BWW®' uè» hh3m$ ■UhMMI laHMit; f.«4 £<$/ 1 72. 1 Naturai History Museum Library 000031314 3 ^ l -*\r^ \f> Lv Oc?- K *gk^Wv>, :3S’^1 1 IMENOTTERI ACULEATI Famiglia degli SFECIDEI ; SPHECIDEA. (Gen .Sphex par .Linn .-Sphegimes par. Latr. -Sphecidae Dahlb.) Antennae 43-ó*, 12-% articulaiae. Pronotum a meso- nolo ad colli instar dislinclum. Abdomen petiolatum . Alae in ulroque sexu ; anticae in quiete explanalae, cellula ra- diali unica , cubitalibus tribus , prima venuìam transverso- discoidalem nulla-m excipiente ; posticae cellulis basalibus duabus. Tarsi postici simplices. Feminae aculeo abscondilo praeditae . Il corpo di questi Imenotteri presenta un abito diverso secondo i generi, risultando questo principalmente dalla statura , dalla lunghezza del picciuòlo dell’ addome e dalla robustezza de’ piedi , la qual segue pur quella del corpo. Il capo è trasversale, più largo del protorace, pressoché orbicola- to. Labbro superiore sporgente al di là del clipeo ; questo trasversale e d’ ordinario ricoperto da pubescenza simile a velluto con splendore serico. Mandibole per lo più robuste , lunghe , arcuate e terminate in punta acuta. Antenne ne’ più di mediocre lunghezza , filiformi , quasi diritte ne’ maschi, inarcate nelle femmine. Palpi mascellari composti di sei articoli ; labhiali di quattro. Ocelli distinti , al numero di tre, di- sposti in triangolo. Il protorace forma anteriormente un collo più o meno distinto , mentre nella parte posteriore si eleva a guisa di cordone, e ne’ lati sì dilata prolungandosi fino alla base delle ali anteriori. Il dorso del me- sotorace , o mesonoto ( mesonotian ) , si divide , come negli imenotteri di Imm ■ Sfec. 1 2 IMENOTTERI molte altre famiglie, in due parti distinte , 1’ una anteriore , o dorsello (, dorsulum ), c l’altra posteriore, o scutello (. scutellum ), oltre i lati che of- frono le tegole delle ali ( tegulae ). Parimenti il metanoto si ripartisce in una porzione anteriore che segue immediatamente allo scutello, dietro- scutello (post scutellum) , e 1’ altra posteriore o dorso del metatorace pro- priamente detto , metanolo ( mctanotum ). L’ addome, in altri robusto e più o meno ovoideo, in altri delica- to ed allungato, si attacca al torace per un picciuolo formalo dal pri- mo, o da’ due primi anelli. I piedi sono ordinariamente robusti ed atti a scavar la terra, for- niti di spine e di rigidi peli. Le tibie anteriori sono fornite all' estre- mità d’ un solo sperone, che nella porzione basilare è un poco incavato dal lato interno, con la concavità occupata da una piccola delicata mem- brana trasparente. Le tibie medie ànno due speroni, e due pur le po- steriori , di cui uno semplice , 1’ altro fornito di rigide setole che for- mano un pettine. I tarsi sono composti di cinque articoli più o meno spinosi, 1’ ultimo de’ quali fornito di due valide unghutte, in taluni in- feriormente dentate ; il primo de’ posteriori non mai dilatato. Le ali esistono e son simili in ambedue i sessi, perfettamente spia- nate nel riposo, non meno che nel volo. Esse offrono un buon numero di vene longitudinali c trasversali, che chiudono parecchie cellole com- plete. Nell’ ali anteriori vi ha una cedola radiale, tre cubitali complete ed una quarta apicalc aperta, terminata col margine dell’ ala; oltre le discoidali , le basilari , ec. La prima delle cubitali non riceve alcuna delle venette trasverso-discoidali. All’ infuori del diverso numero degli articoli delle antenne, differi- scono ancora i due sessi per altri caratteri accessorii, I maschi ànno il corpo piccolo proporzionatamente, e più stretto ; le antenne più lunghe e quasi diritte. Le femmine invece sono più grandi e più robuste , àn le antenne più corte e contorte , e son fornite di un aculeo risultante da due parti, la vagina e l’aculeo propriamente detto, a guisa di suc- chiello, formato aneli’ esso da due valve cornee, alla cui base sta Fori- iizio per lo quale vien fuori 1’ umor irritante detto veleno , che s’ in- troduce nelle ferite , e che vien segregato da apposita ghiandola ripo- sta entro gli ultimi anelli addominali. Il colore che domina nel corpo I S F E C I D E I S di questi imenotteri nelle specie europee è il nero , cui si associa il rosso-testaceo, ovvero in pochi il giallo : alcune straniere poi rispon- dono di colori metallici. Abitano ordinariamente ne’ luoghi aridi e sabbionosi. Vivono soli- tari]. Le madri sono ammirevoli per la cura che prendono della lor prole ; esse apprestano il cibo alle piccole larve fino a che non giun- gono al completo sviluppo. L’ europa ne possiede una trentina di specie. La nostra Fauna ne conta per ora poco oltre la metà. Nondimeno nessuna trovavasene re- gistrata in lavori entomologici patrii fino al decorso anno, in cui nella nostra memoria sugl’ insetti di Montevergine (1) ne abbiamo menziona- te otto specie, una delle quali distinta col nome di Sphex parthenia. Le specie tutte vanno ripartite in nove generi facili a riconoscersi da' ca- ratteri segnati nello specchio che segue, Napoli , settembre 1858 ■ A. Costa I. Cedola radiale ellittica, terminata assai innanzi l’apice dell’ala : corpo di grossa o mezzana statura [sfecini] 1. Picciuòlo dell’addome formato d’ un solo anello, a. Venette trasverso-discoidali ricevute la prima dalla seconda cedola cubitale, la seconda dalla terza, b. Unghiette de’ tarsi inferiormente bidentate. c. Addome ovaio-oblungo : ultimo articolo delle an- tenne ritondato all’ estremità ....... Sphex cc. Addome conico-globoso : ultimo articolo delle an- tenne troncato-concavo all’ estremità .... Gastrosphaeria l)b. — ■ — tridentate ........... Enodia aa. "Venette trasverso-discoidali ricevute ambedue dalla se- conda cedola cubitale. (1) Ricerche £nt omologie he sopra i Monti Par lenii-. 4 IMENOTTERI d. Unghiette de’ tarsi prive di denti ..... Psammophila dd. Unghielte di alcuni o di tutti i tarsi inferiormen- te unidentate . Pelopoem- 2. Picciuòlo dell’ addome formato di due anelli. e. Seconda e terza cellola cubitale sessili, ineguali, tra- pezoidee, o la terza triangolare Ammophila ee. Seconda celi. cub. grande, sessile, quasi trapezoi- dca, la terza piccola picciuòlata ...... Miscus II. Cellola radiale lanceolato-acuminata , terminata più o meno presso i’ estremità dell’ala : corpo di picco- la statura [psenini). a. Ali posteriori con la cellola anale terminata pria dell’ origine della vena cubitale ...... Psen aa. Ali posteriori con la celiala anale terminata più in là dell’ origine della vena cubitale ..... Mimesa Tribù l.a SFECIN1 Alae anticae cellula radiali ovato-elliptica, ab apice alae remote terminata . Genere SFECE ; Sphex , Linn. Corpus robuslum , abdomine ovaio aut ovaio oblongo, petiolo uniarticulato. Antennae arliculo ultimo apice truncalo-rotundato . Alae anticae cellulis cubilalibus omnibus sessilibus, secunda pri- mam, tertia secundam venulam transverso-discoidalem excipienle. Tibiae et tarsi valide spinosi. Ungmculi infra bidenticulati. Comprende questo genere le specie più grandi della famiglia, e più robu- ste, facili a distinguersi da’ caratteri sopra segnati. Ne abbiamo finora incon- trate nel regno cinque specie. a) Corpo nero con F addome più o meno colorato in rosso. 1. Sfece ad ali gialle ; Sphex flavipennis. Tav. I. fig. 6. Sph. tugra, cinereo villosa ; faci e clypeoque aureo-tomenlosis ; abdomi - nis segmenlis pruno secando et lertio rufo-minialis, mandibulis basi , tegu - SFECIDEI 5 lis alarum, anteriorum femorum apice , libiis (arsisque omnibus rufo-testa- ceis ; alis flavo-hy alini s apice fumalis, venis lestaceis, cellula cubitali secun- da oblique quadrala ; mctanoto subtilissime transversim striguloso, Long, corp. lin. 13 : exp. alar. lin. 20. Femina. Capo nero , con scarsa peluria cenerina : faccia tutta in- tera rivestita di denso vello dorato, che lascia nera la sola linea media del clipeo : questo innoltre guarnito di peli setolosi dello stesso color di oro. Antenne nere , col primo articolo inferiormente rosso-testaceo. Tegole delle ali interamente rosso-testacee. Ali giallicce , con le vene testacee chiare : la parte apicale fuliginosa. Piedi rosso-testacei,'5 con le anche , i trocanteri , la base de’ femori anteriori , ed i quattro femori posteriori per intero neri: talvolta anche le quattro tibie posteriori più o meno nere. Metatorace finissimamente striato per traverso. Pel rimanente simiglia perfettamente alla femmina della maxillosa, della quale potrebbe a primo aspetto credersi un individuo gigantesco. Resta pertanto in noi il desiderio di conoscere gl’individui maschi, non avendone che sole femmine. ' Spex flavipennis, Fab. Entom. Syst. II. p. 201, n. 10. Osservazioni. Pare che il sig. Lepeletier nel pubblicare la sua opera sugli Imenotteri , facente parte de’ Suites à Buffon , non avesse conosciuta la vera S. flavipennis di Fabricio : descrivendo con tal nome altra specie, che sembra la maxillosa : al che deve attribuirsi la giusta sua osservazione di non aver trovato ne’ numerosi individui da lui esaminati nò la faccia dorata, nè le te- gole delle ali testacee. Parimenti nella figura di Jurine scorgiamo la maxillosa. Il Dahlbom neppure à conosciuta la specie fabriciana di cui ragioniamo. Raccolta nelle adiacenze di Napoli e nella Sicilia. Poco frequente. 2. Sfece mascelluta ; Spkex maxillosa . Tav. I. fig. 5. Sph. nigra, cinereo villosa, facie clypeoque griseo-argcnteo-tomenlosis ; abdominis segmenlis primo secundo et lertio rufo-miniatis , mandibulis basi, tegulis alarum, tarsis tibiisque anlerioribus ) rufo-testaceis : alis cinereo- pp . subflav e scenti J - hyalinis , apice fumalis , cellula cubitali secunda obli - 6 IMENOTTERI r/ue quadrata ; metanolo subtililer coriaceo ; c* vahula anali ventrali bar- baia, J valvula anali dorsali triangolari, nitida, rugulosopunctata , apice polita . — Long. corp. lin. 9-10 : exp. alar. lin. 14-15. Maschio . Corpo robusto, nero , ricoperto di morbida peluria cene- rina : faccia rivestita di denso vello grigio-argentino , che lascia la li- nea mediana nuda* inferiormente più larga. Mandibole nella base rosso- testacee. MetatoraCe a superficie finamente coriacea, Tegole delle ali nere col margine posteriore rosso-testaceo. Addome col primo secondo e terzo anello rosso-pallidi. Lamina anale ventrale con una barba nella base , costituita da folta e rigida peluria. Piedi neri, i tarsi piceo-rossicci. Ali cenerino-ialine, con la porzione apicale fuliginosa; le vene testacee oscure. Femina. Corpo più robusto. Tegole delle ali quasi interamente rosso- testacee. La lamina anale ventrale guarnita di pochi peli setolosi : la dorsale triangolare, rugoso-punteggiata, con la sola estremità liscia. Pie- di neri : i quattro anteriori con la porzione apicale della faccia inter- na de’ femori, i ginocchi, le tibie e i tarsi ; i posteriori con parte della fàccia interna delle tibie ed i tarsi rosso-testacei. Ali paglino-ialine, con la porzione apicale più oscura ; le vene testacee. Nel resto come nel maschio. 11 maschio sovente, la femmina di rado à la base del primo anello addo- minale più o meno ampiamente nera : e di questo colore è pure talvolta la porzione media posteriore dell’ anello terzo. La femmina varia nel colorito dei piedi, avendo talvolta i quattro posteriori neri coi soli tarsi e porzione della faccia interna delle tibie medie rosso-testacei. I maschi poi anno spesso i piedi quasi completamente neri. Sphex maxillosa, Fab. Ent. Syst. II, p. 308, n. 37. Pepsis maxillosa, ejusd. Syst. Piez. p. 213. n. 27. Sphex maxillosa , Dahlb. Hymen. Eur. Spbec.p. 26, n. 9, e p. 437, n. 18. Trovasi frequente nelle adiacenze di Napoli ed in altre parti del regno , ne’ mesi di giugno luglio ed agosto. S F E C I D E I 7 3. Sfece splendente ; Sphex splendidula. Tav. II, fig. I. Sph. nigra nitida ; cano-ciner coque villosa , facie clgpeoque argenteo-to- mentosis ; abdominc oblongo-campanulato , segmentis primo secando terliique basi pallide rufis cinereo- sericeo micantibus ; alis hyalinis apice fumatis , cellula cubitali secunda obblique quadrata ; metanolo transverse rugoso ; ab - dominis peliolo tibiis anticis longiore. c* J. — Long. corp. lin. 8-9 ; exp. alar. 12-13. Capo liscio, finamente punteggiato, con scarsa peluria bianca e ce- nerina, più folta sui fianchi ; faccia e clipeo rivestiti di denso tomento argentino , oltre la peluria bianca. Torace con peluria simile a quella del capo : il dorso del mesotorace e lo scutello lisci, con punti impres- si fini e poco stivati. Mctatorace trasversalmente rugoso. Addome snel- lo , gradatamente allargalo dal primo anello fino al quarto e quinto , che sono eguali, quasi a modo di angusta campana ; il picciuòlo lungo una volta e mezzo le tibie anteriori, quindi molto più lungo che nelle specie precedenti, nero. Piedi interamente neri, con scarsissima peluria cenerina. Ali incolori, trasparenti, con l’estremità affumigata ; le vene oscure ; la seconda cedola cubitale obbliquamente quadrata , od anche un poco più lunga che alta : la terza assai larga alla base, ristretta di una metà in avanti ; le due renette trasverso-discoidali ricevute dalle rispettive cedole assai presso alla venetta trasverso-cubitale seconda, e quasi equidistanti da questa. 1 due sessi completamente simili. In taluni individui il terzo anello addominale è tutto rosso. Trovasi frequente nelle adiacenze di Sanseverino ; raccolta dal sig. D. Giuseppe Nicodcmu. Osservazioni. Sembra esser questa Sfece assai affine alla bicolor , Dahlb. ( Hym. Eur. p. 4-37 n. 17 ) della Dalmazia : ma la brevità delle note carat- teristiche non ci permette dare un definitivo giudizio : d’ altronde ce ne dis- suade il color rosso degli anelli addominali , che lungi dal partecipar del san- guigno, è pallido , e costantemente tale. Dalle specie precedenti , con le quali à di comune la seconda cedola cu- § IMENOtTÈRl lutale quadrata, oltre il colorito , distinguesi eminentemente per la lunghezza del picciuòlo dell’ addome. 4. Sfece fiera ; Sphex fera. Tav. I. fìg. 4. Sph. atra, sùbnitida, fusco villosa ; abdominis segmentis primo et se- cundo rufo-sanguinds macular n nigram includentibus c* > primo secundo et tvriii basi rufo-sanguineis ; metanoto shbtililer transverse ruguloso, diago- nali perspicua, alis sub-hxjalinis, apice fumatis d* , fusco -hjalinis ^ : cellula cubitali secunda angusta rectangula ; cr* ano dilato ; J valvula anali dor- sali semilunata , convexa , subtilissime coriaceo-opaca, sparse punclulala — Long. corp. lin. 10-11: exp. alar. 15-16. Variat ; abdominis segmento secundo migro laleribus tantum rufis. Specie ben distinta dalle precedenti per molti essenziali caratteri , in testa a’ quali è da mettere la forma della seconda ccllola cubitale delle ali anteriori molto più angusta , larga circa la metà della propria altezza. Il corpo è di un nero profondo , con la peluria anche oscura, e solo con porzione dell’ addome rosso-sanguigna : del qual colore il ma- schio à il primo e secondo anello , il primo con una macchia posterio- re nera , il secondo con una triangolare basilare anche nera , la quale talvolta raggiunge quella del primo anello , ovvero si estende tanto da lasciare i soli lati rossi ; la femmina à il primo secondo e terzo anello d’ un rosso meno intenso che nell’ altro sesso- Il mesotorace à il dorso punteggiato-rugoso ì il dorso del metatorace è tutto finamente per tra- verso rugoso , con la diagonale distinta. Tibie con la faccia posteriore guarnita di pubescenza fulva. Il maschio à la valvola anale ventrale con pochi peli rigidi sparsi ; la femina à la valvola anale dorsale semiluna* ta , convessa , coriacea, sparsamente punteggiata. Sphex fera , Klug. Mas. Berol. — — - Dalilb. 1. c. p. 26. n. 8, e p. 437. n. 15. Trovasi nel mezzogiorno di Europa. Noi f abbiamo dalla Terra d'Q- tranto , inviataci dal prof. G. Costa, SFECIDEI 9 aa). Corpo interamente nero. 5. Sfece de’ Partenii; Sphex parthenia, Tav. 1. f. 2. S. fusco-nigra, unicojor, cinereo- fnhescenti pilosa, clypeo argenteo-sericeo micante, mandibulis basi rvfis; abdominis segmentis dorsalibus omnibus pube brevissima holosericea pruinosis, margine postico denudato nigro nitido; ventra- ìibus 3-7 ante marginem posticum transverse hispide fusco pilosis: alis cinereo - lutescenti-hyalinis, apice fumatis, cellula cubitali secunda parum latiore, quam alta, e** — Long. corp. lin. 9 ; exp. alar. lin. 14 1/2. Maschio. Antenne lunghe quanto il capo e torace insieme, nero-fo- sche, col primo articolo fornito di scarsi peli cenerini sul lato interno, gli altri nudi: il terzo di poco più lungo de’ seguenti, ristretto alla base. Capo fornito di lunga peluria cenerino-fulva. Clipeo oltre la peluria , con denso e breve lomento grigio-cenerino a splendore argentino; fronte sparsa di polviscolo giallo-cedrino. Mandibole rosse , con la base e l’e- stremità nere. Torace e petto con peluria simile a quella del capo , e con polviscolo sparso come sulla fronte. Protorace e mesotorace minu- tamente punteggiati; metatorace finissimamente coriaceo. Picciuòlo del- 1’ addome lungo quanto le tibie anteriori: l’addome gradatamente allar- gato fino al terzo e quarto anello, che sono eguali , nel resto rianda- to: gli anelli dorsali sono rivestiti di una peluria coricala brevissima color d’oglio, che lascia il margine posteriore nudo d’ un nero più splen- dente. Ventre con gli anelli 3° a 7° guarniti innanzi il margine poste- riore di peli ispidi nerastri. Piedi robusti; femori rigonfiati, con scarsa peluria simile a quella del corpo; tibie con brevi spine sulla faccia an- teriore ed esterna. Ali trasparenti tinte appena di color cenerino-gial- lastro; le anteriori con largo margine apicale fosco , cangiante appena in violaceo oscuro; vene testacee. Cellola radiale ritondata all’ estremi- tà; seconda cubitale grande, un poco più larga, che alta. Sphex parlhenia, A. Cost. Ricer. Entom. s. Part. p. 19 e 27, nota 29, tav. ann. fig. 3. Imen. Sfec. 9 10 IMENOTTERI An. Sph. fuscata, Dahlb. 1. c. p. 25. n. 2? Ne abbiamo un solo individuo raccolto sopra Monte Vergine nel mese di Agosto dal Dot. Beck, dal quale ci è stato gentilmente donalo. Osservazioni. Pare avesse questa specie strettissima simiglianza con la Sphex paludosa Rossi (Fauna Etr. n. 812. 1. 1. f. 13); però ci à dissuasi a considerarla come tale la lunghezza eh’ egli assegna al picciuòlo dell’ addome , eguale a quella dell’ addome stesso. Genere GASTROSFERIÀ ; Gastrosphaeria, n. Antenna e articulo ultimo apice truncalo concavo. Abdomen conico-globosum. Caelera ut in g. Sphex . Indipendentemente da’ duo accennati caratteri, la specie che prendiamo a tipo di questo novello genere offre un abito particolare, che ci ha pure determinati a separarla dalle rimanenti Sfeci. Probabilmente anche l’ apparecchio boccale somministrerà caratteri per convalidare il genere : ciò che non possiamo chia- ramente vedere nel momento, mancando d’ individui disponibili per disfarli. 1. Gastrosferia nera; Gastrosphaeria anthracina. Tav. I. fig. 1. G. nigra, parce fusco-c r* cinereo-^ pubescens , dorsulo oblique stigalo-ru- goso , sculetto punclalo, metanolo transverse strigoso ; abdomine glabro', breviter petiolato: alis luteo-hyalinis, apice infuscalis, venis lestaceis, cellula cubitali se- ennda minus lata, quam alta. — Long. corp. lin. 6-7: exp. alar. liti. 9-10. J Vernina. Corpo , antenne , parli boccali e piedi uniformemente di color nero. Capo più largo del torace , finamente coriaceo , alquanto splendente, con qualche punto impresso sparso , e qualche ruga presso l’origine delle antenne; con scarsa peluria cenerine,, più lunga solo sul clipeo : questo nel fondo rivestito di vello grigio-serico , col margine anteriore trasversale e lucido, rilevato, intaccato nel mezzo. Protorace in dietro elevato verticalmente e terminato in cordone trasversale ; faccia declive trasversalmente rugosa. Dorsetlo obbliqua- mente inlrigato-rugoso , con delicato solco medio longitudinale ; nella SFECIDEI 11 metà posteriore fiancheggiato da due delicate linee flessuose , una pei* lato , che cominciano innanzi le tegole delle ali e si terminano alla base dello scutello: altra lineetta elevata sta da ciascun iato nella regione omerale. Scutello finamente coriaceo , mediocremente splendente , con pochi punti impressi sparsi , e con delicato solco longitudinale media- no; dietroscutello rugoso, leggermente elevato in cono nel mezzo. Me- tanoto trasversalmente rugoso, con un tubercolo oblungo obbliquo lu- cido da ciascun lato. Fianchi rugosi nella direzione stessa del dorso. Addome ovato-globoso, liscio; gli ultimi tre anelli con pochi punti im- pressi; margine posteriore di varii anelli piceo: il picciuòlo assai deli- cato , lungo quanto i tre quarti delle tibie anteriori. Unghiette picee. Ali giallicce, trasparenti; le anteriori con largo lembo apicale infosca- to: seconda cellola cubitale ordinariamente di un terzo men larga che alta, quasi rettangolare: talvolta però più larga alla base e ristretta verso la radiale; la terza a larga base, ed assai angusta verso la ra- diale. Tibie posteriori nella faccia posteriore con spazzola fulva. Maschio. Differisce dalla femina pel capo e torace rivestiti di pelu- ria rigida corta eguale nera, solo nel metatorace più morbida e nero- rossastra; pel clipeo più angusto; pel terzo articolo delle antenne poco più lungo del quarto; pel picciuòlo dell’addome poco più lungo; per T addome più globoso. Trovasi in varie contrade del regno, poco frequente: nelle adiacenze della Capitale, nella Terra d’ Otranto, negli Abruzzi, ecc. Osservazioni. Seguendo la tavola sinottica delle specie di Sfeci data dal Dahlbom ( l. c jv 4-35-438) potrebbe questa riferirsi alla sor or ; cui assegna per patria Rodo ; ma la mancanza della oompiuta descrizione ci lascia nella in- certezza sulla loro identità. 12 IMENOTTERI Genere ENODIA; Enodia, Encyclop. Corpus gracile, abdomine angusto d*, ovato conico ^ , petiolo uniarticulalo , elongalo. Alae ut mg. Sphex. Tibiae parce, tarsi validius spinosi. Unguiculi tarsorum infra tridenticulati. Diversi essenzialmente questi Imenotteri dalle Sfeci per le unghiette de' tarsi munite inferiormente di tre denti , se ne distinguono pure agevolmente per un corpo gracile, e per le tibie più scarsamente spinose. Se ne ha una sola specie. 1. Enodia a cingoli bianchi; Enodia albisecta . Tav. I. fig. 3. E. nigra, argenteo- tomentosa , abdomine nudo , segmentis primo et se- cando o* , et lerlio J rufo-minialis, omnibus postice albo marginatisi meta- noto subliliter transverse-strigoso ; pronolo postice rotandolo ; alis hijalinis , apice vix fumatis , venis teslaceis. — Long. corp. lin. 6-7: exp. alar. 8-9. Femina. Capo e torace neri, con peluria cenerina e fulviccia ; cli- peo rivestito di vello argentino. Metatorace finamente per traverso ru- goso. Addome ovaio-conico: il picciuòlo delicato, lungo quanto la metà dell’addome; i tre primi anelli ed i lati del quarto rosso-minio, i ri- manenti neri : tutti posteriormente orlati di bianco. Piedi neri, con pe- luria e spine cenerine, quelle de’ tarsi ferruginose. Ali incolori, traspa- renti, appena un poco affumicate all’ estremità; vene testacee. Maschio. Corpo più piccolo e gracile, più riccamente rivestito di pe- luria cenerina: il picciuòlo dell’addome proporzionalmente più lungo, eguale a’ due terzi circa dell’ addome : questo coi due primi articoli ed i lati del terzo rosso-minio. Sphex albisecta , Encycl. X. p. 462, n. 2. Lepel. 1. c. p. 458. n. 36. Ammophila Kirbii , Vanderl. Fouis. d’Eur.I.p. 90. n. 7, Enodia albisecta, Dahlb. 1. c. p. 28, n. 1. e 438, n. 1. SFECIDEI 13 Specie rarissima nel regno di Napoli; men rara nella Sicilia. Genere PSAMMOFILA j Psàmmophila (1), Dahlb. Corpus subrobuslum, abdomine angusto oblongo d* , ovato j , pctiolo uniarliculato, elongato. Ala aanlicae cellulis cubitalibus om- nibus sessilibus, secunda ambas venulas transverso -discoidales exci- piente.Tibiae et tarsi valide spinosi. Unguiculi tarsorum infra mutici. Le Psammofile per l’abito del corpo e per la robustezza dello stesso, non che pei colori onde sono tinte , simigliano molto alle vere Sfeci ; per distin- guerle dalle quali fa mestieri osservare le vene delle ali anteriori ; il principa! carattere stando in ciò, che nelle Psammofile ambedue le venette trasverso-di- scoidali sono ricevute dalla seconda cellola cubitale. Da’ Pelopèi poi, coi quali han questo carattere comune , differiscono per le unghiette de’ tarsi inferior- mente prive di denti , per le tibie e tarsi assai spinosi , e per un abito total- mente diverso. Abbiamo di questo genere tre specie, due delle quali assai note, la terza da noi provvisoriamente insignita di nome distinto. 1. Psammofila delle vie; Psammopkila viaiica. Tav. II. fig. 2 nigro hirta J > abdominis segmento primo poslice, secando loto , lertio basi mi- niali s ; alis subpallescenli-hyalinis , venis lestaceis ; metanoli area cordifor- mi subitissime coriacea et transverse arenato-siri gasa, ■ — Long. corp. lin. 7-8: exp. alar. 9-10. Simiglia questa specie immensamente alla precedente, sicché a pri- mo aspetto non si potrebbero distinguere. Nulladimeno essa riconoscesi agevolmente per 1’ aja dorsale del metatorace, la quale in luogo di es- sere sottilmente granelloso-rugosa, è finamente coriacea , e solcata per traverso da numerose linee archeggiate: innoltre pel colorilo dell’ addo- me di cui in questa sono rossi la parte posteriore del primo, anello , tutto il secondo, e la parte anteriore del terzo. La cel loia radiale delle ali anteriori è quasi troncata o molto ottusa all’ estremità. Ammophila afjinis, Kirb. Linn. Trans. IV. p. 195. n. 2. — — Lepel. p. 369. n. 8. Psammophila a^ms,DahlhJ.c.p.l6,n.l 1 . e p.432,n.l. • — — A. Cost. Rie. s. Part. p. 19. SFECIDEI 15 Sphex lutarla , Fab. Entom. Syst. II, p. 199. n. 3. o*. Trovasi nelle regioni meno calde del regno, e per lo più in luoghi montuosi. L’ abbiamo raccolta negli Abruzzi e sopra i Monti Partenii. 3. Psammofila cappuccina ; Psammophila capuccina. Tav. II. fig. 4. P. nigra , capile thoracegue longe cano-pilosis, facie argenteo-lomentosa, abdominis segmento primo secundo el terlio rnfis ; saltello irregulariter et inaequaliler punclato, suicido tenui medio longitudinali subobsolelo; metanoto subgranulalo-rugoso ; alis hyalinis, apice ciner uscente, venis testaceis. cr*. Long. corp. lin. 7 : exp. alar. lin. 10. Maschio. Corpo gracile. Capo un poco più largo del torace , fina- mente coriaceo-punteggialo, nero, con la faccia a splendore argentino ; tutto rivestito di lunga peluria candida, nel solo vertice frammischiata a pochi peli neri. Torace nero, parimenti rivestito di lunga e folta pe- luria candida; il dorso del metatorace punteggiato-rugoso, nel mezzo con piccole rughe trasversali irregolari. Scutello con punti impressi, nel mezzo con delicato e superficiale solco longitudinale liscio. Addome nero con i primi tre articoli e la estremità del picciuòlo rosso-pallidi. Ali traspa- renti, incolori, tinte leggermente di cenerino all’estremità; le vene te- stacee. Piedi neri, rivestiti di brevissima e fina pubescenza coricata bianco- cenerina. Ne abbiamo un solo individuo maschio raccolto nella Terra d’ 0- tranto dal prof. G. Costa, dal quale ci è stato comunicato. Osservazioni. Presenta questa Psammofila strettissima affinità con la cane- scens e la senilis di Dahlbom : distinguesi dalla prima del pari , che dalla Ma- deirae per la mancanza di linea elevata nel metatorace, dalla seconda pel solco dello scutello, e per la colorazione dell’ addome. Sarebbe pertanto desiderabile che il signor G. Costa estendesse le sue ricerche per moltiplicarne gl’ individui, onde convalidare i caratteri specifici, e discoprirne la femina. Assai affine sembra del pari con la A argentata Lepelet. (1. c. p. 366, IMENOT TERI 16 n. 3); ne differisce per un minor numero di anelli addominali rossi, senza po» ter dire alcuna cosa dello saltello, del quale il citato autore non parla. D'altron- de il nome di argentata trovasi già impiegato da Kirby pel maschio della prima specie di questo stesso genere. Genere PELOPÈO ; Pelopoeus, Fab. Corpus validum , abdomine ovoideo, gibbo ; petiolo uni arti culaio, longo. Alae anticae cellulis cubitalibus omnibus scssilibus, secunda ambas venulas transverso-discoidales excipiente. Tibiae inermes ; tarsi vix spiniti osi. Unguiculi tarsorum infra unidenticulali. Tra gli Sfecidei col picciuòlo dell’ addome composto d’ un solo articolo i Pe- iopèi distinguonsi dalle Sfeci e dalle Enodie per le venette trasverso-discoidali ricevute ambedue dalla seconda cellola cubitale ; e dalle Psammofile per le un- gliiette de’ tarsi fornite di un dente inferiormente. Le specie nostrali poi, e molte ancor delle esotiche, si annunziano pure per un abito particolare, avendo color nero variato di giallo. L’ europa possiede cinque specie di Pelopèi ; il regno di Napoli ce ne ha offerto finora tre sole. 1 . Pelopèo comune ; Pelopoeus spiri fex. Tav. Ili, fìg. 1. P. ater , abdominis petiolo pedibasque flavis, his coxis omnibus, ante - riorum trochanterìbus et femorum basi , poslicorum femorum tibiarum tar- sorumque dimidio apicali nigris: alis pure hyalinis , apice fumatis, legulis brunneis. d* J. — Long. corp. lin. 11-12: exp. alar. lin. 14-15. Corpo interamente di un nero intenso, col solo picciuòlo dell’addome giallo. Clipeo rivestito di tomento cenerino nei maschi. Antenne nere. Pie- di gialli, con le anche tutte, i trocanteri e la base de’femori dei quattro piedi d’ avanti, e la metà apicaìe de’ femori, delle tibie e de’ tarsi de’due piedi posteriori neri ; i quattro tarsi anteriori foschi. Ali incolori, traspa- renti, con le vene nere; il lembo apicale affumicato; le tegole bruno-picee. i Sphex spiri fex, Linn. Syst. Nat. II. p. 942, n. 9. Fab. Entom. Syst. II. p. 204. n. 24. S F E C I D E I 17 Pelopoeus spiri [ex, Fab. Syst. Piez. p. 202, n. 1. — — Dahlb. 1. c. p. 22, n. 1, et p. 433, n. 8. — — Lepel. 1. c. p. 305, n. 1. Specie comune in tutta 1’ europa meridionale. Apparisce nei calori estivi; fa il nido nelle cavità degli alberi, entro le rime di vecchi fab- brici, e perfino nell’ interno delle abitazioni fra travi. 2. Pelopèo distillatore; Pelopoeus destillatorius . Tav. III. fi g. 2. P. niger, anlennarum arliculo primo, legulis ( postscutello ^ ) ? abdomi- nis peliolo pedibusque flavis, his coxis omnibus , anteriorum Irochanteribus et femorum basi , posticorum femorum et tibiarum dimidio apicali nigris ; tarsis apice fasci s ; alis pallescenti-hyalinis. — Long. corp. lin. 10-12; exp. alar. lin. 12-15. Simile a primo aspetto questo Pelopèo al precedente, se ne distin- gue per le ali interamente incolori, tinte leggermente di giallo, con le vene testacee, e con la estremità anche trasparente od appena un poco affumicata; pel primo articolo delle antenne e le tegole gialle, non che per lo colore generale del corpo , che è d’ un nero meno intenso. La femina aggiunge pure un altro distintivo nel dielro-scutello giallo. Il primo articolo delie antenne è talvolta macchiato di nero sul dorso nel maschio. Pelopoeus destillatorius, 111. Dahlb. 1. c. p. 22, n. 2, et p. 434, n. 10. Specie parimenti propria dell’ europa meridionale, ma molto meno diffusa della precedente, e nel regno di Napoli piuttosto rara. L’abbia- mo raccolta nell’ isola d’ Ischia nel mese di Luglio. Trovasi del pari nella Sicilia. 3. Pelopèo pensile; Pelopoeus pensilis. 1 Tav. Ili, fig. 3. P. niger, facie cinereo -argenteo pitbescens, thoruce fulvo cinereo nigro- Imen. Sfec. 3 18 IMENOTTERI (juc filoso, antennarum arliculo primo, tegulis, abdominis petioli dorso pe- dibusque ftavis , his coxis omnibus , anleriorum trochanteribus et femorum òasi, posticorum femoribus basi excepta, et tibiarum apice nigris ; tarsis a- pice fuscis; ulis pallescenti-hyalinis , venis leslaceis. ò* . — Long. corp. lin. 9; exp. alar. 13 lfè. Questo Pelopèo, che costituisce una specie ben distinta per buona parte di caratteri, è molto simile alla specie precedente. Nondimeno ne «differisce nettamente: 1. per la peluria del torace in massima parte ce- nerina fulviccia, fra la quale ve ne ha poca nera frammischiata; 2. pel picciuòlo dell’ addome giallo soltanto nel dorso ; infine la statura è or- dinariamente minore. Pelopoeus pensilis, Latr. Gen. Crust. IV, p. 60. Lepel. I. c. p. 306, n. 3. Trovasi nel mezzogiorno di Europa, e tra noi nelle provincie più meridionali. Raccolto pure nella Sicilia, nel mese di Luglio. Genere AMMOFILA; Ammonii ila (1), Kirb. Corpus gracile , elongatum, abdomine angusto oblongo , petiolo biarticulato. Alae anlicae cellulis cubitalibus sessilibus , secunda ambas venulas transverso-discoidales excipiente. Tibiae incrmes , tarsi vix spinulosi. Riconosconsi agevolmente le Ammofile al loro corpo lungo e delicato, con addome angusto, ne’ maschi più che nelle temine, con picciuòlo lungo e gracile costituito da’ due primi anelli, cui si aggiungono le cedole cubitali delle ali an- teriori tutte sessili. I maschi anno la regione del clipeo più allungata, con pube- scenza bianco-argentina splendente , invece è più corta e nera nelle temine. Quattro specie ne conta l’ europa meridionale ; la nostra Fauna ne rac- chiude finora due sole. 1. Aramofìla delle sabbie; Ammophila sabulosa. Tav. II, fig. 5. A. nigra , abdominis segmentis secundo tertio et quarti basi et lateri- zi) Dalle greche voci a^os sabbia, e 91X9? amicus, amico. SFECIDEI 19 bus rufis [in dorso nigro notatìs à* ) ; metanoli area cordiformi utrinque oblique rugulosa ; alis subcinereo-pallescenti-hyalinis , cellula cubitali lertia trapezina. — Long. lin. 7-9: exp. alar. 9-11. Capo e torace neri, con peluria nera e cenerina oscura nel maschio, nera nella femina ; faccia e clipeo con cangiante bianco-argentino nel primo , neri nella seconda ; i fianchi con piccolissimo spazio con can- giante argentino. Addome nero, col secondo e terzo articolo rosso-pal- lidi , nel maschio ordinariamente con un tratto longitudinale dorsale nero; il quarto con la base, dilatata ne’ lati, dello stesso colore rosso- pallido. Piedi neri. Ali trasparenti, tinte appena di cenerino sudicio ne’ maschi, di gialliccio-fulvo nelle Temine; le vene brune. Dorso del me- tatorace da ambo i lati della linea mediana obbliquamente striato. Cli- peo nel mezzo del margine anteriore troncato-smarginato. * Sphex sabulosa , Linn. Faun. Suec. n. 1648. Ammophila sabulosa , Shuck. Foss. Hym. p. 75, n. 1. — *“=Dahlb. 1. c. p. 9, n. 10, et p. 430, n. 3. Lepel. !. c. p. 376, n. 17. — — * À. Cost. Rie. s. Part. p. 19. Vive in tutta l’Europa; abita ne’ luoghi sabbionosi, dalla pianura fin sulle alte montagne , nella stagione calda. L’ abbiam raccolta , non rara, sopra Montevergine nel mese di Luglio. 2. Àmmofila di Heyden; Ammophila Heydenii. * Tav. II. fig. 6. zi. nigra , argenteo tomentosa; mandibulis nigris apice rufo-piceis , te - gulis pedibusque anlerioribus rufis, his coxis et trochanteribus nigris; abdo- minis segmenlis secando tertio et quarto ( et quinti basis laleribus f ) rufis; ( secundo et tertio in dorso nigro nolatis d* ); alis subhyalinis , apice vix fu - matis , venis fuscis , dorsulo transverse striato. — Long. corp. lin. 7-8; exp. alar. 8-9. Variat: tibiis posticis basi plus minusve late rufis: a* Capo nero con peluria cenerina, più vistosa nel maschio, che nella 20 IMENOTTERI femina ; faccia e clipeo con vello cenerino-argentino nel maschio. Man- dibole nere , con nn poco di rosso piceo innanzi l’ estremità. Torace nero; fianchi con due aje splendenti di bianco argentino. Addome ne- ro, nel maschio col secondo, terzo e quarto anello di color rosso-palli- do , il secondo e terzo con un tratto longitudinale dorsale nero ; nella femina il secondo, terzo e quarto anello e la base c lati del quinto so- no interamente rosso-pallidi. I quattro piedi anteriori rosso-pallidi, con le anche , i trocanteri e sovente ancora ne’ maschi la base de’ femori neri ; i due posteriori interamente neri. Ali trasparenti , tinte appena di testaceo; le vene brune; le tegole rosse. Dorso del mesotorace tra- sversalmente striato. Aja del metatorace coriacea. Nella varietà sopra indicata la metà , od almeno il terzo basilare delie tibie posteriori è dello stesso color rosso de’ piedi di avanti. Ammophila Heydenii , Dahlb. 1. c. p. 430, n. 2. A. Cost. Rie. s. Part. p. 19. Specie propria dell’ europa meridionale, e nel regno di Napoli assai più diffusa della precedente. Trovasi frequente nelle adiacenze della ca- pitale ed in molte altre contrade. La varietà l’abbiamo raccolta nel- T isola d’ Ischia nel mese di Luglio. Genere MISCO; Miscvs , Jur. Àlae anticae cellula cubitali tenia petiolata, stapiformi . Cae- tera ut in g. Ammophila. Simili perfettamente i Mischi alle Ammofile per l’abito del corpo e per tutti gli essenziali caratteri, ne differiscono unicamente per la forma della terza cellola cubitale , la quale lungi dall’ essere sessile , è distintamente picciuolata ed in forma di staffa. Non se ne conosce finora che una sola specie propria dell’ europa. S F E C I D E I 21 1. Misco campestre; Miscus campestris. Tav. Il, fig. 7 (alà) M. ìiiger , abdominis segmenlis secundo lerlio et guarii lateribus oh scure rvfo-ferrugineis, saepius in dorso nigro notalis\ mesonoto svbtiliter coriaceo- puvctato, metanoti area cordata symmetrice oblique striata; alis sordide hya- linis. — Long. corp. lin. 6-7; exp. alar. 7 1/2-8. Corpo nero, con peluria scarsa cenerina; faccia e clipeo a splendo- re argentino nel maschio. Addome col secondo, terzo e lati del qnarto anello rosso-ferruginosi, più oscuri nel maschio, il secondo e terzo or- dinariamente macchiati di nero nel dorso. Ali trasparenti , il margine apicale leggermente ombrato. Piedi neri. Dorso del mesotorace punteg- giato-coriaceo; 1* aja del metatorace da’ due lati della linea mediana ob- bliquamente striala. Ammophila campestris, Latr. Gen. IY. p. 54. Miscus campestris, Yanderl. I. p. 92. — • — Dahlb. 1. c. p. 7, n. 19, et p. 429, n. 1. — A. Cost. Rie. s. Part. p. 19. Raccolto sul Matese, sul Serino, su Montevergine, negli Abruzzi. Tribù II.a PSENINI. Àlae anticae cellula radiali lanceolalo-acuminata, prope api - cera alae terminata . ( Corpus parvum ). Comprende questa seconda tribù poche specie, di piccola statura, distinte principalmente per la forma della cellola radiale che è lunga , lanceolato-acu- minata, e terminata molto più presso 1’ estremità dell’ ala , che non lo è negli Sfecini. Le cellole cubitali son tre , sessili , delle quali talvolta la seconda ri- ceve ambedue le venette trasverso-discoidali, in altri la prima di queste è ri- cevuta dalla seconda cellola cubitale, la seconda dalla terza. La qual differen- za non coincidendo con altre note caratteristiche di gran rilievo, non può che servire qual carattere specifico. L’ ano si termina da una spina curvata in so- pra ne’ maschi, diritta nelle temine. Le specie europee riunite da Latreille nel solo genere Psen , vanno ora ripartite in due generi, Psen e Mimesa. 24 IMENOTTERI sci»; cellula cubitali secunda venulam transverso-discoidalem secundam ad angu - lum vel in ipso angulo externo excipienle.— Long. lin. 3 1^2; cxp. al. lin. 6. Corpo nero , poco splendente , sopratutto nel capo e torace , che sono stivatamcnte puntinati; con scarsa e corta peluria cenerina. Fronte con corta e delicata carena tra la base delle antenne. Mctatorace con uno spazio basilare impresso, a delicate pieghe longitudinali, continua- to in delicato solco mediano o diagonale ; i lobi laterali a questo con rughe elevate formanti un reticolo irregolare. Picciuòlo dell’ addome lungo quanto le tibie anteriori, con un solco da ciascun lato del dorso, più largo a’ due estremi , per modo che lo spazio compreso elevalo ri- sulta lanceolato, e questo anche per lo lungo scanalato nel mezzo. Ad- dome quasi liscio, più splendente del capo e torace, finissimamente pc- lacciuto verso l’ estremità; il margine posteriore degli ultimi anelli pi- ceo. Tarsi picei, rossicci all’ estremità. Gli speroni delle tibie pallidi. Ali trasparenti; le vene ed il carpo nerastri: la seconda cel loia cubita- le immensamente ristretta in avanti , quasi triangolare ; riceve le due venette trasverso-discoidali presso i due angoli; la terza alla base larga il doppio della seconda, poco ristretta anteriormente. Psen unicolor, Yanderl. Fouis. Eur. II, p. 105, n. 3. » Lepel. p. 44, n. 4. Mimosa unicolor , Shuck. Foss. Hym. p. 231, n. 1. ■ — — Dahlb. 1. c. p. 1, n. 1, et p. 427, n. 1. Specie molto rara nel regno. Raccolta sopra i Monti del Matese nel mese di Luglio. 2. Mimesa comune; Mimosa lutaria . Tav. Ili, fig. 6. M. nigra, par ce cario pubescens , facie clypeoque argenteo ci*, cinereo-seri- ceo ^ rnicanlibus; anlennaruni flagelloinfratestaceo-ferrugineo; palpis tegulisque alanm testacei s , tarsis anterioribus tibiisque anùcis in parte pallide teslaceis ; abd orni ni s segmento primo poslice et secundo , primis tribus ^ rufo-ferrugi- SFECIDEI 25 mis\ fronte inter anlennas tuberculata , melanoto irregulariter rcticulato-ru- goso, abdominis petiolo utrinque subliliter canaliculato ; carinula inedia ac- quali, postice tantum obsolete canuliculata) alis hyalinis iridalis, venis car- poque fuscis , cellida cubitali secunda ambas venulas transverso-discoidales excipiente — 'Long. lin. 3-3 1\2: exp. al. 4 lj2-5. Capo finamente punteggiato , nero ; faccia con piccolo tubercolo tra la base delle antenne ; clipeo mediocremente convesso; l’una e l’al- tro rivestiti di denso tomento argentino nel maschio , di vello cenerino a splendore serico nella femina. Palpi testacei pallidi. Antenne nella taccia inferiore testaceo-ferruginose. Protorace nel margine posteriore guarnito di delicata e fitta frangia argentina. Dorso del mesotorace e metatorace come nella specie precedente ; quest’ ultimo ne’ lati con vello argentino più stivato. Picciuòlo dell’addome più lungo delle tibie ante- riori , delicato , finamente scanalato ne’ lati ; lo spazio compreso elevato eguale, sottilmente scanalato nella parte posteriore. Addome liscio, splendente , con brevissima pubescenza argentina : la parte posteriore del primo anello ed il secondo nel maschio , i tre primi nella femina rosso-ferruginosi , il resto nero. Piedi neri ; le tibie anteriori dalla fac- cia superiore ed interna, i quattro tarsi anteriori e l’estremità de’ due posteriori testacei. Ali trasparenti ; le vene ed il carpo bruno-nerastri; le tegole testaceo-pallide ; la seconda cellola cubitale ristretta di una metà o meno anteriormente , riceve le due venette trasverso-discoidali ad egual distanza da’ rispettivi angoli : la terza alla base larga il dop- pio della seconda , poco ristretta anteriormente. La prima venetta trasverso-discoidale talvolta si termina nell’angolo stesso interno della seconda cellola cubitale , là dove incontra la prima venetta tra- sverso-cubitale, altre volte un poco più in là e quindi sull’ origine della cello- la. Parimenti la seconda venetta trasverso-discoidale in alcuni individui si ter- mina presso il termine della seconda cellola cubitale , in altri nell’ angolo stesso esterno, là dove incontra la seconda venetta trasverso-cubitale. Psen lularia, Fab. Syst. Fiez. Psen bicolor , Jur. pi. 13, fig. 9. Imen. Sfec. 4 IMENOTTERI % M intesa tutaria , Dahlb. p. 2. n. 4, et p. 428, n. 4. — A. Cost. Rie. s. Part. p. 19. Frequente io tutto il regno , come lo è del pari in tutta quanta europa. Sphex flavipennis. Nella pag. 5 abbiam descritta di questa specie la sola femina , di- chiarando non esserci noto il maschio , siccome neppur è stato indicato dagli scrittori che ci han preceduti. Nulladimeno dobbiam manifestare aver sospetto che in questa Sfece i maschi diversifichino dalle femine per quegli stessi caratteri di colorito , che i maschi della Sph. maxil- losa , dai quali que’ della flavipennis differirebbero per la grandezza mag- giore , e pel metalorace finamente per traverso rugoso. Ai luoghi natali aggiungi le campagne di Sanseverino , ove è stata raccolta dal signor Giuseppe Nicodemi. Alcuni errori a correggere Pag. 4 verso 28 fig. 5 leggi fig. 5 7 c* — 7 » 6 obblique » oblique — 16 » 13 de’ tarsi » di tutti o di alcuni de’tarsi CATALOGO DEGLI SFECIDEI nella nostra collezione entomologica del Regno di Napoli esistenti da servire d ’ indice alla presente monografia. SFECINI Gen. Sphex, Lin. pag. 4 1. flavipennis, Fab. . . ivi 2. maxillosa, Fab. . . 5 3. splenditela, A. Cost. . 7 4. fera, Kl. Dahlb ... 8 5. parthenia, A. Cost. . . 9 Gen. Gastrosphaeria, A. Cost. 1. antkracina, A. Cost. . 10 Gen. Enodia, Encycl. 1. albisecta, Encycl. . . 12 Gen. Psammophila, Dahlb. viatica, Linn. ... 13 arenaria, Fab. hirsuta, Kirb. j argentata, Kirb. cf* 2. affmis, Kirb. ... 14 3. capuccina, A. Cost. . 15 Gen. Pelopoeus, Fab. 1. spirifex, Fab. ... 16 2. destillatorius, Illig. . 17 3. pensilis, Lalr. ... ivi Gen. Ammophila, Kirb. 1. sabulosa, Linn. ... 18 2. Heydenii, Dahlb. . . 19 Gen. Miscus, Jur. 1. campestris, Latr. . . 21 PSENINI Gen. Psen, Latr. 1. atratus, Fab. , . . 22 Gen. Mimesa, Shuck. 1. unicolor, Yand. . . 23 ^ j lutaria, Fab. . . „ 24 ‘ ( bicolor , Jur. SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE TAVOLA I. Fig. 1. La Gastrosphaeria anthracina , femina ; A il torace ingrandito. 2. La' Sphex parihenia , maschio. 3. La Enodia albisecta , maschio , veduta di lato. 4. La Sphex fera , maschio. 3. La Sphex maxillosa , l'emina. 6. La Sphex flavipennis , lemina. 7. La Sphex maxillosa , maschio , veduta di lato. TAVOLA IL Fig. 1. La Sphex splendidula. , maschio. 2. La Psammophila malica , maschio. 3. La Psammophila \ cianca , femina. 4. La Psammophila capuccina , maschio. 3. L’ Ammophìla sabulosa , maschio , veduta di lato. <5. L’ Ammophila Heydenii , femina , veduta di lato. 7. Ala anteriore del Miscus campestri. TAVOLA III: Fig. 1- Il Pelopoeus spirifex , femina. % Il Pelopoeus destillatorius , femina. 3. Il Pelopoeus pensilis , maschio. 4. Lo Psen alralus , femina. 3. La Mimesa lutarla , maschio. 6. La Mimesa unicolor , femina. N. B. Tutte le dette effigie sono di grandezza naturale o di poco ingran- dite, ad eccezione dello Pseno e delle Mimese, che sono ingrandite di molto. SEGUITO AGLI SFEC1DEI 29 SPECIE DA AGGIUNGERE Sfece striata ; Sphex slrìrjulosa. Tav. XXVI, fìg. 1. Sph. nigra, parce cinerco-sericeo subvillosa , facic chjpeoque orichalceo - cineruscenle lomenlosis, fcmorum apice, tibiis , tarsisque anterioribus abdom- msque segmentis primis duobus rufo-testaccis ; metanolo subtilitcr transverse lineato-slrigoso ; alis lutco-hyalinis, venis testaceis , cellula cubitali secunda an- gusta reclanguìa. £ — Long. corp. lin. 7: exp. alar. lin. 10. Femina. Capo liscio con scarsa c lunga peluria nella parte occipitale cenerino-fulva ; vertice e fronte con splendore serico cenerino : i lati della faccia ed il clipeo con lomento più denso cenerino cangiante in dorato. Mandibole , palpi ed antenne neri. Torace interamente nero, con finissimo tomento serico cenerino : il dorso del protorace e del mesotorace e lo scu- tello finissimamente coriacei : tutto il metatorace e le pleure medie fina- mente striati per traverso : l’ aja media dorsale similmente striala , e con una linea longitudinale media elevata appena marcata. Addome liscio splen- dente , quasi nudo ; il picciuolo lungo tanto da oltrepassare un poco 1’ e- stremilà delle anche posteriori, nero: i due primi anelli sì dorsali, che ven- trali ed i lati del terzo di color rosso minio ; i rimanenti neri con an- gusto margine posteriore piceo preceduto da una linea di puntini impres- si. La lamina sotto-anale compressa a mò di comero , finamente punteg- giata , con pochi peli setolosi ne’ lati. Piedi : i quattro anteriori rosso-te- stacei con le anche , i trocanteri e la metà circa de’ femori neri ; i due posteriori neri con le tibie e i tarsi picei , i ginocchi rosso-testacei. Ali trasparenti , tinte di giallo , le vene testacee ; le tegole nere col margine posteriore piceo ; la seconda cedola cubitale angusta , larga la metà della propria lunghezza , simile a quella della Sfece fiera. Raccolta nella Calabria Ulteriore , e proprio nelle adiacenze di Bran- caleone : rara. Jmcn. Sfec. 4 30 IMENOTTERI Enodia a cingoli lividi ; Enodìa limdocincta . Tav. XXVI , lìg. 2. E. nigra, argenteo tomentosa et cano villosa , abdomine nudo segmentis primo et secando (et tertio) rufo-miniatis, coeteris margine postico piceo livido; alis cinereo-hyalinis , apice vix fumalis , venis fuscis. 'j). Long. corp. lin. 7 lj2: exp. alar. lin. 11. Maschio. Capo nero , eoa vello cenerino a splendore serico , e con peluria morbida bianco-nivea : il clipeo rivestito di lomento più denso argen- tino, nella parte inferiore quasi nudo e con fossetta nel mezzo. Mandibole nere con l’estremità picea. Palpi ed antenne neri. Torace con tomento ce- nerino a splendore serico, e con peluria morbida bianco-nivea simile a quella del capo ; in qualche individuo cenerina ; dorso del mesotorace e scutello lisci, fìnamenti punteggiati, il secondo con una linea impressa nel mezzo ; 1’ aja del metatorace finamente striata per traverso ; le pleure dello stesso con simili strie oblique. Addome nudo , nero coi due primi anelli, e tal- volta ancora il terzo ne’ lati soltanto ovvero per intero , di colore rosso di minio ; i rimanenti con delicato margine posteriore di color piceo li- vido ; il picciuolo lungo quanto le tibie medie o quanto la metà dell’ ad- dome, nero , inferiormente nella metà posteriore rosso-minio. Piedi neri con tomento cenerino ; le spine dello stesso colore nero. Gli ultimi arti- coli de’ tarsi talvolta ferruginosi. Ali trasparenti , un poco cenerine , con 1’ estremità leggermente ombrata : le vene tutte bruno-nerastre. Femina. Simile perfettamente al maschio , se ne eccettui il picciuolo dell’ addome proporzionalmente un poco men lungo , c le vene delle ali bruno-testacee , il margine degli anelli addominali più tendente al ful- vo. La lamina sottoanale è un poco compressa e guernila di poche se- tole ne’ lati. Raccolta presso il littorale di Brancaleone nella Calabria Ulteriore , non rara , in luglio. Ricevuta ancora dal sig. Giuseppe Costa da Terra d’ Otranto. Probabilmente trovasi ancora nella Sicilia. Ristinguesi principalmente questa Enodia dall’ unica specie europea finora SFECIDEI 01 conosciuta, pel colore del margine posteriore degli anelli addominali : carattere che abbiamo riconosciuto costante e non soggetto a variazioni , avendone pa- recchi individui e d’ambo i sessi. Le vene delle ali sono ancora molto piu oscure , soprattutto nei maschi. Pelopeo tuboloso ; Pelopoeus tubifex. Tav. XXVI, fig. 3. P. niger, farce cinerascenli pilosus, pronoti maculis duabus transrersis, linea verticali sub alarmi anticarum radice , scalcilo , postsculello , metanoti lineolis duabus maculaque postica, abdomiriis petiolo pcdibusque partim flavis; alis testaceo-hyalinis , apice fumali s , venis carpoque lestaceis. — Longit. corp. lin. 8: exp. alar. lin. 10. Femina. Capo nero con peluria poco folta cenerina tendente legger- mente al fulvo : il clipeo e i lati della faccia rivestiti di corto tomento cenerino a splendore argentino. Antenne interamente nere. Torace nero , con scarsa peluria cenerina ; il protorace con due macchie trasversali quasi formanti una linea appena interrotta nel mezzo, una linea su ciascun fianco la quale partendo da presso le tegole delle ali scende giù fino alla metà delle pleure medie , lo scutello ed il dietroscutello per intero, due strisce longitudinali medie ed una macchia anteriormente angolata sulla posterior parte del dorso del meta torace , di color giallo. Addome nero col pic- ciuolo interamente giallo. Piedi gialli : i quattro anteriori con le anche, i trocanteri e i due primi terzi de’ femori , i due posteriori con le anche , la metà apicale de’ femori e il terzo apicale delle tibie neri : gli ultimi articoli di tulli i tarsi nerastri. Ali trasparenti, tinte di gialliccio, con l’a- pice leggermente affumicato : le vene ed il carpo testacei. Pelopoeus spirifex , var. B, Rossi, Fn. Etr. n. 61, tab. 11, fig. XIII. Pelopoeus tubifex , Lat. Gen. Crust. IV. p. 61, n. 4. — — - Lcpel. Suit. à Buff. Hym. Ili, p. 3l4.n.l4. 32 IMENOTTERI — - — - Vanderl. Hym. Fouis. I. p. 9(J, n. 4. Pelopoeus perforali s, Dahlb. Hym. Eur. p. 434, n. 12. Graziosa specie, più piccola delle altre tre a corpo nero macchiato di orinilo , propria d’ Italia , e generalmente rara ; tra noi rinvenuta per la prima volta nelle adiacenze del lago di Averno nel mese di ottobre dal Dott. Fr. Forte, il quale ci ha gentilmente comunicato l’unico individuo da lui raccolto. Osservazioni. Quantunque il Dahlbom non dia compiuta descrizione del suo P. pccloralis , pure non sembra ci possa rimaner alcun dubbio eh’ esso sia il tubifex , di cui non fa alcuna menzione. Pelopeo femoruto ; Pelopoeus femoratus. Tav. XXVI, fig. 4. P. cijaneo-i'ioluscens , femoribus posticis ru/is, alis luteo-hyulinis , apice fumatis. — Long. corp. lin. 8-9 : exp. alar. lin. 13-14. Corpo interamente di color blu oscuro, splendendo, più o meno cangiante in violaceo. Il capo ed il torace con peluria morbida e poco densa cene- rino-lui riccia. Capo nel vertice ed occipite liscio e punteggiato ; la faccia a superfìcie coriacea con una linea impressa longitudinale nel mezzo; il cli- peo convesso , punteggiato-coriaceo , con una linea elevata, liscia nel mezzo. Protorace con una linea impressa nel mezzo che nel dorso si termina in profonda impressione ; la faccia anteriore declive finamente striata per tra- verso. Dorso del mesotorace c scutello lisci , punteggiati. 11 metatorace punteggiato-coriaceo ; i margini della parte posteriore dell’ aja dorsale li- namente striati per traverso. Addome ovaio-ellittico, liscio, nudo; il pic- ciuolo lungo quanto le tibie anteriori. Piedi del colore del corpo , coi fe- mori posteriori rossi. Ali gialle , trasparenti ; il campo apicale ombrato , cangiante in violaceo : la seconda cedola cubitale molto ristretta verso la radiale, ove è larga meno della metà che alla base. SFF.CIDEI 3:3 Sphex femorata , Fab. Spec. I. p. 443, n. 7. Pepsis femorata , Fab. Syst. Piez. p. ‘212. n. 20. Pelopoeus femoratus , Lalr. Gen. Crust. IV. p. 61. — — Spin. Ins. Lig. I. p. 72, n. 5. — Dahlb. Hjm. Eur. p. 433. — — Vanderl. Hym. Fouiss. I. p. 97, n. 5. — — Lepel. 1. c. p. 322, n. 27. È questa la più bella specie di Sfecidei , che pel suo colorito imita alcune di straniere regioni, con le quali il Dahlbom 1’ ba riunita forman- done un soltogcnere col nome di Chalybion. Nelle provincie napoletane sembra rarissima. L’abbiam raccolta nella Calabria Ulteriore nelle pendici orientali dell' Aspromonte , nel mese di luglio. Aminofìla serica ; J mmophila holosericea A. nigra, argenteo tomentosa, mandibuìis rufescenlibus apice piceis, te- gulis pedibusque anlerioribus rufis , his coxis et trochanteribus nigris ; aldo- minis segmento secando tertio et quarto rufis ( secando et lertio in dorso ni- gro nolalis ) ; alis subhyalinis apice vix fumalis , venis fuscis ; dorsulo oblique punctato. — Long. corp. lin. 7-8 ; exp. alar. lin. 8-9. Smagliantissima è questa specie all’ Amm. Heydcnii da noi già de- scritta (Sfec. p. 19), tanto , che a primo aspetto non si saprebbe Luna dall' altra distinguere. 11 carattere essenziale , per lo quale ne differisce, è riposto nel dorso del mesotorace , che in luogo di essere regolarmente striato per traverso , è scavalo di punti impressi allungati ed obbliqui. A ciò si aggiunge che le mandibole sono rossicce con l’estremità rosso-picea. Sphex holosericea , Fab. Syst. Piez. pag. 207. n. 4. ^mmophila holosericea , Dallilb. Hym. Eur. p. 9 , e 430. Trovasi nella Terra d’ Otranto , c probabilmente ancora nella Sicilia. 34 IMENOTTERI 2. Pseno montano ; Psen monianus. Ps. aler nilidus , anlennarum flagello infra , fifem anlicis anlicc tarsisque brunneo-tcstaceis ; facie sul) carinulae ramulis transversis plana , punclato- incequali ; melanoto varirnode ruguloso, diagonali perspicua, superius latiore; abdominis petiolo in dorso canaliculato ; alis aqueis, in cellula radiali fu- mati s , vemda transverso-discoidali ab angulo externo cellulae secundce cubi- talis excepla , ac venulae transverso-cubilali secunda; direcle opposita. ò* — ■ Long. corg. lin. 2 1[2 : exp. alar. lin. 4. Maschio. Simile a primo aspetto al maschio dello Psen atralus , dal quale organicamente differisce per due essenziali caratteri: l.° per la se- conda venetta trasverso-discoidale delle ali anteriori la quale è ricevuta nel punto di unione delle due cedole cubitali seconda e terza, facendo con- tinuazione con la seconda venetta trasverso-cubitale ; 2.° per la faccia, la quale al disotto de’ rami trasversali della carena media è, al pari del cli- peo, punteggiata finamente e con punti discreti più grossi , che ne ren- dono la superficie meno eguale ; mentre nel maschio dello Psen atralus sì la faccia, che il clipeo sono in un modo eguale finamente e stivatamente punteggiati. Raccolta sopra gli altipiani delle Sile : in giugno. Osservazioni. Dagli Psen fuscipennis e Nylandri , coi quali ha di comu- ne la posizione della seconda venetta trasverso-discoidale , differisce per le ali non affatto ombrate nel disco. In quanto alla struttura della valvola anale dor- sale della femina non possiamo giudicarne, avendo il maschio soltanto. SFECIDEI 35 OSSERVAZIONI DIVERSE. Sphex flavipennìs d*. In qualche individuo il primo anello addominale ( dopo il picciuolo ) in luogo della grande macchia basilare nera , presenta solo tre Irattolini interrotti di tal colore. Splie, x parthenia. La femina simiglia perfettamente al maschio, se ne eccettui la statura maggiore, l’addome un poco più largo verso dietro, le antenne men lun- ghe, le ali d’ un color di succino più marcato col campo apicale oscuro ; per le mandibole nere. Raccolta nella Calabria ulteriore. A mmophila sabulosa . La terza cedola cubitale delle ali anteriori è soggetta a variare nella forma. In alcuni individui essa si restringe sensibilmente verso la radiale; in altri è in quel sito di poco più angusta che alla base. Pelopoeus pernii is* La femmina differisce dal maschio pel dietroscutello giallo e per la peluria fulva del torace men lunga : la superficie del mesotorace è come ricoperta da un polviscolo cenerino-gialliccio ; 1’ estremità delle ali ante- riori più ombrata. Psen atratus. Nel maschio le antenne sono per intero ferruginose dal lato inferio- IMENOTTERI 36 re , ad eccezione de’ soli due primi articoli. La faccia anteriore delle tibie di avanti è parimenti ferruginosa. SPECIE DI SICILIA DA KOI NOK OSSERVATA. Il sig. Spinola cita la Spcx hirtipes ( Pepsis ) Fab. come abitante la Corsica e la Sicilia (1). (1) Compì, rem!, des Hymenopt. de l’Egyp Ann. de la Societè Entom. de Frane. VII. p. 464. I IMENOTTERI ACULEATI Famiglia de BEMBECIDEI; BEMB1C1BEA . (Gen. Bembex, Fab. — Bembicidae, Leach, p., Dahlb.) Pronotum breve , posterius aiarum tegulas non allingens. Àbdomea aàhaerens . Labrum elongatum, triangulare , apice tubulosum , rostriforme . Alae anticae cellula radiali non appendiculata ; cellulis cubilalibus compie - tis tribus, secunda ambas venxdas transverso-discoidales excipienle . Gl’ Imenotteri che compongono questa famiglia per quanto ristretta, altrettanto sotto tutti i rapporti naturale , si distinguono agevolmente pel considerevole sviluppo del labbro superiore , di che non si ha altro esempio fra tutti gli scavatori. Esso à forma di triangolo isoscele, quasi tuboloso alla estremità, rappresentando una specie di rostro, il quale quando ripiegasi ingiù raggiungala base de’ piedi anteriori. Pel rima- nente i Bcmbecidei presentano grande affinità coi Nissonidei. Le mandibole non sono mai intaccate lungo i margini. Le ali anteriori ànno sempre la cellola radiale semplice e tre cellole cubitali complete , delle quali la se- conda riceve ambedue le venette trasverso-discoidali. Due soli generi comprende questa famiglia, l’uno de’ quali, Mone- dida, racchiude insetti tutti stranieri all’Europa ; 1’ altro invece , Bem- bex, vi è doviziosamente rappresentato, soprattutto nelle contrade meri- dionali. In quanto alle specie della Fauna Napolitana, il Cirillo nel suo Sag- gio ne rappresenta una sola , la B. olivacea ricevuta da Stabia (Castel- lammare). Il Petagna per lo contrario nel Saggio di Entomologia della Calabria ulteriore non ne menziona alcuna , non ostante sia appunto questa una regione nella quale le Bembeci albergano in abbondanza, e di lmen. Bembec. 1 2 IMENOTTERI parecchie specie. Noi ve no abbiamo rinvenute quattro , la rostrata , la bidenlata , la repanda e la olivacea (1) , vuol dire la maggior parte dì quelle che finora conosciamo dalla Fauna Napolitano , non essedovi da aggiungere altre che la tarsata c la oculata, che assai probabilmente vi vivono ancora. Risulta dal già detto esser sei le specie di Bembeci finora rinve- nute nelle provincie napolitane. Esse son tutte ben conosciute e de- scritte in altre opere imenotterologiche ; sicché, se si ccccettua qualche distinta varietà , della quale pure abbiamo già fatto cenno nel nostro Prospetto degl’ Imenotteri Italiani, nulla d’ interessante ci si è offerto in tale famiglia. Per la ragione medesima non abbiam creduto riportare le estese descrizioni delle specie , essendo sufficienti le ben dettagliate diagnosi con qualche illustrazione. Genere BEMBECE; Bembex , Fab. p. , Latr. Labrum apice arcualo-emarginatum. Alae anticae cellula transverso - mbitali tertia ad apicem cellidae radialis inserta . Le specie di questo genere presentano un abito talmente uniforme, che so- vente riesce imbarazzante la loro determinazione , soprattutto quando non si abbiano ambedue i sessi , ovvero si abbia la femmina soltanto. Le fasce gialle .dì cui gli anelli addominali dorsali vanno adorni sono variabili, in guisa da in- durre talvolta in errore, per evitare il quale fa mestieri ricorrere a caratteri organici esterni , che trovansi in preferenza ne’ maschi. Quelle che abbiamo finora incontrate nelle provincie napolitane abbondano principalmente nelle contrade più meridionali : quindi nella Calabria Ulteriore e nella Terra d’ Otranto. 1. Bembece rostrata; Bembex rostrata . B. nigra, cinereo villosa, orbitis partivi, clgpeo, labro, mandibulis apice eoccepto, antennis infra (J obscurius), pronoli margine, mesonoli lateribus, (!) Nuovi Studii sulla Entomologia della Calabria Ulteriore. BEMBECIDEÌ 3 scutcìlo postice, post-scutelli et metanoli fasciis maculisve flavis ; ab dominisi segmentis dorsalibus omnibus fascia integra anterius plus minusve profunde biemarginata , et valvulae analis dorsalis macula apicali anterius ungulata, flavo-sulpkureis ; pedibus flavis, stimma basi ( J fernoribus dorso ) nigris ; alis hyalinis , venis fusco-teslaceis. — Long . corp. lin. -/ / - -io ; exp. al „ Un. Io- il. a* segmentis ventralibus 2° et 6° dente compresso armatis ; valvula anali ventrali medio in carinam canaliculalam et apice bidenliculatam ele- vata; utringue concava, basi carinula abbreviata. Variat: a. abdominis fascia prima plus minusve interrupta. b. —■fascia secunda latiorc, puncta duo migra includente: d * J c. metanoto immaculalo. d. dentibus ventralibus minulissirnis . Tra !e varietà qui sopra menzionate la più singolare è quella segna» ta b, nella quale la fascia gialla del secondo anello addominale si esten- de in modo da occupare quasi tutto il dorso, lasciando due punti neri, precisamente come nella oculata ; tanto che, ove non si avessero la sta- tuii e nel maschio i caratteri organici de’ denti ventrali, potrehbesi ri- manere in dubbio intorno alla spettanza specifica di quegl’ individui. Apis rostrata, Lin. Syst. Nat. I, p. 957, 25. Bembex rostrata, Fab. Ent. Syst. II, p. 248, n. 3. — — Ross. Fn. Etr. n. 857. — — Spin. Ins. Lig. I, p. 73, n. 1. — - — Dahlb. Hym. Eur.I, p. 173, n. 107. — — Lepel. Hym. Ili, p. 260, n. 1. — - — A. Cost. Imen. Ital. I, p. 40, n. 1. E questa la specie che raggiunge più vistosa statura ; non è pero la più comune. Nella Terra d’Otranto l’abbiam raccolta abbondantissima, una con le sue varietà sopraccennate. Frequente pure l’abbiam trovata IMENOTTERI 4 in varii luoghi delle Calabrie , e presso Benevento. Nelle adiacenze di Napoli non l’abbiamo incontrata. 2. Bembece bidentata ; Bembex bidenlata. B. nigra, cinereo villosa, antennarum scapo infra, clypeo ( in J ma- culis duabus nigris ) , labro , mandibulis apice exceplo, orbilis partim sca- pulisque flavi s ; antennarum flagello infra ferrugineo; abdominis segmenlis dorsalibus primo, secando, lerùo et quarto fascia, in primo late interrupta , in aliis bisinuosa, segni, quinto maculis tribus transversc ordinatis ( ^ segm. sexto macula anlerius cuspidata ) et valvulae analis dorsalis apice flavo - sulpihureis ; pedibus flavis, femoribus posticis poslice nigris ; alis palle scen- ti-hyalinis, venis tcstaceis. — — Long. corp. Un. 9-40; cxp. al. Un. 14-15. 6 n valvida anali ventrali basi ulrinque dente acuto spiniformi arma- ta; ventre mulico . Distinguasi agevolmente questa specie per la fascia del quinto anel- lo addominale dorsale divisa in tre macchie quasi rotonde. Il maschio inoltre riconoscesi ancora per la valvola anale dorsale fornita di un dente acuto spiniforme in cadaun angolo basilare, e pel ventre del tutto inerme. Bembex bidentata , Vand. Lind. Observ. II. p. 11. — — Dahlb. I. c. p. 178, n. 111. — — Lepel. 1. c. p. 262, n. 2. - — ■ A. Cost. Imen. Ital. p. 41, n. 2. Generalmente è più rara della precedente. L’ abbiam raccolta ab- bondante nella Calabria Ulteriore, proprio nella Valle di Bruzzano. 3. Bembece tarsata ,* Bembex tarsata . B. nigra, cinereo villosa; clypeo inferius, orbilis partim, labro, man- dibulis apice excepto, pronoti margine, scapulis, et saltello postice flavis; abdominis segmentorum omnium fascia ( prima in medio attenuata, reliquis BEMBEC1DEI uniicc bisinuosis ) ac valvuìae ancdis dorsalis margine postico flavo-sulphu- reis ; pedibus flavis , femoribus mediis dorso, poslicis postico tibiisque ante- rioribus exlus nigris; alis basi fumatis. — Long. corp. Un. 8-9; exp. al. Un. -14. d* segmento secando ventrali lamina verticali elongata infra arcuata , sexto dente transverse exlenso piano-trigono ; tarsorum anlicorum articubis 2-4 transversis, subcordalis, valide cilialis. Variat: abdominis fascia prima late inlerrupta c* J; clypeo loto fla- vo; tibiis ùnmaculatis; c* lamina segmenti sccundi venlralis ex parte flava . Bembex t arsala , Latr. Gen. Crust. IV, p. 98, n, 2. — Dahlb. 1. c. p. 176, n. 108. — — - Lepel. Hym. 1. c. p. 265, n. 4. - — — A. Cost. Imen. Ital. p. 42, n. 3. L’ abbiam raccolta in diverse provincie ; ovunque però assai poco abbondante ; meno le adiacenze di Cava Tirrena, ove talvolta si è offerta in gran numero. Tra le località che meritano esser menzionate sono gli alti piani delle Sile nelle Calabrie. 4. Bembece tortuosa ; Bembex repanda . B. nigra, cinereo villosa; clypeo infra, orbitis parlim, labro, mandi - bulis apice excepto, pronoti margine , metanoli fasciola maculisque duabus flavis; abdominis segmentis primis quinque fasciis citrinis, fascia prima in medio attenuala, reliquis biarcuatis; pedibus flavis, femoribus maxima par- te tibiisque postico nigris ; alis hyalinis, venis brunnco-flavescentibus.—Long . corp. Un. 7-8; exp. al. Un. 42. ^ segmento secando ventrali dente valido compresso, sexto dente adpres- so transverse expanso, poslerius rolundalo. Yariat: abdominis fascia prima late interrupla. Bembex repanda, Latr. 1. c. p. 98, n. 3. IMENOTTERI = — ■ — Dahlb. 1. c. p. 177, n. 109. — - — A. Cost. Imen. Ital. p. 42, n, 4, Bembex Latreilliì, Lepel. p. 266, n. 5. Raccolta nella Calabria Ulteriore , principalmente nella Valle di Brezzano e presso Reggio. 5. Bembece occhiuta; Bembex oculata . B. nigra, cinereo villosa, clypeo infra, labro, mandibulis apice exceplo , pronoti margine, poslscutello postice, metanoli fasciola arcuata laleribusque flavi s ; abdominis fasciis quinque dorsalibus [in segni, 4-5 ) inlegris satu- rate flavis , prima anterius biemarginala , secunda laliore nigro bioculata , reliquis biarcualis ; pedibus flavis, femoribus basi posliceque nigro notatis ; alis hyalinis. — « Long. corp. Un. 7-8; exp. al. Un. 42. ò* segmento secando ventrali dente compresso arcualo; sexlo dente ad- 'presso, transverse expanso, poster ius rotundato. Variat: alis fulvo-fuliginoso dense fumatisi Questa Bembece à molta affinità con la precedente. La differenza principale sta in ciò, che sul secondo anello addominale il giallo prendendo una estensione maggiore abbraccia anteriormente le due macchioline nere che formavano i due seni, risultandone la fascia biocchiula. Or quando si considera che anche nella B. rostrata si anno individui presso i quali sì verifica il fatto stesso , questo carattere perde molto della sua im- portanza specifica. Al che si aggiunge, che avendo solt’ occhio molti indi- vidui della B. repanda, vcdesi che il giallo va gradatamente ad investire più o meno le due macchioline nere. In quanto a’ maschi , essi presen- tano ancora la stessa forma ne’ denti ventrali. Bembex oculata. Jur. Hym. pi. 10, Gen. 16. ■ — — - Spiti. Ins. Lig. II, p. 173, n, 2. — — Dahlb. 1. c. p. 178, n. 112. BEMBECIDEI 7 — — A. Cost. Jraen. Ita!, p. 43, n, 6. Trovasi non molto rara nelle adiacenze di Napoli, nell’ isola d’lschia,ec. 6. Bembece olivacea; Bembex olivacea, B . nìgra, cinereo villosa; antennarum scapo, orbi tis par tini , chjpeo , labro, mandibulis apice exceplo, mesonoli limbo ( ^ lineis duabus long i tu- dinalibus paralìelis nigris) , scutello postico, et metanoti fascia arcuala pallide eiirinis ; abdominis segìnenlis dorsalibus c7 glaucis, segmento primo in trun- catura maculis qualuor lineaque media , secando et tertio punctis duobus transverse ovatis , quarto et quinto anterius bisinuose nigris ; J viri dibus postico nigro marginatis , primo macula basali triangulari nigra , secundo et tertio nigro bioculalis ; vahula anali dorsali maculis duabus lateralibus c* glaucis, J viridibus; ventre c7 glauco maculis posticis serialis nigris , 2 nigro, segmentorum margine postico maculaque utrinque glaucis ; pedibus citrinis, o* immaculalis, J femoribus postico nigro lineatis; alis hy alini s , venis testaceis. — Long. corp. Un. 6-7; exp. al. Un. 42. d* ventre mulico. La sensibile differenza che trovasi, in quanto alla estensione delle fasce e lor colorito , fra i due sessi giustifica 1’ essere stati questi da principio considerati come specie diverse. Il maschio è distintissimo pei colore glauco che invade tutto l’addome, lasciando poche tracce di ne- ro , e pel ventre del tutto inerme. La femmina presenta ancora qual- che affinità con le due precedenti , soprattutto quando si hanno indivi- dui ne’ quali i due punti neri del secondo e terzo anello addominale non sono interamente in avanti circondati dal colore della fascia. Però essa è sempre più piccola e le fasce addominali sono di un verdiccio pallido, non gialle. d* Bembex olivacea , Fab, Mant. I, p. 285, n. 4. — — Ciril. Spec. Entom. Neap. tata» XII. f. 2. s IMENOTTERI — - — Lepel. 1. c. p. 268, n. 6* j Bembex glauca , Fab. I. c. n. 5. — — Spin. Ins. Lig. II, p. 174-, n. 3. — — - Lepel. p. 270, n. 7. a* ? Bembex olivacea, Ross. Fn. Etr. n. 858. — — Dahlb. 1. c. p. 178, n. 113. — — A. Cost. Imen, Ital. p. 43, n. 7. E questa la specie che trovasi in maggiore abbondanza nell Agro Napolitano. Nelle vicinanze di Maremorto e del Fusaro presentasi tal- volta a centinaia di individui. Trovasi ancora nelle Calabrie, presso Be- nevento, ecc. 'IMENOTTERI ACULEATI 1 - *? Famiglia de’POMPILIDEI; POMPILIDEA . (Gen. Sphex part. Lin. — Gen. Pompilus , Fab. — Pompilides , IVestjv). Antennae filiformes, graciles, saepius convolutae. Pro- notimi postice mesonoto applicatimi. Abdomen adhaerens . Alae utroque sexuì in quiete explanalae : anticae ceZ- ZmZ/s cubitalibus completis tribus , secunda primam , tertia secundam venulam transverso-discoidalem excipiente ; ra - n«s duabus: posticae cellulis basalìbus duabus. Tarsi pò- stici simplices. Feminae aculeo abscondito praeditae . I Pompilidei per la generale organizzazione , non meno che per le abitudini, presentano stretti rapporti con gli Sfecidei, coi quali so- no rimasti riuniti fino a tempo da noi non molto remoto. Ne differi- scono principalmente per la struttura del protorace e dell’ addome. Il primo non forma un collare elevato distinto , ma è spianato, e si edatta sul mesotorace per la sua posterior parte , avendo il margine ora ta- gliato ad angolo ottuso, ora ad arco, l’uno e l’altro rientranti. L’ad- dome poi non offre mai un picciuolo ; ma il suo primo anello, benché ristretto alla base , si attacca immediatamente al metatorace. II capo è ordinariamente trasversale , più o meno ritondato , ben discosto dal torace: in taluni però è mollo depresso e spianato, ed in altri pochi è molto incavato posteriormente e si adatta sull’ anterior parte del torace. Gli ocelli sono disposti ora in triangolo pressocchè equilatero , or sopra una linea curva ossia formanti un triangolo ot- tusissimo. Imen. Pomp. 1 Z IMENOTTERI Il torace à forma pressoechè parallelepipeda; solo in taluni è molto allungato e cilindraceo. Le ali ne’ più presentano tre cellole cubitali complete , delle quali la seconda riceve la prima yenctta trasverso-discoidale , la terza riceve la seconda. In taluni poi non anno che due sole cellole cubitali com- plete , la seconda delle quali riceve talvolta ambedue le venctte tras- verso-discoidali , altre fiate la prima soltanto ; la seconda di queste essendo in tal caso ricevuta dalla terza cellola , che è incompleta. L’addome è oblungo, ovvero ovoideo ; esso aderisce al torace im- mediatamente per la base del primo anello, la quale è solo più o meno ristretta, ma non mai fornita di picciuolo. 3 piedi presentano la medesima conformazione che presso gli Sfe- cidei : a’ quali pur questi Imenotteri simigliano per molte altre parti , sulle quali per ciò non ci siamo qui intrattenuti. La famiglia de’ Pompilidei è la più numerosa di specie fra tutte quelle che compongono la grande sezione degli Scavatori. L’Europa ne possiede circa settanta specie : la nostra Fauna ne conta finora oltre quaranta. Nella nostra memoria sopra l’ Entomologia de’ Monti Partcnii ne abbiam descritta una del genere Priocnemis , e registrate altre nove specie spettanti a questa famiglia. La Sicilia isolare offre la sua specialità tra’ Pompilidei in una specie del geucre Ilomonotus , la quale se non 1’ è del tutto esclusiva , certo non trovasi nel regno di Napoli. La distribuzione sistematica de’ Pompilidei è in certi punti imba- razzante, essendovi de’ generi fondati sopra caratteri di poca . impor- tanza o soggetti a variare. Nulladimeno noi li riterremo a fine di non indurre maggior confusione , riserbandoci di esporre le proprie osser- vazioni in trattare particolarmente di ciascuno di essi. E se un nuovo gruppo generico vi abbiamo ancor introdotto , a ciò siamo stati unica- mente indotti dal non poter ascrivere con aggiustatezza la specie che vi riferiamo ad alcuno de’ generi già stabiliti dagli Imenotterologi , senza alterare le basi sulle quali la loro classificazione è poggiata. Napoli , gennaio 1859 A. Costa POMPILIDEI 3 Distribuzione de 1 Pompilidei di europei in tribù e generi . I. Ali anteriori con tre cellole cubitali complete. 1. Capo ritondato, ben discosto dal torace. (Pompilim) a. Tibie posteriori lungo i due spigoli posteriori guar- nite di spine disposte in serie , e spesso fatte a sega , sopratutto nelle fendine. ..... aa. Tibie posteriori con spine irregolarmente distri- buite, ovvero quasi prive di spine. b. Faccia con una lamina elevata superiormente alla insersione delle antenne . bb . Faccia semplice , non elevata in lamina. c. Tibie posteriori con spine ben distinte. . . cc. Tibie posteriori perfettamente inermi o con spine minutissime , o in numero scarsissimo. d » Antenne in ambedue i sessi assai robuste: femine con due lamine anali che mentiscono una trivella. dd. Antenne , almeno nelle femine , gracili. e. Le vene cubitale e discoidale terminate innanzi il margine dell’ ala ee. La vena discoidale sola raggiungente il mar- gine dell’ aia. . eee. Le vene cubitale e discoidale raggiungenti am- bedue il margine dell’ ala. ...... 2. Capo applicato strettamente sull’ anterior parte del to- race (Saliini). f. Torace anteriormente gibboso]: antenne corte e robuste ff. Torace cilindraceo , liscio, troncato avanti e dietro: antenne lunghe, gracili, setacee. IL Ali anteriori con due cellole cubitali complete (AporiNi). g. Capo appiattito, pressoché trigono . . . gg. Capo convesso , orbicolato. Priocnemis Dolichurus Pompilus Ceropules Pilpomus Agenia Pogonius Salius Homonolus Planiceps 4 imenotteri h. Venette trasverso-discodali ricevute ambedue dalla seconda cedola cubitale Aporus hh. Venette trasverso-discoidali ricevute la prima dalla seconda cedola cubitale , la seconda dada terza incompleta Evagetes Tribù I. POMPJLINI. Alae anticae cellulis cubitalibus completis t ribus . Caput a ihorace be- ne discretum. E questa la tribù più numerosa di specie , le quali costituiscono quasi i cinque sesti della famiglia Fra esse trovansi. le specie che olirono una mag- giore statura, benché non ne manchino ancora delle assai piccole. Nel tempo stesso è quella che maggiormente imbarazza l’ imenotterologo sistematico pel poco valore che offrono i caratteri sui quali molti de’ gruppi generici sono fon- dati. In quanto alla tribù essa è facile a riconoscersi dal numero delle cedole cu- bitali, e dal capo il quale rimane discosto dal torace come all'ordinario. Genere PRIOCNEMIDE; Priocnemis , Schiodi. ( Calicurgus , Lepel. ) Caput a thorace discretum ; facie supra antennas non laminala. Alae anticae cellulis cubitalibus completis tribus, secunda primam venulam tran - sverso-discoidalem in centro aut inter cenlrum et angulum externum exci- piente. Tibiae posticae d* serialo-aut serrato - J semper serrato-spinosae. Unguiculi tarsorum infra distincte aut obsolete unidenticulati . I Priocnemidi distinguonsi assai bene da’ rimanenti Pompilidei per le tibie posteriori , le quali negli spigoli posteriori sono fatte a sega , a ciascun dente della quale articolasi anche una spina, sia egualmente in ambedue i sessi, sia nelle temine soltanto, ne’ maschi essendo semplici, però guarnite di spine di- sposte in serie regolari. Non ostante però la validità dell’ enunciato carattere, POMPILIDEI 5 non dobbiamo tacere esservi alcune specie per le quali si è imbarazzato a de* rimere se debbano a Priocnemidi o ad altro genere riferirsi, sopratutto se si anno sott’ occhio individui maschi, poiché le spine riducendosi a picciol nume- ro , benché disposte in una stessa linea , pure non formano una serie seguita ben distinta. Comprendonsi fra le specie di questo genere le più grandi della famiglia. Noi ne abbiamo del regno finora dodici. a.) antenne gialle o giallo-ferruginose. 1. Priocnemide anellato; Pviocnemis annulatus. Tav. IV. fig. 1 2 J» P. nìger, antennis, capile ( fronte media excepta ci*), pronoto ( mesonoto margine antico exccpto , scutelloque J ) , geniculis , tibiis tarsisque flavo-fulve- scenlibus ; abdomine segmentis 2-5. fascia favo- ferruginea in medio contrada, a* , fascia lata integra flava alis saturate flavo -ferruginei , apice nigro- violaceis ; metanoto transverse carimdato-rugoso. — Long. corp. lin. 10-12: exp. alar. lin. 17-19. Variat : ^ abdominis segmento primo flavo-fidvescenti notato ; mesonoto strigis duabus laleralibus sculellique basi nigris. Macchio, Antenne giallo- ferruginose. Capo nero ; il clipeo , le or- bite anteriori cd in buona parte le posteriori gialle. Mandibole nere a base largamente ferruginosa. Labbro superiore e palpi giallo-ferruginosi. Dorso del protorace giallo-ferruginoso col margine anteriore nero pro- lungato un poco in dietro nel mezzo : quello del mesotorace nero, con i margini laterali ed una macchia media posteriore ferruginose. Scutello convesso, nero con macchia indeterminata ferruginoso-oscura. 11 resto del torace nero. Metatorace con rughe trasversali elevate simili a de- licate carene. Addome nero; il secondo e terzo anello con due grandi macchie giallo-ferruginose o fulve congiunte tra loro nel mezzo, il quar- to quinto e sesto con alla base una fascia dello stesso colore eguale od un poco ristretta nel mezzo. Piedi neri ; i ginocchi, più largamen- te ne’ piedi di avanti, le tibie e i tarsi rosso-ferruginosi ; estremità dei tarsi bruna o nerastra. Ali giallo-ferruginose, l’estremità nero-violacea. 6 IMENOTTERI Femnct. Capo giallo-ferruginoso. Mandibole ferruginose con f estre- mità nera. Dorso del mesotoraee e scutello giallo-ferruginosi; il primo col margine anteriore nero, prolungato un poco verso dietro nel mez- zo. Anelli addominali ciascuno con larga fascia gialla un poco ristretta nel mezzo , che ne occupa la parte maggiore , lasciando nero il solo margine posteriore, e nel primo anello anche la base : la valvola ana- le dorsale bruna ovvero anche gialla , guarnita di folti cigli fulvi. Il "esto come nel maschio. Pettine de’ tarsi anteriori brevissimo. il color giallo dell’addome della femina talvolta dopo la morte si cangia in fulvo simile a quello del maschio. Abbiamo inoltre qualche femina nella quale il capo ha una delicata stri- scia nera sul vertice, che comprende gli ocelli ; il dorso del mesotoraee à una macchia media anteriore, e due strisce longitudinali una per cadaun lato, e la base dello scutello nere: il dietroscutello è ferruginoso nel mezzo. Sphex annidala , Fab. Ent. Syst. Supp. p. 245. Pompilus annulalus, ejtisd. Syst. Piez. p. 197, n. 53. - — — Vanti. Fouiss. I. p. 76, n. 43. Calicurgus annulatas, Lepel. Suit. à Buff. Hym. III. p. 398, num. 1. È questa la specie europea più grande del genere e della intera famiglia. Essa è generalmente tra noi rara. L’ abbiam raccolta negli Abruzzi ; dalla Terra d’ Otranto ce ne à inviato alcuni individui il si- gnor Gius. Costa: il dott. Beck la raccolta sopra le montagne di Cava. Osservazioni. La diagnosi Fabriciana della Sphex annulala « atra thorac's dorso antico abdominisque segmentis basi f avis, alis ferruginei apice atris » cor- risponde assai bene al Priocnemide or descritto. Invece la diagnosi del P. In - tuipennis, che il Dahlbom vorrebbe fosse la femina della stessa specie (1), non vi conviene affatto. La femina non à punto l’addome nero con solo due mac- chie nel secondo anello e due punti nel terzo gialli. Per lo che il P . lutei pennis di Fabricio pare rimaner dovesse come specie distinta- il sig. Lepeletier à conosciuto e descritti i veri due sessi del P. annulalus. (i) Hym. Eur. Tab. synopt, p. 458 n. 13. POMPILIDEI 1 2. Priocnemide a ventre nero; Pviocnemis nigriventris . Tav. IY. fig. 3. P. niger, an tennis, capite, pronoto , mesonoto margine antico excepto, sal- tello , geniculis , tibiis tarsisque lestaceis , alis saturate flavo -ferruginei , apice nigro- violacei; metanolo supra et postice irregulariter transverse strigoso, pleu- ris anticis et mediis orizzontaliter lineato-plicosis. — Long. corp. lin. 8: exp. alar. lin. 13. Femina. Antenne giallo-ferruginose. Capo giallo-ferruginoso , con una macchia trasversale nel vertice racchiudente gli ocelli, la base dpi clipeo, ed i lati del mento neri : clipeo trasversale, convesso, con po- chi punti impressi e cigli presso il margine anteriore. Mandibole ros- so-picee con la base nera. Palpi bruno-nerastri. Protorace giallo-ferru- ginoso; il collare anteriore nero. Il dorso del mesotorace e lo scuteUo giallo-ferruginosi; il primo col margine anteriore nero. Il dietroscutello nero col margine posteriore ferruginoso. 11 resto del torace nero. 11 dorso ed il lato posteriore del metatorace con rughe trasversali irre- golari e con pochi peli elevati : i suoi fianchi tutti con rughe elevate regolari orizzontali; le pleure anteriori e le medie con simili pieghe oriz- zontali; scutello spianato. Addome nero, quasi nudo : l’ultimo anello e l’ano con cigli stivati nero-rossastri. Piedi giallo-ferruginosi, con le àn • che, i trocanteri e la base de’ femori neri; il nero de’ femori esteso per meno della metà ne’ due di avanti , pe’ due terzi ne’ quattro di dietro. Ali giallo-ferruginose con l’estremità nero-violacea; le tegole giallo-fpr- ruginose. Trovasi nella Terra d’ Otranto : rivetuto dal sig. Giuseppe Costa. L’abbiamo parimente raccolto nella Sicilia. Ne possediamo pure un in- dividuo di Malta comunicatoci dal sig. Antonio Schembri. aa. Antenne nere. b. Addome nero macchiato di rosso o di giallo. 3. Priocnemide insanguinato; Prìocnemis vulnc.aivs. Tav. IV. fig. 4. ?. P. niger , orbitis anticis et posticis abbreviatis , pronoti fascia postica in- terrupta , mesonoti macula media postica, abdominisque inacutii quatuor ( binis 8 IMENOTTERI in segmenti terlii et quarti basi ) saturate flavis; abdominis segmento primo basi late sanguineo ; geniculis, tibiis tarsisque ferrugineis ; alis testaceo-hyalinis ( api- ce summo fuscol); metanoto transverse plicato-lineato. J. — Long. corp. lin. 8: exp. alar. Jin. 12. Femina. Antenne nere. Capo nero, con una striscia sulle orbite an- teriori, ed altra più delicata e corta sulla porzione superiore delle or- bite posteriori, di color giallo intenso. Mandibole bruno-ferruginose con l’ estremità nera. Palpi bruni. Torace nero-bruno con una fascia inter- rotta nel mezzo sul bordo posteriore del protorace, ed una piccola mac- chia quadrata impare sul margine posteriore del mesotorace di color giallo intenso. Il metatorace tutto con pieghe trasversali lineari elevate. Scutello poco più lungo che largo, piano-convesso, con oscuro indizio di linea longitudinale media impressa. Addome nero: il secondo anello con larga fascia sanguigna, che ne occupa i due terzi basilari ; il terzo ed il quarto con due macchie quasi rotonde gialle poste alla base. Piedi neri; i ginocchi, le tibie e i tarsi ferruginosi. Pettine de’ tarsi anteriori costituito da cigli stivati brevissimi. Ali testacee, trasparenti ( 1’ estre- mità nel nostro individuo manca : forsi è oscura ) ; le tegole testaceo- ferruginose : la seconda e la tei’za cellola cubitale quasi di egual lun- ghezza, ma la terza più larga, poco ristretta in avanti. Trovasi nella Terra d’Otranto. Ne abbiamo la sola femina ricevuta dal sig. Giuseppe Costa. 4. Priocnemide variabile; Priocnemis mriabilis. Tav. IV. fig. 5. P. niger , pronoti macula utrinque laterali perlacea , abdominis maculis sex albis ( binis in segm. 2-4); pedibus saepius ex parte rufìs; alis fusco-hyali- nis, apice fumati»; metanoto laevi a*, transverse striato J.— Long. corp. lin. h-b : exp. alar. lin. 6 l?2-8. Yariat: metanoto sanguineo — maculis abdominalibus quatuor vel duabus tantum; punctis duubus subscutelli albis ; pedibus maxima parte rufìs. Antenne nere. Capo nero. Mandibole rosso-ferruginose con l’ estre- mità nera. Palpi bruno-nerastri. Torace nero; protorace con due mac- chie oblunghe bianco-perlacee, una da cadaun lato sull’anterior parte de’ POMPILIDEI 9 -:3 suoi lobi laterali ; le quali però spesso mancano. Una macchia nella parte posteriore del mesotorace ed altra trasversale sul dietroscutello, gialle. Addome con due macchie appaiale sul dorso degli anelli secondo e terzo, ed una sul quinto mediana, trasversale, talvolta divisa in due, le quali però rimangono contigue od almeno più vicine tra loro , che quelle degli anelli precedenti. Piedi in parte fulvo-rossicci. Ali tinte di color cenerino-gialliccio, oscure all’ estremità. Osservazioni. — Il nome imposto a questa specie indica la varia- bilità dei suoi caratteri di colorito. Tuttavia crediamo che siasi spinta troppo la fusione delle varietà che ad essa si sono attribuite. Studiando i molti individui esistenti nella nostra collezione , troviamo che essi possono raggrupparsi sotto diversi tipi secondari; nei quali, oltre il colorito, concorre a distinguerli un certo abito speciale, per modo che potrebbe esser giustilicata l’opinione di coloro che hanno considerate ta- lune delle varietà come specie distinte. Ecco come noi crediamo distribuire le varietà che possediamo. a ) metatorace nero. 1. variabilis , Rossi — Tav. IV, fig. 6: J — Corpo nero; orbite ante- riori, macchie dietrorbitali , due macchie sul margine posteriore dei protoracc, macchia posteriore nel mesonoto , una linea sul dietroscu- tello, cinque macchie sull’ addome ( due sul secondo anello , due sul terzo ed una sul quarto biloba o divisa in due), di color giallo intenso. Piedi rossi con la base nera, ovvero neri coi quattro femori posteriori rossi. In qualche individuo si osservano ancora due piccole macchie gialle sul quinto anello addominale. — Lung. lin. 6-7. A questa varietà, che dir si può il tipo della specie, corrisponde e- sattamente la figura del Pomp. 10-guttatus di Jurin, che il Uepcletier cita come sinonimo del suo Caìicurgus scurra, cui nella descrizione assegna otto macchie nell’addome, quante in effetti se ne osservano in taluni individui , come abbiam detto. Sphcx variabilis Rossi, Fn. Etr. n. 821. Pompilus 1 0-guttalus , Tur. Tav. G, gen. 4. Caìicurgus scurra, Lep. p. 410. Maschio. Il maschio di questa varietà, che noi abbiamo effigiato nella tav. V, fig. G, ossia il Pomp. sexpunctatus di Fabricio , differi- sce sensibilmente dalla femina per V abito generale e per la fattura del Jmen.Pomp. 2 10 IMENOTTERI torace. Questo infatti è più allungato e quasi cilindrico ; il protorace però è distintamente più corto che ampio, tagliato ad angolo ottuso rien- trante in dietro; ed il metatorace ha forma ordinaria, è tutto trasversal- mente striato , con un solco medio longitudinale ben distinto , ed in dietro e nei lati ha un margine sporgente. In quanto a colori, ha le orbite anteriori e posteriori ed una macchia sul mezzo della parte posteriore del mesonoto di color giallo pallido; il secondo ed il terzo anello ad- dominale hanno alla base due macchie ovato-tras versali di color giallo; i piedi hanno le tibie rosso-testacee con l’estrema punta più oscura e i tarsi bruni; le ali son tinte di giallo con la parte apicale bruna. Anoplius sexpunctaius , Lep. p. 447, n. 10 ( nec Salius sexpun- clatus , Fab. et Lep. ). Trovasi in preferenza nelle province meridionali, come nella Ter- ra d' Otranto. Più abbondante è nella Sicilia. 2. bipunctatus . Fab. — Tav. V , fig. 1: J — Corpo nero; addome con due macchie sul secondo anello ed una macchia trasversale o biloba, sul quarto, di color giallo pallido. Piedi neri o picei; spesso i femori posteriori rossi. — Lung. lin. 5. Sphrx bipunclata , Fab. Ent. Syst. II, p. 214, n. 67. Pompilus bipunctatus , Panz. Fu. Germ.f. 72, tav. 8. — — Y. Limi. p. 60, n. 25. Calicurgus bipunctatus , Lepel. 1. c. p. 401, n. 4. a a. j metanolo sanguigno (3 ) addome nero con macchie gialle. 3. Fabricii. V. Lind.: Tav. IY, fig. 5-^ — Corpo nero; dorso e lati del metatorace di color rosso-sanguigno; lobi latero-anteriori del pro- torace con una macchia di color bianco d’avorio; addome con due macchie sugli anelli secondo e terzo, ed una impare biloba sul quar- to, di color bianco-gialliccio. Piedi neri: i due anteriori con parte de’ femori e delle tibie rossiccia. Ali tinte di cenerino con 1’ estremità fosca. In taluni individui la base dell’addome presenta un poco del co- lor rosso, che prende poi maggior estensione nella varietà che segue. Pompilus Fabricii , V. Lind. 1, p. 57, n. 22. Calicurgus Fabricii, Lepel. 1. c. p. 403, n. 7. POMPILIDEI 11 Sphex variegata, Fab. Ent. Syst. II, p. 211, n. 53 (non Lin.). Pompilus variegatus , Panz. 1. c. f. 77, t. 12. In taluni individui mancano le due macchie del protorace e quella del quarto anello addominale. A questa varietà si avvicina maggiormente un individuo maschio del quale crediamo utile dare una più minuta descrizione, essendo in questo genere assai raro avere de’maschi, e non sempre agevole rico- noscere i loro rapporti con le femine. A tal uopo ne abbiam data pure una immagine (Tav. YH, f. 6.) E questo il più piccclo Priocnemide che conosciamo. Il corpo è gracile, interamente di color nero, con la metà inferiore delle orbite anteriori e due piccole macchie alla base del terzo anello addominale di color bianco; due macchie a contorni indeterminati di color rosso ferruginoso oscuro nella posterior parte del dorso del metatorace, le quali accennano alla tendenza di questa parte a divenire rossa come nella fernina. Le ali sono leggermente ombrate . con 1’ estremità più oscura. Il protorace è più corto che largo, tagliato ad angolo ottuso rientrante nel margine posteriore; il metatorace è di forma ordinaria, convessamente declive, tutto striato per traverso. Tanto gl’ individui tipici femine , quanto i due sessi della va- rietà li abbiamo dalla Terra d’Otranto , ove non sono però molto fre- quenti. (3(3 ) addome, oltre le macchie gialle, rosso alla base. 4. formosus, n. — Tav. Y, fig. 3. —Corpo nero; dorso e lati del me- tatorace, primo anello addominale e più che la metà basilare del se- condo, di color rosso sanguigno; due macchie nel terzo anello addomi- nale ed una trasversale biloba sul quarto , bianco-giallicce. Piedi per lo più neri; gli anteriori in parte fulvi. 5. Priocnemide a collo fulvo; Priocn. fulvicollis. Tav. Y, fig. A 5 cr*. P. ni ger, pronoto fulvo macula utrinque infra humeros eburnea, mar - gineque postico interrupto pallido ; abdominis segmentis primis duobus ful- vis, maculis duabus in tertii basi, altera impari in segmento quarto, pal- lide flavis; pedibus maxima parte fulvis ; alis cinereo-hyalinis apice ob- scurioribus; metanoto convexe declivi, transverse striato. — Long. corp. lin. 2 3/4 c17, 3 1/2 J; exp. al. lin. 4-6. 12 IMENOTTERI Piccola specie, la cui femina simiglia in parte all’ ultima varietà del Priocn. variabilis, differendone per la grandezza minore e pel pro- torace di color fulvo. 11 maschio è molto gracile , col protorace più corto che largo. In quanto a colori, simiglia completamente alla femina, mancando solo della macchia impare del quarto anello addominale. Raccolto nelle adiacenze di Napoli, nel mese di settembre. 6. Priocnemide tripuntalo ; Priocn. tripunctatus . Tav. V, fig. 2, ^ Pr. niger, abdominis maculis tribus albis ( duabus in segmento ter- tio, altera media in quarto ); aìis cinereo-hyalinis apice fuscis. J. — Long. lin. 4. Femina. Corpo interamente nero: addome con tre macchie bian- chicce, delle quali due sul terzo anello e la terza impare trasversale biloba sul quarto. Pompilus iripunctatus, Spin.Ins. Lig, II.p.35,tab. V, fig. XXI. • — — V. Lind. p. 62, n. 26. Specie piuttosto rara, trovata una sola volta nella Terra d’Otranto. 7. Priocnemide icneumonideo ; Priocn. ichneumonoides. Tav. VI, fig. 2: ?. P. ater , mesonoli macula postica abdominisque maculis sex ( binis acque distantibus in segm. 2-4 ) cremoreis ; tibiis tarsisque anticis fulvo- rufis ; alis saturate flavis , apice nigro fumatis ; metanoto coriaceo, sub- tiliter transverse striato-rugoso ; ano breviter et parce ciliato. J. — Long, corp. lin. 5 1/2; exp. al. lin. 10. Anche questa specie ha una certa affinità col variabilis tipo, ma ne differisce pel color nero del corpo molto più intenso, per le macchie del terzo anello addominale distanti tra loro quanto quelle degli anelli precedenti; pel metatorace più linamente striato. La seconda cellula cubitale è lunga quanto alta e romboidale; la terza riceve la seconda ometta trasverso-discoidale nel suo terzo interno. Femina. Ne abbiamo uu individvo raccolto nella provincia di Lecce, POMPILIDEI 13 bb ) addome nero , privo di macchie ( la base ordinariamente rosso-ferruginosa ) c ) torace in parte rosso. 