PROF, CORRADO PARONA IL’ ELMINTOLOGIA . ITALIANA DA' SUOI PRIMI TEMPI ALL'ANNO 1890 pa lb, 7 hd Lui x i È ta reti a i é A \ D Si pi si Ù Pam € an = n y INT, - NI Ò a a a Aa î n io ATTI DELLA R. UNIVERSITÀ DI GENOVA PUBBLICATI PER DECRETO ED A SPESE DEL MUNICIPIO DI GENOVA VOLUME XIII GENOVA TIPOGRAFIA DEL R. ISTITUTO SORDO-MUTI 1894 I, ELMIMOLOGLA ITAKHM DA’ SUOI PRIMI TEMPI ALL' ANNO 1890 STORIA, SISTEVATICA, CONOLOGIA È BIBLIOGRAFIA DEL DOTTOR RO PARONA Pror. 1 Zooroara; Lr DOCENTE DI PARASSITOLOGIA UMANA AR. Se NIVE DI GENOVA GENOVA TIPOGRAFIA DEL R. ISTITUTO SORDO-MUTI 1894 dl ni sua ii IOTRICLL HA Lon rig N ul Qu Sti I LL uno iui ETUUVITEA vai I FAMA ASA MIMIBMOO È IDEM LT ga Aeon ORME i di i (If CORUNA sea. MY i 1l1°8 pa | LUCIANA, - Ai ». Oltre il caso da lui descritto delle gallozzole della faina (p. 44), ben più importante è quanto scrisse a pagine 77-78, «Il mesenterio di una lepre tra tunica e tunica 1’ ho veduto tutto tempestato di certe gallozzolette o idatidi trasparenti piene d’acqua limpidissima, di figura di un seme di popone col beccuccio in una dell’estremità bianco e non trasparente. E sono di diverse grandezze, altre non maggiori di graneliini di miglio, altre come granelli di grano, altre come semi di popone e di cocomero. Moltissime idatidi inoltre covano sotto Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XII — aggr— la prima tunica esterna di tutto quanto il canale degli ali- menti e molte e molte, come se fossero animali semoventi, stavano libere, e sciolte nella gran cavità del ventre infe- riore e molte erano rinchiuse sotto la tunica che riveste il fesato, e molte altre profondamente nascoste, aggruppate a mucchii e legate insieme nel fegato medesimo, e queste del fegato erano le maggiori di tutte, essendovene tra esse qual- cuna più grande di quel che si sia ogni gran seme di zucca. Nel fegato, invece di vescica di fiele, vedevansi due grandi, lunghe, esterminatamente grosse ramificazioni pienissime di fiele, nella quale nuotavano diciotto di quei vermi che tro- vansi non di rado nel fegato delle pecore e dei castroni e che dai macellai fiorentini sono chiamati Bisciuole: onde mi venne dubbio se quelle gallozzole grosse acquose di figura di seme di popone o di zucca potessero per avventura essere gli embrioni, per così dire, di questi vermi che abitano nel fiele, e che tali col crescersi e col perfezionarsi diventassero; ma non saprei con certezza affermarlo, nè mai ho saputo chiarirmene, ancorchè in moltissime altre lepri io abbia os- servate le suddette gallozzole, e vi abbia usata qualche poco di diligenza per ritrovar pur con certezza, che cosa fossero, e che acqua fosse quella, di che erano piene; ne presi una considerevole quantità, e le feci lungamente bollire nell’ acqua di pozzo, ma l’acqua di esse gallozzole non si rapprese mai, come suole al fuoco rappigliarsi, e congelarsi il siero che si separa dal sangue, l’acqua che si trova nelle vescice fatte da vescicatori ». Vallisnieri (1690) narrò il caso di vescichette a grappolo, disegnate chiarissimamente, che in numero prodigioso furono partorite da una donna quinquipara [1109]. Anche Malpighi (ZEph. nat. cur. A. VII, p. 58-59) ac- cennò all'esistenza di vermi vescicolari e riconobbe, al pari, anzi prima dell’ Hartmann, che certe vescicolette, designate col nome di idatidi, godevano della vita. ag] == Vincenzo Menghini scrisse: De vesiculis quibusdam cum urina emissiîs [606], e dopo aver descritte queste vescicole, grosse da un cece ad un fagiuolo, fece esperimenti ponendole nell’ acqua. Poco dopo, Morgagni « De sedibus ecc., 37 Ep. e 38 » [667] osservò le idatidi negli animali (vitello, bue, colomba) e negli uomini. Pel primo riferì (Zi. III, £p. XL, $ 30) un caso di echinococco nel midollo spinale in una donna di 26 anni nella quale i fori intervertebrali delle prime due vertebre lombari erano dilatati e per essi erano penetrate le idatidi nello speco midollare. Conobbe egli pure che il liquido in esso contenuto non coagula al calore; accennò al suo sapore salato; ma negò, o non volle accettare, l'opinione che le idatidi fossero insetti od embrioni di essi. Rinvenne idatidi nei polmoni, grosse quanto una mela, e riferì alquanti casi dovuti ad altri osservatori. Carlo Guattani (De ewtern. aneurim. 