Naturai History Museum Library
000031310
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Fot- oleata, otn et vi ©*. i n oc 1 1 o n iee X>»rc.ction -5 2> , Opin. mt. Commn *z.Ool. fNlom. 15 (1(0 ; UO - xviii (l?>57)
FAUNA
DEL
REGNO DI NAPOLI
OSSIA
ENUMERAZIONE DI TUTTI GLI ANIMALI
CHE ABITANO LE DIVERSE REGIONI DI QUESTO REGNO
E LE ACQUE CHE LE BAGNANO
CONTENENTE
LA DESCRIZIONE DE NUOVI O POCO ESATTAMENTE CONOSCIUTI
CON tflGUaE ricavate »A ORIGINALI viventi e dipinte al naturale
DI
0RONZIO- GABRIELE COSTA
DOTTORE IN MEDICINA E SOCIO ORDINARIO DELLA R. ACCADEMIA DELLE SCIENZE,
DEL lì. INSTITUTO D5 INCOKAGIAMENTO ALLE SCIENZE NATURALI, E DELL5 AC-
CADEMIA PONTANIANA DI NAPOLI ; DELLA SOCIETÀ5 ECONOMICA DI TERRA
D5 OTRANTO, E DI QUELLA DE* SPECOLATORI DI LECCE; SOCIO CORRISPONDENTE
DELL* ACCADEMIA DI STORIA NATURALE DI PARIGI ^ DELLA TISICO-MEDICA DI
WUTZJiOURG , E DI MOLTE SOCIETÀ5 ECONOMICHE DEL REGNO TRA GLI
ARCADI ALCI N DO TI MELICO, ec. ec.
LEPIDOTTERI
NAPOLI
DAI TORCHI DEL TRaMATER
Strada Pallonetto S. Chiara n.°8.
1852-36
Vw*'
/
1. ' Si
/
LEPIDOTTERI DIURNI , CREPUSCOLARI
ED ALCUNE FAMIGLIE DE’ NOTTURNI
Comprende questa prima parte di Lepidotteri le due se-
zioni , de’ diurni cioè e de’ Crepuscolari , le quali, complete
per r epoca in che sono stato pubblicate , richiedono già un
supplimento per altre specie posteriormente discoperte. Prin-
cipalmente è in tal condizione il gen. Sesia tra crepusco-
lari , di cui la nostra fauna possiede un numero ben mag-
giore di quello, che in questa prima parte figura. Dz Lepi-
dotteri Notturni alcune famiglie soltanto sono state trattate,
come principalmente le Bombici , parte delle Noctue , le Pi-
ralidi e le Tignuole , le quali tutte reclamano ancor esse le
necessarie addizioni.
Le due famiglie , le Geometra e le Tortrici , di cui nep°
pur un cenno trovasi fatto , formeranno a loro sole la Se-
conda Parte.
Una Terza Parte comprenderà i supplimenti alle diverse
famiglie , ed un catalogo generale sistematico de’ Lepidotteri
del Regno di Napoli,
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■. . -> -'jrihi -ì ; : ' i) ■ 0 ■■
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de c/epnò
.concedermi acco^/ionc/o / ornante c/e //a PRIMA
TESSERA c/e ///c^.ic/oléorl nuove c/o/ //be^no c/e
/la/io/e f me ^a enlrare ne/Zcc c/o/co /editila c/o dea
^ior accor c/aro u^ua/o favore a/ ^^ircdenle /avero
c/o lidie rctcc/àec/o e /ejfeic/ollon c/o/ //belilo . J/o
dotilo a/lrcnc/o i/ c/ovoro c/e Ir è/ telar e a V.jd.Ab.
questa tiartc/ c/&i/a FAUNA DEL REGNO f e fier /a
ragione éedto c/etta , 6 ^ior c/ar/o un ^yie^no nove//o
c/i emònio gretto- /i c/ejpni c/unyuc i ty$m
afioà J tsfiaj/yw cfSi,
tmitifl. e aHevcii^j. i/ervicto'/G
Ó^cnjn'o- c^/aifteie Ciocia
sBisusitosts
Io studio degl’ insetti guida lo spirito meno elevato
a ravvisare la mano dalla quale tutto dipende , ed alla
quale tutto ritorna , i Lepidotteri tra quelli sembran es-
sere a tal misterioso uffizio specialmente prescelti. Que-
ste predilette creature attirai! lo sguardo degli uomini di
tutte P età , cP ogni sesso , e di qual siasi condizione ,
destando in loro e diletto e stupore. La leggerezza delle
loro amplissime ali , su cui veggonsi profusi lo splendo-
re de’ più preziosi metalli delle gemme e delle perle ,
i colori vivaci dell’ iride , i disegni e le dipinture più se-
ducenti } P industria colla quale assicuran la vita e la pro-
pagazione della propria specie , nel difendersi dalle mi-
nacce delle classi maggiori de* viventi e delle distruttrici
meteore j Parte industriosa con cui, nello stato di verme,
preparan gli uni P urna simbolica , e lo scabro o bitor-
zoluto involucro bellamente smaltato, entro il quale chiù-
desi F altro, donde sorge brillante sotto novella forma la
leggiadra Farfalla: tutto conduce Posservatore a perfeziona-
re il sentimento di rispettoso amore per la Divinità’, ed a
ficonoscere PEterna Sapienza dalle maravigliose opere sue*-
VI
La saggia amichila ravvisò nelle Farfalle il simbolo
dell5 anima immateriale ed eterna, onde i Mitologi tolsero
da queste l’emblema ed il nome di Psiche, ed il Danle
nel Purgatorio (i) cantava :
Non v accorgete voi che noi siam vermi
Nati a formar V angelica Farfalla ,
Che vola alla Giustizia senza schermi ?
Questi ornamenti della Natura vivente , allorché da
fiore in fiore svolazzano , sembran gli eletti amorini del
regno di Flora: e quando appajono nel più cupo de’ bo-
schi o degli alti gelati cacumi de’ monti diresti essere de-
stinati a confortare lo spirito, dissipando la tristezza che
il silenzio profondo e la solitudine ispirano. La loro lieta
sembianza par che dica al peregrino : qui non sei solo .
Oh quante volte io stesso provai questa commozione dol-
cissima S
Che se poi riguardiamo gli entomati di quest’ Ordi-
ne sotto il rapporto economico , la bilancia che li pon-
dera , offre de’ beni superiori al valore de’ mali. Imper-
ciocché, se le larve de’ parpaglioni, delle sfingi , delle fi-
gliuole ec. distruggon sovente le ortaglie , i granai , le
pellicce, le stoffe d’ogni maniera, v’ha pure il filugello
che prepara il filo di seta, che poi l’arte ordisce in istof-
fa bellissima , e che , in durata lucentezza e finezza è
senza paragone.
Non fa meraviglia per questo se molto solleciti i
(i) Pur. xvi , 37.
VII
Naturalisti mostraronsi per istndiare di entomati tali i co-
stumi e le forme , e se accurati pennelli si esercitaro-
no ad imitarne i disegni e i colori. Ed è per questo
eziandio che di essi non molto ne avanza che ignoto
sia, o meri chiaramente veduto. Se non chè la Tribù del-
le Tignuole , che per la picciolezza e costume non son
facili a cader sotto 1’ occhio , che non senza penose cure
posson trovarsi, e di cui occorre sommo studio a discer-
nere gli organi più essenziali in una ragionala classifica-
zione , offre qualche lacuna che i cultori della scienza
son chiamati a riempire. A siffatta ragione associandosi
quella della fecondità delle nostre contrade , che mol-
tissime specie ne porgono e belle , n’ è derivata la copia
di cui doviziosa si mostra quest’opera. Moltissime di esse
è vero , rappresentale e descritte si trovano nel prezioso
lavoro dell’ Hùbner (i), ma tale è la forza del clima di
questa estrema parte d’Italia , che ben sostener si potreb»
be esser diverse, e per la diversità di grandezza, e per la
intensità de’ colori , e per la varietà de’ disegni.
Per tal ragione trasgredita ho talvolta la legge fatta
a me stesso, rappresentando qualche specie già nota } ma
che però non lascia di offrir qualche cosa notevole, e che
tramandar non si può senza una fedele immagine. Ed a
far sì che tali differenze crescessero, panni essere due ca-
gioni concorse : il diverso stato in cui V animale venne
dipinto , e la poca accuratezza de’ dipintori. In quanto
alla prima ho provato ben spesso che F uso stesso della
vita, le confricazioni contro le fronde, l’attrito reciproco
(i) Die SchmctlerlÌDg von Europa.
vin
ne* loro amori, e più di ogni altro Fazion della luce , ren-
dono i delicati lepidotteri mal conci e ne’ colori altera-
ti (i). Interviene, sovente ben anche vederne traditi i di-
segni per poco più o poco meno di precisione o di gra-
dazione ne’ colori, e nella circoscrizion delle macchie , a
malgrado la vigilanza e l’accuratezza che vi si porta : ed
a ciò influiscono la vista, le abitudini, il modo diverso
di guardare , e tante altre minute cose, che in esseri co-
tanto piccioli poderose cagioni di errori addivengono.
Poiché F argomento il comporta noterò pur di pas-
saggio che tra il disegno dell* ala destra e quel della si-
nistra esiste sempre qualche differenza più sensibile a mi-
sura che decresce V oggetto. Ed io ho curato che tali
differenze nelle Figure restino conservate quali nell’ origi-
nale si vedono. Onde poi queste e tutt’ altro più chia-
ramente venisse rappresentato , ho creduto cosa lodevole
ingrandire le picciole specie tanto più , quanto la com-
plicazione del disegno o la variazione de’ colori lo ha esatto.
La descrizione delle specie novelle, o tali almeno da
me reputate , avrebbe richiesto che si facesse di loro la
( i ) A riparar siffatto inconveniente non v’ era altro mezzo che nutricare
nel proprio gabinetto le larve, o raccogliere le crisalidi per attender la schiusa
delle farfalle. Questo secondo spediente è il piu acconcio , ma il più diffi-
cile , sendocchè queste si formano sempre in luoghi reconditi , che il solo
caso fa discuoprire. Il primo è più facile, ma non va esente da errori. Nel-
1’ uno e nell’ altro poi riuscir poteva la pazienza alemanna. In quanto agli er-
rori che dalla educazion delle larve dipendono, principalmente è a dirsi, che
lo stalo di schiavitù assoggetta le larve a nudrirsi di piante talvolta diverse da
quelle che l1 animale presceglie , ad un pasto ora scarso or soverchiamente
abbondevole , all influenza mal regolata dell’ umidita, del calore, e della lu-
ce soprattutto : le quali circostanze son potenti cagioni a far si che alterata
ne resti la grandezza , i colori , e la terminazion de' disegni.
IX
storia completa. Ma sarebbe stata mai questa l’opera d’un
solo e d’un sol tempo? E si potrebbe attendere insieme
alla investigazione delle specie, allo loro classificazione,
descrizione, e rappresentazione? Alle quali cose tutte mi
è stato uopo consacrare gran tempo, a fin di offrire alfa
patria la serie degli oggetti suoi propri il più che fosse
possibile estesa. Verranno poi le lacune appianate dalla
gioventù che mi segue: e così a parte a parte gli elementi
crescendo, godrà la patria il frutto maturo de’ sudori de’
suoi , ed il patrimonio della scienza acquisterà maggior
latitudine.
Negletta però non è stata Sa parte biologica de1 2 * * 5 le-
pidotteri : e ne fan fede la storia del P. Giasone , della
Briofìla Par , della Ecofora Leopoldella, dell’ Qrnice Mar-
ginella ec. ec. (i)
Studiati per tempo lunghissimo i parpaglioni di ogni
contrada (2) , e da molti uomini di nazioni diverse e
lontane , con diversi nonfi le specie stesse indicate a noi
vennero. Lunga per questo sommamente e svariata si trova
(1) Non è lieve cosa scuoprire le larve de’ mierolepidotteri , e studiarne
tutta la vita. Esseri di tal fatta sfuggono alla vista piu acuta, e si sottraggono
alle più pazienti ricerche. Nè facil cosa ella è poi indovinare le loro abitu-
dini per poterle a passo a passo seguire. Quanti amatori passionalissimi di
questo ramo di zoologia la Germania , 1’ Ungheria , la Polonia, 1’ Elvezia , e
tutte le settentrionali regioni della Europa colta non ci presentano ! E mal-
grado ciò della più parte delle Tignuole, delle Geomelre, delle Piralidi ec. s’i-
gnorano le larve e le metamorfosi loro ?
(2) L’ Indie Orientali , il Brasile , e molte altre parti dei nuovo conti-
nente somministrano è vero ogni giorno belle e rare specie di Lepidotteri 5
ma nondimeno la più parte era conosciuta j e delle sptecie Europee formaro-
no oggetto de’ loro studi i primi che di entomologia si occuparono. E ben
parrai essersi avisato Latreille che i Lepidotteri avessero somministralo i primi
materiali per la scienza degl’insetti.
la loro sinonimia, e lo addiviene sempre più col molti-
plicarsi le opere. A renderla sobria, per quanto alla chia-
rezza ed allo scopo dell’ opera mia bisognava , ò prescel-
to i nomi de’ più classici autori, come quelli che mancar
non potranno nella biblioteca di un entomologo. Tali sono
il Systema Naturae di Linneo , 1’ Entomologia del Fa-
bricio, e le Fai falle di E uropa (Die Schmetterlinge
von Europa) descritte nelle Opere dell’ Hiibner e del-
rOchsenheimer e Treitschke , ai quali aggiungo i sinonimi
del Rossi ( Fauna Etnisca ) dello Scopoli ( Entomologia
C ami olio a') del Cirillo ( Specimen Entomologiae Nea-
politanae ,) e del Petagna ( lnstitutiones Entomologie a e)
come scrittori italiani : e finalmente per la sinonimia fran-
cese ho riportata quella del Geoffroy (Histoi re Abregé
des Insectes), Villers ( Entomologia Linneana') , e
dell’Ernst (Papillons d’ E uro p e). Le figure di quest’ul-
timo classico lavoro , e quelle più accurate dell’ Hùbner
sono le sole d1 ordinario citate , oltre taluna speciale di
cui è caduto in acconcio far menzione.
Tra i dominanti sistemi, co’ quali classificati or vanno
gli entomati di quest’ ordine, prescelsi quello di Latreille^
non come il più perfetto e completo, ma come quello più
conosciuto , ed a parer mio meglio fondato. Forse sareb-
be stato preferibile fi altro proposto da Boisduval , poi-
ché combinato presenta quel di Latreille e quello dei-
fi Ochsenheimer } ma non avendosi di questo altro che il
solo prospetto , uopo è attenderne il completo sviluppo.
Mancava poi quello della Tribù delle Falene , per le qua-
li non v* ha che fi ordinazione fattane dal Treitschke. Io
non mi estendo ad esporre i difetti ed i pregi di questa 9
XI
che lungo saria e fuor ili proposito. Potrà qualche cosa
vedersene scorrendo le osservazioni che ho apposte nel
genere Tignuola, Ecofora, Ornice , e ne’ sottogeneri Piu-
tella , Figo , Chilo , Iponorneuta ec. ec.
Dò line al mio breve proloquio co ’l chieder venia
delle imperfezioni che si scopriranno in questa opera.
Quando si sa la condizione del luogo in cui scrivo, non
si può negarmi indulgenza (i). E qui mi sia lecito ripe-
tere collo Scopoli: Aliis laboribus panerà quaerere eoa -
ctus , et absque allo munijìcientiae lamine in tene -
bris cespitans , impegi saepius , non malitia volani a-
tis , sed defeda pra e sidio rum. Aggiungerò collo stesso
lodatissimo autore: Sic enim constitutum est Genus hu -
manam^ ut pleràsqae scientias aagendi voluntas , qui-
busdam vero occasio desiti nec semper tradare queat
fabrilia faber .
(i) Fra le spiacevoli cose che ricordarsi potrebbero in questa occasione,
passar non si può sotto silenzio la mancanza di pubbliche e privale collezio-
ni , tanto necessarie in lavori di simil natura. Le men cospicue citta della
Germania , della Francia, dell’ Olanda , della Svizzera , ed anche molte d’ I-
talia non mancano di Gabinetti e Musei piu o meno ricchi , che per lo me-
no racchiudono le specie indigene. E questa estrema parte del Giardino Ita-
liano, frugato ogui giorno da stranieri non conta ancora una collezione sua
propria !
Colgo qui l1 occasione di render la lode dovuta al Sig. Giovanni Wre-
dow Capit. nel 3.° Reg. Svizzero al servizio del nostro Sovrano (D. G.), per
le notizie che si è degnato comunicarmi intorno alle specie da lui e dal Sig.
Sonntag discoperte tra noi.
_ ■
;
;
»
*********** ****** ***************************** ********
ORDINE X.
JL32H' ( GLOSSATA , Fabr. ).
Linneo divise dapprima i Lepidotteri , che costituivano l’or-
dine 3.° della sua Classe degl’ insetti , in due soli generi , Pu-
pillo et Phalaena ; indi stabili il genere intermedio delle Sfingi
( Sphitix ) ; e questi generi tutti poggiò sopra caratteri s'i sem-
plici , e per costumi cosi naturali , che ritenuti si sono da tutti
i naturalisti a quello succeduti. Egli ricavò i caratteri dalla figu-
ra delle antenne, e dalla posizione delle ali: e per rapporto ai
costumi , ben si avvide esservene di quelli che a pieno giorno
svolazzano ; altri che destansi al tramonto del sole , e vispi si
muovono fino al suo sorgere ; molti poi non appajono che di
notte soltanto.
Non è però da ritenersi come rigorosamente questa legge dalla na-
tura serbata. Vi sono de’ lepidotteri notturni, che siccome i ciepuscolaii
comportatisi , ma non però aman le tenebre e schivano del tutto il chia-
rore de! sole. Vi sono de’ crepuscolari che a pieno giorno più che di sera o
di mattina si muovono ( Sesia stellatarum , Zygenae , ec. ) ; e fra nottur-
ni ancora non mancano esempi di specie che aman l’ardente raggio solare
( B. Saturnia Carpini, Plusia Ci Ili c a ; Gamma , Ey prepia , ed altre.).
Ma i meno fanno eccezione alla regola stabilita dai più. Ed inoltre , son le
larve che per la maggior parte dal sole si guardano.
Così dunque i moderni Entomologi dividono i Lepidotteri
in Diurni, Crepuscolari e Notturni , sostituendo però al nome
di Genere quello di Famiglia.
I primi ( Papiliones ) si distinguono dalie antenne, le qua-
li, a cominciar dalla base, vanno insensibilmente ingrossando
verso 1’ apice ; o sivvero , essendo filiformi , terminate vengono
bruscamente da un bottone più o meno lungo e grosso ; o final-
mente indiscernibile è questo in talune poche specie. Ee loro
LEPIDTTERI
o
ali, distese nel volo, si eriggono sovente sul corpo attaccandosi
faccia a faccia le une contro le altre : il corpo è picciolo e deli-
cato piuttosto che nò.
I secondi ( Sphinges ) hanno le antenne a foggia di fuso, e
per lo più prismatiche , quasi davate : esse cioè cominciali de-
licate, s’ingrossano nel mezzo, e terminano in punta più o me-
no acuta e sensibile : per lo più sono a tre faccie. Le loro ali
sono strette, si tengono orizzontali ed angolarmente disposte, e
ìa più parte delle specie le hanno dotate di tal robustezza , chè
celermente agitandole, producono grave stridore.
Gli ultimi poi ( Phaluenae ) hanno le antenne il cui asse
è in forma di setola , che si va cioè assottigliando dal nascer lo-
ro fino all1 estremità , ma son poi cotanto svariatamente guarni-
te di appendici , di peli , e di squame , chè ben servono alla
distinzione di molti lor generi. Le ali altresì , non erigibili co-
me ne’ parpaglioni , sono si svariate di figura e di posizione , da
bastar sole a contrassegnare moltissimi sotto-generi.
Riportandomi a quanto sta delto ne’ rispettivi generi e sotto-
generi ; e tralasciando di esporre tutte le metodiche distribuzio-
ni de1 Lepidotteri , fatte dai più moderni , mi limito dir qui quan-
to in generale loro concerne.
I Lepidotteri sono insetti a quattro ali ( V. le generalità ) ,
ricoperte sopra e sotto da picciole squame colorate, che si di-
staccano ad ogni lieve toccar delle dita , restando a queste
aderenti ; e che , guardale col microscopio , si presentano simili
quasi alle piume degli uccelli (i). La loro bocca non ha più
mandibole e mascelle come all’ordinario, ma questi ultimi or-
gani si allungano e si schiacciano in modo , da costituire una
specie di lunga e delicata proboscide o tromba ( lingua , Lin. ) ,
che allungano per introdurla nel nettario de’ fiori , per succiarne
il mele , e ritirano , ripiegandola in spirale , essendo cornea ed
elastica. Questa non è sempre patente nè lunga tanto da rendersi
visibile. Hanno pur quattro palpi , ma ben lontani per la figura da
quelli degli altri insetti. Due di questi , piccioli, a foggia di tu-
(i) Da ciò han tratto essi il nome di Lepidotteri ( X-tot , squama ).
LEPIDOTTERI
3
Percoli , o di pennellini , sono impiantati nella base delle ma-
scelle: e due altri conici o cilindracei , composti di tre articoli,
diretti ordinariamente all’ insù , e molto più lunghi. Questi so-
no inseriti sul labro fisso , che costituisce la pariete della inle-
rior parte della cavità della bocca , sottoposta alla tromba o pro-
boscide. Tengon luogo di mandibole due piccioli pezzi cornei ,
più o meno rivestiti di peli ispidi distinti appena , e situati sul
margine anteriore-superiore del capo, uno per parte, presso gli
occhi : la qual cosa mostra che le mandibole ne’ lepidotteri sono
ridotte a semplici rudimenti. Similmente si vede il labro superiore
in proporzione delle mandibole ridotto a semplice vestiggio. Due
antenne di forma diversa , come si è detto. Due occhi grandi re-
ticolati. Due altri piccioli, lisci e ricoperti dalle squame fronta-
li, i quali però mancano ne’ lepidotteri notturni, giusta le osser-
vazioni di Dolman , e che io ho verificate.
Il corpo de’ lepidotteri è diviso in segmenti come quello di
ogni altro insetto ; ma di essi i tre anteriori , costituenti il to-
race , si riuniscono in un sol corpo , essendo 1’ anteriore angu-
stissimo, e gli altri due tra loro confusi. Lo scutel/o è triango-
lare, inversamente situato, colf apice cioè rivolto verso il capo.
Le ali , svariate di figura , grandezza , e posizione , hanno
solo alcune nervature primarie , senza altro reticolo secondario ,
come ne' Neurotteri , Ortotteri , ec. : e tutte sono distese, eccet-
tuate le posteriori , che in taluni generi degli Crepuscolari e Not-
turni in parte longitudinalmente si piegano.
Tra l’ inserzione delle ali superiori e ’1 torace evvi un pez-
zo quasi triangolare che tien luogo di scapola (i) ( epaulette dei
Francesi , spallaccio degl’ Italiani , e che negli imenotteri dicesi
tegola , ed alla quale Latreille pensava assegnare il nome di pté-
rjgode , come che più sviluppata che in quelli ).
L’ addomine è composto di 7 anelli , e si attacca al torace
per una picciola parte del suo diametro. Posteriormente è diver-
samente terminato , avendo i maschi una specie di forcipola stiac-
(1) Il nome vago assegnato a questa parte mostra non essersene ancor definito 1’ uso.
Servendo essa di appoggio alle ali, che sono le braccia di tali esseri, ognuno deve rav-
visarvi le Scapole. La figura , i movimenti , ed il sito lo dimostrano apertamente.
LEPIDOTTERI
4
ciata che racchiude il pene, e le femmine un ovidutto estensivo ;
tanto quella che questo diversi secondo i generi. Vedi , P. Apollo ,
Tinca granella , ec. Le femmine depongono le uova sopra diver-
se sostanze , delle quali cibar si debbon le larve dal momento
che schiudon dall’ uovo : per lo più vegetabili , ma ve ne sono
pure che si nutricano di pelli , di piume , di peli e di altre so-
stanze animali ; e ciascun genere le attacca in guisa che sicure
dimorino fino alla schiusa del baco. Mirabile tratto della Prov-
videnza ! La scelta costante del luogo esposto ad una temperatu-
ra atta a procacciare lo sviluppo dell’ embrione in epoca in cui
trovar possa analogo alimento ; quella della pianta da nutricarlo ;
ed il modo sicuro per guarantirlo dalle ingiurie dalle meteore :
sono delle previdenze che la Natura assegnò a questi come alia
più parte delle creature.
Quella che gli Entomologi chiamano larva è nota sotto no-
mi diversi in diversi luoghi. I francesi chiamano Chenilles , i
Greci dissero Campa , gl’ Italiani Eruca. La larva de’ lepidotteri
ha sei piedi muniti di unghietta , che sono i rudimenti de’ sei pie-
di dell’insetto perfetto, ed altri 4 •> 6 , 8 , ed anche io, membra-
nosi , gli ultimi de’ quali sono presso l’estremità anale.
Quelle tra le larve die hanno in tutto io o 12 piedi son dette geo-
metre o compassatrici , a causa che si muovono accostando ed allontanan-
do le due opposte estremità , come si farebbe col compasso divaricandone
ed accostandone successivamente le gambe. Altre ne hanno >4 o 16, e det-
te vengono semi-compassaCrici , o false geometre , avendo i piedi intermedi
più corti degli altri.
Il corpo di tali larve è quasi cilindrico , molle , lungo , di-
verso in colore secondo le specie, composto di 12 anelli, oltre
il capo , nudi e lisci , oppur rivestiti di peli, o sormontati da spi-
ne, o tubercoli, nove de1 quali hanno costantemente una stigma per
ciascun lato. Il capo è rivestito da una tunica scagliosa o cor-
nea, e da ciascun lato veggonsi 6 piccioli punti granulari luci-
di , che pajon essere altrettanti occhi lisci. Ha innoltre due bre-
vissime antenne; una bocca composta da valide mandibole, due
mascelle , un labbro e 4 piccioli' palpi.
LEPIDOTTERI
f-
5
Di tali organi , altri racchiudono come in una guaina quelli die svi-
luppati si mostrano nell’insetto perfetto, come le antenne , i palpi , il la-
bro , e gli occhi : altri sono caduchi e temporanei , come le mandibole ,
le mascelle , e le trafile , che depongono nell’ ultima muda , quando si tra-
sformano in crisalide.
L’ interno organismo delle larve de’ lepidotteri è stato mes-
so in aperto dal Sig. Lionet , e da Herole , alle opere de’ quali
mi riporto , lungo essendo volerne in questo luogo dicorrere.
Cambiali esse la pelle per ben quattro volte a determinati
ed invariabili periodi , il che dicesi muda. Vivono altre in so-
cietà altre isolate; e 1’ economia di lor vita, il diverso modo col
quale eseguono le loro mude , 1’ asilo eli’ esse prescelgono , la con-
versione in crisalide, la schiusa dell’insetto perfetto, ed altre
cose riguardanti la biologia di ciascuna razza, sono cose mara-
vigliose, le queli diffusamente leggersi possono in Reaumur , ed
altri. Noi ne diamo un esempio nella storia del P. Giasone.
La crisalide è il secondo stato della metamorfosi degl’ inset-
ti : e questo nome è stato loro imposto a cagione delle macchie
dorate , di cui la più parte de’ Lepidotteri di giorno mostrasi a-
dorna. Esse sono nude ne’ Diurni , e si attaccano in luoghi con-
venevoli colla estremità posteriore del corpo , cui si aggiunge in
taluni benanche una mezza cinta che traversa i loro fianchi nel
mezzo, onde assicurarsi vie meglio: racchiuse in una guaina o
bozzolo , sia fuori sia dentro la terra , ne’ Crepiti ari : variano poi
mirabilmente ne’ Notturni , onde sarà detto partitamente a suo
luogo.
FAMIGLIA PRIMA
LEPIDOTTERI DIURNI
o
PARPAGLIONI.
Non può leggersi , senza restar d1 ammirazione compreso ,
F artificiosa distribuzione de’ Lepidotteri fatta dal sapientissimo
Linneo. Considerandogli egli come componenti una greca repub-
blica , gli concepì divisi in sei diverse prosapie.
La prima de’ Nobili insigniti , ossia di ordine cavalleresco
composta , che suppose discendere da Troja e d’ Acaja , e che
perciò suddivise in Cavalieri Trojani ed Achivi ( Equites Troes;
E. achivi ).
La seconda costituì de1 Sapienti abitanti 1’ Elicona nella Beo-
zia , che appellò quindi Eliconi ( Aeliconii ).
La terza de’ Poeti abitanti il Parnasso , Parnessiani perciò
detti ( Parnassii ).
La quarta di Cittadini greci , Danaidi ( Danai ) ; de’ quali
altri in abito terzo e giornaliero ( Danai candidi ) , altri in fe-
sta abbigliati ( Danai festivi ).
La quinta compose di sposi , Ninfali ( Nimphales ) vestiti
di abito riccamente ornato di frangia , e di gemme , i Gemmali
( Gemmati ) , o di queste ultime mancanti , quali appellò Falera-
li ( Phalerati ).
La sesta finalmente compose della plebe cittadina e conta-
dinesca , detti perciò Plebei cittadini e campagnoli ( Plebei ru-
nd.es et PI. urbicolae ).
A questo bel pensiero associò egli F idea di assegnare alle
specie nomi atti a ricordare quelli de’ più famosi uomini , ed i
fasti più memorandi della Grecia antica ; e fece si che alle ri-
spettive tribù si appartenghino , serbando sempre la corrisponden-
za dell’ipotetico col vero ! Tali, per esempio , son quelli d’ Ido-
meneo e di Ajace tra i primi, e di Giasone , Podalirio e Macao-
ne tra secondi , nella schiatta cavalleresca : F Apollo e lo Mne-
DIURNI
mosine fra i Parnassiani: Il Paleno e lo Iole , l1 Arcamo il Cleo-
patra e ’1 Leandro fra i cittadini : L’ Io e ’1 Fidia , il Circe ed
il Medusa fra gli sposi gemmati ; e l1 Antiopa ed Atalanta , F Is-
sipile e F Agliaja tra quei semplicemente ornati di frangia. Amin-
ta e Damone , Adone ed Argo tra i plebei campagnuoli , e fra
quei della città i nomi di Aracinto e Page , di Punisco e di Fri-
ttilo. Qual mirabile nesso fra la storia di quel popolo saggio è
guerriero, e quella della parta più bella e più toccante della En-
ti mologia !
Comunque bella e non priva di caratteri patenti e costanti ,
questa artifiziosa sistemazione mal si comporta collo stato attua-
le in cui la scienza si eleva. Non dalli colori e dalle macchie ,
non più dagl1 intagli ed ornamenti delle ali , ma da caratteri or-
ganici , da1 costumi o naturali abitudini trar si vogliono i prin-
cipi regolatori de1 sistemi. Nè recar dee meraviglia se di accor-
do tutti non vadino i naturalisti in ciò fare ; perciocché i siste-
mi naturali esigendo , che tutta la serie degli anelli componenti
una data catena siano ben noti , e non essendo ancor giunti a
tal punto, uopo è che vagare si veggano da un canto e dall1 al-
tro, finche non siano poste in aperto le tracce dalla natura stes-
sa segnate.
Latreille , nella sua Storia Naturale de’ Crostacei e degl’ in-
setti divise i Papilioni in 8 generi ; ma dopo lui Fabricio , II-
liger , Schranc , Godart , e Ochsenaimer , stabiliti avendo più
altri generi , sia per effetto dell’analitico esame dell1 organizzazio-
ne e costumi di quelli già noti, sia per le ulteriori scoperte fatte
nel nuovo continente , egli ne adottò taluni , ne riformò altri ,
ed alcuno riconciliò co'suoi: talché ne risultò il quadro segmen-
te , esposto nel Regno Aminole del B. Cu vier ( Ediz. 2.a 1829)’
Ma egli , il famoso Entomologo Francese , ne avea posto un
altro prospetto , assai più dettagliato di questo , nella sua opera
che ha per titolo « Familles Naiuralles clu Bégne Animai » Par.
i8'2Ò ; quale ridotto tu trovi nella pagina sussequente.
SOTTO-GENERI
Genere PAPILIONE
( Pjpilio , Lin.).
Antenne davate diversamen-
te. Ali erigibili nello stato
di riposo.
papilione ( P. Equites , Latr. )
* zelima , Fabr.
parnassio, Latr. ( Dorilis , Fabr. )
tais, Fabr.
p ieri de , Schr. ( Pontia , Fabr. )
coli ade , Fabr.
* eliconio, Latr. ( Mechanìtis , Fabr.
vanessa, Fabr.
libitea , Fabr.
* biblio, Fabr. ( Melaniti s , ejusd. )
ninfale, Latr.
*
i #
I *
#
#
mobfo, Fabr.
pavonia, Godart.
brassoj.ide , Fabr,
eumenia , Godart.
EURIBIA , Illig.
satiro , Latr.
* ercina , Latr.
* mirine , Fabr.
POLIOMATO , Fabr.
esperide, Fabr.
* urania, Fabr.
)
AT. B. — I sotto-generi preceduti dall’ asterisco abbracciano
specie straniere all’ Europa.
PAPILIONIDI
Antenne davate.
Ali HI >ere ed erigibili nello stalo
di riposo.
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SPECCHIO DELLA TRIBÙ' DE PAP1L10NI
f
Genere PAPILTONE , Papilio , Lm0
Generis ciiaracteres essentiales. Palpi duo re -
fletti. Antennae clavatae 9 capitatae. Alae erectae .
Characteres naturales. Palpi r/«o pilosì , rejlexi , .st/A ore
inserti. Lingua spiralis , porrecta , élongata , cornea , involata , fe-
fula , mfer palpos latens . Antennae elongatae , multi arti calai ae ,
clavatae aut capitatae , extremitate obtusa. Alae , animale cpiie-
scente , erectae. Pecles .sex, unguiculati. Larva XVI— porla varia.
Osservazioni. Questo genere , qual fu costituito da Linneo, racchiudeva
già presso a 900 speciose dopo i reiterati viaggi e ricerche de7 Naturalisti nelle
più remote regioni dell’ America , c dell’ Africa, Il numero si è portato al di
là di 1800. Se malagevole era quindi per lo innanzi la ricognizione delle spe-
cie di un genere così numeroso , cresciuto n’ è 1’ imbarazzo in ragione delle
novelle scoperte.
Per facilitarne la determinazione , il Naturalista Svedese ripartì i suoi
papilioni in sei famiglie , che appellò de’ cavalieri , eliconi , farnasiani ,
danai , ninfali , e plebei. I primi ei suddivise in Cav. Trojard ed Schivi %
1 Danai in Candidi e Festivi: i Ninfali in Gemmati ed Abbigliati : ed i Pie-
fez in Cittadini e Cam, pagi moli.
Questo ingegnoso e comodo sistema è stalo rigettato da7 moderni ,• come-
*hè tutto artifiziale , cui si è sostituito altro , basato sopra naturali caratteri.
Rovesciato P impero Linneano , ciascuno si è creduto in dritto ed in forze eri-
gerne uno migliore , partendo però da principii diversi, Fabricio il primo , e
poscia i naturalisti Francesi ed Alemanni , Iran lavorato su questo argomento,
ed lian taxrt’ oltre sospinta 1’ analisi di questi esseri brillanti della natura ,
che una sola specie è sovente bastevole per costituire un genere distinto : nè
altrimenti andar deve la cosa (1), La esposizione di tutti o della maggior parte
de’ principii adottati per giungere al fine che si sono proposti i diversi clas-
satoti è assai lunga \ improprio n’è il luogo ; imbarazzosa n’è benanche la scelta.
In sì trista vicenda , io mi attengo al sistema di Latreille, come il meno
complicato , e come quello che concilia in certa guisa il disarmonico della
ripartizione linneana co’ cangiamenti moltiplici fatti da’ moderni. In ciò fare
sieguo pure l’esempio de’ sommi naturalisti Cuvier e Dumeti Ile, quantunque
o sia persuaso che tal classificazione non sia assolut amente esatta , e che su-
scettibile essa sia di non lievi nè poche correzioni. Sia questa però 1’ opera
di più elevati ingegni.
' — —
(0 Vedi le mie considerazioni generali nella Prefazione.
LEPIDOTTERI
2.
Consentaneamente quindi io ritengo come fondamentale il Genere Papi-
Zio di Linneo i} che comprende i ropaloceri o globuli corni di Dumerille , o
la Tribù de’ papilionldi di Latreille , al quale corrispondono come sottoge-
neri i generi Papilio propriamente dello, Thais, Coliades, Picris , Danais , ccc.
Patiliowes sic proprie dicti.
Palpi inferìores brevissimi clypeum subattingeutcs , articulo te ri io
vix clistincto.
i. Pajiilione Macaone 7 Papilio Machaon >
Alis concoloribus Jlavis , limbo fusco , lunulis Jlavis 5 posteriori-
bus p ostico rotundalo-angulatis , caudalisque } macula fulva subocel -
lari iu angolo ani.
I] nume di questo papillon e ricorda quello di uno de’ figli d i
Esculapio stalo morto nella guerra trojana.
Esso lia le ali superiori col margine posteriore alquanto cori-
cavo , e leggermente flessuoso. Il colore è giallo , colle nervature
nere. Superiormente e presso l’orlo evvi una fascia bruna- verdicia,
sulla quale corrono due ordini di macchie gialle semilunari , una
delle quali costituisce il lembo , e 1’ altra è all’ interno. Una mac-
chia nera divide trasversalmente il campo giallo della cellola ome-
rale ; e due altre sono sugli estremi della medesima ; e la base è
grigio-verdastra. Le ali posteriori hanno il margine posteriore con-
vesso , flessuoso , con un prolungamento in forma di coda , ripie-
gato alquanto verso dentro. Il colore è ugualmente giallo , con ner-
vature nere , e macchie semilunari gialle presso il margine poste-
riore , alle quali succede un ordine di macchie grigio-cerulescenti,
i ultima delle quali posta sull’ angolo anale è occupata nel centro
da ima macchia rossa di fuoco , formando una specie di occhietto.
Le medesime tinte si serbano nella pagina inferiore delle prime e
delle seconde , ma molto sbiadate. Il corpo è giallo , con striscio
longitudinali nere ; così strisciati di giallo e di nero son pure gli
arti. Le antenne sono nere , colla clava curva all esterno.
Papilio Machaon , Lin , Fabr. 7
Geoftr. Ins. 2. p. 54 7 n. 23.
DIURNI
3
Esp. pap. t. i. f. i.
Engram. pap. pi. XXXIV, LXX* suppl, 3, pi. Vi. n. 68»
Colimi. Ecphr. 2, t. 86.
Roes: ins. 1. pap. 2. t. 1.
Scop. Entom. Carniol. p. 166, 11. 444*
Hybn. t. 77. f. 890, 3qi.
Petagna , Inst. Ent. p. 444? 3, tab. 7. f. 1.
Papillon g?'and porte-queve , Lati’. XIV, p. 109, 11. 1.
pi. 106, f. 1.
Trovasi in tutta T europa frequentissimo.
La sua larva vive solitaria sulle piante ombrellifere , e special-
mente sul finocchio (1) , la ferola , e la ruta. Essa è verde con
anelli neri punteggiati di rosso. Sul capo ha due tentacoli cornuti ,
contratti , di color scarlatto , i quali allunga e vibra allorché viene
irritata in qualsivoglia modo.
La loro vibrazione e Y odor forte e nauseoso che da questi tra-
manda gli servono di difesa contro gl’ icneumoni , che d’ ordinario
perseguitano le larve per deporre entro il loro corpo le proprie uova.
Osservazione. Questo bello lepidottero , (piando proviene da larve che
sì sono nutricate di piante coltivate ha colorito più tenero , e meno occupato
di nero ; ma quando proviene da piante selvatiche , e specialmente del ge-
nere Cachrys , il nero occupa maggiore estensione, le macchie cerulee sono
appena visibili , il fondo giallo perde gran parte della sua vivacità , ed il
corpo si cuopre di peli più lunghi e più foschi.
«
2. Papilione Podalirio , Papilla P odalirius .
P. alìs subconcolorìbus Jiavescentibus fasciis fuscis geminatisi pri-
moribus margine posteriore integro concavo ; secundariis rotundato-fc-
slonatis , caudati s que , lunulìs caerulescentibus marginalibus , macula cro~
cea nigro-caerideucjue in angulo ani .
Podalirio era il fratello di Macaone celebre aneli’ esso nell arte
di guarire , la cui fama lo chiamò a servire nella famosa guerra
(1) Da ciò il nume ricevuto da’ Francesi di Grand papillon à queee , du fenouil.
LEPIDOTTERI
Trojana. Di tal nome fregiò Linneo il secondo de5 maggiori papilionì
europei della tribù ile’ suoi Cavalieri A elùvi . È desso in grandezza
pressoché eguale al precedente , e come quello ha due code verso
l’angolo interno delle ali posteriori , più lunghe però e ricurve, li
colore di entrambe le ali è giallo-pallido. Le superiori hanno quat-
tro coppie di striscio fosche piramidale , che dal margine anteriore
si elevano sul campo descrivendo un arco di cerchio , il cui centro
è il torace : esse sono tanto più grandi quanto più si accostano al-
1’ apice , talché fra le due ultime vi corre appena una linea gialla che
le separa. Le ali inferiori hanno il margine posteriore bruno con 4
macchie semilunari torchine , ed altra simile gialla nell’ angolo an-
teriore : gialli son pure i margini delle incisure e gli estremi delie
due code : sopra 1’ angolo anale vi è una macchia ovale nera , su-
periormente orlata di torchino , cui succede un’ altro lembo color
d’ arancio. Sul campo si osservano pure delle strisele fosche disposte
come le superiori , ma sono meno sensibili e più brievi.
Papil io Podalirius , Limi. Fabr»
Geoffr. Ins. 2. p. 56, n. 24»
PioeseL, Ins. 1. p. 2, t. 2.
Engram. pap. pi. XXIV ^ sup. 3. pi. 6. 11. 6g.
Hybn. tab. 77. f. 388, 38g0
La larva vive sopra i cardi, sull’urtica, ec. Essa è gialliccia,
con punti foschi sopra gli anelli ; il capo è verdiccio.
Osservazione. In questa specie si verificano i medesimi cangiamenti negli
individui che provengono da larve nudrite sopra piante più selvatiche : anzi
gli altri hanno le ali meno rivestite , in guisa che le anteriori si mostrano
quasi diafane e spogliate di piume tanto più per quanto provengono da piante
sative, da’ giardini, ecc.
3. Papilione Alexanor , Papilla Alexanor ,
È la terza specie di questo sottogenere appartenente all’Europa 2
ma non reperibile tra noi.
DIURNI
I
Nynphalis , Lati’.
Palili inferiores ca\)iii longiores. Anlénnarum clava cioncata.
Osservazioni. Il Sottogenere Ninfale si distingue dal Bibli per la maggior
brevità de’ palpi, i quali oltrepassano .appena la metà del capo; e dal Vanessa
per lo allungamento della clava delle antenne. Ciò nello insetto perfetto ; ma
esaminando la larva di tali papilioni ci presenta differenze molto notevoli ed
essenziali. Io riporto la Biologia completa della più interessante specie di questo
genere , dalla quale si può rilevare qual’ è la forma ed i costumi delle altre
congeneri, tranne le picciole differenze che naturalmente le debbono distinguere.
Sp. i. P. Giasone, P, nymphalis Jasius.
Alis bicaudatis fuscis postico lutcscentibus , subtus fascia charace-
ribus albis , ,Fab.
Il corpo del papilione Giasone è fosco , colle antenne nere ,
ed i palpi neri esteriormente bianchi. Le ali anteriori sono brune
al di sopra , rossicce verso la base , ed una zona giallo rossiccia nel
lembo posteriore interrotta dalle nervature nere , anteriormente alla
quale vi corrispondono parallelamente 5 o 6 piccole macchie dello
stesso colore, decrescenti. Le a- posteriori sono ugualmente fosche ,
ed hanno sul lembo posteriore una serie di macchie semilunari gial-
lognole, orlate posteriormente di bruno verdiccio alla quale altra ne
corrisponde nella parte interna composta da 5 a 7 macchie cerulee
che cominciano delicate e lunghe dall’ angolo interno ; il margine è
dentellato nero , due di tali denti si prolungano in forma di coda ,
l’interno più lungo dell’ esterno, entrambi alquanto ricurvi Fimo con-
tro l’altro. Inferiormente entrambe le ali sono traversate da una la-
scia bianca perlacea. II campo anteriore è bruno ornato da linee carat-
teriformi di color di paglia ; il resto è giallognolo, macchiato di bru-
no e di ceruleo in corrispondenza delle macchie della superior faccia.
Papiiio Jasius , Lin. Sysl. nat. 2. p. 7499 26*
Fabr. Spec. Ins. 2. p. 10.
Drory, Ins. 1. tab. 1 . f . 1.
Cyrillo , Spec. Ins. JNeap. tab.
f.
LEPIDOTTERI
2
Papilio Rhea , et Unedonis 5 Hiibn. Tav. f . i 1 1 .
112.— Tav. n3, f. 58o, 58 1 .
Petagna , Inst. Entom. 2. p. 443, 1 2 3 .
JSymphales Jasius , Latr, Inst, Nalur, des Ins. xiv,
p. 83 , i .
Apatura Jasius , Fabr.
Charaxes Jasius , Ocbsnaimer?
Grandezza , da 3 a 3 */2 poli, largo, 2 poi. lungo ( non coni»
prese le code. )
*
Patria. Dai sommi entomologi , Linneo e Fabricio, fu riguardato questo
papilione come abitatore della Barbaria ; e gli entomologi , ritenendolo come in-
setto europeo , ban soluto indicare i luoghi , ove spezialmente è stato da essi
loro veduto , o predato. Così il nostro benemerito Vincenzo Petagna notò averlo
ricevuto dalla Provincia di Bari (1), donde gli venne trasmesso da uno de’suoi
allievi , A. Antonio Pinto ; e dopo lui 1’ illustre Cirillo lo ricevè dal Sig. Si-
ciliano , che trovato l’avea ne’ contorni di Carinola , nella prossima Campa-
nia (2). Latreille lo porta come inquilino de’ contorni di Nizza (3). Le Febure
de Cérisy lo ha trovato in Tolone ; Bonelli in Torino ; Roux in Marsiglia ;
e Giorna fatta ne avea di già la descrizione della larva e delle sue abitudini
fin dal 1800, la quale trovasi inserita nel T. XII, pag, 218 degli atti dell’Ac-
cademia di Turino. Queste sono le poche notizie , che ho potute raccogliere in-
torno al domicilio di questo bello e raro papilione nelle diverse contrade europee.
In Agosto del 1827 lo vid’io per la prima volta nella Villa Reale, e
riuscì averne fra le mani due individui. Nell’ anno appresso ne presi due al-
tri , avendogli incontrati nel medesimo tempo , nello stesso sito , ed intorno a
quei medesimi arboscelli , ove nell’anno precedente lo vidi, e gli diedi la
caccia. Nel mese di Luglio 1828 non tralasciai mezzo ne’ cura, onde aver fra
le mani la larva, poiché poco conosciuta è dessa, per quanto io ne sappia ,
dagli entomologi : ed avendo potuto frugare in ogni guisa quegli stessi arbu-
sti , sui quali abitualmente avea veduto poggiarsi i papilioni negli anni pre-
cedenti , sono riuscito raccogliervi e larve , e crisalidi , e uova , onde ho po-
tuto pgni cosa studiarne nel proprio gabinetto.
(1) Petagna Istitut. Entom. 2., pag. 44^ 11
(2) Entom. Neapol. Specim. 1. Tab. XI. n. 1.
(3) Latrail. XIV. p. 83, n. 1.
DIURNI
3
I pochi cenni già falli sulla patria di questo lepidottero portano natural-
mente a conchiudere , che originario esso della Barberia , siccome 1’ accuratis-
simo entomologo svedese lo dice, si è mano mano propagato nel nostro regno,
passando dalle provincie più meridionali, e quindi più prossime al suo paese
natio: siccome ha egli approdato, e forse in pari tempo, su tutte le coste meri-
dionali della penisola italiana, ed anche sopra una parte di quelle della Francia
meridionale. Essendo un insello di clima caldo è Ben naturale ch’egli si tenghi
ne’ sili , ove si gode del favore cl’una temperatura maggiore, siccome in ge-
nerale lo sono i luoghi maritimi, poste le altre cose uguali , e specialmente
poi quelli che guardano il mezzodì (i). Quindi il Giasone trova ogni cosa propi-
zia nelle poco innanzi citale regioni , onde prosperar possa , ed è presumibile
che continuerà a dilatarsi (2).
Larva. La larva del Papi/ione Giasone ha il capo grosso , schiacciato ,
con una linea depressa, che dal labro superiore corre fino al vertice, e lo di-
vide in due lobi. La parte superiore è coronata da quattro grandi tubercoli spi-
niformi , scabri aneli’ essi e fiancheggiali da altre simili spine più piccole.
Li due grandi esteriori hanno innollre una serie di spine sul di loro lato
inferiore , la quale si continua fin presso al labro inferiore , seguendo i mar-
gini del capo. Sulle spine maggiori o tubercoli contar se ne possono distinta-
mente quattro , e nella parte inferiore del capo 3 per ciascun lato, la prima
o posteriore delle quali più grande e bifida (3). Il suo colore è verde gajo,
n IT -|jl|p'-aff-l ■ nego -
(1) Appena nata ha due line di lunghezza, presa dal capo alla estremità delle appendici
codali. Il diametro del capo è \f\o di linea.
Il colore è di un giallo arancino , col capo un poco oscuro , le prominenze e le appendici
codali violacee , colle punte bianche.
Le appendici codali si mostrano delicate , lunghe , e forcute.
(2) E’ meraviglia il vedere , che nella Terra di Otranto , ove le selve sono popolatissime
dell’ arluius unedo o corbezzolo; dove la temperatura è più elevata , e la sua prossimità colla
Barbarla è maggiore di quella di Napoli e di Nizza, questo papilionc non sia reperibile. Io ho
ricercata quella provincia per più anni continui , 1' ho percorsa in ogni punto , 1' ho diligen-
ziata in tutte le guise, ma non mai questo lepidottero ho visto, nè alcuno di quei, cui la co-
noscenza degl’ insetti giungeva intieramente straniera , lo incontrò mai per avventura. Cagione
di ciò par che ne sia la variabilità del clima , mentre sviluppando questo lcpidatlero tra la line
di luglio e quella di agosto , le buficre che colà succedono in tale stagione , facilmente lo col-
piscono , sia nello stato di larva, sia di crisalide, cd anche d’insetto perfetto : egli asprissim
freddi vernali ne uccidono ben anche i germi entro il guscio delle uova. Ed in fatti, mila pro-
vincia di Terra d’ Otranto , dopo la metà di luglio la famiglia de’ lepidotteri non olire che le
più volgari specie , e quelle propriamente che anche di verno adornano i nostri giardini , ed
animano la solitudine de’ boschi , siccome il P. cavolo] o , lo C-lianco , ed il vulcano , con ta-
luni pochi della famiglia d e’ plebei. Non così nelle regioni di questa Capitale, fra le quali re-
gna un clima meno variabile , e piu temperalo , onde ancora nella metta dell’autunno trovasi
frequente sovente il P. Lalona , il Pandora , il Moro quello del melo/i occolo , ec. ec., frequen-
tissimi poi essendo fin presso al verno, il P. del cardo , della daplidìce , ec. ec.
(3) Questa struttura di capo è molto analoga a quella del P.Populi, Vedi, Rocs ; Tom.IV.Tab.3i.
lepidotteri
4
inferiormente alquanto sbiadato. Le mascelle sono nere. Una linea color di au-
rora parte dal labro superiore, e, scorrendo per i lati ^ va a terminare al-
1’ apice esteriore , dove il suo colorito cangiasi in roseo , e nella opposta par-
te od interna in violetto. Il color nero delle mascelle accompagna questa li-
nea fino alla sua metà , dalla parte inferiore , dileguandosi mano mano , e di-
venendo più brieve , secondo che l’animale avanza in età. Una macchia di
color violetto tinge pure gli estremi delle due grandi spine medie ; ed un pun-
to bianco si osserva sull’ apice di tutte quattro.
Il corpo è composto di 11. anelli distinti , tubercolati, e trasversalmente
solcati da tre linee ben sensibili. Tutto dello stesso colore del capo, inferior-
mente più chiaro , coi margini laterali di color d’ arancio , tendente più al
giallo. Sul sesto anello evvi nna macchia circolare di color d’ arancio il cam-
po della quale è di color azzurro , o d’ oltremare. Nella prima età della larva
questa macchia è anteriormente incompleta , e si compie solo dopo la penul-
tima muda; nella quale epoca un’altra ne appare cordiforme sull’ottavo anello;
essa è di color ceruleo cinta da una delicatissima linea oscura. L’ultimo anel-
lo , o codale , termina in due punte laterali e quasi divergenti , di color gial-
lognolo nella base , e sanguigno negli apici.
I piedi veri., al numero di sei, sono situati sotto ai tre primi anelli. Essi
sono inerti , ed armati da unghie acute (1), alquanto ricurve, e nere. I pie-
di falsi, al numero di 4 paja , sono distribuiti dal 6.° al g.° anello : e sotto
l’undecimo ed ultimo evvi un altro pajo di falsi piedi, o codali , per i quali
essa si tiene più fortemente attaccata sulla foglia , e specialmente quando si
sospende per la sua metamorfosi in crisalide, siccome or ora si dirà.
Suoi costumi. La larva del P. Giasone è stazionaria ; essa cioè stabilmen-
te riposa sopra una medesima fronda , dalle quale muove solamente per an-
dare a prender cibo da altra simile e prossima , dopo di che ritorna alla sua
stazione. Nel partirsi dal suo posto comincia a spalmare il cammino di una
sostanza sericea , per servirgli di guida nel suo ritorno. E bello è vederla qual-
che volta , equivocato il sentiere sul bivio formato da’ peduncoli di due op-
poste fronde , com’ella ritorna indietro, riprende il cammino, e giunta al bi-
vio dove deviò, esamina attentamente i due diversi sentieri, per riconoscer quello
che menarla deve alla sua abituale stazione ; non altrimenti di quello che pra-
ticato viene da’ cani per mezzo dell’olfatto. Nel suo trasferimento da luogo a.
luogo non odopera affatto i veri piedi ; ma per tirare innanzi il suo corpo ,
poggia il muso contro la fronda ( nel qual atto attacca pure la bava sopra
quella ) , e contraendo successivamente gli anelli , si avanza lentamente tenen-
dosi coi piedi falsi , che muove siccome d’ordinario.
(1) Latraille dice in generale, che l’estremità de’ piedi veri nelle larve de papilioni , sono
scagliose, voi. 2. pag. 280. — Io trovo armati di vere unghie i veri piedi di una gran parte delle
larve di papilioni da me esaminate; e Io stesso autore ha emendato questo sbaglio nel suo Regno
jhiimate distribuito secondo le famiglie naturali.
DIURNI
J
Essa si mantiene sempre di fronte al maggior lume, coi piedi veri con-
tratti ed isolali , col muso per lo più poggiato sulla fronda, e coi piedi ialsi
attaccali fortemente alla stessa , la quale , per esser liscia , 1’ animale spalma
di sostanza sericea , onde potervisi meglio attaccare sulla scabrosità ciré per
essa si forma.
E tale l’immutabilità di stazione di questa larva, che ritorna benanche a
prender cibo da quella fronda medesima che cominciò a rodere, riprendendo
il rodimento da quel punto ove sospese 1’ antecedente pasto : nè vi è caso in
cui essa cominci a rosicchiare altra fronda senza aver consumata compieta-
mente la prima.
11 suo pasto è da 4 ore in 4 ore : e 1’ epoche contar si possono dall’ una
pomeridiana all’ una dopo la mezza notte , senza veruna alterazione \ cosicché
sembra un vero orologio eli Fauno.
La quantità di cibo varia a seconda dell’ età , come è naturale ; ina a-
vendo tenuto conto de’ suoi estremi , risulta , che dopo la penultima muda
equivale alla decima parte di un pollice per ciascuna volta , e quindi 6/10 di
poi. quadr. per un giorno. Il dì seguente fu eguale ad 1/6 di poi., e quindi
ad un intiero pollice per 24 ore. Così mano mano crescendo, nell’ultimo. gior-
no di sua vita ( nello stato di larva ) il suo più lauto pasto fu d’ una intiera
fronda per lo spazio delle ultime 24 ore , la quale ho valutata uguale a due
pollici quadrati.
! Il momento del cangiamento di pelle , o muda , viene annunziato i.° dal
giacere essa col capo erto assai , tenendo ancora i piedi veri in aria , mentre
abitualmente tiene il capo contratto fra la nuca e col muso poggiante sopra la
fronda , sictuooe nella figura A. rappresentata si vede: 2.° da due macchie san-
guigne, che appajono lateralmente al collo ,1 e che svaniscono momenti dopo
aver deposta la spoglia. (1). Queste macchie sono di figura quasi triangolare,
ed anteriormente terminate da una tinta gialla : 3.° finalmente , dalla sospen-
sione di cibo , la quale comincia 36 o 47 ore prima , e si protrae 6 od 8 ore
dopo la muda: nella prima età cioè questo intervallo è maggiore (48 ad 8 ),
e nell’ ultimo è minima ( 36 a 6 ).
Trasformazione in Crisalide. Siccome durante la vita attiva tende mai sem-
pre a star di fronte al sole , od almeno ad aver in prospetto la maggior luce,
così per 1’ opposto , nel momento in cui si dispone al passagio in crisalide ,
sceglie la luce minore , ed il sito meno riscaldato. Quindi si trafferisce sul
lato settentrionale del ramo sul quale si trova , od in altro contiguo, e scelta
(1) Probabilmente ciò nasce dall’ accrescimento di vita , che nelle parti anteriori si ha nel»
ì’ epoca della metamorfosi. Il Dottor Carus ha dimostrato, che in quest’ epoca il movimento cir-
colatorio cessa nelle lamelle codali e comincia a mostrarsi distintamente ne’ rudimenti delle ali,
ove il torrente si dirige dal lato anteriore ed esterno yerso il posteriore ed interno.
0 LEPIDOTTERI
la conveniente posizione , vi si sospende per i piedi falsi caudali. Ripiega
indi il corpo in su, e posto il capo contro il fusto ve lo comprime , infìg-
gendo le unghie acute e ricurve de’ piedi veri entro i piedi falsi. Con questa
posizione essa favorisce il fendimento della sua calvaria , la quale si divide
per quella linea infossata e verticale, e strappa la sua pelle, che si aggrinza
e cade insieme colla cuffia o calvaria anzidetta. E qui giova osservare, che
nelle altre mude essa depone la cuffia intiera e distaccata dall’ esterna pelle,
la quale cade indipendentemente. Dal momento della sospensione fino a quello
del perfezionamento della crisalide scorrono ore 24 circa (1).
Crisalide. La disposizione e la figura della crisalide del P. Giasone non è
comune a tutte le specie , e pochissime se ne conoscono veramente analoghe.
Essa non resta attaccata per le due estremità , o per la coda , e per i lati ,
ma pendola ed attaccata per una produzione dell’ ano , siccome fa buon nu-
mero di crisalidi di altri papilioni di generi diversi. Ha molla analogia colla
crisalide del Papilio Crisippus ( P. yìsilepiadis. Gagliardi — Atti del R. Ist.
di Incor. Yol. 1. p. 161. ) e con quella del Pap. Midamus ( Roes. Tom. 1.
Tab. IX. f. 3 ). Tutta di color verde sbiadato , con una leggiera tinta color
di rosa , che segna il contorno delle ali del sottoposto lepidoltei’o. La parte
inferiore corrispondente al capo è cuneiforme : superiormente è rotonda , un
poco ricurva. Essa si attacca al legno del ramicello per mezzo d’ una specie
di pedicello generalo per 1’ ano , fiancheggiato da due tubercoli prodotti dalle
appendici codali ; e sottoposte a queste si osservano due marchii di forma
ellittica circoscritti da una elevazione scabra di color ferrugineo , prodotti dai
falsi piedi codali. Visibili sono inoltre le linee degli anelli addominali , la-
teralmente guarniti dalle bolle rispiratorie. Tutta è levigata , lucida , e senza
gibosità nè prominenze, talché somiglia a primo sguardo al frutto della quer-
cia privo del suo calice ; e prendersi potrebbe per una galla da chi poco
perito fosse in questo genere di conoscenze.
In questo stato dimora il papilione undici in 12 giorni , dopo de’ quali
sehiudesi a nuova vita, e si presenta perfetto insetto, la di cui figura veder
si può in Diury , Tom. 1. tav. 1. f. 1; ed in Cirillo, Tab. XI. f. 1.
Uova. Le uova del P. Giasone sono quasi ritonde , schiacciate alquanto
in un punto , ove esse presentano un disco radiato-increspato , o come un
asterisco. Il colore è di un giallo doralo. Talune hanno un punto ed un
cerchio intorno di esso, entrambi di color sanguigno; talune altre ne mancano.
Io ho credulo sul principio che tali differenze fossero provenienti dalla fecon-
dazione in altre eseguita , ed in altre nò ; ma essendo schiuse tutte mi sono
convinto che ciò era una mera differenza di sesso.
11 Papilione non depone che un solo uovo sopra una fronda , ed è ben
(1) Dalle ore 4 in 5 del giorno 3 agosto tino all’alba del dì 5.
DIURNI
7
raro osservarne più in una medesima. Costantemente è messo sulla pagina su-
periore smaltata, ove per abitudine risiede ancora la larva , siccome abbiamo
osservato. Rarissimo è ben anche il caso , che sopra un medesimo ramo si
trovi più di un uovo. Tutto ciò dimostra, che questo insetto non vive in società.
A capo di xi a 12 giorni le uova schiudono , se la temperatura non è
minore di gr, 18. R. , e n’ esce una larva tutta di color giallo d’ arancio , e
della lunghezza di lin. 2 r/io, Finché la temperatura si mantiene in questo
grado , le scovature si alternano col deponimento delle uova. Di fatto , dai
Parpaglioni della seconda schiusa , ottenuti ne1 primi giorni di settembre ,
avendone avute le uova , esse schiusero successivamente ne’ giorni 18 fino ai
29 dello stesso mese. Le larve , tenute sopra rami di corbezzolo nell’ interno
del mio gabinetto, in una finestra esposta all’ owest , crebbero regolarmente,
e mutarono la pelle , le prime fino alla terza , e le ultime fino alla seconda
muda. In questo stato si arrestarono , per la sopravvenienza de’ freddi ver-
nali , e si sono mantenute a dispetto della rigidissima decorsa stagione , senza
altra cura eccetto quella di guarantirle dall5 aria libera , e dai colpi delle
meteore. Esse han sofferto più volte un freddo sensibilissimo , essendosi il
termometro interno , posto nel sito ove queste giaceano , abbassato fino a 5,
gr. sopra il zero, Reaum.
Il nome di Giasone ( Lat, Jasìus ) imposto a questo parpaglione esprime
assai bene i suoi caratteri e le sue abitudini.
Il colore delle sue ali è analogo a quello del vestimento de’ Magnesi , ed
alla pelle del Leopardo ( vedi le pagine inferiori ) , siccome vestì Giasone
quando partì per la conquista del vello d’ oro : e le due lance di cui questo
si armò restano bene assimilate alle due code che ha ciascuna delle ali inferiori.
Siccome Giasone , dopo essersi tanto innalzato finì i suoi giorni lacero, ed
errante, essendo rimasto ucciso da un pezzo di quel medesimo naviglio de-
gli argonauti sopra il quale egli s’ imbarcò per la conquista medesima, il qua-
le gli cadde sul capo mentre giacea disteso sull5 arena 5 così questo papilione,
dopo aver svolazzato per aria altamente, tenendosi sull’allo degli alberi, compie
i suoi giorni restando dapprima colle code mutilate, e poi colle ali tutte lacere.
In questo medesimo sottogenere si comprendono due altri pa-
pilioni europei , i quali non appartengono alla nostra fauna , non
essendosi ancora trovati nel regno : Essi sono il
Pop. Iris p-h Apatura Iris 7 Fabr,
Pap . Ilici — < — — — 1 Ilio 5 Fabr»
Entrambe queste specie si trovano nella Germania, e nella Francia.
8
LEPIDOTTERI
Parnàssius
Palpi inferiores sursum rcjlexi , extremitate acuminata , triarticu «
lati ,• antennarum clava brcvis , recta, ovoidea.
Osservazioni. La larva de’ parnassiani ha sul collo un tentacolo contrat-
to e vibratile, come quello de’ papilioni propriamente detti; ma la loro me-
tamorfosi in crisalide si fa dentro un bozzolo di foglie in tessute o ligate colla
loro bava sericea. Nello stato d’insetto perfetto, la femmina si distingue dal
maschio per una specie di borza cornea posta all’estremità della coda, avente
1’ apertura in forma di navetta.
i . Parnassio Apollo — Parnassius Apollo .
P. alis rotundatis integerrimis albis , primoribus punctis qualuor ni-
gris , limbo denudato ; posterioribus sopra utrinque occllis binis cinna-
èarinis , pupilla alba , iride nigra , maculisque duabus , tribusve supra
ni gris , stibtus cinnabarinis , subocellatis , ad anguluin ani.
L5 Apollo ha le ali rotondate ed intiere , coverte di pianticelle
bianche. Le superiori hanno quattro macchie nere nel campo , ed
il margine esterno è quasi spogliato , o scarsamente vestito di piu-
micelle , e guarnito di peluzzi neri. Le ali inferiori hanno due mac-
chie cinnaberine , bianche nel centro , e circoscritte di nero. Presso
1’ angolo anale delle medesime vi sono due o tre macchie nere e
curve nella pagina superiore, talvolta con poco rosso nel mezzo, col
centro bianco e 1 contorno nero ; ovato-allungate e rosse nella pagina
inferiore. La base di entrambe le ali, ed il margine anteriore delle
superiori , è screziato di nero. Le antenne sono biancastre colla clava
nera. li corpo e tutto coperto di lunghi peli fulvi , specialmente
al di sotto.
Papilio Apollo 9 Liti., Fabr.
Engr. Pap. pi. 4.7, n. 99.
Esper , Pap. tab. 2. f. 1.
— Proesel 5 Pap. Glas. 2? tav. Zp.
diurni
9
— Scop. Ent. Cairn . p. 168, n. 447*
— Hiibn. Tal. 79, f. 896, 897.$
Petagn. Inst. Entom. p. 44^ 9 Tal. 7, f. 2.
L’ A poi lo a j Pap. d’Eur. PI. XLVII, f. 99 a-h —
Le Grand A pollo n de Russie — Suppl. Pi. XXL
f. 99 a,
L’ Apollon hongrois {var.')—-— Pi. XX1L
f- 99 a’> d-
Doritis Apollo Ochsen. I. 2. p. i38, n. 2 .
Trovasi sulle montagne alpine dell’ Austria meridionale , e del-
la Slesia , in Russia , nella Svezia , sui Pirenei ; e nel Regno di
Napoli sulla Majella ed il Gran - Sasso, ove si tiene sulle maggiori
altezze , e donde discende nelle valli quando il sole si eleva , e ne
risale quando quello oltrepassa il merigio. Schiude in Luglio ed A-
gosto abondevolmente. La larva vive sul Sedo Telefio , il Cotile-
done , le Sassifraghe ec. Essa è nera , vellutata , con un ordine di
punti rossi ne’ lati , ed un altro sul dorso. La crisalide è tonda , di
eolor verde-nerastro , impolverata di bianco,
Godart fa osservare, che le 4 macchie rosse della pagina inferiore presso la
base delle ali posteriori si trovano soltanto nella femmina. La cjual cosa non tro-
vo verificata in alcuno de’ nostri esemplari. Anzi talvolta son esse più distinte in
quello che in questa.
Il nostro Apollo perfettamente non conviene con aleuna delle varietà rappre-
sentate da Ernst (Pap. d’Europe) per rapporto alle macchie nere delle ali superio-
ri, per le quali si osservano moltissime varietà in questa specie,
2. Paro. Delio — P. Delìas. Tav, I. f. 2.
P. Alìs rotnndatis integerrimis albidis , aniicis nigro-rubroqite ma-
eulatis : posticis ulrinquc ocellis duo bus rubris nig ro-margp.au s , subius
basi rubro maculati s.
Pap. Phoebus , Fabr. Ent. Syst. III. i.p.iSi. 50 1.
Doritis Phabus , id .
IO
LEPIDOTTERI
— Ilùb. Tab. no, f. 5 67, 5G8
Pap. apollo , var. foem. Esp. 1 1 5 -, f. 5,
Pap. Phaebus , De Prunner , Lepid . Pedem . p.
69 , n. i 35.
Doritis Peliu s , Ochsen. I. 2. p. i36, n. 3.
Più piccolo dell’ Apollo , colle ali un poco più allungale. Le
superiori hanno sei macchie nere , Ire delle quali meno grandi e
più pallide nel contorno ; una fascia più interna e stretta , la co-
stola anteriore , e le nervature puntegiate di nero. Le ali inferiori
hanno superiormente due macchie rosse con pupilla bianca e contor-
no nero ; una strettissima fascia , ed una striscia corrispondente al-
1: ano , fatta da punti neri ; inferiormente le macchie sono tre sul
contorno della cellula centrale, e talune macchioline rosse irregolari
sulla base.
Trovasi sulle Alpi Svizzere, e nelle praterie paludose, secondo
il prelodato Ochsenheimer : ed in Aspromonte e sopra le Sile , in
Calabria ; in Luglio ed Agosto, insieme collo Mnemosine. Si tengo-
no presso la regione de’ faggi.
3. P„ Mnemosine , P . Mnemosyne .
P. Alis obloìigis integerrimis albis nigro-ncivosis ; anticis maculi s
duabus nigris margìnalibus.
Lo Mnemosine somiglia a primo sguardo all’ Apollo , ma è di
quello più piccolo , e le ali meglio ed ugualmente rivestite di squa-
me, di color bianco sudicio, dante un poco al giallo. Le superiori
hanno due macchie nere ovali presso al margine anteriore, e pro-
prio una nel mezzo , 1’ altra all’ estremo della cellula centrale ;
1’ apice è quasi nudo, diafano, con alcune macchioline bianche tra
le nervature. Le inferiori sono senza macchie , ma le loro nerva-
ture , siccome quelle delle superiori , sono nere , ed il margine in-
terno è sparso di squame e peluzzi neri. Il corpo è bruno rivestito
diurni
1 1
«ii peli lanuginosi neri e cenerognoli , con alcuni ciutFetti giallognoli
sul torace. Le antenne sono nere in tutta la loro estensione.
P. Heh Mnemosìne, Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 1 54 »
n. 5i. — Fan. Suec. ecl. 2. p. 269. n. io33.
- — - Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 182. n. 562.
Scop. Ent. Cani. p. 170. n. 449°
De Willers. Ent. Limi. Tab . IV. f. 2 .
— — Petag. Inst. Ent. II. p. 44^* n*
_ Hiib. Tab. 79, f . 898.
Le semi- Apollon, Pap. d’Eur. PI. XLVIIL f.
1O0, a, by c.
Doritis Mnemosine , Ochsen. I. 2 . p. 189, n. 4*
Trovasi sopra Aspromonte , le Sile , il Vulture , il Gargano ,
la Majella cd il Gran Sasso cT Italia . La farfalla schiude in fine
di Aprile e ne’ primi giorni di Maggio, e dalla seconda gener^ione
in Luglio ed Agosto,
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ì
DIURNI ì
Thais.
Anieixnarum clava recurva , elongataque. Palpi pracccdcnti similcs.
Osservazioni. In questo sollogenere i palpi sono i medesimi che nel prece-
dente ; ma mancano nella femmina il sacco corneo alla coda. La larva manca di
tentacolo retrattile. Tutte le specie sono proprie dell’ Europa Meridionale.
T, Issipile 5 Th . hypsìpyle .
T. alis dentatis Jlavis nigro-variis apice radiatis , posticis punctìs
septem rubris,
Varia nella grandezza e nella chiarezza delle tinte , special-
mente nelle macchie sanguigne che adornano il petto , e gli arti-
Una di tali varietà, trovata in Italia dal Sig. Dahl, vieti distinta col
nome di Demnosìa.
La larva è gialla punteggiata di nero , armata di spine carno-
se rosse colla punta nera , disposte in anello.
Papilio Hypsìpyle ? Fabr. Sp , Ins. 2. p,> q5. —
Ent . Syst . III. 1. p. 214 , 11. 6680
— Pelagli. Spec . Ins„ Calab. 11. 1 85. fig. 24.
— — Inst. II. p. 4^7» 11. 72.
Ross. Faun. Etr. If. p. 1^2. ri. 1022.
P Hypermestra 9 Scop. Ent . Cam. p. 42^s
La Diane, Pap. dJ Eur. Pi. LIL f. 109 a. b«
Zerynthia Polyxena , Oclis» I. 2. p. 124.
Zerynthia Cassandra ^ Frayer, Fase. II. pag. 1 3.
ri» 7. Tab . 7, f. 1. (citando Hub. f. 910 91 5.
Trovasi in Italia e nell5 Austria. Abita le colline non molto ele-
vate ; un poco raro nel Regno. Ne’ contorni di Napoli (in valle di
S , Rocco), nelle Provincie di Puglia, sopra i monti, ec. ec. Schiu-
2 lepidotteri
de alla line di Aprile, ed anche più presto, se la stagione è regolare.
Quattro specie compongono questo sottongenere , delle quali
i5 Ipsipilc è la sola clic si trova nel Regno.
Le seguenti sono europee , ma non sono state finora trovate in
alcun luogo d’ Italia : esse sono cioè.
2 . Th, Cerisyij God. ; Treitsk , Boisd.9 Htib.
Th. alis subcaudatis pallide jlavis , anticis nigro subfasciatis , po-
sticis utrini/ue punctis coccineis sex marginali bus.
Della Grecia, e della Turchia Europea.
3. Th, Rumina , L.? Hiib., Ochs., God.
P. alis dentatis nigro flavo (pie variegatis , rubro- maculatis , posticis
Jascia marginale nigra , maculis rabris atomisij ue coeruleis.
— “ Var. Me de sic aste , Hdb.? Ochs.? God.
Della Spagna.
é
4* Th, Apollina , Esp.? God.9 Ochs.
Th. alis rotundatis integerrimis concoloribus anticis albidis , atomis ,
fascia maculare postica , maculiscpie duabus niediis nigris : posticis Jlavis
Jascia coccinea , seder] ue macularum nigrarum pupillis coeruleis.
P . Phitius , Esp.
P, Thia 9 Hùb.
Della Grecia.
r'H'ftNr
i
PlERIS.
Palpi inferiores subcyliiidrìcis t’ir compressi , arti culo ultimo prete -
cedenti minore ani acquale 5 antennarum clava ovoidea .
Osservazione. Tanto in questo quanto nel seguente sotto-genere , le ali si e-
slendono sotto l’addomine, formando una specie di grondaja.Le loro larve manca-
no affatto di tentacoli : e sono striale sul dorso (a) , o col ventre pallido [b).
In questo solto-gcnere si comprendono quasi tutte le specie che
vivono ne’ giardini , cd a spese delle piante che si coltivano per ser-
virne di alimento, specialmente sulle crucifere. Esse appartengono ai
D annidi di Linneo, e noi ne possediamo quasi tutte le specie,
1. P. del Cralegoj Pap. Crateri,
P . alis integerrimis rotudatis albis : venis nigris
P. II. Crategi , Li n.^Syst. Nat. I. 2, p. 758, 11.7 2.
— - Fan. Suec. ed. 2. p. 269, n. 1084.
— — Fabr., Ent . Syst. III. i, p. 182, 553.
— — Scop. Ent. Cam. p. 169, 11. 443.
Rossi , Faun. Etrus. li, p. 1 ? n. 989.
Petag. Inst. Ent. II. p. Inst. II. p. 44 7*
— Hiib. Pap. Tab. 79 , f. 3p3 , 4°° ? I
Le Gazò, Pap. d Europe, PI. XLVIII, f. 101, a. f.
Ponila C rate gl , Ochsen, I. 2 , p. i42? 11 • 1 *
Vive sul Cratego ( Crategus oxy acanta , voi . S pinapulice (T.d’O.)
e sul Pruno selvatico ( Prunus spinosa ). La farfalla schiude , ne’
contorni di Napoli , nel mese di maggio.
(11) Nel sottogenere Pieris, che comprende i Papillon! della XIII famiglia di Ochsenhelmer»
(■ b ) Nel sottogenere Cotias , che costituisce la XIV famiglia de! suddetto scrittore.
2 LEPIDOTTERI
2o P. del cavalo j P. brassicae .
.P. alis integerrimis rotundatis albis : anticis maculis duabus apici -
buscjue nigris , major.
P. Do Brassicae , Lin., iVaL I» 2, p. 759,
n. 75. — Fazio SueCo p. 269 , n, io35.
— Scop. Ent . Canio p. 170, n. 4^°
— Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 186 , n. 074*
— Rossi9 Fan. Etr . II. p. 1^2 , n. 990.
— Hiib. T. 80 5 f. 40 1 5 4°2 , 4°3 ?
— Pelago. 7/zsL Ent. II. p. 446. n. 8.
Le grand papillon du chou, Pap. d’ Europe «
PI. XLIX , f. 102. «-e.
Ponila brassicae v Ocsen. I. 2 , p. i44? 9*
E desso il più noccvole parpaglione ai verzieri , che in pochi
giorni devasta.
3. P. delle Rape \ Po Rapaeo
P. alis integerrimis rotundatis : anticis maculis duabus apicibusque
nigris , minor.
P.D . Rapae , Lin. Syst.Nat. r, 2, p. 769, n.76.
— - — Fan . Suec . p. 270, n. io36.
— Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 186 , n. 5 7 5.
- — — Scop. Ent. Cai'n. p. 170, n. l\^l‘
——Ross. Fan. Etr. IL p. *4^? n- 991*
Pap. d5 Europe, PI. XLIX, f. io3. a-d
— Htìb. Pap. Tab . 80 , f. 404 , 4o5 £
Pel. Inst. Ent. IL p. 44^* n* 9'
DIURNI
3
Pojitia Rapae , Ochsen. I. 2„ p„ 14G , n. 3.
Questo parpaglione attacca le rape , i ravanelli ( Rafanus sa-
tivus ), la coclearia, etl indistintamente, col precedente , tutte le bras-
sicarie ; quindi non è meno nocivo di quello. I coltivatori dovreb-
bero apportare sopra queste due specie ogni loro vigilanza per im-
pedire che soverchiamente si moltiplicassero , il cliè avviene sovente
con grave lor danno (i).
Attenendosi alle frasi diagnostiche di queste due specie ( Bras -
sicae et Rapae ) è pressocchè impossibile distinguerle. Esse infatti ne
fanno dipendere le differenze dalia sola grandezza, mentre non v’ha
cosa tanto variabile quanto questa , trovandosi del primo individui
anche minori di quei del P. Rapae. L’ accuratissimo Scopoli porge
le note di 3 varietà del P. Brassicae , e di 6 del P. Rapae. Ciò
non ostante l’oscurità rimane la stessa , quando non siasi preceden-
temente conosciuta la larva dalla quale le farfalle provengono.
Facendo attenzione però alla macchia bruna dell’ apice delle ali
anteriori se ne troverà di legieri la differenza. Nel P. del Cavolo
questa si estende sul margine posteriore , gradatamente dileguandosi
presso 1’ angolo posteriore : e quando anche si scancellasse in gran
parte , ciocche avviene sovente , specialmente ne’ piccioli individui ,
ne rimangon sempre le tracce fra le nervature. Nel P. delle Rape
altronde questa macchia è limitata all’apice, e sembra quasi quadri-
latera, troncata sulla parte che guarda l’angolo posteriore: e quando
è scancellata le tracce sono sempre così circoscritte. Dippiù, nel Ca-
volajo, anche sul margine posteriore delle medesime ali anteriori tro-
vasi una striscia bruna più o meno sensibile , la quale manca af-
fatto in quello delle rape. In fine la forma delle ali è pur diversa
alquanto, quando un occhio abituato a contemplarle le mette in con-
fronto. Questi sono i più sicuri contrassegni per distinguere le far-
falle delle quali si ragiona.
(0 Intorno ai mezzi ed ai modi di distruggere gl’ insetti nocivi mi riporto alle conside-
razioni generali che saranno date in luogo distinto. Si potrà nondimeno consultare Bayle Ba-
belle, la cui memoria trovasi inserita nel Giornale Enciclop , di Napoli, Ann, IV.
4
LEPIDOTTERI
Var. minor, il T. III. f. 3 e 4«
Io non posso riguardar questo picciolo parpaglione come specie
distinta, perchè non disconviene dal suo tipo, nè per disegno, nè per
le macchie ed i colori , ma solamente è di quello la metà in gran-
dezza» La qua! cosa ben può derivare dalla scarsezza di convenevole
alimento , per l’aridità della stagione , o per la natura del suolo in
cui vive la larva, onde non acquista incremento quanto conviene. Esso
trovasi infatti nelle alte regioni de’ nostri Appennini, sulFAspromonte,
il Alatese , il Gran Sasso ; e schiude ne’ mesi di Luglio ed Agosto»
4» P» Narcea j P. N arcete a*
P. alis integerrimis rotundatis hrevihus •, anticis maculis duabus api-
cibusque tiigris } subtus anticis albis , posticis Jlcivis , unicoloribus .
Ponila Narcaea , Fray» I. p„ 147 9 n, 58 , T.
43 , f. 2.
P. Ergane , Hùb. Pap. T. 184 ? f. 904-907»
Certamente questo parpaglione non è che una derivazione del P.
Rapae , chè cliè ne pensi il precitato autore. Esso in sostanza non
differisce che nella grandezza, e perchè le pagine inferiori delle ali
anteriori e posteriori sono senza macchie. In quanto alla grandezza,
essa è variabile in tutte le specie, ma precisamente nelle due tanto
comuni del Cavolo e delle Rape (V. queste due specie).
In quanto alle macchie conviene avvertire , eh’ esse svaniscono
sovente nelle sudette specie, tanto quelle delle pagine inferiori, quan-
to le altre delle pagine superiori. Intanto, nel P. Narcaea esiste la
macchia dell5 apice e quella piccola che dietro e nello interno suc-
cede, nell’ ala anteriore ; e sul margine anteriore dell’ala posteriore si
trova la traccia di quella che più cospicua si osserva nel P.Brassicae ,
scancellata però in ragione della minorata grandezza dell’ individuo»
La pagina inferiore delle ali posteriori è tinta di verde , non
altrimenti che quella delle due specie precedenti ; e quando anche
diurni
5
questo colore fosse un poco più intenso , o più uniforme di quello
che 1’ offrono i papilioni del cavolo e delle rape , siffatta intensità
di tinta nulla proverebbe a prò della esistenza specifica. Nella mia
collezione si trovano tutti i passaggi graduati di tali specie.
Della sua larva nulla si conosce.
Secondo il Sig. Traitschke questo papilione si è trovato finora
in Firenze e nella Dalmazia. Io F ho predato sulle falde di Monte -
corno, o Gran-Sasso, negli Abruzzi. Nel mese di Agosto.
5. P. del Navone .} P. JSapi .
P. alis integerrimis rotundalis albis \ subtus vcnìs dìlcitato-vircs ccntibus .
P . D. Napi. Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 760, n. 77.
- — - Fau. Suec. ed. 2. p. 271, ri. 1087,
- Fab. Ent. Syst . HI. 1. p. 187, n. 5^6.
Seop. Ent. Cam. p. 17 1. u. 4^3.
— Ros. Fau. Etr , T. IL p. 148, n. 992.
— — - Hùb. Pap . T. 81 5 f. 4°6 , 4°7 ?
— — Pelago Inst. Ent. II. p. 446. n. 10.
Le papillon Liane veiné de verd, Pap. d}Eu~
rop. PI. L. f. 104. a, b , c. ^ PI. LXXVIÌ ,
Supp. XXIII, f. 104. c 0 dy Var. f. io4-
c , bis. (L e papillon Liane veiné de n o i r ?)
Ponila JSapi , Odiseli. I. 2. p. 149 9 n. 4-
Statura e grandezza del P. Sinapis. Il corpo è nero al di so-
pra , Fiacchicelo o cenerino inferiormente. Le ali sono d’un bianco
sudicio colle nervature un poco brune ; specialmente sull’ apice del-
le ali anteriori , nel sito in cui si genera una macchia nera o bi-
gia nel P, Brassicae , Rapae e Sinapis . Hanno esse innoltre due
macchie brune alquanto scancellate , specialmente la posteriore , nel
sito medesimo che si trova nelle due prime delle citate specie ; la
LEPIDOTTERI
6
loro pagina inferiore è bianca e senza macchia alcuna. Le ali po-
steriori hanno una macchia bruna poco sensibile sul margine ante-
riore e vicino alF apice; inferiormente le loro nervature sono dilatale
e verdognole , come quelle del P. Sinapìs.
V ÀR. — P. alis anticis rotundatìs integris , supra apìcis nervis ma-
culisene duabus fuscescentibus , postica obsoleta , subtus albidis : alis po~
sticis supra albidis macula fosca absoleta in margine antico , subtus re-
nis dilatatis rirescentibus .
Questa varietà , rappresentata da Ernst nella PI. L XXVII y
Supph XXIII, f. io4 , c , d, F ho trovata in fine di Agosto sulla
Majella e sopra il Gran Sasso. Essa poggiava sulle piante crucifere
indistintamente.
6. P. Daplidice ; Pi Daplidice -
P. alis rotundatis integris albis margine nigris % subtus griseo rire-
scentibus albo maculatisi
P* D. Daplidice 9 Liti.. Syst.Nat » I. 2. p«76o? 11.81 -
— ■ Fab. Ent. Syst . III. 1. p. 191, n. 5g3. P°
— ■ Scop. Ent. Cam . p. 17 3. Var. P. C ar da-
mine s foeiri . ^-3 j 4 ?.
- — — Ross. Fan. Etru. T. IL p. 1 44 » n* 994-
_ Iliib. Pap. Tal. 82, f. 4i4, 4 1 5 , ?
__ Pelago, JasL Ent . IL p. 447 5 n* *3-
Le papillon blane marbré de verd, Pap/d’Eur-
Pl. IV. f. 106 , a . b . c.
Pontia daplidice 7 Oehs. I. 2. p. i56 5 n. 7.
Trovasi di rado ne luoghi montuosi del Regno.
DIURNI
7
6. P. Cardamine 3 P. Cardamines.
P. alis integerrimis rotundalis albis , anticis , medio fulvis : posticis
subtus viridi marmoraiis.
P. D. Cardamines. Lio. Syst. Nat. I. 2. p. 76
n. 85 — Fau. Suec. p. 171 , n. 1089»
— — Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 198, n. Goo.
Scop. Ent . Carn . p. 172, d. 454°
— Ross. Fau. Etr . IL p. 1 44 9 n* 998.
— — — Hiib. Pap. T. 84 9 f. 424 y 42^ 3 LaL
83 9 f. 4!9 5 42° ? ? •
— Petagn. Inst . JE7/z^. II. p. 447* n* 24*
L’ Aurore , Pap. d” Eur. Pi. XVI. f. 107, «-/r.
Ponila cardamines 9 Ochs. I. 2. p. i569 n. i3.
Traits. X. 1. p. 90.
Trovaci non raro in quasi tutta 1’ Europa , ne’ mesi di Ajirile
e Maggio. La larva vìve sopra la Curdamine impatiens , la Prus-
sica campestris ec.
7. P. Eufeno 9 P. Eupheno .
P. alis integerrimis ì-otundatis Jlavis : anticis apice ( medio fulvo )
/ tigri s ; posticis subtus lituris fuscis.
P. EaphenOy Lir». ,Vp\c/. Nat. I. 2. p. 762 9 D.
88, — p. 761 9 n. 84? $9 P. Bella.
— — Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 2069 n. 644»
— De Vili. EVzL Lin. T. IV. f. ^3 f. 4? ?
— P. PeZia , pag. 1 4 ? 0.14.
— Hùb. Pap. Toh. 84, f. 421? 422 /-E 423?
128 9 fo 63o 9 63 1 ?.
8
LEPIDOTTERI
Petag. Inst. Ent. IL p. 44^- 11 • tb.
L' aurore de Prove n ce, Pap. d’ Eiu% PL LI! »
L 108 , a. b. e .
Politici E up fieno , Ochsen. I. 2. p. 167, n. i/p
La patria di questo parpaglione è la Barbaria , ed il Porto-
gallo ; nondimeno 1’ ho trovato talvolta in Terra d’Otranto nelle fo-
reste marittime di S . Cataldo.
8. Po della senape. P. sinapis.
P. alis rotundatis integerrimis albìs \ apicis Juscis.
P . D . Sinapis , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 760, n.
79. — Fan. Suec. ed. 2. p. 271 , n. io38.
— — Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 187, n. 677-
Scop. Ent. Cam. p. 171,11. 4^2*
Ross. Fan. Etr . II. p. 1 43 , n. qo3.
— Fluii. Pap. T. 82 , f. 410 1 41 !? ?
— Petag. Inst. Ent . IL p. 447» 11 • 11 »
Le papillon bla ne de lait, Pap. d’Eur. PL
L 9 f . 1 o5 , a. b. c .
Pontia sinapis , Ochsen. I. 2. p. 169, 11. i5.
Baile Barelle dice , che del P. Ncipi , Sinapis et Daplidice
non si conosce la larva , c che gl’ ìuseiti perfetti in brevi giorni
scompajono. Vedi, Giorn. Elicici, di Nap. , Ann. IV. pag. 111.
S’ inganna però il chiaro scrittore , perciocché la larva del Da-
plidice ha il capo di color verde chiaro con macchie gialle e punti
neri , il corpo ceruleo-fosco con strisele gialle e punti neri , e rive-
stita è di peli. Quella del P. Napi è coperta di peli fini ; ed è di
color verde pallido , talvolta bruno , più chiaro sopra i lati , colle
stigme giallo-rossicce, e tubercoli bianchi con punto nero. La larva
DIURNI
9
del P S inapi s finalmente è verde con una striscia di color giallo-
carico sopra i piedi.
Or se tali conoscenze si aveano quando 0 disenfia imer scrivea
la sua opera , acquistate non si sono certamente dopo il lavoro del
Sig. B. Barelle.
g. P. Ausonia 5 P. Ausonia „
P. alis intcgerrimis rotundatis a Ibis, anticis macula apiccque fuse is :
posticis subtus jlavo-vividibus albo maculalis.
Pap„ Ausonia y Hiib. T. ii3. f. 582 9 583 ? ?
_ P. Bella, T. 83 , f. 416. f
Ponila Ausonia , Ochsen. Io 2. p„ 164 9 11» 12.
Ponila Simplonia , Fray. IL p. 87 ? n. 99- Tab*
73, f. 2. (ottima).
— — Treitsk. Xs 3. p. 89,
Specie propria della Svizzera Meridionale e dell’ Italia , ove
dicesi efie viva negli abitati. È però debbo notare , efie in Terra
d’ Otranto essa si trova in aperta campagna , lungi dalle città e da
villaggi , come da ogni altro edilìzio. Piuttosto è a dirsi eh’ essa sia
F effetto del nutrimento ricavato da piante coltivate ed ingentilite ,
invece che il suo tipo (il P. Belici) originalmente il ricava da pian-
te spontanee ed agresti. Così può spiegarsi eziandio, quando pur
fosse vero, la sua dimora ne5 giardini delle abitazioni.
IO
CoLHS.
lepidotteri
Palpi inferiores compressissimi , avticulo ultimo pracccdenti breviari ;
antennarum clava inverse conico-elongata.
1, Coliade Edusa } Colias Edtisa.
C. alis integerrìmis fulvis , pimelo margineque tiigris , subtus vire-
scentibus : anticis putido nigro , poslicis argenteo .
P. 2&Z8sa,Fabr.Z?rt£. *Sy$£. III. 1. pag. 206, n. 643.
— — - Scop. Ent. Cairn, p. 173 , 11. 433.
Hiib. Text. p. 66, n. 17.
— Petag. 1/ist . £72 £. IL p. 448. n. i5.
P. Hyale , Hiib, Pap. Tab. 85, f. 429, 43o 43 1 ?•
P. H elice. Var. Hiib. 87 , f. 44° 5 441* ?
P. Hyale , Ross. PVzft. £fr\, Il , p. i44, n. 997.
Le So u ci , Pap. cP Eur. Pi. LIV , f. III. a -e.
Suppl. XXV, f. Ili, g*
Colias Edusa , Ochs. I. 2. p. 178.
Specie non ovvia , die trovasi in quasi tutta 1’ Europa.
2. C. Ficomone j C . Phicomone .
C. ata integerrimi flavescentibus nigro pulverulcntis fasciati que •
subtus anticis albis apice flavo , posticis flavis puncto argenteo .
Papilio Phicomone , Hùb.P^/?. J1zJ.875f.436, 437? '.
— Rossi , Faun. Etr . Mani . IL p. 9. n. 343.
Le Candide, Pap. d’ Eur. PI. LXXIX , Suppl.
XXV, f. 112, a , h , c ,
Colias Phicomone , Ochs. I. 2. p. 180 , 0 3.
Ne’ R, Lagni presso Cai vano : in Luglio.
JHUKNI
1 1
3. C. Jale | C» Uyale ,
C. alis integerrimis rotundatis Jlavis % posticis macula fulva 5 subtus
puncto ses qui- altero argenteo .
P. D. Uyale , Lin» Syst. Nat . I. 2. p. 764 5 ».
100. — Fau . Suec . ed . 2. p. 272 , n. 1040.
— Fabr. jEW. SysL IH. 1. p. 207, n. 649.
— — - Ross. Faun . Etr. II. p. 1 44 ? »• 99^»
— Hub. Pap . pag. G7 , n. 19.
P. Palaeno - Id. Tab. 87, f. 438 9 4^9? /»
Le Souffre 5 Pap. d’ Europ. Pi. LIV , a. b. —
Sappi. Pi. XXV, f. 112, d, evf. Far?
C alias Uyale , Oehsen. I. 2. p. 181. n. 6.
