Naturai History Museum Library 000031310 * 6^/ Fot- oleata, otn et vi ©*. i n oc 1 1 o n iee X>»rc.ction -5 2> , Opin. mt. Commn *z.Ool. fNlom. 15 (1(0 ; UO - xviii (l?>57) FAUNA DEL REGNO DI NAPOLI OSSIA ENUMERAZIONE DI TUTTI GLI ANIMALI CHE ABITANO LE DIVERSE REGIONI DI QUESTO REGNO E LE ACQUE CHE LE BAGNANO CONTENENTE LA DESCRIZIONE DE NUOVI O POCO ESATTAMENTE CONOSCIUTI CON tflGUaE ricavate »A ORIGINALI viventi e dipinte al naturale DI 0RONZIO- GABRIELE COSTA DOTTORE IN MEDICINA E SOCIO ORDINARIO DELLA R. ACCADEMIA DELLE SCIENZE, DEL lì. INSTITUTO D5 INCOKAGIAMENTO ALLE SCIENZE NATURALI, E DELL5 AC- CADEMIA PONTANIANA DI NAPOLI ; DELLA SOCIETÀ5 ECONOMICA DI TERRA D5 OTRANTO, E DI QUELLA DE* SPECOLATORI DI LECCE; SOCIO CORRISPONDENTE DELL* ACCADEMIA DI STORIA NATURALE DI PARIGI ^ DELLA TISICO-MEDICA DI WUTZJiOURG , E DI MOLTE SOCIETÀ5 ECONOMICHE DEL REGNO TRA GLI ARCADI ALCI N DO TI MELICO, ec. ec. LEPIDOTTERI NAPOLI DAI TORCHI DEL TRaMATER Strada Pallonetto S. Chiara n.°8. 1852-36 Vw*' / 1. ' Si / LEPIDOTTERI DIURNI , CREPUSCOLARI ED ALCUNE FAMIGLIE DE’ NOTTURNI Comprende questa prima parte di Lepidotteri le due se- zioni , de’ diurni cioè e de’ Crepuscolari , le quali, complete per r epoca in che sono stato pubblicate , richiedono già un supplimento per altre specie posteriormente discoperte. Prin- cipalmente è in tal condizione il gen. Sesia tra crepusco- lari , di cui la nostra fauna possiede un numero ben mag- giore di quello, che in questa prima parte figura. Dz Lepi- dotteri Notturni alcune famiglie soltanto sono state trattate, come principalmente le Bombici , parte delle Noctue , le Pi- ralidi e le Tignuole , le quali tutte reclamano ancor esse le necessarie addizioni. Le due famiglie , le Geometra e le Tortrici , di cui nep° pur un cenno trovasi fatto , formeranno a loro sole la Se- conda Parte. Una Terza Parte comprenderà i supplimenti alle diverse famiglie , ed un catalogo generale sistematico de’ Lepidotteri del Regno di Napoli, p ! 5 ‘k)i ' ' uhi ■. . -> -'jrihi -ì ; : ' i) ■ 0 ■■ . ;K ; : - ■ : r. de c/epnò .concedermi acco^/ionc/o / ornante c/e //a PRIMA TESSERA c/e ///c^.ic/oléorl nuove c/o/ //be^no c/e /la/io/e f me ^a enlrare ne/Zcc c/o/co /editila c/o dea ^ior accor c/aro u^ua/o favore a/ ^^ircdenle /avero c/o lidie rctcc/àec/o e /ejfeic/ollon c/o/ //belilo . J/o dotilo a/lrcnc/o i/ c/ovoro c/e Ir è/ telar e a V.jd.Ab. questa tiartc/ c/&i/a FAUNA DEL REGNO f e fier /a ragione éedto c/etta , 6 ^ior c/ar/o un ^yie^no nove//o c/i emònio gretto- ty$m afioà J tsfiaj/yw cfSi, tmitifl. e aHevcii^j. i/ervicto'/G Ó^cnjn'o- c^/aifteie Ciocia sBisusitosts Io studio degl’ insetti guida lo spirito meno elevato a ravvisare la mano dalla quale tutto dipende , ed alla quale tutto ritorna , i Lepidotteri tra quelli sembran es- sere a tal misterioso uffizio specialmente prescelti. Que- ste predilette creature attirai! lo sguardo degli uomini di tutte P età , cP ogni sesso , e di qual siasi condizione , destando in loro e diletto e stupore. La leggerezza delle loro amplissime ali , su cui veggonsi profusi lo splendo- re de’ più preziosi metalli delle gemme e delle perle , i colori vivaci dell’ iride , i disegni e le dipinture più se- ducenti } P industria colla quale assicuran la vita e la pro- pagazione della propria specie , nel difendersi dalle mi- nacce delle classi maggiori de* viventi e delle distruttrici meteore j Parte industriosa con cui, nello stato di verme, preparan gli uni P urna simbolica , e lo scabro o bitor- zoluto involucro bellamente smaltato, entro il quale chiù- desi F altro, donde sorge brillante sotto novella forma la leggiadra Farfalla: tutto conduce Posservatore a perfeziona- re il sentimento di rispettoso amore per la Divinità’, ed a ficonoscere PEterna Sapienza dalle maravigliose opere sue*- VI La saggia amichila ravvisò nelle Farfalle il simbolo dell5 anima immateriale ed eterna, onde i Mitologi tolsero da queste l’emblema ed il nome di Psiche, ed il Danle nel Purgatorio (i) cantava : Non v accorgete voi che noi siam vermi Nati a formar V angelica Farfalla , Che vola alla Giustizia senza schermi ? Questi ornamenti della Natura vivente , allorché da fiore in fiore svolazzano , sembran gli eletti amorini del regno di Flora: e quando appajono nel più cupo de’ bo- schi o degli alti gelati cacumi de’ monti diresti essere de- stinati a confortare lo spirito, dissipando la tristezza che il silenzio profondo e la solitudine ispirano. La loro lieta sembianza par che dica al peregrino : qui non sei solo . Oh quante volte io stesso provai questa commozione dol- cissima S Che se poi riguardiamo gli entomati di quest’ Ordi- ne sotto il rapporto economico , la bilancia che li pon- dera , offre de’ beni superiori al valore de’ mali. Imper- ciocché, se le larve de’ parpaglioni, delle sfingi , delle fi- gliuole ec. distruggon sovente le ortaglie , i granai , le pellicce, le stoffe d’ogni maniera, v’ha pure il filugello che prepara il filo di seta, che poi l’arte ordisce in istof- fa bellissima , e che , in durata lucentezza e finezza è senza paragone. Non fa meraviglia per questo se molto solleciti i (i) Pur. xvi , 37. VII Naturalisti mostraronsi per istndiare di entomati tali i co- stumi e le forme , e se accurati pennelli si esercitaro- no ad imitarne i disegni e i colori. Ed è per questo eziandio che di essi non molto ne avanza che ignoto sia, o meri chiaramente veduto. Se non chè la Tribù del- le Tignuole , che per la picciolezza e costume non son facili a cader sotto 1’ occhio , che non senza penose cure posson trovarsi, e di cui occorre sommo studio a discer- nere gli organi più essenziali in una ragionala classifica- zione , offre qualche lacuna che i cultori della scienza son chiamati a riempire. A siffatta ragione associandosi quella della fecondità delle nostre contrade , che mol- tissime specie ne porgono e belle , n’ è derivata la copia di cui doviziosa si mostra quest’opera. Moltissime di esse è vero , rappresentale e descritte si trovano nel prezioso lavoro dell’ Hùbner (i), ma tale è la forza del clima di questa estrema parte d’Italia , che ben sostener si potreb» be esser diverse, e per la diversità di grandezza, e per la intensità de’ colori , e per la varietà de’ disegni. Per tal ragione trasgredita ho talvolta la legge fatta a me stesso, rappresentando qualche specie già nota } ma che però non lascia di offrir qualche cosa notevole, e che tramandar non si può senza una fedele immagine. Ed a far sì che tali differenze crescessero, panni essere due ca- gioni concorse : il diverso stato in cui V animale venne dipinto , e la poca accuratezza de’ dipintori. In quanto alla prima ho provato ben spesso che F uso stesso della vita, le confricazioni contro le fronde, l’attrito reciproco (i) Die SchmctlerlÌDg von Europa. vin ne* loro amori, e più di ogni altro Fazion della luce , ren- dono i delicati lepidotteri mal conci e ne’ colori altera- ti (i). Interviene, sovente ben anche vederne traditi i di- segni per poco più o poco meno di precisione o di gra- dazione ne’ colori, e nella circoscrizion delle macchie , a malgrado la vigilanza e l’accuratezza che vi si porta : ed a ciò influiscono la vista, le abitudini, il modo diverso di guardare , e tante altre minute cose, che in esseri co- tanto piccioli poderose cagioni di errori addivengono. Poiché F argomento il comporta noterò pur di pas- saggio che tra il disegno dell* ala destra e quel della si- nistra esiste sempre qualche differenza più sensibile a mi- sura che decresce V oggetto. Ed io ho curato che tali differenze nelle Figure restino conservate quali nell’ origi- nale si vedono. Onde poi queste e tutt’ altro più chia- ramente venisse rappresentato , ho creduto cosa lodevole ingrandire le picciole specie tanto più , quanto la com- plicazione del disegno o la variazione de’ colori lo ha esatto. La descrizione delle specie novelle, o tali almeno da me reputate , avrebbe richiesto che si facesse di loro la ( i ) A riparar siffatto inconveniente non v’ era altro mezzo che nutricare nel proprio gabinetto le larve, o raccogliere le crisalidi per attender la schiusa delle farfalle. Questo secondo spediente è il piu acconcio , ma il più diffi- cile , sendocchè queste si formano sempre in luoghi reconditi , che il solo caso fa discuoprire. Il primo è più facile, ma non va esente da errori. Nel- 1’ uno e nell’ altro poi riuscir poteva la pazienza alemanna. In quanto agli er- rori che dalla educazion delle larve dipendono, principalmente è a dirsi, che lo stalo di schiavitù assoggetta le larve a nudrirsi di piante talvolta diverse da quelle che l1 animale presceglie , ad un pasto ora scarso or soverchiamente abbondevole , all influenza mal regolata dell’ umidita, del calore, e della lu- ce soprattutto : le quali circostanze son potenti cagioni a far si che alterata ne resti la grandezza , i colori , e la terminazion de' disegni. IX storia completa. Ma sarebbe stata mai questa l’opera d’un solo e d’un sol tempo? E si potrebbe attendere insieme alla investigazione delle specie, allo loro classificazione, descrizione, e rappresentazione? Alle quali cose tutte mi è stato uopo consacrare gran tempo, a fin di offrire alfa patria la serie degli oggetti suoi propri il più che fosse possibile estesa. Verranno poi le lacune appianate dalla gioventù che mi segue: e così a parte a parte gli elementi crescendo, godrà la patria il frutto maturo de’ sudori de’ suoi , ed il patrimonio della scienza acquisterà maggior latitudine. Negletta però non è stata Sa parte biologica de1 2 * * 5 le- pidotteri : e ne fan fede la storia del P. Giasone , della Briofìla Par , della Ecofora Leopoldella, dell’ Qrnice Mar- ginella ec. ec. (i) Studiati per tempo lunghissimo i parpaglioni di ogni contrada (2) , e da molti uomini di nazioni diverse e lontane , con diversi nonfi le specie stesse indicate a noi vennero. Lunga per questo sommamente e svariata si trova (1) Non è lieve cosa scuoprire le larve de’ mierolepidotteri , e studiarne tutta la vita. Esseri di tal fatta sfuggono alla vista piu acuta, e si sottraggono alle più pazienti ricerche. Nè facil cosa ella è poi indovinare le loro abitu- dini per poterle a passo a passo seguire. Quanti amatori passionalissimi di questo ramo di zoologia la Germania , 1’ Ungheria , la Polonia, 1’ Elvezia , e tutte le settentrionali regioni della Europa colta non ci presentano ! E mal- grado ciò della più parte delle Tignuole, delle Geomelre, delle Piralidi ec. s’i- gnorano le larve e le metamorfosi loro ? (2) L’ Indie Orientali , il Brasile , e molte altre parti dei nuovo conti- nente somministrano è vero ogni giorno belle e rare specie di Lepidotteri 5 ma nondimeno la più parte era conosciuta j e delle sptecie Europee formaro- no oggetto de’ loro studi i primi che di entomologia si occuparono. E ben parrai essersi avisato Latreille che i Lepidotteri avessero somministralo i primi materiali per la scienza degl’insetti. la loro sinonimia, e lo addiviene sempre più col molti- plicarsi le opere. A renderla sobria, per quanto alla chia- rezza ed allo scopo dell’ opera mia bisognava , ò prescel- to i nomi de’ più classici autori, come quelli che mancar non potranno nella biblioteca di un entomologo. Tali sono il Systema Naturae di Linneo , 1’ Entomologia del Fa- bricio, e le Fai falle di E uropa (Die Schmetterlinge von Europa) descritte nelle Opere dell’ Hiibner e del- rOchsenheimer e Treitschke , ai quali aggiungo i sinonimi del Rossi ( Fauna Etnisca ) dello Scopoli ( Entomologia C ami olio a') del Cirillo ( Specimen Entomologiae Nea- politanae ,) e del Petagna ( lnstitutiones Entomologie a e) come scrittori italiani : e finalmente per la sinonimia fran- cese ho riportata quella del Geoffroy (Histoi re Abregé des Insectes), Villers ( Entomologia Linneana') , e dell’Ernst (Papillons d’ E uro p e). Le figure di quest’ul- timo classico lavoro , e quelle più accurate dell’ Hùbner sono le sole d1 ordinario citate , oltre taluna speciale di cui è caduto in acconcio far menzione. Tra i dominanti sistemi, co’ quali classificati or vanno gli entomati di quest’ ordine, prescelsi quello di Latreille^ non come il più perfetto e completo, ma come quello più conosciuto , ed a parer mio meglio fondato. Forse sareb- be stato preferibile fi altro proposto da Boisduval , poi- ché combinato presenta quel di Latreille e quello dei- fi Ochsenheimer } ma non avendosi di questo altro che il solo prospetto , uopo è attenderne il completo sviluppo. Mancava poi quello della Tribù delle Falene , per le qua- li non v* ha che fi ordinazione fattane dal Treitschke. Io non mi estendo ad esporre i difetti ed i pregi di questa 9 XI che lungo saria e fuor ili proposito. Potrà qualche cosa vedersene scorrendo le osservazioni che ho apposte nel genere Tignuola, Ecofora, Ornice , e ne’ sottogeneri Piu- tella , Figo , Chilo , Iponorneuta ec. ec. Dò line al mio breve proloquio co ’l chieder venia delle imperfezioni che si scopriranno in questa opera. Quando si sa la condizione del luogo in cui scrivo, non si può negarmi indulgenza (i). E qui mi sia lecito ripe- tere collo Scopoli: Aliis laboribus panerà quaerere eoa - ctus , et absque allo munijìcientiae lamine in tene - bris cespitans , impegi saepius , non malitia volani a- tis , sed defeda pra e sidio rum. Aggiungerò collo stesso lodatissimo autore: Sic enim constitutum est Genus hu - manam^ ut pleràsqae scientias aagendi voluntas , qui- busdam vero occasio desiti nec semper tradare queat fabrilia faber . (i) Fra le spiacevoli cose che ricordarsi potrebbero in questa occasione, passar non si può sotto silenzio la mancanza di pubbliche e privale collezio- ni , tanto necessarie in lavori di simil natura. Le men cospicue citta della Germania , della Francia, dell’ Olanda , della Svizzera , ed anche molte d’ I- talia non mancano di Gabinetti e Musei piu o meno ricchi , che per lo me- no racchiudono le specie indigene. E questa estrema parte del Giardino Ita- liano, frugato ogui giorno da stranieri non conta ancora una collezione sua propria ! Colgo qui l1 occasione di render la lode dovuta al Sig. Giovanni Wre- dow Capit. nel 3.° Reg. Svizzero al servizio del nostro Sovrano (D. G.), per le notizie che si è degnato comunicarmi intorno alle specie da lui e dal Sig. Sonntag discoperte tra noi. _ ■ ; ; » *********** ****** ***************************** ******** ORDINE X. JL32H' ( GLOSSATA , Fabr. ). Linneo divise dapprima i Lepidotteri , che costituivano l’or- dine 3.° della sua Classe degl’ insetti , in due soli generi , Pu- pillo et Phalaena ; indi stabili il genere intermedio delle Sfingi ( Sphitix ) ; e questi generi tutti poggiò sopra caratteri s'i sem- plici , e per costumi cosi naturali , che ritenuti si sono da tutti i naturalisti a quello succeduti. Egli ricavò i caratteri dalla figu- ra delle antenne, e dalla posizione delle ali: e per rapporto ai costumi , ben si avvide esservene di quelli che a pieno giorno svolazzano ; altri che destansi al tramonto del sole , e vispi si muovono fino al suo sorgere ; molti poi non appajono che di notte soltanto. Non è però da ritenersi come rigorosamente questa legge dalla na- tura serbata. Vi sono de’ lepidotteri notturni, che siccome i ciepuscolaii comportatisi , ma non però aman le tenebre e schivano del tutto il chia- rore de! sole. Vi sono de’ crepuscolari che a pieno giorno più che di sera o di mattina si muovono ( Sesia stellatarum , Zygenae , ec. ) ; e fra nottur- ni ancora non mancano esempi di specie che aman l’ardente raggio solare ( B. Saturnia Carpini, Plusia Ci Ili c a ; Gamma , Ey prepia , ed altre.). Ma i meno fanno eccezione alla regola stabilita dai più. Ed inoltre , son le larve che per la maggior parte dal sole si guardano. Così dunque i moderni Entomologi dividono i Lepidotteri in Diurni, Crepuscolari e Notturni , sostituendo però al nome di Genere quello di Famiglia. I primi ( Papiliones ) si distinguono dalie antenne, le qua- li, a cominciar dalla base, vanno insensibilmente ingrossando verso 1’ apice ; o sivvero , essendo filiformi , terminate vengono bruscamente da un bottone più o meno lungo e grosso ; o final- mente indiscernibile è questo in talune poche specie. Ee loro LEPIDTTERI o ali, distese nel volo, si eriggono sovente sul corpo attaccandosi faccia a faccia le une contro le altre : il corpo è picciolo e deli- cato piuttosto che nò. I secondi ( Sphinges ) hanno le antenne a foggia di fuso, e per lo più prismatiche , quasi davate : esse cioè cominciali de- licate, s’ingrossano nel mezzo, e terminano in punta più o me- no acuta e sensibile : per lo più sono a tre faccie. Le loro ali sono strette, si tengono orizzontali ed angolarmente disposte, e ìa più parte delle specie le hanno dotate di tal robustezza , chè celermente agitandole, producono grave stridore. Gli ultimi poi ( Phaluenae ) hanno le antenne il cui asse è in forma di setola , che si va cioè assottigliando dal nascer lo- ro fino all1 estremità , ma son poi cotanto svariatamente guarni- te di appendici , di peli , e di squame , chè ben servono alla distinzione di molti lor generi. Le ali altresì , non erigibili co- me ne’ parpaglioni , sono si svariate di figura e di posizione , da bastar sole a contrassegnare moltissimi sotto-generi. Riportandomi a quanto sta delto ne’ rispettivi generi e sotto- generi ; e tralasciando di esporre tutte le metodiche distribuzio- ni de1 Lepidotteri , fatte dai più moderni , mi limito dir qui quan- to in generale loro concerne. I Lepidotteri sono insetti a quattro ali ( V. le generalità ) , ricoperte sopra e sotto da picciole squame colorate, che si di- staccano ad ogni lieve toccar delle dita , restando a queste aderenti ; e che , guardale col microscopio , si presentano simili quasi alle piume degli uccelli (i). La loro bocca non ha più mandibole e mascelle come all’ordinario, ma questi ultimi or- gani si allungano e si schiacciano in modo , da costituire una specie di lunga e delicata proboscide o tromba ( lingua , Lin. ) , che allungano per introdurla nel nettario de’ fiori , per succiarne il mele , e ritirano , ripiegandola in spirale , essendo cornea ed elastica. Questa non è sempre patente nè lunga tanto da rendersi visibile. Hanno pur quattro palpi , ma ben lontani per la figura da quelli degli altri insetti. Due di questi , piccioli, a foggia di tu- (i) Da ciò han tratto essi il nome di Lepidotteri ( X-tot , squama ). LEPIDOTTERI 3 Percoli , o di pennellini , sono impiantati nella base delle ma- scelle: e due altri conici o cilindracei , composti di tre articoli, diretti ordinariamente all’ insù , e molto più lunghi. Questi so- no inseriti sul labro fisso , che costituisce la pariete della inle- rior parte della cavità della bocca , sottoposta alla tromba o pro- boscide. Tengon luogo di mandibole due piccioli pezzi cornei , più o meno rivestiti di peli ispidi distinti appena , e situati sul margine anteriore-superiore del capo, uno per parte, presso gli occhi : la qual cosa mostra che le mandibole ne’ lepidotteri sono ridotte a semplici rudimenti. Similmente si vede il labro superiore in proporzione delle mandibole ridotto a semplice vestiggio. Due antenne di forma diversa , come si è detto. Due occhi grandi re- ticolati. Due altri piccioli, lisci e ricoperti dalle squame fronta- li, i quali però mancano ne’ lepidotteri notturni, giusta le osser- vazioni di Dolman , e che io ho verificate. Il corpo de’ lepidotteri è diviso in segmenti come quello di ogni altro insetto ; ma di essi i tre anteriori , costituenti il to- race , si riuniscono in un sol corpo , essendo 1’ anteriore angu- stissimo, e gli altri due tra loro confusi. Lo scutel/o è triango- lare, inversamente situato, colf apice cioè rivolto verso il capo. Le ali , svariate di figura , grandezza , e posizione , hanno solo alcune nervature primarie , senza altro reticolo secondario , come ne' Neurotteri , Ortotteri , ec. : e tutte sono distese, eccet- tuate le posteriori , che in taluni generi degli Crepuscolari e Not- turni in parte longitudinalmente si piegano. Tra l’ inserzione delle ali superiori e ’1 torace evvi un pez- zo quasi triangolare che tien luogo di scapola (i) ( epaulette dei Francesi , spallaccio degl’ Italiani , e che negli imenotteri dicesi tegola , ed alla quale Latreille pensava assegnare il nome di pté- rjgode , come che più sviluppata che in quelli ). L’ addomine è composto di 7 anelli , e si attacca al torace per una picciola parte del suo diametro. Posteriormente è diver- samente terminato , avendo i maschi una specie di forcipola stiac- (1) Il nome vago assegnato a questa parte mostra non essersene ancor definito 1’ uso. Servendo essa di appoggio alle ali, che sono le braccia di tali esseri, ognuno deve rav- visarvi le Scapole. La figura , i movimenti , ed il sito lo dimostrano apertamente. LEPIDOTTERI 4 ciata che racchiude il pene, e le femmine un ovidutto estensivo ; tanto quella che questo diversi secondo i generi. Vedi , P. Apollo , Tinca granella , ec. Le femmine depongono le uova sopra diver- se sostanze , delle quali cibar si debbon le larve dal momento che schiudon dall’ uovo : per lo più vegetabili , ma ve ne sono pure che si nutricano di pelli , di piume , di peli e di altre so- stanze animali ; e ciascun genere le attacca in guisa che sicure dimorino fino alla schiusa del baco. Mirabile tratto della Prov- videnza ! La scelta costante del luogo esposto ad una temperatu- ra atta a procacciare lo sviluppo dell’ embrione in epoca in cui trovar possa analogo alimento ; quella della pianta da nutricarlo ; ed il modo sicuro per guarantirlo dalle ingiurie dalle meteore : sono delle previdenze che la Natura assegnò a questi come alia più parte delle creature. Quella che gli Entomologi chiamano larva è nota sotto no- mi diversi in diversi luoghi. I francesi chiamano Chenilles , i Greci dissero Campa , gl’ Italiani Eruca. La larva de’ lepidotteri ha sei piedi muniti di unghietta , che sono i rudimenti de’ sei pie- di dell’insetto perfetto, ed altri 4 •> 6 , 8 , ed anche io, membra- nosi , gli ultimi de’ quali sono presso l’estremità anale. Quelle tra le larve die hanno in tutto io o 12 piedi son dette geo- metre o compassatrici , a causa che si muovono accostando ed allontanan- do le due opposte estremità , come si farebbe col compasso divaricandone ed accostandone successivamente le gambe. Altre ne hanno >4 o 16, e det- te vengono semi-compassaCrici , o false geometre , avendo i piedi intermedi più corti degli altri. Il corpo di tali larve è quasi cilindrico , molle , lungo , di- verso in colore secondo le specie, composto di 12 anelli, oltre il capo , nudi e lisci , oppur rivestiti di peli, o sormontati da spi- ne, o tubercoli, nove de1 quali hanno costantemente una stigma per ciascun lato. Il capo è rivestito da una tunica scagliosa o cor- nea, e da ciascun lato veggonsi 6 piccioli punti granulari luci- di , che pajon essere altrettanti occhi lisci. Ha innoltre due bre- vissime antenne; una bocca composta da valide mandibole, due mascelle , un labbro e 4 piccioli' palpi. LEPIDOTTERI f- 5 Di tali organi , altri racchiudono come in una guaina quelli die svi- luppati si mostrano nell’insetto perfetto, come le antenne , i palpi , il la- bro , e gli occhi : altri sono caduchi e temporanei , come le mandibole , le mascelle , e le trafile , che depongono nell’ ultima muda , quando si tra- sformano in crisalide. L’ interno organismo delle larve de’ lepidotteri è stato mes- so in aperto dal Sig. Lionet , e da Herole , alle opere de’ quali mi riporto , lungo essendo volerne in questo luogo dicorrere. Cambiali esse la pelle per ben quattro volte a determinati ed invariabili periodi , il che dicesi muda. Vivono altre in so- cietà altre isolate; e 1’ economia di lor vita, il diverso modo col quale eseguono le loro mude , 1’ asilo eli’ esse prescelgono , la con- versione in crisalide, la schiusa dell’insetto perfetto, ed altre cose riguardanti la biologia di ciascuna razza, sono cose mara- vigliose, le queli diffusamente leggersi possono in Reaumur , ed altri. Noi ne diamo un esempio nella storia del P. Giasone. La crisalide è il secondo stato della metamorfosi degl’ inset- ti : e questo nome è stato loro imposto a cagione delle macchie dorate , di cui la più parte de’ Lepidotteri di giorno mostrasi a- dorna. Esse sono nude ne’ Diurni , e si attaccano in luoghi con- venevoli colla estremità posteriore del corpo , cui si aggiunge in taluni benanche una mezza cinta che traversa i loro fianchi nel mezzo, onde assicurarsi vie meglio: racchiuse in una guaina o bozzolo , sia fuori sia dentro la terra , ne’ Crepiti ari : variano poi mirabilmente ne’ Notturni , onde sarà detto partitamente a suo luogo. FAMIGLIA PRIMA LEPIDOTTERI DIURNI o PARPAGLIONI. Non può leggersi , senza restar d1 ammirazione compreso , F artificiosa distribuzione de’ Lepidotteri fatta dal sapientissimo Linneo. Considerandogli egli come componenti una greca repub- blica , gli concepì divisi in sei diverse prosapie. La prima de’ Nobili insigniti , ossia di ordine cavalleresco composta , che suppose discendere da Troja e d’ Acaja , e che perciò suddivise in Cavalieri Trojani ed Achivi ( Equites Troes; E. achivi ). La seconda costituì de1 Sapienti abitanti 1’ Elicona nella Beo- zia , che appellò quindi Eliconi ( Aeliconii ). La terza de’ Poeti abitanti il Parnasso , Parnessiani perciò detti ( Parnassii ). La quarta di Cittadini greci , Danaidi ( Danai ) ; de’ quali altri in abito terzo e giornaliero ( Danai candidi ) , altri in fe- sta abbigliati ( Danai festivi ). La quinta compose di sposi , Ninfali ( Nimphales ) vestiti di abito riccamente ornato di frangia , e di gemme , i Gemmali ( Gemmati ) , o di queste ultime mancanti , quali appellò Falera- li ( Phalerati ). La sesta finalmente compose della plebe cittadina e conta- dinesca , detti perciò Plebei cittadini e campagnoli ( Plebei ru- nd.es et PI. urbicolae ). A questo bel pensiero associò egli F idea di assegnare alle specie nomi atti a ricordare quelli de’ più famosi uomini , ed i fasti più memorandi della Grecia antica ; e fece si che alle ri- spettive tribù si appartenghino , serbando sempre la corrisponden- za dell’ipotetico col vero ! Tali, per esempio , son quelli d’ Ido- meneo e di Ajace tra i primi, e di Giasone , Podalirio e Macao- ne tra secondi , nella schiatta cavalleresca : F Apollo e lo Mne- DIURNI mosine fra i Parnassiani: Il Paleno e lo Iole , l1 Arcamo il Cleo- patra e ’1 Leandro fra i cittadini : L’ Io e ’1 Fidia , il Circe ed il Medusa fra gli sposi gemmati ; e l1 Antiopa ed Atalanta , F Is- sipile e F Agliaja tra quei semplicemente ornati di frangia. Amin- ta e Damone , Adone ed Argo tra i plebei campagnuoli , e fra quei della città i nomi di Aracinto e Page , di Punisco e di Fri- ttilo. Qual mirabile nesso fra la storia di quel popolo saggio è guerriero, e quella della parta più bella e più toccante della En- ti mologia ! Comunque bella e non priva di caratteri patenti e costanti , questa artifiziosa sistemazione mal si comporta collo stato attua- le in cui la scienza si eleva. Non dalli colori e dalle macchie , non più dagl1 intagli ed ornamenti delle ali , ma da caratteri or- ganici , da1 costumi o naturali abitudini trar si vogliono i prin- cipi regolatori de1 sistemi. Nè recar dee meraviglia se di accor- do tutti non vadino i naturalisti in ciò fare ; perciocché i siste- mi naturali esigendo , che tutta la serie degli anelli componenti una data catena siano ben noti , e non essendo ancor giunti a tal punto, uopo è che vagare si veggano da un canto e dall1 al- tro, finche non siano poste in aperto le tracce dalla natura stes- sa segnate. Latreille , nella sua Storia Naturale de’ Crostacei e degl’ in- setti divise i Papilioni in 8 generi ; ma dopo lui Fabricio , II- liger , Schranc , Godart , e Ochsenaimer , stabiliti avendo più altri generi , sia per effetto dell’analitico esame dell1 organizzazio- ne e costumi di quelli già noti, sia per le ulteriori scoperte fatte nel nuovo continente , egli ne adottò taluni , ne riformò altri , ed alcuno riconciliò co'suoi: talché ne risultò il quadro segmen- te , esposto nel Regno Aminole del B. Cu vier ( Ediz. 2.a 1829)’ Ma egli , il famoso Entomologo Francese , ne avea posto un altro prospetto , assai più dettagliato di questo , nella sua opera che ha per titolo « Familles Naiuralles clu Bégne Animai » Par. i8'2Ò ; quale ridotto tu trovi nella pagina sussequente. SOTTO-GENERI Genere PAPILIONE ( Pjpilio , Lin.). Antenne davate diversamen- te. Ali erigibili nello stato di riposo. papilione ( P. Equites , Latr. ) * zelima , Fabr. parnassio, Latr. ( Dorilis , Fabr. ) tais, Fabr. p ieri de , Schr. ( Pontia , Fabr. ) coli ade , Fabr. * eliconio, Latr. ( Mechanìtis , Fabr. vanessa, Fabr. libitea , Fabr. * biblio, Fabr. ( Melaniti s , ejusd. ) ninfale, Latr. * i # I * # # mobfo, Fabr. pavonia, Godart. brassoj.ide , Fabr, eumenia , Godart. EURIBIA , Illig. satiro , Latr. * ercina , Latr. * mirine , Fabr. POLIOMATO , Fabr. esperide, Fabr. * urania, Fabr. ) AT. B. — I sotto-generi preceduti dall’ asterisco abbracciano specie straniere all’ Europa. PAPILIONIDI Antenne davate. Ali HI >ere ed erigibili nello stalo di riposo. ITj W n C 53 e *3 53 n ni d C H >• i— o >■ t”1 n d H d m H 53 K d in Cfi d H d li. d t- 1-1 b« fcs c 5?, K< SPECCHIO DELLA TRIBÙ' DE PAP1L10NI f Genere PAPILTONE , Papilio , Lm0 Generis ciiaracteres essentiales. Palpi duo re - fletti. Antennae clavatae 9 capitatae. Alae erectae . Characteres naturales. Palpi r/«o pilosì , rejlexi , .st/A ore inserti. Lingua spiralis , porrecta , élongata , cornea , involata , fe- fula , mfer palpos latens . Antennae elongatae , multi arti calai ae , clavatae aut capitatae , extremitate obtusa. Alae , animale cpiie- scente , erectae. Pecles .sex, unguiculati. Larva XVI— porla varia. Osservazioni. Questo genere , qual fu costituito da Linneo, racchiudeva già presso a 900 speciose dopo i reiterati viaggi e ricerche de7 Naturalisti nelle più remote regioni dell’ America , c dell’ Africa, Il numero si è portato al di là di 1800. Se malagevole era quindi per lo innanzi la ricognizione delle spe- cie di un genere così numeroso , cresciuto n’ è 1’ imbarazzo in ragione delle novelle scoperte. Per facilitarne la determinazione , il Naturalista Svedese ripartì i suoi papilioni in sei famiglie , che appellò de’ cavalieri , eliconi , farnasiani , danai , ninfali , e plebei. I primi ei suddivise in Cav. Trojard ed Schivi % 1 Danai in Candidi e Festivi: i Ninfali in Gemmati ed Abbigliati : ed i Pie- fez in Cittadini e Cam, pagi moli. Questo ingegnoso e comodo sistema è stalo rigettato da7 moderni ,• come- *hè tutto artifiziale , cui si è sostituito altro , basato sopra naturali caratteri. Rovesciato P impero Linneano , ciascuno si è creduto in dritto ed in forze eri- gerne uno migliore , partendo però da principii diversi, Fabricio il primo , e poscia i naturalisti Francesi ed Alemanni , Iran lavorato su questo argomento, ed lian taxrt’ oltre sospinta 1’ analisi di questi esseri brillanti della natura , che una sola specie è sovente bastevole per costituire un genere distinto : nè altrimenti andar deve la cosa (1), La esposizione di tutti o della maggior parte de’ principii adottati per giungere al fine che si sono proposti i diversi clas- satoti è assai lunga \ improprio n’è il luogo ; imbarazzosa n’è benanche la scelta. In sì trista vicenda , io mi attengo al sistema di Latreille, come il meno complicato , e come quello che concilia in certa guisa il disarmonico della ripartizione linneana co’ cangiamenti moltiplici fatti da’ moderni. In ciò fare sieguo pure l’esempio de’ sommi naturalisti Cuvier e Dumeti Ile, quantunque o sia persuaso che tal classificazione non sia assolut amente esatta , e che su- scettibile essa sia di non lievi nè poche correzioni. Sia questa però 1’ opera di più elevati ingegni. ' — — (0 Vedi le mie considerazioni generali nella Prefazione. LEPIDOTTERI 2. Consentaneamente quindi io ritengo come fondamentale il Genere Papi- Zio di Linneo i} che comprende i ropaloceri o globuli corni di Dumerille , o la Tribù de’ papilionldi di Latreille , al quale corrispondono come sottoge- neri i generi Papilio propriamente dello, Thais, Coliades, Picris , Danais , ccc. Patiliowes sic proprie dicti. Palpi inferìores brevissimi clypeum subattingeutcs , articulo te ri io vix clistincto. i. Pajiilione Macaone 7 Papilio Machaon > Alis concoloribus Jlavis , limbo fusco , lunulis Jlavis 5 posteriori- bus p ostico rotundalo-angulatis , caudalisque } macula fulva subocel - lari iu angolo ani. I] nume di questo papillon e ricorda quello di uno de’ figli d i Esculapio stalo morto nella guerra trojana. Esso lia le ali superiori col margine posteriore alquanto cori- cavo , e leggermente flessuoso. Il colore è giallo , colle nervature nere. Superiormente e presso l’orlo evvi una fascia bruna- verdicia, sulla quale corrono due ordini di macchie gialle semilunari , una delle quali costituisce il lembo , e 1’ altra è all’ interno. Una mac- chia nera divide trasversalmente il campo giallo della cellola ome- rale ; e due altre sono sugli estremi della medesima ; e la base è grigio-verdastra. Le ali posteriori hanno il margine posteriore con- vesso , flessuoso , con un prolungamento in forma di coda , ripie- gato alquanto verso dentro. Il colore è ugualmente giallo , con ner- vature nere , e macchie semilunari gialle presso il margine poste- riore , alle quali succede un ordine di macchie grigio-cerulescenti, i ultima delle quali posta sull’ angolo anale è occupata nel centro da ima macchia rossa di fuoco , formando una specie di occhietto. Le medesime tinte si serbano nella pagina inferiore delle prime e delle seconde , ma molto sbiadate. Il corpo è giallo , con striscio longitudinali nere ; così strisciati di giallo e di nero son pure gli arti. Le antenne sono nere , colla clava curva all esterno. Papilio Machaon , Lin , Fabr. 7 Geoftr. Ins. 2. p. 54 7 n. 23. DIURNI 3 Esp. pap. t. i. f. i. Engram. pap. pi. XXXIV, LXX* suppl, 3, pi. Vi. n. 68» Colimi. Ecphr. 2, t. 86. Roes: ins. 1. pap. 2. t. 1. Scop. Entom. Carniol. p. 166, 11. 444* Hybn. t. 77. f. 890, 3qi. Petagna , Inst. Ent. p. 444? 3, tab. 7. f. 1. Papillon g?'and porte-queve , Lati’. XIV, p. 109, 11. 1. pi. 106, f. 1. Trovasi in tutta T europa frequentissimo. La sua larva vive solitaria sulle piante ombrellifere , e special- mente sul finocchio (1) , la ferola , e la ruta. Essa è verde con anelli neri punteggiati di rosso. Sul capo ha due tentacoli cornuti , contratti , di color scarlatto , i quali allunga e vibra allorché viene irritata in qualsivoglia modo. La loro vibrazione e Y odor forte e nauseoso che da questi tra- manda gli servono di difesa contro gl’ icneumoni , che d’ ordinario perseguitano le larve per deporre entro il loro corpo le proprie uova. Osservazione. Questo bello lepidottero , (piando proviene da larve che sì sono nutricate di piante coltivate ha colorito più tenero , e meno occupato di nero ; ma quando proviene da piante selvatiche , e specialmente del ge- nere Cachrys , il nero occupa maggiore estensione, le macchie cerulee sono appena visibili , il fondo giallo perde gran parte della sua vivacità , ed il corpo si cuopre di peli più lunghi e più foschi. « 2. Papilione Podalirio , Papilla P odalirius . P. alìs subconcolorìbus Jiavescentibus fasciis fuscis geminatisi pri- moribus margine posteriore integro concavo ; secundariis rotundato-fc- slonatis , caudati s que , lunulìs caerulescentibus marginalibus , macula cro~ cea nigro-caerideucjue in angulo ani . Podalirio era il fratello di Macaone celebre aneli’ esso nell arte di guarire , la cui fama lo chiamò a servire nella famosa guerra (1) Da ciò il nume ricevuto da’ Francesi di Grand papillon à queee , du fenouil. LEPIDOTTERI Trojana. Di tal nome fregiò Linneo il secondo de5 maggiori papilionì europei della tribù ile’ suoi Cavalieri A elùvi . È desso in grandezza pressoché eguale al precedente , e come quello ha due code verso l’angolo interno delle ali posteriori , più lunghe però e ricurve, li colore di entrambe le ali è giallo-pallido. Le superiori hanno quat- tro coppie di striscio fosche piramidale , che dal margine anteriore si elevano sul campo descrivendo un arco di cerchio , il cui centro è il torace : esse sono tanto più grandi quanto più si accostano al- 1’ apice , talché fra le due ultime vi corre appena una linea gialla che le separa. Le ali inferiori hanno il margine posteriore bruno con 4 macchie semilunari torchine , ed altra simile gialla nell’ angolo an- teriore : gialli son pure i margini delle incisure e gli estremi delie due code : sopra 1’ angolo anale vi è una macchia ovale nera , su- periormente orlata di torchino , cui succede un’ altro lembo color d’ arancio. Sul campo si osservano pure delle strisele fosche disposte come le superiori , ma sono meno sensibili e più brievi. Papil io Podalirius , Limi. Fabr» Geoffr. Ins. 2. p. 56, n. 24» PioeseL, Ins. 1. p. 2, t. 2. Engram. pap. pi. XXIV ^ sup. 3. pi. 6. 11. 6g. Hybn. tab. 77. f. 388, 38g0 La larva vive sopra i cardi, sull’urtica, ec. Essa è gialliccia, con punti foschi sopra gli anelli ; il capo è verdiccio. Osservazione. In questa specie si verificano i medesimi cangiamenti negli individui che provengono da larve nudrite sopra piante più selvatiche : anzi gli altri hanno le ali meno rivestite , in guisa che le anteriori si mostrano quasi diafane e spogliate di piume tanto più per quanto provengono da piante sative, da’ giardini, ecc. 3. Papilione Alexanor , Papilla Alexanor , È la terza specie di questo sottogenere appartenente all’Europa 2 ma non reperibile tra noi. DIURNI I Nynphalis , Lati’. Palili inferiores ca\)iii longiores. Anlénnarum clava cioncata. Osservazioni. Il Sottogenere Ninfale si distingue dal Bibli per la maggior brevità de’ palpi, i quali oltrepassano .appena la metà del capo; e dal Vanessa per lo allungamento della clava delle antenne. Ciò nello insetto perfetto ; ma esaminando la larva di tali papilioni ci presenta differenze molto notevoli ed essenziali. Io riporto la Biologia completa della più interessante specie di questo genere , dalla quale si può rilevare qual’ è la forma ed i costumi delle altre congeneri, tranne le picciole differenze che naturalmente le debbono distinguere. Sp. i. P. Giasone, P, nymphalis Jasius. Alis bicaudatis fuscis postico lutcscentibus , subtus fascia charace- ribus albis , ,Fab. Il corpo del papilione Giasone è fosco , colle antenne nere , ed i palpi neri esteriormente bianchi. Le ali anteriori sono brune al di sopra , rossicce verso la base , ed una zona giallo rossiccia nel lembo posteriore interrotta dalle nervature nere , anteriormente alla quale vi corrispondono parallelamente 5 o 6 piccole macchie dello stesso colore, decrescenti. Le a- posteriori sono ugualmente fosche , ed hanno sul lembo posteriore una serie di macchie semilunari gial- lognole, orlate posteriormente di bruno verdiccio alla quale altra ne corrisponde nella parte interna composta da 5 a 7 macchie cerulee che cominciano delicate e lunghe dall’ angolo interno ; il margine è dentellato nero , due di tali denti si prolungano in forma di coda , l’interno più lungo dell’ esterno, entrambi alquanto ricurvi Fimo con- tro l’altro. Inferiormente entrambe le ali sono traversate da una la- scia bianca perlacea. II campo anteriore è bruno ornato da linee carat- teriformi di color di paglia ; il resto è giallognolo, macchiato di bru- no e di ceruleo in corrispondenza delle macchie della superior faccia. Papiiio Jasius , Lin. Sysl. nat. 2. p. 7499 26* Fabr. Spec. Ins. 2. p. 10. Drory, Ins. 1. tab. 1 . f . 1. Cyrillo , Spec. Ins. JNeap. tab. f. LEPIDOTTERI 2 Papilio Rhea , et Unedonis 5 Hiibn. Tav. f . i 1 1 . 112.— Tav. n3, f. 58o, 58 1 . Petagna , Inst. Entom. 2. p. 443, 1 2 3 . JSymphales Jasius , Latr, Inst, Nalur, des Ins. xiv, p. 83 , i . Apatura Jasius , Fabr. Charaxes Jasius , Ocbsnaimer? Grandezza , da 3 a 3 */2 poli, largo, 2 poi. lungo ( non coni» prese le code. ) * Patria. Dai sommi entomologi , Linneo e Fabricio, fu riguardato questo papilione come abitatore della Barbaria ; e gli entomologi , ritenendolo come in- setto europeo , ban soluto indicare i luoghi , ove spezialmente è stato da essi loro veduto , o predato. Così il nostro benemerito Vincenzo Petagna notò averlo ricevuto dalla Provincia di Bari (1), donde gli venne trasmesso da uno de’suoi allievi , A. Antonio Pinto ; e dopo lui 1’ illustre Cirillo lo ricevè dal Sig. Si- ciliano , che trovato l’avea ne’ contorni di Carinola , nella prossima Campa- nia (2). Latreille lo porta come inquilino de’ contorni di Nizza (3). Le Febure de Cérisy lo ha trovato in Tolone ; Bonelli in Torino ; Roux in Marsiglia ; e Giorna fatta ne avea di già la descrizione della larva e delle sue abitudini fin dal 1800, la quale trovasi inserita nel T. XII, pag, 218 degli atti dell’Ac- cademia di Turino. Queste sono le poche notizie , che ho potute raccogliere in- torno al domicilio di questo bello e raro papilione nelle diverse contrade europee. In Agosto del 1827 lo vid’io per la prima volta nella Villa Reale, e riuscì averne fra le mani due individui. Nell’ anno appresso ne presi due al- tri , avendogli incontrati nel medesimo tempo , nello stesso sito , ed intorno a quei medesimi arboscelli , ove nell’anno precedente lo vidi, e gli diedi la caccia. Nel mese di Luglio 1828 non tralasciai mezzo ne’ cura, onde aver fra le mani la larva, poiché poco conosciuta è dessa, per quanto io ne sappia , dagli entomologi : ed avendo potuto frugare in ogni guisa quegli stessi arbu- sti , sui quali abitualmente avea veduto poggiarsi i papilioni negli anni pre- cedenti , sono riuscito raccogliervi e larve , e crisalidi , e uova , onde ho po- tuto pgni cosa studiarne nel proprio gabinetto. (1) Petagna Istitut. Entom. 2., pag. 44^ 11 (2) Entom. Neapol. Specim. 1. Tab. XI. n. 1. (3) Latrail. XIV. p. 83, n. 1. DIURNI 3 I pochi cenni già falli sulla patria di questo lepidottero portano natural- mente a conchiudere , che originario esso della Barberia , siccome 1’ accuratis- simo entomologo svedese lo dice, si è mano mano propagato nel nostro regno, passando dalle provincie più meridionali, e quindi più prossime al suo paese natio: siccome ha egli approdato, e forse in pari tempo, su tutte le coste meri- dionali della penisola italiana, ed anche sopra una parte di quelle della Francia meridionale. Essendo un insello di clima caldo è Ben naturale ch’egli si tenghi ne’ sili , ove si gode del favore cl’una temperatura maggiore, siccome in ge- nerale lo sono i luoghi maritimi, poste le altre cose uguali , e specialmente poi quelli che guardano il mezzodì (i). Quindi il Giasone trova ogni cosa propi- zia nelle poco innanzi citale regioni , onde prosperar possa , ed è presumibile che continuerà a dilatarsi (2). Larva. La larva del Papi/ione Giasone ha il capo grosso , schiacciato , con una linea depressa, che dal labro superiore corre fino al vertice, e lo di- vide in due lobi. La parte superiore è coronata da quattro grandi tubercoli spi- niformi , scabri aneli’ essi e fiancheggiali da altre simili spine più piccole. Li due grandi esteriori hanno innollre una serie di spine sul di loro lato inferiore , la quale si continua fin presso al labro inferiore , seguendo i mar- gini del capo. Sulle spine maggiori o tubercoli contar se ne possono distinta- mente quattro , e nella parte inferiore del capo 3 per ciascun lato, la prima o posteriore delle quali più grande e bifida (3). Il suo colore è verde gajo, n IT -|jl|p'-aff-l ■ nego - (1) Appena nata ha due line di lunghezza, presa dal capo alla estremità delle appendici codali. Il diametro del capo è \f\o di linea. Il colore è di un giallo arancino , col capo un poco oscuro , le prominenze e le appendici codali violacee , colle punte bianche. Le appendici codali si mostrano delicate , lunghe , e forcute. (2) E’ meraviglia il vedere , che nella Terra di Otranto , ove le selve sono popolatissime dell’ arluius unedo o corbezzolo; dove la temperatura è più elevata , e la sua prossimità colla Barbarla è maggiore di quella di Napoli e di Nizza, questo papilionc non sia reperibile. Io ho ricercata quella provincia per più anni continui , 1' ho percorsa in ogni punto , 1' ho diligen- ziata in tutte le guise, ma non mai questo lepidottero ho visto, nè alcuno di quei, cui la co- noscenza degl’ insetti giungeva intieramente straniera , lo incontrò mai per avventura. Cagione di ciò par che ne sia la variabilità del clima , mentre sviluppando questo lcpidatlero tra la line di luglio e quella di agosto , le buficre che colà succedono in tale stagione , facilmente lo col- piscono , sia nello stato di larva, sia di crisalide, cd anche d’insetto perfetto : egli asprissim freddi vernali ne uccidono ben anche i germi entro il guscio delle uova. Ed in fatti, mila pro- vincia di Terra d’ Otranto , dopo la metà di luglio la famiglia de’ lepidotteri non olire che le più volgari specie , e quelle propriamente che anche di verno adornano i nostri giardini , ed animano la solitudine de’ boschi , siccome il P. cavolo] o , lo C-lianco , ed il vulcano , con ta- luni pochi della famiglia d e’ plebei. Non così nelle regioni di questa Capitale, fra le quali re- gna un clima meno variabile , e piu temperalo , onde ancora nella metta dell’autunno trovasi frequente sovente il P. Lalona , il Pandora , il Moro quello del melo/i occolo , ec. ec., frequen- tissimi poi essendo fin presso al verno, il P. del cardo , della daplidìce , ec. ec. (3) Questa struttura di capo è molto analoga a quella del P.Populi, Vedi, Rocs ; Tom.IV.Tab.3i. lepidotteri 4 inferiormente alquanto sbiadato. Le mascelle sono nere. Una linea color di au- rora parte dal labro superiore, e, scorrendo per i lati ^ va a terminare al- 1’ apice esteriore , dove il suo colorito cangiasi in roseo , e nella opposta par- te od interna in violetto. Il color nero delle mascelle accompagna questa li- nea fino alla sua metà , dalla parte inferiore , dileguandosi mano mano , e di- venendo più brieve , secondo che l’animale avanza in età. Una macchia di color violetto tinge pure gli estremi delle due grandi spine medie ; ed un pun- to bianco si osserva sull’ apice di tutte quattro. Il corpo è composto di 11. anelli distinti , tubercolati, e trasversalmente solcati da tre linee ben sensibili. Tutto dello stesso colore del capo, inferior- mente più chiaro , coi margini laterali di color d’ arancio , tendente più al giallo. Sul sesto anello evvi nna macchia circolare di color d’ arancio il cam- po della quale è di color azzurro , o d’ oltremare. Nella prima età della larva questa macchia è anteriormente incompleta , e si compie solo dopo la penul- tima muda; nella quale epoca un’altra ne appare cordiforme sull’ottavo anello; essa è di color ceruleo cinta da una delicatissima linea oscura. L’ultimo anel- lo , o codale , termina in due punte laterali e quasi divergenti , di color gial- lognolo nella base , e sanguigno negli apici. I piedi veri., al numero di sei, sono situati sotto ai tre primi anelli. Essi sono inerti , ed armati da unghie acute (1), alquanto ricurve, e nere. I pie- di falsi, al numero di 4 paja , sono distribuiti dal 6.° al g.° anello : e sotto l’undecimo ed ultimo evvi un altro pajo di falsi piedi, o codali , per i quali essa si tiene più fortemente attaccata sulla foglia , e specialmente quando si sospende per la sua metamorfosi in crisalide, siccome or ora si dirà. Suoi costumi. La larva del P. Giasone è stazionaria ; essa cioè stabilmen- te riposa sopra una medesima fronda , dalle quale muove solamente per an- dare a prender cibo da altra simile e prossima , dopo di che ritorna alla sua stazione. Nel partirsi dal suo posto comincia a spalmare il cammino di una sostanza sericea , per servirgli di guida nel suo ritorno. E bello è vederla qual- che volta , equivocato il sentiere sul bivio formato da’ peduncoli di due op- poste fronde , com’ella ritorna indietro, riprende il cammino, e giunta al bi- vio dove deviò, esamina attentamente i due diversi sentieri, per riconoscer quello che menarla deve alla sua abituale stazione ; non altrimenti di quello che pra- ticato viene da’ cani per mezzo dell’olfatto. Nel suo trasferimento da luogo a. luogo non odopera affatto i veri piedi ; ma per tirare innanzi il suo corpo , poggia il muso contro la fronda ( nel qual atto attacca pure la bava sopra quella ) , e contraendo successivamente gli anelli , si avanza lentamente tenen- dosi coi piedi falsi , che muove siccome d’ordinario. (1) Latraille dice in generale, che l’estremità de’ piedi veri nelle larve de papilioni , sono scagliose, voi. 2. pag. 280. — Io trovo armati di vere unghie i veri piedi di una gran parte delle larve di papilioni da me esaminate; e Io stesso autore ha emendato questo sbaglio nel suo Regno jhiimate distribuito secondo le famiglie naturali. DIURNI J Essa si mantiene sempre di fronte al maggior lume, coi piedi veri con- tratti ed isolali , col muso per lo più poggiato sulla fronda, e coi piedi ialsi attaccali fortemente alla stessa , la quale , per esser liscia , 1’ animale spalma di sostanza sericea , onde potervisi meglio attaccare sulla scabrosità ciré per essa si forma. E tale l’immutabilità di stazione di questa larva, che ritorna benanche a prender cibo da quella fronda medesima che cominciò a rodere, riprendendo il rodimento da quel punto ove sospese 1’ antecedente pasto : nè vi è caso in cui essa cominci a rosicchiare altra fronda senza aver consumata compieta- mente la prima. 11 suo pasto è da 4 ore in 4 ore : e 1’ epoche contar si possono dall’ una pomeridiana all’ una dopo la mezza notte , senza veruna alterazione \ cosicché sembra un vero orologio eli Fauno. La quantità di cibo varia a seconda dell’ età , come è naturale ; ina a- vendo tenuto conto de’ suoi estremi , risulta , che dopo la penultima muda equivale alla decima parte di un pollice per ciascuna volta , e quindi 6/10 di poi. quadr. per un giorno. Il dì seguente fu eguale ad 1/6 di poi., e quindi ad un intiero pollice per 24 ore. Così mano mano crescendo, nell’ultimo. gior- no di sua vita ( nello stato di larva ) il suo più lauto pasto fu d’ una intiera fronda per lo spazio delle ultime 24 ore , la quale ho valutata uguale a due pollici quadrati. ! Il momento del cangiamento di pelle , o muda , viene annunziato i.° dal giacere essa col capo erto assai , tenendo ancora i piedi veri in aria , mentre abitualmente tiene il capo contratto fra la nuca e col muso poggiante sopra la fronda , sictuooe nella figura A. rappresentata si vede: 2.° da due macchie san- guigne, che appajono lateralmente al collo ,1 e che svaniscono momenti dopo aver deposta la spoglia. (1). Queste macchie sono di figura quasi triangolare, ed anteriormente terminate da una tinta gialla : 3.° finalmente , dalla sospen- sione di cibo , la quale comincia 36 o 47 ore prima , e si protrae 6 od 8 ore dopo la muda: nella prima età cioè questo intervallo è maggiore (48 ad 8 ), e nell’ ultimo è minima ( 36 a 6 ). Trasformazione in Crisalide. Siccome durante la vita attiva tende mai sem- pre a star di fronte al sole , od almeno ad aver in prospetto la maggior luce, così per 1’ opposto , nel momento in cui si dispone al passagio in crisalide , sceglie la luce minore , ed il sito meno riscaldato. Quindi si trafferisce sul lato settentrionale del ramo sul quale si trova , od in altro contiguo, e scelta (1) Probabilmente ciò nasce dall’ accrescimento di vita , che nelle parti anteriori si ha nel» ì’ epoca della metamorfosi. Il Dottor Carus ha dimostrato, che in quest’ epoca il movimento cir- colatorio cessa nelle lamelle codali e comincia a mostrarsi distintamente ne’ rudimenti delle ali, ove il torrente si dirige dal lato anteriore ed esterno yerso il posteriore ed interno. 0 LEPIDOTTERI la conveniente posizione , vi si sospende per i piedi falsi caudali. Ripiega indi il corpo in su, e posto il capo contro il fusto ve lo comprime , infìg- gendo le unghie acute e ricurve de’ piedi veri entro i piedi falsi. Con questa posizione essa favorisce il fendimento della sua calvaria , la quale si divide per quella linea infossata e verticale, e strappa la sua pelle, che si aggrinza e cade insieme colla cuffia o calvaria anzidetta. E qui giova osservare, che nelle altre mude essa depone la cuffia intiera e distaccata dall’ esterna pelle, la quale cade indipendentemente. Dal momento della sospensione fino a quello del perfezionamento della crisalide scorrono ore 24 circa (1). Crisalide. La disposizione e la figura della crisalide del P. Giasone non è comune a tutte le specie , e pochissime se ne conoscono veramente analoghe. Essa non resta attaccata per le due estremità , o per la coda , e per i lati , ma pendola ed attaccata per una produzione dell’ ano , siccome fa buon nu- mero di crisalidi di altri papilioni di generi diversi. Ha molla analogia colla crisalide del Papilio Crisippus ( P. yìsilepiadis. Gagliardi — Atti del R. Ist. di Incor. Yol. 1. p. 161. ) e con quella del Pap. Midamus ( Roes. Tom. 1. Tab. IX. f. 3 ). Tutta di color verde sbiadato , con una leggiera tinta color di rosa , che segna il contorno delle ali del sottoposto lepidoltei’o. La parte inferiore corrispondente al capo è cuneiforme : superiormente è rotonda , un poco ricurva. Essa si attacca al legno del ramicello per mezzo d’ una specie di pedicello generalo per 1’ ano , fiancheggiato da due tubercoli prodotti dalle appendici codali ; e sottoposte a queste si osservano due marchii di forma ellittica circoscritti da una elevazione scabra di color ferrugineo , prodotti dai falsi piedi codali. Visibili sono inoltre le linee degli anelli addominali , la- teralmente guarniti dalle bolle rispiratorie. Tutta è levigata , lucida , e senza gibosità nè prominenze, talché somiglia a primo sguardo al frutto della quer- cia privo del suo calice ; e prendersi potrebbe per una galla da chi poco perito fosse in questo genere di conoscenze. In questo stato dimora il papilione undici in 12 giorni , dopo de’ quali sehiudesi a nuova vita, e si presenta perfetto insetto, la di cui figura veder si può in Diury , Tom. 1. tav. 1. f. 1; ed in Cirillo, Tab. XI. f. 1. Uova. Le uova del P. Giasone sono quasi ritonde , schiacciate alquanto in un punto , ove esse presentano un disco radiato-increspato , o come un asterisco. Il colore è di un giallo doralo. Talune hanno un punto ed un cerchio intorno di esso, entrambi di color sanguigno; talune altre ne mancano. Io ho credulo sul principio che tali differenze fossero provenienti dalla fecon- dazione in altre eseguita , ed in altre nò ; ma essendo schiuse tutte mi sono convinto che ciò era una mera differenza di sesso. 11 Papilione non depone che un solo uovo sopra una fronda , ed è ben (1) Dalle ore 4 in 5 del giorno 3 agosto tino all’alba del dì 5. DIURNI 7 raro osservarne più in una medesima. Costantemente è messo sulla pagina su- periore smaltata, ove per abitudine risiede ancora la larva , siccome abbiamo osservato. Rarissimo è ben anche il caso , che sopra un medesimo ramo si trovi più di un uovo. Tutto ciò dimostra, che questo insetto non vive in società. A capo di xi a 12 giorni le uova schiudono , se la temperatura non è minore di gr, 18. R. , e n’ esce una larva tutta di color giallo d’ arancio , e della lunghezza di lin. 2 r/io, Finché la temperatura si mantiene in questo grado , le scovature si alternano col deponimento delle uova. Di fatto , dai Parpaglioni della seconda schiusa , ottenuti ne1 primi giorni di settembre , avendone avute le uova , esse schiusero successivamente ne’ giorni 18 fino ai 29 dello stesso mese. Le larve , tenute sopra rami di corbezzolo nell’ interno del mio gabinetto, in una finestra esposta all’ owest , crebbero regolarmente, e mutarono la pelle , le prime fino alla terza , e le ultime fino alla seconda muda. In questo stato si arrestarono , per la sopravvenienza de’ freddi ver- nali , e si sono mantenute a dispetto della rigidissima decorsa stagione , senza altra cura eccetto quella di guarantirle dall5 aria libera , e dai colpi delle meteore. Esse han sofferto più volte un freddo sensibilissimo , essendosi il termometro interno , posto nel sito ove queste giaceano , abbassato fino a 5, gr. sopra il zero, Reaum. Il nome di Giasone ( Lat, Jasìus ) imposto a questo parpaglione esprime assai bene i suoi caratteri e le sue abitudini. Il colore delle sue ali è analogo a quello del vestimento de’ Magnesi , ed alla pelle del Leopardo ( vedi le pagine inferiori ) , siccome vestì Giasone quando partì per la conquista del vello d’ oro : e le due lance di cui questo si armò restano bene assimilate alle due code che ha ciascuna delle ali inferiori. Siccome Giasone , dopo essersi tanto innalzato finì i suoi giorni lacero, ed errante, essendo rimasto ucciso da un pezzo di quel medesimo naviglio de- gli argonauti sopra il quale egli s’ imbarcò per la conquista medesima, il qua- le gli cadde sul capo mentre giacea disteso sull5 arena 5 così questo papilione, dopo aver svolazzato per aria altamente, tenendosi sull’allo degli alberi, compie i suoi giorni restando dapprima colle code mutilate, e poi colle ali tutte lacere. In questo medesimo sottogenere si comprendono due altri pa- pilioni europei , i quali non appartengono alla nostra fauna , non essendosi ancora trovati nel regno : Essi sono il Pop. Iris p-h Apatura Iris 7 Fabr, Pap . Ilici — < — — — 1 Ilio 5 Fabr» Entrambe queste specie si trovano nella Germania, e nella Francia. 8 LEPIDOTTERI Parnàssius Palpi inferiores sursum rcjlexi , extremitate acuminata , triarticu « lati ,• antennarum clava brcvis , recta, ovoidea. Osservazioni. La larva de’ parnassiani ha sul collo un tentacolo contrat- to e vibratile, come quello de’ papilioni propriamente detti; ma la loro me- tamorfosi in crisalide si fa dentro un bozzolo di foglie in tessute o ligate colla loro bava sericea. Nello stato d’insetto perfetto, la femmina si distingue dal maschio per una specie di borza cornea posta all’estremità della coda, avente 1’ apertura in forma di navetta. i . Parnassio Apollo — Parnassius Apollo . P. alis rotundatis integerrimis albis , primoribus punctis qualuor ni- gris , limbo denudato ; posterioribus sopra utrinque occllis binis cinna- èarinis , pupilla alba , iride nigra , maculisque duabus , tribusve supra ni gris , stibtus cinnabarinis , subocellatis , ad anguluin ani. L5 Apollo ha le ali rotondate ed intiere , coverte di pianticelle bianche. Le superiori hanno quattro macchie nere nel campo , ed il margine esterno è quasi spogliato , o scarsamente vestito di piu- micelle , e guarnito di peluzzi neri. Le ali inferiori hanno due mac- chie cinnaberine , bianche nel centro , e circoscritte di nero. Presso 1’ angolo anale delle medesime vi sono due o tre macchie nere e curve nella pagina superiore, talvolta con poco rosso nel mezzo, col centro bianco e 1 contorno nero ; ovato-allungate e rosse nella pagina inferiore. La base di entrambe le ali, ed il margine anteriore delle superiori , è screziato di nero. Le antenne sono biancastre colla clava nera. li corpo e tutto coperto di lunghi peli fulvi , specialmente al di sotto. Papilio Apollo 9 Liti., Fabr. Engr. Pap. pi. 4.7, n. 99. Esper , Pap. tab. 2. f. 1. — Proesel 5 Pap. Glas. 2? tav. Zp. diurni 9 — Scop. Ent. Cairn . p. 168, n. 447* — Hiibn. Tal. 79, f. 896, 897.