1772, 109) parlò di un uomo, di 40 anni, che presentò un tumore alla regione epatica, prolungantesi verso l’ ombelico, che fattosi fluttuante ed apertosi lasciò esito a 300 intere idatidi [507]. Si succedevano le ricerche più precise di Pallas, di Goeze, di Bloch e di Zeder e così fra noi si pervenne al Brera « Le- zioni, ecc. [119] » il quale, sebbene non esatto in tutto, descrisse nondimeno la struttura delle pareti vescicolari ravvisandovi tre membrane. Ciò a proposito del caso di un uomo, morto per apoplessia, che presentò grossi gruppi di idatidi lungo i plessi coroidei, esempio che rafligurò in bellissime tavole (II, III; delle Lez. cit. p. 26). Trovò inoltre l’echinococco nel fegato di donna, morta a Bologna (Mem. p. 159) e nel peritoneo di altra donna a Crema, (Mem. p. 161); come pure ne indicò al lobo sinistro del cervello di un uomo stato studiato dal Montesanto a Padova (Mem. p. 1835) ed altro, dovuto al Puccinotti, il quale vide un cervello di donna disseminato di echinococchi, alcuni e liberi nei ventricoli ed altri incapsulati nella sostanza ci- nerea. Per ultimo il Brera illustrò ancora un caso di idrope ascite, simulante la gravidanza, nel quale invece riscontrò innumerevoli cisti sparse nel cavo addominale ed invadenti molteplici organi. [121] Col nome di Ovuliger carpi volle indi- care un preteso verme cistico, che collocava fra l’idatide ed il cenuro (Giorn. progr. patol. 1837) (1221. Anche l’ Angeli (1817) osservò caso di donna idropica, dalla quale, per un’ apertura ombellicale, uscirono numerose cisti idatiche [28]. Nel 1818 Mangili [578] si occupò delle pretese idatidi uterine, dicendo che esse non hanno testa e che il loro conte- nuto è differente da quello dei vermi vescicolari. Lo Zuccari [1141] segnalò idatidi alla mammella; M. Rossi [915] de- scrisse il caso di idatide alla regione mastoidea in una donna; e Francesco Rossi [916] trovò numerose piccolissime idatidi innicchiate fra la coroidea e la retina dell’occhio umano (an cisticerchi: V. retro, $ cisticerco). torgone vide uscire da un’ apertura trecento idatidi « Clin. chir. Palermo 1832 » [448]; Bufalini (Patol. anat. I, p. 170, 1835) ritenne collegata la elmintiasi idatidea epatica, splenica, o cellulare. alle malattie intermittenti per miasma palustre; Maule (1856) dissertò sopra una grandissima idatide epatica [598]; Portal, già si disse, fece conoscere [856] un caso di donna che espulse dall’utero 6070 idatidi, senza gravi conseguenze, e poco dopo [857] espose alcune riflessioni sopra un ascesso epatico complicato da idatidi; e Rodolfi (1857) parlò dell’echinococco del cervello [904]. Delle Chiaje, nel suo trattato di elmintologia, pure si occupò dell’echinococco dell’uomo. Ebbe conoscenza del caso di un paziente, dal cui costato destro escirono più di 500 idatidi. Riportò inoltre varî esempi dovuti a diversi au- tori; fra cui quello del Tortora (come riferì il Serao [971]), agg il quale incidendo un tumore alla mammella di una donna, diede uscita a immenso numero di pallottole acquose. Così fu- rono notevoli quello di Marruncelli (Saggi ecc. 200) di una paziente, dalla quale, per un taglio praticato alla regione epatica, si ebbero oltre 2000 idatidi in trentanove giorni; e quello di Tisone, che rinvenne nella vescica orinaria dodici borsette, grosse quanto ovo di gallina, tre delle quali piene di limpida sierosità; gli ureteri dilatati pure ne contenevano e le pareti dei reni assottigliati presentavano altri sacchi. Analogo pezzo patologico conservò nel gabinetto anatomico dell’ Università di Napoli il Folinea. Lo stesso Delle Chiaje (i. cit. p. 176) parlò di altro indi- viduo, il quale aveva sofferti disturbi vescicali ed all’ au- tossia presentò tumore, davanti al retto, contenente dieci acefalocisti, grosse come una noce ed aderenti con pedun- colo comune al legamento posteriore ed inferiore della ve- scica orinaria. Il Nicolich (1846) osservò in una donna numerose ve- scicole epatiche uscire colle feci [682]; il Cotugno descrisse due casi di echinococco: uno al fegato di un giovane uomo e l’altro di una donna che emetteva cisti colle orine, e nella quale sospettò una comunicazione fra il rene ed il fegato (Opere I. 238). Belvederi (1850) trattò di due casì di acefa- locisti « sociali » del fegato in un bolognese [65]; ed il Dubini (Entozoogr.) [33838] mentre disse rarissimi i vermi cistici, ri- tenne raro l’echinococco e proprio ai vecchi. Le osservazioni di casi clinici e patologici sull’echinococco nell’uomo si andavano per tal modo rapidamente aumen- tando, e questo gran numero di fatti dipendeva da ciò che, come ben si conosce, esso elminto dà luogo a forme morbose, che furono sempre di spettanza della chirurgia, la quale, anche a questo riguardo ebbe a fare giganteschi progressi. La dia- gnosi constatata dalle punture esplorative e le laparotomie, che in questi ultimi tempi raggiunsero isperati successi, con- Sy tribuirono ad accrescere negli annali chirurgici l’enumerazione dei casi ascritti all’echinococco; sicchè sarebbe difficile re- gistrarli completamente. Le mie ricerche bibliografiche, facilitate, mi piace dichiararlo, dalla bella monografia del D." Vincenzo Piazza-Martini (Palermo 1880) [839], giunsero ad alto numero, e cioè ad oltre 163 indicazioni di casi speciali descritti e che vertono direttamente od indirettamente sull’ echinococco in Italia ; e queste resero possibile segnalare alcune località (Sicilia, Napoli, Romagna) sinistramente celebri per la frequenza di detto verme. Riferendoci, per non dilungare eccessivamente questa rassegna, alle enumerazioni bibliografiche citate, troviamo