e i tarsi bruno-rossastri. Corpo piuttosto depresso ; capo con le due im- pressioni tra la base delle antenne poco profonde. Protorace proporzio- nalmente piccolo, a lati rifondati, molto ristretti verso dietro, raddriz- zati alla base, con gli angoli posteriori retti : quasi piano, ne’ lati col solo cordone marginale elevato, alla base punteggialo e con una fossetta da ciascun lato. Elitre lunghe quattro volte e mezzo il protorace, quasi parallele, a strie profonde, le interne quasi lisce, le esterne finamente punteggiate, gl’ intervalli convessi c lisci. Nebria Jokischii, Sturai, Deutsc. Ins. Ili, p. 143, n. 4, tav. 58, f. 6. B. Bej. 1. c. p. 238, n. 16. Carabus Gyllenhalii, Dufts. Faim. Ausi. II, p. 49. n. 44» Specie propria de’ climi freddi e delle alte montagne. Fra noi tro- vasi negli alti monti degli Abruzzi, piuttosto rara. II. Senza ali. Elitre poco convesse, ovali od ovato-ob- lunghe, senza omeri ben distinti (Alpaeus, Don.). 6. Nebria violacea ; Nebria violacea. Tav. XX Y. fig. 6. N. supra violacea nitidissima, capile pronoloque obscurioribus ; sublus nigra , antennis qialpis tarsisque brunncis ; pronolo cordalo, convexo larvi, postico utrin- que impresso, marginibus rcfleocis bcisique depressa punctato-rugosis, ely Iris pro- funde strialis , striis subliliter punctatis , interslitiis convexis , laevibus , terho quadripunclato -Long. fio. 5 3/1-6; lat. max. fin. 2 3/5. Superiormente di color violaceo splendente , col capo c prolorace COLE OTTERI 20 più oscuri dell’ elitre e spesso quasi nero-violacei : inferiormente nera. Antenne bruno-rossastre, coi quattro primi articoli picei; palpi bruni; piedi neri coi tarsi picei. Il capo è liscio con due forti e larghe impres- sioni longitudinali rugose nel fondo. Il proloracc è cordi forme, assai ri- stretto alla base, i cui angoli sono acuti : il disco dorsale convesso, con la linea media e le impressioni anteriore e posteriore ben pronunziate; 1 margini laterali abbastanza riflessi e rugosi, la base assai depressa con grosse rughe costituite da punti allungati confluenti. Scutello quasi li- scio. Elitre ovali, leggermente convesse, con strie longitudinali profonde e distintamente punteggiale: gl’ intervalli levigatissimi c convessi, il terzo con tre o quattro punti impressi. Nel colore presenta questa specie le seguenti varietà. a. capo e protorace nero-violacei ; elitre violacee. b. capo e protorace nero-bronzini ; elitre violacee. c. capo e protorace violacei; elitre bronzine. d. capo protorace ed elitre verde-bronzini. e. capo protorace ed elitre quasi totalmente neri. Nebria violacea , A. Cosi. Annal. dell’Accad. degli Aspir. Natur. 2a ser. voi. I. p. 90, 1847. — Memor. Entora. p. 10. Trovasi nc’ luoghi montuosi. L’ abbiam raccolta rara sul Matese, frequente sopra Monte Vergine. Vive ancora nelle Calabrie. Osservazioni. Fin da che descrissimo questa specie manifestammo il nostro sospetto eh’ essa non fosse che la N- Krateri. Posteriormente il sig. Schaum ( Beutsc. Insect. ) à creduto pure fosse la stessa. Però il giudizio non essendo risultato da comparazione degli oggetti tipici in natura, abbiam preferito rite- nere tuttavia il nome da noi impostole. 7. Nebria di Dahl ; Nebria Dahlii. N. nigro-jricea nitida , frontis disco , antennis, palpis, iibiis tarsisque ac pronoti elytrorumque limbo tenui rufo-ferrugineis ; elglris ovatis , striatis, striis punctulatis, tertia, tri vel quinque punclala.—L ong. lin. 5 1^2-6: lat. max. 2 1;3- 2 1/2. Variai : pedibus totis rufo-ferrugineis. C A R A lì I D E I 21 Corpo d’ un color uniforme nero-piceo, splendente ; il mezzo della fronte, le antenne, i palpi, i margini laterali del protorace e del! eli- tre, le tibie, i tarsi, talvolta ancora i femori di color rosso-ferruginoso» 1! capo è liscio , con qualche finissima ruga trasversale sulla fronte. Il protorace è cordiformc, con gli angoli posteriori retti ; nel disco con- vesso c liscio ; mediocremente punteggiato nelle parti depresse, rugoso entro i margini rilevati. L’ elitre sono ovali, con le strie finamente pun- teggiate ; le esterne più forti. Carabus Bahlii, Duft. Fami. Ausi. II. p. 50, n. i5. Nebria Bahlii , Dej. Spec. II, p. 239, n. 17. Trovasi ne’ monti degli Abruzzi : rara. 8. Nebria di Orsini ; Nebria Orsinii. Tav. XXV. f. 8. N. nigro -picea, capite, antennis, palpìs , pronoti elytrorumque limbo tenui rufis ; pronoto valile cordalo, postico valde angustato, elgtris ovatis , punctato- striatis. — Long. lin. 4 3A'5: lat. max. lin. 1 9p0. Più piccola delle precedenti e da quelle ben distinta per colorilo e per forma. Il capo con le antenne ed i palpi , i margini del proto- race e sovente ancora la linea media, il lembo esterno dell’ elitre , ed i piedi per intero sono di color rosso-ferruginoso, il rimanente del corpo essendo nero-piceo. Il capo è proporzionalmente piuttosto grosso; il pro- torace è assai cordiforme , molto ristretto alla base, con gli angoli retti; le elitre ovali, con strie fortemente punteggiale, quasi crenulate. Alpaeus Orsinii , Vili. Alt. Suppl. Col. eur. dupl. n.72„ Graziosa specie discoperta dal signor Antonio Orsini, del cui nome è stata insignita da’ signori Villa a’ quali venne primamente dallo sco= pritore inviata. Trovasi negli alti monti degli Abruzzi, rara. 22 COLEOTTERI 9. Nebrìa castagnina ; Nebria castanea. Tav. XXV, f. 7. N. "pìcea tei ferruginea ; pronolo postice partirti angustato subcordalo; ehj~ tris oblongo-ovatis, punctato-striatis. — Long. !in. h ifo-k 1/2: lat. max. 1 1/3. Anche un poco più piccola della precedente, tutta di un colore uni- forme bruno-ferruginoso, o rosso-marrone, con le antenne ed i piedi più chiari. 11 protorace è quasi sì largo che lungo, mediocremente ristretto verso dietro, con gli angoli posteriori un poco acuti, e le parti impresse poco profonde. Le elitre sono ovato-oblunghe, a strie distintamente pun- teggiale. Alpaeus caslaneus , Bon. Observ. Entom. I. p. 55, n. 3. Alpaeus ferrugineus, ejusd. 1. c. p. 56, n. 4. Nebria castanea , Schaum, Ins. Deuts. I, p. 105, n. 10. Trovasi come le due precedenti negli alti monti degli Abruzzi, rara. Genere PROCRUSTE; Procrustes, Bone!. Labrum antice bisinuatum seti trilobum. Mentum dente medio lato trun- cato rei emarginalo. Coetera ut in gen. Car'abus. p. d. Il genere Procrustes fondato dall’italiano Entomologo per una specie smem- brata dal genere Carabus, differisce essenzialmente da questo per il labbro su- periore il quale anteriormente lungi dall’ essere smarginato nel mezzo, lo è dai due lati della porzione mediana, che si avanza egualmente che le due laterali, risultando così trilobo : differenza che alcuni autori posteriori non trovando suf- ficiente a caratterizzare un genere, àn rimesso la specie servita di tipo nel pri- mitivo suo posto, formandone una semplice divisione del genere Carabo. Esso comprende la specie più grande della presente famiglia che il nostro regno possiede. 1. Procruste coriaceo ; Procrustes coriaceus. P. oblongo-ovalus, niger, capile ruguloso, inter anlennas ulrinque longitu- dinaliter impresso, pronoto subtililer coriaceo, marginibus lateralibus ad basim modice elevatis , angulis posticis produciis rotundatis; elylris intrigalo-rugosis, lineisi carabidei 23 tribus longiludinctlibus chvalis, saepius obsolelis Long. lin. 13-16: lat. lin.53]4'6 1?2. Variat: clytris subtilius rugosis, sutura laeviuscula. Capo piuttosto grande , leggermente convesso , finamente punteg- giato-rugoso sull’occipite, più fortemente rugoso tra gli ocelli, anterior- mente con due forti impressioni longitudinali un poco flessuose, le quali abbracciano uno spazio elevato quasi liscio, più stretto in avanti , più largo in dietro, ove talvolta vedesi una piccola fossetta da ciascun lato. Protorace di un quarto più largo che lungo nel mezzo , anteriormente smarginato, ritondato ne’lali, posteriormente troncato, con gli angoli po- steriori prolungati in dietro c ritondati; i margini riflessi angusti, po- co più rilevati presso la base. Elitre coperte da granulazioni stivate , c congiunte l’una con l’altra in guisa da costituire una rugosità assai in- trigala, e qua e là delle maglie racchiudenti de’punti infossati: talvolta si scorgono tre linee longitudinali formate da granulazioni più allunga- te. Il colore è nero uniforme, poco splendente superiormente, più bril- lante nella faccia inferiore e ne’ piedi. Si trovano individui il cui corpo è proporzionalmente più angusto, il pro- torace più liscio , e 1’ elitre più finamente rugose con la sutura un poco più splendente. Di questi Dcjean costituì il Pr. rugosus. Tali caratteri però oltre al trovarsi per passaggi successivi , non vanno sempre di accordo. La sutura dell’ elitre la troviamo elevata levigata e nitida in individui giganteschi ed a corpo assai largo, del pari che rugosa e poco nitida come il rimanente dell’eli- tre in individui piccoli ed a corpo assai angusto. E tali variazioni si osserva- no in individui provenienti dalle medesime località. Carabus coriaceus , Fab. Syst. Elcut. I, p. 168, n. 2» _____ Oiiv. Ent. Ili, p. 18. n. 9, tav. 1, f. 1. Procrusles coriaceus , Bon. Obs. cotoni. I, p. 22, n. 1» Sturm, Deutsch. Ins. Ili, p. 22, tav. IV. ■ — — Dej. Spec. II, p. 27, n. h. Vive egualmente questa specie in luoghi piani e caldi, che freddi e montuosi. È abbondante nella Terra d’ Otranto, ove 1 àn raccolta il Prof. 0. Costa ed il Dott. Gius. Costa; nelle montagne degli Abruzzi % 24 COLEOTTERI ne’ colli Bascìicesi, ecc. Abita ne’boschi, ne’ campi, ne’ giardini, e per- làio ne cella j . Genere CÀRABO; Carabus, Fab. Labrum breve , antice medio emarginatimi , sea bilobum. Mandi bui ac arcualae inlus unidentalae. Palpi articulo ultimo securiformi. Mentum me- dio denlatum , dente lobis laleralibus acquali. Antennae articulo tertio cylin- draceo, caeleris haud vel vix longiore. Elytra abdomen tegentia. Tarsi un- tici arliculis quatuor primis in maribus dilalatis, subtus spongiosis. I Carabi veri anno corpo generalmente oblungo ovvero ovato-allungato. Il capo, proporzionalmente piuttosto grosso , presenta quasi sempre nella sua metà anteriore due fossette longitudinali , una per cadaun lato , le quali ab- bracciano uno spazio più o men rilevato. Le antenne anno i primi quattro ar- ticoli nudi , gli altri sette pubescenti. Il protorace è anteriormente tagliato ad arco rientrante, quasi troncato alla base, con gli angoli posteriori più o men prolungati in dietro; i margini laterali riflessi, d’ordinario un poco più verso la base; sul dorso à una linea impressa o un solco medio longitudinale che pres- so al margine anteriore dividesi in due, ciascuno portandosi al rispettivo an- golo anteriore cingendo uno spazio quasi triangolare; ed una depressione tra- sversale presso la base , che continuasi in una fossetta su ciascun prolunga- mento degli angoli posteriori. Le elitre insieme formano un bell’ ovale più o meno allungato , anteriormente troncato: ora offrono delle serie di punti im- pressi i cui intervalli sono rilevati; ora delle carene longitudinali: talvolta sono scavate da fossette: ed è sopratutto in esse che riposano importanti caratteri specifici. Non ostante i confini tra quali trovasi oggi limitato il genere Carabus , tuttavia è desso ancora assai numeroso di specie, delle quali la sola europa ne conta centocinquanta all’incirca, essendo la parte del globo nella quale più ab- bonda questo genere. Altrettanto povero di veri Carabi pare il nostro regno, il quale giusta le attuali nostre conoscenze non ne possederebbe che nove sol- tanto. Nondimeno fra queste uno à col solo resto d’Italia comune, il Rossi; ed un'altro, il C. variolatus, assai più interessante, sembra gli fosse esclusivo. 1 . Carabo di Rossi; Carabus Ilossii. Tav. XXVII, fig. 1. C. oblongus , niger , pronoti elytrorumque margine viridi-cyaneo ; pronoto subrugoso; elytris punctato-striatis, interstiliis angustis elcvatis interruplis . ve- lati a tuberculis elongatis seriatis constitutis Long. fin. 9-13: lat. fin. 3 3^4-5. Varietas castaneipennis — elytris brunneo-castaneis. Tav. cit. f. 2. CAKABIDEI Sic H ’J Capo quasi liscio , con rare rughe irregolari , e punti impressi tra gli occhi ; infossato nel margine anteriore. Labbro superiore molto in- cavato nel mezzo , e con quattro grossi punti impressi , disposti in serie trasversale , due sopra ciascun lobo. Protorace un poco men lungo, che largo, quasi quadrato, assai poco più stretto in dietro, leggermente ritondato ne’ lati, con gli angoli posteriori assai prolungati; leggermente convesso, col solco longitudinale mediano assai poco marcato, e conia depressione della base eie fossette angolari ben pronunziate; la super» fìcie è finamente rugosa nel disco, più fortemente e con grossi punti impressi entro i margini laterali e nelle parti depresse. Elitre con quat- lordici a sedici serie di punti impressi non perfettamente allineati, le quali lasciano altrettanti intervalli rilevati interrotti anch’essi a brevi tratti, in guisa da sembrare serie di tubercoli allineati: di queste la quarta , 1’ ottava e la dodicesima , cominciando dalla sutura , sono in- terrotte da fossette più distinte, e delle altre che rimangono fra quelle le laterali sono interrotte a tratti più lunghi , la media a tratti assai corti ; verso la estremità sono confusamente punteggiate e rugose , e presso i margini laterali quasi granellose. Il colore del corpo superior- mente è nero alquanto lucido , coi margini laterali del protorace e dei- li’ elitre di un blu verdastro; inferiormente co’ piedi è nero lucido uni- forme. Nella varietà sopracitata le elitre sono interamente di color bruno-marrone chiaro, col margine esterno ora dello stesso colore, ora verdiccio come ne! tipo. Varia inoltre questo Carabo per la grandezza, e talvolta gl’individui assai piccoli presentano le serie di granelli dell’ elitre più elevate, e i punti impressi degl’ intervalli più profondi. ' Carahus lìossii , BoneL — Dej. Spec. II, p. 66, n. 25. E questa la specie più comune nel nostro regno ; soprattutto nelle adiacenze della capitale, ove trovasi nelle pianure coltivate, del pari che nelle selve delle colline circostanti. La varietà ad elitre castagnine è rara ; 1’ abbiamo raccolta sulle montagne degli Abruzzi. Col , par . 2a Carabo 4 % COLEOTTERI 2, Carabo Alissidoto; Carabus Alyssidotus . Tav. XXVIII, fig. 5. C. o llongo ovatus, supra aeneus, clytrorum margine cupreo, subtus niger ; gyronoto disco sparse punctato, basi lateribusque subrugoso, elytris punctato-stria- tis, interstitiis elevatis alternis majoribus, interruptis, velati a granulis elongaiis seriatis constitutis, sericbus alternis maioribus et elcvatioribus.— Long. lin. 9 1?2= 10: ìat. 4-4 1|5. Forma generalo del corpo come nel precedente, del quale è però meno convesso nell’ elitre. Il capo quasi come in quello. Il protoroce è un poco mcn lnngo clic largo , con gli angoli posteriori poco pro- lungati e largamente ritondati; quasi piano, con la linea mediana poco pronunziata, e le fossette laterali della base poco profonde; fortemente punteggiato e con qualche delicata ruga nel disco , con grossi punti e rughe nella base e presso ì margini laterali. V elitre anno un gran numero di granelli o tubercoli allungati disposti in serie longitudinali, alternanti in grandezza , quelli di una serie sono grossi ed oblunghi , quelli dell’altra piccoli e corti: quelli poi della quarta , dell’ottava e della dodicesima serie sono più grossi di tutti , e formano tre linee rilevate interrotte. Fra le linee di granelli veggonsi delle serie di punti impressi or più or meno regolari. Il colore della superior parte del corpo è bronzino , coi margini laterali dell’ elitre e del protorace , e i lati della base di quest’ ultimo di color rameo talvolta tendente un poco al violetto. Carabus A ’lyssidotus , Illig. Raef. Prus. p. 147. Dej. Spec. Il, p. 63, n. 23. Specie rara nel regno. Nelle adiacenze di Napoli è stata raccolta dal dottor Carlo Beck a Vico di Pantano. 3. Carabo violaceo; Carabus violaceus . ?J§jy Tav. XXVIII. fig. 3. & dongatus, convcxus, supra niger, s. nigro-violaceus , s. viridi- cyaneus C A R A B I D E I 27 s. cupreo-aencus, pronoli chjtrorumque margine violaceo nitido', elytris minutis- sime confertim granulosis, interdum lineis tribus vel sex granulorum seriatorum, punctisque impressis triplice serie. *— Long. lin. 10-13: lat- 4-5. Corpo allungato, convesso. Il capo è scarsamente puntinato, e con poche rughe irregolari. Il protorace è più corto che largo, con gli an- goli posteriori prolungati ed angolato-ritondati; quasi piano, finamente punteggiato, rugoso alla base c ne’ margini, con la linea mediana ap- pena segnata. Le elitre sono finamente granellose , con la granulazione ora tutta eguale sull’ intera elitra, ora intrigata e più o meno confluente, formando inoltre tre o sei linee quasi regolari, tre delle quali con punti impressi lontani e poco profondi. Il colore della superior parte del corpo varia : nel tipo è nero-violaceo , co5 margini del protorace e dell’ elitre di un viola ceo-porporino assai splendente; in altri il colore è puramente violaceo, in altri bronzino più o meno tendente al rameo, sempre coi margini del protorace e dell’ elitre come nel tipo. Considerata questa specie per la granulazione dell’ elitre , presenta le se- guenti varietà. a elitre tutte egualmente e sottilmente granellose. Carahus violaceus , Limi. Fn. Suec. n. 787. Oliv. Entom. Ili, g. 35, n. IO, t. 4, f. 39. ■ — — Dej. Spcc. II, p. 132, n. 78. b elitre sottilmente granellose , con tre o sei linee di granelli confluenti formanti altrettante linee, e con tre serie di piccoli punti impressi. Carahus Germani , Sturili, Deutsc. Ins.III, p.96, n. 39, 64, f. b B . — Dej. 1. c. p. 131, n. 77. Carahus picenus , Vili. Alt. Suppl. Col. eur. dopi. n. 71. c, elitre fortemente granellose, con sei linee elevate più o meno distinte. Carahus exasperatus , Dufts. Fn. Aust. II, p. 22, n. 7. 28 COLEOTTERI «— Dej. 1. Ce p, 129, n. 75. Gl’ individui che possediamo del nostro regno riferisconsi alla va- rietà b; ed è in essa che incontransi le variazioni di colorito superior- mente connate. Trovato in abbondanza sopra Monte Vergine e su’ monti degli Abruzzi. 4. Carabo alpino; Carabus alpìnus . C. ovalis , aeneus nitidus , pronoli elytrorumque limbo viridi nitidissimo , elylris modice convexis, lineis confertissimis subcrenatis saepius interruptis, foveo- lisque impressis triplici serie. ■ — Long. lin. 8-8 1 fi: lat. max. lin. 3 1/2, Corpo ovale, mediocremente convesso, superiormente di color bron- zino splendente, cangiante più o meno in verdastro, co’ margini del pro- torace e dell’ elitre di color verde metallico; inferiormente co’ piedi ne- ro. Capo linamente rugoso posteriormente e nei lati. Protorace quasi sì lungo che largo, poco ristretto verso dietro, punteggiato-rugoso , fi- namente nel disco, più sensibilmente presso i margini, col solco longi- tudinale mediano poco profondo. Elitre con numerose linee elevate, se- parate da strie punteggiate; presso i margini ed all’ estremità ricoperte di piccoli granelli elevati quasi allineati : inoltre ciascuna elitra con tre serie longitudinali di piccole fossette a fondo rameo-dorato splendente. Carabus alpìnus, Bon.— Dej. 1. c. p. 166, n. 106. E questa una delle più piccole ed eleganti specie di Carabi , pro- pria delle Alpi francesi e svizzere e degli Appennini d’ Italia. Fra noi trovasi assai rara ne’ più alti monti degli Abruzzi. 5. Carabo convesso; Carabus conveccus. C. breviter ovalis, supra nigro-cyanescens, pronoli elytrorumque limbo cya - neo nitido, subtus niger, elytris convexis, lineis confertissimis crenatis, punctisque triplici serie impressis. — Long. lin. 7-9; lat. max. lin. 3 1/4-3 3/4. Corpo di color nero-bluastro, coi margini del protorace e dell’ eli- tre di color blu chiaro assai splendente, talvolta cangiante in violetto; C ARAB1DEI 29 inferiormente coi piedi nero. Capo con delle rughe longitudinali presso gli occhi, e de’ punti irregolari sull’ occipite. Protorace un poco men lun- go che largo , ritondato ne’ lati , assai poco ristretto verso dietro, eoo gli angoli posteiùori abbastanza prolungati : poco convesso , coperto di rughe irregolari che si confondono con punti impressi; col solco medio lineare e supcrciale , e le due fossette della base ben marcate. Elitre assai convesse, con linee elevate molto fine stivate ed assai numerose, separate da strie punteggiate e come crenulate: inoltre ciascuna con tre serie di grossi punti impressi a fondo di color blu chiaro e splendente. Ccirabus convexus, Fa!>. Syst. Eleut. I, p. 175, n. 29. — Dej. 1. c. p. 158, n. 100. Specie non rara in europa: nel regno l’abbiam raccolta nelle col- line prossime alla Capitale, su Monte Vergine, c ne’ monti degli Abruzzi. 