8. Priocnemide rossiccio; Priocn. rubricans . Tav. VI, fìg. 5: £. P. niger, thorace dorso et lateribus sanguineo ; alis pallescenti-hya - linis , linea transversa ante medium fasciaque ad apicem fuscis. J — Long. corp. lin. 4. F emina. — Capo nero. Torace rosso sanguigno: il solo petto nero. 11 protorace più corto che ampio, nel margine posteriore a curva leggiera rientrante. Melatorace striato per traverso. Ali quasi trasparenti, tinte leggermente di gialliccio , con una linea che fiancheggia la venetta mediana e la prima sottomediana ed una fascia ampia innanzi l’estremi- tà, fosche: la vena mediana delle ali anteriori al di sotto della origine della cubitale fortemente angolata. Calicurgus rubricarvi, Lepel. p, 409, n. 16. Specie estremamente rara; raccolta una sola volta la fernina nella Terra d’ Otranto. Osservazione. Le affinità naturali di questa specie sembrano essere col P. Fabricii , non ostante la mancanza di ogni macchia nell’ ad- dome. c c ) torace nero. d ) prima cellula discoidale delle ali anteriori non prolungata verso la base al di là della seconda sottomediana. 9. Priocnemide trasparente; Priocn. hyalinatus. Tav. VI, fìg. 3 4 Mas. niger, macula valvulae analis dorsalis ( inter dum fasciola po- stica interrupta pronoti , vel macula utrinque clypei ) calcaribusque ti- biarum posteriorum albis ; femoribus posticis saltem dimidio apicali rufis ; alis hyalinis immaculatis ; melanoto levi . — Long. corp. liu. 3 ; exp, al. liu. 5. imenotteri 14 Foern. nigra,abdominis segmentis primis duobus ( tertioque basi) rufs; alis hyalinis linea transversa ante medium fasciaque ante apicem fuscis ; metanoto levi. — Long. corp. lin. 4 1/4; exp. al. lin. 7. Il maschio è piccolo, a corpo snello, interamente nero; solo con una macchia o fascia sopraanale bianca; talvolta con una delicata fascia interrotta sul margine posteriore del protorace, ovvero due macchie sul clipeo, anche bianche. I piedi hanno per lo meno la metà apicale dei femori posteriori rossa: gli speroni delle tibie medie e posteriori sono di un bianco latteo. Le ali sono interamente trasparenti. La femina è più grande, a corpo più robusto, nero, con la metà anteriore dell’ addome rossa: i piedi quasi interamente neri. Le ali an- teriori hanno una linea trasversale bruna che fiancheggia la venetta mediana e la prima soltomediana, e più oltre una larga fascia pari- mente bruna, la quale occupa la cellula radiale, la seconda e terza cu- bitale e parte della seconda discoidale. ò* Sphex hyalinata , Fab. Ent. Syst. II, p. 212, n. 8. Pompilus hyalinatus, Shuck. p. 57, n. 8. Priocnemis hyalinatus, Schiod. p. 48, n. 11. Dahlb. p. 94, n. 44. AnopHus unimacula, Lepel. p. 458, n. 29. 2 Pompilus fasciatellus, Spiti. Ins. Lig. Il, p.87,tav. 5. fìg. 22. Priocnemis fasciatellus, Schiod. p. 329, n. 5. — - — Dahlb. p. 105, n. 49. Calicurgus fasciatellus , Lepel. p. 415, n. 25. o*2 Priocnemis hyalinatus , Wesm. Hym. Fouis. p. 50, n. 1. La femina 1’ abbiam raccolta presso Napoli e sopra le montagne delle Sile: poco abbondante. Il maschio è molto più raro. dd) prima cellula discoidale delie ali anteriori prolungata verso la base al di là della seconda sottomediana (tav. VI, fig. 7-8). e) cellula radiale acuta (tav. cit. fìg. 7). 10. Priocnemide esaltato; Priocn. exaltatus. Tav. VI, fig. 7, ala foem. P. niger, abdominis segmentis primis duobus et tertii basi rufis; me- POMPILIDEI 15 lanoto transverse striato-rugoso , vix pubescente; valv. an. venir, haud carinata; alis J fasciola transversa ante medium fasciaque lata apicali maculavi alb am ante apicem includente fuscis, fasciis obsoletis; alarum anticarum vena media ad originem venae cubitalis inflexo-angulata. — Long. corp. lin. 5 1/2; exp. al. lin. 9-10. Sphex exaitata, Fab. Ent. Syst. TI, p. 251, n. 21. Sphex albomaculata, Schr. Ins. Ansi. p. 383, n. 775. Pompilus exaltatus, Panz. Fn. Germ. fase. 135, t. 41, et 86, 10. — — Spin. Ins. Lig. I, p. 70, n. 8. Priocnemis exaltatus , Dahlb. p. 113, n. 55. Non raro nello adiacenze di Napoli ed in altre province: in pia- nura del pari, che sopra colline e monti. 11. Priocnemide piccino; Priocn. pusillus. P. niger, abdominis segmentis primis duobus rufis: metanoto subti- lissime coriaceo, fere nudo; alis fumatis, cP* in disco saturatioribus, J ante apicem macula albida notatis. — Long. corp. lin. 3. o* libiis anticis rufo-testaceis. Priocnemis pusillus, Dahlb. p. 112, n, 54. — — • Wesm. 1. c. p. 53, n. 4, ! I. I I) E I 59 Specie molto distinta dalle affini con corpo ed ali neri per la forma assai caratteristica del metanoto, il ([naie nel dorso è quasi pia- no, senza solco , posteriormente troncato verticalmente e concavo ; i margini laterali della troncatura sono compressi e formano un lobo sporgente in dietro; il fondo della troncatura à strie verticali assai delicate ed irregolari. Pompilus retusus 5 A. Cosi. Not. Geo - Fauna sarda , VI, p. 30. Sembra piuttosto raro nelle provincie napoletane. Ne possediamo un individuo raccolto dal prof. Palma nelle montagne di Cava dei Tirreni. Pompilus curticornis , nob. P. niger, capite thoracequc cinereo puberulis, abdomine nitidissimo; pedibus posterioribus mips , tarsis fuscis ; alis hyalinis apicem versus vix fumatis, poslicis cellula anali ante originerà venae cubitahs termi- nata; antennis corporis dimidium haiul superantibus, crassis : metanolo declivi, posterius subtilissime slriguloso. £ — Long. lin. 3. Specie molto distinta , le cui maggiori affinità sono col P. hae- matopus, pel corpo nero co’ quatto piedi posteriori rossi, cd anche per la disposizione delle nervature alari. Ne differisce immensamente per la grandezza molto minore, per le ali quasi interamente ialine e so- pralutto per le antenne. Nella femmina dell haematopus le antenne sono molto allungate, filiformi, con gli articoli lunghi quattro o cinque volte il proprio diametro. In questa sono corte e crasse, sì che a primo aspetto l’insetto si giudicherebbe un mischio (1). Ciascuno articolo è lungo il doppio o poco più del proprio diametro. La seconda cellola cubitale è più lunga che larga , quasi rettangolare perchè la prima venetta transverso-cubitale s’inserisce ad angolo quasi retto sulla vena cubitale, come è pure nell’ haematopus . mentre generalmente essa è molto obliqua e quindi forma un angolo acuto assai pronunziato. Rinvenuto nelle adiacenze di Napoli. (1) Un fatto analogo è notato da Thompson per la femmina del P. pectinipes. 60 IMENOTTERI Pompilus rufthorax. P. niger, sericeo nitidulus, thorace fulvo-rufo, mesopleuris tantum nigris ; abdominis segmentis omnibus limbo tenui postico cinereo puberu - /o; alis f umato-hyalinis , posticis cellula anali ante originem venae cubi- lalis terminata ; metanoto levi. 2 — Long. lin. 3 i\2. Femmina — Antenne nere. Capo nero , con finissimo polviscolo ce- nerino. Clipeo con una fascia ili peluria breve e coricata cenerina presso il margine anteriore. Torace di color rosso- testaceo con il petto e le pleure medie neri. Metatorace convesso, levigato. Addome nero; ciascuno anello col margine posteriore a pubescenza cenerina. Ali leg- germente ombrate con le vene nere; le anteriori con la seconda e terza cellola cubitale quasi eguali, poco ristrette verso la radiale; le poste- riori con la cellola anale terminata innanzi la origine della vena cu- bitale. Tegole alari del colore del torace. Pompilus rufìthorax , A. Cosi., Viaggio nelle Calabrie, p. 40, tav. ann. fìg. 12. Ne possediamo un individuo solo raccolto nelle Calabrie sopra la Sila Grande. Pompilus crassitarsis , nob. P. niger, abdominis segmentis primis tribus rufo-sanguineis, mar- gine postico segmenti-primi et secundi fusco, anterius distincte angulato, tertii nigro ; alis saturate fuscis subviolascenlibus ; metanoto concavo , partirti profunde canaliculato ; tarsis anticis crassis, tibiis vix longiori- bus, articulis 2-4 latitudine haud longioribus, pectine fere nullo. — Long. lin. 6. valvula anali ventrali carinata ; segmento ventrali sexto postice emarginalo et utrìnque forcola notato. Long. lin. 5. Femmina. Pel colorito rosso de’ primi tre anelli addominali e pel margine fosso de’ due primi angoloso nel mezzo simiglia al viaticus. Dif- ferisce però da questo c da tutti gli altri del gruppo ad addome rosso P 0 M P I L I D E 1 Gl alla base e nero nel resto, per la brevità e crassezza de’ tarsi anteriori. Questi sono appena più lunghi della rispettiva tibia; il secondo arti- colo è lungo quanto largo, quasi quadralo; il terzo ed il quarto sono un poco men lunghi che larghi. Inoltre ne diversifica per la quasi assoluta mancanza di pettine ne’ tarsi stessi. La lamina anale ventrale è compres- sa, ottusamente carenata. La seconda e la terza cellola cubitale deileali anteriori sono quasi eguali, ma la terza molto ristretta verso la radiale. Maschio. 1 tarsi anteriori sono proporzionalmente un poco men corti e meno grossi, però i tre articoli intermedii presentano le medesime proporzioni. La lamina anale ventrale è carenata nel mezzo; piano- concava tra la carena ed i margini laterali; rifondala all’estremità. Il sesto anello che la precede è triangolarmente intaccato nel mezzo del margine posteriore e con una fossetta da cadami lato della smar- ginatura. Ne abbiamo rinvenuti i due sessi sopra Monte Vergine. Specie Siciliane Pompilus mìcroacantha. P. ater , antennis longiusculis, gracilibus , abdominc ovato-conico, subpetiolalo, segmentis primis tribus rubris, primo basi ni grò ; spinis ti- bialibus minimis, vix perspicuis; alis hyalims apice obscuris. — Long. Un. 4 1/2. Nero. Antenne gracili e lunghe. Clipeo molto convesso, terminato ad angolo sporgente, che gli fa assumere la forma cordata. Apice delle mandibole di color rosso-carminio. Mesopleure finamente striate in tra- verso. Metatorace marginato, terminato posteriormente in due angoli ottusi, fra i quali vedesi notevole smarginatura. Addome corto, ovale, quasi peduncolato; i tre primi segmenti di color rosso oscuro. Le spine che ornano la lunghezza delle quattro tibie posteriori sono esilissime, appena percettibili col soccorso di acuta lente. Speroni delle tibie po- steriori lunghi appena un terzo del metatarso. Ali trasparenti coll’ e- stremo apicale oscuro. Pompilus mìcroacantha , Palma, Imen. Scav. Sic. p. 5 , tav. ann. f. 2. 62 I M E X O 1 IERI Genere SALIO; Salius, Fab. Homonotus , Dahlb. Corpus in sexubus difforme; in J elongatum , anqustatum , t borace rite cylindrico , antice posticeque truncato , polito ; in 2 ilio Priocnemidum simile . Nelle osservazioni riferite a pag. 22 abbiamo esposte le differenze cbe passano tra diversi Priocnemis in quanto a simiglianza de’ due sessi, e come talune specie non siano cbe femmine de’ Salius. Però i materiali che avevamo allora a nostra disposizione non ci permisero di stabilire per tutte le specie la corrispondenza dei due sessi. Inoltre taluni nomi sono stali malamente applicati. In una speciale monografia esporre- mo ciò cbe ora conosciamo su tal genere. Intanto riassumiamo qui quel cbe del già pubblicato nel presente lavoro si riferisce al genere Salius. Salius nigriventrjs. — Il maschio è l.en quello descritto a pa- gina 18 ed affigialo nella tav. VII. lìg. 1. La femmina è il Priocne- mis nigriventris, p. 7, tav. IV, fig. 3. In tale specie però riconosciamo il Pompilus Grohmanni. Spin. Dovrà quindi prendere il nome di Sa- lius Grohmanni. Salius dimimatipennis , nob. Il maschio è quello descritto col nome di Priocnemis bicolor (il bicolor di Fabricio è ben altra specie) a pag. 17 e figurato nella tav. VII. fig. 2. La femmina è quella de- scritta col nome di Priocnemis luteipennis pag. 16 * ed effigiata nella fig. 3 della medesima tavola. Salius unicolor. S. ater, nitidissima, pedibus rufis basi nigris, alis mclaceo-hyalinis, tertio apicali fuscis. e* Long. liti. 5. Femina nondum cognita. Specie assai ben distinta, e dopo Fabricio, che la descrisse di Bar- beria, da nessuno Imenotterologo menzionata. Neppure nel Catalogo degl’ Imenotteri del Museo Britannico viene registrata dallo Smith. Salius unicolor, Fab. Syst. Picz. p. 125, n. 2. Ne abbiamo un individuo della Sicilia raccolto nelle adiacenze di Palermo. Salius sexpunctatus. Il maschio è quello descritto col nome di Priocnemis Lepeletieri, effigiato nella tav. VII. lig. 4. I' 0 M I» 1 L I IJ E I 63 Pompilus annulatus — La descrizione del maschio e la rispettiva figura (tav. IV. f. 1.) si appartengono al Pr. grossus qui innanzi descritto; la descrizione c la figura (tav. IV. f. 2) della femmina si riferiscono al vero annui atus , il cui maschio è identico per colorito alla femmina. Pompilus fulvicollis — Alle parole: pronoto fulvo, macula utrinque infra liumeros eburnea margine postico interrupto pallido ; si sostituisca: thorace fulvo , mesonoto scutelloque tantum nigris ; pronoto macula utrinque, ec. Pompilus haematopus — Al pedum anteriorum sostituiscasi pedum posteriorum. Pompilus viaticus. — nella diagnosi al metanoto aggiungi subtiliter coriaceo. Ferreola algira, var. : Differisce dal tipo pel mesonoto e Io scu- tello neri — Trovata nelle Calabrie e proprio nella montagna di Tir- inolo. CATALOGO DE’ POMPIL1DEI Nella nostra collezione entomologica napoletana esistenti da servire di indice sistematico alla presente monografia. Gen. Priocnemis, Schdt. J. ophthalmicus, A.Cost.pag. 3 2. grossus, A. Cost. ... 57 3. annulalus , Fab. ... 5 4. octomaculalus, Ross. . . 19 5. vulneratus, A Cost. , . 7 6. ichneumonoides, A. Cost. 12 7. variabilis, Ross, ... 8 — var. bipunctatus , Fab. 10 Iripunctatus , Spio . . 12 Fabricii, Vand. Lind . 10 elegans, Spin. . 11 ( ferrnosus , A. Cost.) 8. fulvicollis, A. Cost. . . ivi 9. rubricans, Lep. , 13 10. fuscus, Fab. . 15 11. exaltatus, fab. . . 14 12. affinis, Vand. Lind. . . 16 13. pusillus, Schdt, . 15 IMENOTTERI 64 14. H hyjalinatus, Fab. d* . .13 8. unimacula , Lopel. 9. ralcnralus , Dahlb. 10. fasciatellus, Spin. $ 11. Gcn. Salius, Fab. nigriventris, A. Cosi. . 7 12. (limi dialipennis, A. Cost. 13. funereipes, A. Cosi. . bicolor, A. Cost. n. Fab. 17 14. crassitarsis , A. Cosi. J sexpunctalus, Fab. 15. vagans, Klug. . ^ scurra, Lepcl. 2. l vialicus, Scop. Gen. Wesmaelinius. A. Cost. ( fuscus, Fin. rufilhorax, A. Cost. . . 60 aterrimus, Ross. ... 33 tropicus, Lin ivi quadripunctatus, Fab. . 32 rulipes, Lino , ... 30 — var. albonotatus, Lind. 31 30 60 34 ivi sanguinolenlus, Fab. 46 17. fumipennis, Dthlb. . ivi Gcn. Ceropales, Latr. 18. vomcriventris , A. Cost. 37 variegata, Fab. . 41 gibbus, Fab 37 histrio, Fab. . 42 19. ) trivialis, Dahlb. albicincta, Ross. minu t us, Dahlb. festiva, Panz. gibbulus, Lepel. cribrata, A. Cost. . . 43 20. spissus Schdt 36, maculata, Fab. . 44 21. nubecula, A. Cost. 38 ( frontalis, Panz. Gcn. Agonia, Schdt. vaviegala, Lin. ( — var. hircana, Fab. 1. Gcn. Ferreola, Lep. algira , Lep. tboracica, Ross. . Gen. Aporus, Spin. major, A. Cost 40 ivi 51 l punctum, Fab. o* • . 48 9 ) bicolor, Spin. 2 • 52 , \ albi gena, Lepel. ( unicolor Spin. di Aporus pumilus. Famiglia de’ D0L1CURIDE1. Dolichuridae, Thomp. Oculi mandìbularum basini attingentes , haud sinuati. Pronotum mesonoto angustius. Abdomen segmenti s primis Iribus convexis, postico subcoarctatis ; segmento ventrali se- cundo basi transversim impresso. Coxae ìntermediae conti - guae. Alae anticae cellulis cubitalibus compiei is tribus , se- cunda primam , tertia secunclam venulam transverso-discoi- dalem excipientibus. Quantunque nel prospetto generale de’ Pompilidei, seguendo il si- stema di altri Imenotterologi, avessimo compreso in essi il gen. Do - lichurus , pure troviamo più logico il separamelo e prenderlo a tipo di una piccola famiglia distinta, siccome ha fatto il Thompson (1). Es- so in fatti presenta una struttura singolare, per la quale pare tenga un posto intermedio tra gli Sfegidei ed i Pompilidei. Il protorace non costituisce un semplice collare come nei primi, ma neppure raggiunge col margine posteriore le tegole delle ali come ne’ secondi. A ciò si aggiungono un abito particolare e molli altri caratteri che si rileve- ranno dalla diagnosi dell’ unico genere finora conosciuto. Genere DOLICURO ; Dolichurus, Latr. Antennae filiformes, sub lamina frontali porrecta instrtae. Mandibu- lae apice tridentatae. Pronotum transversum, elevatimi, in medio subtiliter canaliculatum. Mesonotum sulcis duobus profondis ad scutellum conver- gentibus. Metathorax subcubicus, posterius truncatus: dorso plciniusculus, subquadratus , mar ginatus lineisque longiludinalibus elevalis areolatus. Alae anticae venula trasversa longe ante bifurcationem cubiti sita; po - sticae cellula anali ultra venae cubitalis originari terminata. Generalmente una sola specie vien registrata in tal genere, quella stessa che à servita di tipo. Lepelletier vi aggiunge una seconda specie (1) Scandinaviens Hymenoptera, 3° p. 125. Imen. Pomp. 10 MENOTTERI 68 di europa, il D. Bieolor. Noi non conosciamo quest’ ultima: possiamo invece aggiungerne un’altra. 1. Dolicuro cornetto; Dolìchurus corniculus . D. niger, nitidissimus, capite thoraceque punctatis et cinereo pube- ridis ; chjpeo in medio subcarinato ; metanoto inter lineas elevatas un- didato plicoso ; aids vix fumatis. — Long. lin. 2 l/%. J pronoto puncto utrinque in angidis posticis eburneo: clypeo gut- tulis duabus albis. Pompilus corniculus , Spin. lns. Lig. II. p. 52. Dolìchurus ater , Latr. Gen. Crust. Ins. IV. p. 587. Dolichurus corniculus , Lep. 111. p. 527. Dahlb. p. 29. Specie molto rara nelle provincie Napoletane. L’abbiamo rinve- nuta una sola volta nel campo della Solfatara. 2. Dolicuro emorroidale ; Dolichurus haemorrhous , nob. Tav. VIIl.bis lig. 6. D. niger, nitidissimus, abdominis segmentis tribus ultimis saturate ru- fis; capite thoraceque punctatis ; metanoti dorso lineis elevatis quinque , ex- ternis posterius cum mediana arcuato -con juncti s , intermediis postice ab- breviali ; interstitiis omnibus transverse plicatis, francatura postica sub- reticulato-rugosa, angidis inferis denticidato-productis. — Long. lin. 3. 11 dorso del meta torace forma un quadrato poco più largo che lungo, cinto ne’ lati e posteriormente da margine elevato: il campo presenta cinque linee elevate : le esterne si portano obliquamente dagli angoli anteriori in dietro ed in dentro, e prima di giungere al margine posteriore s’incurvano e vanno a raggiungere la linea mediana, la quale si arresta in quel punto di congiunzione; le altre due linee, poste tra le esterne e la mediana, partono dal margine anteriore e si arrestano a metà della lunghezza: gl’intervalli tutti sono lisci con delicate pieghe tra- sversali od oblique tra loro discoste. La troncatura posteriore, verticale DOLICI! R1DEI 69 e piana, forma anche un quadrato cinto da linea elevata superiormente e ne’lati; gli angoli inferiori sporgono in ottuso dente; la superficie à pieghe finissime formanti un reticolo a maglie irregolari. Il colore è nero splendente : i tre ultimi anelli addominali sono di color rosso molto marcato. Le mandibole sono rosso-ferruginose. L’ultima porzione delle tibie ed i tarsi sono bruno-picei. Raccolto nelle campagne di Ruvo di Puglia dal dottor Giuseppe Jatta, che lo à gentilmente donato al Museo Zoologico di questa Uni- versità, permettendoci darne la descrizione. (1) (1) Le ricerche fatte dal signor Jatta nel tenimento di Ruvo di Puglia, suo paese nativo , molte altre cose interessanti gli ànno procurate, le quali dimostrano sempre che molto ancora rimane a discoprirsi nelle nostre provincie. Sarebbe quindi a desiderare eh’ egli prosegua le sue investigazioni e ne faccia conoscere il risultato ottenuto. IMENOTTERI ACULEATI Famiglia be’ SAPIGIDEI ; SAPYGIDEA . ( Sapigites , Lep. • — Sapygidae , Sclien. Tasch.) Pronotum posterius alarum tegulas attingens. Abdomen thoraci late, adhaerens. Venter aeque convexus. Pedes br evinse idi, pubescentes, nec spi- nosi, nec valide ciliati. Alae in utroque sexu ; anticae cellula radiali valde elongata , celhdis cubilalibus completis tribus , secunda primam , tertia se- cundam venulam transverso-discoidalem excipientibus. Anlennae in utroque sexu capite thoraceque simul longiores. Oculi anterius sinuato -emarginati, I Sapigidei costituiscono la famiglia più ristretta fra tutti gl’ Ime- notteri Scavatori. Per molti punti di organizzazione sono simili agli Scoliidei; ma ne differiscono sensibilmente: in primo, per la conforma- zione de’ due primi anelli ventrali, i quali negli Scoliidei rimangono tra loro distinti o come separati per una profonda depressione , mentre ne’ Sapigidei sono equabilmente convessi e quindi continui come nella ge- neralità degl’ Imenotteri e degli altri Insetti ; in secondo , per li piedi non resi ispidi per spine o ìdgidi peli , ma rivestiti semplicemente di morbida peluria; terzo , per le antenne non corte e molto inarcate nelle femmine , ma quasi simili in ambedue i sessi , più lunghe del capo e torace presi insieme. Aggiungesi a questi primarii caratteri una diversa fisonomia dovuta ad un insieme di caratteri secondarii. Il corpo non è mai fortemente pelacciuto. Il capo è ordinariamente più largo del to- race. Gli occhi sono nel lato anteriore o interno più o meno profonda- mente sinuosi o smarginali. Il torace è cilindraceo ; il protorace ante- riormente troncato , con gli angoli latero-anteriori ben pronunziati o sporgenti a forma di denti. L’ addome è oblungo , quasi prismatico, es- sendo pressoché piano nella parte dorsale , e molto convesso nella ven- lmen. Sapig. 1 2 IMENOTTERI trale ; attaccato al torace per modo da sembrar quasi scssile. Le ali anteriori presentano la ccllola radiale assai allungata, in guisa die la sua estremità si avvicina di molto all’apice dell’ala; tre cellole cubitali complete, delle quali, nelle specie finora conosciute , la seconda riceve la prima venetta trasverso-discoidale verso il mezzo , la terza riceve la seconda molto presso l’angolo interno. Le ali posteriori anno la cel- lula anale troncata all’ estremità e terminata prima della discoidale. Due soli generi si conoscono finora in europa di questa famiglia ; JSapyga e Polochrum, i quali hanno ambedue il loro rappresentante nella Fauna napolitana , benché di nessuno si trovasse fatta menzione nelle memorie su 1’ Entomologia patria di autori che ci han preceduti. Genere SAPIGA; Sapyga , Latr. Antennae apicem versus incrassalae et in q* fere clavatae, clava ar- cuala. Alae anlicae cellula cubitali tenia ad radialem dimidio mgustiore guani basi. Le Sapighe sono de’ piccoli ed eleganti Imenotteri, i quali oltre a’ caratteri essenziali sopra riferiti si distinguono per molte altre caratteristiche secondarie. Il corpo nello assieme è quasi cilindraceo, il capo più ampio del torace, questo proporzionalmente allungato, con gli angoli anteriori del protorace assai pro- nunziati. In Italia se ne hanno varie specie , talune delle quali sembrano in pre- ferenza settentrionali. Nelle provincie napolitano ne abbiamo incontrata finora una sola. 1 . Sapiga puntata ; Sapyqa punctata . Tav. XVIII, fig. 1 o*, 2 2. S. nigra , capite thoraceque punctatis albo signatis ; abdomine e? seg- mentis terlio et quarto maculis binis transversis albis, J segmentis secundo et terlio rufis , quarto et quinto maculis binis transversis albis, sexto ma- cula impari alba ; alis hyalinis apice fumalis.^Long. corp. Un. 5 ^2-4 / exp. mi . Un. 5 //2-6. SAPIGIDEI 3 Variat : — — Panz. Faun. Ins, Germ. fase, 100, tav. 17: — ■ — Vand. Lind. Hym. d’Eur. I, p. 32, n. 1, — — Tasch. Hym. Deuts. p. 223, n. 2. Schenck, Grabw. p. 276. Sapyga quadripunctata, Panz. 1. c. f. 87, tav. 20: d*, Sapyga decipiens, Lep. et Serv. Encycl. X, p. 338, n. 2. - — — Klug. 1. c. f. 6. Sapyga decemguttata , J ur . Hy m . p . 1 5 0 , tav . 9 . g . XIII : # Rellus quadri guttatus, Fab. Syst. Piez. p. 24-7, n. 2, Rellus sexguttatus, id. n. 4, var. Rellus sexpunctatus, Fab. 1. c. n. 1: £ Rellus pacca, id. 1. c. n. 6. Scolia quadriguttata, Fab. Spec. I, p. 454, n. 15:^ Specie generalmente poco comune; nelle provincie napolitane piut- tosto rara. L’ abbiam raccolta nelle adiacenze di Napoli , e nella pro- vincia di Lecce. Genere POLOCRO ; Polochrum, Spin. Antennae filiformes. Alae anticae cellula culilali tertia ad radialem vix quarti basi angustiare. Questo genere, istituito dal distinto Imenotterologo italiano Spinola, racchiu- de Sapigidei di più vistosa statura , riccamente tinti di giallo, e però non solo pe’ caratteri essenziali , ma ancora per l’abito assai diversi dalle Sapighe. La specie tipo del genere, trovata dapprima nel genovesato, sembra quasi esclusiva dell’Italia, e non manca nelle nostre provincie meridionali. S A P 1 G 1 D E I 5 1. Polocro flessuoso ; Polochrum, repandum. Tav. XVIII, fig. 3, ? P. nigrum, cinereo pubescens, antennis lestaceis arliculo primo apice - gue nigris ; macula mandibularum, clgpeo , maculis duabus super antenna- rum insertionem, orbitis anticis ex parie, vitla ulrinque pone oculos, pronoti fascia interrupta (2 margine postico et mesonoti macula discoidali subcordala] , •maculis duabus scutelli, postsculelli et metanoli, abdominisque fasciis dorsa- libus o* septem, sex, prima interrupta, caeteris conlinuis flexuosis, ac ven- tralibus quatuor inlcrruptis, flavis ; pedibus flavo-fulvescentibus basi nigris ; alis melleo-hgalinis, cellula radiali flavo fumala , venis carpoque testaceli.— Long. coip. Un. 8-9; exp. al. Un. H-1o. Maschio. Antenne giallo-testacee ; il primo articolo nero con una macchia gialla sulla faccia interna; 1’ ultimo nerastro. Corpo finamente punteggiato, nero poco splendente, rivestito di morbida peluria ceneric- cia. Palpi, una macchia dorsale nelle mandibole, il clipeo, due macchie superiormente alla inserzione delle antenne, una macchia entro ciascun, seno orbitale che si continua in giù lungo 1’ orbita , una striscia verti- cale dietro ciascun occhio, un’ ampia fascia interrotta nel mezzo sul pro- torace, le tegole delle ali, una macchia su’ fianchi, due macchie quasi quadrate sullo scutello , due piccole trasversali sul dietroscutello , due grandi macchie quasi rettangolari verticali sulla faccia posteriore dell metatorace , sette fasce dorsali addominali sinuose , la prima alquanto interrotta nel mezzo, e cinque fasce ventrali interrotte, di un bel color giallo di cromo intenso. Piedi d’ un giallo tendente un poco al fulviccio; anche, trocanteri e base de’ femori, neri : le quattro anche anteriori con una macchia gialla sulla faccia inferiore. Ali trasparenti, tinte di giallo- melato, colore che nella cellola radiale diviene più inteso, in guisa da renderla quasi opaca; le vene in parte giallo-testacee, in parte brune» Femmina. Indipendentemente dalla forma dell’addome, che è quasi lanceolato, differisce dal maschio per avere di giallo ancora il margine posteriore del protorace ed una macchia anteriormente biloba o cordi- forme nel mezzo del mesotorace. 6 IMENOTTERI jPolockrum repandum, Spin. Ins. Lig. I, pag. 23, tab„ H,fig. Vili, A?, B c*. — * — Lepel. Hym. p. 566, n. 1. — — Vand. Lind. 1. c. p. 32. Specie quasi esclusiva d’ Italia, e rara abbastanza. Tra noi è stata finora rinvenuta soltanto nella Terra d’ Otranto dal nostro germano Prof. Giuseppe , al quale siam debitori dell’ unico individuo che conserviamo nella nostra collezione Entomologica delle provincie napolitane. i IMENOTTERI ACULEATI Famiglia de’ FILA1NTIDEI ; PIIILAN T III DE A . ( Geli. Philanlhus , Fall. — Philanthidae , Dalilb. ) Antennac valìdiusculae , ad apicem incrassatae. Mandi- bulae margine infero-externo integerrimae. Labrum patullivi , brevissimum. Pronotum breve , margine postico truncatum , /oùts lateralibus tegulas alarum non attingentibus. Abdomen adhae- rens , inlerdum subpeliolatum , rarissime petiolalum . Alae m utroque sexu\ anticae cellula radiali simplici , cellulis cubita- libus complelis tribus , secunda primam , lertia secundam ve - nulam transverso-discoidalem excipienle : poslicae cellulis ba- salibus duabus. Tarsi postici simplices. Fcmiuae aculeo abscon- dito praedilae . Dopo la famiglia de’ Bembicidei , è questa de’ Filautidei che, per gli angusti confini entro i quali è stata circoscritta, può dirsi la più naturale fra quelle degli Imenotteri Scavatori. Distinguonsi es- senzialmente i Filantidei per le cedole cubitali complete al nume- ro di tre ; le venette trasverso-discoidali ricevute una dalla seconda ed una dalla terza cedola cubitale ; il protorace nel margine po- steriore troncalo, e non raggiungente coi suoi lobi laterali le tegole delle ali ; l’addome ordinariamente non picciuolato nel vero senso del- la parola , talvolta col primo anello molto più angusto de’ seguenti , solo in qualche specie straniera all’ Europa attaccato al torace per lungo e delicato picciuolo simile a quello de’Pelopei. A parte da queste note caratteristiche essenziali, olirono tutti quelli della Fauna nostrale, per 1’ abito del corpo e perle tinte di cui vanno ordina- riamente adorni . una impronta speciale , come potrà rilevarsi dalle illustrazioni al genere Cerceride, il quale comprende il numero mag- giore delle specie della famiglia che ci appartengono. Imen. Filante 1 IMENOTTERI 0} I Filantidei abitano in preferenza i luoghi caldi e meridionali, al pari di tutti gli Scavatori- L’europa ne possieda poco più d’una ventina di specie; la nostra Fauna ne conta già quindici, vuol dire tre quarti delle europee. Tra le contrade del regno nelle quali più abbondano dobbiamo menzionare la Calabria estrema. In mezzo allo scarso numero di Imenotteri che trovansi menzionati nelle memorie En- tomologiche di autori patri! ricercansi invano specie di Filantidei : solo noi nel piccolo lavoro sopra i Monti Partenii ne abbiamo re- gistrate tre, una delle quali descritta come nuova, la Cere, spreta . Tre tavole accompagnano questa monografia, cioè XVI, XVIa e XVI b , rappresentanti tutte quasi le specie di Filantidei della no- stra Fauna» Napoli, gennaio 4860. A. Costa / £IL ANTIDEI o o Genere FILANTO ; Philanthus , Fab. (, Simblephilus , Jur. non Dahlb. ) Alae anticae cellula cubitali secunda sessiliy subpenlagona : cel- lula radiali lanceolato-acuminata : posticae cellula anali (in nostra- tibus') in ipsa origine vcnac cubilalis terminata. Tarsi antici in ulro- que sexu pedinali . Antennae maris longiorcs , fenùnae crassiores. L’ essenziale carattere che distingue i due generi di Filantidei, che la nostra Fauna possiede, riposa unicamente nella forma della seconda cedola cubitale del- le ali anteriori , sessile e quasi pentagonale ne’Filanti ; piccola, pressoché trian- golare e distintamente picei aolata in avanti quasi a forma di staffa nelle Ceree» ridi. A parte da questo , i Filanti anno la terza cedola cubitale delle stesse ali sensibilmente piu larga in dietro che innanzi, e quindi dal Iato esterno assai ob- bliqua ; la cedola radiale è molto allungata e terminata in punta acuta : la cedola anale delle ali posteriori nelle specie nostrali si termina nel punto stesso nel quale prende origine la vena cubitale. Le antenne sono ingrossate verso de* stremità sopratutto nelle temine , presso le quali in qualche specie costituiscono una clava fusiforme. L’ addome è ovato-lanceolato , e soltanto in qualche spe« eie il primo anello è leggermente ristretto sul margine posteriore, quasi accen- nando la forma di nodo che diviene poi caratteristica delle Cerceridi. I tarsi anteriori sono in ambedue i sessi guerniti di setole formanti il pettine, i ma- schi anno la lamina sopraanale quasi quadrata, od a mezza luna; le temine l’hanno più lunga , quasi triangolare , smarginata all’ estremità. a ) Primo anello addominale piano-convesso. 1. Filanto triangolo; Philanlkus Iriangulum » Ph. capite thoraceque nigris , fronte circa anlennas , clypeo, mandibu - lis basi , fascia occipitali interrupta, pronoli margine postico, tuberculo hume- rali, tegulis alarum (c? scutello) postsculelloque flavis; abdomine flavo, seg- menlis dorso in fr aqua -dorso tantum Qbasi triangulo nigro ampliore <3% minore 9 notalis ; pedibus flavis , basi nigris ; alis subflavescenli-hyalinis , venis carpoque teslaceis, metanolo conferlim punctulalo. — Long. corp. lin. 4 6: exp. alar. lin. 7 11. Yariat : 9 abdominis segmento primo tantum Iriangulo nigro notalo, et secundi incisura antica brunnea. Maschio. Antenne nere. Capo nella parie anteriore finamente 4 IMENOTTERI coriaceo, matto, verso 1’ occipite liscio e splendente con punti im- pressi discreti, nero ; una macchia superiormente trifida tra la base delle antenne , due altre lateralmente alle stesse, il clipeo per intero ed una fascia dietro ciascun occhio, giallo-pallidi. Mandibole ester- namente giallo-pallide , nel resto rosso-picee. Palpi bruno-giallic- ci. Torace nero ; il margine superiore del protorace, i tubercoli omerali , lo scutello, una linea trasversale sul dietroscutello , gial- li : il dorso del mesotorace finamente e stivatamenle punteggiati ; i! mctatorace coriaceo con l’aia cordata impressa per lo lungo nel mezzo. Addome ovato-eìliltico, liscio, splendente, finamente e spar- samente punteggiato, nero : ciascuno anello, sì dorsale che ventrale , con una fascia posteriore gialla, nel primo più larga , ristretta ed interrotta nel mezzo , ne’ rimanenti continua ma molto assottigliata nella parte media del dorso. Piedi : anche, trocanteri e buona parte de’ femori neri ; i ginocchi, le tibie citarsi gialli. Ali incolori , tra- sparenti: le vene, il carpo e le tegole testacei. Fontina. Più grande e più robusta del maschio. Antenne più grosse, ordinariamente bruno-rossastre all’ estremità. Scutello nero. Le fasce gialle addominali dorsali molto più estese, per modo da la- sciare soltanto iu ciascuno anello uno spazio triangolare nero , più esteso nel primo, e successivamente più limitato ne’seguenti. Ventre quasi interamente giallo. Il nero de’ femori più limitato , ordinaria- mente non oltrepassando la metà. Ne abbiamo una singolare varietà femina nella quale 1’ addome è interamen» te giallo col solo primo anello nero alla base come nel tipo. — Ne’ maschi tal- volta il giallo dello scutello s’ interrompe nel mezzo, formando due macchie con- tigue ; raramente manca del tutto , rimanendo lo scutello nero come nell’ altro sesso. Osservazione. La varietà femina da noi qui descritta conviene esattamente con la diagnosi del Phil. Altioni di Dahlbom ; noi però non crediamo punto do^ verla considerare come specie distinta. Vespa triangulum, Fab. Syst. Entom. p. 373, n. 49. Vespa fasciata , Fourc. Ent, Paris. II. p. 433, n. 4. Vespa limbata , Oliv. Encycl. meth. VI. p. 693, n, 118* FILANTIDEì 5 Crabro androgynus, Hoss. Mani. I. p. 138, n. 305. o Philanthus pictus, Panz. Fn. Germ. 43, f. 23 cf . Philantlius discolor , Panz. 1. c. 63 , f. 18, $ var. Philanthus triangulum ^ Fab. Ent. Syst. IL p. 289 n, 2. Philanthus apivorus, Latr. Gen. IV. p. 35. — Spin. Ins. Li g. I. p. 95, n. 1. Sunblephilus triangulum (tf), pictus , discolor ? diadema (9) ? Jur. p. 188. tab. IO. p. 18. Philanthus triangulum , Dahlb.p. 187 n.l 15 e p. 495,11.1. Trovasi io quasi tutto il regno , non molto raro, aa ) Primo anello addominale posteriormente ristretto. 2. Filanto eli Sieboldt; Philanthus SieboldlL Tav. XVI, fìg. 1 . Ph. niger nilicìissimus; metanoto punctulato, area corcliformi polita in medio profunde impressa; antennis infra (basi cf, totisQ ), macula frontali , facie infra anlennas, chjpeo, macula utrinque pone oculos , pronoli-marqine postico, luberculo humerali, macula alierà adiacente pone hoc, saltello, post - saltello, maculis duabus lalero-posterioribus metanoli, abdominis fascia in quovis segmento, duabus anticis lalioribus integris ,interruplis 9 , pedi- busque flavis, his basi nigris ; alis Tiyalinis venis carpoque teslaceis, tegulis flavis . — Long. corp. lin. 4 1/4-4 3/4: exp. alar. lin. 6 1/2-8. Maschio. Corpo nero splendente, quasi verniciato, ad eccezione della fronte che è matta ; il dorso del mesotorace sottilmente pun- teggiato ; l’aia cordiforme del metatorace convessa, lustrita, con una profonda fossetta oblunga nel mezzo : l’ addome sparsamente punteggiato, il primo anello gibboso e ristretto posteriormente. Il colore fondamentale del corpo nero : il lato inferiore della metà basilare delle antenne, una macchia nel mezzo della fronte , la parte inferiore della faccia, il clipeo, una macchia trasversale dietro cia- scun occhio, il margine posteriore del protorace, i tubercoli ornerà- 6 rajENOTTERI il , una macchia dietro ciascuno di essi, lo scutello , il dsetroscu- tello, due macchie nella posteriore parte del metalorace, una per lato, e sei fasce nell’ addome, gialli : di queste fasce le due prime più larghe ed intaccate ne! mezzo del margine posteriore, la terza so- vente un poco interrotta nel mezzo: nella faccia ventrale le fasce dei secondo e del terzo anello sono più larghe e sinuose. Piedi gialli: le anche, i trocanteri, Sa base de’quattro femori anteriori, i due fe- mori posteriori fin presso i ginocchi, neri. Ali trasparenti, incolori: le vene ed il carpo testacei , le tegole gialle. j Vernina, Nell’ aspetto generale simile perfettamente al maschio. Antenne più robuste, giallo fulvicce in tutto il lato inferiore ; le due prime fasce addominali dorsali largamente interrotte nel mezzo , la terza anche interrotta, aia di poco. Philanthus Sieboldiiì Dahlb. 1. c. p. 496, n. 9. Trovasi abbondante nella estrema Calabria nel mese di luglio : raccolto frequente sopratutto lungo il li ttorale di Brancaleone; meno frequente sulla collina dello stesso nome, nella valle di Bruzzano , e nelle adiacenze di Paggio. Genere CERCERIBE ; Cercems , Latr. Alae anticae cellula cubitali sccunda jiarva, petiolala , stipaefor- mi ; cellula radiali ovato-oblonga apice subtruncata i posticae cellula anali longc ante initium vcnac cubitalis terminata. Abdominis seg - mcnium primum anguslum , nodiforme , segmenlis reliquis sutura im- mersa scpai'alis. Femora. postica apice infra dilatala et ad acelabuli in- star terminata. Al primario carattere delia seconda cellola cubitale picciuolata ed a forma di staffa , si associa nelle Cerceridi un abito speciale dovuto principalmente al- l’addome , il cui primo anello è molto più stretto di quello che succede e più o meno rifondato a guisa di nodo , talvolta rappresentando quasi un grosso picciuolo. Tutti gli altri anelli inoltre sono ne’ margini anteriore e posteriore più o meno sensibilmente strangolati. La cellola radiale delle ali anteriori è al- lungata e quasi troncata all’estremità : la cellola anale delle ali posteriori si F I L A N T I D E I 7 termina molto innanzi la origine della vena cubitale. Le antenne suno ordinaria- mente meno ingrossate che ne’Filanti. Le ànche posteriori sono molto svilup- pate. I femori dello stesso paio di piedi presentano all' estremità una dilatazio- ne a guisa di rotella a contorno rilevato. I maschi hanno il corpo più snello e più angusto, l’addome; più stretto ed inarcato, la valvola anale dorsale allun- gata rettangolare le femine hanno il corpo più robusto, l’addome quasi ovafco- oblungo e non inarcato, la valvola anale dorsale ovato-ellittica, rifondata all’e- stremità. Le fetnine innoltre in parecchie specie si rendono singolari per una spe- ciale conformazione che prende la porzione media del clipeo, la quale può ser- vire di norma per la ripartizione delie svariate specie in quattro diversi gruppi , non ostante che, poggiando questa sopra carattere riconoscibile in un solo deces- si, spesso la determinazione dell’altro sesso rimanga dubbiosa. Le Cerceridi per la stessa uniformità di abito e di colorito che offrono sono a primo aspetto diffìcili nella ricognizione delle specie. I colori che in esse domina- no sono il nero ed il giallo , di cui il primo costituisce il fondo, il secondo mac- chie sul capo e torace e fasce sull’ addome : in poche il giallo viene sostituito dal bianco. In compenso delle difficoltà che s’ incontrano a riconoscere le specie dal colorito, offrono abbastanza caratteri organici per essere riconosciute. Però questi caratteri riposando isolatamente or sopra uno, or sopra l’altro de’ due sessi, Ja determinazione delle specie rimane sempre imbarazzosa, quando non si hanno sott’ occhio ambedue i sessi, o non siasi certo della identità loro specifica. a } Lobo medio del clipeo nelle femine elevato in cono tronco a guisa di corno. ( Cercerides cornulae )■ 1. Cerceride tubercoluta; Cerceris tuberculala. Tav. XVI, tìg. 2. 9 . C. metanoli area cordata polita ; abdomine laevi obsolete parce punclato ; nigra nitida, anlcnnis tolis tf, basi tantum 9 fukis ; facie tota <39 clypeo et vitti duabus anteorbitalibus in veriicem lineari-productis 9 ,m aculis duabus ina- gnis rhombeis relrorbitalibus, pronoli fascia postica interrupla, alarum tegulis, saltello ,postsculello , (9 maculis duabus metanoti), dbdominis fasciis dorsalibus ^C?»4 9 ,anlice triangulariler emarginati flavi-, pedibus fulvis,femoribus in nìgro notali-, alis lulescenli-hyalinis , apice fumati, venis carpoque testacei : C fvalvula anali ventrali mulica.— Long, corp.lin. 10-12; exp. alar,lin.l4-16. Maschio. Corpo snello ; il capo ed il torace fittamente punteggia- 8 IMENOTTÉRI li , con peluria bianco-cenerina : addome meno punteggiato e meno pelacciuto. Antenne interamente di color giallo tendente al fulvo , precisamente nel dorso. Faccia e clipeo gialli : colore che superior- mente manda tre rami , de’ quali i due laterali maggiori occupano le orbite anteriori, il medio più angusto occupa la cresta che sta fra la base delle antenne. Torace nero con due macchie trasversali sulla posterior parte del protorace , lo scutello e il dietroscutello , gialli. Addome con due macchie sul primo anello ed una fascia mar- ginale su ciascuno de’ cinque anelli seguenti, gialle 5 tali fasce ri- strette da’ lati verso dentro, e le anteriori un poco interrotte nel mez- zo. Piedi giallo-ferruginosi 5 i quattro femori anteriori alla base, i due posteriori all’ estremità neri. Ali trasparenti , tinte leggermente di giallo ; 1’ estremità affumicata: le vene ed il carpo testacei ; le tegole gialle. Valvola anale ventrale priva affatto di pennelli cornei. Femina. Corpo assai robusto. Capo molto grande, un poco al- largalo da dietro in avanti , ove è più largo del torace : la super- ficie tutta punteggiata ; tra la base delle antenne una delicata carena verticale la quale inferiormente si termina alla base del clipeo. Il lobo medio del clipeo presenta alla base una prominenza libera quasi couico-troncata, convesso-carenata nel dorso, spianata dal lato in- feriore ; il margine inferiore del clipeo assai largo , tagliato quasi per diritto , con gli angoli sporgenti, fiancheggianti la base del lab- bro superiore. Il colore del capo è nero splendente . il clipeo con la sua prominenza, la carena facciale, due strisce sulle orbite an- teriori, le quali partendo dalla base del clipeo continuano larghe fi- no al livello della inserzione delle antenne, indi si restringono e si continuano in due linee quasi parallele fino sopra il vertice, e due grandi macchie romboidali dietro gli occhi, di color giallo. Parti boccali giallo-fulvicce; solo la estremità delle mandibole nera. Antenne nella metà basilare e nella estrema punta giallo-fulve, nel resto bruno-ne- rastre. Torace punteggiato come il capo, assai scarsamente pelacciu- to ; la troncatura anteriore declive con le pleure anteriori finamente pieghettate in senso verticale: 1’ aja cordata del metatorace perfetta, mente levigata, con delicata linea impressa nel mezzo; nero splen- FILA NTIDÉI 9 dente ; due macchie trasversali sulla posterior parte del protorace , lo scutello , il dietroscutello e due macchie laterali posteriori nel metatorace, gialli. Addome ovato oblungo , fatta eccezione del pri- mo anello , a superficie liscia quasi nuda, con punti impressi sparsi e poco profondi: nero splendente; il primo anello con due macchie le quali si uniscono insieme per la base; i quattro seguenti con u- na fascia marginale triangolarmente smarginata in avanti , la prima ossia quella del secondo anello molto piu ampia, per modo che nei lati occupa quasi per intero la lunghezza dell’ anello, e nel mezzo quasi finamente interrotta al pari delle due che seguono ; la quarta intera e meno profondamente smarginata : aje laterali della valvola anale dorsale con una macchia gialla. Anelli ventrali nella zona an- teriore levigati , nella zona posteriore punteggiati : il secondo anel- lo e la zona posteriore eie’ due seguenti giallo-ferruginosi. Valvola anale dorsale con 1’ aja media oblunga a margini elevati, leggermen- te archeggiati , fiancheggiati esternamente da frangia di corte e stivate setole fulve oscure, le quali all’ estremità formano due buf- fetti; la valvola anale ventrale con un profondo intacco, il cui con- torno offre una impressione lineare che gira a ferro di cavallo. Piedi fulvi con solo la base delle anche nera. Ali come nel maschio. In alcuni individui ne’ quali prende maggior dominio il color nero , il me- tatorace manca delle due macchie latero-posteriori; le macchie del primo anello addominale son piccolissime o quasi nulle; gli anelli ventrali sono quasi intera- mente neri : In altri per opposto il disco del mesonoto offre posteriormente una macchia trasversale non ben terminata ferruginosa ; e di questo colore è pure lo spazio triangolare che separa le due macchie gialle del primo anello addomi- nale. In fine, anche il color giallo delle macchie del capo e del torace tende tal- volta più o meno al ferruginoso, 9 Sphex iuberculata, Vili. Entom. III. p. 253, n. 95. c? Bembex ? vespoides , Rossi, Fn. Etr» n. 859. Crabro vespoides*, Fiossi, Mant. I, p. 137, n.3G3,tab. VI, fig, 0. Cerceris vespc’des , III. ed, Fn. Etr, IL p, 133, n. 859. Imen. Filant, 2 10 IMENOTTERI Crabro rufipes , Fab. Mani. I. p. 297, n. 21. Phìlanthus rufipes, Fab. Ent. Syst. II. p. 290, o. 4. Cerceris major , Spia. Ins. Lig. IL p. 50, n. XL, tab. I, fig. 2 ab 9 , c c? . 9 Qf Cerceris luberculata, Gemi. Kcis.n. Daini, p. 281, n. 354. — Vanti. Obs. II, p, 108, n. 2. — Dablb. 1. c. p. 220, n. 1, e 501, n. 25. E questa la specie piu grande di Cerceridi che 1’ europa pos- siede. Abita nelle regioni più meridionali. Nel nostro regno 1’ ab- bi a ni raccolta in varii luoghi della estrema Calabria , nel mese di luglio. Raccolta parimente nella Sicilia, ove sembra anche più abbon- dante j ed acquista una statura maggiore. 2. Cerceride cornigera; Cerceris conigera. Tav. XVI, fig,3cf,4?/ C. melanoti arca cordala polita et crasse panciata, abdomine crebre pun- ciato; nicjra nitida, antennis tolis , basi tantum 9 fulvis: facie lolatf -clypeo et vìllis duabus antcorbiialibus 9 , maculis duabus relroorbitalibus, pronoli macu- li s duabus postici, tegulis alarum, postsculello, 9 maculis duabus metanoli , abdominis maculis duabus segmenti primi , fasciisque (in segm. 2-6 ) A 9 » (in segm.2-5) triangulariler emarginali et in medio anguste inlerruplis, flavis ; pedibus cf flavis coxis etfemoribus nigro notatis, 9 fulvis coxis tantum nigris ; alis flavescenti-hyalinis apice saturale fumati , vcnis carpoque testacei , cubilo nigro', c? valvula anali ventrali basi ulrinque penicillo corneo . —Long, corp lin. 7: exp. alar. Un. 9-10. Specie assai affine alla precedente, della quale è più piccola, e facile a distinguersi per l’aja cordala del metatorace levigala e ne tempo stesso scavala di grossi punti irregolari , e per 1’ addome più stivatamcnte punteggiato ; vi si associa lo scutello nero. Ciascuno de’ sessi poi aggiunge note caratteristiche speciali. Il maschio distinguesi essenzialmente per aver la valvola anale FILANTIDEl ventrale fornita eli due pennelli cornei impiantati alla base, uno per cadami lato , un poco rivolti in fuori, i i tondati all’ estremità. La feminci offre un maggior numero di caratteri distintivi. Il cornetto del clipeo è più conico, meno distintamente troncalo all’ e- stremità. Gli anelli ventrali anno la zona liscia eguale od anche un poco maggiore dell’ altra , la quale è fittamente e fortemente pun- teggiata : 1’ ultimo anello ventrale che precede la valvola anale à una impressione trasversale ben marcata , a fondo punteggiato come il resto della zona. In quanto al colore, il clipeo è nero con tre mac- chie cedrine, delle quali la media occupa il dorso del cornetto , le altre due i lobi laterali : la carena frontale è nera; le strisce orbi- tali non si protraggono oltre la metà degli occhi , e solo sul verti- ce veggonsi due punti quasi fossero gli estremi de’ prolungamenti lineari delle strisce; le fasce addominali sodo distintamente interrotte, 1’ ultima sola intera; le aje laterali della valvola anale dorsale nere; gli anelli ventrali con la zona levigata picea ; le ànche nere. Il metatorace offre le stesse variazioni che nella specie prece- dente in quanto alle macchie laterali posteriori : anche le macchie dietroorbitali sono soggette a svanire- Cerceris conigera , Dahlb. Hym. p. 301, n. 24. Trovasi nella Calabria Ulteriore. Raccolta nel mese di luglio sopra le colline di Brancaleone e sulle pendici orientali dell’Aspro- monte , ove è più rara. a a ) Lobo medio del clipeo delle temine nella base prolungato in una lamina libera menata innanzi a mò di visiera. ( Cercerides bucculatae ). 3„ Cerceride con visiera; Cerceris bucculala . Tav. XVia, fig. 1 g . C. metanoli area cordata in medio canaliculala , utrinque oblique striala ; tlype* laminatala , transverse convexa, nuda, aniice profunde angulato-emar- IMENOTTERI 12 ghiaia; migra nitida, villis duabus anteorbitalibus , clypei lamina, maculis dua- bus relroorbitalibus , pronoli maculis duabus postici, poslsculcllo,tegulis alarum , mesopleurarum macula mimila , metanoli slrigis duabus , abdominis maculis duabus segmenti primi co nnalis fasciisquc 4 ( insegm . 2-5) pallide flavis ; anlen - nts fulvo- ferruginei, dorso basi et aule apicem brunneis, mandibulis apice ex- cepto fulvi-, pedibus fidvis coxis nigris; alis hyalinis, apice et in cellula radiali dilule fumalis, veni carpoque obscure testacei. 9 * — Long. corp. lin. 4 : exp. alar. lin. 7 lf2. Femina. Corpo modiocremente punteggiato , a punti più sti- vati nel capo, meno stivati sul dorso del mesotorace e sull’addo- me ; le pleure medie ed il metatorace più grossamente e stivatamene te punteggiati; 1’ aja cordata con delicato solco medio edobbliqua- mente striata d’ ambo i lati. Carena frontale piccola. Lamina del cli- peo libera , grande , più larga che lunga , per traverso convessa , anteriormente più larga che alla base, profondamente smarginata, la smarginalura triangolare cominciando dagli angoli anteriori e penetran- do un poco oltre la metà. Valvola anale dorsale con l’aja media un poco ristretta d’ avanti in dietro, troncato-ritondata all’estremità, esternamente ne’ due lati guernita di cigli fulvi , gli ultimi de’ quali più lunghi formano un fascetto spiniforme. Anelli ventrali divisi per traverso in due zone eguali, l’anteriore liscia, la pesteriore pun- teggiata. 11 colore fondamentale del corpo è nero splendente : due strisce orbitali anteriori e la lamina del clipeo bianco-giallicce, que- sta con delicato orlo e gli angoli estremi neri : due macchie dietro gli occhi una per lato , due macchie trasversali sul contorno poste- riore del protorace , le tegole delle ali , un punto sotto la radice delle ali anteriori, il dietroscutello, due strisce sul metatorace quasi parallele e formanti angolo retto con quella del dietroscutello , due grandi macchie sul primo anello addominale congiunte alla base , quattro fasce sui quattro anelli seguenti ristrette dai lati verso il mezzo, di color giallo cedrino. Mandibole fulve con l’estremità nera. Antenne fulve , con la base del primo articolo ed i sei o cinque penultimi articoli nel dorso bruno-nerastri. Piedi fulvi con le ànche sole nere. Ali trasparenti, tinte leggermente di gialliccio, con la cel- * F I L A N T I D E I 13 loia radiale ed il margine estremo ombrati : le vtne ed il carpo te- stacei. Raccolta nelle adiacenze di Napoli nel mese di settembre: molto ara. 4. Cerceride affine; Cercerìs propìnqua. Tav. XVf, fig. 2. ( clipeo q ). C. metanoli area cordata longiludinaliter striala ; clypei lamina subqua- drata fere plana, anlice minus profunde emarginata; migra, vittis duabus anleor- bitalibus, pronoli maculis duabus poslicis .poslsculello , metanoli maculis duabus, abdominis maculis duabus segmenti primi fasciisque quatuor in segni. 2 5 in me- dio angustioribus, maculisque sex ventralibus flavis ; antennis fulvo-ferrugineis brunrieovariis ; pedibus flavo-fulvis, coxis, irochanleribus femorumque anlerio - rum basi nigris; alis hyalinis, cellula radiali apiccque fumalis, venis carpoque cbscure teslaceis. 9 . — Long. corp. lin.t4 ij2: exp. alar, lin- 8 1 p2. Femina. A primo aspetto questa Cerceride simiglia talmente con la precedente che appena si crederebbe una varietà. Un esame però comparativo ne fa agevolmente scorgere le organiche differenze, per ?e quali si resta convinto esser due specie ben distinte. La lamina del clipeo è quasi sì lunga che alla base larga, anteriormente un po- co più larga con la smarginatura ad angolo molto ottuso e quindi meno profonda , per modo che non giunge alla metà della lunghezza: nel dorso è quasi piana, leggermente e sparsamente punteggiata e di- stintamente pelacciuta. L’ aja dorsale del metatorace è tutta egual- mente striata per lo lungo. La impressione trasversale de’ due ulti- mi anelli ventrali sta sul terzo basilare ( non sulla metà), per mo- do che l’ aja anteriore liscia e molto più angusta della posteriore punteggiala. L’aja media della lamina anale dorsale è finamente co- riacea , con punti grossi ed irregolari impressi , e guernita di cigli fulvi : la valvola anale ventrale più largamente intaccata nella parte posteriore. In quanto a’ colori, la differenza sta nella minor grandezza delle macchie del metatorace e di quelle del primo anello addomi- nale, le quali non sono tra loro congiunte, e nella presenza di due li] IMENOTTERI macchie trasversali sul margine posteriore del secondo terzo e quar- to anello ventrale: il giallo di tutte le macchie e fasce è piu inten- so : i piedi infine differiscono per aver nere le anche, i trocanteri e la base de’ quattro femori anteriori. Trovata nelle adiacenze di Napoli nel mese di settembre: assai rara. Osservazioni. Le due Cerceridi or descritte offrono ambedue molta affinità con la Cere. Fervevi di Vander Linden : anzi se si tenesse presente la frase dia* gnostica con la quale quello scrittore caratterizzava la sua specie, l’una e 1’ altra vi si potrebbero indifferentemente riferire. In fatti il clypeo lamina erecta profunde emarginala mentre era sufficiente per farla distinguere dalla affine la- hiata, nella quale la detta lamina è anteriormente troncata, non è più sufficien- te oggi, in cui più specie evidentemente tra loro diverse hanno tuttavia la la* mina del clipeo più o meno profondamente smarginata, I caratteri assegnali alla Ferreri dal Bahlbom nel quadro sinottico delle specie del genere Ctrcerìs non sono meno equivoci nello applicarli a quelle che noi abbiamo sott’ occhio. Pur tuttavolta noi avremmo ritenuta la prima delle due descritte per la Ferreri ; ma la descrizione esibitane dal Lepel letier nella storia naturale degl’ Imenotte* ri (1) il primo che avesse data una descrizione soddisfacente di quella Cerceri* de , ce ne ha dissuasi , esprimendosi egli chiaramente che la smarginatura è ad un angolo acuto , ciò che non è in alcuna delle due descritte da noi. In* noltre, secondo questo Imenotterografo la Cere. Ferreri sarebbe molto più gran» de della nostra, avendo linee sei e mezzo di lunghezza- a a a) lobo medio del clipeo delle femine rilevato, molto convesso , inferiormente smarginato e fatto a volta. ( Cerctrides nasutae ) 5. Cerceride nasuta; Cerceris nasuta. Tav. X\T, fig. 3 9 . C. nìgra , mandibulis basi , clypeo , viltis duabus orbitalibus , puncto iiirinque pone oculos, pronoli margine postico inlerruplo, linea transversa postscutelli abdominisque fasciis 4-5 in medio atlenuaiis vel interruplis fla~ w's; antennis pedibusque fulvis , illis dorso fuscis , his coxis et trochante - ribus nigris ; alis hyalinis , apice subfumalis ; melanoti area cordala pò- (1) Suit. à Buff. Ujraen, HI. p. 4. FI L NT IDEI 15 Ut a, nitida, longitudinali ter striata : c* segmenti séxti àngulis poslieis fulvo - ciliatis, sed non penìcillo subcorneo incurvo praedilis ; J clypei lobo medio convexo , margine infero profunde emarginato, spatio infra apicali maxime fornicato. — • Long. corp. Un. 4 i[2 : exp. alar. Un. 6. Femmina. Antenne fulve , più oscure nel dorso ; i due primi arti- coli neri. Corpo nero con scarsa peluria cenerina. Capo finamente e molto stivatamente punteggiato ; il lobo medio del clipeo più largo die lungo, trasversalmente convesso quasi a mezza botte, inferiormente smar- ginato ad arco di cerchio e quindi con la superficie fatta a volta: due larghe strisce lungo le orbite anteriori , il clipeo , e due punti dietro gli occhi , gialli ; la volta inferiore del clipeo bruna. Mandibole gialle con f estremità rosso-picea. Torace punteggiato stivatamente come il ca- po ; il dorso del metatorace e lo scutello con punti meno stivati ; l’aja dorsale del metatorace regolarmente striata per io lungo ; la faccia po- steriore del medesimo con profonda impressione verticale nel mezzo : ì lati del margine posteriore del protorace ed il dictroscutello gialli. Ad- dome nel dorso stivatamente punteggiato , quasi nudo , con una fascia gialla sul margine posteriore di ciascuno de’ cinque primi anelli, ristretta da fuori in dentro, ne’ primi quattro interrotta nel mezzo , nel quinto intera. Ventre quasi liscio, bruno-castagno. La valvola anale dorsale con, F aja media quasi ovale , troncata alla base , a superficie coriacea ; la ventrale con un fascetlo di piccole setole da ciascun lato presso l’estre- mità. Piedi giallo-fulvi con le ànche nerastre. Ali trasparenti , legger- mente ombrate ; le vene brune , il carpo e 1’ estremità delle vene co- stale e sottocostale testaceo-pallidi; le tegole gialle. Il maschio ha la faccia anteriore del capo interamente gialla; il primo articolo delle antenne inferiormente giallo-pallido ; sul primo anello ad- dominale due piccole macchie molto distanti tra loro, su’ cinque seguenti una fascia molto ristretta verso il mezzo, di color giallo pallido. 11 sesto anello ventrale è negli angoli posteriori provveduto di cigli fulvi; questi però non sono ammassali in modo da formare un pennello quasi corneo ed incurvato come nel maschio della C. labiata, al quale per la tinta simi- glia quasi completamente. Crabro quinquefascìatus, Ross.Mant.p. 139, n. 307 (1), (1) Questo nome è da preferirsi a quello di Klug perchè anteriore. Imen. Filant. 3 16 IMENOTTERI C ercerìs quìnquef asciata, A.Cost.Imen. Ital. p. 87,n.l5. Cerceris nasuta , Rlug et Erichs. Mus. Berol. — Dahlb. Bym. p. 215, n. 128. Cerceris interrupta, Shuck. Fouiss. p. 238, n. 3. - — — Dalilb. Dispos. p. 16, n. 122(excl. syn. Panz.). Raccolta nelle adiacenze di Napoli e presso Benevento: rara. acuta) lobo medio del clipeo delle femmine inferiormente sporgente in cortissima lamina distinta dal margine del lobo stesso. ( Cercerides labiatae ) 1) le fasce addominali poste tutte 6ul margine posteriore degli anelli. 6. Cerceride a quattro fasce ; Cere, quadri fasciata. C. J clypei margine libero emarginato-bilobo, melanoti area dorsali irre - gulariler plicalo-rugosa : nigra, capile thoraccque subopacis , abdomine niti- dissimo ; maculis duabus anleorbilalibus, macula clypei, mandibulis basi, pro- noti maculis duabus posticis , abdominisque fasciis qualuor dorsalibus ( in segni. 2-5), antica latiore arcuato-emarginala , caeteris medium versus an- gustalis , geniculis , libiis (anteriorum macula interna et poslicarum apice exceptis) larsisque anterioribus, flavis ; alis subfumato-hyalinis, ad radialem apiceque fumatis, venis carpoque fusco-testaceis . — Long . corp. lin. 5 ; exp. al. lin. 8. d* facie cum clypeo (lava : abdominis segmento sexlo unicolore vel flavo marginato. Femmina. Corpo d’ un nero intenso : tre macchie sull’ anterior faccia del capo e la base delle mandibole, di color giallo pallido. Addome splen- dente : il dorso con quattro fasce gialle (sugli anelli 2-5) ristrette verso il mezzo : la prima e la quarta un poco più ampie. Piedi gialli ; le an- che , i trocanteri, i femori, una macchia posteriore apicale nelle tibie medie e la estremità delle tibie posteriori, neri: i tarsi posteriori bruni. Ali ombrato-fuliginose. Piccola lamina del lobo medio del clipeo smar- ginata : 1’ aja dorsale del metatorace bellamente striata per lo lungo. FILAT1DE1 17 Il maschio ha la faccia anteriore del capo interamente gialla e le fasce addominali più anguste ed al numero di cinque (sugli anelli 2-6). La Cerceride che da varii Imenotterologi, non esclusi noi stessi, è stata considerata come specie distinta, à tale simiglianza con la quadri- fasciata, che non ci è sembrato doversi separare, differendone solo per la laminetta del clipeo meno smarginata, quasi troncata. Philanthus quadri fcisciatus, Panz. Fn. gemi. 67, 14. Cerceris quadri fasciata, Dahlb. p. 209, n. 123. — . — A. Cost.Imen.Ital.p. 83, n. 8. Var. Cerceris truncatula , Dahlb. p. 210, n. 124. Cerceris nitida, Wesm. Fouis. Belg. p. 100, n. 2: j Cerceris spreta, A. Cost. Rie. sui Monti Part.p.27,nota34„ Trovasi non rara nelle vicinanze di Napoli, cd in molte altre pro- vince: estendesi dalle pianure fino a monti a bastanza elevati. 7. Cerceride con specchio ; Cere, specularis. Tav. XVLa fig. 5 d*, 6 ?. C. J clypei margine libero infenus angustato, truncato-rolundato ; seg* mentis abdominalibus dorsalibus in centro marginis postici foveola notatisi nigra, mandibulis basi, orbitis anticis , macula transversa clypei , pronoti margine postico late interrupto , tegidis alarum , postscutello , abdominisque fasciis quatuor dorsalibus ( in segni. 4-4 ) , primis tribus late interruptis , pallide flavis; anlsnnarum flagello infra ferrugineo ; pedibus fulvis , coxis , trochanteribus et femorum anticorum macula postica nigris; alis subfumato- ìxyalinis, venis fuscis. — Long. corp. Un. 5; exp.al. lin. 7 7/2. p* facie tota cum clgpeo flava, anlennurum flagello ferrugineo vix dorso obscuriore , arliculo ultimo incurvo ; abdominis fasciis sex , primis duabus late, caeteris angustissime interruptis ; pedibus flavis, coxis, trochanteribus, antcriorum femorum basi, posticorum apice femorum et tibiarum nigris. Femmina. Corpo di un nero matto, leggermente splendente nell ad- dome , minutamente e stivatamele punteggiato ; 1’ aja dorsale del me- IMENOTTERI 18 tatorace triangolare, convessa, levigatissima, splendente, con delicato solco longitudinale nel mezzo. Gli anelli addominali dorsali nel mezzo del margi- ne posteriore presentano una fossetta allungala angusta ma ben distinta. In quanto a colorito, ha tre macchie sulla faccia anteriore del capo, due macchie sul protorace , le tegole delle ali , lo scutello e quattro fasce addominali (sugli anelli 1-4), di cui le tre anteriori largamente interrotte nel mezzo, di color paglino ; il ventre è castagnino : i piedi sono fulvi con le sole anche nere ; la faccia inferiore delle antenne (eccettuato il primo articolo) è testacea. Il maschio simiglia perfettamente alla femmina per l’aja dorsale del metatorace levigatissima e per la fossetta nel margine posteriore degli anelli addominali. In quanto a colori ne differisce per avere la faccia an- teriore del capo quasi interamente pagiina; tutti i sci anelli addominali con fascia pagiina delicata: le tre fasce anteriori poco interrotte; i quat- tro femori anteriori e la parte apicale de’ femori e delle tibie de’ piedi posteriori, neri. Cerceris specularis, A. Cost. Imen. Ital. p. 85. n. 10. Specie piuttosto rara e che sembra molto meridionale. L’abbiam rac- colta sulle colline di Brancaleone nella Calabria Ulteriore, e nella pro- vincia di Lecce. 2 ) Fasce addominali anormali: quella del secondo anello posta alla base. 8. Cerceride a macchie bianche ; Cere, albonolata . Tav. XVI.* hg. 7 ?. C. 2 clypei lobi medii margine libero truncalo, in medio inciso ; me- tanoli area dorsali variolosa , medio canaliculata: migra , orbitis anticis, mandibularum mucida, tegulis alarmi, postscutello , abdominisque fasciis dor- salibus duabus (in segni. 5 et 5) medium versus allenuatis et interruptis, femoribus anlerioribus apice , iibiis tarsisque, pallide flavis ; anlennis infra scapo flavo, flugello fulvo; alis cinereo-hyalinis , apice fumatis, venis fuscis . — Long. corp. Un. 4; exp. al. Un. 6. Variat: pronolo maculis duabus posticis pallide flavis ; fascia segni . quinti abdominalis haud interrupta sed tantum anterius emarginata. FILANT1DEÌ 19 Minuta e graziosa specie, di cui si conosce soltanto la femmina, di- stinta per la disposizione delle fasce addominali , le quali sono al nu- mero di due, poste 1’ una sul terzo , 1’ altra sul quinto anello , ampie nei lati ed assai ristrette e quasi interrotte nel mezzo e di color pa- glino assai pallido. La faccia inferiore del primo articolo delle antenne, le tibie ed i tarsi sono di color di solfo. L’ aja dorsale del metatorace è punteggiata fortemente e stiratamente come il resto del torace. La piccola lamina libera del lobo medio del clipeo allontana que- sta Cerceride da quelle della sesta sezione, tra le quali à molta affinità con 1’ albofascxala. Noi dubitiamo essere maschi di questa specie taluni individui i quali, oltre una simiglianza nell’ abito generale, anno identica la forma e la scoltura dell’ aja dorsale del metatorace. Ne differirebbero inquanto a colori per la faccia anteriore del capo in gran parte gialla, per una macchia trasversale sul dorso del primo anello addominale e per la se- conda fascia dell’ addome stesso posta sul sesto e non sul quinto anello. Per maggior chiarezza lo abbiamo rappresentato nella fig. 8 della tavo- la XVI.a Cercerìs albonotala , V. Lind. 1. c. p. 120, n. 17. — — Dalilb. 1. c. p. 203, n. 121. — — - A. Cost. Imen. Ital. p. 85, n. 11. Trovasi assai di rado: l’abbiamo raccolta nella Terra d’ Otranto. 9. Cerceride a nodo rossiccio ; Cere . rubida. Tav. XYI.a fig. 9. C. J chjpei margine libero laminari plano, francato, parum profunde inciso ; metanoti area dorsali variolosa , medio canaliculata : nigra , grosse crebreque punctata, abdominis segmento primo laete rufo; villis duabus ca- nexformibus in orbilis frontalibus , pronoti angulis posticis , postscutello ab- dominisque fasciis dorsalibus duabus [in segni. 5.° et o.°) anterius late e- marginatis, albulis ; geniculis, tibiis tarsisque flavis fulvescenle variis; an- ienms ferrugineis, scapo infra flavo ; mandibulis ferrugineis basi flavis, apice IMENOTTERI 20 nigris ; alis hyalinis, margine apicali fumatis. «— Long, corp . Un. 4; exp. ai. Un. 6 „ Fmmina/Simile alla precedente per abito , scoi tura, e numero e di- sposizione delle macchie : ne differisce soltanto pel primo anello addo- minale, o nodo, di un bel rosso sanguigno chiaro. Indubitatamente 1’ è troppo poco per caratterizzare una specie, e noi conveniamo non debba considerarsi che qual distinta varietà di quella. Nulladimeno è tale ìa singolarità che la distingue, unica fra tutte le nostrali Cerceridi, da non potersi fare a meno d’ impiegare un nome speciale per additarla. Gl’ individui che conosciamo sono femmine, come quelli della specie precedente. Philanthus rubidus, Jur. Hym. p, 202, tav.10, g. 23. — — A. Cost. Imen. Ital. p. 184. Trovasi assai raramente. Nelle nostre province ne abbiamo finora rinvenuto un solo individuo nel Chietino, poco lungi dalle sponde della Pescara. a a a a a) Lobo medio del clipeo delie femmine semplice, nel margine inferiore prolungato in lamina linguiforme alquanto riflessa, ( Cercerides glossatae ) 10. Cerceride arenaria ; Cere, arenaria . Tav. XVI , fig. 5 o*6, j. C. 2 clypeo ante laminava semilunarem laevem transverse depresso et grosse punctalo; metanoli area dorsali longitudinali ter plicata : nigra, orbitis, clypeo ( lamina reflexa excepta ), macula supra clypewn triangulari , genìe, maculis duabus retrorbitalibus , anlennarum basi, pronoti maculis duabus posticis oblongis, abdominisqne fasciis dorsalibus quinque (in segni, 4-5) lalis, anterius emarginati s et fasciis venlralibus tribus ( in segni. 2-4 ) , saturate, flavis; pedibus flavo- fulvescentibus, snmma basi nigris; alis hyalinis , apice fumatis ; valv. an, dors „ rugosQ-coriacea<«**°Long, corp. Un. 6-8 ; exp . ah Un. 9-41. FILANTIDEI 21 è* facie tota superius triramose fava ; fasciìs aldominalibus dorsalibus sex [in scgm. 4-6); clgpei margine infero lisinuoso, lobulo medio magia produclo ; antennarum articulis 40-42 retrorsum compresso-subcarinulatis , 45° leviter arcuato, apice truncalo. Variat .* a) maculis metanoli et segmenti primi abdomnalìs plus minusve explicatis. I) abdominis segmento primo ac metanoto immaculalis ; femo- ribus poslicis apice nigris. L’ è questa una delle specie più comuni e nel tempo stesso più va- riabili. Noi ne abbiamo rappresentati i due sessi nelle tinte tipiche in modo a bastanza preciso, che ci dispensa dal darne una minuta descri- zione. Aggiungeremo soltanto , che il carattere più essenziale sta , per la femmina, nel lobo medio del clipeo, il quale inferiormente si prolunga in una specie di linguetta breve trasversale concava e sporgente ; pel maschio , in questo stesso lobo che è convesso ed inferiormente prolun- gato un poco al di là de’ lobi laterali , più , pe’ tre penultimi articoli delle antenne nella faccia posteriore un poco compressi e quasi carenati, 1’ ultimo un poco inarcato , troncato alla estremità. In quanto alle va- rietà di colorito, le più notevoli sono quella in cui mancano le macchie del metatorace od anche del primo anello addominale , e 1’ altra in cui Sa porzione apicale de’ femori posteriori è nera. Sphex arenaria, Lin. Fn. Suec. p. 413, n. 1660. Philanthus laetus, Fab. Ent. Syst. II, p. 291, n. 10. — — » Panz. Fn. germ. fase. 63, t. 14. Crabro quinquecinctus , Fab. Mant. I., p. 295 , n. I L Cerceris aurita{ Latr.), Spin. Ins. Lig. I. p. 96, n. L Cerceris arenaria , Dahlb. p. 205, n. 122. — — • Lepel. Hym. p. 16, n. 11. — ■ — A. Cost. Imen. Ital. p. 87, n. 14. Trovasi diffusa in molte province. Nelle adiacenze di Napoli giunge fin presso la base del cono del Vesuvio. 22 IMENOTTERI aaaaaa) Lobo medio del clipeo delle femmine semplice, inferiormente troncato. ( Cercerides mulicae) 1) secondo anello ventrale con un disco basilare rilevato. 11. Cerceride lunata; Cerceris lunata » Tav. XVI.1" fìg. 1. C. J nigra, facie cum clypeo et genis, mnndibulis apice exceplo, ma - culis duabus posticis pronoti, tegulis alarum , abdominisque fasciis dorsalibus quatuor ( in segm. 2-5 ), prima basali arcuala vtrinque segmenti marginem posticum attingente, secunda lata anterius fere semicirculàriier emarginata, tenia medium versus parum angustiore, quarta segm. totum occupante , et macula ulrinque in segm. venlralibus 2-4, saturate vel pallide flavi s; antennis teslaceis, scapo flavo ; pedibus flavis, fulvo variis, femoribus posticis posterius et summo apice ferrugineo nolatis; alis hyalinis, apice vix fumatis, venis te- staceis; vaìv. an. dors. oblonga, coriacea. — Long, cor p. Un. 5 112-6; exp. al. Un. 8-8 Ìj2. Variai : fascia segmenti secundi medio subinterrupta. Femmina. Corpo robusto; il capo stivatamentc punteggiato; il dorso del mesotorace liscio splendente , con punti un poco meno stivati che nel capo ; il metatorace molto convesso, granulato-coriaceo ; 1’ aja dor- sale triangolare levigatissima, splendente, con delicato solco nel mezzo; r addome mediocremente splendente , stivatamente punteggiato. Il lobo medio del clipeo semplice , quasi piano, col margine inferiore troncato. Antenne fulvo-ferruginose o testacee ; il primo articolo giallo. Corpo nero : nel capo la faccia dalla inserzione delle antenne in giù , ed una macchia dietro cadaun occhio ; nel torace due macchie trasversali sul protorace ; nell’ addome, una fascia inarcata o quasi a ferro di cavallo con la convessità in avanti sul secondo anello ; una fascia sul terzo nel mezzo smarginata a semicerchio, ne’lati ampia quanto fanello, in guisa che unita a quella dell’ anello precedente formano un grande quadrato giallo racchiudente un tondo nero; sul quarto anello una fascia angusta; sul quinto altra molto più ampia; due macchie sul terzo anello ventrale. F1LANTIDEI 23 di color giallo talvolta pallido. Piedi gialli variati di fulvo; le sole anche cere. Ali trasparenti ; le vene testacee. Il maschio differisce soltanto per avere una fascia gialla di più nel- !’ addome. Talvolta i trocanteri e la base de’ femori, neri. Cercerìs lunata , A. Cosi. Imen. Itah p. 90, n. 18. Raccolta nella Calabria Ulteriore e propriamente nella valle di Bruz- zano e sulle colline di Brancaleone. Per la disposizione delle due prime fasce addominali questa Cerceride deve avere grandissima affinità con la disfar Dahlb. d’ Egitto : però, oltre al colore delle fasce nella nostra giallo e non bianchiccio, che certo sarebbe poca cosa , non è simile il colorito de’ piedi. D' altronde la diagnosi dall’autore datane solo nel quadro sinottico non è sufficiente a stabilire un completo confronto. 12. Cerceride smarginata; Cere, emarginata . C. ^ mgra, facie superne triramose cum clypeo et gcnis , mandibulìs apice excepto, pronoti maculis duabus poslicis , tegulis alarnm, poslsculello, abdominxsque fasciis dorsalibus quatuor ( in segm . 2-5) , prima basali, se- cunda anterius arcuato-emarginata, lentia et quarta atnplius emarginalis fa- sciaque ventrali interrupta in segm. 5°, flavis ; anlennis scapo flavo , pedi- cello nigro , flagello testaceo dorso nigricante; pedibus flavis, coxis nigris , femoribus poslicis fulvis; alis hgalinis, apice fumalis, venis leslaceis. — Long . corp. Un. 5; exp. al. Un. 8. cr^ fasciis abdominqlibus quinque ( in segm. 2-6 ). Variat: metanolo maculis duabus posticis flavis, fascia segmenti lertii abdominalis [saepius in cr*j nix incisa — o* femoribus omnibus basi , posticis postico fusco-ferrugineis. Questa Cerceride e le due seguenti presentano grandissima affinità tra loro, per modo che Dahlbom ha creduto riunirle tutte in una specie sola col nome di C, variàbilis. Le differenze in fatti poggiando principalmente sulla distribu- zione delle fasce addominali , le quali in questo gruppo sono più che in qua- lunque altro soggette a variare , ne risulta che spesso si abbiano individui pe’ Imen. Filant . fc IMENOTTERI 24 quali si è imbarazzato a quale delle tre riferire. E se noi le conserviamo come specie, 1’ è perchè nel fatto tutte le varietà si possono raggruppare sotto tre tipi distinti, cui può annettersi un nome per contrassegnarli. Nel tipo che costituisce la C. emarginata le antenne anno il primo articolo giallo, gli altri bruni nel dorso, testacei ovvero ferruginosi infe- riormente. La faccia anteriore del capo dalla inserzione delle antenne in giù è interamente gialla. Nel torace vi ha di giallo due macchie trasversali sul protorace , due romboidali sul metatorace ed il dietro-* scutello. L’ addome ha una fascia o macchia trasversale sulla base del secondo anello, una larga fascia sul terzo, intaccata triangolarmente nel mezzo della parte anteriore, altra fascia sul quarto smarginata a semi- cerchio , ed altra anche ampia sul quinto intaccata triangolarmente. 11 ventre à una fascia intaccata o interrotta sul terzo e sul quarto anello.,; Nel maschio il sesto anello dorsale ha ancora una fascia gialla. Le macchie del metatorace mancano spessissimo ne* maschi, talvolta ancor nelle femmine. La seconda fascia addominale ne’ maschi sovente è interissima. In questi è facile incontrare i femori posteriori nerastri o bruni nella faccia posteriore. Philanthus emarginatus , Panz. fase. 63, t. 19: ?. Philanthus sabulosus, ejuscl. t. 13. d*. Cerceris emarginata , Spin. Ins. Lig. I. p. 97, n. 3.; — « — A. Cost. Imen. Ital. p. 90, n. 19. Cerceris variabilis, part. Dahlb. p. 196, n. 118. Cerceris minuta , Lep. Hym. p. 27, n. 18. Diffusa per quasi tutte le provincie, ed in molti luoghi assai comune».; 13. Cerceride ornata; Cere . ornata . C. J nigra, facie superius triramose cum clypeo genisque , mandibulis apice excepto , antennarum scapo infra ( flagello infra ferrugineo ) , pronoti maculis duabus posticis , tegulis alarum , postsculello , abdominisque fasciis F I L A N T I D E I 25 dorsalibus tribus ( in segm. 2,5,5), prima basali , secunda et tenia lotum fere segmentimi occupanlibus, fasciaque ventrali in segni, terlio, flavis; pedibus flavo fulvoque variis, basi nigris, femoribus fulvis; alis hyalinis, ad radia - lem apiceque fumatis ; metanoli area dorsali medio canaliculata , ntrinque oblique plicato-striata ; segni, secando ventrali ultra discum laevi , lateribus tantum punclato-varioloso. — Long. corp. Un. 6-7; exp. al. Un. 40-11. c* fascia tertia dorsali abdominis segmentum sextum, nec quintum, oc- cupante; femoribus maxima parte nigris. Variai : a) segmento secundo abdominali praeter fasciam baseos postico linea utrinque transversa flava . c* o„ b) segmento quarto J , quinto a* fascia lata anterius profunde emarginala. c) fascia segmenti tertii anterius medio incisa. d) <-X segmentis quinto et sexlo fascia interrupta flava „ e) c* femoribus nigris, geniculis tantum flavis . !n questo secondo tipo del gruppo variabilis domina ordinariamente un poco meno il giallo. Le antenne nel dorso sono nere ; inferiormente il primo articolo è giallo , gli altri testacei. Il capo è come nella pre- cedente. Il torace ha di giallo soltanto due macchie sul protorace ed il dietroscutello. Nell’ addome, il secondo anello ha la fascia o macchia trasversale basilare , il terzo ed il quinto, nelle femmine , il terzo ed il sesto nei maschi, anno un’ampia fascia più o meno intaccata nel mezzo del margine anteriore ; il ventre à una fascia intaccata od interrotta sul terzo anello. Quando il giallo prende maggiore dominio, sul secondo a- Dello addominale oltre la fascia basilare vi ha due macchioline trasversali presso il margine posteriore, e sul quarto anello J o sul quinto vi ha pure due macchie ovvero una fascia anteriormente smarginata. Ne’ maschi talvolta i femori posteriori sono interamente neri. Philanthus ornahis , Fab. Ent. Syst. II. p. 290, n. 6. — — Panz. Fn. germ. fase. 63, tav. 10. Cerceris ornala , part. Spin. Ins. Lig. I. p. 99, n, 5. • — — A. Cost. Imen. Ita], p. 91, n. 20. f 26 IMENOTTERI Philanthus semicinchts, Panz. fase, 4 7, f. 24*, Cerceris variabilis, part. Dahlb. p. 196, n, 118, Trovasi egualmente diffusa c comune che la precedente. 14*. Cerceride frangiata ; Cere . fimbriata» Tay. XVII, fig. 2. C. crebre punclata, chjpeo inferìus truncalo; area dorsali polita , mar - ginibus crennlala; segmento secando ventrali idlra discum baseos puntiate* varioloso : nigra, facie superius triramose cum clgpco et genis, antennarum scapo infra ( flagello infra testaceo), mandibulis basi, maculis duabus pò* sticis pronoli , postscutclli linea interrnpta, abdominisque segmenti primi fa - scia baseos ulrinque abbreviala et mucida utrinque in margine postico , fa - scia latissima ungulato -in ter rupia in segmentis lertio et quarto punctoque utrinque in segni, quinto, pallide flavis ; pedibus flavis, coxis nigris , tra- chanleribus et femoribus fidvis ; alis hijalinis apice fumatis , venis teslaceis? tegulis piceis, anterius pallidis. — Long. corp. Un. 4 cxp. al. Un. 7 ' \2„ Variat: a) sculetto et abdominis segm. quinto scxlo d* et postscutello immaculaiis. b) fascia basali segni, secundi abdominalis interrnpta. In questo terzo tipo di variabilis il giallo domina ancor meno ed è convertito in bianco-gialliccio. Antenne come nella precedente ; cosi pure il capo. Sul torace vi ha due macchioline sul protorace e talvolta due punti sul dietro scutello bianco-giallicci. Dell’addome il primo anello ha la fascia basilare c due macchie posteriori , il secondo à una fascia largamente interrotta, risultandone due macchie intaccate angolarmente dal lato interno, il quarto, e rare volte anche il quinto, ha una fascia ampiamente interrotta. Piedi fulvi variati di giallo. Crabro fimbriatus, Ross. Fn. Etr. n. 887, Crabro lunulatus, Ross. Mant. I. p. 136, n. 304. Cerceris fimbriata , À. Cosi. Imen. Ital. p. 92, n. 21* FILANT1D E 1 27 Trovasi in varie provincie, generalmente però meno diffusa che le due precedenti. 2) secondo anello ventrale egualmente convesso. 15. Cerceride bupresticida ; Cere, bupresticida . Tav. XVII, fi g. 3. C. 9 chjpeo crebre pane tato, margine infero recle truncalo ; area dor- sali metanoti longiludinaliter striata ; segmento quinto ventrali margine po- stico in medio lacero-crenato : nigra , maculis daabus anteorbilalibus , ma- cala transversa elgpei , mandibidis ex parte , pronoli maculis duabus po- sticis calde remotis , legulis alarum , postscutelli linea inlerrupta , abdomi- nisque fasciis dorsalibus quatuor [in seg. 2-5) , prima basali in medio co - ardala , caeleris anterius (La late, 2.a, et 5.a angustius ) emarginati , fla - vis ; antennis scapo infra favo , f ugello infra apiceque ferrugineo; pedibus favis , coxis , trochanteribus , feinoribus basi et poslicis postice nigris ; alis hyalinis apice fumali ; vaio. an. dors. ovata coriacea. — Long. corp. Un. 6 ; exp. al. Un. 8. d* segmento ventrali sexto in margine postico utrinque dente acuto in- curvo praedito ; fasciis abdominalibus quinque [in segm. 2-6); facie supe- rius triramose cum chjpeo et geni antennarumque scapo favi. Il carattere essenziale distintivo di questa Cerceride sta, per la fem- mina, nel quinto anello ventrale solcato nel mezzo e col margine poste- riore diviso in due lobi , cadauno de’ quali è sporgente e tutto intaccato; pel maschio, nel sesto anello ventrale in cadaun angolo posteriore for- nito di un cornetto incurvato. Il lobo medio del clipeo nella 'femmina inferiormente è troncato. In quanto a coloritola femmina ha la parte infe- riore del primo articolo delle antenne, tre macchie sulla faccia anteriore del capo (due orbitali ed una sul clipeo), due macchie sul pi’otorace, le tegole alari, due punti sul dietroscutello e quattro fasce addominali, di color giallo. Di queste fasce la prima, quella del secondo anello, è basi- lare, biloba od anche divisa in due macchie, la seconda e la terza sono ampie e smarginate a semicerchio , la quarta intera o poco intaccata. I piedi sono gialli con le anche, i trocanteri, la base de’aquattro femori IMENOTTERI 28 anteriori e la faccia posteriore de’ posteriori, neri. Il maschio ha la fac- cia anteriore del capo ed il dietroscutcllo interamente gialli, ed una fa- scia di più nell’ addome. Cerceris bupresticida, Duf. Ànn. Se. Nat. 2.a scr. toni. XV ? p. 370 , tab. 11. fig. 1. ■— — Dabìb. 1. c. p. 498., n. 4. — «— A. Cost. Imen. Ita!, p. 93? n. 23. Raccolta nella Calabria Ulteriore sulle colline di Brancaleone. 16. Cerceride calabra ; Cere . brutta . Tav. XVII, fig. 4. C. 5 clypeo convexo , punctalo , margine infero ohluse tridenticulato , denliculo medio magis produclo ; melanoti area dorsali irregulariter longi- tudinaliier plicata, segmento ventrali quinto margine postico in medio lacero- crenato: nigra , facie superius triramose cimi clypeo et genis , mandibulis apice excepto, maculis duabus posticis pronoti, tegidis alarum, postscutello, vittis duabus posticis metanoti abdominisque fasciis dorsalibus quinque ( in segm. 4-5), secunda basali, tertìa et quarta late et parum profunde emar - ginatis , quinta segm. toturn occupante et anterius vix incisa , ac venlris fascia in segm. lertio et macula utrinque in segm. quarto et quinto, flavis ; pedibus flavis, coxis, trochanteribus , femoribusque posticis poslice nigris ; alis hyalinis, api ce.fumalis , venis fusco-teslaceis. — Long. corp. Un. 6; exp. al. Un. 8. Femmina . Antenne nerastre , il primo articolo giallo inferiormen- te; i cinque seguenti testacei al di sotto e bruno-rossastri al di sopra, l’ultimo anche testaceo, posteriormente un pò scavato ed incurvato. Fac- cia anteriore del capo interamente gialla. Il lobo medio del clipeo pro- lungato un poco al di là de’ laterali , quasi ritondato ed ottusamente tridentato. Torace con due grandi macchie sul protorace, le tegole alari, il dietroscutello per intero , e due grandi macchie verticali sudati del metatorace. L’aja dorsale di quest’ultimo striato-pieghettata per io lun- F I L A N T I D E I 29 go. L’ addome à un ampio cingolo sul primo anello , una fascia sul se- condo che ne accupa tutta la metà anteriore, e tre altre fasce simili a quelle della specie precedente. Piedi coloriti ancora nel modo stesso, li quinto anello ventrale è ancora come in quella. il maschio non lo conosciamo. Specie affine alla precedente , dalla quale differisce organicamente pel clipeo più prolungato inferiormente e tridentato , meno punteggia- to ; in quanto a colori , per la fascia del primo anello addominale e le due strisce nel metatorace, che in quella mancano, c per la faccia inte- ramente gialla. Cerceris brulla, A. Cost. Imen. Ita!, p. 93, n. 24. Baccella nella Calabria Ulteriore sulle colline di Brancaleone. 17. Cerceride a fasce bianche; Cere . albofasciata . Tav. XVII, fìg. 5. C. 2 clypeo inferius concaviusculo, utrinque obtuse carinulato , apice vede truncalo, parco punctato; area dorsali metanoti convexa , polita , me- dio canaliculaia , marginibus cremdata: nigra, facie superius triramose cwn clypeo et genìs, mandibulis apice cxcepto , antennarum scapo ( flagello testa ceo ), maculis duabus posiicis pronoli , tegulis alarum , postscutello abdomi - nisque segmenti primi macula transversa baseos medio coarclata et pimelo utrinque in margine postico , fasciisque tribus [in segm. 5-5) angustis, prima ulrinque anterius aucta, albidis s. pallide flavis ; pedibus flavis, coxis piceis, femoribus posiicis fidvis; alis hyalinis, apice vix fumatis, venis testaceis. — - Long. corp. Un. 4 4fó; exp. al. Un. 7. Femmina. Antenne fulve ; soltanto il primo articolo giallo, ed il se- condo nero. Faccia anteriore del capo per intero, due macchie sul proto- race, le tegole alari, una linea sul dietroscutello, bianco-giallicce. Addo- me con una macchia trasversale biloba alla base e due presso il margine posteriore sul secondo anello ; una delicata fascia nel margine poste- riore del terzo , la quale ne’ due lati si dilata occupando 1’ anello Sin- tero, ed altra ancor delicata sul quarto e sul quinto, dello stesso colore bianco-gialliccio. Piedi fulvi variati di gialliccio : le anche nere. Maschio. Simile alla femmina, salvo che spesso vi ha una fascia di IMENOTTERI 30 più nell’ addome sul sesto anello. In questo sesso però spesso il proto- race ed il dietroscutello sono interamente neri, e talvolta mancano an- che le due macchie posteriori del secondo anello addominale : il dorso delle antenne e la base de’ femori sono neri. Piccola e graziosa specie distinta dalle affini della medesima sezione pel colore bianco delle fasce addominali , e la femmina per avere antenne e piedi fulvi. La C. tricincta differisce solo pel secondo anello addominale interamen- te nero. Crabro albofasciatus, Ross. Fn. Etr. Mani. I, n. 306. Vespa albofasciata, 111. Ross. Fn. Etr. II. p. 143. Cerceris albofasciata, V. Lind. II, p. 116, n. 12. — — Dahlb. 1. c. p. 201, n. 119. À. Cosi. Imen. Ital. p. 94, n. 25. Varielas tricincta — segmento secundo abdominali immaculalo ; femoribus ferrugineis nigrisve, anterioribus apice, posticis antice flavis. Pliilanthus tricinctus, Spin.Fragm. Fn. Lig. p. 18, n. 8. Cerceris tricincta, id. Ins. Lig. I, p. 27, tab. I, fig. IX. a* Trovasi in diverse contrade, generalmente però è poco abbondante» 18. Cerceride vajuolata; Cere, variolosa. Tav. XVII, fig. 6. C. c* crebre et fortiler punclala, clypeo inferius recle truncato, post- scutello crebre punclato-varioloso , area dorsali metanoli longitudinalilcr irre - gularitcr plicala : nigra, facie superius triramose cum clypeo et genis, man- dibulis basi, abdominisque fasciis dorsalibus duabus latis, antica in segmento tertio latissime interrupta, postica segmentum scxlim lolum occupante antcrius anguste scissa, flavis; femoribus fulvis, tibiis tarsisque flavis; alis hyalinis, apice fumatis, venis fusco-testaceis, tegulis piceis anterius pallidis. — Long, corp. Un. 5 : exp. al. lin. S. Maschio. Antenne nere: gli articoli terzo a sesto inferiormente testacei. FILANTIDEI 31 Faccia anteriore del capo, dalla inserzione delle antenne in giù , gialla. Torace interamente punteggiato-scabro, compreso lo scatello ed il dietro- scutello; 1’ aja dorsale irregolarmente pieghettata. Tegole alari nella metà anteriore giallo-pallide, nella posteriore nero-picee. Addome punteggiato- scabro, nero, con due ampie fasce gialle, 1’ una sul terzo anello larga- mente interrotta e divisa in due macchie rettangolari , intaccate ango- larmente nel lato interno per lo quale si guardano , 1’ altra sul quinto anello, che occupa per intero, intaccata un poco nel mezzo anteriormente. Ventre interamente nero; il secondo anello un pò concavo , liscio splen- dente, scavato da punti grossi irregolari. Piedi gialli; anche, trocanteri e base della faccia posteriore de’femori, neri; il resto de’ femori e la fac- cia interna delle tibie fulvi. Cerceris variolosa, A. Cosi. Irnen. Ital. p. 95, n. 26. Raccolta nelle adiacenze di Benevento in giugno. Specie da aggiungere Alla sezione a del genere Filanto. l.bis Filanto coronato; Philanlhus coronatus. Ph. niger, nitidissimus , clypeo, genis (d* macula frontali mandibu- lis apice excepto, pronoti margine postico subinlerruplo, tegulis alarum , lu- nula sub alarum radice ( 2 postscutello ) abdominisque maculis duabus in seginentis 4.° et 2.° et fascia postico-marginali in segm. 4-5, antica anguste interrupta, flavis; anlennis infra dimidio basali flavo d* , ferrugineis scapo tantum flavo 2 ; pedibus fulvis, coxis et trochanteribus d*, et femoribus ?, nigris ; alis flavescenti-hyalinis, venis carpoque dilute teslaccis — Long. corp. Un. 7-8; exp. al. Un. 40-12. Variat : J macula flava frontali ut in mare. Maschio. Corpo liscio, finamente punteggiato e pelacciuto , nero , splendente ; metà basilare delle antenne, una macchia frontale, clipeo, Imen. Filant. 5 IMENOTTERI 32 e gote, margine posteriore del protorace interrotto nel mezzo, e cinque fasce dorsali addominali, su’primi cinque anelli, le prime due più am- pie e largamente interrotte, le altre tre delicate, di color giallo. Piedi gialli; le anche, i trocanteri e l’origine de’ femori, neri. Ali tinte di gialliccio con 1’ estremità fuligginosa ; le vene testacee. Femmina. Antenne nere nel dorso, testacee inferiormente; fronte senza macchia ; valvola anale dorsale con due macchie basilari gialle ; femori in gran parte neri : nel resto simile al maschio. Philanihus coronatus, Fab. Ent. Syst. II, p.288, n. 1. • — • — • Panz. Fn. germ. fase. 84, tav. 23. Dahlb. 1. c. p. 189, n. 116. • — 1 — - A. Cosi. Imen. Ital. p, 96, n: 2. Simblephilus coronatus , Jur. p. 188. Raccolto in abbondanza presso Benevento nel mese di giugno. l.ter Filanto bello; Philantkus venustus. Ph . niger, nitidissimus , clgpeo, genis ( ^ macula frontali ) , lineola ulrinque occipitali , mandibulis apice excepto 2~basi tantum à* , pronoli margine postico interdum subinterrupto, maculis binis conncxis sub alarum radice, poslscutello , abdominisque maculis duabus segmenti primi , duabus majoribus transversis sinuatis ( in ci* conniventibus ) segmenti secundi, fa- sciarne postico-marginali in segmentis 5-5 J, 5-6 d*, illa segm. tertii 2 » terlii et quarti interrupla; valv. an. dors. maculis duabus basi J ? mar- gine postico c* , fasciisque venlralibus 2-4, flavis; anlennis infra testaceo fla- vescentibus 2> dimidio basali flavo d*; pedibus flavis fulvo variis , coxis . irochanteribus et femoribus maxima parte nigris; alis flavescenli-hgalinis, venis dilule testaceis. — Long. corp. Un. 4-5; exp. al. lin. 8 9. Yariat : 2 metanolo flavo maculalo . Maschio. Corpo più levigato , più scarsamente punteggiato e più splendente che nella specie precedente, nero con peluria in parte bian- chiccia. Antenne nella metà basilare della faccia inferiore gialle. Capo con una macchia frontale isolata , altra immediatamente soprastante al F I L A N T 1 D E 1 33 clipeo , il clipeo, le gote ed una macchia verticale dietro ciascun occhio, gialle. Torace : il margine posteriore del protorace , due macchie da cadami lato sotto 1’ origine delle ali, ed il dietroscutello, gialli. Addo- me : una fascia ampia interrotta sul primo anello, altra più ampia in- tera e posteriormente biloba sul secondo, una fascia angusta interrotta sul terzo, intera sugli altri , ed una delicata fascia sugli anelli ventrali , gialle. Piedi gialli; le anche, i trocanteri e buona parte de’femori, neri. Ali di color melleo, la vene testacee. Il color giallo è sempre cedrino. Femmina. Faccia inferiore delle antenne interamente gialla; addome con cinque fasce in luogo di sei , e la valvola anale dorsale con due macchie gialle ; fronte per lo più senza macchia; seconda fascia addomi- nale interrotta. Crabro venuslus, Ross. Fn. Etr, n. 889. Philanthus veniistas, Lep. p. 37, n. 4. — — A. Cost. Imen. Ital. p. 97, n. 3. Raccolto in abbondanza con la precedente, e presso Pozzuoli. Alla sezione a a del genere Cerceride. 4.bis Cerceride di Ferrerò; Cere. Fervevi . Tav. XYI.a fig. 2. C. J cìypei lamina parum latiore quam longa, late triangulariler emar- ginata: nigra nitida, orbitis anticis, lamina clypei, mandibulis apice exceplo, ìiiaculis duabus relrorbitalibus et pronoli , legulis alarum , maculis duabus posticis metanoli, abdominisque maculis duabus segni, primi, fasciis dorsa- libus qualuor [in segm. 2-5), antica laliore rotundulo-emarginala, maculaque utrinque in segm. ventralibus 2-4, flavis; anlennarum scapo flavo dorso ni- gro , flagello testaceo dorso nigricante ; pedibus flavo-fulvescentibus, coxis et Irochanleribus caslaneis ; alis hyalinis apice fumatis , venis fusco-testaceis ; vale. un. dors. coriacea, basi punctis majusculis sparsis. — Long. corp. lìn. 6-7 ; exp. al. Un. 'IO-FI. o* facie iota flava, fasciis abdominalibus quinque [in segni. 2-6). Femmina. Antenne col primo articolo giallo : il secondo nero , ne! 34 IMENOTTERI resto fulvo-ferruginoso , nerastre verso l’estremità. Lamina libera del clipeo un poco più larga che lunga, dilatata leggermente verso avanti , intaccata triangolarmente ad angolo ottuso che non giunge alla metà della lunghezza , gialla col contorno anteriore nero. Capo con due ampie stri- sce lungo le orbite anteriori e due macchie dietrorbitali, gialle. Torace con due macchie sul protorace , il dietroscutello , due grandi macchie sul metatoracc e le tegole alari, gialle. L’aja dorsale di quest’ ultime striata per lo lungo. Maschio. Capo, dalla inserzione delle antenne in giù, giallo. Addome con cinque fasce dorsali in luogo di quattro, delle quali quella del se- condo anello ordinariamente più ampia e poco smarginata. Osservazioni. Vi ha individui maschi i quali presentano sullo scutello una linea trasversale gialla parallela a quella del dietroscutello. Questi potrebbero offrire maggiore affinità con quelli della C. scutellaris da noi descritta sopra in- dividui femmine di Sardegna (1). La Cerceride descritta superiormente a pag. 13 col nome di propinqua de- ve considerarsi come una varietà della Ferreri, nella quale il giallo prende mi- nore estensione : tra l'altro, le macchie del primo anello sono piccole e di- stanti. Cerceris Ferreri, V. Lind. Obs. II, p. 112, a b J. — — Lep. Hym. Ili, p. 4, n, 2. • A. Cost. Imen. Ital. p. 82, n. 5. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, da giugno fino ad ottobre. 4.ler Cerceride labrata; Cere, labiata. Tav. XVI. a fig. 4. C. J clypei lamina vite quadrata ; metanoti area dorsali longitudina- liter elevato -striata ; nigra, maculis duabus anteorbitalibus et lamina clypei (limbo omni excepto) albidis; antennis flagelli dimidio basali et summo apice (t) Vedi: Prospetto degli Imenotteri Italiani, pag, 82, n. 6— Illustrazione Iconografi- ca delle specie nuove o meno conosciute, p. 6, tav. I, fig. 6. F1LANTIDEI 35 fulvis ; pronoli maculìs duabus poslicis, legulis alarum , aldominisque ina- culis duabus segmenti primi et fasciis quatuor dorsalibus ( in segni. 