infatti, negli anni susseguenti, numerose pubblicazioni sul- l’echinococco dell’uomo e di alcuni animali domestici. Così si occuparono dell’ echinococco del fegato, della sua sintoma- tologia, o della sua cura, il Migoli [613], il Galamini [408], il Belluzzi [64], il Bistacci [87], il Concato [224, 225], il Palamidessi [701], il Verardini [1117], lo Spantigati (1868), il Sangalli [939], che dichiarò rarissimo 1’ echinococco in Lombardia; il Timermans [1069], il Franco [398] il quale disse essere invece frequente a Napoli; il Paolucci [707], ed il Tassi [1061]. Del- l’echinococco al cuore ne indicò un caso Ziliotto [1137 A); al polmone ne parlarono Maggiorani (1866) per caso di emottoico che sputava cisti; Federici [375] e Corazza [238]; al cervello ne indicarono il Nuvoli [683]; il Bille, il di cui lavoro fu tradotto in italiano [86], ed il Cerve- sato [196] parlando dell’ echinococco nell’ età infantile, diede la storia di un caso del parassita interessante il midollo spi- nale. In quel tempo troviamo il Carruccio descrivere [179] una voluminosa mole idatigena espulsa dall’utero; e Rey- mond illustrare un raro esempio di idatidi alla lingua [881]. Taruffi, nel suo Trattato di Anatomia patol. [1057], =, FA parlò sulla distribuzione e sulla frequenza dell’ echinococco in Italia. « Differenze rilevanti, egli dice a pag. 557, si danno pure fra provincie e provincie; per esempio in Italia di rado le stati- stiche mediche fanno parola di malattie idatiche ed il Sangalli riferisce che sopra 3375 cadaveri, trovò soltanto tre casi di echinococco ; noi invece in dieci anni (1559-1868) abbiamo conservati 8 preparati sopra un numero maggiore di casi offertisi nella nostra scuola di sezione, dei quali non tenemmo memoria, non offrendo essi nessuna speciale circostanza. Ora se si considera, che in questo decennio negli ospitali civici di Bologna sì sono avuti 5982 cadaveri, di cui il minor numero venne sezionato all’ Università, che nel medesimo tempo nelli ospitali si ebbero due infermi per idatidi (casì di Verardini e di Concato), che altri infermi della medesima malattia sono stati curati a domicilio, si rileva come la pro- porzione degli echinococchi nella nostra provincia sia molto rilevante in confronto di Pavia e molto più in confronto a tutti quei luoghi, dove i medici non hanno fissata la loro attenzione su questa affezione. Ma se tali argomenti non bastassero, aggiungeremo che già nei primi tre mesi e mezzo del 1869 abbiamo raccolti tre nuovi esempi di idatidi:il 1.9 fu esciso in clinica del Prof. Loreta ed era una idatide sem- plice del volume di un grosso arancio, che aveva sede nell’a- scella sinistra d’un ragazzo (Prepar. N. 1613); il 2.° esempio fu da noi rinvenuto in un morto per gangrena polmonare, in cui una grossa idatide semplice occupava il lobo inferiore sinistro (Prepar. 1633); il 83.° finalmente fu pure da noi tro- vato in un cadavere, in cuì oltre una stenosi della bicuspi- dale riscontrossi una ciste con idatidi endogene nel lobo destro del fegato ed un’altra ciste di egual natura nella porzione inferiore della milza (Prepar. 1649). In questo breve tempo anche l’Ercolani ha arricchito il suo museo con un fegato ed un polmone affetti da idatidi appartenenti ad una scim- mia di sette anni (Cercopilhecus sabeus) nata a Torino. ERTONEA Tale frequenza è superata dagli animali che vengono ma- cellati in città; difatti il veterinario Gotti ci riferiva che nelle pecore può calcolarsi la presenza delle idatidi sul diecì per cento; ed il veterinario Giordani ci assicurava che in media negli animali bovini macellati a Bologna si può va- lutare al 5 °/,, in cui si rinvengono echinococchi. Questa differenza nella proporzione fra pecore e buoi può trovar spiegazione nel fatto che le pecore nascono e pascolano nelle nostre provincie ed invece buon numero di buoi proviene da altre parti d’Italia » (1). — Anche il Taruffi avrebbe avuto una enorme prevalenza dell’ echinococco al fegato (17 sopra 23: p. 558) a confronto con quello di tutti gli organi. Ma sopra il fatto della frequenza dell’ echinococco ritor- neremo più tardi ed ora continuiamo la citazione delle altre pubblicazioni in serie cronologica, sull’ importantissimo parassita. La prevalenza dell’ echinococco al fegato risulta sempre enorme, sicchè nella bibliografia in riguardo, quest’ organo occupa con sproporzione grandissima il posto più alto sopra qualsiasi altro. A conferma di questo basta elencare quanto fu possibile raccogliere in proposito, limitandoci, per brevità, ai soli nomi degli autori, che si desumono dall’ indice biblio- grafico (Vedi parte IV) e vedremo un aumento progressivo di indicazioni. 