GIORNALE

DI

MALACOLOGl A

compilato per cura

DI PELIEGRIAO STROBES.

dell* ateneo di Bergamo e dell’ academia di Rovereto.

Anno II.

PAVIA

TIPOGRAFIA DEI FRATELLI FUSi

4854

II n’ y a de petit dans la nature, que les petits esprits.

Raspail.

INHftlCE

*»(!•

Di due forme inedite del genere Claus ilia', di P. S t r o- b e 1, p. 17.

Sul genere Krpnickillus Kal. ; del dott. Emilio Cornu- 1 i a , p. 19.

Alcune considerazioni sui fenomeni periodici naturali of- ferti dai molluschi ; diP. Strobel, p. 55.

Molluschi terrestri raccolti da Cristoforo Bellotti nel J855 in Dalmazia, con note ed aggiunte di P. Strobel, p. 49, 114, 156 e 145.

Molluschi terrestri ed aquatici raccolti nella Romagna da Giacomo Tassinari, p. 65, 100 e 154.

Aggiunta di P. St r o b e 1 , p. 105.

Intorno alP Helix frigida di Antonio Villa, p. 97.

Una nuova Helix ( crinita San. ) ; di P. S t r o b e 1 ,

p. 108.

Due nuove Melanie -3 de’ frat. Villa, p. 115.

Catalogo dei molluschi viventi sul monte Baldo ; di Edoar- do de B e 1 1 a, p. 129.

Saggio di nomenclatura malacologica : di P. S t r o b e 1, p. 148.

Estralti.

Ulteriori ricerche sullo sviluppo dei Pctlinebranchii ; di J. Rorcn e D. C. D a n i e 1 s s e n , ( Panceri ) p. 1.

Sul valore delle conchiglie dei molluschi alio scopo di distinguere le specie ed i gruppi superiori ; di C. B. Adams, ( Del Mayno ) p. 5.

Viaggio tnalacologico di E. A. Ro.ssmsssler nelle Spagne , ( Sir. ) p. 84.

Ulteriore cenno sui molluschi litofagi di F. C a i 1- 1 i a u d, ( Prada ) p. i 05.

SuU’ accrescimento delle conchiglie terrestri; di E. J. Lowe, ( Sf. ) p. 408.

Reclamo di priorita , p. 70.

Cenno necrologico intorno a L. Menegazzi , p. 94- Annunci , p. 32 . 96 , M2.

Bibliografia , p. 95.

Rivista bibliografica del 4853 ( Fine ) . p. 40, 27, 42, 62, 74, 89, 140, 424, 144 e 454.

Supplement all’ elenco delle specie nuove del 4853, p. 152.

Aggiunte e correzioni.

pag.

Un. in luogo di

si ponga

55.

26. ( Chrp ),

(Chrp.), tra Salona e Clissa ,

57.

5. Vid., rugata Sandri

i Sandri , rugata Vid.

21. di Smoquiza

Smoquiza

58.

41. Lissa

si ometta.

penult. { Bell. )

detto.

61.

9. ( Kust . ) ,

(K'ust), Stagno (Frauenfeld, Abh.

des zool. bot. Yereins ) ,

115.

40. Partsch *

Partsch Caltaro ( Frau. ) ,

117.

5. ( Vid. )

( Vid. ), I. Pago ( Zelebor in sch. )

122.

15. ( San. et Kut. ) ,

( San. et Kut. ) , Cattaro (Frau.),

Awertenza.

Mentre il compilalore del giornale annuncia, che con questo II. anno cessa il suo periodico, si fa un dovere di ringraziare il sig. Orsiui di avere ultimamente destinato pel detto giornale an suo lavoro sui molluschi delle Marche e dell1 Abruzzo ulteriore, di cui per la circosianza preaccennata non si e potuto approfitta- re: ad esso potrebbe per avventura non scouvenire un posto nei Nuovi Annali delle scienze naturali di Bologna.

( Nisi utile est quod facimu3, stultus est labor! )

GIORNALE DI MALACOLOG1A

4854.

N.° l

Ulteriori ricerche sullo svilnppo dei PeUinebranchii (*).

Avendo Koren e D. G. Danielssen publicati i risultamenti delle loro osservazioni sullo sviluppo dei PeUinebranchii } fatte da ultimo sulla Purpura lapillus, troviamo opportuno di dame contezza , essendo essi in rapporto il piu stretto con quelii delle osservazioni in¬ stitute sul Buccimtm undatum , di cui abbiamo gia reso conto.

Le capsule ovifere in cui stanno chiuse le uova , in numero di sessanta circa, hanno la forma di una piccola bottiglia, il cui collo le tenga fissate alle anfrattuosiU degli scogli, o a che altro ; le uova riunite in questa capsula, vi nuotano in un umore viscoso e trasparente. Ciascun uovo ha 0, 194 di millimetro di diametro , e fornito di un corion molto sottile, d' un albume , d’ una membra- na vitulina e d’ un vitello granuloso , e non vi si pon- no distinguere ne vescicola ne macchia germinative. 1 primi moti che gli osservatori scorsero nelle uova , furono il prodotto di un processo di suddivisione , che dopo qualche giorno dalla deposizione ando segmentando le uova, lasciandole costituite da tante piccole sfere senza nucleo apparente. Dopo qualche tempo V umore viscoso

(*) Yedi ia pagioa 9. dell’ anno I. di questo giornale.

d

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ed albuminoso della capsula non si era mutato . ma le nova si erano riunite a formare una massa , ed in talu- ni il processo di segmentazione erasi arrestato a gradi differenti , mentre in altri aveva fatto notevole pro- gresso. A1 dodicesimo giorno le nova , in forza del- 1’ azione del liquido viscoso , si erano raccolte in una massa compatta , come avvenne nel Buccinum , e l’u- more viscoso fattosi motto piu limpido , si poteva se- parare in masse , ciascuna delle quali constava di un assembramento d’ uova , nel maggior numero suddi- vise, mentre altre non lo erano. A1 sedicesimo gior¬ no questa conglomerazione esisteva ancora , ma un po’ modificata , perche alcuni gruppi, acquistati contorni piu decisi , s’ erano staccati dalla massa comune. Parecchi ci- lindrici , parecchi piriformi o sferoidali , avevano tutti un peduncolo che li univa alia massa comune , la quale al microscopio presentava una serie di gruppi , formati ciascuno dalla riunione di piu uova, tenute insieme da un glutine, e ricoperte da una membrana sottile , che si rivestiva di finissime ciglia. La segraentazione delle uova era cessata sin dal momento delP agglomerazione. I prirni rudimenti dell’ embrione comparvero ai lati del peduncolo in forma di una massa grigia, semitrasparente, composta di finissime granulazioni e che in seguito si andava guarnendo di ciglia vibratili ; piu tardi mostra- vansi le traccie di lobi , fino a che fatto capace di ese- guire degli sforzi per distaccarsi dalla massa , se ne al- lontanava, onde cominciare e proseguire i moti di rota- zione. II numero delle uova che si uniscono per formare un embrione 6 vario , ed il volume del nuovo essere e in ragione diretta col numero di queste uova.

Ormai sembra indubitato, che nel Buccinum e nella

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Purpura alia composizione di ciascun embrione concor- rano piu uova , e questo fatto sarebbe provato anche ne- gativamente dalP imperfetto sviluppo che sabisce un em¬ brione , il quale tragga origine da un uovo semplice. In tal caso malgrado la vivacita de’ suoi moti e la stranezza delle sue forme , questo essere incompleto non possiede che gli organi esterni , e nulla degli interni , tranne talvolta la glandola salivale. Di uova di questa natura , che dopo aver subite tutte le fasi che la natura esige dalle altre onde si organizzino , ve n ha uno in ogni capsula ovifera, e pare che vi si mantenga, onde dimostra- re la piu complicata formazione dei fratclli piu fortunati. II fatto enunciato potra introdurre in fisiologia una nuova legge, qualora analoghe disamine sieno istituite per generi affini, nel mentre che finora non possiamo con- siderarlo che quale eccezione alle norme generali del- P embriogenia.

Estratto dagli Annales des sciences naturelles , 3me serie, t. XIX. p. 89, pi. I.

P . i

Ri vista.

*

Adams G. B. On the Value of the Shells of Mol- lusca for the purpose of distinguishing Species and Higher Groups ( Sul valore delle conchiglie dei molluschi alio scopo di distinguere le specie ed i gruppi superiori ).

Dal numero 10. delle Contributions to conchology, novembre, 1851 ; pagina 194.

Stabilito il principio che alia formazione dell’ intero mollusco concorrono e le parti molli e la conchiglia, Y au- tore entra in argomento, La proposizione che egli intende

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di dimostrare si e: che il valore delle conchiglie dei mol- luschi, come sorgente di caratteri distintivi, cominciando da zero per Y intiera branca , cresce a misura che noi discendiamo attraverso i gruppi meno estesi (non pero in modo uniforme , ma irregolare ) , finche arriviamo alle specie , che si possono distinguere solamente dalle con- chiglie.

Che esse non valgano a distinguere la branca dei molluschi , si fa evident* dalla moltitudine di questi ani- mali che ne sono spogli.

Nella prima divisione in c 1 a s s i le conchiglie comin- ciano ad avere qualche valore. La classe dei Brachiopodi e distinta da due valve, Tuna dorsale e 1’ altra ventrale; i Conchiftri sempre da due valve Jaterali, ed i Tunicaii \ che rassomigliano ai Conchiftri , ne vanno privi. Ma dei Gasieropodi alcuni sono nudi ed altri no, ed alcuni han- no delle conchiglie che non ponno essere distinte da quelle della branca degli Articolati , se non quando noi discendiamo ai caratteri particolari dei generi e delle specie. Anche fra i Pleropodi molti sono nudi , ma il resto ha conchiglie caratteristiche. Mentre la maggior parte dei Cefalopodi viventi sono nudi, le conchiglie delle specie testacee, comprendendo in esse 1’ Jrgonauta, si accordano solo in caratteri , che son comuni a quelli dei Gasteropo - di f quantunque facilmente si distinguano in generi. Ma se , con Gray, noi riguardiamo X A rgonauta, come la conchiglia di un Gasteropode , simile alia Carinaria , quelle specie testacee sono abbastanza distinte per essere politalamiche. Quindi le conchiglie sono gia di qualche valore nella prima suddivisione in ( 6 ) classi , giacche due di esse sono intieramente testacee , e ponno essere distinte , se non sempre dalle conchiglie , almeno dalla

posizione di queste sopra le parti molli ; e tre sono in parte tastacee, delle quali due ponno essere distinte dalla loro conchiglia , in quanto sono testacee.

Negli o r d i n i , noi non troviamo di molto accresciuto il yalore di questo carattere di distinzione. I due ordini dei Brachiopodi sono distinti da un sol carattere delle conchiglie, cioe dall’ esservi o no 1* articolazione fra le valve. Ma questa non puo essere la base della loro clas- sificazione ordinale , perche sarebbe artificial , stabilita essendo sopra tin sol carattere ; ma e bensi un indizio delle differenze che caratterizzano 1’ intero animale. I due ordini Lamarckiani dei Conchiferi sono distinti secondo una diflerenza nelle loro parti molli , cioe dal numero ( di uno o di due ) dei muscoli adduttori, il qual carattere e chiaramente espresso nelle conchiglie di tutte le famiglie , ad eccezione delle Tridacnidi , dove 1* avvi- cinamento dei due muscoli presenta l5 apparenza di una sola impressione (*). Nelle Mitilidi che hanno molti mu¬ scoli adduttori , varii dei quali sono poco marcati 9 il difetto delle parti molli come carattere ordinale 5 e da se stesso indicate nelle conchiglie. Nel catalogo dei ge- neri dei molluschi viventi di Gray sono enumerati cin¬ que ordini di Conchiferi. L’ autore non li ha caratteriz- zati , ma risulta dai loro generi , che i caratteri ordinali non ponno trovarsi nelle conchiglie. I due ordini dei Fteropodi nel catalogo di Gray , come in molti altri au- tori, sono indicati dalla presenza o mancanza della conchi- glia, benche la classihcazione dell’ intiera branca vi sia stata stabilita sulle modificazioni osservate nelle parti molli di

(*) Yedi aoche la nota di Petit sul genere Mulleria Fer. , della quale si diede un sunto alia pag. lot dell’ anno primo di questo giornale.

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5,000 specie. Dei due ordini Lamarkiani dei Gr/stero - podi , Gasteropodi propriamente detti e Trachelipodi , ciascuno contiene e molluschi nudi, e testacei, ma con qualche eccezione importante, le conchiglie ponno essere distinte in ciascun ordine. I cinque ordini, nei quali Gray divide questa classe non ponno essere distinti da carat- teri ordinali delle conchiglie. Nei tre ordini di Cefa- lopodi , uno e espresso dalla conchiglia del Nautilo-, gli altri due, comprese le Argonautidi , contengono ciascu¬ no un genere testaceo con molti generi nudi ; ma questi generi testacei sono tra di loro molto differenti. Se noi modifichiamo il sistema di Gray, dividendo i Brachiopodi in due ordini, e riguardando T Argonauta come la con¬ chiglia di un Octopode , noi avremo ( comprese le Tuni¬ cate) diciasette ordini, dei quali due sono nudi, died interamente testacei e cinque in parte testacei. Ma dei quindici che sono piu o meno testacei , solamente cin¬ que vengono facilmente distinti da caratteri ordinali de- sunti dalle conchiglie, e gli altri distinguonsi con mag- giori o minori difficolta.

Discendendo alle famiglie troviamo il valore delle conchiglie molto maggiore che negli ordini. Quivi Adams limito le sue osservazioni alle famiglie del catalogo di Gray , si per ischivare un dettaglio superfluo , si perche esse furono costituite con maggior riguardo alle parti molli, che non quelle d’ ogni altra classificazione. - Nella classe dei Cefalopodi i due generi testacei, (T Jrgonauta essendo esciuso ) costituiscono altrettante famiglie che so¬ no percio ampiamente espresse dalle loro conchiglie. Nei primo ordine dei Gasteropodi, quello dei Feltinibran- chiati , Gray istituisce cinque famiglie, delle quali tre, le ■Strom bidi , le V olutidi , e le Ciprcadi , sono facilmente

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distinguish dalle loro conchiglie ; ma la famiglia delle Muricidi racchiude qualche specie di Pleuroloma e di Conus , le eui conchiglie non sono facilmente distingui¬ sh pei caratteri di famiglia da alcune delle Buccinidi. Non sembra tuttavia, che !e parti molli siano distingui- bili con noaggiore facility. Questo e un esempio della gra- duazione dei tipi 1’ uno nell’ allro. II secondo ordine, dei Fitofagi, contiene venticinque famiglie, delle quali, una, le Allantidi , e nuda le Tetturidi , ( zzz Lottiadce), non sono distinguish per caratteri ordinal! delle conchi¬ glie dalle Patellidi in un altro ordine; le Littorinidi , contenenti il Solarium , non possono essere distinte dalle Trochidi , che contengono la Phillippia e le Fermetidi e le Dentalidi cost strettamente rassomigliano a cepti Anellidi , che v’ e dubbio, se vi sia o no qualche ca- rattere di famiglia che li possa distinguere. Le altre die- cinove famiglie ponno essere distinte dalle loro conchiglie con maggiore o minore facility ; le difficolS , dove esi- stono , nascono dalla graduazione dei tipi , e non dalla mancanza di corrispondenza fra le conchiglie e le parti molli. II terzo ordine, dei Pleurobranchiati , contiene cinque famiglie con un rimarchevole miscuglio di generi testacei e di generi nudi ; anche qui le conchiglie in ciascuna famiglia sono caratterizzate colla pin grande fa¬ cility , come si pud vedere dai ben conosciuti tipi di quattro di loro., Bulla , A ply si a , Umbrella e Carina - ri a ; con quest' ultima Gray associo Y Argonaut a* II quarto ordine, dei Gimnobranchiati , contiene otto famiglie, delle quali due, le Patellidi e le Chit o nidi , sono testacee ed ampiamente distinte dalle loro conchi¬ glie , eccetto la prima , che e troppo strettamente legata per le sue conchiglie alle Lotliadi , come venae detto

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piii sopra. II quinto online, dei Pulmobranchiall , contiene dodici famiglie , died delie quali sono testacee , e si distinguono facilmente per le loro conchiglie , ad eccezione della Nanina , che fu levata daile FJicidi , e posta con le Arionidi. - Sebbenc nella classe dei Con - chiferi le conchiglie non forniscano buoni caratteri or¬ dinal*! per i cinque ordini del catalogo di Gray, pure tutte le quarantadue famiglie, che sono distribute fra quest! ordini, ponno essere con facility distinte dalle loro conchiglie. Cosi delle novantacinque famiglie testacee di molluschi, ottantotto o piu di 92 i/2 per cento so¬ no distinguish dalle loro conchiglie.

Per il valore g e n e r i c o delle conchiglie noi possia- mo prendere i risultati del catalogo di Gray , che e ri- guardevole per da moltiplicazione dei generi; vi sono esa- minati 840 generi viventi. Di questi 452 son nudi, e 648 testacei. Le conchiglie di due generi degli ultimi , dice Gray , non si possono distinguere da certi Andlidi ; e di sette altri e impossibile poterli caratterizzare solamen- te dalle loro conchiglie. Questa lista , sebbene piccola , e suscettibile di riduzione; da Deshayes furono rimarcate le differenze fra le conchiglie dei V ermetus e delle Ser- pula , ed il dott. Gould ha scoperto nelle conchiglie della Lotlia dei caratteri che le distinguono genericamente da quelle della Patella. Percio di 648 generi testacei , 644 ponno essere distinti dalle loro conchiglie. Cio ammonta circa al 99 per 400.

Quantunque si conoscano le parti molli di 5, 000 spe¬ cie di molluschi, includendo tanto le specie nude che le testacee, noi non possianio immaginare 1’ esistenza di una sola specie testacea, che non sia distinguibile con maggior facility dalla conchiglia che dalle parti molli.

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Delle 20,000 specie di conchiglie che sono conosciu- te, il valore specifico di molte e pin o meno dub- bio. E bensi possibile che la conoscenza delle parti molli possa effettivamente contribuire alia determina- zione di tali specie, ma questo non e probabile, stante le difficoltA che sorgono dalla graduazione dei tipi speci- fici T uno nell’altro, la quale graduazione penetra pro- babilmente V intero animale.

La proposizione generale che Adams cercb di illustrare per tal guisa, e soltanto una parte di un falto ancor piu generale nella natura organsca che discendendo dai gruppi piu estesi ai meno, i caratteri che sono atti alia distinzione dei gruppi sono sempre piu perfettamente ed uniformemente diffusi nelle parti dell’ intero essere. Au- torita competenti asserircono, che le specie piu affini dei pesci si ponno distinguere solamente dalle loro squame, e le specie degli uccelli dalle loro piume, o dalle loro uova. Se discendiamo poi agli individui , non avvi che 1’ osservazione che possa scoprire le particolarit& in cia- scuna parte delT intero essere.

I principii abbracciati sul valore delle conchiglie sono di tre sorta a seconda che si riferiscono alle relazioni di struttura delle conchiglie, alle relazioni delle loro funzio- ni , od alia storia deir embrione ; sopra quest’ ultima Adams non fece alcun rimarco, Le conchiglie dei mol- luschi avendo la loro origine nella pelle , corrispondono strettamente alle piume degli uccelli , alle pelli dei mam- mali , ed alle squame dei pesci; in generale agli indu- menti degli animali vertebrati. La corrispondenza e esatta solo in quanto si riferisce alle particolarita de5 colori. Ma i dettagli della forma sono piu perfettamente ; rappresen- tati dalle pelli dei vertebrati che dalle conchiglie dei mol-

to

luschi. Pero la maggior parte dei dettagli di forma delle parti molli , che non sono modellati nelle conchiglie, sono indicati dai caratteri costantemente associati in quel¬ le ed in queste. Nelle relazioni delle funzioni, le con¬ chiglie sono scheletri , servono per Y attaccamento dei muscoli e per sopportare le parti molli. Noi possiamo percio dar loro un valore simile a quello degli scheletri dei vertebrati, ma inferiore nel complesso, avuto riguar- do alia maggiore semplicitA delle conchiglie. Percio una collezione di conchiglie di molluschi corrisponde ad una raccolta, tanto di pelli impagliate, che di sche¬ letri, dei vertebrati, ma e di un valore inferiore, e si per le ragioni sopra menzionate , e perche la presenza di esse non e universale nella loro branca.

Pero Adams, mentre crede che le conchiglie dei molluschi siano sufficienti per distinguere le specie, non le riguar- da sempre come le basi delle specie stesse. Questo a pu¬ rer suo sarebbe un metodo artificiale , sebbene nel risul- tato coinciderebbe col metodo naturale di classificazione. Ma le conchiglie sono in parte le basi ed in parte P in- dizio dei caratteri specifics

Del M. . o.

Rlvftsta bibliogpaSca del 1S53.

( Gonticuiazione della p. 169 del primo anno )

1Y. Giornnle di zoologia scientifica (contin.)

Sviluppo della Pterotrachea, e larve d' Atlanta , Cleo- dora e Tiedemannia ; di G e g e n b a u r , pag. 33A. Breve nota di osservazioni parziali e slegate.

\\

Osservazioni anatomiche sul gen ere Phyllirrhoe; di E. Muller, pag. 335. Vi si tratta della ghiandola er- mafroditica- del sistema circolatorio ( le arterie posseg- gono pared proprie , non cosi le vene )• di un otricello in comunicazione col seno pericardiaco, ritenuto erronea- mente da Quoy e Gaimard per 1’ utero, e da Souleyet pel tronco delle vene branchiali ; di un terzo apparato di ghiandole oltre quelli pertinenti agli organi della dige- stione e della generazione; di un corpo concavo singolare attaccato alia parte anteriore del margine inferiore del corpo , che non serve , almeno esclusivamente , alia lo- comozione , ma neppure alia respirazione; e finalmente della struttura della cute , le cui fibre presentano delle cellule non dissimili dai cromatofori dei cefalopodi.

Continuazione delle osservazioni anatomiche sui ce¬ falopodi ; del medesimo, pag. 337. E. Muller esamind, specialmente dal lato istologico , la massima parte degli organi di questi animali ed in un grande nu- mero di specie, fra le quali parecchie sono rare. Nell’ arti- colo non si da che un puro sunto di queste osservazioni, e nemmeno di tutte. Esso dividesi nei seguenti capi : Cute, imbuto , sistema sanguigno ed aquifero, cuori branchiali, organi della digestione e della generazione , sistema ner- voso, occhio e retina, fibre muscolari. Per la natura sua non e suscettibile d’ ulteriore compendio.

Degli eciocotili ; del medesimo, pag. 346. ( Vedi P articolo di Panceri alia pag. -139 del primo anno ) Sopra un nuovo croslaceo parassilo di un mollusco ; di Fr. L e y d i g, pag. 377. (Vedi la p. 64 come sopra ) Del Leukochloridium paradoxum -3 di S i e b o 1 d , pag. 425. (Vedi la pag. 426 del primo anno)

V. Band, 1-3 Heft ( Tomo 5°, fascicoti 1-5).

Di un organo secretore reniforme dei pteropodi c degli eteropodi ; di Gegenbaur, pag. 413 ( e pag. 334 e 369 del tomo IV ). Questo organo corrispon- dente alia poche pyri forme scoperta da Souleyet ( Hist, nat. des pteropodes, Paris, 4852, p. 15) nelle Cleodora , Cuvieria e Spirialis , e tenulo da J. Muller per un re- ne , consta d’ un corpo cavernoso a tessuti contrattili ( meno forse nel Pneumodermon ? ) con due fori, Y uno esterno , munito di sfiniere, che coraunica colie branchie e coll’ aqua che giuoca in esse , 1’ altro interno s rivestito di ciglia , che conduce nel seno pericardiaco, e vi man- tiene i rapporti col sangue venoso. L’ organo e 1’ apertu- ra sua all’ esterno erano gia stati osservati da J. Muller nelle Cleodora e Creseis , da E. Muller nella Phyllirhoe ( vedi retro ) e da Huxley ( 1853) nella Hyalea. Nei pteropodi quell’ organo trovasi presso al cuore, nella parte posteriore della cavita del corpo , ed e formato su due tipi. I/uno di essi ci e offerto dalle Hyalea e Cymbulia , 1’ altro dal Pneumodermon. Nella Hyalea i’ organo se- cretore e collocato nel mantello lungo la parete poste¬ riore della cavita delle branchie , e presenta la forma d’ una mezza luna avente la superficie convessa riyolta al basso e le due corna verso i lati dell’ anirnale. Consta di un tessuto biancastro , spongoso, a maglie grossolane. Alla sua punta sinistra trovasi 1’ apertura interna , ovale, dotata anch’ essa d’ uno shntere , e 1’ esterna e posta alia destra. Nelle Cleodora e Creseis le poche deviazioni dal tipo rispetto alia reciproca posizione delle parti sono riehieste dalla differente conformazione della conchiglia

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e dalla conseguente diversa struttara del corpo dell’ani- male. Nelle Cymhulia e Tiedemannia I’ organo distin- guesi per la sua semplicita . raffigurando un sacco ovale o rotondo senza tessuto spongoso. Nel Pneumodermon foggiasi in un otricello di larghezza ineguale , posto so- pra e rasente il cuore. Anteriormente a diritta presenta un foro ( r esterno ) rotondo, provveduto di sfintere; ed ove 1’ aorta dipartesi dal cuore , si prolunga in un tubo breve, rivestito di ciglia, che traversa le pareti del peri- cardio ( foro interno ). Posteriormente 1’ organo termina in una punta cieca , posta sopra il cuore. Negli ete- ropodi r organo secretore trovasi tra le branchie ed il cuore. NelT Atlanta rassomiglia a quello dell’ Hyalea , solo che la separazione delle sue pareti dagli organi cir- costanti e piu marcata. All’ estremita del sacco una breve punta prolungasi verso il ventricolo ; ivi e collocata V a- pertura tubiforme interna. Nelle Pterolrachea e Firuloides 1’ organo trovasi nella parte destra dell’ aniraale. Il suo foro esterno e posto nella parte superiore, 1’ interno nella parete inferiore e posteriore. Nella Carinaria i suoi tes- suti contengono numerose concrezioni e la sua apertura esterna apresi alia base del peritoneo davanti all’ano. In tutti quest! molluschi , meno nel Pneumodermon , Gegenbaur osservo le contrazioni, in taluni ritmiche, del- 1’ organo in discorso , e quelle corrispondenti del foro esterno. Questo organo, da lui scoperto anche in un nu- dibranchio , nella Polycera , non e semplicemente desti- nato a secernere una sostanza , ma anche a mescere al sangue venoso una quantita d’ aqua marina. Giacche una parte di questo sangue , attraversando 1’ organo, si porta pel suo orificio esterno alle branchie ^ e Y aqua aspi- rata dall9 organo medesimo entra pel foro interno nel se-

u

no pericardiaco, purilicata pero dai corpi estranei a mezzo delie ciglia , di cui il foro e rivestito e che respingono vigorosamente quei corpi. Di questa fanzione dell’ organo Gegenbaur si convinse dietro esperimenti opportunamente istituiti coll’ aqua colorata.

Sui rapporti della circolazione nei pteropodi ; del raedesim o, pag. \\§. In tutte le specie esaminate il cuore giace nel lato sinistro dell’ animale, e la ramificazione delle arterie non ha luogo che nelle natatoje; nelle altre parti del corpo tutti i vasi arteriosi terminano brusca- mente nelle lacune venose. Ad un lato del peritoneo del- 1’ Hyalea Gegenbaur scopri un’ apertura, che conduce di- rettamente nella cavita del mantello, che puo venir chiusa da due valvule quasi sferiche, e che serve di regolatore della circolazione , impedendo 1’ accumulamento del san- gue nel seno cefalico.

Studi per la storia naturale dei Mermiti di Si e- bold, pag. 201. Studi analomici e fisiologici sulla Mermis albicans; di Giorgio Meissner, pag. 207. E la Mermis albicans un elminto parassito . filiforme , anteriormente attenuato, bianco, con piccolissima bocca terminale e coda rotondata. Sinora non era stato osser- vato che negli insetti e specialmente nei lepidotteri, negli ortotteri , nei coleotteri e ditteri. Nel 1852 Siebold lo scopri nella Suecinea amphibia , ravvolto nel niantello tra gli organi della digestione e quelli della generazione, e trasparentc ordinariamente dalla conchiglia. Un unico mol- lusco qualche volta ne alberga persino nove individui , solitamente pero uno solo. Siebold riusci a mantenere vive le Succinee che ne erano affette sino a tanto che emigrarono i parassiti, traforando loro le pareti del corpo. All’epoca del- 1* emigrazione le Mermis erano ancora asessuali , quan-

Vo

tunque avessero raggiunta la lunghezza di parecchi pol- lici , si nascosero tosto nella terra , vi rimasero dal lu- glio sino alia primavera successiva e nel frattempo acqui- starono gli organi del sesso.

V. Jnnales des sciences naturelles , tome XIX .

Recherches sur le developpement des Pectinibranches ; par Roren et Danielssen, seconds partie , p. 89. ( Yedi la p. i. )

Note sur let lieu x oil tes Acariens des Passereaux et de /’ Helix aspersa deposent leurs oeufs ; par P o n t a 1* lie, p. d06. ( Vedi nell’ anno I. la p. 4i0 )

Recherches sur une nouvelle fonciion du foie , con¬ siders compie organe producteur de rnatiere sucree chez r homme et Its animaux; par Bernard, p . 282. - Alla pagina 331 V autore per provare la produzione dello zucchero nel fegato dei molluschi gasteropodi, narra le sperienze fatte in proposito nell5 Helix pomatia L. , nell’ Jrion rufus L., e specialmente nell’ A. flavus Muller. Ma lo zucchero rinviensi anche nello stomaco di quest’ ul¬ timo mollusco , che secondo Bernard nutresi esclusiva- mente di sostanze animali ( Porcelletti, Oniscus), e non lo puo percio toghere dagli alimenti. Ne esamino quindi lo stomaco in tutti i diversi periodi della digestione e fu tratto alle seguenti conclusioni ( p. 333): l.° che negli Jrion la materia zuccherina secreta dal fegato viene por- tata nello stomaco pel condotto coledoco, invece d’ essere direttamente versata nel sangue, come ha luogo nei ver¬ tebrate 2.° che negli Jrion le due secrezioni epatiche , quella dello zucchero e quella della bile , si conservano distinte e succedonsi per cosi dire senza mescolanza; 3.° che negli Arion la bile che serve alia digestione attuale

46

fa sempre secreta alia line del periodo digestivo anterio- re. Anche nei fegato degli acefali lamellibranchi , e particolarmente negli Unio, Anodonta ed Ostrea, Bernard rinvenne lo zucchero, ed in essi pure egli constato con esperimenti il suo passaggio dal fegato nello stomaco.

II tomo XX. non contiene memorie di malacologia.

VI. Verhandlungen and Wiitheilungen des sie - henhurcjischen Yereins fur Naturwissenschaf - ten ; IF. Band , in 8.°

( Atti e rapporti della sociela transilvanica per ie scienze naiurali ) Studii sui molluschi terrestri e d aqua dolce della Transilvania; di E. A. B i e 1 z ; n. VII. e IX- Queste due memorie servono di aggiunte e correzioni ad un precedente indice della medesima natura, che M. Bielz padre dell’ autore, ora cieco, inseriva avanti due anni negli stessi atti academici. La prima memoria dividesi in due parti : in un catalogo semplice di tutte le specie del paese , ed in annotazioni critiche e geografiche su alcune delle medesime colla descrizione delle specie nuo- ve. I! secondo articolo aggiunge alia fauna oonosciuta della Transilvania altre quattro specie , fra le quali una nuova , ed una varieta egualmente nuova. Circa alle specie inedite ( dei generi Bulimus , Balea, Clausilia e Paludina ) veggasi 1* elenco delle specie nuove alia pagi- na 469 del primo fascicolo di questo giornale. Stan- do a Bielz vivrebbero nella Transilvania 446 specie ter¬ restri e 55 d’ aqua dolce, ripartite nei seguenti generi : Arion 4, Limax 3 ( L. ccerulans M. Bielz ) , Daude- bardia A, Vitrina 3, Succinea 5 ( S.minuta M. Bielz), Helix 45 ( H. (Ethiops M. Bielz ) , Bulimus 6, Glandi- na 4 , Pupa 43 , Balea 2 , Clausilia 30 ( 67. Fus- siana ed elegans E. A. Bielz), Planorbis 4 5 (PL si - mills e tenerrimus M. Bielz.), Limnceus 44 , Physa 2, Carychium 2 ( C. Vmeatum Drap. ), Cyclostoma A, Pa - ludina 3 ( P. tenera M. Bielz), Valvata I, Nerilina I, Ancylus 2, Anodonta 7, Unio 5, Cyclas 3, Pisidium 5.

( Sard continuato ) St.

( Dispensato nei mese di apnle)

Pavia, Tip. Fusi.

17

GIOMALE DI MALACOLOGIA

4854. N.° II.

l)i due forme inedite del genere Clausilia.

Glausilia adposita Parr . fide Bottcri.

Tesla rimata, ventricoso-fusiformis , costulato-striata , striis in anfractibus ultimis obsoletis, diaphana, flavescenti- albida; sutura vix albofilosa; spira apice attenuata , ob- tusiuscula ; anfractus 9, convexi , ultimi planiusculi ; po- stremus antice confertim plicato-striatus, constrictus, basi breviter tuberculatus; apertura ovali-pyriformis , intus al- bo-subcallosa lamella infera descendens arcuata retro sub- furcata, supera valida stricta* lunella semilunaris, valida; plica palatalis una supera Ionga , a lunella ad callum , columellaris immersa; peristoma continuum, solutum, vix expansum. Long. 41-44, diam. 3-3,5 mill.

Bab. in Dalmatia ( Botteri ).

Observ. Differt a Cl. albida Sandri anfr. ultimo constricto, lu¬ nella semilunari nec arcuata , plica palataii una, peristomate so- luto ; a Cl. pellucida Pfeiff. L. colore , sutura non papillifera, anfr. ultimo constricto , lunella semilunari , plica palataii una , plica columellari immersa, peristomate non reflexo ; a Cl. semi - rugata Z. var. totarugata Sandri ( rugata Yidovich ) colore, sutura non papillifera , anfr. ultimo constricto, peristomate non reflexo; a Cl. vibice Rossm. colore, sutura non papillifera, peristomate vix labiato.

2

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G 1 a u s i 1 i a Bellotti Strobel.

Testa rimata , fusiformis , sublaevigata , nitida , fusco- violascente-cornea; sutura anfractuum superiorum minute papillifera, sequentium albofilosa ; spira sensim attenuata, apice obtusiuscula; anfractus id planiusculi , ultimus an- tice plicato-striatus , basi valde gibbosus; apertura pyri- formi-rotundata ; lamella infera arcuata subhorizontalis producta, supera valida stricta ; lunella distincta, semilu¬ naris, stricta ; plicae palatales duo, una supera longa sub- tilis, altera e lunella descendens interdum obsoleta, co- lumellaris valde emersa, interdum subangulata- peristoma continuum , affixum , albolabiatum , expansum, margine sinistro subdentato. Long. 4 5-20, diam. 4-5 mill.

Mut . ventricosa , long. d7, 5 diam. 5 mill, cylindracea , long. 47.5 diam. 4 mill.