2-5 ) medium versus angusta tis et anticis plus minusve interruptis, pallide flavis; pedibus fulvis, coxis nigris; alis hgalinis, apice fumai is, venis carpoque te- staceis. — Long. corp. Un. 5 t\2; exp. al. Un. 8. c* clypeo paullum elevalo, margine infero truncato, obsolete bisinuato; segmento ventrali sexto postice in utroque angulo penicillo e setis condensa- tis infiexis praedilo ; facie flava; anlennis scapo infra flavo, flagello fulvo dorso nigricante ; fasciis addominalibus quinque (in seg. 2-6); pedibus citreis , coxis, trochanteribus, femoribus anterioribus basi, poslicis apice nigris. Femmina. Antenne con gli articoli terzo a sesto e 1’ ultimo testa* cei. Capo con tre macchie bianche , due orbitali e la terza sulla lami- na libera del clipeo, che è esattamente quadrata ed à il solo contorno nero. Torace con due macchioline sul protorace, il dietroscutello e la metà esterna delle tegole alari di color bianco-cremato. Addome con due mac- chie sul primo anello ed una fascia sugli altri quattro bianco-giallicce; le fasce del secondo, terzo e quarto ristrette ed interrotte nel mezzo. Piedi fulvi: le anche nere. Maschio. Antenne testaceo-ferruginose, più oscure nel dorso: il pri- mo articolo inferiormente giallo. Capo, dalla inserzione delle antenne in «ÙÙ, giallo. Torace come nella femmina. Addome con due macchie sul primo anello e cinque fasce anguste verso il mezzo e le due prime an- che interrotte. Sesto anello ventrale fornito di un cornetto incurvato costituito di cigli ammassati. Piedi come nella femmina. Crabro labiatus, Fab. Ent. Syst. II. p. 206, n. 11. ? Cerceris labiata, Dahlb. 1. c. p. 217, n. 129. > — — A. Cost. Iraen. Ital. p, 80, n. 3. Cerceris interrupta, var. Spin. Ins. Lig. I, p. 99, n. 4. Specie generalmente rara. Trovata nelle adiacenze di Napoli e nella provincia di Lecce. 36 IMENOTTERI Alla sezione aaa 6.bis Cerceride a quattro cingoli; Cere . quadricincta . C. 2 clypeo infra parum profunde fornicato ; metanoli area dorsali iongitrorsum elevalo -stri ala : migra, facie superius triramose , clypeo , pun- ch s duobus retrorhilalibus , pronoli maculis duabus, poslscutello , melanoti ma- culis duabus poslicis oblongis, legidis alarum externe, abdominis fasciis dor- salibus quatuor (in segni. 2-5) integris , prima et quarta latioribus , pedi- busque, basi ac geniculis tarsisque poslicis exceptis, favo-cilreis ; antenna- rum scapo infra apiceque ferrugineo ; alis cincreo-hyaiinis, margine costali ad apicem infuscalo. — Long . corp. Un. 4; exp. al. Un. 8. c* clipeo convexiusculo , margine infero obsolete tridentato ; abdominis fasciis flavis quinque [in segni. 2-6), prima et quinta latioribus. Yariat : metanoto occipileque immaculalis. Femmina. Antenne nere nel dorso, inferiormente il primo articolo gial- lo, gii altri testacei. Capo anteriormente , dalla inserzione delle anten- ne in giù, giallo; una macchia dietro ciascun occhio dello stesso colore. Nel torace vi ha una fascia interrotta sul protorace, le tegole alari, il dietroscutello e due macchie sul metatorace, gialli. L’ addome ha quat- tro fasce dorsali (sugli anelli 2-5), delle quali la prima e la quarta as- sai ampie, le due intermedie assai anguste, e tre fasce ventrali, gialle. Piedi gialli variati di fulvo: le anche, i trocanteri, la base de’ quattro femori anteriori e la estremità de'posteriori, neri. Ali leggermente fuliggi- nose. Le macchie dielrorbilaii e del metatorace sono soggette a svanire. Maschio. Simile per colorito perfettamente alla femmina: solo l’addo- me ha non quattro ma cinque fasce dorsali, delle quali la prima e la quinta sono le più ampie. P Intani hns quadricinctns,V anz . F n . germ . fase . 63 , t . 1 5 2 - Cerceris quadricincta, Latr. Dahlb.p.2 1 2, n. 126 (excL var. b , cum. syn.) A. Cosi. Imen. Ital. p. 86, n. 12. Non rara nella provincia di Napoli. CATALOGO DE’ FILANTIDEI nella nostra collezione entomologica napolitana esistenti da servire di indice sistematico alla presente monografia. Gen. Philantiius Fab. a a a) nasutae. ! triangolimi, Fab. . pag. 3 androgynus, Ross. pictus et discolor, Panz. apivorus, Latr. diadema, Jur. 2. coronatus, Fab 31 3. venustus, Ross. , . . . 32 f { raptor, Lcpel ...... 5 4‘ ( Sieboldti (Dahlb.), A. Cost. Iquinquefasciata, Ross. . 14 subdepressa, Lep. nasuta, Kl. A. Cost. y ( quadricincta, Latr. . . 36 1 fasciata, Spin. aaaa ) labiatae . quadrifasciata, Panz . . 16 — var. truncalula, Dahlb. nitida, Wesm. spreta, A. Cost. Gen. Cerceris, Latr. a) cornutae tubercolata. De Vili. . . 7 vespoides, Ross. rufipes, Fab. major, Spin. 2. conigera, Dahlb .... 10 a a) bucculatae . 3. bucculata, A. Cost . . 11 Ta fFerreri, V. Lind. . . . 33 4. . \ — var. propinqua, A. Cost. 13 t labiata, Fab. . . . . . 34 5. 3 nasuta, Latr. (non al. auct.) inter rupia vox. Spin. 9. speculari, A. Cost. . . 17 10. albonotata, V. Lind. . 18 11. rubida, Jur. ..... 19 aaaaa) glossalae . arenaria, Lin. ..... 20 \laeta, Fab. Panz. * 1 quinquecincta, Fab. A aurita (Latr.), Spin. aaaaaa) muticae. 13. lunata, A. Cost. ... 22 ( emarginata, Panz. J . . 23 ' \ sabulosa. Panz. ci* 38 /ornata, Fab. 24 15» < variabilis, part. Dahlb. j semicincta, Panz. o* r/ fimbriata, Ross. .... 26 16. \lunulata, Ross. variabilis , part. Dablb. 17. bupresticida, Duf. ... 27 18. brutia, A. Cost. ... .28 albofasciata, Ross. ... 29 var. tricincla, Spin. 20. variolosa, A. Cost. . . 30 SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE TAV. XVI. Fig. 1. Il Philanthus raptor descritto da noi col nome di Sieboldti. 2. La Cerceris tuber culata, fem. 3. e 4. La Cerceris conigera, mas. e fem. 5. e 6. La Cerceris arenaria, mas. e fem. TAV. XVIa Fig. 1. La Cerceris bucculata, fem. — l.a la lamina del clipeo- 2. Lamina del clipeo della Cere. Ferreri, fem. 3. Clipeo della Cere, quinquefasciata, ( o nasuta ) fem. h. Lamina del clipeo della Cere, labiata, fem. 5. e 6. La Cerceris specularis, mas. e fem. 7. La Cerceris albonotala, fem. 8. La Cerceris da noi creduta maschio della precedente. 9. La Cerceris rubida, fem. <3 TAV. XVII. Fig. 1. La Cerceris lunata, fem. 2. La Cerceris fimbriata, fem. 3. La Cerceris bupresticida, fem. h. La Cerceris brutia, fem. 5. La Cerceris albofasciata, fem. 6. La Cerceris variolosa, mas. I IMENOTTERI ACULEATI Famiglia de’ NISSONIDEI ; NYSSON1DEA . ( Nyssonidae, Dahlb. ) Antennae saepius valìdae , ad apicern incrassatae. Mandibu- ìae margine infero-exlerno inlegerrimae. Labrum patulum , sub- semilunatum aut obtuse sublriangulare. Pronotum breve, metano- lo applicatum , lobis lateralibus tegulas alarum non tangentibus. Abdomen adhaerens. Alae in utroque sexu ; anticae cellula radiali simplici ; cellulis cuhitalibus complelis tribus, secunda ambas ve - nulas transverso-discoidales excipiente ; posticae cellulis basalibus duabus. Tarsi postici simplices. Feminae aculeo abscondito prae- dilae . La famiglia de’ Nissonidei , che noi consideriamo circoscritta da’ li- miti stessi assegnatile da Dahlbom , comprende tutti quegli Imenotteri Scavatori il cui addome non è mai picciuolato, nel vero senso di que- sta parola ; le cellole cubitali complete delle ali anteriori sono tre, delle quali la seconda riceve sempre ambedue le venette trasverso-discoidali; il labbro superiore è breve , anteriormente ritondato , semilunare , ov- vero più o meno triangolare ; le mandibole non mai intaccate nel mar- gine inferiore-esterno. Astrazion fatta dai sopraccennati caratteri , comuni alla intera fa- miglia, e da quegli altri che son comuni a tutti quanti gl’lmenotteri Aculeati Scavatori, noi scorgiamo tra i Nissonidei tre diverse modifica- zioni nella fattura del corpo , le quali ci dan ragione a ripartirli in tre sezioni molto naturali, che potrebbero assai bene elevarsi ad altrettante famiglinole. Da ciò conseguita che per dare una idea della organizza- zione generale di questi Imenotteri , dovremmo riassumere tutte quelle specialità, la cui esposizione trova il suo posto più acconcio nelle illu- Imen. Niss. 1 2 IMENOTTERI strazioni di ciascuna delle tre tribù , nelle quali noi li riportiamo. Per la qual cosa ci asteniamo dallo entrar qui in maggiori dettagli. L’ europa possiede una quarantina di specie di Nissonidei : però le regioni meridionali son quelle nelle quali abitano in preferenza questi Imenotteri. Ad eccezione di pochi , che hanno statura assai vantaggio- sa , i più sono di piccola statura. Nel regno di Napoli ne conoscia- mo per ora ben ventiquattro specie , vuol dire più della metà di quel- le che nell’ europa intera albergano. Non una sola trovasene menzionata dagli entomologi patrii che ci han preceduti : sette figurano tra gl’ in- setti de’ Monti Par lenii, una delle quali , Rarpactes niger, descritta co- me nuova ed effigiala. Altre specie verranno come tali descritte nella presente monografia , per due delle quali ci siam creduti autorizzati ad istituire nuovi gruppi generici. Napoli, febbraio 1859. A. Costa. Distribuzione de ’ Nissonidei in tribù e generi . I. Metatorace assai breve , posteriormente troncato-conca- vo; aja dorsale cordata nulla o non ben distinta. 1. Secondo anello ventrale piano-convesso ; metatorace non spinoso (Stizini) a Seconda cellola cubitale delle ali anteriori trape* zoidea o quasi triangolare, a base trasversale pressocchè diritta (ano de’ maschi trispinoso ). b Cellola anale delle ali posteriori angusta , termi- nata poco dopo l’origine della vena cubitale: la cellola basale spicca dalla sua estremità una sola venetta. c Terzo anello ventrale ne’ maschi armato d’ un forte dente compresso Bembecinus cc Terzo anello ventrale ne’ maschi inerme . . Slizomorphus hb Cellola anale delle ali posteriori assai grande ter- minata molto oltre l’origine della vena cubi- NISSONIDEI ; 3 tale : la cellola basale delle ali stesse spicca dalla sua estremità due venette ..... Stizus aa Seconda cellola cubitale delle ali anteriori obbli- quamente parallelogrammica (maschi con l’ano unispinoso , ed il primo articolo de’ tarsi mcdii dilatato e circolarmente scavato .... Sphecius 2. Secondo anello ventrale convesso-gibboso ; metatora- ce con due pungoli (Nissonini). d Ali posteriori con la cellola anale terminata all’o- rigine della vena cubitale. e Ali anteriori con la terza cellola cubitale brevissi- mamente picciuolata Synnevrus ee Ali anteriori con la terza cellola cubitale ses- sile. ............. Nysson dd Ali posteriori con la cellola anale terminata innanzi l’origine della vena cubitale Brachystegus II. Metatorace di grandezza e forma ordinaria , con 1’ aja dorsale cordata ben distinta , ordinariamente cinta da sutura crenulala (Goritini). f Secondo anello ventrale conico-gibboso alla base. Goryles ff Secondo anello ventrale piano-convesso. g Ali anteriori con la seconda cellola cubitale ses- le, trapezoidea. h Ali posteriori con la cellola anale terminata su- bito dopo 1’ origine ( o nella stessa origine ) §. della vena cubitale. i Addome aderente ( di raro il primo anello po- steriormente quasi nodoso ) Hoplisus ii Addome col primo acello ristretto quasi in for- ma di picciuolo posteriormente gibboso . . Lestiphorus hh Ali posteriori con la cellola anale terminata innanzi 1’ origine della vena cubitale, troncata all’ estremità Harpactes gg Ali anteriori con la seconda cellola cubitale trian- golare , picciuolata. Aìyson A IMENOTTERI Degli indicati generi il solo Gorytes non ancora si è presentato nelle ricerche entro il Regno di Napoli. Tribù I. ST1ZINI. Metanotum breve , postico truncato-concavum , muticum : area, cordata nulla vel indistincta. Segmentimi ventrale secundum pla- no-convexum. Il carattere principale che distingue i Nissonidei di questa prima tribù ri- posa nella forma del metatorace, che è assai corto, bruscamente troncato dietro e più o meno concavo : donde risulta che il torace intero acquista la figura quasi quadrata. In oltre nel suo dorso non vi à aia cordata ben circoscritta, come ben si osserva ne’ Nissonidei della terza tribù, nè mai gli angoli posteriori-superiori dello stesso si prolungano in spina. Lo scutello è parimente spianato, non mai limitato da sutura crenulata. Il secondo anello ventrale è piano o leggermente convesso. Presso parecchi vi si associa pure un altro carattere, la cedola anale delle ali posteriori assai grande. Alcuni di questi Imenotteri si ligano agli Scoliidei, e proprio agli Scoliini per V ano de’ maschi fornito d’ una lamina anale terminata da tre spine, ovvero di una spina sola; d’altro lato qualcuno si liga a’ Bembicidei per avere il maschio il terzo anello ventrale armato di grosso dente compresso simile a quello che trovasi sotto il secondo anello ventrale delle Bembici. Le specie che possediamo di questa tribù possono distribuirsi in quattro ge- neri ben distinti, Bembecinus Slizomorphus , Slizus e Sphecius, i due primi de’ quali propongonsi or da noi per la prima volta. Genere BEMBECINO ; Bembecinus , n. Alae anticae cellula radiali ovato-elliptica; cellula cubitali se- cunda basi transversa, anlice valde anguslata subtriangulari : posticae cellula basali antica apice rotundata , venulam unicum emittente, cel- lula anali paullo post initium venae cubilalis terminata, apice an- gui ala. Mares antennarum articulis ullimis infra spinulosis ; segmen- to ventrali tertio dente valido compresso armato : ano trispinoso . La specie per la quale noi stabiliamo questo novello gruppo generico liga immediatamente i Nissonidei a’Bjmbieidei Partecipa in fatti de’ primi a ragione N I S S 0 N I D E I 5 del robusto dente compresso di cui il terzo anello ventrale è armato nel mas- chio , perfettamente simile a quello delle Bembici. D’ altra parte la brevità del labbro superiore e l’ano nello stesso sesso terminato da tre spine, addimostrano evidentemente una organizzazione affine a quella degli Stizi. La conformazione poi degli ultimi tre articoli delle antenne del maschio è simile a quella che ha luogo nello Slizus tridens, da noi preso pure a tipo di distinto genere, col quale il presente conviene anche per la brevità della cellola anale delle ali posteriori, ben diversa da quella degli Stizi , e per la cellola basale anteriore delle ali stesse, che dall’ estremità spicca una sola venetta. 1. Bembecino meridionale ; Bembecinus meridionalis. Tav. XI. fig. 1 d*. B. niger, pronoti margine postico, callis humeralibus, tegulis , maculis duabus scutelli, abdominis fasciis marginalibus sex à* , quinque J lateribus pa~ rum auclis (ò* facie infra anlennas, clypeo labroque) virescenli flavis ; antennis infra flavis, ad apicem rufescentibus; pedibus flavis nigro variis; alis hyalinis, venis carpoque fuscis; o* antennarum articulo 1 i° in spinam produclo , lu- nato-excavato, ultimo apice attenuato adunco . — Long. corp. Un. 4; cxp. alar, lin. 6 1/2. Maschio. Corpo uniformemente di color nero , finissimamente pun- tinato. Antenne più corte del capo e torace insieme , fortemente inar- cate: 1’ antepenultimo od undecimo articolo sì lungo che largo , come i due che lo precedono , dal lato interno prolungato in una spina la quale oltrepassa la metà del penultimo articolo : questo più lungo del prece- dente , inarcato , col lato inferiore interno concavo ; 1’ ultimo grosso alla base, assottigliato ed inarcalo all’ estremità. Clipeo alto poco meno che largo nel suo mezzo, piano, troncato-smarginato inferiormente. Lab- bro superiore semilunato. Mandibole poco inarcate, nel margine inter- no e molto innanzi 1’ estremità fornite d’ un dente limitato da un sol- co , che si protrae attenuandosi fin presso la base. Torace quasi quadra- to : il mctatorace brevissimo , bruscamente troncato in dietro: nel dorso con due linee convergenti in dietro appena impresse, le quali segnano in abbozzo lo spazio cordifonne ; il piano posteriore concavo con due li- nee delicate elevate verticali , divergenti verso sopra : la piega che for- 6 IMENOTTERI ma il margine inferiore terminata ai due estremi da un piccolo dente ; le pleure medie sporte in fuori , con splendore argentino : le posteriori piano-concave , levigate , splendenti. Addome più lungo del capo e to- race insieme , inarcato ; il terzo anello ventrale armato d’ un forte dente compresso , simile a quello del secondo anello ventrale delle Bembici. Ali anteriori con la seconda cellola cubitale molto ristretta verso la ra- diale , e quasi triangolare ; la terza assai grande. Il colore generale del corpo è nero. Le antenne sono inferiormen- te gialle , tendenti più o meno al fulvo negli ultimi articoli. Faccia in- feriormente alla inserzione delle antenne, un delicato orlo nelle orbite anteriori , il clipeo , il labbro superiore ed i palpi , di color giallo. Mandibole picee con una macchia giallo-pallida nella base della faccia esterna. Margine superiore del protorace, i calli omerali, due mac- chie laterali sullo scutello e sei fasce marginali sul dorso de’ sei primi anelli addominali , di color giallo- verdiccio: delle sei fasce la prima più larga , eguale , poco dilatata ne’ lati , le quattro seguenti più angu- ste , poco dilatate ne’ lati , e leggermente angolose nel mezzo : l’ul- tima accorciata. Valvola anale dorsale scudiforme , punteggiata più fortemente che gli anelli precedenti , ottusamente elevata nel mezzo nella metà posteriore. Spine anali robuste : la media più lunga e dirit- ta , le laterali leggermente incurvate verso dentro. Piedi gialli: le an- che , i trocanteri , il dorso de’ femori anteriori , i quattro femori po- steriori eccetto i ginocchi , ed una macchia posteriore sulle quattro ti- bie posteriori , neri. Ali incolori , trasparenti : il margine costale della cellola radiale un poco ombrato, ombra che si continua ancora al di là dell’ estremità di detta cellola. Femina. Antenne lunghe quanto nel maschio, semplici. Terzo anel- lo ventrale piano ed inerme. Ano terminato come al consueto da aculeo. Valvola anale dorsale quasi triangolare , convessa in senso trasversale, non marginata ne’ lati. Il colorito simile a quello del maschio , se ne eccettui : la faccia, il clipeo, il labbro superiore e le mandibole, neri: solo il clipeo ed il labbro avendo un delicato margine giallo ; fasce ad- dominali cinque ; il nero ne’ piedi più esteso , sopratulto nelle tibie me- die e posteriori. Pettine de’ tarsi anteriori breve e poco stivato. Nel re- sto simile al maschio. NISS.ONTDEI 7 Raccolto nelle adiacenze di Napoli sulla collina di Cancello, nel me- se di giugno : raro. Genere STIZOMORFO ; Stizomorphus , n. Alae anticae cellula radiali ovato-lanczolata ; cellula cubitali secunda subtriangulari, basi transversa subrecta ; posticae cellula anali paulo post inilium venne cubitalis terminata, cellula basali antica apice rolundata , venutami unicum emittente. Mares ano trispinoso. Noi separiamo da! grande genere Stizo, per prenderla a tipo di genere distinto, una specie ( St ■ ir idem ) la quale, benché a primo aspetto sembrasse riunire tutti i caratteri di quello , pure offre sufficienti note per esserne genericamente se- parata. In primo, la cedola anale delle ali posteriori non è nè si grande, ne’ ter- minata assai lungi dall’ origine della vena cubitale: in secondo, la cedola basale anteriore delle ali medesime dada sua estremità spicca una sola venetta , non già due. A questi primarii caratteri si associa poi quello della particolar confor- mazione che prendono gli ultimi articoli delle antenne ne’ maschi della specie che or serve di tipo, e che però noi non abbiamo mensionata tra i caratteri essen- ziali del genere, potendo essa non aver luogo in altre specie, die per la con- dizione delle ali dovessero essere a questo genere ascritte. La sola specie che per ora noi conosciamo di questo genere è la seguente- 1. Stizomorfo tridente; Stizomorphus tridens. Tav. XI. fig. 2. St. niger, brevissime cinereo puberulus , antennis infra salterà ex parte, (' clgpeo labroque o*) palpis, pronoti margine postico, callis humeralibus , mesa- noti macula utrinque laterali postica, maculis duabus saltelli, lineola transversa poslscutelli (metanoli macula postica utrinque ^ ) , fasciis quinque abdomi- nalibus, prima anlice emarginala (saepe interrupta), ceteris bisinualis, geni- culis libiis tarsisque flavo-sulphureis ; alis subhgalinis, venis carpoque fuscis; tegulis flavis : o* antennis infra apice bispinulosis. — Long. eorp. lin. 4 1/2: exp. alar. lin. 8. Maschio. Corpo nero con splendore di accia jo , rivestito di peluria 8 IMENOTTERI cenerina scarsa ed assai breve. Antenne robuste , con 1’ antepenultimo articolo inferiormente prolungato in forte spina , che raggiunge quasi la metà del seguente : questo più lungo de’ precedenti , un poco ar- cuato ; 1’ ultimo grosso alla base , assottigliato ed inarcato alla punta : nere , lo scapo e talvolta ancora una porzione degli altri articoli infe- riormente gialli. Capo finamente coriaceo. Clipeo giallo con splendore argentino non molto marcato. Labbro superiore largo , trasversale , anteriormente rotondato , giallo. Palpi gialli. Torace quasi quadrato : il protorace ed il mesotorace finamente coriacei , il metatorace punteg- giato : il contorno posteriore di tutto intero il protorace , i calli ome- rali , una macchia oblunga obbliqua su ciascun lato del margine poste- riore del mesotorace , due macchie sullo scutello , una per lato, anche obblique e formanti continuazione con quelle del mesotorace ; una linea trasversale flessuosa sul dietroscutello , talvolta interrotta rimanendone due punti trasversali , di color giallo intenso. Addome robusto , pun- teggiato , con peluria rigida elevata : il primo anello dorsale con una fascia gialla vicina al margine posteriore , che però non tocca, triango- larmente smarginata nel mezzo dal lato anteriore : i quattro seguenti con una delicata fascia marginale , la quale ne’ due lati , e più angu- stamente nel mezzo , si dilata dalla parte di avanti : 1’ ultimo , o val- vola anale dorsale , tutto nero , fittamente punteggiato , e pelacciuto , non marginato ne’ lati. Secondo c terzo anello ventrale con delicato mar- gine posteriore giallo , terminato agli estremi da macchia triangolare , più grande nel secondo , che nel terzo : valvola anale ventrale punteg- giata e pelacciuta alla base e ne’ lati , quasi levigata nel mezzo. Tarsi anteriori col primo articolo molto robusto ; il pettine formato di cigli lunghi e poco stivati. Piedi neri. La faccia inferiore de’ quattro femori di avanti , tutti i ginocchi , le tibie e i tarsi , gialli ; le tibie con una macchia nera sulla faccia posteriore presso 1’ estremità. Ali trasparenti, incolori ; le vene ed il carpo oscuri ; le tegole gialle. Fcmina. Differisce dal maschio per le antenne semplici ; il clipeo ed il labbro supcriore neri con splendore argentino , il primo sovente con gli angoli inferiori testacei ; il metatorace con due macchie gialle, una da cadau n lato della faccia posteriore. NI S S 0 N 1 D E I 9 Vespa tridens , Fab. Sp. Ins. I. p. 464, n. 33. Crabro tridens, Fab. Fnt. Syst. II. p. 298, n- 18. Crabro cinclus , Ross. Fn. Elr. n. 890. Mellinus repatidus, Panz. Fn. Germ. fase. 73, fig. 19 9 . Slizus sinuatus , Latr. Hist. Nat. XIII. p. 303, n. 3. Slizus repandus, Jur. Hym. p. 178. Slizus tridens, Vand. Fouiss. II, p. 17, n. 6. Lepel. 1. c. p. 301, n. 10. — - — Dahlb. I. c. p. 153, n. 89 e p. 476, n. 1. Raccolta nelle adiacenze della Capitale nel mese di agosto ; ra- rissima. Genere STIZO ; Stizus, Latr. Alae anticae cellula radiali ovato-lanccolala ; cellula cubitali se- cunda sublrapezina , transversa , infra subrecla : postica Q cellula anali magna , longe post initium venne cubitalis terminata 5 cellula basali an- tica apice venulas duas emittente. Mares ano trispinoso. Gli Stizi sono tra i più grandi Imenotteri che la presente famiglia racchiu- de- Il loro corpo è ordinariamente robusto. Le antenne nel maggior numero delle specie sono pressocchè simili in ambedue i sessi , col flagello assottigliato alla base, ingrossato innanzi l’estremità. In talune specie gli ultimi articoli sono inferiormente scavati ne’ maschi. II pettine de’ tarsi anteriori è formato di spine corte ne’maschi; più lunghe, più robuste e più stivate nelle femine. 1. Stizo a due fasce ; Slizus bifasciatus. Tav. XI. fig. 3. St. niger, nigro et rufescente villosus; abdominis fasciis duabus dorsalibus (in segni. 2. et 5) saturale flavis ; alis nigro-violaceis limbo hyalìno’, antennarum sum- mo apice fulvo. — Long. corp. lin. 8-9: exp. alar. lin. 14 1^2 16. Maschio. Corpo nero con scarsi peli neri e rossastri ; la fac- cia inferiormente alla inserzione delle antenne, e la base del clipeo Jmen. Ni ss. 2 10 3MENOTTERI rivestite di brevissimo vello argentino. Antenne mediocremente ingros- sate verso 1’ estremità , con V ultimo articolo incavato inferiormen- te : nere , la metà apicale dell’ ultimo articolo fulva. Clipeo molto convesso, quasi sì lungo che largo, inferiormente troncato-sinarginato, a superficie finamente coriacea e matta. Labbro superiore assai spor- gente, molto convesso, nero splendente, con punti impressi poco stivati. Mandibole nere, l’estremità picea. Palpi bruni. Torace slivatamente punleggiato-aspro, interamente nero, con peli brevi e ruvidi neri e ros- sastri ; i lobi laterali del protorace cinti di frangia di quest’ ultimo colore. Addome allungato, nero, quasi nudo, il secondo ed il terzo anello dorsale con una larga fascia di color giallo intenso, la quale ne occupa quasi per intero il rispettivo anello , lasciando nero solo il margine posteriore , sovente un poco intaccata nel mezzo dal lato anteriore. Ano terminato da tre spine di color piceo , la media più lunga e diritta, le laterali più corte e leggermente incurvale verso den- tro. Piedi neri. Ali nero-violacee col lembo incolore : la seconda cel- lola cubitale molto ristretta anteriormente : le tegole nere col mar- gine posteriore più o meno distintamente bruno testaceo. Fcmina. Simile perfettamente al maschio, sene eccettui : P ulti mo articolo delle antenne intero, ed appena nell’estrema punta fulvo; il pettine de’ tarsi più lungo; 1’ ano aculeato. c? Crabro tridentalus, Fab. Syst. Entom. p. 373, n. 1. Vespa Indentala, De Vili. Ent. Ili, p. 277, n. 27. Bembex tridentata , Fab. Ent. Syst. il, p. 251, n. 14. Scolia tridentata, Fab. Syst. Piez. p. 242, n. 22. 9 Larra bifasciata, Fab. Ent. Syst. Suppt.p.252. n. 5. c? 9 Stizus bifascialus, Jur. Dablb. !. c. p. 152, n. 88. — Lepel. Hym. III. p. 298, n. 7. Specie propria delle provincie più calde. L’abbiamo della Ter- ra d'Otranto, ove non sembra molto rara: ricevuta dal sig. G. Costa. N I S S 0 N I D E l 11 2. Stizo ad antenne rosse ; Stizus ruficornis. Tav. XI. fìg. 4. cf . St. niger, capite, thorace, abdominisque basi cinereo-fulvescenti villosis , an - tennis fulvo-rufescentibus; clypeo labro, orbitis inlerruptis, pronoli margine postico , callis humeralibus, macula postica sculelli, abdominisque fasciis dorsalibus sex cf , quinque O flavis, harum quatuor anticis interruptis; pedibus flavis basi nigris; alis lestaceo-hyalinis, venis carpo tegu'isque testaceis, cellula radiali fumea. — Long. corp. lin. 8: exp. alar. lin. 15. Maschio. Antenne rosso-fulve : il flagello assottigliato alla base, ingrossato verso l' estremità. Capo nero con breve vello cenerino- gialliccio 5 la faccia inferiormente alla inserzione delle antenne gial- la con una macchia nera nel mezzo del suo margine inferiore ; il color giallo rimonta superiormente lungo le orbite. Clipeo alto quanto la metà della massima sua larghezza, abbastanza convesso , giallo. Labbro superiore semicircolare, convesso , giallo. Mandibole gialle con 1’ estremità nera. Torace nero, rivestito di breve vello cenerino- gialliccio : il margine posteriore del protorace, i calli omerali, i mar- gini laterali del dorso del mesotoraee ed una macchia media po- steriore sullo sculello, gialli: la macchia dello scutello spesso man- ca: il margine inferiore del piano posteriore del inetatorace termina- to ne’ due lati da piccolo ed acuto dente. Addome robusto, obconico, nero, con breve peluria gialliccia elevata nella base del primo anello, ed altra coricata ben cospicua sopra i tre ultimi : il primo con due macchie gialle dorsali una per cadaun lato : il secondo con una fa- scia flessuosa , discosta dal margine posteriore , largamente inter- rotta nel mezzo -, il terzo ed il quarto con una simile fascia piu vicina al margine posteriore , assai angustamente interrotta : il quin- to ed il sesto con una fascia che tocca il margine posteriore , in- tera , e solo intaccata nel mezzo del suo lato anteriore : il setti- mo, o valvola anale dorsale, con due macchie trasversali posteriori, che si toccano quasi per 1’ estremo iuterno , e le quali lasciano nero il margine posteriore. Anelli ventrali dal terzo in poi coq due mac- chie gialle, una su ciascun angolo posteriore, le quali ne’ due ulti- IMENOTTERI 12 mi anelli si prolungano piu o meno verso dentro, occupando il mar- gine posteriore : 1’ ultimo, o valvola anale ventrale, con due macchie trasversali simili a quelle della valvola dorsale. Ano con cigli ful- vi • le spine rosso-picee. Piedi giallo-fulvicei ; le anche, i trocante ri, la base de’ quattro femori anteriori, e buona parte de’ due femori posteriori, neri Ali trasparenti, tinte di giallo : le vene, il carpo e le tegole testacee : la cedola radiale un poco affumicala ; la secon- da cedola cubitale assai ristretta anteriormente, la terza quasi tanto larga che alla, poco obbbqua , verso la radiale larga il triplo della seconda. Bembex ruficornis , Fab. Mant. fns. I, p. 286, n. 9. — ~ Ent. Syst. II, p. 252, n. 16. Vespa ruficornis , De Vili. Ent. II, p. 278, n. 31. Stizus rufìcornis , Latr. Hist. Nat. XIII, p. 303, n. 2, — -Spin. Ins. Lig. I. p. 74, n. 2. Vand. Fouiss. II. p. 14, n. 1. — — Dahlb. Le. p, 1 5 1 , n. 85, e p. 477, n. 6. — — Lepel. 1. c. p. 291, n. 1. Larra ruficornis , Fab. Syst. Piez. p. 221, n. 9. Trovasi nelle provincie più meridionali del regno e nella Sicilia, non molto frequente. Noi abbiamo individui tutti maschi, raccolti parimente nella Si- cilia, i quali convenendo esattamente con lo St. ruficornis per la parte maggiore de’ caratteri, non esclusala forma del clipeo e del labbro superiore, ne differiscono per l’addome più snello; per gli ultimi anelli di questo non rivestiti di cospicua peluria gialliccia ; per le macchie gialle della valvola anale dorsale più grandi, riunite ed occupanti il margine posteriore ; infine per la terza cedola cubitale delle ali an- teriori men larga che alta, per modo che presso la radiale essa è larga il doppio della seconda. Se debbano, oppur no considerarsi qual N I S S 0 VIDEI 13 specie distinta non osiamo per ora giudicarlo : nell’ affermala a po- trebbe questa chiamarsi Stizus proximus , Genere SFECIO ; Sphecius, Dahlb. Alae anticae cellula radiali clangala, lanceolalo-acuminala ; cel- lula cubitali secunda oblique subparallclogrammica , venula transverso- cubitali secunda valde arcuala , infra ad venulas transvcrso-discoida- Ics deflcxa ; posticae cellula anali magna , longc posi inilium venac cubitulis terminata . Mares anlennis longioribus et gracilioribus , articulo ultimo lunalo- arcuato 5 tarsorum mediorum articulo primo basi laminato ■ dilatalo , infra orbiculatim profunde excavato 5 ano unispinoso. I! distinto Entomologo Francese sig- Leone Pufour nel descrivere la specie che oggi forma il tipo del presente genere, ben osservò offrir essa delle impor- tanti differenze organiche in confronto delle rimanenti specie note del genere Sti- zus. nel quale nondimeno egli la lasciava : differenze che presentavansi principal- men’e nel maschio , sia per la singolare struttura del primo artico'o de’tarsi de’ piedi medii, sia per 1' ano terminato da una sola spina. Ninna importanza nondi- meno egli mise alla particolar forma che in ambedue i sessi offre la seconda cel loia cubitale, sulla quale principalmente si è poi fissato il sig. Dahlbom per co- stituire di quello Stizo un genere distinto col nome di Sphecius. In effetti l’an- damento delle venette trasverso-cubitali e la forma della seconda cellola cubitale che ne risulta sono ben diverse da quelle de’ rimanenti Stizi, e tali che dalla ispezione della figura, meglio che dalla descrizione si possono assai agevolmente riconoscere. Non ne possiede 1’ europa più che una sola specie. 1 . Sfecio ad antenne nere ; Sphecius nigneornis. Tav. XI. fig. 5 cf, 6 9. Sph. niger, capite , thorace abdominisque basi cinereo -fi acescenti villosis ; an- tenmrum scapo infra, clypeo labro, pronoti margine postico tenui, abdominis dor- si maculis quatuor (binis in segmento 1. et 2.) fasciisque quatuor [in segni. ó-6j, tribus 9 (in segm 5 5.J biflexuosis ac in medio anguste interruptis, pedibusque basi excepta, flavis ; a!i$ flavo hyalinis, venis tegulisque testaceis 1 antennarum articulo ultimo extus albido basi nigro. — Long- corp- fin- 7-8 lj2: exp alar, lin. 12 lo. IMENOTTERI 14 Variat : antennarum flagelli articulis 5-9 plus minusve fulvo-testaceis. — • segmentis ventralibus 2-4 macula ulrinque flava. Maschio. Corpo nero : il capo, il torace e la base del primo anello addominale dorsale rivestiti di morbida e folta peluria cene- rino-gialliccia : il resto del corpo quasi nudo. Antenne delicate, con 1’ ultimo articolo inarcalo : nel dorso nere, inferiormente il primo arti- colo giallo, i medii tinti più o meno di testaceo , 1* ultimo dal lato convesso giallo-pallido a base nera. Faccia inferiormente alla inser- zione delle antenne, un delicato orlo sulle orbite anteriori, il clipeo, il labbro superiore e la base delle mandibole, gialli. Palpi gialli , i due primi articoli de’mascellari ed il primo de’labbiali, bruni. Proto- race con delicato orlo posteriore giallo. Addome snello, inversamente conico: il primo anello dorsale con due macchie gialle presso il mar- gine posteriore molto distanti fra loro ; il secondo à due simili mac- chie più grandi trasversali e che quasi si toccano sulla linea media- na ; i quattro anelli seguenti anno ciascuno una fascia prossima al margine posteriore , biflessuosa , appena interrotta nel mezzo, e che meglio si direbbe risultante da due metà un pò lunulale che si toc- cano quasi per uno degli estremi ; P ultima ossia quella del sesto anello intera. Ventre ordinariamente con tre paia di piccole macchie gialle , poste sul secondo , terzo e quarto anello presso gli angoli posteriori. Piedi gialli : le anche , i trocanteri , la base esterna de’ quattro femori anteriori, i due femori posteriori meno i soli ginoc- chi, neri. Tibie medie un poco rigonfiate, bruscamente assottigliale alla base. I tarsi dello stesso paio col primo articolo alla base di- latalo in lamina convessa nel dorso, concava da sotto, scavala circo- larmente dal lato esterno. Ali trasparenti, tinte di gialliccio* le vene, il carpo e parte delle tegole, testacei. Fcmina. Corpo più robusto , sopratutto P addome , pelacciulo come nel maschio. Antenne più corte del capo e torace insieme , inarcate ed un poco ingrossate verso 1' estremità. Faccia con due brevi strisce sulle orbite anteriori, ed una macchia impare sotto la inserzione delle antenne, gialle. Clipeo molto convesso, néro, con una fascia arcuala gialla, ovvero giallo col margine inferiore nero più N 1 S S 0 N I D E I 1 0 largo nel mezzo. Labbro superiore nero con due macchie gialle ; ovvero giallo col lembo ed una linea media neri. Palpi come nel maschio : sì pure il torace. Addome ovato-obconico : il primo anello dorsale con le due macchie gialle più grandi e meno discoste fi a loro ; il secondo con le due macchie più trasversali., ma meno ravvicinate clic nel maschio; lire seguenti con la fascia simile a quelle del maschio. Ventre parimente simile al maschio. La valvola anale dorsale con due rilievi longitudinali che chiudono un’ aia ovaio-ellittica a superficie coriacea : ne’lati con punti impressi. Piedi col nero de’femori più este- so, rimanendo in questi i soli ginocchi gialli. Ali come nel maschio. Abbiamo una varietà nella quale le antenne in ambedue i sessi sono testacee con gli ultimi articoli soli neri , 1’ ultimo nel maschio rimanendo come nel tipo. Nelle temine di questa varietà il clipeo ed il labbro superiore sono intera- mente gialli. 11 ventre, che dal Dufour dicesi assolutamente nero, in tutti i nostri indi- vidui dell’ uno e l’altro sesso presenta le macchie gialle descritte- Stizus nigricomis, L. Dttf. Ann. de la Soc.Entom. de Fr. VII , p. 271, n. 2, pi. 9, fig. 2. Sphecius nigricomis , Dahlb. 1. c. p. 480, n. 1. Specie propria delle contrade più meridionali di europa. Nel n ostro regno trovasi nella Terra d’ Otranto, ove non sembra affatto rara. Ricevuta dal sig. Gius. Costa. Thibìj II. NISSONINI. Metanotum breve , postico Iruncato-concavwn , utrinque mucrotta- lum. Segmentum ventrale sccundwn voi lotum valde gibbum , voi basi conico-gibbum. I Nissoni , che per molti autori hanno soli costituita la famiglia de’ Nis- souidei associandovi gli Ossibeli , i quali presentano con essi certa affinità pel portamento del corpo, sono assai facili a riconoscersi. Il loro corpo, benché or- dinariamente di piccola statura, pure è robusto. Le antenne, inserite ne’ lati d’ una piccola eminenza della faccia assai prossimamente al clipeo, sono brevi, parimente robuste, col primo articolo grosso, gli altri corti e trasversali, fui- I M E N 0 T r E K 1 16 timo più lungo de’ precedenti, sovente scavato dal lato interno ne'maschi. Il toiace è poco più lungo che largo; il dorso del mesotorace à gli angoli posteriori un poco prolungati e rifondati , sovente un poco elevati; lo scutello piano, quasi trasversalmente rettangolare: il metatorace corto, posteriormente troncato, con gli angoli postero-superiori terminati da un pungolojnenato in dietro; 1’ aja cor- difonne dorsale è più o meno distinta, ma ordinariamente poco ben circoscr itta; le pleure medie sono molto sporgenti, convesse, ovvero anche gibbose. L’ addo- me è lungo quanto il capo e torace insieme , inversamente conico ; il secondo anello ventrale è assai grande, sensibilmente convesso, o sopratutto gibboso pres- so la base. Ne’ maschi la valvola anale dorsale à gli angoli posteriori prolungati più o meno in punta. Le ali anteriori in tutte le specie finora note presentano la seconla cellola cubitale lungamente picciuolata. I Nissonini non comprendevano per l’europa che il solo genere Nysson, al quale noi ne aggiungiamo un secondo , Synnevrus ; ed un terzo ancora col no- me di Brachyslegus costituito per una sezione delle specie già note del genere Nysson degli autori. Genere SINNEYRO ; Synnevrus (1), n. Alae anlicae cellula cubitali sccunda longc pcliolala , tertia quo- que distincte cliamsi brevissime subpcliolala • posticae cellula anali in ipso initio vcnac cubilalis terminata. Noi eleviamo a tipo di gruppo generico la specie che andiamo a descrivere, non solo per la forma dalla terza cellola cubitale delle ali anteriori, ma ancora perchè il suo portamento e la statura annunziano un certo che di differenza dagli altri Nissoni. In quanto al carattere essenziale, esso sta in ciò, che la pri- ma venetta trasverso-cubitale si unisce alla seconda, che forma il picciuòlo della cellola precedente, innanzi di raggiungere la vena radiale , in guisa che risulta anche la terza cellola cubitale brevissimamente picciuolata. 1 . Sinnevro grande ; Synnevrus procerus. Tav. XII. fìg. 1 d . S. viger, facie argenteo micante', clypeo, mandibularum basi, pronoti fascia postica subinlerrupta, callis humeralìbus, saltelli linea transversa basali, abdominis- gue fasciis quinque dorsalibus ( in segni- /-ò, ) late inlerruptis flavis ; mesonoti angulis posticis tegulisque alarum flavo -testaceis ; antennis pedibusque fulvis, illi [1) Dalle greche voci aov simul, riunito e veopos nervus, nervo. N I S S 0 N 1 D E I 17 dorso ante apieem , hìs eoxis trochanteribus et femorum basi nigris ; ahs testaceo- hyalinis , venis fuscis ; antcnnarum articulo ultimo infra excavato-arcualo. d*. — Long. corp. lin. 5 122: exp. alar. lin. 10 ifè. Muschio. Antenne fulve : il dorso de’ sei penultimi articoli , l’estrema punta dell’ultimo ed una macchia sul dorso del primo, neri ; l’ultimo articolo mediocremente scavato-arcuato dal lato inferio- re. Capo nero, punteggiato, con brevissima peluria coricata ceneri- no-gialliccia , che a certa luce gli dà uno splendore serico. Faccia rivestita di breve vello coricato bianco-argentino. Clipeo giallo, ri- vestito di vello argentino simile a quello della faccia : la porzione media del margine inferiore troncala e con quattro denti piccoli ed ottusi fulvi. Mandibole gialle alla base, nere nel resto. Palpi bruno gial- lastri. Torace scavato di punti forti e poco stivati: nero, nel dor- so rivestito di peluria quasi microscopica , che però a certa luce gli dà un color cenerino gialliccio a splendore serico : i fianchi me- dii assai sporgenti e convessi, con peluria simile a splendore argen- tino; metatorace irregolarmente rugoso; una fascia interrotta legger- mente nel mezzo sul margine posteriore del prolorace, i calli ome- rali ed una linea trasversale alla base dello scutello, gialli: gli an- goli posteriori mondati del dorso del mesotorace fulvo-testacei , colore che si prolunga anche un poco lungo i margini latero-poste- riori, che fiancheggiano le tegole delle ali. Addome punteggiato, qua* si nudo, nero , con cinque fasce dorsali gialle largamente interrot- te nel mezzo, una per cadauno de’ primi cinque anelli, contigue al margine posteriore; quella del primo anello più larga ; quella del quinto assai piccola e ridotta a due macchie laterali. Valvola ana- le dorsale a grossi punti impressi, posteriormente un poco concava, con le punte apicali brevi ed ottuse. Secondo, terzo e quarto anel- lo ventrale con delicato margine posteriore giallo, e con fina frangia fulva. Piedi fulvi : le anche , i trocanteri e la base della faccia posteriore de’ femori anteriori, neri. Ali trasparenti, tinte leggermente di gialliccio : le vene ed il carpo bruni, le tegole fulvo-testacee. Trovasi nella Terra d’OtraQlo, ove sembra assai raro : comuni- catoci dal sig. G. Costa. Ime n. Ni ss. 3 18 lilENOTTERI Genere NISSONE ; Nysson , Latr. Alae anticae cellula cubitali sccunda longc petiolata , terlia scs- sili etiamsi ad radi aleni valdc anguslata ; posticae cellula anali ad inilium venae cabitalis terminala . Ne’ Nissoni propriamente detti la terza cellola cubitale è sempre più 0 me- no ristretta anteriormente verso la radiale ; però la terza venetta trasverso-cubi- tale raggiunge isolatamente la vena radiale, senza mai congiungersi alla seconda. La cellola anale poi delle ali posteriori si termina là dove à origine la vena cu- bitale, sia in tal guisa, da formar con le vene adiacenti una intersezione a guisa di X, sia che queste restino congiunte per le mezzo d’una breve venetta trasversa- le : condizione alla quale il Dahlbom accorda molta importanza specifica, che noi non ammettiamo, dopo averne riconosciuta la incostanza e quindi la faciltà di es- ser per essa indotto in errore. In fatti sopra due individui di una medesima spe- cie si posson trovare le due condizioni diverse. L’ europa ne possiede men che una decina di specie : noi ne abbiamo del regno per ora cinque soltanto. a. Addome nero con macchie o fasce gialle. 1. Nissone a piedi fulvi ; Nysson [ulm'pes. Tuy. XII. fig. 3, N. niger, facie chjpeoque argenteo micanlibus; pronoli margine postico ulrin- gue abbreviato, callis humeralibus, linea transversa sculetti, abdominisque fascio- lis dorsalibus quatuor (in segni ■ / 4) late interruptis flavis ; segmentis ventrali- bus 2- 5 , in marginis postici medio tenuiler flavo fìmbriatis ; pedibus fulvis basi nigris\ alis subfuscescenti-hyalinis, venis carpoque fuscis; antennarum articulo ulti- mo infra modice excavato. <$ . — - Long. corp. lin. 3 1[2: exp. alar. lin. 6 1/2. Variat : abdominis segmento quarto dorsali immaculato . s Maschio . Antenne robuste ; il penultimo articolo poco più grosso del precedente, 1’ ultimo leggermente arcuato : nere. Capo linamente punteggialo-coriaceo, nero : faccia e clipeo rivestiti di bre- ve vello argentino. Mandibole ferruginose , la base e 1’ estremila nere. Torace grossamente punteggiato-coriaceo , nel dorso rivestilo di brevissima pubescenza cenerina visibile a certa iuolinazione : nero; NISS ONI D E I 19 una macchia trasversale nel mezzo del margine poste, iorc del pro- torace, i calli omerali ed una linea trasversale alla base dello scu- tello, gialle. Addome nero : i primi quattro anelli dorsali con una fascia marginale gialla largamente interrotta, in modo da convertirsi ciascuna in due macchie trasversali : quelle del quarto anello piìi piccole e talvolta mancanti. Anelli ventrali dal secondo al quinto nel margine posteriore e nella parte media guarniti di breve frangia di cigli giallo-dorati. Valvola anale dorsale con le punte apicali ottuse ed assai sensibili, fulve. Piedi fulvi ; le anche , i trocanteri e la base de’quattro femori anteriori, neri. Ali leggermente ombrate ; le vene ed il carpo bruno-nerastri , le tegole testacee. Trovasi nella Terra d'Olranto, ove sembra piuttosto raro: co- municatoci dal sig. G. Costa. 2. Nissone dubbio; Nysson dubius. Tav. XII. fi g.4. N. niger, facie chjpeoque argenteo micanlibus; pronoti margine postico utrinque abbreviato, callis humeralibus, linea transversa baseos saltelli, abdominisque fasciolit tribus dorsalibus ( in segni. 1-5 ) late interruptis flavis ; geniculis, tibiis larsisqae fulvis, tibiis anterioribus macula postica nigra-, alis sub fumalo ■hyalinìs, venis carpoque brun • neis, tegulis piceis ; antennarum articulo ultimo infra profunde lunato-excavato. . — Long. corp. lin. 3 exp. alar, lin.6 112. Maschio. Corpo di color nero intenso , finamente punteggiato- coriaceo, nel dorso e ne’lali del torace con finissima pubescenza bian- co-cenerina a splendore serico ; la inferior parte della faccia ed il clipeo rivestiti di tomento argentino. Ultimo articolo delle antenne profondamente scavato dal lato posteriore. Mandibole testacee : la base nera. Margine posteriore del protorace accorciato ne’ lati , \ calli omerali, una linea trasversale alla base dello scutello, e tre de_ beate fasce addominali largamente interrotte nel mezzo , poste sul margine posteriore de’ primi tre anelli addominali , di color giallo. Anelli ventrali col margine posteriore liscio e nudo. Valvola anale dorsale con le punte apicali ben pronunziate. Piedi neri : 1’ estremi- tà de’ quattro femori anteriori, la metà quasi de’ due posteriori , le 20 IMENOTTEai tibie c s tarsi fulvi : le quattro tibie anteriori con una macchia nera nel mezzo della faccia posteriore. Ali leggermente ombrate: le vene ed il carpo bruno-nerastri; le tegole picee. An? Nijsson omìssus , Dahlb. 1. c. p. 185, n. 3. Raccolto nelle adiacenze di Napoli : raro. Osservazioni. Sembra questa specie assai affine alla or menzionata del Dahlbom : però la brevità della descrizione da questo autore datane non ci per- mette giudicare nettamente* L’è in questa specie che principalmente troviamo la variabilità nella di- sposizione delle vene delle ali posteriori , della quale abbiam parlato nelle osserva- zioni al genere. In alcuni individui la vena cubitale, la discoidale e le altre due adiacenti sono riunite distintamente da una venetta trasversale : in altri que- sta non esiste, e le indicate vene si uniscono in un punto stesso incrociandosi obbliquamente. 3. Nissone a tre macchie; Nysson Irhnaculalus . Tav. XI. fig. 5 6 9 . N. niger, capite thoraceque conferlim rude punctatis, nomisi brevissime ci- nereo puberulis, abdominis maculis sex dorsalibus ( binis in segm. 1-5) , anticis majoribus, ( 9 pronoti margine postico callisque humeralibus) flavis; alis fumato hyaiinis, fumo in cellula radiali sataratiore, venis carpoque fuscis, tegulis piceis: V geniculis tibiarumque sommo apice rufo-testaceis : ontennarum articolo penul- timo exlrorsum tumido, ultimo postice parum excavalo. — Long. lin. 3 1/2: exp. alar, lui- G- Maschio. Corpo di color nero intenso. Antenne inserite assai presso la base del clipeo , robuste : il primo articolo assai grosso, il penultimo più grosso del precedente e tumido dal lato esterno : 1’ ultimo robusto , concavo dal lato medesimo o posteriore , a base seusibilmente più angusta dell’articolo che lo precede. Mandibole te- stacee ; la base e l’estremità nere. Capo e torace stivatamente e roz- zamente punteggiati, con pubcscenza cenerina brevissima, nella faccia e nel clipeo leggermente cangiante in argentino. Addome con punti meno grossi e meno stivati che nel torace , con sei macchie dorsali mar- ginali gialle, due per cadauno de’tre primi anelli : quelle del primo NI S S 0 N I D E I 21 ovato-ritondate, quelle de’ due seguenti anguste, formanti una fascia interrotta nel mezzo. Anelli ventrali neri, con brevissima pubescenza cenerino-oscura visibile a certa inclinazioue di luce; il secondo for- temente elevato alla base in cono smussato. Valvola anale dorsale con le punte apicali spiniformi. Piedi neri. Ali leggermente affu- micate, il fumo più denso nella cellola radiale : le vene ed il car- po bruno-nerastri : le tegole picee. Femina. Differisce dal maschio per le antenne semplici, benché robuste ; pel margine posteriore del protorace, accorciato a due estre- mi, ed i calli omerali gialli ; i ginocchi e l’estrema punta delle tibie rosso-testacee : la valvola anale dorsale quasi triangolare , finamente marginata, a superficie coriacea. Crabro Irimaculatus , Ross. Fn. Etr. n. 892. Nysson maculatus, 111. Ed. Fn. Etr. n. cifc. Nysson nigripes, Spin. Ins. Lig. II. p, 45, n. 36. tab. V, f. XXIII. — — Lepel. i. c. p. 46. n. 2. Nysson interruptus , var. pedibus nigris , Oliv.Encycl. Vili, p. 408, n. 2. Nysson Irimaculatus , Vand. II. p. 30. n. 2. — — Dahlb. 1. c. p. 169, n. 101, e p. 485, n. 2. — — Schenck, Grabw. p, 159, n. 5. -——-A. Cost. Ricer- Entom. s. Mont. Pari. p. 20. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, ed in altre parti del regno, essendo la specie meno rara dell' intera tribù. Osservazioni. Nota il Vander Linden che innanzi di lui il solo maschio era stato descritto. Nondimeno egli è assai facile accorgersi che il Rossi, il quale è stato il primo a darci conoscenza di questo Nissone , dopo aver descritto il maschio qual tipo , come varietà descrive assai chiaramente la femina. 22 IMENOTTERI aa. Addome nero a base rossa, e con macchie gialle o bianche. 4. Nissone macchiato; Nysson maculatus. Tav. XUI,fig. 3, 9. N ■ niger, abdominis segmento primo foto, secundo infra et lateribus baseos rufis, pronoti margine postico utrinque abbreviato, callis humeralibus, linea trans- versa baseos sculelli, abdominisque fasciolis tribus dorsalibus late interruptis flavo- citrinis ; pedibus rufo-fulvis , basi nigris ; metanoto macula utrinque ante mucrone m cinereo-sericea; alis subhyalinis, venis carpoque fuscis, tegulis testaceis. 9 •— Long, corp. iin. 3 1/2: exp. alar. lin. G. Fcmiiia. Corpo nero col primo anello addominale per intero, sovente ancora il secondo dorsale ne’lati della base ed il secondo ventrale, rossi. Margine posteriore del protorace nella parte media, ì calli omerali , una linea trasversale alla base dello scutello e tre delicate fasce dorsali nel margine posteriore de'tre primi anelli addomi- nali largamente interrotte nel mezzo, di color giallo cedrino. Mandibole fulvo-rossicce, la base nera. Piedi rossi; le anche, i trocanteri, i quat- tro femori anteriori fin presso i ginocchi, neri : speroni delle quattro tibie posteriori neri. Ali trasparenti , leggermente ombrate , vene e carpo nerastri , tegole testacee. Capo punteggiato-coriaceo : dorso del mesolorace finamente coriaceo con punti impressi poco stivati ; scutello c dielroscutello scavali di punti più grossi ; dorso medio del metatorace con pieghe longitudinali elevate; pleure medie a punti grossi e stivati: le posteriori superiormente rugose, inferiormente lisce e splendenti: i lati del metatorace con due macchie costituite da vello argentino, una per lato superiormente alla base de’pungoli ango- lari. Valvola anale dorsale finamente marginata, a superfìcie coriacea. Sphex maculala , Fab. Ent. Syst. II, p. 215, n. 70. 9. Fompilus maculatus , cjus. 1. c. suppl. p. 251, n. 32. Crabro Irimaculalus , Panz. Fn. Germ. fase. 78, n. 17. Nysson maculatus, Latr. Gen. IV, p. 91.tab.XIV, f. 2. ■ Vand. Fouis. II. p. 31, n- 4, (esci, la var. a - ). — — Dahlb.l.c. p.170, n 103 (esci- lavar* b) e p 485, n. 5. 9 . N iSSON 1 DEI Schenck, Grabw. p. 156, n. 3. — A. Cost. Rie. Ent. s. Part. p. 20. Raccolto sopra Monte Vergine nel mese di luglio : assai raro. Osservazioni. Pare esistesse tuttavia qualche incertezza sul maschio di que- sta specie. Vani scrittori lo han descritto comediverso dalla l'emina pel primo anello addominale nero : oltre le differenze sessuali generiche. 11 Dahlbom ri- tenne pur così la cosa nel primo fascicolo de’suoi Imenotteri Europei : però più tardi nella tavola sinottica delle specie, messa nel fascicolo terzo, egli indiretta- mente dichiara di conoscere la femina sola. Noi possiamo aggiungere di aver parimente rinvenuta soltanto la femina , nè con essa altri Nissoni maschi , i quali si potesse almen sospettare le appartenessero. 5. Nissone dimezzato; Nysson dimidialus. Tav. XIII, f- 1 d , 2. 9 . N. niger, abdominis segmento 'primo ( et secundi laleribus ) rufo- ferrugineo ; ealiis humeralibus et abdominis maculis sex dorsalibus ( binis in segni. 1 5 ) , ( 9 pronoti margine postico interrupto , puncloque in saltelli basi ) flavis ; geniculis , libiis anlicis tarsorumque basi fulvis ; alis subfumato-hyalinis , venis fuscis , te • gulis testaceis) d etntennarum articulo ultimo infra leviter biemarginato. — = Long. corp. 2 1/4-2 1/2 : exp. alar. lin. 4-4 1/5. Variat : abdominis segmento terlio immaculato , j9 — abdominis segmento primo inmaculato 9 — libiis anterioribus flavo- fulvis. Maschio. Antenne nere, assai robuste: il penultimo articolo ri- gonfiato dal lato posteriore, 1’ ultimo grosso e dai lato stesso con due incavi poco profondi separali da leggiero rilievo. Capo fittamente punteggiato, nero, con peluria microscopica cenerino-fulviccia a splen- dore serico : lati della faccia e clipeo rivestiti di vello argentino. Mandibole fulve con una macchia giallo-pallida alla base della fac- cia esterna : 1’ estremità nera. Torace nero , punteggiato come il capo , e con peluria microscopica cenerino-fulviccia nel dorso , a splendore argentino ne’ fianchi : calli omerali gialli : aja dorsale del metatorace con fine e regolari rughe longitudinali elevale. Ad» dome finissimamente punteggialo : il primo anello rosso-ferruginoso con due macchie trasversali pallide presso il margine posteriore ; il secondo nero , coi margini laterali rosso-ferruginosi , e due mac- chie giallo-pallide simili a quelle del primo anello ; il terzo nero , IMENOTTERI 24 «on due macchie simili alle precedenti ; i rimanenti neri : tutti gli anelli con 1’ estremo margine posteriore cangiante in bianchiccio. Ventre interamente nero: il secondo anello gibboso alla base. Pie- di neri : la estremità de’ femori , le tibie e i tarsi degli anteriori , Je tibie e i tarsi medii, i ginocchi e la base de’tarsi anteriormente de’ posteriori ,** testacei ; le tibie anteriori e medie con la faccia posteriore pallida. Ali incolori , ombrate : vene e carpo neri , te- gole testacee oscure. F emina. Antenne semplici : una delicata fascia pallida inter- rotta nel mezzo sul margine posteriore del protorace ed una pic- cola macchia alla base dello scutello , giallo-pallide. Primo anello addominale dorsale rosso-testaceo senza macchie. Valvola anale dor- sale finamente marginata , a superficie coriacea. I due primi anelli ventrali rossi : i rimanenti col margine posteriore testaceo-pallido : il secondo molto convesso , ma senza gibbosità distinta alla base. il terzo anello addominale dorsale talvolta manca di macchie pallide in am- bedue i sessi : parimente talvolta il primo anello presenta nella femina le due macchie posteriori simili a quelle del maschio. Nysson dimidiatus , Jur. Hym. p. 1 09 , tab. 10. f. 22. — ■ — Vand. Fouis. II. p. 33, n. 6. Lepel. Hym. p. 49, n. 5. Dahib. 1. c. p. 171, n. 105 e p. 485, n. 6. — — Schenck, 1. c. p. 158, n. 4- Nysson IFesmaeli, Lepel. 1. c. p« 50, n. 6. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, non molto raro. Genere BRACHISTEGO ; Brachystegus (1), n. Alae anticae cellula cubitali sccunda longc petiolata , t erti a ses- sili : posticae cellula anali ante initium venae cubitalis terminata , apice truncala. Le specie che noi riuniamo in questo genere sono uno smembramento del (1) Dalle greche voci corto e camera ossia cedola. N I S S 0 N I n E l 25 genere Nysson degli autori, distinte per la cedola anale terminata innanzi l'o- rigine della vena cubitale , ed obbliquamente troncata all’ estremità. Le cedole delle ali anteriori si comportano come ne’ Nissoni propriamente detti. Di due specie che 1’ europa possiede, una sola per ora ne abbiamo rinve- nuta nel regno. & 1. Brachislego di Dufour; Brachustequs Dufouri. Tav. XII, fig. 2, cT. B. niger , facie , clypeo et metanoto utrinque ante mucrones argenteo-tomen - (osis; pronoti margine postico in medio interrupto, macula baseos scutelli, abdomi- nisque fasciis quinque dorsalibus ( insegni . 1-5), duabus anticis interruptis, flavis ; segmentis ventralibus 2-5 postice angustissime flavo -mar ginatis ; pedibus fulvis , coxis et trochanteribus nigris ; alis subfumato-hyalinis, venis fuscis basi testa - ceis, tegulis lestaceis : ventre postice flavo penicillato , antennarum articulo ul- timo infra excavato -lunato. — Long. corp. lin. 3 lf2: exp. alar. lin. 6. Maschio. Corpo nero, finissimamente coriaceo, sparsamente pun- teggiato , con brevissima peluria coricata cenerino-gialliccia; faccia, clipeo , contorno de’ calli omerali , margine anteriore delle pleure medie, una macchia dorsale presso la radice di ciascuna ala poste- riore, altra macchia pili cospicua innanzi ciascun pungolo del meta- torace, e base del primo anello addominale, rivestili di breve tomen- to argentino. Antenne robuste, gradatamente ingrossate fino al dodi- cesimo articolo , l’ultimo fortemente archeggiato, scavato quasi a se- micerchio: nere , la mela apicale dell’ultimo articolo fulva. Margine posteriore del protorace con una fascia gialla interrotta nel mezzo ; un punto dello stesso colore alla base dello scutello. Addome con cinque fasce dorsali gialle , poste sul margine posteriore de’ primi cinque anelli: la prima più larga ampiamente interrotta, o divisa in due macchie tagliate obbliquamente da fuori in dentro ; la seconda più angusta , anche interrotta nel mezzo ; le altre tre ancora più anguste ed intere. Valvola anale dorsale con le punte apicali assai brevi ed ottuse. Anelli ventrali dal secondo in poi con delicato margine po- steriore gialliccio , e nella parte media guarniti di peli arricciati gial- licci, che tutti insieme formano un pennello; il secondo tutto egualmen- Imen. Niss. 4 IMENOTTEBI 26 te assai convesso; la valvola anale ventrale posteriormente fulva, col margine pallido. Piedi fulvi : le anche e i trocanteri neri. Ali tra- sparenti , tinte leggermente di gialliccio ; le vene ed il carpo bruni , le tegole fulve. La femina, meno le differenze proprie del sesso, simiglia al maschio. Nysson Dufouri , Dahìb. 1. c. p. 485, n. 8. Lepel. 1. c. p. 51 , n. 7. Trovasi nel territorio napolitano, molto raro. Tiubù 3.a GORITINL Metanotum postico rolundalum , inuticum, area cordata dorsali distincta , saepius a sutura crcnulata cincia. Ne’ Nissonidei di questa terza tribù il metatorace presenta la sua forma or- dinaria, con 1' aia cordata dorsale assai ben distinta e circoscritta da delicato solco, ordinariamente crenulato; la sua faccia posteriore, sopratutto ne’lati, è con- vessa, ritondata, non mai con angoli prolungati in pungoli o denti di sorta al- cuna. Il corpo è meno robusto che in quelli delle due tribù precedenti, ed in ta 1 uni ancora molto gracile. Corrisponde questa tribù al genere Gorytes di Latreiile, Arpactus di Jurine , con 1’ aggiunta del genere Alyson , il quale per le sue affinità naturali si lega intimamente con gli Arpacti propriamente detti degli attuali sistematori. Il signor Lepeletier nel più volte citato luogo della storia degli Imenotteri assegna per carattere alla tribù de' Gorytites , che salvo piccola differenza (1) corrisponde alla tribù de’ Goritini qual noi qui la consideriamo, lo aver il se- condo articolo delle antenne molto più lungo del primo. La qual cosa , contra- ria al fatto, potrebbe solo intendersi ammettendo che 1’ Imenotterologo france- se avesse considerato per primo articolo la radichetta dell'antenna, ed il primo articolo per secondo : nel qual caso si conterebbero quattordici articoli nelle antenne de’ maschi, e tredici in quelle delle femine. (i) Egli non vi comprende il genere Alyson , che invece registra nella tribù de’ Md- linites. N I S S 0 X4 D R ! 27 Genere OPLISO ; Hoplisus . ( Hoplisus , Euspongns et Psammaecius , Lepel.) Alae anticae cellulis cubitalibus omnibus scssilibus , venula tran - svcrso-cubitali prima prope basini angulata ; posticae cellula anali mox post initium , rarius in ipso inilio venne cubitalis terminata. Seg- mentimi ventrale secundnm plano-convexum. Antennae m utroque sexa ad apicem plus minusve incrassatae. Tibiae posticae spimi • losac. Gli Oplisi costituiscono un genere pei suoi caratteri naturali affinissimo ai Goriti propriamente detti, da’ quali in essenzial modo distinguonsi pel secondo anello ventrale non affatto gibboso alla base , e per le tibie posteriori fornite di parecchie spine nella faccia esterna. Le antenne, inserite nella inferior parte della faccia, sono più o meno in- grossate verso l’estremità, sopratutto nelle femine, formando una spezie di cla- va allungata fusiforme. Lo scutello nel maggior numero delle specie à la su- tura basilare crenulata. L’addome forma un ovale talvolta molto allungato, so- pratutto ne' maschi : solo in qualche specie il primo anello posteriormente è strangolato a forma di nodo. Nelle ali anteriori la prima venetta trasverso- cubitale poco dopo la sua origine forma un angolo, da cui parte una linea tra- sparente a guisa di venetta cieca , visibile a certa luce , la quale traversa ob- bliquamente la prima cellola cubitale. I tarsi anteriori nella femina ànno un pettine formato di cigli ben cospicui. Il signor Lepeletier in un lavoro monografico sopra questi Imenotteri pub- blicato nel 1832 negli Annali della Società Entomologica di Francia (I) ha ri- partite le diverse specie, che compongono il genere Opliso qual noi qui lo con- sideriamo, fra tre generi, cioè: Hoplisus, Euspongus e Psammaecius, desumendone i caratteri dalla lunghezza delle antenne, dal loro rigonfiamento maggiore o mi- nore, dalla grandezza de’ torselli de’ tarsi ? caratteri tutti che, oltre allo aver poco valore generico, passano gradatamente dall’ una all’altra specie, per modo da non rimaner i cennati gruppi molto ben circoscritti. Noi invece troviamo necessaria la ripartizione degli Oplisi in due primarie sezioni , la seconda delle quali destinata a comprendere il Goryles coarctatus di Spinola, il quale per non essere stato conosciuto in natura dal cennato Imenotterografo francese, è rima- sto escluso da' Goriti ed erroneamente creduto un Odinero* D’altro lato vuoisi avvertire che il Dahlbom nello esame critico de’ generi (1) Memoire sur le genre Gorytes Latr. Arpacius Jur* IMENOTTERI di Nissonidei ritiene il nome generico di Euspongus , Lepel. per riporvi una specie della Carolina da lui prima considerata per Lestiphorus (pag. 157) . senza comprendervi alcuna delle specie per le quali il Lepeletier 1’ avea istituito ; e quel che più importa, desumendone i caratteri da altre parti dell’ organismo. Dal che ne risulta non esservi alcuna corrispondenza tra gli Euspongus di Le- peletier e quelli di Dahlbom, e quindi una sorgente di confusione, che avrebbe dovuto lo scrittore alemanno evitare , dando alla sua specie nome generico di- verso. Per parecchie specie di questo genere a noi sembra regnare ancora alquan- ta incertezza, per non essersi la loro distinzione poggiata sopra caratteri orga- nici. Noi ci studieremo a descrivere accuratamente le poche che possediamo del regno, nella certezza però di dover rivenire su questo genere in seguito di ma- teriali più copiosi , che assai probabilmente le ulteriori ricerche ci porgeranno. La forma intanto del primo anello addominale, associata ad altri caratteri , ci autorizza a dividere gli Oplisi in due sezioni o sottogeneri. * Primo anello addominale posteriormente non strangolato ; sutura basilare dello scutelio crenulata ( Hoplisus , s. str.). a. Primo anello addominale non striato, b. Cellola anale delle ali posteriori terminata al punto stesso della origine della vena cubitale : torace tutto stivatamente puuieggiato. 1. Opliso punteggiato ; Hoplisus punclulalus . Tav. XIY. fig. 3, 9 . U. ìncsonoto et mcsopleuris fortius, abdomine subtilius conferlim punctatis; nìger, antennarum scapo infra- 9 toto, orbitis anticis , clypeo , pronoti margi- ne postico inter rupto, callis humeralibus , macula utrinque pone hos, fascia postica scutelli , abdominis dorsi tnaculis duabus subtrigonis segmenti primi fasciisjue quinque ( insegni . 2-6)quatuor 9 ( insegni . 2-5) angustis, duabus anticis utrin- que', ultima in medio auclis, flavis ; pedibus flavo- fulvis, coxis, trochanteribus et femorum anteriorum basi nigris : alis testaceo-hyalinis , apice dilutioribus, cellula radiali, et secundae cubilalis disco dense brunneo fumalis, venis obscure testaceis, carpo dilutiore, tegulis flavis; tf? vaiolila anali dorsali confertim longitudinaliter punctato- striglilo sa. — Long. corp. 1 in. o: exp. alar. lin. 8. Variai: maculis duabus flavis segmenti primi abdominalis conjunctis. Maschio . Antenne un poco più corte del capo e torace , leg- N 1 S S 0 N I DEI 29 germente rigonfiale innanzi l’estremità: nere, il solo pruno articolo inferiormente giallo. Capo stivatamente punteggiato , nero : un deli- cato profilo nelle orbite anteriori, dal basso fino al livello del ter- mine del primo articolo delle antenne, giallo-pallido: clipeo liscio , ottusamente elevato per traverso in tutta 1’ ampiezza , incavato nel mezzo del margine inferiore ; giallo , col margine inferiore , dilata- to nel mezzo, bruno-nerastro ; tutto rivestito di vello argentino- Mandibole nere, nel mezzo ed all’estremità rosso-picee. Palpi bru- no giallicci : il primo articolo nero. Torace nero : il margine poste- riore del protorace interrotto nel mezzo ed accorciato ne’ Iati , i calli omerali, un’altra piccola macchia dietro ciascuno di questi, una fascia sul margine posteriore dello scutello, gialli: il dorso del mesotorace stivatamente punteggiato; lo scutello liscio con punti meno stivati ; il metatorace con rughe irregolari che racchiudono punti impressi più grossi ; 1’ aia dorsale perfettamente triangolare, divisa in due da un delicato solco mediano, e le due metà con rughe ob- blique irregolari ; le pleure medie fortemente e stivatamente punteg- giale. Addome ovato-oblungo, nel dorso finamente punteggiato, po- co splendente : nero, il primo anello con due macchie quasi trian- golari presso il margine posteriore , il secondo e terzo con angusta fascia marginale appena ristretta nel mezzo, dilatata ne’ lati dalla par- te d’avanti, il quarto ed il quinto con fascia parimente delicata a mar- gine anteriore flessuoso , il sesto con fascia più larga nel mezzo ristretta ed accorciala ne’ lati , di color giallo. Piedi anteriori con le anche, i trocanteri e la metà basilare de’ femori, neri : il resto dei femori e le tibie fulvi dal lato interno , giallo-pallidi dall’ esterno, i tarsi giallicci : i quattro piedi posteriori con le ànche , i trocan- teri e la base de’ femori neri, nel resto fulvi , e la faccia interna de’ femori e i tarsi gialli. Ali trasparenti, tinte leggermente di te~ staceo nel mezzo , la cedola radiale e il disco della seconda cubi- tale e più leggermente la terza cedola nella parte anteriore , bruni; le vene testacee ; il carpo di questo colore, ma più chiaro ; le te- gole gialle ; la terza cedola cubitale un poco più larga alla base che anteriormente. IMENOTTERI 28 di Nissonidei ritiene il nome generico di Easpongus , Lepel. per riporvi una specie della Carolina da lui prima considerata per Lestiphorus (pag. 157) . senza comprendervi alcuna delle specie per le quali il Lepeletier 1’ avea istituito ; e quel che più importa, desumendone i caratteri da altre parti dell’ organismo. Dal che ne risulta non esservi alcuna corrispondenza tra gli Easpongus di Le- peletier e quelli di Dahlbom, e quindi una sorgente di confusione, che avrebbe dovuto lo scrittore alemanno evitare , dando alla sua specie nome generico di- verso. Per parecchie specie di questo genere a noi sembra regnare ancora alquan- ta incertezza, per non essersi la loro distinzione poggiata sopra caratteri orga- nici. Noi ci studieremo a descrivere accuratamente le poche che possediamo del regno, nella certezza però di dover rivenire su questo genere in seguito di ma- teriali più copiosi , che assai probabilmente le ulteriori ricerche ci porgeranno. La forma intanto del primo anello addominale, associata ad altri caratteri , ci autorizza a dividere gli Optisi in due sezioni o sottogeneri. * Primo anello addominale posteriormente non strangolato ; sutura basilare dello scutello crenulata ( Hoplisus , s. str.). a. Primo anello addominale non striato, b. Cellola anale delle ali posteriori terminala al punto stesso della origine della vena cubitale : torace tutto stivatamente puuteggiato. 1. Opliso punteggiato ; Hoplisus punclulalus. Tav. XIV. fig. 3, 9 . H. mesonoto et mesopleuris fortius, abdomine subtilìus conferiva punctatis ; nìger, antennarum scapo infra- $ tolo, orbitis anlicis , clypeo , pronoti margi- ne postico interrupto, callis humeralibus, macula utrinque pone hos , fascia postica scutelli , abdominis dorsi maculis duabus subtrigonis segmenti primi fasciisjue quinque <$ ( insegni . 2-6) quatuor 9 [insegni. 2-5) angustis, duabus anticis utrin- que, ultima in medio auctis, flavis ; pcdibus flavo- fulvis, coxis, trochanteribus et femorum anteriorum basi nigris : alis testaceo-hyalinis , apice dilutioribus, cellula radiali, et secundae cubitalis disco dense brunneo fumalis, venis obscure testaceìs, carpo dilutiore, tegulis flavis ; y valvula anali dorsali confertiin longitudinaliter punctato-strigulosa. — Long. corp. lin. 5 : exp. alar. lin. 8. Variati maculis duabus flavis segmenti primi abdominalis conjunctis. Maschio . Antenne un poco più corte del capo e torace , leg- N ISSO NI DEI 29 germente rigonfiale innanzi l’estremità: nere, il solo primo articolo inferiormente giallo. Capo stivatamente punteggiato , nero : un deli- cato profilo nelle orbile anteriori, dal basso fino al livello del ter- mine del primo articolo delle antenne, giallo-pallido: clipeo liscio , ottusamente elevato per traverso in tutta 1’ ampiezza , incavato nel mezzo del margine inferiore ; giallo , col margine inferiore , dilata- to nel mezzo, bruno-nerastro ; tutto rivestito di vello argentino. Mandibole nere, nel mezzo ed all’estremità rosso-picee. Palpi bru- no giallicci : il primo articolo nero. Torace nero : il margine poste- riore del protorace interrotto nel mezzo ed accorciato ne’ lati , i calli omerali , un’ altra piccola macchia dietro ciascuno di questi , una fascia sul margine posteriore dello scutello, gialli: il dorso del mesotorace stivatamente punteggiato; lo scutello liscio con punti meno stivati ; il metatorace con rughe irregolari che racchiudono punti impressi più grossi ; 1’ aia dorsale perfettamente triangolare, divisa in due da un delicato solco mediano, e le due metà con rughe ob- blique irregolari ; le pleure medie fortemente e stivatamente punteg- giate. Addome ovato-oblungo, nel dorso finamente punteggiato, po- co splendente : nero, il primo anello con due macchie quasi trian- golari presso il margine posteriore , il secondo e terzo con angusta fascia marginale appena ristretta nel mezzo, dilatata ne’ lati dalla par- te d’avanti, il quarto ed il quinto con fascia parimente delicata a mar- gine anteriore flessuoso , il sesto con fascia più larga nel mezzo ristretta ed accorciala ne’ lati , di color giallo. Piedi anteriori con le anche, i trocanteri e la metà basilare de’ femori, neri : il resto dei femori e le tibie fulvi dal lato interno , giallo-pallidi dall’ esterno, i tarsi giallicci : i quattro piedi posteriori con le ànche , i trocan- teri e la base de’ femori neri, nel resto fulvi, e la faccia interna de’ femori e i tarsi gialli. Ali trasparenti, tinte leggermente di te" staceo nel mezzo , la cedola radiale e il disco della seconda cubi- tale e più leggermente la terza cedola nella parte anteriore , bruni; le vene testacee ; il carpo di questo colore, ma più chiaro ; le te- gole gialle ; la terza cedola cubitale un poco più larga alla base che anteriormente. 30 I M E N 0 T T E II 1 Fornitici. Antenne più coite che nel maschio : il primo articolo interamente giallo ; la faccia meno ristretta inferiormente eil a lati quasi paralleli ; il clipeo interamente giallo, col margine inferiore largo, troncato, e finamente riflesso; le fasce addominali quattro sol- tanto, mancando una delle penultime a margine anteriore flessuoso; i quattro femori posteriori interamente fulvi. Valvola anale dorsale finamente marginata, a superficie tutta sottilmente per lo lungo striata e con qualche punto impresso sparso. Pettine dei tarsi anteriori formalo di peli setolosi robusti e lunghi, alcuni dei quali quasi do- vali all’ estremità. Nel maschio talvolta le due macchie gialle del primo anello addominale so- no congiunte , formando una fascia triangolarmente smarginata in avanti. Gorytcs punctulatus, Vand. Fouiss. II. p. 100, n. 14-, Trovasi nella Dalmazia , nella Spagna , in Italia. Tra noi c mollo raro. L’abbiam raccolto nelle adiacenze di Napoli nel mese di aprile : trovasi parimente nella Terra d’ Otranto, d’ onde ci è stato comunicato dal sig. Gius. Costa. Osservazioni. Noi abbiamo conservato per questa specie il nome di 'punctula- tus Vand. perchè cou la descrizione di questo autore convengono esattamente i nostri individui. Il considerar poi questo qual sinonimo del G. latifrons di Spinola non ci sembra conseguente alla descrizione che questi autori danno della rispettiva specie. Ed invero lo Spinola descrivendo parimente la femina dice: abdomen seg- mentis quinque anterioribus flavo late marginatis , fasciis subaequalibus ; lo che certo non quadra con la descrizione del Vander Linden: siccome neppur vi qua- dra il corpus subitissime et confertissime punctum , essendo anzi opposto a quel che dice il Vander Linden tout le corps est recouvert de points enfoncès assez grands et assez rapprochés pour le faire paraitre comme chagrinè . A noi pare adunque che il Goryles punctulatus di Vander Linden non sia identico al la- tifrons di Spinola, ma che siano queste due specie molto diverse fra loro. Alle quali considerazioni un’altra ancor se ne aggiunge, quella di posseder noi un indi- viduo femina della Spagna, identico a quelli del regno descritti, ricevuto etichet- tato dal lodato Spinola col nome di G. meridionalis, in epoca in cui la sua vita entomologica non era punto cominciata a declinare ; lo che non avrebbe fatto se avesse in quel Gorite riconosciuto il suo latifrons. Da ultimo vuoisi notare eh* esser deve un errore tipografico quello del NI SSO XI DEI 31 Dahlbom, il quale nel quadro sinottico delle specie di questo genere assegna pun- ciura dorsalis mediocris al latifrons che secondo lui è lo stesso del punclulatus, e punctura dorsalis crassa al quinquecinctus ed al laticinctus; inversamente a quel che nel fatto si osserva. bb. Celiola anale delle ali posteriori terminata un poco dopo l’ori- gine della vena cubitale; torace sparsamente e finamente punteggiato. 2. Opliso a pleure puntate; IIoplìsus pleuripunclatus . Tav. X1Y. fig. 5 c?, 6 9. H. niger, nitidus, mesopleuris politis , punctis distinctis sparsis impressis ; metanoti area cordata vile triangulari ; ( clijpeo , et labro ) pronoti margine po- stico, callis humeralibus, punclo altero utrinque pone hos , fascia postica saltelli , abdominis fasciis dorsalibus sex $( in segm. 1-6 )-quinque Q ( in segm. l-ò ) prima triangulariler emarginata, ceteris angustis, secunda et tertia lateribus auctis , flavis ; anlennis pedibusque nigris , illìs arliculis duobus primis , his tibiis tarsisque maxima parte flavis , 9 fulvi* basi nigris : alis hyalinis , cellula ra • diali fumata, costa carpoque pallide teslaceis, venis ceteris obscuris , tegulis flavis. — Long. lin. 5 : exp. alar. lin. 8. Maschio. Antenne un poco più corte del capo e torace insie- me, quasi filiformi, insensibilmente più grosse verso 1’ estremità ; nere : il primo articolo giallo con una macchia dorsale nera alla base, il secondo nero nel dorso, giallo inferiormente. Capo finissimamente coriaceo, con punti impressi minuti e poco stivati, nero: faccia ri- stretta da sopra io sotto. Clipeo nel disco quasi sì alto che largo, mediocremente convesso, sparsamente punteggiato, giallo. Labbro su- periore giallo. Mandibole nere ; la faccia esterna della base giallo- pallida. Palpi gialli. Torace nero: il margine posteriore del protorace, i calli omerali ed un altro punto dietro ciascuno di, questi , una fa- scia sul margine posteriore dello scutello, di color giallo: il dorso del mesotorace finamente coriaceo e puntinato come il capo; lo scu- tello liscio, sparsamente punteggiato ; il metatorace punteggiato-ru- goso ; l’ aja dorsale triangolare , con delicato solco mediano pro- lungato su tutta la faccia posteriore del metatorace, le due metà con rughe obblique un po irregolari; pleure medie levigate, splendenti, con punti impressi sparsi ben distinti. Addome ovato-allungato , li- 32 IMENOTTERI scio , nero splendente : il primo anello dorsale con una fascia mar- ginale triangolarmente smarginata dal lato anteriore ; i quattro se- guenti con una fascia marginale angusta, un poco intaccata nel mez- zo e dilatata anteriormente ne’lali, in modo sensibile nel secondo, e gradatamente meno negli altri ; il sesto con una simile fascia che ne occupa quasi per intero l’anello, gialle. Secondo, terzo e quarto Tinello ventrale con una macchia gialla in ciascun angolo posteriore. Piedi: i quattro anteriori gialli con le anche, i trocanteri e buona parte dei femori neri: i due posteriori giallo-fulvicci con le anche, ì tro- canteri, buona parte dei femori, sopratulto la loro parte posteriore, c la faccia posteriore delle tibie meno la base , neri. Ali legger- mele ombrate con la cedola radiale densamente affumicata; le vene bruno-testacee , la costale ed il carpo più chiari , le tegole gialle. F emina. Antenne interamente fulve : il solo primo articolo nel dorso nero , inferiormente giallo con una macchia nera alla base. Clipeo finamente coriaceo, con punti impressi poco stivati : comple- tamente nero , con delicata peluria coricata argentina. Labbro supe- riore nero alla base , gialliccio nel margine , con frangia di cigli dello stesso colore. Nel rimanente il capo simiglia a quello del ma- schio. Aja dorsale del metatorace con le pieghe più irregolari ed il solco mediano poco distinto. Addome con cinque fasce gialle, le tre anteriori simili perfettamente alle omologhe del maschio , le due po- steriori non affatto dilatate ne’ lati. Valvola anale dorsale marginata , a superficie coriacea , con punti impressi discosti tra loro e dispo- sti lungo i lati , c quasi in due serie irregolari parallele ai mar- gini. Piedi fulvi ; le anche, i trocanteri e la base del dorso de’ fe- mori anteriori, neri. Pettine de’ tarsi anteriori formato di cigli poco stivati. Il resto come nel maschio. Trovasi nelle provincie più meridionali del regno , non mol- to raro. Osservazioni. A primo aspetto sembra questo Opliso idendico al quinque • cìnclus, simigliando quasi perfettamente a questo per l'abito generale del corpo; però, oltre a varie piccole note di colorito, ne differisce organicamente per le pleure medie fornite di punti impressi sparsi ma ben distinti, mentre esse sono N 1 S S O NI D E I 33 completamente lisce nell' altra specie, siccome rilevasi dalla descrizione che se- gue ; per 1’ aia dorsale del metatorace a lati perfettamente diritti: e la fetni na ancora per una diversa scultura della valvola anale dorsale- 3. Opliso a cinque cingoli; HopUsus quinguecinclus. Il.niger, nitidus, mesopleuris poliLis impunctatis, metanoli area dorsali cui" vilineo-triangulari ; antennis infra basi iff-totisQ , c'ypeo pronoti , margine posti- co, callis humeralibus, fascia postica saltelli, abdominis fasciis sex -quinque 9 , prima latiori triangulariter emarginata , ceteris angusti s anticis utrinque auctis , fln- vis; pedibus qf nigris geniculis tibiis larsisqne flavis ; tibiis postice nigro nolatis- Q fulvis coxis et trochanteribus nigris; alis sub fumato- hyalinis, cellula radiali fumata , venis fuscis , costa cum carpo testaceis , tegulis flavis. — Long. curp. lm. 3 1/2- 4 1/2 : exp. alar. lin. 7-8. Maschio. Antenne poco più. corte del capo e torace insieme , quasi filiformi , insensibilmente più grosse verso 1’ estremità : nere, i due primi articoli inferiormente gialli. Capo finamente coriaceo , sparsamente punteggialo , nero : la fronte ristretta da sopra in sot- to. Clipeo giallo col margine inferiore nerastro. Labbro superio- re bruno , con frangia di cigli gialli. Mandibole nere. Palpi gial- licci , a base bruna. Torace nero ; il margine posteriore del pro- torace , i calli omerali ed il margine posteriore dello scutello , gialli. 11 dorso del mesotorace finamente e sparsamente punteggiato. Scutello con la crenulatura della base assai ben rilevata. Metatorace come nella specie precedente ; però P aja dorsale triangolare a lati curvilinei, con pieghe quasi longitudinali, poco stivate , alquanto irregolari ; le pleure medie lisce, splendenti, senza alcun punto im- presso. Addome ovato-obluDgo , nero , liscio , splendente : tutti i sei anelli dorsali con fascia marginale gialla; le fasce sìmili a quel- le della specie precedente. Secondo e terzo anello ventrale con una macchia gialla su ciascun angolo posteriore. Piedi neri; i ginocchi, le tibie e i tarsi di color fulvo misto a giallo; le tibie con una mac. chia nera nella faccia posteriore. Ali come nella specie precedente- Fcmina . Antenne inferiormente tutte gialle. Piedi fulvi ; le an- che , i trocanteri e la base de’quattro femori anteriori, neri. Fasce gialle addominali al numero di cinque. Valvola anale dorsale tutta finissimamente striata, e con punti impressi sparsi. Imen. Niss. £ V/ 34 iMENOTTEKl In qualche individuo il secondo anello ventrale presenta una fascia margi- nale gialla interrotta nel m’zzo, e dilatata un poco si neg'i estremi esterni, che ne’ punti d’interruzione. Mellinus quinquecinctus , Fab. Ent.Syst. II.p.287,n. 7. Vespa quinque fasciala, Schr. Fn. Boic. II. p. 357, n.2214, Goryles quinquecmctus, Latr. - — ■ Vanti. II. p. 99. n. 13. Hoplisus quinquecinctus, Lepel.Ann. ì. c. p.6L n, !. — II ym. p. 60, n. 1 . > Dahlb. S. c. p. 162. n. 97. A. Cosi. Fuc. Enlom. s. Pari. p. 20. Trovasi in lutto quasi il regno , nelle pianure del pari che su’ monti : non raro. •4. Opliso a larghi cingoli ; Hoplisus laticinctus. Tav. XIV. fig. 4. fi. niger, nilidus, mesopleuris politis , impunclalis ; metanoli area dorsali ì ite triangulari; antennarum arlìculis duobus basalibus tf-fere totis Q infra , li- neis duabus orbilalibus, clypeo, pronoli margine postico, callis humeralibus, puncto altero utrinque pone hos, saltelli fascia marginali , metanoti maculis duabus pò- sticis, abdominis fasciis dorsalibus sex -quinque 9 latis, prima antico triangu - lariter emarginala , secunda in medio angustiore, fasciolisque ventralibus 2-4 flavis: pedibus ìiigris, anteriorum ganiculis, tibiis tarsisque, posticorum femoribus infra, libiisque antice et basi (tarsisque apice excepto 9) flavis; alis subfumato-hyalinis, cellula radiali obscuriore , venis obscure teslaceis , costa cum carpo pallidioribus, tegulis flavis. — Long. corp. lin. 4 l[2-5. exp. alar. 7 lj2-8 Ij2. Variai : metanolo immaculalo. Maschio. Corpo punteggiato come nella specie precedente : le pleure medie egualmente levigate : l’aja dorsale del metatorace cinta da linea diritta, con pieghe poco obblique e sovente ramose, in mo- do da formarsi un reticolo. Antenne lunghe poco meno del capo e torace insieme, quasi filiformi, poco sensibilmente ingrossate presso T estremità, nere: il primo articolo giallo col dorso alla base nero; il secondo nero nel dorso , giallo inferiormente. Faccia più sensi- fi ISSO N IDEI 35 bilraente rislrelta da sopra in sotto. Clipeo giallo col margine in- feriore nero. Labbro superiore bruno-nerastro , con frangia di cigU gialli. Palpi di color gialliccio sucido ; la base nerastra. Margine posteriore del protorace, calli omerali, un altro punto dietro cia- scuno di questi , una fascia sul margine posteriore dello scutello e due macchie laterali nella parte posteriore del metatorace, gialli. Addome con sei fasce dorsali marginali gialle , più larghe che nel- la specie precedente : la prima triangolarmente smarginata nel mez- zo , e ne’ lati prolungata più o meno in avanti ; la seconda più larga di tutte, gradatamente un poco ristretta dagli estremi al mez- zo ; le rimanenti quasi di eguale ampiezza in tutta la loro lun- ghezza. Anelli ventrali con una delicata fascia marginale gialla , le fasce del secondo e terzo più vistose, a contorno anteriore bifles- suoso. Piedi : anche, trocanteri, buona parte de’ quattro fomori an’ tenori , faccia posteriore de’ due femori posteriori, una macchia nera più o meno vistosa sulla faccia posteriore delle tibie, i due tarsi posteriori nel dorso, neri: nel resto gialli. Ali come nella specie precedente. Femina. Differisce dal maschio principalmente per le antenne men lunghe, più ingrossate presso l’estremità, inferiormente tutte o in gran parte gialle o giallo-testacee; per le fasce addominali dor- sali al numero di cinque soltanto , e per una maggior estensione del giallo ne’piedi, rimanendo di nero soltanto ne’ quattro anteriori le anche , parte de’ trocanteri , il dorso de’ femori ed una striscia sulla faccia posteriore delle tibie, e ne’ due piedi posteriori le sole anche. Valvola anale dorsale come nella specie precedente. Distinguesi agevolmente questa specie dalla precedente ia quanto a colorito per la larghezza delle fasce gialle dorsali dell’ addome, ed il maschio ancora pe’ tarsi posteriori nerastri. Organicamente poi si distingue per la faccia assai più sensibilmente ristretta da sopra in sotto. Ne abbiamo un individuo maschio nel quale la fascia del secondo anello dorsale è tutta di eguale ampiezza, non ristretta affatto nel mezzo. Le macchie del metatorace e più di raro ancora la linea gialla dello scu- teilo mancano: sì pure Yan soggette a svanire alcune delle fasce gialle ventrali. I tarsi posteriori del maschio sono talvolta gialli col solo dorso nerastro o bruno. 36 JMEN0TTER5 Euspongus lalicinclus , Lepel. Ann. I. c. p. 66. n. 1. — Bym. IH. p. 66. n. 1 . Goryles lalicinclus, Shuck. !. c. n. 4. Ilopiisus lalicinclus , Dahlb. 1. c. p. 161. n. 92. É questa la specie di Oplisi più frequente nel nostro regno. L’abbiara raccolta nelle adiacenze di Napoli, sopra i monti Parte- nii, ec. aa. Primo anello addominale, almeno ne’ lati , per lo lungo striato-piegheltato. Delle due specie europee che appartengono a questa divisione, il quadrifa- sciatus e 1’ albidulus, nessuna ne abbiamo incontrata ne! regno. ** Primo anello addominale posteriormente ristretto ed in forma di nodo ; sutura basilare dello scutello non crenulata ; eellola radiale delle ali anteriori allungato acuminata ( Ammalomus ). 5. Opliso strangolato ; Hoplisus coarclalus. Tav. XSY. fig. 2. 11. capite tkoracìsque dorso foto et plearis mediis crebre punctatis ; niger, anlennarum basi , facie infra antennas , clypeo, pronoti margine postico , callis humeralibus, punctis duobus posticis mesonoti , poslscutello, abdominis fasciis dor - salibus quinque ( in seg. 1-5 ), duabus anterioribus utrinque auctis , pedibusque maxima parte flavis ; alis pure hyalinis, venis carpoque piceis, tegulis obscurete - staceis. 9 •— Long, corp’ lin. 4 : exp. alar lin. 7. Femina. Antenne più corte del capo e torace insieme, Io sea po poco ringonfiato , quasi cilindraceo , il flagello assottigliato alla base , sensibilmente ingrossato verso l’ estremità , formando quasi una clava allungato-fusiforme; nere: i due primi articoli gialli sia per intero, sia nella sola faccia inferiore ; i due ultimi o l’ultimo solo inferiormente giallo-testaceo. Capo stivatamente punteggiato , nero ; la faccia inferiormente alla inserzione delle antenne ed il clipeo gialli- tutta l’anterior parte del capo con brevissima e scarsa peluria a splen- dore argentino. Margine inferiore del clipeo bruno, limitato in dietro N I S S 0 N I D E I 37 da una linea impressa. Labbro superiore assai piccolo, semilunato, bru- no con frangia di cigli fui vo-giallicci - Mandibole rosso-picee, la ba- se nera : il mezzo talvolta tendente più o meno al gialliccio. Palpi gialli. Dorso del torace tutto parimente punteggiato , a punti sti- vali e ben risentiti; la satura basilare dello seutello non affatto cre- nulata ; 1’ aja cordata dorsale del metatorace circoscritta da delica- tissima linea impressa , punteggiata come il rimanente dorso del to- race, la sua estremità posteriore liscia: cosi pure la faccia po- steriore declive piano-concava e punteggiata; le pleure medie sti- vatamele punteggiale : colore nero ; il margine posteriore del pro- torace per intero , i calli omerali , gli angoli posteriori del dor- so dal mesotorace , il dielrosculello per intero , gialli. Addome assai finamente punteggiato : il primo anello quasi sì lungo che po- steriormente largo , nel dorso un poco concavo alla base , globoso nel resto : i rimanenti insieme formanti un bell’ ovale : nero , i pri- mi cinque anelli dorsali ciascuno con una fascia marginale gialla : le fasce del primo e del secondo anello dilatate anteriormente nei due lati , le altre quasi di eguale larghezza : i due ultimi anelli con peli cigliali bianchicci sparsi. Valvola anale dorsale marginata , rivestita di peluria coricata che a certa inclinazione à color fulvo o- scuro con splendore serico. Secondo, terzo e quarto anello ventrale con delicato margine posteriore testaceo oscuro. Piedi : i quattro anteriori gialli, con le anche, i trocanteri e la base de’ femori più estesa dalla faccia esterna , neri : i due posteriori con le anche i trocanteri ed i femori neri , le tibie e i tarsi gialli , le prime con una macchia sul mezzo della faccia posteriore che si estende più o meno sull’anteriore a guisa di fascia, i secondi con l’ estremi là dei primi quattro articoli e l’ultimo quasi per intero, neri. Tibie po- steriori fornite di corte spine : i tarsi dello stesso paio lunghi e gra- cili. Ali perfettamente incolori : le vene ed il carpo picei, le tegole testaceo-oscure : la terza cedola cubitale alla base dilatata, e quindi più larga che anteriormente. Gorytes coarclalus, Spin, Ins. Lig. IL p. 245, tab. V, fig XXIV. 38 I M E N O T T E R I — Gemi. Reis. n. Daini, p. 261, n. 353. - — - Vand. Fouiss. IS. p. 94. n. 8. li sig. Spinola trovava questa specie presso Novi, ove la dice non rara. Il Germar la rinvenne posteriormente in Dalmazia Nel nostro regno trovasi nella Terra d’ Otranto, donde ci è stata corau nicata dal sig. Gius. Costa. Osservazioni. Il chiaro Entomologo italiano Spinola descrisse pel primo que- sta specie tra gl’insetti Liguri, dandone una figura molto mediocre, ma nondime- no sufficiente a farla riconoscere. Dopo di lui la riportò il Germar tra gl’insetti raccolti in Dalmazia. 11 Lepeletier nella citata monografia del genere Goryles pub- blicata nel 1832 negli Annali della Società Entomologica di Francia, non avendo conosciuta in natura la specie in parola, e giudicando dalla figura dichiara sem- brargli dover esser quella un Oclynerus. Sulla fede del Lepeletier ripetè la cosa stes- sa il Dahlbom (1): sicché il Goryles coarctalus è rimasto dubbio specificamen- te e genericamente. Noi possedendo individui che quadrano perfettamente con la descrizione dello Spinola, possiamo assicurare non solo essere esso una spe- cie ben distinta, ma che il chiaro entomologo italiano non s’ingannava nell’as- segnarle il posto nel genere Goryles. Lo che oltre Tesser evidente per le affi- nità della generale organizzazione, viene confirmato da’ caratteri stessi che il Lepeletier pone (2) come valevoli per distinguere i Goriti da’Vespidei e partico- larmente dagli Odineri, lorchè le ali di questi sono dispiegate : vogliam dire la struttura del dorso del metatorace e l’ultima venetta trasverso-discoidale delle ali anteriori fortemente arcuata ne’Goriti, diritta ne’Vespidei. Or nella specie di cui discorriamo tale venetta è appunto archeggiata al modo stesso che lo è negli Oplisi. Che se nella figura dello Spinola essa sembra diritta, non è questo il solo difetto nella forma della ali e delle cellole che in quella figura si \ osserva : difetti che debbono piuttosto attribuirsi ad inesattezza artistica. E che il suo G. coarctatus fosse un Hoplisus non un Odynerus , già lo stesso Spinola lo aveva posteriormente avvertito in proposito dell' Eoplisus ferrugineus dell’ Egitto (3). Pertanto, secondo le attuali ripartizioni de’Goriti la detta specie forma una sezione ben distinta del genere Hoplisus, che costituisce il passaggio dagli Oplisi veri ai Lestifori ; e forsi i sistematori più inclinati allo stabilimento di gruppi generici non esiteranno a ritenerlo a tipo di genere, che poggerebbe sopra suffi- (1) Hym. Eur. pag. 157. (2) Metti, c. pi 72. (3) Ann. de la Soc. Ent. de Frane. 1S3S, p. 499. NISSONI DEI 39 denti caratteri, ed al quale probabilmente dovrebbe aggiungersi un’ altra specie straniera, 1’ llopl. seminiger. Genere LESTIFOUO; Lestipiioms , Lepel. (i). Abdomen segmento primo subpetiol forme, poslice nodoso gibbo, sccundo ventrali plano-convcxo. Alae anlicae cellula radiali elonga - to elliplica , ccllulis cubitalibus omnibus scssilibus : posticae cellula anali in ipso inilio venae cubitalis terminata. Antennae elongatae , ante apicem erassiores omnino fdj or mes 9* La singoiar forma del primo anello addominale è 1' unico carattere il qua- le distingue essenzialmente i Lestifori dagli Oplisi, passandosi pur gradatamen- te da questi a quelli mediante Y Uopi. coarctatus, siccome abbiamo superiormente dichiarato. Le antenne proporzionalmente ancora più allungate e cilindracee » non che la prima venetta trasverso-discoidale non angolosa concorrono a farne* li distinguere. L’ Europa non ne possiede finora che una sola specie. 