West Virginia University L'braries 3 0802 100908372 6 WEST VIRGINIA UNIVERSITY MEDIGAL SCHOOL LIBRARY This hook musi taken from the 1 building. ISTITUZIONI ANOTOMICIIE DEL SIGNOR L. M. A. CALDANI TRADOTTI IN ITALIANO GAETANO CASTELLANI Dottori ut FitosoriA e medicina, professore di chirurgia e di clinica NEL LICEO E NEGLI OSPITALI DI BREiCIA , SOCIO DELLE ACCADEMIS DEGLI APATISTI E GEORGOFILI DI FIRENZE , DEGLI ANIMOSI DI BOLOGNA , DI QUELLA DI VENEZIA E DI BRESCIA , MEMBRO PRO: MEDICO DELLA COMMISSIONE DIPARTIMENTALE DI SANITÀ' DEL MELLA . TOMO II PARTE I CONTENENTE l" ANGEJOLOGIA E LA NEUEOLOGIA TER BETTO?fI ^TIPOGRAFO DIPARTIMENTALE BRESCIA MDCCGVII Vt«L Vi :.l Questa Edizione è sotto la salvaguardia della legge J(). Fiorile anno IX. , essendosi adenipit'i le prescrizioni superiori in proposito di Stampe . Digitized by the Internet Archive in 2009 with funding from Lyrasis Members and Sloan Foundation littp://www.arcliive.org/details/istituzionianoto21cald INDICE DEI CAPI E DELLE SEZIONI CHE SI CONTENGONO ♦ella I. PARTE DEL II. VOLVME. i5 J ntroduiione » CAPO DECIMOTTAVO. Del sito delle Viscere J5 CAPO DECIMONONO . Delle Ar- terie 5^ Coronarie • jj ^9 Carotidi e Subclavie .... 5, 20 Carotide esterna >:> ^^ Carotide interna 55 ^ 7 Subclavia j> JO Ascellare 99 36 Brachiale « • .j» 4^ Dei Rami dell' Aorta Toracica . ^» 4^ VI Dei Rami dell' Aorta Ahdominalc. ., 48 Ipogastrica ^,58 Iliaca esterna ,, 63 Crurale ,,64 Poplitea 5, 68 CAPO YIGE^IMO . Delle Vene . ,, 74 Vena Polmonale ,, ^5 Vena Cava superiore ....,, 76 Vene Subclavìe j? 79 Vene Ascellari e Bracìiiali . . ,, 87' Vena del Cubito e della Mano . ,, 91 Vena Ca^^a inferiore ....,,95 Vene Iliaclie ,,100 Vena Crurale ,,104 Vena Porta ss i 1 o CAPO VIGESIMOPRIMO . Dei Vasi Linfatici • . . 5, 1 14 CAPO VIGESIMOSECONDO . Dei Nervi jj 1^4 De' Nervi del Cervello . . . . „ j38 Dei Nervi Cervicali „ i53 Dei Nervi Frenici 5» i56 Dei Nervi Brachiali . . . . ,, j57 Dei Nervi Dorsali ^^1^4 VII Dei Nervi Lombali ..,..„ 166 Dei Acervi Sacri s, 1 7 1 Del Neivo Crurale „ i 74 Del Ner\/o ìscltiatico . . . . ,,175 Dei Servi del Collo e del Petto ; e quindi del Nervo Intercostale , e Vago ,,180 ?i Nervi delt Abdome derivanti dal- r Intercostale , e dal Vago . ,,192 ISTITUZIONI ANOTOMICHE PARTE TERZA Dell" Jngeiologìa, e Nevrologia. 378. li anno versato fin' ora le nostre Istituzioni su le ossa e sui muscoli, nel de- scriver i quali e neir annoverarli non ci pen- tiamo d'aver usato un dire piano ed aperto, avendo veduto giovani studiosissimi e di grande speranza, come Marco A' A r ab et Veneziano, e Antonio Laghi di Faenza , ora dottori di Filosofia e Medicina , e Floriano mio nipote per parte di fratello . avere con accuratezza imparato 1' una e 1' altra di queste parti d' Aiiotomia senza ajuto d' alcun Dissettore , e senza la voce d'alcun Maestro, avendo soltanto paragonato nei cadaveri queste nostre descrizioni di ossa e di muscoli. Iddio voglia che abbiano essi egual fortuna nel procacciarsi la cognizione delle altre parti, che ci rimangono da descrivere! La quale però io non ardisco di prometter loro per la raoltiplice e inco- stante distribuzione e numero de' vasi e IURTE lUt i de' nervi , si per la fabbrica oscu rissi ma dei visceri, sì finalmente per la necessità d' in- dicare le parti , a cui si portano i vasi e i nervi , e delle quali non ancora si è potuto parlare. 379. Chiamano gli Anotoniici Angelologia la descrizione e dimostrazione dei vasi, che senza numero si distribuiscono per tutto il corpo; e Necrologia quella dei nervi. Non saremo lunghi nel terminare questa parte delle .Anotomiche Istituzioni; imperciocché appena si fermeremo in quelle cose, le quali soglia- mo mostrare a dito ai giovani , siccome scri- viamo per gli Studenti di Medicina e Chi- rurgia , non pei Anotomici. Lodiamo le im- mense fatiche di quelli, i quali s'affaticarono colla penna, e col coltello a descrivere i va- setti, e i nervi minori, e minimi. Quelli che bramano veder di più , possono consultare gli scritti eccellenti di questi , e paragonare col fatto i ritratti originali elegantissimi, i quali gioveranno assaissimo a ben fare e con dili- genza le preparazioni dei vasi e dei nervi . Gioveranno poi anche a esercitare più giu- stamente la Medicina , o la Chirurgia? A vero dire molti pretendono da questa diligenza derivarne un grande vantaggio. Imperocché oltre che pensano ajr.tar molto per capire la ragione di certi sintomi , stimano ancora potersi schivare molti danni, che potrebbero avvenire nelle operazioni chirurgiche dal pun- gere i nervi, o dal tagliali! inopportunamente. Quindi con giusta ragione uomini di immor- tale memoria hanno apprezzato assaissimo Io studio della più diligente anotomia per eser- citare la medicina :, e la chirurgia . Il che hanno fatto ancora i miei illustri Antecessori, sebbene nelle loro anotomiche prelezioni ab- biano costumato di descriver appena i vasi magiiiori , e i nervi soltanto del cervello, e della midolla spinale , ed i principali nervi più grossi del Collo, del Petto, dell' Abdo- me, è den;li Arti. Il che ( se lecito mi fia r indovinare la ragione di quelle lodi e della loro consuetudine ) penso esser avvenuto sì per quelle cause, che accennai nella prefa- zione di queste Istituzioni , si perchè hanno voluto segnare soltanto la strada ai giovani studiosi , la quale dovessero battere , per far vedere la loro destrezza nelT imparare le al- tre cose più minutamente , e così conseguis- sero la cognizione di tutto il corpo umano ; sì finalmente per questo forse perchè sapes- sero, che nelle operazioni chirurgiche, e in tutte le ferite si oCfendono più o meno i nervi, altri si tagliano per intiero, altri so- lamente in parte , e che di rado poi ne so- pravvengono quei fenomeni, che quasi tutti i chirurghi concorilemente insegnarono doversi aspettare da: nervi lesi , e particolarmente! punti. Questa comune opinione recentemente s' è studiato con molti argomenti eli dimo- strarla falsa il chiarissimo Camillo Bonioli , mio amico , pubblico Professore di Chirurgia nella Scuola di Padova in una dissertazione, che ha comunicato a questa nostra Accade- mia; onde anche per questa ragione possa in certa maniera sembrar superfluo fermarsi a conoscere , e a indicare queste minime parti . Io poi che , come poco fa ho prote- stato ;, non riprovo una dottrina più squisita de' vasi e de' nervi, omettendo le più minute cose, le quali quasi costantemente diversificano nei varj soggetti, imprendo a scrivere quella Angelologia, e Necrologia , la quale son so- lito ogni terz' anno dare agli Scolari di Me^ dicina , che da molti altri studj in questa Università nel tempo stesso dell' Anotomia sono distratti . 38o. Ma siccome a torre quella difficoltà, la quale nel conseguire la scienza- dei va^ì e dei nervi deriva dal non saper le parti ( quelle cioè che più evidentemente si per- corrono dai vasi;, e dai nervi) ho capito esser molto utile il mostrare tutti i visceri nella loro propria situazione, avanti di metter sotto gli occhi ai giovani i vasi, e i nervi; per ciò il capo seguente, che sarà inscritto del sito dei visceri, vorrei che avessero sott' occhio quei giovani , che vogliono dar mano alile sezioni anototniche avanti dì accostarsi ad investigare i vasi e nervi : imperciocché V ordine di fare una sezione viene indicato col metodo mede- simo , di cui soglio servirmi nelle pubbliche Sezioni . CAPO DECIMOTTAVO Del sito delle Viscere. 38 I. Oeparatì i muscoli dell' Abflome ve- desi una corta membrana tenue , internamente levigata, esternamente fornita d' nn tessuto spnngoso , e questo più o meno grosso , e posteriormente in varj luoghi pieno di copiosa pinguedine. Questa membrana chiamasi P;o;iuo;ne inferiormente un certo tubo, parte cartilaginoso, e parte mem- branoso e carnoso , nominato aspera arteria , ossia trachea i di cui la parte più larga e superiore chiamasi laringe. La parte di questa laringe cartilaginosa piìi ampia, e prominente nel mezzo ( la qual prominenza chiamano pomo d' Adamo ) nomasi tireoidea , o scuti- forme., la parte inferiore articolata e coerente coir altra cartilagine di figura anulare è perciò detta cricoidea. A questa cartilagine nella posteriore e superior parte, ovvero lembo stanno sovra due cartilagini minori dette ari- i3 tenoìdee: anteriormente poi a questa stessa cricoidea , come alla tireoidea , e ai primi anelli della Trachea, poggia sopra una gian- duia lunata piuttosto grande, colle corna volte air insù, che ha nome gianduia tireoid'3a . Il restante della Trachea si fa strada nel petto, e dividendosi in rami sotto il nome di bronchi si disperde per i polmoni . 393. A canto alla laringe evvi un altro tubo , quasi tutto carnoso , continuo colle fauci, anch' egli più largo superiormente, e più stretto all' ingiù : quella parte chiamasi la faringe , questa poi 1' esofago , il quale entra nella cavità del petto dietro la pleura tra le lamette del mediastino posteriore, e per là discende fin' a tanto che va a dispie- garsi neilo stomaco nella parte superiore e sinistra dell' Abdome. 394- Queste sono le principali cose , che de2;gionsi osservare nel collo almeno in quanto al sito delle parti. Nel cap© dopo la sezion del Cranio ofFresi il cervello che occupa tutta la cavità della testa , e contenuto in una tri- plice membrana ; esterna 1' una assai robusta detta la dura meninge ; interna V altra , che è percorsa da innumerevoli vasetti , e tocca immediatamente la sostanza del cervello, ed è la pia-meninge ; la terza che sta di mezzo a queste due membrane, dalla sua tenuità viene notata col nome di tunica aracnoidea- '4 39^ Separando la meninge esteriore veg- gonsi due emisferi ;, dai qiiali insieme uniti è composto il cervello; e ne' quali deesi osser- vare in ambidue il Tobo anteriore , e poste- riore. Sotto il cervello ma posteriormente sta nascosto un altro piccolo cervello , cioè il cerebello- Quella parte del cervello , che in- feriormente poggia su le ossa del cranio , dicesi base del cervello , in cui si vede che la sostanza del cervello^ e del cerebello con- corrono in un corpo subrotondo , chiamato protuberanza anulare-^ o ponte di Varolio ; a cui è continua una corda bianca, midollare, avente come una figura d' oliva , la quale dicesi propriamente midolla oblungata ; seb- bene con questo nome sogliasi indicare ancora quella parte di midolla , che costituisce la protuberanza anulare . Con cjuesto funicolo olivare è continuo un altro cordone bianco parimenti , e midollare , quasi cilindrico , grosso inegualmente , il qual vien fuori del cranio per il gran forame dell' Occipite , e discende lungo la teca delle vertebre , e chiamasi midolla spinale , o funicolo spinale. Abbastanza abbiam detto del sito delle visce- re, ora parliamo dei vasi, e in primo luogo delle arterie . i5 CAPO DECIMONONO Delle Arterie, 396. •■1 sangue si muove per due sorta di canali: per le arterie cioè, e per le vene ; le quali come siano formate , e fabbricate , abbiamo insegnato altrove (i) ; e abbiamo detto esser composte di membrane, e vasetti, che vengono somministrati dai ram.i minori di questi, e dalle vicine arterie e vene. Aggiun- geremo al presente , che la cellulosa mem- brana propria delle arterie tanto è coerente con quella , che le si accosta dai luoghi vi- cini , la quale perciò da alcuni viene chia- mata membrana adscìtizìa delle arterie , da altri accessoria, che si possa affermare senza tema d' inganno esser queste due membrane compatte in una , e averle di fatti per una sola , come si è da noi fatto (0 : e quindi questa cellulosa , come le altre tuniche di tutti i vasi esser compatte e tessute di tanti picciolissimi vasetti principalmente , e di al- cune fila nervose , così che sia difficile a (i^ Capo I, Degli eleiii. del Corpo uni. (a) Al luogo eie. n. 18. i6 capirsi , come il sangue compresso in qualche parte oltre natura , e nei vicini vasi forte- mente ammassato si possa adattare ai vasi propriamente detti , la cui fabbrica è tanto composta , come già non ha molto scrissero alcuni. 397. Le arterie primarie , e le sole , da cui partono tutti i rami maggiori e minori o attribuiti a un solo viscere, o a tutti e a ciascuno, sono due; la polmonale ^ e V aorta. Ambedue nascono dal cuore ; dal viscere principale cioè, che sta tra i pohnoni, come dicemmo, sospeso in mezzo al petto, e com- posto di due muscoli concavi uniti insieme . Queste cavità si chiamano ventricoli , i quali , fatto riguardo alla loro situazione , si distin- guono in anteriore, e posteriore ; general- mente poi, ma meno giustamente^ in destro, e sinistro . 398. Separatoli pericardio, veggonsi tosto codeste arterie. Quindi dal ventricolo ante- riore sorge V arteria polmonale composta di tunica un po' più tenue in paragone all'aorta; e in un corpo adulto principalmente cV un minor diametro ancora dell'aorta medesima. Si divide tosto in due rami insigni: uno dei quali e primo a nascere e maggiore dell'altro ascendendo entra nel polmone destro accanto air aorta, e alla vena cava vicina; 1' altro derivando dal tronco poco dopo, e posto più fieir aperto si porta nel sinistro polmone con minore obliquità . Questi rami maggiori nel progresso per i polmoni si dividono ordinata- mente in più piccioli , finché vanno in sotti- lissimi ramicelli ; de' quali altri si uniscono con altri ramicelli arteriosi; altri , e questi in maggior quantità , colle vene polmonali ; altri infine sì risijlvono in vasetti esalanti in- ternamente , e esternamente un vapore. 399. Cosi va r arteria polmonale negli adulti. Nel fi?to poi questa stessa arteria un poco sopra il cuore manda un ramo tanto ampio, il quale sembra far le veci del tronco avanti clie si divida ne' due rami poco fa indicati . Questo ramo quasi conico andando a sinistra e posteriormente apresi nelT aorta nel suo vertice subito sotto la subclavia si- nistra . Havvi un tubo arterioso noto ancora agli antichi , per cui nel feto , per V inerzia dei polmoni la maggior parte del sangue chft sbocca dal destro ventricolo va nelf aorta ; e il quale , facendo poi i polmoni la respira- zione, si converte quasi sempre in un soIìaIo legamento . 400. Dall' altro ventricolo del cuore cioè dal sinistro , o posteriore nasce 1' arteria aorta , ossia magna , la quale incontanente si spiega in tre seni rotondi, a guisa di volte particolari, e la quale nell' ascendere s" in- clina a destra , indi a poco a poco piega PARTE TU. a 22 La Tiroidea superiore, ossia la Laringea, alle volte ella è un ramo insigne della caro- tide esterna; spesse volte tanto è vicina alla prima divisione delle carotidi , che sembra la primaria carotide dividersi piuttosto in tre , che in due rami ; alle volte ancora parte dalla primaria carotide, avantichè si divida in esterna, e interna Da uno di questi tron- chi partendo viene colla sua porzione mag- giore nella gianduia tireoidea, donde ha preso il suo nome. Alcuni d<"' suoi rami vanno ad alcuni muscoli dell' osso joide , alla laringe, all'epiglottide, e a certe glandnle ed integu- menti del collo. ]La Ranina , ossia Linguale ora in un tronco 50I0 , e questo comune con quello che ■va alle labbra, ed or separata deriva dall'e- sterna carotide (0 tra la tìreo'dea già descrit- ta, e la mascellare esterna, o labiale. Spande de' rami principalmente nelle parti carnose che stanno sotto il mento; quindi va alla lingua divisa in rami, ì quali parte si tengono alla superficie, e parte s'internano piìi pro- fondamente . Da questa procedono ì rami , che qua e là sopra il frenulo della lingua , fi) Di presente mentre scrivo, ho sott' occhio in uà cadavere d' una vecchia quest' arteria nascere dalla carotide interna con un tronco comune colla faringea, che da perchè viene condotta all'angolo interno cleir occhio ; e la quale però tal '20 il seito ck'l cuore, per ambedue T orecchiette, e ])er le inniche dell' arteria polmonale , e dell'aorta. Alcuni rami dell'una e delT altra coronaria concorrono ancora con alcuni delle arterie bronchiali , e la maggior parte di questi rametti è continua colle radici ddla vena coronaria, di cui parleremo altrove. Carotidi) e Saòclavie. 40i2. Italia convessità dell'arco dell' aorta, la quale è un po' al di sotto la region del giugolo, per l'ordinario sempre ascendono tre rami piuttosto insigni, il clestro, il medio, ed il sinistro. Il destro sopra il suo principio si divide in due (0 , e eia alcuni chiamasi arteria innominata. Quello di questi rami che è esteriore, forma la suhclavia destra:» cria- terno è la carotide destra , quella primaria , per distinguerla dalle carotidi efterne e in- terne, di cui parleremo fra poco. Il ramo di mezzo è la carotide primaria sinistra . Il si- nistro è la sinistra suòclavia. Parliamo ora di ambedue le carotidi primarie. Le carotidi (i) Vi sono certi esempj della subclavia , e della /:aroiidedel destro lato prodotte separatamente dall'ateo tleir aorla . 2 1 primarie costeggiano qua e là i lati dell' aspera arteria, ossia della trachea: vanno fino al margine supremo della cartilagine tireoidea, e per lo più solitarie; vale a dire, per ordi^ nario non mandano rami alcuni nelle parti vicine. A quel margine si conducono comprese in una certa vagina membranosa colla vena giugolare interna , e col nervo dell' ottavo pajo e ifitercostale comune; si dividono poscia in due rami , uno anteriore e insieme situato all'interno, T altro posteriore e esterno. Il primo dicesi dalle parti che bagna carotide esterna , 1' altro carotide interna o cerebrale . Seguitiamo prima l'esterna, e indichiamo i suoi rami principali, che manda per l'ordinario, e i rami prodotti da quegli stessi rami. Carotide esterna. 4o3. JL/a questa arteria procedono La Tireoidea superiore, ossia Laringea, La Manina, ossia Linguale. La Mascellare esterna^ ossia Labiale. La Mascellare inferiore. La Mascellare interna. La Faringea. L* Occipitale . La Temporale. U JiuricQlare jposUTÌQr^ . i8 a sinistra. Viene cosi a fare nn arco, il quale posteriormente s'avvicina alle vertebre, alle quali in certa maniera s' appoorria; va all'in- giìi , e a destra insieme ìli guisa tale che scorra quasi in mezzo la sede dei corpi delle vertebre. Per togliere 02;ni occasione di in- gannarsi , non aorta ascendente , ma dal suo principio fino alla fine del torace dir si po- trebbe aorta toracica. Dal petto dietro la membrana pleura (N. 389) passando uell'ab- cìome , o piuttosto a canto della cavità del- l'abdome , perchè dietro il peritoneo è po- sta (N. 38 i), si frappone alle muscolose appen- dici del diafragma ( N. 363 J, e va inferior- mente fino air ultima vertebra de' lombi. Dal suo uscire dal petto fino all' accennata ver- tebra si dovrebbe più acconciamente chia- mare aorta ahdominale , e non discendente . In tutto questo tratto genera in varie sedi dei rami che ora descriveremo; ma il tronco non si divide in tubi minori , come avviene allo stesso nel luogo ultimamente da noi in- dicato, dove si divide nelle ilìache, delle quali parleremo a suo luogo. Ecco poi i rami che procedono dall'aorta, avantichè ella venga neir abdome tra le appendici del diafragma. In primo luogo si trovano in ordine Le Coronarie . La Sahclavia destra d' onde nasce La Carotide destra . 19 La Carotide sinistra. La Siibci^via sinistra. Le Bronchiali. Le Esofagee. Le Intercostali aortice. Le Diafragniaticli e . coronarie. 40 {. I_je arterie coronane per lo più sono (lue provenienti da altrettanti seni dell' aor- ta (N 400). Una destra, T altra sinistra. La prima è maggiore, e inferiore; l'ultima per l'ordinario minore, e superiore .Quella viene dal lato destro, e inferiore dell'aorta; sparge dei rami al lato destro del cuore, dove è il ventricolo anteriore ;, cosi pure dà dei ger- moglj all'arteria polmonale^ all'una e al- l'altra orecchietta del cuore, e finalmente alla punta del cuore medesimo . La sinistra coronaria poi, ossia superiore nasce essa pure dall'aorta tra l'arteria polmonale , e 1' orec- chietta posteriore, la quale chiamano sinistra. Un breve tronco manda tre rami principali , che si dividono poscia coli' andare in altri minori; e uno de' quali, o 1' aUro si con- glutinano per anastomosi coi rami della coro- naria destra , gli altri poi si disperdono per ^4 volta cleiiva da altri rami della medesima carotide. La Mascellare inferiore , venendo fuori anch'essa talvolta dall'esterna carotide, e talora dalla mascellare interna , è un ramo piuttosto piccolo a paragone delle altre arterie mascellari; il quale appena nato discende, dona dei tralci ai muscoli vicini , e alle o-lau- dule salivali, entra nel canale della mascella inferiore ( N. \ 78) talor comune al nervo e alla vena che tiene la medesima strada , e talor separato ; e colle sue produzioni si dis- perde nei denti di questa mascella ; indi esce dal forame esterno della medesima mascella , va errando per i muscoli del mento, e per gì' integumenti comuni (0. La Mascellare interna è piuttosto un am- pio ramo della carotide esterna , che esce da quest' arteria avriui il condilo della mascella inferiore. Si piec;! libito alla fissura sfeno- mascellare (N. 104) e divisa in rami prov- (i) La. mascellare inferiore iSeconào aXcnni,, va solamente colle sue produzioni in alcuni muscoli sotto il mente •joosti, e anteriormente nel collo , sì bene ancora nelle j^landule salivali ; impercioccliè vogliono , che l' arteria , la quale entra nel canale della mascella inferiore, venga dalia mascellare interna . Io T ho descritta , come l' ho veduta frequentemente , ne tutta volta ripugno , che l'arteria, la quale entra per questo canale, la voglia, alcctno Ghiaraare con altro nome. %s veèe al naso , all' orbita , al palato , e ai seni delle narici; e singolarmente poi, né in un luogo solo , alla dura meninge ; visita ancora molti muscoli , principalmente quei della faccia; altri suoi rami escendo dal fo- rame infraorbitale (N 174) si disseminano per la faccia: altri poi stanno alle gengive; ai denti della mascella superiore, e alle volte ancora a quei della mascella inleriore, quan- do r arteria mascellare inferiore nasce non dall'esterna carotide;, ma da questa medesima mascellare interna. La Faringea per lo più parte dall' esterna carotide dalla sua parte superiore , alle volte però, ma di rado, da un qualche ramo della medesima arteria ; ma principalmente dalla mascellare interna or descritta (i). Sparge tosto dei rami e posteriormente, e in avanti j quelli si distribaiscono nei muscoli del collo , nei nervi di questo luogo, e nella dura me- ninge, alla quale ascendono per certi forami, e singolarmente per quello, per cui discende la vena giugolare interna ( N. 167 ). Questi poi 5 cioè quei d' avanti , vengono massima- mente nella Faringe, da cui quest'arteria ha preso il nome di faringea ; altri minori poi nella laringe, nel naso, nei muscoli vicini, e nelle parti confinanti , e talvolta ancora (i) Y.tii la noia ptecedeate -. So tenute nelT orbita dell' occlilo; come anche ]e narici interne massimamente nella sede deir osso etmoideo. Derivano dalla medesima oftalmica tutte quelle arteriuzze ancora , le quali costituiscono il secondo involucro del bulbo dell' occliio, vale a dire, la tonaca co- roidea, e il legamento continuo chiamato legamento cigliare , o corpo cigliare ; sono perciò nomate arterie cigliari . Finalmente questa stessa oftalmica genera un ramo , il quale perchè occupa il centro del nervo ot- tico , o gli sta vicino, e si disperde co' suoi ramicelli per la tunica interna del bulbo degli occhi, cioè per la retina, quindi ha avuto il nome di arteria centrale del nervo ottico , o della retina. Subclana» 4o5. Xlimbedue le arterie subclavie, delie quali la destra per 1' ordinario è piìi larga della sinistra misurano quasi la lunghezza della cldvicula che ad esse corrisponde ; e non tanto giace posteriormente a quest' osso, ma superiormente gli si appoggia; e superatolo riceve il nome di arteria ascellare . Avanti che quasi si converta nell'ascellare, diffonde dei rami > che parte al collo appartengono. %t e parte al petto . Da essa adunque sono pro- dotte le arterie Vertehrale . Cervicale. Tireoidea inferiore , ossia Tracheale. Mammaria interna . Intercostale superiore . La Vertebrale è il primo ramo della sub- clavia , e questo quasi posteriore . Ascende ella alquanto inclinata dall' esterne parti all'interne; quindi va pei forami trasversi delle vertebre della cervice; quanto più va air insi:i , giuoca colle piegature alquanto più patenti; fin a tanto che passato il forame della prima vertebra, reclinando posterior- mente , forma un angolo quasi retto : indi prodotta insù penetra nella cavità del cranio pel gran forame dell'occipite. Ambedue queste arterie, cioè quella dell'uno e dell'altro lato, concorrono ad angolo acuto quasi dawicino in un tronco solo sotto la midolla allungata, e la protuberanza anulare; quindi va in avanti per formare la così detta arteria basilare, la quale manda fuori dei tralci per 1' una , e per r altra parte ; dividesi tosto in due per 1' ordinario, alle volte ancora ma di rado in quattro rami , i quali unitisi coi rami poste- riori della carotide cerebrale , vanno a for- mare la parte posteriore di quel circolo ar- terioso, che dicemmo chiamarsi malamente da alcuni circolo del Willisio. a8 cranio , piegata in varj raodi in diversi indi- vidui , entra per il settimo forame del cra- nio ( N. i65) il quale perciò dicesi canale carotico, vestito interiormente a mio giudizio da una lamina esterna della dura