Hab. Collecta ( 62 specimina ) a Dom. Christophoro Bellotti , ichthyologo mediolanensi , ad rupes calcareas paulum supra pagum Metcovich in Dalmatia meridionali, cum Cl. exarata Ziegler.

Observ. A cseteris speciebus familiae Cl. Icevissimce Z. prjeser- tim anfractus ultimi gibba valida compressa distinguitur. Differt prseterea a Cl. rolusta Rust, lamella infera subborizontali non retrofurcata , lunella semilunari et plicis palatalibus duabus:; a Cl. Michahellis Rust, plicis pal. duabus et peristomate continuo ; a Cl. Pfeifferi Riist> sutura papillifera , plicis pal. duabus et pe¬ ristomate affixo ; a Cl. albocincta Parr, sutura papillifera , lu¬ nella in media cervice posila, plicis pal. duabus ( nec 4 ) , plica columellari valde emersa et peristomate affixo ; a Cl. pachysto - mate Rust, lunella non remota, plicis pal. duabus et peristomate affixo.

St.

19

$ul genere KrynSckilfus Kaleiniczeinko.

Lettera diretta ai compilatore del giornale.

Carissimo Amico.

Sul principiare dello scorso anno mi vcnnero comuni- cati parecchi molluschi conservati nello spirito di vino , onde io li osservassi e determinassi. Essi provenivano dalla Grecia. Tosto io mi dicdi all’ opera, raa per sven- tura le mie osservazioni non potevano essere molte at- teso il cattivo stato di quasi tutti quegl’ individui. Tra essi pero uno fermo di preferenza la inia attenzione e dopo averlo con qualche diligenza esaminato 5 mi lascio per qualche tempo nella credenza di aver tra mani un nuovo genere di molluschi polmonati 3 di qualche inte- resse si pe’ suoi caratteri esterni che interni. Se non che piu delicate e persistenti ricerche mi fecero accorto che quanto aveva sott’ occhi era stato da altri osservato , e che 1’ individuo oggetto delle mie osservazioni era tutt’ al piu una varieta d’ una specie gia conosciuta appartenente pero a genere da pochissimo tempo registrato negli an- nali malacozoologici e certamente ancor poco noto. Sic- come a mio credere siffatto genere potrebbe trovarsi nel- le parti meridionali della nostra Italia rappresentatovi o dalle specie che g\k vi si comprendono , od anche da qualche specie nuova , cosi parmi che la conoscenza sua possa interessare assai i malacozoologi italiani cui il vo¬ stro giornale e di preferenza indirizzato , e sia prezzo dell’ opera il descriverlo a essi.

Mettere in evidenza le analogie che offrono gli animali

20

fra loro , far scorgere le differenze che li separano 5 de- durre da questi dati le leggi che sembrano aver retta la creazione aniraale, ecco lo scopo dell’anatomia comparata^ che tiene conto anche della minima particolarita dei varj organismi come di quelle che ponno talora spargere la massima luce sui piu difficili argomenti. Sotto questo rap- porto potranno tornare utili i dati che sono per esporvi intorno al genere Krymckillus e dei quali vi prego di lasciarmi un momento occupare la vostra attenzione.

II genere di molluschi che porta ora tal nome tiene un posto di mezzo fra due notissimi e diffusi generi , intendo il G. Arion ed il G. Farrnazdla 3 d’ entrambi i quali egli presenta in se riuniti parecchi caratteri , men- tre ne offre poi alia sua volta di a se esclusivi. L’ aspetto generale e quello d’ un Arion , e per caratteri esterni andrebbe collocato in questa sezione dell’ antico genere Lima* ?• le parti interne invece si modellano sul piano su cui sono costruite quelle della F annacella. Un carattere per cui si distingue facilmente, e che lu quello che pri- mo attiro la mia attenzione , sta nel margine del man- tello, il quale anteriormente e tutto libero infino all’aper- tura polmonare , e che per Iungo tratto si puo rovescia- re all’ indietro. Qui 5 per evitare un’ inutile ripetizione non vi descrivero i caratteri del nuovo genere , avendo preferito di esporveli confrontandoli direttamente con quelli dei due generi affini che sopra ho nominato ed esponendoveli , come vedrete piu sotto , in una tabella comparativa.

Qui trovo invece conveniente il farvi sapere che la specie piu anticamente conosciuta del genere Krymckillus e il Lirnax megaspidus di Blainville 3 che troverete indi- cato e figurato nel Ferussac alia tav. V fig. d, figura ripor-

21

tatavi senza aggiunte di sorta e solamente col fine , io credo , di nulla onimettere , piu che per dar cosa ac- certata e fededegna. Vi porta il nome di Limace a grand bouclier. Blainville 1’aveva indicato per la prima volta nel 4817 nel Journal de Physique alia pag. 444, c figu- rato nella tavola 41 fig. 5 del fascicolo di noyembre.

Alcuni anni dopo il celebre prof, di Kharkow , Kry- nicki, porto dal Caucaso molti molluschi , tra cui due specie, 1’ una dclle quali riferi al Umax megaspidus di Blainville , e Y altra e ad essa affine, ma distinta. Per queste due specie creo il G. Megaspis , il quale pero stette inedito e comprendeva il M. melanocephalus Kryn. e il M. minula Krynicki.

Nel 4859 Y illusfre Kaleniczenko di Gracovia, cui si debbono tanti lavori intorno alia fauna della Russia, e le cognizioni le piu estese su questo argomento , creo per la prima delle due specie sunnominate il genere Kry- nickia ; denominando la detta specie K. melanocephala.

Ma piu recentemente ancora , due anni or sono, aven- do trovate altre specie in questo genere , rivide quel primo lavoro , modificando il nome generico in quello di Krynickillus ed enumerandovi sei specie. Queste proven- gono tutte dal Caucaso e dalla Tauride, limitate alia zona orientale - meridionale d’ Europa.

Eccovi ora queste specie , quale il loro autore crede bene di esporle nel Bulletin de la societe imperiale de Moscou del 4851.

4. Krynickillus melanocephalus , Kal. loco cit. tav. V fig. 2 a, 6,

Sinon. Krynickia melanocephala , Kal. 1839.

Megaspis melanocephahis , Kryn. in sch. ined.

Caratu Lung. 2" 2 3/4"', larg.

Grigio cinereo , flavescente al di sopra il collo ha delle linee oblique ai lati , il capo ed i ten- toni sono neri, il muco e cinericcio. La lunghez- za della conchiglia e di 5/;/, la sua larghezza di 2"'. La bocca e prominente coi margini crenula- ti , il labbro e corneo , luuulato e che offre an- teriormente e nel mezzo un piccolo dente.

A bit a nel Caucaso ed abbonda nei dintorni di Stauro- poli. Lo si raccoglie W siti umidi e nelle selve in settembre ed ottobre. Se la stagione si fa ari- da, si nasconde fra le crepature del suolo o va in traccia dei ruscelli.

2. Kryn. minutus, Kal. loc. cit. tab. V. fig. 5.

Sin. Megaspis minuta, Krynicki.

Car. Piu piccolo del precedente. Lung. larg.

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Color giallo bruno, piu dilavato inferiormente , i margini del piede piu oscuri ; il muco e d' un bianco di latte.

Abita col Krynick. melanoccphalus nella istessa regione.

3. Kryn. crist at us, Kal. loc. cit. tav. V. fig. 1 a. b. Sin. Limax megaspidus , Blain. loc. cit.

Limace a grand bouclier , Ferus. loc. cit.

Car. Grigio reticulato di nero , il dorso e carenato, il capo e i tentacoli sono neri , la coda compressa, il muco e giallo.

Lung, del corpo ll'", dei tentoni 2'".

Abila nella Tauride non lungi da Otuz fra i monti selvosi e sotto le foglie. Trovato nelf ottobre e nel marzo.

4. Kryn. maculatus, Kal. loc. cit. tav. VI. fig. 2.

Car . Grigio, superiarmente macchiato di bianco, i tern

23

toni sono cinerei con due linee che percorrono i lati del eollo , il muco e fulvo. La lunghezza del corpo e di 3" a 3 4/2". La coda e acuta e pres- so all’ apice brevemente carenata.

Abita nella Tauria meridionale nei fori degl’ alberi e specialmente delle querce L’ A. nostro ne tro- vo molti dopo una pioggia nella stessa citta di Theodosia.

5. Kryn. Eichwaldii, Kal. loc. cit. tav. VI. fig. i a, b. Car. A1 di sopra grigio giallastro , tentoni d’ un vio-

letto carico3 la coda rotonda, ottusa3 carenata al- 1’ apice. II muco e bianco. Lungh. 4" S'". L’ aper- tura polmonale un po5 posteriore. LJ apice della coda compresso e carenato.

Abit. Si trova nella Tauria nei luoghi ombrosi, presso le radici degli alberi e fra le pietre a Inkerman, Simpheropol ecc.

6. Kryn. Dymcze viczii, Kal. loc. cit. tav. VI. fig. 3 a, b. Car. Tutto bruno oscuro con punti ancora piu oscu-

ri. Ai lati del collo due linee bianche 3 longitu- dinali scorrono tra loro parallele. Coda acu¬ ta appena carenata. Lunghezza del corpo 4" 6#//. Sul corpo spiccano delle macchiette piu oscure del fondo.

Abita nella Tauride, non raro sotto lo stereo de’ buoi. L’ individuo che io potei esaminare , proveniente dalla Grecia e una semplice variety del K. maxulatus , in cui tutte le macchie del corpo 3 come le linee del collo 3 e i tentoni 3 sono cerulei. Questa mutazione del primitivo bianco fu dessa prodotta dallo spirito di vino , o e in relazione colla diversa provenienza? Fino ad ora mi e impossibile dare una risposta ; il fatto e che a tale va-

24

rieta non va data alcuna importanza 5 alia quale resta solo l5 interesse della nuova stazione e per la quale pen- sai farvi noto questo genere. Io spero che si faranno rieerche su cio , e potrebbe darsi che nell’ Italia meri- dionale non abbiano a riraanere infruttuose. Prima di porre sotto ai vostri occhi i caratteri differenziali tra i generi piu affini al Kiynickillus, eccovi la diagnosi che il signor Kaleniczenko da a latinamente espressa a di que¬ sto suo nuovo genere.

Animal elongatum a limaciforme , rugosura , nudum > cauda carinata , dorso anterius pallio glabro scutiformi , cavitatem pulmonalem tegente ; antica pars pallii ex tota ad orificium usque respiratorium soluta ( libera ) , postica vero corpori adnata a testam planam , elipticam 5 lamel- losam a sine spirae vestigio includente. Gorpore subtus disco longitudinali piano. Apertura pro respiratione in dextro clipei latere postico ; orificium sexuale unicum , ad partis externae basin tentaculi dextri superioris ; ori¬ ficium ani ad anterlorem marginem aperturae pro respi¬ ratione positum ; labi um corneum lunatuni a os papilla- turn. Organa circulationis digestionisque simillima Par - macellis .

TABELLA comparativa del caralteri di distinzione dei generi:

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Continuazione della Tabella comparativa dei caratteri di distinzione dei generi :

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//o V onore di dirmi tutto vostro

BjifoBIogPRlica del 1&53.

( Continuazione )

VIS. Bulletin de la societe imperials des nalu- ralistes de Moscou . Moscou , in-$.°

Lisles des Mollusgues gasteropodes observes dans le gouvernement de Smolensk et de Moscou dans le 18&0-52; par S. Ratchinski, page 252. L’ au- tore e ben lontano dal credere di fornire ai malaco-

zoologisti una lista completa dei Gasteropodi che tro- vansi nei due governi da lui perlustrati. Anzi ritiene che alcune specie comuni a tutta T Europa nordica ( come sarebbero la Pupa muscorum s 1’ Auricula minima , la Valvata piscinalis) , ma che egli non osservo ancora nei contorni di Mosca e di Smolensko , vi si dovranno tro-

vare , operandovi delle ricerche piu minute. Offre pero intanto la nota di 44 specie, che qui diamo, poiche cerca supplire alia totale maneanza

alia fauna di quelle regioni. 1. Pul m o n a t i. a. lerresiri.

Arion subfuscus Drap.

hortensis Fer. Limax cinereus Mull, agrestis L.

* Vitrina pellucida Drap. Succinea amphibia Drap. Helix fruticum Miill. bidentata Gmel. fulva Mull.

** strigella Drap.

* hispida Miill. ruderata Stud.

di dati scientifici intorno

(rotundata (3 Nils. ) lucida Drap. crystallina Miill. pulchella Miill.

* Bulimus obscurus Miill.

Achatina lubrica Brug. ** Clausilia bidens Drap. plicatula Drap. ventricosa Drap. rugosa Lk.

** PupaminutissimaHartm. b. aguatici

Planorbis corneus Drap. ** spirorbis Miill. n Drap.

28

** hispid us Drap.

**succineus Nils

contortus Mull. * carinatus Miill.

pereger Drap. **palustris Miill.

marginatus Drap. vortex Miill.

* Physa fontinalis Drap.

* cristatus Drap. ** nitidus Miill.

II. Pettinibranchii. Paludina vivipara Lk. Bithinia tentaculata Gray

Lyraneus auricularis Drap. ovatus Drap. vulgaris Pfeiff. stagnalis Miill.

III. Ciclobranchii. Ancylus fluviatilis Miill.

( P. impura Lk. i Troschelii Paasch

Lq specie segnate da * sono esclusive ai dintorni di Mosca, quelle segnate ** sono invece esclusive al governo di Smolensko.

L’ autore fece ancora una osservazione d’ un qualche interesse sopra il Planorbis cristatus che pote osservare a lungo, avendolo propagato nelle serre calde del giar- dino botanico di Mosca, ove vegeta la Nymphoea ccerulea . Egli osservo che ii penultimo giro della spira in luogo di sporgere nell’ ultimo giro, cio che e carattere del ge- nere Planorbis ( Lamark, Cuvier), ne e separato da un intervallo la cui larghezza presso 1’apertura e eguale ap- prossimativamente al quarto dell5 altezza dell’ ultimo giro. In alcuni esemplari questo interstizio e largo, in altri e appena sensibile, ma in nessun individuo lo trovo man- cante. L’ ultimo giro inoltre , s’ allarga sensibilmente a mo’ d' imbuto, cio che da un aspetto tutto particolare alia conchiglia. L? autore inclina a ritenere questa anoma- lia come effetto della temperatura calda di quella serra , perche altri individui di questa specie in altra staz\one non la presentarono.

Quelques mots sur le climat et la faune dc Kamic- niec - Podolskc ; par Gustave Be Ike, page 410. Id autore consacra parecchie pagine a descriver il dolce clima di questa citU della Podolia , mitezza dovuta non

29

gia alia sua posizione geografica , 481' 40' lat. N. 5 ma a circostanze affatto locali. Essa da ana serie di colline e

difesa dai venti del nord ,, ed e raro che la neve vi cada. La vegetazione vi e rigogliosa e la primavera assai pre- coce. II terreno e ealcareo, e qua e la vengono a giorno gli strati silurici , sui quali si appoggia. II Dniester la cir- conda. Tutte le classi di animali furono argomento delle ricerche del autore, il quale ci da una numerosa lista dei vertebrati specialmente, e degli insetti di quella Iocalita.

Ecco i mulluschi che trovo A cefali.

Cyclas cornea L Anodonta intermedia Lk. cygnea Lk. anatina Lk.

Unio pictorum L. rostrata Lk. tumida Pfr. GasteropodL Limax cinereus Mull- agrestis L. rufus L. subfuscus Drap.

Helix pomatia L.

naticoides Drap. Sommano a 9 (41) generi

La convivenza delle setlenlr

^i dintorni di Kamieniec 1

Helix incarnata Miill. hortensis Miill. arbustorum L.

Pupa muscorum Lk. bidens auct? secale Drap.

Lymnaea palustris Drap. fusca L. vulgaris Pfr. ovata Drap. stagnalis Drap.

Paludina vivipara Lk. impura Lk.

Melanopsis Esperi F6r. acicularis Fer. e 28 specie.

C . a.

onali H. arbustorum ed hortensis

colla meridioiiale H. naticoides e un fatto troppo singolare, per- che non abbia bisogno di conferma. Gi& altrove si avverti, co¬ me debbansi scrivere le parole limne , Limnceus e Limncea. Qu\ si osserverk che Unio , sostantivo femminile , indica unione , ed Unio, sostantivo maschile, significa invece perla ( secondo Plinio ); sembra quindi che le desinenze dei nomi specifici del genere perlifero omonimo debbano essere maschili., anziche femminili.

La red.

so

VIII. Verhandlungen des zoologisch-botanischen Vereins in Wien; HI. Band.

( Atti dell ? societa zoologico - botanica in Vienna )

A. Silzungsberichte ( Rendiconti delle sedute ).

1 mollutchi fossili del bacino terziario di Vienna; di Moriz Hornes, p. 9 , 402 e 444. - E 1’ estratto del quarto, quinto e sesto fascicolo dell’ opera che porta quel titolo, presentati alia societa. Le specie descritte e figurate nel quarto fascicolo (p. 9) sono 40, pertinenti a 4 generi, cioe: Slrombus coronatus Defr. e Bonelli Brong; Rostel- laria dentata Grat.; Chenopus pes pelicani Phil.; Triton apenninieitm Sassi , Tarbellianum Grat. , corrugatum Lm. , heptagonum Brocc. , parvulum Mich, e nodifcrum Lamarck. Di quest’ ultimo si rinvennero esemplari della grandezza di 22 centimetri , grandezza rara per gastero¬ poda fossili. L’ autore vi istituisce inoltre dei confront! colle specie viventi e ne trae delle conseguenze per la geologia. Gli S trombus non strisciano come gli altri gasteropodi , ma saltano, prendendo un punto d’ ap- poggio colla parte del piede coperta dall’ opercolo. I colori vivaci dei loro occhi possono servire benissimo alia distinzione delle specie. Le 66 specie viventi dimorano tutte nella zona calda , nel mediterraneo non ne tampa piu una. Le 65 forme fossili conosciute possono ridursi ad 44 specie, delle quali 8 appartengono al periodo eo- ceno e 5 al neogeno. La diminuzione progressiva delle specie nelle due epoche terziarie indica un abbassamento pure progressive di temperatura durante le medesime.

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Delle Rostellaria non si trovarono che pochi frammenti, il Chenopus all’ incontro e comunissimo , come lo e vi- vente in tutti i mari d’ Europa. II suo animale si distin¬ gue da quello della Rostellaria che e consimile all’ animale dello Sirombus, pel piede anteriormente troncato e poste- riormente acuminato e pei tentoni lunghi, sottili ed acuti. I 102 Triton viventi conosciuti trovansi estesamente spar- si pel globo , e delle sole 27 specie fossili 13 apparten- gono al periodo eoceno e 14 al neogeno. Quindl la ric- chezza comparativamente immensa di specie di questo genere non si sviluppo che nell’ epoca attuale.

Fi gurano nel quinto fascicolo ( p. 102 ) i generi Ra- nella e Murex. Del primo si conoscono 50 specie attual- mente viventi e sole 19 fossili , che compajono per la prima volta nei depositi mioceni e plioceni , ossia nel periodo neogeno. Nel bacino di Vienna rinvengonsi sol- tanto cinque specie , cioe : R. reticularis Desh. , scrobi- culata Kien. , anceps Lm. , Poppelacki Horn, e mar - ginata Brongniart. E vi sono tutte rare, meno Y ultima. Grandi difficolta presenta la classificazione delle specie del genere Murex. Procederassi con sicurezza attenen- dosi agli anfratti superiori , giacche Y ultimo , nonch6 Y apertura ed il canale, cambiano nella stessa specie se- condo le diverse et&. Distintive sono pure la quantita e la posizione dei cercini e delle costole trasversali , ed i loro rapporti non si lasciano scorgere meglio, che os- servando la conchiglia dal di sopra della spira. I numerosi pungoli e le numerose punte ramose, che adornano quei cercini e quelle varici , devono necessariamente generare al mollusco degli ostacoli nell’ accrescimento della chioc« ciola. Ma egli li supera distruggendo quegli oggetti con un liquido dissolvente. Cost p. e. nel Murex cornutus

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vedonsi spesso sulla parte saperiore della spira i rimasu- gli d’un aculeo , che venne distratto per lasciar luogo alia deposizione d’ un nuovo anfratto. - E cosi vediamo stabiliti nel mondo fisico un fatto ed una legge d* alterna- zione, che dovrebbero essere incontrastabilmente ammessi anche nel mondo morale: cio che oggi e necessario, do- mani puo essere dannoso; quanto edificavamo jeri con gran stento, oggi dev’ essere sollecitamente distrutto. Avviso agli stazionarii! Reeve descrive 488 specie viventi del genere Mur ex , 100 circa sono le fossili, di cui 20 ap- partengono al periodo eoceno , le altre al neogeno. II bacino di Vienna ne presenta A3 5 compresevi quelle, che alcuni riferiscono al genere Typhis Montfort.

( Sara conlinuato )

Annuncio.

IFIoi8^ tridentina

contenente la descrizione delle specie fanerogame che crescono spontanee dal versante meridionale del Brenner sino ai confini veneto-lombardi ; opera disposta secondo il sistema sessuale di Linneo, ed elaborata sulb erbario Facchiniano e proprio da Francesco A m b r o s i.

Quests Flora , la di cui importauza non ha bisogno di dimo- strazione , verra publicata co’ tipi di Angelo Sicca in Padova to- stoch6 il numero degli associati sarci tale da potersi appena co- prire le spese di stampa. Essa si comporra di due volupii , ca- dauno di circa 650 pagine in ed al prezzo di circa lire austr. 45. Ogni volume constera di cinquo fasciculi, che sortiranno colla distanza presso a poco di tre mesi.

( Dispensato nel mese fiorifero)

Pavia . Tip, Fusi.

GIORNALE DI MALACOLOGIA

i854. N.° Ill.

Alcune consider azioni sui fenomeni periodici natural i offerti dai molluschi , registrati nelle memorie della r. academia del Relgio , vol. XYII al XXVII.

II principio fisiologico , che ogni animale ha essenzial- mente bisogno dell’ aria atmosferica , tanto per svilup- parsi che per conservare la vita , e che il suo sviluppo come pure 1’ esercizio delle sue funzioni e delie sue abi- tudioi vengono arrestati o modificati dalle modificazioni della medesima aria atmosferica 5 non ha bisogno di pro- va. Lo scopo d’ osservare il grado di connessione che esiste tra 1* animale e V aria atmosferica , di indicare con delle osservazioni continuate ed istituite coscienziosamente 1’ influenza esercitata sul medesimo dal mezzo in cui vive. e di tentare su questa via di spiegare in modo positivo i fenomeni della quality sopraccennata 5 e quindi abba- stanza importante.

Le osservazioni risguardanti i molluschi , iscritte ne- gli atti academici sopracitati , come puo vedersi dall’uni- to prospetto, comprendono un numero troppo piccolo di specie , di localita e di periodi 3 per poterne dedurre dei risultati generali. Cio non ostante presi a parlarne per impegnare i malacologhi ad occuparsi di questo genere di ricerche , che riferibilmente alia malacologia puo chia-

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marsi ancora intentato , di ricerche che in realta sono minuziose e richiedono un’ attenzione sostenuta per sei mesi dell’ anno almeno , raa che se venissero generalizza- te, somministrerebbero dei dati raolto interessanti. E solo per dare qualche eyidenza a questo assunto e porgere una leggera idea del vasto campo 3 che si aprirebbe alle indagini ed alle osservazioni da farsi, partendo da questo punto di vista, accennero alcuni pochissimi fatti, che mi sembro di poter dedurre dalle osservazioni limitatissime istituite in proposito.

L’ epoca in cui i Gasteropodi terrestri e fluviali abban- donano i loro nascondigli invernali, i primi per strisciare sul suolo, i secondi per nuotare alia superficie delle aque, e quella in cui vi si ritirano di nuovo, 1’ epoca dell’ ac- coppiamento , della deposizione delle uova e della nascita dei Mollusclii in genere 9 sembrano essere i punti prim cipali da osservarsi e da indicarsi con esattezza , unita- mente alle osservazioni meteorologicbe. Tra queste due sorta di osservazioni vi deve essere pero unita di tempo ed unita di luogo3 condizioni indispensabili, perche e ap- punto dai dati risultanti da queste osservazioni paragonate, che debbonsi cavare le conseguenze generali. Le specie piu comuni e che sono rappresentate nella maggior parte delle regioni , sono quelle che devono maggiormente in- teressare , e perche si prestano piu facilmente alle osser¬ vazioni , e perche queste s’ applicano su una scala mag- giore e su d’un terreno piu esteso. Ma di piu le osser¬ vazioni istituite sui varii punti devono essere simultanea- mente uniformi , onde siano paragonabili. Q u e t e 1 e t indica inoltre come un fatto, del quale devesi tenere cal- colo speciale 3 1’ epoca in cui avvengono dei casi di av- velenamento per mezzo degli Jcefali .

A 42 sommano le singole osservazioni relative ai mol- luschi, delle quali fanno menzione le memorie dell' aca¬ demia belga ; delle quali 5 riferisconsi all’ epoca dell’ac- coppiamento ( delle Helix aspersa e Loligo vulgaris ) , 4 alia deposizione delle nova (dell 'Avion ater), ed A al ritiro invernale (dell’ H. aspersa ). Le rimanenti 37 riguar- dano I’ epoca in cui i Gasteropodi si destano dal torpore. Le nostre considerazioni trovansi quindi quasi esclusivamente limitate a questo sol fatto. Due osservazioni riferisconsi a specie varie del genere Helix , le altre versano sopra 40 specie di 6 generi ; ma quanto alia Loligo vulgaris non si accenna che r epoca della fregola , e quanto ai Pla- norbis cornea e vortex ed alia Limncea stagnalis le os¬ servazioni non si fecero che in un sol luogo, a St. Trond nel Belgio, e per un solo anno, 1850. Non potremo quindi occuparci che delle altre sei specie pertinenti ai generi Arion , Limax ed Helix , pei quali soltanto si istituirono delle osservazioni continuate per pin anni ( in complesso 9, dal 4843 al 4851 ) ed in piu luoghi. Que¬ st! luoghi sarebbero 7 ; ma a Pessan nel dipartimento del Gers non si osservo che la prima apparizione della H. pomatia nel 4850, ed a St. Trond quella del Lim. agrestis nel 4849, e le osservazioni fatte a Polperro nella Gornovaglia francese non riguardano la prima apparizione, unico dato che, come si disse, puo offrirci materia a delle deduzioni. Lo spazio frapposto alle due estreme di queste locality, Pessan e Stettino, non oltrepassa gli 44 gradi di latitudine , cioe dal 43° al 54° di Lat. N. , fra una tem- peratura annua media di -t 45° a + 8°, 5 Gent. ; e non tenendo calcolo di Pessan e di Polperro , pei motivi suesposti , lo spazio delle osservazioni limitasi a soli 4

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gradi, dal 50° al 54° Lat. N. , fra una temperatura annua media di + 43°, 5 a + 8°, 5 del termometro centigrado.

Le osservazioni veramente utili ridaconsi quindi a 30 9 riferibili alle 6 specie : Arion ater oss. 6 ; Limax agre- stis oss. 3; Helix aspersa oss. 8 , ericetorum oss. 3 , nem oralis oss. 4 e pomatia oss. 6, - ed estese ai 5 os- servatorii di Namur oss. 3, ed Ostenda oss. 5, nel Bel- gio, di Swaffham-Bulbeck presso Cambridge nell’ Inghilter- ra oss. 42, e di Stettino nelfa Pomerania oss. 40,

Prima di accingermi a tentare delie deduzioni da que- sti pochi dati , faro osservare, che a Namur tanto il Li- max quanto varie Helix comparvero per la prima volta nel giorno del massimo caldo d’ un dato mese , cio che fu osservato per due anni consecutivi, 4 850 e 1851. Cre- detti quindi di dover ammettere per ora, che cio sia av- venuto anche nelle altre specie , negli altri anni e ne- gli altri luoghi in cui non si fecero tali osservazioni 5 e pereio nella tabella in calce all’ articolo contrapposi alia data della prima comparsa Y indicazione del massimo gra- do di caldo del rispettivo mese , assoluto ove fu notato dagli osservatori , od altrimenti medio. Rispetto a Stettino dovetti limitarmi ad indicare la media temperatura mensile.

II Limax non abbandono il suo nascondiglio invernale prima che la temperatura non fosse salita ai + 40° Cent.

( gennajo ) 3 le Hel. pomatia ( gennajo ) ed ericetorum (febbrajo) non prima d’ una temperatura di + 4 3^ la H. aspersa non prima di + 4 ( marzo ) , e la H. nemo - ralis e Y Arion attesero sino ai + 48° ( aprile ). Questa progressione nella prima comparsa annuale delle specie dovrebbe corrispondere ad una progressione geografica delle medesime dal Nord al Sud ; ossia il Limax dovreb¬ be tenersi in regioni piu settentrionali che non 1 r altre

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specie, e cosi via; e X A non e l //. nemoralis do- vrebbero preferire le piu meridionali di queste contrade. Ma in fatti non e cosi. II Limax spargesi dalla Scandi¬ navia sino in Algeria e nelle isole Canarie , e 1* Arion invece dalle Spagne sino in lslandia * 1* H. nemoralis stendesi dal Portogallo sino nella Scandinavia. Questa sconcordanza dipendera probabilmente dal nmnero insuf- ficiente delle osservazioni. L * H, pomatia all* incontro non discende al Sud oltre il Napoletano ( non vive in Spagna, come accennarono alcuni ) e X H. aspersa , quantunque sia quasi cosmopolita, ama pero le temperate sponde dei mari ed i climi dolci. Per queste due specie i fenomeni periodici osservati sarebbero dunque d* accordo coi fatti verificati della loro distribuzione geografica. Quanto alia H. ericelorum non venendo essa da un buon numero di autori distinta da varie specie alfini, non si pud emet- tere in proposito una opinione fondata.

In generate le specie si destano tanto piu presto dal loro torpore , quanto piu il paese in cui dimorano e po- sto verso meriggio e gode d’ una temperatura media an¬ nua piu elevata. Cosi X Arion , mentre a Swaffham ed a Stettino , posti tra i 52° e 54° L. N. e sotto la linea isotermica , ossia d* eguale temperatura media annua, di Jr d0° ai + 8°, 5 Gent., non appare che nel mese d’ apri- le , a Polperro , tra il 47° e 49° di L. N. e nella linea isotermica di + 45° ai + 43°, 5, depone diggia le uova nel mese di marzo. Il Limax a Namur, tra il 50° e 51° L. N. e + 43°, 5 ai + 40° Cent. , sorte dalla sua tana gi& nel gennajo ; a St. Trond , situato alcun poco , piu al Nord, egli non comparve che in marzo. L’ H. aspersa ad Ostenda, tra il 54° e 52° L. N. e + 43°, 3 ai + 40° Gent , vaga all’ aperto sin dalla prima meta di marzo ,

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mentre che a Swaffham non si iascia vedere che verso la fine di quel mese. Quivi 1* H. nemoralis tarda a svegliarsi fino a maggio , ad Ostenda invece sente gi& nelia prima meta d’ aprile 1’ influenza dell5 aura di primavera. Alla fine di gennajo Y H. pomatia comparve a Swaffham , tra il 52° e 53° L. N. , ed inveee a Stettino, tra il 33° e 54° L. N. , non usci nel medesimo anno che in raarzo. Non sembrano pero accordarsi in questa legge alcune osser- vazioni isolate. Gosi 1’ Avion nel 4846 si sveglio a Svvaff- ham solo al 26 aprile, mentre a Stettino erasi gia desto al 4 di quel mese. Ma si osservi che l5 aprile di quell’ an¬ no fu a Swaffham molto variabile, piovoso e freddo; co¬ me fosse a Stettino, non mi consta. L’ H. aspersa s’ ac- coppio a Polperro il 19 d' aprile ( 4843), e ad Ostenda gi& nel giorno 46 di quel, mese ( 4834 ); ma la prima¬ vera del 4843 sara forse stata piu tardiva di quella del 4834. La prima comparsa assoluta nell5 anno dei mol- luschi gasteropodi ebbe luogo il 4.° gennajo ( 4834 ), e si verified a Namur ( Limax e varie Helix)’, la prima comparsa piu ritardata fu quella della H. aspersa a Swaff¬ ham il 23 maggio 4843. Notisi pero, che in quest" ulti¬ mo paese e nel detto anno l5 inverno duro a lungo e Is estate si mantenne fresco , perche il cielo era poco sereno.

La precocity dei fenomeni periodici in un dato anno ( meno il ritiro nei nascondigli invernali ) accennera alia precocita della primavera rispettiva , e viceversa il ritardo di quei fenomeni indichera un verno prolungato. Le os- servazioni sono troppo limitate per poter rilevare o no una tale concordanza.

E la temperatura media annua ds una data regione , oppure, come sembrerebbe piu probabile, la massima media

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c la minima media o lorse la differenza tra queste una delle cause, dalla quale dipende l’esistenza o mancanza d’ una determinata specie in quella regione ? Ci6 non puo essere stabilito , che dietro osservazioni prolongate ed estese dei fenomeni periodici. Ed un tale risultato non basteni forse a compensare la fatica e la diligenza , che si dovra spendere in esse ? E fissata quella legge , non si potr& a priori decidere se 1* acclimatizzazione d’ una data specie sara possibile od impossibile in un dato pae- se , qualora vi esistano le altre condizioni richieste del suolo, e della vegetazione quando trattisi di specie erbi- vora ? Con una buona serie di osservazioni si riescira pure a determinare di quanto anticipi un fenomeno so- pra ogni grado della temperatura , che venne ricono- sciuta regolarlo.

E legge ammessa in fisiologia, che quanto pin un in- dividuo e giovane, tanto piu egli ubidisce alle influenze atmosferiche. In conferma di tale legge verrebbe il fatto osservato ad Ostenda , 4854 , che le H. aspersa giovani sentirono i tepori della primavera e si svegliarono quindi dal torpore invernale tre settimane prima delle adulte. Ma affinch^ la detta legge trovi in simili osservazioni un ap- poggio decisivo, fara d' uopo ripeterle per una serie d’ an- ni. Di piu , se sussiste realmente una tale legge , si do- vrA pure verificare , che gli individui giovani alia line dell’ autunno si ritirano prima degli adulti , dovendo essi provare anche l9 influenza del freddo prima di questi.

E qui hanno termine le mie considerazioni in tale ar- gomento. Che possano indurre almeno qualcuno dei tanti malacologhi a rivolgervi di proposito i suoi studi !

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Nota. M. aignifica marzo , ed m. maggio.

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lUvisfa bit>liogs*afiea dell* aiuio 1853.

VI! I. Atti della societd zool. bol. in Vienna.