1872 Migoli [614]; 1873 Berti [79], Burresi [139], De CGristoforis [280]; Semmola [968 A]; 1877 Bembo [66], Gallozzi [413]; 1878 Gallico [411], Sensini [970]; 1879 Alessio [16], Sapunzachi [949]; 1880 Bruni [129]; 1881 Casali [189], Trombetta [1085], Ferraro [881], Rossoni [918]; 1882 Borgherini [105]; 1883 Bernabei [74], Durante (1) Troverei una altra ragione nel fatto che al gregge pecorino, in generale, vanno compagni uno o più cani; sorgente prima della dispersione dei germi del- l’echinococco (C. Parona). SIN — [886], Federici [375]; 1584 Concetti 229), Rubino [928], Rossoni [919]; 1SS5 Giannotti [437]; 1SS6 Cantieri [168], Cavazzani [192], Ferrari [880], Piazza-Martini [886], Postemsky [858]; 1887 Cagnetta [148], Costa [246], Falcone |366], Loreta [547], Usiglio [1089090]; 1888 Brancato [116], Cimbali [201], D'Antona [269], Ghillini [433], Mariotti [588], Pensuti [767]; 1859 Bruno [131], Jalderai [150], Caruso [186], D'Antona [270], Durante [888], Ruggi [927]; 1890 Cappellani [174], Cuneo[261], Orsi [694], Pozzi [860]; ed i nuovi casi che ebbe a far conoscere il Piazza-Martini nella sua monografia, dove sopra 23 casi, 47 spettano all’ echinococco del fegato, contro 3 al polmone, 2 alla milza ed 1 al rene. Seguono per frequenza i casi di echinococco dell’ apparato respiratorio (polmone, pleura, ecc.) ed infatti enumereremo i casi di: Mastrelli [596] 1871; Pennato [763] 1882; A r- zelà (cavo pleurico) [34] 1882; Patella [750] 1884; De Ren- zi [315]; Primavera [861] 1885; Borgiotti [106-107] 1886 e 1888; Jannuzzi [519], Maraglio [575] 1888; Pavone [760] 1859 e Salomoni ,982] 1590. Sull’ echinocco al cervello ed al sistema nervoso in gene- rale, parlarono: Orsi [692]; Piazza G. [835] 1872; Cicci- marra [199] 1875; Frusci (colonna vertebrale [405] 1876; Visconti [1124] 1879; Galeno [410] 1884; Bazzani [59] 1886; Luzzati (endocranico al parietale sinistro) [558] 1887; Ungaro [1087] 1888; Cervesato [196] ed Escher [361] 1880. Ai reni furono descritti casi: da Baldini [42] 1878, Guy [514] 1884, Baldelli [41] e Gamba [418] 1885; Ruggi [926] 1888; Di Fede [327] 1859 e Sangalli [944] 1890. Non rarissimi i casi alla milza : T. Tommasi [1078], 1873; Alessandri [10] 1878; Goncetti [228] 1880; Fibbi [383] 18385; Piazza-Martini [888] 1887; Durante [837] 1888; Coen [212], Piazza-Martini cit. [8389] 1890. Phag 0. SA Anche all’ utero ed organi annessi furono segnalati esempi di echinococco: Spiaggia 1875 [1028]; Generali (ovario) 1882 [426]; Talini (grandi labbra) 1885 [1052]; Jannuzzi 1887 [518]. Riscontrarono echinococchi al cuore: il Morgagni [667] Epist. XXI. Art. IV., il quale in un uomo, morto improvvi. samente, trovò alla parte posteriore del ventricolo sinistro un tumore grosso quanto una ciliegia e considerato come echinococco; il Mastrelli [596] 1871; e il Migoli cit. [614] 1872. D'altra parte il Lombardini [544] 1872, il Generali [481] ed il Perroncito [790] dissero dell’ echi- nococco del cuore nei bovini. Morelli [666] e Sorge [10283] scrissero nel 1886 sull’echi- nococco retroculare dell’ uomo. Troviamo inoltre illustrati casi interessanti organi meno preferiti, e fra questi citeremo: quello di Albanese, sull’ echinococco alle apofisi trasverse delle vertebre lombari 1874 [5]; di Pintor Pasella [848] di grave distocia degli organi nel bacino nella donna; di Tor- tora (V. Serao [971]), e di Franceschi [895] 1883 alla mam- mella; di Rossoni [918] 1881; di Roth [921] 1888; di Mo- rini [670] nel cavo addominale, di Storchi [1032] 1870, al peritoneo; di Gimbali [200] 1887; di Rocchi [908] 1888, e di Trombetta [1085] 1888, al mesenterio. Lussana [552] 1882, parlava di echinococchi al bacino, D'Adda [268] 1885, alla fossa iliaca sinistra; Viti [1129] 1887 al cavo pelvico, mentre Talini [1053] nel 1883 faceva conoscere echinococchi ai muscoli ed alle ossa, Minich [616] alle ossa lunghe e Lenzi [536] 1885, e Gallozzi [414] 1886 alla tiroide. Per ultimo sugli echinococchi in generale scrissero: il Per- roncito [774,777] nel 1871 e 72; il Morini [670,671] 1386; come pure il Guarracino [505] 1886; il Capparoni [178] 1887; lo Spilmann 1889 [1030]; il Ferretti [382] 1890, ed il Piazza-Martini [839] 1890, che trattarono o dell’ echi- e (E nococco quale parassita, o dei metodi di cura in generale di esso. Fra tanti studiosi di questo importantissimo parassita, al- cuni si interessarono anche di distribuire i casi a seconda del sesso, o dell’ età dell’ ospite, o dell’ organo da lui invaso, o della sua varia distribuzione nelle diverse regioni della penisola nostra. Oltre quanto ho riferito nelle indicazioni bi- bliografiche, rimando per maggiori ragguagli alla citata mo- nografia del Piazza-Martini [839], a quella del Ferretti [382] ed al recentissimo lavoro del D." Cuneo [261]. Così, riguardo alla corologia dell’ echinococco in Italia, sappiamo che (Piazza-Martini l. cit. pag. 30) nelle varie pro- vincie d’ Italia non è raro l’ echinococco ad osservarsi, benchè non frequentissimo ; a Napoli è senza confronto più frequente che a Genova ove costituisce una delle malattie più rare ed eccezionali (De Renzi). Secondo Silvestrini, l’ echinococco è raro negli ammalati del Veneto e della Lombardia. Il Sangalli (già si disse), in 5428 autopsie eseguite in 41 