Più ovvio de’ precedenti. Trovasi in Europa da Alaggio fino ®
Settembre , e tra noi anche in Ottobre.
4’ C. Paleno 5 C. Palaeno .
C. ai is integerrimis rotundatis Jlavis apice nigris , margineque fui-
vis : posticis subtus puncto argenteo .
P» D. Palaeno , Liu. *5jrs£. iVaL I. 2. p. 764 9
n. 99. — idzw. Suec. ed. 2. p. 272, 11. 1041.
Fabr. Ent. Syst . III. 1 . p. 207 , n. 648.
■ - Le Premier , Lopzd. IPodom. p. 12 , n. 1 9,
— Hiib. Pzz/a. J1. 86, f. 434,435,/
P. Europome , Id. Text. p. 67, n. 21.
Le Soli taire, Pap» d’Eur.PLVL Seppi. IIP f. iu,
a, quart.
Colias Palaeno > Ochs. L 2, p, 184 , n. 7.
LEPIDOTTERI
I 2
Speeie comune in quasi tutta 1’ Europa , e -vive nel medesimo
tempo del precedente.
5. C. del Ramno , C . Bhamni »
C. alis integerrimis angulatis flavis : sìngulis puncto ferrugineo .
P. Bhamni , Lin. iSysL iVaL I. 2. pag» ^65, n.
— Ross. Faiio Etr. T. IL p. s 4-5 9 n. 998,
— — Hùb. Pap.Tab. 885 f. 442? 443, d*? 444 ?•
Le Cition, Pap. d’ Eur. Pi. LI1I. f. 110, a-c>
Colias Bhamni , Ocìis. I. 2. pag. 186, n. 8.
In Aprile, e la seconda genera? ione schiude in Giugno ed Agosto;
Treiisk).
Dopo la Vanessa Atalanta il Saiyrus Macera e ’1 Megera , il Colias Rha-
mni è il primo ad annunziarci 1’ appressarsi della bella stagione. Al primo dar-»
deggiare del sole di Debraio, o nella metà del suo corso al più tardi, schiude que-
sto parpaglione dalla crisalide sua, ed anima le silenziose pendici delle maggiori
altezze de3 Camaldoli. Qualche giorno innanzi esso saluta la Diva infiorata nel R.
Orto Botanico di questa Metropoli. Quasi nella stessa epoca appare sulle spiaggie
marittime della Terra d’ Otranto.
6. G. Cleopatra , Co Cleopatrao
C. alis integerrimis angulatis flavis : anticis supra disco fulvo , po-
st icis pimelo ferrugineo .
Po Cleopatra 9 Lin. Syst» Nato I. 2, p. 7 65. n.ioS.
DIURNI
l3
- — . Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 2i3, n. 6G7.
— — Ross. Fau . Etr. T. II, pag. i45. 11.999.
Mantis. II , pag. 8 , a. 342.
De Vili. Ent. Lin. II. p. i5, n. 17^ Tab. IV, f. 2.
— — Cyrill. Ent. Neap. Sp . I. Tab. Ili , f. 2.
Hiib. Pap. Tab . 88, f. 44^ «/, 44^
- — - Pap. cR Eur. PI. LUI. f. 110. g. f
C alias Cleopatra , Ochs. I. 2. p. 189 , 11. 9.
V’ ha chi considera questo parpaglione come una semplice va-
rietà del maschio del C . Rhamni , distinta sol per avere il disco
delle ali anteriori di color rosso fulvo. Nella disparità delle opinio-
ni nulla dir posso a prò dell’uno o dell’altro divisamento, mancando
di osservazioni positive pel subjetto in quistione. Trovasi fra noi il
Cleopatra assai più raro del Rhamni , ed è più frequente nelle re-
gioni meridionali del Regno.
■LEPIDOTTERI
Meutaea.
Palpi injèriores panari compressi , divaricali , unditjue sejuncti , ar-
ti culo ultimo parvulo nudo aciculari ; tarsorum unguicula simplex -, anten-
na! uni claca oblonga ì Alae posticae subtus flavo maculata, e.
Osservazioni. I caratteri che distinguono le farfalle del sotlogenere Melìtaea
da quelle .del gen. strgynnis seno si lievi che potrebbero assai bene restar tra lo-
ro confusi. La divaricazione de’ palpi per tutta la loro lunghezza , o nell’ apice
solamente, non è sì ben circoscritta da non lasciare alcun dubbio , e tali son pure
i rimanenti caratteri. Sembra piuttosto che il colore delle pagine inferiori delle
ali posteriori , e le macchie perlacee distinguano le Arginai dalle Melitee. Nulla
ostante queste ultime talvolta convcrlonsi in macchie pallide, e ciò parrai dipen-
der possa dal clima. La figura delle medesime ali posteriori generalmente è diver-
sa, ma non mancano esempi in cui la figura di quelle delle Melitee si trovi ancora
in qualche specie delle Arginni ; ed al contrario. In qualunque modo la distinzio-
ne per lo mezzo di questa figura esige l’immediata comparazione, ed un occhio e-
sereitato per ben riconoscerne la differenza ed i passaggi.
i . M. Didima j M. Diclyma ,
M. alis dentatù fulvìs nigro maculatis : posticis sublus flavis nigro
punctatis , flasc.iis duabus Julvis , posteriore extus lunulata.
Papilio S. Cinxia , Fabr- Ent . Syst. III. 1. p.
a5o , n» 779.
Papilio Eicljyna - — — - _ p. 2.52, n. 781.
Papilio Fascelis — — ■ ■ p. 2^2 , n. 782.
Papilio Cinxia , Hùb. Tal). 2. T 9, 10 „
Le Da miei* premiere e spéce , Pap. d5 Eur, PI.
LXI. Suppl. VII. f. 2y 9 g-, h.
— — Geoff. Ilist. des Ins. II. p. 4^ ? n. n.
Melitaea Didyma 9 Ochs. I. p. 3o. n. 5.
Tra i parpaglioni eli questo sottogenere il Didima etl il Trina
sono più ovvi in tutte le contrade del Regno , cd offrono moltissi-
me varietà , delle optali datò le figure con alcune osservazioni.
DIURNI
1 5
Trovasi da Maggio ad Agosto (Giugno e Luglio, secondo Oelis.)
La larva vive sulla Veronica , X Abrofanwn , X Antirrhinum Linoria.
2 . M. Tri via 5 M. Trivio, »
M. alis dentatis fulvìs nigro punctatis ; posticis subtus fiavis fasciis
duabiis fulvìs , posteriore extus infusane lunulis nigris marginata.
P. S. Atìialia , Fabr. Ent . Syst. 111. i. p; 252-,
n. 783.
P . Trivio , Hùb. T. 2. f. 11, 12,
Le dainier cinqoieme espéce, P. d’ Eur. PI.
LXI. Suppl. VII. f. 29. ci-d . fo's.
Pop. Phoehe 9 c’czr. Herbst. 7A 278, f. 9. io.
Pop» Antigonus , rtzr. 7. 278. f. 5-8.
Pop » Cinxia 9 7A 277. f. 5, e 6.
Melilaea Trivio , Ochs. I. 1. p. 36. n. 6.
— — Fray. II. Fas. XVI. p. 1 4 1 « n. 119. Tab.
XCI. (1).
Specie frequente tra noi, e soggetta a molte varietà ; per la qual
cosa aggiungerò la figura di quelle più ovvie, e che più si accosta-
no al tipo.
3. M. Febe9 M„ Phoehe . Tav. VII. f. 1 5 2.
M> alis dentatis fuscu fuìvoquo yuitìo /jusctcis subtus flavescentibus
nigro undatis , basi quadri punctatis : fasciis duabus fulvis -, posteriore
maculari.
P. S . Phoehe . Fabr. Syst. III. 1 . p. 25 1. 11. 38o.
(i) Sembra piuttòsto il Didima affetto da melanismo, ed ammiserito. Nella mia collezione
ve n’ha degli esemplari che tengono un luogo medio per la grandezza e’1 colore.
LEPIDOTTERI
16
■ — - — Hiib. T. 3. f. 1 3. \L\ ,
P . Athalia ? Var. 13. — Geoffr. Hist. des Ins. IL
p. 45. n. $2.
Le grand damier, Pap. d* Eur. PI. LXI. SuppL
VII. f. 28. a. b . fó.
III. SuppL PI. IV. f. 28 e-e.
Melitaea Phoebe , Ochs. L 1. p. 89. n. 7.
Specie non comune in tutta l’Europa, e molto meno fra noi.
La figura che si è data di questa sjiecie rappresenta una va-
rietà non frequente tra noi , e vive nelle regioni meridionali del re-
gno. Essa si fa distinguere principalmente per la fascia gialla di mez-
zo , la quale è molto angolosa , e precisamente la macchia media ,
eh' è lanceolare ed acuta, specialmente nell’ala sinistra.il colorito è
molto vivace, e le lunule apicali delle ali anteriori molto ben pro-
nunziate. Le ali superiori hanno un colorito più uniforme di quello
che nel suo tipo si osserva, e che ho trovato nella Calabria Ulteriore.
Trovasi in Terra d’ Otranto ne’ mesi di Giugno e Luglio.
4. M. Atalia j M» Athalia . Tav. VI. f. i-4*
M. alis dentùtis nigrìs fulvo fasciati s j posticis subtus fulvis , fasciis
ivi bus Jlavcsccntibus basique impunctatis.
P. S . Maturna , Fabr. Ent. Syst. III. t . p. 284»
il- 787.
— — Hiib. T, 4* f» 17» 18 — . P. Pyronia , T.
1 14 5 f. 585. 586. y
Le damier troisiéme espéce, Pap. d’ Eur. PL
XIX. f. 3i. c. d.
— Var. SuppL III. PL IV. f. 3i . g-Jz.
Melitaea Athalia ? Ochs. I. i. p. 44* n» 9°
DIURNI
I7
— — Far. a) , n. Tav. VI, f. 1 e 2.
— Far. I) , n. T. VI, f. 3, 4.
— — Far. c) , n. Tav,, VII, f. 3, 4*
Ben si ravvisa il Sig. Bonaparte (1) esser le farfalle di questo
sottogenere , o gruppo che dirsi voglia , cotanto simili fra loro e
soggette a strane variazioni accidentali , da riuscire oltremodo diffi-
cile lo stabilire quali sieno i tipi specifici a cui appartiene ciascuna.
Convinto aneli’ io di tal verità , 1’ accennai più volte nelle mie me-
morie lette alia R. A. delle Scienze (2I ; e poste in esame tutte
quelle clic ai sottogeneri Melitaeci , Argynnis , e Satynis apparten-
gono , I10 creduto opportuno illustrarle, esibendo la figura delle più
importanti loro varietà.
Un esempio ora ne porgono le tre varietà del V si limila , delle
quali la vnr. a ) si distingue per la fascia media, che in vece di es-
ser gialla è quasi perlacea , mancando la macchia nera bislunga sul
margine posteriore delle ali anteriori. La varietà b ) per lo contra-
rio , decrescendo ancor più il melanismo sopra e sotto , presenta le
fascie gialle vivacissime , e la macchia nera marginale delle ali an-
teriori diviene sensibilissima. Nella var. c ) finalmente, siccome ne’
maschi d’ ordinario avviene , le fascie gialle acquistano un certo che
di ruginoso , ed il color fulvo interposto diviene assai fosco. Supe-
riormente il melanismo cresce , ed il color fulvo rosseggia. Noterò
qui pure , che la mescolanza delle specie affini dà sovente degl’ i-
bridi , i quali si perennano , o si alterano, secondo le influenze de’
climi , e da questa doppia cagione derivar possono quelle variazio-
ni poco ben pronunziate che han preso luogo di specie distinte : sic-
come credo , che il Trivia sia una vera derivazione del Didjma .
Comunque però vadano cotesti cambiamenti , certa cosa è che mol-
(0 Cerni sopra le variazioni a cui vanno soggette le farfalle del gruppo Melitaea, di Car-
lo Luciano Bonaparte Principe di Mtisignano. Antologia , num. ii5. Maggio i83i.
(2) Vedi , Rapporto intorno all' Escursioni fatte in diverse regioni del Regno, negli anni
.82^ , 2Q ) 00 , j j , e 33.
LEPIDOTTERI
18
tissime variazioni succedono , e tutte degne dì essere attentamente
studiale , onde torre da mezzo le ambiguità , e purgare la scienza
delle false specie, e della confusione che nella sinonimia s’ incontra.
Darò successivamente le altre ne’ supplementi , a fine di non
ritardare la successiva pubblicazione dell’ attuale lavoro. Essendoché
molte esse sono ; e conviene impiegar molto studio per giungere a
diseuoprire le vere loro derivazioni , seiorre tutte le ambiguità , e
rappresentarle con esattezza.
Sebbene a quattro sole specie riducansi le Melitee finora tro-
vate nel Regno, non sarà difficile che altre ancora se ne vadino di-
scuoprendo , e ciò deduco dall’ abbondanza che in tutte le regioni
da me percorse ne ho vista. E qui mi faccio lecito notare , che di
esse non mancano le pianure della Da uni a e delle rimanenti pro-
vince pugliesi , e forse in maggior copia ne stanziano in queste che
nelle montagne, contro quello che opina il sig. Bonapartej ed il mez-
zogiorno ugualmente che il settentrione ne abbonda.
Argynms
DIURNI
19
Palpi inferiores praecedentium similes , cxtremitate tantum se j mieti ;
anlennarum clava brevi s et abrupte terminata ; tarsorum unguicula uni-
dentata ; Alae posticae argenteo ( aut pallide ) maeulatae.
Osservazione. Le larve di questo soltogenere sono spinose , e sulla coda àu
due di tali spine più lunghe. Le larve del sotlogenere precedente sono in vece ri-
coperte da tubercoli vellutati. Per tal mezzo è più facile quindi riconoscere i con-
fini de’ sottogeneri de’ quali è parola.
3. Ar. Selene 5 Ar. Selene .
A. alis dentaiis fulvis nigro maculatis , posticis subtus bruneis ;
maculis jlavis et argenieis strigarne postica punctorum fuscorum.
P. JY. Selene 5 Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 147*
n. 4^ 1 •
— Hiib. T . 5. f. 2G , 27 *.
Pap. Euphrosyne 9 var. h , Scop. Ent. Cam . p.
164. li. 44 *•
Le petit collier argentò, Pap. cP Eur. PL
XVI. f. 23. a. b. — Suppl. III. PL III. f. 23
e. f var. — c. d. var.
Argynnis Selene 9 Oclis. I. 1. p. 55. 11. 2.
Trovata ho questa specie in Aspromonte , nel mese tli Luglio,
ove era frequente al di sotto della regione de’ faggi. Secondo Odiseli-
heimcv la farfalla svolazza ne’ mesi di Maggio e Giugno.
2o Ar. Dafne \ Ar. Daphne .
Ar, alis dentaiis fulvis nigro maculatis : posticis subtus Jlavis rufo
venosis apice ferrugineo-argentatis .
P0S0 Daphne 9 FabrȣziL Syst. III. 1 . p9 257, n. 798.
20
LEPIDOTTERI
— — Ross. Fami. E Ir. II. p. i53. n.
— lluh. T. 9. f. 45 , 46 5 ?.
La grande violétte, Pap. d’ Eur. Pi. XV. f.
20. a. b .
Argynnis Daphne , Ochs. I. 1. p. 72. in 68.
Trovasi in Sassonia e Bellino; ne? mesi di Giugno e Luglio.
Nella Calabria Ultra, sopra Aspromonte, in fine di Luglio, co’ pre-
cedenti ; ed anche sopra le Sile (nella Calabria Ci tra) ; nella spia-
nata di Capaci , ed altrove.
3. Ar, Eufrosine , Ar . Euphrosyne »
Ar. alis dentatis fulvis nigro maculatisi ; posticis subtus ferruginei*
maculi* novem argentei s seriecjue punctorum subo.cellator.um .
.P. iV. Euphrosyne , Lin. Syst. Nat. I. 2. p, 786.
11. 214. ” Faw. Suec. ed . 2. p. 282. n. 1069.
P. Princeps — Fan. Suec . eJ. 1. p. 237,11. 782.
P. Euphrosyne , Fabr. i?72L AysL III. ì.p. 1 4- 7 «
n.o 45o.
— Scop. E ni. Cam. p. i63. n. 44 K var.
— — - Hùb. T. 6. f. 28, ^ 29, 3o ,
Le collier argentò, GeofTr. Hist. des Ins. IL
p. 44 • n.» il.
Le grand collier argenti, Pap. d* Eur. Pi.
XVI. f. 22 , a. h, — PI. LXI , Sappi. VII. f.
22. e. d . var„
Argynnis Euphrosyne , Ochs. I. 1. p. 58. n. 3»
Trovasi nella Calabria Ulteriore, nella regione sottoposta a quella
de’ faggi. In fine di Luglio, frequente. Ochsenheimer stabilisce l’epoca
in cui la farfalla schiude in Germania ai mesi di Giugno e Luglio.
DILRKI
21
4. Ar. Latomia , Ar. Latonia »
P . alis dentaiis fulvìs nigrosina culatis 5 postieis snbtus lutcis , 1 ita-
titlis argentei s maximis oeeUiscjae ferrugineis argenteo pupillatis.
P. N Lathonia 5 Lin. Syst. Nat . I. 2. p. 786»
n. 21 3. — Fa un • Suec. ecl, 1 , p. 2 36. n„ 781.
P. Principissa .
— — Fabr. jF/zL Syst, UT.- 1. p. 146, n* 449*
Scop. Cam . p. 162. 11. 44°*
*— Ross. Fami. Etr . IL p. 1 54-. n. 1028.
Le petit nacré, Geoffr. Hist. des Ins. Il, p*
43 , n. 10.
— Pap. d'Eur. PI. XVI. L 24. a-d.
Argynnis Latonia , Ochs, I. 1. p„ 80. n. 12.
Trovasi in tutta cjuasi l'Europa. La larva si nndrisee della Lu-
pinella (Hedysarwn Onobryóhls. ), della Viola tricolore e della Bu=
glossa ( Anchusa officinali s).
La Farfalla schiude in Luglio, ed anche in Ottobre, dalla se-
conda generazione.
5. Ar. Niobe , Ar , Niohe ,
M. alis dentatis fulvis ( lateis ) basi maculisene nigris , postieis subtus
ferrugineo variegatis ; maculis argenieis ( seu Jlavis') ocellisque ferrugi-
neis argenteo pupillaiis.
P . N. Niohe , Limi. Syst. Nat . I. 2. p. 786 9
n. 2 1 5. — Faun. Suec. ed. 2. p. 281, n. 1067.
— Fabr. Ent . AysL III. 1. p. 147 , n. 4^2*
P. TV. Adippe — — — - it. 212.
P, iV. Cydippe 5 — Fan. Suec. ed . 2. p. 281,
n, 1066.
22
LEPIDOTTERI
, Scop. Ent. Cam. p. 162.
Papilio Niobe , lidi) . Tab . 1 2 , f . Gì , 62 .
Le Cardinal, Pap. d' Eur, Pi. Xll. f. G, g. h*
— PI. LVI1I. Lappi. IV. f. ih, a, ho, c,
Pap. Maja , Cramer, Pap. exot. Pi. XX V.yi BtJCi
Argynnis Pandora , Ochs. I. 1. p. 99. n. 18.
Specie più rara della precedente , colla quale è molto affine.
Trovasi nella Turchia , in Ungheria, ed in Austria. Tra noi l’ho
trovata, sebben di rado, in Otranto, in Provincia di Bari, e nella
Calabria Ulteriore , presso Staiti , col precedente»
DIURNI 20
Vanessa.
Palpi iiifenores undique contiqui sensim acute terminati compres-
sici tic , antennarum clava abruple terminata , inverse conica rei oroidea .
Parte de5 P. Phalerati di Linneo,
i . Vanessa Antiopa } Vanessa Antiopao
V. alis angulatis holosericeo fuscis : limbo jlavo maculisque adjc>
■centibus coeruleis.
Ali anteriori angolose , superiormente nere , con lunghi peli
bruni rossicci verso la base , ed una fascia giallastra più o meno
pallida sul contorno esteriore , terminala da un lembo bianco , alla
cpiale succede internamente una serie di macchie torchine o bluastre.
La costola anteriore è screziata o lineata di giallastro, con due mac-
chie trasversali dello stesso colore. L’ apice dell’ angolo anteriore ha
una macchia bruna.
Entrambe sono inferiormente grigio-brune assai fosche, col lem-
bo bianco screziato di bruno , terminato da un orlo giallastro. Un
punto biancastro nei mezzo delle ali posteriori , e due macchioline
grigio -giallastre sul margine anteriore e più prossime alF apice. I
piedi e 1’ asse de’ palpi sono biancastri.
Papilio Antiopa 5 Liti. Syst. Nat . L 2, p. 27 n.
io56. — Fan . Suec . edo 2. p. 277* n, io56«
— ed , io p. 282. n. 772*
— Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 11 5, n. 355.
— Scop. Ent. Car. p. 142. n. 4I9»
— - ~ Ross.. Fan. Etr. IL p. i5o. n. 1016.
Nymphàlis morto , Latr. XIV. p. 83 , n. 2.
Le morio, GeofFr. Hist. des Ins. II. p. 355 n. 1.
— Pap. cPEu-r. PI. I. f. 1. a~h.
Vanessa Antiopa 5 Ochs. L 1. p. 110. n. V
LEPIDOTTERI
J26
La larva vive sopra diverse specie di Salcio ( Salix triandra,
pentandrci ec.), sopra la Betola ( B . alba ), il Pioppo ( Papulus tre-
mula et Italica .)
Vive generalmente ne’bosclii. Tra noi sul Marlese è frequente ,
altrove più raro. In Luglio ed Agosto.
2. V. Io } V. Io»
V. cdis ungulato dentatis fulvis nigro maculatisi singulis supra ocel-
lo cocruleo .
P» Io, Lin. Syst. Nat . I. 2. p. 769 , n. i3i.
— Fan. Suec. ed. 2. p. 274 ? n° 1048—- P*
Oculus pavoni s, Fan. Suec. ed.\ .p. 284, 0,776»
— Fab. Ent. Syst. III. p. 88 , n. 276.
— Scop. Ent. Car. p. 1 47 » n* 42^»
— Petag. Inst . Ent. II, T. 7, f. 5. p. 4^2?
— Iltib. Pap . Tab. 16 , f. 77, 78
n* 422*
= — — Ross. Faun. Etrus. II. p. 182 , n. 1021.
*—— • Hiib. Pap. Tab. 19 , f. 92 ? 98 ,
Panessa C - album , Ocbs. I. 1. p. 125 ? n. 10.
Le Gammi a , 011 Robert - le - dia b le. Geoflfr.
Ilist. cles. Ins. II. p. 38 , n. 5.
— Pap. d’ Eures. PI. V , f. 5 , a -f.
Vive , benché un poco raro , sul Matese. Nel Nord dell’ Eu-
ropa è più frequente. Nelle province meridionali non 1’ ho incon-
trato giammai.
La larva vive sull’ Olmo, il Luppolo, FUrtica, l’Uva spina, ec.
Osservazioni. La Vanessa del Cardo dà sovente degli individui sì piccioli che
giungono appena alla metà della grandezza ordinaria. In essi molte macchie si
scancellano , altre si ravvivano vieppiù. Lo stesso avviene sulla V. dell’ Unica ,
siccome in molti altri papilioni di giorno. Così prodotte sono le specie sarde de-
scritte dal CKìarissimo Entomologo Signor Bonelli di Turino. Veggansi le mie os=
sensazioni inserite nel Rapporto fatto alla R. Accademia delle Scienze intorno al
viaggio eseguito sulle Coste dell3 Adriatico e del Ionio nel 1829.
DIURNI
I
Libytheà
Palpi longissimi , recti , pecles anieriores. brcves ( in mas. ) hatilii -
fonnes; alae antcriores calde angulatac ; antennae brcves clacoto-elongatae .
In questo sotto-genere , siccome ne’ tre seguenti Biblis , Nym-
phales , e Morpho , le antenne sono quasi fili formi , ingrossate al-
quanto versa 1’ estremità , ma gradatamente. Le larve sono nude ,
o con qualche rara spina.
Del genere Biblis noi non possediamo alcuna specie. Del sot-
to-genere Morpho le specie sono tutte dell’ America Meridionale.
i. L, del Melofìoccolo ^ L. Celtis ,
L. alis angui ato-dentatis fuscis j maculis falvis , unicarjue alba ; po-
st icis subtus griscis.
Papilio Celtis , Fabr. Mani. II. p. 56. — Ent.
Syst. III. i. p. i4o 9 n. 43o.
— Hùb„ Tal . 89 , f. 44y , 448 — 449 £
i— — • Villers. Ent, li. Tab. 4» f. 11.
— Cyrill. Entom . Neap. T, 5 , f. 9.
— Petagn. IS. p. 469 , n. 78.
L’ éc ha nere , Pap. d’ Eur. PL I. Suppl. III. f. 5
a-f bis .
Hecarge Celtis 9 Ochs. I. 2.p. 192. 11. 1.
La larva vive sul Celtis australis , volgarmente Melofìoccolo^
e Geusizzo.
irovasi nei Tirolo , in Francia e nell’Italia, Ochs. Nel regno
di Napoli è raro ; Nella Campania (Siciliano), in Nocera (Wredow),
e nel R, Boschetto di Portici e sui Matese (Io), Nel mese di Ottobre.
Limeuitis,
DTt.’ANI
I
Palpi inferiores produrti rostriformi • Antcnnarum clava cioncata ,
pannila . Alae anteriores angulatae . Larva nuda ?
i. Limeniti Camilla:, Zizz. Camilla ,
Alis dcntatis atris coeruleo micantibus , subtus brunneis serie sim •
plici punctorum nigrorurn marginalium : fascia utrincjue macu lari alba »
Papilio Camilla , Fabr. Mani . 2. p. 55,
— — Rivularis ; Scopoli , Cam. p. i65 , n. 445»
Pzz^. Lucilla Esper, Pap. Tab. 38, f. 2-p. 35 1,
P«p. Camilla , Herbst. Pap, T. 235 , f. i, 2,
P. Sibylla , Fuesly, Eni. Magaz. V. 1 » Tab» 2? f. G9 7»
Pap . Camilla , Petag. /zzs£. IL p. 4^8 ? n. 76.
— — Schrank, Fami . P. 2. B. 1, p. 191. n,i 3 28,
P. Camilla , Hub. Tab. 22 9 f» to6 5 107. £
P. Camilla , Ochens. 1. B. p. 142 ? n. 4°
Vive sopra la Lonicera coerulea , Xylosteum , Capri foli am ,
Periclimenum et T atavica. Simile molto al P. Sibylla.
Trovasi frequente sulle colline del Regno, In Luglio ed Agosto,
2
LEPIDOTTERI
2. L. Sibilla ^ L. Sibyìla.
Alia dentatis fiscis , subtus ferruginei serie duplici punctorum ni-
trorum marginalium : fascia utrìncjue maculari alba.
P. Ninp. Sibilla , Lin. Syst. Nat. ì. 2. p. 781,
11. 186.
P. Proj'sa Mas . Lud. Ulr. p. 3o3 , n. 121.
P. Camilla — — ■ p. 3o4 , n. 122.
— — Fabr. Syst. 3. 1. p. 246? n. 766.
Sibyìla Schaeff. Scimi. ì. Tali. 14 9 I. 2, 3.
* — — Herbst. Pap. Tab. 234, f. 3-6.
” — - Panzer , Faun . Gemi. 87, 23.
— — Rossi 5 Faun. Etrus. T. II. p. 1 33, n. 1028.
Sibilla , Schrnk , Faun. Bolo. 2 5 B„ j . pa
190 , n. 1827.
Le de u il. Geo IT. Hist. des Ins. T. IL p. 73. n. 4^.
JP. N. Sibyìla , Hub, Tab. I. f. B 1. 2.
P. Sibyìla , Oclisen. I. p. 189. n. 3.
^ ive egualmente sopra le Lonicere.
Questi due parpaglioni si somigliano tanto, che a primo sguardo
tu gli confonderai volentieri. La forma delle loro ali è la stessa ,
uguali in grandezza , e del medesimo colore nero-cerulescente. Si
distinguono nondimeno dal colore delle pagine inferiori delle loro
ali , c dalle macchie bianche costituenti le fascie.
Satyrus
DIURNI
I
Palpi inferìores compressi pilosi , clypeum superanles. Àntennarum
clava parvula clon gala , vel globuliformis .
Osservazioni.il genere Satyrus stabilito daFabricio abbraccia i papilioni clic
Oclisenlieimer appella Hipparchia , e che nel sistema Linneano erano compresi
nella tribù AC Ninfali gemmati. lo citerò l’Ochsenlieimer colla sopradelta denomi-
nazione generica, quantunque nel testo eì facesse uso del nome generico Papilio.
1. Sat. Proserpina $ Sat. Proserpina .
S. alis dentatis nigris , fascia utrinque alba , anticarum interrupta.
ocello unico .
Satyrus Circe , Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 233.
n. 728.
Papilio Circe , Ross. Faun.Etrus. II. p. 1 n*10°6°
Papilio Proserpina , Hiib. Tab. 26 7 f. 119 5
120. 121.
Le Silene, Pap. d’ Eur. PI. XX. f. 83. a. b .
PI. LXXXI, 11, Suppl. PI. 2. f. 33 c (larva) cl ,
. var. ?.
Maniola Proserpina , Schrank, Fau. Foie. II. 1»
pag. 184 , n. 1819.
Hipparchia Proserpina , Oclis. I. p. 167. n. 1.
In Austria e nell’ Italia : svolazza la Farfalla ne’ mesi di Lu-
glio cd Agosto.
La larva si pasce dell’ Anthoxanthum odoratimi , del Loliwn
e del Bromuri.
2. Sat. Briep'tde ; Sat. Briseìs .
S. alis denlalis sopra fuscis vìridi mìcantibus , fascia, alba ; anli~
cis ocellis duobus , subtus nigro bimaculatis.
3 lepidotteri
P. Bjiseis , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 770. n. i3g„
Satyrus Briseis , Fabr. Ent. III. 1 . p. 281.
n . 721.
jp. Pirata , De Pruno. Lepid. Pedem. p. 78 ,
n. 149.
Maniola Briseis , Schrank. Fau . Boic. IL 1. p»
182. n. 1 3 1 G.
-Ptf/J. Biàseis — Hub. J7. 28. f. i3o, 1 3 1 ? • P„
Pirata , 2a&. 118, f. 604. 6o5. Ea/\
Hipparchia Briseis , Oclis. I. 1. p. 170. n. 3.
Trovasi in molte parti di Europa ; ed appo noi l’ho solamente
incontrato sul G;nn Sasso.
3. Sat. Erraione } Hermione.
S. alis dentatis fuscis fascia pallida; anticis ocello; posticis subtus
fisco cincreoquc mannoratis , fascia dentata alba fesco irrorata ; ocello
utrinque unico .
P. N. Hermione , Lin. iViatf. I. 2. p. 778,
n. 149 — -MW. jLufL £/%. p. 281. 11. 99.
Papilio Hermione , Ross. Faun. Etrus. II. p.
1 4-7 • ioo5.
Satyrus Hermione , Fabr. Ent. Syst. III.
— Hùb. Tab. 27. f. 122, f. 128. 124 ?•
Selene, GeolT. Hist. des Ins. II. p. 4^* n* J3°
Le Silvandre, Pap. d’ Eur. Pi. XX. f. 34* a.b.c.
Papilio Fagi , Scop. Ent. Cam. p. 152.11.428.
Hipparchia Hermione , Ochs. I. p. 9^ n* 4*
La Larva vive su\V ffolcus lanatus.
Trovasi in Austria, e nell’Italia: frequente e comune nel Regno.
DIURNI
3
4* Sat. Alcione *5 Sat. Alcyone .
S. alis dentatis fuscis fascda albida\ anticis ocellis duobus: posticìs
subtus fusco nigroque marmoratis , fascia a/igulata alba ocelloque unico.
P . N. Hermione , Lin. Syst. Nat. I. 2: p. 778. n. 149.
Satyrus Hermione , Fabr. Ent. Syst. III. 1. p.
282. n. 727.
E. Alcyone , Hub. 7’. 27. f. 128 , 126
- — - Roes. Ins. III. T ab. XXX IV. f. 5. 6.
P . Hermione , Pet. J/zs£. E/z^. lì. p. 486. n. 89.
Hipp archia Alcyone , Ochs. I. 1. p. 176. n. 8.
Frequente tra noi in ogni parte del Regno.
8. S. Fidia 5 6'. Fidia.
S. alis dentatis supra fuscis : anticis ocellis duobus puifctisque duo-
bus albis 5 posticis subtus striga sescpdaltera ungulata atra.
P. N. Fidia , Lin. Syst. Hat. I. 2. p. 170, n. 188.
Sat . Fidia , Fabr. Eni. Syst. III. 1. p. 228.11. 706»
Le Faune ? Pap. d’ Eur. PI. XXL f. 87 , c. 7.
jPa/i. Fidia 9 De Vili. Ent. Lin. IV f» 8.
— Ross. Paun. Etrus. Mani. IL pag. 9, n. 848.
■— Hiib. Tab. 82, f. 147 , ; 148 ?.
Hipparchia Fidia 9 Ochs. I. p. 179. n» 7.
Trovasi in Francia , Portogallo ? ed Italia.
Var. Calabra , n. T. III. f. i, 2.
S. Alis anticis supr^ nrMìs duobus , absque punctis albis 5 subtus
parvulis.
Il papilio Eù/zVz si distingue per i due occelli nerica cui pii-
lepidotteri
pilla è bianca di latte, e tra questi vi sono due macchioline bianche,
minori nella pagina superiore , maggiori nella inferiore. Nella no-
stra varietà Calabra , gii occelli sono più piccoli , e le macchie
bianche interposte si sono scancellate nella pagina superiore , ed ap-
pena appajono nella inferiore.
La macchia quasi occellare delle ali posteriori è dileguata in-
tieramente. Il colore finalmente è uniforme superiormente , ed in-
feriormente più oscuro.
In taluni individui resta scancellata anche la macchia occellare
posteriore delle ali superiori.
6. Sat. Aliionia 5 Sat. Aliionia. T. II. f. i.
S . alis dentatis fuscìs : anticis ocellis duobus , posteriori subtus
rocco , punctis duobus albis 5 posticis subtus fuscesccntibus fascia ar-
cuata alluda .
Satyrus Allionìa , Fab. Ent. Syst. III. i. p»
104. n. 322.
— Gy rii. Ent. Neap. Sp. I. Tab. II. f. 12.
Pap. Fauna , Hùb. T. 82. f. 14^ 14^i> 10°»
f. 5io, 5ii:, P. AracTine. Text. p. 23.
La Faune, Pap. d’ Eur. PI. XXI, f. 37, a. b .
Papilio Acteav de Vili. Ent. Finn. Tab. IV. f. 9.
Papilio Aliionia , Ross. Fau. Etr. Mani. II. p.
10. n. 346.
— De Prunner, Lepid. Pedem. p. 72. n. 14 6-
n. i45. P . Fidia .
Uipparchia Allionìa 7 Ochs. I. 1. p. 181.
Trovasi in Francia, Portogallo, ed Italia, Nelle province me-
ridionali del regno questo parpaglione è d un colore assai fosco , e
presso la base delle ali anteriori , superiormente è quasi nero. Ho
citata esclusivamente la figura a7 ù, 87, della Tav. 21, de1 Papi-
DIUUNI
lioni di Europa, perciocché i nostri esemplari in quella sola meglio
convengono , non però perfettamente : per la qual cosa ho stimato
darne la figura.
7. Sat. Semele 5 Sat . Semele .
S . nlis dentatis fuscis fascia maculari fulva ? anticis ul cinque ocellis
duobus , posticis unico .
P. N. Semele 9 Liti» Syst. Nat . I. 2. p. 772 ,
n. 148. — Fau. Suec . ed. 2. p. 276,11. io5y.
Satyrus Semele , Fabr. jEW. Syst. III. 1. p. 262.
11 . 720.
Papilio Semele Ross. Fau.Etr.il. p.1475 0.1004.
Hiib. T. 3i . f. 140. 144 3 9 u,
266. — Faun. Suec. ed. 2. p. 205 , n. 1080.
— - Fabr. Ent. Syst , III, 1. p. 325, n. 233.
— Scop. Carri . p. 181. n.' 463.
DIURNI
*— Rossi , Fani Etrus. II 9 p. i58. n» 1041»
Hesperias Comma , Ochs. I? 2. p. 2249 n. 16.
In Europa. La larva vive sulla Coronilla varia . La farfalla
schiude in luglio ed agosto.
6» Esp. Linea j //. Lìnea,
Hes. alis divaricati fulvi, jveminae immaculatis, mari lineolct nigra
trassiore “ postici stibtus griseis.
II. U. Linea , Fab. Ent. Syst. Ili, 1. p. 826. n. 236.
La bande no ir e, Geoffr. liist. des Ins. II. pag.
66 , n. Sy.
Var. de la bande noi r, Pap . d’Eur. PI. LXXIV .
Suppl. XX. f. q5, a. b. lis .
Hesperias Linea , Ochs. I, 2. p. 28, n. 18.
La larva si nutrisce dell’ Aira montana. La farfalla svolazza
in luglio ed agosto.
7. Esp. Lineola^ Hes. Lineala.
Hes. alis integerrimis divaricati fulvis concoloribus , Jbcminae ini-
■maculatisi maris lineo la nigra tenuiore.
Scriba, Osservazioni Entomologiche III Distrib. p.244»
Hesperias Lìneola , Ochs. I, 1. pag. 280, n. 19.
Trovasi di rado in Europa.
8. Esp. Seivano , Hesp . Syìvanus .
Hes. alis divaricati fuscis , maculis quadrati supra Jlavis subtus
ctlbidis .
P. Syìvanus , Fab. Ent. Syst. Ili, 1. p. 826 ,
n. 287.
— Ross. Faun. Etrus. Il, p. i58. n. 1042.
— — » Pap. tT Eur. Pi. XLY. f. 95» a. b. c. d. g. h.
LEPIDOTTERI
H esperia Sy l vanii s , Ocbs. I, 2. p. 226. n. 17»
Specie non rara nel regno. La Farfalla svolazza ne’ mesi di
maggio e giugno.
9. Esp. Tassello ^ Hes. Tessellum. Tav. f.
Ifos. alis integri s divaricati fasci (libido maculatisi postici $ supra
fascia maculari interrupta , subtus albidis fasciis duabus olivaceis.
P. Tessellum , Hub. Tab , 93, f. 4^9* 4 7Q ? c/1»
Le Bigarré, Pap. d’Eur. PI. VII. Suppl. MI. f. 97,
Ile speria Tessellum , Ochs. I, 2, p. 200, n. 4 •
Trovasi in Austria , Russia , ed appo noi negli Abruzzi.
Siccome però desso perfettamente non conviene col suo tipo ,
sia che le figure citate 0 le frasi diagnostiche si voglian consultare, io
r accompagno colla figura esattamente tratta da belli ed illesi e-
semplari,
10. Esp. pigmeo Hes. Pygmaeus .
H esp. alis integris divaricali fuscis nigro -nebulosi , luteo macula -
tis i concoloribus.
Papilìo Pumilio Hub. Tab. 91. f. 4^§ ^5 4^9?
460 ,
Papilio Pygmaeus , Cyril. Ent . Neap. T, V. f. 5,
- — - Esper , Tab. XCIX , Cont. LIV , f. 3.
Uesperias Pumilio , Ocbs. 1. 2. p. 216. 11. 12.
Specie propria del regno di Napoli , ma non esclusivamente
delle Calabrie , siccome 1’ Qchsenheimer asserisce. Nicodemo lo rin-
venne sulle coste di Amalfi e di Sorrento; nel vallo di Cosenza l’ ho
trovalo io nel cader di agosto; ne’ contorni della Capitale è più raro.
Non per altra ragione che per lo amor nazionale il Sig. Och-
senheimer preferisce il nome assegnalo da Hiibner a questa specie,
mentre prima di lui era stato chiamato Pygmaeus da Esper, e da
Cirillo e poscia anche da Illiger, una col sinonimo di H. Pumilio f
[
FAMIGLIA. SECONDA
LEPIDOTTERI CKEPUSCOLABI
O
le SFINGI di Lin.
Lepidotteri intermedi tra i diurni ed i notturni , i quali of-
frono le più bizzarre forme , il volo più fragoroso e prolunga-
to , eia vita piu durevole nella maggior parte delle specie. Co-
loro che non sono stranieri alla favola , e che di entomologia
pur s’ intendono , ben ravvisano eli quale intelligenza era anima-
to il Linneo quando impose il nome di sfingi a questi lepidot-
teri, desumendo l’analogia dalla figura delle loro larve.
Vi sono pure tra questi , come fra i parpaglioni stranieri ,
specie nelle quali il carattere generale e primario mancar si vede:
hanno cioè le ali quasi nude e reticolate , in vece di averle co-
perte di scaglie piumiformi (i). Ma 1’ eccezioni ci avvertono che
la natura non ha confini , e che esse servono come di anelli di
passagio alle classi contigue.
La metamorfosi de’ crepuscolari si esegue d’ordinario entro
la terra ; vi sono nondimeno de’ generi che si trasformano nel-
1’ aria libera , siccome le Zigene , le Procridi , ec.
Le Crisalidi quindi pure diversificano , perciocché ve ne han
di quelle che a nudo si trasformano , siccome tutte le specie che
ciò fanno dentro terra , ed altre che , compiendo la loro meta-
morfosi fuori della terra , sono rivestite da un invoglio , costi-
tuito da una specie di pergamena.
Un carattere nota Latreille come proprio alla più parte del-
le farfalle di questa famiglia ; ed esso consiste in uno uncinetto
situato nella pagina inferiore delle ali superiori , dal quale, nello
stato di riposo , sono mantenute le ali inferiori in situazione oriz-
zontale , od inclinate alquanto. Un tal carattere non è a questa
Famiglia esclusivo , ma trovasi eziandio fra notturni: mentre non
(i) Ciò avviene perchè le delicatissime piume che in parte ne rivestono le pagine
sono caduche.
2
LEPIDOTTERI
mancano tra crepuscolari talune specie del genere Smerinto die ne
sono sprovvedute , siccome accortamente nota il sig. Godart. Le
larve hanno tutte 16 piedi. In taluni generi hanno sull1 ultimo
segmento una protuberanza in forma di corno ; e per lo più son
lisce , e senza peluria.
La cassazione di questi lepidotteri non c ancora si netta-
mente stabilita da non lasciare alcun dubbio o contrasto tra gli
entomologi. Secondo i caratteri che si adottano per stabilirla ne
risultano divisioni generiche diverse. Io profitto de’ lavori, che su
questa parte possediamo , de’ signori Ochsenhaimer e Boisduval ,
ritenendo nondimeno per ora le fondamenta di Latreille; e per
i generi della Tribù de’ Sesidei seguo fedelmente i caratteri da
quest1 ultimo loro assegnati.
I due seguenti Specchi ne porgono intanto le loro rispetti-
ve classazioni.
Fam.3 II. CREPUSCOLARI
( Latr. in Cuv. )
( SPHINX , Lin.)
Palpi compressi gracili , terzo arti-
colo distintissimo , cilindraceo , o
conico-cilindrico, barbati o scabrosi.
Antenne nude o pettinate , fusiformi
o simili a corno di ariete.
CREPUSCOLARI, Boisd.
( SPHINX , Lin.)
/ SEZIONE r.
j * AG ARISTA
ESPERO SFINGIDEI
j # CORONIDE
' * CAST NI A
SEZIONE|II.
/ SFINGE
SFINGIDEI
' SMERINTO
\ SEZIONE III.
j SESIDEI
I SESIA
) TIR I DE
egocera
j SEZIONE IV.
ZIGENIDEI
ZIGENA
) SINTOM A
S AT1CHIA
[ PROCRIDE
I. TRIBÙ’
) TIRIDE
/ SESIARIDEI
j SESIA
l
C MACROGLOSSA
I II. TRIBÙ’
VPTEROGONO
1 SFINGIDEI
( SFINGE
1
/ ERA CHIGL OSSA
/
^SMERINTO
1 III. TRIBÙ’
I ZIGENA
i ZIGENIDEI
1 SIN TOM A
IV. TRIBÙ’
fPROCRlDE
V PROCRIDEI
(CUIMERA
Genere SFINGE ; Spiiinx.
Generis characteres essenti ales. Palpi cylindrico-conici ,
articLilo ultimo acuminato , sub nudo ; Antennae fusifor-
me s aut subclavcitae , subtus squamatele ( in fo emina gra-
ciliores). Tibiae pedum plerumque calcaratae .
Characteres naturales. Imago palpis compressis , longis , ra~
flexis , pilosis ultra clypeum p roduc tis , cylinclricis aut conio is ,
barbatis aut squamatis , articulo ultimo subnudo , apice obtuso ,
od acuto. Antennis fusiformibus , claoatis , aut corna arietis per-
similibus , latere interno squamato , denticulato , «zte transfer sua
striato. Tibiis pedum posticarum plus minuso e calcaratis . Alis /zo-
rizontalibus , angustalis , posticis oalde minoribus.
Larva iG-poda , plerunque nuda , ciliquae corna credo , rz-
grdo , acuto in segmento caudale insidente.
Chrysalis laeoigata , folliculata , ne/ nuda ; ratea terra , od in
Ugno recondita , azte «Vi plantarum caule adherente.
SrHINX SIC PROPRIE DICTA ; DEILEPIIIL A , Ochs.
Antennae prìsmalicae fusiformes , latere interno ciliato , vel tran-
sverse strialo. Proboscis longa. Fragosa celeritale volitante.
1. Sfili, del Convolvolo; Sph. convolatili.
Sph. alis cinereis , anticis fusco nigroque nebulosis ; posticis ni grò
fasciatis ; abdomine cingulis alris rubrisque albo -mar ginatis,
Sphinx convolatili, Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 789, n.
6, — - JVLus. Lud. Ulr. p. 345, n. 5.
• — - — Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 3y4, n. 54-
— — - Scop. Ent Cani. p. 184 , n. 468.
- — - Ross. Fau. Eie., II. p. 162, n. io55.
— — Hiib. , Tab. i4 , f. 70 , mas.
Le Sphinx à coni e s de boeuf, Geoff. Hist. cles Ins.
II. p. 86 , n. 9.
Sphinx du liséron, Pap. d’Eur. Ph LXXXVI1.
f. 1 14 , f-k.
Deilephila convolvuli , Ochsenheini. II. p. 2.36, n. 2.
2. Sfili, lineata; Sph. lineata.
Deil. alis anticis virescentibus fascia striasque albidis ; posticis ni-
gris , fascia rubra.
Spinx lineata , Fabr. Ent. Syst. ìli. 1. p. 368, 11. 39.
Rossi, Faun. Etr. III. Mcint. II. p. i4i n. 35g.
Spinx Livornica , Hiib. Tab. 12, i. 65. - T. 23, f.
1 1 2 , foem.
Pap. d" Eur. PI. CX. f. i58, a. b. c.-La Li-
vorni e n .
Deilephila lineata , Ochs. II. p. 214, n. 1.
Trovasi nell'Europa meridionale , e con specialità in Italia,
Portogallo , ed in diverse contrade della Germania.
CREPUSCOLARI
3
3. Sfin. dell’ Euforbia ; Sph. Euphovbicie.
Sph. alis anticis virescentibus , ritta lata , livida , maculaque disci
virescente : poslicis nigris , fascia mar gineque exter iori rubris ; antennis
niveis.
Sphinx Euphorbiae , Lin. E eia. Saec. Ed. 2. p. 287,
n. 1086. — Syst. Nat. I. 2 , p. 802, n. 19.
— — Mas. Lud. Ulr. p. 336, n. 16.
Fab. Ent. Syst. III. 1. p. 36y , n. 3y.
Scop. Ent. Cam. p. 186, n. 47 1 •
Ross. Fau. Etr. II. p. 161 , ri. io3i.
— - - — - Hùb. Tab. 12 , f. 66 , foem.
Sphinx du Tithymale, Geoif. Hist. des Ins. II.
p. 87 , n. 11.
Pap. d’ Eur. PI. CVII. f. i55 , a-f.
Deilephila Euphorbiae , Ochs. 11. p. 2i5, n. 2.
La larva vive sull’ Euphorbia Tithymalus , la più bella per
i suoi vivaci colori e per le macchie bianche aneliate che ne a-
dornano i fianchi. E irritabilissima. Trovasi in Giugno e Luglio.
Frequente in terra d1 Otranto , in Fondi , e non manca in diver-
se altre parti del regno.
4- Sfin. del Caglia latte; Sph . Golii.
Sp. Alis anticis virescentibus , ritta albi da : posticis nigris , fascia
pallida , rubro maculata ; antennis fuscis , apice albis.
Sphinx Euphorbiae , Linn. Syst . Nat. 2. p. 802 ,
n. 19. — Mas. Ulr. 336, n. 16.
Fab. Ent. Syst. III. 1. p. 368, n. 38.
Sphinx Golii , Ross. Faun. Etr. II. p. 162, n. io33.
Maut. p. 14, n. 36o.
Hub. Tab. 12, f. 64, mas.
Eeileph. Golii , Ochsenhc. IL p. 217 , 11. 2.
4
LEPIDOTTERI
Trovasi in vari luoghi della Germania , nella terra d’ Otran-
to , ed in Calabria Ultra.
La larva vive sul Gulium veruni et M allago , la Rubici tinc-
toruni e la Euphorbia Cfperissias. Tra noi quasi sempre ed esclu-
sivamente si trova sopra questa ultima pianta , e sulla E. tyli-
inalus.
5. Sdii, testa di morto ; Sph. atropos.
Sph. alis anticis fuscis , ni grò luteoque variis puncto centrali albido :
posticis luleis , fascìis duabus nigris ; abdomine luteo , cingulis nigris.
Sphinx atropos , Lin. Syst. Nat. i. 2 , p. 700 , n. q.
— Mas. Luci. Ulr. p. 348, n. 8.
— — Etti. Syst. III. i. p. 384, 11 • 27*
Scop. Ent. Cani. p. 184, n. 4^9*
Rossi, Fan. Etr. II. p. 161, 11. io5o. — Man-
tis. Ins. p. i3 , n. 358.
Hiib. Tal). i3 , f. 68 , fieni.
Le Sphinx a tè te de mort, Geoff. IJist . den Iris .
II. p. 85 , n. 8.
Pap. d’Eur.Pl. GVI. f. i54, g-k— PI. CXXIL
f. 164, n.
Acherontia atropos , Oclis. II. p. 281, n. 1.
Brachyo glossa Atropos , Boisd. Ind.
La larva di questa sfinge vive sopra V Evonymus curopcteus ,
il Lycium afrum , la Datura stramonium , ed in preferenza sullo
Gelsomino commune ( Iasininum officinale ) , e diverse solanacee,
come la Patata ( Solanum tuberosum ) la Melongena ( Sol. Melon-
gena ) : alle quali due ultime piante si rende nocevole , quando
di troppo moltiplicasi.
La farfalla schiude ne1 mesi di Agosto e Settembre (1).
( 1) Rimarchevole è lo stridore ch’emette questa farfalla stando in riposo. Il famoso
Entomologo sig. Passerini crede, che l’organo dal quale siffatto stridore proviene, ri-
CREPUSCOLARI
5
Le specie seguenti che sotto la generica denominazione di
Macroglossa sono state registrate da Scopoli e poi da Fabricio ,
da Ochsenheimer , e Boisduval , si distinguono soltanto da quelle
del genere Sphinx , tal quale si trova da Latreille stabilito , in
ciò solo , che 1’ estremià addominale è guarnita di squame lun-
ghe costituenti una specie di spazzola. Ritenendo perciò desse i
caratteri essenziali delle Sfingi sono dal prelodato Latreille sotto
tal genere mantenute.
Della Macr. Aenoterae Boisduval ha costituito il suo gene-
re Pterogon.
G. Siiti, delie Rubiacee ; Sp/i. Stellatarum.
Sph. alis anticis fusco-cinereis , fasciis duabus nigris : posticis ferra-
gineis ; abdomine barbato , lateribus albo nigroque variis.
Sphinx Stellatarum , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 8 od ,
il. 27. — Fau. Suec. Ed. 2. 288, 11. 1091.
Scop. Ent. Cani. p. 187 , 11. 474*
■ Ross. Fau. Etr. 11. p. 1G4.
Sesia stellatarum , Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 38o ,
11. 5.
— — Pet. Inst. Ent. II. p. 5o2 , n. 1. Tab. 8, f. 1.
Le Moro Sphinx, Geoff. Ilist. des Ins. II. p. 83,
11. G, PI. XI. f. 5.
Sphinx chi Cai llelait , Pap. d’Eur. PI. LXXXIX,
f. CXV1. a-e.
PI. XC. f. 1, 2, 6, f. Far.
Macroglossa stellatarum , Ochs. II. p. 190, 11. 4-
Specie comune e frequente , che più di giorno che di notte
siede nel capo- Il sig. Lorey altronde pretende, che ciò sia l’ effetto dell’aria che vien
forzata uscire dalia due cavità speciali del ventre, per lo mezzo delle sne aperture.
Reaumur , al quale non era sfuggita tal proprietà pensava ( più analogamente al-
l'oppinione del sig. Passerini ) che tale stridore derivasse dallo sfregamento de’ palpi
contro la proboscide.
6 LEPIDOTTERI
svolazza con indicibile celerità. Essa trovasi eziandio entro le ca-
se , accovacciandosi entro i forami de1 muri , o dietro qualche
armadio, quadro, e cose simili. Appo noi in tute le stagioni.
La larva vive sul Galliwn veruni et Aparine , e sulla robia
( Rubia tinctorum ). Divenuta questa pianta un oggetto industria-
le , i coltivatori non saranno spaventati da questo nemico , per-
ciocché non arreca gravissimo danno.
Osservazione. Quantunque il Leandro adorni tutti i nostri giardini e
spontaneo sorga sul margine de fiumi nelle prossimità del mare , non mi
è stato ancor concesso il vedere tra noi la Sfinge propria di questa pian-
ta , e di questo nome ( Sph. Nerii ). Io l’ho ricercata accuratamente nel-
la Calabria Ultra , ove il Leandro costituisce folte selve , che sorgono
sulle sponde abbandonate de’ fiumi , e sopra gli ampi torrenti disseccati
nella estiva stagione , senza averne mai potuto discuoprire un vestigio.
CREPUSCOLARI
7
Smertuthus.
Antennae dentato-serratae : proboscis indislincta.
Osservazione. La specie di questo genere son tutte turgide e pigre; e
le loro ali inferiori sorpassano le inferiori , come in varie specie di Bombici.
1. Sm. del Tiglio; Sm. Tiliae.
Sm. alis anticis angulatis virescenti nebulosis , maculis duabus me -
diis saturatioribus ; posticis luteis , fascia obliterala f usca.
Sphinx tiliae , Liti. Syst. Nat. I. 2. p. 797, n. 3.
— Fau. Sue. Ed. 2 , p. 287 , n» io85. — -M.US. Lud. Uh \
p. 343, n. 3.
- — — Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 358, 11. io.
— — - Scop. Ent. Cam. p. i83, 11. 4^7*
— — - Ross. Fau. Etr. II. p. 1G0, n. 1848.
' ’■■■- Hub. T. 1 5 , f. 72 , foem.
Le Sphinx du tilleul , GeolF. Hist. des Ins. IL
p. 80 , n. 2.
— Pap. d’Eur. PI. CXVL f. i63, a-e.
Smerinthus Tiliae , Ocbs. IL p. 24G , n. 1.
Sebben porti il nome del Tiglio , non è questo il solo al-
bero sopra del quale vive la larva , ma gode ancor della Quer-
cia , dell1 Olmo e della Betola ( B. alnus et alba ). Specie non mol-
to comune fra noi , ma die nondimeno ho trovata sapra Pic-
dimonte d1 Alife; ed in Castellammare Tlia pur raccolta il signor
Gap. Wredow.
2. Sm. ocellata; S/n. ocellata.
Sm. alis subangulatis , anticis rubicundo , brunneo fuscoque variega-
tis ; posticis roseis , ocello coeruleo.
Sphinx ocellata , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 79G, n. 1.
Fau. Suec. Ed. 2. p. 28G, n. io83. — ■
8
LEPIDOTTERI
Mus. Luci . Ubr. p. 34i, II. I.
— Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 355, n. 1.
■ Scop. Ent. Car. p. 182, n. 4^5.
— — Pet. Ihst. Ent. IL T. 8, f. 1.
— — Rossi, Fau. Etru. II. p. i5g, n. 1046.
Sphinx Salitisi Hiib. T. i5, f. 78 , foem.
La demi-paon, Geof. tìist. des Ins. IL p. 79, n. 1.
— Pap. d’Eur. PI. CXIX. f. 164, w. -g.
Smerinthus ocellata , Ochs. II. p. 1 4g ? n. 2.
Trovasi assai più di rado sulle falde del Matese 1 siccome in
varie altre parti di Europa.
CREPUSCOLARI
9
Zygaena (i) Fabr.
Antennae subclavatae. Alae integrae maculis discoloribus notatae.
Palpi cylindro-conici , inferiores ultra clypaeum adsurgentes , ext remi-
tate acuta.
Osservazioni. Io non Lo creduto fare entrare nella definizione di que-
sto sotto-genere il carattere della lingua spirale e cornea , per esser que-
sto comune a più altri sotto-generi di questa divisione, come delle altre,
de’notturni ugualmente che de’diurni. Si è altronde notato quando essa è
lunghissima e quando è brevissima negli corrispondenti sotto-generi.
La larva delle Zigene è grossetta , obesa , e pelacciuta. La sua pupa
si chiude in un invoglio lunghetto, acuto nell’ estremità , d’ una sostanza
simile alla pergamena , ed attaccato ai steli delle piante sopra le quali
la larva ha vissuto.
1. Z. Eritrea; Z. Erythrus
Z. alis anticis cyaneo-virescentibus , subdiafanis maculis tribits mi -
niaceis elongatis , valde dilatatis mar gineque interiori miniaceo •' posticis
miniaceis ni grò marginatis tenuiter ; collari humerisque lutescentibus.
Sphinx erythrus , Hiib. T. 18 , f. 87 , foem.
Zygaena erythrus , Ochs. II. p. 21 , n. 1.
— Bois. P. 28, Pi. 1 , f. 6.
La patria di questa specie è l1 Italia. In Calabria, in Terra
di Lavoro, sull’ Aspromonte , il Matese, i Monti Tifati, Monte
S. Nicola in Capua , cc» ec. La Farfalla svolazza ne’ mesi di Lu-
glio ed Agosto.
2. Z. Monos ; Z. Minos.
Z. alis anticis cyaneis a ut virescentibus , maculis Iribus elongatis ,
dilatatis sanguineis , posteriore securiformi : posticis rubris margine te-
nuissimo cyanescente , antennis clavalis.
Zygaena Pytia , Fabr. Mant. II. p» ioi, 11. 2. —
Geli. Ins. Mant. p. 27.1), n. 1-2.
(1) Da Zi/7«!v* , Zigaena Pesce-martello.
IO
LEPIDOTTERI
Z. Scabiosae. • — Ent. Syst . III. i. p. 38 6, n. 2.
Z. Pytkia , Ross. Fau . Zs7/\ II. p. ìGG, n. 1067.
Sphinx Minos , Hùb. Sphin. T. 2 , f . 8 , foem.
Sphinx de la Piloselle , Pap. d’Eur. III. PI. XCV.
f. i33 , a-d. — var. PI. XGYI. f. i33, e-i.
Zygaena Minos , Ochs. II. p. 22 , n. 2.
■ — • — Boisd. p. 29 , PI. I. f. 7.
Trovasi in molte contrade di Europa , ne1 mesi di Giugno
e di Agosto. La larva ama i trifogli , la Veronica off cimile , la
Briza minore il Cinosuro cristato , la Genista Tintoria ed il Ti-
mo-serpillo. La crisalide si fa in un bozzolo allungato di color
giallo-bruno.
3. Z. punto; Z. punctum.
Z. alis anticis cyaneis aut vìrescenlibus , maculis duabus rubris elon-
gatis ; pimelo intermedio concolore , maculaque securiformi versus apicem ;
pasticis rubris limbo cyaneo ; abdomine immaculalo.
Zygaena Punctum , Ochs. II. p. 36 , n. 7.
— — Boisd. p. 33 , PI. II. f. 2.
Trovasi in Dresda , Ungheria , Sicilia ed appo noi. Trova-
ta dal Cap. Wredow sul monte S. JNiccola presso Gapua.
4» Z. del Meliloto; Z. Meliloti.
Z. alis anticis sublanceolatis , subdiaphanis ; nitidis , grisescenti-vi-
rescentibus vel cyanescenlibus , maculis quinque rubris ; posticis rubris mar
gine nigro-virescenti ; antennis clavatis ,
Sphinx Ioli , Hiib. Sphing. 1- 17 , f. 82 , mas. —
Sph. Vicine . Text. p. 80, n. i3.
Zygaena meliloti , Ochs. II. p. 43, 11. 11.
Boisd. p. 54 , PI. III. f. 5.
Schiude la fai falla di questa specie ne1 mesi di Giugno e Lu-
CREFU SCOLARI
I I
glio ; in Dresda , Ilalla , Francia, Darmstadt, e Vienna ; Och. )
In Francia di rado, Boisd. ). In Calabria ho trovato vivere la sua
larva sul Trifoglio»
5. Z. del Trifoglio; Z. Trifola »
Z . alis anticis cyaneis , maculis quinque rubris , duabus mediis eoa -
dunatis , subtus concoloribus ; posiicis rubris margine latiori cyaneo ; an -
tennis clavatis ; thorace abdomineque cyaneis : pedibus dilutioribus atris.
Sphinx Trifola , Hiib. Sphin. Tex. p» 80 , n. 16
— — - De Vili» Ent. Lin. II. p. n3 , n. 54-
Sphinx des Prées , Pap. d1 Eur. PI. XCVII. f.
106. a-e»
Zygaena Trifola , Ochs. II. p. 47 ? 12 •
- — — Boisd. p. 54, PI. IH. f. y.
La larva vive sul Trifoglio prostrato»
Specie comune in Uungheria , Austria, Francia, ed Italia.
Trovasi appo noi in Principato Citra , Calabria ec.
6» Z. della Lonicera ; Z. Lonicercie .
Z. alis anticis cyaneis aut virescenti-cyaneìs , maculis quinque ma -
joribus rubris , subtus concoloribus : posticis rubris , margine cyaneo ,
subsinuato , et ad angulum analem decrescente -, antennis clavatis , a-
Iris-i pedibus dilutioribus nigris-cyaneo.
Z. Loti , Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 38y , n. 2.
Z. Fulvia Mani. II» 1. p. 101 , 11. 3.
Sphinx Ionie eroe , Hiib. Sph. T. 11, f. 7 , focili,
Sphinx de grami née, Pap. d’ Eur. PI. XCVIII. f°
i38 , a-d.
— — De Vili. Ent. Lin. IL p. n5, n. 6r.
Sphinx Filipendulae , De Géer , V II. T. 44 t ^ J*
Z. Lonicerae , Ochs. II. p. 49 1 n. i3.
— Boisd. p. 56, PI. III. f. 8.
________ jyar, n< # , Vedi, Boisd. p. 56.
LEPIDOTTERI
I 2
Tra noi trovasi una varietà nella quale le macchie delle ali
superiori sono picciolissime , e quelle della base specialmente riu-
nite in una sola. Le ali inferiori hanno un piccolo spazio rosso
nel mezzo , in taluni individui riducesi in una macchiolina , ed
in altri svanisce per intiero. Quest’ ultima varietà l’ho trovata
sopra i Camaldoli , in Giugno 1 834-
Ivi pure vivono le altre varietà sopra la Genista.
Trovasi ne’ contorni di Napoli , in Salerno ec.
7. Z. della Filipendola; Z. Filipendulae.
Z. atra ; alis anticis viridi-cyanneis fusco ciliatis , maculis sex ru-
bri s : posticis rubris margine tenui nigro-cyaneo ; abdomine immaculato ;
antennis clauatis.
Sphinx E dipendili eie , Lin. Syst. Nat . I. 2. p. 8o5
n. 85. — Fau. Suec. ed. p. 296, 11. 1097.
Hiib. Sphin. T. 5 , f. 3i , foem. — T. 4 1 f-
2G , mas.
— — Scop. E ut. Cam. p. 189, n. 479*
- Ross. Fau. Etr. II. p. iGG, n. 1066.
Le Sphinx belier , Geoff. Hist. des bis. II. p. 88,
11. ìò.
Pap. d’Eur. PI. XCVII , f. i37 , a-f.
Zygaena filipendulae , Fabr. Ent. Syst. III. 1. p.
08G , n. 1.
Ochs. II. p. 54 , n. 14.
Boisd. p. 59, PI. IV. f. 1.
Sembra esser questa la specie più generalmente diffusa , e
quindi la prima e meglio cognita di tutte le altre di questo ge-
nere , non essendovi scrittore che citata non 1’ avesse come pro-
pria della rispettiva Fauna. Nondimeno tra noi è meno frequen-
te di ogni altra parte di Europa ; talché trovasi di rado.
CREPUSCOLARI
i3
8. Z. transalpina ; Z. transalpine, i.
Z. atra , alis anticis atro-cyaneis ani viriscenlibus , maculis sex con-
nalis rubris , subtus conjluentibus ; posticis rubris margine sinuato cy a-
neo ; abdomine haud cingolato ; antennis clavalis , nigro-cyaneis.
Sphinx transalpina , Hùb. SpA. T. 3, f. i5 , mas.
f. 19 , fieni.
Zygaena transalpina , Ochs. II. p. 60 , n. i5.
— — Boiscl. p. G3 , PI. IV. f. 3.
Contorni di S. Maria di Capua , Basilicata , Taranto
g. Z. Caroli ; Z. Charon.
Z. Alis anticis cyaneis nitidis , maculis sex minutis , rubris ni grò -
marginatis ; posticis rubris , margine laliori nigro cyaneo , antennis sub-
clavatis .
Sphinx Charon, Hiib. Tab. IV. f. 21 , mas.
Zigaena Charon, Boisd. p. G5 , PI. IV. fìg. 4-
Specie propria della Corsica , Spagna , Italia , e Sicilia ,
Boisd . ). Trovata F ho in Calabria Ultra , sull’ Aspromonte.
io. Z. dell’ Angelica ; Z. Angelica e.
Z. alis anticis cyaneis maculis quinque rubris ( sex in quibusdam ) ,
subtus conjluentibus ; posticis rubris , margine nigro ; antennis apice luteis.
Zigaena Angelicae , Hiib.
— Ochs. II. p. 67 , n. 18.
■ Boisd. p. 61, PI. IV. f. 2.
La larva si pasce del Trifoglio montano , nel mese di Giu-
gno. La farfalla schiude in Luglio , e trovasi in Dresda , in Vien-
na , ed appo noi, sulle falde di Monte S. Angelo di Castellam-
mare.
LEPIDOTTERI
*4
11. Z. della Stecade ; Z. Stoec/iaclis.
Z . alis omnibus concoloribus , cyaneis , micantibus ; anticis maculis
quinque (sex) sanguineis ; nigro subcinctis : poslicis puncto rubro basi -
que rubro radiata ; collari concolore.
Sphinx lav andul eie , Hùb. T . 4 ? f. 24, mas.
Zygaena staechadìs , Ochs. II. p. 83, n. 22.
— - — Boisd. Zigen. p. 82 , PI. V, f. 3.
Trovasi in Piemonte, in Francia, nelle Isole di Hyères, e
fra noi non rara.
■ — — ■ Var . li.
Jlis anticis maculis quinque aurantiacis ; alis postis disco vix au-
runtiace maculatis.
Questa bella varietà trovai dapprima in Calabria Ultra , e
poscia sulle montagne de’ due Principati e contorni di Napoli.
Il signor Cap. Wredow 1* ha pur recentemente raccolta su i monti
di Castellammare. La farfalla svolazza ne’ mesi di Giugno e Luglio.
11 numero delle macchie delle ali superiori svaria , trovan-
dosene cinque o sei.
Essa si distingue dalla Z. Lavandolae per la mancanza del
collare bianco che adorna quest’ ultima. Per tal ragione io credo
doversi riferire alla Stoechadis piuttosto che alla Lavandulae , sic-
come opina l’illustre Boisduval (1) ; alla quale opinione avrei sotto-
scritto se non mi fosse di grave peso la mancanza del cennato
carattere , che sommamente concorre a distinguere le specie stes-
se di cui si ragiona.
12. Occitanica ; Z. Occitanica .
Z . alis anticis cyaneo-virescenlibus , maculis quinque rubris albo fal-
de marginatis , sexta transversa alba lunari: poslicis ruberrimis limbo
cyaneo ; collari humerisque nioeis ; abdomine cingulo lato rubro.
Sphinx Occitanica , De Villers, E ut. Lin. II p. 1 14?
n. 59, T. IV , f. 2i.
(1) Boisd. Lctteia a me diretta.
CREPUSCOLARI IO
____ Phacae , Hùb. T . 22 , f. 10G, mas.', 107 , fieni.
Zygend Occitanica , Petag. List. Ent . IL p. 5oq.
Oclis. II. p. 9.0, n. 26.
Boisd. Monog. Zigen. p. 97, PI. VI, f. 3.
Trovasi in Francia , Italia , Barbaria , Siria, e nel Regno di
Napoli. Il carattere più importante che fa distinguere questa spe-
cie dalla Onobrjchis consiste nello anello rosso che circonda V ad-
domine.
i3. Z. della Lavandola; Z. Lavandulae.
Z. Alis omnibus coeruleo-virescentibus , micantibus ; anticis ulrinque
maculis quinque rubris , nigro cinctis : posticis macula unica vtl dua -
bus rubris: collari albo ; anlennis clavalis nigro-cyaneis.
Z. Lavandulae , Fabr. Ent. Syst. Ili , 1 . p. 387 ; n. 4*
— • — • Petag. Inst. Ent. li, p. ^09, n. 12.
Ochs. II, p. 84, n. 23.
Boisd. Monog. Zigen. p. 83 , PI. Y , f. 4»
Sphinx de la lavande, Pap. d’Fur. PI. CI, f.
i45, a-b.
Sphinx lavandulae , Vili. Ent. Lin. II, pag. 114,
Tab. IV , f. 20.
Sphinx spicae , Hùb. Tab. IV , f. 25 , mas.
Trovasi comunemente in Francia , Spagna ed appo noi.
Ne’ nostri esemplari le ali superiori sono un poco cerulescenti
verso T apice; le inferiori violascenti , o cianee. Nella pagina in-
feriore ugualmente, ed anche le antenne danno un riflesso ceru-
lescente. La macchia rossa della pagina inferiore delle ali poste-
riori è ramosa.
LEPIDOTTERI
1 6
14. Z. dell’ Onobrichide ; Z. Onobrychis.
Z. alis anlicis viridi aut cyaneo-nitenlibus , maculis sex rubris su-
bocellatis , postica transversa lunari : posticis rubris limbo ni grò ; collari
humerisque albo marginatis ; abdomine rubro cingolato vel immaculato.
Sphinx Flciveola , Hùb. T . 3, f. 1 4 , foem .
Onobrychis , T. 5 , f. 28 , foem.
— Astragali T. 6 , f . 3 7 , forni.
lledysari T. 6 , f. 36 , mas . T. 5 , f.
29 , foem.
Meliloti — T . 6 , f. 38 , mas.
Carniolica , Stop. Ent. Cam. p. 189 , n. 4l^-
Spili 11 x de Tesparcette, Pap. d1 Europ. Pi. XCJX,
f. 140 a li.
Zigaena Onobrychis , I"abr. Ent. Syst. Iti. 1. p. 3go,
u. 12.
Z. Carniolica Mani. IL p. 102 , n. io. — Gen.
Ins. Mani. p. 275, 21. 476.
Ross. Fau. Etr. II. p. 167 , 11. 1069.
Z. Onobrychis , Ochs. II. p. 87, n. 26.
— - — Boisd. Monog. Zigeri. p. 92 , PI. Y, f. 1-2.
Trovasi in Austria , Ungheria , Svezia , ed Italia. La far-
falla schiude in Luglio.
1 diversi nomi sotto de’ quali è stata da un medesimo au-
tore indicata contestano le variazioni alle quali va questa specie
soggetta. Gli esemplari ch’io posseggo corrispondono esattamen-
te alle citate figure.
Trovata l’ò in Salerno, ed altrove.
Syntomis (i), Illig.
CRETUSCOLARI
*7
Antennae fusiformes praecedenlium graciliores gradatim decrescente s.
Palpi braevìores et obtusiores. Maculae alarum fenestratae.
i. Sintomide Fegea; Synt. Phegea.
Syn. alis omnibus ni gro-coeruleis , anticis maculi s sex subdiaphanis
albis : posticis duabus ; abdomine cingulo flavo.
Sphinx Phegea , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 8o5, n. 35.
Scop. E ut. Cam. p. 190, 11. 480.
Hab. T. 20, f. 99, mas. 100 , foem.
Sphinx du Pissenlit , Pap. d’Eur. PI. CII. f. 1 4? 9
c-d.
Zigaena Phegea , Fabr. Mantis. Il, p. 190, n. 5.
■ — Syst. E ut. p. 55o , n. 2.
Z. Quercus. — Ent. Syst. III. 1. p. 388, n. 6.
Z. Phegea , Pet. Itisi. Ent. II, p. 5o6 , T. 8, f. 3.
Ross. Fau. Eie. II , p. 166, n. 10G8.
Z. Phegea , Ochs. II, p. io5 , n. 1.
Boisd. Monogr. Zigen. p. 180 , Pi. IV. f. 8.
Specie comunissima in ogni parte del Regno, ed in molte
parti di Europa, siccome nell’Arcipelago; nella Persia fu rin-
venuta da Asselquizio e dall’ Olivier. Essa presenta molte varietà.
Alle già note aggiunger si possono le seguenti , da me trova-
te tra quelle raccolte ne’ contorni di Napoli.
v)var. Due macchie a pica I i suddivise dalle nervature nere, in
luogo di tre. Il solo apice delle antenne biancastro.
Nelle ali inferiori le due macchie bianche suddivise ugual-
mente in due delle nervature. Corpo con riflesso ceruleo.
x ) var. Terza macchia posteriore delle tre apicali ridotta ad un
punto appena visibile , macchia della base svanita dello in-
tutto.
(1) Da awTBfioi , syntomis , brevis. Così detta dalla brevità de’ palpi.
i8
LEPIDOTTERI
Maccliie delle ali inferiori ridotte ad un punto impercettibi'
le , e ad una macchia rotonda.
f* )rar. Macchia unica e rotonda nelle ali inferiori. In Luglio, so-
pra i Camaldoli.
La larva vive sulla Piantagine Lanceolata , la Scabiosa , ed
il Pisciarello , Leonlodon taraxacum ( Pissenlit de Frane.).
Quindeci altre specie di Smtomidi descrive il Boisdouval ,
e sono la
S. Annidata ; del Timor, Nuo. 01., e Por. Jackson.
S . Cerò era \ del C. di B. S., Guinea, Seneg., Afr.
Beng. ec.
S. Creusa ; del Coroni, e Beng.
S. Cyssea ; Ivi.
S . Fenestrata ; Cliin. e Philipp.
S . Godartii ; Beng., Coroni., e Moluc.
S. Hubneri ; Amboi. e Giav.
S. Latreilli ; Giav., Amboi., e Chili.
S. Ochsenheimerii j Beng. e Giav.
S. Passatisi Ind. Or.
S. Polydamon\ Cafrer., Ottent. e C. di B. S.
S. Schoenerrhi ; Beng.
S. Sperbins ; Giav., e Chin.
S* Thelebus\ Chin.
CREPUSCOLARI
I9
Thybis (1) ; Hoffrn.
Antennae subselacae , extremitate simplice. Palpi cylìndrico-conic is
articulo ultimo acuminalo , subnudo. Alarum margine postico sinuato- den*
tato. Abdoininis estremitas acuta. Tibiae calcaratae.
1. Tiricle fenestrina ; Thyris fenestrina.
Thyr. alis eroso denlalis fusco-aureis , punctis rufis maculis duabus
fenestratis.
Sphinx fenestrina , Fabr. Eni. Syst. Ili, 1. p. 7 7
n. 8.
— - — • Ross. Fau. Etr. II , p. iG3 , n. 10,57.
Phalaena fene stretta , Scop. Ent. Carri, p. 217, n.
358.
Le Pigmèe, Pap. d’Eur. PI. CXXII , f. 1G7 , a-b.
Sphinx pyralidiformis , Hùb. T. 3 , f . iG, mas.
Thyris fenestrina , Ochs. Il, p. 1 1 5 , n. 1.
Boisd. Zigen. Monogr. p. iG, PI. I, f. 4*
La larva vive nel Sambuco , Sanibucus nigra , e nella Bar-
dana , Archimi Lappa .
Trovasi nelle contrade meridionali dell’ Austria , in Fran-
cia , nella Svizzera, Italia , Spagna, e nell’America Settentriona-
le. Io F ho trovata in Lecce, in Basilicata, Principato citra , sulla
Majella , ec. La farfalla svolazza ne1 mesi di Luglio e di Agosto.
Devesi al chiarissimo Entomologo sig. Boisduval lo seuopri-
mento della metamorfosi di questo lepidottero , eh’ è servito di
tjpo allo stabilimento del presente sotto-genere.
Una secotida specie ( Thiris citrina ) , appartiene all’ Ame-
rica Settentrionale, ed all’ Andalusia. — Vedi , Boisd. Monograf.
Zig. p. 19, PI. I. f. 5.
(i) Da , Jenestra , finestra.
■20
LEPIDOTTERI
Sesia (i).
Atitennarum cxlremitas fasciculato squamata. Abdomen postice bar-
batimi. Alae ar tic alato- diaplianae.
Osservazioni. Le specie di questo sotto-genere rassomigliati molto
alle Vespe , alle Tentredini e ad altri generi d’ imenotteri , oppur di dit-
terà Le Soro ali sono strette , a nervature molto grosse , i cui spazi o nu-
di, od in parte ricoperti di squame piumiformi caduche.
I. S. Nefrotomiforme ; S. JYephro t o t tute forni i.s , n.
A
Ses. alis anticis fusco nigris , medio liyalinis lunula puctoque medio
nìgris estremilate posteriore subradiata posticis diaphanis nervis , ma-
culaque costali nigris , fimbria fulva: abdomine ni grò immaculato.
11 maschio di questa specie c della grandezza del Culex pi-
piens , e la femmina è un poco più grande ed assai più oscura.
I palpi sono bianchi nella inferior parte de’ due primi arti-
coli , neri nel resto. Tutto il corpo è bruno-nero , e le squame
che adornano la coda sono assai lunghe e più oscure, divise in
tre fascetti graduali. Le ali superiori sono strettissime fosche ed
opache, lasciando nel mezzo uno spazio angustissimo semitraspa-
rente , traversato da un arco, ed un punto triangulare nel mez-
zo, neri; verso l’orlo esterno, lo spazio intercetto tra le nerva-
ture è un poco trasparente , onde appare quasi raggiante ; la fran-
gia è lunghetta, di color fulvo con splendore sericeo. Le ali po-
steriori sono intieramente diafane , i nervi soli decorrenti ed il
contorno sono neri ; con una macchiolina nera costale che costi-
tuisce lo stigma , e la frangia simile a quella delle ali superiori.
Io non ho potuto riconoscere l’ identica tra le specie descrit-
te da Ochsenheimer , e figurale da Hùbner. La credo quindi una
specie inedita , e come tale indicata esssa si trova ne’ Cenni Zool.
per Fanno 1 834 P* 7^*
Trovata sopra Piedimonte d’ Alife , in Luglio i835.
(i) Da e-\t , Tinea , Tignaola.
CREPUSCOLARI
ZI
2. S. Crisidiforme ; S . Chrysidiformis.
Ses. Jlis anticis subhyalinis croceis , margine superiori maculaque
adiecta nigris ; abdomine barbato nigro , cingulis duobus luleis.
Sesia crabroniformis , Fabr. Ent. Syst . III. i, p*
383 , n. 17.
Spliynx chrysidiformis , Vili. Zm. IL p. io3 ,
11. 28, Ì7«Z. 4 , f. 18.
• Rossi, Faun . Etrus. Mani . II. p. 1 4 1 -
Hùb. raft. 8 , f. 53 , .
Sesia Haemorroidalis , Cyril. Ent . JYeap , Specim. Z .
IV. f. 3 , pessima.
Le chrysidiforme, Pap. d’Eur. PI. XC. f. 3 18, a-b.
chrysidiformis , Ochs. II. p. i43 , n. io.
Trovasi ne’ contorni di Napoli nel cosi detto Pus cone gran-
de', nel mese di Giugno.
3. S. Nomadiforme ; S. Nomadaeformis.
S. j4Lìs hyalinis , anticis apice aureo-/ nifi s , marginibus fasciaquc
nigris ; abdomine barbato nigro » cingulis tribus Jlavis.
Sphynx nomadaeformis , Hùb. Tab. 8, f. 5o, 9.
Le grand Tipuliforme, Pap. d’Eur. PI. XCIV,
f. 129, a-d.
Sesia nomadaeformis , Ochs. II, p. 167, n. 21.
Colla precedente , nel medesimo tempo e luogo.
22
LEPIDOTTERI
SUPPLEMENTO
i. Sfili, dell' Enotera ; Sph. Oenotherae.
Sph. alis sinuato-erosis , anticis viridibus , fascia saluratiore ; po~
slicis jlavis * margine nigro.
Sphinx . oenotherae , Fabr. Ent. Syst. ìli. i. p. 35g.
Hiib. Tab. g , f. 38 , 9*
— — — Ross. Fau. Etr. Mantis. II, p. i5, n. 362.
Sphinx Proserpina , Pallas , Spie. Zooh Fase. IX, T.
Il , f . 7 , p. 26.
Le Spinx de l’Epilobe, Pap. d’Eur. PI. CXXI ,
166, a-i.
Sph. Oenotherae , Ocbs. II , p. 106.
La larva di questa sfinge vive sopra 1’ Oenothera odorata . Io
la trovai su questa pianta appena che l’ebbi introdotta nell1 Orto
Agrario della Società Economica di Terra d1 Otranto. Ochsenhei-
mer dice trovarsi in Dresda , Lipsia , ed in altre contrade del-
l’Austria , sempre però più rara secondocchè dalla prima a que-
st’ultima regione si passa. Boisduval la riporta come provenien-
te dalla Francia meridionale.
Il preloclato Sig. Boisduval ha costituito di questa specie il suo ge-
nere Pterogon , che ripone tra le Macroglosse e le Sfingi . Io ignoro su
quali caratteri avesse questo famoso entomologo stabilito tal genere, enun-
ciato solo nel suo Index Methodicus , ec., e nel quale comprende sol que-
sta specie , e la Sph. Gorgon ; ma suppongo , secondo sembra indicarlo il
nome ( Da nrepot, pteras , ala ; e /«jw* , gonio , angolo ), che desunto ne
avesse il primario dalla somma angolosità e dentellatura del margine ester-
no delle ali superiori ; e l’altro dalla mancanza di sprone o tubercolo sul
F ultimo segmento codale della larva. Ochsenheimer si era già accorto di
questa nota caratteristica di eccezione , che distingue la larva della Sph.
Oenotherae dalle altre sue affini; delle quali in seguito costituì il genere
Macroglossa : e pare che già meditava di dovernela separare. Attendendo
dunque che il sullodato Entomologo ne facci ampiamente conoscere le sue
osservazioni sulle enunciate due specie , io ho serbata la Sfinge dell' Enote-
ra , la sola che possediamo in questo genere , per formarne un supplemento.
t
G ek er e PR 0 G RI DE ; Proc r is , Fabr . La tr . Al y eli ìa , Odi s . ( i ) .
Generis characteres essentiales. Antennae pedinatele sub-
clavatae. Alae integrae longae . Palpi inferiore s breves
haud pilasi.
Characteres naturales. Imago. Palpi cjlindro-conici , acuti
ultra fronte/n ascendentes ; lingua cornea spiraliter convaluta ; an-
tennae claviformes maris bipectinatae ; palpi inferiores breves haud
pilosi; alae integrae longae , unicolores immaculatae. Larva obe-
sa pubescens. Chrjsalis in folliculo tenui sericeo .
i. A. delle Statici; A. Statices.
A. alis anticis viridì-coeruleis subtus fuscis ; postìcis fuscis : artieri •
nis pectinatis apice subclavatis.
Sphinx statices , Lin. Syst. Nat. I, 2. p. 80S, n. 47-
— Fau. Suec. Ed. 2. p, 290 , n. 1098.
Scop. Ent . Carri, p. 190, n. 4&1-
Ros. Fau. Etr. II, p. 167, 11. 1070.
Hùb. Sphing. T. 1. f. i g.
Zigaena Statices, Fabr. Ent. Syst. Ili, 1. p. 4o6, n. G8,
Le Turquoise, Geoff. Ilist. des Ins. Il, p. 129,
n. 4°*
Spinx Turquise, Pap. d’Eur. PI. CIIL f. i5o,
a-d.
Atychia Statices , Ocbs. Il, p. 11, n. 1, f. 1.
— Fray. IL Fas. II, p. 118, 11. 112, T. G2, f. c
Specie pressoccliè comune in tutta l’Europa (2). Trovasi la
(1) Da , infelix , infelice; od «-rv'/ra , mala fortuna.
(2) L’ Atychia micans del medesimo autore sembra differire soltanto dalla Statices
per aver quella le pagine inferiori delle ali d’ un colore più torchino, più vivace nella
costola anteriore delle ali superiori , e nella intiera pagina delle inferiori, lo la credo
una semplice varietà , della quale ne ho trovati alcuni individui sopra Aspromonte ,
e propriamente presso Staiti.
CREPUSCOLARI
2
farfalla ne’ mési di giugno e luglio. La larva vive sopra Y Ace-
tosa ( Iìumex acetosa ).
2. A. della glabularia ; A. globulariae .
A. alis anticis coeruleo vi ri dibus : posticis fuscis ; antennis ornnino
pectinatis , apice cuspidatis .
Sphinx globulariae , Hiib. Sphing . T. ' 1. f. 2 , f , 3 9 •
Atychia globulariae , Odiseli. II , p. i3 , n. 2.
- — ■— - Fray. Fase. II, p. 119, n. 1 1 3 , jT. 62, f. 2.
Patria di questa specie , confusa per lo innanzi colla pre-
cedente , sono le contrade di Darmstadt , Auysburg , Austria ,
ed Ungheria. Io l’ho trovata nella Calabria ulteriore, in luglio;
ed in Nocera è stata trovata dal Sig. Cap. Wredow,
3. A. della Vite; A . Ampelophaga .
II. alis nigro-vìridibus ; capite , (borace abdomineque coendescenti *
viridibus ; nitentibus ; antennis maris valde pectinatis .
Zygaena ampelophaga , Bay. Barel. degl’ Xns. noe.
ali1 agr.
Sphinx ampelophaga , Hiib, XWb 34? f. i53 , i54.
Procris ampelophaga , Passer. Mem. Sopra due spe-
cie d1 iris, nocivi, p. 4? TW. I, f. 1 — 13.
Sphinx vitis , Fray. XII , p. 69. Tcib . 68 , f. 3,
Atichya ampelophaga , Trtsk. X. SuppL I, p. 100,
Procris vitis , Boisd. Ind. p. 38.
Specie nociva alla vite , delle cui pampini vive la larva ,
distruggendo specialmente le tenere messe ; e trovasi in Italia ,
nell1 Ungheria , nella Russia Meridionale, ec. Nel regno di Na-
poli f ho trovata frequente sul Gargano , e nelle province di
Bari e di Terra d1 Otranto , ove però di rado fa essa elevare il
grido dell’ agricoltore. La sua biologia legger si può nella preci-
tata memoria deli1 Entomologo Toscano sig» Passerini»
FAMIGLIA TERZA
LEMUOTTEM NOTTURNI
o
le FALENE di Lin.
Più numerosa di specie , e specie più svariate di forma e di
grandezza , offrir doveva questa famiglia imbarazzo maggiore ai
classatori ed agli studiosi di entomologia. Da Linneo fino a La-
treille i lepidotteri notturni passarono da i a 07 generi , se tali
dir si possono quelli che senza precisione n’esibisce il sullodato
entomologo nel Regno Animale del B. Cuvier. Partendo poscia
da principi diversi, il medesimo autore, nella sua ultima opera
( Le Regno Animai elisir, en Fumili. JYatur. ) divide questa la-
miglia in 8 tribù, composte di 35 generi. I medesimi viventi,
nelle mani degli Entomologi Alemanni , si sono elevati a 129 ge-
neri, de’ quali farò rilevare in luoghi distinti i pregi ed i vizi.
E però , quantunque io trovi molto incompleta la distribuzio-
ne metodica di Latreille, riportata da Cuvier nel suo Regno Ani-
male , è preferibile nondimeno a quella de’ signori Oclisenheimer e
Treitschke, comecché basata sopra caratteri organici dell’insetto
perfetto. La ritengo quindi senza omettere quelle modificazioni che
mi sono parse acconcie , come dalle osservazioni parziali risulta.
Il carattere comune a tutti i Lepidotteri notturni non è cer-
tamente quello che il nome ne indica , di svolazzare cioè sol-
tanto di notte ; essendovene molti che in pieno giorno si libra-
no ad un volo rapidissimo : e tale a cagion di esempio è la Sa-
turnia Carpini , la E j prepia villica , la Lithosia ancilla , ec. ec.
Ma quello che distingue generalmente i Lepidotteri notturni
nello stato d1 insetto perfetto consiste nella rachide o stelo del-
le antenne, il quale, a contar dalla base va successivamente de-
crescendo come una setola o pelo. Nello stato di larva non è
sempre facile riconoscerle e distinguerle , avvegnaché molte so-
migliano a quelle de’ diurni. Nell’ epoca della loro metamorfosi
soltanto hanno caratteri tra loro cosi distinti e visibili da non
lasciar dubitare se all’ una od all’ altra famiglia appartengono,
2
LEPIDOTTERI
ben diverse essendo le Crisalidi dalle Pupe: e queste dalle pupe
de1 Crepuscolari , per lo rivestimento e pel modo come trasfor-
mansi, agevolmente si lasciano discernere.
SPECCHIO DELLA FAMIGLIA III.a
Bombicini
Phalaena At-
tacus et Bom -
bjx , L-G.../
I SEZIONE
EPIALITI
IL SEZIONE
BOMBICINI
Fam.HILNOTTURNI
( PHALAENA E , Lin.)'
Antenne setacee; Ali
sovrapposte , nel ri-
poso dell1 animale ;
svolazzanti di notted
III. SEZIONE
FALSI-BOMBICI
IV. SEZIONE
\ APOSURI
V. SEZIONE
Nottuini, (Ph. noctua L.G.)
VI. SEZIONE.
|Tortrici,(F/i. tortrix L.G.)
VII. SEZIONE.
IGeom. (Ph. Geometra L.G.)
Vili. SEZIONE.
IPiralidi, ( Ph.Pjralis L.G.)
IX. SEZIONE.
Tignuole,(DL Tinea L.G.)
X. SEZIONE.
TEROFORI
SATURNIA
LASIOCAMPA
BOMBICE
SEB1CABIA
NOTODONTA
ORGIA
LIMACODE
PSICHE
chelonia
CALLIMORJFA
. LITOSIA
digranura
PLASJTTERA
Èrebo
nottula
) tortrice
( PIRAMIDE
-- FALENA
" ERMINIA
BOTE
IDROCAMPA
AGLOSSA
GALLERIA
CRAMBO
ALUC1TA
EUPLOCAMO
FICO
TINEA
I L I ZIA
IPONOMEUTA
ECOFORA
ADELA
TEROFORO
ORNIDE
NOTTURNI
3
PRIMA SEZIONE
EPIALITI
Le larve de generi che compongono questa sezione si
stanno nascoste nello interno de vegetabili de' quali si nu-
triscono, non altrimenti di quelle di vari generi di coleot-
teri ; ma si trasformano esse in uno bozzolo tessuto col glu-
tine loro e tritumi del vegetabile stesso che hanno rosic-
chiato.
Il margine degli anelli addominali della pupa sono
dentellati e spinosi.
Le antenne dell insetto perfetto sono corte , ed hanno
de dentelli brevissimi , lisci , e strettamente uniti ; essendo
solo in taluni generi terminate da una punta setacea sem-
plice , ed inferiormente guarnite da un doppio ordine di bar-
be , nel maschio. La proboscide è costantemente brevissima
e poco apparente. Le ali in tetto] a , e cl ordinario allungate
e strette. L'ultimo anello addominale delle femmine costitui-
sce un ovidutto allungato , e molante una specie di coda.
Osservazioni. Questi insetti, nello stato di larva , arrecano grandis-
simo danno a molti alberi , e piante utili , perciocché , rodendone essi la
interna parte legnosa e midollare , gli fanno intristire. È dell’ interesse de-
gli agricoltori il dar la caccia alle farfalle, e distruggere i bozzoli loro,
ed anche le larve.
Cossus , Fabr.
Antennae thoraci aequales , latere interno dentato-lamellatae , lanml-
lis brcevibus extremitate rotundatis. Proboscis nulla.
Larva in tigno arborum victilans , laevis , pilis raris in dorso.
Osservazioni. Tutti gli entomologi da Fabricio a Boisduval convengo-
no nel riguardar questo genere come ben distinto da ogni altro. I caratteri
però per i quali da essi loro viene indicato sono diversi. Mercecchè Fa-
bricio , e con esso lui Latreille , parte dall’ organizzazione delle antenne
e del succiatojo dell’insetto perfetto ; mentre Ochsenheimer risguarda la
LEPIDOTTERI
4
figura, il disegno , ed i colori delle ali. In quanto alla larva ed alle sue
metamorfosi le cose stanno del pari.
j. C. strugilegno ; Cossus ligniperda.
Cos. alis albo-cinereis fusco-nebulosis , strigis transversis nigris ;
iliorace postice fascia atra , abdomine annulis albis.
Ph. B. cossus , Liti. Syst. Nat. I, 2, p. 827, n.