A. Rendiconti delle sedute.

1 molluschi fossili del bacino di Vienna ( contin. )

I generi Pyrula e Fusus vengono figurati nel sesto fascicolo ( p. 144 ). Sette sono le Pyrula del bacino di Vienna, cioe : P. rusticula Bast. , reticulata Lm. , con - dita Brong., geomelra Bors., clava , Bast., granifera Micht. e cornuta Agassiz. La prima soitanto non vi e rara. Le forme analoghe di tutte queste specie vivono attualmente nei mari dei tropici , nessuna Pyrula presentasi nel Me- diterraneo. Nei cataloghi figurano ordinariamente 38 spe¬ cie fossili di questo genere , delle quali 4 5 occorrono nella creta, 9 nelle formazioni eocene e 44 nelle neoge¬ ne. Kiener enumera 22 specie viventi , Deshayes 33 , e Reeve 29 , quantunque ne separi la Ficula Swainson , che contiene le specie a conchiglia piriforme colla super- ficie reticulata , ed il cui animale diversifica pure da quello delle altre Pyrula. La dtversita nel numero delle specie assegnate a questo genere dipende dal vario valore attribuitogli dai singoli autori. Gosi seguendo (J’ Orbigny nessuna delle Pyrula del bacino di Vienna sarebbe una vera Pyrula , ma apparterrebbero in parte ai Murex ed in parte ai Fusus. Nyst scancella del tutto i generi Py¬ rula e Fasciolaria , subordinandoli al Fusus. Le Pyrula del bacino di Vienna trovansi fuori di esso specialmente nel Torinese, nella Turena e presso Bordo. 11 genere Fu-

sus e 1 anello di congiunzione dei varii generi , in eui fa diviso il Murex di Linneo ; e secondo Deshaycs gli animali delle Turbinella , Fasciolaria , Pleuroloma e Ranella, dei Fusus e Triton, della massima parte delle specie del genere Pyrula, e finalmente quelli del Murex sono rassomigliantissimi ed appartengono alia medesima famiglia, che sarebbe da suddividersi in modo piu idoneo dell5 attuale ; e segnatamente i generi Pyrula, Fusus e Murex non dovrebbero forraare che un sol genere. Bronn registra 400 specie viventi di Fusus e 344 fossili. Se¬ condo lui esse si presenterebbero gi& nel calcare carboni- fero , continuerebbero nel Giura e nella creta , e svilup- perebbero la loro piena ricchezza di forme nel terreno terziario. Ma ie forme del terreno secondario sono tab mente dubbie , da far opinare al Deshayes , non essere elleno altro che forme incomplete di Rostellaria o Pte- rocera. Nel bacino Viennese s5 incontrano 49 specie di Fusus , fra le cjuali il F. Schwartzi Hornes. I F. cor~ neus L. e longirostris Brocchi vivono ancora nel Medi- terraneo, le altre forme convengono piattosto con quelle dei tropici. Generalmente non oecorrono comuni in quel bacino , le pill frequenti sono ; F. intermedins Micht. , Falenciennesi Grat. 5 Puschi Andr. Burdigalensis Bast., virgineus Grat. e bilineatus Partsch.

Della Paludina thermalis var. Wiedenhoferi e di alcu - ne altre specie di molluschi raccolli da fViedenhofer nei conform di Padova ; di Giorgio F r a u e n f e I d, p. 73. Rispetto alia Paludina leggasi la pagina 37 del pri- mo fascicolo di questo giornale. Gonferma meriterebbe P asserzione di Wiedenhofer, che la classe piu povera del Padovano tenga per cibo ghiotto non solo Y animale delle giovani Helix planospira Rm. e nemoralis L., ma pur

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anco quello indigestissimo degli Unio e delle Anodonta , che condisce con pepe ed olio; giacche simili asserzioni sono non di rado basate su fatti eccezionali ed isolati , oppure su altre asserzioni false o su fatti simulati per malizia o per giuoco, che lo straniero non intende. Wie- denhofer accenno alia prodigiosa celerita di crescere dei detti Acefali e Frauenfeld voile fame un esperimento , dal quale gli risulto che un giovane Unio lungo 4’” da lui conservato in un piccolo vaso di vetro , raggiunse in un uiese e mezzo la lunghezza di 40

Appendice ai cataloghi delle lumache Jerrestri e flu- viali finora scopertc da Parreyss e Zelebor neU arcidu - cato d’ Austria ^ di P. Strobel, p. 406. E la sem- plice enumerazione di 440 tra specie e variety. Fra le specie ve ne sono 44 non menzionate dai detti autori, cioe: Avion subfuscus Fer., Limax cinctus Miill. ?5 Vilrina subglo - bosa Mich., Helix edentula Drap. , planospira Rm., Bu- limus alpinus Z. , Torguilla variabilis Drap.?, Clau- silia Bergeri Mayer , Limnazus lubricus Parr. ; Neritina serralilinea Z. ?, Unio margaritiferus Gaertner?. A que- ste sarebbe ora da aggiungersi la H. ericetorum Drap. ( nec Parr., nec Zelebor) rinvenuta nel Salisburghese. Delle altre forme si indicano le localita non contemplate negli accennati cataloghi e specialmente quelle onnina- mente taciute dell’ Austria superiore. Su questo argo- mento veggasi inoltre piu avanti Y articolo di' Zelebor.

Notizie sulle isole della Dahnazia ; di M. B o 1 1 e r i, p. 429. Non vi si fa cenno che di cinque molluschi del genere Helix. U H . Pouzolzii Desh. comune nel con- tinente dalmatino, non si presento a Botteri che nelle due isole di Torcola e di Gazza , ed in entrambe e rara. Nell’ ultima raccolse pure alcune H. pyravnidata e varia -

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bilis Draparnaud. L’ H. denudata Rm. sembra essere esclusiva dell5 isola Lesina. La comestibile H. vermiculata Mull, e forse fra le Elici della Dalmazia la piu comune ; gli individui dell’ isola Cazza si distinguono per le minori dimensioni, e quelli delle isole Duga e Vodny&k pel loro aspetto cretaceo. 1/ autore osserva infine , che alcune isole albergano delle specie affatto proprie , da lui alrae- no non riscontrate in altre locality della Dalmazia.

Appendice al catalogo dei molluschi terrcstri e flu - viali dell Austria ; di Giovanni Z e I e b o r, p . 197. Contiene 43 nuove forme , fra le qnali 6 sono enume¬ rate come specie, v. a. d. : Pupa bigranata Rm. , Clau - sili a fimbriata Meg. , Planorbis septemgyralus Z. ed acies Parr. , Anodonta ventricosa Pfeiff. e rostrata Rokeil. U Unio pictorum var . graniger Z. venne gia aggiunto da Strobel ( vedi sopra ). La Clans, roscida Stud. , che nel precedente suo elenco figurava come varieta della Cl. plicatula Drap., vi viene innalzata al rango di specie ( vi- cina alia Cl gracilis Pfr. C. ), e gli esemplari da lui rac- colti nelP Austria costituiscono la sua varieta Cl Schlcchtii.

Bibliographie.

Davidson Thomas A monograph of British fossil Brachiopoda , part. I ( Transactions of the Palaeon- tographical society ), London , 4852, ( E. Suess ) pag. 45 e 489.

1/ introduzione a quest’ opera dividesi in tre parti : anatomia di Rich. Owen, struttura delle concbiglie di Carpenter, e nuova classificazione dei Brachiopodi in general© di Davidson. Owen divide il sistema nervoso che dipartesi dal collare del- V esofago , e che egli descrive estesamente, in nervi delle brae- cia, del mantello e della cavita delle intestina. Nella Terebra -

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tula flavescens egli constato la divisione dei sessi . mentre sinora tutti i Brachiopodi venivano riguardati come ermafroditi. Da¬ vidson scoperse la forte membrana aponeurotica, che riunisce tra di loro le braccia. La classe dei Brachiopodi viene divisa in 13 famiglie e 33 generi; si conoscono 56 specie viventi, e quasi cento volte tante specie fossili. L’ opera stessa componesi di tre parti , comprendenti i Brachiopodi terziarii, i cretacei, e gli oolitici e liasici. Suess riferendo su quest’ opera alia society fa notare quanto sieno incompleti i lavori zoologici generali, qua- lora non comprendano anche le forme fossili. ( Vedi inoltre la pag. 36 del primo anno del giornale ).

B. Abhandlungen ( l&emorie ).

Studii sullo Stringocephalus Burtini Defiance ; di Edoardo Suess, pag. 155, con una tavola. E ora provato , che per poter stabilire una divisione naturale nella classe dei Brachiopodi fa d’uopo conoscere accura- tamente la delicata ossatura calcarea, che in raolti generi sostiene e porta quasi Y animale nell’ interno della conchi- glia. La forma di questa ossatura varia moltissimo , non pero in ogni specie; anzi i caratteri esterni della con- chiglia di quelle specie, la cui ossatura e costruita ana- logamente, si corrispondono. II genere String ocepha- lus per l’interessante sua organizzazione interna fu uno dei primi ad attirarsi 1* attenzione de' naturalisti, ma fu anche uno de’ piu contrastati. Lo istitui Defrance nell' an¬ no 1827 ( Dictionnaire des sciences naturelles, tome 51, page 102), ed egli fu il primo, che al disegno della figura esterna di questo genere aggiunse anche quello del cardine , dei due grandi setti, nonche del cosidetto ponte. Suess passate in rassegna tutte le descrizioni e le figure delle specie di questo genere venute a sua cognizione.

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conchiude che sinora non se ne conosce con certezza che la specie descritta da Defrance, lo Str. Burtini , il quale trovasi nei deposit*! devoniani della Spagna, del- T Inghilterra, del Belgio , della Germania settentrionale e degli Ural , e ne e uno de fossili piu caratteristici e piu diffusi. Procede indi lo Suess alia dettagliata descrizione delle due valve e dell’ ossatura interna di questa specie , e l’accompagna da buone figure. Gia la maggiore lar- ghezza del fulcro , anulare , corrispondente ad uno svi- luppo proporzionatamente maggiore della cavita delle in- testina, ravvicina lo String ocephalus all’ Argyope. In questa secondo Davidson ( opera retrocitata I p. 8, II p. t. Ill ) sul cerchio formato dal fulcro stendesi la

membrana sferica, che sinora era stata presa pel man- tello, e da esso partono le ciglia. Questa sfera cigliata trovasi per la massima parte sospesa e libera , e tra la sua superficie inferiore ed il vero mantello attaccato alia conchiglia avvi uno spazio la cavita delle intestl- na (*). Anche per altri caratteri si rassomigliano que* due generi, come p. e. per la forma che presenta nella gio- ventu il foro d’attacco della valva maggiore , per la distanza dei denti cardinali. In serie con essi si potrebbe porre il genere Morrisia e forse anche la Waltonia.

IX. Proceedings of the Academy of natural sciences of Philadelphia . 1853.

Prospetto della famiglia delle Najadi delV America settentrionale , con note; di T. A. Conrad, pag. 243- 269. Contiene la lista di 387 specie, delle quali la mas-

(*) Yedi inoltre la pag. 36 del primo anno di questo giornale.

48

sima parte, 300. appartengono al genere Unio Bruguiere. Le rimanenti 87 sono divise in 8 generi , come segue : Metaptera Raf. sp. 4, Plectomerus Conr. sp. 9, Compla - naria Swains, sp. 3 , Marg aril ana Schum. sp. 3, Ala - smodonta Say sp. 4 , Leptodea Raf. sp. 2 , Stropliitus Raf. (Hemiodon Swains. ) sp. 18, Anodonta Cuv. sp. 44. Quantunque Y America settentrionale offra una superficie d’ una buona meta maggiore di quella deli’intiera Europa, e non vi abbia paese in sulla terra che presenti mag¬ giore ricchezza d’ aqua e condizioni idrografiche piu va¬ riate, pure la meravigliosa sua abbondanza in molluschi acefali submitilacei a confronto colb Europa che tuttal- piu ne produce un numero sette volte minore , deve in- teressare il malacologo ; tanto piu che Conrad nelle note critiche , colie quali accompagna Y enumerazione delle specie, ne elimino gi4 varie forme da taluni ritenute per specifiche. La ricchezza di Najadi dovra adunque costi- tuire un carattere distintivo della fauna dell’ America del Nord. Le singole specie sono illustrate dalla citazione del- T opera in cui sono descritte e dall’ indicazione delle sinonimie. Alla p. 267 si da un’ idea generale della di- stribuzione geografica di yarii generi e sottogeneri delle famiglie Unionidce , Mulelada e Mycetopodidcz \ alia p. 269 segue la descrizione di varii sottogeneri e dei tre nuovi generi Cucumaria ( Unio cucumoides Lea ) dell’ Austra¬ lia, Hyriopsis (Unio delphinus Gruner ) dell’ Asia e Mo- nodontina ( Margaritana Vondenbuschiana Lea ) Buschia - na Conrad.

( Sard continuato )

( Dispensato nel mese 5.°. fiorifero )

Pavia. Tip . Fust.

GIORNALE DI MALACOLOGIA

4854. N.° IV.

Mollaschi terrestri raccolti da Cristoforo Bel- lotti nel 1853 in Dalmazia , con note ed ag- giunte di P. Strobe!.

Genere G 1 a u s i 1 i a Draparnaud (i ).

1. capillacea Rossmaessler (2), strigillata Ziegler ( Pfeiffer ) nec Megerle. Dalmazia meridionale ( Ku- ster) , Macarsca ( Sandri et Kutschig ).

2. p u 1 c h e 1 1 a Pfeiff. Monte Yelebit ( Pfr. ).

* 3. S a n d r i i Rust. (3). Budua, le spoglie in riva al mare ( San. in schedis ).

(1) Si priocipia 1’ enumerazione con questo genere , perche presenta il massimo numero di forme caratteristiche del paese. Per colpa o dolo de’ commercianti naturalisti austriaci 9 come ebbe modo di verificare sul luogo e gik avvertiva Riister, le dimore delle varie Clausilia dalmate accennate dai diversi autori^ e segnatamente da Rossmaessler, sono per lo piu da essi erroneamente indicate; inoltre Rossmaessler ed anche Pfei ffer L. fanno menzione degli scogli abbondauti sulla costa dalmatina come di un paese: Scoglia.

(2) Secondo Kiister non rir.viensi nei contorni di Macarsca.

(3) Le specie e variazioni delle quali s’ ebbero sott’ occhio esemplari provenienti dalla Dalmazia , vengono controdistinte con un asterisco.

4

50

4. 1 a m i n a t a Montagu, bidens Drap. nec Linne (4).

Dalmazia ( Senoner in litteris ).

var. detritaZ\eg\. ( Parreyss nec Pfr.) nec Kutsch.

Dalmazia ( Parr . cat. manu script. ).

5. fi m b r i a t a Meg. Dalmazia ( Oe Cristofori et Jan ).

6. co mm u tat a Rssm. var . Slivnizza ( San. et Kut. ).

7. costata Ziegl. var. major . Dalmazia ( Pfr. Symbolse ).

8. translucida Ziegl. Dalmazia meridionale ( Kust. ) , Ragusa ( Parr. ).

*

9. Neumeyeri Kust. Dalmazia meridionale ( Kust. ).

40. Sturmii Kust. Budua (Kust.), Ragusa ( Charpentier ).

* 4 4. stigmatica Z , olivacea Cantraine ? ( Pfr. ) nec Parr. Ganali , Narenta ( San. et Kut. ) , Gattaro, Metcovich, (Bellotti), Ragusa (Titius in sch. ), forte Opus ( Kust. ).

var . minor Kust. Cattaro ( Kust. ).

bicolor Parr. ( Parr, nec Chrp. ) nec Pfr. Ganali ( Parr. ) Narenta ( San. et Kut. ). '

albina Kut. Canali ( San. et Kut. ).

42. paestana Philippi, monilifera Meg. {Pfr.)

(4) Essa mancherebbe nella Dalmazia secondo Ruster; ma vivendo nella vicina Groazia ( come pure negli Abruzzi ) , non sembra improbabile, che possa pure trovarsi sul monte Yelebit , che divide quei due paesi, e quindi anche lungo il versante me¬ ridionale o dalmato del medesimo,

5 -I

nee Menke (1), concolor Z. ( Pfr. nec Chrp.) Dulma- zia ( Villa ).

43. p 1 a t y s t o m a Kiist. Budua ( Kiist. ).

44. alboguttulata Wagner, ornata Z. Dal- mazia ( PFagn. ).

var. annexa Z. ( Pfr. nec Kiist. ) Dalmazia ( Porro Mus. raediol. ).

elongata Gantr. ( Peck nec Pfr. ) nec Kiist. Zara ( Gantr . ).

*45. leueostoma Kiist.. sibenicensis Vidovich ?

Scardona, torre di Verlica {Bell.), Verlica {Kiist.).

* 16. Vidovichii Kut. nec Parr. -—Yodizze ( Chrp. ). var. callida Parr. Isola Lesina ( Chrp. ).

glabriuscula Parr. ( Chrp. nec Parr. , nec Bol¬ ter?, nec Fid. ), (2). Isola Curzola ( Chrp. ).

* papUlosa Sand, nec Z., Vidovichii Parr. ( Vid .), semividovichii Vid. (3). Kerka {Vid. in sch. ).

(1) Probabilmente e un errore di stampa oella Dispositio sy¬ stematica dei frat. Villa, e vi sta in luogo di CL monilifera Menke, Cl. conspurcata Jan var., accennata in seguito.

(2) P a r r e y s s nel catalogo stampato delle Clausilia della sua raccolta pone la Cl. glabriuscula come specie distinta tra la Cl. piceata lim. e la Cl. binotata Z. , della famiglia delle subpa- pillatce , e le aggitinge come variety la Cl. decorata Ziegler. Charpentier, mentre comprende anch’ esso quest’ ultima , come sinonimia della Cl. latilabris Wagn., nel medesimo gruppo , in cui la pose Parreyss , subordina la CL glabriuscula come va- rieta alia Cl. Vidovichii d’ un gruppo diverso. Non sembra pro- babile, che Parreyss abbia potuto riunire in una sola specie for¬ me cosi disparate e convengo quindi con Botteri in riconoscere nella CL glabriuscula Parr, una varietk della Cl. latilabris , ed ammelto percio , che la forma ritenuta da Charpentier per la Cl. glabriuscula di Parreyss non sia gi& quesia , ma una forma da essa differente.

(3) Papillis parvis , crebris.

*

47. Mich a hell is Kiist. *— Forte Opus , nei se- dimenti del Narenta , trasportatavi probabilmente dalla vicina Erzegovina ( Kiist. ).

* 48. Pfeiffer i Kiist. nec Schmidt F. Sign (Kiist.), torre di Verlica ( Bell. ).

* 49. a 1 b o c i n c t a Pfr. (4) , excissilabris Stentz ( Vil¬ la ) Cattaro? (Pfr.), Spalato , Vrana , scogli di Zara ( San. et Knt.), Sign , Zara vecchia, provincia di Zara lungo le coste (Kiist.), Dernis (Bell.).

+ var. semistriata Z. nec Kiist. (2). - Vrana (Parr.).

* 20. subcristata Kiist. * Cattaro ( Bell ), mon- tagne del Montenegro verso Cattaro ( Kiist. ) , all’ al- tezza di 3000' sopra II livello del mare ( Pfr. ).

* 24. cattaroensis Z. , laevigata Meg. nec Z. nec Martens, nec Beck, nec Potiez {Pfr. ), nec Parr. Cat¬ taro ( Bell. ) , Castelnuovo ( Kiist. ).

var. fusca Kutsch. nec De Betta. Dalmazia (Chrp.).

+ 22. f u 1 i g i n o s a Parr. (3). Dalmazia ( Parr. ).

* 23. pachygastris Partsch, latilabris Meg. ( Parr. nec Pfr. ) nec Wagn. Isola Meleda ( Kiist. ).

* var. contract a Pfr. nec Parr. , ovularis Parr. ? Isola Meleda ( Kiist. ).

* bulla Parr., Icevissima var. Rm. ( San. et Kui. ). Isola Meleda ( Kiist. ).

(1) Non vive presso Cattaro , secondo Kiister.

(2) Alle forme, per quanto consta , ne descritte ne figurate , ne vedute in natura , si antepone una croce; esse trovansi col¬ locate presso quella forma, cui furono avvicinate dall' autore , che le accenna ; pu6 darsi che tutte o varie di esse non siano che sinonimi di forme esse pure gia comprese in quest’ elenco , od almeno semplici variazioni di specie parimente in esso enu¬ merate.

(3) An praecedens Cl. fusca Kutschig ?

55

supersfructa Parr. , lotvissima var. Parr., Pfr. Ilm. Stagno grande, isola Curzola, forte Opus (Kust.).

* 24. 1 ae v i s s i m a Z. (I), glabrala Meg., Icvvigala Meg . Jan (2), Beck, Pot. et Mich. ( Pfr. ), crenaia Parr, olim ( Chrp. ) nec Mke. Cattaro ( Rssm. Diagnosen ), Ragusa vecchia , Bagusa, Gravosa ( Bell . ), isole di Mez¬ zo e Giupana , Slano , penisola di Sabioncello, Stagno grande e piccolo, isola Gurzola [Kust.), Spalato ( Tit. in sch. ), monte Yelebit ^ Rm. ).

var. minor , obscure corneo-fusca , 67. decor at a Z. ( Pfr. nec Parr, nec Boil.), glabrala Meg. ( Chrp. nec Pfr. ) Isola di mezzo ( Chrp. ).

* 25. 1 a t i l a b r i s Wagn. nec Meg. , decipiens Rm. nec Z. , decorata Z. ( Chrp., Parr. ? nec Pfr. ), satu- ralis Z. ( Pfr. ) nec Parr. , snturalis Z. ( De Crist, et Jan), Meg. , Beck ( Pfr. ) Confmi dell’ Erzegovina , Ragusa, Stagno grande, forte Opus, Maicovi ! ( forse Malcovo? ), Obrovazzo , 1’ inlerno della provincia di Zara,

(1) Raster afferraa che la dimora di questa specie si limita al solo territorio di Ragusa , venendo verso mezzodi surrogata digia a Castelnuovo dalla Cl. cattaroensis Z., e verso settentrio- ne dalle specie del gruppo della Cl. dalmatina Partsch, indi ncl territorio di Spalato dalle Cl. blanda Z. e robusta Rust., e nel circolo di Zara dalla Cl. albocincta Pfr. lungo la costa , e dalla Cl. latilahris Wage, nell’ inlerno.

(2) Non saprei ii motive, per cui Pfeiffer, mentre accenna la Cl. laevigata Meg. come smonima della Cl. cattaroensis Z. , ri- ferisca la Cl. laevigata Meg., enumerata dai De Cristofori e Jan nel catalogo della loro raccolta, alia Cl. loevissima Ziegler. Questa e parimente compresa e distinta in quel catalogo, mentre in esso non si fa cenno della Cl. cattaroensis. Mi sembra percio piu pro- babile , che anche De Cristofori e Jan abbiano ritenuta la Cl. lae¬ vigata Meg. per la Cl. cattaroensis.

■54

monte Velebit ( Kiist. ) , isola Melecla ( Chrp. ) , Spalato, Zara ( San. et Kut. ) , Sign ( Bell. ). *

var . nitidescens Z. - Dalmazia ( Pfr )

amoena Kiist. olim , elegantula Z. ( Pfr ) nec Parr. (Chrp.) Isola Melecla (San. et Kut. ).

* Hofpmanni Stentz. (1). Cattaro ( Stent z ).

* crenata Mke ( Parr. , Schm. F. nec Pfr. ) nec Fer. (2). Isola Melecla, Narenta, Spalato, Zara vecchia, Obrovazzo ( San. et Kut. ).

* glahriuscula Parr. ( Bott. nec Chrp . ), (3). Iso¬ la Curzola ( Parr. ).

i 26. v e 1 e b i t a n e n s i s Parr. (4). Slano ( Parr. ).

* 27. robusta Kiist. Spalato , Capocesto , cascata del Kerca presso Scardona, Sivarich presso Demis ( Bell .), provincia di Spalato ( Kiist. ).

var. compta Z. nec Meg. ( Chrp.) Ragusa ( Chrp.).

* decorata Z. (Bott. nec Prr. nec Pfr. ) , glahriu¬ scula Parr. var. decorata Z. ( V id. ) Dalmazia ( Bott., Vid. ).

* ornata Sandri nec Z. (5). Dalmazia ( Vid. ).

* dentata Vid. (6). Capocesto ( Vid. ).

* Giadrovii Vid. (7). Dalmazia ( Vid. ).

* 28. p i c e a t a Z. var. macilenta Porro ( Parr, nec

(1) Peristomate valde labiato (at in Cl. bilabiata Wagn. ), plica columellari valde emersa.

(2) Major, peristomate subcontinuo , sublabiato.

(3) Major.

(4) An prcecedentis varietas ?

(3) Minor , cylindracca , apertura obliqaa , papillis distinctis ornata.

(8) Interlamellari dcnticulato.

(7) Monstra , columella impressa ?

55

in col. Porro) nec Rm. , sinuata Kiist. olim ( Chrp.) Budua ( Chrp. ).

+ 29. 1 90 v i g a t a Parr, nec Meg. nec. Z. Capoce- sto ( Prr. )*

+ 30. e x i m i a Parr. Dalmazia ( Parr. ).

* 31. binotata Z. Canali, Ragusa, Vodizze, (San. et Kut. ) , Lesina , Spalato , Scardona , cascata del Kerca presso Scardona , Sivarich presso Dernis , torre di Ver- lica ( Bell . ), scoglio Gherbela di Capocesto, Kerca ( Fid.), Dalmazia superiore sino nel territorio di Spalato ( Kiist .).

* var. Kokeilii Kiist. Dalmazia alle coste del mare ( Chrp. ) , torre di Verlica ( Bell. ).

+ crassidens Parr. Isola Lesina ( Prr. ).

+ corisentanea Z. Dalmazia ( Prr. ).

* 32. conspurcata Jan, Deenia Gantr. ( Beck nec Pfr . ) Castelnuovo , Ragnsa, Roncislap, Garin ( San. et Kut. ) , Spalato ( Bott, ).

var. concolor Z. ( Chrp. nec Pfr. ) , monilifera Mke ( San. et Kut., nec Prr. ) nec Meg. Isola Mela- da ( San. et Kut. ).

33. 1 a m e 1 1 a t a Z. nec Leach, bicolor Prr. ( Chrp. nec Parr, nec Pfr. ) - Dalmazia ( Rm .).

* 34. F r e y e r i Kiist. Gattaro ( Chrp. ) , Castel- rniovo ( Kiist. ).

35. c r e n u l a t a Z. nec Risso , amoena Kiist. quor. ( Kiist. ) Lesina ( San. et Kut. ) , Spalato ( Chrp. ) , isola Melada ( Kiist. ).

36. r u g u 1 o s a Kiist. nec Z. Dalmazia ( Kiist. ).

* 37. g i b b u 1 a Z. , Deenia Gantr. ( Pfr. nec Beck. ) Vodizze ( San. et Kut. ) , Dernis ( Parr. ), mura di Zara ( Bell. ), isola Melada.

38. subcylindrica Z. Budua, Narenta , Le¬ sina , Macarsca ( San. et Kut. ) , Ragusa ( Chrp. ).

56

var. geophila Kiist. Ragusa ( Chrp. ).

* substricta Parr. , capocestiana Sandri? Ca- pocesto ( V id. ).

* 39. b 1 a n d a Z. nec Villa, strigata Meg. nec Pfr. Budua ( Bell. ) , Lesina, Spalato , Scardona, Dernis ( San. et Kut. ), circolo di Spalato ( Kiist. ).

* var. imbecilla Parr. ( Bott .), (4). Macarsca (Bott. , Parr. ).

* gastrolepta Z., inibecillis Parr, olim ( Chrp. nec Parr.), elongala Gantr. ( Pfr. nec Beck ) - Cattaro (Bell.), Castelnuovo, Spalato (San. et Kut.), Zara ( Cantr. ).

40. Z i e g 1 e r i Kiist. Sedimenti del Narenta , quindi probabilmente sui monti confinanti coll’ Erzegovi- na ( Kiist. ).

* 44 . B e 1 1 o 1 1 i Strob. Metcovich ( Bell. ).

*

* 42. pachystoma Kiist. Dernis , Verlica , tor- re di Verlica ( Bell. ).

* 43. b i l a b i a t a Wagn. nec Frivaldszky, reflex a l. (Pfr. nec Parr.) Cattaro (Bell.), Ragusa (Kiist.), Lissa , Dernis ( San. et Kut. ).

* var. planilabris Rm. Canali. Sabioncello ( San. et Kut. ) , Cattaro ( Bell. ), Ragusa ( Kiist. ).

* 44. crassilabris Kiist. nec Parr. ( Parr. ) , albi- labris San. nec Parr. (Kiist), reflex a Z. var. Schm. F., bilabial a W. var. Pfr. Isola Lissa (Kiist.), Comisa di Lissa ( Fid. ).

var. albilabris Parr, nec Sandri. Lissa ( Kiist. ).

* 45. semirugata Z. , nitidula Meg. Ragusa

(1) Minor.

57

(Pfr.), Lesina, Macarsca , Spalato , Sign (Bell.), isola Brazza ( Chrp. )? , Gapocesto ( Parr. ), lungo le coste della Dalmazia sino verso Ragusa , ne a Ragusa , ne piii meridionalmente ( Rust. )<

* var. totarugata Vid., rugata Sandri, Alschingeri Kiist. ? Curzola (San. in sch. ) , scogli di Lesina ( Vid. ), di Zara ( Kiist. ).

elegantula , fasciolaris et fasceolata Parr. Isola Lissa ( Chrp. )

magnivmtris Kiist. Zara, probabilmente da uno de’ vicini scogli ( Rust. ).

* detrita Kutsch. nee Z. , prunitia Parr., pru- niaria Parr. ( San . et Rut. ), semirugata var. B. Kiist.

Scogli di Curzola ( Vid. ), isola Brazza ( Rust. ).

* pygmaia Z. , nilida Meg. ( Pfr. nec Parr, nec Vid. ) Lissa, Narenta ( San. et Rut. ) , Lesina (Bell.), Macarsca ( Rm. ) , scogli di Zara ( Vid. ).

* semivihex San. (4), nitida Meg. ( Vid., Parr. )

Spalato ( Parr. ).

* vibex Rm. Spalato, isola Pago ( San. et Kut. ), Gapocesto e scoglio di Smoquiza ( Vid. ')■ , Zara ( Prr . ).

+ uvaria Parr. - Almissa ( Parr. ).

* 46. a d p o s i t a Parr. ( Bott. nec Chrp . ) Dal¬ mazia ( Bott. ).

47. semicosta t a Kiist. Budua ( Rust. ).

+ 48. fuscolata Parr. Isola Lesina ( Prr. ).

49. p l a n i c o 11 i s Parr. Isola Lesina ( Chrp. ).

50. a g n e 1 1 a Parr. Dalmazia ( Chrp. )..

var. adposita Prr. ( Chrp. nec Bott. ). Dalnia- mazia ( Chrp. ).

(1) Anfractu ultimo pone aperturam subconstricto.

58

+ 51. g n o m a Parr. Dalmazia ( Parr.).

* 52. a 1 b i d a San. Budua ( Pfr. ) , isola Meleda ( San. et ut. ) . isola Lesina ( Chrp. ) , Zara ( Kiist.).

* albina. Baricoz di Capocesto ( J^id. ).

4- 53. s o 1 i d u 1 a Rut. Ragusa .( San. et Rut. ).

4- 54. amoena Rust. ( Parr. ) Isola Meleda {Parr.).

* 55. pel lucid a Pfr., Kutscliigii Parr, nec Riist. , Villisichii San. Budua { Pfr. ) , Spalato ( Prr. ) ,

Gastelli di Spalato ( Rust. ).

%

56. Si-rk.ii Parr. Dalmazia ( Chrp. ).

* 57. fulcrata Z. Lissa ( San, et Rut. ) Clissa

( Pfr- )•

4* 58. tichobates Parr. Almissa ( Prr. ).

*

* 59. b i d e n s L. nec Drap. , papillaris Mull. Ca- nali ( San. et Rut.') , Cattaro , Lesina ; Macarsca ( Bell .), Ragusa, Stagno grande, isole Curzola e Lissa {Riist.), Spalato ( Tit. ).

* var. virgata Jan - Lissa ( San. et Rut. ), Co- misa di Lissa ( V id. ).

*

60. cinerascens Riist. nec Jen. nec Parr. Ra- gusa ( Rust. ).

61. contamin a t a Z. Dalmazia ( Kiist. ).

62. 1 e s i n e n s i s Rut. Isola Lesina ( Riist. ).

* 65. d a 1 m a t i n a Partsch nec Gantr. , corrugata Mke ex parte {Pfr.) Stravcia ( Riist. ) , isola Curzola, Vergoraz ( Pfr. ) , Roncislap ( San. et Rut. ).

var. costulata Riist. Stravcia ( Chrp. ) , Mai- covi ( Kiist. )..

ventricOsa Riist. nec Drap. - Lagosta ( Bell . ), isola Brazza ( Bott. )., Dalmazia superiore ( Kiist. ).

59

* aquila Parr, in sch. (1), dalmatina var. minor ( Ckrp. ) Isola Lagosta ( Parr. ).

+ minor Kut. Almissa ( Parr. ).

+ candidior San. et Kut. Slano ( San. el Uni.), elongata Kiist nec Cantr. Spalato ( Chrp. ) , Sign ( Kiist. ).

* epidaurica Kut. f Parr, nec Pfr. ) , (2). Ra- gusa vecchia ( Parr. ).

* lagostana Kiist, semistriata Kiist. nec Z. (San. et Kut. ) , aquila Parr. ( San. et Kut. ) , corrugata Mke f Chrp. ) , nec Drap. , nec Chemnitz , nec Gartner. Lagosta ( Kiist . ) , Curzola ( San. et Kut. ) ?

curzolana Kiist. , microstoma Parr. ? nec Kiist. , corrugata Mke? ( Kiist. ) - Isola Curzola ( Kiist. ).

* 64. almissana Kiist. Almissa sulla strada lungo la Cettina verso Duare ( Kiist. ).

var. minor Ivi, 4000' sonra il livello del mare ( Kiist. ).

* 65. macarana Z. , corrugata Mke ex parte (Pfr.') Lesina , Almissa ( San et Kut. )?, Macarsca (Bell.), scaglioni del monte Biocovo ( Kiist. ).

var. stenostoma Rm. , dalmatina Cantr. nec Partsch ( Pfr. ) M. Biocovo ( Prr. ) , Macarsca ( Chrp. ) , Almissa ( San. et Kut. ) ?

* 66. K u t s c h i g i i Kiist. nec Parr. , costicollis Parr. , corpulenta Kut. nec Friv. , epidaurica Kut. ( Pfr. nec Parr.) Stravcia, Macarsca (Kiist.), Vergoraz (San. et Kut. ).

* var. contracta? arr. nec Pfr. Isola Brazza (Kiist.).

(1) Minor, ventricoso-fusiformis.

(2) Cervice valde late-costafa . gibba validiore , pcristomatc late expanse.

60

67. punctulata Riist. 5 candidescens var. y. Pfr. var. ccesia Parr. Budua ( Chrp. ).

* 68. a g n a t a Partsch, albescens Z. nec Mke. 0- brovazzo ( San. et Kut. ), monte Velebit ( Kust. ).

69. a b r u p t a Riist. Isola Meleda ( San. et Kut ), Dalmazia inferiore ( Kust. ).

*

* 70. s u l c o s a Wagn. nec Meg. , irregularis l. {Pfr. nec Parr. ) , ragusensis Meg. { Pot. et Mich. ) Ra- gusa3 Gravosa {Bell.), nel solo circolo di Ragusa, rara sulle alture intorno a questa citta ; isolata presso Stagno grande e piccolo , anche sull’alto monte {Kust.).

+ var. reject a Parr. (1). Dalmazia ( Parr . ).

* diminuta Parr. ( in cat et in sch. , nec Pfr. nec Chrp. ) , (2). Isola Curzola ( Parr. ).