6. Carabo vajuolato; Carabus variolatus . Tav. XXVII, f. 4. C. niger, subnitidus, elytris foveis numerosis inaequalibus ìrregulariter se- riatis, interstitìis sparse punctatis. — Long. lin. 12: lat. max. lin. k \ ft. Corpo ovato-oblungo, tutto di color nero, mediocremente splendente. Capo ricoperto di punti finissimi impressi , i quali si confondono con rughe parimenti assai delicate. Protorace piuttosto grande, di un quarto più largo che lungo, ritondato ne’ lati; gli angoli posteriori prolungati angolato-ritondati , co’ margini laterali elevati ; leggermente convesso , tutto egualmente ricoperto di punti finissimi e stivati impressi, i quali alla base e presso i margini divengono irregolari e quasi rugosi : col solco medio e le impressioni quasi cancellate. Elitre mediocremente con- vesse, scavate da fossette profonde ineguali in grandezza, alcune quasi esagonali, altre pentagonali o romboidali, irregolarmente disposte, ma tendenti quasi a formare sette od otto serie longitudinali: gli spazii eie- 30 coleotteri vali clic le separano sono lisci con qualche punto impresso sparso. Carabus variolatus, 0. Cosi. Corrisp. Zooh p. 6, tav. 1, f. 2. Osservazioni. Le maggiori affinità di questa specie sono col Car. perfora- lus della Siberia: però le rossette deli’elitre più profonde, più ineguali, e meno regolarmente allineate ne lo distinguono nettamente. Il Carabo figurato nella tavola XXVII fig. 3 , che conserviamo in colle- zione , e che nella Corrispondenza Zoologica del Pr. 0. Costa è segnato col nome di Carabus Dragonetti, ci sembra nient’ altro che un individuo mostruoso di questa specie. Trovasi sulle maggiori alture del Gransasso d’Italia , luogo detto Monte Cristo : assai raro. 7. Carabo granulato j Carabus granulatus . C. oblongus , subdepressus , supra obscure aeneus , subtus cum pedibus ni- ger; pronoto subquadrato , angulis posticis parum productis, elytris costis tuber - culorutnque oblongorum seriebus ternis alternis. — Long. fin. 8-10: lat. 3-4. Varietas rufo femoratus—fenxoribus rufo-ferrugineis. Capo finamente punteggiato e rugoso, con una impressione trasver- sale sullo spazio interposto tra le fossette longitudinali. Labbro trasver- salmente infossato in avanti a guisa di mezza luna, con un grosso punto impresso su ciascun lobo. Protorace un poco più largo che lungo, poco più stretto in dietro, leggermente ritondato nc’lati, con gli angoli poste- riori poco prolungati, piuttosto piano, coi margini riflessi poco elevati, con solco mediano longitudinale poco marcato, senza distinta depressio- ne trasversale alla base, ove à solo le fossette angolari; a superficie pun- teggiata e sparsa di fine rughe, più presso i margini laterali. Le elitre, poco convesse, anno tre linee principali elevate distanti, le quali alter- nano con altrettante serie regolari di punti elevati allungati: e tra que- ste e ciascuna linea elevata si vede assai spesso un’altra linea poco ele- vata e non ben seguita, che sovente non si avverte, rimanendo finamente CARABXDEI 31 rugoso lo spazio che resta tra la serie di punti e le linee principali ; presso i margini laterali yi à un’ altra serie di punti elevati piccoli e quasi rotondi. Il colore superiormente è bronzino oscuro uniforme, infe- riormcnte coi piedi nero lucido. Si trova una varietà i cui femori sono interamente di color rosso ferru- ginoso. Scarabaeus granulalus, Lin. Syst. Nat. II, p. 668, n. 2. Carabus granulalus , Fai}. Syst. Eìeut. I, p. 176, n. 37. ■ - Dej. 1. c. p. 106, n. 57. Trovasi nelle montagne degli Abruzzi e delle Calabrie fin sopra 1’ Aspromonte , ma in generale poco frequente. La varietà a femori rossi si ritrova nelle stesse località, ma anche più rara. 8, Carabo di UH ridi; Carabus Ullrichii. Tav. XXVIII, fig. 1. C. ovatus , aeneus , pronoto transverso , elytris apice rotundatis , singulo costis tribus integris, tuberculorumque oblongorum seriebus alternis, interstitiis granulalo-seriatis. Long. fin. 10-12: Iat. max. lin. k-k 1 \k„ Corpo ovale , superiormente di color bronzino , coi margini del protorace e dell’ elitre ramei. Capo ne’ lati e nella parte posteriore ir- regolarmente punteggiato. Protoracc di un quarto più largo che lungo, poco ristretto verso dietro , co’ margini laterali elevati con gli angoli posteriori largamente prolungati ; poco convesso , coperto di punti im- pressi che si confondono con leggiere rughe più stivate lungo la linea mediana e presso i margini e la base. Elitre mediocremente convesse , con tre serie di tubercoli allungali separati da punti impressi , ed al- ternanti con tre linee elevate fiancheggiate da altre due più delicate e meno elevate : e con le lince impresse che le separano punteggiate. La faccia inferiore del corpo ed i piedi sono neri. Carabus Ullrichii , Germ. Ins. spec® nov. p. 5. n. 9. 32 COLEOTTERI — • — Scìiaum, Ins. Deut. I. p. 131, n. 9. Caràbus morbillosus , Panz. Fano. Gemi. 81, 5. — — Dej. Spec. III. p. 104, n. 5(5. Osservazioni. Nell’ unico individuo che abbiamo del regno le tre linee lon- gitudinali dell’ elitre sono meno elevate che negl’individui che possediamo di Germania , e più spianate ; per contrario gl’ intervalli tra queste e le serie di tubercoli allungati sono meno basse c men fortemente interrotte: il colore del dorso è molto più oscuro. Raccolto a Vico di Pantano presso Napoli dal Doti. Carlo Rock , dal quale ci è stalo gentilmente comunicato 9. Carabo di Lefebvre; Carabus Lefebvrei. Tav. XX Vili, fig. 2. C. oblongo-ovatus, subdeprcssus, supra nigro-cyaneus, pronoti elytrorumque limbo violaceo; pronolo subquadrato, elyiris intricalo-striatis , subrugosis, pun- ctisque impressis triplici serie. — Long. lin. 1043: lat. max. liti. 4-5 1?2. Corpo ovato-allungato, piuttosto depresso, superiormente di color blu più o meno oscuro, co’ margini del protorace e dell’ elitre blu-violacei: in- feriormente coi piedi nero. Capo con una fossetta rugosa nel mezzo della fronte , con rughe obblique nel fondo delle due impressioni longitudi- nali, ed altre trasversali flessuose ed irregolari su tutta la parte poste- riore. Protorace poco men lungo che largo, leggermente ristretto verso dietro; e con gli angoli posteriori prolungati abbastanza, formando con la base un angolo ben risentito ; quasi piano , coi margini laterali ele- vati, col solco mediano e le impressioni trasversali ben marcate ; for- temente rugoso presso i margini ed alla base , con pochi punti im- pressi e con rughe superficiali nel disco. Elitre poco convesse, con nu- merose linee elevale separate da strie distintamente punteggiate , e con tre serie di punti impressi sopra tre di dette linee elevate, le quali perciò restano di tratto in tratto interrotte , e sembrano tre serie di tubercoli allungati , ma non più elevati delle altre linee : tra una e C A R A B I D E I 33 l’altra serie di questi punti corrono tre linee, delle quali la media un poco più larga. Le dette linee talvolta per delle anastomosi divengono un poco irregolari. Carabus Lcfebvreì , Dej. Spec. II, p. 177, n. 115. Carabus cyaneus , 0. Cost. Faun. di Asprom. (Att. d. R. Accad. d. scien. IV. p. 114, n. 1 (esci, synon.) Carabus Bay ardì. Sol. Ritienesi generalmente questa specie come esclusiva della Sicilia : essa nondimeno vive parimenti nel regno di Napoli, ed è una delle po- che specie che trovansi nelle adiacenze della capitale, e non rara. Osservazioni. Il Carabus Bayardi Sol. è fondato sopra individui ordinaria- mente più piccoli, a torace un poco più stretto e con le linee di tubercoli un poco più stivate , quali soglionsi trovare ne’ luoghi elevati ; ma tali individui , incostanti nei loro caratteri, non possono in alcun modo separarsi dal tipo, nep- pure come varietà costante. Genere CALOSOMA; Calosoma (1), Weber. Labrum bilobatn. Mandibulae supra transversìm strialae. Mentum dente medio acuto lobis laleralibus breviori. Antennarum articulus tertius celeris longior, compressus. Tarsi untici maris arliculis qualuor dilalatis, aut omni- bus aut tribus tantum prioribus subtus dense spongiosis. I Calosomi sono de’ grossi Carabini facili a distinguersi per la forma del terzo articolo delle antenne , il quale lungi dall’ essere cilindraceo come nei veri Carabi ed altri generi affini, è compresso, con lo spigolo esterno quasi ta- gliente. I maschi oltre allo avere i primi quattro articoli de’ tarsi anteriori as- sai dilatati, distinguonsi ancora per le tibie medie e posteriori più o meno ar- cuate, mentre son dritte nelle femmine. Il protorace è generalmente trasver- sale, fortemente ritondato ne’ lati. Ne abbiamo due sole specie (1) Dalle greche voci %x\os pulcher, bello, e corpus, corpo. Col. par. 2.a Carab. 5 34 COLEOTTERI 1. Calosoma sicofanta; Calosoma sycophanla. C. nigro-cyancum, ehjtrìs aureo-viri dibus, punctato-striatis, interstiliis con » vexis, 4° 8° et 12° punctis impressisi Long. lin. 11-14: lat. max. 5 1^2-G 1;2. Dorso del capo e del protoracc nero bluastro; il secondo coi mar- gini verdastri; elitre splendenti d’un bel color verde dorato; il rima- nente del corpo nero. 11 protorace è tutto densamente punteggialo e li- namente rugoso. Le elitre sono ovali, coperte di numerose strie punteg- giate, e come crenulate; gl’ intervalli convessi, quasi lisci, il quarto ot- tavo e dodicesimo con una serie di punti impressi più grossi. Caràbus sycophanla , Lin. Fanti. Suec. n. 789. ——V. Petag. Spec. Ins. Calali, n. 117. — — 0» Cost. Fami. Asprom. 1. c. p. 117. n. 11. Calosoma sycophanla, Fai). Syst. Eleni. 1. p. 212. n. 5. - Dej. 1. c. II. 193, n. 2. È questo uno de’ più grandi e più belli coleotteri che si abbia la nostra fauna. Trovasi quasi in tutta europa. Nel regno di Napoli è dif- fuso per molte regioni, non escluse le adiacenze della capitale: però è per ovunque poco frequente. 2. Calosoma indagatore; Calosoma indagatore C. nigrum nitidum , elytris substriatis , subtilissime transversim undulato- rugosis, punctisque impressis aeneis triplici serie. — Long. lin. 11*12: lat. max. ìin. 4 3;4-5 . Corpo interamente nero , splendente. Capo e protorace assai fina- mente e stivatamele punteggiati. Elitre quasi parallele, poco allargate verso dietro; con molte serie di punti minutissimi impressi, i cui inter- valli sono traversati da numerose linee ondulate che le fan sembrare come squamose; sì i punti, che le linee visibili con lente d’ingrandi- mento : più, con tre serie longitudinali di punti impressi a fondo verde dorato. CARABIDEI 35 Calosoma indagatore Fab. Mant. I. p. 197. Dej 1. c. p. 205. n. Carabus indagatore Oliv. III. 35, n. 44. tav. 8. f. 88. Carabus auropunclatus, Ros. Mant. I. p. 75, n. 175. Trovasi in quasi tutto il regno, ma generalmente raro. In qual- che anno soltanto l’ abbiamo osservato frequente ne’campi mietuti. Genere CICRO; Cychrus , Fab. Labrum bifidum. Mandibulae elongalae , angustatae , ìnlus denlatae . Palpi articulo ultimo calde dilatato, subcochleariformi. Mentum dente me- dio radio. Elytra connata , abdomen late amplectentia , lateribus carinata . Tarsi aulici in utroque sex a similes . Ben distinti sono i Gicri dagli altri generi per molti caratteri essenziali , e per un abito loro particolare. Il capo stretto e lungo , terminato dal labbro superiore diviso profondamente in due lobi allungati; il protorace piccolo ed an- gusto, le elitre lateralmente carenate e ripiegate quindi al disotto abbracciando ampiamente l’addome conciliano loro una fìsonomia per la quale lasciansi age- volmente ravvisare. I palpi son lunghi, gracili, con l’ultimo articolo assai dila- tato a forma di scure ed incavato a guisa d’un cucchiajo. Nel nostro regno ne abbiamo tre specie, le quali sembrano abitare i luo- ghi più freddi, comunque due di esse le avessimo talvolta incontrate nelle col- line prossime alla capitale. 1. Cicro italiano; Cychrus itàlicus. C. niger; capite punctato-rugoso, fronte transverse impressa; pronoto disco punctato, lateribus transverse rugoso, angulis posticis subrectis non reflexis, ely - Iris granulalo-punclatis , lineis tribus longitudinalibus elevatis subobsolctis — Long, liti. 9-1 i: lat. max. liti. 3 3^-5. Capo anteriormente liscio , nel resto finamente rugoso e punteg- giato, con una forte depressione trasversale tra gli occhi. Lobi del lab- bro superiore con qualche linea obliqua impressa presso l’estremità. Pro- torace poco più lungo che largo, posteriormente ristretto, alquanto de- presso , coi margini laterali riflessi angusti ed egualmente rilevati in tutta la lunghezza, abbassandosi di più presso gli angoli posteriori , che son tagliati quasi ad angolo retto un poco smussato : con un delicate 36 COLEOTTERI solco longitudinale mediano poco profondo, ed una forte depressione tra- sversale presso la base ; a superficie punteggiato-rugosa nel disco , piu distintamente rugosa a traverso ne’ lati. Elitre coperte di stivata granu- lazione, a granelli più grossi e più spianati sul dorso, più piccoli e più puntuti nella parte posteriore declive , con Ire linee longitudinali più elevate poco distinte, e formate da granelli stessi più allungati sovente riuniti. Il colore è uniformemente nero poco lucido. Cychrus italicus , Bonel. Obs. entom. II, p. 17, n. 2. Dej. Spec. II. p. G. n. 2. Cychrus roslralus , Pet. Sp.Ins. Gal. p. 25, n. 12I,fig. 21. Carabus roslrutus , 0. Cost. Faun. di Aspr. 1. c. p. 1 15, n.3. Trovasi questa specie in varie contrade del regno. 11 Petagna ed il Prof. 0. Costa la trovavano nelle Calabrie. Noi l’abbiamo raccolta negli Abruzzi, e raramente ancora sopra la collina de’ Camaldoli presso Napoli. 2. Cicro rostrato ; Cychrus rostratus . C. niger; capite laeviusculo; pronoto punctato-rugoso, postice utrinque mar- gìnìbus lateralibus reflexis modice elevatis angulis rotundatis, ad basim transver- sim impresso ; elytris ovatis, confertissime granulatis, lineis tribus longitudina- lilus elevatis subobsoletis . — > Long. Un. 7 1?2: lat. Un. 3 1?2. Variat elytris nigro-piceis. Più piccolo del precedente , al quale a primo aspetto simiglia pel colorito nero uniforme poco lucido. Se ne distingue però agevolmente pel capo quasi liscio, solo finamente punteggiato tra gli occhi, ove non à alcuna distinta impressione trasversale; pel protorace tutto egualmente punteggiato-rugoso , e coi margini laterali riflessi angusti fino a poco men della lunghezza, ove formano un’angolosità, indi successivamente più elevati fino alla base , con gli angoli posteriori rilondati; un poco per lo lungo convesso, e con la depressione basilare ben marcata. Nell’ eli- tre tra la linea esterna e la carena marginale veggonsi più o meno di- CARàBIDE! 37 stinte tre serie longitudinali di granelli più grossi ed elevati, quasi pic- coli tubercoli. Ne abbiamo qualche individuo in cui il colore dell’ elitre è piceo. Tenebrio rostratus , Liti. Syst. nat. II. p. 677» Carabus rostratus , Oliv. Erti. 1. c. n. 46, tav. 4. fig. 37» Cychrus rostratus, Fall. Syst. Eleut. I. p. 165 , n. 1. — Dej. Spec. II. p. 8, n. 4. — Sturili. Dettiseli. Fatui. Ili, p. 15 , t» LUI. (1). Trovato assai raramente sopra la collina de’Camaldoli nelle adia» cenze di Napoli. — mrietas elongalus. C. pronoto postico utrinque marginibus latcralibus reflexis magis elcvatis , angulis obtusis, ad basim prò fundius impresso; elytris oblongo-ovatis, granulati, lineis tribus longitudinalibus obsoletis. — Long. Sin. 7: lat. 3 1|3. Massima è l’affinità che passa tra questo Cicro ed il rostrato; non» dimeno la forma del protorace è sufficiente a farlo distinguere. In questo i margini laterali riflessi nella metà posteriore sono un poco più elevati, e successivamente di più fino alla base, e gli angoli posteriori sono più sporgenti e meno largamente ritondati: sono innoltre detti margini meno verticali, in guisa che il torace prende una figura più regolarmente ova- le. La depressione prossima alla base è più profonda. Le lince elevate del- l’ elitre sono meno distinte c talvolta cancellate quasi del tutto. Il suo colore è nero uniforme. Cychrus dongatusì Hoppe, Nov. Act. Accad. Leop» Gar. nat. cur. XU5 p. 479, n. 2, tav» 45? f. 3» (1) Esatta pei dettagli, inesatta pel colorito dell’ insetto. 38 COLEOTTERI — Dej Sp. IL p. 7. n. 3. Cycìinis subcarinatus , Meg. Dahl, Coìeop. undLepid. p. 3. Trovato abbiamo ancor questa varietà una sol volta negli Abruzzi, ove sembra più rara del tipo. 3. Clero attenuato; Cychrus attenualus . C. niger , nitidus , elytris subaeneo-cupreis , tibiis antennarumque apice piceo-testaceis; capite laeviusculo, fronte transverse impressa , pronolo subcordalo glabrato ; elytris basi pùnclalo striatis, dein granulatis, tuberculis tenuibus eie ■ vatis elongatis triplici serie. — 'Long. Iin. 6 1/2: lat. lin. 2 Sfa. Ben distinto è questo Cicro da’ due precedenti , de’ quali è anche più piccolo. Il capo è quasi liscio, con una profonda impressione tra- sversale tra gli occhi, il fondo della quale à finissime rughe trasver- sali ed inarcate. Il protorace è quasi cordiforme, leggermente convesso, coi margini riflessi angusti in tutta la lunghezza e ritondati; con il sol- co mediano longitudinale, il trasversale anteriore e la depressione presso la base ben pronunziati ; quasi perfettamente liscio nel disco , punteg- giato e con qualche ruga trasversale presso i margini laterali ed alla base. Elitre nel terzo anteriore per lo lungo striate, a strie punteggiate, ad intervalli rilevati e ritondati ; nel rimanente granellato-rugose, con tre serie di tubercoli allungati elevati, e lisci. Il colore è nero lucido, con l’ elitre bronzine a riflesso rameo; le tibie sono piceo-testacee, i tarsi bruni : le antenne nere con la base degli articoli, e gli ultimi quattro o cinque per intero piceo-rossigni. Cychrus attenualus , Fab. Syst. Eleut. I, p. 166, n. 2. — Dej. Spec. II, p. 10, n. 6. Carabus proboscideus, Oliv. Ent. l.c. n. 47, tav. 1 1. f. 1*28. Trovato finora negli Abruzzi, ove sembra ancor raro : ed una sol volta sopra Monte Tergine nel Principato Ulteriore. 39 SPECIE SICILIANE 1. Carabo di Famin; Carabus Fumimi. Tav. XXV11I, fig. 0. C. ovatus , niger, pronoti elytrorumque marginibus cupreo-violaceis , prò» noto transverso, lateribus rotundalo, subtiliter ruguloso; elytris convexis, iuber- culis elongatis triplici serie, interstiliis convexiuscxdis punctis impressis elevatis • que asperis. — • Long. lin. 10: lat. max. lin. k. 1/2. Corpo ovale, nero, co’ margini del protorace -e dell’ elitre di color rameo cangiante in violetto o verdiccio. Capo anteriormente quasi liscio, posteriormen- te con finissime rughe irregolari c puntini impressi. Protorace di un terzo più largo che lungo , ritondato ne’ Iati , con gli angoli della base poco prolungati e largamente ritondati, assai poco convesso, coperto di rughe irregolari stivate ed assai delicate e superficiali, più risentite entro i margini laterali e alla ba- se. Elitre ovato-oblunghe, assai convesse, con tre serie longitudinali di tuber- coli allungati elevati; gi’ intervalli un poco elevati quasi a schiena d’asino, resi aspri da punti elevati quasi triangolari con la base in avanti e la punta rivolta in dietro e resa libera per altrettanti punti impressi che succedono. Carabus Fumimi. Dej. 1. c. II, p. 62, n. 22. Specie esclusiva della Sicilia isolare. Noi l’abbiamo raccolta nelle adiacen- ze di Palermo : probabilmente trovasi ancora in altre parti di quella vasta i- sola : rara. 2. Carabo di Serville; Carabus Servillei. Tav. XXVIII, fig. 4. C. elongato- ovatus, supra aencus, pronoti elytrorumque marginibus cupreis ; pronoto latitudine paullum breviore, obsolete subcordato; elytris elongatis subpa - rallelis , lineis tribus tuberculisque oblongis elevatis triplici serie, interstiliis pun- clulatis. — Long. 11-12: lat. lin. 4 1/3-4 1/2. A aria t: colore supra omnino cupreo. Corpo ovato-allungalo; superiormente di color verde bronzino splen- dente, ovvero rameo ; inferiormente nero. Capo quasi liscio, con poche rughe superficiali presso gli occhi , e i due solchi tra le antenne assai profondi. Protorace di un quarto circa più largo che nel mezzo lungo, leggermente ritondato ne’ lati, con i lati della base abbastanza prolun- gati e largamente ritondati; quasi piano nel disco , ricoperto di rughe superficiali irregolari, più forti e con punti interposti entro i margini laterali e nella base, col solco medio longitudinale delicato ma ben mar- COLEOTTERI 40 calo , e con una depressione longitudinale da ciascun lato della base. Elitre ovato-allungate, mediocremente convesse, con tre carene princi- pali, alternanti con tre serie di tubercoli molto allungati; gl’intervalli tra le carene e le serie di tubercoli coperti di punti impressi ed altri rilevati, quasi allienati. Il colore del dorso varia : ne’ più è verde bronzino coi margini del protorace e dell’ elitre ramei splendenti : in altri il protorace è intera- mente rameo, ed il capo e l’ elitre verdi-bronzini ; in altri infine tutto il disopra del corpo è rameo. Carabus Servillei , Sol. Ann. de la Soc. Entom. de Frane. 