63. - — Faun. Suec. Ed. 2, p. 29 5 , p. ni4»
Ph. Cossus , Scop. E ut . Car. p. 200, n. 5oo.
Bomhyx Cossus , Ross. Fau. Etr. IL p. 170 , n. 1080.
Pet. Inst. Ent. IL p. 11.
* — - — - Hùb. Tab. 4 6, f. 198 9.
Cossus ligniperda, Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 3, n. 1.
Le Cossus, Geof. Ilist. des Ins. II. p. 102, n. 4
— Pap. d’Eur. PI. CCXXXIX , f. 246 a-g. PI
CXC. f. 246, b, i, z.
Cossus ligniperda , Ochs. III. p. 90, n. 1.
— Boisd. Index.
Trovasi in tutta 1’ Europa. La farfalla schiude ne’ mesi di
Giugno e Luglio. La larva vive sul Salice, il Pioppo, il Tiglio ,
il Noce , T Olmo ec.
2. C. panierino; Cossus pantherinus.
Cos. alis anticis albo-nitidis , pallide cinereo-rnaculalis ; posticis ci-
nerei s.
B. Panlherina , Hiib. Tab. 36, i. 157 £ , i58 9.
La petite Marbrure, Pap. d1 Eur. PI. CXCIII. f.
2,r>4, a-b.
Cossus Pantherinus , Ochs. III. p. 96 , 11. 4*
- — — Boisd. 1. c.
Specie propria dell’ Ungheria , Austria ed Italia. La Farfal-
la schiude in Luglio. Tra noi non ovvia.
NOTTURNI 5
Zeuzera , Latr.
Antennae maris sublus bipectinotae , extremilate nuda setacea ; foe-
minae simplices , basi lanatae.
Nò Fabricio, nè Ochsenheimer si avvisò di separare dal ge-
nere Cossus F Aesculi , e F Arunclinis : e solo questo ultimo ne
fece la sua seconda Famiglia de’ Cossi. Ma Latreille , rilevando
le differenze dell’ abito , e le notevoli modificazioni delle anten-
ne , ha creduto distinguerle con altro nome generico.
i . Zeuzera dell1 Ippocastano ; Zeuz. Aesculi .
Zeu. alis niveis , punctis numerosis coendeo-nigris t thorace senis.
N odila Aesculi , L-Gm. Syst. Nat . I. 2, p. 833, 11. 83.
— ■ Pyrina — — Lìn. Fan. Suec. Ed. 2, p. 3o6 ,
n. u5o.
Noctua Hippocastani , Ross. Fan. Etr. Mantis. II.
p. 18 , n. 673.
Bombyx Aesculi , Hiib. Toh. Ipj , f. 202 £•
La coquet, Pap. d’ Eur. PI. CXG , f. 2475 a-d.
Cossus Aesculi , Fabr. Entom. Syst . III. 2 , p. 4 ?
11. 4*
— Ochs. III. p. 99 , n. 6.
Zenzero Aesculi , Boisd. Index , p. 5i.
Trovasi in diverse parti di Europa ; la larva vive principal-
mente sull’ Aesculus Hippocastanuni o Castagno cavallino, di cui
porta il nome, ma non isdegna il Tiglio , la Noce, il Pero, il
Melo, e P Olmo , come le precedenti specie del genere Cossus .
La Farfalla svolazza nel mese di Agosto , e tra noi anche
in Luglio; ma sì hanno due generazioni. Della seconda, le pu-
pe restano nello bozzolo fino alla seguente primavera.
6
LEFIDOTTEHI
SECONDA SEZIONE
BOMBICINI
Proboscide rudimentaria o picciolissimci , costituita da
due lamine cornee disgiunte o divise. Palpi inferiori pic-
cioli e quasi cilindrici , eccettuato un picciol numero di
specie . Antenne pettinate e seghettate in ambi i sessi , od
almeno nel maschio. Ali orizzontali od a tetto] a, le infe-
riori delle quali sorpassano talvolta le superiori , nello stato di
riposo , ed civvene taluni eziandio i quali mancano di quel-
la delicatissima spina cornea o fase etto di setole, merce le
quali le superiori vengono ritenute dalle inferiori. Il tora-
ce è sempre spianato e lanuginoso come V addo mine , ossia
nè T uno nè I altro ha veruna cresta o fascetto di peli ele-
vati. LI addomine voluminoso nelle femmine . La loro me-
tamorfosi si compie in uno bozzolo ben feltrato e solido. A
questi caratteri , molti eie quali convengono con quelli del-
la famiglia precedente , ne succede uno speciale per que-
sta famiglia, quello cioè delle larve , nelle quali i piedi anali
mancano , avendone sedici quelle delle tre prime sezioni .
Saturnia , Schrank.
Antennae utroque latore pectinalae , in mare magis quam in poemi -
na. Alae rotundalae et ocellatae . Proboscis nulla.
Lai va nuda , tuberculis sex gemmatis in singulo segmento pilosis ci -
liatisque.
Pupa extremitate posteriore cilìaia ; intra follicolo py riforme , co-
riaceo , anteriori extremitate acuta subaperta.
i . Saturnia del Pero ; $. Pyri.
S. alis rotundatis , griseo fuscoque nebulosis fasciatisque , ocello nic
(dante.
o
Phalaena Attacus Pavonia major , Lin. Syst. Nat.
p. 810, n. 7, i38
7
NOTTURNI
7
Bombyx Paroma major. Fabr. Spec. Ins . 2, p. 171.
— Ent. Syst . III. 1 , p. 32, c.
Ross. Faun. Etr. II. p. 1G8, 11. 1073.
Petagn. Inst. Ent. II. p. 5io , n. 1. y. Tab.
8, f. 4.
Le grand paoli de nuit; Geoffr. Hist. cles Ins. II.
pap. d’ Eur. PI. CXXX. f. 17 1, a-f.
Roes. Ins. 4, Tab. XV. XVI. XV1L XXIII.
Plial. Paroma , Scop. Ent. Cam. p. igi, n. ^82.
Bombix Pyri Hùb. Tab. i5, f. 56, $.
Saturnia Pyri , Ocbs. III. p. 2, et IV. p. i83.
Specie comune in tutto il mezzo giorno di Europa.
La larva vive sul Pero selvatico e comune , il Pruno , il
Pesco , 1’ Olmo ed il Noce.
La più grande specie di Lepidottero delle contrade Euro-
pee , e la più sorprendente ancora per le sue grandi macchie o-
cellari , od occhi , che adornano tutte quattro le ali. Essa ap-
parisce fra noi ne’ primi giorni di Aprile. Non è rara , ma diffi-
cile a possederla , per cagione di essere assolutamente notturna.
Al far del giorno si appiatta fra i cespugli , le piante , ed i luo-
ghi meglio ombregiati , ove resta immobile durante il giorno.
2. Sat. del Pruno selvatico ; Sat. Spini.
Sat. alis rotundalis fuscis , albido cinereoque nebulosis fasciatisque
ocello nictitante. Mas et foemina concolores.
Bombyx paroma media , Fabr. Ent. Syst . III. 1 ,
p. 4X7 1 11 • ^2.
Petag. Inst. Ent. II. p. 5 io , n. 1 , B.
B. Spini , Hdb. Tab. 14, 1. 55, £.
Le Paon moyen, Pap. d'Eur. PI. CXXXII. f. 177,
a-h.
Saturnia Spini , Ocbs. III. p. 4? n. 2.
8
LEPIDOTTERI
La larva vive sul Pruno selvatico ( Pruniu Spinosa ), del
Melo agreste ( Pyrus Mulus Sjlvestris ), nonché dell’Olmo e della
Rosa canina.
Trovasi nel mezzogiorno dell’Austria, dell’ Ungheria , ed al-
trove. Tra noi è rarissima in Puglia.
3. Sat. del Carpino ; Sat. Carpini .
Sat. alis rotundatis , griseo cinereoque nebulosis fasciatisque , ocel-
lo nictitante ; posticis maris fulvis.
Pimi . Attacus Paoonia minor , Lin. Syst. Nat. I.
2, p. 8io, n. 7, ae. — Fami, Suec. ecl. 2, p. 291,11.
1099. B. P afonia.
B. Pav. minor , Fabr. Ent. Syst. III. 1 , p. Z 1 7 5
il. 32 , a.
- — — Petag. List. Ent. II. p. 610, n. 1. A.
Ross. Fau. Etr. II. p. 168, 11. 1072.
Bombyx Carpini , Hùh. Tab. 14 ? f. 53 , ; f.
54, 9.
Pimi . Pavoniella , Scop. Ent. Carn. p. 172,11.483.
Le petit paon, Geoffr. Ilist. des Ins. IL p. 101 ,
n. 3, PI. XII. f. I. II. III.
Le paon moyeii, p. 101 , 11. 2.
Le petit Paoli de Nuit, Pap. d’Eur. PI. p. 101,
il. 2, CXXXIII. f. 178, a-h. Suppl. PI. II. f. 178, i,
k, l.
Saturnia Carpini , Ocbs. III. p. 6, n. 3.
Trovasi in tutta F Europa.
Più rara della precedente; ma ne ho pur trovate qualche vol-
ta le larve in gran numero nelle siepi di rovere e di pruno sel-
vatico , delie quali foglie esse si nutricano. Tessono un bozzolo
di seta ruvida bianchiccia , la quale può benissimo esser filata
e tessuta , siccome dimostrano i saggi che ne ho fatti.
NOTTURNI
9
La farfalla schiude ne’ mesi di aprile e maggio. Nondime-
no trovata 1’ ho pure in marzo , sopra i Camaldoli. Svolazza alta-
mente a mezzodì.
Sarebbe util cosa attendere all’ educazione di questo verme, percioc-
ché esso non consuma fronde di vegetabili molto interessanti l’economia,
e quelle del rovero restano infruttuosamente sulla pianta.
Sebbene l’ industria di trarre la seta limitata si fosse soltanto al ver-
me del B. Mori, onde per antonomasia è distinto col nome di baco da
scia , la natura non ha dotata questa specie soltanto di sì preziosa mate-
ria. Tutti i Bombici tessono un bozzolo di sostanza sericea , e non man-
cano Noctuae e Phalenae che in simil guisa compiscono le metamorfosi loro.
La Cina , patria naturale della B. Mori , possiede del pari due altre spe-
cie di tal genere , la B. mylilta Fab. , e la Ph. Cynlhia Drur. , abban-
donate allo stato selvatico come era dapprima la B. Mori (i).
Le tre menzionate specie del genere Saturnia vìvono spontanee fra
noi, come in quasi tutta l’Europa , sopra il pero selvatico il pruno spi-
noso ed il rovere , e producono bozzoli ben grossi ed abbondanti di seta. Se
nonché quella della Saturnia Pyri è ruvidissima rigida e molto abbon-
dante di glutine : quella della S. Spini e Carpini è mediocremente buo-
na , nello stato selvagio dell’ animale ; ma quando esso per poco si ali-
menta con cura acquista non spregevole finezza. Io ho provato fin dal 1817
che dalla Saturnia Carpini , alimentata col Pruno spinoso negli ultimi
periodi di sua vita , ritenendola in casa ed in luogo semi aperto , si può
ottenere una seta ben morbida e delicata , di color fulvo pallido, che pe-
rò divien facilmente bianca coi metodi ordinali ; e da 100 bozzoli ho ri-
cavata un oncia e due terzi di seta ben purgata e cardata. Nel i83i es-
sendo in Yienna , trovai che il signor E. Henger , amatore di Entomologia ,
aveva fatto altrettanto colla S. Spini, per lungo tempo educata in casa,
ed aveva sperimentata questa seta ancor per l’applicazione de’ colori , fi-
latura, e tessitura, avendone fatti eseguire nastri o strenghe. Egli in-
noltre , con quella paziente industria che distingue gli Alemanni , è riuscito
a far sì , che le stesse larve eseguito avessero un tessuto simile ad un
velo , e di cui mi ha fatto vedere una lunga ferza di palmi 17 , larga
palmi 3. I saggi di tutto quello già detto si trovano nel mio Gabinetto,
num. 180.
Qui però conviene avvertire , che essendo i bozzoli di questo genere
di bombicini aperti in una delle estremità , svolger non si possono sicco-
me quelli del commun filugello , per traine la seta in delicati fili; percioc-
(1) La B. Mori , giusta le assicurazioni di M. Huzard , viene educata nella Cina quasi
come tra noi.
*
IO
LEPIDOTTERI
che gallegiar questi non possono nell’acqua calda. Ma conviene ammol-
lirli per lo mezzo del bucato, siccome fassi per quei bozzoli aperti che
sovente per malattia producono i vermi del filugello medesimo del mo-
ro (i) , e trarne quella specie di seta in stoppa , che conosciamo col no-
me di calamo.
Con ciò non ho inteso consigliare di assumere come industria lucro-
sa F educazione de’ bachi delle suddette specie di bombici. Sarebbe bene
assurdo , che in un paese ed in un tempo in cui 1’ industria della seta si
và con tanto zelo diffondendo e migliorando, si volessero rivolger le cu-
re alle specie selvatiche. Un tal consiglio sarebbe degno di rimproccio co-
me quello ch’io medesimo facea ad un insipiente proggettista , il quale
pretendeva introdurre la coltivazione della Malva ad oggetto di trarne il
tiglio comechè buono alla fabrieazione di corde e di grossolani tessuti:
e ciò diceva in un paese ove la coltivazione del Canape e del Lino re-
clama ancora qualche cura per essere condotta al miglioramento di cui è
suscettibile. E dove 1’ Agave Americana abbonda , e dalla quale si trae
eccellente filo per tanti ottimi usi , e se ne fabbricano corde. Non sarà
però discaro il conoscere quello stato già detto , dal quale intendo trarre
due legittimi corolla)}.
i.° Che questi bombici educandosi come attualmente si fa per quel-
lo dello gelso potrebbero migliorare la condizione della loro seta ; e ciò
pure in ragione; della qualità del vegetabile dal quale si nudrisce.
2.0 Che trai’ si può profitto di esse anche nello stato selvatico come
attualmente si trovano , non esigendo alcuna cura , nè consumando pian-
te utili ; ma che in vece divoran le fronde di quelle che costituiscono
le nostre siepi naturali , senza arrecare alcun altro discapito.
(i) Sovente il baco da seta produce bozzoli bucati in cima come quelli del genere Sa-
turnia : ed io ho sperimentato chè questa degenerazione si perpetua se da essi si ricavano
le uova o la semente. La qual cosa mi conduce ad una naturai conseguenza , che la strut-
tura primitiva eie’ bozzoli non sia diversa da quella del gen. Saturnia , ma che la educazio-
ne del baco gli facci acquistare quel grado di completo tessuto che attualmente osserviamo
ne’ bozzoli suoi.
NOTTURNI
I I
Bombyx , Latr. Liparis (i) , Oclisn.
Antennae bipectinatae ( valde in mare , parimi in foemina ) proboscis
nulla ; alae dejlexae , margine postico flexuoso ; abdomen postice clamatimi.
Papa folli culata .
1. Bombice sciocco ; Bombyx Morio .
Boni, alis hyalino nigris : abdomine villoso atro , segmentis margine
flavis.
Phalaena morio , Lin. Syst. Nat . 2, p. 028, GG
- — - — Fabr. JMantis . II , p. 19.
Petag. Inst. Entom. II, p. 525.
Le Negre, Pap. di Eur. PI. CXNNIV, f. 179, a-d.
Bombix morio , liub. T. iG , f. 57 , g. T . 54 1 f
23i , $. 232 ?.
— ■ — Pioss. Fau. Etr. II. p. 172 , n. 1086.
Liparis morio , Ocbs. III, p. 187.
Fraye, Fase. 17 , p. 4 7 n. 17G. Tab. 98, f. 1.
Boisd. luci. p. 46.
La larva si pasce del Lobo ( Lolium perenne ) , ne’ mesi di
Aprile e Maggio.
In Giugno schiude la farfalla. Trovata sotto le falde del Matese»
Boisduval riferisce questa specie all’ Austria soltanto.
N. B. Non bisogna confondere questa specie colia Bombyx mori , per
f affinità de’ nomi. Questa è una specie che spontanea vive in Europa ,
quella è specie esotica, introdotta ed educata tra noi per la economia del
suo filo sericeo.
2. Bombice orifl.ua ; Bombyx aurijlua .
Boni, alis niveis ano barbato fulvo-
Bombyx aurijlua , Fabr. Ent. Syst. Ili» 1, p. 457,
n. 166.
(1) Da Xiwjtpm j nitidus , splendidus , obesus.
LEPIDOTTERI
I 2
■ — Rossi, Fau. Etr. Mant. II. p. 19, n. 37.5.
« Petag. Inst. Ent. II. p. 53o, n. 60.
Plùb. Tab. 18, f. G8 , , G9 , 9.
Ph alène bianche à cui jaune , Pap. cPEur. PL
CXXYI. f. j 83 , a-f.
Liparis aurìjlua , Ocbs. III. p. 20!) , 11. 9.
- ■■■ Boisd. Ind. p. /^G.
La sua patria è l’Austria, la Francia, e l9 Italia. Trovata
nella Calabria, nel Contado di Molise, ed altrove.
Osservazione . Bello è il deposito delle uova di questo Bombice , con-
sistendo in un pacco di delicatissimi peli color di oro splendentissimi , tra
quali a strato a strato sono deposte le uova. Al candore di tutto 1’ insetto
perfetto fa bel contrasto e la barba dorata del suo ultimo segmento coda-
le , ed il medesimo colore del pacco delle sue uova quando essa v’insiste.
3. B. di Normandia; B. Neustria.
Gast. alis reoersis rufo-ochraceis , anticis strigis duabus Jlavescen -
tibus ; subtus unica.
Phot. ( Bombyx) Neustria , Lin. Syst. Nat. I, 2.
p. 818, n. 34. — Fami. Suec. Ed. 2, p. 292, n. 1102.
Boni, neustria , Fabr. Ent. Syst. III, 1. p. 432, 11-79.
Rossi, Fami. Etr. II, p. 170, n. 1097.
PJialaena Pyri , Scop. Ent. Cam. p. 199, 11. 4o^*
■— ~ — • Ilub. Bomb. T. 4° 1 1 70 c?' -> 180 9.
La livrèe, Geoff. Hist. des Ins. II, p. 1 14 ? n- ]G.
Pap. d’Eur. PI. CLXXX , f. 282, a-n.
Gastropacha Neustria , Ochs. Ili, p. 296, n. 20.
Bombyx neustria , Boisd. p. 4o*
Trovasi ordinariamente nel mezzo dell’Europa, dalla fine di
aprile per tutto il mese di giugno. Vive sopra tutti gli alberi
pomiferi ai quali arreca gran danno, essendovi delle annate nel-
le quali oltremodo si vede moltiplicarsi. La Farfalla schiude in
luglio. In Calabria ultra , nel bosco di Rosarno.
4» B. del Trifoglio ; B. Trifolii.
Gasir. alis reversis ferrugineis , anticis pimelo albo linearne repan-
da lìvida-, posticis immaculatis.
Bombyx Trifolii , Fabr. Ent. Syst. III. i , p. 42^?
11. 52.
— — ■ Bossi, Faun. Etr. Manlis. II. p. 17, ri. 3G8.
Iliib. Tcib. 39. f. in,
Le petit minime à bande, Pap. d’Eur.Pl.CLXXVI.
f. 226 a , b , e.
Gastropacha Trifolii , Ocbs. III. p. 262 , n. 9.
Bombyx Trifolii , Boisd. Ind . p. 84.
La larva di questa specie si pasce in preferenza del Trifo-
glio prativo, ( Trifolium pratense ) e della Medicagine ( Medica -
go falcata ) , nè sdegna la piantagine. Quindi infesta essa si ren-
de ai prati delle due suddette piante, e conviene che tutta l’at-
tenzione degli agricoltori si rivolga a distrugerla od a diminuire
il numero. Vano però si rende ricercarne le larve , poiché na-
scoste esse si tengono nel folto delle piante , e sarebbe di grave
dispendio il raccoglierle. Ma alle farfalle] dar si deve la caccia
ne’ mesi di giugno e luglio.
5. B. della Quercia ; Bomb. quercus.
Boni, alis reversis maris brunneis , foerninae luteis ; fascia flava
punctoque albo.
Pii. B. quercus , Lin. Syst. Nat. I , 2. p. 8i4 ,
n. 25. — Faun. Suec. Ed .* 2. p. 298, n. 1106.
Pii. quercus Scop. Ent. Cani. p. 194 , n. 4^7-
Bombyx quercus , Fabr. Ent. Syst. HI , 1. p. 42^?
11. 53.
Rossi, Faun. Etr. II , p. 1G8 , n. 1074.
Mani. II. p. 17, n. 569.
• — — Iliib. Tab. 89, f. 172, $ \ Tab. 52, 225 9.
LEPIDOTTERI
*4
Le minime a bande, Geoff, Hist. des Ins. IL p.
III. 11. io.
Pap. d” Eur. PI. CLXXIV. f. 225. a-f. ; PI.
CLXXV , f. 225, 1— o; PI. CLXXYI , f. 229 , h.
Gastropaga Quereli s , Ochs. III. p. 266, n. 11.
Bonibyx quercus , Boisd. Index p. 4^-
Trovasi ben di rado in diverse parti di Europa ; e sebben
porti il nome della quercia non è questo l’albero che esclusiva-
mente presta alimento alla sua larva.
NOTTURNI
1 5
TERZA SEZIONE
FALSI BOMBICI.
Tutte le larve de lepidotteri compresi in questa terza
sezione si nudriscono delle parti esteriori de ' vegetabili ,
senza attaccare il legno. Nella più parte essi vivono a nu-
do , ossia senza costruirsi astuccio entro del quale si pos-
sano nascondere , siccome avviene in talune altre , che a
simiglianza delle Tignuole dell Ecofore ed altre seco lo-
ro trasportano : e tali sono quelle del sottogenere Psyche.
Nel resto sono esse svariate , siccome patitamente va detto .
Le farfalle son tutte munite d' un freno od uncinetto
nelle ali inferiori , merce del quale tengonsi alle superiori
fisse e sottoposte nello stato di riposo ; ed in tal guisa le
une cuoprono le altre tenendosi tutte in forma di tetto] a od
orizzontalmente . Le antenne sono completamente pettinate o
seghettate ne due sessi , od almeno nel maschio. La probo-
scide si allunga passando dal primo all ultimo de” sotto-generi
di questa sezione , fintantocchè nelle ultime essa si trova
poco men lunga di quella de” sotto-generi che susseguono .
Sericaria , Latr. Pygaera (i) , Oclis.
Antennae bi-laciniatae ; lingua brevi s ; stria pilosa ampia in capitis
et corporis parte media ; abdomen elongatum , extremitate pilosa , in
foem ., bif arcata , in mas., sursum rejlexum ( dura animai quiescit).
Alae angustatae corpore adpressae.
i . Pigera Anacoreta ; Pyg. Anachoreta.
Pyg . alis griseis , strigis albidis ; macula apicis fusco ferruginea ,
linea undata alba.
Boni, anach Fabr. Ent. Syst. IlL i, p. 44?i n* I2^-
(i) Da nt/y >i } nates , chiappo o natiche, e tolto , innalzo.
i6
LEPIDTTERI
— Petag. List. Ent. II. p. 626, 11. 4y-
Hùb. Tab. 22 , f. 88 , .
Le haussequene fourchue, Pap. d'Eur.PI. CLXV,
f. 214 , a-c.
Pygaera anachoreta , Ochs. Ili- p. 23o , n. 4.
— Boise! . Ind. p. 4y*
La Patria di questa Farfalla è F Austria , secondo F Ochse-
nheimer. Io F ho trovata nelle Calabrie, ma rara.
2. Pig. B acefala ; Pyg. Bucep fiala.
Pyg. alis cinereis , slrigis duabus ferrugineis maculae/ue terminali
piava.
Bombyx bucep fiala , Lin. Syst, Nat. I. 2 , p. 816,
11. 3i. — Faun. Suec. Ecl. 2 , p. 2q5 , 11. iii5.
— Fabr. Ent. Syst. III. 1 , p. 4^9 , n. 99.
Petag. Inst. Ent. II. p. 522 , n. 34*
— ■- Rossi , Faun. Etr. II. p. 171 , n. 1080.
— Hùb. Tab. 43, f. 194? • 195, 9*
Phalena bucep fiala , Scop. Ent. Carri, p. 208, n. 5 1 5.
La lunale , Pap. d’Eur. PI. CLXXXV , f. 240, a-h.
Pygaera bucep fiala , Ocbs. III. p. 235 , n. 6.
— - — Boisd. luci. p. 47-
La larva vive sopra diversi alberi, siccome il Tiglio , il Sa-
lice , F Acero la Quercia , il Pioppo , ec.
La farfalla schiude in maggio e giugno.
Trovasi in quasi tutta F Europa. Tra noi non rara.
#
NOTTURNI
*7
Orgyia (i) , Oclis. e Lati*.
Antennae bipectinatae ( uti in praecedente ) ; lingua brevis ; peci e s
anteriores lanciti , extensì ( cium animai quiescit) ; alae deflexae aut com-
planatae ( in iis quorum foemina aptera ).
Larva pilosa undique penicillis ornata.
Pupa in folliculo e duplici materia contexo.
1. Orgija antica ; Orgyia antiqua.
Orgyia alis ferrugineis , anlicis slrigis duabus obscurioribus macula-
que anguli ani nivea ; foemina aptera.
Bombyx antiqua , Lin. Syst. Nat. I. 2, p. 825, n.
56. — Faun. Suec. ecL 2, p. 297 , 11. 1120.
— — Fabr. Ent. Syst. III. 1 , p. 4 56, n. 216.
Petag. Inst. Ent. IL p. 536 , n. 80.
• — - — ■ Ross. Fau . Etrus. II. p. 177, n. 1102.
Hiib. Tab. 20, f. 77, $. Tab. 54? f. 235, <5-
B. gono stigma , Lino. Syst. Nat . I. 2 , p. 826 , n. 5y.
Pimi Gonostigma Scop. Ent. Cam. p. 199 , n. 497’
L’étoilé, Geoff. Ilist. des Bis. II. p . 119, n. 23.
— Pap. d’Eur. PL GLXII. f. 21 1 , a-f. Pi. CLXIII.
f. 211, g-i.
Orgyia antiqua , Oclis. III. p. 221, n. 6.
— - — Boisd. Ind. p. 4^*
Specie die vive in tutta quasi T Europa. Tra noi però non
ovvia. In Calabria Ultra, sull’ Aspromonte , la farfalla svolazza
nel mese di luglio.
(1) Da opcyv extendo , distendo, e y di ov , pes , piede.
LEPIDO T TELI
l8
Pà Y CHE (l).
Antennae maris valete pectinatae. Alae arnplae tenues pilosae ( ahud
squamatae ) ; in foem. nullae.
Lingua spir ali s brevis : caput , truncurn , et pedes pannili.
A beloni e ri magnani nudumque.
Larva in folliculo , more Tinearum , Tentredinumque.
Osservazione. Ella è cosa sommamente rimarchevole in questo ge-
nere di farfalle notturne , avverarsi ancor per esse quello stato già dimo-
strato per gli Afidi ; che la femmina cioè , senza precedente accoppia-
mento col maschio , rende le uova feconde. Rossi lo ha provato nella Ps.
-dpiformis , e la più parte degli entomologi non osa invocarlo in dubbio.
Siccome la femmina non ha ali, deve attendere che il maschio ne va-
da in cerca. Essa quindi non è che passiva: e la Natura sembra aver prov-
veduto alle difficoltà che si oppongono al reciproco incontro de’ due sessi
col moltiplicare gl’ individui dei sesso maschile.
Del resto , tali cose meritano tuttavia di essere meglio approfondite.
1 costumi delle larve sono i medesimi di qnelle de’ Tarli , o Tignuo-
le , onde vennero pur dette porta sacco. Poda le risguardò come Tentre-
dini , e Scopoli le registrò tra le Friganee. Il posto fra i Bombici è stato
loro assegnato da Ochsenheimer , a causa delle antenne pettinate.
i. Psiche Muscella; Psyche Muscheìla.
Ps. alis oblongiusculis obscure hyalinis , corpore atro hirlo , attien-
ili s valde pectinatis.
Bombyx muscella , Fabr. Ent. Syst. III. i« p. 4^2 5
ii. 233.
Tinea Muscella , Hùb. Tab. 2 , f. 8 , mas .
Psyche Mascella , Ochs. III. p. 174? 9»
Trovasi in Austria , ed in Francia. Specie non molto rara. La
Farfalla svolazza ne’ mesi di aprile e maggio , e tra noi anche in
luglio, ne’ luoghi freddi e montagnosi , siccome sull’ Aspromonte.
(1) Da , Psiche, anima.
NOTTURNI
*9
2. Psiche Pulla ; Psyche Pulla.
Ps. alis rotundatis atrìs immaculatis , undique margine piloso cinctis
antennis parimi peclinalis.
Tinea plumella , Hiib. Tcib. I , f. 7 , ■ — Bombix
Pluniellci , ejusd. 47*
Psyche pulla, Ochs. III. p. 167, n. 3.
Boise! . luci. p. 44 •
Trovasi in Austria ed in Francia. Appo noi nella Calabria
Ulteriore Seconda ( in Luglio 1 836 ) ed in Terracina.
3. Psiche psicodella ; Psyche psycodella , ri.
Ps. alis albo-griseoque micantibus , hyalinis ; corpore cinerascente.
Alfine colla Muscella , di cui è più piccola , colle ali più nu-
de, bianco-guigge e trasparenti, con isplendore sericeo. Il corpo
è mediocre , rivestito di peluria bianchiccia o quasi color di cenere.
Trovasi in terra di Otranto.
N. B . «—Le Indie Orientali ed il Senegai ne porgono di que-
sto genere singolarissime specie.
20
Chelonia , Goclart.
LEPIDOTTERI
Antennae maris stride pedinatele ; palpi inferiorcs valde pilosi ; lin-
gua brevis ■ Alae dejlexae.
Osservazioni. Non è sempre vero che le ali siano in tettoja nelle
specie di questo genere. L’ Ebe le tiene perfettamente orizzontali mentre
è viva , e dopo morte appena si piegano nella femmina , e più nel maschio.
i. Cheionia Ebe; Cheionia TIebe.
Cltel. alis anticis atris albo fascialis ; poslicis sanguinei atro ma-
culai is.
Pii. B. TIebe , Lin. Syst. Nat. I. 2, p. 820, 11. 4°-
Bombyx Hebe , Fabr. Ent. Syst. III. 1 , p. 4% ?
n. ip3.
- — — Cyril. Ent. Neap. Spec. Tab. III. f. 8.
■ Pet. Inst. Ent. II ? p. 534, n. 72.
Hiib. Tab. 3o , f. 129,
L écaille còleur de rose, GeolF. Hist. des Iris .
Il , p. 109 , n. 9.
L écaille rose, Pap. d’Eur. PI. CXL1II, f. 189,
a-k.
Eyprepia Ilehe , Ochs. Ili, p. 339.
Cheionia TIebe , Boisd. Ind. p. 4 3 •
Il Maschio ha le antenne pettinate, il torace più irsuto o ciuf-
futo, le ali quasi piane co’ margini esteriori rettilinei, nere con
3 fasce bianche oltre l’ultima rappresentante un ^ orizzontale,
tutte iridate di color d1 arancio.
La Femmina ha le antenne semplici , il torace meno ciuffu-
to , leali più inclinate col margine esteriore più curvo , nere con
due sole strisce bianche molto più strette e distanti dalla ^ , e
meno iridate.
La farfalla schiude in aprile nella T. d’ Otr. , ed in mag-
gio e giugno nelle contrade più settentrionali.
L’ Ancusa officinali , V Alchemilla millefolium , 1’ Artemisia
NOTTURNI
21
vulgaris e molte altre piante nudriscono la larva di questa bella
specie di Lepidottero, raro altrove ( in Francia ed in Germania ),
ma frequente nella Terra d’ Otranto, e trovasi eziandio in altre
provincie del Regno , non esclusi gli Abruzzi , ove 1’ lio trovata
presso un giovine amatore di entomologia , il sig. D. Luigi Trolj.
2. Cliel. Villica; Chel. Nillica.
Chel. alis o.nlicis alris , rnaculis odo albidis : postìcis flavìs ni grò ma-
culalis.
Ph. B. Idillica , Lin. Syst. Nat. I. 2 , p. 820 , n. 41-
B. Nillica , Fabr. Ent. Syst. ili. t , p. 4^8 , n. 192.
Scopol. Ent. Cam. p. 2o3 , 11. 5o4»
Rossi, Fami. Etr. II, p. 175, n. 1097.
L’écaille marbrée , Geoff. Ilist. cles Ins. II, p.
10G , n. 7.
Pap. d’Eur. PI. GL. f. 19G , a-g ; PI. CLI ,
f. 19G , b-o.
Eyprepia Nillica , Ocbs. Ili, pi. 33o , n. i5.
Fray. Tab. 33 , f. 3 (1).
Cheionia Nillica Boiscl. luci. p. 42«
La Germania, la Francia, la Spagna, V Italia ec. possego-
110 questa specie , la cui larva, polifaga come la precedente , ama
F Achillea millefolium , b Alsine media , 1’ Urtica , la Fragra-
rla vesca , la lactuca ec. Frequente in tutto il Regno, ne’ me-
si di maggio e giugno.
3. Chel. del Mentastro ; Chel. Menthasin.
Chel. alis albis , punctis sparsis nigris , abdomine fulvo quinquefa-
riatn nigro pundato.
Ph. lubricipeda , Lin. Syst. Nat. I. 2, p. 829 , n.
(1) Questi ne porge una varietà col nome di Konewkaii.
22
LEPIDOTTERI
69. Faun. Suec. Ed. 2, p. 3o3 , n. ii38.
— — Scop. Eni. Cam. p. 208 , 11. i3.
Bombyx Mentastri , Fabr. Ent. Syst. III. 1 , p.
452 , n. 140.
— Rossi Faun. Etr. II, p. 174? n> 59^.
La Phaléne tigre , Geoff. Hist. des Ins. Il , ]). 118,
11. 21.
— Pap. d1 Europ. Pi. CLVII, f. 204, a-c.; PI.
CLVIII , f. 204 , d-k.
Bombyx Menili astri , Pliib. Tab. 35, f. i52 , <7.
Eyprepia Menthastri , Ochs. III , p. 354 ? n. 28.
Cheionia Menthastri , Boiscl. Ind. p. 43.
In tutta F Europa trovasi questa specie , non però molto
frequente. La sua larva , quantunque in preferenza si nutricasse
delia menta agreste , di cui porta il nome , e della JYepeta ca-
taria , nondimeno mangia il Polygonum persicaria et Hydropì-
per , F Urtica , il Tanacetum balsamita ec. L’epoca in cui schiu-
de la farfalla è maggio e giugno, ed in luglio ancora su i monti.
4 • Chel. fuliginosa ; Chel. /uliginosa.
Chel. alis anticis rufo fuliginosis , pimelo gemino ni grò ; posticis ru -
bris , maculis marginalibus nigris.
Ph. JV. Fuliginosa , Lin. Syst. Nat. I. 2 , p. 836 ,
n. 96 .-—Faun. Suec. Ed. II, p. 368, n. 1169.
Bombyx fuliginosa . Fabr. Ent. Syp. Ili, 1. p. 4^6,
n. 246.
— ■ — - Pet. List. Ent. II, p. 538, n. 88.
Ph. Fuliginosa Scop. Ent. Carn . 206, 11. 5o8.
L’ écaille cramoisie, Pap. d Eur. PI. CLIV ,
200 , a— e. PI. CLV, f. 280 f— h.
- — • — • Rossi , Faun. Etrus. II. p. 177 n. no4-
— Hùb. Tab . 33, f. 143 .
NOTTURNI
23
Eyprepia fui ginosa , Ochs. Ili , p. 34G , ». 24.
Chelonia f uliginosa , Boisd. luci. p. 43- Chènilles
d Europ. pi. 4 1 f‘ G.
La larva si nudrisce del Rumex acutus , dell1 uriica urens ,
della Pluiilago. La farfalla schiude uè1 mesi di aprile e luglio.
Trovasi in tutta 1’ Europa.
.5. Che!, pudica ; Chel. pudica.
Chel. alis incarnatis , aalìcis fusco lessellatis , postici s punctis aut ma-
culi s alic/uot fuscis.
Bombyx pudica, Fabr. E ut. Syst . III. 1 , 47 1 ? 11 •
197.
Hiib. Tcib. 3i , f. 1 34 , 9-
B. texellata , Viller. Ent. Lin. IL Tab. V. f. 18.
L’Ecaille bianche à ladies noires , Pap. d' Eur.
PI. CXLVIII , fig. 193.
Eyprepia pudica , Ochs. Ili , p. 334, 11 • I7*
Callimorpha pudica , Latr.
Chelonia pudica , Boisd. Ind. p. 42*
La patria di questa specie si crede la Francia meridionale
ed il Portogallo ; ma trovasi del pari in Italia , d’ onde più vol-
te mi è stata rimessa dal distinto entomologo sig. Passerini; ed
in Lecce ne ho pur trovati due individui ne’ mesi di settembre
e di ottobre del 1821. Altrove non l’ho mai più incontrata.
LEPIDOTTERI
Callimorpiia , Latr.
Àntermae vix ciliatae in mari. Palpi inferiore s tenue squamali ; Pro-
boscis longa ; Alae deflexae.
Osservazioni. Tali sono i cat tei i attribuiti a questo sottogenere dall’en-
tomologo Francese , dandone per tipo la C alliphorma lacobae. Mal si
avvisava però nello assimilare questo suo genere coll’ Eyprepia di Ocbye-
nheimer, mercecchè questi ripose la lacobae frale Litosie e non fra lEu-
prepie. Il Boisduval quindi a ragione ha separata la laeobae tanto dalle Lito-
sie di Ochsenheimer quanto dalle Callimorfe di Latreille alle quali serviva
essa di tipo: e di altre poi registrate dall’ Ochsenheimer fra l’Euprepie
il primo di essi ne ha costituito il genere Emydia nella sua Tribù de Che-
Ioni ari. Sotto il nome di Callimorfe ritiene questi soltanto la Dominula
Donna , Ilera e Clymene.
Da tale sposizione si ricavano sempre nuovi argomenti a contestare
quanto più volte ho ripetuto, che svariano i sistemi a seconda de’ principi
da cui si parte, ed i generi si succedano a seconda della disamina alla qua-
le le specie vengono rivocate. Ed in tale variabilità ed incertezza di cose ,
seguendo il sistema adottato , io riporterò le specie nostrali che sotto que-
stadenominzione vi a registrate Latreille , rimettendone a migliore disa-
mina una diversa ripartizione , e registrandone talune solamente tra le li-
tosie , secondo le orme dell’ Ochsenheimer , e dell’ Boisduval.
i . Callimorfa bianchissima ; Callimorpha candida .
h o
Cali, alis anlicis coerulescentis albis , punctis duobus nigns ; posti-
cis cinerascentibus ; abdomine supra nigro punctato.
Bombyx candida , Cyril. Ent . JYeap. Sp. I. Tab .
IV, f. 5.
Bombyx colon , Hiib. Tab. 28, f. 119, 9.
— ■ - — Ross. Faun. Etr. II, p. 117, n. noi.
Eyprepia candida , Ochs. Ili, p. 3oi , n. 2.
Eniydia candida , Boiscl. Ind. p. 3g.
Specie propria dell1 Italia e della parte meridionale della
Francia. Non però molto ovvia fra noi. Nel Contado di Molise
F ho trovata men rara : nel mese di luglio.
NOTTURNI
2'j
2. Cali. Grammica ; Cali. Grammica.
Chall. alis lutcis ; anticis jlavìs nigro slrialis , poslìcis fascia ter-
minali nigra.
Bombyx grammica , Lino. Syst. Nat. I, 2, p . 8.1 1 ,
n. 78. — Fami. Suec. Ed. 2, p. 3oi , n. 1 1 54-
Fabr. Ent. Syst. Ili, r. p. 468 , n. 182.
Pet. Inst. Ent. II. p. 332, n. 63, Tab. 8, f. 7.
Ross. Fami. Etr. II, p. 175, 11. ioqG — Mani.
n , p. 1 4 1 •
Hiib. Tab. 28, f. 122 $ ; 128 9.
Phalena striata , Lin. Syst. Nat. Ed. X, p. 802, n. 3i.
La Phaléne chouette , GeolF. Hist. des Ins. II,
p. 118, 11. 17.
L’ Ecaille chouette, Pap. . 24, f. 101 £ , 102 9.
Lithosia quadra , Fabr. Sappi, p. 4% ? n° 1 «
- — — Ocbs. Ili, p. 126, n. 1.
Bois. Ind. p. 3g.
Trovasi in quasi tutta l’Europa. La farfalla schiude in luglio.
2. Lit. camola; Lith. camola.
Lith. alìs anticis albo-cinereis margine anteriori paìlidis ; posticis albidis.
Bombyx camola , Hiib. Tab. 81 , f. 220 .
Lithosia camola , Ocbs. IV, p. ig6.
Bois. Ind. p. 4°.
Questa specie, propria dell’ Italia meridionale , e distinta so-
lo dall’ Hiibner e dall’ Ochsenheimer , era stata dagli autori prece-
denti confusa colla seguente. Trovasi tra noi un poco rara.
3. Lit. conpianata ; Lith. complanala.
Lith. alis anticis plumbeis margine anteriori paìlidis ; posticis tolis jlavis.
Noctua complanata , Lin. Syst. Nat. I, 2. p. 4^o,
n . 1 1 5 .
Fabr. Ent. Syst. Ili, 2. p. 24, n. 33.
Ross. Fami. Etrus. Mant. II, p. 21 , 11. 384.
Hiib. Tab. 24, f. 100.
Bombyx plumbeola , Hiib. Tab. 24, f. Joo £.
^8
LEPIDOTTERI
B. camola — — Tal). 81 , f. 220 .
Lithosia complanata , Fabr. Ent. Syst. Sappi- p. 460,
11. 3.
Le manteau 'a tete jaune , GeofF. Ilist. des Ins.
11 , p. 19 1 , n. 22.
Pap. d’Europ. PI. CCXVIII , f. 3oi «, h, c.
Lithosia complanata , Ochs. Ili, p. 129, n. 3.
— • — Boisd. Ind . p. 40.
La larva di questa specie vive sul Prunus spinosa la Lonì-
ccra caprifolium e la Genista vulgaris. Trovasi in Austria ed ab
nove. Tra noi sulla Mujella ed il Gransasso svolazzava ìa farfal-
la nel mese di agosto»
4- Lit. doratella , Lith . aureola .
Lith, alis anlicis fulvis subtus disco fusco ; posticis ulrinquc flavis.
Bombyx aureola , Iltib. Tab. 24, f. 68
Le manteau jaune , Geo ih Hist, des insect. Il ,
P- >92: n. 24.
Pap, d’Eur. PI. CCXVIII, f. 299, a, b, c.
Lithosia aureola , Ochs. Ili, p. i4°i n. 9.
Boisd. luci. p. 4°?
La larva vive sul Pinus abies et P. Sylveslis , nella Ger-
mania , ove la farfalla svolazza ne’ mesi di giugno e luglio.
Nell’aprile del i836 , il mio diligentissimo allievo D. Giu-
seppe Massari ne raccolse due individui ne’ contorni di Avellino.
E da notarsi die ivi non esiste nè il P. abies , nè il sylvestris ,
Pare dunque che debba la sua larva nudrirsi ancora di altro ana-
logo vegetabile, e forse del P. Pinea.
“ h)
3. Lit. della giacobea ; Lith. jacobeae .
Ltlh. alis anlicis fesco cinereis , lineis maculisqne duabus rubris ; posticis ru-
bris iwjro marginalis.
NOTTURNI
29
Nudila jacobeae , Limi. Syst . iViiL I, 2. p. 83f) ,
n. 111. — Faun. Suec. Ed. 2. p. 307, n. n55.
Bo/nbyx Jacobeae , Fabr. Ent. Syst. HI, 1. p. 4^4 ?
n. 181.
Rossi, Faun. Etr. II, p. 178, 11. 1090.
Pet. Inst. Ent. II, p. 83i , 11. 84*
Hùb. Tab. 26 , f. 112,
La Phaléne Carmin du Senecon, Geoff. Ilist.
des Ins. Il, p. 148? n. 78,
Le Carmin , Pap. d’Ear. Pl.CCXXII , f. 3i2 , a-f.
Phalaena Jacobeae , Scop. Ent. Cani. p. 207 , n. 87 1.
Litìiosia Jacobeae , Ochs. Ili, p. 184, 11. 18.
Euchelia Jacobeae , Pois. Ind . p. 89,
La larva si nudrisce del Senecio Jacobea. La farfalla s\o-
lazza in giugno. Nel regno 1’ ho raccolta sul Malese e presso il
Lago del Fusaro.
6. Lit. bella; Lith. pule /ira?
Idilli. alis anticis albo flavicantibns , atro sanguineoque punctalis ; posticis lac-
tcis nigro marginati.
P/i. Tinea pule Iteli a , Lin. Syst. Nat. I, 2. p. 882,
li. 349.
Bombyx pulchella , Fabr. Ent. Syst. Ili , p. 479 ?
11. 224.
— Pet. Inst. Ent. Il, p. 887, n. 82.
— — Ross, Faun. Etr. 11, p. 177? n. 1108.
B. pulci' a , Hiib. Tab. 26, f. 1 1 3 J.
Phalaena pulchella , Scop. Ent. Carri, p. 208, n. 8 1 4 *
La gentille, Pap. d’ Europ. PI. CCXX1 , 3o6 a-c.
Eyprepia pule lira , Ocbs. Ili, p. 3o4 , n. 4*
Euchelia pule lira, Pois. Lui. p. 89.
3o
LEPIDOTTERI
Lepidottero frequente in molte contrade di Europa , che si
trova eziandio nell’ Asia e nell' America. La larva vive sull1 He-
liotropium Europaeum , il Mjosolis arvensis ed il Solarium to-
mentosuni. Svolazza la farfalla ne’ mesi di luglio , e spesso una
seconda generazione si ottiene in ottobre. E però suol trovarsi e
più presto e più tardi di tali epoche secondo il clima è più me-
ridionale.
— c ) N. Il — Le seguenti specie appartengono al genere Callimorpha di
Latreille.
7. Lit. serva; Lil. cincillà .
Lilh. alis concoloribus fuscis ; anlicis punctis subhyalinis-, posticis focminae
fascia lutea.
Pii . Noctua cincillà, Lin. Syst. Nat . I, 2. p. 835,
11. 93.
Bombyx oh scura , Fabr. Ent. Syst. Ili , 1. p. 4^7?
n. 249*; . — Mant . II, p. i34»
— — Petag. Inst. Ent. II, p. 53g , n. 89.
■ Ross. Faun. Etrus. Mant. II, p. 20. n. 38o.
B. anelila , Hiib. Tab. 26, f. n4 Tab. 57, f.
245 9.
La servante, Pap. cTEur. PI. CCXXIII , f. 3i4 a-e.
Lithosia cincillà , Ocbs. Ili, p. 157, n. 19.
Fray. Fase. 6, p. 60, n. 55; Tab. 32, f. 2.
• — ■ — Boisd. luci. p. 4°.
Var. punctis duobus tantum hyalinis.
Trovasi in Austria , Francia ed Italia. Tra noi non rara ,
ne mesi di maggio e giugno. In Terra di Lavoro , Principato Ci-
teriore , e ne1 contorni della capitale e più frequente.
La larva vive sul Lichen parieiinus e 1’ olivaceus ; come pu-
re sulla Jungermania complanata.
NOTTURNI
3l
N. B. • — Pctagna indica una •varietà colle ali posteriori gialle e ’l margine
ed un arco foschi ; ma questa appartener potrebbe piuttosto alla seguente. Io
però non 1’ ho mai vista.
8. Lit. puntata; Lith. punctata.
Lilh. alis anlicis fuscìs punctis quinque subyalms ; posticis flavis margine
(2) Guy. 1. c. p. 4°9 > Nota.
NOTTURNI
ó
BfìYorniLA (i).
Alis anticis marmoratis , viridibus aut bntnneis.
Osservazioni. Questo genere stabilito da Schrank ed adottato da Och-
senheimer non ba verun carattere certo invariabile ed organico , ma son
tutti ideali relativi e vacillanti. Esso trae il nome dalla predilezione che
hanno le larve di nudrirsi de’ moschi ; ma esse non sono le sole che go-
dono di tale costume. La grandezza relativa delle farfalle è puramente
ideale; l’avere il corpo crestato e le ali disposte in tettoja non è a que-
ste esclusivo. Il color verde o marmorato è il solo indice dunque dal qua-
le sembra essersi presa la norma.
1. Br. ghiandifera ; Br. glandifera.
Br. ails anticis viri dibus , mapulis fasciar/ we sinuata atris.
JVoctuci lic itene s , Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. io4?
n. 812.
■ Rossi, Faun. Etr. II. p'. 186, n. n35.
— — De Vili. Ent. Lin. II. p. 1G0 , n. 284.
La perle, Pap. d’Eur. PI. CCXXYI, f. 022.
JVoclua Glandifera , Hùb. N. T ab. 5, f. 24? 9*
Bryophila Glandifera , Trtsk. Y, 1. p. 58, n. 1.
— — Boiscl. Ind. p. 61.
Bryophila ghindarla , Frayer fase. 12, p. 12Q, 11.
125, Tab. 70, f. 2.
La larva si nutrica del Lichen saxatilis , e della Jungerman -
nia. Trovasi inAustria , appo noi, ed altrove ; ed è la men rara.
2. Br. perla; Br. perla.
Br. alis anticis cinerascentibus , nigro undalis , maculis duabus fuscis.
Noct. perla , Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 104 , n. 3io.
- — — Ross. Faun. Etr . II. p. 26 , n. 4°4-
La Glandifera, Pap. d Eur. Pl. CCXXV, f. 821.
(1) Dal greco fipuov mosco , e (pitay amare.
4
LEPIDOTTERI
JVoct. perla , Hiib. T ab. 5, f. 25 , £.
Bryophila perla , Trtsk. Y. 1, p. 61, n. 3.
Fray. 1. c. f. 1.
Boise! . luci. p. 61.
\
Abita come la glandifera sopra il Lichen saxatilis , di cui
si pasce. Ne’ mesi di giugno e luglio.
2. Br. Uguale; Br. Par. Tav. XIII, f. 2 e 3.
Br. alis anticis virescenlibus , maculis obscurioribus obsoletis , con-
fluentibus.
JYoctua Par ., Iliib. Tcib. no, f. 5i5,
Bry. Par ., Trtsk. Y. 1 , p. Co , n. 2.
• Boisd. Ind. p. Gì.
Siccome la Larva di questa specie non è stata finora cono-
sciuta, e poco meno quindi la sua storia, io l’esibisco ai cultori
dell’Entomologia, unendo alla sua figura anche quella della Far-
falla comecché dal solo Idiibner e dal Frayer rappresentata. E
poiché variar suole , giova pur conoscere quali anomalie presen-
ta tra noi questo lepidottero.
La larva di questa specie è grossetta , di ugual grossezza in
tutta la sua estensione , alquanto schiacciata , con qualche raro
pelo che sorge da alcuni de’ tubercoli. Il suo colore generale è
verdino screziato di nero , con una serie di macchie nere per scia-
scun lato costituite da punti confluenti; e nel mezzo lasciano una
serie di macchie più chiare quasi cuspidate anteriormente. Il ca-
po è nero , e sulla nuca vi sono tre macchioline biancastre.
Si nutrica di Licheni.
La sua patria è la Spagna , secondo Traitsehke, e Boisduval
la riferisce eziandio alle Gallie meridionali ; ne1 contorni di Na-
poli e nelle Calabrie non raramente l’ho trovata ancor io, sic-
come il diligentissimo Sig. Wredow.
NOTTURNI
5
3. Br. ricevitricola ; Br. receptricula .
Br. alis anticis fusco rubescentibus , maculis orclinariis magnis , pal-
lidis , serie punctorum margine exteriore nigrorum ; posticis c ine rei s ,
extrorsurn obscurioribus.
JVoctua receptricula , Hub. Tab . 6, f. 27, f.
Bryop Itila receptricula , Trtsk. V. p. GB , n. 6.
Boisd. Ind . p. Gì.
Specie rara in Vienna , nè molto frequente tra noi.
4- Br. arrappatricola ; Br. raptricula.
Br. alis anticis fusco cinereoque variis , stria transversa a fascia
interna incipiente interrupta , nigra ; posticis albidis.
JVoctua raptricula , Hub. Tab. G , f. 29 , $?•
La Po mule , Pap. d'Eur. PI. CCXXIV. f. 3i7.
Bryop Itila raptricula , Trtsk. V. p. 71, n. 8.
— — - Boisd. luci. p. 62.
Specie non rara in Austria, e nelle vicinanze di Vienna. Tra
noi è rara.
5. Br. seduttricola ; Br. deceptricula.
Br. alis anticis rufis , stria tenuiori transversa nigra , ritta interrup-
ta flavescente ; posticis albulis.
JVoctua deceptricula , Hub. Tab. G, f. 3o , 9.
Br. deceptricula , Trtsk. V. p. 72, 11. 9.
— — - Boisd. 1. c. p. G2.
Questa specie è propria dell1 Italia più che d' ogni altro luo-
go : e però trovasi tra noi alquanto rara.
6
LEPIDOTTERI
Noctua sic pi'op. dict.
Thorace cristato ; alae dejlexae ; macula oblonga maculisque obscu-
rioribus characterif ormibus post maculas orbicularem et renìf ormerà po-
silis .
Osservazione . Sopra un colorito vivace notami ìe suddette macchie
sulle ali delle farfalle di questo sotto-genere , secondo 1’ Ochsenheimer, In
quanto alle larve , hanno esse differenze sì. lievi , che V uso piuttosto che
i caratteri loro può farle distinguere dalle altre congeneri,
i. Not. triangolo; Noe. triangulum.
N. alis anticis moscatinis , ” fusco ni grò inserì ptis.
Noci. Sigma , Hiib. Tab. 106 , f. 497 ? •
La Sigma, Pap. d’ Eur. Pi. CCLXYII , f. 427*
Noctua triangulum , Trtsk. V. 1, p. 240.
— — Boisd. luci. p. 67. a
Specie ovvia tra noi , nè in altre parti di Europa. La far-
falla svolazza ne mesi, di giugno e luglio.
NOTTURNA
7
Triphaena (i).
Antennae longae setaceae ; alae posticae flavae nigro limbalae.
Osservazioni. Queste sono le due sole note più rilevanti di tal ge-
nere ; le altre riguardano l’abito dell’insetto perfetto, ed i costumi del-
le loro larve. In queste veramente si trovano notevoli differenze abituali,
1. Tri fu n a violata; Tripli. Jant liina.
Tr. alis anticis fuscis griseo irrolatis , maculis ordinariis albiclis ;
posticis atris , macula media mar gineque aurantiacis.
Noctua J cinti dna , Fabr. Eni. Syst. III. 2, p. 5q,
n. 16G.
Rossi, Faun . Etr. II. p. 18 1 , 11. 1118.
Hiib. Tab. 21, f. ioo , 9.
N. fìmbria minor , De Vili. E ut. Lin. II. PI. 5, f„ 24.
IV. Janthinci , ejusd. IV. p. 4°3.
Le Casque, Pap. cFEur. Pi. CCLXX , f. 433.
Triphaena Janthina , Trtsk. V. 1 , p. 289 , n. 7.
BoiscL Index , p. G8.
Vive nello stato eli Larva sull’ Arum maculatimi V\ Matr ica-
rio. Parthenium , F disine media e F Alriplex.
Trovasi in Austria, in Francia, in Italia, ed in molte al-
tre parti di Europa ; nel mese di giugno e luglio.
Tra noi non frequente, ma neppur rara.
2. Tr. interposta; Tr. inter] ecta.
Tr. alis anlìcis fiavido hepaticis , macula reniformi cinerea mar gi-
neque externo ferugineo ; posticis flavis , striga postica nigra.
Noctuci inter] ecta, Hiib. Tab. 23, f. 107,
Triphaena inter] ecta, Trtsk. V. p. 253, n. 1.
(1) Da rpttyxtvx' Triphaena ; Trifena , nome di donna, impiegato per distinguete le
specie di questo genere , Traits.
8
LEPIDOTTERI
— Boiscl. luci. p. 68.
Trovasi in Italia , ed in Austria. La farfalla schiude nel
mese di giugno.
3. Tr. compagna; Tr. comes.
Tr. alis anticis haepaticis ; posticis Jlavis , lunula strigaque postica
fuscis.
Noctua Orbona 9 Fabr. Ent. Syst. III. 2 , p. 5y ?
n. 1 58.
— De Vili. Ent. Lin. IV. p. 462.
* — — Hiib. Tab. in. f. 5ai , J.
La Suivante, Pap. d1 Eur. PI. CCLXXII. f. 4^5
e f. g.
Triphciena Comes , Trtsk. V. p. 254, 11. 2.
T . Orbona , Boisd. 1. c. p. 68.
Nell’ Europa tutta. In giugno schiude la farfalla.
3. Tr. sussequente ; Tr. subsequa .
Tr. alis anticis griseo hepaticis , macula reniformi obscuriori li neo -
laque apicis atra ; posticis jlavis , lunula strigaque postica nigris.
Noctua subsequa-, Hiib. Tab. 25, f. 106 , 9.
N. consequa , — Tab. 23, f. io5 , 9.
La Suivante, Pap. d’Eur. PI. CCLXXII , f. 4^5 ,
a , d , e.
Triphaenci subsequa Trtsk. V. p. 258 , n. 3.
— — Boisd. Ind. p. 68.
Trovasi in Austria , Olanda, Svezia e tra noi non frequente.
La larva vive sulle piante erbacee e basse.
La farfalla schiude in giugno e luglio.
NOTTURNI
9
4- Tr. Pronuba; Tr. Pronuba .
Tr. alis anticis hepalicis J'nsco albidoque strigatis , margine supe-
riori thoracisque fascia albicatile.
Phalaena Pronuba. Lin. Syst . Nat. p. 842, n* 12 1.
— Fami. Suec. Ed. 2, 17, 1167.
Noctua Pronuba, Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 56,
11. i55.
Triphaena pronuba , Trtsk. V, p. 260, n. 4'
Boiscl. Ind. p. 68.
Iti Europa ; ne’ mesi di giugno e luglio. Non facile ad in-
contrarsi nel regno.
10
Amphipyra (i) , Hiib.
LEPIDOTTERI
Antennae setacee , longae , ciliatae.
Alae anteriores oblusae , absque macula retti fortnis , aeneo splendentcs.
Torax maris laleraliter cristalum.
Larva nuda ptlosa , pilis tenuissiniis.
Osservazioni. In questo sotiogenere le larve di talune specie offrono
posteriormente un risalto ; ma generalmente sono nude , e con qualche
pelo finissimo. La metamorfosi si compie entro astucchi ben tessuti ed
aglutinati. L’insetto perfetto, quando è in riposo, tien leali appena in-
crociate, ed un poco declivi. 11 corpo è depresso , e ne’ maschi osservasi
un tuppè sopra i lati del torace.
i. Anfipira della Salsefica; Amphipyra T ragopogonis .
Ampli, alis anticis f usci s , punctis nigris t ribus approximatis ; pun-
ctis lividis.
Ph. N T ragopogonis , Lin. Syst. Nat . I. p. 855,
li. 177. — Fatui. Suec . Ed. 2. n. 1189,
■ De Vili. Ent. Lin. IL p. 240, n. 23g.
Noe. T ragopogonis , Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 112,
ii. 33G.
— ■ — Ross. Fami. Etr. II. p. 27 , n. 407.
La Tripu nctu èe , Pap. d Eur. Pi. CCXXXIV. f.
338.
Amphipyra T ragopogonis , Trtsk. V. p. 277, n. 1.
Roisd. Ind. p. 68,
Trovasi in quasi tutta l’Europa, ne’ mesi di luglio ed ago-
sto. In Aspromonte , sopra Montalto , agosto i836 , ove Y ho
trovata sempre nascosta sotto le cortecce degl’ alberi morti, per
ischivare la luce, associata colla sequente. La larva vive sul Tra-
gopogon pratense (Salsefica), nonché sulla spinacea oleracea , la
serratala arvensis , il Delphinium consolida , ec.
(1) Da ataps intorno, e nvp fuoco: costume non esclusivo delle farfalle di questo sot-
to-genere.
NOTTURNI
I I
2. Anlìpira fantasma; Ampli . Spectrum.
Ampli . antìcis obscure cinereis , slrigis undatis nigris.
Noctuci Spectrum , Fabr. /s/zf. III. 2, p. 54?
11 . 1 5 1 .
Hùb. /«£. 67, f. 325, .
iV. Genistae , Vili. Ent. Lin. IL p. 272, n. 33g.
Le Spectre, Pap. d Eur. PI. CCCXX. L 562.
P balena Socrus , Giorna ( figlio ) Cale nel. Ent. p. i5,
n. 142.
Amphipyra spectrum , Trtsk. Y. p. 291, n. 7.
— — Boisd. //zi/, p. 69.
Trovasi nella Francia meridionale, e nell’Italia. La larva
vive sulla Genista filosa , e la farfalla schiude in agosto , set-
tembre ed anche in ottobre , tenendosi sempre negli antri scuri
appiattata.
3. Anfipira piramidea ; Ampli, pyramidea.
Ampli, ahs anticis fuscis , slrigis tribus undatis repandis maculaque
ocellari jlav escentxbus ; posticis ferrugineis.
Pii . N. Pyramidea , Lin. Ent. Sysl . III. 2, p. 92,
n. 290.
No Pyramidea , Fabr. Ent. Syst . III. 2, p. 92,
n. 290.
Ross. Fami. Etr. IL p. 25, n. 4GI*
— * — Pet. Inst . Ent . IL p. 563 , n. 80.
La Brunette a ailes inferieures rougeàtres ,
Geofi. Hist . des Ins. II. p. 160 , n. 99.
La Pyramidal , De Vili. Ent. Lin. IL p. 242 , n.
245.
La Py rami de, Pap. d'Eur. PI. CCXXXIII. f. 337.
Noctua pyramidea , Hùb. T ab. 8, f. 36, 9.
12
LEPIDOTTERI
Amphipyra pyramidea , Trts. V. p. 280, n. 5.
— ■ — ■ Boisd. Ind. p. 69.
Vive sulla Quercia, il Noce, l’Oìmo, il Pioppo , il Ligu-
stro, l1 Avellano , il Cratego o Spinapulicc , sopra varie specie di
Lonicera , ec. ; ne’ mesi di maggio e giugno. La farfalla schiude
in agosto; non è molto frequente. Sull1 Aspromonte insieme col-
la T ragopogonis .
Mania (i), Fraisk.
NOTTURNI
1 O
AUe anticae brunirne maculis venisque clariorìbus .
Ante tura e ciliatae. Thorax cristallini. A bdomen sopra peitnicillatuni.
Osseri’azjoni. Le larve di queste farfalle sono nude , ed hanno una
gibosità sull’ ultimo anello addominale , essendo ancora verso dietro piu
assottigliate , e col capo picciolo.
i. Mania inaura; Mania inaura.
M. alis anticis dentalis , cinereo nigroque variis ; sublus margine
albi do.
N octua inaura , Liti. Syst. Nat..i. 2, p. 843, 11.
124,
■ Fabr. Eni. Syst. Iff. 2, p. 63, 11. 1 7 7 -
Ross. Faun. Elr. IL p. 23 , ri. 3fj3.
La Maitre , De Vili. Eni. Lin. IL p. 21 1 , n, 180.
Pap. d’Eur. PI. CCCXIX. f. 36 1.
Mania inaura , Trtsk. V. 1, p. 200, n. 1.
Fray. Fase. IX. p. i4v n- 68, Tab. 53, 11. 68.
* P, oisd. Jncl. p. 69.
Trovasi nell’ Austria , Francia, Italia ed altrove. Specie non
molto ovvia. Tra noi trovasi ne’ paesi montuosi e boschivi , sic-
come sopra Piedi monte d’Alife, nell’ Aspromonte , ec.
(p'Dj , favore ,• iMZ/ia.
LEPIDOTTERI
4
Phlogophoea (i).
Àlae anticae marmoratae splendentes , macula trigona obscuriore in
medio , maculisque pyriforniibus hirac inde ; marginibus eroso-dentatis.
Antennae ciliatae , ac longae.
Larva sublilissirne striata , segmento ultimo giboso.
i. Flogofora miticolosa ; Phl. meticuìosa.
Phl. alis anticis eroso dentatis , pallidis , basi incarnata , triangu-
lo fusco.
Pii. IV. Meticuìosa , Lin. Syst. Nat.i. p. 385 , n.
i52. — Faun. Suec. n. 1162.
Scop. Ent . Carri, p. 200 , n. 5 12.
N. Meticuìosa , Fabr. Ent. Syst. III. 2 , P.83,n.94a.
Ross. Faun. Etr. II. p. 184, n. 1129.
La Meticuleuse, GeolT. IJist. cles Iris. li. p. i5i,
li. 84,
La C vaiati ve, Pap. d Eur. PI. CCXC. f. 487.
Noctua Meticuìosa , Hiib. Tab. 67, f. 67,
P/ilogop/iora Meticuìosa , Trtsk. V. 1 , p. 078 , n. 3.
Boiscb Ind. p. 73.
Molle piante nutricano la larva di questa specie , tra le qua-
li il Verbasco, F Urtica , le Primole , X Assenzio , la Pietà , ec.
La farfalla schiude ne1 mesi di marzo , giugno e settembre :
e ne’ contorni di Napoli 1’ ho pur trovata ne1 primi giorni di
febbrajo.
(1) Da pAsìJ fiamma, eytpsi'j portare.- e ciò a causa di alcune macchie a guisa di fìam<-
irtelie che adornano le ali di queste farfalle.
Apamea, Ochs. (i).
NOTTURNI
i5
Thorax , praeseeti/n maris , abdominisque segmenta cristalis , ano bar-
bato. Alae anticaes fusco-lerrosae^ zona repanda undulata alba.
Larva gregaria brunnea , postice tubercolata punctataque.
Methamorphosis intra lerrant in folliculo.
Osservazioni. Le farfalle di questo sotto-genere sono assai svariate
fra loro. Convengono solo nelle cose già esposte , e nondimeno anche i due
sessi presentano caratteri particolnri e distinti.
i. Apamea didima; Apamea dìdyma.
sfp. alis anticis fusco ferrugineoque variis , stigmate reniformi albi -
do , fascia externa pallidiore.
Noetica secalina , Hiib. Tal). 89, f. 42° c? ; T ab. 20,
f. 79 1.
N. nictitans , Hiib. Tab. i35 , f. 619 , 620 9.
L’ Hieroglyphe, Pap. d’ Eur. PI. CCLVI . f. 890.
Apemea dìdyma , Trtsk. V. p. 8G , n. 2.
■ Boisd. Ind . p. 77.
La farfalla schiude ne’ mesi di giugno ed agosto , svolazzan-
do su i fiori anche al merigio: costume eminentemente opposto
al carattere generale de’ Notturni , siccome in molte altre specie
di diversi sotto-generi ancor si verifica , la qualcosa è stata di
già avvertita. La larva trovasi d’ ordinario sui rami secchi di
quercia , ma se ne ignorano i costumi.
(1) Nome (li più città ragguardevoli dell’Asia.
L E P l DO T T E R I
;i 6
Thyatyra , Ochs. (i).
Osservazioni. Niun cararattere organico distingue ìe farfaie di quest©
sotto-genere , o le loro larve : bensì il color delle ali , gaio e macchia-
to in guisa da non potersi definire , rende le due sole specie conosciu-
te di facile ravvisamento : aggiungasi solo il torace cinto da peli dritti ,
ed ornato da strisce d’ un color più chiaro , e 1’ addomine delicato e lun-
go superiormente eanterato. Le Larve poi si fanno riconoscere dal costu-
me di contrarre il capo entro il primo anello del corpo , tenendosi sulle
gambe addominali , ed ergendo le due paja anteriori ed il podice.
La metamorfosi la compiono in un tessuto delicato che fanno tra le
foglie.
Non si conoscono che sole due specie, delle quali una soltanto ne ho
trovata finora tra noi , ed anche rarissima.
i. Tiatira baticle ; T hy city re batis.
Hip. ahs anticis olivaceis , maculis quinque incarnatisi posticis aibidis..
Nudaci balis , Lino. Syst. Nat. I , 2. p. 83G , 11.
97.- — Faun. Suec. Ed. 2. 11. n58.
Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 3o , 11. 78.
Ross. Fami. Etr. Mant. Il , p. 22 , n. 385.
— Hiàb. Tab. f. 65
De Vili. Ent. Limi. II, p. 198, n. 168.
La Batis, Pap. cP Eur. Pei. CCXXXI , 333 n. b
Reamn . Meni.. I , Pi. VII , f. 1 , 2.
Harris, E 11 gl. Ins. Tal). XIII, f. 3.
Thyatyra batis , Trtsk. VI , p. 162 , n. 1
- — Boisd. Ind. p. 79.
La larva di questa specie ( come pur Y altra della Thy '. eie -
rasa ) si nudrisce del Iiubus Jrulicosus , cctesius . idaeus e sexa-
lilis. La farfalla schiude nel mese di luglio.
Trovasi di rado in Germania, e più frequente nel Reno.
Tra noi r ho talvolta incontrata nella Valle di S. Rocco.,
nel mese di giugno.
-
(1) Da Toàrsipx , Città nella Lidia.
Gokoptera , Latr.
n o t t ir ri n i
!?
Alae antcriores margine postico calde ungulato ( unde nomen ) ; transversim
lineatile ahud maculatae.
Antennae peclinatac , praesertim in mare.
Larva laevis , agilis , unicolor.
Osservazione. Piacque a Latreille distinguere col nome generico di Gonop -
tera la Noctua Libatrìx di Lin-Gm. a causa delle angolosità troppo rimarchevoli
del margine posteriore delle ali primarie. Parve altronde all’ Ochsenlieimer rav-
visale nelle medesime ali chiuse oriunite la forma d’un vase , e le assegnò il
nome di Colpe , dalla greca voce x**-ws , vas , vase.
Siccome questa voce è stata pure adoperata recentemente per designare al-
cune specie della famiglia delle Difie ; e siccome pure la denominazione di La-
treille trovasi più analoga al vero e più generalmente ricevuta ; cosi parmi que-
sta in preferenza doversi adottare. — L’unica specie di questo genere è la seguente.
i. Gonottera Libatrice ; Gonoplcra Libatrix.
Gon. alis anticis denlalo-erosis , rufo-griseis , panctis duobus albis.
Phalaena Libatrix , Lin. Syst. Nat. 2. p. 8.5 1 , n.
7 S. — Eauna Succ. Ed. 2. u. n4>).
Noctua Libatrix , Fabr. IL ut. Syst. Ili, 2. p. 64 ,
il. 181. — ■ Spec. Ins. 2. p. 224.
— Hùb. Noct. Tab. 95 , f. 436
La Decaupeure , . . . Geoflf. Ins. II. p. 121 n. 26.
— — Pap. cVEur. PI. CXCV, f. 268.
Pìlalena Libatrix , Scop. E ut. Carli, p. 209 , 11. 5 16.
De Viller. Ent. Lin. II, p. 1 85 , n. 106.
Phalena Modesta , Miill. Zool. Dan. Prodr. p. 119:,
n. 1378.
Colpe Libatrix , Trtsk. Y, 2. p. 172, n. 2.
Gonoptera Libatrix , Boise! . Jnd. p. 79.
Specie non rara in tutta l’Europa. La farfalla schiude nei
mesi di giugno e luglio per la prima generazione , e per la se-
conda ne’ mesi di agosto e settembre.
Tra noi , ne’ luoghi montuosi , l’ho trovata frequente nel me-
se di agosto.
LEPIDOTTERI
1 8
Mytiiimna , Ochs. Trtsk (i).
Alae deflexae pallidis coloribus ornatae , macula reniformi albidiori ; tliorax
sopra planus rei parum gibus.
Larva depressa longitudinaliter slriato-lineala.
Metamorphosis in folliculo sub teiram.
Osservazioni. Le farfalle di questo sotto-genere svolazzano su i fiori in pie-
no giorno e sotto 1’ ardente calore del sole , contro 1’ ordinario costume de’ le-
pidotteri di questa divisione ( Vedi le generalità ). Le larve vivono di piante
basse e graminacee , e tener si sogliono fra le foglie secche appiattate.
Si sono distribuite in tre famiglie prendendo norma dal diverso modo col
quale son colorate le ali nel campo , e le macchie ordinarie.
i. Mitinna negletta; Mytiiimna neglecta.
Mylh. alis anlicis obscure cincreis , strigis e punctis minutissimis atris.
Noctua negletta , Hùb. Tab. 34, f- 160 9-
La si m pie, Pap. cT Europ. PI. CCLIX, f. 4°i*
Mytiiimna neglecta ; Trtsk. V, 2. p. 177, n. io.
Boisd. Ind. p. 80.
La rarità di questa farfalla ne fa ignorare tuttavia la sua sto-
ria naturale. Finora è stata trovata soltanto in Austria nell’Un-
gheria e nella parte meridionale della Francia.
lo non 1’ ho incontrata che una sol volta tra noi : sopra i
Carnai doli.
(1) Mytiiimna ora Motivo . antica Città dell'/, di Alitilene altrimenti detta Lesbo.
Caradrina , Lin. (i).
NOTTURNI
*9
Palpi graciles curvi ; thorax parimi crislalus.
Alae anteriores splendenles , linea transversa , strioìaque loco maculae.
Larva tenue pilosa , posterius rolumlala , lineis interruptis , maculis , angulo-
sis punctisque ornata.
Metamorphosis in folliculo tenui.
Le larve generalmente si nudriscono di piante basse ed er-
bacee, specialmente della piantatine.
1. Caradrina gliiajosa ; Caradrina giareosa.
Car. atis anticis cincrasccntibus , macula quadrata nigra interstigma ordina-
ria ; poslicis albis.
Noctua intactum , Hdb. Tah. 28, f. i3o 9.
Noeta a margaritacea , De Vili. Ent. Limi. II, p.
227 , n. 34o.
La Grise , Pap. d’Eur. PI. CCLIV , f. /^iG.
Caradrina giareosa , Trslk. V, p. 247, n. 1.
— ■ — • Boisd. Index , p. 81.
La larva F ho trovata vivere sotto le pietre. Essa è nuda ,
d1 2 un color lurido.
Trovasi nella Germania e nelle Gallie orientali , in aprile.
La metamorfosi compiesi entro terra nel mese di marzo. La far-
falla schiude dopo 4? giorni (2). Secondo Traitschke l'apparizio-
ne della farfalla succede in luglio. Sopra i Camaldoli.
2. Car. piccinina; Car. exigua.
Car. alis anticis fusco griseis , strigis obsoletis pallidioi'ibus , macula orbiculari
flava , reniformi obscuriore ; poslicis albidis , margine fnscis.
Noctua exigua , Hùb. Tab. 78, f. 362 9*
(1) Nome .li un fiume in Albania, ora detto in italiano Brino negro.
(2) Ai 18 marzo raccolsi la larva. S’interrò tosto, e ne schiuse la farfalla ai 29 aprile.
20
LEPIDOTTERI
Ccircidrina exigua , Trtsk. V, p. 254? n. 4-
— — Boisd. luci . p. 8i.
Questa specie è stata descritta sopra un esemplare trovato
nella collezione di Mazzola che trovasi conservata nell’ I. e R.
Museo di Vienna, e v’ha tutta la ragione a crederla propria del-
P Italia, come la più parte delle specie da quegli raccolte. E sta-
ta indi più recentemente trovata in Dalmazia al di là di Ragusa
dal sig. Dahl , e proprio nel mese di giugno. II Boisduval la cita
ancora come esistente in Francia. Io l’ho trovata frequente nel
mese di agosto sopra i Camaldoli , specialmente nelle praterie ,
e nelle siepi.
NOTTURNI 21
Leucania (i).
Alae deflexae angustatae apice subaculae , nervi* exei'tis, maculae loco signum
calde distìnctum insignitae. Thorax hirsutum ahud cristatum.
Larvae albido-osseae fusco lineato-striatae.
Osservazioni. Il torace di queste farfalle è lidiamente ornato di peli alti
disposti ordinatamente , senza però costituire nè un tupè , nè un cappuccio, od
una cresta ; di quest’ ultima in qualche specie si trova un rudimento soltanto.
I palpi sono pelacciuti , coll’ ultimo articolo nudo , corto e non acuto. Le ali
sono d’ un color di corteccia di albero sbiadito , le cui nervature però sono ri-
levate e di color diverso, onde agevolmente si fanno distinguere. Non anno al-
cuna di quelle macchie ordinarie , in luogo delle quali una parte del tronco
principale delle nervature trovasi insignito d’ un marchio di colore più chiaro
o bianco.
Le larve vivono sopra varie piante di siti ombregiati ed umidi ; e compiono
la loro metamorfosi entro un bozzolo.
L. L-bianco. — L-Lcdbum.
L. alis anticis pallide flavis fusco nebulosis ; L albo notatis , limola baseos
serieque punctorum margine externo nigris.
Noctua L-album , Lin. Syst. Nat. I, 2. p. 85o, n.i54.
■ — Fabr. Ent. Syst. Ili , 2. p. 72 , n. 5o2.
“—-De Vili. Ent. Limi. Il, p. 228, n. 216.
• Rossi , Faun. Estrus. JVLant. II , p. 24 , n. 3g3.
— Hùb. Noci. Tab. 47 , f. 127 9.
Le Crochi blanc , Pap. d’ Eur. PI. CCXCVII ,
f. 5o3 a , b. d. ( mala ).
Leucania L-album , Trtsk. Y, 5. p. 2. p. 3o6, n. 8.
Vive nel mese di aprile sopra molte piante die nascono nei
luoghi umidi. La sua maggior grandezza giunge ad un dito.
La metamorfosi accade due volte nell’ anno , non diversa da
quella dei Comma.
La farfalla schiude in giugno ed in settembre , e non è ra-
ra. Appo noi I lio raccolta in gran numero ne’ primi giorni di
agosto.
(1) Leucania , Isola del mare Agaico.
22
CUCULLIA (l).
LEPIDO T TER!
Alae longae angusta I ac apice aeulae margine denliculato ; thorax maculatasi
palpi longi ac curvi. Larvae lacves subdepressae , cute pergamentacea varùnode pictae.
Osservazioni. Cosi elette vengono le farfalle di questo sotto-genere a causa
de’ peli del loxace rilevati e riuniti in guisa da costituire un ciuffo che ha la
forma del cappuccio de’ Frati , sotto del quale ritirandolo mettono il capo al
coperto.
Il loro corpo è svelto , delicato piuttosto che nò. Le larve sono alquanto
schiacciate , ricoperte da lucida pelle vagamente ed elegantemente dipinta a di-
versi colori. Vivono sopra varie piante , delle quali divorano anche i fiori. La
loro metamorfosi si compie dentro la terra in un fitto invoglio che tessono fra-
mischiandovi granelli di arena ed altre sostanze eterogenee.
i. Cuc. del Verbasco; Cuc. Nerbasti.
C. alis anlicis dentalis , medio ex fiavido fuscis , marginibus obscurioribns ;
poslicis fuscis.
Noctun Nerbasti, Lin. Syst. Nat. I, 2. p. 800, ri.
i53. ■ — Faun. Suec. Ed. 2. 11. 118G.
Fahr. Ent. Syst. Ili , 2. p. 120 , 11. 363.
N- Nerba sci , De Vili. Ent. Limi. II, p. 227 , n. 21 3.
Scop. Ent. Cqrn. p. 211, 11. 521.
lloss. Fauna Etrus. II, p. 188, n. ii43.
Lastrie brune de Verbascum , Geoff. Idist. des
IllS. II, p. i58, n. 96.
LaBréche, Pap. d'Eur. PI. CCXLVI, f. 364, a-g, <*,/*.
Noctua Nerbasti, Hùb. Tab. 55, f. 2G6
Cucullia Nerbasti , Trtsk. 5. B. 3. p. 127 , n. r 8.
Frayer , Fase. 14, p. 107, u. io3 , Tab. 82.
Cucullia Nerbasti , Boisd. Ind. p. 90.
La larva vive sopra diverse specie di Verbasco, e la sua ge-
nerazione accade due volte nell’anno, in maggio ed in settem-
(1) Da Cuculiai , Cappuccio.
NOTTURNI 20
lire. La farfalla della generazione dell’anno precedente schiude in
maggio e giugno.
2. Cuc. del Tanaceto ; Cuc. tanaceti.
Cùc. Alis anlicis canis , lineolis duabus longiludinalibus atris ; poslicis albis ,
margine fusco.
Noctua tanaceti , Fabr. Ent.Syst. Ili, 2. p. 121, n. 366.
De Vili. E ut. Lina. IV, p. 49
Hiib. Noci. Tab. 54 , f, 265 >.
La ce ndrée, Pap. d'Eur. PI. CCXLVII, f. 366, p.i4i.
L’Iota, Geoff. Hist. des Ins. II, p. i58 , n. 96.
Cucullia Tanaceti , Trtsk. V , 3. p. 100 , n. 8.
La larva di questa specie vive sul Tanacelum volgare , X Ar-
temisia Absinthium , vulgaris , et Abrotanwn , nonché sulla Ma-
tricaria parlhenium.
La schiusa della farfalla accade ne’ mesi di luglio ed agosto.
La sua patria è il Nord della Germania ( intorno a Vienna non
s’incontra, dice il Trtsk.).
3. Cuculila di Wredow; Cucullia TVredowii , n.Tav.XIV .
Cuc. alis anlicis dentatis , cinero-flavicantibus , nervis fuscis , vittis duabus.
albidis.
Non molto dalla Cucullia del Tanaceto dista la farfalla della
presente specie , che anzi è necessaria tutta la più scrupolosa ana-
lisi per rilevarne le differenze , consistenti principalmente nel co-
lore delle nervature, e nella intensità delle tinte di tutte le ali.
Ma quando poi se ne riconoscono le larve non si può far di man-
co dal distinguerle , essendo queste cotanto tra loro diverse che
basta eziandio uno sguardo superficiale per avvedersene. Di fatto,
laddov e la larva della C. Tanaceti è di color cilestro chiaro con
listarelle gialle, e tutta puntinata di nero, a punti o macchio-
line ritonde ordinatamente disposti sopra i segmenti ; la larva
della Wredowi è di color verde pallido con liste longitudinali gial-
24 LEPIDOTTERI
le e macchioline più ciliare dello stesso colore, disposte in serie
longitudinali e circondate di bruno. Ed una varietà ritiene la
medesima disposizione di liste e macchie gialle sopra un fondo
rosso-bruno. Esse vengono rappresentate nella medesima sopra-
citata tavola.
Forsi sarà dessa quella medesima di cui fa menzione il Trtsk.
in una lettera diretta al Frajer , e che dice avere ottunata da
larva portata dal Dahl dalla Sicilia. Ma siccome ninna descrizio-
ne nè figura se ne ha finora ; nè la sua storia naturale è cono-
sciuta, così credo poterla francamente annunziare come nuova,
dedicandola a quel medesimo indefesso signore , il Cap. Wredow ,
il quale è stato il primo a trovarla fra noi , e ad educarne la larva.
I
Genere PIPiALIDE , P iiìALis (i) , Fabr.
Generis charagteres essentiales. Palpi breves , basi cy-
lindracei , medio dilatato-ovati , articulo ultimo nudili-
sculo apice subulato. Anleimae filiforme s .
Characteres naturales. Corpus gracile breve; Caput parvu-
luni. Pedes postici longi ultra marginem alarum exeuntes. Alae an-
gustae , anleriores , animale cjuiescente , triangulum simul efjicien-
tes. Palpi distincti , breves , tatuai Os tegentes , refiexi , articulo
secundo squamoso ovato dilatato compresso , ultimo nudiusculo api-
ce subulato .
Larvae parvulae , medio turgidulae , pedibus i4 aut iG. Plu-
rimae dorso papilloso atque piloso. Metamorjosis supra terrari , in
folliculo striato contexto. Pupa elongata , parum grassa.
Osservazioni. Ritenendo il genere Piraliete, qual dall’ Entomologo
di Tundera fu stabilito, non intendo eli’ esso sia a preferirsi, nè che le
specie gli appartengano tutte a rigore di metodo.
Quanto vaghi siano i caratteri assegnati a questo genere dal lodatissimo
autore, ognun che sappia alcun poco questa parte della entomologia age-
volmente lo vede. Facile essendo trovare l’indicata forma di palpi in altri
generi lontani da questo: e nella tribù loro medesima ve n’ ha di forma sva-
riata moltissimo (2). Da qui surse la necessità di ripartirle in generi diversi ,
senza che però meglio ne fosse stabilito il confine che tutti gli abbraccia.
Nè poi i generi statuiti dagli Alemanni sono meno vacillanti in questo che
negli altri di diversa tribù ; perciocché essi basano meno sulla organizza-
zione , che sul complesso dell’ aspetto ( facies ) e figura delle farfalle ,
delle loro proporzioni e de’ loro colori , ed altri meno importanti caratteri :
(1) A ben considerare la struttura de’ palpi essa ne guida a fortissimi errori. Nè
si può statuire un carattere comune a tutti i sotto-generi , eccetto quello dell’abito, ri-
sedente sulla figura e giacituia delle ali : la qual cosa certamente è ideale e non sot-
toposta a legge costante. Vi sono parecchie farfalle , che si presentano sotto il medesi-
mo aspetto , e che non ostante appartengono ad altro ben distinto genere.
(2) Da nvp , fuoco , ed «XZoftatr saltare ; così dette dal costume che hanno di girarsi
intorno alla fiamma od alla vampa del fuoco e delle candele in tempo di notte. Ei pe-
rò non è di questo sol genere un tal costume , ma tutti i lepidotteri notturni seguono
il l urne , dal quale vengon quasi resi stolidi , o non sanno meglio vedere altro sito.
Questi insetti friggono per natura la luce , onde saria strano il suppone che di notte
sia per contrario prescelta. Schrank fa derivare questo nome dalla voce 7rvp«l.n , Jet , che
traduce dell’ alemonno Zunslar. Vedi il sotto-genere Piralide propriamente detto
LEPIDOTTERI
2
associati però sempre alla forma e costumi delle larve, ed ai modi co' quali
passano dallo stato di larva a quello d’ insetto perfetto.
Ei fu dunque mestieri por mente dapprima alla figura sotto la quale
si presentano all’ occhio le farfalle , stando in perfetto riposo , la quale
è sempre di un triangolo isoscele , e talvolta pur equilatero , avendo le
ali riunite pel margine interno , piane , o pochissimo inclinate ne’ lati ester-
ni : e propriamente somiglia d’ordinario ad un delta majuscolo (i). E que-
sto è il solo carattere eli cui si avvalse Latreille per distinguere le Pira-
lidi da tutte quelle altre farfalle che costituiscono la famiglia delle Tor-
trici (2). Il corpo delle Piralidi è gracile, coi piedi posteriori lunghi e di-
stesi , sorpasssando assai bene il lembo delle ali.
Le Larve sono picciole , raccorciate e grossette nel mezzo , con o
con 16 piedi ; la più parte avendo il dorso da papille e da peli reso scabroso.
La loro metamorfosi si eseguisce fuori della terra , racchiudendosi in
un bozzolo strettamente tessuto ; e la Erisalide è delicata e lunga.
(1) La Nymphula parallelaiis , n. rappresentata nella [Tav. I. f 2, A, E espres-
samente nello stato di riposo, ne porge l’esempio. Questa foima svegliò a Geoffroy I idea
d’ un Piviale , e le chiamò per questo P balene s chappes.
(2) Questo medesimo Entomologo posteriormente attribuì la forma triangolare alla
Tribù de’ Crambiti ( Famill. Natur. du Regn. Anim. ) ; forma che , senza niegarla alle
T&rtrici , tra le quali sono in quel sistema comprese le Pivalidi , la considerò alterata
da quella dilatazione anteriore che le distingue , e che manca affatto nelle Piralidi.
Sotto-genere ERMINIA ; IIerminia , Latr.
i
Palpi ìnferiores longi sitrsum reflexi. Alae anteriore* amplae , mar-
gine postico parum jlexuoso. Antennae rnaris peclinatae , aut nodosae.
Latreille istituì il genere Erminia per abbracciare una gran
parte de’ Crambi di Fabricio, e corrisponde al genere Polypogon
di Schranck. Le farfalle di questo sotto-genere si distinguono
eminentemente per le bizzarie che presentano le loro antenne , i
palpi e le gambe , le quali sono , in talune rivestite di lunghi
peli fatti a pennello od a spazzola ; in altre le antenne nodose
ne’ maschi soltanto; nè mancai! di quelle i cui palpi sono estre-
mamente lunghi e barbati : tutte avendo poi un color fosco ce-
nerognolo , che meglio sarebbe detto l'uliginoso.
1 . Er. tarsicrinali ; Her. tarsicrinalis.
ffer. alis cinereo fuscescentibus , atomis , slrigis daabus rectis me -
diaque Jlexuosa fuscis.
Pyralis Tarsicrinalis , IF'b. Tab. i , f, 5 1 foem.
Fuesly , p. 828, n. 11.
Herminia T arsicrinalis. Trtsk. VII. p. 1 3 , 11. 6.
Frayer. f. IL p. 22, 11. i5, Tab . 12, f. 1.
Vive sopra il Trjoliwn hispcinicum. La farfalla schiude nel
mese di Giugno. Trovasi in Austria, e nel regno di Napoli , non
rara ; ne1 luoghi ombrosi , e boschivi.
2. Er. barbali; Her. barbalis.
Her. alis omnibus cinerascentibus , atomis strigisque tribus obsoleti s
fuscis ; femoribus anlicis barba porrecta.
P. Barbalis , Limi. Syst. Nat. I. 2. p. 88 1 , 11. 32q.
— Tana. Stiec. Ed. 2 , 11. i343.
Phalaena barbalis , Fabr. E ut . Syst. III. 2» p. 2 1 y ,
ik 338.
— — Scop. Ent. Cara. p. aSy , n. 6o5.
LEPIDOTTERI
2
Crambus Barò cita s , Fabr. E ut. Sappi, p. 4^4? n. 2.
LaRaquette, De "V ili. E ut. Limi, IL p. 4^2? n* 77^*
Pyralis Pectitalis , Hùb. Tab. 19, f. 122, mas.
Herminia Barò alì s , Trtsk. VII. p. i5, n. 7.
— Frayer. Fase» 1, p. 23, n. 16, Tab. i3, f. 2»
La larva vive sopra le Querce e sopra la Bòtola alba.
La farfalla schiude in Marzo ed Aprile. Trovasi ne’ medesi-
mi luoghi colla precedente.
3. Erm. Tarsiplumali ; Her. Tarsiplumalis,
Iter, alis fusco cinerascentibus ; anticis lineis duabus , macula me-
dia fasciacene externa obscurioribus ; antennis maris nodosis .
Pyralis tarsiplumalis , Hùb. T. 19, f. 126 , mas.
Hermynia Tarsiplumalis , Trtsk. VII. p. 19, n. 9.
— Freyer , pag. 55 , 11. 5i , Tab. 3o , f. 4 1 ( ottima. )
Provasi in Ungheria, e nella Dalmazia. Io F ho raccolta
sul Matese , in line di Luglio.
4» Erm. tentaculali ; Her. tentaculalis .
Her. palpis longitudine antennarum ; alis ex flavo cinerascentibus ;
anticis strigis tribus fuscis.
Pyralis tentaculalis , Lin. Syst. Nat . I. 2 , p. 881,
n. 33o. — - Fau. Saec. Ed. 2. n. 1 344*
— — • De Villers, Ent. Lin. 11. p. ^02 1 n* 779'
— — Hùb. Pyr. T. I» f. 6 , mas.
Crambus tentaculalis , Fabr. Ent. Syst. III. p-465, n.5.
Phalaena tentacularis , Id. p. 4^5? n. 6.
Herminia Tentaculalis , Trtsk. VII. p. 11, n. 5.
Vive questa specie in Austria , Trtsk. ) ed in Terra d’Otran-
to , ne’luoghi boschivi.
La farfalla schiude in Giugno.
Sotto-genere IPENA; Hypen.4 (i), Schran.
Palpi inferiores longi recti, articulo ultimo sursum rejlexo. Alae an-
teriores praecedentibus angustiores ac longiores , margine postico panini
flexuoso. Antennae in ulroque sexo setiforrnes.
1. Ip. lividali ; Ifyp . lividalis.
Ilyp. alis anticis basi olivaceis , livido micanlibus , linea media alba ,
fascia externa lata glaucescente .
Pyralis liviclalis , Hùb. Tab. 2 , f . 1 1 , mas. T ab.
29 , f. 186 , foem.
Hypena Liviclalis , Trtsk. "VII. p. 33, 11. 8.
— — Frayer. Fase. XII, n. i33, n. 190, Tab. 72,
f . 2 , ( ottima ).
La figura che di questa specie ne ha data il Frayer è mol-
to più esatta , e meglio corrisponde ai nostri esemplari per quel
che riguarda i colori. Ei però la rappresenta senza quel punto
oscuro che sta nel campo presso il margine e più prossimo al-
la base che all* angolo estremo , e che nondimeno manca ben
spesso. L’Hubner la rappresenta con colori molto vivaci ed al-
terati , onde difficile si rende ravvisarne la somiglianza cogli og-
getti reali.
Questa specie sembra propria d’Italia, trovata essendosi in
Torino , e Firenze, e di rado pure in Dalmazia. La farfalla schiu-
de in Ottobre. La Crisalide si forma fra le pietre , od i crepacci
delle rocce. Io 1’ ho trovata sopra S. Martino , ed in altre parti
del Regno.
2. Ip. crassali ; Hyp- crassalis.
Hyp. alis anticis fuscescentibus , apice cinerei $ , punclis ocellar, bus
nigris.
Phal. crassalis, Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 222,11.349.
(1) Da umivx , xs , Hypena , barba : così dette a causa de’ lunghi palpi pelacciuli.
LEPIDOTTERI
Crambus crcissalis — Suppl. p. 4^ •> n. i3.
L Èpaissie , De Vili. Ent. Lina. IV. p. 5 1 4 *
Pyrahs achcitalis , Hùb. E ab. 2, f. 12 sfociti. Tab,
27 , f. 172, foem .