meninge ; alla cui lamina si agglutina T istessa carotide per mezzo d'una cellulosità. Prima che poi^ avendo perforata la lamina interna della me- desima meninge, si apra la strada nel cranio, poggiandosi al solco ( N. 140 ) scolpito qua e là ai lati della sella equina , si porta tra le lamine della dura meninge a un certo vi- cino intervallo intriso di un sangue venoso , il quale chiamasi seno cavernoso , o ricetta- colo della sella equina. In tal luogo dona dei rami a questo ricettacolo , a' nervi . che tra- scorrono per esso, alla gianduia pituitaria occupante la cavità della sella equina, all'im- buto annesso a questa gianduia , alia cavità di mezzo dell' orecchio , chiamata timpano ; finalmente all' occhio , alle parti contenute nell'orbita, ed alle altre vicine; a cui ap- partengono dei ramicelli provenienti dall' ar- teriuzza detta oftalmica , di cui parleremo qui sotto. Indi il tronco fora la lamina interna della dura meninge , si divide in rami ante- riori, e posteriori, da cui si distribuiscono molti tralci per diverse parti del cervello , e del cerebello. I rami anteriori si uniscono sotto il cervello sopra i nervi ottici per ana- stomosi, (ìove convengono in uil arco d' uà certo circolo arterioso , il quale alcuni chia- mano malamente il cìrcolo del Willisìo (0; la parte restante del qual circolo è formata dai rami posteriori, i quali parimenti convengono con simili rami prodotti dall'arteria vertebrale. Da questo circolo escono altri rami principali anteriormente, e posteriormente, i qliali pro- veggono al cervello, ed al cerebello. L' Arteria oftalmica nasce dalla cerebrale tosto che questa arteria sboccò superiormente dal canale carotico - Dati dei rami al nervo del quinto pajo , ed al suo tronco^ si ancora alla dura meninge nella sede del seno caver- noso poco fa indicato, entra nell'orbita dell'oc- chio per il forame lacero ( N. i6i ), dopo- ché ha mandato da se un tralcio , che entra nell' orbita medesima pel forame ot- tico ( N. i6o ), Suole dipoi dividersi in due ramicelli; uno esterno, che alcuni lo chia- mano lacrimale , perchè va alla gianduia dì questo nome; l'altro interno, il quale perchè va disseminandosi tra le narici , fu chiamato nasale Le produzioni adunque di questa ar- teria, le quali sono molte per verità, col loro sangue bagnano tutte le parti che sono con- (0 Veslingio nostro predecessore avea dipinto avanti il Willisio tjuesto Gircelo nella figura seconda tavola 14. \ «26 nel palato moli?, ossia quel velo del palato, da cui pende V uvola. L' Occipitale nascendo posteriormente dalla medesima carotide ascende al didietro sotto r apofisi mastoidea delle ossa della tempia , e in rami si disperde per la regione dell' occi- pite, mandando dei tralci ai muscoli posti in questa sede , ed agli integumenti , sì anco alla dura meninge, in quanto che alcuni di loro entrano nella cavità del cranio pel fo- rame scolpito nel processo mamniellare , per il gran forame dell' occìpite, e per due pic- cole aperture, che spesso s' incontrano nella fine delle ossa del sincipite; nel qual luogo queste ossa si uniscono per note suture e tra di loro, e coli' occipitale ; siccome questi rami sì congiungono con altre vicine arteriuzze. Temporale. Dopo che V esterna carotide ha mandati i rami principali finor descritti , ascende ella tra 1' angolo della mascella in- feriore, e la parotide , a cui dà dei rami, e viene tosto chiamata arteria temporale., la quale andando insù , dati dei rami alla fac- cia, ed a" suoi muscoli, e all' orecchia per ogni dove, va alla tempia divisa quasi in due tronchi; uno de"" quali tenendosi ante- riormente va verso la fronte, l'altro s'inclina posteriormente all' occipite , spargendo sopra il cranio dei rami comunicantisi tra loro , e con quelli dell'occipitale, e degli altri tralci, 27 <^lie parte sì dlsperclono entro i muscoli , membrane , e integumenti . L' Auricola/e posteriore nasce più frequen- temente dalla medesima carotide esterna, e talvolta dair occipitale. Sorge tortuosa poste- riormente presso la glanrlula parotide; supe- rata la cjuale parte si disperde co' suoi minimi rami nella cartilagine delT orecchio , e nelle sue carni, e integumenti e parte nelle mem- brane ed in altre parti, che sono contenute nella cavità del timpano. Carotide interna. 404. v^iiest' arteria sembra piuttosto un ramo principale della carotide esterna; poiché questa non sta sempre nella medesima retta colla carotide primaria , come alcuni hanno malamente insegnato; e quelli principalmente, i quali hanno voluto sostenere l'opinione degli spinti animali separati nel cervello dal sangue dotato di parti tenuissime ;, e che non abbia sofferto alcuna secrezione. Imperc'occhè quel- r arteria che conserva la medesima direzione col tronco della primaria carotide, è quella che dicesi l'esterna, e non interna . La Carotide interna adunque, a cui si dà anche il nome di carotide cerebrale , priva spesso di rami avanti di ascendere entro il 'Si N«l decorso per gli indicati forami delie vertebre dà dei tralci ai legamenti del collo y e ai suoi muscoli, alla dura meninge, e ai nervi procedenti nella sede della cervice dal funicolo spinale; anzi queste stesse vertebrali avanti che concorrano in un sol tronco , cioè nell'arteria basilare, mandano fuori un ramo sotto r angolo ottuso ; i quali due rametti poco dopo convengono in un solo che discende anteriormente pel medesimo funicolo , ed en- tra per la sostanza di questo insieme colia pia meninge in guisa che sembri dividere in due colonne lo stesso funicolo. Qaest' arte- riuzza generata da ambedue le vertebrali è chiamata arteria spinale anteriore : impercioc- ché r altra posteriore , una parimenti per parte viene il più delle volte prodotta da quel ramo delle vertebrali , che va al cere- bello. Queste due arteriuzze non convengono in un sol tronco , ma V una e 1' altra sepa- rata con meravigliose , e diverse piegature , come le chiamano , serpentine , screziano. serpendo per la faccia posteriore del funicolo spinale . I rami poi di queste arterie spinali non tanto comunicano tra di loro, quanto con altri che stanno fuori della colonna delle vertebre; colle radici cioè delle arterie cervi- cali, dorsali, lombari j e sacre. Sebbene poi la maggior porzione del sangue che ascende nel fé arterie vertebrali si disperda per le arteriuzze 6S del cervello e del cerebello , una qualche sua parte nondimeno, abbencliè minima, scor- rendo per certi ramoscelli va ad inaffiare la dura meninge, e l'orecchia interna. La Cervicale ora con un sol tronco' quasi subito diviso in due, ed or con doppio procede quasi sempre dalia medesima subclavia. Un ramo di esse va anteriormente, e dicesi cervi- cale anteriore: l'altro subito dal suo principio si piega posteriormente sotto il processo tras- verso della settima vertebra del collo, il quale alle volte ha un altro forame particolare, per cui entra questa seconda cervicale ^ e perciò chiamasi cervicale posteriore , la quale talvolta dalla stessa arteria vertebrale è generata. La prima di queste va in su sotto la ca- rotide del suo lato , e provvede ai muscoli del collo, principalmente a quei d' avanti, alla trachea 5 alla faringe ;, all' esofago, alle glandule poste nel collo, ed agli integumenti comuni . La posteriore , la quale è minore deir anteriore, tiene la parte posteriore della cervice , ascende essa pure vicino ai processi trasversi delle vertebre cervicali , e andando tortuosamente si disperde nei muscoli princi- palmente laterali e posteriori del collo , si ancora negli altri moventi la scapula, nelle glandule indicate, e in fine negli integumenti' comuni , e con alcuni rami si congiunge coi rami delle arterie occipitali . ■PARTF HI- 3 H La Tir^oidfa inferiore viene quasi costan- temente prodotta daila subclavia dopoché ha generata la vertebrale , la quale pareggia per V ordinario in grandezza ; s' è veduto però talvolta derivare ddlla vertebrale , dalla carotide , e dall' aorta medesima . Diffonde i rami principali nella gianduia dello stesso no- me , nella laringe , e nella trachea , i quali in alcun luogo si comunicano a foggia d'ar- co, e quindi formano degli anelli. Ma molti altri rami vanno ai muscoli che sono nella cervice , nella scapula , e nella parte supe- riore dell'omero, come anco alle glandule del collo. Codesta arteria alle volte è dop- pia ;■ nel qual caso il ramo inferiore è più picciolo del superiore; talvolta finalmente, anzi non assai di rado, sorgono da questa me- desima tireoidea altre arterie le quali vanno alle parti non tanto che stanno all' ester- no del torace , quanto a quelle che si con- tengono nella cavità di questo : poiché al- cune arteriuzze esofagee , e le posteriori mecliastine ben di spesso partono da questa stessa tireoidea. La Mammaria interna discende dall' arteria subclavia dentro il petto , e quasi lambisce i lati dello sterno scorrendo tra la parte carti- laginosa delle coste , e la pleura fino alla cartilagine mucronata. Dal suo principio fino a questo luogo manda dei rami esterni , e 35 interni : due tra i primi s' attribuiscono as}[ intervalli di ciascuna costa vicina fino alla settima , uniti colle arteriuzze toraciclle , e quelle intercostali , le quali non misurano r intervallo intiero che v' è tra le coste; ed altri rami venuti fuori dai primi cinque in- tervalli delle coste forato avendo il muscolo pettorale , vanno alle mammelle ; e p;jrte convengono tra loro^, e parte con altri tralci delle vicine arterie. Gli interni si portano alla gianduia timo , al mediastino , al peri- cardio, al diafragma; onde si hanno le pic- cole arterie nomate le timiche, le medìastìne anteriori^ le perìcardicJie , le diafragniatìche-^ ossia freniche superiori, delle quali alcune produzioni concorrono colle produzioni dell' ar- teria epatica . Dopoché il tronco della mammaria interna ha mandati i fin qui descritti rami qua e là sotto la settima costa vicino alla cartilagine mucronata, esce dalla cavità del petto; divisa in rami discende sotto il retto muscolo dell'ab- dome, de' quali altri si consumano nelle parti vicine, altri si congiungono coi rami che sor- gono dalla piccola arteria, che produce l'ar- teria crurale da descriversi altrove; la qual piccola arteria è nomata epigastrica . L arteria intercostale superiore , la quale è mandata dall' istessa subclavia , è qurlla che scorre pel primo intervallo delle vertebie. 36 Non di rado si parte in due rami, rinferiòi^é de'quaìi provvede al secondo intervallo; ra- rissime le volte con altro c^rmoLdio va al terzo intervallo i siccome rarissime le volte è pro- dotta dall'aorta. Si diffonde co' suoi rami per ì vicini muscoli del dorso , per o;li intercosta- li , per le coste medesime, e per le membrane c'he circondano: altri rami passano nello speco delie vertebre, e comunicano colle arteriuzze spinali; siccome anche tra i rami della me- desima arteria ve n' hanno alcuni che comU" tiicano tra di loro. Queste sono le più frequenti derivazioni dell' arteria subclavia ; sulla quale non trala- scio però d' avvertire , derivare da essa tal- volta degli altri rami minori, i (^uali 8Ì por- tano ai muscoli anteriori del collo, alla pleura che veste i polmoni , aila trachea , alle glan- dule degli stessi polmoni , e ai bronchi , anzi avviene alle volte , che da essa nasca \ ar- teria bronchiale d'un tolo polmone. Ascellare . 4c6. L/opochè r arteria subclavia, di cui abbiamo parlato fin' ora , ha percorsa la la- titudine del torace anteriormente e superior- mente , chiamasi ascellare , e i rami princi- paii, che da questa vengono, avantichè vada air arto superiore , sono questi La Toracica Superiore , ossia Mamma- ria Esterna . La Toracica inferiore. La Scapulare Esterna, ossia Muscolosa, La Scapulare Interna. L' Omerale. La Toracica Superiore prodotta anterior- mente dall' ascellare si distende all' inrriìi per la parte anteriore e insieme laterale del To- race, spargendo dei rami nei muscoli moventi sì il braccio, che il petto, ed ahri rami, che parte vanno a terminare nelle mammelle , e parte si uniscono con simili rami derivanti dalla mammaria ijiterna (j;. (0 Questa arteria la chiamo con molti toraei- co, superiore , ovvero mammaria esterna , alcun - di- scendenze della quale nascono separataniente talvolta dalFistessa ascellare. Da qui forse i nomi di toracica superiore diversa da questa esterna mammaria ^ della toracica lunga, la quale è la medesima mammana esterna^ della toracica omerale :j e le quali arterie si vanno disseminando per l'altro wiuscolo pettorale, pel aerrato maggiore, pel deloide, per il laris imo del dorso, per alcuni intercostali, per !e glandule ascellari, e per le altre parti vicine le quali arterie, se io non ishaglio, voile forse indicare il Wiaslow ai N i i3. 124, quando scrisse: che le produzioni della toracica superiore, ossia della mammaria eèierna hanno origine talvolta separauojeuve dall' aicellare. 38 La Toracica inff'riore a mio parere più spesso proveniente dall'ascellare, talvolta dalla toracica superiore, appena nata va all' indie- tro, e all'esterno, e segue la costai inferiore della scapula ; mandando qua e là dei rami baona col suo san'2:ue alcuni muscoli ine- renti alla scapula , e stesi sopra quest' osso ^ e alcuni ancora di quelli , che si dicono in- tercostali . La Scapulare esterna, ossìa Jlliiscolosa nata tosto dall' ascellare , o come avviene talora , dalla tireoidea inferiore, va posteriormente : passa non di rado per l' incisura (alN. 235) scolpita nella costa superiore della scapula , e disperdesi colie sue ramificazioni pei mu- scoli posti nella fliccia esterna , o piuttosto posteriore della medesima scapula , sì per quelli che si appoggiano alla faccia anteriore di quest'osso, e pei luoghi vicini ancora. La Scapulare interna vicino a cjuella region del corpo , che propriamente dicesi ascella , ritrovasi , e nasce dalla medesima arteria ascellare; e subito anch'essa pure scorre al didietro. Una gran parte dei piincipaii ra- mi , che manda , serve ai muscoli che occu- pano principalmente la faccia anteriore della scapula; a quelli che stanr.o su la parte su- periore dell' omero; finalmente all' osso me- desimo della scajjula, alle glanduìe ascellari, ed agli integumenti comuni. '6i) L' Omerale nascendo dall' ascellare subito sotto 1' arteria or indicata , a guisa delie scapolari piegata va all' indietro , e caccian- dosi tra il capo dell'osso omero, e il muscolo terete maggiore dona i suoi rami ai lega- menti che congiungono quest' osso colla sca- pola , e principalmente al muscolo deltoide. Il cammino singolare di questa arreria ha fatto, che da alcuni si chiamasse circonflessa: la quale talvolta si divide in due rami, in anteriore cioè, e posteiiore (i). Questi sono i principali rami , che , quanto io abbia o^-- servato, più di spesso manda l'ascellare. Si veggono per altro delle variazioni non poche in questi rami , nel numero , nel!' origine , nella distribuzione, e nella copia dei ramicelli anche più grandi ; le quali variazioni si veg- gono frequentissimamente nelle arterie parti- colarmente degli aiti . Inoltre appena si può dire abbastanza , in qual maniera queste ar- terie vei2,nenti dall'ascellare conveno-ano e tra 1 • . di loro colle loro produzioni minori , e con (i) Io veggo di presente V anteriore in un cadavere virile nascere separatamente dall" ascellare j e prodursi tra il capo dell' omero , e il principio t iidinoso del bicipite e del muscolo coracobrat liiah^ fino al deltoide: spargendo i suoi rami nell'articolo dell'omero, e cjiiel principio lendinoso , ed altri che coi vengono colToine- rale posteriore. Quest' arreriuzza io la sosperto ([uella . che accennò Winslow al N. i3o. 4o altri rami appartenenti alle altre arterie, e perciò serbino in molti luoghi una scambie- vole comunicazione. Brachiale . 407. J^opocliè r arteria ora descritta su- però l'ascella, viene nel braccio, e quindi fu chiamata Brachiale. Altri la nominano *ymerale. Al braccio adunque appartengono Ij' Arteria Bracihale ; sì anche La Radiale , e La Cubitale , dalla quale nascono L' interassea esterna , e L' interassea interna. L' Arteria Brachiale continua all' ascellare giace sotto i comuni integumenti nella parte interna del braccio CO (ìjio alla mezza altezza incirca dell' osso omero. Fra questo luogo si profonda alquanto ; si scosta un poco dalle parti interne; nel discendere va anteriormente (i) Questo è quasi costante. Yidl però una volta dall' origine quasi trasversalmente passare alla parte esterna dell' omero, e scorrer sempre sotto l'adiposa membrana fino al principio del cubito : nel qual luogo inclinando a poco a poco all' interno, si divideva nella radiale^ e nella cubitale. 4» sotto r aponevrosi del muscolo bicipite fino al cubito. In tutto questo tratto fino alla piegatura del cubito nascono da eSs^a dei rami, i quali si portano in varj muscoli, nei comuni inteo;umenci, e nell'osso medesimo dell'omero. Molti poi di questi , non sempre pero nello stesso numero, parte si connettono tra loro, e parte coi rami prodotti all' insù dall' arteria radiale , e cubitale , Questa ramosa arteria arrivata al cubito , per lo più sotto la pie- gatura di questo si divide in due arterie , la radiale cioè, e la cubitale; e dall'angolo, che fa l'una, e l'altra, o un pochetto sopra questo , succedono alcune ramificazioni più o meno tenui, le quali vanno ai muscoli vicini. Non mancano pesò esempj d' una doppia ar- teria brachiale , delle quali 1' una era continua colla radiale, l'altra colla cubitale (ij. (') Poco fa abbiamo ritrovato in un cadavere di donna una doppia brachiale imperciocché dall' arte- ria brachiale del destro lato subito sotto il collo del- l' omero . veniva fuori un' al«^ra arteria . la quale a poco a poco sotto il bicipite andanlo ali esterno nel discendere mandava dei rnrai ai oiuscoli vicini. 11 suo diametro era quasi una n^e7Z^ parte minore dell'altra brachiale, da cui era prodotta; e albi piegatura del cubito, con un ramo del tutto trasverso, cilindrico, e quasi d^Ha medesima sezione, e di lunghezza oltr« un mezzo pollice, comuuicav^ con quest' altra bra- chiale Jn un altro cadavere femminile parimenti , «i^lla mezza altezza dell" omero destro sorgeva uà «on pÌ€0ÌQl raaao ijeir a»ceUaj dalla xegioa a»gelUre 4^ La RadiaU nata dalla Brachiale , sta an- teriormente e air esterno relativamente alla cubitale nella parte interna dell'osso radio, e con passo tortuoso quasi sorgendo dni luoghi più profondi vicino al capo inferiore del radio si porta sotto la tute, e s'avvicina quasi sem- pre al Carpo fi). Piegasi alla palma della mano, e s'accosta al poliice terminando circa il nascente metacarpo dello stesso pollice , e dell' indice vicino. Indi si divide in molti rami; de' quali altri, e questi per ordinario principali , concorrono all' arco palmare ; che descriveremo tantosto; altri convengono per anastomosi colle discendenze dell' arteria cu- bitale, altri vanno al dito indice; altri final- mente si disperdono per il dorso, e per gì' in- tecrumenti della mano, e delle dita. Dall'ori- gine alla fine manda per così dire delle radici ascendenti , comunicanti colle discendenti ar- teriuzze della brachiale; e manda dei tralci ai muscoli e a quasi tutte le parti che stanno tosto discendendo sotto gli integumenti andava nella mammella di quel iato fino a quel corpo bianchiicio , che viene nominato ^liKclula conglomerata della inam- mella , spargendo qua e là dei rami (lì Più d'una volta noi stessi abbiamo veduto una radiale tre o quattro dita trasverso sopra il carpo piegarsi dall' interno all'esterno, e andare alla pirte convessa del radio, dividendosi prima in due piiiici- pali rami, uno de'quali si estend.'vi verso il uifta- carpo del pollice, l'altro verso quello dell' indice . 43 sopra al Cubito O), e à quelle ancora che occupano il metacarpo . A me non è mai toccato di vedere , quello che è toccato ad altri , che 1' arteria radiale formava un altro arco palmale più profondo, e fornito di rami più ampli, relativamente a quello che vien fatto dair arteria cubitale. L' arteria Cubitale nasce dalla Brachiale ;, e s'immerge, p«fr così dire, nella parte su- periore del Cubito, e occupa quel sito che è interno e insieme alquanto posteriore. Manda (osto dei rami ai muscoli vicini , altri ne manda riflessi all' insù, i quali convengono coi rami della brachiale. Due sono tra questi i principali j chiamati arterie interassee, di cui parleremo da qui a poco. 11 Tronco an- dando verso il carpo dona dei rami minori alle parti vicine fino al legamento del car- po (N 357) trasversale interno; passato il c[uale dati dei ti alci pria al dorso della mano (i quai tralci fannosi strada tra i muscoli), e ai muscoli interossei , e lombricali, riceve dei rami dalla radiale, e viene a formare un arco nella palma delia mano dove più vi- cino, e dovè più lontano al principio di questa (i) Per nome di Cubito lo intendo quivi quella parte degli arti superiori , che è continua inferiormente all'omero; e n«n quell'osso semplice^ che chiamasi ancora ulna . 44 colla convessità rivoita agli apici delle dita j al qual arco si ha dato il nome di arco pal- mare. Nascono da que.st' arco per roidinario quattro minute e picciole arterie , le quali un poco al dì qua dell'articolo del metacarpo coi quattro diti più lunghi , divise in due vanno a bagnare i lati di questi diti ; nella cui sommità si uniscono tra loro , mettendo qua e là delle radici minori. Quest'arco non di rado ancora dona delle arteriuzze al dito pollice ; alle volte ancora fuori dell' arco il medesimo pollice riceve dei vasi arteriosi dalla medesima cubitale, o dalla radiale, o dall' una j e dall' altra : quasi nella stessa guisa , che molte volte V indice riceve nella parte oppo- sta allo stesso pollice. L' Interassea Esterna parte dalla cubitale tra il capo superiore dell' ulna , e del radio: un po' sotto r articolazione coli' omero passa per il legamento interosseo (N. 249); per lo che va poi alla parte convessa e insieme esterna del Cubito. Da quella partono dei rami ai muscoli vicini , alle membrane , ed alle altre parti che stanno nel Cubito: altri andando all' insù parte vanno ad inaffiare le carni che muovono il carpo, il metacarpo, e le dita, parte si commettono nei tralci discendenti della brachiale; mentre frattanto altri concorrono coi rami dell' altra interos- sea , altri si diffondono per gì' integumenti 9 4S làìtri finalmente si insinuano nella sostanza delle ossa. JJ Interossea Interna così chiamata perchè rispettivamente all'esterna è situata interior- mente;, è un ramo dell'arteria cubitale. Essa pure fora il legamento interosseo ma più in- feriormente; e così fla in avanti va al didie- tro un po' sopra il muscolo pronatore qua- drato Quivi alcuni de' suoi rami si connettono con quelli discendenti dalla brachiale ; altri convengono colle radici nate dall' istessa cu- bitale, come anche con alcuni di quei rami, che manda T altra interossea. Quest'ultimi a foggia di rete sono disposti sopra il dorso della mano ; e nei lati delle dita , mentre altri provvedono non tanto ai muscoli motori delle dita medesime , quaHto ai comuni integumen- ti, ed alle sottogiacenti membrane. Dei Rami deW Aorta Toracica. 408. 1 rami principali dell'aorta, che vanno à seminarsi pel collo , capo , petto , e arti superiori, furono da noi fin qui descritti. Ora descriveremo quelli che partono dalla mede- sima aorta toracica , e vanno alle parti che •compongono il petto. Della mammaria interna e esterna, dei loro rami che appartengono al petto ; sì anche della suprema intercostale si 46 è parlato. Ma T aorta avanti di venire nell'Ab- dome per le carni posteriori del diafragma manda degli altri rami. E queste arterie sono Le Bronchiali. Le Intercostali Aortice. \j Esofagee. Le Diafragmatiche superiori . Le arterie Bronchiali frequentemente par- tono dall'aorta sotto il di lei arco. Per l'or- dinario è un tronco solo, il quale si divide subito in due che vanno al polmone del suo lato rispettivo; e perciò una è bronchiale destra , T altra sinistra . Seguono colf andare i rami dell' asperarteria , ossia de' bronchi , onde ricevettero il nome di bronchiali. Esce poi talvolta la destra o dalla intercostale su- periore, o dalla subclavia , o dalla mammaria interna, o da qualche esofagea. La sinistra ( quando queste bronchiali siano prodotte se- paratamente , come avviene talvolta ) vìen fuori dall' aorta medesima in luogo un poco inferiore. L' una e 1' altra non solamente mettono dei tralci a' bronchi , ma alle glan- dule dei polmoni , all' esofago , alla pleura , al mediastino, al pericardio, ai vasi maggiori che vengono dal cuore , e che ritornano al medesimo. Inoltre dei rami delle bronchiali concorrono in se stessi , in quelli delle coro- narie, e dell'arteria polmonare. Le intercostali aortiche per Io più otto o nove di numero nascono e dall' aorta sotto il di lei arco , e dalla parete posteriore della medesima aorta ; ciascuna si divide poscia in due rami quasi principali ; uno de' quali , e questo posteriore va a terminare nei muscoli del dorso , nelle vertebre , e nella teca ossea di queste ; nel qual luogo i rami di queste intercostali , ovvero dorsali comunicano colle arteriuzze spinali . L' altro ramo anteriore ( propriamente V intercostale ) segue la dire- zione delle coste , le quali fanno nove inter» Yalli olire i due primi; inquantothè questi due intervalli abbiamo detto che ricevono delle picciole arterie dnlla suprema interco- stale , la quale è prodotta dalla subclavia . Nel solco delle coste (N. 2,01) entra un pic- ciol tronco , da cui vengono fuori i rami discendenti ed ascendenti , e che comunicano tra di loro. Non misurano tuttavia 1' intiero tratto delle coste ; quindi suppliscono alla mancanza di questa lunghezza i rami della mammaria interna, co' quali si uniscono molti tralci delle intercostali ; e vivificano col loro sangue le coste, la pleura, le carni interco- stali, il diafragma, ed altri muscoli non tanto del Petto, quanto deirAbdome. L' Esofagee quelle cioè che vanno errando per r esofago , sono incerte di numero , e ancora nel!' origine , la quale suol essere l^ varia e diversa. Nel collo per Io più vengono dalla tireoidea inPeriore non altrimenti di quelle che vanno all' esofago nella parte superiore del torace. Altre poste di sotto, e per l'or- dinario in un maggior numero derivano dal- l'aorta; mentre intanto altre vengono fuori o dalla mammaria interna , o dall' intercostale suprema, o infine dalla bronchiale. Comuni- cano anch'esse colle arterie vicine, ed entrano in altre parti confinanti all'esofago. Le Diafragmatiche superiori procedono dalle aortiche intercostali , e principalmente dalle quattro, o cinque inferiori: alcuni rami di queste arteriuzze si spargono per le carni del diafragma , dove riguarda il petto, ciò, che è comune, come l'abbiamo osservato in altro luogo , a certi rami derivanti dalla Mammaria interna . Dei Rariìi clclV Aorta Abdominale. 