1. Lesliforo a due cingoli; Lestiphorus bicìnctus. Tav. XIV. fig. 1. L. niger, antennis infra, orbilis anlicis, clgpeo, ore, palpis, pronoti mar gì - ne postico, callis humeralibus, sculetti punclis duobus, abdominis maculis duabus segmenti primi fasciisque duabus [in segm. 2 et 3) flavis ; pedibus anterioribus fl,avis, in dorso nigro signatis, poslicis nigris tibiarum basì flava; alis hyalinis, cel- lulis radiali et seconda cubitali fusco-fumatis. — Loog.corp.lin.4: esp.aìar.lin.6 1?2. Variat: saltelli punclis conjunclis, vel conira exoletis — abdominis segmento quarto dorsali linea marginali flava inlerrupta vel utrinque abbreviata. Maschio. Capo finamente coriaceo , nero : faccia inferiormente alla inserzione delle antenne , orbite anteriori , clipeo , labbro su- periore , mandibole ad eccezione della estremità , e palpi , gialli. Antenne lunghe un poco più. del capo e torace insieme , quasi fili- formi , poco ingrossale avanti l’ estremità, il decimo articolo leg- germente scavato dalla faccia inferiore : nel dorso nere , inferior- mente i due primi articoli gialli, i rimanenti testacei. Torace nero: (1) Dalle greche yocì Xtjo-Tss' praeda , preda e ferens che porla. IME JS OTTEfil il margine posteriore del protorace , i calli omerali e due macchie sullo scutello libere o congiunte , gialli: il dorso del protorace e del mesolorace, lo scutello ed il dielrosculello finamente coriacei; l’aja dor- sale del metatorace grande e tutta bellamente per lo lungo pieghettata; la parte declive del metatorace finamente rugosa; le pleure lisce. Ad- dome liscio e splendente : il primo anello piriforme, nero, con due macchie posteriori quasi trigone ; il secondo con una fascia nella metà posteriore un poco arcuala, e che tocca il margine posteriore soltanto per gli estremi; il terzo con una fascia marginale più angu- sta, di color giallo. Ventre con una fascia gialla nel margine po- steriore del secondo anello un poco ristretta nel mezzo e due macchie sugli angoli posteriori del terzo. Ano acuto , fornito di due delicate spine retrattili. Piedi; i quattro anteriori gialli con le anche e par- to del dorso de’ trocanteri, de’femori e delle tibie, nere; i due po- steriori neri con la metà superiore della faccia interna delle tibie e talvolta pur tutta la base delle stesse , gialla. Ali leggermente om- brate , la cedola radiale ed il disco doìla seconda cedola cubitale densamente affumicali. Nella femmina le due macchie del primo anello addominale or- dinariamente sono congiunte per la base. tl quarto anello addominale dorsale presenta talvolta anch’esso una delica- ta linea marginale gialla, ora accorciata ne’lati , ora al contrario interrotta nel mezzo. Le due macchie dello scutello van soggette a svanire , sopratutto nei maschi. Crabro hìcitictusy Rossi, Fn. Elr. Àpp. p. 123, n. 110. Cab. VII, L 0. Goryles bicinclus, Vand. Fouis. il. p. 93. n. 7. Leslip/iorus bicinctus, Lepel. Ann. I. c. p. 70, n. 1 . ■ — - - Hym. S. c. p- 73, n. 1 . . — — Dahlb. 1. c. p. 156. n. 90. ep. 480. A Cost. Rie. Ent. s. Pari. p. 19. Specie piuttosto rara nel regno. È stata raccolta da noi sopra N I S S 0 N 1 D E I 41 i Monti Partenii nel mese di luglio ; dal sig. Gius Nicodemi presso Sanseverino. Genere ÀRPACTO ; Harpactes , Shuck. Alae auticae ccllulis cubitalibus omnibus sessilibus, secunda am- bas vctiulns transvcrso-discoidalcs eccipiente : posticae cellula anali ante initinm venac cubitalis terminata , apice truncata. Abdomen segmento primo sequenti arde applicato. Mares anlennarum arliculis terminalibus infra concaviusculis ; tarsis anticis muticis. Feminae anlennis simplicibus , tarsi s anlicis exi- mi e pedinatis. Gli Arpacti distinguonsi dai generi affini della tribù, il cui ventre è pur pia- no-convesso e la seconda cedola cubitale sessile, per lo addome non picciuola- to, pel primo anello dello stesso non ristretto posteriormente a guisa di nodo, per la cedola anale delle ali posteriori terminata innanzi 1’ origine della vena cubitale. 11 loro corpo è svelto , ordinariamente di piccola statura. Lo scutello è quasi rettangolare, con la sutura basilare crenulata. Il metatorace offre 1’ aja cordiforme assai ben limitata, a contorno crenulato, e divisa per lo lungo da de- licato solco : nella parte posteriore è incavato nel mezzo, con la linea diagonale distinta. L’addome è finissimamente puntinato; il secondo anello ventrale piano* convesso. Ne abbiamo sei specie ben distinte. a) Corpo interamente nero. 1 . Arpacto nero; Harpactes niger . Tav. XIII, fig. 4 cf. H. gracilis, niger, nitidulus, tibiis anticis antice flavo-testaceis, geniculis tar- sisque fusco-testaceis , facie argenteo mìcante', alis subfumato-hyalinis, venis carpoque fuscis , cellula cubitali secunda antice dimidio angustata, tertia oblique rectangula, melanoto convexo, polito, sparse punclato, area cordiformi utrinque oblique rugulo - sa, diagonali postica punctata. Long. corp. lin. 2 1?5: exp. alar. lin. 3 Maschio Corpo svelto , gracile, di color nero uniforme , con scarsa e brevissima pubescenza cenerina. Capo finamente e poco Imen. ISiss. 6 I M E N 0 T T E Iti 42 sUvatamente punteggialo : faccia ricoperta di corto vello a splendore argentino. Mandibole con 1’ estremità rosso-picea. Palpi bruno-testa- cei. Antenne cilindracee; il solo ultimo articolo inferiormente incava- to. Dorso del mesotorace e dello scutello sparsamente punteggiato. Metatorace convesso, levigato, sparsamente punteggialo ; l’aia dor- sale cordala con rughe obblique: la linea media posteriore elevata crenulata. Addome con delicato orlo posteriore piceo in ciascun anello. Tibie di avanti nel lato anteriore giallo-testacee : tarsi bruno testacei ; i posteriori coi primi articoli nerastri. Ali incolo- ri , leggermente ombrate ; le vene ed il carpo bruni ; la seconda cedola cubitale anteriormente larga la metà della sua ampiezza ba- silare : la terza più alta che larga, quasi tutta di eguale ampiezza, obbliqua. llarpacles nìger , A. Cosi. Ricor. Rntom. s. Pari. p. t9 , e 27, noia 32. Raccolto sopra Monte Vergine nel mese di agosto : rarissimo. a a) Corpo di più colori. b ) Capo e torace neri, d’ un sol colore o con qualche macchia bianco-gialliccia, c) Addome di tre colori. 2. Arpacto tumido ; llarpacles lumidus. Tav. XV, fig. 1.' H. niger , vittis duabus orbitalibus in clypeum productis , abdominis ma - culis tribus, binis in segmento secando, lertia in segmento quinto , punctoque scu- tellari pallide flavis ; abdominis segmento primo et secundo pedibusque anteriori ~ bus fulvo-rufis-, alis subfumato-hyalinis, venis carpoque brunneis. — Long. liti. 3-3 1?2: cxp. alar. lin. 4 3pr-5 Maschio. Capo nero, fmissimamente coriaceo, sparsamente punteggiato : faccia con due strisce gialle che occupano le orbite anteriori, ed inferiormente si prolungano su i lati del clipeo: porzione N ISSO NI DEI 43 del contorno superiore delle orbile rosso-testacea Antenne nere , l’estremità e tutto il lato inferiore bruno-testacei; il primo articolo inferiormente testaceo, giallo nel mezzo. Margine inferiore del clipeo, labbro supcriore e parte media delle mandibole, rosso-picei. Palpi bruni. Torace fìnissimamente coriaceo e sparsamente punteggiato come il capo, interamente nero, alquanto splendente; il solo scu- tello con piccola macchia posteriore giallo-pallida, la quale talvolta pur manca : le pleure levigate e lucide : 1’ aja cordata del melato- race con rughe longitudinali, quasi cancellate verso dietro. Addome coi due primi anelli rosso-fulvi, il primo cou la base nera, il secondo con due macchie giallo-pallide , una per ciascun luto , contigue al margine posteriore; i rimanenti neri, il quinto con una fascia giallo- pallida sul margine posteriore, dilatata triangolarmente nel mezzo. I quattro piedi anteriori rosso-testacei , con le anche , i trocanteri , una striscia dorsale su i femori di avanti, la base ed il dorso de’ medii, neri : tarsi medii bruni : piedi posteriori bruno-nerastri con le spine e gli speroni testacei. Ali trasparenti, leggermente ombra- te ; le vene ed il carpo bruni , le tegole testacee. La femina a le antenne nere col primo articolo inferiormente giallo-pallido. Pompilus tumidus , Panz. Fn. Germ. fase. 81, f. 15, c? Mellinus tumidus, ejusd. Krit. Revis. II, p. 169. Arpuclus tumidus , .Tur, Ilym. p. 194. Lepel .Ànn.cit. p.77,n. 3 — Hym. IH, p. 82, n. 3. Gorytes tumidus , Lalr. Gen. Crust. IV, p. 89, — — - \rand. Fouis. Il, p 92, n. 4. Harpactes tumidus , Dahlb. Ilym. p. 149. n. 82. Raccolto sopra Monte Vergine nel mese di luglio , noa mol- to raro. 3. Arpacto elegante; Harpactes elegans . Tav. XV, fig. 3 4 9 . H.niger, anlennis capiteque flavo pictis, callis humeralibus ( 9 prenoti màrgine I M E N 0 T T E n I U postico punctoque scutellari ) albidis; abdominis segmenti s duobus basalibus rufis ( primo basi nigra , secando Urlio et quarto fascia marginali interrupta alba ; pedibus flavis nigro variegatis ; alis hyalinis, venis fuscis, carpo basi pallide te- staceo, legulis lestaceis : metanoli area cordata parce longitudinaliter rugosa « Long, corp. liti. 3 3^4-4 ; exp. alar. !in. 5 1^2-6 lj4. Maschio Corpo angusto, assai snello. Capo nero ; la faccia , il clipeo e le parli boccali giallo-pallide , il nero del vertice pro- lungato triangolarmente in mezzo al giallo della faccia. Antenne coi primi sette articoli giallo-pallidi inferiormente, neri nel dorso; i quat- tro ultimi rosso testacei : ottavo articolo fortemente scavato-arcuato inferiormente; i tre seguenti appena un poco concavi. Estremità delle mandibole rossiccia. Torace nero coi soli calli omerali giallo-pallidi: i'aja cordata del metatorace con poche pieghe longitudinali. Addome delicato: nel dorso il primo articolo nero col margine posteriore rosso, colore che nc’iati risale verso la base, e nel mezzo s’insinua ad angolo acuto tra il nero; il secondo interamente rosso con due macchie trasver- sali bianco-giallicce sul margine posteriore; i rimanenti neri; il terzo, quarto e quinto con delicata fascia marginale bianco-gialliccia inter- rotta nel mezzo. I due primi anelli ventrali rossi , i rimanenti ne- ri. Piedi giallo-pallidi : i due anteriori con una macchia sui trocan- teri ed altra più grande sul dorso de’ femori; i quattro posteriori con la base delle anche, il dorso de’ trocanteri e dei femori ed una mac- chia sulla faccia esterna delle tibie, neri. Tarsi posteriori fulvi cci. Ali incolori con le vene ed il carpo bruni , questo a base pallido te- stacea; tegole testacee, anteriormente pallide. Fcmìna. Corpo più grande ed assai più robusto. Antenne nere, inferiormente il primo articolo giallo-pallido e i rimanenti bruno-te- stacei. Faccia nera con due strisce orbitali e la piccola porzione sottostante alla inserzione delle antenne giallo pallide ; clipeo di questo colore con la base media nera , ed il mezzo del margine in- feriore fulvo. Mandibole nere con 1’ estremità picea. Palpi giallo pal- lidi. Margine posteriore del protorace, calli omerali ed una piccola macchia nel mezzo dello scutello, giallo-pallidi Primo anello addo- N 1 SSO N IDEI 45 minale interamente rosso. Piedi in massima parte neri ; i quattro an- teriori con 1’ estremità de’femori, e la faccia anteriore delle tibie , i posteriori con la base delle tibie , bianco-giallicce. Tarsi tutti fulvo- testacei. Il resto come nel maschio. Valvola anale dorsale fortemente punteggiata. Gorytes elegans , Lepel. Ann. cit. p. 79, n. 5 — Hym. HI, p.84 n.5. cf. Barpacles Carcelì , Dahlb.Hym. p. 1 5 i , n. 84 (non Lep.) Schenck, Grabw. p. 175, n. 3 (non Lepel. ). È questa la specie di Arpacli meno rara nel regno. L’ abbia- mo raccolta nelle adiacenze di Napoli nel mese di maggio; sui mon- ti del Matese in luglio. 4. Arpacto affine ; Ilarpactes affinis . Tav. XV. fig. 2 9. E. niger, vittis duabus orbitalibus, ( et facie infra antennas ) clypeo to- te* tfbasi media excepta 9 > labro et callis humeralibus ( 9 pronoti margine pasti- co et saltelli linea transversa ) pallide flavis ; abdominis segmentis primo et secun- do rufis, tertio et quarto et quinto ( et 2° ) fasciola marginali integra vel in - terrupta, quinta in 9 antice triangulariter aucta, flavo-albis’ pedibus testaceo va- riegatis, libiis anterioribus basi externa albidis ; alis hyalinis , venis fuscis , carpo testaceo, basi pallido; metanoti area cordala longitudinaliler subtiliter et r egida - riter plicato-strigosa. Long. corp. lin. 3 ifì : exp. alar. lin. 6. Maschio. Corpo meno angusto che nel maschio della specie precedente. Capo finamente punteggiato-coriaceo , nero ; le orbite anteriori , ristrette verso sopra , la faccia tra la base delle antenne ed inferiormente a queste , il clipeo intero ed il labbro superiore giallo-cedrini. Mandibole bruno-nerastre. Palpi bruni. Antenne nel dorso bianco-nerastre, inferiormente il primo articolo giallo-cedrino, i tre o quattro seguenti bruno nerastri , i rimanenti testacei ; 1’ ot- tavo, il nono ed il deeimo articolo concavi dal lato posteriore, l’ul- IMENOTTERI 46 limo più lungo, inarcato , fortemente scavato dal lato stesso. To race nero con finissima e breve peluria fulviccia a splendore seri- co nel dorso del mesotorace , argentina ne’ fianchi e sul metalo- race; il dorso del mesotorace fiuissimamente e sparsamente puntina- to : T aia cordata del metatorace coperta di delicate rughe longitudi- nali ed eguali; il margine posteriore del protorace , i calli omerali ed una fascia marginale sullo scutello, giallo-cedrini. Addome quasi ellittico : i due primi anelli dorsali rossi, i seguenti neri: il secon- do, terzo, quarto e quinto con delicata linea marginale bianco-gial- liccia , interrotta nel mezzo : il sesto con una macchia trasversale media bianco gialliccia talvolta quasi cancellata. Ventre nero: i due primi anelli coi lati largimenli rossi. Piedi neri ; i quattro ante- riori con la estremità e la faccia interna de’feinori eccetto la base, le tibie, meno una striscia sulla faccia posteriore, ed il primo ar- ticolo de’ tarsi, bianco-giallicci, il resto de’ tarsi fulvo; i due po- steriori con la base delle tibie bianco-gialliccia , i tarsi bruno-ne- rastri. Ali incolori , trasparenti, con la celiala radiale leggermente ombrata : le vene nere , il carpo bruno-testaceo con 1’ estremità in- terna pallida , le tegole bruno-testacee ; la seconda eellola cubitale molto ristretta in avanti , la terza alla base larga poco meno che il doppio che anteriormente. Perniila . Capo finamente punteggiato-cori aceo , nero : due stri- sce orbitali , ristrette dalla base in sopra, un largo margine infe- riore e laterale del clipeo ed il labbro superiore , giallo-pallidi. Mandibole Dere, picee all’estremità. Palpi bruni. Antenne nere. To- race nero ; solo i calli omerali bianco-giallicci. Addome ovato-oblun- go; nel dorso i due primi anelli interamente rossi: i rimanenti neri; il terzo ed il quarto con una linea bianco-gialliccia lungo il margi- ne posteriore intera ovvero interrotta nel mezzo, il quinto con una macchia trasversale quasi triangolare , la cui base tocca il margine posteriore dell’ anello. Lamina anale dorsale quasi piana, a contorno rilevato , slivatamente punteggiata. Ventre nero ; il secondo anello per intero , il terzo alla base e ne’ lati , rossi. Piedi neri : i quat- 1 / N ISSO N IDE 1 tro anteriori con le tibie anteriormente testacee, ed esternamente biun che alla base; i tarsi rosso-testacei, con gli ultimi articoli più oscuri. Tegole delle ali brune. Nel resto simile al maschio. Goryles affìnìs , Spiti. Ins. Lig. Il, p. 250. o . Vand. II, p. 93. n. 5. Goryles Carceli. Lepel. Ann. cit. p. 78, n. k. — Hym. ili. p. 83, n. ì. d. Harpacles afjìnis, Dahlb. Hyra.p. 150, n. 83, et p.475.n,5. Specie propria dell’Italia , generalmente poco frequente. [/ab- biamo raccolta nelle colline adiacenti alla capitale : rara. Osservazioni ■ Le due specie or descritte elegans ed affìnis sono certamen- te molto affini tra loro, ma pure ben distinte. Pertanto noi scorgiamo una cer- ta confusione nella sinonimia , introdotta dal sig. Dahlbom col considerare gli Arpacti Carceli ed elegans di Lepeletier quali una specie stessa diversa daU’a//ims di Spinola, che egli non conobbe in natura: errore, forse sulla di lui fede, ripro- dotto anche dallo Schenck. Una tal confusione sembraci poter disnebbiare. Spi- nola ha descritto pel primo la femina di una delle specie co! nome di a/Jinls ; posteriormente il Lepeletier coi nomi di Carceli ed elegans ha descritto i maschi di due specie, di nessuna delle quali conobbe la femina. Noi possediamo i due sessi di ambedue le specie , e dalla loro osservazione risulta che le descrizioni degli A. Carceli ed elegans del Lepeletier corrispondono esattamente a’ maschi di due specie distinte , e che alla femina del primo quadra esattamente la de- scrizione del G. affinis di Spinola. Dal che risulta che il G. Carceli Lep. e Yalfinis Spin. sono i due sessi d’una specie stessa, la quale deve ritenere il no- me più antico impostole daH’Imenotterologo Italiano, e che il nome di Yff. ele- gans deve esser conservato per 1’ altra specie. cc ) Addome di due colori. 5. Arpaclo grazioso ; Harpacles pulcheìlus. Tav. XV, fig. 5 d1 . U. niger , vittis duabus orbitalibus, facie infra antennas , ore et antennarum scapo infra albidis ; pronoti margine postico , callis humeralibus . macula utrìn - IMENOTTERI 45 que sub alarum radice , saltello , subscutello tegulisque alarmi testacea ; abdo- mine brunneo-rufescente , maculis duabus in segmento primo , fascia marginali segmenti secundi, antice late rectangulo-emarginata , fasciaque altera segmenti quinti aequali albidis ; pedibus fulvis ; alis hy^linis , cellula radiali sub fumata , metanoti area cordata oblique rugosa, . — Long. corp. lin. 2 1/2: exp. alar. lin. 4. Maschio. Antenne nere nel dorso, inferiormente bruno-testacee , il primo articolo bianchiccio; ottavo, nono e decimo articolo scava- ti inferiormente. Capo nero : due strisce lungo le orbite anteriori ristrette da sotto in sopra , la faccia inferiormente alla inserzione delle antenne, il clipeo, il labbro superiore e la faccia esterna del- le mandibole, bianco-giallicci : sulle orbite posteriori una breve e delicata linea testacea. Palpi testacei. Torace nero ; il margine po- steriore del protorace, i calli omerali, lo scutello ed il dietroscutello testaceo-fulvi. Metalorace finamente rugoso, rivestito di brevissimo vello argentino : 1’ aja cordata con finissime rughe regolari obbli- que. Addome di color fulvo-castagno , più oscuro verso l ano ; il primo anello con due macchie dorsali trasversali bianche presso il margine posteriore ; il secondo con delicato margine posteriore bianco chene’due lati si dilata in due macchie romboidali; il quin- to con fascia bianca eguale che ne occupa interamente il dorso. Piedi fulvo-testacei; i tarsi posteriori più oscuri. Ali incolori , tra- sparenti , con la cedola radiale leggermente ombrata : le vene bru- ne ; il carpo testaceo-pallido : le tegole testacee. È questa la specie più elegante di Arpacti che noi conoscia- mo. L’abbiam raccolta nelle adiacenze di Napoli una sol volta. bh) Torace tutto od in parte rosso ; addome di due colori. 6. Arpacto bello ; Harpactes formosus . Tav. XV. fig. 6 e?. H. niger , thorace rufo- ferrugineo, pectore medio nigro\ vittìs duabus or- bitalibus , ( 9 clypeo punclis duabus laleralibus exceptis) abdominis maculis duabus segmenti primi fasciisque duabus dorsalibus in segni, secundi et quinti margine postico utrinque auctis albis: pedibus anterioribus testaceis basi nigris; alis hyali- nis, venìs carpoque fuscis ; metanoli area cordata subtiliter punctulato-rugosa — Long. corp. Un. 3: exp. alar, lin- o. NISSO NI DEI 49 Maschio. Antenne nere. Capo nero*, parte inferiore della fac- cia e clipeo rivestiti di vello argentino ; due strisce bianco-giallic- ce lungo le orbite anteriori. Margine inferiore del clipeo testaceo. Mandibole piceo-testacee nel mezzo, nere alla base ed all’estremità. Torace rosso. ferruginoso col petto medio , una delicata linea me- dia sul dorso del metatorace ed il basso dello stesso presso l’ inser- zione dell’ addome , neri ; 1’ aja cordiforme dorsale del metatorace finamente per lo luogo rugosa. Addome snello, nero, splendente : il primo anello con due macchie trasversali vicine al margine poste- riore ; il secondo con una larga fascia marginale , rettangolarmente smarginata nel mezzo dal lato anteriore ; il quinto con una fascia quasi eguale, di color bianco-gialliccio. Primo anello ventrale piceo- rossiccio posteriormente. Piedi neri : i femori, le tibie e i tarsi di avanti, le tibie e i tarsi medii, e parte delle tibie posteriori, testa- cei. Ali incolori; vene e carpo neri, tegole del colore del torace. La femina à il clipeo bianco-gialliccio con due punti laterali neri; il primo articolo delle antenne inferiormente misto di bianco- gialliccio e di testaceo. Arpaclus formosus , Jur. Hym. p. 194, pi. IO, f. 20 q . — — -Lepel. Ann. cit. p. 75, n. 26. — Hym. p. 80, n. 2 = Harpacles formosus , Dahlb. 1. c. p. 419, n. 80. — - — A. Cost. Pie- Ent. s. Pari. p. 19- Gorytes formosus , Vand. II. p. 91. n. 2. Raccolta sopra Monte Vergine nel mese di luglio. Genere AL1SONE ; Alyson , Jur. Alae anticae cellula cubitali secunda paiolata ; venulis transver - so-discoidalibu s cum transvcrso-cubitalibus prima et secunda continua - tis: posticae cellula anali post initium vcnac cubitalis terminala. Ab- domen segmento primo sequenli arcle applicalo , secando ventrali plano- convexo. Remora postica apice infra laminato- subdenlata. Mares antennarum arliculo ultimo infra lunalo-arcualOj ano sly- lis duobus terminato. Imen. Niss. 7 od IMENOTTERI Distinguonsi agevolmente gl’ Imenotteri di questo gènere da’rimanenti del- la tribù per la seconda cellola cubitale picciuolata. 11 corpo degli Alisoni è, in relazione a quello degli altri Nissonini, molto snello, piuttosto gracile; il dorso del metatorace quasi quadrato, elegantemente scolpito ; l’addome ovato-allungato,col primo anello formante continuazione col seguente, ed il secondo anello ventrale piano-convesso, non affatto gibboso; i femori posteriori ter- minati inferiormente da una piccola lamina in forma di dente compresso. I due ses- si presentano differenze nelle antenne e nell’ano. Delle prime l’ultimo articolo èar- cheggiato nel maschio, diritto nelle femine ; 1’ ano ne’primi è ritondato e terminato da due stiletti, nelle seconde è conico' acuminato. Di tre specie che l’europa possiede, ne abbiamo incontrata una sola nel regno. Alisone a due macchie; Alyson bimaculatum. Tav. SUI, fig. 5 c?, G 9. A . nigrum, abdominis segmento primo concolore , rufo 9 , secundo ma • cula utrinque albido-flavescente ; capite lineis duabus orbitalibus , clypei maculis duabus o* -margine infero $ , mandibulis apice excepto , palpis , antennarurn scapo infra, callis humeralibus (scutelloque (f?) citrinis ; pedibus nigris fulvo pallido- quevariis, tibiis poslerioribus summa basi pallidis; alis hyalinis, anticis inQ fascia transversa fumea nigro-brunnea • — Long. corp. lin.2 lpi-3: exp. alar. lin. 4-5 1?4. Maschio. Corpo snello, con scarsa e breve pubescenza bianco- cenerina a splendore serico, ad eccezione del metatorace e della base dell’addome, che son nudi. Capo finamente punteggiato, a punti sti- vali sulla fronte , distanti tra loro sul vertice : occipite cinto da delicato rilievo : fronte con leggiero indizio di linea media vertica- le impressa : clipeo ottusamente elevato nel mezzo : colore generale Dero : le orbite interne ne’ due terzi inferiori ed il clipeo (eccettua- lo solo il mezzo) giallo cedrini. Mandibole di questo colore con 1 estremità rosso-picea. Palpi giallo-cedrini. Antenne nere ; il primo articolo interiormente giallo-cedrino. Torace oblungo : il dorso del protorace di un terzo men lungo che largo , con forte impressione trasversale nella parte anteriore , ed altra superficiale presso il mar- gine posteriore ; convesso nel mezzo : la porzione declive che pre- cede la impressione anteriore finamente per lo lungo rugosa ; il re- sto minutamente punteggiato , del pari che il dorso del mcsotorace; scutello liscio ; il metatorace con grosse rughe disposte quasi a mo- ISSOÌN i DEI 51 do di raggi che partono dalia base : 1' aia cordiforme cinta da cor- done ben distinto: colore nero; i soli calli omerali giallo. cedrini. Addome oblungo , levigato , con peli sparsi cenerini nella meta po- steriore : il secondo anello dorsale con due macchie rotonde bian- che, una da ciascun lato ; i seguenti interamente neri col lembo fer- ruginoso livido: stiletti picei. La lamina anale dorsale con punti impressi sparsi , bruno-nerastra con 1’ estremità ferruginosa. Anelli ventrali finamente e sparsamente punteggiati , neri col margine po- steriore piceo-livido. Lamina anale ventrale liscia alla base, finamente punteggiata e pelacciula nel resto, di color ferruginoso livido. Piedi di color fulvo-testaceo variato di giallo: le anche, parte de’trocauteri, la faccia posteriore od esterna de’quatlro femori anteriori, nerastri ; tibie posteriori nere a base pallida. Ali incolori, trasparenti; le vene ed il carpo bruni, le tegole testacee. Fcmina. Differisce principalmente dal maschio, in quanto a colorito del corpo, pel primo anello addominale rosso; per lo scutello con una linea gialla alla base; pel clipeo di questo colore, con la sola base nera. Piedi: le anche e parte de'trocanteri, de’femori e delle tibie, testacee: le tibie anteriori sono nel lato anteriore giallo-cedrine, nell' interno testacee , e nell’ esterno nerastre ; le medie testacee col dorso nero- piceo ; le posteriori nere con la base giallo cedrina: tarsi testacei , i posteriori più foschi, sopratutto alla base ; ultimo articolo de’ tarsi anteriori rigonfiato. Ali incolori , trasparenti : vene nerastre , carpo bruno con la base pallida; una fascia bruno-fuliginosa traversa 1’ ala in corrispondenza del carpo e dell’origine della cellola radiale; te- gole testacee. Varia alquanto questa specie nel colorito de'piedi, ora estendendosi di più il co- lor nero, ora viceversa il color fulvo-testaceo; parimente nella femina talvolta è il solo primo anello rosso sia per intero, sia ad eccezione del margine posteriore ; altre volte sono il primo e la base del secondo di color rosso. 9 Sphex bimciculata , Panz. Fn. Gemi. fase. 5i. fig. 4. Alyson bimaculatusj ejusd. Krit. Reyis. 2, p. 170. — Lepel. Hym. III. p. 88, n. 3. 52 IMENOTTERI cf Sphex fascetta, Panz. Fn. Germ. fase. 51, fìg. 3. Alyson fnscalus , ejusd. Krit- Rev, 2. p. 170. Lepel. p. 88, n. 4. var» Pompilus spinosus, Panz. Fn. Germ. fase. 80, fìg. 17. Alyson spinosus, ejusd. Krit. Rev. 2, p. 171. — Lepel. p. 87, n. 2. (3*9 Alyson bimaculatum, Dahlb. Hjm. Eur. p. 142, n. 76. — — . Schenck, Grabw. p. 178, n. 2. Specie generalmente poco frequente in europa , e nel nostro regno assai rara. L’ abbiati! raccolta nel Sannio sui fiori luogo le sponde de’fiumi , nel mese di giugno. AGGIUNTE Stizo terminale ; Slìzus terminalis. St. niger, antennis basi apiceque, orbitis, clypeo, labro, palpis, pronoti mar- gine postico, puncto utrinque humerali , scapularum margine exlerno , abdominis fasciis sex latis, anlicis late interruptis, geniculis , tibiis tarsisque saturale flavis ; alis subluteseenti-hyalinis, venis fusco-testaceis. . — Long. corp. lin. 8: exp. alar. 1 in . 15. Maschio. Simiglia questa specie a primo aspetto allo Slizus r ufico vni s, dal quale differisce nondimeno per vari! caratteri. Le an- tenne nel dorso sono nere con l’ estremità fulva, dal lato inferiore lo scapo è giallo , una porzione degli articoli basilari del flagello e I’ estremila dello stesso, testacei. Il clipeo è meno convesso. Le mandibole sono nere, con la porzione media soltanto gialla. I tu- bercoli omerali sono neri, con piccolo punto giallo, il quale iu taluni individui pur si cancella. Lo scutello è completamente nero. Fasce addominali conformale presso a poco come nello St. ruficornis : le due macchie della valvola anale dorsale assai piccole e non congiunte fra loro : gli anelli ventrali neri, se ne eccettui un delicato profilo posteriore gialliccio, e talvolta due piccole macchie sul terzo anello, una per lato. I piedi hanno le anche , i trocanteri e la massima N'ISSONIDEI 5 3 parte de’ femori di color nero : i ginocchi e le tibie gialli , i tarsi fui v icci . Dall’ apertura anale vengono fuori due lamine, in forma di a- lette, una per lato, a contorno finamente frangiato, le quali fau parte dell’ apparecchio copulatore. In taluni individui la faccia è nera con le orbite sole gialle. Stizus terminalis, Dahlb. Hyraen. Eur. p. 477, n. 5. Specie conosciuta finora come abitatrice della Francia meridio- nale soltanto. Essa nondimeno vive pure fra noi , nella estrema Calabria, ove non è molto rara. Opliso ad antenne crasse; JJoplisus crassicornis. Tav. XIV. fig. 7 (antenna c?) H. sublililer pundatus, niger; antennarum scapo infra, orbitis anlicis , chjpeo, labro, niandibulis apice excepto, pronoli margine-postico, callis hurne- ralibus, macula pone hos, saltelli margine postico, pallide flavis abdominis seg- menlis 1-4 poslice anguste flavo marginatis, fascia segmenti primi laliore in me- dio emarginala, secundi et lenii ulrinque parum ancia; pedibus fulvis flavo va- riis, coxis.lrochanleribus et femorum anleriorum basi nigris;alis hyalinis, cellu- la radiali et secunda cubitali in disco fuscis; radice, costa carpoque testaceis; anlennis brevibus, crassis, articulis omnibus infra integrisi- iO brevibus, tram sversis, obliquis. c? . — Long. corp. fin. 3\j2-ì: exp. alar. fin. 61^2-7. Maschio. Antenne sensibilmente più corte del capo e torace in- sieme; il flagello ingrossato gradatamente dalle base fino all’antipe- nultimo articolo, formando una spezie di clava allungata: il primo articolo ciìindraceo, più lungo che largo; il secondo più corto del primo, poco obbliquo, quasi si largo che lungo; i sette seguenti as- sai corti e larghi, mollo obbliqui, gradatamente più larghi , ed un poco dilatati nel mezzo dal iato posteriore dando all’insieme l’a- spetto di un’antenna ottusamente dentata; il decimo del flagello, o penultimo, quasi si lungo che largo; l’ultimo più lungo; nessuno de- gli articoli distintamente scavalo dal lato posteriore: il colore è ne- ro, il solo scapo è giallo-pallido dal iato inferiore. Capo tutto e- guulmenle punteggiato, a punti però non confluenti ; nero , medio- cremente splendente; le orbite anteriori, il clipeo, il labbro supe- riore, le mandibole ad eccezione della estremità picea, giallo-pallidi. 54 I M E K O T T E R ! Torace nel dorso e ne’ fianchi del mesotorace e nello scuteilo punteggia- to come il capo: il mctatorace superiormente rugoso, ne’ lati gros- samente punteggiato; l’aja cordi forme a rughe obblique irregolari; il co- lore è nero; il margine posteriore del protorace e dello scuteilo, i calli omerali, una macchia dietro ciascuno di questi, giallo-pallidi. Addome nel dorso punteggiato più finamente del capo e torace; ne- ro; i primi quattro anelli con una fascia marginale gialla, la prima fascia un poco più larga, e come smarginata nel mezzo; le due se- guenti assai anguste e leggermente allargate ai due estremi; la quar- ta egualmente angusta , assottigliata negli estremi. Anelli ventrali lisci alla base e nel margine posteriore, punteggiati nella zona media: interamente neri. Piedi fulvi variati di giallo: le anche, i trocante- ri, i femori anteriori fin presso i ginocchi, e la base de’ femori me- di!, neri. Ali incolori , trasparenti , con la cedola radiale e parte della seconda cubitale fosche : le vene costale e soltocoslale ed il carpo testacei, le altre vene nere. Raccolto nelle adiacenze di Sangiovanniufiore , sopra la Sile , nella Calabria Citeriore, in giugno, e sulle pendici dell’ Aspromon- te nella Calabria Ulteriore, in luglio. Osservazioni. Guardando superficialmente questo Opliso pei caratteri di co- lorito e punteggiatura, simiglia talmente all’ Hop. punclulatus , che non si sa- prebbe punto distinguere, e solo con esame accurato e comparativo si vedreb- be esser la punteggiatura meno stivata, e le fasce addominali quattro soltan- to (1). Però la struttura delle antenne non solo Io separa specificamente, ma secondo il sistema di Lepeletier le due specie spetterebbero a generi diversi. In fatti, nell’ Ho pi. punclulatus maschio le antenne benché più corte del capo e torace insieme, sono però più lunghe che nel nostro, e molto meno ingrossate; i quattro primi articoli del flagello sono cilindracei, allungati, ma successivamente men lunghi; il quinto quasi sì lungo che largo ed obbliquo; il sesto simile ma più turgido dal lato posteriore; il settimo più largo che lungo, turgido e quasi angoloso dal Ia- to posteriore; 1’ ottavo un poco più lungo che largo, a curva rientrante dal lato posteriore, costituendo con l’articolo precedente una smarginatura argheggiata; ù nono distintamente più lungo che largo, scavato dal lato posteriore ; il deci- mo o penultimo quasi sì lungo che largo e turgido ; f ultimo posteriormente scavato e quasi ad uncino ; la parte scavata degli ultimi articoli è testacea. Il colore delle fasce addominali in taluni individui è di un color giallo as- sai pallido. (} ) Da non confondersi per questo col qnadnfascialus, CATALOGO DE'NISSONIDEI nella nostra collezione entomologica del Regno di Napoli esistenti da servire d'indice alla vrcsenle monografia. STIZINI Geo. Bembecinus, A Cost. ] . meridionalis, A. Cost • pag. 5 Gen. Stizomorphus A. Cost. Itridens, Fab. 7 cinctus , Ross. ^ \ repandus , Panz. • . 7 [ sinualus , Lati’. Gen. Stizus, Latr. j \bifasciatus, Fab. t tì'identalus, Fab. • • 9 2. ruficornis, Fab. • -13 3. terminalis, Dahlb. • • 52 Gen. Sphecics, Dahlb. '1 . nigricornis, Duf. . • 13 NLSSONINl Gen. Synnevrds, A. Cost. 1. procerus, A. Cost. • • 16 Gen. Nysson, Latr. 1. lui vi pes, A. Cost. . .18 o \dubius, A. Cost. . . 19 " ( ? omissus , Dahlb. itrimaculatus, Rossi 3. rinaculalus , 111. • • 20 j nigripcs , Spia, imaculatus, Fab. . . . 22 4. Itrimaculalus , Panz. ^dimidiatus, Jur. . \ Wesmaeli , Lepel. • . 23 Gen. Bhachystegds, A. Cost. ]. Dufouri, Dahlb. • • . 25 GORITINl Gen. Hoplisos, Lepel. Hoplisus , s. str. 1. punctulatus, Vand. . . 28 2- crassicornis, A. Cost. . 53 3- pleuripunctaius, A. Cost. 31 , iquinquecinctus, Fab. . 33 lt" \ quinquefasciatus Schr. 5. lalicinctus, Lepel. . . 34 Ammotomus, A. Cost. 6. coarctatus, Spin. ... 36 Gen. Lestiphorus, Lepel. 1. bicinctus, Fiossi. • • . 39 Gen. IIarpactes, Shuck. \. niger, A. Cost. . . . 4j 2- tumidus, Panz. . 42 Ulegans, Lepel. ... 43 ) Cavedi i Dahlb. (n. Lep.) f taffinis, Spin. Dahlb. . . 45 | Carceli , Lepel. 5. pulchellus, A. Cost. . . 47 6- forraosus, Jur 48 Gen. Alyson, Jur. Ìbimaculatum, Panz. . . 5^ fuscatum , Panz. var. spino sum , Panz 56 SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE. TAVOLA XI. Fig. 1. e 2. Il Bembecinus meridionali^ : 1. il maschio; ,4 antenne; B ad dome veduto di lato ; 2. la femina. 3. Lo Slizus bifasciaius , maschio. 4. Lo Slizus rujìcornis, maschio. 5. e 6. Lo Sphecius nigricornis : 5. il maschio ; A antenna , B. ti bia e tarso de’ piedi medii : 6. la femina. TAVOLA XII. Fig. 1. Il Synnevrus procerus, maschio. 2. I! Brachyslegus Dufouri , maschio. 3. Il Nysson fulvipes , maschio. 4. Il Nysson dubius , maschio. 5. e d. Il Nysson trimaculatus : 5. il maschio: 6. la femina. TAVOLA XIII. Fig. 1. e 2. 11 Nysson dimidiatus : 1. il maschio; 2. la femina. 3. Il Nysson maculatus, femina. 4. L’ Uarpactes niger, maschio. 5. e 6. L’ Alyson bimaculalum : 5. il maschio, 6. la femina. TAVOLA XIV. Fig. 1. 11 Lestiphorus bicinclus , maschio. 2. L ’ Hoplisus coarclatus , femina. 3. L’ Hoplisus pundulatus, femina; 3 A antenna del maschio. 4. L’ Hoplisus ìaticinctus, maschio. 5. e 6. L’ Hoplisus pleuripunciatus : 5. il maschio , 6. la femina. T. Antenna dell’ Hoplisus crassicornis maschio. TAVOLA XV. Fig. 1» L’ Harpactes tumidus, maschio. 2. L’ Harpactes affìnis , maschio. 3. e 4. L' Harpactes elegans : 3. il maschio, 4. la femina. 5. L’ Harpactes pulchellus, maschio. 6. L' Harpactes formosus , maschio. IMENOTTERI ACULEATI Famiglia degli SCOLIIDEI; SCOLI1DEA. (Gen. Scolia et Tiphia^Fab. — Scoliètes part. Latr. Scoliadae l>ea.Qh„—Scolidae part. Westw.) Antennae validae, saepius longiores rectae Costa. Tribù li. TIFIINL Alae anticae carpo ultra medium costae sito, cellula radiali clausa o*, aperta J , cellulis cabitalibus prima et secunda per venulam obliquam vel transversam separatis ; posticae cellula basali antica multo longiore quam postica. Oculi rcniformes vel ovati. Anus aculeo recurvo lerminalus . Unguiculi tarsorum apice bifidi. Gli Scoliidei di questa seconda tribù per molti caratteri si distinguono da quelli della tribù precedente. Dapprima come carattere comune a’ due sessi vi à che la prima venetta trasverso-cubitale che divide le due prime cedole cubitali non offre quella disposizione che è negli Scoliini, ma è obbliqua o trasversale. Gli occhi non presentano un forte intacco ne! Iato interno, ma sono o leggermen- te rientranti e quasi reniformi, owero perfettamente ovali. Le unghiette de’tarsi sono bifide all’estremità. A questi caratteri si aggiunge che la cedola radiale ne’ maschi è assai allungata ed acuminata, nelle femine aperta, e che l’ano ne’ma- schi si termina da un cornetto ricurvo in sopra in luogo del tridente. Le ali an- teriori anno sempre due cedole discoidali, il primo anello addominale restrin- gasi alla base a guisa di picciuòlo- Genere MIZINà ; Myzine, Latr. ( Plesia , Jur.) Anlennae medio frontis insertae , d* capite thoraceque longiores t cylindraceae vel ad apicem crassiores , articulo secando in scapi excava- lione maxima parte abscondilo. Oculi d* intus sinuosi , renifonnes. Alae anticae cellula radiali completa , elongalo-acuminata d* , aperta J ; cellu - lis cabitalibus completis tribus , secunda primam , tertia secundam ve - nulam transverso-discoidalem excipiente : posticae cellula basali postica s. anali post originem venne cubilalis terminata. Abtlomen maris don- gatum, subcylindraceum. Distinguonsi facilmente le Mizine dalle Tifie pel numero delle cedole cu- bitali delle ali anteriori , e per la cedola anale delle posteriori terminata più in là dell’origine della vena cubitale, e ad angolo, dal quale parte la vena di- scoidale. I maschi poi differiscono maggiormente per le antenne più lunghe del Imen. Scol. 3 18 IMENOTTERI capo e torace insieme, per la cellola radiale assai lunga ed acuminata , e per 1’ addome allungato, quasi cilindraceo. Ne abbiamo due specie ben distinte ; 1’ una da lungo tempo ben nota , I’ altra non già. 1. Mizina a sei fasce; Mijzine sex fasciala . Tav. XX. fig. 2 c*. M. nigra, cinereo villosa, mandibulis apice rufo excepto, clypeo, pronoti mar * gine antico in medio inlerrupto et postico, tegulis alarum, macula utrinque in pleuris mediis, abdominis fasciolis sex (in segmentorum 1-6 margine postico) in medio par um, lateribus magis auctis, geniculis tibiisque flavis, bis Intere postico nigris; tarsis flavo-fulvis ; alis vilreis, venis nigris, carpo ferrugineo. — Long, corp. lin. 5-6 1?2: exp alar. lin. 8-10. Variat : tibiis posticis nigris basi tantum pallide flavis— macula pleurarum obsoleta — clxjpeo nigro variegato Maschio. Antenne lunghe circa una volta e mezzo il capo e to- race insieme , cilindracee , nere. Capo e torace neri , leggermente bronzini , discretamente punteggiati , rivestiti di peluria cenerina : il clipeo , il margine anteriore del prolorace ( interrotto nel mezzo ) ed il posteriore giallo-pallidi : una macchia dello stesso colore sulle pleure medie. Addome lungo una volta e mezzo il capo e torace insieme, nero, splendente, cangiante in color di acciajo, e con scarsa peluria cenerina : i primi sei anelli dorsali con un cingolo alla base liscio , punteggiati discretamente nel resto , con delicata fascia nel margine posteriore giallo-pallida , nel dorso continua , un poco più larga nel mezzo, e nei due estremi dilatata in una macchia triangolare, racchiudente nel centro un punto bruno : l’ultimo più lungo che lar- go alla base , scisso all’ estremità per un quarto della lunghezza , coi due lobi terminali, che ne risultano angusti, e quasi troncati nell’apice; punteggiato più grossamente che gli altri anelli, con una piccola mac- chia da ciascun lato. Anelli ventrali 3.° a 6.° con una impressione tras- versale nel mezzo della lunghezza ; assai finamente punteggiati nella metà anteriore , più fortemente nella posteriore ; gli altri punteggiati in tutta l’ estensione : secondo a sesto con una delicata fascia mar- ginale giallo-pallida interrotta ne’ lati , e terminata nc’ due estremi S C 0 L I ! D E I 19 da macchia triangolare : 1’ ultimo appena più lungo che largo , am» piamente smarginato in dietro. Aculeo anale molto arcuato , sorpas- sante di una metà l’ estremo de’ lobi dell’ ultimo anello dorsale , si da sopra che da sotto scanalato lungo i due lati della linea mediana» Piedi neri , con scarsa peluria cenerina : i ginocchi , la faccia ante- riore ed esterna delle qrattro tibie di avanti , la base e la faccia po- steriore delle due posteriori , e tutti gli speroni giallo-pallidi ; i tarsi posteriori giallo-fulvicci. Ali vitree : le vene nere ; il corpo testaceo ; le tegole e la radice giallo-pallide : la ceìlola radiale allungata , ad estremità acuta, applicata alla costa. Le macchie delle pleure e dell’ ultimo anello addominale spesso mancano; si pure talvolta manca il contorno anteriore giallo del protorace. 11 clipeo ne= gl’individui in cui il giallo diminuisce è più o meno variato di nero. Rare volte il giallo in luogo di diminuire prende una estensione maggiore, e le fasce veutrali divengono più larghe ed intere. Varia anche alquanto questa specie nella robustezza del corpo. Scolia sex fasciata , Ross. Fn. Etr. Mani. II, App. p. 136, tab. 3, fìg. c. Scolia sexcincta, Ross. Fn. Etr. n. 839, (non Fab.) Scolia cilindrica , Fab. Ent. Syst. II, p. 238, n. 38» Scolla volvulus , Fab. Ent. Syst. Suppl. p. 256. Myzine sexfascicita , Spin. Ins. Lig. I. p. 78, n. 1. — — Yand. Fouis. I. p. 15, n. 1. Plesia volvulus, Lepel. 1. c. p. 580, n. 8. Trovasi non rara nelle adiacenze di Napoli , ed in altre parti dei regno. Osservazioni. L’ accurato Entomologo Toscano Rossi è stato il primo a de- scrivere questa specie. Egli però benché si fosse dal principio avveduto di tener fra le mani una nuova specie, pure la segnò, con segno interrogativo, col nome di sexcincta di Fabricio, la quale è ben altra specie, nè abitatrice di europa. Più tardi però assicuratosi della differenza, la distinse col nome di sexfasciata. Alla stessa specie Fabricio impose più tardi il nome di cylindrica, e poi quello di volvulus IMENOTTERI 20 alla varietà nella quale il giallo del capo e del torace svanisce. La Pie sia sexfascia* ta descritta da Lepeletier (l. c. p. 585, n. 15), citando Vander-Lmden, simiglia molto alla descritta , per rapporto a’ colori : però il carattere che assegna al gruppo Ili cui la riferisce, di aver cioè la estremità della cedola radiale ritcm- data e discosta dalla costa, ne la fa eminentemente distinguere. 2. Mizina ad ano rosso; Myzine erythrura , Tav. XX. fìg. 3 M. nigra, cinereo villosa, mandibulis apice rufo excepto , pronoli margine antico in medio interrupto et postico utrinque abbrevialo, tegulis alarum, abdomi- nisque fasciolis sex (in segmentorum 1-6 margine postico) ntrinque interruptis, apice auctis, geniculis tibiisque pallide flavis ; tarsis flavo- fulvescentibus, apice fuscis: abdominis segmento ultimo ferrugineo; corniculo concolore apice nigro; alis vitreis: venis carpoque fusco-nigris. d*.— Long. corp. lin. 3 \\%k: exp. alar, lin 6-7* Yariat : pronoto immaculato. Maschio. Antenne poco più lunghe del capo e torace insieme , un poco ingrossate verso l’estremità. Capo non più lungo che largo , quasi orbicolato , stivatameute punteggiato ; nero , con breve peluria bianco-cenerina. Clipeo parimente punteggiato, quasi troncato in avan- ti ; nero. Mandibole giallo-pallide , con l’ estremità rossiccia. Tora- ce punteggiato e pelacciuto come il capo ; nero , il margine anterio- re del prolorace , assottigliato ed interrotto nel mezzo , ed il margi- ne posteriore dello stesso nella parte media soltanto giallo-pallidi. Addome appena un poco più lungo del capo e torace insieme , nero cangiante in color di acciaio , con breve peluria bianco-cenerina ; gli anelli dorsali grossamente punteggiati, alla base con un cingolo levigato assai angusto : i primi sei anelli ciascuno con una delicata e corta fascia nel margine posteriore , ed una macchia romboidale obbliqua su ciascun lato , avente un puntino fosco nel centro , di color giallo pallido : il settimo anello rosso ferruginoso col solo margine basila- re nero ; gli anelli ventrali più stiratamente punteggiati , i quattro ìntermedii (dal secondo al quinto) con una macchia giallo-pallida presso ciascun angolo del margine posteriore. L’ ultimo anello dor- sale a punti più grossi e poco stivati , liscio nella linea mediana , posteriormente smarginato per meno d’ un terzo della sua lunghezza n S C 0 L I ! T> E I totale. Il cornetto anale scanalato come nella specie precedente , ros- so-furruginoso con 1’ estremità nera. Piedi con le anche , i trocanteri ed i femori neri , questi con la parte apicale esternamente più lar- ga giallo-pallida ; tibie giallo-pallide, con un tratto nero sul lato interno, almeno nelle due posteriori ; tarsi giallo-fulvi. Ali incolori, trasparenti, con le vene ed il carpo neri, le tegole e 1’ origine del raggio pallide. In alcuni individui il giallo vi domina meno del consueto, e quindi i! pro- torace rimane interamente nero, le fasce marginali degli anelli dorsali addomi- nali sono angustissime, e le macchie laterali degli anelli ventrali riduconsi a pic- coli punti. Trovasi nella Terra d’ Otranto , ove non sembra molto rara. Ri- cevuta dal sig. G. Costa. Genere SPINOLIA; Spinolia n. Antennae fronti mediae insertae , c* capite thoraccque longiores , ad apicem altenuatae , subseliformes , articolo secando libero palalo. Oculi ovales integri. Alae anticae cellula radiali o* elongalo- acuminala , cellulis cubitalibus tribus , ( primis duabus connatis ) , secunda primam , lertia secundam venulam transverso -di scoidalem excipienle : posticae cellula basali postica s. anali posi originem venae cubitalis terminala. Agli enunciati caratteri aggiunger potremmo che la prima venetta trasverso- cubitale immantinenti dopo la sua origine posteriore si oblitera, per modo che le due prime cedole cubitali si fondono in una sola assai lunga analoga a quella delle Tifie. Però non avendone che un solo individuo non possiamo esser certi se un tal carattere sia costante ovvero eventuale, siccome suole talvolta aver luogo, non ostante sia identico nelle due ali. Della forma delle antenne e della cedola radiale nelle femine nuda possiam dire , non avendo che il maschio : tuttavia per analogia pensiamo che dovessero aver luogo quelle mdeesime variazioni che nelle Mizine si osservano, e da' cui maschi la specie presa a tipo di questo genere distinguesi abbastanza pe’ caratteri delle antenne. Col nome imposto a tal genere abbiam voluto ricordare il chiarissimo En- tomologo Italiano Marchese Massimiliano Spinola, al quale l’Entomologia è debi- trice di molti interessanti lavori, alcuni de’ quali sopra gl’ Imenotteri Italiani. IMENOTTERI 1. Spinolia italiana; Spinolia italica . Tav. XX, fig. 4. 6*. Nigra, nitida, farce cano villosa, clypeo elevato subvomeri formi, abdomìnis segmentis convexis laevibus, basi cingalo depresso marginatis ; pleuris mediis fo- veola oblonga punctulato -coriacea ; alis vitreis, obsolete subfuscescenlibus, venis carpoque nigris. d* . -—Long. corp. lin. 5: exp. alar. lin. 8. Maschio. Corpo uniformemente nero , splendente , con breve pe= luna bianca. Antenne di circa un quarto più lunghe del capo e to- race ; col secondo articolo completamente scoperto , i cinque seguen- ti cilindracei , i rimanenti diminuenti successivamente in grossezza ed un poco inarcati dal lato esterno. Capo stivatamente punteggiato. Cli- peo nel mezzo elevato a modo di vomero , con lo spigolo terminato in punta ritondata. Mandibole nere: 1’ estremità bidentata , rossiccia. Palpi filiformi bruno-picei ; i mascellari assai lunghi. Dorso del pro- torace liscio , discretamente punteggiato : quello del mesotorace e lo scutello con punti impressi assai stivati ; mesotorace con rughe ele- vate formanti un reticolo irregolare. Pleure medie assai convesse , splendenti , punteggiate , con una fossetta longitudinale oblunga a superficie coriaceo-opaca , o meno splendente del resto. Addome splen- dente , liscio ; il primo articolo più lungo che largo , alla base rugo- so e con quattro rilievi longitudinali paralleli ; i cinque seguenti più larghi che lunghi, convessi, con un cingolo depresso alla base, l’ultimo triangolare ad estremità ritondata. Anelli ventrali con una impressione trasversale presso la base , ed altra meno profonda presso il margi- ne posteriore; nell’aia media compresa tra queste due impressioni lisci e splendenti , alla base e nel margine posteriore finamente pun- tinati e quasi matti. Ano terminato superiormente da due laminette oblunghe robuste , appaiate verticalmente , fornite di corti e rigidi ci- gli , ed oltrepassanti V estremità dell’ ultimo anello dorsale ; inferior- mente con aculeo nella base largo , robusto , piano , punteggiato, sca- nalato da’ due lati, nel rimanente liscio, cilindraceo, inarcato, non oltre- passante l’ estremità delie due lamine sopra descritte. Piedi neri con futa peluria bianco-cenerina : gli speroni delle tibie testacei. Ali tra- S C 0 L li D E X 23 sparenti , le anteriori un poco ombrate nel mezzo ; le vene ed il car- po neri. Ne abbiamo un solo individuo maschio raccolto nelle adiacenze della capitale. Genere TIFIA; Tiphia, Fab. Antenae inferae fronti ìnscrtae , in utroque sexu validulae , capite thoraceqae simul breviores , articulo secundo libero pattilo. Alae anticae cellula radiali parum elongala , completa p# , apice aperta J ; cellulis cubitalibus completis duabus , prima longiore primam , secunda secun- dam venulam transverso- discoidalem excipienle : posticae cellula anali in ipsa origine venae cubitalis terminata , apice truncata. Abdomen in utro- que sexu oblongo-subovatum , articulo primo basi valde angustato , postica nodiformi. Coxae validae. Le Tifie costituiscono un genere assai ben distinto, sia per la distribuzio- ne delle vene alari, e delle cellole che ne risultano, sia per le antenne inseri- te assai giù, in ambedue i sessi poco allungate e robuste, nelle femine più robu- ste ed un poco più lunghe che ne’ maschi; sia per le anche proporzionatamente al corpo ben grosse. I palpi mascellari sono lunghi, con gli articoli medii leg- germente tumidi. Le mandibole sono terminate in punta semplice. Il primo anello addominale è assai ristretto alla base , posteriormente rifondato, sensibilmente più angusto di quello che segue. L’ ano ne maschi si termina da cornetto assai più piccolo che nelle Mizine. 1. Tifta femoruta ; Tiphia femorata. T. nigra, punctata, parce cinereo villosa; J femoribus tibiisque quatuor poste- rioribus rufis; metanoto area dorsali media punctato-coriacea, lineis tribus ele- vatis subparallelis , pleuris politis longitudinaliter plicato-lineatis ; alis obsolete d*, saturate 2fuscescente-hyalinis,venisfuscis . — Long. liu. 3-5: exp. alar. 4 1^2-8 Ìf2. Variat : J antennis rufo-piceis, basi nigris. Maschio. Corpo interamente nero , punteggiato , con morbida pe- luria cenerina. Mandibole rosso-picee. Protorace anteriormente cinto nel dorso e ne’ lati da delicato cordone rilevato ; la sua superficie punteggiata ; nel margine posteriore liscio e splendente. Dorso del IMENOTTERI 24 flaesotorace ne! margine anteriore liscio e splendente, nel resto con pun- ti impressi poco stivati. 31 me talora ce à il dorso nella regione me- dia pnm tato- coriaceo , con tre lince elevate , le laterali più -forti ed appena un poco convergenti verso dietro , la media meno sensibile , ed un poco più corta ; nella troncatura posteriore concavo , fina- mente rugoso , marginato d’ ogni lato e con delicata linea mediana elevala. Pleure medie punteggiate : le posteriori lisce , levigate , con numerose e delicate pieghe longitudinali elevate. Primo anello addo- minale con gli angoli della base dentiformi divergenti , e con un piccolo tubercolo nel mezzo de’ lati. Estremità dell’ ultimo anello dor- sale ferruginosa. Cornetto anale assai piccolo. Piedi neri ; i ginoc- chi » l' estrema punta delle tibie e parte de’ tarsi rosso-picee. Ali trasparenti , incolori , tinte appena di bruno nel mezzo ; le vene ed il carpo neri. Fe»nna. Corpo nero con peluria cenerina. Dorso del torace non cinto da rilievo anteriormente , a punii meno stivali e più irregolari ; il dorso del metatoracc più grande , meno rugoso , con le tre linee elevate più lunghe , eguali e parallele. Primo anello addominale piu corto , e senza tubercolo laterale. Anelli addominali con delicato mar- gine posteriore piceo. Ultimo anello dorsale posteriormente liscio , ferruginoso. Piedi anteriori neri come nel maschio ; i quattro poste- riori rossi con le anche , i trocanteri e i tarsi picei ; i femori rigon- fiali e compressi , i posteriori più larghi ed ottusamente angolati. Ali tinte di bruno, le vene testaceo-oscure, il carpo nerastro. In taluni individui le antenne sono rosso-ferruginose col primo articolo più oscuro; i piedi anteriori simili per colorito a’ posteriori coi femori soli più oscu- ri ; le tegole delle ali rosso-picee, il carpo testaceo. Tiphia femorata, Fai). Syst. Eot. p. 353, n. 1. ■ Panz. Fn. Germ. fase. 53, n. 3. Jur. pi. 9, f. 1 1 . — ■ — Lepel. 1, c. p. 556, n. 6. A. Cosi. Ricer. Ent. s. Pari. p. 20. 25 S C 0 L I I D E I Sphex paìmipes , Sdir. Enum. n. 778. Trovasi in varie parti del regno, non escluse le adiacenze di Na- poli. Sopra Monte Vergine l’abbiam raccolta frequente sopra i fiori di ombrellifere ne’mesi di luglio e di agosto, meno abbondante in settembre. Osservazione. Vuoisi da taluni scrittori clic il maschio di questa Tifia abbia i femori e le tibie de’ quattro piedi posteriori rossi come nella femina. Noi senza escludere tale possibilità, assicuriamo soltanto clic ordinariamente ab- biam trovato maschi e (emine conviventi, e che i primi anno presentati i piedi tutti neri, le seconde co’ quattro posteriori in buona parte rossi , come li ab- biamo descritti , e che solo viceversa presentasi talfiata la femina con i piedi interamente neri. Tale è un individuo comunicatoci dal Dottor Fr. Forte, lungo linee sei, il quale , simigliando in tutto al tipo , ha il corpo e i piedi intera- mente neri a peli cenerini, e le antenne dal quinto articolo in poi bruno-fer- ruginose : condizioni che quadrano perfettamente con la descrizione della Ti- pliia ruficornis di Spinola riferita da Lepeletier (1). Noi pertanto rimaniamo da tali fatti convinti che si gl'individui a piedi posteriori rossi, che gli altri con tutti i piedi neri non siano che varietà d una medesima specie, della quale i ma- schi ànno più ordinariamente i piedi neri , ed eccezionalmente i femori e le tibie de’ quattro posteriori rossi; le femine viceversa ànno per ordinario i fe- mori e le tibie de’quattro piedi posteriori rossi, e per eccezione tutti i piedi in- teramente neri. Dal che risulta che più specie dagli autori distinte esser deb- bono riunite ad una sola specie; dividendo in ciò perfettamente 1’ opinione del sig. Vander Linden (2), il quale erasi già avveduto quasi delle cose medesime. Parimente abbiam potuto constatare quel che lo stesso accurato scrittore nota intorno alla piccola variazione che trovasi nella direzione di alcune vene delle ali anteriori delle femine. In alcuni individui la seconda Yenetta trasverso-cu- bitale è più verticale , e forma con la vena radiale angolo retto , e di più la seconda venetta trasverso-discoidale tocca la seconda cellola cubitale sul terzo esterno della sua lunghezza (Tav. XX, fig. 7); in altri la seconda venetta tra- sverso-cubitale è più obbliqua e forma angolo ottuso con la vena radiale, e la seconda venetta travserso-discoidale incontra la seconda cellola cubitale quasi nel mezzo della sua lunghezza (Tav. cit. £g. 7). La quale seconda disposizione benché s’incontri ordinariamente negli individui a piedi tutti neri , pure non manca negli altri coi quattro piedi posteriori rossi, ne’ quali si possono trovare (1) Oper. cit. pag. 5o5, n. 4. (2) Op. cit I. pag. 11 e 12. Imm . Scol. 4 IMENOTTERI 26 tutti i passaggi dall’uria all’altra forma. Per lo che tal carattere non può avere alcuna importanza specifica. Conchiudiamo adunqne ritenendo essere una la spe- cie, la quale offre due distinte varietà cioè : a) rufipes (■ lypus ). Frequentar in feminis, rara in maribus. b ) nigripes (rujìcorhis, Spin. Lepel.). Frequentior in maribus, rara in feminis. In quanto alla sinonimia di Tipìiia villosa di Fabricio, che dagli entomo- logi si è ritenuto per il maschio di questa specie a piedi neri, abbiamo già di- chiarato in parlando de’ Mulillidei essersi riconosciuta per maschio di Myrmosai e per l’altra Tipici a morto dello stesso Fabricio, che il Vander Linden pensa poter appartenere pure a questa specie, noi non possiamo giudicarne, mentre secondo il Lepeletier ne differirebbe per la peluria in parte nera ed in parte cenerina. *2. Tifìa levigata ; Tiphia polita. Tav. XX. fig. 5. J. T nigra, nitida . parve cinereo pilosa, capite laevi vix sparse punctulato; metanoto in area dorsali punctulato- coriaceo lineis tribus elevatis, in plano po- stico Ir ansver sim rugoso; pleuris mediis punctulalis, posticis punctulato coriaceis; antennis fusco-piceis articulo primo nigro; pedibus rufo piceis, femoribus obscu- rioribus, coxis nigris; alis hyalinis , venis carpoque pallide teslaceis. J. — Long, corp. lin. 2: exp. alar. lin. 3 1;2. Femina. Corpo nero , con scarsa peluria cenerina. Capo levigato, splendente, con pochi punti impressi sparsi. Mandibole rosse. Antenne picee, col primo articolo solo nero. Protorace levigato , con punti im- pressi sparsi : il margine posteriore levigato piceo-rossiccio. Dorso dei mesotorace e scutello con punti un poco più grossi e poco stivati. Me- tatorace nell’ aia dorsale finamente punteggia to-coriaceo, con le tre li- nee elevate eguali, quasi parallele; nel piano posteriore concavo, coria- ceo, con la linea media elevata ben marcata. Le pleure posteriori pun- teggiato-coriacee con qualche ruga trasversale verso dietro. Addome pressocchè liscio : il margine posteriore di quasi tutti gli anelli e l’ e- stremila anale piceo-rossicci. Piedi nero-picei coi ginocchi, le tibie e i tarsi piceo-rossicci. Ali trasparenti, assai leggermente ombrate: le vene ed il carpo piceo-testacei ; le tegole picee. S C 0 L I 1 D E I 27 Trovasi nelle adiacenze di Napoli, rara : raccolta sulla collina dei Camaldoli, e su quella di Cancello. Osservazioni. Potrebbe Torsi aver questa Tifia qualche rapporto con la mi- nuta di Vander Linden (1) : ma nè la levigatezza del capo , nè il color delle tibie vi quadrano. D’ altro lato da’ cennati scrittori non si fa alcuna menzione della condizione delle pleure posteriori, sulle quali riposa uno de’ primarii ca- ratteri distintivi della Tifia da noi qui descritta. Tribù III. MERI1NI Alae anticae carpo in medio cosine silo, cellula radiali falde aperta seu subnulla ; posticae cellulis basalibus subaeque terminatis. Foeminae. (Mares nobis invisi.) II genere Meria presenta tale organizzazione nelle ali delle Temine, da non farci punto esitare a staccarle dai rimanenti generi di Scoliidei per costituirne una tribù a parte. Le ali anteriori anno il carpo piazzato un poco innanzi la metà dell’ala; la vena costale si attenua immensamente al di là del carpo per modo, da non esser quasi più riconoscibile : la vena radiale si allontana mol- tissimo dal margine costale in guisa , che non vi à idea alcuna di cedola ra- diale ; le due cedole basali delle ali posteriori si terminano quasi ad egual li- vello, l’anteriore essendo appena un poco più lunga della posteriore. Gli occhi sono interi, molto allungati. Il signor Spinola riferisce che i maschi ànno l’ano terminato da un cor- netto rivolto in sopra come nelle Mizine. Noi non abbiam avuta ancora la ven- tura d'incontrare questo sesso, non ostante che le temine siano frequenti. Genere MERIA; Meria, Latr. ( Tachus , Jur.) Mandibulae edentulae . Antennae ad clypei basini insertae , arliculo secundo in scapi excavalione apicali abscondilo. Ocelli immersi. Pronotum subquadratum , antice immerse rotundalo-ampliatum. Alae anticae cellulis cubitalibus complelis tribus, prima rhombea, secunda minutissima, longe pe- tiolala, tertia falde elongata; secunda primam, tertia secundam venulam tran- sverso-discotdalem excipiente. Abdomen distincte petiolalum. Coxae vali due. Tnguiculi tarsorum infra in medio unidentati. (1) Oper. cit. pag. 12,-' n. 4 — Lepel. oper. tit. p. ao8, n. 9, 28 IMENOTTERI Varie specie europee di questo genere sono state descritte dagli Imenotte- rologi, però la più parte fondate sopra caratteri di colorito, il quale è in que- sti insetti molto variabile- I nostri individui riduconsi tutti ad una specie sola. 1. Meria a tre punti ; Merla triimnetata. Tav. XX. fìg. 6. M. nigra, nitida, parco cinereo subhirta , pronoto abdominisque segmentis duobus basalibus rufìs , huius segmento secundo tertio et quarto macula utrinque dorsali ad margìnem posticum pallide flava; pedibus piccis, tibiis tarsisque ru~ fescentibus ; alis succiti eo-hyalinis , venis brunneo-testaceis, carpo piceo , cellula cubitali secunda venulam transverso-discoidalem primam in angulo externo , terlia secundam ultra medium excipiente. n — Long. corp. lin. 3 1^2-4 : exp. alar, lin. 5 6. 1 Variati abdominis modo ru fedine, modo nigredine magis exlensa — macu- lis flavis duabus vel quatuor cxolclis. Femina. Capo appiattito, quasi quadrato, ad angoli ritondali, nero splendente, levigatissimo. Il margine anteriore del clipeo rossopiceo con peli rigidi fulvi dorati. Mandibole ed antenne rosso-picee. Protorace nel dorso poco men lungo che largo , anteriormente abbassato e dilatato in semicerchio : la porzione elevata quasi piana, levigatissima, con po- chi e grossi punti impressi presso il margine anteriore, e qualcuno spar- so nel disco; il margine anteriore con peli rigidi elevati fulvi: la por- zione abbassata finamente puntinata. Il resto del torace levigato, nero, con pochi peli rigidi fulvi. Addome levigato, splendente, con peli spar- si fulvi e foschi; il picciuòlo finamente puntinato: il primo anello rosso; il secondo rosso , ne’ Iati più oscuro e con due piccole macchie giallo- pallide quasi quadrate, una per ciascun lato, contigue al margine poste- riore, lungo il quale la loro base si prolunga un poco dal Iato inter- no ; il terzo ed il quarto sono neri , ciascuno con due macchie giallo- pallide simili a quelle dell’ anello precedente; i rimanenti neri ; 1 ano piceo. Piedi neri, le tibie picee, i tarsi rossicci. Ali trasparenti, color di ambra , le vene testacee , il carpo piceo : la prima cellola cubitale romboidea, men larga che alta ; la seconda piccolissima , triangolare , con picciuòlo più alto dell’ altezza della rispettiva cellola, riceve la pri~ scoliidei 29 ma venctta trasverso-discoidale nel suo angolo esterno ; la terza lunga più che tre volte la prima, un poco ristretta verso 1’ estremità, ove è ri tonda ta. Varia questa specie nel colorito dell’addome, in taluni estendendosi più il color nero, fino ad occupare quasi per intero anche i due primi anelli: in al- tri in vece il rosso invadendo anche il terzo anello, nel qual caso i piedi sono interamente rosso-picei. Parimente le macchie gialle sono soggette a variare, tal- volta riducendosi a quattro, tal’ altra a due sole. Le principali varietà che noi possediamo sono le seguenti : a) corpo nero; margine posteriore del protorace e del primo anello addo- minale rosso-piceo. b) corpo nero ; protorace e parte posteriore del primo anello addominale rosso picei : secondo e terzo anello addominale con due punti dorsali gialli. c) corpo nero ; il protorace ed il primo anello addominale rossi ; secondo e terzo anello addominale con due macchie dorsali gialle. d) corpo nero; il protorace ed il primo anello addominale rossi: secondo, terzo e quarto anello addominale con due macchie dorsali gialle, [tipo) e) corpo nero ; protorace e tre primi anelli addominali rosso-testacei, se- condo, terzo e quarto anello addominale con due piccole macchie dorsali gialle. Più rara è la varietà descritta da Spinola col nome di Tachus dimidi - tus, nella quale il capo ed il dorso del mesotorace sono rosso-testacei come il protorace. Tipliia tripunctata , Ross. Fn. Etr. n. 831 , tab. VI. f. X. Panz. Fn. Cernì, fase. 47 , n. 20. Mena tripunclala , Lati*. Gen. Crust. IV. p. 114. — -Vanti. Fouis. I. p. 16, n. !. — — Lepel. 1. c. p. 559, n. 1. Belliylus Latreillii, Fab. Sjst. Piez. p. 237, n. 4. Tachus staphylinus , Jur. pi. 14. Tachus dimìdiatus, Spiti. Ins. Lig. II. p.3 1 , 1. 1, f.I. (var.) Trovasi nelle adiacenze di Napoli ed in altre parti del regno, non molto rara. 30 IMENOTTERI SPECIE NAPOLXTANA DESCRITTA DA FABR1CIO, DA NOI NON OSSERVATA Scolia scutellata (Fab. Ent. Syst. II. p. 232, n. 15). Atra, thorace poslice subdentato abdominisque maculis quatuor fulvis. Habitat in Regno Neapolitano. Caput nigrum. Thorax niger , poslice rufus , ambitu postico subquinque- dentato. Abdomen atrum nitiduin, segmento primo et secondo maculis duabu9 rufis. Pedes omnino nigri. 31 CATALOGO DEGLI SCOLIIDEI nella nostra collezione entomologica del Regno di Napoli esistenti, da servire d' indice alla presente monografìa . SCOLIINI Gen. Scolia, Fab. / Scolla 'si guata , Latr. Hist. natur. des Crust. et Ins. XIII , p. 276. Elis continua. A luoghi natali aggiungi: Frequente sulle pendici orientali dell'Aspro- monte nel mese di luglio. Tutti gl individui raccolti sono maschi. Spinoli a italica. Vedi per questa specie le osservazioni al genere Methoca ne’ Seguiti a’ Mutillidei. Myzine eryilirura. Offre questa specie molta affinità con la ili. hispanica , Spin. (1) , e per quanto dalla descrizione di questa possa dedursi , la nostra ne diffe- risce pel corpo non glabro nel dorso, per gli anelli addominali aventi nel dorso non tre macchie , ma una delicata fascia nella parte media e due macchie laterali ; pel sesto anello non nero , ma colorito come i prece- denti. Parimenti differisce dalla ili. Ghiliani dello stesso autore per varii caratteri facili a rilevarsi dal confronto delle due descrizioni. (1) Hymenopt. d’Espagne. Ann. de la Societè Entom. de Fr. 2. ser. T, p. 124, 38 IMENOTTERI Generi Myzine e Merla. Già da più tempo crasi da taluni Entomologi annunzialo il sospetto che le Mizine fossero i maschi delle Merie. Nulladimeno la mancanza di osservazioni dirette, che avessero convertilo il sospetto in certezza , fecero esitare gf Imonotterologi a consacrare nella scienza un tal fatto come com- piuto. E quando noi pubblicammo gli Scolidei, ne fummo ancor trattenuti da Lepeletier , il quale riunendo le Mizine di Latrcille con le Plesie di Jurine, vi descriveva dapprima specie di cui conosceva solo le feminc, e di poi altre delle quali conosceva i maschi soltanto; mentre d’altro lato Spinola dice che i maschi delle Merie hanno l’ano terminalo da un cornetto come nelle Mizine. Le quali assicurazioni di Entomologi così distinti facevano escludere la possibilità che feminc delle Mizine fossero le Merie. Per la qual cosa ritennimo i due generi come distinti non solo, ma costituimmo delle Merie una tribù a parte, vista la notevole diversità della loro orga- nizzazione. Ciò non ostante il sig. Schenk ha troncata la vertenza, ritenen- do le Mizine come maschi delle Merie , e quindi registrando come sino- nimi i due generi , e la Myz. sexfasciala come maschio della Merla tri- punelata. Noi non possiamo aggiungere alcuna osservazione di accoppiamento di questi due insetti: possiamo solo notare che in alcuni siti della estrema Ca- labria abbiano trovato insieme abbondantissime la Myzine sexfasciala e la Merla Iripunclala. Specie di Sicilia da noi non osservate Nella lista degl’ Imenotteri raccolti in Sicilia dal sig. E. Bellier de la Cha vignerie, e denominali dal doti. Sichel (1) vengono registrate tre specie di Scolia da noi non conosciute. Esse sono : Scoìia melanoplera , Klug. Scolia inaura Fab. ( funerea ? Ivi.) Scolio ciliata Fab. [aurea. F.) (1} Ann. de la Soc. Entom. de Fr. 3. ser. Vili, p. 732. SCOLI IDEI 39 Myzìne Ghiliani , Spin. (2). « Corpo pubescente. Antenne più lunghe della metà del corpo , for- ce ruginose ; il solo primo articolo nero. Capo nero con una macchia gialla « alla base del clipeo. Mandibole testacee o ferruginose ; torace nero : le « fasce gialle del protorace come nella hispanica , ma due volte più lar- cc gbe , scutello e tegole alari gialle ; i sei primi anelli addominali neri « con fascia marginale gialla larga verso i lati, ristretta nel mezzo. Piedi cc gialli : anche, trocanteri , e base de’ femori , neri. Ali ialine , nervi e c< stigma neri. cc Lunghezza 10 millimetri. (2) Ann. Soc. Ent. de Frante , 2. ser. I , pag. 135. - /4 IMENOTTERI ACULEATI Famiglia de’M UTILLIDEI; MUT1LLIDEA. (Grn.Mutilla, Lin. — Matillaires , pari- Lalr. -Mutillidae, West.) Mares alati ; occlhs praedili ; thoracc suluris normalibus distinctis. Feminae aplercie\ occlhs dcstilulae 5 ihoracc sacpius parallelepi- pedo, suturis dorsalibus nullis. Antennae m utrocpie sexu filiformes , inferno fronti ìnscrtae. Pe- cles validi , /z/r/7, ì/fós sacpius spinosis. Alae marium in quiete ex- planataci anheae cellula radiali unica, cubitalibus 2-4 i secunda pri - mam , tcrtia , cliamsi incompleta , secundam venulam transverso-discoi - dalcm cxcipicntc ; posticae ccllulis basalibus duabus. Le Mutille costituiscono una famiglia per quanto naturale, al- trettanto singolare per la differente fabbrica del corpo, che i due sessi presentano. I maschi son forniti di quattro ali , e per l’abito generale più simigliano agl’ Imenotteri scavatori delle famiglie pre- cedenti. Il loro capo è fornito di tre ocelli, come all’ ordinario. Le femmine per lo contrario, prive affatto di ali , del pari che di 0- celli, anno il torace diversamente conformato, nel numero maggiore parallelepipedo, con le diverse regioni nel dorso saldate insieme. Oltre le quali differenze organiche, diversificano ancora il più delle volte i due sessi ne’ colori ; ciò che maggiormente influisce a dar loro uu aspetto assai differente. Una tal circostanza fa sì , che per mol- te Mutille non può giudicarsi della identità specifica de’due sessi, se non dopo averli trovati in copula , od almeno conviventi in un medesimo nido : circostanze che non sempre è dato all’ investiga- Imen. Ululili. 1 2 IMENOTTERI lorc sorprendere. Per la qual cosa, sotto tal punto di vista Io stu- dio de’ Mutillidei risente ancora il bisogno di ulteriore progres- so. In fatti egli è probabile che varie delle Mutille che noi an- diamo a descrivere isolatamente, altre sopra soli individui maschi altre sopra individui femmine , in seguito di posteriori osservazio- ni si riconosceranno esser gli uni maschi , le altre femmine d’ una specie stessa ; e noi protestiamo che se alcune le descriviamo an- cor come nuove senza conoscerne i due sessi , ciò lo è solo prov- visoriamente , lasciando all’ avvenire il giudizio definitivo. Per una sola, della quale per buona ventura possediamo i due sessi, ed il cui maschio è ben diverso da quelli delle ordinarie Mutille , ci siam visti autorizzali a costituire un nuovo genere : siccome altro ne proponiamo, benché pur provvisorio. i Mutillidei abitano i luoghi deserti e sabbionosi, e sono ge- neralmente poco frequenti, sopratutto i maschi : rare volte le fem- mine si trovano in copia d’individui. Il regno di Napoli ne offre buon numero di specie. Le Calabrie e la Terra d’ Otranto ne pos- seggono in maggior copia, e di più interessanti. Sopratulto ne abbonda quest’ullima provincia, alla quale non mancano che assai poche delle specie che finora conosciamo del regno intero. Esse ci sono state comunicate dal nostro germano Giuseppe Costa, Professore di Agri- coltura in Lecce , le cui ricerche entomologiche per quella impor- tantissima provincia rendono sempre nuovi servigi alla scienza in generale , ed alla Fauna del regno in particolare. I due nostri Entomologi, Vincenzo Petagna e Domenico Ciril- lo, anno apposta la loro contribuzione allo avanzamento della co- noscenza delle Mutille. Il primo di essi nel Saggio sugl’ Insetti Ca- labri ha descritto due specie, la M. liltoralis e la brulla , riconosciute dallo Gmelin , e poscia quasi sconosciute e dibattute fra gli scrit- tori ; il secondo ci ha descritto la M. 5- maculata , non citata da alcuno scrittore , benché specie assai ben distinta. Oltre le quali specie , vien pure da questo menzionata la M. maura , le altre MUT1LLIDEI 8 essendo quelle stesse descritte dal Petagna e date con nomi diversi. Tre generi di questa famiglia noti possiede l’Europa; Mcthoca , Myrmosa e Mutilici. II primo , generalmente assai raro , non si è presentato ancora alle nostre indagini nel regno. In vece noi vi aggiungiamo il nuovo genere col nome di Radia , clie dee tener posto medio tra le Mirmose e le vere Mutille , e l’altro che dire- mo Ronisia. I Mutillidei possono ripartirsi in due tribù ; la prima de’ Mir- mosini , distinti pel torace delle femmine diviso in tre o due pezzi distinti : l'altra de’Mutillini, nei quali il torace delle femmine mo- strasi superiormente di un sol pezzo. La prima racchiude i generi Mcthoca e Myrmosa. La seconda comprende per noi tre generi, i quali tenendo presenti i caratteri dei maschi, possono cosi distin- guersi. A- Occhi interi ; cellole cubitali due ; tegole alari assai piccole , rifondate Radia AA. Occhi nel lato interno intaccali ; cellole cubitali complete tre; tegole alari grandi , quasi falciformi. B. Prima cellola cubitale non più lunga della seconda; torace quasi quadrato Ronisia BB. Prima cellola cubitale distintamente più lunga della seconda ; torace ovoideo Mudila Napoli , dicembre 1858 • A. Costa. Genere M1RMOSA ; Myrmosa , Latr. Oculi in utroque sexu integri. Alae maris ccllulis cubitalibus quatuor , quarta ab ipso alae margine apicali circumscripta. Thorax feminae sutura media profunda transverse bipartilus. Abdomen seg- mento primo scquenle angustiare. Distinguonsi assai bene le Mirmose dalle Mutille per caratteri desunti da ambedue i sessi. I maschi hanno gli occhi ovali, non smarginati; le ali anteriori fornite di quattro cellole cubitali complete, la quarta risultando dalle due vene9 IMENOTTERI 4 cubitale e discoidale, le quali raggiungono il margino dell’ ala, da cui la cellola viene esternamente circoscritta : le femmine poi pel torace , il quale offre due parti ben distinte , 1’ una anteriore che ne forma poco men della metà , costi- tuita dal protorace, l’altra posteriore formata dal meso-e metatorace saldati in- sieme. Tengono per tal modo un posto medio tra le Methoca , nelle quali tutte tre le regioni toraciche sono distinte, e le Mutilla nelle quali si saldano tutte completamente. Le antenne sono più ravvicinate tra loro nella base nelle fem- mine, che ne’maschi: le mandibole sono terminate in punta semplice in quelle, tridentate in questi. L’ addome ne’ maschi è ovaio-oblungo, ad anelli rifon- dati ne’lati, ed elevati quasi in cordone per traverso sul dorso: il primo anello è ristretto alla base, e posteriormente più angusto del seguente e quasi a guisa di nodo: nelle femmine l'addome è obconico-ovoideo, col primo anello più angusto. Ne abbiamo due specie , ed una terza dubbia. f. Mirmosa pelacciutu ; Mrjvmosa villosa. Tav. XXIV. fig. 2. d. 3 9. Mas. Niger unicolor , confortini punclato-scaber , parce argenteo villosus , ab - dominio segmentis dorsalibus conferlim punctalo-excavalis , basi margineque sub- politis , segmento ventrali primo dente valido , secundo spina minuta compressa armalis; valvula anali dorsali late canaliculata, ventrali cannata; coxis posticis dor- so basi dente triangulari compresso ; alis hijulinis, vix subfuliginosis , venis ob« scure fuscis.— Long. lin. 3 1/2-4 1/2 : exp. al. lin. 5-7 1/2. Fem. Niyra, parce cinereo hirta, ore, antennis , thorace, abdominis segmento primo et secundi basi pedibusque rufo-testaceis ; abdominis segmentis omnibus mar- gine levi piceo-rufescenti subtiliter cinereo fimbriatis.— Long. lin. 3. Maschio. Corpo fortemente e stivatamente punteggiato , con rigida peluria argentina. Gli anelli addominali con la zona media- na rilevata scavata da punti forti e stivati obbliquamente incavati : il margine basilare ed il posteriore abbassati, lisci. Primo anello ven- trale con alla base un forte ed ottuso dente , che nel piegarsi del- l5 addome trova posto in una corrispondente cavità del metasterno : il secondo con un altro piccolo dente compresso spiniforme , po- sto anche presso la base. La valvola anale dorsale quasi triango- lare , marginata ne’ lati , scavata di punti grossi ed irregolari , con larga e profonda scanalatura media a fondo quasi liscio ; la M a T ! L L I D E I 5 ventrale concava , quasi liscia e con una delicata carena mediana longitudinale. Le anche posteriori nel dorso presso la base anno un dente triangolare compresso. Feminci . Capo assai convesso in avanti , stivatamente punteg- giato : nero, con scarsi peli argentini. Clipeo e parli boccali ros- so-testacee ; 1’ estremità delle mandibole nera. Antenne rosso-te- stacee. Torace rosso-testaceo, con scarsi peli argentini; il dorso pun- teggialo-scabro. Protorace di un quarto circa men lungo che lar- go , anteriormente prolungato in un collo separato da un leggiero restringimento ; la porzione posteriore che rappresenta il meso-e metatorace poco più lunga che larga. Addome punteggiato e con peli argentini ; il primo anello e la base del secondo rosso-testacei, tutti con delicato margine posteriore liscio testaceo-pallido. Piedi rosso-testacei. c? Tiphia villosa , Fab. Ent. Syst. p. 227, n. 18. Myrmosa atra, Panz. Fn. Gerra. fase. 85. f. 14, Myrmosa atra et mgra,Lepel.Hyrnen.III.p.590.n. 2 e 4. Myrmosa migra, Latr. Gen. p. 13. n. 1. 9 Multila me lanocephala, Fab. Ent. Syst. p. 372. n. 27. Myrmosa melanocephala, Latr.Hist. XIII. p. 266. — — — Lepel. 1. c. p. 589. n. 1. Trovasi nelle adiacenze di Napoli : la femina è molto rara ; il maschio un poco meno. Osservazioni. Si è generalmente ritenuto dagli Entomologi che la Tiphia villosa di Fabricio fosse il maschio della T. femorata. Però recentemente il sig, Giraud ha fatto conoscere che essa sia la stessa cosa che la M. atra di Pan- zer, e quindi senza dubbio il maschio della M. melanocephala , e quindi da adot- tarsi quel nome per la specie che ci occupa , cui va più acconcio perchè ben si applica ad ambedue i sessi. 6 IMENOTTERI 2. Mirmosa cognata; Mijrmosa cognata . Tav. XXIV. f. 4. Mas. Niger unicolor, confertim punctato-scaber , fusco-falvescenti villosns ; abdominis segmentis dorsalibus crebre punctalis , margine basali et postico levi , segmento ventrali primo dente valido obtuso armato, secando inermi ; valvula a* nali dorsali convexa, ventrali subplana , utraque pariler confertim punctulata ; coxis posticis dente triangulari compresso; alis hyalinis, venis obscure fuscis. — Long. lin. 3: exp. alar. 4 ij2. Simile a primo aspetto al maschio della precedente , col qua- le può facilmente confondersi , non ostante che ne sia essenzial- mente diverso per caratteri organici. La peluria del corpo lungi dell’ essere rara ed argentina, è più folta e fosco-rossiccia : il se- condo anello ventrale manca della piccola spina. La valvola anale dorsale è convessa , la ventrale quasi piana , ambedue fittamente ed egualmente punteggiate. In fine la zona media degli anelli addomi- nali dorsali è meno grossamente e profondamente puntata. Trovasi nelle adiacenze di Napoli , poco frequente. Osservazioni . I caratteri differenziali che presentano i maschi delle due M irmose descritte sono troppo evidenti , per lasciar dubbio sulla loro spettanza a due specie diverse. Ciò che non si può con pari franchezza derimere , l’è il sa- pere quale de’due sia quello dagli autori tenuto presente nel descrive la M. vii - Iosa , ossia il maschio della melano c e phala: non trovando in essi alcun cenno sulla forma delle valvole anali dorsale e ventrale. D’altronde il primo da noi descritto si accorda con la brevissima descrizione da essi datane per la peluria del cor- po argentina , non così per la piccola spina posta sotto il secondo anello ven- trale, parlandosi solo di quella del primo anello. 11 secondo convenendovi per quest’ ultimo carattere, ne sconviene pel colore della peluria. In tale ambiguità ci è sembrato preferibile ritenere col nome di villosa quello che per uno de’ caratteri più patenti, qual è la peluria argentina, si accorda con le descrizioni degli autori , potendo supporre per le spine ventrali che avessero considerata quella posta sotto il secondo anello , trascurando il forte dente del primo , il quale lorchè 1’ addome è un poco piegato in^ giù rimane nascosto tra le ànche posteriori. MUT I LLID El 7 3. Mirmosa dubbia; Myfmosa dubia. Tav. XXIV. fig. 5. 9 Fem. Nigra, parce fulco-cinereo hirta, clypeo, mandibulis, antennis basi,tho- race pedìbusque rufo-testaceis, femoribus posterioribus ante apicem nigricanlibus ; abdominis segmenlis in margine postico leotbus pallido piceis. — Long, lin, 2 1^4. Noi indichiamo con distinto nome questa Mirmosa sol provi- soriamente , potendo ben darsi che essa sia la femmina della Myrm. cognata. Differisce dalia femmina della il/, mclanocephala per la pelu- ria cenerina fulviccia , per la metà apicale delle antenne nerastra , pel primo anello addominale nerastro col solo margine posteriore testaceo-pallido, come quello degli altri anelli, e pe’ quattro femo- ri posteriori nerastri con la base rosso-testacea. Raccolta sopra Monte Vergine nel mese di settembre : rara. Genere RUD1A ; Rudia , n. Oculi in utroque scxu integri. Alae maris ccllulis cubitalibus completis duabus. Tegidac alarum parvae, rolundatae. Thorax maris ovoideus\ fetninae p a r allei e p ip e d u s , snturis dorsalibus obsolelis. Le due specie per le quali fondiamo questo novello genere offrono un abito assai affine a quello delle Muffile ; principalmente se si considerano le femine. Però i maschi presentano due essenziali caratteri differenziali, che ci hanno in- dotti a staccamele. Il primo sta negli occhi, i quali sono ovali ed interi , non già intaccati dal lato interno ; il secondo è nella terza cedola cubitale la quale manca del tutto per la assoluta mancanza della seconda venetta trasverso- cubitale, e per la vena cubitale che si arresta ancora più presto del consueto. Arroge a questo le tegole delle ali assai piccole , quasi ritondate e ricoprenti appena la radice delle ali anteriori. Le mandibole sono allungate, poco archeggiate, di egual larghezza , e munite di tre denti decrescenti ; il secondo articolo de’ palpi mascellari non è dilatato. Col nome generico imposto abbiam voluto ricordare una delle antiche città della provincia Salentina, dalla quale ambedue le specie che già conoscia- mo provengono. 8 IMENOTTERI 1 . Rudia a testa grande ; Rudia megacephala. Tav. XXIII. fig. 5 <5, 6 $, R. rufo-tcslacea, cinereo fuscoque farce villosa, ore, antennis pectoreque c? , li- nea transversa faciali 9 « pedibus abdomineque nigris, hoc rolundato-elliptico , seg- menti poslice cinereo fimbrialis’, sutura frontali supra antenna ’.s tuberculata , coxis posticis dentatisi macula media pronoti, tegulis alarum, postscutello , et metanoli truncatura postica nigris; alis fusco-hyalinis ; 9 abdominis segmento pri- mo utrinque dente hamiformi praedito. — : Long. corp. lin. 4 ìji: exp. alar, lin. 7 1?2. Maschio. Capo un poco più largo del torace, trasversale, po- co ristretto d’ avanti in dietro, appiattito ; liscio e splendente, sti- vatamente punteggiato ; rosso-testaceo , la regione frapposta agli occhi, tutto il clipeo , le parli boccali ed il mezzo della faccia inferiore neri: la peluria cenerina sulle parti rosse , fosca sulle parti nere. Sutura frontale sopra ciascuna antenna elevata in un tuberco- lo ritondato e compresso. Clipeo trasversale , assai largo , tronca- to quasi per diritto , scarsamente punteggiato , e con due delicati rilievi obbliqui, corrispondenti sotto le antenne. Labbro superiore trasversale, gialliccio, trasparente. Mandibole nere, rosso-picee pres- so l’ estremità. Antenne nere: il primo articolo lungo. Torace liscio, con punti impressi non confluenti , il metatorace reticolato-rugoso nel dorso : rosso-ferruginoso , col mezzo del protorace , il dietro- scutello e la faccia posteriore del metatorace neri : i fianchi ed il petto neri , con una macchia rosso-ferruginosa nelle pleure medie , sotto la base delle ali anteriori : la peluria come nel capo. Tegole delle ali nero-picee. Addome nero, splendente , con scarsa peluria cenerina mista a poca nera; il margine posteriore di tutti gli anelli con frangia di cigli cenerini serici : il primo anello a lati leggermen- te angolati nel mezzo , nella faccia ventrale con delicata carena. Piedi neri ; anche posteriori nell’angolo apicale posteriore prolunga- te in ottuso dente. Ali brunicce , con vene oscure. MGTILLIDEI 9 Femina. Capo pi ù convesso che nel maschio, in pari modo pun- teggiato e pelacciuto: i tubercoli sopra-antenoari piu sviluppali, elevati a guisa di cornetti conici; rosso-testaceo, con una zona nera tra ì’infe- rior parte degli occhi. Clipeo meno ampio, e coi due rilievi obbliqui molto più forti. Mandibole meno allungate , robuste , allargate ver- so 1’ estremità e terminate da tre forti denti ; rosso-testacee , P e- stremità de’ denti nera. Antenne rosso-testacee. Torace di un quar- to più lungo che largo , a lati quasi paralleli, nel dorso scabro , a contorni irregolarmente crenulati , col piccolo tubercolo laterale del metatorace ben pronunziato ; rosso testaceo, con peli cenerini fulvicci misti a pochi neri. Addome come nel maschio , eccetto che la frangia del secondo anello rimonta un poco angolarmente nel mezzo , e quella del terzo anello è più larga. Il primo anello su ciascun lato è fornito di un dente depresso ed a foggia di amo simile a quello della Mutilici hamata ; primo anello ventrale con la carena media elevata in punta nel mezzo. Dente delle anche poste- riori col dente assai più forte. Trovasi nella Terra di Otranto : ne abbiamo ambedue i sessi comunicatici dal Prof. G. Costa. 2. Rudia astata; Rudia bastata* Tav. XXIV. fig. 5. c? R. nigra, cinereo iurta, vertice , mandibulis antennisque obscure rufescen - tibus; thorace riifo-testaceo; abdominis segmentis in margine postico cinereo f in- briatis', alis fuscescenti-hyalinis, venie fusco-testaceis ; clypco in laminane trian - gularem apice libere porr edam producto, Long. corp. lin. 3 Ifi: exp. alar, lin. 5. Maschio. Capo più largo che lungo, un poco ristretto e riton- dato in dietro , mediocremente convesso, liscio , finamente punteg- giato; nero, col vertice rossiccio; peli scarsi cenerini : sutura fron- tale elevata in tubercolo conico superiormente alla base di ciascu- ■ Imen. Mutili, 2 IMENOTTERI 10 na antenna. Clipeo nel mezzo concavo, liscio, prolungato in una lamina libera triangolare menata in avanti. Mandibole larghe , pun- teggiate , con un dente triangolare nel mezzo del margine interno , e due all’ estremità ; rossicce , con la base ed il dente apicale ne- rastri. Antenne rosso-picee, il primo articolo più oscuro. Torace interamente rosso-testaceo, con scarsa peluria coricata dello stesso colore: il dorso del protorace e del mesotorace lisci , discretamen- te punteggiali; il metatorace con rughe elevate formanti un retico- lo irregolare. Addome di forma ordinaria , nero , con peli rigidi cenerini ; tutti gli anelli nel margine posteriore con frangia e cigli dello stesso color cenerino: il primo anello un poco rossastro po- steriormente, con gli angoli basilari dentiformi. Piedi neri a peli ce- nerini ; le articolazioni rossastre. Ali leggermente infoscate , con le vene testacee ; la seconda cedola cubitale esternamente angolata , e quindi esagonale. Ne abbiamo il solo maschio inviatoci dal si g. Gius. Costa dalla Terra d’ Otranto. Ignoriamo quale ne sia la femina , benché una certa analogia ci destasse il sospetto eli’ esser possa qualcuna delle specie riposte nel genere Mutilici. Genere RONISIA; Rovi si a, n» Oculi in luterò interno emarginati cf. Alae marium cellulis cu - bitalibus eompletis tribus , prima sccunda haud longiore. Tegùlae viagnac , subjalcatac. Thorax marium subquadratus , suturis normalibus. La specie che eleviamo a tipo di questo genere partecipa più delle vere Mu- tille , sia per gli occhi intaccati dal lato interno , sia pel numero delle cellole cubitali , sia ancora per la grandezza delle tegole alari- Però la forma del torace quasi quadrata e la robustezza di tutto intero il corpo le danno una fìsonomia non comune alle specie che noi lasciamo nel genere Mutilla propriamente detto. Si aggiunge a questo che la prima cel loia cubitale è breve e quasi eguale alia seconda, mentre è molto più lunga nelle altre Mudile. Della specie tipo descriviamo il solo maschio : in quanto alla femina, è possibile che sia una di quelle che per ora noi descriviamo tra le vere Mudile. M C T ! L L I D E I !. Ronisia toròsa ; Ronisia lorosa . Tav. XXII, fig, h. R. robusta , nigra, thorace rufo-testaceo, 'pectore nigro ; abdomine atro, seg * mentis primo secando et tsrlio fascia marginali aequali albo-villosa ; alis fascis ; scattilo in medio canaliculato. . ■ — Long. corp. lin. 5-6 1(2; exp. al. 9-12. Maschio. Corpo assai robusto e tozzo. Capo largo quanto il margine anteriore del torace , stivatamene punteggiato-aspro , rive- stito di corta e folta peluria nera. Mandibole larghe , tridentate , nero-picee. Antenne nere. Torace quasi quadrato , grossamente pun- tato, coi due solchi del mesotorace cancellati in avanti ; ferruginoso, con corta e ruvida peluria dello stesso colore ; il petto solo nero. Scutello trasversale, limitato da profonda impressione anteriormente, puntato come il resto del torace, con solco profondo longitudinale nei mezzo , e quasi bilobo. Metatorace bruscamente declive subito dietro lo scutello , grossamente reticolato-rugoso. Tegole delle ali assai grandi , prolungate fino al livello della base dello scutello , convesse e punteggiate nella metà anteriore , concave e quasi lisce nella posteriore. Addome grosso, di color nero intenso, con tre fasce di vello denso bianco argentino intere ed eguali, due sul margine poste- riore del primo e secondo anello, la terza occupante per intero il terzo. Anelli ventrali con lasca frangia di peli cenerini. Piedi neri. Ali brune. Ricevuta dalla Terra d’ Otranto dal Prof. G. Costa. Raccolta pure da noi abbondante nelle adiacenze di Palermo. Genere MUTILLÀ ; Mutilla , Lino. Oculi profunde emarginali cf ■> integri 9 • Alae viaris celili- lis cubitalibus completis tribus , prima sccanda distincte longiorc , terlia venulas duas longe ante marginali apicalem alae oblileras emittente. Tegulae magnac, subfalcalae. Thorax maris ovoìdeus , suturis norma - libus \ ferninae subparallelepipcdus , suturis dorsalibus exolctis. 12 IMENOTTERI I maschi delle Mutille anno il capo di mediocre grandezza , fornito di tre ocelli ben distinti , e con gli occhi reticolati fortemente intaccati dal lato in- terno. Le mandibole variano secondo le specie , ed anche secondo i sessi : nè mancano i casi in cui sono incostanti nello stesso sesso d' una medesima specie, siccome faremo avvertire in parlando della il/. brutia. In alcune specie si ter- minano in punta semplice , in altre da due o da tre denti : e quel che più ammonta , in talune inferiormente presso la base si dilatano in uno sperone quasi quadrato, pressocchè come nelle Larre. I palpi mascellari sono lunghi, com- posti di sei articoli, il secondo de’quali più o men dilatato dal lato interno. Le an- tenne anno il primo articolo più lungo e robusto , dopo del quale sono pie- gate a gomito. Il torace è ovoideo, con le diverse regioni distinte come all’ or- dinario : il mesotorace à due linee longitudinali impresse. L’ addome è ri- stretto alla base , quasi campaniforme nella prima metà , inversamente conico nell’ altra : il secondo anello assai p ù grande de’ rimanenti, il primo anello ventrale à d’ordinario una delicata carena, ed è scanalato presso i margini laterali ; il secondo è fortemente punteggiato. L’ ano si termina da due uncinetti curvati in sotto e retrattili. Le tegole delle ali sono molto grandi. Le femmine anno il capo proporzionalmente più grosso ; il torace quasi parallelepipedo , con le diverse regioni nel dorso saldate tra loro insieme per modo, da non esser più riconoscibili , avendosi un solo piano continuato: solo in qualche specie vedesi una linea impressa la quale marca il confine tra il me- so-ed il metanoto. L’ addome è per forma presso a poco come ne* maschi. II numero delle specie che la nostra Fauna possiede non può precisarsi , ignorando quali di quelle che noi descriviamo isolatamente si riuniranno un giorno corno i due sessi d’ una specie , siccome abbiamo superiormeote di- chiarato. I. Mudila stridula; Mutilici stridula . Tav. XXL fig. ì . c? M. nìgra, cinereo fuscoque liirta, abdominis segmento secundo nudo rufo-fer - rugineo , margine 'postico nigricante ; pronoto abdominisque segmentis lertio et quarto albido villoso-fasciatis ; alis obscure fuscis subviolascentibus. . —-Long, corp. lin. 7=9: exp. alar. lin. li-16. Maschio. Capo nero , grossamente punteggiato, con ruvida pe- luria bruna e cenerina. Fronte tra le antenne incavata , con nel mezzo ed in giù ua tubercolo compresso, e da ciascun lato un ri- M U T 1 L L I D E I 13 salto alla cui faccia esterna si inserisce la rispettiva antenna. Cli- peo quasi liscio, avanzato nel mezzo e troncato-smarginato. Mandibo- le inferiormente alla base dilatate in un forle sperone quadrato, termi- nate da tre denti. Antenne nere. Torace nero, con peluria simile a quella del capo : il protorace nel dorso rivestito di densa peluria bianco-ce- nerina , della quale è pur guarnito lo scutello. Metatorace con ru- ghe rilevate formanti un reticolo , ed una linea media , che alla base di videsi in due racchiudendo un piccolo spazio triangolare incavato liscio e splendente. Tegole lisce , splendenti , finamente punteggiate. Addome punteggiato , con ruvida peluria bianco-ce- nerina : il primo articolo nero , un poco più lungo che posterior- mente largo, ottusamente angolato ne’ lati , col margine posteriore rossiccio ; il secondo rosso-ferruginoso, nudo, col margine posterio- re nerastro fornito di corta peluria dello stesso colore : terzo e quarto neri , coperti ciascuno da una fascia di vello denso bian- co; i rimanenti neri con la peluria dello stesso colore. Primo anel- lo ventrale con la carena delicata , talvolta angolosa o dentiforme nel mezzo. Piedi neri, coi tarsi bruno-picei ; tutti con peluria ce- nerina. Ali bruno-oscure a riflesso violaceo ; le vene nere ; la cel- lola radiale ovato-oblunga ; la prima cubitale lunga quanto le altre due insieme. Il metatorace in taluni individui si prolunga un poco là dove dà attacco all’ addome. Tiphìa stridula , Ross. Fn. Etr.n.830.t.VI.f. 2. ( 1790). Bruii. Exp. de Mor.III. part. 1 .“ sez. 2.° pag. 37 1 , lì. 819, tav. 4. f 13 & . Mutilici pedemontana, Fab.Ent.Syst.Suppl.p.2S l . (1798). — Latr. Ilist. d. Ins. XIII. p. 266. n. 6. ■— — Fanz. Faun. Ins. Gemi. fase. 62. t. 19.. — Lepel. 1. e. p. 632, n» 56. 14 IME NOTTERS Trovasi nelle Calabrie e nella Terra e che non pare affatto avesse simiglianza con la ciliata di Fabricio. MD TILLIDEI 17 6. Mutilla a fasce argentine; Mutilici argenteo- fasciata. Tav. XXI. fig. 6. & M. atra, hirla, pronoto, mesonolo, saltello, et methalorace loto obscure ferruginei s ni grò hirtis ; abdominis segmentis 1. 2. et 5. fascia marginali, secunda antice in medio emarginata, maculaque minuta subobsoleta in seg- menti secundi basi argenteo villosis; alis obscure fusco-violascentibus. c* — Long. corp. lin. 6; exp. al. lin. 9. Maschio. Capo nero, con ispida peluria dello stesso colore. Anten- ne nere. Torace nel dorso rosso-ferruginoso oscuro , colore che occupa il protorace, il dorso del mesotorace e tutto il metatorace : nel resto nero : la peluria di tutto il torace nera. Addome di color nero inten- so, vellutato: primo anello assai ristretto alla base , ritondalo in dietro, rozzamente punteggiato-scabroso , con stretta fascia marginale di vello argentino , guarnito inoltre di peli lunghi sparsi misti di argentini e di foschi ; il secondo alla base guarnito parimente di lunghi peli argentini e con una piccola macchia media costituita da simili peli argentini brevi e coricati , nel margine posteriore con una fascia di vello argentino smar- ginata triangolarmente in avanti nel mezzo ; una simile fascia, intera , ricopre il terzo anello. Piedi neri. Ali bruno-violacee assai oscure. Trovasi nelle contrade più meridionali del regno, e nella Sicilia. 