* confor??iis Parr. (5). Dalmazia ( Prr. ).

* acicula Cantr. , irregularis Z. ( Pot. et Mich. , Parr. ) Ragusa ( Parr. ).

* cataphracta Parr. - Isola Meleda ( Pfr. ) , Sla- no ( Kust. ).

callosa Parr. ( Chrp. ) nec Meg. Dalmazia

( Chrp. ).

*71. exarata Z. , callosa Meg. ( Pfr. ) Ra¬ gusa ( Chrp. ) 5 Narenta , Macarsca ( San. et Kut. ) , forte Opus ( Kust. ) 5 Metcovich ( Bell. ).

* var. denegabilis Z. * Meleda ( Chrp. ) , Lago nell’ isola Meleda {Kust. }, isola Curzola {Pfr.), forte Opus ( Parr. ).

+ callosa Meg. ( Parr. ) Dalmazia ( Prr. ).

(1) An Cl. rejectilis Parr. , abrupta Kust. ( Pfr. )?

(2) Minor.

(3) Fulv a , costis obsolctis

4- 72. angustata Parr. Dalmazia ( Prr. ).

* 73. 1 a m e 1 1 o s a Wagn. nec Villa, sulcosa Meg. nec Wagn. Castelnuovo , Ragusa, Gravosa ( Bell . ), Na- renta ( Vid. ).

* var. striolaris Z. ( Parr, nec Pfr. ), (i). Ra- gusa ( Villa ).

74. armat a Kut. Dalmazia ( Rust. ).

* 75. s t r i g i 1 1 a t a Meg. nec Z. , compta Meg. olim (Pfr.) nec Z. Ragusa, Stagno piccolo (Rust.) , Gravosa (Bell.), isola Meleda (San. et Rut.).

var. striolaris Z. ( Pfr. nec Prr. ) Ragusa

( Pfr- )-

brevis Gantr. ( Beck nec Pfr. ) Dalmazia

( Cantr . ).

*76. form os a Z., brevis Cantr. (Pfr. nec Beck) Castelnuovo ( Bell. ) , Ragusa ( Rssm. ) , isola Mele¬ da ( San. et Rut. ) , Coritta nell’ isola Meleda ( Rust. ).

*

77. p l i c a t u l a Drap. var. Rolpkii Leach. Dal¬ mazia ( Parr. ).

*

78. v i r i d a n a Z. Dalmazia ( De Crist, et Jan ) ?

79. biplicata Mont. , similis Chrp. Dalmazia ( Sen. ).

80. p a g a n a Z. var. costulata Z. nec Lamarck, nec Jan Dalmazia ( Villa ) ?

*

84. diminuta Parr. ( Pfr. , Chrp. nec Parr.) Isola Meleda ( Pfr. ).

82. B e r g e r i Mayer Dalmazia ( Villa ) ?

(4) Costis erectis , lamelliforrnihus , albis.

62

* *

+ 83. dissimitis Z. Dalmazia ( De Crist, et Jan ). + 84. Megerlei Beck, albiyutiata Meg. Dalmazia

( pfr- )■

+ 85. notha Beck, fallax Z. nec Rm. - Dalmazia

( Pfr- )•

4- 86. s t r i g a ta Z. (4). - Dalmazia ( Jan ).

+ 87. sulcata Z. Dalmazia ( Be Crist, et Jan ). ( Sara continuato )

bibliografica delF aiamo 1853.

( Contianazione )

X. Jahreshefte des Vereins fur vaferldndische Naturkunde in Wurtemberg . Stuttgart , in 8°; IX. Jahrgang.

( Annali della society virtemberghese per la storia naturaie patria , anno IX )

Conchiglie della formazione calcare of aqua dolce del Virtemberg ; del dottore Klein, pag. 203, lav. V. E on aggiunta ai precedent lavori d’ egual natura conte- nuli nei medesimi annali 1846 p. 60 e 4852 p. 457. Forge le descrizioni e le figure di 48 specie nuove pertinenti ad 44 generi, come segue : Testacella sp. 4., Succinea sp. 4, Helix sp. 6, Bulimus sp. 4, Glandi - na sp. 4 , Achatina sp. 2 , Pupa sp. 2 , Cyclostoma sp. 4, Planorbis sp. 4, Limnceus sp. 4, Neritina sp. 4. Vi sono inoltre enumerate altre 37 specie gia note

(4) An Cl. strigata Meg., blanda Ziegler?

63

Si queste che le nuove sono per ia massima parte affini a specie viventi ( e forse con esse identiche ). Ma queste abitano paesi pin meridionali del Virtemherg. Cost per esempio vi troviamo rappresentata la speciosa nostra He¬ lix (Drepanostoma) nautili formis Porro dalla II ( Drep. ) involuta Thomae. Questo fatto sembra accennare ad un abbassamento di temperatura nell’ epoca geologica attuale a confronto colle precedents

Aggiunte alia fauna del Virtemberg; di A. G ii n- ther , p. 2 24. Fra i molloschi vi figurano come raccolti nel lago di Costanza V Anodonta piscinalis Rssm. e la Limncea auricularia var. ampla Hartmann.

XI. Archtv fur Naturgeschichte gegrundet von A. Fo A . Wiegmann , fortgesetzt von IF. F. Erichson, herausgegeben von F . H. Troschel. Berlin , in ; XIX Jahrgong .

( Archivio di storia naturale )

S title parti della bocca nei Cefalopodi; di T r o s c h e 1, pag. 1-42, tax. I. Troschel intraprese questi studi alio scopo di poter rilevare a quali cefalopodi femmine corrispondano i cefalopodi raaschii dotati d’ ectocotile. Sono le lamine ben contornate e dure della lingua di questi molluschi, che a preferenza delle due mandibole , della base della lingua e delle altre parti dell’ organo masticatorio si prestano alia distinzione delle specie. Swammerdamm, Savigny , Brandt e Ratzeburg, Ferns- sac non diedero che figure insufficient! delle lingue.

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Lov6n nel 1847 (*) fa il primo che descrisse e figuro lodevolmente le lingue delle Eledotie cirrosa , Sepiola Rondeletii e Loligo vulgaris . Ogni serie trasversale di lamine componesi di una lamina mediana e di pin lamine laterali; fra qaeste e quella awi a ciascuno dei due lati una lamina interposta. La lamina media di Troschel cor- risponde al dens di Loven , e le laminae laterales e la interjecta di quello agli uncini di questi. Troschel ri- serbossi il nome di dens pei risalti delle lamine. I Cefa- lopodi dibranchiati presentano sette serie longitudinali di lamine sulla loro lingua. Le specie, delle quali in questo articolo si descrivono e figurano le lamine della lingua , sono : Eledone moschata Lm. ; Octopus vulgaris Lm. e carena Ver. ; Argonauta argo Lm. ; Loligo sagittata Lm. \ Onychoteuthis Bergii Lichtst. e Sepia officinalis Linne. Differendo Y Argonauta per le lamine della lin¬ gua dall’ Oct. carena , questo non puo essere , come opina Riippell, il maschio di quello.

Studi sulla storia dello sviluppo dei Pettinebranchii \ di J. Roren e D. C. Danielssen, pag. 473-200, tav . IX. Traduzione dal danese di Troschel. Aggiunta , pag. 200-204. ( Vedi la pag. 9 del I. anno e la pag. 4. del corrente )

( Sara continuato )

(*) Oefvers. af kongl. Vetenskaps. - Academiens r’orhaudlin- gar. Tab, III.

( Dispensato nei mese 7.°, granifero )

Pavia. Tip, Fusi.

GIORNALE DI MALACOLOGIA

4854.

N.° Y.

Molluschi terrestri ed aquatici raccolti nella Romagna (4 ) da Giacomo T a s s i n a r i.

Molluschi terrestri.

Li max agrestis L. mut. retie ulatus Miill. Orti e colli (Tlmola, mura di Faenza.

variegatus Drap. Col precedente. maximus L. Coi precedenti.

var. solea nigrolimbata , mut. cinerea , carina lutea Piancaldoli, Pietra Mala, Monte Beni (2).

mut. cinerea , dorso albescente > maculis nigricantibus in series longiUidinales dispositis Col precedente.

marginatus Drap. Col Lim. agrestis.

Testacella haliotidea Drap. M. Beni.

Succinea Pfeifferi Rossm. Bassi piani sotto la via Emilia.

(1) i confiai naturali della Romagna propriamente detta sten- donsi dalla Cattolica al Sillaro ed al Po di Primaro , dalla cre- sta deli’ Apennino all’ Adriatico. Converra avvertire , che non si pretende di dare qui una enumerazioue completa delle specie di questa contrada.

(2) 1! monte Beni , presso cui trae origine il Santerno , e formato da un trabocco serpentinoso ed elevasi secondo Inghi- rami 1226, 80 m. sopra il livello del mare adriatico.

66

mnt. minor Rio di Montrone pi'esso Imo- la, fossi di Rimini.

oblonga Drap. Colla precedente mnt. mi¬ nor , e ne’ fossi degli orti d’lmola , in famiglie.

Helix u m b i 1 i c a t a Mont. Monti Beni e Titano. r o t u n d a t a Miill. Nel lavarone del Santer- no, della Marecchia ed in quello di molti rii.

glabra Studer Macerie nell’ Imolese. c e 1 1 a r i a Mull. Colla precedente , Piancaldoli ne’ muricciuoli umidi lungo le vie.

n i t i d a Miill- nec Drap. - Margini delle valli a Conselice.

h y a 1 i n a Fer. Sabbia conchiglifera di Rimini, crystallina Miill. Colla precedente e nel lavarone dei rii dell’ Imolese.

h yd a tin a Rm. Nel lavarone dei rii dell’ I- molese.

olivetorum Gm. var. Leopoldiana Charp. Apennino di Palazzuolo.

obscurata Porro? Colla H. cellaria. cinctella Drap. Mura e colli di Imola, Ce- sena, Palazzuolo.

carthusiana Mull, nec Drap. Imola, Faenza negli orti, Tossignano sulla marna bleu subapennina , sotto 1* Emilia ne’ prati artificiali di Lupinella. Moltipli- catissima.

mnt. Olivieri Mich. Porto Corsini presso Ravenna, lungo il Rio salso di Montrone.

c a n t i a n a Mont. In tutta Romagna, sui colli subapennini , negli orti , sulle mura delle citta. Edule.

mnt. Da-Campo Villa Mista alia H. can-

tianu ,

07

f u 1 v a Miill. Lavarone tie’ rii presso Imola. p i s a n a Miill. Tutta la spiaggia adriatica. Edule. v i r g a t a Mont. Forli sulle mura della citta , Rimini al lido. Edule

neglecta Drap var. Tutta Romagna, sui colli e ne’ prati sotto Y Emilia.

caperata Mont. Sparsa ed abbondante per tutta la Romagna; piano e cobe.

conspurcata Drap. Mura d’ Imola e Cesena. c a n d i d u 1 a Rm. A Tossignano sul Gesso e ne’ colli inferiori.

trochoid es Poir. Porto Corsini. h i s p a n a L. ( Pfr. ) Monti Grimano e Reni. s e t i p i 1 a Ziegl. Piancaldoli ne’ muri a secco lungo le vie.

p u 1 c h e 1 1 a Miill. Imola sotto ai sassi ne! luoghi umidi ed ombrosi, nel lavarone del Santerno e rii nell’ Imolese.

obvoluta Miill. Piancaldoli colla H. setipila, nel lavarone del Santerno, della Marecchia ed in quello di molti rii.

corcyrensis Partsch mut. girva Friv. Lido di Rimini; forse importatavi col calcare di Dalmazia.

vermiculata Miill. Tossignano, Cesena e Rimini. Edule.

mut. th alas sin a Porro Sulle mura di Ri¬ mini Iambite dalla Marecchia.

Pare che da noi questa specie sia esclusiva del gesso, mentre non rinviensi che lungo la catena di esso o poco da quella diseosto.

nemoralis L. var . etrusca auct. Ne’ bassi piani sotto i’ Emilia fra il Sillaro ed il Santerno; Pietra Mala , Palazzuolo.

68

g rise a L ( Pfr. ) Colli d’ Imola. Edule. lucoru in Miill. Tutta Romagna. Edule. Gli individui piu grossi incontransi alle falde dell’ Apennino Pietra Mala, Palazzuolo ).

aspersa Miill. Tutta Romagna. Edule. Gli individui piu grandi incontransi nel pineto di Ravenna (1), i piu piccoli negli orti interni delle citta; la mutazione a fascie riunite prevale ne’ luoghi bassi , quella a con- chiglia fragile e diafana sulle mura delle citta.

Bulimus d e c o 1 1 a t u s Brug. Imola , Cesena -9 Rimini.

ventrosus Fer. Porto Corsini. a c u t u s Miill. Lido di Rimini, o b s c u r u s Drap. Lavarone del Sanlerno e del- la Marecchia , Piancaldoli sulle piante d’ avellano.

sepium Gm. mut. detritus Miill. Foce della Marecchia.

t r i d e n s Brug. Sui colli d’ Imola , e negli orti di Rimini.

quadridens Brug. » Tossignano sul Gesso, subcylindricus L. Imola , sul musco a pie’ degli alberi.

Glandina Hohenwarti Rm. Orti e mura d’ Imola, lavarone del Santerno e rii.

a c i c u I a Brug. Colla precedente , e sotto ai sassi ne’ luoghi umidi ed ombrosi.

Pupa quinquedentata Born, nec Meg. Apennino sopra Rimini.

frumentu m Drap. var. apennina Chrp. Sul¬ le mura delle citta , sui colli, sul Gesso a Tossignano.

(i) Antichissima selva, gia rinomata fra gli storici del quinto secolo, che stendesi per circa 25 miglia da Ravenna al mare e da Cervia sino presso la foce di Reno o Po di Primaro.

69

avenacea Brug. var. Monte Beni, g r a n u m Drap. - Colli d’ Imola. b i p 1 i c a t a Mich.? var. major. Colla P. mar - gin at a.

d o 1 i o 1 u m Drap. Fra il musco al piede de- gli alberi e dei massi, a Palazzuolo e M. Beni.

marginata Drap. Lavarone del Santerno e de’ rii a breve corso presso Imola. Colie mut. unidentata Pfr. C. ed elongata.

S e m p r o n i i Charp. Monte Titano. u m b i 1 i c a t a Drap. Mura di Cesena. minutissima Hart. Lavarone del Santerno e rii presso Imola.

antivertigo Drap. Imola sotto ai sassi nei luoghi umidi ed ombrosi; colli.

pygmaea Drap. Colli d’ Imola.

Balea fragilis Drap. Monte Beni.

Clausilia laminata Mont. var. ventricosa , sub- striata , violaceo-labiata Monte Beni-

g i b b u 1 a Ziegl. Contorni e mura di Forli , Cesena , Bimini monte Titano.

b i d e n s L. nec Drap. Contorni e mura di Rimini.

alboguttulata Wagn. var. punctata Mich. Mura di Firenzuola.

p i c e a t a Ziegl. Colli della Cattolica. p u m i 1 a Ziegl. var. triplicata Hartm. nec Meg. mut. minor. Monte Beni

r u g o s a Drap. - Monti Beni e Titano.

1 i n e o 1 a t a Held. Faggiola 5 mura di Firen¬ zuola, Palazzuolo.

semidenticulata Pfr. L. var. basi vix tumi -

70

da, jjerisi07nate mitts violacco-labiaio , margine co I tim el- lari aliquot denticulis preedit o Pineto di Ravenna. Sinora non era stata rinvenuta che nell’ Asia minore, donde forse venne trasportata a Ravenna colle navi du¬ rante la sua dipendenza dalP Impero d’ Oriente.

Garychium mini in u m Mull. mut. elongatum Villa Frequente nel lavarone de’ rii Sellustra, Cor- recchio, Castellaccio e del flume Santerno.

Auricula m y o s o t i s Drap. Pineto di Ravenna.

Cyclostoma clegans Drap. Abbondantissi- mo per tutta la Romagna , almeno dalle falde dell’ Apen- nino sino all’ Emilia.

S o m m a: generi 42 specie 73 , varieta 4 , muta- zioni 7.

( Sara continuato )

Pieclamo di priorila.

Pfeiffer L. nei Pogli malacozoologici p. 55 istituisce una nuova specie sotto il nome di Helix Phoenix. Essa era diggia nota a Chemnitz, che la raffiguro sulla tav. 150 f. 1454, come varieta della H. hcemastoma Linne. Fe- russac. Hist. pi. 32 B f. 6, la riferisce come varieta alia H. melanotragus Born. Reeve, Conch, icon., la ritiene erroneamente per la H. melanotragus , nel mentre che riunisce la vera If. melanotragus come varieta alia H. hcetnasiotna^ ed in cio conviene anche Pfeiffer. Lamarck nella Enciclopedia metodica, t. 462 f. 4, la chiamo H. se- negalensis , nome che a Pfeiffer non sembra conveniente per un mollusco dell’isola di Ceylan, giacche porgerebbe un’ idea geograficamente falsa; e quindi le propone quella

74

nuova denominazione. Ma per questa stessa forma io debbo reclamare la priorita di un nome posto sotto la salvaguar- dia della pieta de’ malacologhi. II defunto F. Ziegler la battezzo gia da anni come H. seposita , e per tale me la classified Charpentier nel 1844. St.

Stivfiata bifeBiognttfica sfeii1 a»ino IS&53.

( Oontinuazione )

XU. llepertorio italiano per la storia nalurale .

Vi si rendc conto dei seguenli lavori:

A rad as p. 41. ( Yedi la p. 42 del I. anno)

P o n z i Gius. - Osservazioni geologiche fatte lungo la valle Latina da Roma a Montecassino ( Atli deli aca¬ demia pontificia dei Nuovi Lincei , Roma, 4851, T. 1. p. 482-491 , lav. 4 ), pag. 51.

G o r n a 1 i a Emilio e G h i o z z a Luigi Cenni geo¬ logic’! sulP Istria ( Giorn. deli Istituto lombardo , Milano , 4852 , V. Ill p. 48-45, con 3 tavole ), pag. 33.

P r a d a Teodoro Gatalogo dei G aster opodi terre- stri della valle dell’ Isonzo e dell’ altipiano d’ Adelsberg , del littorale di Trieste e dell’ Istria ( colla memoria pre¬ cedent e , p. 46-51), pag. 49.

Scarabelli G. Sopra i deposit! quaternari del- 1’ Imolese ( Arinali di scienze matem. e fis. di Homa , 4852 , in 8°), 44 pagine con tavola. pag. 51.

P a 1 m i e r i Luigi e S c a c c h i Arcangelo II mon¬ te Vulture ed il terremoto del di 44 agosto 1851. Na¬ poli, 4852, in 4°, 454 pagine con 7 tavole. pag. 79.

72

Lanza Franc. Di alcune ricerche geognostiche sulle formazioni dei dintorni di Zara ( II. Programma del ginnasio superiore in Zara , 4854 , p. 72), pag. 94.

De-Filippi F. Sulla origine delie perle ( Ci- menlo , Torino, 4852 , in 8°, fasc. IV), 41 pagine. pag. 140.

Rezia p. 412. ( Vedi la p. 467. del I. anno)

Strobcl P. Notizie malacostatiche sul Trentino. Pavia, 4854 -52, in 8°, Parte I. di 414 pagine. pag. 1 1 6.

V e r a n y J. R. Mollusques mediterraneens, Genes, 4854 , in-4°, I. Partie: Cephalopodes , 432 pages, 43 planches col. , prix 80 fr. pag. 129.

S p i n e 1 1 i G. B. Catalogo dei molluschi terrestri e fluviali della provincia bresciana. Brescia, 4854, in 4°, 32 pagine con una tavola. pag. 435.

Murchison Roderik Impey Memoria sulla strut- tura geologica delle Alpi, degli Apennini e dei Garpazj ; traduzione con appendice di P. S a v i e G. M e n e g h i- n i. Firenze, 4850, in 8°, Vol. I. di 528 pagine con tavola. - pag. 437.

Bianconi J. Jos. Specimina zoologica mosam- bicana quibus vel novae vel minus notae animalium species illustrantur ( Memorie dell’ academia delle scienze del- r Islitulo di Bologna , Bologna, 4850-52, in 4°, To - mo I. p. 474 , 242, Tomo III. p. 46, 92 ), 88 pagine con 44 tavole col. , una relativa ai molluschi ( la 5a del Tomo III: Triton Ranzanii Bianc. ). pag. 457.

D o d e r 1 e i n Pietro Donativi fatti nel 4852 ai vari gabinetti presso la r. university degli studj in Mode¬ na da Luigi Bompani. Modena, 4852 , in 8°, di 37 pa¬ gine. pag. 469.

Costa Oronzio Gabriele Paleontologia del regno di Napoli ( Jtti dell’ academia Pontoniana , Napoli , 1853, in 4°, VoL V. , pag. 253-433, con 15 tavole), pag. 172.

11 capo tratta dei Cefalopodi ; ivi e descritto P Ammonites filosus Costa. A1 capo parlasi dei Gasteropoda , fra i quali vi sono le seguenti specie nuove : Nerinca elongata ed elata , Pyramidella e.vigua , Mitra fasciata e plicata , Cerithium dispar, Murex asperrimus. 11 capo comprende gli Acefali con un nuoYO genere, Iphigenia , e colle specie nuove: Mytilus inflatus, Chama rudis , Corbula spinosa, Cardium pectinoideum , Iphig. acuticostata. I Brachiopodi vengono esposti nel capo 8.° Nel capo 9°, degli Ortoceratiti , Ippuriti ecc ., l’auiore assume di pro- vare che le Ippuriti ( poche eccettuate , che spettano ai zoofiti e sono prossime all e Cariofillie ed alle Turbinolie ) appartengono al regno vegetale, e probabilmente sono prossime alle umbellifere dei generi Apium, Ferula , ecc.

S t r o b e 1 P. Note malacologiche d’ una gita in Valbrembana nel Bergamasco (Giorn. deU Istituto lomb 1847-1850 , iomo I. p. 519, Tomo II. ^.59, 1 14 e 250), pag. 181.

C a t u 1 1 o Tom. Ant. Intorno ad nna nuova clas- sificazione delle Calcaree rosse ammonitiche delle Alpi venete ( Me?n. dell' Istituto venelo di scienze ecc., 1855, VoL V.), 57 pagine con 4 tavole. pag. 185.

L’ autore giudica che questa Calcarea debbasi estrarre dal si- stema cretaceo , quantunque alle volte alcuni fossili siano promi- scui ; e la divide in C. cpiolitica inferiore o piu antica , conte- nente varie Ammoniti , che non rinvengonsi nei Calcari supe- riori ed in C. epiolitica superiore, scissile , arenacca con fos¬ sili ora suoi proprii ora comuni col terreno neocomiano, la quale si intercala fra gli strati del Galcare bianco neocomiano. Sono proprie a questo le Antinomia diphya e deltoidea ed invece exclu¬ sive del C. epiolitico V A. angusta , dilatata ed angulata. Catullo

74

adduce molte indicazioni , illustrate coo figure, intorno alia estensione topografica di questi terreni, alia loro sovrapposizione ed ai fossili in essi contenuti. Le Ammoniti nuove figurate nelle tavole ammonlano a 19.

II. Bis Journal de conchyliologie , tome IV > cahier IV.

( Yedi per gli antecedent fascicoli la p. 149 del I. auno )

Observations sur plusieurs fausses Giandines; par M. A. M oquin-Tandon, page 345. Secondo A. M o r e 1 e t il genere Glandina Sch., Polyphemus Montf., distinguesi per la mancanza della mascella e per avere invece la lin¬ gua arraata di uncini. Sotto questo rapporto si potrebbe dire che la Glandina sta al Bulimus come la Testacella al Li?nax. 11 prospetto monografico di tutte le specie del genere Glandina ofFerto da Morelet comprende 85 specie. Ma Moquin-Tandon opina che varie di esse dovranno ve- nirne escluse, quando si avra studiato il loro animale, ed intanto ne elimina le seguenti tre: Gl. folliculus Gron., procerula Mor. e lamellifera Mor., <jome esclude pure da quel genere Y Helix szibcylindricah. , lubrica Miill., che Albers pone del pari fra le Glandina. E V autore venne in cio indofto dietro 1’esame anatomico dei loro apparati della bocca e della generazione, da lui descritti, per la costruzione dei quali esse non si possono gene- ricamente distinguere dalle specie del genere Bulimus . A questo genere adunque esse dovranno essere aggregate, formando una apposita sezione, cui sarebbe da conser- varsi il nome piu antico di Cochlicopa Ferussac. Gli ovovivipari Bui. follicuhis , procerulus e lamelliferus sono tra loro molto affini anche pei rapporti anatomici, e

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si scostano dai veri Bulimus molto piu chc non ii Bui. subcylindricus. Moquin - Tandon oflfre poi la sinonimia completa dei Bulimus folliculns e subcylindricus.

Notice sur la ponte de quelques Unio. Comparai- son entre l’ oviduct e de ce genre et celui du genre Anoclonta; par Baudon, page 553. Gli Anodonta sono ovovivipari , mentre che gli Unio sembrano essere ovipari, come Baudon ebbe luogo di osservare negli Unio batavus Lam. , tumidus Retz, Requienii Mich, ed am- nicus Ziegler. La massa delle uova varia di colorito a seconda del colore dell* animate che l’ha deposta, e con¬ vene piu centinaja di uova libere. Nei mesi di luglio ed agosto succede in varie riprese la espulsione delle uova , che ammontano a piu migliaja. Secondo Baudon non esi- ste negli Unio un ovidotto propriamente detto , ma nel momento della deposizione delle uova le fibre della por- zione muscolare del piede si dilatano in un punto, indi si contraggono , ajutate dai muscoli adduttori o d’ attac- co , ed ejaculano con violenza le masse cT uova per una fenditura posta verso il mezzo del margine posteriore del piede. Questa fessura si chiude in seguito. ( Vedi inol- tre la pag. 78 )

Description de coquilles nouvelles ; par Petit de la Saussaye , pages 357, 360, 404, 412. ( Yedi V elenco delle specie nuove alia p. 169 del primo anno ).

Description di une Marginelle nonvelle ; par Bernard i, page 360. (Vedi Y elenco delle specie nuove alia p. 481 dell’ anno 1. )

Descriptio?i de coquilles nouvelles de t Australie ; par A. Morele t, page 369. (Vedi f elenco preaccennato). Secondo L. Pfeiffer, Malakozoologische Blaetter I. p. 78, la Part u la Erhelii M. sarebbe la sua P. glutinosa , Mo¬ nographic Suppl. p. 448.

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Catalogue des molluscjues cephalopodes , pteropodes , heteropodes , gasteropodes nudibranches , inferobranches, tectibranches el pulmones des environs de JSice ; par Verany, page 375. Contiene 1* enumerazione di 426 specie marine divise sopra 44 generi , aggiuntevi le loro sinonimie principali e 1’ indicazione delle dimore loro. Riguardo all’ illustrazione delle specie V autore si riferi- sce, per quanto spetta ai Cefalopodi , al suo lavoro spe- ciale sugli animali di questo ordine viventi nel Mediter- raneo, e rispetto ai Gasteropodi alle note del catalogo degli animali invertebrati del golfo di Genova e di Nizza, inserito nella Guida di Genova, 4846. Cinque specie pe¬ rn sono nuove , cioe : Eolidia Leuckartii , Grubbi e Soule yeti ; Jegires Leuckartii ; ed Actceon Hopei . La prima distinguesi dalla E. northumberlandica Aid. et Han. pei tentacoli superiori non atfellati , e 1’ ultima dif- ferisce dall’ A, viridis Cantr. per la forma meno slancia- ta , per 1’ estremita del corpo meno acuta e pei tentoni piu grossi ; essa vive anche a Napoli. L’ Actceon e Y u- nico genere polmonato di cui 1’ autore faccia cenno.

Eefleocions sur les Pisidies, et eny parliculier sur le P. pulcbellum Jen. \ par A. Baudon, page 392 A cinque forme tipiche riduce Baudon i Pisidium viventi in Francia, cioe ai P. amnicum Miill., obtusale C. Pfr., henslovvianum Shepp. , fontinale Drap. e pulcbellum Jenyns. Quest’ ultimo essendo sparso ovunque , presenta infinite modificazioni a seconda del variare della natura delle aque e del nutrimento; cio che non avviene nelle altre specie , perche circoscritte a determinate localita e condizioni. Egli riferisce quindi tutti i Pisidium che non offrono forme perfettamente determinate al P. pulcbellum , e riunisce per cio nel medesimo come semplici variazioni

le pseudospecie seguenti : F. caliculatum , Gassiesia - mini, normandianum Dup ., casertanum Poli, limosum Gass., thermale , iratianum Dup., lenliculare Norm, e cinereum Alder , e le suddivide in due gruppi. Le ulti- me cinque pertengono a! gruppo del P. cinereum , ii quale presenta caratteri piu netti e spiccanti che non il P. pulchellu?n ; ma. questo ha il diritto di priority. 11 fatto poi , che dei giovani P. pulchellum trasportati da un’ aqua in un’ altra, posta sotto differenti condizioni, vi si trasformarono , crescendo, in P. cinereum , persuase Baudon, non essere entrambi che varieta d’una sola specie.

De V epiphragme el de sa formation ; par Paul F i- s c h e r , page 397. Tratta della forma, dello spessore, del numero, della posizione degli epilrammi nei gastero- podi jiccenna osservarsi nell’ epiframma dei gasteropodi terrestri sul principio della sua formazione una fessura centrale, oppure una apertura sferica; descrive il modo con cui il mollusco se lo costruisce, a che scopo ed in quale stagione, nel che difFeriscono i gasteropodi terre¬ stri dai pochi aquatici ( P/anorbis leucosloma Mich, e marginatus Drap. ) , nei quali fu sinora osservato que¬ sto fenomeno. Le specie terrestri, la cui conchiglia pre¬ senta P apertura ristretta , difficilmente costruiscono un vero epiframma ; quelle che passano Y inverno agglome¬ rate in famiglie, non lo formano intiero , servendosi in massima parte per riparo delle conchiglie delle loro sorelle. U autore stabilisce poi le differenze che passano tra lo pseudoepiframma , V epiframma e Y opercolo. E qui avrebbe dovuto fare cenno anche del clausilmm ; ma per buona sorte a questa lacuna suppli il signor Cail- liaud nell' articolo , del quale si dara piu sotto il sunto. Inline Fischer passa a parlare delle secrezioni dei mol- luschi gasteropodi, che distingue in secrezioni del man- tello ed in secrezioni del piede. Negli individui adulti il mantello non puo secernere che una sola materia calca- rea, ordinariamente biancastra. In alcuni acefali ( Asper¬ gillum , Clavagella , Gastrochcena , Teredo ) hanno luo- go due secrezioni diverse, T una nella gioventu e 1* altra nell’ eta adulta. A questo riguardo si potra ricordare quanto osservo Petit parlando del singolar genere Mu l-

78

leria Fer., e che fa accennato alia p. 151 del primo an¬ no di questo giornale. Fischer chiama pare Y atten- zione dei malacologhi sopra i rapporti singolari che pas- sano tra la grandezza e la grossezza degli opercoli e quelle della conchiglia.

Notice sur le Bulimus auris bovina Brug. , par Petit de la Saussaye, Va9e 403. E la correzione del nome di due B u limits figarati da Reeve nella saa mo- nografia di quel genere. 11 B. Shongi pi. 7 f . 4 , 5 sa- rebbe il vero B. auris bovina Brug. , ed il B. auris bovina sarebbe invece ana specie nnova , per la quale Petit propone il norne di B. Lessoni. ( Vedi Y anno I. p. 171, elenco delle specie nuove ) L. Pfeiffer nel perio¬ dic sovraccennato dichiara, che la figura di questa spe¬ cie offerta da Petit, non corrisponde perfettamente al ti- po di Reeve, ma conviene piuttosto al proprio B. porphy- rostomus.

Notice sur diver ses coquilles classics dayis le genre Pyrula; par R o 1 I a n d d u Roquan, Va9e 405. Egli ritiene che le Pyrula Eugtnice Bern. , fusiformis Chenu e Mawce Gray debbano costituire un genere se¬ parator da la descrizione della P. fusiformis da lui pos- seduta , perche poco nota ne menzionata da Reeve nella » Conchologia iconica rettifica e completa la storia e la sinonimia della P. Mawce , dal che Visulterebbe , essere la Pyrule pourpree di Chenu una semplice varieta di que¬ sta specie ( Pyrule de Delessert Chenu ).

Note sur une coqmlle , ayant en merne temps l ap- parence d une Helice et d3 une Limnee; par Petit, page 409, pi. 13 /. 5, 6. Una giovane Helix asper - sa , essendo rimasta imprigionata nella conchiglia d* una Limncea stagnalis morta, si servi di questa sino al pun- to , in cui avvieinandosi alio stato adulto, pote sortire da quella conchiglia , e termino V ultimo giro di spira nella forma e col colorito proprio alia sua specie. Petit ne fe cenno e ne diede la figura piuttosto come dJ un oggetto di curiosita che d5 interesse scientifico.

Note relative a l' oviducte , chez les Unios et les Anodon- ta ; par Moquin-Tandon, page 410. In aggiunta all5 articolo di Baudon sugli ovidotti degli Unio e degli

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Anodonta ( pag. 75) egli porge la descrizione degli ori- ficii loro, gia accennati da parecchi malacologhi. Egli li trovo proporzionatamente piu grandi nella Dreissena po - If morph a, che negli Unio ed Anodonta. Quatrefages vide sortire delle piccole masse di uova da ww’ Anodonta, durante 24 ore, con degli intervalli di riposo di mez- 7/ ora o di tre quarti d’ ora.

Supplement an catalogue des coquilles trouvees a V ile de la Guadeloupe \ par Beau, page 41 3. E una semplice lista di 153 specie pertinenti a 68 generi , offerta come doeumento per servire alia storia della di- stribuzione geografica dei molluschi ed in aggiunta alia precedente nota, publicata nel medesimo giornale, anno II. p. 422. II numero delle specie della Guadalupa am- monterebbe secondo quelle liste a 311 , divise sopra 94 generi. Beau ci lascia pero sperare un secondo supple- mento , il quale conterra le specie piccole, che egli non ha sinora potuto classificare , e fra le quali vi saranno probabilmente varie specie inedite.