409. Lj Aorta toracica, superata la cavità del petto, dietro al peritoneo entra quasi neir abdome , e riceve il nome di Aorta Abdominale. Derivano da questa Le Diafragmatiche inferiori. La Celiaca. La M e se r aie a superiore. 49 Le Renali , ossia Einulgenti . Le Spermatiche * La Meseraica inferiore. Le Lombali. Le Sacre. Le Iliache . Le Crurali. Le Diufragmatìche inferiori sono tenui ar- teriuzzej delle quali altre (e per roidinario due, una destra, T altra sinistra) procedono dair istessa aorta, mentre essa passa per le appendici del diafragma ; altre poi nascono ora dalla celiaca , e talora dalle lombali. Le chiamo inferiori relativamente all' origine di quelle , che avvisammo poco fa chiamarsi superiori. E queste arteriuzze coi loro rami, come le restanti diafragmatiche vanno disse- minandosi quali per il tendine e per le carni del medesimo diafragma, quali vanno all'eso- fago, (e questo principalmente fassi dalla si- nistra), e quali al fegato, e alle parti sot- togiacenti immediatamente al diafragma . La Celiaca subito sotto il diafragma , a setto trasverso nasce dalla faccia anteriore dell' aorta Abdominale , e quasi immedia- tamente dopo il suo principio si divide per lo pili in due , e^ alle volte ancora in tre rami. Queste Arterie sono L' Epatica. ^ARTE in. 4 5o f.a Spi fi ni ca. La Coronaria del ventrìcolo . L' Epatica è un ramo destro dell' arteria celiaca {}), la quale pesò non solamente rlis- pen-a il suo saniT'ue alla sostanza del fefiato per 1 ordinario con tre rami, ma ancora al- l' orificio inferiore del ventricolo, all'annesso iniescino duodeno, finalmente al ventricolo medesimo; al qua! viscere manda un ramo piuttosto insigne cbiaraato comunemente arte- ìin gastrica destra. Questa si prolunga sotto il ventricolo (al cui lato destro dona dei tralci) e pa-sa nell" omento. Riceve allora il nome di arteria gastroepiploica destra, per distinguerla dalla sinistra, con cui si congiunge per anasto- ino>i , e la quale procede dall'arteria splenica. Dei tre rami che entrano nella sostanza interna del fegato, due snttentrano una certa fé sura scolpita nella parte concava del fega- to, chiamata fossa trasversa, e accompagnano i rami della vena porta ; il terzo non lungi dalla vescica del fiele, o cistifellea, si fa stra- da nel destro lobo del fegato. A questa ci- Ti) Ilo Ietto, che talvolta vien fuori dalla meseraica supcriore ^ <1' 1 che lo non dubito , sebbene non mi sia mai toccato di vedere Né ciò farà nìera viglia a quelli, che sanno bene darsi ne' vasi d' oiini sorta , come anche nelle ramificazioni nervose, delle varietà di origine, di distribuzione, di nuuiero , di caimnitio e di grandezjia. Si Stìfellea poi vanno dall'epatica due arteriir/ze dette arterie cistiche, mentrechè altri rami derivati dal medesimo fonte danno il saiìcue e? al più picciolo lobo del fegato, ed alle sue membrane; altri poi, parte concorrono a unirsi vicendevolmente, parte coi tralci derivanti dalla coronaria del ventricolo , e conservano un vicendevole commercio coi vasi e coi ca- naletti componenti il fegato. La Splenica è il ramo sinistro della celiaca arteria, e più grosso del destro, il quale scorrendo a lato del ventricolo, e quasi sem- pre tortuoso entra con due, tre, e più fre- quentemente cori molti rami nella sostanza della milza. Il che avanti di fare manda dei rami al vicino pancreas. Fra questi rami uno ve n' ha degli altri un poco più grande al principio del pancreas ^ cioè accanto alla mil- za , il quale discendendo nella parte sinistra dei ventricolo forma 1' arteria gastrica sinistra minore della destra; e la quale arrivata al- l' omento fa V arteria gastroepipioica sinistra , la quale comunica , come abbiam detto, colla destra dello stesso nome. Due o tre altri ra- mi y un poco pVima che entri la stessa sple- nica nella milza , vanno al lato sinistro del ventricolo , e insieme con le vene compagne compongono certi tubetti sanguigni , a cui si die' il nome di vasi brevi. Finalmente non tanto i rami fin qui indicati , quanto altri 53 minori vegnenti dall'epatica, e dalla spleni- ca , i quali vanno al rene succenturìato , o capsula atiTibilare; questi rami, dissi, con- vengono tra loro per anastomosi, e eoa quelli ancora derivanti dall' epatica ^ e dalla coro- na via del ventricolo. i.a Coronaria del ventricolo , dove non co- stituisca il terzo di quei rami , in cui si di- vine la celiaca, vien fuori da questa medesima celtica , avanti che formi i' epatica, e la splen^ca. Ella co' suoi rami siede nel!' arco superiore del ventricolo, de' quali alcuni pro- vegG;ono all' orificio superiore di questo visce- re , come anche al pingue omento minore ; manda dei tralci al lobo più picciolo del fe- gato , e al diafragma , e degli altri , i quali comunicando coi piccioli rami dell'arteria epa- tica entrano nelT orificio inferiore del ventri- colo, e vanno errando per il fondo di questo viscere; finalmente passa nel sinistro lobo del fegato un poco sopra la fossa trasversa indi- cata di sopra ; e in quel luogo dove dalla fossa stessa del fegato, o piuttosto dalla vena porta occupante quella fossa , sorge un lega- mento, il quale aperto nei feti formava un certo canaletto, che hanno chiamato tubo veno- so portante il sangue alla vena cava, il quale ascendeva dalla vena ombelicale del feto. La Meseraica Superiore vien fuori a pic- ciolo intervallo sotto la celiaca dalla medesima faccia anteriore dell'aorta abcìominale. I primi rami discendenti dal tronco si didondono nell'intestino duodeno, e nel vicino pancreas, poscia manda un ramo solo, (alle volte due) il quale passando tra le lamine del virino mesocolo s" inserisce quasi in niezzo la lun- ghezza dell'intestino colon, dove dal cammino che fa dicesi colon trasverso . Chiamano questo ramo arteria colica media , per disiini^uerUi dalla colica destra e sinistra, 1' una e l'altra delle quali procede dalla meseraica ; sotto r nno e 1' altro di questi rami , e principal- mente sotto la colica destra;, dall' istessa me- seraica ne parte un altro , il quale va verso r intestino cieco , il quale sì nomina arteria ileocolica, da cui escono molti rami che parte si accompagnano tra loro , parte si vanno disseminando per le tuniche del vicino inte- stino colon, dell'ileo, e del mesenterio. Oltre di che questo tronco correndo per le lamine del mesenterio si distribuisce in molti rami ^ i quali con ripetuti congiungimenti fanno degli archi eleganti , da cui partono dei rami disseminandosi non tanto per il mesenterio , e per le glandule di questo viscere, quanto per gli intestini inseriti e annessi al medesimo , ne' quali a foggia d' arboscelli si spiegano in vasetti minori rossi . Le Renali od Eniul genti escono dai lati dell'aorta un po' sotto la meseraica superiore. 5+ Se ne trova frequentemente una per parte ^ alle volte due, e ire, ora in un lato sola- mente 5 e ora in amhidiie . Fanno quasi un angolo retto coli' aorta, e arrivate alla parte concava dei reni entrano nella sostanza di questi divise in molti rami incerti di numero. Ma avanti di far questo, metton fuori per lo più delle arteriqzze, le quali concioslachè pas- sino nella pinguedine che circonda i reni, sono chiamate comunemente adipose. Inoltre la de- stra renale (e alle volte ancora la sinistra, ma di rado) entra un'altra arteria un poco più grande al rene succenturiato , ossia alla cap- sula atrabilare ; e a questi rami fu dato il nome di arterie capsulari , delle quali la si- nistra spesse volte viene generata dall'aorta. Le Spermatiche per l'ordinario hanno prin- cipio dalla faccia anteriore dell' aorta abdo- minale sotto le emulgenti. Ilavvene una per parte , almeno frequentissimamente ; imper- ciocché io stesso pure ne osservai due più cV una volta singolarmente nel laio sinistro , alle quali ora fa comune T origine dall'aorta, ora particola I e, così che una dall'aorta, l'altra procedeva dalla renale. Danno dei picciolis- sirai rami alle parti vicine, i quali si uniscono con molti appartenenti ad altre arterie Tor- tuose alquanto , ma meno nei maschi che nelle femmine, vanno all' ingiù, e per l'anulo abdominale vengono nello scroto nel nostrq 55 5es?o, oncip provvedere al muscolo creniasteie, e alle toniche che coimn^u;oiio come in una vagina il testicolo e i vasi che entra rio , e sortono dal medesimo , come ancora al testi- colo medesimo quasi alle sue raJici . Nel sesso femminile poi la minima parte di queste ar- teriuzze esce dall' abdome per il med(-simo anello; e la maggior parte si disperde nelle ovajd , nelle tube , nell' utero ;, e ne' suoi legamenti . La Meseraìca inferiore deriva anch' essa dalla faccia anteriore deli' aorta abdominale , a una certa distanza sotto le arterie renali: passa per le lamine del mesocolo , e sparge dei rami minori derivanti dal suo tronco nel p'^ritoneo , e nelle glandule lombali; i quali comunicano coi tralci arteriosi dflle speruia- tibhe , e delle lombali. Prodotta di poi divi- desi in tre o quattro rami, e questi poi in ordine in minori , ) piede dopo rjucl taglio^ e in verità si ha ottima spe- >i ranza del braccio, quando legasi l'arteria brachiale » nella piegatura del Cubito, ed il Chirurgo mette la >i sua fiducia in quelle anastomosi delle quali Il le principali sono tra l'arteria profonda dell'omero, » e l'arteria perforante l'intersetto lendinoso dei mu- » scoli brachiali, e tra l'arteria ulnare e radiale e » interossca dorsale ». 11 medesimo Autore afferma la stessa cosa affsitto dell' arteria tibiale posteriore , la quale si può tagliare trasversalciente , o legare, avendo riguardo alle sue insigni congiunzioni coi rami prodotti ùalla tibiale anteriore, e dall'arteria peronea . 71 «la alcuni furono dette arterie tnrsee , meta- tarse^ ec. ) , dalT istt'sso dorso del piede alia pianta si fa strada per gli intervalli compresi dalle ossa del metatarso, e singolarmente per queir intervallo, che si frappone tra il primo e il secondo osso del metatarso. In cotal iiui>a con alcuni suoi rami concorre a fortr-aie un certo arco arterioso , simile in certa maniera a quello, che dicemmo farsi nella palma della mano , e chiamasi arco piantare ; con altri rametti poi va ai muscoli interossei superiori, alle dita ancora, e principalmente al pollice. Queste arteriuzze alcuni le chiamano per- foranti ^ interassee ,' cligiia/i i poUicali ec. , le quali però per anastomosi concorrono e convengono tanto tra loro, quanto con altre ancora . La Tibiale posteriore figlia della poplìtea , e frequentemente maggiore della tibiale ante- riore sotto i muscoli che compongono la così detta sura , i gemelli cioè , e il soleo , va air ingiìi , inclinando a poco a poco al Iato interno della gamba per andare alla pianta sotto il calcagno accanto al malleolo interno . Dalla sua origine fino al calcagno ram.ficata e mette dei tralci che ascendono , i quali si congiungono coi rami delle arterie articolari, e ne dispensa degli altri ai muscoli , che oc- cupano la ii)ia: anzi all'osso medesimo dt^lla tibia dà un'insigne arceriuzza che lo nutrisce. 7a 11 principal ramo poi è 1' arteria peronea o Jibulare , di cui parleremo da qui a poco . Sotto la parte interna dell' osso calcagno , la tibiale posteriore si divide in due rami, T uno esterno maggiore, l'altro minore interno. No- minansi questi rami arte/la plantare esterna , e interna. Da quella, passando prima sotto alla pianta all' esterno , e piegando poscia all'interno, cioè verso il pollice, nasce quasi un' arco arterioso , o piuttosto un' arteria pie- gata alcun poco in due o tre archi, voltata con un po' di convessità all' apice del piede ; dalla quale sboccano dei rami alle tre dita esteriori: imperciocché le due interiori ricevono dei rami dall' arteria plantare interna. Questa plantare interna poi a mezzo circa la sede della pianta suole dividersi in due , una delle quali si connette con un ramo della tibiale anteriore , 1' altra e provvede alle accennate dita, e comunica coi rami, i quali non tanto dalla convessità , quanto dalla convessità del- l' arco plantare sorgendo vanno alle dita , e a quelle parti , che stanno nella pianta del piede . e che sono più vicine all' arco medesimo. La Peronea o Fibulare nasce più frequen- temente dalla tibiale posteriore ; io per me vidi due volle sole nascere ella vicino alla poplitea . Occupa la faccia posteriore della fibrula per molto tratto, e per lo più fin dove la tibia inferiormente comincia a ingros- 7"^ sarsi ; nel qnal luogo si divide , a mio giu- dizio j, in due rami ; uno de' quali fora il le- gamento interosseo, o tra l'estremità inferiore della tibia e della fibula va in avanti, e dif- fonde i suoi rami pel dorso del piede: l'altro stando al didietro dispensa i suoi rami qua e là nella region del calcagno e del malleolo esterno , onde vivificare col fluido che con- tiene, le parti per cui entra, e mantenere la comunicazione con 1' una e V altra arteria tibiale , e libera la circolazione del sangue . Che se questa arteria non dividesi in due rami , allora la tibiale anteriore principal- mente va colie sue discendenze a quelle par- ti, che sogliono in altri individui essere pe- netrate dalla peronea anteriore. Siamo al fine della prima parte dell' An- geiologia ,• intorno alla quale stimo tuttavia opportuno di avvertire di bel nuovo, che certi tubetti membranosi ira questi ( non però i principali se non rarissime volte ) sì trovano non di rado in un cadavere e in un altro varianti di direzione, di numero, di divisione, di grandezza , e di disposizione . Ne tacerò , che gli Scolari possono facilmente scoprire i vasi arteriosi , e i venosi ancora , che si di- stribuiscono solamente per le viscere . Le colorite injezioni entro le arterie , che non siano le minime di tuae , succedono bene ai ripetuti esperimenti : impesciocchè ogni qual 74 Tolta che ritardasi il liquido in certe arterie^, scoprir sì debbono queste arterie, e messo un tubetto in quelle sotto il liquore contenuto, si riempiono esse ulteriormente: e con questo medesimo artificio si possono empii e ancora i vasi laterali , i quali Torse non hanno am- messo la cera alle prime impulsioni del canon- cino ; perchè tagliato per lungo il tronco penetrato già dal liquore, cadono tosto sotto gli occhi le boccile dei rami, che l'injezione avea lasciati fuori. Il m<"desimo artificio ha luogo ancora nelle vene dei visceri . Le altre vene non si possono injettare, perchè lo im- pediscono le loro valvole ; ma giacche negli arti le vene accompagnano le arterie, quindi 'è, che mentre abbiamo scoperte nelPinsegnata guisa le arterie, veggianio ancora a qualche maniera le compagne vene degli stessi arti. CAPO VIGESIMO Delle Vene. 4f4- Oebbene il sangue scorra per le vene in direzione contraria delle arterie , e perciò nel dare V anatomica istoria delle vene possa sembrar più acconcio il cominciare 75 (cla quei rami , che a poco a poco vanno poi a comporre i tronchi maggiori ; tuttavolta però avendo io conosciuto per raddoppiate espt^rienze, che con più facihtà apprendono gli scolari questa dottrina dei vasi , quando si principia dai tronchi mago;iori ^ come è pia- ciuto ancora all' ilhistre Winslow ; quindi da sì fatto costume adottato già da gran tempo non ardisco scostarmi, e comincerò il trattato coìr indicar prima i tronchi, della cui fab- brica abbiamo già fatta parola ( al N. 21 ), 41 5. Egli è noto a tutti esser quattro le vene principali del corpo umano : la vena polmonale cioè , la Cava Superiore o discen- dente y e la Cava Inferiore o ascendente ; e |a vena Porta. Vena Polmonale. 16, l_j; 416, i_ja Vena Polmonale rappresenta piuttosto un ampio recipiente composto quasi di sole fibre carnose , d' una fiofura in certa maniera quadrata, onde chiamasi ancora Seno quadrato. Giace questo seno posteriormente «opra la base del cuore ;, e a quello a sini- stra e superiormente corrisponde 1' orecchietta sinistra o posteriore; e da quello partono quattro tubi venosi 9 due de' quali vanno a 70 ciascun polmone. Questi divisi in rami minori e minimi , comunicano la maggior parte colle arteriuzze polmonali, e riportano al cuore il sangue dei polmoni , nei quali era stato im- pulso per l'arteria polmonale dall' alternativa contrazione del cuore medesimo . Vena Cava Supcriore. 417. Lia Vena Cava Superiore^ o discen- dente è un canale piuttosto grande, il quale, aperto il pericardio balza agli occhi , e sta sopra il cuore e a destra. Ascende con am- pio seno dall' orecchietta destra o anteriore del cuore , e riceve il sangue che viene dalla sostanza del cuore , dai luoghi intercostali , sì ancora da alcune parti , che sono conte- nute nella cavità del petto , e stanno sotto il petto medesimo , così anco dal capo , e dalle estremità superiori . Ecco in ordine i canali venosi, che dentro il petto escono dalla cava superiore: La Coronaria. L' Azigo , La Mammaria interna. La Subclavia . La Vena Coronaria procede dal seno della Cava superiore , o piuttosto dall' inferiore e 11 posterlor sede dell' orecchietta anteriore, di- spiegata sotto una certa membrana , posta quasi tra una -vena , e l'altra, la quale chia- inasi Vahula d' Eustachio . La sua bocca è fornita d' una certa membrana lunata , la quale si ha comunemente per una valvula singolare . Quasi immediatam.ente dalla sua origine comincia a diffondere delle radici : ma ^1 tronco passa entro la base del cuore , e il seno quadrato della vena poi menale, e eòi tralci che manda si disperde per le carni del cuore , onde comunicare colle arteriuzze co- ronarie , alle divisioni delle quali si unisce compagna. L' Azigo esce dal lato destro della vena dava superiore, e poco dopo si piega in un arco, che discende posteriormente: Mette qua e là dei rami , de' quali uno vicino alla sua origine si distribuisce per il polmone destro , e forma la vena bronchiale di questo polmo- ne . Altri rami dal medesimo luogo vanno all' esofago , alla trachea , e al pericardio , e finalmente ancora alle tuniche delle arte- rie maggiori. Dopo queste venette ne manda delle altre , che scorrono per gì' intervalli delle coste , e fanno le vene intercostali in- feriori ; imperciocché le superiori due o tre , e alle volte ancora quattro, o sei, pria con un tronco solo diviso in questi rametti pro- cedono il più delle volte dalla subclavia. Tra le clìscendenze della azlgo una più insigne suole passare al laio sinistro del petto , no- minata vena emìazigo , la quale sotto V arco dal tronco della azigo , e in luogo ancora più o meno inferiore suole vedersi. Per altro i tralci or derivanti dal tronco , or dalle sue produzioni vanno e al diafragma, e ai mu- scoli abdoniinali , e convengono colle prime ve- ne lombali. 11 tronco poi dell' azigo entra nel diafragma al processo trasverso della prima vertebra de' lombi , né di rado , per quella scissura , che è comune all'aorta, e al con- dotto toracico , per aprirsi posteriormente nella vena cava inferiore , o nella renale od emulgente . La stessa ragione per lo più si ha nel sinistro lato della vena eraiazigo in quanto alla fine dei rami inferiori ; i quali cioè di là del diafragma si uniscono colla si- nistra emulgente, o colla prima o seconda vena lombale ; quando bene però con tralci piegati a destra non ritorni nel tronco dell' azigo. Finalmente certe piccole radici venose venute dall' azigo , e dalla emiazigo si uni- scono talvolta colle vene iliache, e con altre appartenenti alle viscere vicine. La Mammana interna destra ha origine dalla Cava superiore medesima , quasi in quel luogo dove questa vena si divide in due rami insigni , cioè, nelle vene subclavie . E compagna dell' arteria mammaria interna , e 19 |5erciò è fltrrìltn di tubetti , de' quali altri si distribuiscono alli sei o sette intervalli delle coste superiori; altri comunicano colle vene epigastriche ; siccome cogli intercostali si ac- compagnano i poro fa accennati , i quali scor- rono per gli inteivalli delle coste; altri final- mente si vanno disseminando per il timo , pel mediastino , per il pericardio, e pel dia- fra2;ma . Nel lato sinistro del petto discende questa vena dalla subclavia davvicino oppur lon- tana, il che succede più frequentemente ; cioè perchè viene prodotta dalla vena intercostale superiore di quel lato ;, che è figlia della si- nistra subclavia. Tene Subclavie * 418 Lia Cava superiore ^ dopoché ha man- dati i rami ora brevemente descritti vicino alla clavicola e alla prima costa, da una parte e dall' altra dividesi in due vene , chiamate subclavie poste nella sommità della cavità del torace . La sinistra di queste vene supera in lunghezza la destra , ed ambidue dolcemente ascendono all' esterno . Da queste subclavie derivano le seguenti vene: La Tireoidea inferiore . L' Intercostal superiore . 8o La Giugolare esterna La Giugolare interna. La Vertebrale: e quindi 11 Seno della dura meninge. La Tireoidea inferiore è un ramo renoso , che nasce frequentemente dalla subclavia si- nistra. Dividesi per 1' ordinario questo riimo in due , o ambidue derivano separatamente dalla medesima subclavia. Poscia costegi^iando i lati dell' aspera arteria si diffondono co' suoi rami, i quali formano delle anella abbastanza visibili 3 in questo canale , nella gianduia ti- reoidea, e nella timo. Alle volte queste vene sono figlie dell'interna giugolare del suo lato; siccome non di rado avviene , che anche nel lato destro questa tireoidea sorta dalla sub- clavia, o dalla vena cava, vicino alla nascente subclavia . Comunque sia , queste vene colle loro propagazioni concorrono costantemente con altre picciole vene tireoidee. L' Intercostal Superiore a sinistra è quasi sempre generata dalla subclavia , avendo per lo pili un principio comune colla mammaria interna. Alle volte però nasce dalla tireoidea inferiore. Tale è ancora il nascimento di que- sta vena nel destro lato , ogniqualvolta però non nasca dalla azigo . Provvede 1' una e l'altra al primo, e al secondo intervallo delle coste corrispondente al suo lato; e la clest^^, quando non venga dall' azigo , si congiunge 8i col ramo ascencìcnte della medesima azifio . Da questa inceicostale superiore partono non di rado altre intercostali, e ancora a sinistra; sì anche la i'ena bronchiale sinistra , ed altre venucce , le quali andando al mediastino , alla timo, al pericardio, al diafragma, alTe- sofago , perciò sono da alcuni chiamate me- dia.stine ùmiche^ perìcardiche ^ freniche ^ eso- fagee . Alle volte questa vena sinistra per mezzo d' un qualche ramo s' accosta al tronco dell' azio;o. Per altro colle sue radici si di- ci sperde ancora per le tuniche dell' aorta , e comunica colie radici di altre vene, princi- palmente poi colle mammarie, l'interna cioè, e r esterna. La Calcolare Esterna spesso con una sola radice sorge da una parte e dall' altra dalla Subclavia : ma se le radici sono molte , si combinano esse quasi subito in un sol tubo ascendente sopra Y angolo della mascella in- feriore. Karissime volte deriva dall'ascellare; ma talvolta sembra essere un ramo della mugolare interna. Scorre sotto Mi inteiiu- menti, e co' suoi rami va ai muscoli poeti nel collo posteriormente , alla pinguedine , alle glandule, e agli integumenti. Pas-jato r angolo delia mascella mette un ramo visi- bile, il quale conviene colle giugolari interne; e degli altri ancora, che si connettono colle vene vertebrali , e colle discendenze della PARTE 111. 