1835, p. 1 18. Carabus aliernans , Dej. 1. c. II. p. 95. n. 49. Osservazioni . Massima è l’affinità di questo Carabo col vero alternans delle coste dell’Africa, del quale è evidentemente una derivazione. Nulladimeno e per la grandezza minore, e per l’ elitre meno convesse, soprattutto posterior- mente, esso si lascia distinguere abbastanza per poterlo considerare come una varietà costante, e contrassegnarlo con nome a se. CORRIGI Pag. 9 verso 25. Tav. XXVI. f. 1. » 11 » 6. Tav. XXVI. f. 2. leggi Tav. XXVI. f. 5. Tav. XXVI. f. 6. COLEOTTERI PEOTAMERI SEMSOIVE SJEI nALAGODEItiMI Famiglia de' LICIDEI ; Lycidea. (Gen. Lampyris , par. Lin. — Gerì. Lycus , Fai). Lyctdes , Lacord., Mais.) Capo ordinariamente piccolo , e tutto o in parte ri- coperto dal protorace; in pochi interamente scoperto. An- tenne inserite sul dorso della fronte, od alla base del ro- stro , lorchè questo esiste. Anche de’ piedi di mezzo di- stanti tra loro. Trocanteri de1 piedi posteriori in forma di triangolo allungato, co1 due lati più lunghi, quasi eguali. L’abito de’ Coleotteri che costituiscono questa piccola famiglia di Malacodermi è molto vario, a causa principalmente della forma dell’ eli- tre, che in parecchie specie straniere li rende molto eleganti o bizzarri. Considerato nelle specie indigene il corpo si presenta allungato, eoa elitre quasi piane, parallele o poco allargate verso dietro. Il capo ne’ più viene ricoperto dal margine anteriore del prò torace ; in pochi rimane per intero scoperto. Le antenne sono inserite sul dorso del capo , sia sulla fronte tra, o davanti gli occhi, sia agli angoli sporgenti di questa, sia alla base del rostro quando il capo è prolungato in avanti: sono filifor- mi, ovvero depresse e quasi dentate. Le mandibole sono inermi, il pro- lorace, di forma diversa secondo i generi, presenta sovente la superficie ornala di rilievi o pieghe, che la scompartiscono in più aje. Le elitre sono delicate, ordinariamente eoa linee elevate regolari, e con gl’ intervalli ora Coleolt . Lic. 1 i 2 COLEOTTERI fortemente punteggiati , ora eoa tramezzi che formano con le linee lon- gitudinali una spezie di rete. 1 piedi di mezzo sono tra loro distanti alla base , a causa del mesosterno che si frappone alle anche. I femori e le tibie in molti sono compressi e canalicolati per lo lungo sopra ambedue le facce. I tarsi sono corti c depressi, col quarto articolo bilobo; le un- ghielte semplici. Abitano di preferenza nelle selve o ne’ boschi: trovansi per lo più sopra i fiori. Lorquando vengono presi ripiegano le antenne contro il petto e contraggono i piedi, fingendosi morti. Generalmente sono poco ab- bondanti. Eicca piuttosto in specie straniere, delie quali molte, come sopra si è detto, presentano forme più o meno bizzarre ed eleganti, nella nostra fauna viene questa famiglia rappresentata da un piccolissimo numero di specie, tutte più o meno rare. Nelle memorie de’ scrittori patrii, che ci hanno preceduti, di una sola specie troviam fatta menzione , e proprio della più comune di europa , cioè del Lycus sanguineus, che è registrata nel catalogo degl’ Insetti della Fauna di Aspromonte del Prof. 0. G. Costa. Noi nel 1836 abbiamo di- scoperta ima novella specie , per la quale credeltimo dover istituire un gruppo generico distinto , che co! nome di Phaeoplerus pubblicammo in una memoria inserita tra quelle della R. Accademia delle Scienze (1). Da ultimo, nel più recente nostro lavoro sopra gl’ Insetti Calabri (2) figura ancora un’altra specie , l’Eros minutus , da noi raccolto ne’ boschi di Aspromonte insieme ad altra specie, ivi indicata col nome di Homalisus sanguinipennis , col quale prima ancora di quell’ epoca l’avevamo annun- ziata (3) , e che l’è invece il Diclyopterus affinis . La Sicilia par che possegga ancora in questa piccola famiglia la sua specialità: essa verrebbe costituita dall’ Homalisus bimaculalus descritto nel (1) Du qaibu.sd.am no vis Insectorum generibus — Mem. d. R. Accad. d. Scien. voi. II. (2) Nuovi Studii sulla Entomologia della Calabria ulteriore: 1862. (3) Noia sull’ Omalisus sanguinipennis — -Annali dell’ Accademia degli Aspiranti Na- ìuralisli , voi. I. 1843. LICIDEI 3 1842 dal sig. ZuccarcIIo Palli da Catania ; che però noi non conosciamo in natura. Le specie di Licidei che la nostra Fauna possiede si ripartiscono entro quattro generi, riconoscibili a’ caratteri seguenti. Prospetto de’ generi europei di licidei. A. Capo coperto per intero od in gran parte dal protorace ( Liei ni ). a. capo prolungato in forma di rostro. Lygisloplerus. aa. capo breve non prolungato in rostro. Dictyopterus. AA. Capo non ricoperto dal protorace ( Ornali sini ). b. fronte declive: antenne inserite tra gli occhi. Omalisus. bb. fronte troocalo-smarginala : antenne inse- rite sugli angoli prominenti dì essa. Phacopterus. Genere LIGISTOPTERO; Lygistoptjerus , (Dej.) Mais. (1) (Dictyoptera, part. Latr. — Dictyopterus , Lacord.) Caput declive, infra protractum, dorso a pronolo obleclum. Antenna e ad rostri basini insertae, compressine, articulo primo apice infialo , secundo bre- vi subgloboso, lerlio primo longiore . Femora et tibiae compressa, longitror- sus canali culata . Tra i Licidei indigeni quelli del presente genere si distinguono agevolmen- te per la speciale forma del capo, che prolungasi in una spezie di rostro co- stituito principalmente dall’ epistoma e dal labbro superiore , ed alla cui base stanno inserite le antenne. Una specie ne abbiamo, la sola che conoscesi finora di europa. (1) Dalle greche voci Xoyiso; piegato © «repav ala. i. COLEOTTERI 1. Ligistoptero sanguigno; Lygistoplerus sanguineus, Tav. XLIX, fìg. 1. capo. L. niger nilidus, pronoli laleribus eìytrisque sanguinei ; pronolo margina - lo, utrinque plica a margine laterali anterius oblique producla ; elylris breviler sericeo pubescentibus, subliliter slrialis. — Long. lin. 3-6 lai. iin. 1-2. Indipendentemente dal colorito abbastanza caratteristico , distinguesi questa specie per la struttura del prolorace e dell’ elitre. Il primo , più largo che lungo, a margini rilevati, presenta due pieghe oblique simme- triche, le quali partono dal terzo posteriore del rispettivo margine late- rale e si diriggono in avanti ed in dentro senza giungere alla linea me- diana, ed arrestandosi ai due quinti della lunghezza. Le elitre anno per lo più strie longitudinali separate da costole anguste ed assai poco rile- vate, sì che talvolta la superficie intera sembra eguale od appena striata. Cantharis sanguinea , Lin. Fn. Suec. n. 704. Lampyris sanguinea , Lin. Syst. Nat. I, p. 646, n. 48. Pyrocliroa sanguinea, Fab, Syst. Ent. p. 202, n. 2. Lycus sanguineus , Fab. Ent. Syst. I, 2. p. 108, n. 10. «— - — - Oliv. Entom. II, g. 29, n. 1, tav. I, f. 1. — — 0. Cost. Fn. di Asprom. Dictyoptera sanguinea, Latr. Gen. I, p. 256. 2. Lygistopterus sanguineus , Muls. Tabi. syn. des Lyc. (Ann. de la Soc. d’Agric. de Lyon, I, p. 79, pi. 5, f. 1.) — - Coleopt. de Frane. Mollip. p. 37, n. 1. Byclioptera sanguinea , A. Cost. Ent. Cai. p. 57, n. 228. Trovasi in quasi tutte le provincie napolitane : ovunque però poco abbondante. L’ abbiain raccolta negli Abruzzi ; nelle Calabrie ; nelle adia- JLIGIDEI r. <- cenze di Napoli nelle selve della collina de’ Camaldoli. L’insello perfetto vive sino al mese di settembre. Genere DITTIQPTERO; Dictyopterus (•/), Lati» (Eros, ISewm., Lacord.) Caput oblectum, haud prolractum. Antennae inter oculos insertae, com- pressiusculae, articulo secundo terlio plus minusve breviore. Di questo genere, che distinguesi agevolmente dal precedente pel capo non prolungato in rostro, essendo 1’ epistoma corto e trasversale a! pari del labbro superiore, si hanno varie specie in europa: nelle provinole napolitano però non abbiamo rinvenuto che le due sole che seguono. 1. Dittioptero minuto ; Dictt/optems minutus . Tav. XLIX, fig. 2. D. niger, anlennarum articulo ultimo pallide rufo, eìylris sangui neis ; anlennarum articulo terlio secundo fere duplo longiore; pronolo marginato , medio plica transversa irregulari , anlerius plicas tres longitudinales emitten- te ; elytris quadricostalis, inlersliliis costala rninus elevala ac biscrialim reti- culatis. — Long. lin. 2 lj2-3 1|2: lat. lin. 7 18-1 1(3. Corpo interamente nero, ad eccezione dell’ elitre che àn color rosso- sanguigno , e dell’ ultimo articolo delle antenne che è rosso-pallido od aranciàio. Queste ànno il secondo articolo assai corto; il terzo sensibil- mente più lungo di quello , eguale al quarto nella femmina , poco più corto nel maschio. Il dorso del protorace à tutto il contorno rilevato, più, un rilievo trasversale posto poco dietro la metà, tre volte angoloso ; da’ tre angoli partono in avanti tre rilievi longitudinali quasi paralleli che giungono al margine anteriore, in guisa che la metà anteriore rimane scom- partita in quattro aje , le due medie più anguste e quasi rettangolari ; (1) Dalle greche voci diuresi; rete , e ‘xrspov ala. COLEOTTERI dalia parte posteriore del detto rilievo trasversale partono ordinariamen- te due piccole pieghe, che divergendo ripiegano verso fuori, e si arre- stano sul disco senza congiungersi ad altri rilievi. Le elitre presentano quattro coste ben rilevale, e negl’ intervalli un altra costa minore, dalla quale partono piccole pieghe d’ ambi i lati, in modo da risultarne in ca- dauno intervallo due serie longitudinali di maglie. Pyrochroa minuta, Fab. Mani, I, p. 163, r.. 6. Lampyris pusilla, Gtnel. Lin.Syst. Nat. I, p. 1886,32. Lycus minutus , Fab. Ent. Syst. I, 2, p. 108, n. 13. — — Oliv. Eritemi. I. c. n. 13, tìg. 13. Dìetyopterus minutus , Muls. Tabi. ì. c. p. 80, t. 5. f. 4. — Gol. de Fr. Moli. p. 46, n. 3. Ilevos minutus , A. Cost. Entom. Cai. p. 57, o. 229. Raccolto una sola volta nelle adiacenze di Napoli, ed in seguito in Calabria sopra le alture di Aspromonte. 2. Dittioptero affine; Dìctyo'pterus affìnis, Tav. XL1X, fig. 3. D. niger, elylris sanguineis; antennarum articulo lerlio secundo vix ma- jor c ; pronolo marginato, plicis duabus longitudinalibus anlice posliceque con- vergenlibus ac conjunclis arcani fere ellipticam includentibus , plica ulrinque trascorsa a singula longitudinali ad marginem laleralem oblique producta; elylris quadricostalis , inlerslitiis transverse regalar iter carinulalis. —— Long, lin. 2 1(2-4 1(2: lat. lin. 7(8-1 1[2. Corpo interamente nero, ad eccezione delle sole elitre che sono di color rosso-sanguigno. Le antenne anno il terzo articolo poco più grosso e più lun go del secondo, e quindi meno della metà del quarto. 11 prò- L1C1DEI 7 torace à tutto il contorno rilevato, più, due rilievi longitudinali nel disco, i quali in avanti ed in dietro convergono e si riuniscono in un solo, il quale congiungesi al rispettivo rilievo marginale. Da ciascuno di delti rilievi longitudinali, un poco dietro la metà, parte un simile rilievo tra- sversale che si porta diritto ed un poco obliquamente al rilievo margi- nale del rispettivo lato. Per tal modo tutta la superficie del protorace ri- mane scompartita in cinque aje , una media longitudinale ovato-ellittica, e due per cadami lato. Le elitre presentano quattro coste ben rilevale , e gl’ intervalli divisi regolarmente in gran numero di ajuole rettangolari men lunghe che larghe per altrettante piccole coste trasversali. 11 margi- ne anteriore del protorace è sovente più o meno rassastro. Osservazioni. Lorchè per la prima volta rinvennimo questo Licideo nelle provincie napoletane, illusi dalla brevità delle descrizioni, lo credettimo l'Oma- lisus sanguinipennis ; sotto il qual nome lo illustrammo (1), e lo abbiamo pure registrato nel catalogo degl’insetti della Ulteriore Calabria. L’accurata opera dei Mulsant della quale non ha guari ci perveniva il volume de’ Mollipenni, ci ha Fatto riconoscere l'equivoco, e messi al caso di rettificare l’errore. Lijcus affìnis , Payk. Fu. Suec. II, p. 176. n. 3. Diclyopterus affìnis, Redi. Fu. aast. 2.d ed. p. 522. Pyropterus affìnis , Muls. Tab. 1. c. p. 81, t. 5, f. 6. Dictyopterus affìnis , Muls. Col. deFr. Moli. p. 51, n. 5. Omalisus sanguinipennis , A. Cosi. Ann. Accadi. Asp. Nat. I. p. 206. • — Ent. Cai. p. 57, n. *230. (non. auct.) Abbiami raccolta questa bella specie di Licideo sulla montagna di S. Angelo a Castellammare, e sopra le alture di Aspromonte nella Ca- labria Ulteriore; in ambedue le cennate località nel mese di Luglio. (1) Nota sull’ Omalisus sanguinipennis . — » Annali dell’Accademia degli Aspiranti Na- turalisti, voi. I. 1843. 3 COLEOTTERI Genere OMALISO ; Ornali sus , Geoff. Caput delectum. Antennae inter oculos insertae , subcontiguae : arliculo primo infialo , basi attenualo , secundo et lerlio brevibus , subglobosis , fere aequalibus . Gli Omalisi differiscono per molti caratteri da’ due generi precedenti , sì da aver indotti gli Entomologi a formarne un gruppo distinto. Quelli che più superficialmente si presentano sono il capo, che non viene occultato affatto dal protorace, ma resta scoperto fin dietro gli occhi: ed il protorace, i cui margini non sono punto foliacei, ma vi à semplicemente una linea elevata lungo ciascuno de’ lati del dorso. Più caratteristica è poi la grandezza del prosterno, il quale sviluppandosi di molto rimena indietro le anche de’ piedi anteriori. Le antenne hanno il terzo e quarto articolo assai corti, nodiformi, quasi eguali. Delle poche specie che vivono in europa abbiamo incontrata in queste provincie una sola, quella che forma il tipo del genere. 1. Omaliso suturale; Omalìsus suturalis . C. niger, elylris pallide rufis villa suturali nigra ; larsis obscure testa- ceis ; pronolo utrinque carinula submarginali; elylris striato-punclalis. — Long. lin. 2 1[2: lat. 4(5 lin. Corpo guarnito di corta e fina peluria. Capo avanzalo sulla fronte ira la base delle antenne, con delicato solco nel mezzo, poco profonda- mente punteggiato, quasi reticolato. Prolorace men lungo che largo, a margini laterali rilevati ed internamente fiancheggiati da una linea rile- vata ; con un solco trasversale dietro il margine anteriore, e con altro presso la base tra i rilievi laterali , più profondo agli estremi formando due fossette: grossolanamente punteggiato. Elitre con nove strie di punti impressi o serie longitudinali di maglie, in guisa da risultare quasi reti- colate. Il colore generale del corpo è nero : le parli boccali testacee : le LICIDEI 9 antenne nerastre o brune: le elitre rosso-pallide con ampia striscia sutu- rale nera : i piedi testacei con la maggior parte de’ femori , 1’ estremità delle tibie e talvolta i tarsi un poco più oscuri. Necydalis suluralis, De Vili. Lin.Ent. 1, p. 282, n. 12. Omalisus suluralis, Oliv. 1. c., g. 24, n. 1, tav. I, fig. 5. — - — Fab. Ent. Syst. I, 2. p. 163, n. 1. — — • — Muls. Mollip. p. 57, n, 3. Specie rara nelle provincie napoletane ; incontrata sin ora negli A- bruzzi soltanto. Genere FEOPTERO ; Phaeopterus (l), A. Cosi. Caput detectum , anlice Iruncato-emarginalum , utrinque gibbere conten- ni fero terminatimi. Antennae articulo primo basi attenuato, ad apicem infialo ; secando et lertio graduimi minoribus , nodiformibus ; sequentibus elongalo - obconicis, basi tenuissime subpetiolalis , ultimo ovalo-oblongo. Pronotum la- leribus marginatum , basi truncalum , angulis produclis. L’ insetto per lo quale, sono già dieci anni, costituimmo il presente genere à certamente grande affinità con gli Omalisus ; nulladimeuo la forma del capo, e con essa la inserzione delle antenne, e la proporzione fra i tre primi articoli delle antenne, che sono gradatamente decrescenti, ci pare che giustificassero a bastanza la separazione generica ; non ostante il sig. Sohaum nel Catalogo dei Coleotteri d’Europa sembri Io avesse considerato come un sottogenere degli Ornali si. (1) Dalie greche voci fxios fosco, e brunneo- ferrugineum , pronoto elytrorumque basi dilutioribus , hìs fascia media albida Long. lin. 1 3^4-2: lat. 5^6 -1 lin. Corpo interamente d’ un bruno-ferruginoso ; il dorso del pro- torace e la base dell’ elitre piu chiare : queste ultime con una fa- scia bianca sulla metà della lunghezza, leggermente arcuata e gra- datamente ristretta verso la sutura: clava de’ femori un poco più oscura della loro base e delle tibie. Occhi neri. Capo e protorace fortemente punteggiati, con sparsi peli grigiastri elevati. Elitre pa- rimenti punteggiate , più fortemente alla base , meno nel resto. Callidium unifasciatum , Rossi,Faun.Etrus.2,app.p. 344. — Panz. Faun. Ins. Germ. fase. 119, pi. 23. — - Muls. Col. de Fr. Long. p. 45 , n. 4. t Specie poco frequente nel nostro regno. Noi l’ ahbiam raccolta nelle pianure di Terra di Lavoro , nel mese di maggio. 2. Callidio dell’ alno ; Callidium alni . Tav. XXXll , fig. 4. C. nigrum , antennis pedibusque ferruginei , femorum clava obseuriore ; elytris basi rufo-ferrugineis , dehinc nigris , fasciis duabus albidis , antica ar- cuata , suturam non attingente , postica obliqua . — - LoDg. lin. 1 2^3 - 3 : lat. lin. 1^2 - 1. Capo e protorace neri , finamente punteggiati, alquanto splen- denti , con ispida peluria oscura. Antenne ferruginose. Elitre rosso- ferruginose per poco più del terzo anteriore , e nel resto nere eoa due fasce bianche , delle quali la prima quasi in forma di accento circonflesso , non toccante la sutura , serve di limite fra il color rosso della base ed il nero ; la seconda ai tre quarti della lunghez- za , obbliqua d’ avanti in dietro e da dentro iu fuori , leggermente CERAMBICIDEI 33 arcuata. Parte inferiore dei corpo nera splendente. Piedi ferruginosi, con la clava de’ femori più oscura. Callidium alni , Oliv. Ent. 1. c. pi. 3 , ftg. 37. — - Petagn. Spec. ìns. Cai. p. 19 , n. 89. — Muls. Col. de Fr. Long. p. 45, n. 5. Piccola ed elegante specie , e nel tempo stesso la meno rara del genere , benché neppur troppo comune. Trovasi diffusa in quasi tutto il regno , non escluse le adiacenze di Napoli. Genere FIMATODE ; Phymatodes (l) . Muls. Antennae sciacene , corpore longiores , saltcm in màribus , ar- tìcolo tcrtio quarto longiore , secando terlii dimidio breviorc. Mesci- sternuto apice integrum. Pronotum iubcrculis tribus quatuorve elevatis ìaevibus nitidis notatum . Assai affini a’ Callidii sono questi Longicorni , e da quelli unicamente di- stinti per le antenne setacee e più lunghe del corpo , almeno ne’ maschi, e pel protorace che presenta sul dorso tre o quattro tubercoli , disposti a tri- angolo nel primo caso , a croce nel secondo. Poche specie si hanno in europa : noi possediamo del regno le due seguenti. 1 . Fimatode variabile ; Phymatodes variabilis. Tav. XXXIII, fig. 1-4. Ph. pronoto fune tato , disco depresso , tuberculis quatuor in crucem disposi - tis ; elytris punctulatis , nervo unico longitudinali parum elevato , colore sum- mopere variabili . — Long. liti. 5-6 lat. lin. 1 l?3-2. Capo finamente punteggiato. Antenne quasi nude , col terzo articolo appena più lungo del quarto. Protorace un poco più largo che lungo , ritondato ne’ lati , leggermente punteggiato ; dorso al- quanto depresso , un poco più splendente nel disco , con quattro (1) Dalla greca voce yvpurisdus tuberculosus, tubercoloso. Col . par, 2,a Lqngic. 5 34 COLEOTTERI tubercoli, due sulla linea mediana, cioè uno presso il margine an- teriore, l’altro ad eguale distanza dal posteriore, i quali sembrano prolungarsi in delicata linea che li riunisce , e due laterali , uno da ciascun Iato del disco. Elitre quasi parallele , a fossetta ome- rale poco profonda, finamente punteggiate, o quasi leggermente zegri- nate alla base; con una nervosità longitudinale poco rilevata. Cerambyx v ariabili s , Lin. Syst. Nat. 2,p.635,n.74-. Phymatodes variabilis , Muls. Col. de Fr. Long. p. 4-7, n. 1. Osservazioni. Molto acconciamente LiDneo assegnava a questo Longicorne lo specifico nome di variabilis : poiché in realità variano tanto i colori , da dargli aspetti totalmente diversi : la onde non è da meravigliarsi se molti autori han formato delle varietà principali altrettante specie, i colori che si scambiano sono il nero , il bìù-violetto , il rosso , il testaceo , che tingono or questa or quella parte del corpo ; il petto solo rimane costantemente nero. La varietà principali , che noi possediamo del regno sono le seguenti : a) fennicus, fig. 1 . ■— niger ; pronoto abdomineque rufo- ferruginei ; ehi- iris cyaneo violacei. Cerambyx fennicus , Lin. Faun. Suec. n. 674. Callidium fennicum , Cost. Faun. di Asp. 1. c. p. 145 , n. 3. b) rufìpes, fig. 2. — rufo-fulvus , capite postice vel toto pectoreque ni- gris » elytris cyaneo-violaceis , antennis brunneo-rufescentibus unicoloribus , vel a- pice obscurioribus. c) luridus, fig. 3. — • niger immaculatus, elytris tantum brunneo-testaceis . Callidium luridum , Payk. Faun. Sue 3 , p. 87 , n. 8. Phymatodes variabilis , var. C. nigricollis , Muls. d) testaceus , fig. 4. — fulvo-flavus , capite pectoreque nigris. Cerambyx testaceus , Lin. Faun. Suec n. 670. Intermedie a queste principali varietà ve ne ha moltissime altre, che sap- rebbe assai lungo qui paratamente descrivere. Trovasi io quasi tutto il regno , non tutte Se varietà però e- gualmente frequenti. La var. A è piuttosto rara : ìa var. B è me- no rara nelle adiacenze di Napoli ed altre parti ; Sa var. C è stata raccolta dal sig. Francesco Forte in Sanseverin© ; la var. D l’abbiam ricevuta dal sig. Giuseppe Costa dalla Terra d? Otranto. CERAMBICIDEI 35 2. Fimatode a colio breve ; Phymatodes bremcollis . Tav. XXXÌII, fig. 5. Ph. pronoto trituberculato ; elytris punctatis , nervo elevato nullo; brunneo- violacescens , pubescens , ore , pronoti disco pedibusque fulvo- ferrugineis. — - Long, lin. 3 l/i -4 : lat. 8/10-1 lin. Variai: capite pronotoque plus minusve brunneo-violacescenti maculatisi Distinguesi essenzialmente questa specie dalla precedente per varii caratteri. Il protorace, proporzionalmente un poco più piccolo, non presenta, che tre soli tubercoli , cioè i due laterali ed il me- dio posteriore, che si prolunga anteriormente io una linea poco ele- vata : lo spazio discoidale è anche più punteggiato ; l’ elitre man- cano d’ogni vestigio di nervo longitudinale. In quanto a colori esso ha ordinariamente il capo bruno-violaceo, con le parti boccali ed una porzione della fronte giallo-rossicce ; il protorace superiormente è di questo colore nel disco, bruno-violaceo ne’ lati; l’elitre interamente bruno-violacee : le parti inferiori bruue o bruno-rossicce, con l’ano e la porzione posteriore del petto più pallidi o giallo-aranciati ; piedi giallo-aranciati, con la clava de’ femori, e la estremità delle tibie più oscure o nerastre. Le variazioni dì questa specie riduconsi alle antenne nerastre o rosso-ferruginose ; al protorace che talvolta è tutto giallo-rossic- cio , sopra e sotto , coi soli lati del disco dorsale bruni , ovvero tutto bruno con una porzione anteriore del dorso giallo-rossiccia ; ai piedi interamente giallo-rossicci. Callidium brevicolle , Sclioen. Syn. Ins. Ccillidium thoracicum , Dej.ined. Corno!. Col. nuov. p* 4L Phymolodes thoracicus 7M.u\s. Col. de Fr.Long.p.51 , n.2. Specie assai rara in Francia, un po meno in Italia. Fra noi 1' abbiamo nella Terra d’ Otranto , ove non sembra molto rara ; co- municataci dal sig. Giuseppe Costa. * 36 COLEOTTERI Genere ILOTRUPE ; Hi lotrupes (l) , Serv. Aotennae breves , vix (Umidii corporis longitudine , subfdiformes , articulo terlio quarto duplo longiore. Pronotum luberculis duobus lae- vibus nolatum. Mesosternum apice emarginalum. La brevità delle antenne, le quali anche ne’maschi giungono appena alla metà del corpo, il loro terzo articolo lungo il doppio del quarto, il protorace fornito sul dorso di due larghi e poco elevati tubercoli assai lisci e splendenti , quasi verniciati , danno a questi Caliidiini un aspetto particolare , per lo quale riesce agevole riconoscerli. Le femmine presentano sovente P ovidutto sporto in fuori. Non se ne ha che una sola specie , cioè : llotrupe facchino ; Ihjlotrupes bajulus. Tav. XXXI [ , fig. 5 e 6. II. brunneo-nigricans , nitidus , pronoto trrnsverso , pube lanosa albkla ve- stito , plagis duabus elevatis politis nitidissimis ; elytris grosse punctato-rugosis , nervis duobus elevatis , fasciola nudata albida medio notatis. — Long. lin. 7-9 : lat. lio. 2 \\2-d. Variat: elytris flavo-griseis , lividis, fasciola abbreviata puntiformi, vel im- maculatis. Corpo superiormente di un color bruno nerastro più o meno ca- rico. Capo fortemente punteggialo, con brevissima peluria bianco-ce- nerina. Protorace molto men luogo che largo, ritondato ne’lati, non più stretto dell’ elitre nel suo mezzo; piuttosto depresso, fittamente puntaggiato e coperto d’ un peluria elevata quasi cotonosa bianca : il disco leggermente incavato , meno stivatamente punteggiato, rile- vato per lo lungo e quasi liscio sulla linea mediana , con due ri- salti quasi semilunari levigatissimi e come verniciati uno per parte sui limiti dello incavo. Elitre rugosamente punteggiate , con due nervi longitudinali poco elevati, l’uno medio, l’altro esterno assai meno sensibile : fornite di brevissima e poco folta peluria coricata bian- co-cenerina, con una fascia ondata posta innanzi la metà, costituita da peli più bianchi e più stivati , spesso interrotta nel mezzo 9 © (l) Dalle greche voci Ugnum legno , e rpvnm perforo perforo. CEBAMBICIDEI 37 ridotta ad una macchia obbliqua prossima alla sutura. Parte inferiore del corpo e piedi bruno-marrone con pubescenza cenerina. L'ovidutto della femmina ordinariamente sporto in fuori, troncato all’estremità. (I colore fondamentale del corpo è talvolta interamente nerastro ; in altri in dividui restando le tinte come neljtipo , le sole elitre presentano un colore grigio gialliccio livido: altri, ordinariamente i più piccoli, sono inleramentedi questo colme. a) tot us nigricans. b) supra nigricans , subtus cum pedibus brunneo-cas! aneus lividus. c) supra nigricans, elytris griseo flavescenti-lividis , subtus cum pedibus bruii - neo-castaneus , fig. 6. — - lividus , Muls. d) multo minor , totus brunneo-rufescens , elytris puncto minuto albido , vel immaculatis. — Long. lin. 4 1/4-5: lat. lin. 1 1/4-1 1/2. — puellus , Vili. Cerambyx bajitlus , Lin. Syst. Nat. 2, p. 636, n. 76. Callidium bajulum, Cos.Faun.di Àspr.l.c. p. 145, n.2, Hylotrupes bajulus , Serv. Ann. cit. Muls. Col. de Fr. Long. p. 54 , n. 1. Specie non rara in molte parti del regno , precisamente nelle Calabrie e negli Abruzzi : meno frequente nella Terra d’ Otranto. Genere OSSIPLEUR.Q; Oxypleurus (l) , Mais. Corpus elongalum , sub depressimi. Antennae selaceac , corpore haud longiorcs , arliculo lerlio quarto breviore. Pronotum subhexa - gonum , utrinque luberculo spiniformi armatum. Mesosternum apice bilobum . Palpi maxillares articulo ultimo secur formi. Questo genere si lega immediatamente ai Safani pel protorace armato nei lati d un tubercolo spiniforme ; e d’ altra banda per 1’ abito si avvicina a ta= ìuni generi della tribù che segue, eccettochè per li femori, la cui forma è pre- cisamente quella dei Callidiini. Distinguesi pertanto da’ Safani pel terzo artico- lo delle antenne evidentemente più corto del quarto , il quale è uguale al se- condo e terzo presi insieme. 