Des Clausilies, et de leur clausilium; par F. C a i 1- liaud , page 419, pi. 43 f. 1-4. Daubenton nel 4743 rimarcO pel primo la stnittura singolare delle Clau- silia ; ma fu soltanto nel 1805 che Draparnaud diede loro quel nome genei ico , desumendolo dal caratteristico ossicino che si articola nell’ apertura loro , e ch’ egli chiamo clausilium spatuliforme. Sinora per raffigurarlo nella sua posizione naturale, si rompeva il peristoma. Ma per tal modo la parte superiore del clausilium non ap- pariva chiaramente. Cailliaud penso adunque di rappre- sentarlo meglio , e ci porse quindi quattro figure , tolte, tre dalla CL macarana e la quarta dalla Cl. Kiisteri , alle quali levava con una lima ora la cervice, ora la pri- ma meta dell’ ultimo anfratto ed ora la seconda del pe- nultimo. Chiunque vorra ripetere tali operazioni sulle conchiglie di qualcuna delle nostre maggiori specie , co¬ me p. e. della CL alhoguttulata Wagn. , vi potra chia¬ ramente osservare la forma del clausiliu7/i e la sua con- tinuazione lamelliforme , prolungata per mezzo anfratto lungo la columella interna, ove attaccandosi assume forma tondeggiante , onde rinforzarsi. E questo peduncolo ela-

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stico , che rende mobile il dausilium 5 il quale spinto in fuori dall* animale che sorte dal nicchio, s’ adagia nel- 1’ incastro formato dalla lamina inferiore e dalla piega co- lumellare, e vi rimane sino a tanto che ritirandosi il mollusco 5 il peduncolo ritrae il clausilium nel primiero suo posto. Egli non e pero abbastanza elastico da non rompersi tal fiata , ed in allora sembra che 1’ animale ab- bia la facolta di riprodurlo. A questo meccanismo, gia in parte descritto da Charpentier e da altri, concorrono ol- tre alia detta lamina ed alia detta piega anche la lamina spirale ossia della parete 5 la piega lunata, quando esiste, ed una piega palatale inferiore in quelle specie 5 nelle quali il dausilium porta inferiormente una scanalatura , che in quella piega appunto si ingrana. Kiister nella mo- nografia non ancora compita di questo genere ci offre le figure del dausilium della maggior parte delle specie descritte; Cailliaud non voile presentarci che il solo con- torno delle tre forme principali , cioe del dausilium in- tiero ( Cl. tridens Chemn. ), di quello con una scanalatura ( Cl. Kusterii ) e di quello con due ( Cl. Parreyssii Z. ). Delle 200 specie esaminate dalE autore 25 ossia d/8 circa hanno il dausilium scanalato. Delle 250 specie sinora conosciute (I) tre quarti circa presentano la piega lunata e tre sole sono destre. La Crimea ed il mezzodi della Russia sono secondo Cailliaud piu pafticolarmente la loro patria adottiva , 14 o 15 appena vivono in Francia (2). L’ asserzione sua che non si possa vedere il dausi¬ lium guardando dall’apertura , non e matematicamente ammissibile. Vi sono varii individui normali, ne’ quali se ne puo benissimo per di la osservare la parte inferiore.

( Sara continuato )

(1) Peiffer L. ne enumera 284.

(2) Sinora pero e secondo Pfeiffer e secondo Charpentier il numero massimo di specie si present6 nella penisola olimpica e neir Asia minore ; la sola Dalmazia ne alberga una ottantina.

( Dispensalo nel mese 9.°, fruttifero )

Pavia . Tip . Fusi.

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GIORNALE DI MALACOLOGIA

4854. N.° VI.

Viaggio malacologico di E. A. Hossmcessler nelle Spagne (*).

Nel primo anno di questo giornale alia p. 443 si die- de I’ annuncio di questo viaggio, e si accennarono la via tenuta da Rossmaessler e le contrade da lui percorse. Ora si fara conoscere la fisionomia del paese , come venne dal medesimo descritta, e le scoperte e le osservazioni da lui fattevi in malacologia.

II Sud-est della Spagna ad eccezione delle Vegas ( pia- nure coltivate, irrigue ) di Valencia, Burriana , Murcia e Granada, e contrada aridissima. La maggior parte delle Sierre sono quasi interamente prive di vegetazione , se si eccettui qualche atrofica palma nana e qualche raro cespuglio di rosmarino , di cisto od altro. Rupi muscose, declivi erbosi , foglie al piede delle rocce, licheni, man- cano totalmente. Infuori della Sierra de Vallirana presso Barcelona Rossmaessler non vide alcun bosco. Per intere giornate egli non trovo una goccia d’ aqua e le innu- merevoli Ramblas ( letti di cessati fiumi ) , ora sostituite alle strade mancanti , sono tristi testimonii dell’ abon- danza d’ aqua d’ un tempo passato , quando si rispettava-

(*) Estratto dalla Zeitschrift fur Malakozoologie 4853 p. 97, 161 e 471 ; e dai Malakozoologische Blaetter 4854 p. 32 e 459.

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no le selve de’ month La lussureggiante Vega di Murcia, fatta astrazione dal sistema d* irrigazione nudrito dal Rio Segura, eredit& dell’ industria moresca , non ha ne ru- scello , ne sorgente , ne fontana ; presso la pittoresca Alicante, il non plus ultra di siccita, non v’ e flume, e fuori della citta non si vedono altri alberi, che alcuni ulivi e datteri , e le algarobe. Quivi, al dire degli abi- tanti , erano nove anni che non pioveva. E cio non ostante si raccoglie e si mangia in que’ paesi una infi- nita di lumache ( caracoles ); ogni mattina se ne tro- vano de’ cestoni pienl sul mercato delle citta, portativi dagli Arrieros sulla schiena degli asini ; in Barcelona ne arrivano delle barche cariche dalle isole Baleari j e gli innumerevoli caprai se ne portano ogni sera una por- zione per la cena a casa (t). Tutte le Elici , che non sono piii piccole della H. pisana Miill. , vengono man- giate ad eccezione della H. candidissima Drap. dalla carne tigliosa. Anehe Y H. Gualteriana L. non e ricer- cata, ed e Y unica che lo Spagnuolo non chiami caracol ( ne carocol ) ma chapa ( pron. ciapa ), percui Lamarck erro adottando quel nome spagnuolo come nome gene- rico per le specie affini alia suddetta Helix. Le forme grandi dell* JHT. alonensis Fer. sono le piu pregiate, e chiamansi specialmente serrauos , lumache del monte. Dal sin qui detto si potra arguire , che le circostanze vitali de5 molluschi terrestri , specialmente nell’ interno del paese , dovranno alquanto differire da quelle , in cui

(1) Fara d’ uopo procedere con circospezione nell’ ammettere che gli esemplari delle maggiori specie , spogli del mollusco , trovati in una data localita , vivaoo in questa ; potrebbe darsi che fossero stati costi portati da qualche capraio , il quale pa- sciutosi dei molluschi, vi gctto le chiocciole. Rm.

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vivono neir alta Italia. Anche in Ispagna gli Schisti argil- losi e micacei , il Gneis, il Granito e le altre rocce non calcaree sono fuggite dalle lumache; cosi pure le estese pianure diluvionali. Il calcare giurese e pero la roccia predominate; ma cio non pertanto 5 ove non sianvi il favore d’un tempo umido o nuvolo o del crepuscolo mat- tutino il bottino del raccoglitore e scarso, perche le chioc- ciole stanno rintanate ne’ profondi crepacci delle rupi o sotto le pietre o le foglie legnose dell’ Agave America¬ na. Il piovoso autunno e la stagione piu propizia per fame raccolta. Nelle Vegas le condizioni presentansi ben diverse. Cosi nella Vega di Burriana Rossm<essler osservo i tronchi de’ melaranci sino a due piedi da terra coperti come da una crosta di Helix variabilis Drap. (*) ed A ri¬ ff onis Rm. , e sulle foglie di quegli alberi egli ne cont6 sino a 20 esemplari per foglia 3 o da 60 ad 80 H. pi - sana giovani. Un aspetto consimile offre pure la fauna malacologica delle costiere. I cespuglietti di Bhamnus sono letteralmente incrostati di H. pi sana , terrestris Chemn. e Bulimus acutus Brug. ; ad un dipresso come Iungo le sponde adriache. Riguardo ai molluschi dJa- qua dolce e chiaro, che pei motivi gia addotti essi deb- bono essere limitati a poche locality come alle Acequias ( canali d5 irrigazione ) ed alle Azarbes ( scoli ). Nell’ Al- bufera presso Valencia ed in un piccol fiume presso San Felipe de Jativa Rossmaessler fece pero buona caccia. I molluschi aquatici de’ monti si riducono al Limnceus minutus Drap. e ad una Paludina, affine alia P. similis Draparnaud. La Leonia mammilaris Lam. ( Cyclo-

(*) Questa specie ritenuta comunemente come abitatrice delle coste , inanca presso Cartagena ed Almazarron e rinviensi in- vece intorno a Murcia. Rm.

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stoma Voltzianum Mich. ) , la di cui separazione dal ge- nere Cyclostoma non sembra a Rossmasssler anatomica- mente giustificata , serve d’ anello di congiunzione tra la malacologia algerina e quella della Spagna, sino verso Alicante ; vive essa sotto le pietre , e nei tronchi della Macrochloe tenacissima . L’ H. alabastrites Mich. , che sembra essere una anamorfosi locale della H. splendida Drap, , e la H. Dupotetiana Terv. , raccolte sulle alture intorno a Cartagena , come pure 1’ H. cariosula Mich. , che vive presso Malaga, stabiliscono del pari dei rap- porti tra le dette due faune malacologiche. Accennano egualmente ad un clima caldo la Parmacella calyculata Lowe di Velez Malaga, e le infinite forme di Melanopsis , dal M. Graellsii Villa pel M. Dufourii Fer. sino al M. lavigatus Lam., comuni in tutto il territorio percorso. A motivo della gran siccita vi mancano le Helix del grup- po della H. hispida L. e le Clausilia. II gruppo del- F H. cornea Drap. non vi ha del pari verun rappresen- tante , e quello della H. pomatia L. , che non rinviensi in tutta Spagna, non vi figura che ’per la H . aspersa Muller. Le Pupa frumentum e marginata Drap. man¬ cano in quelle contrade , ne v’ hanno sostituti (*). La Spagna meridionale 6 inoltre assai povera in bivalvi : un Unio della famiglia dell’ U. pictorum L. , probabilmente specie nuova , dell’ Albufera; una varieta gigantesca del- r U. litoralis Lam. dell’ Azarbe mayor del Rio Segura presso Murcia , ed un’ altra varieta piccola dell’ Acequia de la Palafanga presso Almazora; una Anodonta del-

(*) Secondo Graells le H. hispida, Pupa frumentum e margi¬ nata e le Clausilia vivono nelle provincie settentrionali della Spagna; la JET. cornea troverebbesi per6 nelle provincie orientali.

Str.

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F Albufera. Almeria e la sede principale dell9 H. Gualte - riana : la sua variety fasciata non vi e rara. Lc H. la¬ sted e punctata Mull, possono probabilmente chiamarsi le specie predominant nelle provincie orientali e meri- dionali della Spagna, e 1’ H. alonensis vi e senza dubbio la specie piu caratteristica. Questa parve a Rossmaessler 1* Helix europea piu variabile ; dalf H. campesina Ez- querra si giunge per non interrotte gradazioni sino all a vera H. alonensis . Anche a confronto coll’ //. hispanica Partsch nec Mich, non e abastanza precisato il confine. Fra gli esemplari d’ una varieta propria alle Sierre della provincia di Granada Rossmaessler ne trovo uno col pe- peristoma rossoviolaceo , e fra quelli della varieta, che vive sulla Sierra di Cartagena, varii sono piu piccoli del- 1’ H. splendida. Nel fascicolo 13-14 della sua iconografia, che sara quanto prima publicato , Rossmaessler esporra per esteso i caratteri , che distinguono V H. lactea dalla punctata. Egli credeva in sul principio , ch’ esse fossero i rappresentanti meridional*! delle H . nemoralis ed hortensis Mull. ; ma nella Catalogna egli le rinvenne tutte e quattro unite. Secondo G u i r a o ed i Caracoleras 1’ H. punctata sarebbe una lumaca delle Vegas e Y H. lactea una ser- rana, o lumaca del monte. Ma i fatti osservati da Ross¬ maessler lo condussero a ritenere piuttosto, che la prima prediliga , come la H. nemoralis , i coltivi posti gene- ralmente in pianura, e la seconda li fugga , al pari del¬ la H . hortensis. Rossmaessler distingue tre forme geogra- ficamente caratteristiche della H. lactea. La piu globosa, di mediocre grandezza , coll’ apertura ampia, rotonda, di colore bruno nerastro intenso e col peristoma stretto del medesimo colore, vive nelle isole Baleari. Rossmaessler stesso non la raccolse , percui egli dubita assai , se gli

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esemplari comperati sulla piazza di Alicante siano real- mente del continente orientale spagnuolo , come gli as- sicuro il Caracolero, oppure se provenissero anch’ essi dalle isole Baleari, cio che avviene sul mercato di Barce¬ lona, ove Sanchez Gomendador gliela indico espres- samente come specie balearica. E del resto certo , ch’es- sa manca totalmente da Murcia verso mezzodi sino a Cartagena, a occidente sino ad Almeria , e nell’ interno sino a Lorca , ove viene surrogata da un’ altra forma. Questa e piu depressa ed obliqua , ed offre un peristoma largo , fortemente espanso, di colore castagno scuro, co¬ me tutta la bocca. Non presenta mai esemplari colie fa- scie intiere , come avviene non di rado nelle altre due forme. Presso Mazarron rinviensi una mutazione unico¬ lore brunonerastra ( var. maura Guirao), caracol moro, ed ur/ altra interamente di colore giallo isabella ( var. turturina Rm, ). Un albinismo del tutto bianco vi si trova pure e non isolato, ma e difficile ad aversi, per- che i paesani lo custodiscono nelle loro case a difesa dal fulmine , chiamandolo caracol del trueno. La terza forma e affine alia pseudospecie H. hispanica Mich, nec Partsch, che Bossmsessler non pote pero trovare in Ispagna , ma che vive bensi nell’ Algeria. Quella forma b la piu piccola, spesso piu piccola della II. hortensis di comune gran- dezza , depressa e frequentemente carenata sino al prin- cipio dell’ ultimo anfratto. L’ apertura bassa, assai obliqua e sempre di color castagno scuro al pari del ristretto peristoma. Rossmaessler la raccolse sulle rocce calcaree e sulle siepi d’ Opuntia dalle montagne di Granada sino a Malaga e Velez Malaga. Una sottoforma di essa gli sembro un equivalente spagnuolo della H. hieroglyphic cula Mich, dell’ Algeria. L’ H. punctata non assume abito

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diverso col variar di contrada , ma inclina piuttosto allc mutazioni individuali. Lungo la costa orientale essa s’ or- na di colori e disesrni vivaci, offre qualche volta il lab- bro bruno, e si cinge , quantunque assai di rado , con fascie intere. Da Granada sino a Malaga presenta il labbro forte e bianco. Rossmaessler raccolse gli esemplari piu grandi a Granada ed i pid piccoli presso Malaga. L’ ana- tomia viene in appoggio dell’ opinione di Rossmaessler , che riconosce nelle dette due Helix due specie distinte. Il dardo dell’ H. punctata e al pari di quello della H . hortensis distintamente curvo, mentre le H. lactea e ne- moralis sono armate d’ un dardo dritto. Nelle condizioni di dimora queste analogie si invertono, come si vide piu indietro. A. Schmidt osservo inoltre, che 1’ H. punctata ha il flagello distintamente breve , e la lactea lo ha vi- sibilmente lungo. Oltre alle sei nuove Helix raccolte da Rossmaessler in questo suo viaggio ed enumerate nell’ e- lenco delle specie nuove dell’ anno scorso , egli trovo una nuova Helix affine alia H. Schembrii (non Schora- brii ) Scac. , ad Almeria , ed una Paludina vicina alia P. simiUs , gia indicata. A. Schmidt studio anatomica- mente quelle Elici e scopri in esse delle differenze spe- cifiche. L’ H. carthaginiensis Rm. distinguesi dalle varieta piccole della H. alonensis pel dardo minore, munito di lembi longitudinali a margini rivolti. L’ H. loxana Rm. differisce tanto dalla //. carthaginiensis quanto dalla H. hispanica Partsch pel flagello molto piu lungo, ed in- terponendosi fra entrambe per la forma della conchiglia, separa quelle due specie , che 1’ anatomia non saprebbe distinguere. 11 flagello della H. Arigonis Rm. non ha che metA lunghezza di quello della affine H. cespitum Draparnaud. La costruzione anatomica della H. boetica

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Rm. concortla con quella della H. cariosula, mentre per la forma della chiocciola si pone fra amendue la H. can - didissima. Ma il flagello di questa non raggiunge la meta della lunghezza di quello della H. boelica. Schmidt non indico sinora le differenze anatomiche ne della H. sub - rogata Rm. , ne della H. Guiraoana Rm. , che riguarda qual rappresentante spagnuolo della H. niciensis Ferussac. Ultimamente il professore A. Guirao fece conoscere un nuovo Melanopsis raccolto intorno a Lorca, e che denomino M. lorcana. Oltre alle dette specie nuove Rossmaessler ne raccolse varie altre non menzionate da Graells (4), cioe: Parmacella calyculata , H. alabastri- tes e cariosula gia accennate, H.serrula Mrlt. d’ Alicante, H. barbula Charp. dei contorni di Vera (c2) ed il Pla- norbis subangulatus Phil, di Marcia (3).

Str.

(1) Catalogo de los moluscos terrestres y de agua dulce ob- servados en Espanna. Madrid y Lima, 1846 en 8.° con 1 lamina.

(2) Trovata nelle Asturie e nella Galicia secondo Forbes. Str.

(3) Alle specie spagnuole enumerate da Graells si potrebbero inoltre aggiuDgere parecchie altre, indicate da diversi autori co¬ me indigene del suolo spagnuolo , cioe : Limax valentianus Fer. di Yalenza; Helix gemonensis Fer. delle isole Baleari ( Pot. et Mich.), Gougeti Terv. di Villa viciosa nelle Asturie, minoricensis e Nyelii Mittre dell’ isola Minorca ( Pfr. ), Quimperiana Fer. di Santogna ( Petit ) ; Bulimus tenellus Beck dell’ Andalusia ( Pfr. ) ; Pupa polyodon Drap. var. gracillima Beck (Pfr.); Clausili a pal¬ lida Parr, dell’ isola Minorca, solida Drp. var. pallens Z. (virgata Jan var. sec. Parr. ); Neritina viridis L. dell’ isola Minorca (Gm.); Ancylus costulatus Rust, di Port Mahon nella detta isola (Bourg. ); Unio littoralis Lm. var umbonatus Rm. del Guadalquivir , Re- quienii Mich, di Barcelona ( Rm. ). Fu certameute per errore che si indicarono come specie trovate nelle Spagne, da Jan 1’ He¬ lix melanotragus Fer., c dai fratelli Villa la Columna octona Lm.

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SUvista ijibliogB’iificit deSi1 anno 1851

SI. Bis. Journal tie conchtjliologie.

( Continuazione )

Note sur la rapidite du developpement de certaines coguilles ; par Petit, page 424. Una Ostrea (4) denticulala Born 9 che si suppone con fondamento siasi attaccata nella prima gioventu alia carena d’ una nave stanziata all’ imboccatura del fiume Gambia , sarebbe cre- sciuta in cinque mesi a 95 millimetri in larghezza ed in

var. minor, amendue specie esotiche; nonche da Potiez e Michaud, da Yoigt e da Rossmaessler (Icon.) la Clausilia corrugata Drap. dell’ Oriente. La Mclanopsis costata Fer. accennaia da Porro ( Mils. Mediol. ) come incola dei contorni di Sevilla , e forse la M. sevillensis Grat. gi& enumerata da Graells. L’ Achatina Pria - mus Meuschen della Spagna e probabilmente specie marina oper- colata. Fra le specie che Graells adduce essere indicate dagli autori come viventi in quella penisola , ma che da lui non vi furono ancora riscontrate , V H. lanuginosa Boiss. vive a Palma nelT isola Majorca ( Pfr. ) , la marmorata Fer. a Gibilt erra ( Rm. ), la martigena Fer. nelle montagne di Ronda nell’ Andalusia presso Atahate e la subrostrata Fer. presso Almeria. Yarie altre specie vengono indicate dagli autori come pirenaiche, e non essendo maggiormente precisata la loro stanza , potrebbero vagare anche pei Pirenei spagnuoli. Esse sono: Hel. Fontenillii Mich., nubige- na Chrp. ; Pupa goniostoma Rust. , polyodon Drap. var. ringi- eula Mich.; Clausilia dubia Drap.?, parvula Stud. ; Limnoeus thermalis Boube ; Paludina rufescens Rust. ; Ancylus gibbosus Bourg. ; Unio Capigliolo Payraudeau. Sir.

(i) 1 Greci ebbero ambe le voci OO'TpeLOVed offTpeov, ma gli autori latini non serissero che ostrea od ostreum , n& mai ostma come adotto il signor Petit.

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lunghezza , essendo la sua forma quasi orbicolare. Un Mytilus afer ad una Avicula atlantica , attaccati essi pure al medesimo naviglio , misuravano in lunghezza 78 millimetri.

Appendice au catalogue dts coquilles marines des cotes de la France (1) ; par Petit, page 426. Le specie sinora enumerate in queste liste ascendono a 466, appartenenti a 421 generi. Esse vengono illustrate colla citazione delle principal! sinonimie e delle dimore loro.

Note snr le nouveau genre Hypotrema- par Al. D’ 0 r- b i g n y, page 432. D’ Orbigny divide i Lamellibranchi ossia Acefali in due grandi divisioni : gli Ortoconchi a conchiglia simetrica, verticale; ed i Pleuroconchi a con- chiglia asimetrica , orizzontale. Fra i generi di quest’ ulti¬ ma divisione ve ne sono due disparatissimi , pertinenti a due famiglie diverse: la Perna, la cui cerniera offre una numerosa serie di fossette ligamentari; e 1’ Anomya, che invece per un buco della valva inferiore da passaggio ad un muscolo , il quale s’ attacca ad un opercolo testaceo fissato ai corpi sottomarini. 11 nuovo genere fossile Hypotrema offre pertanto riuniti i caratteri principal di quei due generi. Le fossette del ligamento non sono pe- ro parallele, e distinguonsi inoltre da quelle della Perna per la loro obliquita. D’ altra parte l’apertura della valva inferiore e intera ed il muscolo manca dell’ opercolo del- P Anomya, L’ autore lo classificherebbe piuttosto tra le Aviculidoe , che fra le Anomydce. Egli ne conosce due specie ben distinte, 1’ una delle quali, la H. Rupellensis, fu gia da lui figurata nel » Prodrome de paleontologie stratigraphique « sotto il nome generico di Pulvinites

(1) Pnblicato nel medesimo giornale T. II. p. 274 e 373, e T. III. p. 70 e 176.

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Defrance. Ma questo probabilmente non e che una Perna , e dietro le nuove scoperte ed i nuovi esami le delte due specie fossili non possono appartenervi. La H. Rupellen- sis viene di nuovo raffigurata nella tavola X. f. 1-5, e le figure 6-12 della medesiina tavola rappresentano la nuova H. triangularis. Queste conchiglie piu o meno fragili vivevano su di un fondo di sedimento fino, al di- sopra del livello delle maree , fissate sui polipai dei ge- neri Lasmophyllia e Montlivaltia. Attualmente s’ incon- trano fossili nel quattordicesimo strato corallifero delF an- tico bacino dei mari pirenaici , nei dintorni di La Ro¬ chelle nella Charente inferiore.

Description (P especes nouvelles de coguilles fossiles du mu see de Bes ancon ; par G o q u a n d , page 439 , pi. 14. Esse sono : Ammonites Pidanceti f. 3 e 4 , ed A. calcaratus f. 7 ed 8 , trovati nelle marne osfor- diane di Palente presso Besancon, in compagnia degli A. oculatus Rein. , arduennensis D’ Orb. , crenatus Brug. , cordalus Sow. ecc. ; A. Baylei f. 5 e 6 , delle mar¬ ne osfordiane di Tarcenav ( Doubs ) ; A. scaphitoi- des f. 9. e 10 , delle medesime marne nel Doubs e nel Giura , compagno degli A. oculatus e cordatus; esso manca totalmente a Palente. La Cyproea ovula , f. 1 e 2, della creta bianca nella Charente, ove trovasi asso- ciata alia Ostrea vesicularis ed all ' An anchytes ovalus , e che fu scoperta anco nella Dordogna, venne gia il- lustrata , quantunque nello stato incompleto , da D’ Or- bigny nella » Paleontologie francaise « , sotto il nome di Globiconcha ovula.

Des diver ses preparations employees pour la conser¬ vation des mollusqnes ; par Felix Daniel, page 444. Le qualita che deve avere un liquido da impiegarsi

9 2

per la conservazione dei molluschi, sono le seguenti : 4.° Egli deve impedire la putrefazione ed il rammolliraento ; 2.° non deve agire chimicamente , decomponendo certi organi o contraendoli di soverchio ; 3.° deve essere sco- lorato , e conservare possibilmente il colore proprio ai tessuti; 4.° finalmente non deve intaccare troppo facil- mente gli strumenti anatomici. Dopo queste premesse T autore passa in rivista le varie preparazioni da lui stu- diate. L’ alcool congiunto ad una centesiraa parte di su- blimato corrosivo e ancora il liquido migliore ; ma desso e costoso e non sempre alia mano ; inoltre altera il co- lorito. Volendogli sostituire 1’ aquavite, il rum ecc. , bi- sognera decolorarli anticipatamente con della polvere di carbone. La soluzione aquosa di cloruro di sodio o sal comune rammollisce, scolora, ne conserva che per breve tempo. Il medesimo senza liquidi e il preparato piu eco- nomico e conveniente a bordo de’ bastimenti. Il modo di procedere e il medesimo che s’ impiega per la conservazio¬ ne de’ legumi cotti. La soluzione di cloruro di sodio con allume e sublimato corrosivo , indicata gia nei tomi I. p. 215 e II. p. 447 del giornale in discorso 5 e da preferirsi all’ alcool , quando trattisi di conservare molluschi nudi o privati della conchiglia 5 ch’ essa de- comporrebbe a danno de’ recipienti e degli animali. E meno caro 5 conserva meglio la morbidezza de’ tessuti , ed altera meno i colori. La soluzione aquosa di solfato aluminico-potassico puo stare a pari della precedente 3 qualora non sia troppo lungi l’epoca in cui si vorra ser- virsi del mollusco in essa conservator giacche v’ e da temere che rammollisca troppo i tessuti. I molluschi nu¬ di o con conchiglia interna immersi nella soluzione sa- turata di sale ammoniaco ( chloridrato ) e di sublimato

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corrosivo , e conservativi sino a tanto che si impregnano del sale , cid che avviene senza che perdano ne il colore ne la forma , si possono indi seccare senza altro e por- re nelle collezioni accanto alle conchiglie. Ma questo mo- do di preparare a secco costa molto ed e pericoloso. La soluzione di nitrato di piombo incrosta i molluschi con un precipitato bianco. L’ acetato d alumina scioglie le conchiglie , e costa tanto , quanto 1’ alcool. L’ acido ace - tico rammollisce i molluschi e decompone le conchiglie; puo invece essere impiegato vantaggiosamente nelT am- mazzare gli animali. Gome si vede Daniel non ha potuto sinora scoprire nulla di completamente sodisfacente; gli rimangono inoltre da studiare varie altre preparazioni , come la soluzione aguosa di creosoto , i sail d’ ammo - niaca o di zinco ecc. ; egli ci promette percio ulteriori esperienze.

Alla pagina 449 evvi la fine della polemica principiata alia pagina 333 , la quale ebbe per rincrescevole risultato la cessazio - ne del giornale.

Nei fogli malacozoologici di Menke e Pfeiffer furono fatte le seguenti rettifiche alle specie nuove descritte nel giornale in di- scorso: II Bulimus Alcantarce Bern, non diversifica specificamente dal B. Dombeyanus Fer. ; il B Saulcyi. Bourg. non & che la va¬ riety y del B. 1-dentatus Roth di Pfeiffer, Mon. suppl. ; il B . Fairmaireanus Pet. e il B. cuneus Pfr. 1. c.

XIII. Memo ires de V academie royale des scien¬ ces etc. de Belgique ; Tome XXY1S.

Phenomenes periodigues naturels ; page 56. ( Vedi la pagina 33 )

94

I. Bis. Zeitschrifl fur Malakozoologie , numeri 8 e 9 (*).

JSuovi Auriculacei; di C. T. Menke e L. Pfeiffer, p. 424-427. (Vedi Y elenco delle specie nuove nel pri¬ me anno del giornale )

Osservazioni preliminarl sulle Pythia scarabaeus L. e Petiveriana Fer. ; di L. Pfeiffer, p. 427 e 428. - Pfeiffer ritiene che la vera Helix scarabceus L. , H. py¬ thia Miill. (glabra, nitida ), sia la specie figurata da Li¬ ster alia t. 577 f. 31, cui Blainville diede il norae di Scarabus Lessoni e Deshayes quello di Auricula Peti¬ veriana ; specie che venne figurata nello stato incomple¬ te da Rumph , Chemnitz e Kuster. Lo Scar, imbrmm di Reeve ed Adams ( longitudinaliter valde striatus ) non puo essere la specie Linneana, ma e bensi nuova, e Pfeif¬ fer la denomino Pythia Reeveana. A lui non e chiaro cosa sia il vero Scar. Petiverianuir Fer. ; la figura di Petiver ( Gazophyl. t. 4 f. 40), per la quale fu creato quel norne, rappresenta palesemente una forma molto af¬ fine alio Scar . plicatus Fer., se non forse con esso identica.

( Sard continuato )

Censao sieci*ologico.

Alla pagina 444 del primo anno di questo giornale si accenno , che il signor Menegazzi avea presentato all’ academia di agricoltura di Verona la sua opera sulla

(*) Vedi la pag. 447 del primo anno.

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Malacologia vivente di quella provincia. Ora il numero 77 del Collettore delV Adige in data del 27 p. s. set- tembre , mentre ci da la notizia , che la detta academia nella seduta del giorno 44 dello stesso mese avea de- cretata la stampa di quell’ opera nei suoi atti , e deco- rato 1’ autore colla medaglia d’ oro , ci annuncia pure la di lui morte , avvenuta pochi giorni dopo quella per lui onorevole decisione. Luigi Menegazzi nacque a Stan- ghella presso Rovigo , passo nell’ eta di tre anni a Vero¬ na a e vi compi la sua educazione. Abbracciata la carriera farmaceutica , esercito questa professione per mold anni a Soave nella provincia di Verona , e fu cola che prese amore alia Zoologia, specialmente all’ Entomologia e so- pra tutto alia Malacologia. Ritorno in seguito a Verona , ove poi abbandono la sua professione , e durante questi ozii degli ultimi anni della sua vita egli si diede parti- colarmente agli studii prediletti. Mori d’apoplessia nella notte del 24 al 25 del p. s. mese , nell’ eta di 60 anni circa.

Bibliografla.

Johnston Georg Einleitung in die Konchyliologie oder Grundziige der Naturgeschichte der Weichthiere ( Introduzione alia conchigliologia ossia elementi di storia naturale dei molluschi ) , traduzione con note e prefazio- ne di H. G. Bronn. Stuttgart, Muller- Guttenberg, 4854, in 8.° con 466 intagli in legno e 700 pagine di testo. Pr. 7 fl. 30 kr. rhn. ( L. 20 circa ) Quest’ opera scritta con uno stile popolare e con un ordine non strettamente scientifico , ma progredendo dagli oggetti d’ un generale interesse ed attrattivi ai piu difficili ed arridi , merite-

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rebbe certamente una versione nel nostro idioma. La ma¬ teria vi e divisa in ventinove capi e tratta delle relazioni economiche, geografiche , fisiologiche, anatomiche e siste- matiche dei molluschi fra di loro e cogli altri esseri. II traduttore aggiunse poi una appendice sulla distribuzione geografica dei molluschi ed un’ aggiunta sul loro sviluppo nell’iiovo e fuori del medesimo. Un indice dei capi, un prospetto sistematico delle figure ed un registro alfabeti- co delle materie e degli autori serve a completare e ren- dere ognor piu utile questo libro.

Bunker Guil. Index molluscorum, quae in itinere ad Gmneam inferiorem collegit Georg. Tams. Cassellis Cattorum, Fischer, 4853 , in 4.° , 80 pag. cum 40 tab. iconum depictis. Pr. 6 Thlr. ( L. A. 27 ). Gontiene Y e- numerazione di 166 specie, fra le quali 24 nuove (*). Di queste, nonche di molte altre dubbie o dalP autore gia descritte nella Zeitschrift fur Malakozoologie, si dan- no le figure molto bene eseguite. Le specie, ove occorre, sono illustrate da note critiche. Ne]l’ appendice sono enu¬ merate 45 specie recentemente raccolte a St. Vincent , e quelle della stessa contrada illustrate da Menke nella det- ta Zeitschrift, 4853 ( Vedi la rivista del giornale ). Se¬ gue P enumerazione di cinque specie gi& note di Cirripedi.

Innnncio.

Da vendersi una collezione di fossili teriiarii , una raccolta di conchiglie marine ed una di conchiglie terrestri e fluviali. JSotizie piu dettagliate si possono avere dal signor doitore Adolfo Senoner in Vienna, Landstrasse n. 689. Lettere franco.

(*) Vedi 1’ elenco delle specie nuove nel primo anno del giornale.

( Dispensato nel mese 10.°, vinifero )

Pavia. Tip. Fusi.

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GIORNALE DI MALACOLOGIA

1854. N.° VII.

Intorno all’ Helix frigida.

Lettera diretta al compilatore del giornale.

Amico carissimo.

Milano, 31 luglio, 1854.

In aggiunta alle notizie suit9 Helix frigida da Lei in- serite alia pag. 94 del giornale di Malacologia del 1853, credo che non le saranno discare alcune mie parole.

Fino dair anno 1831 il professore Jan, non ancora associato a Decristofori, ascese la Grigna dietro mie indi- cazioni, e vi scopri 1’ Helix , che nomino frigida ; e so che in seguito fu rinvenuta pure da Thomas. Boissier da Lei indicato come altro ritrovatore della detta Helix, era in Milano jeri ed oggi, e mi assicuro di non aver mai ascesa la Grigna , e conta di percorrerla posdomani col botanico Reuter mi dice d’ essere stato in Lombardia vent’ anni fa , e sali i Corni di Ganzo e qualche monte del Bresciano , dove riteneva d’ aver trovata quest’ Hel. frigida , ma che poi verified essere la colubrina (1).

(1) » Ebbi alcuni esemplari dell’ H. frigida da Thomas, il quale scopri in compaguia di Boissier la locality presso il monte Godeno >». Mousson in una lettera. Str.

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Ascesi diverse volte la Grigna, e dalla parte della ghiac- ciaja e da quella di Pasturo, ma in stagione meno avan- zata , per ricerca di insetti carabici sotto le nevi; ne mai ho potuto rinvenirvi la delta Helix .

Ne’ giorni 47 e 48 delio spirante mese percorsi la Grigna boreale dalla parte della Valle de’ Mulini special- mente per ricerca di fossili e ne riportai ricca e pre- ziosa raccolta. Le rupi delle bocchette e le cime dolomi- tiche dei nionti di Prada sulla Val Meria non mi for- nirono alcun mollusco. Verso la cima del Moncodine, as- sai pia in alto della grotta del ghiaccio , il mio compa- gno Paolo Ferni, trovava un esemplare della Helix , che io aveva gia perduta speranza di rinvenire : allora nel poco declivio ove sono fermati gli uni sugli altri i massi caduti dalle cime, e che altre volte trovai tutto occupato dalla neve, fecimo diligenti indagini , e vi trovammo na- scoste sotto quei massi, un poco sollevati da terra e piu vicini alia neve , molti esemplari piccoli ed appena nati , ed alcuni completi. II sole declinav^ , le nebbie si ad- densavano minacciando temporale, ed un istante prima di cadere la pioggia , ebbimo la fortuna di trovarne circa un centinajo d’ esemplari completi ; essi gia cominciava- no a vagare per le rupi, mostrando cosi il contrasto di un animale nerissimo, che esciva da una calcarea chioc- ciola , bianca appannata come la rupe su cui strisciava. Ho notato che molti esemplari portano delle rotture le quali non possono essere attribuite ad uccelli o ad altri animali carnivori , tanto piu che la chiocciola contiene ancora il mollusco vivente; pare invece che cadendo essi da quelle cime e rimbalzando sulle sottoposte rupi , si debbano rompere , gli incompleti speciahuente la bocca , e gli altri a preferenza gli anfratti. Queste rotture ven-

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gono riparate se accadono nell’ epoca in cui 1* animale non ha ancor compiuto il labbro; questo nna volta com- piuto, 1’ animale non puo piu produrre sufficienti secre- zioni per ripararvi (*). Le riparazioni osservate spettano alle divisioni b. c. d. del nostro catalogo e sistema di Anomalie o Anormitu , cioe deficient e ec/na e polimorfa .