$ Petagn. Inst. Entom. p. 44^ 9 Tal. 7, f. 2. L’ A poi lo a j Pap. d’Eur. PI. XLVII, f. 99 a-h — Le Grand A pollo n de Russie — Suppl. Pi. XXL f. 99 a, L’ Apollon hongrois {var.')—-— Pi. XX1L f- 99 a’> d- Doritis Apollo Ochsen. I. 2. p. i38, n. 2 . Trovasi sulle montagne alpine dell’ Austria meridionale , e del- la Slesia , in Russia , nella Svezia , sui Pirenei ; e nel Regno di Napoli sulla Majella ed il Gran - Sasso, ove si tiene sulle maggiori altezze , e donde discende nelle valli quando il sole si eleva , e ne risale quando quello oltrepassa il merigio. Schiude in Luglio ed A- gosto abondevolmente. La larva vive sul Sedo Telefio , il Cotile- done , le Sassifraghe ec. Essa è nera , vellutata , con un ordine di punti rossi ne’ lati , ed un altro sul dorso. La crisalide è tonda , di eolor verde-nerastro , impolverata di bianco, Godart fa osservare, che le 4 macchie rosse della pagina inferiore presso la base delle ali posteriori si trovano soltanto nella femmina. La cjual cosa non tro- vo verificata in alcuno de’ nostri esemplari. Anzi talvolta son esse più distinte in quello che in questa. Il nostro Apollo perfettamente non conviene con aleuna delle varietà rappre- sentate da Ernst (Pap. d’Europe) per rapporto alle macchie nere delle ali superio- ri, per le quali si osservano moltissime varietà in questa specie, 2. Paro. Delio — P. Delìas. Tav, I. f. 2. P. Alìs rotnndatis integerrimis albidis , aniicis nigro-rubroqite ma- eulatis : posticis ulrinquc ocellis duo bus rubris nig ro-margp.au s , subius basi rubro maculati s. Pap. Phoebus , Fabr. Ent. Syst. III. i.p.iSi. 50 1. Doritis Phabus , id . IO LEPIDOTTERI — Ilùb. Tab. no, f. 5 67, 5G8 Pap. apollo , var. foem. Esp. 1 1 5 -, f. 5, Pap. Phaebus , De Prunner , Lepid . Pedem . p. 69 , n. i 35. Doritis Peliu s , Ochsen. I. 2. p. i36, n. 3. Più piccolo dell’ Apollo , colle ali un poco più allungale. Le superiori hanno sei macchie nere , Ire delle quali meno grandi e più pallide nel contorno ; una fascia più interna e stretta , la co- stola anteriore , e le nervature puntegiate di nero. Le ali inferiori hanno superiormente due macchie rosse con pupilla bianca e contor- no nero ; una strettissima fascia , ed una striscia corrispondente al- 1: ano , fatta da punti neri ; inferiormente le macchie sono tre sul contorno della cellula centrale, e talune macchioline rosse irregolari sulla base. Trovasi sulle Alpi Svizzere, e nelle praterie paludose, secondo il prelodato Ochsenheimer : ed in Aspromonte e sopra le Sile , in Calabria ; in Luglio ed Agosto, insieme collo Mnemosine. Si tengo- no presso la regione de’ faggi. 3. P„ Mnemosine , P . Mnemosyne . P. Alis obloìigis integerrimis albis nigro-ncivosis ; anticis maculi s duabus nigris margìnalibus. Lo Mnemosine somiglia a primo sguardo all’ Apollo , ma è di quello più piccolo , e le ali meglio ed ugualmente rivestite di squa- me, di color bianco sudicio, dante un poco al giallo. Le superiori hanno due macchie nere ovali presso al margine anteriore, e pro- prio una nel mezzo , 1’ altra all’ estremo della cellula centrale ; 1’ apice è quasi nudo, diafano, con alcune macchioline bianche tra le nervature. Le inferiori sono senza macchie , ma le loro nerva- ture , siccome quelle delle superiori , sono nere , ed il margine in- terno è sparso di squame e peluzzi neri. Il corpo è bruno rivestito diurni 1 1 «ii peli lanuginosi neri e cenerognoli , con alcuni ciutFetti giallognoli sul torace. Le antenne sono nere in tutta la loro estensione. P. Heh Mnemosìne, Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 1 54 » n. 5i. — Fan. Suec. ecl. 2. p. 269. n. io33. - — - Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 182. n. 562. Scop. Ent. Cani. p. 170. n. 449° De Willers. Ent. Limi. Tab . IV. f. 2 . — — Petag. Inst. Ent. II. p. 44^* n* _ Hiib. Tab. 79, f . 898. Le semi- Apollon, Pap. d’Eur. PI. XLVIIL f. 1O0, a, by c. Doritis Mnemosine , Ochsen. I. 2 . p. 189, n. 4* Trovasi sopra Aspromonte , le Sile , il Vulture , il Gargano , la Majella cd il Gran Sasso cT Italia . La farfalla schiude in fine di Aprile e ne’ primi giorni di Maggio, e dalla seconda gener^ione in Luglio ed Agosto, , Ili! tófc ■ . < . •' I , ; . • '• • - ■ ' • • . ^ 1 j Yj-.Ti -u fi ; : 1 o . :■ A “ 1 Ù tà , : •: ;v \ l'tód )* - ; 2 ' ■il < ":AS|VOV.‘.< 0 . U-.U'/Ml. ì DIURNI ì Thais. Anieixnarum clava recurva , elongataque. Palpi pracccdcnti similcs. Osservazioni. In questo sollogenere i palpi sono i medesimi che nel prece- dente ; ma mancano nella femmina il sacco corneo alla coda. La larva manca di tentacolo retrattile. Tutte le specie sono proprie dell’ Europa Meridionale. T, Issipile 5 Th . hypsìpyle . T. alis dentatis Jlavis nigro-variis apice radiatis , posticis punctìs septem rubris, Varia nella grandezza e nella chiarezza delle tinte , special- mente nelle macchie sanguigne che adornano il petto , e gli arti- Una di tali varietà, trovata in Italia dal Sig. Dahl, vieti distinta col nome di Demnosìa. La larva è gialla punteggiata di nero , armata di spine carno- se rosse colla punta nera , disposte in anello. Papilio Hypsìpyle ? Fabr. Sp , Ins. 2. p,> q5. — Ent . Syst . III. 1. p. 214 , 11. 6680 — Pelagli. Spec . Ins„ Calab. 11. 1 85. fig. 24. — — Inst. II. p. 4^7» 11. 72. Ross. Faun. Etr. If. p. 1^2. ri. 1022. P Hypermestra 9 Scop. Ent . Cam. p. 42^s La Diane, Pap. dJ Eur. Pi. LIL f. 109 a. b« Zerynthia Polyxena , Oclis» I. 2. p. 124. Zerynthia Cassandra ^ Frayer, Fase. II. pag. 1 3. ri» 7. Tab . 7, f. 1. (citando Hub. f. 910 91 5. Trovasi in Italia e nell5 Austria. Abita le colline non molto ele- vate ; un poco raro nel Regno. Ne’ contorni di Napoli (in valle di S , Rocco), nelle Provincie di Puglia, sopra i monti, ec. ec. Schiu- 2 lepidotteri de alla line di Aprile, ed anche più presto, se la stagione è regolare. Quattro specie compongono questo sottongenere , delle quali i5 Ipsipilc è la sola clic si trova nel Regno. Le seguenti sono europee , ma non sono state finora trovate in alcun luogo d’ Italia : esse sono cioè. 2 . Th, Cerisyij God. ; Treitsk , Boisd.9 Htib. Th. alis subcaudatis pallide jlavis , anticis nigro subfasciatis , po- sticis utrini/ue punctis coccineis sex marginali bus. Della Grecia, e della Turchia Europea. 3. Th, Rumina , L.? Hiib., Ochs., God. P. alis dentatis nigro flavo (pie variegatis , rubro- maculatis , posticis Jascia marginale nigra , maculis rabris atomisij ue coeruleis. — “ Var. Me de sic aste , Hdb.? Ochs.? God. Della Spagna. é 4* Th, Apollina , Esp.? God.9 Ochs. Th. alis rotundatis integerrimis concoloribus anticis albidis , atomis , fascia maculare postica , maculiscpie duabus niediis nigris : posticis Jlavis Jascia coccinea , seder] ue macularum nigrarum pupillis coeruleis. P . Phitius , Esp. P, Thia 9 Hùb. Della Grecia. r'H'ftNr i PlERIS. Palpi inferiores subcyliiidrìcis t’ir compressi , arti culo ultimo prete - cedenti minore ani acquale 5 antennarum clava ovoidea . Osservazione. Tanto in questo quanto nel seguente sotto-genere , le ali si e- slendono sotto l’addomine, formando una specie di grondaja.Le loro larve manca- no affatto di tentacoli : e sono striale sul dorso (a) , o col ventre pallido [b). In questo solto-gcnere si comprendono quasi tutte le specie che vivono ne’ giardini , cd a spese delle piante che si coltivano per ser- virne di alimento, specialmente sulle crucifere. Esse appartengono ai D annidi di Linneo, e noi ne possediamo quasi tutte le specie, 1. P. del Cralegoj Pap. Crateri, P . alis integerrimis rotudatis albis : venis nigris P. II. Crategi , Li n.^Syst. Nat. I. 2, p. 758, 11.7 2. — - Fan. Suec. ed. 2. p. 269, n. 1084. — — Fabr., Ent . Syst. III. i, p. 182, 553. — — Scop. Ent. Cam. p. 169, 11. 443. Rossi , Faun. Etrus. li, p. 1 ? n. 989. Petag. Inst. Ent. II. p. Inst. II. p. 44 7* — Hiib. Pap. Tab. 79 , f. 3p3 , 4°° ? I Le Gazò, Pap. d Europe, PI. XLVIII, f. 101, a. f. Ponila C rate gl , Ochsen, I. 2 , p. i42? 11 • 1 * Vive sul Cratego ( Crategus oxy acanta , voi . S pinapulice (T.d’O.) e sul Pruno selvatico ( Prunus spinosa ). La farfalla schiude , ne’ contorni di Napoli , nel mese di maggio. (11) Nel sottogenere Pieris, che comprende i Papillon! della XIII famiglia di Ochsenhelmer» (■ b ) Nel sottogenere Cotias , che costituisce la XIV famiglia de! suddetto scrittore. 2 LEPIDOTTERI 2o P. del cavalo j P. brassicae . .P. alis integerrimis rotundatis albis : anticis maculis duabus apici - buscjue nigris , major. P. Do Brassicae , Lin., iVaL I» 2, p. 759, n. 75. — Fazio SueCo p. 269 , n, io35. — Scop. Ent . Canio p. 170, n. 4^° — Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 186 , n. 074* — Rossi9 Fan. Etr . II. p. 1^2 , n. 990. — Hiib. T. 80 5 f. 40 1 5 4°2 , 4°3 ? — Pelago. 7/zsL Ent. II. p. 446. n. 8. Le grand papillon du chou, Pap. d’ Europe « PI. XLIX , f. 102. «-e. Ponila brassicae v Ocsen. I. 2 , p. i44? 9* E desso il più noccvole parpaglione ai verzieri , che in pochi giorni devasta. 3. P. delle Rape \ Po Rapaeo P. alis integerrimis rotundatis : anticis maculis duabus apicibusque nigris , minor. P.D . Rapae , Lin. Syst.Nat. r, 2, p. 769, n.76. — - — Fan . Suec . p. 270, n. io36. — Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 186 , n. 5 7 5. - — — Scop. Ent. Cai'n. p. 170, n. l\^l‘ ——Ross. Fan. Etr. IL p. *4^? n- 991* Pap. d5 Europe, PI. XLIX, f. io3. a-d — Htìb. Pap. Tab . 80 , f. 404 , 4o5 £ Pel. Inst. Ent. IL p. 44^* n* 9' DIURNI 3 Pojitia Rapae , Ochsen. I. 2„ p„ 14G , n. 3. Questo parpaglione attacca le rape , i ravanelli ( Rafanus sa- tivus ), la coclearia, etl indistintamente, col precedente , tutte le bras- sicarie ; quindi non è meno nocivo di quello. I coltivatori dovreb- bero apportare sopra queste due specie ogni loro vigilanza per im- pedire che soverchiamente si moltiplicassero , il cliè avviene sovente con grave lor danno (i). Attenendosi alle frasi diagnostiche di queste due specie ( Bras - sicae et Rapae ) è pressocchè impossibile distinguerle. Esse infatti ne fanno dipendere le differenze dalia sola grandezza, mentre non v’ha cosa tanto variabile quanto questa , trovandosi del primo individui anche minori di quei del P. Rapae. L’ accuratissimo Scopoli porge le note di 3 varietà del P. Brassicae , e di 6 del P. Rapae. Ciò non ostante l’oscurità rimane la stessa , quando non siasi preceden- temente conosciuta la larva dalla quale le farfalle provengono. Facendo attenzione però alla macchia bruna dell’ apice delle ali anteriori se ne troverà di legieri la differenza. Nel P. del Cavolo questa si estende sul margine posteriore , gradatamente dileguandosi presso 1’ angolo posteriore : e quando anche si scancellasse in gran parte , ciocche avviene sovente , specialmente ne’ piccioli individui , ne rimangon sempre le tracce fra le nervature. Nel P. delle Rape altronde questa macchia è limitata all’apice, e sembra quasi quadri- latera, troncata sulla parte che guarda l’angolo posteriore: e quando è scancellata le tracce sono sempre così circoscritte. Dippiù, nel Ca- volajo, anche sul margine posteriore delle medesime ali anteriori tro- vasi una striscia bruna più o meno sensibile , la quale manca af- fatto in quello delle rape. In fine la forma delle ali è pur diversa alquanto, quando un occhio abituato a contemplarle le mette in con- fronto. Questi sono i più sicuri contrassegni per distinguere le far- falle delle quali si ragiona. (0 Intorno ai mezzi ed ai modi di distruggere gl’ insetti nocivi mi riporto alle conside- razioni generali che saranno date in luogo distinto. Si potrà nondimeno consultare Bayle Ba- belle, la cui memoria trovasi inserita nel Giornale Enciclop , di Napoli, Ann, IV. 4 LEPIDOTTERI Var. minor, il T. III. f. 3 e 4« Io non posso riguardar questo picciolo parpaglione come specie distinta, perchè non disconviene dal suo tipo, nè per disegno, nè per le macchie ed i colori , ma solamente è di quello la metà in gran- dezza» La qua! cosa ben può derivare dalla scarsezza di convenevole alimento , per l’aridità della stagione , o per la natura del suolo in cui vive la larva, onde non acquista incremento quanto conviene. Esso trovasi infatti nelle alte regioni de’ nostri Appennini, sulFAspromonte, il Alatese , il Gran Sasso ; e schiude ne’ mesi di Luglio ed Agosto» 4» P» Narcea j P. N arcete a* P. alis integerrimis rotundatis hrevihus •, anticis maculis duabus api- cibusque tiigris } subtus anticis albis , posticis Jlcivis , unicoloribus . Ponila Narcaea , Fray» I. p„ 147 9 n, 58 , T. 43 , f. 2. P. Ergane , Hùb. Pap. T. 184 ? f. 904-907» Certamente questo parpaglione non è che una derivazione del P. Rapae , chè cliè ne pensi il precitato autore. Esso in sostanza non differisce che nella grandezza, e perchè le pagine inferiori delle ali anteriori e posteriori sono senza macchie. In quanto alla grandezza, essa è variabile in tutte le specie, ma precisamente nelle due tanto comuni del Cavolo e delle Rape (V. queste due specie). In quanto alle macchie conviene avvertire , eh’ esse svaniscono sovente nelle sudette specie, tanto quelle delle pagine inferiori, quan- to le altre delle pagine superiori. Intanto, nel P. Narcaea esiste la macchia dell5 apice e quella piccola che dietro e nello interno suc- cede, nell’ ala anteriore ; e sul margine anteriore dell’ala posteriore si trova la traccia di quella che più cospicua si osserva nel P.Brassicae , scancellata però in ragione della minorata grandezza dell’ individuo» La pagina inferiore delle ali posteriori è tinta di verde , non altrimenti che quella delle due specie precedenti ; e quando anche diurni 5 questo colore fosse un poco più intenso , o più uniforme di quello che 1’ offrono i papilioni del cavolo e delle rape , siffatta intensità di tinta nulla proverebbe a prò della esistenza specifica. Nella mia collezione si trovano tutti i passaggi graduati di tali specie. Della sua larva nulla si conosce. Secondo il Sig. Traitschke questo papilione si è trovato finora in Firenze e nella Dalmazia. Io F ho predato sulle falde di Monte - corno, o Gran-Sasso, negli Abruzzi. Nel mese di Agosto. 5. P. del Navone .} P. JSapi . P. alis integerrimis rotundalis albis \ subtus vcnìs dìlcitato-vircs ccntibus . P . D. Napi. Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 760, n. 77. - — - Fau. Suec. ed. 2. p. 271, ri. 1087, - Fab. Ent. Syst . HI. 1. p. 187, n. 5^6. Seop. Ent. Cam. p. 17 1. u. 4^3. — Ros. Fau. Etr , T. IL p. 148, n. 992. — — - Hùb. Pap . T. 81 5 f. 4°6 , 4°7 ? — — Pelago Inst. Ent. II. p. 446. n. 10. Le papillon Liane veiné de verd, Pap. d}Eu~ rop. PI. L. f. 104. a, b , c. ^ PI. LXXVIÌ , Supp. XXIII, f. 104. c 0 dy Var. f. io4- c , bis. (L e papillon Liane veiné de n o i r ?) Ponila JSapi , Odiseli. I. 2. p. 149 9 n. 4- Statura e grandezza del P. Sinapis. Il corpo è nero al di so- pra , Fiacchicelo o cenerino inferiormente. Le ali sono d’un bianco sudicio colle nervature un poco brune ; specialmente sull’ apice del- le ali anteriori , nel sito in cui si genera una macchia nera o bi- gia nel P, Brassicae , Rapae e Sinapis . Hanno esse innoltre due macchie brune alquanto scancellate , specialmente la posteriore , nel sito medesimo che si trova nelle due prime delle citate specie ; la LEPIDOTTERI 6 loro pagina inferiore è bianca e senza macchia alcuna. Le ali po- steriori hanno una macchia bruna poco sensibile sul margine ante- riore e vicino alF apice; inferiormente le loro nervature sono dilatale e verdognole , come quelle del P. Sinapìs. V ÀR. — P. alis anticis rotundatìs integris , supra apìcis nervis ma- culisene duabus fuscescentibus , postica obsoleta , subtus albidis : alis po~ sticis supra albidis macula fosca absoleta in margine antico , subtus re- nis dilatatis rirescentibus . Questa varietà , rappresentata da Ernst nella PI. L XXVII y Supph XXIII, f. io4 , c , d, F ho trovata in fine di Agosto sulla Majella e sopra il Gran Sasso. Essa poggiava sulle piante crucifere indistintamente. 6. P. Daplidice ; Pi Daplidice - P. alis rotundatis integris albis margine nigris % subtus griseo rire- scentibus albo maculatisi P* D. Daplidice 9 Liti.. Syst.Nat » I. 2. p«76o? 11.81 - — ■ Fab. Ent. Syst . III. 1. p. 191, n. 5g3. P° — ■ Scop. Ent. Cam . p. 17 3. Var. P. C ar da- mine s foeiri . ^-3 j 4 ?. - — — Ross. Fan. Etru. T. IL p. 1 44 » n* 994- _ Iliib. Pap. Tal. 82, f. 4i4, 4 1 5 , ? __ Pelago, JasL Ent . IL p. 447 5 n* *3- Le papillon blane marbré de verd, Pap/d’Eur- Pl. IV. f. 106 , a . b . c. Pontia daplidice 7 Oehs. I. 2. p. i56 5 n. 7. Trovasi di rado ne luoghi montuosi del Regno. DIURNI 7 6. P. Cardamine 3 P. Cardamines. P. alis integerrimis rotundalis albis , anticis Ochs. L 2, p, 184 , n. 7. LEPIDOTTERI I 2 Speeie comune in quasi tutta 1’ Europa , e -vive nel medesimo tempo del precedente. 5. C. del Ramno , C . Bhamni » C. alis integerrimis angulatis flavis : sìngulis puncto ferrugineo . P. Bhamni , Lin. iSysL iVaL I. 2. pag» ^65, n. — Ross. Faiio Etr. T. IL p. s 4-5 9 n. 998, — — Hùb. Pap.Tab. 885 f. 442? 443, d*? 444 ?• Le Cition, Pap. d’ Eur. Pi. LI1I. f. 110, a-c> Colias Bhamni , Ocìis. I. 2. pag. 186, n. 8. In Aprile, e la seconda genera? ione schiude in Giugno ed Agosto; Treiisk). Dopo la Vanessa Atalanta il Saiyrus Macera e ’1 Megera , il Colias Rha- mni è il primo ad annunziarci 1’ appressarsi della bella stagione. Al primo dar-» deggiare del sole di Debraio, o nella metà del suo corso al più tardi, schiude que- sto parpaglione dalla crisalide sua, ed anima le silenziose pendici delle maggiori altezze de3 Camaldoli. Qualche giorno innanzi esso saluta la Diva infiorata nel R. Orto Botanico di questa Metropoli. Quasi nella stessa epoca appare sulle spiaggie marittime della Terra d’ Otranto. 6. G. Cleopatra , Co Cleopatrao C. alis integerrimis angulatis flavis : anticis supra disco fulvo , po- st icis pimelo ferrugineo . Po Cleopatra 9 Lin. Syst» Nato I. 2, p. 7 65. n.ioS. DIURNI l3 - — . Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 2i3, n. 6G7. — — Ross. Fau . Etr. T. II, pag. i45. 11.999. Mantis. II , pag. 8 , a. 342. De Vili. Ent. Lin. II. p. i5, n. 17^ Tab. IV, f. 2. — — Cyrill. Ent. Neap. Sp . I. Tab. Ili , f. 2. Hiib. Pap. Tab . 88, f. 44^ «/, 44^ - — - Pap. cR Eur. PI. LUI. f. 110. g. f C alias Cleopatra , Ochs. I. 2. p. 189 , 11. 9. V’ ha chi considera questo parpaglione come una semplice va- rietà del maschio del C . Rhamni , distinta sol per avere il disco delle ali anteriori di color rosso fulvo. Nella disparità delle opinio- ni nulla dir posso a prò dell’uno o dell’altro divisamento, mancando di osservazioni positive pel subjetto in quistione. Trovasi fra noi il Cleopatra assai più raro del Rhamni , ed è più frequente nelle re- gioni meridionali del Regno. ■LEPIDOTTERI Meutaea. Palpi injèriores panari compressi , divaricali , unditjue sejuncti , ar- ti culo ultimo parvulo nudo aciculari ; tarsorum unguicula simplex -, anten- na! uni claca oblonga ì Alae posticae subtus flavo maculata, e. Osservazioni. I caratteri che distinguono le farfalle del sotlogenere Melìtaea da quelle .del gen. strgynnis seno si lievi che potrebbero assai bene restar tra lo- ro confusi. La divaricazione de’ palpi per tutta la loro lunghezza , o nell’ apice solamente, non è sì ben circoscritta da non lasciare alcun dubbio , e tali son pure i rimanenti caratteri. Sembra piuttosto che il colore delle pagine inferiori delle ali posteriori , e le macchie perlacee distinguano le Arginai dalle Melitee. Nulla ostante queste ultime talvolta convcrlonsi in macchie pallide, e ciò parrai dipen- der possa dal clima. La figura delle medesime ali posteriori generalmente è diver- sa, ma non mancano esempi in cui la figura di quelle delle Melitee si trovi ancora in qualche specie delle Arginni ; ed al contrario. In qualunque modo la distinzio- ne per lo mezzo di questa figura esige l’immediata comparazione, ed un occhio e- sereitato per ben riconoscerne la differenza ed i passaggi. i . M. Didima j M. Diclyma , M. alis dentatù fulvìs nigro maculatis : posticis sublus flavis nigro punctatis , flasc.iis duabus Julvis , posteriore extus lunulata. Papilio S. Cinxia , Fabr- Ent . Syst. III. 1. p. a5o , n» 779. Papilio Eicljyna - — — - _ p. 2.52, n. 781. Papilio Fascelis — — ■ ■ p. 2^2 , n. 782. Papilio Cinxia , Hùb. Tal). 2. T 9, 10 alis dentatis fuscu fuìvoquo yuitìo /jusctcis subtus flavescentibus nigro undatis , basi quadri punctatis : fasciis duabus fulvis -, posteriore maculari. P. S . Phoehe . Fabr. Syst. III. 1 . p. 25 1. 11. 38o. (i) Sembra piuttòsto il Didima affetto da melanismo, ed ammiserito. Nella mia collezione ve n’ha degli esemplari che tengono un luogo medio per la grandezza e’1 colore. LEPIDOTTERI 16 ■ — - — Hiib. T. 3. f. 1 3. \L\ , P . Athalia ? Var. 13. — Geoffr. Hist. des Ins. IL p. 45. n. $2. Le grand damier, Pap. d* Eur. PI. LXI. SuppL VII. f. 28. a. b . fó. III. SuppL PI. IV. f. 28 e-e. Melitaea Phoebe , Ochs. L 1. p. 89. n. 7. Specie non comune in tutta l’Europa, e molto meno fra noi. La figura che si è data di questa sjiecie rappresenta una va- rietà non frequente tra noi , e vive nelle regioni meridionali del re- gno. Essa si fa distinguere principalmente per la fascia gialla di mez- zo , la quale è molto angolosa , e precisamente la macchia media , eh' è lanceolare ed acuta, specialmente nell’ala sinistra.il colorito è molto vivace, e le lunule apicali delle ali anteriori molto ben pro- nunziate. Le ali superiori hanno un colorito più uniforme di quello che nel suo tipo si osserva, e che ho trovato nella Calabria Ulteriore. Trovasi in Terra d’ Otranto ne’ mesi di Giugno e Luglio. 4. M. Atalia j M» Athalia . Tav. VI. f. i-4* M. alis dentùtis nigrìs fulvo fasciati s j posticis subtus fulvis , fasciis ivi bus Jlavcsccntibus basique impunctatis. P. S . Maturna , Fabr. Ent. Syst. III. t . p. 284» il- 787. — — Hiib. T, 4* f» 17» 18 — . P. Pyronia , T. 1 14 5 f. 585. 586. y Le damier troisiéme espéce, Pap. d’ Eur. PL XIX. f. 3i. c. d. — Var. SuppL III. PL IV. f. 3i . g-Jz. Melitaea Athalia ? Ochs. I. i. p. 44* n» 9° DIURNI I7 — — Far. a) , n. Tav. VI, f. 1 e 2. — Far. I) , n. T. VI, f. 3, 4. — — Far. c) , n. Tav,, VII, f. 3, 4* Ben si ravvisa il Sig. Bonaparte (1) esser le farfalle di questo sottogenere , o gruppo che dirsi voglia , cotanto simili fra loro e soggette a strane variazioni accidentali , da riuscire oltremodo diffi- cile lo stabilire quali sieno i tipi specifici a cui appartiene ciascuna. Convinto aneli’ io di tal verità , 1’ accennai più volte nelle mie me- morie lette alia R. A. delle Scienze (2I ; e poste in esame tutte quelle clic ai sottogeneri Melitaeci , Argynnis , e Satynis apparten- gono , I10 creduto opportuno illustrarle, esibendo la figura delle più importanti loro varietà. Un esempio ora ne porgono le tre varietà del V si limila , delle quali la vnr. a ) si distingue per la fascia media, che in vece di es- ser gialla è quasi perlacea , mancando la macchia nera bislunga sul margine posteriore delle ali anteriori. La varietà b ) per lo contra- rio , decrescendo ancor più il melanismo sopra e sotto , presenta le fascie gialle vivacissime , e la macchia nera marginale delle ali an- teriori diviene sensibilissima. Nella var. c ) finalmente, siccome ne’ maschi d’ ordinario avviene , le fascie gialle acquistano un certo che di ruginoso , ed il color fulvo interposto diviene assai fosco. Supe- riormente il melanismo cresce , ed il color fulvo rosseggia. Noterò qui pure , che la mescolanza delle specie affini dà sovente degl’ i- bridi , i quali si perennano , o si alterano, secondo le influenze de’ climi , e da questa doppia cagione derivar possono quelle variazio- ni poco ben pronunziate che han preso luogo di specie distinte : sic- come credo , che il Trivia sia una vera derivazione del Didjma . Comunque però vadano cotesti cambiamenti , certa cosa è che mol- (0 Cerni sopra le variazioni a cui vanno soggette le farfalle del gruppo Melitaea, di Car- lo Luciano Bonaparte Principe di Mtisignano. Antologia , num. ii5. Maggio i83i. (2) Vedi , Rapporto intorno all' Escursioni fatte in diverse regioni del Regno, negli anni .82^ , 2Q ) 00 , j j , e 33. LEPIDOTTERI 18 tissime variazioni succedono , e tutte degne dì essere attentamente studiale , onde torre da mezzo le ambiguità , e purgare la scienza delle false specie, e della confusione che nella sinonimia s’ incontra. Darò successivamente le altre ne’ supplementi , a fine di non ritardare la successiva pubblicazione dell’ attuale lavoro. Essendoché molte esse sono ; e conviene impiegar molto studio per giungere a diseuoprire le vere loro derivazioni , seiorre tutte le ambiguità , e rappresentarle con esattezza. Sebbene a quattro sole specie riducansi le Melitee finora tro- vate nel Regno, non sarà difficile che altre ancora se ne vadino di- scuoprendo , e ciò deduco dall’ abbondanza che in tutte le regioni da me percorse ne ho vista. E qui mi faccio lecito notare , che di esse non mancano le pianure della Da uni a e delle rimanenti pro- vince pugliesi , e forse in maggior copia ne stanziano in queste che nelle montagne, contro quello che opina il sig. Bonapartej ed il mez- zogiorno ugualmente che il settentrione ne abbonda. Argynms DIURNI 19 Palpi inferiores praecedentium similes , cxtremitate tantum se j mieti ; anlennarum clava brevi s et abrupte terminata ; tarsorum unguicula uni- dentata ; Alae posticae argenteo ( aut pallide ) maeulatae. Osservazione. Le larve di questo soltogenere sono spinose , e sulla coda àu due di tali spine più lunghe. Le larve del sotlogenere precedente sono in vece ri- coperte da tubercoli vellutati. Per tal mezzo è più facile quindi riconoscere i con- fini de’ sottogeneri de’ quali è parola. 3. Ar. Selene 5 Ar. Selene . A. alis dentaiis fulvis nigro maculatis , posticis subtus bruneis ; maculis jlavis et argenieis strigarne postica punctorum fuscorum. P. JY. Selene 5 Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 147* n. 4^ 1 • — Hiib. T . 5. f. 2G , 27 . Le Cardinal, Pap. d' Eur, Pi. Xll. f. G, g. h* — PI. LVI1I. Lappi. IV. f. ih, a, ho, c, Pap. Maja , Cramer, Pap. exot. Pi. XX V.yi BtJCi Argynnis Pandora , Ochs. I. 1. p. 99. n. 18. Specie più rara della precedente , colla quale è molto affine. Trovasi nella Turchia , in Ungheria, ed in Austria. Tra noi l’ho trovata, sebben di rado, in Otranto, in Provincia di Bari, e nella Calabria Ulteriore , presso Staiti , col precedente» DIURNI 20 Vanessa. Palpi iiifenores undique contiqui sensim acute terminati compres- sici tic , antennarum clava abruple terminata , inverse conica rei oroidea . Parte de5 P. Phalerati di Linneo, i . Vanessa Antiopa } Vanessa Antiopao V. alis angulatis holosericeo fuscis : limbo jlavo maculisque adjc> ■centibus coeruleis. Ali anteriori angolose , superiormente nere , con lunghi peli bruni rossicci verso la base , ed una fascia giallastra più o meno pallida sul contorno esteriore , terminala da un lembo bianco , alla cpiale succede internamente una serie di macchie torchine o bluastre. La costola anteriore è screziata o lineata di giallastro, con due mac- chie trasversali dello stesso colore. L’ apice dell’ angolo anteriore ha una macchia bruna. Entrambe sono inferiormente grigio-brune assai fosche, col lem- bo bianco screziato di bruno , terminato da un orlo giallastro. Un punto biancastro nei mezzo delle ali posteriori , e due macchioline grigio -giallastre sul margine anteriore e più prossime alF apice. I piedi e 1’ asse de’ palpi sono biancastri. Papilio Antiopa 5 Liti. Syst. Nat . L 2, p. 27 n. io56. — Fan . Suec . edo 2. p. 277* n, io56« — ed , io p. 282. n. 772* — Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 11 5, n. 355. — Scop. Ent. Car. p. 142. n. 4I9» — - ~ Ross.. Fan. Etr. IL p. i5o. n. 1016. Nymphàlis morto , Latr. XIV. p. 83 , n. 2. Le morio, GeofFr. Hist. des Ins. II. p. 355 n. 1. — Pap. cPEu-r. PI. I. f. 1. a~h. Vanessa Antiopa 5 Ochs. L 1. p. 110. n. V LEPIDOTTERI J26 La larva vive sopra diverse specie di Salcio ( Salix triandra, pentandrci ec.), sopra la Betola ( B . alba ), il Pioppo ( Papulus tre- mula et Italica .) Vive generalmente ne’bosclii. Tra noi sul Marlese è frequente , altrove più raro. In Luglio ed Agosto. 2. V. Io } V. Io» V. cdis ungulato dentatis fulvis nigro maculatisi singulis supra ocel- lo cocruleo . P» Io, Lin. Syst. Nat . I. 2. p. 769 , n. i3i. — Fan. Suec. ed. 2. p. 274 ? n° 1048—- P* Oculus pavoni s, Fan. Suec. ed.\ .p. 284, 0,776» — Fab. Ent. Syst. III. p. 88 , n. 276. — Scop. Ent. Car. p. 1 47 » n* 42^» — Petag. Inst . Ent. II, T. 7, f. 5. p. 4^2? — Iltib. Pap . Tab. 16 , f. 77, 78 n* 422* = — — Ross. Faun. Etrus. II. p. 182 , n. 1021. *—— • Hiib. Pap. Tab. 19 , f. 92 ? 98 , Panessa C - album , Ocbs. I. 1. p. 125 ? n. 10. Le Gammi a , 011 Robert - le - dia b le. Geoflfr. Ilist. cles. Ins. II. p. 38 , n. 5. — Pap. d’ Eures. PI. V , f. 5 , a -f. Vive , benché un poco raro , sul Matese. Nel Nord dell’ Eu- ropa è più frequente. Nelle province meridionali non 1’ ho incon- trato giammai. La larva vive sull’ Olmo, il Luppolo, FUrtica, l’Uva spina, ec. Osservazioni. La Vanessa del Cardo dà sovente degli individui sì piccioli che giungono appena alla metà della grandezza ordinaria. In essi molte macchie si scancellano , altre si ravvivano vieppiù. Lo stesso avviene sulla V. dell’ Unica , siccome in molti altri papilioni di giorno. Così prodotte sono le specie sarde de- scritte dal CKìarissimo Entomologo Signor Bonelli di Turino. Veggansi le mie os= sensazioni inserite nel Rapporto fatto alla R. Accademia delle Scienze intorno al viaggio eseguito sulle Coste dell3 Adriatico e del Ionio nel 1829. DIURNI I Libytheà Palpi longissimi , recti , pecles anieriores. brcves ( in mas. ) hatilii - fonnes; alae antcriores calde angulatac ; antennae brcves clacoto-elongatae . In questo sotto-genere , siccome ne’ tre seguenti Biblis , Nym- phales , e Morpho , le antenne sono quasi fili formi , ingrossate al- quanto versa 1’ estremità , ma gradatamente. Le larve sono nude , o con qualche rara spina. Del genere Biblis noi non possediamo alcuna specie. Del sot- to-genere Morpho le specie sono tutte dell’ America Meridionale. i. L, del Melofìoccolo ^ L. Celtis , L. alis angui ato-dentatis fuscis j maculis falvis , unicarjue alba ; po- st icis subtus griscis. Papilio Celtis , Fabr. Mani. II. p. 56. — Ent. Syst. III. i. p. i4o 9 n. 43o. — Hùb„ Tal . 89 , f. 44y , 448 — 449 £ i— — • Villers. Ent, li. Tab. 4» f. 11. — Cyrill. Entom . Neap. T, 5 , f. 9. — Petagn. IS. p. 469 , n. 78. L’ éc ha nere , Pap. d’ Eur. PL I. Suppl. III. f. 5 a-f bis . Hecarge Celtis 9 Ochs. I. 2.p. 192. 11. 1. La larva vive sul Celtis australis , volgarmente Melofìoccolo^ e Geusizzo. irovasi nei Tirolo , in Francia e nell’Italia, Ochs. Nel regno di Napoli è raro ; Nella Campania (Siciliano), in Nocera (Wredow), e nel R, Boschetto di Portici e sui Matese (Io), Nel mese di Ottobre. Limeuitis, DTt.’ANI I Palpi inferiores produrti rostriformi • Antcnnarum clava cioncata , pannila . Alae anteriores angulatae . Larva nuda ? i. Limeniti Camilla:, Zizz. Camilla , Alis dcntatis atris coeruleo micantibus , subtus brunneis serie sim • plici punctorum nigrorurn marginalium : fascia utrincjue macu lari alba » Papilio Camilla , Fabr. Mani . 2. p. 55, — — Rivularis ; Scopoli , Cam. p. i65 , n. 445» Pzz^. Lucilla Esper, Pap. Tab. 38, f. 2-p. 35 1, P«p. Camilla , Herbst. Pap, T. 235 , f. i, 2, P. Sibylla , Fuesly, Eni. Magaz. V. 1 » Tab» 2? f. G9 7» Pap . Camilla , Petag. /zzs£. IL p. 4^8 ? n. 76. — — Schrank, Fami . P. 2. B. 1, p. 191. n,i 3 28, P. Camilla , Hub. Tab. 22 9 f» to6 5 107. £ P. Camilla , Ochens. 1. B. p. 142 ? n. 4° Vive sopra la Lonicera coerulea , Xylosteum , Capri foli am , Periclimenum et T atavica. Simile molto al P. Sibylla. Trovasi frequente sulle colline del Regno, In Luglio ed Agosto, 2 LEPIDOTTERI 2. L. Sibilla ^ L. Sibyìla. Alia dentatis fiscis , subtus ferruginei serie duplici punctorum ni- trorum marginalium : fascia utrìncjue maculari alba. P. Ninp. Sibilla , Lin. Syst. Nat. ì. 2. p. 781, 11. 186. P. Proj'sa Mas . Lud. Ulr. p. 3o3 , n. 121. P. Camilla — — ■ p. 3o4 , n. 122. — — Fabr. Syst. 3. 1. p. 246? n. 766. Sibyìla Schaeff. Scimi. ì. Tali. 14 9 I. 2, 3. * — — Herbst. Pap. Tab. 234, f. 3-6. ” — - Panzer , Faun . Gemi. 87, 23. — — Rossi 5 Faun. Etrus. T. II. p. 1 33, n. 1028. Sibilla , Schrnk , Faun. Bolo. 2 5 B„ j . pa 190 , n. 1827. Le de u il. Geo IT. Hist. des Ins. T. IL p. 73. n. 4^. JP. N. Sibyìla , Hub, Tab. I. f. B 1. 2. P. Sibyìla , Oclisen. I. p. 189. n. 3. ^ ive egualmente sopra le Lonicere. Questi due parpaglioni si somigliano tanto, che a primo sguardo tu gli confonderai volentieri. La forma delle loro ali è la stessa , uguali in grandezza , e del medesimo colore nero-cerulescente. Si distinguono nondimeno dal colore delle pagine inferiori delle loro ali , c dalle macchie bianche costituenti le fascie. Satyrus DIURNI I Palpi inferìores compressi pilosi , clypeum superanles. Àntennarum clava parvula clon gala , vel globuliformis . Osservazioni.il genere Satyrus stabilito daFabricio abbraccia i papilioni clic Oclisenlieimer appella Hipparchia , e che nel sistema Linneano erano compresi nella tribù AC Ninfali gemmati. lo citerò l’Ochsenlieimer colla sopradelta denomi- nazione generica, quantunque nel testo eì facesse uso del nome generico Papilio. 1. Sat. Proserpina $ Sat. Proserpina . S. alis dentatis nigris , fascia utrinque alba , anticarum interrupta. ocello unico . Satyrus Circe , Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 233. n. 728. Papilio Circe , Ross. Faun.Etrus. II. p. 1 n*10°6° Papilio Proserpina , Hiib. Tab. 26 7 f. 119 5 120. 121. Le Silene, Pap. d’ Eur. PI. XX. f. 83. a. b . PI. LXXXI, 11, Suppl. PI. 2. f. 33 c (larva) cl , 10°» f. 5io, 5ii:, P. AracTine. Text. p. 23. La Faune, Pap. d’ Eur. PI. XXI, f. 37, a. b . Papilio Acteav de Vili. Ent. Finn. Tab. IV. f. 9. Papilio Aliionia , Ross. Fau. Etr. Mani. II. p. 10. n. 346. — De Prunner, Lepid. Pedem. p. 72. n. 14 6- n. i45. P . Fidia . Uipparchia Allionìa 7 Ochs. I. 1. p. 181. Trovasi in Francia, Portogallo, ed Italia, Nelle province me- ridionali del regno questo parpaglione è d un colore assai fosco , e presso la base delle ali anteriori , superiormente è quasi nero. Ho citata esclusivamente la figura a7 ù, 87, della Tav. 21, de1 Papi- DIUUNI lioni di Europa, perciocché i nostri esemplari in quella sola meglio convengono , non però perfettamente : per la qual cosa ho stimato darne la figura. 7. Sat. Semele 5 Sat . Semele . S . nlis dentatis fuscis fascia maculari fulva ? anticis ul cinque ocellis duobus , posticis unico . P. N. Semele 9 Liti» Syst. Nat . I. 2. p. 772 , n. 148. — Fau. Suec . ed. 2. p. 276,11. io5y. Satyrus Semele , Fabr. jEW. Syst. III. 1. p. 262. 11 . 720. Papilio Semele Ross. Fau.Etr.il. p.1475 0.1004. Hiib. T. 3i . f. 140. 144 3 9 u, 266. — Faun. Suec. ed. 2. p. 205 , n. 1080. — - Fabr. Ent. Syst , III, 1. p. 325, n. 233. — Scop. Carri . p. 181. n.' 463. DIURNI *— Rossi , Fani Etrus. II 9 p. i58. n» 1041» Hesperias Comma , Ochs. I? 2. p. 2249 n. 16. In Europa. La larva vive sulla Coronilla varia . La farfalla schiude in luglio ed agosto. 6» Esp. Linea j //. Lìnea, Hes. alis divaricati fulvi, jveminae immaculatis, mari lineolct nigra trassiore “ postici stibtus griseis. II. U. Linea , Fab. Ent. Syst. Ili, 1. p. 826. n. 236. La bande no ir e, Geoffr. liist. des Ins. II. pag. 66 , n. Sy. Var. de la bande noi r, Pap . d’Eur. PI. LXXIV . Suppl. XX. f. q5, a. b. lis . Hesperias Linea , Ochs. I, 2. p. 28, n. 18. La larva si nutrisce dell’ Aira montana. La farfalla svolazza in luglio ed agosto. 7. Esp. Lineola^ Hes. Lineala. Hes. alis integerrimis divaricati fulvis concoloribus , Jbcminae ini- ■maculatisi maris lineo la nigra tenuiore. Scriba, Osservazioni Entomologiche III Distrib. p.244» Hesperias Lìneola , Ochs. I, 1. pag. 280, n. 19. Trovasi di rado in Europa. 8. Esp. Seivano , Hesp . Syìvanus . Hes. alis divaricati fuscis , maculis quadrati supra Jlavis subtus ctlbidis . P. Syìvanus , Fab. Ent. Syst. Ili, 1. p. 826 , n. 287. — Ross. Faun. Etrus. Il, p. i58. n. 1042. — — » Pap. tT Eur. Pi. XLY. f. 95» a. b. c. d. g. h. LEPIDOTTERI H esperia Sy l vanii s , Ocbs. I, 2. p. 226. n. 17» Specie non rara nel regno. La Farfalla svolazza ne’ mesi di maggio e giugno. 9. Esp. Tassello ^ Hes. Tessellum. Tav. f. Ifos. alis integri s divaricati fasci (libido maculatisi postici $ supra fascia maculari interrupta , subtus albidis fasciis duabus olivaceis. P. Tessellum , Hub. Tab , 93, f. 4^9* 4 7Q ? c/1» Le Bigarré, Pap. d’Eur. PI. VII. Suppl. MI. f. 97, Ile speria Tessellum , Ochs. I, 2, p. 200, n. 4 • Trovasi in Austria , Russia , ed appo noi negli Abruzzi. Siccome però desso perfettamente non conviene col suo tipo , sia che le figure citate 0 le frasi diagnostiche si voglian consultare, io r accompagno colla figura esattamente tratta da belli ed illesi e- semplari, 10. Esp. pigmeo Hes. Pygmaeus . H esp. alis integris divaricali fuscis nigro -nebulosi , luteo macula - tis i concoloribus. Papilìo Pumilio Hub. Tab. 91. f. 4^§ ^5 4^9? 460 , Papilio Pygmaeus , Cyril. Ent . Neap. T, V. f. 5, - — - Esper , Tab. XCIX , Cont. LIV , f. 3. Uesperias Pumilio , Ocbs. 1. 2. p. 216. 11. 12. Specie propria del regno di Napoli , ma non esclusivamente delle Calabrie , siccome 1’ Qchsenheimer asserisce. Nicodemo lo rin- venne sulle coste di Amalfi e di Sorrento; nel vallo di Cosenza l’ ho trovalo io nel cader di agosto; ne’ contorni della Capitale è più raro. Non per altra ragione che per lo amor nazionale il Sig. Och- senheimer preferisce il nome assegnalo da Hiibner a questa specie, mentre prima di lui era stato chiamato Pygmaeus da Esper, e da Cirillo e poscia anche da Illiger, una col sinonimo di H. Pumilio f [ FAMIGLIA. SECONDA LEPIDOTTERI CKEPUSCOLABI O le SFINGI di Lin. Lepidotteri intermedi tra i diurni ed i notturni , i quali of- frono le più bizzarre forme , il volo più fragoroso e prolunga- to , eia vita piu durevole nella maggior parte delle specie. Co- loro che non sono stranieri alla favola , e che di entomologia pur s’ intendono , ben ravvisano eli quale intelligenza era anima- to il Linneo quando impose il nome di sfingi a questi lepidot- teri, desumendo l’analogia dalla figura delle loro larve. Vi sono pure tra questi , come fra i parpaglioni stranieri , specie nelle quali il carattere generale e primario mancar si vede: hanno cioè le ali quasi nude e reticolate , in vece di averle co- perte di scaglie piumiformi (i). Ma 1’ eccezioni ci avvertono che la natura non ha confini , e che esse servono come di anelli di passagio alle classi contigue. La metamorfosi de’ crepuscolari si esegue d’ordinario entro la terra ; vi sono nondimeno de’ generi che si trasformano nel- 1’ aria libera , siccome le Zigene , le Procridi , ec. Le Crisalidi quindi pure diversificano , perciocché ve ne han di quelle che a nudo si trasformano , siccome tutte le specie che ciò fanno dentro terra , ed altre che , compiendo la loro meta- morfosi fuori della terra , sono rivestite da un invoglio , costi- tuito da una specie di pergamena. Un carattere nota Latreille come proprio alla più parte del- le farfalle di questa famiglia ; ed esso consiste in uno uncinetto situato nella pagina inferiore delle ali superiori , dal quale, nello stato di riposo , sono mantenute le ali inferiori in situazione oriz- zontale , od inclinate alquanto. Un tal carattere non è a questa Famiglia esclusivo , ma trovasi eziandio fra notturni: mentre non (i) Ciò avviene perchè le delicatissime piume che in parte ne rivestono le pagine sono caduche. 2 LEPIDOTTERI mancano tra crepuscolari talune specie del genere Smerinto die ne sono sprovvedute , siccome accortamente nota il sig. Godart. Le larve hanno tutte 16 piedi. In taluni generi hanno sull1 ultimo segmento una protuberanza in forma di corno ; e per lo più son lisce , e senza peluria. La cassazione di questi lepidotteri non c ancora si netta- mente stabilita da non lasciare alcun dubbio o contrasto tra gli entomologi. Secondo i caratteri che si adottano per stabilirla ne risultano divisioni generiche diverse. Io profitto de’ lavori, che su questa parte possediamo , de’ signori Ochsenhaimer e Boisduval , ritenendo nondimeno per ora le fondamenta di Latreille; e per i generi della Tribù de’ Sesidei seguo fedelmente i caratteri da quest1 ultimo loro assegnati. I due seguenti Specchi ne porgono intanto le loro rispetti- ve classazioni. Fam.3 II. CREPUSCOLARI ( Latr. in Cuv. ) ( SPHINX , Lin.) Palpi compressi gracili , terzo arti- colo distintissimo , cilindraceo , o conico-cilindrico, barbati o scabrosi. Antenne nude o pettinate , fusiformi o simili a corno di ariete. CREPUSCOLARI, Boisd. ( SPHINX , Lin.) / SEZIONE r. j * AG ARISTA ESPERO SFINGIDEI j # CORONIDE ' * CAST NI A SEZIONE|II. / SFINGE SFINGIDEI ' SMERINTO \ SEZIONE III. j SESIDEI I SESIA ) TIR I DE egocera j SEZIONE IV. ZIGENIDEI ZIGENA ) SINTOM A S AT1CHIA [ PROCRIDE I. TRIBÙ’ ) TIRIDE / SESIARIDEI j SESIA l C MACROGLOSSA I II. TRIBÙ’ VPTEROGONO 1 SFINGIDEI ( SFINGE 1 / ERA CHIGL OSSA / ^SMERINTO 1 III. TRIBÙ’ I ZIGENA i ZIGENIDEI 1 SIN TOM A IV. TRIBÙ’ fPROCRlDE V PROCRIDEI (CUIMERA Genere SFINGE ; Spiiinx. Generis characteres essenti ales. Palpi cylindrico-conici , articLilo ultimo acuminato , sub nudo ; Antennae fusifor- me s aut subclavcitae , subtus squamatele ( in fo emina gra- ciliores). Tibiae pedum plerumque calcaratae . Characteres naturales. Imago palpis compressis , longis , ra~ flexis , pilosis ultra clypeum p roduc tis , cylinclricis aut conio is , barbatis aut squamatis , articulo ultimo subnudo , apice obtuso , od acuto. Antennis fusiformibus , claoatis , aut corna arietis per- similibus , latere interno squamato , denticulato , «zte transfer sua striato. Tibiis pedum posticarum plus minuso e calcaratis . Alis /zo- rizontalibus , angustalis , posticis oalde minoribus. Larva iG-poda , plerunque nuda , ciliquae corna credo , rz- grdo , acuto in segmento caudale insidente. Chrysalis laeoigata , folliculata , ne/ nuda ; ratea terra , od in Ugno recondita , azte «Vi plantarum caule adherente. SrHINX SIC PROPRIE DICTA ; DEILEPIIIL A , Ochs. Antennae prìsmalicae fusiformes , latere interno ciliato , vel tran- sverse strialo. Proboscis longa. Fragosa celeritale volitante. 1. Sfili, del Convolvolo; Sph. convolatili. Sph. alis cinereis , anticis fusco nigroque nebulosis ; posticis ni grò fasciatis ; abdomine cingulis alris rubrisque albo -mar ginatis, Sphinx convolatili, Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 789, n. 6, — - JVLus. Lud. Ulr. p. 345, n. 5. • — - — Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 3y4, n. 54- — — - Scop. Ent Cani. p. 184 , n. 468. - — - Ross. Fau. Eie., II. p. 162, n. io55. — — Hiib. , Tab. i4 , f. 70 , mas. Le Sphinx à coni e s de boeuf, Geoff. Hist. cles Ins. II. p. 86 , n. 9. Sphinx du liséron, Pap. d’Eur. Ph LXXXVI1. f. 1 14 , f-k. Deilephila convolvuli , Ochsenheini. II. p. 2.36, n. 2. 2. Sfili, lineata; Sph. lineata. Deil. alis anticis virescentibus fascia striasque albidis ; posticis ni- gris , fascia rubra. Spinx lineata , Fabr. Ent. Syst. ìli. 1. p. 368, 11. 39. Rossi, Faun. Etr. III. Mcint. II. p. i4i n. 35g. Spinx Livornica , Hiib. Tab. 12, i. 65. - T. 23, f. 1 1 2 , foem. Pap. d" Eur. PI. CX. f. i58, a. b. c.-La Li- vorni e n . Deilephila lineata , Ochs. II. p. 214, n. 1. Trovasi nell'Europa meridionale , e con specialità in Italia, Portogallo , ed in diverse contrade della Germania. CREPUSCOLARI 3 3. Sfin. dell’ Euforbia ; Sph. Euphovbicie. Sph. alis anticis virescentibus , ritta lata , livida , maculaque disci virescente : poslicis nigris , fascia mar gineque exter iori rubris ; antennis niveis. Sphinx Euphorbiae , Lin. E eia. Saec. Ed. 2. p. 287, n. 1086. — Syst. Nat. I. 2 , p. 802, n. 19. — — Mas. Lud. Ulr. p. 336, n. 16. Fab. Ent. Syst. III. 1. p. 36y , n. 3y. Scop. Ent. Cam. p. 186, n. 47 1 • Ross. Fau. Etr. II. p. 161 , ri. io3i. — - - — - Hùb. Tab. 12 , f. 66 , foem. Sphinx du Tithymale, Geoif. Hist. des Ins. II. p. 87 , n. 11. Pap. d’ Eur. PI. CVII. f. i55 , a-f. Deilephila Euphorbiae , Ochs. 11. p. 2i5, n. 2. La larva vive sull’ Euphorbia Tithymalus , la più bella per i suoi vivaci colori e per le macchie bianche aneliate che ne a- dornano i fianchi. E irritabilissima. Trovasi in Giugno e Luglio. Frequente in terra d1 Otranto , in Fondi , e non manca in diver- se altre parti del regno. 4- Sfin. del Caglia latte; Sph . Golii. Sp. Alis anticis virescentibus , ritta albi da : posticis nigris , fascia pallida , rubro maculata ; antennis fuscis , apice albis. Sphinx Euphorbiae , Linn. Syst . Nat. 2. p. 802 , n. 19. — Mas. Ulr. 336, n. 16. Fab. Ent. Syst. III. 1. p. 368, n. 38. Sphinx Golii , Ross. Faun. Etr. II. p. 162, n. io33. Maut. p. 14, n. 36o. Hub. Tab. 12, f. 64, mas. Eeileph. Golii , Ochsenhc. IL p. 217 , 11. 2. 4 LEPIDOTTERI Trovasi in vari luoghi della Germania , nella terra d’ Otran- to , ed in Calabria Ultra. La larva vive sul Gulium veruni et M allago , la Rubici tinc- toruni e la Euphorbia Cfperissias. Tra noi quasi sempre ed esclu- sivamente si trova sopra questa ultima pianta , e sulla E. tyli- inalus. 5. Sdii, testa di morto ; Sph. atropos. Sph. alis anticis fuscis , ni grò luteoque variis puncto centrali albido : posticis luleis , fascìis duabus nigris ; abdomine luteo , cingulis nigris. Sphinx atropos , Lin. Syst. Nat. i. 2 , p. 700 , n. q. — Mas. Luci. Ulr. p. 348, n. 8. — — Etti. Syst. III. i. p. 384, 11 • 27* Scop. Ent. Cani. p. 184, n. 4^9* Rossi, Fan. Etr. II. p. 161, 11. io5o. — Man- tis. Ins. p. i3 , n. 358. Hiib. Tal). i3 , f. 68 , fieni. Le Sphinx a tè te de mort, Geoff. IJist . den Iris . II. p. 85 , n. 8. Pap. d’Eur.Pl. GVI. f. i54, g-k— PI. CXXIL f. 164, n. Acherontia atropos , Oclis. II. p. 281, n. 1. Brachyo glossa Atropos , Boisd. Ind. La larva di questa sfinge vive sopra V Evonymus curopcteus , il Lycium afrum , la Datura stramonium , ed in preferenza sullo Gelsomino commune ( Iasininum officinale ) , e diverse solanacee, come la Patata ( Solanum tuberosum ) la Melongena ( Sol. Melon- gena ) : alle quali due ultime piante si rende nocevole , quando di troppo moltiplicasi. La farfalla schiude ne1 mesi di Agosto e Settembre (1). ( 1) Rimarchevole è lo stridore ch’emette questa farfalla stando in riposo. Il famoso Entomologo sig. Passerini crede, che l’organo dal quale siffatto stridore proviene, ri- CREPUSCOLARI 5 Le specie seguenti che sotto la generica denominazione di Macroglossa sono state registrate da Scopoli e poi da Fabricio , da Ochsenheimer , e Boisduval , si distinguono soltanto da quelle del genere Sphinx , tal quale si trova da Latreille stabilito , in ciò solo , che 1’ estremià addominale è guarnita di squame lun- ghe costituenti una specie di spazzola. Ritenendo perciò desse i caratteri essenziali delle Sfingi sono dal prelodato Latreille sotto tal genere mantenute. Della Macr. Aenoterae Boisduval ha costituito il suo gene- re Pterogon. G. Siiti, delie Rubiacee ; Sp/i. Stellatarum. Sph. alis anticis fusco-cinereis , fasciis duabus nigris : posticis ferra- gineis ; abdomine barbato , lateribus albo nigroque variis. Sphinx Stellatarum , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 8 od , il. 27. — Fau. Suec. Ed. 2. 288, 11. 1091. Scop. Ent. Cani. p. 187 , 11. 474* ■ Ross. Fau. Etr. 11. p. 1G4. Sesia stellatarum , Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 38o , 11. 5. — — Pet. Inst. Ent. II. p. 5o2 , n. 1. Tab. 8, f. 1. Le Moro Sphinx, Geoff. Ilist. des Ins. II. p. 83, 11. G, PI. XI. f. 5. Sphinx chi Cai llelait , Pap. d’Eur. PI. LXXXIX, f. CXV1. a-e. PI. XC. f. 1, 2, 6, f. Far. Macroglossa stellatarum , Ochs. II. p. 190, 11. 4- Specie comune e frequente , che più di giorno che di notte siede nel capo- Il sig. Lorey altronde pretende, che ciò sia l’ effetto dell’aria che vien forzata uscire dalia due cavità speciali del ventre, per lo mezzo delle sne aperture. Reaumur , al quale non era sfuggita tal proprietà pensava ( più analogamente al- l'oppinione del sig. Passerini ) che tale stridore derivasse dallo sfregamento de’ palpi contro la proboscide. 6 LEPIDOTTERI svolazza con indicibile celerità. Essa trovasi eziandio entro le ca- se , accovacciandosi entro i forami de1 muri , o dietro qualche armadio, quadro, e cose simili. Appo noi in tute le stagioni. La larva vive sul Galliwn veruni et Aparine , e sulla robia ( Rubia tinctorum ). Divenuta questa pianta un oggetto industria- le , i coltivatori non saranno spaventati da questo nemico , per- ciocché non arreca gravissimo danno. Osservazione. Quantunque il Leandro adorni tutti i nostri giardini e spontaneo sorga sul margine de fiumi nelle prossimità del mare , non mi è stato ancor concesso il vedere tra noi la Sfinge propria di questa pian- ta , e di questo nome ( Sph. Nerii ). Io l’ho ricercata accuratamente nel- la Calabria Ultra , ove il Leandro costituisce folte selve , che sorgono sulle sponde abbandonate de’ fiumi , e sopra gli ampi torrenti disseccati nella estiva stagione , senza averne mai potuto discuoprire un vestigio. CREPUSCOLARI 7 Smertuthus. Antennae dentato-serratae : proboscis indislincta. Osservazione. La specie di questo genere son tutte turgide e pigre; e le loro ali inferiori sorpassano le inferiori , come in varie specie di Bombici. 1. Sm. del Tiglio; Sm. Tiliae. Sm. alis anticis angulatis virescenti nebulosis , maculis duabus me - diis saturatioribus ; posticis luteis , fascia obliterala f usca. Sphinx tiliae , Liti. Syst. Nat. I. 2. p. 797, n. 3. — Fau. Sue. Ed. 2 , p. 287 , n» io85. — -M.US. Lud. Uh \ p. 343, n. 3. - — — Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 358, 11. io. — — - Scop. Ent. Cam. p. i83, 11. 4^7* — — - Ross. Fau. Etr. II. p. 1G0, n. 1848. ' ’■■■- Hub. T. 1 5 , f. 72 , foem. Le Sphinx du tilleul , GeolF. Hist. des Ins. IL p. 80 , n. 2. — Pap. d’Eur. PI. CXVL f. i63, a-e. Smerinthus Tiliae , Ocbs. IL p. 24G , n. 1. Sebben porti il nome del Tiglio , non è questo il solo al- bero sopra del quale vive la larva , ma gode ancor della Quer- cia , dell1 Olmo e della Betola ( B. alnus et alba ). Specie non mol- to comune fra noi , ma die nondimeno ho trovata sapra Pic- dimonte d1 Alife; ed in Castellammare Tlia pur raccolta il signor Gap. Wredow. 2. Sm. ocellata; S/n. ocellata. Sm. alis subangulatis , anticis rubicundo , brunneo fuscoque variega- tis ; posticis roseis , ocello coeruleo. Sphinx ocellata , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 79G, n. 1. Fau. Suec. Ed. 2. p. 28G, n. io83. — ■ 8 LEPIDOTTERI Mus. Luci . Ubr. p. 34i, II. I. — Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 355, n. 1. ■ Scop. Ent. Car. p. 182, n. 4^5. — — Pet. Ihst. Ent. IL T. 8, f. 1. — — Rossi, Fau. Etru. II. p. i5g, n. 1046. Sphinx Salitisi Hiib. T. i5, f. 78 , foem. La demi-paon, Geof. tìist. des Ins. IL p. 79, n. 1. — Pap. d’Eur. PI. CXIX. f. 164, w. -g. Smerinthus ocellata , Ochs. II. p. 1 4g ? n. 2. Trovasi assai più di rado sulle falde del Matese 1 siccome in varie altre parti di Europa. CREPUSCOLARI 9 Zygaena (i) Fabr. Antennae subclavatae. Alae integrae maculis discoloribus notatae. Palpi cylindro-conici , inferiores ultra clypaeum adsurgentes , ext remi- tate acuta. Osservazioni. Io non Lo creduto fare entrare nella definizione di que- sto sotto-genere il carattere della lingua spirale e cornea , per esser que- sto comune a più altri sotto-generi di questa divisione, come delle altre, de’notturni ugualmente che de’diurni. Si è altronde notato quando essa è lunghissima e quando è brevissima negli corrispondenti sotto-generi. La larva delle Zigene è grossetta , obesa , e pelacciuta. La sua pupa si chiude in un invoglio lunghetto, acuto nell’ estremità , d’ una sostanza simile alla pergamena , ed attaccato ai steli delle piante sopra le quali la larva ha vissuto. 1. Z. Eritrea; Z. Erythrus Z. alis anticis cyaneo-virescentibus , subdiafanis maculis tribits mi - niaceis elongatis , valde dilatatis mar gineque interiori miniaceo •' posticis miniaceis ni grò marginatis tenuiter ; collari humerisque lutescentibus. Sphinx erythrus , Hiib. T. 18 , f. 87 , foem. Zygaena erythrus , Ochs. II. p. 21 , n. 1. — Bois. P. 28, Pi. 1 , f. 6. La patria di questa specie è l1 Italia. In Calabria, in Terra di Lavoro, sull’ Aspromonte , il Matese, i Monti Tifati, Monte S. Nicola in Capua , cc» ec. La Farfalla svolazza ne’ mesi di Lu- glio ed Agosto. 2. Z. Monos ; Z. Minos. Z. alis anticis cyaneis a ut virescentibus , maculis Iribus elongatis , dilatatis sanguineis , posteriore securiformi : posticis rubris margine te- nuissimo cyanescente , antennis clavalis. Zygaena Pytia , Fabr. Mant. II. p» ioi, 11. 2. — Geli. Ins. Mant. p. 27.1), n. 1-2. (1) Da Zi/7«!v* , Zigaena Pesce-martello. IO LEPIDOTTERI Z. Scabiosae. • — Ent. Syst . III. i. p. 38 6, n. 2. Z. Pytkia , Ross. Fau . Zs7/\ II. p. ìGG, n. 1067. Sphinx Minos , Hùb. Sphin. T. 2 , f . 8 , foem. Sphinx de la Piloselle , Pap. d’Eur. III. PI. XCV. f. i33 , a-d. — var. PI. XGYI. f. i33, e-i. Zygaena Minos , Ochs. II. p. 22 , n. 2. ■ — • — Boisd. p. 29 , PI. I. f. 7. Trovasi in molte contrade di Europa , ne1 mesi di Giugno e di Agosto. La larva ama i trifogli , la Veronica off cimile , la Briza minore il Cinosuro cristato , la Genista Tintoria ed il Ti- mo-serpillo. La crisalide si fa in un bozzolo allungato di color giallo-bruno. 3. Z. punto; Z. punctum. Z. alis anticis cyaneis aut vìrescenlibus , maculis duabus rubris elon- gatis ; pimelo intermedio concolore , maculaque securiformi versus apicem ; pasticis rubris limbo cyaneo ; abdomine immaculalo. Zygaena Punctum , Ochs. II. p. 36 , n. 7. — — Boisd. p. 33 , PI. II. f. 2. Trovasi in Dresda , Ungheria , Sicilia ed appo noi. Trova- ta dal Cap. Wredow sul monte S. JNiccola presso Gapua. 4» Z. del Meliloto; Z. Meliloti. Z. alis anticis sublanceolatis , subdiaphanis ; nitidis , grisescenti-vi- rescentibus vel cyanescenlibus , maculis quinque rubris ; posticis rubris mar gine nigro-virescenti ; antennis clavatis , Sphinx Ioli , Hiib. Sphing. 1- 17 , f. 82 , mas. — Sph. Vicine . Text. p. 80, n. i3. Zygaena meliloti , Ochs. II. p. 43, 11. 11. Boisd. p. 54 , PI. III. f. 5. Schiude la fai falla di questa specie ne1 mesi di Giugno e Lu- CREFU SCOLARI I I glio ; in Dresda , Ilalla , Francia, Darmstadt, e Vienna ; Och. ) In Francia di rado, Boisd. ). In Calabria ho trovato vivere la sua larva sul Trifoglio» 5. Z. del Trifoglio; Z. Trifola » Z . alis anticis cyaneis , maculis quinque rubris , duabus mediis eoa - dunatis , subtus concoloribus ; posiicis rubris margine latiori cyaneo ; an - tennis clavatis ; thorace abdomineque cyaneis : pedibus dilutioribus atris. Sphinx Trifola , Hiib. Sphin. Tex. p» 80 , n. 16 — — - De Vili» Ent. Lin. II. p. n3 , n. 54- Sphinx des Prées , Pap. d1 Eur. PI. XCVII. f. 106. a-e» Zygaena Trifola , Ochs. II. p. 47 ? 12 • - — — Boisd. p. 54, PI. IH. f. y. La larva vive sul Trifoglio prostrato» Specie comune in Uungheria , Austria, Francia, ed Italia. Trovasi appo noi in Principato Citra , Calabria ec. 6» Z. della Lonicera ; Z. Lonicercie . Z. alis anticis cyaneis aut virescenti-cyaneìs , maculis quinque ma - joribus rubris , subtus concoloribus : posticis rubris , margine cyaneo , subsinuato , et ad angulum analem decrescente -, antennis clavatis , a- Iris-i pedibus dilutioribus nigris-cyaneo. Z. Loti , Fabr. Ent. Syst . III. 1. p. 38y , n. 2. Z. Fulvia Mani. II» 1. p. 101 , 11. 3. Sphinx Ionie eroe , Hiib. Sph. T. 11, f. 7 , focili, Sphinx de grami née, Pap. d’ Eur. PI. XCVIII. f° i38 , a-d. — — De Vili. Ent. Lin. IL p. n5, n. 6r. Sphinx Filipendulae , De Géer , V II. T. 44 t ^ J* Z. Lonicerae , Ochs. II. p. 49 1 n. i3. — Boisd. p. 56, PI. III. f. 8. ________ jyar, n< # , Vedi, Boisd. p. 56. LEPIDOTTERI I 2 Tra noi trovasi una varietà nella quale le macchie delle ali superiori sono picciolissime , e quelle della base specialmente riu- nite in una sola. Le ali inferiori hanno un piccolo spazio rosso nel mezzo , in taluni individui riducesi in una macchiolina , ed in altri svanisce per intiero. Quest’ ultima varietà l’ho trovata sopra i Camaldoli , in Giugno 1 834- Ivi pure vivono le altre varietà sopra la Genista. Trovasi ne’ contorni di Napoli , in Salerno ec. 7. Z. della Filipendola; Z. Filipendulae. Z. atra ; alis anticis viridi-cyanneis fusco ciliatis , maculis sex ru- bri s : posticis rubris margine tenui nigro-cyaneo ; abdomine immaculato ; antennis clauatis. Sphinx E dipendili eie , Lin. Syst. Nat . I. 2. p. 8o5 n. 85. — Fau. Suec. ed. p. 296, 11. 1097. Hiib. Sphin. T. 5 , f. 3i , foem. — T. 4 1 f- 2G , mas. — — Scop. E ut. Cam. p. 189, n. 479* - Ross. Fau. Etr. II. p. iGG, n. 1066. Le Sphinx belier , Geoff. Hist. des bis. II. p. 88, 11. ìò. Pap. d’Eur. PI. XCVII , f. i37 , a-f. Zygaena filipendulae , Fabr. Ent. Syst. III. 1. p. 08G , n. 1. Ochs. II. p. 54 , n. 14. Boisd. p. 59, PI. IV. f. 1. Sembra esser questa la specie più generalmente diffusa , e quindi la prima e meglio cognita di tutte le altre di questo ge- nere , non essendovi scrittore che citata non 1’ avesse come pro- pria della rispettiva Fauna. Nondimeno tra noi è meno frequen- te di ogni altra parte di Europa ; talché trovasi di rado. CREPUSCOLARI i3 8. Z. transalpina ; Z. transalpine, i. Z. atra , alis anticis atro-cyaneis ani viriscenlibus , maculis sex con- nalis rubris , subtus conjluentibus ; posticis rubris margine sinuato cy a- neo ; abdomine haud cingolato ; antennis clavalis , nigro-cyaneis. Sphinx transalpina , Hùb. SpA. T. 3, f. i5 , mas. f. 19 , fieni. Zygaena transalpina , Ochs. II. p. 60 , n. i5. — — Boiscl. p. G3 , PI. IV. f. 3. Contorni di S. Maria di Capua , Basilicata , Taranto g. Z. Caroli ; Z. Charon. Z. Alis anticis cyaneis nitidis , maculis sex minutis , rubris ni grò - marginatis ; posticis rubris , margine laliori nigro cyaneo , antennis sub- clavatis . Sphinx Charon, Hiib. Tab. IV. f. 21 , mas. Zigaena Charon, Boisd. p. G5 , PI. IV. fìg. 4- Specie propria della Corsica , Spagna , Italia , e Sicilia , Boisd . ). Trovata F ho in Calabria Ultra , sull’ Aspromonte. io. Z. dell’ Angelica ; Z. Angelica e. Z. alis anticis cyaneis maculis quinque rubris ( sex in quibusdam ) , subtus conjluentibus ; posticis rubris , margine nigro ; antennis apice luteis. Zigaena Angelicae , Hiib. — Ochs. II. p. 67 , n. 18. ■ Boisd. p. 61, PI. IV. f. 2. La larva si pasce del Trifoglio montano , nel mese di Giu- gno. La farfalla schiude in Luglio , e trovasi in Dresda , in Vien- na , ed appo noi, sulle falde di Monte S. Angelo di Castellam- mare. LEPIDOTTERI *4 11. Z. della Stecade ; Z. Stoec/iaclis. Z . alis omnibus concoloribus , cyaneis , micantibus ; anticis maculis quinque (sex) sanguineis ; nigro subcinctis : poslicis puncto rubro basi - que rubro radiata ; collari concolore. Sphinx lav andul eie , Hùb. T . 