7. Mutilla littorale ; Mutilla littoralis . Tay. XXII. fig. 1. ? ili. nigra, fusco cineroque Iurta, thorace rufo-testaceo , abdominis seg- mentis omnibus fascia marginali albo villosa, prima in medio subinterrupta; antennis medio rufescentibus; pedibus nigris, libiis tarsisque rufescenhbus. — - Long. lin. 5-6. Yariat: capite nigro-testaceo, antennis pedibusque rufo-testaceis. Femina. Capo punteggiato-aspro , con ispida peluria nerastra mista a poca cenerina ; regione boccale guarnita di folta peluria setolosa fiU- vo-rossiccia ; fronte tra le antenne con due tubercoli denliformi com- pressi occultati dalla peluria fulva. Mandibole nere , a base rossa, ter- Imen. Mutili . 3 18 IMENOTTERI minale in punta semplice, e con un dente sul lato interno. Antenne ne- re, con gli articoli medii rossicci. Torace interamente rosso-testaceo, con ispida peluria nerastra e poca cenerina; il dorso aspro a modo di lima , a contorno inegualmente crenulato , leggermente ristretto dietro le spalle. Addome nero, vellutato, con ispida peluria cenerina mista a poca bruna ; il margine posteriore di tutti gli anelli guarnito d’ una fascia di vello bianco-cenerino, quella del primo anello quasi interrotta nel mezzo per essere i peli divergenti. Anelli ventrali dal terzo al se- sto nella base lisci e picei. Piedi neri , con peluria cenerina ; tibie e tarsi più o meno rossicci. In varii individui, che si direbbero meno selvatici, la peluria è meno ispida e più cenerina, ed il capo oltre i peli rigidi è rivestito di peli ciliari corie '* fulvi, non però si folti da occultare il colore del fondo. Altre volte il capo è nero-testaceo , le antenne e i piedi rossicci ; e sono individui cosi coloriti che ebbe a tener presenti il Petagna. Mutilici littoralis, V.Pet.Spec.Ins.Cal. n. 171.fig.37. — — Gmel.Linn. Sjst. Nat. p. 2808, n. 22. — — Oliv. Encycl. Vili, p. 57. n. 16. Mutilla europaea, Cyril. Spec. Ent.Neap. tab.VII. f. 3. = — — Rossi, Fn. Etr. n. 933. Trovasi in varie contrade del regno. Molto abbondante nelle Cala- brie, nella Terra d’ Otranto; rara ne’littorali della Provincia di Napoli. Abita parimente la Sicilia. Osservazioni. Molto dibattuta è stata questa specie tra gl’ Imenotterologi : alcuni considerandola come la europaea di Linneo, o varietà di essa, altri come specie distinta. Noi abbiam presenti individui femmine della vera europaea , e quelle della littoralis, e possiamo accertare essere assai ben diverse , siccome ben furono dal principio riguardate da Gmelin e da Olivier ne’ luoghi sopracitati. Il signor Spinola assicura aver osservato i\ maschio della littoralis, ed aver questo il capo e le antenne nere ; il torace rosso con le tegole e petto neri ; MUTILLIDEI 19 F addome nero, coi quattro primi anelli nel margine posteriore forniti di fran- gia di cigli bianchi; i piedi neri , coi tarsi testacei; le ali nere. (Iris. Lig. 1. p. 155.) 8. Mutilla calva; Mutilici calva . Tav. XXII. fìg. 2. 5. M. nigra, parce cinereo flirta, verlicis macula indeterminata, ore, an- tennis, thorace pedibusque rufo-lestaceis, his femoribus obscurioribus ; abdo- minis segmentis tribus primis fascia marginali albo villosa, fasciis prima et lerlia maioribus, aequalibus, secunda in medio ungulato-ascendente ; segmento primo ulrinque dente fiumi formi rufo-teslaceo armato. — • Long. lin. 2-3 1/2. Fanina. Capo più largo del torace, convesso, liscio , punteggiato , nero, con scarsa peluria fosca ; il vertice con una macchia indetermi- nata rosso-testacea, talvolta poco apparente : bocca rosso-testacea. Fron- te leggermente incavata nel mezzo. Mandibole di’ estremità larghe e tridentate ; rosso-testacee coi denti neri. Antenne rosso-testacee. Torace di un terzo più lungo clic largo , poco ristretto dietro le spalle , con punti impressi stivati ma non confluenti; rosso-testaceo. Addome nero; i tre primi anelli guarniti nel margine posteriore di un’ angusta fascia di vello bianco serico; quelle del primo e del terzo intere ed eguali , quella del secondo un poco più angusta e nel mezzo superiormente ad angolo ottuso ascendente; i rimanenti con frangia di cigli bianco-argen- tini. L’ estremità anale rosso-testacea con cigli simili. 11 primo anello da ciascun lato innanzi la metà fornito d’ un dente testaceo troncato ob- bliquamente e con punta rivolta in dietro a modo di àmo, ben distinto dagli angoli anteriori dentiformi dell’ anello stesso. Ventre [bruno : se- condo anello col margine posteriore testaceo pallido: i rimanenti rosso- picei. Piedi rosso-testacei; femori più oscuri ovvero nerastri. Mutilla calva, Fab. Ent. Syst. Suppl. p. 282, — — Oliv. Encycl. Vili. p. 65. n. 56. — Lepel. I. c. p. 607. n. 19. Trovasi in molte parti del Regno: raccolta nelle adiacenze di Na- 20 IMENO r TE RI poli, sul Malese, negli Abruzzi, ec. Ricevuta ancora dalla Terra d’ 0- 4 anto dal sig. G. Costa. Si vuole che il maschio di questa specie sia la Mut. nigrita Panz. a corpo interamente nero. Noi non 1’ abbiamo ancor rinvenuto , non ostante che la fe- mina non sia rara. De due denti del primo anello addominale della femmina tacciono tutti g1' scrittori, ad eccezione del solo Olivier, il quale li descrive esattamente nel citato luogo. 9. Mutilla coronata; Multila coronata. Tav. XXII. fìg. 3. j. M. nìgra, hirta, thorace r ufo-testaceo, macula lata frontali e pube ad- pressa cinerea ; abdominis macula rolunda dorsali ad segmenti secundi basim fasciisque duabus (segmenti secundi et terlii ) argenteo villosis, fascia segmenti secundi in medio augulato-ascendenle. J. — Long. lin. 3 1^2-5 1?2. Femina. Capo nero, punteggiato, con scarsi peli rigidi bruni: fronte rivestita di folto vello coricato cenerino-argentino. Mandibole terminate in punta semplice; rosse, con l’estremità nera. Antenne bruno-rossastre. Torace un poco più largo nel quarto anteriore, indi quasi bruscamente ristretto, e parallelo nel resto; rosso-testaceo, con peluria rigida cene- rina mista a bruna ; il dorso rozzamente punteggiato e ricoperto di corti cigli coricati fulvo-dorati. Addome nero, vellutato: una macchia dorsale media alla base del secondo anello , una fascia sul margine posteriore dello stesso anello , avanzata angolarmente nel mezzo , ed altra fascia ricoprente quasi per intero il terzo anello formate da denso vello bian- co-argentino : anelli ventrali con frangia cenerina sul margine posterio- re. Piedi neri; le tibie e i tarsi piceo-rossicci. Multila coronata , Fab. Ent. Syst. II. p. 369. n. 14. « — ■ Spin. Ins. Lig.-I. p. 157. n. 6. — Lepel. 1. c. p. 613. n. 29. MUTILLIDEI 21 Trovasi in varie contrade del regno, non escluse le adiacenze di Napoli. Osservazioni. Pare che il Rossi avesse tenuto presenti individui di questa specie riferendoli alla rufipcs, ciò deducendosi da quelle parole : in meìs caput nigrum, macula alba frontali. 10. Mutilla a piedi rossi; Mutilici rufipes. Tav. XXII. fig. 4. 2- il/, nigra, cinereo fuscoque farce hirta , ore, unlennis , thorace pedi- Lusque rufo-testaceis ; abdominis macula dorsali in segmenti secundi basi , fasciisque duabus [in segmento secando et tertio) argenteo viìlosis. J. — Long. lin. 3-3 1?2. Femina. Capo convesso, quasi ritondato, stivatamele punteggiato, con scarsi peli rigidi oscuri misti a cenerini: clipeo e parti boccali rosso- testacee. Mandibole terminate in punta semplice; rosse, con l’estremi- tà nera. Palpi bruno-rossastri. Antenne rosso-testacee , con gli ultimi quattro o cinque articoli più oscuri o nerastri. Torace rosso-testaceo , con peluria simile e quella del capo : il dorso stivatamente punteggiato: la sutura del mesonoto col metanolo assai ben distinta ed impressa : que- sto con un piccolo rilievo trasversale nel mezzo del margine anteriore rappresentante il vestigio dello scutello. Addome finamente punteggiato, vellutato, nero; il primo anello più o meno rosso-testaceo verso la base; una macchia dorsale media alla base del secondo , una fascia angusta sul margine posteriore dello stesso , altra simile più larga ricuoprente quasi per intero il terzo anello costituite da vello argentino. Anelli ven- trali col margine posteriore rossiccio, con delicata frangia cenerina. Piedi rossi; i femori sovente più oscuri. Mutilla rufipes, Fai). Ent. Syst. II. p. 372. n. 26. — — Spin. Ins. Lig. I. p. 156. n. 4. — Lepel. 1. c. p. 612. n. 25. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, poco frequente. 22 IMENOTTERI 11. Mutilla a Ire macchie; Multila trinotata . Tav. XXII. fig. 5. ?. M. nigra, farce cinereo hirta, ore, anlennisque brunneo-rufescentibus , thorace rufo-teslaceo , abdominis maculis tribus dorsalibus in segmenti secundi busi , fasciisgue duabus [in segmento secundo et terlio ) cinereo-argenteo vil- Ijsis. J. — Long. I hi . 2 1/2-3. Va fiat : libiis tarsisque rvfo-piceis. Femina. Àbito della precedente, dalla quale differisce principalmente per 1’ assoluta mancanza di sutura distinta tra il meso e metanoto, e di rilievo in quest’ ultimo; e per avere alla base del secondo anello addo- minale tre macchie bianche, in luogo d’ una sola. I piedi sono neri , con le giunture rosso-picee; talvolta le tibie e i tarsi anche di quest’ ultimo colore. Trovata da noi nelle adiacenze di Napoli, e dal sig. G. Costa nella Terra d’ Otranto. Osservazioni. La specie già nota con la quale pare avesse maggiori affinità questa ora descritta è la M quadripunctata, Oliv. (Encycl. Vili. p. 59, num. 23 — Lepel. pag. 638, n. 65) , dalla quale differisce per non avere nel mar- gine posteriore del secondo anello addominale la quarta macchia , ma solo la delicata fascia intera che nel mezzo si eleva un poco angolarmente. Itm'tre I’ Olivier vuole che la quadripunctata sia della grandezza de'la europaea. 12. Mutilla calabra; Mutilla brutia. Tav. XXIII. fig. 1 . ? . M, nigra , nigro cinereoque hirta , macula magna frontali thoraceque rufo-testaceis , hoc margine antico nigro ; abdomine maculis sex (tribus in segmenti primi, tolidemque in segni, secundi margine postico ) fasciaque ■ eg- ra enti lenii argenteo villosis. J. — - Long. lin. 6-7, Femina . Capo nero, con una grande macchia rosso-testaci-a che oc- cupa la maggior parte della fronte , lasciando il solo contorno di questa e del vertice nero ; occipite eoa peluria più folta ed ispida nei’a. Mail» M U T I L L I D E I 23 dibole in taluni semplici, in altri fornite d’ un dente dal lato interno; rosso-picee ad estremità nera. Antenne rosso-testacee oscure ; il primo articolo ordinariamente nero. Torace d’ un quarto appena più lungo che largo, un poco più largo alle spalle, indi quasi bruscamente ristretto, parallelo nel resto; rosso-testaceo con ispida peluria cenerino-fulva: tron- catura anteriore e collo neri , con ispida peluria che si eleva dal con- torno anteriore simile a quella dell’ occipite. Addome nero vellutato, con peluria rigida nera e cenerina , con sei macchie rotonde ed una fascia di vello cenerino-argentino: delle sei macchie, tre presso il margine poste- riore del primo anello, altre tre più grandi presso il margine posteriore del secondo , contigue alla fascia , la quale occupa quasi per intero il terzo: anelli ventrali con frangia marginale cenerino-argentina; il primo con la carena alla base elevata in dente compresso. Piedi neri: i tar: e talvolta anche le tibie rosso-picei. Mutilici brutia, V. Pet. 1. c. n. ITO. fìg. 38 (1786). ■ — ■■ — Gmel. Linn. Syst. Nat. p. 2807, n. 21. Mutilici sexmaculata, Cyril.Spec.Tab.VII.fig.8. (1787). Mutilici hungarica,¥a.b . E nt . Sy s t . II .p . 36 9 , n. 1 3 .( 1 7 9 3) Lepel. 1. c. p. 615, n. 33. Trovasi in varie contrade del regno: nelle Calabrie fin sopra i piani di Aspromonte, nella Puglia, nella Terra d’ Otranto, ec. Nelle adiacen/ di Napoli 1’ abbiam raccolta sopra l’ Epomco nell’ isola d’ Ischia. 13. Mutilla a due macchie; Multila bigultala. Tav. XXIII. fig. 3. ?. M. nigra, parce nigro cinereoque hirta, thorace rufo -testaceo', abdominis segmento secundo maculis diuibus dorsalibus , ter li o fascia , ceteris fimbria marginali cinereo-argenteo villosis; antennis rufo-testaceis , basi nigra, pedibu- rufo-piceis, femoribus obscurioribus ; sutura frontali supra antennas tuber- colata J. — Long, lin 3 1/2-4. 24 IMENOTTERI Femina. Capo nero punteggiato , con scarsa peluria nera mista a cenerina; sutura frontale rilevata sopra la inserzione delle antenne, for- mando due tubercoli rotondati rosso-testacei. Antenne rosso-testacee ; il primo articolo in gran parte nero. Mandibole rosso-picee ad estrerrtà nera. Torace rozzamente punteggiato, un poco dilatato alle spalle; intera- mente rosso-testaceo , con peli rigidi neri e cenerini. Addome nero vel- lutato, con peli rigidi neri e cenerini: il secondo anello con due mac- chie nel mezzo del dorso simmetriche , formate da peli argentini cori- cati; il terzo anello con fascia argentina che lo copre quasi per intero; i rimanenti guarniti di simili peli nel margine posteriore. Piedi rossc- picei, i femori più oscuri, la peluria mista di argentina e di rossastra. Mudila tuberculata, Lepel. 1. c. p. 619. n. 38. (non Fab. et Oliv. ) Trovasi nella Calabria. Raccolta parimente in Sicilia: ovunqre poco frequente. Osservazione. La Mudila or descritta conviene con la halensis nel modo descritta da Fabricio, salvo il color delle antenne, le quali in questa si vogliono nere , co’ due primi articoli ferruginosi : secondo il Lepeletier ne differirebbe ancora pel secondo anello addominale nudo, e per le due macchie bianche dello stesso piazzate non alla base dell’ anello. Più esattamente poi conviene con la tuberculata Lepeletier, e noi 1’ avremmo ritenuta con tal nome, se esso non fosse stato precedentemente adottato da Fabricio (Syst. Piez. p. 438 n. 43) e dal- 3" Olivier nell’Enciclopedia Metodica ( Ins. Vili. p. 63, n. 63) per una specie ben diversa, propria dell’ America meridionale. 13. Mutilla mora; Mudila maura . Tav. XXII, fig. 6. j. M. nigra , valide nìgro cinereoque fùria; thorace subhexagono rufo-lesla- ceo , aldominis maculis quatuor in crucem dispositis argenteo villosis ; fronte fascia e pube albida . J — Long, lin, 5. MOTILLJDEI 2o Fcmina. Capo scabroso, nero, con rigida peluria nera; fronte con una fascia di vello cenerino-argentino : faccia con due grossi tubercoli mondati contigui soprastanti alla inserzione delle anten- ne. Mandibole terminate in punta semplice. Antenne rosso-testacee oscure. Torace ne’ lati formante un angolo ottuso verso i due quinti anteriori, risultando per tal modo quasi esagonale , a contorni ere* nulati, a superficie scabra, con peluria rigida nera mista a poca cenerina ; rosso testaceo con la troncatura anteriore nera. Addome nero, vellutato, con peli rigidi cenerini : primo anello piccolo , con una angusta fascia marginale di vello argentino ; il secondo assai grande , sen- sibilmente più lungo che largo, con tre macchie di simile vello ar- gentino, una impare anteriore presso la base , per lo lungo ovale , e due posteriori trasversali quasi reniformi presso il margine ; la quarta macchia oblunga verticale occupa il mezzo del quarto e e del quinto anello. Anelli ventrali con frangia di cigli bianco-serici nel margine posteriore. Piedi neri. Mutilici inaura, Linn. Syst. Nat. II. p.967- n. 6. * Fab. Éntora. Syst. II. p. 569. n. 12. - — — Lepel. 1. c. p. 614. n. 30. Trovasi nella Terra d’ Otranto ; poco frequente. Piaccolta an- cora dal Dott. Beck a Vico di Pantano , rara. 15. Mutilla a cinque macchie ; Mutilla quinquemaculata. Tav. XXIII. fig. 2. 9 M. nicjra , parce pilosa\ capite , antennis , thorace pedibusque rufo-lestaceis , his femoribus obscurioribus ; abdomine maculis quinque argenteo villosis , una im- pari in segmenti primi parte postica , anterius subbiloba , duabus rotundatis in tecundi margine postico, duabus in segmento tertio transversis. Q — Long, lin- 6. Fanina. Capo grosso , più largo del torace , assai convesso , scabro ; rosso-testaceo , con pochi peli rigidi foschi e cenerini. Clipeo elevato in un grosso tubercolo nel mezzo, ottusamente ere- Imen. Mutili. 4 •2G IMENOTTERI nnìalo nel margine. Mandibole larghe, teminate da tre denti ; rosso- testacee, con l’ estremità nera. Antenne rosso-testacee. Torace di un quarto più lungo che largo, a lati quasi paralleli , scavato di grossi punti, a contorno irregolarmente crenulato; rosso-testaceo, con Sa troncatura anteriore ed il collo neri. Addome nero, vellutato, con cinque macchie di vello argentino : una impare nel mezzo della po- sterior parte del primo anello, anteriormente biloba o quasi risul- tante da due convergenti ed unite indietro; due quasi rotonde pres- so il margine posteriore del secondo anello ; altre due trasversali sul terzo anello, distanti tra loro quanto le precedenti, ma più pro- lungale dal lato esterno. Piedi rosso-testacei ; i femori più oscuri. Mutilici quinquemaculala rii .Spec .Tab . V !I.fig.2.(1787) Mulilla quinquepunctala,Oì\v 'Enc. VII l.p. 58 n.22 (1 8 1 1) — - — Lepel. I. c. p. GS8. n. 96. Trovasi nella Puglia e nella Terra d’ Otranto : poco frequen- te. Raccolta ancora nella Sicilia , ove sembra men rara. Osservazione. La Mulilla quinquepunctata descritta dall’ Olivier nell' En- ciclopedia conviene perfettamente con la specie del nostro Cirillo. Egli le assegna per patria le isole dell’ Arcipelago e 1’ Egitto : però il Lepeletier la ritiene del mezzogiorno di Europa. N. B. La Mudila che figura e descrive il Cirillo ( tav. IV. f. 5 ) col nome di inaura è ben altra che quella con tal nome da- ta da Linneo e da tutti gli Entomologi posteriori. Essa à il capo nero , il torace rosso, 1’ addome nero con quattro macchie bianche disposte per paja quasi fossero larghe fasce interrotte nel mezzo , simili a quelle della M. quinquemaculata. Noi non la conosciamo in natura. Erroneamente però viene citata nell’ Enciclopedia sotto la il/, hungarica. CATALOGO DE' MDTILLIDEI 27 nella nostra collezione entomologica del Regno di Napoli esistenti da servire d1 indice alla presente monografia . 3V1IRMOSINI Gen. Mltilla , Lio. Gen. Myrmosa , Latr. ÌC? villosa , Fab. . . p. 4 atra , Panz. nigra , Lalr. 9 melano ce phala , Fab. 2- cognala, A. Cost. . . 6 3. dubia A. Cost. 9- . • 7 MUTILLINI Gen. Ridia , A. Cost. 1. megacepbala,A.Cost. cf 9 . 8 2. bastata , A. Cost. cf • -9 Gen. Ronisia , A. Cost. 1. torosa j A. Cost. . 11 stridula , Ros. j? . p. n pedemontana , Fab. 2. salentina , A. Cost. g 14 lepbippium , Fab. ivi o* j sellala , Panz. 4. cingolata, A. Cost. (f . 1 5 5. cibata , Fab. . 16 6- argenteo-fasciata, A.C. c? 17 7. littoralis, V. Pet. 9 • ivi | euro paca , Cyr. (n.Linn.) 8- calva, A. Cost. 9 19 9- coronata , Fab. 9 20 10. ruGpes, Fab. 9 . 21 11. trinotata , A. Cost. 9 22 t brutia , V. Pet. 9 • ivi 12. Isexmaculala , Cyr. ( hungarica , Fab- 13. ibiguttata , A. Cost. 0 23 ìtubcrculata, Lepel. (non Oliy.) 14. maura, Linn. 9 • • 24 15- tquinquemacuIata,Cyr. 9 25 Iquinquepunctala , Oliv . 28 SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE TAVOLA XXL Fig. 1. La Mutilla stridula , maschio, 2. La Mutilla salcnlina , maschio. 3. La Mutilla ephippium , maschio. 4. La Mutilla cingulata , maschio. 5. La Mutilla ciliata , maschio. 6. La Mutilla argenteo- fasciata , maschio. TAVOLA XXII. Fig. 1. La Mutilla littoralis, femina. 2. La Mutilla calva , femina. 3. La Mutilla coronata , femina. 4. La Mutilla rufipes , femina. 5. La Mutilla trinotata , femina. 6. La Mutilla maura , femina. TAVOLA XXIII. Fig. 1. La Mutilla brulla , femina. 2. La Mutilla quinquemaculata , femina. 3. La Mutilla biguttata , femina. 4. La Ronisia torosa , femina. 5. La Rudia tnegacephala , maschio. 6. La Rudia megacephala , femina. TAVOLA XXIV. Fig. 1. La Rudia bastata , maschio ; A il suo capo veduto di fronte. 2. La Myrmosa villosa , maschio ; A la sua valvola anale dorsale. 3. La Myrmosa villosa , femina. 4. La Myrmosa cognata , maschio : A la sua valvola anale dorsale. 5. La Myrmosa dulia , femina. N. B. Tutte le cennate effigie sono ingrandite , e le linee laterali ne in- dicano la naturale lunghezza. SEGUITO AI MUTILLIDEI 29 Genere METOCA ; Methoca , Latr. Tengyra, Latr, —Spinolia , A. Cosi. ol. ) Mas alalus; ahs anticis cellula radiali eloncjato-acuminata , cellulis cubitalibus complelis duabus, prima longiore primam, se- cunda secundam venulam transverso-discoidalem excipientibus : po - sticis cellula anali post originem venae cubitalis terminata ; thorace ovoideo; abdomine elongato, spina recurva anali terminato . remina opterà, thorace suturis duadus transversis coarctalis tripartito. La differenza che osservasi nell’ organismo de’ due sessi di questi Imenot- Ieri , di cui non vi ha che una sola specie conosciuta finora , è tale , da per* suadere diffìcilmente della loro identità specifica. In fatti, i migliori Entomologi hanno per lungo tempo considerati i due sessi come tipi di due generi distinti. Noi fummo di tal numero ; e comunque avessimo ravvisato nel maschio una certa simiglianza con la Tengyra, pur nondimeno fummo dissuasi a considerarlo per tale dalle monche o difettose descrizioni che ne trovammo negli autori. D’al- tro Iato non possiamo tacere di avere scorti, siccome scorgiamo, stretti rapporti organici tra il maschio della Methoca, e quelli delle Myzine : per modo che se questo Imenottero per la organizzazione della femina entra evidentemente nella famiglia dei Mutillidei, per quella del maschio offre grandi affinità con gli Sco- liidei. Per la qual cosa non dee far meraviglia se noi , considerandolo isolata- mente, lo abbiam registrato in quest’ ultima famiglia col nome di Spinolia ita- lica. Per tanto le recenti ricerche avendo fatto sorprenderò i due sessi in ac- coppiamento , non permettono più dubitare della identità generica della Tengyra e della Methoca , non che della Spinolia , che abbiam potuto riconoscere non diversa dalla Tengyra. Nel maschio il torace è ovoideo, conformato come all’ordinario; le ali an- Imm. Mutili. 8 30 I Hf É NOTTERl tenori offrono una cellola radiale molto allungata, acuminata all’ estremità ; e due sole cedole cubitali complete, delle quali la prima molto lunga presenta una venetta obliqua trasparente o cieca , di cui solo la origine posteriore è opaca ? essa riceve la prima venetta trasverso-discoidale tra il centro e 1’ angolo ester- no : la seconda cellola cubitale è un poco men lunga della prima e riceve la seconda venetta trasverso-discoidale presso il suo mezzo; la terza è incompleta. La femina per lo contrario manca di ali, ed ha le tre regioni toraciche distinte a guisa di tre nodi. i. Metoca icneumonidea; Methoca ichneumonides . Tav. XX fìg. 4, a57: Tav. XXV, fìg. 1. £ . Mas niger, nilidus, parco cano-villosus, clypeo elevato subvomeri formi ; abdominis segmenlis convexis laevibus , basi depresso-cingulalis , pleuris me- diis foveola oblonga punctulato -coriacea nolatis; alis vitreis, obsolete fumatisi venis carpoque nigris.-— Long. corp. Un. 5: exp. alar. Un. 8. Fem. nigra nitida, mandibulis, antennarum flagelli basi thoraceque rufis , pedibus nigro-piceis , coxis geniculis tarsisque rufescenlibus — Long. corp. 3in. 2-3 1/2. Maschio. Vedine la descrizione sotto il nome di Spinolia italica nella famiglia degli Scoliidei. Femina. Antenne cilindracee, arricciate ; i due primi articoli neri, ì quattro o cinque seguenti rosso-ferruginosi, i rimanenti bruno-nerastri. Mandibole rosso-ferruginose. Capo un poco più largo del torace, legger- mente ristretto d’ avanti in dietro , convesso , liscio , nero splendente. Occhi non intaccati. Torace lungo quanto T addome o più; ciascuna delle tre regioni distinta dalla contigua per una sutura profonda o strango- lamento; 1’ anteriore o protorace un poco più grande delle altre due , con delicato solco lungo il dorso ; il mcsotorace più angusto e più corto, punteggiato ; il metatorace più convesso , quasi globoso , levigato. Ad- dome ovato-ellittico , il primo anello alla base ristretto in brevissimo picciuòlo; Uscio, nero splendente, con l’estremità anale piceo-rossiccia, sparso di peli corti rigidi bianchicci. Piedi rosso-ferruginosi col mezzo de’ femori e delle tibie piceo. M0TILLIDEI 31 a** Tengyra Sancitali , Latr. Gen. Crust. et InSe IV , p. 116. — Vander Linci. Obs. I, p. 13. — Guer. Icon. d. R. Anim. Ins. pi. 69, fig. 11. Spinolia italica , A. Cosi. Faun. Scoliid. p. 22, j. Methoca ichneumonides, Latr. I. c. p. 118. — Guer. 1. c. fìg. 7. Mutilici formicaria , Jur. Hym. p. 266 , pi. 13 , IV. Gonatopus mutili arius , Nees v. Esenb. Hym. Ichn. aff. II, p. 384. d* 5 Methoca ichneumonides , Shuck. Foss. Hym. p. 36 , 1. ■ » Scbenck, Grab. p. 304*. Specie generalmente rara : noi ne abbiamo due individui maschi rac- colti nelle adiacenze di Napoli nel mese di giugno, ed una femina rin- venuta presso Cosenza anche nel mese di giugno. 16. Mutilla a fronte decorata; Mutilla decorati frons. Tav. XXV , fìg. 2,j. M. nigra, parce nigro cinereoque Iurta , thorace r ufo-testaceo, fronte ma- cula discoidali e pube adpressa cinerea, subaureo-nilente ; abdominis maculis sex ( tribus in segmenti primi tolidemque in segm. secundi margine postico) fasciaque segmenti tertii cinereo villosis; anlennarum flagello tarsisque ferrugi - neis, J — Long. lin. 4 1[2. Femina. Capo grossamente punteggiato, scabro, con peli ispidi neri sparsi : nel mezzo della fronte una macchia costituita da fitta peluria coricata di color bianco-cenerino a splendore serico leggermente dorato. Mandibole nere, nel mezzo rosse, dal lato interno fornite d’un solo dente molto innanzi 1’ estremità. Antenne robuste, rosso-picee col solo primo articolo nero. Torace appena di un quinto più lungo che largo, legger IMENOTTERI niente dilatato alle spalle; rosso-testaceo con la troncatura anteriore nera» a superficie scabra, rivestita di fini cigli coricati fulvo-dorati, e sparsa di peli ispidi cenerini, meno quelli della troncatura anteriore che sono neri come il fondo. Addome di color nero intenso, sparso di peli rigidi cenerini, più rari nel dorso, più folti sotto il ventre : tre macchie ro- tonde presso il margine posteriore del primo anello; altre tre simili su quello del secondo ed una fascia sul terzo costituite da denso vello co- ricato bianco-cenerino a splendore serico. Piedi neri; i trocanteri, i ginoc- chi e i tarsi rosso-picei. Mutilici decorati frons, A. Costa, Nuovi studi sulla En- tomologia della Calabria Ulteriore (1). Raccolta nella Calabria Ulteriore nel mese di luglio , rara. Osservazioni. Guardata a primo aspetto questa Mutilla sembra esser la brutia di Petagna, con la quale in effetti ha molta somiglianza. Però ne diffe- risce per la fronte, la quale in luogo di essere ampiamente rossa, in questa è nera con una macchia costituita da vello coricato bianco-cenerino simile a quel- la che si osserva sulla fronte della Mut. coronata. Pare che a questa specie dovesse riportarsi la varietà della M. hungarica ( capite nigro macula verticis circulari argentea ) indicata dal signor Sichel tra gl’ Imenotteri della Sicilia (2). 17. Mutilla parente; Mutilla parens . Tav. XXV, fig. 3. ?. M. nigra , parce nigro cinereoque hirta , thorace subhexagono rufo-te - slaceo; abdominis segmento primo basi elongato-attenuato, fasciis tribus cinereo villosis , duabus anticis in segmenti primi et secundi margine postico, terlia (1) Questo lavoro, accompagnato da quattro tavole, presentato alla Reai Accademia delle Scienze sul cadere del 1859, e dalla stessa approvato per pubblicarsi ne’ suoi atti , trovasi tuttavia inedito. (2) Ann. de la Soc. Entom. de Fr. 3. scr. Vili. p. 752. M U T I L L I D E I 33 segmentimi tertium lolnm occupante, secunda antico angulato-producta ; an- tennarum flagello tarsisque rufo-piceis . —=» Long. lin. 3 1/2. Femina. Antenne proporzionalmente lunghe e gracili ; il primo articolo arcuato , nero con 1’ estremità rosso-picea , i rimanenti bruno- rossicci. Capo quasi quadrato, fittamente punteggiato, nero con peli ri- gidi dello stesso colore; il margine del clipeo e la parte inferiore delle guance rosso-picei. Mandibole rosse con l’estremità nera. Torace per la forma simile quasi a quello della M. inaura, cioè gradatamente allargato da! margine anteriore fino a’ due quinti della lunghezza , più sensibil- mente ristretto da questo punto fino al margine posteriore , e quindi quasi esagonale; la superficie punteggiato-scabra; rosso-testaceo, sparso di peli rigidi cenerini e neri. Addome: il primo anello allungato e ri- stretto alla base, ritondato posteriormente ; i rimanenti insieme formanti un bell’ ovale ; nero con vello coricato dello stesso colore e sparso di peli rigidi neri e cenerini: i due primi anelli dorsali con una fascia sul margine posteriore; il terzo con altra simile che l’occupa per intero , contigua alla seconda, formate da vello bianco-cenerino a splendore se* rico; la fascia del secondo anello nel mezzo prolungata ad angolo acuto verso innanzi. Secondo e terzo anello ventrale con frangia di cigli de! colore stesso delle fasce dorsali. Piedi neri; i tarsi rosso-picei. Mutilla parens , A. Cost. Nuov» Stud. s. Entom» d» Cai. Ult. Raccolta nelle adiacenze di Reggio, ove sembra assai rara, nel mese di luglio. Osservazioni. Regna nel nostro animo il dubbio che questa Mutilla fosse la femina della argenteo- fasciata : a ciò principalmente persuadendoci la forma del primo anello addominale, non facile ad osservarsi nelle femine Mutille , ed una affinità nella coloritura dell’ addome, in cui soltanto vi ha differente la se- conda fascia , che nel mezzo in luogo di essere smarginata , si prolunga in a- vanti ad angolo acuto. Pertanto non avendo alcuno elemento che potesse dare appoggio a tal nostro sospetto, ci conviene ritenerla con nome distinto. 34 IMENOTTERI 18. Mutilla a capo fiaccato; Mutilici mlnerìceps, Tav. XXV, fig. 4. ? M. nìgra, par ce cinereo hirla, fronte fascia arcuata sanguinea , thora- ce rufo-testaceo , abdominis segmentis omnibus postice albido ciliato-fìmbriatis, antennarum flagello tarsisque fulvo-testaceis. J — Long. corp. lin. 3 1^2. Femina. Antenne mediocremente robuste, il primo articolo un poco arcuato, nero; i rimanenti fulvo-teslacci. Capo quasi orbicolare, fitta- mente punteggiato, scabro, poco splendente, nero, con una fascia fron- tale rosso-sanguigna arcuata con la convessità in sopra e terminata ai due estremi sopra gli ocelli : il margine del clipeo rosso-testaceo. Man- dibole di questo colore con 1’ estremità nera. Torace di un quarto più lungo che largo , poco dilatato alle spalle , a superficie scabra: rosso- testaceo , con scarsi peli rigidi cenerini. Addome nero , sparso di peli simili a quelli del torace ; tutti gli anelli con una frangia sul margine posteriore costituita da cigli bianco-cenerini: la frangia del secondo anello più folta. Piedi neri: i tarsi rosso-picei. Mutilla vulnericeps, A. Cost. Nuov. Stud. s. Entom. d. Cai. Ult. Raccolta nella Calabria Ulteriore presso il torrente di Amendolèa , nel mese di luglio ; rara. Osservazioni. Guardata superficialmente questa Mutilla potrebbe confondersi con la calva ; anzi , se si tenesse presente la descrizione di tale specie datane da Lepeletier (1) e da qualche altro autore, la si direbbe perfettamente quella. Però ne differisce organicamente per la mancanza de’ due uncinetti laterali del primo anello addominale, de’ quali la M. calva è fornita , e che assai chiara- mente vengono indicati dall’ autore dell’ articolo Mutilla dell’ Enciclopedia Meto- dica. A questo primario carattere differenziale si aggiunge: il capo assai più fit- tamente punteggiato-scabro , il torace un poco più allungato, il secondo anello (1) Nouv. Suit. è. Buffon. MtJTILLIDEI 35 addominale più lungo e più fortemente punteggiato , il rosso della fronte di- versamente disposto, la fascia di vello del secondo anello addominale meno folta e non prolungata angolarmente in avanti, le tibie nere. Offre pur qualche affinità con gl’ individui piccoli della M. littoralis, da' quali può agevolmente distinguersi per la fascia rossa frontale, e per la fran- gia bianca del primo anello addominale meno folta e tutta eguale , non divisa in due. i 9. Mutili» a collo piccolo ; Mutilici parvicollis. Tav. XXV, fig. 5. f. ili. migra , parce cinereo hirta, thorace parvo rufo-teslaceo, abdominis fasciis tribus ( in segni, primi secundi el terlii margine postico) minus con- densalis anoque albido villosis ; antennis rufo-testaceis apice nigricanlibus ; pedibus rufo-piceis, femoribus in medio late nigris, tibiis apice fuscis . — Long. corp. lin. 2 3/4. Femina. Capo proporzionalmente grosso, un poco più largo che lungo, leggermente allargato da dietro in avanti, con gli angoli posteriori ri- fondali; nero splendente, poco stivatanàente punteggiato, con peli rigidi cenerini e neri: il clipeo rosso-testaceo. Mandibole di questo colore con 1’ estremità nera. Antenne rosso-testacee con gli ultimi quattro o cinque articoli neri. Torace molto più angusto del capo, di un quinto più lungo che largo, un poco più largo nel margine posteriore, che nell’anteriore, la superficie scabra; rosso-testaceo, con peli rigidi neri e cenerini. Ad- dome nero sparso di peli rigidi cenerini: i tre primi anelli con una fascia marginale di vello poco addensato bianco cenerino: le fasce del secondo e del terzo anello un poco prolungate angolarmente in avanti : ano ri- vestito parimenti di peli cenerini più folti. Ventre nel mezzo più o meno rosso-piceo. Piedi: i femori in gran parte neri; le tibie oscure all’ es- tremità. Mutilici parvicollis, A. Cost. Nuov. Stud. s. Entom. d. Cai. Ult. Trovasi nella Calabria Ulteriore, rara. 36 IMENOTTERI Eudia bastata. La Radia bastala presenta molta affinità con la Mut. inanellata Spiti, di Sicilia (1); ma il silenzio sulla forma del clipeo, e gli occhi in quella non smarginati ci persuadono che siano due specie ben distinte. (1) Specie di Sicilia da me non vista e così descritta dall’ Autore. « Capo della larghezza del torace.- vertice in rettangolo trasversale: occhi smargi- nati. Margine anteriore del protorace rifondato . metatorace dolcemente inclinato verso dietro: tegole alari piccole, assai convesse, in semicerchio. Addome subsessile: artico- lazione del primo e secondo anello non rientrante. Parte superiore del corpo finamente punteggiata e lucente: punteggiatura del capo un poco più forte. Peluria sparsa assai rara.- margine posteriore di ciascuno anello addominale cigliato: cigli lunghi, spessi e coricati in dietro. Antenne , piedi , capo ed addome neri. Torace rosso. Peli sparsi , neri sul fondo nero e biancastri sul fondo rosso: cigli marginali dell’ addome bianchi. Ali ialine; nervi e stigma neri. Mutilici triareolala, Spin. Ann. Soc. Ent. d. Fr, 2 ser. I. p. 123. Descritta sopra un solo individuo maschio raccolto in Sicilia da Ghiliani nel 1841. % IMENOTTERI ACULEATI Famiglia degli ANDRENIDEI ; JNDRENIDEA. (Andrenites, Lepel.) Metapleurae , segmenti primi abdominalis luterà , pednm posticorum coxae femoraque spatiis denudatis striolatis a pilis seriatis incurvis pollinilegis obtectis no- tata. Tibiae posticae utroque latere pilis longis praeditae , ad pollinem colligendam optime aceomodatae. Tarsi postici articulo primo brevi , breviterque piloso , ad pollinem col - ligendum panm optato. Lingua brevis, apice parum dila- tata, sublanceaeformis. Alae anticae cellula radiali unica ; cellulis cubitalibus eompletis tribus. La famiglia dogli Andrenidei racchiude un numero considerevole di Imenotteri Melitofìli doviziosamente provveduti di mezzi per la raccolta dei polline, comunque non fossero neppur quelli nei quali gli organi a tale uffizio atti prendono il massimo sviluppo (1). Sono a tale raccolta destinali non solo le tibie posteriori, le quali d’ambedue i lati sono rivestite di lunghi peli, ma ancora i lati del metatorace e del primo anello addominale, le anche e la base dei femori dei piedi posteriori ; le quali parti tutte presentano degli spazii nudi finamente striali , ricoperti da peli simili a cigli incurvati , disposti in serie sopra uno de’ loro margini a guisa di pergolato. Il primo articolo de’ tarsi posteriori per lo contrario è corto, non rivestito di lun- ghi peli , e d’ordinario poco acconcio alla raccolta del polline. Le antenne sono piegate a gomito dopo il primo articolo , ne’ maschi meno distintamente che nelle temine. I palpi labiali son di quattro articoli, inseriti 1’ uno all’estremità del- 1’ altro, come gli articoli ( al numero di sei ) dei palpi mascellari. (1) Vedi la famiglia dei Panurgidei. lmen. Andren . 1 2 IMENOTTERI La linguetta è breve , leggermente dilalata a forma di lancia alla estremità. Costruiscono i nidi entro terra, ovvero in mezzo al cemento dei fab- bricali. I confini assegnati alla famiglia degli Andrenidei sono variati se- condo i diversi Imenolterografi sistematici. Il Lepeletier ne costituisce la seconda tribù dei suoi Merilegidi. Smith, seguendo 1’ esempio di Leach e di Weslwood, vi comprende tutti gl’ Imenotteri che il detto autore chiama Merilegidi, aggiungendovi ancora le Prosopis e le Sphceodes , ed escluden- done solo i Panurgus , che unisce agli Apidci. Noi siarn convinti che i Melitofili, forsi in preferenza degl’ Imenotteri delle altre sezioni, offrono delle positive difficoltà per una distribuzione sistematica naturale. Dal che risulta, che ciascuna dassazione proposta finora ci pare racchiudere de’ gruppi naturali misti a degli artifiziali. E però nell’aspeltaliva di classificazioni mi- gliori , non avendo noi materiali sufficienti per proporne una propria , as- segneremo a questa famiglia i confini medesimi che il Lepeletier assegna alla sua seconda tribù di Merilegidi , ossia agli Andrenili ; secondo la quale classifica non vi ha che i generi Nomici , Halictus ed Andrena che appartengano all’Europa, e che siano più o meno ampiamente rappresentati nella nostra Fauna. II Pelagna nello Specimen Entomologiae V Iteri ori s Calabriae riporta una sola specie spettante a questa famiglia , Y Andrena helvola ; 1’ altra che re- gistra con lo stesso nome generico , And. succinola, non più appartenen- dovi. Essa è la Colletcs succincta , che rientra in altra distinta famiglia. Cirillo figura e descrive col nome di Andrena hirsuta una specie nella quale ci sembra vedere una Dasgpoda , spettante parimente ad altra fami- glia. Pel contrario la sua Scolia neglecta ci sembra una Andrena. Napoli, maggio 1861 , A. Costa ANDRENIDEI 3 Genere NOMI A ; Nomia , Latr. ( Megilla Fab. ) Alae anticae cellula radiali apice roiundata; cellula cubitali prima dna- bus sequenlibus siinul minori ; secunda parva , subreclangula , in ipso an- gui o externo venulam transverso-discoidalem primam excipiente; terlia pri- ma majore , anlrorsum dimidio angustiare , ultra medium baseos venulam transverso-discoidalem secundam excipiente. Ocelli in triungulum oblusissimum disposili. Pedes postici in p* plus minusve incrassati atque defonnes ; sal- tellimi saepius postice bispinosum. Abdomen in ulroque sexu ovalo-ellipticum ; segmentimi quinlum dorsale in 9 spalio denudato nullo. Indipendentemente da’ sopracennati caratteri, le Nomie riconoseonsi per un abito tutto speciale , che provviene principalmente dalla punteggiatura del loro capo e torace, più forte ancora in una zona degli anelli addominali dorsali, dei quali alcuni olfrono il più delle volte una fascia costituita da densa peluria co- ricata bianca. Aggiungi gli angoli omerali dilatati in una piccola lamina cornea quasi trasparente, e le tegole delle ali assai grandi. I maschi inoltre si rendono singolari per li piedi posteriori, i cui femori sono più o meno sensibilmente ingrossati e di- versamente inarcati, e le tibie ordinariamente con appendici diverse secondo le specie: più, per lo saltello armato posteriormente di due spine, come nelle Coc- lioxys. Tali spine però vanno soggette a svanire in una medesima specie , sicco- me vedremo parlando della N. monstrosa e della humeralis ; per modo da non venire confermata la osservazione del distinto Entomologo Spinola, il quale notava aver trovato lo scutello costantemente bispinoso ne'maschi (1). Il petto medio in al- cune specie olire due laminette verticali ravvicinate a guisa di due spine com- presse (2) Nelle ali anteriori la prima venetta trasverso-discoidale forma continuazio- ne con la seconda venetta trasverso-cubitale: in qualcuna nondimeno essa è ri- cevuta dalla seconda cellula cubitale in prossimità dell’ angolo esterno, ma non nell’ angolo stesso. Tipo di questo genere può considerarsi la N. humeralis Jur. [N. erassipes, Latr.), incompletamente descritta innanzi che il sig. Dufour non Y avesse illu- strata in apposito articolo pubblicato nel 1839, negli Annali della Società En- (1) Ann. de la Soc. Ent. de Fr. VII p. 514. (2) E’ singolare come innanzi del Dufour (Ann. de la Soc. Ent. de Fr. 1S39) nes- suno si fosse avveduto di queste due spine del mesosterno; delle quali non parla nep- pure il Lepeletier, il quale ha scritto due auni dopo del lodato Entomologo di S. Severo. IMENOTTERI 4 tomologica di Francia. A queste, altre specie straniere si sono aggiunte, come la indica dal Lepeletier , e due provenienti dall’ Egitto da Spinola , rufiventris e ruficornis , che l’autore stesso dubitò fossero i due sessi d’una specie stessa (1); oltre la strigata e qualche altra incompiutamente descritte da Olivier nella En- ciclopedia metodica. Di specie europee non sappiamo vi fossero state altre ben conosciute, oltre la humeralis da principio menzionata (2), innanzi che noi ne avessimo fatte conoscere altre due ben distinte dalla humeralis , raccolte nella estrema Calabria nel 1859, e descritte in un lavoro sulla Entomologia di quella regione presentato nello scorso anno alla or disciolta R. Accademia delle Scienze (3), le quali ci sembrano una positiva aggiunta alla Imenotterologia Europea e so- pratutto italiana. 1. Nomia mostruosa ; Nomia monslrosa. Tav. XXXI, %. 1. ri». N. migra, capite thoraceque dense cinereo-rufescenti pilosis ; abdominis seg- mentis dorsalibus confertim punctato-variolosis , margine postico piceo decolori fulvo cilialis; primo et secando cinereo-rufcscenti pilosis , terlio et quarto basi fascia e pi bis stratis condensatis alba ; scutello bispinoso; mesosterno bicuspidato ; femoribus posticis calde incrassatis , dorso arcualis, infra concavis, cinereo pi- losis ; libiis dcformibus , brunneo-rufescentibus , basi in mucronem ultra gena rcirorsum productis , anlice appendice membranacea antrorsum porrecta flava , basi lobata apice rotundata praedilis; alis hyalinis, apice parum fumatis. q*— - Long. corp. lin. 3 : exp. alar. lin. 7. Maschio. Antenne nere , nude ; F estremità e la faccia inferiore del flagello ferruginose. Capo nero ; la faccia ed il clipeo rivestili di peluria cenerino-fulva , densa in modo da occultare completamente il colore del fondo ; il vertice e F occipite con peluria meno folta rossastra . Torace sti- vatamenle punteggialo-scabro con peluria rossastra : le spalle fornite d una lamina sporgente quasi diafana. Scutello trasversale , quasi rettangolare , punteggiato come il dorso del torace ; gli angoli posteriori prolungati in valida ed acuta spina nera alla base , ferruginosa all’ estremità ; il contor- ti) Ann. cit. (2) 11 sig. Lepeletier nella storia del genere Nomia dice due specie abitare nel mez- zogiorno di Europa : però tra le specie note del genere ch’egli descrive non vi ha che la diversipes europea ; nè più accenna ad allra specie di europa. (3) Nuovi sludii sulla Entomologia della Calabria Ulteriore , con quatlro tavole — Lavoro approvato per gli Atti, ma tuttavia inedito. ANLREN'IDEI 5 no posteriore inoltre cinto da una zona di peluria folta più pallida di quella del resto del torace , la quale nasconde quasi le spine angolari. Petto me- dio armato d un pajo di lamine, che scendono verticalmente come due spi- ne compresse. Addome a lati quasi paralleli , leggermente allargato verso dietro , largamente ritondato all’ estremità ; degli anelli dorsali i due primi sono in tutta la estensione scavali di grossi punti assai stivati e con pelu- ria elevata rossiccia ; i tre seguenti hanno la base liscia di color piceo , ricoperta da una fascia bianca costituita da peli eguali assai stivati e re- golarmente stratificati ; nel resto sono scavati di grossi punti come gli anelli precedenti ; il margine posteriore è pure liscio scoloralo e fornito di cigli fulvi dorati. Yentrc piano , liscio , nudo , piceo ; il quarto anello con nel mezzo una depressione semicircolare, la cui convessità è in avanti , cinta da un contorno ingrossato ; il quinto presenta due piccoli lobi contigui sporgenti oltre il margine posteriore ; l'ultimo è bilobo , a lobi concavi. I quattro piedi anteriori sono semplici ; le ànche , i trocanteri , i femori e parte delle tibie sono picei ; il resto delle tibie e i tarsi giallicci ; la peluria scarsa cenerino-fulviccia. I due piedi posteriori sono oltremodo de- formi: le ànche grosse, cilindracee, col contorno posteriore dal lato ester- no formante un dente ; i trocanteri piccoli ; i femori enormemente ingros- sati , nel dorso notabilmente inarcati , punteggiati e pelacciuti ; inferior- mente poco inarcati , piano-concavi e rivestili di peluria cenerina coricata poco stivata , i margini laterali di questa faccia concava taglienti , come carenati, e nella estremità posteriore terminati da piccolo dente. Tibie corte, assai grosse , quasi trigone , in dietro prolungate al di là dell’ artico- lazione del femore in un valido pungolo all’estremità smussato ed un poco incurvato ; in avanti spiccano una lamina orizzontale divisa in due lo- bi, de’ quali uno interno assai breve, alla cui base si articola il tarso, 1’ altro esterno lungo in modo da oltrepassare la metà del femore , tut- to di egual larghezza , ritondato all’ estremità , il quale lobo nello stato di quiete si piazza nella faccia concava del femore. Le ànche e i trocan- teri sono picei , i femori nerastri a peluria cenerina ; le tibie sono nude, bruno-rossicce ; la lamina è gialla, al pari del primo articolo de’ tarsi, gli altri quattro articoli de* tarsi rossicci. Ali incolori, trasparenti, leggermente ombrate nel margine apieale. Le tegole sono assai grandi, in forma di squa- me ovato-oblunghe , un poco più larghe verso dietro, a margine interno leg- germente concavo , giallo-pallide , quasi diafane , con la metà anteriore del margine interno bruna. Le spine dello scutello vanno soggette a variare nello sviluppo ; in IMENOTTERI 6 alcuni individui essendo più piccole dell’ ordinario , ed in qualche altro mancando quasi totalmente. Per la qual cosa , se lo scutello bispinoso nei maschi può ritenersi come costante nello stato normale o tipico della spe- cie, non si mantiene costante negl’individui, andando le spine soggette alle variazioni di sviluppo accennate. Infatti ne abbiamo individui maschi con scutello non spinoso. La femina non ancora ci è nota. Nomici monstrosa , A. Cost. Nuovi Slud. su l1 Ent. d. Cai. Ult. (ined.) Raccolta nella Calabria Ulteriore nelle adiacenze di Reggio e presso S. Luca , nel mese di luglio ; rara. Osservazioni. La conformazione delle tibie posteriori è tale, da distinguere questa specie non solo dalla humeralis , pia anche da tutte le altre specie no- te , non escluse quelle descritte nella Enciclopedia metodica , delle quali non- dimeno pare 1’ armata de’ deserti dell’Arabia abbia maggiori rapporti con quella da noi qui descritta. Aggiungi poi a’ caratteri che la distinguono dalla humera- lis la brevità della peluria che riempie la faccia concava de’ femori posteriori , la diversa conformazione di questi , e varii altri caratteri che ben si possono rilevare dal confronto delle descrizioni delle due specie. 2. Nomia omerale ; Nomia humeralis. Tav. XXXI, fig. 2. d»; tav. XXXI.“, %. 1. ?. N. migra , panciata , capite thoracisque dorso fulvo-pilosis , genis clypeoque dense albo-fulvescenti villosi s ; antennis ferrugineis basi nigris ; abdominis seg- ìnentis dorsalibus punctato-variolosis , margine postico giolito piceo , dilato, pri- mo et secando basi cinereo pilosis , terlio quarto et quinto basi fascia e pilis stratis densis albis; tibiis basi apicequc pallide testaceis; tarsis luteis; fcmoribus giosticis dorso angulato-incurvis , infra excavatis ac dense longeque albo-pilosis ; tibiis ultra tarsorum insertionem in laminam angustam falciformem productis ; mesosterno bicuspidato; scutello bispinoso. ^ . — Long. corp. Un. 3 lf2: ex p. alar . Un. 5 — ^ scutello inermi; abdominis segmentis tertio et quarto tantum fascici alba; pedidus simplicibus griseo-scopulalis , Long. Un. 4 1}2. Maschio. Antenne ferruginose : i due primi articoli neri. Capo nera- stro , stivatamente punteggiato ; le guance ed il clipeo ricoperti da denso ANDREKIDEI 7 vello gialliccio ; il mezzo della fronte, il vertice e 1 occipite con peluria meno folta fulviccia. Torace nero, punteggiato come il capo; il dorso con peluria fulviccia poco stivata ; gli angoli omerali ed i fianchi con peluria più lunga e più stivata bianco-gialliccia: una linea trasversale di peli bianchi coricati alla base dello scutello; il contorno posteriore di questo con frangia di simili peli; gli angoli prolungati in spina. Petto medio con due laminette come nella specie precedente, ma meno sviluppale. Anelli addominali dorsali scavati da grossi punti stivali, col margine posteriore levigato, piceo, splen- dente con cigli fulvi; i due primi anelli rivestili alla base di peli cenerini semicoricati, eguali; il terzo quarto e quinto con alla base una fascia bian- chissima costituita da peli coricati assai stivali. Anelli ventrali piani, nerastri col margine posteriore scolorato; il terzo e quarto ornati di frangia di peli bianchicci interrotta nel mezzo ; il quarto con due piccole punte contigue sporgenti; il quinto posteriormente nel mezzo prolungato in due lobi rifon- dati un poco concavi, latei’almenle a questi fortemente sinuoso, ne’lati me- no avanzalo che ne’ lobi mediani e con ciuffo di peli cenerini ; il sesto quasi carenato ne’ lati , un poco smarginato nel mezzo del margine poste- riore. I quattro piedi anteriori semplici ; le anche, i trocanteri , i femori ed il mezzo delle tibie nero-picei; la base e f estremità di queste testacee; i tarsi giallo-pallidi; la peluria scarsa e corta, bianchiccia. Piedi posterio- ri con le anche e trocanteri robusti, semplici, nero-picei con scarsa peluria bianchiccia; i femori rigonfiati , curvati quasi ad angolo retto nel dorso , concavi dalla faccia inferiore , nero-picei nel dorso con peluria bianchiccia poco folta, la faccia concava rivestila di lunga e folta peluria bianchissima quasi cotonosa, disposta sopra linee longitudinali regolari; le tibie rigonfiate, inarcate nella faccia esterna, piano-concave nella interna, la quale si pro- lunga in una lamina quasi falciforme al di là della inserzione del tarso ; il colore della tibie è piceo, con la base testacea ; la lamina gialliccia ; i tarsi giallo-pallidi. Ali presso a poco come nella specie precedente ; così pure le tegole. Anche in questa specie le spine dello scutello sono soggette ad impic- ciolire , fino a svanire del tutto. Femina. Corpo sensibilmente più grosso. Antenne men lunghe che nel maschio ; il flagello quasi diritto, nero-piceo. Peluria del capo e del torace cenerina. Torace nel dorso liscio, splendente, quasi nudo , con punti im- pressi più grossi e poco stivati , non confluenti ; le lamine del protorace più sporgenti e rivestile di peluria più stivata bianco-cenerina. Scutello e mesosterno inermi. Anelli addominali dorsali men grossamente puntati : il IMENOTTERI primo alla base con peluria poco stivala cenerina, più scarsa nel mezzo ; il secondo alla base con frangia di peli semicoricati bianchi, meno stivati di quelli che formano la fascia del terzo e quarto anello ; il quinto ed il sesto con peluria cenerina nella parte posteriore. Piedi semplici: i femori posteriori con peluria fulva nella faccia interna ; le tibie ed il primo ar- ticolo de’ tarsi degli stessi piedi rivestiti di folta peluria cenerina a splen- dore serico, più lunga nelle prime: peluria che ordinariamente sembra ful- va pel pollice che yì sta interposto. Il resto come nel maschio. ? Andrena humeralis , .Tur. Hym. p. 231, pi. 14. 6„ Nomia diversipes , Latr. Gen, Crust, et Ius. IV» p. 155, pi. 14. f. 8 (pessima). — — Oliv. Encycl. Vili, p. 376, n. 4. d*£ Nomici humeralis , Duf. Ann. Soc. Ent. Fr. Vili, p. 584. Nomia diversipes, Lepel. Nouv. Suit. h Buff, Hym, II, p. 293, n. 3. Specie quasi propria dell’Italia , ove però sembra più frequente nel settentrione, che nel mezzogiorno. Nel Piemonte non sembra rara, avendo- ne ricevuti parecchi individui maschi dal Dottor Garbiglieli! ; nelle nostre provincie per lo contrario è rarissima. L’ abbiam raccolta nelle adiacenze di Napoli nel mese di maggio. Il dottor Fr. Forte c.e ne ha pure comu- nicato un individuo femina raccolto presso Napoli. 3. Nomia a cingioli dorati; Nomia aureocinta, Tav. XXXI , fig. 3. N. nigra, capile thoraceque cinereo-fulvo-pilosis ; abdominis segmenti s dor • salibus punctato-variolosis, margine postico polito, fulvo ciliato , segmento pri » mo basi cinereo piloso, secando tertio quarto et quinto basi fascia e pilis sira- tis condensatis alba ; antennis fcrrugineis articulis duobus primis nigris ; scu - fello postice bispinoso; femoribus posticis modice incrassalis, dorso arcuali?, infra cinereo pilosis, ante apicem dente valido acuto armati? ; tibiis validis , mar - gin e apicali sinuoso, angolo interno acuto subdenti farmi; tarsis omnibus lutets ; alis hyalinis apice panm fumati?. — Long. corp. lin. fò: exp. alar. lin. 7, ANDRENIBEI 0 Maschio. Antenne bruno-ferruginose; i due primi articoli neri. Man- dibole rosse nel mezzo , nere alla base ed all’estremità. Capo nero, pun- teggiato: tutta la faccia ed il clipeo rivestiti di vello cenerino-fulviccio molto stivato'; il vertice , f occipite e le orbite posteriori con peluria simile meno stivata. Torace nero, tutto sti vaiamente punleggiato-scabro ; il dorso con peluria fulva poco stivata ; i fianchi ed i lati del metatorace con pe- luria più lunga e ciuffula bianca ; la faccia posteriore del metatorace con peli poco stivali bianchi , i quali lasciano soltanto nudo un piccolo spa- zio triangolare. Una fascia di vello denso cenerino-fulvo tra il margine posteriore del mesonoto e la base dello scutello : altra simile sul contorno posteriore dello stesso. Spine dello scutello ben sviluppate , un poco in- curvate verso dentro. Le lamine omerali giallicce con fina peluria pallida. Addome quasi ovale , gli anelli dorsali fortemente punteggiato-scabri , neri ; un largo margine posteriore liscio incolore , trasparente a splen- dore dorato. Il primo anello con una folla collana di peli semiconcali cenerini; il secondo, il terzo, il quarto ed il quinto con alla base una fascia bianchissima costituita da peli coricati squamiformi assai stivati. Il quinto anello ha i margini laterali della parte posteriore trasparente cornei, per modo che a primo aspetto sembrano costituire due denti. Io sesto anello ha il margine posteriore bilobo , e gli angoli laterali in forma di ottusi denti. Anelli ventrali piani, lisci, picei, col margine po- steriore più chiaro ; il quinto anello con un piccolo rilievo triangolare ; il sesto con delicata carena nel mezzo ed un rilievo obbliquo da cadaun lato: il margine posteriore bisinuoso , con frangia di peli fulvi. Piedi nero-picei con peluria bianco-cenerina : i tarsi giallicci. I femori poste- riori mediocremente ingrossali ed arcuati : la faccia inferiore concava , rivestita di corta e densa peluria bianchissima : lo spigolo esterno di delta faccia fornito innanzi 1’ estremità d’ un forte dente spiniforme. Le tibie dello stesso pajo assai robuste, ristrette quasi bruscamente alla base: il margine apicale esterno fortemente sinuoso , in guisa che veduto di lato pare risultarne una spina angolare. Ali trasparenti, incolori , om- brale all’ estremità : le vene ed il corpo picco-testacei : le tegole assai grandi , giallicce , trasparenti , col margine interno nella metà anteriore bruno-piceo. Imen. Andren . 9 10 IMENOTTERI Nomici aureocincta , A. Cost. Nuov. stud. sulla Enlom. della Cai. XII t. Raccolta nella Calabria Ulteriore, nelle adiacenze di S. Luca, nel mese di luglio: rara. Osservazioni. Offre questa Nomia qualche affinità con la rufìcornis, Spiti. (1) proveniente dall' Egitto ; però ne differisce per lo scutello non rivestito di denso vello bianco argentino, e per le fasce bianche addominali al numero di quattro soltanto. Tra le specie poi registrate dall’ Olivier nel genere Nomia parrebbe accostarsi di molto alla unidentata anche dell’ Egitto , che potrebbe non esser diversa da quella descritta da Spinola ; però la brevità della descrizione non permette di pronunziare alcun giudizio definitivo. AGGIUNTA Dopo la pubblicazione del foglio precedente abbiamo avuta l’oppor- tunità di osservare varii individui femine di Nomia spettanti alle adia- cenze di Napoli , nelle quali abbiam riconosciuto la vera femina della Nomia humeraìis , e ci siam convinti per conseguenza che quella da noi creduta tale, e descritta nella pagina sette, appartiene ad altra distinta spe- cie, il cui maschio ci è tuttora ignoto. Diamo quindi qui una più minuta descrizione di entrambe. Nomia humeraìis. Femina. Tav. XNXI bis, f. 1. Simile al maschio per la grandezza e per tutti gli essenziali caratteri, se ne eccettui quelli proprii del sesso , la mancanza della fascia bianca nel quinto anello addominale dorsale , e le piccole differenze che qui ap- presso segneremo. 1! capo ha il vello bianchiccio della faccia e della fronte meno denso. (t) Ann. de la Societè Ent. de Fr. VII. p. 54. ANDRENIDEI 11 Il torace è come nel maschio punteggiato-aspro. Degli anelli addominali dorsali , il terzo e quarto hanno la fascia bianca ; il quinto non già; il sesto ha peluria bianco-cenerina alla base e ne’ lati : la valvola anale dorsale è rivestita di poli fulvi. I femori , le tibie ed il primo articolo de’ tarsi de’ piedi posteriori hanno frangia di peli bianco-cenerini : la lamina omerale è più sporgente : il contorno posteriore dello scutello ha peluria rilevata fulvo-cenerina. L’altra femina che noi credevamo spettasse alla humeralis appartiene evidentemente ad altra specie, che descriveremo col nome di Nomici polita. Tav. XXXI bis, fig. 2. Grande quasi il doppio della femina della humeralis. Il torace ha il dorso liscio , con punti impressi grossi ma distanti fra loro, in modo da non rendere la superficie scabra , più ravvicinali solo sopra lo scutello. I lati della fronte e le orbite posteriori son rivestili di peli assai stivati. II contorno posteriore dello scutello ha una fascia bianca costituita da peluria squamosa coricata simile a quella delle fasce addominali ; altra fascia di peluria bianca più delicata e più corta sta tra la base dello scutello ed il contorno posteriore del mesonolo : gli anelli addominali dorsali secondo , terzo e quarto hanno la fascia bianca come nelle altre specie ; il quinto ed il sesto hanno peluria bianco-cenerina poco stivata. Genere ANDRENA ; Andrena, Fab. Alae anticae cellula radiali apice subacuta ; cellula cubitali prima dua- bus sequenlibus simul subaequali ; secunda lercia minori , subrectangula , ve - nulam transverso-discoidalem primatn , terlia antrorsum dimidio angustiore venulam transverso-discoidalem secundam in medio excipienlibus . Ocelli in- triangulum subaequilatum disposili. Abdomen elongalum vel sub lanceolalum o*, ovatooblongum vel ovatum , segmento dorsali quinto triangolo denudato nota- to J. Anlennae longiusculue , in ^ parum longiores. 12 IMENOTTERI Le Andrene hanno il corpo più o meno riccamente pelacciuto, o che la pe- luria sia elevata e più o meno rigida ; o che sia coricata e quindi adattata su questa o quella parte. Principalmente queste due maniere di comportarsi della peluria si verificano sugli aneili addominali dorsali. Il capo suol esser largo quanto il torace, ritondato ovvero quasi triangolare. Le antenne sono piut- tosto lunghe , e ne’ maschi poco più che nelle femine , genicolate ; il flagello ordinariamente un poco più lungo e filiforme ne’ maschi, un poco men lungo e più o meno ingrossato verso 1’ estremità nelle femine. L’ addome ne’ maschi è allungato, ovvero quasi lanceolato; nelle femine ovato-ohlungo e talvolta ovale. In queste il quinto anello dorsale presenta uno spazio nudo triangolare con l’a- pice in avanti , il quale forma un carattere distintivo assai agevole a ricono- scersi. I piedi nel maschio non presentano cosa alcuna di singolare : siccome del pari lo scutello non è mai spinoso. Il numero delle specie che questo genere racchiude è abbastanza conside- revole, e non tutte le specie ben definite, molta ambiguità sembrandoci avan- zare par parecchie di esse. Noi ne descriveremo ed effigieremo quelle che cre- diamo ben definite, lasciando da banda alcune le quali ci sono ancor dubbie , sia per la poca validità de’ caratteri che le distinguono , sia perchè non aven- done che un solo de’due sessi, la loro diagnosi non può esser completa. A mi- sura che più abbondanti materiali ci permetteranno giudicare esattamente di esse, le andremo registrando ne’ supplementi. a) Addome colorito più o meno in rosso. 1. Andrena Attorfiana; Andrena Hattorfiana Tav. XXXII, fig. I d*, 2 ?. A. nigra, cinereo-fulvescenti pilosa , abdominis segmentis primo , secun- do et tertio rufo-ferrugineis j ultimo dense fulvo piloso ; alis subflavesceìiti- hyalinis , apice parum fumatis , venis carpoque testaceis , tegulis piceo-testa- ceis: d* dypeo flavo punctis qualuor nigris quadratim positis ; q? femoribus posticis pilis longis circinnatis albis. — Long. corp. lin. 6: exp. alar. lin. IO. Variai : abdominis segmento primo basi, tertio poslice nigris. Maschio. Antenne nere ; il flagello rosso-piceo dal lato inferiore ; il primo articolo guernito di peli cenerino-fulvicci dal lato anteriore. Capo AXDRENIDEI 13 nero, finamente punteggiato, con peluria cenerino-fulva non molto stivata; il clipeo bianco-gialliccio con peluria dello stesso colore più corta di quel- la del capo, e col margine anteriore c quattro punii , due ligali al detto margine e due nel mezzo del disco , neri. Torace nero , mediocremente splendente, rivestito di peluria tutta eguale fulvo -cenerina nel dorso, bian- chiccia nel petto. Addome oblungo, finamente punteggiato ; il primo anel- lo nero col margine posteriore rosso-ferruginoso ; i due anelli seguenti interamente ferruginosi con peluria elevata e poco stivata fulva , il mar- gine posteriore con angusta frangia di cigli coricali bianchi ristretta ed interrotta verso il mezzo ; il quarto nero col margine posteriore scolorito, con la peluria dorsale e la frangia marginale come ne’ due anelli prece- denti ; il quinto simile al quarto , ma senza frangia marginale ; il sesto nero con lunga peluria fulva stivata occultante il colore del fondo , ad eccezione solo della base dell’ anello. Anelli ventrali per colorito simili ai dorsali ; la loro peluria fulva , più folta nel margine posteriore scolorito di ciascun anello. Piedi neri con peluria cenerina mista a bianca; i tarsi fulvo-testacei, gli anteriori col primo articolo più oscuro. Ali trasparenti, tinte appena di gialliccio , col lembo apicale ombrato f le vene ed il carpo testacei ; la seconda cellula cubitale rettangolare , più alta che larga , ri- ceve la prima venetta trasverso-discoidale nel mezzo della sua base ; le tesole alari bruno-testacee. Femina. Capo con peluria bianca più folta lungo i lati ed il mezzo della faccia e sulle gote, più scarsa dietro 1’ occipite : le due fossette or- bitali rivestite di tomento fulvo dorato. Torace nel dorso con brevissima pubescenza cenerina facile a cadere ; ne’ fianchi e ne’ lati del melalorace con peluria più lunga cenerina : melalorace nel dorso e nella parte po- steriore declive finamente punteggia lo-coriaceo. Addome ovato-oblungo, de- presso , finamente punteggiato ; il primo anello dorsale rosso-ferrugino- so con la base nera ; il secondo parimente rosso-ferruginoso con una macchia nera più o meno marcata da ciascun lato ; il terzo nero col mar- gine anteriore e posteriore rosso-ferruginoso ; il posteriore più pallido con delicata frangia di cigli coricati bianchi interrotta nel mezzo ; il quarto nero col margine posteriore scolorito , e con frangia poco stivata di peli cenerino-fulvicci ; il quinto nero, nella metà posteriore ricoperto da lunga e folta peluria fulva. Di simile peluria sono rivestiti i lati della valvola a- nale dorsale ; il mezzo o dorso di questa è di color nero matto, puntalo, IMENOTTERI 14 coriaceo. Degli anelli ventrali i due primi e la base del terzo sono fer- ruginosi , il rimanente di questo ed i seguenti neri col margine poste- riore scolorito con frangia fulva. Piedi neri ; le tibie posteriori e i tarsi tutti picei ; la peluria cenerina : i femori posteriori nella faccia esterna ornati di peluria lunga ed arricciala bianca; le tibie dello stesso pajo con peluria fulvo-cenerina lunga sul lato anteriore ed interno, corta sul resto. Antenne ed ali come nel maschio. La descrizione che abbiam data si riferisce ad individui che noi conside- riamo tipo della specie. Va però questa soggetta a variare nella estensione che prende nell' addome il colore rosso-ferruginoso ; e ciò sopratutto nella femina. Di questo sesso ne possediamo individui coi tre primi anelli addominali intera- mente rosso-ferruginosi, avendo solo il secondo ed il terzo la macchia nera più o meno distinta da ciascun Iato. Per lo contrario gl’ individui ne’ quali il color nero predomina in modo da lasciar di rosso-ferruginoso soltanto il margine po- steriore del primo anello e la base del secondo non sono facili a trovarsi tra noi. Le antenne soltanto sono in taluni interamente nere. Nomada Ilatlorfìana , Fab. Ent. Syst. IL p. 349 , n. 14, Andrena Ilatlorfìana , Fab. Syst. Piez. p. 325, n. 14. — Spio. Ins. Lig. I. p. 121, d. 7. — Lepel. 1. c. p. 254, n. 25. • — — Smith, Brit. Hymen. Apid. p. 50, n. 1. Andrena eque s tris, Panz. Fn. Ins. Germ. 46. 17. Melitta Lathamana , Kirb. Mon. Ap. Augi. V. p. 83, ti. 38. £. Melitta haemorrlioidalis , Eirb. 1. c. 141 , n. 8i , var. Andrena quadri pun data , Fab. Syst. Piez. p. 324, lì. 11, 6*. ANDRENIDEI 15 Trovasi nelle adiacenze di Napoli , non molto frequente : il maschio più raro della femina. 2. Andrena a coda oscura; Andrena ohscuricandn. Tav. XXXII, fig. .‘I cr-% 4 A. nigra, cinereo pilosa, abdominis segmenlis primo postico, secundo et Urlio rufo-ferrugineis , ultimo dense migro piloso ; ulis subflavescenli-hyalinis, apice fumalis , venis carpoque lestaceis, teguhs piceis ; chjpeo frontisque laleribus flavis, ilio punctis quatuor nigris; J femoribus posticis pilis longis circinnatis aìbis. - — Long. corp. lin. 6 , 7 ^ : exp. alar. 1 in. 11-12. Maschio. Antenne nere ; il primo articolo con peli Manco-cenerini. Capo nero, finamente punteggiato : il clipeo e i lati della faccia gialli, il primo con due piccole macchie discoidali nere : la faccia , il clipeo c le gote rivestiti di lunga c folta peluria bianco cenerina ; la fronte il vertice e 1’ occipite con peluria simile ma assai meno folta. Torace nero , fina- mente punteggiato, con peluria bianco-cenerina più folta sui fianchi e sui lati del metatorace, meno sul dorso. Addome oblungo, assai finamente pun- linato, splendente : il primo anello dorsale nero col margine posteriore ferruginoso ; con breve peluria bianco-cenerina scarsa nel dorso, più mar- cata nc’lati; il secondo ed il terzo rosso-ferruginosi con una macchia nera su ciascun margine laterale e col margine posteriore scolorito; i rimanenti neri con breve vello dello stesso colore, col margine posteriore piceo, nudo. Ventre come il dorso. Piedi neri : i femori con peluria cenerina , le ti- bie con tomento fulvo, i tarsi picei. Ali trasparenti tinte di gialliccio : il margine apicalc affumicato ; le vene ed il carpo testacei ; le tegole bru- no-testacee : la seconda cellola cubitale, più stretta avanti che alla base , riceve la prima venetla trasverso-discoidale nel mezzo di questa. Femina. Antenne nere ; il pagello picco-ferruginoso nella faccia in- feriore. Capo punteggiato , con peluria fulvo-oseura sulla faccia e sul cli- peo, mista a nerastra sulla fronte e sul vertice : le fossette orbitali rive- stite di tomento fulvo a splendore serico : il clipeo con frangia di peli fulvo-dorati nel margine. Torace nel dorso assai finamente punteggiato con peluria cenerina corta ed assai scarsa; il dorso del metatorace puntato-co- IMENOTTERI 1G riaceo ; i fianchi ed i lati del melalorace con peluria cenerina più folta e più lunga. Addome ovale : il primo anello rosso-ferruginoso con la base nera ; il secondo ed il terzo interamente rosso-ferruginosi, il quarto nero, quasi nudo ; il quinto nero con folla peluria coricala nero-rossastra ; la valvola anale dorsale nera, nel mezzo nuda puntato-coriacea , ne’ lati con peli nero-rossastri. Gli anelli ventrali colorili come i dorsali. Piedi neri: i tarsi picei ; i femori posteriori con lunga frangia di peli arricciati bian- chi lungo il lato interno ; le tibie tutte ed il primo articolo de’ tarsi po- steriori con lomento fulvo. Ali come nel maschio. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, non molto frequente. Osservazioni. Differisce questa specie dalla precedente per la peluria dell’ul- timo anello addominale nera , per la forma della seconda cedola cubitale , pe 1 quarto c quinto anello addominale dorsale senza tracce di frangia bianca. A questi caratteri differenziali nel maschio si aggiunge ancora quello de' lati della faccia gialli come il clipeo. 3. Andrena ad ali vitree ; Andrena vitreipennis. Tav. XXXI bis, fìg. 3. J A. nigra , capite thorace pedibusque fulvo-pilosis ; antennarum flagello infra testaceo; abdominis segmento primo et secando testaceis, ceteris, nigris, secando terlio et quarto fascia marginali e pilis slralis densis f alvo-cinerea’, quinto poslicc in medio nigro , lateribus cineres piloso ; alis vitreis , carpo venisque obscure-leslaceis. £ — Long. corp. lin. 5: exp. alar. lin. 9. Fernina. Antenne proporzionalmente corte ; la scapo nero , il flagello testaceo-ferruginoso col dorso nero. Capo finamente punteggialo , rivestito di peluria fulvo-cenerina , più stivata e più pallida ne’ lati della faccia e del clipeo. Torace punteggiato più finamente e più stivatamcnle che il capo; rivestito tutto egualmente di peluria simile a quella del capo. Ad- dome ovaio-oblungo, a lati quasi paralleli , finamente punteggiato : i due primi anelli dorsali testacei, il secondo con una macchia nera da ciascun REGNO DI NAPOLI OSSIA ENUMERAZIONE DI TUTTI GLI ANIMALI CHE ABITANO LE DIVERSE REGIONI DI QUESTO REGNO E LE ACQUE CHE LE BAGNANO E DESCRIZIONE DE’ NUOVI 0 POCO ESATTAMENTE CONOSCIUTI CON FIGURE RICAVATE DA ORIGINALI VIVENTI E DIPINTE AL NATURALE IMENOTTERI PER &*BS3£3»3»«2 PROCESSORE DI ZOOLOGIA E DIRETTORE DEL MUSEO ZOOLOGICO NELLA REGIA UNIVERSITÀ’ DEGLI STUDII PARTE III.’ — TRIVELLANTI SESSILIVENTRI con tavole in rame. NAPOLI DALLA STAMPERIA DI ANTONIO CONS ' Comprende questa Parte Terza quella tribù cV Ime- notteri cui Latreille die nome di Trivellanti Sessiliventri , ed i quali venivano distribuiti da Linneo ne’ due generi Tenthredo e Sirex , da Hartig nelle due sezioni di Fillo- fagi e Xilofagi, e che oggi trovansi ripartiti in otto fami- glie naturali , delle quali spettano cinque alla prima e tre alla seconda delle indicate sezioni , siccome dal pro- spetto che segue rilevasi» Esse vengono qui trattate nel modo stesso, che tutte le altre famiglie, secondo il piano generale prefìssoci nel trattar la parte entomologica della Fauna Napolitana , additato nella prefazione apposta alla parte prima de’Coleotteri, e che, per quanto riguarda con ispecialità glTmenotteri, sarà esposto nella prefazione alla parte prima de’ medesimi, prossima anch’essa a compiersi. Dobbiam solo avvertire, che per la parte iconografica abbiam creduto per la famiglia de’ Tentredinidei tutte rappresen- tare (qualcuna sola comunissima eccettuata) le specie che a queste provincie napolitane appartengono ; sia perchè le molte affini specie si potessero più agevolmente ricono- scere ; sia ancora perchè per molte di esse nelle opere venute a luce non esistono effigie di sorta alcuna , o ve ne ha delle molto inesatte e grossolane. Non così per i Siricidei e Cefìdei, pe’ quali la bella Monografìa del King ne porge accurate immagini delle specie tutte a lui note della Germania, e che son pur quelle stesse proprie della maggior parte di europa. 4 Delle diverse famiglie comprese in questo volume quelle de’ Cimbicidei, Ilotomidei e Tentredinidei sono stale pubblicate nell’ anno 1859, c le altre de’ Lididei, Cefidei, Siricidei ed Orissidei nel 1860 , siccome rilevasi dalle date poste a piede delle rispettive generalità. Napoli, 10 dicembre 1860. Distribuzione degl ’ Imenotteri Trivellanti Sessilivcntri in famiglie. I. Tibie anteriori terminate da due speroni. Ali posteriori con carpo di- stinto. Trivella delle femine ordinariamente occulta ( Tenlhredines — Secar i fera — Plnjllophaga ). A. Antenne distintamente davate , composte di quattro ad otto articoli Cimbicidei AA. Antenne filiformi o setacee , raramente un poco in- grossale verso 1’ estremità. B. Antenne di tre articoli , il terzo assai allungalo , talvolta biforcuto Ilotomidei BB. Antenne di nove a trentasei articoli. C. Tibie posteriori prive di spine laterali . . . .Tentredinidei* CC. Tibie posteriori con due o tre spine laterali. D. Ali anteriori con due cellole radiai Lididei DD. Ali anterioricon tre cellole radiali. Trivella della f'emina lunga, sporgente Xielidei II. Tibie anteriori terminate da un solo sperone. Ali poste- riori senza carpo distinto. Trivella delle femine in alcuni occulta, in altri sporgente [Sirices — Terebellifera — Uroccridae — Xylophaga ). E. Pronoto grande, quasi rettangolare, Ali anteriori con due cellole radiali. F. Ali ant. con quattro cellole cubitali , delle quali la prima più lunga. Trivella occulta Cefidei FF. con tre o quattro cellole cubitali, delle quali la prima più corta. Trivella delle femine sporgente . . Siricidei EE. Pronoto assai breve nel mezzo. Ali anteriori con una o due cellole radiali. . ... , Orissidei Delle cennate famiglie la sola degli Xielidei non ha ancora alcun rap- presentante nella fauna delle provincie napolitano. 1 IMENOTTERI TRIVELLANTI Famiglia de’ GIMBIGIDEI; CIMBICIDEA. (Gen. Tenthredo part. Lin. — Gen. Cimbex, Oliv. — Cimbicides, Weslw. ) Abdomen cum thorace colmatimi. Antennae S-7-arlìculalae , clavatae. Alae anticae cellulis radialibus duabus, cubitalibus tri- bus ; posticae carpo nolatae , cellulis basalibus tribus. Tro- chanteres biarlicalali. Tibiae omnes bicalcaratae: posticae spi- na marginali nulla. Feruinae terebra abscondita praeditae. La forma delle antenne, unitamente al numero de’ loro articoli sono sufficienti a far riconoscere agevolmente i Cimbicidei dagl’ Ime- notteri delle famiglie affini, con i quali àn di comune 1’ addome ses- sile e la trivella delle femine occulta. Sono esse proporzionalmente brevi, robuste, composte di cinque a sette articoli, de'quali i due primi assai certi, il terzo più lungo di lutti, gli ultimi due o tre rigonfiati per costituire una clava. 11 corpo de’ Cimbicidei è molto robusto, sopratutto nelle femine. Il capo è largo quanto l’ anterior partedeltorace.il labbro superio- re è ben apparente ; le mandibole robuste, larghe alla base, termu nate in punta aguzza ed incurvata verso dentro , dentellate lungo il margine interno ; le mascelle quasi membranose , con palpi di sei articoli ; il labbro inferiore diviso anteriormente in tre lobi allungati ; i suoi palpi co® nosti di quattro articoli. Il torace è quasi sì lungo che largo ; il dorso del protorace assai breve e pres- socchè lineare nel mezzo, allargato ne' lati, che costituiscono le spai le ben pronunziate ; il dorso dei mesotorace offre due impressioni obblique convergenti in dietro, per le quali resta diviso in tre lobi inversamente triangolari, l’uno medio, gli altri due laterali; lo scu- Imen. Cimò. 1 I M E N 0 I T E R 2 ielle è ben rilevato; ne’ lati del dietroseutello vi à due spiracoli ob- lunghi, ricoperti da membrana pallida, detti ceneri, cenchri ; le pleu- re anteriori sono molto sviluppate e convesse o quasi gibbose. L’ad- dome si attacca al torace per tutta quanta la sua ampiezza. Nella femina esso è fornito della trivella ( terebra ), od oviscapto ( oviscaptum ), composta di due lamine verticali dentellate a modo di sega lungo il margine inferiore, e custodite fra due altre piastre scagliose, li- sce, che ne formano la guaina : la quale trivella nello stato di ri- poso prende posto in una rima dell’ ultimo anello ventrale. Nel ma- schio in vece il ventre si termina da una grande piastra sotto-anale. I piedi sono robusti ; i medii contigui a’ posteriori , discosti dagli anteriori ; le anche sono grosse ; i trocanteri composti di due arti- coli ; le tibie terminate tutte da due speroni. Le ali anteriori presentano due cellole radiali e tre cubitali. Le venette trasverso discoidali presso talune specie sono ricevute ambedue dalla prima cellola cubitale, presso altre ne ricevono una per cadau- na la prima e la seconda ; inoltre la cedola basale posteriore od anale, die in questi Imenotteri ha ricevuto il nome dì cellola lanceolata pre- senla forme diverse. Le posteriori anno un carpo più o meno distinto, tre cellole basali, delle quali la posteriore ossia anale più piccola, ed ordinariamente due cedole discoidali, ed una radiale. Le larve sono in apparenza simili a quelle de’ molli Lepidotte- ri , fornite di ventidue piedi, sei scagliosi toracici, quattordici car- nosi addominali, e due simili codali. Cibansi esclusivamente di fo- glie, delie quali sono eminentemente divoratrici. Innanzi di trasfor- marsi in ninfa si tessono un bozzolo più o meno cilindraceo, riton- dato a’ due estremi, e formato di fili serici grossolani. Gl’Insetti perfetti svolazzano sopra fiori. Le fendine mediante la loro trivella incidono i vegetali in cui debbono assicurare le loro uova, le quali passano fra le lamine della medesima divaricate. Le larve di alcune specie compresse fra dita slanciano un umore verdastro, limpido, che vien fuori da speciali aperture situate superiormente alle stigme. Il numero delle specie che questa famiglia comprende è assai limitalo. L’ europa ne possiede appena una quindicina. La nostra CIMBICIDEI o •j Fauna ne conia finora sole quattro : però siam certi che più estese ri- cerche ne faranno discoprire delle altre. Fra esse ve ne ha qualcu- na che ragg’ Ange dimensioni vistose. ^Nessuna se ne trova menzio- nata ne'lavori sopra l’Entomologia patria, se si eccettua Y Amasi s Ju- rinae da noi medesimi registrata fra gl'insetti de Monti Partenii. vol- garmente Monte Vergine. il numero degli articoli delle antenne e di quelli che concorrono a costitoire la clava, la forma della cellola anale delle ali anterio- ri , ed altri caratteri son serviti a ripartire i Cimbicidei in vari i generi, come dal prospetto che segue. Napoli? Gennaio 1S59* A. Costa. Distribuzione de' Cimbicidei di europa in sei generi. a. cellola anale delle ali anteriori traversata da nervo diritto h, antenne innanzi la clava formate di cinque articoli. c. labbro superiore sporgente Cimò ex cc. — — poco apparente Trichicscma bb. antenne innanzi la clava formate di quattro articoli. Clavellariu aa. cellola anale delle ali anteriori strangolata nel mezzo ; antenne innanzi la claTa formate di quattro articoli. d. clava di tre articoli Z arata dd. — di due articoli Abia ddd. — di un solo articolo ....... Amasi s Le poche specie di Cimbicidei che il nostro regno ci ha offerte finora spettano ai generi Cimbe. r, Abia ed Arnasis, 4 IMENOTTERI Genere CIMBICE ; Cimbex 1 Oliv. Antennae "j-articulatae , arliculis duobus ullimis clavam ejji ci en- ti!) us ( horum ultimo quasi c pluribus connalis composito ). Alae an- iicac cellula cubitali prima primam , sccunda secundam vcnulam trans - verso-discoidalcm excipicntc ; cellula anali per vcnulam transversam bi- partita. Labrum porrectum. Racchiude questo genere le specie più grandi dalla famiglia. La più comune in europa, tipo del genere, varia moltissimo nel colore, tanto da acquistare fi- sionomia diversa : per lo che varie specie ne sono state costituite dagli entomo- logi. Essa non manca nel nostro regno, benché vi sia assai rara. 1 . Cimbice variabile ; Cimbex varìabilis. C, lutea, unicolor, vel capile thoraceque ex parte abdomìnisque basi nigris, vel tota nigra ; alis lutescenti-hyalinis, ad carpiati apiceque fuscis. —Long, corp.lin. 10 1?2: exp. alar, Iin. 22. IS colore di questa Cimbice varia mollissimo. Dal giallo bru- ciato, al testaceo ed al nero possonsi trovare tutte le diverse gra- dazioni ; il capo ed il torace essendo sempre i primi ne’ quali i colori oscuri si manifestano. JNe’maschi poi predomina il color nero in preferenza che nelle fumine. Da ciò risultano parecchie varietà, le quali considerale isolatamente, senza tener presente i passaggi inter- medi!, offrono un aspetto talmente diverso, da aver indottogli Ento- mologi a considerarle come altrettante specie. Gl’ individui da noi rinvenuti nel regno si riferiscono a quella delle varietà da Linneo ed altri autori denominata T. lutea. Essi sono femine, e si presenta- no colorili come qui appresso. I maschi àuno i piedi posteriori as- sai grossi, coi femori sensibilmente rigonfiati. Capo bruno-nerastro con le gote ed il vertice testacei. Anten- ne di questo colore. Torace nero, col protorace, i margini de’, lobi del mesotorace , lo scutello e i fiauchi giallo. testacei. Addome giallo, col primo aaello e la porzione media del secondo neri : i rimanenti con delicata linea interanellare nera. Ali tinte leggermente di gialliccio, con la porzione che circonda il carpo, ed il margine 5 G 1 M B I G I D E 1 apieale più oscuri. Piedi testacei, coq le anche e la base de’ fe- mori nerastre. Tenlhredo lutea , Linn. Syst. Nat. p. 921, n. 3. Rossi, Fn. Etr. n. 702. - — — Klug. p. 81 , n. 6. Cimbex lutea , Fab. Syst. Piez. p. 16, n. 7. Cimbex variabili, Klug. var. b. — Hart.Blattw. p. 65. Trovasi nel territorio napolitano, assai rara. Raccolta sulla collina della di Cancello. La larva è stata trovata dal sig. C. Deck sul salice. Appartengono a varietà di questa specie la Cimbex femorata ( Tenthredó femorata , Lin. ) il cui corpo è interamente nero, ad eccezione delle antenne e de’ tarsi bruno-rossicci ; e la Cimbex montana [Tenlhredo montana, Panz.) che per colorito tiene un posto medio tra la femorata e la lutea. Genere ARIA; Adia, Leack. Antennae 7 -arliculalae , articidis tribus ultimis clavam cjjicicn- tibus. Alae anlicac cellula cubitali prima ambas venulas transverso- discoidales excipientc ; cellula anali in medio contrada . 1. Abia dorsale; Abia dorsalis . Tav. LXL fìg.l. A. viridi-aenea, aureo nitens, mesonoto , saltello tegulisque obscure violaceis, an~ tennis flavis ; labro testaceo; palpis, femorum apice, tibiis tarsisque citrinis; ventre medio obscure aeneo, segmenlis margine postico flavis; alis flavescenti-hyalinis, ve- nis carpoque flavis, anlicis villa apicali marginali, strigaque obsoleta pone carpu m fuscis. 9 — Long. cerp. lin. 5: exp alar. lin. 10. Corpo finamente punteggiato : capo , torace e scutello con pe- luria nera e cenerina: vertice con una impressione media longitudi- nale. Colore generale del corpo verde-bronzino dorato. Labbro su- periore bruuo-fulvo. Mandibole rossicce. Antenne gialle. Il mesolo- race nel dorso e ne’ fianchi, lo scutello, e le tegole delle ali di co- lor violaceo oscuro. Metatorace con i ceneri pallidi. Anelli addomi- nali dorsali col margine basilare cangiante in violaceo : i primi cinque imenotteri G ventrali di color marrone-bronzino, con delicato margine posteriore giallo pallido ; il sesto quasi interamente di questo colore, coi Iati della base verde bronzini. Primo anello dorsale con delicata carena longitudinale nel mezzo. Oviscapto testaceo. Piedi bronzini, con la estremila de’ femori, le tibie e i tarsi giallo-pallidi; gli articoli de’ tar- si con l’estremità fulva. Ali trasparenti, tinte leggermente di giallic- cio verso il margine anteriore, con le vene ed il carpo giallo-fulvi • le anteriori inoltre con una macchia allungala fosca che corre lungo il margine costale, occupando porzione della seconda cellola radiale fino all’ estremità dell’ala, e con una fascia meno fosca angusta ed an- golosa che parte dalla base del carpo , occupa la base della prima cellola cubitale c fiancheggia la prima venetta trasverso discoidale e la sottomediana. Specie estremamente rara : ne abbiamo un solo individuo femina , raccolto nelle adiacenze di Napoli sul capo Miseno,uel mese di maggio. Osservazioni. Affinissima è questa Abia alla sericea di Linneo , dalla quale principalmente differisce pel colore del mesotorace e dello scutello : e noi abbiano creduto insignirla di nuovo nome sia per questa differenza , sia ancora perchè gli scrittori che più particolarmente si sono occupati delle Tentredini non sono di accordo intorno alla sinonimia di quella specie e della nitens (1). Cenere AMASI DE; Amasis, Leach. Antennae 5-articulatae , arliculo ultimo clavam efficiente. Alae anticae cellula cubitali prima primam , sccunda sccundam ventilarli transverso cubitalcm excipicnlc ; cellula anali in medio contrada . 1. Àmaside allegra ; Amasis laeta. Tav. LXI. fi g. 2. A. nigra subopaca, abdomine luteo, dorsi segmento primo toto , secundo in parte media, quinque sequentibus in margine anteriore nigris , ventre strigis dua- lus longitudinalibus nigro-fuscis J pedibus luteis, coxis et femorum basi nigris, tibia- (1) Il signor Lepeletier riporta la T. sericea di Leach e di Fabricio alla nitens di Olivier, e la sericea di Olivier alla nigricornis di Leach. Il sig. Hartig per contrario ritiene la nitens di Linneo e la nigricornis di Leach per sinonimi della aenea di Klug, e la sericea di Linneo senza alcuna sinonimia. G 1 M B I C l D E I 7 rum posticarum apice, tarsorumque articulis ultimis fuscis ; alls sub [uliginoso- hyalinis , venis fuscis basi luteis, carpo fusco. — Long- corp. lin. 3; exp. alar. lin. 7* Capo, torace e scutello di color nero matto , punteggiali. An- tenne nere. Labbro superiore bruno-fulvo. Addome giallo-aranciato , punteggiato e poco splendente : nel dorso il primo anello è nero, meno gli estremi, il secondo lo è nel mezzo, i cinque seguenti an- no una fascia trasversale nera che ne occupa il mezzo del margine basilare, successivamente più angusta : nel ventre due strisce longi- tudinali nerastre. Piedi gialli , con le anche, i trocanteri e la metà basilare de’ femori nere: i posteriori con l’estremità delle ti- bie e del primo articolo de’tarsi nerastra; i quattro ultimi articoli de’ tarsi di tutti i piedi bruni. Ali leggermente offuscale, le vene ed ii carpo bruno-nerastri, con la metà basilare della vena costale e della cubitale e la origine delle altre vene bruno-giallastra. Varia questa specie per la estensione che prende il nero sul dorso dell’ad- dome, ora occupandone tutta la lunghezza lasciando di giallo-aranciato i lati successivamente più larghi verso dietro; ora formando una striscia ristretta gra- datamente dalla base al quinto o sesto anello. Nelle temine ordinariamente predomina il giallo » di nero rimanendo sol- tanto buona parte de’ due primi anelli , ed un delicato margine basilare de’ ri- manenti. Ne’ maschi invece suol prendere maggior estensione il nero. Chnbex laeta , Fab. Syst. Piez. p. 18, n. 11. Spio. Ins. Lig. I. p. 50, n. 4. Chnbex Jurinae,e t /aefa,LepeLMonog.Tenth.n. 103 e 104. Tenthredo laeta , Jur. tab. VI. Amasis Jurinae , A. Cost. Ricer. Entom. s. Parten. p. IT. Specie non molto frequente nel regno- Trovasi in preferenza ne’ luoghi montuosi. Noi L’abbiam raccolta sulla montagna di S. An- gelo a Castellammare, e sopra Monte Vergine nel mese di luglio •' il sig. Nicodemo in Sansevelino. Osservazioni. La distinzione che il sig. Lepeletier stabilisce tra la T. Ju- rinae e la laeta ci sembra non poter sussistere , poggiando unicamente sulla maggiore o minore estensione che prende sull’ addome il color nero , il quale, come abbiamo avvertito, è molto variabile. s 1M ENOTTERI 2. Amaside oscura ; Amasis obscura. A. nìgra nnicolor subopaca, pundata; tarsis fuscis', alis subfuliginosohyalinis > basì pallidio ribus, venis carpogue fuscis . — Long.corp. lin. 2: exp. alar. lin. 5. Corpo tutto uniformemente di color nero di carbone poco splendente, ed egualmente punteggiato. Mandibole picee. Tarsi ed estremità delle tibie posteriori foschi. Ali leggermente affumigale, più chiare alla base, con vene e carpo nerastri. Tenthredo obscura , De Vili . Linn. Ent. 12. Amasis obscura , Leach. n- 1. Cimbex obscura, Lepel. 1. c. n. 105. Hart. 1. c. p. 74 , n. 11. Trovasi non molto rara, nelle pianure del pari che in luoghi elevati. Nelle adiacenze di Napoli raccolta in aprile, sopra S. An- gelo a Castellammare in giugno, ec. Osservazioni. La Cimbex che il sig. Lepeletier distingue col nome di ita- lica (Monog. n. 106) citando la Tent. obscura di Panzer, pare non sia che una varietà delia vera obscura , nella quale le ali sono leggermente più ombrate. CATALOGO DE’ CIMBICIDEI nella nostra collezione entomologica del Regno di Napoli esistenti da servire. cV indice alla presente monografia. Gen. ClMREX , OllV. Gen. Amasis, Leach. Cvariabilis, Klug. . pag. 4 \a. lutea , Linn. Gen. Abia, Leach. dorsalis, A. Cost 5 Claeta, Fab pag. fi fJurinae , Lepel. 2. obscura , De Vili. . . . . g IMENOTTERI TRIVELLANTI i Famiglia degli ILOTOMIDEI ; IIYLOTOMIDEA. (Gen. Tenthredo part. Linn. — Gen. Hylotoma , Fab. — Hylotomides, Weslw.) Abdomen curri thorace connatum. Àntennae o-articulatae , articulis duobus basalìbus brevi ssimis , levilo valde elongalo, in- lerdum in maribus e basi bifurco. Alae anlicae cellula radiali unica, simplici vel oppendiculata , cellulis cubitalibus quatuor , secunda primam , terlia secundam venulam transverso discoida- lem excipiente ; poslicae carpo nolatae, cellulis basalibus Iribus. Trochanteres biarliculati . Tibiae anlicae bic ale ar atae , posticae spina marginali interna infra medium armatae. Feminae ter e- bra ab scondita praedilae . Gl’ Ilotomidei per moltissimi punti di organizzazione simiglia- no a’ Cimbicidei , da’ quali, come da tutti gli altri Imenotteri Tri- vellanti , distinguonsi per le antenne. Queste sono formate di tre soli articoli, de’ quali il primo ed il secondo assai corti , il terzo molto lungo, costituente a sè solo il flagello , sì che a primo aspet- to sembra formare 1’ intera antenna. Il corpo è meno robusto che ne’ Cimbicidei , più svelto. I pezzi dell’ apparecchio boccale offrono molta analogia con quelli de' Cimbici : però le mandibole non sono dentate lungo il margine in- terno. Il terzo articolo delle antenne ne’ maschi è più lungo, filifor- me , e su tutta la faccia inferiore ornalo di due serie stivate di cigli formanti due pettini rivolti l’uno a diritta, 1’ altro a sinistra ; nelle femine è più corto, un poco rigonfiato, e quasi nudo. Ne’ ma- schi di alcune specie poi il detto terzo articolo delle antenne divi- Imen. Hot. 1 IMENOTTERI 2 desi fin dalia sua origine in due rami , ciascuno de’ quali è pari- mente fornito di due file di cigli. Il torace c l’addome son confor- mati come ne’ Cimbicidei : sì pure i piedi , se non che le tibie poste- riori, oltre le due spine apicali o speroni, sono armate ancora di altra spina inserita poco oltre la metà della loro lunghezza sul lato interno. Le ali offrono una sola ccllola radiale, in taluni semplice, in altri appcndicolata : quattro cellole cubitali, delle quali la seconda rice- ve la prima venetta trasverso-discoidale, la terza riceve la seconda. Le larve anno venti piedi, cioè a dire due ventrali meno che quelle de’Cimbici ; i piedi del decimo anello talvolta sì piccoli, da sfug- gire facilmente all’osservatore, per modo da coniarsi allora dieciolto soli piedi: costruiscono parimente un bozzolo grossolano, entro il quale si trasformano in ninfa. Questa famiglia per quanto naturale , altrettanto è scarsa di specie, le quali si possono ripartire fra due soli generi , come dal prospetto che segue rilevasi. La nostra Fauna ne possiede nove sol- tanto. Due di queste, la nslulala e la enodis , sono state registrate dal sig. V. Petagua tra gl’insetti Calabri ; l’altra che dà col nome di T. rosac spettando ad altra famiglia (1). Quattro ne sono state da noi registrate nella memoria sugli Insetti dei Monti Partenii, cioè la Ilylotoma ustulala, la Schizoccm furcala, e d altre due, 1 'Hyloloma discus e la Schizocera cognata , descritte come nuove. Napoli, gennaio 1859- A. Costa. Divisione degl Ilolomidei di Europa in due generi » a. ccllola radiale delle quattro ali appcndicolata : an- tenne de’ maschi semplici Hyloloma b. cellola radiale delle quattro ali semplici: antenne de’ maschi col terzo articolo biforcuto dalla base. Schizocera (1) Vedi it genere Athalia nella famiglia de’ Tentredinidei. IL OTOM IDEI 3 Genere ILOTOMA; Hylotoma , Fab. Antennae triarliculalae , articulo Urlio cioncalo simplici , in ma- ribus infra cilialo-bipeclinalo , in feminis brcviore et crassiore vix pu- bescente. Alae cellula radiali appendiculata - anlicae cellula anali in medio contrada. Distinguonsi agevolmente le Ilotome alle loro antenne, delle quali il terzo articolo in ambedue i sessi è semplice, ne'maschi con due serie di peli setolosi foi” manti due pettini , nelle temine finamente pelacciuto e più grosso. A questo carattere si aggiunge 1’ altro della cedola radiale di tutte quattro le ali che è appendicolata. La cedola anale delle ali anteriori è strangolata nel mezzo. Nel regno ne abbiamo finora sei specie. 1. Ilotoma senza nodi; Hylotoma enodis. Byl nìgro-caerulea , unicolor, antennis palpisque tiigris, alis nigro-caerule- scentibus, apice late dilulioribus. — Long. corp. lin. 3 1^2-4 : exp. alar. 7 1^2 *9- Corpo interamente di color cilestre assai oscuro , talvolta can- giante in bronzino. Ceneri del metatorace pallidi. Addome in ambedue i sessi con uno spazio triangolare ricoperto da membrana pallida tra il primo e secondo anello dorsale. Ali anteriori blu- nere, successiva- mente più chiare verso l’estremità; le posteriori leggermente fuliginose. Tcnthredo enodis , Lin. Syst. Nat. II. p. 922. — — Panz. Fn. Gerirt. tav. 13. — Y. Pet. Spcc. Ins. Cai. n. 153. Tenthredo caenileipennis , Deg. ap. Rez. p. 72, n. 300. Tenihredo ciliaris, De Vili. Ent. III. p. 8i, n.l 5, c?. Hylolomae nodis, Fab. Syst. Piez. p. 23, n. 10. — — ■ Lepel. Monog. Tenth. n- 127. Hart. Blattw. p.8 1 ? n. 1. Trovasi in quasi tutto il regno, non molto rara. Nelle adiacen- ze di Napoli suole apparire in aprile e maggio, e quindi per la se- UH EX OTTEBt 4 conda volta in agosto. Le larve àn color verde chiaro , con due li- ste gialle, e molti punti neri. Abitano in preferenza sul salice, del quale divorano le foglie. 2. Ilotoma bruciata; Hylotoma ustulala. Tav. LXI, fig. 4. Byl. aeneo-virescens, antennis nigris ; palpis, geniculis,tibiis tarsisque pallidis, hìs apice fuscis ; alis flavescenli-hyalinis venis carpoque Ila ci s, anticis macula fu- sca in carpi basi in cellulam cubitalem secundam fumato-producta. — Long. lin. 4-4 1^2 : exp. alar. liu. 9-9 1?2. Corpo interamente di color verde bronzino oscuro, splendente, con i ceneri del metatorace e la membrana alla base dell’ addome pallidi. Antenne nere. Palpi giallicci, col solo primo articolo bron- zino. Mandibole rosso-picee, con l’ estremità nera. Ginocchi, tibie e tarsi di tutti i piedi giallo-pallidi : gli ultimi articoli de’ tarsi po- steriori ed anche de’ medii bruni. Ali trasparenti, tinte di gialliccio’, ìe vene ed il carpo giallo-fulvi : le anteriori con una macchia fosca la quale occupa la porzione basilare del carpo e della cellola ra- diale, c si termina sfumandosi nella base della seconda cellola cubitale. Tenthredo ustulala, Lin. Sjst. Nat. II, p. 922. V. Pet. Spec. Ins. Cai. n. 152. Hylotoma ustulala , Fab. Sjst. Piez. p. 23, n. 9. — — Lepel. Monog. n. 120. — — Ilari. 1. c. p. 84, n. 10. — — A. Cost. Ric.s. Pari. p. 17. Raccolta abbondante sopra Monte Vergine nel mese di luglio : meno frequente in agosto : sopra i fiori di grandi ombrellifere. 