Gli esemplari giovanissimi , appena nati , dell’ Helix frigid a , hanno il guscio corneo , di colore bruno, un poco lucido , e portano una fascia , la quale sbiadisce o sparisce in raolti nell’ invecchiarsi. La varieta che conser- va la fascia ( Hel . msubrica )9 e in generale piu piccola, e rugosa alia foggia quasi della Helix glacialis } mentre quella tutta bianca pare raggiunga maggiori dimensioni e si svrluppi piu liscia a modo del V Hel. alpina Faure Big. e della Schmidtii Z. ? colla quale io l’aveva confusa per lo addietro , e ritenuta per sinonimo nella Disposi - tio systematica conchyliarum etc., 4844; pag. 46, e nel Catalogo del Molluschi della Lombardia , 4844; pag. 9, non possedendone in allora che un esemplare solo , avuto da De Gharpentier , e che dubitava essere F Helix Schmidtii calcinata. Ora che ho veduto in posto la detta specie, la quale dimorando ad una considerevole elevatezza ( 6700 piedi e piu ) , in un clima nivale, sem- pre esposto al sole, continuamente alternato dalle nebbie, dalle nevi , dai venti e dalle pioggie, non puo essere cornea e vagamente colorata e maculata come la Schmidtii , la ritengo specie distinta ; e colgo 1’ occasione per ri- trattarmi della sinonimia dubitata. Sara dunque da sepa- rarsi in due specie distinte cio che appare come sinonimo nella Dispositio systematica conchyliarum ; sara da can-

(*) Vedi inoltre la pag. 77 , in fondo.

^00

cellarsi il nome di H. Schmidtii dal Catalogo dei mol - luschi della Lombardia , ritenendo solo il nome di H . frigida ; e sara da agsiungersi questa specie alia Mala - colog/a della Provincia Comasca di Carlo Porro , ove fu dimenticata, non avendola annotata negli elementi for- niti all’ autore, perche in allora non ancor trovata ne da me ne da mio fratello.

Altro non mi resta a dire 5 che gli esemplari ora rac- colti mi depositarono un gran numero di uova , e che il mollusco si chiuse nel guscio mediante un epifragma membranoso bianchissimo.

Abbia intanto i consueti sentimenti di stima e d’ a- micizia.

Antonio Villa.

Nota. La stampa di questa lettera fu ritardata di tre mesi per P asseoza del cornpilatore del giornale.

Molluschi terrestri ed aquatici raccolti nella Romagna da Giacomo Tassinari.

( Fine )

Molluschi aquatici.

Limnaeus stagnalisL. Comunissimo nelle valli e ne’ scoli delle pianure sotto 1* Emilia.

p a 1 u s t r i s Miill. Col precedente , e nei fossi ad aqua perenne sopra la detta via; Imola.

mul . corvus Gm. Col L. slagnalis. var. minor , anfr. ventrieosis , ad E. x>bscurum Parr, transeuns. Fossi ad aqua perenne intorlm a Rimini.

401

fossarius Mont. , minutus Drp. Fossi degli orti d* Imola.

mut. truncatulus Gm. Col L. fossarius , ma piu abbondante ne’ luoghi inferiori ad Imola.

p e r e g e r Gm. Comunissimo dapertutto ove irovansi aque a lento corso : fossi degli orti d’ Imola , scolo Gambellara sotto Imola, Piancaldoli. Gli esemplari viventi nella fontana di Trentola presso Imola , verso il monte , offrono un tessuto piu forte e sono involti da una crosta rosso-bruna. L’ aqua di quella fontana contie- ne in se molto carbonato di calce sciolto dall’ acido car- bonico.

1 i m o s u s Poir., ovatus Drp. Col L. stagnalis. auricularius L. var. elongatus Rssm. Col precedente.

Physa fontinalisL. Col precedente , Con- selice , ne’ fossi intorno a Rimini , comunissima.

Plano r bis corneusL. Fossi d’aqua peren- ne sotto P Emilia , Pineto e fosse di Ravenna ( Ginanni ). var. etruscus auct. Col L. auricularius. complanatus L. nec Drap. Col P. etruscus.

mut. submarginatus Jan. Detto. carinatus Mont. Conselice , rarissimo.

mut . dubius Hart. Detto. a 1 b u s L. Fossi d" aqua perenne degli orti d’ Imola.

var. peristomale albolabiato. Abbonda ne’ fossi perenni sotto P Emilia.

vortex L. Conselice , rarissimo.

Paludina vivipara L. Col L. stagnalis , fossi intorno a Rimini.

f a s c i a t a Gmel. Col L. stagnalis.

102

mut. pyramid at a Jan? Detto.

Bythinia tentaculata L. Comune in tutta Romagna.

mut. ventricosa Verso Rimini. dong at a Presso Imola.

Hydrobia acuta Drp. Aque salmastre nel pi- neto di Ravenna 5 fossile nella Marna bleu subapennina presso Imola.

N e r i t i n a fluvialUis L. * Foce dell’ Ausa presso Ri¬ mini, forse portatavi dall’opposta sponda dalmata.

Ancylus simplex Buc’ hoz mut. sol Porro Rio delle Rose presso Piancaldoli.

lacust-ris L. Scoli nel pineto di Ravenna , fosse della fortezza ( Ginanni ).

S. Acefali.

Anodonta anatina L. Valli e scoli delle pianure sotto Y Emilia , valli di Conselice.

p i s c i n a li s Nilss. ? Colla precedente.

Alasmodonta compressa Mke. Scolo Gam- bellara.

Unio Requienii Mich. ? Valli di Conselice. p i c t 0 r u m Nilss. var. Deshayesii Mich. Col precedente, scolo Gambellara.

mut. intus roseus Col precedente.

Sphserium corneum L. Scoli delle pianure sotto P Emilia.

1 a c u s t r e Mull. , Cyclas calyculata Drap. Col precedente.

Pisidium amnicum Miill. Fossi intorno a Rimini.

S omnia: generi 43, specie 26, varieta 5, muta- zioni 8.

103

S o in m a t o t a 1 e : generi 25 , specie 99 , varieta 4, mutazioni 15, fra i quali

Cefali : generi 20, specie 91, varieta 4, mutazioni 14, de’ quali

aqualici : generi 8, specie 18, varieta 3, mu¬ tazioni 7 ed

A cefali : generi 5, specie 8, mutazione 1. Aggiunta.

Fra i libri malacologici di merito de’ nostri padri vi sono pure le Opere postume del conte Francesco G i n a n n i Ravennate, nelle quali si contengono i testacei marini, palndosi e terrestri dell Adriatico e del territorio di Ravenna, due volumi in fob con tavole, Venezia 1755-57. E siccome fra le specie terrestri e d’ aqua dolce figu- rate in quel lavoro avvene alcune che non sono com- prese nell’ elenco del signor Tassinari, e la massima par¬ te delle altre non vengono da questi indicate come vi- venti nel territorio di Ravenna , die fa pure parte della contrada da lui illustrata; cosi non sembrami fuori di pro- posito di accennarle qui , in seguito a quell’ elenco , te- nendo 1’ online del medesimo ed indicando a ciascuna specie la figura corrispondente del II. tomo del Ginanni.

Testacei terrestri.

Succinea P f e i f f e r i Rossm. ; f. 5 ( de’ testacei paludosi ). Fosse di Ravenna.

Helix cinctella Drp. ? ; f. 10 Sui convolvoli e sulle ortiche.

* hispid a L. 1-, f. 21 Sopra la spiaggia.

m

virgata Mont. var. * mnltifaria Ziegl.; f. 45, 47 Nei luoghi aridi.

* c e s p i t u m Drp. ? ; f . 20 Negli orti. hispana L.; f. 44 Dietro le mura di S. Ma¬ rino.

vermiculata Mull. , f. 9 Monti di Bertinoro. n e m o r a 1 i s L. var. etrusca auct. ; f. 4-8 - Al lido del mare ed in Ravenna- comnne.

grisea L. ; f. I Boschi di Ravenna.

Bulimus decollatus Brug. ; f. 22 major. Negli orti e nelle campagne.

* solitarius Poir. , conoideus Drap. ?• f. 26 Sopra i Montironi nel Classe di fuori.

acutus Miill. ? ; f. 22 minor Col B. decollatus.

Pupa quinquedentata Born j f. 24 Fra P arena del lido.

G 1 a u s i 1 i a g i b b u 1 a Z. ? ; f. 23 Orti circon- dati da muri.

Cyclostoma elegans Drap. ; f. 25 Negli orti e nelle campagne.

Testacei paludosi.

Limnaeus stagnalis L. f. 4 Fosse di Ra¬ venna.

p a 1 u s t r i s Miill. f. 2 Col precedente. p e r e g e r Gm. ? ; f. 4 Detto. auricularius L. var . elongatus Rra.; f. 3 ~

Detto.

Planorbis complanatus L.; f. 44 major * Detto.

Nota. he forme non comprese nell’ elenco di Tassinari so no segnate con un asterisco.

405

alb us L. ; f. 44 minor Col precedente.

Paludina vivipara L. ; f. 7 Luoghi bassi paludosi delle pinete.

f a s c i a t a Gm. ; f. 6 Golla precedente.

* Melarapha saxatilis Olivi ? ; f . 8 Detto.

Anodonta a n a t i n a L. ? ; f. 45 Nel canale Panfilio o Candiano.

U n i o p i c t o r u m L. ? ; f. 46 Col precedente.

Secondo Ferussac, Hist, des Moll. , vivono ne* contorni di Rimini la Helix liispana L. ed il Bulimus lubricoides (*) Ferussac ; nell* opera di B i a n c h i Giov. ( Plancus Janus ) : De conchis minus not is, Romae, 4748, viene figurato il Cyclostoma elegans Drp. trovato nei medesimi contorni; e recentissimamente Tassinari rac- colse ne’ colli sopra Gastel Bolognese la Hel. pyramidata Drap. mut. roseo-labiata.

E cosi il numero complessivo delle specie terrestri e d’ aqua dolce sinora osservate nella Romagna, ossia nelle legazioni di Ravenna o Forli, ammonta a 405, percinenti a 26 generi. Str.

Vlteriore cenno sui molluschi litofagi.

Il sig. G a i 1 1 i a u d presento , il 3 luglio 4854 , al- Y Academia delle scienze di Parigi una memoria avente

(*) Secondo Poitiez e Michaud e specie molto affine al Bui. subcylindricus L. ; Pfeiffer L. nella Monografia delle Elici viventi lo enumera dubitatamente fra le varieta di questo ( Achatina lu - brica) , ma in una nota emette V opinione che possa essere si- nonimo della Glandina Hohenwarti ; nel supplemento alia detta moDografia fiualmeute esso figura come specie fra le fossili del genere Achatina.

106

per titolo « Observations et nouveaux fails sur les mollusques perforants en general ». In tale memoria il sig. Cailliaud stabilisce un’ esatta divisione dei molluschi che abitano dentro le pietre , formandone due serie. La prima comprende tutti i molluschi perforatori , nei quali le valve della conchiglia sono riunite tra loro da un ve* ro legamento , come le Sassieave , le Petricole , i Lito - domi , le Gastrochene ecc. : questi tutti hanno la facol- ta di traforare le pietre impiegando un mezzo di natura chimica. La seconda serie comprende le Folladi che so¬ no provvedute d* una conchiglia mancante di legamento, ed esse oltre alia deficienza del legamento offrono pure un altro carattere distintivo quale sta nelle fossette o depressioni , dentro le quali sono inserite le fibre dei muscoli destinati ai movimenti delle valve della conchiglia: le specie dottate di simile organizzazione , e tra que- ste sono pure da annoverarsi le Teredmi , traforano le pietre con mezzi meccanici. - II liquido corrosivo che im- piegano i molluschi della prima serie per traforare le pietre, non e pero esclusivo a tali animali, ed il sig. Cail¬ liaud lo ha pure riscontrato , oltre che nelle Folladi , in una quantita d’ alti i molluschi non perforatori come nel Solen vagina e nelle Lutraria Ilians ed elliptica , Ru- picola concentrica , My a arenaria , Psammobia vesper - tina , Area tetragona e Quayi , Modiola barbata , nei Pecten varius , Hinnites sinuosus , nelle Ostrea edulis , Anomia ephippium , nei Chiton fascicularis e caj atanus, nelle Patella vulgata , Lottia virginea , Fissurella gib - berula ed in alcune specie del genere Murex, ecc. Oltre ai molluschi marini, ve ne sono anche alcuni fluviali che hanno la propriety di secernere un umore acido , quali per esempio , i Limnceus , i Planorbis , le Physa ; ed il

107

sig. Marcel de Serres la noto pure in alcune spe¬ cie del genere Helix. Finalmente il sig. Cailliaud dice che si hanno esempi di secrezioni acide anche in animali non spettanti ai mollaschi, come ha potuto verificare ne- gli Echinus lividus e miliaris

Ecco cosi colla comunicazione fatta dal sig. Cailliaud sciolte a nostro credere tutte le questioni che per tanti anni tennero dissenzienti tra loro molti celebri naturali- sti , questioni che lorse solo ebbero loro origine dal- T aver voluto attribuire la facolta perforante dei mol¬ luschi litofagi ad un solo agente a tutti comune ed esclu- sivo3 omettendo di considerare che la natura non e mai avara di mezzi ? i quali quantunque talora in apparenza discrepanti 5 cio non di meno tendono sempre alio sco- po che essa si e prefisso , e che anzi qualche volta sem- bra si mostri bizzarra nella doviziosa mostra che fa delle sue meravigliose risorse. Pertanto il sig. Cailliaud nella divisione stahilita di questi animali , divisione del resto strettamente razionale e filosofica, perche stabili ta su dati anatomici e fisiologici , viene a sciogliere ogni questione, conciliando cosi in certo qual modo le opinioni di tut¬ ti (*) , constatando nello stesso tempo le osservazioni e le esperienze fatte in proposito ? osservazioni ed espe- rienze che se fossero state fin da principio applicate conscienziosamente , avrebbero forse risparmiate 3 ben prima d’ora, tante disparity di pareri , e tante contro¬ versy in un argomento di tanta importanza.

Estratto da!la Revue et Magasin de Zoologic etc. s e dai Com- ptes rendus de V Acadcwie des sciences etc. 1854.

Pr . . .

(*) Vedi T anno primo del presente giornale alle pagine 11 , 38, 113, c 129.

Una nuova Helix.

Helix crinita Sandri in spec.

Testa aperte umbilicata, depressa ; setosa , setulis lon- gis recurvis; valde irregulariter rugosa; lutescenti albida, pallide subtrifasciata ; anf. 5 superius subcarinatis, ulti¬ mo antice deflexo ; apertura rotundata -} peristomate con- tinuo , soluto, lato, reflexo, sublabiato. Diam. 2 6, 5 3 alt. 42 millimetra.

Bab. ad turrem Prolog in limitibus Herzegovinae et Dalmatiae ( Sandri ).

Observ. Ab H. setosa Z. setularum longitudine et for¬ ma atque rugis praesertim distincta, sed , ut opinor , modo ejus varietas localis. Str.

Rivista.

L 0 w e E. J. On te Growth of Land Shells ( Sul- T accrescimento delle conchiglie terrestri }.

Cornunicato alia regia societa di Londra nella seduta del 2. marzo 1854, ed inserito ne’ suoi « Proceedings » vol. YII. p. 8, aprile.

Gli esperimenti in proposito furono fatti colie seguenti 44. specie: Helix aspersa , caperata , hispida, nemora- lis , pomatia , rotundata , virgata ; Zoniles cellarius , lucidus , nitidulus , radiatulus Gray (*); Bulimus ob - scums ; Pupa umbilicala e Clausilia nigricans. A tale

(*) Helix radiatula Alder zz H. puree Aid. ( nitidosae Fer. } varietas.

409

uopo 1’autore pose gli individui d’ ogni singola specie in una cassetta separata , empita di terra sino all* altezza di tre pollici , ch’ egli in tempo asciutto avea la precauzione di umettare con aqua pura circa una volta in settimana; nella cassetta contenente 1’ Hel. pomatia dei pezzetti di calcare erano stati mescolati alia terra. Avea inoltre la cura di alimentarli ogni secondo giorno; il loro cibo con- sisteva principalmente in fogli di lattuga e di cavolo. Da- gli esperimenti istituiti egli credette di poter dedurre i seguenti fatti: 4.° Nelle Helicidas la conchiglia cresce assai poco durante un periodo considerevole, e non arriva mai al compimento, prima che I’ animate non sia stato soggetto al torpore, almeno una volta ; 2.° la conchiglia non cresce, sintantoche 1’ animale stesso rimane^nel tor- pore ; 3.° T accrescimento della conchiglia e rapidissimo tostoche ricomincia ad aver luogo 4.° la maggior parte delle specie si intana nel suolo per accrescere le dimen- sioni della conchiglia. La Vupa} il Bulimus e la Cl an si Ha a tale scopo non internano nella terra che la sola testa- 1’ H. rotundata si nasconde nel legno putrido, ed il Z. ra - dialulus sembra rimanere nell* erba fi adiciaj quanto ai Z. cellarius , lucidus e nitidulus non pote essere sufficien- temente accertato, se le loro teste erano sprofondate nel terreno durrante il loro accrescimento. Lowe descrive particolarmente le esperienze fatte in argomento colie H. aspersa e pomatia , e fra le osservazioni accennate me- rita speciale menzione questa, che le dette specie s’ inta- nano colla testa all* ingiu quando accrescono la conchi¬ glia, mentre nell’ epoca del torpore rimangono colla testa all* insu , come varie altre specie. Str.

HO

lUyfista bibliogi’.iSIca dell' anno 1853. f. Bis. Zeitschrift fur DIalakozoologie ,

( Continuazione ).

Sulle Vitrine viventi neU isola di Madera ; di G. C. Albers, p. 429-432 Due sono le specie di Vi - trina che vivono nelle isole di Madera e Portosanto , la V. ruivensis Couthuny , Behnii Lowe, e la V. nitida Gould , Lamarckii Lowe. La vera V. Lamarckii Fer. ha stanza nell’ isola Tenerifta. Gould distinse col nome di V. marcida gli esempiari incompleti , privi del inollusco e quindi opachi , della V. nitida. Ambe le specie di Ma¬ dera vivono in societa sotto le pietre ne’ luoghi umidi , molto ombreggiati, ad un’ altezza almeno di 2000' sopra il livello del mare. Sono frequenti nella Ribeira frio , a 2500', ove il Laurus canariensis e 1’ Oreodaplrne fastens formano folti boschi; inoltre trovansi nei boschetti di Vaccinium maderense Link nella Serra S. Antonio, a 3000', ed al Pico ruivo sino ad un’ altezza di 4500' (*). Il colore del loro mollusco e cenerino , giallo-rossigno nella V. nitida e nerastro nella V . ruivensis. L’ animale in riposo assomiglia ad un Limax contratto, venendo la conchiglia completamente coperta dal mantello. Garnmina con rapidita , tenendo ritratta la testa , cui sporge sol-

(*) Secondo Pfeiffer la V. ruivensis fa raccolta presso la ci- ma del Pico de Ruivo a 6210 piedi d’ altezza, la V. nitida pres¬ so la Roche de Empeana a 4240r, e la V. marcida nella stessa localita a 4200'. Nell* isola Teneriffa dimora oltre la V. La¬ marckii anche la V. fasciolata Ferussac.

Ill

tanto quando sosta. E carnivoro. Perviene alia lunghezza di un pollice e mezzo , e mentre la conchiglia arriva a stento al diametro di 15 millimetri , pure viene da essa quasi interamente compreso 5 non rimanendo fuori della medesima che una piccola porzione coperta dal mantello. E cio non potrebbe aver luogo , ove il mollusco non si liberasse dell’ aria , tutt’ al contrario di quanto avviene nelle Helix , nel Bulimzis ecc. Ma percio pure egli non puo rimanere a lungo in quello stato , ed e necessaria per la sua esistenza una umidita continua. E quindi dif¬ ficile conservarlo vivo per lungo tempo; ad Albers mori sempre nel terzo giorno dopo la presa.

Sul genere Testacellus Cuv. ; del me'deslmo, />. 133-136. Esposti in succinto i caratteri distintivi del genere, Y autore passa ad analizzare particolarmente le due specie viventi nelP isola di Madera, il T. haliotideus Faure-Biguet ed il T. Mattgei Ferussac, e ne indica le diversity, si nella conchiglia che nel mollusco. Questo nel T. Maugei & di colore piu chiaro e di forma piu slanciata che nel T. haliotideus. Le spoglie dei Testacelli si trovano in copia nei giardini e nei coltivi, ma essi difficilmente si possono avere vivi , essendo animali ra- paci notturni. Si nutrono di lombrici , che tengono af- ferrati cogli aguzzi uncini cornei dalla lingua. 11 fatto , piu volte osservato da Albers, che questi animali irritati voraitano la preda della notte precedente ancora intatta , sta contro 1’ asserzione di Ferussac, che aserive loro una singolare rapidita di digerire. Gosi pure non e vero , ch’ essi vivano nella terra , per potervi dare la caccia ai lombrici ; ma bensi s' abbassano in essa verticalmente per sei pollici , e vi costruiscono una cavita della gran- dezza d’ una noce , che lisciano col loro muco; e donde

412

sortono nelle notti umide, quando appunto anche i lom- brici abbandonano i loro nascondigli. Presi a i Testacelli muojono nel terzo o quarto giorno.

Nuove specie del gen ere Bulla ; di C. T. Menke , p. 436-142. ( Vedi la p. 472 del primo anno )

X1Y. Sitzungsberichte der k. Akademie der Wis - senschaften in Wien . Bund X.

( Resoconti delle sedute dell’i. academia delle scienze in Vienna ). Mathematisch - naturwissenschaftiche Classe.

Sui Brachiopodi degli strati di Kossen ; di Edoardo S u e s s, pag. 283 ( Vedi la p. 92 del primo anno del giornale ).

Sopra un sistema di vasi capillari neU Anodonta ; di Carlo Langer, pag. 432 ( Vedi la p. 89 del primo anno ).

Sopra il Chili ; di De Bibra, pag. 717. (Vedi la p. 424 del primo anno ).

( Sara continuato )

Annnncio.

Pfeiffer L. Novitafes conchologicce. Abbildung und Beschreibung neuer Conchylien (Figure e descrizioni di conchiglie nuove ). Serve di seguito alia cessata opera di Philippi: « Abbildungen u. Beschreibungen neuer oder wenig gekannter Conchylien e sorte in Cassel presso Teodoro Fischer, in dispense di tre tavole col re- lativo testo in 4.° gr., a Thlr. 4. 4/3 la dispensa. La pri- ma e gia comparsa sino dallo scorso settembre.

( Dispensato nel mese 41.°, nebbioso )

Pavia. Tip. Fusi.

H3

/

GIORNALE DI MALACOLOGIA

1854.

N.° VI 1 1.

Due nuove Melanie.

1. M e 1 a n i a T u r a t i.

Testa turrita , subcrassa , epidermide nigro-castanea , apice cariosa ; anfractibus 6-7 elongatis , convexis , su- tura distincta ; apertura ovata columella callosa incurva, late sinuata.

Had. E Luigiana domino Turati missa.

2. Melania 0 s c u 1 a t i.

Testa elongate - conica , crassiuscula, glabra, olivaceo- lutescente, punctis rubris seriatim picta , saepe saepius fasciis obscurioribus ornata ; anfractibus 5 subconvexis , sutura parum impressa ; apertura obovata , labro acuto , simplici; columella laeviter incurva.

Had. In Quito a domino Gaetano Osculati lecta.

Ant. e G. B. Villa.

1 u

Molluschi terrestri raccolti da Cristoforo Bel- lotti nel 1853 in Dalmazia , con note ed ag- giunte di P. Strobel.

( Gontinuazlone )

Genere Lira ax Linne (4).^

* agrestis L. var. reticulatus Miill. Gascata di Scardona ( Bell. ).

* 2. m a x i m u s L. var. uni color, nigrescent Spa- lato ( Bell. ).

* 3. margin a tus Drap. Spalato ( Bell ).

Genere Succinea Draparnaud.

* 1. Pfeifferi Rm. - Rerka ( Fid. ),

* var. bull in a Z. (2) Rerka ( Vid. ).

* brunea Stentz (3} Kerka ( Fid. ).

* lev ant in a Desh. (4) Narenta ( Fid. ).

Genere Helix Linne,

* 4. glabra Stud. Dalmazia (Bott.).

* 2. Draparnaldi Beck , nitida Drp. nee Miill. , cel- laria Mull. San. et Rut. Gravosa, Scardona ( Bell. ) } Slivnizza, scogli di Zara 5 Zara ( San. et Kut. ).

(4) La massima parte degli iodividui di questo genere , rac- colti da Bellotti , non arrivarono a Milano in istato da poter cs~ sere determinati.

(2) Ventricosior.

(3) Crassior .

(4 Productior.

115

-f 3. f u 1 g i d a Parr. , cellaria var. ? San. et Kut. Dalmazia ( Parr. ).

* 4. n i t i d a Mill!, nec Drap. depressa Kerka

( Vid. ).

*

* 5. albanica Z. Tra Budua e Gattaro (Rm.), Gattaro ( San. et Kut. ), Narenta ( Pott. ).

* 6. compressa Z. var. pudiosa Mke (4) , lardea et dinara Stentz Slivnizza, M. Velebit ( San. et Kut.).

* 7. croat ica Partsch - Dalmazia ( Porro Mus. Med. ).

* 8. acies Partsch Ragusa, Lesina, isola Brazza ( San et Kut.), Macarsca , Spalato, Sebenico , Verlica ( Bell. ).

*

* 9 umbilicata Mont., aliena Z. , spirula Villa, sa- xatilis Hrt. Ragusa ( Porro M. M. ), Lesina ( Bott. ) ,

isola Melada , M. Velebit ( San. et Kut. ).

*

40. solaria Mke. Gattaro ( San. et Kut.)?

* 4 1. lenticula Fer. Lesina ( San. et Kut. ).

*

* 12. p u 1 c h e 1 1 a Mull. Sign, nella Cettina ( Bell. ); Roncislap , ponte turco sul Kerka ( San. et Kut. ).

var. costata Miill. Roncislap ( San. et Kut. ).

*

13. personata Lam. M. Velebit ( San. et Kut.)?

*

(i) Pfeiffer L. nella «Monographia Heliceorum» pone YH. pu¬ diosa Z. nec Menke ( ex specim. coll. Menkeanae ) fra i sinonimi della H. compressa Z. ; pin tardi , nell’ opera di Riister e net supplement alia delta monografia , V H. pudiosa Z. ( olim , te¬ ste Menke ) figura come sinonima dell* H. hiulca Jan.

146

* 44 corcyrensis Partsch Cattaro , Narenta ( San . et ito. ), Ragusa ( 7Y7. ), isola Incoronata.

var. major - Isola Lesina ( Pfr. ).

15. obvoluta Mull. Dalmazia ( Canir . ).

46. angigyra Z. (4) Cattaro ( San. et Kut.).

%

17. 1 e u c o z o n a Z Dalmazia ( 5m, in lit.) set- tentrionale ?

18. Cobresiana Alten Dalinazia ( Sen . in li- teris ) ? ?

*

* 49. lanuginosa Boissy minor , depressa , d. 8-10, a. 5-6, 5 m., vicina Rm. var , San et Kut.?, lu - r/fl?<35 Z. Jan? Cattaro ( iSW. et Kut., et ).

* var. capocestiana Yid. (2), consona Z. var. San. et Kut. Gravosa {Bell.), Capocesto ( San. et Kut., et Vid. ).

* 20. incarnata Mull. var. welebiiana Stentz M. Yelebit ( Stentz ).

*

* 21. Olivier i Fer. nec Mich. ( Pfeiff. ) , dilucida Z. ( Rm. ) Non rara per tutta la Dalmazia ( San. et Kut. ), Gravosa, Lesina ( Bell. ), isola Melada ( Vid. ).

* var. parumcincta Parr. Lesina {Bell.}, scogli di Zara ( San. ) , isola Melada ( Vid. ).

* 22. carthusiana Mill!, nec Drap. Budua, Cattaro, Gravosa, Metcovich, Yiddo, Lesina , scoglio Marincovaz, Macarsca, Spalato, Sign , Sebenico, Kerka , Veriika, Za-

(1) E specie esclusiva della valle padana!

(2) Depressa , epilata , albocircinata.

117

ra ( Bell. ), comunissima per tutta la Dalmazia ( San. et Kut. ).

* var. circumdaia Vid. (4) Dalmazia ( V id. ).

* Olivieri Mich, nec Fer. (2), incolata Z. (S/enlz, Vid . , nec Pfr. ) Cattaro ( Bell. ) , Kerka ( Vid. ) , meno comune della H. earlhusiana ( San. et Kut. ).

* gregaria Z. ( San. et Kut , nec Pfr. ) (3) Spalato ( San. et Kut. )

* claustralis Z. Non comune nella Dalmazia ( San. et Kut. ), Yiddo , Zara ( Bed. ).

23. cantiana Mont. Budua , Ragusa, Curzola ( San. et Kut. ) ?

*

* 24. hyaiina Fer. Dalmazia ( Bott. Lesina.

* 25. crystallina Midi. Sign ( Bell. ) , Velebit ( San. et Kut. ).

* var. Botteri Parr. (4) Dalmazia ( Bott. ).

* 26. h y d a t i n a Rm. Cattaro, Lesina, Spalato (Bell), Zara ( San. et Kut. ).

* 27. circumlineata Kiist., notabilis Parr. ( Bott. ) Budua ( Pfr. ).

•*

28. c i n c t e 1 1 a Drap. Non moito comune nel circolo di Zara ( San. et Kut. ).

* var. rufofasciata Nona ( San. in sched.).

*

(1) Major , glohosa , transiens ad H. parumcinctam Parreyss : an H. cantiana Mont. Sand, et Kutschig ?

(2) Minor , crassa , glohosa , lutescens. j3) Minor , crassa, dcpressa.

(4) Apcrte, umbilicata ,

118

29. trochoides Poir. (4)

* var. turritella Parr. (2) Spalato ( San. et Kut. ), isola Melada.

* remissa Parr. (5) Scoglio Busi presso Lissa ( Bott. ), Lesina ( San. et Kut. ).

* meladensis et mulabilis Vid. (4) , varia Jan ( Villa ) Isola Melada ( Vid. ).

* conica Drap. Vid. (5) - Gattaro 5 Spalato ( San. et Kut. ).

* sulculata Jan 5 agnata Mke nec Ziegl. ( Pot. et Mich. ) , verticillata Parr. ( San. et Kut. ) Lesi¬ na ( San. et Kut. ).

* 30. pyraraidata Drap. , spectabilis Z. (San. et Kut.), candidula Stud, var. Vid. Ragusa (San. et Kut. ) , isola Gazza ( Bott. ) , Spalato ( Bell. ).

* var. cattaroensis Stentz (6) Budua ( Bott. ).

* agnata Z. nec Mke (7) , sabulosa Mke ( et Ziegl. , Mus. Med.) Lesina ( San. et Kut.), Gravosa ( Bell. ).

* Beguienii Jen. (8) , lit or alls ct arenaria Z. Ragusa, Spalato ( San. et Kut. ), isola Melada (Fid.).

*

(4) Meno V H. sulculata Jan , tutie le altre forme di questa specie raccolte in Dalmazia, che potei vedere appartengono alia var. minor , elatior , anf. ventricosis.

(2) Minor , unicolor.

(3) Minor , radiata.

(4) Minor , [asciis interrupts.

(5) Minor , f asciis integris.

(6) Maxima.

(7) Minor , fasciis integris.

(8) Minor , fasciis interrupts.

119

31. e a n d i d u 1 a Stud, nec Z. var. (1) Ragusa ( San. et Kut. ).

32. a p i c i n a Lrn. Dalmazia ( San. et Kut. ).

* 33. conspurcata Drap. Ragusa, Curzola , Le- sina ( San. et Kut.).

* 3 4, cape rata Mont. var. tergestina Meg. ? , macu¬ losa Z. ( Porro nec Pfr. ), intersect a Poir. pars Villa Gattaro , Spalato , ( Porro M. M. ), Gravosa, Metcovich, Lesina, Sign, Sebenico, Scardona, Zara {Bell.), coste ed isole ; e specialmente bella presso Roncislap ( San. et Kut. ).

var . meridionalis Parr. ( Rm. nec Pfr. ) - Dal¬ mazia ( Rm. ).

35. n i v e a Ziegi. nec Vid. Dalmazia ( Jan. ).

* 36. n e g 1 e c t a Drap. var. depressa Gattaro, Zara ( San. et Kut. ), Sign, presso Sebenico ( Bell ).

* var. albida Vid. Pago ( Vid. ).

* transiens ad H. niveam Vid. nec Ziegi (2), obvia Z. San. et Kut Ragusa , Obrovazzo ( San. et Kut. ), Sivarich ( Bell ).

* 37. c a n d i d a Z. et Porro var. nivea Vid. (3) , ce- spitum Drap . San. et Kut. - Spalato ( San. et Kut. ), Vodizze ( Vid. ).

* var. candidula Z. nec Stud. Dalmazia ( Villa ).

* 38. obvia Hartm. var. homoleuca Parr., Babondubii Pfr.?, instabilis Z. var. San. et Kut. Sign , Knin, Pago ( San. et Kut. ) , isola Melada ( Vid. ).

(1) Probabilmente ia H. pyramidata Draparnaud.

(2) Minus depressa , unicolor , flavescens.

(3) Major , anfraetibus ventricosis , primis f u$ co-inter rupte-ra- diatis.

m

39. ericetorum Drap. (i). 3n tutta la Dairaazia ( San. et Kut. ).

var. albida , major San. et Kilt. Crivoseie di Gattaro ( San. et Kul. ).

* 40. v i r g a t a Mont. Litorale ed isole ( San. et Kut .), isola Cazza ( Bolt. ), Nona ( Porro M. M. ).

* var. obsoleta Z., sionesta Hrtm. Zara (Bell.), Nona ( San. et Kvt. ).

istriensis Meg. Zara [San. et Kvt. ).

* maritima Drap., varians Stentz ( Villa ) Le- sina ( San. et Kvt. ), Zara ( Vid.).

* zaraensis Meg. (2) Zara ( San. et Kvt. ).

* multi faria Z* (3) Budua , Zara ( Bell. ), Lesina ( Bott. ).

agreabilis Z. (4) Spalato , Zara ( San. et

Kvt. ).

* nebvlosa Z. nec Bott. (5) Ragusa, Nona ( San. et Kvt . ) , Gelsa di Lesina ( Vid. ), Zara ( Bell. ).

maculosa et pustulosa Z. Ganali ( San. et

Kut. ).