4 ? f. 24, mas. Zygaena staechadìs , Ochs. II. p. 83, n. 22. — - — Boisd. Zigen. p. 82 , PI. V, f. 3. Trovasi in Piemonte, in Francia, nelle Isole di Hyères, e fra noi non rara. ■ — — ■ Var . li. Jlis anticis maculis quinque aurantiacis ; alis postis disco vix au- runtiace maculatis. Questa bella varietà trovai dapprima in Calabria Ultra , e poscia sulle montagne de’ due Principati e contorni di Napoli. Il signor Cap. Wredow 1* ha pur recentemente raccolta su i monti di Castellammare. La farfalla svolazza ne’ mesi di Giugno e Luglio. 11 numero delle macchie delle ali superiori svaria , trovan- dosene cinque o sei. Essa si distingue dalla Z. Lavandolae per la mancanza del collare bianco che adorna quest’ ultima. Per tal ragione io credo doversi riferire alla Stoechadis piuttosto che alla Lavandulae , sic- come opina l’illustre Boisduval (1) ; alla quale opinione avrei sotto- scritto se non mi fosse di grave peso la mancanza del cennato carattere , che sommamente concorre a distinguere le specie stes- se di cui si ragiona. 12. Occitanica ; Z. Occitanica . Z . alis anticis cyaneo-virescenlibus , maculis quinque rubris albo fal- de marginatis , sexta transversa alba lunari: poslicis ruberrimis limbo cyaneo ; collari humerisque nioeis ; abdomine cingulo lato rubro. Sphinx Occitanica , De Villers, E ut. Lin. II p. 1 14? n. 59, T. IV , f. 2i. (1) Boisd. Lctteia a me diretta. CREPUSCOLARI IO ____ Phacae , Hùb. T . 22 , f. 10G, mas.', 107 , fieni. Zygend Occitanica , Petag. List. Ent . IL p. 5oq. Oclis. II. p. 9.0, n. 26. Boisd. Monog. Zigen. p. 97, PI. VI, f. 3. Trovasi in Francia , Italia , Barbaria , Siria, e nel Regno di Napoli. Il carattere più importante che fa distinguere questa spe- cie dalla Onobrjchis consiste nello anello rosso che circonda V ad- domine. i3. Z. della Lavandola; Z. Lavandulae. Z. Alis omnibus coeruleo-virescentibus , micantibus ; anticis ulrinque maculis quinque rubris , nigro cinctis : posticis macula unica vtl dua - bus rubris: collari albo ; anlennis clavalis nigro-cyaneis. Z. Lavandulae , Fabr. Ent. Syst. Ili , 1 . p. 387 ; n. 4* — • — • Petag. Inst. Ent. li, p. ^09, n. 12. Ochs. II, p. 84, n. 23. Boisd. Monog. Zigen. p. 83 , PI. Y , f. 4» Sphinx de la lavande, Pap. d’Fur. PI. CI, f. i45, a-b. Sphinx lavandulae , Vili. Ent. Lin. II, pag. 114, Tab. IV , f. 20. Sphinx spicae , Hùb. Tab. IV , f. 25 , mas. Trovasi comunemente in Francia , Spagna ed appo noi. Ne’ nostri esemplari le ali superiori sono un poco cerulescenti verso T apice; le inferiori violascenti , o cianee. Nella pagina in- feriore ugualmente, ed anche le antenne danno un riflesso ceru- lescente. La macchia rossa della pagina inferiore delle ali poste- riori è ramosa. LEPIDOTTERI 1 6 14. Z. dell’ Onobrichide ; Z. Onobrychis. Z. alis anlicis viridi aut cyaneo-nitenlibus , maculis sex rubris su- bocellatis , postica transversa lunari : posticis rubris limbo ni grò ; collari humerisque albo marginatis ; abdomine rubro cingolato vel immaculato. Sphinx Flciveola , Hùb. T . 3, f. 1 4 , foem . Onobrychis , T. 5 , f. 28 , foem. — Astragali T. 6 , f . 3 7 , forni. lledysari T. 6 , f. 36 , mas . T. 5 , f. 29 , foem. Meliloti — T . 6 , f. 38 , mas. Carniolica , Stop. Ent. Cam. p. 189 , n. 4l^- Spili 11 x de Tesparcette, Pap. d1 Europ. Pi. XCJX, f. 140 a li. Zigaena Onobrychis , I"abr. Ent. Syst. Iti. 1. p. 3go, u. 12. Z. Carniolica Mani. IL p. 102 , n. io. — Gen. Ins. Mani. p. 275, 21. 476. Ross. Fau. Etr. II. p. 167 , 11. 1069. Z. Onobrychis , Ochs. II. p. 87, n. 26. — - — Boisd. Monog. Zigeri. p. 92 , PI. Y, f. 1-2. Trovasi in Austria , Ungheria , Svezia , ed Italia. La far- falla schiude in Luglio. 1 diversi nomi sotto de’ quali è stata da un medesimo au- tore indicata contestano le variazioni alle quali va questa specie soggetta. Gli esemplari ch’io posseggo corrispondono esattamen- te alle citate figure. Trovata l’ò in Salerno, ed altrove. Syntomis (i), Illig. CRETUSCOLARI *7 Antennae fusiformes praecedenlium graciliores gradatim decrescente s. Palpi braevìores et obtusiores. Maculae alarum fenestratae. i. Sintomide Fegea; Synt. Phegea. Syn. alis omnibus ni gro-coeruleis , anticis maculi s sex subdiaphanis albis : posticis duabus ; abdomine cingulo flavo. Sphinx Phegea , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 8o5, n. 35. Scop. E ut. Cam. p. 190, 11. 480. Hab. T. 20, f. 99, mas. 100 , foem. Sphinx du Pissenlit , Pap. d’Eur. PI. CII. f. 1 4? 9 c-d. Zigaena Phegea , Fabr. Mantis. Il, p. 190, n. 5. ■ — Syst. E ut. p. 55o , n. 2. Z. Quercus. — Ent. Syst. III. 1. p. 388, n. 6. Z. Phegea , Pet. Itisi. Ent. II, p. 5o6 , T. 8, f. 3. Ross. Fau. Eie. II , p. 166, n. 10G8. Z. Phegea , Ochs. II, p. io5 , n. 1. Boisd. Monogr. Zigen. p. 180 , Pi. IV. f. 8. Specie comunissima in ogni parte del Regno, ed in molte parti di Europa, siccome nell’Arcipelago; nella Persia fu rin- venuta da Asselquizio e dall’ Olivier. Essa presenta molte varietà. Alle già note aggiunger si possono le seguenti , da me trova- te tra quelle raccolte ne’ contorni di Napoli. v)var. Due macchie a pica I i suddivise dalle nervature nere, in luogo di tre. Il solo apice delle antenne biancastro. Nelle ali inferiori le due macchie bianche suddivise ugual- mente in due delle nervature. Corpo con riflesso ceruleo. x ) var. Terza macchia posteriore delle tre apicali ridotta ad un punto appena visibile , macchia della base svanita dello in- tutto. (1) Da awTBfioi , syntomis , brevis. Così detta dalla brevità de’ palpi. i8 LEPIDOTTERI Maccliie delle ali inferiori ridotte ad un punto impercettibi' le , e ad una macchia rotonda. f* )rar. Macchia unica e rotonda nelle ali inferiori. In Luglio, so- pra i Camaldoli. La larva vive sulla Piantagine Lanceolata , la Scabiosa , ed il Pisciarello , Leonlodon taraxacum ( Pissenlit de Frane.). Quindeci altre specie di Smtomidi descrive il Boisdouval , e sono la S. Annidata ; del Timor, Nuo. 01., e Por. Jackson. S . Cerò era \ del C. di B. S., Guinea, Seneg., Afr. Beng. ec. S. Creusa ; del Coroni, e Beng. S. Cyssea ; Ivi. S . Fenestrata ; Cliin. e Philipp. S . Godartii ; Beng., Coroni., e Moluc. S. Hubneri ; Amboi. e Giav. S. Latreilli ; Giav., Amboi., e Chili. S. Ochsenheimerii j Beng. e Giav. S. Passatisi Ind. Or. S. Polydamon\ Cafrer., Ottent. e C. di B. S. S. Schoenerrhi ; Beng. S. Sperbins ; Giav., e Chin. S* Thelebus\ Chin. CREPUSCOLARI I9 Thybis (1) ; Hoffrn. Antennae subselacae , extremitate simplice. Palpi cylìndrico-conic is articulo ultimo acuminalo , subnudo. Alarum margine postico sinuato- den* tato. Abdoininis estremitas acuta. Tibiae calcaratae. 1. Tiricle fenestrina ; Thyris fenestrina. Thyr. alis eroso denlalis fusco-aureis , punctis rufis maculis duabus fenestratis. Sphinx fenestrina , Fabr. Eni. Syst. Ili, 1. p. 7 7 n. 8. — - — • Ross. Fau. Etr. II , p. iG3 , n. 10,57. Phalaena fene stretta , Scop. Ent. Carri, p. 217, n. 358. Le Pigmèe, Pap. d’Eur. PI. CXXII , f. 1G7 , a-b. Sphinx pyralidiformis , Hùb. T. 3 , f . iG, mas. Thyris fenestrina , Ochs. Il, p. 1 1 5 , n. 1. Boisd. Zigen. Monogr. p. iG, PI. I, f. 4* La larva vive nel Sambuco , Sanibucus nigra , e nella Bar- dana , Archimi Lappa . Trovasi nelle contrade meridionali dell’ Austria , in Fran- cia , nella Svizzera, Italia , Spagna, e nell’America Settentriona- le. Io F ho trovata in Lecce, in Basilicata, Principato citra , sulla Majella , ec. La farfalla svolazza ne1 mesi di Luglio e di Agosto. Devesi al chiarissimo Entomologo sig. Boisduval lo seuopri- mento della metamorfosi di questo lepidottero , eh’ è servito di tjpo allo stabilimento del presente sotto-genere. Una secotida specie ( Thiris citrina ) , appartiene all’ Ame- rica Settentrionale, ed all’ Andalusia. — Vedi , Boisd. Monograf. Zig. p. 19, PI. I. f. 5. (i) Da , Jenestra , finestra. ■20 LEPIDOTTERI Sesia (i). Atitennarum cxlremitas fasciculato squamata. Abdomen postice bar- batimi. Alae ar tic alato- diaplianae. Osservazioni. Le specie di questo sotto-genere rassomigliati molto alle Vespe , alle Tentredini e ad altri generi d’ imenotteri , oppur di dit- terà Le Soro ali sono strette , a nervature molto grosse , i cui spazi o nu- di, od in parte ricoperti di squame piumiformi caduche. I. S. Nefrotomiforme ; S. JYephro t o t tute forni i.s , n. A Ses. alis anticis fusco nigris , medio liyalinis lunula puctoque medio nìgris estremilate posteriore subradiata posticis diaphanis nervis , ma- culaque costali nigris , fimbria fulva: abdomine ni grò immaculato. 11 maschio di questa specie c della grandezza del Culex pi- piens , e la femmina è un poco più grande ed assai più oscura. I palpi sono bianchi nella inferior parte de’ due primi arti- coli , neri nel resto. Tutto il corpo è bruno-nero , e le squame che adornano la coda sono assai lunghe e più oscure, divise in tre fascetti graduali. Le ali superiori sono strettissime fosche ed opache, lasciando nel mezzo uno spazio angustissimo semitraspa- rente , traversato da un arco, ed un punto triangulare nel mez- zo, neri; verso l’orlo esterno, lo spazio intercetto tra le nerva- ture è un poco trasparente , onde appare quasi raggiante ; la fran- gia è lunghetta, di color fulvo con splendore sericeo. Le ali po- steriori sono intieramente diafane , i nervi soli decorrenti ed il contorno sono neri ; con una macchiolina nera costale che costi- tuisce lo stigma , e la frangia simile a quella delle ali superiori. Io non ho potuto riconoscere l’ identica tra le specie descrit- te da Ochsenheimer , e figurale da Hùbner. La credo quindi una specie inedita , e come tale indicata esssa si trova ne’ Cenni Zool. per Fanno 1 834 P* 7^* Trovata sopra Piedimonte d’ Alife , in Luglio i835. (i) Da e-\t , Tinea , Tignaola. CREPUSCOLARI ZI 2. S. Crisidiforme ; S . Chrysidiformis. Ses. Jlis anticis subhyalinis croceis , margine superiori maculaque adiecta nigris ; abdomine barbato nigro , cingulis duobus luleis. Sesia crabroniformis , Fabr. Ent. Syst . III. i, p* 383 , n. 17. Spliynx chrysidiformis , Vili. Zm. IL p. io3 , 11. 28, Ì7«Z. 4 , f. 18. • Rossi, Faun . Etrus. Mani . II. p. 1 4 1 - Hùb. raft. 8 , f. 53 , 4, a-b. Cossus Pantherinus , Ochs. III. p. 96 , 11. 4* - — — Boisd. 1. c. Specie propria dell’ Ungheria , Austria ed Italia. La Farfal- la schiude in Luglio. Tra noi non ovvia. NOTTURNI 5 Zeuzera , Latr. Antennae maris sublus bipectinotae , extremilate nuda setacea ; foe- minae simplices , basi lanatae. Nò Fabricio, nè Ochsenheimer si avvisò di separare dal ge- nere Cossus F Aesculi , e F Arunclinis : e solo questo ultimo ne fece la sua seconda Famiglia de’ Cossi. Ma Latreille , rilevando le differenze dell’ abito , e le notevoli modificazioni delle anten- ne , ha creduto distinguerle con altro nome generico. i . Zeuzera dell1 Ippocastano ; Zeuz. Aesculi . Zeu. alis niveis , punctis numerosis coendeo-nigris t thorace senis. N odila Aesculi , L-Gm. Syst. Nat . I. 2, p. 833, 11. 83. — ■ Pyrina — — Lìn. Fan. Suec. Ed. 2, p. 3o6 , n. u5o. Noctua Hippocastani , Ross. Fan. Etr. Mantis. II. p. 18 , n. 673. Bombyx Aesculi , Hiib. Toh. Ipj , f. 202 £• La coquet, Pap. d’ Eur. PI. CXG , f. 2475 a-d. Cossus Aesculi , Fabr. Entom. Syst . III. 2 , p. 4 ? 11. 4* — Ochs. III. p. 99 , n. 6. Zenzero Aesculi , Boisd. Index , p. 5i. Trovasi in diverse parti di Europa ; la larva vive principal- mente sull’ Aesculus Hippocastanuni o Castagno cavallino, di cui porta il nome, ma non isdegna il Tiglio , la Noce, il Pero, il Melo, e P Olmo , come le precedenti specie del genere Cossus . La Farfalla svolazza nel mese di Agosto , e tra noi anche in Luglio; ma sì hanno due generazioni. Della seconda, le pu- pe restano nello bozzolo fino alla seguente primavera. 6 LEFIDOTTEHI SECONDA SEZIONE BOMBICINI Proboscide rudimentaria o picciolissimci , costituita da due lamine cornee disgiunte o divise. Palpi inferiori pic- cioli e quasi cilindrici , eccettuato un picciol numero di specie . Antenne pettinate e seghettate in ambi i sessi , od almeno nel maschio. Ali orizzontali od a tetto] a, le infe- riori delle quali sorpassano talvolta le superiori , nello stato di riposo , ed civvene taluni eziandio i quali mancano di quel- la delicatissima spina cornea o fase etto di setole, merce le quali le superiori vengono ritenute dalle inferiori. Il tora- ce è sempre spianato e lanuginoso come V addo mine , ossia nè T uno nè I altro ha veruna cresta o fascetto di peli ele- vati. LI addomine voluminoso nelle femmine . La loro me- tamorfosi si compie in uno bozzolo ben feltrato e solido. A questi caratteri , molti eie quali convengono con quelli del- la famiglia precedente , ne succede uno speciale per que- sta famiglia, quello cioè delle larve , nelle quali i piedi anali mancano , avendone sedici quelle delle tre prime sezioni . Saturnia , Schrank. Antennae utroque latore pectinalae , in mare magis quam in poemi - na. Alae rotundalae et ocellatae . Proboscis nulla. Lai va nuda , tuberculis sex gemmatis in singulo segmento pilosis ci - liatisque. Pupa extremitate posteriore cilìaia ; intra follicolo py riforme , co- riaceo , anteriori extremitate acuta subaperta. i . Saturnia del Pero ; $. Pyri. S. alis rotundatis , griseo fuscoque nebulosis fasciatisque , ocello nic (dante. o Phalaena Attacus Pavonia major , Lin. Syst. Nat. p. 810, n. 7, i38 7 NOTTURNI 7 Bombyx Paroma major. Fabr. Spec. Ins . 2, p. 171. — Ent. Syst . III. 1 , p. 32, c. Ross. Faun. Etr. II. p. 1G8, 11. 1073. Petagn. Inst. Ent. II. p. 5io , n. 1. y. Tab. 8, f. 4. Le grand paoli de nuit; Geoffr. Hist. cles Ins. II. pap. d’ Eur. PI. CXXX. f. 17 1, a-f. Roes. Ins. 4, Tab. XV. XVI. XV1L XXIII. Plial. Paroma , Scop. Ent. Cam. p. igi, n. ^82. Bombix Pyri Hùb. Tab. i5, f. 56, $. Saturnia Pyri , Ocbs. III. p. 2, et IV. p. i83. Specie comune in tutto il mezzo giorno di Europa. La larva vive sul Pero selvatico e comune , il Pruno , il Pesco , 1’ Olmo ed il Noce. La più grande specie di Lepidottero delle contrade Euro- pee , e la più sorprendente ancora per le sue grandi macchie o- cellari , od occhi , che adornano tutte quattro le ali. Essa ap- parisce fra noi ne’ primi giorni di Aprile. Non è rara , ma diffi- cile a possederla , per cagione di essere assolutamente notturna. Al far del giorno si appiatta fra i cespugli , le piante , ed i luo- ghi meglio ombregiati , ove resta immobile durante il giorno. 2. Sat. del Pruno selvatico ; Sat. Spini. Sat. alis rotundalis fuscis , albido cinereoque nebulosis fasciatisque ocello nictitante. Mas et foemina concolores. Bombyx paroma media , Fabr. Ent. Syst . III. 1 , p. 4X7 1 11 • ^2. Petag. Inst. Ent. II. p. 5 io , n. 1 , B. B. Spini , Hdb. Tab. 14, 1. 55, £. Le Paon moyen, Pap. d'Eur. PI. CXXXII. f. 177, a-h. Saturnia Spini , Ocbs. III. p. 4? n. 2. 8 LEPIDOTTERI La larva vive sul Pruno selvatico ( Pruniu Spinosa ), del Melo agreste ( Pyrus Mulus Sjlvestris ), nonché dell’Olmo e della Rosa canina. Trovasi nel mezzogiorno dell’Austria, dell’ Ungheria , ed al- trove. Tra noi è rarissima in Puglia. 3. Sat. del Carpino ; Sat. Carpini . Sat. alis rotundatis , griseo cinereoque nebulosis fasciatisque , ocel- lo nictitante ; posticis maris fulvis. Pimi . Attacus Paoonia minor , Lin. Syst. Nat. I. 2, p. 8io, n. 7, ae. — Fami, Suec. ecl. 2, p. 291,11. 1099. B. P afonia. B. Pav. minor , Fabr. Ent. Syst. III. 1 , p. Z 1 7 5 il. 32 , a. - — — Petag. List. Ent. II. p. 610, n. 1. A. Ross. Fau. Etr. II. p. 168, 11. 1072. Bombyx Carpini , Hùh. Tab. 14 ? f. 53 , ; f. 54, 9. Pimi . Pavoniella , Scop. Ent. Carn. p. 172,11.483. Le petit paon, Geoffr. Ilist. des Ins. IL p. 101 , n. 3, PI. XII. f. I. II. III. Le paon moyeii, p. 101 , 11. 2. Le petit Paoli de Nuit, Pap. d’Eur. PI. p. 101, il. 2, CXXXIII. f. 178, a-h. Suppl. PI. II. f. 178, i, k, l. Saturnia Carpini , Ocbs. III. p. 6, n. 3. Trovasi in tutta F Europa. Più rara della precedente; ma ne ho pur trovate qualche vol- ta le larve in gran numero nelle siepi di rovere e di pruno sel- vatico , delie quali foglie esse si nutricano. Tessono un bozzolo di seta ruvida bianchiccia , la quale può benissimo esser filata e tessuta , siccome dimostrano i saggi che ne ho fatti. NOTTURNI 9 La farfalla schiude ne’ mesi di aprile e maggio. Nondime- no trovata 1’ ho pure in marzo , sopra i Camaldoli. Svolazza alta- mente a mezzodì. Sarebbe util cosa attendere all’ educazione di questo verme, percioc- ché esso non consuma fronde di vegetabili molto interessanti l’economia, e quelle del rovero restano infruttuosamente sulla pianta. Sebbene l’ industria di trarre la seta limitata si fosse soltanto al ver- me del B. Mori, onde per antonomasia è distinto col nome di baco da scia , la natura non ha dotata questa specie soltanto di sì preziosa mate- ria. Tutti i Bombici tessono un bozzolo di sostanza sericea , e non man- cano Noctuae e Phalenae che in simil guisa compiscono le metamorfosi loro. La Cina , patria naturale della B. Mori , possiede del pari due altre spe- cie di tal genere , la B. mylilta Fab. , e la Ph. Cynlhia Drur. , abban- donate allo stato selvatico come era dapprima la B. Mori (i). Le tre menzionate specie del genere Saturnia vìvono spontanee fra noi, come in quasi tutta l’Europa , sopra il pero selvatico il pruno spi- noso ed il rovere , e producono bozzoli ben grossi ed abbondanti di seta. Se nonché quella della Saturnia Pyri è ruvidissima rigida e molto abbon- dante di glutine : quella della S. Spini e Carpini è mediocremente buo- na , nello stato selvagio dell’ animale ; ma quando esso per poco si ali- menta con cura acquista non spregevole finezza. Io ho provato fin dal 1817 che dalla Saturnia Carpini , alimentata col Pruno spinoso negli ultimi periodi di sua vita , ritenendola in casa ed in luogo semi aperto , si può ottenere una seta ben morbida e delicata , di color fulvo pallido, che pe- rò divien facilmente bianca coi metodi ordinali ; e da 100 bozzoli ho ri- cavata un oncia e due terzi di seta ben purgata e cardata. Nel i83i es- sendo in Yienna , trovai che il signor E. Henger , amatore di Entomologia , aveva fatto altrettanto colla S. Spini, per lungo tempo educata in casa, ed aveva sperimentata questa seta ancor per l’applicazione de’ colori , fi- latura, e tessitura, avendone fatti eseguire nastri o strenghe. Egli in- noltre , con quella paziente industria che distingue gli Alemanni , è riuscito a far sì , che le stesse larve eseguito avessero un tessuto simile ad un velo , e di cui mi ha fatto vedere una lunga ferza di palmi 17 , larga palmi 3. I saggi di tutto quello già detto si trovano nel mio Gabinetto, num. 180. Qui però conviene avvertire , che essendo i bozzoli di questo genere di bombicini aperti in una delle estremità , svolger non si possono sicco- me quelli del commun filugello , per traine la seta in delicati fili; percioc- (1) La B. Mori , giusta le assicurazioni di M. Huzard , viene educata nella Cina quasi come tra noi. * IO LEPIDOTTERI che gallegiar questi non possono nell’acqua calda. Ma conviene ammol- lirli per lo mezzo del bucato, siccome fassi per quei bozzoli aperti che sovente per malattia producono i vermi del filugello medesimo del mo- ro (i) , e trarne quella specie di seta in stoppa , che conosciamo col no- me di calamo. Con ciò non ho inteso consigliare di assumere come industria lucro- sa F educazione de’ bachi delle suddette specie di bombici. Sarebbe bene assurdo , che in un paese ed in un tempo in cui 1’ industria della seta si và con tanto zelo diffondendo e migliorando, si volessero rivolger le cu- re alle specie selvatiche. Un tal consiglio sarebbe degno di rimproccio co- me quello ch’io medesimo facea ad un insipiente proggettista , il quale pretendeva introdurre la coltivazione della Malva ad oggetto di trarne il tiglio comechè buono alla fabrieazione di corde e di grossolani tessuti: e ciò diceva in un paese ove la coltivazione del Canape e del Lino re- clama ancora qualche cura per essere condotta al miglioramento di cui è suscettibile. E dove 1’ Agave Americana abbonda , e dalla quale si trae eccellente filo per tanti ottimi usi , e se ne fabbricano corde. Non sarà però discaro il conoscere quello stato già detto , dal quale intendo trarre due legittimi corolla)}. i.° Che questi bombici educandosi come attualmente si fa per quel- lo dello gelso potrebbero migliorare la condizione della loro seta ; e ciò pure in ragione; della qualità del vegetabile dal quale si nudrisce. 2.0 Che trai’ si può profitto di esse anche nello stato selvatico come attualmente si trovano , non esigendo alcuna cura , nè consumando pian- te utili ; ma che in vece divoran le fronde di quelle che costituiscono le nostre siepi naturali , senza arrecare alcun altro discapito. (i) Sovente il baco da seta produce bozzoli bucati in cima come quelli del genere Sa- turnia : ed io ho sperimentato chè questa degenerazione si perpetua se da essi si ricavano le uova o la semente. La qual cosa mi conduce ad una naturai conseguenza , che la strut- tura primitiva eie’ bozzoli non sia diversa da quella del gen. Saturnia , ma che la educazio- ne del baco gli facci acquistare quel grado di completo tessuto che attualmente osserviamo ne’ bozzoli suoi. NOTTURNI I I Bombyx , Latr. Liparis (i) , Oclisn. Antennae bipectinatae ( valde in mare , parimi in foemina ) proboscis nulla ; alae dejlexae , margine postico flexuoso ; abdomen postice clamatimi. Papa folli culata . 1. Bombice sciocco ; Bombyx Morio . Boni, alis hyalino nigris : abdomine villoso atro , segmentis margine flavis. Phalaena morio , Lin. Syst. Nat . 2, p. 028, GG - — - — Fabr. JMantis . II , p. 19. Petag. Inst. Entom. II, p. 525. Le Negre, Pap. di Eur. PI. CXNNIV, f. 179, a-d. Bombix morio , liub. T. iG , f. 57 , g. T . 54 1 f 23i , $. 232 ?. — ■ — Pioss. Fau. Etr. II. p. 172 , n. 1086. Liparis morio , Ocbs. III, p. 187. Fraye, Fase. 17 , p. 4 7 n. 17G. Tab. 98, f. 1. Boisd. luci. p. 46. La larva si pasce del Lobo ( Lolium perenne ) , ne’ mesi di Aprile e Maggio. In Giugno schiude la farfalla. Trovata sotto le falde del Matese» Boisduval riferisce questa specie all’ Austria soltanto. N. B. Non bisogna confondere questa specie colia Bombyx mori , per f affinità de’ nomi. Questa è una specie che spontanea vive in Europa , quella è specie esotica, introdotta ed educata tra noi per la economia del suo filo sericeo. 2. Bombice orifl.ua ; Bombyx aurijlua . Boni, alis niveis ano barbato fulvo- Bombyx aurijlua , Fabr. Ent. Syst. Ili» 1, p. 457, n. 166. (1) Da Xiwjtpm j nitidus , splendidus , obesus. LEPIDOTTERI I 2 ■ — Rossi, Fau. Etr. Mant. II. p. 19, n. 37.5. « Petag. Inst. Ent. II. p. 53o, n. 60. Plùb. Tab. 18, f. G8 , , G9 , 9. Ph alène bianche à cui jaune , Pap. cPEur. PL CXXYI. f. j 83 , a-f. Liparis aurìjlua , Ocbs. III. p. 20!) , 11. 9. - ■■■ Boisd. Ind. p. /^G. La sua patria è l’Austria, la Francia, e l9 Italia. Trovata nella Calabria, nel Contado di Molise, ed altrove. Osservazione . Bello è il deposito delle uova di questo Bombice , con- sistendo in un pacco di delicatissimi peli color di oro splendentissimi , tra quali a strato a strato sono deposte le uova. Al candore di tutto 1’ insetto perfetto fa bel contrasto e la barba dorata del suo ultimo segmento coda- le , ed il medesimo colore del pacco delle sue uova quando essa v’insiste. 3. B. di Normandia; B. Neustria. Gast. alis reoersis rufo-ochraceis , anticis strigis duabus Jlavescen - tibus ; subtus unica. Phot. ( Bombyx) Neustria , Lin. Syst. Nat. I, 2. p. 818, n. 34. — Fami. Suec. Ed. 2, p. 292, n. 1102. Boni, neustria , Fabr. Ent. Syst. III, 1. p. 432, 11-79. Rossi, Fami. Etr. II, p. 170, n. 1097. PJialaena Pyri , Scop. Ent. Cam. p. 199, 11. 4o^* ■— ~ — • Ilub. Bomb. T. 4° 1 1 70 c?' -> 180 9. La livrèe, Geoff. Hist. des Ins. II, p. 1 14 ? n- ]G. Pap. d’Eur. PI. CLXXX , f. 282, a-n. Gastropacha Neustria , Ochs. Ili, p. 296, n. 20. Bombyx neustria , Boisd. p. 4o* Trovasi ordinariamente nel mezzo dell’Europa, dalla fine di aprile per tutto il mese di giugno. Vive sopra tutti gli alberi pomiferi ai quali arreca gran danno, essendovi delle annate nel- le quali oltremodo si vede moltiplicarsi. La Farfalla schiude in luglio. In Calabria ultra , nel bosco di Rosarno. 4» B. del Trifoglio ; B. Trifolii. Gasir. alis reversis ferrugineis , anticis pimelo albo linearne repan- da lìvida-, posticis immaculatis. Bombyx Trifolii , Fabr. Ent. Syst. III. i , p. 42^? 11. 52. — — ■ Bossi, Faun. Etr. Manlis. II. p. 17, ri. 3G8. Iliib. Tcib. 39. f. in, Le petit minime à bande, Pap. d’Eur.Pl.CLXXVI. f. 226 a , b , e. Gastropacha Trifolii , Ocbs. III. p. 262 , n. 9. Bombyx Trifolii , Boisd. Ind . p. 84. La larva di questa specie si pasce in preferenza del Trifo- glio prativo, ( Trifolium pratense ) e della Medicagine ( Medica - go falcata ) , nè sdegna la piantagine. Quindi infesta essa si ren- de ai prati delle due suddette piante, e conviene che tutta l’at- tenzione degli agricoltori si rivolga a distrugerla od a diminuire il numero. Vano però si rende ricercarne le larve , poiché na- scoste esse si tengono nel folto delle piante , e sarebbe di grave dispendio il raccoglierle. Ma alle farfalle] dar si deve la caccia ne’ mesi di giugno e luglio. 5. B. della Quercia ; Bomb. quercus. Boni, alis reversis maris brunneis , foerninae luteis ; fascia flava punctoque albo. Pii. B. quercus , Lin. Syst. Nat. I , 2. p. 8i4 , n. 25. — Faun. Suec. Ed .* 2. p. 298, n. 1106. Pii. quercus Scop. Ent. Cani. p. 194 , n. 4^7- Bombyx quercus , Fabr. Ent. Syst. HI , 1. p. 42^? 11. 53. Rossi, Faun. Etr. II , p. 1G8 , n. 1074. Mani. II. p. 17, n. 569. • — — Iliib. Tab. 89, f. 172, $ \ Tab. 52, 225 9. LEPIDOTTERI *4 Le minime a bande, Geoff, Hist. des Ins. IL p. III. 11. io. Pap. d” Eur. PI. CLXXIV. f. 225. a-f. ; PI. CLXXV , f. 225, 1— o; PI. CLXXYI , f. 229 , h. Gastropaga Quereli s , Ochs. III. p. 266, n. 11. Bonibyx quercus , Boisd. Index p. 4^- Trovasi ben di rado in diverse parti di Europa ; e sebben porti il nome della quercia non è questo l’albero che esclusiva- mente presta alimento alla sua larva. NOTTURNI 1 5 TERZA SEZIONE FALSI BOMBICI. Tutte le larve de lepidotteri compresi in questa terza sezione si nudriscono delle parti esteriori de ' vegetabili , senza attaccare il legno. Nella più parte essi vivono a nu- do , ossia senza costruirsi astuccio entro del quale si pos- sano nascondere , siccome avviene in talune altre , che a simiglianza delle Tignuole dell Ecofore ed altre seco lo- ro trasportano : e tali sono quelle del sottogenere Psyche. Nel resto sono esse svariate , siccome patitamente va detto . Le farfalle son tutte munite d' un freno od uncinetto nelle ali inferiori , merce del quale tengonsi alle superiori fisse e sottoposte nello stato di riposo ; ed in tal guisa le une cuoprono le altre tenendosi tutte in forma di tetto] a od orizzontalmente . Le antenne sono completamente pettinate o seghettate ne due sessi , od almeno nel maschio. La probo- scide si allunga passando dal primo all ultimo de” sotto-generi di questa sezione , fintantocchè nelle ultime essa si trova poco men lunga di quella de” sotto-generi che susseguono . Sericaria , Latr. Pygaera (i) , Oclis. Antennae bi-laciniatae ; lingua brevi s ; stria pilosa ampia in capitis et corporis parte media ; abdomen elongatum , extremitate pilosa , in foem ., bif arcata , in mas., sursum rejlexum ( dura animai quiescit). Alae angustatae corpore adpressae. i . Pigera Anacoreta ; Pyg. Anachoreta. Pyg . alis griseis , strigis albidis ; macula apicis fusco ferruginea , linea undata alba. Boni, anach Fabr. Ent. Syst. IlL i, p. 44?i n* I2^- (i) Da nt/y >i } nates , chiappo o natiche, e tolto , innalzo. i6 LEPIDTTERI — Petag. List. Ent. II. p. 626, 11. 4y- Hùb. Tab. 22 , f. 88 , 59^. La Phaléne tigre , Geoff. Hist. des Ins. Il , ]). 118, 11. 21. — Pap. d1 Europ. Pi. CLVII, f. 204, a-c.; PI. CLVIII , f. 204 , d-k. Bombyx Menili astri , Pliib. Tab. 35, f. i52 , <7. Eyprepia Menthastri , Ochs. III , p. 354 ? n. 28. Cheionia Menthastri , Boiscl. Ind. p. 43. In tutta F Europa trovasi questa specie , non però molto frequente. La sua larva , quantunque in preferenza si nutricasse delia menta agreste , di cui porta il nome , e della JYepeta ca- taria , nondimeno mangia il Polygonum persicaria et Hydropì- per , F Urtica , il Tanacetum balsamita ec. L’epoca in cui schiu- de la farfalla è maggio e giugno, ed in luglio ancora su i monti. 4 • Chel. fuliginosa ; Chel. /uliginosa. Chel. alis anticis rufo fuliginosis , pimelo gemino ni grò ; posticis ru - bris , maculis marginalibus nigris. Ph. JV. Fuliginosa , Lin. Syst. Nat. I. 2 , p. 836 , n. 96 .-—Faun. Suec. Ed. II, p. 368, n. 1169. Bombyx fuliginosa . Fabr. Ent. Syp. Ili, 1. p. 4^6, n. 246. — ■ — - Pet. List. Ent. II, p. 538, n. 88. Ph. Fuliginosa Scop. Ent. Carn . 206, 11. 5o8. L’ écaille cramoisie, Pap. d Eur. PI. CLIV , 200 , a— e. PI. CLV, f. 280 f— h. - — • — • Rossi , Faun. Etrus. II. p. 177 n. no4- — Hùb. Tab . 33, f. 143 . 24, f. 101 £ , 102 9. Lithosia quadra , Fabr. Sappi, p. 4% ? n° 1 « - — — Ocbs. Ili, p. 126, n. 1. Bois. Ind. p. 3g. Trovasi in quasi tutta l’Europa. La farfalla schiude in luglio. 2. Lit. camola; Lith. camola. Lith. alìs anticis albo-cinereis margine anteriori paìlidis ; posticis albidis. Bombyx camola , Hiib. Tab. 81 , f. 220 92: n. 24. Pap, d’Eur. PI. CCXVIII, f. 299, a, b, c. Lithosia aureola , Ochs. Ili, p. i4°i n. 9. Boisd. luci. p. 4°? La larva vive sul Pinus abies et P. Sylveslis , nella Ger- mania , ove la farfalla svolazza ne’ mesi di giugno e luglio. Nell’aprile del i836 , il mio diligentissimo allievo D. Giu- seppe Massari ne raccolse due individui ne’ contorni di Avellino. E da notarsi die ivi non esiste nè il P. abies , nè il sylvestris , Pare dunque che debba la sua larva nudrirsi ancora di altro ana- logo vegetabile, e forse del P. Pinea. “ h) 3. Lit. della giacobea ; Lith. jacobeae . Ltlh. alis anlicis fesco cinereis , lineis maculisqne duabus rubris ; posticis ru- bris iwjro marginalis. NOTTURNI 29 Nudila jacobeae , Limi. Syst . iViiL I, 2. p. 83f) , n. 111. — Faun. Suec. Ed. 2. p. 307, n. n55. Bo/nbyx Jacobeae , Fabr. Ent. Syst. HI, 1. p. 4^4 ? n. 181. Rossi, Faun. Etr. II, p. 178, 11. 1090. Pet. Inst. Ent. II, p. 83i , 11. 84* Hùb. Tab. 26 , f. 112, La Phaléne Carmin du Senecon, Geoff. Ilist. des Ins. Il, p. 148? n. 78, Le Carmin , Pap. d’Ear. Pl.CCXXII , f. 3i2 , a-f. Phalaena Jacobeae , Scop. Ent. Cani. p. 207 , n. 87 1. Litìiosia Jacobeae , Ochs. Ili, p. 184, 11. 18. Euchelia Jacobeae , Pois. Ind . p. 89, La larva si nudrisce del Senecio Jacobea. La farfalla s\o- lazza in giugno. Nel regno 1’ ho raccolta sul Malese e presso il Lago del Fusaro. 6. Lit. bella; Lith. pule /ira? Idilli. alis anticis albo flavicantibns , atro sanguineoque punctalis ; posticis lac- tcis nigro marginati. P/i. Tinea pule Iteli a , Lin. Syst. Nat. I, 2. p. 882, li. 349. Bombyx pulchella , Fabr. Ent. Syst. Ili , p. 479 ? 11. 224. — Pet. Inst. Ent. Il, p. 887, n. 82. — — Ross, Faun. Etr. 11, p. 177? n. 1108. B. pulci' a , Hiib. Tab. 26, f. 1 1 3 J. Phalaena pulchella , Scop. Ent. Carri, p. 208, n. 8 1 4 * La gentille, Pap. d’ Europ. PI. CCXX1 , 3o6 a-c. Eyprepia pule lira , Ocbs. Ili, p. 3o4 , n. 4* Euchelia pule lira, Pois. Lui. p. 89. 3o LEPIDOTTERI Lepidottero frequente in molte contrade di Europa , che si trova eziandio nell’ Asia e nell' America. La larva vive sull1 He- liotropium Europaeum , il Mjosolis arvensis ed il Solarium to- mentosuni. Svolazza la farfalla ne’ mesi di luglio , e spesso una seconda generazione si ottiene in ottobre. E però suol trovarsi e più presto e più tardi di tali epoche secondo il clima è più me- ridionale. — c ) N. Il — Le seguenti specie appartengono al genere Callimorpha di Latreille. 7. Lit. serva; Lil. cincillà . Lilh. alis concoloribus fuscis ; anlicis punctis subhyalinis-, posticis focminae fascia lutea. Pii . Noctua cincillà, Lin. Syst. Nat . I, 2. p. 835, 11. 93. Bombyx oh scura , Fabr. Ent. Syst. Ili , 1. p. 4^7? n. 249*; (2) Guy. 1. c. p. 4°9 > Nota. NOTTURNI ó BfìYorniLA (i). Alis anticis marmoratis , viridibus aut bntnneis. Osservazioni. Questo genere stabilito da Schrank ed adottato da Och- senheimer non ba verun carattere certo invariabile ed organico , ma son tutti ideali relativi e vacillanti. Esso trae il nome dalla predilezione che hanno le larve di nudrirsi de’ moschi ; ma esse non sono le sole che go- dono di tale costume. La grandezza relativa delle farfalle è puramente ideale; l’avere il corpo crestato e le ali disposte in tettoja non è a que- ste esclusivo. Il color verde o marmorato è il solo indice dunque dal qua- le sembra essersi presa la norma. 1. Br. ghiandifera ; Br. glandifera. Br. ails anticis viri dibus , mapulis fasciar/ we sinuata atris. JVoctuci lic itene s , Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. io4? n. 812. ■ Rossi, Faun. Etr. II. p'. 186, n. n35. — — De Vili. Ent. Lin. II. p. 1G0 , n. 284. La perle, Pap. d’Eur. PI. CCXXYI, f. 022. JVoclua Glandifera , Hùb. N. T ab. 5, f. 24? 9* Bryophila Glandifera , Trtsk. Y, 1. p. 58, n. 1. — — Boiscl. Ind. p. 61. Bryophila ghindarla , Frayer fase. 12, p. 12Q, 11. 125, Tab. 70, f. 2. La larva si nutrica del Lichen saxatilis , e della Jungerman - nia. Trovasi inAustria , appo noi, ed altrove ; ed è la men rara. 2. Br. perla; Br. perla. Br. alis anticis cinerascentibus , nigro undalis , maculis duabus fuscis. Noct. perla , Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 104 , n. 3io. - — — Ross. Faun. Etr . II. p. 26 , n. 4°4- La Glandifera, Pap. d Eur. Pl. CCXXV, f. 821. (1) Dal greco fipuov mosco , e (pitay amare. 4 LEPIDOTTERI JVoct. perla , Hiib. T ab. 5, f. 25 , £. Bryophila perla , Trtsk. Y. 1, p. 61, n. 3. Fray. 1. c. f. 1. Boise! . luci. p. 61. \ Abita come la glandifera sopra il Lichen saxatilis , di cui si pasce. Ne’ mesi di giugno e luglio. 2. Br. Uguale; Br. Par. Tav. XIII, f. 2 e 3. Br. alis anticis virescenlibus , maculis obscurioribus obsoletis , con- fluentibus. JYoctua Par ., Iliib. Tcib. no, f. 5i5, Bry. Par ., Trtsk. Y. 1 , p. Co , n. 2. • Boisd. Ind. p. Gì. Siccome la Larva di questa specie non è stata finora cono- sciuta, e poco meno quindi la sua storia, io l’esibisco ai cultori dell’Entomologia, unendo alla sua figura anche quella della Far- falla comecché dal solo Idiibner e dal Frayer rappresentata. E poiché variar suole , giova pur conoscere quali anomalie presen- ta tra noi questo lepidottero. La larva di questa specie è grossetta , di ugual grossezza in tutta la sua estensione , alquanto schiacciata , con qualche raro pelo che sorge da alcuni de’ tubercoli. Il suo colore generale è verdino screziato di nero , con una serie di macchie nere per scia- scun lato costituite da punti confluenti; e nel mezzo lasciano una serie di macchie più chiare quasi cuspidate anteriormente. Il ca- po è nero , e sulla nuca vi sono tre macchioline biancastre. Si nutrica di Licheni. La sua patria è la Spagna , secondo Traitsehke, e Boisduval la riferisce eziandio alle Gallie meridionali ; ne1 contorni di Na- poli e nelle Calabrie non raramente l’ho trovata ancor io, sic- come il diligentissimo Sig. Wredow. NOTTURNI 5 3. Br. ricevitricola ; Br. receptricula . Br. alis anticis fusco rubescentibus , maculis orclinariis magnis , pal- lidis , serie punctorum margine exteriore nigrorum ; posticis c ine rei s , extrorsurn obscurioribus. JVoctua receptricula , Hub. Tab . 6, f. 27, f. Bryop Itila receptricula , Trtsk. V. p. GB , n. 6. Boisd. Ind . p. Gì. Specie rara in Vienna , nè molto frequente tra noi. 4- Br. arrappatricola ; Br. raptricula. Br. alis anticis fusco cinereoque variis , stria transversa a fascia interna incipiente interrupta , nigra ; posticis albidis. JVoctua raptricula , Hub. Tab. G , f. 29 , $?• La Po mule , Pap. d'Eur. PI. CCXXIV. f. 3i7. Bryop Itila raptricula , Trtsk. V. p. 71, n. 8. — — - Boisd. luci. p. 62. Specie non rara in Austria, e nelle vicinanze di Vienna. Tra noi è rara. 5. Br. seduttricola ; Br. deceptricula. Br. alis anticis rufis , stria tenuiori transversa nigra , ritta interrup- ta flavescente ; posticis albulis. JVoctua deceptricula , Hub. Tab. G, f. 3o , 9. Br. deceptricula , Trtsk. V. p. 72, 11. 9. — — - Boisd. 1. c. p. G2. Questa specie è propria dell1 Italia più che d' ogni altro luo- go : e però trovasi tra noi alquanto rara. 6 LEPIDOTTERI Noctua sic pi'op. dict. Thorace cristato ; alae dejlexae ; macula oblonga maculisque obscu- rioribus characterif ormibus post maculas orbicularem et renìf ormerà po- silis . Osservazione . Sopra un colorito vivace notami ìe suddette macchie sulle ali delle farfalle di questo sotto-genere , secondo 1’ Ochsenheimer, In quanto alle larve , hanno esse differenze sì. lievi , che V uso piuttosto che i caratteri loro può farle distinguere dalle altre congeneri, i. Not. triangolo; Noe. triangulum. N. alis anticis moscatinis , ” fusco ni grò inserì ptis. Noci. Sigma , Hiib. Tab. 106 , f. 497 ? ). Noctua Libatrix , Fabr. IL ut. Syst. Ili, 2. p. 64 , il. 181. — ■ Spec. Ins. 2. p. 224. — Hùb. Noct. Tab. 95 , f. 436 La Decaupeure , . . . Geoflf. Ins. II. p. 121 n. 26. — — Pap. cVEur. PI. CXCV, f. 268. Pìlalena Libatrix , Scop. E ut. Carli, p. 209 , 11. 5 16. De Viller. Ent. Lin. II, p. 1 85 , n. 106. Phalena Modesta , Miill. Zool. Dan. Prodr. p. 119:, n. 1378. Colpe Libatrix , Trtsk. Y, 2. p. 172, n. 2. Gonoptera Libatrix , Boise! . Jnd. p. 79. Specie non rara in tutta l’Europa. La farfalla schiude nei mesi di giugno e luglio per la prima generazione , e per la se- conda ne’ mesi di agosto e settembre. Tra noi , ne’ luoghi montuosi , l’ho trovata frequente nel me- se di agosto. LEPIDOTTERI 1 8 Mytiiimna , Ochs. Trtsk (i). Alae deflexae pallidis coloribus ornatae , macula reniformi albidiori ; tliorax sopra planus rei parum gibus. Larva depressa longitudinaliter slriato-lineala. Metamorphosis in folliculo sub teiram. Osservazioni. Le farfalle di questo sotto-genere svolazzano su i fiori in pie- no giorno e sotto 1’ ardente calore del sole , contro 1’ ordinario costume de’ le- pidotteri di questa divisione ( Vedi le generalità ). Le larve vivono di piante basse e graminacee , e tener si sogliono fra le foglie secche appiattate. Si sono distribuite in tre famiglie prendendo norma dal diverso modo col quale son colorate le ali nel campo , e le macchie ordinarie. i. Mitinna negletta; Mytiiimna neglecta. Mylh. alis anlicis obscure cincreis , strigis e punctis minutissimis atris. Noctua negletta , Hùb. Tab. 34, f- 160 9- La si m pie, Pap. cT Europ. PI. CCLIX, f. 4°i* Mytiiimna neglecta ; Trtsk. V, 2. p. 177, n. io. Boisd. Ind. p. 80. La rarità di questa farfalla ne fa ignorare tuttavia la sua sto- ria naturale. Finora è stata trovata soltanto in Austria nell’Un- gheria e nella parte meridionale della Francia. lo non 1’ ho incontrata che una sol volta tra noi : sopra i Carnai doli. (1) Mytiiimna ora Motivo . antica Città dell'/, di Alitilene altrimenti detta Lesbo. Caradrina , Lin. (i). NOTTURNI *9 Palpi graciles curvi ; thorax parimi crislalus. Alae anteriores splendenles , linea transversa , strioìaque loco maculae. Larva tenue pilosa , posterius rolumlala , lineis interruptis , maculis , angulo- sis punctisque ornata. Metamorphosis in folliculo tenui. Le larve generalmente si nudriscono di piante basse ed er- bacee, specialmente della piantatine. 1. Caradrina gliiajosa ; Caradrina giareosa. Car. atis anticis cincrasccntibus , macula quadrata nigra interstigma ordina- ria ; poslicis albis. Noctua intactum , Hdb. Tah. 28, f. i3o 9. Noeta a margaritacea , De Vili. Ent. Limi. II, p. 227 , n. 34o. La Grise , Pap. d’Eur. PI. CCLIV , f. /^iG. Caradrina giareosa , Trslk. V, p. 247, n. 1. — ■ — • Boisd. Index , p. 81. La larva F ho trovata vivere sotto le pietre. Essa è nuda , d1 2 un color lurido. Trovasi nella Germania e nelle Gallie orientali , in aprile. La metamorfosi compiesi entro terra nel mese di marzo. La far- falla schiude dopo 4? giorni (2). Secondo Traitschke l'apparizio- ne della farfalla succede in luglio. Sopra i Camaldoli. 2. Car. piccinina; Car. exigua. Car. alis anticis fusco griseis , strigis obsoletis pallidioi'ibus , macula orbiculari flava , reniformi obscuriore ; poslicis albidis , margine fnscis. Noctua exigua , Hùb. Tab. 78, f. 362 9* (1) Nome .li un fiume in Albania, ora detto in italiano Brino negro. (2) Ai 18 marzo raccolsi la larva. S’interrò tosto, e ne schiuse la farfalla ai 29 aprile. 20 LEPIDOTTERI Ccircidrina exigua , Trtsk. V, p. 254? n. 4- — — Boisd. luci . p. 8i. Questa specie è stata descritta sopra un esemplare trovato nella collezione di Mazzola che trovasi conservata nell’ I. e R. Museo di Vienna, e v’ha tutta la ragione a crederla propria del- P Italia, come la più parte delle specie da quegli raccolte. E sta- ta indi più recentemente trovata in Dalmazia al di là di Ragusa dal sig. Dahl , e proprio nel mese di giugno. II Boisduval la cita ancora come esistente in Francia. Io l’ho trovata frequente nel mese di agosto sopra i Camaldoli , specialmente nelle praterie , e nelle siepi. NOTTURNI 21 Leucania (i). Alae deflexae angustatae apice subaculae , nervi* exei'tis, maculae loco signum calde distìnctum insignitae. Thorax hirsutum ahud cristatum. Larvae albido-osseae fusco lineato-striatae. Osservazioni. Il torace di queste farfalle è lidiamente ornato di peli alti disposti ordinatamente , senza però costituire nè un tupè , nè un cappuccio, od una cresta ; di quest’ ultima in qualche specie si trova un rudimento soltanto. I palpi sono pelacciuti , coll’ ultimo articolo nudo , corto e non acuto. Le ali sono d’ un color di corteccia di albero sbiadito , le cui nervature però sono ri- levate e di color diverso, onde agevolmente si fanno distinguere. Non anno al- cuna di quelle macchie ordinarie , in luogo delle quali una parte del tronco principale delle nervature trovasi insignito d’ un marchio di colore più chiaro o bianco. Le larve vivono sopra varie piante di siti ombregiati ed umidi ; e compiono la loro metamorfosi entro un bozzolo. L. L-bianco. — L-Lcdbum. L. alis anticis pallide flavis fusco nebulosis ; L albo notatis , limola baseos serieque punctorum margine externo nigris. Noctua L-album , Lin. Syst. Nat. I, 2. p. 85o, n.i54. ■ — Fabr. Ent. Syst. Ili , 2. p. 72 , n. 5o2. “—-De Vili. Ent. Limi. Il, p. 228, n. 216. • Rossi , Faun. Estrus. JVLant. II , p. 24 , n. 3g3. — Hùb. Noci. Tab. 47 , f. 127 9. Le Crochi blanc , Pap. d’ Eur. PI. CCXCVII , f. 5o3 a , b. d. ( mala ). Leucania L-album , Trtsk. Y, 5. p. 2. p. 3o6, n. 8. Vive nel mese di aprile sopra molte piante die nascono nei luoghi umidi. La sua maggior grandezza giunge ad un dito. La metamorfosi accade due volte nell’ anno , non diversa da quella dei Comma. La farfalla schiude in giugno ed in settembre , e non è ra- ra. Appo noi I lio raccolta in gran numero ne’ primi giorni di agosto. (1) Leucania , Isola del mare Agaico. 22 CUCULLIA (l). LEPIDO T TER! Alae longae angusta I ac apice aeulae margine denliculato ; thorax maculatasi palpi longi ac curvi. Larvae lacves subdepressae , cute pergamentacea varùnode pictae. Osservazioni. Cosi elette vengono le farfalle di questo sotto-genere a causa de’ peli del loxace rilevati e riuniti in guisa da costituire un ciuffo che ha la forma del cappuccio de’ Frati , sotto del quale ritirandolo mettono il capo al coperto. Il loro corpo è svelto , delicato piuttosto che nò. Le larve sono alquanto schiacciate , ricoperte da lucida pelle vagamente ed elegantemente dipinta a di- versi colori. Vivono sopra varie piante , delle quali divorano anche i fiori. La loro metamorfosi si compie dentro la terra in un fitto invoglio che tessono fra- mischiandovi granelli di arena ed altre sostanze eterogenee. i. Cuc. del Verbasco; Cuc. Nerbasti. C. alis anlicis dentalis , medio ex fiavido fuscis , marginibus obscurioribns ; poslicis fuscis. Noctun Nerbasti, Lin. Syst. Nat. I, 2. p. 800, ri. i53. ■ — Faun. Suec. Ed. 2. 11. 118G. Fahr. Ent. Syst. Ili , 2. p. 120 , 11. 363. N- Nerba sci , De Vili. Ent. Limi. II, p. 227 , n. 21 3. Scop. Ent. Cqrn. p. 211, 11. 521. lloss. Fauna Etrus. II, p. 188, n. ii43. Lastrie brune de Verbascum , Geoff. Idist. des IllS. II, p. i58, n. 96. LaBréche, Pap. d'Eur. PI. CCXLVI, f. 364, a-g, <*,/*. Noctua Nerbasti, Hùb. Tab. 55, f. 2G6 Cucullia Nerbasti , Trtsk. 5. B. 3. p. 127 , n. r 8. Frayer , Fase. 14, p. 107, u. io3 , Tab. 82. Cucullia Nerbasti , Boisd. Ind. p. 90. La larva vive sopra diverse specie di Verbasco, e la sua ge- nerazione accade due volte nell’anno, in maggio ed in settem- (1) Da Cuculiai , Cappuccio. NOTTURNI 20 lire. La farfalla della generazione dell’anno precedente schiude in maggio e giugno. 2. Cuc. del Tanaceto ; Cuc. tanaceti. Cùc. Alis anlicis canis , lineolis duabus longiludinalibus atris ; poslicis albis , margine fusco. Noctua tanaceti , Fabr. Ent.Syst. Ili, 2. p. 121, n. 366. De Vili. E ut. Lina. IV, p. 49 Hiib. Noci. Tab. 54 , f, 265 >. La ce ndrée, Pap. d'Eur. PI. CCXLVII, f. 366, p.i4i. L’Iota, Geoff. Hist. des Ins. II, p. i58 , n. 96. Cucullia Tanaceti , Trtsk. V , 3. p. 100 , n. 8. La larva di questa specie vive sul Tanacelum volgare , X Ar- temisia Absinthium , vulgaris , et Abrotanwn , nonché sulla Ma- tricaria parlhenium. La schiusa della farfalla accade ne’ mesi di luglio ed agosto. La sua patria è il Nord della Germania ( intorno a Vienna non s’incontra, dice il Trtsk.). 3. Cuculila di Wredow; Cucullia TVredowii , n.Tav.XIV . Cuc. alis anlicis dentatis , cinero-flavicantibus , nervis fuscis , vittis duabus. albidis. Non molto dalla Cucullia del Tanaceto dista la farfalla della presente specie , che anzi è necessaria tutta la più scrupolosa ana- lisi per rilevarne le differenze , consistenti principalmente nel co- lore delle nervature, e nella intensità delle tinte di tutte le ali. Ma quando poi se ne riconoscono le larve non si può far di man- co dal distinguerle , essendo queste cotanto tra loro diverse che basta eziandio uno sguardo superficiale per avvedersene. Di fatto, laddov e la larva della C. Tanaceti è di color cilestro chiaro con listarelle gialle, e tutta puntinata di nero, a punti o macchio- line ritonde ordinatamente disposti sopra i segmenti ; la larva della Wredowi è di color verde pallido con liste longitudinali gial- 24 LEPIDOTTERI le e macchioline più ciliare dello stesso colore, disposte in serie longitudinali e circondate di bruno. Ed una varietà ritiene la medesima disposizione di liste e macchie gialle sopra un fondo rosso-bruno. Esse vengono rappresentate nella medesima sopra- citata tavola. Forsi sarà dessa quella medesima di cui fa menzione il Trtsk. in una lettera diretta al Frajer , e che dice avere ottunata da larva portata dal Dahl dalla Sicilia. Ma siccome ninna descrizio- ne nè figura se ne ha finora ; nè la sua storia naturale è cono- sciuta, così credo poterla francamente annunziare come nuova, dedicandola a quel medesimo indefesso signore , il Cap. Wredow , il quale è stato il primo a trovarla fra noi , e ad educarne la larva. I Genere PIPiALIDE , P iiìALis (i) , Fabr. Generis charagteres essentiales. Palpi breves , basi cy- lindracei , medio dilatato-ovati , articulo ultimo nudili- sculo apice subulato. Anleimae filiforme s . Characteres naturales. Corpus gracile breve; Caput parvu- luni. Pedes postici longi ultra marginem alarum exeuntes. Alae an- gustae , anleriores , animale cjuiescente , triangulum simul efjicien- tes. Palpi distincti , breves , tatuai Os tegentes , refiexi , articulo secundo squamoso ovato dilatato compresso , ultimo nudiusculo api- ce subulato . Larvae parvulae , medio turgidulae , pedibus i4 aut iG. Plu- rimae dorso papilloso atque piloso. Metamorjosis supra terrari , in folliculo striato contexto. Pupa elongata , parum grassa. Osservazioni. Ritenendo il genere Piraliete, qual dall’ Entomologo di Tundera fu stabilito, non intendo eli’ esso sia a preferirsi, nè che le specie gli appartengano tutte a rigore di metodo. Quanto vaghi siano i caratteri assegnati a questo genere dal lodatissimo autore, ognun che sappia alcun poco questa parte della entomologia age- volmente lo vede. Facile essendo trovare l’indicata forma di palpi in altri generi lontani da questo: e nella tribù loro medesima ve n’ ha di forma sva- riata moltissimo (2). Da qui surse la necessità di ripartirle in generi diversi , senza che però meglio ne fosse stabilito il confine che tutti gli abbraccia. Nè poi i generi statuiti dagli Alemanni sono meno vacillanti in questo che negli altri di diversa tribù ; perciocché essi basano meno sulla organizza- zione , che sul complesso dell’ aspetto ( facies ) e figura delle farfalle , delle loro proporzioni e de’ loro colori , ed altri meno importanti caratteri : (1) A ben considerare la struttura de’ palpi essa ne guida a fortissimi errori. Nè si può statuire un carattere comune a tutti i sotto-generi , eccetto quello dell’abito, ri- sedente sulla figura e giacituia delle ali : la qual cosa certamente è ideale e non sot- toposta a legge costante. Vi sono parecchie farfalle , che si presentano sotto il medesi- mo aspetto , e che non ostante appartengono ad altro ben distinto genere. (2) Da nvp , fuoco , ed «XZoftatr saltare ; così dette dal costume che hanno di girarsi intorno alla fiamma od alla vampa del fuoco e delle candele in tempo di notte. Ei pe- rò non è di questo sol genere un tal costume , ma tutti i lepidotteri notturni seguono il l urne , dal quale vengon quasi resi stolidi , o non sanno meglio vedere altro sito. Questi insetti friggono per natura la luce , onde saria strano il suppone che di notte sia per contrario prescelta. Schrank fa derivare questo nome dalla voce 7rvp«l.n , Jet , che traduce dell’ alemonno Zunslar. Vedi il sotto-genere Piralide propriamente detto LEPIDOTTERI 2 associati però sempre alla forma e costumi delle larve, ed ai modi co' quali passano dallo stato di larva a quello d’ insetto perfetto. Ei fu dunque mestieri por mente dapprima alla figura sotto la quale si presentano all’ occhio le farfalle , stando in perfetto riposo , la quale è sempre di un triangolo isoscele , e talvolta pur equilatero , avendo le ali riunite pel margine interno , piane , o pochissimo inclinate ne’ lati ester- ni : e propriamente somiglia d’ordinario ad un delta majuscolo (i). E que- sto è il solo carattere eli cui si avvalse Latreille per distinguere le Pira- lidi da tutte quelle altre farfalle che costituiscono la famiglia delle Tor- trici (2). Il corpo delle Piralidi è gracile, coi piedi posteriori lunghi e di- stesi , sorpasssando assai bene il lembo delle ali. Le Larve sono picciole , raccorciate e grossette nel mezzo , con o con 16 piedi ; la più parte avendo il dorso da papille e da peli reso scabroso. La loro metamorfosi si eseguisce fuori della terra , racchiudendosi in un bozzolo strettamente tessuto ; e la Erisalide è delicata e lunga. (1) La Nymphula parallelaiis , n. rappresentata nella [Tav. I. f 2, A, E espres- samente nello stato di riposo, ne porge l’esempio. Questa foima svegliò a Geoffroy I idea d’ un Piviale , e le chiamò per questo P balene s chappes. (2) Questo medesimo Entomologo posteriormente attribuì la forma triangolare alla Tribù de’ Crambiti ( Famill. Natur. du Regn. Anim. ) ; forma che , senza niegarla alle T&rtrici , tra le quali sono in quel sistema comprese le Pivalidi , la considerò alterata da quella dilatazione anteriore che le distingue , e che manca affatto nelle Piralidi. Sotto-genere ERMINIA ; IIerminia , Latr. i Palpi ìnferiores longi sitrsum reflexi. Alae anteriore* amplae , mar- gine postico parum jlexuoso. Antennae rnaris peclinatae , aut nodosae. Latreille istituì il genere Erminia per abbracciare una gran parte de’ Crambi di Fabricio, e corrisponde al genere Polypogon di Schranck. Le farfalle di questo sotto-genere si distinguono eminentemente per le bizzarie che presentano le loro antenne , i palpi e le gambe , le quali sono , in talune rivestite di lunghi peli fatti a pennello od a spazzola ; in altre le antenne nodose ne’ maschi soltanto; nè mancai! di quelle i cui palpi sono estre- mamente lunghi e barbati : tutte avendo poi un color fosco ce- nerognolo , che meglio sarebbe detto l'uliginoso. 1 . Er. tarsicrinali ; Her. tarsicrinalis. ffer. alis cinereo fuscescentibus , atomis , slrigis daabus rectis me - diaque Jlexuosa fuscis. Pyralis Tarsicrinalis , IF'b. Tab. i , f, 5 1 foem. Fuesly , p. 828, n. 11. Herminia T arsicrinalis. Trtsk. VII. p. 1 3 , 11. 6. Frayer. f. IL p. 22, 11. i5, Tab . 12, f. 1. Vive sopra il Trjoliwn hispcinicum. La farfalla schiude nel mese di Giugno. Trovasi in Austria, e nel regno di Napoli , non rara ; ne1 luoghi ombrosi , e boschivi. 2. Er. barbali; Her. barbalis. Her. alis omnibus cinerascentibus , atomis strigisque tribus obsoleti s fuscis ; femoribus anlicis barba porrecta. P. Barbalis , Limi. Syst. Nat. I. 2. p. 88 1 , 11. 32q. — Tana. Stiec. Ed. 2 , 11. i343. Phalaena barbalis , Fabr. E ut . Syst. III. 2» p. 2 1 y , ik 338. — — Scop. Ent. Cara. p. aSy , n. 6o5. LEPIDOTTERI 2 Crambus Barò cita s , Fabr. E ut. Sappi, p. 4^4? n. 2. LaRaquette, De "V ili. E ut. Limi, IL p. 4^2? n* 77^* Pyralis Pectitalis , Hùb. Tab. 19, f. 122, mas. Herminia Barò alì s , Trtsk. VII. p. i5, n. 7. — Frayer. Fase» 1, p. 23, n. 16, Tab. i3, f. 2» La larva vive sopra le Querce e sopra la Bòtola alba. La farfalla schiude in Marzo ed Aprile. Trovasi ne’ medesi- mi luoghi colla precedente. 3. Erm. Tarsiplumali ; Her. Tarsiplumalis, Iter, alis fusco cinerascentibus ; anticis lineis duabus , macula me- dia fasciacene externa obscurioribus ; antennis maris nodosis . Pyralis tarsiplumalis , Hùb. T. 19, f. 126 , mas. Hermynia Tarsiplumalis , Trtsk. VII. p. 19, n. 9. — Freyer , pag. 55 , 11. 5i , Tab. 3o , f. 4 1 ( ottima. ) Provasi in Ungheria, e nella Dalmazia. Io F ho raccolta sul Matese , in line di Luglio. 4» Erm. tentaculali ; Her. tentaculalis . Her. palpis longitudine antennarum ; alis ex flavo cinerascentibus ; anticis strigis tribus fuscis. Pyralis tentaculalis , Lin. Syst. Nat . I. 2 , p. 881, n. 33o. — - Fau. Saec. Ed. 2. n. 1 344* — — • De Villers, Ent. Lin. 11. p. ^02 1 n* 779' — — Hùb. Pyr. T. I» f. 6 , mas. Crambus tentaculalis , Fabr. Ent. Syst. III. p-465, n.5. Phalaena tentacularis , Id. p. 4^5? n. 6. Herminia Tentaculalis , Trtsk. VII. p. 11, n. 5. Vive questa specie in Austria , Trtsk. ) ed in Terra d’Otran- to , ne’luoghi boschivi. La farfalla schiude in Giugno. Sotto-genere IPENA; Hypen.4 (i), Schran. Palpi inferiores longi recti, articulo ultimo sursum rejlexo. Alae an- teriores praecedentibus angustiores ac longiores , margine postico panini flexuoso. Antennae in ulroque sexo setiforrnes. 1. Ip. lividali ; Ifyp . lividalis. Ilyp. alis anticis basi olivaceis , livido micanlibus , linea media alba , fascia externa lata glaucescente . Pyralis liviclalis , Hùb. Tab. 2 , f . 1 1 , mas. T ab. 29 , f. 186 , foem. Hypena Liviclalis , Trtsk. "VII. p. 33, 11. 8. — — Frayer. Fase. XII, n. i33, n. 190, Tab. 72, f . 2 , ( ottima ). La figura che di questa specie ne ha data il Frayer è mol- to più esatta , e meglio corrisponde ai nostri esemplari per quel che riguarda i colori. Ei però la rappresenta senza quel punto oscuro che sta nel campo presso il margine e più prossimo al- la base che all* angolo estremo , e che nondimeno manca ben spesso. L’Hubner la rappresenta con colori molto vivaci ed al- terati , onde difficile si rende ravvisarne la somiglianza cogli og- getti reali. Questa specie sembra propria d’Italia, trovata essendosi in Torino , e Firenze, e di rado pure in Dalmazia. La farfalla schiu- de in Ottobre. La Crisalide si forma fra le pietre , od i crepacci delle rocce. Io 1’ ho trovata sopra S. Martino , ed in altre parti del Regno. 2. Ip. crassali ; Hyp- crassalis. Hyp. alis anticis fuscescentibus , apice cinerei $ , punclis ocellar, bus nigris. Phal. crassalis, Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 222,11.349. (1) Da umivx , xs , Hypena , barba : così dette a causa de’ lunghi palpi pelacciuli. LEPIDOTTERI Crambus crcissalis — Suppl. p. 4^ •> n. i3. L Èpaissie , De Vili. Ent. Lina. IV. p. 5 1 4 * Pyrahs achcitalis , Hùb. E ab. 2, f. 12 sfociti. Tab, 27 , f. 172, foem . Hypena crassalis , Trlsk. VII. p. 24 , n. 2. In Luglio , ed in Settembre , sopra 1’ Erica vulgaris , e 1’ Ur- tica dioica. Trovata in Lecce. 3. Ip. palpali; Hyp . paìpalis. Hyp. alis anticis fusco fiaooque marmoratis , atomis , macula me- dia strigaque ad apicern nigris , serie punctoruni ocellarium. P/i. Palpis , Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 220, n. 35 1 . Crambus Paìpalis , — Suppl. p. 4^b , n. i5. Le Bec , De Vili. Ent. Limi. II. p. 441, n* 79^- Hypena Paìpalis , Trtsk. VII. p. 26, n. 3. Pyralis Paìpalis , Hùb. Tab. 2 , f. g. mas. Trovasi in Italia ed in Dalmazia , Trtsk.: ed in Lecce. 4- Ip* trigonali; Hyp. trigonalis , n. Hyp. alis anticis griseo jlavoque nebulosis , triangulo marginali ob- s curi or e lineato punct alo ; posticis cinereo fuscis linea albida ante firn- bri ani. Ha dessa molti rapporti colla Iìostrulis , e coll’ Achatalis. Da questa si discosta per lo spazio triangolare più oscuro ed as- sai ben limitato , non meno chè pel colore delle ali posteriori ; da quella dissomiglia eziandio per la linea biancastra che cir- conda la frangia, e per la colorazione e circoscrizione delle mac- chie delle ali superiori. Trovasi nell’ interno delle abitazioni. Da Maggio a Settembre. I Sotto-genere PIRÀLIDE ; Pir.ilis (t) , Scliran. Palpi inferiores breves , curvi. Antennae pedinatele. Facies Bomby- caruni. Mas, ano barbalo ; Faem. nudo , acuto , oviduclo extenso. Alae anticae , A lori gi ore s , aere rnicantes. B breviores , squamis scabrae. Osservazioni. Fattasi del genere Pyralis di Fabi icio una Tribù , si è risei bato il generico nome di Pyralis per quelle farfalle solamente, che avendo l’ aspetto di Bombici , si distinguono per i caratteri sopra indicati, ma insufficienti per poterle conoscere altrimenti , 'eccettocchè ricorrendo al disegno delle ali ; e ciò pure comparativamente , non potendosi in a- stratto definire ! Di questo sotto-genere si conoscono io specie solamente, ed io non ho trovato fra noi , fino a questo momento , che la seguente. i. P. Pinguinali ; Pyr. pinguinaìis. Pyr, alis anticis ex fusco cinerei s splendentibus , strigis duabus iu- terruplis maculaque nigricantibus. Phalaena pinguinaìis , Limi. Syst. Nat. I. 2. pag. 882, n. 336. Fami. Suec. Ed. 2. 