Hypena crassalis , Trlsk. VII. p. 24 , n. 2.
In Luglio , ed in Settembre , sopra 1’ Erica vulgaris , e 1’ Ur-
tica dioica. Trovata in Lecce.
3. Ip. palpali; Hyp . paìpalis.
Hyp. alis anticis fusco fiaooque marmoratis , atomis , macula me-
dia strigaque ad apicern nigris , serie punctoruni ocellarium.
P/i. Palpis , Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 220, n. 35 1 .
Crambus Paìpalis , — Suppl. p. 4^b , n. i5.
Le Bec , De Vili. Ent. Limi. II. p. 441, n* 79^-
Hypena Paìpalis , Trtsk. VII. p. 26, n. 3.
Pyralis Paìpalis , Hùb. Tab. 2 , f. g. mas.
Trovasi in Italia ed in Dalmazia , Trtsk.: ed in Lecce.
4- Ip* trigonali; Hyp. trigonalis , n.
Hyp. alis anticis griseo jlavoque nebulosis , triangulo marginali ob-
s curi or e lineato punct alo ; posticis cinereo fuscis linea albida ante firn-
bri ani.
Ha dessa molti rapporti colla Iìostrulis , e coll’ Achatalis.
Da questa si discosta per lo spazio triangolare più oscuro ed as-
sai ben limitato , non meno chè pel colore delle ali posteriori ;
da quella dissomiglia eziandio per la linea biancastra che cir-
conda la frangia, e per la colorazione e circoscrizione delle mac-
chie delle ali superiori.
Trovasi nell’ interno delle abitazioni. Da Maggio a Settembre.
I
Sotto-genere PIRÀLIDE ; Pir.ilis (t) , Scliran.
Palpi inferiores breves , curvi. Antennae pedinatele. Facies Bomby-
caruni. Mas, ano barbalo ; Faem. nudo , acuto , oviduclo extenso. Alae
anticae , A lori gi ore s , aere rnicantes. B breviores , squamis scabrae.
Osservazioni. Fattasi del genere Pyralis di Fabi icio una Tribù , si è
risei bato il generico nome di Pyralis per quelle farfalle solamente, che
avendo l’ aspetto di Bombici , si distinguono per i caratteri sopra indicati,
ma insufficienti per poterle conoscere altrimenti , 'eccettocchè ricorrendo
al disegno delle ali ; e ciò pure comparativamente , non potendosi in a-
stratto definire ! Di questo sotto-genere si conoscono io specie solamente,
ed io non ho trovato fra noi , fino a questo momento , che la seguente.
i. P. Pinguinali ; Pyr. pinguinaìis.
Pyr, alis anticis ex fusco cinerei s splendentibus , strigis duabus iu-
terruplis maculaque nigricantibus.
Phalaena pinguinaìis , Limi. Syst. Nat. I. 2. pag.
882, n. 336.
Fami. Suec. Ed. 2. 11. i35o.
• Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 280 , 11. 3y-. —
Suppl. 4^8 , 11. 27. Crambus pinguis.
— — - Petag. List. Ent. II. p. 5 8 9 , n. 74.
Ph. de la Gr aesse, De Villers Ent. Lin. II. p.
436, it. 785.
Pyralis pinguinaìis , Hub. Tal). i \ . f. 24, mas.
1 passaggi die fa il colore delie ali di epiesta farfalla son
tanto sensibili die appena il crederai esser le stesse, paragonan-
do gli esemplari che trovansi fra noi con quello figurato da Hùh-
ner , nella sopracitata tavola : e solo ne persuade il disegno del-
le fascie trasversali che vi corrono sulle ali anteriori. Il color
pallido cinereo della nostra , le fascie stesse poco sensibili dopo
— -oc
(i) Da m/ftxKrs , Jos , Zunsler Piralide , secondo Schrank. La voce 7ivfu\t< fu però
d’ Aristotile impiegato per designare nn uccello nemico della Tortora , che il Gaza pre-
tende doversi interpretare per ignai iam. Veggasi inoltre la etimologia sotto il genere
Piralidg
DEPIDOTTERI
2
la castola anteriore , e la grandezza fanno oltremodo distinguere
le farfalle nostrali di questa specie.
Nella Tav. IX, f. 8, ho rappresentato un individuo ma-
schio, che, perfettamente somigliando alla femmina , è di quella
soltanto molto minore : e nondimeno tanto si scosta dal maschio
figurato da Hiibner che si stenterà a credere esser la stessa specie ,
se giudicar si volesse dal primo colpo d’occhio dato alle figure.
Ti ’ovasi la pinguinalis in Europa , la cui larva si nutrica del
lardo , del burro , del cacio , e talvolta pure trovasi nello sto-
maco umano , stando in luogo di verme , ed arrecando molestia
grandissima.
NOTTURNI
3
2. P. bronzinali ; P . Aenciìis , n. Tav. X. f. i.
P. alis anticis ni gro-fuli ginosìs , maculis aeneis transversalibus an-
gulosis duabus , alteris medio rolundatis coalitis , quorum marginale a~
nulare ; fimbria pallide aenea ; a, posticis albido-sericeis margine po-
stico vix fuscescente.
Farfalla di mezzana grandezza fra le sue analoghe , col ca-
po coperlo di squame brune , e cosi pure il torace , sul qnale i
contorni de’ spallacci , ©scapole, di color bronzino costituiscono
due macchie archegiate. Le ali superiori sono di color nero fu-
liginoso con riflesso metallico : una striscia a ziz zac presso la
liase , ed un altra archegiata presso il margine esterno del me-
desimo colore sopra ciascuna : tra queste un gruppo di quattro
in cinque macchie quasi tonde , delle quali quella che tocca il
margine anteriore è in forma di anello , o di occhietto , talvol-
ta incompleto , per essere precisamente sulla costola marginale , e
ciò per 1’ ordinario sull’ ala sinistra. L’ orlo esterno con frangia
dello stesso color di rame più pallido , meno splendente , e fra-
stagliata da lineette brune. Le ali inferiori sono di un bianco se-
riceo splendente , col margine soltanto un poco bruniccio. Il cor-
po è di questo medesimo colore ; ma le gambe sono di color
bronzino-oscuro, c molto spinose.
Trovasi nella Calabria ultra, e propriamente ne’ contorni di
Reggio. La Farfalla schiude ne’ mesi di Agosto e Settembre ; non
rara.
Osservazioni. La sola specie nota , colla quale sembra avere qualche
affinità , è la Pyralis Caprealis , figurata da Hiib. sotto il num. i53. In
questa però manca, i. lo splendor metallico di rame ; 2. 1’ angolosità del-
la stria trasversale prossima alla base j 3. le macchie medie distinte, e spe-
cialmente la eccellala ; 4° finalmente sono le ali superiori più oscure ed
in proporzione più lunghe di quelle che in tutti gli esemplari della nostra
specie si mostrano.
Altronde le ali inferiori della Caprealis hanno il margine più oscu-
ro , ed una seconda striscia incompleta ugualmente oscura , e parallela alla
marginale.
Vero è che il sig. Treitschke osserva esser la figura sopracitata del-
l’Hubner malamente eseguita, e che la descrizione ch’egli ne dà è presa
LEPIDOTTERI
4
da esemplari ricevuti da Francia e dall’Italia ; ma io ancora non sono pie-
namente convinto della esatta loro convenienza. Che che ne sia , il nome
di Aenealis che io ho imposto alla nostra piralide , ricavato dallo splen-
dore metallico , simile quasi a quello dello bronzo , equivale a quello di
Cuprealis dato da Hiibner alla sua Farfalla. Ed in oggetto al nome gio-
va ancor qui riferire » a chiarimento de’ nostri lettori , che il medesimo
Treitschke fa avvertire essere stata segnata col nome di Cdprealis nelle
tavole per errore dell’ Incisore , ma nel testo sta detto Cuprealis , sotto
il qual nome Sa riporta Sui nel Voi. VII, p. 38, n. i.
La sua frase è la seguente,
Pyralis alis anticis fuscis , cupreo splendentibus , fasciis obsolef.is
albidis.
Or basta confrontare questa descrizione compendiata colla nostra per
giudicare se v’ba altro che una certa analogia , ma non perfetta simiglian-
za. Del rimanente maggiori schiarimenti potranno fasci intendere e con-
venire se siano Ja medesima o due cose distinte.
Moltissima è poi 1’ affinità che gode questa farfalla nostrale con altra
cbe appartiene al Brasile , la cui storia , comecché a specie straniera spet-
tante , merita esser data in luogo distinto. E però , legandosi per affinità
colla presente , e perchè schiusa ancora tra noi , e perchè la sua storia
spande qualche lume intorno alla biologia di questo genere di farfalle not-
turne , io penso poter meritare un posto in questa opera , facendone se-
guire la descrizione e la figura come un supplemento.
I
DI UNA
PIRAL1DE ORIGINARIA DEI-, BRASILE
Corre già il secondo anno dacché il Sig. Commendatore Ceramelli mi
fece osservare tre scatole d’ insetti Coleotteri e Lepidotteri provenienti
dal Brasile , e che già divorati ne andavano da altri entomati. Al primo
colpo d’occhio mi avvidi che investiti eran tutti da una certa fìligine ,
non sapendo dapprima decidere , se a ragni dovesse attribuirsene la ca-
gione , a tignuole , o ad altro entomata distruttore ; e fra i sospetti non
mancò quello che l’ umidità cagionato avesse il crescer d’ una specie di
muffa , che in realtà non mancava su taluno tra quelli. Ad oggetto di sal-
vare quell’uno che ancora stato non era attaccato dai nemico , qualunque
ei si fosse , proponeva di aprirli , ripurgarli , e convenevolmente richiu-
derli ; ma egli volle in vece cedermene in totalità e la cura e gli oggetti.
Questa sua generosità , mi ha porta occasione di studiare la biologia e le
forme di una specie, che per lo innanzi ignoravo : ed è appunto di que-
sta che vado a render conto come cosa che agli Entomologi giunger puo-
le gratissima.
Appena ebbi a mio arbitrio le scatole fu mia prima cura esaminarle
attentamente per vedere d’onde ed in qual guisa penetratovi fosse il ne-
mico, sia esso una Tignuola , od un Anlreno : perciocché, oltre quelli
ammuffiti , evidentemente erano più i rosicchiati e messi in pezzi. Io non
riuscì accorgermi di un solo fiorellino , non ostante che percorso ne avessi
ogni punto coll’occhio armato d’acutissima lente. IN è poi era concesso so-
spicare che dall’ esterno all’interno introdotto si fosse, merceché era co-
tanta 1’ industria colla quale stavan commessi i lati , il fondo , ed il cri-
stallo anteriore, che non senza grande stento ho potuto quest’ultimo sol-
levare, dopo il termine delle mie osservazioni : e tutta l’interna superficie
era apparecchiata siffattamente , che attaccata esser non poteva da ento-
mato alcuno senza perirvi.
Mentre che così esplorando ne andava ogni cosa , mi avvidi che al-
cune larve eran gli artefici di quel tessuto finissimo dal quale eran coper-
ti quasi tutti gl’insetti , e da queste stesse divorate ne andavano succes-
sivamente il corpo e le ali de medesimi. Esse costrutto si aveano colla
medesima loro sostanza sericea un cammino coperto , negli angoli rientranti
della scatola; cola si teneano celate e dalla luce difese; e ne usciano a
lor talento per andarsi pascendo de’ cadaveri di quei belli parpaglioni e
coleotteri , de’ quali facevano barbara strage. Esitai per qualche tempo
sul partito da prendere , se cioè torre a queste la vita per salvare i po-
chi individui rimasti intatti , o se lasciar compiere la strage di questi per
attender da quelli il compimento della loro metamorfosi , e la schiusa del-
1 insetto perfetto. La persuasione che quelle larve esser doveano schiuse
LEPIDOTTERI
da uova depositate sul corpo de’ medesimi insetti , avanti d’ esser nelle
scatolle chiusi , e che quindi appartener doveano al Brasile medesimo ,
d’ onde queste così ermeticamente chiuse veniano ; ed il considerare che
per lo manco due anni eran vissute in tal guisa, calcolando il tempo de-
corso dalla recezzione fattane da quel Signore , e dell’ altro del viaggio,
e chi sa quanto prima di spedirsi erano state in tal guisa conservate ; cu-
rioso di vederne i risultamene finali: tutte coteste cose mi fecer decide-
re di abbandonare alla distinzione le poche specie superstiti , osservando
ogni giorno 1’ andamento di quelle fameliche eruche.
Poiché venne tosto la stagione vernale la vita di tali larve mostrossi
più lenta ; ed a rilento uscivan dal cunicolo loro per prendere alimento.
Così passarono i mesi di Gennajo e Febbrajo ; ma nell’ appressarsi la bella
stagione mostraronsi esse più vispe. Non tanto si mise piede nella prima-
vera , che tosto una di tali larve si chiuse in un bozzollo d’ irregolare figu-
ra , composto di rottami de’ rossicchiati entomati , di escrementi suoi stessi ,
e finissimo e bianco filo sericeo col quale era intessuto. Esso viene rappre-
sentato dalla fig. E , dell’annessa tavola. Così stavan le cose nella fine di
Marzo , e così proseguirono in Aprile , trasformandosi successivamente 1’ una
dopo dell’altra. E però , ai 2Ò di questo mese , ancor una delle larve immu-
tata avanzava , e , dissuggellata la scatola , ne feci ritrar la figura , qual
essa si vede rappresentata in C. Rimesse indi le cose , attesi la schiusa delle
farfalle ; nè prima de’ due di Giugno venne fuori la prima , di sesso ma-
schile ; ai cinque schiuse una femmina ; nel giorno sei schiusero tre al-
tre ; e successivamente tutto così. E qui conviene notare che 1’ ora in cui
dal bozzolo uscivano gl’ insetti perfetti fu sempre quella del mezzodì , a
differenza della più parte de’ notturni , e dirò pur de’ diurni , che sempre
al far del giorno , od all’ uscir del sole schiudono il carcere loro.
Venute fuori le farfalle , e riconosciutone il genere loro , cercai in
vano la specie. Tra gli analoghi noti esse non avendo che una certa pros-
simità colla Pyralis Cuprealis , descritta e rappresentata da Hiibner ; ma
il suo brillante metallico , e quel facies , che dall’ insieme de’ caratteri
sorge , facilmente persuadeva esser dessa originaria di terre all’ Europa
straniere. Mancando di opere che delle specie Brasiliane dell’ordine de’ Le-
pidotteri ci rendan conto distinto , e non trovandone fatta menzione da
quelle che finora possediamo , mi conviene riguardarla come inedita e
distinta , lasciandola provisoriamente così senza nome appellativo.
Pyralis alis anticis cupreo fuliginosis , slriis flexuosis , macula anno-
iare maculisene parvulis irregutaribus fuluis subauratis ; alis poslicis sub
albidis stria candichore fusco limbata.
L1 insetto perfetto conviene colla Aenalis e colla Cuprealis
e per rispetto alla forma , e per rapporto ai colori , e poco pur
NOTTURNI
3
disconvengono tra loro per la grandezza; ma il brillante metal-
lico della indigena cuprealis , ed ciencilis (se queste sono due spe-
cie diverse , come per ora io la penso ) è meno sensibile e più
pallido; ed il melanismo anche meno intenso. Oltre a ciò, ha la
straniera piralide.
Il capo bruno e gli occhi neri ; i palpi bruni e lunghetti
le antenne delicate , nere e più lunghe della metà delle ali su-
periori ; il torace ancor bruno coll’ apice posteriore fulvastro , il
quale , unitamente all’ estremità de’ spallacci dello stesso colore , co-
stituiscono una macchia curva , allorché le ali sono nello stato
di riposo ; V addomine è rivestito di peli cenerognoli , che nella su-
perior parte costituiscono una picciola cresta. Le ali superiori han-
no due linee tortuose ed in zie zac , una presso la base , F al-
tra prossima al margine esterno, sulla costa anteriore alcune mac-
chioline , ed una terza linea cinge il margine della parte inter-
na , cui succede una serie di punti neri lunghetti ; una macchia
tonda , e quasi ocellare , trovasi nel mezzo cd ili prossimità del
margine anteriore , con alcune altre irregolari sparse nel cam-
po : tutte coleste linee e macchie sono di color fulvo più o me-
no chiaro con isplendore di rame-dorato. Il campo è per lo lun-
go inegualmente bruno rossiccio di bronzo. Le ali inferiori sono
rotondate , di color bianco cenerognolo con isplendore sericeo :
una linea bruna cinge il margine , ed un altra più delicata e
più pallida traversa la frangia, eh’ è breve e splendente ; nel cam-
po si osserva una striscia quasi bianca , ma poco apparente , se
si riguarda ad un lume troppo forte : tutte coteste linee e stri-
sce sono flessuole e come costituite da macchioline. I femori po-
steriori sono rivestiti da peli folti e cenerognoli ; i tarsi bruni
anellati di cenerognolo.
Il maschio è picciolo e di colori più foschi della femmina.
Si notano inoltre molte anomalie nella posizione della macchia
tonda o quasi ocellare delle ali superiori , la quale talvolta oc-
cupa precisamente il margine anteriore , e tal altra è incomple-
ta'. le linee flessuose or si mostrano più or meno larghe e con-
torte.
La larva è nuda, senza alcun pelo; di lucentissimo color
LEPIDOTTERI
4
castagno oscuro , eccetto il capo eh’ è nero , ed il primo anello
eh’ è rosso-bruno. Ciascuno degli anelli e suddiviso in due da un
ripiegamento o solco , eccetto il primo che ne rappresenta il
collo. La sua lunghezza è di un pollice , ed il suo diametro d’ una
sola linea : ossia la grossezza è 7^ della lunghezza.
SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA XI.
Fig. A (sinistra) una femmina colle ali spiegate;
B un maschio colle ali nello stato di riposo.
C La Larva
D La Pupa , ed il guscio della medesimo dopo schiusa la
farfalla.
E II bozzolo
A destra rappresenta la nostra P. Aenalis colle ali spiegate,
ad oggetto di ravvicinare le immagini di queste due analoghe spe-
cie , per ravvisarne più facilmente le differenze.
I
Sotto-genere SCOPOLA; Scopula (i) , Schrank.
Palpi inferiores breves et conici. Antennae setaceae basi complana -
tae. Alae breves sericeo micantes , albido maculatae , margine postico
striolato.
Le Scopole sono farfalle piccole , il cui corpo è svelto , e le
ali hanno uno splendore sericeo , ed in proporzione assai corte.
Le superiori hanno d’ ordinario macchie chiare e striscioline mar-
ginali. Le loro larve, almeno le poche che sono conosciute , han-
no 14 piedi; e quelle della prima Famiglia sono meno pelacciu-
te delle altre. La Crisalide si forma dentro un follicolo assai
compatto e terroso , della forma di barile. Niuno di tali carat-
teri però è loro esclusivo , ed intorno a ciò mi riporto a quello
già avvertito nel sotto-genere Ninfola.
F, A. Alis anlicis elatioribus magis rolundatis » et radiatim pictis.
F. B. Alis anticis triangularibus.
F. C. Alis anlicis longis , quasi subsequentium similibus.
Fani. A .
j. Se. dentali; Se. dentalis .
Se. alis anticis fusco olivaceis , lineolis albis radiantibus.
IV » Fulminans , Fabr. Ent . Syst. IH. 2. p„ io4 ,
11. 3n. — Phal. lìamcdis. pag. 23o , n. 378. — - Sappi.
p. 469 , n. 28, Crambus Ramcdis .
La Dentelèe , Vili. Ent. Lin. IV. p. 817.
Py. Dentalis , Hiib. Pyr. Tab. 4 7 f. 2 5 , mas
Scopula dentalis , Trtsk. VII. pag. 54? n. 1.
Trovasi assai comunemente ne1 mesi di Giugno ed Agosto.
Napoli , ed altrove.
(1) Scopula , Torsi da Sicoflrvj, eminenza; derivando tal voce lo Schrank dall' ale-
manna Fuastk ? Principessa .
2.
LEPIDOTTERI
Farn. E,
2. Se. Frullali ; Se. Prunalis.
Se. alis fusco-cinereis albo nebulosis ; anticis maculi s duadus stri-
gi sque obscurioribus.
PIicil. elatcìlis , Fabr. Eni. Syst. III. 2. p. 282. 11. 38<).
L’Elargie, de Vills. Ent. Limi. IV. p. 5 1 7 -
Pyrciìis Leucophaealis , Hùb. T ab. 12, f. 77 , fottìi.
- — Tab . 18 , f. 118 , mas.
Se. prunalis , Trtsk. VII. p. 55, 11. 2,
Specie ovvia in tutta la state.
Fam. C.
2. Scop. Margarita!! ; Scop. Margarilalis .
Scop. alis anticis pallide sulphureis , apice ferrugineo ; posticis al-
bidis , fascia exlerna diluì e ferruginea.
P balena Margarilalis , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p,
226 , n. 363.
Pyralis Margarilalis , Hùb. Tab. II. f. L, I.--5.
Pyralis E urne ali s , Id. Pyr. Tab. IX. f. 55 , fuetti.
Phalaena Margarilalis , Zinch., Gemi. Mag.. di Eni.
HI. p. 442 ? n- 444»
Scopula Margaritalis , Trtsk. VII. p. 73, n. 17.
Io riferisco a questa specie le farfalle che trovo tra noi , co-
me quella colla quale hanno strettissima somiglianza ; nondime-
no esse si scostano alquanto perchè la macchia ferruginea delle
ali superiori , in luogo di occupare F apice sta nel mezzo , ed è
di figura triangulare , occupando tutto il margine esterno colla
base e col vertice estendendosi più o meno nel campo. Innoltre,
sul campo medesimo si osservano alcuni punti rubiginosi sparsi
e quasi scancellati.
Io trovo assai sovente questa specie nella state , in tutto quasi
il Regno»
Sotto-genere BOXE ; Botys Latr.
Palpi breves gracilesque. Antennae setaceae. Alae anteriores angolo
externo acuto , superficie sericeo-micanti , vel conchiliarum splendore
praeditae.
1. B. rubiginali ; B. rubiginalis .
Bot. alis aureis , strigis arcuatìs fasciaqme marginali ferrugineo
fuscis.
Pyralis Rubiginalis. Hùb. Tab. 12. f. 79 , foem,
Botys Rubiginalis , Trtsk. YIT. p. 87 , n. 5.
Trovasi in Austria , Ungheria , ed Ucrania ; Fra noi non rara.
2. B. verbascali ; j B. verbascalis.
Bot, alis ochraceis , strigis arcualis , anticis puncto medio fuscis.
Ph. verbascalis , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 132,
11. 3og.
Pyr. verbascalis , Hiib. Tab. 12, f. 80, mas.
Botys verbascalis , Trsk. VII. p. 88, n. 6.
Vive sul Verbascum Thapsus. In Austria , Ungheria, ed ap-
po noi.
3. B. ocreali ; B. ocrealis .
Bot. alis ochraceis , lineis maculaque ferrugineis ; posticis alòidi s ,
margine dilute ochraceo.
Pyr. ochrealis , Hiib. Tab. 22, f. i/JG, mas .
Chilo S Mac ellu s i Zinchen; Germ. Mag. d. Ent. II.
P- io? ? n. 46.
Botyis ochrealis , Trtsk. VII. p. 92 , n. 10.
Trovasi in Ungheria ed anche tra noi. Nel mese di Maggio.
LEPIDOTTERI
2
4- B. verticali ; B. verticalis.
Bot. ahs pallide Jlaois perlucidis , slrigis nudai is margineque exter-
no ciìierascentibus.
Ph. verticalis , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 882, n. 335,
Fami. Suec. Ed. 2 , 11. 1 353.
Phalaena verticalis , Fabr. E ut. Syst. III. 2. p. 227 ,
il. 366.
La verticale, De Vili. Ent. Lin . IL p. 4^5 11. 784.
Botys verticalis , Trtsk. VII. p. 101 , n. 17.
Vive sulla urtica dioica. La Farfalla schiude in Luglio, Tr.)
Tra noi trovasi frequente in Maggio e Giugno,
5. B. spirali; B. spirali s , n.
B. alis anticìs griseo-fuscis , surculis spiralibus varìis albidis.
Il corpo di questa specie è bianco-argentino , e cosi pure
sono i suoi piedi. Le ali superiori sono grige con macchie bru-
ne, contornate da rivoli bianchi costituenti un disegno quasi si-
mile a quello della Dabitalis ( Ilùb, Tab. 8 , f. 49 ) 1 dalla quale
differisce per grandezza , e per melanismo maggiore , il chè in-
verte 1’ ordine delle macchie presso la base.
Var. albidior.
Alis anticìs albis , maculis punctisque fuscis , in angulo et margine
antico.
Il disegno de’ solchi che limitano le macchie brune delle ali
anteriori mostrano chiaramente che questa non è chè una sem-
plice varietà della spiralis , nella quale , crescendo il melanismo
delle macchie sull’ angolo e margine anteriore , si è poi dileguato
quasi dal margine posteriore ed interno. Essa è pure alquanto
più piccola di quello che d’ ordinario si mostra il suo tipo.
Trovasi nelle siepi spontanee, sopra i Gamaldoli ed altrove ;
in Agosto e Settembre , abbondevole.
NOTTURNI
3
G. B. urticali ; B. urticalis.
Bot. alis albis , fusco fasciato maculatis , thorace anoque flavis.
G • Urticata , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 874, n. 272.
Faun. Suec. Ed. 2 , n. 1279.
Phalaena Urticata , Fabr. Ent . Syst. III. 2. p. 209 ,
»• 299“
Scop. Cam . p. 220 , 11. 547.
Ph alène de l’ Orti e, de Vili. Ent . Lin. IL 353,
n. 54G.
Pyralis urticalis , Hiib. T ab . 12, f. 78,
Botys urticalis , Trtsk. VII. p. 106, n. 20.
La larva vive sulla Urlica Urens , il Convolvulus sepium ,
ed il Ribes rubrum.
In Maggio e Giugno. Ovvia.
7. B. silaceali ; Bot. silacealis.
Boi. (mas. ) alis anticis fuscis , striga dentata flava , posticis cinereis ,
fascia obsoleta fiavida ; ( foem. ) anticis flavis , cinereo nebulosis ,
striga dentata fusca ; posticis dilutioribus .
Pyralis silacealis , Hiib. Tab» f. 1 16 , foem. — 5 f.
94 ? nzas.
Botys silacealis , Trtsk. VII. p. 81 , n. 2.
— — Freyer. Fase. 16.
Vive sopra l’ Humidus Lupulus. In Maggio e fine di Giugno.
8. B. ferra gali ; B. ferrugalis.
B. alis anticis ochraceo ferrugineìs , maculis duabits lineaque obscu «
rioribus ; posticis forrugineo cinerascentibus.
Pyralis ferrugalis , Hiib. 9, f. 54 ? foem. Tab .
25 , f. i5o , mas.
4 LEPIDOTTERI
Botys ferrugalis , Trtsk. VII. p. 9 4 ? n. n.
Trovata si è finora soltanto in Ungheria , secondo Trtsk. lo
r ho trovata in Lecce, ed in Basilicata , come anche in Roma.
g. B. cintali ; B . cinctalis.
Bot. alis anticis dilute aureis , strigis obscurioribus , posticis jlavì-
dis , fasciis duabus fuscescentibus.
Pyralis Limò alis , Hùb. T ab. 11, f. 72, mas.
Botys cinctalis , Treitsk. VII. p. 97 , n. i4-
La larva vive sullo spartium scopariuni , in Giugno, Schrank).
Trovasi in Austria , Ungheria , Dalmazia : ed appo noi ; però
non molto frequente.
ìo. Bot. ibridale ; Bot. ibridalis.
Bot. alis anticis fuscis , maculis duabus geminatis obscurioribus , po-
sticis fuscescentibus.
Phyralis Hybridalis , Hiib. T ab . 17 , f. 1 1 4 ? foem.
Botys Hybridalis , Trtsk. VII. p. 109 , n. 21.
L’ hybridalis vola nel mese di Luglio ed Agosto , ne' boschi
ombrosi. ]NTella Dalmazia si trova più sovente che fra noi , e nelle
contrade di Germania.
Il sig. Hùbner disegna, nella T. 29, f. 184 -, un’altra Hy-
bridalis , che però potrebbe essere una insigne varietà di questa ;
ma f Autore stesso , separandola da quella , nel suo indice delle
Farfalle conosciute p. 368 , n. 3537 1 e chiamandola incertalis ,
ci muove maggior dubbio di darla come specie distinta.
11. B. sericeali ; Bot. sericealis.
Bot. alis anticis jlavis , macula media margineque externo ferrugi-
neis ; posticis cinerascentibus .
Phalaena sericealis , Fabr. Ent . Syst. III. 2 , p. 22G,
n. 364-
NOTTURNI
K
•J
Scop. Ent. Cam. p. 2^2 , n. 61 5.
La Soyeuse? de Vili. Ent. Lin. IV. p. 5i5.
Pyralis sericealis , Hùb. Tab. g , f. 56 , foem .
Botys sericealis , Trtsk. VII. p. 125 n. 55.
La farfalla schiude in Luglio. Trovasi in Austria , Germa-
nia , ed Ungheria. Tra noi non rara.
j 2. B. Paileali ; B. Pallealis.
Bot, alis anticis virescenlibus , inimaculatis ; posticis virescenti albidìs
Plui. Palealis , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 23] , n. 082.
La verdàtre, De Vili. Ent. Limi. IV. p. 5iy.
Pyralis Palealis , Hùb. Pyr. Tab. 11 , f. 7.
Basilicata. Manca nella nostra la macchia oscura nel mar-
gine anteriore delle ali posteriori.
i3. B. Argirali ; B . Àrgyralis , n.
La Farfalla svolazza in Maggio , e depone le uova sul fico,
dove credo che si alimenta la larva. Le uova sono bianche , cri-
stalline , e di figura sferica. L’artifizio col quale le depone è sin-
golare. La farfalla allunga , alla maniera ordinaria, F ovidutto ( vedi
Tinea Granella , Var,), e , spingendo fuori le uova, le investe d’ una
spuma che si rappiglia ben tosto a contatto dell1 aria , divenendo
simile al pappo che investe i semi delle Scorzonere , delia Lat-
tuga qc. Indi cerca spingerli, e distaccarli dalla fronda per com-
metterli all’arbitrio de1 venti ! e forse per tal modo diffonde essa
la specie sopra molti alberi o piante. Dopo io giorni schiudono
le larve , che sono bianchissime , il cui capo diviene rossetto do-
po 3 giorni : e però sono allora impercettibili ad occhio nudo.
Esse dopo 5 giorni perirono , non sapendo di che nutrirle.
I
Sotto-genere ASOPIA ; Asopia (i), Trtsk.
Palpi breves acuti ; Antennae setaceae. Alae anteriores rolundatae
A), pel fimbria bicolorata alternatim praeditae B ). Lineis duabus fle-
xuosis maculata magnani cingentibus , altera in basi , altera in margi-
ne postico posila , area interjecta diversicolore.
Osserpazionì . L’analogia del colorito avendo guidato il sig. Treitschke,
nello stabilire i suoi generi, ha fatto sì ch’egli congiunto avesse farfalle
tra loro cotanto differenti , che tutti gli entomologisti , da Linneo fino a
noi , han risguardate come spettanti a due generi molto distinti e lontani,
come lo sono tutti quelli statuiti da Linneo. Talché considerati quelli or
sono come Tribù più che quali generi. Nè per essi vale Udire, che fat-
to siasi uso dell’analogia de’costumi , avvegnacchè sconosciuti questi an-
cor sono a tutti gli entomologi. L’organismo altronde a me sembra cotan-
to diverso , che non senza pena avvicinar esse si possono. Onde non ripe-
ter le stesse cose dette nelle osservazioni apposte al sotto-genere Macro-
pia , da me costituito per racchiudere la più parte delle Asopie della fan».
B. del Treitschke , rimetto il lettore al medesimo luogo ; ove esposte si
trovano le ragioni e le anfibologie risultanti dal principio fondamentale
adottato dal prelodato autore.
1. As. rubidali ; As. rubidalis.
As. alis anticis rufofuscis , lineis duabus flavidis.
Pyrcilis rubidcdis , Hub. T ab, i5 , f. 9G , foem.
Asopia rubidalis , Trtsk. VII. p. i5o, n. 3.
In "V ienna ed Ungheria , Trtsk. Appo noi frequente , ne mesi
di Maggio e Giugno.
2. As. Memorali ; As. nemoralis.
As. alis anticis flavis , fascia media obsoleta fuseci fimbriis fusco
alboque maculatis.
Phah ero sali s , Fabr. E ut. Syst. Ili, 2, p. 256.
n. 4o5.
— — - Scop. Ent . Cam . p. 242, n. 618.
(t) Soprannome dato a Cerere.
LEPIDOTTERI
3
Pyralis nemoralis , Iiub. T ab, i5, f. 100 , foem.
Asopia nemoralis , Trtsk. VII. p. i56 , n. 9.
■ — Costa, Cernì, Zool. i834? p- 74-
Trovasi in Polonia, nell1 Ungheria ed Austria ; Tra noi non
rara. In Austria , nei mese di Maggio. Fra noi in Giugno , ec.
3. As. farinai! ; A . farinalis.
j4s. alis anticis fuscescentibus , lineis duabus albis , apiceque glauco -
hepalicis ; poslicis cinereo nebulosis , linei s duabus albis.
Phalaena Farinalis. Lino. Syst. Nat. I. 2. p. 88 1 ,
n. 327. — Fan. Suec . Ecl. 2. 11. i348.
■ Farinalis , Fabr. Zs/zG 5/5G III. 2. p. 219 ,
n. 336.
■ - Scop. Ent. Carn. p. 240 , n. 608.
Pyralis farinalis , Hùb. Tab. i5, f. 90.
P. de la Farine, de Vili. Ent. Li n. II. p.43i,n. 776
Asopia Farinalis , Trtsk. VII. p. 147 , n. 1.
Specie comune , die trovasi nelle case , ne’ granai , e nelle
campagne. Sovente tra noi trovasi si picciola , die giunge appe-
na alia metà della grandezza ordinaria.
4. As. fimbriali ; A. fimbrialis.
Js. alis purpurascenlibus , fasciis duabus anlicarum abbrevialis mar
gineque externo jlavis.
Phal. cast alis , Fabr. Ent. Syst. III. 2 , p„ 240 ,
n. 240.
Pyralis fimbrialis , Hiib. Tab. i5 , f. 97 , mas.
La Purpurine, de Vili. p. 44^ » 11 • 42°-
As. fimbrialis , Trtsk. VII. p. 1 54 1 n- 7 •
Sul Matese , in Piedimonte d’ Alife. Nella state.
I
Sotto-genere PIRATJSTA ; Pyrausta (i), Sclirk.
Palpi breves ) Antennae setaceae. Alae anteriores transverse fascia-
. tae , fascìis integris vel in maculis divisis.
ì. P. cespitali; P. cespitalis .
Pyr. alis anticis piavo nebulosis , posticis nigris strìgis duabus flavis .
Ph. cespitalis , Fabr. Eni. Syst. III. 2, p. 238, n. 4 io .
P. des Buissons, de Vili. Tab. IV, f. G, 11.519.
Pyralis cespitalis , Hùb. TVz£. 6, f. 3g.
Pyrausta cespitalis , Trtsk. VII. p. 173, n. 7.
I nostri esemplari mancano del pallido colore nella base del-
le ali.
Questa specie dà due generazioni per anno : una tra Aprile
e Maggio, l’altra tra Luglio ed Agosto. Frequente appo noi.
2. P. Punicali ; P. Punicealis.
Pyr. alis anticis obscure purpureis , fascia interrupta , maculisque
baseos aurantiacis ; posticis fisco purpureis fascia integra auranliaca.
Pii. punicealis , Fabr. Eni. Syst. III. p. 239, n. 4*5.
Pvr. Porphiralis , Iliib. Tab. G, f. 36, foem.
Kllr. Cat. p. 75.
Pyrausta punicealis , Trstk. VII. p. 168, n. 4*
Par. pai vul a ? n.
Tutti i nostri esemplari sono più piccoli, ed alquanto sva-
riati da quello che ne rappresenta Hùbner. Talora cioè il colore
fondamentale è rosso-livido oscuro e le macchie molto distinte ;
tal altra il colore è più pallido.
Trovasi in Austria , ed. appo noi, frequente. Da maggio a
Settembre.
(1) Da Tivpxvarrfi , pyraustes , specie di farfalla che svolazza intorno alla lucerna.
Farfalla luminosa, Lichtmolle. Aristotile appella con questo nome ancora il Clerus apia-
ri m a causa del suo color rosso di fuoco.
LEPIDOTTERI
3. P. sanguinali *, P. sanguinalis.
Pyr. alis anticìs Jlavis , margine antico , fasciisque duabus sangnineis
interiori macula adiacente sanguinea ; jjosticis cinereis.
Ph. sanguinalis , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 882, n. 3g8.
Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 235, 11. 3q8,
— Rossi, p. 199, 1191.
Pyralìs sanguine cilis , Hùb. T ab . 6, f. 33, mas.
L’ Istme , Vili. Ent. Limi . II. p. 4^7 , n. 788.
Py rausta sanguinatisi Trtsk. VII. p. 1 63 , n. 1.
— Var. B. n. Alis anticis Jlavis fasciis sangnineis. An Castalis ?
Trtsk. p. i65 , n. 2.
Trovasi in Porrtogallo , Francia , Italia , Ungheria , Austria.
In Maggio ecl Agosto ; in due generazione. La larva della nostra va-
rietà vive nell’ Anelimi foeniculum ( Finocchio ) ; e si trasforma in
un raro tessuto sericeo, col quale attorciglia le fronde , oppure
i peduncoli secondari dell’ ombrella.
In Terra d’ Otranto.
4- P. porfirali ; P. Porphyralis.
Pyr. alis anticis fuscescentibus , macula duplici ad marginerà anti-
cum Jlava ; posticis atris , striga albida.
Ph. porphyralis , Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 237 ,
il. 414.
La Marbrèe , de Vili. p. 319.
Pyralis porphyralis , Hiib. 6, fig. 37 , foem.
Pyrausta porphyralis , Trtsk. VII. p. 170, 5-
In Settembre. Sulla Menta aquatica", simile alla sanguinalis.
Sotto-genere EROINA ; IIercyna (i) , Trtsh.
Palpi breves. Antennae incisae A ) , vel pedinatile B ). Alae anterio-
res laevigatae A ) vel pustulalae B ). Imaginum , facies noctuarum , colo -
ris obscuri .
Osservazioni. L’ Eroine hanno l’aspetto delle Nottue : tra le quali da
molli sono state noverate. I primi stadi della vita delle loro larve sono
sconosciuti. Esse sono pelose * fusiformi, ed hanno i£ piedi. Le crisalidi
si fanno in una specie di legume assai denso, costruito con molto artifi-
zio , in forma d’ una barca pescarecci
i. Er. strigulali ; Her . strigulalis.
ffer. alis anticis cinereo alboque varie gatis lineis macuiisque nigri-
cantibus ; postici s ex fusco albidis.
Pyrcilis strigulalis , Hiib. Pyr. Tab. T. f. ìG,
mas .
Bomb ix strigala , Esper. Pap. d Eur. III. T. LXXXIX.
f. 1,2.
Hercyna strigulalis . Fani. B. Trtsk. VII. p. 187, n. 9.
— Freyer. II. Tab. XII, f. 2, pag. 35.
La larva vive sulla Quercia ( Qaerus Robur ); e la farfalla
schiude ne'‘ mesi di Maggio e Giugno.
(1) Da Hercyna , Selva iu Boemia ; ed auelie nome d5 una delle compagne di Ce-
LEPIDOTTERI
1
Sotto-genere NINFOLA , Nymphula , (i) Scrank.
Palpi inferi ores brevcs , arliculo secando squamoso , ovaio-dilatato ,
compreso , ultimo nudiusculo sursum rejlexo.
Questi sono i soli caratteri, plausibilmente a ritenersi come
essenziali , di questo sotto-genere , gli altri essendo tutti abituali
e vacillanti. Onde meglio si vegga il merito della cassazione
degli Alemanni , riportò per intiero quelli assegnati da Treilschke,
traducendoli nel nostro idioma.
Palpi corti, antenne seti/ ormi, corpo sottile ed allungato in un mo-
do particolare. Le ali superiori strette, i cui colori danno quasi l'aspetto
della canna selvatica secca-, tutta la superficie è splendente : volano vicino
ai ruscelli ed alle acque stagnanti.
Le larve hanno sedici piedi, colori sudicii , e vivono sopra le piante
aquatiche e palustri , sulle quali si trasformano pure in crisalide , tra le
foglie che riuniscono e legano con fili sericei.
Tali sono i caratteri di questo genere stabiliti dagli ento-
mologi Alemannni , de1 quali non ve ne ha un solo che soggetto
non vada ad eccezione. Ed in vero, i palpi corti e le antenne
setiformi sono comuni a moltissimi altri sotto-generi ; il corpo
sottile ed allungato è una condizione difficile a stabilirsi sulle
specie, perchè dipende da termini comparativi, come i prece-
denti. Le ali strette son proprie della massima parte delle pi-
ralidi ; i colori della canna selvatica secca dipendono da idee
arbitrarie , e vi sono delle specie , come la Lemnalis , la pota-
magcilis ec. il cui candore fa rifugii’ la mente dall’ idea del ca-
lore della canna secca. 11 loro domicilio è pure incostante , per-
ciocché alcune delle specie , ch’io vado a descrivere , benché appar-
tenenti al genere Ninfola , per decisione del medesimo Treitschke ,
nondimeno esse vivono sopra le cime de1 monti , ed in luoghi
aridi , siccome sta detto. Non v’ è quindi un sol carattere ciie
esclusivamente valer possa a farci ben riconoscere questo voluto
genere. Tutto dipende da idee di comparazione , di proporzio-
(i) Da vuoi, nyos , Ny tripli i , Sposa.
NOTTURNI
ni , e di scale cromatiche, non ancora stabilite , e soggette a va-
riazioni moltissime.
1. N. Lemnale , iV. Lemnalis.
Alis niveis fusco-variegatis ; posticis fascia terminali nigra , punctis
quintile aureis.
Phcdaena le innata , Lin. Sys. Nat.l. p. 274? 11 • 274'
■ Fabr. Spec. Ins. 2 , p. 26q.
■ Petag. Inst. Entom. 2 , p. 687 , G4.
Pyralis uliginata , Fabr.
- — — Lemnata, Hùb. Tav. i3, f. 83 , 84.
Reatini. Ins. 2, Tab. 12 , f. 14? iS. [Mctla.)
Nyinphula lemnalis , Traitk. Yol. VII, p. 1 34-
Koll. Catal. pag. 74*
In Napoli , sulle rive del Sebeto , luogo detto le Paludi ;
in Maggio e Giugno.
OO O
La larva vive sulla Lemmi lenticuluris .
2. Ninfeale, ]Sf. Nymphaealis .
Nym. Mis cinereis , omnibus conformiter albo maculatis reliculatis.
Phalaena Nymp lineata , Lin. Syst. Nat .2. p. 873,
11. 274.
Fabr. Spec. Ins . 2, p. 36g.
Petag. Inst. Entom. 3, p. 587.
Pyralis potamogalis , Hub. Tav. i3 , f. 82.
Nymphula nymphaealis , Traisk. Voi. VII, p. 187 .
La larva si nutrisce della Ninfea.
\ive colla precedente ne’ medesimi luoghi; in Maggio.
Questa specie, generalmente rara, è rarissima tra noi, co-
me lo sono le Ninfee , sulle quali vive.
A torto Hiibner la considerò per la Potamogalis.
LEPIDOTTERI
3. N. tripuntale; IV. tripunctaìis , n. Tav. IV, f. i.
Nym. pallide jlavicante ; alis anlicis fascia marginale t ricurva , al-
bida fulvo limbala, altera fulva, in medio punctis tribus nigris.
Il capo ed il torace è coperto di squame bianche e splen-
denti con leggiera tinta di giallo ; il corpo è un poco gialliccio
al di sopra , bianco al di sotto. Le ali superiori sono pagiine ,
con una fascia lineare a tre curve più squallida o bianchiccia
presso l’orlo, la quale vien terminata dalla parte interna da una
tinta fulvastra che si sfuma verso la metà, ove incontra un’al-
tra striscia obliqua bianchiccia : tre minutissimi punti neri se-
gnano i confini delle due fascie , e della base, ove va a sfumarsi
la tinta gialla , che divien poi quasi bianca ; la frangia che le ter-
mina è un poco più oscura , ed inegualmente colorata. Le ali
inferiori sono brunicce , o bianco-sudicie , colla frangia bianca.
Var. a) Tav. IV, f. 2.
Ali superiori pagiine, colle fascie trasversali giallo-pallide,
ed i tre punti neri più distinti , ma più piccoli : ali inferiori
più piccole.
Questa varietà risulta dallo squallor della tinta del tipo. Il
disegno rimane sempre lo stesso , la tinta fulva passa al giallo ,
questo , nello spazio successivo , passa al paglino , ed in fine si
converte in bianco. Non si può attribuire nè a perdita di piu-
micelle o squame, dicchè mi sono assicurato, nè all1 azion della
luce , siccome accader suole ; imperciocché 1 ho trovate cosi ,
schiuse appena dalla crisalide.
I palpi inferiori hanno f ultimo articolo cilindraceo, termi-
nato in punta attusa , gli altri sono squamati , siccome gli rap-
presenta la fig. b della tavola citata.
Trovata sul monte di Gaeta , detto della Torva cV Orlando ,
e sulla Spianata eli S. Martino , in Napoli.
4
NOTTURNI
4* N. Lunulale ; IV. Lunulalis , n. Tav. IV, f. 3.
JYym. alis antìcis griscofulois , aureo argenteoque-pruinatis , lineis
Iribus fìexuosis transversalibus orgenieo-albidis , macula apicale lunulata
nigra , limbo argentalo ; alis posticis albidis , micanlibus , immaculalis.
Il corpo è bianco splendente , un poco grigio sul torace e
sul capo ; gli occhi neri e grandi. Le ali superiori grigio-ful-
vastre , sparse di punti minutissimi splendenti , dorati taluni ,
argentini gli altri ; tre linee archegiate bianco-argentine costitui-
scono altrettante delicate fascie , una delle quali costegia il mar-
gine , l’altra nel mezzo, e l’ultima presso la base. Una mac-
chia bruniccia in forma di luna crescente , orlata di bianco ,
sta fra le due prime fascie , più prossima però alla prima : Le
ali inferiori sono bianche splendenti , senza alcuna macchia.
I palpi sono più delicati che nella precedente , ed hanno
l’ultimo articolo ancor più delicato e più corto.
Trovata colla precedente in Gaeta , nel medesimo luogo ; In
Ischia , in Foggia , ed altrove.
5. N. Trasversale ; TV. Transversalis , n. Tav. VII, f. 2.
Nym. alis anticis Jlaoìdis striga media diaconali ocracea , externe
aerata , altera Jlexuosa ocracea medio alba , altero latere fusco , alte-
ro aerato , fimbria f usco-sericea ; alis posticis cinerascenlibus , margine
fosco , fìmbria albida.
Simile alla Lunulalis ed alla Tripunctalis , dalle quali dif-
ferisce per le ali superiori , le quali sono in fondo di color gial-
lo rossiccio , con una stricia obbliqua e trasversale di color ros-
so di ocra , che si sfuma verso la base , e nella parte esterna
è bianco-argentina. Un altra a questa ne succede la quale ha
la figura d’ un 5 lineare bianco-argentina , circoscritta da ogni
parte da color rosso di ocra , che diviene più intenso nelle cur-
vature rientranti , ove sembra generare una macchiolina , e si sfu-
mano , scancellandosi , nella opposta parte. La frangia è bianco-
gialliccia , ma f orlo dell’ ala è rossiccio.
La ali inferiori sono cenerognole , brunicce verso 1’ orlo , la
frangia come quella delle superiori.
LEPIDOTTERI
Trovasi beo di rado in Terra di Lavoro. Agosto.
Per errore ò stata citata la figura 2.a, mentre è la figura 5. 11
della medesima Tav. VII che rappresenta la Winf, Trans versale.
Fosse la P. Paludata di Fabricio ?
5. N. Potamogale ; N. Potamogalis ;
Nym. alis albis , fusco reticulatis , fascia marginali dentala.
JVypk. potamogalis i Ochs. Vìi, p. i 4-> ? n.
Ph. potamogata , Lin. Syst. Nat. I, a. p. 8y3 , n.
270.- — Faun. Suec. Ed. 2. p. 1299.
■ Fabr. E ut. Syst. Ili , 2. p. 210 , n. 3i2.
PhaL de PEpi-deau-flottant, De Vili . E ut. Lui.
II , p. 355 , 11. 549.
Pyralis Nymphaealis , Hùb. Tab. i3, f. 85,
.Reatini . Mem. II, Tab. òi . f. 1-12, p. 091.
La farfalla schiude generalmente ne’ mesi di maggio e lu-
glio, Tris. ).
Sul Matese , nel contorno del Lago , frequente : negli ultimi
giorni di luglio.
6 . N. Numerale ; N . Nume, alis.
Nym . alis aiilicis stramineis , atomis fuscis , maculi s duabus sei'ieque
punctorum nigris , posticis albidis.
Pyralis numeralis , Il db. Tab . \LC , f. 89 , f.
— — — - Trtsk. VII. p. 129 , il. 3.
Trovasi in Italia, Trtsk. ); appo noi nel Pascane , ove la
Farfalla svolazza in giugno abbondantemente.
7. N. Stradotale , Nym . St ratio t alis ;
N alis anticis nireis , (foeminae fusco brunneis) ; atomis fasciisque
fuscescentibus , macula ni grò cincia-, posticis niueis , fascia inter rupia
f lisca.
6
NOTTURNI
Q. Stratìotalis , Lin. «Sysf. jVaf. 1 , 2. p. 873, n.
276. — Faun. Suec. Ed. 2. n. i3oo.
Pii. Si rat iolata , Fabr. Ent. Syst . Ili, 2. p. 2i3 ,
11. 3 14.
/Vz. Paludata ~ — — - li. 212.
Ph. tlu Stratiote- aloide , De Vili. Ent. Lin. II,
p. 255 , n. 55o.
La Phalèna grise à lignes brunes et point noir ,
Geoffr. Hist. des Insect. II, p. i4^, 11. 66.
Pyr. Stratìotalis , Hiib. Tab. i3 , f. 87 , $.
JVyphola Slraliotalis , Trtsk. VII, p. 167, n. 8.
Differiscono i nostri esemplari per essere più piccioli di quello
die l’ Iliibner ne rappresenta di sesso maschile ; e quindi la mac-
chiolina si stringe in forma di occhietto nero con pupilla bian-
ca. Innoltre , la base delle ali superiori è fosca , e termina con
un limite più oscuro là dove Hùbner vi rappresenta appena qual-
che atomo bruno : collo accrescimento si è dunque dileguato il
colore !
Trovata, in fine di agosto, ne1 contorni del Fucino.
N- E- — N. Lemnale ; Nym. Lemnalis.
Ke’ due individui comunicatimi dal sig. Cap. Wredow , e da
esso trovati ne’ contorni del Sarno , trovo le seguenti note.
Maschio , molto più piccolo di quello che lo rappresenta la
figura di Hùbner ( Tab. i3, f. 83), colla macchia media delia
pagina superiore delle ali anteriori più fosca e meno distinta ,
mentre le linee tortuose son quasi scancellate.
Femmina , colle ali anteriori s'i fosche ( nella pagina supe-
riore ) che applicar non si può loro l’epiteto di niveis : la fascia
nera delle posteriori ha cinque punti dorati , tra quali una li-
nea delicatissima similmente dorata.
Sotto-genere ENNICHIA ; Ennychia (i), Trtsk.
Palpi inferiores brevcs. Antennae setaceae. Alae ( i iti corpus ) nigrae s
vel fuscae , utraque pagina scriceae , suprema fascia vel macula alba,
i . Ennichia pollinaìi ; E hny citici pollinalis.
Ennych. alis atris , atomis albicantibus , lineola baseos maculisque
niveis.
Ph . pollinalis , Fabr. Ent. Syst. III. 2 , 241 , n. 4^3.
La Poudrèe, de Vills. Ent. Limi . IV. p. 520.
Pyralis pollinalis , Hùb. T ab. 5 , f. 29 , foem.
Ennychia pollinalis , Trtsk. VII. p. 202 , n. 8,
In Calabria Ultra : nei mese di Luglio.
2. Enn. cingala!!; Enn. cingulalis .
Enn. alis atris , fascia media nivea .
Geometra cingulata , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 8y4,
n. 280. — Faun. Suec. Ed. II. n. i3o3.
Phalaena Gingillata , Fabr. Ent. Syst. III. 2 , p. 206,
n. 28.1).
La ce in tu re, de Vili. Ent. Linn. IL p. 356, n. 553.
Pyralis cingulalis , Ilùb. Tab. 5, f. 3o , mas.
Ennychia cingulalis , Trtsk. VII. p. 197, n. 3.'
Trovata in Lecce , ed in Principato Citra ; rara : non cos't
in Austria. La farfalla schiude due volte all’anno, ne’ mesi di
Maggio e Luglio.
3. Enn. guttali ; Enn . guttalis.
Enn. alis atris , maculis punctisque niveis ; llioracis lateribus flavis.
Geometra octomaculata , Lin. Mantis . 54».
(1) ÈvvyUiof, ennpchiot , Notturno : Da È» et vo£.
2
LEPIDOTTERI
Phalaena atralis , Fabr. Ent. Syst. Ili 2, p. 241,
11. 422.
Pyralis guttulis , Iliib. Tab. 12, f. 7 5 , foem.
Ennychia guttalis , Trtsk. VII. p. 201, n. 7.
Pyralis guttalis , Cost. Cenni. Zool. i834, p. 74°
Nell’ Ungheria ed in Vienna , Tr. ; appo noi nella Daunia ,
ed altrove.
La farfalla schiude in Luglio.
NOTTURNI I
Galleria (i) Fabr.
Palpi inferìores squamati, recurvi , fronti appressi , apice linguifor-
mi , anseris rostro simili , in mare; por recti , apice cylindrico nec nudo
nec linguiformi , in faemina.
Alae angulatim dejlexae , superiores oblongae ; inferìores ovato-ro -
lundalae.
Osservazioni. Latreille stabilisce per questo genere le ali formanti col
corpo un triangolo allungato ; ed i palpi coi due ultimi articoli allungati ,
orizontali e vestiti ugualmente di squame . Le ali della Galleria Cerella sono
divise in due parti per lo lungo, siccome nelle Farfalle del sotto-genere
Harpipterix ; e perciò la metà anteriore è diversamente colorita , e sul
margine sembrano scisse. In quanto ai palpi , diversi essi sono ne’ maschi
e nelle femmine , siccome è stato già detto.
i. Galleria cerella; Gatteria ceretta,.
Alis anticis grìseis ad marginem internimi strigis longitudinalibus
abbreviatis purpureo fuscis , linea media diaconali cristulis constituta ;
sculello nigro apice albo : maris , alis anticis pallidioribus postice retusis ;
foeminae obscurioribus postice obtusis.
Geometra cereana , Lio. Syst. Nat. I. 2. 874, 282. mas.
Tinea metto netta . Idem 888, ^foem.— Faun.
Suec. Ed. 2. 11 e i383.
Iibes. Ins. III. Tab. 4i 1 f- i- — 6, p. 242.
Tinea ceretta, Hiib. Tin. T. 4? f- 25, mas.
Fabr. Ent. Syst. III. 2. 287 , 2.
Petag. Inst. Ent. 2. p. 599, n. 1.
M ettonetta , Fabr. Ent. Syst. III. 2. 3o5 , 79.
■ Villers, II. p. 4G7 ? n. 866.
Tinea grisella, Fabr. Ent. Syst. III. 2. 289, io.
Galleria cereana , Fabr. — Suppl. 462, 1.
— — ■ Allearla — — — 463 , 2.
Cereana , Latr. Gen. Crust. et Ins. Tal). IV ,
23i , 1.
— • — - Alo cavia ' — — - Tab. IV , 23 1 , 2.
LEPIDOTTERI
2
— — Ceretta, Geriti. Afag. cl. Ent. IV , p. 1 34 ? n. 1.
_____ _____ Trtsk. IX, r. p. 5i , n. 4*
Dalla sinonimia svariata, clie sotto l’occhio d’un medesimo
autore ha spesse volte ricevuta , chiaramente rilevasi esser molte
le variazioni alle quali è questa specie soggetta , nonché sensibi-
li le differenze tra gl’ individui de’ due sessi ; in guisa che con
due e tre diversi nomi è stata appellata nel medesimo tempo e dal-
lo stesso scrittore. (V. Fabr. e Latr. ). Questa specie è molto in-
teressante a conoscersi per i danni eli5 essa si suppone cagionare
alle Arnie , vivendo a spese de’ favi , che divora e distrugge. Io
mi estendo per questo a darne la descrizione completa , ed en-
trerò pure in qualche altro dettaglio , a fin di mettere al caso
gl’ industriosi di Api di darle la caccia , ed allontanare dalle Ar-
nie questo insetto nemico.
Tutta la farfalla è di color cenerognolo, più chiaro nel ca-
poenei torace, con una macchiolina nera nell’ apice posteriore
del medesimo, ove si eleva un ciuffo di squame o peli , formando
una cresta. Il capo è picciolo, egli occhi neri puntegiati di ce-
nerognolo. Le ali superiori sono di color cenerognolo rossiccio ,
più pallido verso la base , e più oscuro verso l’ estremità poste-
riore ; hanno la metà quasi posteriore od interna cospersa di
punti e lineette nere; diagonalmente corre sopra esse una linea
rilevata costituita da ciuffetti di peli neri e cenerognoli in forma
di creste ( queste nella femmina solamente ) ; il loro margine po-
steriore è angoloso , o come scisso nel mezzo , e colla frangia stria-
ta e quasi dentellata. Le ali inferiori, di color cenerognolo an-
eli1 esse, ma più chiaro verso la base, e col margine tutto alter-
nativamente macchiato di chiaro ed oscuro. L1 addomine è pure
cinto di bruno.
La lunghezza della femmina , dal capo all’estremità delle
ali è di linee 8 ; quella del maschio di linee sei solamente.
Le larve vivono entro cunicoli costruiti da bava loro seri-
cea , dalla quale escono solo per cercare alimento ; ed in quello
accovacciate si stanno , e quando satolle e quando minacciate si
sentono.
NOTTURNI
3
La larva è nuda , sparsa però di punti verrucosi su tutti gli
anelli del corpo. Essa si nutrisca a spese della cera delle cel-
lule rimaste vote , senza recare alcun danno nè al mele riè alle
api. E però esse sono la consequcnza piuttosto che la causa del
cattivo andamento de’ favi. Questi , allorché son vecchi , domi-
nali dall1 umidità , eia repubblica poco energica, danno ricetto,
e forsi richiamano tali ospiti stranieri per essere divorati. Io pen-
so che, in tutti i casi, l’invasione de’ nemici risulta dalla debo-
lezza e dall’ alterazione nella quale son caduti gli alberi, le pian-
te , le loro frutta , e gli animali stessi ai quali gli altri sono
parassiti od epigeni. Se un albero od una pianta si mantiene ri-
goglioso , se un animale è in perfetto stato di sanità, non è mai
invaso da esseri parassiti; e quando mai taluno di tali nemici,
per circostanze eventuali e straordinarie , vi capitasse , ei non
potrà prosperare , e molto meno propagare la sua progenie. Se
quindi l’alveare è nello stato di salutare energia, e per la sua te-
nuta , e per la sanità e numero del suo popolo , certo che in-
vaso non sarà dalle gallerie , nè da veruno altro insetto distrut-
tore. Questa teorica, che sembra forsi a taluno gratuitamente az-
zardata , ha le sue fondamenta assai stabili , le quali mi propon-
go sviluppare in altro luogo.
Costruiscono i loro bozzoli, entro de’ quali si trasformano,
della medesima sostanza sericea , non molto compatti , e di figu-
ra cilindracea ; attaccandogli F uno contro F altro , in numero
grande, e dentro le arnie medesime.
La grande differenza che si osserva nelle Farfalle de’ due
sessi è stata la cagione dell’ essersi riguardate come due specie
distinte, e quindi della svariata sinonimia.
Siccome le gallerie schiudono in Luglio , e ne’ paesi più me-
ridionali ciò avviene anche prima, conviene visitare le arnie in
fine di Giugno , quando si trovano le pupe co’ loro bozzoli riu-
niti in fascetto. Questi , estratti, si calpestano o si danno al fuoco.
Nelle province meridionali la schiusa delle gallerie avviene
due volte nell’ anno ; in Aprile o Maggio, ed in Luglio od Ago-
sto. Nelle Calabrie , ove la educazione delle api è sommamente
negletta e poco intesa , e dove tutte le circostanze concorrono a
^ LEPIDOTTERI
far si che debboli e spopolate restino le arnie , invase esse si
trovano da questo commensale, il quale divora i favi abbando-
nati e guasti.
Soventi fiate ho provato che mangiano esse le quisquiglie
loro medesime , in guisachè , senza altro alimento , le ho viste
crescere e trasformarsi nelle mie medesime conserve de’ loro boz-
zoli. Ed innoltre , i maschi d’ ordinario vengono più tardi ed
in minor numero delle femmine : alto provvedimento , dal qua-
le ne sorge il men facile moltiplicarsi di tali insetti !
JY. B. I costumi e la organizzazione delle Gallerie mi persuadono a
credere ch’esse anderebbero meglio risposte trai e Piralidi che tra le Ti-
gnuole , ove si trovano registrate dal signor Traitschke. Latreille in effe tti
fra le Piralidi la ritenne dappiima, siccome da Fabricio si trovava ripo-
sta. Benché posteriormente , nel Regno Animale del Baron Cuvier , F a-
vesse registrata fra le Tignuole , una colle ^glosse , i Crambi , ec. Mal si
avvisò certamente il Treitschke riponendola fra le Tignuole , col farle se-
guire immediatamente alle Lemmatofile. Egli è vero che in ciò ha segui-
to l’esempio di Fabricio , non calcolando quello di Hiibner e degli altri
pedanti entomologi; ma l’illustre entomologo Francese gliene aveva già
indicato il posto nella sua prima classazione , le cui tracce avrebbe potu-
to con fiducia seguire , quando le sue proprie osservazioni non erano ba-
stevoli a risolvere siffatto problema. Tali oscillazioni costituiscono una pro-
va ancora della imperfezione de’sistemi, siano artifiziali o naturali.
1
Genere TIGNUOLA, Tinéa Latr.
Generis characteres essentiales - Lingua brevissi-
ma. Palpi longi , recarvi , articulo secunclo non fa-
scicalato , sub crii ndrico. Frons velatata.
Characteres naturales. Caput parvidum. Lingua spirala ,
brevis , recondita. Antenna e longae , setiformis super oeulis inser-
tate. Thorax Iacee. A lae longae , angustatae , saepissime acwni-
natae. Pecles longi ac gracili .
Csservazioni. A distinguere le Tignuole da’ rimanenti generi di Lepidot-
teri notturni non è cosa sì lieve , siccome durissima cosa è il discernere fra
queste le specie appartenenti ai generi stabiliti da Ochsenheimer e dal suo
continuatore Signor Treitschke; nè i sopranotati caratteri sono talmente pronun-
ziali da potersi riconoscere senza grande abitudine a riguardarli. Da’ recentis-
simi sistematori rimontando a Linneo non trovasi alcun genere stabilito sif-
fattamente , che chiari ne siano e fondamentali i caratteri. E l’abito ed i co-
stumi delle larve che servon oggi di base allo stabilimento de’ generi , siccome
veder si può nell’ opera de’ prelodati Ochsenheimer e Treitschke.
Il Chiarissimo Latreille , fondatore aneli’ egli d’un sistema tutto suo, non
lascia di confessare^, che i metodi finora non sono , che de’ Saggi o Sghizzi
molto imperfetti (1). Lo stesso lodatissimo Entomologo dichiara altrove (2),
che tutti gli autori che hanno descritte o figurate delle tignuole lian messa
poco cura a studiarle rigorosamente , e che in conseguenza difficile gli si rende
rapportare le specie da essi menzionate ai differenti sottogeneri suoi.
In tale stato essendo la scienza su questo suo ramo , io mi sono determi-
nato ritenere la classazione di Latreille, come la più propria di quelle finora
conosciute , e come più generalmente adottata , notando sotto ciascuna specie
il genere cui appartiene nel sistema di Ochsenheimer. A questo riguardo mi
sono giovalo de’ lumi del Signor Treitschke , avendo avuta la felice occasione
di consultarlo direttamente , c studiare le mie specie nuove con esso lui , te-
nendo presente la sua ricca collezione di Lepidotteri di Europa. Così credo
soddisfare al mio oggetto senza immergermi nelle oscurità, e senza innovar cosa
a discapito forse della scienza, notando però quel poco che mi sarà concesso os-
servare nell’esame delle mie specie, e precisamente le particolari condizioni
delle parti più caratteristiche della specie, siccome de’ palpi, delle antenne, ec.
(1) Cuv. Regno Anim. 2. ediz. Voi. V.° pag. 3 96.
(2) Luog. Cit. pag. 421. nota 2.
lepidotteri
2
Sp. i. Tignuola flavifrontella , linea flavifì'ontella.
1\ Alis anticis cinereis immaculcitis , capite fulvo.
Il capo di questa tignuola è ricoperto da peli lunghetti di color
giallo rossiccio, e del medesimo colore son anche i palpi; gli occhi
sono neri. Il torace, e le ali superiori sono cenerognole, e talvolta
brunicce , senza alcuna macchia ; le inferiori sono biancastre poco
splendenti.
Tinea flavifrontella , Fab. Ent. Syst. erri,
Hybn. t. 18. f. 126.
Vive negl’ insetti , c nelle piume degli uccelli , nell’ Austria ,
e nella Francia, Fabr. ), e nel mio Gabinetto , sebben rara.
N. B. Hybner figura questa specie colle ali superiori brune ,
e le inferiori piombine con frange giallognole ; ma tali differenze
sono provenienti dall’ essere diversamente educate , e non già spon-
taneamente alimentate e schiuse.
2. T. delle pelletterie, T. Pellionella .
T. alis canis , medio puncto nigro , capile griseo , F.
Tutta di un grigio di piombo brillante, con un punto nero nel
mezzo quasi del campo di ciascuna delle ali superiori. Le ali infe-
riori sono di un sol colore piombino splendente. Estremità posteriore
delle ali frangiate come la precedente , colla quale vive promiscua-
mente sulle medesime sostanze. Gli occhi sono grossi, nerissimi. Il
capo è coperto di peli grigi giallastri.
Phalena pellionella , Lin. Syst. nat. 2. n. 97 2.
T. Pellionella , Fabr. Spec. Ins. 2, p. 2q5.
Geoffr. Teigne , n. 6.
Roesel , Ins. 1. Pap. 4* Lab.
Lati'. 1. c. n. 2.
NOTTURNI
3
Var. A. Lìnea marginale , punctoque in medio nigris.
Si distingue questa varietà dal tijio originale jier avere , oltre il
punto nero nel mezzo della estremità delle ali superiori , una linea
abbreviata nera presso il margine interno nella metà , ed anche la
base è screziata di nero.
Var. B. Lineis duobus parallelis iji medio , punctoque nigris .
Ream. Ins. 3. pi. vi, f. 12, 16.
Hybn. Tin. 1. G, Tab. 3, fig. i5.
E a questa varietà che si deve riferire la descrizione di La-
treille , il quale attribuisce alla T. pellionella tre punti neri nel
mezzo di ciascuna delle ali superiori.
La Tignuola delle pelletterie produce i maggiori guasti ne’ guar-
darobe , attaccando gli oggetti più preziosi e più rari , siccome pel-
licce , piume , coperte di libri , e cose simili. Ne’ gabinetti zoolo-
gici diviene infestissima.
3. T. delle tapezzerie , T. tapezzella.
T. alis nigris , postice albis , capite nireo , Fabr.
Le ali superiori sono d’ un bianco giallastro , brunicce verso
la base , frangiate e rilevate all’ estremità posteriore : le ali inferiori
sono bianchicce splendenti»
Phalena tapezzella , Lin„ Syst. nat. 2. n. S’ji^
T. Tapezzella , Fabr. Sp. Ins. 2. p. 2q5.
Geolfr. teìgne , n: i3.
Reaum. Insect. 3.° pi. xx. f. 2-4»
- — — Hyb. Tin. V. tab. i3, f. 91.
Vive sulle stoffe di lana , e danneggia moltissimo gli abiti.
4« T. de’ grani, T. granella .
Alis albo-nigroque variis , capite niveo.
Essa è di color cenerognolo bruno , colle ali superiori grige q
lepidotteri
4
cenerognole irregolarmente puntegiate di bruno e sparse di macchie
e strisce quasi nere. L’ orlo inferiore delle ali superiori è sfrangiato,
e rivolto in su, ripiegandosi nell’ angolo interno, e le inferiori intie-
ramente nerastre. Il capo è coperto di peli lunghi , di un bianco
giallastro. Le antenne soli corte.
Phalaena granella , L. Syst. nat. n. 377.
Alucita granella , Fabr. Spe. ins. 2. p. 307. —
Fabr. Ent. Syst.enun. 3; f. 2. p. 334* n. i5.
Petagna , Inst. ent. 2. p. 610. n. 4*
— — Geoffr. teigne , n. 11.
Reaura. Ins. 3.° pi. xx. f. 1 4 9
Hybn. Tineae V, tab. 24? f. i65.
Vive ne’ granai , che sovente devasta. (1)
(1) Si è cercato mai sempre un rimedio contro questo picciolo lepidottero onde schivare
gli oltraggi che arreca alla più interessante derrata , ma sempre in vano. La natura , lo ripe-
terò anche qui, ha preveduto ogni caso onde conservare le generazioni di ogni specie. Si può
solo tentare la minorazione del di loro moltiplicarsi, e ciò coll’ impedire ai granaj 1’ accesso
dell’aria , o col mezzo opposto d’ una perenne ventilazione, e rivoltamento. Questa razza d’ in-
setti vive nel silenzio e nella perfetta oscurità. Il moto, i rumori, e la luce sono i suoi ne-
mici. La mancanza assoluta dell’aria è la nemica di ogni vivente. Gli odori forti non danno
che piccola , e talvolta niuna risorsa. Ridicolo poi sarebbe il mezzo proposto in una famosa
Società Economica di Europa , di cuoprire i granaj di cenci , onde richiamare sopra questi
le tignuole, e distrugefle poscia colla combustione. La larva della tignuola del grano non ab-
bandona certamente il nutrimento omogeneo per cercarne un’altro non proprio! quantunque non
sia per me rigorosamente vero , che ciascuna specie ritragga esclusivamente la sua nutrizione da
una sola sostanza. Io non dubito che sappia ciascuno esser costarne di tuie insetto divoratore
de’ cercali tenersi sempre a piccola profondità nella massa de’ grani , ma giova pur ricordarlo :
e perciò , se il rivoltamento non è fatto completo e frequente , lungi dal giovare nuoce , espo-
nendosi successivamente i diversi strati all’attacco di questo nemico. Giova per tal ragione ben
anche, quando ad altro mezzo non si può far ricorso, stringere il più eh’ è possibile la super-
fìcie de' mucchi , che restar deve esposta al contatto dell’aria. L’erbe aromatiche non sono inu-
tili del tutto , ma lungi dallo spanderle sulla superficie convicn distenderle sii tutta la massa
del grano alla profondità di \ ad otto pollici. Il bagno di acqua di calce è oltremodo efficace,
quando adoperar si potesse nelle grandi, siccome nelle piccole masse. Del rimanente, quando si
ha cura di ben seccare i grani avanti di riporli in granajo , e specialmente se colpiti fossero
stati da pioggia, lo sviluppo delle tignuole non ha luogo affatto, o taluna soltanto ne schiude
xhe non apporterà certamente nocumento sensibile.
NOTTURNI
5. Tignuola Leopoldella. Tìnea Leopoldella. n. (i)
Tav.n i.nv fig.a i. A. B. a gi\ nat.
T. Nigra albo-J asciata , maculataque antennis longis , articulis subpilosis.
Questa picciolissima tignuola è tutta nera , co’ margini degli
anelli addominali bianchi. Bianchi son pure i lati del torace ; e le
ali superiori hanno una fascia obliqua presso la base; due macchie
triangolari ne’ margini esterni , ed una lanceolata nell’ angolo in-
terno , tutte bianche. Allorché V animale è in riposo l’ insieme di
tali macchie gli conciliano una elegante configurazione. Le frange
del margine posteriore son bianche e nere , e quando le ali sono
spiegate pel volo si espandono in fascetti.
Le a. inferiori sono strette , frangiate , e di color piombino
splendente.
Il capo è grosso, ed ha sul fronte un ciuffetto di peli giallastri.
Gli occhi sono laterali , molto sjtorti , e nerissimi. Le antenne sono
lunghe più che le ali , e ciascuno articolo ha due peli molto sen-
sibili , uno per lato , che risguardar le farebbero come quasi pettina-
te ; il colore è nero.
Vive sulle lane. E assai rara.
Osservazione . Secondo le moderne ripartizioni la 71 Leopoldella si ac-
costa molto al genere Lita di Treitschke ; ma si discosta dalle specie conge-
neri per la forma delle antenne , e per le frange delle ali superiori. 11 Si-
gnor Treischke pensa die potrebbe costituire un genere nuovo !
6. Tignuola M-Clementinella.27/?etz M-Clementìnella n.
Tav.a i.% fig.a 3., a gr. nat .
T. loia brunneo-nigrante , alis auro~lineaiis , primoribus fascia media ,
lineaque parallela auratis , ritta marginali alboniicante.
La tignuola M- Clementi nella (s) è tutta d’ un color bruno-
li) Dedicata a S. A. R. Il Principe di Salerno D. Leopoldo Borbone ec.
(2) Dedicata a S- A. R. la Principessa di Salerno Maria Clementina Arciduchessa d’ Austria.
6
LEPIDOTTERI
nero-rosseggiante. Sul torace vi sono due linee longitudinali e laterali
bruno-dorate. Le ali superiori hanno una fascia curva e trasversale
nel mezzo , ed altra parallela a questa posta tra la prima e la ba-
se , delicatissima , entrambe dorate. Una striscia angolare e longi-
tudinale bianco-splendente corre dalla base alla fascia media nel
margine interno delle ali superiori ; il rimanente del campo è tutto
sparso di punti allungati o picciole linee dorate, L,e a, inferiori sono
egualmente sparse di picciole linee dorate,
11 capo è corto cd infossato. Gli occhi neri e sottoposti alle an-
tenne. I palpi hanno il secondo articolo falciforme, non cilindrico ,
una volta più lungo del capo ; inferiormente di color giallastro ; il
ferzo articolo è setiforme , ed uguale al primo. Le antenne sono
lunghe quasi quanto il corpo : esse sono di color bruno-rossiccio ,
con una fascia bianca verso i due terzi della lunghezza.
Vive fra i cereali. Non ancora ho discoperta la pianta dalla
quale ritrae f ordinario alimento. Ignota mi è pure la larva e la
crisalide , nonché i suoi costumi,
Osservazione. Questa specie si accosta molto alle bluette ed alle Adele
per ciocché risguarda 1! abito , o la forma generale ; ma non ha nè fascette
scagliosi nel secondo articolo de’ palpi , nè questi sono quasi bifidi , siccome
si richiedono nelle prime 5 nè son piccioli , cilindrici e vellutati siccome nelle
seconde , nelle quali ancora le antenne sono lunghissime,
j. Tignitela Augustella, Tinea Augustella , n,
TavS /.% figS 2» A , a gr, nat ,
T, atto-argentea , alarmi primarum apicibus puncto atro , limbo laciniato ,
La elegantissima tignuola Augustella (1) è tutta bianca argen-
tina, con punti argentei splendenti.il margine od apice delle ali su-
periori è guarnito da frange lunghissime divergenti , avendo quasi
per centro un punto nero. Le inferiori sono in tutto il contorno sfran-
* — — — — — T" “ — ’
(1) Dedicata a S. A. R. l'augusta figlia del Principe e Principessa di Salerno D. Maria Ca-r
colina Augusta, Da non confondersi coll’altra di tal nome, riportata da Hybncr.
NOTTURNI 7
giate. Il capo è picciolissimo , con occhi neri laterali , tra mezzo i
^uali sono inserite le antenne delicatissime.
Vive sul pero e sulle mela , nel II. O. Botanico. Non rara.
Osservazione. Questa specie entra nel genere Elac/iista di Treilschke.
7. Tignuola Kollarella. Tinea Kollarella 9 11.
Tav.a 1 jig* 4*? ci gr. nat.
T. Alìs primoribus lanceolatis Jlavescenlibus , fascia media , pimelo ,
alque apice brutinco-violaceis , inferioribus subalbidis.
Il corpo delia Tignuola Kollarella (i) è di un bianco sudicio.
Le ali superiori , e così pure il torace , hanno una tinta di giallo
paglino. Presso la metà vi corre una fascia arcuata di color bruno
tendente al violetto. Tra questa e la base avvi un punto minutissi-
mo dello stesso colore , e così pure son tinti gli apici. La figura
delle ali è quasi lanceolata. Le a. inferiori sono bianco - sudicie, me-
diocremente sfrangiate.
Il capo è tondo, molto distinto. Gli occhi sono neri , e le an-
tenne brune , delicate e non molto lunghe, inserite negli angoli de-
gli occhi.
Vive fra le siepi, ma ignoro la pianta che gli porge alimento
e ricetto. Raccolta sopra i Camaldoli.
Osservazione . Entrar potrebbe ancor essa nelle Adele di Lalreìlle secondo
l’opinione di Treilschke ; Veggasi però l’osservazione apposta alla T. M. ~
Cle/n enti nella.
8. T. Sei’vigliella - T. Servìllella (2).
T. alis anlicis griseis , maculis minutissiinis obscuris , sparsis.
La tignuola della quale si parla è alquanto più grande della
(1) Dedicata al Chiarissimo Entomologo Sig. V. Rollar, Conservatore dell’ ì. c II. Misto
di Vienna nella parte dell’ Entomologia ec., in segno di verace stima»
(2) Dedicata al chiarissimo naturalista francese Sig. Audinel-S eruille , in testimonianza di
ringraziamento, per le osservazioni da esso lui fatte nell’ esaminare e render conto della Memo-
ria sopracitata, inserita nel 4*° volume degli Atti del R. Istituto d'incoraggiamento alle Scienze
naturali di Napoli. (Vedi Bullet. delle Scieu. Nat. iS3o , p.p6S. )
lepidotteri
8
T. oleaella , Fab, , e vive come quella sopra l’ulivo. Ha il capo
brevissimo coperto di peli fulvi ; gli ocelli laterali neri poco estri-?
bel anti ; le antenne setacee, lunghe quanto la terza parte del corpo.
Le ali superiori sono eh un grigio argentino , con macchie rare ,
picciole ed irregolari di un bruno nerastro nell’ apice, e pallido nel
testo ; senza frangia visibile ad occhio nudo. Le ali inferiori sono
brunicce, Il corpo e le gambe sono bianco-argentine ; queste con
picciole macchie brune.
Costa, Osservaz, sopra gl’ins. dell’ulivo e delle ulive, p. 1 1.
Tav. fig. 9, a, b.
Vive sopra 1’ ulivo in Terra d’ Otranto - Rara.
Osservazioni . Fin dal 1826 quando descrissi per la prima volta questo
lepidottero della famiglia delle Tignuole, protestai sulla difficoltà di non dare
come veramente nuova la mia specie , a causa delle difficoltà che questa fa-
miglia presenta nella loro determinazione. Successivamente però non ho tra-
lasciato confrontarla colle descrizioni e collq figure di tutti gli entqmologisti
che mi è stato possibile consultare; e finalmente colla ricca selle della colle-
zione del Sig. Treitsclik in Vienna , dopo diche mi son convinto non esserè
essa stala antecedentemente descritta. Con maggior criterio esaminati ho pure
i suoi caratteri generici , che senza dubbio convengono al genere Tinea di
Latreille , riportandomi pel rimanente a quanto ho dichiarato nelle osserva?-
zioni su questo genere, pag. i, Con ciò resta sciolto il duino del Sig. Audinet-
Serville, In quanto alla figura citata ho dichiarato già di non riconoscerla ,
nè questa nè quella della nocpia , imperciocché eseguita tutta la tavola lito-
grafica senza la mia revisione-, pecca di quei difetti che nascer sogliono in ma-
no degli artisti , che non intendono la materia che forma 1’ oggetto dell’ q-
pera loro.
9. T. Sarcitella , T. S arcitella ,
T. alis cinercis , thorace ntrìnque pimelo albo , Fab.
Tutta d’ un sol colore grigio-giallastro splendente d’ argento ,
senza alcuna macchia, Le ali sono frangiate nella estremità posteriore
ed alquanto rilevate nell’ angolo interno. Vive negli appartamenti ,
e specialmente rode le sostanze animali , e quindi fa molto danno
alle collezioni zoologiche , preferendo gli uccelli.
NOTTURNI
9
P/inlena s ar citello, , Lin. Syst. nat. 2, 11. 5-3.
Tinea sanciteli ci , Fabr. Sp. Ins. 2, p. 2q5. — Eut.
Sist. Em. 5, p. 3o4 n. 7,5.
Ròesel, fjis. i. Pap. 4* tab. 117.
— • — Réauni. Ins. tom. 3. pi. vi. f. 9, io.
Latreil. xiv. p. 249, 11. 1.
Vive a spese de’ drappi e delle stoffe, le quali distrugge e fo-
racchia. Occulta essa si tiene , siccome le specie congeneri , in un
follicolo lungo e cilindraceo che seco fa tragittare , ed il quale
essa compone da’ tritumi medesimi delle sostanze che rode ; per
la qual cosa meno osservabile si rende stando su quelle. Essa è
perciò la peste de’ guardarobba , contea la quale i spedienti finora
suggeriti , o poco il danno minorano , o nulla valgono , o sono per-
niciosi a noi stessi. Gli odori forti aromatici sono inefficaci, talché
lungi dall’ esserne espulse passeggiano impunemente sulla gomma
confora , sopra i corpi intrisi od inzuppati di petrolio , di olio di
Cajeput , di moschio ecc. Se taluno noi resiste , cerca rintanarsi
ove meno F odore si sente , e quivi tranquillo rode e si sfama. Che
se adottar si volessero i mezzi proposti da un anonimo francese
nell’ opuscolo che ha per oggetto la distruzione degl’ insetti noci-
vi , non so con quanta franchezza e sicurtà potrebbero appli-
carsi agl1 abiti , ai materassi , ed a quanto altro aver deve im-
mediato contatto col corpo umano. Trattasi di bagnare o di
aspergere col sublimato sciolto od in polvere le drapperie , le
pelli , le stoffe e tutto chè va soggetto al morso di tali inset-
ti ; oppure , spalmarle di pomata fatta con sugna e sublimato.
Chi non vede i risichi ai quali sarebbe esposta la vita di colo-
ro che adoperar dovrebbero abbigliamenti così preparati ? Le fu-
micazioni di zolfo o di cloro sono sovente nocive alle cose stes-
se che disinfettar si vogliono , perciocché attaccano gran parte
de1 colori , ed alterano le superfìcie ; nè valgono punto come pre-
servativo. Lo stesso sublimato corrosivo si rende inefficace ,
quando tutto investir non può F oggetto che si vuol preserva-
re. Le pomate mercuriali od arsenicali adottar non si possono
IO
LEPIDOTTERI
cliè per quegli oggetti solamente , che non debbono aver con
noi immediato è diuturno contatto. Quindi non resta che Paria
e la luce , che adoperar si possono con certa riuscita , e senza
tema di altri inconvenienti più perniciosi de' guasti che dai tar-
li provvengono. Si tenghino dunque sovente esposti all’ aria , e ,
quando al colore non nuoce, meglio al sole, i panni, i drappi,
le pelli , i tappeti od altro ; si buttino bene per far cadere le
tignuole già latte , e cosi tal nemico allontanasi , siccome pra-
ticato già viene. Ogni altro rimedio , il ripeto , è insufficiente o
pernicioso.
Ma ecco per le dame un facile spediente piucchè sicuro per
guarentire dai tarli le piume , le pellicce, i guanti , i scialli e si-
mili ornamenti. Stendansi essi fra strati di bambagia soffice ed
aperta e battuta „ come quella adoperata per le Ovatte ; vi si spandi
del pepe intiero ed un poco di canfora , e bene attorcigliati in cilin-
dro , o distesi in una cassa , si conservino decentemente. Si ba-
ili pelò che la bambagia chiuda bene da ogni lato l’oggetto, per-
ciocché importa questo solo la sicurtà della riuscita. La farfal-
letta che corre in cerca di sostanze su cui possa assicurare la
sorte della sua prole futura , giunta sulla soffice bambagia , e
non trovando alcun adito libero , resta da quella intrigata nel
pappo , oppur respinta cerca altrove depositar le sue uova. Co-
si se lo scolilo , od il der/nesto si accosta , resta nel modo stes-
so intrigato fra i molti fili della bambagia , senza poter penetra-
re lìti dove risiede la sostanza a lui propria per porgerle alimento.
io. T, ortichella ; T. urticaella , n . Tav. 2 , f . 1.
T. Alìs priinoribus viride se enti- aurati s , inferioribus brunneo-lividis ,
fronte liirta.
Minutissima tagliuola col capo piccolo , occhi molto rileva-
ti, neri; fronte coperto da un ciuffo di peli folti e lunghi, di
color fulvo bruno; antenne lunghe quanto la metà delle ali su-
periori , di color bruno. Il corpo e le gambe gracili , di color
verde-bruno splendente. Le ali superiori lanceolate , di color ver-
NOTTURNI
1 I
de-fosco con splendor metallico , specialmente verso l’estremità ,
ove sembrali dorate. Le ali inferiori simili , di color bruno ten-
dente alquanto al livido. Entrambe guarnite di frangia brevissi-
ma e bruniccia.
Trovata sopra i Camaldoli , enei reai bosco di Capodimon-
te; in maggio.
11. T. tricintella ; T. tricinctella , n. Tav. 2, f. 2,
T. Alis primoribus rubris , fasciis I ribus arcuatis apicibusque aura~
tis ; inferioribus fuscis apicem versus cleauratis.
Il capo è mediocre, gli occhi poco sporgenti, neri , le antenne
setacee, semplici e lunghe poco meno delle ali superiori , gli di cui
articoli sono bianchi e bruni a vicenda ; i palpi sono lunghi , e
ricurvi , talché toccano essi il fronte e ne oltrepassano il limite,
aventi il primo e secondo articolo ricoperti da lunghe squame,
F ultimo essendo quasi liscio. Tra Y inserzione di questo sul pe-
nultimo altro ne sorge poco meno che uguale , e prodotto in di-
ritto (1). Le ali superiori sono ovato-lanceolate , colf estremità
posteriore quasi ritonda, delicatamente frangiata, di color rosso
di ciliegio, minutamente picchiettate di oro , con tre fascie lu-
nulari e gli apici dorati. Le ali inferiori , della stessa figura e po-
co men grandi , sono rosse verso la base, dorate verso gli apici,
e sfumate queste due tinte nel mezzo. Il corpo
12. T. Sangiovamieììa ; T . Scingiov camelia , n. T. 3. f. 5.
T. Alis primoribus nigro-auralis , macula humerale , fasciis duabus
marginalibus , punctisque argenteis ; seciuidariis argenteo-brunneis ; cor~
pore argenteo.
Il capo è piccolo con ciuffo di peli biancastri ; occhi ne-
ri ; palpi bianchissimi ; antenne lunghe quanto la metà delle ali
(1) Singolare è questa forma di palpi , finora non indicata d’ alcuno- Guiderebbe que-
sta forse a costituire un genere nuovo; ma io credo doverla lasciare fra le tignuole , del-
le quali ha tutti i rimanenti caratteri , finocclié i nuovi generi stabiliti dagli entonvolo-
gi della Germania non siano completamente illustrati.
LEPIDOTTERI
I 2
superiori contorte verso l’apice, composte di articoli squamati,
tutte nere; squame lunghe e divergenti dalla terza parte in poi.
Capo bianco-argentino , coperto di piume lineari. Ali superiori
nere con sottoposto splendore dorato ; una macchia triangolare
presso F omero , cui siegue una fascia trasversale obbliqua , che
talvolta non giunge al margine posteriore, e tal altra è interrot-
ta nel mezzo convertendosi in due macchie (i) ; una seconda
fascia parallela a questa che dal margine anteriore corre fino alla
metà , e sul margine opposto vi corrisponde un punto ; sieguono
due altri punti opposti, e tre più piccioli sul contorno dell’ api-
ce ; tutti argentei splendentissimi ; frangia del margine posteriore
nera. Ali inferiori brunicce , con una costola nel mezzo bianco-
argentina , guarnite di lunga frangia nel margine postoriore (2).
Osservazioni. Potrebhesi a primo sguardo confondere colla T. Meria-
nella rappresentata da Hubner nella Tav. 20, f. i3£ , ma è da quella diversa
per essere la metà in grandezza, per le macchie dell’apice, e più ancora
perchè quella appartiene al genere Ecofora , comesi dice , e questa è indu-
bitatamente una tignuola. Molta analogìa ha eziandio colla Tinea Leopol-
della nob ma n’ è pur diversa per molte note , come apparisce dalle ri-
spettive descrizioni e figure.
Vive nelle selve , sopra i Camaldoli ; in agosto.
i3. T. Granella; T. Granella . var. nob. T. IV, f. 1.
Capo mediocre col fronte coperto di folti e lunghi peli , di
color fulvo chiaro. Occhi piccioli , neri , laterali , poco elevati.
Palpi corti che non oltrepassano il fronte. Antenne lunghe quanto
le ali superiori , delicate, setacee, nere ugualmente. Torace gri-
gio-biancastro. Ali superiori strette , a lati quasi paralleli , po-
steriormente rotondate, guarnite di lunga frangia, che nell’ an-
(1) È costante osservazione che l’ala destra non è perfettamente uguale ne’ simile
alla sinistra. In questa specie la fascia seconda si suddivide nella destra , mentre nella
sinistra non giunge sul margine posteriore.
(2) Dedicata al chiarissimo e benemerito professore D. Giosuè Sangiovanni Diretto-
re del Museo Zoologico della Regia Università degli stridii di Napoli , in attestato di
profonda stima.
NOTTURNI
i3
golo posteriore si eleva pocliissimo ; di color grigio-cenerino mac-
elliate di nero : due macchie più cospicue verso la metà nel
margine anteriore; i punti neri che stanno verso l’apice si dispon-
gono in linee trasversali interrotte nel mezzo , ove vi corre una
macchia longitudinale. Ali inferiori brunicce splendenti , linea-
ri , guarnite di lunga frangia da entrambe le parti , più lunga
però la posteriore.
Corpo cinerino ; gambe simili; tibie delle gambe posteriori
guarnite di spine e di lunghi e folti peli; tarsi gracili ; tutto del
medesimo colore del corpo.
Il maschio è più piccolo , e macchiato di tinte più oscure
della femmina.
Trovata nel grano , che divora ne’ magazzini. Da luglio per
tutto l’ ottobre.
Nude , lisce , e splendenti sono le uova di questa specie ,
siccome quelle della pellionella. La femmina le depone e le at-
tacca sopra i corpi dei quali viver suole, mercè il glutine di cui
escono involte. Lo sgravio si opera con un artifizio sommamen-
te ammirabile , ad intendere il quale uopo è premettere la de-
scrizione dell’ ovidotto.
Esso è composto di un tubo cilindraceo dapprima , e rigon-
fiato all’estremo in forma di clava; la qual parte è rivestita di
lufnghi e rigidi peli di lunghezza diversa. La sua posterior parte
è congiunta collo sfintere dell’ ano per mezzo d’ un altro tubo
membranoso , che ripiegando sopra se medesimo lascia la liber-
tà di entrare ed uscire all’ovidotto , senza slocarsi. Due musco-
li adduttori , attaccati all’ orlo interno di questo , uno per lato
cioè , lo tirano in dentro , portandolo a contatto dell’ uovo di-
sposto ad uscire. Allora , alcuni lobi ne’ quali resta quell’ orlo
diviso , restringendosi abbracciano 1’ uovo , e lo conducono al-
1’ interno , in virtù d’ un movimento vermicolare , simile a
quello dell’ intestino retto. In questo istante medesimo tutto Io
stiletto vien spinto fuora , e ritirato con grande celerità , finché
non giunge a superare lo sfintere dell’ ano , il cui diametro es-
sendo minore di quello dell’ uovo , non ne permette il passag-
lepidotteri
4
gio dapprima , ma dopo reiterati andirivieni lasciasi vincere.
Quindi, la stessa forza comprimente dello sfintere, esercitandosi in
senso opposto, agevola lo scorrer dell' uovo lungo il resto dell’o-
vidotto , lincile portato viene all1 estremo. Ancor pochi conati, e,
vinto l’estremo forame, vien lucra con lentezza , e senza proje-
zione. Un moto rapido si genera dopo ciò nell’ ovidotto e parti
contigue, e l’animale sembra ricondotto a vita novella.
IN on tutte le specie ili questo genere esieguono il loro sgra-
vio nel modo medesimo. Ve ne han di quelle , che depongono
dapprima un glutine spumoso, che si rappiglia a contatto dell'a-
ria , convertendosi in una specie di pappo , entro del quale de-
pongono le uova , talvolta insieme unite , e tal altra isolale. In
questo secondo caso le uova trasportate vengono quìi e là sulle
ali de venti , e vanno ad attaccarsi sopra diversi corpi. Tale è
il caso della T. Achillella .
Osservazioni. I dubbi elevati a me stesso intorno alla T. Achillella ,
e l’esame portato sulla Tinea granella , e la Oecophora dello stesso nome,
mi hanno obbligato ricercare accuratamente i granai per assicurarmi di
ogni benché leggiera differenza tra queste. Quindi son pervenuto a rileva-
re , che la tinca granella va soggetta ad importanti varietà per macchia-
tura e grandezza , tra le quali la più rimarchevole e quella, della qua-
le ho data la descrizione, e la figura.