11 mesosteroo è posteriormente bilobo , nel che pure conviene coi Safani. Se ne conosce una sola specie , alla quale noi crediamo potere aggiungere una seconda. (1) Dalle greche voci acutus acuto e latm fianco, 38 COLEOTTERI lo Ossipleero saltellare ; Oxypleurus scutellaris (n. sp.?) Tav. XXXIV , fig. L O. brunneo-rufus , cinereo-pubescens , elytris punctis mmerosis mimtis de « nndatis; scutello pube densa albida vestito ; fronte inter antennas anguste longitudi « naliter sulcata . — Long. liti. 5 1?2: lat. lin- 1 2^3. Corpo interamente di color bruno-rossiccio, coperto di brevissima pubescenza cenerino bianchiccia coricata , la quale sull’ elitre lascia un gran numero di piccoli spazi! circolari nudi , che a primo a- spetto sembrano altrettanti punti elevati , pressoché equidistanti , e parecchi disposti quasi in serie longitudinali; fornito innoltre di peli rari ed elevati del colore del fondo : lo scutello è coperto di pube- scenza bianco-cenerina assai densa, per modo da occultare il colore del fondo : il petto è un poco più oscuro del rimanente : gli occhi soli sono neri. Il capo è fittamente punteggiato , mediocremente convesso , con delicato solco longitudinale tra la inserzione delle antenne , che in dietro si termina bruscamente in una piccola fos- setta trasversale , ed anteriormente in una delicata linea archeggia- ta prossima al clipeo. Protorace non più largo che lungo , angoloso ne’ iati , quasi esagonale , con gli angoli terminati da un tuberco- lo spinoso ; depresso sul dorso , fittamente punteggiato. Elitre al- la base sensibilmente più larghe delia larghezza massima del proto- race , lunghe poco men che cinque volte questo , quasi parallele nella metà anteriore , indi leggermente dilatate verso il terzo po- steriore , e di là ristrette grudatamente in linea curva fino all’estre- mità, la quale viene di poco superata dall’estremità addominale. Sembra a primo aspetto questo Ossipleuro non diverso dalla specie tipo del genere , 0. Nodieri ; nulladimeno noi abbiam creduto doverlo considera- re quale diversa specie, per la presenza del solco fra le antenne, che il Mul- sant dice espressamente mancare nella sua specie ; e pel protorace che è pro- porzionalmente più piccolo , giudicando dalla figura che 1’ autore citato ne por- ge. Aggiungi ancora , se vuoi , lo scutello rivestito di peluria bianco*cenerina assai più densa che nel resto del corpo : di che non fa menzione il Mulsant. Possediamo di questa specie una sola femmina , raccolta nella collina di S. Rocco presso Napoli, sotto le cortecce di pino, nel verno. CERAMBICIDEI 39 Trilli! 3.a ESPEROF AMIMI. Comprende questa piccola tribù alcuni Cerambicidei, i quali anno il protorace privo affatto di spine o tubercoli la- terali , poco convesso negli uni , globuloso negli altri ; Ve- ntre con V angolo apicale suturale non mai terminato da spina; i femori ordinariamente delicati e compressi, ovvero leggermente rigonfiati in una clava allungata» L’ abito degli Esperofanini non à quella uniformità che ordinariamente si osserva negli altri gruppi: laonde questa tribù è meno naturale e più artifìziale delle altre; e da ciò V oscillazione che le diverse specie àn sofferta ne’ metodi. Alcuni in effetti partecipano de’caratteri de’Callidiini pel corpo alquanto depres- so » senza averne i femori clavati: quelli al contrario in cui i femori sono al- quanto clavati offrono un corpo convesso o più o meno simile a quello de’ diti. Taluni facendo eccezione ad uno de’caratteri della famiglia ànno gli occhi poco o nulla smarginati. Sono generalmente crepuscolari o notturni ; pochi amano la viva luce del sole. I loro colori sono oscuri , o poco brillanti. Ne abbiamo finora tre specie appartenenti ad altrettanti generi , Crioce* phalus , Stromatium, Hesperophanes. Genere CRIOCEFALO ; Criocephalus (j), Muls. Oculi vìx emarginali. Aotennae setaceae , corporis dimidio pa- nini longiores c? , subaequales Q . Mesosternum apice bijidum . Pro- notum suborbiculareì parum convexum. Femora compressa , haud eia- vaia . Abdomen in Q oviducto saepius exerto . È questo uno de’pochi generi di Cerambicidei i quali per eccezione ad uno de’ caratteri propri della famiglia ànno gli occhi quasi ovali e pochissimo smar- ginati, e quindi non abbraccianti punto la base delle antenne : carattere comune anche al genere Asemum ; che noi finora non abbiamo del regno, e da cui i Crioce- fali distinguonsi per la punta del mesosteruo semplice, e per qualche altro carattere. Una sola specie ne abbiamo. (1) Dalle greche voci Kjiie s arìes , ariete, 0 xsfafaf caput capo. 40 COLEOTTERI Criocefalo rustico ; Criocephalus rusticus . Ta v. XXXIV, fi g. 2. £. fuscus unicolor , obsolete punctatus , pronoto transverse-suborbiculari , fó. nee media foveaque utrinque longitudinalibus impressis , elytris nervis duobus vel iribus parum elevatis Long. lin. 6 1?2-11 1^2 : lat. lin. 1 2^3-3 1?4. Corpo interamente di un color bruno che varia dal bruno-ful- vo al bruno-marrone , fino al bruno-nerastro ; indistintamente pun- teggiato , meno sull’ elitre ove i punti impressi sono ben distinti, precisamente verso la base ; rivestito di peluria coricata, nelle parti superiori sì fina , che vi à bisogno di lente d’ ingrandimento per beo osservarla. Capo con delicato solco medio longitudinale , che parte dall’ occipite e si prolunga fino al livello della inserzione delle anten- ne, ove ne incontra un altro trasversale arcuato ed angoloso. Protorace più largo che lungo , precisamente nelle femmine , più stretto alla base che anteriormente, ritondato ne’ lati, depresso sul dorso, con delicato solco longitudinale medio che non giunge al margine ante- riore , ed una fossetta allungata da ciascun lato : oltre a queste presenta d’ ordinario una impressione trasversale presso la base, ed altra anteriore là dove termina il solco medio. Elitre alla base poco più larghe del protorace , lunghe quattro a cinque volte lo stesso, quasi parallele , o leggermente ristrette verso l’estremità ; depresse, eoa due o tre nervi longitudinali poco elevati. Cerambyx rusticus, Lin. Syst. Nat. 2, p. 634-, n. 67. Callidium rusticum, Schoen. Syn. Ins. 3, p. 449, n. 30. - — - — Costa Faun. di Aspr. 1. c. p. 144, n. 1. Criocephalus rusticus , Muls.Col. de Fr. Long. p. 63, n. 1. Specie propria di luoghi freddi e montuosi ; poco diffusa nel nostro regno. Finora l’ abbiamo soltanto dell’ Aspromonte in Cala- bria , raccolta dal Prof. Costa. CERÀMBICI IDE» 41 Genere STROMAZIO ; Stuomatium 9 Serv. ( Solenophorus , Muls. ) Oculi prof unde emarginati. Antennae setaceae , carpare multo lon~ giores e?, subacqualcs 9 , arlìculo lertio quarto multo longiore. Prenotata transverse truncatum , lateribus parum dilatatavi. Mesosternum apice emarginatum. Femora compressa , minime clavata. Abdomen in 9 elytra superane , oviducto exerto. Genere ben distinto dal precedente per gli occhi profondamente smargina- ti , e per la lunghezza delle antenne, il cui terzo articolo è molto più lungo del quarto. Non se ne conosce di europa che la sola specie che segue. Stromazio strepitante; Stromatium strepens. Tav. XXXIV, f. 3. S. fulvo-flavescens unicolor , pubescens ; oculis tantum mandibularumque a* pice nigris ; elytris nervis duobus vel tribus parum conspicuis , punctisque mina- tissimis numerosis elevatis ad suturam eminentioribus, angulo suturali apicali spi » nuloso: c? prothorace utroque latere plaga dense villosa notato - Long. lin. 8-9 : lat. lin. 2-2 1|2. Corpo interamente di color fulvo gialliccio , coperto di breve pubescenza dello stesso colore, più stivata sul protorace , e di peli elevati più lunghi e più rari. Capo con una impressione trasversale sulla fronte , cd un delicato solco longitudinale fra le antenne , che prolungasi assai angusto fino all’ occipite. Antenne cigliate luogo il margine inferiore fino al settimo articolo. Protorace poco più largo che lungo , no poco più stretto alla base che anteriormente , poco allargato nel mezzo , mediocremente convesso sul dorso , finamente zegrinato , e sovente con delicatissima linea longitudinale elevata nel mezzo del disco. Elitre insieme di un terzo più larghe che la base del protorace , lunghe per lo meno quattro fiate il medesimo, parallele , ristrette gradatamente in linea curva all’ estremità , coi 1’ angolo suturale terminato da piccola spina ; poco convesse, quasi indistintamente zegrinale, ed ornate di minutissimi punti elevati, più Col. par. 2.a Longic. 6 COLEOTTERI 42 distinti nella metà anteriore e verso la sutura , visibili però con lente d’ingrandimento, e con due nervosità longitudinali assai poco sensibili , e talvolta ancora una terza che parte dall’ angolo ome- rale. Addome nelle femmine superante un poco 1’ estremità dell’ e- ìitre , con 1’ ovidutto ordinariamente sporgente. I maschi si distinguono per avere sui due lati del protorace un5 aja ovale rivestita di densa peluria fulva simile a velluto. Callidium strepens , Fab. Syst. Eleut. 2, p. 343, n. 59. Callidium unicolor , Oliv. Ent. g.70, n.79,pl. Vili, f. 84. — Costa Faun. di Asprom. 1. c. p. 147, n. 11. Cerambyx fulvus , Vill.C.Linn. Entom. 1, p. 256, n. 99. Stromatium strepens, Serv. Ann. cit. Solenophorus strepens , Muls. Col. de Fr. Long.p.65,n.l. Specie propria delle regioni meridionali di europa. Nel regno trovasi frequente nelle Calabrie e nella Terra d’ Otranto. Nella Si- cilia isolare è ancor più frequente. Genere ESPEROFANE ; Hesperopeanes (l) , Dej. Muls. Ocuìi profunde emarginati. Antennae setaceae , torpori cequales vel longiores c? > breviores 9 • Pronotum subglobosum. Distinguesi questo genere per gli occhi profondamente smarginati da’Crio» cefali, e pel protorace quasi globulare dagli Stromazii. 1 femori presentano for- ma diversa nelle diverse specie: nelle une essendo quasi lineari , in altre progres- sivamente rigonfiati verso 1’ estremità , in altre distintamente clavati. I tarsi in qualche specie presentano inferiormente una larga scanalatura. L/europa possiede più specie di questo genere, delle quali una sola si è fi- nora incontrata nel nostro regno. (i) Dalle greche voci zan&pos vesper vespero, e tpavsoì apparso apparisco. CERAMBICIDEI 43 Esperofane serico ; Ilesperophanes holosericeus . Tav. XXXIV, fig. 4. IL brunneus, pube adpressa griseo-cinerea irregulariter obtectus ; elytris punctis numerosi s denudatis variegatis ; pronoto tuberculis tribus minulis discoidalibus pa- rum elevalis , saepe subdenudatis nitidisque. — =• Long. lin. 7-lOj: lat. lin. 2-3. Corpo interamente bruno-rossastro, più chiaro o più oscuro, co- perto di breve pubescenza grigio-cenerina coricata e poco folta per mo- do, da lasciar trasparire il colore del fondo , e sparsa irregolarmen- te soprattutto su ll’eli tre , ove lascia molti piccoli spazii quasi nudi; talché queste risultano grigio-cenerine macchiettate di bruno ros- siccio. Capo finamente zegrinato, con delicata linea longitudinale im- pressa. Protorace zegrinato o quasi finamente granelloso al disotto della peluria , con tre tubercoli principali nel disco, cioè uno lon- gitudinale medio nella metà posteriore , e due altri simmetrici in- nanzi a questo, uno per lato, poco elevati, a superficie ordinaria- mente punteggiata e pubescente come il resto , raramente quasi nu- da e splendente: talvolta se ne osservano due altri meno sensibili , uno per lato, più indietro de’ precedenti. Scutello semicircolare. E- litre alla base più larghe del diametro massimo del protorace, con fossetta omerale ben marcata ; parallele, esternamente rifondate al- P estremità. Parte inferiore del corpo coperta di pubescenza più sti- vata , che lascia molti piccoli punti nudi irregolarmente sparsi. Fe- mori robusti. Primo articolo de’tarsi leggermente scanalato al di sotto. Callidium holosericeum , lìos . F . E t .1, p . 1 5 3 , n . 3 B2 , t . 1 , f. 6 . ? Callidium nebulosum , Oliv. Ent. g., 70,n.61 , pl.I, f. 6. Hesperophanes nebulosus, Muls.Col.de Fr.Long,p.68,n.2. Trovasi non raro in quasi tutto il regno, fino entro le abitazioni, ove talvolta la larva attacca i mobili domestici , entro i quali compie le sue metamorfosi. Si eleva facilmente avolo , e non è raro vederlo nella state errare intorno al lume come i Lepidotteri notturni. La tribù degli Obriini comprende i due generi Cartallum ed Obriim , de’ quali nessuno esempio ci si è offerto finora nel regno. 44 COLEOTTERI Tribù 5.a ClilTIUII. Corpo ordinariamente cilindrico. Protorace globulare od oblongo , in pochi trasversalmente ovale e leggermente de- presso , senza alcun vestigio di spina o tubercolo ne’ lati. Elitre ricoprenti interamente 1’ addome , all’ estremità tron- cate o smarginate , ovvero ritondate nell’ angolo suturale , talvolta spinose nell’ angolo posteriore esterno. Piedi general- mente gracili e lunghi , soprattutto i posteriori; femori in taluni slavati. Antenne d’ ordinario più corte del corpo , filiformi , o setacee, raramente un poco più grosse verso l’estremità. Comprende questa tribù un buon numero di specie dì piccola statura, tutte più o meno eleganti per la sveltezza delle forme , e pei colori onde il loro corpo va adorno. La maggior parte delle specie nostrali si lascia a primo a- spetto riconoscere per delle fasce trasversali od archeggiate gialle o cenerine sopra un fondo nero , o nere sopra fondo giallo. GF insetti perfetti se ne stanno generalmente durante il giorno sui i fiori, soprattutto di ombrellifere. Essa abbraccia il solo grande genere Clytus , del quale si à una bellissima monografia de’ signori De Castelnau e Gory. Genere CLITO ; Clytus (l) , Fab. I caratteri del genere sono quelli stessi della tribù. Il signor Mulsant la ripartito in tre altri, Plagionolus ( chiamato prima Platy- nolus ), Clytus ed Anaglyptus, che noi riterremo quali sottogeneri. PLAGIONOTUS , Muls. ™ promotum transverse ovahm. Elytra basi gihbere nullo praeditae. 11 corpo proporzionalmente più largo , e il protorace ovato-trasverso di- stinguono principalmente questo sottogenere. Le antenne sono setacee , grosser- ie , con una porzione di articoli all’ estremità esterna quasi spinosi. L’ europa nejpossiede due sole specie , che non mancano nel nostro regno. (1) Dalla greca voce xÀuros strepiti * turbulentus , che produce rumore. CERAMBICI DEI 45 1 . Plagionoto locorato ; Playionotus detrìtus, Tav. XXXI V, fig. 5. Pi. rufo -brunneus , sericeo-micans , capitis fascia occipitali , pronoti faseiis duabus , elytrorumque faseiis quinque flavis , duabus posticis ad suturami et ex- terne conjunctis ; ventre flavo fasciato. — Long lin. 7-9 : lat. lin. 2 1^5-2 Ifì. Corpo di color rosso mattone più o meno carico , non escluse le antenne e i piedi , quasi vellutato , e con aspetto serico. Ca- po con due fasce gialle, una sopra l’ epistoma, e l’altra occipitale, che ne’ lati si estende su tutto il contorno posteriore delle orbite. Protorace , con due fasce gialle , una più larga sul margine ante- riore , T altra più stretta poco dietro la metà , ne’lati incurvata verso innanzi , unendosi con gli estremi alla fascia anteriore. Elitre con cinque fasce gialle : la prima meno intensa presso la base , la se- conda al terzo della lunghezza , ambedue non toccanti nè il mar- gine esterno nè la sutura : la terza dietro la metà , ordinariamente dilatata verso la sutura , ove si unisce con la compagna : la quar- ta più larga , od ordinariamente unita verso la sutura e sul mar- gine esterno con 1’ ultima che occupa 1’ estremità , per modo da formare un grande spazio giallo , racchiudente un tratto trasversale bruno-rosso : angolo posteriore esterno sporgente. Petto posteriore con due tratti gialli da ciascun lato formanti angolo retto, uno longi- dinaie laterale , 1’ altro trasversale nel margine posteriore : anelli ventrali con larga fascia gialla. Leptura detrita , Lin. Syst. Nat. 2, p. 649, n. 20. Callidium detritum, Oliv. Ent. g, 70, n. 47, pi. II, fig. 17. Clytus detrìtus , Schoen. Syn. Ins. 3, p. 468. Casteìn. et Gor. Mon. t. Vili, iìg. 49. Platynotus detrìtus, Muls. Col. de Fr. Long. p. 71, n. I. Callidium Converlinì, L. Pct.lns, Nap.(Atti d. R. Accad. d. Scieiì. I , p. 38 , t. IV , fig. 2 ab). Specie generalmente rara : nel nostro Regno rarissima. Il sig. Luigi Petagna la riceveva dalia Terra d5 Otranto dal sig. Coaver- tini 5 del cui nome 9 credendola nuova , la insigni. 46 COLEOTTERI 2. Plagionoto arcuato ; Plagionotus arcuatus. Tav. XXXIV, fig. 6. P. niger , pronoto fasciis duabus , postica interrupta ; saltello ; elytrorum maculis duabus baseos, fasciis tribus discoidalibus arcuatis, apiceque flavis ; ven- tre flavo fasciato ; antennis pedibusque ferrugineis rf , testaceis 9 ; femoribm davatis , anticis omnibusve medio infuscatis . — Long. lin. 7 1/2 : lat. lin. 2 lj2. Capo nero , con tre fasce gialle , una sul clipeo , una seconda meno intensa tra le antenne , che da ciascun lato si continua en- tro la smarginatura degli occhi , una terza che occupa l’occipite e tutto il lato posteriore delle orbite. Protorace nero , con due fasce gialle , 1’ una anteriore eguale parallela e contigua al margine , una seconda poco dietro la metà, assottigliata od interrotta nel mezzo, più largamente nel maschio che nella femmina : il margine posteriore à pure nella femmina più che nel maschio una delicata striscia simile, sovente interrotta nel mezzo. Scutello giallo. Elitre nere , aventi di giallo una macchia trasversale presso la base , una seconda quasi tonda comune alle due elitre dietro lo scutello , una striscia mar- ginale al disotto degli omeri , tre fasce discoidali arcuate con la convessità verso il capo , ed un’ altra obbliqua apicale : delle tre fasce discoidali la prima non tocca nè il margine esterno nè la sutura, e si termina verso questa da un rigonfiamento: la seconda e terza toccano la sutura continuandosi con le omologhe , non però il margine esterno. Parte inferiore del corpo nera , con alcune mac- chie sul petto ed il margine posteriore degli anelli ventrali gialli. Antenne , palpi e piedi ferruginosi nel maschio , più pallidi nella femmina: femori anteriori, raramente tutti , bruno-nerastri nel mezzo. Leptura arcuata , Lin. Faun. Sue. , n. 696. Callidium arcuatum , Oliv.Ent.g.70,n.48,pì.IS,f.l6. Clytus arcuatus , Schòen. Syn. Ins. 3 , p. 462 , n. 12* — - Casteln. et Gory , Mon. pi. IX , fig. 52. Platynotus arcuatus , Muls. Col. de Fr. Long. p. 73, n. 1. Specie piuttosto rara nel regno. Noi F abbiamo del Teramano, comunicataci dal Prof. Antonio Amary. CERAMBICIDEI 47 CLYTUS , p. d. — Pronotum subglobosum vcl oblongutn . Elytra basi gibberc nullo pmeditae. Le specie di questo secondo sottogeDere si riconoscono pel corpo più stretto, pel protorace globulare o leggermente più lungo che largo, e per l’elitre prive di gobba alla base. Formano il numero maggiore delle specie del genere dito , egualmente che le meno rare. Noi ne possediamo finora dieci specie del regno» 1. Clito siciliano ; Clylus siculus. Tav. XXXV » fig. 1. C. niger , pronoti fasciis duabus, postica a margine remota , elytrorum fasciti guinque , prima utrinque abbreviata , secunda ad suturam valde ascendente ; ma = culti pedoralibus , fasciisque ventralibus flavis ; antennis pedibusque ferruginei! , fetnoribus saepius ad apicem obscuriorìbus vel nigrìcantibus. — Long. lin. 4l?2-5l24 : lat. fin. 1 4210- 1 1^2 Corpo meno allungato che nella specie seguente. Capo nero , punteggiato , quasi nudo , con una elevazione ad angolo rivolto in basso tra le antenne. Queste proporzionalmente corte e robuste leg- germente compresse , con gli articoli 5 a \ 0 terminati in punta acuta nell’angolo apicale esterno: interamente ferruginose. Protorace nero , con due anguste fasce trasversali gialle , 1’ una prossima al margine anteriore , dal quale si scosta successivamente ne’ lati , 1’ altra posteriore distante dal rispettivo margine più che la prima dall’ anteriore , e ne’ lati discendente obbliquamente in avanti qua- si per incontrare 1’ estremità della fascia anteriore , con la quale però non giunge ad unirsi. Scutello nero, ricoperto di pubescenza dello stesso colore , tendente appena al gialliccio sul contorno po- steriore. Elitre nere, con cinque fasce trasversali gialle: la prima alla base in forma di macchia ovato-ritondata trasversale, non toc- cante il margine esterno : la seconda trasversale , non toccante il margine esterno, ed in vicinanza della sutura prolungata obbliqua- mente in avanti per un tratto eguale al primo fino a raggiungere la sutura , formando con la compagna una spezie di y\ : la terza egualmente trasversale , non toccante nè il margine esterno nè la sutura , anteriormente quasi diritta , posteriormente un po prolun- 18 COLEOTTERI gala negli estremi quasi ad arco di cerchio : la quarta pressocchè simile alla terza , ma poco obbliqua , e più distante da’ margini esterno e suturale ; 1’ ultima apicale : un piccolo^ tratto longitudi- nale esterno sotto le spalle. Petto nero, con una macchia sui lati del petto medio, e due strisce sul petto posteriore , come nella specie precedente, gialli. Ventre nero , con una fascia gialliccia sul mar- gine posteriore de’ primi quattro anelli. Piedi ferruginosi , coi femori ordinariamente più oscuri o nerastri verso 1’ estremità. Clytus siculus , Castein. e Gory , Monog. Trovasi in varie contrade del regno. Il Dot. Giuseppe Carusi e noi stessi lo abbiamo raccolto nelle adiacenze di Baselice nel Santiio , ove non sembra affatto raro : in giugno. Il sig. Giuseppe Costa ce ne à pure comunicati individui della Terra d’ Otranto. 