11. i35o. • Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 280 , 11. 3y-. — Suppl. 4^8 , 11. 27. Crambus pinguis. — — - Petag. List. Ent. II. p. 5 8 9 , n. 74. Ph. de la Gr aesse, De Villers Ent. Lin. II. p. 436, it. 785. Pyralis pinguinaìis , Hub. Tal). i \ . f. 24, mas. 1 passaggi die fa il colore delie ali di epiesta farfalla son tanto sensibili die appena il crederai esser le stesse, paragonan- do gli esemplari che trovansi fra noi con quello figurato da Hùh- ner , nella sopracitata tavola : e solo ne persuade il disegno del- le fascie trasversali che vi corrono sulle ali anteriori. Il color pallido cinereo della nostra , le fascie stesse poco sensibili dopo — -oc (i) Da m/ftxKrs , Jos , Zunsler Piralide , secondo Schrank. La voce 7ivfu\t< fu però d’ Aristotile impiegato per designare nn uccello nemico della Tortora , che il Gaza pre- tende doversi interpretare per ignai iam. Veggasi inoltre la etimologia sotto il genere Piralidg DEPIDOTTERI 2 la castola anteriore , e la grandezza fanno oltremodo distinguere le farfalle nostrali di questa specie. Nella Tav. IX, f. 8, ho rappresentato un individuo ma- schio, che, perfettamente somigliando alla femmina , è di quella soltanto molto minore : e nondimeno tanto si scosta dal maschio figurato da Hiibner che si stenterà a credere esser la stessa specie , se giudicar si volesse dal primo colpo d’occhio dato alle figure. Ti ’ovasi la pinguinalis in Europa , la cui larva si nutrica del lardo , del burro , del cacio , e talvolta pure trovasi nello sto- maco umano , stando in luogo di verme , ed arrecando molestia grandissima. NOTTURNI 3 2. P. bronzinali ; P . Aenciìis , n. Tav. X. f. i. P. alis anticis ni gro-fuli ginosìs , maculis aeneis transversalibus an- gulosis duabus , alteris medio rolundatis coalitis , quorum marginale a~ nulare ; fimbria pallide aenea ; a, posticis albido-sericeis margine po- stico vix fuscescente. Farfalla di mezzana grandezza fra le sue analoghe , col ca- po coperlo di squame brune , e cosi pure il torace , sul qnale i contorni de’ spallacci , ©scapole, di color bronzino costituiscono due macchie archegiate. Le ali superiori sono di color nero fu- liginoso con riflesso metallico : una striscia a ziz zac presso la liase , ed un altra archegiata presso il margine esterno del me- desimo colore sopra ciascuna : tra queste un gruppo di quattro in cinque macchie quasi tonde , delle quali quella che tocca il margine anteriore è in forma di anello , o di occhietto , talvol- ta incompleto , per essere precisamente sulla costola marginale , e ciò per 1’ ordinario sull’ ala sinistra. L’ orlo esterno con frangia dello stesso color di rame più pallido , meno splendente , e fra- stagliata da lineette brune. Le ali inferiori sono di un bianco se- riceo splendente , col margine soltanto un poco bruniccio. Il cor- po è di questo medesimo colore ; ma le gambe sono di color bronzino-oscuro, c molto spinose. Trovasi nella Calabria ultra, e propriamente ne’ contorni di Reggio. La Farfalla schiude ne’ mesi di Agosto e Settembre ; non rara. Osservazioni. La sola specie nota , colla quale sembra avere qualche affinità , è la Pyralis Caprealis , figurata da Hiib. sotto il num. i53. In questa però manca, i. lo splendor metallico di rame ; 2. 1’ angolosità del- la stria trasversale prossima alla base j 3. le macchie medie distinte, e spe- cialmente la eccellala ; 4° finalmente sono le ali superiori più oscure ed in proporzione più lunghe di quelle che in tutti gli esemplari della nostra specie si mostrano. Altronde le ali inferiori della Caprealis hanno il margine più oscu- ro , ed una seconda striscia incompleta ugualmente oscura , e parallela alla marginale. Vero è che il sig. Treitschke osserva esser la figura sopracitata del- l’Hubner malamente eseguita, e che la descrizione ch’egli ne dà è presa LEPIDOTTERI 4 da esemplari ricevuti da Francia e dall’Italia ; ma io ancora non sono pie- namente convinto della esatta loro convenienza. Che che ne sia , il nome di Aenealis che io ho imposto alla nostra piralide , ricavato dallo splen- dore metallico , simile quasi a quello dello bronzo , equivale a quello di Cuprealis dato da Hiibner alla sua Farfalla. Ed in oggetto al nome gio- va ancor qui riferire » a chiarimento de’ nostri lettori , che il medesimo Treitschke fa avvertire essere stata segnata col nome di Cdprealis nelle tavole per errore dell’ Incisore , ma nel testo sta detto Cuprealis , sotto il qual nome Sa riporta Sui nel Voi. VII, p. 38, n. i. La sua frase è la seguente, Pyralis alis anticis fuscis , cupreo splendentibus , fasciis obsolef.is albidis. Or basta confrontare questa descrizione compendiata colla nostra per giudicare se v’ba altro che una certa analogia , ma non perfetta simiglian- za. Del rimanente maggiori schiarimenti potranno fasci intendere e con- venire se siano Ja medesima o due cose distinte. Moltissima è poi 1’ affinità che gode questa farfalla nostrale con altra cbe appartiene al Brasile , la cui storia , comecché a specie straniera spet- tante , merita esser data in luogo distinto. E però , legandosi per affinità colla presente , e perchè schiusa ancora tra noi , e perchè la sua storia spande qualche lume intorno alla biologia di questo genere di farfalle not- turne , io penso poter meritare un posto in questa opera , facendone se- guire la descrizione e la figura come un supplemento. I DI UNA PIRAL1DE ORIGINARIA DEI-, BRASILE Corre già il secondo anno dacché il Sig. Commendatore Ceramelli mi fece osservare tre scatole d’ insetti Coleotteri e Lepidotteri provenienti dal Brasile , e che già divorati ne andavano da altri entomati. Al primo colpo d’occhio mi avvidi che investiti eran tutti da una certa fìligine , non sapendo dapprima decidere , se a ragni dovesse attribuirsene la ca- gione , a tignuole , o ad altro entomata distruttore ; e fra i sospetti non mancò quello che l’ umidità cagionato avesse il crescer d’ una specie di muffa , che in realtà non mancava su taluno tra quelli. Ad oggetto di sal- vare quell’uno che ancora stato non era attaccato dai nemico , qualunque ei si fosse , proponeva di aprirli , ripurgarli , e convenevolmente richiu- derli ; ma egli volle in vece cedermene in totalità e la cura e gli oggetti. Questa sua generosità , mi ha porta occasione di studiare la biologia e le forme di una specie, che per lo innanzi ignoravo : ed è appunto di que- sta che vado a render conto come cosa che agli Entomologi giunger puo- le gratissima. Appena ebbi a mio arbitrio le scatole fu mia prima cura esaminarle attentamente per vedere d’onde ed in qual guisa penetratovi fosse il ne- mico, sia esso una Tignuola , od un Anlreno : perciocché, oltre quelli ammuffiti , evidentemente erano più i rosicchiati e messi in pezzi. Io non riuscì accorgermi di un solo fiorellino , non ostante che percorso ne avessi ogni punto coll’occhio armato d’acutissima lente. IN è poi era concesso so- spicare che dall’ esterno all’interno introdotto si fosse, merceché era co- tanta 1’ industria colla quale stavan commessi i lati , il fondo , ed il cri- stallo anteriore, che non senza grande stento ho potuto quest’ultimo sol- levare, dopo il termine delle mie osservazioni : e tutta l’interna superficie era apparecchiata siffattamente , che attaccata esser non poteva da ento- mato alcuno senza perirvi. Mentre che così esplorando ne andava ogni cosa , mi avvidi che al- cune larve eran gli artefici di quel tessuto finissimo dal quale eran coper- ti quasi tutti gl’insetti , e da queste stesse divorate ne andavano succes- sivamente il corpo e le ali de medesimi. Esse costrutto si aveano colla medesima loro sostanza sericea un cammino coperto , negli angoli rientranti della scatola; cola si teneano celate e dalla luce difese; e ne usciano a lor talento per andarsi pascendo de’ cadaveri di quei belli parpaglioni e coleotteri , de’ quali facevano barbara strage. Esitai per qualche tempo sul partito da prendere , se cioè torre a queste la vita per salvare i po- chi individui rimasti intatti , o se lasciar compiere la strage di questi per attender da quelli il compimento della loro metamorfosi , e la schiusa del- 1 insetto perfetto. La persuasione che quelle larve esser doveano schiuse LEPIDOTTERI da uova depositate sul corpo de’ medesimi insetti , avanti d’ esser nelle scatolle chiusi , e che quindi appartener doveano al Brasile medesimo , d’ onde queste così ermeticamente chiuse veniano ; ed il considerare che per lo manco due anni eran vissute in tal guisa, calcolando il tempo de- corso dalla recezzione fattane da quel Signore , e dell’ altro del viaggio, e chi sa quanto prima di spedirsi erano state in tal guisa conservate ; cu- rioso di vederne i risultamene finali: tutte coteste cose mi fecer decide- re di abbandonare alla distinzione le poche specie superstiti , osservando ogni giorno 1’ andamento di quelle fameliche eruche. Poiché venne tosto la stagione vernale la vita di tali larve mostrossi più lenta ; ed a rilento uscivan dal cunicolo loro per prendere alimento. Così passarono i mesi di Gennajo e Febbrajo ; ma nell’ appressarsi la bella stagione mostraronsi esse più vispe. Non tanto si mise piede nella prima- vera , che tosto una di tali larve si chiuse in un bozzollo d’ irregolare figu- ra , composto di rottami de’ rossicchiati entomati , di escrementi suoi stessi , e finissimo e bianco filo sericeo col quale era intessuto. Esso viene rappre- sentato dalla fig. E , dell’annessa tavola. Così stavan le cose nella fine di Marzo , e così proseguirono in Aprile , trasformandosi successivamente 1’ una dopo dell’altra. E però , ai 2Ò di questo mese , ancor una delle larve immu- tata avanzava , e , dissuggellata la scatola , ne feci ritrar la figura , qual essa si vede rappresentata in C. Rimesse indi le cose , attesi la schiusa delle farfalle ; nè prima de’ due di Giugno venne fuori la prima , di sesso ma- schile ; ai cinque schiuse una femmina ; nel giorno sei schiusero tre al- tre ; e successivamente tutto così. E qui conviene notare che 1’ ora in cui dal bozzolo uscivano gl’ insetti perfetti fu sempre quella del mezzodì , a differenza della più parte de’ notturni , e dirò pur de’ diurni , che sempre al far del giorno , od all’ uscir del sole schiudono il carcere loro. Venute fuori le farfalle , e riconosciutone il genere loro , cercai in vano la specie. Tra gli analoghi noti esse non avendo che una certa pros- simità colla Pyralis Cuprealis , descritta e rappresentata da Hiibner ; ma il suo brillante metallico , e quel facies , che dall’ insieme de’ caratteri sorge , facilmente persuadeva esser dessa originaria di terre all’ Europa straniere. Mancando di opere che delle specie Brasiliane dell’ordine de’ Le- pidotteri ci rendan conto distinto , e non trovandone fatta menzione da quelle che finora possediamo , mi conviene riguardarla come inedita e distinta , lasciandola provisoriamente così senza nome appellativo. Pyralis alis anticis cupreo fuliginosis , slriis flexuosis , macula anno- iare maculisene parvulis irregutaribus fuluis subauratis ; alis poslicis sub albidis stria candichore fusco limbata. L1 insetto perfetto conviene colla Aenalis e colla Cuprealis e per rispetto alla forma , e per rapporto ai colori , e poco pur NOTTURNI 3 disconvengono tra loro per la grandezza; ma il brillante metal- lico della indigena cuprealis , ed ciencilis (se queste sono due spe- cie diverse , come per ora io la penso ) è meno sensibile e più pallido; ed il melanismo anche meno intenso. Oltre a ciò, ha la straniera piralide. Il capo bruno e gli occhi neri ; i palpi bruni e lunghetti le antenne delicate , nere e più lunghe della metà delle ali su- periori ; il torace ancor bruno coll’ apice posteriore fulvastro , il quale , unitamente all’ estremità de’ spallacci dello stesso colore , co- stituiscono una macchia curva , allorché le ali sono nello stato di riposo ; V addomine è rivestito di peli cenerognoli , che nella su- perior parte costituiscono una picciola cresta. Le ali superiori han- no due linee tortuose ed in zie zac , una presso la base , F al- tra prossima al margine esterno, sulla costa anteriore alcune mac- chioline , ed una terza linea cinge il margine della parte inter- na , cui succede una serie di punti neri lunghetti ; una macchia tonda , e quasi ocellare , trovasi nel mezzo cd ili prossimità del margine anteriore , con alcune altre irregolari sparse nel cam- po : tutte coleste linee e macchie sono di color fulvo più o me- no chiaro con isplendore di rame-dorato. Il campo è per lo lun- go inegualmente bruno rossiccio di bronzo. Le ali inferiori sono rotondate , di color bianco cenerognolo con isplendore sericeo : una linea bruna cinge il margine , ed un altra più delicata e più pallida traversa la frangia, eh’ è breve e splendente ; nel cam- po si osserva una striscia quasi bianca , ma poco apparente , se si riguarda ad un lume troppo forte : tutte coteste linee e stri- sce sono flessuole e come costituite da macchioline. I femori po- steriori sono rivestiti da peli folti e cenerognoli ; i tarsi bruni anellati di cenerognolo. Il maschio è picciolo e di colori più foschi della femmina. Si notano inoltre molte anomalie nella posizione della macchia tonda o quasi ocellare delle ali superiori , la quale talvolta oc- cupa precisamente il margine anteriore , e tal altra è incomple- ta'. le linee flessuose or si mostrano più or meno larghe e con- torte. La larva è nuda, senza alcun pelo; di lucentissimo color LEPIDOTTERI 4 castagno oscuro , eccetto il capo eh’ è nero , ed il primo anello eh’ è rosso-bruno. Ciascuno degli anelli e suddiviso in due da un ripiegamento o solco , eccetto il primo che ne rappresenta il collo. La sua lunghezza è di un pollice , ed il suo diametro d’ una sola linea : ossia la grossezza è 7^ della lunghezza. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA XI. Fig. A (sinistra) una femmina colle ali spiegate; B un maschio colle ali nello stato di riposo. C La Larva D La Pupa , ed il guscio della medesimo dopo schiusa la farfalla. E II bozzolo A destra rappresenta la nostra P. Aenalis colle ali spiegate, ad oggetto di ravvicinare le immagini di queste due analoghe spe- cie , per ravvisarne più facilmente le differenze. I Sotto-genere SCOPOLA; Scopula (i) , Schrank. Palpi inferiores breves et conici. Antennae setaceae basi complana - tae. Alae breves sericeo micantes , albido maculatae , margine postico striolato. Le Scopole sono farfalle piccole , il cui corpo è svelto , e le ali hanno uno splendore sericeo , ed in proporzione assai corte. Le superiori hanno d’ ordinario macchie chiare e striscioline mar- ginali. Le loro larve, almeno le poche che sono conosciute , han- no 14 piedi; e quelle della prima Famiglia sono meno pelacciu- te delle altre. La Crisalide si forma dentro un follicolo assai compatto e terroso , della forma di barile. Niuno di tali carat- teri però è loro esclusivo , ed intorno a ciò mi riporto a quello già avvertito nel sotto-genere Ninfola. F, A. Alis anlicis elatioribus magis rolundatis » et radiatim pictis. F. B. Alis anticis triangularibus. F. C. Alis anlicis longis , quasi subsequentium similibus. Fani. A . j. Se. dentali; Se. dentalis . Se. alis anticis fusco olivaceis , lineolis albis radiantibus. IV » Fulminans , Fabr. Ent . Syst. IH. 2. p„ io4 , 11. 3n. — Phal. lìamcdis. pag. 23o , n. 378. — - Sappi. p. 469 , n. 28, Crambus Ramcdis . La Dentelèe , Vili. Ent. Lin. IV. p. 817. Py. Dentalis , Hiib. Pyr. Tab. 4 7 f. 2 5 , mas Scopula dentalis , Trtsk. VII. pag. 54? n. 1. Trovasi assai comunemente ne1 mesi di Giugno ed Agosto. Napoli , ed altrove. (1) Scopula , Torsi da Sicoflrvj, eminenza; derivando tal voce lo Schrank dall' ale- manna Fuastk ? Principessa . 2. LEPIDOTTERI Farn. E, 2. Se. Frullali ; Se. Prunalis. Se. alis fusco-cinereis albo nebulosis ; anticis maculi s duadus stri- gi sque obscurioribus. PIicil. elatcìlis , Fabr. Eni. Syst. III. 2. p. 282. 11. 38<). L’Elargie, de Vills. Ent. Limi. IV. p. 5 1 7 - Pyrciìis Leucophaealis , Hùb. T ab. 12, f. 77 , fottìi. - — Tab . 18 , f. 118 , mas. Se. prunalis , Trtsk. VII. p. 55, 11. 2, Specie ovvia in tutta la state. Fam. C. 2. Scop. Margarita!! ; Scop. Margarilalis . Scop. alis anticis pallide sulphureis , apice ferrugineo ; posticis al- bidis , fascia exlerna diluì e ferruginea. P balena Margarilalis , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p, 226 , n. 363. Pyralis Margarilalis , Hùb. Tab. II. f. L, I.--5. Pyralis E urne ali s , Id. Pyr. Tab. IX. f. 55 , fuetti. Phalaena Margarilalis , Zinch., Gemi. Mag.. di Eni. HI. p. 442 ? n- 444» Scopula Margaritalis , Trtsk. VII. p. 73, n. 17. Io riferisco a questa specie le farfalle che trovo tra noi , co- me quella colla quale hanno strettissima somiglianza ; nondime- no esse si scostano alquanto perchè la macchia ferruginea delle ali superiori , in luogo di occupare F apice sta nel mezzo , ed è di figura triangulare , occupando tutto il margine esterno colla base e col vertice estendendosi più o meno nel campo. Innoltre, sul campo medesimo si osservano alcuni punti rubiginosi sparsi e quasi scancellati. Io trovo assai sovente questa specie nella state , in tutto quasi il Regno» Sotto-genere BOXE ; Botys Latr. Palpi breves gracilesque. Antennae setaceae. Alae anteriores angolo externo acuto , superficie sericeo-micanti , vel conchiliarum splendore praeditae. 1. B. rubiginali ; B. rubiginalis . Bot. alis aureis , strigis arcuatìs fasciaqme marginali ferrugineo fuscis. Pyralis Rubiginalis. Hùb. Tab. 12. f. 79 , foem, Botys Rubiginalis , Trtsk. YIT. p. 87 , n. 5. Trovasi in Austria , Ungheria , ed Ucrania ; Fra noi non rara. 2. B. verbascali ; j B. verbascalis. Bot, alis ochraceis , strigis arcualis , anticis puncto medio fuscis. Ph. verbascalis , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 132, 11. 3og. Pyr. verbascalis , Hiib. Tab. 12, f. 80, mas. Botys verbascalis , Trsk. VII. p. 88, n. 6. Vive sul Verbascum Thapsus. In Austria , Ungheria, ed ap- po noi. 3. B. ocreali ; B. ocrealis . Bot. alis ochraceis , lineis maculaque ferrugineis ; posticis alòidi s , margine dilute ochraceo. Pyr. ochrealis , Hiib. Tab. 22, f. i/JG, mas . Chilo S Mac ellu s i Zinchen; Germ. Mag. d. Ent. II. P- io? ? n. 46. Botyis ochrealis , Trtsk. VII. p. 92 , n. 10. Trovasi in Ungheria ed anche tra noi. Nel mese di Maggio. LEPIDOTTERI 2 4- B. verticali ; B. verticalis. Bot. ahs pallide Jlaois perlucidis , slrigis nudai is margineque exter- no ciìierascentibus. Ph. verticalis , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 882, n. 335, Fami. Suec. Ed. 2 , 11. 1 353. Phalaena verticalis , Fabr. E ut. Syst. III. 2. p. 227 , il. 366. La verticale, De Vili. Ent. Lin . IL p. 4^5 11. 784. Botys verticalis , Trtsk. VII. p. 101 , n. 17. Vive sulla urtica dioica. La Farfalla schiude in Luglio, Tr.) Tra noi trovasi frequente in Maggio e Giugno, 5. B. spirali; B. spirali s , n. B. alis anticìs griseo-fuscis , surculis spiralibus varìis albidis. Il corpo di questa specie è bianco-argentino , e cosi pure sono i suoi piedi. Le ali superiori sono grige con macchie bru- ne, contornate da rivoli bianchi costituenti un disegno quasi si- mile a quello della Dabitalis ( Ilùb, Tab. 8 , f. 49 ) 1 dalla quale differisce per grandezza , e per melanismo maggiore , il chè in- verte 1’ ordine delle macchie presso la base. Var. albidior. Alis anticìs albis , maculis punctisque fuscis , in angulo et margine antico. Il disegno de’ solchi che limitano le macchie brune delle ali anteriori mostrano chiaramente che questa non è chè una sem- plice varietà della spiralis , nella quale , crescendo il melanismo delle macchie sull’ angolo e margine anteriore , si è poi dileguato quasi dal margine posteriore ed interno. Essa è pure alquanto più piccola di quello che d’ ordinario si mostra il suo tipo. Trovasi nelle siepi spontanee, sopra i Gamaldoli ed altrove ; in Agosto e Settembre , abbondevole. NOTTURNI 3 G. B. urticali ; B. urticalis. Bot. alis albis , fusco fasciato maculatis , thorace anoque flavis. G • Urticata , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 874, n. 272. Faun. Suec. Ed. 2 , n. 1279. Phalaena Urticata , Fabr. Ent . Syst. III. 2. p. 209 , »• 299“ Scop. Cam . p. 220 , 11. 547. Ph alène de l’ Orti e, de Vili. Ent . Lin. IL 353, n. 54G. Pyralis urticalis , Hiib. T ab . 12, f. 78, Botys urticalis , Trtsk. VII. p. 106, n. 20. La larva vive sulla Urlica Urens , il Convolvulus sepium , ed il Ribes rubrum. In Maggio e Giugno. Ovvia. 7. B. silaceali ; Bot. silacealis. Boi. (mas. ) alis anticis fuscis , striga dentata flava , posticis cinereis , fascia obsoleta fiavida ; ( foem. ) anticis flavis , cinereo nebulosis , striga dentata fusca ; posticis dilutioribus . Pyralis silacealis , Hiib. Tab» f. 1 16 , foem. — 5 f. 94 ? nzas. Botys silacealis , Trtsk. VII. p. 81 , n. 2. — — Freyer. Fase. 16. Vive sopra l’ Humidus Lupulus. In Maggio e fine di Giugno. 8. B. ferra gali ; B. ferrugalis. B. alis anticis ochraceo ferrugineìs , maculis duabits lineaque obscu « rioribus ; posticis forrugineo cinerascentibus. Pyralis ferrugalis , Hiib. 9, f. 54 ? foem. Tab . 25 , f. i5o , mas. 4 LEPIDOTTERI Botys ferrugalis , Trtsk. VII. p. 9 4 ? n. n. Trovata si è finora soltanto in Ungheria , secondo Trtsk. lo r ho trovata in Lecce, ed in Basilicata , come anche in Roma. g. B. cintali ; B . cinctalis. Bot. alis anticis dilute aureis , strigis obscurioribus , posticis jlavì- dis , fasciis duabus fuscescentibus. Pyralis Limò alis , Hùb. T ab. 11, f. 72, mas. Botys cinctalis , Treitsk. VII. p. 97 , n. i4- La larva vive sullo spartium scopariuni , in Giugno, Schrank). Trovasi in Austria , Ungheria , Dalmazia : ed appo noi ; però non molto frequente. ìo. Bot. ibridale ; Bot. ibridalis. Bot. alis anticis fuscis , maculis duabus geminatis obscurioribus , po- sticis fuscescentibus. Phyralis Hybridalis , Hiib. T ab . 17 , f. 1 1 4 ? foem. Botys Hybridalis , Trtsk. VII. p. 109 , n. 21. L’ hybridalis vola nel mese di Luglio ed Agosto , ne' boschi ombrosi. ]NTella Dalmazia si trova più sovente che fra noi , e nelle contrade di Germania. Il sig. Hùbner disegna, nella T. 29, f. 184 -, un’altra Hy- bridalis , che però potrebbe essere una insigne varietà di questa ; ma f Autore stesso , separandola da quella , nel suo indice delle Farfalle conosciute p. 368 , n. 3537 1 e chiamandola incertalis , ci muove maggior dubbio di darla come specie distinta. 11. B. sericeali ; Bot. sericealis. Bot. alis anticis jlavis , macula media margineque externo ferrugi- neis ; posticis cinerascentibus . Phalaena sericealis , Fabr. Ent . Syst. III. 2 , p. 22G, n. 364- NOTTURNI K •J Scop. Ent. Cam. p. 2^2 , n. 61 5. La Soyeuse? de Vili. Ent. Lin. IV. p. 5i5. Pyralis sericealis , Hùb. Tab. g , f. 56 , foem . Botys sericealis , Trtsk. VII. p. 125 n. 55. La farfalla schiude in Luglio. Trovasi in Austria , Germa- nia , ed Ungheria. Tra noi non rara. j 2. B. Paileali ; B. Pallealis. Bot, alis anticis virescenlibus , inimaculatis ; posticis virescenti albidìs Plui. Palealis , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 23] , n. 082. La verdàtre, De Vili. Ent. Limi. IV. p. 5iy. Pyralis Palealis , Hùb. Pyr. Tab. 11 , f. 7. Basilicata. Manca nella nostra la macchia oscura nel mar- gine anteriore delle ali posteriori. i3. B. Argirali ; B . Àrgyralis , n. La Farfalla svolazza in Maggio , e depone le uova sul fico, dove credo che si alimenta la larva. Le uova sono bianche , cri- stalline , e di figura sferica. L’artifizio col quale le depone è sin- golare. La farfalla allunga , alla maniera ordinaria, F ovidutto ( vedi Tinea Granella , Var,), e , spingendo fuori le uova, le investe d’ una spuma che si rappiglia ben tosto a contatto dell1 aria , divenendo simile al pappo che investe i semi delle Scorzonere , delia Lat- tuga qc. Indi cerca spingerli, e distaccarli dalla fronda per com- metterli all’arbitrio de1 venti ! e forse per tal modo diffonde essa la specie sopra molti alberi o piante. Dopo io giorni schiudono le larve , che sono bianchissime , il cui capo diviene rossetto do- po 3 giorni : e però sono allora impercettibili ad occhio nudo. Esse dopo 5 giorni perirono , non sapendo di che nutrirle. I Sotto-genere ASOPIA ; Asopia (i), Trtsk. Palpi breves acuti ; Antennae setaceae. Alae anteriores rolundatae A), pel fimbria bicolorata alternatim praeditae B ). Lineis duabus fle- xuosis maculata magnani cingentibus , altera in basi , altera in margi- ne postico posila , area interjecta diversicolore. Osserpazionì . L’analogia del colorito avendo guidato il sig. Treitschke, nello stabilire i suoi generi, ha fatto sì ch’egli congiunto avesse farfalle tra loro cotanto differenti , che tutti gli entomologisti , da Linneo fino a noi , han risguardate come spettanti a due generi molto distinti e lontani, come lo sono tutti quelli statuiti da Linneo. Talché considerati quelli or sono come Tribù più che quali generi. Nè per essi vale Udire, che fat- to siasi uso dell’analogia de’costumi , avvegnacchè sconosciuti questi an- cor sono a tutti gli entomologi. L’organismo altronde a me sembra cotan- to diverso , che non senza pena avvicinar esse si possono. Onde non ripe- ter le stesse cose dette nelle osservazioni apposte al sotto-genere Macro- pia , da me costituito per racchiudere la più parte delle Asopie della fan». B. del Treitschke , rimetto il lettore al medesimo luogo ; ove esposte si trovano le ragioni e le anfibologie risultanti dal principio fondamentale adottato dal prelodato autore. 1. As. rubidali ; As. rubidalis. As. alis anticis rufofuscis , lineis duabus flavidis. Pyrcilis rubidcdis , Hub. T ab, i5 , f. 9G , foem. Asopia rubidalis , Trtsk. VII. p. i5o, n. 3. In "V ienna ed Ungheria , Trtsk. Appo noi frequente , ne mesi di Maggio e Giugno. 2. As. Memorali ; As. nemoralis. As. alis anticis flavis , fascia media obsoleta fuseci fimbriis fusco alboque maculatis. Phah ero sali s , Fabr. E ut. Syst. Ili, 2, p. 256. n. 4o5. — — - Scop. Ent . Cam . p. 242, n. 618. (t) Soprannome dato a Cerere. LEPIDOTTERI 3 Pyralis nemoralis , Iiub. T ab, i5, f. 100 , foem. Asopia nemoralis , Trtsk. VII. p. i56 , n. 9. ■ — Costa, Cernì, Zool. i834? p- 74- Trovasi in Polonia, nell1 Ungheria ed Austria ; Tra noi non rara. In Austria , nei mese di Maggio. Fra noi in Giugno , ec. 3. As. farinai! ; A . farinalis. j4s. alis anticis fuscescentibus , lineis duabus albis , apiceque glauco - hepalicis ; poslicis cinereo nebulosis , linei s duabus albis. Phalaena Farinalis. Lino. Syst. Nat. I. 2. p. 88 1 , n. 327. — Fan. Suec . Ecl. 2. 11. i348. ■ Farinalis , Fabr. Zs/zG 5/5G III. 2. p. 219 , n. 336. ■ - Scop. Ent. Carn. p. 240 , n. 608. Pyralis farinalis , Hùb. Tab. i5, f. 90. P. de la Farine, de Vili. Ent. Li n. II. p.43i,n. 776 Asopia Farinalis , Trtsk. VII. p. 147 , n. 1. Specie comune , die trovasi nelle case , ne’ granai , e nelle campagne. Sovente tra noi trovasi si picciola , die giunge appe- na alia metà della grandezza ordinaria. 4. As. fimbriali ; A. fimbrialis. Js. alis purpurascenlibus , fasciis duabus anlicarum abbrevialis mar gineque externo jlavis. Phal. cast alis , Fabr. Ent. Syst. III. 2 , p„ 240 , n. 240. Pyralis fimbrialis , Hiib. Tab. i5 , f. 97 , mas. La Purpurine, de Vili. p. 44^ » 11 • 42°- As. fimbrialis , Trtsk. VII. p. 1 54 1 n- 7 • Sul Matese , in Piedimonte d’ Alife. Nella state. I Sotto-genere PIRATJSTA ; Pyrausta (i), Sclirk. Palpi breves ) Antennae setaceae. Alae anteriores transverse fascia- . tae , fascìis integris vel in maculis divisis. ì. P. cespitali; P. cespitalis . Pyr. alis anticis piavo nebulosis , posticis nigris strìgis duabus flavis . Ph. cespitalis , Fabr. Eni. Syst. III. 2, p. 238, n. 4 io . P. des Buissons, de Vili. Tab. IV, f. G, 11.519. Pyralis cespitalis , Hùb. TVz£. 6, f. 3g. Pyrausta cespitalis , Trtsk. VII. p. 173, n. 7. I nostri esemplari mancano del pallido colore nella base del- le ali. Questa specie dà due generazioni per anno : una tra Aprile e Maggio, l’altra tra Luglio ed Agosto. Frequente appo noi. 2. P. Punicali ; P. Punicealis. Pyr. alis anticis obscure purpureis , fascia interrupta , maculisque baseos aurantiacis ; posticis fisco purpureis fascia integra auranliaca. Pii. punicealis , Fabr. Eni. Syst. III. p. 239, n. 4*5. Pvr. Porphiralis , Iliib. Tab. G, f. 36, foem. Kllr. Cat. p. 75. Pyrausta punicealis , Trstk. VII. p. 168, n. 4* Par. pai vul a ? n. Tutti i nostri esemplari sono più piccoli, ed alquanto sva- riati da quello che ne rappresenta Hùbner. Talora cioè il colore fondamentale è rosso-livido oscuro e le macchie molto distinte ; tal altra il colore è più pallido. Trovasi in Austria , ed. appo noi, frequente. Da maggio a Settembre. (1) Da Tivpxvarrfi , pyraustes , specie di farfalla che svolazza intorno alla lucerna. Farfalla luminosa, Lichtmolle. Aristotile appella con questo nome ancora il Clerus apia- ri m a causa del suo color rosso di fuoco. LEPIDOTTERI 3. P. sanguinali *, P. sanguinalis. Pyr. alis anticìs Jlavis , margine antico , fasciisque duabus sangnineis interiori macula adiacente sanguinea ; jjosticis cinereis. Ph. sanguinalis , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 882, n. 3g8. Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 235, 11. 3q8, — Rossi, p. 199, 1191. Pyralìs sanguine cilis , Hùb. T ab . 6, f. 33, mas. L’ Istme , Vili. Ent. Limi . II. p. 4^7 , n. 788. Py rausta sanguinatisi Trtsk. VII. p. 1 63 , n. 1. — Var. B. n. Alis anticis Jlavis fasciis sangnineis. An Castalis ? Trtsk. p. i65 , n. 2. Trovasi in Porrtogallo , Francia , Italia , Ungheria , Austria. In Maggio ecl Agosto ; in due generazione. La larva della nostra va- rietà vive nell’ Anelimi foeniculum ( Finocchio ) ; e si trasforma in un raro tessuto sericeo, col quale attorciglia le fronde , oppure i peduncoli secondari dell’ ombrella. In Terra d’ Otranto. 4- P. porfirali ; P. Porphyralis. Pyr. alis anticis fuscescentibus , macula duplici ad marginerà anti- cum Jlava ; posticis atris , striga albida. Ph. porphyralis , Fabr. Ent. Syst. III. 2, p. 237 , il. 414. La Marbrèe , de Vili. p. 319. Pyralis porphyralis , Hiib. 6, fig. 37 , foem. Pyrausta porphyralis , Trtsk. VII. p. 170, 5- In Settembre. Sulla Menta aquatica", simile alla sanguinalis. Sotto-genere EROINA ; IIercyna (i) , Trtsh. Palpi breves. Antennae incisae A ) , vel pedinatile B ). Alae anterio- res laevigatae A ) vel pustulalae B ). Imaginum , facies noctuarum , colo - ris obscuri . Osservazioni. L’ Eroine hanno l’aspetto delle Nottue : tra le quali da molli sono state noverate. I primi stadi della vita delle loro larve sono sconosciuti. Esse sono pelose * fusiformi, ed hanno i£ piedi. Le crisalidi si fanno in una specie di legume assai denso, costruito con molto artifi- zio , in forma d’ una barca pescarecci i. Er. strigulali ; Her . strigulalis. ffer. alis anticis cinereo alboque varie gatis lineis macuiisque nigri- cantibus ; postici s ex fusco albidis. Pyrcilis strigulalis , Hiib. Pyr. Tab. T. f. ìG, mas . Bomb ix strigala , Esper. Pap. d Eur. III. T. LXXXIX. f. 1,2. Hercyna strigulalis . Fani. B. Trtsk. VII. p. 187, n. 9. — Freyer. II. Tab. XII, f. 2, pag. 35. La larva vive sulla Quercia ( Qaerus Robur ); e la farfalla schiude ne'‘ mesi di Maggio e Giugno. (1) Da Hercyna , Selva iu Boemia ; ed auelie nome d5 una delle compagne di Ce- LEPIDOTTERI 1 Sotto-genere NINFOLA , Nymphula , (i) Scrank. Palpi inferi ores brevcs , arliculo secando squamoso , ovaio-dilatato , compreso , ultimo nudiusculo sursum rejlexo. Questi sono i soli caratteri, plausibilmente a ritenersi come essenziali , di questo sotto-genere , gli altri essendo tutti abituali e vacillanti. Onde meglio si vegga il merito della cassazione degli Alemanni , riportò per intiero quelli assegnati da Treilschke, traducendoli nel nostro idioma. Palpi corti, antenne seti/ ormi, corpo sottile ed allungato in un mo- do particolare. Le ali superiori strette, i cui colori danno quasi l'aspetto della canna selvatica secca-, tutta la superficie è splendente : volano vicino ai ruscelli ed alle acque stagnanti. Le larve hanno sedici piedi, colori sudicii , e vivono sopra le piante aquatiche e palustri , sulle quali si trasformano pure in crisalide , tra le foglie che riuniscono e legano con fili sericei. Tali sono i caratteri di questo genere stabiliti dagli ento- mologi Alemannni , de1 quali non ve ne ha un solo che soggetto non vada ad eccezione. Ed in vero, i palpi corti e le antenne setiformi sono comuni a moltissimi altri sotto-generi ; il corpo sottile ed allungato è una condizione difficile a stabilirsi sulle specie, perchè dipende da termini comparativi, come i prece- denti. Le ali strette son proprie della massima parte delle pi- ralidi ; i colori della canna selvatica secca dipendono da idee arbitrarie , e vi sono delle specie , come la Lemnalis , la pota- magcilis ec. il cui candore fa rifugii’ la mente dall’ idea del ca- lore della canna secca. 11 loro domicilio è pure incostante , per- ciocché alcune delle specie , ch’io vado a descrivere , benché appar- tenenti al genere Ninfola , per decisione del medesimo Treitschke , nondimeno esse vivono sopra le cime de1 monti , ed in luoghi aridi , siccome sta detto. Non v’ è quindi un sol carattere ciie esclusivamente valer possa a farci ben riconoscere questo voluto genere. Tutto dipende da idee di comparazione , di proporzio- (i) Da vuoi, nyos , Ny tripli i , Sposa. NOTTURNI ni , e di scale cromatiche, non ancora stabilite , e soggette a va- riazioni moltissime. 1. N. Lemnale , iV. Lemnalis. Alis niveis fusco-variegatis ; posticis fascia terminali nigra , punctis quintile aureis. Phcdaena le innata , Lin. Sys. Nat.l. p. 274? 11 • 274' ■ Fabr. Spec. Ins. 2 , p. 26q. ■ Petag. Inst. Entom. 2 , p. 687 , G4. Pyralis uliginata , Fabr. - — — Lemnata, Hùb. Tav. i3, f. 83 , 84. Reatini. Ins. 2, Tab. 12 , f. 14? iS. [Mctla.) Nyinphula lemnalis , Traitk. Yol. VII, p. 1 34- Koll. Catal. pag. 74* In Napoli , sulle rive del Sebeto , luogo detto le Paludi ; in Maggio e Giugno. OO O La larva vive sulla Lemmi lenticuluris . 2. Ninfeale, ]Sf. Nymphaealis . Nym. Mis cinereis , omnibus conformiter albo maculatis reliculatis. Phalaena Nymp lineata , Lin. Syst. Nat .2. p. 873, 11. 274. Fabr. Spec. Ins . 2, p. 36g. Petag. Inst. Entom. 3, p. 587. Pyralis potamogalis , Hub. Tav. i3 , f. 82. Nymphula nymphaealis , Traisk. Voi. VII, p. 187 . La larva si nutrisce della Ninfea. \ive colla precedente ne’ medesimi luoghi; in Maggio. Questa specie, generalmente rara, è rarissima tra noi, co- me lo sono le Ninfee , sulle quali vive. A torto Hiibner la considerò per la Potamogalis. LEPIDOTTERI 3. N. tripuntale; IV. tripunctaìis , n. Tav. IV, f. i. Nym. pallide jlavicante ; alis anlicis fascia marginale t ricurva , al- bida fulvo limbala, altera fulva, in medio punctis tribus nigris. Il capo ed il torace è coperto di squame bianche e splen- denti con leggiera tinta di giallo ; il corpo è un poco gialliccio al di sopra , bianco al di sotto. Le ali superiori sono pagiine , con una fascia lineare a tre curve più squallida o bianchiccia presso l’orlo, la quale vien terminata dalla parte interna da una tinta fulvastra che si sfuma verso la metà, ove incontra un’al- tra striscia obliqua bianchiccia : tre minutissimi punti neri se- gnano i confini delle due fascie , e della base, ove va a sfumarsi la tinta gialla , che divien poi quasi bianca ; la frangia che le ter- mina è un poco più oscura , ed inegualmente colorata. Le ali inferiori sono brunicce , o bianco-sudicie , colla frangia bianca. Var. a) Tav. IV, f. 2. Ali superiori pagiine, colle fascie trasversali giallo-pallide, ed i tre punti neri più distinti , ma più piccoli : ali inferiori più piccole. Questa varietà risulta dallo squallor della tinta del tipo. Il disegno rimane sempre lo stesso , la tinta fulva passa al giallo , questo , nello spazio successivo , passa al paglino , ed in fine si converte in bianco. Non si può attribuire nè a perdita di piu- micelle o squame, dicchè mi sono assicurato, nè all1 azion della luce , siccome accader suole ; imperciocché 1 ho trovate cosi , schiuse appena dalla crisalide. I palpi inferiori hanno f ultimo articolo cilindraceo, termi- nato in punta attusa , gli altri sono squamati , siccome gli rap- presenta la fig. b della tavola citata. Trovata sul monte di Gaeta , detto della Torva cV Orlando , e sulla Spianata eli S. Martino , in Napoli. 4 NOTTURNI 4* N. Lunulale ; IV. Lunulalis , n. Tav. IV, f. 3. JYym. alis antìcis griscofulois , aureo argenteoque-pruinatis , lineis Iribus fìexuosis transversalibus orgenieo-albidis , macula apicale lunulata nigra , limbo argentalo ; alis posticis albidis , micanlibus , immaculalis. Il corpo è bianco splendente , un poco grigio sul torace e sul capo ; gli occhi neri e grandi. Le ali superiori grigio-ful- vastre , sparse di punti minutissimi splendenti , dorati taluni , argentini gli altri ; tre linee archegiate bianco-argentine costitui- scono altrettante delicate fascie , una delle quali costegia il mar- gine , l’altra nel mezzo, e l’ultima presso la base. Una mac- chia bruniccia in forma di luna crescente , orlata di bianco , sta fra le due prime fascie , più prossima però alla prima : Le ali inferiori sono bianche splendenti , senza alcuna macchia. I palpi sono più delicati che nella precedente , ed hanno l’ultimo articolo ancor più delicato e più corto. Trovata colla precedente in Gaeta , nel medesimo luogo ; In Ischia , in Foggia , ed altrove. 5. N. Trasversale ; TV. Transversalis , n. Tav. VII, f. 2. Nym. alis anticis Jlaoìdis striga media diaconali ocracea , externe aerata , altera Jlexuosa ocracea medio alba , altero latere fusco , alte- ro aerato , fimbria f usco-sericea ; alis posticis cinerascenlibus , margine fosco , fìmbria albida. Simile alla Lunulalis ed alla Tripunctalis , dalle quali dif- ferisce per le ali superiori , le quali sono in fondo di color gial- lo rossiccio , con una stricia obbliqua e trasversale di color ros- so di ocra , che si sfuma verso la base , e nella parte esterna è bianco-argentina. Un altra a questa ne succede la quale ha la figura d’ un 5 lineare bianco-argentina , circoscritta da ogni parte da color rosso di ocra , che diviene più intenso nelle cur- vature rientranti , ove sembra generare una macchiolina , e si sfu- mano , scancellandosi , nella opposta parte. La frangia è bianco- gialliccia , ma f orlo dell’ ala è rossiccio. La ali inferiori sono cenerognole , brunicce verso 1’ orlo , la frangia come quella delle superiori. LEPIDOTTERI Trovasi beo di rado in Terra di Lavoro. Agosto. Per errore ò stata citata la figura 2.a, mentre è la figura 5. 11 della medesima Tav. VII che rappresenta la Winf, Trans versale. Fosse la P. Paludata di Fabricio ? 5. N. Potamogale ; N. Potamogalis ; Nym. alis albis , fusco reticulatis , fascia marginali dentala. JVypk. potamogalis i Ochs. Vìi, p. i 4-> ? n. Ph. potamogata , Lin. Syst. Nat. I, a. p. 8y3 , n. 270.- — Faun. Suec. Ed. 2. p. 1299. ■ Fabr. E ut. Syst. Ili , 2. p. 210 , n. 3i2. PhaL de PEpi-deau-flottant, De Vili . E ut. Lui. II , p. 355 , 11. 549. Pyralis Nymphaealis , Hùb. Tab. i3, f. 85, .Reatini . Mem. II, Tab. òi . f. 1-12, p. 091. La farfalla schiude generalmente ne’ mesi di maggio e lu- glio, Tris. ). Sul Matese , nel contorno del Lago , frequente : negli ultimi giorni di luglio. 6 . N. Numerale ; N . Nume, alis. Nym . alis aiilicis stramineis , atomis fuscis , maculi s duabus sei'ieque punctorum nigris , posticis albidis. Pyralis numeralis , Il db. Tab . \LC , f. 89 , f. — — — - Trtsk. VII. p. 129 , il. 3. Trovasi in Italia, Trtsk. ); appo noi nel Pascane , ove la Farfalla svolazza in giugno abbondantemente. 7. N. Stradotale , Nym . St ratio t alis ; N alis anticis nireis , (foeminae fusco brunneis) ; atomis fasciisque fuscescentibus , macula ni grò cincia-, posticis niueis , fascia inter rupia f lisca. 6 NOTTURNI Q. Stratìotalis , Lin. «Sysf. jVaf. 1 , 2. p. 873, n. 276. — Faun. Suec. Ed. 2. n. i3oo. Pii. Si rat iolata , Fabr. Ent. Syst . Ili, 2. p. 2i3 , 11. 3 14. /Vz. Paludata ~ — — - li. 212. Ph. tlu Stratiote- aloide , De Vili. Ent. Lin. II, p. 255 , n. 55o. La Phalèna grise à lignes brunes et point noir , Geoffr. Hist. des Insect. II, p. i4^, 11. 66. Pyr. Stratìotalis , Hiib. Tab. i3 , f. 87 , $. JVyphola Slraliotalis , Trtsk. VII, p. 167, n. 8. Differiscono i nostri esemplari per essere più piccioli di quello die l’ Iliibner ne rappresenta di sesso maschile ; e quindi la mac- chiolina si stringe in forma di occhietto nero con pupilla bian- ca. Innoltre , la base delle ali superiori è fosca , e termina con un limite più oscuro là dove Hùbner vi rappresenta appena qual- che atomo bruno : collo accrescimento si è dunque dileguato il colore ! Trovata, in fine di agosto, ne1 contorni del Fucino. N- E- — N. Lemnale ; Nym. Lemnalis. Ke’ due individui comunicatimi dal sig. Cap. Wredow , e da esso trovati ne’ contorni del Sarno , trovo le seguenti note. Maschio , molto più piccolo di quello che lo rappresenta la figura di Hùbner ( Tab. i3, f. 83), colla macchia media delia pagina superiore delle ali anteriori più fosca e meno distinta , mentre le linee tortuose son quasi scancellate. Femmina , colle ali anteriori s'i fosche ( nella pagina supe- riore ) che applicar non si può loro l’epiteto di niveis : la fascia nera delle posteriori ha cinque punti dorati , tra quali una li- nea delicatissima similmente dorata. Sotto-genere ENNICHIA ; Ennychia (i), Trtsk. Palpi inferiores brevcs. Antennae setaceae. Alae ( i iti corpus ) nigrae s vel fuscae , utraque pagina scriceae , suprema fascia vel macula alba, i . Ennichia pollinaìi ; E hny citici pollinalis. Ennych. alis atris , atomis albicantibus , lineola baseos maculisque niveis. Ph . pollinalis , Fabr. Ent. Syst. III. 2 , 241 , n. 4^3. La Poudrèe, de Vills. Ent. Limi . IV. p. 520. Pyralis pollinalis , Hùb. T ab. 5 , f. 29 , foem. Ennychia pollinalis , Trtsk. VII. p. 202 , n. 8, In Calabria Ultra : nei mese di Luglio. 2. Enn. cingala!!; Enn. cingulalis . Enn. alis atris , fascia media nivea . Geometra cingulata , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 8y4, n. 280. — Faun. Suec. Ed. II. n. i3o3. Phalaena Gingillata , Fabr. Ent. Syst. III. 2 , p. 206, n. 28.1). La ce in tu re, de Vili. Ent. Linn. IL p. 356, n. 553. Pyralis cingulalis , Ilùb. Tab. 5, f. 3o , mas. Ennychia cingulalis , Trtsk. VII. p. 197, n. 3.' Trovata in Lecce , ed in Principato Citra ; rara : non cos't in Austria. La farfalla schiude due volte all’anno, ne’ mesi di Maggio e Luglio. 3. Enn. guttali ; Enn . guttalis. Enn. alis atris , maculis punctisque niveis ; llioracis lateribus flavis. Geometra octomaculata , Lin. Mantis . 54». (1) ÈvvyUiof, ennpchiot , Notturno : Da È» et vo£. 2 LEPIDOTTERI Phalaena atralis , Fabr. Ent. Syst. Ili 2, p. 241, 11. 422. Pyralis guttulis , Iliib. Tab. 12, f. 7 5 , foem. Ennychia guttalis , Trtsk. VII. p. 201, n. 7. Pyralis guttalis , Cost. Cenni. Zool. i834, p. 74° Nell’ Ungheria ed in Vienna , Tr. ; appo noi nella Daunia , ed altrove. La farfalla schiude in Luglio. NOTTURNI I Galleria (i) Fabr. Palpi inferìores squamati, recurvi , fronti appressi , apice linguifor- mi , anseris rostro simili , in mare; por recti , apice cylindrico nec nudo nec linguiformi , in faemina. Alae angulatim dejlexae , superiores oblongae ; inferìores ovato-ro - lundalae. Osservazioni. Latreille stabilisce per questo genere le ali formanti col corpo un triangolo allungato ; ed i palpi coi due ultimi articoli allungati , orizontali e vestiti ugualmente di squame . Le ali della Galleria Cerella sono divise in due parti per lo lungo, siccome nelle Farfalle del sotto-genere Harpipterix ; e perciò la metà anteriore è diversamente colorita , e sul margine sembrano scisse. In quanto ai palpi , diversi essi sono ne’ maschi e nelle femmine , siccome è stato già detto. i. Galleria cerella; Gatteria ceretta,. Alis anticis grìseis ad marginem internimi strigis longitudinalibus abbreviatis purpureo fuscis , linea media diaconali cristulis constituta ; sculello nigro apice albo : maris , alis anticis pallidioribus postice retusis ; foeminae obscurioribus postice obtusis. Geometra cereana , Lio. Syst. Nat. I. 2. 874, 282. mas. Tinea metto netta . Idem 888, ^foem.— Faun. Suec. Ed. 2. 11 e i383. Iibes. Ins. III. Tab. 4i 1 f- i- — 6, p. 242. Tinea ceretta, Hiib. Tin. T. 4? f- 25, mas. Fabr. Ent. Syst. III. 2. 287 , 2. Petag. Inst. Ent. 2. p. 599, n. 1. M ettonetta , Fabr. Ent. Syst. III. 2. 3o5 , 79. ■ Villers, II. p. 4G7 ? n. 866. Tinea grisella, Fabr. Ent. Syst. III. 2. 289, io. Galleria cereana , Fabr. — Suppl. 462, 1. — — ■ Allearla — — — 463 , 2. Cereana , Latr. Gen. Crust. et Ins. Tal). IV , 23i , 1. — • — - Alo cavia ' — — - Tab. IV , 23 1 , 2. LEPIDOTTERI 2 — — Ceretta, Geriti. Afag. cl. Ent. IV , p. 1 34 ? n. 1. _____ _____ Trtsk. IX, r. p. 5i , n. 4* Dalla sinonimia svariata, clie sotto l’occhio d’un medesimo autore ha spesse volte ricevuta , chiaramente rilevasi esser molte le variazioni alle quali è questa specie soggetta , nonché sensibi- li le differenze tra gl’ individui de’ due sessi ; in guisa che con due e tre diversi nomi è stata appellata nel medesimo tempo e dal- lo stesso scrittore. (V. Fabr. e Latr. ). Questa specie è molto in- teressante a conoscersi per i danni eli5 essa si suppone cagionare alle Arnie , vivendo a spese de’ favi , che divora e distrugge. Io mi estendo per questo a darne la descrizione completa , ed en- trerò pure in qualche altro dettaglio , a fin di mettere al caso gl’ industriosi di Api di darle la caccia , ed allontanare dalle Ar- nie questo insetto nemico. Tutta la farfalla è di color cenerognolo, più chiaro nel ca- poenei torace, con una macchiolina nera nell’ apice posteriore del medesimo, ove si eleva un ciuffo di squame o peli , formando una cresta. Il capo è picciolo, egli occhi neri puntegiati di ce- nerognolo. Le ali superiori sono di color cenerognolo rossiccio , più pallido verso la base , e più oscuro verso l’ estremità poste- riore ; hanno la metà quasi posteriore od interna cospersa di punti e lineette nere; diagonalmente corre sopra esse una linea rilevata costituita da ciuffetti di peli neri e cenerognoli in forma di creste ( queste nella femmina solamente ) ; il loro margine po- steriore è angoloso , o come scisso nel mezzo , e colla frangia stria- ta e quasi dentellata. Le ali inferiori, di color cenerognolo an- eli1 esse, ma più chiaro verso la base, e col margine tutto alter- nativamente macchiato di chiaro ed oscuro. L1 addomine è pure cinto di bruno. La lunghezza della femmina , dal capo all’estremità delle ali è di linee 8 ; quella del maschio di linee sei solamente. Le larve vivono entro cunicoli costruiti da bava loro seri- cea , dalla quale escono solo per cercare alimento ; ed in quello accovacciate si stanno , e quando satolle e quando minacciate si sentono. NOTTURNI 3 La larva è nuda , sparsa però di punti verrucosi su tutti gli anelli del corpo. Essa si nutrisca a spese della cera delle cel- lule rimaste vote , senza recare alcun danno nè al mele riè alle api. E però esse sono la consequcnza piuttosto che la causa del cattivo andamento de’ favi. Questi , allorché son vecchi , domi- nali dall1 umidità , eia repubblica poco energica, danno ricetto, e forsi richiamano tali ospiti stranieri per essere divorati. Io pen- so che, in tutti i casi, l’invasione de’ nemici risulta dalla debo- lezza e dall’ alterazione nella quale son caduti gli alberi, le pian- te , le loro frutta , e gli animali stessi ai quali gli altri sono parassiti od epigeni. Se un albero od una pianta si mantiene ri- goglioso , se un animale è in perfetto stato di sanità, non è mai invaso da esseri parassiti; e quando mai taluno di tali nemici, per circostanze eventuali e straordinarie , vi capitasse , ei non potrà prosperare , e molto meno propagare la sua progenie. Se quindi l’alveare è nello stato di salutare energia, e per la sua te- nuta , e per la sanità e numero del suo popolo , certo che in- vaso non sarà dalle gallerie , nè da veruno altro insetto distrut- tore. Questa teorica, che sembra forsi a taluno gratuitamente az- zardata , ha le sue fondamenta assai stabili , le quali mi propon- go sviluppare in altro luogo. Costruiscono i loro bozzoli, entro de’ quali si trasformano, della medesima sostanza sericea , non molto compatti , e di figu- ra cilindracea ; attaccandogli F uno contro F altro , in numero grande, e dentro le arnie medesime. La grande differenza che si osserva nelle Farfalle de’ due sessi è stata la cagione dell’ essersi riguardate come due specie distinte, e quindi della svariata sinonimia. Siccome le gallerie schiudono in Luglio , e ne’ paesi più me- ridionali ciò avviene anche prima, conviene visitare le arnie in fine di Giugno , quando si trovano le pupe co’ loro bozzoli riu- niti in fascetto. Questi , estratti, si calpestano o si danno al fuoco. Nelle province meridionali la schiusa delle gallerie avviene due volte nell’ anno ; in Aprile o Maggio, ed in Luglio od Ago- sto. Nelle Calabrie , ove la educazione delle api è sommamente negletta e poco intesa , e dove tutte le circostanze concorrono a ^ LEPIDOTTERI far si che debboli e spopolate restino le arnie , invase esse si trovano da questo commensale, il quale divora i favi abbando- nati e guasti. Soventi fiate ho provato che mangiano esse le quisquiglie loro medesime , in guisachè , senza altro alimento , le ho viste crescere e trasformarsi nelle mie medesime conserve de’ loro boz- zoli. Ed innoltre , i maschi d’ ordinario vengono più tardi ed in minor numero delle femmine : alto provvedimento , dal qua- le ne sorge il men facile moltiplicarsi di tali insetti ! JY. B. I costumi e la organizzazione delle Gallerie mi persuadono a credere ch’esse anderebbero meglio risposte trai e Piralidi che tra le Ti- gnuole , ove si trovano registrate dal signor Traitschke. Latreille in effe tti fra le Piralidi la ritenne dappiima, siccome da Fabricio si trovava ripo- sta. Benché posteriormente , nel Regno Animale del Baron Cuvier , F a- vesse registrata fra le Tignuole , una colle ^glosse , i Crambi , ec. Mal si avvisò certamente il Treitschke riponendola fra le Tignuole , col farle se- guire immediatamente alle Lemmatofile. Egli è vero che in ciò ha segui- to l’esempio di Fabricio , non calcolando quello di Hiibner e degli altri pedanti entomologi; ma l’illustre entomologo Francese gliene aveva già indicato il posto nella sua prima classazione , le cui tracce avrebbe potu- to con fiducia seguire , quando le sue proprie osservazioni non erano ba- stevoli a risolvere siffatto problema. Tali oscillazioni costituiscono una pro- va ancora della imperfezione de’sistemi, siano artifiziali o naturali. 1 Genere TIGNUOLA, Tinéa Latr. Generis characteres essentiales - Lingua brevissi- ma. Palpi longi , recarvi , articulo secunclo non fa- scicalato , sub crii ndrico. Frons velatata. Characteres naturales. Caput parvidum. Lingua spirala , brevis , recondita. Antenna e longae , setiformis super oeulis inser- tate. Thorax Iacee. A lae longae , angustatae , saepissime acwni- natae. Pecles longi ac gracili . Csservazioni. A distinguere le Tignuole da’ rimanenti generi di Lepidot- teri notturni non è cosa sì lieve , siccome durissima cosa è il discernere fra queste le specie appartenenti ai generi stabiliti da Ochsenheimer e dal suo continuatore Signor Treitschke; nè i sopranotati caratteri sono talmente pronun- ziali da potersi riconoscere senza grande abitudine a riguardarli. Da’ recentis- simi sistematori rimontando a Linneo non trovasi alcun genere stabilito sif- fattamente , che chiari ne siano e fondamentali i caratteri. E l’abito ed i co- stumi delle larve che servon oggi di base allo stabilimento de’ generi , siccome veder si può nell’ opera de’ prelodati Ochsenheimer e Treitschke. Il Chiarissimo Latreille , fondatore aneli’ egli d’un sistema tutto suo, non lascia di confessare^, che i metodi finora non sono , che de’ Saggi o Sghizzi molto imperfetti (1). Lo stesso lodatissimo Entomologo dichiara altrove (2), che tutti gli autori che hanno descritte o figurate delle tignuole lian messa poco cura a studiarle rigorosamente , e che in conseguenza difficile gli si rende rapportare le specie da essi menzionate ai differenti sottogeneri suoi. In tale stato essendo la scienza su questo suo ramo , io mi sono determi- nato ritenere la classazione di Latreille, come la più propria di quelle finora conosciute , e come più generalmente adottata , notando sotto ciascuna specie il genere cui appartiene nel sistema di Ochsenheimer. A questo riguardo mi sono giovalo de’ lumi del Signor Treitschke , avendo avuta la felice occasione di consultarlo direttamente , c studiare le mie specie nuove con esso lui , te- nendo presente la sua ricca collezione di Lepidotteri di Europa. Così credo soddisfare al mio oggetto senza immergermi nelle oscurità, e senza innovar cosa a discapito forse della scienza, notando però quel poco che mi sarà concesso os- servare nell’esame delle mie specie, e precisamente le particolari condizioni delle parti più caratteristiche della specie, siccome de’ palpi, delle antenne, ec. (1) Cuv. Regno Anim. 2. ediz. Voi. V.° pag. 3 96. (2) Luog. Cit. pag. 421. nota 2. lepidotteri 2 Sp. i. Tignuola flavifrontella , linea flavifì'ontella. 1\ Alis anticis cinereis immaculcitis , capite fulvo. Il capo di questa tignuola è ricoperto da peli lunghetti di color giallo rossiccio, e del medesimo colore son anche i palpi; gli occhi sono neri. Il torace, e le ali superiori sono cenerognole, e talvolta brunicce , senza alcuna macchia ; le inferiori sono biancastre poco splendenti. Tinea flavifrontella , Fab. Ent. Syst. erri, Hybn. t. 18. f. 126. Vive negl’ insetti , c nelle piume degli uccelli , nell’ Austria , e nella Francia, Fabr. ), e nel mio Gabinetto , sebben rara. N. B. Hybner figura questa specie colle ali superiori brune , e le inferiori piombine con frange giallognole ; ma tali differenze sono provenienti dall’ essere diversamente educate , e non già spon- taneamente alimentate e schiuse. 2. T. delle pelletterie, T. Pellionella . T. alis canis , medio puncto nigro , capile griseo , F. Tutta di un grigio di piombo brillante, con un punto nero nel mezzo quasi del campo di ciascuna delle ali superiori. Le ali infe- riori sono di un sol colore piombino splendente. Estremità posteriore delle ali frangiate come la precedente , colla quale vive promiscua- mente sulle medesime sostanze. Gli occhi sono grossi, nerissimi. Il capo è coperto di peli grigi giallastri. Phalena pellionella , Lin. Syst. nat. 2. n. 97 2. T. Pellionella , Fabr. Spec. Ins. 2, p. 2q5. Geoffr. Teigne , n. 6. Roesel , Ins. 1. Pap. 4* Lab. Lati'. 1. c. n. 2. NOTTURNI 3 Var. A. Lìnea marginale , punctoque in medio nigris. Si distingue questa varietà dal tijio originale jier avere , oltre il punto nero nel mezzo della estremità delle ali superiori , una linea abbreviata nera presso il margine interno nella metà , ed anche la base è screziata di nero. Var. B. Lineis duobus parallelis iji medio , punctoque nigris . Ream. Ins. 3. pi. vi, f. 12, 16. Hybn. Tin. 1. G, Tab. 3, fig. i5. E a questa varietà che si deve riferire la descrizione di La- treille , il quale attribuisce alla T. pellionella tre punti neri nel mezzo di ciascuna delle ali superiori. La Tignuola delle pelletterie produce i maggiori guasti ne’ guar- darobe , attaccando gli oggetti più preziosi e più rari , siccome pel- licce , piume , coperte di libri , e cose simili. Ne’ gabinetti zoolo- gici diviene infestissima. 3. T. delle tapezzerie , T. tapezzella. T. alis nigris , postice albis , capite nireo , Fabr. Le ali superiori sono d’ un bianco giallastro , brunicce verso la base , frangiate e rilevate all’ estremità posteriore : le ali inferiori sono bianchicce splendenti» Phalena tapezzella , Lin„ Syst. nat. 2. n. S’ji^ T. Tapezzella , Fabr. Sp. Ins. 2. p. 2q5. Geolfr. teìgne , n: i3. Reaum. Insect. 3.° pi. xx. f. 2-4» - — — Hyb. Tin. V. tab. i3, f. 91. Vive sulle stoffe di lana , e danneggia moltissimo gli abiti. 4« T. de’ grani, T. granella . Alis albo-nigroque variis , capite niveo. Essa è di color cenerognolo bruno , colle ali superiori grige q lepidotteri 4 cenerognole irregolarmente puntegiate di bruno e sparse di macchie e strisce quasi nere. L’ orlo inferiore delle ali superiori è sfrangiato, e rivolto in su, ripiegandosi nell’ angolo interno, e le inferiori intie- ramente nerastre. Il capo è coperto di peli lunghi , di un bianco giallastro. Le antenne soli corte. Phalaena granella , L. Syst. nat. n. 377. Alucita granella , Fabr. Spe. ins. 2. p. 307. — Fabr. Ent. Syst.enun. 3; f. 2. p. 334* n. i5. Petagna , Inst. ent. 2. p. 610. n. 4* — — Geoffr. teigne , n. 11. Reaura. Ins. 3.