6 Ì52 compagna gingolare esterna ; e finalmente mette ancora talvolta un altro ramo insigne, che va all' indietro, cliiamato da alcuni i^ìu- go/are posteriore , che viene talora prodotto dalla vena ascf ìlare. Inoltre le pi eduzioni di questa vena si spargono per le glandule sub- linguali ( dove formano le vene ranine ) per r occipite , la faringe , le labbra , il naso , per l'angolo interno dell'occhio, per le tem- pie, e per le altre parti del capo, quindi ricevono il sangue portato principalmente dalle carotidi esterne; e indi ne derivano i nomi di vene occipitali , labiali , nasali , angolari ec. secondo che occupano questa o quella parte della testa , e vi mandano dei tralci . La Gì usai a re interna è un canale piìi largo della giugolaie esterna, a cui sta presso in- ternamente , quando parte dalla subclavia . Ascende nel collo qua e là ai lati della tra- chea fino alla base del cranio ; dove questa vena formasi in certa fooo;ia come un bulbo oc? contenuto in quella fo>sa , che sta vicina al nono pajo ( N. 167) dei forami del cranio. Entra in questo forame, e si fa con»,iinua col seno laterale della dura meninge, di cui verrà poscia il luogo di parlare. In tutto questo V aggio cotal vena manda dei rami ; e pri- mieramente alla sede superiore della cartilagi- ne rireoidea: altri de'quali vanno alla gianduia tireoidea, e fanno le vene, che alcuni chia- 3 vnà^o tireoìdcc superiori, e medie: altri vanno alia timo^ e agli integunìenti, e dirò in una parola , a quasi tutte le parti ( con graiuie incostanza però e di disrribnzione, e di ori- gine ) le c|uali sono poste intrrnamente vA collo, nelle fauci, e nelle parti più profonde della faccia; e a quelle particolannenr*- , che ricevono dei rami dalla arteria mascellare interna . La Vertebrale per ordinario almeno, na^ce, dalla medesima subclavia, e dalla parte esteina di questa. Imperocché la vertebrale sorte alle volte dall' ascellare j, e talora dall' inter- costal superiore. E più profonda delle giuno- lari esterne, e appena nata suole dividersi in due tubetti , quando ambidue non procedano separatamente dalla vena principale . Uno di questi è interno, esterno T altro. II primo che è il maggiore, manda tosto la vena cer- vicale, i cui rami vanno errando per le carni vicine; entra poscia nei forami scolpiti nei processi trasversi delle vertebre cervicali, met- tendo delle radici , di cui altre scorrono pei muscoli anteriori e laterali del collo e della testa : altre si uniscono coi tralci discendenti dalla vertebrale esterna: altre entrano nella teca delle vertebre per formare certi seni, dei quali i destri e i sinistri comunicano insieme tra loro . La princ'pal vertebrale poi ascen- dente airoccipite o entra pel forame (N. 173) H die sta alle volte dietro alle apofisi cònclilói- dee dell'osso occipite; o pel grande forame dell'occipite, peV indi andare ai seni laterali dflla dura meninge ; o finalmente apresi in questi seni V altra Vertebrale esterna , la quale ascende per i lati dèi processi trasversi delle vertebre del collo , e a mezzo circa la sede di queste vertebre congiuiigesi colla vena vertebrale interna , e manditi dei tralci alle carni, ed agli integumenti del collo, unen- dosi il ramo principale con certa vena occi- pitale, entra nel forame (N. 17»), che tro- vasi nel cranio dietro alla radice dell' apofisi mascellare. Né di queste vertebrali devesi tralasciar di dire , che le loro produzioni in altri luoghi del cranio entrano per altri fora- mi, eapronsi in alcuni seni della dura meninge. Queste produzioni chiamano alcuni emissarj del- la dura meninge, delle quali alcune appartengo- no ancora alle vene giugolari, e massimamente alle esterne. Queste veìie vertebrali non altri* "menti che le giugolari riportano quel sangue, the portarono nel cabo le arterie carotidi, ver- tebrali, e cervicali! Ma le giugolari interne; f^icevono quello principalmente, che ritorna dal 'ceVYello per i seni della dura meninge . Godesti Éeni poi sono certe cavità d' unì sezione quasi triangolare , le quali sono sca- vate tra le due lamine della dura meninge. Uno di questi dicesi longitudinale; e dalla 85 cresta di gallo sotto la sutura sagittale scorre verso r occipite fino a mezzo circa 1' ake/za di questo osso; dove cioè internamente raffi- gura l'eminenza crociforme (N. i33), Questo seno dividesi là quasi in due^, che cbiaiuansi laterali. Dico quasi, perchè il seno longitudi- nale è continuo più frequentemente col de:.tro laterale, e più di rado col sinistro. O nell'uno o nell'altro caso poi l'altro seno laterale co- munica coir altro alle volte con una sola apertura , ma più spesso con molte. Neil* an- golo della divisione confluisce la vena prove- c^nente daM' intimi penetrali del cervello , a cui si diede il nome di seno quarto. In con- corso di questi seni sembra formare ciò che dicono il torcolare d' Erojìto . In questi tre primi seni della dura meninge come in cavità principali apronsi oltre le vene vegnenti imraediatamjente dal cervello e dal cerebello, altri seni venosi dove vicino e dove lontano. Vale a dire tanto il seno dalla falce^ cioè della lamina interna della dura meninge, la qu.ile duplicata essendo, e figurando una falce, discende alquanto tra gli emisferi, e scorre questo seno per la punta di questa falce; quanto altri seni, i quali diconsi petrosi superiori^ o infe- riori , perchè si mostrano ora sopi^ , e alle volte ancora sotto 1' osso petroso : tanto un altro ad ambi i lati della sella equina , in cui \ì sangue riempie certe cellette , ed è sparso ^6 in alcuni nervi e vasi die passano per quel seno, il quale è detto cavernoso: un altro si- milmente , il quale quasi a foggia di cerchio lambisce il lembo dell' istessa sella equina, e vien detto circolare ; sebbene talvolta poste- riormente sia non tanto angusto quanto in- completo; e al quale immediatamente sta sotto l'altro trasverso pii^i ampio, il quale ritrovasi sotto la gianduia pituitaria nella fossa mede- sima della gella equina. Non mancanvi final- mente degli altri sopra l'apofisi basilare, ossia r additamento dell' osso occipite , e sono i seni occipitali anteriori insieme e superiori e inferiori; siccome yn altro ed altri ve ne sono posteriormente; quello nella falce del cerebello; questi poi qua e là ai lati di questa falce 3 a cui si die' il nome di seno occipitale semplicemente, e reciprocamente di occipitali posteriori; per tacere di altri minori, i quali si trovano alle volte alla base del cranio. Né si defvfviono inoltre tralasciar di descri- vere i seni della midolla spinale. Questi mi- surano tutta la lunghezza della midolla spi- ìia'e; vale a dire tanto a destra, quanto a siinvtra di questa corda , e piuttosto in avan- ti si produce una vena la quale colle sue (ascendenze forma certi seni . Poiché tra una vena e V altra giace un ramo tras- verso corrispondente a ciascun corpo delle vertebre , il quale rappresenta benissimo un «7 mezzo anello, o un semicircolo, e serba la necessaria comunicazione. Il primo dì questi semicircoli, ovvero il superiore di tutti span- de il sangue nei seni occipitali anteriori ; questi rametti, de' quali altri sono anteiior- mente, altri posteriormente , e questi meno ampj , convengono ai rami, che appartengo- no alle vene vicine. Cosi - nel collo si com- pongono questi rami colla vena vertebrale in- terna ; nel dorso colle vene intercostali ; nei lombi colle lombali; inferiormente colle sa- cre ; e inoltre mantenirono commercio colle spinali non tanto anteriori , quanto posteriori. F'ene Ascellari, e Brachiali. 419. Hintro la cavità del petto le vene subclavie , da cui abbiamo veduto diflondersi dei rami per il collo, e per la cavit.à del petto , si fanno strada tra la Clavicola , e la prima costa, e vanno all'ascella: per il che dalla cavità del petto fino all' ascella hanno acquistato il nome di v ^ ICO Vene Iliache. 422. Lia Vena Cava inferiore, la quale sì prolunga dall'orecchietta anterior del cuore fino all'ultima vertebra de' lombi, manda dai suoi lati quei rami , di cui abbiamo fin qui parlato. Ma, a guisa dell'aorta abdominale , alla sede di quella vertebra si divide in due tubi , de' quali l'uno e l'altro, vale a dire, il destro , ed il sinistro discende all' ingiù e all' esterno . Questi tubi sono le vene iliache primarie , ossia comuni , le quali poco dopo anch'esse partisconsi in due vene. Di queste l'interna chiamasi vena ipogastrica o iliaca interna ; 1' esterna poi dicesi iliaca esterna > la quale dappoi è continua colla crurale. Le Iliache primarie appena sono ramifica- te ; imperciocché se si eccettuano certi rami, i quali vanno ai muscoli vicini , su cui esse s'appoggiano, e un tralcio, l'altro che si uni- sce colle diramazioni dell' ultima vena lom- bale, non escono da quelle altri rami avanti che si dividano nell' ipogastrica, e nell'iliaca esterna. Parleremo in primo luogo dell' ipo- gastrica , la quale forma una certa specie d' arco , conciosiachè dalle parti posteriori e inferiori si piega alquanto alle anteriori e superiori. Vengono da essa le vene seguenti. ICI Le Sacre laterali. L' Ilio lombale. La Otturatoria. L' Iliaca posteriore. L' Iscliiatica. Sacre laterali. Il numero tìl queste pic- ciole vene è incostante . Sogliono poi esse- re per r ordinario due , delle quali i rami vanno alle carni , e alle membrane vicine ; entrano di poi nel primo e nel secondo dei forami anteriori dell'osso sacro per andare ad unirsi colle vene spinali. Delle altre produzioni della vena ipoga- strica basterebbe avvertire , che elleno si fan- no compagne alle arterie del medesimo no- me 9 e che colle loro produzioni in più divi- se , e , a mio giudizio sicuramente , fornite d' un diametro più largo si portano a tutte e a ciascuna delle parti, che stanno nella pelvi, e vi si appoggiano esteriormente : ma non sarà fuor di proposito il dire anche di esse alcuna cosa. L' Ilio-lombale adunque è una vena che va alle carni vicine, e principalmente al mu- scolo iliaco interno : entra nel canale delle vertebre , e mette da se talvolta alcuna sa- cra laterale. La Otturatoria , la quale figlia è allo vol- te dell' iliaca esterna , o dell' epigastrica , o delle altre produzioni dell'ipogastrica, è un 103 rniT]o non mediocre diviso in molti minori, i quali si disperdono entro le parti occupanti \a pelvi, e perciò negli ureteri , nella ve- scica , neir utero, e negli altri istrornenii della frenerazione ; le vene dei quali ciiiamansi pudende interne. Queste vene nate dall'ottu- ratoria , e da altri rami ancora dell' ipoga- strica , accanto alla vescica formano come una rete di vasi , di cui altri germoglj mi- nori vanno errando per le parti consistenti nella pelvi ; principalmente per la vescica per ogni dove e per la prostata , per le ve- scichette seminali nel nostro sesso ; altri poi alquanto maggiori convengono in una o in altra vena , la quale sotto 1' angolo del pube sbocca dalla pelvi ; e parte sotto la cute scorre per il dorso del pene, e parte s'im- merge dentro la sostanza del pene , ovvero pei di lui corpi cavernosi. Il ramo principale poi ossia r istessa oituratorìa sortendo dalla cavità della pelvi pel forame ovale si risolve in canaletti minori , i quali vanno ai muscoli vicini , principalmente a quelli che occu- pa uo il lato interno e supremo del fe- more. L* Iliaca posteriore , appena date alcune piccole vene entro la pelvi , sorte da questa cavità sopra il muscolo piriforme , si diffon- de per questo muscolo , e per i gemini e glutei vicini; come pei ligamenti , per le io3 membrane , cartilagini , e ossa , sopra cui si stendono i di lei germogli. L' ischiatica procedente dalla stessa ipoga- strica , o da qualche suo ramo , si porta •dietro la vescica onde provvedere coi suoi rami a questo viscere, e agli organi interni della generazione, e unirsi compagna alle produzioni dell' arteria pudenda comune , e della eraorroidale media. Esce dalla pelvi sot- to il muscolo piriforme 5 e mette dei rami che vanno su e giù. Quegli altri ramicelli , che da questa ischiatica , o da altro cana- letto dell' ipogastrica vengono dati inferior- mente all'ano e al suo sfintere , fanno la ^^ena emorroidale esterna : quelli poi , che vanno all' insìi , si diffondono per i liganien- ti , che legano l'osso sacro colf ischio, per i forami posteriori di questo osso, e per le parti che vi stanno sopra L' Iliaca esterna priachè sotto il ligamen- to del Fai loppio passi al femore manda due picciole vene, una esternamente, l' altra in- ternamente . La prima minore dell' altra va aUa cresta dell' osso ilio la quale lambisce, e quindi dispensa dei rami al muscolo iliaco in- terno , al trasverso delT abdome , e alle car- ni vicine. La seconda appena nata si riflette all' insù , scorre sotto il muscolo retto dell* abdome , a cui qua e là porge dei rami , com- pagna dell'arteria epigastrica; chiamasi per- 104 ciò vena epigastrica , la quale si congiungé colle venette mammane interne, e siegue là distribuzione rlelT arteria epigastrica, Di poi sparge certe minime radici nelle glandule in- guinali, e nella pinguedine che sta attorno à cjùeste glandule,- e finalménte all'interna regione dell'arteria crurale, mutato il nome.. esce dal ventre inferiore . Vena Crurale. 428. JL/a vena esterna iliaca dopoché nella regione degli inguini ha mandate quelle fi- stole minori , le quali penetrano le glandule inguinali , e la pinguedine posta attorno a queste glandule , passa sotto il ligamento del Fàlloppiò , e acquista il nóme di vena cru- rale. Questa subito dispensa delle picciole ve- ne di nuovo alle glandule inguinali, e agli organi della generazione ; ai tronchi delle quali vene diedeì-o il nome di vene pudende esterne , le quali convengono coi rami delle pudende interne. Dal tronco della crurale vengono tosto prodotte le vene principali se- guenti . La Safena magna. Le Circonflesse. io5 Là Ischiatica. La Safena piccola. Di poi alla stessa crurale è continua La Popiitea da cui vengono prodotte La Tibiale anteriore. La Tibiale posteriore. La Peroneu , ossia Fibalare. La Safena magna è il primo ramo prin- cipale, che all'intervallo circa d'un pollice parte dalla vena crurale sotto il ligamento dtl Falloppio Costeggia questo ramo la parte interna del femore e della tibia sotto i co- muni inteo;umenti fino al malleolo interno del piede : Arrivato a questo luogo co' suoi ger- mogli si diffonde sopra il dorso del piede; tra i quali quello , che seconda la direzione della safena medesima , e si conduce sópra il dorso del pollice , fa la vena cefalica del piede. Dalla sua origine poi fino all' indicato malleolo spande qua e là dei rami, altri dei quali vanno alle glandule poste nell' ingui- ne , e agli integumenti ; altri , e questi in maggior parte , con ripetute anastomosi si dispongono a guisa di rete, e convengono colle discendenze delle altre vene: finalmente altri Vanno all' insù , e all' ingiù: e alcuni dei primi unendosi con alcuni discendenti fan- no le piccole vene ricorrenti ; in che aggua- gliano negli andamenti molte arteriuzze; al- cuni poi dei secondi apronsi inferiormente io6 nella safena medesima, dalla quale vennero fuori. Circonflesse . Con questo nome vengono du.e rami venosi, i quali derivano dalla stessa crurale alla sede del trocantere pnnore , do- poché questa ha mandata la safena magna. Di questi rami uno è interno , esterno F al- tro ; o se piace, uno anteriore, 1' altro po- steriore ; quello provvede ai muscoli e idle parti occupanti principalmente la parte interna del femore; questo poi ai muscoli posti nella parte esterna e posteriore dello stesso femore. Per altro la distribuzione di queste vene e delle loro diramazioni è la medesima di quella delle arterie dello stesso nome. Anzi la cru- rale con queste circonflesse ed altre vene mi- rjori derivanti dalla medesima crurale ;, alcuni Ja chirimarono, attesa la sua situazione, vena profonda del femore , la quale è la vera continuazione della crurale , e spande le sue proprie radici per le carni e per le membrane poste più profondamente , anzi per 1' osso istesso del femore. Ischiatica . Con questo Rome a ragione si indica quella , vena, che accompagna il nervo ischiatico, e sotto le circonflesse poco fa ac- cennate esce dalla crurale; quando però, come talvolta succede, una di queste circonflesse non dia questa vena al nervo ischiatico. Suole poi essere compagna di questo nervo sino al I07 poplite; alle volte ancora sotto questa region posteriore della gamba; di poi scostandosi dal nervo ritorna nel tronco della vena crurale . La Safena piccola è l'ultimo dei piincipali rami della crurale, dalla quale sorge andando air indietro , e a poco a poco ancora all' e- sterno ; imperciocché sortita sotto la vena ischiatica si produce sotto gli integumenti nella parte posteriore del femore^ e della sura fino al malleolo esterno; dove qua e là distribuisce i suoi ramicelli per la cute , e per la sotto- posta cellulosa. Occupa adunque la region esterna della gamba, al contrario della Safena magna, la quale tiene T interna, colla quale però sì unisce con alcuni rami, siccome anche col tronco , da cui procedono gli stessi rami : imperciocché dalla mezza altezza incirca del femore fino al poplite, e talvolta ancora sotto il poplite tra le vene minori, in cui si divide la safena piccola , e che vanno alle parti vi- cine, alcune ve n'hanno, che si aprono nella .safena magna . Finalmente di questa vena devesi ancora dire, che non di rado ha ori- gine dalla safena magna, e non dal tronco della crurale. La Poplitea, il tronco della vena crurale, t/iene per il solco ( N. 282 ) , che v' ha tra imezzo i tubercoli dell'osso del femore, nella Igamba sotto il poplite medesimo, mettendo tqua e là delle vene minori, le quali potremmo fo8 nominarle articolari , e le quali provvedono non tanto all' articolo medesimo , quanto ai muscoli piegatori della tibia , alla pinguedine^ alle glandule^ ai legamenti, che stanno nel poplite, e attorno al popUte. Tra queste picciole vene alcune ritornano nei rami supe- riori, mentre ritornano altre inferiormente nel tronco della poplitea , od in alcuno di quei tre rami , in cui la poplitea si partisce , i quali come abbiamo detto si chiamano tibial vena anteriore :, tibiale posteriore^ e peronea. Di queste vene ancora distribuite per la gamba ciò solamente potrei avvertire , il che vedo esser piaciuto a sapientissimi Anotomici, cioè che queste si uniscono per ogni dove compa- gne alle arterie , che dispensano i loro rami grandi e piccoli nella gamba e nel piede. Devesi nulla ostante aver riguardo ad alcune differenze, le quali mi fo ad annoverare bre- vemente in grazia di quei giovani , che vo- gliono attendere alle sezioni anatomiche. La Tibiale anteriore sortendo dalla poplitea ^ fora, come fa l'arteria, il legamento interos- seo, che sta di mezzo ai due ossi della gamba , Così passa dal di dietro all' avanti ; e con due, tre, e rare volte ancora quattro rami sopra questo legamento scorre all' ingiù insiem«e con r arteria del medesimo nome . In tutto questo tratto genera delle piccole vene iti varj luoghi , le quali penetrano nelle parte 109 vicine. Alla fine della tibia quei rami si ag- giungono per lo più in un solo; di poi divi- donsì di nuovo in radici minori, e minime, e comunicanti tra loro vicendevolmente in molti luoghi^ le quali vanno serpeggiando al dorso del piede con cammino tortuoso. Tra questi rami poi uno o V altro trapassa il le- gamento interosseo , e dall' avanti ritorna al di dietro , onde connettersi con altrettante diramazioni venose;, delle quali molte vengono dalla tibiale posteriore . La Tibiale posteriore viene essa pure ge- nerata dalla poplitea , anzi sembra essere la continuazione della stessa poplitea. In due o tre rami alle volte divisa, e scorrendo tra le carni della sura alle quali 'dispensa delle pic- cole vene, va air ingiù e al di dentro, e se- gue la distribuzione di quelle arteriuzze, che partono dall'arteria tibiale posteriore: e per- ciò si va seminando con queste arterie per i medesimi muscoli e per le altre parti. Circa il fine della tibia genera dei canaletti , i quali convengono per anastomosi colle discen^ denze della Safena magna , e della vena ti- biale anteriore . Finalmente sparsi per ogni dove dei ramicelli accanto all' interno mal- leolo del piede, va sotto la pianta, dove si disperde in molte finole , le quali accompa- gnano l'arco arterioso plantare, e i tralci eh© sorgono da questo arco . I IO FinalmV'nte la Peronea , ossia Fibulare na- sce per ordinario dalla Poplitea, talora però, come più d* una volta io ho osservato , dalla vena tibiale anteriore. Si divide frequente- mente in due tubi, i quali contengono T arteria- media , con la quale discendono verso il piede per il lato esterno della gamba. Da questi tubi si gettano qua e là dei rametti , i quali e abbracciano in varj luoghi 1' arteria pero- nea, e vanno ai muscoli vicini, principalmente poi ai peronei, ed agli altri motori delle di- ta : si congiungono ancora co' tralci derivati dalla tibial posteriore , e insieme con questi apronsi strada sotto la pianta del piede onde dispensare dei piccoli rami alle carni, ed alle altre parti poste nella pianta del piede mede- simo. Vena Porta. 424. zi bbiamo osservato fin' ora i rami principali venosi, de' quali tutti T officio si è di riportare al cuore il sangue , che dall' ar- teria polmonale e dall' aorta ^^ dilìuso in tutte le parti del corpo. Ma havvi un'altra porzione di sangue , che ritorna al cuore pei rami venosi , i quali non appartengono né alla vena polmonale, né all'una ne all'altra cava . Questa porzion di sangue portarono in il I alcune viscere abdominali l'arteria celiaca e i di lei rami , e la meseraica superiore e infe- riore. Il tronco, in cui convengono le vene riportanti questo sangue, essendo circondato da certe eminenze sorgenti dalla faccia con- cava del fegato chiamato dagli antichi porte 9 viene nominato perciò vena porta; la quale sta entro la fossa trasversa del fegato ("N. 409 ). I rami principali di questa vena parte si dif- fondono per la sostanza del fegato, parte per tutti quei visceri, che sono compresi nel sacco del peritoneo. Quinci questa vena è composta di due tronchi, epatico, e abdominale. Dal tronco epatico vengono prodotti almeno cinque rami, de' quali tre s ini^inaano nel lobo maggiore o destro del fegato, e due nel sinistro o minore, e quindi colle loro dirama- zioni sempre minori e minime scorrono tutta la sostanza del fegato. Il tronco abclóminalé poi è formato da due o tre grati rami, l' uno de' quali , che tiene il luogo di mezzo nella grandezza, chiamasi vena splenica ^ V altro maggiore degli altri meseraica magna; il ter- zo emorroidale interna , o meseraica mìnoì-e, la qual ultima vena nulla ostatila: però viene prodotta alle volte dalla selenica ; alle volte poi dair angolo, \n cui f/i uniscono la splenicii stessa e la meseraica iiranersi colT animo, che OC? molti vasetti simili sono dispersi per tutto il corpo , sarò brevissimo nel descrivere anoto- micamente questi vasi. 43o. Le radici adunque dei linfatici ^ tor- no a dire, principiano dalle cavità maggiori e minori del corpo: imperciocché in ([uesti luoghi innumerevoli bocche de' linfatici sono aperte. Dopo il rispettivo principio concorrono per lo più tra loro; alcuni dopo esser concorsi si dividono di nuovo , fanno un'isola; di poi conveno;ono di nuovo insieme , o con alcuno dei linfatici che scorrono davvicino . O si pjrli poi di questi canaletti serp^'ogìanti sot- to !a cute , o per V esterna superiicie dei vi- sceri 5 i quali sono cliiamati /in fatici super jì- cialì (i); o si parli di qae' che stanno entro (j). Il dì sette à' Agosto di quest' anno 178B in rjà^sto ospitale di Padova in occasione di fare la se- zione d'un cadavere d"un maniaco morto di peripneum- inia. essendo presenti il chiarissiirio mio collega An- dr-a Còitiparetti primo Professore di Medicina pratica, e lo sperinlentatissimo Giacomo Penada Dottor di me- dicina versato frequentemente nelle anotomiche sezio- ni, veiìeinnio ad occliio nudo molti Untatici nella superficie del cuore : imperciocché erano abbastanza visibili; erano poi disposti in i^uisa tale, che sem- bravano scorrere dall'apice alla base ; e in quest'ul- tima sode questi vasetti erano più ampli. Per que- sto p(>i evidentemente si mostrarono così , perchè erano gonii della linfa coagulata alquanto bianca. 119 le carni , e tra le membrane più profonda- mente nascoste , i quali si chiamano lin- fatici profondi ; vanno questi alle glan- dule conglobata ( N. 52. ). i vasetti che escono da queste entrano spesso in altre : e in altre sorgendo dalla sostanza interna di quasi tutti i visceri , vanno errando a foggia di rete per l'esterna superficie di questi; tutti questi vasi però, o certamente quasi tutti, si risolvono alla fine quasi in due canali ; uno de' quali aperto ancora al chilo chiamasi condotto chi- lifero o toracico , di cui parleremo altrove , e mette foce nella vena subciavia sinistra ; l'altro a destra molto più breve, e the non riceve chilo , è composto da quattro condotti della linfa alquanto più grandi, i quali s'uni- scono insieme. Il primo di questi deriva dalla estremità superiore di questo Iato , e scorre tra r arteria , e la vena subciavia ; l' altro siede al lato esterno di questa vena, e ri- ceve la linfa che ritorna dal capo e dal collo ; parte il terzo dalla gianduia tireoidea; e il quarto ascende dalla faccia anteriore dei polmoni : quello sotto la giugolare interna ascende, questo poi sotto la vena subciavia. Questi quattro canali si uniscono in un tron- co principale , il quale apresi in un angolo venoso , il quale cioè comprendono la de.