2. Clito de’ fiori ; Clytus floralis . Tav. XXXV , fig. 2. Co nìger , pronoti fasciis duabus marginalibus utrinque conjunctis , sculetto , elytrorum fasciis quinque , prima scutellum tangente , secunda ad suturam paulo ascendente , maculis pectoralibus , fasciisque ventralibus flavo -virescentibus, anten - nis pedibusque ferrugineis, illis articulo primo nigro, his femoribus ad apicern fu scis. — LoDg. lin. 5-5122: iat. lin. 1 4^ 1 0 - 1 \fl. Corpo allungato , quasi cilindraceo. Capo nero, con pubescenza poco stivata giallastra, meno apparente sulla fronte. Antenne più lunghe che nel C. siciliano, quasi filiformi, con gli articoli 4 a 10 prolungati in punta come in quello: ferruginose, col primo articolo nero. Proto- race nero , con larghi margini anteriore e posteriore giallo-verdicci , congiunti ne’ lati, in modo da risultare piuttosto di quest’ultimo co- lore con una fascia media più larga nel mezzo nera. Scutello giallo. Elitre nere , con cinque fasce giallo-verdicce fra loro quasi equi- distanti, la prima alla base in forma di grande macchia trasversale, toccante lo scutello : la seconda un poco flessuosa, e presso la su- tura obbliquamente ascendente, formando con la compagna una spe- zie di accollata^ la terza simile alla seconda, ma flessuosa in senso CERAMBICIDEf 49 inverso ; ia quarta un poco obbliqua da dentro in fuori e d’avanti. in dietro, distarne dalla sutura e dal margine esterno, talvolta un poco elevata ne’ due estremi; l’ultima terminale e quasi parallela alla quarta ; sotto le spalle un altro piccolo tratto longitudinale del colore stesso delle fasce. Petto coperto di pubescenza gialliccia poco stivata , con una macchia ritondata sui lati del petto medio , ed un’ altra allungata sui lati del petto-posteriore giallo-verdicce. I primi quattro anelli ventrali coperti di pubescenza giallo-verdiccia, col solo margine anteriore quasi nudo e ferruginoso; l’ultimo intera- mente di questo colore e nudo. Piedi gracili , ferruginosi : femori sovente oscuri o nerastri , i posteriori compressi. Cerambyx floralis , Pall.Iter.il, p. 734-, n. 63. Callidium florale , Fab.Ent.Syst.I,2,p.332,n.61. Oliv. Ent. g. 70, n. 64, pi. V, fig. 53, Clytus floralis , Casleln. e Gory , Monog. — — Muls. Col. de Fr. Long. p„ 74 , n. 1. Leptura arcuata , Schr. Enum. Ins. Aus.p. 164, n. 306. Specie piuttosto rara nel regno. Noi 1’ abbiam raccolta sulle montagne del Matese e nelle colline delle adiacenze di Teramo. 3. Gìito de* campi ; Clytus arvicola . C. niger, pronoti margine antico , in medio interrupto, maculisque duabus po- stici , elytrorum macula transversa ad basim fasciìsque tribus , antica interne per suturam usque ad scutellum recte producta , tertia apicali flavis; antennìs pedibusque ferruginei , his femoribus obscurioribus, ~ * Long. lio. 4-5: lat. lin. 4 lj5*l Capo finamente zegrinato , con un rilievo longitudinale medio sulla fronte quasi a ferro di lancia , prolungato posteriormente fin presso P occipite ; nero , lati della fronte e spazio compreso nella smarginatura degli occhi coperti di pubescenza gialliccia. Antenne lun- ghe appena la metà del corpo , interamente ferruginose. Protorace grossamente punteggiato, nero, col margine anteriore, interrotto nel mezzo , ed una macchia da ciascun lato della base gialli. Scutello nero alla base , gialliccio posteriormente. Elitre nere o bruno-nera* Col, par . Long. ^ COLEOTTERI 50 «tre , con una macchia trasversale poco dopo la base , e tre fasce gialle: di queste la prima posta poco innanzi la metà della lunghezza, un poco obbliquada fuori in dentro e d’avanti in dietro , ed interna* mente ascendente lungo la sutura fino allo scutello , e che spesso ancora si continua meno pronunziata sulla base formando quasi una 3? la seconda diritta, un poco obbliqua in senso inverso alla prima, toccan- te la sutura, ed ordinariamente ancora il margine esterno ; la terza api- cale. petto nero, con un punto giallo superiormente alla base de’ quat- tro piedi anteriori , e due linee poste ad angolo retto nel petto poste- riore. Addome nero, con una fascia marginale gialla ne’ primi quattro anelli. Piedi ferruginosi , femori ordinariamente oscuri. Callìdium arvicola, Oliv.Ent.g. 70, n. 88, pi. Vili, fig. 93* Clytus arvicola , Cast, e Gory,mon. pi. X,fig. 63. — — Muls.CoI.de Fr. Long. p. 77, n. 3. Specie poco comune nel regno ; rara nelle adiacenze di Napoli. 4. Olito ariete ; Clylus arietis. C. niger , pronoti margine antico posticoque interrupto, scutello , elytrorum Eiacula transversa pone basim , fasciisque tribus , antica ad suturum oblique «- scendente , tertia apicali ; peetoris maculis , ventrisque fasciis quatuor flavis, an - tennis fuscis , articulis 2-5 ferrugineis , pedibus testaceo-ferrugineis , femoribus anterioribus , raro posticis infuscatis. — Long. lin. 5 : lat. lio. 1 kjlO. Variat: pronoti margine postico immaculato. Capo nero , con peli cenerini , e con pubescenza gialliccia ne lati della fronte , spesso poco apparente. Antenne brune , col se- condo terzo e quarto articolo , raramente anche il quinto e sesto , ferruginosi. Protorace con peluria simile a quella del capo , e co! margine anteriore , ed il posteriore, più stretto ed interrotto nel mez- zo, gialli. Scutello giallo. Elitre con una macchia trasversale poco dietro la base, e tre fasce gialle; di queste la prima posta un poco innanzi la metà dell’elitre, comincia prossimamente al margine esterno si porta un poco in dietro, indi s’ inarca e rimonta obbliquamentfc CERAMI! ICI DÈI Si fino alla sutura , sulla quale si termina Terso i due sellimi , fondan- do con la compagna una spezie di /\ : la seconda più ■vicina alla terza che alla prima, trasversale cd uguale*, la terza apicale. Petto e ventre quasi come nella specie precedente. Piedi gracili, ferruginosi o testacei ; femori anteriori od anche medi! bruni o nerastri : i pò* steriori eccedenti quasi l’estremità addominale, raramente oscuri. In alcuni individui la fronte ed il margine posteriore del pro- torace sono privi affatto di pubescenza gialla. Leptura arietis, Lin.Syst.Nat.2,p.240,n.23. Callidium anef?s,01iv.Ent.g.70,n.49,phI3,f.20(inesaUa) — Pet.Spec.3ns.CaLp. 18, n. 88. Costa, Faun. di Aspr.l.c.p.l46,n.I0. Clylus arietis , Cast.o Gory,mon. n.68,pl.X3,fig.68. — — Muls. CoLde Fr.Long.p.81 ,n.6. Specie diffusa io quasi tutto il regno ; nè troppo rara. — Varietas. Bourdilloni. Tav. XXXV , fig. 3— elytrorum fasciis prima et secunda dilatatis ac medio conjunctis , maculam comunem obcordato-triangularem aliamque externam margìnalem nigras relinqucndo. Clylus arietis var. Bourdilloni, Dup.-Muls. 1. e. Clylus triangulimacula , A. Cost. Atti della Vili Riun. degli Scienz» Stai. Differisce dal tipo per le due fasce anteriori deH’elitre, prima e seconda, le quali si dilatano e si fondono in una sola assai larga, in mezzo alla quale ri- mane una macchia nera triangolare od inversamente cordata comune alle due elitre , ed un altra piccola sul margine esterno di ciascuna. Questa graziosa varietà , che a ragione il signor Mulsant dice presentare F aspetto d’un insetto esotico, pare che sia costante ne’ suoi caratteri. Essa è stata trovata a Versailles presso Parigi , d’ onde la ricevè il citato Entomologo di Lione Noi ne abbiamo due individui raccolti sulle montagne del Matese i- ùentici nella disposizione de’colori, comunque assai diversi in grandezza. L'uno m effetti è assai ben sviluppato ed à linee 5 di lungo; l’altro è assai piccolo appena linee 3 1$. S2 COLEOTTERI 5. Gito gazelìa ; Clytus gazella . Cl. niger, pronoti margine antico posticoque interrupto , scutello , elytronmi puncto /minerali obliquo , fasciisque tribus angustis , antica ad suturam ascendente, iertia apicali, maculis pectoralibus, fasciisque quatuor ventralibus flavis ; antennxs, tibiis tarsisque ferruginei, — Long. Iio. 3 1^-4 1^2: lat. Iìd. 9^10-1 1j4. Specie assai affine alla precedente , dalla quale nondimeno di- stinguesi agevolmente per le antenne interamente ferruginose , per la macchia dietro Sa base dell’ elitre la quale in luogo di essere trasversale, è assai piccola ed obliqua d’avanti in dietro e da fuori in dentro restringendosi nella stessa direzione. 11 colore innoltre di di tutte le parti gialle è più pallido , le fasce dell’ elitre sono or- dinariamente più anguste : i femori posteriori sono al pari degli al tri quattro neri o bruni nerastri. Callidium gaietta, Fab.Ent.Syst.I,2,p.333}n.66. — — Oliv.Ent.g.70,n.92,p].VIII,fìg.97„ — — Costa, Faun. di Àsprom.l.c.p.l46,n.7. Clytus gazella , Muls.Col.de Fr. Long. p. 82, n. 7. Trovasi in tutto il regno, un poco più frequente dell’ ariete ; inversamente a quel che il Mulsant nota per la Francia. 6. Gito marsigliese ; Clytus massiliensis . C . niger, pronoti limbo postico, in medio interrupto , scutello , elytrorum fa* sciis tribus , prima interrupta , secundaque ad suturam ascendentibus , tertia a- picali , maculis pectoralibus fasciisque ventralibus interruptis albis ; elytris angu~ lo apicali externo subspinosis. — Long. lio. 3 1?2«4 : lat. Iìd. 1»1 1;8. Corpo interamente nero , con scarsa e breve pubescenza cene- rina sul capo , protorace , antenne e petto, protorace con delicato lembo posteriore, interrotto nel mezzo, bianco. Scutello bianco. E- litre nell’ angolo postero-esteriore terminate in punta acuta j nera- stre , e nero-brune, con tre fasce bianche, la prima assai delicata parie del margine saturale dietro lo scutello , scende obbliquamente in dietro ed io fuori , ed inarcando ritorna in avanti sul margine C E R A M B I C I D E I 53 esterno : essa però s’ interrompe due volte , restando un punto iso- lato nel mezzo della sua curva maggiore : la seconda anche angu- sta parte dalla sutura al livello del descritto punto , scorre pei un tratto lungo la stessa , indi con cammino flessuoso ed obbliqu© traversa l’elitra , terminandosi prossimamente al margine esterno; la terza è apìcale obbliqua , più larga e d’ uo bianco meno puro. Petto con una macchia esternamente alia base de’ piedi mediì , ed una striscia laterale dietro di quella bianche. I due o tre primi anelli ventrali con una fascia marginale bianca, ristretta ed interrotta nel mezzo; sovente ridotta ad una macchia triangolare per ciascun lato» Leplura massiliensis , Lin.Syst.Nat.2,p.640,n.l9. Callidium massiliensc ,01iv.Ent.g.70,n.75,pl.VI,f.70. Costa, Fatiti. di Asprom.!.c.p.l46,n.5. Clytus massiliensis , Cast. e Gory,mon.pl.XYII,f.l 17. — Muls.Col.deFr.Long.p.83,n.8. Specie frequente io quasi tutta F europa , e tale ancora nel nostro regno. 7. Clito plebeo; Clylus pìebejus . C. niger , cinerascente pubescens ; pronoto oblongo-globoso , elytris ungalo apicali externo s pinulo sis , macula obbliga ad basim linea obliqua a sutura in discum descendente, fasciisque duabus, secunda apicali , cinereis ; pectore utrinque macula lineaque laterali albidis. — Long. lio. 4-5 lat. lin. 1-1 i?3. Corpo nero , con pubesceoza cenerino-oscura nel capo , anten- ne , protorace , scutella e partì inferiori del corpo. Protorace più luogo che largo. Elitre terminate da piccola spina nell’ angolo po- steriore esterno: nerastre , eoo una macchia allungata dietro la fos- setta omerale , una linea che parte dalla sutura di lato e dietro So scutello e scende obbliquamente in dietro ed in fuori , terminandosi dietro la macchia descritta, e due fasce , l’una ai due terzi ri- stretta gradatamente dalla sutura verso il margine esterno, l’altra api- cale cenerine. Petto con una macchia esternamente alla base de’ piedi 54 COLEOTTERI mediij ed una striscia laterale dietro di questa bianche. Primi anelli ventrali col margine posteriore cenerino. Callidium plebejum , Fab.Ent.Syst.l,2,p.334,n.67. — Oliv.Ent.g.70,n.67,pl.VI,fig.72. Pet.Spec.Ins.Cal.p.l83n.87. Clytus plebejus, Casleln.e Gory,mon.pl.XIX,fig.l 19. — — — Muls.Col.deFr.Long.p.85,n.lO Trovasi in quasi tutto il regno ; non raro. 8. Clito trifasciato ; Clytus trifascialus. Tav. XXXIV, fig. 5. C. niger , pronoto , antennis pedibusque ferruginei , elytris basi fasciisque tribus albìdis , antica interne per suturam ad scutellum ascendente . — - Long, lui. 3-5 : lat. lin. 3 fi- 1 l/i. Capo nero, con brevissima peluria cenerina. Antenne ferruginose. Protorace quasi globulare , ferruginoso , con brevissima e poco stivata pubescenza cenerina, che lascia una fascia media quasi nuda. Scutello nerastro, con frangia bianchiccia. Elitre nere, con la base a guisa di fascisi poco distinta, toccante internamente lo scutello, e tre larghe fasce di un bianco sporco: di queste la prima va un poco obbliquamente dal margine esterno al disco , e verso dentro curva in avanti raggiungendo la sutura, lungo la quale si continua assai stretta fino allo scutello ; la seconda posta verso i due terzi della lunghezza si restringe verso la su- tura ed il margine esterno: la terza apicale. Petto e ventre neri, con breve pubescenza cenerina. Piedi non molti gracili, ferruginosi; i femori generalmente più oscuri , soprattutto gli anteriori ed i medii. Callidium trifascialum , Fab.Ent.Syst.I,2,p.336,n.75» ■ Oliv. Ent.g.70,n.70,pl,V,fig.59. — — ■ — Pel. Spec.Ins.Cal.p.l8,n.86,fìg.32. Clytus trifasciatus,Caste\a.e Gor.Mon.pl. 12, fig. 73. — Muls. Col. deFr. Long. p. 87, n. 12. Specie poco diffusa nel regno. Giulio Candida la raccolse nelle Calabrie : noi negli Abruzzi , ove è pur poco frequente. 9. Olilo ornalo; Clylus ornalus. C. flavo-virescens , pronotì punctis tribus , vel fascia > elytrorumque an- nulo basali angulato externe interrupto , fasciisque duabus nigris. — ■ Long. lio. 5-5 3/4: lai. lin. 14/10-17/10. Corpo nero , rivestito d’ una pubescenza corta e stivata giallo- verdiccia. Protorace con tre punti disposti per traverso Del maschio» con una fascia vistosa più larga posteriormente nel disco nella femmi- na, di color nero. Elitre presso la base con una spezie di anello nero angoloso , internamente diritto e parallelo alla sutura, esternamente aperto , e con 1’ estremo anteriore unito con una macchia allungata egualmente nera che sta sotto il callo omerale : dietro di questo vi sono due fasce nere intere, l’anteriore corrispondente quasi al mez- zo della lunghezza , ascendente un poco sul margine esterno e sulla surura , formando quasi un semicerchio : la seconda un poco di- stante dall’estremità e più larga esternamente. Antenne con fina pu- bescenza cenerina. Piedi con pubescenza verdiccia pallida. Callìdium ornatum , Fab . Er* t . Syst ,I,2?p. 336, 0,77. Qliv.Ent.g.70,n.53?pl.VI,fig.l5. ■■ ■ Costa, Fatiti. di Aspr.l.c.p. 1 46, n. 4. Clylus ornatus , Castelli. et Gory, Monog.pl.14, fig.78» Muls.Col.de Fr.Long.p.89»n.l3. Trovasi in quasi tutto il regno , non molto raro : nella state. 10. dito quadripuntata ; Clylus quadripunctatus. C. flavo-virescens , elytris punctis quatuor nigris , angulo apìcali exterm spinulosis. — Long. lin. 3 1/2-6 1/2: lat. lin. 1-2. Corpo nero , interamente rivestito da breve e folta pubescenza giallo-verdiccia. Le elitre ào quattro punti neri , talvolta assai grandi, de’quali due disposti per traverso presso la base » il terso 56 COLEOTTERI verso la mela della lunghezza, il quarto molto innanzi i? estremila. Antenne con pubescenza grigia. Elitre con l’ angolo apicale esterno prolungato in breve ed acuta spina. Callidium 4-punclatum , Fab.Ent.Syst.I,2,p.337,n.78. - — _ OIiv.Ent.g.70,n.55,pI.IÌ,fig. 19. Clytus 4-punclalus, Casteln. et Gory, Monog.pl. XV, n. 91 » — — Muls. Col. deFr. Long. p. 91 ,n.l5. Frequente in quasi tutto il regno. ANAGLYPTUS , Muls. — - Pronotum subglobosum. Elytra basì gibbere dorsali praedilae. Femora postica distìnctc clavata . Facili a riconoscersi sono le specie che il sig. Malsani à prese a tipo di questo suo genere per una gobba che le elitre presentano sul dorso nella base, più vicina alla sutura che al callo omerale, dal quale resta separata per una profonda fossetta. I femori posteriori sono distintamente rigonfiati a clava verso F estremità. Le antenne sono proporzionalmente più lunghe che ne’ veri Cliti , sicché giungono quasi ad eguagliare l’ intero corpo ne' maschi. Nel nostro regno si trovano due specie, quelle stesse che possiede Sa Fran- cia , e gran parte di europa. 1 , Anaglipto gibboso ; Anaglyptus gibbosus . Tav. XXXV, fig. 5. .4. ehjtrìs angulo apicali externo spina valida acuta termnatis ; nigricans , elytris brunneis , lìnea fasciaque arcuatis mediis apiceque late cinereis ; antennit apice pedibusque obscure ferruginei s.— Long. lin. 41?2-5 : lat. lin. 1 1?2. È questa uoa delle più eleganti specie del grande genere di- to , riconoscibile a primo aspetto per una lunga ed acuta spina nel- la quale si prolunga 1’ angolo posteriore esterno delle elitre. Il ca- po ed il protorace sono nerastri , eoo scarsa e breve pubescenza cenerino-oscura e rari peli elevati; il secondojùgonfìato e quasi gobbo sul dorso dietro la metà. Antenne frangiate ; gli articoli terzo a se- sto esternamente terminati da spina ; di color ferruginoso oscuro , CERAMBICICEI con ìa base degli articoli coperta di pubescenza cenerina , onde ri- sultano quasi aneliate. Elitre di color bruno marrone, con due fasce medie e tutto i! quinto apicale coperti di pubescenza cenerina: delle dise fasce la prima è lineare, nasce immediatamente dietro la gibbo- sità, ed in linea curva si dirige in dietro ed in fuori, ripiegando in senso inverso presso il margine esterno : la seconda più larga nasce dalla sutura al livello stesso della prima, ripiega in fuori parallela- mente a quella, e posteriormente si dilata sensibilmente offrendo un contorno posteriore trasversale flessuoso; lo spazio compreso fra questa e la parte cenerina apicale suol essere d’ un color bruno più oscuro quasi a guisa di larga fascia. Parte inferiore del corpo e piedi nera- stri o bruno-marrone, con pubescenza cenerina; una lineetta obbliqua esternamente alla base de’ piedi me dii, due altre ad angolo retto più dietro, ed una macchia triangolare su’ lati del primo anello ventrale bianchi: estremità de’ femori ordinariamente più oscura» Callidium gibbosum, Fab. Ent. Syst. I, p. 338, n. 83» — - — Oliv. Entom. g. 70, n. 62, pi. II, lìg. 18. Clytus gibbosus : Fab. Syst. Eleut. II, p. 353, n. 34. — — De Castein. et Gory, Monog. pi. 20, fig. 124. Anaglyptus gibbosus, Muls. Col. deFr. Long. p. 92, n. I. — varietas , scriplus. fig .cit • — elytrorum fascia majore media cinerea in duas linear es, quarum antica externe abbreviala, divisa. A. gibbosus, var. scriptus, Muls. 1. c. Specie molto rara nel regno di Napoli, come in quasi tutte le contrade nelle quali vive. Raccolta nella estrema Calabria, ove sembra alquanto meno rara, e sul laburno in Terra di Lavoro. Col . par . 2. a Long . 