° pi. xx. f. 1 4 9 Hybn. Tineae V, tab. 24? f. i65. Vive ne’ granai , che sovente devasta. (1) (1) Si è cercato mai sempre un rimedio contro questo picciolo lepidottero onde schivare gli oltraggi che arreca alla più interessante derrata , ma sempre in vano. La natura , lo ripe- terò anche qui, ha preveduto ogni caso onde conservare le generazioni di ogni specie. Si può solo tentare la minorazione del di loro moltiplicarsi, e ciò coll’ impedire ai granaj 1’ accesso dell’aria , o col mezzo opposto d’ una perenne ventilazione, e rivoltamento. Questa razza d’ in- setti vive nel silenzio e nella perfetta oscurità. Il moto, i rumori, e la luce sono i suoi ne- mici. La mancanza assoluta dell’aria è la nemica di ogni vivente. Gli odori forti non danno che piccola , e talvolta niuna risorsa. Ridicolo poi sarebbe il mezzo proposto in una famosa Società Economica di Europa , di cuoprire i granaj di cenci , onde richiamare sopra questi le tignuole, e distrugefle poscia colla combustione. La larva della tignuola del grano non ab- bandona certamente il nutrimento omogeneo per cercarne un’altro non proprio! quantunque non sia per me rigorosamente vero , che ciascuna specie ritragga esclusivamente la sua nutrizione da una sola sostanza. Io non dubito che sappia ciascuno esser costarne di tuie insetto divoratore de’ cercali tenersi sempre a piccola profondità nella massa de’ grani , ma giova pur ricordarlo : e perciò , se il rivoltamento non è fatto completo e frequente , lungi dal giovare nuoce , espo- nendosi successivamente i diversi strati all’attacco di questo nemico. Giova per tal ragione ben anche, quando ad altro mezzo non si può far ricorso, stringere il più eh’ è possibile la super- fìcie de' mucchi , che restar deve esposta al contatto dell’aria. L’erbe aromatiche non sono inu- tili del tutto , ma lungi dallo spanderle sulla superficie convicn distenderle sii tutta la massa del grano alla profondità di \ ad otto pollici. Il bagno di acqua di calce è oltremodo efficace, quando adoperar si potesse nelle grandi, siccome nelle piccole masse. Del rimanente, quando si ha cura di ben seccare i grani avanti di riporli in granajo , e specialmente se colpiti fossero stati da pioggia, lo sviluppo delle tignuole non ha luogo affatto, o taluna soltanto ne schiude xhe non apporterà certamente nocumento sensibile. NOTTURNI 5. Tignuola Leopoldella. Tìnea Leopoldella. n. (i) Tav.n i.nv fig.a i. A. B. a gi\ nat. T. Nigra albo-J asciata , maculataque antennis longis , articulis subpilosis. Questa picciolissima tignuola è tutta nera , co’ margini degli anelli addominali bianchi. Bianchi son pure i lati del torace ; e le ali superiori hanno una fascia obliqua presso la base; due macchie triangolari ne’ margini esterni , ed una lanceolata nell’ angolo in- terno , tutte bianche. Allorché V animale è in riposo l’ insieme di tali macchie gli conciliano una elegante configurazione. Le frange del margine posteriore son bianche e nere , e quando le ali sono spiegate pel volo si espandono in fascetti. Le a. inferiori sono strette , frangiate , e di color piombino splendente. Il capo è grosso, ed ha sul fronte un ciuffetto di peli giallastri. Gli occhi sono laterali , molto sjtorti , e nerissimi. Le antenne sono lunghe più che le ali , e ciascuno articolo ha due peli molto sen- sibili , uno per lato , che risguardar le farebbero come quasi pettina- te ; il colore è nero. Vive sulle lane. E assai rara. Osservazione . Secondo le moderne ripartizioni la 71 Leopoldella si ac- costa molto al genere Lita di Treitschke ; ma si discosta dalle specie conge- neri per la forma delle antenne , e per le frange delle ali superiori. 11 Si- gnor Treischke pensa die potrebbe costituire un genere nuovo ! 6. Tignuola M-Clementinella.27/?etz M-Clementìnella n. Tav.a i.% fig.a 3., a gr. nat . T. loia brunneo-nigrante , alis auro~lineaiis , primoribus fascia media , lineaque parallela auratis , ritta marginali alboniicante. La tignuola M- Clementi nella (s) è tutta d’ un color bruno- li) Dedicata a S. A. R. Il Principe di Salerno D. Leopoldo Borbone ec. (2) Dedicata a S- A. R. la Principessa di Salerno Maria Clementina Arciduchessa d’ Austria. 6 LEPIDOTTERI nero-rosseggiante. Sul torace vi sono due linee longitudinali e laterali bruno-dorate. Le ali superiori hanno una fascia curva e trasversale nel mezzo , ed altra parallela a questa posta tra la prima e la ba- se , delicatissima , entrambe dorate. Una striscia angolare e longi- tudinale bianco-splendente corre dalla base alla fascia media nel margine interno delle ali superiori ; il rimanente del campo è tutto sparso di punti allungati o picciole linee dorate, L,e a, inferiori sono egualmente sparse di picciole linee dorate, 11 capo è corto cd infossato. Gli occhi neri e sottoposti alle an- tenne. I palpi hanno il secondo articolo falciforme, non cilindrico , una volta più lungo del capo ; inferiormente di color giallastro ; il ferzo articolo è setiforme , ed uguale al primo. Le antenne sono lunghe quasi quanto il corpo : esse sono di color bruno-rossiccio , con una fascia bianca verso i due terzi della lunghezza. Vive fra i cereali. Non ancora ho discoperta la pianta dalla quale ritrae f ordinario alimento. Ignota mi è pure la larva e la crisalide , nonché i suoi costumi, Osservazione. Questa specie si accosta molto alle bluette ed alle Adele per ciocché risguarda 1! abito , o la forma generale ; ma non ha nè fascette scagliosi nel secondo articolo de’ palpi , nè questi sono quasi bifidi , siccome si richiedono nelle prime 5 nè son piccioli , cilindrici e vellutati siccome nelle seconde , nelle quali ancora le antenne sono lunghissime, j. Tignitela Augustella, Tinea Augustella , n, TavS /.% figS 2» A , a gr, nat , T, atto-argentea , alarmi primarum apicibus puncto atro , limbo laciniato , La elegantissima tignuola Augustella (1) è tutta bianca argen- tina, con punti argentei splendenti.il margine od apice delle ali su- periori è guarnito da frange lunghissime divergenti , avendo quasi per centro un punto nero. Le inferiori sono in tutto il contorno sfran- * — — — — — T" “ — ’ (1) Dedicata a S. A. R. l'augusta figlia del Principe e Principessa di Salerno D. Maria Ca-r colina Augusta, Da non confondersi coll’altra di tal nome, riportata da Hybncr. NOTTURNI 7 giate. Il capo è picciolissimo , con occhi neri laterali , tra mezzo i ^uali sono inserite le antenne delicatissime. Vive sul pero e sulle mela , nel II. O. Botanico. Non rara. Osservazione. Questa specie entra nel genere Elac/iista di Treilschke. 7. Tignuola Kollarella. Tinea Kollarella 9 11. Tav.a 1 jig* 4*? ci gr. nat. T. Alìs primoribus lanceolatis Jlavescenlibus , fascia media , pimelo , alque apice brutinco-violaceis , inferioribus subalbidis. Il corpo delia Tignuola Kollarella (i) è di un bianco sudicio. Le ali superiori , e così pure il torace , hanno una tinta di giallo paglino. Presso la metà vi corre una fascia arcuata di color bruno tendente al violetto. Tra questa e la base avvi un punto minutissi- mo dello stesso colore , e così pure son tinti gli apici. La figura delle ali è quasi lanceolata. Le a. inferiori sono bianco - sudicie, me- diocremente sfrangiate. Il capo è tondo, molto distinto. Gli occhi sono neri , e le an- tenne brune , delicate e non molto lunghe, inserite negli angoli de- gli occhi. Vive fra le siepi, ma ignoro la pianta che gli porge alimento e ricetto. Raccolta sopra i Camaldoli. Osservazione . Entrar potrebbe ancor essa nelle Adele di Lalreìlle secondo l’opinione di Treilschke ; Veggasi però l’osservazione apposta alla T. M. ~ Cle/n enti nella. 8. T. Sei’vigliella - T. Servìllella (2). T. alis anlicis griseis , maculis minutissiinis obscuris , sparsis. La tignuola della quale si parla è alquanto più grande della (1) Dedicata al Chiarissimo Entomologo Sig. V. Rollar, Conservatore dell’ ì. c II. Misto di Vienna nella parte dell’ Entomologia ec., in segno di verace stima» (2) Dedicata al chiarissimo naturalista francese Sig. Audinel-S eruille , in testimonianza di ringraziamento, per le osservazioni da esso lui fatte nell’ esaminare e render conto della Memo- ria sopracitata, inserita nel 4*° volume degli Atti del R. Istituto d'incoraggiamento alle Scienze naturali di Napoli. (Vedi Bullet. delle Scieu. Nat. iS3o , p.p6S. ) lepidotteri 8 T. oleaella , Fab, , e vive come quella sopra l’ulivo. Ha il capo brevissimo coperto di peli fulvi ; gli ocelli laterali neri poco estri-? bel anti ; le antenne setacee, lunghe quanto la terza parte del corpo. Le ali superiori sono eh un grigio argentino , con macchie rare , picciole ed irregolari di un bruno nerastro nell’ apice, e pallido nel testo ; senza frangia visibile ad occhio nudo. Le ali inferiori sono brunicce, Il corpo e le gambe sono bianco-argentine ; queste con picciole macchie brune. Costa, Osservaz, sopra gl’ins. dell’ulivo e delle ulive, p. 1 1. Tav. fig. 9, a, b. Vive sopra 1’ ulivo in Terra d’ Otranto - Rara. Osservazioni . Fin dal 1826 quando descrissi per la prima volta questo lepidottero della famiglia delle Tignuole, protestai sulla difficoltà di non dare come veramente nuova la mia specie , a causa delle difficoltà che questa fa- miglia presenta nella loro determinazione. Successivamente però non ho tra- lasciato confrontarla colle descrizioni e collq figure di tutti gli entqmologisti che mi è stato possibile consultare; e finalmente colla ricca selle della colle- zione del Sig. Treitsclik in Vienna , dopo diche mi son convinto non esserè essa stala antecedentemente descritta. Con maggior criterio esaminati ho pure i suoi caratteri generici , che senza dubbio convengono al genere Tinea di Latreille , riportandomi pel rimanente a quanto ho dichiarato nelle osserva?- zioni su questo genere, pag. i, Con ciò resta sciolto il duino del Sig. Audinet- Serville, In quanto alla figura citata ho dichiarato già di non riconoscerla , nè questa nè quella della nocpia , imperciocché eseguita tutta la tavola lito- grafica senza la mia revisione-, pecca di quei difetti che nascer sogliono in ma- no degli artisti , che non intendono la materia che forma 1’ oggetto dell’ q- pera loro. 9. T. Sarcitella , T. S arcitella , T. alis cinercis , thorace ntrìnque pimelo albo , Fab. Tutta d’ un sol colore grigio-giallastro splendente d’ argento , senza alcuna macchia, Le ali sono frangiate nella estremità posteriore ed alquanto rilevate nell’ angolo interno. Vive negli appartamenti , e specialmente rode le sostanze animali , e quindi fa molto danno alle collezioni zoologiche , preferendo gli uccelli. NOTTURNI 9 P/inlena s ar citello, , Lin. Syst. nat. 2, 11. 5-3. Tinea sanciteli ci , Fabr. Sp. Ins. 2, p. 2q5. — Eut. Sist. Em. 5, p. 3o4 n. 7,5. Ròesel, fjis. i. Pap. 4* tab. 117. — • — Réauni. Ins. tom. 3. pi. vi. f. 9, io. Latreil. xiv. p. 249, 11. 1. Vive a spese de’ drappi e delle stoffe, le quali distrugge e fo- racchia. Occulta essa si tiene , siccome le specie congeneri , in un follicolo lungo e cilindraceo che seco fa tragittare , ed il quale essa compone da’ tritumi medesimi delle sostanze che rode ; per la qual cosa meno osservabile si rende stando su quelle. Essa è perciò la peste de’ guardarobba , contea la quale i spedienti finora suggeriti , o poco il danno minorano , o nulla valgono , o sono per- niciosi a noi stessi. Gli odori forti aromatici sono inefficaci, talché lungi dall’ esserne espulse passeggiano impunemente sulla gomma confora , sopra i corpi intrisi od inzuppati di petrolio , di olio di Cajeput , di moschio ecc. Se taluno noi resiste , cerca rintanarsi ove meno F odore si sente , e quivi tranquillo rode e si sfama. Che se adottar si volessero i mezzi proposti da un anonimo francese nell’ opuscolo che ha per oggetto la distruzione degl’ insetti noci- vi , non so con quanta franchezza e sicurtà potrebbero appli- carsi agl1 abiti , ai materassi , ed a quanto altro aver deve im- mediato contatto col corpo umano. Trattasi di bagnare o di aspergere col sublimato sciolto od in polvere le drapperie , le pelli , le stoffe e tutto chè va soggetto al morso di tali inset- ti ; oppure , spalmarle di pomata fatta con sugna e sublimato. Chi non vede i risichi ai quali sarebbe esposta la vita di colo- ro che adoperar dovrebbero abbigliamenti così preparati ? Le fu- micazioni di zolfo o di cloro sono sovente nocive alle cose stes- se che disinfettar si vogliono , perciocché attaccano gran parte de1 colori , ed alterano le superfìcie ; nè valgono punto come pre- servativo. Lo stesso sublimato corrosivo si rende inefficace , quando tutto investir non può F oggetto che si vuol preserva- re. Le pomate mercuriali od arsenicali adottar non si possono IO LEPIDOTTERI cliè per quegli oggetti solamente , che non debbono aver con noi immediato è diuturno contatto. Quindi non resta che Paria e la luce , che adoperar si possono con certa riuscita , e senza tema di altri inconvenienti più perniciosi de' guasti che dai tar- li provvengono. Si tenghino dunque sovente esposti all’ aria , e , quando al colore non nuoce, meglio al sole, i panni, i drappi, le pelli , i tappeti od altro ; si buttino bene per far cadere le tignuole già latte , e cosi tal nemico allontanasi , siccome pra- ticato già viene. Ogni altro rimedio , il ripeto , è insufficiente o pernicioso. Ma ecco per le dame un facile spediente piucchè sicuro per guarentire dai tarli le piume , le pellicce, i guanti , i scialli e si- mili ornamenti. Stendansi essi fra strati di bambagia soffice ed aperta e battuta „ come quella adoperata per le Ovatte ; vi si spandi del pepe intiero ed un poco di canfora , e bene attorcigliati in cilin- dro , o distesi in una cassa , si conservino decentemente. Si ba- ili pelò che la bambagia chiuda bene da ogni lato l’oggetto, per- ciocché importa questo solo la sicurtà della riuscita. La farfal- letta che corre in cerca di sostanze su cui possa assicurare la sorte della sua prole futura , giunta sulla soffice bambagia , e non trovando alcun adito libero , resta da quella intrigata nel pappo , oppur respinta cerca altrove depositar le sue uova. Co- si se lo scolilo , od il der/nesto si accosta , resta nel modo stes- so intrigato fra i molti fili della bambagia , senza poter penetra- re lìti dove risiede la sostanza a lui propria per porgerle alimento. io. T, ortichella ; T. urticaella , n . Tav. 2 , f . 1. T. Alìs priinoribus viride se enti- aurati s , inferioribus brunneo-lividis , fronte liirta. Minutissima tagliuola col capo piccolo , occhi molto rileva- ti, neri; fronte coperto da un ciuffo di peli folti e lunghi, di color fulvo bruno; antenne lunghe quanto la metà delle ali su- periori , di color bruno. Il corpo e le gambe gracili , di color verde-bruno splendente. Le ali superiori lanceolate , di color ver- NOTTURNI 1 I de-fosco con splendor metallico , specialmente verso l’estremità , ove sembrali dorate. Le ali inferiori simili , di color bruno ten- dente alquanto al livido. Entrambe guarnite di frangia brevissi- ma e bruniccia. Trovata sopra i Camaldoli , enei reai bosco di Capodimon- te; in maggio. 11. T. tricintella ; T. tricinctella , n. Tav. 2, f. 2, T. Alis primoribus rubris , fasciis I ribus arcuatis apicibusque aura~ tis ; inferioribus fuscis apicem versus cleauratis. Il capo è mediocre, gli occhi poco sporgenti, neri , le antenne setacee, semplici e lunghe poco meno delle ali superiori , gli di cui articoli sono bianchi e bruni a vicenda ; i palpi sono lunghi , e ricurvi , talché toccano essi il fronte e ne oltrepassano il limite, aventi il primo e secondo articolo ricoperti da lunghe squame, F ultimo essendo quasi liscio. Tra Y inserzione di questo sul pe- nultimo altro ne sorge poco meno che uguale , e prodotto in di- ritto (1). Le ali superiori sono ovato-lanceolate , colf estremità posteriore quasi ritonda, delicatamente frangiata, di color rosso di ciliegio, minutamente picchiettate di oro , con tre fascie lu- nulari e gli apici dorati. Le ali inferiori , della stessa figura e po- co men grandi , sono rosse verso la base, dorate verso gli apici, e sfumate queste due tinte nel mezzo. Il corpo 12. T. Sangiovamieììa ; T . Scingiov camelia , n. T. 3. f. 5. T. Alis primoribus nigro-auralis , macula humerale , fasciis duabus marginalibus , punctisque argenteis ; seciuidariis argenteo-brunneis ; cor~ pore argenteo. Il capo è piccolo con ciuffo di peli biancastri ; occhi ne- ri ; palpi bianchissimi ; antenne lunghe quanto la metà delle ali (1) Singolare è questa forma di palpi , finora non indicata d’ alcuno- Guiderebbe que- sta forse a costituire un genere nuovo; ma io credo doverla lasciare fra le tignuole , del- le quali ha tutti i rimanenti caratteri , finocclié i nuovi generi stabiliti dagli entonvolo- gi della Germania non siano completamente illustrati. LEPIDOTTERI I 2 superiori contorte verso l’apice, composte di articoli squamati, tutte nere; squame lunghe e divergenti dalla terza parte in poi. Capo bianco-argentino , coperto di piume lineari. Ali superiori nere con sottoposto splendore dorato ; una macchia triangolare presso F omero , cui siegue una fascia trasversale obbliqua , che talvolta non giunge al margine posteriore, e tal altra è interrot- ta nel mezzo convertendosi in due macchie (i) ; una seconda fascia parallela a questa che dal margine anteriore corre fino alla metà , e sul margine opposto vi corrisponde un punto ; sieguono due altri punti opposti, e tre più piccioli sul contorno dell’ api- ce ; tutti argentei splendentissimi ; frangia del margine posteriore nera. Ali inferiori brunicce , con una costola nel mezzo bianco- argentina , guarnite di lunga frangia nel margine postoriore (2). Osservazioni. Potrebhesi a primo sguardo confondere colla T. Meria- nella rappresentata da Hubner nella Tav. 20, f. i3£ , ma è da quella diversa per essere la metà in grandezza, per le macchie dell’apice, e più ancora perchè quella appartiene al genere Ecofora , comesi dice , e questa è indu- bitatamente una tignuola. Molta analogìa ha eziandio colla Tinea Leopol- della nob ma n’ è pur diversa per molte note , come apparisce dalle ri- spettive descrizioni e figure. Vive nelle selve , sopra i Camaldoli ; in agosto. i3. T. Granella; T. Granella . var. nob. T. IV, f. 1. Capo mediocre col fronte coperto di folti e lunghi peli , di color fulvo chiaro. Occhi piccioli , neri , laterali , poco elevati. Palpi corti che non oltrepassano il fronte. Antenne lunghe quanto le ali superiori , delicate, setacee, nere ugualmente. Torace gri- gio-biancastro. Ali superiori strette , a lati quasi paralleli , po- steriormente rotondate, guarnite di lunga frangia, che nell’ an- (1) È costante osservazione che l’ala destra non è perfettamente uguale ne’ simile alla sinistra. In questa specie la fascia seconda si suddivide nella destra , mentre nella sinistra non giunge sul margine posteriore. (2) Dedicata al chiarissimo e benemerito professore D. Giosuè Sangiovanni Diretto- re del Museo Zoologico della Regia Università degli stridii di Napoli , in attestato di profonda stima. NOTTURNI i3 golo posteriore si eleva pocliissimo ; di color grigio-cenerino mac- elliate di nero : due macchie più cospicue verso la metà nel margine anteriore; i punti neri che stanno verso l’apice si dispon- gono in linee trasversali interrotte nel mezzo , ove vi corre una macchia longitudinale. Ali inferiori brunicce splendenti , linea- ri , guarnite di lunga frangia da entrambe le parti , più lunga però la posteriore. Corpo cinerino ; gambe simili; tibie delle gambe posteriori guarnite di spine e di lunghi e folti peli; tarsi gracili ; tutto del medesimo colore del corpo. Il maschio è più piccolo , e macchiato di tinte più oscure della femmina. Trovata nel grano , che divora ne’ magazzini. Da luglio per tutto l’ ottobre. Nude , lisce , e splendenti sono le uova di questa specie , siccome quelle della pellionella. La femmina le depone e le at- tacca sopra i corpi dei quali viver suole, mercè il glutine di cui escono involte. Lo sgravio si opera con un artifizio sommamen- te ammirabile , ad intendere il quale uopo è premettere la de- scrizione dell’ ovidotto. Esso è composto di un tubo cilindraceo dapprima , e rigon- fiato all’estremo in forma di clava; la qual parte è rivestita di lufnghi e rigidi peli di lunghezza diversa. La sua posterior parte è congiunta collo sfintere dell’ ano per mezzo d’ un altro tubo membranoso , che ripiegando sopra se medesimo lascia la liber- tà di entrare ed uscire all’ovidotto , senza slocarsi. Due musco- li adduttori , attaccati all’ orlo interno di questo , uno per lato cioè , lo tirano in dentro , portandolo a contatto dell’ uovo di- sposto ad uscire. Allora , alcuni lobi ne’ quali resta quell’ orlo diviso , restringendosi abbracciano 1’ uovo , e lo conducono al- 1’ interno , in virtù d’ un movimento vermicolare , simile a quello dell’ intestino retto. In questo istante medesimo tutto Io stiletto vien spinto fuora , e ritirato con grande celerità , finché non giunge a superare lo sfintere dell’ ano , il cui diametro es- sendo minore di quello dell’ uovo , non ne permette il passag- lepidotteri 4 gio dapprima , ma dopo reiterati andirivieni lasciasi vincere. Quindi, la stessa forza comprimente dello sfintere, esercitandosi in senso opposto, agevola lo scorrer dell' uovo lungo il resto dell’o- vidotto , lincile portato viene all1 estremo. Ancor pochi conati, e, vinto l’estremo forame, vien lucra con lentezza , e senza proje- zione. Un moto rapido si genera dopo ciò nell’ ovidotto e parti contigue, e l’animale sembra ricondotto a vita novella. IN on tutte le specie ili questo genere esieguono il loro sgra- vio nel modo medesimo. Ve ne han di quelle , che depongono dapprima un glutine spumoso, che si rappiglia a contatto dell'a- ria , convertendosi in una specie di pappo , entro del quale de- pongono le uova , talvolta insieme unite , e tal altra isolale. In questo secondo caso le uova trasportate vengono quìi e là sulle ali de venti , e vanno ad attaccarsi sopra diversi corpi. Tale è il caso della T. Achillella . Osservazioni. I dubbi elevati a me stesso intorno alla T. Achillella , e l’esame portato sulla Tinea granella , e la Oecophora dello stesso nome, mi hanno obbligato ricercare accuratamente i granai per assicurarmi di ogni benché leggiera differenza tra queste. Quindi son pervenuto a rileva- re , che la tinca granella va soggetta ad importanti varietà per macchia- tura e grandezza , tra le quali la più rimarchevole e quella, della qua- le ho data la descrizione, e la figura. 12. T. Achillella ; T. Achillella ; n. Tav. 2, f. 8. T. Alis omnibus argenteis , primoribus linearibus , angolo postico lon- ge fimbriato , maculis subtrigonis fuscis in margine antico ; palpi recti. Il capo picciolo è tutto coperto da lunghi ciuffi di peli bian- castri ; gli occhi sono grossi e neri ; le antenne lunghe quanto la metà delle ali , di mediocre grossezza , ed in forma di seto- la , senza articoli distinti , di color biancastro splendente. I palpi sono mediocri , rettilinei , con un’ appendice setacea nell’ inser- zione dell’ ultimo articolo sul secondo (1). I primi articoli, i quali (1) Questo sarebbe il caso dell’ Ismene pelusia, Sayigny; Egitto, Mera. pag. 5^. NOTTURNI oltrepassano la lunghezza de’ peli della fronte sono coperti da lun- ghe squame. Il torace è brevissimo. Il corpo gracile , i piedi corti , coi tarsi validi, appendice spiniforme brevissima ne1 femori poste- riori. Le ali superiori lineari , guarnite di lunga frangia nel mar- gine posteriore ed interno , di color bianco argentino screziate di bruno, con talune macchie brune sul margine anteriore , lame- dia delle quali più grande , le altre minori , quasi triangolari. Le ali inferiori aneli’ esse lineari , argentine , con lunga frangia bru- niccia (i). Osservazione. Tenendo dietro alle frasi specifiche , e dando uno sguar- do lieve alla figura di Hiibner , si potrebbe facilmente restare ingannato confondendo la Tinca Achillella colla Granella. Uopo e quindi considerare non solo 1’ abito diverso , specialmente nella forma delle ali superiori ed inferiori, ma la proporzione del corpo colleali, la disposizione delle mac- chie delle ali superiori , ed il fondo di esse brillantissimo di argento. Egli è pur vero che ne’ granai trovate ho delle tignuole analoghe zi\V Achillel- la , ma sempre distinte dalla granella per le cose dette ; alle quali aggiun- go , come veramente caratteristica , la figura quasi lineare delle ali inferiori dell’ Achillella , quelle che nella granella sono a semmento di cerchio, e molto più ampie. E la sopra indicata varietà distinguesi pure per meno re- golarità nelle macchie delle ali superiori , per le antenne lunghe quanto quelle , e per i piedi posteriori lunghissimi e gracili. Confonder poi non si deve colla Ecofora granella , della quale si è detto a suo luogu. j 3. T. Leopoldella ; Tuie a Le op old ella. Varìetas t borace immaculato , n. Differisce dal tipo principale, per la mancanza delle mac- chie bianche ne1 lati del torace, e pel ciuffo frontale. Varia so- vente pure per la macchia cordiforme dell’angolo interno delle (1) Non il paterno amore soltanto mi ha sedotto segnare questa specie col nome del- l’ultimo de’ miei figli , ma un giusto guiderdone dovuto alla diligenza ed alla premura che ha spiegata nella ricerca degl’ insetti : e la specie che le consagro è una di quelle da esso lui discoperte , non avendo ancor compiuto il nono anno. Domando però perdono agli illustri naturalisti, se fra i loro chiarissimi nomi registrato si tiova questo, di un fanciullo iniziato appena itila entomologia. LEPIDOTTERI 16 ali superiori , la quale suol congiungersi colla seconda marginale, generando cosi una fascia quasi parallela alla prima. La larva vive sull1 Hypnum murale , e sopra taluni moschi die nascono ne1 luoghi ombrosi, ove scorrono le grondaje. Il suo foderetto o guscio è composto di tritumi di mosco e di minu- tissima sabbia. E convesso al di sopra, piano di sotto, coll’e- stremità rotondate , ed un poco più angusto dietro di queste , e più dilatato nel mezzo. Inferiormente si vede in entrambe l e- stremità un1 apertura che dà uscita ai capo dell’ animale dalfuna, ed agli escrementi dall’ altra , restando però sempre ed intiera- mente col corpo coperto. Siccome il guscio risulta dalla connes- sione de’ frammenti del mosco , o dell’ ipno sul quale vive , cosi trovasi esso del medesimo colore , e difficilmente si scerne sopra luogo. Schiude in giugno e luglio. Depone le uova involte in po- ca sostanza sericea , colla quale le attacca a quello. Aderisce alla superficie de1 corpi cosi perfettamente per la faccia piana , che distinguer si lascia appena dall’ occhio assue- fatto a simili ricerche. Anche sotto le pietre tufacee a larga superfìcie , e giacenti in luoghi umidetti , suole annidarsi in greggia la larva di questa tignuola. 14. T. Ricciardella ; T. Rie dar della , n. T. Ili, f. 7. T. Alis primoribus fulvi s , apicem versus fuscis , fimbria brunnea , macula apicali fulva ; inferioribus plumbeis , capite coronato. Quantunque avesse moltissima affinità colla T. pianella di Hub. ( Tav. 40, f. 275) è non di meno da qualla distinta pel color fosco che circonda le ali verso l1 estremità , avendo sull’ apice tra la frangia più oscura una macchia fulva , dello stesso colore cioè di tutto il campo. Le ali inferiori sono di color di piombo poco splendenti , riccamente cinte all1 intorno di fran- gia nericcia. I palpi sono generici , ma discendenti , terminati da un articolo lunghetto , squamato ; molti peli lunghi sorgono tra mezzo alle squame del penultimo articolo , e lo circondano nel- NOTTURNI. *7 la base, senza oltrepassarne l’apice. 11 corpo e l’ inferior parte delle ali è bruno-splendente. Sull’occipite si eleva una corona di piume, che ripiegandosi sul fronte, e prolungandosi vieppiù ne’ lati, costituiscono una specie di cimiere bicipite. All’ occhio armato di microscopio si mostrano le piume di colore diverso, e fra queste talune delicate alla guisa di peluzzi , tre de’ quali più rimarchevoli sorgono dal fronte (i). Le antenne sono deli- cate , e guarnite di peluzzi , che sorgono tra mezzo alle squame accollate , e ne rivestono gli articoli cilindrici e brevi (2). i5. T. Macrocerella ; T. Macrocerella , n. Tav. Ili, f. 4. (3) a , A , B . T. Unicolore plumbea auro-micanle ; antennìs crassis , brevissìmis , fronte laevi , declive , occipite subcristato ; palpis brevissìmis rectis. Il carattere eh’ eminentemente distingue questa minutissima lignuola risiede nelle antenne : brevi oltre quello che siasi mai osservato sopra migliaja di microlepidotteri , sono per lo contra- rio grosse , e quasi coniche ; la loro lunghezza equivalendo ap- pena a tre diametri del capo. Questo è tondo , levigato , e sul- l’occipite par che concorrano de’ peli da ogni parte per formar- gli una specie di ciuffetto ben allisciato. Guardato per i lati ad occhio armato vedesi esser coperto da squame poste ad embri- ce, esattamente appianate ed aderenti , siccome rappresentato vie- ne in B ; e guardato di fronte appare liscio , siccome vedesi in A. Le antenne parimenti sono rivestite di squame simili , dispo- ste in girelli. Tutta è poi di un sol colore piombino con rifles- (1) Tutte le tignuole hanno il capo guarnito di piume, siccome trovasi detto nei caratteri generici ; ma la maniera colla quale dispongonsi è molto svariata e bizzarra. Non è quindi inutile del tutto tener conto ben anche di questo carattere nella determi- nazione delle specie , perciocché vario è in ciascuna , e diverso è pure quello del ma- schio da quello della femmina. (2) Dedicata al sig. D. Francesco Ricciardi Conte de5 Camaldoli , ed attuai Presi- dente della Reai Accademia delle scienze di Napoli , in segno di omaggio e stima. (3) Questa figura fu citata, per errore tipografico, per la T- minimella nella IV Tessera de’ Lepidotteri del Regno di Napoli, in vece della figura 5. della Tav. IV. LEPIDOTTERI. l8 so clorato. La sua grandezza è minore di quello che la figura a la rappresenta. Trovasi in agosto e settembre , nelle siepi. Sopra i monti. 16. T. Minimella ; T. Minimella , n. Tav. IV, f. 5. T. Alis primoribus violascenle-auratis , obscuris , immaculatisi inferiori- bus brunneis micantibus. Questo pigmeo del genere iignuola supera ogni altra specie congenere per la bella corona di pennacchi di che porta impen- nato il capo , i quali , nascendo dalla posterior parte ed incur- vandosi innanzi , lo circoscrivono da ogni lato ugualmente, in- flettendosi sul fronte , e sulle gobbe frontali , e sopra gli occhi inarcandosi : simile all’ increspato merletto delle cuffie , di cui abbigliar soglionsi il capo le nostre dame , circoscrivendo cogli inanellati capelli il bel volto. Il fronte è liscio, ed i palpi bre- vissimi e volti all’ ingiù , siccome nella Ricciardella notato si tro- va. Le antenne sono lisce , ed appena uguali in lunghezza alla meta delle ali superiori. Queste sono lanceolate , e guarnite di lunga frangia; tutte d’un sol colore violetto-bruno con isplendore di oro. Le inferiori lineari , e guernite di lunga frangia in ogni lato , sono brunicce , con riflessi metallici di color cangiante. La sua lunghezza oltrepassa appena una linea. Vive nelle selve de’ Camakloli. In luglio. Sarà essa una Clachista ? siccome credo che sia la precedente. 17. T. Pellionella; T. pellionella. T. alis canis , medio pimelo ni grò , capite griseo ; Fabr. Spec. Insec. 2, p. 295. Phalena pellionella , Lin. Syst. nat. 2, n. 3j2. Petagna, List . Ent. 2, n. 21. — — Rdes. , Ins. 1, Pap. 4? tab. 17. - — Hùb. Tab. 3 , f. i5. Ochsonh,, e Treits. NOTTURNI J9 Frequente negli guardarobbe , ove attacca le pelliccerie ; e ne’ gabinetti zoologici non rara. Osservazioni. Stando alla Frase del Fabricio e del Linneo , la figura dell’ Hiibner non conviene punto alla Pellionella , perciocché il colore di quella è bruniccio , ed ha tre punti neri , non uno , sulle ali primarie. L’ovidotto di questa tignuola , come pure quello della Sarcitella , esi- mile a quello dell’ A chili ella : le uova sono ellittiche, e le attacca mercè di un glutine , siccome fa la T. Sarcitella. 18. T. biancolella ; T. albella , n. Tav. IY , f. 9. T.albido-micante, alarum primarum apicibus griseis , medio puncto obscuro. Capo grossetto con criniera elevatissima. Uniformemente di color biancbiccio-argentino. Gli apici delle ali superiori minu- tamente sprizzati di bruno , con un punto bruno nel mezzo. La frangia dell’angolo interno alquanto rilevata. Le antenne lunghe quanto il corpo. Differisce dalla pellionella per la grandezza , il colore, e la screziatura degli apici. Nelle selve de’contorni di Napoli. Osservazioni. La disposizione delle macchie di questa tignuola è per- fettamente la stessa che nella pellionella , per lo che parrebbe doversi a quella riferire ; alla qual cosa concorre pure il costume di vivere a spese delle sostanze animali. Ma, oltre al dubbio proposto nella identicità della T. pellionella di Hiibner con quella designata collo stesso nome da Linneo e da Fabricio, v’ è pure la disparità somma della grandezza , a del colore, che vietano poterle confondere. Altronde son persuaso, che entrambi questi caratteri sono incostanti, e che può benissimo la medesima specie acqui- stare , sotto l’influenza di circostanze diverse , diversissima intensità ne’co- lori , e maggiore o minore sviluppo , rimanendo l’organizzazione ed i con- trassegni caratteristici i medesimi. Veggansi le mie considerazioni gene- rali intorno ai lepidotteri. 19. T. irsutelìa ; hirtella , 11. Tav. IV, f. 7. T Fronte nigricante , occipite cario , antennis mediocribus fuscis ; alis pri- moribus supra fulvo-cinereis hirtis, subtus brunneis ; inferioribus plumbeis. Il capo di questa tignuola è piccolo e brevissimo , col fron- 20 LEPIDOTTERI. te coperto di squame nerognole , e 1’ occipite di folti peli bian- co-giallastri ; i pa'pi dello stesso colore, coll’ultimo articolo nu- do , e bruno ; gli occhi bruni con un se m mento bianchiccio nella parte anteriore ; le antenne più corte del corpo , filiformi , com- poste di articoli rotondi poco distinti , e bruni. Il torace è bru- no , colle piume scapolari fulvastre. Le ali superiori cenericce , con leggiera tinta leonina , alquanto splendente , le cui piume molto grosse e rilevate le danno un’apparenza di lanugine, allor- ché si guardano ad occhio nudo ; nella pagina inferiore son es- se brunicce ; la frangia è brieve. Le ali inferiori piombine , splen- denti , poco frangiate. Il corpo e gli arti brunicci. Trovasi nelle praterie e nelle siepi. Frequente in luglio ed agosto. IDEM VARIETAS. Alis primorìbus obscuriorìbus , maculis minutìssimis subinconspicuis brunneis ad apicern confertis. Coll’ Albella ha molta affinità questa specie, dalla quale prin- cipalmente distinguesi per la forma delle ali , la proporzione del- le antenne , e la grandezza quasi doppia. 20. T. trist immatella; T. tristigmalella , n . T. IV , f. 8. T. Jlavido-micanle , alis primorìbus stigrnalibus tribus fuscis , tnediis duo- bus obsoletis. Tutta uniformemente di color paglino splendente , pel sot- toposto colore argentino. Le ali superiori hanno tre punti bru- ni , i due medi de’ quali allungati , paralleli , e meno visibili , talvolta appena discernibili ad occhio armato ; e però sempre si mostrano guardando obbliquamente le ali ; il punto che sta presso l’apice è sempre meglio marcato. Questa tignuola attacca gli animali preparati e conservati ne’ musei , ai quali si rende fatale. Nel Catalogo de’ Lepidotteri dell’ I. e R. Gabinetto Zoologico di Vienna , il sig. Rollar riporta una tignuola col nome di cri- nella , che ha i medesimi costumi. Non essendo accompagnata NOTTURNI 2 I da vermi contrassegno , giudicar non posso se colla mia abbia qualche cosa di comune , o se pur sia la medesima. Quella che Traitschke disegna col medesimo nome non con- viene certamente colla mia specie ; e però io la credo distinta. V AB.ÌETAS : colore oh scuri or e , ritta brunnea ad amborum baseos . Questa varietà, molto più rara, si distingue in ciò solo, che il suo colore è più oscuro , e presso la base offre una macchia bruna poco distinta. Nel resto conviene col tipo. Nel mio ga- binetto. 21. T. grigiolella; T . griseolella , n. T. alis anlicis griseo-cinereis , -plumbeo mie antibus , punrtìs alomisque brunneis ; antennis Jlaricantibus. Picciola e gracile. Corpo di color di piombo splendente. Ali superiori grigio-cenerine sparse di minutissimi punti bruni, precisamente verso F estremità : qualche macchiolina scancellata bruna , una delle quali più sensibile verso il margine posteriore e nel mezzo. La frangia dell’ angolo posteriore ed interno è ar- gentina : il collare è bruniccio ; la criniera bianchiccia ; le an- tenne dì un giallo di ocra sporco. Ha qualche rapporto colla gra- nella , della quale è due volte più grande, nè leali sono tanto macchiate. Trovata in Basilicata , nel mese di Maggio , fra le siepi. 22. T. giallella; T. flagella , n. T. pallide flava sericeo-micante , capi ti s pilis flaris. Tutta di color bianco-gialliccio con isplendor di seta , senza alcuna macchia. La criniera è giallognola , gli occhi bruni , le an- tenne pallide. Più piccola della precedente. Sul Matese : nel mese di Luglio. 2 2 LEPIDOTTERI 2-3. T. biancolella ; T . alleila , il. pag. ig. • Yar. Albo jl avi cani e alarurn apicibus immaculalis ; abdominis seg - mentis crislatis ; pedibus micantibus albidioribus . Si distingue questa varietà dal suo tipo per la mancanza del punto oscuro nel mezzo delle ali superiori , e de’ puntini bruni nell’apice, e per aver la criniera gialliccia piuttosto che bianca. Trovata ne1 contorni del Fucino; in line di Agosto. Osservazioni. Dieci sole specie riferisce al genere Tignuolct propria- mente detto il signor Traitsck , avendo sottratte parecchie di quelle che dapprima avea ritenute come Tignuole , per riporle nel genere Le.mma.to - phila ; e delle quali le sole crinella , ganomella , r u Stic ella , ferruginella e granilella mancano finora nella nostra serie. Abbiamo annoverate in vece iy specie nuove , sulle quali giova por- tare le seguenti osservazioni , oltre quello stato già notato appiè di cia- scuna. i. Allorché cominciai la pubblicazione di quest’ordine di Lepidotteri, nel i832 , apparso ancor non era il V. IX. dell’opera de’ signori Ochsenhei- mer e Traitschke, nel quale si contengono i caratteri de’generi stabiliti da quest’ ultimo , per la famiglia delle Tignuole. Non dimeno consultai questo Classatole , ed i principi su quali vidi esser fondati i suoi nuovi generi mi lasciarono molte dubbiezze , nè vi trovai solide fondamenta : della qual cosa ampie riprove si trovano sparse in vari luoghi del presente lavoro. Mi limitai quindi a registrare le specie nostrali sotto le generiche de- nominazioni di Latreille , senza tacere a qual de’ generi de’ prelodati Au- tori appartener potesse questa o quella ( vedi , Tin. Leopoldella , M. Cle- menlinella , A u gusta Ila , e Kollarella ). Compiuta fra tanto l’opera summentovata , mi è sembrato ancor me- glio ritenere le generiche ripartizioni , quali stabilite si trovano dall’En- tomologo di Brives , e taluni altri generi ancora posteriormente apparsi , come quelli stabiliti dal sig. Zinchen , ed adottati quasi dall’ universale. Taluno pure di quelli del Traitschke mi sembra molto ben costituito , e T ho perciò conservato: considerando quali sotto generi de’ medesimi molti degli altri statuiti dal medesimo scrittore e da altri entomologi della Ger- mania. Secondo i principi del Treitschke la T. Leopoldella dovrebbe costi- tuire un genere distinto , che non avrebbe per carattere che la forma del- le antenne , e la frangia delle ali : la T. Clementinella , e T. Kollarella anderebbero fra le Adde: ed io farò notare nelle specie di questo gene- NOTTURNI 20 re ìe ambiguità nelle quali si è incorso. La T. Mugustella va riposta fra le Elachiste , ed a questo medesimo genere apparterrebbero la T. Macro- cerella , e Minimeli/! , per la mancanza di ciuffetto o criniera sul capo ( il quale è liscio , come in tutte le vere elachiste ) , ma che non convengono poi con quelle per i restanti caratteri. 3. In riguardo della T. granella debbo ancora far notare, che il si- gnor Traitschke in un supplemento della 2. parte del IX voi. della sua opera , pag. 265, num, io, descrive una specie di Tignuola ( T. gra- ni (ella ) , che poco dalla granella dissomiglia , nè per le frasi loro que- ste due tignuole restano con chiarezza distinte. La qual cosa rafforza sem- pre più la necessità d’ associare alle complete ed accurate descrizioni fi- gure esatte e colorite. Quindi emerge , che lo aver data la figura della varietà della T. gra- nella non è da reputarsi superfluo: ed io ho tolta occasione di far meglio osservare qual debbano essere le vere note distintive del tipo di questa specie nel parlare della varietà sua. Aggiungerò ora , che il maschio del- la T. granella è più piccolo della femmina ; ha un folto ciuffo di peli sul capo , e 1’ angolo interno delle sue ali non si eleva a foggia di coda di gallo : caratteri entrambi che risguardar si vogliono come generici. 4. Risulla finalmente che , delle 22 specie registrale sotto questo ge- nere , non ne appartengono che i5 soltanto al genere Tinca propriamente detto , i cui caratteii ridar conviene ai seguenti. Caput crinitum ; Palpi breoes squamali ; Alarum anlicarum angulo postico valde fimbriato et credo. Partendo io dall’unico principio, che il carattere generico primario debba desumersi da uno de’ pi incipali organi animali: e che ne’ lepidot- teri questo venga rappresentato da’ palpi ; penso 1. Che i sotto-generi Lispe , Figo ed Jponomeuta debbano essere riu- niti in un sol genere, che si lega per certi rapporti colle Litosie. 2. Che i sotto-generi Plulella , Rinosia , Lita ed Ornice dipender deb- bano dal grande genere Ecofora. 3. Che i Chiioni , le Mr piali , e forsi anche le Lemmalofile deb- bano riunirsi sotto un genere solo , la quale ritener si potrebbe quello de’ Crambi di Fabricio. 4. Che gli altri si possano ben conservare qual si trovano stabiliti da’ rispettivi loro autori, comechè concordemente si trovano poggiare su i medesimi principi. Piego pelò i dotti entomologi a tener questo schizzo come un im- maturo pensiere , al quale mi propongo dare più ampio schiarimento in adattato lavoro. Finora non ho fatto che gittare ne’ diversi luoghi le mie liflessioni : qui le ho avvicinate , per darle un certo 01 dine , necessario per la liunione de’ sotto-generi ai quali le specie nostrali si riferiscono : al- trove esporrò il mio piano generale, per tentare di stabilite, pe’ micio- 24 LEPIDOTTERI lepidotteri , un ordine naturale , sopra basì meno vacillanti , e facile a riconoscerne le parti che lo compongono , ed i rapporti che lo legano colle diverse tribù degli altri notturni. Più nella pag. ERRORI. CORREZIONI. g. i ver. 7 gracili graciles 5 setiformis setiformes 3 ver. 6 duo bus duabus 4 ver. i puntegiate punteggiate — 6 Plialaena Phalena — 12 Hybner Hiibner 9 ver. 27 risichi rischi a i ver. 22 II Corpo Il corpo è bruno-rossiccio 1 1 ver. i 1 gli di cui i cui i3 ver. 8 cinerino cenerino — 26 slocarsi slogarsi *4 ver. 8 esieguono eseguono 18 ver. 23 Clachista Plachisi a KOTT U R N I I Sotto genere CHILLO ; Chilo (i). Palpi inf eriores porrecti , sub declinati , contigui , rostriformes ; su- periores (2) bìarticulali apice clamati , fascicolo piloruru inter frontem pal- posque eminentes. Osservazione . Germar stabilisce innoltre per questo genere il Capo picciolo , gli Occhi globosi ed estuberanti, il Collo piccolo : le Ali quasi attorcigliate ec. ; ma tali caratteri sono comuni ancora ad altri geneii. 1. Ch. ortello; Ch. hortuellus . Alis anticis luteo fulvi s fusco-striatis , linea transversa submargina- li reflexa ferreo nitida ciliisque aeratis ; posticis cinereis. Var. al. ant. pallidis , margine anteriore fuscescente , posteriore o- chraceo , lineisque duabus transversis , prima media sinuato repanda fer- ruginea, altera submarginali reflexa ferrea. Crambus strigatus , Fabr. Sappi. 4?2i 4? • Tinea strigella , Fabr. Ent. Syst. Ili , 2 , p. 2g4- 44- Tinea hor tacila , Hiib. Tin. Tab. 7 , fig. 46 ( foem. fìg. 4o (foem. Tin. Cespitella. Chilo hortuellus , Zincken ; Gemi. Magaz. d. Ento- mol. II. p. 62, 11. ig. Chilo hortuellus , Treitsk. IX. 1. p. 84, n. i4« La farfalla si trova assai facilmente nelle praterie , e ne’ cam- pì seminati a cereali. 2. Ch. roteilo ; Cìt. rorellus. Ch. palpis , antennis ihoraceque nitidis , capite testaceo ; alis anti- cis obtusis sulfureis , lineis longitudinalibus rnultis duabusque transver- sis recurvatis ferrugineis , ciliis aeratis nitidissimis ; posticis abdomìne- que subcitiereis. Tinea rorella , Liti. Syst. Nat. I. 2. p. 886. 860. (1) Da y,->kox>, insucco , imbevere; intignere , con cbe indicar si vuole la modifica- zione che noi diamo alle labri nell’atto del succiare, alla quale somigliar si vuole quel- la de’ palpi di questi lepidotteri. (2) Pseudopalpi , Germ. LETIDOTT E R I Tinca lui et ella , Fabr. Ent . Sy si. IIT. 2. p. 292. 22. Crambus lineatus , Fabr. Sappi. 47° ? 36. 75 Rorella , Villers, II. p. 4^‘ ? u- 868. Petag. //«L Ent. 2. p. 609 , n. 56. Cyr. Spec. Ent. Neap. Tab. 1. I. 7? 75 Grate nella , Scop. Ent. Cani . p. 246, u. G27. Chilo rorellus , Ziiickea ; Gemi. Magaz. tl. Ent. II. p. G8 , n. 21. Treitsk IX, 1. p. 90, n. iG. Frequente da Luglio a Settembre , nelle praterie, e ne’ cam- pi di cereali. 3. Gli. Pinetello ; C//. Pinetellus. Ch. palpi s, capite thoraceque supra albis ; alis anlicis luteo-aiiran- tiis , maculis duabtis argenteis , anteriore triangulare , posteriore orata; poslicis cinereo di hit e obsolelis. Tinea Pinetella , Liti. iVaf. I. 2. p. 88G. 356. — Faun. Saec. Ed. 2. 11. i368. T in . Pinitella , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 294. 3i. • — Spec. Ins. 2. p. 292. De Villers, Ent. Limi. T. II. p. 459 , n. 849- Petagu. Inst. Entom. 2, p. 601, 11. 10. 7 tnea Conchella , Hùb. Tui. T. G. f. 38 foem. Crambus Pineti , Fabr. Ent. Sappi. 470, 87. Phal. virginella , Scop. 77/tf. Cani. p. 24G , 11. G29. C/a7o Pinetellus , Zincken ; Gennai* , Magaz. tl. En- tomol. II. p. 72, 11. 24. Chilo Pinetellus , Treitsk. IX, 1. p. 94, 11. 19. Raro fra noi. 4- Ch. conchello; Ch. conchellus. Ch. palpis , capite thoraceque supra albis ; alis anlicis luteo auran- tus } fascia longitudinali piramidali argentea m trcs macula s dirisa , NOTTURNI priori cuneiformi , media rhombea , posteriore lineari transversa , cz7ns griseo alboque alternantibus , posticis subcinereis , basi dihaioribus , lim- bo abscurioribus. Tineci Myella, Hùb. Ti/i. T. G, f. oj foern. Tin. Cono /iella , Fabr. E ut. Syst. IH, 2, 2f)5 , n. 3G. De Villers, T. IV . p. 537. Chilo conchellus , Zincken; Germar, Magaz. d. E11- tom. II, p. 74 7 n- 25. Cramhus conchaceus , Fabr. Sappi. 472, 4^* Phalaena Pinetella , Scop. Cani. 224, n. 622. Chilo conchellus , Treitsk. IX, 2, p. 97, n. 20. Specie rara fra noi. Trovata in Calabria Ultra , e sulla Ma- jella : In Agosto. 5. Ch. falsello ; Ch. falsellus. Ch. palpis , capite, tlioraceque sopra albidis ; a//s anlicis osseo fu- se oque variis , fascia longitudinali cuneiformi alba a basi ad medium dacia , linea submarginali transversa sinuata repanda fusca ciliisque fuscis albo-striatis ; posticis uti subtus omnibus cinereo s or di di s. Tinea Falsella , Hiib. Tin. Tah. 5, f. 3o foem. — - — Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 2^5, 3y. — — - De Vili. Ent . Limi. T. IV, p. 537. Tinea Ab ruptella, Thungberg , resp. Werner, diss. Entom. in Tab. adj. Gg. 2. Chilo Falsellus , Zincken; Gerii). Magaz. d. Entom. II. p. 80, n. 3o. * — — - Treitsck. IX, 1. p. io5, n. 2G. Var. a ) , ni. Cli. alis anticis albidis badio punctulatis , fimbria postica aurata micante ; palpis externe ni grò punctulatis . Riferisco al falsello , come varietà, un Chilo che le rassomi- glia moltissimo ; ma che ha la frangia delle ali posteriori me- LEPIDOTTERI tallina splendente , o quasi dorata , mentre die la fascia trasver- sale fosca è mezzo scancellata. Vedi T osservazione apposta al Ch. Conlaminellus . Settembre ( Ciliis sepe ciercitis nlicantibus). 6. Ch. imbrattateli ; Ch. inquinatellus. Ch. alis anlicis slramineis , plus minusve fusco conspersis , macu- li s d nabli s mediis lineisene duabus transversis repandis fuscis , ciliis ae- rai is , ( in spec. nost. cinereis); poslicis sublurido pallescenlibus. Tinca inquinatala , Hiib., Tin. Tab. 8, f. 54* Chilo inquinatelìus , Zincben ; Gemi. Magaz. d. En. — - — Treitsk. IX, i. p. 121, n. 84. Le ali inferiori bianche , non brune. In Agosto. 7. Ch. crisonuchello ; Ch. chrysonuchellus. Cli. palpis porrectis , capite nucaque supra rnjìs ; alis anlicis pal- lidis fusco conspersis, strigis longitudinalibus multis pulvereis fusco oli- vaceis , striga trans ver sa' sub dentai a fusco ferruginea linearne submar- ginali arcuala alba, interne ferrugineo sepia, ciliis aeneo nitidis , po- sticis cinereis. Tinea Camp ella , Hiib. Tin. Tab. j , 44’ foem. Gramellcu Fabr. Tilt. Syst. III. 2. p. 5oo , 5g. Chry sona cheli a , Scop. Tilt. Car. 2/f 6, li. 628. Chilo Chrysonuchellus , Zincken ; Germ. Magaz. d. Fotoni. II. p. Gg, n. 28. Treitsk. IX, 1. p. 91. 11. 17. Specie assai frequente nel Regno. 8. Ch. bello; Chilo bellus. Ch. Jlis anlicis ocraceo flavis , fascia liluraque apicis argenteis , macula ad angulum posticuni alba , nigro irrorata , oce/lis marginali- bus alris , argenteo inductis. N OTTURIVI Tinca bella , Hùb. Tab. 9, f, Go, foein. Chilo bellus , Treitsk. IX, 1. p. 2., e 2G8. Specie rara dovunque , rarissima tra noi. L’ ho trovata in Calle di Roveto sotto Canistro ( Abruzzo Ultra ) , nella fine di Agosto ; e sul Matese , nel luogo detto Piana di Cusano , nella line di Luglio. 9. Cli. Maggiorello ; Ch. Ma] or ella s , n. T. Vili, f. 1. Ch. alis anticis lividis striga marginali albo-mar garitacea macula umerali jlavida lunulala ; alis posticis cinereo-fuscis , fimbria albichi. Il corpo è fosco-rossegiante con riflesso margaritaceo ; i paì- pi superiori e gl inferiori siccome all’ordinario. Le ali anteriori d’ un color fosco livido, con una striscia longitudinale rettilinea bianco-perlacea nel margine anteriore , che lascia il margine e- sterno curvo del medesimo colore del campo interno ; una mac- chia archeggiata giallognola trasversale sta verso la base , simife quasi a quella del Ch. Colonnellus. Ali inferiori cenerognole splendenti , più oscure verso l’apice e nel margine anteriore , colla frangia bianca splendente. 10. Gli. giallello ; Ch. luteellus. mas. Alis anticis ochraceis , lineolis dniabus transversis repandis fa- sci s obsoletis ; posticis cinereis. foem. Alis anticis murinis slriis lori gitudinalibus pallidioribus , po- slicis fuscis. Far. mas. ) lineolis nullis. — An. Silacellus , Treitsk./’ Vel . Jlavellus , mi hi. Tutta d’ un colore gialletto , senza veruna macchia ; le ali posteriori bianco-giallicce. Non ovvio fra noi. Nella state. 11. Gì. contaminello 5’ Ch. contaminellus. Ch. alis anticis lestaceis , putido medio , lineaque transversa sub- marginali repanda fuscis ; posticis cinerascentibus margine sub-umbratis. 6 LEPIDOTTERI Tinca contaminella , Hub. Tab . 9 , f. 09 foem. Chilo contaminellus , Zincb., Gemi. Magaz. d. En- tom. II. p. 107 , n. 43. Treitsk. IX, 1. p. j34, n. 36. Si osservi , che sovente la linea marginale si scancella in modo da lasciare appena delle macchioline negl1 intervalli delle nervature ; ed allora , seguendo la frase , è difficile riconoscere questa specie. 12. Gli. piramidello ; Cli. pyramidellus. Ch. palpis , capite , thoraceque supra albidis ; alis anticis badiis , fascia lohgitudale argentea , ciliis badio alboque alternanlibus ; poslicis dilute cinereis. Chilo pyramidellus , Treitsk. IX, 1. p. ic>4, n. 26. Variano i nostri esemplari per i palpi screziati di nero , specialmente nel lato esterno. In Settembre i833. 1 3. Ch. margaritello ; Ch. margaritellus. Ch. palpi , capite thoraceque supra albis ; alis anticis externe badiis, interne aurantiis , fascia longitudinali media argentea , ciliisque griseis ; poslicis dilutis cinereo sordidis. Tinca mar g ariteli a , Fabr. E ut. Syst. Ili, 2, pag. 2q 5 , n. 35. — - — De Villers. E ut. Lin. T. IV , p. 53y. Geofi’. Ilist. des I11 se et. II. p. i83, 11. 3. — - — Hùb. Tin. Tab. 6 , f. 3q foem. Crambus margaritaceus , Fabr. E ut. Syst. Sappi, p. 470, n. 34. Chilo margaritellus , Zincb.; Gemi. Magaz. d. En- telli. II. p. 79 , n. 29. — " — Treitsk. IX, 2 , p. 102, 11. 24. NOTTURNI 7 Trovasi in Austria , Ungheria , Italia. In Luglio ed Agosto. In quest’ultimo mese Filo io trovato nell’ Aspromonte in Cala- bria ultra. 14. Ch. argentello ; Ch. cirgentellus , 11. Tav. Vili, f. 2. Ch. palpi stuposi brevibus ; alis antìcis albo-argenleoque micanlibus nervorum interstitiis ad marginerà punclis alris ; quandoque obsoletis , fimbria alba ; alis posticis albidis ciliis candidissirnis. Tutto di un sol colore bianco splendente ; gli occhi neri. Le ali superiori risplendono di argento, e talvolta con riflesso clorato ; sul margine, tra gl1 interstizi de’ nervi , un punto neris- simo , che in taluni individui , più bianchi , manca affatto. Le ali posteriori sono bianche affumicate, colla frangia bianchissi- ma , come quella delle ali superiori. Forse deriva dal Falsello , ma non presenta alcuna traccia delle linee e macchie trasversali. 15. Ch. Colonnello; Ch . Colomiellus , n. T. Vili, f. 3. Ch. palpis anterioribus fasciculatis longissimis ; antennis valde cri- statis , crista sopra nigra , subius alba ; alis anticis plumbeis lunula u- rnerali elevata Jlavo-aurant io-zonata ; alis posticis , sub hepaticis margi- nibus fuscescenlibus , fimbria fiavida. Il corpo è bruno , f addomine nero , col margine de’ seg- menti bianchiccio, e l’estremità della coda vestita di lungha bar- ba lulvastra. il capo è picciolo ; gli occhi grandi emisferici ne- ri ; il fronte squamato e prolungato anteriormente in forma di rostro. I piedi sono gracilissimi e corti ; i palpi inferiori sono lunghi bruni , superiormente bianchicci. Le antenne sommamen- te distate ; i palpi superiori terminati da un lungo fascio di setole fulve, che uguagliano il penultimo articolo de1 palpi inferiori. Le ali superiori di color di piombo bruno con isplendore metal- lico , con una fascia bianco-sudicia nel margine anteriore , la quale non giunge all’estremità posteriore ; e verso la base una zo- na curva di squame elevate e grandi , brune e giallo-dorate alter- nativamente , alla quale succede una fascia parallela giallo-aran- 8 LEPIDOTTERI cina. Le ali inferiori sono fuliginose con riflesso giallo-epatico , col margine posteriore ed anteriore bruniccio , e la frangia gial- liccia. Trovasi in Terra d’ Otranto e negli Abruzzi ; nella state , non ovvio. N. B. — Le specie di questo sotto-genere sono numerose. Finora se ne contano cinquanta. Le ulteriori ricerche ne faranno discuoprire tra noi ben molte altre , che aumenteranno la presente serie . Sotto-genere FICO; Phycis (i), Fabr. Antennae selaceae simplices , articulo primo crasso , supra sinuato ac cristato , inter oculos insertae , erectae. Reliqua vix a praecedente genere disi inda. Fabricio stabili il genere phycis nella sua Eni. Syst. Sappi., che fu poscia adottato ed illustrato da Zincken , dal quale ne abbiamo una bella Monografia. (V. Gemi. Mag. des Ent. Ili , pag. 1 1 3. ). Latreille aveva registrato il Omnibus Cameus di Fabr. , con alcune altre specie del medesimo genere , sotto il nome generico Ilizia ( Vedi , Cuv. Regn. duini. V. pag. ritenendo il genere Phycis del medesimo autore per registrarvi quelle specie soltanto , le cui antenne sono tutto al più ci- gliate , avendo tutti i rimanenti caratteri comuni colle specie del genere Euplocamus , stabilito da lui , con una parte dei Phycis di Fabricio. Oltre i caratteri più essenziali superior- mente riportati per distinguere questo branco di Tigniuole lin- neane , ve ne sono molti altri meno interessanti e non privati' vi delle farfalle di questo genere. Tali sono , i palpi inferiori di forma svariata, ed i superiori ( pseuclopalpi ) quasi occultati. La lingua lunga , cornea e spirale : il capo ed il torace ricoperti da squame brevissime e compatte. Le ali superiori lunghe e strette col margine posteriore rotondo , e le posteriori larghe e semi- circolari : le une e le altre attorcigliate intorno al corpo. Nello stato di riposo non piegano le antenne sotto leali, siccome fan- no i Chiioni e la più parte delle farfalle del grande genere Ti- gnuola. i. Fico camello; Phycis camelia. Ph. palpis adscenlentìbus ; antennis cristatis. Alis anticis sanguineis interne Jlavo marginatis , posticis cinereis. Var. alis anticis margine externo albo . Tinea camelia , Limi. Syst. Nat. I. 2. 887. 3G3. (1) Da cpo/n , phycis , fico , sorta di Pesce, secondo Aristotile e Plinio. LEPIDOTTERI 2 J\ Camelia Fabr. E/it. Syst. III. 2. p. 296, 4l. De YilSers, E ut. Litui. T. II. p. 462 1 n. 854- Sulzer , Ilist. Ins. Tab. 23, f. 12. ■ Hùb. Tab. io, f. 65, foem. «—■ — - Fuesly , Ins. p. 42 ? n* 623. — — Petag, I/ist. E ut. II. p. 602 , n. i5. T . Sanguinella , idem, T. io, f. 66, foem. T. Semirubella , Scop. E ut. Carri, p. 245, 11. 623. Crambus carnellus , Fabr. Ent. Syst. Sappi. 470, 11. 35. Phycis camelia , Zinck., Gemi. JSlagaz. d. Ent 0 ni. Ili. V. p. 128 , n. 9. - — - — Treitsk. IX, 1. p. i58, n. 16. Le farfalle schiudono in Luglio ed Agosto : e tra noi pri- ma e dopo quest’epoca. Frequente nelle praterie basse. 2. F. Cirillello ; Phycis Girili ella , 11. Tav. V. fìg. 4- Ph . alis anticis albìdis , auro irrora ti s , atomisque nigris adspersis ; fascia transversali flexsuosa flavi da aerato-linibata , altera apicali si- mili ; punctis geminis et triphidis marginalibus alris aurato terminatis. Alis poslicis albo-sericeis immaculatis. Abdominis segmentis fasciculato crislatis. Crambus Cy riili , Costa, Dizion. Univ. di Agr. Ediz. Nap. Y. XI. Art. Falena. Phycis funiculella , Treitsk. IX. 1. p. 200, n. 44- p. 273. Mal si avvisava Treitschke allorché scriveva « Secondo la te- stimonianza del Prof. Costa di Napoli, questa specie si chiama colà Cyrilliella. Ma siccome finora non è stata nè figurata , nò descritta come tale, cosi conserverò tutt’ ora il nome da me as- segnato »; perciocché, quando nel 1 83 1 feci questa comunicazio- ne al prelodato scrittore , la specie era stata figurata e descritta nell’ opera citata, sotto il nome generico Fabriciano di Crambus , NOTTURNI D e ciò fio dal 1829, due anni prima cioè della pubblicazione del Treitshke. Per la stessa ragione dunque io sono autorizzato a ri- tenerla col primitivo suo nome, il quale ricorda quello d’ un in- signe cultore patrio delle Scienze Naturali , cui dobbiamo un ec- cellente saggio di Entemologia Napolitana. 3. F. luridello; Phycis luridella , n. Tav. Vili. f. 1. Ph. alis anticis aepalo-fiavidis fasciis tribus livido-fuseis , media re- panda , terlia marginali ; alis posticis fuscis , fimbria cinerea . Questa specie ha molta affinità colla elongella , ma si distin- gue principalmente per la posizione delle l'ascie bruno-livide del- le ali superiori, delle quali la prima è a poco più di un terzo lontana dalla base; la seconda è quasi triangolare, sovente s’in- terrompe nel mezzo , e qualche volta non giunge al margine po- steriore , e sull’ anteriore sembra costituita da tre macchioline confluenti ; la terza è precisamente sul margine estremo , cui suc- cede la frangia di color cenerino-bruno. Nella elongella per lo contrario , stando a quanto ne dice il Treitschke , ed alla figura di Hiibner , v’ ha una macchia bifurcata nella base , che manca af- fatto nella nostra , due macchioline trasversali nel mezzo , e la fascia terminale che si estende nel campo assai più di quello che avviene nella nostra. Innoltre , leali inferiori ( se la figura del- F Hiibner , Tub. 25, fig. 174? è esatta ) non sono generiche, e molto meno convengono con quelle della luridella. Nè tali dif- ferenze appartengono al sesso, perciochè io ho presenti più in- dividui maschi e femmine, ed in tutti i caratteri principali so- no i medesimi. Il colore dell’ intero corpo è di un giallo-epatico , alquanto splendente ; quello delle ali superiori è lo stesso , le cui mac- chie bruno-livide siccome superiormente sono state descritte. La grandezza è varia. Vi sono delle femmine assai più grandi di quel- la che ne rappresenta F Hubner. La Farfalla si trova da Giugno a Settembre ne’ luoghi mon- tuosi. 