3. Ilotoma disco; Hylotoma discus. Tav. LXI, fig. 5. H. obscure aenea, nitida, antennis nigris; palpis , geniculis. tibiis tarsisque palli- ILOT OMIDEI 5 dis, his apice fulvescentibus ; abdominis segmentis podice angustissime pallido mar. ginatis, mediis ("3-4-5) disco dorsali luteo, primo toto membrana albida teclo\ alis flavescenli-hyalinis , costa tota, venis ceteris basi flavis, anlicis carpo et striga mar- ginali ab hoc ad apicem alae dacia et basi in cellulam cubitalem secundam diffu- sa fusco-violascentibus. 9 • — Long. corp. lin. 4: exp. alar. lin. 9. Affinissima è alla precedente, dalla quale distinguasi sopralutto per le ali e per 1’ addome. Le ali anteriori anno il carpo giallo-fulvo cou una macchia allungata fosca nel mezzo : da dietro al carpo e proprio dalla origine della cedola radiale nasce una striscia fosca a riflesso violaceo, la quale si estende per tutta la cedola radiale giun- gendo all’estremità dell’ala, e lasciando dopo del carpo un piccolo spazio chiaro tra essa ed il margine dell’ ala : inoltre nella origina si estende in dietro occupando la prima metà della seconda cedola cubitale. L’addome nel dorso presenta il primo anello ricoperto quasi per intero da membrana bianco-sudicia ; i sette seguenti ànno un de- licato margine posteriore giallo pallido, colore che nel terzo, quarto e quinto, raramente anche nel sesto, si estende nel mezzo verso la base formando uno spazio discoidale interrotto giallo-dorato. Hylotoma discus , A. Cost. Rie. Ent. s. Parten. p. IT e 20, nota 19. Raccolta suda Majeila (negli Abruzzi), del pari che sopra Mon- te Vergine, ove vive in compagnia della precedente. Osservazione. Affinissima è senza dubbio questa Ilotoma alla segmentarla di Panzer ; però le macchie gialle discoidali del dorso dell’ addome , delle quali non si fa parola da alcuno imenotterografo, sono sufficienti a distinguamela. Per- tanto la vita comune di questa con la precedente potrebbe far sospettare non fossero che varietà d’ una stessa specie; siccome pure durine credette che la seg° mentaria non fosse che una varietà della ustalata. Nulladimeno il carattere del- la macchiatura delle ali anteriori è sì marcato, da farla ben distinguere. D altron- de in Monte Vergine non queste due sole Tentredini vivono insieme ; ma molte altre specie ancorasi di Tentredinidei, che di altre famiglie d’ Imenotteri, precisa- mente di Crabronidei, le quali coprono per intero i grandi ombrelli di Ferole , formando elegante e variopinto tappeto (1). (2) Vedi quel che abbiam detto nelle nostre ricerche Entomologiche sopra i Monti Par- temi, pag. 10. 6 I M E N O T T E R [ 4. Ilotoma pagana; Hylotoma pagana. Eijl. nigro-caerulea, abdomine luteo-, antennis nigris; alis nigro-violascentibus, ad apicem dilulioribus, venis carpoque nigro-fuscis. — Long. corp. Iin. 3 1^2-4 : exp. alar. Iin. 8 9 1;2. Capo , torace e piedi interamente di color nero-blu splendente. Palpi nerastri. Antenne nere. Addome d’un sol colore giallo-bruciato. Ali di color nero-violaceo o bluastro, gradatamente piu chiare verso T estremila. Tenlkredo pagana, Panz. Fn. Gcs’m. fase. 49, t. 16. Cryplus paganus, Jur. pag. 51. Jlyloloma pagana , Lepel. Monog. n.123. Hart. 1. c. p. 87, n. 14. Trovasi nelle vicinanze di Napoli ed in altre parti del regno , non escluse le regioni alquanto elevate. Apparisce in aprile e mag- gio, e la seconda volta in agosto. In generale non è molto frequente. 5. Ilotoma cerulcscente ; Hylotoma caeruìescens . Byl. nigro-caerulea, abdomine, femoribus posticis , tibiis apice exceplo , tarso- rumque basi luteis ; antennis nigris ; alis dinlidio basali flavescenti-hyalinis , venis flavis , ceterum subinfuscatis , anlicis carpo nigricante fasciaque pone hunc fusco- fuliginosa; V vaginae ter eira nigro-caerulea. — Long. corp. Iin. 3-3 \pì : exp.' alar. Iin. 7-8. Yariat: tibiis tarsisque anlerioribus fusco-nigris, basi vix lutescentibus, femori- bus posticis anteriorum concoloribus. Capo e torace nero-cerulescenli. Antenne nere. Palpi bruno-gial- licci. Addome giallo-bruciato. Piedi del colore del corpo : i femori de’ due piedi posteriori, tutte le tibie eccettuata l’estremità, ed i primi articoli de’ tarsi di color giallo; gli ultimi articoli de1 tarsi nerastri. Guaina della trivella della femina nero-cerulea Ali trasparenti, tinte leg- germente di gialliccio e con le vene gialle nella metà basilare, nel resto leggermente affumicate e con le vene e carpo bruni ; le ante- 1 LOTO MI DEI 7 riori eoo una fascia fosca che parie dal carpo e traversa tutta l' ala successivamente meno intensa nel mezzo. In alcuni individui (feinine) le tibie e i tarsi de’ quattro piedi anteriori sono nerastri , con la sola base delle tibie e de’tarsi medii gialliccia ; per contrario i femori posteriori sono giallicci solo nel mezzo della faccia interna. Hylotoma caerulescens, Fab, Sjst. Piez. p. 24, n. 12. Tenthredo caerulescens, Panz. Fn. Germ. f, 14. Tenlhredo cyaneo crocea, Forst. Nov.Sp. Ins. p. 78. Tenthredo bicolor, Schr. Enuoi. n. 652. Hylotoma caerulescens, Lepeb Monog. n. 116. ■ lìart. p.87, n. 15. Trovasi in quasi tutto il regno , non rara- 6. Iloloma delle rose; Hylotoma rosarum . Tav. LXI1, A. H. lutea, capite, antennis, meso-et metamto cum scutello, pectore medio, li - biarum et tarsorum arliculorum omnium apice nigris; alis flavescenti-hyalinis , venis costali et radiali cum carpo nigris, caeteris luteis , cellula costali subopaca fusca. — Long. corp. lin. 3 l;2-4 : exp. alar. lin. 7-8. Variat: coxis nigris , posticis basi luteis ; luteis anticis totis et mediis apice nigris, vel totis luteis $ . Capo ed antenne nere. Palpi giallicci aranciati. Dorso del meso- e metatorace con lo scutello, e parte media del petto neri; il rima- nente del torace di color giallo aranciato. Addome interamente di questo colore. Piedi giallo-aranciati con la estremità delle tibie e di tutti gli articoli de’tarsi nera. Ali trasparenti, tinte leggermente di gial- liccio, con la costa, il raggio ed il carpo neri , le rimanenti vene gialle. Le ànche ordinariamente sono ne! maschio nere , solo le posteriori con la base giallo-aranciata; nella femina son di questo colore; meno le anteriori e l’estre- mità delle medie che son nere : altre volte son tutte giallo-aranciate. Hylotoma rosae . Fab. Syst. Piez. p. 25, n. 15. M ENOlTERt — Lepel. Monog. n. 130. Hyloloma rosarum , Fab. - — Hart. 1. c. p.85, n. 13. Specie comune in tutta l’europa. La larva vive sulla Rosa co- mune, delle cui foglie alimentasi ; 1’ insetto perfetto apparisce in pri- mavera, e la seconda volta in està (1). Genere SCHIZOCERA; Schi zocera, Lalr. Antennae triarliculalac . arliculo tcrtio in maribus e basi bifor- co , singulo ramo cilialo-bipcclinalo ; in feminis simplici , breviori el crassiori. Alae cellula radiali simplici , non appcndiculata , anticae cel- lula anali pctiolata. La cellola radiale semplice senza appendice fa distinguere le Schizocere dalle Ilotome , qualunque ne sia il sesso. I maschi poi riconosconsi agevolmen- te per la speciale conformazione delle antenne, di cui il terzo articolo dividesi fin dalla base in due rami , ciascuno de’ quali fornito di doppia serie di peli setolosi. Ne possediamo per ora tre specie. 1. Scliizoccra forcuta; Schizocera forcata. Tav. LXI, fig. 6 (antenna maris). S. nigra, abdomine segmento primo excepto, pedibusque luteis, horum coxii femorumque basi nigris ; alis sordìde-hijalinis , venis carpoque fusco-lulescenlibus- cf . — Long. lin. 2 3^4- : exp. al. lin. G lj2. Capo ed antenne nere. Palpi bruni. Addome giallo leggermente aranciato col primo articolo nero. Piedi del color dell’ addome, con le anche, i trocanteri e la origine de’ femori nere. Ali trasparenti, assai leggermente affumicate, con le vene ed il carpo bruno-giallastri. Il maschio a il ramo superiore delle antenne archeggiato, l’inferio- re flessuoso. Tenlhredo rubi idaei, Ross. Fn. Etr.n.731, t. IX, (1) Vedine in appresso la storia delle sue metamorfosi. I LOTO M I DEI 9 Tenthredo furcata^De Vili. Ent. n. 19,tab. VII,f. 16cf ,1 7 9 . Cryptus furcalus , Jur. p. 51. — — - Lepcl. Monog. n. 149. Hyloloma f arcata , Fab. Syst. Piez. p. 22, n, 8. — Hart. 1. c. p. 87, n. !. S chizocera furcala , A. Cost. Rie. Ent. s. Pari. p. 17. Specie estremamente rara nel nostro regno: l’abbiamo raccolta solo sopra Monte Vergine nel mese di luglio. 2. Schizocera cognata; Schizocera cognata. Tav. LXI, fig. 7. S. nigra, nitida ; ahdomine croceo , segmento dorsali 'primo, fascia secundi anoque nigris ; pedibus luteis , coxis , trochanteribus femorumque basi late ni - gris, posteriorum tibiis apice tarsisque fusco-piceis ; alis fusco-fuliginoso-hyalinis ; venis carpoque nigris. 9 • — Long. corp. lin. 3: exp. alar. lin. 7. Capo con le antenne e parli boccali , e torace per intero neri splendenti. Addome di color aranciato, tendente più al rossiccio nel dorso, al giallo nel ventre : il primo anello dorsale per intero, una fascia trasversale sul secondo, il penultimo e l’ano neri. Piedi gial- licci, con le anche, i trocanteri e buona parte de’ femori di color nero : i quattro posteriori con la porzione apicale delle tibie, più estesa ne’due di dietro, ed i tarsi bruno-picei. Ali bruno-fuliginose, con le vene ed il carpo bruno-nerastri. Schizocera cognata , A. Cost. Rie. Ent. s. Part. p. 17 e 26, nota 20. Raccolta sopra Monte Vergine nel mese di luglio : rarissima in modo, da non averne rinvenuto più che un solo individuo in tre perlustrazioni fatte per que’ Monti. Osservazione. Potrebbe questa Schizocera essere una distinta varietà della femina della furcata: ma la rarità degl’individui non ci permette di poter de- cisamente giudicare. È perciò che abbiam creduto contrassegnarla provvisoria» mente con nome distinto. Imm. Hot . 2 10 1M ENOTTERI 3. Schizocera dell'Angelica ; Schizocera Angelìcae. Tav. LXI, fig. 8. S. flavo-aurantia, antennis, capite, pectoreque medio nigris ; alis f uliginoso - hyalinis , vena costali fusco-lutescente , venis ceteris carpoque fusco nigris. 9 . — Long. corp. lin. 3 1?2: exp. alar. lin. 7. Variat : mesonoti disco scutelloque brunnco •nigris- Femina. Antenne nere. Capo nero col clipeo ed il labbro superiore bruno-picei ; i palpi giallo-aranciati. Torace di questo colore tendente un poco al rossiccio, con i lobi del mesotorace e la parte media dello sculello talvolta bruno-picei ; il mezzo del petto nero. Addome e pie- di giallo-aranciati: l’estrema punta delle quattro tibie posteriori e degli articoli de’ tarsi rosso-picei. Ali fuliginose con la vena costale bruno-gialliccia , le altre vene ed il carpo bruno-nerastri. Il maschio di questa specie resta tuttora ignoto agli Entomo- logi : ed è singolare che 1’ indicato sesso non conoscasi per altra specie , fuori la S. furcala. Hyìoloma Angelìcae, Fab. Syst. Piez. p. 25, n. 16. Spin. Ins. Lig. I, p. 52, n. 7. Hai t. 1. c. p. 87,n. 2. Crypfus Angelìcae, Jur. p. 51. Lepel. Monog. n. 152. Specie rara nel regno, al pari delle due precedenti. Ne abbiamo un solo individuo femina raccolto nelle adiacenze di Napoli dal sig. Francesco Forte, dal qual ci è stato gentilmente comunicato. Storia della Tentredine delle rose. ( Hyloloma rosarum ). Tav. LXII. A. Avendo seguito lo sviluppo della Tentredine che attacca la pianta delle rose , crediamo non senza interesse scientifico qui con- I LOTOMID E I 11 segnarla , potendo anche servir di esempio delie metamorfosi delle Tentredini, della struttura di esse ne’ diversi stati che precedono quello d’immagine, non che de’ loro costumi. Biologia. Dalle uova deposle nel mese di maggio dulie madri della pri- ma uscita schiudono le piccole larve successivamente ne’ primi gior- ni di giugno. Si danno immantenenle a divorare le foglie della rosa* La loro naturai giacitura è sul taglio della foglia , che abbracciano co’ piedi toracici , tenendovisi aggrampate mediante gli uncini onde son questi terminali. La posterior parte del corpo tengono ri- levata piu o meno in allo e ad arco, oppure rivolta da uno de’ lati, adattandola sopra una delle facce della foglia, cui aderisce per li falsi piedi addominali , e sopralulto per le due ventose dell’ ultimo anel' lo. Sono poco irritabili. Lorchè si toccano , scuotono la parte ad- dominale alla guisa che farebbe un serpente con la sua coda, senza punto smuoversi nel resto, c riprendendo immanlenente la giacitura primitiva. Una volta cominciala a rodere una foglia, non la lascia- no se non divorata del tutto, quando vanno a cercarne una nuova: nè mai abbandonano il loro posto , sia che prendano alimento , sia che stiano in riposo. Sono socievoli piuttosto che solitarie ; talché non è raro incontrarne sopra una medesima foglia due e tre indi- vidui che pacificamente convivono. Passano in tale stato di larva circa un mese, cambiando piu vol- te la spoglia, dalla quale escon fuori per una fenditura che si fan per lo lungo nella regione dorsale del capo. Giunto il tempo in cui debbonsi trasformare, lo che suol accade- re ne’ primi giorni di luglio, talvolta abbandonano la pianta per cer- care il sottoposto terreno, altra volta si rimangono sugli stessi rami della pianta (fl). Nel primo caso, che è pure il più ordinario, esse (1) Se dovessimo giudicare dalle larve educale in casa in vasi di cristallo , dovremmo dire eh’ esse vanno sempre a trasformarsi entro terra. Questo stesso abbiano veduto fare il maggior numero nello stato naturale. Ma lo aver trovato ancor de’ bozzoletti formati nel- lo stato di libertà sopra rami della pianta, ci fa ritenere essere ciò indifferente, benché più ordinaria la trasformazione entro terra. IMENOTTERI 12 si arrestano quasi a fior di terra o a poche linee di profondità. Sta- bilito il silo nel quale voglion trasformarsi cominciano dal dar fuori fili delicati che debbon servire di punti di attacco ; indi con fili serici più grossolani si va ciascuna tessendo un bozzolello ovolare, dapprima bianco , molle e lasco in modo da far vedere a traverso la racchiusa larva e tutti i suoi movimenti ; di poi alquanto consistente e tenden- te al giallo. Dopo due giorni il bozzolo acquista la sua perfezione. La larva, molto più lunga del bozzolo che si à tessito , vi si adatta allo interno ripiegando una porzione del suo corpo contro dell’altra; ordinariamente sono gli ultimi quattro o cinque anelli ad- dominali che rimena in avanti contro i precedenti , guardandosi per la faccia ventrale. Tale giacitura ritiene però per breve tempo (uno o due giorni), mentre di poi si va man mano raccorciando per mo- do, da rimanervi completamente distesa, col capo inclinato verso il petto. Cosi rimane per circa venti giorni, durante i quali , metten- dola a nudo , la si vede rotolarsi a destra e sinistra senza trovar riposo. Decorso il tempo indicato, ossia sullo spirare di luglio, per uno degli estremi del bozzolo vien fuori l’insetto perfetto, lascian- do entro di quello 1’ ultima sua spoglia (l). Non tutti però gl’ individui subiscono la medesima sorte. Ed invero se lutti in tale epoca schiudessero , mal sicura sarebbe la loro progenie , la quale passar dovrebbe la stagione invernale o nello stato d’ uovo od in quello di larva. A meglio provvede- re a ciò, una parte degl’individui, chesi sono trasformati in ninfa, passa in tale stalo tutto 1’ inverno, e ne schiudono le immagini nella primavera dell’ anno seguente, per dar luogo alla novella generazione. Descrizione dell' insello nc' diversi suoi siali . Larva. Corpo allungato, pressocchè cilindraceo, composto di quattordici anelli. Capo corneo , un poco più largo del corpo nella prima età , (1) Non sappiamo se questi individui che schiudono alla fine di luglio o ne’primi giorni d' agosto dassero luogo ad altra generazione , le cui larve si trasformassero alla fine di settembre per passar come le altre l’ inverno nello stato di ninfa. 1LOTOMIDEI 13 di poi quasi eguale allo stesso, ed infine più angusto ; arrotondato, e quasi rigonfiato, principalmente nella regione occipitale ; appiattito in avanti, con una impressione a ferro di cavallo più lunga che larga, in guisa da convertirsi in ovale interrotto inferiormente , ove è ter- minata dalla linea trasversale costituita dalla sutura del clipeo ; e due leggiere fossette lungo questa impressione, una da ciascun lato, ed una terza nel vertice dell’ arco. Altra fossetta assai leggiera è in ciascun angolo basilare del clipeo, ove si terminano ancora i due estremi del- V impressione a ferro di cavallo. Tutta la superficie è levigata, spar- sa di rare e corte setole. Clipeo trasversale, troncato quasi per diritto alla base, leggermen- te e largamente smarginato in avanti, obbliquamente troncato nei lati. Labbro superiore coriaceo, lungo poco più della metà della pro- pria larghezza, bilobo, a lobi poco profondamente divisi. Mandibole cornee, robuste, all’estremità troncate ed ottusa- mente tridentate. Mascelle piccole e quasi carnose. Palpi mascellari di cinque articoli, il primo, maggiore di tut- ti, più lungo che largo ; il secondo largo presso a poco quanto il precedente ; il terzo e quarto piccoli e decrescenti ; il quinto mi- nutissimo ed acuto. Labbro inferiore carnoso, largamente rotondato e più avanzato nel mezzo, con un seno da ciascnn lato per la insersione de’ palpi. Palpi labbiali di tre articoli assai piccoli, l'ultimo minutissimo. Occhi emisferici, laterali, composti, assai piccoli. Aulenue rappresentale da un piccolissimo articolo conico, inserito avanti gli occhi a certa distanza, ciascuna in una fossetta rotonda. Primo anello toracico più corto e poco più stretto de’ seguen- ti ; con quattro tubercoli disposti iu quadrato nel mezzo, e tre al- tri in triangolo per ciascun lato. Secondo e terzo anello toracico dilatato-rotondali ne’ margini laterali, con la estremità cornea ; con sei tubercoli disposti in due linee lungo il dorso , e da ciascun lato due altri maggiori ed un terzo minore. I primi nove anelli addominali simigliano ai due toracici che 14 IMENOTTERI li precedono, con ciò solo di differenza, che i due tubercoli medii anteriori sono sempre assai piccoli , ed i laterali sono quattro di- sposti a rombo, due maggiori, cioè 1’ anteriore-esterno ed il posteriore interno, e due altri minori. Un quinto minuto talvolta pur se ne os- serva fuori dell’ anteriore-esterno. Solo nel nono anello si osserva qual- che variazione nella disposizione de’ punti laterali. L’ ultimo anello à la parte dorsale scutiforme , posteriormente rotondata, e priva affatto di tubercoli. Tutti i sopradescritti tubercoli, l’estremità laterali degli anel- li, non che il margine posteriore dell’anello ultimo sono guarniti di setole robuste e corte, variandone sol di poco la lunghezza in ra- gione della grandezza de’ tubercoli che le portano. Piedi veri o toracici guarniti di setole sparse in ciascun articolo, e terminati da un’ unguietta adunca ed aguzza con un’altro lobo alla base , 1’ una e l’ altro fiancheggiati da una espansione membranosa. Falsi piedi mancanti affatto nel primo anello addominale ; ben sviluppali ne’ cinque seguenti , ove sono dilatati alla base , ravvi- cinati in guisa da sembrare un solo diviso in due , e forniti di po- che setole simili a quelle de’ piedi toracici : due piccoli mammel- loni con qualche setola nel settimo e nell’ ottavo anello, e due altri rudimentali nel nono. Nel decimo due ventose o acetaboli retrattili in una borsa comune. Ciascun anello toracico ed addominale à un pajo di stigmi , uno per lato , posti presso la base de’ piedi rispettivi negli anelli che di piedi son provveduti. Il colore generale del corpo è d’un bel verde, sul quale spic- cano come altrettante macchie tutti i descritti tubercoli e 1’ estremi- tà laterali degli anelli, che sono d’ un bel nero lucido. Il capo è giallo aranciato , con quattro macchie nere, due sulle branche della impressione a ferro di cavallo , e due altre laterali circondanti gli occhi. L’estremità e gli angoli basilari delle mandibole sono picei. I palpi ed il labbro inferiore son di color verdiccio pallido. Il dorso dell’ultimo anello à due grandi macchie giallo-arancia- te quasi ovali, separate alla base da un triangolo verde ; posterior- ILO TOM IDEI 15 mente è nero. Un poco di tinta aranciata scorgesi pure lungo tutto il dorso dal secondo anello toracico all’ottavo addominale negl’ individui adulti. La faccia inferiore del corpo è verdiecio-pallida. I piedi soa pur verdicci, quelli degli ultimi anelli tendenti alquanto all’aranciato; i piedi toracici anno una macchia sulla faccia esterna del loro pri- mo articolo, ed altra simile sta sulla base de’ piedi falsi : gii un- cinetti son picei. Negl’individui piccoli il color verde predomina, e l’aranciato scorgesi solo nel capo. Lunghezza massima linee nove a dieci. Bozzolo. Il bozzolo è ovato-allungato, cilindracco, arrotondato e- gualmente ne’due estremi ; di color fui vo-gialliccio: composto di due strati, uno esterno risultante da fili raddoppiali per formare un filo più doppio, costituente una rete più lasca a maglie irregolari, pen- tagonali, romboidali, triangolari ec. un’ altro più interno addossato al primo composto di fili più delicati, benché neppur semplici , di- suguali in grossezza e costituenti col loro frastagliamento un tes- suto più fitto. Lunghezza linee 5-5 1/2- Diametro trasversale linee 2 1/2*2 3/4- Aperto il bozzolo trovasi un altro invoglio membranoso che riveste immediatamente la ninfa , a tessuto delicatissimo , di color bianco di latte. Ninfa. La ninfa ritiene l’abito di larva fino a poco innanzi al momento in cui deve trasmutarsi in insetto perfetto. Essa quindi in nuli’ altro differisce dalla larva, che pel corpo più raccorciato e quindi in apparenza impicciolito, e per la sua giacitura, che è quale noi l’abbiamo descritta. OSSERVAZIONE Il si g. Hartig , e con esso ancora altri , assegna per caratte- re dell’ intero genere Hylotoma , che corrisponde alla famiglia degli Ilotomidei qual noi qui 1’ abbiamo considerata, lo aver le tibie for- nite d’ una spina marginale. Lo stesso abbiam noi medesimi ritenuto sulla fede di lui. Però un esame analitico più accurato ci ha dimo- IMENOTTERI 16 strato che la spina marginale trovasi soltanto nelle Ilolome propria- mente dette e nelle sole quattro tibie posteriori : mentre nelle Schi- zocere le spine marginali non esistono punto. Per la qual cosa i due generi Hy lo toma e Schizoccra restano ancor meglio distinti per que- st’ altro rilevantissimo carattere. Pertanto in conseguenza di ciò i caratteri della famiglia e de’ due cennati generi debbonsi per questo lato modificare nel modo che segue. Pag. \ verso 11 Tibiae posticae leggi Tibiae posteriores sae- spina marginali pius spina marginali ar~ armai a e malae 2 « 3 le tibie » le quattro tibie posteriori — 3 Tibiae posteriores spina marginali nulla. CATALOGO DEGLI ILOTOMIDEI nella nostra collezione entomologica del Regno di Napoli esistenti da servire d’indice alla presente monografìa. Gen. IIylotoma, Fab. venodis , Lin. . p. 3 1 . < cacruleipcnnisì De Geer. f ciliaris , De Vili. 2. ustulata , Lin. . 4 3. discus, A. Cost. . . ivi 4. pagana , Panz. • 6 Icaerulescens, Fab. 5. 'cyanco-croccaì Forst. (bicolor, Schr. . ivi rosarum, Fab. ... 7 rosac , Fab. Gen. Schuocera, Lalr. furcata , De Vili. . . g rubi-idaei. Ross. 2. cognata, A. Cost. . . 9 IR Angelicae, Fab. • . . ivi 1 IMENOTTERI TRIVELLANTI Famiglia de’ TENTREDINIDEI ; TENTHREDINIDEA. (Gei) .Tenlhredo pari., Lin. — Tenlhredinetae pari., S. Farg.~ - Tentar edonidae pari,, Ilari. ). Ahdomen cnm thorace cornatimi . Àntennae 9-1 8-arlicu- latae , setaceae vel filiformes , rarius apicem versus incrassa - tae , interdum peclmatae. Alae anticae cellulis radialibus una vel duabus , cubitaliòus tribus vel quatuor: posticae carpo no- iatae , cellulis basalibus tribus. Trochanleres biarticulati. Ti- biae omnes apice bicalcaratae , margine mermes . Femina tene- bra abscondita. li corpo de’ Tentredinidei in pochi è molto robusto, ordioana- menle lo è meno che ne’ Cimbicìdei, Il capo è largo quanto il torace , di rado un poco più; il clipeo ben sviluppato , inferiormente ritondato, troncato ovvero più o me- no profondamente smarginato ; il labbro superiore non sempre ben apparente ; i palpi mascellari composti di sei articoli, i labbiali di quattro : raramente s’incontrano sette articoli ne’ primi e tre soli nei secondi. Le antenne sono d’ ordinario setacee , in altri filiformi , com- poste di nove articoli. Vi ha però di quelli ne’ quali il numero de- gli articoli è di dieci , nudici , tredici , quindici fino a dieciotto ; siccome per la forma sono talvolta le antenne più o meno distin- tamente ingrossate verso 1’ estremità , non mai però terminate da clava. In poche specie sono pettinate , sopratutto ne’ maschi. Il torace offre sempre le tre regioni ben distinte : il dorso del mesolorace dividesi in tre lobi ben marcati , uno medio anteriore per lo più con un delicato solco nel mezzo , due laterali ; il me- Imm . Tenlred . 1 IMENOTTERI % tatorace ha sempre due punti callosi rilevati chiamati ceneri ( cen- chri) , i quali ordinariamente distinguonsi pel colore pallido. L’addome è allungato , cilindraceo, a tegumenti distintamen- te cornei; in altri è più accorciato , oblungo o quasi ovale, ed a tegumenti men duri : sempre ne’ maschi più angusto e più snello che nelle feraine ; non mai compresso. Il primo anello dorsale presenta d’ordinario uno spazio triangolare ricoperto da membrana pallida. I piedi sono semplici e più o meno delicati : i posteriori in alcuni mollo allungati e robusti , con le anche straordinariamente sviluppate. Le tibie sono tutte terminate da due speroni , e prive sempre di spine marginali. Le ali anteriori presentano una o due celiale radiali , tre o quattro cubitali , Ire ceilole discoidali , una cellola anale ( cellula lanceolata , Ilari. ), che scorre lungo il margine posteriore dell’ ala. Quest’ ultima varia nella forma ; ora essendo semplice , ora traver- sata da una venetla diritta od obbliqua, ora picciuolata verso la base, ora strangolata a causa della vena posteriore la quale verso la metà si avvicina e si salda per un tratto più o meno ampio con la vena anteriore. Le ali posteriori presentano tre ceilole basali, delle quali la piu vicina al contorno posteriore dell’ ala è la cellola anale. È singolare però che in alcune specie la disposizione delle vene e delle ceilole delle ali inferiori sia molto diversa tra i due sessi à' una medesima specie. (Vedi il genere Tentredopside ). Le femine hanno la trivella breve, nascosta od appena sporgen- te oltre I’ estremità dell’ addome , composta di quattro lamine ver- ticali, due esterne lisce che ne formano la guaina , due interne a margini seghettati che costituiscono propriamente lo strumento se- gatore. 1 maschi presentano sovente due appendici anali più o me- no sviluppate , filiformi , chiamate cerei ( cerei ). Indipendentemente però dagli organi sessuali , sovente i due sessi non simigliano tra loro nel colorito dell’addome e de’ piedi, per modo da offrire l’im- pronta di specie diverse. Donde risulta che senza dati positivi non si saprebbe riconoscere la loro identità specifica. Ed è probabile che molte delle specie ora conosciute per uno solo de’ sessi , andranno TENTREDINIDEI 3 m seguito a ricongiungersi , a misura clic l’osservazione ne farà constatare l' identità specifica, siccome già per parecchie è avvenuto. Le larve hanno sei piedi veri toracici , e quattordici a sedi- ci falsi piedi carnosi; di questi, dodici o quattordici addominali e due cedali. La famiglia de’ Tentredinidei è la più numerosa in ispecie fra tutti i Trivellanti Sessi li veri tri , comprendendone più de’quatlro quin- ti. Dalle conoscenze che oggi posseggonsi risulta die essi abbon- dano in preferenza nelle regioni settentrionali. E pare potersi stabilire che per distribuzione geografica i Serricaudi tengano una ragione inversa agli Scavatori: quelli predominano nelle contrade fredde e settentrionali , questi nelle calde e meridionali. In quanto ai Tentredinidei, l’Hartig nel 1 837 Re descrisse trccentoventolto spe- cie abitanti la Germania; alle quali aggiungendo quelle posterior- mente discoperte , può valutarsi a poco meri che quattrocento il numero de’ Tentredinidei della Fauna Germanica; mentre quelle fi- nora note della Fauna nostra non giungono ad un centinajo , cioè a dire sono il quarto. E sebbene si debba ammettere che ulteriori ricerche parecchie altre specie De faranno discoprire tra noi , pure queste non potranno esser mai tante , da far sensibilmente cangia- re le proporzioni. Sopratutto è singolare il non essersi finora rin- venuto tra noi alcun rappresentante del genere Lophyrus , il quale nella Fauna Germanica conta non meno di una ventina di specie. In app°ggio di quello poco innanzi accennalo aggiungeremo , che anche considerando la loro distribuzione entro il ristretto circuito del nostro regno , troviamo le alte e fredde montagne offrire in que- sta famiglia molte più specialità, di quelle ne offrano i luoghi bassi o caldi. Citeremo sul proposito gli altipiani delle Sile nella Cala- bria Citeriore , ove in soli otto giorni di ricerche fattevi in giugno dello spirante anno arricchivamo la nostra collezione di Tentredini- dei di ben sedici specie non prima viste tra noi. Poche specie di questa famiglia troviamo registrate in scrit- tori patrii , riducendosi a tre sole riportate da V. Petagna nello Speeimen Insectorum Ulterioris Calabriae : la Tent> rosae , la ovata « IMENOTTERI e la livida , la quale è forsi varietà della colon . Noi nella memoria sopra gl’ Insetti de’ Monti Partenii ne abbiamo registrate quattordici specie, due delle quali descritte come nuove, la Macrophya trockan - terica , e 1’ Allanlus costalis , nel quale abbiamo posteriormente ri- conosciuto 1’ All. marginellus. Dieciannove tavole accompagnano la presente Monografia, cioè LXX a LXXVIII e LXXI his , nelle quali abbiamo effigiate tutte le specie della nostra Fauna , ad eccezione soltanto di qualcuna troppo volgare. Napoli , Novembre 1859* A. Costa.. Divisione de Tentredinidei di Europa in tribù e generi . !. AH anteriori con una sola cellola radiale (Nematini) a. antenne di 17 o 18 articoli. b . cellola anale delle ali anteriori con veaetta trasversale Lophyrus hb. — — strangolata ....... Monoslenus c m » antenne di 9 o 10 articoli. c. venette trasverso-discoidali delle ali ante- riori ricevute una dalla prima, l’altra dal- la seconda cellola cubitale. ... : Cladius cc. venette trasv.-disc. ricevute ambedue dal- la seconda cellola cubitale. d. cellole cubitali delle ali anteriori quattro ( le due prime talvolta fuse in una), e cellola anale delle ali anteriori strangolata nel mezzo Leplopus ce. cellola anale delle ali ant. picciuolata. f tarsi posteriori col primo articolo dilatato. Craesus ff. tarsi posteriori col primo articolo non dilatato. CryplQCampuj TENTBÈDIN1DEÌ g. antenne di nove articoli in ambedue i sessi, Ncmatus gg. antenne di nove articoli ne’maschi, die- ci nelle temine ..... Pontania dd. cellole cubitali delle ali ant. tre (le due prime talvolta fuse in una ) . Ali anteriori con due cellole radiali e tre cellole cubitali (Dolerini) a. venette trasverso-discoidali delle ali anteriori ricevute ambedue dalla seconda cel- loìa cubitale. b , cellola anale delle ali anteriori con venetta obbliqua Doierus bb . picciuolata ........ Pclmatopus aa. venette trasv.-disc. delle ali anteriori ricevute una dalla prima, T altra dalla seconda cellola cubitale, e. antenne di nove articoli, d* cellola anale delle ali anteriori aperta al- la base. e. — con venetta obbliqua f. ali posteriori senza alcuna cellola discoi- dale. .. ........ Emphytus ff. — — con una cellola discoidale . . Harpiphorus ee. celi. an. delle ali ant. senza alcuna venetta: ali post, con due cellole discoidali, Aneugmenus dd. cellola anale delle ali anteriori picciuola- ta ; ali posteriori senza alcuna cellola discoidale. g. ali posteriori con la cellola anale nor- male. Fcnusa gg. senza cellola anale distinta . . Apliadmrus cc. antenne di H a 45 articoli (ali posteriori ordinariamente senza cellola discoidale) f IMENOTTERI h. cedola anale delle ali anteriori piccino- lata . Mclinia hh. — — aperta alla base , con venetta obbliqua Phyllolomci IH» Ali anteriori con due cedole radiali e quattro cedo- le cubitali. ('Tentredinini) a. venette trasverso-discoidali ricevute ambedue dalla seconda cedola cubitale. h. — ricevute nel campo della detta cedola- c. cedola anale delle ali anteriori picciuolata. Dineura cc . — ■ strangolata nel mezzo . . ; Leptocera bh. ven.trasv. disc. ricevute la prima nel campo, la seconda nell’ angolo esterno di detta cedola. Mcsoneura aa. renette trasv. disc. ricevute una dada se* conda, una dalla terza cedola cubitale. d - corpo ovato od oblungo: addome a tegu- menti poco duri. e. antenne di 10 o H articoli , un poco in- grossate verso l’estremità . . . Athalia ee. antenne di 9 articoli, filiformi o setacee. f. cedola anale delle ali anteriori picciuolata. g. ali posteriori senza alcuna cedola discoi- dale ......... Blcnnocampa gg. — con una cedola discoidale . . Monophadnus ff 1 cedola anale delle ali anteriori aperta alla base , senza alcuna venetta, ali posteriori con due cedole di- scoidali ........ Selandria fff. cedola anale delle ali anteriori aperta alla base, nel disco divisa da venetta obbliqua h. ali posteriori con due cedole discoidali. Erìocampa hh. — — con una sola cedola discoidale. Monoslegia hhh. — senza alcuaa cedola discoidale. Caliroa 7 tentredinidei ffff. cellola anale delle ali anteriori stran- golata nel mezzo , - . . . dd. corpo allungato; addome a tegumenti duri i> antenne poco luDglie, ingrossate verso 1’ estremità ...... ii . antenne lunghe, setacee o filiformi. /. anche posteriori allungate , raggiun- genti od ancora superanti il quar- to anello addominale. A*, antenne non più lunghe dell’ addo- me, filiformi kk. antenne più lunghe dell’addome, se- tacee ......... jj. anche di grandezza ordinaria. I. cellola anale delle ali anteriori nel- la base aperta, nel campo divisa da venetta trasversale. m. ali posteriori simili ne’due sessi, con le vene longitudinali libere all’e- stremità, e due cellole discoidali. *, ali posteriori nelle femine come nelle Tentredini, ne’ maschi con le vene longitudinali riunite all'estre- mità da una vena marginale, e senza cellola discoidale mmm. ali posteriori nelle femine con le vene longitudinali libere all’ e- stremità , e con una sola cellola discoidale; (ne’ maschi ? ) . . „ II. cellola anale delie ali anteriori aperta alla base , nel campo con venetta obbliqua ( di rado senza venetta). n. ali posteriori io ambedue i sessi Hoploccwipa Allantus Macrophya Pachyprotasis Tenthredo Tenlhredopsh Eh olia IMENOTTERI con le vene longitudinali libere all’ estremità. o. ali posteriori con due celloìe di- scoidali ........ Strongylogaster oo. — -con una sola cedola discoidale Poeciloslotna ooo> senza alcuna cedola discoidale Taxonus un. ali posteriori ne’ maschi con le ve- ne riunite all’ estremità da una vena marginale, senza alcuna cedo- la discoidale ; (nelle temine) ? . Ermilia III. cedola anale delle ali anteriori strangolata nel mezzo. p. ali posteriori ne’ maschi senza cel- lola discoidale , e con le vene longitudinali riuuite da vena mar- ginale; (nelle temine ? ) . . . Perineura pp. ali posteriori nelle temine con due cedole discoidali, e le vene longitudinali libere ad’ estremità ; ( ne’ maschi ? ) ^ . . , .Synairema Tribù I.a NEMAT1NI 9 Antennae 9*18 -avliculalaeì setaceae vclflfortnesì interdum serra- tele vel peclinatac. Alae anticae cellula radiali unica , cubitalibus in - bus vel quatuor . È questa una delle tribù più uumerose in specie, le quali e pel numero de- g:i articoli delle antenne, e più ancora nel numero e distribuzione delle cello! e delle ali e delle loro vene, vengono ripartite in molti generi, nel modo che nei prospetto generale premesso trovasi esposto. Genere CLÀDIO; Cladixjs, III. Antennae setaceae , 9 -articulalae, arliculis quandoque in maribus ramigeris , ciliatis. Alae anticae ccllulis cubitalibus quatuor , sccunda primani , terlia secundam venulam Iransverso-discoidalem excipiente ; prima venula transverso-cub itali saepe incompleta vel spuria • cellula anali in medio contrada : posticae ccllulis discoidalibus duabus . Distinguonsi agevolmente i Cladii pel numero delle cedole cubitali , e per essere le due venette ricorrenti o trasverso-discoidali ricevute una dalla seconda cedola cubitale, ed una dalla terza. Accade talvolta che la prima venetta tra' sverso-cubitale è incompleta o spuria, per modo che la prima e la seconda cedola cubitale restano quasi fuse in una sola, e sembra a primo aspetto fossero tre sole le cedole cubitali. Le antenne in talune specie presentano ne’ maschi una Particolare struttura , avendo alcuni articoli con rami dorsali , e qualche altro con un prolungamento inferiore. Abbiamo di questo genere tre specie. a ) Antenne de’ maschi col terzo articolo inferiormente cornuto, ed al pati dì alcuni altri articoli seguenti fornito di un ramo dorsale. ( Cladius, s- str. ) 1. Ciad io petlinicorne; Cladius peclinicornis. Tav. LX11I, fig. 1 ( antenna é • ) C ■ niger, genìcuUsJibiis tarsisque paììidis, tarsis posticis apice fuscis, alis obscure fuliginosis.venis carpoqae [usco-nigris,vena costali basi fusco-lulescente; antennarum arliculo terlio infra cornuto, tertio quarto quinto et sexlo dor~ so apice ramigeris, ramis elongalis gracilibus, septimo ramo minutissimo denti * formi. — Long. corp. lin. 2; exp. alar. lin. 4 3/4. Imen. Tenlred, 2 10 IMENOTTERI Maschio. Corpo interamente nero. Piedi dello stesso colore con P estremità de’femori, le tibie e i tarsi pallidi; solo i tarsi posteriori foschi. Trocanteri de’piedi posteriori bruni. Ali fulminoso oscure, con le vene ed il carpo nerastri ; la sola vena costale bruno-gialliccia ver- so la base. Le antenne anno il terzo articolo inferiormente cornuto; il terzo quarto quinto c sesto forniti all’estremità di un ramo dor- sale: detti rami sono delicati, i due primi di un terzo, il terzo di poco più lunghi degli articoli che rispettivamente loro succedono , il quarto n’è lungo la metà: il settimo articolo à l’angolo estremo su- periore terminato in forma di piccolo dente acuto: sì gli articoli che i rami son guarniti di doppio ordine di cigli. Fcmina. Simiglia al maschio , se ne eccettui che le antenne sono semplici e finamente pubescenti , e che i trocanteri posteriori sono pallidi. Tenthredo peclinicornis, Rossi, Fn. Etr. n. 708. La monche -à- scie moire à antennes peclinèes, Geoff. Hist.ll. p. 286. n- 33. Cladius Geoffroyi . Lepel. Mcmg. Tenthr. n. 166. Cladius di/foruìisy Hart. Blattw. p. 175, n. 1. (n. Panz.) Trovasi alquanto rara in varie parti del regno , non esclusi i contorni della capitale. Osservazioni. La descrizione datane da GeoiTroy è troppo chiara, per non ri» conoscervi il maschio dell’insetto in parola, anziché un Lophyrus, siccome bene osservò il Rossi prima del Lepeletier : il quale pare non abbia avuto presente l'oggetto reale quando scriveva, avendo detto il ramo del terzo articolo delle antenne bianco, imitando l'errore tipografico del suo connazionale, nella cui ope» ra è evidente doversi leggere branche ove dice bianche. 2. Cladio difforme; Cladius difformis. Tav. LXIII, f. 2. ( antenna tf). C. niger, genicuìis, tibiis tarsisque pallidis, larsis posticis apice fuscis; alio fuliginoso-hyalinis, venis carpoque fuscis, vena costali basi lulescenle; tfanlen- narum arliculo Urlio infra cornuto, Urlio quarto cl quinto dorso apice ramige- TENTREDINìDEI li ris, ramis validi oribus mìnusque elongatis.sexio ramo minutissimo dentiformi. “•Long. corp. lin. 21/2-3: exp. alar. lin. 5 1/4-6. Maschio. Affinissimo a quello della specie precedente, dal quale differisce per li rami delle antenne. In questo solamente il terzo, il quarto ed il quinto articolo portano un ramo dorsale: i rami poi sono più robusti e meno lunghi; il primo di essi eccede appena in lun- ghezza 1’ articolo che gli succede, il secondo gli è eguale, il terzo è eguale alla metà: il sesto articolo à l’ angolo superiore estremo prolungalo in piccola punta acuta. La fcmina è in tutto simile a quella della specie precedente: peto con l’immediato confronto se ne può anche distinguere per le antenne più robuste ed un poco meno lunghe. Tenlhredo difformis , Panz. Fn. Germ. fìg. 10. Cladius difformis , Lepel. Mon. n. 165. \ Trovasi nelle adiacenze di Napoli ed in varii altri luoghi del re. gno; poco frequente. b ) antenne de’ maschi col terzo articolo inferiormente cornuto ; nel dorso tutti gli articoli semplici ( Trichiocampus, Hart. ) 3. Gladio discrepante; Cladius discrepane . Tav. LXlll, fìg. 3. ( antenna c?) C. niger,pedibus tolìs pallidis, coxis anlicis larsisque poslicìs apice fuscis; alis fuseo-fuliginoso-hyalinis, venis carpoque obscurioribus. — Long, corp. lin. 2 1/4: exp. alar. lin. 5. Maschio . Corpo nero. Piedi interamente giallo-pallidi , con le sole anche anteriori e l’ estremità de’ tarsi posteriori bruni. Ali fuli- giuose con le vene ed il carpo più oscuri. Antenne cigliate, ad ar- ticoli un poco più allungati che nella specie precedente ; il terzo cornuto inferiormente alla base; i rimanenti semplici. Raccolto nelle adiacenze di Napoli, raro 12 IMENOTTERI Osservazioni. Affine è pei colori al Cl. albipes M. Ivi. descritto da Hartig. Però ne differisce essenzialmente pel terzo arlicolo delle antenne inferiormente cornuto, mentre il cennato autore ripone quella specie nella terza sezione, nella quale le antenne de’ maschi non offrono nè corno sotto il terzo articolo, nè ra. mi dorsali. Innoltre la nostra specie è molto più piccola. c) antenne semplici in ambedue i sessi. ( Priophorus, Latr.) Di questa sezione non abbiamo incontrata finora alcuna specie nel regno. Genere CRESO ; Craesvs , Leach. Antennae sciacene , \j-amculalae. Alae anticae cclìulis cubilalibus quatuor , sccunda arnbas vcnulas transverso-discoidalcs cxcipicnle : ve- nula iransverso-cubilali prima quandoque spuria vcl exolcla , ac cellula prima cum sccunda conjusa \ cellula anali petiolala : postieae cclìulis discoidalibus dua bus. Pedes postici libiis apice clavalis , tarsorum ar- liculo primo clato-palcll formi. Le specie di questo genere presentano tutti i caratteri de’ Nomati propria* mente detti, da’ quali sono stati smembrati. Ne differiscono per la struttura de’ piedi posteriori, di cui in ambedue i sessi le tibie sono ingrossate all’estremità , ed il primo articolo de' tarsi è dilatato in forma di patella. Ne abbiamo una sola specie, quella che rappresenta il tipo del genere. 1. Creso settentrionale, Craesus seplentrionalis. Tav. LX1II, f. 4 c? ? 5 C. niger,abdomine testaceo- ferrugineo, segmento primo, vel duobus primis > (in 9 et duobus vel Iribus ullimis) nigris;pedum anticorum geniculis tibiis et lar- sis, et femorum poslicorum basi rufo-ferrugineis, tibiarum omnium basi et tro- clianleribus posticis albis;alis hyalinis, ultra medium fascia transversa f uliginosa. — Long. corp. Un. 3 l?2-3 3]4 : exp. alar. lin. 8 lf2-9 1 f2. Maschio. Capo nero, con il labbro superiore, il mezzo della fac- cia esterna delle mandibole ed i palpi bruno-nerastri. Antenne com- presse , nere , con la faccia inferiore del terzo e quarto arlicolo bru- na Torace e saltello interamente neri. Addome ferruginoso, ad ec- TE X T lì EDI N IDEI 13 eezione de’ due primi anelli neri. I quattro piedi anteriori anno le anche e i trocanteri neri; i femori, le tibie, e i tarsi giallo ferrugi- nosi, le tibie con la base bianchiccia. I due posteriori anno le an- che nere , i trocanteri pallidi , i femori ferruginosi , la metà basi- lare delle tibie bianchiccia, il resto delle tibie e i tarsi bruno-nera- stri. L’estremità delle tibie ed il primo articolo de’ tarsi sensibil- mente dilatati- Ali trasparenti, incolori: le vene ed il carpo bruni : una fascia trasversale, che parte del carpo, bruno-nericcia. Femina. Capo nero, coi soli palpi bruno-ferruginosi. Antenne , torace e scutello interamente neri. Addome rosso-ferruginoso; il pri- mo anello , gran parte del secondo, ed i due o tre ultimi neri. Pie- di anteriori con le ànche, i trocanteri ed i femori fino innanzi 1 e- stremità neri ; i ginocchi , le tibie e i tarsi ferruginoso-pallidi , le tibie bianchicce alla base. Piedi medii con le ànche, i trocanteri e i femori neri, le tibie e i tarsi bruno nerastri, le tibie bianchicce alla base. Piedi posteriori neri con 1’ estremità delle ànche, i trocanteri e la base delle tibie bianchi; l’articolazione o base de’ femori ferruginoso- pallida : l’estremità delle tibie ed il primo articolo de’ tarsi dilatati come nel maschio od anche un poco di più. Ali come nel maschio Osservazioni. Secondo il sig. Ilartig i due sessi non differirebbero punto nel colorito de’ piedi; noi invece vi troviamo molta discrepanza nel colore de’femori; nè dubitiamo essere i descritti i due sessi d’una medesima specie, avendoli tro- vati in un medesimo tempo e luogo. D’altronde la femina corrisponde esattissi- inamente con la descrizione che il sig. Lepeletier dà della femina del C. septen • trionalis. Quest’ultimo scrittore nota ancora che De Geer avea osservato il ma- schio con tutti i femori per intero testacei. Xenthredo septentrionalis, Fab. SysL Piez. n. 63. ■ Panz. Fn. Germ. fig. 11. Craesus septentrionalis, Leach. Nemalus septentrionalis , Lepel. Mon. n. 184. — Hart. 1. c. p. 184. n. 2. Specie generalmente rara nel regno. L’abbiamo raccolta nelle a- diacenze di Napoli. li I VI KN 01' T lì « 1 Genere NEMATO ; Nematus , Jur. Aotennae g -articulalac, simplices. Alae acticae ccllulis cubitahbus quatuoì- ( prima et secunda interdum propler primam venulam tran - sverso-cubitalem exoletam in unam confusis ) , secunda ambas vena- las transvcrso-discoidalcs excipiente ; cellula anali petiolala ; posticae ccllulis discoidalibus duabus. Pedes postici simpliccs. 1 Nemati son facili a distinguersi fra gli altri generi della tribù per li ca- ratteri superiormente accennati. Quello solo cui bisogna por mente per non es- ser tratto in errore , si è che sovente la prima venetta trasverso-cubitale è cieca, ossia pallida e trasparente , e talvolta manca del tutto : in tal caso le due prime cedole cubitali restano fuse in una sola, la quale riceve le due venette trasverso-discoidali. Però un esame accurato fa sempre scorgere agevolmente le tracce della separazione delle due cedole ; delle quali la prima esser suole bre- ve e quasi quadrata , la seconda allungata. La terza cellula cubitale suol essere un poco più lunga che alta ; la qu>rta, come ad’ ordinario , è circoscritta da margine stesso dell’ala. Le specie di Nemati sono molto numerose : 1* europa ne possiede oltre sessanta ; sembrano però abbondare più nel settentrione che ne! mezzogiorno. I.a nostra fauna no conta finora sole dodici. 1. Nemato splendente; Nematus lucidus. Tav. LXIII. fig. 6. Ar. niger nitidas, pronoli lobis, legulis alarum>abdomxnis segmentis mediis pedibusque rufìs , his coxis, irochanteribus et posticorum larsis cum apice tibia- rum nigris; alis hyalinis,venis carpoque nigris , radice tegulisque brunneo-ru- fescentibus . — Long. corp. lin. 4 Q2: exp. alar. Un. 9. Variai : abdominis segmentis rufìs 2-4, s. 3-5, s. 1-4. Colore fondamentale nero lucido. Capo con rilievo verticale tra la base delle antenne ben pronunziato: il labbro superiore ed i palpi bruno-rossicci. Torace con ì lobi del protorace rossi. Addome con il secondo , terzo e quarto anello , ovvero il terzo e quarto soli , rare volte anche il primo, di color rosso fosco. Piedi rossi: le an- che e i trocanteri nero-lucidi ; 1’ estremità delle tibie ed i tarsi de’ piedi posteriori nerastri. Ali incolori, trasparenti: le vene ed il car- po neri; il roggio, la radice e le tegole rossicce. tentredinidei 15 Tenlhredo lucida, Panz. Fn. Germ. fig. 10. Nemalus lucidus , Jur. Hjm. p. 60. — ~ Lepel. Mon. n. 199. — ■ ■ llart. 1. c. p. 187, n. 7. Specie assai poco diffusa nel regno. L’abbiam raccolta nelle a- diacenze di JBaselice, in giugno; ma pur molto rara. 2. Nomato ventrale; Nemalus venlralis. Tav. LX11I, fig. 7. N.niger, anlennis infra, ore, macula ulrinque supra oculos, pronoli lobis inlus, abdomine segmento primo dorsali exceplo, pedibusque rufo-auranliis ; ti- biarumposiicarum apice, larsisque poslicis nigris; ahs fuliginosis, venis nigris, carpo pallide rufescentc, basi nigro. — Long. corp. lin. 2 122-3 •• exp. alar. lin. 6-ti lp2. Maschio. Corpo poco angusto. Antenne lunghe quanto l’addo- me e metà del torace, nel dorso nere, inferiormente e ne lati gial- lo rossicce. Capo nero: il clipeo profondamente smarginato, ed il labbro superiore bianco-rossicci; i palpi giallo-rossicci; una macchia dello stesso colore ma più oscura sul contorno superiore delle orbi- te. Torace nero col margine interno de’ lobi del protorace giallo rossiccio: punti callosi del metatorace pallidi. Addome rosso. arancia- to: il primo anello dorsale nero, con uno spazio triangolare pallido. Piedi del colore dell’addome: una macchia alla base delle anche nera: ne’ piedi posteriori l’estremità delle tibie ed i tarsi bruno-ne- rastri. Ali densamente fuliginose; le vene nere; le tegole e la radi- ce bruno-rossicce; il carpo rosso pallido a base nera. La f emina secondo Hartig non differisce dal maschio nel co- lorito. Nemalus venlralis, Panz. — - Ilari, 1, c. p. 192, n. 16» Raccolto sopra le Sile nel mese di giugno: raro. 18 I AI ENOI I E R 1 3. Nemato della miosotide; Nematus myosotidis. Tva. XL1II, fig.8. N. flavo-rufcscens; anlennis, capile ore exceplo, meso et metanolo , pectore abdominisque villa dorsali in quovis segmento inlerrupla nìgris ; larsis poìticis fuscis ; alis hyalinis , venis nigro pallidoque variis, cosla carpoque pallidis > Long. corp. lin. 2 1/2: exp. alar. lin. 5. Maschio. Anlenne lunghe poco meno del torace ed addome in- sieme, nere. Capo nero: la metà anteriore del clipeo, il contorno in- feriore delle gote, il labbro superiore, la base delle mandibole ed i palpi, giallicci pallidi : talvolta ancora una porzione delle orbite posteriori gialliccia. Torace nero coi lobi del protorace , i punti cal- losi del metatorace, una macchia sotto la radice delle ali anteriori , pallidi. Addome giallo-rossiccio pallido; il primo anello dorsale ne- ro con lo spazio membranoso triangolare bianchiccio; i rimanenti con una striscia trasversale nera che occupa il mezzo della base, forman- do nell’ insieme una striscia dorsale nera interrotta su ciascun anello e successivamente più stretta verso dietro. Piedi, comprese tutte le anche, del colore dell’addome: i soli tarsi posteriori più oscuri. Ali trasparenti; la costa e parte delle altre vene ed il carpo giallo-palli- di; le rimanenti vene nere; le tegole del colore dell’addome. Ne abbiamo una varietà nella quale le pleure medie presenta- no una striscia longitudinale giallo-rossiccia assai distinta. Tenlhredo myosotidis , Fab. Syst. Piez. n. 6CL — Panz. Fn. Germ. fig. 13. Prisliphora myosotidis , Lepel. Mon. n. ITO. Nematus myosotidis , Hart. p. 199, n. 27- Trovasi nelle adiacenze di Napoli ed in varie altre parti del regno, non molto raro. 4. Nemato ad ali bianche; Nematus albipennìs. Tav.LXIII, fig. 9. N. flavo-rufescens, anlennis, capite ore exceplo, meso-et metanolo, pectore TENT REDI N IDEI abdominisque segmento primo dorsali nigris ; tarsis poslicis fascis ; alis legali- nis, cosla carpoque pallide flavis, venis nigris. — Long. corp. lin. 2 1/2 3: exp. alor. lin. 6 6 1/2. Maschio. Per la forma del corpo e la proporzione delle antenue simiglia perfettamente al maschio della specie precedente, col quale si confonderebbe parimente pel colorito del capo, del torace, dei piedi e delle ali. Ne differisce unicamente per l’addome tutto intero giallo- rossiccio pallido col solo primo anello dorsale nero, meno Io spazio membranoso pallido : rare volte anche la base del secondo anello è nera nel mezzo, il capo presenta ordinariamente un punto giallo-pallido tra la base delle antenne , c le pleure medie offrono quasi sempre una striscia giallo-nerastra. La femina per colorito simiglia completamente al maschio. Nemalus albipennìs, M. KS. —Ilari, p. 196, n. 22. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, ed in varie altre parti dei regno: non raro. 5. Nemato ipolcuco; Nematus hjpoleucus . Tav. LXIV, fig. 1. N. supraniger , orbitis, pronoli lobis tegulisque alarum albidis , abdomi- nis lalerìbus pallide testaceis intus serralis ; sublus pallidus , tarsis poslicis fu- scis ; alis hyalinis, venis nigris, carpo pallido, cf. — Long. corp. lin. 2 1/2 : exp. alar. lin. 5 1/2. il lascino. Per la forma del corpo simile al maschio del N. myosoti- dis. Antenne gracili, lunghe quasi quanto il torace ed addome insieme: nel dorso nere, inferiormente e ne’lali giallo-pallide: i due primi ar- ticoli interamente neri. Capo insieme alle parti boccali bianco-gialliccio, con una grande macchia nera, clic occupa il mezzo del vertice c del- l’occipite; estremità delle mandibole nera. Torace nel dorso nero, coi lobi del protorace bruno-giallicci ; il lobo medio con una delicata linea longitudinale impressa nel mezzo , ed un punto gialliccio su Imen . Tenlred. 3 IBI E NOTT E RJ 18 ciascun lato, contiguo ai lobi del protorace, ma poco avvertibile: punti callosi del metalorace bianchicci. Petto interamente bianco-gial- liccio, i fianchi più pallidi. Addome nel dorso con una fascia nera in ciascun anello ristretta d’ avanti in dietro, per modo da rimanere ì margini laterali testacei fatti a sega dalla parte interna. Ventre interamente gialliccio pallido. Piedi di questo colore: i soli tarsi posteriori più oscuri. Ali incolori, trasparenti: le vene nere, il car- po pallido, le tegole bianco-giallicce. P\accolto sopra gli altipiani delle Sile, in giugno^ raro. G. Nemato fulvo; Nemalus fulvus. Tav. LXIV, fig. 2. o. N. luteo fulvus, antennarum dorso arliculisque duobus basalibus , macula verticis,mesonoti maculis tribus, saltelli margine postico, abdominisque viltà dor- sali interrupta nigris; pedum poslicorum tarsis cum apice libiarum fuscis ; alis hyalinis ,venis costali et subcoslali carpoque luteis,venis reliquis nigris. 9 Long, corp. lin. 4: exp. alar. lin. 8 lp2. Fcmina . Colore generale del corpo fulvo-gialliccio. Antenne coi due primi articoli per intero, i rimanenti nel dorso neri. Capo col clipeo e le parti boccali giallo-pallidi, nel resto giallo-fulvo con una macchia nera sul vertice, che occupa la regione degli ocelli: l’estre- mità delle mandibole nero-picea. Dorso del mesotorace con tre strisce longitudinali nere, una su ciascuno de’tre lobi: il margine posterio- re declive dello scutello, ed un, piccolo spazio del metatorace che circonda i due punti collosi pallidi , anche di color nero. Addome con una angusta striscia dorsale nera ristretta d’ avanti in dietro, inter- rotta, risultante da una macchia trasversale posta nel mezzo della base di ciascuno anello. Guaina della trivella nera. Piedi del colore del corpo: i posteriori con l’estremità delie tibie ed i tarsi oscuri : anche i tarsi medii ànno talvolta 1’ estremità degli articoli bruna. Ali trasparenti, incolori; le vene costale e sottocostale, il carpo, la ra- dice e le tegole , del colore del corpo: le rimanenti vene in massima parte nere. Fili anali lunghetti, cilindracei. TENTI! EDI X IDEI iD Nematus fulvus , Hart. 1. c. p. 191, n 19. À. Cost. Rie. Entom. s. Part. p. 17. L' Hartig descrisse questa specie in vista d’una sola femina tro- vata su i pini. Nel nostro regno essa è pur rara, ed abita le alte montagne. L’ abbiam raccolta sopra Montevergine , e sugli altipiani delle Sile. Osservazioni. Il cennato autore , che come abbiam detto descrisse questa specie sopra un solo individuo femina, non ne conobbe che il tipo , col quale perfettamente convengono gl’ individui anche tipici da noi raccolti. Altri però ci mostrano esser questa una specie soggetta a variare nel dominio del nero sul torace ed addome , offrendoci le due seguenti varietà. a) basalis.— Torace con le due sole macchie de’lobi laterali del mesotorace nere : striscia addominale limitata ai soli tre primi anelli e formata da macchie divise nel mezzo- b ) exoleta. — Macchie del torace e striscia dell’addome interamente svanite: il solo primo anello addominale dorsale con due punti neri. Antenne solo col dorso dei due primi articoli nero. Tarsi posteriori del colore del corpo , con la estremità degli articoli soltanto bruna. 7. Nomato giallo; Nematus luteus. Tav. LXIV, fig. 3. o . N. flavo- aurantius, antennarum dorso, oculis, metanoli laleribus, macula - que media pecloris ìiigris; alis hyalinis , venis nigris, carpo luteo basi nigro. 9 • — Long. corp. lin- 3 1/2: exp. alar. lin. 8-1/2. Femina. Corpo, proporzionalmente alle altre specie, largo, in- teramente di color giallo-aranciato: solo il dorso delle antenne, gli occhi , lo spazio del dorso del metatorace che resta dietro lo scu- tello, circondante i due punti collosi pallidi, ed una macchia trasver- sale nel mezzo del petto, neri. Le ali incolori; le vene nere, la co- stale col margine anteriore testaceo: il carpo giallo-aranciato pallido a base nera. Le due appendici anali lunghe poco meno del primo articolo de’ tarsi posteriori, cilindracee. 11 maschio non ancor si conosce. 20 IMENOTTERI Nematus lutea , Panz. (Mus. KI.) * Hart. p. 195, n. 21 . Raccolto sugli altipiani delle Sile nel mese di giugno; raro. 8. Nemato ad antenne di Cebrione; Nematus cebrionicornis. Tav. LX1V, f. 4. N. antennis validis compressis , arliculis 5-8 angulo apicaìi infero produ- ci,demi formi; niger, pedibus aìbidis, coxis cl poslicorum tarsis cum apice ti- bictrum nigris; alis hyalinis, venis carpoque brurmeis, radice tegulisque aìbidis . cf . — Long. corp. lin. 2 3j5 : exp. alar. ìin. 5 3^4. Maschio. Antenne lunghe quanto il torace e 1’ addome uniti in* sieme , robuste: i due primi articoli brevissimi nodiformi , i sette seguenti compressi, troncali obbliquamente all’ estremità , con l’an- golo inferiore prolungato in forma di dente, simili a quelli del ma- schio del Ccbrio , 1’ ultimo lineare. Capo nero: il labbro superiore bruno. Palpi giallicci. Torace ed addome interamente neri: i due punti callosi del mctatorace pallidi. Piedi giallo-pallidi; le anche tutte in massima parte , ne’posteriori l’estremità delle tibie ed i tarsi neri. Ali incolori, trasparenti: le vene ed il carpo bruni; la radice e le tegole bianco-giallicce. Raccolto sopra la collina de’ Camaldoli presso Napoli. Osservazioni. La forma delle antenne distingue eminentemente questo Ne- maio dagli affini, coi quali potrebbe confondersi ove si tenesse conto soltanto del colorito. 9. Nemato funereo; Nematus funerulus. Tav. LXIV, fig. 5. N. niger ,nitidus, ore pedibusque aìbidis, Iris coxarum omnium et femorum anteriorum basi lata, poslicorum femoribus,tibiarum apice tarsisque nigris; alis hyalinis, carpo brunneo, venis nigris, radice tegulisque aìbidis. — Long. corp. lin. 2-2 1^2 : exp. alar. lin. 4 3^4-5 1;2. Maschio. Antenne lunghe un poco più che le tibie e tarsi poste- riori insieme, nere. Corpo interamente nero, mediocremente splendente; tentredinidei 21 il capo ed il dorso del torace assai {inamente puntinati , le pleure più levigate. Labbro superiore e palpi bruno-pallidi. Piedi bian- co-sudici : ne’ quattro anteriori le anche , il dorso de’ trocanteri e la mela basilare de’ femori ; ne’ due posteriori buona parte delle anche, i femori fin presso i ginocchi, l’estremità delle tibie ed i tarsi per intero, di color nero. Ali incolori, leggerissimamenle om- brale: il carpo bruno, le vene nere, la radice e le tegole d’ un bian- co sucido: prima vena trasverso-discoidale quasi cancellata. Fanina. Differisce dal maschio pel corpo più robusto e più grande, e per maggior estensione del bianco ne’ piedi, essendo co- sì coloriti P estremità delle anche , tutti i trocanteri per intero , e l’origine de’ femori posteriori : il carpo delle ali è più oscuro. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, non molto raro. Osservazione. Affine è questo Nemato al mollis ed al leucopodius : dal pri- mo differisce principalmente per la mancanza della doppia macchia bruna nella seconda cellola basilare posteriore : dal secondo pel ventre interamente nero e per una diversa colorazione ne’ piedi. 10. Nemato a tibie bianche; Nematus albi tibia* N. niger, nitidus.gcniculis libiisque albidis ,harum posiicis apice nigris, tar- sis anterioribus pallide brunneis, posiicis nigris ; alis hyalinis, carpo brunneo , venis nigris, radice tegulisque albidis- . — Long.corp.lin. 2: exp.alar.lin.4 1/2. Maschio. Simile a primo aspetto al maschio della specie prece- dente, al quale è certamente assai affine. Se ne distingue però age- volmente per avere le anche e i trocanteri interamente neri, ed i quat- tro femori anteriori parimente neri fin presso i ginocchi, quasi come ne’ posteriori. Le antenne sono proporzionalmente più lunghe. Raccolto sopra gli altipiani della Sila Grande in giugno; molto raro. 11. Nemato selandrioide; Nematus selandrioid.es. Tav. LX1V, fig. 6. 9. N. oblongo ovatus , niger nitidus , labro brunneo -testaceo", femoribus, ti- biis tarsisque rufo-auranliis;larsis posiicis apice fuscis;alis sub f uliginoso -hg ali* ì M E N O T I E il I 2 2 nis, venis carpoque nigris, radice legulisque poslice pallidis; anlennis abdomine panilo longiorib us. 9 . — Long- corp. lin. 2 1 [3 : exp. alar. lin. 5 1/2. Femmina. Corpo per la forma slmile a quello delle Selandrie, nero splendente. Antenne poco più lunghe dell’addome. Labbro su- periore e palpi bruno-rossicci. Mandibole nel mezzo rosso-picee. Punii callosi del melatoraee pallidi. Piedi rosso-aranciati con le anche e i trocanteri in gran parte e la radice de’quattro femori an- teriori , neri: l’estremità de’quattro tarsi anteriori ed i quattro ulti- mi articoli de’ tarsi posteriori rosso-bruni. Ali ombrate: le vene ed il carpo bruno-nerastri; la radice della costa e la parte posteriore delle tegole bianco sudice; la prima vena trasverso-cubitale spuria^ la terza cedola cubitale poco più lunga che alta. Fiaccolto sopra le Sile nel mese di giugno : raro. Osservazioni. Sembra che questo Neonato sia molto affine al brevis di Hartig: però ne differisce per le antenne non lunghe quasi quanto il corpo , e per le anche interamente nere- Se poi sia il rufipes (P ristipkora) di Lepeletier (1) non possiamo giudicarlo ; opponendovi le ali non perfettamente ialine. 12. Kemato a carpo bianco; Nematus albicarpus. Tav. LXV, fig. 1.9. N. niger , ore , pronoli lobis in margine interno , alarum tegulis et radice pedibusque albis , his coxarum basi tantum nigra ; alis hyalinis , venis nigris, car- po aìbido apice fusco. 9 - Long. corp. lin. 1 3/5: exp. alar. lin. 3 1/2. F emina. Corpo poco allungato , simile anche per la forma a quello delle Selandrie. Antenne delicate, lunghe poco meno del ca- po e torace uniti insieme. Colore nero: nel capo la metà anteriore del clipeo poco profondamente smarginato, il labbro superiore, le mandibole eccetto l’estremità, ed i palpi; nel torace il lembo inter- no o posteriore de’ lobi del prolorace, bianco-pallidi. Piedi intera- mente di questo colore, con solo la base delle anche nera, eie (1) Moq. n. 74. TE NT REDI NI DE I 23 stremila de’ tarsi bruniccia. Ali trasparenti: le vene nere; la radice e le tegole bianco-sudice; il carpo bianco sudicio, bruno all’ estre- mità: prima venetta trasverso-cubitale delle ali anteriori spuria: terza cellola cubitale distintamente più lunga che alta, rettangolare: la seconda venetta trasverso-discoidale ricevuta dalla seconda cellola cubitale assai presso l'angolo esterno; la cellola anale delle ali po- steriori terminata assai prima della venetta trasversale posteriore. Raccolto sugli altipiani delle Sile nel mese di giugno: raro. Osseroazioni.Può questo Nemato confondersi con la PonlaniaVallisnieriy della quale ha perfettamente 1’ abito : però se ne può agevolmente distinguere e per le antenne di nove soli articoli, e per la forma della terza cellola cubitale, e per la posizione della seconda venetta trasverso-discoidale. Genere PONTANIA ; Pontama , A. Cosi. Antennae jxlformcs , 9~ó% 10- 9 -ariiculotae. Ala q ccllulis ut in Ncmatis. Tarsi postici simplices. La piccola Tentredine che forma il tipo di questo gruppo generico da noi stabilito, è conosciuta da tempo remoto per le galle oviformi di color rosso-porpo- rino che per essa si generano sopra le foglie del Salice comune [Salix Russelliana). I primi a studiare la genesi di queste galle sono stati due illustri italiani del secolo decimosettimo , Redi e Vallisnieri , ai quali succedette nel secolo appresso il Reaumour in Francia. II primo di essi benché avesse ogni cura im- piegata ad educare le larve, pure non giunse a conoscere 1’ insetto perfetto : al che pervenne il secondo , parimenti che i! terzo, il quale sviluppò più am- piamente la genesi della galla e le metamorfosi dell’ insetto- L’Hartig nel suo lavoro sopra le Tentredini accenna brevemente i costumi di questo, cui dà nome di Nematus Vallisnieri. Noi scorgendo esistere tuttavia qualche lacuna a colmare per la compiuta storia di tale Tentredine, e della galla da essa cagionatale ne occu- pammo pur di proposito , e ne formammo I’ oggetto d’ una memoria, che nel- l’agosto del lSi9 lessimo nell’ Accademia Pontaniana , ne’ cui atti (voi. VI) venne pubblicata nel 1852. Fu in quella memoria che noi credettimo staccare tale Tentredine da Nemati strettamente considerati, e prenderla a tipo di genere, che denominammo Pontania in ricordanza del nostro illustre Gioviano Ponta- no : poggiando principalmente tal separazione sul diverso numero degli articoli delle antenne. In fine dopo di noi anche il sig. Contarmi studiava la Tentre- dine produttrice, delle galle rosse delle foglie del Salice, e le dava nome di Nematus Redi. IMENOTTERI 21 Poolanìa di Vallisnieri; Poniamo. Vallisnieri . Tav. LXV, fig. 3. N. nigra, ore , logulìs pedibusque albidis , /us coaùs omnibus larsisque p o- sftcìs cimi libiarum apice fuscis; alis hyaìinis .venis carpoque brunneis , hoc basi pallido.— Long. corp. lin. 1 3jì: exp. al. lin. 4. Corpo nero ; solo le parti boccali di color gialliccio sporco, e ì due punii callosi del meialorace bianchicci: talvolta ancora il lembo posteriore degli ultimi anelli addominali bianchiccio. Le antenne lunghe quanto i due terzi dell’intero corpo. Capo trasversale, largo quanto il torace : questo a superficie liscia l’addome un poco più lungo del capo e torace insieme. Piedi piuttosto gracili, bianco-giallicci', le anche nere, solo le posteriori giallicce aU’eslremilà : i piedi posteriori con l’estremità delle tibie ed i tarsi oscuri. Ali proporzionalmente gran- di , incolori , trasparenti, iridale : le vene brune, il carpo bruno a base pallida ; le tegole pallide: la prima e la terza cedola cubitale piccole, quasi quadrale ; la seconda lunga quanto quelle due unite insieme ; Sa seconda venetta trasverso-discoidale ricevuta ad egual distanza dall’ angolo esterno della seconda cedola cubitale , che la prima dall’interno. Nematus Vallisnieri , Hart. 1. c. p. 205, n. 40. Pontania gallicola} A. CosL Stor. della Tentr. delle galle del Salice. Nematus Redi Coniar. Meraor. deH’IsUÌ. Venet. 1852, IV. Trovasi abbondante in tutto il regno. Vive nelle galle di co- lor rosso porporino che essa produce sulle foglie del Salice , come risulta dada sua biologia che appresso seguirà. Genere CRìFTOCÀMPO ; Cpyptocampus , Ilari. Antennae 9 -articulctac, sctaccae • Alae anticae cellulis cubilali- bus tribusì sccunda valdc clangala 3 ambas vc?udas Iransvcrso-discor TENTREDINI DEI 25 cìales eccipiente : cellula anali paiolata ; posticae ccllulis discoidalibus duabus. Questo genere fondato dall’ Hartig per uno smembramento del grande ge- nere Nematus, comprende poche specie, le quali differiscono genericamente dai Nemati per le cellole cubitali , che sono tre sole , delle quali la seconda as- sai lunga risulta dalla fusione della seconda e terza de’ veri Nemati1, essendo la seconda venetta trasverso cubitale che manca. Talvolta anche la prima venet- ta trasverso-cubitale si oblitera come ne’ Nemati.- nel qual caso le cellole cubi- tali sono due sole, delle quali la prima risulta dalla fusione delle prime tre de’ Nemati genuini. Ne abbiamo una sola specie. 1. Criptocampo quadro; Cryplocampus quadrum. Tav. LXV. fig. 2. C. lestaceus, anlennarum dorso, ver licis macula subquadrala, meso-et me - tmoto, pectore medio, abdominisque macula quadrata in dorsi basi, nigris; alis hyalinis, venis carpoque testaceis. 9. — Long. corp. lin. 3 122: exp. alar, lin. 7 Q4. Fontina. Antenne nere nel dorso, testacee inferiormente. Capo insieme alle parti boccali giallo-testaceo: una macchia quasi quadrata nera occupa il vertice, o scende fin presso l’inserzione delle antenne : il contorno posteriore delle orbite è anche nero. Torace nel dorso nero coi lobi del protorace ed i lati del metatorace giallo-testacei; il petto di questo colore con una larga fascia nera che occupa il mesosterno, estendendosi su tutte le pleure medie. Addome giallo-te- staceo : il dorso con una macchia quadrala nera che occupa il mez- zo de’due primi anelli. Piedi, comprese le anche, interamente giallo- testacei. Ali incolori , trasparenti ; le vene ed il carpo testacei; le tegole giallo-testacee. Trovasi nelle adiacenze di Napoli , non molto raro : la larva vive sopra la Belala alba . Imen . Tcnlred. 4 26 IMENOTTERI Storia della Fontania di Vallisnieri e delle galle ciie produce sulle foglie del salice. La piccola Tentredine di cui ragioniamo apparisce in prima- vera , venendo fuori da’ bozzoli formatisi nel preceduto autunno, variandone la precisa epoca a norma de’ luoghi più o meno caldi, che ne rendono precoce o ritardalo lo sviluppo. Nelle contrade più calde ciò avviene al finire del marzo o principiar dell’ aprile , se- condo 1' andamento delle stagioni ; nelle altre accader suole negli ultimi giorni di aprile o primi di maggio. Compiuto il principale scopo, l’ accoppiamento, cui la Natura chiama gl’insetti nell’ ultimo stadio di lor vita , che à durata di sol pochi giorni ; la femmina già fecondata attende alla sua finale deputazione , quella di assicu- rar la propagazion della specie. Si aggira quindi intorno le foglie dell' albero , ove menò sua prima vita , e mediante la sua trivella perfora una parte della spessezza della foglia , penetra fra i due strati di questa, e vi depone un uovo. La stessa operazione essa va ripetendo sopra foglie diverse, e sopra più punti di una medesima foglia, tante volte per quante sono le uova di cui deve sgravarsi, non de- poncndole per gruppi, bensì l'uno isolato dall’altro; e ciò per effet- to di quello ammirabile istinto, per lo quale le madri tutti preveg- gono i bisogni della nascitura lor prole , come sarà chiaro da ciò che in appiesso diremo. Non appena ciò avvenuto, per lo stimo- lo cagionato sulla foglia dalla punzecchiatura fattavi con la tri- vella , e sostenuto dalla presenza del corpo straniero , 1’ uovo , un aumento di vegetazione si stabilisce in quel punto , onde il tessu- to diviene più crasso e tumido , dando origine alla galla. Questa inviluppa d’ ogni patte l’uovo, che vi rimane rinchiuso al di den- tro , senza avvertirsi più traccia o cicatrice della ferita prodotta dall’organo perforatore dell’insetto. Sezionata la galla allorché non à più d’ una linea nel maggior diametro, trovasi tutta egualmente d’ un parenchima compatto verde , che lascia nel centro una picco- TÉNTRED1N1DE! 27 lissima cavità , nella quale giace 1’ uovo pressoché sferico , e di colore bianchiccio, onde si fa immantinenti avvertire , spezialmente se facciasi uso di qualche lente d’ingrandimento. Ripetendo le ri- cerche medesime a pi ìx innoltralo sviluppo , e quando non è ancora mutalo il primitivo color della galla , rinviensi entro di questa il piccolo verme o larva venuta già fuori , a corpo allungato e rnolli- cino , meno il capo che è corneo , di un verdiccio pallido , sul quale soltanto risaltano gli occhi oscuri. Essa va rosicchiando l’ in- terno parenchima della galla , sopperendo cosi a’ bisogni della nu- trizione ad un tempo , ed ingrandendo la cavità che dar deve ri- covero al suo corpo crescente. E poco irritabile , talché aperta la galla, e venuta essa in aperto a contatto degli agenti esterni, lungi dal turbarsi» rimanesi al suo sito, e continua a roder la galla, pre- standosi in tal modo assai bene alle indagini dell’ osservatore. Al- lorché è giunta alla massima crescenza, si trova aver già consumato tutto 1’ interno parenchima della galla , la quale limane a pareti più o meno solidi e disseccate , soprattutto nella parte più convessa centrale , e scavala da una maggior cavità , nella quale, aprendola, si trova da un lato la larva lunga già due linee all’ incirca, di co- lor acqua marina, col capo piceo; dall’ altra parte il mucchio degli escrementi da essa deposli durante tutto il tempo di sua crescen- za. E qui dobbiam ricordare ciò che poco innanzi accennammo, che I’ abitudine della madre di deporre gii uovi l’uno dall’ altro distanti e staccati era una prova di quello istinto, onde per mille modi si rendono tali insetti oggetto della nostra ammirazione. Di fatti , es- sendo , come abbiam detto , la grandezza della galla tale, die tutto il suo interno parenchima è sol sufficiente ad alimentare, una larva ; se la madre più uova in un punto ponesse , le quali in con- seguenza restassero in una galla stessa rinchiuse , le larve che ne verrebbero a schiudere non troverebbero sufficiente alimento. Nè la galla prender potrebbe un volume maggiore, essendo la sua crescen- za proporzionata allo stimolo che 1’ à occasionata. La larva pervenuta al suo completo sviluppo, che avvenir suole negli ultimi giorni di maggio o ne’ primi di giugno, iuteude a tes- IMENOTTERI 28 sersi il bozzoluto, entro il quale passar deve l’altro periodo dì sua vita. A ciò fare non tutte le larve serbano eguale procedimento. Molte di esse in tale epoca perforano le pareti della galla in un punto qua- lunque della sua superficie , e piu spesso verso la periferia , l’ab- bandonano, cercano il terreno, ed ivi a poca profondità si tessono il loro bozzolo; ovvero ciò fanno sull’albero stesso tra foglia e foglia. Altre al contrario, lungi dallo abbandonare la galla, vi rimangono dentro, tessendosi ivi medesimo il bozzolo. Di talché , visitando le galle quando già 1’ epoca di questa trasformazione è passata , le più si trovano bucate, e vuote all’interno; le altre intere, e con entro il bozzolo già formalo. E poiché abbiamo avvertito che la madre non depone più che un uovo per parte , così del pari un solo bozzolo per galla rattrovasi. Un solo esempio fra cento abbiamo osservato di galla avente allo interno due bozzoli della ordinaria grandezza , adattati obbliquamente l’uno accanto all’altro: lo chè non sapremmo se dipeso fosse da uova insieme deposte dalla madre in un medesimo punto , o da larva che abbandonata la propria galla , per cagione qualunque , fo.se andata a cercare alimento in altra già abitata , compiendo ivi ancora la sua trasformazione. Sia qualunque il sito che la larva presceglie a tessere il suo bozzolo, uno o due giorni impiega a tal lavorio. Essa vi si rinchiu- de al di dentro rannicchiata e contratta, vi giace distesa, col capo incurvalo verso il petto e gli ultimi anelli addominali rivolti in a- vanli contro i precedenti per la faccia ventrale. Ed in tal posizio- ne, senza punto mutar abito o forma, rimane per circa una ventina di giorni, quando avvicinatasi l’epoca della seconda trasformazione, depone l’ultima sua spoglia per prender la vera sembianza di ninfa, dalla quale dopo qualche giorno passa ad immagine. Se il bozzolo è tessuto allo esterno , 1’ insetto perfetto non à che ad attraversar questo , Io ché gli é molto agevole : se è rimasto entro la galla , sbrigatosi dal primo impaccio, per venire a luce, perfora le pareti del suo ricettacolo, compiendo ciò che non fece allorché era larva. Sicché negli ultimi giorni di giugno, od al più tardi ne’primi di luglio , gl’ insetti perfetti son fuori. Questi ripetendo le opera- TENTI* EDINIDE I 29 zioni medesime delle lor madri, danno origine a nuove galle, le cui larve, tessutosi il bozzolo , rimangono entro di esso custodite per tutta la stagione autunnale ed invernale, schiudendo nella primavera dell’ anno seguente. Descrizione dell' insetto ne ’ diversi suoi stali. Larva — Corpo allungato, quasi cilindraceo, poco piu ristretto posteriormente, coanposto di quattordici anelli: il cefalico, i tre to- racici , e dieci addominali. L’anello cefalico o capo è corneo, rifondato, appiattito in avanti e quasi verticale, con una linea impressa archeggiata a guisa di ferro di cavallo, con l’arco in sopra e le branche in sotto, terminate agli angoli dell’ epistoma o clipeo, che è limitato da una simile linea diritta tra- sversale impressa , la quale sembra la corda dell’arco indicato. Il labbro superiore è coriaceo , nella base largo pressoché il doppio che lungo nel mezzo, rilondato negli angoli anteriori. Le mandibole sono robuste, cornee, ad estremità larga e troncata, con due denti, il superiore de’ quali più lungo , e due angoli sporgenti più sopra di questo. Le mascelle son piccole, poco coriacee, con palpi di cin- que articoli, il primo de’ quali maggiore degli altri quattro presi insieme ; questi decrescenti ancora in grandezza , 1’ ultimo essendo piccolissimo ed acuminato. 11 labbro inferiore è carnoso , con due piccoli palpi di tre articoli decrescenti in grandezza , l ultimo con- sistendo in una minuta punta. Gli occhi sono semplici , assai pic- coli e laterali. Le antenne, rappresentate da un solo articolo coai- co-troncato, sono inserite in una poco profonda fossetta, posta so- pra ed infuori degli angoli basilari dell’ epistoma. Gli anelli toracici son molli, quasi eguali fra loro , il primo essendo solo un poco più corto; anno ciascuno nella faccia dorsale due cordoni trasversali costituiti da pieghe della cute, ivi più ispes- sita e quasi callosa. I primi nove anelli addominali sono simili ed eguali ai torà* elei ; il decimo od auale à la faccia dorsale poco convessa , quasi IMENOTTERI 30 a forma di scudo , posteriormente più angusto e ritondato , sotto del quale apresi 1’ ano. I piedi veri sono mediocremente robusti , di quattro articoli decrescenti gradatamente in grandezza, l'ultimo de’ quali terminato da u Ughi et La aguzza ma poco inarcala. II primo anello addominale presenta al disotto due piccoli tu- bercoli mammelliformi ; i sei seguenti, dal secondo cioè al settimo inclusivo, portano ciascuno un pajo di falsi piedi carnosi, in parte retrattili, ed armati come all’ ordinario di minuti uncinetti; l’ottavo manca dogai sorta d’appendici ambulatone; il decimo a due falsi piedi maggiori, anch’essi carnosi ma più consistenti, acetaboiiformi, coi quali più fortemente aderisce ai corpi sui quali poggia o cam- mina. Innollre , ne’ sei anelli forniti di falsi piedi (secondo a set- timo ) vedesi nel mezzo fra i due piedi una rima prodotta da in-* troflessione de’ comuni tegumenti , dalla quale , comprimendo gli anelli dai lati , vien fuori svolgendosi come un dito di guanto un organo speciale allungato, a pareti membranose, simile a quello di molte altre Tentredini , ed analogo all’ altro che manda fuori dal dorso del primo anello toracico la larva del Papilione Macaone. 11 colore della larva nella sua prima eia è un verde assai chia- ro, lutto uniforme, quasi trasparente, coi soli occhi oscuri. Nella età adulta prende il color dell'acqua marina, senza però perdere la trasparenza quasi cristallina; il capo con le mandibole si fa piceo, divenendo sempre più oscuro , o ritenendo un poco del primitivo colore presso la impressione frontale. La sua lunghezza nel massimo sviluppo è di linee due , o poco più. Ninfa — La ninfa ritiene le forme di larva Gno a qualche gior- no soltanto pria che debba convertirsi in insetto perfetto, siccome superiormente abbiamo detto 11 suo colore è bianco sporco ten- dente appena al gialliccio, col capo bruno. 11 bozzolo è cilindraeeo, ritondato egualmente ne’ due estremi , leggermente ed iu modo talvolta appena sensibile strangolato per traverso nel mezzo ; di color fulvo-rossiccio. Il tessuto onde vien T E N T lì E D I N 1 D E I 31 formato è fitto ed alquanto grossolano. La sua lunghezza, negl’in- dividui meglio sviluppali, è di circa due linee , essendo poco men di una linea il diametro della grossezza. Descrizione della galla e sua formazione. Le galle àn figura ovato-allungata; son convesse e sporgenti egual- mente dall’ una e l’altra pagina della foglia, dal cui piano sembra restassero orizzontalmente ripartite in due eguali metà; misurano nel massimo sviluppo linee quattro e mezzo nel diametro maggiore , due o poco più nel minore, quanto è pure presso a poco l’altezza o grossezza, presentandosi il loro taglio trasversale quasi circolare. Tale forma e grandezza però non è si costante , da non tro- varne. fra un considerevole numero, di quelle più o men ritorniate , 0 che toccata la medesima crescenza non offrissero le dimensioni indicale, bensì fossero minori, quasi il loro sviluppo non avesse avuto un regolare processo. Di un verde simile a quello della pagina superio- re della foglia nel primo loro periodo, cominciano in seguito a colorarsi d’ un bel rosso scarlatto, il qual colore d’ordinario cominciando dal centro o parte più convessa dell'una e dell’altra metà della galla, si va quindi successivamente espandendo verso la periferia, sicché quan- do sono al lor termine si presentano interamente così colorate , fa- cendo un contrapposto grazioso col color verde delle foglie , dalle quali pria non distinguevansi punto. In altre il colere scarlatto si limita qua e là , formando delle chiazze irregolari in figura, quasi costanti in estensione. Non vi à sito della foglia che non ne possa essere affetto: sviluppatisi del pari presso il nervo principale, presso 1 margini e nel rimanente del campo. Molte foglie non ne presenta- no che una sola per cadauna ; facile è però incontrarne di quelle , che ne hanno due, tre, quattro ed anche talvolta cinque o più, sia tutte P una dall’altra distanti, sia alcune fra loro ravvicinate. Dissecandosi accuratamente ne diversi sensi, e ne’di versi periodi di sviluppo, vedesi chiaramente risultar tali galle da’due strali della foglia, i quali si separano e si divaricanojelevandosi ciascuno dal proprio 32 IMENOTTERI lato a guisa di ampolla, restando fra loro una cavità in un modo ana- logo a quello che à luogo nelle galle che generansi sulle foglie del Vitex agnus castus , che perciò Pieaumur riunì insieme, col nome di galle varicose. Il qual processo è accompagnato da un trasformamento ancora del tessuto, il quale per l’ effetto di un maggiore afflusso di umori nutritivi s’ingrossa, diviene un parenchima crasso, compatto, poco spugnoso. In fallo però di trasformamene di tessuto che àn luogo nella formazion delle galle , queste del Salice si allontanano meno che altre dallo stato fisiologico. Poiché, laddove in talune il tessuto si trasforma immensamente , divenendo fibroso e perfino legnoso , come nelle galle delle tintorie; in queste scorgesi niente più che una crassezza maggiore del tessuto stesso della foglia, la cui epidermide continua chiaramente sulla galla. Ed anche quando son presso a sec- care, dalla parte più convessa e centrale, ove il tessuto è più mu- tato, andando verso la periferia scorgesi il graduato passaggio di esso al tessuto normale della foglia. La specie di Salice sulle cui foglie più ordinariamente osser- vansi presso Napoli le galle descritte è il Salix Rousselliana ; però non è cosa rara vederle ancora su quelle del S. cuprea. Probabil- mente anche il Sc.lix purpurea , che alla prima delle due accennate specie di Salici è molto alfine , ne viene in pari modo attaccato, siccome abbiamo avvertito in un nostro articolo dal titolo Contribu- zione alla Storia generale e particolare delle galle (l). (1) Inserito negli Anoali Scientifici , vel.’ I. fase. 6: Aprile 1834. TE N TRE DIN IDEI Tribù Il.a DOLERINl. 33 Anfennae 9-15 -articulalae, setaccac vel filifonncs, simplices< Alae anticae ccllulis radialibus duabus , cubitalibus Iribus. Distinguonsi agevolmente i Tentredinidei di questa tribù pel numero delle cellole radiali da’ Nematini , e per quello delle cubitali da'Tentredinini. Le an- tenne in nessuna specie sono pettinate o fatte a sega , ma sempre semplici, nei più setacee , in altri filiformi. Genere BOLERO ; Doz.erus, Jur. Klug. Anlennae 9 -articulatac, fdformcs vcl sclacccic. Alae anticae cel- lula cubitali sccunda ambas vcnulas Ircinsverso-discoidales excipicnte\ cellula anali per vcnulam obliquaci bipartita 5 posticae ccllulis discoi- dalibus duabus. 1 Doleri sono riconoscibili fra gli altri generi della tribù per le due venet- te trasverso-discoidali ricevute ambedue dalla seconda cedola cubitale. L’ europa ne possiede parecchie specie : però nel regno di Nepoli non ne abbiamo finora incontrato che due. 1. Bolero dell5 eglanteria ; Dolerus eglanteriae . Tav. LXYI, fig. 1 cT, 2 9. D. c? niger, abdomine basi ( anoque ) excepta, femoribus libiisque parlìm rufo-aurantiis- $ rufo auranlia, antennis, capite , metanoto, pectore medio et postico, abdominisque segmento primo dorsali nigris;pedibus rufo aurantiis coxì?9 trochanleribus, femorum basi,libiis apice larsisgue nigris ; alis fuliginosis, venis carpoque nigris. — Long. corp. lin 3 1/2-4 1/3 : exp. alar. Iin. 8 10. § Yariat: V mesonolo nigro, lobo medio tantum rufo aurantio ; pectore loto pedibusque nigris • Maschio. Antenne, capo e torace interamente neri. Addome ros- so-aranciato col primo articolo nero ; l’ ano ordinariamente bruno- nerastro. Piedi rosso-aranciati : le anche , i trocanteri, la base de’ femori , V estremità delle tibie ed i tarsi per intero , neri. Ali fuli- g'mose con le vene ed il carpo neri. Imen. Tentred, 34 IMENOTTERI Femina. Antenne e capo neri : il labbro superiore bruno-ros- sastro. Torace nel dorso rosso-aranciato con lo spazio dietro lo scutello nero; inferiormente nero col solo petto anteriore rosso-aran- ciato. Addome di questo colore col primo anello dorsale nero. Piedi ed ali come nel maschio. Varietà. Ne abbiamo una varietà femina nella quale il dorso del torace è nero col prolorace ed il lobo medio del mesotorace giallo- aranciati , il petto ed i piedi interamente neri. Tenlhredo eglanteriae, Fab. Ent. Sysl II, p. 109, n. 9. * — —Spiti. Ins. Lig. il. p. 155. Eyloloma eglanteriae , Fab. Sjst . Pirz. p. 25, n» 18. Dosylheus eglanteriae , Leach. Dolerus eglanteriae , Jur. — Lepel. Min. n. 356, — — ìlari. 1. c. p. 232, n. ! . Tenthredo pede stris, Vanz. Fn Germ. fig. II. Yar. Tenlhredo germanica , Fab. Ent. Syst. n. 18.— Panz. f. -4. Dolerus germanìcus , Lepel. 1. c. n. 359. Trovasi in varie parti del regno, ne’ luoghi prossimi alle acque, qui raro , lì abbondante ; raccolto presso il Iago Fusaro; nelle col- line del Sannio ; presso Benevento ; sopra le Sile , ec. Osservazioni. La varietà da noi descritta quadra assai bene con la descri- zione che il Lepeletier dà del D- germanicus. Vi converrebbe parimenti la diagnosi del £>. anlicus Kl. Ilari, n. 2 ; se non si opponesse il carattere delle ali, che in questo voglionsi completamente incolori. D’altronde noi siamo convinti non es- ser la nostra altro che varietà della specie descritta , con la quale 1’ abbiamo raccolta. 2. Dolere nero ; Dolerus niger . D . aler, sublililer cinereo puberulvs , segmentis venlralibus tantum vel edam dorsalibus poslice angustissime albido marginalis ; alis fuliginosis , venis sarpoque nigris . cf.— Long. corp. lin. 3 3jL exp. alar, lin- 8 1?2. Maschio. Corpo uniformemente di color nero intenso, poco splen- TÉ N TRED1N1DEÌ 35 dente , con finissima e corta pubescenza cenerina • gli anelli ven- trali e talvolta pure i dorsali con delicato orlo posteriore bianchie. ciò : di questo colore son pure i punti callosi del metatorace. An- tenne lunghe quanto 1’ addome. Capo e lati del torace slivatamente punteggiati. Il dorso del torace più finamente puntinato ; il lobo medio con una profonda impressione longitudinale media ristretta davanti indietro. Addome nel dorso liscio, sottilmente carenato dal terzo al settimo anello; l’ottavo con una depressione nel mezzo, cinta ne’ lati da delicato rilievo. La f emina , secondo il sig. Hartig, non differisce nel colorito dal maschio. Dolerus niger, Kl.- — Hart. 1. c. p. 237, n. 20. Specie mollo rara nel regno. L’abbiam raccolta sopra la Sila in Calabria Citeriore, nel mese di giugno. Genere EMFITO ; Emphytus , Klug. Antennae Q-arliculalac , fììliformes vcl sciacene, capile ihoraccque simul longiorcs. Alae anticae cellula cubitali prima primam , sccunda sccundam vcnulam Iransvcrso-discoidalcm cxcipiente ; cellula anali in disco per vcnulam obliquam bipartita ; posticae cellula discoidali nulla. Due importanti caratteri distinguono gli Emfiti da’Doleri : l’uno riposto nelle venette trasverso discoidali ricevute rispettivamente dalle due prime cel- lule cubitali; l’altro nella mancanza di cellole discoidali nelle ali posteriori» Il loro corpo è -allungato, a lati più o meno paralleli , mediocremente depresso. Le specie europee note di questo genere sono piuttoste numerose ; la no- stra Fauna ne conta per ora cinque soltanto. ì. Enofilo a piedi tricolorali ; Emphytus trìcoloripes . Tav. LXYI. fig. 3. E. niger nilidus .pedibus rufis,anlerioribus coxis,t>'ochanteribus femorum- que basi nigris; postici s coxis nigris, trochanteribus albis,geniculis tarsisque ni- gricantibus ; alis lujalinis carpo dimidiale albo nigroque , 9 — - Long, corp» Sin. 4 lj2: exp. alar. lin. 8 36 IMENOTTERI Femìna. Capo, comprese tulle le parti boccali , antenne, torace ed addome nero-lucidi : solo gli ultimi due articoli de' palpi pallidi, e i due punti callosi del metulorace bianchicci; il primo anello ad- dominale dorsale con piccolo spazio triangolare membranoso pallido . Piedi rossi ’• i quattro anteriori con le anche , i trocanteri ed i fe- mori fin oltre la metà neri ; i due posteriori con le anche nere , i trocanteri bianchi , i due estremi de’ femori , la estremila apicale delle tibie e i tarsi, nerastri. Ali trasparenti , quasi incolori : le vene nere; il carpo nella metà basilare bianco, nell’altra nero. Trovata nelle adiacenze di Sanseverino dal sig. Giuseppe Ni- codemi , dal quale ci è stala gentilmente comunicata. Osservazioni. La specie con la quale questa da noi descritta presenta le maggiori affinità è 1’ Empii, melanarius Klug, dal quale differisce per una piu complicata colorazione de’ piedi , che in quella si vogliono rossi coi pomelli de' femori bianchi. 2. Emfito prossimo; JEmphjlus proximus. E. niger niiidus, pedibus rufo-testaceis, anterioribus nigris, gcniculis,tibiis tarsisque anlice pallidis (in latere postico nigricanlibus 9 ); poslicis rufìs , coxisì trochanteribns, tibiarum apice tarsisque nigris; alis hyalinis apice subumbralis, venis corpoque nigris, hoc basi pallido. — Long. corp. lin. 3 1^4: exp. alar, lin* 6 1 p2. Maschio. Piu piccolo del precedente , cui per molti caratteri simiglia. Capo con tutte le parti boccali, antenne, torace cd ad- dome nero-lucidi; solo i palpi bruno-pallidi, e i due punti dei tue- tatorace e lo spazio triangolare del primo anello addominale bian- chicci. I quattro piedi anteriori neri , con i ginocchi, le tibie ed i tarsi rossicci pallidi; i due posteriori rossi con le anche, i trocanteri, l’estremità delle tibie e i tarsi, neri. Ali trasparenti un poco affu- micate verso l’estremità: le vene nere; il carpo nero con la sola base pallida. Femina. Corpo più tozzo : i quattro piedi anteriori con i gi~ TENTDED1NIDEI 37 Doccili, le tibie editarsi nella faccia anteriore rossicci pallidi , nei a posteriore nerastri. Nel resto simile al maschio. Specie piuttosto rara nel regno. L’ abbiam raccolta nelle adia- cenze di Napoli, e sopra la Sila ia Calabria Citeriore, nel mese di giugno. Osservazioni. Sia perchè le descrizioni degli autori sono troppo compen- diate , sia perchè le specie da essi tenute presenti sono diverse ; certo è che anche questa ora descritta non sappiamo aggiustatamente riferirla ad alcuna di quelle riportate dagli SmenolterograQ. Quella cui più si approssima è V Empii. ( Dolerus ) testaceipes, Lepel., per la quale l'avremmo ritenuta, se non si oppo- nesse il carattere che a questa si attribuisce di alae nigrae. 3. Emfito a piedi pallidi ; Empkytus pallìpes» E. niger nilidus .palpi s . tegulis alarum, cenchris pedibusque totim pallidis, horam poslìcis libiarum apice tarsisque fuscescenUbus ; alis hyalinis venis car- poque brunneis. $ • — Long. corp. lin. 2 1/2 : exp. alar. lin. 5 1/2. Femìna. Capo, torace ed addome neri lucidi : i palpi, le tegole delle ali, i due punti del metatorace bianchicci. Piedi, comprese le anche e i trocanteri, bianchicci; l’estremità delle tibie posteriori ed i tarsi dello stesso pajo foschi, gli altri tarsi appena meno pallidi. Ali trasparenti, incolori: le vene ed il carpo bruni. Tenthredo pallìpes, Spiri. Ins Lig. II, p. 19, n. XXIII . Dolerus leucopodus, Lepel. Mon. n. 350. Emphijtus grossulariae , King. — Hart. p. 219, n. 10. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, poco frequente. Osservazioni. Benché l’ llartig non citi nè Spinola, nè Lepeletier; pur tut- talvolta dalla descrizione dell’/?, grossulariae ci sembra rilevare esser questo la cosa stessa del pallipes di Spinola. 4. Emfito cinto; Emphytus cinclus. Tav. LXVI, fig. 4. E. niger nilidus, abdominis segmento quinto fascici dorsali tcgulisque ala - I M ENOTT ERI r um albis ; pedibus anterìoribus brunneo-rufescenlibus, anlicis facie antica tt- biarum et larsarum, mediis basi libiarurn pallùlis ; posiicis coxarwn apice , tro - chanleribus et femorum basi pallidis, reliquo femorum nigro, libiis rufulisbasi pallidis ; alis hyalinis, venis carpoque brunncis, hoc basi pallido . 9 . — Long» corp. lin. 3 lp2: exp. alar. lin. 7. Femina. Antenne distintamente più corte della metà del corpos nere. Capo, torace ed addome neri splendenti ; le mandibole rosso- picee avanti l’estremità ; i palpi bruno-pallidi ; i punti callosi del metalorace, e Io spazio triangolare del primo anello addominale bian„ chicci ; il quinto anello addominale dorsale con una fascia bianca contigua al margine anteriore, e ristretta gradatamente da’lali al mezzo. I piedi anteriori anno le anche, i trocanteri in gran parte, i femori fino innanzi i ginocchi dalla faccia anteriore, per intero dalla faccia posteriore , le tibie dalla faccia posteriore eccetto la base: ed il dor- so de’ tarsi, neri ; nel resto sono bianchicci: i due medii ànno le ànehe, i trocanteri ed i femori neri; le tibie ed i tarsi nero-rossa- stri , le prime con la base bianca : i due posteriori ànno le ànche nere con 1’ estremità bianca , i trocanteri e la base de’ femori bian- chi , il resto de’ femori nero , le tibie rosse con la base bianca , E tarsi bruni. Ali incolori, trasparenti , leggermente ombrate : le ven@ ed il carpo neri , questo col contorno basilare pallido. Tenthredo cincia , Schrnk. Enum. Ins. Àus. a. 167» Dolerus cinctus , Jur. p. 58, pi. VI. Nemalus cinctus, Spin. Ins. Lig.II. p. 156. Lepel. Monog. n. 342. Emphylus cinctus , (Lin.) Hart. p. 248, n. 3. Trovasi assai raramente nel regno : l’ abbiam raccolto nelle adia- cenze di Napoli nel mese di ottobre. 