anni nella scuola d’ anatomia patologica ticinese, rinvenne quattro volte soltanto e casualmente l’echinococco (Rendic. Ist. Lond. 1890, p. 271). Più raro nell’ Emilia, abbastanza frequente nelle provincie romane, ed in Sardegna. Fre- quente più che altrove è in Sicilia; e degli infermi di echi- nococco, che pervengono alle cliniche ed ospitali di Palermo, pochi sono della città, il maggior numero è dell’ interno dell’ isola. Secondo il Cuneo (I. cit.), dei 166 casi da lui presi in esame, 35 spettano alle provincie napoletane, 27 alla Sicilia, 23 a Roma e Marche, 18 alla Toscana, 17 al Veneto, 15 alla Lombardia, 14 alla Romagna, 11 al Piemonte, 11 a Trieste, 5 al Piemonte, 4 alla Sardegna, 1 alla Liguria. Il Cerve- sato [196] direbbe l’echinococco relativamente più frequente nella provincia di Padova, che in altri luoghi d’ Italia. Epperò, per quanto siano facili a riscontrarsi alcune diffe- PERS renze fra i dati statistici esposti dal Piazza-Martini e dal Guneo, tuttavia ne risulta maggior abbondanza nelle pro- vincie meridionali ed in Sicilia; regione quest’ultima più colpita, come fecero conoscere, al pari del Piazza-Martini, anche il Grassi ed il Calandruccio. La maggior frequenza dell’ echinococco nelle regioni me- ridionali, si vorrebbe da alcuno ascrivere al grande con- sumo che colà si fà di verdure crude, mentre è raro nel Veneto ed in Lombardia, ove abitualmente l’ alimentazione è prevalentemente carnea. Una chiara idea della sproporzionata distribuzione dell’echi- nococco in Italia si può avere consultando la carta di co- rologia elmintologica d’ Italia, unita al presente volume. $. 4. BorRIocEFaALO (dell’uomo) Il botriocefalo dell’ uomo (B. vulgaris, Linn.; latus Brems.) nell’ elmintologia italiana ha un interesse speciale, giacchè per lungo tempo si volle, in modo assoluto, dichiararlo man- cante nel nostro paese; mentre soltanto pochi autori mani- festarono dei dubbi in proposito. Però in oggi è certo che esso devesi aggiungere alla lista degli entozoi umani anche dell’ Italia. Abbiamo infatti diverse notizie di botriocefali stati riscon- strati fra noi, ma in persone d’ origine non italiane (svizzere per lo più), oppure in italiani che furono per lungo tempo all’ estero, ma, oltre questi non mancano esempi di persone affette da botriocefali, che senza dubbio incontrarono 1° infe- zione in Italia, perchè mai furono all’estero; cosa assicurata d’altronde per la dimostrazione delle larve di essi nei nostri pesci, come vedremo. Delle indicazioni che ci sono note la più remota è con tutta probabilità quella dovuta al Guidetti [509] (Dez vermi umani; Firenze, 1783) il quale narra che una vecchia di Fiesole vo- SLM mitò una tenia a lunghe proglottidi, ma che più tardi al- l’autossia (31 luglio 1783) presentò nello stomaco due ascaridi e nell’ ileo una tenza a corte proglottidi di color assai fosco ; il che farebbe sospettare un vero botriocefalo. Il Bettoli (1806), ad un soggetto oriundo svizzero, fece espellere lunga catena di cucurbitini e disse: « mi parve di riscontrare i caratteri della tenia ad anella corte, eccellen- temente descritta dal grande naturalista di Ginevra » [82]. Brera nelle sue memorie (p. 406) parla di donna manto- vana che, maritata con uno svizzero ospitante il botriocefalo, dopo pochi mesi di matrimonio fu incomodata essa pure dal cestode, che lo stesso Brera potè riconoscere spettare alla tenia inerme. Aggiunse averne osservati altri esempi in Isviz- zeri stabilitisi in Italia (p. 58, id.) e che per altro essa tenia inerme sarebbe rarissima fra noi. Con maggiore certezza ebbe a parlare del botriocefalo il Frank, quando nelle sue: De retention. Vol. XI, 1821 [400], disse: « Trovasi in certi popoli solamente svizzeri, russi ed in parte francesi, rarissimo per gli altri, lo che corrisponde ancora. alle nostre osservazioni fatte tanto in Germania quanto in Italia, in Polonia, in Russia nel corso di più di mezzo secolo. » « Già da tre anni, continua il Frank, ci fu permesso l’uso del Museo elmintologico di Goeze, eretto a Pavia, dalla muni- ficenza dell'Imperatore Giuseppe II. Essendo stato espulso nel maggio del 1789 un verme da un malato certamente italiano, giacente nello spedale di Pavia, ci si presentò l’occa- sione di esaminarlo. Osservai essere di color bianco verdognolo, articoli brevissimi, nodosi nel mezzo, uniosculati; mancava però il capo e lo dissi feria larga, corrispondente a quelle che nel detto museo si conservano ai N. 1, 2, 16, 17, 18, perchè simile ad essi in ogni maniera e lo aggiungemmo a quegli esemplari del Museo. Uno degli articoli più largo di questo verme androgeno, ci fe’ vedere nel mezzo presso l’ovario, => una piccola prominenza unciniforme, obbliquamente ripie- gata, osservata ancora da altri e destinata forse all’ ufizio di generazione (pag. 28-29; traduz. ital. L. Morelli). » Delle Chiaje (Elmintol., Ed. IV, pag. 19, 1844 [294]) disse del caso ora citato del Frank ed aggiunse aver pure osservato il botriocefalo in un adulto, nonchè la simultanea espulsione di due esemplari completi da altro ospite. A pag. 133 narra infatti di un ufficiale svizzero, residente a Gaeta, che disturbato da elmintiasi, prese un antielmintico e fu liberato da due botriocefali intieri. Ma il secondo caso è ben più in- teressante. — Il pescivendolo napoletano Silvestri, per un quadriennio, soffrì i fenomeni del verme solitario, ed avendo fatto uso della decozione di radice del pomo granato, insieme a poche goccie di olio di crotontiglio, dopo tre ore, espulse un botriocefalo (1. cit. pag. 153). Dubini (Entozoogr. 