4 LEPIDOTTERI 4- F. pudorello ; Phy. pudorella . P/i. palpis ereclìs ; antennis nudis ; alis anticis albis , vitto, rosea ; posticis cinereis , ciliis albidis. Ph . Pudoralis , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 2,33 , ». 392. Tinea pudorella , Hùb. T. XI. f. 63 masc. — T ab. 46, f. 3 18 foem. Phycis pudorella , Zinck., Gemi. JMagaz . d. Ent. III. p. 1 34 7 n. i3. — - Treitsk. IX. 1. p. 149? n. 9» Comune in Sassonia. Trovasi pure in Ungheria, ed in Vien- na ; nei mese di Luglio. Fra noi è stato trovato ai Bagnoli , nel- l’autunno , dal Gap. Wredow , dal quale mi è stato gentilmente comunicato. 5. F. roverelle» ; Phy . roborella. Ph. palpis recurvads ; antennis valde cristatis -, alis anticis griseis , litura dentata albida. Tinea spissicella , Fabr. Entom. Syst. III. 2. pag. 289 , n. 4. ■ — - — De Vili. Ent. Lin. II. p. 49-4, n- 947* — — Hub. Tin. T. 2. f. 76 , mas. Phycis spissicornis , Fabr. Entom. Syst. Suppl. pag, 463. Phycis Roborella , Zinch., Germ. Mag. d. Ent. Ili. p. 1 47 » n* 23- — - — Treitsk. IX. 1. p. i52 , n. 18. Trovasi in Austria , Sassonia, Francia, Ungheria, nel Re- gno di Napoli ; nelle praterie. Secondo Treitschke la farfalla schiu- de nel mese di Luglio , ma io F ho pur trovata in Agosto. I Sotto-geìnere LiSPE; Lispe (i). Osservazioni. Niun carattere positivo distingue il genere Lispe , sta- tuito da Treitschke per comprendervi una sola specie europea, che male allogata si vedeva sotto i grandi generi linneani Bo/nbix , Noctua e Pha- laena , tra quali vagò dapprima , e poscia instabilmente riposava fra le suddivisioni del genere linea. Per la qual cosa il Treitschke si vide in obbligo crear per essa un genere distinto , basandolo sopra il complesso de’ caratteri che offre la specie , e non già sopra taluni solamente i più essenziali. Ed ecco come dai grandi gruppi si passa alle sezioni , ai ge- neri , ai sotto-generi , giungendo in fine a doverne istituire uno per cia- scuna specie, quando troppo minuziosamente ripartire quelli si vogliono, siccome in più luoghi di quest’ opera ho fatto avvertire. Ed in tal guisa si va facendo chiara la sentenza de’ nostri maggiori , che la Natura non creò classi, nè generi, ma specie ed individui soltanto. Le quali specie, se congiunte si trovano sotto un qu alsivoglia nome comune e generico , ciò vale solamente per agevolarne la loro ricognizione , ma non per met- ter confini al piano della Natura medesima. E ritornando al genere Lispe , lo stesso suo autore dichiara noti po- tersi altrimenti conoscere che per lo mezzo della descrizione completa del- l’ insetto perfetto, e della sua larva. Per la qual cosa riportar la deggio an- ch’io, proponendomi di far meglio notare sopra quali caratteri riposar potrà questo genere , che non ha veruno rapporto col grande genere Tìnea , sic- come chiaramente lo appalesa ben anche 1’ essere stata considerata la Cri- brella , che ne costituisce il tipo , or come una Bombice , or come una No- ctua , e finalmente come una specie delle Falene linneane. Una seconda specie da me discoperta , e della quale esibisco qui la descrizione e la figura , convaliderà sempreppiù la mia proposizione , in ap- poggio della giusta opinione del prelodato scrittore , di doversi stabilire un genere distinto per la Cribro Ila , che però io riduco ad un sotto-genere. i. Lispe crivella ; Lispe cribrella. Lis. alis anlicis albis , transverse ni grò pnnctatis. Il capo è piccolo, rotondo, un poco depresso d’ avanti iti dietro , con ocelli laterali emisferici e prominenti. La probo- scide è cornea , lunga , ed estermamente in uno de’ lati attor- cigliata in spira , siccome in molti Chiioni si osserva. I pal- pi Da Xrtjmos , Lispe , liscio , pulito , svelto , elegante. LEPIDOTTERI 2 pi inferiori sono lunghi un poco più dell’arco frontale, al qua- le inferiormente si adattano, oltrepassandone l’altezza. Essi so- no composti di 3 articoli curvi , il primo basilare piccolo , il secondo grossetto e rivestito di squame ben adattate , il terzo meno curvo ed un poco più delicato si termina in punta in- torniala , ed è rivestito aneli’ esso di squame. I palpi superiori sono piccoli, ma visibili, ed un poco sporgenti ne’ lati , fatti a logia di pennello. Le antenne sono setacee , composte di articoli poco distinti , e coperti di squame ben adattate , bianche con un vestigio bruno nella giuntura degli articoli , inserite nell or- lo interno degli occhi. 11 fronte è coperto da larghe squa- me bianche che scendono anteriormente , e quelle del vertice si diriggono in dietro, siccome le altre che costituiscono la col- lana e quelle che rivestono il torace. Il corpo è grigio con squa- me argentine al margine posteriore de’ suoi anelli, più lunghe nella estremità anale , ove nella femmina si osserva 1’ ovidutto prolungato. I piedi sono meno bianchi e spruzzati di bruno as- sai minutamente. Le ali anteriori bianche danti un poco al gial- liccio ne’ margini anteriore e posteriore , nella cui pagina supe- riore si contano io punti neri, i maggiori de’ quali sono in for- ma di asterisco , disposti nel seguente ordice : uno alla base , poi due sopra una medesima linea trasversale, indi uno isolato , al quale succedono altri due sopra una linea trasversale obbli- qua , e finalmente sei sopra una linea trasversale fatta a zic-zac ; oltre i piccioli puntini interposti alle nervature tra il contorno estremo delle ali ed il cominciamento della frangia, eh’ è bre- vissima e bianca. Le ali inferiori sono bianche sfumate di bru- no , specialmente sul contorno e sopra le nervature , con una macchia bruna poco distinta nel centro. Le pagine inferiori di tutte le ali sono affumicate , meno però le ali inferiori , restan- do le frangie bianche. La larva vive sopra qualunque specie di cardo , rodendo- ne dapprima le fronde, e penetrando in dentro nel caule, fino al midollo , ove si tiene racchiusa durante il verno , chiuden- do le aperture del suo cunicolo con una tessitura sericea. Nel- la successiva primavera le apre , e continua a nutricarsi del sue- NOTTURNI •ì O co midollare (i) della pianta. Dessa è di figura cilindrica , più grossa nel mezzo , e più sottile nella posterior parte ; il capo è nero-bruno, collo scudo occipitale e nuca cornei, di color bru- niccio macchiettato; il corpo è legermente lanuginoso, di color grigio-bleù-verdiccio , longitudinalmente listato; i piedi anterio- ri bruni. La crisalide è bruno-dorata , quasi fusiforme , colla e- stremità anale appuntita. La sua trasformazione succede in un tessuto filiginoso , che orde presso al cunicolo stesso , donde a capo di alcune settimane schiude la farfalla. Le uova sono ovali, giallette. Bombyx cribrimi , Fabr. Eni. Syst. III. i. P. 487 , 11. 248. Tinea crìbrella , Hùb. Tin . T ab. io. f. 67 , foem. — - — - Schrank. Fami . Boic. II. p. 3 14. Le Manteau a points, Geoffr., Hist. cles Ins. IL p. 190, n. 21. Lispe crìbrella , Treitschke, IX. 1. p. 2o5, n. Trovata in Calabria ultra, nel luogo detto Limacaria . 2. Lispe ìuniilella ; Lispe lunulella ; n. Tav. Y. f. 5. Lis. alis anlicis albidis , fascis duabus parallelis Jlexiiosis e lineolis curvis fulvo-brunneis compositis , altera prope basini , altera marginali , lunula media nigra ; alis posticis albido fuscis marginem versus obscu- rioribus. 10 associo questa farfalla alla Lispe Crìbrella , colla quale ha i più stretti rapporti , non potendola ad alcuno altro sotto-genere riferire , senza molto scostarmi dai caratteri essenziali da1 quali sono distinti. Per la qual cosa l’ho tenuta per ben quindici an- ni indefinita nella mia collezione. 11 capo e tutte le altre parti perfettamente convengono con quelle della specie precedente; i palpi solamente sono alquanto (1) Il sig. Hiibner ha ciò dedotto dallo avere osservato che gli escrementi nulla contenevano di avanzi solidi , e die altronde il midollo trovavasi stritolato nel cunicolo. LEPIDOTTERI men lunghi ed un poco stiacciati dall1 interno all’ esterno , della figura che rappresentato un si vede in b , T. V. f. 5, e molto simi- li a quelli della Phjcis Camelia. 11 collo è ricoperto da una col- lana di squame corte, unite , e bianche di neve; il torace è di color bianco sudicio e così pure il resto del corpo. Le ali su- periori sono strette e lunghe col margine posteriore curvo, guar- nito di frangia cortissima. Il loro colore è bianco sudicio , un pò tendente al giallo , con isplendore sericeo. Una zona fles- suosa composta da un doppio ordine di linee curve rivolte col convesso alla base , e di color fulvo-bruno , scorre presso il mar- gine posteriore, ed altra simile, meno ben terminata, e quasi parallelamente alla prima si trova presso la base ; una linea cur- va , od in forma di luna crescente , nera , succede immediata- mente ed all’ interno della fascia marginale. Le ali inferiori so- no affumicate con isplendore sericeo , un poco più oscure verso il margine posteriore , colla frangia bianca e lucida. Questa farfalla l’ho trovata in Terra d’ Otranto , dove la predai in una caccia notturna fatta nell1 Orto Agrario di quella Società Economica, nel mese di Luglio 1821; nè posteriormen- te f ho mai più vista. L’unico esemplare, sul quale ho fatta la descrizione , si conserva , un poco mal concio , nel mio Gabi- netto. Per quanto io mi sappia panni non essere stata fatta men- zione di questa specie dai scrittori di entomologia. Sotto-genere IPOjNOMEUTA ; Yponomeuta (i), Latr. Palpi inferiores breves graciles fronti ad/} ressi , articulo ultimo prae- cedenti degnali. Antennae setaceae corpore breviores. Cervix vìx crinita. Osservazione. Abito delle Litosie , colle quali sembra che si congiun- gano per naturali rapporti. Hanno esse la proboscide ( lingua ) molto di- stinta e di grandezza ordinaria, siccome le Ilizie di Latreille , o Cr am- bi di Fa b rici o. Le loro larve vivono in società , sovente sotto un tetto comune. La loro metamorfosi si compie a cielo aperto , ed in un tessuto speciale se- riceo. 1. Ip. Litospermella ; Yp. Lit ho sper niella. Yp. alis anticis albis , pimelo vitlaque media maculisque rhombeis contiguis alris. Tinea P u siella ^ Fabr. Ent . Syst . III. 2. p. 5oi , li» 64- — Suppl. p. 481 , n. 4* — — - De Villers. Ent. Limi . T. II. p. 4^4? n* 83g. Panzer, Fami . Gemi . YI. 21. Tinea Lithosp crinella, Hub. Tin. Tab. i5. f. 104 mas. Yponomeuta Lithospermella , Treitsk. IX. 1. p. 2og. 11. 1. Trovasi in Austria , Baviera , Sassonia , ec., ed anche fra noi, ma rara: nel mese di Giugno. La larva vive sopra la Pulmona- ria offìcinalis , ec. 2. Ip. funerella; Yp . funerella . Yp. alis anticis nigris , margine interno fctsciaque media interrupta albis , punctis duobus baseos nigris . Tinea funerella , Hub., Tin. T ab. i3 , f. 85. — ■ Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 3og , 11» 98. Sappi . p. 483 , n. io. (i) Da vwoyopst» , cuniculos facio , scavar cunicoli, minare. LEPIDOTTERI o Yponomeuta j liner ella , Treitsk. JX. i. p. 2i3, n. 3. In Austria, Baviera, e ne’ contorni di Napoli. In Maggio. 5. [p. orofluclla ; Yp. ciurijluella . Yp. Alis anlicis chalybeis , punctis atris ; ano aurantiaco. Tineci aurijluella , Hùb., ZTm. Tab. 44 ? f* 3o2, mas. Bombix Pyrciustcì , Id. />om. Tab . 6i, f. 260 ,foem. Yponomeuta aurijluella , Treitsk. IX. i.p. 227, n. i3. Il capo con tutte le sue parti , il torace ed i piedi sono neri ; F addomine , e le tibie de’ quattro piedi posteriori sono gialli di arancio. Le ali superiori sono nere con riflesso di ver- de-bronzino , e 4 punti rotondi neri nel mezzo disposti a rom- bo. Le ali inferiori sono brune di fuligine , un poco più sbia- date nel margine interno. Trovata sopra Aspromonte in Calabria Ultra : in Luglio» Treitschke non assegna patria a questa specie. 3. Ip. cognatella; Yp. cognatella. Yp. alis anticis niveis , punctis vigilili nigris. Tinea padella , Hùb. T. i3 , f. 87 , foem. Schrank. Fau. Boi. II. p. 118, 11. i83r. Yponomeuta cognatella , Treitsk. IX. 1. p. 220. n. 7. La larva vive sopra diverse specie di Pruni , sud Frassino, lo Spino bianco , ed altri alberi pomiferi , ove stassene in socie- tà fra un lasco tessuto sericeo. Non rara tra noi. Sotto-genere EMILIA ; Haemilys (i). Palpi inferiores lo ligi , sursum recurvati et divergentes , arliculo ul- timo gracili , nudo ac acuto. Alae anteriores angustatae , animalae quie- scente , orizontales , aut parimi , a ut nullimode postico decussantes. Osservazioni. Se non dipende da error tipografico , certo s’ ingannò il sig. Treitsclike assegnando alle Emilie palpi corti, avendogli esse lun- ghissimi ; e quelli della Z ephyrella lo son più che le specie del genere Plutella , colie quali starebbe assai bene riunita. Suppor non deggio al- tronde che tanto inverisimili fossero le regole di proporzione alle quali tien dietro il prelodato scrittore: nè so con qual fondamento ha egli , po- steriormente al suo primo di visamento , separate le Emilie dalle Plulelle. Ei sembra poggiasse sopra ciò solo , come chiaramente protesta , che Schranck dà per modello del genere Plutella la Xylostella l 1. Emilia Zefirella; Haemylis Zephyrelìa . Haemyl. alis anlicis fuscis , atomis punctisque nigris. Tin. ZcphyrelìciillxAò. T. 62, E 4*4- mas* 4 1 ’b Goem. Haemylis Zephyrella , Treitsk. IX. 1. p. 241 , ri. 7. Nelle montagne della Marsica , in Abruzzo. In fine di Agosto. 2. Em. oscurella ; Haem. obscurella. Haem. alis anlicis fuliginosis , apice obscurioribus , lineola obsoleta flavi da intus ni grò terminata. Tinea obscurella , Ilub. T. Gl) , n. 4^8 foem. Haemilis obscurella , Treitsk. IX. s. p. 240, 11. G. Ho adattata la frase e le citazioni di Treitsclike a queste far- la betta , alla quale mi sembra molto convenire; ma non lascia destarmi il dubbio eli’ esser possa diversa; perciocché il Trait- schke la vuole con una semplice lineola Jlavida obsoleta , senza far parola del nero cupo che la cinge dal lato interno , e che costituisce una fascia assai rimarchevole. Io non ho potuto ve- dere la citata figura di Hiibner, mancandone dalla Tav. 46 in poi. Abruzzo. Nel medesimo tempo e luogo , colia precedente. (1) Da , Lepido. 4 Sotto-genere IPSOLOFA; Hypsolopiij (i) , Hùb. Palpi inferiores breves apte congruentes , articulo ultimo e ìiiedio exe- unte , apice sursum revoluto. Alae deflexae ; anticis angolo postico acuto , fimbriato ; poslicis eia- tis splendenlibusque. Osservazioni. Aggiunge a queste note, il sig. Treitschke , il colore vivace di cui sono adorne le farfalle di questo soltogenere .• la Jì gara fu- siforme delle poche larve finora conosciute; ed il costume di vivere sugli alberi fruttiferi , e di trasformarsi in un bozzolo sericeo denso e fitto. Con tutto ciò le farfalle non dissomigliano dall Ecofore per la for- ma de’ palpi ; e meglio ancora convengono con quelle che sono state riu- nite sotto la denominazione genesica di Plutella. I colori far non debbo- no alcun peso nell’animo di un Naturalista; i costumi delle larve, ove fossero costantemente da tutte le specie serbati, e distinti da quelli dal- le altre , sarebbero veramente caratteri naturali, ma non atti a determa- re a priori i generi , al che vagliono solo i caratteri organici dell’inset- to perfetto. Quindi conchiuderò per questo sottogenere ancora , che fon- dato esso viene sopra caratteri abituali , siccome per la più parte lo so- no. Quanto meglio non resta quindi allogato qual suddivione del genere Ecofora stabilito da Latreille ! distinto dalla forma de’ palpi lunghi e ri- volti in sù. E qui convien pure aggiungere che il sottogenere lìbinosia si scosta solo dall’ Ecofore ! per la figura, delle ali, e per la vivacità de’ colori di cui sono ornate leali superiori! Intanto, dissomigliano sì poco dalle far- falle del sottogenere Lampros , che solo una immediata comparazione può fare avvertire i piccioli gradi di curvatura minore che hanno i palpi , ed una picciola criniera che hanno le rinosie. Non è perciò da maravigliarsi se talune specie si veggono riposte da diversi scrittori sotto differenti generi , siccome accade per due delle se- guenti : e tutto concorre a contestare che fondati essi sono sopra basi va- cillanti ed incerte. i. Ip. Persicella ; Hyp. Persicella. Hyp. alis anticis emarginalis scabriusculis sulphureis , strigis abbre- viatis ohscurioribus. Tinea Persicella , Viller. Ent. Limi. IY. p. 544° — — li uh. Tin. T. i5 , f. ioo. (i) Da vcpos altezza , e Xo£ ala : avendo le ali in forma di sciabla Henry a ta in punta- Genere PALPOLA ; Palpula (i) Titsk. Generis characteres essentiales. Palpi longissimi , arti- culo medio spatulalo , ultimo filiforme acuto , sursum ereclo . Ciiauacteres naturales. Caput elatuni cervice complanata , oculis lateralibus parimi exertis. Antennae setaceae corpori eie qua- le s , ad basini cespitosae. Palpi ( post mortem saepius decidui ) longissimi spatulijormes squamati , extremitate arliculo ultimo spi- niformi adsurgenti. Alae anteriores ensiformes apice acuto pcsti- ce parimi funbriatae ; posteriores semiovatae. Femora posteriori plerumque pilosa. Metamorphosis Dapiinellae tantum cognita ; re- liquae desiderantur . Osservazioni. Le farfalle di questo genere sono assai ben distinte dal- la forma e lunghezza de’ palpi. Questi sono in forma di spatola , tutti ugual- mente rivestiti da squame lunghette ed assettate, dall’estremità de’ quali sorge l’ultimo articolo delicato, acuto, e diretto all’ insù. 1. Pai. rastrella; P. rostrella. Pai. alis anticis palumbaceis , costa alba ; posticis nigris. T. rostrella , Hùb. T. Tab. 17, f. ii3, focili. Palpula rostrella , Trtsk. IX. 2. p. 52, 11. 5. Trovasi ne1 mesi di Giugno e Luglio. In Austria , ed egual- mente tra noi, non molto rara. 2. Pai. piropelìa ; P. pyropella . Pai. alis anticis stramineo nilidis , villa obscuriore ad marginali an- teriorem. Ti iiea bicostella , Fabr. Ent. Syst . II I. 2. p. 006, 11. 86. (1) Da Palpus , palpo; a causa della grau.de/za di tali organi nelle farfalle di que- sto genere. LEPIDOTTERI 2 Crambus bicoslellas. — Suppl. p. 47 3 , n. 52. Tu tea pyropella , Hùb. T ab. 17 , f. 1 1 4 -5 foem. Palpala Pyropella , Trtsk. IX. 2. p. 54? n. 8. Vive nelle praterie aride dell1 Austria , Ungheria , e del no- stro Regno. La farfalla svolazza ne1 mesi di Giugno e Luglio, ed anche di Agosto. Non rara. 3. Pai. puntella; P. punctella , n. ( Tav. VII. f. 2, erigi n. ) foem. P. alis anticis Jlavis , casta vìolascenle , medio puncto ni grò , punctisque minoribus in posteriori limbo ; inferioribns fuliginosis ciliis longis. Capo piccolo, ricoperto da lunghe squame dirette verso la parte anteriore , una corona delle quali cinge la nuca : occhi pic- coli , quasi occultati , e neri ; antenne inserite nell1 anterior par- te de1 medesimi , lunghe quanto il corpo, e composte di articoli rotondi alternativamente bianchi e bruni. Ali superiori strette , di color giallo dorato , rossegiante sul margine anteriore , e se- gnate nel mezzo da un punto nero , innanzi al quale altro quasi inosservabile; posteriormente sfrangiate: Ali inferiori bruno-ros- sicce circondate da lunga frangia. Corpo simile. Il maschio è più piccolo , ed ha le ali meglio marcate , e nel margine anteriore più grigge. La lingua spirale, visibile , me- diocre. Vive sopra i Camu Idoli , in Luglio ed Agosto. ì Sotto genere LAMPRO ; Ljmprqs (i). Palpi inferi or es laniiniformes , longi , cespitosi , arliculo ultimo gra- cili subnudo acuto sursum recurvalo. Alae anleriores ad basini angusta! ae , postice dilatate et subrotinida- iae , elegante r slriatae aia velati aere reliculatae. Osservazioni. Le farfalle di questo sotto-genere hanno sì stretti rap- porti colle Adele , che molte ne ha con queste confuse il sig. Trailschke. Esse in fatto si somigliano per 1’ abito intiero , ma disconvengono per la forma e lunghezza de’ palpi , e per quella delle antenne. I palpi de’ Lam- pri sono lunghi, laminari, rivestiti di lunghi peli, e 1’ ultimo articolo li- scio , quasi nudo , lungo ed in forma di corno , si eleva e si ripiega in su come nelle Ecofore. Non in tutte le specie dagli Autori registrate sot- to questa gener ica denominazione son però simili : e le loro differenze sou tali , che laddove i caratteri del Lampros Geojfroyella si accostano a quelli del genere Palpala , gradatamente discendendo nelle ultime e più piccole specie, poco o nulla diversi si trovano da quelli delle più squisite Ecofo- re : tali sono quelli del L. cinclella. Il Treitscbke di fatti ripose il L. Geof- froyella tra le Adele , senza tener conto della struttura de’ palpi, ed il L. cinclella riunì colle Lite. Con maggiore accorgimento il sig. Rollar ha 1’ una e 1’ altra riportata al genere Lampros ; ma non cessa però sentire alquanto di arbitrio cotesta classazione , peri rapporti ch’esse hanno col- le farfalle di altri generi, e per i passaggi graduati ch’esse ne mostrano. Per la qual cosa ho creduto che andassero bene associate al genere Eco- fora propriamente detto , al quale rimando il lettore. i. L. Geoffrojello ; L. Geojfroyella . L. Ali s aulici s fusco flavescentibus , argenteo striatis , maculis d ua- bus sulphureis oppositis mar ginalibus . Tinea Geojfrella , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 89O , n. /fòo. Fabr. Ent . Syst. III. 2. p. 818 , n. 1 89 . Tinea Geojfroyella , Hiib. T. 18, f. 1 2 3 . Aclela Geojfroyella , Trtsk. IX. 2. p. 129, 11. 17. Lampros Geojfroyella , Kllr. Cat. p. 98. La Geoffroi, De Vili. Ent. Lina.- II. p. 4^- (i) Da XtXjjLrffoi , detriti , emicans , splendente. LEPIDOTTERI 3 Trovasi non raro in Agosto, e tra noi, anche ne’ mesi di M aggio e Giugno» 2. L. emolello ; L. aemulella , Tav. Y , f . 7. L. nigro-oiolacea , alis anticis auro-irroratis , fascia , linea, macu- laque argenteo-auratis ; antennis basi peclinatis , medio argenleo-anulati . Tinea JE multila , Hùb. T. 32, f. 222. jédela jEniulella , Trtsk. IX. 2. p. i3o, n. 18. Lampros aemulella , Rllr. Cat. p. 98. Trovasi in Sassonia , e tra noi non rara , in Luglio ed Agosto. Essa ha i più stretti rapporti colla Tinea M- Clementine! la , n. Tineae , p. 5, n. 6. Tav. I. f. 4* dalla quale differisce sola- mente per le antenne non barbate nella base , per la macchia della base delle ali superiori, e pel loro colorito. Forse differen- ze di sesso ? 3. L. leucatella ; L • leucatella. L. alis anticis nigricantibus , fasciis duabas , posteriore obsoletiore capii eque albis. Tinea leucatella , Lin. Syst. Nat. I. 2. p. 891 , n. 391. — Faun. Suec. ed. 2. n. 1 444* Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 309 , n. 992. — Snppl. p. 4^7 i n. 32. La Noi re, De Villers. Ent. Limi. II. p. 473, li. 882. Tinea leucatella , Hùb. Tin. T. 21, f. ] 4G , foem. Lita leucatella , Trtsk. IX. 2. p. 101 , n. 22. Trovasi in diverse contrade dell’Austria, in Polonia , e fra noi in Guardia Regia ( Provincia di Molise ) sopra l’Olmo; in fine di Luglio : maschio e femmina. Differiscono i nostri esemplari per la macchia mediana delle ali superiori , la quale sembra geminata , tutte essendo poi di NOTTURNI color gialliccio ; il capo e le restami macchie sono bianche di perla. 5. L. ambiquello; L. ambiquellus , n. T. VII , f. i ,foem. L. alis aniicis nigro-violaceis , vittis maculisque duabus flavis ; postì- cis flavi s limbo ni gro-violascente , fimbria concolore ; antennis basi pedi- natis nigro-violaceis , annulo albo prope a piceni. Il capo di questa farfalla è picciolo e quasi cilindraceo , con occhi poco apparenti ; i palpi inferiori sono giallognoli , coll ul- timo articolo bruno; le antenne, più grosse verso la base, ri- vestite di lunghe squame di color violaceo con due articoli bian- chi verso l’apice, nella femmina: nel maschio esse sono più deli- cate ( e senza Fanello bianco), contro quello che d’ ordinario si- osserva , che le antenne de’ maschi cioè sono più folle e più lun- gamente dentellate ( nelle specie che le hanno cosi pettinate ). Le piume del vertice sono rilevate , e verticalmente sorgono dal- F uno e dall1 altro lato ; quelle del collo , disposte in zona ver- ticale , sono di color giallognolo. Torace bruno con due liste gialle ne’ lati , ossia sulle spalline. L’addomine anellato di gial- lastro e di violaceo-pallido. 1 piedi sono bruni screziati e fasciati di biancastro. Le ali superiori di color bruno-violaceo , hanno verso i due terzi della loro lunghezza , due macchie triangolari di color giallo, cogli angoli opposti, come nel Lcimpros Geof- frojella , ed il campo verso F apice screziato di peluzzi gialli. Dalla base partono due strisce gialle , che si estendono una sul margine anteriore, sul posteriore l’altra, ed il campo intercet- to screziato , meno sensibilmente però di quello dell1 apice : si osserva innoltre una linea arcuata tra le due predette macchie e la base , poco distinta e quasi bianca di argento : tra mezzo a queste stanno 4 linee screziate di squame argentine, visibili solo ad occhio armato. Le ali inferiori sono giallognole , con una fascia bruno-violacea che ne cinge l’apice, e si estende sul- la costa anteriore , senza toccarne il margine , e guarnite dilun- ga frangia del medesimo colore. Nel maschio il corpo è più de- CO 4 LEPIDOTTERI licato ; il torace meno crestato , e le macchie gialle sono meno estese. 11 maschio di questa specie è stato rappresentato da Hùb- ner nella T. 4^ ? f. 3 1 3 sotto il nomedi Tinca Orbonella , ma in essa si vedono appena le tracce delle striscie gialle che par- tono dalla base , ed una sola delle macchie marginali ; varietà risultante da melanismo facile a verificarsi , siccome spesso si è l'atto notare. Vive sopra la Robinia falsaacia ( Robinia pseudoaca- cia ). Gl’ individui che io vi ho raccolti aveano passato F inver- no nello stato di pupa entro un crepaccio cangrenato del sudet- to albero, e le farfalle schiusero ai 17 di marzo. Vi trovai ma- schi e femmine congiunti , e mi assicurai con ciò essere i ma- schi quelli che portan le antenne più pelacciute nella base. s Genere A DELA ; Adela (i), Latr. Generis characteres essentiales. Antennae selcicene ut plurimum corporis duplo triplo sextuploque longiores , raro aequales. Palpi breves recurvi , cespitosi . Alae lon- gae , basi angustatae sobtusque rejlexae. Ciiaracteres naturales. Caput parvulwn , cervice crinita. Palpi breves sursum curvati valete cespitosi. Antennae longissi- mae , plerwnque corporis sextuplo longiores , setiformes . Corpus vermiforme , postico gradatici attenuatimi , extremitate acuta. Alae anteriores longae , angustatae subtusque rejlexae , postice rotundato-delruncatae ; posteriores semirotundatae , panini fun- briatae. Larva infra folliculum , foliis arborum plantarumque victitans. Osservazioni. Il genere Adela è molto ben fondato , e di facile rico- gnizione. La maggior parte delie fai falle che lo compongono hanno anten- ne lunghissime, setacee , ed anteriormente distese. Vero è che talune le hanno appena lunghe più del corpo , ma queste sono dell’ ultimo anello e fanno esse il passaggio , per questo carattere , al genere Lampros. Il capo è rivestito da lunga e folta peluria, e così pure i palpi. Il torace è molto largo in proporzione, mentre 1’ ad do min e è lungo , delicato, conico e ter- minato in punta acuta. Tanto questo che le alt ed i piedi rifulgono dello splendore de’ più brillanti metalli, o delle pietre preziose. ]. A. Emolella ; A. AEmulella. A. aiis nigricanlibus , ani tei s violaceo nilenlibus , macula baseos fa- se iaque media aureis. Tinca JEmulella , Hiib. Tab. ?y± , f. 222 , mas. Adela JEmulella , Trtsk., IX. 2. p. i5o, 11. 18. Specie riportata dal Treitsclike come propria della Sassonia. Trovata in Terra d’ Otranto e nel Principato Citra , ne’ mesi rii Giugno e Luglio. (Ai) Secondo Lati eille Adela è pure il nome d’ima Cktì» e Provincia di Africa LEPIDOTTERI 2. Atlela Raddella ; A. Raddella. Ad. antennis maris longìssimis ; alis anlicis obscure aureis apice Cu- preomicantibus , fascia media interrupta fiavida. Tineci Raddella , Hub. T. 19 , f. i3i, mas. Adela Raddella , Trtsk. IX. 2. p. 1 ^3 , n. 27. Trovasi secondo Treischke nell’Austria ed in Ungheria , nei mesi di Giugno e Luglio. Io l’ho trovata in Basilicata , ne1 primi giorni di Maggio. 3. A. verdella ; A. vir ideila. Ad. corpore pedibusque nigris , pi/osis ; antennis maris longissimis albis ; alis anticis viridi aureis , immaculatis ; poslicis obscure cupreis fimbria viridi-aurea. Alucitu Eir ideila , Fabr. E ut. Syst. III. 2. pag. 34 1, 11. 43. — Sappi, pag. 5o3 , 11. 4* Ti hea Eiridellla , Scop. Carri, p. 25o , u . 645. Hub. Tab. 19 , f. 129 , mas. Adela E ir ideila , Trtsk. IX. 2. p. 148, 11. 32. Trovasi nell’Austria, Ungheria ed Italia ; Nel Regno, sulle coste orientali della I. Calabria Ultra , nel mese di Luglio. 4. A. Latreillella ; A. Latreillella. Ad. antennis maris longissimis ; alis anticis violaceo-aureis , rnaculis duabus oppositis flavidis. Tinea Latreillella , Hiib. Tab. 52 , fìg. 355 mas. , 356 , foein. Adela Latreillella , Trtsk. IX. 2. p. i4‘^* Trovasi non rara nelle parti meridionali della Francia , ove fu la prima volta discoperta ; tra noi è frequente. La farfalla svolazza ne’ mesi di Giugno e Luglio. I Genere ELACHISTA ; E laghista (i). Generis ciiaracteres essentiales. Caput laeoe : Palpi parvuli , dcjlexi , dehiscentes. Antennae filiforme s corpo- ris longitudine . Cj Ciiaracteres katurales. Imagines omnium minimele. Ilanten- nae filiformes corporis longitudine. Caput laeoe. Palpi parolài , oculo nudo oix conspicui , dehiscentes. Alae anteriores lanceolatae , apice acuminatele , oedde Jimbriatae , elegantissime coloreitae ; po- steriores ensiformes fimbria amplissima undique ornatae. Larvae , arborum foliis oel corticc oictitant. Pupa in folli- culo solido. Osservazioni. Son queste le ultime Tignuole in ragion di grandezza, ma clie per bellezza superano ogni altra. Sembra che la madre comune avesse voluto profonder le sue gemme preziose a prò di questi pigmei dell’ ordine de’ lepidotteri. Ora lo splendore dell’ oro e dell’ argento , il riflesso del rubino e del topazio , la pellucidità delle perle orientali e del- l’opalo: ora la bizzarria del disegno portalo sull’estremità delle ali su- periori, rendono queste farfallette preziose all’ occhio del naturalista com* templatore. Tali ornamenti non sono però altrimenti visibili che ad occhio armato da acuta lente, perciocché le farfalle di questo genere sono appe- na più d’ una linea lunghe, e ve ne sono ancora molto minori. 1 palpi sono cortissimi , perpendicolarmente pendenti in modo che appajono più tosto barbigiioni che scendon dal collo che palpi. Il capo è liscio , e le squa- me che lo ricuoprono stanno si bellamente adattate , che levigatissimo e splendente si vede , e come un lustrito toppe. Le antenne sono della lun- ghezza del corpo e quasi d’ ugual grossezza in ogni lor punto. Dall’altro lato son queste che danneggiano gli alberi fruttiferi , e si rendono, col troppo moltiplicarsi, la peste de’pomeli. La Natura con pro- diga mano moltiplica gl’ individui nella inversa ragione della grandezza. Quindi i copiosi sciami di queste farfallette , i cui bruchi , vivendo a spe- se delle fronde e della tenera epidemie degli alberi , li fanno intristire. L accorto giardiniere deve impegnarsi perciò ad impedirne il moltiplicarsi. Queste farfalle sono crepuscolari o notturne. Di giorno si appiattano sotto le foglie degli alberi , per ischivare la luce ed il calore. È tempo al- lora afl umicar gli alberi con zolfo e paglia. Le farfallette ne restano sof- (l) Da , minimus , picciolissijno , menomo- o LEPIDOTTERI focate e distrutte , evitando in tal guisa eli’ esse depongano le uova. Le fronde che cadono in autunno racchiudono sovente le loro crisalidi. Si abbrucino dunque , e non si lascino sotto gli alberi stessi marcire , s’ evi- tar si vuole la schiusa delle farfalle. 1. El. Frittella ; El. Phrynella (1); Tav. VI. f. 8. E. Griseo- argenleoque micanti , capite entennisque fuscis ; Alis ali- ti ci s argenteis apicem versus auralo-violaceis , stria media apicalì nigra. Capo pieciolissimo , nerognolo , liscio e rotondo ; antenne mediocri semplici brune; palpi generici, ma più lunghi di quel- li delle specie congeneri, ed alquanto curvi ( non abbassati co- me nelle vere Elachiste , nè superiormente ricurvati come nelle Ecoibre (2) ). Tutta di color grigio con isplendore di mica bianca. Ali superiori argentine sparse di squame dorate, più frequenti, splendenti e gialle verso f apice , ove si mescolano con altre bru- ne e di color rubino; una picciola striscia nera traversa longitu- dinalmente e nel mezzo preciso la punta, ch’è acuta. Le ali in- feriori sono fuliginose , e tutte poi ornate di ricca frangia bruna. Trovata in Ocri presso Aquila, nell’orto del sig. Vespasia- no. In Agosto. 2. El. Irenella ; El. Jrenella , 11. T. VI. f. 8. E. brunnea ; alis anticis auralo-olivaceis , apicem versus rubidis ; fa- scia media transversali , maculisque exoletis argenteis , apice iti grecante ; alis posticis f usco-f uli ginosis , valde fimbrialis. Più piccola d1 un terzo della precedente. Tutta di color bru- no , col capo e le antenne nere. Le ali superiori lanceolate di color verde olivaceo con isplendore di oro , che verso 1’ apice diviene più chiaro e misto a squame di color di rubino. Una fascia argentina le traversa nella metà circa della lunghezza, ed una macchiolina simile presso l’apice; E una e l’altra poco sen- ti) Da irl questa monografia non si cita alcuna specie di quelle tenute dai moderni per Ecojore , ond’ è eh’ io non intendo l’oggetto di tale citazione. 1 ca- ratteri abituali che il sig. Germar assegna al genere Phycis sono anzi di- scordanti con quelli che per lo più si verificano nelle vere Ecojore , Tali sono , per esempio , le ali superiori strette ed attorcigliate intorno al corpo , e le inferiori larghe e simicircolari : le antenne molto approssimate nella loro inserzione sul capo: caratteti per lo più mancanti tutti , o taluno nelle- specie del genere Ecofora. ■ — - ugt» (0 Dal greco Obito*, ov et (pupa; clomus et gestatio , che vuol dire portar seco la ca- sa ; imperciocché le larve di questi minuti lepidotteri costrette sono trascinar seco quel foderetto, entro del quale vivono, quantunque costume esso sia di tutù gli altri del gran- de genere Tinga : e dir si potrebbe ancora più propriamente delle Lumache , de’Pagm i ec. 2 LEPIDOTTERI Tav. 2 , f. 3. ì.E. Tigratella; Oc . Ti "ratei la , a. Oe. Alis primoribits fulvo-auralis . fìmbria apicale argentea , punclis nìgris 9 seriatirn clispositis 2 , 3 , 2 , 2 ; inferioribus pltimbeis. II.i dessa il capo piccolo e stretto ; gli occhi rilevati ; le antenne lunghe quanto la metà delle ali superiori, composte di articoli rotondi alternativamente neri e bianchi. I palpi sono ge- nerici , ma i due primi articoli son ricoperti di squame e mac- chiati di nero; il terzo articolo è nudo, acuto e tutto nero. Il torace è stretto , coperto di squame dello stesso colore delle ali superiori con sei punti neri, due anteriori e quattro posteriori. Le ali superiori sono a forma di cuneo , poco appuntate all’estremi- tà posteriore , di color leonino uniforme con sottoposto splendo- re di mica ; la frangia è più splendente , e quasi argentina. Nove punti neri adornano la pagina superiore , disposti nel seguente or- dine 2 , 3, 2, 2; ma corrispondente al 3.° e 4*° Paj° sta su^ margine anteriore una macchia lunghetta : e sul margine poste- riore si contano ben anche cinque in sei punti neri più picco- li. Le ali inferiori sono quasi semicircolari , molto dilatate , tutte di color bruno splendente , col margine argetino, dal quale separata viene la lunga frangia del medesimo color bruno. Le gambe sono corte piuttosto e robuste. Il corpo piccolo e di co- lor piombino splendente. Trovasi sopra i Camaldoli , fra le selve di castagno: in lu- glio i832 raccolta da mio figlio Achille. 2. E. Angolosella *, Oe. Al rigido sella, n. Tav. 2 , f . 4- Oe. Alis primoribus nigricantibus , basi , lineisque marginalibus ar- gèntei s , apicern versus convergentibus , putido medio ni grò ; inferioribus plumbeis , versus apicern splendidioribus. Ha il capo picciolo col fronte liscio ; gli occhi appena spor- genti ; le antenne lunghe quanto la metà delle ali superiori , composte di articoli semplici rotondi , molto distinti , alterna- tivamente bianchi e bruni , inserite sopra gli occhi , ma tra lo- NOTTURNI '2 O ro assai discoste. Palpi lunghi , ricurvi , coperti di squame ra- se. Torace mediocre, liscio. Ali superiori lanciolate , con fran- gia mediocre nel margine posteriore e nell1 apice. Ali inferiori simili , guarnite di frangia lunga , specialmente nella estremità. Tutta di color bruno-nero-splendente , co’ margini degli sem- menti addominali , e degli articoli degli arti bianco-argentini. Base delle ali superiori splendenti di argento , talora più , talora meno chiaro. Sui margine esterno della metà posteriore quattro linee disposte per paia convergenti verso un punto medio , e tra mezzo a queste una macchia triangolare : due linee simili sul margine posteriore ed interno simmetricamente convergenti colle due opposte del margine esterno: tutte bianche argentine ; fran- gia dello stesso colore. Le ali inferiori hanno color di piombo, più chiaro e più splendente verso l1 estremità , guarnite di fran- gia simile ma lunga. Vive nelle selve sopra i Camaldoli, nella valle di S. Roc- co, nel boschetto reale di Capodimonte , ed altrove. Da maggio a settembre ; non rara. Osservazioni. Questa specie ha molta affinità colla Tinea Malifoliclla di Hiib , Tav. 28 , f. i85 ; ma non conviene perfettamente con quella , la quale non si sa a qual genere appartenghi , non trovandola citata da ve- runo de’ sistematori recenti. Quantunque i palpi di questa Ecofora siano lunghi , e rivolli in su, non sono però sì grandi siccome in molte altre specie congeneri. Non di meno , essendo meno analoghi a quelli delle Tignuole , e mancando af- fatto di ciuffo sul fronte , ho creduto riporla fra le prime piuttosto che fra le seconde. Lo stesso dicasi della specie seguente , nella quale i palpi sono ancora più corti. È forse una Elachista? 3. E. congiuntella ; Oe. conj unciali a , n. Tav. 2. f. 3. Oe. Alis primoribus plumbeo-lividis , lineis angulalini versus api ceni conjluentibus argenteis , angulo posteriore longe-Jimbriato ; inferioribus plumbeis , epicein versus palliclioribus . Si poco dissomiglia questa specie dalla precedente, clic non esiterei punto riconoscerla come sua varietà. Mi persuadono in LEPIDOTTERI 4 contrario la maggior brevità de’ palpi , e la frangia dell’ angolo posteriore più lunga , e molto analoga a quella delle tignuole , dette a coda eli gallo. Pochissimo diversificano pure le linee mar- ginali argentee , ed il color fondamentale più uniforme , meno oscuro , e tendente al violaceo. Se tali differenze debbano va- lutarsi come specifiche , o sivvero come spettanti a semplice va- rietà , lo lascio alla decisione de1 più periti , essendo cosa ben malagevole lo assicurarsene direttamente , e per lo mezzo di spe- rimenti. Il nome conjunctella vale per me a disegnare la sua stretta affinità colla angulosella , nell’atto che da quella viene distinta. Ha colla stessa pur di commu-ne l’abitazione, e forse i costumi. A 12 maggio trovata F ho nel boschetto del reai sito di Capodi- monte. 4- E. Megerlella ; Oe. Megerlella. Capo rotondo con fronte depressa e liscia ; occhi piccioli non elevati ; antenne lunghe 2l3 delle ali superiori , col primo arti- colo della base lungo , conico , inserito per lo vertice , nel re- sto quasi sempre di ugual grossezza , cogli articoli piccioli e non distinti altro che per la tinta , essendo alternativamente bianchi e bruni. Palpi generici molto lunghi , ed in forma di falce. Ali superiori lanceolate , grigio-bronzine , con una fascia trasversale bianco-dorata , posta ne’ due terzi della base ; F estrema parte è screziata di puntini dorati , co’ margini guarniti di frangia bru- na, disposte ad embrice nello stato di riposo. Ali inferiori bru- ne con fragia mediocre dello stesso colore. Corpo e gambe con qualche fascia bianco-argentina , che ne limita gli articoli. T dieci Megerlella ; II uh . Tav. 44 5 £ 3o~. Vive nella selva de’ Gamaldoli , in giugno» NOTTURNI 5 5. E. Arcadia ; Oe. Arcuellci , n. Tav. 2. f. 6. v Oe. Alis primoribus linearibus j ulvo- aurati s , macula transversali ar- cuala brunnecL in medio } margine anteriore haud attingente ; inferiori- bus argentco-brunneis. Il capo , il corpo , le antenne , ed i palpi sono nericci. Gli ocelli grossi e neri. Le antenne un poco più lunghe della metà delle ali superiori. I palpi hanno il secondo articolo un poco più grosso nella estremità anteriore , l1 ultimo è acuto , ricurvo e liscio. Le anche sono fulvastre splendenti. Le ali superiori stret- te, posteriormente acute, lanceolate, di color leonino-dorato , con riflesso dante al violetto , specialmente sul margine anterio- re. Presso alla metà del margine interno evvi una macchia tra- sversale bruno-violetta , che va restringendosi e giunge appena nella metà dell’ ampiezza , terminando acuta. Vive colle precedenti ; ma è molto più rara. 6. E. Fastuosella; Oe. Fastuoselìa , n. Tav. 2. f. 7. Oe. Alis omnibus linearibus » primoribus auratis , maculis trans ver- salibus t ribus , apicibusque rubris -, inferioribus brunneis. Il capo è liscio e molto declive (1), di color bianco argen- tino ; gli occhi piccoli , neri e laterali ; i palpi generici , sem- plici , di color bianco sudicio , brunicci negl1 apici. Corpo bru- no splendente , estremità addominale barbata , con peli lunghi biancastri. Gambe argentine , co’ tarsi delle posteriori macchiati di rosso bruno , assai lunghi. Ali superiori lineari , molto più strette presso la metà , dorate , con due macchie trasversali nel mezzo , una nella base , ed il margine posteriore di color rosso- sanguigno : margine interno guarnito di lunga frangia bruna. Ali inferiori assai più lineari , brune , entrambi i margini delle quali con lunga frangia. Vive nella selva de1 Gamaldoli , fra le siepi. (1) Così nelle yere Ecofore . 6 LEPIDOTTERI Osservazione. Moltissimo somiglia questa Ecofora alla T. angustipcn- nella di Hiibner , Tav. 29, n. 197; e non avrei punto esitato a ritenerla come identica , se la mancanza assoluta di frangia , tanto nelle superiori, che nelle inferiori ali di quella, non me ne avessero dissuaso. Convinto al- tronde della esattezza di quello Iconografo, arrestar non mi posso a sup- porre che neglette le avesse. "Vi ho scorto pure qualche anomalia fra la disposizione delle macchie di quella e la nostra. Che che ne sia , insignita ho questa specie col nome di Fastuosella , avendo riguardo al brillante contrasto che risulta dalle macchie col fondo veramente dorato delie ali. Ove gli entomologi riconoscessero identiche queste due specie, le ridone- ranno il suo antico nome , il quale convenir può alla più parte delle spe- cie di questo genere. 7. E. Zieglerella; Oe. Zieglerellci . il capo è picciolo , ritondo , a fronte levigato ed obbliquo , occhi minutissimi laterali; antenne lunghe 2| 3 delle ali superiori, col primo articolo lungo , conico , come nella Megeriella , nel re- sto quasi uguali, alquanto più grosse verso F estremità. Palpi lun- ghi, delicati, curvi. Torace angustissimo , quasi cilindrico. Cor- po gracile. Ali lineari , col margine posteriore guernito di lun- ghe frange. Tutta di color nero dante al violaceo , screziato di oro lucidissimo. Le antenne fasciate di oro pallido ; il fronte splendente di metallo bruniccio. Una macchia dorata linean- te sopra le scapole. Le ali superiori hanno una fascia arancina verso i due terzi della lunghezza a contar dalla base , limitata da una linea nera , e seguita dall1 una e F altra parte da fascia stret- ta argenteo-dorata splendentissima : altra simile ma più larga è sita fra questa eia base, e F intervallo è scraziato di minutissi- me squame dorate parimenti lucide. Le ali inferiori sono d un sol colore nero-violaceo. L1 addome e le gambe hanno gli arti- coli terminati da fasce argentine. Tinca Zieglerella , Hiib. Tav. 44 i fig* 3oG. Oecophora Zieglerella , Treisk. Schizzo d una class. Koll. Catal. ec. , p. 16. Trovasi sopra i Camaldoli , e sulla strada di Calvizzano , nel- le selve di castagno — da giugno ad agosto. NOTTURNI 7 8. E. Merianella ; Oc. Merianella. Oe. Alis nìgris , prirnoribus fasciis Iribus argenteis transvèrse diva - ricalis-, antennarum extremitatibus aibis. Il capo è piccolo , il fronte liscio , coperto di squame bian- castre splendenti ; gli occhi grossi e neri ; le antenne più lunghe della metà delle ali superiori , composte di articoli rotondi , bian- chi e neri alternativamente , un poco più grosse nella base , non però col primo articolo conico , con un1 anello bianco verso 1 a- pice. I palpi lunghi falciformi , neri , con una fascia bianca-ar- gentina nella metà. Corpo gracile ; gambe corte e robuste : tut- ta nera , anellata di bianco splendente. Le ali superiori di figura quasi parellelogrannna , essendo dilatate alquanto nell1 anterior parte presso le spalle , posteriormente ritorniate , e guarnite di mediocre frangia. Hanno tre fasce trasversali argentine , F ulti- ma dell1 apice interrotta , o per metà solamente. Phalena Merianella , Lin. Syst. Nat. li. 4^8. Tinea Merianella , Fabr. Spec. ins. 2, p. 3o2. Geoffr. Ins. 2, p. 198, 43. • Reaum. Ins. 1. Tab. 17, f. 12. Tinea Merianella , Hùb. Tav. 38 7 f. 2,65 ( non 1 34 ? Tav. 20 ). Oocophora Merianella , Treisk. Vive sul Pruno Pado , secondo gli autori. Io l1 ho trovata sopra i moschi delle vecchie querce , tra Auletta e Salvitello , nel luogo detto il Pozzo. Nel finir di aprile. L1 insetto perfetto vola con difficoltà , e quasi saltellando ; cammina lentamente : d’ ordinario si tengono aggruppati. Le ali sono disposte ad embrice. LEPIDOTTERI 9. E. Leuwenhòekella ; Oe. Leuwenhòekella . Alis auratis ; striga baseos punctisque quntuor oppositis argenteis , apice nigricante. Il capo di questa ecofora è molto depresso ed in forma d’ un semmento di sfera ben accollato al torace , fronte liscio ; ocelli piccioli laterali ; antenne generiche , colla estremità bianca , pal- pi lunghi ricurvi , acuti , colla estremità oscura , nel resto ar- gentini. Corpo grossetto , gambe mediocri molto spinose , brune, colle spine e talune fasce bianco-argentine. Ali superiori strette, a fondo violaceo-oscuro , e cinque in sei punti argentini molto splendenti elevati in forma di pustole , tra mezzo ai quali scor- re una striscia di color d’ ocra , talora più , talora meno rossic- cio o gialliccio , posteriormente guarnite di frangia violaceo-bru- na. Ali inferiori simili, di color bruno opaco, guarnite di lun- ga frangia nel margine interno. Si noti che il numero de’ punti argentei varia sovente , ma non mai meno di quattro nel campo, ed uno, lunghetto più o meno e distinto, nell’apice: talora nella base ve nè un altro. Phcdena Leuwenhòekella , Lin. Syst. nat. 4^7 • Tinea Leuwenhòekella , Fabr. Mantis. 2, p. 2.52. Petagna , List. Ent. 2, p. G08 , 11. 5i. Leuwenhòekella , Hùb. Tav. 38, f. 261, Oecophora Leuwenhòekella , Traisk. Eoli. Catal. ec. p. Q7. Sopra i Camaldoli, nelle siepi ombrose, fra la selva. In mag- gio e giugno. NOTTURNI 9 10. E. Gialletta ; Oe. Luteolellci , n. Tav. IV, f. 4- Oe. unicolore albo-jlavicante immaculata . Tutta cl1 un colore uniformemente bianco-gialliccio splenden- te , senza veruna macchia. Simile in figura e grandezza alla T. tripunctella. Vive nelle siepi de’ contorni della Capitale, e nelle praterie aride. Non rara. 11. E. cintella , Oe. cinctellci. Oe. Alis nigris , anlicis striga transversali argentea . Tutta uniformemente nera , palpi bruni coll5 apice nero; ad- dome e gambe aneliate di bianco. Ali superiori con una striscia trasversale bianca verso i due terzi della loro lunghezza , guar- nite posteriormente di lunga frangia. Antenne lunghe i due ter- zi delle ali , composte di articoli ritondi , ed alternativamente bianchi e neri. Phcilena cìnctella , Lio. Syst. Nat. n. 3qo. Tinea cinctella , Fabr. Inst. 2, p. 298. ■ — — Iiiib., Tav. 21 , f. 142. Petag. Inst. Ent. 2, p. Go4 , n. 3o. Lainpros cinctella , Kolh Cat. p. 9Ì). Allorché depone le uova si muove intorno facendo centro il suo capo. Trovasi alquanto rara nelle selve prossime alla Capitale. 12. E. Rufìmitrfella ; Oe. Rufunitrella. Tutta di un sol colore nero fuliginoso , col solo capo co- perto di squame giallo-rossicce : estremità delle antenne bian- chicce. Anelli addominali fasciati aneli’ essi di giallo-rossiccio , specialmente nella superior parte. Esplorata con acuta lente si IO LEPIDOTTERI. osserva die le ali superiori sono vestite di piume nere miste a bianchicce più rare , ma uniformemente interposte , d1 onde ri- sulta il color fuliginoso , il quale verso gli apici diviene più chia- ro , per maggior numero di piume bianche aggruppate. Hùb. Tav. 18 , f. 124. In Calabria ultra , sopra Aspromonte ; rarissima. In luglio. 13. E. Passeriniella ; Oe. Passeriniella , n. Tav. IV, f. 3. Oc. alis prinioribus angustatis , griseo-cinereis , striis duabus transversa - libus , pucto medio , punctisque marginalibus minoribus fuscis. Generalmente di color cenerognolo-bigio , con isplendore me- tallico. Guardata con occhio armato si vede coperta di piume bianco-sudicie , alle quali son miste altre di color bruno-verdic- cio. Il capo è piccolo , liscio , e d’ un sol colore bianco-sudicio ; cosi pure i palpi ed il torace ; gli occhi laterali , picciolissimi e bruni ; le antenne filiformi , composte di articoli rotondi , bian- chi e bruni alternativamente. Le ali superiori offrono due fascie trasversali abbreviate , la seconda o media delle quali maggiore dell’ altra che sta presso la base , ed un punto rotondo ai tre quarti, bruno-nericcio. Sieguono a quest’ultimo due macchie trian- golari sbiadate, che hanno la base ai margini, e cogl’ apici in- contrandosi costituiscono una specie di fascia. Sull’ interno con- torno della frangia alcuni puntini bruni ne segnano il limite , de’ quali il maggiore e più oscuro è nell1 apice. La figura delle ali è quasi lineare, posteriormente frangiate. Le ali inferiori sono stret- tissime , e di color bianco-sudicio , con frangia simile. jXe’ contorni della Capitale ; rara. In giugno (1). 14. E. flavocerella ; Oe. Jlavocerellci, n. T. IV , f. 6. Capo piccolo , liscio, bruno, con due creste di squame ful- vastre che sorgono dal contorno superiore degl1 occhi , e si ele- (1) Dedicata al chiarissimo e benemerito Entomologo D. Carlo Passerini, aggiunto nell’ l. e R Museo di Storia Naturale di Firenze , in contrassegno di sincera stima e di leale amicizia. LEPIDOTTERI I I vano fin presso l’occipite; occhi mezzani , neri, laterali; anten- ne filiformi, composte di articoli cilindracei , poco distinti , tutte di color giallo-dorato. Corpo ed ali di color bruno ; le ali supe- riori più oscure delle inferiori. Trovasi ne’ contorni della Capitale ; assai rara. ifi. E. granella; Oe. granella , Tav. IV, f. 2. Oe. Albo-jlavescente mie ante , alis anticis brnnneo-puncliilalìs , fa- sciis duabus transfer salibus exoletis abscurioribus ; inferioribus postice excissis , fimbrialisque. Tutta d’ un sol colore bianco gialliccio ; occhi neri ; palpi anellati di bruno ; pagina superiore delle ali anteriori screziate di minutissimi punti bruno-rossicci , taluni de’ quali più spessi costituiscono due piccole fascie trasversali poco distinte. Ali in- feriori lanceolate , molto strette , colf angolo posteriore smargi- nato , od inciso , guarnito di lunga frangia. Oecophora granella , Late. Treik. Voi. IX, 2, p. 281 , esclusa però la ci- tazione della figura di Hùbner , ivi delta Tàlea granella . Vive ne’ granai , che devasta , come la figliuola dello stes- so nome. Osservazione. Molto avvedutamente Latreille menziona questa specie nel suo genere Oecophora , senza riportarvi alcuna citazione di sinonimo o di figura. Esiste , a me pare, grande ambiguità fra le due specie del me- desimo nome, ma di genere distinto. A tal uopo ho creduto u li l cosa ag- giungere , alla brieve descrizione che ne ho data , la figura della nostra Oecophora , che certo è quella indicata da Latreille. 16. E. a tre macchioline; Oe. trimaeulella , 11. Tav. V , f. G. Oe. Alis anticis linearibus griseo-micantibus , maculis tribus argen- leis , fimbria f usca; poslicis brunneis late Jimbrialìs ; corpore albulo fu- sco-fasciato. Capo picciolo liscio ; palpi lunghi, poco curvi ; occhi gran- 12 NOTTURNI di , neri; antenne lunghe quanto il corpo , composte di articoli quasi conici , coperti di squame lunghe , onde appaiono dentel- late. Ali lineari, riccamente frangiate ; le superiori piombine splen- denti , con alcune squame dorate , sparse, e tre macchie bianche argentine , due delle quali nel mezzo e sul margine anteriore , la terza presso la base. Le ali inferiori brunicce , guarnite di lunga frangia. Corpo , piedi , e palpi bianchicci , fasciati di bruno. Questa bella specie potrebbe appartenere agli Euplocami , a causa della forma de’ palpi , e della dentellatura delle antenne ? alle Ornici per la forma delle ali , ecc. Trovata nel piano della Daunia , Ira i cespugli. In Luglio. 