58 COLEOTTERI 2. Anagìiplo mistico; Anaglyptus mysticus* Tav. XXXV, fìg. 6, var. A. elytris angulo apicali externo muticis; niyer, eìytris basi brun- neis , medio nigris lineis tribus arcuatis albidis , apice late albido-cine- reis. — Long, lin- 5: lai lin. 1 1/2. Simile sotto molti rapporti ai precedente , se ne distingue age- volmente per la mancanza di spina nell’ angolo apicale esterno del- 1’ elitre, il quale invece è ritondato. Capo ed antenne neri, con bre- vissima pubescenza cenerina: le seconde con la estremità degli articoli nuda, onde risultano cenerine aneliate di nero. Protorace egualmente nero, con scarsi peli elevati dello stesso colore. Elitre bruno-rossastre nella base, cenerine nel quinto apicale, nel mezzo nere con tre linee cenerine; la prima simile a quella della specie precedente , forma il limite al color bruno-rossastro della base; la seconda nasce al livello stesso della prima, prossima alla sutura, lungo la quale cammina per un tratto, indi ripiega in fuori parallelamente a quella fino alla metà della larghezza dell' elitra e successivamente rigonfiandosi ; la terza nasce egualmente sulla sutura in continuazione della precedente, cam- mina per breve tratto sulla sutura stessa, indi ripiega bruscamente in fuori, e con cammino flessuoso raggiunge il margine esterno. Parte inferiore del corpo e piedi neri con pubescenza cenerina , e con le macchie bianche simili a quelle della specie precedente. Leptura rnystica, Lmn. Fanti. Suec., n. 593. Ccillidium mysticum, Oliv. Ent. g. 70, n. 68, pi. I, fig. 14., — L. Petag. Inst. Ent. I. p. 243, n. 17, t. 2, fìg. 1 1 . Clytus mysticus, De Casteln. et Gory, Monog.pl. 13, fìg. 80. Anaglyptus mysticus, Muls. Col. de Fr. Long. p. 93, n. 2, — varietas hieroglyphicus. fìg. cit. — elytris nigris, lineis descriptis cinereis.. Clytus hieroglyphicus, Herbst Arch. des Ins. pi. 26. fìg. 20 Leptura rustica, Sdir. Enum. Ins. p. 161, n. 304. An. mysticus, var. hieroglyphicus , Muls. J, c. CER AMBICIDEI w Specie propria deUe contrade fredde e montuose. Nei regno non abbiamo ancora incontrato il tipo, ebe pur altrove suoi essere men raro. La varietà è stata raccolta da noi, del pari che da’ si- gnori Francesco Forte e Carlo Deck sopra Montevergine , ove non sembra assai rara, nel mese di luglio Tribù GRACILIIA'I® Protorace distintamente più lungo che largo, lateral- mente privo d’ ogni vestigio di spina o tubercolo; superior- mente depresso. Palpi mascellari per lo più lunghi. Elitre ordinariamente ricoprenti f addome, in pochi soltanto assai brevi. Femori rigonfiati a clava. I Graciliini come gli Esperofanini costituiscono una piccola Tribù poco naturale. I generi che essa racchiude presentano abito assai differente, e come dice il Mulsant , van riuniti soltanto per non trovar posto migliore- Essi diffe- riscono da’ Callidiini , ai quali pur molti simigliano, per la forma del protora- ce. Quelli ad elitre corte distinguonsi dai Necidalini in simile condizione per la lunghezza de’ palpi mascellari. Il corpo è in tutti gracile, e di piccola statura; le antenne lunghe e setacee in alcuni, corte robuste e quasi filiformi io altri. Due generi possediamo di questa tribù: Gracilia, che noi crediamo dover dividere in due, e Deilus. Il genere Leptidea, che pur le appartiene, si fa tuttavia desiderare nella nostra fauna. Genere LI AG RICA; Liagrica (i), A. CosL Corpus minus angustum, subdepressum. Antennae longae, setaceae » Palpi maxillares articulo ultimo obtrìangulari . Elytra abdomen totum te ge ntia . Due caratteri ci inducono a separare dalle vere Gracilie la specie che pren- diamo a tipo di questo gruppo generico. L’ uno è il diverso abito che presenta (4 Anagramma di Gracilia. COLEOTTERI '00 a causa del corpo mono angusto e più spianato: !’ altro sta nella forma dell’ul- timo articolo de’ palpi mascellari, che è quella di un triangolo rovescio. 1. Liagrica timida; Liagrica timida. ' Tav. XXXVI. fig. 1. L. brunnea, parce setosa , pironoti margine postico elevato et in medio emarginato , elytris punctis elevatis nitidis piligeris triseriatis ; ungalo liumerali , fascia media maculaque ante apicem livide flavis. — Long, lin. 5 1/2: lat. 1 1/2. Colore generale del corpo bruno , or più chiaro e tendente al bruno-rossiccio , ora più oscuro , con lunghi e rigidi peli elevati assai scarsi dello stesso colore. Capo finamente punteggialo-rugoso. anteriormente fornito di pubescenza livida ; con delicato solco lon- gitudinale fra le antenne , clic in sopra ed in sotto si termina in due altri simili trasversali angolosi. Protorace più lungo che largo, quasi in forma di ovale troncato avanti e dietro; finamente punteg- giato-rugoso, nel mezzo depresso con piccolissimo tubercolo allungato talvolta poco sensibile, ne’ lati elevato per lo lungo ; il margine po- steriore rilevato in delicata lamina, gradatamente più sensibile nella porzione mediana ove è largamente smarginata. Elitre, insensibilmente dilatate dalla base sino ai quattro quinti, posteriormente insieme ri- torniate , piane sul dorso , grossamente punteggiate soprattutto verso ia base , con i due nervi , la sutura ed in parte anche il margine esterno ornati di altrettante serie di punti elevati lucidi e peliferi ; del colore generale del corpo, con una macchia oblunga sull’ angolo omerale, una fascia poco innanzi la metà , costituita da tre macchie di diversa lunghezza parallele e separate solo da’ nervi, ed un’altra macchia avanti l’estremità vicina al margine esterno , di color giallo- livido. Callidium timidum, Menetr. voyag. au Gatte, p. 28, n. 104-0. Gradila fasdolata , Zieg. Dej. Cat. 3a ediz. Gradila timida , Muls. Coh de Fr. Long. p. 102, tic 1. CERAMI! ICIDEI Specie generalmente assai rara; discoperta primamente da Mene- tries nel Caucaso, trovata poscia in Francia sul versante meridionale delle montagne del Pila. Noi 1’ abbiam raccolta nelle adiacenze d Reggio in Calabria una volta; ed un’altra nelle selve della collina de’ Camaldoli di Napoli: sempre iu unico individuo. Osservazioni. Ci sorprende come 1’ oculatissimo entomologo Mulsant non parli del margino posteriore rilevato de! protorace, che veramente merita ogni attenzione. D’altronde convenendo i nostri individui esattissimamente in tutto il resto con la sua descrizione, non possiamo dubitare di aver per le mani la stessa specie. Ove ciò non fosse, la nostra potrebbesi chiamare lunifera. Genere GRACILIA; Gracilia (1), Serv„ Corpus angustatuin. Anlcnnae longae , setaccae. Palpi maxillares articulo ultimo lineari. Elytra abdomen totum legentia. Il corpo di questi Longicorni è più angusto e meno spianato che ne’ pre- cedenti , dai quali differiscono ancora per 1' ultimo articolo de’ palpi mascellari lineare. Le antenne sono più lunghe del corpo nel maschio , della lunghezza di quello nella femmina. La specie tipo è la seguente. 1. Gracilia pigmea; Gracilia pyqmaea* Tav. XXXVI fig. 2. Gr. ór unno a unicolor, subtiliter punclulata, vix compiate cinereo -pu - bescens ; pronolo oblongo, saepius longitudinaliler late impresso ; femoribus valde clavalis — -Long. lin. 2 G4-3 : lat. tf2-3|4 lin„ Corpo interamente di color bruno matto, tendente or più al fo- sco, or più al rossiccio, finissimamente punteggiato, con pubescenza cenerina brevissima ed appena apparente. Capo con delicatissimo solco longitudinale fra le antenne , che inferiormente si termina in altro trasversale. Protorace di un quarto circa più lungo che largo , talvolta (1) Dalla latina voce gracilis gracile. COLEOTTERI 62 quasi di cgual grossezza, tal altra un poco più largo nel mezzo; de- presso sul dorso, e sovente con una larga ma poco profonda scanala- tura media: sparso di peli rigidi elevati. Scutello assai piccolo, quasi semicircolare. Elitre quasi parallele, ritondate all’ estremità, depresse, con fossetta omerale poco apparente. Femori fortemente clayati; clava sovente più oscura. Callidium pygmaeum , Fab. Syst. Eleni. IL p. 339, n. 30* Callidimn pusillum , ejusd. 1. c. p. 34-4, n. 63. - — ■— Panz. Faun. Ins. germ. fase. 82, t. 6. Gracilia pygmaea , Serv.« — Muls. 1. e. p. 103, n. 2. Trovasi in varie parti del regno, in pianure del pari che sopra notabili altezze, come il Matese. Nelle adiacenze di Napoli non è molto rara. Gl’ individui di taglia maggiore sono men frequenti. Genere DEILO,' Deilus ( 1), Serv. Corpus Angustimi. Antennae validae, corpore breviores, apicem ver- sus palili illuni crassiores, articulis obconicis. Palpi brevissimi. Elytra ab- domen totum tegentia. 1 Deili ànno un abito particolare ? e tale che a primo aspetto non vi si riconoscerebbero de’ Longicorni. Il loro capo è anteriormente un poco protratto in una spezie di breve rostro; le antenne son poco più lunghe della metà del corpo ne’ maschi , più corte ancor nelle femmine , filiformi o leggermente in- grossate verso la estremità. I piedi seguendo la legge ordinaria sono anch’ essi coiti e men gracili, con femori clavati. L’ unica specie che si abbia 1’ europa è quella che segue 1. Deilo fugace; Beìlus fugax . Tav. XXXVI. fig. 3. D. viridi-aeneus vcl aeneo- cupreus , punctalus , pronoto oblongo , ely- Iris nervo externo elevato , angulo apicali suturali subspinoso ; anlennarum (1) Dalla greca voce timidus, timido. CERAMBICIDSI 63 articulis mediti , femorum basi , libiis larsisque ferrugineis — ■ Long. Un. 3-3-1/2 : lat. lin. 2/S-3/4. Corpo uniformemente di eoìor verde bronzilo f talvolta tendente al rameo, fortemente punteggiato, con breve pubescenza cenerina co- ricata sull’ elitre e nelle parti inferiori; e con vari peli elevati sparsi sul capo e protorace. Capo trasversalmente impresso al di sotto della fronte, con delicato solco longitudinale fra le antenne, che si prolunga fin presso ì’ occipite. Antenne co! primo articolo del colore del corpo i seguenti ferruginosi con la estremità oscura, i due ultimi nerastri. Protorace in forma di ovoide troncato avanti e dietro. Elitre quasi parallele pei primi quattro quinti, indi ristrette fino all’ estremità, e da questa all' angolo suturale troncate obliquamente da dietro in avanti ; angolo suturale alquanto sporgente; depresse sul dorso, con la linea suturale alquanto elevata, ed una nervosità ben sensibile la quale pren- de origine dal callo omerale , e si perde poco innanzi l’ estremità. Piedi ferruginosi, con la clava de’ femori del colore del corpo; le quat- tro tibie posteriori più oscure all’ estremità. Callidium fagax , Fab. Syst. Eleut, II p. 339, n. 29. — Oliv. Entom. g. 70, pi. 6, f. 69. Deilus fugax^ Serv. — Muls. 1. c. p. 100, n. 1. Specie diffusa per varii luoghi del regno, non escluse le adia- cenze delia capitale: però ovunque assai poco frequente. 'Tribù ¥18. NECIDALINI. Elitre brevissime, ovvero delia lunghezza dell’ addome ma ristrette bruscamente dietro gli omeri e terminate in punta. Palpi mascellari poco o nulla più lunghi de’Jabbiali, con P ultimo articolo ordinariamente rigonfiato verso f e- strernità. Femori clavati. 1 Longicorni di quest’ ultima tribù offrono un abito non in tutti simile. Gli uni anno elitre molto più corte dell’ addome, talvolta simili a scaglie ; gli altri le anno della lunghezza dell’ addome o poco meno , ma ristrette brusca- 64 COLEOTTERI me ite poco dietro gli omeri, e terminate in punta per modo da non ricoprire esattamente l’addome e le interposte ali. Le antenne sono or filiformi, or se- tacee , per 1’ ordinario composte di undici articoli ; eccezionalmente di dodici in uno de’ sessi, il protorace è più o meno tubercoloso sul dorso. I piedi gene- ralmente allungati , coi femori fortemente clavati , soprattutto i quattro ante- riori; i posteriori essendo sovente a clava allungata e graduata. La fauna europea possiede tre. generi di questa tribù, Stenopterus, Necj - lalis e Molorclius. Del primo abbiamo nel regno tre specie ben distinte , una die quali ci pare nuova. Del secondo riporteremo una sola sulla testimonian- 'a di Luigi Petagna. Il terzo, distinto per f elitre brevissime e le antenne lun- lie e setacee , comprende poche specie di assai piccola statura , di cui assai probabilmente qualcuna vivrà anche nel regno di Napoli. Non avendone però noi conoscenza diretta, fedeli ai nostri principii preferiamo usar silenzio, fino a che non avremo certezza di rinvenirvisi. Genere STENOPTERO Stenopterus (1), III. Elytra ahdominis longitudine vel parum breviora , pone humeros abrupte angusiatu, apice subulata, divergentia. Antcnnae validae, corpore breviores , filiformes vel ad apicem paulluluni incrassatae . La forma dell’ elitre caratterizza abbastanza i Longicorni di questo gene- re , richiamando alla mente quella delle Edemere , che Linneo perciò associò con gl’ insetti di questa tribù col nome di Necjdalis. Sono esse della lunghezza dell’ addome o di poco più corte, di regolare larghezza alla base, indi ristrette più o men bruscamente, soprattutto verso la metà della lunghezza, e terminate a foglia d’ ulivo, e divergenti. Le antenne son lunghe un poco meno del corpo nei maschi, poco più della metà di quello nelle femmine , filiformi od ingrossate leggermente verso 1’ estremità. I palpi son corti , f ultimo articolo appena più grosso de’ precedenti. Protorace quasi si lungo che largo , ritondato e senza tubercoli ne’ lati : punta del mesosterno troncata o leggermente smarginata. Primo articolo de’ tarsi posteriori più corto de' precedenti presi insieme. 1. Stenoptero grande; Stenopterus procerus. Tav. XXXVI, fig. i. St. niger flavo pilosus, pronoto bituberculato, fascia antica et postica ventris- que maculis lateralibus flavo-villosis) antennis,pedibus elytrisque rufo-ferru- (1) Dalle greche voci nnvo- anguslus stretto, e r.xiaov ala ossia elitra. CERAMBICIDEI 65 gineis , horum humeris limboque externo nigris d*.— Long. lin. G 1^2: lat. max.l \fì. Capo stivatamele punteggiato-rugoso, depresso Ira gli occhi , con oscuro indizio di linea longitudinale elevata, la quale in dietro si ter- mina sul vertice, eh’ è un poco convesso; nero, con peluria elevata po- co folta gialliccia. Primo articolo delle antenne rosso-ferruginoso osca» ro , con piccola macchia nera dorsale presso Y apice: (gli altri articoli mancano). Protoracc depresso e fittamente punteggiato-rugoso , matto; con due grossi tubercoli obbliqui, divergenti verso dietro, e splendenti: nero con forte peluria elevata , e con due fasce di denso vello giallic- cio, luna sul margine anteriore brevemente interrotta nel mezzo, l’al- tra sul posteriore. Sculello ricoperto di simile vello gialliccio. Elitre non oltrepassanti il terzo anello addominale , ristrette gradatamente dalla base fino ai tre quinti , nel resto assai anguste ed un poco dirette in fuori ; finissimamente punteggiate e pelacciute , col nervo dorsale indi- stinto nella porzione più larga, mediocremente elevato nell’angusta: ros- ro-ferruginose, col margine basilare ed una porzione del lembo esterno neri. Ali nel riposo lunghe quanto l’addome, fuliginose. Parte inferio- re del corpo nera splendente, con pubescenza gialliccia, più folta sotto il petto: anelli ventrali con una grande macchia di denso vello gialliccia su ciascun lato. Piedi interamente giallo-ferruginosi ; femori posteriori a clava allungata graduale mediocre; tibie degli stessi piedi compresse, un poco arcuate. Questa interessante specie, distinta dalle due che seguono non pure per la grandezza maggiore, che pel torace fornito di due soli tuberco- li sul dorso, per Y elitre assai più corte e per altri caratteri , trovasi nella Terra d’Otranto. Noi ne abbiamo un solo individuo maschio (con le antenne in gran parte mancanti) comunicatoci dal sig. Gius» Costa. 2. Stenoptero rosso; Slenoplerus rufus. Tav. XXXVI. fig. 6. St. niger, fiavido pilosus, pronoti trituberculati marginibus antico et posti- co, medio interruplis, ventrisque maculis lateralibus pallido villosis; elytris pe- dibusque rufo-ferrugineis, illorum stimma basi ( apiceque ) et femorum qualuor anleriorum dava [et geniculis posticis) nigris ; antennis obscure rufo-ferrugineis, basi articulorumque mediorum apice nigris.^ Long. lin. &-5: lat. lin. 1 Col. par. 2* Longic. 0 COLEOTTERI 66 Corpo nero, con peluria gialliccio-dorata scarsissima sul capo, me- no scarsa sul protorace , corta sull’ elitre. Capo fittamente punteggia- to, nero opaco ; antenne rosso-ferruginose , con 1 due primi articoli e 1’ estremità de’ due o tre seguenti neri. Protorace nel dorso depresso , fortemente punteggiato, opaco , col margine anteriore un poco elevato sul mezzo, c tre tubercoli elevati lucidi disposti in triangolo, due mag- giori laterali, ed uno più piccolo impare posteriore: con due linee tra- sversali di vello denso bianchiccio , interrotte largamente nel mezzo , Funa sul margine anteriore, 1’ altra sul posteriore. Scutello coperto di simile vello. Elitre della lunghezza dell’addome, o poco meno, ristrette gradatamente dalla base fin poco oltre la metà, indi più anguste, e di- rette un poco in fuori, distintamente punteggiate, con la nervosità dor- sale poco sensibile nella prima metà, ben rilevala nella seconda; ferru- ginose col margine basilare, e per lo più ancora la estremità e parte dei lembo esterno neri. Parte inferiore del corpo con due macchie su’fian- chi, ed una fascia interrotta nel mezzo su ciascun anello ventrale for- mate da denso vello bianco-dorato. Piedi ferruginosi : clava de’ quattro femori anteriori e ginocchi de’ posteriori neri; clava de’ piedi posteriori assai allungata e graduale. Necydalis rufa, Fab. Syst. Eleut. II. p. 372, n. 22. Stenopterus rufus , 111. mag. IV. p. 127, n. 22. — — Panz. Faun. Ins. germ. fase. 120, pi. 4. Mais. Col. de Fran. Long. p. 113, n. 1. Specie diffusa per tutto il regno , però un poco meno ovvia da quella che segue. 3. Stenoptero bruciato; Stenopterus praeustus , Tav. XXXVI. fìg, 7 8 j var. St. niger, cinereo- flavescenti pilosus, pronoti trituberculali marginibus anti- co et postico, medio interruptis, niaculisque ventralibus albido tomentosis ; elytris pedibusque livido-testaccis vcl tcstaceo-ferrugineis (illorum summa basi), femorum omnium clava, nigris. — Long. lin. 3 1 lat- lin. 3^-1. CERAMBICIDEI 07 Simile al precedente per la forma e per buon numero di carat- teri: ordinariamente più piccolo, e con la clava dc’femori posteriori più rigonfiata, e più brusca, essendo più assottigliato il peduncolo. L’ elitre sono giallo-livide od oscuramente tastacee, talvolta col margine basila- re od anche 1’ estremità ed il lembo tutto intero neri. I piedi anno il colore stesso dell’elitre, con la clava di tutti i femori , l’estrema punta delle tibie cd i tarsi neri, il tubercolo medio del protorace talvolta sì prolunga in delicata linea fino alla parte media elevata del margine an- teriore. Protorace e parte inferiore del corpo con le macchie come nella specie precedente formate da vello bianchiccio-argentino. Necydalis praeusta, Fab. Syst. Eleut. IL p. 372, n. 23. Stenopterus praeustus, ìli. Mag. V. p. 241, n. 23. Muls. Col de Fr. Long. p. 114, n. 2. Varia questa specie nel colorito dell’elitre e de’ piedi; varietà però che noi abbiamo finora incontrate tra le femmine soltanto, i maschi incontrandoli co- stantemente come nel tipo. Esse possono ridursi a due principali. var. a) nigripes — Pedibus totis nigris; elytris ufi in typo: d*. var. b) atra — Pedibus elytrisque totim nigris: J. Necydalis atra, Fab. 1. c. p. 371, n, 14. Stenopterus ater, IO. SV. p. 127, n. 14. Trovasi abbondantemente in tutto il regno, dalla primavera innoi- trata fino a tutta la state, protraendosi talvolta fino al principiare di au- tunno. Più comunemente trovasi in copula il maschio tipo c la femina tutta nera. Genere NECIDALE; Necydalis, Lin. Elytra brevissima . Antennae validae , corpore multo breviores , sub fili formes, articulo tertio quinto multo breviore. Insetti di mezzana statura, a corpo molto allungato, con elitre piccolissi- me simili a squame; ali lunghe quanto l’addome, o poco meno: protorace ol- tre ai tubercoli dorsali fornito di un piccolo tubercolo su ciascun lato: la estre- mità del mesosterno bifida , ed il primo articolo de’ tarsi posteriori più lungo de’seguenti presi insieme. Conosconsi in europa due specie di questo genere, il N. major Linn. ed il N. salìcis, che pur da taluno sospettasi esser poss„a soltanto una varietà del COLE OTTE RI 68 primo. Noi non abbiamo avnto finora la fortuna Rincontrarne alcuno nelle sva» riate peregrinazioni nel regno. Però nella memoria su taluni insetti napolitani del sig- Luigi Petagna se ne trova descritto ed effigiato uno, che dice prove- niente dalla Terra d’Otranto, col nome di N. annulatus. Un tal fatto ci assi- cura della esistenza del genere nella nostra fauna. Se però la specie sia op- pur nò diversa dalle conosciute innanzi di lui non può rilevarsi dalla brevis- sima descrizione , nè dalla figura. Noi quindi la registriamo qui colle parole stesse dell’autore, riserbandone al tempo il giudizio. Necidale anellata; Necydalis annulata . Tav. XXXVI. fig. 7 (copiata da Petagna). » N. nigra antemis clytris pedibus fascisque abdominalibus fulvis. — » Long. lin. 14: lat. lin. 3 ». » Tutta di un color nero, menochè le sue elitre, i piedi, le antenne, le » ali e quattro fasce a guisa di anelli molto larghi nel corpo, che sono di co- » lor giallo ocraceo. Le ginocchia sono anche inanellate nere.» Melorchus (sic !) annulata L. Pet. Ins. d. reg. d. nap. — Atti d. R. Ac- cad, d. Scien. I. p. 39. tav. IV. fig. 1 ab. Abita nella provincia di Lecce. Specie da aggiungere ne’ Cerambicidei. Cerambice vellutato; Cerambyx velulinus. C. nigro-castaneus , pube brevissima cinerascenti vestitus , prenoto medio grosse intrigato-rugoso, elytris angolo suturali apicali spina terminato; e? anten = nis corpore multo longioribus. — Long. lin. 20-24: lat. lin. 6-7. Specie molto affine al Cerambyx heros , dal quale principalmente differisce per due essenziali caratteri, cioè pel brevissimo vello bianco- cenerino onde il corpo tutto è ricoperto, e per la zona media del pro- torace la quale lungi dal presentare grosse pieghe trasversali, à delle rughe irregolari ed intrigate. Cerambyx velulinus, Muls. Coleopt. deFr. Long.p. 29, n. I . \ Assai raro sembra questo Cerambice nel regno di Napoli, del pari che altrove. Noi ne abbiamo finora incontrato un solo individuo maschio. SUPPLEMENTI ALLE FAMIGLIE DI COLEOTTERI 1 Edemekidei, p. 12, Aggiungi : Anoncodes merionalis Tav. A. fìg. 1. Foemina: pronoto abdomineque rufis, antennis 12-artìculatis, artìcolo ultimo apice rufescente; segmento quinto ventrali rotundato-elongato , apice subtruncato, vix emarginato; pygidio rotundato. — Long. lin. 6: lat. max. lin. 1 3|2. Corpo proporzionalmente più largo clic nel maschio. Protorace più corto che in questo sesso , un poco più largo che lungo , leggermente ristretto verso Sa base , più finamente punteggiato , e con le fossette meno profonde; di color rossiccio. Addome di questo stesso colore, con l’ultimo anello ventrale ristretto gradatamente dalla base alla estremità: questa troncata, e leggermente smarginata nel mezzo. Le antenne anno dodici articoli; il dodicesimo lungo metà del precedente , dal quale è ben distinto; rossastro all’estremità. Nel resto poco diversa dal maschio. Osservazioni. Benché non avessimo trovato questa Anoncode in copula col maschio già innanzi descritto, pure l’analogia e la vita comune non ci lasciano dubitare essere i due sessi d’una specie medesima. Pertanto con questi nuo- vi elementi noi entriamo nel dubbio che questa fosse la Anoncodes rufcollis ? già registrata tra gl’ Insetti dell’ Aspromonte: giudizio che non potevamo pro- nunziare lorchè avevamo un solo sesso. Vuoisi pertanto osservare contarsi nelle antenne della femmina dodici articoli ben distinti, al pari che in quel" le del maschio: per lo chè ove ciò non fosse un caso eventuale , il carattere generico rimarrebbe per tal modo modificato. Trovasi nelle adiacenze di Napoli assai più rara del maschio , de! quale possediamo ora più individui, Coleotl . Sappi. 