^tra vena giugolare e la subciavia del n.edesimo lato, 1:^0 43 1. P^r questi linfatici miiovesi il conte- nuto liquore ricevuto dai minimi vasetti del mede-simo genere , e a poco a poco cacciato ne' vasi più ampli da una certa forza di con- trazione comune a questo s>sterna venoso colle cellulose ;, o ancora colle carni , cioè, V irri- tabilità ; imperciocché la facoltà elastica sem- bra inetta a produrre e a con^ervare questo moto. Poiché se la forza elastica dasse impul- sione al liquore , i vasetti stessi dovrebbero non poco distendersi , affinché quella forza potesse agire ; ma in istato naturale non si possono distendere, perchè havvi una libera strada al contenuto liquore dai luoghi stretti ai più larghi, e al contrario ella è impedita dalle valvule, se volesse ritornare dai più am- pli canaletti ai più stretti. Che se supponia- mo esservi un qualche ostacolo nella fine dei linfatici maggiori, già allora la linfa non si moverebbe per i condotti principali; e la for- za elastica sollecitata ad agire per i vasi di- stesi , non potrebbe forse superare l'ostacolo; e se lo stjperasse , la linfa stessa non con un moto naturale sarebbe portata per i pro- prj vasi. 432. Siccome pòi questi vasetti nel corpo umano sono disposti in guisa tale , che na- scendo da tutte e da ciascuna parte , span- dono il contenuto umot« quasi solo nelle subclavie vene, o nelle giugolari interne; ne I2t ciò ranno senza che prima , come abbiamo avvisato , vadano per alquante glandule con- globate; quindi egli è bene tra queste gian- duia accennare quelle , che più di spesso si osservano ;, e nelle quali codesto fluido atto a condensarsi , del . quale sono ripieni i suoi vasi , sembra ricevere una qualche prepara- zione ; nel che eseguire io terrò l'ordine pro- posto dal sullodato Cruiksankio (i), il quale pare che sia richiesto anco dalla natura stes- sa della cosa. 433. Nel poplite adunque stanno due o tre minime glandule conglobate, le quali cir- condano in certa maniera V arteria poplitea. 434. Neil' inguine evvi costantemente una copia di codeste glandule ( conciosiachè il numero di queste sia incerto ) , Altre sono superficiali, altre profonde. Alcune delle pri- me , che sono in maggior numero, stanna sotto gl'integumenti, altre sotto 1' aponevrosi del muscolo fascia-lata-, e tra queste glandule superficiali alcune occupano la sede interna dell' inguine ; altre un po' più esterna . Le interne, delle quali il numero è minore ;, sono poste più profonde; imperciocché per lo più hanno luo2;o sotto 1' arteria e la vena crii- rale , e più o meno compagne dei vasi , si (i) Anatomia dei va'si assorbenti ec. Ìè2 Stendono per V interno del femore. Diconsì glandide inguinali. 435. Nella pelvi circa i vasi iliaci osser- vasi una non piccola quantità di gianduia con- globate , le c|uali seguono l' iliaca interna , e alcuni suoi rami ; e sogliono essere ai lati della vescica , dell' utero , e dell' intestino retto. Tra queste alcune sono coperte dall'in- testino retto; e siccome poggiano quindi sull' o>3o sacro anteriormente, sono per questo chiamate quelle iliache , queste conglobate sacre. 436. Stanno sovra i lombi e i corpi delle vertebre simili corpicciuoli chiamati glan- dille lombali; alcune delle quali abbracciano r arteria aorta , e la vena cava . Sono per r ordinario numerose , ed hanno una figura , come veggo frequentemente, piuttosto oblunga e alquanto compressa, e formano quelle glan- di! le del mesenterio , le quali sono chiamate dagli anotomici le ultime delle altre occupanti il medesimo viscere; e dalle quali i linfatici che ne escono, e insieme convenienti alla fine in certi canali piii ampj , formano la cisterna o il ricettacolo del citilo . 437. Di simili glandule moltissime se ne veggono nel mesenterio , le quali parte sono penetrate dai vasi lattei o chiliferi ; e parte quasi sono coperte per andare alle glandule più lontane. A queste si die' il nome di glan- 12. dule meseraiche .\\ loro numero, sebben grandej non è però sempre lo scesso; tuttavia egli è mag- giore , quando, come ha scritto rettamente il poco fa lodato Cruiksankio (O, sono più lunghi gli intestini ; ed nggiugne ( il che risponde accuratamente alle osservazioni ) essere più frequenti , e più grosse in quella parte dfl mesenterio, che appartiene all' intestiti digiuno. Poche generalmente sono quelle, che sono tra mezzo le lamine del mesoco- lo , e diconsi mesocoliche; le quali professa il CrUiksankio medesimo di non averle mai trovate turgide di chilo. 438. JNeir arco inferiore del ventricolo al principio dell' omento maggiore, sì ancora neli* arco supremo e vicino alla congiunzione dell' omento minore col ventricolo veggonsi due, tre, o quattro glandule linfatiche, le quali molti chiamano epiploiche , o ancora gastriche. Io ho sempre veduto essere più co- stanti quelle, che stanno nell'arco superiore, di quello che quelle nell' arco inferiore , o sotto il principio dell'omento grande. 439. Nel fegato , e alla fossa tràsversa di questo viscere vedesi una folla di glandule linfatiche minori , la quale si distende sopra la vena porta : alcune di queste glandule vanno (\) Luogo cit. part. secon. delle gland. mesenter. IH quasi a sinistra , unite quasi assieme all' ar- teria e vena splenica; e perciò stanno sopra il pancreas , e sopra la milza alla parte schiacciata di questo viscere ; nel qua! luogo ne vidi alle volte una o due in mezzo alle lamine dell' omento . Furono chiamate que- ste glandule linfatiche epatiche, pancieatiche 9 spleniche. 44°- Nel petto sopra il diafragma e il pericardio sono sparse tre o quattro glandule picciolissìme; siccome altre tra la membrana pleura e le coste vere, e singolarmente alla sede delle cartilagini ; altre sono poste tra le lamine dell' uno e dell' altro mediastino ; principalmente poi nel mediastino posteriore » le quali giacciono appresso all' esofago discen- dente; mentre altre stanno aderenti anterior- mente alle vertebre del dorso, per ricever la linfa , avanti che si spanda nel condotto to- racico . Ghiamansi glandule toraciche. 441- Nel Polmone alle divisioni dei bron- chi stanno unite coi bronchi stessi certe glan- dule spesso oscure-cernlee ; e per V ordinario abbastanza insignì , quando i rami maggiori non si partiscano in minori; le quali, secon- doclìè i rami sono minori , tanto esse decre- scono in mole . Sono dette dagli anotomici glandule bronchiali. 442. Nel collo havvi una congerie di quelle glandule di cui si tratta; dirò quasi, che ab- laS bracciano le arterie e le vene principali che sono nei collo ; altre di esse stanno sotto gV inteaumenti comuni , altre più profonda- mente, e si distendono non eli rado ai lati della faringe, e della trachea. Perchè poi cingono con un certo giro particolarmente la vena giugolare interna , perciò furono chia- mate glandule giugolari. 443. Nel Capo, se ne eccettuiamo poche, le quali sono scolpite nella gianduia parotide tra r orecchia e V osso giugale , e alle volte sotto r istesso giogo , fin' ora non ci sono note con sicurezza altre glandule conglobate. Imperocché se alcuno pretendesse che fossero del numero delle conglobate quelle glandule ancora, che alla regione del vertice qua e là sono inerenti colla dura meninge ai lati del seno longitudinale , ed altri minimi corpic- duoli, se pure (sono vere glandule; oltre di che quelle sono troppo dure ed hanno piut- tosto la figura di glandule conglomerate (0» (i^ In un maniaco ^ di cui poco fa feci la sezione t oltre il cerebello il quale era fornito di tanta mol- lezza che quasi scorreva , quei due corpicciuoli ai lati del seno longitudinale ritrovai tali, che rassornij^lia- vano sì, nella grandezza , che nella forma al frutto* del gelso. A premerli col dito però mostravano una du- rezza insolita. Li macerai neir acqua , li presenta i al microscopio , e , se devesi credere a' vetri che mol- to accrescono , sembravano composti di «oli gioì betti minori^ 9 miniali. ia6 quelle certamente non basterebbero forse a ricevere il yapore , che quasi separa da loro le menino-i. Laonde dovendosi rinnovar cotal vapore per conservare la sanità, è necessario per forza di congetturare, o esservi nel corpo umano altri vasi riassorbenti (i) di genere venoso , i quali non sono linfatici valvolosi ; o se sono linfatici , non tutti andare alle glandule conglobate; o finalmente esservì . seb- bene non ancora ritrovate, altre minime glan- dule , le ([uali ricevano la linfa che ritorna dal cervello, se nel cervello però vi sono dei vari linfatici; in una viscera cioè, la di cui struttura interna molle assai e insieme oscu- rissima noa ha dato luogo a certi esperimen- ti, ed a sicure osservazioni . 444. Nelle estremità superiori e princi- palmente sotto le ascelle vi sono delle gian- duia linfatiche, e queste piuttosto insigni; cinte intorno di pinguedine, e unite con altri plessi di glandule occupanti i luoghi vicini alTas'Cella stessa. Nomìnansi <\\ì^sìq glandule ascellari y alcune delle quali più profonde non di ra do accompagnano 1' arteria brachiale a ("i) Le plcclole vene assorbpnti continue colle san- guigne , non ha già gran tempo, le confermò Io spe- rimenti atissimo Walteroi annotaz dell' Accad. di Ber- lino 17 86 del Fegato § aS. 26. e in altri luoghi , do- ve ha descritto ancora le picciole arterie esalanti. 1^7 una incerta distanza dall' ascella . Tra le glandule di questa specie una sta costante-r niente avanti il condilo interno dell' omeio ; e suole Gonfiarsi con un triste dolore nelle affezioni particolarmente flogistiche, come le chiamano, delle dita, e della mano. 445. Le fin qui annoverate glandule lin- fatiche sono quelle , che sempre si trovano ; sebbene nel loro numero, volume, e situa- zione or più alta ed ora più bassa vi sia spesso una qualche variazione . Tra quelle fannosi strada i linfatici non tanto delle parti che sono vicine , quanto di quelle in alcuni luoghi che sono più lontane ; e da quelle glandule più pochi , ma insieme più ampli escono questi vasi, che non di rado vanno ad altre glandule ; e i quali nel loro cammino ricevono in se altri simili vasetti . Quei lin- fatici che entrano nelle glandule, e impiccioliti dalle spesse divisioni , e di nuovo ingrossati dal mutuo concorso , le compongono in gran parte 5 questi linfatici, dissi, chiamansi infe- renti ; e deferenti poi quelli che vengono fuori dalle stesse glandule . 44Ó. L' officio di questi vasetti è di assor- bire dalle arteriuzze quasi in tutti i luoghi del corpo la linfa , e unendosi in rami a po- co a poco maggiori portarla ai tronchi pria- cipali . Sorbiscono poi forse ancora altri li- quori , come la pinguedine dalle celle in I2S cui contienesì, o la bile, o quakh* altro umore mescolato alla bil^ dal sacchetto e meato biliario ? Spesse volte ammazzai degli animali grassi, esercitati avanti da un lungo e vee- mente corso : e non vidi mai esser turgidi i vasi linfatici di pinguedine , la quale non avrebbe potuto non farsi vedere. Spesse fiate osservai i proprj condotti della linfa del fe- gato , e della cistifellea : ma non mai che non fossero pieni di lucida , e acquosa linfa ; ed è certo che le picciole vene cistiche ( in molte loro estremità ) , colle loro boccucce apronsi nella cavità della stessa cistifellea . Quello poi che a me non toccò mai di ve- dere o che io professo di non aver mai ve- duto , non voglio che s' intenda , che non si debba prestar fede ad altri osservatori più accurati o più felici ; conciossiachè principal- mente abbia osservato nelle contusioni , il sangue talvolta , o certamente un sanguinoso sero aver riempiuto alcuni linfatici nei cada- veri, per lungo intervallo di tempo ancora dal principio della lividura; ciò che sembra dar a vedere , che assai lentamente , e con difficoltà sono ricevuti , e si muovono quei liquidi per i condotti della linfa, i quali sono differenti non poco dalla tenuità della linfa . 447. Esce poi la linfa, o altro qualunque umore per i pori inorganici delle arterie e delle vene, q non piuttosto per le bocche i 29 soltanto delle piccole arteuie? Lo spargimento dell' umore , da cui sono umettate le pareti de' vasi , o non favorisce più a una sentenza che air altra , o è contrario all' ipotesi del trassudamento , in cui ùi d' uopo supporre , che i pori delle tuniche componenti i vasi si corrispondano egualmente a vicenda , affinchè Tumore non si taccia una strada tra tuniche e tuniche , e in quelle non si fermi non senza pregiudicare alla sanità. Lo stesso dee dirsi della materia dei colori ^ con cui si fanno le injezioni. Lnperciocchè se questa in alcuni esperimenti non trassuda , questo meno forse può provare i pori inorganici facili a dilatar- si , anzi piuttosto dimostrare o una tale an- gustia delie minime arterie ossia naturale , ossia derivante da una certa spasmodica affe- zione ( se facciasi V esperienza ne' vivi ani- mali ) , per cui non possa ammettere una materia più crassa colorita; o fir sospettare, che il tenue li([uore e scolorito, il quale unge d' intorno le tuniche de* vasi , empiuti questi industriosamente, si spanda dagli estremi va- setti, i quali serpeggiano per la superficie dei vasi ripieni . e i qnai vasetti delle tuniche , compressi per P iniezione che li tlistende j> lasciano fuggire il contenuto liquore . Lnper- ciocchè a me accadde più d'una volta, che cacciando dolcemente un colorito liquore in una qualche arteria 0 vena nieseraica , abbia PATATE IIJ. 9 rSo alle volte non penetrato nel cavo degli inte- stini ; alle volte poi abbia penetrato, e l' in- jettato liquore che riempiva i vasetti ab- bia manifestamente indicato una via continua da questi ultimi tralci ai rami maggiori ; ve- runa gocciola di liquore sparso non abbia veduto attorno a quelle estremità; il colorito liquore raffreddato in qualche porzione porta- to nelle arterie e vene comunicanti ; le sue fìlamenta , per così dire, vedute con occhio armato à' una lente che poco accresceva , esser fornite d" un egual diametro; alle quali cose facendo attenzione stimai di poter con- getturare , che né per i pori inorganici , ne per meati, che fossero stati fatti dal rompi- mento di quei vasetti , ma che il fluido in- jettato erasi sparso per gli estremi vasetti tanto arteriosi, quanto venosi. 448. Aggiungasi ancora a ciò, che le co- lorite injezioni non mai si potrebbero far strada dalle arterie nei condotti escretorj , come fanno di fatto , e il lodato ^altero (i) Ka recentemente dimostrato con ripetute espe- rienze , ogni qualvolta che le minime arte- ri azze non fossero continue cogli stessi con- dotti ; e ogniqualvolta che il liquore gettato M spargesse prima per i pori inorganici ; dal (0 Luogo eis. i3i qiiài liquore injettato neppure una gocciola sta attorno esternamente alle arreriuzze in quelle injezioni , che con fortunato successo si fanno in vasi illesi. E se a caso trassudasse , nessuna forza dell' anotomico potrebbe caccia- re il colorito liquore nei vicini condotti. In- oltre egli è noto a tutti, che da qualunque stimolo , che si faccia alle bocche dei con- dotti escretorj , saltan fuori copiosamente i li- quori proprj di questo o di quelT organo, che ii separa ; il che non so abbastanza , se po- tesse avvenire, dove non vi fosse alcuna conti- nuazione tra i canali escretorj, e quegli organi, che separano dal sangue un umore particolare. 449. Ciò che ho detto di passaggio dei pori inorganici delle piccole arterie , si deve dire ancora delle vene; dai cui tronchi se iii occasione delle varici ( che veggonsi frequen- temente negli arti inferiori delle donne gra- vide ;, e di que' uomini che portano frequen- temente sulle spalle dei pesi gravi ) niente trassuda tra (Ai inteffumenti e le varici istes- o o se, quando le vene rotte non siano, non sen- za ragione sembra potersi sospettare , che neppure nelle pareti delle vene minime vi siano dei meati , per cui dall' interna loro ca- vità sorta qualche umore da assorbirsi dai vi- cini tubetti escretorj, o dai vasetti assorbenti. E che dà peso a questo sospetto si è, a mio giudi- zio, U considerazione, che nel fegato principi!- l32 mente, e nelle reni il liquore injetlato per le vene trasferiscasi nei condotti continui e connessi escretorj comunicanti. Né le Emor- roidi j che talvolta stillano un rauco o un siero , dimostrano aver le vene in istato na- turale dei pori inorganici ; massimamente per- chè, parte i Tonti mucosi, parte le arteriuzze esalanti per l'irritamento caccianti un più copioso fluido ;, parte finalmente i pori inor- ganici morbosi , per dir così , causati cioè talvolta da una troppa distensione delle vene ( nel cjual caso suda un siero più o meno sanguigno ) sembrano fare quelle escrezioni , le quali hanno luogo nelle affezioni emor- roidali. 460. Per quanto appartiene all' officio del- le glandule linfatiche, non si può dire nien- te , che non sia soo-getto a grandi difficoltà . Sembra certamente ricevere una qualche pre- parazione la linfa scorrendo per la loro va- scnlosa sostanza , conciosiacosachè più fluida di quello, che avanti era, esca dalla gian- duia nei linfatici deferenti. Forse, come al- trove CO mi è piaciuto congetturare, quel vapore, che esala dalle estremità delle pie- ciole arterie nelle minime celle delle plandu- le , vien ricevuto da altri minutissimi vasetti (i^ Isiituz. di Fisica Gap, 3. n. 39. i33 venosi, ossia condotti delia linfli, i quali met- lon foce nei linfatici componenti la maggior parte delle glandule medesime , e forse piij. acquoso degli altri liquidi esalanti , dona per- ciò maggior fluidità. Ma quale necessità di questa diluzione? E se è necessaria, percijè s" ha da fare per mezzo delle glandule ? For-^ se la linfa degli uomini, come ([(iella de'c'ua- drupedi è più densa di quella che movesi per i linfatici di certi altri animali? Quindi ret- tamente Cruiksankio 0) sullodato ha scritto, dover noi in ciò confe>sare la nostra grande ignoranza : nella testu2;2Ìne non v'ha alcuna gianduia linfatica , veruna non ne hanno i pesci, due solamente ne hanno alcuni uccelli nel collo: perchè dunque tante nell' uomo > e nei quadrupedi ? Non lo sappiamo. Ciò basti per noi intorno il sistema dei linfatici . Che se in tale occasione abbiamo frapposto qualche cosa di fisiologico ad una descrizione anotomica, speriamo che possa fa- cilmente esser condonato ad un Fisiologo . Delle altre glandule , che sono sparse pel corpo umano, parleremo nella Splancnologia, (i) Alla fine della citata opera. i34 CAPO VICESIMO SECONDO Dei Nervi. 45 1. Hjssendo per dare la Nevrologia Yor- rei che gli scolari richiamassero alla memo- ria ciò, che dissi ( N. 3i. ) della fabbrica oscurissina dei nervi. Altro adunque non mi piace aggiugnere a quello , se non che av- Tertire di nuovo , che tutti i nervi , quanti sono nel corpo umano, nascono parte dalla polpa del cervello e parte del cerebello, parte dalla sostanza di questo doppio viscere mescolata e confusa nella protuberanza anulare o midol- la oblungata ( N. SgS. ) , parte finalmente dal funicolo spinale , che occupa la teca delle "vertebre ; o esser certamente tutti i nervi continui colla polpa midollare di queste par- ti. Quelli che sono coerenti al funicolo spi- nale, chiamansi col nome generale di nervi spinali ; gli altri diconsi nervi del cervello . . Questi escono dai forami del cranio, ai di cui lembi la dura meninge è tenacemente ag- glutinata: quelli partendo dalla midolla spi- nale quiisi tutti escono dallo speco delle ver tebre pei forami ( N. 159) intervertebrali ve- stiti similmente dalla dura meninge ; poiché il primo pajo spinale esce tra 1' occipite e la prima vertebra del collo ; gli ultimi di tutti lòi gli spinali vengono dai forami scolpiti nella faccia anteriore ossia concava dell'osso sacro; anzi alcuni di loro vengono fuori sotto que- fto osso medesimo . Nove paja sono i nervi del cervello; trenta poi in circa quelli che sono proprj della midolla spinale. 452. Si distinguono inoltre i nervi spinali in nervi cervicali, dorsali, lombali, e sacri. Otto sono per parte i cervicali: dodici i dor- sali: cinque i lombali: e cinque o sei i sacri. Dì più tutti gli spinali procedono con doppia radice dal funicolo ; anteriore cioè , e poste- riore : tutte e ciascune radici sono composte di molti fili, e forando la dura meninge, da cui è internamente vestita la teca delle ver- tebre , convengono in un corpicciuolo duret— to , in figura d' oliva , ove più e ove meno grosso, che dicesi ganglio, 453. La struttura di questi corplcciuoli non è troppo chiara. Tutta volta però dopo Me- kelio e Zinnio , altri uomini chiarissimi se- guendo le pedate di questi anotomici , e di- ligentemente attendendo a conoscere la fab- brica de' ganglj , scrissero , che le fibre ner- vose, o i nervetti stessi, che entrano in que- sti corpicciuoli , sono divisi e distinti in fi- lamenta , cosicché dei nervi che escono non siavene alcuno , in cui non ritrovi un qual- che filamento di quei che compongono gli in- gredienti. Con questi filamenti, o nervet- 36 ti (i^^ havvi tra mezzo molta cellulosa, che disgrega i filamenti stessi; la quale in alcuni ganglj è più molle e più succhiosa che in altri; e appena si può dire, quanti rossi va- setti ancora pfissino sopra i ganglj , i quali portano maggiore o minore rossezza a questi corpicciuoli; e de'quali altri molti forano qualun- que ganglio, cosicché tagliandolo, e mirandolo con una lente, diresti facilmente esser quello composto di quasi soli vasetti . 454. Qualunque sia iniine 1' interna loro composizione, da ciascun ganglio spinale pro- cedono solamente due funicoli nervosi : uno anteriore , il quale è solamente unito col ganglio , r altro posteriore ("a) ; le picciole fibre de' quali convenendo con fili di altri nervi , vanno per diversi luoghi , e giovano non poco nella costruzione altri ed altri ner- vi, ed altri gangli, e alcuni plessi de' nervi . Donde ne viene , che altri simili corpicciuoli riseggano nella testa, nel collo, nel petto, e iiell'abdome; de' quali parleremo a suo luogo, e dei quali tutti 1' uso sembra fin' ora ad alcuni (5) Diciamo iHamentl o nervctti , perchè ne' ganglj dei nervi spinali le picciole fibre della sola radice po- steriere si mischiano tra loro; mentre per lo contrario negli altri ganglj si mischiano i nervetti che entrane con quelli derivati da diversi luoghi. (aj V. il eh. Scarpa Annot. Anatom-. L. I .37 più probabile quello (i), che hanno accennato i testé mentovati illustri Anatomici Mekelio e Zinnio. Vale a dire, i. a dividere i nervi ingredienti in altri minori , e insieme a com- mischiarli ; 2. a piegarli in guisa, che sotto diverse direzioni vadano comodamente ad altre ed altre parti ; 3. finalmente a unire gli stami dei nervi , o moki nervi in un sol ner- vo, o in più pochi relativamente al numero di quelli, che concorrono nel ganglio. Se poi questi mischiamenti, queste inflessioni, e con- giunzioni ( se realmente tutte queste cose sono fatte dai gangli ) potevansi avere sol- tanto da questi corpicciuoli ^ lo veggano gli altri. Dopo aver adombrato così generalmente la Nevrologia^, veniamo ora a parlare special- mente dei nervi , per quanto lo permettono le Anotomiche Istituzioni, principiando dalla descrizione di quelli, che chiamansi nervi del cervello ; seguiremo poi a dire dei cervicali , dei dorsali, dei lombali, dei sacri, àe\X in- tercostale finalmente, e del va^o nel collo, nel petto , e nell' abdome. (3) Scarpa Iusl'o cir. i38 De Nervi del Cervello . 4^5. l N'erv'l del Cervello, come dissi di sopra ;, sono nove ; ciascuno de' quali avendo il suo compagno nel medesimo luogo dall'altro lato del cervello , quindi tutti insieme fanno nove paja. Ebbero il nome principalmente dal loro officio; per altro vengono indicati ancora in altra guisa , indicando cioè 1' ordine con cui si mostrano nella base del cervello. Donde Tengono i nomi , di primo , secondo , e terzo pajo e così fino all' ultimo che è il nono. Noi nel descriverli brevemente si serviremo di quel nome, che per la massima parte fu ca- vato dal loro officio; avendo tuttavia riguardo a quell'ordine, con cui ciascuno al suo luogo sta nella base del cervello . Sono questi : Olfattori . Ottici . Motori. Patetici Qustatoìj Àbducenti. Uditorj , Vnghi. Loquenti. 456. Gli Olfattori , ossia il primo pajo de' neryi del cervello, nascono con doppia '59 radice dalla parte anteriore, e inferiore del cervello medesimo. Rappresentano un funicolo ma appianato, più largo nel principio comean- Ciie nella fine, dove termina come in una papil- la; nel mezzo poi meno spiegato e men gros- so. Una radice è esterna, e questa si produce più al didietro ; 1' altra interna e più breve proviene dalla sede posteriore del lobo ante- riore . A queste due radici si frappone di ìiiezzo qualche cosa di rossiccio , o piuttosto di cenericcio (i). Indi vanno i nervi olfattorj in avanti sempre uniti allo stesso cervello, e arri- vano qua e là alla cresta di gallo : si stendono sopra i forami della lamina cribrosa (N. 1^9) la quale è divisa in due porzioni dalla mede- sima cresta (N. 141), e i loro tralci vestiti, come pare, dalla pia meninge alquanto più densa, entrano nei forami di codesta lamina, i quali sono coperti all' intorno dalla dura meninge , per discendere nelle narici , e di- sperdersi per la membrana che copre la prin- cipale cavità delle narici , e terminano in quella. Questi nervi , attesa la figura di pa- pille che ha la loro estremità, furono detti dagli antichi processi mainmellari . (i) Questo cenericcio di mezzo farina una certa terza radice di questo nervo , giusta le osservaz. del Chiar. Vincenzo Malacarne. V. la disserta del Gk. Palletta f^c^ nervo trotafiticot e Lucinatorio. 