17. E. Avellinella 5 Oe. Avellinellci , n. Tav. Y, f. 2. Oe. ful^o-aurata , rubroque pruinata ; Alìs anticis linea maciilisque duabus pallidioribus ; ppsticis fuli o-brunneis ; antennis subdenticulatis. Capo brevissimo , liscio , declive ; occhi fulvo-bruni ; An- tenne filiformi , lunghe quanto il corpo , composte di articoli den- tellati (1) ; palpi delicati, lunghi, curvi, terminati da un arti- colo quasi nudo ed acuto. Ali tutte di color bajo dorato , ri- sultante da una mescolanza di squame rosse di rubino , gialle e cenerine sopra un fondo dorato-argentino : una striscia giallo-do- rata nasce dalla base , e curvandosi termina sul margine poste- riore , verso la metà ; un1 altra macchiolina dello stesso colore adorna la frangia deir angolo marginale interno ; e sul margine estremo, e presso l’apice , una terza macchia vi sta, men chia- ra delle altre, e meno limitata. Le ali inferiori sono alquanto brunicce , riccamente ornate di frangia bruna. Il corpo è tutto ugualmente fulvo-bruniccio con isplendore metallico. Rarissima specie trovata sulle falde meridionali della Majella. •In Agosto. Dedicata a S. E. il sig. D. Marino Caracciolo, Principe di (1) Questo carattere l’accosta agli Euplocami , ina non è così eminente, nè i pal- pi son di i he- rimasta ancora la C indetta, T Sotto-genere ORNIGE, Ornix (i) ( T. alucitìformes , Hùb. ) Antennae setaceae corporis longitudine , aut longiores. Alae angustale , acinaciformes , valde Jimlriatae , aviurn plumas ae- mulanles. Fani. ^4. Palpi parvuli j Antennae simplices. Lasciandomi guidare dall’ analogia , avrei dovuto registrare in questa prima famiglia delle Ornici di Treitschke la mia Oc. Angulosella , la quale si scosta per poco dalla Ornix Me- leagripennella ; ma poiché il carattere de1 palpi lunghetti , cur- vi , e rivolti airinsù è molto hen pronunziato , e prevaler de- ve a quello della forma delle ali , più variabile da specie in spe- cie , ho creduto riporla tra 1 Ecojore. Che se per poco si pon mente alle specie che compongono il genere Ornix degli Ale- manni , si riconosce agevolmente l’arbitrio. Cosi p. e. 1 Ornix Upupaepennella , Rufipennella , e Meleugripennellit della prima fa- miglia , mentre hanno palpi non brevi ( ed il dir lungo o bre- ve , senza riferirsi ad una lunghezza normale conosciuta ed in- variabile, od almeno proporzionale, è un carattere che diviene ideale e relativo ), e ripiegati in su, le loro ali sono larghe piut- tosto che strette. All’opposto , talune Ecofore , e citerò in esem- pio la Zieglerella ^ eia mia trimaculella , hanno le ali angustissi- me quanto le più evidenti Ornici , senza che perciò a questo ge- nere appartenghino. Tali ambiguità mi determinarono a riferirle piuttosto a quelle che a queste: e se ora ammetto , benché come sotto-genere , le Ornici , ciò faccio per registrarvi talune specie, che evidentemente si scostano dall1 Ecofore , presentando ancor qual- che cosa di singolare nella struttura delle antenne, e ne1 palpi , che in alcune sono appena curvi (Ornix Trochilipennella) , in altre dritti ( Ornix luctuosella ) ; e le ali alquanto ripiegate in dietro nella loro estremità mostrano accostarsi alle Arpipterix : e però esse appartengono alla seconda famiglia. Se dunque la prima famiglia delle Ornici confondesi colle Ecofore , e se le specie della seconda se ne scostano gradatamente, per la figura e lunghezza de1 palpi , distinguendosi eminentemente (i) Da Op'j/5 , $0$ j As>is -- Uccello j o da Opvit , do;ico. o NOTTURNI per la struttura delle antenne , e per la forma delle ali , io penso che queste ultime sole si potrebbero ritenere come spettanti ad un sotto-genere dell’ Ecofore , e le altre ne farebbero il passag- gio. Cosi la Natura d’ ordinario procede. Fani. B. Palpi crassi piumosi pennicillati ; Antennae fusiformes ( mas , vel ad ba~ sim ìncvassaiae ( fuem. 1. O. Lnttuosella ; 0. Luctuo sella , n. Tav.III, f. 8. O. Alis anticis sublinearibus nigro-violascentibus argenleoque pun- ctulatis , punctis vix lente conspìcuis. Capo picciolissimo e quasi cilindrico ; occhi non esuberan- ti ; palpi in forma di spada semplicemente squamati. Antenne lunghe quanto le ali , ingrossate e piumose nella base , filiformi nel resto , con articoli ritondi. Ali superiori angustissime , al- quanto ricurve verso F apice , con lunga frangia nel margine in- terno : ali inferiori lineari , con lunga frangia da entrambi i la- ti : tutta di color bruno con riflesso violetto nelle ali superiori: articoli delle antenne, tarsi, e spine delle gambe bianchi. A , La farfalletta ingrandita; a, la sua grandezza naturale; /> , uno de’ suoi palpi. Trovasi sopra i Camaldoli , fra i castagni ; non ovvia. In Seto- lerò bre. 2. O. Trocliilipennella ; 0. Trochiìipennella , n. Tav. Ili, f. 6. O . Alis anticis linearibus apice recurvo , viridi- aur alis , versus api- cem carbuncoli colore : Alis posticis brunneis argenteo-rnicantibus. Anten- nar uni medietate ad basini incrassata , squamis viridi-auratis violacei - sque oblecta , extremitate alba. Capo picciolo e brevissimo , con collare del doppio più lun- go ; occhi poco apparenti; palpi informa di sciabla , squamati, e pelosi nella base ; antenne lunghe quanto il corpo , o poco più , ingrossate e piumose dall origine fino alla metà , filiformi nel resto. Corpo delicato, d’ una metà più brieve delle ali. Ali LEPIDOTTERI superiori angustissime , più attenuate e molto ricurve nell1 api- ce , con lunga e delicata frangia nel margine interno : Ali infe- riori lineari , con lunga frangia da entrambi i lati : Tutta di color violaceo, con riflessi brillanti e metallici, verde-bruno-dorato pres- so la base delle ali superiori , di rubino sul di loro margine e nella piumalura delle antenne ; parte filiforme delle antenne bian- ca. Tutti questi colori si scambiano, e si confondono , a seconda dell1 intensità della luce , e deli’ inclinazione de’ raggi che sulle diverse parti si riflettono. Lo splendore metallico e cangiante del corpo e delle ali di questo minuto lepidottero , c la delicatezza delle sue ali , lo ren- dono molto analogo a quei pigmei della gran famiglia degli uc- celli , conosciuti comunemente col nome di uccelli mosca , e che costituiscono il genere Trochilus. Quindi mi è sembrato ido- neo desumerne da ciò il nome specifico. Vive sopra i Camaldoli , nel medesimo luogo , colla prece- dente , della quale è però men rara. In Luglio ed Agosto. Queste due specie di microlepidotteri, a rigor di sistema, trovar non possono luogo iu quello di Latreille , altroché fra le Adele , i cui caratteri sono incostanti , benché precisi. La prima riguardar si potrebbe come una Oecopliora , se i palpi si ricui vassero in su; ma essi sono lunghi e dritti , avanzandosi come due punte anteriormente al capo. Oltre a ciò l’ultimo articolo non è nè nudo nè delicato, siccome nelle specie citate per ti- po di questo genere; molto meno questo carattere si osserva nella specie seguente, che per l’abito gli somiglia del tutto, lo le riguardo quindi come Tignuole in forma di alu- cide ( Tineae aleniti f orme s ) siccome Hubuer le considerò, 3. O. Eumeniopen nella ; 0, EiunenipenneJla , n. Tav. VI ,‘f. 4. O. Alis omnibus v elide nervosìs , nervis , marginibusr/ue albis , i ni ersi i- tiis citiereis. Antennarum articulis albis cinereo anulalis ; corpore albi - do micante. Capo picciolo , coperto di squame alquanto erte ; occhi neri mediocri ; antenne filiformi , alquanto più corte del corpo , com- poste di articoli brevissimi, aneliate di bianco e di bruno; pal- pi delicati, nudi, lunghi e curvi. Tutta di un bianco argentino. Le Ali superiori lineari , coll’apice adunco, guarnite di lunga frangia , grigio cenerine , colle nervature grosse , rilevate e bian- 4 NOTTURNI diissime : le Ali inferiori simili , lineari , riccamente guarnite di frangia. - — • Var. Alis anticis griseo-cinereis , costa alba. In nulla diversa dal suo tipo , ma le ali superiori , in luogo delle nervature bianche , hanno la sola costola , e talvolta anche il margine posteriore , bianco. Pare che questa esser possa V Or nix Otidipennella , Treitske, della quale non ho potuto consultar la figura di Hùbner, da es- so lui citata (i). E però da osservarsi , che laddove le ali sono del genere Ornix , i palpi non le convengono punto , sendo essi lunghi e ricurvi ( vedi le osservazioni premesse ). O. flammeapeimella ; 0 . fiamme aepennella , n. Tav. Y, fìg. 8 , A, A. O. Alis anticis jlaviis , fasciis duabus albis , punclis minutissimis atris adspersis ; Jimbria longa cinerea ni gro-punclnlala ; alis po siici s plumbeis. Le ali superiori sono larghette piuttosto che lineari , guar- nite posteriormente di lunga frangia. Esse sono d’ un bel giallo dorato , screziate di leonino , con due fascie trasversali bianche , la prima interrotta , la seconda non ben terminata : molti pun- ti minutissimi neri si osservano sul campo giallo-fulvo , taluno ancora sulle fascie bianche : una serie di 8 punti più rimarche- voli neri parte dal mezzo e dalla base , traversa la fascia bian- ca , e si ripiega sul campo successivo giallo : un altro punto più cospicuo di tutti , ancor nero , sul termine della seconda lascia bianca: la frangia è ornata da due serie di puntini minutissimi neri disposti sopra doppia linea ; quella dell1 angolo interno è lun- ghissima. Le ali inferiori sono strette, di color bruno-argentino , guarnite da larga frangia. Il corpo ed i piedi sono bruni-argen- tini; gli occhi neri , il capo bianco , le antenne^brunicce , lunghe quanto il corpo, e semplici. Sul Gran Sasso. In Agosto. (t) Le Tavole delle Tineae , che di questo Autore posseggo, giungono fino alla qua- ranUcinquesima. NOTTURNI 5 5. Or. Isabellella ; Or. Hi sab elidici , Tav. Xlf. A , b . Or. alis anticis fuloo-auratis medio argenteo-subfasciatis , pustulis 7 au- reo-nitidis , marginibus exlimis punctis sex auratis • alis posticis fuli - giaosis immaculatis . li capo è liscio , le antenne lunghe quanto il corpo , il cui primo articolo più grande , gli altri minutissimi , uguali , quasi globosi ed alternativamente bianchi d’argento e bruni. Palpi in- feriori delicati, ricurvi, acuti. Corpo mediocre , di color bruno , co’ segmenti addominali inferiormente e ne’ lati bianchi-argenti- ni, e l’estremità anale barbata ; piedi similmente bianchi argen- tini anellati di nero. Ali superiori di color giallo-rossiccio splen- dente con atomi rari neri , colore che verso i due terzi diviene più pallido , lasciando quasi una fascia non limitata argentina s sette pustole dorale splendentissime adornano il campo , delle quali cinque sulla prima terza parte apicale disposte obbliqua- mente 2 , 1 , 2 ; la sesta succede sulla seconda terza parte e quasi sul limite della fascia trasversale argentina ; 1’ ultima è precisa- mente omerale, ossia nella base dell’ala. Innoltre , sul margine della frangia apicale , tanto nello esterno che nello interno , tre piccoli punti dorati splendentissimi , e nell’apice una simile stri- sciolina biforcata traversa la frangia. Questa è bruniccia con riflessi di rosso , di rubino e di bianco metallico. Le ali inferiori sono lineari , bruno rossicce , con larga frangia dello stesso colore. La fig. A della XII tavola rappresenta la farfalla ingrandita; a la grandezza naturale ; b uno de’ suoi palpi ingrandito. Trovata presso 1’ Eremo di Popsis , volgarmente Polsi , ed anche Madonna della Montagna , sull’ Aspromonte. In luglio i836. Dedicata a S. R. M. la Regina Isabella Madre del Re ( N. S. ), dalla quale questo tenue tributo di divozione è stato benignamen- te accolto. 6. Or. marginella , Or. mar giudici , 11. Tav. VII, f. 4» Or. corpore fuscescente , antennis fusco-anulatis ; alis anticis fusco-mi- caceis , margine antico et postico albidiore ; alis posticis albidis. Il colore di questa farfalletta è di un bruno quasi olivaceo, LEPIDTTERI 6 il cui riflesso è di mica biancastra. Le antenne, lunghe quanto le ali superiori, sono aneliate di bruno, e la base è grossetta.il capo è bianchiccio ; il collo lunghetto è quasi leonino. Le ali superiori , guardate di fronte sono di color fulvo-olivaceo , coi margine esterno ed interno più pallido ; e cosi pure la frangia; ma guardate obbliquamente esse risplendono come la mica biancastra. Le ali inferiori sono biancastre un poco brune sul contorno. La larva vive dentro di un guscio eli’ essa tesse e trascina seco , come le vere tignuole. Il guscio è semicilindraceo , co’ lati marginati e secchi , e tutta la superfìcie rivestita di peli cortissimi. Il suo colore è gri- gio-bruno. L1 animale lo attacca per una dell’ estremità alla pagi- na inferiore delle fronde dell’ Olmo , sopra del quale vive , e le rode qua e là riducendole a foggia di crivello. La farfalla schiu- de nel mese di giugno. Trovata sulla collina di Miradois (i). N.B. — 'Dopo avere esposte le ragioni per le quali riposi tra l'Eco- j ore propriamente dette 1 ' ùngalo sella , eia Conjuctella , giova qui citar- le per aggiungervi alcune altre cose. E primieramente è a notarsi , che vo- lendo risguardarle come appartenenti al presente sotto-genere , mi propongo appellarle Perdicipennella , e Collari pennella. Perciocché, l’adottato co- stume di desumere i loro nomi specifici dagli uccelli , colle penne de’ quali han qualche affinità i colori delle ali delle Ornici , parrai poter riportare le mie a quelle delle Pernici la prima , ed a quelle de’ Collari la seconda. Quindi la loro sinonimia sarebbe come seguirà. In quanto all’ ultima , poiché cade in acconcio parlarne , giova ag- giungervi alcuni altri schiarimenti sulle note caratteristiche che la di- stinguono , a fin di meglio chiarire il dubbio nel quale entrai da princi- pio , se esser possa una varietà della precedente od una specie distinta. Avendone posteriormente trovati più altri esemplari , sopra i medesimi ho riformata la frase e la descrizione nel modo seguente. (1) Secondo i principi stabiliti dal sig. Treitschke questa Ornice dovrebbe appar- tenere alla sua Famiglia B. pel costume di trasferir seco il sacco, entro del quale vive e si trasforma. Per la struttura delle antenne al contrario dev’ essere registrata fra quel- le della Famiglia A ■ La divisione quindi non ha limiti certi. NOTTURNI 7 7. Or. Pernicipennella ; Or. Pernicipennella , n. Oecophora Angulosella , Cost. p. 2 , Tav. Il, fig. 4 <9. Alis primoribus brunneo-uiolascenlibus mìcantibusque , macula ocella- ri in apice , lineisque quinque in margine antico , altera in postico , argenteis obliquis : alis posticis plumbeis. Capo e fronte liscio; palpi lunghi, ripiegati sul fronte , ter- minati in punta acuta, non molto pelacchiti ; antenne lunghe quanto le ali. Le ali superiori sono di color bruno violoceo con sottopo- sto splendore metallico; all’ apice estremo evvi una macchia bru- na che occupa in parte la frangia , e dalla parte interna è cinta di bianco argentino , il che la rende quasi un occhietto ; seguo- no a questa quattro lineette trasversali poste obbliquamente sul margine anteriore , ed un’ altra simile nel margine interno. La frangia è lunga , in forma di coda di gallo , e di color bruno- violacao. Le ali inferiori sono strette, lanceolari, di color piom- bino , con stretta frangia più oscura. 8. Or. Colluripennella ; Or. Colluripennella , n. Oecophora con] unctella , Cost. Fami. pag. 3 e 4? Tav. Il, fig. 5. Due altre specie di questo genere aggiunger debbo alle già descritte, ambedue sull1 Aspromonte trovate nelle recente perlu- strazioni eseguite su quel gruppo di montagne, in agosto del i836. L’ una di esse sembra convenire colf Anatipella ; l’altra par- mi essere ancora sconosciuta. E però , avanzandomi qualche leg- giero dubbio , mi riserbo nominarla nell’ Appendice. Per ora non sarà in opportuno esibirne la descrizione per indicarla ai culto- ri della scienza. Ornix alis anticis argenteo-fuluis , linea costali obliqua , lineolisque marginalibus albis , margine externo rotundato , fimbria longa albida con- centrico biferiatim ni grò punclulata; abdominis exlremitale hirla. Capo picciolo bianco-argentino con occhi bruni circondati LEPIDOTTERI 8 da squame bianche (i). Antenne più corte delle ali superiori ? brune , col primo articolo più grosso e più lungo ; palpi curvi col secondo articolo rivestito di lunga barba bianca, e l’ultimo argentino, acuto e ricurvo. Corpo picciolo bruno, coll’estremi- tà anale guarnita di peli lunghi ed ispidi. I piedi sono corti , bianco-splendenti anellati di nero. Le ali superiori sopra un fon- do argentino son colorate di rosso di melo-granata , e questo co- lore si rende più intenso a misure che si va al margine ante- riore , ed all’ esterno , essendo presso la base quasi schiettamen- te argentino. Nella estremità, sul margine anteriore una delicata linea obbliqua , alla quale seguono , sul contorno nero tre li- neette brevissime puntiformi , bianche splendenti ; a frangia che circonda il margine esterno è lunghetta , bianchiccia , puntegia- ta di bruno , tanto sulla estremità quanto tramezzo e parallela- mente al margine medesimo. Le ali inferiori lineari , brune , guarnite di lunga frangia del medesimo colore. Trovasi nel Regno, tanto ne’ contorni della Capitale , quan- to nelle Calabrie Ulteriori , sopra i monti. La farfalla svolazza ne1 mesi di luglio e di agosto. (i) Gli occhi di questi farfalla somigliano, in quanto alla squamatura che circondi il globo , somigliano a quei di talune Strigi. 1 Genere TEROFORO; Pterophorvs (i), Geoff. Generis ciiaracteres essentiales. Alis omnibus digitatisi digit is plumiforniibiLS. Ciiaracteres naturales. Palpi inferiores graciles^ capitis lon- gitudine aut longiores. Corpus gracile. Alae digitatae plumìfor- mes. Pedes gracilissimi ac longissinii. Osservazioni. Geoffroy , e dopo lui Fabricio , istituì il genere Teroforo con una parte delle Falene alucide di Linneo , e che De Gèer appellate aveva Falene-Tipole. Questo genere è sì ben caratterizzato , che non è pos- sibile confonderlo con alcuno altro di qualsivoglia famiglia. Le specie che 10 compongono sono tutte Europee, e noi ne possediamo buon numero. De’ paesi stranieri all’Europa non ancor se ne conosce alcuna. Dividesi esso da’ moderni in due generi distinti , uno col nome di Pte- roforo propriamente detto, al quale il Treitscke ha restituito con Hiibner 11 nome Linneano di Jlucita , e l’altro con quello dì Orneode , istituito da Latreille. Ritenendo noi il nome generico di Teroforo per indicarli con caratteri comuni ad entrambi , li dividiamo in due sotto-generi , nel mo- do che segue. (i) Da nvtpov , pteron , ala ; e Cfs, , ftro portare. 2 Sotto-genere TEROFORO , Pterophorvs , sic pr. dict. Palpi inferiores recurvi , squamati , capitis longitudine . Corpus gracilissimum elongatum. Alae extensae dum animai quiescit. Chrysalis nuda , pilosa vel tuberculata. 1. Teroforo a cinque dita; Pterophorus pentadactilus . Alis niveis , immaculatis anticis bifidis , posticis , digito quinto di - stincto. Alucita pentadactyla , Lin. Syst. Nat. I. 2,900, 459.^ — Faun. Suec . Ed. 2, i4^7* Pterop. Pentadactylus , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 348 , 11. 12. Phal. tridactyla , Scop. Cam. p. 207 , n. 675. Alucita pentadactyla , Trtsk. IX. 2. p. 249, n. 20. La Pentadactyle , Vills. Ent. Linn. II. 3. Alucita pentadatotyla , Hiib. Tab. I. f. 1. E questo il più grande di tutte le specie esistenti fra noi. Tutto bianco candidissimo, senza veruna macchia. Le sue ali su- periori sono composte di due nervature piumate congiunte fino alla terza parte della loro lunghezza. 2. T. a picciole dita ; Pt. microdactylus. Pter. alis anticis albido Jlavis , puncto fusco ad Jìssuram. Alucita microdactyla , Hùb. Tab. 5 , f. 26 , mas. — - 27 , foem. - — — Trtsk. IX. 2. p. 248 , n. 19. Specie alquanto rara tra noi. Trovasi nella state fra le sie- pi vive. LEPIDOTTERI 3 3. T. a dita rosee; Pt. rhododactylus . Pt. alìs anticis ferruginei , fascia rufa extrorsum albo cincia , firn- briis albo rufoque variegatis. Pterophorus rhododactylus , Fabr. Ent. Syst. III. 2. p. 347 , n. 7. Al. rhododactyla , Gòeze p. 177 , n. 6. — Vills. Ent. Linn. IV. p. 547. — Hiib. Aluc. T. 2 , f. 8 , foem. Al. rhododactyla , Trstk. IX. 2. p. 228, n. 3, Fan. Aneli’ essa trovasi ne’ medesimi luoghi della precedente, e nella medesima stagione , essendo però meno rara. 4. T. a due dita; Pt. didaetylus. Pt. alis anticis fulois , slrigis duabus albis ; posticis cinereo fuscis apice obscurioribus. Al. didaetyla , Lin. Syst. Nat. I. 2. 899, n. 4>)4 — Faun. Suec. Edit. 2 , n. 4 33. — — ■ Hiib. T. 2, f. 9, mas. Tah. 4» f* 1^1 foem. La didaetyle, De Vili. ZW. Zia . II. p. 53i, 11. 1084. Phalaena Didaetyla , Scop. Cam. p. 2,56, n. 672, Alucita Didaetyla , Trtsk. IX. 2. p. 237, li. 9. E questa non rara specie tra noi ; mentre altrove certo non è tant’ ovvia. Trovasi colle precedenti , ne’ medesimi tempi, e nel medesimo luogo. 4 Sotto genere ORNEODE ; Ohneodes , (i) Lati-. Palpi inferiores capite-longiores , articolo tertio nudo rejlexo , se- cundo squamoso. — Corpus gracile. — Alae plicatae dum animai quiescit. — Chrysalis folliculata. Osservazioni. Latreille ha separato dal Genere Pteroforo lo P. hexa- daclilus , a causa della differenza che presentano la crisalide e l’immagi- ne di questi elegantissimi lepidotteri. Ritenendo esso la struttura essenziale de’ pterofori , se ne allontana per l’aspetto, e per la conformazione de’pal- pi : la crisalide altronde è racchiusa in un bozzolo sericeo ; e tanto per la conformazione delle ali, uguali e pieghevoli , quanto per la forma del suo corpo, avvicinasi molto alle Falene dette propriamente Geometre. Se non che negli Orneodi anche le ali superiori si ripiegano come un ventaglio, la qual cosa non avviene in alcuno altro genere di lepidotteri , tranne gli Arpitleri , ne’ quali esse ricevono una sola ripiegatura. i. Orneode a sei dita; Orneodes hexadactylus. Orn. aliis cinereis , fasciis punctisque apicis albicantibus. Alucida hexadactila , Linn. Syst. Nat. I. 2 , 900, 4G0. Faun. Suec. Ed. 2 , N. i458. Pterophorus hexadactylus , Fabr. E ut. Syst. III. 2. J4d 1 L’ exadac tyla, DeVills., IL */zt • Li un. T. IL p. 534, n. 1090. Le pterophore en eventaile , Geofìfr. Hist. des Insect. II. pag. 92, n. 3. Phal. Hexadactyla , Scop. E ut. Carri, p. 258 , n. 67 G. Hiib. Aluc. Tab. VI. f. 3o , mas. 3i , fuem. Trtsk. IX. 2. p. 2.55, n. 1. Osservazioni. Gli entomologi sono discordi nell’ indicare il numero delle falangi nelle quali divise sono le ali di questo lepidottero. Altri vogliono che le superiori siano composte di otto e le inferiori di 4 ( Geoffr. ) : altri le dico- no divise in sei , tanto le une che le altre ( Fabr. ). La lor somma però sarà sempre di 12. L’ esadattilo non è sì facile ad incontrarsi tra noi. E però sulle falde del Gran Sasso d'Italia , e proprio presso Fano a Corno , ne ho visti moltissimi in un sol giorno ed in un solo sito. (1) Da opvanht forma di uccello. Co lo asciuga DE’ LEPIDOTTERI DEL REGNO DI NAPOLI CONTENUTI NEL PRESENTE VOLUME , COLL* INDICAZIONE DELLA PAGINA DA SERVIR DI GUIDA AL LIGATOP.E. FAM. I. DIURNI, Vanessa dell’ artica del cardo . . 27 . . 28 Gen. Papilione Atlanta V-bianco • • 29 Papilione p. d. Triangolo Macaone pacj. 2 C-bianco ....... Podalirio ...... ... 3 io. Libi te a del melofioccolo . . . . I Ninfale Giasone ii. Dimeniti Camilla . . f Parnassio Apollo ..... . . . 8 Sibilla Delio . ... 9 i2. Satiro Proserpina . . I Mnemosine . . . IO Briseide Tais Ipsipile Ermione . . 2 Pieride del cratego .... Alcione . . 3 del cavolo o Fidia delle rape ..... — var. ) calabra. . . . . . 3 del navone ... 5 Alcione ........ • • 4 Daplidice . . . 6 Semele. . . 5 Cardamòne ..... ... 7 Titone. . Eufeno Janira . . . . 6 della senape. .... . . . 8 - — var. ) Ispulla. . . . Ausonia ... 9 Lupino , n. ..... . • • 7 Goliade Edusa Meera. . . 8 Ficonione ...... Egeria. ........ ■ • 9 Jale ......... Galatea Paleno ....... Goto del ramno. ..... Arge Cleopatra ...... Psodea Melitea Didima ..... . . . i4 Tindaro . . T rivia. Medea ........ Febe ... Pronoe ........ Atalia. . . . iG 1 3. Pouommato Arione . . 14. Argynnis Selene ...... Cillaro ........ Dafne Aci . . i5 Eu Dosine ...... Alessi Latonia ....... Adone. . . 16 Niobe ........ Eumedone Adippe ....... Ila Aglaja ....... *> Argiolo Palla Coridone . . 18 Pandora ...... • — var. a ) n. Vanessa Antiopa. ..... . . . 25 Dafne .Io della quercia Policloi’O ... di Beozia Poliommato Linceo ......... 21 W-bianco ivi Fica 22 della rovere ivi Telicano. . . . 1 23 14. Esperide delle malve 1 della lavatera ivi F Titillo ivi Tage • 2 Versetto ivi Linea 3 Lineola ivi Sei vano ivi Tassello • . . . 4 Pigmeo ivi FAM. II. CREPUSCOLARI Gen. Sfinge 1 1. Sfinge prop. d. del convolvolo ...... 2 Lineata ivi dell’ euforbia 3 del Caglia latte ivi Testa di morte. ..... 4 delle rubiacee 5 2. Smerinto del tiglio 7 Ocellata ivi 3. Zigena eritrea g Minosse ivi Punto io del meliloto ivi del trifoglio 11 della lonicera ivi della filipendola 12 Transalpina i3 Caron ivi dell’angelica i4 della Stecacle ivi — var. n ivi Occitanica ivi della lavandola i5 dell’ onobrichide 16 4- Sintomide fegea .17 5. Tiride fenestrina ig 6. Sesia nefrotomiforme 20 Crisidiforme 21 Nomadiforme ivi SUPPLEMENTO 1 . Sfinge dell’ enotera 1 1 2. Procri de delle statici 1 della globolaria 2 della vite ........ ivi FAM. III. NOTTURNI Sez. I. Epialidt 1. Cosso strugilegno . 4 Panierino ivi 2. Zeuzera dell’ippocastano .... 5 Sez. IL Bombicini . . . . . 6 Saturnia del pero del pruno selvatico. . • • 7 del carpino . . 8 Bombice sciocco Ordino . . . di Normandia ..12 del trifoglio della quercia Sez. III. Falsi Bombici . . . i5 Sericaria Anacoreta Bucefala Orgija Antico • 17 Psiche Muscella Pulla ■ x9 Psicodella , n. . . . . . Ciielonia Elie Vii lica del mentastro F uliginosa Pudica Callimorfa bianchissima . . . . 24 Grammica. Donnicciuola Litosia Quadrata . 26 Camola • 27 Compianata . ivi Donatella ........ della giacobea . ivi Bella • 29 Serva .... . 3o Puntata . 3i Sez. IV. Apoduri. . . . . 32 1. Arpia del faggio .82 2. Dicranura Erminia 33 Vinula 34 Sez. V. Nottuini .... 1 Gen. Nattula .2 1. Briofila ghiandifera 3 Perla ivi 3 Briofila Uguale . . 4 Rote A rg ira li Ricevitricola . . 5 6. Asopia. Rubidali ... 1 Arrappatricola .... . . ivi Nemorali Scduttricola . . ivi Farinali 2. Nottula p. d. triangolo . . . . 6 Fimbriati 3. Trifena violata 7 Interposta ivi Compagna 8 Susseguente ivi Pronuba 9 4. Amfipira delle salseficlie .... io Fantasma 11 Piramidea ivi 5. Mania Maura i3 6. Flocofora Miticolosa i4 7. Apamea Didima. i5 8. Tiatira Batide 16 g. Gonottea Libatrice 17 10. Mitinna negletta 18 11. Caradrina ghiajosa ig Piccinina . ivi 12. Lucania L-bianco 21 7. Pirausta. Cespitali 1 Puniceali ivi Sanguinali 2 Porfirali ivi 8. Eroina. Strigulali 2 g. Ninfola Lemnale 2 Ninfeale ivi T ripuntale, n 3 — var. ) ivi Lunulale 4 Trasversale ,11 ivi Potamogale 5 Numerale, n ivi Strazionale ivi io. Ennichia Pollinali 1 Cingulali ivi Guttali ivi i3. Cucullia del verbasco. . . . . 23 11. Galleria Cereella 1 del tenaceto di Wredow , n. ... . ivi Sez. IX. Tignuole. Sez. Vili. Piralidi. Gen. Tignuola. Gen. PlR ALIDE . 1. Tignuola . p. d Flavifrontella 1. Erminia tai'iscrinali delle pelletterie Barbali . ivi — var. a.) . 3 Tersiplumaìi — var. b.) . ivi Tentaculali. ....... . ivi delle Tapezziere . ivi 2. Ipena Lividali dei grani Crassali Leopoldella , n . 5 Palpali M.-Clementinella , n. . . ivi Trigonali , n Augustella , n. . . . . . . G 3. Pir alide p. d. Pinguinali . . I Kollarella ,11 Bronzinali . 3 Sarcitella . 8 Originaria del Brasile . I Ortichella , n . IO 4- Sc.opola Dentali ........ Tricintella , n . I f Prunali Sangiovannella , n.. . . . 12 Margaritali Granella var. , 11. . . . . i3 5. Rote Rubiginali Achillella , n. . . . . . • i4 Verbascali Leopoldella var., n. . . . i5 Ocreali Ricciardella ,11 . 16 Verticali. Macrocerella , n Spirali . . . Minimella , n 18 Ortica li . 3 Pellionella Silaceali . Biancolclla ■ ig Ferrugali. ....... . ivi Irsutella Cintali • 4 — var. ) Ibridali Grigiolella , n Sericea! i Giallella , n Palleali . 5 Biancolclla, var. . . . . 22 2. Chilo Orteìlo , ....... Adela Raddella ......... R.orello Verdella Pinete-Ilo 0 LatreilleJla . Conchello • Falsello O Gen. Ecofora. • — var. a. ) , n. . . . Imbratta tello. ..... . . 4 2. Ecqfora Tigratella , n Crisonuchello Angoiosella , n. . . . . Bello Congiunteli : n. . . . . . 3 Maeeierello , n. . . . . . 5 Megerlella • 4 Giallello Arcoella , n. ..... . . 5 Contaminello Fastuosella : 11 . ivi Piramidello • • 9 Zieglerella . 6 Margarite-Ilo ..... . . 6 Merianella • 7 Argentello , n • • 7 Leuwenhoekella. . . . . . 8 Colonnello , n. . . . . Giallella , n • 9 3. Fico Camello . . 3 Cinteli . ivi Gir illello, n • • 4 Rufimitrella Lur ideilo . . . . . Passerinella , n Pudorello Flavocerella , n Pioverello Granella 4- Lispe Crivella A tre macchioline . . . . ivi Lunulella 2 Avellinella , n 5. Iponemeuta litospermella . . . . 1 Scillella , n Zunerella ...... Yittella , n Oroflueli Puntofasciella , n. . . . 14 Cognatella Lineella ,11 . . i5 6. Emilia Zefirella . . 3 Uniteli Oscurella 7. Ipsolofa Persicella • • 4 Gen. El acrisia . Capitemeli . . 5 Formosella 1. Elachista Fri nel la , n. . . . 8. Ri vosi a Fuligineìla , n. . . • • 7 Irenella , n Rutella Congiunteli , n. . . . . . 3 Ustulella . . 8 Augustella , n Fiammella Melofoliella ,11. ... 9. Plutella Silostella .... Bronzinella Triangolosella , n. . . Gemmateli , n. . . . • • 4 Accia jella , n. ... . . . 3 2. Ornice Luttuoseli , n. . . . Ganutella , n. . . . . . . 4 Trochilipenella , n. . . . ivi io. v^rpiale Coltrella Eumeniopennella , n. . . 3 — var. ) ■ • 4 Gcn. Paltola. Flammea pennella. . . Isabellella ,11 5 1. Palpola Rostrella Marginella : n. . . . . Piiopella Puntella, n 0 Sez. X. Terofori. Gcoffro jella .... Emolella 0 Gen. Teroforo. 3. Lampro Leucatello . . . ivi Ambiquello , n. . . . . . 3 1. Teroforo a cinque dita. . . A picciole dita. . . . Gen. Adela. A dita rosee . . 3 A due dita 1. Adela Emolella. ...... 2. Orneode a sei dita • • 4 SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE CHE ACCOMPAGNANO QUESTA PRIMA PARTE DI LEPIDOTTERI. Lepidotteri Diurni — Tav. I-VII. Tav- I. Ramo di corbezzolo, con F uovo c , ìa larva A, e la cri- salide B del Giasone ( Nymphalis Jasius ) ritratti dal naturale ; C uovo isolato ed ingrandito, fig. i e 2. Parncissius delius. 3 e 4- Una delle varietà del Satyrus galathea . '] III. fìg. i e 2. Satyrus fidia , var. calabra , Cost. 3 e 4* Pie ri s rapa e , var. minor , Cost. IV. fig. i e 2. Satyrus Janira , var. hispulla. 3 e 4- Satyrus lupinus , Cost. V. fig. i e 2. Poìyommatus daphnis , var. 3 e 4* Poìyommatus cyllarus , var. VI. fig. i a 4» Melitaea Athalia: i e 2 var. c/; 3 e 4 var, b . VII. fig. i e 2. Melitaea phoebe. 3 e 4* Melitaea Athalia , var. c. Lepidotteri Notturni — Tav. I-XIV. fig. i. Tinea Lecpoldella; A Z? ingrandita; a dimensio- ne naturale. fig. 2. Tinea Augustella ; A ingr.; a dimens. nat. fig. 3. Tinea M Clementinella ingr.; a dim. nat. 4* Tinea Kollarella ingrandita ; a dim. nat. fig. 1. Tinea ur tic ella ^ Cost. ingrandita ; b dimens. na~ tur.; c un palpo maggiormente ingrandito, fig. 2. Tinea tricinctella , Cost.: come sopra, fig. 3. Oecophora ti gratella , Cost. di grandezza natura- le; b un palpo ingrandito. fig. 4> Ornix pernicipennella , Cost. ( Oecophora angulo - sella , ejus. Gen. Ecofora, n. 2): come nella f. 1 II. fig. Ili fìg- IV. fig- V. fìg- VI. fig- VII. , fig. I. fìg- fig. fig- fìg. II. fìg- fig- fìg- fig. 2 II. fig- 5. / fig- 6. fig- 7- fig- 8. III. % i . flg. 2. fig- 3. fig- 4- flg. 5. fig- 6. fig- 7* fig- 8. IV ■ fig. i . fig- 2. flg. 3. fig- 4- fig- 5. fig- 6. fig- 7- fig- 8. fig- 9- V. fig. i. Ornix colluripennella , Cost. ( Oecophora conjun- ctella , ejus. gen. Ecofora, n. 3 ): come sopra. Oecophora arcuella , Cost. di grandezza naturale ; b un palpo ingrandito. Oecophora fastuosella , Cost. di grandezza natu- rale ; b palpo ingrandito. Tinca Achillella, Cost. ingrandita ; b dimensione naturale ; c palpo ingrandito. Njmphula tripunctalis , Cost. di grandezza natu- rale ; b palpo ingrandito. Njmphula tripunctalis , varietas. Njmphula lunulalis , di grandezza naturale. Tinea macrocerella , Cost. di grandezza naturale; A il capo ingrandito veduto di fronte ; B lo stesso di profilo. Tinea Sangiovannella , Cost. ingrandita; a dim. nat.; B palpo assai ingrandito. Ornix trochilipennella , Cost. ingrandita ; a dim. nat.; b palpo ingrandito. Tinea Ricciardella , Cost. ingrandita ; a dim. nat. Ornix luctuosella , Cost. ingrandita; a dim. nat. b palpo ingrandito. Tinea granella , var. Cost. ingrandita ; a dim. nat. Oecophora granella ingrandita ; a dim. nat. Oecophora Passerinella , Cost. ingrandita ; a dim. nat.; b palpo ingrandito. Oecophora luteolella , Cost. ingrandita ; a dhn. nat.; b palpo ingrandito. Tinea minimella , Cost. ingrandita ; a dim. nat. B capo con la base delle antenne veduto di fronte. Oecophora Jlavocerella , Cost. ingrandita; «dim. nat.; b palpo ingrandito. Tinea hirtella , Cost. ingrandita ; a dim. nat. Tinea tristigmatella , Cost. come sopra. Tinea albella , Cost. come- sopra. Oecophora punctivittella , Cost. come sopra. Tav. Y. fig. 2. Oecophora Aoel lineila , Gost. come sopra ; b pal- po ingrandito. fìg\ 3. Oecophora zittella , Cost. come sopra, fìg. 4. Phycis Cy Alleila , Gost. di grandezza naturale, fig. 5. Lispe lunulella di grandezza nat.; b palpo ingr. fig. 6. Oecophora trimacnlella , Cost. ingrandita ; a dira, nat.; b palpo ingrandito. Lampros aemulella , come sopra. Ornix Jlammeaepennella , Cost. come sopra. Plutella chalybaeella , Cost. di grandezza natura- le ; b palpo ingrandito; c base dell’antenna del pari ingrandita. VI. fig. i. Oecophora Scyllaella, Cost. ingrandita; a dim. nat. fig. 2. Plutella triangulosella , Cost. come sopra, fig. 3. Specie non descritta, fig. 4. Ornix eumenipennella , Cost. come sopra. Hypsolopha formosella , Cost. come sopra. Elachista lrenella , Cost. come sopra. Oecophora lineella , Cost. come sopra. fig- 7- fig. 8. fig- 9- fig- fig- fi fìg. 8. Elachista phrynella , Cost. sopra sopra. VII. fig. 1. Lampros ambiquellus , Cost. come sopra. fig. 2. Palpala punctella , Cost, come sopra ; £ palpo in- grandito. fig. 3. Elachista gemmatella , Cost. come sopra, fig. 4- Ornix marginella , Cost. come sopra, fig. 5. Nymphula transversalis , Cost. di grand, natur. Vili. fig. 1. Chilo majorellus , Cost. di grandezza naturale. fig. 2. C/d/o colonne llus ; Cost. di grand, nat.; 2? il capo i.. ingrandito veduto di profilo. fig. 3. Phycis lundella , di grandezza naturale. Jj* £ j specie non descritte nel testo. Iav. IX. fig. 5. Pyralis pinguinalis , var. di grand, natur. X. fìg. 2. Nymphula parallelalis , Cost. di grand, nat. TV. Delle altre specie rappresentate nella tav. IX e X sarà parlato nella terza parte per le Piralidi e Tignuole , e nella seconda , nella propria mono» grafia, per le Tortrici. 4 Tav.XL fig. A (sinistra) ad E. Piralide del Brasile affine alla P. aenalis ne’ diversi suoi stati , di grandezza naturale. A destra Pyralis aenalis , Cost. di grand, nat. XII. Ornix Hisabellella , Cost. ingrandita: a dim. nat.; b pal- po ingrandito. XIII. fig. i. Sesia nephrotomaeformis , Cost. di grand, nat. fig. 2. Bryophila par , di grandezza naturale. fig. 3. Larva della sudetta Briofila. XIV. fig. i. Cuculila TVredowii , Cost. di grand, nat. fig. 2 e 3. Due varietà della larva della sudetta specie. N. B. Essendo incorsi nel testo vari! errori nella citazione delle tavole e figure , essi potranno facilmente rilevarsi e corriggersi consultando questa spie- gazione delle tavole , che si è appositamente esibita. Aggiungiamo qui alcune mende per errori incorsi in nomi tecnici» lascian- do al lettore il corrigerne altri tipografici. Gen. Parnassius » p. 9, V. 31 phabus leggi phoebus Gen. Pieris » P- 2, v. 1 cavalo — — cavolo Gen. Argynnis , p. 21, V. 1 Lettonia. Lathonia Gen. Satyrus » p. 9, v. 6 Egeria — — Aegeria — — V. 21 Gaiatea - G alathe a Gen. Polyommatus , P- 19» V. 3 Daphnys — — » Daphnis — V. 27 gemina — gemino Crepuscolari , P» 2, V. 38 CHIMERA - CHIMERA Gen, Procris » p. 2, V. 3 glabularia — — globularia Falene , P- 2, V. 20 D1GRANVRA — DICRANVRA — — — v. 2i PLASITTERA — — PLATITTERA » — . — V. 42 ORNI DE — — ORNICE Gen. Psyche , p. 18, V. 21 muschella — ■ muscella Gen. Collimorpha , p. 24, V. 5 jacobae jacobeae Gen, Eofys, p. 4, V. 12 ibrida/is hy bri dalli Gen, Nymphula » P- 2, v. 10 lemnata ~ — lemnalis Gen. Sinea, P- L V. 3 longi - breves Gen, Chilo , p. 1, V. 1 Chillo — — Chilo Gen, Pbycis, P- 2, V. 15 Cirillella Cyrillella Gen. Oecophora , p. 15, V- 1 lineaella — lineella GEOMETRE i . Le Geometre trassero il nome dal modo con cui nello stato di larva o di eruca camminano. Avendo esse 5 o 6 pajadi piedi , e di questi sei scagliosi ne’tre primi o anteriori anelli del corpo , e quattro o sei membranosi ne’due o tre ultimi anelli , ne restano altri quattro o cinque anelli intermedi sprovvisti. Quin- di,dovendo muovere il corpo è d’uopo loro accostare la estremità posteriore all’anteriore, colla quale esse si tengono ferme sul pia- no de’loro movimenti, e con ciò la parte intermedia è forza pie- garsi ad arco. Indi , restando fermo V estremo posteriore , e distaccando l’anteriore, distendono e spianano la parte media del corpo, ch’era inarcata, allungandola per quanto è permesso. Ripetendo in tal guisa 1’ inarcamento e la distensione del corpo , come farebbe un compasso , che ravvicinando ed al- lontanando alternativamente le gambe sue misura lo spazio , le larve procedono passando da un luogo all’altro. Da ciò i Fran- cesi chiamarono cotcste larve A r pe n te u se s , misurataci , equivalenti di geometra de’latini così come degl’ italiani. V anno ancora di quelle che, nello stalo di riposo, si tengono attaccate sul piano ( foglia o ramoscello che sia ) per i soli piedi della poslcrior parte del corpo , e l’anteriore si erge diritta , an- golarmente , od alquanto inarcata : altre rimangono distese: ed altre in fine piegate ad arco. 2. Linneo ripose le Geometre nel suo grande genere Phataena ; ma le separava di poi (1758) in particolare tri- bù , cui assegnò questo nome Geometre. 1 9 LEPIDOTTERI NOTTURNI Più tardi occuparono il posto di genere distinto; ma h> numerosissime specie che vi eran comprese , e lo svariato di- segno delle macchie o fascie delle loro ali , richiamavano V at- tenzione de’ zoologi a novello e più accurato studio. Come per gli altri lepidotteri , cercandole nello stato di larva , e te- nendo conto delle loro metamorfosi , si sono sopra esse sta- bilite le naturali differenze generiche. Da ciò è avvenuto che negli ultimi anni si sono divise in ben 59 generi ( ed ora a 60 ) ; ed il numero delle sole specie europee si è elevato a 4*7* -M-a quante altre ne avanzano ignote ; e quante ne racchiudono gli altri continenti del globo ? 3. Quando i naturalisti si aggiravano in un campo de- maniale , poco e da pochi coltivato , era agevol cosa imporre un nome agli oggetti , che, 0 sconosciuti, o indicati appena si erano con una voce idiota. Allor che Linneo vi pose il piede, potè scancellarli ad arbitrio, e potè sostituire agli svariati nomi idiotici e barbari, altri dettati dalla ragione , riducentìo la nomenclatura uniforme e comune ai coltori di scienze naturali d’ogni nazione. Ma ora che la moltitudine degl’ investicatori e la copia degli oggetti svelati sono tanto cresciuti , e che a de- nominare le specie si è dovuto esaurire il vastissimo catalogo di voci greche e litine ; è tanto malagevole cosa assegnare al- le specie un nome convenevole , e secondo le tracce segnate dal professore di Upsal , che si prova maggiore imbarazzo nel battezzare che nello studiare il soggetto. Quindi si è ri- corso a nomi di località , di uomini, di cose, e di tempo, ri- provati generalmente, 0 tollerati appena. A questa gravissima difficoltà si aggiunge , per i lepidotteri, l’altra derivante da una legge convenzionale , con la quale è prescritto , che ad oggetto d’ indicare con la sola terminazione del nome specifico la famiglia alla quale la specie appartiene, la voce uscisse in geometre 3 aria per le geometre , in alis per le piralidi , in aria per le tortrici , in ella per lo antico genere tignnola. Laonde sì sperimenta un doppio ostacolo alla imposizione del nome, il quale deve ad un tempo convenire alla famiglia , senza far tristo suono con la obbligata sua terminazione. 4. Le così dette frasi , 0 compendiate descrizioni delle specie , sono modi introdotti dal lodatissimo naturalista di Upsal: c ciò, a quanto pare, per due somme ragioni; i.° pei fissare 1’ attenzione a quelli soli segni più evidenti ed esciti- sivi clic distinguono 1’ una dall’altra specie , simili tra loro per una pluralità di caratteri e per abito ; 2.0 per facilita- re la memoria, c raccorre in minor numero di pagine quello vastissimo delle specialità. Ora però che la diagnosi delle specie vuol ricavarsi da ogni benché minima differenza ; e nelle geometre dal numero e disposizione di linee , di macchioline , e per fino dalla esistenza o mancanza di un punto di diverso colore ; la frase diagnostica diviene di gran lunga più complicata , e quindi aumentano le difficoltà alle quali Linneo intese ovviare. Tuttavolta il costume vuol con- servarsi per molti , e lo abbiamo ritenuto ancor noi. Però, nella frase , che si esibisce latina ond’ essere intesa dalfuni- versale , ci siamo limitati a quelle sole cose di maggiore importanza , serbando le minori per la completa descrizione che ne vien data in lingua patria , per quanti sentono l’ita- liana favella. Ci saremmo altronde adopratì in modo da rendere più concise e meno noiose siffatte descrizioni , conciliando con la brevità la chiarezza ; ed ecco come. Dopo aver data la com- pleta descrizione di una delle specie del genere, a cui le altre son prossime , tenendo per fermo e come ben inteso quanto va di comune fra loro, noterebbesi nelle altre quel solo per Io * quale disconvengon dal tipo, e per lo che sono considerate quali specie distinte. In tal guisa si richiama Y attenzione del let- tore sulle note esclusive della specie , si schivano le fastidiose ripetizioni , e si risparmia la pena di doverla ricercare in mezzo alle numerose descrizioni comparandole; la qual cosa con doppia ripetizione siamo costretti fare hen spesso in apposite osser- vazioni. Ma siccome un tal sistema richiede lo immediato rav- vicinamento delle frasi , là dove intercedono le complete il- lustrazioni , si potrebbe facilmente ricadere in quella oscurità che si cerca schivare. Bello un tal modo sarebbe, e da talu- no anche adoprato , quando tutte le specie si coordinassero insieme per le sole frasi specifiche. 5. Noi abbiamo stimato dover usare nella sinonimìa mag- giore sobrietà di quella che ne verrebbe richiesta , e che ado- prata abbiamo eziandio nelle altre parti di questa opera. E ciò massimamente perchè poche sono le differenze de’ nomi , e scarse le opere che trattano ex professo di Lepidotteri in generale , e delle Geometre in particolare. A coloro che col- tivano questa branca della entomologia sarebbero sufficienti anzi i nomi soli , sotto i quali più generalmente sono cono- sciute le specie ; ma per i novizi , per gli amatori , e per coloro che richiedono la propria letteratura, si è dovuto un poco ampliar questo campo , onde dar loro più facile accesso ad una larga istruzione. Ci siamo per questo attenuti ai classi- ci scrittori , trascurando i trattatisti , gli enumeratori , e quanti altri ne scrissero alla spicciolata. Quindi si citano, Linneo come caposcuola generale , Ochseneimer e Treitschke come sistema- tici descrittori per la Germania , Godart e Duponchel per la Francia , Boisduval come recente coordinatore e classatore : e come iconografi Esper ed Hùbner costantemente; Duponchel e Freyer quando circostanze speciali lo ànno richiesto. GEOMETRE 0 6. In quanto a figure noteremo, che la pochissima diffu- sione delle opere che ne vanno accompagnate, e la difficoltà di procacciarsele da ognuno che vago ne fosse, sono cagioni di sommo ritardo per le conoscenze entomologiche in generale, E coteste difficoltà si accrescono per la lepiclotterologia , la quale si rende inintelligibile quando , in mancanza dell’ ogget- to reale già denominato, non si avesse sotto l’ occhio la im- magine sua chiara e fedele. Anzi è nostra opinione , che laddove per la maggioranza de’ casi la sola immagine sia ba- stevole per farci riconoscere in ogni circostanza la specie, la loro astratta diagnosi pel contrario ci pone spesso in imba- razzo , e sovente ancora ci lascia dubbiosi. Alle quali condizioni comuni si unisce ancor quella pecu- liare de’frequenti mutamenti che queste creature sopra ogni altra ricevono dalla influenza del clima, il quale impronta ai disegni ed al colorito delle loro ali l’espressione della prapria forza. Laonde spesso ei occorre notare tal differenza, che a bistento siamo condotti a ravvisare la identità della specie. Quindi a far sì che il rimprovero della inesattezza sopra noi non ca- desse , abbiamo stimato dare la immagine fedele delle specie nostrali , per le quali ci siamo adoprati a tuttuomo , onde riuscissero per ogni lato esattissime. Così per doppia via ser- viremo alla scienza ed ai suoi coltoci, che per gli amatori e per i novizi esse sono indispensabile ausilio. 7 . Si rimarrà sorpreso in vedere che noi indichiamo , per la massima parte , i contorni della capitale come patria delle specie ; mentre forsi la specie stessa sarà comune in altre regioni del regno. Ma noi dobbiamo confessare, che ad onta delle molteplici perlustrazioni di quasi tutte le nostre contrade , son queste troppo vaste , e molto svariate, perchè si possa pretendere che ognuna si fosse così minutamente ri- 6 IÉPIDOTTEIU NOTTURNI cercata da non lasciare alcuna cosa ignorata. E coloro che ben intendono di quante difficoltà è accompagnata la ricerca de mi- nuti viventi, lungi dal maravigliarsene , sarebbero per lo contra- rio scandalizzati, se loro si dicesse francamente-//w0.s7 in ogni parte del regno . Essi non ignorano che in siffatti studi, ben- ché non fossimo assolutamente primi , niuno abbracciato ne aveva per intiero il campo; e niuno si era accinto a raccòrrò illustrare e pubblicare ogni specie, come per noi si va facendo per la intiera Fauna del regno. Quando però ne saranno diffuse le conoscenze , e per lo mezzo della istruzione, e per lo esempio, e per la via di scientifica gara , le Faune speciali delle regioni o province del regno , che ne compileranno i nostri medesimi allievi , colmeranno le lacune che noi ora lasciamo. Di sì bella speranza ci fanno già lieti i signori A. Amary e B. Manoja , che del Gransasso d’ Italia ci porsero alcune specie; G. Griso che lo stesso fece da Reggio Fr. Forte che ci conduceva dalle alture di S. Severino (Principato citra ) due rare geometre tenute finora come proprie alle Alpi: L. Ama- bile che con ardore si accinge a ricercare le campagne di Avel- lino sua patria: mentre la Fauna Salentina si va compiendo per G. Costa; ed A. Costa collaborando con noi alacremente sarà il continuatore della Fauna del regno. Graditissimo ci è poi far menzione del Rev. P. Basilio Camaldolese , il quale sà bene associare alla sua ascetica vita lo studio degli entomati , spezialmente de’ Lepidotteri. E sì che proprio saria di chi vive vita non perturbata lo studio della natura , e segnatamente di quella parte che versa sopra minuti viventi , i quali esigono contemplazione minuta , ri- cerche pazienti, e spesso non interrotte disamine. Lode dun- que al P, Basilio ed a quanti altri che, invece di consumare il GEOMETRE 7 pane solamente pregando , dividono il beato ozio in ricerche di verità, scaturigine di un solo fonte essenzialmente vero. 8. Lorchè si presenta oli’ occhio volgare una di tali creature, una geometra , il più modesto ammira in essa l’o- pera di Dio tanto più per quanto meno la intende ; il più audace la ributta come indegna di attirare il suo sguardo , quasi fatto per più importanti e supreme contemplazioni , ed osa schernire per lino coloro che vi spendono il tempo ; la moltitudine poi è avvezza a ripetere quel vieto cui dono? qual bene essa arreca all umano consorzio ? quali danni essa pro- duce? ecco la monotona e spotanea prima dimanda. Noi lodan- do la ingenuità de’ primi, e deplorando la sventura de’secon- di , confessiamo di non potere dare soddisfacente risposta a questi ultimi, mancanti come siamo di nozioni esatte e com- plete della parte che prendono le diverse genìe di animali nella economia della natura ; e molto meno ciò sapremmo affermare per le geometre . Siamo però a priori convinti , non essere allo indarno alcuna cosa creala ; ma qual sia proprio quel bene o quel male che da certi viventi deriva è tuttora velato. Se una geometra , nello stato di larva, attacca e divora una pianlolina affidata alla terra , e governata a rao di esempio da mano gentile , cui quella è carassima ; certo cotesta lar- va è dannevole , e degna di morte , come infesto animale. Ma se la stessa trovasi in mezzo d’ un bosco, ovvero in una siepe foltissima, nutricandosi di piante agresti e neglette, lungi dal reputarsi nociva , o non si avverte per nulla, o non curata libe- ramente si lascia. Il bene dunque od il male che ne deriva è relativo soltanto , non assoluto : ed il suo valore si eleva o si abbassa secondo la mente di chi si fa a calcolarlo. Certo è solo che le geometre sono generalmente poco abbondevole sicché di gravi danni non possono esser capaci; 8 lepidotteri notturni come ciò avviene per altre famiglie , le cui larve moltiplicandosi copiosamente , sogliono in certi anni all' agricoltura esser fu- neste» SETTIMA SEZIONE (1) GEOMETRE Le larve delle geometra sì tengono sulle fronde o so- pra i rami degli alberi e delle piante, attaccate per i so- li piedi posteriori , e col corpo teso , dritto , o inarcato; talvolta completamente disteso. La maggior parte à 5 paja di piedi , tre delle quali scagliose nei primi anelli del corpo che succedono al capo , e due membranose ne due ultimi anelli: più raramente ne àn sei , tre avanti e tre dietro. L' insetto perfetto à le antenne filiformi , ma nel maschio ben di sovente sono pettinate più o meno. I pal- pi inferiori pelacciuti e ricoprenti ì superiori , di cui pur di sovente sono più corti. Le Ali sono intiere , delicate , molto ampie per rapporto alla gracile zza del corpo , tutte orizzontalmente distese lorch 'e T animale si tiene in ripo- so, di rado sono alquanto erette od a mo di tettoja pie- gate. Volano di notte , e soltanto talune ben poche si veggono svolazzare di giorno. Si tengono appiattate né luo- ghi oscuri od ombreggiati. (i) Si consulti nella prima parte lo specchio generale della metodica distribuzione de' Le- pidotteri secondo il sistema di LatreiJle, 9 Genere CLEOGENE ; Cleogene, Dup. (i) ( Minga, Trtk ). Alae rotundatae , unicolores. Palpi breves , villosi. Lingua sai producta. Antennae maris pedinatele. Volatus maris diurnus in montosis et alpibus ; foem- mina mare minor , per diem quiescens in herbis. Statura media. Larvae minus elongatae , torulosae , gibosae. Metamorphosis ? Ve ne sono di tre maniere ; altre con le ali gialle , altre bianche , ed altre nere con una striscia apparente o scancellata ; ma non se ne conosce che una sola specie per sorta. i. Cleogene tìntaria ; Cleogene linciarla. Tav. Y. f. 6. Cl. alis omnibus luteis immaculatis. Siccome lo stesso nome fabriciano lo indica, è dessa tutta di color giallo di croco, senza macchie, nè strisce, nè punto di altro colore. Le antenne sono lungamente pettinate nel maschio , filiformi nella femmina , avendo la rachide gialla ed i dentelli bru- ni ; gli occhi son celestognoli listati verticalmente di bruno rossiccio. I palpi brevissimi, con l’ultimo articolo picciolissimo ed appuntito; il clipeo angustissimo ; il collare appena distinto e bianchiccio. Larghezza delle ali distese lin. 17 » 6 , negl’ individui no- strali ; quelli provvedenti dalle alpi , e che noi possediamo , so- no sensibilmente più grandi. Geometra lutearìa , F abr . Entom . Syst. Ili ,2.p.i43,n.52. ■ Esp. pag. 122. Ttìt^.XXIV, f. 1. Hiìb. Tab. 23 , f. 121. Minoa lutearìa , Trtk. VI, 2. p. 25o, n. 2. Cleogene linciarla — Boisd. Index, n. 14.11. Specie alpina , e che noi abbiam trovata sulla Majella sol- tanto. La farfalla svolazza in luglio. Rara tra noi. Treitschke ne limita la patria alla Spagna ed alla Italia. (t) IftcoysWls » nome del figlio di Sileno , secondo Pausania. IO Genere MINOA; Minoa , Dnp. (i) Alae integerrimae , unicolores , cinereae , immaculatae. Palpi brevissimi. Antennae simplices. Volatus sub-diurnus, Statura minima. Larvae medio inflatae , utrinque atlenuatae, pilosae ; capite globuloso , mi- nuto. Metaraorphosis sub-folliculata. Osservazioni. Il chiarissimo Boisduval ritiene questo genere come ultimo della serie ; e ciò non certamente per l’ indole della metamorfosi , che le Geo- metre propriamente dette compiono eziandio la loro ultima trasformazione entro uno bozzolo , e queste sono sul principio della serie : nè per la picciolezza , chè certo ve n’ à delle minori. Altronde noi troviamo strettissima analogia tra le Cleogene e 1’ unica Minoa conosciuta , come dalla comparazione de’ loro caratteri generici risulta. F. tanta è la loro affinità, che Treitschke le aveva già conside- rate come di un medesimo genere ( Cleogene ). Quindi noi , conservando i due generi , li abbiamo ravvicinati , anche perchè meglio sentir si possa l’ impor - tanza delle loro generiche differenze. i. Minoa euforbiaria; Minoa euphorbiaria. Tav. V. f. 7. M. alis fusco-cinereis immaculatis. Piccola farfalla avente P aspetto di un parpaglione. Tutta di un sol colore uguale, cenorognolo oscuro o piombino, senza veruna macchia o altro contrassegno. Le antenne sono filiformi bianchicce;! palpi brevissimi con l’ ultimo articolo cilindraceo e nudo , il secondo pelacciuto e se- micircolare ; gli occhi bruni. Larghezza delle ali distese lin. 8. Geometra euphorbiaria , Hub. Tab. i5 , fig. 78. Phalaena euphorbiata , Fabr. Ent. Syst. Ili , 2, pag. 1 97 » n- 246* (1) Nome proprio imposto da Treitschke, GEOMETRE il Ph. murino. , Scop. Ent. Cam . pag. 229 , n. 572. — — Rossi, Fauna Etnisca , Tom. II, p. 196, n. 1 1 78. Cleogene euphorbiata , Trtk. VI, 2 , p. 249 , n. 1 . Minoa euphorbiarìa , Dupon. — Bois. Ind. n. 1941. Specie unica di tal genere propria de1 luoghi montuosi. Tro- vata nel regno sulla Majella in Valle di Orfenda , e sulla vetta de’ Camaldoli di Napoli. Rarissima. La larva vive sopra l’ Euphor - bia cy paris sias ed E> esula. Le altre specie che si riportano ora a questo genere sono la Illibaria , la Peletieraria e la Torvaria ( Tenebraria ed Horridaria), Treitschke vi riferiva la Grisearia e la Nivearia , che or sono del gen. Siona; e ìa Ghaerophyllaria , che appartiene ai gen. Odezia, « 12 Genere GEOMETRA ; Geometra , Boise! . Alae virides dentìculatae ; palpi ultra clypeum as.surgen.tes , articulo ultimo miào ; lingua brevis — Volatus crepuscularis. Larvae breviusculae, notodontiformes, dorso gibbosae. Metamorphosis folliculata. i . Geometra papilionaria ; Geometra papilionaria. Tav. i , fig. i. G. alis subrepandis , superio ribus lineis duabus albidis flexuosis , inferiori bus unica , utrarum marginibus punctulatis. Larva viridis , dorso aculeis 10 incurvis rufis. Pupa viridi flavoque variegata. Il capo è piccolo , rivestito di squamette bianche sul vertice, giallicce sulla fronte ; con antenne bianche e dentellate ; spallacci bianco-gialleggianti ; corpo giallo d’arancio. Ali tutte leggeramente angolose e di un sol colore verde d’ acqua marina : le superiori coti due linee ed una serie di macchioline bianche ; la prima presso la base archeggiata , la seconda ai due terzi flessuosa , la terza tra questa ed il margine estremo ; la costola marginale anteriore è gialliccia : le ali inferiori anno soltanto la linea flessuosa e la se- rie di macchioline in corrispondenza di quelle delle ali superiori : il punto o lunola media in entrambe le ali è poco apparente. Larghezza lin. 18. Pkalena papilionaria , Linn. Syst. nat. II , p. 864? il 225. — Fau. Suec. ed. 2. n. 1241. Fabr. Spec. insect. II , pag. 245. Esp. pag. 40, T. VI , fig. 1-4. Geometra papilionaria , Trtk. VI, 2, pag. io3, n. 2. — — Hub. ( Geom. amplissimae ) B. Tav. 2 , fig. 6. Dupon. — Boisd. Index , n. i4i5. Specie unica di questo genere , per Boisduval , che trovasi in quasi tutta l’Europa ; più abbondevole solo ne’ luoghi men caldi. Trovata fra noi sopra i Gamaldoli , rara. 13 Genere PHORODESMA (i) , Bois. ( Gcometrae , Trtli. Geometra et Hemithea , Dupon. ) Alae virides ; anteriores lineis duabus flexuosis albidis ; inferiores unica. Palpi ultra clypeum calde assurgentes , articulo ultimo nudo. Larvae breviusculae , capite rotundato , dorso mammillares , bajulariae. Questo genere racchiude due sole specie europee , la smarag- daria e la bajularia : ed ambedue si trovano appo noi. i . Forodesma smeraldaria ; Phorodesma smaragdarìa . Tav. i , fig. 3. Ph. alis ciridibus ; anticis strigis medio , in ferio ribus linea marginali albis . Il capo è mediocre con collare più largo di quello della pre- cedente specie, rivestito di squame lunghette e verdi ; le antenne sorgono più distanti fra loro , molto pettinate nel maschio , meno nella femmina , giallo-rossicce ; del medesimo colore è pur la pe- luria che riveste la fronte e P addome. Le ali son tutte sopra e sotto d’ un medesimo colore verde di smeraldo o di pistacchio , le superiori traversate da due linee bianche flessuose che si approssimano tra loro un poco più verso il margine interno ; tra mezzo a queste una macchiolina rotonda , ancor essa bianca. Le ali posteriori ànno una semplice linea bianca ed il pun- to nel mezzo ; il margine esterno è in ambedue le ali ornato di punti bianchi ; e la frangia in entrambe è giallo -rossiccia. Larghezza lin. i3. Phalaena smaragdarìa , Fabr. Ent. Syst. Ili , 2. p. i5y , n. 8i. G, smaragdarìa , Esper , pag. 38 , T. V , fig. 6-7. (1) Da tpopos ferens , e fascia ; cioè porta-fascie. 14 LEPIDOTTERI NOTTURNI — — De Villers , Ent. IV , pag. 499* — Trtsk. VI , i. pag. 124 , n. io. — Dupon. — Boisd. Ind.t n. 1416. Specie riconosciuta come propria della Baviera soltanto ; ma che noi abbiamo trovata presso Reggio , nella Calabria ultra, do- ve non è molto rara. Quivi la raccoglieva eziandio il sig. G. Gri- so , giovine passionalissimo di questi studi. La larva suol vivere sull1 Achillea millefolium . La Farfalla svolazza nel mese di giugno , o luglio. 2. Forodesma bajularia ; Forodesma bajularia . Tav. 1 , fig. 2. l’or alis viridibus , maculis marginalibus ferruginei. Le ali son di colore verde-mortella , con la costola anteriore pallida , ed il margine esterno ornato di lunole giallo-rossice inu- gualmente dilatate dal lato interno , e gli estremi prolungati sulla frangia, sicché questa si mostra dentellata di verde e di giallo-ros- siccio ; tra mezzo a queste macchie scorre Torlo estremo ornato di iineole curve di color rosso-fosco interposte alle nervature. All1 an- golo posteriore delle ali superiori una macchia giallo-rossiccia, che si estende molto allo interno, e viene attraversata da una zona an- gusta di color rosso vivace , che si sfuma ver dentro : è dal mezzo di questa che parte una linea bianca flessuosa , a cui altra paralle- lamente ne corrisponde verso la base , ma meno apparente , gemi- nata , e che non si estende al di là della metà della larghezza del- i’ ala : una simile macchia v1 à su ciascuno de1 due angoli deileali inferiori ; ed una linea incompleta bianca corrispondente alla pri- ma o basilare delle ali superiori. Il corpo è men verde dalle ali ; il clipeo è bianco ; il collare è ornato da due creste di peli arancini ritonde , le antenne sono giallicce , assai lungamente pettinate nel maschio ; nel quale abbiam pure trovato le due creste distese sul G EOMETItE 15 capo , che ne rimane in parte occultato. I spallacci son verdi , e fatti di peli lunghi e folti. La femmina, più grande del maschio, è larga lin. i5. Phalaena ditaria, Fabr. Ent. Ay.s7.III, 2, p. i52,n.82. Ph. verdelet, Geoffr. Hist. des Ins. II, pag. 126, n. 33 , pag. 126. Geometra bajularia , Esper , VI , Tal»., XI , lig. 5 , — — — Trtsk. VI, 1, pag. 122, n. 9. Frey. I, 1 , pag. 93, n. 89, Tab. XXX, fig. 1 , a, d. Phalaena pus tuiaria , Panz. XLI. Hemithea bajularia , Dupon. Phorodesma bajularia , Boisd. Ind n. 14.17. La farfalla schiude ne’ mesi di giugno e luglio. Trovasi nella Ungheria ed in Italia? tra noi sull’ Aspromonte Calabria ultra) in fine di luglio. 10 Genere EMITEA ; Hemithea (i) Dup. Alae vìrìdes , rarius cìnereae , integrae ; posticae saepius angulariter prò - duclae. Palpi graciles , clypeum superantes. Lingua mediocris. Antennae maris pectìnatae. Larvae rigidae , capite bifido , segmento primo spinis duabus inclinatis instructo . Metamorphosis sub-folliculata. Osservazioni. Le Emitee conosciute finora sono 13, le quali si ripartiscono in tre gruppi. Il primo comprende le specie con ali rotondate , e si suddivide in quelle di color verde , e quelle di color cenerino ; il secondo comprende le spe- cie con ali posteriori angolate e di color verde , di cui altre con la frangia di un sol colore , ed altre a due colori alternanti : il terzo gruppo si compone di una sola specie , che à le ali posteriori rotondate e la frangia rossa. Noi possediamo solo 6 specie di tal genere ; cioè le squallidaria della pri- ma divisione e la coronillaria della seconda , spettanti al primo gruppo ; la ver- narla erbario ed ervginaria della prima divisione del secondo gruppo , e la bu- pleuraria della divisione seconda ; la indigenaria del terzo gruppo. Specie del l.° gruppo Citisaria Porracearia **- Corsicaria Goronillaria 2.° gruppo * Vernarla Viridaria Cloraria Erbaria Eruginaria Patataria ** Estivarla Bupleuraria 3.° gruppo Indigenar ia (1) SsMIDBA da rj’pti semi , e dea. GEOMETRE 17 1. Em. squallida ria ; Hem . s (pullularla , n. Tav. II, fig. 4. Hem. alis omnibus squalide flavis , superioribus lineis duabus albis, inferio- ribus unica. Questa novella specie, che non può con veruna altra confon- dersi pel suo colore giallognolo , che non sapresti dire se più ten- dente al rossiccio o al clorotico , à i palpi assai più prolungati di quei della erbaria , alla quale si accosta; e dalla quale nondimeno differisce pel profilo anteriore delle ali superiori più archeggiato , e più appuntite nell1 angolo esterno, non che pel doppio numero di linee bianche che traversano le medesime ali. Il margine , tanto delle ali superiori che delle inferiori, è terminato da sotti! profilo rossiccio ; la frangia è pallido-gialla e lunghetta. Le antenne, ravvicinate alla base, divaricano ben tosto, ed il vertice apparisce da ciò biforcuto anteriormente: il colore tanto di questo , quanto delle antenne e del clipeo è bianco. Larghezza lin. i3. Abita i luoghi marittimi ed agresti; nel litiorale dell' Adria- tico, luogo detto S. Cataldo , presso Lecce, ed in quello del Tir- reno, luogo detto Patria : la farfalla svolazza nel mese di giugno. Osservazione. — Quantunque il disegno delle fasce delle ali conducesse a ravvisare in questa farfalla la Prasinaria di Hiibner ( Tav. 1 , fig. 4 ), pure le ali anteriori più anguste, ed il colore allatto da quella e dalla sua affine fasciaria diverso ne la distinguono. Soprattutto poi la lunghezza de’ palpi è tale che all’ E- mitee più che alle Metrocampe la conducono. Quindi noi , riferendola al suddetto genere , siamo costretti considerarla come nuova e hen distinta. 2. Em. coronlllaria ; Hem. coroni/laria. Tav. II , fig. 1 , . Tab. 9 , f. 46. Frayer, I. 1. p. 95, Tav. XXX, f. 2. e-g. Hemithea aeruginaria , Dupon. — Boisd . ìlici, n. 1/+26. La larva vive sopra la quercia. La farfalla schiude in mag- gio e giugno. Finora si è trovata in Austria ed in Francia. Noi F abbiamo trovata in Abruzzo ed in Calabria ultra sulle alte mon- tagne , e sulla vetta de'GamaJdoli prossima alla Capitale ; nè rara. GEOMETRE 2! 