1 COLEOTTERI 2 Edemeridei, pag. 29. Aggiungi alla Oedemera similis. Dopo la pubblicazione della monografia ci siam procuralo anche il maschio , col quale abbiamo potuto assicurarci della diagnosi della specie: dovendo solo avvertire che il margine posteriore del protorace non sempre è distintamente smarginato. Noteremo inoltre aver trovata Sa varietà col lembo esterno dell’elitre nerastro. Ai luoghi natali aggiungi : Montagne di Sanseverino, rara: raccolta dal sig. D. Francesco Forte. Edemeridei, pag. 23. Alla Oed. marginata ? sostituisci: 5. Edemera marginata; Oedemera marginata. Oed. nigro-subcganea, pubescens, filiformis, pronoto brevi subcglindrico , trifovcolaio , postice modico conslricto, elgtris valde angustalis , flavis , basi margineque omni nigris ; c? femoribus posticis modice incrassalis , arcua- lis ; 2 femoribus posticis simplicibus , abdominis lateribus flavis. — - Long, lin. 3 7 A 74. Variat : elgtris disco tantum pone basim flavicante , coeterum nigro - fuscis. Anche di questa specie non avevamo che un solo sesso, la femina, lor- chè scrivevamo la monografìa degli Edemeridei: sicché ci convenne se- gnar d’interrogativo la sua definizione. Una novella visita fatta a Mon- tevergine nel mese di luglio ci mise al caso di raccogliere abbondante- mente anche il maschio, col quale potemmo assicurarci essere stata esatta la determinazione specifica fatta con la sola femmina. J1 maschio dif- ferisce da questa pe’femori posteriori mediocremente ingrossati ed ar- cheggiati , e per l’addome tutto di un colore, mentre questo à i mar- gini laterali gialli nella femmina. Le tre fossette del protorace sono an- che in quello più profonde. I primi lobi genitali sono allungati, ristretti dalla base all’estremità, a margini accartucciati ed a punta troncata. Necydalis marginata , Fab. Entom. Syst. Suppl. p. 155, n. 23. Oedemera marginata , Steph. Schm. I. c. p. 63. n. 9. COLEOTTERI 3 Edemeridei, p. 28. Appresso alla Edemera triste, aggiungi » 9. bls Edemera annerita; Oedemera atraia . Tav. A. fig. 3. Ocd. nigrd, sulopaca, acnescens, par ce griseo puhescens, inter dum an- tennis basi flavescenlibus ; pronoto brevi, subtiliter granulalo, postico valde constricto , elytris lineari-elongatis ; ^ femoribus posticis arcudtis modico incrassalis : J femoribus posticis simplicibus. — Long, lin, 3-3 lj4. Affine alla tristis, dalla quale differisce per la statura minore, pel protorace più fortemente ristretto verso dietro , a superficie finamente granellosa, con le fossette più profonde nel mascliio. Il colore generale è nero, piuttosto matto, spesso cangiante in bronzino, con fina peluria grigiastra; una porzione degli articoli basilari delle antenne bruno-gial- lastra. Il maschio à i femori posteriori ingrossati come nella specie ci- tata; ed i quattro anteriori sovente men delicati del consueto. Oedemera atraia , Dej. Sclimidt, 1. c. pag. 77, n. 17, Raccolta in abbondanza presso le basse falde del Vesuvio nei mese di maggio, e nelle adiacenze di Baselice in giugno. Ama in preferenza ì fiori dello Spartium junceum. Edemeridei, p. 30. Infine del genere Oedemera , aggiungi * SPECIE SICILIANA Edemera barbara; Oedemera barbara . Tav. B. fig. 1. Ocd. graciliuscula, fusco-aenea, subtiliter puhescens , antennis, palpis, pronoti margine postico (interdum, eliam antico), elytrorum apice, pedtbus - que flavis ; femoribus anlerioribus dorso , posticis apice fusco-aeneis : A CICINDELiDEi fmoribus poslicis arcuatis crassis; J segmento ultimo ventrali flavo, femo- ribus posticis simplicibus. — Long. lin. 3-3 T/2. Piccola e graziosa specie, affine alla Oed. clavipes, a corpo snello, lutto di color bronzino oscuro a riflesso ramco. Antenne c palpi gialli; le prime col dorso bronzino, i secondi con l’estremità degli articoli ne- rastra. Capo mediocremente punteggiato , con una fossetta nel mezzo della fronte: clipeo e labbro superiore quasi lisci e molto splendenti. Protorace un poco più lungo che largo, alquanto ristretto verso dietro, anteriormente ritondato, quasi troncato alla base; punteggiato, con due grandi fossette nel disco, separate da angusto e ben pronunziato rilievo longitudinale. Il margine posteriore, e sovente ancora l’anteriore gial- li. Elitre poco più corte dell’addome, mediocremente ristrette verso die- tro, col nervo dorsale esterno prolungato fino alla estremità, l’interno assai abbreviato: estremità dell’ elitre gialla. Faccia inferiore del corpo Del maschio di color bronzino uniforme, nella femmina con gli ultimi due anelli ventrali gialli. Piedi gialli: i quattro anteriori con una linea sul dorso de’ femori e sulla faccia esterna delle tibie bronzina: i due posteriori con la metà apicale de’femori , e la linea sulle tibie bronzi- na. 11 maschio à i femori posteriori inarcati ed ingrossati. Anelli ven- trali per struttura come nella flavipes in ambedui i sessi. Necydalis barbara , Fab. Syst. Eleut. II. p. 270. n. 9. Oedemera barbara, Scimi. 1. c. p. 81, n, 20. Trovasi nella Sicilia e nelle attigue Isole Eolie. Nel regno di Na- poli non ancora si è presentata: probabilmente essa si discoprirà nel- l’estrema Calabria o nella Terra d’Olranto. COLEOTTERI 5 Edemeridei, p. 32. Appresso al genere Eclemerìna , aggiungi; Genere CRISANZIA; Ciiiìysanthia (1), Scimi. Generis ciiaracteres essenti ales. Caput prolraclum. Palpi omne s articulo ultimo secun formi. Antennae ab ocalis remote insertae , U-articulatae. Elytra haud angustata » Pedes in ulroque sexu simplices ; tibiae bispinosae : tarsi articulo penultimo brevi quadrato subbilobo , sublus to- mentoso. Ciiaracteres naturales. Corpus elongatum angustum , punclatissi - mum; caput exertum, antea productuin, oculis purvis; pronotum subcylin- dricum; elytra sutura recta, abdomen oblegcntia. Antennae arliculis primis duobus subaequalibus, quarto maximo. Comprende questo genere poche specie, le più eleganti della famiglia, ed acconciamente chiamate Crisanzie a causa dello splendore di oro che il loro corpo più o meno presenta. L’europa ne possiede due specie, delle quali una sola per ora ci appartiene , la C. viridissima Linn: che nelle generalità della famiglia (pag. 3) protestammo non [ancora conoscere , non ostante 1’ avessimo trovata registrata dal Prof. 0. G. Costa fra gl’ insetti della Fauna di Aspro- monte. Crisanzia verdissima; Chrysanthia viridissima » Tav. A. fig. 2. C. viridi-aenea, punctalissima, palpis, antennarum basi, tibiisque ticis testaceis, pronoto inacquali in medio longitudinaliter canaliculato, ina* breviore ; coxis posticis d* spina brevi acuta armalis ; abdominis segmento quinto triangulariter exciso d* , apice rotundato J.— Long. lin. 3. Variat: antennis palpisque fusco-aeneis, tibiis anlicis infra tantum staceis. Tutta di un bel verde leggermente bronzino , talvolta tendente a3 ceruleo, nel capo e protorace con riflesso dorato; i palpi, la base dell© (1) Dalle greche voci aurum oro ed av0j,s flos fiore. COLEOTTERI 6 antenne e le tìbie anteriori giallicce: tutto finamente e stivatamente pun- teggiato. il protorace lungo quasi una volta e mezzo la larghezza della base, leggermente allargato-lobato sul terzo anteriore, con un delicatis- simo solco mediano in tutta la lunghezza. Elitre con tre delicate ner- vosità longitudinali. Cantharis vividissima , Linn. Fn.Suec. p.201, n. 717. Necydalis vividissima, Pkl.Fn. Suec. III. p. 133, n. 3. ■ Rossi, Fn. Etr. I, p. 172. e. 427. Cantharis vividis, Deg. Ins.V.p. 15. n. 3. tay. I. f. 13. Necydalis thalassina , Fab. Syst. Eleni. IL p. 368, n. 1. Oedemeva vividissima , O.G. Cost.Fn. diAsprom.l. c.p. 125, n. 4. Chvysanihia vividissima, Schm. 1. c. p. 125. n. I . Specie frequente nel settentrione di europa più che nel mezzogior- no. Nel nostro regno abita i luoghi freddi e montuosi, ove è pur mol- to rara. Il Prof. 0. Costa la rinveniva sull’ Aspromonte ; noi l’abbiam raccolta nelle vallate delle maggiori alture di Monte Vergine nel mese di Luglio. Coccinellidei, pag. 89. Aggiungi al geneve Scimno , dopo lo S . 4-lunulalus . 5. bis Scimno a due verruche; Scymnus hivevvucatus. Tav. A, fìg. 4. S. ovatus, modice convexus et pubescens; niger, elylrorum mucida ro~ landa discoidali pone medium longitudini rufo- fulva, ore antennis tibiis tar- sisque fulvo-rufescentibus. — Lon. 8/l0 lin. ; lat. 3/s lin. Corpo ovale, mediocremente convesso, di color nero, ricoperto da breve vello cenerino. Le antenne e il labbro superiore e talvolta ancora i palpi mascellari di color fulvo-rossiccio. Dorso del protorace nero ? coleotteri 7 senza alcuna macchia, Elitre mediocremente convesse, col callo omera- le poco rilevato , lunghe circa il triplo del protorace nel suo mezzo ; leggermente ristrette in linea curva dalla base fino a’ due terzi della propria lunghezza, più sensibilmente nel loro terzo posteriore, all’estre- mità obbliquamente troncato-ri tonda te, lasciando a scoperto un delicato lembo del pigidio. Il loro colore è nero, con una grande macchia quasi circolare di color rosso-fulvo posta poco dietro la metà della lunghez- za , estendendosi da’ quattro settimi a’ tre quarti , e posta nel mezzo della larghezza , rimanendo distante egualmente dal margine esterno e dalla sutura. Il lembo posteriore è talvolta aneli’ esso di color fulvo. Faccia inferiore del corpo nera. Piedi fulvo-rossicci, o fulvo-lividi, coi femori rigonfiati abbastanza, più oscuri od anche neri , precisamente i posteriori. Il mesosterno è tagliato in leggiera curva rientrante. Le pia- strine ventrali sono incomplete, estese in lunghezza per lo meno pe’tre quarti deH’anello, obbliquamente c poco inarcate nel lato interno, cur- vate un poco e quasi congiunte al margine neiresterno. Osservazioni. Gli esemplari che abbiamo sotto occhio differiscono dalla accurata descrizione data di questa specie da Mulsant per li palpi mascellari di color fulvo, non neri; pel lembo posteriore dell’elitre del pari fulvo di cui egli non fa alcuna menzione; e per i piedi di color fulvo rossiccio, coi femori posteriori soltanto nerastri nel mezzo, in luogo di avere i femori neri e le ti- bie e tarsi fulvo-lividi. Coccinella biverrucata,V nnz, Faun.germ. p. 24. n. 11» — — Fab. Syst. Eleni. I. p. 378, n. 120. » — - Latr. Hist. Nat. des Ins. XII. p. 52. n. 5. Scymnus bipunclatus , Kugel.inSchn. Mag. p. 547, n.3. Scymnus bipustulatus jWesìm. in Thunb.Dissert. Acad. IX, p. 106. Coccinella a finis, Payk. Faun. Suec. II, p. 10 , n. 9. Coccinella himaculata, Marsìi. Ent. Brit.p. 166. n. 42» 8 COLEOTTERI Scymnus biverrucatus, Redten. Tent. p. 18, n. 9. • Muìs. Col. de. Fr. Secur. p. 239, n. 7. Trovasi in preferenza sopra l’Olivo. Noi l’abbiam ricevuto da Mol- létta e dalla Terra d’ Otranto dal dot. Giuseppe Costa. La sua larva pare si alimentasse degl’Afidi che sulle foglie di quell’albero non mancano. Coccinellidei, p. 97. Scymnus discoi deus. Nella Tav. A. fig. 5. abbiamo effigiato il tipo di questa specie, già accennato nelle Addizioni e Correzioni al yol. I. Mordellidei, pag. 16. In testa alle specie del genere Mor- dellistena deve registrarsi la seguente. 1. Mordellistena omerale; Mordellislena humeralis . Tav. B. fig. 2. ili. fusco-nigra, sericeo pubescens, ore, epistomale, frontis parte antica, antennarum basi, pronoli lateribus, ac elytrorum macula humerali postice in- determinata rufo-teslaceis, pedibus maxima parte fulvo-tcstaceis, poslicorum tibiis lineis tribus obliquis crenulatis nigris, articulo primo tarsorum lineis similibus tribus, secundo duabus.— Long. lin. 1 3/4- 2. Variai: colore rufo-teslacco magis magisque diffuso. Corpo allungato complesso, ricoperto di pubesccnza serica, che se- gue il colore delle parti che copre. Colore fondamentale del corpo nero o bruno-nerastro. Capo con la bocca l’epistoma c l’anteriore parte della fronte dì color rosso-testaceo, al pari de’ quattro o cinque primi articoli delle antenne. Protorace quasi sì lungo che largo, ottusamente avanzato nel mezzo del margine anteriore, col lobo medio posteriore ottusamen- te troncalo o talvolta leggermente smarginato nel mezzo; nerastro, coi lati rosso-tastacei, senza un marcato limite fra i due colori. Elitre ne- rastre, con una macchia omerale rosso-testacea, diffusa più o meno verso COLEOTTERI 9 dietro. Piedi fulvo-tcstacei con una porzione delle gambe posteriori nerastra. Tibie posteriori con tre linee elevate , quasi crcnulate, nere, le quali partendo dallo spigolo supcriore si estendono obbliquamente sul- la faccia esterna per circa la metà della larghezza di questa. Tre si- mili linee stanno sul primo articolo dc’tarsi dello stesso paio, e due sul secondo. Ventre nero o bruno, d’un sol colore, o col margine posteriore degli anelli fulvo-testaceo. Varia non poco questa specie nel colorito , e proprio nell’ estensione de! rosso-testaceo a discapito del nero. Passando per gradi successivi giungesi alle varietà nelle quali il color rosso-testaceo occupa tutto il capo ( eccetto gli oc- chi ), le antenne, il dorso del protorace, in parte od anche per intero le eli- tre , tutti i piedi ( ne’ quali rimangono solo nere le linee crenulate ) e buona parte del ventre. Risulta da ciò che le varietà estreme sembrano rappresentare specie diverse, quali in realtà sono state dagli autori considerate; come dalla sinonimia che segue può desumersi. Mordella humeralis, Limi. Syst. Nat. I. p. 420, n. 2. Mordella aocillarìs , Gyìl. Ins. Suec. IL p. 611, n. 8. Mordella fusca, Sdir. Enum. Ins. Aus.p. 229, n. 431. Mordella brunnea, Fai). Syst.Eieut. IL p. 125, n. 18. Mordellistena humeralis, Muls. Col. deFr. Longip. p. 56, n. 2. Trovasi nelle Calabrie, poco frequente. Osservazioni . Pensa i! sig. Mulsant (luog. cit. pag. 57, nota) che la no- stra Natirrica meridionalis sia una delle varietà di questa specie, e che 1’ oc- eldtamento dello scutello sia eventuale. Noi non vogliamo contrastare la pos- sibilità di queste fatto; osserviamo però solo che , indipendentemente dal cen» nate carattere, noi scorgiamo nella nostra Natirrica un certe abito speciale, il quale ci ha indotti a ritenere pure il carattere dell’occultamento dello scutello come normale ed organico. Ad ogni modo, non possedendone che un solo in- dividuo, ci è forza rimettere a tempo migliore il giudizio più maturo su tal© vertenza. ColeoU. Sappi, 2 COLEOTTERI 10 Salpingidei, pag. 7. Alle specie del genere Mycterus, aggiungi: 2. Mieterò curculionoide; Mycterus curculionoìdes* Tav. B. fig. 5. DI . niger subaeneus, flavo vel griseo-cinerascenti pubescens; rostro elon- gato angusto, sulculis duobus postice divergenlibus notato; elytris granulatisi ^ segmento secando ventrali calloso. — Long. corp. lin. 2 1/2-4. Corpo più snello e meno convesso che nel DI. umbellalarum, di co- lor nero tendente più o meno al bronzino, nel dorso con breve e scar- sa pubescenza grigio-cenerina o gialliccia, nel petto e nel ventre rive- stito di densa pubescenza coricata cenerina a splendore serico. Rostro lungo poco meno che il doppio del capo, angusto, con due delicati sol- chi longitudinali divergenti verso dietro. Torace pressoché lungo tanto quanto largo alla base, gradatamente ed in linea un poco curva ristret- to da questa in avanti ; a superficie finamente punteggiato-grancllosa , con delicatissima linea media impressa. Elitre finamente granellose, con gli angoli omerali ritondati. Il maschio ha il secondo anello ventrale rilevato, con un callo ri- vestilo di pubescenza fulva ; il quinto con una fossetta trasversale, e dietro di questa una linea impressa archeggiata parallela al posterior mar- gine dell’ anello. La femina ha il ventre gibboso alla base , ma senza callo , ed il quinto anello impresso semplicemente per traverso. I tarsi e la base degli articoli delle antenne sono bruno-rossicci. Rhinomacer curculionoìdes , 111. Mag. IV. p. 136. n.2. Rhinomacer curculioides, Fab. Ent.Syst. II. p. 293, n. 1 . Mycterus curculionoìdes , Schmidt,Oedem. (Linn.Entom, S. p. 142. num. 1.) Specie piuttosto rara nel regno, e, per abitazione, opposta all’ al- tra già riportala. L’abbiam raccolta sulle montagne delle Sile nella Ca- labria Citeriore, in giugno. COLEOTTERI 11 Edemeridei pag. 22, e 21. Oedemera melanopyga e maculi- ventriso Nel descrivere la Oed. maculiventris non mancammo di esprimere, il nostro sospetto, clic essa fosse la femina della Oed. melqnopijga, della quale conosceasi il maschio soltanto. Ora il nostro sospetto è converti- to in certezza dopo che abbiam trovato ambedue queste Edemere in co- pia di individui sopra le montagne delle Calabrie, e sempre della pri- ma maschi , della seconda femine. In seguito di clic siamo nella posi- zione di completare la diagnosi della specie , indicare le variazioni di colorito cui può andare soggetta, e stabilire senza equivoco la retta si- nonimia. La frase diagnostica esser deve così concepita. Oedemera melanopyga ■ - ) Oed.nigro-cyanea pubescens , pronoto profonde trifoveolato,laevi, rufo;cly- tris testaceis, basi et externe violaceo marginati, tibiis anlicis flavis; ò* abdomi- nis segmentis duobns vel tribus baseos flavo-rufescentibus , femoribus posticis tol- de arcuatis, crassissimis, infra ante apicem dente brevi armatis;^ ab domine fin- vo-rufescenle , ventre macula discoidali punctisque qualuor utrinque nigris , femoribus simplicibus. Variat a: elylris viblaceis disco baseos testaceo . b: elytris fere omnino violaceis. <6* Oedemera melanopyga , Scimi . A. Cost. Fn. ^ Oedemera maculiventris , A. Cost. id. Il nervo anastomotico, che abbiam detto nella descrizione della maculiteli* ris congiungere i due nervi principali dell’elitre, è puramente eventuale. Trovasi in varie contrade del Regno: in preferenza sopra le alte montagne delle Calabrie, degli Abruzzi, ec, Edemeridei, pag. 17. Aggiungi alla Oedemera podagrariae . In taluni individui ne’ quali i femori posteriori sono quasi com- 12 COLEOTTERI pletamente bronzini , anche le tibie medie sono interamente di questo colore. A' luoghi natali della stessa aggiungi : Frequente sopra gli alti piani delle Sile nella Calabria Citeriore. Edemertdet, pag. 18. Aggiungi alla Oecl. brevicollis: In alcuni individui maschi più piccoli del tipo il nervo margi- nale esterno dell’elitre è oscuro. Ai. luoghi natali della stessa aggiungi: Non rara sulle colline e montagne delle Calabrie. Edemeridei, pag, 20 .A' luoghi natali della Oecl. similis aggiungi: Abita sopra le alte montagne delle Calabrie , precisamente le Sile e l’Aspromonte: ovunque però rara, ne’ mesi di giugno e luglio. Edemeridei, Suppl. p. 6. Aggiungi alla Chrysanlhiaviridissima. Frequente sopra le Silc , ove acquista dimensioni vistose , giun- gendo a linee quattro di lunghezza , siccome del pari sopra l’ A- spromonte. CocciNELLiDEi,pag.25. Alle specie del gen. Coccinella aggiungi: 1 . bis Coccinella a cinque punti ; Coccinella S-punctata . Coc. subhemisphaerica, nigra, pronolo macula utrinque antica trapezoi- dea , epimerisque mediis albidis ; elytris rubris , basi ad scutelhm flavis , pimelo communi saltellavi, punclisque duobus in quovis eorum, altero majori discoidali, altero minori postico et externo, nigrìs, — Long. lin. 2-2 1/4: lat. max. lin. 1 1/2-1 3/4. Corpo brevemente ovale , molto convesso , quasi emisferico : as- sai finamente punteggiato. Capo nero , con una macchia bianca sul la- to interno di ciascun occhio ; epistoma e labbro superiore con un bor- do bianco , più marcato ne* maschi che nelle femine. Antenne di co- lor gialliccio , con gli ultimi articoli oscuri , cd il primo nerastro. COLEOTTERI Dorso del protorace nero , con una macchia irregolarmente quadran- golare sopra ciascuno degli angoli anteriori : dello stesso colore è talvolta un delicato orlo anteriore. Saltello piccolo nero. Elitre di color rosso o rosso-gialliccio : una macchia nera ritondata o quasi in forma di cuore presso lo saltello comune alle due elitre , e due punti anche neri sopra ciascuna di esse : 1’ uno più grosso quasi ro- tondo o trasversalmente ovale posto yerso il mezzo della lunghezza , più vicino alla sutura che al margine esterno ; 1’ altro più piccolo , posto a’ due terzi della lunghezza e più vicino al margine esterno che alla sutura. Ciascuna elitra innoltre à una macchia gialliccia , la quale fiancheggia la macchia nera saltellare. Parte inferiore del cor- po e piedi neri; gli epimeri medii soltanto bianchi. Osservazioni Come le altre specie affini , presenta anche questa qual- che variazione di colorito , soprattutto relativa al numero de’ punti neri del- i’ elitre: chè talvolta cancellasi 1’ uno o f altro de’ due descritti , in altri al contrario se ne aggiunge un terzo 'assai piccolo posto ora sul callo omerale , ora sul terzo della lunghezza distante dal margine esterno quanto il posteriore normale: e non mancano esempii ne’ quali compariscono insieme i due punti soprannumerarii indicati. Distinguesi pertanto dalla Coc. 7-pìinctata per la statura molto minore , e pel punto nero discoidale più vicino all’ aitro posteriore , che alla macchia scutellare ; dalla 11-punctata pel corpo più orbicolare e più convesso, per gli epimeri posteriori neri, e pel numero e disposizione de’ punti neri; in fine dalla Malia bipunctata, con la quale potrebbesi più facilmente confondere, riconosce- si per li caratteri generici. Coccinella S-punctata, Lìnn.Faun. Suec. p. 154, n. 474* — Fab. Entom. Syst. I. p. 273, n. 36. — — Oliv. Entom. VI. p. 1003, n. 23, pi. I. fìg» 3* — Muls. Col. de Fr. Secur. p. 76. n. 2. Saccolta sopra le montagne delle Calabrie, precisamente sugli alti piani delle Sile , e nelle dipendenze dell’ Aspromonte ; poco fre- quente. 