12. T. Achillella ; T. Achillella ; n. Tav. 2, f. 8.
T. Alis omnibus argenteis , primoribus linearibus , angolo postico lon-
ge fimbriato , maculis subtrigonis fuscis in margine antico ; palpi recti.
Il capo picciolo è tutto coperto da lunghi ciuffi di peli bian-
castri ; gli occhi sono grossi e neri ; le antenne lunghe quanto
la metà delle ali , di mediocre grossezza , ed in forma di seto-
la , senza articoli distinti , di color biancastro splendente. I palpi
sono mediocri , rettilinei , con un’ appendice setacea nell’ inser-
zione dell’ ultimo articolo sul secondo (1). I primi articoli, i quali
(1) Questo sarebbe il caso dell’ Ismene pelusia, Sayigny; Egitto, Mera. pag. 5^.
NOTTURNI
oltrepassano la lunghezza de’ peli della fronte sono coperti da lun-
ghe squame.
Il torace è brevissimo. Il corpo gracile , i piedi corti , coi
tarsi validi, appendice spiniforme brevissima ne1 femori poste-
riori. Le ali superiori lineari , guarnite di lunga frangia nel mar-
gine posteriore ed interno , di color bianco argentino screziate di
bruno, con talune macchie brune sul margine anteriore , lame-
dia delle quali più grande , le altre minori , quasi triangolari. Le
ali inferiori aneli’ esse lineari , argentine , con lunga frangia bru-
niccia (i).
Osservazione. Tenendo dietro alle frasi specifiche , e dando uno sguar-
do lieve alla figura di Hiibner , si potrebbe facilmente restare ingannato
confondendo la Tinca Achillella colla Granella. Uopo e quindi considerare
non solo 1’ abito diverso , specialmente nella forma delle ali superiori ed
inferiori, ma la proporzione del corpo colleali, la disposizione delle mac-
chie delle ali superiori , ed il fondo di esse brillantissimo di argento. Egli
è pur vero che ne’ granai trovate ho delle tignuole analoghe zi\V Achillel-
la , ma sempre distinte dalla granella per le cose dette ; alle quali aggiun-
go , come veramente caratteristica , la figura quasi lineare delle ali inferiori
dell’ Achillella , quelle che nella granella sono a semmento di cerchio, e
molto più ampie. E la sopra indicata varietà distinguesi pure per meno re-
golarità nelle macchie delle ali superiori , per le antenne lunghe quanto
quelle , e per i piedi posteriori lunghissimi e gracili. Confonder poi non
si deve colla Ecofora granella , della quale si è detto a suo luogu.
j 3. T. Leopoldella ; Tuie a Le op old ella.
Varìetas t borace immaculato , n.
Differisce dal tipo principale, per la mancanza delle mac-
chie bianche ne1 lati del torace, e pel ciuffo frontale. Varia so-
vente pure per la macchia cordiforme dell’angolo interno delle
(1) Non il paterno amore soltanto mi ha sedotto segnare questa specie col nome del-
l’ultimo de’ miei figli , ma un giusto guiderdone dovuto alla diligenza ed alla premura
che ha spiegata nella ricerca degl’ insetti : e la specie che le consagro è una di quelle da
esso lui discoperte , non avendo ancor compiuto il nono anno. Domando però perdono
agli illustri naturalisti, se fra i loro chiarissimi nomi registrato si tiova questo, di un
fanciullo iniziato appena itila entomologia.
LEPIDOTTERI
16
ali superiori , la quale suol congiungersi colla seconda marginale,
generando cosi una fascia quasi parallela alla prima.
La larva vive sull1 Hypnum murale , e sopra taluni moschi
die nascono ne1 luoghi ombrosi, ove scorrono le grondaje. Il suo
foderetto o guscio è composto di tritumi di mosco e di minu-
tissima sabbia. E convesso al di sopra, piano di sotto, coll’e-
stremità rotondate , ed un poco più angusto dietro di queste ,
e più dilatato nel mezzo. Inferiormente si vede in entrambe l e-
stremità un1 apertura che dà uscita ai capo dell’ animale dalfuna,
ed agli escrementi dall’ altra , restando però sempre ed intiera-
mente col corpo coperto. Siccome il guscio risulta dalla connes-
sione de’ frammenti del mosco , o dell’ ipno sul quale vive , cosi
trovasi esso del medesimo colore , e difficilmente si scerne sopra
luogo. Schiude in giugno e luglio. Depone le uova involte in po-
ca sostanza sericea , colla quale le attacca a quello.
Aderisce alla superficie de1 corpi cosi perfettamente per la
faccia piana , che distinguer si lascia appena dall’ occhio assue-
fatto a simili ricerche.
Anche sotto le pietre tufacee a larga superfìcie , e giacenti
in luoghi umidetti , suole annidarsi in greggia la larva di questa
tignuola.
14. T. Ricciardella ; T. Rie dar della , n. T. Ili, f. 7.
T. Alis primoribus fulvi s , apicem versus fuscis , fimbria brunnea , macula
apicali fulva ; inferioribus plumbeis , capite coronato.
Quantunque avesse moltissima affinità colla T. pianella di
Hub. ( Tav. 40, f. 275) è non di meno da qualla distinta pel
color fosco che circonda le ali verso l1 estremità , avendo sull’
apice tra la frangia più oscura una macchia fulva , dello stesso
colore cioè di tutto il campo. Le ali inferiori sono di color di
piombo poco splendenti , riccamente cinte all1 intorno di fran-
gia nericcia. I palpi sono generici , ma discendenti , terminati da
un articolo lunghetto , squamato ; molti peli lunghi sorgono tra
mezzo alle squame del penultimo articolo , e lo circondano nel-
NOTTURNI.
*7
la base, senza oltrepassarne l’apice. 11 corpo e l’ inferior parte
delle ali è bruno-splendente. Sull’occipite si eleva una corona
di piume, che ripiegandosi sul fronte, e prolungandosi vieppiù
ne’ lati, costituiscono una specie di cimiere bicipite. All’ occhio
armato di microscopio si mostrano le piume di colore diverso,
e fra queste talune delicate alla guisa di peluzzi , tre de’ quali
più rimarchevoli sorgono dal fronte (i). Le antenne sono deli-
cate , e guarnite di peluzzi , che sorgono tra mezzo alle squame
accollate , e ne rivestono gli articoli cilindrici e brevi (2).
i5. T. Macrocerella ; T. Macrocerella , n. Tav. Ili,
f. 4. (3) a , A , B .
T. Unicolore plumbea auro-micanle ; antennìs crassis , brevissìmis , fronte
laevi , declive , occipite subcristato ; palpis brevissìmis rectis.
Il carattere eh’ eminentemente distingue questa minutissima
lignuola risiede nelle antenne : brevi oltre quello che siasi mai
osservato sopra migliaja di microlepidotteri , sono per lo contra-
rio grosse , e quasi coniche ; la loro lunghezza equivalendo ap-
pena a tre diametri del capo. Questo è tondo , levigato , e sul-
l’occipite par che concorrano de’ peli da ogni parte per formar-
gli una specie di ciuffetto ben allisciato. Guardato per i lati ad
occhio armato vedesi esser coperto da squame poste ad embri-
ce, esattamente appianate ed aderenti , siccome rappresentato vie-
ne in B ; e guardato di fronte appare liscio , siccome vedesi in
A. Le antenne parimenti sono rivestite di squame simili , dispo-
ste in girelli. Tutta è poi di un sol colore piombino con rifles-
(1) Tutte le tignuole hanno il capo guarnito di piume, siccome trovasi detto nei
caratteri generici ; ma la maniera colla quale dispongonsi è molto svariata e bizzarra.
Non è quindi inutile del tutto tener conto ben anche di questo carattere nella determi-
nazione delle specie , perciocché vario è in ciascuna , e diverso è pure quello del ma-
schio da quello della femmina.
(2) Dedicata al sig. D. Francesco Ricciardi Conte de5 Camaldoli , ed attuai Presi-
dente della Reai Accademia delle scienze di Napoli , in segno di omaggio e stima.
(3) Questa figura fu citata, per errore tipografico, per la T- minimella nella IV
Tessera de’ Lepidotteri del Regno di Napoli, in vece della figura 5. della Tav. IV.
LEPIDOTTERI.
l8
so clorato. La sua grandezza è minore di quello che la figura a
la rappresenta.
Trovasi in agosto e settembre , nelle siepi. Sopra i monti.
16. T. Minimella ; T. Minimella , n. Tav. IV, f. 5.
T. Alis primoribus violascenle-auratis , obscuris , immaculatisi inferiori-
bus brunneis micantibus.
Questo pigmeo del genere iignuola supera ogni altra specie
congenere per la bella corona di pennacchi di che porta impen-
nato il capo , i quali , nascendo dalla posterior parte ed incur-
vandosi innanzi , lo circoscrivono da ogni lato ugualmente, in-
flettendosi sul fronte , e sulle gobbe frontali , e sopra gli occhi
inarcandosi : simile all’ increspato merletto delle cuffie , di cui
abbigliar soglionsi il capo le nostre dame , circoscrivendo cogli
inanellati capelli il bel volto. Il fronte è liscio, ed i palpi bre-
vissimi e volti all’ ingiù , siccome nella Ricciardella notato si tro-
va. Le antenne sono lisce , ed appena uguali in lunghezza alla
meta delle ali superiori. Queste sono lanceolate , e guarnite di
lunga frangia; tutte d’un sol colore violetto-bruno con isplendore
di oro. Le inferiori lineari , e guernite di lunga frangia in ogni
lato , sono brunicce , con riflessi metallici di color cangiante.
La sua lunghezza oltrepassa appena una linea.
Vive nelle selve de’ Camakloli. In luglio.
Sarà essa una Clachista ? siccome credo che sia la precedente.
17. T. Pellionella; T. pellionella.
T. alis canis , medio pimelo ni grò , capite griseo ; Fabr. Spec. Insec. 2,
p. 295.
Phalena pellionella , Lin. Syst. nat. 2, n. 3j2.
Petagna, List . Ent. 2, n. 21.
— — Rdes. , Ins. 1, Pap. 4? tab. 17.
- — Hùb. Tab. 3 , f. i5.
Ochsonh,, e Treits.
NOTTURNI
J9
Frequente negli guardarobbe , ove attacca le pelliccerie ; e
ne’ gabinetti zoologici non rara.
Osservazioni. Stando alla Frase del Fabricio e del Linneo , la figura
dell’ Hiibner non conviene punto alla Pellionella , perciocché il colore di
quella è bruniccio , ed ha tre punti neri , non uno , sulle ali primarie.
L’ovidotto di questa tignuola , come pure quello della Sarcitella , esi-
mile a quello dell’ A chili ella : le uova sono ellittiche, e le attacca mercè
di un glutine , siccome fa la T. Sarcitella.
18. T. biancolella ; T. albella , n. Tav. IY , f. 9.
T.albido-micante, alarum primarum apicibus griseis , medio puncto obscuro.
Capo grossetto con criniera elevatissima. Uniformemente di
color biancbiccio-argentino. Gli apici delle ali superiori minu-
tamente sprizzati di bruno , con un punto bruno nel mezzo. La
frangia dell’angolo interno alquanto rilevata. Le antenne lunghe
quanto il corpo. Differisce dalla pellionella per la grandezza , il
colore, e la screziatura degli apici. Nelle selve de’contorni di Napoli.
Osservazioni. La disposizione delle macchie di questa tignuola è per-
fettamente la stessa che nella pellionella , per lo che parrebbe doversi a
quella riferire ; alla qual cosa concorre pure il costume di vivere a spese
delle sostanze animali. Ma, oltre al dubbio proposto nella identicità della
T. pellionella di Hiibner con quella designata collo stesso nome da Linneo
e da Fabricio, v’ è pure la disparità somma della grandezza , a del colore,
che vietano poterle confondere. Altronde son persuaso, che entrambi questi
caratteri sono incostanti, e che può benissimo la medesima specie acqui-
stare , sotto l’influenza di circostanze diverse , diversissima intensità ne’co-
lori , e maggiore o minore sviluppo , rimanendo l’organizzazione ed i con-
trassegni caratteristici i medesimi. Veggansi le mie considerazioni gene-
rali intorno ai lepidotteri.
19. T. irsutelìa ; hirtella , 11. Tav. IV, f. 7.
T Fronte nigricante , occipite cario , antennis mediocribus fuscis ; alis pri-
moribus supra fulvo-cinereis hirtis, subtus brunneis ; inferioribus plumbeis.
Il capo di questa tignuola è piccolo e brevissimo , col fron-
20
LEPIDOTTERI.
te coperto di squame nerognole , e 1’ occipite di folti peli bian-
co-giallastri ; i pa'pi dello stesso colore, coll’ultimo articolo nu-
do , e bruno ; gli occhi bruni con un se m mento bianchiccio nella
parte anteriore ; le antenne più corte del corpo , filiformi , com-
poste di articoli rotondi poco distinti , e bruni. Il torace è bru-
no , colle piume scapolari fulvastre. Le ali superiori cenericce ,
con leggiera tinta leonina , alquanto splendente , le cui piume
molto grosse e rilevate le danno un’apparenza di lanugine, allor-
ché si guardano ad occhio nudo ; nella pagina inferiore son es-
se brunicce ; la frangia è brieve. Le ali inferiori piombine , splen-
denti , poco frangiate. Il corpo e gli arti brunicci.
Trovasi nelle praterie e nelle siepi. Frequente in luglio ed
agosto.
IDEM VARIETAS. Alis primorìbus obscuriorìbus , maculis minutìssimis
subinconspicuis brunneis ad apicern confertis.
Coll’ Albella ha molta affinità questa specie, dalla quale prin-
cipalmente distinguesi per la forma delle ali , la proporzione del-
le antenne , e la grandezza quasi doppia.
20. T. trist immatella; T. tristigmalella , n . T. IV , f. 8.
T. Jlavido-micanle , alis primorìbus stigrnalibus tribus fuscis , tnediis duo-
bus obsoletis.
Tutta uniformemente di color paglino splendente , pel sot-
toposto colore argentino. Le ali superiori hanno tre punti bru-
ni , i due medi de’ quali allungati , paralleli , e meno visibili ,
talvolta appena discernibili ad occhio armato ; e però sempre si
mostrano guardando obbliquamente le ali ; il punto che sta presso
l’apice è sempre meglio marcato.
Questa tignuola attacca gli animali preparati e conservati
ne’ musei , ai quali si rende fatale.
Nel Catalogo de’ Lepidotteri dell’ I. e R. Gabinetto Zoologico
di Vienna , il sig. Rollar riporta una tignuola col nome di cri-
nella , che ha i medesimi costumi. Non essendo accompagnata
NOTTURNI
2 I
da vermi contrassegno , giudicar non posso se colla mia abbia
qualche cosa di comune , o se pur sia la medesima.
Quella che Traitschke disegna col medesimo nome non con-
viene certamente colla mia specie ; e però io la credo distinta.
V AB.ÌETAS : colore oh scuri or e , ritta brunnea ad amborum baseos .
Questa varietà, molto più rara, si distingue in ciò solo, che
il suo colore è più oscuro , e presso la base offre una macchia
bruna poco distinta. Nel resto conviene col tipo. Nel mio ga-
binetto.
21. T. grigiolella; T . griseolella , n.
T. alis anlicis griseo-cinereis , -plumbeo mie antibus , punrtìs alomisque
brunneis ; antennis Jlaricantibus.
Picciola e gracile. Corpo di color di piombo splendente.
Ali superiori grigio-cenerine sparse di minutissimi punti bruni,
precisamente verso F estremità : qualche macchiolina scancellata
bruna , una delle quali più sensibile verso il margine posteriore
e nel mezzo. La frangia dell’ angolo posteriore ed interno è ar-
gentina : il collare è bruniccio ; la criniera bianchiccia ; le an-
tenne dì un giallo di ocra sporco. Ha qualche rapporto colla gra-
nella , della quale è due volte più grande, nè leali sono tanto
macchiate.
Trovata in Basilicata , nel mese di Maggio , fra le siepi.
22. T. giallella; T. flagella , n.
T. pallide flava sericeo-micante , capi ti s pilis flaris.
Tutta di color bianco-gialliccio con isplendor di seta , senza
alcuna macchia. La criniera è giallognola , gli occhi bruni , le an-
tenne pallide. Più piccola della precedente.
Sul Matese : nel mese di Luglio.
2 2
LEPIDOTTERI
2-3. T. biancolella ; T . alleila , il. pag. ig. •
Yar. Albo jl avi cani e alarurn apicibus immaculalis ; abdominis seg -
mentis crislatis ; pedibus micantibus albidioribus .
Si distingue questa varietà dal suo tipo per la mancanza del
punto oscuro nel mezzo delle ali superiori , e de’ puntini bruni
nell’apice, e per aver la criniera gialliccia piuttosto che bianca.
Trovata ne1 contorni del Fucino; in line di Agosto.
Osservazioni. Dieci sole specie riferisce al genere Tignuolct propria-
mente detto il signor Traitsck , avendo sottratte parecchie di quelle che
dapprima avea ritenute come Tignuole , per riporle nel genere Le.mma.to -
phila ; e delle quali le sole crinella , ganomella , r u Stic ella , ferruginella
e granilella mancano finora nella nostra serie.
Abbiamo annoverate in vece iy specie nuove , sulle quali giova por-
tare le seguenti osservazioni , oltre quello stato già notato appiè di cia-
scuna.
i. Allorché cominciai la pubblicazione di quest’ordine di Lepidotteri,
nel i832 , apparso ancor non era il V. IX. dell’opera de’ signori Ochsenhei-
mer e Traitschke, nel quale si contengono i caratteri de’generi stabiliti da
quest’ ultimo , per la famiglia delle Tignuole.
Non dimeno consultai questo Classatole , ed i principi su quali vidi
esser fondati i suoi nuovi generi mi lasciarono molte dubbiezze , nè vi
trovai solide fondamenta : della qual cosa ampie riprove si trovano sparse
in vari luoghi del presente lavoro.
Mi limitai quindi a registrare le specie nostrali sotto le generiche de-
nominazioni di Latreille , senza tacere a qual de’ generi de’ prelodati Au-
tori appartener potesse questa o quella ( vedi , Tin. Leopoldella , M. Cle-
menlinella , A u gusta Ila , e Kollarella ).
Compiuta fra tanto l’opera summentovata , mi è sembrato ancor me-
glio ritenere le generiche ripartizioni , quali stabilite si trovano dall’En-
tomologo di Brives , e taluni altri generi ancora posteriormente apparsi ,
come quelli stabiliti dal sig. Zinchen , ed adottati quasi dall’ universale.
Taluno pure di quelli del Traitschke mi sembra molto ben costituito , e
T ho perciò conservato: considerando quali sotto generi de’ medesimi molti
degli altri statuiti dal medesimo scrittore e da altri entomologi della Ger-
mania.
Secondo i principi del Treitschke la T. Leopoldella dovrebbe costi-
tuire un genere distinto , che non avrebbe per carattere che la forma del-
le antenne , e la frangia delle ali : la T. Clementinella , e T. Kollarella
anderebbero fra le Adde: ed io farò notare nelle specie di questo gene-
NOTTURNI
20
re ìe ambiguità nelle quali si è incorso. La T. Mugustella va riposta fra
le Elachiste , ed a questo medesimo genere apparterrebbero la T. Macro-
cerella , e Minimeli/! , per la mancanza di ciuffetto o criniera sul capo ( il
quale è liscio , come in tutte le vere elachiste ) , ma che non convengono
poi con quelle per i restanti caratteri.
3. In riguardo della T. granella debbo ancora far notare, che il si-
gnor Traitschke in un supplemento della 2. parte del IX voi. della sua
opera , pag. 265, num, io, descrive una specie di Tignuola ( T. gra-
ni (ella ) , che poco dalla granella dissomiglia , nè per le frasi loro que-
ste due tignuole restano con chiarezza distinte. La qual cosa rafforza sem-
pre più la necessità d’ associare alle complete ed accurate descrizioni fi-
gure esatte e colorite.
Quindi emerge , che lo aver data la figura della varietà della T. gra-
nella non è da reputarsi superfluo: ed io ho tolta occasione di far meglio
osservare qual debbano essere le vere note distintive del tipo di questa
specie nel parlare della varietà sua. Aggiungerò ora , che il maschio del-
la T. granella è più piccolo della femmina ; ha un folto ciuffo di peli sul
capo , e 1’ angolo interno delle sue ali non si eleva a foggia di coda di
gallo : caratteri entrambi che risguardar si vogliono come generici.
4. Risulla finalmente che , delle 22 specie registrale sotto questo ge-
nere , non ne appartengono che i5 soltanto al genere Tinca propriamente
detto , i cui caratteii ridar conviene ai seguenti.
Caput crinitum ; Palpi breoes squamali ; Alarum anlicarum angulo
postico valde fimbriato et credo.
Partendo io dall’unico principio, che il carattere generico primario
debba desumersi da uno de’ pi incipali organi animali: e che ne’ lepidot-
teri questo venga rappresentato da’ palpi ; penso
1. Che i sotto-generi Lispe , Figo ed Jponomeuta debbano essere riu-
niti in un sol genere, che si lega per certi rapporti colle Litosie.
2. Che i sotto-generi Plulella , Rinosia , Lita ed Ornice dipender deb-
bano dal grande genere Ecofora.
3. Che i Chiioni , le Mr piali , e forsi anche le Lemmalofile deb-
bano riunirsi sotto un genere solo , la quale ritener si potrebbe quello
de’ Crambi di Fabricio.
4. Che gli altri si possano ben conservare qual si trovano stabiliti
da’ rispettivi loro autori, comechè concordemente si trovano poggiare su
i medesimi principi.
Piego pelò i dotti entomologi a tener questo schizzo come un im-
maturo pensiere , al quale mi propongo dare più ampio schiarimento in
adattato lavoro. Finora non ho fatto che gittare ne’ diversi luoghi le mie
liflessioni : qui le ho avvicinate , per darle un certo 01 dine , necessario per
la liunione de’ sotto-generi ai quali le specie nostrali si riferiscono : al-
trove esporrò il mio piano generale, per tentare di stabilite, pe’ micio-
24 LEPIDOTTERI
lepidotteri , un ordine naturale , sopra basì meno vacillanti , e facile a
riconoscerne le parti che lo compongono , ed i rapporti che lo legano
colle diverse tribù degli altri notturni.
Più nella pag.
ERRORI.
CORREZIONI.
g. i
ver.
7 gracili
graciles
5 setiformis
setiformes
3
ver.
6 duo bus
duabus
4
ver.
i puntegiate
punteggiate
—
6 Plialaena
Phalena
—
12 Hybner
Hiibner
9
ver.
27 risichi
rischi
a i
ver.
22 II Corpo
Il corpo è bruno-rossiccio
1 1
ver.
i 1 gli di cui
i cui
i3
ver.
8 cinerino
cenerino
—
26 slocarsi
slogarsi
*4
ver.
8 esieguono
eseguono
18
ver.
23 Clachista
Plachisi a
KOTT U R N I
I
Sotto genere CHILLO ; Chilo (i).
Palpi inf eriores porrecti , sub declinati , contigui , rostriformes ; su-
periores (2) bìarticulali apice clamati , fascicolo piloruru inter frontem pal-
posque eminentes.
Osservazione . Germar stabilisce innoltre per questo genere il Capo
picciolo , gli Occhi globosi ed estuberanti, il Collo piccolo : le Ali quasi
attorcigliate ec. ; ma tali caratteri sono comuni ancora ad altri geneii.
1. Ch. ortello; Ch. hortuellus .
Alis anticis luteo fulvi s fusco-striatis , linea transversa submargina-
li reflexa ferreo nitida ciliisque aeratis ; posticis cinereis.
Var. al. ant. pallidis , margine anteriore fuscescente , posteriore o-
chraceo , lineisque duabus transversis , prima media sinuato repanda fer-
ruginea, altera submarginali reflexa ferrea.
Crambus strigatus , Fabr. Sappi. 4?2i 4? •
Tinea strigella , Fabr. Ent. Syst. Ili , 2 , p. 2g4- 44-
Tinea hor tacila , Hiib. Tin. Tab. 7 , fig. 46 ( foem.
fìg. 4o (foem. Tin. Cespitella.
Chilo hortuellus , Zincken ; Gemi. Magaz. d. Ento-
mol. II. p. 62, 11. ig.
Chilo hortuellus , Treitsk. IX. 1. p. 84, n. i4«
La farfalla si trova assai facilmente nelle praterie , e ne’ cam-
pì seminati a cereali.
2. Ch. roteilo ; Cìt. rorellus.
Ch. palpis , antennis ihoraceque nitidis , capite testaceo ; alis anti-
cis obtusis sulfureis , lineis longitudinalibus rnultis duabusque transver-
sis recurvatis ferrugineis , ciliis aeratis nitidissimis ; posticis abdomìne-
que subcitiereis.
Tinea rorella , Liti. Syst. Nat. I. 2. p. 886. 860.
(1) Da y,->kox>, insucco , imbevere; intignere , con cbe indicar si vuole la modifica-
zione che noi diamo alle labri nell’atto del succiare, alla quale somigliar si vuole quel-
la de’ palpi di questi lepidotteri.
(2) Pseudopalpi , Germ.
LETIDOTT E R I
Tinca lui et ella , Fabr. Ent . Sy si. IIT. 2. p. 292. 22.
Crambus lineatus , Fabr. Sappi. 47° ? 36.
75 Rorella , Villers, II. p. 4^‘ ? u- 868.
Petag. //«L Ent. 2. p. 609 , n. 56.
Cyr. Spec. Ent. Neap. Tab. 1. I. 7?
75 Grate nella , Scop. Ent. Cani . p. 246, u. G27.
Chilo rorellus , Ziiickea ; Gemi. Magaz. tl. Ent. II.
p. G8 , n. 21.
Treitsk IX, 1. p. 90, n. iG.
Frequente da Luglio a Settembre , nelle praterie, e ne’ cam-
pi di cereali.
3. Gli. Pinetello ; C//. Pinetellus.
Ch. palpi s, capite thoraceque supra albis ; alis anlicis luteo-aiiran-
tiis , maculis duabtis argenteis , anteriore triangulare , posteriore orata;
poslicis cinereo di hit e obsolelis.
Tinea Pinetella , Liti. iVaf. I. 2. p. 88G. 356.
— Faun. Saec. Ed. 2. 11. i368.
T in . Pinitella , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 294. 3i.
• — Spec. Ins. 2. p. 292.
De Villers, Ent. Limi. T. II. p. 459 , n. 849-
Petagu. Inst. Entom. 2, p. 601, 11. 10.
7 tnea Conchella , Hùb. Tui. T. G. f. 38 foem.
Crambus Pineti , Fabr. Ent. Sappi. 470, 87.
Phal. virginella , Scop. 77/tf. Cani. p. 24G , 11. G29.
C/a7o Pinetellus , Zincken ; Gennai* , Magaz. tl. En-
tomol. II. p. 72, 11. 24.
Chilo Pinetellus , Treitsk. IX, 1. p. 94, 11. 19.
Raro fra noi.
4- Ch. conchello; Ch. conchellus.
Ch. palpis , capite thoraceque supra albis ; alis anlicis luteo auran-
tus } fascia longitudinali piramidali argentea m trcs macula s dirisa ,
NOTTURNI
priori cuneiformi , media rhombea , posteriore lineari transversa , cz7ns
griseo alboque alternantibus , posticis subcinereis , basi dihaioribus , lim-
bo abscurioribus.
Tineci Myella, Hùb. Ti/i. T. G, f. oj foern.
Tin. Cono /iella , Fabr. E ut. Syst. IH, 2, 2f)5 , n. 3G.
De Villers, T. IV . p. 537.
Chilo conchellus , Zincken; Germar, Magaz. d. E11-
tom. II, p. 74 7 n- 25.
Cramhus conchaceus , Fabr. Sappi. 472, 4^*
Phalaena Pinetella , Scop. Cani. 224, n. 622.
Chilo conchellus , Treitsk. IX, 2, p. 97, n. 20.
Specie rara fra noi. Trovata in Calabria Ultra , e sulla Ma-
jella : In Agosto.
5. Ch. falsello ; Ch. falsellus.
Ch. palpis , capite, tlioraceque sopra albidis ; a//s anlicis osseo fu-
se oque variis , fascia longitudinali cuneiformi alba a basi ad medium
dacia , linea submarginali transversa sinuata repanda fusca ciliisque
fuscis albo-striatis ; posticis uti subtus omnibus cinereo s or di di s.
Tinea Falsella , Hiib. Tin. Tah. 5, f. 3o foem.
— - — Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 2^5, 3y.
— — - De Vili. Ent . Limi. T. IV, p. 537.
Tinea Ab ruptella, Thungberg , resp. Werner, diss.
Entom. in Tab. adj. Gg. 2.
Chilo Falsellus , Zincken; Gerii). Magaz. d. Entom.
II. p. 80, n. 3o.
* — — - Treitsck. IX, 1. p. io5, n. 2G.
Var. a ) , ni.
Cli. alis anticis albidis badio punctulatis , fimbria postica aurata
micante ; palpis externe ni grò punctulatis .
Riferisco al falsello , come varietà, un Chilo che le rassomi-
glia moltissimo ; ma che ha la frangia delle ali posteriori me-
LEPIDOTTERI
tallina splendente , o quasi dorata , mentre die la fascia trasver-
sale fosca è mezzo scancellata.
Vedi T osservazione apposta al Ch. Conlaminellus .
Settembre ( Ciliis sepe ciercitis nlicantibus).
6. Ch. imbrattateli ; Ch. inquinatellus.
Ch. alis anlicis slramineis , plus minusve fusco conspersis , macu-
li s d nabli s mediis lineisene duabus transversis repandis fuscis , ciliis ae-
rai is , ( in spec. nost. cinereis); poslicis sublurido pallescenlibus.
Tinca inquinatala , Hiib., Tin. Tab. 8, f. 54*
Chilo inquinatelìus , Zincben ; Gemi. Magaz. d. En.
— - — Treitsk. IX, i. p. 121, n. 84.
Le ali inferiori bianche , non brune. In Agosto.
7. Ch. crisonuchello ; Ch. chrysonuchellus.
Cli. palpis porrectis , capite nucaque supra rnjìs ; alis anlicis pal-
lidis fusco conspersis, strigis longitudinalibus multis pulvereis fusco oli-
vaceis , striga trans ver sa' sub dentai a fusco ferruginea linearne submar-
ginali arcuala alba, interne ferrugineo sepia, ciliis aeneo nitidis , po-
sticis cinereis.
Tinea Camp ella , Hiib. Tin. Tab. j , 44’ foem.
Gramellcu Fabr. Tilt. Syst. III. 2. p. 5oo , 5g.
Chry sona cheli a , Scop. Tilt. Car. 2/f 6, li. 628.
Chilo Chrysonuchellus , Zincken ; Germ. Magaz. d.
Fotoni. II. p. Gg, n. 28.
Treitsk. IX, 1. p. 91. 11. 17.
Specie assai frequente nel Regno.
8. Ch. bello; Chilo bellus.
Ch. Jlis anlicis ocraceo flavis , fascia liluraque apicis argenteis ,
macula ad angulum posticuni alba , nigro irrorata , oce/lis marginali-
bus alris , argenteo inductis.
N OTTURIVI
Tinca bella , Hùb. Tab. 9, f, Go, foein.
Chilo bellus , Treitsk. IX, 1. p. 2., e 2G8.
Specie rara dovunque , rarissima tra noi. L’ ho trovata in
Calle di Roveto sotto Canistro ( Abruzzo Ultra ) , nella fine di
Agosto ; e sul Matese , nel luogo detto Piana di Cusano , nella
line di Luglio.
9. Cli. Maggiorello ; Ch. Ma] or ella s , n. T. Vili, f. 1.
Ch. alis anticis lividis striga marginali albo-mar garitacea macula
umerali jlavida lunulala ; alis posticis cinereo-fuscis , fimbria albichi.
Il corpo è fosco-rossegiante con riflesso margaritaceo ; i paì-
pi superiori e gl inferiori siccome all’ordinario. Le ali anteriori
d’ un color fosco livido, con una striscia longitudinale rettilinea
bianco-perlacea nel margine anteriore , che lascia il margine e-
sterno curvo del medesimo colore del campo interno ; una mac-
chia archeggiata giallognola trasversale sta verso la base , simife
quasi a quella del Ch. Colonnellus. Ali inferiori cenerognole
splendenti , più oscure verso l’apice e nel margine anteriore ,
colla frangia bianca splendente.
10. Gli. giallello ; Ch. luteellus.
mas. Alis anticis ochraceis , lineolis dniabus transversis repandis fa-
sci s obsoletis ; posticis cinereis.
foem. Alis anticis murinis slriis lori gitudinalibus pallidioribus , po-
slicis fuscis.
Far. mas. ) lineolis nullis. — An. Silacellus , Treitsk./’ Vel . Jlavellus ,
mi hi.
Tutta d’ un colore gialletto , senza veruna macchia ; le ali
posteriori bianco-giallicce.
Non ovvio fra noi. Nella state.
11. Gì. contaminello 5’ Ch. contaminellus.
Ch. alis anticis lestaceis , putido medio , lineaque transversa sub-
marginali repanda fuscis ; posticis cinerascentibus margine sub-umbratis.
6
LEPIDOTTERI
Tinca contaminella , Hub. Tab . 9 , f. 09 foem.
Chilo contaminellus , Zincb., Gemi. Magaz. d. En-
tom. II. p. 107 , n. 43.
Treitsk. IX, 1. p. j34, n. 36.
Si osservi , che sovente la linea marginale si scancella in
modo da lasciare appena delle macchioline negl1 intervalli delle
nervature ; ed allora , seguendo la frase , è difficile riconoscere
questa specie.
12. Gli. piramidello ; Cli. pyramidellus.
Ch. palpis , capite , thoraceque supra albidis ; alis anticis badiis ,
fascia lohgitudale argentea , ciliis badio alboque alternanlibus ; poslicis
dilute cinereis.
Chilo pyramidellus , Treitsk. IX, 1. p. ic>4, n. 26.
Variano i nostri esemplari per i palpi screziati di nero ,
specialmente nel lato esterno. In Settembre i833.
1 3. Ch. margaritello ; Ch. margaritellus.
Ch. palpi , capite thoraceque supra albis ; alis anticis externe badiis,
interne aurantiis , fascia longitudinali media argentea , ciliisque griseis ;
poslicis dilutis cinereo sordidis.
Tinca mar g ariteli a , Fabr. E ut. Syst. Ili, 2, pag.
2q 5 , n. 35.
— - — De Villers. E ut. Lin. T. IV , p. 53y.
Geofi’. Ilist. des I11 se et. II. p. i83, 11. 3.
— - — Hùb. Tin. Tab. 6 , f. 3q foem.
Crambus margaritaceus , Fabr. E ut. Syst. Sappi, p.
470, n. 34.
Chilo margaritellus , Zincb.; Gemi. Magaz. d. En-
telli. II. p. 79 , n. 29.
— " — Treitsk. IX, 2 , p. 102, 11. 24.
NOTTURNI
7
Trovasi in Austria , Ungheria , Italia. In Luglio ed Agosto.
In quest’ultimo mese Filo io trovato nell’ Aspromonte in Cala-
bria ultra.
14. Ch. argentello ; Ch. cirgentellus , 11. Tav. Vili, f. 2.
Ch. palpi stuposi brevibus ; alis antìcis albo-argenleoque micanlibus
nervorum interstitiis ad marginerà punclis alris ; quandoque obsoletis ,
fimbria alba ; alis posticis albidis ciliis candidissirnis.
Tutto di un sol colore bianco splendente ; gli occhi neri.
Le ali superiori risplendono di argento, e talvolta con riflesso
clorato ; sul margine, tra gl1 interstizi de’ nervi , un punto neris-
simo , che in taluni individui , più bianchi , manca affatto. Le
ali posteriori sono bianche affumicate, colla frangia bianchissi-
ma , come quella delle ali superiori.
Forse deriva dal Falsello , ma non presenta alcuna traccia
delle linee e macchie trasversali.
15. Ch. Colonnello; Ch . Colomiellus , n. T. Vili, f. 3.
Ch. palpis anterioribus fasciculatis longissimis ; antennis valde cri-
statis , crista sopra nigra , subius alba ; alis anticis plumbeis lunula u-
rnerali elevata Jlavo-aurant io-zonata ; alis posticis , sub hepaticis margi-
nibus fuscescenlibus , fimbria fiavida.
Il corpo è bruno , f addomine nero , col margine de’ seg-
menti bianchiccio, e l’estremità della coda vestita di lungha bar-
ba lulvastra. il capo è picciolo ; gli occhi grandi emisferici ne-
ri ; il fronte squamato e prolungato anteriormente in forma di
rostro. I piedi sono gracilissimi e corti ; i palpi inferiori sono
lunghi bruni , superiormente bianchicci. Le antenne sommamen-
te distate ; i palpi superiori terminati da un lungo fascio di setole
fulve, che uguagliano il penultimo articolo de1 palpi inferiori.
Le ali superiori di color di piombo bruno con isplendore metal-
lico , con una fascia bianco-sudicia nel margine anteriore , la
quale non giunge all’estremità posteriore ; e verso la base una zo-
na curva di squame elevate e grandi , brune e giallo-dorate alter-
nativamente , alla quale succede una fascia parallela giallo-aran-
8 LEPIDOTTERI
cina. Le ali inferiori sono fuliginose con riflesso giallo-epatico ,
col margine posteriore ed anteriore bruniccio , e la frangia gial-
liccia.
Trovasi in Terra d’ Otranto e negli Abruzzi ; nella state ,
non ovvio.
N. B. — Le specie di questo sotto-genere sono numerose. Finora se
ne contano cinquanta. Le ulteriori ricerche ne faranno discuoprire tra
noi ben molte altre , che aumenteranno la presente serie .
Sotto-genere FICO; Phycis (i), Fabr.
Antennae selaceae simplices , articulo primo crasso , supra sinuato
ac cristato , inter oculos insertae , erectae. Reliqua vix a praecedente
genere disi inda.
Fabricio stabili il genere phycis nella sua Eni. Syst. Sappi.,
che fu poscia adottato ed illustrato da Zincken , dal quale ne
abbiamo una bella Monografia. (V. Gemi. Mag. des Ent. Ili ,
pag. 1 1 3. ). Latreille aveva registrato il Omnibus Cameus di
Fabr. , con alcune altre specie del medesimo genere , sotto il
nome generico Ilizia ( Vedi , Cuv. Regn. duini. V. pag.
ritenendo il genere Phycis del medesimo autore per registrarvi
quelle specie soltanto , le cui antenne sono tutto al più ci-
gliate , avendo tutti i rimanenti caratteri comuni colle specie
del genere Euplocamus , stabilito da lui , con una parte dei
Phycis di Fabricio. Oltre i caratteri più essenziali superior-
mente riportati per distinguere questo branco di Tigniuole lin-
neane , ve ne sono molti altri meno interessanti e non privati'
vi delle farfalle di questo genere. Tali sono , i palpi inferiori di
forma svariata, ed i superiori ( pseuclopalpi ) quasi occultati. La
lingua lunga , cornea e spirale : il capo ed il torace ricoperti da
squame brevissime e compatte. Le ali superiori lunghe e strette
col margine posteriore rotondo , e le posteriori larghe e semi-
circolari : le une e le altre attorcigliate intorno al corpo. Nello
stato di riposo non piegano le antenne sotto leali, siccome fan-
no i Chiioni e la più parte delle farfalle del grande genere Ti-
gnuola.
i. Fico camello; Phycis camelia.
Ph. palpis adscenlentìbus ; antennis cristatis. Alis anticis sanguineis
interne Jlavo marginatis , posticis cinereis.
Var. alis anticis margine externo albo .
Tinea camelia , Limi. Syst. Nat. I. 2. 887. 3G3.
(1) Da cpo/n , phycis , fico , sorta di Pesce, secondo Aristotile e Plinio.
LEPIDOTTERI
2
J\ Camelia Fabr. E/it. Syst. III. 2. p. 296, 4l.
De YilSers, E ut. Litui. T. II. p. 462 1 n. 854-
Sulzer , Ilist. Ins. Tab. 23, f. 12.
■ Hùb. Tab. io, f. 65, foem.
«—■ — - Fuesly , Ins. p. 42 ? n* 623.
— — Petag, I/ist. E ut. II. p. 602 , n. i5.
T . Sanguinella , idem, T. io, f. 66, foem.
T. Semirubella , Scop. E ut. Carri, p. 245, 11. 623.
Crambus carnellus , Fabr. Ent. Syst. Sappi. 470, 11. 35.
Phycis camelia , Zinck., Gemi. JSlagaz. d. Ent 0 ni.
Ili. V. p. 128 , n. 9.
- — - — Treitsk. IX, 1. p. i58, n. 16.
Le farfalle schiudono in Luglio ed Agosto : e tra noi pri-
ma e dopo quest’epoca. Frequente nelle praterie basse.
2. F. Cirillello ; Phycis Girili ella , 11. Tav. V. fìg. 4-
Ph . alis anticis albìdis , auro irrora ti s , atomisque nigris adspersis ;
fascia transversali flexsuosa flavi da aerato-linibata , altera apicali si-
mili ; punctis geminis et triphidis marginalibus alris aurato terminatis.
Alis poslicis albo-sericeis immaculatis. Abdominis segmentis fasciculato
crislatis.
Crambus Cy riili , Costa, Dizion. Univ. di Agr. Ediz.
Nap. Y. XI. Art. Falena.
Phycis funiculella , Treitsk. IX. 1. p. 200, n. 44-
p. 273.
Mal si avvisava Treitschke allorché scriveva « Secondo la te-
stimonianza del Prof. Costa di Napoli, questa specie si chiama
colà Cyrilliella. Ma siccome finora non è stata nè figurata , nò
descritta come tale, cosi conserverò tutt’ ora il nome da me as-
segnato »; perciocché, quando nel 1 83 1 feci questa comunicazio-
ne al prelodato scrittore , la specie era stata figurata e descritta
nell’ opera citata, sotto il nome generico Fabriciano di Crambus ,
NOTTURNI
D
e ciò fio dal 1829, due anni prima cioè della pubblicazione del
Treitshke. Per la stessa ragione dunque io sono autorizzato a ri-
tenerla col primitivo suo nome, il quale ricorda quello d’ un in-
signe cultore patrio delle Scienze Naturali , cui dobbiamo un ec-
cellente saggio di Entemologia Napolitana.
3. F. luridello; Phycis luridella , n. Tav. Vili. f. 1.
Ph. alis anticis aepalo-fiavidis fasciis tribus livido-fuseis , media re-
panda , terlia marginali ; alis posticis fuscis , fimbria cinerea .
Questa specie ha molta affinità colla elongella , ma si distin-
gue principalmente per la posizione delle l'ascie bruno-livide del-
le ali superiori, delle quali la prima è a poco più di un terzo
lontana dalla base; la seconda è quasi triangolare, sovente s’in-
terrompe nel mezzo , e qualche volta non giunge al margine po-
steriore , e sull’ anteriore sembra costituita da tre macchioline
confluenti ; la terza è precisamente sul margine estremo , cui suc-
cede la frangia di color cenerino-bruno. Nella elongella per lo
contrario , stando a quanto ne dice il Treitschke , ed alla figura di
Hiibner , v’ ha una macchia bifurcata nella base , che manca af-
fatto nella nostra , due macchioline trasversali nel mezzo , e la
fascia terminale che si estende nel campo assai più di quello che
avviene nella nostra. Innoltre , leali inferiori ( se la figura del-
F Hiibner , Tub. 25, fig. 174? è esatta ) non sono generiche, e
molto meno convengono con quelle della luridella. Nè tali dif-
ferenze appartengono al sesso, perciochè io ho presenti più in-
dividui maschi e femmine, ed in tutti i caratteri principali so-
no i medesimi.
Il colore dell’ intero corpo è di un giallo-epatico , alquanto
splendente ; quello delle ali superiori è lo stesso , le cui mac-
chie bruno-livide siccome superiormente sono state descritte. La
grandezza è varia. Vi sono delle femmine assai più grandi di quel-
la che ne rappresenta F Hubner.
La Farfalla si trova da Giugno a Settembre ne’ luoghi mon-
tuosi.
4
LEPIDOTTERI
4- F. pudorello ; Phy. pudorella .
P/i. palpis ereclìs ; antennis nudis ; alis anticis albis , vitto, rosea ;
posticis cinereis , ciliis albidis.
Ph . Pudoralis , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 2,33 ,
». 392.
Tinea pudorella , Hùb. T. XI. f. 63 masc. — T ab.
46, f. 3 18 foem.
Phycis pudorella , Zinck., Gemi. JMagaz . d. Ent.
III. p. 1 34 7 n. i3.
— - Treitsk. IX. 1. p. 149? n. 9»
Comune in Sassonia. Trovasi pure in Ungheria, ed in Vien-
na ; nei mese di Luglio. Fra noi è stato trovato ai Bagnoli , nel-
l’autunno , dal Gap. Wredow , dal quale mi è stato gentilmente
comunicato.
5. F. roverelle» ; Phy . roborella.
Ph. palpis recurvads ; antennis valde cristatis -, alis anticis griseis ,
litura dentata albida.
Tinea spissicella , Fabr. Entom. Syst. III. 2. pag.
289 , n. 4.
■ — - — De Vili. Ent. Lin. II. p. 49-4, n- 947*
— — Hub. Tin. T. 2. f. 76 , mas.
Phycis spissicornis , Fabr. Entom. Syst. Suppl. pag,
463.
Phycis Roborella , Zinch., Germ. Mag. d. Ent. Ili.
p. 1 47 » n* 23-
— - — Treitsk. IX. 1. p. i52 , n. 18.
Trovasi in Austria , Sassonia, Francia, Ungheria, nel Re-
gno di Napoli ; nelle praterie. Secondo Treitschke la farfalla schiu-
de nel mese di Luglio , ma io F ho pur trovata in Agosto.
I
Sotto-geìnere LiSPE; Lispe (i).
Osservazioni. Niun carattere positivo distingue il genere Lispe , sta-
tuito da Treitschke per comprendervi una sola specie europea, che male
allogata si vedeva sotto i grandi generi linneani Bo/nbix , Noctua e Pha-
laena , tra quali vagò dapprima , e poscia instabilmente riposava fra le
suddivisioni del genere linea. Per la qual cosa il Treitschke si vide in
obbligo crear per essa un genere distinto , basandolo sopra il complesso
de’ caratteri che offre la specie , e non già sopra taluni solamente i più
essenziali. Ed ecco come dai grandi gruppi si passa alle sezioni , ai ge-
neri , ai sotto-generi , giungendo in fine a doverne istituire uno per cia-
scuna specie, quando troppo minuziosamente ripartire quelli si vogliono,
siccome in più luoghi di quest’ opera ho fatto avvertire. Ed in tal guisa
si va facendo chiara la sentenza de’ nostri maggiori , che la Natura non
creò classi, nè generi, ma specie ed individui soltanto. Le quali specie,
se congiunte si trovano sotto un qu alsivoglia nome comune e generico ,
ciò vale solamente per agevolarne la loro ricognizione , ma non per met-
ter confini al piano della Natura medesima.
E ritornando al genere Lispe , lo stesso suo autore dichiara noti po-
tersi altrimenti conoscere che per lo mezzo della descrizione completa del-
l’ insetto perfetto, e della sua larva. Per la qual cosa riportar la deggio an-
ch’io, proponendomi di far meglio notare sopra quali caratteri riposar potrà
questo genere , che non ha veruno rapporto col grande genere Tìnea , sic-
come chiaramente lo appalesa ben anche 1’ essere stata considerata la Cri-
brella , che ne costituisce il tipo , or come una Bombice , or come una No-
ctua , e finalmente come una specie delle Falene linneane.
Una seconda specie da me discoperta , e della quale esibisco qui la
descrizione e la figura , convaliderà sempreppiù la mia proposizione , in ap-
poggio della giusta opinione del prelodato scrittore , di doversi stabilire
un genere distinto per la Cribro Ila , che però io riduco ad un sotto-genere.
i. Lispe crivella ; Lispe cribrella.
Lis. alis anlicis albis , transverse ni grò pnnctatis.
Il capo è piccolo, rotondo, un poco depresso d’ avanti iti
dietro , con ocelli laterali emisferici e prominenti. La probo-
scide è cornea , lunga , ed estermamente in uno de’ lati attor-
cigliata in spira , siccome in molti Chiioni si osserva. I pal-
pi Da Xrtjmos , Lispe , liscio , pulito , svelto , elegante.
LEPIDOTTERI
2
pi inferiori sono lunghi un poco più dell’arco frontale, al qua-
le inferiormente si adattano, oltrepassandone l’altezza. Essi so-
no composti di 3 articoli curvi , il primo basilare piccolo , il
secondo grossetto e rivestito di squame ben adattate , il terzo
meno curvo ed un poco più delicato si termina in punta in-
torniala , ed è rivestito aneli’ esso di squame. I palpi superiori
sono piccoli, ma visibili, ed un poco sporgenti ne’ lati , fatti a
logia di pennello. Le antenne sono setacee , composte di articoli
poco distinti , e coperti di squame ben adattate , bianche con
un vestigio bruno nella giuntura degli articoli , inserite nell or-
lo interno degli occhi. 11 fronte è coperto da larghe squa-
me bianche che scendono anteriormente , e quelle del vertice
si diriggono in dietro, siccome le altre che costituiscono la col-
lana e quelle che rivestono il torace. Il corpo è grigio con squa-
me argentine al margine posteriore de’ suoi anelli, più lunghe
nella estremità anale , ove nella femmina si osserva 1’ ovidutto
prolungato. I piedi sono meno bianchi e spruzzati di bruno as-
sai minutamente. Le ali anteriori bianche danti un poco al gial-
liccio ne’ margini anteriore e posteriore , nella cui pagina supe-
riore si contano io punti neri, i maggiori de’ quali sono in for-
ma di asterisco , disposti nel seguente ordice : uno alla base ,
poi due sopra una medesima linea trasversale, indi uno isolato ,
al quale succedono altri due sopra una linea trasversale obbli-
qua , e finalmente sei sopra una linea trasversale fatta a zic-zac ;
oltre i piccioli puntini interposti alle nervature tra il contorno
estremo delle ali ed il cominciamento della frangia, eh’ è bre-
vissima e bianca. Le ali inferiori sono bianche sfumate di bru-
no , specialmente sul contorno e sopra le nervature , con una
macchia bruna poco distinta nel centro. Le pagine inferiori di
tutte le ali sono affumicate , meno però le ali inferiori , restan-
do le frangie bianche.
La larva vive sopra qualunque specie di cardo , rodendo-
ne dapprima le fronde, e penetrando in dentro nel caule, fino
al midollo , ove si tiene racchiusa durante il verno , chiuden-
do le aperture del suo cunicolo con una tessitura sericea. Nel-
la successiva primavera le apre , e continua a nutricarsi del sue-
NOTTURNI
•ì
O
co midollare (i) della pianta. Dessa è di figura cilindrica , più
grossa nel mezzo , e più sottile nella posterior parte ; il capo è
nero-bruno, collo scudo occipitale e nuca cornei, di color bru-
niccio macchiettato; il corpo è legermente lanuginoso, di color
grigio-bleù-verdiccio , longitudinalmente listato; i piedi anterio-
ri bruni. La crisalide è bruno-dorata , quasi fusiforme , colla e-
stremità anale appuntita. La sua trasformazione succede in un
tessuto filiginoso , che orde presso al cunicolo stesso , donde a
capo di alcune settimane schiude la farfalla. Le uova sono ovali,
giallette.
Bombyx cribrimi , Fabr. Eni. Syst. III. i. P. 487 ,
11. 248.
Tinea crìbrella , Hùb. Tin . T ab. io. f. 67 , foem.
— - — - Schrank. Fami . Boic. II. p. 3 14.
Le Manteau a points, Geoffr., Hist. cles Ins. IL
p. 190, n. 21.
Lispe crìbrella , Treitschke, IX. 1. p. 2o5, n.
Trovata in Calabria ultra, nel luogo detto Limacaria .
2. Lispe ìuniilella ; Lispe lunulella ; n. Tav. Y. f. 5.
Lis. alis anlicis albidis , fascis duabus parallelis Jlexiiosis e lineolis
curvis fulvo-brunneis compositis , altera prope basini , altera marginali ,
lunula media nigra ; alis posticis albido fuscis marginem versus obscu-
rioribus.
10 associo questa farfalla alla Lispe Crìbrella , colla quale ha
i più stretti rapporti , non potendola ad alcuno altro sotto-genere
riferire , senza molto scostarmi dai caratteri essenziali da1 quali
sono distinti. Per la qual cosa l’ho tenuta per ben quindici an-
ni indefinita nella mia collezione.
11 capo e tutte le altre parti perfettamente convengono con
quelle della specie precedente; i palpi solamente sono alquanto
(1) Il sig. Hiibner ha ciò dedotto dallo avere osservato che gli escrementi nulla
contenevano di avanzi solidi , e die altronde il midollo trovavasi stritolato nel cunicolo.
LEPIDOTTERI
men lunghi ed un poco stiacciati dall1 interno all’ esterno , della
figura che rappresentato un si vede in b , T. V. f. 5, e molto simi-
li a quelli della Phjcis Camelia. 11 collo è ricoperto da una col-
lana di squame corte, unite , e bianche di neve; il torace è di
color bianco sudicio e così pure il resto del corpo. Le ali su-
periori sono strette e lunghe col margine posteriore curvo, guar-
nito di frangia cortissima. Il loro colore è bianco sudicio , un
pò tendente al giallo , con isplendore sericeo. Una zona fles-
suosa composta da un doppio ordine di linee curve rivolte col
convesso alla base , e di color fulvo-bruno , scorre presso il mar-
gine posteriore, ed altra simile, meno ben terminata, e quasi
parallelamente alla prima si trova presso la base ; una linea cur-
va , od in forma di luna crescente , nera , succede immediata-
mente ed all’ interno della fascia marginale. Le ali inferiori so-
no affumicate con isplendore sericeo , un poco più oscure verso
il margine posteriore , colla frangia bianca e lucida.
Questa farfalla l’ho trovata in Terra d’ Otranto , dove la
predai in una caccia notturna fatta nell1 Orto Agrario di quella
Società Economica, nel mese di Luglio 1821; nè posteriormen-
te f ho mai più vista. L’unico esemplare, sul quale ho fatta la
descrizione , si conserva , un poco mal concio , nel mio Gabi-
netto. Per quanto io mi sappia panni non essere stata fatta men-
zione di questa specie dai scrittori di entomologia.
Sotto-genere IPOjNOMEUTA ; Yponomeuta (i), Latr.
Palpi inferiores breves graciles fronti ad/} ressi , articulo ultimo prae-
cedenti degnali. Antennae setaceae corpore breviores. Cervix vìx crinita.
Osservazione. Abito delle Litosie , colle quali sembra che si congiun-
gano per naturali rapporti. Hanno esse la proboscide ( lingua ) molto di-
stinta e di grandezza ordinaria, siccome le Ilizie di Latreille , o Cr am-
bi di Fa b rici o.
Le loro larve vivono in società , sovente sotto un tetto comune. La
loro metamorfosi si compie a cielo aperto , ed in un tessuto speciale se-
riceo.
1. Ip. Litospermella ; Yp. Lit ho sper niella.
Yp. alis anticis albis , pimelo vitlaque media maculisque rhombeis
contiguis alris.
Tinea P u siella ^ Fabr. Ent . Syst . III. 2. p. 5oi ,
li» 64- — Suppl. p. 481 , n. 4*
— — - De Villers. Ent. Limi . T. II. p. 4^4? n* 83g.
Panzer, Fami . Gemi . YI. 21.
Tinea Lithosp crinella, Hub. Tin. Tab. i5. f. 104 mas.
Yponomeuta Lithospermella , Treitsk. IX. 1. p. 2og.
11. 1.
Trovasi in Austria , Baviera , Sassonia , ec., ed anche fra noi,
ma rara: nel mese di Giugno. La larva vive sopra la Pulmona-
ria offìcinalis , ec.
2. Ip. funerella; Yp . funerella .
Yp. alis anticis nigris , margine interno fctsciaque media interrupta
albis , punctis duobus baseos nigris .
Tinea funerella , Hub., Tin. T ab. i3 , f. 85.
— ■ Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 3og , 11» 98.
Sappi . p. 483 , n. io.
(i) Da vwoyopst» , cuniculos facio , scavar cunicoli, minare.
LEPIDOTTERI
o
Yponomeuta j liner ella , Treitsk. JX. i. p. 2i3, n. 3.
In Austria, Baviera, e ne’ contorni di Napoli. In Maggio.
5. [p. orofluclla ; Yp. ciurijluella .
Yp. Alis anlicis chalybeis , punctis atris ; ano aurantiaco.
Tineci aurijluella , Hùb., ZTm. Tab. 44 ? f* 3o2, mas.
Bombix Pyrciustcì , Id. />om. Tab . 6i, f. 260 ,foem.
Yponomeuta aurijluella , Treitsk. IX. i.p. 227, n. i3.
Il capo con tutte le sue parti , il torace ed i piedi sono
neri ; F addomine , e le tibie de’ quattro piedi posteriori sono
gialli di arancio. Le ali superiori sono nere con riflesso di ver-
de-bronzino , e 4 punti rotondi neri nel mezzo disposti a rom-
bo. Le ali inferiori sono brune di fuligine , un poco più sbia-
date nel margine interno.
Trovata sopra Aspromonte in Calabria Ultra : in Luglio»
Treitschke non assegna patria a questa specie.
3. Ip. cognatella; Yp. cognatella.
Yp. alis anticis niveis , punctis vigilili nigris.
Tinea padella , Hùb. T. i3 , f. 87 , foem.
Schrank. Fau. Boi. II. p. 118, 11. i83r.
Yponomeuta cognatella , Treitsk. IX. 1. p. 220. n. 7.
La larva vive sopra diverse specie di Pruni , sud Frassino,
lo Spino bianco , ed altri alberi pomiferi , ove stassene in socie-
tà fra un lasco tessuto sericeo. Non rara tra noi.
Sotto-genere EMILIA ; Haemilys (i).
Palpi inferiores lo ligi , sursum recurvati et divergentes , arliculo ul-
timo gracili , nudo ac acuto. Alae anteriores angustatae , animalae quie-
scente , orizontales , aut parimi , a ut nullimode postico decussantes.
Osservazioni. Se non dipende da error tipografico , certo s’ ingannò
il sig. Treitsclike assegnando alle Emilie palpi corti, avendogli esse lun-
ghissimi ; e quelli della Z ephyrella lo son più che le specie del genere
Plutella , colie quali starebbe assai bene riunita. Suppor non deggio al-
tronde che tanto inverisimili fossero le regole di proporzione alle quali
tien dietro il prelodato scrittore: nè so con qual fondamento ha egli , po-
steriormente al suo primo di visamento , separate le Emilie dalle Plulelle.
Ei sembra poggiasse sopra ciò solo , come chiaramente protesta , che Schranck
dà per modello del genere Plutella la Xylostella l
1. Emilia Zefirella; Haemylis Zephyrelìa .
Haemyl. alis anlicis fuscis , atomis punctisque nigris.
Tin. ZcphyrelìciillxAò. T. 62, E 4*4- mas* 4 1 ’b Goem.
Haemylis Zephyrella , Treitsk. IX. 1. p. 241 , ri. 7.
Nelle montagne della Marsica , in Abruzzo. In fine di Agosto.
2. Em. oscurella ; Haem. obscurella.
Haem. alis anlicis fuliginosis , apice obscurioribus , lineola obsoleta
flavi da intus ni grò terminata.
Tinea obscurella , Ilub. T. Gl) , n. 4^8 foem.
Haemilis obscurella , Treitsk. IX. s. p. 240, 11. G.
Ho adattata la frase e le citazioni di Treitsclike a queste far-
la betta , alla quale mi sembra molto convenire; ma non lascia
destarmi il dubbio eli’ esser possa diversa; perciocché il Trait-
schke la vuole con una semplice lineola Jlavida obsoleta , senza
far parola del nero cupo che la cinge dal lato interno , e che
costituisce una fascia assai rimarchevole. Io non ho potuto ve-
dere la citata figura di Hiibner, mancandone dalla Tav. 46 in poi.
Abruzzo. Nel medesimo tempo e luogo , colia precedente.
(1) Da , Lepido.
4
Sotto-genere IPSOLOFA; Hypsolopiij (i) , Hùb.
Palpi inferiores breves apte congruentes , articulo ultimo e ìiiedio exe-
unte , apice sursum revoluto.
Alae deflexae ; anticis angolo postico acuto , fimbriato ; poslicis eia-
tis splendenlibusque.
Osservazioni. Aggiunge a queste note, il sig. Treitschke , il colore
vivace di cui sono adorne le farfalle di questo soltogenere .• la Jì gara fu-
siforme delle poche larve finora conosciute; ed il costume di vivere sugli
alberi fruttiferi , e di trasformarsi in un bozzolo sericeo denso e fitto.
Con tutto ciò le farfalle non dissomigliano dall Ecofore per la for-
ma de’ palpi ; e meglio ancora convengono con quelle che sono state riu-
nite sotto la denominazione genesica di Plutella. I colori far non debbo-
no alcun peso nell’animo di un Naturalista; i costumi delle larve, ove
fossero costantemente da tutte le specie serbati, e distinti da quelli dal-
le altre , sarebbero veramente caratteri naturali, ma non atti a determa-
re a priori i generi , al che vagliono solo i caratteri organici dell’inset-
to perfetto. Quindi conchiuderò per questo sottogenere ancora , che fon-
dato esso viene sopra caratteri abituali , siccome per la più parte lo so-
no. Quanto meglio non resta quindi allogato qual suddivione del genere
Ecofora stabilito da Latreille ! distinto dalla forma de’ palpi lunghi e ri-
volti in sù.
E qui convien pure aggiungere che il sottogenere lìbinosia si scosta
solo dall’ Ecofore ! per la figura, delle ali, e per la vivacità de’ colori di
cui sono ornate leali superiori! Intanto, dissomigliano sì poco dalle far-
falle del sottogenere Lampros , che solo una immediata comparazione può
fare avvertire i piccioli gradi di curvatura minore che hanno i palpi , ed
una picciola criniera che hanno le rinosie.
Non è perciò da maravigliarsi se talune specie si veggono riposte da
diversi scrittori sotto differenti generi , siccome accade per due delle se-
guenti : e tutto concorre a contestare che fondati essi sono sopra basi va-
cillanti ed incerte.
i. Ip. Persicella ; Hyp. Persicella.
Hyp. alis anticis emarginalis scabriusculis sulphureis , strigis abbre-
viatis ohscurioribus.
Tinea Persicella , Viller. Ent. Limi. IY. p. 544°
— — li uh. Tin. T. i5 , f. ioo.
(i) Da vcpos altezza , e Xo£ ala : avendo le ali in forma di sciabla Henry a ta
in punta-
Genere PALPOLA ; Palpula (i) Titsk.
Generis characteres essentiales. Palpi longissimi , arti-
culo medio spatulalo , ultimo filiforme acuto , sursum
ereclo .
Ciiauacteres naturales. Caput elatuni cervice complanata ,
oculis lateralibus parimi exertis. Antennae setaceae corpori eie qua-
le s , ad basini cespitosae. Palpi ( post mortem saepius decidui )
longissimi spatulijormes squamati , extremitate arliculo ultimo spi-
niformi adsurgenti. Alae anteriores ensiformes apice acuto pcsti-
ce parimi funbriatae ; posteriores semiovatae. Femora posteriori
plerumque pilosa. Metamorphosis Dapiinellae tantum cognita ; re-
liquae desiderantur .
Osservazioni. Le farfalle di questo genere sono assai ben distinte dal-
la forma e lunghezza de’ palpi. Questi sono in forma di spatola , tutti ugual-
mente rivestiti da squame lunghette ed assettate, dall’estremità de’ quali
sorge l’ultimo articolo delicato, acuto, e diretto all’ insù.
1. Pai. rastrella; P. rostrella.
Pai. alis anticis palumbaceis , costa alba ; posticis nigris.
T. rostrella , Hùb. T. Tab. 17, f. ii3, focili.
Palpula rostrella , Trtsk. IX. 2. p. 52, 11. 5.
Trovasi ne1 mesi di Giugno e Luglio. In Austria , ed egual-
mente tra noi, non molto rara.
2. Pai. piropelìa ; P. pyropella .
Pai. alis anticis stramineo nilidis , villa obscuriore ad marginali an-
teriorem.
Ti iiea bicostella , Fabr. Ent. Syst . II I. 2. p. 006,
11. 86.
(1) Da Palpus , palpo; a causa della grau.de/za di tali organi nelle farfalle di que-
sto genere.
LEPIDOTTERI
2
Crambus bicoslellas. — Suppl. p. 47 3 , n. 52.
Tu tea pyropella , Hùb. T ab. 17 , f. 1 1 4 -5 foem.
Palpala Pyropella , Trtsk. IX. 2. p. 54? n. 8.
Vive nelle praterie aride dell1 Austria , Ungheria , e del no-
stro Regno. La farfalla svolazza ne1 mesi di Giugno e Luglio,
ed anche di Agosto. Non rara.
3. Pai. puntella; P. punctella , n. ( Tav. VII. f. 2,
erigi n. ) foem.
P. alis anticis Jlavis , casta vìolascenle , medio puncto ni grò ,
punctisque minoribus in posteriori limbo ; inferioribns fuliginosis ciliis
longis.
Capo piccolo, ricoperto da lunghe squame dirette verso la
parte anteriore , una corona delle quali cinge la nuca : occhi pic-
coli , quasi occultati , e neri ; antenne inserite nell1 anterior par-
te de1 medesimi , lunghe quanto il corpo, e composte di articoli
rotondi alternativamente bianchi e bruni. Ali superiori strette ,
di color giallo dorato , rossegiante sul margine anteriore , e se-
gnate nel mezzo da un punto nero , innanzi al quale altro quasi
inosservabile; posteriormente sfrangiate: Ali inferiori bruno-ros-
sicce circondate da lunga frangia. Corpo simile.
Il maschio è più piccolo , ed ha le ali meglio marcate , e
nel margine anteriore più grigge. La lingua spirale, visibile , me-
diocre.
Vive sopra i Camu Idoli , in Luglio ed Agosto.
ì
Sotto genere LAMPRO ; Ljmprqs (i).
Palpi inferi or es laniiniformes , longi , cespitosi , arliculo ultimo gra-
cili subnudo acuto sursum recurvalo.
Alae anleriores ad basini angusta! ae , postice dilatate et subrotinida-
iae , elegante r slriatae aia velati aere reliculatae.
Osservazioni. Le farfalle di questo sotto-genere hanno sì stretti rap-
porti colle Adele , che molte ne ha con queste confuse il sig. Trailschke.
Esse in fatto si somigliano per 1’ abito intiero , ma disconvengono per la
forma e lunghezza de’ palpi , e per quella delle antenne. I palpi de’ Lam-
pri sono lunghi, laminari, rivestiti di lunghi peli, e 1’ ultimo articolo li-
scio , quasi nudo , lungo ed in forma di corno , si eleva e si ripiega in
su come nelle Ecofore. Non in tutte le specie dagli Autori registrate sot-
to questa gener ica denominazione son però simili : e le loro differenze sou
tali , che laddove i caratteri del Lampros Geojfroyella si accostano a quelli
del genere Palpala , gradatamente discendendo nelle ultime e più piccole
specie, poco o nulla diversi si trovano da quelli delle più squisite Ecofo-
re : tali sono quelli del L. cinclella. Il Treitscbke di fatti ripose il L. Geof-
froyella tra le Adele , senza tener conto della struttura de’ palpi, ed il
L. cinclella riunì colle Lite. Con maggiore accorgimento il sig. Rollar ha
1’ una e 1’ altra riportata al genere Lampros ; ma non cessa però sentire
alquanto di arbitrio cotesta classazione , peri rapporti ch’esse hanno col-
le farfalle di altri generi, e per i passaggi graduati ch’esse ne mostrano.
Per la qual cosa ho creduto che andassero bene associate al genere Eco-
fora propriamente detto , al quale rimando il lettore.
i. L. Geoffrojello ; L. Geojfroyella .
L. Ali s aulici s fusco flavescentibus , argenteo striatis , maculis d ua-
bus sulphureis oppositis mar ginalibus .
Tinea Geojfrella , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 89O ,
n. /fòo.
Fabr. Ent . Syst. III. 2. p. 818 , n. 1 89 .
Tinea Geojfroyella , Hiib. T. 18, f. 1 2 3 .
Aclela Geojfroyella , Trtsk. IX. 2. p. 129, 11. 17.
Lampros Geojfroyella , Kllr. Cat. p. 98.
La Geoffroi, De Vili. Ent. Lina.- II. p. 4^-
(i) Da XtXjjLrffoi , detriti , emicans , splendente.
LEPIDOTTERI
3
Trovasi non raro in Agosto, e tra noi, anche ne’ mesi di
M aggio e Giugno»
2. L. emolello ; L. aemulella , Tav. Y , f . 7.
L. nigro-oiolacea , alis anticis auro-irroratis , fascia , linea, macu-
laque argenteo-auratis ; antennis basi peclinatis , medio argenleo-anulati .
Tinea JE multila , Hùb. T. 32, f. 222.
jédela jEniulella , Trtsk. IX. 2. p. i3o, n. 18.
Lampros aemulella , Rllr. Cat. p. 98.
Trovasi in Sassonia , e tra noi non rara , in Luglio ed Agosto.
Essa ha i più stretti rapporti colla Tinea M- Clementine! la ,
n. Tineae , p. 5, n. 6. Tav. I. f. 4* dalla quale differisce sola-
mente per le antenne non barbate nella base , per la macchia
della base delle ali superiori, e pel loro colorito. Forse differen-
ze di sesso ?
3. L. leucatella ; L • leucatella.
L. alis anticis nigricantibus , fasciis duabas , posteriore obsoletiore
capii eque albis.
Tinea leucatella , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 891 , n.
391. — Faun. Suec. ed. 2. n. 1 444*
Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 309 , n. 992. —
Snppl. p. 4^7 i n. 32.
La Noi re, De Villers. Ent. Limi. II. p. 473,
li. 882.
Tinea leucatella , Hùb. Tin. T. 21, f. ] 4G , foem.
Lita leucatella , Trtsk. IX. 2. p. 101 , n. 22.
Trovasi in diverse contrade dell’Austria, in Polonia , e fra
noi in Guardia Regia ( Provincia di Molise ) sopra l’Olmo; in
fine di Luglio : maschio e femmina.
Differiscono i nostri esemplari per la macchia mediana delle
ali superiori , la quale sembra geminata , tutte essendo poi di
NOTTURNI
color gialliccio ; il capo e le restami macchie sono bianche di
perla.
5. L. ambiquello; L. ambiquellus , n. T. VII , f. i ,foem.
L. alis aniicis nigro-violaceis , vittis maculisque duabus flavis ; postì-
cis flavi s limbo ni gro-violascente , fimbria concolore ; antennis basi pedi-
natis nigro-violaceis , annulo albo prope a piceni.
Il capo di questa farfalla è picciolo e quasi cilindraceo , con
occhi poco apparenti ; i palpi inferiori sono giallognoli , coll ul-
timo articolo bruno; le antenne, più grosse verso la base, ri-
vestite di lunghe squame di color violaceo con due articoli bian-
chi verso l’apice, nella femmina: nel maschio esse sono più deli-
cate ( e senza Fanello bianco), contro quello che d’ ordinario si-
osserva , che le antenne de’ maschi cioè sono più folle e più lun-
gamente dentellate ( nelle specie che le hanno cosi pettinate ).
Le piume del vertice sono rilevate , e verticalmente sorgono dal-
F uno e dall1 altro lato ; quelle del collo , disposte in zona ver-
ticale , sono di color giallognolo. Torace bruno con due liste
gialle ne’ lati , ossia sulle spalline. L’addomine anellato di gial-
lastro e di violaceo-pallido. 1 piedi sono bruni screziati e fasciati
di biancastro. Le ali superiori di color bruno-violaceo , hanno
verso i due terzi della loro lunghezza , due macchie triangolari
di color giallo, cogli angoli opposti, come nel Lcimpros Geof-
frojella , ed il campo verso F apice screziato di peluzzi gialli.
Dalla base partono due strisce gialle , che si estendono una sul
margine anteriore, sul posteriore l’altra, ed il campo intercet-
to screziato , meno sensibilmente però di quello dell1 apice : si
osserva innoltre una linea arcuata tra le due predette macchie
e la base , poco distinta e quasi bianca di argento : tra mezzo
a queste stanno 4 linee screziate di squame argentine, visibili
solo ad occhio armato. Le ali inferiori sono giallognole , con
una fascia bruno-violacea che ne cinge l’apice, e si estende sul-
la costa anteriore , senza toccarne il margine , e guarnite dilun-
ga frangia del medesimo colore. Nel maschio il corpo è più de-
CO
4 LEPIDOTTERI
licato ; il torace meno crestato , e le macchie gialle sono meno
estese.
11 maschio di questa specie è stato rappresentato da Hùb-
ner nella T. 4^ ? f. 3 1 3 sotto il nomedi Tinca Orbonella , ma
in essa si vedono appena le tracce delle striscie gialle che par-
tono dalla base , ed una sola delle macchie marginali ; varietà
risultante da melanismo facile a verificarsi , siccome spesso si è
l'atto notare.
Vive sopra la Robinia falsaacia ( Robinia pseudoaca-
cia ). Gl’ individui che io vi ho raccolti aveano passato F inver-
no nello stato di pupa entro un crepaccio cangrenato del sudet-
to albero, e le farfalle schiusero ai 17 di marzo. Vi trovai ma-
schi e femmine congiunti , e mi assicurai con ciò essere i ma-
schi quelli che portan le antenne più pelacciute nella base.
s
Genere A DELA ; Adela (i), Latr.
Generis characteres essentiales. Antennae selcicene ut
plurimum corporis duplo triplo sextuploque longiores ,
raro aequales. Palpi breves recurvi , cespitosi . Alae lon-
gae , basi angustatae sobtusque rejlexae.
Ciiaracteres naturales. Caput parvulwn , cervice crinita.
Palpi breves sursum curvati valete cespitosi. Antennae longissi-
mae , plerwnque corporis sextuplo longiores , setiformes . Corpus
vermiforme , postico gradatici attenuatimi , extremitate acuta. Alae
anteriores longae , angustatae subtusque rejlexae , postice
rotundato-delruncatae ; posteriores semirotundatae , panini fun-
briatae. Larva infra folliculum , foliis arborum plantarumque
victitans.
Osservazioni. Il genere Adela è molto ben fondato , e di facile rico-
gnizione. La maggior parte delie fai falle che lo compongono hanno anten-
ne lunghissime, setacee , ed anteriormente distese. Vero è che talune le
hanno appena lunghe più del corpo , ma queste sono dell’ ultimo anello e
fanno esse il passaggio , per questo carattere , al genere Lampros. Il capo
è rivestito da lunga e folta peluria, e così pure i palpi. Il torace è molto
largo in proporzione, mentre 1’ ad do min e è lungo , delicato, conico e ter-
minato in punta acuta. Tanto questo che le alt ed i piedi rifulgono dello
splendore de’ più brillanti metalli, o delle pietre preziose.
]. A. Emolella ; A. AEmulella.
A. aiis nigricanlibus , ani tei s violaceo nilenlibus , macula baseos fa-
se iaque media aureis.
Tinca JEmulella , Hiib. Tab. ?y± , f. 222 , mas.
Adela JEmulella , Trtsk., IX. 2. p. i5o, 11. 18.
Specie riportata dal Treitsclike come propria della Sassonia.
Trovata in Terra d’ Otranto e nel Principato Citra , ne’ mesi rii
Giugno e Luglio.
(Ai) Secondo Lati eille Adela è pure il nome d’ima Cktì» e Provincia di Africa
LEPIDOTTERI
2. Atlela Raddella ; A. Raddella.
Ad. antennis maris longìssimis ; alis anlicis obscure aureis apice Cu-
preomicantibus , fascia media interrupta fiavida.
Tineci Raddella , Hub. T. 19 , f. i3i, mas.
Adela Raddella , Trtsk. IX. 2. p. 1 ^3 , n. 27.
Trovasi secondo Treischke nell’Austria ed in Ungheria , nei
mesi di Giugno e Luglio. Io l’ho trovata in Basilicata , ne1 primi
giorni di Maggio.
3. A. verdella ; A. vir ideila.
Ad. corpore pedibusque nigris , pi/osis ; antennis maris longissimis
albis ; alis anticis viridi aureis , immaculatis ; poslicis obscure cupreis
fimbria viridi-aurea.
Alucitu Eir ideila , Fabr. E ut. Syst. III. 2. pag. 34 1,
11. 43. — Sappi, pag. 5o3 , 11. 4*
Ti hea Eiridellla , Scop. Carri, p. 25o , u . 645.
Hub. Tab. 19 , f. 129 , mas.
Adela E ir ideila , Trtsk. IX. 2. p. 148, 11. 32.
Trovasi nell’Austria, Ungheria ed Italia ; Nel Regno, sulle
coste orientali della I. Calabria Ultra , nel mese di Luglio.
4. A. Latreillella ; A. Latreillella.
Ad. antennis maris longissimis ; alis anticis violaceo-aureis , rnaculis
duabus oppositis flavidis.
Tinea Latreillella , Hiib. Tab. 52 , fìg. 355 mas. ,
356 , foein.
Adela Latreillella , Trtsk. IX. 2. p. i4‘^*
Trovasi non rara nelle parti meridionali della Francia , ove
fu la prima volta discoperta ; tra noi è frequente. La farfalla
svolazza ne’ mesi di Giugno e Luglio.
I
Genere ELACHISTA ; E laghista (i).
Generis ciiaracteres essentiales. Caput laeoe : Palpi
parvuli , dcjlexi , dehiscentes. Antennae filiforme s corpo-
ris longitudine .
Cj
Ciiaracteres katurales. Imagines omnium minimele. Ilanten-
nae filiformes corporis longitudine. Caput laeoe. Palpi parolài ,
oculo nudo oix conspicui , dehiscentes. Alae anteriores lanceolatae ,
apice acuminatele , oedde Jimbriatae , elegantissime coloreitae ; po-
steriores ensiformes fimbria amplissima undique ornatae.
Larvae , arborum foliis oel corticc oictitant. Pupa in folli-
culo solido.
Osservazioni. Son queste le ultime Tignuole in ragion di grandezza,
ma clie per bellezza superano ogni altra. Sembra che la madre comune
avesse voluto profonder le sue gemme preziose a prò di questi pigmei
dell’ ordine de’ lepidotteri. Ora lo splendore dell’ oro e dell’ argento , il
riflesso del rubino e del topazio , la pellucidità delle perle orientali e del-
l’opalo: ora la bizzarria del disegno portalo sull’estremità delle ali su-
periori, rendono queste farfallette preziose all’ occhio del naturalista com*
templatore. Tali ornamenti non sono però altrimenti visibili che ad occhio
armato da acuta lente, perciocché le farfalle di questo genere sono appe-
na più d’ una linea lunghe, e ve ne sono ancora molto minori. 1 palpi
sono cortissimi , perpendicolarmente pendenti in modo che appajono più
tosto barbigiioni che scendon dal collo che palpi. Il capo è liscio , e le squa-
me che lo ricuoprono stanno si bellamente adattate , che levigatissimo e
splendente si vede , e come un lustrito toppe. Le antenne sono della lun-
ghezza del corpo e quasi d’ ugual grossezza in ogni lor punto.
Dall’altro lato son queste che danneggiano gli alberi fruttiferi , e si
rendono, col troppo moltiplicarsi, la peste de’pomeli. La Natura con pro-
diga mano moltiplica gl’ individui nella inversa ragione della grandezza.
Quindi i copiosi sciami di queste farfallette , i cui bruchi , vivendo a spe-
se delle fronde e della tenera epidemie degli alberi , li fanno intristire.
L accorto giardiniere deve impegnarsi perciò ad impedirne il moltiplicarsi.
Queste farfalle sono crepuscolari o notturne. Di giorno si appiattano
sotto le foglie degli alberi , per ischivare la luce ed il calore. È tempo al-
lora afl umicar gli alberi con zolfo e paglia. Le farfallette ne restano sof-
(l) Da , minimus , picciolissijno , menomo-
o
LEPIDOTTERI
focate e distrutte , evitando in tal guisa eli’ esse depongano le uova. Le
fronde che cadono in autunno racchiudono sovente le loro crisalidi. Si
abbrucino dunque , e non si lascino sotto gli alberi stessi marcire , s’ evi-
tar si vuole la schiusa delle farfalle.
1. El. Frittella ; El. Phrynella (1); Tav. VI. f. 8.
E. Griseo- argenleoque micanti , capite entennisque fuscis ; Alis ali-
ti ci s argenteis apicem versus auralo-violaceis , stria media apicalì nigra.
Capo pieciolissimo , nerognolo , liscio e rotondo ; antenne
mediocri semplici brune; palpi generici, ma più lunghi di quel-
li delle specie congeneri, ed alquanto curvi ( non abbassati co-
me nelle vere Elachiste , nè superiormente ricurvati come nelle
Ecoibre (2) ). Tutta di color grigio con isplendore di mica bianca.
Ali superiori argentine sparse di squame dorate, più frequenti,
splendenti e gialle verso f apice , ove si mescolano con altre bru-
ne e di color rubino; una picciola striscia nera traversa longitu-
dinalmente e nel mezzo preciso la punta, ch’è acuta. Le ali in-
feriori sono fuliginose , e tutte poi ornate di ricca frangia bruna.
Trovata in Ocri presso Aquila, nell’orto del sig. Vespasia-
no. In Agosto.
2. El. Irenella ; El. Jrenella , 11. T. VI. f. 8.
E. brunnea ; alis anticis auralo-olivaceis , apicem versus rubidis ; fa-
scia media transversali , maculisque exoletis argenteis , apice iti grecante ;
alis posticis f usco-f uli ginosis , valde fimbrialis.
Più piccola d1 un terzo della precedente. Tutta di color bru-
no , col capo e le antenne nere. Le ali superiori lanceolate di
color verde olivaceo con isplendore di oro , che verso 1’ apice
diviene più chiaro e misto a squame di color di rubino. Una
fascia argentina le traversa nella metà circa della lunghezza, ed
una macchiolina simile presso l’apice; E una e l’altra poco sen-
ti) Da irl
questa monografia non si cita alcuna specie di quelle tenute dai moderni
per Ecojore , ond’ è eh’ io non intendo l’oggetto di tale citazione. 1 ca-
ratteri abituali che il sig. Germar assegna al genere Phycis sono anzi di-
scordanti con quelli che per lo più si verificano nelle vere Ecojore , Tali
sono , per esempio , le ali superiori strette ed attorcigliate intorno al corpo ,
e le inferiori larghe e simicircolari : le antenne molto approssimate nella
loro inserzione sul capo: caratteti per lo più mancanti tutti , o taluno
nelle- specie del genere Ecofora.
■ — - ugt»
(0 Dal greco Obito*, ov et (pupa; clomus et gestatio , che vuol dire portar seco la ca-
sa ; imperciocché le larve di questi minuti lepidotteri costrette sono trascinar seco quel
foderetto, entro del quale vivono, quantunque costume esso sia di tutù gli altri del gran-
de genere Tinga : e dir si potrebbe ancora più propriamente delle Lumache , de’Pagm i ec.
2
LEPIDOTTERI
Tav. 2 , f. 3.
ì.E. Tigratella; Oc . Ti "ratei la , a.
Oe. Alis primoribits fulvo-auralis . fìmbria apicale argentea , punclis
nìgris 9 seriatirn clispositis 2 , 3 , 2 , 2 ; inferioribus pltimbeis.
II.i dessa il capo piccolo e stretto ; gli occhi rilevati ; le
antenne lunghe quanto la metà delle ali superiori, composte di
articoli rotondi alternativamente neri e bianchi. I palpi sono ge-
nerici , ma i due primi articoli son ricoperti di squame e mac-
chiati di nero; il terzo articolo è nudo, acuto e tutto nero. Il
torace è stretto , coperto di squame dello stesso colore delle ali
superiori con sei punti neri, due anteriori e quattro posteriori.
Le ali superiori sono a forma di cuneo , poco appuntate all’estremi-
tà posteriore , di color leonino uniforme con sottoposto splendo-
re di mica ; la frangia è più splendente , e quasi argentina. Nove
punti neri adornano la pagina superiore , disposti nel seguente or-
dine 2 , 3, 2, 2; ma corrispondente al 3.° e 4*° Paj° sta su^
margine anteriore una macchia lunghetta : e sul margine poste-
riore si contano ben anche cinque in sei punti neri più picco-
li. Le ali inferiori sono quasi semicircolari , molto dilatate ,
tutte di color bruno splendente , col margine argetino, dal quale
separata viene la lunga frangia del medesimo color bruno. Le
gambe sono corte piuttosto e robuste. Il corpo piccolo e di co-
lor piombino splendente.
Trovasi sopra i Camaldoli , fra le selve di castagno: in lu-
glio i832 raccolta da mio figlio Achille.
2. E. Angolosella *, Oe. Al rigido sella, n. Tav. 2 , f . 4-
Oe. Alis primoribus nigricantibus , basi , lineisque marginalibus ar-
gèntei s , apicern versus convergentibus , putido medio ni grò ; inferioribus
plumbeis , versus apicern splendidioribus.
Ha il capo picciolo col fronte liscio ; gli occhi appena spor-
genti ; le antenne lunghe quanto la metà delle ali superiori ,
composte di articoli semplici rotondi , molto distinti , alterna-
tivamente bianchi e bruni , inserite sopra gli occhi , ma tra lo-
NOTTURNI
'2
O
ro assai discoste. Palpi lunghi , ricurvi , coperti di squame ra-
se. Torace mediocre, liscio. Ali superiori lanciolate , con fran-
gia mediocre nel margine posteriore e nell1 apice. Ali inferiori
simili , guarnite di frangia lunga , specialmente nella estremità.
Tutta di color bruno-nero-splendente , co’ margini degli sem-
menti addominali , e degli articoli degli arti bianco-argentini.
Base delle ali superiori splendenti di argento , talora più , talora
meno chiaro. Sui margine esterno della metà posteriore quattro
linee disposte per paia convergenti verso un punto medio , e tra
mezzo a queste una macchia triangolare : due linee simili sul
margine posteriore ed interno simmetricamente convergenti colle
due opposte del margine esterno: tutte bianche argentine ; fran-
gia dello stesso colore. Le ali inferiori hanno color di piombo,
più chiaro e più splendente verso l1 estremità , guarnite di fran-
gia simile ma lunga.
Vive nelle selve sopra i Camaldoli, nella valle di S. Roc-
co, nel boschetto reale di Capodimonte , ed altrove. Da maggio
a settembre ; non rara.
Osservazioni. Questa specie ha molta affinità colla Tinea Malifoliclla
di Hiib , Tav. 28 , f. i85 ; ma non conviene perfettamente con quella , la
quale non si sa a qual genere appartenghi , non trovandola citata da ve-
runo de’ sistematori recenti.
Quantunque i palpi di questa Ecofora siano lunghi , e rivolli in su,
non sono però sì grandi siccome in molte altre specie congeneri. Non di
meno , essendo meno analoghi a quelli delle Tignuole , e mancando af-
fatto di ciuffo sul fronte , ho creduto riporla fra le prime piuttosto che fra
le seconde. Lo stesso dicasi della specie seguente , nella quale i palpi sono
ancora più corti. È forse una Elachista?
3. E. congiuntella ; Oe. conj unciali a , n. Tav. 2. f. 3.
Oe. Alis primoribus plumbeo-lividis , lineis angulalini versus api ceni
conjluentibus argenteis , angulo posteriore longe-Jimbriato ; inferioribus
plumbeis , epicein versus palliclioribus .
Si poco dissomiglia questa specie dalla precedente, clic non
esiterei punto riconoscerla come sua varietà. Mi persuadono in
LEPIDOTTERI
4
contrario la maggior brevità de’ palpi , e la frangia dell’ angolo
posteriore più lunga , e molto analoga a quella delle tignuole ,
dette a coda eli gallo. Pochissimo diversificano pure le linee mar-
ginali argentee , ed il color fondamentale più uniforme , meno
oscuro , e tendente al violaceo. Se tali differenze debbano va-
lutarsi come specifiche , o sivvero come spettanti a semplice va-
rietà , lo lascio alla decisione de1 più periti , essendo cosa ben
malagevole lo assicurarsene direttamente , e per lo mezzo di spe-
rimenti.
Il nome conjunctella vale per me a disegnare la sua stretta
affinità colla angulosella , nell’atto che da quella viene distinta.
Ha colla stessa pur di commu-ne l’abitazione, e forse i costumi.
A 12 maggio trovata F ho nel boschetto del reai sito di Capodi-
monte.
4- E. Megerlella ; Oe. Megerlella.
Capo rotondo con fronte depressa e liscia ; occhi piccioli non
elevati ; antenne lunghe 2l3 delle ali superiori , col primo arti-
colo della base lungo , conico , inserito per lo vertice , nel re-
sto quasi sempre di ugual grossezza , cogli articoli piccioli e non
distinti altro che per la tinta , essendo alternativamente bianchi
e bruni. Palpi generici molto lunghi , ed in forma di falce. Ali
superiori lanceolate , grigio-bronzine , con una fascia trasversale
bianco-dorata , posta ne’ due terzi della base ; F estrema parte è
screziata di puntini dorati , co’ margini guarniti di frangia bru-
na, disposte ad embrice nello stato di riposo. Ali inferiori bru-
ne con fragia mediocre dello stesso colore. Corpo e gambe con
qualche fascia bianco-argentina , che ne limita gli articoli.
T dieci Megerlella ; II uh . Tav. 44 5 £ 3o~.
Vive nella selva de’ Gamaldoli , in giugno»
NOTTURNI
5
5. E. Arcadia ; Oe. Arcuellci , n. Tav. 2. f. 6.
v
Oe. Alis primoribus linearibus j ulvo- aurati s , macula transversali ar-
cuala brunnecL in medio } margine anteriore haud attingente ; inferiori-
bus argentco-brunneis.
Il capo , il corpo , le antenne , ed i palpi sono nericci. Gli
ocelli grossi e neri. Le antenne un poco più lunghe della metà
delle ali superiori. I palpi hanno il secondo articolo un poco
più grosso nella estremità anteriore , l1 ultimo è acuto , ricurvo e
liscio. Le anche sono fulvastre splendenti. Le ali superiori stret-
te, posteriormente acute, lanceolate, di color leonino-dorato ,
con riflesso dante al violetto , specialmente sul margine anterio-
re. Presso alla metà del margine interno evvi una macchia tra-
sversale bruno-violetta , che va restringendosi e giunge appena
nella metà dell’ ampiezza , terminando acuta.
Vive colle precedenti ; ma è molto più rara.
6. E. Fastuosella; Oe. Fastuoselìa , n. Tav. 2. f. 7.
Oe. Alis omnibus linearibus » primoribus auratis , maculis trans ver-
salibus t ribus , apicibusque rubris -, inferioribus brunneis.
Il capo è liscio e molto declive (1), di color bianco argen-
tino ; gli occhi piccoli , neri e laterali ; i palpi generici , sem-
plici , di color bianco sudicio , brunicci negl1 apici. Corpo bru-
no splendente , estremità addominale barbata , con peli lunghi
biancastri. Gambe argentine , co’ tarsi delle posteriori macchiati
di rosso bruno , assai lunghi. Ali superiori lineari , molto più
strette presso la metà , dorate , con due macchie trasversali nel
mezzo , una nella base , ed il margine posteriore di color rosso-
sanguigno : margine interno guarnito di lunga frangia bruna. Ali
inferiori assai più lineari , brune , entrambi i margini delle quali
con lunga frangia.
Vive nella selva de1 Gamaldoli , fra le siepi.
(1) Così nelle yere Ecofore .
6
LEPIDOTTERI
Osservazione. Moltissimo somiglia questa Ecofora alla T. angustipcn-
nella di Hiibner , Tav. 29, n. 197; e non avrei punto esitato a ritenerla
come identica , se la mancanza assoluta di frangia , tanto nelle superiori,
che nelle inferiori ali di quella, non me ne avessero dissuaso. Convinto al-
tronde della esattezza di quello Iconografo, arrestar non mi posso a sup-
porre che neglette le avesse. "Vi ho scorto pure qualche anomalia fra la
disposizione delle macchie di quella e la nostra. Che che ne sia , insignita
ho questa specie col nome di Fastuosella , avendo riguardo al brillante
contrasto che risulta dalle macchie col fondo veramente dorato delie ali.
Ove gli entomologi riconoscessero identiche queste due specie, le ridone-
ranno il suo antico nome , il quale convenir può alla più parte delle spe-
cie di questo genere.
7. E. Zieglerella; Oe. Zieglerellci .
il capo è picciolo , ritondo , a fronte levigato ed obbliquo ,
occhi minutissimi laterali; antenne lunghe 2| 3 delle ali superiori,
col primo articolo lungo , conico , come nella Megeriella , nel re-
sto quasi uguali, alquanto più grosse verso F estremità. Palpi lun-
ghi, delicati, curvi. Torace angustissimo , quasi cilindrico. Cor-
po gracile. Ali lineari , col margine posteriore guernito di lun-
ghe frange. Tutta di color nero dante al violaceo , screziato di
oro lucidissimo. Le antenne fasciate di oro pallido ; il fronte
splendente di metallo bruniccio. Una macchia dorata linean-
te sopra le scapole. Le ali superiori hanno una fascia arancina
verso i due terzi della lunghezza a contar dalla base , limitata
da una linea nera , e seguita dall1 una e F altra parte da fascia stret-
ta argenteo-dorata splendentissima : altra simile ma più larga è
sita fra questa eia base, e F intervallo è scraziato di minutissi-
me squame dorate parimenti lucide. Le ali inferiori sono d un
sol colore nero-violaceo. L1 addome e le gambe hanno gli arti-
coli terminati da fasce argentine.
Tinca Zieglerella , Hiib. Tav. 44 i fig* 3oG.
Oecophora Zieglerella , Treisk. Schizzo d una class.
Koll. Catal. ec. , p. 16.