6. Em. hupleuraria ; Hem. bupleuraria. T. Il , f. 5. Hem . a/is dentatis viridibus , striga undulata obsoleta alba sesquiailera , fimbriis rufo-maculatis. Le antenne congiunte alla base costituiscono col vertice un rettangolo più corto che largo, contrariamente a quello della aeru- g inaria, con la quale si stringe per la forma delle ali e per l'andamento delle linee trasversali. Essa è tutta dello stesso colore verde gialleggiante , con due linee bianche nelle ali superiori ed una nelle inferiori, tutte flessuose: quella delle ali inferiori è quasi sulla metà di loro lunghezza : la costola anteriore delle ali superiori è un poco più colorita , con macchioline rossicce. Il margine estremo delle u ne e delle altre è terminato da linee curve rossicce, che tramez- zano le nervature , e dallo estremo di ciascuna di queste spicca un fascetto di squame rossicce, che, interposte alle altre verdi, ren- dono la frangia quasi dentellata. Larghezza lin. 12 » 6. Phalaena thymìaria , Lin.-Gm., Syst. Nat., n. 193. — — - Fabr. Spec. iris . 2. p. 24» , n. 4* Phalaena bupleuraria , Lin.-Gm. p. 2448? n. 601 . Fabr. En torri. Syst. Ili , 2. p. 1 3o , n. 4* ~ Mantis. insect. 2. p. 184 , n. 4» Geometra bupleuraria , Esp. V. pag. 256. Tav. XLV, fig . 5 . Il uh , Tab. 2 5 fìg. 8. — — Trlsk. VI, 1, pag. n4,n. 6» Hernilhea bupleuraria , Bop. — Boisd. Ind. n. i429- Raccolta solo per ora in Calabria, sull’ Aspromonte, nei mese di luglio. Rara. 22 LEPIDOTTERI NOTTURNI 7. Erri, indigenaria; Hem. indigenaria. Tav. II, f. 6. Hem. atis vìridibus , margine ferrugineo , Jimbriis flavic antibus. La farfalla à color verde pistacchio tutto uguale , la costola anteriore delle ali superiori gialleggiante , e così pure il collare ; una lunola rossa in ogni intervallo delle nervature delle ali ; la frangia giallopallida. « Larghezza lin. 8. Phalaena expeclata , Fabr. Ent. Syst. Ili, 2 , n. 235. Geometra fimbriolaria , Hùb. Tab. gì, f. 468. Phalaena virgìnalis , Costa , Dizion. (V Agric. ediz. nap. art. Lepid . Tav. annessa , fig. 1. Fidonia indigenaria, Trtsk. VI, 1, p. 269, n. 5. Hemithea indigenaria , Dupon.— -Boisd. Ind. n. i43o. Trovasi nella Germania e nella Francia meridionale ; tra noi k» frecce * nel mese di giugno. Rara. 23 Genere METROCAMPÀ ; Metrocampa , Latr. (i). ( Etiopia , Trlk. ) Alae palulae rotundatae vel angulatae , virides vel corticinae , bìlineaiae. Antennae rnaris pectinatae. Palpi graciles vix ultra clypeum assurgentes ■ Sfatti- la magna. Volatus subdiurnus. Larvae elongatae , arborìcoìae , 12 -hodae , lateraliter fimbriatae. Metamorphosis folliculata. Compongono questo genere tre sole specie , di cui altre con ali ritorniate , altre angolate. Della prima maniera v’ à solo la fasciaria e la sua varietà pra- sinaria : della seconda maniera vi è la margaritaria e la lionoraria. Tra noi non abitiamo trovato finora che queste due ultime. i . Metr. margheritaria ; Mclr. margaritaria . Tav. Vili, fig. i. M. alis subanguìatis virescenti margaritaceis , anticis apice rubro , striga- q ue duabus albidis ; posticis unica. Farfalla grandetta di un sol colore verde chiaro splendente. Le ali superiori con due linee trasversali margharitacee quasi pa- rallele , racchiudenti uno spazio trapezoidale di colore più in- tenso , massimamente sul limite della linea bianca ; e la parte esterna che a questa succede è più chiara di tutto il campo ; una macchia allungata rossiccia nell’ apice diagonalmente: la frangia è di un bianco sericeo. Le ali inferiori un poco allungate angolar- mente nel margine posteriore anno una sola linea trasversale bian- ca corrispondente alla più esterna della superiori. 11 clipeo e fronte rossiccio; gli occhi neri. — Largii, lin. i8»6. Phalaena margaritaria , Fab. Ent. Syst. III. 2. p. i3i. Eombyx sesquistriatatariaJEt&p.\\\^.f&ìT$- 72, fig. 1 e2. Phalaena viti iolata, Cyr. Ent. Neap. t. IV. fig. 4* Geometra margaritaria , Hùb. Tab . 3, fig. i3 el tantum transversim linealae : statura media vel magna , per quietem saepius alae erectae. Palpi ultra clypeum sub-assurgentes. Aniennae maris pectinatae. Thorax robustior lanotus. Larvae modice elongatae , nodulosae ; capite depresso , emarginalo. Meta- morphosis sub -folliculaia. Numeroso è di specie tal genere , contandosene 22 ; e que- ste distribuite in 4 gruppi. Al primo si ascrivono quelle con ali sinuose; altre con le anteriori intiere , ed altre smarginate. Al secondo quelle con ali sinuose quasi smarginate (G. Epione , Dup.). Al terzo quelle con ali dentalo-erose ; altre con le anteriori la- nciate , ed altre lineate soltanto trasversalmente senza lunch. Ài quarto quelle con ali anteriori intiere , e le posteriori den- tellate ( G. Angerona , Duponc ). Le specie così coordinate sono le seguenti dolabraria 3. * de lunaria s yringa ria illunaria cordiaria — var. minor ( acti- cvony maria valis , Dup. ) flavicaria illustrarla ( lunaria var. Bork. ) aivenaria lunaria apicari a ** alniaria parallelaria angularia (var. car- pedinarla pinaria, H. ) Daubearia dentaria ( bidentata , — bidentaria F . ) erosaria quercaria quercina ria 4. pruna ria — var. tory laria, lAp. L. (I) B>a fvvofxej, legitimus GEOMETRE 59 ! . Enn. dolabraria; Enti, doìabrarìa. Tav. HI., f. 3* Enn. atis sub-flaveScenlìbus , strigis ferruginei concentrici inlerruptk , lo- « b o postico violaceo strigato ; limbo paUidiore. La farfalla è tutta di colore gialliccio pallido. Il clipeo o ce- lata è tumida di color grigio ; il vertice piano, corto e largo, quasi romboidale ; il collare e spallacci giallognoli screziati di fosco ; gli ultimi due anelli del corpo violacei , ed ornati di fascetti di squame allungate. Le ali son poco sinuose nel margine esterno, e concentricamente ornate di sottilissime linee svariatamente inter- rotte ( laonde diconsi sparse ) , le quali si fanno più cospicue nella base e verso l1 esterno lembo , su questo essendo per lo contrario meno o per nulla avvertibili ; sull’angolo o lobo posteriore, spe- cialmente delle ali inferiori , il colore si fa più carico , e passa anche al violaceo , generando così due o tre strisce disuguali. La irangia è dello stesso colore del campo. Largh. lin. i5 » 6. Geometra doìabrarìa ; L . -Gra . Syst . Nat.\) . 245 1 ,0.207 , - — Fabr. Entom . Syst. Ili, 2. p. i38, ri. 32.— Mantis . ins. 2. p. 247 , n. 21. - Esper, V* pag. 80, Tab. XV, f. 1 , 2. — — Hiib. Tab. 8 , f. 42 » 9* Ennomos doìabrarìa , Trtsk, VI, 1. p. 38. n. 18. — Dup. — Boisd. Ind. 11. i438. La larva vive sul Tiglio ( Tilia europaea ) c sopra la Quer- cia ( Quercus robur ). Trovasi in Austria, Ungheria, Francia, Inghilterra; non rara. La farfalla svolazza ne’ mesi di aprile e maggio , o in agosto e set- tembre. Noi T abbiamo trovata assai rara sopra i Gamaldoli ne’ pri- mi giorni di agosto. 30 LEPIDOTTERI NOTTURNI 2. Enn. advenaria; Enn. adì emiri®. Tav. IH. f. 2. En. alis subrepandis sinuatis pallide flavi» , strigis duabus atomisque fuseti limbo aìbido , maculisque fuscis exolelis inlersectis. Tutta la farfalla è eli color giallo-terreo squallido. Le ali su- periori,, larghette, sono un poco sinuose nel margine esterno . ed in mezzo ad esse scorrono due strisce fosche, formate da tre curve riunite, avendo ii convesso' rivolto al corpo ; lo spazio racchiuso da queste è cosperso di atomi foschi , più frequenti presso la stria esterna , sicché ne risulta una fascia fosca angolosa ; in mezzo a questa, e più propinqua alla striscia esterna, v’à una macchio- lina fosca a mò di luna crescente ; lo spazio interposto fra la stria interna ed il corpo è pure foschiccio, per cagione di atomi di tal colore maggiormente frequenti; per lo contrario, tra la striscia esterna ed il margine delle ali v’à minor copia di atomi foschi, e quindi faja è bianchiccia, con talune macchie nuvolose fosche, che sulla destra , essendo meglio congiunte , pare volessero costi- tuire una fasciolina ; cosi pure presso il margine eh’ è fosco. La frangia è bianchiccia con macchioline fosche interposte , corrispon- denti sempre alle nervature , come all’ ordinario. Le ali inferiori, più. sinuose delle prime , presentano distinta la sola striscia fosca esteriore in corrispondenza delia omologa delle superiori, ed un punto allungato fosco nel mezzo: la striscia interna è scancellata ; e faja esterna si comporta come nelle ali superiori. Larg. fin. i3- a e 4» Geometra advenaria , Esper,\ , p. 80, Tab.\\ I.f. i 3. — — Hùb. Tab. f. 45 /«. fltó denticulai is , rufescenti-ochraceis , antkis fasciti t ribus ferruginei r, positi ti unica media exole tu. 11 colore deile ali e del corpo è giallo tendente al rosso , .e propriamente del colore di legno di tiglio. Le ali superiori anno il inargine anteriore inarcato dapprima, indi quasi retto, e poscia appena incurvato nell’ apice ; il margine esterno à due grandi smar- ginature , queste ancor flessuose ed angolose; il posteriore appena convesso : una linea fulva scorre quasi retta sul terzo esterno di esse, e due strisce curve, flessuose alquanto, parallele fra loro, e di co- lor fui viccio chiudono una larga fascia senza alcuna segnatura nel mezzo ; la base è pure un poco fulva ; una limola dello stesso colo - re cinge la smarginatura anteriore apicale. Le ali inferiori, del me- desimo color delie prime, ànno il margine esterno dentellato ed un poco prodotto nel mezzo : esse sono segnate da una sola zona cur- va fulviccia, poco distinta, in continuazione della media delle ali superiori. La frangia è brevissima e di un medesimo colore. 11 corpo intiero è dello stesso color delle ali. Il clipeo è po- co sporgente ; il vertice coperto di larghe squame. Le antenne con lo stelo fulviccio ed i lunghi dentelli bruni. I spallacci assai lunghi. Il corpo è g rosse t to , il capo mezzano. Largii. Jin. 17. G. bilunaria , Esper. V. pag. y3. Tab. XIII, f. 1-10. — XIV. G . illunaria , idem, Tab. XIV, f. i-5. Ennomas illunaria , Trtsk. VI, 1. p. 61 , ut 23. — — Bub. Tab. y, f. 36 £ , 3y 9. — — Duponch. — BoIsdL Index. , e. 32 LEPIDOTTERI NOTTURNI La farfalla svolazza ne’ mesi di giugno e di settembre. Tro- vasi in Francia ed Alemagna. Noi la troviamo assai raramente nel regno. 4* Enti. Illustrarla ; Enn. illustrarla . Tav. I , fig. 5. Enn alte e rosis mbìcunde maculatìs fasciatisque , lunula uinnqut in om nibus albis , majoribus. Elegantissima farfalla, e per il disegno delle sue ali , e pel colorito delle medesime; F uno e F altro sì variato che ben dif- ficile cosa è l'indicarlo con semplici parole. Le ali superiori sono smarginate e dentellate si che direbbe- .si essere state rosicchiate, quasi come quelle del Libjthea celiis. 11 colore fondamentale è roseo , ma sul mezzo vi scorre per tra- verso una fascia fosca costituita da tre strisele flessuose ed ine- guali, anche più fosche dei campo intercetto , e tra le due più, esterne v1 è una macchia bianco-perlacea a foggia di luna crescente, nei concavo della quale il colore si rende più fosca ; la porzione apicale del margine esterno è colorata di rosso-fosco , cinto di una linea bruna , alla quale succede altra di colore epatico ; bai- ita porzione che succede fino al lobo posteriore à colore epatico, che si estende verso dietro formando un triangolo , di lato al cui vertice evvi una macchiolina dello stesso colore più fosco ; alia base» sopra la costola, vi è una macchia di questo medesimo colore. Le ali inferiori sono dentellate nel margine, con una profonda smarginatura nel mezzo ; il colore del campo è roseo , gialleggian- te nella base , epatico nel margine esterno ; in mezzo e per tra- sverso vi scorre una fascia epatica cinta di rosso foschiccio, aven- te ancor essa una lunola bianco-perlacea come nelle superiori ; una macchiolina un po fosca tra la fascia mediana ed il lembo epatico: la frangia è gialla. Il capo, torace, ed addome di colo- re arancino , le antenne giallicce. Largh. Sin. s6. Geometra guad rilunaria, Esp. p. 7 2tTal>. XII. fig. 5, 6. GEOMETKE 33 Geometra illustrarla , Hùb. Tab . 7 , fig. 35 syrìngcirìa . Citiamo questa specie comechè , certi trovarsi ne’ contorni della capitale , avendone trovate alcune ali isolate e sperperate. Ma non essendo ancor riusciti averne alcuno individuo intiero da ritrarne P immagine , nè volendo improntarla da altre opere, o da esemplari non propri del regno , ne riserbiamo la illustrazione al supplemento , ove ci cadesse fra le mani nel modo desiderato. 37 Genere CROCALLIDE ; Crocallis (i) Trtsk. A'ae luleae , sub-denticulatae , pimelo centrali ; anticae lineis dtiabus trape - zi um includenlibus signalae. Anlennae maris pectinatae. Palpi villosi , ultra elypeum assurgenles. Tliorax robusius , lanatus. Larvae laeves , rigidae , elongatae ; capite rotundato ; segmento penultimo bi-mucronato. — Metamorphosis subterranea. Osservazione. Delle quattro specie che si ascrivono a questo genere, una se ne cita come spettante all’Italia ed insiemeinente alla Francia e Germania ; cioè la extimaria. Noi altronde non abiamo trovato finora che la sola elinguaria. Le altre due specie appartengono esclusivamente, una alla Francia ( Yag/ossaria }, e I’ altra a Monpellieri ( la trapeziaria). i . Crocallide elinguaria ; Crocallis elinguaria , Tav. IV , fìg. i „ Cr. alis flavis , anlicis fascia lata obscuriore , puncloque medio nigro ; pò- siicis pallidioribus , linea puncloque medio fuscis. Farfalla di grande statura , come lo sono tutte le altre di tal genere. Il suo colore è generalmente gialliccio. Le ali superio- ri àn due linee trasversali fosche , F una delle quali prossima al margine esterno , ed a questo quasi parallela , quindi un poco flessuosa coni’ esso , e cinta allo esterno da simile linea bian- chiccia ; l’ altra più prossima alla base alquanto obliquamente verge verso la prima. Chiudono esse insieme co’ margini anteriore e posteriore uno spazio trapezoidale di colore alquanto più cari- co , per effetto d’ una maggiore confluenza di punti foschi , che cominciando dalla linea esterna vanno successivamente a mancare verso la interna : in mezzo all’ aja di questo trapezio , prossima- mente al margine anteriore, ed alquanto più propinqua alla linea esterna , v’ à una macchiolina bruna allungata , e quasi semilu- ( I ) xpovtat^ , Sii ex } selce. lepidotteri notturni 38 nare : presso al margine esterno scorre una fila di puntini bruni corrispondenti alle nervature ; la frangia è pallida. Le ali inferiori , rifondate ed oscuramente angolose nel mar- gine esterno , anno una sola linea alquanto fosca in corrisponden- za della più esterna delle ali superiori , e come quella pur fles- suosa e parallela al margine esterno : una macchiolina o punto bruno meno manifesto di quello delle ali superiori , ma in sito omologo, mancando affatto l’altra linea fosca dalla parte della base : nel resto si comportano come le ali superiori. Il capo è piccolo , vertice e clipeo stretti rivestiti di lunghi peli fulvi, spezialmente quei del clipeo e de’ palpi; occhi tumi- di fuliginosi. Antenne riccamente pettinate nel maschio. Torace grosso , e ricoperto di lunghi peli fulvicci , lunghissimi essendo quelli degli spallacci. Addome con qualche piccola cresta ; estre- mità coperta da pennelli di peli. I maschi ànno in generale tutti i colori più intensi. Largh. lin. 19 a 20. Geometra cl/nguaria, L.-Gm .Syst.nat. p.2461 , n.21 1 . — Fau. Snec. ecl. 2. n. 1235. ■ — — Fabr. Ent. Syst. III. p. idg, n. 107. Esp. V. pag. 112 , Tab. XXII , lig. i-5. Ròes. Ins. I. Tab. IX , fig. 1-6 , pag. 34* Crocallis elinguaria , Trtsk. VI. 1 , pag. 1 53 , n. 2. ■ — — Dupon — Boisd. Ind. n. 1462. La larva è rugosa , di color di scorza di albero , sparsa di peli rari e corti. Vive sull’olmo campestre, la quercia, il pero , il pruno , la lonicera caprifoglio , e filosteo , sulla lantana , e sullo sparzio scopario. Compie la sua metamorfosi entro un boz- zolo assai leggiero , che si tesse fra i muschi o le foglie secche. La farfalla schiude nel mese d’agosto. Io l’ò trovata ne’ primi giorni di tal mese sopra i Gamaldoli, et! anche in luglio. Genere SCODIONA; Scodiona , Boisd. (i), ( Filloma Tris. Dup. ) Alae cinereae , inlcgerrimae , putido centrali; anlicae afornis irroratati , //- «m duabus inlerruptis , putte tu! a ribus trapezium include/itibus signatae. Anten- nae tnaris longiores , angustiores, pedinatati. Palpi brevissimi. Lingua subnulla Thorax villosus minus robus/us. Larvae elongatae , laeves. Metamorphosis subterranea. i. Scoti ioiia cosperso ria ; Scoi! tona conspersaria . Tav. IV, f. 2. ?. S. alis omnibus albidis impuris, gilvo-irroratis , pimelo disci slrigaque sub- marginali e punetis fuscis. Il capo è sommamente piccolo , ed il clipeo la fronte ed il vertice costituiscono in esso una superficie curva continuata, sicché neppure idealmente si possono considerare queste tre parti, hen ri- vestite di candide squame ; gli occhi sono molto estuberanti glo- bulosi e di color bruno verdiccio : le antenne, filiformi nella fem- mina , sono riccamente pettinate nel maschio, ed un poco più lun- ghe , la cui rachide bianca , ed i dentelli bruni , F apice acuto. Il torace grosso ed elevato è rivestito di lunghi e folti peli quasi lanuginosi; tutto è di un bianco sericeo. Le ali sono delica- tissime diafane e nivee con isplendore sericeo : le superiori anno la costola dritta , un poco incurvata verso F apice ; il margine esterno che immediatamente succede è un poco smarginato, nel re- sto intiero curvo e molto obbliquo , come ne’ generi Ennomos e Macaria , e leggeramente tinto di fosco allo interno. Nelle supe- riori scorrono trasversalmente due strisce fulvicce , con punti bruni, che sopra le nervature essendo più forti e confluenti vi costituiscono altrettante macchioline ; di esse strisce la esterna è quasi parallela al margine , quindi un poco flessuosa ; la interna (1) Da oxotSiov vel amaSiov umbella , ombrella. 40 LEPIDOTTERI NOTTURNI è una curva che à per centro la base dell’ ala , alla quale è pros- sima ; tra mezzo a queste due strisce vi è un punto fulvo , dal quale prende origine insensibilmente una terza striscia del me- desimo colore , la quale si rende a mano a mano più intensa ver- so il margine posteriore, ove più si approssima alla esterna, gene- rando una nubecola simile a quella della precedente ; la pagina è nella sua posterior parte sparsa di taluni punti neri e visibili ad occhio armato. Una linea di simili punti osservasi sul margine esterno. Le ali inferiori anno un piccolo ma squisito seno poco prima della metà del margine esterno , che nel resto è oscuramente sinuoso. Hanno una sola linea fulva composta di macchioline simile e corri- spondente alla esterna delle superiori, ed un punto nel mezzo ; oltre alcuni altri meno visibili sulla metà posteriore come nelle prece- denti. La frangia in ambe le ali è larga ed alternativamente bian- ca e fulva. La pagina inferiore è simile alla superiore. Tutto ciò ne’ maschi è meno evidente che nelle femmine, le quali sono pu- re come alT ordinario più grandi : e precisamente in quelli vedesi appena o manca affatto la linea che prende origine dal punto cen- trale nelle ali superiori , le quali in generale sono pure più irro- rate di fulvo , e quindi meno candide ; la linea basilare è pur in essi poco apparente : e questi convengono con la citata figura deir Ilùbner. Solo è da notare che tanto ne1 maschi che nelle fem- mine de’nostri esemplari manca quella macchiolina lunga e bruna del margine interno , che nella figura citata dell1 Hùbner è molto spiccala. Largii, lin. 17-18. Geometra conspersaria , Hub. T. 26, f. i38. el sub quisquiliis. Statura major. Yolatus diurnus. Osservazioni. Le Fidonie si trovano scompartite in due serie distinte fra lo- ro pel modo come le ali son colorate , che in quelle della prima esse son tutte fosche , siccome la Duponchellaria e la semicanaria , ed in quelle della seconda sono sprizzate o irrorate di atomi oscuri , come 1’ atomaria. In tutto si contano di tal genere 13 specie. j . Fidonia ambustaria ; Fidonia ambustaria. — — - Varietas Duponchellaria. Tav. VI , f. 3. F. alis lutescentibus transverse fusco-strigosis , lineis duabus punctoque me- dio nigricantibus. Li ambustaria à il capo grossetto ritondato , col vertice ap- pianato e largo , da’ cui lati sorgono le lunghe e ben pettinate an- tenne nel maschio ; il torace è mediocre, il corpo gracile, e tutto di color grigio di ocra o fulviccio. Dello stesso colore sono in fon- do le ali : le anteriori, con la costola quasi dritta , ed il margi- ne esterno ritondato , sono attraversate da tre linee bruno-nere , la prima delle quali prossima alla base , l’altra ai due terzi , fles- suosa, la cui maggiore curvatura abbraccia un largo punto nero , sovente prolungato verso ai due lati a modo d’ una striscia e spes- so ancor pupillato ; la terza linea prossima al margine esterno ed a questo parallela è quasi dritta sulla prima metà , poscia s’ inar- ca due fiate come la precedente ; il margine esterno è segnato da linee curve intercelte tra i nervi; tutto il campo è poi trasver- salmente lineolato di bruno a linee interrotte ineguali , più spesse verso la base e sopra la costola ; la frangia è di color fulvo-bru- no non molto lunga. Le ali inferiori sono un poco lobate nel LEPIDOTTERI NOTTURNI 54 margine esterno , colorate come le superiori , ma traversate sola- mente da due linee flessuose prossime al margine esterno ed in continuazione di quelle delle ali superiori ; un punto bruno nel mezzo : qualche volta la linea esterna si congiunge col margine per una macchia bruna allungata. Dalla parte inferiore il colore è pallido , appariscono i punti centrali bruni , e le tracce delle li- nee superiori. Largii, lin. 16-17. Geometra Duponchellarm.lW%\ìb.-Q[tj . Tab . 100, f. 5 77 e 578. Ficlonia Duponchcll aria . Lefeb. - Dup. — Boisd. Imi. n. i5c>4- Specie ritenuta finora dagli Entomologi come esclusiva della Sicilia ; nondimeno trovasi essa pure in Terra d’ Otranto , ne’luo- ghi agresti del littorale Adriatico , e negli Abruzzi , benché rara ; nel mese di giugno e di agosto. 2. Fid. piumaria; Fid. piumaria Tav. VII. f. 1. 9 F. alis cinereis fusco-irroratis , anlicis pimelo medio fasciaque externa sa - luratioribus. Tutta d’ un sol colore fosco-cenerino con isplendore sericeo, sulle cui ali veggonsi appena le tracce delle linee trasversali più fosche, e la zona marginale eh’ è pur tale, talvolta appena a- dombrata. 11 capo è piccolo , mentre il torace è in questa specie assai grande e gibboso. Dalla inferior parte poco è più chiara la tinta , ma meglio apparisce la macchiolina media di ambo le ali. 11 margine esterno delle ali inferiori è molto dentellato , ed ap- pena lo è pure quello delle superiori : carattere che si oppone alla integrità voluta ne’ caratteri generici, e che realmente si tro- va in tutte le altre specie, non eccettuata la semicanaria , che ap- partiene alla medesima suddivisione della presente. Largii, lin. 19. GEOMETRE 55 Geometra vesperlaria , Esp. V, Tab . XXXII, f. 1-2. Geometra piumaria , Hiib. 23 , f. 124* , Tab . 785, f. 2. ottima. — — Bois. Ind. n. i5o8. 56 LEPIDOTTERI NOTTURNI Questa geometra che Dahl trovava nella Sicilia transfarana , e propriamente a Palermo, d’ onde il nome di Panormarìa , tro- vasi pure a Reggio nella Calabria ultra. 4- Fid. atomarìa ; Fid. a tomaria. Tav. VI. f. 4. F. alis omnibus lutescentibus , strìgis aiomisque fuscis. Il capo in questa specie è molto piccolo , spezialmente com- parandolo a quello della prima specie, ornato però come in quella di antenne largamente pettinate o come piumose. Tutta di colore giallo-terreo, con le linee fulvo-foschicce, o color di rugine , e sparse da pertutto di atomi del medesimo colore, come se fossero impolverate , d’ onde il suo specifico nome. Nelle ali superiori, tra la prima linea basilare e la seconda , più prossima a questa, corre una doppia linea che abbraccia presso la costola una macchiolina allungata e quasi lunulare del colore fondamentale , e poi va a confondersi con la listarella cui è prossima ; la terza linea pros- sima e parallela al margine esterno sovente si dilata in guisa da confondersi con la fascia marginale dello stesso colore , generan- do così una larga zona interspersa di macchioline chiare come il fondo ; la frangia è brevissima e rossiccia come il color delle fa- scie. Dalla pagina inferiore tutto è più pallido, ma sulla costola la seconda fascia vien segnata da una macchia bruna che si sfu- ma verso dentro. Larghezza de’ nostri esemplari lin. i5 a 16. Osservazioni. Le due figure citate dell’ Hubner la rappresentano sensibil- mente più piccola ; e delle due, quella del suo continuatore Geyer ( Tab . 102, f. 326 , 327 ) più simiglia ai nostri esemplari. E però conviene notare una ri- levante disparità nel carattere che offrono i palpi, che noi troviamo lunghi per modo che oltrepassano il clipeo 0 celata per la metà di loro lunghezza. Laon- de , stando al rigore de’ caratteri assegnati nel genere , essa star non vi potreb- be ; mentre l’abito è tale, che, convenendo i nostri individui con quelli rap- presentati da Geyer continuatore di Hubner, anno pure stretta analogia con la geometre 57 concordarla di Hiibner (Tab. 24, f. 126 ), eh’ è del genere Eupisteria , e più ancora con la congenere phimistaria, II. -G. Tab. 81, f. 417-420. E però anche nell’ Eupisterie i palpi vogliono essere brevissimi più che nelle Fidonie. Phcilacna ato maria, Lue -Giri., Syst. Nat. pag. 2461 , n» 214» Geometra ai ornarla, Esper. V. tah. XXXIII, f. 4“ 8» — Hùb. Tab. 25, f. i36— ■ H.-Gey .Tab. 302, f. 526 , 527, 9 Fidonia alamari a, Trtk. VI, 1. p. 286, n. 14* — — Boisd. Ind . n. i5i5. La larva vive sopra la Centaurea scabiosci e sull’ Artemisia campestris. La farfalla svolazza in aprile e luglio ; ed anche in agosto nelle montagne degli Abruzzi, ed in quelle della Calabria ultra, ove l’ò raccolta. Le altre specie di questo genere sono. * 1. F. miniosaria 2. — - ambustaria 3. — taeniolaria 4' ' — pyrenaearia 5. — osyraria » 6. — « piniaria 7. — pennigeraria 8. chrysitaria g. — melanaria IO. — pluraistaria 8 58 Genere AFFIDASI; Amphidasis (i), Dup. Alae robnstae. Anlennae maris pedinatele. Palpi breves hirsu/i; lingua spu- ria- Caput retractum. Thorax valìdus robustus lanatus. Abdomen crassum. Ha- bitus bombyeum. Larvae arboricolae , elongatae , tenue nodulosae , capite supra emarginato . Metaraorphosis hypogaea. Osservazioni. Tre sole specie costituiscono questo genere , ciascuna delle quali presenta un carattere suo proprio , per lo quale rimane anche il genere tripartito. Due di esse , la hirtaria e la betularia , anno le antenne cuspidate o appuntite alla estremità ; e di queste la prima con le ali fasciate , la secon- da irrorate. L'altra , la prodromaria , si distingue per le antenne ottuse. Noi trovato abbiamo finora nel regno la sola congeneraria di Hiibner, ri- tenuta anche dubbiamente come semplice varietà della hirtaria. Vedi in fine. In quanto ai caratteri generici assegnati dal sig. Duponchel, noteremo non esser le ali sì robuste da fare notevole eccezione sopra talune altre georaetre. i. A. congeneraria; A congeneraria ^ Tav. VII , fig. 2 4. Am. alis hirtis canis , strigis tribus nigris , posterioribus approximatis , an- tennis a tris. Le ali sono di color cenerognolo finamente sprizzate di bru- no , ed attraversate da quattro striscioline brune flessuose ; delle quali la prossima alla base è quasi doppia ed archeggiata ; la se- guente più distinta spicca quasi dal mezzo del margine anteriore e va accostandosi al lobo posteriore, facendo due archi ; la terza prossima all’ apice si va ravvicinando alla precedente, e dalla me- tà del suo cammino in poi scorre parallelamente con quella ; la quarta meno distinta nella femmina, costituisce con la sua prece- dente una fascia un poco più fosca e grigia ; in fine il margine come all’ ordinario è segnato di macchioline brune ; tutte queste linee divengono quasi nere sulle nervature, ove ancor si dilatano, onde appaiono come se fossero costituite da macchioline riunite in serie. Nelle ali inferiori sono esse più deboli , nè raggiungono il margine anteriore , e la prima prossima alla base come all’ or- dinario svanisce. Dalla inferior pagina, molto più chiara , appena si avverte il disegno di tali strisele. GEOMETRE 59 il torace molto elevato irsuto e con cresta è di un grigio più fosco, attraversato da due linee nere. Il corpo è pur rivestito di squame bru- ne rossicce. Le antenne filiformi e rivestite di squame cenerine e nere. Il maschio differisce dalla femmina per le antenne lungamente pettinate o come piumose, brune con io stelo grigio, e pel colo- rito delle ali superiori giallo-rossiccio nell’ apice , sulla costola e verso la base; e così il margine esterno deileali inferiori. Tra le due linee medie , nel sito ove si approssimano evvi un punto bruno-nero , che nella femmina rare fiate si avverte. Le squame sono ovato-lanceolate con lungo peduncolo, per 10 che si mantengono esse elevate ; e le ali sembrano coperte di grossi peli piuttosto che di squame assettate e spianate , ed apparisco- no irsute; il che gli à ben meritato il nome appellativo cl "hirtaria. Largii, fin. 20. Geometra hirtaria Lin-Gm. Sys. Nat. p. 2468, n. 698. Geometra congenerarìa , Hlib. Tab. 33, f. 174. Amphìdasis hirtaria , var. congenerarìa. Tristi. VI , 1, p, 236, n. 3. Amphidasis hirtaria; var . congenerarìa , Boisd . Ind. n . 1 54i . Secondo il precitato Boisduval questa farfalla trovasi abbonde- volmente ne’ dintorni di Parigi nel mese di marzo. Noi la trovia- mo presso il littorale del Tirreno, nel luogo detto Patria, nel me- se di giugno : forse di una seconda generazione. Crede innoltre lo stesso autore ch'esser possa una varietà della hirtaria di Linneo e di Fabricio , rappresentata da Hiibner nella medesima ’Tav. 33, fìg. 1 7 5 , come già la pensava il Treitschke, 11 quale presentiva pure che difficilmente si sarebbero accordati secolui gli altri lepidotterologhi per riconoscerla come semplice varietà della hirtaria ( Trtsk. Le. p. 237. )• Noi conveniamo completamente co’ sullodati scrittori , ed aggiungiamo che la con- generaria non è che individuo di maggiore grandezza , in cui le tinte divengono men fosche, e più distinte le linee o fasce tra- sversali , che nella hirtaria sono più confuse , stando alle figure dell1 Hùbner. Anzi opiniamo che questa sua hirtaria debba con- siderarsi come varietà, e che la congenerarìa debba esserne il tipo. GO Genere BOARMIA ; Boarmia, Trtsk. (i). Mae latae , palulae , concolores , fimbria sinuata : cinereo-nebulosae , ato- mis fuscis irroratae, lincis anguloso-nebulosis lunulaque vel pimelo medio scriptae. Antennae maris peciinato-p/umosae , saepius apice cuspidatae. Palpi breves. Tho- rax robustior , squamosus. Abdomen longiusculum , sub-gracile. Larvae elongalae, obscurae , torulosae vel rarnifor/nes. Metamorphosis hypo- gaea vel inter quisquilias. Osservazioni. Il Boisduval ripartisce le 26 specie note di questo genere in 4 gruppi , senza verun carattere distintivo , eccetto che pel 4.° gruppo , nel quale racchiude le specie che si pascolano di Licheni , e che sospetta poter co- stituire un genere proprio. Noi faremo avvertire pertanto , che la petrificaria , dal chiarissimo autore riposta in questo genere , merita esserne separata , a cagione de' palpi non del tutto simili a quelli delle altre Boarmie , quindi non propri a questo genere; ed anche pel disegno delle ali , che più si accosta a quello delle Acidalie , fra le quali 1’ aveva già registrata il Treitschke. Lo stesso dicasi della nostra Iapjrgiaria. Le Boarmie sono innoltre leggermente rivestile di squame, ossia che queste sono molto delicate o poco stipate, onde le ali sono più traslucide e più leggiere; nella petrificaria per 1’ opposto il rivestimento delle ali è molto più denso. Le Boarmie anno il margine esterno delle ali superiori quasi rifondato od appena sinuato ; mentre nella petrificaria è questo profondamente sinuato, e quasi dentato. Ed in quanto ai caratteri desunti dalle larve faremo rilevare, che l’aggettivo elongalae si appartiene a moltissime, e maggiormente a quelle del genere Metro- campa , in talune delle quali il diametro sta alla lunghezza:: 1: 20. — • obscu- rae ; mentre nel genere Boarmia ve ne sono di quelle di un bel verde chiaro, e quasi gialleggiante , come quelle della Selenaria , oscurissime altronde sono le larve di taluni altri generi: torulosae vel ramiformes ; più torolose son quelle delle Crocallidi c delle Anfidasi , ramiformi essendo poi la massima parte delle larve delle geometre. Niuno dunque di siffatti caratteri esclusivamente compete alle larve del genere Boarmia , e quindi è incapace a farci riconoscere il genere dalla sola loro ispezione. Del resto, di tali difetti noi abbiamo avuto ed avremo sempre occasione far parola ; perciocché al rigore de" metodi la natura non si piega , e noi siamo ben lontani ancora dallo aver discoperto il suo cammino. La ricognizione delle specie di questo genere è poi sì difficile , che sia per le descrizioni e sia per le figure , convengono tutti gli autori essersi trovati im- barazzati nel distrigare la confusione delle loro sinonimie. Il sig. Duponchel di- (1) soprannome che i Beozii davano a Pallade, GEOMETRE Gl chiara , che malgrado 1’ esattezza dell’ Iliibner, non si possono ravvisare nelle sue figure le specie : e crede in pari tempo aver egli esibite delle immagini più chiare. Ciò non ostante, noi non abbiamo potuto che approssimare talune delle specie nostrali ai disegni deH’Hìibner ; ma niuna a quelle rappresentale dall’ au- tore francese. E pertanto possiamo affermare , che gl’ individui della nostra col- lezione sono in uno stato di freschezza indicibile , la più parte ottenuti da larve- educate nel proprio gabinetto , e conservate con somma cura. Ciò vien compro- vato dalla maggior precisione de’ disegni de’ colori e delle loro macchie. Tutto dunque conduce a credere, che ne’ luoghi più meridionali acquistano grandezza maggiore e colorazione più forte. Da ciò la necessità di doverne dare le imma- gini, anche perchè molte tra esse non si sono potute definire senza grave dub- biezza. i. Boarmia selenaria; Boarmia selenaria* T. IX. f. i. B. alia grisco-nebulosis , striga dentata , pimelo centrali fusco, in quo lu- nula parva alba. Il colore generale di questa specie è il bianco sudicio o cene- rognolo , sprizzato di atomi neri sopra punti rossastri , ove più ove meno confluenti. Sopra ciascuna delle ali vi àn due linee brune che divengono nere ver la posterior parte; e queste costituite da cur- ve interposte alle nervature , col convesso verso la base e le an- golosità ver 1’ estremo : parallelamente alla linea prossima alla base ve n’ à un’altra meno distinta; e similmente alla più lontana vi corrisponde la sua , sopra la quale e prossimamente al margine an- teriore (nelle ali superiori ), o verso il mezzo (nelle ali inferiori) sta una macchia semilunare di color nero rossastro, coll’aja bian- castra , ed un punto nero nel lembo del concavo , in guisachè sembra trilobata: verso l’apice due altre macchie brune poco ter- minate o quasi scancellate segnano il sito d’ una linea simile alle precedenti, ma appena visibile in qualche tratto: il limite della frangia è segnato da lineette nere lunolari, che, abbracciando degli spazi più bianchi, le danno l’apparenza di dentellature (i). Infe- (1) Duponchel nota questa condizione per le sole ali inferiori ; ma questa differenza ri- sulta dalla poca colorazione dell’individuo ch’egli à tenuto presente. LEPIDOTTERI NOTTURNI 32 riormente il disegno è lo stesso , ma il fondo del colore siccome le linee sono più pallide ; per lo contrario le macchie sono più nere , senza P aja mediana biancastra , e sembrano tricuspidate , spezialmente quella delle ali superiori. Il corpo è del medesimo colore delle ali , ma gli anelli ad- dominali anno due punti neri approssimati nel mezzo , ed un al- tro da ciascun lato remoto dai primi. Phalaena furcarìa^àhwEnt.Syst.WX, 2. p. i4f»n*4' Geometra selenariaf Hiib. Tab. 3i , f. i63 9. — — Dupon. VII, 2. p. 362 , pi. i6q fig. i. — - Bois, Ind. n. 1 549» La larva vive sull1 Artemisia campestri , sopra YJSuphorbia cyparissias , il Trifolium pratense e l1 Anethum foeniculum . La sua crisalide si trova entro bozzolo delicato , sotto terra , o sulla su- perficie di essa. Nota Duponchel esser questa specie assai rara , spezialmente ne1 contorni di Parigi, ov’egli non à potuto trovarne che un so- lo individuo. Secondo il Treitschke trovasi in Ungheria ed in ta- luni luoghi dell1 Alemagna. Noi la troviamo non rara sopra i Ca- maldoli , in Lecce , ed in altre contrade del regno. La farfalla schiude in aprile; ed in giugno e luglio per la se- conda generazione. Nella Calabria ultra, presso Reggio, Pabbiamo trovata anche in agosto ; e sull1 erta camaldolese dalla metà di que- sto mese fin tutto settembre, ottenendola dalle larve educate in casa. L’abbiamo trovata a vivere sul Castagno e sul Mespilo: e ne abbiamo ottenuto le farfalle sempre più piccole, e colle linee fosche meno pronunziate. Pare che la poca buona nutrizione nello stato di schiavitù possa essere la cagione dello ammiserimento loro. Varia tra noi enormemente in grandezza , spezialmente nelle femmine , giungendo ad impicciolirsi quasi fino alla metà della grandezza ordinaria. Gl’individui maggiori anno la larghezza delle ali aperte di 23 li nne — i minori di lin. i3 1^2, nelle femmine =■* 1 più grandi maschi - 18 1/2 - i più piccoli 16. GEOMETRA 63 La larva è di 1 6 linee in lunghezza. Il suo colore in fondo è verde, reso un poco grigio dai mol- li peli ispidi e bruni, brevissimi , e da talune lineole giallicce. 11 suo capo è un poco ritondato e quasi bilobo , ed appena più grosso del corpo ; due listarelle di color violetto scorrono ai lati \ e due altre sotto il ventre tra loro molto approssimate, lasciando tra mezzo uno stretto spazio verde-bruno. Sul quinto segmento, e pro- prio nel mezzo, v’ è una macchia nera, quadrilunga, cinta nei lati da una linea gialliccia ; e dietro alla macchia sorgono due tubercoli neri ritondi, elucidi, sormontati da un grosso e corto pelo, e cinti alla base da areola. JNe1 due segmenti successivi si vede adombrata una simile macchia ne1 piccoli, che svanisce del tutto col crescere. Gli stimmi sottostanti alia linea laterale violetta so- no segnati da un largo punto nero , spezialmente quello del pri- mo segmento. Le gobbe del capo sono bellamente ornate di punti e linee violette simmetricamente disposte. La estremità posteriore o rodale è dilatata, rifondata, con un impercettibile acume nel mez- zo : dalla parte inferiore vi sono due piccole appendici coniche, sormontate da un corto pelo. La macchia ed i tubercoli del quinto segmento si fanno assai sensibili dopo la penultima muda. Anche sopra gli altri segmenti vi sono due picciolissimi tubercoli neri , e pustolette sparse, dalle quali sorge un peluzzo nero. La sua metamorfosi si compie entro la terra. La pupa è di color marrone, turgida, ottusa anteriormente, terminata allo estre- mo posteriore da due punte allungate , acute , ed emergenti da un solo stiletto. 64 LEPIDOTTERI NOTTURNI 2. Boarmia consortaria; B. consortarìa. Tav» IX , f. 2 9 ; 3 , polygrapharia - — — alienarla — — — sai icaria — — scabraria — - — erutaria *** Alae virescenteg. — - — lotaria ablutaria ■ — - — miaria — — moeniaria — — peribolaria ■ — - proximaria 6 ■ ferrugaria . — - — ■ quadrifasciaria — — ligustraria (1) Da io lene , e fiokos jactut. lepidotteri notturni 84 . Per ora la nostra Fauna conta solo 8 specie eli tal genere ; cioè la artesiana , la palumbaria , la moeniaria , la bipunctaria , la miaria , la ferrugaria , la ligustraria , ed un1 altra darei distinta coll’ aggettivo sub duplicami. i . Eubolia artesiana ; Eubolia artesiana . Tav. XII. f. i. Zòv/l o//s griseis , striga obliqua alba maculaque ferruginea. Non senza qualche esitazione riferiamo a questa specie la geo- metra di cui diamo qui la descrizione e la figura ; perocché seb- bene vi avesse stretti rapporti, se ne allontana nondimeno quan- do rigorosamente la si confronta con le figure che ne abbiamo sot- t’ occhio, non avendo potuto ciò fare con alcuno esemplare in na- tura. E però è da tenersi presente che le figure soventi fiate pecca- no d’ inesattezza per difetto de” dipintori , spezialmente copisti. Le ali son di colore di legno di tiglio ; le superiori segnate da tre fasce o strisce trasversali , la prima bruna lineare e poco apparente, talvolta pure scancellata, prossima alla base; la se- conda grigia di fulvo e bruno , su cui , in prossimità della co- stola , evvi una grande macchia bruna oscuramente pupillata , allungata, dalla quale partendo verso il margine posteriore la stri- scia scancellasi : succede la terza striscia , composta di macchio- line brune più o meno ligaie tra loro , e marginata di bianco gialliccio dal lato interno , e di bruno cenerino allo esterno ; il qual colore , indi a poi sempre più intenso , si estende per fino al margine esterno ; queslo è cinto da corta frangia gialliccia. Le ali posteriori sono cenerine giallicce , un poco fosche in sul margine esterno, con la frangia simile a quella delle preceden- ti ; sull’ ultima terza parte vi corre una strisciolina più chiara pa- rallela al margine esterno , il quale è quasi intiero <, con un pic- colo lobo nel mezzo , che nelle figure citate manca affatto. Dalla parte inferiore entrambe leali anno color cenerino spriz- zato di bruno , co1 marchi de1 punti centrali superiori , e qualche oscura traccia delle strisce esteriori. La celata o clipeo in questa specie prolungasi anteriormente GEOHETRE 85 e verso giù con un ciuffo acuto e compresso di peli grigi : gri- gio è pure il capo ed il corpo ; il collare è stretto e poco ele- vato ; gli occhi quasi neri ; le antenne lungamente pettinate nei maschi , e di color bruniccio : il corpo à io stesso colore delle ali» I palpi non sono qui poco rivestiti di squame , come nel genere si vogliono; anzi sono pel contrario assai folti, e le squame son lunghe; il solo ultimo articolo è nudo, e spicca, piccolissimo coni’ è, dal mezzo delle lunghe e folte squame. Vedine la figura. Largii, lin. 12 a i3. Phalaena artesiana, Fabr.2?ft/.«$y.III,2.p.i6i , n. 1 14. Geometra artesiana , Hiib. Tab. 3 , f. i5. Aspilate s artesiana , Trtsk. VI, 1, p. 1 4 1 ? n. 9. _____ Frey. I , 1, p. 114 ? Tab. 35, f. 2, d-f. Eubolia artesiana , Dup. — - Boisd. Ind. 11. i6o3. Trovasi nelle Gallie meridionali, nella Germania, nella Svizzera. Nel regno la trovava per la prima fiata il sig. Fr. Forte presso Sanse- Verino, negli ultimi giorni di settembre, dalla seconda generazione. La larva dicesi vivere sul Salix vitellina ; la Farfalla schiu- dere in luglio. 2. Eub. palombarìa ; Eub. palumbarìa . Tav. XI , fig. 4. Eub. alis plumbéis , fascia inedia obscuriore . stria apicis obliqua f usca. Le ali superiori sono di color cenerino tendente al cilestre: tre strisele trasversali ne quadripartiscono il campo ; la prima e prossima alla base è lineare, fulvo foschiccia, un po’ curva, e che, giunta sulla penultima nervatura, ripiega verso il capo, facendo quasi un angolo retto; la seconda è più larga, e composta da una linea bruna marginata di gialliccio dal lato della base, e di fulvo-foschic- ciò dal lato opposto , e sulla costola fa un angolo retto come la precedente ; la terza è ancor molto più larga , e si compone at modo stesso d’ una linea bruna , largamente marginata di fulvo- LEPIDOTTERI NOTTURNI 86 foschiceio dal iato interno, il qual colore diffondesi molto in den- tro, sfumandosi quasi nella metà dello spazio racchiuso, e dalla- to esterno è marginata di hianco-gialliccio , che sì pure sfumasi gradatamente; questa terza striscia è un poco flessuosa , divarican- do più sempre verso la costola , presso la quale ripiega inarcan- dosi ver T apice , oppostamente alia sua precedente, onde lo spa- zio racchiuso, o la zona che ne risulta , fassi quivi più larga , e nel mezzo di essa, prossimamente al margine anteriore, v’è un p unto bruno ; segue una striscia ondolata cenerino-fulviccia , la quale và a congiungersi con una linea bruna apicale , che obbliquamente taglia l’ angolo anteriore: il margine è ornato di macchie semi- ovali fulve , cinte di bianco-gialliccio dal lato interno , e ter- minate allo esterno da una corta frangia grigia di fulvo e di bru- no. Lo insieme di questo colorito , precisamente lorchè la farfal- la è fresca e vivente, è un cangiante simile a quello della colum- ha palumbus , d’onde il nome di palumbaria assegnatole da Fa- bricio. Le ali inferiori sono di un grigio misto di giallo di bru- no e di rosso, il qual colore , chiaro dapprima, si rende gradata- mente più intenso verso il margine , che vien terminato come quello delle ali superiori , ma in guisa molto leggiera ; e sull’ ul- tima terza parte vi scorre una linea fulva un poco flessuosa e pa- rallela al margine esterno. Dalla parte inferiore ambe le ali anno color grigio fulviccio con una sola linea fulva corrispondente all’ ul- tima delle superiori , ed il punto bruno mediano nelle prime ali. Il corpo superiormente è dello stesso colore palombino , ma gli anelli addominali sono distinti da una linea bianchiccia, dalla quale sono terminati ; inferiormente è grigio come le ali. Il capo è piccolo, con la fronte e vertice grigi ; gli occhi bru- nì : una cresta nucale biloba dello stesso colore. Le antenne so- no fulvicce ; e così pure i palpi. Largii, fin. 16. F al a ena palumbaria, Yàh.Ent.Sy.Y\\,‘i.^. 160, n. no. Phalaena mucronata , Scop. Eni. Cam. 222, n. 552. Geometra palumbata , Hiib. Tab. , f. 221. Aspilate s palumbaria , Trtsk. VI, 1, p. 14.6, n. 12.— VI, 2. p. 3oo. GEOfttETRE S7 Phasiana palumbarìa , Dup. Eubolia palumbarìa , Boisd. bui. n. 1606. Trovasi in varie parti di Europa. La larva vive sull’erica vulgaris , il Cytisus nigricans , ed il TrifoUum pratense. La far- falla svolazza nel mese eli maggio , nella quale epoca l’abbiam tro- vata noi nelle selve elei littorale cumano t ed anche in agosto, per la seconda generazione. 3. Eubolia meniaria ; Eubolia inocularla. Tav. XI, fig. 5. Eub. alis anlicis rubro-cinerascentibus, fascia iuta fusca, ochraceo margina - ìa , puri do gemino nigro. Le ali anteriori sono di un color rosso cenerognolo , traver - sate da una amplissima fascia fosca , che occupa più che un ter- zo del campo, rettilinea dallato della base, ed angolosa o quasi triloba dal lato esterno ; la intensità del suo colore , massima ne’ margini , si sfuma gradatamente allo interno , e proprio verso la base, ove il suo limite è quasi una linea , in mezzo a cui vi stan- no due punti neri accoppiati ; allo esterno succede a questi limiti un rosso chiaro di ocra , che meglio fa risaltare la fascia ; sull’an- golo anteriore vi sono due o tre macchioline foschicce poco o niente limitate , e diffuse sul margine ; la frangia è angusta e rossiccia. Le ali inferiori sono più pallide , con un adombra- mento soltanto della fascia media. La pagina inferiore di ambe le ali è pallida , senza veruna segnatura. Le antenne ed i palpi, lunghetti, sono gialleggianti ; gli occhi esuberanti e bruni ; il clipeo ed il vertice fulvicci , ugualmente che il corpo. Largh. lin. i5. Phalaena mocniarìa9 Fabr. Entom . Syst. Ili, 2. p. n» 97. 88 LEPIDOTTERI notturni Geometra moenìata , Hiìb. Tab. ,58 , f. 298 9. Ci daria moeniaria , Trtsk. VI, 2, p. 178, n. ig. Eubolìa moeniaria , Dup. — Boisd. Ind. 11. 1909, Propria delle regioni alpine, ove si trova nel mese di luglio. Nel regno F abbiamo trovata negli Abruzzi, assai rara. 4. Eub. sudduplicaria ; Eub. sudcluplicaria , nob, Tav. XII, fìg. 2. Eub. pallide flavicans, alis anticis striis duabus mediis parallelis fuscis , alii& duabus cxoleiis prope basini , alteraque margini proxima ; apice acuto , margine exte-no obscure flexuoso; alis posticis linea exoleta fuscescente margini parallela. Questa farfalla è tutta di un color paglino assai pallido. Le ali superiori ànno il lobo anteriore acuto ed oscuramente uncina- to, il posteriore quasi rettangolare, ed il margine esterno un poco flessuoso ; sopra esse scorrono due strisce anguste e parallele tra loro formate da minutissimi punti fulvi, e dal lato interno limi- tate da simili puntini neri confluenti che le rendono più intense; due linee fulvicce meno apparenti presso la base ; ed una si- mile, interrotta, scorre tra la seconda stria ed il margine esterno la quale presso F apice si fa più intensa , ed inclina dirigendosi proprio all” angolo apicale ; il lembo è ornato di lineole nere , e quindi di una frangia assai corta bianca. Le ali inferiori , un poco sinuose nel margine esterno , pre- sentano una traccia di striscia parallela al margine stesso, e delle lineole marginali nere. La pagina inferiore è bianca pagiina, senza alcuna segnatura. I palpi sono brevissimi, sì che appena oltrepassano la celata. Le antenne appena la metà della lunghezza delle ali superiori. Gli anelli addominali sono dentellati nel lato esterno. Largii, lin. 12. Questa nostra geometra à stretti rapporti con la duplicarla ( duplicata , Hubn. *) : e l’ avremmo ritenuta per tale se non (*) La duplicata di Fabricio , Goetz . Rossi ec. non è da confondersi colla duplicata di Hnbner , essendo quello un sinonimo della plaziata. 89 GEOMETRE ce ne avesse dissuasi la presenza di quelle due linee nelle ali su- periori , una prossima alla base , e F altra al margine esterno, ol- tre la sua flessuosità ; ed anche la linea foschiccia delle ali infe- riori : delle quali cose la figura citata dell1 Hùbner non offre alcun vestigio. Tenendo però conto de1 colori , possibilmente variati , per i quali si troverebbe ancor altra discrepanza , siamo di credere , che il nostro individuo, o naturalmente più chiaro nel fondo, o per essere squallidito , mostra le tracce delle due altre linee indi- cate, le quali non apparirebbero forse se il fondo fosse più oscu- ro, come quello che la citata figura dell Hùbner rappresenta. Con- valida questa nostra maniera di vedere quello indizio di ramificazione che la esterna delle due strisce presenta verso l’apice, il quale, per la stessa sminuita intensità di colore, non si manifesta nel modo che l’ Hùbner ce l’ à rappresentata. Egli è dunque a tenersi come dubbia la nostra specie , che forsi meglio sopra altri esemplari si riconoscerà per la suddetta duplicarla. In proposito dobbiamo ancora notare, che la duplicarla è spe- cie propria d’Italia, nota originalmente solo all’ Iconografo ale- manno , di talché non è per altri citata ; e Boisduval confessa non averla conosciuta in natura. La qual cosa prova mai sempre quanto poco siano stati studiati i viventi di queste raeriggie con- trade ! Sarà rara non pure: e noi possediamo un solo individuo di quella che descriviamo col nome di sub duplicarla , per richiamare alla mente la sua somma affinità o derivazione. L’ abbiamo tro- vata in agosto nella Majella , e proprio nella valle di Offenda. 5. Eub. bipuntaria ; Eub , bipunctaria . Tav. XI, fig. 6. Eub. alis anticis cinereis fusco undatis , media obscuriore , punctis duobus nigris. Le ali sono in fondo di color cenerino, minutamente sprizza- te di nero , tanto più per quanto più si accosta al margine ester- no. Una fascia mediana le attraversa , la quale vien formata da lepidotteri notturni 90 due linee fulve ondeggianti e parallele dal lato della base , e da due altre più fosche dal lato opposto , le quali sono più discoste tra loro; la esteriore più flessuosa ed ondeggiante , e lo spazio in- tercetto tra loro è irrorato di bruno fulviccio: in mezzo al campo di questa fascia stanno due punti neri. Segue alla fascia dal lato esterno una doppia serie di linee più chiare alternanti con fulve cenerine, indi una serie di macchioline allungate nere , decrescenti dal lato esterno verso l’ interno , ed in line una serie di macchioline ne- re e semilunari presso il margine ; questo è cinto da una frangia grigia ben folta e lunga. Le ali inferiori sono fulvicce, con due o tre linee più colo- rate e flessuose presso al margine esterno, cui son parallele ; e que- sto si termina come nelle superiori. Corpo ed antenne grigie: occhi grossi e sporti. Largii, li n. 17. Phalaena bìpunctaria , Fabr. Ent. Syst. Ili , 2. p. 3 45 , n. 58. — Scop. Entom. Carn. n. 4-55. Geometra bipunctata , Iliib. Tab. 53 , f. 276 ■ Z7ZC . T. xzr : (a/yo T. //. I III / I u/f/II (//,! Lufo /?■<'• ( ,r, ,r r/<’/> /// ràu. / / J/y/l/ /'/(/’ t/zJ ( tjca/ztiif //re TrrV. X/Z JaÙ / Lette/ v f/'J Crj /si/eei? /rte /5>* TSING A "v? % \ •. ' ' .' U-: ^ jf ■£&> ^ fe.ÀV •ik . '■WiwA'J** .,*** «l/vV-i,,, _•;<■. O Tcw.XJlL Ualv. i. alyà eh Jftrl&nZa ine. Tat'. 1 ■ / ■ / tr/k < y / a./yd Ct/fo/SS/r LS/S- Tm/.1K L'ix/t/ Cvr/yJ ’? SOCIO DI PIU COSPICUE ACCADEMIE ec. NAPOLI DA' TORCHI DEL TRAM A TER Largo S. Gio. Maggiore n.° 3o. 1852. T''-v -- I (cf. ^:'3 M sur te ofopnew et ajwrtW’M* ac d a. Ji ai' mm *P$inrij3£ Vi ££* ££* ££♦ ttna ^/zóàetottett non e cfie un infinite- derno . netta immettici jfamyàa et tati ejteri : e pwco meno o ■natta farcir futo ^va te ctovijttode cottepiom ctett' \5t. e (71/. 9/hdee et tf/ienna , et cte t eoe tuo cti 97. ., di quello della . a gr. ned . T. Nigra albo-f 'asciata , maculataque ; antennis lungi s , arlienlis subpilosis. C^)uesta picciolissima tignuola è iutta nera, co’ margini degli anelli addominali bianchi. Bianchi son pure i lati del torace ; e le ali superiori hanno una fascia oblifjua presso la base; due macchie triangolari ne’ margini esterni , ed una lanceolata nell’ angolo in- terno , tutte bianche. Allorché V animale è in riposo l’ insieme di tali macchie gli conciliano una elegante configurazione. Le frange del margine posteriore son bianche e nere , e quando le ali sono spiegate pel volo si espandono in fascetti. Le a. inferiori sono strette , frangiate , e di color piombino splendente. 11 capo è grosso, cd ha sul fronte un ciufFetto di peli giallastri. Gli occhi sono laterali , molto sporti , e nerissimi. Le antenne sono lunghe più che le ali , e ciascuno articolo ha due peli molto sen- sibili , uno per lato , che riguardar le farebbero come quasi pettina- te ; il colore è nero. Vive sulle lane. È assai rara. Osservazione. Secondo le moderne ripartizioni la T. Leopoldella si ac- costa molto al genere Li/a di Treitsclike ; ma si discosta dalle specie conge- neri per la forma delle antenne , e per le frange delle ali superiori. Il Si- gnor Treischke pensa die potrebbe costituire un genere nuovo ! (i) Dedicata a S. A. R. Il Principe di Salerno D. Leopoldo Borbone ec. 6 2.Tignuola M-Glementiaella.7Y/7«?« M-Clemenlìnellci n. Tavd i.\ fig.a 3,, a gr. nat> T. tota brunneo-nigricante , alis ciuro-lineolatis , prìmoribus fa- scia media , lineaque parallela auratis , vitta marginali albo- mi caute. La figliuola M-Clementinella (i) è tutta cT uu color bruno- nero-rosseggiante. Sul torace vi sono due linee longitudinali e laterali bruno-dorate. Le ali superiori hanno una fascia curva e trasversale nel mezzo , ed altra parallela a questa posta tra la prima e la ba- se , delicatissima , entrambe dorate. Una striscia angolare e longi- tudinale bianco-splendente corre dalla base alla fascia media nel margine interno delle ali superiori ; il rimanente del campo è tutto sparso di pimti allungati o picciolo linee dorate. Le a. inferiori sono egualmente sparse di picciole linee dorate. Il capo è corto ed infossato. Gli occhi neri e sottoposti alle an- tenne. I palpi hanno il secondo articolo falciforme, non cilindrico , una volta più lungo del capo ; inferiormente di color giallastro; il terzo articolo è setiforme , ed uguale al primo. Le antenne sono lunghe quasi quanto il corpo : esse sono di color bruno-rossiccio , con una fascia bianca verso i due terzi della lunghezza. Vive fra i cereali. Non ancora ho discoperta la pianta dalla quale ritrae V ordinario alimento. Ignota mi è pure la larva e la crisalide , nonché i suoi costumi. Osservazione. Questa specie si accosta molto alle Alucite ecl alle Aclele per ciocché risguarda 1’ abito , o la forma generale ; ma non ha nè fascetti scagliosi nel secondo articolo de’ palpi , 'nè questi sono quasi bifidi , siccome si richiedono nelle prime; nè son piccioli; cilindrici e vellutati siccome nelle seconde; nelle quali ancora le antenne sono lunghissime. (;) Dedicata a 3- A. R. la Principessa di Salerno Maria Clementina Arciduchessa d' Austria. È ic 4P i ? M fi È v'7 . yj y f - j © v -0 4\P jS"*' 4 c d; 4 k* ^ # ^k #■ ' ta? V !> #5 l- k d ' # * $■ • 7 3. Tignuola. Augustella. Tinca Au fustella , n. Tav.a i.\ fig.a 2. A , £ gr. 2’. rt//;o - argentea , alarum prìmarum apicibus pucto atro , limbo laciniato . La elegantissima tignuola Augustella (i) è tutta bianca argen- tina, con punti argentei splendenti. Il margine od apice delle ali su- periori è guarnito da frange lunghissime divergenti , avendo quasi per centro un punto nero. Le inferiori sono in tutto il contorno sfran- giate. Il capo è picciolissimo , con occhi neri laterali , tra mezzo i quali sono inserite le antenne delicatissime. Vive sui pero e sulle mela , nel R. 0. Botanico. Non rara. Osservazione . Questa specie entra nel genere JSlachista di Treitsclike. (i) Dedicata a S. A. R. ì’ augusta figlia del Principe c Principessa di Salerno D. Maria Ca- rolina Augusta. 8 4- Tigniiola Kollarella, Tinca Rollar ella ? n. Tav d fig* 4*5 a S7>- na^‘ T. Alis prìmorìbus lanceolatis jlcwescentibns, fascia media , _p«zz- cto , atque apice bvunneo-violaceis , inferìoribus subalbidis . Il corpo della Tignuola Kollarella (i) è di un bianco sudicio. Le ali superiori , e così pure il torace , hanno una tinta di giallo paglino. Presso la metà vi corre una fascia arcuata di color bruno tendente al violetto. Tra questa e la base avvi un punto minutissi- mo dello stesso colore , e così pure son tinti gli apici. La figura delle ali è quasi lanceolata. Le a. inferiori sono bianco - sudicie, me- diocremente sfrangiate. Il capo è tondo, molto distinto. Gli ocelli sono neri , e le an- tenne brune , delicate e non molto lunghe, inserite negli angoli de- gli ocelli. Vive fra le siepi, ma ignoro la pianta che gli porge alimento e ricetto. Peaccolta sopra i Camaldoli. ' Osservazione. Entra ancor essa nelle Adele di Latreille } Vedi ì’ osserva- zione apposta alla T. M - Clementinellct . (i) Dedicata al Chiarissimo Entomologo Sig. V. Kollar, Conservatore delti, c R. Musco di Vienna nella parte dell’ Entomologia ec., in segno di verace stima. P V* 7 Zi t i i I i i ! I t SPECIE NUOVE DI LEPIDOTTERI DEL REGNO DI NAPOLI / I. TESSERA dedicata tsd . . (db. ai saasriìass a>a smui ec. ec. ec. DEL D.* ORONZIO -GABRIELE COSTA SOCIO DI PIÙ COSPICUE ACCADEMIE ce. NAPOLI DA’ TORCHI DEL TRAMATER Largo S. Gio. Maggiore n." 3o. 1832. et <5. et. ^Sedieta ^i Xe^i%otteu non e c/ie un tnfniie- dimo neda immonda fami^/ia di ia/i efen : e ^toco meno o nuda Epurar Jiuo fra /e c/ovij^iode co/ie^icni c/ed <5?. e (7b, 9/luJeo c/i tf/tenna , c/i c/e / occ/uo c/i tf/ .