14 C OLEOTTERI Coccinellidei, pag. 33. In testa alle specie del genere Har- monia aggiungi: Armonia a punti marginali ; Harmonia margine-punclata , Bar. Irevilcr ovalis, parum convexa , flavo-rufescens, capitis punctis sex minutis , pronoti punctis undecim in duas series , 4 7, transversas in- verse arcualas disposilis ehjlrorumque punctis octo 4 , 5, 5, 4 , quorum duo in margine externo nigris; prò et mesosterno, ac pro-et mesopleuris albidis Long. corp. lin. 2 1/2-3: lat. max. lin 2-2 1/4. Variai; punctis aliquot elytrorum et rarius pronoti exoletis. Corpo brevemente ovale , poco convesso , superiormente di color gialliccio, che or tende più al rosso , or più al cenerino: inferiormen- te fulvo-testaceo , del qual colore sono pure i piedi. Capo con sei minuti punti neri disposti in due serie longitudinali parallele. Oc- chi neri. Torace con undici punti neri disposti in due serie trasver- sali argheggiate a curva rivolta in dietro , cioè: quattro sulla curva anteriore e sette sulla posteriore ; de’ quattro anteriori i due interni più grandi ovato-ri tendati , i due esterni assai piccoli ; de’ sette po- steriori uno medio impare posto innanzi lo scutello e grande poco meno degli anteriori interni , tre per ciascun lato , de’quali 1’ interno più grande di tutti, il medio assai piccolo e più vicino all’interno che all’ esterno. Elitre ciascuna con otto punti neri : uno sul callo ome- rale ; tre in linea trasversale un poco innanzi la metà della lunghez- za , 1’ interno poco lontano dalla sutura , 1’ esterno posto sul margine riflesso , il medio equidistante dai due ; tre sopra altra linea trasver- sale. presso i due terzi della lunghezza , de’ quali 1’ interno più vi- cino alla sutura , 1’ esterno parimente sul margine , il medio assai pic- colo un poco più vicino all’ interno che all’ esterno ; 1’ ultimo posto a’ quattro quinti delia lunghezza e quasi equidistante dalla sutura e dal margine esterno. Sterno anteriore e medio, epimeri ed episterni del petto posteriore, bianchi. 11 margine esterno del protorace e dell’elitre negl’individui vivi è ordinariamente bianco. Varia questa specie nel mumero de’punti neri dell’ elitre , potendo gli u« COLEOTTERI 15 ni dopo gli altri mancare , fino a rimaner l’ elitre completamente giallo-livide: i punti ultimi a scomparire son quelli posti sul margine esterno riflesso. Ra- ramente vedesi per opposto una maggiore estensione del nero , per effetto della quale alcuni de punti del torace , come dell’ elitre si ligano tra loro» In mezzo alle quali variazioni distinguesi sempre questa specie dalle affini pel numero de’ punti del torace non minore di otto , pel colore fulvo-testa- ceo della inferior faccia del corpo e per le parti bianche della stessa descritto. Coccinella mar gine-punctata, Sellali. Abhandl. d.hall.Ge- sell. I. p. 260. — — - Fab. Ent. Syst. I. p. 268. n. 11. Coccinella 16-punctata, Fab. Spec. I. p. 100. n. 41. — ■ — - Oliv. Entom. VI, p. 1027, pi. 6. f. 84. — — ■ V. Pet. Inst. Ent. I. p. 182, n. 20. H armonia mar gine-punctata ,Muls. Col. deFr.Securip.p. 108. n. 1. Trovasi sulle alte montagne , sopratutto nelle regioni de’ pini. L’ abbiam raccolta non molto rara sopra le Sile nella Calabria Cite- riore. Nelle adiacenze di Napoli è rarissima: vi è stata raccolta una sola volta dal Dott. Francesco Forte. Coccinellidei, pag. 41. Aggiungi alle osservazioni sulla So- spita tigrina . Nelle alte montagne delle Calabrie , precisamente sopra le Sile , abbiam raccolto individui tipici della specie , col colore fondamentale del corpo perfettamente nero. Coccinellidei, pag. 43. Aluoghi natali della Calvia 1 4-purs ctata aggiungi : Non rara sopra gli alti piani delle Sile , nella Calabria Citeriore. — pag. 48. Alle citazioni della Vibidia 12-guttata aggiungi : Coccinella bis-sex-guttata , 0,Cost. Fn.di Àsprom.p» 1 58, n. 12. COLEOTTERI 10 Coccinellidei, pag. 51. Aggiungi alla Propileo, U-punctata. Il tipo , clic si è detto essere raro nelle adiacenze di Napoli, trovasi non molto raro nella Calabria Ulteriore. Vive ordinariamente no’ luoghi maremmosi presso le radici delle piante. — pag 56. Aluoghi natali della Micraspis 12-punctata ag- giungi. Raccolta sopra gli alti piani delle Sile, nel mese di giugno, piut- tosto rara. ScACABEiDEipag. 23 . A luoghi natali dell Onitis pugil aggiungi: Abbondante in taluni luoghi della Calabria Ulteriore , precisa- mente nelle dipendenze della catena dell’ Aspromonte , sempre enti’O lo sterco bovino. Mordellidei, pag. 5. Innanzi al genere Emenadia aggiungi. Genere RIPIFORO; Rhipiphorus , Fab. ( [Metoecus , Dej. Gerst.) Generis cuaracteres essentiales. Antennae biseriatim et lo n gius uniserialim et brevius o flabellatae. Elytra abdomen longitudine aequan- tia, postice sensim dehiscentia. Coxae anteriores approximatae. Tibiac anlicae haud calca; atae. Tarsi postici articulis cylindraceis, intra non spinulosis. Cuaracteres naturales . Corpus elongatum, postice altenuatum. Caput dorso subpìanato, haud magis quam pronolum elevato. Pronotum in medio profonde et late canali culatum. Elytra abdominis apicem attingenlia , postice dehiscentia, acuminala. Pedes elongati , graciles , tibiis anticis ecalcaratis, po- sterioribus bicalcaratis ; tarsis infra haud spinulosis ; mguiculis apice bifulis . COLEOTTERI 17 Questo genere istituito da Eabricio per tutte le specie di Ripifcrini a luì note, è stato oggi circoscritto per una sola specie europea , la quale differisce genericamente da quelle del genere Emenadia per il capo non elevato al di so- pra del livello del torace , pel quarto articolo de’ palpi mascellari più lungo di tutti (in quelle è il secondo il più lungo), per le tibie anteriori prive di spero» ni, pei tarsi posteriori non spinosi inferiormente, Ripiforo paradosso ; Bhipiphorus paradoxus . Tav. B, iìg. 4. R. niger, subtiliter pubescens, pronoti lateribus , elytris apice excepto , aldomineque testaceis. — Long. corp. lin. 4-6. Maschio. Antenne lunghe quasi quanto il capo e prolorace in- sieme : il primo articolo oblungo , il secondo brevissimo , gli otto seguenti allungati, filiformi , forniti ciascuno di due lunghi rami , per modo che nell’ insieme formano due ventagli , 1’ ultimo semplice e si- mile ad uno de’ rami degli articoli precedenti : nere. Capo più lar- go che lungo , superiormente spianato , poco convesso ; nero con bre- vissima pubescenza cenerina. Prolorace quasi sì lungo che largo alla base , leggermente allargato d’ avanti in dietro , nella base diviso in tre lobi , de’ quali i laterali più corti ed acuti , il medio più gran- de, quasi triangolare, ricoprendo lo scutello : nel dorso con nel mezzo un profondo e largo solco longitudinale , il quale verso il terzo anteriore si restringe per due piccole gobbe ritondate : nero nel mezzo, giallo-testaceo ne’ lati , colore che anteriormente si restringe. Elitre anguste, ristrette gradatamente dalla base all’ estremità e terminate in punta acuta , quasi in forma di sciabla : giallo-testacee con la punta nera. Ali più lunghe dell’ elitre e dell’ addome, non ricoperte da quel- le , bianco-giallicce con la costa testacea. Petto nero con breve pu- bescenza cenerina. Addome giallo-testaceo : gli anelli ventrali con una macchia nera su ciascun lato. Piedi neri con pubescenza ce- nerina. Femina. Le antenne dal solo lato interno presentano un ramo più corto che nel maschio. Il torace ha ordinariamente i soli angoli posteriori gialli. Coleott. Sappi, 2 18 COLEOTTERI Varia nella estensione del nero nel torace e soprattutto nell’ elitre, le quali, precisamente nelle temine, sono talvolta nere con la base e la porzione anterio- re della sutura giallo-testacee ; ovvero sono di questo colore con una striscia longitudinale nera o bruno-nerastra. Il ventre sovente è giallo-aranciato senza macchie, ed invece con 1’ estremità nera. J tordella paradoxa, Lin. Fn. Suec. n. 831. lihipiphorus paradoxus, Fab.Entom.Syst.II,p. 1 1 1 .n.5« Oliv. Entom. III. p. 65. n. 7. pi. 1. f. 7. d* . ■ Muls. Col. de Fr. Longip. p. 149. n. 1. Metoecus paradoxus, Gerst. Rhipiph. p. 18. n. 1. Mhipiphorus angulalus, Panz. Faun. Germ. f. 90, n.3. Mordella erythrogaster, Froel. Naturf. t. 26,p.l63»n.l . Specie molto rara nel regno : raccolta nelle adiacenze di San- severino dal signor D. Giuseppe Nicodemi , dal quale ci è stata gen- tilmente comunicata. MoRDELLiDEj,p. 1 5. Appresso aìì&Mordella &rmcawc?aaggiungi: 6.6is Mordella verdeggiante ; Mordella viridascens. M. nigra, pule viridi-purpurascenti sericea vestita, antennis basi brun- neo-lestaceis; pijgidio elongato, apice attenuato sublruncalo. — Long.corp.lin.2. Corpo angusto , simile a primo aspetto a quello d’ una Mordelli- stena , tutto di color nero , egualmente rivestito di pubescenza cori- cata verdiccia , a certa inclinazione cangiante in porporino , con splendore serico. Antenne con i primi quattro o cinque articoli bru- no-rossastri ; i cinque penultimi dilatati in linea curva dalla base all’ estremità , risultandone 1’ antenna ottusameate dentata ; 1’ ultimo brevemente ovato , più lungo de’ precedenti. Capo nel contorno po- steriore a curva rientrante non molto pronunziata : gli occhi nella parte posteriore esterna contigui al margine anteriore del protorace. Protorace di un quinto appena più largo che lungo , mediocremente avanzato nel mezzo del suo lato anteriore , posteriormente col lobo COLEOTTERI 19 medio largamente rilondalo-troncato , quasi un poco smarginato nel mezzo. Elitre anguste , ristrette verso dietro , ritorniate all’ estre- mità. Pigidio allungato , poco robusto , superante d’ una metà i’ i- pogidio , ristretto gradatamente dalla base all’estremità, questa an- gusta, troncata. Mordelìistena viridascens, G. Cosi, in liti . Raccolta nella Terra d’ Otranto dal signor Giuseppe Costa , dal quale ci è stata comunicata col nome specillo» che noi le abbiamo conservato. Osservazioni. Distinguesi agevolmente questa Mordella da tutte le altre af- fini ad elitre senza macchie , per la forma snella ed angusta del corpo, tal® da farla a primo aspetto credere una Mordelìistena. Fra le specie del qual ge- nere offrirebbe pur, guardata superficialmente, qualche affinità con la purpura- scens. Però i caratteri generici, come la proporzione del torace, e soprattutto la mancanza d’ogni sorta d’intacco nelle tibie posteriori , sono più che sufficienti per farnela distinguere. Fra le specie descritte dal Mulsant, quella cui più sembra approssimarsi è la M vìridipennis della Spagna, alla quale la nostra deve seguire in una distri- buzione sistematica delle Mordelle d’Europa. Negli scrittori poi i quali nella ri- partizione delle Mordelle considerate nel senso antico non han tenuto conto del carattere degl’intacchi delle tibie posteriori, e quindi della distinzione delle ve- re Mordelle dalle Mordellistene, è difficile riconoscere con certezza alcune spe- cie, come la presente. MoRDELLiDEi,pag. 1 9. Appresso al gen .Mordelìistena aggiungi: Genere STENALIA ; Stesali* , Muls. Corpus compressimi , latitudine altius , pronoto subquadrato , elytris angustis apice subacutis . Antennae basi a tienila tue , dein parum com- pressae , forlius d* , obsoletius J subdenlatae. Tibiae poslicae in dorsi * incisura unica notalae. La specie che forma il tipo, ed è unica finora conosciuta, di questo gene- re , secondo la ripartizione de’Mordellidei da noi stabilita rientrerebbe nel ge- nere Mordelìistena. Però il sig- Mulsant avendo attaccata una importanza ge* 20 COLEOTTERI nerica al numero degli intacchi quasi prodotti da asciate che presentano le ti« bie e primo articolo de’tarsi de’piedi posteriori , ha separato questa specie dal- le vere Mordellistene, per la ragione che in essa le tibie posteriori hanno sol- tanto sullo spigolo un intacco al terzo inferiore della lunghezza, e brusco per modo , che la parte rilevata prende 1’ aspetto d’ un dente (Tav. B, fìg. 3.a); mentre nelle Mordellistene propriamente dette le stesse tibie offrono parecchie di tali asciate, che dallo spigolo prolungatisi più o meno sulla faccia esterna, ed of- frono sovente il contorno più o meno intagliato (Tav, B, fìg. 2.a). Di simili asciate sono insigniti i due primi od almeno il solo primo articolo de’tarsi degli stessi piedi posteriori. A distinguere quindi i due generi, Mordellistena e Stenalia, è necessario ora al primo di essi aggiungere il cennato carattere delle tibie posteriori. Stenaìia testacea ; Stenalia testacea . Tav. B, fìg. 3. Si. nigra fulvo-cinerascenti pubescens , sericeo micans; antennis basi le - Slaceis; eìytris flavis ; tenuissime nigro limbalis.—L ong. corp. lin. 2-2 1[2. Varìat: ehjtris basi plus minusve nigricantibus. Corpo uniformemente nero , rivestito di pubescenza coricata ful- vo-cenerina a splendore serico. Antenne bruno-nerastre coi primi due a quattro articoli fulvi o testacei : di questo stesso colore sono so- vente il margine inferiore del clipeo ed il labbro superiore. Palpi bruno-nerastri , raramente di color testaceo-oscuro. Elitre gialle con sottilissimo orlo suturale ed esterno nero ; talvolta anche la base più o meno nerastra. Piedi nerastri rivestiti di pubescenza simile a quella del corpo ; i femori anteriori talvolta bruno-testacei. Pigidio a lati quasi paralleli nella metà anteriore , indi ristretto gradatamente fino aU’estrerailà, che è troncata. 31 or della testacea , Fab. Mant. I. p. 218, n. 14. 31 or della angustata , Dej. Calai. 31 or della chiragra , Duf. Excurs. p. 72. n. 434. Stenalia testacea , Muls. Col. de Fr. Longip. p. 83. n. 1. Kitienesi generalmente questa Mordella come meridionale. Nel s°stro regno l’abbiamo nella Terra d’ Otranto* ove sembra ancor rara» COLEOTTERI 21 Mordellidei, p. 27. Appresso al genere Anaspis aggiungi: Genere SILARIA ; Sharia , Muls. Elytra plica juxtamarginali ante medium longitudini cum ipso mar- gine confusa. Coetera ut in gen. Anaspis. L’ è questo un altro genere fondato da Mulsant nella famiglia de’ Mordel- lidei con alcune specie del genere Anaspis , le quali si distinguono perchè la piega che sta presso il margine esterno dell’ elitre verso il terzo anteriore del- la lunghezza si va avvicinando gradatamente ma assai fortemente al margine stesso , col quale si fonde insieme presso la metà della lunghezza ; mentre nelle altre specie considerate come vere Anaspidi, la detta piega va debolmente e successivamente convergendo col margine, dal quale rimane distinta quasi fin presso 1’ estremità , o per lo meno fino al livello del terzo anello ventrale. Il qual carattere in verità ci sembra di assai poco rilievo per essere elevato a di- stintivo generico; non essendovi alcun altra dilferenza organica che concorra a rafforzare un tal genere, mentre pel rimanente le Silarie simigliano perfettamente alle Anaspidi. L’europa conta quattro specie di Silarie: la nostra Fauna ne possiede pei ora una soltanto. 1. Siìaria variabile; SU ari a varians . S. nigra, pubescens, clypeo, labro , palpis, antennarum basi, pedibus ante - rioribus posticisque ex parte fluvo-rufis ; pronoto lateribus fulvescenlibus ; an- lennarum articulo tertio secundo fere sesquilongo , et quarto subaequali vd paidlulum majore. — Long. corp. lin. 1 1^4. Abito e statura della Anaspis frontali. Antenne col terzo arti- colo ordinariamente un poco più grande del quarto, e di una metà o un terzo più lungo del secondo ; il settimo ottavo nono e deci- mo allargati in linea curva dalla base alla metà , troncati all’ estre- mità ; il settimo ottavo e nono più lunghi che larghi: nere coi pri- mi quattro o cinque articoli giallo-rossicci. Capo nero , il clipeo, il labbro superiore ed i palpi giallo-rossicci : talvolta ancora una porzione della fronte dello stesso colore. Dorso del protorace nero COLEOTTERI 22 coi margini latero-anleriori giallo-rossicci , i due posteriori di questo colore variato più o meno di bruno-nerastro. Varia non poco questa Silaria per la estensione che prende il colore fulvo a discapito del nero, giungendo talvolta a rimanere il torace intero rossiccio; più raramente le elitre restano brune od anche in parte fulvo-testacee. Silaria varians , Muls. Col. de Fr. Longip. p. 127, n. 3. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, ed in altre parti del regno, non molto rara: ne’inesi di maggio e giugno. Mordellidei, pag. 30. — Al genere Plesianaspis , che dal signor Mulsant non è stato riconosciuto perchè fonda- to sopra caratteri esistenti nel maschio soltanto (1), ag- giungi: 3. Plesianaspide subtestacea; Plesianaspis subtestacea . P. fulva vel flavo-leslacea , oculis, ventre antennarumque arliculis quin - que ullimis, nigris : his gradatim majoribus. — Long. corp. lin. 1 1[2. Variat: venire ex parte vel eliam tota fulvo -testaceo. Antenne ingrossanti gradatamente a cominciar dal settimo arti- colo in poi , fulve o testaceo-pallide coi soli ultimi quattro o cinque articoli neri o bruni. Corpo di color biondo o giallo-testaceo , coi soli occhi ed il ventre neri. Quest’ultimo sovente in parte , od anche tutto intero giallo-testaceo. Il maschio à il ventre fornito di quattro lacinie , due delle quali (1) Noi conveniamo con l’illustre Entomologo di Lione che i caratteri distintivi sia de’generi, sia delle specie, dovrebbero sempre essere riconoscibili in ambedue i sessi; ma non debbesi in pari tempo disconoscere esser piaciuto al Sapiente Artefice in varie genie fregiare di note caratteristiche, sovente molto importanti, un solo de’sessi, per modo che ove questo non si possegga, la determinazione dell’altro rimane equivoca. Vorrebbesi per questo non tener conto di quelle organiche differenze? Gli esempii che già si posseggono sono pur troppo numerosi per poterli qui ricordare. Con ciò non vogliamo perorare per- chè il genere Plesianaspis venga conservato : ma vogliam solo avvertire che la ragione addotta non è sufficiente per farlo distruggere. COLEOTTERI 23 partono dal margine posteriore del secondo anello, e due altre da una piccola lamina verticale compressa che spiccasi dalla linea mediana del terzo anello ; il quarto nel mezzo è munito di due piccole appendici quasi lisce e depresse, coricate e poco apparenti. a) ventre ni grò (tipo). Plesianaspis flava, var. analis, A. Cosi. Fn. Mord. p. 30» Anaspis subtestacea , Muls. Col. de Fr. Longip. p. 116, n. 10. b) ventre flavo -testaceo. Mordella testacea, Marsh. Ent. Brit. I. p. 493, n. 16» Anaspis subtestacea , Steph. Illustr. V. p. 45, n. 40. Mordella f usca, Marsh. 1. c. n. 17 « Anaspis fusca, Steph. 1. c. n. 11» Plesianaspis flava , var. unicolor , A. Cosi» 1. e. Trovasi nelle adiacenze di Napoli ed in altre partì del regno. Osservazioni. Distinguesi questa specie dalla flava, indipendentemente daj colorito, per le antenne, le quali dal settimo articolo in poi vanno gradatamene te, benché assai debolmente, ingrossando; mentre nel tipo della flava le anten- ne ànno gli ultimi sei articoli quasi uniformemente più grossi de’ precedenti, e i cinque penultimi moniliformi, nel muschio più distintamente che nella femina. MoRDELLiDEi,pag. 4 » Alla descrizione cfe/Myodites subdipterus aggiungi i L5 addome talvolta anche nel maschio è bruno-rossastro o testaceo» Ai luoghi natali dello stesso : Trovasi parimenti nella Calabria Ulte- riore Prima, ed in luoghi piuttosto bassi ; ma molto raro. Mordellidei, p. 15» Emenadia bipunctata » Nel descrivere questa specie conservammo per essa il nome col 24 COLEOTTERI quale ci era stato comunicato da nostro fratello , senza avvertire che lo stesso trovasi già impiegato da Fabricio per una specie dell’ Ame- rica. Il signor Schaum nel suo Catalogo de’ Coleotteri di Europa scor- gendo la identità de’ nomi , giudicò esser pure la nostra specie la stessa che quella di Fabricio. Consultando però la descrizione della bipunctata di Fabricio scorgesi agevolmente esser tutt’ altra cosa del- la nostra. A togliere quindi ogni equivoco fa mestieri mutare il nome specifico ; e noi sostituiamo per la specie nostra il nome di E. meriàionalis . Nel Catalogo quindi delle nostrali specie di tal genere a pag. 32 dovrà leggersi : I ( meridionalis, A. Cost. ( bipunctata , ejusd. olim (n. Fab.) Mordellidei — M or della brevicauda. Il signor Mulsant riconoscendo la novità di questa specie da noi descritta , ha creduto non poterne ritenere il nome specifico perchè identico a quello già impiegato precedentemente da Boheman per un altro Mordellideo, che egli ripone nel genere Mordellistena. Noi teniamo fermo, che per le leggi di nomenclatura è vietato che lo stesso nome specifico venga adoprato in un medesimo genere ; ma in generi di- versi , siano pur vicinissimi , niente osta perchè vi siano specie che portan lo stesso nome specifico. Per la qual cosa non crediamo giu- sto al nome di brevicauda , da noi impiegato per tale specie, venga so- stituito 1’ altro di brachiura. Mordellidei — ■ Anaspis melanostoma . Una osservazione analoga alla precedente dobbiam pur fare per quest’ altro Mordellideo. Il signor Mulsant descrive col nome di Ana- spis monilicornis una specie , nella quale riporta come sinonimo di una delle varietà la nostra Anaspis melanostoma. Intorno a che è da osservare , che quando anche noi avessimo descritto una delle va- rietà cui la specie va soggetta , non sarebbe questa una ragion sufi» ■ /.////'' f/s ' C/v /y/'/zs’-fC/ ///t’ Tav.If. j Tm. III. TaA/ IV vW. V. 1. Trns.VI. 2. Julv: Ccdijò cUs. Crànici me. Tav. VII ! TaffVm S/h^vr€aIy& clts <$5 me>vX.ct/mo. Sai. Calyd di a Ta^'U, ' L £s/ /yt/ , // J £eZ,. S/ffS/S /■/'/,£ \ T.JK. Salv. Colilo dia. CBaf Radente. ine. 7\w, X/// Test. XI V. 9 ■ X»./- . ^cx. '^n/fsò'rvifó' is/is: . : i r. xy. Ili V. XVI. r™. m. Cadente me. Ca/yp Ca/i/ò Jic. Miit/en/I ino. Tav. XIX. 3.; A. K.'/a/i.’'.. Xa3u3 clts. vn,ù . Tai/: XX. 1. r,?n xxjìi. Toat. XXIV T. XXV. ’ayfyir. XXaXyo rX/*/ . XXVI. Sviiuiti, T. XXVII. Uwfisbafó en&. -la/zs, Va/fù Vii . T. XXV ///.. /? $nAsfi7'attX '/ In '..XX Al I J ! li; | | V< RajÌMtì’. in,.. T. XXX II. t. xxm -/ / r / .y’adnr. L-r.v (?■/<.>' jXir. rn/ér -r./rM> t. xxxa : txxxv: T. XXXV/ T. A ■a Uv . L au/(7 c. a . lo J7/ryicmtc -w.c