140 4S7. Gli Ottici nati dalla parte posterióre di certe prominenze, che poste dentro il cer- vello diconsi talami de nervi ottici, portansi in avanti piegando verso loro medesimi vi- cendevolmente, per farsi alla fine convergen- ti, e concorrere insieme oltre la sella equi- na ( N. i38 ) . Nel luogo del contorso rappresentano un certo bianchiccio e molle corpicciuolo quasi quadrato e grosso , quasi- ché vi si aggiunga la midolla , che li uni- sca (0- Da questa aggiunta della midolla quasi rinascendo essi si fanno divergenti , e passati perforarne ottico (N. j6o) s'induri- scono assai ; e finalmente s' inseriscono nel (ij La fabbrica oscurìssima de' nervi , e la somma tenerezza della sostanza midollare sono d' impedimento , che non si possa vedere, se entpo qut sto corpicciuolo le fibre nervose vanno per traverso, tagliandosi a croce, o se siano soltanto tra loro coerenti, Jl Ch. Blumen- bachio Professor di Gottinga due anni fa mi comunicò per lettera con somma umanità l' istoria d' un cavallo cieco d'un occhio, l^ell' anotomia di questo apparì un fenomeno, il quale sembra torre ogni dubbio, e provare il ragliamento a croce dei nervi ottici. Imperciocché il inarasmo del nervo unito al bulbo si produceva al nervo bell'opposto lato tra il cervello e quel corpicciuolo. Io poi non fui rosi felice , imperocché in due cadaveri umani^ ne* quali un occhio già da moiri anni in vita era perfettamente cieco, vidi bensì quasi finita dal inarasmo la paire anteriore del nervo ottico corrispon- dente ; nella posteriore poi, che sta tra il cervello e qirel corpicciuolo, non potei osservar niente di mutato dallo stato naturale , per cui un nervo fosse diJBTerente dal-' r altro . 141 corrispondente bu)bo dell' occhio per dispiegarsi nella membrana dttta retina. 468. 1 Motori con una radice, piuttosto larga , e di molte libre composta , partono quasi dai le gambe del cervel o Le fibre poco dopo convengono in un funicolo , che loia la dura meninge; dipoi scorrendo questo avanti, ed esternamente quasi pel canale sostituito dalla medesima meninge entra pel forame lacero (N. i6j) dell'orbita. Il che avanti di fare si divide in due funicoli minori, aggiu- gnendovisi alle volte un nervetto propagato dai vicini luoghi della midolla ; il qual ner- vetto il Ch. Malacarne sullodato chiama ac- cessorio al terzo pajo dei nervi del cervello. Gli indicaci funicoli nelT orbita divisi in mi- nori vanno ai muscoli degli occhi chiamati retti , dispensate però alcune poche fibre al muscolo elevatore della palpebra superiore. Ma tra i filamenti del nervo motorio si deve fare singoiar attenzione a uno, il quale con- corre a formare un piccolo ganglio particolare (di cui parleremo poi) insieme con un ner- vetto , che viene mandato dal primo ramo del quinto pajo. 45g. I Patetici , piccioli nervi in vero , hanno le loro radici dalla midolla del cervel- lo ; dove cioè questa midolla scorre a certe eminenze dette testicoli. Alle volte è una sola radice j talvolta due; e alle volte ancora 1^2 dalla vicina midolla aggingiiesi a questo ner- vetto qualche cosa, che dallo stesso Malacarne vien detto nerico accessorio al quarto pajo dei nervi del cervello . Rappresentano i patetici un filo assai tenue , che passa tra la dura meninge, dalla cui grossezza vien ricevuto: subito dopo piuttosto per lungo intervallo an- dando avanti e all'esterno entra pel medesimo forame lacero dell'orbita, per disperdersi nella sua maggior p.ute nel muscolo trocleare, ossia obbliquo superiore dell'occhio. 460. I Gustatori con molta serie di fili vengono propagati dalle gambe del cerebello, ì quai fili prodotti in avanti ed esternamente convengono in un certo tenue corpicciuolo ap- pianato , il quale penetra la dura meninge . Questo corpicciuolo è circondato da una certa sostanza cellulosa e rossiccia a foffoiia di zona : la chiamano alcuni ùrmilla i cui va- setti, che le com partono il rossore, sembrano derivare dal seno Cavernoso ( N. 4'^ ) (')• Dividesi tosto il nervo gustatorio in tre rami ; i quali vengono chiamati rami -pruno-> secondo, e terzo del quinto pajo; così ancora rispetto alla loro distribuzione, il primo si dice sopraor- (:) I Nervi Giistatorj , come recentemente anfora ha dimostrato il Ch. PaU^-tra al luogo cit. , non sono y3agnati dal sangue del seno cavernoso , come da molti fu proterito: impercioccliè da qu^l seno vengoiiO sepa- rati per mezzo d un robusto itilo nienibrunoio . i43 hltale ossia oftalmico del ìVillisiò 3 l'altro infraorhitale o mascellare superiore ^ il terzo mascellare inferiore . U Oftalmico stando alT interno , e minore degli altri due , trapassa la dura meninge ; diviso in tre fibre penetra il forame lacero dell* orbita ; delle quali una ascende 1' arco dell'orbita medesima, e spande i rami a! muscolo elevatore della palpebra superiore ; r altra più interna si porta entro le narici supreme per i forami comuni all' osso fron- tale e all'osso etmoide© ; l'altra finalmente esterna va alla gianduia lagrimale posta nel- r angolo esterno dell' orbita e superiormente , Quel ramo, che va al muscolo elevatore del- la palpebra prolungandosi al di fuori esce nella fronte per lo più pei forame sopraor- bitale (N. 169), e congiunto con altri ner- vetti appartenenti alla dura porzione del nervo uditorio^ dispensa le sue fibre nei vicini mu- scoli , e negli integumenti : a questo nervo diedero inoltre il nome di sopraorbitale ; sic- come a quello che va alle narici fu dato il nome di nervo nasale, e di lagrimale a quel- lo, che dicemmo avvicinarsi alla gianduia di questo nome. Il ramo nasale è quello , che nella parte esterna manda un filo mischiato col filo mandato dal funicolo del nervo moto- rio ; e dal di cui mischiamento ne nasce un picciolo ganglio , a cui si die' il nome di 144 ganglio lenticolare , o ganglio oftalmico , ii quale suol essere tra il nervo ottico , e il muscolo abducente dell'occhio. I filamenii de- rivanti da questi tre funìcoli nervosi frequen- temente provvedono alle altre parti ancora spettanti all'occhio, e le quali sono coerenti colle palpebre. Il Mascellare superiore ossia il ramo secondo del quinto pajo entra pel quarto pajo (N. 162) dei forami del cranio; poscia cinto di pingue- dine nella parte superiore della fessura sfeno- mascellare (N. 1 84) in questo luogo medesimo sorge frequentemente in un picciolo ganglio triangolare , ossia cordiforme , che dalla sede viene chiamato sfenopalatìno ^ e dal quale escono molti tralci, i quali e superiormente , e inferiormente vanno alle narici , alle partì esterne dell'occhio, al palato, e fino agli integumenti del sincipite. Tra questi tralci non si deve ommeitere di far attenzione a uno j il quale vien fuori dalla faccia poste- riore del ganglio, ed è contenuto nel canale, che sta nella base anteriore dell' apofisi pte- rigoìdea (N. 140). Questo canale , come anche il nervo che vi è contenuto , presero il nome dal suo inventore : chiamansi canale, e nervo Vidiano ^ il qual nervo pria diffonde le sue produzioni entro le narici, poscia si divide subito in due nervetti , de' quali uno più te- nue e posto superiormente . dicesi superficiale^ 14^ r altro più grosso e inferiore è detto pro-^ fondo\ quello ritorna nel cranio, entra pel forame dell' acquedotto (N i 66) del Fallop- fio 3 e si congiunge col nervo uditorio duro , per comporsi da ambidue un filamento , clie dall' acquedotto ascendendo nel timpano , e scorrendo dietro la membrana del timpano , chiamasi perciò corda del timpano . 11 ramo profondo Vidiano si fi strada pel canale ca- rotico (N. i65), e insieme colla discendenza nervosa prodotta dal nervo abducente costi- tuisce le radici del nervo intercostale. Al di là della fessura indicata, questo nervo mascel- lare entra nel canale ( N. i6a) posto nella sede profomla dell' orbita ; e vien fuori pel forame (N. 174) infraorbitale per disperdersi unito colle molte picciole fibre del nervo uditorio duro per quasi tutte le parti della mascella superiore , Questi nervetti in tal guisa disposti, secondo che vivificano questi o quei luoghi, così furono nominati dagli Ana- tomici nasali, pterigoidei , palatini^ e anche superiori o interioii. 11 Mascellare inferiore, più grosso degli altri rami del quinto pajo, passa fuori per il quinto pajo ( N. (63 ) dei forami; e sparge immediatamente qiiauro o sci fibre nelle parti vicine, da cui dappoi questi nervetti presero nome di temporali superficiali , o ancora auricolari, temporali profondi^ masscterici ^ PAIÌTE Jir. IO 146 fniccìnator] (i) pterigoidei ec. Dopo che il iiKiscellare inferiore ha mandato questi ner- vetti , discende, e si partisce in due funicoli; uno si tiene alle parti anteriori, e va alla lingua; Taltro nella sede posteriore, e più grosso entra nel canale ( N. 178) della ma- scella inferiore. Quello, che vien detto ancora nervo linguale^ si accresce di grossezza rice- vendo il nervo , che ritorna dalla cavità del timpano, che fu la corda del timpano stesso, e dispensa dei ramicelli alle carni della lin- L!;na , ai muscoli vicini alla linito vedere; i quali inoltre non nascono dai rami di questo pajo, ne con essi si mischiano, e sono di quelli più candidi e più robusti Uno di essi va al muscolo temporale, l'altro al buccinatore ^ onde diede nome a questi nervi di Crotafitico, e Buccinatorio . 14? detta ; laddove cioè questa midolla è coerente colla protuberanza anulare. Escono per T or» dinario con una sola radice , la quale però se si mira con una lente, vedesi composta di non poche fibre. Questa radice dal di dietro e dall'interno camminando in avanti e all'e- sterno trafora la dura meninge; entra nel seno cavernoso (N. 416) di questa meninge, e nuota nel sangue di codesto seno attaccata all'arteria carotide, la quale è ricevuta in questo medesimo seno. Dentro a questo seno in due piìi spesso, e racle voice dividesi in tre rami; uno de' quali cammina al forame lacero dell'orbita, e spande le sue radici pel mu- scolo abducente dell'occhio; l'altro, ovvero gli altri due, quando vi sono, entrando nel canale carotico convengono col nervo Vidiano poco fa accennato; o, come alle volte è ac- caduto, i due nervetti prodotti da questo Vi- diano medesimo concorrono ad unirsi colf unica fibra dell' abducenre ; e in tal maniera fanno le radici al nervo intercostale, di cui parleremo altrove. Talvolta peiò questa congiunzione di tai nervi si fa sotto lo stesso canale caro- tico (t). Vedesi sotto questo canale un ganglio (i) Egli fa meraviglia , quali e quante rontroversie vi sieno state intorno l'origine del nervo interros ale, avanti clie 1' illustre Mekelio nella dissextazioae del 14-3 grosso, molle, rossiccio, e ouiungo, che è il })rimo ganglio del nervo intercosiaie; e tanto (jalla figura, che dal sito ebbe nome, da altri chiamato ganglio olivare ^ da altri gan- glio cervicale supenorc. quinto pnjo de' neni del ceuello facesse veder- la vera origine, che noi abbiamo adombrato di sopra, di questo nervo dnl profondo raffio del Vidiano nervo e dal Tralcio del sesto pajo insieme uniti. Per altro nel progresso di queste produzioni, nella divisione, e nel reciproco congiungimento non serbò sempre il medesimo prdine la Natura sempre varia nelle sue operazioni. Le principali variazioni descrisse bene e dipinse al suo foiito Mekelio , a cui alcune ne aggiunse ancora da lui osservate il Chiarissimo Neubavero nella De- scrizione dei nervi Cardiaci . Noi soggìugneremo un solo esempio di questa varietà tralasciato da quegli illusrri Anatomici , che neir anno 1779 il Chiarissimo Girolamo Fiorati Pubblico Dissettore in questo Teatro , e Fran- cesco Aglietti mio scolaro una volta , studiosissimi am- bidue di Anotomia , osservarono insieme e mi co- municarono . In un cadavere cioè d'una corta femmina tale era l'origine dell' intercostale^ dal sesto paj«'j laddove tro- vasi la terza piegatura della carotide cerebrale , veniva niesso un rametto , il quale esternamente, e in avanti and nilo sopra la carotide medesima fino alla seconda piegatura, doA^e la carotide si fa quasi orizzontale, dividevasi in due trrilci:^ uno de' quali riflesso sopra la carotide accanro alla medesima portavasi all' ingiù fino alla prima piegatura, e ivi uscendo fiali osseo ca- nale car< t co formava la radice posteriore dell'inter- costale. L'altro r^mo poi discendendo anteriormente secondo la e roiide dove termina il canale osseo, vinivasi ad angolo acut<» col ramo profondo del nervo "Vidiano, e insieme terminava nella rad ce anteriore dell' intercostale , cosiccliè la carotide sembrava chiusa tra le due radici come da un laccio. 149 462. Gli Uciitorj sono composti J'uii dopp'o funicolo, uno più sottile e duro, i' akro più grosso e assai molle; quindi i nomi di porzion dura e molle del nervo acustico ;, o uditorio. Nascono dai Iati i!e!la midolla oblunirata ; e le radici della porzion molle sembrano essere continue con certe sir!^ bianchep-aianti e ai- co quanto eminenti , die veiigonsi nella parte inferiore del quarto ventricolo del cervella, L' una e V altra porzione andando all' esterno e in avanti vien ricevuta dall' acustico fo- rame (N. '66), che è continuo all'osseo ca- nale. Al fondo di questo canale la dura por- zione entra in un tuba osseo particulare , il quale si riflette verso F esterno ^ e difende avanti certi canali ossei «jiacenti nella petrosa apofisi, i quali, a ca<2;on della loro inflessione, vengono chiamati semicircolari , e apparten- gono alla terza, os>ia V interna, cavità del- l' orecchio . Questo tubetto inoltre costeggia discenticoj i di cui fili venuti fuori da certi piccioli fo- rami dello stesso acquedotto , e costituiìcon-o 1 5o per la maggior pnrte la corda del timpano da noi indicata di sopra , e provveggono ai muscoli dell' \idiio, di cui parleremo altrove. Lo Slessa nervo duro poi, sfuggito dall' acque- dotto del Falloppio, spande quasi innumerevoli rami in tutte le parti della faccia, della te- sta , e del collo , e quasi per ogni dove si unisce con tutti i nervi , che da altri luo(>hì vengono a queste parti. Quindi è avvenuto, che alcuni abbiano chiamato questo nervo simpatico piccolo , per distinguerlo dal simpa- tico grande , ossia intercostale . La porzion molle del nervo uditorio arrivata al fondo del canale acustico entra per certi minimi forami visib'li nel fondo del medesimo canale, i quali conducono alU terza ossia interna cavità del- l' orecchio vestita internamente da questa nervosa porzione sotto forma di membrana , conif' altrove accenneremo. 463. I Vaghi nascono dopo i nervi uditorj con molte fila dai lati dell' istessa midolla oblungata. l fili quasi subito si raccolgono in tre nervosi funicoli, i quali escono dal cra- nio per il forame della vena giugolare in- terna ( M. 167); o da una apertura n'osai minore, che vien formata da un'ossea spina, direi quasi, the divide talvolta quel forame in duf ineguali; e la quale apertura rio;uarda V interno relativamente al forame maggiore, che fu dato apposta per dar passaggio a i5i questo tronco gìugolare . 11 funicolo anteriore di tutti discende nella lingua, nella f^iringe , e nelle parti vicine, e si congiunge colle di- scendenze di altri nervi: perciò chiamasi nervo glossofaringeo. Quello di mezzo è T istesso vaoo, o detto da alcuni simpatico medio, che venendo nel collo dona dei tralci al ganglio cervicale superiore , e alle parti giacenti nel collo medesimo , nel petto , e nell' abdome dove maggiori, e dove minori sì in grossezza, che in numero; e si unisce con molti nervi, come insegneremo a suo luogo più opportu- namente. Finalmente il funicolo più inferiore di tutti, sebbene sembri radice del nervo vago , vien generato tuttavia quasi tutto dai nervi cervicali; i quali fanno un nervo ascen- dente nel cranio , connato coi fili , che sotto il vago prooria mente così detto escono dalla oli midolla oblungata : e al qual nervo sì dà il nome di /accessorio del Villisio . Le radici di questo nervo vengono gettate dalla fibra posteriore di certi nervi cervicali , ne sempre da un egnal numero di esse , onrle è così va- ria la lun2:hezza del nervo accessorio. Tuttavia quella suol essere maggiore , a cui sommini- strano i filamenti i sei cervicali superiori, come alle volte ho osservato: inipercioccliè la più comune è quella che prende principio ciica il quinto. In questo luogo l'accessorio rassomgla un tenue filo; nelT ascendere si fa grosso per I 02 le aggiunte , die ordinatamente riceve dai cervicali superiori (se a caso talvolta si eccettui il primo), e si getta nel cranio per il forame grande dell' occipite , onde poi unito col nervo vago escire con esso dal cranio medesimo per il forame fatto per ricevere la vena giugolare interna, o per la vicina apertura. L'accessorio poi è fornito di un doppio ramo, interno cioè, e esterno ; il primo riceve un filamento dal vago CO i col quale si unisce nel nervo farin- geo, le di cui discendenze perciò si diffondono principalmente per la fliringe; di poi con ri- petute fila sì commette inferiormente col vago medesimo . Il ramo esterno , accresciuto dal- l' aggiunta di certi fili dai vicini cervicali spande le sue piccole fibre solamente nel mu- scolo sternomastoideo e trapezio . 464. I Loquenii con molte radici vengono dalla midolla oblungata dopo il vago ora de- scritto: i fili convenendo in un nervetto , e più rare volte in due, passano la dura me- ninge, ed escono per il decimo ( N- 168 ) pajo dei forami del cranio . Fuori di questa cavità s' uniscono colf ottavo e colf accesso- rio, si mischiano coi tralci, cìie mandano i nervi che stanno ne' vicini laoglii , V interco- (i) Scarpa, Commene, (hi Nervo Spinale ec. Vedi gli atti deli' Accad, Med. Ghir. di Vienna, i53 stale principalmente, e i cervicali superiori. La principal sua produzione, detta da alcuni nervo discendente del nono pajo, va alla base della lingua, e si inserisce in questa parti- cella , unendosi prima coi filamenti derivanti dal nervo masceìlare inferiore . Ma le fila di questa produzione non tanto ascendono al- l'apice e alla superficie della lingua, quanto quelle , clie manda 1' istesso mascellar infe- riore. Altre fibre del nono pajo superiori, e inferiori vanno serpeggiando alle carni moventi la lingua e Tosso ioifleo , ad alcuni muscoli anteriori del collo, e ad altri che governano ne' suoi movimenti la cartilagine tireoidea . Dei Nervi Cervicali . 4^5. Vi sono otto paja di nervi Cervicali. Imperciocché il primo di questi nervi, che da alcuni è nominato suhoccìpìtale , si deve con- siderare nella classe dei cervicali; conciossiachè anch' esso pure , come gli altri , proceda con due radici dalla midolla spinale ; trafori la dura meninge, la quale veste lo speco delle vertebre; le sue radici si formino in un pic- ciolo ganglio ; e dal ganglio esca un doppio funicolo nervoso , come ho veduto costante- mente, ed ogni anno più volte si è mostrato i54 agli occhi dei Giovani studenti in questo tea- tro anotomico quasi sempre fabbricato in que- sta maniera . 466. Havvì tuttavia alle volte qualche dif- ferenza nel numero e nella grossezza degli stami che compongono le radici ; conciossia- cosaché la radice anteriore sia più grossa , e composta di più tanti tralci di quello che la posteriore ; la quale differenza però a me non sembra tale di fare che non si debba annoverare tra i cervicali . Il primo adunque di tutti i cervicali sta tra 1' occipite e la prima vertebra del collo, e l'ultimo di tutti tra r ultimo del collo e la prima del dorso . Si distinguono dalT ordine con cui gli uni succedono agli altri ; per altro tra i nervi provenienti da ciascun ganglio, l'anteriore è sempre più lungo del posteriore, composto ancora di più tante fibre, e non di rado di- viso in due rami quasi principali . 467. Questi nervi cervicali sono tanto im- plicati con altri ; tanto incostanti nella divi- sione delle fibre, nell'andamento^ nel numero, e nella distribuzione, cosicché il dire singolar- inente di tutte non lo comporta la natura delle Istituzioni. Sappiano intanto gli scolari, che vogliono attendere a investigarli e a prepararli, che ciascuno di codesti nervi, non altrimenti che degli spinali , o piuttosto il Bervo di essi anteriore e posteriore viene se- i55 parato 1' un dalT altro per mezzo d' un lega- mento, che esce dalla dura meninge che ab- braccia la midolla spinale e tutti i suoi nervi , e che rassomiglia ai denti della sega; d'onde n' è venuto ad esso il nome di legamento denticulato . Sappiano inoltre che V uno e r altro fnnicola dei nervi cervicali comunica coi cervicali più prossimi coli' intervento degli stami ascendenti reciprocamente, e discen- denti : che dal nervo del quinto o del quarto cervicale , e dei restanti quasi tutti , che sono superiori , vengono fuori i germi del nervo ac- cessorio , come abbiamo indicato ; che i due o tre nervi superiori della cervice inseriscono alcune radici nel ganglio cervicale superiore, e si congiungono col vago: che gli altri s'av- viticchiano col nervo intercostale in maniera tale , che da questo nervo escano quasi dei filamenti , i quali facendosi strada tra i pro- cessi trasversi delle vertebre del collo, e i forami scolpiti in questi processi, s'insinuano nella radice anteriore del cervicale pria che questa si partisca in funicoli : che dal terzo fino al settimo dei cervicali, anzi talvolta ancora dall'ottavo e dal primo dei dorsali, e dal loro nervo anteriore nascono i nervi frenici ossia diafragmatici : che dai quattro cervicali inferiori e dal primo dei dorsali vien fabbricato il plesso de' nervi brachiali : che le altre fibre anteriormente generate dai j56 cervicali , e concorrenti coi tralci del nervo duro acustico , siccome quelle ancora , che sono mandate dal nervo posteriore , vanno a terminare in alcuni muscoli appartenenti alla testa, al collo, al peito, alla scapula , e all'omero, nelle membrane, nelle glandule, e negli integumenti di queste patti. Premes- sa questa brevissima nozione dei nervi cervi- cali circa le loro proprietà principali, diremo ora dei nervi Frenici , e poi dei Brachiali. Dei Nervi Frenici. 4^^ 1 Nervi Frenici ossìa Dìafragmaticì si ponno acconciamente distinguere in supe- riori, ed inferiori: imperciocché a questo mu- scolo fu dato un doppio fonte, per così dire, di nervi. GT inferiori vengono somministrati dagli ultimi nervi dorsali e dai primi lombali: i superiori poi dai cervicali . Dico dai cer-^ vicali , poiché non é una sola T origine dei nervi fienici da questi fonti. La prima di queste si cava principalmente dal quarto pajo dei cervicali: il quinto pure, e il sesto danno delle altre radici , sempre però derivanti dal nervo anter'.oie: anzi avviene talvolta, che dagli altri cervicali , e dal primo dei dorsali alcune fibre concorrano alla formazione dei i57 nervi frenici . Ne mancano osservazioni di- al- Clini illustri Anotomtci, dalle quali si fa chia- ro , che dal nervo intercostale ^ o dal suo ganglio supremo, vengono alcuni rametti alle volte al frenico. 469. Le fila di questi nervi discendendo a poco a poco dal loro fonte sono compresi da una cellulosa che li lega , e convengono in un tenue funicolo, mescolandovisi tra mezzo moke picciole arterie e vene , che altrove nominammo freniche superiori. Giace primie- ramente il funicolo nel collo ;, di cui tiene la parte laterale, e alquanto anteriore; poiché scorre al lato esterno di quel muscolo della testa, che vien detto retto maggiore anteriore, e nel discendere s' insinua tra 1' arteria e la vena subclavia. Cosi viene nel petto avritic- chiato alle lamine del mediastino anteriore, e qua e là si stende sopra il pericardio , con cui piuttosto tenacemente si unisce ; e finaU mente arriva al diafragma , per le di cui carni si va spargendo co' suoi minimi rami-' celli, in cui si iisolve. Dei Nervi Brachiali, 470- Jn orma i Nervi Brachiali un certo plesso insigne de' nervi , che sono abbastanza i58 grossi, ed il di cui nascimento si è dai quat- tro nervi cervicali inferiori , e dal primo dei dorsali: altri di questi pori con un solo funi- colo , altri con doppio grosso convengono nel formare il plesso. La fabbrica di questo ples- so, in cui evvi un tenace avviluppamento e insigne, e la varia connessione tra i nervi componenti rendono difficile una diligente e chiara descrizione. Avviene alle volte però, anzi non tanto di rado, come da molte osser- vazioni ho appreso, che non sia un plesso solo, ma d»ie; nel qual caso 1' inviluppo non è così difficile a investigare . Un plesso è superiore e insieme posteriore; l'altro poi in- feriore e anteriore; quest' ultimo plesso vien formato dal settimo e ottavo dei cervicali , come anche dal primo dei dorsali ; il primo poi , come veggo ancora presentemente, dal quinto e dal sesto dei cervicali : dal qual plesso so- gliono partire due nervi ahjuanto grossi , i quali vanno al musc^do infrascapulare. Qua- lunque poi sia l'inviluppo, devesi tener senza dubbio , che non si è mai osservato con si- curezza , che la sostanza di un nervo si mis- chj con quella dell'altro nervo; sebbene tra loro sia tanto valida la connessione e la du- rezza, che quasi resiste all'azione del coltello anotomico. 