1. 1850 p. 196) [3383] racconta di aver curato a Milano varî ammalati, che espulsero botriocefali, mentre alquanti altri esemplari di tale cestode gli furono regalati da parecchi medici esercenti in quella città. Aggiunge il caso di una donna di Ginevra con botriocefalo, alla quale amministrò decotto di radice di pomo granato, ottenendo l’ e- vacuazione di un botriocefalo quasi intero, ma senza capo, e che nelle anse e nei nodi teneva avviluppata una tenza so- Lum, lunghissima e colla testa (pag. 44). Tenendo calcolo dei casi del Frank e del Delle Chiaje, il Dubini arguì essere nel nostro paese non raro il botriocefalo; il che infatti fu con- fermato dalle più recenti osservazioni. Il Masserotti [595] e ’ Oliari [687], parlando dell’ uso del kousso, dissero aver ottenuta l’ espulsione del botriocefalo, il primo a Milano, il secondo a Crema. Il Tibaldi [1067] fece menzione di un altro caso verificatosi in una signorina di Binasco (1853). È a notarsi però che nessuno dei tre autori indicò se questi ospiti furono mai fuori d’Italia. Nel 1879, V Albini [7,8] esaminava a Napoli un botrioce- È | elio) falo umano vivente, la di cui ultima proglottide era bifida. Grassi nello stesso anno (1879) trovava botriocefali in quattro persone tutte lombarde [459]; e l’anno appresso (1880) descriveva [461] altro caso di botriocefalo, stato espulso da un uomo di Varallo-Pombia, e che era stato raccolto e conservato nella collezione elmintologica del Museo zoologico di Pavia dal Balsamo-Crivelli; detto verme, presentando caratteri spe- ciali, fu dall’autore distinto come varietà (5. tfenellus). Mio fratello D." Ernesto, durante la sua permanenza a Varese (1880-1882) quale direttore di quell’ ospitale civico, ebbe favorevole occasione per portare largo contributo, non solo alla casistica del botriocefalo, ma anche per riconfermare con numerosi esperimenti sui pesci dei laghi lombardi, le recenti scoperte, state fatte sullo sviluppo del botriocefalo; ricerche che, continuate poi a Milano, egli rese note in diverse pubblicazioni ['782, 736, 742 a 746], dimostrando che in quella regione dell’alta Lombardia, ricca di Jaghi, il botriocefalo vi è frequente. Oltre un caso di una persona che ospitava tre botriocefali (Z’ Osservatore, 1880), E. Parona ebbe campo di notare a Varese una straordinaria abbondanza di cestodi; tantochè registrò ben 57 casi, dei quali 26 erano di Tenia saginata, 14 di 7°. solium, 13 di botriocefalo e 4 casì di cui non potè assicurarsi della determinazione della specie. Col suo scritto « Intorno la genesi del botriocefalo [748] » tolse ogni dubbio sulla provenienza del botriocefalo; egli osservò che nel pesce persico, perca, oltrechè nel luccio, trovasi la larva del botriocefalo umano e che solo i pesci di lago ne portano; riscontrò inoltre detta larva nei pesci dei laghi lombardi ed in quello di Ginevra; colle quali larve, speri- mentando nell’ uomo e nel cane, ottenne in 18 giorni l’ ap- parizione delle uova, in 33 giorni il botriocefalo adulto. Fra i varî esperimenti di EF. Parona ve ne fu uno istituito sul D. Ferrara e di esso caso riferirono poscia il Grassi ed il Ferrara medesimo, in una lettera al Kiichenmeister [484]; SER il che fu occasione di alcuni articoli polemici fra il Parona ed il Grassi, avendo quest’ ultimo fatte alcune critiche ed espressi dei dubbî sulla varietà dei botriocefali, avuti dagli esperimenti del Parona sia sui cani, che sull’ uomo. Il Bizzozero, a proposito dei casi di botriocefalo indi- cati da Parona a Varese, in una breve noticina (1880) [90], aggiunse notizie di due altri esempi occorsi in quella città. Perroncito nello stesso anno riferì [802] di aver riscon- trati botriocefali in cani, che mai avevano lasciato il Pie- monte; per lo che fu portato a verificare se anche nell’ uomo vi sì trovassero; e difatti, con potente vermifugo, fece espel- lere un botriocefalo ad una signora. Inoltre, in collabora- zione col Berti [826], pubblicò il caso d’ un cuoco, che fu sempre in Piemonte, il quale, coll’ uso dell’ estratto etereo di felce maschio, fu liberato da due botriocefali. Nel 1882 il Moschen [674], riepilogando quanto si era fatto in quegli ultimi tempi sullo sviluppo e sulla distribuzione del botriocefalo fra noi ed altrove, esprimeva il sospetto che tale cestode si trovasse anche a Padova, avendone riscontrati