Trovasi sopra i Camaldoli , e sulla strada di Calvizzano , nel-
le selve di castagno — da giugno ad agosto.
NOTTURNI
7
8. E. Merianella ; Oc. Merianella.
Oe. Alis nìgris , prirnoribus fasciis Iribus argenteis transvèrse diva -
ricalis-, antennarum extremitatibus aibis.
Il capo è piccolo , il fronte liscio , coperto di squame bian-
castre splendenti ; gli occhi grossi e neri ; le antenne più lunghe
della metà delle ali superiori , composte di articoli rotondi , bian-
chi e neri alternativamente , un poco più grosse nella base , non
però col primo articolo conico , con un1 anello bianco verso 1 a-
pice. I palpi lunghi falciformi , neri , con una fascia bianca-ar-
gentina nella metà. Corpo gracile ; gambe corte e robuste : tut-
ta nera , anellata di bianco splendente. Le ali superiori di figura
quasi parellelogrannna , essendo dilatate alquanto nell1 anterior
parte presso le spalle , posteriormente ritorniate , e guarnite di
mediocre frangia. Hanno tre fasce trasversali argentine , F ulti-
ma dell1 apice interrotta , o per metà solamente.
Phalena Merianella , Lin. Syst. Nat. li. 4^8.
Tinea Merianella , Fabr. Spec. ins. 2, p. 3o2.
Geoffr. Ins. 2, p. 198, 43.
• Reaum. Ins. 1. Tab. 17, f. 12.
Tinea Merianella , Hùb. Tav. 38 7 f. 2,65 ( non 1 34 ?
Tav. 20 ).
Oocophora Merianella , Treisk.
Vive sul Pruno Pado , secondo gli autori. Io l1 ho trovata
sopra i moschi delle vecchie querce , tra Auletta e Salvitello ,
nel luogo detto il Pozzo. Nel finir di aprile.
L1 insetto perfetto vola con difficoltà , e quasi saltellando ;
cammina lentamente : d’ ordinario si tengono aggruppati. Le ali
sono disposte ad embrice.
LEPIDOTTERI
9. E. Leuwenhòekella ; Oe. Leuwenhòekella .
Alis auratis ; striga baseos punctisque quntuor oppositis argenteis ,
apice nigricante.
Il capo di questa ecofora è molto depresso ed in forma d’ un
semmento di sfera ben accollato al torace , fronte liscio ; ocelli
piccioli laterali ; antenne generiche , colla estremità bianca , pal-
pi lunghi ricurvi , acuti , colla estremità oscura , nel resto ar-
gentini. Corpo grossetto , gambe mediocri molto spinose , brune,
colle spine e talune fasce bianco-argentine. Ali superiori strette,
a fondo violaceo-oscuro , e cinque in sei punti argentini molto
splendenti elevati in forma di pustole , tra mezzo ai quali scor-
re una striscia di color d’ ocra , talora più , talora meno rossic-
cio o gialliccio , posteriormente guarnite di frangia violaceo-bru-
na. Ali inferiori simili, di color bruno opaco, guarnite di lun-
ga frangia nel margine interno.
Si noti che il numero de’ punti argentei varia sovente , ma
non mai meno di quattro nel campo, ed uno, lunghetto più o
meno e distinto, nell’apice: talora nella base ve nè un altro.
Phcdena Leuwenhòekella , Lin. Syst. nat. 4^7 •
Tinea Leuwenhòekella , Fabr. Mantis. 2, p. 2.52.
Petagna , List. Ent. 2, p. G08 , 11. 5i.
Leuwenhòekella , Hùb. Tav. 38, f. 261,
Oecophora Leuwenhòekella , Traisk.
Eoli. Catal. ec. p. Q7.
Sopra i Camaldoli, nelle siepi ombrose, fra la selva. In mag-
gio e giugno.
NOTTURNI
9
10. E. Gialletta ; Oe. Luteolellci , n. Tav. IV, f. 4-
Oe. unicolore albo-jlavicante immaculata .
Tutta cl1 un colore uniformemente bianco-gialliccio splenden-
te , senza veruna macchia. Simile in figura e grandezza alla T.
tripunctella.
Vive nelle siepi de’ contorni della Capitale, e nelle praterie
aride. Non rara.
11. E. cintella , Oe. cinctellci.
Oe. Alis nigris , anlicis striga transversali argentea .
Tutta uniformemente nera , palpi bruni coll5 apice nero; ad-
dome e gambe aneliate di bianco. Ali superiori con una striscia
trasversale bianca verso i due terzi della loro lunghezza , guar-
nite posteriormente di lunga frangia. Antenne lunghe i due ter-
zi delle ali , composte di articoli ritondi , ed alternativamente
bianchi e neri.
Phcilena cìnctella , Lio. Syst. Nat. n. 3qo.
Tinea cinctella , Fabr. Inst. 2, p. 298.
■ — — Iiiib., Tav. 21 , f. 142.
Petag. Inst. Ent. 2, p. Go4 , n. 3o.
Lainpros cinctella , Kolh Cat. p. 9Ì).
Allorché depone le uova si muove intorno facendo centro
il suo capo.
Trovasi alquanto rara nelle selve prossime alla Capitale.
12. E. Rufìmitrfella ; Oe. Rufunitrella.
Tutta di un sol colore nero fuliginoso , col solo capo co-
perto di squame giallo-rossicce : estremità delle antenne bian-
chicce. Anelli addominali fasciati aneli’ essi di giallo-rossiccio ,
specialmente nella superior parte. Esplorata con acuta lente si
IO
LEPIDOTTERI.
osserva die le ali superiori sono vestite di piume nere miste a
bianchicce più rare , ma uniformemente interposte , d1 onde ri-
sulta il color fuliginoso , il quale verso gli apici diviene più chia-
ro , per maggior numero di piume bianche aggruppate.
Hùb. Tav. 18 , f. 124.
In Calabria ultra , sopra Aspromonte ; rarissima. In luglio.
13. E. Passeriniella ; Oe. Passeriniella , n. Tav. IV, f. 3.
Oc. alis prinioribus angustatis , griseo-cinereis , striis duabus transversa -
libus , pucto medio , punctisque marginalibus minoribus fuscis.
Generalmente di color cenerognolo-bigio , con isplendore me-
tallico. Guardata con occhio armato si vede coperta di piume
bianco-sudicie , alle quali son miste altre di color bruno-verdic-
cio. Il capo è piccolo , liscio , e d’ un sol colore bianco-sudicio ;
cosi pure i palpi ed il torace ; gli occhi laterali , picciolissimi
e bruni ; le antenne filiformi , composte di articoli rotondi , bian-
chi e bruni alternativamente. Le ali superiori offrono due fascie
trasversali abbreviate , la seconda o media delle quali maggiore
dell’ altra che sta presso la base , ed un punto rotondo ai tre
quarti, bruno-nericcio. Sieguono a quest’ultimo due macchie trian-
golari sbiadate, che hanno la base ai margini, e cogl’ apici in-
contrandosi costituiscono una specie di fascia. Sull’ interno con-
torno della frangia alcuni puntini bruni ne segnano il limite ,
de’ quali il maggiore e più oscuro è nell1 apice. La figura delle ali
è quasi lineare, posteriormente frangiate. Le ali inferiori sono stret-
tissime , e di color bianco-sudicio , con frangia simile.
jXe’ contorni della Capitale ; rara. In giugno (1).
14. E. flavocerella ; Oe. Jlavocerellci, n. T. IV , f. 6.
Capo piccolo , liscio, bruno, con due creste di squame ful-
vastre che sorgono dal contorno superiore degl1 occhi , e si ele-
(1) Dedicata al chiarissimo e benemerito Entomologo D. Carlo Passerini, aggiunto
nell’ l. e R Museo di Storia Naturale di Firenze , in contrassegno di sincera stima e
di leale amicizia.
LEPIDOTTERI
I I
vano fin presso l’occipite; occhi mezzani , neri, laterali; anten-
ne filiformi, composte di articoli cilindracei , poco distinti , tutte
di color giallo-dorato. Corpo ed ali di color bruno ; le ali supe-
riori più oscure delle inferiori.
Trovasi ne’ contorni della Capitale ; assai rara.
ifi. E. granella; Oe. granella , Tav. IV, f. 2.
Oe. Albo-jlavescente mie ante , alis anticis brnnneo-puncliilalìs , fa-
sciis duabus transfer salibus exoletis abscurioribus ; inferioribus postice
excissis , fimbrialisque.
Tutta d’ un sol colore bianco gialliccio ; occhi neri ; palpi
anellati di bruno ; pagina superiore delle ali anteriori screziate
di minutissimi punti bruno-rossicci , taluni de’ quali più spessi
costituiscono due piccole fascie trasversali poco distinte. Ali in-
feriori lanceolate , molto strette , colf angolo posteriore smargi-
nato , od inciso , guarnito di lunga frangia.
Oecophora granella , Late.
Treik. Voi. IX, 2, p. 281 , esclusa però la ci-
tazione della figura di Hùbner , ivi delta Tàlea granella .
Vive ne’ granai , che devasta , come la figliuola dello stes-
so nome.
Osservazione. Molto avvedutamente Latreille menziona questa specie
nel suo genere Oecophora , senza riportarvi alcuna citazione di sinonimo o
di figura. Esiste , a me pare, grande ambiguità fra le due specie del me-
desimo nome, ma di genere distinto. A tal uopo ho creduto u li l cosa ag-
giungere , alla brieve descrizione che ne ho data , la figura della nostra
Oecophora , che certo è quella indicata da Latreille.
16. E. a tre macchioline; Oe. trimaeulella , 11. Tav.
V , f. G.
Oe. Alis anticis linearibus griseo-micantibus , maculis tribus argen-
leis , fimbria f usca; poslicis brunneis late Jimbrialìs ; corpore albulo fu-
sco-fasciato.
Capo picciolo liscio ; palpi lunghi, poco curvi ; occhi gran-
12
NOTTURNI
di , neri; antenne lunghe quanto il corpo , composte di articoli
quasi conici , coperti di squame lunghe , onde appaiono dentel-
late. Ali lineari, riccamente frangiate ; le superiori piombine splen-
denti , con alcune squame dorate , sparse, e tre macchie bianche
argentine , due delle quali nel mezzo e sul margine anteriore , la
terza presso la base. Le ali inferiori brunicce , guarnite di lunga
frangia. Corpo , piedi , e palpi bianchicci , fasciati di bruno.
Questa bella specie potrebbe appartenere agli Euplocami , a
causa della forma de’ palpi , e della dentellatura delle antenne ?
alle Ornici per la forma delle ali , ecc.
Trovata nel piano della Daunia , Ira i cespugli. In Luglio.
17. E. Avellinella 5 Oe. Avellinellci , n. Tav. Y, f. 2.
Oe. ful^o-aurata , rubroque pruinata ; Alìs anticis linea maciilisque
duabus pallidioribus ; ppsticis fuli o-brunneis ; antennis subdenticulatis.
Capo brevissimo , liscio , declive ; occhi fulvo-bruni ; An-
tenne filiformi , lunghe quanto il corpo , composte di articoli den-
tellati (1) ; palpi delicati, lunghi, curvi, terminati da un arti-
colo quasi nudo ed acuto. Ali tutte di color bajo dorato , ri-
sultante da una mescolanza di squame rosse di rubino , gialle e
cenerine sopra un fondo dorato-argentino : una striscia giallo-do-
rata nasce dalla base , e curvandosi termina sul margine poste-
riore , verso la metà ; un1 altra macchiolina dello stesso colore
adorna la frangia deir angolo marginale interno ; e sul margine
estremo, e presso l’apice , una terza macchia vi sta, men chia-
ra delle altre, e meno limitata. Le ali inferiori sono alquanto
brunicce , riccamente ornate di frangia bruna.
Il corpo è tutto ugualmente fulvo-bruniccio con isplendore
metallico.
Rarissima specie trovata sulle falde meridionali della Majella.
•In Agosto.
Dedicata a S. E. il sig. D. Marino Caracciolo, Principe di
(1) Questo carattere l’accosta agli Euplocami , ina non è così eminente, nè i pal-
pi son di i he-
rimasta ancora la C indetta,
T
Sotto-genere ORNIGE, Ornix (i) ( T. alucitìformes , Hùb. )
Antennae setaceae corporis longitudine , aut longiores.
Alae angustale , acinaciformes , valde Jimlriatae , aviurn plumas ae-
mulanles.
Fani. ^4. Palpi parvuli j Antennae simplices.
Lasciandomi guidare dall’ analogia , avrei dovuto registrare
in questa prima famiglia delle Ornici di Treitschke la mia
Oc. Angulosella , la quale si scosta per poco dalla Ornix Me-
leagripennella ; ma poiché il carattere de1 palpi lunghetti , cur-
vi , e rivolti airinsù è molto hen pronunziato , e prevaler de-
ve a quello della forma delle ali , più variabile da specie in spe-
cie , ho creduto riporla tra 1 Ecojore. Che se per poco si pon
mente alle specie che compongono il genere Ornix degli Ale-
manni , si riconosce agevolmente l’arbitrio. Cosi p. e. 1 Ornix
Upupaepennella , Rufipennella , e Meleugripennellit della prima fa-
miglia , mentre hanno palpi non brevi ( ed il dir lungo o bre-
ve , senza riferirsi ad una lunghezza normale conosciuta ed in-
variabile, od almeno proporzionale, è un carattere che diviene
ideale e relativo ), e ripiegati in su, le loro ali sono larghe piut-
tosto che strette. All’opposto , talune Ecofore , e citerò in esem-
pio la Zieglerella ^ eia mia trimaculella , hanno le ali angustissi-
me quanto le più evidenti Ornici , senza che perciò a questo ge-
nere appartenghino. Tali ambiguità mi determinarono a riferirle
piuttosto a quelle che a queste: e se ora ammetto , benché come
sotto-genere , le Ornici , ciò faccio per registrarvi talune specie, che
evidentemente si scostano dall1 Ecofore , presentando ancor qual-
che cosa di singolare nella struttura delle antenne, e ne1 palpi , che
in alcune sono appena curvi (Ornix Trochilipennella) , in altre
dritti ( Ornix luctuosella ) ; e le ali alquanto ripiegate in dietro
nella loro estremità mostrano accostarsi alle Arpipterix : e però
esse appartengono alla seconda famiglia.
Se dunque la prima famiglia delle Ornici confondesi colle
Ecofore , e se le specie della seconda se ne scostano gradatamente,
per la figura e lunghezza de1 palpi , distinguendosi eminentemente
(i) Da Op'j/5 , $0$ j As>is -- Uccello j o da Opvit , do;ico.
o
NOTTURNI
per la struttura delle antenne , e per la forma delle ali , io penso
che queste ultime sole si potrebbero ritenere come spettanti ad
un sotto-genere dell’ Ecofore , e le altre ne farebbero il passag-
gio. Cosi la Natura d’ ordinario procede.
Fani. B. Palpi crassi piumosi pennicillati ; Antennae fusiformes ( mas , vel ad ba~
sim ìncvassaiae ( fuem.
1. O. Lnttuosella ; 0. Luctuo sella , n. Tav.III, f. 8.
O. Alis anticis sublinearibus nigro-violascentibus argenleoque pun-
ctulatis , punctis vix lente conspìcuis.
Capo picciolissimo e quasi cilindrico ; occhi non esuberan-
ti ; palpi in forma di spada semplicemente squamati. Antenne
lunghe quanto le ali , ingrossate e piumose nella base , filiformi
nel resto , con articoli ritondi. Ali superiori angustissime , al-
quanto ricurve verso F apice , con lunga frangia nel margine in-
terno : ali inferiori lineari , con lunga frangia da entrambi i la-
ti : tutta di color bruno con riflesso violetto nelle ali superiori:
articoli delle antenne, tarsi, e spine delle gambe bianchi.
A , La farfalletta ingrandita; a, la sua grandezza naturale;
/> , uno de’ suoi palpi.
Trovasi sopra i Camaldoli , fra i castagni ; non ovvia. In Seto-
lerò bre.
2. O. Trocliilipennella ; 0. Trochiìipennella , n.
Tav. Ili, f. 6.
O . Alis anticis linearibus apice recurvo , viridi- aur alis , versus api-
cem carbuncoli colore : Alis posticis brunneis argenteo-rnicantibus. Anten-
nar uni medietate ad basini incrassata , squamis viridi-auratis violacei -
sque oblecta , extremitate alba.
Capo picciolo e brevissimo , con collare del doppio più lun-
go ; occhi poco apparenti; palpi informa di sciabla , squamati,
e pelosi nella base ; antenne lunghe quanto il corpo , o poco
più , ingrossate e piumose dall origine fino alla metà , filiformi
nel resto. Corpo delicato, d’ una metà più brieve delle ali. Ali
LEPIDOTTERI
superiori angustissime , più attenuate e molto ricurve nell1 api-
ce , con lunga e delicata frangia nel margine interno : Ali infe-
riori lineari , con lunga frangia da entrambi i lati : Tutta di color
violaceo, con riflessi brillanti e metallici, verde-bruno-dorato pres-
so la base delle ali superiori , di rubino sul di loro margine e
nella piumalura delle antenne ; parte filiforme delle antenne bian-
ca. Tutti questi colori si scambiano, e si confondono , a seconda
dell1 intensità della luce , e deli’ inclinazione de’ raggi che sulle
diverse parti si riflettono.
Lo splendore metallico e cangiante del corpo e delle ali di
questo minuto lepidottero , c la delicatezza delle sue ali , lo ren-
dono molto analogo a quei pigmei della gran famiglia degli uc-
celli , conosciuti comunemente col nome di uccelli mosca , e
che costituiscono il genere Trochilus. Quindi mi è sembrato ido-
neo desumerne da ciò il nome specifico.
Vive sopra i Camaldoli , nel medesimo luogo , colla prece-
dente , della quale è però men rara. In Luglio ed Agosto.
Queste due specie di microlepidotteri, a rigor di sistema, trovar non possono luogo
iu quello di Latreille , altroché fra le Adele , i cui caratteri sono incostanti , benché precisi.
La prima riguardar si potrebbe come una Oecopliora , se i palpi si ricui vassero
in su; ma essi sono lunghi e dritti , avanzandosi come due punte anteriormente al capo.
Oltre a ciò l’ultimo articolo non è nè nudo nè delicato, siccome nelle specie citate per ti-
po di questo genere; molto meno questo carattere si osserva nella specie seguente, che
per l’abito gli somiglia del tutto, lo le riguardo quindi come Tignuole in forma di alu-
cide ( Tineae aleniti f orme s ) siccome Hubuer le considerò,
3. O. Eumeniopen nella ; 0, EiunenipenneJla , n.
Tav. VI ,‘f. 4.
O. Alis omnibus v elide nervosìs , nervis , marginibusr/ue albis , i ni ersi i-
tiis citiereis. Antennarum articulis albis cinereo anulalis ; corpore albi -
do micante.
Capo picciolo , coperto di squame alquanto erte ; occhi neri
mediocri ; antenne filiformi , alquanto più corte del corpo , com-
poste di articoli brevissimi, aneliate di bianco e di bruno; pal-
pi delicati, nudi, lunghi e curvi. Tutta di un bianco argentino.
Le Ali superiori lineari , coll’apice adunco, guarnite di lunga
frangia , grigio cenerine , colle nervature grosse , rilevate e bian-
4 NOTTURNI
diissime : le Ali inferiori simili , lineari , riccamente guarnite di
frangia.
- — • Var. Alis anticis griseo-cinereis , costa alba.
In nulla diversa dal suo tipo , ma le ali superiori , in luogo
delle nervature bianche , hanno la sola costola , e talvolta anche
il margine posteriore , bianco.
Pare che questa esser possa V Or nix Otidipennella , Treitske,
della quale non ho potuto consultar la figura di Hùbner, da es-
so lui citata (i). E però da osservarsi , che laddove le ali sono
del genere Ornix , i palpi non le convengono punto , sendo essi
lunghi e ricurvi ( vedi le osservazioni premesse ).
O. flammeapeimella ; 0 . fiamme aepennella , n.
Tav. Y, fìg. 8 , A, A.
O. Alis anticis jlaviis , fasciis duabus albis , punclis minutissimis
atris adspersis ; Jimbria longa cinerea ni gro-punclnlala ; alis po siici s
plumbeis.
Le ali superiori sono larghette piuttosto che lineari , guar-
nite posteriormente di lunga frangia. Esse sono d’ un bel giallo
dorato , screziate di leonino , con due fascie trasversali bianche ,
la prima interrotta , la seconda non ben terminata : molti pun-
ti minutissimi neri si osservano sul campo giallo-fulvo , taluno
ancora sulle fascie bianche : una serie di 8 punti più rimarche-
voli neri parte dal mezzo e dalla base , traversa la fascia bian-
ca , e si ripiega sul campo successivo giallo : un altro punto più
cospicuo di tutti , ancor nero , sul termine della seconda lascia
bianca: la frangia è ornata da due serie di puntini minutissimi
neri disposti sopra doppia linea ; quella dell1 angolo interno è lun-
ghissima. Le ali inferiori sono strette, di color bruno-argentino ,
guarnite da larga frangia. Il corpo ed i piedi sono bruni-argen-
tini; gli occhi neri , il capo bianco , le antenne^brunicce , lunghe
quanto il corpo, e semplici. Sul Gran Sasso. In Agosto.
(t) Le Tavole delle Tineae , che di questo Autore posseggo, giungono fino alla qua-
ranUcinquesima.
NOTTURNI
5
5. Or. Isabellella ; Or. Hi sab elidici , Tav. Xlf. A , b .
Or. alis anticis fuloo-auratis medio argenteo-subfasciatis , pustulis 7 au-
reo-nitidis , marginibus exlimis punctis sex auratis • alis posticis fuli -
giaosis immaculatis .
li capo è liscio , le antenne lunghe quanto il corpo , il cui
primo articolo più grande , gli altri minutissimi , uguali , quasi
globosi ed alternativamente bianchi d’argento e bruni. Palpi in-
feriori delicati, ricurvi, acuti. Corpo mediocre , di color bruno ,
co’ segmenti addominali inferiormente e ne’ lati bianchi-argenti-
ni, e l’estremità anale barbata ; piedi similmente bianchi argen-
tini anellati di nero. Ali superiori di color giallo-rossiccio splen-
dente con atomi rari neri , colore che verso i due terzi diviene
più pallido , lasciando quasi una fascia non limitata argentina s
sette pustole dorale splendentissime adornano il campo , delle
quali cinque sulla prima terza parte apicale disposte obbliqua-
mente 2 , 1 , 2 ; la sesta succede sulla seconda terza parte e quasi
sul limite della fascia trasversale argentina ; 1’ ultima è precisa-
mente omerale, ossia nella base dell’ala. Innoltre , sul margine
della frangia apicale , tanto nello esterno che nello interno , tre
piccoli punti dorati splendentissimi , e nell’apice una simile stri-
sciolina biforcata traversa la frangia. Questa è bruniccia con riflessi
di rosso , di rubino e di bianco metallico. Le ali inferiori sono
lineari , bruno rossicce , con larga frangia dello stesso colore.
La fig. A della XII tavola rappresenta la farfalla ingrandita;
a la grandezza naturale ; b uno de’ suoi palpi ingrandito.
Trovata presso 1’ Eremo di Popsis , volgarmente Polsi , ed
anche Madonna della Montagna , sull’ Aspromonte. In luglio i836.
Dedicata a S. R. M. la Regina Isabella Madre del Re ( N. S. ),
dalla quale questo tenue tributo di divozione è stato benignamen-
te accolto.
6. Or. marginella , Or. mar giudici , 11. Tav. VII, f. 4»
Or. corpore fuscescente , antennis fusco-anulatis ; alis anticis fusco-mi-
caceis , margine antico et postico albidiore ; alis posticis albidis.
Il colore di questa farfalletta è di un bruno quasi olivaceo,
LEPIDTTERI
6
il cui riflesso è di mica biancastra. Le antenne, lunghe quanto
le ali superiori, sono aneliate di bruno, e la base è grossetta.il
capo è bianchiccio ; il collo lunghetto è quasi leonino. Le ali
superiori , guardate di fronte sono di color fulvo-olivaceo , coi
margine esterno ed interno più pallido ; e cosi pure la frangia; ma
guardate obbliquamente esse risplendono come la mica biancastra.
Le ali inferiori sono biancastre un poco brune sul contorno.
La larva vive dentro di un guscio eli’ essa tesse e trascina
seco , come le vere tignuole.
Il guscio è semicilindraceo , co’ lati marginati e secchi , e
tutta la superfìcie rivestita di peli cortissimi. Il suo colore è gri-
gio-bruno. L1 animale lo attacca per una dell’ estremità alla pagi-
na inferiore delle fronde dell’ Olmo , sopra del quale vive , e le
rode qua e là riducendole a foggia di crivello. La farfalla schiu-
de nel mese di giugno.
Trovata sulla collina di Miradois (i).
N.B. — 'Dopo avere esposte le ragioni per le quali riposi tra l'Eco-
j ore propriamente dette 1 ' ùngalo sella , eia Conjuctella , giova qui citar-
le per aggiungervi alcune altre cose. E primieramente è a notarsi , che vo-
lendo risguardarle come appartenenti al presente sotto-genere , mi propongo
appellarle Perdicipennella , e Collari pennella. Perciocché, l’adottato co-
stume di desumere i loro nomi specifici dagli uccelli , colle penne de’ quali
han qualche affinità i colori delle ali delle Ornici , parrai poter riportare
le mie a quelle delle Pernici la prima , ed a quelle de’ Collari la seconda.
Quindi la loro sinonimia sarebbe come seguirà.
In quanto all’ ultima , poiché cade in acconcio parlarne , giova ag-
giungervi alcuni altri schiarimenti sulle note caratteristiche che la di-
stinguono , a fin di meglio chiarire il dubbio nel quale entrai da princi-
pio , se esser possa una varietà della precedente od una specie distinta.
Avendone posteriormente trovati più altri esemplari , sopra i medesimi ho
riformata la frase e la descrizione nel modo seguente.
(1) Secondo i principi stabiliti dal sig. Treitschke questa Ornice dovrebbe appar-
tenere alla sua Famiglia B. pel costume di trasferir seco il sacco, entro del quale vive
e si trasforma. Per la struttura delle antenne al contrario dev’ essere registrata fra quel-
le della Famiglia A ■ La divisione quindi non ha limiti certi.
NOTTURNI
7
7. Or. Pernicipennella ; Or. Pernicipennella , n.
Oecophora Angulosella , Cost. p. 2 , Tav. Il, fig. 4
<9. Alis primoribus brunneo-uiolascenlibus mìcantibusque , macula ocella-
ri in apice , lineisque quinque in margine antico , altera in postico ,
argenteis obliquis : alis posticis plumbeis.
Capo e fronte liscio; palpi lunghi, ripiegati sul fronte , ter-
minati in punta acuta, non molto pelacchiti ; antenne lunghe
quanto le ali.
Le ali superiori sono di color bruno violoceo con sottopo-
sto splendore metallico; all’ apice estremo evvi una macchia bru-
na che occupa in parte la frangia , e dalla parte interna è cinta
di bianco argentino , il che la rende quasi un occhietto ; seguo-
no a questa quattro lineette trasversali poste obbliquamente sul
margine anteriore , ed un’ altra simile nel margine interno. La
frangia è lunga , in forma di coda di gallo , e di color bruno-
violacao. Le ali inferiori sono strette, lanceolari, di color piom-
bino , con stretta frangia più oscura.
8. Or. Colluripennella ; Or. Colluripennella , n.
Oecophora con] unctella , Cost. Fami. pag. 3 e 4?
Tav. Il, fig. 5.
Due altre specie di questo genere aggiunger debbo alle già
descritte, ambedue sull1 Aspromonte trovate nelle recente perlu-
strazioni eseguite su quel gruppo di montagne, in agosto del i836.
L’ una di esse sembra convenire colf Anatipella ; l’altra par-
mi essere ancora sconosciuta. E però , avanzandomi qualche leg-
giero dubbio , mi riserbo nominarla nell’ Appendice. Per ora non
sarà in opportuno esibirne la descrizione per indicarla ai culto-
ri della scienza.
Ornix alis anticis argenteo-fuluis , linea costali obliqua , lineolisque
marginalibus albis , margine externo rotundato , fimbria longa albida con-
centrico biferiatim ni grò punclulata; abdominis exlremitale hirla.
Capo picciolo bianco-argentino con occhi bruni circondati
LEPIDOTTERI
8
da squame bianche (i). Antenne più corte delle ali superiori ?
brune , col primo articolo più grosso e più lungo ; palpi curvi
col secondo articolo rivestito di lunga barba bianca, e l’ultimo
argentino, acuto e ricurvo. Corpo picciolo bruno, coll’estremi-
tà anale guarnita di peli lunghi ed ispidi. I piedi sono corti ,
bianco-splendenti anellati di nero. Le ali superiori sopra un fon-
do argentino son colorate di rosso di melo-granata , e questo co-
lore si rende più intenso a misure che si va al margine ante-
riore , ed all’ esterno , essendo presso la base quasi schiettamen-
te argentino. Nella estremità, sul margine anteriore una delicata
linea obbliqua , alla quale seguono , sul contorno nero tre li-
neette brevissime puntiformi , bianche splendenti ; a frangia che
circonda il margine esterno è lunghetta , bianchiccia , puntegia-
ta di bruno , tanto sulla estremità quanto tramezzo e parallela-
mente al margine medesimo. Le ali inferiori lineari , brune ,
guarnite di lunga frangia del medesimo colore.
Trovasi nel Regno, tanto ne’ contorni della Capitale , quan-
to nelle Calabrie Ulteriori , sopra i monti. La farfalla svolazza
ne1 mesi di luglio e di agosto.
(i) Gli occhi di questi farfalla somigliano, in quanto alla squamatura che circondi il
globo , somigliano a quei di talune Strigi.
1
Genere TEROFORO; Pterophorvs (i), Geoff.
Generis ciiaracteres essentiales. Alis omnibus digitatisi
digit is plumiforniibiLS.
Ciiaracteres naturales. Palpi inferiores graciles^ capitis lon-
gitudine aut longiores. Corpus gracile. Alae digitatae plumìfor-
mes. Pedes gracilissimi ac longissinii.
Osservazioni. Geoffroy , e dopo lui Fabricio , istituì il genere Teroforo
con una parte delle Falene alucide di Linneo , e che De Gèer appellate
aveva Falene-Tipole. Questo genere è sì ben caratterizzato , che non è pos-
sibile confonderlo con alcuno altro di qualsivoglia famiglia. Le specie che
10 compongono sono tutte Europee, e noi ne possediamo buon numero.
De’ paesi stranieri all’Europa non ancor se ne conosce alcuna.
Dividesi esso da’ moderni in due generi distinti , uno col nome di Pte-
roforo propriamente detto, al quale il Treitscke ha restituito con Hiibner
11 nome Linneano di Jlucita , e l’altro con quello dì Orneode , istituito
da Latreille. Ritenendo noi il nome generico di Teroforo per indicarli con
caratteri comuni ad entrambi , li dividiamo in due sotto-generi , nel mo-
do che segue.
(i) Da nvtpov , pteron , ala ; e Cfs, , ftro portare.
2
Sotto-genere TEROFORO , Pterophorvs , sic pr. dict.
Palpi inferiores recurvi , squamati , capitis longitudine .
Corpus gracilissimum elongatum.
Alae extensae dum animai quiescit.
Chrysalis nuda , pilosa vel tuberculata.
1. Teroforo a cinque dita; Pterophorus pentadactilus .
Alis niveis , immaculatis anticis bifidis , posticis , digito quinto di -
stincto.
Alucita pentadactyla , Lin. Syst. Nat. I. 2,900,
459.^ — Faun. Suec . Ed. 2, i4^7*
Pterop. Pentadactylus , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p.
348 , 11. 12.
Phal. tridactyla , Scop. Cam. p. 207 , n. 675.
Alucita pentadactyla , Trtsk. IX. 2. p. 249, n. 20.
La Pentadactyle , Vills. Ent. Linn. II. 3.
Alucita pentadatotyla , Hiib. Tab. I. f. 1.
E questo il più grande di tutte le specie esistenti fra noi.
Tutto bianco candidissimo, senza veruna macchia. Le sue ali su-
periori sono composte di due nervature piumate congiunte fino
alla terza parte della loro lunghezza.
2. T. a picciole dita ; Pt. microdactylus.
Pter. alis anticis albido Jlavis , puncto fusco ad Jìssuram.
Alucita microdactyla , Hùb. Tab. 5 , f. 26 , mas. — -
27 , foem.
- — — Trtsk. IX. 2. p. 248 , n. 19.
Specie alquanto rara tra noi. Trovasi nella state fra le sie-
pi vive.
LEPIDOTTERI
3
3. T. a dita rosee; Pt. rhododactylus .
Pt. alìs anticis ferruginei , fascia rufa extrorsum albo cincia , firn-
briis albo rufoque variegatis.
Pterophorus rhododactylus , Fabr. Ent. Syst. III. 2.
p. 347 , n. 7.
Al. rhododactyla , Gòeze p. 177 , n. 6.
— Vills. Ent. Linn. IV. p. 547.
— Hiib. Aluc. T. 2 , f. 8 , foem.
Al. rhododactyla , Trstk. IX. 2. p. 228, n. 3, Fan.
Aneli’ essa trovasi ne’ medesimi luoghi della precedente, e
nella medesima stagione , essendo però meno rara.
4. T. a due dita; Pt. didaetylus.
Pt. alis anticis fulois , slrigis duabus albis ; posticis cinereo fuscis
apice obscurioribus.
Al. didaetyla , Lin. Syst. Nat. I. 2. 899, n. 4>)4
— Faun. Suec. Edit. 2 , n. 4 33.
— — ■ Hiib. T. 2, f. 9, mas. Tah. 4» f* 1^1 foem.
La didaetyle, De Vili. ZW. Zia . II. p. 53i, 11. 1084.
Phalaena Didaetyla , Scop. Cam. p. 2,56, n. 672,
Alucita Didaetyla , Trtsk. IX. 2. p. 237, li. 9.
E questa non rara specie tra noi ; mentre altrove certo non
è tant’ ovvia. Trovasi colle precedenti , ne’ medesimi tempi, e
nel medesimo luogo.
4
Sotto genere ORNEODE ; Ohneodes , (i) Lati-.
Palpi inferiores capite-longiores , articolo tertio nudo rejlexo , se-
cundo squamoso. — Corpus gracile. — Alae plicatae dum animai quiescit.
— Chrysalis folliculata.
Osservazioni. Latreille ha separato dal Genere Pteroforo lo P. hexa-
daclilus , a causa della differenza che presentano la crisalide e l’immagi-
ne di questi elegantissimi lepidotteri. Ritenendo esso la struttura essenziale
de’ pterofori , se ne allontana per l’aspetto, e per la conformazione de’pal-
pi : la crisalide altronde è racchiusa in un bozzolo sericeo ; e tanto per la
conformazione delle ali, uguali e pieghevoli , quanto per la forma del suo
corpo, avvicinasi molto alle Falene dette propriamente Geometre. Se non
che negli Orneodi anche le ali superiori si ripiegano come un ventaglio,
la qual cosa non avviene in alcuno altro genere di lepidotteri , tranne gli
Arpitleri , ne’ quali esse ricevono una sola ripiegatura.
i. Orneode a sei dita; Orneodes hexadactylus.
Orn. aliis cinereis , fasciis punctisque apicis albicantibus.
Alucida hexadactila , Linn. Syst. Nat. I. 2 , 900, 4G0.
Faun. Suec. Ed. 2 , N. i458.
Pterophorus hexadactylus , Fabr. E ut. Syst. III. 2.
J4d 1
L’ exadac tyla, DeVills., IL */zt • Li un. T. IL p. 534,
n. 1090.
Le pterophore en eventaile , Geofìfr. Hist. des
Insect. II. pag. 92, n. 3.
Phal. Hexadactyla , Scop. E ut. Carri, p. 258 , n. 67 G.
Hiib. Aluc. Tab. VI. f. 3o , mas. 3i , fuem.
Trtsk. IX. 2. p. 2.55, n. 1.
Osservazioni. Gli entomologi sono discordi nell’ indicare il numero delle
falangi nelle quali divise sono le ali di questo lepidottero. Altri vogliono che
le superiori siano composte di otto e le inferiori di 4 ( Geoffr. ) : altri le dico-
no divise in sei , tanto le une che le altre ( Fabr. ). La lor somma però sarà
sempre di 12. L’ esadattilo non è sì facile ad incontrarsi tra noi. E però
sulle falde del Gran Sasso d'Italia , e proprio presso Fano a Corno , ne
ho visti moltissimi in un sol giorno ed in un solo sito.
(1) Da opvanht forma di uccello.
Co lo
asciuga
DE’ LEPIDOTTERI DEL REGNO DI NAPOLI
CONTENUTI NEL PRESENTE VOLUME , COLL* INDICAZIONE
DELLA PAGINA DA SERVIR DI GUIDA AL LIGATOP.E.
FAM. I. DIURNI,
Vanessa dell’ artica
del cardo
. . 27
. . 28
Gen. Papilione
Atlanta
V-bianco
• • 29
Papilione p. d.
Triangolo
Macaone
pacj. 2
C-bianco .......
Podalirio ......
... 3
io. Libi te a del melofioccolo . .
. . I
Ninfale Giasone
ii. Dimeniti Camilla
. . f
Parnassio Apollo .....
. . . 8
Sibilla
Delio .
... 9
i2. Satiro Proserpina
. . I
Mnemosine
. . . IO
Briseide
Tais Ipsipile
Ermione
. . 2
Pieride del cratego ....
Alcione
. . 3
del cavolo
o
Fidia
delle rape .....
— var. ) calabra. . . .
. . 3
del navone
... 5
Alcione ........
• • 4
Daplidice
. . . 6
Semele.
. . 5
Cardamòne .....
... 7
Titone. .
Eufeno
Janira . .
. . 6
della senape. ....
. . . 8
- — var. ) Ispulla. . . .
Ausonia
... 9
Lupino , n. ..... .
• • 7
Goliade Edusa
Meera.
. . 8
Ficonione ......
Egeria. ........
■ • 9
Jale .........
Galatea
Paleno .......
Goto
del ramno. .....
Arge
Cleopatra ......
Psodea
Melitea Didima .....
. . . i4
Tindaro . .
T rivia.
Medea ........
Febe ...
Pronoe ........
Atalia. .
. . iG
1 3. Pouommato Arione
. . 14.
Argynnis Selene ......
Cillaro ........
Dafne
Aci
. . i5
Eu Dosine ......
Alessi
Latonia .......
Adone.
. . 16
Niobe ........
Eumedone
Adippe .......
Ila
Aglaja .......
*>
Argiolo
Palla
Coridone
. . 18
Pandora ......
• — var. a ) n.
Vanessa Antiopa. .....
. . . 25
Dafne
.Io
della quercia
Policloi’O ...
di Beozia
Poliommato Linceo ......... 21
W-bianco ivi
Fica 22
della rovere ivi
Telicano. . . . 1 23
14. Esperide delle malve 1
della lavatera ivi
F Titillo ivi
Tage • 2
Versetto ivi
Linea 3
Lineola ivi
Sei vano ivi
Tassello • . . . 4
Pigmeo ivi
FAM. II. CREPUSCOLARI
Gen. Sfinge 1
1. Sfinge prop. d.
del convolvolo ...... 2
Lineata ivi
dell’ euforbia 3
del Caglia latte ivi
Testa di morte. ..... 4
delle rubiacee 5
2. Smerinto del tiglio 7
Ocellata ivi
3. Zigena eritrea g
Minosse ivi
Punto io
del meliloto ivi
del trifoglio 11
della lonicera ivi
della filipendola 12
Transalpina i3
Caron ivi
dell’angelica i4
della Stecacle ivi
— var. n ivi
Occitanica ivi
della lavandola i5
dell’ onobrichide 16
4- Sintomide fegea .17
5. Tiride fenestrina ig
6. Sesia nefrotomiforme 20
Crisidiforme 21
Nomadiforme ivi
SUPPLEMENTO
1 . Sfinge dell’ enotera 1 1
2. Procri de delle statici 1
della globolaria 2
della vite ........ ivi
FAM. III. NOTTURNI
Sez. I. Epialidt
1. Cosso strugilegno . 4
Panierino ivi
2. Zeuzera dell’ippocastano .... 5
Sez. IL Bombicini . . .
. . 6
Saturnia del pero
del pruno selvatico. .
• • 7
del carpino
. . 8
Bombice sciocco
Ordino . . .
di Normandia
..12
del trifoglio
della quercia
Sez. III. Falsi Bombici . .
. i5
Sericaria Anacoreta
Bucefala
Orgija Antico
• 17
Psiche Muscella
Pulla
■ x9
Psicodella , n. . . . . .
Ciielonia Elie
Vii lica
del mentastro
F uliginosa
Pudica
Callimorfa bianchissima . . .
. 24
Grammica.
Donnicciuola
Litosia Quadrata
. 26
Camola
• 27
Compianata
. ivi
Donatella ........
della giacobea
. ivi
Bella
• 29
Serva ....
. 3o
Puntata
. 3i
Sez. IV. Apoduri. . . .
. 32
1. Arpia del faggio .82
2. Dicranura Erminia 33
Vinula 34
Sez. V. Nottuini .... 1
Gen. Nattula .2
1. Briofila ghiandifera 3
Perla ivi
3
Briofila Uguale
. . 4
Rote A rg ira li
Ricevitricola
. . 5
6. Asopia. Rubidali
... 1
Arrappatricola ....
. . ivi
Nemorali
Scduttricola
. . ivi
Farinali
2. Nottula p. d. triangolo . .
. . 6
Fimbriati
3. Trifena violata 7
Interposta ivi
Compagna 8
Susseguente ivi
Pronuba 9
4. Amfipira delle salseficlie .... io
Fantasma 11
Piramidea ivi
5. Mania Maura i3
6. Flocofora Miticolosa i4
7. Apamea Didima. i5
8. Tiatira Batide 16
g. Gonottea Libatrice 17
10. Mitinna negletta 18
11. Caradrina ghiajosa ig
Piccinina . ivi
12. Lucania L-bianco 21
7. Pirausta. Cespitali 1
Puniceali ivi
Sanguinali 2
Porfirali ivi
8. Eroina. Strigulali 2
g. Ninfola Lemnale 2
Ninfeale ivi
T ripuntale, n 3
— var. ) ivi
Lunulale 4
Trasversale ,11 ivi
Potamogale 5
Numerale, n ivi
Strazionale ivi
io. Ennichia Pollinali 1
Cingulali ivi
Guttali ivi
i3. Cucullia del verbasco. . . .
. 23
11. Galleria Cereella
1
del tenaceto
di Wredow , n. ...
. ivi
Sez. IX. Tignuole.
Sez. Vili. Piralidi.
Gen. Tignuola.
Gen. PlR ALIDE .
1. Tignuola . p. d
Flavifrontella
1. Erminia tai'iscrinali
delle pelletterie
Barbali
. ivi
— var. a.)
. 3
Tersiplumaìi
— var. b.)
. ivi
Tentaculali. .......
. ivi
delle Tapezziere
. ivi
2. Ipena Lividali
dei grani
Crassali
Leopoldella , n
. 5
Palpali
M.-Clementinella , n. .
. ivi
Trigonali , n
Augustella , n. . . . . .
. G
3. Pir alide p. d. Pinguinali . .
I
Kollarella ,11
Bronzinali
. 3
Sarcitella
. 8
Originaria del Brasile .
I
Ortichella , n
. IO
4- Sc.opola Dentali ........
Tricintella , n
. I f
Prunali
Sangiovannella , n.. . .
. 12
Margaritali
Granella var. , 11. . . .
. i3
5. Rote Rubiginali
Achillella , n. . . . . .
• i4
Verbascali
Leopoldella var., n. . .
. i5
Ocreali
Ricciardella ,11
. 16
Verticali.
Macrocerella , n
Spirali . . .
Minimella , n
18
Ortica li
. 3
Pellionella
Silaceali .
Biancolclla
■ ig
Ferrugali. .......
. ivi
Irsutella
Cintali
• 4
— var. )
Ibridali
Grigiolella , n
Sericea! i
Giallella , n
Palleali
. 5
Biancolclla, var. . . .
. 22
2. Chilo Orteìlo , .......
Adela Raddella .........
R.orello
Verdella
Pinete-Ilo
0
LatreilleJla .
Conchello •
Falsello
O
Gen. Ecofora.
• — var. a. ) , n. . . .
Imbratta tello. .....
. . 4
2. Ecqfora Tigratella , n
Crisonuchello
Angoiosella , n. . . . .
Bello
Congiunteli : n. . . . .
. 3
Maeeierello , n. . . .
. . 5
Megerlella
• 4
Giallello
Arcoella , n. ..... .
. 5
Contaminello
Fastuosella : 11
. ivi
Piramidello
• • 9
Zieglerella
. 6
Margarite-Ilo .....
. . 6
Merianella
• 7
Argentello , n
• • 7
Leuwenhoekella. . . . .
. 8
Colonnello , n. . . . .
Giallella , n
• 9
3. Fico Camello
. . 3
Cinteli
. ivi
Gir illello, n
• • 4
Rufimitrella
Lur ideilo . . . . .
Passerinella , n
Pudorello
Flavocerella , n
Pioverello
Granella
4- Lispe Crivella
A tre macchioline . . .
. ivi
Lunulella
2
Avellinella , n
5. Iponemeuta litospermella . .
. . 1
Scillella , n
Zunerella ......
Yittella , n
Oroflueli
Puntofasciella , n. . .
. 14
Cognatella
Lineella ,11
. . i5
6. Emilia Zefirella
. . 3
Uniteli
Oscurella
7. Ipsolofa Persicella
• • 4
Gen. El acrisia .
Capitemeli
. . 5
Formosella
1. Elachista Fri nel la , n. . . .
8. Ri vosi a Fuligineìla , n. . .
• • 7
Irenella , n
Rutella
Congiunteli , n. . . .
. . 3
Ustulella
. . 8
Augustella , n
Fiammella
Melofoliella ,11. ...
9. Plutella Silostella ....
Bronzinella
Triangolosella , n. . .
Gemmateli , n. . . .
• • 4
Accia jella , n. ...
. . . 3
2. Ornice Luttuoseli , n. . . .
Ganutella , n. . . .
. . . 4
Trochilipenella , n. .
. . ivi
io. v^rpiale Coltrella
Eumeniopennella , n.
. . 3
— var. )
■ • 4
Gcn. Paltola.
Flammea pennella. . .
Isabellella ,11
5
1. Palpola Rostrella
Marginella : n. . . . .
Piiopella
Puntella, n
0
Sez. X. Terofori.
Gcoffro jella ....
Emolella
0
Gen. Teroforo.
3. Lampro Leucatello
. . . ivi
Ambiquello , n. . .
. . . 3
1. Teroforo a cinque dita. . .
A picciole dita. . . .
Gen. Adela.
A dita rosee
. . 3
A due dita
1. Adela Emolella. ......
2. Orneode a sei dita
• • 4
SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE
CHE ACCOMPAGNANO QUESTA PRIMA PARTE DI LEPIDOTTERI.
Lepidotteri Diurni — Tav. I-VII.
Tav- I. Ramo di corbezzolo, con F uovo c , ìa larva A, e la cri-
salide B del Giasone ( Nymphalis Jasius ) ritratti dal
naturale ; C uovo isolato ed ingrandito,
fig. i e 2. Parncissius delius.
3 e 4- Una delle varietà del Satyrus galathea . ']
III. fìg. i e 2. Satyrus fidia , var. calabra , Cost.
3 e 4* Pie ri s rapa e , var. minor , Cost.
IV. fig. i e 2. Satyrus Janira , var. hispulla.
3 e 4- Satyrus lupinus , Cost.
V. fig. i e 2. Poìyommatus daphnis , var.
3 e 4* Poìyommatus cyllarus , var.
VI. fig. i a 4» Melitaea Athalia: i e 2 var. c/; 3 e 4 var, b .
VII. fig. i e 2. Melitaea phoebe.
3 e 4* Melitaea Athalia , var. c.
Lepidotteri Notturni — Tav. I-XIV.
fig. i. Tinea Lecpoldella; A Z? ingrandita; a dimensio-
ne naturale.
fig. 2. Tinea Augustella ; A ingr.; a dimens. nat.
fig. 3. Tinea M Clementinella ingr.; a dim. nat.
4* Tinea Kollarella ingrandita ; a dim. nat.
fig. 1. Tinea ur tic ella ^ Cost. ingrandita ; b dimens. na~
tur.; c un palpo maggiormente ingrandito,
fig. 2. Tinea tricinctella , Cost.: come sopra,
fig. 3. Oecophora ti gratella , Cost. di grandezza natura-
le; b un palpo ingrandito.
fig. 4> Ornix pernicipennella , Cost. ( Oecophora angulo -
sella , ejus. Gen. Ecofora, n. 2): come nella f. 1
II.
fig.
Ili
fìg-
IV.
fig-
V.
fìg-
VI.
fig-
VII.
, fig.
I.
fìg-
fig.
fig-
fìg.
II.
fìg-
fig-
fìg-
fig.
2
II.
fig-
5.
/
fig-
6.
fig-
7-
fig-
8.
III.
%
i .
flg.
2.
fig-
3.
fig-
4-
flg.
5.
fig-
6.
fig-
7*
fig-
8.
IV
■ fig.
i .
fig-
2.
flg.
3.
fig-
4-
fig-
5.
fig-
6.
fig-
7-
fig-
8.
fig-
9-
V.
fig.
i.
Ornix colluripennella , Cost. ( Oecophora conjun-
ctella , ejus. gen. Ecofora, n. 3 ): come sopra.
Oecophora arcuella , Cost. di grandezza naturale ;
b un palpo ingrandito.
Oecophora fastuosella , Cost. di grandezza natu-
rale ; b palpo ingrandito.
Tinca Achillella, Cost. ingrandita ; b dimensione
naturale ; c palpo ingrandito.
Njmphula tripunctalis , Cost. di grandezza natu-
rale ; b palpo ingrandito.
Njmphula tripunctalis , varietas.
Njmphula lunulalis , di grandezza naturale.
Tinea macrocerella , Cost. di grandezza naturale;
A il capo ingrandito veduto di fronte ; B lo
stesso di profilo.
Tinea Sangiovannella , Cost. ingrandita; a dim.
nat.; B palpo assai ingrandito.
Ornix trochilipennella , Cost. ingrandita ; a dim.
nat.; b palpo ingrandito.
Tinea Ricciardella , Cost. ingrandita ; a dim. nat.
Ornix luctuosella , Cost. ingrandita; a dim. nat.
b palpo ingrandito.
Tinea granella , var. Cost. ingrandita ; a dim. nat.
Oecophora granella ingrandita ; a dim. nat.
Oecophora Passerinella , Cost. ingrandita ; a dim.
nat.; b palpo ingrandito.
Oecophora luteolella , Cost. ingrandita ; a dhn.
nat.; b palpo ingrandito.
Tinea minimella , Cost. ingrandita ; a dim. nat.
B capo con la base delle antenne veduto di fronte.
Oecophora Jlavocerella , Cost. ingrandita; «dim.
nat.; b palpo ingrandito.
Tinea hirtella , Cost. ingrandita ; a dim. nat.
Tinea tristigmatella , Cost. come sopra.
Tinea albella , Cost. come- sopra.
Oecophora punctivittella , Cost. come sopra.
Tav. Y. fig. 2. Oecophora Aoel lineila , Gost. come sopra ; b pal-
po ingrandito.
fìg\ 3. Oecophora zittella , Cost. come sopra,
fìg. 4. Phycis Cy Alleila , Gost. di grandezza naturale,
fig. 5. Lispe lunulella di grandezza nat.; b palpo ingr.
fig. 6. Oecophora trimacnlella , Cost. ingrandita ; a dira,
nat.; b palpo ingrandito.
Lampros aemulella , come sopra.
Ornix Jlammeaepennella , Cost. come sopra.
Plutella chalybaeella , Cost. di grandezza natura-
le ; b palpo ingrandito; c base dell’antenna del
pari ingrandita.
VI. fig. i. Oecophora Scyllaella, Cost. ingrandita; a dim. nat.
fig. 2. Plutella triangulosella , Cost. come sopra,
fig. 3. Specie non descritta,
fig. 4. Ornix eumenipennella , Cost. come sopra.
Hypsolopha formosella , Cost. come sopra.
Elachista lrenella , Cost. come sopra.
Oecophora lineella , Cost. come sopra.
fig- 7-
fig. 8.
fig- 9-
fig-
fig-
fi
fìg. 8. Elachista phrynella , Cost. sopra sopra.
VII. fig. 1. Lampros ambiquellus , Cost. come sopra.
fig. 2. Palpala punctella , Cost, come sopra ; £ palpo in-
grandito.
fig. 3. Elachista gemmatella , Cost. come sopra,
fig. 4- Ornix marginella , Cost. come sopra,
fig. 5. Nymphula transversalis , Cost. di grand, natur.
Vili. fig. 1. Chilo majorellus , Cost. di grandezza naturale.
fig. 2. C/d/o colonne llus ; Cost. di grand, nat.; 2? il capo
i.. ingrandito veduto di profilo.
fig. 3. Phycis lundella , di grandezza naturale.
Jj* £ j specie non descritte nel testo.
Iav. IX. fig. 5. Pyralis pinguinalis , var. di grand, natur.
X. fìg. 2. Nymphula parallelalis , Cost. di grand, nat.
TV. Delle altre specie rappresentate nella tav. IX e X sarà parlato nella
terza parte per le Piralidi e Tignuole , e nella seconda , nella propria mono»
grafia, per le Tortrici.
4
Tav.XL fig. A (sinistra) ad E. Piralide del Brasile affine alla P.
aenalis ne’ diversi suoi stati , di grandezza naturale.
A destra Pyralis aenalis , Cost. di grand, nat.
XII. Ornix Hisabellella , Cost. ingrandita: a dim. nat.; b pal-
po ingrandito.
XIII. fig. i. Sesia nephrotomaeformis , Cost. di grand, nat.
fig. 2. Bryophila par , di grandezza naturale.
fig. 3. Larva della sudetta Briofila.
XIV. fig. i. Cuculila TVredowii , Cost. di grand, nat.
fig. 2 e 3. Due varietà della larva della sudetta specie.
N. B. Essendo incorsi nel testo vari! errori nella citazione delle tavole e
figure , essi potranno facilmente rilevarsi e corriggersi consultando questa spie-
gazione delle tavole , che si è appositamente esibita.
Aggiungiamo qui alcune mende per errori incorsi in nomi tecnici» lascian-
do al lettore il corrigerne altri tipografici.
Gen. Parnassius »
p. 9,
V.
31
phabus
leggi phoebus
Gen. Pieris »
P- 2,
v.
1
cavalo
— — cavolo
Gen. Argynnis ,
p. 21,
V.
1
Lettonia.
Lathonia
Gen. Satyrus »
p. 9,
v.
6
Egeria
— — Aegeria
—
—
V.
21
Gaiatea
- G alathe a
Gen. Polyommatus ,
P- 19»
V.
3
Daphnys
— — » Daphnis
—
V.
27
gemina
— gemino
Crepuscolari ,
P» 2,
V.
38
CHIMERA
- CHIMERA
Gen, Procris »
p. 2,
V.
3
glabularia
— — globularia
Falene ,
P- 2,
V.
20
D1GRANVRA
— DICRANVRA
— —
—
v.
2i
PLASITTERA
— — PLATITTERA
» — .
—
V.
42
ORNI DE
— — ORNICE
Gen. Psyche ,
p. 18,
V.
21
muschella
— ■ muscella
Gen. Collimorpha ,
p. 24,
V.
5
jacobae
jacobeae
Gen, Eofys,
p. 4,
V.
12
ibrida/is
hy bri dalli
Gen, Nymphula »
P- 2,
v.
10
lemnata
~ — lemnalis
Gen. Sinea,
P- L
V.
3
longi
- breves
Gen, Chilo ,
p. 1,
V.
1
Chillo
— — Chilo
Gen, Pbycis,
P- 2,
V.
15
Cirillella
Cyrillella
Gen. Oecophora ,
p. 15,
V-
1
lineaella
— lineella
GEOMETRE
i . Le Geometre trassero il nome dal modo con cui nello
stato di larva o di eruca camminano. Avendo esse 5 o 6 pajadi
piedi , e di questi sei scagliosi ne’tre primi o anteriori anelli del
corpo , e quattro o sei membranosi ne’due o tre ultimi anelli , ne
restano altri quattro o cinque anelli intermedi sprovvisti. Quin-
di,dovendo muovere il corpo è d’uopo loro accostare la estremità
posteriore all’anteriore, colla quale esse si tengono ferme sul pia-
no de’loro movimenti, e con ciò la parte intermedia è forza pie-
garsi ad arco. Indi , restando fermo V estremo posteriore , e
distaccando l’anteriore, distendono e spianano la parte media del
corpo, ch’era inarcata, allungandola per quanto è permesso.
Ripetendo in tal guisa 1’ inarcamento e la distensione del
corpo , come farebbe un compasso , che ravvicinando ed al-
lontanando alternativamente le gambe sue misura lo spazio ,
le larve procedono passando da un luogo all’altro. Da ciò i Fran-
cesi chiamarono cotcste larve A r pe n te u se s , misurataci ,
equivalenti di geometra de’latini così come degl’ italiani. V anno
ancora di quelle che, nello stalo di riposo, si tengono attaccate
sul piano ( foglia o ramoscello che sia ) per i soli piedi della
poslcrior parte del corpo , e l’anteriore si erge diritta , an-
golarmente , od alquanto inarcata : altre rimangono distese:
ed altre in fine piegate ad arco.
2. Linneo ripose le Geometre nel suo grande genere
Phataena ; ma le separava di poi (1758) in particolare tri-
bù , cui assegnò questo nome Geometre.
1
9
LEPIDOTTERI NOTTURNI
Più tardi occuparono il posto di genere distinto; ma h>
numerosissime specie che vi eran comprese , e lo svariato di-
segno delle macchie o fascie delle loro ali , richiamavano V at-
tenzione de’ zoologi a novello e più accurato studio. Come per
gli altri lepidotteri , cercandole nello stato di larva , e te-
nendo conto delle loro metamorfosi , si sono sopra esse sta-
bilite le naturali differenze generiche. Da ciò è avvenuto che
negli ultimi anni si sono divise in ben 59 generi ( ed ora
a 60 ) ; ed il numero delle sole specie europee si è elevato
a 4*7* -M-a quante altre ne avanzano ignote ; e quante ne
racchiudono gli altri continenti del globo ?
3. Quando i naturalisti si aggiravano in un campo de-
maniale , poco e da pochi coltivato , era agevol cosa imporre
un nome agli oggetti , che, 0 sconosciuti, o indicati appena
si erano con una voce idiota. Allor che Linneo vi pose il
piede, potè scancellarli ad arbitrio, e potè sostituire agli svariati
nomi idiotici e barbari, altri dettati dalla ragione , riducentìo
la nomenclatura uniforme e comune ai coltori di scienze naturali
d’ogni nazione. Ma ora che la moltitudine degl’ investicatori e
la copia degli oggetti svelati sono tanto cresciuti , e che a de-
nominare le specie si è dovuto esaurire il vastissimo catalogo
di voci greche e litine ; è tanto malagevole cosa assegnare al-
le specie un nome convenevole , e secondo le tracce segnate
dal professore di Upsal , che si prova maggiore imbarazzo
nel battezzare che nello studiare il soggetto. Quindi si è ri-
corso a nomi di località , di uomini, di cose, e di tempo, ri-
provati generalmente, 0 tollerati appena. A questa gravissima
difficoltà si aggiunge , per i lepidotteri, l’altra derivante da
una legge convenzionale , con la quale è prescritto , che ad
oggetto d’ indicare con la sola terminazione del nome specifico
la famiglia alla quale la specie appartiene, la voce uscisse in
geometre 3
aria per le geometre , in alis per le piralidi , in aria per
le tortrici , in ella per lo antico genere tignnola. Laonde sì
sperimenta un doppio ostacolo alla imposizione del nome, il
quale deve ad un tempo convenire alla famiglia , senza far
tristo suono con la obbligata sua terminazione.
4. Le così dette frasi , 0 compendiate descrizioni delle
specie , sono modi introdotti dal lodatissimo naturalista di
Upsal: c ciò, a quanto pare, per due somme ragioni; i.° pei
fissare 1’ attenzione a quelli soli segni più evidenti ed esciti-
sivi clic distinguono 1’ una dall’altra specie , simili tra loro
per una pluralità di caratteri e per abito ; 2.0 per facilita-
re la memoria, c raccorre in minor numero di pagine quello
vastissimo delle specialità. Ora però che la diagnosi delle
specie vuol ricavarsi da ogni benché minima differenza ;
e nelle geometre dal numero e disposizione di linee , di
macchioline , e per fino dalla esistenza o mancanza di un
punto di diverso colore ; la frase diagnostica diviene di gran
lunga più complicata , e quindi aumentano le difficoltà alle
quali Linneo intese ovviare. Tuttavolta il costume vuol con-
servarsi per molti , e lo abbiamo ritenuto ancor noi. Però,
nella frase , che si esibisce latina ond’ essere intesa dalfuni-
versale , ci siamo limitati a quelle sole cose di maggiore
importanza , serbando le minori per la completa descrizione
che ne vien data in lingua patria , per quanti sentono l’ita-
liana favella.
Ci saremmo altronde adopratì in modo da rendere più
concise e meno noiose siffatte descrizioni , conciliando con la
brevità la chiarezza ; ed ecco come. Dopo aver data la com-
pleta descrizione di una delle specie del genere, a cui le altre
son prossime , tenendo per fermo e come ben inteso quanto
va di comune fra loro, noterebbesi nelle altre quel solo per Io
*
quale disconvengon dal tipo, e per lo che sono considerate quali
specie distinte. In tal guisa si richiama Y attenzione del let-
tore sulle note esclusive della specie , si schivano le fastidiose
ripetizioni , e si risparmia la pena di doverla ricercare in mezzo
alle numerose descrizioni comparandole; la qual cosa con doppia
ripetizione siamo costretti fare hen spesso in apposite osser-
vazioni. Ma siccome un tal sistema richiede lo immediato rav-
vicinamento delle frasi , là dove intercedono le complete il-
lustrazioni , si potrebbe facilmente ricadere in quella oscurità
che si cerca schivare. Bello un tal modo sarebbe, e da talu-
no anche adoprato , quando tutte le specie si coordinassero
insieme per le sole frasi specifiche.
5. Noi abbiamo stimato dover usare nella sinonimìa mag-
giore sobrietà di quella che ne verrebbe richiesta , e che ado-
prata abbiamo eziandio nelle altre parti di questa opera. E ciò
massimamente perchè poche sono le differenze de’ nomi , e
scarse le opere che trattano ex professo di Lepidotteri in
generale , e delle Geometre in particolare. A coloro che col-
tivano questa branca della entomologia sarebbero sufficienti
anzi i nomi soli , sotto i quali più generalmente sono cono-
sciute le specie ; ma per i novizi , per gli amatori , e per
coloro che richiedono la propria letteratura, si è dovuto un
poco ampliar questo campo , onde dar loro più facile accesso
ad una larga istruzione. Ci siamo per questo attenuti ai classi-
ci scrittori , trascurando i trattatisti , gli enumeratori , e quanti
altri ne scrissero alla spicciolata. Quindi si citano, Linneo come
caposcuola generale , Ochseneimer e Treitschke come sistema-
tici descrittori per la Germania , Godart e Duponchel per la
Francia , Boisduval come recente coordinatore e classatore :
e come iconografi Esper ed Hùbner costantemente; Duponchel
e Freyer quando circostanze speciali lo ànno richiesto.
GEOMETRE 0
6. In quanto a figure noteremo, che la pochissima diffu-
sione delle opere che ne vanno accompagnate, e la difficoltà
di procacciarsele da ognuno che vago ne fosse, sono cagioni di
sommo ritardo per le conoscenze entomologiche in generale,
E coteste difficoltà si accrescono per la lepiclotterologia , la
quale si rende inintelligibile quando , in mancanza dell’ ogget-
to reale già denominato, non si avesse sotto l’ occhio la im-
magine sua chiara e fedele. Anzi è nostra opinione , che
laddove per la maggioranza de’ casi la sola immagine sia ba-
stevole per farci riconoscere in ogni circostanza la specie, la
loro astratta diagnosi pel contrario ci pone spesso in imba-
razzo , e sovente ancora ci lascia dubbiosi.
Alle quali condizioni comuni si unisce ancor quella pecu-
liare de’frequenti mutamenti che queste creature sopra ogni altra
ricevono dalla influenza del clima, il quale impronta ai disegni
ed al colorito delle loro ali l’espressione della prapria forza.
Laonde spesso ei occorre notare tal differenza, che a bistento
siamo condotti a ravvisare la identità della specie. Quindi a
far sì che il rimprovero della inesattezza sopra noi non ca-
desse , abbiamo stimato dare la immagine fedele delle specie
nostrali , per le quali ci siamo adoprati a tuttuomo , onde
riuscissero per ogni lato esattissime. Così per doppia via ser-
viremo alla scienza ed ai suoi coltoci, che per gli amatori e
per i novizi esse sono indispensabile ausilio.
7 . Si rimarrà sorpreso in vedere che noi indichiamo ,
per la massima parte , i contorni della capitale come patria
delle specie ; mentre forsi la specie stessa sarà comune in
altre regioni del regno. Ma noi dobbiamo confessare, che ad
onta delle molteplici perlustrazioni di quasi tutte le nostre
contrade , son queste troppo vaste , e molto svariate, perchè
si possa pretendere che ognuna si fosse così minutamente ri-
6 IÉPIDOTTEIU NOTTURNI
cercata da non lasciare alcuna cosa ignorata. E coloro che ben
intendono di quante difficoltà è accompagnata la ricerca de mi-
nuti viventi, lungi dal maravigliarsene , sarebbero per lo contra-
rio scandalizzati, se loro si dicesse francamente-//w0.s7 in ogni
parte del regno . Essi non ignorano che in siffatti studi, ben-
ché non fossimo assolutamente primi , niuno abbracciato ne
aveva per intiero il campo; e niuno si era accinto a raccòrrò
illustrare e pubblicare ogni specie, come per noi si va facendo
per la intiera Fauna del regno.
Quando però ne saranno diffuse le conoscenze , e per
lo mezzo della istruzione, e per lo esempio, e per la via di
scientifica gara , le Faune speciali delle regioni o province
del regno , che ne compileranno i nostri medesimi allievi ,
colmeranno le lacune che noi ora lasciamo.
Di sì bella speranza ci fanno già lieti i signori A. Amary
e B. Manoja , che del Gransasso d’ Italia ci porsero alcune
specie; G. Griso che lo stesso fece da Reggio Fr. Forte che
ci conduceva dalle alture di S. Severino (Principato citra ) due
rare geometre tenute finora come proprie alle Alpi: L. Ama-
bile che con ardore si accinge a ricercare le campagne di Avel-
lino sua patria: mentre la Fauna Salentina si va compiendo
per G. Costa; ed A. Costa collaborando con noi alacremente
sarà il continuatore della Fauna del regno.
Graditissimo ci è poi far menzione del Rev. P. Basilio
Camaldolese , il quale sà bene associare alla sua ascetica vita
lo studio degli entomati , spezialmente de’ Lepidotteri. E sì
che proprio saria di chi vive vita non perturbata lo studio
della natura , e segnatamente di quella parte che versa sopra
minuti viventi , i quali esigono contemplazione minuta , ri-
cerche pazienti, e spesso non interrotte disamine. Lode dun-
que al P, Basilio ed a quanti altri che, invece di consumare il
GEOMETRE 7
pane solamente pregando , dividono il beato ozio in ricerche di
verità, scaturigine di un solo fonte essenzialmente vero.
8. Lorchè si presenta oli’ occhio volgare una di tali
creature, una geometra , il più modesto ammira in essa l’o-
pera di Dio tanto più per quanto meno la intende ; il più
audace la ributta come indegna di attirare il suo sguardo ,
quasi fatto per più importanti e supreme contemplazioni , ed
osa schernire per lino coloro che vi spendono il tempo ; la
moltitudine poi è avvezza a ripetere quel vieto cui dono? qual
bene essa arreca all umano consorzio ? quali danni essa pro-
duce? ecco la monotona e spotanea prima dimanda. Noi lodan-
do la ingenuità de’ primi, e deplorando la sventura de’secon-
di , confessiamo di non potere dare soddisfacente risposta a
questi ultimi, mancanti come siamo di nozioni esatte e com-
plete della parte che prendono le diverse genìe di animali
nella economia della natura ; e molto meno ciò sapremmo
affermare per le geometre . Siamo però a priori convinti , non
essere allo indarno alcuna cosa creala ; ma qual sia proprio
quel bene o quel male che da certi viventi deriva è tuttora
velato. Se una geometra , nello stato di larva, attacca e divora
una pianlolina affidata alla terra , e governata a rao di esempio
da mano gentile , cui quella è carassima ; certo cotesta lar-
va è dannevole , e degna di morte , come infesto animale. Ma
se la stessa trovasi in mezzo d’ un bosco, ovvero in una siepe
foltissima, nutricandosi di piante agresti e neglette, lungi dal
reputarsi nociva , o non si avverte per nulla, o non curata libe-
ramente si lascia. Il bene dunque od il male che ne deriva è
relativo soltanto , non assoluto : ed il suo valore si eleva o
si abbassa secondo la mente di chi si fa a calcolarlo.
Certo è solo che le geometre sono generalmente poco
abbondevole sicché di gravi danni non possono esser capaci;
8 lepidotteri notturni
come ciò avviene per altre famiglie , le cui larve moltiplicandosi
copiosamente , sogliono in certi anni all' agricoltura esser fu-
neste»
SETTIMA SEZIONE (1)
GEOMETRE
Le larve delle geometra sì tengono sulle fronde o so-
pra i rami degli alberi e delle piante, attaccate per i so-
li piedi posteriori , e col corpo teso , dritto , o inarcato;
talvolta completamente disteso. La maggior parte à 5 paja
di piedi , tre delle quali scagliose nei primi anelli del corpo
che succedono al capo , e due membranose ne due ultimi
anelli: più raramente ne àn sei , tre avanti e tre dietro.
L' insetto perfetto à le antenne filiformi , ma nel
maschio ben di sovente sono pettinate più o meno. I pal-
pi inferiori pelacciuti e ricoprenti ì superiori , di cui pur
di sovente sono più corti. Le Ali sono intiere , delicate ,
molto ampie per rapporto alla gracile zza del corpo , tutte
orizzontalmente distese lorch 'e T animale si tiene in ripo-
so, di rado sono alquanto erette od a mo di tettoja pie-
gate.
Volano di notte , e soltanto talune ben poche si
veggono svolazzare di giorno. Si tengono appiattate né luo-
ghi oscuri od ombreggiati.
(i) Si consulti nella prima parte lo specchio generale della metodica distribuzione de' Le-
pidotteri secondo il sistema di LatreiJle,
9
Genere CLEOGENE ; Cleogene, Dup. (i)
( Minga, Trtk ).
Alae rotundatae , unicolores. Palpi breves , villosi. Lingua sai producta.
Antennae maris pedinatele. Volatus maris diurnus in montosis et alpibus ; foem-
mina mare minor , per diem quiescens in herbis. Statura media.
Larvae minus elongatae , torulosae , gibosae.
Metamorphosis ?
Ve ne sono di tre maniere ; altre con le ali gialle , altre
bianche , ed altre nere con una striscia apparente o scancellata ;
ma non se ne conosce che una sola specie per sorta.
i. Cleogene tìntaria ; Cleogene linciarla.
Tav. Y. f. 6.
Cl. alis omnibus luteis immaculatis.
Siccome lo stesso nome fabriciano lo indica, è dessa tutta di
color giallo di croco, senza macchie, nè strisce, nè punto di
altro colore. Le antenne sono lungamente pettinate nel maschio ,
filiformi nella femmina , avendo la rachide gialla ed i dentelli bru-
ni ; gli occhi son celestognoli listati verticalmente di bruno rossiccio.
I palpi brevissimi, con l’ultimo articolo picciolissimo ed appuntito;
il clipeo angustissimo ; il collare appena distinto e bianchiccio.
Larghezza delle ali distese lin. 17 » 6 , negl’ individui no-
strali ; quelli provvedenti dalle alpi , e che noi possediamo , so-
no sensibilmente più grandi.
Geometra lutearìa , F abr . Entom . Syst. Ili ,2.p.i43,n.52.
■ Esp. pag. 122. Ttìt^.XXIV, f. 1.
Hiìb. Tab. 23 , f. 121.
Minoa lutearìa , Trtk. VI, 2. p. 25o, n. 2.
Cleogene linciarla — Boisd. Index, n. 14.11.
Specie alpina , e che noi abbiam trovata sulla Majella sol-
tanto. La farfalla svolazza in luglio. Rara tra noi.
Treitschke ne limita la patria alla Spagna ed alla Italia.
(t) IftcoysWls » nome del figlio di Sileno , secondo Pausania.
IO
Genere MINOA; Minoa , Dnp. (i)
Alae integerrimae , unicolores , cinereae , immaculatae. Palpi brevissimi.
Antennae simplices. Volatus sub-diurnus, Statura minima.
Larvae medio inflatae , utrinque atlenuatae, pilosae ; capite globuloso , mi-
nuto. Metaraorphosis sub-folliculata.
Osservazioni. Il chiarissimo Boisduval ritiene questo genere come ultimo
della serie ; e ciò non certamente per l’ indole della metamorfosi , che le Geo-
metre propriamente dette compiono eziandio la loro ultima trasformazione entro
uno bozzolo , e queste sono sul principio della serie : nè per la picciolezza ,
chè certo ve n’ à delle minori. Altronde noi troviamo strettissima analogia tra le
Cleogene e 1’ unica Minoa conosciuta , come dalla comparazione de’ loro caratteri
generici risulta. F. tanta è la loro affinità, che Treitschke le aveva già conside-
rate come di un medesimo genere ( Cleogene ). Quindi noi , conservando i due
generi , li abbiamo ravvicinati , anche perchè meglio sentir si possa l’ impor -
tanza delle loro generiche differenze.
i. Minoa euforbiaria; Minoa euphorbiaria.
Tav. V. f. 7.
M. alis fusco-cinereis immaculatis.
Piccola farfalla avente P aspetto di un parpaglione. Tutta di
un sol colore uguale, cenorognolo oscuro o piombino, senza veruna
macchia o altro contrassegno.
Le antenne sono filiformi bianchicce;! palpi brevissimi con
l’ ultimo articolo cilindraceo e nudo , il secondo pelacciuto e se-
micircolare ; gli occhi bruni.
Larghezza delle ali distese lin. 8.
Geometra euphorbiaria , Hub. Tab. i5 , fig. 78.
Phalaena euphorbiata , Fabr. Ent. Syst. Ili , 2, pag.
1 97 » n- 246*
(1) Nome proprio imposto da Treitschke,
GEOMETRE
il
Ph. murino. , Scop. Ent. Cam . pag. 229 , n. 572.
— — Rossi, Fauna Etnisca , Tom. II, p. 196, n. 1 1 78.
Cleogene euphorbiata , Trtk. VI, 2 , p. 249 , n. 1 .
Minoa euphorbiarìa , Dupon. — Bois. Ind. n. 1941.
Specie unica di tal genere propria de1 luoghi montuosi. Tro-
vata nel regno sulla Majella in Valle di Orfenda , e sulla vetta
de’ Camaldoli di Napoli. Rarissima. La larva vive sopra l’ Euphor -
bia cy paris sias ed E> esula.
Le altre specie che si riportano ora a questo genere sono la
Illibaria , la Peletieraria e la Torvaria ( Tenebraria ed Horridaria),
Treitschke vi riferiva la Grisearia e la Nivearia , che or sono del
gen. Siona; e ìa Ghaerophyllaria , che appartiene ai gen. Odezia,
«
12
Genere GEOMETRA ; Geometra , Boise! .
Alae virides dentìculatae ; palpi ultra clypeum as.surgen.tes , articulo ultimo
miào ; lingua brevis — Volatus crepuscularis.
Larvae breviusculae, notodontiformes, dorso gibbosae. Metamorphosis folliculata.
i . Geometra papilionaria ; Geometra papilionaria.
Tav. i , fig. i.
G. alis subrepandis , superio ribus lineis duabus albidis flexuosis , inferiori
bus unica , utrarum marginibus punctulatis.
Larva viridis , dorso aculeis 10 incurvis rufis.
Pupa viridi flavoque variegata.
Il capo è piccolo , rivestito di squamette bianche sul vertice,
giallicce sulla fronte ; con antenne bianche e dentellate ; spallacci
bianco-gialleggianti ; corpo giallo d’arancio. Ali tutte leggeramente
angolose e di un sol colore verde d’ acqua marina : le superiori coti
due linee ed una serie di macchioline bianche ; la prima presso
la base archeggiata , la seconda ai due terzi flessuosa , la terza
tra questa ed il margine estremo ; la costola marginale anteriore è
gialliccia : le ali inferiori anno soltanto la linea flessuosa e la se-
rie di macchioline in corrispondenza di quelle delle ali superiori :
il punto o lunola media in entrambe le ali è poco apparente.
Larghezza lin. 18.
Pkalena papilionaria , Linn. Syst. nat. II , p. 864?
il 225. — Fau. Suec. ed. 2. n. 1241.
Fabr. Spec. insect. II , pag. 245.
Esp. pag. 40, T. VI , fig. 1-4.
Geometra papilionaria , Trtk. VI, 2, pag. io3, n. 2.
— — Hub. ( Geom. amplissimae ) B. Tav. 2 , fig. 6.
Dupon. — Boisd. Index , n. i4i5.
Specie unica di questo genere , per Boisduval , che trovasi
in quasi tutta l’Europa ; più abbondevole solo ne’ luoghi men
caldi. Trovata fra noi sopra i Gamaldoli , rara.
13
Genere PHORODESMA (i) , Bois.
( Gcometrae , Trtli. Geometra et Hemithea , Dupon. )
Alae virides ; anteriores lineis duabus flexuosis albidis ; inferiores unica.
Palpi ultra clypeum calde assurgentes , articulo ultimo nudo.
Larvae breviusculae , capite rotundato , dorso mammillares , bajulariae.
Questo genere racchiude due sole specie europee , la smarag-
daria e la bajularia : ed ambedue si trovano appo noi.
i . Forodesma smeraldaria ; Phorodesma smaragdarìa .
Tav. i , fig. 3.
Ph. alis ciridibus ; anticis strigis medio , in ferio ribus linea marginali albis .
Il capo è mediocre con collare più largo di quello della pre-
cedente specie, rivestito di squame lunghette e verdi ; le antenne
sorgono più distanti fra loro , molto pettinate nel maschio , meno
nella femmina , giallo-rossicce ; del medesimo colore è pur la pe-
luria che riveste la fronte e P addome.
Le ali son tutte sopra e sotto d’ un medesimo colore verde di
smeraldo o di pistacchio , le superiori traversate da due linee bianche
flessuose che si approssimano tra loro un poco più verso il margine
interno ; tra mezzo a queste una macchiolina rotonda , ancor essa
bianca. Le ali posteriori ànno una semplice linea bianca ed il pun-
to nel mezzo ; il margine esterno è in ambedue le ali ornato di
punti bianchi ; e la frangia in entrambe è giallo -rossiccia.
Larghezza lin. i3.
Phalaena smaragdarìa , Fabr. Ent. Syst. Ili , 2. p.
i5y , n. 8i.
G, smaragdarìa , Esper , pag. 38 , T. V , fig. 6-7.
(1) Da tpopos ferens , e fascia ; cioè porta-fascie.
14
LEPIDOTTERI NOTTURNI
— — De Villers , Ent. IV , pag. 499*
— Trtsk. VI , i. pag. 124 , n. io.
— Dupon. — Boisd. Ind.t n. 1416.
Specie riconosciuta come propria della Baviera soltanto ; ma
che noi abbiamo trovata presso Reggio , nella Calabria ultra, do-
ve non è molto rara. Quivi la raccoglieva eziandio il sig. G. Gri-
so , giovine passionalissimo di questi studi.
La larva suol vivere sull1 Achillea millefolium . La Farfalla
svolazza nel mese di giugno , o luglio.
2. Forodesma bajularia ; Forodesma bajularia .
Tav. 1 , fig. 2.
l’or alis viridibus , maculis marginalibus ferruginei.
Le ali son di colore verde-mortella , con la costola anteriore
pallida , ed il margine esterno ornato di lunole giallo-rossice inu-
gualmente dilatate dal lato interno , e gli estremi prolungati sulla
frangia, sicché questa si mostra dentellata di verde e di giallo-ros-
siccio ; tra mezzo a queste macchie scorre Torlo estremo ornato di
iineole curve di color rosso-fosco interposte alle nervature. All1 an-
golo posteriore delle ali superiori una macchia giallo-rossiccia, che
si estende molto allo interno, e viene attraversata da una zona an-
gusta di color rosso vivace , che si sfuma ver dentro : è dal mezzo
di questa che parte una linea bianca flessuosa , a cui altra paralle-
lamente ne corrisponde verso la base , ma meno apparente , gemi-
nata , e che non si estende al di là della metà della larghezza del-
i’ ala : una simile macchia v1 à su ciascuno de1 due angoli deileali
inferiori ; ed una linea incompleta bianca corrispondente alla pri-
ma o basilare delle ali superiori. Il corpo è men verde dalle ali ; il
clipeo è bianco ; il collare è ornato da due creste di peli arancini
ritonde , le antenne sono giallicce , assai lungamente pettinate nel
maschio ; nel quale abbiam pure trovato le due creste distese sul
G EOMETItE
15
capo , che ne rimane in parte occultato. I spallacci son verdi , e
fatti di peli lunghi e folti.
La femmina, più grande del maschio, è larga lin. i5.
Phalaena ditaria, Fabr. Ent. Ay.s7.III, 2, p. i52,n.82.
Ph. verdelet, Geoffr. Hist. des Ins. II, pag. 126,
n. 33 , pag. 126.
Geometra bajularia , Esper , VI , Tal»., XI , lig. 5 ,
— — — Trtsk. VI, 1, pag. 122, n. 9.
Frey. I, 1 , pag. 93, n. 89, Tab. XXX, fig. 1 , a, d.
Phalaena pus tuiaria , Panz. XLI.
Hemithea bajularia , Dupon.
Phorodesma bajularia , Boisd. Ind n. 14.17.
La farfalla schiude ne’ mesi di giugno e luglio. Trovasi nella
Ungheria ed in Italia? tra noi sull’ Aspromonte Calabria ultra)
in fine di luglio.
10
Genere EMITEA ; Hemithea (i) Dup.
Alae vìrìdes , rarius cìnereae , integrae ; posticae saepius angulariter prò -
duclae. Palpi graciles , clypeum superantes. Lingua mediocris. Antennae maris
pectìnatae.
Larvae rigidae , capite bifido , segmento primo spinis duabus inclinatis instructo .
Metamorphosis sub-folliculata.
Osservazioni. Le Emitee conosciute finora sono 13, le quali si ripartiscono
in tre gruppi. Il primo comprende le specie con ali rotondate , e si suddivide in
quelle di color verde , e quelle di color cenerino ; il secondo comprende le spe-
cie con ali posteriori angolate e di color verde , di cui altre con la frangia di
un sol colore , ed altre a due colori alternanti : il terzo gruppo si compone
di una sola specie , che à le ali posteriori rotondate e la frangia rossa.
Noi possediamo solo 6 specie di tal genere ; cioè le squallidaria della pri-
ma divisione e la coronillaria della seconda , spettanti al primo gruppo ; la ver-
narla erbario ed ervginaria della prima divisione del secondo gruppo , e la bu-
pleuraria della divisione seconda ; la indigenaria del terzo gruppo.
Specie del l.° gruppo
Citisaria
Porracearia
**-
Corsicaria
Goronillaria
2.° gruppo
*
Vernarla
Viridaria
Cloraria
Erbaria
Eruginaria
Patataria
**
Estivarla
Bupleuraria
3.° gruppo
Indigenar ia
(1) SsMIDBA da rj’pti semi , e dea.
GEOMETRE
17
1. Em. squallida ria ; Hem . s (pullularla , n.
Tav. II, fig. 4.
Hem. alis omnibus squalide flavis , superioribus lineis duabus albis, inferio-
ribus unica.
Questa novella specie, che non può con veruna altra confon-
dersi pel suo colore giallognolo , che non sapresti dire se più ten-
dente al rossiccio o al clorotico , à i palpi assai più prolungati di
quei della erbaria , alla quale si accosta; e dalla quale nondimeno
differisce pel profilo anteriore delle ali superiori più archeggiato , e
più appuntite nell1 angolo esterno, non che pel doppio numero di
linee bianche che traversano le medesime ali. Il margine , tanto
delle ali superiori che delle inferiori, è terminato da sotti! profilo
rossiccio ; la frangia è pallido-gialla e lunghetta.
Le antenne, ravvicinate alla base, divaricano ben tosto, ed il
vertice apparisce da ciò biforcuto anteriormente: il colore tanto di
questo , quanto delle antenne e del clipeo è bianco.
Larghezza lin. i3.
Abita i luoghi marittimi ed agresti; nel litiorale dell' Adria-
tico, luogo detto S. Cataldo , presso Lecce, ed in quello del Tir-
reno, luogo detto Patria : la farfalla svolazza nel mese di giugno.
Osservazione. — Quantunque il disegno delle fasce delle ali conducesse a
ravvisare in questa farfalla la Prasinaria di Hiibner ( Tav. 1 , fig. 4 ), pure le
ali anteriori più anguste, ed il colore allatto da quella e dalla sua affine fasciaria
diverso ne la distinguono. Soprattutto poi la lunghezza de’ palpi è tale che all’ E-
mitee più che alle Metrocampe la conducono. Quindi noi , riferendola al suddetto
genere , siamo costretti considerarla come nuova e hen distinta.
2. Em. coronlllaria ; Hem. coroni/laria.
Tav. II , fig. 1 , .
Hem. alis cinereis , striis dentai is buabus atris, tedia albida , macula me-
dia oblonga
Le ali ed il corpo sono di color cenerognolo , screziate di
bruno ; una linea in zig-zag di color fulvo traversa le ali supe-
3
LEPIDOTTERI NOTTURNI
18
riori al primo terzo di loro lunghezza , alla quale altra ne cor-
risponde ai due terzi, fatta di iineole archeggiate che tramezzano
le nervature. La zona che da questa succede fino al margine è un
poco più fosca , e tra mezzo vi scorre una fascia bianchiccia an-
cor essa costituita da lunole che tramezzano le nervature , e che
anno la loro convessità in opposizione con quella della linea fo-
sca che la precede. Il margine estremo è pur segnato di lunole
brune , e la frangia è lunga e grigia. Tra la prima e la seconda
linea bruna evvi una linea archeggiata fulviccia, sovente poco di-
stinta. Le ali inferiori dissimigliano dalle superiori in ciò solo, che,
essendo di colore alquanto più pallido , la prima linea fosca è
incompleta, e la lunula mediana manca. La femmina è più grande
e di colore più scuriccio del maschio , oltre lo aver le antenne
più semplici, come d’ordinario. Largh. lin. i4 1/2.
Geometra coronillaria ,Hiib. Tab. 93, fig. 4^79 ^,481 9.
Gnophos coronillaria , Trtk. VI, 1 , pag. 170 , n. 6.
Hemìthea coronillaria , Ramb. — Boisd. Ind. n. 1421.
IS. B. — La Coronillaria di Duponchel vien riguardata da Boisduval co-
me varietà deila Cytliisaria.
Trovasi in Francia ed Alemagna. Fra noi è stata raccolta nella
Provincia di Terra d'Otranto da G. Costa: nè manca sulla collina
de’ Camaldoli , benché molto più rara , ove 1’ abbiam trovata ne-
gli ultimi giorni di maggio.
3. Em. Ternaria ; Hem. vernarla.
Tav. I, fig. 4.
Em. alis virescentibus , strigis duabus albis angulatis.
La vernarla potrebbe a primo sguardo esser confusa con la
smaragdaria , ma ben si può distinguere, ponendo mente alla forma
delle ali, ed alla mancanza di macchiolina media nelle ali superiori.
La vernarla è tutta di color verde men carico di quello del-
la smaragdaria ; il clipeo è di color rosso vivace ; le antenne
molto ravvicinate e di color bianco gialliccio ; gli occhi fuligi-
GEOMETRE
19
nosi. Le ali superiori alquanto prodotte nell’ angolo anteriore , ed
un poco gibbose nel mezzo del margine esterno , risultano perciò
flessuosette, e non ritondate come quelle della smctragdaria : due
linee flessuose bianche le attraversano , e queste delicate e non
marginate di scuro. Le ali posteriori , angolose nel margine estre-
mo, ànno una sola linea flessuosa bianca ai due terzi di loro lun-
ghezza : la frangia è lunghetta sbiadita , con la peluria estrema
bianchiccia. — -Larghezza lin. i5-i8.
Geometra vernarla , Lin. Syst. Nat. pag. 858 , n.
ig5 .—Fan. Suec . ed . 2, n. 1227.
— Hub. Tab. 2, fig. 7.
— — Trsk. VI, i, pag. 101 , n. 1.
Geometra dir ysopras aria , Esper. V,p.37,Tav.V,f. i*4-
Hemithea vernarla , Bupon. — Boistl . Ind. n. 1422.
Trovasi in quasi tutta V Europa , ne’ mesi di maggio e lu-
glio, Tra noi un poco rara. Travata in Cava , il mese di giu-
gno , ed in Aspromonte, luogo detto Popsis , ai 20 luglio.
4. Ere. erbaria; Hem. herbaria.
Tav. II, fig. 3 , 9*
Hem. alis omnibus viri di-flavic antibus , linea prope marginem albida
II colore di questa Emitea è un verde gialliccio poco o nien-
te vivace. Le ali anteriori , molto prolungate ed in consequenza
anguste, ànno una linea trasversale bianca approssimata al mar-
gine esterno cui è parallela ; similmente le ali posteriori, le qua-
li sono ritondate. Tutte son poi delicatissime. I palpi assai piu
prolungati che nelle specie congeneri. — — Larghezza lin. 9 » 2.
Geometra herbaria , H«b. Tab. 79 , fig. 4° 7°
Hemithea herbaria , Boisd. Ind. n. 142.5 .
Questa specie, che trovasi solo rappresentata dall’ Hùbner ,
( © meglio dal suo continuatore signor Gcycr ) , e non riportata
LEPIDOTTERI NOTTURNI
20
che da Boisduval , è pure tra noi molto rara , non avendola tro-
vata che una sola volta ne’ contorni di Napoli.
Chi paragonar volesse la nostra lìgura con quella dell1 Hiib-
ner , e si volesse fermare ai colori, troverebbe certo a ridire sul-
la convenienza loro ; ma quando si riflette, che noi abbiamo rap-
presentato Findividuo femmina, sesso nel quale d’ordinario i colori
sono meno forti e meno vivaci, siccome più grandi le ali ; che
i colori che si pongono sulle tavole de’bibliopoli sono ben spesso
alterati o falsi del tutto ; coleste differenze svaniranno. La forma
della ali , il disegno delle fascie , ed ogni altra caratteristica no-
ta trovatisi altronde affatto identiche.
5. Ero. cruginaria ; Hem. aeruginaria .
Tav. II , f. 2.
Hem. alis margaritaceo-viridescentibus , strigis duabus niveis.
Le antenne sono riunite alle base, e sorgono parallele, costi-
tuendo così col vertice un rettangolo, piano, e coperto di squa-
me candide ; il clipeo e le antenne sono rossicce. La lingua rag-
giunge la metà del corpo.
Il corpo e leali di un sol colore perlaceo tendente al verde di
acqua marina. Le ali superiori, un poco appuntite nell'angolo anterio-
re, anno la costola anteriore un poco più carica di colore, e due
linee trasversali bianche perlacee marginate di colore più carico. Le
ali posteriori molto angolose , e la fascia che le traversa segue ancora
la curva quasi simile al contorno di esse. Larghezza 10-12 lin.
Geometra aeruginaria , Trtk , VI, i, p. 109 , n. 4*
— — * Il ù!>. Tab. 9 , f. 46.
Frayer, I. 1. p. 95, Tav. XXX, f. 2. e-g.
Hemithea aeruginaria , Dupon. — Boisd . ìlici, n. 1/+26.
La larva vive sopra la quercia. La farfalla schiude in mag-
gio e giugno. Finora si è trovata in Austria ed in Francia. Noi
F abbiamo trovata in Abruzzo ed in Calabria ultra sulle alte mon-
tagne , e sulla vetta de'GamaJdoli prossima alla Capitale ; nè rara.
GEOMETRE
2!
6. Em. hupleuraria ; Hem. bupleuraria.
T. Il , f. 5.
Hem . a/is dentatis viridibus , striga undulata obsoleta alba sesquiailera ,
fimbriis rufo-maculatis.
Le antenne congiunte alla base costituiscono col vertice un
rettangolo più corto che largo, contrariamente a quello della aeru-
g inaria, con la quale si stringe per la forma delle ali e per
l'andamento delle linee trasversali. Essa è tutta dello stesso colore
verde gialleggiante , con due linee bianche nelle ali superiori ed una
nelle inferiori, tutte flessuose: quella delle ali inferiori è quasi
sulla metà di loro lunghezza : la costola anteriore delle ali superiori è
un poco più colorita , con macchioline rossicce. Il margine estremo
delle u ne e delle altre è terminato da linee curve rossicce, che tramez-
zano le nervature , e dallo estremo di ciascuna di queste spicca un
fascetto di squame rossicce, che, interposte alle altre verdi, ren-
dono la frangia quasi dentellata. Larghezza lin. 12 » 6.
Phalaena thymìaria , Lin.-Gm., Syst. Nat., n. 193.
— — - Fabr. Spec. iris . 2. p. 24» , n. 4*
Phalaena bupleuraria , Lin.-Gm. p. 2448? n. 601 .
Fabr. En torri. Syst. Ili , 2. p. 1 3o , n. 4* ~
Mantis. insect. 2. p. 184 , n. 4»
Geometra bupleuraria , Esp. V. pag. 256. Tav. XLV,
fig . 5 .
Il uh , Tab. 2 5 fìg. 8.