471- Il Plesso Brachiale adunque, ossia unico, ossia composto di due, manda almeno IS9 sei nervi, i tralci de* quali in alcuni concor- rono con altri rami de' nervi brachiali in un alquanto maggiore , e si distribuiscono massi- mamente p^r l'arto superiore. Lungo sarebbe troppo, e forse anche inutile il descrivere con più di diligenza i rametti di questi nervi ; imperciocché oltre che siavi in questi una grande incostanza e diversità, o si riguardi il numero, o la grossezza, o le parti a cui vanno CO,' evvi di più, che una diligente in- (t) a una certa donna Veneziana settuagenaria, che si chiamava Pierina Biondi , era famigliare uno o 1' altro fenomeno da me ossei vato spesse volte, nientr' ella vivea , nell'anno sessanta di questo seco'o?, il quale dimostra, se non m' ingan-iodi troppo , quanto varia e incerta sia la distribuzione dei nervi il muscolo deltoide del destro lato compresso colla mano, se eoa certa forza si cacciava in un lato, o nell'altro, una copia grande di ruttisi gettava dal ventricolo . Parimenti se con un dito si coniprimeva il destro lato del collo circa alla mezza altezza del collo stesso, la donna inspirava con gran violenza con istrepito di sospiro Questo se- condo fenomeno si potrebbe forse intendere in certa maniera ^ conciossiachè i nervi frenici nel collo proce- dano dai cervicali, i quali forse in quella donna non erano tanto profondi nel lato destro , che premendo col dito non potessero venir solleticati.- ma il primo fenomeno, a mio giudizio, si può difficilissimamente spiegare Forse ciò avvenire dal consenso dei nervi pretenderanno qui Ili, che amano servirsi di nomi privi affatto di ogni significato: e se si facciamo a cercare d'onde venisse son. ministrata tanta copia d'aria (poi- ché ripetendo Io sperimento il rigettare dei rutti non era mai interrotto^, non dubito che la proposta diffi- coltà non apparisca di grandissimo peso . i6o vestigazione di essi ricerca bensì del tempo , ma si fa senza grande difficoltà. Frattanto ai nervi brachiali furono imposti i sotto riferiti nomi Muscolo-Cutaneo . Medio . Cubitale . Cutaneo interno. Radiale . Ascellare , ossia Circonflesso , o Ar- ticolare . 4?^' il Muscolo-Cutaneo suole per lo più nascere dalla congiunzione del quinto e del sesto dei cervicali, sì ancora da quella del quarto col settimo. Il funicolo formato da questi nervi si divide in tre porzioni. La por- zione principale trafora il muscolo coraco- brachiale: le altre danno dei rami al muscolo tricipite del braccio, al bicipite, e al bra- chiale interno; il tronco dappoi passa sotto il bicipite, s'avvicina alla cute, e costeggiando il lembo esterno del supinator lungo, si produce per lutto r arto superiore fino al dorso della mano , e al dito pollice , donando rami a questo dito j e ai due vicini ; come anche ai comuni integumenti di tutto il braccio. 4?^* Il Medio più di spesso vien compo- sto dal settimo e ottavo dei cervicali , e dal primo dei dorsali insieme uniti. Portasi nel- 1 omero accompagnando l' arteria brachiale ; i6i dair omero passa al cubito ; dove sembra esser composto di tre o quattro funicelle . Diffonde rami nei muscoli occupanti massima- mente il lato interno del cubito; scorre subito dopo tra il muscolo sublime ed il profondo per andare alla palma della mano per com- partire dei minuti tralci agli integumenti ; e risolvendosi in cinque nervi principalmente circa i capi degli ossi del metatarso , e po^ scia in filamenti minori, provvede ai muscoli appartenenti al pollice, e ai- tre diti vicini. 474. Il Cubitale nasce dall' ottavo pajo dei cervicali e dal primo dei dorsali . Tiene la parte interna dell' omero tra V arteria brachiale, e la vena basilica: di poi si caccia tra il condilo interno delT omero ed il pro- cesso olecrano dell'ulna sotto gì' integumenti. Da questo luogo andando inferiormente manda delle produzioni a moltissimi muscoli che sono nel braccio e nel cubito ; particolarmente poi ad alcuni flessori del carpo , del meta- carpo, e delle dita: indi passa alla palma della mano, dove dividendosi in altre produ- zioni minori si va seminando per alcuni mu- scoli lombricali e interossei , ed altri brevi del dito minimo . 476. Il Cutaneo interno conviene quasi neir origine col finor descritto cubitale; se non che la sua maogior parte riceve dal primo de' dorsali , e la minore dall' ultimo PAH TE III. 1 1 1 62 de' cervlcaH. Giace con tloppio funicello tra (i^W integumenti e i muscoli , e nella pane interna dell' omero fino al condilo interno tìeir omero stesso; nel qual luogo i funicelli vanno divergenti , e si partiscono in minori , i quali discendendo per il cubito vanno alle membrane , e agli integumenti del cubito scesso; poscia dilungandosi alla palma fino al dito minimo dispensano dei romicelli a que- st' ultime parti singolarmente dell' estremità superiore , e ai loro integumenti . 476. 11 Badiale è un nervo, che è com- posto di molte radici: imperciocché il quinto, sfsio , e settimo dei cervicali tra loro uniti , si ancora 1' ottavo, e il primo dei dorsali parimenti avviticchiati insieme sono quei ner- vi, dalle cui fila nasce il radiale. E pi 11 gros- so degli altri nervi brachiali, ed è di questi più profondo sotto i principi deir omero; e attorno a quest' osso a mezza 1' altezza incirca si converte in guisa tale, che vada posterior- mente ed esternamente ; di poi andando in avanti singolarmente nel cubito^, dove corre al lato esterno del muscolo brachiale. Così sotto l'articolo del cubito alla distanza di tre dita sotto gli integumenti va all' ingiù , e alla parte esterna del radio; dopo questo spandesi pel dorso del carpo e del metacarpo , e per le falangi del pollice , In tutto questo tratto colle sue produzioni provvede a molti muscoli; i63 .principalmente al tricipite, al supinatore lun- go, e ad nitrì situati nel cubito; così anco alla cute, e a quasi tutte le dita, sul cui dorso disperdonsì le sue minime produzioni. 477. V Ascellare, orvero Circonflesso vien generato dal settimo , e dall' ottavo dei cer- vicali subito sotto il radiale^ a cui alle volte aderisce, dal che n' è avvenuto, che ad al- cuni sembrasse un ramo dello stesso radiale . Va scorrendo sotto T ascella, e posteriormente air esterno si riflette circa il capo dell' ome- ro : quindi fu chiamato ascellare, o circon- flesso. Poco dopo si divide in molti rami; altri de' quali vanno errando per le membrane com- prendenti l'articolo dell'omero, e per il deltoi- de; altri pei muscoli tanto stesi sovra la sca- pola quanto annessi a quest'osso, come anche per i>,li altri moventi l'osso deli* omero. 478. A questi nervi brachiali poi debbesi forse aggiugnere il settimo , nomimito sovra- scapulare i il quale derivando dal quinto e sesto pajo dei cervicali si porta al muscolo sopra e infraspinato, e al terete minore? Non di rado, come io ho veduto, vien prodotto questo nervo da quel congiungimento; e al presente ancora, mentre scrive, mi si confer- ma da ripetuta esperienza. Ma poiché accade questo bensi di spesso, ma non però sempre, e molti altri rametti partono dai quattro ul- timi cervicali 5 e principalmente vicino all'o- i64 rigine del nervo ascellare, i quali proveggond alle gianduia ascellari, e ai muscoli vicini , e massimamente a quegli inerenti alla scapa- la , e agli integumenti con legge però inco- stante : così pare potersi bensì annoverare tra questi rami il così detto sovrascapulare , ma non tra i nervi brachiali ; forse ancora per- chè non è poco differente dalla grossezza di questi i Dei Nervi Dorsali * 4.79. 1 nervi Dorsali appartengono agli 'spinali , come abbiamo accennato parlando dei nervi in generale. Sono tanti , quante sono le vertebre del dorso, perciò dodici. Esce il primo di tutti sotto la prima costa , cioè tra la prima e seconda vertebra del dorso : il dodicesimo sotto V ultima costa , ossia tra r ultima del dorso e la prima verte- bra de' lombi . Il primo , cornee abbiamo veduto , si consuma quasi tutto nel com- porre i nervi braichiali , eccettuate poche fila , che vanno scorrendo esternamente per il torace . Gli altri ( che all' opinion del Winslow più acconciamente si dovrebbero chiamare intercostali y perchè costantemente, partendo dallo speco delle vertebre , scorrono i6i tra costa e costa ) parte ricevuti nel solco interno delle coste , parte fuori del sol- co, ma sempre compagni delle arterie, e delle vene intercostali, per mezzo gli intervalli delle coste tra gli intercostali esterni e in- terni, vanno dal di dietro in avanti: atTinchè poi questi nervi dorsali non si confondessero coir intercostale propriamente detto ^ furono chiamati da alcuni non intercostali , ma co- stali semplicemente. 480. Pertanto parlando di questi nervi basta soltanto richiamare alla memoria degli studenti , che il nervo anteriore unitosi in ganglio, si partisce in due funicelli ; uno dei quali co' suoi stami si porta nei ganglio vicinò del nervo intercostale, l'altro nel nervo stesso intercostale , e in un certo nervo particolare prodotto da quello in determinato luogo , il quale si chiama splancnico ; che avanti l' ori- gine dello splancnico il nervo dorsale anteriore va solamente al ganglio dell' intercostale , e allo stesso tronco dell'intercostale, il quale sembra quasi rinascere da' suoi frequenti gan- glj e che finalmente il nervo posteriore sva- nisce nei muscoli e negli integumenti del dorso. 481. Se parlasi degli altri rami principali pro- venienti dal funicolo anteriore dei nervi dorsali, provveggono essi ai muscoli intercostali; e i sette superiori, dopoché hanno passato fuora le carni di questi miìscoli, vanno ancora ai muscoli e i66 alla pelle che sta sul petto. Il settimo peròV e gii altri inferiori, che succedono, mandano le loro produzioni ni muscoli dell' abdome , e agli integumenti di questo ventre: e i due ultimi ancora danno alle volte alcune fda al diafragma, e larsiamente stendendosi all'in- giù vanno errando colle loro picciole fibre per PÌi integumenti dell'estremità inferióre. Inoltre tutti i dorsali, come si è detto dei cervicali, appena venuti fuori dal ganglio mandano ra- micelìi comunicantisi tra loro; vale a dire, alcuni dei superiori concorrono in altri , che ascendono dai nervi inferiori , quasi si man- dino opportunamente soccorso vic^ndevolm.enté ?>li uni adi altri. Dei Nervi Lombali. I 482. 1 Neri>i Lombali convengono nell' o- riszine coi cervicali, e coi dorsali, che or^ abbiamo descritto : siccome sono figli della midolla spinale . Sono differenti poi da quéi nervi nel numero, nella grossezza, e nell'in- tervallo che misurano avanti di escire dalla teca delle vertebre* imperciocché sono tanti quante sono le vertebre dei lombi ; sono più grossi degli altri nervi , e sempre più ordi- natamente quelli , che sono inferiori; e infine i6r HOH poco più alto vengono mandati clal funicolo, avanti che sbocchino fuori dai proprj forami in- tervertebrali. 11 primo di essi esce tra la prima € la seconda vertebra dei lombi ; il quinto poi ossia l'ultimo tra V ultima e Tosso sacro. 483. Nascono con doppia radice del funi- colo , come gli altri spinali ,• frapposto il legamento denticulato ; non mancano di G;an- glio, da cui vien prodotto un doppio ma grosso funicello , gettati primieramente dall' un e dall'altro dei ramicelli, che ascendono, e che discendono; i eguali convengono coi rami dei nervi superiori, e degli inferiori lombali , per serbare commercio tra questi nervi vicini. Il fu- nicolo posteriore di tutti , dopo questa scambie- vole comunicazione di nervetti co' nervetti , clie procedono dai vicini lombali , si risolve colle sue radici nei muscoli del dors® e dei lombi , e nei comuni integumenti: Tanteriore mischia i suoi tralci coli' intercostale. I fili poi, che compongono i funicelli, nei tre superiori non sono tanto numerosi, come nei due inferiori, e nelle produzioni seguenti dei nervi sacri : imperciocché la midolla spinale per lo più alla sede del quarto nervo lombale, lasciando la figura di funicolo, manda nervi sciolti in così copiose fila, che da una qualche somi- glianza vien designata col nome di coda equina. Quelli tra questi filamenti, che appartengono ai nervi lombali, appena si può dire a qoaiiie 68 parti appartengono; noi come abbiamo fatto degli altri nervi , indicheremo di volo sola- mente i principali . 484. 11 primo pajo de nervi lombari , composto di tre funicoli , riceve un nervo dair ultimo dei dorsali , e oltreché all' inter- costale^ porge dei rami ancora al diafragma. Scorre sotto il muscolo psoa , e posterior- mente al muscolo trasverso dell' abJome manda delle prodazioni , e anteriormente al cordone spermatico , e agli integumenti dell' abdome medesimo , e del pube : spesse volte una di- scendenza più grossa concorre a formare il nervo crurale, o sicuramente s' inserisce nel secondo ganglio lombale , da cui vengono mandati due stami più giossi al nervo cru- rale ; ciò che da alcuni ancor più recenti anatomici io vedo esser stato trascurato ne- gligentemente. Finalmente altre delle indicate produzioni trapassando la divisione abdominale discendono per Ja cute del femore, e pei suoi muscoli , ed hanno fine in loro . 485, 11 secondo pajo de^ nervi lombari è composto dal medesimo numero di fibre come il primo, dalle quali i nervi si propagano ai due inferiori lombari succedenti immediata- mente ; dispensano rami al muscolo psoa , e per r ordinario ancora due principali funi- celli al nervo crurale: alle volte, e superior- mente, alquante fila al diafragma; altre allo 169 scroto, e agli integumenti di tutto il femore, e delle pudende; finalmente non di raro al- cune produzioni di questo nervo vanno a un certo nervo particolare , che chiamano otta— ^ ratorio^ di cui parleremo finita la descrizione dei lombari . 486. Il terzo pajo de' nervi lombari composto per lo più di due corde, dopo i filamenti, che , come abbiamo detto degli altri, sparge nei nervi vicini , con \in certo ramo uuitosi ad un ramo del secondo pajo somministra un^ altra radice al nervo otturatorio ; e con uno o due rami piii grossi si getta nel nervo , crurale; con uno parimenti o due va al mu- • scolo iliaco interno , e spesso , come io ho sicuramente osservato , al nervo ischiatico ; e disperde le sue produzioni per certi muscoli del femore posti anteriormente , e pei di lui integumenti . 487. Il quarto pajo de' nervi lombari spesse fiate è comporto di tre funicoli. I i,v nervi, che vengon fuori da lui, parte danno P una terza radice al nervo otturatorio ; parte i . si van seminando per I' iliaio interno, e il , muscolo psoa ; parte finalmentv* ( e sono i più insigni ) convengono nel nervo crurale col nervo derivato dal secondo e dal terzo dei lombari . Il suo ramo principale ossia il tronco avviticchiato validamente al quinto lombare è una delle radici del nervo ischia- 17© tico, il quale supera tutti gli altri nervi dei- corpo nelia grossezza e nella lunghezza. 488. Il quinto pajo de nervi lombari do- poché ha gettati i suoi tralci , come fecero glt altri pure , ai nervi vicini , e all' intercostale, va alla pelvi , e col nervo che ha ricevuto dal quarto dei lombari , e col primo , secondo ,. e terzo pajo de' nervi dell' osso sacro com- pone il nervo iscìiiatico . Non di rado pero- porta dei rami al nervo crurale ; altri rami , con alcuni di quelli che procedono dai nervi sacri , escono dalla pelvi per 1* incisura ar- cata (N. 212) dell' osso ilio j, e vanno semi- nandosi pei muscoli glutei e pel tensore del femore, o fascia lata. 489. Il nervo otturatorio , come è facile raccogliere dalla breve descrizione dei nervi lombari, ha le sue radici dal secondo, terzo, e quarto dei nervi lombari; almeno ciò quasi sempre succede. Per altro veggonsi talvolta alcune varietà nell' origine di queste radici . Egli compagna r arteria del suo nome , e perciò con quella esce per il lembo supremo del forame ovale dalla pelvi diviso in due funicelli anteriore, e posteriore, e difFondono le loro nervose produzioni non tanto pel muscolo otturatore esterno, quanto per quelli che occupano il lato interno del femore. 171 Dèi Nervi Sacri. I 490. 1 ?icrvi Sacri anch'essi pure s' anno- verano tra il numero degli spinali , poiché tiascono dalla midolla spinale , e da quella pqrte di questa midolla, che manda gli ulti- mi fascetti delia coda equina vestiti dalla pia meninge , come tutti i nervi spinali , e molto alla larga tra di loro collegati dalla tunica aracnoidea . Questa coda poi , come abbiamo insegnato di sopra, ha i suoi primi principj per l' ordinario dal quarto dei nervi lombari . Escono quelli dallo speco delle ver- tebre pei forami anteriori dell' osso sacro , ma non tutti : imperciocché gli ultimi yengon fuori sotto r arco osseo , o piuttosto da un certo forame inferiormente stringentesi , il quale sta in mezzo tra la fine dell'osso sacro, è quasi il principio del Coccige . • 49 I . Di questi nervi annoveransene cinque o sei paja. L'incostanza del numero dipende dal numero dei forami dell'osso sacro: imper- ciocché dove sono solamente quattro quei forami , cinque sono le paja de' nervi ; e se cinque sono i forami , le paja de' nervi sono sei; conciosiacosachè un pajo o l'altro discende sotto queir arco osseo , cke ho indicato di sopra. Ciò nulladimeno guardinsi bene gli 173 scolari dì non prendere per un pajo dì nervi singolare certi tralci nervosi, che escono sotto r arco medesimo , o un po' di sopra . Im- perocché quando questi non sieno prodotti dal ganglio , appartengono ai nervi sacri su- periori. Imperciocché da questi alle volte sono mandati certi rami nervosi , o sopra o sotto il ganglio , i quali escono dai forami dell'os- so sacro , e s^ inseriscono nelle parti o nei nervi più vicini; ma non fanno un pajo di nervi particolare da aggiugnersi agli altri. 492. Questi nervi sono alquanto differenti tra loro nella grossezza ; poiché il primo di tutti è assai grosso , F ultimo è minimo , co- sicché somio;lia un tenue filo . Vale a dire ; decrescono in mole quanto più sono inferiori ; ma nel descrescere havvi un salto , per dir così, piuttosto insigne 5 se paragoniamo il primo nervo cogli altri che succedono, e principalmente coli' inferiore di tutti. Inoltre questi nervi rassomigliano in certa guisa ai plessi brachiali ; imperocché alcuni particolar- mente di questi tenacemente coerenti tra lor(^ formano una certa specie di plesso. Cioè i tre primi col quinto e col quarto dei lombari av- viticchiati tra loro da uno stretto congiungi- mento compongono il nervo Ischiatico. E questo nervo poi essendo la principale e la più grande produzione dei nervi sacri, perciò di questi nervi ad uno ad uno non parlere- ftio , ma diremo soltanto quelle poche cose , che sono comuni a tutti. 493. Nascono adunque , come tutti gli spinali , con doppia radice ; dopo questa se- gue il ganglio, da cui vengono generati due nervi, uno anteriore, l'altro posteriore: que- sto sottile assai, quello massimamente ne^due superiori assai grosso. Il nervo posteriore pei forami dell'osso sacro posteriori si fa strada alle carni , ed ai comuni integumenti , che coprono quest' osso , ne' quali si disperde : l'anteriore manda rami all'intercostale, ed ai vicini nervi superiori e inferiori , da cui vi- cendevolmente riceve dei rami. I tre superio- ri , come poco fa accennammo , si uniscono col quarto e quinto de' lombari a formare il nervo ischiatico : i restanti nervi inferiori , come pure gli altri fili nervosi gettati dai tre superiori , compongono certi plessi, quasi reti, le cui produzioni provvedono alle parti , che stanno nella pelvi, cioè alla vescica orina- ria , air intestino retto , agli organi della generazione tanto interni che esterni , ai muscoli dell' ano , e del pene , e ai glu- tei , finalmente agli integumenti di queste parti e del femore. ^14^ Del Nervo Crurale. 494- il Nervo Crurale, come abbiamo ye- duto , nasce da alcuni nervi princij3ali dei tre lombari superiori uniti coi rami derivanti dal quarto , e più di rado dal quinto. Vien coperto dal muscolo psoa fino al principio deir osso sacro ; da questa sede inclinando a poco a poco nella parte esterna della pelvi arriva al ligamento del Vesalio , sotto cui passa nel femore discendendo insieme coi vasi crurali , e sta poggiato esternamente all' ar- teria di questo nenie. Questo nervo, che pri- ma figura solamente un funicolo piuttosto grosso f poco sopra 1' indicato ligamento si risolve in molti nervetti. Tra questi quelli che sono i più piccioli di tutti , quasi a fi3g- gia d' una rete , tenacemente sono avvitic- chiati ai vasi crurali , i quali seguono com- pagni per qualche lungo intervallo : altri si uniscono co' filamenti del nervo otturatorio ; altri uniti insieme fi^rmano un nervo un poco più grosso , il quale scorrendo per 1' interno del femore e della gamba accompagna la ve- na safena fino al pollice del piede , la quale abbraccia co" minimi rami circa al malleolo interno, spargendo nel cammino non poche produzioni sopra il dorso del piede. In tutto 17^. questo tratto co<3esto nervo dispensa singolar- mente agli integumenti certi minuti rami: e il medesimo fanno per la massima parte i fili nervosi superiori prodotti da questo stesso nervo , i quali vanno agli integumenti del femore fino al ginocchio ; non lasciando fuori tuttavia i muscoli che stanno nella parte an- teriore principalmente, e interna del femore, i quali ricevono dentro la loro sostanza mol- te di queste fibre nervose , al contrario di quello che avvenga agli altri muscoli, i quali esternamente si stendono sul femore medesi- mo , tra quali pochissimi si disperdono di que- sti nervetti. Del Nervo Ischiatico. 455. -Il nervo ischiatico, sé cerchiamo le sue radici , le ha dai due cervi lombari in- feriori , e dai tre sacri superiori : ciò che da noi più d' una volta fu detto . Questi nervi uniti assieme a certi intervalli convengono fi- nalmente inferiormente in un plesso, o tron- co ben grosso , alquanto appianato , a cui succede lo stesso nervo ischiatico , composto di due funicelli tra loro connessi, e d'inegual grossezza , i quali poscia inferiormente , non sempre nella medesima distanza , diyergeno 1^6 sopra il popliccj ossia si separano tra loro Il tronco in tal guisa composto vien fuori dalla pelvi per quella incisura arcata (N. i la) dell'osso ilio. Neil' esito fornisce di fila nervose i muscoli vicini ; e primieramente i glutei , l'uno e l'altro otturatore, e gemello, come anche il quadrato, e il piriforme; di poi per la faccia posteriore e insieme interna del fe- more si porta all' ingiù, per lo che attribuisce dei tralci alle carni che occupano questa sede; mentre intanto altre sue produzioni si diffon- dono per gl'integumenti ancora, che vertono la gamba inferiormente, e quasi fino al mal- leolo esterno . 496. Andando il tronco all' ingiii avanti il principio del poplite ( nel qual luogo suol chiamarsi nervo popliteo) , <\\xt\ due funicoli, di cui è composto , si separano tra loro , messi pria dei rami in quasi tutte le carni , che sono nella parte posteriore del femore» Sopra il poplite gli stessi funicoli si fanno maggiormente divergenti , non forniti tutti della medesima grandezza, imperciocché 1' in- terno è più grosso dell' esterno. Quello chia- masi nervo tibiale , da altri ramo ischiatico maggiore, o popliteo interno ^ questo poi nervo peroneo , e ramo ischiatico minore y o popli- teo esterno . 497. Il Tibiale è tanto abbondante di ra- mi, che appena si può dire quanti da lui 177 ne siano prodotti , appartenenti principalnìen- te a tutte le carni che sono poste massi- mamente nella parte posteriore e interna della gamba ; siccome anche ai comuni inte- gumenti. Sebbene il loro numero ora sia mag- giore, ora minore, sono però moltissimi; e con legge variabile scorrono luoghi diversi ; laon- de non intendo abbastanza , come sia avve- nuto , che alcuni Anotomici chiarissimi, in tanta incertezza di numero e di tìistribuzio- ne, abbiano con grandissima fatica numerato tutte le minime fibre, e i muscoli e le parti in cui vanno a finire ( ciò clie hanno fatto ancora dei nervi brachiali , e di altri ) \ co- me all'incontro intendo, perchè nel seguire, e nel descrivere questi piccioli rami, un au- tore non conveno;a coli' altro. Noi al solito ci contenteremo di dir poche cose. 498. Primieramente adunque il nervetto prodotto dal tibiale portasi all' ingiìr , e all' esterno sotto jzF inteaumenti della sura die- tro al malleolo esterno, e spande le sue fila negli integumenti del caìcngno , e nei luoghi a questo vicini ; poscia per il dorso del pie- de unito coi tralci del nervo peroneo si pro- lunga fino alle estremità delle dita. Altre fila porta superiormente ai muscoli della sura , mentre il tibiale medesimo discendendo accan- to del condilo interno della tibia si caccia tra i muscoli gastrocnemio e soleo prodotto fino PARTE III. 12 al malleolo interno. In tutto questo tratto dispensa dei filamenti nervosi entro quasi tutti i muscoli , che stanno nella parte sì anterio- re , che posteriore della gamba: altri di que- sti si uniscono compagni all' arteria tibiale , e terminano in essi: altri finalmente nei mu- scoli che sono situati nella parte interna del piede. Il tronco poi venendo fuori dalla fac- cia posteriore del malleolo interno si divide in due nervi, che chiamano plantari, uno de' quali è interno , 1' altro esterno 499. Il Plantare, interno , e questo più grosso , sotto la pianta del piede si conduce lino alla fine del tarso dove corrisponde al pollice, e con alcune fila va ai muscoli bre- vi , che piegano quel dito , e lo allontanano dagli altri diti ; gli altri filamenti, in cui si risolve , parte vanno ai muscoli flessori delle dita più vicine al pollice e agli integumenti di questi , e parte costeggiano il lato interno delle dita. 5 00. Il Plantare esterno aggiunge pria dei tralci al flessore comune delle dita , e al muscolo quadrato: va all' esterno , e dispen- sa delle piccole libre alle carni , die incli- nano il dito minimo alla pianta e lo rimuo- vono dalle altre dita , come anche a quelle, che conducono inferiormente la prima falan- ge del dito vicino a questo. Altre fibre ascen- dono pel lato esterno di questi diti ; indi un 179 tronco sottile di questo nervo piegato dall' esterno alT interno sorto la pianta del pie- de, con altri fili, in cui si divide, va agli altri muscoli, i quali nella pianta del pinlo stesi sopra gli ossi del metatarso delle dita s'inseriscono in questi ossi medesimi. 