* egregia Z. (6) Nona ( San. et Kut. ).

*

* 41. pis an a Miill. Comune in tutta la Dalmazia ( San. et K ut. ) , Budua ( Bell. ), Coraisa di Lissa ( Vid. ), isole Spalmadore ( Bott. ).

(1) Si puo asserire a priori noo poter essere la vera 1’ H. ericetorum . specie propria deli’ Europa centrale ed occideiUale : sark bensi probabilmente qualche forma spettante a qualcuoa delle precedeuti tre spetfie.

(2) Minor , globoso-conoidea.

(3) Minor , fasciata.

(4) Eadem ac preecedens ?

(3) Minor, fasciis obsoletis vel maculosa.

(6) Maxima , fasciis interruptis vel nebulosis .

124

* var . alhina Z. ( Pfr.)3 San - Budua ( Be//. ), scogli delP Agosta ( Fid .), Coraisa di Lissa , isole Spal- madore ( Boil. ).

+ rosea San. Zara ( San. et K ut. ).

* nebulosa Bott. nec Z. Isole Spalmadore ( Bott. ).

* sardoa Z. Isole Spalmadore ( Bolt. ).

* major Comisa di Lissa ( Bolt . ).

* /ali/abris San. et Kuf. (!) Zara ( San. et

K ut. ).

* e/evata San. et Kut. (2) Zara (San. et Kut. ).

*

* 42. coerulans Meg. Lesina ( Bott. ) , Obrovazzo ( Pfr. ) , M. Vclebit ( San. et K ut. ).

* var. rug at a M. Velebit ( San. et K til. ).

* 43. i n s o I i d a Z. nec Parr. ( San. et K ut. ) Slano, Narenta ( San. et Kut. ) Metcovich ( Be//. ) , Lesina ( Vid .).

* 44. Hoffmann i Partsch , inso/lda Parr, nec Ziegl.

( San. et K^. ) Gattaro ( San. et Kw/. ) 5 castelli di Cattaro ( Urn. ).

* 45. setosa Z. Parti alpestri de’ cireoli di Zara e Spalato ( Sa?i. et K ut. ) , Sebenico ( Be/L ).

var. pi/osa Stentz nec Alten (3) M. Velebit ( San. et K ut. ).

* setigera Z. Ragusa ( San. et Kut. ).

* crinita San. Torre di Prolog ( San. ).

* 46. d e n u d a t a Rm. Narenta ( Fid.) , Lesina ( San .

et K ut. ) , Macarsca ( B?n. ).

*

(1) Alba, globosa, labio expansiusculo.

(2) Subscalaris.

(3) Absque fasciis . San. et Kutschig.

122

47. c i n g u 1 a t a Stud. Dalmazia ( Cant . ) ?

* 48. h i s p a n a L. ( Pfr. ) Dalmazia (Vetter in sch.).

var. trizona Z? Spalato ( Cant.).

* 49. h i r t a Mke Dalmazia ( Bott. ) settentrionale ?

* 50. Pouzolzi Desh. , gravosaensis Meg. A S'. E. del fiume Cettina nei circoli di Cattaro , Ragusa e Spa¬ lato ( San. et K ut. ), Budua, Macarsca ( Pot. et Mieh.) Cattaro (Bell.), isole Cazza e Torcola ( Bott. ).

* var. unifasciata Cattaro (Bell.), Ragusa (Ficl.).

* brenoensis Meg. Cattaro (Bell.), valle di Breno ( Ys.ust. ) , Ragusa ( V id. )

* montenegrina Z. Cattaro ( K ust. ), Verlica (Bell.).

*

* 51. vermiculata Miill. Comune in Dalmazia ( San . etKut. ) , isola Cazza ( Bott. ) , Capocesto (Fid.), presso Sebenico ( Bell. ) , Provicchio.

* var. major Sebenico ( Bell . ).

* minor Zara ( Bell. ).

* tennis Vid. (1) Capocesto ( Vid. ). detrita Bott. Isole Duga e Vodnyak presso

Lesina ( Bott. , Abh. des zool.-bot. Vereines ).

* planilabris Vid. (2) Capocesto ( Fid. ).

52. hortensis Miill. Dalmazia ( Sen. ) ? ? ?

53. n e m o r a 1 i s L. Boschi pantanosi ( San. et Y^nt.) , verso settentrione?

*54. vindobonensis C. Pfr. Narenta ( S an. etKw/. ), Metcovich, Viddo, Sign, Verlica, Zara (Bell.).

* var. fasciis 5 confluentibus Metcovich, Viddo.

*

(1) Minima , d. 21 , a. 15 m.

(2) Labro expanso.

123

* 55. g r i s e a L. ( Pfr. ) In tutta la Dalmazia, scarsa ne' circoli di Gattaro e Ragusa ( San. et K ut. ) , Zara ( Bell. ).

* 56. 1 i g a t a Mull. Cornune nelle parti montane di tutta la Dalmazia ( San. et K ut.), Cattaro ( Bell .), Ca- pocesto ( Fid. ) , Obrovazzo ( San. ).

* var. ad H. griseam iranseuns (1) Cattaro ( Bell. ).

decussata Prr., Meg. , varians Z. nec Stentz, nec Menke, H. cincta var. San. et Kut. Nona (San. et K ut. ).

57. f i g u 1 i n a Prr. Dalmazia ( Rm. ).

*

* 58. aspersa Miill. Parti piane e litorali della Dalmazia ( San. et K ut. ) , Zara ( Bell. ).

* var. secunda Costa ( Villa ) , flavicans Costa ( San.

et Kut. ) , fluminensis Lang.? Zara ( San. et Kut. ).

*

* 59. aperta Born * Canali, castelli di Tran ( San. et Kut. ).

*

-r 60. interjecta Z. Dalmazia ( De Crist, et Jan. ). + 61. decussatula Meg. ( Theba, Beck) Dal¬ mazia ( Pfr. ).

( Sara continuato )

(1) Crassa , globoso-conoidea . fasciis eonfliimtibus.

124

Blivfsta Mfoiiogpailea dell1 nusio 1§&3.

XIV. Sitzimgsberichte dev k. Jkademie der Wis- senschaften in Wien .

( Gontinuazione )

XI. Band.

Studi sui carat ter i degli strati cretacei 7ielle Alpi orientali . specialmente nella valle di Gosau ed al lago di JAolfgang ; di Aug. Jim. Reuss , pag. 4. Os- servazioni critiche sui Gasteropodi dellc formazioni di Gosau nelle Alpi orientali descritti da Zekeli ; del m e- d e s i m o, pag. 882. Di due nuove specie di Rudisti degli strati cretacei alpini di Gosau} del m e d e s i m o , pag. 923. * II primo di questi articoli e il suoto d’ una memoria destinata per gli atti deli5 Academia. Gli strati di Gosau nell* Austria superiore appartengono al¬ ia formazione cretacea 5 e sono nelle Alps orientali i rappresentanti del sistema turoniano e forse negli strati inferiori del senoniano. Formano un compfesso di strati di marna 9 di conglomerate, di arenarsa, di calcare, alter- nanti senza regoia , e che si lasciano tutt5 al pin distin- guere in due gruppi , i quali pero passano insensibii- mente V uno nell’altro. II gruppo superiore 5 meno po- tente, distinguesi per T assoluta mancanza di petrefatti. II gruppo inferiore , molto pits sviluppato , consta nella inassa principale di marne che in date localita presenta- no una straordinaria dovizia di fossili. Speciale interesse meritano alcuni banchi isolati di calcare e di marna cal-

care, in parte zeppi di Rudisti ( specialmente di Ippu- riti , piu di rado di Radioliti e Caprine) e di C or alii y in parte quasi interamente composti delle spoglie di Acteonelle e Nerinee. Dei petrefatti di Gosau 105 spe¬ cie furono riscontrate negli strati cretacei d’ altri paesi , fra le quali 8 di Jindisti , 3 Brachiopodi , 23 Acefale •13 Gasteropodi ed 1 Cefalopode. Nel sistema turoniano presentansi 85 di quelle specie, e 52 nel senoniano, ma di queste ultime 21 trovansi anche nel sistema turonia¬ no , e sole 18 sono esclusive del senoniano. 1 Rudisti appartengono tntti al sistema turoniano e specialmente alia terza zona di Rudisti di d’ Orbigny. Nella seconda parte , o paleontologica , della memoria si offrono i ca« ratteri distintivi di 11 specie acefale e 8 gasteropodi , forme per lo piu piccole , sinora trascurate. Non si toc- carono gli altri molluschi, onde non prevenire il lavoro gi& in proposito iniziato da Z e k c 1 i. Questo, per quan¬ to riguarda i Gasteropodi , comparve nella seconda parte del primo volume delle memorie dell5 i. r. istituto geo- logico ( 1852 ) ; e la seconda delle accennate memorie di Reuss e appunto diretta a rettificare e completare quel lavoro; nel che si giovo degli esemplari originali custo- diti neir i. r. gabinetto mineralogico di corte e nelle col- lezioni del detto istituto geologico. Alquante volte la de- scrizione delle specie non vi e sufficiente, molte non cor- risponde essa alle figure. Un non piccol numero di spe¬ cie nuove fu creato so fossil! , i quali per essere mal conservati o rotti in frammenti , non sono distinguibili , lavoro inutile e pericoloso per la scienza. Un novero non insignificante di specie non possono riguardarsi che co¬ me semptici varieta , oppure come individui che distin- guonsi dagli altri della stessa specie pel diverse state di

426

conservazione. Varie infine non appartengono al genere , cui le aggiudico Zekeli. Le rettifiche di Reuss si riferi- scono ai generi Turritella , Omphalia . Pissoa, Euli- ma , Perinea, A ct ce on ell a , Natica , Trochus , Turbo , Phasianella , Delphinula , Rofella , Phorus, Solarium, (hula, Marginella , Hostellaria , Pterocera , Voluta , Mitra , Cancellaria , Tritonium , Fusus , Pleurotoma , Fasciolaria e Cerithium . Nella tavola viene figurata la Pterocera Haueri Zek. (f 4. ) completa , e della Pj. subtilis Zek. vi si offre una figura ( 2. ) disegnata dietro esemplari completi in Iuogo della figura imaginaria di Zekeli : la descrizione completata di quelle due specie rinviensi alle p 906-908. La Natica rugosa Hon. di Zekeli e la IS. Roemeri Geinitz ( f. 3 ), e la N. Horne- sana Zek. e una Nerita , come Reuss pote persuader- sene mettendo alio scoperto le parti della bocca ( f. 6), cio che Zekeli avea trasandato. La figura 4a della tavola rappresenta un nuovo Turbo, il, quale ha nell’ abito mol- ta somiglianza col Trochus plicato-granulosus Miinst. e che forse e il T. punctatus Zek., in tal caso male figu- rato e descritto. Reuss lo chiama intanto T. gosauensis. La Nerinea plicata Zek. offre nella fisionomia esterna molta rassomiglianza col Cerithium Haidingeri Zek. ; per la loro distinzione era quindi da desiderarsi la figura della sezione verticale della Nerinea , e Reuss ce la d4 nella figura 5.a Quasi tutte le specie riconoscibili di Rudisti raccolte negli strati di Gosau appartengono alle gia note, e sono descritte nella » Paleontologie francaise » di d" Orbigny. Esse sono : Hippurites cornu vaccinum Rronn ( la piu comune ) , organisans Montf. ( comune in alcune singole localita ) , bioculata Lam. , sulcata Defr. e toucasiana d5 Orb. ; Caprina Aguilloni e Coquandiana

\n

d’ Orb. ; Radioliles angeiodes Lam. , mammillaris Math. , aculecostata e Pailleteana d’ Orbigny. Due pero sono nuove, cioe: Caprina exogyra , f. 1 e 2, affine alia C . Coquandiana , e Caprotina exigua , f. 3, simile alia C. unisulcata e I’ unica specie di questo genere sinora sco- perta negli strati di Gosau.

Studii per la fauna dello Zechstein della Germania con riguardo alia monografia de fossili del sistema permiano in Inghillerra del King \ di Carlo de Schau- ro thj pag. 147. In questa memoria si pongono in evi- denza i rapporti che passano tra la fauna dello Zech- stein della Germania e quella del sistema permiano del- T Inghilterra. L’ autore presenta quindi innanzi tutto una tabella delle specie comprese nelle opere di Geinitz e di King, e particolarmente di quelle degli animali inferior!, che sono i pin numerosi ed i piu sparsi. Da questa ta¬ bella , corredata di note illustrative f appajono i sinonimi delle due opere , nonche le specie mancanti nell’ uno o nell’ altro dei due paesi posti a confronto. Nella tavola unita a questa memoria vengono rappresentate 24 specie, fra le quali figura come nuova 1* Area Ztrrenneri ( fig. 17), descritta alia p. 192, di Posneck nella Turingia. Anche due Pleurotomaria , V una della dolomite dello Zechstein di Gera e 1’ altra di quello di Posneck , sem- brano nuove a Schauroth, ma egli non ne e ancor certo, per cui non ne propone le nuove denominazioni che provvisoriamente. La prima, simile alia PI. nodulosa King, porterebbe il nome di Pl. gerana ( f . 26), Y altra, affine alia PL Linkiana King , si chiamerebbe PL posneckensis ( f . 19 ). Gia Sedgwik e King s’ accorsero delf analogia che passa tra le division*! del sistema permiano dell’ In¬ ghilterra e quelle del medesimo sistema nella Turingia e

428

nella Germania intera; Schauroth e persuaso che in que- sta si troveranno quasi tutte ie specie constatate da King nell’ Inghilterra. In una tabella si enumerano le specie esclusive a questo paese e se ne indicano le division^ in cui rinvengonsi. Ammontano ad 83 , fra le quali 6. Pal- liobrancliiati , 40. Lamellibranchiati , 45. Gasteropodi ed 4 Cefalopode. Da una tabella consimile appajono le 52 specie proprie alia Germania e le lore stazioni; 4. P alliobranchiato , 2. Lamellibranchiati , 5. Gasteropodi ed 4. Cefalopode figuraao fra esse. Chiude il trattato una tabella indicante il numero dei generi e delle specie, co¬ me pure la loro distribuzione nello Zechstein della Ger¬ mania , dell’ Inghilterra e della Russia 5 e di essa segue qui un estratto.

Class®

j nella Germania |

| esclusivi |

della Germania |

d

SO

h&

fi

IS

s

g

’>

’35 _c I g S

2-.

-d

. 1

comuni

alia Germania [ ed all’ Inghilterra

esclusivi 1

della Russia 1

Somma

dei generi |

Somma

delle specie I

Palliobrancliiati .

18

i

I

i

23

1

6 !

47

43

1

14

38

Lamellibranchiati

23

l(+4?)

30

40

! 24

46

19

47

Gasteropodi . . .

42

3

24

13

8

2

40

26

Cefalopodi ....

2 |

1

4

2

1

4

4

3

4

Somma j

"I

55

j

6(7?) i

76

30

47

32

46

145

( Sara continuato )

( Dispensato ne! mese 42.°, giaciale) Pavia. Tip . Fusi.

in Posneck

429

GIORNALE DI MALACOLOG1A

4854. N.° IX.

Catalogo dei MoJhischi viventi suI Monte Baldo.

( nella Provincia di Terona )

( Frammento di lettera al Dott. Pietro Paolo Martinati )

.... Lasciai quindi le ridenti ed amene sponde del Benaco e da Torn , per Gostermano e Pesina, giunsi ancora di buon mattino del 27 scorso mese a Caprino , villaggio situato alle falde meridionali del Baldo. Dopo brevissimo riposo proseguii colla mia guida , il vecchio ma infaticabile Pelizzoni che tu conosci , e percorrendo la strada che conduce a Pazzone ascesi da tal parte quel monte che, celebre gi& per tant’ altre naturali ricchezze, mi era proposto di perlustrare all’ oggetto di conoscere i Rettili ed i Molluschi che lo abitano, non mai o ben poco curati da chi per lo addietro visito quelle localita.

Io non ti parlero ne delle pittoresche vedute , ne de- gli incantevoli panorama che salendo il Baldo godonsi gia prima ancora di giungere a Coltri, ne ti diro degli sco- scesi dirupi , delle aride ed asprissime baize che mirabile e gradito contrasto ti presentano colassu colle amene pendici , colle ubertose valli , coi frequenti piani , colle estese praterie, coi pascoli e colle folte selve che rendono la natura di quei luoghi oggetto d’ infinito diletto e di maestoso stupore. La mia penna non sentirebbesi d’ al-

9

m

tronde sufficiente a dcscriverteli in tutta la loro amenita e bellezza, ed in una parola ti diro solo che 1’ animo vi e cola rapito in profonda contemplazione , ne Y occhio saprebbe mai ritrarsi e saziare dall’ ammirare quei luoghi.

Favorito nelle mie ricerche da una dolce temperatura e da breve ma replicata pioggia, non ommisi di visitare le localita tutte che piu opportune si conoscono ai Mol- luschi. E la ricchezza e qualita della vegetazione e 1* ab- bondanza di acque che scorgonsi speeialmente nei din- torni di Ferrara ti daranno ragione per cui nel Catalogo, che ti accompagno, il Monte Baldo piu che altrove figuri ricco di molluschi presso tale localita ed al Pizzol , pro¬ fonda e ristretta valle o diro meglio burrone , che tro- vasi presso Ferrara stessa e che, discendendovi fino al- T acqua che ne scorre rumorosa il fondo , presenta 1& appunto le condizioni migliori di abitazione a questi aniraali.

Gome tu stesso vedrai, nessuna specie havvi fra le da me riscontrate che non sia anche in altre localita piane o montuose della ricca nostra Provincia Veronese. Fa ec- cezione la sola Helix msubrica Jan che , isolata da ogni altra , abita in famiglia soltanto una delie piu ele¬ vate cime del Baldo, a circa m. 2i00 dall’ Adriatico Della Clausilia baldensis Parr : che , avendo io ricevu- ta anche dall’ Austria, Transilvania e Svizzera coll’ indi- cazione costante dell’ habitat in Monte Baldo, credevamo esclusiva a questa localita, tu ne possiedi gia ben piu caratteristici e migliori esemplari da S. Anna e dal V ajo dei Falconi di Valpolicella.

Delle specie enumerate osserverai come molte dalle falde del Baldo vi si spingano a sensibili elevazioni , ri- scontrandovele a 800 fino a 1000 m. , (mi servo delle

431

altezze rilevate o segnate dallo Sternberg e dal Pollini ). Solo il Limax cinereus , la Succinea oblonga e X Helix cellaria si arrestano ai m. 600 ; e benche a molto mi- nore elevazione ( m. 360 circa ) abbia io riscontrato 1’ Helix cincta che , come ti scrissi nel mio foglio an- teriore , abbonda tanto colla sua bella variety albina ( H. Pollinii Da Campo) sulIa sponda Veronese del Be- naco , deve pero innalzarsi assai piu del limite al quale

10 la trovai, poiche ricordo benissimo di aver avuto da te esemplari della specie raccolti ed a te recati da posi- zioni piu elevate del Baldo. Delle altre Elici da me enu¬ merate trovansi oltre i 4000 a 4200 m. circa le H. po - matia} lucorum , nemoralis , obvoluta , candidula , leu - cozona , gemonensis e rupestris , riscontrandosi anzi i maggiori esemplari della prima nominata vagare nelle valli sopra Campedello. Oltre i m. 4200 si innalzano le H. cingulata e colubrina , e sola poi riscontrasi 1’ H. insubrica alia molto maggiore elevazione suavvertita.

Dei Bulimus spingonsi oltre i m. 900 il detritus ed

11 tridens ; non si elevano al di sopra degli 800 m. il qtiadridens e V obscurus. Dell’ Jch. aciculoides non rinvenni che poche spoglie a circa m. 300. Fra le Pupe5 la P. avenacea e la frumentum elevansi oltre i m. 4000, mentre pressoehe si arrestano a tal limite le altre specie del genere Delle Clausilie , la Cl albogutlulata , che riscontri abbondante lungo tutto lo stradale da Caprino in avanti, cessa di presentarsi a circa m. 930, e gia pres- so Coltri ed ai Spiazzi offre modificato il suo tessuto specifico e solcata la sua superficie da piu regolari e mar- cate strie ; la Cl. comtnsis sale oltre i m. 4000, e la Cl. baldensis e quella che abita le maggiori elevazioni ( m. 4600 a 4800 circa ).

432

II Pomatias maeu latum che in comnnione colla Pu¬ pa avenacea abbonda lungo tutto lo stradale , sui mnri a secco, sotto i sassi , sidle rocce ecc. ecc. , mostrasi soltanto piu raro al di sopra di m. 800, al di sotto del¬ la quale elevazione trovasi disperso in qualche locality I’ altra specie, P. patulum'l Drap. , code forme e ca- ratteri del P. Henricoe di Strobel , che ritengo io pure come ne dubita lo stesso autore varieta geografica della specie di Draparnaud. Non rinvenni al di sopra di m. 600 circa il Cyclostoma elegans , che mostrasi all’ incontro tanto copioso nelle sottoposte localita.

Dei molluschi fluvialili tu vedi quanto e povero il ca- talogo, non avendone riscontrato che un’ unico, il Lim- neus pzreger, che tu poi sai innalzarsi alle piu sensibili elevazioni. Solo per completare 1’ enumerazione delie spe¬ cie aggiungo anche il Pisidium fontinale che ricordo a te recato dal Baldo da persona degna di fede.

Nonostante il numero dei molluschi terrestri da me

>

riscontrati (48) e che oltrepassano la meta delle specie terrestri conosciute lino ad ora in tutta la Veronese Pro- vincia (85) , io penso ch’ altri ancora vivranno sul Baldo sfuggiti alle mie ricerche ; che tu ben vedi d’ altronde impossible il visitarlo compiutamente uel breve spazio di due giorni da me impiegati. Cosi, e per cio stesso , i limiti d’ elevazione , segnati per le specie si basano sol¬ tanto suir esito delle mie ricerche , ne saranno quindi certamente i piu precisi ; che del resto poi tu sai benis- simo quanto riesca difficile se non anche impossible, ge- neralmente parlando , lo stabilire precisi limiti di eleva¬ zione oltre i quali non debbasi o non si possa riscon- trare ancora questo o quell’ altro mollusco.

Nella lusinga intanto di aver adempito con questi brevi

433

cenni alia promessa fra noi occorsa , prcgoti , mio buon Pietro , di conservarmi la cara amicizia tua e di ricor- dar sempre

Verona, 45 Giugno 4853,

V amico tuo EDOARDO DE BETTA

Enumerazione alfabetica delle specie.

Molluschi terrestri.

L i m a x cinereus Mull. Gaprino e Pazzone.

V i t r i n a diaphana Drap. Pizzol della Ferrara.

S u c e i n e a oblonga Drap. Pazzone.

Helix candidula Stud Alcune spoglie ai Spiazzi e Ferrara.

» carthusiana Mull. ( non Drap. ) - Lungo lo stradale da Gaprino a Coltri.

» cellaria Mull. Malcesine.

99 ciliata Ven. Pizzol della Ferrara, ed alia Bargola.

99 cincta Mull. Lungo lo stradale da Pesina a Pazzone.

39 cinctella Drap. Pizzol della Ferrara.

cingulata Stud. Lungo tutto lo stradale da Gaprino fino a Campedello .

colie var. a . inornata , b . baldensis Vil¬ la e c. albina , fasciata ( alle Frame ).

» colubrina Jan - et var : inornata. Abbon- dante sopra Malcesine; meno frequente alle Buse di Mon - maor sopra Valvaccara.

» fruticum Miill. * Al Pizzol ed alle Frame .

134

>5 gemonensis Fer. ( H. isodoma Jan ) A1 Piz¬ zol , Busette di Monmaor e Val Fredda.

5? glabra Stud. Alcune spoglie a Goltri ed ai Spiazzi .

hispana Linn. ( H. planospira Rossm. ) Paz- zone , e Pizzol.

» incarnata Miill. PizzoL

>? insubrica Jan - et var : inornata Al telegrafo , poco al di sotto di Monte Maggiore.

J9 leucozona Ziegl. cum var : umbilico apertiore ( H. dolopida Jan ) Goltri , Spiazzi , Pizzol ed alle Busette sotto a Gol Santo.

99 lucorum Miill, Vezzane, Ferrara e Campe-

dello.

99 nemoralis L. Abbondante lungo le falde del Baldo fino a Pazzone ; rara in avanti. Pochi individui spettanti alia var. minor trovai ai Castelelli.

99 obvoluta Miill. Ferrara e poco al di sopra della Chiesa.

99 personata Lamk. Abbondante al Pizzol-, ra¬ ra ai Castelelli ed alle Busette.

99 plebeja Drap. ( H. lurida Z ) Coltri e Pizzol.

99 99 var. albina ( Pelizzoni ).

99 pomatia L. Caprino , Pazzone e Ferrara. La var. major a Campedello.

99 pulchella Miill. Pazzone; alcune spoglie a Goltri ed ai Spiazzi.

99 rotundata Miill. Pizzol.

99 99 var. albina. Pizzol ( fide Pelizzoni ).

99 rupestris Drap. Ferrara e Campedello. Spe- cialmente abbonda sui muri lungo la strada da Ferrara alia Chiesa

\ 35

» sericea Miill. Ferrara e Pizzol

>5 strigella Drap. Due soli esemplari ai Spiazzi.

A c h a t i n a aciculoides Jan Alcune poche spoglie al Pizzol, forse trasportatevi dalle acque.

Bulimus detritus Mull. ( B. radiatus Brug. ) Ca- prino, Spiazzi e Ferrara.

55 obscurus Miill. Pazzone e Pizzol .

55 quadridens Brug. Versante orientale.

55 tridens Miill. Rara , ai Spiazzi e Ferrara.

Pupa avenacea Brug. Abbondantissima lungo lo stradale da Gaprino a Pazzone; meno frequente in avanti fino a Campedello. Comune a Malcesine.

55 frumentum Drap. Gaprino, Pazzone , Goltri e Ferrara.

55 minutissima Hartm. Pizzol.

55 muscorum L. Rara al Pizzol

55 pagodula des Moul. Ai Goltri ed al Pizzol - abbastanza frequente.

55 pygmsea Drap. Pizzol ; un unico esemplare.

G 1 a u s i 1 i a alboguttulata Wag. ( Gl. albopustulata Jan ) Lungo tutto lo stradale da Gaprino alia Ferrara.

55 baldensis Parr. - Sopra Tredespin.

55 comensis Shuttl. Spiazzi e Ferrara ; abbon-

dante.

55 plicatula Drap. Ai Pizzol.

55 55 var. attenuata Ziegl. ibid.

55 55 anom. dextrorsa ib.

A c i c u 1 a spectabilis Rossm. Un unico individuo e coll9 animate al Pizzol.

P o m a t i a s maculatum Drap. Abbondante lungo tutto lo stradale da Gaprino a Campedello. Disperso e piu raro a maggiore elevazione

436

» patulum ? Drap. Alla Costa de tan , sulla via per la Madonna della Corona.

Cyclostoraa elegans Mull. Abbondante alle falde del monte . cessa di presentarsi a circa m. 600.

Molluschi fluviali.

Limneus pereger Mull. A1 Ledro , in un baci- no d’ acqua tra Pazzone e Vezzane, e nelle bust di No- vesina sopra Ferrara.

P i s i d i u m fontinale Drap. Monte Baldo 1 ( localita ? ).

Molluschi terrestri raccolti da Cristoforo Belloti nel 4853 in Dalmazia , con note ed a ggiunte di P. Strobel.

( Continuazione )

Genere A c h a t i n a Lamarck.

* 1. a 1 g i r a Brug. (P/r.), Polyphemus Poireti Ziegl. (4), Pol. algirus Brug. var. angustatus Villa. Gattaro, Spa- lato, Sebenico, Zara [Bell.), isola Melada.

var. tumida Parr., Bulimus algirus Brug. Ziegl. (2) Ragusa ( San. et Kut. ).

(4) Abita la Carniola, la Dalmazia e 1’ Italia; Ziegler in una lettera a Carlo Porro.

(2) Abita Y Africa settentrionale e le isole Corfu , Gefalonia e Zante ; porta inoltre i seguenti nomi: Pol. dilatatus Jan (non Ziegl. ) ed Ach. tumida Mus. caes. vindobonense ; Ziegler 1. c.

137

2. a c i c u 1 a Miill. , aciculoides Jan de Betta Na- renta , rara ( San. et Kut. ).

* 3. aciculoides Jan ( auct. ) , acicula Mull, de Betta , veneta Charp. in lit. Lesina ( Bott. ).

* 4. Hohenwarti Rm. Lesina ( Bott. ).

*

5. I u b r i c a Miill. Ragusa , Lesina , rara ( San. et Kut. ).

Genere A z e c a Leach.

* 1. pupaeformis Gant. Cattaro, Ragusa ( Bell. ), Lesina, isola Melada (San. et Kut.), Spalato , Zara [Pfr.).

Genere B u 1 i m u s Scopoli.

* \. pupa L. Budua (Bott.), Ragusa, rara ( San. et Kut. ).

% Kutschigi Kiist. Dalmazia meridionale ( Kust .), Ragusa, Narenta ( San. et Kut. ).

3. microtragus Parr. Lastua , Budua ( Kust. ).

* 4. tridens Miill. Ragusa, Lesina ( San. et Kut. ), isole ( Cantr. ).

var. spretus Ziegl. nec Reeve Yodizze ( San. et Kut. ).

* 5. quinquedentatus Meg. Cattaro , Lesina , scoglio Marincovaz di Lesina, Metcovich, Macarsca ( Bel. ), Ragusa , isola Meleda , Narenta ( San. et Kut. ) , Slano ( Kiist. ), Capocesto ( Vid. ) , Vodizze ( San. ), isole ( Cant. ).

var. tumidus Spalato verso Glissa ed al piede del monte Mossor ( Kust. ).

138

gracilis Alture del Narenta presso il forte Opus ( Kust. ).

nanus Isola Lissa ( Kust. ). cflindricus Zuppa sotto Cattaro ( Kust. ).

* guadridens Vid. nec Mull. Budua (Bell.), Capocesto ( Vid. ).

* sexdentatus Capocesto ( Fid. ).

* septemdentatus Capocesto ( Fid. ).

6. q u a d r i d e n s Mull. Sabioncello, Canali ( San. et Kut.)! (4).

+ var. dilung alus Kut. Ragusa ( San . et Kut. ).

* 7. seductilis Ziegl. Dragayl di Cattaro, Ra- gusa , Lesina ( San. et Kut. ) , Stagno , Macarsca , Al- missa , Spalato , non nelle isole? (Kicst.), scoglio Ma- rincovaz di Lesina (Bell.), Capocesto (Vid.), Nona.

* var. lunaticus De-Crist, et Jan Lesina , M. Velebit ( San. et Kut. ).

8. Botterianus Phil. fsola Lesina ( Pfr. ).

*

* 9. s u b t i 1 i s Rm. Cattaro ( San. et Kut. ).

40. montanus Drap. Dalmazia ( Sen. ).

var. consentaneus Ziegl. Ragusa ( Rm. ). *

44. gibber Kryn. Dalmazia ( Pot . et Mich. )??

42. chersonesicus Sow. Dalmazia (Jay, Pfr.) ??

*

* 13. sepium Gmel. var. radiatus Brug. Cattaro, Ragusa , Zaravecchia ( San. et Kut. ) , Zara.

var. luteus Ziegl. nec Pfr. Dernis (San. et Kut).

* detritus Mull. Cattaro, Ragusa , Zaravec¬ chia ( San. et Kut. ) , Verlica ( Bell. ).

(11 An prflRcedentis var. guadridens Vidovich ?

m

* albinus Mke. Zaravecchia ( San. et Kut. ).

* 44. decollatus L. Isola Lissa ( Kust. ), Spala- to , Zara {Bell.).

*

* 45. acutus Miill. Cattaro , Macarsca , Almissa , Scardona ( San. et Kut. ), Comisa ( Vid. ).

* var. litoralis Brum. Cattaro , Lesina , Spalato ( Bell. )

* radiatus Cattaro, Lesina ( Bell .).

* fasciatus Cattaro , Lesina ( Bell. ) , Rerka ( Vid. ).

* iurrilus Meg. ( Villa ) (i) Trau ( Vid. ). acutulus Ziegl. Scardona ( San. et Kut. ).

* 46. ventrosus Fer. Gravosa, Nona ( San. et Kut.), Scardona {Vid.).

* 47. solitarius Poiret var. fasciatus Dalmazia ( Villa ).

Genere Pupa Draparnaud.

+ 4. gastrodes Ziegl. , Torquilla Beck Dalmazia ( De- Crist. et Jan ).

* 2. frumentum Drap. var. triticum Ziegl., illyrica Rm. Ragusa , Macarsca , Obrovazzo ( San. et Kut. ), Sebenico, torre di Verlica ( Bell. ), Vodizze ( Vid. ).

+ var. illyrica Rm. San. et Kut. Ragusa , 0- brovazzo ( San. et Kut. ).

"b conoidea Kut. nec Newcomb - Ragusa ( San. et Kut. ).

* curia Ziegl. nec Anton Gapocesto , Vo¬ dizze ( Vid. ) , Obrovazzo ( San. et Kut. ).

* secale Drap. San. et Kut. (2) Melada ( San . et Kut. ).

(4) Minimus, a. 10 d. 4 mill.

(2) Minor, elongata.

440

* tlongata Rm. Lesina , Sebenico ( San. et Kut. ) , Macarsca ( Bell ) , Vodizze ( Fid. ).

pachygastra Ziegl. Dalmazia meridionale ( Kust. ) , Velebit ( San. et Knt. ).

* cylindracea Ziegl. Almissa ( Kust. ) , Vo- dizze {Vid), Velebit ( San. et Knt.).

5. fusiform is Kust. Assai rara presso Budua ( Kust. )

*

* 4. g r a n u m Drap. Scoglio Smoquiza di Capocesto, Sebenico ( Fid. ).

* 5. Muhlfeldtii Kust. Cattaro , Gastelnuovo , Metcovich ( Bell. ), Ragusa, Lesina ( San. et Kut. ) , iso- la Brazza , Almissa , isola Bua ( Kust. ) , Spalato ( Pfr. ).

* var. major ; P. avena var. ?najor Mke. San. et Kut. Lesina {Bell, San. et Kut.), tra Salona e Glissa ( Kust. ).

* obscura Meg. * Gr^vosa {Bell.), interno del circolo di Spalato ( Kust. ).

* 6. rhodia Roth, aculula Parr. Spalato, isola Melada ( Kust. ).

* 7. Philippi i Cantr. , nana Meg. (1) Ragusa ( San. et Kut. ) , Lesina ( Bott. ) , Macarsca , Almissa ( Kust. ).

8. occulta Parr. Cattaro ( San. et Kut. ) , isola Melada ( Kust. ).

*

* 9. d o 1 i o 1 u m Brug. , dolium Drap. San. et Kut. Circolo di Cattaro, M. Promina {Kust., San. et Kut.).

(■I) Sandri e Rutschig accennano la P. acutula Parr, come sinonima della P. nana Meg., per cui non si puo stabilire con certezza, se la Papa da essi raccolta a Ragusa appartenga piut- tosto a questa od alia precedente specie.

441

* 40. biplicata Mich., Botteri Phil. {Boil.) Dal¬ mazia meridionale ( Kust. ) nelle sabbie del mare ( Bolt . ).