degli esemplari commisti ad altri di 7°. sol, nella raccolta elmintologica del Museo zoologico di quella Università. Grassi e Rovelli (1887) confermarono gli esperimenti stati fatti sul pleurocerco della perca, trasformantesi in botriocefalo nell’ uomo; considerarono il B. cristatus quale semplice varietà del B. /atus, ed assicurarono mancare questo cestode in Sicilia, non spettando gli ospiti intermediari alla fauna di quell’isola [489). Il Perroncito [828] nel 1889 seguì il Parona, per rac- comandare come antielmintico l'estratto etereo di felce ma- schio, principalmente contro le tenie ed il botriocefalo. Per ultimo il Bernardoni (1890), nella sua statistica sui cestodi da lui trovati a Milano, disse che sopra un totale di 55 casi, esaminati durante un biennio in quella città, uno solo apparteneva al botriocefalo [76]. ra] — Da quanto precede sì può dedurre che se la frequenza dei cestodi dell’uomo in Italia è notevole, che se quella degli animali domestici non è minore (sebbene non possiamo sopra quest’ ultima parte dilungarci, ma soltanto rimandare il let- tore all’ elenco sistematico: V. Parte II.®), tuttavia la cono- scenza dei cestodi degli altri animali è non poco deficiente e si limita ad osservazioni state istituite soltanto in alcune località, per opera di pochi elmintologi; ciò che confermeremo più innanzi, parlando della distribuzione geografica, o della corologia elmintologica italiana. S. 5. TREMATODI. Siccome l’ ordine dei trematodi non comprende specie che siano, almeno in Kuropa, parassite dell’uomo frequenti 0 dannose, così esso non presenta una ricca serie di pubblica- zioni, da avvicinarsi a quella che citammo pei precedenti elminti. Non mancano, per altro, ragguagli generali sul gruppo, nè fu tralasciato lo studio, intimamente connesso con quello dei trematodi e molto interessante per la parassi- tologia degli animali domestici, vale a dire della cachessia ittero-verminosa, o marciaja, malauguratamente frequente in non poche regioni d’ Italia. Altro tema studiato fra noi, in special modo, è quello ri- flettente lo sviluppo dei trematodi; campo nel quale, come si disse, si segnalarono fra tutti il De Filippi e l’ Ercolani, iniziatori dell’ epoca attuale dell’ elmintologia, che successi- vamente trovò sempre cultori attivi e fortunati. Non man- carono ricercatori di trematodi, ecto - od endo-parassiti, dei numerosi loro ospiti, sicchè la serie di trematodi noti in Italia, non è certamente inferiore a quella degli altri paesi. Virgilio (Georg., lib. III.) descrisse così bene la mar- ciaja, che facile riesce ravvisarne i principali sintomi; e non pochi altri successivamente parlarono della sua frequenza nel Atti delta R. Univ. di Genova. Vol. XIII, 6 La ROL nostro paese. Gentile Arnulfo si vuole sia stato il primo ad accennare a fasciole, da lui trovate fin dal 1542, nel fe- gato delle pecore; il che ci venne riferito da Gabucino [406] (De lumbric. alvum occupant.; Epist. A. Gentil.; Venet. 1547). Redi [875] aveva notate fasciole nel fegato delle lepri, e descritta [876] molto chiaramente, disegnandola per bene, la fasciola degli ovini (pag. 168). Ma uno dei fatti più im- portanti è certamente quello riferito da G. Pietro Frank [400] (De retent., XI, p. 24-25) di un distoma trovato nel- l’uomo. « Una fanciulla, Antonia Aragnoli, d’ anni 8 morì all’ospitale di Milano. Da sei mesi aveva sofferto flusso ven- trale e dolore epatico, talora vivissimo; presentò nessuna itterizia, e morì fra crudeli convulsioni. All’autossia si raccolsero nel dotto epatico ampliato, cinque distomi ravvolti sopra loro stessi, vivi, grandi come paglia di grano, e lunghi quanto un baco da seta. Inoltre cinquanta altri distomi, maggiori ed altrettanti minori occupavano il fegato che non ne fu corroso ». Così ne sarebbe stato segnalato un altro alla autossia di un fanciullo a Padova. Al dire del Buniva [138] le acque del Piemonte sarebbero ricche, oltrechè di fasciole intestinali (2) anche di gordii (V. Brera, Mem. pag. 237). Zeviani [1137] avrebbe osservato che tagliate delle fasciole del fegato di bue e poste nell'acqua, pur vivevano molti mesi gonfiandosi notevolmente. Il Brera [120] (Mem. pag. 92) opina fossero fasciole, i vermi a modo di piccoli nastretti, usciti da un tumore ver- minoso al braccio, come ebbe a descrivere il Bartolini (Hist. Anat., Cent. V.). Il Targioni-Tozzetti assicurava il Brera (Mem. p. 95) di aver raccolta una fasciola nel fegato dello scoiattolo. In nessun calcolo sono da tenersi i due pseudoelminti indicati dal Brera, il primo col nome di Cercarza tenax, es- sendo questo un seme di alkekengi, il secondo col nome di Cercosoma, che sarebbe stato trovato dal Canali di Perugia. int Tn USI Per tale supposto verme il Brera aveva istituito questo nuovo genere, assegnandolo ai polistomidi ; mentre altro non era che una larva di dittero (£rystalys). Rudolphi, nelle sue Syr0pszs [924], fece conoscere nume- rosi trematodi, da lui trovati