— — Trlsk. VI, 1, pag. n4,n. 6»
Hernilhea bupleuraria , Bop. — Boisd. Ind. n. i429-
Raccolta solo per ora in Calabria, sull’ Aspromonte, nei mese
di luglio. Rara.
22
LEPIDOTTERI NOTTURNI
7. Erri, indigenaria; Hem. indigenaria.
Tav. II, f. 6.
Hem. atis vìridibus , margine ferrugineo , Jimbriis flavic antibus.
La farfalla à color verde pistacchio tutto uguale , la costola
anteriore delle ali superiori gialleggiante , e così pure il collare ;
una lunola rossa in ogni intervallo delle nervature delle ali ; la
frangia giallopallida. « Larghezza lin. 8.
Phalaena expeclata , Fabr. Ent. Syst. Ili, 2 , n. 235.
Geometra fimbriolaria , Hùb. Tab. gì, f. 468.
Phalaena virgìnalis , Costa , Dizion. (V Agric. ediz.
nap. art. Lepid . Tav. annessa , fig. 1.
Fidonia indigenaria, Trtsk. VI, 1, p. 269, n. 5.
Hemithea indigenaria , Dupon.— -Boisd. Ind. n. i43o.
Trovasi nella Germania e nella Francia meridionale ; tra noi
k» frecce * nel mese di giugno. Rara.
23
Genere METROCAMPÀ ; Metrocampa , Latr. (i).
( Etiopia , Trlk. )
Alae palulae rotundatae vel angulatae , virides vel corticinae , bìlineaiae.
Antennae rnaris pectinatae. Palpi graciles vix ultra clypeum assurgentes ■ Sfatti-
la magna. Volatus subdiurnus.
Larvae elongatae , arborìcoìae , 12 -hodae , lateraliter fimbriatae.
Metamorphosis folliculata.
Compongono questo genere tre sole specie , di cui altre con ali ritorniate ,
altre angolate. Della prima maniera v’ à solo la fasciaria e la sua varietà pra-
sinaria : della seconda maniera vi è la margaritaria e la lionoraria. Tra noi non
abitiamo trovato finora che queste due ultime.
i . Metr. margheritaria ; Mclr. margaritaria .
Tav. Vili, fig. i.
M. alis subanguìatis virescenti margaritaceis , anticis apice rubro , striga-
q ue duabus albidis ; posticis unica.
Farfalla grandetta di un sol colore verde chiaro splendente.
Le ali superiori con due linee trasversali margharitacee quasi pa-
rallele , racchiudenti uno spazio trapezoidale di colore più in-
tenso , massimamente sul limite della linea bianca ; e la parte
esterna che a questa succede è più chiara di tutto il campo ; una
macchia allungata rossiccia nell’ apice diagonalmente: la frangia è
di un bianco sericeo. Le ali inferiori un poco allungate angolar-
mente nel margine posteriore anno una sola linea trasversale bian-
ca corrispondente alla più esterna della superiori. 11 clipeo e fronte
rossiccio; gli occhi neri. — Largii, lin. i8»6.
Phalaena margaritaria , Fab. Ent. Syst. III. 2. p. i3i.
Eombyx sesquistriatatariaJEt&p.\\\^.f&ìT$- 72, fig. 1 e2.
Phalaena viti iolata, Cyr. Ent. Neap. t. IV. fig. 4*
Geometra margaritaria , Hùb. Tab . 3, fig. i3 .
E Uopi a margaritaria , Trest. VI. x5pag. 92 , n. 2.
Metrocampa margaritaria , D u p . — Boisd. Ind. 11. i432.
La farfalla schiude appo noi nel mese di maggio, trovandola assai
(1) Da irerpov mensura , misura ; e eruca , larva.
24
LEPIDOTTERI NOTTURNI
di rado sull’erta de’ Caraaldoli. La larva vive sulla quercus robun
2. Metr. onoraria ; Metr . honorarìa.
Tav. Ili , fig. i. g.
M. alìs angulato-dentatis rujescentibus ; anticis strigis duabus , postici
unica fuscis albo indili is.
Bella e non ovvia farfalla , ad ali angolose nel margine , tutte
di color giallo-rossiccio. Le ali superiori sono attraversate da due
linee fosche cinte di bianco lembo, le quali incurvate convengono
verso il margine posteriore od interno ; l’angolo anteriore è acu-
to , un poco ripiegato , e segnalo da una macchia fosca obbli-
qua e quasi scancellata ; la frangia è stretta e dello stesso colore.
Le ali inferiori ànno una sola linea fosca , che fa continuazione
alla più esterna di quelle delle ali superiori, seguendo la stessa cu-
va. Il capo è piccolo ; i palpi corti , con F ultimo articolo graci-
le , nudo , acuto , e sorpassante il clipeo , ch’è molto esuberante.
Le antenne sorgono molto divaricate e dirette quasi ai due lati,
lì vertice è rettangolare, più largo che lungo; il collare strettissi-
mo ; i spallacci larghi e folti ; gli occhi grossetti e neri. Il corpo
della femmina è molto turgido , e non caratteristico di questa fa-
miglia. Questa circostanza associandosi al costume di svolazzare
anche di giorno , persuase Esper a registrarla fra le Bombici ,
delle quali à una certa fìsonomia. Larghezza Jin: 22 » 6.
Geometra excisaria, Esper. V, pag. 101 , Tav. XIX, f. 5.
Bombyx honorarìa , id. p. i85 , Tav. XXXIII, f. 1-2.
Bllopia honorarìa , Trtsk. VI, 1, p. 90 , a. 1.
Geometra honorarìa , Hùb. , Tab. 3, f. 1 6 £; t. 4-» f - 1 7 .
Metrocampa honorarìa , Dupon.— Boisd. Ind. 11. 1 4^33 .
Specie non rara in Germania ed in Francia , ma tra noi tro-
vata solo in Terra d’ Otranto ; ne’ luoghi agresti e marittimi ,
presso Lecce. La Farfalla svolazza ne' primi giorni di maggio.
GEOMETRE 25
A ) Tav. Vili, f. 2. tf. Una varietà di questa specie, forse
sessuale, e forse ancora dipendente da circostanze locali, trovava
il Rev. P. Basilio Camaldolese nell’’ eremo della Torre del Greco
posto a piè del Vesuvio. Essa differisce dall’individuo rappresenta-
to da Hiibner, non meno che dallo esemplare da noi effigiato nel-
la Tav. Ili , f. i , sì pel colorito , e sì pure per le angolosità
del margine delle ali ; chè in questa nostra varietà sono appena
pronunziate nelle ali superiori, e nelle inferiori lo sono assai me-
no che d’ordinario, il colore poi è rosso-livido risultante da mi-
nutissimi punti di tal colore sopra un fondo giallo-terreo , più
confluenti sempre sul margine esterno , e sopirà le linee brune
della fascia mediana, che indi si sfumano allo interno e maggior-
mente nella porzione basilare delle ali inferiori. L’individuo è un
maschio, essendo femmine tanto quello effigiato da Hùbner, quan-
to il nostro della citata tavola , che per tipografico errore trovasi
indicato nel testo col segno maschile,
4
26
Genere RUMIA ; Rumi a (i) , Bup.
( Ennomos , Trtk. )
Al ac rotundalae ; posticae ad angui uni ani sub- producine ; aniicae ad costarti
macula ordinaria , fere Nocluarutn instar, signatae. Palpi breve s , arlkulo ulti-
mo exiguo. Lingua elongala. Antcnnae marie cilialae , foerninae Simplicio res .
Volatus crepuscularis (2).
Larvae elongatae , torulosae , iuberculalae . Metamorphosis fomentata.
La sola specie che costituisce il tipo di questo genere è la
I\u mia crategaria ; Rumici crataegarìa .
Tav. I , fig. 6.
II. alis luteis , anticis maculis costalibm 3-5 ferrugineis, macula ocellari den-
tata subargentea , iride fosca , ferrugineae secundae adnata ; postias pittici*
•medio fosco ; in utrisque orda punctorum fuscorum obsoleiorum transversus.
La farfalla è di un bel colore giallo eli zafferano ; sulla co-
stola delle ali superiori vi sono 3 o 5 macchie ferruginee; la pri-
ma e maggiore apicale triangolare , la seconda quasi media , e le
tre altre picciolissime decrescenti a misura che si accostano alla
base : dal vertice della prima spicca una serie di punti dello stes-
so colore che tracciano il cammino delle solite linee o fasce tra-
sversali ; alla seconda delle macchie marginali altra succede aliati-
(t) Rvmia : Dea cui si addiceva la cura di presedere alle bali* che allagano i LimLini.
Consulta , Augusto Varrone , Catone , ec.
(2) Per quanto conosciamo dalla sperienza di più che 30 anni , poche specie di geometra
abbiamo visto svolazzare spontaneamente dopo il porgere del sole o prima del suo tramonto.
Tranne alcune specie , 1’ Aspitates purpuraria , citraria ec., che svolazzano intorno alle piante
sulle quali vivono nelle ore più calde del giorno, la massima parte poi è variabile, e rarissimo
che si mettano a volo, senza una cagione che ne disturbi il loro riposo. Anzi possiamo affer-
mare , che la Metrccampn margaritaria , che dicesi svolazzasse quasi di giorno , non mai si è
vista tra noi di mattino o di sera. La notte essa compie le nozze , e la mane il maschio tro-
vasi morto , e la femmina appiattata attende a deporre le uova. Come dunque si possa stabili,
re per carattere generico il volatus diurnus , subdiurnus , crepuscularis non sapremmo inten-
dere , essendo un fatto che spetta alle specie , e soggetto pure a condizioni climatiche. Nè poi
ci sembra acconcia far entrare tali cose ne’ caratteri del genere , eh! esser debbono organici.
geometri
27
gata , angolosa , in mezzo a cui evvi una macchiolina bianca-ar-
gentina , alla quale succedono due © tre altre limeole disposte m
arco parallelo al precedente: similmente dalla quarta macchiolina
costale partono taluni punti che tracciano un terzo arco. Le ali in-
feriori ànno ancor esse alcune macchioline fosche poco apparenti,
le più esterne delle quali disposte in arco parallelo al margine ,
ed in continuazione del simile delle ali superiori ; nel mezzo ve
n° à una quasi a mo di lunula, ma poco apparente.
Il capo è piccolo ; il clipeo la fronte e F occipite coverti ugual-
mente di squame gialle ben assettate ; gli occhi sono Caliginosi ;
le antenne foschicce nella base , bianche nel resto.
Larghezza lin. 17.
Phaiaena lai eoi aia , Lin. Syst. Nat. 2 , p. 868-, n.
243. — Faim . Suec. 2 , n. ia83.
Phaiaena cralaegata , Fabr. Sp. ins. 2, p. 2ÌÌ9.
Ennomos crataegata , Trt.sk. VI, 1. p. 4?, n. 19.
Fiumi a crataegaria , Dupon. •— Boìsd. ìnd. n.
Trovasi in varie parti di Europa , non ovvia. Appo noi sul
Gran-sasso d Italia : nel mese di luglio. Il sig. B. Manoja ce ne
recava un individuo dal Teramano. Ilarissima.
La larva vive sul Crataegus oxyacantha , sul Melo ( Pyrus
malus ) , sopra il pruno ( Prunus domestica ) ecc. È grigia , e
sul dorso à un tubercolo gemino. La sua metamorfosi si compie in
»n bozzolo di color cenerognolo macchiato di ferrugineo. La far-
falla schiude nebnesi di maggio e luglio.
28
Genere ENNOMO; Ennomos (i), Dup*
Alae inaequaliter deniatae , iunuìatae , t >el tantum transversim linealae :
statura media vel magna , per quietem saepius alae erectae. Palpi ultra clypeum
sub-assurgentes. Aniennae maris pectinatae. Thorax robustior lanotus.
Larvae modice elongatae , nodulosae ; capite depresso , emarginalo. Meta-
morphosis sub -folliculaia.
Numeroso è di specie tal genere , contandosene 22 ; e que-
ste distribuite in 4 gruppi. Al primo si ascrivono quelle con ali
sinuose; altre con le anteriori intiere , ed altre smarginate. Al
secondo quelle con ali sinuose quasi smarginate (G. Epione , Dup.).
Al terzo quelle con ali dentalo-erose ; altre con le anteriori la-
nciate , ed altre lineate soltanto trasversalmente senza lunch.
Ài quarto quelle con ali anteriori intiere , e le posteriori den-
tellate ( G. Angerona , Duponc ). Le specie così coordinate sono
le seguenti
dolabraria
3. * de lunaria
s yringa ria
illunaria
cordiaria
— var. minor ( acti-
cvony maria
valis , Dup. )
flavicaria
illustrarla ( lunaria
var. Bork. )
aivenaria
lunaria
apicari a
** alniaria
parallelaria
angularia (var. car-
pedinarla
pinaria, H. )
Daubearia
dentaria ( bidentata ,
— bidentaria F . )
erosaria
quercaria
quercina ria
4. pruna ria
— var. tory laria, lAp.
L.
(I) B>a fvvofxej, legitimus
GEOMETRE
59
! . Enn. dolabraria; Enti, doìabrarìa.
Tav. HI., f. 3*
Enn. atis sub-flaveScenlìbus , strigis ferruginei concentrici inlerruptk , lo-
« b o postico violaceo strigato ; limbo paUidiore.
La farfalla è tutta di colore gialliccio pallido. Il clipeo o ce-
lata è tumida di color grigio ; il vertice piano, corto e largo, quasi
romboidale ; il collare e spallacci giallognoli screziati di fosco ;
gli ultimi due anelli del corpo violacei , ed ornati di fascetti di
squame allungate. Le ali son poco sinuose nel margine esterno,
e concentricamente ornate di sottilissime linee svariatamente inter-
rotte ( laonde diconsi sparse ) , le quali si fanno più cospicue nella
base e verso l1 esterno lembo , su questo essendo per lo contrario
meno o per nulla avvertibili ; sull’angolo o lobo posteriore, spe-
cialmente delle ali inferiori , il colore si fa più carico , e passa
anche al violaceo , generando così due o tre strisce disuguali. La
irangia è dello stesso colore del campo. Largh. lin. i5 » 6.
Geometra doìabrarìa ; L . -Gra . Syst . Nat.\) . 245 1 ,0.207 ,
- — Fabr. Entom . Syst. Ili, 2. p. i38, ri. 32.—
Mantis . ins. 2. p. 247 , n. 21.
- Esper, V* pag. 80, Tab. XV, f. 1 , 2.
— — Hiib. Tab. 8 , f. 42 » 9*
Ennomos doìabrarìa , Trtsk, VI, 1. p. 38. n. 18.
— Dup. — Boisd. Ind. 11. i438.
La larva vive sul Tiglio ( Tilia europaea ) c sopra la Quer-
cia ( Quercus robur ).
Trovasi in Austria, Ungheria, Francia, Inghilterra; non rara.
La farfalla svolazza ne’ mesi di aprile e maggio , o in agosto e set-
tembre.
Noi T abbiamo trovata assai rara sopra i Gamaldoli ne’ pri-
mi giorni di agosto.
30 LEPIDOTTERI NOTTURNI
2. Enn. advenaria; Enn. adì emiri®.
Tav. IH. f. 2.
En. alis subrepandis sinuatis pallide flavi» , strigis duabus atomisque fuseti
limbo aìbido , maculisque fuscis exolelis inlersectis.
Tutta la farfalla è eli color giallo-terreo squallido. Le ali su-
periori,, larghette, sono un poco sinuose nel margine esterno . ed
in mezzo ad esse scorrono due strisce fosche, formate da tre curve
riunite, avendo ii convesso' rivolto al corpo ; lo spazio racchiuso
da queste è cosperso di atomi foschi , più frequenti presso la stria
esterna , sicché ne risulta una fascia fosca angolosa ; in mezzo
a questa, e più propinqua alla striscia esterna, v’à una macchio-
lina fosca a mò di luna crescente ; lo spazio interposto fra la stria
interna ed il corpo è pure foschiccio, per cagione di atomi di tal
colore maggiormente frequenti; per lo contrario, tra la striscia
esterna ed il margine delle ali v’à minor copia di atomi foschi,
e quindi faja è bianchiccia, con talune macchie nuvolose fosche,
che sulla destra , essendo meglio congiunte , pare volessero costi-
tuire una fasciolina ; cosi pure presso il margine eh’ è fosco. La
frangia è bianchiccia con macchioline fosche interposte , corrispon-
denti sempre alle nervature , come all’ ordinario. Le ali inferiori,
più. sinuose delle prime , presentano distinta la sola striscia fosca
esteriore in corrispondenza delia omologa delle superiori, ed un
punto allungato fosco nel mezzo: la striscia interna è scancellata ;
e faja esterna si comporta come nelle ali superiori.
Larg. fin. i3- a e 4»
Geometra advenaria , Esper,\ , p. 80, Tab.\\ I.f. i 3.
— — Hùb. Tab. f. 45 , (mediocre).
Ennomcs advenaria , TrSsk , VI. 1. p. 30, n. 27.
■ — — BoiscL ìnd. n. s444*
La larva vive sul Vacclnium mjrtillus^ volgarmente bauiidln.
La farfalla schiude nel' mese di maggio.
GEOMETUE * f
Trovasi nella Germania, nella Francia, ed appo noi ; ma qui
molto rara , sulla velia de' Gnnaldoli , ne*1 primi giorni di rpaggr -
3. Enn, illunaria; Finn . illumina .
Tav. Ili , f. 4-tf»
/:>/«. fltó denticulai is , rufescenti-ochraceis , antkis fasciti t ribus ferruginei r,
positi ti unica media exole tu.
11 colore deile ali e del corpo è giallo tendente al rosso , .e
propriamente del colore di legno di tiglio. Le ali superiori anno
il inargine anteriore inarcato dapprima, indi quasi retto, e poscia
appena incurvato nell’ apice ; il margine esterno à due grandi smar-
ginature , queste ancor flessuose ed angolose; il posteriore appena
convesso : una linea fulva scorre quasi retta sul terzo esterno di
esse, e due strisce curve, flessuose alquanto, parallele fra loro, e di co-
lor fui viccio chiudono una larga fascia senza alcuna segnatura nel
mezzo ; la base è pure un poco fulva ; una limola dello stesso colo -
re cinge la smarginatura anteriore apicale. Le ali inferiori, del me-
desimo color delie prime, ànno il margine esterno dentellato ed un
poco prodotto nel mezzo : esse sono segnate da una sola zona cur-
va fulviccia, poco distinta, in continuazione della media delle ali
superiori. La frangia è brevissima e di un medesimo colore.
11 corpo intiero è dello stesso color delle ali. Il clipeo è po-
co sporgente ; il vertice coperto di larghe squame. Le antenne
con lo stelo fulviccio ed i lunghi dentelli bruni. I spallacci assai
lunghi. Il corpo è g rosse t to , il capo mezzano.
Largii. Jin. 17.
G. bilunaria , Esper. V. pag. y3. Tab. XIII, f. 1-10.
— XIV.
G . illunaria , idem, Tab. XIV, f. i-5.
Ennomas illunaria , Trtsk. VI, 1. p. 61 , ut 23.
— — Bub. Tab. y, f. 36 £ , 3y 9.
— — Duponch. — BoIsdL Index. , e.
32
LEPIDOTTERI NOTTURNI
La farfalla svolazza ne’ mesi di giugno e di settembre. Tro-
vasi in Francia ed Alemagna. Noi la troviamo assai raramente
nel regno.
4* Enti. Illustrarla ; Enn. illustrarla .
Tav. I , fig. 5.
Enn alte e rosis mbìcunde maculatìs fasciatisque , lunula uinnqut in om
nibus albis , majoribus.
Elegantissima farfalla, e per il disegno delle sue ali , e pel
colorito delle medesime; F uno e F altro sì variato che ben dif-
ficile cosa è l'indicarlo con semplici parole.
Le ali superiori sono smarginate e dentellate si che direbbe-
.si essere state rosicchiate, quasi come quelle del Libjthea celiis.
11 colore fondamentale è roseo , ma sul mezzo vi scorre per tra-
verso una fascia fosca costituita da tre strisele flessuose ed ine-
guali, anche più fosche dei campo intercetto , e tra le due più,
esterne v1 è una macchia bianco-perlacea a foggia di luna crescente,
nei concavo della quale il colore si rende più fosca ; la porzione
apicale del margine esterno è colorata di rosso-fosco , cinto di
una linea bruna , alla quale succede altra di colore epatico ; bai-
ita porzione che succede fino al lobo posteriore à colore epatico,
che si estende verso dietro formando un triangolo , di lato al cui
vertice evvi una macchiolina dello stesso colore più fosco ; alia
base» sopra la costola, vi è una macchia di questo medesimo colore.
Le ali inferiori sono dentellate nel margine, con una profonda
smarginatura nel mezzo ; il colore del campo è roseo , gialleggian-
te nella base , epatico nel margine esterno ; in mezzo e per tra-
sverso vi scorre una fascia epatica cinta di rosso foschiccio, aven-
te ancor essa una lunola bianco-perlacea come nelle superiori ;
una macchiolina un po fosca tra la fascia mediana ed il lembo
epatico: la frangia è gialla. Il capo, torace, ed addome di colo-
re arancino , le antenne giallicce.
Largh. Sin. s6.
Geometra guad rilunaria, Esp. p. 7 2tTal>. XII. fig. 5, 6.
GEOMETKE 33
Geometra illustrarla , Hùb. Tab . 7 , fig. 35 .
Geometra letralunarìa , Gòctz, Ent . Ili, p. 368, n. 27.
Geometra illustra ria, Frcy. III. 2. p. 42? 11 • 3y6,
222 , fig. i , a d: pessima.
Ennomos illusi rari a , Trtsk. VI. 1. p. 63, n, 24*
I)u pon. — Boisd. Index , n, 1 44-9 *
La larva vive sopra le Querce.
Trovasi in ogni parte di Europa , secondo la testimonianza
degli Entomologi ; nullameno fra noi non è facile ad incontrarla ;
e solo ne’ contorni della capitale si è finora presentata alle nostre
ricerche.
La farfalla svolazza tra noi nel mese di maggio e settembre.
5. Enn. lunaria; Enn. lunaria.
' Tav. Vili, fig. 3.
Ennamos alìs angulato-dentatis, flavescenti rufoque variti, bistriatis ; suge-
rioribus lunula in medio alba , inferioribus fusco-cincta.
Farfalla di mezzana grandezza, il cui colorito simiglia quello
del legno di acero : in fondo gialliccio, striato ed ondato di rossiccio,
albeggiante sopra la costola. Le ali superiori sono traversate nel mez-
zo da due linee un poco fosche, di cui la esterna è un arco di
cerchio , la interna è una curva fatta a zig-zag ; lo spazio racchiu-
so da esse è un poco piu carico di colore che il resto, ed è tra-
versato da una listarei la anche più rossiccia , che parte dalla co-
stola ove è più prossima alla linea esterna, e va a sfumarsi sul
margine posteriore ed opposto, accostandosi più alla linea interna;
è su questa listarella che in vicinanza della costola trovasi la
lunula bianca-margaritacea poco apparente ; V angolo anteriore è
pur colorato di rossiccio , cinto allo interno di bianchiccio , ed
allo esterno da una linea più fosca, che scorre per tutto il lembo
della cortissima frangia ; lo spazio intercetto tra questa e la fascia
5
LEPIDOTTERI NOTTURNI
34
mediana è nebuloso e traversato da due linee flessuose rossicce po-
co apparenti, specialmente sull’ala sinistra. Le ali inferiori sono
colorate allo stesso modo, ma la fascia inedia è più stretta , cinta
dalle linee ambe flessuose , e fra la interna di esse ed il mezzo ne
scorre un’ altra obbliqua e flessuosa clic si allarga ben tosto , e si
arresta ai due terzi dell’ampiezza dell’ala; sulla parte dilatata e
di color fosco-rossiccio di essa s’ingenera la lunola margaritacea ,
che perciò più dell’ anteriore risplende. Dalla pagina inferiore tut-
to cotesto disegno e le limole sono più distinti per la maggior
chiarezza del colore principale gialliccio. 11 corpo è del medesimo
colore. Il capo è piccolo, il clipeo si avanza alquanto col ciuffo
de’suoi peli fino a raggiungere la estremità de’palpi ; gli occhi so-
no bruni rossicci; il vertice appianato; i spallacci lunghi e folti,
l’addome superiormente un poco crestato.
11 maschio à un colorito più intenso , e più vivace ; ma ne’
nostri esemplari non eguaglia mai quello , che il continuatore di
Hùbner à espresso nella sua figura 45 1 della Tav. 88 , e che ap-
partiene a femmina.
Geometra lunaria . Fabr. Eritom. Syst. III. i. p. i36,
n. 26. — L. G. Syst. Nat . pag, 245 1, n. 607.
— - — Hùb. Taf). 7 , f. 35 d* Tab. 88 , fig. 45 1 9-
Esp. V. p. 66, Tab. XII, fìg. 1-4.
Ennomos lunaria , Trs. VI, i. p. 56, n. 22.
Boisd. Ind. 11. 1 44^*
Trovasi in una gran parte dell’ Europa meridionale , non ov-
via. Appo noi un poco rara, ne’ contorni della Capitale.
La larva si pasce del Sambucus nigra , del Virbuvnuni opu-
lus e delle Lanterna. La farfalla schiude in giugno e settembre dal-
le generazioni di maggio e di luglio : ed appo noi anche in agosto.
Osservazione. La lunaria di Duponchel vien riferita dal sig. Boisduva! alla
delunaria di Hiibner Tab. 7,1. 34 g , che con lo Stephens la riguarda per
specie ben distinta. JNoi non possiamo nulla aggiungere al giudizio di questi en-
tomologi, mancando di individui in natura della delunaria , insufficiente sembran-
doci la sola immagine datane dall’ Hiibner , e che esser potrebbero i due sessi.
GEOMETRE
35
6. Enn. erosaria ; Enn. erosarìa.
Tav. Ili, fig. 5. .
Enn . alis erosis lutesceniibus , strigis duabus incurvis fuscis.
Tutta di un sol colore gialliccio di uguale i ntensità dapertut-
to, scorrendo tra mezzo alle ali due striscioline trasversali fosche.
Nelle ali superiori la striscia interna è un poco flessuosa, la ester-
na semplicemente incurvata ; il margine sembra come eroso ,
per due smarginature profonde, che lasciano nel mezzo un’ ango-
losità molto avanzata, e degli angoli l’anteriore è acuto, il posteriore
rifondato. Nelle ali inferiori la striscia fosca interna sovente non
apparisce, la esterna è delicata e semplice; il margine esterno si
prolunga nel mezzo in lunga punta , e gli angoli sono rifondati.
11 maschio à le antenne molto pettinate ; il torace coperto da
lunghi e folti peli sericei bianchicci ; il corpo è pure ben rive-
stito di peli.
Largii, lin. i5.
Geometra erosaria , Fabr. Ent . Syst . III. 2. p. i35*
n. 21.
Geometra erosaria , Hubn. Tab. V, f. 25 ; — Tab , 85,
f. 44° variel. $. ■ — f. 24 I , e ari et. ( Q nere inaria Illiger. ).
Geometra tiliaria , Esp. \ . pag. 60, Tab. XI, f. 3-y.
Ennomos erosaria , Trlsk. VI. 1. p. 7 3 , 11. 28.
Frey.III. 2. p. 33, n. 370 .Tab. 216.
Dupon. — Boisd. Index , n. 1 45 1 .
La larva vive sulla Quercia ( Quercus robui\ pedunculata , ec.).
La farfalla schiude in giugno , luglio e settembre.
Trovasi in diverse parti di Europa. Fra noi in Lecce: rara.
36
LEPIDOTTERI NOTTURNI
7. Enn. siringaria ; Enn> syrìngcirìa .
Citiamo questa specie comechè , certi trovarsi ne’ contorni
della capitale , avendone trovate alcune ali isolate e sperperate.
Ma non essendo ancor riusciti averne alcuno individuo intiero da
ritrarne P immagine , nè volendo improntarla da altre opere, o
da esemplari non propri del regno , ne riserbiamo la illustrazione
al supplemento , ove ci cadesse fra le mani nel modo desiderato.
37
Genere CROCALLIDE ; Crocallis (i) Trtsk.
A'ae luleae , sub-denticulatae , pimelo centrali ; anticae lineis dtiabus trape -
zi um includenlibus signalae. Anlennae maris pectinatae. Palpi villosi , ultra
elypeum assurgenles. Tliorax robusius , lanatus.
Larvae laeves , rigidae , elongatae ; capite rotundato ; segmento penultimo
bi-mucronato. — Metamorphosis subterranea.
Osservazione. Delle quattro specie che si ascrivono a questo genere, una se
ne cita come spettante all’Italia ed insiemeinente alla Francia e Germania ; cioè la
extimaria. Noi altronde non abiamo trovato finora che la sola elinguaria. Le
altre due specie appartengono esclusivamente, una alla Francia ( Yag/ossaria },
e I’ altra a Monpellieri ( la trapeziaria).
i . Crocallide elinguaria ; Crocallis elinguaria ,
Tav. IV , fìg. i „
Cr. alis flavis , anlicis fascia lata obscuriore , puncloque medio nigro ; pò-
siicis pallidioribus , linea puncloque medio fuscis.
Farfalla di grande statura , come lo sono tutte le altre di
tal genere. Il suo colore è generalmente gialliccio. Le ali superio-
ri àn due linee trasversali fosche , F una delle quali prossima al
margine esterno , ed a questo quasi parallela , quindi un poco
flessuosa coni’ esso , e cinta allo esterno da simile linea bian-
chiccia ; l’ altra più prossima alla base alquanto obliquamente
verge verso la prima. Chiudono esse insieme co’ margini anteriore
e posteriore uno spazio trapezoidale di colore alquanto più cari-
co , per effetto d’ una maggiore confluenza di punti foschi , che
cominciando dalla linea esterna vanno successivamente a mancare
verso la interna : in mezzo all’ aja di questo trapezio , prossima-
mente al margine anteriore, ed alquanto più propinqua alla linea
esterna , v’ à una macchiolina bruna allungata , e quasi semilu-
( I ) xpovtat^ , Sii ex } selce.
lepidotteri notturni
38
nare : presso al margine esterno scorre una fila di puntini bruni
corrispondenti alle nervature ; la frangia è pallida.
Le ali inferiori , rifondate ed oscuramente angolose nel mar-
gine esterno , anno una sola linea alquanto fosca in corrisponden-
za della più esterna delle ali superiori , e come quella pur fles-
suosa e parallela al margine esterno : una macchiolina o punto
bruno meno manifesto di quello delle ali superiori , ma in sito
omologo, mancando affatto l’altra linea fosca dalla parte della
base : nel resto si comportano come le ali superiori.
Il capo è piccolo , vertice e clipeo stretti rivestiti di lunghi
peli fulvi, spezialmente quei del clipeo e de’ palpi; occhi tumi-
di fuliginosi. Antenne riccamente pettinate nel maschio. Torace
grosso , e ricoperto di lunghi peli fulvicci , lunghissimi essendo
quelli degli spallacci. Addome con qualche piccola cresta ; estre-
mità coperta da pennelli di peli. I maschi ànno in generale tutti
i colori più intensi.
Largh. lin. 19 a 20.
Geometra cl/nguaria, L.-Gm .Syst.nat. p.2461 , n.21 1 .
— Fau. Snec. ecl. 2. n. 1235.
■ — — Fabr. Ent. Syst. III. p. idg, n. 107.
Esp. V. pag. 112 , Tab. XXII , lig. i-5.
Ròes. Ins. I. Tab. IX , fig. 1-6 , pag. 34*
Crocallis elinguaria , Trtsk. VI. 1 , pag. 1 53 , n. 2.
■ — — Dupon — Boisd. Ind. n. 1462.
La larva è rugosa , di color di scorza di albero , sparsa di
peli rari e corti. Vive sull’olmo campestre, la quercia, il pero ,
il pruno , la lonicera caprifoglio , e filosteo , sulla lantana , e
sullo sparzio scopario. Compie la sua metamorfosi entro un boz-
zolo assai leggiero , che si tesse fra i muschi o le foglie secche. La
farfalla schiude nel mese d’agosto. Io l’ò trovata ne’ primi giorni
di tal mese sopra i Gamaldoli, et! anche in luglio.
Genere SCODIONA; Scodiona , Boisd. (i),
( Filloma Tris. Dup. )
Alae cinereae , inlcgerrimae , putido centrali; anlicae afornis irroratati , //-
«m duabus inlerruptis , putte tu! a ribus trapezium include/itibus signatae. Anten-
nae tnaris longiores , angustiores, pedinatati. Palpi brevissimi. Lingua subnulla
Thorax villosus minus robus/us.
Larvae elongatae , laeves. Metamorphosis subterranea.
i. Scoti ioiia cosperso ria ; Scoi! tona conspersaria .
Tav. IV, f. 2. ?.
S. alis omnibus albidis impuris, gilvo-irroratis , pimelo disci slrigaque sub-
marginali e punetis fuscis.
Il capo è sommamente piccolo , ed il clipeo la fronte ed il
vertice costituiscono in esso una superficie curva continuata, sicché
neppure idealmente si possono considerare queste tre parti, hen ri-
vestite di candide squame ; gli occhi sono molto estuberanti glo-
bulosi e di color bruno verdiccio : le antenne, filiformi nella fem-
mina , sono riccamente pettinate nel maschio, ed un poco più lun-
ghe , la cui rachide bianca , ed i dentelli bruni , F apice acuto.
Il torace grosso ed elevato è rivestito di lunghi e folti peli
quasi lanuginosi; tutto è di un bianco sericeo. Le ali sono delica-
tissime diafane e nivee con isplendore sericeo : le superiori anno
la costola dritta , un poco incurvata verso F apice ; il margine
esterno che immediatamente succede è un poco smarginato, nel re-
sto intiero curvo e molto obbliquo , come ne’ generi Ennomos e
Macaria , e leggeramente tinto di fosco allo interno. Nelle supe-
riori scorrono trasversalmente due strisce fulvicce , con punti
bruni, che sopra le nervature essendo più forti e confluenti vi
costituiscono altrettante macchioline ; di esse strisce la esterna è
quasi parallela al margine , quindi un poco flessuosa ; la interna
(1) Da oxotSiov vel amaSiov umbella , ombrella.
40 LEPIDOTTERI NOTTURNI
è una curva che à per centro la base dell’ ala , alla quale è pros-
sima ; tra mezzo a queste due strisce vi è un punto fulvo , dal
quale prende origine insensibilmente una terza striscia del me-
desimo colore , la quale si rende a mano a mano più intensa ver-
so il margine posteriore, ove più si approssima alla esterna, gene-
rando una nubecola simile a quella della precedente ; la pagina
è nella sua posterior parte sparsa di taluni punti neri e visibili ad
occhio armato. Una linea di simili punti osservasi sul margine esterno.
Le ali inferiori anno un piccolo ma squisito seno poco prima della
metà del margine esterno , che nel resto è oscuramente sinuoso.
Hanno una sola linea fulva composta di macchioline simile e corri-
spondente alla esterna delle superiori, ed un punto nel mezzo ; oltre
alcuni altri meno visibili sulla metà posteriore come nelle prece-
denti. La frangia in ambe le ali è larga ed alternativamente bian-
ca e fulva. La pagina inferiore è simile alla superiore. Tutto ciò
ne’ maschi è meno evidente che nelle femmine, le quali sono pu-
re come alT ordinario più grandi : e precisamente in quelli vedesi
appena o manca affatto la linea che prende origine dal punto cen-
trale nelle ali superiori , le quali in generale sono pure più irro-
rate di fulvo , e quindi meno candide ; la linea basilare è pur
in essi poco apparente : e questi convengono con la citata figura
deir Ilùbner. Solo è da notare che tanto ne1 maschi che nelle fem-
mine de’nostri esemplari manca quella macchiolina lunga e bruna
del margine interno , che nella figura citata dell1 Hùbner è molto
spiccala.
Largii, lin. 17-18.
Geometra conspersaria , Hub. T. 26, f. i38. .
Fidonia conspersaria , Trtsk. VI, 1, p. 299, n. 21.
Scodiona conspersaria , Bois. Ind. n. 1464* — Turili-
raria eiusd. (1).
(1) Sospetta il Boisduval la Tarluraria essere una varietà della Conspersaria , la stessa
elle la Conspersaria di Duponchel , ma distinta de quella con tal nome designata dagli autori.
GEOMETRI
41
Questa specie sì à come propria dell’ Ungheria ; noi l’abbia-
mo ricevuta da Reggio in Calabria ultra , ove la raccoglieva il sig.
Gaetano Griso ; e pare colà non essere molto rara , nel mese di
Agosto.
— — V arietas. Tav. Vili, fig» 4 —
Abbiamo di questa specie una varietà che differisce dal ti-
po in ciò ; eh’ essendo ancora più piccola de’ maschi , à le ali
delicate e più pellucide ; le superiori ànno la sola fascia esterna
che si termina in nubecola presso il lobo posteriore , ed il pun-
to centrale ; la frangia è angusta , tutta bianca nelle superiori
come nelle inferiori , le quali nel resto non offrono alcuna diffe-
renza. Questa mi è stata comunicata dal R. P. Basilio camaldo-
lese , che la trovava nell’eremo napolitano. Largh, lin.
Genere MACARIA ; Macaria , Curlis (i).
Alae anticae emarginatele , vel sub-truncatae ; posticae angulosae. Antermae
maris modice pectinatae. Palpi breves , apice contigui.
Larvae laeves, elongatae , antice attenuatae ; capite parco, cordiformi: Me-
tamorphosis subfollicnlata , rei intra quisquilias.
Osservazioni. Le Macarie sono di due sorte; altre con le ali anteriori smar-
ginate sensibilmente , altre appena. Della prima sorte vi anno 3 specie , notala -
ria, aiternaria e lituraria; della seconda ima sola , la signoria.
i . Macaria notataria ; Macaria notataria.
Tav. IV. fig. 3.
M, alis albidis fusco irroratis , strigis tribus maculaque apicis subfuscis ,
punctis quatiior approximatis.
Capo piccolo, con angusta fronte e vertice, col clipeo ap-
pianato, e tutti di color grigio fulviccio , come l’angusto collare
ed i due ciuffetti di squame che gli succedono : occhi nerissimi
nella femmina , fulvi con una macchia nera , quasi pupilla , alla
parte superiore nel maschio : antenne ancor fulve , semplicissime
nella femmina , appena dentellate nel maschio.
Il corpo è cenerino, coi due ultimi anelli cinti di larghe
squame , spezialmente nella femmina (2).
Le ali son di color bianco cenerognolo , minutamente scre-
ziato di bruno. Le superiori sono smarginate per un taglio curvo,
ed anno tre fasce più oscure , le quali vanno allargandosi e fa-
cendosi più sensibili dalla prima prossima alla base alla terza
ch’è vicina al margine esterno ; queste cominciali sulla costola con
una macchia bruno-nera, quasi triangolare, l’ultima essendo gemi-
na , lasciando tra mezzo una linea più chiara flessuosa come il suo
(1) Da fiatxapf», bealitudo , beatitudine.
(2) L’ovidutto è conico troncato , e guernito di lunghi peli : si compone di due articoli.
GEOMETRE
contorno : nel mezzo di questa fascia vi è una macchia pur bru-
no-nera, composta di tre macchioline disuguali , e sull’estremo an-
teriore la macchia si fa larga, fulviccia, con un po di nero nella
pa^te interna , e due macchioline apieali brune ; la smarginatura
è orlata di nero, con la frangia bruna ; il rimanente della frangia
e tutto cenerino.
Nelle ali inferiori , molto prolungate posteriormente, una fa-
scia gemina trasversale bruniccia posta verso i due terzi di loro
lunghezza, e corrispondente alla terza delle superiori, divide il cam-
po di esse in due parti, delle quali F apicale più oscura , resa
principalmente tale per la maggior grandezza e confluenza delle
macchioline , e la basilare più chiara , con una striscia trasver-
sale , corrispondente alla seconda delle ali superiori , bruniccia ,
raen distinta dell’altra.
Nel maschio tali colori son sempre più oscuri che nella femmina
Largh. liti. i3 e mezzo.
Geometra notata , Lin.-Gm. Syst . Nat. p. 2^55 ,
il. 232.- — Lini). Faun. Suec., n. 1253.
Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 17 1., 11. i52.
——Rossi, Faun . Etrus. IL. p. ig3, n. 11 63.
Geometra notai aria, Esp. V. p. 87, Tab. XVI, f. 4.-6.
■ Hiib. Tab. 11, f. 53 $ — Tab. 67 , f. 3 16
Ennomos noi otaria, Trtsk. VI. 1 . p. io, 11. 4-
Philobia no talari a, Dup.
Macaria notataria , Curtis, Stcpb. , Boisd. Ind. , n. 1^71.
La farfalla schiude in maggio e luglio , ed appo noi anche in
agosto , e ne’ primi giorni di settembre.
Non è molto rara sulla collina de’ Gamaldoli ; nè manca in
varie altre parti del regno.
La larva vive sopra il salice , 1" alno e la quercia ; dando
due generazioni nell’anno.
Gemere ASP1LATE ; Aópilates , Tris. (i)„
( Aspilates el Fellonìa » Dup. )
Alac tectiformes , integrile ; anticae striga unica obliqua , vel slrigis (hia-
tus signatae ; posticce rolundatae. Anfennae maris pectinatae. Palpi longiores.
Lingua producta. Pcdes ìongiusculi.
Larvae herbivorae , gìabrae , laeees , filiformes , calde elongatae , sepius
serpentium instar se volventes. Metaraorphosis sub-folliculata.
Osservazioni. Le specie di questo genere son divise da Boisduval in 5 se-
zioni , secondo che i colori delle ali e quelli delle loro fascie si trovano combi-
nati : eccone il prospetto.
1. Ali tutte ornata eli una o due fascie rosse. Queste van com-
prese sotto la generica denominazione di Fellonia dal sig. Dupon-
cliel. Di esse, altre anno le strisce su tutte quattro le ali; altre
ne mancano nelle posteriori.
2. Ali anteriori color di rosa , con una striscia gialla.
3. - — -gialle, aventi una striscia rossa, o più fosche.
4- fosche e striate.
5. —con una fascia argentea.
Secondo questo metodo , noi dovremmo introdurre una sesta
sezione , per comprendervi la nostra ruginaria , nella quale le ali
sono di un sol colore rubiginoso e senza fasce di sorta.
1. Asp. vibìcaria ; Asp. vìbicaria.
Tav. V. f. 3.
A. alis flavescentibus , anticis puncto , slrigis i ribus limboque purpureis ,
hneola inter fasciam mediani obsoletiore.
Tutta di color giallo -rosso simiglia nte a quello del legno di
acero. Le ali anteriori allungate, poco archeggiate sulla costola ,
T apice un poco prolungato, ed il margine posteriore leggieramen-
(1) Aspilates some proprio.
G E O M E T n r.
te flessuoso. Sono esse attraversate da tre strie di color roseo-por-
porino non molto intenso, delle quali la basilare sul terminare de!
primo terzo di loro lunghezza, e l’altra sul secondo , più larga
e diffusa verso la parte posteriore , oscuramente flessuosa ; tra que-
sta ed il margine esterno ne corre una terza più angusta di tutte e
quasi lineare; tra le due prime strie avvi una linea poco apparen-
te. Le ali posteriori anno un piccolo prolungamento nel mezzo del
margine esterno, e la seconda e terza stria corrispondenti a quelle
delle ali superiori, mancando la prima basilare. La frangia è an-
gusta e rosso-porporina ancor essa, il margine essendo pur distin-
tamente così colorato.
Dello stesso colore è il clipeo ed i piedi , il rimanente del
corpo è del colore gialliccio fondamentale.
Largii, li n. i3.
Osservazioni. Stando alla forma delle ali , ed all’ andamento delle loro strie,
questa specie starebbe meglio nel genere Acidalia , non dissentendo che pochis-
simo o quasi per nulla ogn’ altro carattere ; mentre il prolungamento margina-
le delle ali inferiori è in opposizione col carattere assegnato alle Aspilati.
Phalacna vìbìcaria , Lin.-Gm. Syst. Nat. pag. 2460,
n. 198.
— - — Fab. Ent. Syst. Ili, 2. p. 139, n. 87 .
Geometra vibicaria , Hùb. Tab. io, fìg. 5o g. ( colori
esagerati ).
— Ross. Faun. Etrus. p. 190, n. ii5o.
— Esp. V. p. 3o, Tab . Ili , f. 3.
Idea vibicaria, Trtsk. VI, 2. p. 268. n. 4»
Aspìlates vìbìcaria , Boisd. Imi . n. 1479»
Trovasi in quasi tutta l’Europa, ne’ mesi di maggio e luglio,
La larva vive sull’ Aira montana e lo Spartirmi scoparium
ne’ mesi di giugno ed agosto. La farfalla schiude in luglio , ed in
maggio dell’ anno seguente.
46 LEPIDOTTERI NOTTURNI
Noi troviamo una varietà di tale specie distinta precipuamen-
te : i.° perla minor grandezza ; 2.0 per avere il margine esterno
delle ali inferiori ritondato ed un poco lobato nel mezzo, in luo-
go di essere prolungato in punta ; 3.° per le strie tutte egualmen-
te lineari , parallele , ed equidistanti fra loro.
Trovasi presso Lecce in Terra d’ Otranto.
2. Asp. cedrarla ; Asp . citraria.
Tav. V. f. 4*
A. alis flavis, fasciis duabus atomisque fuscis; posticis albidis, fascia fuse a
Le ali superiori son di color giallo cedrino, come il nome
lo indica , ornate di due fascie anguste trasversali archeggiate di
color livido pallido, tra mezzo alle quali un punto dello stesso co-
lore prossimo alla costola ; il campo intercetto è sparso di punti
e macchioline del medesimo colore ; la frangia à pure delle mac-
chioline alternanti col giallo cedrino che vi predomina , ma sono
di colore più intenso e vivace; la costola è cinta sul margine an-
teriore da macchiolina livido-nera. Nella pagina inferiore le fascie
sono più apparenti e più oscure, ma invece il color fondamenta-
le si fa più pallido e talvolta in gran parte bianco-sericeo.
Le ali inferiori oppostamente sono meglio colorate dalla fac-
cia inferiore, essendo pagiine dalla superiore , sulla quale vedesi
appena la traccia della posteriore delle due fascie , e del punto
mediano : questo dalla pagina inferiore è marcatissimo.
Il capo, il torace, e gli spallacci sono giallo-cedrini : l’addo-
me è paglino o bianco sericeo. Le antenne anno lo stelo paglino
ed i dentelli foschicci. Il corpo è delicato e lungo , terminato po-
steriormente da lunga peluria fulva o gialliccia.
Largh. lin. e mezzo.
Geometra citriaria, Hiib. Tab. 4o, f. 212. — Tab. io3,
f. 536, 537 c? ( citriaria ).
G E O M E T fi E
47
Aspila tes ci Ir ari a, Trtks. VI , i 3j , n. 8.
Dup. — Boisd. IncL n. i4qi-
Trovasi quasi comune nell'* Europa meridionale, ne’’ mesi di
ì aglio ed agosto, ne fra noi è scarsa nelle regioni basse e calde;
Trovata anche in aprile (17) nel R. boschetto di Portici.
Osservazioni. Più che la sacrario à questa specie F abito di Pìralide , t
proprio à stretta analogia con la sambucaria , e sue affini.
3. Aspilate calabraria ; Aspilatcs calabraria.
Tav. IV , f. 4.
A. alis flavescentibus , anlicis fasciis ì ribus posticis duabus saturale roseis
Il corpo e le ali di questa geometra sono in fondo di color
giallo-cedrino, ma il color rosso-porporino delle fascie trasversali
e del mergine esterno , diffondendosi un poco dal lato della base,
ne cangia or più or meno la nitidezza. Le ali superiori anno
due di tali fascie, di cui la posteriore un poco flessuosa sta sulla
seconda terza parte di loro lunghezza, e l’anteriore arcuata sta sulla
prima prossima alla base ; del medesimo colore è la costola , as-
sai più dilatato nello spazio compreso tra la base e la prima fa-
scia , indi si limita al solo orlo anteriore. Nelle ali inferiori v’à
solo la fascia posteriore, in continuazione di quella delle ali superiori,
mentre dell’ altra dirado si avverte un vestigio. Il margine anteriore
delle ali superiori è molto inarcato verso P apice , lo esterno è qua-
si retto. Il clipeo, la base degli spallacci ed i piedi sono dello stes-
so color delle fascie. Le antenne , pettinate ne’ maschi e semplici
nelle femmine , sono di color giallo-terrognolo.
Dalla parte inferiore non trovasi che la sola fascia posterio-
re ed il lembo esterno di color rosso-porporino in ambe le ali..
La frangia è lunga.
Larghezza de’ maggiori individui lin. 16.
LEPIDOTTERI NOTTURNI
48
Geometra ca/abraria, Esp. V. p. 33, Tab. IV. f. 1-2,
Hiib. Tab . io, f. 49 (*)•
Phalaena calabra , Petag. Spec. ìnsect. Calab . p. 38,
11. 199, f. s3 (2).
Idea calabraria , Trtsk , VI. 2. p. 262, n. 3.
Phalaena Infasciata , Cyril. Specìm. Tab. 1, fig. 6.
Aspìlates calabraria , Boisd. Ind. n. 1480.
Bella ed elegante specie, che porta il nome della regione in
cui fu per la prima fiata discoperta dallo sventurato Stefanelli , e
descritta dal nostro Prof. V. Petagna , nell1 opera testé citata , ove
ne rende una esatta figura. Trovasi nondimeno in tutto il regno ,
ed anche nella Francia, siccome in Austria, Dalmazia, Spagna ,
Portogallo, e Sardegna ; per la qual cosa Cirillo si credè autoriz-
zato a mutare lo specifico nome.
La farfalla svolazza ne’ mesi di maggio e luglio.
Il Boisduval sospetta che questa specie esser potrebbe una va-
rietà della vibicaria , mentre noi abbiamo fondate ragioni a creder
la vibicaria per fino di diverso genere, come è stato avvertito.
4. Asp. purpuraria ; Asp. purpurarìa.
Tav. VI. f. 1-2.
A. alti luteis , margine anticarumque fasciti duabus purpureis.
Tutta di colore ocraceo più o meno intenso, con una fa-
scia rossa archeggiata presso la base delle ali superiori, ed un’al-
tra gemina in prossimità del margine esterno , la quale, distinta
in due sulla costola , si confonde in una sola verso il mar-
gine posteriore ; la frangia è pur rosso-porporina più vivace che
( l) La Calairariii ài Geycr continuatore di Hubner, rappresentata nella Tar. 10», f. 346,
34T è piuttosto una varietà della purpuraria che calabraria.
(2) E sorprendente che questo nostro entomologo non riportasse selle »ae Inst, E ut. que-
sta specie , mentre nota ì® affine purpurata di Linneo !
©EOMETRE
49
le fascie. Le ali inferiori anno la frangia similmente colorata , ed
una fascia prossima al margine, costituita da due più anguste , ina
poco apparenti , e talvolta scancellate affatto. 11 corpo è grigio ,
tinto di giallognolo fosco e rosso. Le antenne sono brunicce , pet-
tinate ne’ maschi , semplici nelle femmine.
Abbiamo di questa specie talune varietà provenienti dalia inten-
sità de'colori, spezialmente delle fascie rosse, e più dal modo come
queste si comportano — Noi ne segnaleremo due, le più rimarchevoli.
a ) Le fascie porporine delle ali inferiori scancellate affatto, ed
invece la frangia è saturatamente porporina : le fascie delle ali su-
periori poco apparenti. Tav. VI. f. i.
b ) Colore generale più chiaro , le fascie delle ali superiori
poco apparenti, e nelle inferiori scancellate affatto. Tav. VI. f. 2.
Phalaena purpuraria , L . - Gm . Syst . Nat . p . 2464 , n . 2 2 1 .
Geometra purpurari a, Hùfa. Tab. 38, fig. 189.
Fray.I. 2. Tab. 68; f, 1. ^09.
Aspilate s purpuraria , Trtsk. VI. 1. p. 127. n. l
- Dup. — Boisd . Ind. n. 1481.
Trovasi questa specie in più parti del regno, ma assai frequen-
te nella Calabria ulteriore, spezialmente presso Fiumara di Muro ,
ove P ò trovata a branchi nel mese di luglio.
La larva vive sulla Quercia , il Pruno spinoso ed il Poligo-
no acicolare.
La farfalla schiude ne’mesi di luglio ed agosto.
5. Asp. ruginaria ; Asp. rugìnaria , Nob,
Tav. X, f. 1.
A. unicolor fulvo -rubìginosa , fasciis nullis ; torpore antennisque griseo-
fuliginosis.
A primo sguardo si direbbe che quest’ aspilate fosse la pur-
puraria stessa, di cui sieno sparite o scolorate la fasce porporine ;
ma meglio studiata la si trova per ogni verso distinta.
7
50
LEPIDOTTERI NOTTURNI
Non è da tenersi come abberrazione , essendo costante, e fre-
quente piuttosto che no.
Le ali sono tutte ugualmente di color di rugine , talvolta di
ocra giallognola , ma nè vestigio di fascie vi si scorge, nè la fran-
gia è d’altro colore, sibbene sempre più fosca , eccetto che ne-
gl’ individui il cui colore è più chiaro , ne’ quali è pure più cor-
ta e del medesimo grado di tinta. Il corpo è tutto coperto di
scaglie bruno-nere , tra quali si mescolano altre fulvicce , onde
proviene un colore grigiastro , meno sempre nel torace e nel ca-
po. Le antenne sono lungamente piumose , fosco-nere , con gl’ in-
ternodi degli articoli un poco più chiari.
Largii, lin. 12 a i4-
Trovasi non rara in Terra d’ Otranto, ne’ luoghi agresti pres-
so il liltorale dell’ Adriatico.
6. Asp. sacrarla ; Asp . sacrarla.
Tav. V. f. 1. .
A. alis fliwis , anticis striga obliqua sanguinea.
Il torace e le ali superiori sono di color giallo solfureo più o
meno carico: una listarella composta di due linee, una di color
rosso sanguigno dal lato interno, l’altra di rosso livido dalla parte
esterna , fuse tra loro in guisa da formare una sola , scorre obbli-
quamente dalla prossimità dell’apice al margine interno : ne’ maschi
talvolta tende più al livido, nelle femmine diviene spesso rossa ;
la costola è pur dello stesso colore di questa fascia.
Le ali inferiori sono pagiine 0 quasi bianche, senza alcuna se-
gnatura ; e del medesimo colore sono l’addome ed i piedi. La fran-
gia di ambe le ali è quasi bianca e splendente. Il clipeo è liscio,
un poco tumido o convesso ; l’occipite leggermente crestato ; le an-
tenne brune ; gli occhi neri.
Hùbner la rappresenta pure con una macchia allungata in mez-
zo al campo delle ali superiori , fra la striscia e la base ; ma noi
possiamo accertare che fra centinaja d’individui che ci sono per-
GEOMETRI!
51
venuti alle mani, rarissimo è quell’ uno che abbiamo incontrato
con un punto bruno appena apparente.
Questa farfalla, nello stato eli riposo, tiene le ali superiori con-
giunte tra loro per il margine interno ; ed allora esse rappresentano
un triangolo isoscele , o una delle figure proprie del grande genere
Piralicle : e le due strisce rosse formano in questo stato un angolo
ottusissimo. Questa condizione , associata all1 altra di non trovarsi
quivi concolori le ali superiori ed inferiori, allontanano questa spe-
cie dall’abito delle Geometre , conducendola a quello delle Piralidi.
L’ anthophilaria (Hiib. Tab. 84 f- 433) ne differisce per le ali
inferiori fosche con una stria, il lembo, ed una macchiolina cen-
trale bianca. Essa proviene dalla Russia; ma Boisduval, che non
la vide in natura , dubita se sia una specie distinta.
Phalaena sacrarla, L.-Gm. Syst. Nat . p. 2464, n.221 .
— - — Fabr. Eni. Syst. Ili, 2. p. 159, n. 106.
Geometra sacrarla , Hiib. Tab. 38, F 200 g.
— Esp. V. p. 17 1, Tab. XXX, f. 8, 9.
G. sanguinaria , — — p. 17.3 f. 10-1 1.
Phalaena sacrarla , Cyril. Spec. Ent. Neap. I, f. io.
- — — Rossi, Faun. Etr. n. i56i.
Aspilates sacrarla , Trtsk. VI. 1. p. i.3o, n. 3.
— — Dup. — Boisd. Ind. n. i486.
Trovasi in tutto il regno , non rara ; frequente nelle basse
e calde regioni ne’ mesi di giugno e luglio ; e sulla vetta Camal-
dolese anche in agosto, settembre ed ottobre.
7. Asp. lividaria ; Asp. Imdaria, Nob.
Tav. V. fig. 2.
A. alis lividis , anlicis striga obbligua pallida fiaccatile ; posticis putido me-
dio fusco exoleto.
Rambur descrive una specie propria dell’ Andalusia col no-
me di Poeticaria i nella quale le ali sono fosche e striate; ma noi
LEPIDOTTERI NOTTURNI
52
non abbiamo potuto consultare quest’opera, nè altrimenti conoscia-
mo la sjaecie che per la indicazione datacene dal Chiarissimo Boisdu-
val medesimo nel suo Index, metti, p. 188, n. 1 493.
Se questa nostra specie avesse con quella qualche rapporto o
simiglianza , non possiamo affermarlo. N’ esibiamo quindi la de-
scrizione e la figura , riserbando a noi come ad ogni altro lepi-
dotterologo di giudicarne dietro il confronto.
Essa per forma e grandezza simiglia affatto alla sacrarla ; ma
per l’opposto il colore generale è livido, e la fascia trasversale
delle ali superiori è pallida, gialleggiante nel mezzo , limitata di
un livido più fosco ne’ lembi , spezialmente dal lato interno. Le
ali inferiori sono del medesimo colore, ma più pallido con un ve-
stigio di punto fosco centrale. Le antenne sono pettinate. Il cor-
po è concolore.
Largii. ìin. n e mezzo.
Trovata iu vicinanza di Lecce , ne’ luoghi incolti.
53
Genere F1D0NIA ; Fidonia , Trlsk.
Aìae integerrima e , saepius concinne depictae ; posi iene saepius discolores.
Antennae rnaris late plumosae. Palpi breves villosi. Caput haud cucullalum. Tho-
rax villosus robustior.
Larvae elongatae laeves , capite rotundalo. Metamorphosis subfulliculata ,
t>el sub quisquiliis. Statura major. Yolatus diurnus.
Osservazioni. Le Fidonie si trovano scompartite in due serie distinte fra lo-
ro pel modo come le ali son colorate , che in quelle della prima esse son tutte
fosche , siccome la Duponchellaria e la semicanaria , ed in quelle della seconda
sono sprizzate o irrorate di atomi oscuri , come 1’ atomaria. In tutto si contano
di tal genere 13 specie.
j . Fidonia ambustaria ; Fidonia ambustaria.
— — - Varietas Duponchellaria.
Tav. VI , f. 3.
F. alis lutescentibus transverse fusco-strigosis , lineis duabus punctoque me-
dio nigricantibus.
Li ambustaria à il capo grossetto ritondato , col vertice ap-
pianato e largo , da’ cui lati sorgono le lunghe e ben pettinate an-
tenne nel maschio ; il torace è mediocre, il corpo gracile, e tutto
di color grigio di ocra o fulviccio. Dello stesso colore sono in fon-
do le ali : le anteriori, con la costola quasi dritta , ed il margi-
ne esterno ritondato , sono attraversate da tre linee bruno-nere ,
la prima delle quali prossima alla base , l’altra ai due terzi , fles-
suosa, la cui maggiore curvatura abbraccia un largo punto nero ,
sovente prolungato verso ai due lati a modo d’ una striscia e spes-
so ancor pupillato ; la terza linea prossima al margine esterno ed
a questo parallela è quasi dritta sulla prima metà , poscia s’ inar-
ca due fiate come la precedente ; il margine esterno è segnato
da linee curve intercelte tra i nervi; tutto il campo è poi trasver-
salmente lineolato di bruno a linee interrotte ineguali , più spesse
verso la base e sopra la costola ; la frangia è di color fulvo-bru-
no non molto lunga. Le ali inferiori sono un poco lobate nel
LEPIDOTTERI NOTTURNI
54
margine esterno , colorate come le superiori , ma traversate sola-
mente da due linee flessuose prossime al margine esterno ed in
continuazione di quelle delle ali superiori ; un punto bruno nel
mezzo : qualche volta la linea esterna si congiunge col margine
per una macchia bruna allungata. Dalla parte inferiore il colore è
pallido , appariscono i punti centrali bruni , e le tracce delle li-
nee superiori.
Largii, lin. 16-17.
Geometra Duponchellarm.lW%\ìb.-Q[tj . Tab . 100, f. 5 77
e 578.
Ficlonia Duponchcll aria . Lefeb.
- Dup. — Boisd. Imi. n. i5c>4-
Specie ritenuta finora dagli Entomologi come esclusiva della
Sicilia ; nondimeno trovasi essa pure in Terra d’ Otranto , ne’luo-
ghi agresti del littorale Adriatico , e negli Abruzzi , benché rara ;
nel mese di giugno e di agosto.
2. Fid. piumaria; Fid. piumaria
Tav. VII. f. 1. 9
F. alis cinereis fusco-irroratis , anlicis pimelo medio fasciaque externa sa -
luratioribus.
Tutta d’ un sol colore fosco-cenerino con isplendore sericeo,
sulle cui ali veggonsi appena le tracce delle linee trasversali più
fosche, e la zona marginale eh’ è pur tale, talvolta appena a-
dombrata. 11 capo è piccolo , mentre il torace è in questa specie
assai grande e gibboso. Dalla inferior parte poco è più chiara la
tinta , ma meglio apparisce la macchiolina media di ambo le ali.
11 margine esterno delle ali inferiori è molto dentellato , ed ap-
pena lo è pure quello delle superiori : carattere che si oppone
alla integrità voluta ne’ caratteri generici, e che realmente si tro-
va in tutte le altre specie, non eccettuata la semicanaria , che ap-
partiene alla medesima suddivisione della presente.
Largii, lin. 19.
GEOMETRE
55
Geometra vesperlaria , Esp. V, Tab . XXXII, f. 1-2.
Geometra piumaria , Hiib. 23 , f. 124* •
Fidonia piumaria , Trtsk. VI. 1. pag. 3o6, n. 24*
— — Dup. ■ — Bois. Ind. n. 1007.
La larva vive sopra il Lotus dorychnium , volg. Trifoglio
senza coppola.
La farfalla schiude in luglio nella Francia e nella Ungheria,
ove finora è stata trovata. Noi però Fabbiamo dalla Terra d’Otran-
1 0 presso Lecce , ove la trovava il primo de’ miei figli Giuseppe.
3. Fid. semicanaria; Fid. semicanaria.
Tav. VI, f. 5.
F. alis omnibus pallide-cinerascentibus , fascia lata marginali obscuriore ;
anticis pimelo medio nigricante.
Più piccola della precedente, e di un colore cinerino più chia-
ro e raen lucido di quello della precedente , con una zona più
fosca, che viene limitata dalla linea bruna archeggiata posta sul ter-
zo di loro lunghezza, e si estende fino al margine esterno grada-
tamente sfumandosi alquanto ; nel mezzo delle ali superiori v’à un
punto fosco , che nelle inferiori manca affatto , e dove la zona è
pure mcn fosca. Dalla pagina inferiore la zona è più distinta nel-
le ali inferiori che nelle superiori , essendo pure più intensa allo
interno e più sfumata verso il margine ; il punto medio apparisce,
benché piccolo.
Il capo è grassetto , e poco men largo del torace ; le anten-
ne mezzanamente pettinate, e ne’ maschi sono foschicce.
Largii, lin. i3.
Geometra Panormaria, Dahl. Catbal.
Fidonia semicanaria , Frey. I. 2. pag. i4<>, Tab . 785,
f. 2. ottima.
— — Bois. Ind. n. i5o8.
56
LEPIDOTTERI NOTTURNI
Questa geometra che Dahl trovava nella Sicilia transfarana ,
e propriamente a Palermo, d’ onde il nome di Panormarìa , tro-
vasi pure a Reggio nella Calabria ultra.
4- Fid. atomarìa ; Fid. a tomaria.
Tav. VI. f. 4.
F. alis omnibus lutescentibus , strìgis aiomisque fuscis.
Il capo in questa specie è molto piccolo , spezialmente com-
parandolo a quello della prima specie, ornato però come in quella
di antenne largamente pettinate o come piumose. Tutta di colore
giallo-terreo, con le linee fulvo-foschicce, o color di rugine , e
sparse da pertutto di atomi del medesimo colore, come se fossero
impolverate , d’ onde il suo specifico nome. Nelle ali superiori, tra
la prima linea basilare e la seconda , più prossima a questa, corre
una doppia linea che abbraccia presso la costola una macchiolina
allungata e quasi lunulare del colore fondamentale , e poi va a
confondersi con la listarella cui è prossima ; la terza linea pros-
sima e parallela al margine esterno sovente si dilata in guisa da
confondersi con la fascia marginale dello stesso colore , generan-
do così una larga zona interspersa di macchioline chiare come il
fondo ; la frangia è brevissima e rossiccia come il color delle fa-
scie. Dalla pagina inferiore tutto è più pallido, ma sulla costola
la seconda fascia vien segnata da una macchia bruna che si sfu-
ma verso dentro.
Larghezza de’ nostri esemplari lin. i5 a 16.
Osservazioni. Le due figure citate dell’ Hubner la rappresentano sensibil-
mente più piccola ; e delle due, quella del suo continuatore Geyer ( Tab . 102,
f. 326 , 327 ) più simiglia ai nostri esemplari. E però conviene notare una ri-
levante disparità nel carattere che offrono i palpi, che noi troviamo lunghi per
modo che oltrepassano il clipeo 0 celata per la metà di loro lunghezza. Laon-
de , stando al rigore de’ caratteri assegnati nel genere , essa star non vi potreb-
be ; mentre l’abito è tale, che, convenendo i nostri individui con quelli rap-
presentati da Geyer continuatore di Hubner, anno pure stretta analogia con la
geometre
57
concordarla di Hiibner (Tab. 24, f. 126 ), eh’ è del genere Eupisteria , e più
ancora con la congenere phimistaria, II. -G. Tab. 81, f. 417-420. E però anche
nell’ Eupisterie i palpi vogliono essere brevissimi più che nelle Fidonie.
Phcilacna ato maria, Lue -Giri., Syst. Nat. pag. 2461 ,
n» 214»
Geometra ai ornarla, Esper. V. tah. XXXIII, f. 4“ 8»
— Hùb. Tab. 25, f. i36— ■ H.-Gey .Tab. 302, f.
526 , 527, 9
Fidonia alamari a, Trtk. VI, 1. p. 286, n. 14*
— — Boisd. Ind . n. i5i5.
La larva vive sopra la Centaurea scabiosci e sull’ Artemisia
campestris.
La farfalla svolazza in aprile e luglio ; ed anche in agosto
nelle montagne degli Abruzzi, ed in quelle della Calabria ultra,
ove l’ò raccolta.
Le altre specie di questo genere sono.
*
1. F. miniosaria
2. — - ambustaria
3. — taeniolaria
4' ' — pyrenaearia
5. — osyraria
»
6. — « piniaria
7. — pennigeraria
8. chrysitaria
g. — melanaria
IO. — pluraistaria
8
58
Genere AFFIDASI; Amphidasis (i), Dup.
Alae robnstae. Anlennae maris pedinatele. Palpi breves hirsu/i; lingua spu-
ria- Caput retractum. Thorax valìdus robustus lanatus. Abdomen crassum. Ha-
bitus bombyeum.
Larvae arboricolae , elongatae , tenue nodulosae , capite supra emarginato .
Metaraorphosis hypogaea.
Osservazioni. Tre sole specie costituiscono questo genere , ciascuna delle
quali presenta un carattere suo proprio , per lo quale rimane anche il genere
tripartito. Due di esse , la hirtaria e la betularia , anno le antenne cuspidate
o appuntite alla estremità ; e di queste la prima con le ali fasciate , la secon-
da irrorate. L'altra , la prodromaria , si distingue per le antenne ottuse.
Noi trovato abbiamo finora nel regno la sola congeneraria di Hiibner, ri-
tenuta anche dubbiamente come semplice varietà della hirtaria. Vedi in fine.
In quanto ai caratteri generici assegnati dal sig. Duponchel, noteremo non
esser le ali sì robuste da fare notevole eccezione sopra talune altre georaetre.
i. A. congeneraria; A congeneraria ^
Tav. VII , fig. 2 4.
Am. alis hirtis canis , strigis tribus nigris , posterioribus approximatis , an-
tennis a tris.
Le ali sono di color cenerognolo finamente sprizzate di bru-
no , ed attraversate da quattro striscioline brune flessuose ; delle
quali la prossima alla base è quasi doppia ed archeggiata ; la se-
guente più distinta spicca quasi dal mezzo del margine anteriore
e va accostandosi al lobo posteriore, facendo due archi ; la terza
prossima all’ apice si va ravvicinando alla precedente, e dalla me-
tà del suo cammino in poi scorre parallelamente con quella ; la
quarta meno distinta nella femmina, costituisce con la sua prece-
dente una fascia un poco più fosca e grigia ; in fine il margine
come all’ ordinario è segnato di macchioline brune ; tutte queste
linee divengono quasi nere sulle nervature, ove ancor si dilatano,
onde appaiono come se fossero costituite da macchioline riunite
in serie. Nelle ali inferiori sono esse più deboli , nè raggiungono
il margine anteriore , e la prima prossima alla base come all’ or-
dinario svanisce. Dalla inferior pagina, molto più chiara , appena
si avverte il disegno di tali strisele.
GEOMETRE
59
il torace molto elevato irsuto e con cresta è di un grigio più fosco,
attraversato da due linee nere. Il corpo è pur rivestito di squame bru-
ne rossicce. Le antenne filiformi e rivestite di squame cenerine e nere.
Il maschio differisce dalla femmina per le antenne lungamente
pettinate o come piumose, brune con io stelo grigio, e pel colo-
rito delle ali superiori giallo-rossiccio nell’ apice , sulla costola e
verso la base; e così il margine esterno deileali inferiori. Tra le
due linee medie , nel sito ove si approssimano evvi un punto
bruno-nero , che nella femmina rare fiate si avverte.
Le squame sono ovato-lanceolate con lungo peduncolo, per
10 che si mantengono esse elevate ; e le ali sembrano coperte di grossi
peli piuttosto che di squame assettate e spianate , ed apparisco-
no irsute; il che gli à ben meritato il nome appellativo cl "hirtaria.
Largii, fin. 20.
Geometra hirtaria Lin-Gm. Sys. Nat. p. 2468, n. 698.
Geometra congenerarìa , Hlib. Tab. 33, f. 174.
Amphìdasis hirtaria , var. congenerarìa. Tristi. VI ,
1, p, 236, n. 3.
Amphidasis hirtaria; var . congenerarìa , Boisd . Ind. n . 1 54i .
Secondo il precitato Boisduval questa farfalla trovasi abbonde-
volmente ne’ dintorni di Parigi nel mese di marzo. Noi la trovia-
mo presso il littorale del Tirreno, nel luogo detto Patria, nel me-
se di giugno : forse di una seconda generazione.
Crede innoltre lo stesso autore ch'esser possa una varietà della
hirtaria di Linneo e di Fabricio , rappresentata da Hiibner nella
medesima ’Tav. 33, fìg. 1 7 5 , come già la pensava il Treitschke,
11 quale presentiva pure che difficilmente si sarebbero accordati
secolui gli altri lepidotterologhi per riconoscerla come semplice
varietà della hirtaria ( Trtsk. Le. p. 237. )• Noi conveniamo
completamente co’ sullodati scrittori , ed aggiungiamo che la con-
generaria non è che individuo di maggiore grandezza , in cui le
tinte divengono men fosche, e più distinte le linee o fasce tra-
sversali , che nella hirtaria sono più confuse , stando alle figure
dell1 Hùbner. Anzi opiniamo che questa sua hirtaria debba con-
siderarsi come varietà, e che la congenerarìa debba esserne il tipo.
GO
Genere BOARMIA ; Boarmia, Trtsk. (i).
Mae latae , palulae , concolores , fimbria sinuata : cinereo-nebulosae , ato-
mis fuscis irroratae, lincis anguloso-nebulosis lunulaque vel pimelo medio scriptae.
Antennae maris peciinato-p/umosae , saepius apice cuspidatae. Palpi breves. Tho-
rax robustior , squamosus. Abdomen longiusculum , sub-gracile.
Larvae elongalae, obscurae , torulosae vel rarnifor/nes. Metamorphosis hypo-
gaea vel inter quisquilias.
Osservazioni. Il Boisduval ripartisce le 26 specie note di questo genere in
4 gruppi , senza verun carattere distintivo , eccetto che pel 4.° gruppo , nel
quale racchiude le specie che si pascolano di Licheni , e che sospetta poter co-
stituire un genere proprio.
Noi faremo avvertire pertanto , che la petrificaria , dal chiarissimo autore
riposta in questo genere , merita esserne separata , a cagione de' palpi non del
tutto simili a quelli delle altre Boarmie , quindi non propri a questo genere; ed
anche pel disegno delle ali , che più si accosta a quello delle Acidalie , fra le
quali 1’ aveva già registrata il Treitschke. Lo stesso dicasi della nostra Iapjrgiaria.
Le Boarmie sono innoltre leggermente rivestile di squame, ossia che queste
sono molto delicate o poco stipate, onde le ali sono più traslucide e più leggiere;
nella petrificaria per 1’ opposto il rivestimento delle ali è molto più denso.
Le Boarmie anno il margine esterno delle ali superiori quasi rifondato od
appena sinuato ; mentre nella petrificaria è questo profondamente sinuato, e quasi
dentato.
Ed in quanto ai caratteri desunti dalle larve faremo rilevare, che l’aggettivo
elongalae si appartiene a moltissime, e maggiormente a quelle del genere Metro-
campa , in talune delle quali il diametro sta alla lunghezza:: 1: 20. — • obscu-
rae ; mentre nel genere Boarmia ve ne sono di quelle di un bel verde chiaro,
e quasi gialleggiante , come quelle della Selenaria , oscurissime altronde sono le
larve di taluni altri generi: torulosae vel ramiformes ; più torolose son quelle delle
Crocallidi c delle Anfidasi , ramiformi essendo poi la massima parte delle larve
delle geometre. Niuno dunque di siffatti caratteri esclusivamente compete alle
larve del genere Boarmia , e quindi è incapace a farci riconoscere il genere dalla
sola loro ispezione.
Del resto, di tali difetti noi abbiamo avuto ed avremo sempre occasione far
parola ; perciocché al rigore de" metodi la natura non si piega , e noi siamo ben
lontani ancora dallo aver discoperto il suo cammino.
La ricognizione delle specie di questo genere è poi sì difficile , che sia per
le descrizioni e sia per le figure , convengono tutti gli autori essersi trovati im-
barazzati nel distrigare la confusione delle loro sinonimie. Il sig. Duponchel di-
(1) soprannome che i Beozii davano a Pallade,
GEOMETRE
Gl
chiara , che malgrado 1’ esattezza dell’ Iliibner, non si possono ravvisare nelle
sue figure le specie : e crede in pari tempo aver egli esibite delle immagini più
chiare. Ciò non ostante, noi non abbiamo potuto che approssimare talune delle
specie nostrali ai disegni deH’Hìibner ; ma niuna a quelle rappresentale dall’ au-
tore francese. E pertanto possiamo affermare , che gl’ individui della nostra col-
lezione sono in uno stato di freschezza indicibile , la più parte ottenuti da larve-
educate nel proprio gabinetto , e conservate con somma cura. Ciò vien compro-
vato dalla maggior precisione de’ disegni de’ colori e delle loro macchie. Tutto
dunque conduce a credere, che ne’ luoghi più meridionali acquistano grandezza
maggiore e colorazione più forte. Da ciò la necessità di doverne dare le imma-
gini, anche perchè molte tra esse non si sono potute definire senza grave dub-
biezza.
i. Boarmia selenaria; Boarmia selenaria*
T. IX. f. i.
B. alia grisco-nebulosis , striga dentata , pimelo centrali fusco, in quo lu-
nula parva alba.
Il colore generale di questa specie è il bianco sudicio o cene-
rognolo , sprizzato di atomi neri sopra punti rossastri , ove più ove
meno confluenti. Sopra ciascuna delle ali vi àn due linee brune che
divengono nere ver la posterior parte; e queste costituite da cur-
ve interposte alle nervature , col convesso verso la base e le an-
golosità ver 1’ estremo : parallelamente alla linea prossima alla base
ve n’ à un’altra meno distinta; e similmente alla più lontana vi
corrisponde la sua , sopra la quale e prossimamente al margine an-
teriore (nelle ali superiori ), o verso il mezzo (nelle ali inferiori)
sta una macchia semilunare di color nero rossastro, coll’aja bian-
castra , ed un punto nero nel lembo del concavo , in guisachè
sembra trilobata: verso l’apice due altre macchie brune poco ter-
minate o quasi scancellate segnano il sito d’ una linea simile alle
precedenti, ma appena visibile in qualche tratto: il limite della
frangia è segnato da lineette nere lunolari, che, abbracciando degli
spazi più bianchi, le danno l’apparenza di dentellature (i). Infe-
(1) Duponchel nota questa condizione per le sole ali inferiori ; ma questa differenza ri-
sulta dalla poca colorazione dell’individuo ch’egli à tenuto presente.
LEPIDOTTERI NOTTURNI
32
riormente il disegno è lo stesso , ma il fondo del colore siccome
le linee sono più pallide ; per lo contrario le macchie sono più
nere , senza P aja mediana biancastra , e sembrano tricuspidate ,
spezialmente quella delle ali superiori.
Il corpo è del medesimo colore delle ali , ma gli anelli ad-
dominali anno due punti neri approssimati nel mezzo , ed un al-
tro da ciascun lato remoto dai primi.
Phalaena furcarìa^àhwEnt.Syst.WX, 2. p. i4f»n*4'
Geometra selenariaf Hiib. Tab. 3i , f. i63 9.
— — Dupon. VII, 2. p. 362 , pi. i6q fig. i. — - Bois,
Ind. n. 1 549»
La larva vive sull1 Artemisia campestri , sopra YJSuphorbia
cyparissias , il Trifolium pratense e l1 Anethum foeniculum . La sua
crisalide si trova entro bozzolo delicato , sotto terra , o sulla su-
perficie di essa.
Nota Duponchel esser questa specie assai rara , spezialmente
ne1 contorni di Parigi, ov’egli non à potuto trovarne che un so-
lo individuo. Secondo il Treitschke trovasi in Ungheria ed in ta-
luni luoghi dell1 Alemagna. Noi la troviamo non rara sopra i Ca-
maldoli , in Lecce , ed in altre contrade del regno.
La farfalla schiude in aprile; ed in giugno e luglio per la se-
conda generazione. Nella Calabria ultra, presso Reggio, Pabbiamo
trovata anche in agosto ; e sull1 erta camaldolese dalla metà di que-
sto mese fin tutto settembre, ottenendola dalle larve educate in casa.
L’abbiamo trovata a vivere sul Castagno e sul Mespilo: e
ne abbiamo ottenuto le farfalle sempre più piccole, e colle linee
fosche meno pronunziate. Pare che la poca buona nutrizione nello
stato di schiavitù possa essere la cagione dello ammiserimento loro.
Varia tra noi enormemente in grandezza , spezialmente nelle
femmine , giungendo ad impicciolirsi quasi fino alla metà della
grandezza ordinaria. Gl’individui maggiori anno la larghezza delle
ali aperte di 23 li nne — i minori di lin. i3 1^2, nelle femmine =■*
1 più grandi maschi - 18 1/2 - i più piccoli 16.
GEOMETRA
63
La larva è di 1 6 linee in lunghezza.
Il suo colore in fondo è verde, reso un poco grigio dai mol-
li peli ispidi e bruni, brevissimi , e da talune lineole giallicce.
11 suo capo è un poco ritondato e quasi bilobo , ed appena più
grosso del corpo ; due listarelle di color violetto scorrono ai lati \
e due altre sotto il ventre tra loro molto approssimate, lasciando
tra mezzo uno stretto spazio verde-bruno. Sul quinto segmento, e pro-
prio nel mezzo, v’ è una macchia nera, quadrilunga, cinta nei
lati da una linea gialliccia ; e dietro alla macchia sorgono due
tubercoli neri ritondi, elucidi, sormontati da un grosso e corto pelo,
e cinti alla base da areola. JNe1 due segmenti successivi si vede
adombrata una simile macchia ne1 piccoli, che svanisce del tutto
col crescere. Gli stimmi sottostanti alia linea laterale violetta so-
no segnati da un largo punto nero , spezialmente quello del pri-
mo segmento. Le gobbe del capo sono bellamente ornate di punti e
linee violette simmetricamente disposte. La estremità posteriore o
rodale è dilatata, rifondata, con un impercettibile acume nel mez-
zo : dalla parte inferiore vi sono due piccole appendici coniche,
sormontate da un corto pelo. La macchia ed i tubercoli del quinto
segmento si fanno assai sensibili dopo la penultima muda. Anche
sopra gli altri segmenti vi sono due picciolissimi tubercoli neri ,
e pustolette sparse, dalle quali sorge un peluzzo nero.
La sua metamorfosi si compie entro la terra. La pupa è di
color marrone, turgida, ottusa anteriormente, terminata allo estre-
mo posteriore da due punte allungate , acute , ed emergenti da
un solo stiletto.
64 LEPIDOTTERI NOTTURNI
2. Boarmia consortaria; B. consortarìa.
Tav» IX , f. 2 9 ; 3 , .
i?. alis griseìs , atomis numerosis fuscis , fascia nudata communi albida fu-
se o marginata ; posticis puncto oblongo ocellari albido.
Simile alla roboraria , ma eli quella costantemente più picco-
la , e con le linee flessuose meno sensibili , ad eccezione di quel-
la che circonda il margine , la quale è ben rimarchevole e di un
modo più uguale.
Tutte le ali sono di un grigio cenerognolo irrorate di punti-?
ni o lineole brune. Tre linee flessuose più fosche le traversano :
nelle ali anteriori le due interne convengono verso il margine
posteriore , e lo spazio che racchiudono è talvolta più chiaro ,
ma spesso non differisce dal resto del campo , come avviene in
quasi tutti i nostri esemplari ; la terza è prossima al margine ester-
no , alla quale ne succede altra meno visibile e parallela , le cui
angolosità, stando tra mezzo alle nervature, si prolungano in linea
retta più fosca , e vanno a por fine sopra un punto nero margi-
nale , dal quale spiccasi una lineola d’ambe le parti, formando un
angolo curvilineo, i cui lati congiunti co’ seguenti formano una
curva , alla quale succede la frangia grigia. Le ali inferiori si co-?
lorano allo stesso modo, ma in mezzo all’ aia racchiusa dalle due
linee più interne vi è un punto o macchiolina oceilare, che me-
glio direbbesi lunola , formata da un punto nero cinto da una
curva bianchiccia, e questa da altra fosco-rossiccia. Dalla inferior
parte son tutte quattro le ali più pallide, con una traccia soltanto
delle linee brune trasversali: nelle superiori vedesi una macchia
bruna lunolare presso la costola ; nelle inferiori un punto bruno
corrispondente alla macchia annulare.
Il corpo è tutto del medesimo color cenerognolo : il torace
assai grosso.
Il maschio à f estremità dell’ addome o l’ ano molto pelacciu-
to. La femmina à 1’ addome più .corto e più turgido , come d'or-
dinario , poco pelacciuto alla estremità : il suo ovidutto è delica-
to , cilindrico , cui succede il secondo o penultimo astuccio as§ai
GEOMETRE
65
corto , ed il terzo dilatato alquanto sul contorno estremo. Le an-
tenne sono in essa filiformi , riccamente pettinate nel maschio.
N. B. La figura dell’ Hiibner rappresenta il margine delle ali
cinto di curve in modo opposto a quello che in tutti i nostri e-
semplari si trova.
La figura di Freyer è molto più esatta : questa rappresenta
una femmina, che conviene del tutto con alcuni de’ nostri esem-
plari, ottenuti da larve educate.
Larg. 19-21 lin.
La larva vive sul Pioppo ( PopulusJ’astigiata e d italica ), la
Lonicera xjlosteum , il Prunus spinosa , il Salix alba e sopra la
Betola : fra noi è più frequente sopra la Genista scoparia , vol-
garmente ginestra. Si nutrica pure del melo.
Essa nel suo massimo sviluppo è lunga lin. 18.
11 capo è anteriormente appianato o come troncato , un po
compresso ne’ lati , ed il vertice depresso : tutta di color terra-
gnolo, con quattro tubercoli, due da ciascun lato, nella estremità
posteriore, gli uni sul primo segmento addominale, neri dal lato
esterno, e cinti di rosso di mattone, a foggia di manico di tegame ;
gli altri minori sul termine del seguente, o secondo segmento ad-
dominale , anch’essi neri, ma cinti di grigio dal lato esterno. Tutto
il corpo è leggiermente screziato o marmorato, liscio, con gli stimmi
uccellati. Ama starsene inarcata e tesa ne’primi periodi di sua vita:
ma dopo Fultima muda mettesi inclinata col capo in giù, attac-
candosi co’piedi anteriori ad una ed i posteriori ad un’altra fronda.
Compie la sua metamorfosi dentro terra , a circa un pollice di
profondità.
La Pupa è ventricosa , anteriormente ottusa , a superficie
grossolanamente zigrinata, o rosecchiato-puntata, co’margini de’ seg-
menti addominali finamente striati ; posteriormente terminata da
lungo aculeo, il cui apice è dilatato, ottusato, non bifido. Il suo
colore è di marrone oscuro. La sua lunghezza è lin. 7 ij2.
La farfalla schiude al i4-° giorno dacché s’interra, ed all'ii.®
dal compimento della pupa. A’ due generazioni nell’ anno , dalla
prima schiude la farfalla in maggio e giugno, dall'altra in agosto
e settembre.
9
66 LEPIDOTTERI NOTTURNI
Phalaena comodarla , Fabr. E ut. Syst. Ili, 2. p.
i3y, ri. 29.
Geometra consobrìnaria , Hiib. 29. f. i52
— — £. comodarla, ejus. Tab. 32, f. 168.
— EsP. y. Tab. xxxviii. f. 4 e 5.
Boarmia comodarla , Trtsk, VI. i, p. 200, n. 5.
Frey. Ili, 2. tab. 240.
— — - Dup. — Boisd. Ind. 11. i55i.
Trovasi ne’ contorni della capitale nelle selve , ed anche nella
Calabria estrema presso Reggio.
3. B. romboidaria ; B. rhomboidaria.
Tav. IX. fig. 4-
B- olis griseis fusco-nebulosis , striga angulata punctoque medio nigris.
Ali superiormente di color grigio {uliginoso sparse d’ atomi
nerastri, or più or meno numerosi, con alcuni siti biancastri. Quat-
tro linee trasversali ornano le ali superiori , delle quali la prima,
presso la base, è nera curva e flessuosa ; la seconda media ancor
flessuosa e nera, dilatata sul margine anteriore per abbracciare un’aja
fosca di figura quasi ovale; la terza parabolica, e formata da cur-
ve nere, le cui congiunzioni generano de’ dentelli alla parte este-
riore , ove è marginata di bianco, e verso il margine posteriore
si accostano, si toccano, e novellamente divaricando vanno fino al
margine ; in questo tratto il colore diviene più intenso , e talvol-
ta ingenerano una striscia quasi nera ; la quarta finalmente in zig
zag , prossima al margine esterno , è costituita da una linea nera
delicatissima, che si dilata due volte sul principio, fiancheggiata
allo esterno da simile linea, ma bianca, assai più larga, ond’ è che
meglio risalta : segna il confine della frangia una serie di lunoie ne-
re che abbracciano lo spazio bianco o cenerino assai ben distinto.
Le ali inferiori differiscono dalle superiori in ciò solo , che
la linea nera prossima alla base quasimente svanisce , laonde si con-
GE0METRE
67
tano tre e non quattro di tali linee , la terza essendo talvolta me-
no parabolica e meno dilatata della sua omologa delle superiori.
La pagina inferiore di tutte quattro le ali è di un grigio chia-
ro , poco carico di atomi neri, ove talvolta appena appaiono i di-
segni della pagina superiore, che però si conservano ; talvolta un
punto nero nel mezzo più prossimo alla base; ed uno spazio ne-
ro occupa una parte dell’apice.
Tutto il corpo è dello stesso colore delle ali , avendo 1’ ad-
dome quattro serie di punti neri nella superior parte, come nella
se lenaria.
La larva è lunga lin. 18 ; il suo colore è verdiccio più o
meno fosco ; una listarella bruna scorre lungo la parte media del
dorso , da’ lati della quale altra ne succede più oscura , flessuosa
ed ineguale , che talvolta sembra chiudere un’ aja romboidale su
ciascuno segmento ; due altre delicate scorrono lungo il ventre
fiancheggiando la sua linea mediana bianchiccia. Gli stimmi laterali
sono cinti d’anello nero, onde appajono quasi macchioline annulari.
A’ il capo assai corto e contratto sotto il primo anello del
corpo, appianato, quasi troncato, ai cui lati, nel sito corrispon-
dente degli occhi, sorge un tubercolo conico. Ai lati del 4*° seg-
mento, che corrisponde al i.° addominale, à una protuberanza cre-
stiforme inclinata in giù, di color nero o bruno, gialleggiante sul
mezzo. *
La sua metamorfosi si compie entro la terra a poca profondità.
La pupa è di color marrone , anteriormente ottusa , cilindra-
ia nel mezzo, con piccola elevatezza sulla linea terminatrice del
torace , posteriormente terminata da lungo ed acuto succhiello.
La farfalla ne schiude dopo 18 giorni, talvolta anche più tardi.
Geometra rhomboìdaria, Iliib. Tab. 32 . /. 1 70 $ - buona.
— — — — Tab. 29, f. 1 54 9, mal conviene.
H. Gey. Tab. 9 Sì f. 4®$, 9 varie tas , Trsk.
inolio discosta.
Boarmia rhomboidaria , Trtsk. VI, 1 , p, 211,11. io.
Dupon. — Boisd. Ind. n. i554-
68
LEPIDOTTERI NOTTURNI
Dei giugno a settembre schiudono le farfalle di questa specie.
Vive sopra gli alberi a nocciolo del pari che su quelli a semi ;
frequente sulla Genista scoparla e sul Salix caprea. Genera due
volte nell’ anno , tra la fine di giugno ed il cominciamento di lu-
glio la prima ; tra agosto e settembre la seconda.
Non rara ne’ luoghi montuosi , ai Gamaldoli , in S. Severo,
in Calabria.
4- B. pe tri ficaria ; B . pc tri fi caria .
Tav. VII, fig. 4.
B. aiis ex fusco-flam , anticis strigi iuabus abbreviati atris, costa macu ~
laque ad marginem externum ferruginei : postici fascia ferruginea , atomi eoe »
ruleis adspersa.
La Boarmia petrificaria à i palpi lunghetti , eretti ed oltre-
passanti quasi il clipeo.
11 loro secondo articolo è lungo , un poco curvo , pelacciu-
to ; l’ultimo o terzo è piccolo brevissimo (1).
11 clipeo è nero ; il vertice grigio, e così pure il collare. Gli
spallacci sono cenerini. Gli occhi globulosi , nerissimi.
Le antenne brune , lungamente pettinate nel maschio.
Le ali superiori anno una striscia fatta di punti allungati
neri e bruni , la quale scorre dal punto corrispondente al termine
del torace , parallelamente alla costola , e ripiega angolarmente per
congiungersi ad una macchia costale che occupa precisamente la
metà della lunghezza ; un’ altra simile striscia, meno fosca e paral-
lela alla prima , scorre dalla metà del margine interno dirigendosi
verso F apice; sulla metà del suo cammino ripiega alquanto, per
raddrizzarsi di nuovo , e flessuosamente continua fino al margine
esterno prossimamente all’ apice ; ma questa seconda porzione è
quasi nera , e si spande in una macchia grigia dalla sua metà fino
al margine esterno, incontrando la frangia. L’una e l’altra striscia,
guardata con occhio armato , si trova costituita da una linea ine-
guale di punti neri , fiancheggiata , dal lato anteriore la prima e
(1) Vedi quelli delle allre specie.
G E O M E T R E
69
dal posteriore la seconda , di molti punti bruni che ne costitui-
scono r ampiezza: e la estremità apicale della seconda vien ter-
minata da due linee curvate in arco , continuazione della linea
nera (i). La costola è grigio-bruna, con tre piccole dilatazioni, la
inedia delle quali si unisce con la striscia prossima alla base. Il
margine esterno è puntinato di bruno ; la frangia è bianco-spor-
ca. Tutto il resto del campo è eli color cenerognolo, od ocraceo.
Le ali posteriori sono grigio-brune nella massima parte ; ma
questo colore si arresta prima di raggiungere il margine posterio-
re, formando una curva concava , opposta al convesso del margi-
ne ; e l’aia racchiusa da esse à lo stesso colore delle ali anterio-
ri , più chiaro però ed eguale, ed il margine è simile a quello delle
medesime ali superiori.
Dalla parte inferiore sono grigie, con le tracce delle strie ,
ma i punti mediani sono più grandi e meglio appariscenti.
Il corpo è bianco-sporco, col termine de’ segmenti grigio.
La estremità anale è guernita di tre pennelli di squame lunghe.
Larghezza lin. 16. g.
Geometra pcirìjìcata , Hiìb. Tah . 52, £ 2G7 gb
Acidalia petrificaria, Trtsk. YI, 2, p. 55, n. 46.
Boarmia petrijicaria , !)up« — Bois. Ind. n. 1567.