4. Enafito elegante ; Emghytus elegan$o Tav. LXVI, fig. 5. E. « iger nitidus, ore, pronoti lobis margine interno , tegulis alarum, ceti- TENTREDINIDEI 39 chris et membrana segmenti primi abdominaìis albis; abdomine cingulo integra segmenti quinti rvfo; pedibus albidis: anlerioribus femoribusnigro signalis, (ib is postice infra basim pallide rufescentibus, tarsis apice fuscis ; posticis femoribus nigris basi albis, libiis rujis basi albis, tarsis brunneis ; ads hyalinis, venis car- poque brunneis 9 • —Long. corp. lin. 3 1/2 : exp. alar. Iin. 7. Femina. Antenne lunghe appena quanto la metà del corpo, ne- re. Capo nero splendente: il margine inferiore del clipeo, il labbro superiore , la faccia esterna delle mandibole , bianchi : palpi gial* Io-pallidi ; sul contorno superiore interno delle orbite un piccolo tratto pallido, avvertibile con lente d’ ingrandimento. .Torace nero splendente : il margine interno de’ lobi del protorace, ed i due punti callosi del metalorace, bianchi. Addome nero splendente ; il primo anello dorsale conio spazio membranoso triangolare pallido ; il quin- to anello sì dorsale, che ventrale tutto intero rossiccio col margine posteriore più pallido. Piedi : i quattro anteriori bianchi , i femori con un piccolo tratto nero sulla faccia posteriore, le tibie eccetto la base e i tarsi nella faccia posteriore di color rossiccio pallido ; i due posteriori con le anche bianche a base nera ; i trocanteri e la base dei femori neri ; le tibie rosse a base bianca, i tarsi bruno-rossastri. Ali incolori, trasparenti, iridate; le tegole bianche ; la vena costale testaceo-pallida a base bianca ; il carpo bruno col margine basilare pallido ; le altre vene nerastre. Raccolto sulle colline del Sannio , nel mese di giugno , raro. Osservazioni. Affine è questo Emfìto al rufocinclus Klug : però la colora, zione de’ piedi non quadra con quella che dall’ Hartig viene indicata. Parimenti offre delle affinità col togalus, ma per varii caratteri neppure può a questo con esattezza riferirsi. Genere FENUSA ; Fenusa , Leach. Antennae 9 •arliculataeì fil formes. Alae anticae cellula cubitali pri- ma primam , sccunda sccundam vcnulam Iransvcrso-discoidalem cxci- piente ; cellula anali clliplica peliolata ; posticae cellula discoidali nulla. 40 IMENOTTERI Comprende questo genere poche specie , quasi tutte di statura assai pie* OÌ a ed a corpo nero , con ali ampie più o meno {uliginose ; le quali distia* guonsi organicamente dagli Emfili per la cellula anale delle ali anteriori , che è ellittica e lungamente picciuolata. Ne abbiamo nel regno incontrata una sola specie. 1. Fenusa nana; Fenusa pumilio . Tav. LXYI. fig. 8. (ala) F. nigra, geniculis,libiis,tarsis el poslicis trochanieribus sordide flavis;alis fuliginosis, apice diluiioribus, venis carpoque nigris. 9 . — Long. corp. Un, 2 i exp. alar. lin. 4 3^4. Variai: femoribus posterioribus basi plus minus ve pallidis. Femina. Corpo interamente di color nero tendente al bruno t i due punti callosi dei metatorace e lo spazio membranoso del pri- mo anello addominale bianco-giallicci sudici. Antenne lunghe quanto I' addome, nero-brune. Piedi di color gialliccio sudicio, con le anche,, i trocanteri anteriori e medi i , ed i femori fin presso i ginocchi , neri. Ali [uliginose , più chiare verso l’estremità; le vene ed il car- po bruno-nerastri. In taluni individui, ne’quali il nero prende minor dominio nei piedi, la base de’ femori medii e posteriori è anche pallida. Emphylus (Fenusa) pumilio , M us K.1 .-Ilari . l.c.p. 259 , n • 5 . Trovasi in varie parti del regno , non escluse le adiacenze del= la capitale *• ovunque però poco frequente. Genere AFÀDNIJPiO ; Aphadnurus , n. Antennae 7 -articolataci Jìlformcs , breves. Alae anlieae ut in Fé- - nusis : posticae cellula discoidali nulla , cellula anali aperta ac inde indislincia. La piccolissima Tentredine per la quale ci vediamo costretti istituire quésto novello gruppo generico, simiglia quasi in tutto alle Fenuse: però se ne disco- sta organicamente per la mancanza della cellola anale delle ali posteriori, men- tre la vena che dovrebbe concorrere a formarla, dopo la sua origine cammina diritta sul campo dell’ ala e si perde senza unirsi alla precedente per chiudere la TENTREDINIDEI 4L cellola. Alla quale mancanza si è da noi voluto alludere col nome generico che I® abbiamo imposto. 1. Afadnuro piccino; Aphadnurus tanlillus . Tav. LXVI, fig. 6. À. niger nitidus geniculis omnibus tibiis anterioribus larsìsque anticis sor- dide flavis ; pedibus posiicis crassiusculis ; alis dense fuliginosis , venis carpo- que nigris. <$ — Long. corp. lin. 1 1/2 : exp. alar, lin- 3 1/2. Maschio. Antenne lunghe un poco meno del capo e torace in- sieme ; nere. Corpo interamente nero splendente , solo co’ punti cal- losi del metalorace e lo spazio membranoso del primo anello dor- sale, cenerini. Piedi neri; negli anteriori i ginocchi, le tibie e i tar- si , ne’medii i ginocchi e le tibie, ne’posteriori i soli ginocchi, di color bruno gialliccio: i piedi posteriori proporzionalmente meno al- lungati e piu robusti. Ali densamente [uliginose ; le vene ed il car- po neri. Piaccolto sopra gli altipiani delle Sile nelia Calabria Citeriore, nel mese di giugno : raro. Genere MELINIÀ ; Melinia , nob. Anler.nae 11-1 ^-aiHiculalac, fìliformcs, hrcvilcr pilosac, articolo icrtio scqucnlihus singulis longiorc. AUte anticae venulis transverso- discoid alib as a ctdlulis cubi l ah bus prima et seconda cxceplis ; cellula anali pctiolala : posticae cellula discoidali nulla . La specie che prendiamo a tipo di questo novello gruppo generico , a ca- gion delle amenne si avvicina al genere Plnjlloslnma di Hartig. La condizione pe» rò della cellola anale delle ali anteriori, sulla quale lo stesso lodato Imenotte» rografo à atiaccata tanta importanza sistematica, non ci permette di ascrivetela. Ne conosciamo per ora una sola specie. I. Melin ia minutissima ; Melinia minutissima. Tav. LXVI, fig. 7. (antenna) M. nigra nitida geniculis, tibiis larsisque sordide flavis; alis f uliginoso- Jmen. Tenlred . G 42 imenotteri h y alini s , venis carpoque nigro-brunneis. 9 — Long. corp. lin. 1 1;3: exp. alar. lin. 3. Femitia. Corpo interamente nero lucido : lo spazio membranoso del primo anello addominale assai grande, bianco-cenerino; sì pure i due punti callosi del mctatorace. Antenne di undici a tredici ar- ticoli , lunghe meno del capo e torace insieme. Piedi neri coi gi- nocchi , le tibie e i tarsi di color gialliccio pallido. Ali leggermente luliginose : le vene ed il carpo bruno-nerastri. Trovasi non rara nelle adiacenze di Napoli, ed in altre parli del regno, lutti gl' individui raccolti finora sono femine. Osservazioni. Guardata superficialmente questa piccola Tentredine si pren- derebbe per una Fenusa ; avendo tutto l’abito ed il colorito di alcune specie di questo genere- Per distinguerla senza equivoco è necessario por mente ai caratteri generici. Tribù III.» TENTREDJN1N1. Antennae 9 - 1 0 -aiiiculatae, sciacene, s. fi l forni es, s ante apicem fusifonnes , simpliccs. Alae anticae cellulis rudialibus duubus , cubila- hbus quatuor. Genere ATALIA; Atualia, Leach. Antennae 10 -arllculalae, ad apicem incmssnlac. Alae anticae cel- lula anali in disco a venula obliqua inlersccla ; posticae cellulis discoi- dalibus duabus • Facile è distinguere le Atalie da’ Tentredini ni degli altri generi, precisa- mente dalle Selandrie, con le quali per la forma e poca consistenza del corpo anno maggior s'miglianza, a causa delle antenne, le quali sono composte di die- ci articoli, ed in luogo di essere successivamente assottigliate verso l’estremità, nelle Atalie vanno leggermente ingrossando. Poche specie di Atalie si anno in europa , le quali offrono tale uniformità di abito, che sembrano appena differire le une dalle altre. Tutte sono dominate dal colore giallo-aranciato, sul quale spiccano alcune parti nere. Noi ne posse- diamo quattro specie ben distinte. TENTREDINIPEl 43 1 . Atalia delle spine; Athalia spinarum. Tav. LXVII, fìg. I. A. fìavo-rufescens , capite, anlennarum dorso , mesonoti lobis laleralibus, metanolo ex parte , ac omnium tibiarum et larsorum articulorum apice nigris ; ore alialo; atis hyalinis basi flave scenlibus ,vcnis concoloribus .costa subcosla car- poque nigro-brunneis; tegulis flavo auranliis. — Long. lin. 3-3 1/2: exp. alar, lui. 0 1/2 7-1/2. Capo nero; il clìpeo, il labbro superiore, la porzione inferiore delle orbile, le mandibole giallicce pallide: queste ultime con l’eslremità rosso-picea. Palpi giallicci. Antenne bruno-nerastre nel dorso, giallic- ce nella faccia inferiore. Torace giallo-aranciato ; i lobi laterali del dorso del mesolorace in gran parte neri ; il dorso del melatorace dietro lo sculello bruno-nerastro , coi due punti callosi pallidi , ed una macchia media giallo-aranciata. Addome di color giallo-arancia- to meno intenso del torace senza alcuna macchia: il solo margine anteriore del primo anello nero. Piedi giallo-aranciati con l’estremi- tà di tulle le tibie e di tulli gli articoli de’ tarsi nera. Ali traspa- renti, pe’ due quinti basilari tinte leggermente di gialliccio, con vene anche gialle; nel resto incolori con le vene più oscure: le ali ante_ riori con la vena costale e la sottocostale , il margine anteriore del carpo e la radice bruno-neri, solo la costa gialliccia nella sua ori- gine: cedola dielro-coslale e disco del carpo bruni; le tegole giallo- aranciate. I maschi presentano ordinariamente la porzione della fronte sot- toposta alla inserzione delle antenne giallo pallida, e i due primi ar- ticoli delle antenne giallicci. Tentimelo spinarum, Fab. Syst. Piez. n. 21. * Hart. 1. c. p. 284. n. 1. Tentimelo centi fohae, Panz. Fn. Germ. n. 18. Athalia centi foliae, Lepel. Mon. n. 71. Trovasi non rara nelle adiacenze di Napoli ne’mesi di Aprile e 44 IMENOTTERI Maggio. Ne abbiamo ancora individui della Terra d’Olranlo ricevuti dal sig» G. Costa. Osservazioni. Sull’esempio di Hartig abbiam riportato per sinonimo di que- sta specie la T ■ ctnlifoline di Panzer; però questa da Lepeletier vieti descritta con ali a vene nere: ciò che non si adatta alla nostra specie. Il sopramenzionato scrittore alemanno conobbe la sola femioa, noi ne ab» biamo ambedue i sessi. 2, Atalia della rosa; Alhalia rosele. À. flavo -aur amia, capile, antennarum thoracisque dorso , hvjus lobis prò noli tanlum exceplis, sculello, omnium libi aruin ei larsorum arliculorum apice nigris;ore albido: alis hyalinis .basi fluvescenlibus.venis concoloribus, costa, sub- costa carpoque negris, radice legulisque flavo aurantiis. — Long. liti. 2 1/3-2 3/4 : exp. alar. lin. 6 1/2-7. Capo nero: clipeo, labbro superiore, palpi e mandibole bianchic- ci; queste ultime con 1’ estremità rosso-picea. Antenne nerastre, nella faccia inferiore dal terzo articolo in poi giallastre. Torace nel dorso, compreso lo sculello, nero; solo il protorace giallo-rossiccio, ed i due punti callosi del melatorace pallidi; il petto ed i fianchi giallo- rossicci. Addome di quest’ultimo colore senza alcuna macchia; nella femina la guaina della trivella nera. Piedi giallo aranciati con l’estre- mità di tulle le tibie e di lutti gli articoli de’ tarsi nera. Ali come nella specie precedente, ma meno sensibilmente tinte di giallo; la ra- dice e 1’ origine della vena sotto-costale per una estensione un poco maggiore di color giallo-aranciato pallido, coree le tegole. il maschio presenta ordinariamente i due primi articoli delle an- tenne giallicci, con la sola estremità nera. Tenlhredo rosae , Lin. — Fab. Sp. n. 415. ■ V. Pet. Sp. Ins. Gal. n. 156. Ila rt » I. c. p. 284, n. 2 . Alhulia bicolor, Lepel. Mon. n. 69. Trovasi in varie parti del regno, non molto rara. L'abbiamo rac- TENTREDINIDEI ■5o colta nelle adiacenze di Napoli, nell’isola di Capri, sopra Monte Ver- gine, sopra le Silo e nell'eslrema Calabria: non rara nella Terra d’O- iranlo , ccc„ 3. Alalia cordala; Alhalia cordala, Tav. LXVH, (ìg. 2. A. flavo -auranlia, capite, anlennarum dorso, thorace pronoto tantum ex- espio, macula dorsali biloba in segmento primo abdominali, omnium libiarum et tarsorum arliculorum apice nigris ; ore albido ; alis hyalinis basi vix subflave- scentibus venis concoloribus , costa subcosta carpoque nigris, radice, tegulis ac subcoslae basi teslaceis. — Long. corp. lin. 2 1/2: exp. al. lin. 6. Simiglianlissima è questa specie alla precedente, dalla quale, guar- data da sopra, non si saprebbe altrimenti distinguere , che per una macchia trasversale posteriormente biloba posta sul mezzo della base del primo anello addominale. Differisce però, più essenzialmente per lo sterno e i fianchi neri; per modo che dell’intero torace non resta che il solo collare ossia prolorace giallo-aranciato. Alhalia cordata , Lepel. Mon. n. 6 -lo Trovasi in varie parti del regno non molto rara: raccolta nelle adiacenze di Napoli, sopra Monte Vergine, ec. Osservazione. I nostri individui convengono esattamente con ia descrizione che di questa specie dà il Lepeletier, se ne eccettni le antenne, elio egli dice assolu- tamente nere, mentre ne’ nostri sono nere nel dorso soltanto. I. Atalia piangente; Alhalia lugens, Tav. LXVH, fig. 3. A. flavo- auranlia. antennis, capile, et thoracis dorso pronolo tantum exceplo, nigris; tibiis anlerioribus apice, poslicis ferelotis tarsisque omnibus fascis,horum arliculis basi pallidioribus; alis fuliginoso-hyalinis, costa, subcosta, carpo venis - que nigris, radice pallida , tegulis teslaceis. — Long. corp. lin. 2 1/2-3: exp. alar. lin. 6-7. IMENOTTERI Capo nero; il labbro superiore bruno; le mandibole pallide con 1 estremità nerastra. Palpi giallicci pallidi. Antenne superiormente aere, inferiormente picee. Torace giallo-aranciato, col dorso del mesotorace e del metalorace insieme allo scutello nero. Addome interamente giallo- aranciato: nella femina l’ estremità della guaina della trivella bruna. Piedi giall o-aranciati: le quattro tibie anteriori bruno-nerastre all’e- stremità; le due posteriori di questo colore , che passa successiva- mente al gialliccio verso la base, con pubescenza serica: tarsi lutti bruno-neri , con la base degli articoli gialliccia. Ali pei primi due terzi fuliginose con la metà basilare della cedola anale più fo- sca , quasi incolori nel resto ; le vene primarie e secondarie ed il carpo neri ; la radice e le tegole giallo-aranciate. Tenthredó lugens, Klug. — Hart- 1. c. p. 285, n. 8. Alhalia ab lominalis, Lepel. Mon. n. G8. Raccolta nelle adiacenze di Napoli , e nella estrema Calabria presso Reggio : ovunque rara. Genere BLENNOCAMPA; Blennocampa , Ilari. Anlennae ^-rarissime \ Q-arliculatac, sacpius sclaccac, capile iho- raccquc raro longiovcs, arliculo Icrlio scquenlibus singulis longiore. A- lae anticae venulis transverso-discoidalibus a ccllulis cubilalibus sccun- da et lerlia cocce piis ; cellula anali pcliolata ; posticae cellula discoi- dali nulla. Corpus sobovalum , minus coriaccum. II genere Blennocampa istituito da Hartig racchiude una sezione del grande genere Seiandria di Leach , nel quale questo amore comprendeva quelle Tea- tredini a corpo quasi ovato-oblungo , a tegumenti addominali meno duri , con le anche posteriori di grandezza ordinaria , e con le antenne setacee o tutto al più Gliformi, non mai ingrossate all’estremità, composte di nove articoli, de’quali il terzo più lungo de’ seguenti : essendo rari i casi ne’quali s’incontrano dieci articoli nelle antenne. Fra queste le Blennocampe distinguonsi per aver la cel- loia anale delle ali anteriori picciuolata •, e le ali posteriori prive di cedole di- scoidali. Quattro specie di Blennocampe abbiamo finora nella nostra Fauna. T È N T K E D 1 N I D E1 47 4. Blennocampa trasparente; Blennocampa hyalina. Tav. LXVII, fig. 4. Bl- nigra, palpis pallidis , abdomine pedibusque flavo-auranliis, ilio basi a- picrque dorsi nigris, bis larsis poslicis fuscis ; alis dilute fuliginosis.apicem ver- sus subyalinis , venis carpoque fuscis, coslae radice tegulisque pallide / lavis • 9 — Long. corp. Un. 2 1/2: exp. alar. Un. 5 1/2. Femina. Antenne lunghe quanto il capo e torace insieme, quasi filiformi , nere. Capo nero: il labbro superiore convesso, bruno ; le mandibole rosso-picee innanzi l’estremità; i palpi giallo-pallidi. Torace nero , con gli angoli posteriori de’ lobi del protorace più o meno bruno-giallicci ; le pleure posteriori giallicce. Addome giallo-aran- ciato; i due primi anelli dorsali e l’ ultimo neri. Piedi, comprese le anche, del color dell’addome; i due posteriori con l’estremità del- le tibie e i tarsi foschi. Ali leggermente fuliginose , più sbiadate verso l’estremità ; le vene ed il carpo bruno-nerastri : la radice del- la costa e le tegole di color giallo pallido. Tenlhredo hyalina , King. — Hart. I. c. p. 270, n. 15. Raccolta nelle adiacenze di Napoli, rara. 2. Blennocampa sellala; Blennocampa ephippium. Tav. LXVII, fig. 5. BL nigra, pronolo, mesonolo pleurisque mediis rufo sanguineis; geniculis iibiisque albidis, his apice fuscis; alis fuliginosis, venis carpoque nigris, tegulis brunneis. Q . — Long. corp. lin. 2 1/2: exp. alar. Un. G. Femina. Antenne un poco men lunghe del capo e torace insie- me, robuste , nere. Capo insieme alle parli boccali nero , solo le mandibole bruno-picee. Torace rosso-sanguigno con lo scutello, il metalorace ed il mezzo del petto neri. Addome nero col triangolo membranoso del primo anello dorsale bianchiccio. Piedi con le an- che, i trocanteri e buona parte de’ femori neri: l’estremità de’femori IMENOTTERI 48 e le tibie bruno-giallicce pallide con pubescenza cenerina a splendo» re serico; le tibie oscure verso leslremilà: i tarsi nerastri. Ali fa» liginose , con le vene ed il carpo neri, le tegole brune. Tenlhredo ephippium, Panz. Faun. Germ. fìg. 5. — — Ilari. I. c. p. 270, n, 12. Ihjloloma ephyppium, Fab. Syst. Piez. n. 28. Tenlhredo dubia , Gtnel. Syst. Nal. n. 140. — — Lepel. Mori. n. 317. Specie molto rara nel regno : 1* abbinai raccolta sopra gli alti- piani della Sila Grande nella Calabria Citeriore, negli ultimi giorni di giugno. 3. Blennocampa etiopica; Blennocampa aethiops . Tav. LXV1I, fig. 6. lìl. nigra nitida, glabra ,pcdibas sericeo pubescenlibus,gemculis anlicis,tibiis tarsisque basi sordide brunneo- f ulvis ; alis tìigro-fuliginosis. — Long. corp. lin. 2 1|2: exp. alar. lin. 5 1|2 , Tutta di un bel colore nero splendente, liscia; solo i piedi ri- vestiti di fina pubescenza cenerina con splendore serico : i piedi an- teriori con il terzo apieale de5 femori, le tibie e la base de’ tarsi di color bruno-rossiccio sporco. Ali interamente nero-fuliginose. Man- dibole innanzi 1’ estremità rosso-picee. Tenlhredo aethiops , Fab. Syst. Piez. p. 39, n. 29. — — Lepel. Mon. n. 327. Nemalus aethiops , Spiti. Ins. Lig, II. p. 155. — — — Ilari. 1. c. p. 267, n. 5. Specie rara nel nostro regno. 11 sig. Francesco Forte F ha rac- colta presso Cancello; noi stigli altipiani della Sila negli ultimi giorni di giugno. TENTREDINIDE I 49 4. Blennocampa a piedi cenerini; Blennocanipci cinereipes. Tav. LXIX, fig. 6. Jìl. nigra nitida, glabra, peclibus sericeo-pubescentibus,geniculis et tibiarum b asi sordide albidis;alis nigro-fuliginosis, apice dilutioribus . $ . — Long. corp. lin. 2 2; 3 : exp. alar. lin. 6 Ij2. Femina. Corpo interamente di color nero splendente ; i punti callosi del metatorace ed il triangolo membranoso del primo anello addominale bianchicci. Antenne lunghe quanto il capo e torace in- sieme. Mandibole bruno-rossicce con la base e V estremità nera. Pie- di rivestiti di fina pubescenza cenerina a splendore serico : l’estre- mità de’ femori e la base delle tibie di tutti i piedi di color bianco- gialliccio sudicio. Ali nero-fuliginose, più chiare verso 1’ estremità : le vene ed il carpo neri. Tenthredo cinereipes , King.— Hart. 1. c. p. 269, n. 8. P\accolta sopra gli altipiani della Sila Grande, nel mese di giu- gno : rara. Genere MOXOFADNO; Monopuadnus , Hart. Antennae 9 articulalae , sciacene vel subfdiformcs , capite tho~ raccquc haud longiores , articulo tcrlio scquenlibus sin gali s longiore- Alae anticae venulis transverso-discoidalibus a ccllulis cubitalibus se - cunda et tertia cxccplis\ cellula anali paiolata: poslicae cellula di- scoidali unica. Corpus oblongo-subovatum , minus coriaccum. Simigliano i Monofadni completamente alle Blennocampe per 1’ abito del corpo e per la forma e disposizione delle cellole delle ali anteriori. Ne differi- scono essenzialmente soltanto per la presenza d’ una cellola discoidale nelle ali posteriori. Noi possediamo parecchie specie di Monofadni, alcune delle quali dobbiamo contrassegnare con novello nome appellativo, perchè non convengono esattamene te con quelle descritte dall’ Ilartig e da altri autori. Jmen. lenir ed. 7 50 IMENOTTEKI 1. Monofadno capo-nera; Monophadnus melanocephalus. Tav. LXYI11, figo l. M. flavo aurantius, capite, anlennis maculisque metanoli nìgris;larsorum ariiculìs summo apice fuscis ; alis nigro-fuliginosis. 9 • — Long. corp. lin. 8: exp. alar. lin. 7. Fcmina. Antenne più corte dell’ addome, leggermente ingrossale avanti l’estremità: nere. Capo nero: il labbro superiore bruno con peli giallicci; i palpi coi due primi articoli giallicci , i rimanenti bruno-cenerini. Torace giallo-aranciato : il dorso del metatorace con una macchia nera da ciascun lato , fìancheggiante il lato posteriore esterno de’lobi laterali del mesotorace. Addome giallo-aranciato : le lamine della guaina della trivella nerastre all’estremità. Piedi dei co- lore dell’addome: gli articoli de’ tarsi con l’estremità bruna. AH nero-fuliginose con le vene ed il carpo neri. Xenthredo melanocephala , Panz. Fn. Germ. f. 5. — — — Lcpel. Mon. n. 338. — — - Ilari. 1. c. pag. 271, n. 17. Hxjlotoma melanocephala, Fab. Syst. Piez. n. 20. Specie rara nel nostro regno : raccolta nelle adiacenze di San- severino dal signor Giuseppe Nicodemi , dal quale ci è stata co- municata. 2. Monofadno pleuritico; Monophadnus pleuriticus. Tav. LXVI1I, fig. 2. q . M. flavo -aurantius, anlennis, capite, thoracis dorso pecloreque medio nigris ; I arsorum arliculis apice fuscis ; alis fusco-fuliginosis , venis carpoque nigris. 9 — Long. corp. lin, 3 lj2: exp. alar. lin. 8. Fetnina. Antenne un poco più corte dell’addome, nere. Capo nero : mandibole picee innanzi l’ estremità ; palpi bruni. Torace TENTREDINI DE I 51 nel dorso completamente nero : inferiormente aranciato col petto medio nero. Addome interamente giallo-aranciato : la guaina della trivella nerastra. Piedi interamente del color dell’addome: solo i tarsi con 1’ estremità degli articoli bruno-nerastra. Ali densamente fulmi- nose : le vene ed il carpo neri. Specie rara nel regno : raccolta dal signor Nicodemi presso Sanseverino e da noi nelle adiacenze di Napoli nella fine di Aprile, e nelle valli dell’ Aspromonte nella Calabria Ulteriore , in luglio. Osservazioni. Affinissima è questa specie alla luteiventris, e più ancora alla croceiventris : da ambedue però differisce pel torace non interamente nero. 3. Monofadno a piedi neri; Monophadnus nigripes. Tav. LXVIII, fig. 3. d». M. ìiiger, abdomine (segmento primo dorsali anoque exceptis) geniculisque flavo aurantiis; alis hyalinis, venis carpoque brunneis.tf. —Long. corp. lin. 2 lj2: exp. alar. lin. 5 U2. Yariat: tibiis anlicis lalere amico pallide flavo- aurantiis. Maschio. Antenne lunghe quanto l’addome, robuste, diminuenti gradatamente in grossezza dalla base all’estremità: nere. Capo, com- prese le parti boccali, e torace interamente neri. Addome giallo-aran- ciato pallido : nel dorso il primo anello ed il margine basilare del secondo neri; l’ano bruno nerastro. Piedi: anche; trocanteri e fe- mori neri, questi con l’estremità giallo-aranciata; tibie e tarsi bru- no-nerastri ; le tibie anteriori nel nostro individuo giallo-aranciate pallide nel lato anteriore. Ali incolori, trasparenti o leggeri ssimameu- te ombrate : le vene ed il carpo brune ; le tegole nere. Tenthredo nigripes , King. — Hart. 1. c. p. 272 , n. 21. Raccolto sulle colline del Sannio nel mese di giugno : raro. A. Monofadno ventrale; Monophadnus veniralis . Tav. LXVIII, fig. 5 e 6. M. niger nilidus, venire pedibusque (coxis exceptis ) rufo -aurantiis, alis I M E N 0 T TE R I 52 fusco-fuliginosis, venis carpoquc nigris. . — Long. corp. lin. 2 1/2-2 3/4: exp. alar. lin. 5 3/4-6. Maschio. Antenne più corte dell’addome, quasi di egual gros- sezza, nere. Capo, comprese le parti boccali, nero: i soli palpi nero- grigi. Torace interamente nero. Addome nel dorso nero ; inferior* rosso-aranciato , con la lamina sotto-anale nera. Piedi del colore del ventre : tulle le anche ed i trocanteri anteriori nerastri : i due tarsi posteriori quasi per intero , i quattro anteriori all’ estremità bruni. È soggetta questa specie a variare per la estensione del colore rosso aran- ciato. Negl’ individui ne’ quali questo colore prende maggior dominio , occupa tutta intera la faccia ventrale, e negli anelli intermedii rimonta più o meno dai lati sul dorso , il quale nel mezzo è bruno-rossiccio e ne’ lati del colore del ventre: in questi le anche e i trocanteri sono pure giallo aranciati. Jlyloloma ventraliSj Spin. Ins.Lig. I, n. 1. (non.Panz.) Tenlhredo Spinolae , King. — Ilari. 1. c. p. 271, n. 19. Trovasi in varie parti del regno , non molto rara. Tulli gl’in- dividui raccolti sono maschi. 5. Monofadno ano-nero ; Monophadnus melanopygius. Tav. LXV11I, fig. 4. M. niger nilidus, abdomine pedibusque rufo aurantiis, ilio segmenlis dor- salìbus primo el ullimis duobus’nigris ; alis fuscescenli - hyalinis, venis carpoque brunneis. cf. — Long. corp. lin. 2 1/2-2 3/4: exp. alar. lin. 5 1/2 6. Simiglia questa specie mollissimo alla precedente, della quale l’a- vremmo considerata anche varietà, se non ce ne avesse imposto in con- trario più del diverso colore dell’ addome , la forma del corpo pro- porzionalmente più largo. In quanto a colorito ne differisce per 1’ ad- dome rosso-aranciato , solo col primo e due ultimi anelli dorsali neri. I piedi sono interamente del colore dell’ addome. Raccolto nelle adiacenze di Reggio , nel mese di giugno : raro. Ne abbiamo una varietà del Matese nella quale sui lati del petto vedesi una macchia non terminata rosso-aranciata. 53 TENTRED1NIDE1 C. Monofadno gastrico; Monophadnus gaslrìcus. M niger nilidus , venire rufo-auranlio , ano nigro: tibiis larsisque flavo - aurantiis, his medio fuscis: alis nigro fuliginosis, apice dilutioribus, venis car- poque nigris.tf . — Long. corp. lin. 2 3/4: exp. alar. lin. 6. Maschio. Capo, comprese le parli boccali , antenne , torace e dorso dell’ addome di color nero splendente. Ventre di color rosso- aranciaio assai vivo , con la sola lamina sotto-anale nera. Piedi- anche, trocanteri e femori neri ; tibie giallo-aranciate , le posteriori con 1’ estremità oscura ; tarsi con la base e l’estremità giallo-aran- ciata , il mezzo oscuro. Ali nero-fuliginose , più chiaro verso 1’ e- slremità: le vene ed il carpo neri; quest’ultimo un poco più chiaro alla base. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, raro. 7. Monofadno a pittura bianchiccia; Monophadnus albidopictus. Tav. LX1X, fig. 1. M. capile ihoraceque nigris, labro, orbilis inferis,palpis, pronoli lobis,vitlis pleurarum cenclirisque albidis ; abdomine albido , segmenlis dorsalibus anlicis iransverse nigro nolatis; pedibus flavo fulvescenlibus , coxis el trochanleribus albidis nigro signalis; alis pure hyalinis, cosia, carpo legulisque albidis. 9 •— Long. corp. lin. 2 1/2; exp. alar. lin. 6. Femina. Antenne nere, ferruginose verso l’estremità. Capo ne- ro ; il contorno inferiore delle orbile, gli angoli del clipeo, il lab- bro superiore ed i palpi , bianchicci. Mandibole nere , rosso-picee all’estremità. Torace nero : nel dorso i lobi del protorace ed i punti callosi del metatorace bianchicci : inferiormente con due mac- chie sul prosterno e larghi margini delle pleure medie e delle posteriori di color bianco-gialliccio. Addome bianco-gialliccio : il dorso con distinta carena longitudinale nel mezzo (così nell’individuo sec- co); i due primi anelli neri col margine laterale e posteriore bian- co-gialliccio: i seguenti bianco-giallicci con una fascia alla base in- terrotta nel mezzo e non toccante i lati, nera. Piedi con le ànche e trocanteri bianco-giallicci con macchia nera ; i femori , le tibie e 54 IMENOTTERI i tarsi giallo-fulvi pallidi ; i quattro femori posteriori con 1’ arti- colazione basilare nera. Ali perfettamente incolori , trasparenti : la costa , il carpo e le tegole bianchicce; le altre vene fosche. Ne abbiamo un solo individuo femina raccolto nella Basilicata dal Prof. O.-G. Costa. 8. Monofadno a cingoli delicati \Monophadnus lenuicingulaius . Tav. LXIX, fig. 2. M. niger nilidus, pronoti lobis margine interno cenchrisque albidisiabdomi- nis segmenlis omnibus dorso infraque sublilissime albido marginali; geniculis, tibiis tarsisque sordide albidis’, alis hyalinis, venis carpoque fuscis, hoc disco pallidiore; radice legulisque pallida. 9— Long.corp.lin.2 1]2: exp. alar.lin.6. Femina. Corpo nero splendente : labbro superiore bruno-pal- lido : palpi bianco-sudici , il margine interno de’ lobi del protora- ce ed i due punti callosi del metatorace bianchicci. Anelli addo- minali con profilo marginale bianchiccio, più largo ne’ ventrali, più delicato ne’ dorsali , ginocchi tibie e tarsi di tutti i piedi bianco- sudici. Ali incolori, trasparenti, appena un poco ombrale verso l’e- stremità: le vene ed il carpo bruni; questo più pallido nel mezzo; la origine della vena costale bianchiccia ; le tegole pallide ester- namente, brune dal lato interno. Raccolta nelle adiacenze di Napoli : rara. Osservazioni. Sembra questa Tentredine molto affine alla uncinata : dalla quale però differirebbe per gli anelli addominali dorsali orlati anche di bianco come i ventrali , non ostante 1’ orlo sia più delicato ; e per il margine de’ lobi del protorace parimente bianco. 9. Monofadno dissimile; Monophadnus dissimilis. Tav. LXlX, fig. 3 (jp, 4 q. M.niger nitidus ;pronoli lobis, tegulis alarum , geniculis, tibiis tarsisque albi- dis; alis hyalinis, venis carpoque brunneis, radice albida: abdominis segmentis dorsalibus mediis in medio sordide flavescenlibus.— 'Long.corp.lin.2 J/2-3: exp. al. fin. 5 lj2-7. te ntr e di ni dei 55 Maschio. Corpo snello , nero , mediocremente splendente. An- tenne lunghe quanto dal margine posteriore dello scutello all’ estre- mità dell’ addome, diminuenti gradatamente in grossezza dalla base all’ estremità. Palpi bruno-pallidi. Il margine interno de’ lobi del protorace bianco-sucido. Anelli dorsali medii dell’addome nel mezzo orlati di bruno-rossiccio posteriormente. Piedi bianco-giallicci ; le ànche , i trocanteri e la metà basilare o poco più de’ femori, neri. Ali incolori, trasparenti: le vene ed il carpo bruni ; la radice , la base della vena costale e le tegole, bianchicce. Femina. Corpo più robusto e meno snello. Antenne non più lun- ghe dell’addome. Punti callosi del metatorace bianchicci. Addome nel dorso interamente nero, col solo triangolo membranoso del pri- mo anello pallido. Nel resto simile al maschio. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, non molto rara. Osservazioni. La specie cui più sembra avvicinarsi quella da noi or descritta è P albipennis Lin. Però ne differisce per i lobi del protorace e le tegole delle ali bianchicce ; il maschio inoltre per gli anelli dorsali dell’ addome orlati di bru- no-rossiccio posteriormente. 10. Monofadno ad ali fuliginose; Monophadnus fuliginipemis. Tav. LX1X, fig. 5. Mo niger nitidus;abdomine nigro-castaneo;cenchris, geniculis tibiisque albi - dis,tarsis tibiisque posticis apice fuscescenlibus; alis dense fuliginosis, apice di’ luliorìbus, venis carpoque fusco-nigricantibus. 9- — • Long. corp. lin. 3: exp. alar. lin. 7 lpì. Femina . Antenne lunghe appena quanto il capo e torace insie- me, leggermente ingrossate innanzi 1’ estremità ; nere. Capo nero : l’estremità delle mandibole rosso-picea: palpi bruno-pallidi. Torace nero : i soli punti callosi del metatorace bianchicci. Addome bruno- nerastro tendente alquanto al marrone col triangolo membranoso del primo anello dorsale bianchiccio ben pronunziato. Piedi neri : 1’ e- stremila de’femori. e le tibie bianchicce : 1’ estremità delle tibie po- steriori e i tarsi bruno-pallidi. Ali densamente fuliginose, più sbia- date xerso l’estremità: le veoe ed il carpo bruno nerastro. IMENOTTERI 56 Raccolto sopra le montagne della Majella, nel mese di luglio: raro. Osservazioni. Tiene questo Monofadno un posto medio tra il monticola e il brunneiventris: partecipa del primo per le ali, differendone pel colore dell’addo* me ; del secondo ha quest’ ultimo carattere , e ne differisce per le ali nericce; da entrambi innoltre si allontana per le tibie non interamente bianche. Genere SELANDRIA ; Selandmaì Leach. Alae anlicae venulis Iransvcrso-discoidalibus a cellulis cubitalibus secunda et (ertici exceptis ; cellula anali basi aperta , integra ; posti- cae cellulis discoidalibus duabus. Le Selandrie propriamente dette si riconoscono facilmente per la cedola a* naie delle ali anteriori che è aperta alle spalle e non traversata nel suo cam- po da alcuna venetta, sia trasversale, sia obbliqua ; e per la presenza di due cel- lole discoidali nelle ali posteriori. Nel rimanente esse simigliano molto a’Mo- nofadni. Poche sono le specie di questo genere che possiede 1’ europa ; la Fauna napolitana ne conta due soltanto. 1. Selandria serva ; Selandria serva. Tav. LXX, fig. 2. S. nigra, nitida, palpis, pronoli lobis, tegulis alarum ( 9 pecloris lateri- bus) , ab domine pedibusque flavo-auranliis; alis hyalinis,venis carpoque nigris,il - lis dimidio fere basali flavo-auranliis. — Long.corp.Iin. 3 1^2 : exp. alar. lin. 9. Yariat: abdominis segmento primo dorsali nigro. Maschio. Antenne nere. Capo nero splendente : le parti boccali dello stesso colore , i soli palpi giallo-aranciati pallidi. Torace nero splendente : i lobi del protorace giallo-aranciati. Addome interamente giallo aranciato , il primo anello dorsale talvolta più o meno nero. Piedi del colore dell’ addome : le anche nere , e 1’ estremità de' tarsi fosca. Ali trasparenti, tinte leggermente di gialliccio: le vene; tutte dalla origine fino oltre il terzo della lunghezza dell’ala di color giallo aranciato ; nel rimanente nere.* il carpo di questo colore ; le tegole giallo-aranciate. TENTREDINIDÉ1 57 Fcmina, Più grande e più robusta del maschio, dal quale dif- ferisce io quanto a colori , per avere ì lati del petto, inferiormen- te alla radice delle ali, giallo-aranciati Tenthredo serva , Fab. Syst. Piez. n. 22. — — Lepel. Mon. »• 334. — * Spin. Ins. Lig. I. p. 52. — — Ilari. 1. c. pag. 292, n. 1. Trovasi nelle adiacenze di Napoli ed in altre parli del regno, non molto rara. 2. Selandria a piedi bianchi ; Selandria albipes. Tav. LXIX, fig. 3 df, 49. S. nigra nitida , labro, palpis, tegulis alarum pedibusque albidis s. pallide cilrinis ; alis hyalinis, venis carpoque nigris, illis basi pallidis ; mas segmenlis mediis abdominalidus (5-ò 6) pallide luleis , infra lateribus nigris. —Long. corp. lin. 3: exp. alar. lin. 7. Maschio. Antenne delicate , quasi filiformi , nere. Capo un po- co piu largo del torace , nero; il labbro superiore bianco-cedrino ; palpi cedrini. Torace interamente nero. Addome di color gialliccio sporco, quasi trasparente, coi due primi e i due o tre ubimi anelli dorsali, i lati del ventre e la piastra sotto-anale, neri. Piedi cedri- ni con la sola base delle anche nera. Ali incolori, trasparenti; le ve- ne ed il carpo bruno-neri: la base di quelle e le tegole bianchicce : cedola anale delle ali posteriori terminata dopo in venetla trasver- sale posteriore. Fcmina. Corpo più robusto, col capo largo quanto il torace. Addome interamente nero. Nel resto perfettamente simile al maschio. 9 Tenthredo albipes , Lepel. Mon. n. 299. Tenthredo slramineipes , Kl. — Ilari. 1. c. p. 282, n. 5G. Selandria slramineipes, A. Cost. Ric.Enlom. s. Pari. p. 17. Imen. Tenlred. 58 IMENOTTERI Trovasi in varie parli del regno , non rara. Osservazione. Tutti gl’ imenotterografi han descritta la sola femina : il ma* srhio non 1’ hanno conosciuto , ovvero 1’ han descritto sotto altro nome come specie distinta. Genere MONOSTEGIA ; Monostegia , n. Alae anlicae venulis t va n s ve tsq '■disco i dalli) us a cellulis cubilalibus scoimela et tcrlia cxceptis , cellula anali basi aperta , in disco a ve- nula obliqua inlcrsecta : posticae cellula discoidali unica. La specie che forma il tipo di questo genere simiglia per molti rapporti di organizzazione alle Eriocampe, che seguono; però a parte da un abito diver- so , ne differisce per avero nelle ali posteriori nna sola cedola discoidale : ed è tal condizione che ci ha indotti a separarla genericamente, per le ragioni espo- ste nelle osservazioni al genere Eriocampa, e ripetute ancora in varii altri luoghi» Monostegia gialliccia ; Monosleqia luteola . Tav. LXX, fig. 1. M. migra, ore, pronolillobis ,legulis alarum,abdomine pedibusque flavo-au- rantiis; abdomine dorso macula gemina basali nigra; alis lutescenli-hyalinis » basi luleis, costa carpoque brunncis - 9 — Long. corp. lin. 4 1/2: exp. alar. Un. e i/2. Femina. Antenne filiformi, nel dorso nere, inferiormente bruno- giallastre. Capo nero : il mezzo del clipeo, il labbro superiore ed i palpi giallo-brunicci ; le mandibole rossicce con la estremità nera» Torace nero : i lobi del protorace per intero , i due punti callosi cd i lati del metalorace giallo-aranciati. Addome di questo colore: il primo anello con due macchie dorsali appajate bruno-nerastre : guaina della trivella nera. Piedi , comprese le anche, del color dei- fi addome. Ali tinte di bruno, più trasparenti all’ estremità : le ve- ne ed il carpo bruno-nerastri ; le prime giallicce alla base ; le te- gole giallo-aranciate. Tenthredo luteola , Kl. — • Hart. 1. c. pag. 271, n= 52„ TÈN TRED1NIDEI b9 Trovasi nelle adiacenze di Napoli 5 poco frequente. Osservazione. Non debbesi questa specie confondere con la Tenthredo la- teola Lepel. ( Mod. n. 313 ), la quale è specie molto diversa, e probabilmente di altro genere. Genere CAL1ROA ; Caliroa , n. Antennae 9 arliculalac, ante apìccm panilo incrassalae sub fusi for- mes. Alae anticae venulis transverso -discoidalibus a ccllulis cubilalibus secunda el tcrtia cxccptis’, cellula anali basi aperta, in disco a venu- la obliqua inlersecta : posticae cellula discoidali nulla (venis omnibus longiludinalibus apice a venula per marginali cxcurrcnlc conjunctis : j*)- Il presente genere parrebbe dovesse corrispondere alla prima tribù del sot- togenere Eriocampa del sistema di Hartig, per la mancanza della cellola discoidale nelle ali posteriori. Non è però questo solo che distingue la piccola Tentredine che prendiamo a tipo di questo gruppo generico : più importante è 1’ altro ca- rattere riposto pure nelle ali inferiori. In esse tutte le vene longitudinali sono all’estremità riunite da un’altra vena, la quale scorre lungo il margine dell'ala, formandosi cosi due cedole marginali chiuse, che restano dietro la radiale : la cellola anale si termina pure presso il margine dell’ ala. Noi non ne abbiamo che un individuo maschio : per lo che non possiamo giudicare se tal disposizio- ne di vene abbia luogo ancora nell’ altro sesso , ovvero sia esclusiva del ma- schio , siccome ha luogo in varie Tentredini propriamente dette, e nelle Peri- neure. Caliroa del Sebeto ; Caliroa sebelia . Tav. LXX, fig. 6. C. nigra nitida, femoribus anterioribus apice, tibiisque omnibus bad al- bidis, reliqua tibarum anteriorum parte cum tarsis albido- fulve sceme ; alis fu- sco-fuliginosis, venis carpoque nigris. — Long.corp.lin. 2: exp.alar.lin.i 1/2. Maschio. Corpo interamente nero, alquanto splendente. Anten- ne lunghe quanto 1’ addome , un poco ingrossale nel mezzo ed as- sottigliale verso 1’ estremità, nere. Capo rivestito di breve e stiva- ta peluria anche nera , con una impressione longitudinale lungo le orbile anteriori. Torace parimente pelacciuto nel dorso. Addome nu- do. Piedi proporzionatamente robusti , soprai, utlo i posteriori : i quattro anteriori con la metà estrema de’ femori e la base e faccia IMENOTTERI 60 anteriore delle tibie, di im bianco sudicio', il resto delle tibie cd i tarsi bruno-fulvicci; i posteriori con i femori interamente neri , la base delle tibie bianchiccia, il resto delle tibie ed i tarsi bruno» nerastri. Ali tinte di bruno-fuligginoso : le vene ed il carpo bruni. Raccolta nelle adiacenze di Napoli nel mese di luglio : molto rara. Genere E1UOCAMPA ; Eriocampa , Hart. Alae anticae venulis Iransvcrso-discoidalibus a ccllulis cuhitalihus sccunda et (ertici exceptis\ cellula anali basi aperta , in disco a ve- nula obliqua interseela : posticae ccllulis discoidalibus duabus. Le Eriocampe differiscono essenzialmente dalle Selandrie, da' Monofadni e dalle Blennocampe per. la cellola anale delle ali anteriori la quale è aperta alle spalle, e nel suo campo à una venetta obbliqua per la quale resta divisa in due ; dalle Monostegie e dalla Calliroa per avere nelle ali inferiori due cedole cubitali. L’ Hartig riunisce le specie di questi ultimi due generi in uno solo, Eriocampa-, però con tal procedimento noi non troviamo uniformità di si- stema nell’ assegnare il valore al carattere delle cedole. Dappoiché, se il nu- mero delle cedole discoidali delle ali inferiori è stato sufficiente per dividere le Blennocampe in due piccoli gruppi generici, Blennocarnpa e Monophadnus , non non vi à ragione per cui non debba il medesimo carattere avere un’eguale im- portanza ancora nelle Eriocampe. il terzo articolo delle antenne è distintamente più lungo del seguente, e i rimanti sono decrescenti gradatamente in lunghezza. Delle poche specie europee che si hanno di questo genere , una sola per ora ne possiede la nostra Fauna. 1. Eriocampa ovata ; Eriocampa ovata . Tav. LXX, fig. 5. 9. E. capite, saltello, metanolo pectoreque conferitili punctatis; nigra,promto cl mcsonolo sanguincis; antennis apice tibiisque basi albidis ; alis hyalinis ultra medium transverse fusco nebulosis, venis carpoque nigris. 9 — - Long. corp. lin- 3 : exp. alar. lin. 7. Fanina . Antenne gracili, filiformi , nere con gli ultimi quattro 0 cinque articoli eli un bianco sporco. Capo trasversale, poco meo TENTREDIN1DEI 61 largo del torace , stiratamente e fortemente punteggiato ; fronte con due linee verticali elevate, inferiormente congiunte da altra orizzon- tale angolosa , e superiormente convergenti in una che si prolunga sul vertice : nero. Parti boccali dello stesso colore. Torace stivata- mente punteggiato e nero come il capo; solo i lobi del protorace e tutto il dorso del mesotorace lisci e di color rosso-sanguigno- Ad- dome liscio , nero, splendente. Piedi neri: la base delle tibie bian- co-sporca ; la faccia anteriore delle tibie e de’tarsi anteriori in parte bruno-gialliccia ; gli altri tarsi bruno-nerastri. Ali trasparenti, inco- lori, con le vene ed il carpo neri , o con una fascia nuvolosa fo- sca in corrispondenza della origine del carpo , la quale si sfuma gradatamente verso la base dell’ ala. Tenthredo ovata, Lin. Fn. Suec. p. 1553. — - Rossi, Fn. Etr. n. 713. — Lepel. JVIon. n. 316. Hart. 1. c. n. 280, n. 5. Hylotoma ovata , Fab. — Spin. I. p- 53. Tenthredo gossy pina, De Geer. ap„ Rctz. p. 72. n. 302. Tenthredo haematodes , Panz. Specie generalmente poco diffusa ; nel nostro regno piuttosto rara. L' abbiam raccolta sopra le Montagne della Cava, sopra Mon-i te-Yergine , sopra le Sile. Genere ALLANTO ; Allantus, Jur, Corpus clongalum , durum. Antennae 9 -articulatae, ahdomine óre * viores , versus apicem crassiorcs. Alae anticae cellula anali a venula transversa recla intcrsccta ; posliace ccllulis discoidalibus duabus. Fra i Tenlredinidei il cui corpo è allungato con comuni tegumenti addominali duri, gli Alianti si riconoscono per le loro antenne proporzionatamente piuttosto brevi, ingrossate verso l’estremità, unendo a questo carattere 1’ altro negati- vo , di non aver ciuè le anche posteriori straordinariamente sviluppate, per lo qua- 62 IMENOTTERI le distinguonsi dallo Macrofie, dì cui molte specie per la forma delle antenne si av- vicinano agli Alianti. a) Ali incolori ovvero tinte appena di gialliccio, b) Antenne interamente giallo-testacee. 1 . Alìanlo della scrofularia ; Allanlus scrophulariae- Tav. LXXI S fig. 1 . A. niger, antennis , geniculis, libiis larsisque flavo-lestaceis; labro, clypeo, pronoto, tegulis alarnm, scutello, pimelo pos(sculelli,punclis ulrinque tribus in pleuris, abdominisque cingulis sex flavis; alis luteo-hyalinis, venis carpoque luteo-teslaceis, cellula radiali fuscata. — Long. corp. lin. 5-5 114 : exp. alar, lin. 10-11. Maschio. Antenne giallo-testàcee. Capo nero : il clipeo profon- damente smarginato , il labbro superiore ed una linea lungo le orbite posteriori , gialli. Torace nero: il dorso del protorace, le tegole delle ali , lo scutello , il margine posteriore del dietroscutello , i punti callosi del metatorace ed una macchia sopra ciascuna delle pleure, gialli. Addome nero, il primo, quarto, quinto, sesto, settimo ed ottavo anello con un cingolo giallo nel margine posteriore, si sul dorso che nel ventre : il secondo e terzo con una macchia trasversale gialla da ciascun lato. Piedi ; anche e trocanteri neri macchiali di giallo ; i femori neri nel dorso e nella faccia posteriore, giallo-pallidi nel resto: le tibie e i tarsi giallo-testacei. Ali trasparenti, tinte di gialliccio, con la cellola radiale più oscura: le vene ed il carpo giallo-testacei. j Fontina. Anche e trocanteri neri senza macchie. Femori neri, solo coi ginocchi e talvolta un piccolo tratto sul lato inferiore gialli. Nel resto perfettamente simile al maschio. Il secondo anello dorsale talvolta e completamente nero. Tenthredo scrophulariae , Lin. Syst. Nat. p. 923. n. 17. Fab. Syst. Piez. n. 1 . — — Lepel. Mon. n. 253. Hart. I. c. p. 286, n. 1. TENTRED1NIDEI 63 Àllanlus scrophulariae , Jur. p. 54. ■ A. Cost. Rie. Enlom. s. Part. p. 17. Specie generalmeDle poco frequente. Trovasi in varie parti del regno , sulle colline del pari, che sulle alle montagne. Raccolta nelle adiacenze di Napoli, sulla Maiella, sopra l’ Aspromonte. bb) Antenne col solo primo o due primi articoli gialli. 2. Allanto di Schaefler; Àllanlus Schaefferi . Tav. LXX, fig. i l A. niger, antennarum basì, chjpeo, labro, ore, pronoli lobis, maculis dua- bus utrinque pleurarum, saltello et cingalo marginali in abdominis segmenti s j. 3-5. 8. et 9, integro, in 6. et 7. interrupto flavis; ventre flavo ,nigro, (lavo cingulato 9 ; pedibus flavis, poslicis femorum tibiarumque Intere postico larsis- que crassiusculis nigris -coxis femorumque omnium Intere posticis nigris, posli- cis apice libiarum tarsisque fulvis 9; alis hyalinis costa carpoque luteo lesla- eeis, venis reliquis fuscis. — Long. corp. lin. 5-5 1]2; exp. alar, lin.9-10. Yariat: abdominis segmento sexto cingulo flavo integro, et tibiis mediis api- ce externe linea vel macula nigra notatis. Maschio . Antenne nere: il solo primo articolo giallo, superiore mente macchiato di nero. Capo nero : il clipeo, il labbro superiore, i palpi e le mandibole gialli, queste ultime picee all’estremità. To- race nero; i margini de’lobi del protorace, lo scutello, e due macchie ne’ fianchi, l’ima sulle pleure medie l'altra sulle posteriori , ambedue superiormente alle rispettive anche, gialli. Addome nel dorso nero: il primo, il terzo, il quarto, il «plinto, l’ottavo ed il nono anello con una fascia marginale intera, il sesto e settimo con piccola fascia in- terrotta gialle: il ventre interamente giallo. Piedi , comprese le àn - che, gialli: i due posteriori col lato posteriore de’femori e della me- tà apicale delle tibie, e i tarsi per intero neri : questi assai robusti, soprattutto il primo articolo. Ali incolori , trasparenti ; la vena co- stale ed il carpo giallo-testacei, le altre vene nero-brune : le tegole nere o brune , talvolta con delicato oilo esterno giallo 64 IMENOTTERI Femina. Piedi , ad eccezione delle anche nere , gialli : tulli i femori nel lato posteriore neri : i due piedi posteriori con Y estre- mità delle tibie ed i tarsi giallo-fulvi : questi ultimi di grossezza ordinai la. Ventre nero con i cingoli gialli simili a quelli dei dorso dell’ addome. Nel resto simile al maschio. Osservazioni. Uno de’ principali caratteri che distinguono questa specie sta nella differenza di colorilo de’ tarsi e della estremità delle tibie de’piedi posterio- ri tra i due sessi; nella femina essendo di un color giallo-fulvo ciò che nel ma- schio è nero. Ed è appunto questo carattere che ci à fatto riconoscere nella nostra Tentredine or descritta la Schaefferi , non ostante che l’Hartig non parli del color giallo del ventre del maschio. Le variazioni cui va soggetta relativamente a colori consistono nella man- canza di fascia gialla sul terzo anello addominale , e viceversa nello avere tal- volta sul sesto anello anche una fascia gialla simile a quella degli anelli prece- denti ; le quali variazioni abbiamo principalmente osservate nelle Temine ; i maschi essendo più costanti nel colorito. Tenlhredo Schaefferi , Klug — - Ilart. S. c. p. 288. n. 8. Allantus costalis , A. Cost. Rie. Entom. s. Part. pag. 17. e 26 ( non Fab.). Raccolta sopra Monte-Vergine nel mese di luglio: non molto rara. 3. Aliante marginello; Allanlus marginellus . Tav. LXXI, fig. 3. A. niger , antennarum basi, clypeo , f labro et mandibularum basi externa) , pronoli lobis , scutello , maculis tribus ulrinque pleurarum , abdo ■ minis cingulis dorsalibus in segmenlis , 4°, 5° anoque flavis; pedibus flavi s femorum dorso, tìbiarum apice , tarsi sque nigris, tarsis poslicis intfvalde in- crassalis; alis flavescenli-hyaHnis, versus apicem dilule fusco violascentibus , tenis fuscis ; carpo flavo-leslaceo.— Long. corp. lin. 4 1^2: exp. alar. lin. 8-9. Maschio. Antenne nere col primo articolo e talvolta parte del secondo giallo. Capo nero, col clipeo ed il labbro superiore giallo. Mandìbole nere con una macchia gialla sulla faccia esterna. Torace TEN'TREDINIDEl 65 nero; i lobi del protorace , lo scutello, diviso da delicata linea me- dia impressa, e tre macchie nelle pleure , superiormente alla base delle rispettive anche, gialli. Addome nero: gli anelli dorsali 1, 4? 5> 7, e 8) sovente anche il 3, con cingolo giallo, il quale nel primo (e nel terzo quando vi esiste) occupa il solo margine posteriore, negli altri occupa quasi l’intera larghezza : quello del settimo è accorciato ne’ lati , e talvolta nel mezzo si dilata in avanti occupando porzione del- l’anello che precede; il cingolo del quinto è sovente interrotto. Anelli ventrali neri : la lamina sottoanale gialla all’ estremità. Piedi gialli: ne’ quattro anteriori la faccia posteriore de’ femori e della estremità delle tibie ed i tarsi quasi per intero ; ne’ due posteriori il dorso ed i lati de’ femori'’, poco meno della metà apicale delle tibie e i tarsi, neri; i tarsi posteriori sensibilmente ingrossati. I tarsi anteriori, od anche i medi! sono talvolta gialli dal lato anteriore della base. Ali incolori, trasparenti, leggermente ombrate ed a riflesso violaceo nel ter- zo apicale : l’ombra più densa verso la costa : le vene fosche , la costa ed il carpo leslaceo-pallidi, le tegole nere. Fcmina. Labbro superiore bruno ; mandibole senza alcuna mac- chia ; il nero de' quattro femori anteriori esteso più o meno sul dorso e sulla faccia anteriore; le tibie posteriori gialle con l’estremo apice bruno ; i quattro tarsi anteriori e talvolta anche i posteriori col primo articolo giallo-pallido: questi ultimi di grossezza ordinaria. Nel re- sto simile al maschio. Osstrvazioni. Questo Allanto, come gli altri, va soggetto alle suo variazioni in quanto al numero de’ cingoli gialli del dorso dell’ addome. Negl’ individui che si considerano tipo della specie (de' quali abbiamo sotto gli occhi alcuni di Francia) il primo, il quarto ed il quinto anello ànno il cingolo giallo , quello del quinto ristretto od anche interrotto nel mezzo ; oltre i quali vi è una mac- chia dello stesso colore che occupa tutto intero il dorso della regione anale , ordinariamente cominciando dai mezzo del margine posteriore dell’ ultimo anel- lo. In tutti gl' individui che abbiamo del regno il giallo prende maggiore esten- sione sul dorso dell’addome, essendovi ordinariamente anche il terzo anello mar» ginalo di giallo. Ne abbiamo viceversa un individuo maschio nel quale solo il primo ed il quarto anello ànno cingolo completo, il terzo ed il quinto ànno duo macchie laterali. Imen. Tenlred. 9 66 PIENOTTE Ri Tenlhredo marginella, Fab. Syst. Picz n. 2. — Ilari» 1. c. p. 287, n. 3. Specie diffusa per molte parli di Europa , e non rara nel no- stro regno , precisamente nelle adiacenze di Napoli. 4. Aliante zonato; Allanlus zona. Tav. LXXI; fig. 5. o . A. niger, antennarum, basi, clypeo, labro, mandibulis exlerne , pronoli lobis,abdominis cingulo dorsali in segmenlis f\ ò°. 1\ et 8°. (fasciaque ventrali in segni. 5°, 9 ) flavis; pedibus flavis, coxis, femoribus larsisquc maxima par - te nigris-, alis subflavescenti-hyalinis, venis carpoque nigris, hoc basi f lavo Long. corp. lin. 4-4 lf2 ; exp. alar. Iin. 8 9. Fendila. Antenne nere col primo articolo giallo. Capo nero ; il clipeo smarginato quasi a semicerchio, il labbro superiore e la fac- cia esterna delle mandibole, gialli. Torace nero; i soli lobi del pro- torace gialli. Addome nel dorso nero con un cingolo giallo nel pri- mo anello ed una fascia nel quinto, nel settimo e nell’ottavo che li oc- cupa per intero, gialli : ventre nero con una sola fascia gialla nei quinto anello. Piedi gialli ; le anche , buona parte di tutti i femo- ri , 1’ estremità delle tibie medie e posteriori , i tarsi ad eccezione del primo articolo, neri Ali trasparenti, tinte leggermente di gial- liccio; le vene nere; il carpo giallo alla base, nero all’estremità. In taluni individui il quarto ed il sesto anello dorsale addominale hanno ur; delicato margino posteriore giallo. Os 9 reazione . La descrizione della Tenlhredo succinola di Lepeletier (Mon. U. 256), cho 1’ Hartig cita per sinonimo di questa specie, non vi corrisponde e« sanamente; per la qual cosa abbiam preferito non registracelo. Tenlhredo zona , Klug.—-Hart. 1. c. pag. 287, n. 5. Raccolta sopra gli altipiani della Sila nella fine di giugno; noB rara G7 tentredìnidei 5. Allanto a piccola zona Allanlus ionula . Tav. LXXI, fig. 6. A. niger , anlennarum basi, clypco , ore, pronoli lobis, leguìis alarum, abdominis dorsi cingulo in segmentis 4° 5.° S.° et 9.° flavis; venire flavo , nigro fascia in segmento quinto flava 9» pedibus flavis , poslicis apice fe- morum et libiarum tarsisque nigris ; alis subflavescenli-hyalinis , venis carpo - que nigris, hoc basi flavo. — Long. corp. lin. 3 1/2 4: cxp. alar. lin. 8. Variat: rj abdominis segmento 4° et 8° dorsali fere loto nigro , quarto margine tenui postico flavo— ventre ante anum nigricanle. O abdominis segmento dorsali seplimo in medio flavo — femoribus me - dds poslice ad apicem nigro nolatis. Specie affinissima alla precedente, della quale potrebbe consi- derarsi una semplice varietà. Ne differisce essenzialmente pel co- Iorito de’piedi. In questa i quattro piedi anteriori sono compieta- mente giallo-pallidi, con l’estremità dell’ultimo articolo de’tarsi nerastra; ì due posteriori sono dello stesso colore, con il terzo apicale de’ fe- mori e delle tibie , ed i tarsi , per intero nel maschio , meno il primo articolo nella femina , neri. A ciò si aggiunge la grandezza ordinariamente un poco minore. In qualche individuo i femori medi presentano un poco di nero sulla faccia posteriore apicale. Tenlhredo zonula, Klug — Hart. I. c. p. 288, n. 6. Tenlhredo bicincla , Schaeff. Tenlhredo luteivenlris , Lepcl. Moti. n. 257. Allantus zonula , A. Coste Riccr. s. Pari. pag. 17. Specie non molto rara nel regno. Raccolta nelle adiacenze dì Napoli, sopra Monte- Vergine, sugli altipiani della Sila, ecc. G. Aliatilo a macchia apicale; Allanlus apicìmacula. > Tav. LXXI, fig. 4. A. niger, anlennarum basi, clypeo, mandibulis basi, palpis, pronoli lobis tegulis alarum , abdominis cingulo dorsali insegni. ì."5.°7.° et 8.° fasciaque 68 IMENOTTERI ventrali segmenti quinti flavis;pedibus flavis, coxis femorumque parte nigris , tarsis poslicis fulvis; alis flavescenli-hyalinis , macula costali-apicali dense fumala , venis fuscis , carpo testaceo basi diluliorc. 9 — Long. corp. fin. 4 1/2 : exp. alar. Sin. 9. Fcinina. Antenne nere coi due primi articoli interamente gialli. Capo nero; il clipeo smarginato quasi a semicerchio , il labbro su* periore, la faccia esterna delle mandibole ed i palpi, gialli. Torace nero coi soli lobi del protorace gialli. Addome colorito perfettamente come nella femina dell’ All. zona. Piedi gialli : le anche, i quattro femori anteriori dalla base fino alla metà o poco più della faccia po- steriore, ed il terzo apicale de’ due femori posteriori, neri ; i quat- tro tarsi posteriori con la estremità delle rispettive tibie, giallo-ferrugi- nosi. Ali trasparenti, tinte leggermente di gialliccio; una nuvola fo- sca occupa la metà costale della estremità dell’ ala a cominciare dal mezzo della cedola radiale; le vene brune; il carpo testaceo, più chiaro verso la base ; le tegole gialle. Trovasi nella Terra d’ Otranto , donde ci è stato inviato dal sig. Gius. Costa. Osservazioni • Strettissimi sono i rapporti di questo Allanto con l 'All. zona , però la macchia ben distinta delle ali, ed il colore del carpo son tali caratteri che non ci permettono ascriverla a semplice varietà di quello. bbb ) Antenne interamente nere. 7. Allanto di Koehler ; Allantus Koehleri . Tav. LXX16'* , fig. 2. A. niger, facie infra antennas,clypeo, ore, pronoli lobis, macula ulrinqm in melapleuris,abdominis dorsi fasciis qualuor aequalibus in segmentisi.0 4.° 5° et 6.° anoque flavis ; pedibus nigris, tibiis, poslicarum apice exceplo, tarsis femo- ribusque anterioribus anlice flavis ; alis hyalinis , venis carpoque nigris. Q "= Long. corp. fin, 4 3/4 ; exp- alar. lin. 10 1/2. Femina. Antenne opre. Capo nero: la faccia, inferiormente alla inserzione delle antenne, gialla; il clipeo largamente e poco profonda- TENTREDINIDEI 69 mente smarginato , giallo-pallido con gli angoli apicali nerastri ; labbro superiore giallo; mandibole giallo-pallide con ('estremità picea; palpi gialli. Torace nero: i lobi del protorace, la base dello scutello, ed una macchia sulle pleure posteriori superiormente alle rispettive anche, gialli. Addome nero, nel dorso con quattro fasce gialle eguali poste sul primo, quarto, quinto e sesto anello: gialla innoltre è tutta 1’ estremità a cominciare dal margine posteriore del settimo anello. Anelli ventrali neri con delicato margine posteriore giallo. Piedi neri: i quattro di avanti con la faccia anteriore de'femori, le tibie meno l’estremità, ed i tarsi, gialli; questi ultimi con una linea dorsale nera; i due posteriori con le sole tibie gialle eccetto l’estremità nera. Ali trasparenti, incolori; le vene ed il carpo neri ; le tegole brune col margine interno gialliccio. Tenthredo Koehlerì , Klug — Hart. 1. c. pag. 289, n. 12. Trovasi nelle adiacenze di Napoli , poco frequente : raccolta dal signor Frane. Forte . dal quale ci è stata gentilmente comunicata. ao) Ali nero-violacee: antenne interamente nere. 8. Àllanto vedovo; AUanlus viduus. Tav. LXXl6is , fig. 3 e 4. A. atro-violaceus , abdominis cinyulo dorsali segmenti lertii , alteroque late interruplo segm. quarti libiisque posticis, apice excepto, albidis ; alis nigra - violaceis. — Long. corp. lin. 4 1^2-5 lj2: exp. alar, lin. 9-10. Variat; abdominis segmento quarto immaculalo. abdomine libiisque posticis immaculaiis. c? libiis anticis anlice albidis . Corpo di color nero intenso cangiante in violaceo : il terzo anello addominale dorsale con un cingolo bianchiccio che ne occupa la metà posteriore, ordinariamente ristretto verso il mezzo, ed un’ al- tro simile cingolo sul quarto anello largamente interrotto nel mezzo, a sovente mancante del tutto. Piedi del colore del corpo : le sole IMENOTTERI 70 tibie posteriori bianchicce con la estremità nera. Ali nerastre can- gianti in violaceo. La descrizione che abblam data si adatta esattamente ad individui di ambedue ì sessi, che rappresentano il tipo della specie. Parimenti in ambedue i sessi abbiam trovato la variazione'de’ ginocchi e tibie anteriori bianchicci nel lato di avanti, e quella delle tibie posteriori la cui base talvolta si presenta anche nera, lasciando un largo anello bianco nel mezzo. La varietà meno ordinaria che abbiamo è quella con addome e piedi completamente di un colore uniforme nero violaceo , senza alcuna traccia di bianco : e di questa possediamo individui maschi soltanto. Da quel che precede risulta evidente essere erronea la osservazione del Lepeletier, differir cioè il maschio dalla femina per i piedi interamente nero-violacei. Tenlhredo vidtia , Ross. Fami. Etr. n. 715, tab. 3, ftg. 0. Lepel. Mon. ti. 265. Allantus Rossii ì Jur. p. 56, tab. VI , ( n. Panz. ). Negalodontes vidua , Spio. Ins. Lig. 1, p. 50* Allanlus viduus , A. Gost. Rie. Enlom. s. Par. p. 17. Trovasi in varie parli del regno , non escluse le adiacenze di Napoli: generalmente però poco frequente. Nella Terra d'Olranlo so- lo sembra più abbondante. Genere MACROFIÀ ; Macropbya, Dahlb. Kart. Corpus elongatum , durum. Anlennae abdomine breviores , ante a- piceni parwn incrassatae. Alae anlieae cellula anali in medio contrada , vel a venula transversa s. obliqua interseela : posticae cellulis discoi- dalibus duabus. Coxae posticae magnae , clongatae , abdominis seg- mentimi quartum attingcntes vel eliarn superanlcs. Lo sviluppo che nelle Tentredini di questo genere prendono le anche po. steriori è tale , da dare al loro corpo un aspetto ben marcato per farle ricono- scere. Con ciò non debbesi tacere aversi spesso fra le mani specie per le quali si resta in certa guisa dubbioso se debbansi oppur no come Macrofie considerare, passandosi gradatamente da quelle ad anche immensamente sviluppate che su- perano evidentemente il quarto anello addominale , alle altre nelle quali le àn' TÉ N TU EDI NI DEI ’Hi che posteriori sono sviluppate poco più di quel che in molte Tentredini altre si osserva. L’ Europa possiede una ventina di specie di Macrofle-, delle quali più che la metà appartiene alla nostra Fauna. La cedola anale non si presenta identica in tutte le specie , offrendo inve- ce delle differenze alle quali spesso si è attaccata importanza generica. Però da una parte l'uniformità di tutti i rimanenti caratteri , non che dell’abito tota- le ; dall'altra il graduale passaggio dall’ una all’ altra forma non ci consigliano a fare altrettanto ; ritenendole invece quali semplici distintivi specifici. In fatt’, le due vene della detta cedola in talune specie verso il mezzo della lunghezza si ravvicinano in modo, che si rimane quasi incerto se restino congiunte da bre- vissima veuetta trasversale, oyvero si tocchino direttamente per formare una cel- lula strangolata. a) Cedola anale delle ali anteriori nel mezzo ristretta e traversai? da breve renetta diritta trasversale. 1. Macrofia vezzosa ; Macrophya blanda . Tav. LXXlWs , fig. 5. M. nigra , abdominis segmenlis 2-4 5 rubris , coxis poslicis exlerno macula alba noialis:, Q libiis larsisquc anlicis antice albidis:tf labro, pedbus anterioribus latere aulico , coxis femoribusque poslicis infra albiclis ; alis lyalinis ai ice parum fumalis, venis carpoque nigris. — Long. corp. lin. 5: cxp. alar. lin. 10. Variat: abdomine nigro, segmenlis 2-4 laleribus tantum rubris. Maschio. Capo nero : il labbro superiore bianchiccio con cigli dello stesso colore; le mandibole nere con una linea bianca sulla fac- cia esterna ; i palpi bruno-pallidi. Antenne nere. Torace completa- mente nero. Addome nero col secondo, terzo e quarto anello, tal- volta anche il quinto , rossi : il primo con un punto pallido su ciascun lato. Piedi : i quattro anteriori bianchicci nella faccia di avanti , neri in quella di dietro , ad eccezione de’ tarsi che sono interamente bianchicci ‘ i due posteriori neri con una macchia ova- le bianco-perlacea sulla faccia esterna delle anche nella loro parte superiore, e con la faccia inferiore delle anche medesime, deTrocauteri e de’ femori bianchiccia. Ali incolori, trasparenti, leggermente ombrale nella loro parte upicuìc: le vene cd il carpo neri. 72 IMENOTTERI Vernina. Labbro superiore nero, ordinariamente con una striscia longitudinale media bruno-testacea , ed il margine anteriore pallido. Palpi neri macchiati di pallido. Piedi neri : solo la faccia anterio- re delle tibie e de’ tarsi de’ due d’ avanti ed una macchia sulban- terior faccia de’ ginocchi medii , bianchicci. Ali con la parte api- cale più distintamente ombrata. Nel resto simile al maschio. Varietà. Addome nero col secondo, terzo e quarto anello ne’ lati soltanto rossi. Osservazioni. Nota Lepeletier nella sua Monografìa che il maschio offre tra b caratteri differenziali le mandibole nere. Noi possiamo assicurare che i ma- schi anno come le temine la macchia bianca sul lato esterno della base delle mandibole. Quello che ha potuto dar lungo a tal errore l’è il facile cancellarsi di tale macchia dopo la morte dell’ animale : ciò che avviene in egual modo in individui di ambedue i sessi. Tenlhredo blanda , Fab. Syst. Piez. n. 35. Lepel. Mon. n. 277. — Hart. p. 292. n. 2. Tenthredo cylindrica, Panz. Faun. Ins. Germ. fi. 71, fìg.7. Var. Tenlhredo lacrimosa » Lepel. 1. c. n. 285. Specie poco frequente nel regno. Ne abbiamo raccolto il tipo e la varietà sulla collina de’Camaldoli presso Napoli nel mese di giugno. 2. Macrofia negletta; Macrophya neglecla. M . nigra , abdominis segmentis 2-4-5-6-rubris, mandibulis exlerne albo maculalis, femoribus libiisque anlicis (et mediis cf ) anlice albidis ; alis fu - sco-hyalinis, venis carpoque nigris. — Long. corp. lin. 4 1^4-4 3f4: exp. alar, in. 9-10. Affinissima è questa specie alla precedente, dalla quale non s; saprebbe a primo aspetto distinguere. Ne differisce essenzialmente per la mancanza della macchia bianca nelle anche posteriori , e per TfiNTREDINIDEl 73 le ali più o meno offuscate in tutta la loro estensione. In quanto al colorilo dell’addome, ordinariamente i maschi presentano il secondo, terzo e quarto anello rossi ; le femine anche il quinto. Talvolta nei maschi il quarto anello presenta un poco di nero nella parte posteriore. Tenlhredo ncgleda , Klug. — Ilart. 1. c. p. 292, n. 3. Specie diffusa per quasi tutto il regno, e non molto rara. 3. Macrofia rustica; Macrophya rustica. M. nigra , ore, pronoli lobis, legulìs alarum ( macula ulrinque pedo . rali 9 ), abdominis cingulo dorsali integro in segmento primo, aliis duobus in segm. 5-6 in medio interruplis maculaque anali flavis; pedibus flavis, po- sticis femorum apice tibiisque, macula postica subapicali excepla, nigris ; tarsis poslicis basi apiceque tf, lolis 9 nigris; alis subfuscescenti hyalinis , venis carpoque fuscis. — Long. corp. lin. 4 1/2 5; exp. alar. lin. 9-10. Variai: <$ abdominis segmento 5.° et 6 ° immaculalis —abdomine loto nigro immaculalo. 9 abdominis segmento 4° et 7° ulrinque flavo maculatis. Maschio. Antenne nere. Capo nero col clipeo, il labbro superio- re e la faccia esterna delle mandibole, bianco-giallicci; i palpi gialli. Torace nero: il margine posteriore dei lobi del protorace ed i due punii callosi del metatorace gialli. Addome nero; il primo anello dorsale con un cingolo marginale intero giallo; il quinto ed il se- sto con un cingolo più largo, ristretto ovvero più o meno interrotto nel mozzo; P ultimo col margine posteriore dello stesso colore giallo. Pie- di gialli: i due posteriori col terzo apicale de’ femori, le tibie ed il primo ed ultimo articolo de’ tarsi, neri ; le tibie con una macchia gialla nella faccia posteriore presso 1’ estremità. Ali trasparenti, tin- te leggermente di bruno: le vene ed il carpo foschi. Femina. Protorace interamente giallo, bianchi con una macchia gialla allungata sulle pleure medie. Dietroscutello macchiato di gial- lo. Tarsi di tutti i piedi interamente neri. Nel resto simile al maschio. lmen. Tenti ed. 10 74 IMENOTTERI Varietà. Ne’ maschi il giallo uell’uddome prende ordinariamen- te minore sviluppo, mancando spesso i cingoli del quinto e sesto a- nello, e talvolta ancora quello del primo, rimanendo l’addome inte- ramente nero. Nella femina per contrario si hanno varietà per ecce- denza di giallo, trovandosi individui con un cingolo sul quarto e set- timo anello largamente interrotto. Osservazioni. Tanto l’Hartig, che il Lepeletier ed altri scrittori ritengono a- ver il maschio costantemente 1’ addome tutto nero. Noi però benché riconosces- simo esser questo il più consueto colorito dell’ addo me del maschio, nulladime- no avendone individui il cui addome presenta i cingoli gialli idendici a quelli della femina, dobbiamo considerare questi come tipo-, e gli altri qual varietà. Il carat- tere differenziale fra i due sessi che troviamo più costante è quello dei tarsi po- steriori interamente neri nella femina, coi tre articoli intermedi! gialli nel ma- schio: più la mancanza della macchia gialla de’ fiochi in quest’ ultimo sesso. Dobbiamo innoltre avvertire che il citato Imenotterologo Alemanno ripone questa specie, del pari che Yalbicincta ed altre, nella sezione con cedola anale stiangolata , ciò che non può esattamente dirsi di tali specie, non ostante che la venetta trasversale talvolta sia sì breve, che quasi le due vene longitudinali sembrano esse stesse toccarsi, siccome abbiamo avvertito nelle osservazioni ap- poste al genere. Tenthredo rustica , Fab. Syst. Piez. n. 6. — Lepel. Mon. n. 2G7. ■ Ila ri . 1. c. p. 294, n . 11, — A. Cost. l\ic. Enlora. s. Part. p. 17, Tenthredo carbonarìa, Fab. 1. c. n. 7. Tenthredo sulphurala , Grael. Syst. Nat. n. 103. Tenthredo notala, Panz. Fn. Gerra. fig. 10. È questa la specie più comune eli Tentredini : diffusa per tutta ! europa. 4. Macrofìa a cingolo bianco; Macrophya albicinda . Tav. LXIII. fig. h . il/, nìgra , cltjpco, labro , pronoli lobis, tegulis alarum, scalcilo, cenchris, TENTREDINIDE I 75 abdominis segmenti primi margine postico maculaque in dorso ani, pedibus antcrioribus ex parte, poslicorum macula externa coxarum, trochanteribus et libiarum annido lato, albis; alis hyalinis, venis carpoque niqris. 9 — Long, corp. lin. 4 1/2: exp. alar. lin. 9. Variat: labro basi nigro: saltelli albedine in medio inlerrupla. Fcmina. Antenne nere. Capo nero ; il clipeo fortemente smar- ginalo bianchiccio, col margine inferiore nerastro: il labbro superiore bianchiccio, talvolta nerastro alla base; i palpi bianco-sucidi coi due primi articoli bruni. Torace nero: il margine posteriore-interno dei lobi del protorace , lo scutello e i due punti callosi del mctatora- ce, bianchicci. Addome nero: il margine posteriore del primo anello dorsale ed una macchia sopra l’ultimo anale, bianchi. Piedi di avan- ti neri con la faccia anteriore della estremità dei femori, delle tibie e dei tarsi bianca; i medii simili agli anteriori, con tal differenza, che il bianco delle tibie forma un largo anello innanzi l’estremità; i posteriori con una grande macchia allungala bianca sulla faccia ester- na delle ànche e i trocanteri interamente bianchi, le tibie bianche con la base e l’estremità nera, i tarsi neri. Ali trasparenti , incolori ; le vene ed il carpo neri; le tegole nere col margine esterno bianchiccio Tenthredo albicincta , Scbrk. Enuni. n. 661 . • Ilari. I. c. pag. 295, n. 14. Tenthredo lucluosa , Lcpel. Mon. n. 290. Trovasi in varie parti del regno nelle colline del pari che sul- le montagne , ne’ mesi di maggio , giugno e luglio ; generalmente poco abbondante, soprattutto nelle adiacenze della capitale, ove nep- pur manca. 5. Macrofia grassona; Macrophija crassula» Tav. LXX111, fig. 1, c? 2, 2. M. nigra nitida, clypeo, labro, palpis, pronoli lobis et tegulis alarum {in margine interno , totis 9 ) scutello, ( maculaque utrinque in mesopleuris 9 )« abdominis segmenlis lateribus in margine postico, trochanteribus, villa externa INENOTTERI 76 in coxis poslicis , femoribus tibiisquc anlerioribus in Mere antico, poslicis in latore postico , tolis summo apice tantum cxccpto 9 , albidis; alis sub fumalo- hyalinis , venis carpoque fusco-nigris. — Long. corp. lin. 3 1^2-4 : exp, alar. lin. 7-8, Variale?, clypeo coxisquc poslicis immaculalis- Maschio. Antenne nere. Capo nero, ordinariamente col solo lab- bro e palpi , più di rado con anche il clipeo , bianchicci. Torace nero; i lobi del protorace e le tegole delle ali con delicato margine interno bianchiccio. Addome nero: nel dorso il primo e T ultimo a- nello ordinariamente con delicato margine posteriore bianchiccio: nei lati i primi cinque anelli col margine posteriore assai distinto bianco. Piedi neri: i trocanteri, la faccia anteriore de’ femori e tibie de’ quattro piedi di avanti, la faccia posteriore de’ due femori di dietro, e tal- volta ancora una linea sulla faccia esterna delle anche posteriori bianchicce. Ali trasparenti, leggermente offuscate innanzi 1’ estremità." le vene ed il carpo nerastri: la cedola anale delle ali anteriori innanzi la metà ristretta e con brevissima venetta trasversale , talvolta assai angustamente strangolata. F emina. Labbro superiore costantemente bianchiccio. Lobi dei protorace, tegole delle ali, scutello ed una macchia ben distinta in ciascun lato del petto sulle pleure medie, bianco-giallicci. Ne’ piedi la faccia esterna delle anche anteriori, una striscia sulla faccia esterna delle posteriori, i trocanteri, la faccia anteriore de’femori di avanti, i ginocchi, le quattro tibie di avanti ad eccezione di una linea lungo la loro faccia posteriore, le due tibie posteriori ad eccezione delde- stremo apice, bianco-giallicci- Nel resto simile al maschio. Tenlhredo crassula. Klug.-— Hart. 1. c. p. 295, n. 16. Trovasi nelle adiacenze di Napoli ed in varie altre parli del regno: non rara. 6. Macrofia del ribe; Macrophya ribis. Tav. LXX11I, fig. 3jCf Mi. pigra nitida, clypeo, labro, mandibularum macula externa, palpis, TENTREDINI DEI 77 coxis anlicè, trochanteribus, femoribus tibiisque anterìoribus in latere antico et libiis postieis poslice ante apicem albidis ]; alis hyalinis , venis carpoqu§ nigris, cf. — Long. corp. liq. 3 1/2: exp. a|ar lin. 7. Maschio . Per abito e statura molto sìmile alla specie precedete te , dalla quale principalmente differisce per l’addome e torace in- teramente neri, se ne eccettui un delicato margine posteriore nell’ultimo anello dorsale addominale. Pfel capo sono bianchicci il clipeo, il labbro superiore, i palpi e la faccia esterna delle mandibole ; ne’ piedi la faccia anteriore delle anche, i trocanteri, la faccia anteriore dei quat- tro femori e tibie di avanti e la porzione inferiore della faccia po- steriore delle tibie di dietro. Femori posteriori proporzionalmente più corti e robusti. ^ fe mina secondo 1’ Hartig non presenterebbe caratteri differen- ziali degni di essere notali. Tenthredo ribis , Schrk. Enum. Ins. n. 668. — — - • Harl. 1. c. page 295, n. 15. - — — Lepeh Mon. n. 293. Tenthredo leucopus, Gmel. Syst. Nat. n. 118. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, poco frequente, 7. Macrofia a cosce rosse; Macrophya erylhrocnema. Tay. LXX1I, fig. 1. g. M. nigra nitida, saltello abdominisque segmento ultimo dorsali albidis ; pedum anteriorum geniculis, tibiis larsisque antice albidis, posticorum femori- bus tibiisque apice exccpto rufo -sanguinei ; alis hyalinis , venis carpoqus fuscis. —Long. corp. lin. 3 1/4-3 1/2 : exp. alar, lin. 7-8. Yariat .• , sculcllo abdominisque segmento dorsali ultitno v\x pa\le- scentibus «= tibiis postieis nigris. Capo, comprese le parti boccali e le antenne, torace ed addome ne ri splendenti: solo lo scutello e 1’ ultimo anello dorsale dell’addo- me giallo pallidi. Piedi: i quattro anteriori neri , con la faccia an- teriore dei ginocchi, delle tibie e de’ tarsi bianchiccia; i due poste- IMENOTTERI 78 riori con i femori e le tibie rosso-sanguigne; l’estremità di queste, le ànclie, i trocanteri ed i tarsi, neri. AH trasparenti, incolori ; le vene ed il carpo bruno-nerastri: la cellola anale angustamente stran» gelata, ed in qualche individuo con brevissima \enetla trasversale. Ne’ maschi talvolta il color pallido dello scutello e dell’ ulti- mo anello dorsale dell’addome è poco distinto: questo però spesso è poco visibile perchè ritirato. Nel resto i due sessi simigliano com- pletamente pel colorito. Vi ha individui ne’ quali le tibie posteriori sono quasi in- teramente nere , rimanendo i soli femori rossi. Trovasi in varie parti del regno : raccolta nelle adiacenze di Napoli in maggio; sulle colline del Sannio in giugno; presso Sanse- verino (Nicodemo); ecc. Osservazioni. Sembra questa Macrofia affine alla chrysura, cui l’avremmo riferita, se gli autori avessero fatta parola dello scutello pallido e della faccia anteriore de'quattro piedi anteriori bianchiccia. 8. MacroGa ad anelli bianchi ; Macrophya alboannulala. Tav. LXXII, Gg. 6 ) Vene della cellola anale delle ali posteriori formanti con le adiacenti un X 3. Tentredine del Faggio; Tenlhredo [agi. Tav. LXXVIL fig. 3. T- nirji a nitida , anlennarum arliculis 5 d uìlimis, ultimi apice nigro exceplo, clypeo, ore, maculis duabus utrinque supra coxas poslicas, altera in rhelaplcuris, altera in abdominis segmenti primi dorsalis laleribus, albis ; pedibus anlerioribus anlice livido- le sldceis ; alis hgalinis, venis carpoque ni- gris , hoc basi pallido 9 . — Long. corp. lin. 5 1/2 : exp. alar. lin. Il 1/4. Fontina. Antenne nerò : gli ultimi quattro o tre articoli blan- dii ; l’ultimo con l’estrema punta bruno-nerastra. Capo nero splen- dente; il clipeo bianco col margine basilare nero; il labbro superiore interamente bianco; le mandibole bianche alla base, rosso-picee innanzi la punta5 questa nera. Palpi bianchicci : i mascellari con i due primi articoli nerastri. Torace nero splendente : le pleure posteriori con una macchia bianco-perlacea. Addome nero splendente: il primo anel- lo dorsale con una macchia allungata bianca su ciascun margine late- rale. Piedi neri : i quattro di avanti con la faccia anteriore dc’femori, delle tibie e de’ tarsi livida o tcslaceo-pallida. Ali trasparenti : le vene ed il capo neri , questo con la base pallida. Tenlhredo [agi, Panz. Fn. Gcrm. fig. 14. Ilari. !. c. p. 312, n. 52. Tenlhredo inaura, Panz. Enum. (n. Fai).) — — Lepel. Mon. n. 235 (esci. syn. Fub.), TENTREDIN1DEI 89 Tenlhredo solitaria , Scop. Ent. Caro. n. 738. Trovasi sopra le alte montagne , e proprio nelle regioni dei faggi. L5 abbiarn raccolta sopra la Majella negli Abruzzi , e sopra le Sile nella Calabria Citeriore : ovunque poco frequente. Osservazioni. Il Lepeletier nel citato luogo dice che il maschio di questa specie differisce dalla femina per il terzo» quarto e quinto anello addominale pallidi. L’Hartig invece ritenendo di conoscer la sola femina, dubita che il ma» scino sia la T. pellucida, la quale principalmente distinguesi per avere il ventre bianco. 4. Tentredine colon; Tenlhredo colon . Tav„ LXXVII, fig. 1 óS 2 $. T. nigra , antennanm articulis 0- 10-11, clypco, ore cenchris, macula ulrinque in abdominis segmenti primi dorsalis lateribus ( O altera ulrinque in melapleuris) albis ; abdominis segmenlis 5 9 rufis, ( c? segni . 3 ei 4 in medio pallide lestaceis) ; pedibus anterioribus anlice pallide teslaceis , po- slice nigris ; poslicìs femoribus et tibiarum basi obscure rufis, tar sommar - liculo ultimo albido ; alis hyalinis , costa obscure testacea , venis carpoque nigris , hoc basi pallido. — Long. corp. lin. 5-5 Ìp2: exp. alar. !in. 10-11. Variat: abdominis segmento quinto migro. 2 . Maschio. Antenne nere: gli ultimi tre articoli bianchi; l’ ulti- mo all’ estremità, di rado lutto intero, bruno-nerastro. Capo nero : il clipeo bianco con il margine basilare nero ; il labbro superiore in- teramente bianco ; le mandibole nella metà basilare bianche, nel resto nere ; i palpi bianco-sucidi, con i primi articoli più oscuri. Torace interamente nero. Addome nel dorso col primo anello nero con una macchia bianca su ciascun lato ; il secondo interamente nero • il terzo nero con una macchia discoidale testaceo-pallida; il quarto testaceo-pallido a Iati neri ; i rimanenti rossi : il ventre ha i tre primi anelli pallidi a lati neri , i rimanenti rossi. Piedi : anche e trocanteri neri; nel rimanente i due d’avanli sono bianco-sudici nella faccia anteriore , neri nella posteriore ; i due medii sono testacei con la faccia posteriore lineata di nero; i due posteriori sono neri Imen. Tentred. 12 90 iM e notte Ri con i femori, c sovente la base delle tibie, rosso oscuri, e l'ultimo articolo de’ tarsi bianchiccio. Ali trasparenti ; la vena costale testa- cea , il carpo bruno a base pallida , le altre vene nere. Femina. Pleure posteriori con una macchia bianco-perlacea. Ad- dome sì nel dorso, che nel ventre coi quattro primi anelli e ì lati del quinto neri, nel resto rosso ; il primo dorsale con le due macchie laterali bianche. Nel resto simile al maschio. Talvolta il quinto anello addominale è anch’esso interamente nero» Tenthredo colon, KSug. — Hart. 1. e. p. 3S2, n. 5Gf. Tenthrcdo livida , Lep.Mon. n. 243 (exclus. syn.). Trovasi rara nelle adiacenze della capitale, ove ne abbiaci rac- colti ambedue i sessi nelle selve della collina de’ Gamaldoli. L’ab- biamo parimente raccolta sugli altipiani delle Sile e sopra l’Aspro- monte. Osservazioni. La descrizione che il Lepeletier dà di ambo i sessi di que = sta Tentredine sotto il nome di livida quadra perfettamente coi nostri individui: però la livida di Fabricio sarebbe secondo l’Hartig specie ben diversa, ad addo» me tutto nero , e con ali brune all'estremità. Il Petagna ( Spec . Ins. Col . ) ri- porta ancora la 7’. livida di Fabricio con addome nero, e crede esserne varietà quel» la con addome sopra e sotto livido, che corrisponderebbe alla colon. Noi non ab- biamo ancora incontrato individni della T. colon con addome interamente nero» 5. Tentredine delle Sile ; Tenthrcdo silensis. Tav. LXXV1I, fig. 5 c? 6 9. T. anlennis in dorso articulis 5-7, infra tolis albis ; capile thoraceque nigris , facie infra anlennas , orbilis , clypeo , ore, pronoli lineolis duabus ulrinque , puncto infra alas cenchrisque albis, pectore medio testaceo ; pe~ dibus lesiaccis, postice nigro Hnealis ; alis hyalinis, pone carpum testaceo - fuligmosis , costa testacea , carpo venisque nigris, ilio basi pallido ; abdq- mine rufo, segmentis duobus basalibus nigris laleribus albis, ullimis duo- bus nigris ; 9 nigro segmeniis 2-5 laleribus albis . Maschio Antenne nei dorso nere con gli articoli quinto a set- TENTKEDSNIDEI 9i timo bianchi : inferiormente per intero bianche. Capo nero : la faccia gotto la inserzione delle antenne, le orbite anteriori , le posteriori fino a metà dell5 altezza, Se gote, il clipeo ed il labbro superiore, le mandibole eccetto 1’ estremità, bianchi : il clipeo con due punti aeri alla base. Palpi bianchi nella faccia interna , neri nella ester- na. Torace nero : tutto il margine dal protorace bianco, interrotto nel mezzo del dorso e sulle scapole; un punto sulle pleure me- die e Pestremità delle pleure posteriori, bianchi ; il mezzo del pet- to testaceo. Addome nel dorso con i due primi anelili neri a mar- gini laterali bianchi ; i quattro seguenti rosso-testacei , il primo di essi, ossia terzo, con un punto nero nei mezzo della base ; i due ultimi neri : il ventre à i primi sei anelli rosso-testacei, i due pri- mi bianchi ne’ lati ; il settimo e F ano neri. Piedi testacei ; le anche ed i trocanteri anteriori bianco-sudici con il lato esterno nero ; il dorso delle altre anche e trocanteri e di tutti i femori, ed una linea esterna sulle tibie e sui tarsi, neri. Ali trasparenti con una nuvola te- stacea dietro il carpo : la vena costale testacea, le altre nere; il car- po bruno-nerastro a base pallida; le tegole brune col margine bianco. Femina. Antenne e capo simili perfettamente al maschio. To- race nero col solo margine interno de’ lobi del protorace bianco. Addome nero: secondo, terzo, quarto e quinto anello a lati bianchi, più angusti nel dorso, più larghi nella faccia ventrale. Piedi rosso- testacei : la faccia esterna delle anche anteriori, tutte le quattro an- che di dietro, il dorso de’ quattro femori anteriori, ed i femori po- steriori quasi per intero, neri. Nel resto simile a! maschio. Raccolta sopra le Sile nel mese di giugno. Osservazioni. Sebbene non avessimo trovato accoppiati ì due sessi descritti, nulladimeno noi ii consideriamo come spettanti ad una medesima specie, sia per averli incontrati insieme , sia per la identità de’ caratteri generali. Le grandi differenze che si osservano nel colorito dell’ addome non sono nuove negl’ in- setti di questa famiglia, e sono principalmente analoghe a quelle della T. atra , che segue. il maschio presenterebbe qualche affinità con la T. balteata : però attenta» mente considerata ne differisce per parecchi caratteri. 92 IMENOTTERI ma) Antenne interamente od almeno nel dorso nere. ! j b ) Corpo nero, tinto sovente di rosso. , 6. Tentredine nera ; Tenthredo atra» Tav. LXXVj fig. ld-,2 2. T. pigra , thoracis dorso subtiliter coriaceo subopaco , ore aìbido 0& pallide testaceo , melapleuris macula alba nolalis ; pedibus rufis , coxis , irochanteribus omnibus tarsisque poslicis , ( c? femoribus postice ) nigris ? alis hyalinis , venis carpoque nigris: abdomine immaculato c?> segmenlis 3=5 rgrius 2 6 rufis 9 • Long. corp. lin. 4 1^2-5: exp. alar. lin. 9 io. Maschio . Antenne lunghe presso a poco quanto l’addome, uere- Capo più largo del torace, stivatamente puntinato, nero ; due mac- chie sul clipeo fortemente smarginato, il labbro superiore, la faccia esterna delle mandibole, bianchi. Palpi pallidi coi primi articoli o scuri Torace nel dorso coi tre lobi del mesotorace a superficie fi- nissimamente coriacea, quasi matta, il medio con delicata linea lon- gitudinale impressa; Se pleure medie più grossamente coriacee.” nero; s due punti callosi del metatorace giallicci; le pleure posteriori con una macchia longitudinale bianca, in taluni individui assai piccola» Addome con i due primi e due ultimi anelli , altre volte col primo e l’ultimo soltanto, neri: gli altri intermedi! rosso-testacei. Piedi di que- st’ultimo colore: le anche, i trocanteri, la faccia posteriore de’ quat- tro femori anteriori , e talvolta ancora di quelli di dietro e i tars1 posteriori, neri, i femori e le tibie di avanti dalla faccia anteriore più pallidi e quasi tendenti al giallo Ali incolori : le vene ed il carpo neri, la sola vena costale testacea alla base. Femina. Differisce principalmente dal maschio, in quanto a co- lorito, per 1’ addome interamente nero I piedi sono meno dominali dal nero , essendo di tal colore soltanto le anche , i trocanteri ed ì due tarsi posteriori. Tenlhredo atraì Lin. Fn. Suec. n. 1552. » Ilari. I. c. p. 305, n. 25» r=— — Lcpeh Sion, n» 237» 9 TENTRED1N1DEI n Àltantus (iter, Jui\ Hym. p. 55» Tenlhredo fuscipes , Gniel. Syst. Nat. n. 130. Raccolti ambedue i sessi sopra gli altipiani delle SiSe nel mese di giugno : poco frequente. Osservazioni. Non ostante la grande diversità che i due sessi presentano nel colorito dell’ addome » nulladimeno la identica struttura del capo e del to» race sono ben sufficienti a far riconoscere la identità della specie. Noi dividiamo perfettamente 1’ opinione dell’ Hartig nel considerare la T. dispar Klug come varietà dell’atra, la quale varierebbe nella presenza o man- canza della macchia delle pleure posteriori, e nel colorito delie tegole e del mar- gine de’lobi del protorace, che potrebbe essere pelle prime rosso, nel secondo bianco. In fatti le macchie bianche sulle pleure posteriori che non si accenna- no nell’atra , e si notano nella dispar, noi le troviamo negl’ individui nostri, i quali per luti’ altro convengono completamente con la vera atra . bb) Corpo colorito più o meno in verde, c) Cellola anale delle ali posteriori terminata all’ origine della verretta trasversale posteriore. 7. Tentredine verde; Tenlhredo viridis. Tav. LXXIV, fig. 5. T. stipra nigra, pronoti lobis inlus , alarum tegulis, scutello, maculis ciiiabus minutis pone hoc cenchrisque viridibus ; subtus viridis, pleuris m- gro lineatiti ; pedibus viridibus in dorso nigro linealis , tarsis posticis nigris ; alis sub f uliginoso -hyalinis, venis carpoque nigris , —Long. corp. lin. 5-6 : exp. alar. lin. 10-12. Maschio. Antenne nere. Capo nero con due punti minuti verdi superiormente alla inserzione delle antenne : il clipeo , le gote , il labbro supcriore , le mandibole eccetto la punta nera , ed i palpi 3 verdi- Torace nel dorso nero; la parte interna de’lobi del protora- ce , lo scutello , due piccole macchie trasversali impari dietro di questo ed i due punti callosi, verdi : i fianchi ed il petto verdi, i primi con qualche tratto nero. Addome nel dorso nero, con un de- licatissimo profilo verde su! margine posteriore di parecchi anelli s iMENOTTEItl 94 spesso poco avvertibile ; il ventre verde. Piedi verdi; i femori , le tibie ed i tarsi de’ quattro anteriori , le anche, i femori e le tibie eie5 due posteriori con una lìnea dorsale nera ; i tarsi posteriori in- teramente neri. Ali leggermente ombrate , eoo le vene ed il carpo aeri : le tegole verdi. F emina. Simiglia completamente al maschio per colorito, seoe eccettui l’addome, il quale nel dorso dal primo al sesto anello pre- senta un delicato margine laterale verde , ed una piccola macchia verde tra la base delle antenne, Tenlhredo viridis , Lin. Fn. Suec» n. 1554. — — ' Ilari. 1. c. p. 31Gj n. 45. Tenlhredo rosae , Scop. Ent. Caro. n. 722» Tenlhredo hebraica, Fourc. Fot. Par. n. 1. Tenlhredo mesomelas , Lin. 1. c. 1549. c?. Tenlhredo inlerrupla , LcpcL Mon. n. 249. (excl. syn .) Vive nelle praterie umide di luoghi piuttosto freddi ed ele- vati. Raccolta sopra gli altipiani delle Sile nella Calabria Citerio- re, presso 1 rivoli ; in alcuni siti è abbondantissima, come presso la Sila di Barracco. Trovata parimente presso S. Giovanni in fiore , meno frequente. cc. Cellola anale delle ali posteriori terminata innanzi 1’ origine della venetta trasversale posteriore. 7. Tentredine scalare; Tenthredo scalaris. Tav. LXX1V, fig. 1 or , 2 9. T. laele viridis , antennarum dorso , macula biocellari verlicis , l ho- racis maculis dorsalibus quinque majoribus , abdominis dorso linea postice exolelatf, villa acquali 9 ? ac pedani linea dorsali nirjris ; alis hyalinis, costa carpoque viridibus , venis nigris . — Long. corp. lin. 4 1/2 5 1/V : exp. alar. lin. 9-10. Maschio . Antenne nere nel dorso , verdi inferiormente. Corpo TÈNTREDÌNIDE1 95 d’un bel verde pallido. Sul vertice una macchia quasi formata da due anelli riuniti, nera. Nel dorso del torace cinque macchie nere principali allungate, una imparo anteriore e quattro laterali sul mesotorace ; due altre macchie nere dietro di queste sul metatoracc; il contorno defunti callosi del medesimo anche nero. Dorso dell’addome con due linee in forma di squadra nel mezzo del primo anello, ed una linea media so- pra i rimanenti, dilatata alla base in forma di T, e successivamente impicciolita negli anelli posteriori, fino a scomparire del tutto, nere. Piedi verdi, con una linea sul dorso de’femori, delle tibie e de’iarsi, e talvolta l’estrema punta di ciascun articolo di questi ultimi, di co lor nero. Ali trasparenti : la vena costale cd il carpo verdi ; le altre vene nere. Fetnina. Differisce unicamente dal maschio per I’ addome , il quale presenta nel dorso una striscia media nera, che ne occupa poco meno del terzo della larghezza, e ne5 margini è fatta a sega, risultando da altrettante macchie per quanti sono gli anelli, ciascuna un poco ristretta d’ avanti in dietro. 'l'enlhredo scalaris, Klug. — Hart. I.c.p.309, n. 4-1. Tenlhredo viridts, Paoz. Fn. Gerrn. fig. 2. (n. Liti.) — Lcpcl. Mon. n. 247. (excl. syn.) Tenlhredo inlerrupta , Fab. Syst. Piez. n. 54 Tenlhredo pini, De Vili. Ent. n. 87. Vive in quasi tutto il regno, ne5 luoghi piani del pari che nei montuosi. Nelle adiacenze della capitale si trova , ma assai rara- mente. Sopra le Sile per contrario 1’ abbiami raccolta molto abbon- dante nelle praterie prossime alle acque, nel mese di giugno. — - Yariefas. 9 . — fig. 3. Differisce questa varietà per la striscia nera del dorso dell’ ad^ dome assai più larga che nel tipo, per modo da rimanere soltanto pei dorso un augusto margine verdiccio. 9G i SI E N 0 T T F. R i 9. Tentredine puntinata ; Tenthredo punctutaià. Tav. LXXIV, fìg. 4, T. laele viridis s. viridi-flavescens, anlennis dorso nigris, vertice Iho = racisque dorso par ce nigro notalis ; abdomine dorso linea ulrinque margi- nali punctorum nigrorum; pedibus linea dorsali et tarsorum arliculis omni - bus apice nigris ; alis hyalinis , costa carpoque pallide virescenlibus , venia nigris . Q . — Long. corp. iin. 4- 1/2: exp. alar. lin. 9 1/2. Perniila. Corpo interamente di un color verde pallido tendente talvolta al gialliccio. Antenne nel dorso nere. Capo con tre tratti longitudinali neri sul vertice quasi paralleli , i quali al livello degli ocelli posteriori si uniscono fra loro e si continuano in dietro in altri due traltoliui che raggiungono 1’ occipite. Dorso del torace con cinque tratti neri longitudinali , uno impare anteriore . c due per cadaun lato. Addome nel dorso con presso ciascun margine laterale una serie di punti neri, de’ quali ve ne ha due per ognuno degli a- nelli dal secondo al sesto inclusivo: le incisure del primo e secon- do anello nere. Piedi con una linea dorsale sui femori, tibie e tarsi, e P estremità di ciascun articolo di questi ultimi, nere. Ali traspa- renti, incolori : la vena costale ed il carpo verdicci pallidi; le altre vene nere. II maschio non lo possediamo ; però il signor Hartig che ha avuto sottocchio ambedue i sessi, non segna alcuna differenza fra essi : per lo che pare non debba esser diverso nel colorilo dalla femina Tenthredo punctulala , Klug — Hart. p. 309, n. 40. Raccolta sulle montagne del Matese, ove sembra rara: in luglio 10. Tentredine accorciala; Tenthredo hreviuscnla . Tav, LXXIV, fìg. 6, T. minvs elongataf nigra, anlennis infra , facìe inler antennas, orbi - T E N T R E I) I N 1 D E i 97 lis , clgpeo , ore , pronoli lobis, legulis alarum , sculetto, pecloris maculis duabus ulrinquc, abdominis laleribus in dorso anguslis, in venire lalioribus segmenlorumque venir alium margine postico viridibus ; pedibus viridibus , femorum macula postica apicali , libiis larsisque anlicis postice , tibiis po~ sterioribus apice larsisque poslcrioribus nigris; alis hyalinis, venis carpoque nigrìs , hoc basi pallido. 9 • — Long. corp. lin 3 1?2 : exp. alar. Un. 7. Fcmina. Corpo proporzionalmente meno allungato che nelle al» tre specie affini. Antenne nere nel dorso, nel lato inferiore verdicce. Capo nero : la porzione della faccia compresa tra la base delle antenne ed il clipeo , le orbite anteriori e le posteriori non congiunte all’ oc- cipite , il clipeo , il labbro superiore , le mandibole ad eccezione della sola estremità, ed i palpi, verdicci pallidi. Torace nero ; nel dorso il lato interno de’ lobi del protorace , lo scutello ed i punti callosi del melatorace ; ne’ fianchi una grande macchia allungata ob- bliqua sulle pleure medie ed un’altra più piccola sulle pleure poste» riori, di color verde. Addome nel dorso nero con angusto margine laterale verde-gialliccio ; nel ventre di questo colore, con larga stri- scia mediana nera, interrotta nel margine posteriore di ciascun anel- lo Piedi verdi : una macchia alla base delle anche , un’ altra pic- cola sulla faccia posteriore della estremità de’femori, una linea sulla faccia posteriore delle tibie e tarsi di avanti, la base posteriormen- te e l’estremità delle tibie ed i tarsi de’ quattro piedi posteriori, neri. Ali trasparenti, incolori: le vene ed il carpo neri, questo pal- lido alla base. 11 maschio ci è ignoto. Pxaccolta nelle adiacenze di Sanseveriuo dal Dot. Francesco Forte , dal quale ci è stata gentilmente comunicata. Osservazioni. La specie nota , cui pare più si avvicinasse questa nostra, è la T. pietà ; dalla quale differirebbe abbastanza pel dorso del torace e dell’ ad- dome interamente neri, il primo co’ soli lobi del protorace e Io scuteilo, ed il secondo con angusti margini laterali verdi. Nella cedola anale delle ali anteriori le due vene nel sito in cui dovrebbero essere riunite dalla veaetta trasversale , si ravvicinano esse stesse e si uniscono formando quasi una cedola strangolata: approssimandosi per tal modo al genere Simirema. hnen> lenir ed. 13 08 1 M E N O T T E Hi Genere TENTREDOPS1DE; Temiiredopsis , n. Alac posticae in scxubus dissimilcs , in vcnis longiludinalibus apice a vena per marginali cxcurrcntc conjunctis , cellulis discoidalibus nullis ; in 2 vcnis longiludinalibus libere terminatisi cellulis discoi da- libns duabus. Coetera ut in gai. Tenthredo p. d. Già nelle osservazioni al genere Tentredine abbiamo esposti i motivi pei quali abbiam creduto separare dalle vere Tentredini quelle specie in cui le a* li interiori offrono ne’ maschi una disposizione di vene molto diversa che nelle temine. E vale ancora per questo genere quello detto per le vere Tentredini relativamente alle specie che noi vi riuniamo, non ostante non ne conoscessimo che le temine sole. Aggiungeremo qui che le Tentredopsidi formano l’anello di passaggio dalle Tentredini propriamente dette alla Ermilie ed alle Perineure, a* vendo delle prime la cedola anale delle ali anteriori traversata da breve venetta trasversale, e degli altri due generi la disposizione delle vene delle ali posteriori, 1. Tentredopside tassellala; Tenlhredopsis tessellata » Tav. LXXVI, fig. 3 qT, 4- 9. T. rapa, chjpeo, labro, pdlpis, mandibulis cxlerne, orbitis partim, macula ulnnquc pone oculos , pronoli lobis , legulis alarum sculelloque pallide fla- vis; abdominis segmenlis 5 6 lurido teslaceis villa dorsali aliaque latiore ven- trali nigris; pedibus sordide teslaceis, coxis et trochanteribus nigris, illis exlus (libido maculatis, femoribus posticis nigris; alis hyalinis venis teslaceis , carpo f asco dimidio basali pallido; anlennis abdomine brevioribus, sublus testa- ccis . — Long. corp. 1 in . 