5oi. Wlette il Feronco nn numero più grande di fdamenti -, e quelli di qnesii , che sono quasi i primi , si disperdono per l'arti- colo del ginocchio, mentre altri camminano al lato esterno della gamba Tra i nervetti , che da esso procedono, uno si congiimge col- r altro , che appartiene al tibiale; e con quello, e con la vena safena minore dietro il malleolo esterno si propaga , e manda dei filamenti alla cute del calcagno , e al dorso del piede. Intanto il nervo principale in luo- oo superiore circa il capo della fibula si con- verte dalla parte esterna all'interna, e pro- duce dei nervetti ; de' quali altri distribuiti in molte fila provvedono al muscolo tibiale an- teriore , e alle carni, che stendono le dita, il tarso e il metatarso ; altri passano al dor- so del piede e delle dita , spandono fibre per rrl' integumenti di queste parti , co;ì pure pei muscoli soggetti posti tra le ossa ; e linai- mence le tilamenta estreme , per co^ì dire , commesse colle fila dei nervi vicini portan- si pel ! Ito interno delle dita , per concor- rere colle loro estremità, come fanno le ar- I uC terie , in altri nervi che camminano per lato esterno. Dei JServi del Collo , e del Petto ; e quindi Del Nervo Intercostale^ e del Vaao. b 502. A bbiamo detto altrove ( N. 460, 461 ), che le radici òq\ Nervo Intercostale , o con altro nome chiamato Simpatico grande , derivano dal quinto e sesto pajo de' nervi del cervello, laddove abbiamo veduto ancora , che questo nervo partendosi dal forame carotico del cranio gonfiasi nel ganglio cervicale su- periore. Da questo ganglio direi quasi pren- dendo nnovi principi producesi sino alla fine deir 03S0 sacfo , anzi del coccige , scorrendo sopra i lati delle vertebre^ e più all' esterno nei luoghi superiori, che negl'inferiori. Que- sto nervo , come avemmo altrove indicato , coli' accessione di fili , che vengono sommini- strati dagli spinali , pare in certa foggia rin- novarsi ; e codesti fili sopravvegnenti, avvitic- chiati col nervo stesso , formano certi piccoli ganglj 5 quasi tanti nodi , da cui resta inter- rotto r intercostale medesimo. Non è poi la stessa per ogni dove la grandezza di questi ^orpicciuoli ; e generalmente parlando, i gan- It5i gìj che stanno sopra il diafragma sono mag- giori di (juelli che scanno di sotto. 5o3. Quello poi tra i gangij , che nel collo appartengono al nervo intercostale, supera tutti gli altri in grandezza , il quale chia- masi olÌK>are , o cervicale superiore. Egli è si- tuato nelhr parte suprema e laterale del collo , e sembra come steso sopra le tre vertebre superiori del collo. In questa sede principal- mente egli è tenacemente attaccato col ner- vo vago, ossia dell' ottavo pajo , col nono, e coi due o tre cervicali superiori. Dal gan- glio discende lo stesso nervo intercostale , il (juale figura quasi un tenue filo , compreso da una larga vagina cellulosa comune colla carotide insieme , colla vena giugolare inter- na , e col nervo vago : certi di lui fili pic- ciolissimi , come avvisammo di sopra (N. 4^7^ s' insinuano in alcuni nervi cervicali (ly Ma altri fili egualmente picciolissimi derivati dai plessi ossia reti, in cui s' avvilupparlo certi (i) Quante le volte io ho spinto le mie ricerctje sa «juesti fili , i quali sono tanto sottili , che alle volte si sottraggono facilmente agli occhi , cosicché tra i cer- vicali superiori e inferiori non ve ne senihrino alcuni à altrettante io rimasi dubbio, se dall' intercostale ac- cedano ai cervicali quei filamenti, o se piuttosto dai oervicrìli all' intercostale. Tuttavia fidandomi poco delle mie osrservazion i non ho voluto nel luogo ci- tato (N 467) scostarmi da alcuni chiarissiaù Atiatomici, i Ó2 Stami nervosi , vengono dispensati ai muscoli vicini posti principalmente nella parte ante- rioib del collo, e alla faringe singolarmente, e ali esofiigo ; e altri coi neiveiti sommini- strati dall'ottavo pajo entrano nel petto, e scorrendo tra l'aorta, e l'arteria polmonale formano un certo plesso di nervi , a cui si die il nome di plesso cardiaco superiore'^ per- chè dilfonde i suoi tralci massimamente en- tro la sostanza del cuore , come fa ancora l'altro plesso, che sta aI(]uanto inferior- mente. 504. Con queste reti di filamenta nervose alla sede defila quinta o sesta , talvolta anco- ra della settima vertebra della cervice , hav- vi alle volte mischiato entro un picciolo gan- glio, non lungi molto dal ganglio cervicale inferiore. Devesi però confessare , che questo picciolo ganglio, il quale, quando vi è, chia- masi ganglio cervicale medio , non sempre si trova ; oppure è tanto vicino al ganglio cer- vicale inferiore, che a prima vista sembra una parte di questo. D'esi poi ricercare ac- canto all'arteria vcrtebiale, avanti che ella entri pei forami os-ci , che sono scavali nei processi trasversi delle vertebre della cervice. O vi sia poi , o non vi sia questo ganglio , è certo , che da lui , o dal plesso ossia rete de' nervi posta in luogo di quello , vengono prodotte delle piccole fibre , che parte vanno 83 al cuore , parte colle fila del pajo vago , a cui s'a2;giunf!;ono, formano certi nervi ricor- Tenti; parte hnalniente s inseriscono nel gan- glio cervicale interiore. 5o5. Questo ganglio ulteriore poi, in cui gonfiasi il nervo intercostale , unendovisi delle nervose produzioni dai due o tre nervi cer- vicali inferiori , e dal primo dei dorsali , suo- le per r ordinario essere anteriormente nel processo trasverso della settima vertebra della cervice , vicino all' articolo di questa colla prima costa , e tal volta poi sta o sopra o sotto questa vertebra. Partono da questo gan- glio dei filamenti che vanno ai nervi ricor- renti, e frenici ; così pure degli altri, che si distribuiscono in forma di plesso dietro l'arteria subclavia, da cui partono nervetti , che cinpon d' intorno a foooia di lacci , e la subclavia medesima, e l'aorta (0; e i quali si uniscono compagni ad altri nervetti vegnen- ti dal pajo vago, per form:ue i plessi car- diaci già indicati , e i polinonali ; de' quali plessi però gli stami vengono per la maggior parte derivati dall' ottavo pajo. Altri filamenti ancora procedenti dai ganglj , e dai plessi indicati del nervo intercostale si vanno dis- (i) Ho veduto che il laccio della subclavia arteria nasce più frecjuontementP dal ganglio cervicale medio , o dal plesso che tiene il luogo del ganglio. l8/L seminando per ordinario con legge incostante entro le parti , che stanno nel collo : intor- no ai quali si possono consultare varj libri degli Anatomici. Frattanto noi seguiamo il nervo intercostale dentro la cavità del petto. 5o6. Sotto il Q;an2;Iio cervicale infeiiore discende il nervo intercostale nel petto, ma dietro la pleura , stendendosi sopra il capo delle coste vicino al loro collo. 1 fili generati dai dorsali , e altrove da noi rammemorati , entrano nei ganglj dell' intercostale medesimo ( chiamati giustamente da alcuni gariglj in- tercostali toraciclli ) , da' quali procedono in incerto numero delle fibre , le quali concor- rendo insieme si con) pongono a qualche ma- niera in reti ; e dalle quali i tralci , a dir vero, moltissimi, si disperdono ne' vasi ir.ag- ^iori contenuti nella cavità del petto . Ricor- dammo già altri nervetti nati dalT intercosta- le, i quali dal collo si portano nel petto, ed altri ancora, che vanno ai nervi ricorrenti y e ad alcuni plessi . Ma tra le discendenze pro- dotte dall' inter'jostale dentro il petto, degno è d' attenzione un certo tronco nervoso ;, a cui si dà il nome di nervo splancnico , del quale mi farò a dire dopoché ayrò indicato, che il tronco interco^tale alla fine del petto e posteriormente passa per le carni del dia- fragma , ed entra nell' abdome; ora per una specie d'apertura, che fanno due fascetti ap~ i85 partenenti all' una e all' altra appendice del diafragma ( N. 363 ) ; ora al lembo ester- no di questa apertura ; ora , se parlasi dell' intercostale destro , per quella strada medesima per cui la vena azigo va dal petto neir abdome ; e se dicesi dell' intejcostale si- nistro, per l'arco, o fessura, che costeggia l'aorta discendendo dentro l' abdome. In tanta incostanza di luogo , per cui si traduce il tronco del nervo intercostale dalla cavità del corpo di mezzo nell'inferiore, parmi ciò nulla meno poter generalmente affermarsi , che il diafragma vien penetrato da quel nervo più. esternamente , e inferiormente , rispetto al nervo splancnico , che è un insigne produzione dell' intercostale medesimo . 507. Lo Splancnico nervo adunque, da altri chiamato collaterale^ vien generato dal-» r intercostale ; ma la sua origine non è sem- pre una, e la stessa. Piìi frequentemente però le sue prime radici sono somministrate dal sesto ganglio intercostale toracico; le altre radici molte per verità sono messe separata- mente da tre o quattro ganglj seguenti infe- riori, e talvolta ancora dai due altri inferiori, che il numero compiscono de' toracici . Dissi che moìte radici di questo nervo sono messe separatamente dai ganglj , perchè cioè sogliono essere due , tre , o quattro le fibre mandate da quei corpuscoli, che con obbliquo cammina i86 discendono dall' esterne all' interne parti al- quanto sopra il corpo delle vertebre per com- porsi in un funicolo, che è il nervo splancnico medesimo . S' incammina questi verso il dia- fragma ; a cui avanti di arrivare , getta tal- volta CO un nervo grossettO;, che chiamasi 1' accessorio dello splancnico . Indi il tronco dello splancnico passa fuori per il diafragma in luogo superiore più, e più interno insieme di quello che 1' intercostale ; il quale , come avvisammo , esce in luogo inferiore , e più al al di fuori : 1' accessorio passa il diafragma tra lo splancnico e l'intercostale. Ma tostochè lo splancnico e il suo accessorio , quando vi è, superato il diafragma, sono venuti nell'ab- dome , uno per parte compongonsi con quasi tutti gli stami in un duro corpicciuolo , che stendesi sopra lo stesso diafragma , e sopra l'aorta abdominale appena uscita dal petto, e chiamasi ganglio semilunare', dai di cui punti tutti quasi escono delle picciole fibre , che si distribuiscono nelle parti vicine . Siccome poi al componimento di questo ganglio altre ner- vose produzioni s' aggiungono singolarmente dall' ottavo pajo de' nervi , perciò di codesto nervo or devesi parlare , il quale provvede ^ (i) Dico talvolta , conclosiacosacliè poco fa ancora non r ho ritrovato in tre cadaveri. iS? tome r intercostale, non tanto alle parti del collo , quanto alle viscere del petto , e del-^ r abdonie . 5o8. 11 Fago nervo, ossia dell' ottavo pajo , viene annoveralo tra i nervi del cervello , i quali quando abbiamo descritto , insegnammo àncora le radici e l'origine di questo, la sua uscita dal cranio ^ e altre cose spettanti que- sto nervo . Ora proporremo alcune cose intorno il di lui decorso dall' uscita dalla cavità del cranio fino nelTabdome. Il tronco adunque del nervo dell'ottavo pajo s'avvitic- chia tenacemente col nervo intercostale alla sede del ganglio, non altrimenti che col lin- guale , e col primo cervicale: tra i quali nervi havvi frequentemente un qualche com- mercio per me2:zo di fila , che qua e là sono gettate. Altri fili costituiscono i nervi supe- riori della laringe, i quai fili però vanno a consu-marsi non solamente in certi muscoli della laringe, ma in quelli ancora che ap- partengono air osso joide e alla faringe , e nella gianduia tireoìdea ; altri finalmente, e molti veramente, accompagnano le arterie sin- golarmente che scorrono per questi , e altri luoghi superiori . Il tronco nervoso lambisce il collo nei lati fino alla settima vertebra di questo , e in questo cammino , oltre altre minime produzioni, che vanno ad altre parti poste nel collo , manda due o tre filamenti iS8 alquanto grossi , i qnali si congiungoiio con alcuni slami del nervo intercostale in un funicolo, che discende a destra avanti l' ar-^ teria innominata (il tronco cioè della subcla- tia 9 e comune alla carotide di questo iato ) a sinistra poi avanti l'arco dell'aorta. Ghia- mansi nervi ricorrenti , perchè , superate le arterie , su le quali si stendono , cacciandosi sotto queste, si riflettono insù, e da questa luogo ascendono nella laringe; dove porgono df ile picciole fibre , in cui- si dividono , non tanto alla laringe e alle sue carni e mem- brane 5 ma alla trachea ancora , all' eso- fago , alla gianduia tireoidea , e ai pol- moni . 509. Dopoché il vago ha messi i nervi ricorrenti , dal collo passa nel petto , dove mischiato con alquanti tralci del nervo inter- costale . e con altri prodotti dal ganglio cer- vicale inferiore , e dal primo dorsale , forma due plessi , che , come poco fa s' è detto , sono chiamati cardiaci ; e li distinguono in superiore e inferiore. Quello sta tra T arteria aorta e la polmonale ; questo poi anterior- mente sta steso sui bronchi, in cui si divide la trachea . Mandano ambidue dei filamenti , altri de' quali cacciati, direi quasi, tra 1' ar-* teria polmonale e l'aorta, altri penetrando le tuniche di queste arterie, si diffondono per le carni del cuore , d«lle orecchiette , e di 189 tutti i vasi. Ne questi sono i soli plessi, che derivano dal pajo vago e intercostale; imper- ciocché il vago è quello principalmente , che forma due altri plessi almeno , le cui fila entrano nei polmoni. Questi sono i plessi pol- monali , uno de' quali si è anteriore , l'altro posteriore. Le radici di questi plessi vengono dal vago messe , dopo aver mandali i ricor-- renti ; e le produzioni di uno principalmente a destra abbracciano i tronchi de' vasi pol- raonali , a cui compartono dei tralci, ed en- trano con quelli nei polmoni: mentre intan- to le distendenze dell' altro plesso lambisco- no d'intorno la trachea arteria nella parte posteriore, e seguono la distribuzione de'bron- chj per i polmoni. A formare questi plessi poi concorre principalmente il nervo ricor- rente del lato sinistro ; ed alcune fila di es- si abbracciano i vasi maggiori , ed apronsi strada nelle carni del cuore, 5ro. Ma l'uno e T altro nervo vago dopo aver sparsi questi rami , e moltissimi altri ancora , tra le lamine del mediastino poste- riore inoltrandosi all' ingiù , si avvicinano al- l' esofago , a cui danno delle fibre , le quali concorrono insieme, come fanno comunemen- te gli altri nervetti. In tal guisa però s' av- vicinano all'esofago, che il destro tenga la sua parte posteriore , e il sinistro l' anterio- re. In questa sede il vago dell'uno e dell' s(l-^ 190 tro lato chiamasi da alcuni plesso esofageo r uno e raltro; da altri poi , attesa la si- tuazione , appellatisi nervi stomacali , parti- colarmente perchè venendo coli' esofago nel- l' abdome preveggono principalmente e pri- mieramente allo stomaco . Per altro quasi tutte le fibre d' ambiJae i tronchi convenen- do assieme si confondono, per così dire, circa 1' orifi'.io superiore del ventricolo , e da esso si producono all' orificio inferiore , spargendo d«:^i rami nel ventricolo. Dissi confondersi qua- si tinte le fibre , perchè dall' uno o dall' al- tro tronco vengono messi dei nervetti, i quali parte vanno al fegato , parte a un certo plesso detto solare. Da quell' aggruppamento di fibre poi nasce una certa rete , quale si ch'ama plesso coronario , che , come dicem- mo , provvede principalmente al ventricolo; dal quale , se non dal tronco principale dal- l'una e dall' alti a parte, escono due ner- vi , che spesso si accompagnano in un solo , indi si dividono , e vantio a due corpicciuoli duri abbastanza > giacenti quasi a traverso , i quali da una figura loro qualunque diconsi comunemente ganglj semi- lunari commemorati ói sopra : sebbene in quanto a me assai di rado gli abbia tro- vati formati in guisa, che meritassero d'es- ser chiamati semilunari ; né questo nome veggo esser piaciuto al chiarissimo mio i9> collega Andrea Comparettì (0; se non lo diamo , come lo hanno dato alcuni , ai due ganglj uniti in uno , dicendo che il nervo splancnico principalmente , e alcuni stami dell'ottavo pajo compongono un ganglio solo, che ha in certa tal qual maniera una forma semilunare; il quale nulla di meno è piut- tosto un mucchio di ganglj , come ha scrit- to (2) il chiarissimo Sabatier, e recentemente r illustre mio amico Waltero (V Anotomico di Berlino ha dimostrato con tavole splendi- dissime ; il quale ancora chiamò questi cor- puscoli insieme uniti ganglj celiaci j attesa la loro sede in quella parte dell' aorta , dalla quale viene generata 1' arteria celiaca. (i) Vedi il libro che ha per titolo: Occursus Medici de \'aga aegriuidine iiifìrniitatis nervorum Andreas Com- parettì pag. J 18. (2) Traile Complet d'Anaromie. Da Nerf iiitercoslal. (3) Tavola d,ei Nervi del Torace^ e dell' Abdome. 92 Dei Nervi dell' Abdome derivanti Dair Intercostale , e dal Vago. Sii. JL_jssendo prodotto il nervo splancnì- co dall' intercostale , e da esso poi essendo principalmente fatto il ganglio detto simduna- re, o più giustamente congerie òe* ganglj ce- liaci , ne' quali concorrono i rami dei nervi inferiori dorsali, e de' primi lombari, e dello stesso tronco intercostale : e com-iosiacosachè alla composizione di questi gangij concorra il nervo dell' ottavo pajo , ossia vago , come abbiamo veduto; e conciosiachè finalmente da questo gruppo di gangij moltissimi nervi escano , i quali più o meno vanno a tutti ì visceri contenuti nella cavità dell' abdome ; essendo dunque così tutto questo, egli è fa- cile a comprendere , che 1' origine dei nervi appartenenti a quei visceri devesi riportare allo splancnico principalmante , e perciò al- l'intercostale , e al vago ossia all'ottavo pajo, 5 12. I nervi poi usciti fuori da quei gan- gij , parte si formano in plessi , e parte in gangij minori ; e tanto validamente sono complicati tra loro e coi vasi dell' abdome, elle il disvilupparli a i.egno che la prepara- zione anotomica abbia una qualche eleganza. 1^6 e il mostrare inoltre , e descrivere accurata- mente le situazioni dei nervi medesimi , le connessioni , le distribuzioni , il nnmero , e infine i vicendevoli concorsi, che seno affatto innumerabiìi, sia un'opra a d re il vero, che sembra superare i limiti delT ingegno (i). e della destrezza umana. Laonde si contente^ remo di dir poche cose intorno a que^tI nervi dell' abdome . Sii. Dove abbiano la loro sede i ganglj celiaci fu da noi poco fa indicato. I nervi maggiori e minori che nascono da es^^i, cer- tamente in gran numero , si congiungono non solamente con certi filtimenti vicini , ma coi rimoti ancora. Dalia parte superiore dei ganglj escono dei rami , i quali attaccatisi ad alcune discend<»nze dei dorsali inferiori , e de' superiori lombari Vr.nno alla faccia con- cava del diafiagma, e svaniscono nelle di lui carni. Ma altri fili nati da questi ganglj^ ed uniti tra loro , e coi tralci dell' ottavo pajo a fo^^oia quasi di rete, tal bricano un sgruppo di nervi , la di cui sede è subito >otto il dia- fragma; e questa rete nominasi plesso solare; dal quale i nervi che escono si vanno dis^e- jninando per il me secolo e per gì' intestini. (i) Q'iiadl sono più da ammìr''.re le testé iodate ta- vole anatomirhe dell' illustre Waltero. FARTE III, l3 «94 Da questo plesso inoltre , come anco dai ganglj celiaci, e principalmente dal plesso esofageo posteriore nascono molti rami avvi- luppati insieme^ convenienti quasi in un tri- plice plesso , medio cioè , il quale , posto tra gli orificj dello stomaco superiormente , è il ^a noi commemorato altrove plesso coronario stomacale ; e il destro , che siede sul tronco della vena porta , che somministra delle fibre al fegato , e alle parti vicine , al fondo cioè del ventricolo , e ali* intestino duodeno ; il quale perciò chiamano plesso epatico : il -si- yiistro finalmente, che occupa la parte supe- riore e posteriore dell' abdome ; e le di cui fila cingendo d' intorno V arteria splenica , e seguendo alquanti rami di essa , che vanno parte al pancreas , e parte al ventricolo , e principalmente alla milza, perciò le chiamano plesso lienale . Inoltre i medesimi ganglj, e I' accessorio dello splancnico generano altre fila, che fioriscono in plessi e ganglj minori alla sede dei vasi renali, cacciate le loro fibre nei reni, d*onde a queir intricato avviluppo di fili , e di corpicciuoli diedero il nome di plesso renale , o di ganglj renali ; siccome un altro plesso minore un po' inferiormente, con altri piccoli ganglj frammischiati derivanti dal plesso renale , sta sopra i vasetti sper- matici , co' quali va alle parti , che sono trascorse da questi vasetti. Laonde a questo 195 si è dato il nome di plesso spermatico. Ma altri plessi , altre reti , l'avviluppo delle quali è assai grande ^ danno altri nervi, anzi i principali al mesenterio particolarmente , e agli intestini. Tre sono questi plessi, uno de' quali , e questo il più nobile per V ordi- nario , appellasi plesso mesenterico superio' re ; 1' altro plesso mesenterico inferiore ; il terzo finalmente nomasi plesso ipogastrico . 514. Il Plesso mesenterico superiore è ge- nerato dai gangli celiaci, che giaciono prin- cipalmente a destra, e in questo plesso ascen- dono dei fili dal plesso mesenterico inferiore. A foggia di rete fabbricato cinge strettamente d'intorno T arteria meseraica superiore ^ e colle sue produzioni s' accompagna ai rami di quest* arteria , per andar poi errando nel mesenterio , e negl' intestini . 5 1 5. Il Plesso mesenterico inferiore riceve i suoi starai dai ganglj celiaci , dal plesso mesenterico superiore , e dai plesso , ossia ganglj piccioli renali, i quai stami s'avvitic- chiano tenacemente alT arteria meseraica in- feriore , e coi rami di questa arteria s' in- camminano al mesenterio parimenti , e agli intestini. A questo plesso, e più evidente- mente che nel superiore , s* aggiungono dei tralci ddl tronco medesimo del simpatico grande, e alcune radici gettate dai ganglj lombali. 196 5i6. Il Plesso Ipogastrico viene formato dai rami cM plesso niesenurico inferloie , e da quelli dt'i tre o quattro ganglj lombari che sono inferiori , sì ancora dai rami che escono dal nervo simpatico grande. Codesti rami raf- figurano una certa rete assai avviluppata, la CUI sede è circa l'ult-ma verifbra de' lombi. Provvede alle parti tutte situate nella pelvi, e con fila nervose tra se connesse e quasi innumerevoli j a cui si frammischiano dei pic- cioli ganglj ora più , ora meno , uè sempre dotati dei'a medes'ma grandezza. 517. Dietro a questi plessi, e ganglj frap- posti a' plessi medesimi, l'uno e l'altro tron- co intercostale nell' abdomé, poggiando sui lati dei corpi delle vertebre , spargendo qua e là dei rametti , che parte escono dai suoi piccoli ganglj , parte derivano dai nervi lom- bari , scorre infine sopra la faccia anteriore dell' osso sacro , accostandosi 1' uno all' altro i tronchi ; de' quali le fila ( dove i tronchi stessi si guardano scambievolmente ), disposte in arco colla convessità rivolta in su , comu- nicano tra loro ; mentre quelle che sono nella parte opposta , appartengono ai nervi sacri , i quali gettano le radici da inserirsi neir intercostale . Alla sede del coccige suole il tronco intercostale sorgere in un picciolo ganglio, da cui gli ultimi stami, che vengo- no fuori da lui si disperdono pei muscoli 197 del coccige 5 e per la fine dell'intestino rec- to ( ) • Questo è tutto ciò, che io penso bastare agli studenti di meijicina per investigare e conoscere i nervi. Che se occupati nell' ano- tomia de' nervi vedranno le generazioni di quesii , i plessi , i g^ngi) ricever radici da altre fonti ancora, e distribuirsi, dividersi, e piegarsi in altra e in altra maniera ; questi di grazia ( se ve ne sono alcuni che sono stati, o sono miei scolari ) si ricordino, che a me medesimo in occasione delle prelezioni anojomiche o^ni anno accadono molte varietà che danno maggiormente a vedere la difficoltà dell' opra , e ci avvertono insieme di non chiamare in dubbio altre descrizioni de' nervi -stampate da uomini chiarissimi. Frattanto affinchè i giovani , che vogliono attendere a far delle preparazioni anotomi- che, abbiano sotto gli cechi un qualche esem- plare de' nervi almeno che apparteng'ono alla midolla spinale, aggiugn^rò una Tavola assai elegante dello sperimentatissimo Ubero; della quale niente vi può essere in tal proposito di più chiaro, e di più simile alla natura della cosa medesima. E questo asserisco tanto più fidatamente , che , quando cominciai ad (i) fVuItero luogo citato '98 insegnare V Anotomia in questa celebre Uni- versità , diedi questa Tavola ai pubblici Dis- settori ; dalla cui perizia ne avvenne , che la preparazione fatta da loro assomigliasse interamente all' liberiana ; come facilmente potranno vedere i miei scolari confrontando le figure, che aggiungiamo, colT annua pre- parazione della midolla spinale. Forse è inu- tile l'avvertire, che le annotazioni aggiunte alla spiegazione di questa Tavola sono dell' il- lustre Allero (0. FINE DELLA PRIMA PARTIi DEL SECONDO TOMO. (i) N. B- Si ommettono come al I. Tomo le Figure e la spiegazione di esse per le ragioni ivi addotte. Il Traduttore . \ w