0) espressioni poco considerale generano sovenle la confusione nella descrizione delle
specie. In tulle le Boarmie le linee oscure o nere sono costituite da piceiole curve interposte
alle nervature , i cui estremi incontrandosi sulle nervature stesse costituiscono le angolosità sem-
pre più forti e piu nere. Dalla loro parte concava racchiudono costantemente uno spazio li-
neare più o meno bianco. Quella fra le linee che più si accosta alla base , come che corre
uno spazio più angusto , presenta un cammino meno tortuoso ; laonde i descrittori la dicono
semplicemente curva. Le altre divengono mano mano più flessuose , a causa delie novelle diva-
rieazioni delle nervature e dello allungamento del lato anteriore più del posteriore ; talché la
più prossima alla frangia mostrasi più regolarmente archeggiata. Da ultimo , la linea nera che
immediatamente limita la frangia è formata da macchie semilunari piu distinte , poiAè rego-
larmente si termina 1’ orlo esterno ; e lo spazio bianco che abbracciano è quel che dicono den-
tei i ( vedi le nostre figure ). Or siffatte linee, divenendo più forti, o scancellandosi in parte ,
danno luogo alle specie , le quali tutte serbano in fondo la medesima disposizione di macchia-
tura , .‘kcome la colorazione è la stessa , tranne il più o meno d’ intensità.
70 LEPIDOTTERI NOTTURNI
Trovasi in Francia, Italia, ed altrove.
La farfalla svolazza tra noi in giugno, luglio, ed anche in
Agosto.
5. B. Japigiaria; B. Japygìarìa , Cos.
Tav. IX, fig. 5. g
B. alis omnibus griseo-ochraceis , fasciis duabus repandis anguslis, punctoque
medio nigris.
11 fondo delle ali è di color giallognolo, sprizzato di bruno,
facendosi con ciò ove più ove raen grigio. Le anteriori sono tra-
versate da due fascie oscure anguste e flessuose ; la prima di esse,
cominciando dalla metà quasi del margine anteriore, scorre inar-
candosi ed accostandosi verso la base, ove si termina alla distan-
za di un quarto dallato posteriore: questa risulta da una linea nera e
da un’altra bruna, che la fiancheggia dal lato della base, e che,
guardata con occhio armato, vedesi fatta da punti bruni e rossicci,
più confluenti sul limite esterno : la seconda comincia a men clic
un quarto dall’apice, ch’è rifondato, e, facendo delle grandi curve
alternanti, va a terminare a men de’due terzi del lato posteriore;
risulta ancor essa da una linea nera dalla parte interna, e d’altra
bruna allo esterno meglio distinta della sua opposta ; più oltre ,
dal lato del margine esterno, si genera una terza fascia bruniccio,
meno apparente ed ineguale^ che pelò giunta al termine della pri-
ma curva della fascia nera si fa più fosca, e ripiegando opposta-
mente a quella , cingono insieme uno spazio apicale ovale , e di
un grigio chiaro, come la porzione marginale che le succede ; lo
spazio o zona racchiuso dalle due fascioline oscure è di color d’ocra,
più chiaro è più uniforme, e vi è un punto nero prossimo al mar-
gine ed alla linea nera anteriore: quello intercetto dalla prima e
dalla base è più grigio e foschiccio.
Le ali inferiori non dissimigliano in generale dalle superiori;
ina in esse le fascie sono meno pronunziate, delle quali la prima
è più prossima alla base , e la seconda più prossima al margine
esterno , avendo il concavo suo in opposizione al convesso del
G E O M E T R E
71
margine esterno ; lo spazio che racchiudono è grigio, ed il punto
nero impercettibile : alla seconda fasciolina bruna succede uno
spazio più chiaro , limitato ai due estremi da macchiolina quasi
nera, okre la quale si continua impercettibile quasi per perdersi
sul margine: un tale spazio allo sguardo si presenta come una
macchia trasversale e lineare; il campo intercetto dalle due fusele
nere è tutto oscurato da puntini e lineole nere trasversali; il mar-
gine esterno è appena dentellato, con un seno ben distinto quasi
nel mezzo.
Dalla pagina inferiore ambe le ali sono pallide , col punto
nero mediano assai più largo, e la fasciolina posteriore adombra-
ta ; la basilare scancellata.
11 corpo è grigio cenerino. Il clipeo brevissimo , molto rile-
vato , ritondato , ed il vertice depresso. I palpi brevissimi. Le
antenne fosche, densamente pettinate nel maschio. Gli occhi grossi
e bruni.
Prossima alla Sodarla , Hùb. Tab. i5, fig. i55; ma se la fi-
gura corrisponde esattamente al suo originale, che non abbiam vi-
sto, n’è ben distinta. 11 disegno delle ali corrisponde a quello della
precedente petrificaria.
Larghezza lin. i3.
Raccolta in provincia di Lecce da Giuseppe Gesta. La storia
naturale della sua larva e metamorfosi s’ ignora.
6. B. vedovaria ; B . viduaria.
Tav. VII, f. 3
B. alis albis, nigro-irroraiis, anticis puncto fasciisque t ribus dentatìs nigris.
Le ali sono in fondo di un bianco perlaceo , con le solite
quattro linee o listarelle fosche un poco interrotte nelle ali supe-
riori , spezialmente 1’ ultima prossima al margine, della quale si
veggono soltanto il cominciamento sul margine anteriore ed alcu-
ne tracce nel mezzo. Tutto il campo è sparso di lineette e punti
bruni senza alcun ordine. Tra le due linee mediane una macchia
bruna allungata ; il margine posteriore è limitato da curve brune
72
LEPIDOTTERI NOTTURNI
tra loro completamente congiunte , cui succede una angustissima
frangia bianca e bruna. Le ali inferiori sono assai meno irrorate,
e delle quattro listarelle trasversali se ne veggono appena gl’indi-
zi sul margine posteriore; il margine esterno è limitato come nelle
superiori. Dalla pagina inferiore tutte sono bianche con pochi e
rari schizzi di bruno.
Il capo è grosso , gli occhi estuberanti e bruni , il clipeo ed
il vertice indistinti e grigi ; le antenne brune lungamente petti-
nate nel maschio con filamenti delicatissimi. Il torace poco dilatato,
grigio bruno. L’addome bianco, ma superiormente in ciascuno a-
neìlo v’ à una doppia fascia grigia ; l1 ano è lungamente barbuto.
Largh. lin. i5.
Trovasi in Austria , Francia ed altrove. Fra noi si è trovata
finora solo nella Calabria ultra presso Reggio, ove la raccoglieva-
no i signori Gorigliano e Griso.
Phalaena angularia, Thunb. Diss. Insecta Suecìae p.
59. Tab. adiecta.
Geometra vìduarìa t Hiib. Tab 3i,f. i65. H. G.
Tab . 70 , f, 364
Boarmia vìduarìa , Trtsk. VI, 1. pag. 223. n. i5.
— — Dop. «— - Boisd. Ind< n. 1669,
Schiude la farfalla ne' mesi di aprile e luglio.
Genere ELOFO ; Elophos (i) , Bois.
( Gnophos , Trlk. ).
73
Alae patulae , debiliores , concolores , rotundatae , sub-inlegerrimae , ocel-
lo medio signalae ; anticae strigis duabus , pos/icae mica praedìtae. Antennae
elongatae , maris anguste peclinatae. Palpi breves. Lingua distincta. Corpus
debile.
Larvae ignotae .
Osservazioni. Tutte le specie di questo genere, note sin qui agli entomologi,
voglionsi alpine , comunque non tutte rigorosamente abitanti le Alpi , ina certo
di luoghi elevati e freddi. Noi ne possediamo una sola specie , che sebbene non
alpina , è però di luogo freddissimo , quale la Majella negli Abruzzi. Ed in ciò
convengono pure con le Gnophos pullaria, f urea ria ecc.-, onde non è da tenersi
il carattere della località come rigorosamente vero, e valevole a distinguere il ge-
nere.
Avverte il Boisduyal V Elophos differire dalle Gnophos In ciò solo , che le
ali sono intiere , e le antenne un poco pettinate ne’ maschi solamente. Quindi
si scorge quanto lievi sieno le differenze tra questi due generi , e quanto poco
orto ebbero il Treitschke ed il Duponche! riunendole sotto l’unico genere Gnophos
i. El. offuscarla; El. obfuscaria .
Tav. XI, f. i.
EL alis cìnereìs fusco adspersis , fascia media dentala : anticis macula ob-
scuriore, centro albo.
Ali di color bianco-sericeo o cenerino , con rari e minuti
spruzzi fulvi ; di questo colore son pure i margini della fascia
inedia, il cui campo è appena men chiaro di tutto il rimanente ; una
macchia media piccola, quasi ritondata e pupillata; il margine ester-
no , e la linea intermedia fulvicci , ma poco intensi. La pagina
inferiore è più bianca, senza alcuna segnatura distinta. Il collare
è fulviccio ; la fronte ed il clipeo o celata bianchi ; il torace e
P addome bianco-sericei.
Largii, lin. 17.
(1) Da fio; palus palude , e polygrapharia
- — — alienarla
— — — sai icaria
— — scabraria
— - — erutaria
*** Alae virescenteg.
— - — lotaria
ablutaria
■ — - — miaria
— — moeniaria
— — peribolaria
■ — - proximaria
6
■ ferrugaria
. — - — ■ quadrifasciaria
— — ligustraria
(1) Da io lene , e fiokos jactut.
lepidotteri notturni
84 .
Per ora la nostra Fauna conta solo 8 specie eli tal genere ;
cioè la artesiana , la palumbaria , la moeniaria , la bipunctaria ,
la miaria , la ferrugaria , la ligustraria , ed un1 altra darei distinta
coll’ aggettivo sub duplicami.
i . Eubolia artesiana ; Eubolia artesiana .
Tav. XII. f. i.
Zòv/l o//s griseis , striga obliqua alba maculaque ferruginea.
Non senza qualche esitazione riferiamo a questa specie la geo-
metra di cui diamo qui la descrizione e la figura ; perocché seb-
bene vi avesse stretti rapporti, se ne allontana nondimeno quan-
do rigorosamente la si confronta con le figure che ne abbiamo sot-
t’ occhio, non avendo potuto ciò fare con alcuno esemplare in na-
tura. E però è da tenersi presente che le figure soventi fiate pecca-
no d’ inesattezza per difetto de” dipintori , spezialmente copisti.
Le ali son di colore di legno di tiglio ; le superiori segnate
da tre fasce o strisce trasversali , la prima bruna lineare e poco
apparente, talvolta pure scancellata, prossima alla base; la se-
conda grigia di fulvo e bruno , su cui , in prossimità della co-
stola , evvi una grande macchia bruna oscuramente pupillata ,
allungata, dalla quale partendo verso il margine posteriore la stri-
scia scancellasi : succede la terza striscia , composta di macchio-
line brune più o meno ligaie tra loro , e marginata di bianco
gialliccio dal lato interno , e di bruno cenerino allo esterno ; il
qual colore , indi a poi sempre più intenso , si estende per fino
al margine esterno ; queslo è cinto da corta frangia gialliccia.
Le ali posteriori sono cenerine giallicce , un poco fosche in
sul margine esterno, con la frangia simile a quella delle preceden-
ti ; sull’ ultima terza parte vi corre una strisciolina più chiara pa-
rallela al margine esterno , il quale è quasi intiero <, con un pic-
colo lobo nel mezzo , che nelle figure citate manca affatto.
Dalla parte inferiore entrambe leali anno color cenerino spriz-
zato di bruno , co1 marchi de1 punti centrali superiori , e qualche
oscura traccia delle strisce esteriori.
La celata o clipeo in questa specie prolungasi anteriormente
GEOHETRE
85
e verso giù con un ciuffo acuto e compresso di peli grigi : gri-
gio è pure il capo ed il corpo ; il collare è stretto e poco ele-
vato ; gli occhi quasi neri ; le antenne lungamente pettinate nei
maschi , e di color bruniccio : il corpo à io stesso colore delle ali»
I palpi non sono qui poco rivestiti di squame , come nel
genere si vogliono; anzi sono pel contrario assai folti, e le squame
son lunghe; il solo ultimo articolo è nudo, e spicca, piccolissimo
coni’ è, dal mezzo delle lunghe e folte squame. Vedine la figura.
Largii, lin. 12 a i3.
Phalaena artesiana, Fabr.2?ft/.«$y.III,2.p.i6i , n. 1 14.
Geometra artesiana , Hiib. Tab. 3 , f. i5.
Aspilate s artesiana , Trtsk. VI, 1, p. 1 4 1 ? n. 9.
_____ Frey. I , 1, p. 114 ? Tab. 35, f. 2, d-f.
Eubolia artesiana , Dup. — - Boisd. Ind. 11. i6o3.
Trovasi nelle Gallie meridionali, nella Germania, nella Svizzera.
Nel regno la trovava per la prima fiata il sig. Fr. Forte presso Sanse-
Verino, negli ultimi giorni di settembre, dalla seconda generazione.
La larva dicesi vivere sul Salix vitellina ; la Farfalla schiu-
dere in luglio.
2. Eub. palombarìa ; Eub. palumbarìa .
Tav. XI , fig. 4.
Eub. alis plumbéis , fascia inedia obscuriore . stria apicis obliqua f usca.
Le ali superiori sono di color cenerino tendente al cilestre:
tre strisele trasversali ne quadripartiscono il campo ; la prima e
prossima alla base è lineare, fulvo foschiccia, un po’ curva, e che,
giunta sulla penultima nervatura, ripiega verso il capo, facendo quasi
un angolo retto; la seconda è più larga, e composta da una linea
bruna marginata di gialliccio dal lato della base, e di fulvo-foschic-
ciò dal lato opposto , e sulla costola fa un angolo retto come la
precedente ; la terza è ancor molto più larga , e si compone at
modo stesso d’ una linea bruna , largamente marginata di fulvo-
LEPIDOTTERI NOTTURNI
86
foschiceio dal iato interno, il qual colore diffondesi molto in den-
tro, sfumandosi quasi nella metà dello spazio racchiuso, e dalla-
to esterno è marginata di hianco-gialliccio , che sì pure sfumasi
gradatamente; questa terza striscia è un poco flessuosa , divarican-
do più sempre verso la costola , presso la quale ripiega inarcan-
dosi ver T apice , oppostamente alia sua precedente, onde lo spa-
zio racchiuso, o la zona che ne risulta , fassi quivi più larga , e
nel mezzo di essa, prossimamente al margine anteriore, v’è un p unto
bruno ; segue una striscia ondolata cenerino-fulviccia , la quale và
a congiungersi con una linea bruna apicale , che obbliquamente
taglia l’ angolo anteriore: il margine è ornato di macchie semi-
ovali fulve , cinte di bianco-gialliccio dal lato interno , e ter-
minate allo esterno da una corta frangia grigia di fulvo e di bru-
no. Lo insieme di questo colorito , precisamente lorchè la farfal-
la è fresca e vivente, è un cangiante simile a quello della colum-
ha palumbus , d’onde il nome di palumbaria assegnatole da Fa-
bricio. Le ali inferiori sono di un grigio misto di giallo di bru-
no e di rosso, il qual colore , chiaro dapprima, si rende gradata-
mente più intenso verso il margine , che vien terminato come
quello delle ali superiori , ma in guisa molto leggiera ; e sull’ ul-
tima terza parte vi scorre una linea fulva un poco flessuosa e pa-
rallela al margine esterno. Dalla parte inferiore ambe le ali anno
color grigio fulviccio con una sola linea fulva corrispondente all’ ul-
tima delle superiori , ed il punto bruno mediano nelle prime ali.
Il corpo superiormente è dello stesso colore palombino , ma
gli anelli addominali sono distinti da una linea bianchiccia, dalla
quale sono terminati ; inferiormente è grigio come le ali.
Il capo è piccolo, con la fronte e vertice grigi ; gli occhi bru-
nì : una cresta nucale biloba dello stesso colore. Le antenne so-
no fulvicce ; e così pure i palpi.
Largii, fin. 16.
F al a ena palumbaria, Yàh.Ent.Sy.Y\\,‘i.^. 160, n. no.
Phalaena mucronata , Scop. Eni. Cam. 222, n. 552.
Geometra palumbata , Hiib. Tab. , f. 221.
Aspilate s palumbaria , Trtsk. VI, 1, p. 14.6, n. 12.—
VI, 2. p. 3oo.
GEOfttETRE
S7
Phasiana palumbarìa , Dup.
Eubolia palumbarìa , Boisd. bui. n. 1606.
Trovasi in varie parti di Europa. La larva vive sull’erica
vulgaris , il Cytisus nigricans , ed il TrifoUum pratense. La far-
falla svolazza nel mese eli maggio , nella quale epoca l’abbiam tro-
vata noi nelle selve elei littorale cumano t ed anche in agosto, per
la seconda generazione.
3. Eubolia meniaria ; Eubolia inocularla.
Tav. XI, fig. 5.
Eub. alis anlicis rubro-cinerascentibus, fascia iuta fusca, ochraceo margina -
ìa , puri do gemino nigro.
Le ali anteriori sono di un color rosso cenerognolo , traver -
sate da una amplissima fascia fosca , che occupa più che un ter-
zo del campo, rettilinea dallato della base, ed angolosa o quasi
triloba dal lato esterno ; la intensità del suo colore , massima ne’
margini , si sfuma gradatamente allo interno , e proprio verso la
base, ove il suo limite è quasi una linea , in mezzo a cui vi stan-
no due punti neri accoppiati ; allo esterno succede a questi limiti
un rosso chiaro di ocra , che meglio fa risaltare la fascia ; sull’an-
golo anteriore vi sono due o tre macchioline foschicce poco o
niente limitate , e diffuse sul margine ; la frangia è angusta e
rossiccia. Le ali inferiori sono più pallide , con un adombra-
mento soltanto della fascia media.
La pagina inferiore di ambe le ali è pallida , senza veruna
segnatura.
Le antenne ed i palpi, lunghetti, sono gialleggianti ; gli occhi
esuberanti e bruni ; il clipeo ed il vertice fulvicci , ugualmente
che il corpo.
Largh. lin. i5.
Phalaena mocniarìa9 Fabr. Entom . Syst. Ili, 2. p.
n» 97.
88
LEPIDOTTERI notturni
Geometra moenìata , Hiìb. Tab. ,58 , f. 298 9.
Ci daria moeniaria , Trtsk. VI, 2, p. 178, n. ig.
Eubolìa moeniaria , Dup. — Boisd. Ind. 11. 1909,
Propria delle regioni alpine, ove si trova nel mese di luglio.
Nel regno F abbiamo trovata negli Abruzzi, assai rara.
4. Eub. sudduplicaria ; Eub. sudcluplicaria , nob,
Tav. XII, fìg. 2.
Eub. pallide flavicans, alis anticis striis duabus mediis parallelis fuscis , alii&
duabus cxoleiis prope basini , alteraque margini proxima ; apice acuto , margine
exte-no obscure flexuoso; alis posticis linea exoleta fuscescente margini parallela.
Questa farfalla è tutta di un color paglino assai pallido. Le
ali superiori ànno il lobo anteriore acuto ed oscuramente uncina-
to, il posteriore quasi rettangolare, ed il margine esterno un poco
flessuoso ; sopra esse scorrono due strisce anguste e parallele tra
loro formate da minutissimi punti fulvi, e dal lato interno limi-
tate da simili puntini neri confluenti che le rendono più intense;
due linee fulvicce meno apparenti presso la base ; ed una si-
mile, interrotta, scorre tra la seconda stria ed il margine esterno
la quale presso F apice si fa più intensa , ed inclina dirigendosi
proprio all” angolo apicale ; il lembo è ornato di lineole nere , e
quindi di una frangia assai corta bianca.
Le ali inferiori , un poco sinuose nel margine esterno , pre-
sentano una traccia di striscia parallela al margine stesso, e delle
lineole marginali nere.
La pagina inferiore è bianca pagiina, senza alcuna segnatura.
I palpi sono brevissimi, sì che appena oltrepassano la celata.
Le antenne appena la metà della lunghezza delle ali superiori.
Gli anelli addominali sono dentellati nel lato esterno.
Largii, lin. 12.
Questa nostra geometra à stretti rapporti con la duplicarla
( duplicata , Hubn. *) : e l’ avremmo ritenuta per tale se non
(*) La duplicata di Fabricio , Goetz . Rossi ec. non è da confondersi colla duplicata di
Hnbner , essendo quello un sinonimo della plaziata.
89
GEOMETRE
ce ne avesse dissuasi la presenza di quelle due linee nelle ali su-
periori , una prossima alla base , e F altra al margine esterno, ol-
tre la sua flessuosità ; ed anche la linea foschiccia delle ali infe-
riori : delle quali cose la figura citata dell1 Hùbner non offre alcun
vestigio. Tenendo però conto de1 colori , possibilmente variati , per
i quali si troverebbe ancor altra discrepanza , siamo di credere ,
che il nostro individuo, o naturalmente più chiaro nel fondo, o
per essere squallidito , mostra le tracce delle due altre linee indi-
cate, le quali non apparirebbero forse se il fondo fosse più oscu-
ro, come quello che la citata figura dell Hùbner rappresenta. Con-
valida questa nostra maniera di vedere quello indizio di ramificazione
che la esterna delle due strisce presenta verso l’apice, il quale,
per la stessa sminuita intensità di colore, non si manifesta nel modo
che l’ Hùbner ce l’ à rappresentata. Egli è dunque a tenersi come
dubbia la nostra specie , che forsi meglio sopra altri esemplari si
riconoscerà per la suddetta duplicarla.
In proposito dobbiamo ancora notare, che la duplicarla è spe-
cie propria d’Italia, nota originalmente solo all’ Iconografo ale-
manno , di talché non è per altri citata ; e Boisduval confessa
non averla conosciuta in natura. La qual cosa prova mai sempre
quanto poco siano stati studiati i viventi di queste raeriggie con-
trade !
Sarà rara non pure: e noi possediamo un solo individuo di
quella che descriviamo col nome di sub duplicarla , per richiamare
alla mente la sua somma affinità o derivazione. L’ abbiamo tro-
vata in agosto nella Majella , e proprio nella valle di Offenda.
5. Eub. bipuntaria ; Eub , bipunctaria .
Tav. XI, fig. 6.
Eub. alis anticis cinereis fusco undatis , media obscuriore , punctis duobus
nigris.
Le ali sono in fondo di color cenerino, minutamente sprizza-
te di nero , tanto più per quanto più si accosta al margine ester-
no. Una fascia mediana le attraversa , la quale vien formata da
lepidotteri notturni
90
due linee fulve ondeggianti e parallele dal lato della base , e da
due altre più fosche dal lato opposto , le quali sono più discoste
tra loro; la esteriore più flessuosa ed ondeggiante , e lo spazio in-
tercetto tra loro è irrorato di bruno fulviccio: in mezzo al campo di
questa fascia stanno due punti neri. Segue alla fascia dal lato esterno
una doppia serie di linee più chiare alternanti con fulve cenerine,
indi una serie di macchioline allungate nere , decrescenti dal lato
esterno verso l’ interno , ed in line una serie di macchioline ne-
re e semilunari presso il margine ; questo è cinto da una frangia
grigia ben folta e lunga.
Le ali inferiori sono fulvicce, con due o tre linee più colo-
rate e flessuose presso al margine esterno, cui son parallele ; e que-
sto si termina come nelle superiori.
Corpo ed antenne grigie: occhi grossi e sporti.
Largii, li n. 17.
Phalaena bìpunctaria , Fabr. Ent. Syst. Ili , 2. p.
3 45 , n. 58.
— Scop. Entom. Carn. n. 4-55.
Geometra bipunctata , Iliib. Tab. 53 , f. 276 .
Larentia bìpunctaria , Trtsk. VI, 2. p. 87, n. 7.
Eubolia bìpunctaria , Dup. — Boisd. Ind. n. 1618.
Specie reperibile in quasi tutta l1 Europa. Nondimeno nel re-
gno pare che abiti solo ne’luoghi freddi e montuosi. Noi in effetti
T abbiam trovato soltanto ne’monti degli Abruzzi, ed il sig. Achil-
le Costa l1 à raccolta in quelli del Matese.
La farfalla svolazza in luglio ed agosto.
La larva vive sul Trifoliuru pratense e sopra il Lo/iuni pe-
renne.
6. Eub. miaria; Eub. miaria.
Tav. XII, fig. 3.
Eub. alis anticis viridibus , fasciis duabus viridi-fusce¢ibus albo margi-
no tis , macula nigra ad margine m externum.
GEOMETRE
91
Le ali anno un fondo bianco-perlaceo traversato da fasce di
un bel verde pistacchio, le quali divengono più intense a misura
che accostatisi al margine esterno, ed esse stesse da questo lato sono
pure di una tinta più forte, con tre macchie nere triangolari, la
cui base sul margine anteriore, ed il vertice prolungato verso il
posteriore senza raggiungerlo, e seguendo la flessuosità delle stri-
scioline verdi ondeggianti sulle quali riposano : di tali macchie nere,
la prima e prossima alla base è men forte e meno estesa, e le altre
vanno successivamente crescendo, sì che la più esterna è di tutte
più grande , più prolungata , e divisa in due per una linea albeg-
giante ; il margine esterno, eh’ è rifondato , è segnato da lineette
nere interposte alle nervature ; quivi , presso Tapice, v’ è una quarta
macchia nera, che obbliquamente taglia margine e frangia.
Le ali posteriori, il cui colore è meno intenso e vivace , spe-
zialmente verso la base, eh1 è quasi bianca del tutto , facendo me-
glio avvertire il color verde verso T esterno margine, sono tra-
versate da una linea fosca , flessuosa ed angolosa , in corrispon-
denza della più esterna delle ali superiori. La frangia è mediocre,
alternativamente bianca e nera.
La pagina inferiore di ambe le ali è cenerina , con oscuri se-
gni delle fasce superiori , e senza altra nota.
Il capo è piccolo , col vertice un poco esuberante , conves-
so , quasi rifondato ; gli occhi esuberanti , fuliginosi ; le anten-
ne pettinate, e dello stesso colore; i palpi lunghi oltremodo e com-
pressi a mo di spatola, dilatati , curvilinei dal lato superiore, retti-
linei dal lato inferiore, di color nero ; il clipeo quasi triangolare,
declive , e coperto di squame bianche.
Largh. lin. i5 a 16.
Phalaena viridaria , Fabr. Entom. Syst. Ili, 2. p.
i52, n. 83.
Geometra miata , Hiib. Tab. 5y, fig. 292, 9.
Cidaria Mi ari a, Trtsk. VI, 2. p. 1 59 , 11. li.
Eubolia Miaria , Boisd. Imi. 11. 1627.
Specie comune all’Europa. La farfalla svolazza nel mese di
LEPIDOTTERI NOTTURNI
n
giugno e luglio: tra noi schiude eziandio ne’ primi giorni di mag-
gio. Non rara ne’ contorni della Capitale.
7. Eub. quadrifasciaria ; Eub. quadrifasciaria.
Tav. XII, fig. 4.
Eub. alis albidis , atomis rufescentibus ; ani iris fascia lata fusco-purpurea,
margine externo fusco , maculis obscurioribus.
Più piccola della moeniaria , e con un disegno simile a quello
si presenta la quadrifasciaria ; la quale ebbe nome di ferrugaria
dall' Hùbner, a cagion del colore di ruggine molto fosco, ma tal-
volta infocato, e per lo più porporino, della sua grande fascia
media trasversale : questa è dal lato estremo angolosa, come quel-
la della moeniaria , ma la linea terminatrice è flessuosa , o meglio
ondeggiante ; ed esaminando attentamente il campo di detta fascia,
lo si trova tutto così traversato di 4 0 5 linee flessuose più oscure ;
ed anche il lato della base è flessuoso in vece di esser rettilineo ; l’uno
e l’altro terminato da una linea nera; la base medesima è poi
colorata allo stesso modo, un poco però meno intensamente; 1’ in-
tervallo tra questa e la fascia media è di colore ocraceo , costi-
tuito da punti minutissimi ed uguali di questo colore , il quale
vien limitato da una linea di punti neri , e poi da un’altra bian-
ca tra questo ed il nero delle fasce bruno-porporine; l'altro spa-
zio che resta dalla fascia media al margine esterno , sopra un fion-
do bianco perlaceo, à dapprima una linea poco marcata di pun-
tini bruni , poscia altra simile ocracea meglio pronunziata : e tut-
te queste ondeggiate, seguendo parallelamante il margine della fa-
scia ; indi una terza di lineole nere, che precedono la frangia bian-
ca ; ma sull’apice anteriore il campo è occupato dal coler fulvo-
bruno, sul quale passa una linea bianca in zig-zag. Risultano quin-
di quattro fasce , due cioè fosco-porporine ( la basilare e la me-
dia), e due fulvicce (l’intermedia e la estrema o esteriore), d’on-
de il suo nome specifico ricevuto da Fabricio , e ritenuto da tut-
ti i posteriori , eccetto l’ Hùbner.
Le ali inferiori sono per intero traversate da linee ondeggianti,
fosco-porporine verso la base , le quali successivamente divengono
GEOMETRE
93
men colorate e meno apparenti, fin che si perdono affatto oltre
la metà di loro lunghezza , per ricomparire indi un poco meglio
sul termine , spezialmente sul lato anteriore. Nella pagina inferio-
re , eh’ è di color cenerino bruno, si veggono appena adombrate
le fasce trasversali.
Il capo, le antenne ed il corpo sono bruno-rossicci.
Largii, lin. io a n.
Phalaena quadri) 'asciarla , Lin. Faun Suec. ed . 2.
n. 1253.
* — — Fabr. Ent. Syst. Ili, 2. p. 188, n. 21 3.
Geometra Jerrugata , Hiib. Tab. 55, f. 285-284*
Cidaria quadri) asciata , Trtsk. VI, 2, p. 146, n. 5.
Eubolia quadrìfasciarìa , Boisd. Ind. n. 1629.
Trovasi nelle Gallie , ed in Germania , nel mese di luglio.
La larva dicesi vivere sulla Impatiens noli-me-tangpre , o
balsamina. Noi però la troviamo non infrequente nelle selve de1
contorni della Capitale, e nelle siepi vive, ove non vi è vesti-
gio di tale pianta.
8. Eubolia Hgustraria ; Eub. ligustraria .
Tav. XII , fig. 5 e 6.
E. alis griseo-rufescenlibus, fascia nericante, medio dilutiore, puncto atro .
Bene avvertiva il Freyer 1’ affinità della ligustraria ( Hub.
tab. 55, f. 285) con la quadrìfasciarìa (Hub. Tab. 55 f. 284)1
e con la ferrugaria ( Hub. 55 , f. 286 ) , perocché abbiamo in-
dividui che meglio a questa che a quella si approssimano , senza
convenire perfettamente nè con ì’una, nè con l’altra. Sono in fatti
le nostre più piccole, e perciò forsi meglio e più vivacemente espres-
se le linee da cui le fasce risultano.
Le ali superiori sono in fondo di color grigio rosseggiante ,
con una linea trasversale bianco-perlacea , angolosa, sul primo terzo
esteriore limitata d’ambo ìe parti da un’ altra nera più sottile ; al-
94 lepidotteri notturni
Io esterno di essa succedono altre linee ondeggianti ed angolose
fosche , maggiormente verso il lato anteriore , che si vanno scan-
cellando a misura che accostansi al posteriore : sull’ angolo estre-
mo anteriore evvi una macchia bianco-perlacea irregolare : dalla
parte interna succedono due altre zone formate da linee ondeg-
gianti più oscure, che cingono una fascia più chiara, in mezzo alla
quale vi è una macchiolina bianca a foggia di luna crescente ,
come in molte altre geometre; tutto il resto fino alla base è così
ìineolato, in un modo però meno preciso, e più squallide in talu-
ne, in altre più fosco. La frangia è grigia, col limite marginale nero.
Le ali inferiori sono più chiare , cenerognole , trasversalmente
lineolate, ondeggianti , con un punto fosco allungato nel mezzo ,
poco apparente dalla pagina superiore , meglio dalla inferiore ;
essendo di qua tutte più chiare , e con le zone e linee appena in-
dicate.
Il capo è fosco , con le antenne semplici , e bianchicce. II
corpo cenerognolo.
Largii, lin. 8 i p.
Geometra Illustrata, Hiib. Tab. 55, f. 282, 9.
Cidarìa ligustraria , Trtsk. VI, 2, p. i5i, n. 7.
— — Frey. Ili, 1. p. 67, n. i5o, Tab . n4,f. io
Eubolìa ligustraria, Dup* — Boisd. n. i63o.
La larva si pasce del Leontodon taraxacum , della plantago .
La Farfalla schiude in giugno e settembre. Trovasi in Germania,
nelle Gallie ; tra noi non è ovvia»
35
Genere ANAITI; Anaitis (i) , Dup.
( Larentiae et Aspilates, Trtsk. )
Alae integrae , vìx patulae , cinereae , lineis angulatis numerosis, trifariis.
Palpi ultra clypeum assurgentes. Lingua producta.
Larvae laeves , elongatae , sub-depressae , Bypericicolae. Metamorphosis. .?
Osservazioni. A spese de’ generi Larenlia ed Aspilates di Treitschke stabi-
liva questo genere il Duponchel , e lo conservava il Boisduval. Esso non rac-
chiude che 5 specie soltanto , di cui una sola è comune a tutta I’ Europa , la
plagiaria. Le altre sono come segue.
Anaitis imbutaria , della Dalecarlia e Lapponia.
— — sororaria , della Svizzera.
— praeformaria , delle Alpi.
— — Boisdiwaìaria , della Russia.
i. Anaitì plagiaria ; Anaitis plagiaria.
Tav. XIII, fig. i.
An, alis griseis , anticis fasciis duabus trilineatis fuscis.
Abbiala fatto altrove osservare (2) , che le frasi diagnostiche
sono insufficienti al presente per la chiara diagnosi delle specie ;
ma questa verità risplende massimamente nel soggetto che ci sta fra
le mani. Chi volesse riconoscere V Anaitis plagiaria colla scorta
della sua frase, certo riuscir non vi potrebbe: e basta dare uno
sguardo alla figura per restarne convinto. Ma ponendo mente al-
la descrizione , si scorgerà la discrepanza enorme che v'à tra l’a-
dombrazione e questa. E qui parrebbe che mancata fosse quella
precisione laconica che distinse V immortale Linneo. Per noi sta
sempre fermo però, che le frasi di cui fece uso il naturalista sve-
dese , erano segni bastevoli per lui , spezialmente fra i meno estesi
confini ne1 2 quali si aggirava ; ma non sempre ugualmente buoni
per gli altri : e poi si può pur ricordare, che qmndoque bonus dor-
mitat Omerus.
(1) Anaitis, nome mitologico» dato dai Lidj» dagl» Armena? e dai Perdaci a Diana otì
a Venere.
(2) Prefaz. p. 3 , §. 4s
9G
LEFID0TTER1 NOTTURNI
L9 Anaitis plagiaria à le ali superiori di color cenerino , sul
quale corrono a traverso quattro , e dir si potrebbero anche cin-
que, fasce flessuose in parte, ed in parte angolose ; due delle quali
più rimarchevoli soltanto stanno tra mezzo , le altre ne segnano
i due estremi , e tre di esse vengono indicate sulla costola da una
tinta più forte bruno-nera , un’altra da una striscia apicale. La
prima prossima alla base comincia sulla costola , o margine an-
teriore, con tre linee brune parallele , le quali dopo breve tratto
restringonsi, e ripiegano verso il capo, e le due anteriori si scancel-
lano , la terza prolungasi fino al margine posteriore con leggiere
flessuosità ; talvolta però una delle altre due apparisce ancora per
breve tratto. Sulla metà della costola à origine la seconda al modo
stesso che la prima, se nonché di colore più infenso, e facendo tre
curve leggiere lungo il cammino tra l9 una e 1" altra nervatura,
giunge al margine posteriore con tutte le sue tre linee parallele.
La terza che succede dirigesi dapprima verso il margine esterno, e
poi ripiega ad angolo per scorrere parallelamente a quello , inar-
candosi sempre tra nervo e nervo. La quarta s9 ingenera tra que-
sta e l1 apice con tre linee fosche inarcate, le quali s’ interrompo-
no , e ricompariscono tosto coll9 intervento d1 unn linea bruna on-
deggiante, che parte dall’ apice, e si congiunge con la più esterna
delle tre linee parallele costituenti la fascia , come le altre. Tra
la prima e la seconda fascia ve n’ è un’ altra simile alle quattro
descritte , ma solo meno apparente per minore intensità di tin-
ta. Laonde le fasce rigorosamente son cinque , pd il fondo loro
è fulviccio. Una macchia rosea sta fra il gomito della penultima
fascia e quello dell9 ultima , diffondendosi sopra la linea nera api-
cale. Il margine esterno è cinto da due serie di squame costituenti
la frangia , di cui Ja inferna di color turchino limitata da nero 9
la esterna é grigia.
Le ali posteriori sono affumicate , col margine cinto da deli-
catissima linea nera, cui succede la frangia dello stesso colore del
campo : esse non anno veruna avventura.
Dalla pagina inferiore sono entrambe di color cenerino-rossic?
ciò , senza altri segni , eccetto una lunetta bruna merginale nelle
ali superiori , corrispondente all9 origine della penultima fascia 5
GEOMETRE
97
ed un piccolo punto nel mezzo delle ali inferiori, prossimo alla base.
Il capo è piccolo , singolarmente guernito d1 una lunga cela-
ta mitriforme , sotto la quale stendendosi i curvi , lunghi e larghi
palpi , danno allo insieme 1’ aspetto di un rostro : ed in ciò simi-
glia alle piralidi del genere Botjs ; il vertice è depresso e liscio;
il collare mezzanamente elevato in due creste, cui succede il to-
race con altra simile elevatezza grigia, cinta di nero. Grigio è il
rostro ; ma l’addome è cenerino nel mezzo ; le antenne delicate e
brune ; bruni sono pur gli occhi. Questa specie , siccome abbiamo
già da più tempo notato , si scosta dalle geometre pel costume di
tener le ali congiunte pel margine interno nello stato di riposo ,
le quali così unite formano un V , eh’ è proprio delle Piralidi.
Spiragli laterali de’ primi anelli addominali amplissimi ed auri-
coliformi.
Largh. lin. 20.
La larva dicesi vivere sopra V Hjpericum perforatimi . Noi
però troviamo frequente la farfalla in luoghi, in cui non vi è ve-
stigio di tale pianta.
La farfalla schiude ne mesi di giugno, luglio ed agosto.
Specie volgarissima e frequente nel regno : anche in ottobre.
Phalaena plagiala , Lin.-Gm. Syst.Nat.^. 2475,0. 248.
— — Hiib. Tab. 42, fig. 220.
Fabr. Tal. Sysl. Ili, 2, p. iq3, n. 284*
Phalaena duplicata , Pioss. Faun.Etr.il, p.ig4? n* 1 1 7°*
Larcntia plagiata , Trisk. VI, 2, p. 82, 11. 4-
Anaìtis plagiaria,. Dup.—Boistl. Ind. n. i633„
Nell’annuario Zoologico per Fanno i8341 p. 68 , notammo,
come dalla cornea di questo lepidottero sorgesse una escrescenza
simile al fiore della Tuba-rosea , con lungo gambo cioè, crescendo
in diametro alla sua estremità gradatamente, e terminato da una
ombrella simile a quella deW Acetabolo mediterraneo. Un simil fatto
abbiamo osservato avvenire nella Melitaea didjma , nella Stratio-
mjs microleon ; ed in uno Stomaxis abbiamo trovato sull’occhio
una gobba liscia, spettante a sfera di minor diametro , quasi fosse
soprapposta alla cornea poliedra.
13
98
Genere LARENTIA ; Larentia (i) , Bois.
( Larentiae et Acidaliae . Tr. )
Alae integrae , vel undulato-dentalae , lineis transversis , numerosis, undu-
latis , paralleli , in anticis evidentioribus. Antennae simplices in utroque sexu .
Palpi elongatuli , ultra clypeum assurgentes.
Larvae breviusculae , capite parvo , convexo , laeves.
Metamorphosis hypogaea , vel sub quisquilia.
Osservazioni. Questo genere fondato da Treitschke , è stato indi smembrato
in parte , ed in parte accresciuto da Boisduval, il quale vi à riunite talune spe-
cie del genere Acidalia del precitato alemanno scrittore. La serie delle 37 spe-
cie europee , di cui si compone , vien suddivisa in 8 sezioni , senza veruna ca-
ratteristica espressa, ma che perbene al vario disegno e fondo delle ali; senza che
neppure i confini ne fossero ben precisati.
Si riporta di questo genere una specie esclusiva della Sicilia , la fluviaria,
che noi non ancora conosciamo in natura.
i . Lar. gemmaria ; L . gemmaria.
Tav. XIII, fig. 2.
L. tota aeneo-fuliginosa , lineis undulatis pallidioribus exarata; anticis macula
media sub-marginali ocellata albida.
Il colore è tutto ugualmente bronzino-rosseggiante e alquanta
brillante , brinato di bianco, in cui le linee bianche terminatrici
delle più fosche maggiormente risaltano; mentre le fosche ne riman-
gono quasi del tutto occultate.
Le ali superiori sono strette ed allungate , e sulla costola si
fanno vivamente sentire le linee bianchicce trasversali ; nel mez-
zo si genera una fascia più oscura , sopra la quale , prossima al
margine, v’à una macchiolina bianca nitida di forma irregolare ,
ma che tende ad incurvarsi verso la base , nel mezzo della quale
evvi un punto nero, visibile solo ad occhio armato; il margine
esterno è segnato di macchioline nere ; cui segue la frangia con-
colore. Le ali inferiori sono un poco lobate esternamente , senza
alcuna segnatura ; e le linee trasversali sono meno apparenti che
nelle superiori. Nella pagina inferiore tutte le quattro ale presen-
tano lo stesso disegno e colorito che sopra , solo essendo più sbia-
(1) Nome proprio.
GEOMETRE
99
dito. Avvi poi in ciascuna una macchiolina oblonga oscura, la qua-
le nelle ali anteriori corrisponde alla macchia bianca che sta nel-
la pagina superiore.
I palpi sono allungati , costituendo quasi un rostro ; le an-
tenne semplici e filiformi , assai più corte delle ah.
Larg. lin. 10-12.
Osservazioni. Gl’ individui che noi troviamo di questa specie , mentre non
ci lasciano dubitare doversi a questa e non ad altra riferire ; nulladimeno pre-
sentano qualche differenza paragonati con la figura dell' Hubuer, della quale so-
no ancora ordinariamente più piccoli. Le quali differenze meglio che descriver-
le rilevar si possono dalla ispezione della accurata figura che noi esibiamo de'
nostri.
Geometra gemmata , Hiib. Tab. 55, f. 283.
Larentìa gemmaria , Boisd. Ind . 11. 1G44»
Trovasi questa specie nella Francia meridionale , nella Ger-
mania , ec. Nel nostro regno la troviamo benché rara sulla colli-
na de’ Camaldoli presso Napoli , come pure nelle adiacenze di Reg-
gio in Calabria.
2. Larentìa biìinearia ; Larentia bilinearia .
Tav. XIII, fig. 3.
Lar alis luteis testaceo undatis , fasciis repandis obscurioribus , fimbria
fusco luteoque variegata.
È questa la più volgare delle geometre nostrali, trovandosi fre-
quente quasi in ogni contrada del regno, dai primi giorni di maggio
per tutto il mese di ottobre. Le ali superiori sono di un bel giallo
solfureo, quando più quando meno tendente al fulvo, e talvolta sbia-
dito, sul qual colore molte linee in zig-zag ed ondeggianti fosche
trasversalmente vi corrono, le quali si sfumano , dove più e dove
meno, in guisa da costituire delle zone: due di esse più oscure li-
mitate da una linea candida cingono l’ aja mediana , cominciando
più fosche dapprima , e facendosi mano mano più pallide a misura
che si accostano tra loro nel mezzo , ove sono limitate da una si-
mile linea più fosca di quelle che precedono ; verso la base le li-
LEPIDOTTERI NOTTURNI
100
nee divengono sempre più pallide ; il margine esterno è un poco
flessuoso , con orlo quasi nero; la frangia è bruna, con macchioline
più fosche, che la rendono dentellata. Le ali inferiori sono colorate
e lineate nel modo Stesso ; solo le linee fosche sono meno intense
di quelle che nelle superiori costituiscono la zona ; il loro margi-
ne esterno è un poco angoloso. La pagina inferiore di entrambe è
uniformemente più pallida, con le tracce appena delle linee fosche»
Il capo ed il corpo sono dello stesso color delle ali ; gli occhi so-
no fulvicci ; le antenne delicate, con sottili anelli foschi.
La farfalla nello stato di riposo tiene le ali distese, forman-
do quasi un mezzo cerchio, e sembrano essere un poco convesse.
Larghezza lin. i3 a 14.
Phalaena hi lineata, Lin. Faun. Suec. ed. 2. n. 1284»
— — Liti. -Gin. Syst. Nat. p. 2473, n. 245.
— Fabr. Ent. Syst. Ili, p. 186, n. 206.
— — Scopoli, Ent. Carn. n. 566.
— • Ross. Faun. Etr. II, p. ig5, n. 1172.
Acidalia biììneata , Trtsk. VI, 2. p. 56, n. 4o°
Geometra biììneata , Iliib. Tab. 5i, n. 264 9.
Larentia bilinearia, Dup. — Roisd. Ind . n. 1647»
Ovvia in tutto il regno, come si è detto.
3. Larentia collaria ; Larentia collaria, var.
Tav. XIII, fig. 4.
L. alti griseo-fuscis ; anticis fasciti duabus obscurioribus, posticis linea mica .
Tutta di un sol colore grigio fuliginoso , con due fasce tras-
versali più oscure nelle ali superiori , cinte da linea nera flessuo-
sa interrotta ; la interna prossima alla base, più obbliqua, dilatata
sulla costola ; la esterna parallela al margine , e di egual larghez-
za quasi in tutto il suo cammino. La costola di dette ali supe-
riori è grigio-gialliccia , con molte macchioline nere ; il margine
esterno è cinto da lunole nere , ed ornato di lunga frangia bruna»
Le ali inferiori anno una sola linea nera flessuosa trasversale, cor-
GEOMETRE
101
rispondente al margine interno della esterna delle due fasce delle
ali superiori. 11 loro margine esterno è un poco angoloso. La faccia
inferiore delle quattro ali è di un color fuliginoso uniforme, con
una picciolissima lunetta oscura in ciascuna.
Larghezza lin. n.
Osservazioni. Molto simiglia questa nostra geometra alla varietà della L. col-
lana che Hubner à figurata col nome di asperaria nella tav. 94, fig. 484 ; dif-
ferisce pelò e da questa e dal tipo per le ali inferiori le quali presentano una
sola linea ossia fascia nera in luogo di due, mancando del tutto quella più pros-
sima al margine.
Geometra collata , Hiib. Tab. 104, f* 54^.
Aspìlates collata , Trtsk. VII, Suppl. p. 210 (1).
Larentia collata , Dup.— -Boisd. Xud. n. i65o.
— var. G, asperata , Hiib. Tab . 94 9 4$4-
— — asperaria, Boisd. 1. c.
Trovasi nelle Gallie meridionali, nel mese di aprile ; fra noi
si è trovata la descritta varietà solo ai Camaldoli della Torre, nel
mese di luglio, ove la raccoglieva il sig. A. Costa.
4» Larentia tersaria; Larentia tersaria .
Tav. XIII, f. 5.
L. alis fusco-g riseti , strigis punctisque obsoletìs nigric antibus , linea den-
tata alba ad marginem externum.
Il capo è piccolo , con angusta fronte e vertice ; il clipeo
depresso e piano , di color cenerognolo, con una sottil benda bru-
na , che scorre tra la base delle antenne ; gli occhi globosi neri-
rossicci; i palpi rilevati , compressi e sporgenti mediocremente ol-
tre il clipeo , sono rivestiti di lunghe squame nere ; le antenne
sono semplici, filiformi , e gli articoli cenerini col margine poste-
riore nero ; il collare, il torace, gli spallacci ed il corpo sono gri-
gi : una zona nera termina il margine del primo segmento addo-
minale , gli altri essendo ornati soltanto da un ciuffetto nero nel
mezzo della parte dorsale ; sul penultimo segmento le macchioli-
ne sono tre ravvicinate, e dal margine posteriore spiccano copiosi
102 lepidotteri notturni
e lunghi peli , che in fascetti cingono l’ultimo segmento anale ,
occultando in gran parte Fano (i) , eh" è pure pelacciuto.
Le ali sono di color cenerino tendente al verde foschiccio ,
ornate di linee trasversali ondolate brune , con una linea bian-
chiccia ondolato-angolata presso il margine, che vien terminata da
altra simile nera : delle linee trasversali, quella che corrisponde al-
la fascia del primo segmento addominale diviene più intensa ver-
so il margine, e talvolta è duplicata; tal altra diviene più inten-
sa ancora un’altra a questa parallela, verso la base ; sicché, quan-
do le ali sono distese, diviene quasi una striscia archeggiata conti-
nua , e quindi caratteristica della specie ; una striscia bruno-neric-
cia scorre in senso diagonale dall’apice verso il mezzo delle ali
superiori , la quale si scancella ben tosto dopo essersi alquanto di-
latata ; la frangia è lunga, del medesimo colore, con macchioline
brune alternanti , le quali corrispondono agli estremi delle nerva-
ture , come all’ordinario. Dalla parte inferiore, le ali sono più
chiare ; v’ à una piccola macchia nera a foggia di luna crescente
nel mezzo della lunghezza, ed una zona più pallida cinta di bru-
no sull’ ultima terza parte della lunghezza. 11 corpo inferiormente
è pure bianco cenerino. La lingua è lunga in guisa , che distesa
oltrepassa il primo anello ventrale,
Geometra ter saia , Hiib. Tah. 52, f. 268,
Geometra aemulata , id. Tab. 87, f. 44$ 9°
Acìclalia tersata, Trtsk. VI, 2. p. 62, n. 44*
Larentia tersaria , Dup.—Zfow/. Ind. n. i652.
La Farfalla appo noi schiude in tutto il mese di maggio ;
nella Francia in giugno. Sopra la vetta de’ Camaldoli non è molto
rara, trovandosi per fino ai bassi piedi del monte, nelle siepi vive.
(1) È questo un carattere proprio del maschio nella più parte delie specie di tal genere ,
che perciò il Boisdural lo ripone eziandio fra caratteri generici.
GEOMETKE
103
5. L. poligrammaria ; L. poly grommarla .
Tav. XIV, fìg. i.
L alis ex flavo albidis ; anticis strigis numerosis fasciisque duabus fuscis ,
areaque irregulari albida puncio medio nigro ; posticis fusco lineatis.
La moltiplicità delle linee di cui son traversate le ali di que-
sta farfalla, e la diversità delle note che ne risultano, gli anno me-
ritato il nome di poligrammaria. Il colore fondamentale delle ali,
ugualmente che del corpo, è di legno di acero; molte linee brune
le traversano, di cui talune più fosche e più estese costituiscono due
fasce mediane; la prima di queste, più prossima alla base, scorre
dall’ anteriore al posterior margine ; la seconda , più prossima al
margine esterno, dal margine anteriore si distende fino alla metà del-
l'ampiezza dell’ala, ove poscia si và dissipando: tramezzo a queste
evvi uno spazio bianco, circoscritto da un contorno nero, formando
un segno irregolarissimo , che dal margine anteriore si estende ver
dentro con uno de’ suoi angoli il più acuto, ed in mezzo a questo
campo evvi un punto nero : un’altra zona fosco-rossiccia come la
precedente cinge il margine esterno , lasciando tra se e la seconda
una zona chiara del color giallo legnoso, in mezzo alla quale scorre
una sottil linea foschiccia, che vien segnata da una lineetta nera
nello attraversare ciascuna nervatura: il margine esterno è limi-
tato da una linea bruua continuata , da altra nera interrotta , a
cui segue la frangia pallida e corta.
Le ali inferiori son simili alle superiori, ma le fasce trasver-
sali sono poco ben pronunziate.
La pagina inferiore di tutte quattro è più chiara, ed appena
segnata delle linee trasversali più fosche.
Le antenne sono tetragone, stiacciate, più larghe che alte, e
gli articoli , allo esterno , alternativamente bruni e chiari.
Sul vertice si eleva un ciuffo conico ; ed il collare forma
nel mezzo ancora un angolo elevato.
Largii, lin. n a 12.
Geometra poi y grommata , Hùb. Tab . 54? f. 277
104
LEPIDOTTERI NOTTURNI
Addatici poly grammata, Trtk. VI, 2. p. 60, n. 4-2 .
Larentia polygrammaria, Boisd. Inch n. i655.
Trovasi molto rara in Vienna, nelle siepi; ne’ mesi di agosto
e settembre: nelle contrade meridionali della Francia, nel mese di
giugno. Noi T abbiam trovata soltanto ne’ margini di un ruscello
presso la consolare che conduce a Salerno , sotto Angri , luogo
detto Taverna nuova , nel mese di giugno.
6. Larentia querendaria ; Larentia (piacr erniaria, n.
Tav. flg. 2.
L. pallido- flava r lineis transversis fuscis albido marginatisi anticis fasciis
duabus fuscis , altera basilari , altera media puncto nigro albido ciucio .
11 colore di questa piccola geometra poco si scosta da quel-
lo della precedente polygrammaria , essendo solo il fondo di un
giallo tendente al metallico ; le ali superiori sono traversate da li-
nee ondate più fosche, e da due fasce più fosche, delle quali una
tutta affatto basilare, ed un’altra grande, verso la metà della lun-
ghezza , nel mezzo della quale più dappresso alla costola v1 à un
punto nero ben distinto cinto di bianchiccio. Queste due fasce sono
la prima esternamente , la seconda all’ interno marginate di bian-
chiccio. Tra la seconda faseia ed il margine vi corrono due linee
fosche, del pari marginate di bianchiccio all’ esterno ; F interna fles-
suosa e la esterna a zig-zig : ed una linea del colore del fondo ma
più carico corre tra F interna di queste e la fascia maggiore. Il mar-
gine è interrotta mente orlato di nero; la frangia giallo-pallida.
Le ali inferiori presentano il medesimo disegno, essendo solo
più squallide precisamente nella metà sottoposta alle superiori ,
nella quale si scancellano pure in gran parte le linee trasversali.
La inferior pagina di entrambe è appena segnata da qualche
linea più fosca , e da un distinto punto nero.
11 corpo è grigio di bronzo con riflessi dorati 1 la sua estre-
mità è circondata da lunghe squame concolori.
Le antenne sono un poco cigliate.
Largii, lin. 9.
La Farfalla schiude in giugno; rara sopra la collina de’ Ca-
maldoli,
Tribù’ delle BOMMGOiDI.
( NOCTUAE degli autori ).
Tutte le farfalle di questa tribù tengono le ali incli-
nate ne’ lati a modo di tettoia, lorquando sono in riposo;
il torace ritondato e liscio, senza veruno indizio di cresta
o ciulfo elevato; le antenne semplici e filiformi in ambo i
sessi, e solo talvolta dentellate minutamente nel maschio,
siccome ciò avviene nel genere Dìphtera ; la lingua baste-
volmente allungata (1).
Le larve loro son tutte tubercolate* ed ì tubercoli sor-
montati da peli più o meno folti e frequenti» Cibansi di fron-
de, di foglie, oppur di licheni»
La metamorfosi si compie entro un bozzolo più o me-
no fìtto.
Comprende questa tribù tre soli generi : Acronycta,
Dìphtera e Bryopiiila.
Osservazioni. Furono discordi gii autori intorno al modo di considerare i
lepidotteri di questa tribù; altri ravvisandovi 1’ andamento de’ Bombicini, altri
quello de’ veri Notturni.
Il chiarissimo Boisduval, ravvisando nelle larve l’ aspetto stesso ed i costu-
mi de’ Bombicoidi (dei generi Liparis e Lithosìa), ne à costituita una tribù, che
à denominata de’ lepidotteri Bombycoides , ad eccitare la idea di tale affinità e
gimiglianza.
(I) In contradìzione però trovasi quella del genere Diphtera, nella cui specie è corta !
Lep. par. 3 A
Gènere AGRONITTA; Acronycta (1), Oclis,
Àlae signo basilari pluribusque cuspidatis inseriptae. Macula rotunda
minuta; reniformi crassiori. Antennae elongatae, in utroque sexu filifor -
mes. Thorax laevis, rotundatus. Abdomen laeve .
Larvae tuberculato-pilosae, pilis dorsalibusmordinalisvel fasciculatis ,
Metamorphosis? vide*
Osservazioni. Riportiamo senza veruno emendamento i caratteri assegnati a
tal genere dal Boisduval, ma non senza fare avvertire come taluni di essi mal
si possono applicare ad una delle più rare specie che vi sono comprese» VA. alni .
E ciò non solo a riguardo della larva e della sua metamorfosi, ma si pure pei
lo insetto perfetto. Nella larva,, lungi dal trovarsi i peli dorsali disordinati o fa-
scicolati, sono invece isolati a cosi bene ordinati, da non lasciar luogo a dubbio
veruno; e basta dare uno sguardo alla immagine che n’esibiamo, ed a quella mag-
giormente di un suo segmento ingrandito, per restarne convinto, siccome chiaro
risulta poi meglio dalla descrizione che andiamo a darne.
In quanto alla metamorfosi singólarmente si scosta da ogni congenere spezie,
ehè compiesi essa entro cunicolo, che la larva stessa si scava nel legno putrido;
nè tesse alcun bozzolo, ma solo con poca bava ne spalma le parieti ed agglutina
le rosicchiature per chiuderne 1’ uscio.
Nella farfalla si trovano le antenne brevi, nè molti i tratti o segni cuspi-
dati nelle ali.
In generale avvertiva in proposito il Duponchel, che i caratteri assegnati
a tal genere dal Treitshke sono si vaghi, da non potere essi servire alla sua dia-
gnosi, nè altri meglio formolati ve n’erano, quando questo intelligente lepidottero-
logo francese scriveva l’articolo Acronycte nel Diction. Univers. d’Hist.
Natur. di d’Orbigny. Perocché il Genera et Index methodicus del chiarissimo
Boisduval con era ancora apparso. Tuttavia, la disparità di forme e costumi che
(1) Da %y.poi cuhnen, sommità; e vuf nox, notte.
Il Duponchel la fa derivare da axoovo^ e vuxros, commciamento della notte, seguendo
l’esempio del Gaza; il quale però tradusse la voce axp ovv%ov noa axpovt?%r« per initium
noctis.
A deciferare questa anfibologia sarebbe stato necessario conoscere qual fosse stata la
mente dell’autore nel comporre cotesto nome generico. Nel suo silenzio noi non possiamo che
supplire con la probabilità, che cioè avesse voluto accennare alla metamorfosi di taluna delle
sue specie, la quale compiesi entro oscurissimo cunicolo, che chiude ermeticamente, quasi
per dimorare al perfetto bujo; quantunque lo scopo sembra essere di guarentirsi delle ingiu-
rie delle potenze esterne nemiche. Le quali cose meglio appariranno dalla storia dell' A. alni,,.
BOUBICOIDI
3
nello stato di larva presentano le specie che vi sono riunite, debbono rendere diffi-
cile sempre il riassumerli tutti in una frase, come è costume. Ed è questo appun-
to che ci dettava astenerci di apportare alcuna riforma a! modo con cui il Bois»
duval à già formolato i caratteri del genere in discorso ; persuasi ancor come
siamo , che le associazioni attuali di più specie sotto un complesso di condizioni
numerose , peccano ancor di quella precisione necessaria , onde potersi completa-
mente applicare a ciascuna La Natura si compiace portar mutamenti nelle
specie , or sopra 1' una , or sopra 1’ altra parte dell’ organismo , e sì pur ne’ co*
stumi ; o pel contrario , è per siffatte differenze appunto che noi diciamo una
specie esser dall’ altra distinta. Laonde si sarebbe costretto moltiplicare tanto ,
quanto le specie stesse , le diagnosi generiche , quando seguir si volesse a punti-
no il piano dalla natura dettato. E fino a chè a questo termine non siasi per-
venuto , 1 opera sarà sempre imperfetta , e le cosi dette naturali famiglie , e
ripartizioni generiche sono sovente fallaci, inesatte, e suscettive di mende.
Noi abbiamo ben spesso annunziato tali imperfezioni nel metodo , in var!
luoghi della Fauna nostra. Ora però desisteremo di ripeterle ancora, che sareb-
be noioso e superfluo. Per la qual cosa ci siamo alquanto più diffusi in simili
osservazioni, tanto nel parlare della Tribù’, quanto del primo de’ tre generi eh®
la compongono.
Quindici specie si riportano a questo genere , cioè :
1 Acronycta leporina
2 — . — aceris
3 megacephala
4 — __ alni
5 ligustri
6 — — sfrigola
7 — — tridens
8 psi .
9 _ — _ cuspis
10 ■ menyanthidis
11 __
auricoma
12 — — rumicis
13—— euphorbiae
14 — — euphrasiae
15 — — abscondita
La più rara e singolare fra tutte è la seguente, che però con è
la sola che la nostra fauna possiede»
I. Acronitta dell’ alno ; Acronycta aiuto
Xav. L
A. alis anticis fuliginosis , areis duahus cinerascentibus ; poslicis albis
margine parum fuscoo
Lorchè la farfalla è nello stato di riposo, le alì congiunte ed a
modo di tetto ja , è pressoccbè nera nella parte media dorsale, e ce-
4 lepidotteri notturni
Kierina ne* lati ; perocché le ali superiori sono quasi per metà divise
in due parti , di cui la posteriore è nera fuligginosa, e 1’ anteriore ce-
nerognola. La porzione fuligginosa è contrassegnata innoltre da due
grosse linee di un nero perfetto , una delle quali spicca dalla base e
si protende fin quasi la metà della lunghezza dell’ ala , ove dilatan-
dosi sempre si sfuma; l’altra comincia alquanto prima del termine di
quella , un poco discosta , e si prolunga fino al lobo posteriore , per-
dendosi nella frangia. La seconda porzione anteriore , più estesa, è in
fondo di color cenerino , ove più ed ove meno sprizzata di bruno :
essa è attraversata dapprima da una linea bruna non molto apparente,
la quale spicca dal mezzo della linea nera basilare, e scorre in zig-
zag fino al margine anteriore ; essa segna proprio la quarta parte della
lunghezza dell’ ala : sulla metà stanno due curve opposte tra loro per
la convessità , e riunite nel mezzo per due triangoletti , che, spiccando
d’ambe le curve, vanno ad incontrarsi coll’ apice loro : risulta quindi
un H nero ; e per essa rimane uno spazio quasi ovale intercetto tra
la curva che guarda la base, c la precedente linea in zig-zag ; un’ altro
spazio maggiore dal lato dell’ apice , il quale vien limitato dalla fascia
cenerognola, che parallelamente al margine esterno corre dalla costola
al mezzo della seconda linea nera , ed è limitata allo interno da cin-
que piccole curve nere , interposte alle nervature : immediatamente
dopo la curva , che ingenera questa seconda aja , o macchia reniforme ,
v’ à una lunula bruna parallela alla curva stessa che la racchiude: il
margine esterno è sprizzato di bruno in guisa , che lascia due o tre
intervalli più chiari : la frangia è alternativamente bianca e cenerina.
Le ali inferiori sono bianche, con una zona marginale affumicata,
sulla quale le nervature sono più oscure : la frangia è simile a quella
delle ali superiori.
Dalla inferior parte , le ali superiori sono bianco-cenerine , con
una macchiolina bruna sul mezzo del margine anteriore : le ali infe-
riori non ànno veruna segnatura.
11 capo è piccolo , col clipeo e vertice bianchi , gli occhi neri ;
i palpi neri, eccetto l’ultimo articolo, eh’ è bianco; le antenne bru-
ne , e lunghe poco più del torace ; questo co’ spallacci è grigio. Sul
primo anello addominale ergesi una bella cresta di lunghe squame
bianche con qualche sprizzo nero. Tutto l’addome è grigio-cenerino;
1’ ano è riccamente barbato, quasi come quello delle Sesie. I femori
sono neri , ed i tarsi inanellati di nero e di bianco.
BOMBICOIDI
5
Larghezza lì n . 14 a 16.
La larva, oltre 1’ essere assai singolare, varia par durante le sue
mude , sì che merita essere minutamente e ne’ suoi diversi stadi de-
scritta.
Nella sua prima età, e quando à di lunghezza solo 4 /inee, pre-
sentasi di color bianco e nero, splendente come lo smalto: il capo
anteriormente quasi troncato , bilobo nel vertice, ove si trovano due
grandi gobbe, è di color fuligginoso: i tre primi anelli che vi succe-
dono sono bruni sprizzati di biancastro, la quale spazzatura cresce
gradatamente da! primo al terzo, sul quale il colore si muta in gial-
liccio: i cinque successivi sono neri perfetti e senza alcuna macchia:
il nono anello od articolo à color bianco di porcellana , con due
grossi tubercoli neri, e nero è pure dalla infcrior parte; il decimo ,
più corto degli altri, è similmente bianco, ma sprizzato di bruno nei
lati, nero nel resto, mancando de’ due grossi tubercoli superiori, chè
tutti sono tubercolati, in luogo dei quali taluni piccoli ve n’ à nella
parte posteriore laterale, ove è sprizzato: l’undecimo articolo è bruno-
nero, con una linea biancastra a traverso, che scorre fra i 4 tuber-
coli, gli anteriori dei quali più piccoli, i posteriori più grossi, e sor-
montati da un lungo pelo: segue il duodecimo bianco, con peli elevati:
indi 1’ appendice codale. Dal segmento che succede immantinenti al ca-
po sorgono da’ quattro bitorzoli altrettanti peli, lunghi, neri, e di cut
gli anteriori clavati : dal secondo articolo sorgono ancor lunghi peli
dai propri bitorzoli, ma non clavati; così i rimanenti. Ma dopo uscita
di muda, i due primi peli divengono meglio clavati , i due seguenti
cominciano ad apparire anche così, e tutti i rimanenti mostransi fu-
siformi; clavati divengono pure quelli dell’ undecimo segmento, e tutti
compressi. Lungo la linea media dorsale, scorre in questa epoca una
linea biancastra, visibile però solo ad occhio armato. Uscita di muda
è già di 5 linee, e dopo due giorni trovasi di 6. Dopo 7 giorni com-
pie la seconda muda, ed allora tutti i lunghi peli, che sorgono dai tu-
bercoli, divengono clavati e compressi, o spatolati, eccetto quelli del
secondo e terzo segmento, i quali ancora restano sempre più corti de-
gli altri. Altri 7 giorni e compie la terza muda, dalla quale esce co"
peli tutti ugualmente clavati ed inarcati obliquamente ver dentro ,
come gli aculei della Vcnus Dione: e le gobbe de’ segmenti si fan più
rilevate, onde i segmenti appaiono quasi quadrifidi.
6
LEPIDOTTERI NOTTURNI
Dopo la quarta muda, che avviene a capo di 7 altri giorni, tutto
ciò cb' era aero diviene fuligginoso, il capo pallido , ed il bianco per-
siste. In questo stato la rappresenta la figura 2. ìndi scorsi al*ri 4
giorni, mostrasi torpida, prende poco cibo, e le clave cadono, restan-
do i peli smozzicati; sdegna la foglia tenera , e quando ricomincia ad
essere appetitosa, ama in preferenza la più consistente. Essa prosegue
a vivere per altri 13 giorni, e compie indi 1’ ultima muda: dalla quale
esce con tutti i segmenti neri , ed una zona gialla nel mezzo sopra
ciascuno, quale la rappresenta la fig. 3. E però un tal colore lo va mano
a mano acquistando, chè, svestita appena dalla vecchia spoglia, il colore
è piu pallido: il 2.° e 3.° segmento, siccome il 13.° e 14.° mancano af-
fatto de’ peli clavati, avendo in vece una brevissima setola: i peli cla-
vati sono lunghi quanto il diametro del corpo, eccetto quelli del pri-
mo segmento, che sono di tutti i più lunghi , ma disuguali tra loro,
i tubercoli in questo ultimo stato sono molto appianati, e fra i seg-
menti si distinguono il 2.° IO.0 e 13.° per essere ancor meno dila-
tati, ed il 13.° sembra abbracciare il suo precedente. Uscita da que-
sta muda rimane per 10 ore allo incirca senza prendere alimento. Do-
po 11 giorni abbandona la foglia, e và in cerca di legno fradicio , non
mica per farne pasto , ma per iscavarsi un covacciolo , dentro del
quale compie la sua metamorfosi. Essa lo chiude colle stesse rosicchia-
ture di legno, agglutinate colla sua bava, della quale spalma eziandio
tutta la cavità, e convertesi in pupa. Dalle cose esposte risulta , che
la vita di questa larva è forse maggiore di 60 giorni; perocché noi l’ ab-
biamo tenuta già 50, a contare dall’epoca in cui aveva 4 linee di lungo,
che certo era di 10 giorni. Durante questo tempo depone tre volte com-
pletamente la spoglia, e nelle due altre mude intermedie i suoi muta-
menti sono parziali. La metamorfosi si compie in fine di luglio , ed
anche talvolta nei primi giorni di ottobre: e la farfalla schiude negli
ultimi giorni di aprile, o ne’ primi di maggio; passa quindi intorno a 220
giorni nello stato di pupa. L’ epoche e gl’intervalli soffrono variazioni,
dipendenti dal corso delle stagioni.
La larva vive solitaria , e schiva il consorzio di qualunque altra,
anche della medesima specie, talmente che , costretta a stare con essa
in compagnia , se ne muore. Si tiene sempre colla porzione toracica
ripiegata verso 1’ addomine , come le figure 1 e 2 la rappresentano.
Sesta immobile nel sito prescelto ; e quando ama alimentarsi , portasi
BOHBICOIDI
7
a rosicchiar la foglia là medesimo dove aveva lasciato nei pasto pre-
cedente : essa vi pone a beila posta i segni delle sue tracce (1).
Noclua alni , Lin.-Gm. Syst. Nat.
— Fabr. Entom. Syst. III? p. 89? n. 266 .
— Hiiba Tab. 1. f. 3 , o*»
L’ lunette , Pap» d’ Europ. pag. 664- , VI. PI»
CCLIV , f. 164.
Acronycta alni , Trtsk. V, 1 , pag. 16, n. 5.
- — — Frey. I? 1, p. 49 , Tab. XVI.
— Boisd. Ind . n. 710.
Per confessione di tutti gli entomologi questo lepidottero è da-
pertutlo rarissimo ; e poche sono Se contrade nelle quali siasi trovato.
Citasi la Svizzera , la Francia orientale , ed alcuni luoghi delia Ger-
mania (2). Noi ne trovammo la larva , negli ultimi periodi di suo
sviluppo , in agosto del 1845 , e ne fummo sorpresi , perchè il castagno
sul quale viveva non trovasi noverato fra le piante di cui si dice nu-
tricarsi , malgrado che il suo nome specifico facesse crederla esclusiva
(1) Vedi la biologia da noi data della larva del Charaxes Jasius.
(2) 11 Freyer nel sopra citato luogo ci dà la seguente nota a tal riguardo. Possediamo
già di questa Nottua parecchie figure, sì della larva che della farfalla ; ma siccome queste
si trovano per lo 'più in opere costose, ed è una farfalla che appartiene aUe specie rare,
così ò credulo bene darne ancora questa rappresentazione nella mia opera. Il bruco esce
dall'uovo il mese di giugno , e l’ò trovato nel suo giovine stato fino alla metà di luglio
sopra V Alno. Se il rame non fosse stato già impresso io ne avrei pur dato la figura in
questa prima etade, in cui è tanto diverso di quello eh' è nello stato adulto. Dobbiamo
al sig. TreitschJte una buona figura del bruco in tal età ( Die Hubnersche Abbildung der
Raupe in Ehrer Tugend auf. Larv. Lepid. IP. Tab. Bomb. B. 6, f. 3). Ho rinvenuto il suo
bruco adulto nella fine di agosto alla metà di settembre sopra V alno, la betula ed il tre -
mola. Prima della sua metamorfosi gli ò dato, come consiglia Treitschke, del legno putre-
fatto, in cui si mise felicemente nello sialo di pupa. Uscì da questa la farfalla ai marza,
dell ’ anno seguente.
LEPIDOTTERI NOTTURNI
8
inquilino, dell’ Alno (1) ; vivendo ugualmente sopra la Botola , la quer-
cia , il salice , il pioppo , ed il tiglio (2).
Quella larva perì senza trasformarsi ; e dopo tre anni di vane
ricerche , eh Limo la soddisfazione trovarla per la seconda fiata in ago-
sto del 1848 , nella medesima selva de’ Camaìdoli , ed anche sopra il
castagno. Essa era ne’ primi periodi di sua vita , non avendo più
che 4 linee di lunghezza. Per tal modo noi abbiano potuto seguirla
in tutti i suoi stadi , ed in tutte le mude ; il che era di molto in-
teresse , per compierne così la biologia , perciocché racchiude muta-
menti siffatti , da far credere a bistento la larva , qual si mostra in-
nanzi la sua trasformazione in pupa , essere quella stessa , che si mo-
strava ne’ primi periodi di sua vita. Di presente ( luglio 1849 ) un al-
tra ne possediamo testò passata in pupa , anche del medesimo luogo.
E perciò che ne abbiamo esibita minutamente la storia , e le fi-
gure in tutti i diversi stati suoi.
SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA I.
La figura 1. rappresenta una foglia diCastagno, con la larva ne’ tre principali
e più diversi periodi di sua vita , e nella naturai giacitura,
a è la larva ne’ primi periodi di sua vita, qual da noi si trovava ai
19 agosto : essa è solo alquanto ingrandita.
b. La stessa adulta , dopo la penultima sua muda.
c. La stessa nel massimo sviluppo , prima di trasformarsi in pupa.
2. Ino de’ segmenti del corpo, molto ingrandito per dimostrarne i
tubercoli b d, , ed i peli c.
3. La Farfalla con le ali spiegate, di naturai grandezza.
(1) E qui noteremo di quanto pregiudizio siano i nomi ricavati dalle piante soprale
qua t orsi per la puma fiata siasi trovata a vivere la specie, perchè la fa ricercare invano
talvolta : e d. sovente si trascura cercarla là dove forse più abbondevolmente esiste. Tro-
viamo appo noi molte specie di farfalle, che si pascono delio Spartium scoparium , ove
?' Si '1 * * * 0ST di come 4,6 Ifbml
consultando questa serie nella presente opera.
(2j_ II Treitschke nota, che a Leipsing si crede vivere eziandio svi Vcccinium myrtillus
perche . contadini d, quella contrada ne portano su questa pianta, insieme con larve della
Gastropaya ili cifoli»; ma che in tal caso il bruco è sempre prossimo alla sua metamorfosi
f
Tribù de’ C0CL10P0DÌ (1), Boisd.
( ARCTUDAE , Steph. )
Le Noctue di questa tribù distinguonsi, e formano un
gruppo veramente naturale, meno pei caratteri delle farfalle,
che per quei delle larve. Le prime in effetti, oltre le ali in-
clinate, le antenne quasi unpo’pettinate o dentate nel maschio,
filiformi nella femmina, ed una lingua brevissima, nient’ altro
offrono di notevole, e loro esclusivo. Le seconde invece pre-
sentano una forma ed organizzazione, che le rende veramente
singolari, e tali da non aver altre fra larve di lepidotteri cui
paragonarle. Esse sono schiacciate, tozze, pressoché ellitti-
che, a guisa di limaccia, di scodella, o guscio di testuggine;
or con laterali appendici , or senza ; or con peli o spinuzze ,
precisamente nella prima età, or perfettamente lisce. Per tra-
sformarsi in ninfa si tessono un bozzolo aderente alle foglie
stesse, sulle quali àn vissuto pigre e quasi sedentanee.
Osservazioni. Le farfalle di questa tribù furono dapprima assimilate alle
Bombici , indi alle Torlrici, attenendosi gli entomologi a quello aspetto o fa-
cies, da cui erano stati per lungo tempo guidati. Ma quando la forma ed i co-
stumi della larva, che appartengono ai primi stati dell’ animale, si fecero ser-
'vire di elemento primario per le separazioni generiche di tali viventi , si fu
costretto isolarle, per costituirne un genere distinto : ed i sistematori si trova-
rono eziandio imbarazzati nel dar loro posto nella serie. Latreille creò quindi
per esse il genere Limacodes , che ripose nella tribù de’ Falsi bombici (2) ; ed
il Boisduval come lo Stephens ne seguirono il dettame.
Knock, dando al genere il nome di Heterogenea , fin dal 1783 , già face-
va intendere com’esso si apparta dalle naturali sembianze di ogn’altra famiglia
di lepidotteri; e Treitschke lo adottava a vista della sua convenienza. Ma il no-
(1) Da Mylos, coneha, conchiglia ( e per essa lt animale che 1’ abita ) e Kivi, pes,
piede piede di lumaca.
(2) F a m i 1 1 e s Natur. du R egee ani m. pag. 474*1825.
Lep, par, 3.
2
LEPIDOTTERI NOTTURNI
me impostogli dall Entomologo di Brives, avendo il pregio d indicare le analo-
gie di tali larve con altri viventi conosciuti , e di un ordine pur lontano , si
è ritenuto in preferenza dal Boisduval e dallo Stephens, ai quali dobbiamo sot-
toscrivere ancor noi.
il Boisduval però eleva anche il genere a distinta Tribù ; non potendosi
severamente ascrivere ad altra ; e dà a questa il nome di Cocliopodi, che bene
addita !’ indole della parte ventrale delle larve, simile al piede delle limacce o
lumache.
Questa Tribù è riposta fra gli Psichidi ed i Drepanulidi, nella Legione 2 a
detta degli Eteroceri ; di quei lepidotteri cioè , ne’ quali le antenne variano di
forma, e son diverse ancora nella più parte de’ due sessi d’ una medesima spe-
cie , e nei quali le larve camminano progressivamente, a differenza di quelle
delle Geomelre, di cui si è detto a suo luogo.
Genere LIMA CODE; Luiacodes (!), Latr,
Àlae breves, latiores ac robustiores. Corpus sai robustum, pilosutn.
Antennae longiores, maris crassiores, dentatae ; foeminae fìliformes vel
ciliatae. Lingua sub-nulla. Palpi breves, recti, contigui , minime ascen-
dentes, fronte vix longiores.
Larvae scutelliformcs, pedìbus membranaceis, sub-nullis.
Metamorphosis folliculata; folliculo membranaceo, oviformi, vel glo~
boso-ovato.
Osservazione. Un tal genere si compone di molte specie, delle quali due
sole europee, le altre appartenendo agli Stati uniti dell’ America : nè con ciò
deve intendersi che altrove non n’ esistessero; ma solo che finora non ve ne
sono state osservate, e forse per difetto di ricerche. Le due specie europee sono
la Lim. testudo e la asellus ; entrambe reperibili tra noi.
E qui giova avvertire, che la scarsezza , o rarità di siffatta genia di en-
tomati, dipende dalle abitudini loro ; perocché le larve si tengono fisse nella
pagina inferiore delle fronde, o ne’ luoghi piagati dell’ albero ; e le farfalle vo-
lano poco e di notte. Nel primo stato è quindi penoso il cercarle, nel secondo
difficile ad incontrarle. Laonde pochissimi sono gli entomologi ai quali le lima-
codi siano note nel primo loro stato.
Infatti, son esse più proprie de’ climi freddi che de’ caldi: sicché le due spe-
cie europee si trovano più frequenti in Inghilterra , nella Germania , e nella
Francia. Nel regno le troviamo rarissime ed a bistento sulla vetta de’ Carnai-
doli. Per cui crediamo far cosa grata ai coltori di entomologia illustrarle, dando-
ne la figura e la descrizione in tutti i loro stati, avandone studiato di entram-
be i costumi.
1. Limacode Testuggine ; Lmacodes Testudo „
Tav. IV, fig. 14.
Lim. alis flavo-f errugineis aureo-micantibus; anticis strigis duabus
obliquis divergentibus obscurioribus.
Farfalla tutta di color giallo-rossiccio , con isplendore metalli-
co, nell’ animale vivo. Nelle ali superiori vi sono due listarelle bru-
ti) Da XitMty.ujJyis, herbosus, herbidus, erboso, ed anche verde, di color d’erba, allu-
dendosi al color delle larve.
LEPIDOTTERI NOTTURNI
ne, le quali partendo dalia costola o margine anteriore , si portano
divergendo, 1’ una sulla metà del margine posteriore, l’altra sul mar-
cine esterno : una terza parallelamente alla prima sta nel mezzo ,
ma poco apparente, incompleta, e soventi fiate scancellata. La frangia
else adorna il margine esterno è bruna, con talune squame macchiate
di bianco allo estremo.
Le ali inferiori sono del medesimo colore , ma più chiaro , e
senza veruna segnatura.
Largii, lin. Li.
La larva , nel suo massimo sviluppo , à il corpo ovato-ellittico,
appuntito alquanto nelle due estremità , superiormente convesso ; i
tegumenti coriacei ad anelli poco distinti, insuscettivo di grandi can-
giamenti di figura , limitandosi a lenti ed oscuri ripiegamenti late-
rali; ben quindi assomigliato allo scudo di testuggine , onde il nome
specifico; à due carene longitudinali sul dorso, convergenti in avanti
ed in dietro, in guisa da formare una ellisse molto allungata, costi-
tuite da risalti semilunari esistenti sopra ciascun anello. Tutta la
superficie compresa tra ciascuna delle carene ed il rispettivo margine
esterno è sparsa di minutissimi tubercoli ritondati , che ad occhio
armato appariscono quasi perle nella cute incastrate : alcuni di tali
tubercoli si riuniscono in gruppi presso il margine. 11 primo anello
ha il margine anteriore dilatato , costituendo una spezie di visiera,
sotto la quale stà un corpo carnoso bilobo, fra i cui due lobi si rac-
chiude e nasconde il capo, piccolissimo, retrattile come quello di una
limaccia, fornito di cornee mandibole sporgenti all’ innanzi , di pic-
cole mascelle, e brevissimi palpi triarticolati: gli occhi granellosi ed
oblunghi. Inferiormente, o la parte addominale, è piana, molle, coi
sei piedi scagliosi picciolissimi, terminati da uncinetto, ne’ tre anelli
toracici , e con gli addominali forniti di vescichette , o falsi piedi
facenti 1’ uffizio di ventose, mercè le quali aderisce con molta forza
a’ corpi su quali cammina, e da cui trasuda un umore vìschioso, che
mentre favorisce all’animale l’adesione, gli serve pure di traccia per
ritornare al sito ove prima giacea, quando l’ abbandona per prendere
alimento: abitudine analoga a quella della larva del Giasone, della
Acronitta dell’ alno, ec.
Il colore del dorso è un bel verde pistacchio, sul quale risaltano
I descritti tubercoli di un verde traslucido, e gli altri aggruppati che
costituiscono delle macchioline di color gialliccio; le carene sono gial-
COCLIOPODI
Ucce sullo spigolo, marginate di giallo arancino, c fiancheggiate nel
lato interno da una serie di macchie ovato-allungate d’ un bei rosso
porporino, di cui ve n’ à una per segmento presso ciascuna carena. Lo
spazio intercetto fra le due carene è ancor verde , ma un poco più
pallido , con tre impressioni trasversalmente disposte sopra ciascun
anello , di cui la media più piccola , il fondo delle quali è gialliccio
con un punto bruno nel mezzo. Il primo anello o cefalico è par verde,
col margine anteriore carnicino , cui succede una fascia parallela,
gialla , del quale ultimo colore tingesi pur talvolva lo stesso margine:
il sottoposto corpo carnoso è verde fosco , con qualche macchiolina
gialliccia. Il capo è rosso-porporino , le mandibole nere , le mascelle
giallicce , i palpi verdi con 1’ ultimo articolo nero.
Lorchè la larva è piccola manca delle macchie porporine che
fiancheggiano le carene, e ciascun anello presenta sul dorso una coppia
di spine diritte e divaricate , verdi ad estremità nera , e si termina
da ambo i lati in un angolo ben pronunziato , dal quale sorge un’ altra
spina simile a quella delle carene.
La pupa si forma e rinchiude in un bozzolo di figura ovoidea di
una sostanza quasi simile a pergamena , di color rosso fosco , ante-
riormente chiuso da uno sportello, che 1’ animale costruisce terminato
il lavorio del suo bozzolo. Giunta 1’ epoca della schiusa della farfalla,
la pupa si spinge contro di esso , lo apre , e sull’ apertura depone le
vecchie sue spoglie , che vi rimangono a metà allo interno e F altra
metà allo esterno , come vengono rappresentate dalla fig. 2 , a.
Talvolta attacca questo bozzolo sulle foglie con molta bava allo
interno , e prende allora 1’ aspetto di uno scudo come la fig- 2 lo
mostra.
Heterogenea Testudo, Fabr. Ent . Syst. Ili, 2, p.7 , n»8,9a
//. Bufo, ejusth 1. c. n. 10 , d*.
Bombyx limacocles, Vili. Ent. Linn. II, p. 138, n. 36„
Tortrix lesludinea, Hiib. Tab . 26, f. 164- d*, 165
Heterogenea testudinaria, Trtsk. Vili, p. \h, n. 1.
Limacodes testitelo, Godar, ■ — Boisd. lnd. n, 64-3.
La larva si pasce della Quercus robur e del Fagus sylvatica , se-
condo gli autori, non escluse però le altre specie di quercia ( pedun-
LEPIDOTTERI NOTTURNI
3
i primi di ottobre, tesse un bozzolo di figura ovolare, ottuso dalla po-
steriore parte, e troncato nell’ anteriore, ove lascia uno sportello aperto
e labbrato; la quale apertura essa tapezza con un lasco tessuto , per
cui resta in parte serrata, dopo aver completamente compiuto il boz-
zolo. E lo tesse cominciando per i suoi fianchi da giù verso sù, sic-
ché la parte dorsale è 1’ ultima a ricoprirsi. La sostanza di cui lo for-
ma è una bava glutinosa bianca, che passa al bruno fulviccio, dopo
esser compiuto il bozzolo, più o men lardi di 24 ore. Allo interno è
però sempre bianco, talché la chiusura dello sportello rimane di que-
sto colore.
Quivi rinchiusa convertesi in pupa, e rimane in questo stato fino
a! mese di maggio dell’ anno seguente, ed anche dei primi giorni di
giugno, secondo il corso della stagione, quando ne schiude la farfalla,
in ciò fare, la crisalide si spinge contro lo sportello , che solleva, co-
me ciò avviene ne’ frutti dell’ Antirrino, quando debbono uscirne i se-
mi; ed arrestandosi sull’ uscio, ristretta tra le parieti di quello, spo-
gliasi dalle sue invoglie, che rimangono colà fermate per metà allo
esterno, e per l’altra e posteriore allo interno, come la figura la rap-
presenta.
SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA IV.
Figura 1. Larva della Limacodes icsludo, uei suo massimo sviluppo.
1 a La stessa nella prima età.
ì b Uno spigolo delle carene dorsali con le due spine, molto ingrandito.
1. c margine laterale d’ un segmento con la corrispondente spina, del pari
ingrandito.
2. Bozzolo quale naturalmente si vede attaccato alla foglia di quercia.
2 . a Lo stesso isolato veduto di lato, e spogliato di tutte le lacinie este-
riori, col coperchietto b rilevato, siccome rimane dopo 1’ uscita del-
l’ insetto dall’ apertura a.
3. La ninfa qual giace entro il bozzolo, veduta dalla faccia ventrale ed
ingrandita.
4. La farfalla di naturai grandezza.
5. Larva della Limacodes asellus , ingrandita; a naturale lunghezza.
6. 11 bozzolo della medesima, col suo coperchietto a staccato.
7 La farfalla di grandezza naturale, maschio.
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SOCIO DI PIU COSPICUE ACCADEMIE ec.
NAPOLI
DA' TORCHI DEL TRAM A TER
Largo S. Gio. Maggiore n.° 3o.
1852.
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di quello della . a gr. ned .
T. Nigra albo-f 'asciata , maculataque ; antennis lungi s , arlienlis
subpilosis.
C^)uesta picciolissima tignuola è iutta nera, co’ margini degli
anelli addominali bianchi. Bianchi son pure i lati del torace ; e le
ali superiori hanno una fascia oblifjua presso la base; due macchie
triangolari ne’ margini esterni , ed una lanceolata nell’ angolo in-
terno , tutte bianche. Allorché V animale è in riposo l’ insieme di
tali macchie gli conciliano una elegante configurazione. Le frange
del margine posteriore son bianche e nere , e quando le ali sono
spiegate pel volo si espandono in fascetti.
Le a. inferiori sono strette , frangiate , e di color piombino
splendente.
11 capo è grosso, cd ha sul fronte un ciufFetto di peli giallastri.
Gli occhi sono laterali , molto sporti , e nerissimi. Le antenne sono
lunghe più che le ali , e ciascuno articolo ha due peli molto sen-
sibili , uno per lato , che riguardar le farebbero come quasi pettina-
te ; il colore è nero.
Vive sulle lane. È assai rara.
Osservazione. Secondo le moderne ripartizioni la T. Leopoldella si ac-
costa molto al genere Li/a di Treitsclike ; ma si discosta dalle specie conge-
neri per la forma delle antenne , e per le frange delle ali superiori. Il Si-
gnor Treischke pensa die potrebbe costituire un genere nuovo !
(i) Dedicata a S. A. R. Il Principe di Salerno D. Leopoldo Borbone ec.
6
2.Tignuola M-Glementiaella.7Y/7«?« M-Clemenlìnellci n.
Tavd i.\ fig.a 3,, a gr. nat>
T. tota brunneo-nigricante , alis ciuro-lineolatis , prìmoribus fa-
scia media , lineaque parallela auratis , vitta marginali albo-
mi caute.
La figliuola M-Clementinella (i) è tutta cT uu color bruno-
nero-rosseggiante. Sul torace vi sono due linee longitudinali e laterali
bruno-dorate. Le ali superiori hanno una fascia curva e trasversale
nel mezzo , ed altra parallela a questa posta tra la prima e la ba-
se , delicatissima , entrambe dorate. Una striscia angolare e longi-
tudinale bianco-splendente corre dalla base alla fascia media nel
margine interno delle ali superiori ; il rimanente del campo è tutto
sparso di pimti allungati o picciolo linee dorate. Le a. inferiori sono
egualmente sparse di picciole linee dorate.
Il capo è corto ed infossato. Gli occhi neri e sottoposti alle an-
tenne. I palpi hanno il secondo articolo falciforme, non cilindrico ,
una volta più lungo del capo ; inferiormente di color giallastro; il
terzo articolo è setiforme , ed uguale al primo. Le antenne sono
lunghe quasi quanto il corpo : esse sono di color bruno-rossiccio ,
con una fascia bianca verso i due terzi della lunghezza.
Vive fra i cereali. Non ancora ho discoperta la pianta dalla
quale ritrae V ordinario alimento. Ignota mi è pure la larva e la
crisalide , nonché i suoi costumi.
Osservazione. Questa specie si accosta molto alle Alucite ecl alle Aclele
per ciocché risguarda 1’ abito , o la forma generale ; ma non ha nè fascetti
scagliosi nel secondo articolo de’ palpi , 'nè questi sono quasi bifidi , siccome
si richiedono nelle prime; nè son piccioli; cilindrici e vellutati siccome nelle
seconde; nelle quali ancora le antenne sono lunghissime.
(;) Dedicata a 3- A. R. la Principessa di Salerno Maria Clementina Arciduchessa d' Austria.
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3. Tignuola. Augustella. Tinca Au fustella , n.
Tav.a i.\ fig.a 2. A , £ gr.
2’. rt//;o - argentea , alarum prìmarum apicibus pucto atro , limbo
laciniato .
La elegantissima tignuola Augustella (i) è tutta bianca argen-
tina, con punti argentei splendenti. Il margine od apice delle ali su-
periori è guarnito da frange lunghissime divergenti , avendo quasi
per centro un punto nero. Le inferiori sono in tutto il contorno sfran-
giate. Il capo è picciolissimo , con occhi neri laterali , tra mezzo i
quali sono inserite le antenne delicatissime.
Vive sui pero e sulle mela , nel R. 0. Botanico. Non rara.
Osservazione . Questa specie entra nel genere JSlachista di Treitsclike.
(i) Dedicata a S. A. R. ì’ augusta figlia del Principe c Principessa di Salerno D. Maria Ca-
rolina Augusta.
8
4- Tigniiola Kollarella, Tinca Rollar ella ? n.
Tav d fig* 4*5 a S7>- na^‘
T. Alis prìmorìbus lanceolatis jlcwescentibns, fascia media , _p«zz-
cto , atque apice bvunneo-violaceis , inferìoribus subalbidis .
Il corpo della Tignuola Kollarella (i) è di un bianco sudicio.
Le ali superiori , e così pure il torace , hanno una tinta di giallo
paglino. Presso la metà vi corre una fascia arcuata di color bruno
tendente al violetto. Tra questa e la base avvi un punto minutissi-
mo dello stesso colore , e così pure son tinti gli apici. La figura
delle ali è quasi lanceolata. Le a. inferiori sono bianco - sudicie, me-
diocremente sfrangiate.
Il capo è tondo, molto distinto. Gli ocelli sono neri , e le an-
tenne brune , delicate e non molto lunghe, inserite negli angoli de-
gli ocelli.
Vive fra le siepi, ma ignoro la pianta che gli porge alimento
e ricetto. Peaccolta sopra i Camaldoli. '
Osservazione. Entra ancor essa nelle Adele di Latreille } Vedi ì’ osserva-
zione apposta alla T. M - Clementinellct .
(i) Dedicata al Chiarissimo Entomologo Sig. V. Kollar, Conservatore delti, c R. Musco
di Vienna nella parte dell’ Entomologia ec., in segno di verace stima.
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SPECIE NUOVE
DI LEPIDOTTERI
DEL
REGNO DI NAPOLI
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I. TESSERA
dedicata tsd . . (db.
ai saasriìass a>a smui
ec. ec. ec.
DEL D.* ORONZIO -GABRIELE COSTA
SOCIO DI PIÙ COSPICUE ACCADEMIE ce.
NAPOLI
DA’ TORCHI DEL TRAMATER
Largo S. Gio. Maggiore n." 3o.
1832.
et <5. et.
^Sedieta ^i Xe^i%otteu non e c/ie un tnfniie-
dimo neda immonda fami^/ia di ia/i efen : e ^toco meno o
nuda Epurar Jiuo fra /e c/ovij^iode co/ie^icni c/ed <5?. e (7b,
9/luJeo c/i tf/tenna , c/i c/e / occ/uo c/i tf/ .