4 3;4-5: exp. alar. lin. 91^2-10. Variai: $ abdomine loto sordide testaceo villa attenuala dorsali et a - noli nigris. C? . tibiis posticis apice nigris, larsis basi nigris, dehin albidis» Maschio. Corpo angusto a lati quasi paralleli. Antenne lunghe quanto l’addome, superiormente nere, inferiormente giallo-sucide, ad eccezione de’ due primi articoli neri Capo nero; le orbite , il cli- peo, il labbro superiore, la faccia esterna delle mandibole ed i pai* pi, giallo-pallidi. Torace nero: il margine posteriore interno deTo- bi dei protorace , lo sculello , il dietroscutello ed i due punti cal- losi del metalomce, giallo pallidi: Addome giallo-testaceo: nel dor- TENTREDlNIDEI 99 so i due primi anelli per intero neri, i rimanenti con una macchia media quasi triangolare , formando una striscia dorsale nera a lati dentati, piu larga verso l’ano; sotto il ventre il primo e 1’ ultimo anello, e la piastra soltoanale, neri. Piedi del color dell’ addome: le anche e i trocanteri tutti, i femori posteriori, c talvolta ancora le tibie degli stessi piedi, neri : i tarsi posteriori, bruno-nerastri con gli ultimi due a quattro articoli più o meno pallidi. Ali trasparen- ti, incolori: le vene e l’estremità del carpo brune, la costa e la ino* là basilare del carpo giallo-testacee; le tegole brune. Fcmina. Corpo proporzionalmente più breve e largo. Antenne più corte dell’ addome. Il margine de’ lobi del protorace più largamen- te giallo, insieme alle tegole delle ali. Piedi posteriori interamente giallo-testacei, come gli anteriori. Ali con le vene ed il carpo gial- lo-testacei, questo con l’estremità nerastra. Nel resto simile al ma- schio, non ostante che la forma del corpo le dasse un aspetto mol- to diverso In qualche individuo il nero dell’addome prende maggiore esten- zione, formando una larga striscia dorsale ed un’ altra ventrale. In altri per contrario le dette strisce nere sono molto anguste. Tenthredo tessellata , King. — Hart. 1. c, pag. 307, n,35» Trovasi in preferenza nelle regioni montuose: raccolta sugli al- tipiani delle Sile, sulle montagne di Cusano , sulle alte colline del Sanoio. 2. Tcntredopside sucida; Tenthredopsis sordida Tav. LXXVI, fig. 5 9. T. pallide j lava , vertice , mcsonolo pedibusque flava fulvis; metanolo la - teribus et postico , abdominis viltà dorsali villisque duabus venlralibus ni - gris; alis hyalinis venis carpoque fuscis , hoc dìmidio basali cum vena co- stali pallide ftavis. Q Long, corp. lin. 4 1/2: exp. alar. lin. 10. Variai: metanolo venlreque immaculatis • Fcmina , Antenne un poco più corte dcii'addomc, giallo-fulvie- IMENOTTERI 100 te ; il dorso de’ pumi quattro o cinque articoli , ed il lato infe- riore de'due primi nero. Capo, comprese tutte le parti boccali, gial- lo-pallido: il mezzo del vertice, fin presso la base delle antenne, ful- vo. Torace nel dorso co’ lobi del protorace, lo scutello, il dietroscu.» fello e i due punti callosi giallo-pallidi; il mesotorace fulvo; il me- latorace nero. Petto e fianchi giallo-pallidi con le suture delle pleure assai fine nere. Addome giallo pallido: nel dorso il primo anello ne- ro nella metà basilare , i rimanenti con una macchia media più lar- ga in avanti, risultandone un’ampia striscia nera dentata ne’lati: in- feriormente con due strisce longitudinali parallele nere. Piedi gial- lo - fui vice» ; le anche pallide. Ali trasparenti, incolori : la vena co- stale, la metà basilare del carpo e le tegole, pallide ; I’ altra metà del carpo e le rimanenti vene nere. In qualche individuo la striscia nera dorsale dell’addome è assai angusta, e le due strisce ventrali mancano interamente; il nero del dorso del metatorace riducesi a piccolissimo spazio , ed il lato inferiore delle antenue è tutto gial- lo-fulvo. Tenthredo sordida , Kiug.— Hart. h c. p. 308, n. 36» Raccolta sugli altipiani delle Sile nel mese di giugno, non mol- to rara. 3. Tentrcdopside ambigua; Tenthredopsis ambigua. Tav. LXXVX, fig. 1, & 2 $. T. nigra nitida , clypeo, labro, palpis, orbitis parlim, saltello, postscu - Mio, macula transversa pone hoc, ccnchrisque albido-cilreis; abdominis seg- menlis o 5 totis 9 » lalerìbus tantum , pedibusque rufo-fulvis , horum ooxis, irochanteribus, femoribus anterioribus basi, poslicis totis nigris , tassis posticis fuscis ariiculis 2 4-5 albidis vel fulvis; alis hyalinis venis carpo - que fuscis, hoc dimidio bascos pallaio ; antennis abdomine haud longiori - bus. 9- — Long. corp. fin. 5: cxp. alar, lin 9 lj2. Maschio • Corpo angusto a lati paralleli. Antenne lunghe quan- to 1 addome od un poco meno, superiormente nere , inferiormente T E NT R E D I N I D E I 101 brune. Capo nero: il clìpeo, il labbro superiore, una macchia sulla faccia esterna delle mandibole, i palpi ed un delicato orlo nelle or- bite anteriori, bianco-cedrini. Torace nero: lo scalcilo, il dielroscu- tello, i due panili callosi ed una piccola macchia trasversale dietro di questi, talvolta poco avvertibile, bianco-cedrini. Addome nero col terzo , quarto e quinto anello bruno-rossicci ne5 lati del dorso e nella parte ventrale. Piedi rosso-fulvi: le anche, i trocanteri ed i fe- mori posteriori neri; i tarsi posteriori ordinariamente pallidi col pri- mo articolo nero: altre volte i soli due articoli medi! sono pallidi Ali trasparenti , incolori: Se vene brune ; il carpo nella base palli - do, nel resto bruno; le tegole pere. Fcmina . Corpo meno angusto, piu robusto. Antenne d5 ordina- rio interamente nere. Addome col terzo, quarto e quinto anello, tal- volta anche il sesto, raramente col solo terzo e quarto Interamente,, rosso-fulvi. Nel resto è colorita come il maschio, però a colori più splendenti. Tenthredo ambìgua , Klug.— • Kart. 1. c.'pag. 307. n. 3.4. — A. Cosi. Rie. Enlom. s. Pari. p. 17. Tcnlhredo pavida , Lep. Mori. n. 227. Trovasi io varie parli del Regno, fin sulle valli delie alle mon- tagne, come la Mejella. Osservazioni. Nella descrizione delta T. neglecla, Lepel citata da Harlig qual sinonimo della T. ambigua, noi scorgiamo più distintamente il maschio del- la specie che segue, sotto la quale preferiamo registrarla. Egli è vero che I maschi delle due specie sono assai simigliami fra loro, non potendo dar mollo valore al nero del dorso dell’addome soggetto a variare nella estensione. Ma il carattere sul quale troviamo poter meglio fondare la distinzione de'maschi delle due specie sta ne’ lobi del protorace, neri nella ambigua, giallo-pallidi nella ics* sellata. E per questa ragione appunto riferiamo la T. neglecla Lepel alla tessellata. 4, Teiilredopside a quattro gocce; Tenihredopsis quadriqullata , Taf. LXXV, fig. 6,9. J. nigra, c’ypeo , labro, mandibularum macula exlerna , palpis , or - IMENOTTERI 102 bilis inferii , pimelo inter antennas , pronoli lobis, macula ulrinque in sega- mento primo abdominis alleraque ante coxas poslicas albo cilreis: tegulis ala • rum, abdominis segmenlis 5-5 pedibusque rufo-leslaccis, liix coxis trochan- teribùs femoribusque poslicis nigris; alis hyalinis, venis carpoque fuscis , costa testacea; antennis abdomine paulo brevioribus. 9 .—Long. corp. lin. li; exp. alar lin. 9 1/2. Affinissima è questa Tentredine alla femina della specie prece- dente, dalla quale principalmente differisce per le due macchie bian- che che presenta da ciascun lato, l’una nelle pleure posteriori innanzi la origine delle anche rispettive, l’altra sudali del primo anello addo- minale. Olire a ciò, lo scalcilo ò nero ; le tegole delle ali testacee il carpo delle ali stesse lutto egualmente bruno. Raccolta nel mese di luglio sulla Majella , ove sembra as- sai rara. 5. Tenlredopside instabile; Tenthredopsis instabilis, Tav. LXXV, fig. 3 e 4. jf. nigra, nitida, clypeo, labro, palpis, sculcllo, poslsculello, cenchris- que pallidis ; abdominis segmenlis 5-4 5 scu 5-0 pedibusque tolis tei ex parte rufis; alis hyalinis, venis fusco tcslaccis , carpo basi pallido apice ni- gro. 9 ‘—Long. corp. lin. 5: cxp. alar, lin- 10. Femina. Antenne un poco più lunghe dell’ addome, nere nel dor- so, inferiormente per lo più picee. Capo nero: la metà inferiore del clipeo, il labbro superiore , la faccia esterna delle mandibole ed i palpi, giallo-pallidi. Torace interamente nero: solo lo scutello , il dìetroscutello ed i due punti callosi pallidi. Addome nero : il terzo ed il quarto, od anche quinto, anello rossi: altre volte sono i primi quattro neri, i rimanenti per intero rossi. Piedi rossi ; le anche , i trocanteri, ed ordinariamente i femori posteriori, neri. Ali trasparenti, incolori: le vene brune, la costale testacea, l’estremità della cubitale e la base del carpo pallidi Il carattere che principalmente distingue questa Tentredine sta nella lunghezza delle antenne. In quanto al colorito dell’ addome es- TENTRÉD1N1DE1 103 sa presenta due principali tipi , considerali da alcuni autori come specie distinte. a) scutcllaris — Anelli medii dell’ addome rossi; il terzo e quar- to ed anche il quinto. I primi e gli ultimi anelli neri. b) dimidiata — -Anelli primi dell’addome quattro o cinque ne- ri 5 i rimanenti rossi. I piedi variano parimente per la maggiore o minore estensione del nero , avendosi individui ne’ quali souo di tal colore oltre le anche e i trocanteri, i quattro femori posteriori, la faccia posterio- re dei due di avanti, le tibie posteriori ed il primo articolo de’ tar- si degli stessi piedi. In altri per l’opposto i piedi sono interamen- te rossi, ad eccezione solo delle anche e trocanteri neri, e degli ul- timi articoli dei tarsi posteriori foschi. Vuoisi in ultimo avvertire aver trovato in questa specie varia- bile la posizione della seconda venetta trasverso-discoidale delle ali anteriori : essa in qualche individuo è ricevuta evidentemente dalla seconda cedola cubitale, in altri si termina ned’angolo esterno della stessa cedola, formando continuazione con la seconda venetta trasver- so-cubitale. Tenlhredo instabilis , Klug.—Hart. 1. c. p. 3083r>, 37. var. a. Tenlhredo scutellaris , Fab. Syst. Picz. n. 51, Lepeh Mon. ». 225, Tenlhredo instabilis var. sculellaris, A. Cosi. Rie , Enlosss s. ParL p. 17, yar. b .Tenlhredo dimidiata , Fab. Syst. Picz, n. Gl. — — ■ Lepel. Mon. ». 2-14. Tenlhredo cordata , Foure. E»tom. Paris. ». 15. Tenthredo varia, Gmel. Syst. Nat. n. 109. Allantus dimidialus , Jur. llym, p. 55. Specie poco diffusa nel regno. La varietà sculellaris F abbiam rac- colta sulla collina de’ Camaldoli presso Napoli in giugno, sopra Moti- 104 IMENOTTERI le Vergine in luglio; la varietà dimidiata sulle alte colline del San- dio in giugno. 6. Tentredopside nassata; Tenihredopsis nassata. Tav. LXXV, fig. 5. T. flavo-testacca , capite flavo, macula magna subquadrala vcrlicis ni gra, Ihoracis dorso nigro testaceo vario, saltello, pos'.scutello ccnchrisque fla- vis ; alis hxjalinis venis fuscis, costa testacea, carpo basi pallido, apice ni - grò . cf. — Long. corp. lin. 5: exp. alar. lin. 10. Variat: mesonolo testaceo; abdomine ad anum fuscescente. Maschio. Antenne lunghe cjuanlo l’ addome o poco più, testa- cee; i due primi articoli neri nel dorso. Capo , comprese tutte le parli boccali, giallo con una grande macchia quadrata nera che oc- cupa il vertice, estendendosi in avanti fin presso la base delle an- tenne, prolungandosi nel mezzo tra i tubercoli antenniferi- 11 tora- ce nel dorso è nero con i lobi del protoraco c i margini del lobo medio del inesotorace giallo-testacei : lo sculello , il dietroscutello, ì due punti callosi ed un’altra piccola macchia nel mezzo del mar- gine posteriore del metatorace, gialli: inferiormente e ne’ fianchi te- staceo. Addome testaceo: i due primi anelli col margine basilare ne- ro. Piedi testacei. Ali incolori, trasparenti; le vene brune, la costa- le testacea; il carpo pallido alla base, nero all’ estremità. In alcuni individui i lobi del mesonoto sono interamente testa- cei, c gli ultimi due anelli addominali bruni. La femmina, che noi non conosciamo in natura , secondo gli autori differirebbe solo dal maschio pel capo superiormente tatto testaceo. Tenlhredo nassata , Fab. Syst. Picz. n. 59. + Panz.Fn. Gemi. fig. 2, g. — Lepel. Mon. n. 246. Tenlhredo inslabilis var. nassata , Ilari, p. 308. Trovasi nelle adiacenze di Napoli, molto rara, TENTRÉDIN1DE1 105 Osservazioni. Come vedesi dalla citata sinonimia, l’Hartig ritiene anche que- sla Tentredine qual varietà della instahilis . Noi però non ne siamo pienamente convinti: per lo che abbiamo preferito ritenerla come specie distinta. Genere EBOLIA; Ebolia , n. Alae antìcac cellula anali ante medium a venula transversa in - tcrsecta’j posticae in 9 cellula discoidali unica ; in ? Cadere ut in gcn. Tenlhredo p. d. Anche per questa Tentredine sìara costretti formare un genere distinto » non ostante la specie che serve di tipo abbia tale affinità con le vere Tentre- dini , che quasi a primo aspetto si confonderebbe con uua delle specie di quel genere, la T. ambigua. Nondimeno la condizione delie ali inferiori, le quali pre- sentano una sola cellola discoidale, non permette di associarla a quel genere. Da’Pccilostomi poi, coi quali avrebbe di comune questo carattere delle ali po= steriori , differisce per la cellola anale delle ali anteriori traversata da breve renetta trasversale come nelle vere Tentredini, non già da venetta obbliqua. IS maschio non lo conosciamo , per lo che ci rimane occulta la disposizione che in esso presenlauo le vene e le celìole delle ali posteriori. 1. Ebolia de' fiori ; Ebolia floricola. Tav« LXXVJ, fig. 5 9. E. nigra , abdominis segmentis 3 6, palpis pedibusque anleriorìbus palli- de fidvo-teslaceis; scalcilo pallide virescenle; anlennis infra lividis; tarsis po- slicis albidis arliculo primo fnsco ; alis hyalinis , venis carpoque brunneis , hoc basi albido . 9 . — Long. corp. Sin. 4 : exp. alar. lin. 8 1|2. Fontina. Corpo proporzionalmente alquanto tozzo. Antenne lun- ghe quanto l’ addome, setacee; i due primi articoli interamente neri; ì rimanenti neri nel dorso, lividi nella faccia inferiore. Capo nero ; Se mandibole picee innanzi l’estremità; i palpi testaceo-pallidi. To- race interamente nero ; solo So sculello verdiccio pallido, ed i due punti callosi dietro di esso gialli : le pleure finamente punteggiato- coriacee. Addome nero: il terzo a sesto anello ed il margine poste- riore del secondo più largo ne’lati, fulvo-teslacci. Piedi : i quattro anteriori fulvo-testacei con le anche e i trocanteri neri ; i due pò- Imcn. Tc n Ir ed. 4 4 IMENOTTERI 100 steriori neri con gli ultimi quattro articoli de’ tarsi bianchicci ; le tibie nella faccia posteriore bruno-testacee. Ali trasparenti , incoio ri: le vene ed il carpo bruni, questo nella base bianchiccio. Ne abbiamo la sola femina raccolta nel Principato Citeriore s ove pur sembra poco frequente. Genere E UMILI A; Eroi in a, n, Corpus clongatum , duntm . Anlennae Q-arliculalaCj abdomine brc- viorc s. Alae anlieae cellula anali a venula obliqua inlersecla : posti- cae cellula discoidali ìndia , venis omnibus longitudinalibus apice a rena per marginem cxcurrcnlc com'unctis. Mas. Benché la diagnosi generica ora esibita fosse incompleta, perchè fondata sul maschio soltanto , uulladimeno non possiamo fare a meno di proporre un nuo- vo genere per la Tentredine che andiamo a descrivere , non potendola regi» strare in alcuno di quelli già esistenti. Essa per la condizione delle vene dello ali posteriori simiglia a'maschi delle Tentredopsidi, siccome pure alle Permeare. DiiTerisce però da entrambi i nominati generi per la cellola anale delle ali an° teriori , la quale presenta una venetta obbliqua oltre il mezzo della sua lun- ghezza, mentre nelle Tentredopsidi à una piccola venetta trasversale innanzi il mezzo della sua lunghezza, o nella Perineura è strangolata. Per tale motivo co- stituir deve un genere distinto analogo a quello Perineura fondato datl’Hartig pa- rimente sulla conoscenza del solo maschio. Dagli Strongilogastri poi, e dagli altri generi che seguono differisce per la esposta condizione delle vene delle ali poste- riori. 1 . Ermilia bellina ; Ermilia pulckella . Tav. LXXVL, fig. 6 <$. E. nùjra nitida, abdominis seqmcnlis 5 5 pedibusque fulvo-rufis, horum coxis et trochanteribus lincaque postica femorum nigris, tarsis postcrioribus fuscis; alis hyalinis , venis carpoque nigro brunneis. c?.— Long. corp. lin. hi exp. alar, liti 8. Maschio. Antenne appeua uo poco più lunghe del capo e torace insieme, sensibilmente più corte deli' addome, leggermente ingrossate TENTRED1NIDE1 107 verso il mezzo, nere. Capo un poco più largo del torace ; la faccia finamente e slivalamente puntinata j il vertice con due impressioni longitudinali che limitano una gobba media; il clipeo profondamente smarginato, slivalamente punlinalo; il labbro superiore inferiormente prolungato in triangolo a lati curvilinei e l’apice rifondato: tolto il capo, comprese le parli boccali, nero; i soli palpi bruno-pallidi, ad eccezione del primo articolo nero. Torace interamente nero : i soli punti callosi del metalorace giallo-pallidi. Addome nero: il terzo, quarto e quinto anello rosso-fulvi ; il primo dorsale con lo spazio membranoso pallido. Piedi rosso-fulvi: le anche e i trocanteri neri ; i femori con delicata linea nera lungo la faccia posteriore ; i tarsi medii bruni, i posteriori nerastri Ali trasparenti, incolori : le vene ed il carpo bruno-nerastri. Pvaccolla nelle adiacenze di Napoli, ne’ primi giorni di maggio. Genere STUONG1LOGASTRO ; Sirongylogaster , Dahlb. Corpus clongalum , angustiali , durian. Antennae 9 -arlicidatcìe % sciacene , abdominc longiores. Alae aolicae cellula anali basi aperta , integra vcl in disco a venula obliqua interseela : posticac ccllulis di- scoidali us duabus. Gli Strongilogastri differiscono essenzialmente dalle Tentredini per la ccl- loia anale delle ali anteriori, la quale invece di esser traversata da una veneti la diritta trasversale, o resta intera , ovvero à una venetta obbliqua : e dalle Tenlredopsidi per le ali posteriori, le quali ne’maschi non presentano la vena mar- ginale che riunisce tutte le longitudinali. A ciò si aggiunge un certo abito par- ticolare , dovuto principalmente all’ addome più allungalo ed angusto , per Io quale ben si riconoscono dalle vere Tentredini. Poche specie se ne hanno in Europa , e la nostra Fauna non ne possie- de che una , !a quale può ben considerarsi come il tipo del genere. a ) Cedola anale delle ali anteriori senza alcuna venetta. 1. Slrongilogastro cingolato; Slrongylogasler cìngiti atus% Tav. LXXVI1I, fig. 2^,3 9. S. niger , pedibus (9 anlennarum basi ) Icslaceis; abdominetf testaceo I M E NOTTE RI ios segmentis duobus basalibus dorso nigris, Q nigro segmentis omnibus postico flavo testaceo marginati; alis hyalinis venis basi cum carpi margine postico flavo testaceis, coclcrum fuscis, legulis pallidis- — Long. corp. lin. 3 3/4 41/2) oxp. alar. lin. 7 1/2-9. Variai ; cf abdominis segmentis dorsalibus 2-7 basi nigricanlibus. 9 femoribus nigris, geniculis pallidis. Maschio. Corpo stretto, allungalo, a lati quasi paralleli. An- tenne proporzionalmente robuste , fili formi , lunghe quanto i primi sette anelli addominali ; interamente nere. Capo un poco più largo del torace, nero. Palpi pallidi. Torace nero malto. Scutello infos- sato, liscio, splendente, con punti impressi sparsi ben marcali. Ad- dome giallo-testaceo : i due primi anelli nel dorso neri, i rimanenti talvolta col margine basilare nerastro. Piedi giallo-testacei ; le anche c i trocanteri neri, delle prime le posteriori con una macchia giallo-testacea nella faccia inferiore; ginocchi pallidi ; tarsi bruni all’estremità. Ali trasparenti, incolori: le vene brune, giallo-testaeec alla base, la cubitale quasi per intero di questo colore; carpo nero con largo margine testaceo ; tegole pallide. Fcmina. Corpo più robusto , meno stretto , col capo non più largo del torace, l’addome leggermente dilatato verso dietro. I pri- mi due, tre o quattro articoli delle antenne giallo testacei. Addome bruno-nero, col margine posteriore di tutti gli anelli, il primo solo eccettuato , giallo-testaceo. Ginocchi e base delle tibie pallidi ; fe- mori neri lin presso i ginocchi, od almeno nerastri alla base. Nei resto simile al maschio c? Tcnthredo linearis , Klug.—Hart. 1. c, p. 300, n. 0. $ Ilyloloma cingulata, Fub. Syst. Picz. n.29. leni lire do cinga laici, Ilari. S. c. n. 8. — Lepei. Mon, n. 332. 9 Strongylogaster cingulalus, A. Cosi. Rie. Entoni. s. Pari, pag. 17. Trovasi in varie parti del regno , non escluse le adiacenze di Napoli, e fin sopra ìc Sile: generalmente però piuttosto rara tenthedinidei i09 Ossereazioni. L Hartig sospettò che la T. lineari s fosse il maschio della cingulata : ciò per noi non è più un sospetto , ma nn fatto ben assodato. Per 10 che non abbiamo esitato a riunire ambedue le citate specie in una sola. aa ) Cellola anale delle ali anteriori con venetta obbliqua. Delle poche specie conosciute spettanti a questa sezione noe ne abbiamo alcuna nella nostra Fauna. Genere PECILOSTOMA ; Poecilostoma , Dahlb. Kart. Corpus dongalurn , durum. Antennae, 9 arliculatac , sciacene aut jìliformcs , saepe validac , ab domine sublongìores - Alae anticae cellula, anali basi aperta , in disco a venula obliqua intcrsccla ; poslicae cel- lula discoidali unica. Le poche specie per le quali si è costituito il presente genere differiscono dalle Tentredini propriamente dette e dalle Tentredopsidi per la cedola anale delle ali anteriori fornita di venetta obbliqua , e dalle stesse , non che dagli Strongilogastri, per le ali posteriori aventi una sola cedola discoidale. 1. Pecilostoma impresso; Poecilostoma impressimi. Tav. LXXY1II, fig. 5. P. nigrum niiidum , breviler cinereo pubescens, pronoli lobis tegulisque alarum in margine albidis; segmentis abdominalibus margine tenui postico , cl mediis fascia inlerrupla albis ; pedum omnium geniculis et anteriorum libiis larsisque in latore aulico sordide albis ; alis hyalinis , venis carpoque nigro-piceis. — Long. corp. liti. 2 2/3 : exp. alar. lin. 5 1/2. Maschio. Antenne robuste, quasi filiformi, lunghe un poco più dell’addome, nere. Capo nero: le mandibole rosso picee innanzi l’estre- mila ; i palpi bruno-pallidi col primo articolo nerastro. Torace nero col solo margine posteriore-interno de lobi del protoracc bianchiccio. Addome nero: tutti gii anelli, sì dorsali che ventrali, con delicato margine posteriore bianco, il secondo terzo e quarto dorsali inoltre con una fascia parimente bianca interrotta nel mezzo. Piedi neri: faccia anteriore de’ ginocchi e delle tibie de’piedi di avanti c di mezzo, e j ginocchi de’posteiioii, bianchi Ab incolori, trasparenti: le vene ed. 11 carpo bruni. 110 IME NOTTE Ri Tenthredo impressa, Klug. — Hart. L c, p. 302, n 15 = ? Tenthredo gullata, Fall. Trovasi nelle adiacenze di Napoli : rara. Genere TASSONO ; Taxonus , Meg. Corpus clongaluni) durian. Antennae 9 -articulalac, vali dimeni ac , abdominc haud vel vix longiorcs. Alae anlicac cellula anali basi aperta , in disco a venula obliqua inlcrsecta: posticac cellula discoidali nulla. I Tassoni simigliano moltissimo ai Pecilostomi. Ne dilTeriscono essenzial- mente per le ali posteriori mancanti del tutto di cellole discoidali. Una sola specie ne abbiamo nel regno , la quale esattamente non convie- ne con alcuna delle poche già conosciute. I . Tassono minuto ; Taxonus minulus. Tav. LXXVI1I, fig. 4. T . n'ujer nitidus, abdominis segmenlis guado cl quinto pedibusque co - ocis cxceplis fulvo -rufis., tarsis poslicis fuseis, ore pallido; alis hyalinis , venis carpoque brunneis, tegulis pallidis. 9 . — Long. corp. ìiu. 2 1/2 : exp. alar. lin. 5 1/2. Maschio. Antenne lunghe quanto 1’ addome, mediocremente ro- buste, nere. Capo un poco più largo del torace, nero: il labbro su- periore, le mandibole e i palpi pallidi, le seconde rosso-picee innanzi F estremità, che c nera. Torace nero. Addome nero ; il quarto ed il quinto anello rosso-fulvi, il primo dorsale col triangolo membranoso pallido. Piedi rosso-fulvi ad eccezione delle anche nere; i tarsi po- steriori bruno-nerastri. Ali incolori, trasparenti : le vene ed il carpo bruni; le tegole pallide. Trovasi nelle adiacenze di Napoli nel mese di settembre, piut- tosto rara. Osservazioni. Pare tenesse questa specie un posto intermedio tra il T co- xalis e 1’ agilis , avendo del primo iJ colorito dell’ addome, e del secondo quel- lo delle parti boccali e de’ piedi : da ambedue poi differisce ancora per la gram dezza minore. CATALOGO DE' TENTREDINIDEÌ nella nostra Collezione Entomologica bel Regno di Napoli esistenti da servire di indice alla presente monografìa. Tribù La NEMAT1NI Gen. Cladius» II). Ìpcctinicornis, Ross. pag- 9 Gcoffroyi , Lepel, dijjòrmis , Ilari, (n. Panz.) 2- difforraisj Panz. . . . \ 0 3- discrepans, A. Cosi. -j f Gen. Chaesus, Leach. seplcutrioDalis, Pub. . .13 Gen, Nematus, Jur. i lucidus, Panz. . . „ 4 2- ventralis, Panz. . . .15 3- myosolidis, Fab. . . 4- albipennis Ilari. . . . ivi 5- hypoleucus, A. Cosi. . 17 6- fulvus, Hart. , . . . Ig 7. luteus, Panz, . . . >j q 8- ccbrionicornis , A. Cosi. 20 9. funerulus 5 A. Cosi. . ivi 10- albitibia, A. Cosi. . . 21 1 1 . selandrioides, A. Cosi, ivi 12- albicarpus , A. Cosi. . 22 Gen. Pontania, A, Cosi, i Vallisnieri , Hart. . , 24 1 . 1 gallico la, A. Cosi. è Redi , Coniar. Gen. Cryptocampus, Ilari. 1’ quadrimi, A Cosi. , , 25 Tribù 2.» DOLERINF Geo. Dolerus, Jur. ^eglanteriae, Fab, pag. 33 1 , < pedeslris , Panz. [var. germanicus, Fab. 2- nìger, Kl. Hart. ... 35 Gen. Emphytos, Klug. |. tricoloripes, A. Cost. . ivi 2- proximus, A Cosi. . . 36 /pallipes, Spin. . . 3T 3- Yleucopodus , Le pel. (grossularia e, Ilari. 4- einclus, Sclirk. . ivi 5- elegans, A. Cosi. • 38 Gen. Fenusa, Leach. '!• punì il io , Hart. . . Gen. Aphadnukus, A. Cosi. • tanlillus, A. Cosi. . .41 Geo. Melinia , A- Cosi. • minutissima, A. Cosi. | , ivi Tribù 3.a TENTREDININI. Gen. Athalia, Leach. (spinarup, Fab. ... 43 {ccnlifoliae , Panz. (rosae, Liu. ( bicolov , Lepel. • . 44 1 SS E N 0 T T E R I 112 3- cordala, Lepel. . pag. 45 '1 lì gens , King. . . . ivi abdominalis , Lepel Gen. Blennocampa, Hart. 4- 1 • byalina, Klug. ■ 47 0 Uphippium, Panz. . . ivi z° fdubia , Gmel. 3- aelhiops , Fab. 48 4. cinereìpes, Klug. 49 Gen. Monophadncs, Hart. 1. melanoeeplialus, Panz. 50 2. pleuriticus, A. Cosi. . ivi 3- nigripcs, Klug- 51 Cventralis, Spia. 52 4- 1 Spinolae , Klug. 5. melano pygius, A. Cost. . ivi 6- gastricus, A. Cost. 53 7- albidopictus, A. Cost. ivi 8- tenuicingulalus, A. Cost. 54 9- dissimilis, A. Cost. . ivi 10- , fuliginipennis, A. Cost- 55 Gen. Allantus, Tur. i scrophulariae, Lin pag (32 jSchaefferi, Klug. . G3 z' { coslalis , A- Cosi. (n- Fab.) marginellus, Fab 4. zona, Klug. ,zonula , Klug. . 5. ; bicincta , Scbaef. ( lulciventris, Lepel G- apicimacula, A. Cosi. 7. Koelileri , Klug. 8- viduus , P»oss- Gen. Macropiiya, Dahlb. Hart’. ; blanda, Fab- cilindrica, Panz. 'var. lacrymosa, Lepel, G4 GG 67 ivi 68 69 2- neglecta, Klu rustica, Fab. a* 3. carbonaria , Fab. Gen. Selandiua, Leaclì. serva , Fab. .... 56 2 lalbipcs, Lepel. ... 57 \ slramincipcs , Klug. Gen. Monosiegia, A. Cost. 1 . luteola, Klug. . „ . 58 Gen. Caliuoa, A. Cost. L sebetia, A. Cost. « . • 59 Gen. Eriocampa , Hart. ^ ovata, Lin. . . . . GQ 1 • j gossipi na, Deg. Uiaematodes, Panz. ìsulphurata , Gaie!. I notala , Panz. albicincla , Schrk. luctuosa , Lepel- 5. crassula, Klug. ^ ribis, Scluk. . I leucopus , Gmel. 7. ery throcncma, A. Cost. 8. alboannulala , A. Cost. (Lepeletieri , A. Cosi- ' ‘ ÌSchacJfcri , Lepel. (n. Klug. jdumetorum, Fourc. / cilreipcs, Lepel. J . haematopus, Fab. Jpunclum , Fab- punefum album , Lin. ei'ithropus , Sellili. 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 TENTREDINIDET 1 ! 3 13, trochanterica, A. Cost. 83 Gen. Tenthredopsis, A. Cost. li. novemguttata, A. Cost. ivi 1. tessellata, Klug. 98 Gen. Pacijyprotasis, Hart. 2. sordida, Klug. 99 3. {ambigua, Klug. 100 *■; C rapae , Lin. 84 f pavida , Lepel. [scripta, Lepel. (n. Gm,) 4. quadriguttata , A. Cost. / instabili , Klug. 102 Gen. Teathredo, Lin. 5. \-~var. scutellaris , Fab. \ — var. dimidiata , Fab. ( flavicornis, Fah. 8G 1 cordata, Fourc. ì. J flava , Scop. ' varia , Gmel. ( poecilechroa , Schrk. G. nassata , Fab. 104 2. albicornis , Fab. 87 i fagi , Panz. 88 Gen. Eiìoi.i a , A. Cost. 3. maura, Panz. \ solitaria, Scop. 1. floricola, A. Cost. 105 4. colon, Klug. 89 5 6. silensis, A. Cost. 1 atra, Lin. 90 Gen. Ermilia, A. Cost. ffuscipes, Gmel. r viridis , Lin. 93 1. pulchella , A. Cost. 1 1 i rosae, Scop. (n. Lin.) Gen. Strongylogaster, Dahl 7. < 1 hebraica, Fourc. | mesomelas, Lin. 1. {cingulatus, Fab. 107 t interrupta, Lep. 1 linear is , King. 8. /scalaris, Klug. ) viridis , Panz (n. Linn. 94 Gen. Poecilostoma , Dahl. i interrupta, Fab. 'pini , De Vili. { impressum , Klug. 109 9. punctulata, Klug. 96 JL . ( gullalum, Fall. 10. breviuscula, A. Cost. ivi ! 1 ' bicincta , Lin. Gen. Taxonus, Meg. \ ciucia , Panz. 11. { vaga , Fab. semicincia, Soler. mesomelas, Gmel. 1. minutus, A. Cost. 110 Imen. Tentr . 13 imenotteri. SPECIE DA AGGIUNGERE AL GENERE TENTREDINE 11. Tentredine a due cingoli ; Tenlhredo bicincta . T. nigra , chjpco , ore , abdominis segmenlis dorsalibus tertio , octavo , nono et quarti lateribus, geniculis, tibiis larsisque pallide flavis ; aìis hyali- nis, venis carpoque obscure lestaceis .—Long . corp. lin. 4 ^2 : exP” alar. lin. 9. Antenne lunghe appena la metà del corpo, leggermente ingrossate verso il mezzo, nere. Capo nella fronte e vertice sensibilmente incavato lungo le orbite interne , lasciando nel mezzo un rilievo longitudinale a lati paral- leli : occhi molto rilevati: nero, il clipeo , il labbro superiore , le mandi- bole ad eccezione del contorno estremo , e i palpi di color giallo pallido. Torace nero: la parte posteriore del mesotorace e del metatorace con deli- cato profilo giallo, Addome nero ; gli anelli dorsali terzo , ottavo e nono per intero , il (piarlo ne’ lati soltanto giallo-pallidi ; gli anelli ventrali con delicato margine posteriore dello stesso colore. Piedi neri ; i quattro an- teriori con 1’ estremità e la faccia anteriore de’ femori , le tibie e i tarsi gialli ; i due posteriori con i trocanteri gialli , le tibie gialle ad estremità nera , i tarsi bruni. Ali trasparenti : le vene ed il carpo tes tacco-oscuri, Tenlhredo bicincta , Lin. — — Ilari, p. 310 , n. 4(L Tenlhredo cincta , Panz. fìg. 8. — — Lepel. Monog. n. ‘263. Tenlhredo vaga , Fab. d* Tenlhredo semicincta , Sdir. n. 665» Tenlhredo mesomelas , Gmel. n. 86. Trovasi assai raramente nelle provincie napolitano. TENTREDIMDEI 115 Osservazioni. L’ abito di questa Tentredine, sopratutto per la disposizione delle l'asce gialle addominali, è talmente affine a quello di alcuni Alianti, che a primo aspetto non si saprebbe da questi distinguere : e da ciò il diverso impie- go fatto dagli scrittori del nome di T. bicincta. Le antenne non rigonfiate ai- fi estremità sono sufficienti a dileguare ogni equivoco. 116 ERRORI DA CORREGGERE 5 verso 18 e leggi 9 6 nel 11 22 fuseo li 15 da 16 3 meso et 17 28 il lobo medio 34 24 couvinti 38 29 Emghytus 40 2 ol a 25 7 44 12 negris 4G 22 sobovatum 4-7 1 4 30 4 lin. 8 53 10 chiaro 54 22 uncinata 56 29 vene : 57 23 in 60 14 Calliroa 61 26 postiate 62 27 e 63 13 posticis 64 10 ehe 72 18 fi 73 15 immaculalo 74 9 esser li fiochi 76 5 coxisqu 78 21 externo 80 26 dumertorum 83 2 utrinque alòide 91 6 dal 94 23 7 97 25 Sinairema 98 12 alla 99 8 motà 25 Tav. XXVI f. ! 100 26 tassis 30 Maschio 101 32 103 12 eecezione 104 25 tatto 108 16 testaeee c pel fusco dal meso-el il lobo medio del mesotorace convinti Emphytus cola 9 nigris subovatum 1. hn. 3 chiare semi ància vene la Caliroa posticae è postico che fase. immaculato esser fianchi coxisque externa dumetorum utrinque albido del 8 Sunairema alle metà Tav. XXV fig. 6 tarsis Maschio togli la citazione eccezione tutto testacee 3 IMENOTTERI TRIVELLANTI Famiglia de’ LIDIDEI ; LYDIDEA. (Geli. Lyda et Tarpa auct.) Abdomen curri Ihorace connatum . An temute '18-36 (raro 43-16) arliculatae , filìformes vel setaceae , interdum denlatae seu breviter pectinatae. Aiac anticae cellulis radialibus duabus ? cubitalibus quatuor ( quarta apice aperta) : posticae carpo no - tatae , cellulis basalibus tribus. Trochanteres biarliculati . Tibiae omnes bicalcaratae , posteriores margine bi-vel tri-spinosae. Fe - minae terebra occulta vel vix exerta . Le Lide e le Tarpe costituiscono una piccola famiglia, la quale sebbene comprenda un numero di specie assai limitato, pure per l'a- bito speciale che quelle presentano, ha meritalo di essere isolata das rimanenti Serricaudi. Il corpo di questi Imenotteri è più o meno depresso. Il capo è ordinariamente più largo che lungo, fornito di clipeo trasversale ben sviluppato , armato da mandibole grandi e dentate , le quali s’ in- crociano per tutta quasi la loro lunghezza. I palpi mascellari son composti di sei articoli ; di quattro i Sabbiali. Le antenne sono gra- cili , setacee , composte di dieciotto a trentasei articoli , de’ quali il primo ed il terzo , talvolta anche il quarto , più lunghi ; rara- mente vi ha soli quindici o sedici articoli. In, alcuni sono dentate ovvero brevemente pettinate. Il torace e l’ addome si comportano presso a poco come ne’ Tentredinidei , se ne eccettui 1’ essere gè- neralmente più larghi e più depressi. I piedi sono gracili; le tibie tutte terminale da due speroni ; innollre le quattro posteriori sono fornite di due o tre spine laterali ; anche le tibie anteriori in ab cune specie sono fornite di una spina laterale. Le ali anteriori pre- sentano due cedole radiali e quattro cubitali , delle quali la quar- ta ordinariamente incompleta a causa della vena cubitale , che non Imen . Lidid . 2 IMENOTTERI raggiunge il margine dell’ala : le ali posteriori hanno come in lutti i Serricaudi tre cellole basali. Le larve mancano totalmente di falsi piedi carnosi, sì addomi- nali che codali, avendo soltanto i sei toracici. L’ Europa possiede una trentina di specie spettanti a questa famiglia , le quali van ripartite presso gli autori fra i due generi Tarpa e Lyda • Il secondo di essi crediamo doversi suddividere in due. La nostra Fauna non conta finora più che una sola specie di Lìdidei , spettante al genere Lyda propriamente detto , e la quale seppur conviene esattamente con alcuna di quelle che troviamo de- scritte dagli Imenotterografi che abbiam per le mani. Il Petagna tra gl' Insetti della Ulteriore Calabria riporla la Tenthr. òelulae , che sarebbe ancora una Lyda j ma noi non la conosciamo in natura. Napoli, giugno 1860. A. Costa. Distribuzione de’ Lidideì di Europa in generi . a. Tibie medie e posteriori con due spine laterali. Tarpa aa . Tibie medie e posteriori con tre spine laterali. I. Tibie anteriori con una spina laterale . . Acanthocnema bh , — - senza alcuna spina laterale .* * . Lyda LIDIDEI 3 Genere LY DA ; Lydà , Fab. ( Pamphylus , Latr. — Cephaleja , Jur. ) Antennae selaccae , 19 3 Q-articulatac. Tibiae posteriores spinis tribus latcralibus armalac , anticae spina laterali nulla , Corpus p/us minuSve depressimi • Il genere Lida, nel senso in cui noi lo abbiam ristretto, corrisponde alla prima sezione del detto genere nel sistema di Hartig, che comprende le specie a tibie anteriori prive di spina laterale ; avendo noi proposto il genere ,4can- thocnema per le altre in cui le tibie di avanti son fornita di una spina latera- le. Le une e le altre poi differiscono dalle Tarpe per avere tre spine laterali nelle quattro tibie posteriori , e per le antenne filiformi , non mai nè dentate, nè pettinate. In quanto al genere Acanthocnema, che noi qui proponiamo non ostante non ne avessimo rappresentanti nella nostra Fauna , esso ci sembra sufficientemen- te giustificato dalla importanza che tutti gl’ Imenotterografi anno con sano cri- terio assegnata alla presenza ed al numero delle spine laterali delle tibie. Lida alternatile ; Lyda allernans. Tav. LXXV1II, fig. 6. L. nigra subaenea , nitida, capitis parte antica , antennarum basi , humeris, maculis duabus prosterni, tegulis alarum, abdomine ( segmentis primo nigro , et sexlo et seplimo brunneis exceplis) peclibusque flavis ; alis hyalinis, venisfuscis, vena costali et subcoslali carpique basi flavis. -—Long, corp. liu. 4: exp. alar. lin. 8 3|4. Corpo molto depresso. Antenne inserite prossimamente al cli- peo , lunghe poco più dell’ addome , gracili , setacee , di dieciotto articoli , de’ quali il terzo lungo quasi il doppio del quarto, questo eguale al quinto : il primo articolo e la base del secondo gialli , i rimanenti bruni. Capo un poco più largo del torace, più largo che lungo , ristretto da avanti in dietro ; liscio , sparsamente punteg- giato , con due solchi longitudinali paralleli che si terminano alla inserzione delle antenne •, nero leggermente cangiante in bronzino , col margine anteriore della faccia giallo , colore che risale un po- co lungo le orbite , e tra le antenne forma una macchia quadra- 4 imenotteri ta. Protorace breve, posteriormente troncato per diritto; giallo col mezzo nero. 11 resto del torace del colore del capo , con solo due piccole macchie triangolari gialle sul prosterno , contigue alle anche anteriori. Addome men lungo del capo e torace insieme, gial- lo aranciato ; il primo anello con lo spazio dorsale membranoso pallido ben sviluppato 5 il settimo e F ottavo bruno-nerastri col mar- gine laterale giallo ; tutti gli anelli dorsali, ad eccezione del primos con una profonda impressione trasversale. Piedi interamente gialli» Ali trasparenti, incolori : le vene costale e sottocostale, la base del- le altre longitudinali e la metà basilare del carpo gialli: il resto delle vene e del carpo bruno-nerastri. Raccolta sulle colline di Sanseverino dal signor Giuseppe Ni- eodemij dal quale ci è stata gentilmente comunicata* 1 IMENOTTERI TRIVELLANTI Famiglia de’ CEFIDEI ; CEPHIDEA . ( Gen. Cephus , Auct. ) Abdomen cum thorace connalum. Anlcnnae fili forme s, vel apice capilulatae. Pronotum magnimi . Alac anlicae cellulis ra~ dialibus duabus , cubitalibus qualuor , prima longiore ; poslicae carpo deslitutae. Trochantcres biarliculali. Tibiae anlicae 1 ~po~ sleriores 2-calcaratae ; mediae spina laterali unica , poslicae spinis laleralibus duabus. Feminae tenebra occulta vel vix exerta . Considerati ne’ loro caratteri essenziali ì Cifìtlei distinguonsì da’Cirabicidei, Ilotomidei, Teotredinidei , Lididei e Xiclidei per le tibie anteriori fornite di un solo sperone all’ estremità ; dagli Oris- sidei per avere due celloie radiali nelle ali anteriori ed il pronoto assai grande ; da’ Siricidei per la prima coltola cubitale delle ali stesse più lunga di tutte. In quanto poi al loro abito, essi si allonta- nano moltissimo dalle prime delle cerniate famiglie, e solo con i Si- ricidei offrono maggiori affinità. Le antenne, ad eccezione de’due primi articoli, sono, ne’più, gracili e verso 1’ estremità rigonfiate in delicata clava fusiforme ; in altri sono più robuste e di egual grossezza dalla base all’estremità, avvi- cinandosi per tal guisa maggiormente alla organizzazione de’ Sirie dei. 11 capo è d’ordinario ritondato ne’ lati , più largo che lungo , e piu largo del torace. Il protorace è grande, quasi sì lungo o più lungo che largo , posteriormente troncato in linea retta ovvero ad angolo ot- tusissimo rientrante. In alcuni è piano-convesso nel dorso , legger- mente ristretto da dietro in avanti, ed a lati quasi diritti. Io altri si restringe e si abbassa più sensibilmente da dietro in avanti, nel dorso è incavato trasversalmente nel mezzo, e ne’ lati si restringe là dove incontra l’incavo trasversale, conformandosi per tal guisa quasi a modo di sella. L’addome io molti è assai compresso e quasi lami- nare ; in altri è piano-convesso nel dorso e poco compresso nel ventre. Jmen . Cefid. 1 ! M E N O T T E R J 2 Le tibie anteriori som terminate da un solo sperone; le quattro po- steriori da due. Innoltre le tibie inedie offrono una spina laterale , e due pur laterali ne anno le tibie posteriori. Le unghione de’tarsi sono più o meno distintamente bifide. Le ali anteriori presentano due eellole radiali e quattro cubitali : di queste la prima è la più JuDga ; la seconda e la terza ricevono le due venette trasverso-di- scoidali : le ali posteriori son prive di carpo- l Cefidei compongono una piccola famiglia, le cui specie europee sono state dagli autori ritenute nell’ unico genere Ccphus. Noi pe- rò scorgiamo e nella conformazione delle antenne, ed in quella del protorace alcune essenziali differenze, per le quali abbiami creduto ripartirle io tre diversi gruppi generici. Le specie tutte che la no- stra Fauna possiede non sono più che nove , quattro delle quali vengono qui descritte come nuove, una nel genere Ccphus , le altre ripartite ne’due novelli generi da noi proposti. Nessuna specie di det- ta famiglia è stata menzionata nelle memorie entomologiche patrie: noi una ne accennammo nel piccolo lavoro sui Monti Partenii , lasciandola indefinita. Napoli , luglio 1860. A. Costa. Distribuzione de Cefidei dì Europa in Ire generi . a ) antenne gracili , rigonfiate all’ estremità. . . Ccphus aa) antenne filiformi , non rigonfiate all’ estremità. b ) protorace piano-convesso , poco declive in avanti ........... Cerobactrus bb) protorace molto declive in avanti , incavato trasversalmente a guisa di sella . . Ephippionolus CE F 1 DE 1 Genere CEFO ; Cephus , Fab. ( Astatus et Trachelus ? Jur.) Antennae flagello gracili > tenutici' sed dislincte capitolato. Prema- turo convexiusculum. La condizione delle antenne è principalmente quella che distingue i Cefi prò» priamente detti , quali noi li abbiamo circosciitti. Esse , ad eccezione de’ due primi articoli corti e robusti, sono gracili, e verso l’ estremità s’ingrossano, e formano un capitello o clava fusiforme ben distinta, comunque delicata; sono inserite sul mezzo dell’ anterior parte del capo tra gli ocelli ; si compongono di venti a ventidue articoli , de’ quali il primo il più grosso, il secondo assai corto , i rimanenti quasi eguali in lunghezza. Il clipeo è grande , nel margine ritondato nel mezzo e con gli angoli dentiformi. Le mandibole sono corte e ro- buste, e terminate da tre denti. 1 palpi mascellari constano di sei articoli , de’ quali il terzo il^ più grosso, il quarto più lungo , i due ultimi assai gracili : i (abbiali constano di tre articoli. Il torace tutto insieme è quasi cilindraceo, SI primo anello addominale , strettamente connesso al metatorace del quale sem- bra continuazione, à lo spazio triangolare membranoso dorsale molto sviluppato. La trivella delle femine è poco o nulla sporta oltre f ultimo anello addomina- le. I piedi sono piuttosto gracili. Le ali posteriori àn due cellole discoidali. Ne abbiamo sei specie , cinque delle quali ben conosciute e descritte da- gli Imenotterografi, ed una che distinguiamo con nome speciale, per non poter- la con esattezza riferire alle già note. 1. Cefo troglodita; Cephus iroglodyla. C . niger nitidus , mandibulis basi , pimelo infra alarum radicem, me - iathoracis macula ulrinque laterali , geniculis, tibiis tarsìsque flavis ; libiis poslicis apice nigris ; abdominis segmenti primi macula triangulari dorsali , iertii , quarti et sexli fascia in margine postico lata integra, septimi fascia ulrinque interrupla, flavis; alis succineo-hyalinis, venis carpoque leslaceis. — Long. corp. lin. 5-51?2r exp. alar. lin. 10-11. Variat: abdominis segmenti tertii fascia late interrupla. Maschio. Corpo nero splendente. Capo quasi quadrato, eoo una impressione trasversale al livello del posterior contorno degli occhi; faccia c clipeo eoo breve vello. Mandibole gialle nel mezzo , fer- ruginose all’estremità. Palpi bruno-giallicci. Torace eoo quattro mac- IMENOTTERI 4 chic laterali gialle, due sui Candii sotto la origine delle ali ante- riori , e due sui lati inferiori del metatorace. Addome assai fina- mente puntinato; il primo anello dorsale con lo spazio membranoso giallo; il secondo con una pìccola macchia gialla da ciascun lato sul contorno posteriore; il terzo, il quarto ed il sesto con una fascia gialla intera ed eguale sul margine posteriore ; il settimo con una fascia simile interrotta d’ ambo i lati ; l’oltavo con una macchia dello stesso colore presso ciascun angolo posteriore. Piedi giallo-testacei: le anche , i trocanteri , la prima metà de’ due femori anteriori , i quattro femori posteriori quasi per intero , e 1’ estremità delle due tibie di dietro, bruno-neri. Ali tinte di color d’ambra ; le vene bru- no-testacee. La femmina differisce dal maschio per la statura maggiore, e per I addome assai compresso. In quanto a colori gli somiglia comple- tamente. Io alcuni individui la fascia del secondo anello addominale è largamente interrotta sul dorso , rimanendone una macchia da cia- scun lato. Anche le macchie presso gli angoli posteriori dell’ottavo anello talvolta mancano. Sìrex troglodytaf Fab. Mani. Ins. 1. p. 253. n. 17 . Astatus troglodyta , Panz. Fn. Ins. Gemi. LXXXHL figo 12. — King. Mon. Sir. p. 49. n. I. tab. VI. iìg. 1. 2. Cephus troglodyta, Lepel. Mon. n. 59. Cephus troglodytus , Hart. Blatlw. p. 360, n. 1. Trachelus troglodyta , Jur„ p. 72. Trovasi nelle adiacenze di Napoli ed altrove : non molto ab- bondante. 2. Cefo pigmeo ; Cephus pygmaeus . Co niger nitidus , mandihulis apice excepto , palpis, puncto infra ala - CEFI DEI 5 rum radicem (glabro, orbitis inferis slernoque ) flavis ; abdominis segmenti primi macula triangolari dorsali, secundi et lerlii macula ulrinquc latera- li, quarti et sexli fascia lata integra, quinti margine tenui postico, sepli- mi fascia angusta ulrinque lenuiore vel interrupla segmenloque ultimo (lo- to c f-in margine postico 9) flavis; pedibus flavis, g coxarum et femorum omnium et libiarum poslicarum Intere postico nigris , O geniculis tibiis iarsisque teslaceis, tibiis posticis poslice nigris ; alis sub fumalo hgalinis , ve- nti carpoque nigro-piceis . ■ — Long. corp. lin» 3 1/2-4: exp. alar lin. 7-8. Variat: abdominis segmentis secundo et tertio immaculatis ; fasciaque una allerave interrupla. Maschio. Antenne nere. Capo nero; il clipeo ed un delicato orlo delle orbite anteriori gialli. Mandibole gialle col margino estro» mo piceo. Palpi gialli. Torace nel dorso e ne’ lati nero , con un punto sotto la origine delle ali anteriori ed una macchia su ciascun del metatorace, gialli. Petto giallo. Addome nero: il primo a- nello dorsale con Io spazio membranoso giallo ; il secondo con gli orli laterali , il terzo con una macchia da ciascun lato , il quarto ed il sesto con una larga fascia, il quinto ed il settimo con l’ inte- ro orlo laterale talvolta interrotto, il nono per intero, di color gial- lo. Anelli ventrali tutti col margine posteriore giallo. Piedi gialli : la faccia posteriore de’ quattro femori di avanti, e la faccia interna de’ femori e tibie di dietro , neri. Ali trasparenti, tinte leggermente di color di ambra; le vene bruno-testacee, la sola vena costale gial- la alla base. La femmina differisce dal maschio per avere il clipeo e le or- bite neri ; il petto nero con due macchie gialle ; le anche , i tro- canteri e i femori neri;, la faccia posteriore delle tibie di dietro ed i tarsi dello stesso pajo bruno neri. IS quinto anello addominale in alcuni individui ha i soli orli la- terali gialli: il secondo e terzo sono talvolta interamente neri. Sirsx pygmaeus . Lino. Syst. Nat. I. 2. p. 929, o. 7. Àstatus pygmaeus , King, h c.p.50, n. 2, lab, Vl.fig. 3, Cephus pijgmaeus , Lepel. Moti, n, 52. 6 IMENOTTERI — — — Ìlari. 1. c. p. 361. n. 2. Trachelus pijgmaeus, Jur. p. 72. 9 Banchus spìnipes , Panz. fig. 17. Aslatus spinipes, Klug. 1. c. p. 51 « n. Ili, tab.YI.fig. 4. Cephus spìnipes , Hart. 1. c. p. 361, n. 3. Trovasi in tutto il regno, essendo la specie più] frequente di questo genere: dal mese di aprile a tutto luglio. 3. Cefo de’ fiori; Cephus floralis . C. gracilis , niger nilidus, mcindibulis palpisque basi , punctoque ulrin- que infra alaram radicem flavis ; abdominis segmenti primi macula dorsa- li, quarti et quinti fascia lata, sexti et septimi fascia angusliore saepius u - trinque interrupla , anoque flavis; pedum anteriorum geniculis tibiis tarsis * que flavis , horum articulo ultimo nigro ; alis sub fumato- hyalinis , venis carpoque piceis. — Long. corp. lin. 3 1/4-4: exp. alar. lin. 6 1/2-8 Variati abdominis segmenlis sexlo et seplimo laleribus tantum flavo marginalis — abdominis segmenlis (quarto et quinto fascia utrinque late inter » rupia, vel immaculatis. Maschio. Corpo gracile. Antenne nere. Capo nero. Mandibole gialle. Palpi gialli ; il primo articolo nero alla base , 1’ ultimo pi- ceo. Torace interamente nero. Addome nero; il primo anello dorsale con lo spazio membranoso pallido , il quarto e quinto con larga fascia posteriore di color giallo leggermente aranciato : il sesto e settimo con le porzioni laterali del margine posteriore, il contorno posteriore del nono e le valvole anali, sì dorsale che ventrale, quasi per intero dello stesso colore. I quattro piedi anteriori gialli , con le anche, i trocanteri, buona parte de’ femori e l’ultimo articolo de’ tarsi , neri ; i due posteriori neri con le tibie e i tarsi picei ; le spine laterali e gli speroni delle tibie pallidi. Ali come nella spe- cie precedente. Ne abbiamo alcuni individui ne’quali il secondo, terzo, sesto e settimo anello addominale sono interamente neri , e la fascia del quarto e del quinto è interrotta. C E F I D E I 7 Astalus fior ali s, King. 1. c. p. 53, n. V. tub. Vi fi g. 5. Cephus floralis, Hart. 1. c- p. 362, n. 5. Specie poco diffusa nel regno: 1’ abbiam raccolta nelle adiacen- ze di Napoli sulla collina de’ Cuinaldoìi nel mese di aprile, e più abbondante sulle colline del Sannio nel mese di giugno. 4. Cefo gracile ; Cephus gractlis. C • gracilis , niger, mandibulis apice exceplo, palpis basi , pimelo sub alarum anticarum radice, macula trapezina sub alis posticis flavis ; aido- minis segmenti primi macula iriangulari dorsali, 4°-7° margine postico (in segni. G°. evidentiore) pallide flavo -virescentibus; geniculis ùbiis larsisque fla- vis, tarsis posticis cum libiarum apice brunneis ; alis subfumato hyatims , venis fuscis, carpo testaceo, • — Long. corp. lin. 2 1/2: exp. alar, li n . 4 3/4 Maschio. Corpo assai gracile. Antenne bruno-nere. Capo nero. Mandibole giallo-pallide con 1’ estremità nera. Palpi pallidi con l’e- stremità bruna. Torace con un punto giallo sotto la radice delle ali anteriori , ed uno spazio pallido su’ lati del metatorace. Addome bruno-nero; il primo anello dorsale con lo spazio membranoso giallo assai sviluppato ; il terzo al settimo anello col margine posteriore giallo , più manifesto nel sesto , negli altri più o meno obliterato dopo la morte ; il nono interamente giallo. Anelli ventrali con una mac- chia gialla da ciascun lato, formante continuazione con le fasce de- gli anelli dorsali. Piedi bruni con le tibie e i tarsi gialli; l’estremi- tà delle tibie posteriori e i tarsi dello stesso pajo bruni. Ali leg- germente ombrate, iridate: le vene fosche, il carpo testaceo pallido. Raccolto nelle adiacenze di Napoli nel mese di aprile ; raro. Osservazioni . La specie con la quale questa sembra aver maggior affinità è il C . cultrarius, Hart. Comparata però accuratamente con la descrizione che l’autore ne ha dato ne disconviene per la distribuzione delle fasce gialle ad- dominali e pel colorito de’ piedi posteriori. 5. Cefo anale; Cephus analis . C. niger nilidus , mandibulis basì flavis » ano luteo ; pedwn anticorum IMENOTTERI 8 geniculis, libiis tarsisque lestaceis ; alis sub fumato -hy alinis , venis carpoque fusco-nigris. 9 “ Long. corp. lin. 3; exp. alar. Un. 6. Fcmina. Corpo interamente nero splendente , col solo ultimo anello addominale giallo e lo spazio membranoso del primo anello addominale dorsale pallido. Mandibole pallide alla base. Palpi bru- no-pallidi. Ginocchi, tibie e base de’ tarsi de’piedi medii giallo-palli” di. Ali fuliginose con le vene ed il carpo oscuri. Tutti gl’individui da noi raccolti sono femine» Aslatus analis, Klug. I. c. p. 54, n. VL tab. VIL fig, 1. Cephus analis , Lepel. Mon. n. 53. — Kart. 1. c. p. 362, n. 6. Trachelus haemorrhoidalis , Jur. p. 72, tab. 7. Trovasi nelle adiacenze di Napoli nei mesi di aprile e maggio, poco frequente. Raccolto ancora sulle colline del Sannio e sugli al- tipiani della Sila nel mese di giugno. 6. Cefo debole ; Cephus iabidus . C, niger nilidus, mandibulis apice excepto, punclo sub alarmi anti - carum radice, macula rhombea sub alis poslicis, pedum anlicorum vel e - tiam mediorum geniculis, libiis tarsisque in lalere amico pallide flavis; ab - dominis segmento singulo striga utrinque marginali lutea; alis subfuligino • so hyalinis, venis carpoque nigro-piceis. — Long. corp. lin. 3 1^2-4: exp. alar. lin. 7-8. Maschio. Capo nero. Mandibole gialle con la estremità picea. Palpi neri alla base , gialli nel mezzo , bruni all’ estremità. To- race nero con un punto giallo sotto la inserzione delle ali anteriori ed uno spazio romboidale pallido sotto le posteriori. Addome ne- ro ; il primo anello dorsale con lo spazio membranoso giallo; tutti i rimanenti con una striscia laterale giallo-aranciata. Piedi neri : la faccia anteriore de’ femori , delle tibie e de’ tarsi di avanti , e de’ ginocchi e delle tibie medie, gialla. Ali ombrate con le vene ed il carpo bruni. C E FI DEI 9 La (emina à i piedi neri con solo la faccia anteriore de’ ginoc» chi. tibie e tarsi di avanti gialla : 1'ultimo anello ventrale ha una macchia giallo-aranciata presso ciascun angolo posteriore. Sirex tabìdus , Fab. Syst. Entoni. p. 326} n. 8. Astalus tabìdus, Klug. 1. c. p. 56, n. Vili. tab. Vll.fig. 3. Trachelus tabìdus , Jur. p. 72. Cephus tabìdus , Lepel. Mon. n. 57. — Hart. 1. c. p. 363, n. 8, Trovasi non raro nella Provincia di Terra d’Otranto , d’onde ci è stato comunicato dal signor Giuseppe Costa. Genere CEROBACTRO ; Cerobactrus (1) , n„ Antennae flagello a basi valido , apice haud crassiore , fili- formi. Prenotimi plano-convcxum , anlrorsum parum declive . La struttura delle antenne distingue nettamente le specie di questo gene- re da quelle de’ Cefi propriamente detti. Esse non sono assottigliate e gracili alla base , e rigonfiate all’estremità per formare una spezie di clava ; ma sono robuste e di egual grossezza in tutta la lunghezza. Dal genere che segue poi distinguesi per la conformazione del protorace. SNe abbiamo una sola specie beo distinta. 1 . Cerobactro maggiore ; Cerobactrus major . Tav. LXXIX, fig. 1. C. niger, mandibulis apice exceplo pallidis ; abdominis segmenlis teriio quarto et sexto utrinque macula postica flava notatis; tibiis tarsisque te- stacei ; alis subfumato-hyalinis veni » carpoque fuseti* 9 . «— Loog. corp. lin. 6 ; exp. alar. !io. 10. Femina* Antenne proporzionalmente robuste , filiformi » lunghe poco più del capo e torace insieme. Capo più largo del torace , poco men luogo che largo , finamente punteggiato , nero , rivestito fi) Dallo grechi voci xepag antenna antenna, e ffearpsv baculus bastone. Imen . Cefid* 2 10 IMENOTTERI di brevissimo veSIo delio stesso colore : il clipeo elevato per lo luogo nel mezzo , e con una profonda fossetta presso ciascun an- golo inferiore : due macchie gialle da cadano lato, I’ una ai di so- pra, l’altra dietro degli occhi. Mandibole nere alla base ed all’ estre- mità , pallide nel mezzo. Palpi bruni. Protorace un poco più lungo che largo , leggermente ristretto da dietro in avanti, piano-convesso nel dorso, tagliato ad angolo ottusissimo rientrante posteriormente, nero, rivestito di brevissimo vello dello stesso colore. Il resto del torace nero con un punto sotto la radice delle ali anteriori ed il solito spazio ne’lati del metatorace, gialli. Addome mollo compres- so , quasi laminare : il primo anello dorsale con lo spazio mem- branoso giallo ; il terzo con un punto giallo presso ciascun angolo posteriore ; il quarto ed il sesto con una piccola macchia quasi triangolare negli angoli posteriori ; il quinto ed il settimo con de- licato profdo giallo negli angoli stessi. Anelli ventrali con delicato margine posteriore giallo , ristretto ed interrotto nel mezzo. Piedi ceri ; lo tibie e i tarsi testacei. Ali leggermente ombrate : le vene cd il carpo bruno-testacei. È questa la specie più grande della intera famiglia, che la no- stra Fauna possiede. Ne abbiamo un solo individuo fetnina raccol- to celle adiacenze di Napoli. Genere EFIPPIONOTO ; Ephippionotus (l) , n. Antennae a Itasi validiusculae , jUiformes , liaucL capitulatcìc. Pro» colimi antrorsum valde declive , in medio transverse impressimi et la- tcribus plus minusve conslriclum. Per la condizione delle antenne questi Cefidei simigliano a quelli del ge- nere precedente; però la conformazione del protorace ne li distingue tanto, da averci indotti a distaccameli genericamente, In questi il protorace si abbassa sensibilmente da dietro in avanti, e nel mezzo offre una depressione trasversa- le , in corrispondenza della quale ne’ lati si restringo più o meno distintamente. (t) Dalle greche voci ephippium sella, e vxrev dorsum dorso. CEFIDEI 11 1. Efippionoto a capo grosso; Ephippionolus cephaloles. Tav. LXXIX. Gg. 2. E. niger nitidus , iihiis larsìsque anlerioribus teslaceis , tibns poslicis basi fiavis , medio fulvo teslaceis , apice fuscis ; alis hyalinis irideis venis carpoque brunncis 9 «—Long. corp. Sin. 3 1/2: exp. alar. liti. C 1/2. Fcmitia. Antenne lunghe quanto il capo, torace e primo anello addominale insieme, filiformi, nere. Capo sensibilmente più largo del torace , poco men lungo che largo , interamente nero , rivestilo di brevissimo vello dello slesso colore. Protoraca sensibilmente ristretto da dietro io avanti, nel mezzo incavato per traverso e ristretto ne" lati quasi a forma di sella: nero , 'brevemente e finamente vellutato come il capo : il resto del torace nero col punto e macchie laterali consueti gialli. Addome nel dorso piano-convesso , poco compresso nel ventre, interamente nero, col solo spazio membranoso del primo anello dorsale giallo-pallido. Piedi: anche, trocanteri e femori bru- no neri ; tibie e tarsi de’ piedi anteriori c medi testacei; tibie po- steriori gialle alla base, fulvo-testacee nel mezzo, brune all’estremi- tà ; tarsi dello stesso pajo bruno-nerastri. Ali trasparenti , fortemen- te iridate : le vene ed il carpo bruni. Cephus ... ; A. Cosi. Rie. Betona, su’ Man. ParL pag. 17. Raccolto sopra Monte Vergine nel mese di luglio , raro. 2. Efippionoto a ventre giallo ; Ephippionolus luteiventris. Tav. LXXIX, Gg. 3. E. niger nitidus, abdomine luteo, segmento primo dorsali poslice nigro ; pronolì margine postico tenui, palpis pedibusque pallìdis; alis hyalinis venis fuscis, carpo br mimo -testaceo. — Long. corp. liti. 2 1j2: exp. alar. lin. 4^12. Maschio. Antenne filiformi, un poco più lunghe dell’addome, nere. Capo quasi globoso, più largo del torace, liscio, nero splendente. Palpi pallidi. Protorace grande, poco men lungo che largo, poco più stretto avanti che dietro, fortemente incavato per traverso , poste- riormente quasi troncato e leggermente sinuoso nel mezzo: nero splea* 12- IMENOTTERI dente, con delicato margine posteriore pallido. 11 resto del tora- ce nero splendente , con una macchia pallida in ciascun fianco del metatorace. Addome stretto , a lati paralleli, poco compresso, lungo oe poco più del capo e torace insieme , di color giallo-aranciato pallido : il primo anello dorsale nero con lo spazio membranoso giallo pallido : il secondo nero ad eccezione del margine posterio- re. Piedi pallidi: le tibie posteriori, meno la base, ed i tarsi del co- lore dell’addome. Ali trasparenti , incolori , iridate : le vene brune, il carpo testaceo-oscuro. La /emina ci è tuttora ignota» Raccolto nelle adiacenze di Napoli, nel mese di maggio^ raro» Osservazioni . La specie cui pel colorito più si avvicina questa qui descritta è il Ctphus ab dominala Latr. (Lepel.Mon. n. 49.) Apparentemente ne differisce pel colore de’piedi che in questa son neri, oltre alla statura nella nostra molto minore. Organicamente poi ne differisce per le antenne che aeWabdominalis sono davate , e pel torace che nella connata specie è conformato come ne7 veri Cefi , ai quali essa appartiene. IMENOTTERI TRIVELLANTI Famiglia de'; SI1UGIDE1 ; SIRJCJDEA ( Gen. Sir ex pari. Lin. ) Abdomen cimi thorcice connatum. Antennae fili forme s, mi setaceae. Pronotinn magnimi , transversum , antice trun- cato-emargìnatum. Aiae anlicae celhilis radialibus duabus , cubitalibus tribus vel qualuor , prima bremore ; postìcae carpo destitutae. Tibìae anticae i - posteriores 2 - calca - ratae. Femina terebra plus minusve exerta . Fino a tempi da noi poco lontani venivano compresi nella famiglia de" Siricidei tutti gl’Imenolteri Trivellanti Xilofagi od Uroccridi. Ora però, distrattine i Cefìdei e gli Orissidei, la famiglia de’ Siricidei non comprende che i veri Sirici soltanto , ripartili , in quanto a specie europee, in Sirici propriamente detti e Xiloteri. Essi distinguonsi da’ Cefìdei per aver la pri- ma cellola delle loro ali anteriori la più corta, e dagli Orissidei per aver il pronoto grande , non mollo accorciato nel mezzo. Le antenne de’ Siricidei sono filiformi , talvolta setacee , leggermente compresse , composte di sedici a ventiquattro articoli. Le mandibole sono corte, robuste e dentate. 1 palpi mascellari constano di uno o due articoli, i Sabbiali di due o tre. 11 capo si adatta acconciamente al protorace. Que- sto è grande, trasversale, anteriormente tronca to-smarginato con gli angoli più o meno sporgenti ; quasi piano nel dorso. Petto scavalo da profondo solco longitudinale. Addome quasi cilindrico , un poco depresso nel dorso ne’ maschi ; il primo anello dorsale con un solco longitudinale mediano, che licn luogo dello spazio triangolare membranoso degli altri Trivellanti Li- tofagi ; 1’ ultimo terminato da un cornetto più corto ed acuto ne’ maschi , più lungo nelle femine. I piedi sono piuttosto robusti ; ne’ maschi le tibie posteriori più larghe, compresse e trigone, ed in talune specie sensi- bilmente dilatale al pari del primo articolo de’ tarsi corrispondenti. Le ti- bie anteriori sono terminate da un solo sperone, che dal lato interno manda un lobo membranoso ben distinto. Le ali anteriori offrono due cellolc ra- Lnen. Sirie. 1 IMENOTTERI. 2 diali. Le cellole cubitali in taluni sono quattro , delle quali la prima assai corta , la seconda e la terza più lunghe c ricevono le due venette tra- sverso-discoidali : in altri sono solamente tre, di cui la seconda maggiore di tutte riceve ambedue le venette trasverso-discoidali : solo talvolta per anomalia se ne vede una quarta piccola,, per effetto di una venelta trasver- sale soprannumeraria . Le larve nutronsi del legno di diversi alberi, ai quali rendonsi per tal modo nocive. La Fauna europea conta solo sette specie di Siricidei, ripartite fra 1 due generi Sirex e Xyloterus. Nel regno se ne sono rinvenute due sole , una delle quali trovasi ellìgiata nello Specimen del Cirillo. Esse apparten- gono ambedue al genere Sirex propriamente detto : di Xyloterus non avendo lìnora alcun esempio in queste provincie napolitano. Napoli, novembre -1860 . A. Costa. Distribuzione de ’ Siricidei di Europa in due generi . a. Ali anteriori con quattro cellole cubitali. . . . Sirex aa. -- — — — con tre cellole cubitali . Xyloterus SIBICIDEI. Genere SIRICE ; Sirex , Ginn, pari, Alac anticae cellulis cubilalibus quatuor , secuncìa et terbio ceìluìas tran- sverso-discoidales excipienlibus. Anlennae capile thoraceque siimi longiores , 48-20 arliculatae. 1. Sirice gigante ; Sirex gigas, S. niger, antennis, maculis duabus retrorbitalibus, saepiusque abdomine ex parte vel loto luleis ; alis sublutescenti-h gali nis , venis carpoque lestaceis . — Long', corp. lin. 13-18: exp. alar, lin *20-24. Maschio. Antenne gialle , talvolta col solo primo articolo nero. Capo nero, punteggiato, rivestito (li peluria ruvida dello stesso colore; due grandi macchie allungate verticali gialle dietro gli occhi , una dietro cadauno : un’ altra piccola macchia gialla trovasi ordinariamente nel mezzo del cli- peo. Occhi bruno-giallicci. Mandibole ferruginose alla base. Torace nero , punteggiato e pelacciuto come il capo. Addome liscio , nudo , ordinaria- mente di color giallo sporco, col primo anello e l’ultimo ( compreso il cor- netto) nero o bruno-nerastro. Piedi: anche, trocanteri e femori neri, que- sti ultimi con F estremità gialla : le tibie e i tarsi de’ quattro piedi ante- riori gialli, de’ due piedi posteriori dilatati bruni con la base de’ tarsi pal- lida. Ali trasparenti , tinte leggermente di gialliccio; le vene ed il carpo giallo-testacei. Femina. Addome giallo sporco col terzo, quarto, quinto e sesto anello neri o bruno-nerastri : il primo ed il nono bruni solo alla base. Cornetto ungo poco meno del settimo ed ottavo anello addominale presi insieme , ristretto presso la base, indi lanceolato c seghettato ne’ margini, giallo come l’addome stesso. Trivella sorpassante l’estremità del cornetto per quanto è lungo il cornetto stesso , di color marrone. Tilde e tarsi de’ piedi poste- riori non dilatati, di color giallo sporco come quelli de’ piedi anteriori. 11 colore dell’ addome è molto soggetto a variare, ne’ maschi più che nelle temine. In queste il sesto anello presenta talvolta una fascia gialla ; tal’ altra per contrario l’ultimo anello è interamente bruno. Tra i maschi poi si hanno in- dividui il cui addome è quasi interamente nero ; altri in cui è giallo con una striscia nera su’ lati di ciascun anello ; altri infine , e questi sono i più rari , in cui 1’ addome è tutto di color rossiccio. h IMENOTTERI. Ichneumon gigas, Limi. Syst. Nat. ed. X. I. p. 560, n. 1. Sìrex gigas, Linn. op. c. ed. XII. I, 2, p. 928, n. 1. — - - — Fab. Syst. Entom. p. 325 , n. 1. — — King. Mon. Sir. p. 31, n. 1, tab. II, fìg. 1-5. ■ — Kart, Blattw. p. 382, n. 1. Urocerus , Geof. Ins. II, p. 265, t. 14, f. 3. Sir ex psi/ìlius , Fab. Entom. Syst. II , p. 124 , n, 2 9 (l MI'.). Sir ex mariscus , Linn. op. cit. ed. XII, I, 2 , p. 929 , n.° 6. — - — Gyril. Spec. Entom. Neap. tab. I, fìg. I. Sir ex hungaricus , Christ. v. Bienen, p. 414, tab. 47 fìg. 1, (j var .) Tra tutti gl’ Imenotteri Trivellanti Fitofogi è questa la specie più grande, che 1’ europa possiede. Trovasi nel regno , ma assai raramente. Cirillo l’ebbe da’ monti Sa- lernitani. Una sola volta ne è stalo rinvenuto un individuo nell’ interno della capitale dal dottor Giuseppe Palma. 2. Sirice spettro ; Sir ex speetrum. Tav. LXXIX, fìg. 4. S. niger , macula utrinque pone oculos viltaque ulrinque laterali in pronolo lesteaccis ; pedibus lutescentibus , in cr? nigro pallidoque notali s; alis lutescenti-hyalinis venis carpoque fuscis , costa pallida , anlicis fascia media transversa nubeculosa. ■ — Long. corp. lin. 12: exp. alar. !in. 18. Variai: abdominis s. corporis tolius colore nigro in ferrugineurn com- mutato ; alis immaculatis. SIRICIDEI. o Maschio . Antenne nere. Capo nero, anteriormente scabro e pelacchilo, posteriormente quasi nudo: una macchia dietro ciascun occhio, ed altra più piccola quasi triangolare da ciascun lato del margine anteriore del clipeo, di color testaceo. Torace superiormente scabro e pelacciuto , inferiormenle meno scabro e rivestito di peluria meno ruvida ; tutto di color nero ; solo il dorso del protoracc à una striscia testacea lungo ciascuno de’ margini laterali. Addome nero , sottilmente punleggiato-slrialo per traverso. Piedi: anche e tracanteri neri ; femori ferruginosi, oscuri all’ estremità ; le quat- tro tibie anteriori testacee, nel dorso brune aU’estrcmilà; le due posteriori nere , solo alla base un poco bianchicce : i quattro tarsi anteriori testacei con 1’ estremità dell’ ultimo articolo bruna ; i posteriori coi due primi ar- licoli neri, gli altri ferruginosi. Ali trasparenti , le vene ed il carpo bru- ni , la vena costale testaceo-pallida; le ali anteriori con fascia nuvolosa fosca, Femina . Clipeo interamente nero. Piedi interamente giallicci; solo l’estre- mità de’ tarsi bruna. Cornetto addominale lungo quanto l’ottavo anello dor- sale dell’ addome stesso, poco diverso per forma da quello della specie pro- cedente. Trivella eccedente V estremità del cornetto per una lunghezza quasi doppia di quella del cornetto stesso. 11 colore fondamentale di tutto il corpo, ovvero del solo addome, in alcun; individui ne’ quali le tinte non bau raggiunto l’intero loro dominio, in luogo di nero, rimane ferruginoso o testaceo , e le ali mancano della fascia bruna, Ichneumon spectrum , Limi. Syst. Nat. ed. X , I , p. 560 , n. 2. Sir ex spectrum , Limi. op. ciL cd. XII , 1 , 2 , p. 929 , il. 3. — •— Fab. Syst, Entom. p. 326, n. 3. — — King. Mon. Sir. p. 39 , n. V , tali. IV , fig. 5 e 6, et tali. V, f, I (vcu\) — - • — * Kart. 1. e. p. 385, n. 5, tav. Vili, f. 18, Sire x emarginatile , Fai). Entom. Syst. II, p. 128, iì.° 15 , o*- Raccolto nelle Calabrie dal Prof. 0. G. Costa : raro. 0 imenotteri. Il genere Xyloierus, che comprende le spècie europee magus e fasci- cornis , dislinguesi per le ali anteriori, che hanno tre sole cellole cubitali, delle quali la seconda lunghissima riceve ambedue le venette trasverso di- scoidali ; le antenne son pure più corte che ne’ Sirici propriamente detti. IMENOTTERI TRIVELLANTI Famiglia degli ORISSIDEI ; ORYSSIDEJ . ( Geo. Oryssus et Xiphydria , aucL ) Abitameli cum thorcice connatum. Antennae fili f or - mes. Pronotum in medio brevisshnum , Alae anticae cel- lulis radi elibus una vel duabus; celiali s eubitalibus duabus tei quatuor ; posticae carpo destilutae. Tibiae anticae /-poste- riores 2-calcaratae. Feminae terebra occulta , vel ex erta. Nella sezione degl’ Imenotteri Uroceridi , che comprende i Celidei , ì Sirieidei e gli Orissidei , questi ultimi distinguonsi agevolmente per avere il protorace assai breve nel mezzo e terminato da due lobi agli estremi , simile a quello de’ Tentredinidei. Nel resto , gli Orissi che formano il tipo della famiglia , pur troppo limitata, offrono un abito tutto particolare, che meglio si rileverà dalle illustrazioni apposte al detto genere. L’altro ge- nere che vi prende parte a cagione de’ caratteri essenziali della famiglia qui sopra riportati , ne differisce non solo pel diverso numero di cellule radiali c cubitali nelle ali anteriori, ma ancora per non avere tutte quelle specialità di abito che distinguono gli Orissi propriamente delti ; per modo che , considerato sotto questo aspetto , esso si accosta più a’ Gefidei ed ai Sirieidei. 11 numero delle specie europee che questa famiglia comprende è assai limitato, non elevandosi al di sopra di cinque, ripartite ne’ due generi Onj.s- sus e Xiphydria. Le ripetute ricerche nelle provincie napolitane non ci han- no offerto che un solo rappresentante di ciascuno di essi , e pare che in generale le poche specie conosciute abitiuo in preferenza le regioni setten- trionali. Napoli , dicembre 1860. A. Costa. Jmen. Ori ss. i IMENOTTERI. 2 Distribuzione degli Orissidei di Europa in due generi. a. Ali anteriori con due cedole radiali e' quattro cubitali. Xiphydria aa. Ali anteriori con una cedola radiale e due cubitali. Oryssus Genere XIFIDRIÀ ; Xiphydria, Latr. ( flybonotus , Iihig. ) Alae anticae cclìulis radialis duabus , cubilatibus quatuor : poslicae cellulis discoidalibus duabus. Antennae sciacene, 48-22-arliculatae. Feminae (crebra ex cria. Le Xifidrie, mentre da un canto rimangono associate agli Orissi per ragion del loro pronoto assai accorciato nel mezzo , carattere essenziale che distingue gli Orissidei da’ rimanenti Uroceridi ; dall’ altro molto si assomigliano a’ Sirici- dei per l’andamento generale del corpo, e maggiormente ancora, le temine, per la trivella più o meri prolungata oltre la estremità addominale. Il capo è più o meno orbicolarc , convesso , non tubercoluto sul vertice. Le antenne , inserite su’ lati del clipeo, son più corte del capo e torace presi insieme, leggermente setacee, composte di diciotto a ventidue articoli. Le man- dibole sono corte , triangolari , con due denti sul margine interno. Il pronoto nella parte media è estremamente breve ; i suoi lobi laterali per lo contrario sono ben sviluppati e raggiungono le tegole delle ali. L’addome nelle temine è leggermente compresso verso dietro , con una trivella robusta , diritta e sor- passante l’estremità addominale. Le ali anteriori, secondo il sig. Hartig’, offri- rebbero una sola cedola radiale : nondimeno nella specie che noi abbiamo sot- tocchio ve na ha evidentemente due, e due ancora se ne veggono ne’ disegni di tutte le specie effigiate da King. Le cedole cubitali delle ali stesse son quat- tro, delle quali la seconda riceve la prima venetta trasverso-discoidale ; la se- conda di queste essendo talvolta ricevuta dalla stessa cedola presso il suo an- golo esterno , tal’ altra dada terza cedola presso il suo angolo interno , ovvero forma continuazione con la seconda venetta trasverso-discoidale. L’ Europa possiede tre specie di Xifidrie ; una sola ne è stata finora rin- venuta nelle provincie napolitano. 0RISS1DEI 3 1. Xifìdria anellata ; Xìphydria annidata. Tav. LXXIX , fìg. 5. X. nigra , capitìs lineis utrinque duabus poslice ad acciput convergen- tibus , pronoli loborum margine postico, maculisque pleurarum luleis ; abdo~ minis segmenlis mediis utrinque albo maculatis ; pedibus albo signatis ; alis sublulescenti-hyalinis , venis carpoque fusco-lestaceis. — Long. corp. lin. 7 : exp. alar. lin. 10. Antenne nere , lunghe appena quanto il capo e la metà del torace. Capo un poco più largo del torace : la fronte stivatamente punleggialo- aspra ; il vertice e 1’ occipite lisci e splendenti : nero , anteriormente con due linee sulle orbite interne e due punti dietro la inserzione delle an- tenne ; posteriormente con due altre linee quasi parallele , ciascuna delle quali congiungesi quasi ad angolo retto con altra che corre da ciascun lato lungo il margine posteriore dell’ occipite , di color giallo. Torace punteggiato-aspro come la fronte , nero , il margine posteriore de’ lobi del protorace, e due piccole macchie laterali su’ fianchi dello stesso, di color giallo. Addome co’ due primi anelli e 1’ ultimo punteggiati , gli altri lisci e splendenti : bruno-nero : il terzo, quarto, quinto e sesto anello con una macchia su ciascun lato. Piedi neri : le tibie bruno-testacee con la base pallida : tarsi bruno-testacei. Ali trasparenti , tinte leggermente di giallic- cio : le vene ed il carpo bruno-testacei. Nella femina la trivella supera I’ estremità addominale quasi di tanto, per quanto son lunghi gli u Itimi due anelli dorsali dell’ addome stesso. Xiphydvia annidata , Jur. — Kart. Blattw. p. 309 n. 8. Specie rarissima nelle provincie napolitane , avendovcla incontrata una sola volta. Jmen. Oriss . 2 k IMENOTTERI Gen. ORISSO ; Ojìvssus , Fai). Antennae sub clypeo ad mandibularum basini inserirle, //-rp, l2-r-f. ar- ticulalae. Alae anticae cellula radiali unica, cellulis cubilalibus duabus ; po- sticae cellula discoidali nulla. Feminae tenebra occidta. Il corpo degli Orissi è cilindraceo, poco snello. Il capo è quasi orbicolare, a vertice elevato e coronato di tubercoli , fronte piana e fortemente inclinata fino al clipeo, col quale l'orina una continuazione. Il pronoto nel mezzo è bre- vissimo , e solo ne’ due estremi olire i due lobi , che non giungono a toccare le tegole delle ali. L’ addome si termina rifondato , privo di cornetto , e nella femina la trivella non è in alcun modo sporgente. Le antenne sono proporzio- nalmente corte , delicate , filiformi , inserite presso la base delle mandibole , al di sotto di un rilievo marginale del clipeo. I piedi sono piuttosto robusti ; i due posteriori poco più lunghi degli altri ; le tibie assottigliate "alla base , un poco ingrossate verso f estremità ; quelle de’ due piedi anteriori più corte dello altre , più sensibilmente ingrossate ed alquanto curve. L’ Europa non possiede che una sola specie di questo genere, della quale potrebbe esser varietà quella che noi andiamo a descrivere. Orisso ad ali trasparenti ; Oryssus hi/ulinipennis. Tav. LXXIX , fig. 5. 0. ater opacus, scaber, vertice tuberculis sex coronato , antennarum ar~ iicidis intermediis dorso , lineisque duabus anleorbiialibus albis ; abdominis segmentis o,.°-7.° laevibus , ferrugineis , ullimis duobus nigricanlibus mucida dorsali alba ; libiis dorso albis ; tarsis luleis ; alis hyalinis , venis costali et subcoslali carpoque testaceis. ef — Long. corp. liu. 5 lp2: exp. alar. lin. 8. Maschio . Antenne nere ; gii articoli intcrnrcdii , ordinariamente dal terzo al sesto inclusivo, nel dorso bianchi. Capo nero con una linea gialla d’ ambo i lati lungo le orbite anteriori : tutta la superficie scabra : il ver- tice con sei tubercoli acuti, tre da cadaun lato, formanti una corona. To- race nel dorso nero matto e scabro come il capo : il protorace con tre linee impresse longitudinali poco profonde. Addome quasi cilindraceo : i due primi articoli scabri e neri come il capo ; i cinque seguenti lisci , ORISSIDEI 5 splendenti , rosso-ferruginosi ; gli ultimi due bruno-nerastri con una mac- chia dorsale su ciascuno bianco-lattea. Piedi neri: le tibie uel dorso bian- co-giallicce, nel resto le anteriori nere , le quattro posteriori furruginose; i tarsi giallicci. Ali incolori, trasparenti: la vena costale e la sotto-costale, il carpo e 1’ origine della vena radiale di color bruno-testaceo , le rima- nenti vene (piasi incolori. Osservazioni. La simiglianza che quest’ Glisso presenta con la specie nota ( Or. vespertilio ) per tutto ciò che è organico , ci fa sospettare che il carattere delle ali perfettamente incolori , per lo quale distinguesi, sia eventuale. Un tal giudizio pertanto non potendosi pronunziare in modo assoluto , abbiano creduto preferibile insignire provvisoriamente il nostro Orisso con nome distinto. Ne possediamo un solo individuo racoollo dal prof. 0. G. Costa nelle Calabrie. CATALOGO DE’ CEFIDEI , SIRICIDEI ed ORISSIDEI nella nostra Collezione Entomologica del Regno di Napoli esistenti da servire d' indice sistematico alle dette monografie. CEFIDEI Gen. Cepuus , Fab. 1. troglodita, Fab. . . pag. 3 2 ì pygmaeus , Lin. ... 4 " ) ^ spinipes , Panz. 3. floralis, Klug. .... 6 4. gracilis, A. Cost. ... 7 ^ tanalis, Klug. .... ivi \haemorrhoidalis, Jur. 6. tabidus , Fab. .... 8 Gen. Cerobactrus, A. Cos. 1. major, A. Cos. .... 9 Gcn. Ephippionotus, A. Cos. 1. cephalotes , A. Cost. . .11 2. luteiventris , A. Cost. . . ivi SIRICIDEI Gen. Sirex. ( gigas, Lin. . . pag. 3 } psyllius , Fab. j mariscus , Lin. ( hungaricus , Christ. » $ spectrum , Lin. ... 4 ó‘ l o* emurginatus, Fab. orissi dei Gen. Xipuydria , Lati*. 1. annulata , Jur. . . pag. 3 Gen. Oryssus , Fab. 1. hyalinipennis , A. Cost. . 4 1 ALCUNE AGGIUNTE Cimbicidei. — Ahi a dorsalis . I! maschio differisce dalla fontina per avere sul dorso dell’ addome una striscia ben circoscritta a lati paralleli di color nero vellutato , la quale si estende dal quarto al settimo anello inclusivi ; e pel colore del dorso del torace poco diverso da quello del rimanente corpo. Le mandibole in am- bedue i sessi sono rossicce con 1’ estremità nera. A’ luoghi natali aggiungi. — Frequente presso il lago di À verno in giugno ; più rara nella pianura di Cancello in maggio. Osservazioni. La conoscenza del maschio ci confermerebbe maggiormente nella idea, che la nostra Mia dorsalis non sia diversa dalla sericea di Linneo, siccome fin dal principio avvertimmo. Ilotomidei — • Ilylotoma discus , vai*. Differisce dal tipo per le ali tinte sensibilmente di violaceo in luogo di gialliccio ; la cedola basale delle ali anteriori colorita di violaceo più oscuro ; le vene tutte nero- violacee in luogo di bruno-testacee , c la stri- scia marginale apicale anche violacea. I tarsi medii han gli ultimi due articoli foschi ; i posteriori son fosco-neraslri con la sola base gialliccia. Raccolta sulla collina de’Camaldoli presso Napoli , ne! mese di mag- gio : rara. Tentredinidei — Tenthredo fiavicornis , vai*. Femina . Addome col primo anello color marrone ; il quinto nero con i soli angoli anteriori gialli. Trocanteri , lato inferiore e base de’ quattro piedi anteriori , femori posteriori per intero bruno-nerastri. La macchia f uliginosa dcjle ali anteriori appena pronunziata. Nel resto simile al tipo. IMENOTTERI 2 Tenthredopsis ambigua. In un individuo maschio le renette trasverso-discoidali sono ricevute ambedue dalla seconda cellola cubitale , come vedesi rappresentato nella Tav. LXXYI , fig. 1. Gimiìicidei pag. G. verso 2V cubitalem leggi discoidalem. SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE $ CHE ACCOMPAGNANO QUESTA PARTE TERZA BEGL’ IMENOTTERI. TAVOLA LXI. Fig. 1. L’ Abia dorsalis, femina, 2. L’ Amasis laeta, femina. 3. Ala anteriore della Cimbex variabilis. 4. L’ Uylotoma u&tulata , femina. 5. L" JJyloloma discus, femina. 6. Antenna della Schìzocera furcata, maschio, veduta di lato. 7. La Schìzocera cognata , femina.1 8. La Schìzocera Angelicae , femioa. TAVOLA LXH Sviluppo della Ilotorna delle rose. Fig. 1. La larva nella sua naturale attitudine sopra le foglie della rosa. Fig. La stessa veduta dal dorso ed ingrandita: la linea laterale ne indica la lunghezza naturale maggiore. Fig. 1. A. Il capo della stessa a semplici contorni maggiormente ingrandito , per vederne ogni sua parte : a clipeo ; b labbro superiore ; c mandibole ; d palpi mascellari; e labbro inferiore coi suoi palpi ; /occhi; g antenne. Fig. 1. B. Una delle mandibole isolate , ingrandita ancora di più. Fig, 1. C. Uno de’palpi mascellari isolato ed ingrandito come la mandibola, per ve» derne con chiarezza la forma e proporzione de’diversi articoli. Fig. 1. D. Il labbro inferiore del pari isolato ed ingrandito, per vederne la sua for- ma ed i suoi palpi, Fig 1. E. Ultimo articolo di un piede toracico, col suo uncinetto a, il lobo poste- riore b, e la membrana che li circonda c. Fig. 2. Il bozzolo nella naturai sua grandezza. Fig. 2. a. Lo stesso aperto ed asportato per metà, per vedere la membrana interna che riveste immediatamente la ninfa. Fig. 2. b. Lo stesso con le metà della descritta membrana ancora asportata , per veder la rinchiusa ninfa nella sua naturai giacitura. Fig. 2. c. Un pezzo del tessuto dello strato esterno del bozzolo osservato al mi- croscopio. Imen. Tentred . 1 2 IMENOTTERI Fig. 2. eh Un pezzo dei tessuto dello strato interno dello stesso veduto come sopra» Fig» 8. La ninfa ingrandita e colorita al naturale : A veduta di lato : B veduta da sotto. Fig. h, V Insetto perfetto ingrandito. •TAV. LXIII. Fig. 1. Antenna del Cladius pectinicornìs , maschio , molto ingrandita. 2. Antenna del Cladius difformis , maschio , ingrandita come sopra. 3. Antenna del Cladius discrepans , maschio , ingrandita come sopra» 4. Il Craesus septenlrionalis , maschio. 5. Il Craesus septentrionalis , femina. 6» Il Nematus lucidus , maschio. 7. SI Nematus ventralis , maschio. 8. Il Nematus myosotidis , maschio. 9. li Nematus albipennis , maschio. TAY. LXIV. Fig, i. Nematus hypoleucus , maschio. 2. 11 Nematus fulvus , femina. 3. Il Nematus luteus , femina. 4. Il Nematus cebrionicornis , maschio ; A. la sua antenna maggiormente ingrandita veduta di lato. 5» 11 Nematus funerulus , femina 6. Il Nematus selandrioides , femina. TAV. LXV. Fig. 1. I! Nematus albìcarpus , femina. 2. Il Cryp tocampus quadrum , femina. 8. La Pontania Vallisnieri , o Tentredine delle galle del Salice , femina, 4. Foglia di Salice con le galle prodotte dalla sudetta Tentredine in gran» dezza naturale. 5. Larva della medesima Tentredine ingrandita. 5 A il suo capo veduto di fronte ; 5 B gli ultimi due anelli addominali veduti dal dorso ; 5 C estremità di un piede toracico con la rispettiva unghietta. 6» Il bozzolo della medesima : a di grandezza naturale , A ingrandito. 7. La larva qual giace entro del bozzolo prima di trasformarsi in ninfa , veduta di lato , ingrandita. TAV. LXVI. Fig. i. Il Dolerus eglanteriae , maschio. 2. Il Dolerus eglanteriae , femina. 8. L’ Emphytus tricoloripes , femina. 4. L’ Emphytus cinctus , femina, 3 TESITREDirH DEE 5. L’ Emphytus degans , femina. 6. L’ Aphadnurus tantìllus , maschio. 7. Antenna della Melinia minutissima. 8. Ala anteriore della Fenusa pitmilio . TAV. LXVih Fig, 1. L’ Athalia spinarmi , femina. 2, U Athalia cordala, femina. 3. L’ Athalia lugens , femina. k. La Blennocampa hyalina , femina. 5, La Blennocampa ephippium , femina. 6. La Blennocampa aethiops. TAV. LXV!!L Fig. I. Il Monophadnus melanocephalus , femina, 2. Il Monophadnus pleuriticus , femina. 3. Il Monophadnus nigripes , maschio. 4. Il Monophadnus melanopygius , maschio, 5. e G. 11 Monophadnus ventralis , maschio. TAV. LXtX. Fig. 1. Il Monophadnus alhidopidus , femina. 2. 51 Monophadnus tenuicingulatus , femina. 3. Il Monophadnus dissimilis, maschio. 4. Il Monophadnus dissimilis , femina. 5. I! Monophadnus fuliginipennìs , femina. <». La Blennocampa cinereipes , femina. TAV. LXX. Fig. 1. La Monostegia luteola , femina. 2. La Selandria serva , femina. 3. La Selandria albipes , maschio, 4. La Selandria albipes , femina. 5. La Eriocampa ovata , femina, 6. La Caliroa sebetia , maschio, TAV. LXX!. Fig. 1. L 'Allantus Schaefferi , maschio. 2. L’ Allantus Schaefferi , femina, 3. L’ Allantus marginellus , maschio. 4. L’ Allantus apicimacula , femina, 5. L’ Allantus zona , femina, 6. L’ Allantus zonula , femina. 4 IMENOTTERI TAV. LXXL bis Fig. 1. L’ Allantus scrofularia^ , maschio. 2. L ' Allantus Koeleri , femina 3. L’ Allantus viduus , femina. 4- La varietà tutta nera ée\V Allantus viduus , maschio. 5. La Macrophya blanda , femina. 6. La Macrophya Lepeletieri , femina. TAV. LXXIL Fig. 1. La Macrophya erythvocnema , maschio. 2. La Macrophya dumetorum , maschio. 3. La Macrophya haematopus , maschio. 4. La Macrophija haematopus , femina. 5. La Macrophya punctum , femina. 6. La Macrophya alboamulata , maschio. TAV. LXXIIL Fig, 1. La Macrophya crassula » maschio. 2. La Macrophya crassula , femina. 3. La Macrophya ribis , maschio. 4. La Macrophya albicincta , femina. 5. La Macrophya novemgultata , femina. 6. La Pachyprotasis rapae , femina. TAV. LXXIV, Fig. 1. La Tenthredo scalaris , maschio. 2. La Tenthredo scalaris , femina. 3. Varietà della Tenthredo scalaris , femina» 4. La Tenthredo punctulata , femina, 5. La Tenthredo viridis , maschio. 6. La Tenthredo breviuscula ? lemma* TAV. LXXV. Fig. 1, La Tenthredo atra , maschio. 2. La Tenthredo atra , femina. 3. La Tenthredopsis instabilis , var. scutellaris , femina. 4. La Tenthredopsis instabilis , var. dimidiata , femina. 5. La Tenthredopsis nassata ; maschio. 6. La Tenthredopsis sordida , femina.- TAV, LXXVI. Fig. 1. La Tenthredopsis ambigua , maschio. 2. La Tcnt hredopsis ambigua } femina. IMENOTTERI. 5 3. La Tenthredopsis tessellata , maschio. 4. La Tenthredopsis tessellata, femiiia. 5. La Eboiia floricola , femina. 6. La Ermilia pulchella , maschio. TAV. LXXYII Fig. L La Tenthredo colon, maschio. 2. La Tenthredo colon , femina. 3. La Tenthredo [agi , femina. 4. La Tenthredo alhicornis, femina. 5. La Tenthredo silensis , maschio. G. La Tenthredo silensis , femina. TAV. LXXVIIL Fig. 1. La Tenthredo flavicornis , femina. 2. Lo Strongylogaster cingulatus , maschio. 3. Lo Strongylogaster cingulatus , femina. 4. Il Taxonus minutus , maschio. 5. Il Poecilostoma impressimi , maschio. 6. La Lyda alternans , femina. TAV. LXX1X. Fig. 1. I! Cerobactrus major, femina, veduto di lato. 2. U Ephippionotus cephalotes , femina, veduto di lato. 3. L’ Ephippionotus luteiventris , maschio. 4. Il Sir ex spectrum , maschio. 3. La Xìphydria annidala , femina. 6. L’ Oryssus hyalinipennis , femina. Tutte le immagini sono ingrandite e le linee laterali indicano la naturale lunghezza degli oggetti. INDICE ALFABETICO DE’ GENERI E DELLE SPECIE D’ IMENOTTERI TRATTATI IN QUESTA TERZA PARTE. ABBREVIAZIONI Cef. Colìtici Oris. Orissidei Cimb. Cimbicidei Sir. Siricidei Hot. Ilotomidei Tentr. Tentredinidei Lid. Lididei Agg. Aggiunte. ÀRIA Cimb. 5 laeta Cimb. dorsalis — ivi obscura — Allantus Tentr. 61 Apiiadnurus Tentr. albicornis — 88 tantillus — ap;cimacula — 67 Astatus analis Cef. ater — 93 Jloralis. — costalis — 64 pygmaeus — dìmidiatus — 103 spinipes — haematopus — 81 tabidus — Koehleri — 68 troglodita — inarginellus — 64 Athalia Tentr. Rossii — 70 abdominalis Schaefferi — 63 bicolor — scrophularìae — 62 centifoliae viduus — 69 cordata zona — 66 lugens zonula — 67 rosae — Amasis Cimb. 6 spinarum BBS j urinai — 7 Banchus spinipes, Cef. 7 8 40 41 8 7 5 0 9 4 42 46 44 43 45 ivi 44 43 6 2 INDICE ALFABETICO. Blennocampa Tentr. 46 aethiops -- 48 cinereipes — 49 ephippium — 47 hyalina — ivi Caliroa --- 59 sebetia -- ivi Cephls Cef. 3 analis — 7 floralis — 6 gracilis ... 7 pygmaeus — 4 spinipes ... 6 tabidus 8 troglodyta — 3 Cerobactrus ... 9 major — ivi ClMBEX Cimb. 4 Jurinae ... 7 laeta — ivi lutea 5 obscura ... 8 variabili ... 4 Cladius Tentr. 9 dillormis , Panz. — 10 difformi s , Hart. ... ivi discrepans — 11 Geoffroyi — 10 peetinieornis — 9 Craesus — 12 septentrionalis — ivi Cryptocampus — 24 quadrum — 25 Cryptus angelicae Hot. 10 furcatus — 9 Dolerus Tentr. 33 cinctus — 38 eglanteriae — 33 germani < us 34 leucopodus — 37 niger — 34 Dosytheus eglanteriae — 34 Ebollì Tentr. 105 floricola — ivi Emphvtls — 35 cinctus — 37 elegans — 38 grossidariae — 37 pallipes — ivi proximus — 36 pumilio — 40 tricoloripes — 35 Epiiippionotus Cef. 10 cephalotes — li luteiventris — ivi Eriocampa Tentr. 60 ovata — ivi Ermilia 106 pulchella ivi Fenusa — 39 pumilio. — 40 Hylotoma Hot. 3 angelicae — 10 caerulescens — 6 cingulata Tentr. 108 discus Hot. 4 eglanteriae Tentr. 34 enodis Hot. 3 ephippium Tentr 48 furcata Hot. 9 melanocephala Tentr. 50 ovata — 61 pagana Hot. 6 rosae — 7 rosarum — ivi ustulata — 4 ventralis Tentr. 52 Ichneumon gigas Sir. 4 spectrum — 5 Lyda Lid. 3 alternans. — ■ ivi Macrophya Tentr. 70 albicincta — 74 alboannulata — 78 INDICE ALFABETICO. 3 blanda Tentr. 71 selandrioidcs Tentr. 21 crassula — 75 septentrionalis — 13 dumetorum — 80 Vallisnieri — 24 erythrocnema — 77 ventralis — 15 haematopus — 81 Orissus Oris. 4 Lepeletieri — 79 hyalinipennis — ivi neglecta — 72 Pachyprotasis Tentr. 84 novemguttata — . 83 rapae — ivi punctum — 82 POECILOSTOMA — 109 l'ibis — 70 impressum — ivi rustica 73 Pont ani a gallicola — 24 trochanterica — 83 Vallisnieri — ivi Megalodontes vi duo. — 70 Prnliphora myosotidis — 16 Melinia — il SCHSZOCER A Tot. 8 minutissima — ivi angelicae — 10 Monophadnus — 49 cognata — 9 albidopictus — 53 furcata — 8 dissimilis — 54 Selandria Tentr. 56 fuliginipennis — 55 albipes — 57 gastricus — 53 serva 56 f melanocephaìus — 50 stramineipes — 57 melanopygius — 52 SlREX Sir. 3 nigripcs — 51 emarginata — 5 pleuritieus — 50 gigas — 3 tenuicingulatus — 54 hungarìcus — 4 ventralis — 51 mariscus — 4 Monostegia — 58 psyllius — 4 luteola — ivi pygmaeus Cef. 5 Nematus — li spectrum Sir. 4 aethiops — 48 tabidus Cef. 9 albipennis — 16 troglodyta ” 4 alpicarpus — 22 Strongylogaster Tentr. 107 albitibia — 21 cingulatus — IVI cebrionicornis — 20 Taxonus — no einctus — 38 minutus — ivi fulvus — 18 Tenthredo — 85 funerulus — 20 aethiops — 48 hypoleucus — 17 albicìncta — 75 lucidus — 14 albicornìs — 87 luteus — 19 albipes — 57 myosotidis — 16 ambigua — 101 Redi — 24 atra — 92 4 INDICE ALFABETICO belala e Lid. 2 instabilis Treni. 103 bicincta SchaeL Tentr. 67 inlerrupta , Fab. — 93 bicincta, Lin. — Ili interrupta, Lep. — 94 bicolor Hot. 7 Koehleri — 69 blanda Tentr. 72 lacrymosa — 72 brevi oscula — 96 laeta ("imli. 7 caerulescens Hot. 7 leucopus Tentr. 77 caeruleipennis — 3 linearis — 108 carbonaria Tentr. 74 livida — 90 centifoliae — 43 lucida — 15 ciliaris Hot. 3 luctuosa — ■ 75 cincta, Scrk. Tentr. 38 lugens — 46 cincta , Panz. — 114 lutea Cimb. 5 cinereipes — 49 luteiventris Tentr. 67 cingulata ■ — 108 luteola — 58 citreipe s — 80 marginella — 66 colon — 89 maura — 88 cordata — 103 melanocephala — 50 crassula — 76 mesomclas Lin. — 94 cyaneo-crocea Hot. 7 mesomelas, Gm. • — 114 cilindrica Tentr. 72 myosotidis — 16 difformis — 11 nassata — 104 dimidiala — 103 neglecta » 73 dubia — 48 nigripes • — 51 dumetorum — 80 notata » 74 eglanteriae — 34 obscura Cimb. 8 enodis Hot. 3 ovata Tentr. 61 ephippium Tentr. 48 pagana Hot. 6 erythropus — 82 pallipes Tentr. 37 fagi — 88 pavida — 101 flava — 87 pectinicornis — 10 flavicornis — 86 pcdcslris — 34 fuscipes — 93 pini — 95 far cala Hot. 9 poecilechroa — 87 germanica Tentr. 34 punctulata — 96 gossypina — 61 punctum — 82 gattaia — 110 punctumalbum — ivi haemutodes — 61 rapa e -*r 84 haematopus — 81 ribis — 77 h ebraica — 94 rosae , Lin. — 44 tiyalina — 47 rosae , Scop. — 94 impressa — 110 rubi idaei Ilot. 8 INDICE ALFABETICO rustica Tenti’. 74 varia Tentr. 103 scalaris — 94 vitina — 70 Schaefferi , RI. — 64 viridis , Liti. — 93 Schaefferi, Lep. — 79 viridis Panz. — 95 scripta — 85 zona — 66 scrophulariae — 02 zonula — 67 scutellaris — 103 Tenthredopsis — 98 semicincta — 114 ambigua — 100 septentrionalis — 13 insta bilis — 102 serva — 57 nassata — 104 silensis — 90 quadriguttata — 101 solitaria — 89 sordida — 99 sordida — 109 tessellata — 98 spinarum — 43 Truck eì. us haemorroidalis Cef. 8 Spinolae — 52 pygmacus — 6 stramineipes — 57 tabidus _ 9 sulphurata — 74 troglodita — 4 tessellata — 99 Urocents Sir. 4 us tuia la Hot. 4 XyphiDria Oris. 2 vaga Tcntr. 114 annidata DELLE MATERIE CONTENUTE IN QUESTA PARTE TERZA DI IMENOTTERI Frontespizio Prefazione Famiglia de1 Cimbicidei . degli liotomidei . — de1 Tentredinidei . — de1 Lididei . — de1 Gelide i . — de1 Siricidei degli Orissidei Aggiunte Spiegazione delle Tavole Indice Alfabetico. Pag. ! - . . 1 - . . 1 - . . I - . . I - . . 1 - . . I - . . 1 - . . I - rfav. I. Tav.E Tav.UJ. tScdv- Cc. vi. * Trw. va. Tar VII V/. fisti. fi adente me. 1 &v. joiv. ■ a/i, . //.< Tav.V/U.^ y Caiyù dis. Stài. A. Jer/nc -Napoli //°J» T. X/. / T. X/// /f ^(lAsó' c/tr * T. X/V. Ca/yò'. c/t^r. r/yie,rtz&' T, XV J x° VVu/O cX. $ Jr/y^saàr: t/fl/C. P. Imperata unc . XV/." ZW. XZM yjfci tu' . Calder dio CtoV . C/m/itinfo uve Tav.. XV/// Tw.m. T XX. ■ : Z XXL. U.. (~. CoZi/ò cks. Jia/f. Radente zrve. T. XXIV. Tav-.YXV- T*. XXVI . I //o . ^7yiww/b fsn/. A : Tmr. ,XXXI. w h vff z: zx/ /: LY./-1. 4 r.ix///. 4 7a/u.Ly^I V- | 1 / W s<0£y~ r^i 1 y Ky% 1 y y / afa; Taa,.. LXV. T.LXVI. a/A> . / t.-lxv/a Ciz/y. J . c^/s \ /,■ '! ! To'. / /c.'. Tcutì-. LXm. Toa * LX 1 X / Tom;. L XX % : " '' V- • • ' Toat. £XX7. Yfeo'- i/nr , V Tan/. LYTU1. Ufi# . ^'nyt ‘/ntfM'afo v/?c . Tmr. L XXI11. ■^faAr. ///a' a (/