44. truncatella Pfr. Dalmazia meridionale ( Kilst. ).

* 42. minutissima Hartm. Nelle sabbie del ma¬ re ( Boit. ).

*

43. margin ata Drap. Ragusa (San. et Kut. ) .

* var. unidentata Pfr. G. - Sign (Bell.).

44. Neumeyeri Rust. Isola Lissa ( Kust .)

* 4 5. umbilicata Drap. Lesina , isola Melada (San. et Kut.), scoglio Marincovaz di Lesina, Zara (Bell.), scoglio Smoquiza di Capocesto (Fid.).

46. umbilicus Roth Dalmazia meridionale (Kust).

II genere Balea Prideaux non sembra rappresentato in Dal¬ mazia R ii s t e r.

( Sara continuato )

RfvS&ta b i folio grail ca del!’ {iBasao

XIV. Sitznngsberichte der k. Jkademie der IVis- senschaften in Wien.

( Continuazioue )

Ricerche sulla struttura microscopica della retina delf nomo , degli animali vertehrati e dei Cefalopodi ; di Massimiliano de Vintschgau, pag. 943. In questo lavoro , scritto nel nostro idioma 9 Jones , Pacini e Muller servirono all5 autore di guida , nella parte che risguarda i Cefalopodi ( p. 968 ). La costituzione micro-

442

scopica della retina di questi animali non e di molto dif- ferente da quella dei vertebrati , ma gli strati suoi non si seguono gli uni agli altri nello stesso ordine come nei vertebrati : le fibre nervee invece di occupare la parte piu interna , occupano la piu esterna , mancando una vera membrana coroidea ; al contrario gli elementi , che nei Cefalnpodi sembrano tenere le veci de’ cilindretti, occupano la parte piu interna. 1/ occhio dei Cefalopodi non manca gia di pigmento , ma esso non si trova col- locato in vicinanza della sclerotica , dividendo invece la retina in due parti; questo in riguardo alia Seppia ; nei Loligo e nell’ Octopus rinviensi uq secondo strato di pigmento posto piu all’ interno, per modo che il secondo strato della retina venga racchiuso fra due strati di pig¬ mento. Nella estesa descrizione anatomico-microscopica della retina dei Cefalopodi 1’ autore ne distingue i se- guenti sei strati, dai piu interni procedendo verso i piu esterni : la membrana limitante f uno strato di cellule , uno di fibre parallele, giudicate da Muller quali elementi simili ai cilindretti dei vertebrati , uno strato di corpic- ciuoli fusiformi rivestiti di pigmento , lo strato nucleare, e da ultimo le fibre del nervo ottico.

SulV armatura delle braccia nelle Thecidse ; di E. S u e s s, pag. 994. La stretta affinita dei generi Jr- gyope e Thccidea fu gia da tempo riconosciuta. Essi costituiscono i Cryptobrachia di Gray , e d’ Orbigny li colloca come prima famiglia: Thecidce alia testa de’ suoi Brachiopodes cirrhides (*). In questa memoria 1’ autore si pone per scopo di render conto delle parti interne piu dilicate della Thecidea , sinora non accennate od os-

(*) Vedi la pag. 36 dei prime, e 46 del corrente anno.

445

servate incompletamente, e di tentare un confronto del- le medesime col fulcro specialmente dell' Argyope. Des- longchamps nel 1842 accenno pel primo il fulcro di questo genere , ed i suoi rapporti coll’ animale ci fu- rono in seguito esposti specialmente da Davidson. Due sono le modificazioni principali cIT esso presenta, cioe la sua curva e ora interrotta da un sol setto mediano pro- minente e stretto, come nelf A. decemcostata ( Terebra- tula ) Romer ( taf. III. f. 4 ), ora da tre molto piu bassi, ma callosi , come nella vivente A. decollata ( Anomia ) GmeJ. ( taf. III. f. 2 ). In varie specie , come nella A. cuneata Risso ha luogo la congiunzione del fulcro colla conchiglia, e giA Davidson ne indico per qual modo. Nella Thecidea i sepimenti ascendenti verso il cardine ( appareil ascendant Desl. ) della valva opercolata corri- spondono al fulcro delR Argyopt. Ma alia seconda sbar- ra trasversale ( barre ou bride transversaie Desl.), ossia al ponte inferiore colle sue diramazioni discendenti ( ap¬ pareil descendant Desl. ) non corrisponde alcun ordigno analogo nell’ Argyope. Nella Th . digitata Sow. i ponti sono interrotti nel mezzo ( e chiamansi prominenze con¬ vergent ) , e le loro diramazioni trovansi in direzione quasi verticale con essi ( taf. III. f. 3 ). V apparato ascen- dente della Th. papillata Schlot. ( Th. radians Brogn. ; radiata Defr. ; Terebratula pumila Lm. ) si riunisce nel mezzo della valva formandovi un tronco principale dal quale partono dei rami laterali e curvi ; i ponti sono interi e 1’ inferiore di essi colla parte superiore delf ap¬ parato discendente non e piu che una rete fragilissima armata di spine delicate ( taf. III. f. 4 ). L’ armatura in¬ terna della Th. vermicular is ( Terebratulites ) Schlot. ( Th. hippocrepis Goldf. ) corrisponde nel piu essenziale a

144

quella della specie precedente. Molti disegni ne furono fatti, ma imperfetti , per cui Suess stimo bene di raffi- gurarcela novellamente sulle tavole I. e II 5 e di spiegar- cela alia distesa. L’ unica specie vivente di questo genere e la Th. mediterranea Risso. Del pari una sola e la specie conosciuta sinora dei depositi neogeni , la Th. mediterranea Michelotti dei contorni di Torino. La forma- zione eocena non presento ancora alcuna Thecidea ; ma tanto piu ricca ne e la Greta superiore. Le sue specie possono diyidersi in tre gruppi: Th. vermicularis colie Th. recurvirostris Gerv. e W ertherelli Morr. ; Th. papil- lata e Th. digitata ( Th. essensis Roem. ) colle Th. hieroglyphica Desfr. ( Th. pumilum Sow. ) erugosa d’Or- bigny. Non si descrisse ancora nessuna specie della Greta inferiore 5 Suess ne conosce pero una di Pitulat presso Steierdorf nel Banato, alquanto frequente sulle Rhrncho- nella e sui Coralli del terreno neocomiano. Nel Giura superiore riscontransi le Th. antigna Miinst, la piu vul- gare5 vicina alia Th. vermicuTaris , Th. virdunensis e moreana Buvignier 5 Th. corallina e cordiformis d’Or- bigny. La grande Oolite racchiude la Th. triangularis d’Orb. (Th. pediculata Miinst. ), la di cui struttura interna fu recentemente descritta da Deslongchamps, poi le Th. Desfrancei Desl. e duhia d’ Orbigny. Nell’ Oolite inferiore celansi le Th. Davidsoni Buv. 5 molto affine alia Th. triangularis ed una specie probabilmente nuova ma forse anco identica colla Th. Dickinsoni Moore.

( Sara continuato )

( Dispensato nel 2.° mese del 1855 )

lNB. La stampa del presente numero fu di molto ritardata per impedimenti tipografei.

Pavia. Tip. Fusi.

445

GIORNALE DI MALACOLOGIA

4854. N.°X.

Molluschi terrestri raccolti da Gristoforo Rellotti nel 4853 in Dalmazia, con note ed aggiunte di P. Strobe!.

( Fine )

Genere Auricula Lamarck.

* 4. Firminii Payraudeau 3 triplicata Stentz in sche- dis Paludi della Narenta ( Stentz ) , S. Giorgio di Le- sina ( holt . ) 3 Gapocesto ( Vid. ) , Zara ( Kiist. ) 3 isola Melada.

*

* 2. denticulata Montagu 3 per sonata Mich, ( Pfr. L. nec Kiist. ) Dalmazia ( Kiist. ).

3. Kutschigiana Kiist. Isola Lissa 3 Spalato ( Kiist. ).

4. m y o s o t i s Drap. Isola Melada ( Porro Mus. Mediolan. ).

* var. Biasolettiana Kiist. 3 venetiensis Meg. ?, dubia Canlr. Villa , myosotis Drap. adult a el perfecta Pfr. 3 var. gvadridens Vid. Litorale dalmatino ( Kiist. ) 3

S. Giorgio di Lesina, Lesina (Bott.) , Capocesto (Vid.), Kerka 3 Zara ( Bell. ).

adriaiica Kiist. Zara ( Kiist. ). elongata Kiist. Zara ( Kiist. ).

446

microstoma Rust. Budua ( Kust. ).

* bidens Vid. Capocesto ( Vid. ).

* tridens Vid. Capocesto ( Vid. ).

*

5. Botteriana Phil. Lesina ( Pfr. Zeitsch. ). Genere Truncatella Risso (1).

* 4. tr uncat ii la Drap. var. costulata et Icevigata Risso Lesina, isola Melada, Nona ( San . et Kut.) 9 Zara ( Bell. ).

* juvenis T. turrita Rust. , Stagnonia strigillata Parr. Lesina ( Bott. ), Zara ( Bell. ) , isola Melada ( San. et Kut. )

Genere Goniostoma Megerle.

4. a c i c u 1 a Risso Dalmazia ( Villa ).

Genere P o m a t i a s Studer.

* 4. auritus Ziegl. Budua {Bell.), Cattaro, Le¬ sina , Canali ( San. et Kut. ), Ragusa ( Bott. ).

* var. perlcevigatus Strob. ( an species ? ) Budua ( Bell. ).

* major Cattaro ( Bell. ).

* 2. P o r r o Strob. var. bilabiatus Parr. (2) Dalma¬ zia ( Villa ).

(4) Questo ed il seguente genere appartengono probabilmente agli aquatici.

(2) Strobel: Note malacologiche sulia Valbrembana p. 23.

147

3. pa til lus Drap. Lesina, Zara, Canali (San. et Kvt. ).

* var. gracilis Kiist. ; pat. var. minor Kut. Almissa (Kiist., San. et Kut.), Clissa ( Titius).

* 4. scalarinus Villa Lesina , Spalato ( Bell. ) , Capocesto ( V id. ) , Zara ( Villa ).

5. maculatus Drap. (1) Ragusa , Lesina, Spa¬ lato ( San. et Kut. ).

* 6. cinerascens Rm. Macarsca ( Bell. ) , Clissa ( Tit. ). Velebit ( San. et Kut. ).

var. latilabris Schm. Velebit ( San. et Kut. ). anonymus Ragusa ( San. et Kut. ).

Genere Cyclostoma Draparnaucb

* 1. e 1 e g a n s Drap. Comune in tntta la Dalmazia ( San. et Kut. ), Cattaro , Gravosa , Metcovich, Macar¬ sca , Zara ( Bell. ).

var. violascens Isole Lesina e Brazza ( San. et Kut. ).

* minor Lesina ( Bell. ).

A g g i u n t a.

Pupa quinquedentata Born nec Meg., cinerea Drap. Dalmazia ( Sen. ).

JSota. La Clausilia monilifera Meg. ( n. 12 ) dei fra- telli Villa e, come gia dubitatamente accennai, la Cl. 7710-

(!) I P. patulus e maculatus vivono neli’ I stria , e potrebber quindi da let essersi estesi sino neila vicina Dalmazia ; ma i Po- matias di questo paese ciassificaii per tali, che ebbi sott’ occhio, appartengono allc variety del P. scalarinus.

448

nilifera M6nke ( n. 32); e la Cl. coslulata Z. de" me- desiini ( n 80 ) appartiene come var. striolaris Ziegler alia Cl. lamellosa Wagner ( n. 73 ).

Saggio edifrcante

di nomenclatura conchigliologicn:

Elenco delle dcnominazioni eguali applicate a due o piu forme differenti del genere Clausilia , accennate nella precedente enumerazione delle conchiglie dalmatine.

Glausilia

adposita Parr. Chrp., agnella Parr. var. Botl. , species? albescens Z , agnata Partsch Mke, laevigata Martens? albilabris San. , crassilabris Kiist. Parr. , crassilabris

varietas.

amoena Kiist. olim Chrp, , latilabris Wagn. var. - quorundam Kiist. , crenulata Z. Parr. , Kiist. , species !

annexa Z. Pfr., alboguttulata Wagn. var. Kust. , Chrp., commutata Rm. varietas.

bicolor Parr. Pfr. Parr. , stigmatica Z. var. Clirp. , lamellata Z. Pfr. , species, bidens Drap. , laminata Mont. L. , papillaris Muller, bilabiata Friv. , marginata Z. var. Wagn., reflexila- bris Cantraine.

biplicata Mont. , similis Chrp. Pfr. G. , similis varietas. blanda Z. , strigata Meg. Villa, comensis Shuttleworth. brevis Cantr. Beck, strigillata Meg. var. Pfr. , for- mosa Ziegler.

callosa Meg. Pfr. , exarata Z. Parr. , exarata var. Parr. Chrp. , sulcosa Wagn. var. Kiist. Parr., alboguttulata Wagn. varietas.

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cinerascens Jen. cornplur . , biplicata Mont. var. Strob. species Parr. Beck , ventricosa Drap. Kiist. , species.

comta Z., robusta Kiist. var. Meg. olim , strigillata Megerle.

concolor Z. Chrp. , conspurcata Jan var. P/r. , pae- stana Philippi.

contracta Pfr., pachygastris Partsch var. Parr. , Kut- schigii Kiist. varietas.

corpulenta Kut. , Kutschigii Kiist. Friv. , species.

corrugata Drap. , Draparnaldi Beck Gasrtner , plica- tula Drap. ? Mke Pfr. , macarana Z. et dalmati- na Partsch Kiist., Chrp., dalmatina var . Chem¬ nitz , species.

costulata Kiist. , dalmatina var. Jan, clavata Rm. Z. , pagana Z. var. Lamarck , tridens Chemnitz.

crassilabris Kiist., albilabris San. - Parr. , species?

crenata Parr, oliin Chrp. , Isevissima Z. Mke Selim., latilabris Wagn. var. Pfr. , alboguttulata Wagn. var. Fer. , alboguttulata varietas.

crenulata Z., species Risso, species altera.

dalmatina Cantr. , macarana Z. var. Partsch, mar¬ ine rat a Ziegler.

decipiens Rm., latilabris Wagn. Z. , fallax Rossmaess- lcr.

decorata Z. Pfr. , laevissima Z. var. Pott., robusta Kiist. var . Chrp., Parr., latilabris Wagner.

Deenia Cantr. Beck, conspurcata Jan P/r ., gibbula Ziegler.

detrita Z. Pfr., fimbriata Meg. var. Parr. , laminata Mont. var. Kutsch. , semirugata Z. var. Stentz, alboguttulata Wagn. varietas.

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diminuta Parr. Parr , sulcosa Wagn. var. Pfr ., Chrp . , species !

elegantula Z. , latilabris Wagn. var. Parr. , semiru- gata Z. var let as.

elongata Cantr. Beck , alboguttulata Wagn. var. Pfr . , blanda Z. f/«r. Z. , plicatula Drp. var. Kiist. , dalraatina Partsch varietas. epidaurica Kut. Parr. , dalmatina Partsch var, Pfr. Kutschigii Kiister.

fallax Rm. , decipiens Z. Z. , notha Beck, fimbriata Friv. , Frivaldszkyana Rm. Meg., species, fusca Kut. , cattaroensis Z. var. De Betta, species ! glabrata Meg. Pfr. , laevissima Z. Chrp. , laevissima varietas.

glabriuscula Parr. Chrp., Vidovichii Kut. var. Botl.. latilabris Wagn. varietas.

irregularis Z. Pfr. , sulcosa Wagn. Pot., Parr., sul¬ cosa varietas. >

Kutschigii Kiist. , costicollis Prr. Parr. , pelhicida Pfeiffer.

laevigata Mart. , albescens Mke. Meg. Pfr. , catta¬ roensis Z. - Beck., Jaai (?), Pol. (Pfr.), laevissi¬ ma Z. Parr. , species ? Z. olim , septemplicata Philippi.

lamellata Leach , laminata Mont. Z. , cornea Megerle. lamellosa Wagn., sulcosa Meg. - Villa, clavata Ross- maessler.

latilabris Meg. Pfr. , leucostigma Z. Parr., Chrp., pachygastris Partsch Wagn., decipiens Rossmaessler, macilenta Porro, piceata Z. var. Rossm. , species, microstoma Parr. , dalmatina Partsch var. Kiist. , species.

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monilifera Meg. , psestana Phil. Mke. San.% conspur- cata Jan var. Parr. , species ?

olivacea Cantr., stigmatica Z. Parr., cerata Rossm. varielas.

ornata San. , robusta Kiist. var . Z. , alboguttnlata Wagner.

papillosa San., Vidovichii Kut. var. Z. , species?

Pfeifferi Schm. F. , interrupta Z. Riist. , species.

reflexa Z. Pfr . , bilabiata Wagn. Parr. , bilabiata varielas.

rugulosa Z. Pfr., nigricans Pulteney var. Parr. , plicatula Drp. var. Kiist. , species.

saturalis Z., latilabris Wagn. Parr., fallax Rm. varielas.

semistriata Z., albocincta Pfr. var. Kiist., dahnatina Partsch varielas.

strigata Meg., blanda Z. Pfr., species.

strigillata Z. , capillacea Rm. Meg. , species.

striolaris Z. Parr. , lamellosa Wagn. var. Pfr. , stri¬ gillata Meg. varielas.

sulcosa Wagn., ragusensis Meg. Meg., lamellosa Wagner.

ventricosa Kiist., dalmatina Partsch var. Pfr. C., bi- plicata Mont. Drap. , species.

Sopra 4 76 denominazioni del genere Clausilia , 58, ossia un terzo, furono impiegate in due o piu sensi diffe- renti.

Str.

Mollnscornm vlvcntiu&i species novae . anno 1858 erectae (*).

( Supplementum )

Achatinella Adamsi Newcomb, Ann. of New York p. 49 n. 3 Hab. ad Macavao , Maui in insulis Sand¬ vicensibus. zz A. perdici Reeve affinis , sed pictura dif- fert.

Cumingi Newc. 1. c. p. 25 n. 42 Hab. ad Hale-a- ca-la , Maui in insulis Sandvicensibus.

dubia Newc. 1. c. p. 25 n. 9 Hab. in insula Oa¬ hu Sandvicensium. zz Cum A . radiata Gould fortasse synonyma !

elongala Newc. 1. c. p. 26 n. 44 Hab. in insula Oahu.

fusca Newc. 1. c. p. 28 n. 48 Hab. in insula Oahu. Gouldi Newc. 1. c. p. 24 n. 5 Hab. ad Vailucu , Maui in insulis Sandvicensibus.

grana Newc. 1. c. p. 29 n. 21 Hab. ad Maui. Helena Newc. 1. c. p. 27 n. 45 Hab. ad Molocai in insulis Sandvicensibus.

labial a Newc. 1. c. n. 46 Hab. in insula Oahu. lineolata Newc. 1. c. p. 29 n. 49 Hab. ad Maui. mucronata Newc. 1. c. p. 28 n. 47 Hab. ad Molocai. zz: A. rubenli Gould affinis.

nitida Newc. 1. c. p. 29 n. 20 Hab. ad Maui. obesa Newc. 1. c. p. 24 n. 44 Hab. ad Hale-a-ca- la , Maui.

ovata Newc. 1. c. p. 22 n. 8 Hab. ad Vaiauai , Oahu in insulis Sandvicensibus.

(*) Vedi la pag. 169 del primo anno del giornale.

Pfeifferi Newc. I. c. p. 25 n. 43 Hah. ad Molo- cai. zz Haec species cum A. Cuming i Newc et plicata Mighels sectionem distinctam constituit , quae in novum genus erigi potest.

polita Newc I. c. p. 24 n. <10 Hab. ad Molocai. zz Haec species conchyliae juvenis habitum simulat.

Bedfieldi Newc. 1. c. p. 22 n. 7 Hab. ad Vailucu, Maui.

rufa Newc 1. c. p. 21 n. 6 Hab. ad Molocai.

splendida Newc. 1. c. p. 20 n. 4 Hab. ad Vaia- lucu , Maui.

tessellata Newc. 1. c. p. <19 n. 2 Hab ad Molocai ZZ A. virgulatx Mighels proxima , sed testa solidiore , minutissime decussata et animalis colore distincta.

violaeea Newc. 1. c. p. 48 n. 4 Hab. ad Molocai.

B u 1 i m u s lentiginosus Red field, Ann. of New York p. 44 n. 4 Hab. in provincia San Fernando insulae Trinitatis. zz Seclionis Plekocheilus Guild. ; forma et colore B. pulicario Gray affinis, sed sculptura et plica columellari diversus.

siamensis Redf. 1. c. p. 45 n. 2 Hab. ad Siam. = B. venerabili Parr, similis , sed ventricosior et an- fractu ultimo subcarinato distinctus.

Helix circumfirmata Redf., Ann. of New York p. 16 n. 3 Hab. in insulis Bermudis cum H. microdonta Desh. et Bulimo ventroso Fer. zz H. cinctcllx Drap. similis , sed propter lamellam internum aperturae , cum U. pila Ad. , ad sectionem Sagda Beck pertinet.

S k e n e a Moelleri Phil. , Kiist. Conch. Cab. II. 6, pag. 9 n. 4 , t. I. f. 5 Hab. ad Groenlandiam. zz A Sk. planorbi Fabr. differt spira convexiuscula et umbi- lico angustiore.

Solarium bicarinatum Phil., 1. c. II. 7, p. 23 n. 24, t. III. f. 14 Hab. mare sinense. zz Hsec paene microscopica species a caeteris hujus generis anfractibus laevissimis , strigis angulatis albis et nigris et umbilico late infundibuliformi distincta.

incisum Phil. 1. c. p. 27 n. 50., t. IV. f. 6 Hab. mare indicum : Zanzibar, sinense: Manila, zz An S. per- spectivum Riener ?

Aggiimta al catalog© del mollnscbi della Mosuagna.

( Pagine 65 e 100 )

Helix hispana L. var. romana Fer. Monte Beni. Planorbis albus L.

nitidus Miill.

V a 1 v a t a planorbis Drap. > piscinalis Lam.

Nota. II Planorbis albus del catalogo e apparentemen- te una varieta del PL spirorbis Miill. nec Drap. , e la sua var. peristomate albolabiato il vero PL spirorbis.

T.

Biyisla bibliogra&ca dell*’ anno 1853.

XIV. Sitzungsberi elite der k. Akademie der Wis - senschaften in ff ien.

SuW armatura delle braccia nelle Thecida ; di E. S u e s s, pag. 99 i. (cont.) II Lias presento recentemente

155

ricca messe di specie nuove , e superb per tal modo del doppio la Greta superiore , ch’ era sinora riguar- data per la formazione piu propizia al genere in di- scorso. La varieta delle armature delle braccia e stra- ordinaria in quelle specie. Le Th. mayalis e suh- mayalis Desl. s’ avvicinancr pin d’ ogni altra al genere Argyope. Un altro gruppo viene costituito dalle Th. si- 7iuala Desl. e Moorei Davidson. La Th. Buvignieri Desl. offre molta rassomiglianza colla Th. triangularis ; la Th. Deslongchampsii Dav. le e pure probabilmente affine. Un quarto gruppo viene formato dalle Th. Bouchardi Dav., leptcenoidcs e Koninckii Deslongchamps. Suess non osa ancora decidere a quale delle dette specie possa essere avvicinata la Th. rustica Moore; delle Th. Perieri Desl. e H addin geri Suess non si conosce ancora la struttura interna. Lo Spirifer hidorsatvs Klipst. del Calcare con- chiglifero di S. Cassiano appartiene secondo Davidson al genere Thecidea , e sernbra affine alia Th. leptaznoides. Essa e la specie piu antica sinora conosciuta . giacche la Th. prisca Goldf. appartiene presentemente al genere Davidsonia. Di 58 denominazioni finora applicate alle Thecidce , 27 o 28 appartengono a specie ben distinte , e di 22 d’ esse si conosce 1* armatura delle braccia piu o meno completamente. Di queste , 21 sono fossili , dei depositi neogeni sino giu nel Calcare conchiglifero. Des¬ longchamps divide il genere in due gruppi principali : ad apparato doppio, ascendente e discendente ; e ad ap- parato semplice ( il solo ascendente ), come nella Th. mayalis , submayalis e rustica. Ma questo secondo gruppo, sinora di sole tre specie , non pub percio stesso formare una divisione (L egual valore coll’ altro ; inoltre quelle tre specie offrono in tutta la rimanente costruzio-

456

ne pia somiglianza con delle specie del primo gruppo , che fra di loro. L’ autore accenna in fine il modo semplice con cni pote ottenere le]delicatissime preparazioni della Th. vermicularis , maestrevoimente disegnate sulle tavole in Iitogralia, che accompagnano la memoria.

XY. Abhandtungen der k. Akudemie der IV is sen- schaften in Wien; V. Band , it. Abtheilung .

( Mathematisch-naturwissenschaftliche Klasse ).

Studi su la storia nalurale del Chili ; di de B i b r a, pag. 73. ( Yedi la p. 121 del primo anno ).

XVI. Annals of the Lyceum of natural history of New Fork , Vol Vi.

Descriptions of New Species pf Helici Jae ; by John H. Redfieldj page 44 ( Vedi V aggiunla all’ elenco delle specie nuove del 1853 contenuta in questo numero).

L1 autore ritiene che la presenza del Bulimus ventrosus Fer. iu varie isoie, come nelle Canarie, Azore , di Madera , possa spiegarsi ammettendo la loro importazione per mezzo delle colonie ( portoghesi ). Ma cio non varrebbe per le Bermuda, le quali non ebbero altra comunicazione fuorche colla Gran Bretagna, ove secondo Redfield il detto Bulimus non esisterebbe. Secondo Rossmaessler pero esso vive in Inghilterra.

Descriptions of New Species of Achatinella from Sandwich Islands ; by Dr, Newcomb, page 48 ( Vedi il succennato elenco ).

L’ Achatinella dubia Newc. e forse lo stato completo della A. radiata Gould , che per 1’ ambiguity de’ suoi caratteri fu riferita

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da Pfeiffer L. al genere Bulimus , ed onde non venisse confusa col Bui. radiatus Brug. fa da Ini nominata B. Gouldi. L' A. ra- diata posteriormente stabilita da Pfeiffer e identica colla A. viri - dans Mighels nec Reeve.

Observations on the Animal of Rotella ham. ; by S. B. Fair bank, page 35. L’ animate della Botella , di cui 1’ autore offre un di segno in contorni , e bianco opaco. I margini del piede largo e flessibile si ripiegano spcsso verso la conchiglia. Un lobo del mantello (?) at- taccasi in parte alia conchiglia, ina non la involge inte- ramente. La bocca del sifone e un tubo , il cui lato vi- cino al labbro e-teriore della chioCciola e fesso e munito di ciglia colorite in nero , le (juali qnalche volta si riu- niscono verso i lati, per modo da far apparire il tubo orlato in nero. L’ uno dei lentoni cbe portano gli oc- chi, forma un lembo della fessura del sifone, e vicino ad esso avvi un piccolo tentone filiforme, che ha radice nel sifone. L’ altro tentone occbiuto ed il suo filaniento ac- cessorio sono liberi per tutta la lunghezza loro. La Ro¬ tella in discorso , della quale pero 1’ autore non ci in- dica la specie, vive immersa nella sabbia lungo la spiag- gia , che la marea lascia a secco nelle ultime due ore del riflusso. Posti nell’ aqua gli individui raccolti , poco si muovevano , e protendevano solo i loro sifoni. L' au¬ tore conchiude che questo mollusco si alimenti deile so- stanze vegetali minute , che f aqua gli apporta.

IS. ©pea*© ed opnscoli.

C r o i z e t J. B. Observations generales sur la geo- logie et la paleontologie. Clermont, Ferrand, in 8.° di fogli 4. d[4 (. Bibfiographie de la France ).

Eudes-Deslongchamps Eugene Memoire sur les genres Leptcena et Thectdea des terrains jurassi- ques du Calvados, Extr. du IX. me Vol. des mem. de la soc. linneenne de Normandie. Caen , in di 6 fogli con 3 tavole ( /. c. ).

R ii s t e r H C. Systematises Conchylien-Cabinet von Martini und Chemnitz. Niirnberg, Bauer und Raspe, in 4°, fascicoli 148 a 429, fogli 73. In queste 4 2 dispense si danno le monografie dei generi Adeorbis ,

d 58

Skenea , Orbis e Fossarus ; Solarium ; Risella ; Del - phinula , Scissurel/a e Globulus , nonche delie Phasia- nella , Bankivia e Lacuna ( Philippi ) ; si completano quelle degli Helicinacea ( Pfr. L. ) e quelle dei generi Paludina , Rydroccena e alvata ( Kiist. ) 5 Natica ; ed Amaura ( Phil. ); si terming la il parte della monogra- fia degli Helicea e s’ incomincia pure la II parte di quel- la dei Cyclostomacea ( Pfr. L. ). Le 72 tavole rappre- sentano varie specie dei generi in discorso , nonche dei generi Umbrella e Trio din a , Ely si a ed A ply sia, Bul¬ la e Bullcea , Litorina ed Anodonta. Quelle dei generi Achatina e Bulimus , Clausil/a } Unio sono accompa- gnate da parte del testo. Rispetto alle specie nuove con- tenute in questi fascico! i veggasi P apposito elenco nel primo anno del giornale 3 ed il supplement in questo medesimo numero.

Lanza Franc. Di alcune nuove ricerche sulla formazione geognostica della Dalmazia. Inserito nel Col- lettore dell’ Adige, N. IY, p. 14, Yerona. Osservate le Ippuriti del Galcare di Yerpolie sembrava all’ autore assai difficile il riferirle alle conchiglie bivalvi, e gia venue in sospetto se ascriverle si dovesserq ai zoofiti. Ritrovo un esemplare oltremodo grande ( lungo 70 cent., largo 42 e piii), senza dubbio , dell 9 Hippurites biloculata Orb., che presenta nel mezzo circa della sua lunghezza un ramo , come una madreporite; il che esclude sia una conchiglia, e mostra un zoofito. Ritrovo un altro Galcare ippuritico a Krisizze presso Dismo nel circolo di Sign , in cui era racchiusa un’ Ippurite simulante il culrao della canna e che egli chiamerebbe H. arundinacea. Ad Er- vazza presso Sign trovo un deposit di Gesso e poscia dell5 Arenaria minacea stratificata , coll ' Avicula socialis , e in seguito della Marna con vestigia di piante e con¬ chiglie d'aqua dolce. Al monte Lemesch esiste uno Schi¬ st calcareo con lttioliti, Ammoniti ed altri fossili appar- tenenti alia formazione jurassica; al qual terreno sta sot- toposto uno Schisto bituminoso con vestigia d’ insetti. Dal Repertorio italiano per la stor/a naturale , 4853 , p. 9.

M o r t i 1 1 e t Gabriel Catalogue des coquilles ter-

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restres et fluviatiles d’ Europe et d’ Al^erie , sans date , in -4.°, 4 pages a trois colonnes; prix 4 fr. 25 cent, les 40 exemplaires. Gontiene Pelenco di 800 specie ed e destinato a facilitare le relazioni ed i cambi fra i conchigliologhi. L’ autore non latinizza i nomi pro- prii delle persone , impiegati come nomi specifici , cio che e di scandalo a Drouet e Bourguignat. Dalla Revue de zoologie } 4853 , p. 335 e 352 , e dal Journal de conchyliologie , 1853, p. 344.

Pfeiffer Lud. Monographia Ueliceorum viven- tiura , volumen tertium , sive supplementum. Lipsiae , Brockhaus , in 8.°, pag. 742 pret. lib. 28. Con¬ vene una nuova disposizione degli lilicidi colla descri- zione delle specie non comprese o non distinte nei pre¬ cedent! due voluini, e 1’ enumerazione nuda delle specie fossili. Lo spazio di questo giornale e troppo ristretto per poter dare un ragguaglio di quest' opera; d’ altronde lo ritengo superfluo , essendo indispensabile , che ogni cultore di questo ramo della malacologia possegga il li- bro stesso.

Philippi R. A. Die* Gattungen Phasianella Bankivia und Lacuna. Niirnberg, in 4.°

Die Gattungen Delpliinula , Scisszirella und Globu¬ lus. Niirnberg , in 4.°

Sono estratti dal gift mentovato Conchylien-Cabinet di Ruster.

Handbuch ( manuale ) der Conchyliologie und Malaco- zoologie. Halle, in 8.° L’ opera e divisa in 8 capi e tratta per la massima parte ( circa 300 pagine ) della no¬ men datura dei generi , e puo quindi riguardarsi come un complemento dell’ Index di Herrmannsen. Dal Journ. de Conch. 4853 p. 246.

Poey Felipe Memorias sobre la historia natural de la isla de Cuba; tomo I. entrega 4, pag. 204-280, n. XV -XXIV, lam. 23-30, Habana. Nella quindicesima memoria ( p. 201-244 ) dopo alcune brevi osservazioni preliminari si descrivono e figurano come nuove le se- guenti specie : Cylindrella gracillima e Philippiana (Pfr. ), Bulimus sepulcralis e Marielinus , Achatina Blainiana , Helix Juliana ( Dennisoni Pfr.) ed incru-

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stata , le quali furono diggi& descritte da Pfeiffer L. nel supplement alia sua Monograph) a Heliceorum ; vi si descrivono e figurano inoltre i Bui. striclus e contractus , 1’ Ach. lucid a, le IT. piclurata , lepida e subfusca e la Succinca nobilis , per le quali veggasi 1’ elenco delle specie nuove nel I. anno del giornale. - La tavola 25 offre le figure d’ una serie di varieta della H. sagemon Pfr. , iionche ( alle figure ^7-19) quelle della Heficina chrysnchasma , che rassomiglia alia Trochatella cliryso- stoma Shuttleworth. La figura 22 della tavola 26 rap- presenta la Sue . sagra d’ Orb. , e le figure 25 e 24 la S. fulgens Lea, che Pfeiffer nella Monographia succen- nata riteneva erroneamente per sinonime. Vedi circa le dispense precedent*! di quest’ opera la p. 168 del I. anno di questo giornale.

Steininger J. Geognostische Beschreibung der Eifel ( descrizione geognostica dei monti Eifel ). Trier, Lintz, in 4.° con due carte geognostiche e nove tavole con figure di fossili. Alla pagina 21 di quest’ opera , raccomandata da una lettera di De Buell riportata nel¬ la prefazione, 1’ autore imprende a trattare dei fossili dei terreni di transizione della catena di montagne dette Eifel, nella Prussia renana ; e dalla pagina 39 sino alia pa¬ gina 89 ne enumcra e descrive i Molluschi. A 35 salgo- no le specie Cefalopodi , fra le quali 18 sono nuove; una sola e Fteropode ; ammontano a 59 le Gasteropo¬ da, e fra queste 11 sono inedite, come lo oono pure 28 delle 77 specie Acefale ; 1’ online piu numeroso in specie si e quello dei Brachiopodi, rappresentato particolar- mente dal genere Terebratnla per 57 specie , e dallo Spirifer per 34; 45 specie Bracluopodi sono nuove. L’ indicazione delle altezze dei varii monti che convpon- gono questa bassa catena chiude Y opera. St.

Nota. Vedi inoltre le notizie bihliografiche s; eciali in anibi gli anni del giornale.

( Dispense to ne! 3.° mese del 1855 )

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Pavia. Tip . Fast.