parassiti in molti animali, du- rante il suo viaggio in Italia. Delle Chiaje [294] parla in varî punti di trematodi e fra altro, menziona di aver trovato il distoma epatico nel fegato di montone (Entoz.'p. 15), siccome l'aveva osservato anche il Gemma. A_ pag. 128-129 (Ed. IV) del citato suo trattato, avvi la storia del Zetrastoma renale (1°. nephri- tica). L’ unico caso spetterebbe al D." Lucarelli, il quale l'avrebbe esaminato in una donna di Gapodimonte (1826). Ne mostrò vari esemplari, conservati nell’ acquavite, ed il Delle Chiaje aggiunge, che detto verme somigliava nel suo aspetto ad un grumo sanguigno, ma che fu visto allungarsi e fissarsi alle pareti del vaso. Il Delle Chiaje si occupò, in diversi scritti, anche del Polstoma, e questo verme trovò in lui V’illu- stratore più dettagliato ed anche più convinto della animalità di esso. Tuttavia il Polsfoma sanguicola rimase pur sempre forma molto dubbia, ad onta delle osservazioni di altri au- tori, quali furono Galli, Folinea, Civinini nel 1842 [205] e dello stesso Delle Chiaje, che sostenne averlo riscontrato nel sangue degli emottoici. Aggiungasi l’ ultimo caso di cui, come diremo, fece menzione più tardi il Dubini. Il Nardo fin dal 1827 descriveva [678] due nuove specie di distomi (D. gigas e D. Raynerium) del Luvarus imperialis. Il De Filippi nel 1837 [281] iniziava i suoi studî sui trema- todi, descrivendo alcuni entozoi dei molluschi di acqua dolce, e nel 1856 esponeva la sua teoria sulla formazione delle perle, ammettendo che, nucleo delle preziose concrezioni, fosse un elminto e più precisamente un trematode [283]. ll Costa (1846) si occupava di qualche distoma ed in particolare del 7ristomum coccineum [245]; Luciano par- E; lava della cachessia acquosa [551], e Carlo Lessona seri- veva sulla putridità e sul distoma delle pecore [537]. Dubini nella sua Entozoogr. [338] a pag. 164 disse raro nell’ uomo il distoma epatico, giacchè in più di 2000 autossie non gli capitarono che due soli esemplari nella cistifellea. A pag. 470 poi menzionò il caso del Polystoma venarum do- vuto al D. Repetto di Genova: « In una puerpera, cui si era fatto un salasso, sì vide alcun che muoversi nella vena ferita, avanzarsi di tanto verso l’ incisione da sospendere il getto del sangue. Poco dopo saltò fuori un vermicciatolo che il chirurgo ricevette nel palmo della mano. Il D." Repetto giu- dicò trattarsi del P. venarum, ma più per analogia coi casì noti che per propria osservazione, giacchè il verme fu a lui presentato conservato in una carta ». Cristin nell’anno 1854 pubbiicava uno scritto [258] sulla marciaia ; argomento che veniva poco dopo estesamente svolto dal Salvagnoli (1856), specialmente in riguardo alla sua frequenza negli ovini delle maremme di Grosseto, Piombino ed Orbetello |934,935). Fu nel 1855 che il De Filippi iniziò [284 a 288] le sue ricerche per servire alla storia genetica dei Lrematodi, quelle che lo resero così meritamente celebre; e in queste sue me- morie, continuate nel 1856 e 1857, illustrò grande numero di forme larvali di tali vermi. Fu pure nel 1855 che VEr- colani cominciò la serie di pubblicazioni [348, 352, 353, 355 a 860] sui risultati de’ suoi esperimenti e studî sui trema- todi, descrivendo varie nuove specie di distoma e dilucidando alquanti punti oscuri della loro genesi. Il Molin (1858-61), sebbene siasi occupato maggiormente di nematodi, tuttavia, colle sue numerose pubblicazioni sul- l’elmintologia veneta, fece conoscere molti trematodi nuovi per l’Italia o nuovi per la scienza [620, 622, a 624]. Nel suo compendio di Anatomia patologica [1057] il Ta - ruffi dopo aver menzionato i principali trematodi parassiti — 85 — dell’uomo, riferisce la seguente notizia riguardo alla cachessia, o marciaia. « Le grandi epidemie nel centro d’ Italia avvenute in questo secolo, secondo osservazioni assunte dal D." Giuseppe Modoni (medico in Argenta) da più di venti pastori che dall’Appennino modenese e bolognese vanno a far pascolare in quel territorio, accadero negli anni 1844, 1515, 1816, 1827, 1546, 1352 ». Il Marchi descriveva nel 1873 il Distomum tursionis del delfino [581], e Perroncito, parlando della cachessia ittero verminosa [778], accennava alla sua grande diffusione nel Canavese; argomento che pure trattava, due anni dopo, il Bassi (1875) relativamente al D. magnum, causa di cachessia nei cervi della Venaria Reale di Torino [50], e poco dopo il Romano per quella delle pecore nel Friuli [908]. Fu nel 1874 che l Ercolani pubblicava le sue esperienze sulla dimorfobiosi dei nematodi e anche dei trematodi [352, 353, 355 a 360] in rapporto all’adattamento della specie al- l’ambiente; argomento che continuava a sviluppare per molti anni, illustrando il fenomeno e descrivendo numerose forme di larve e forme adulte di trematodi viventi nei mol- luschi d’ acqua dolce. Il Sonsino, durante un lungo soggiorno, quale medico in Egitto, molto si interessò della Bharsia haematobia, esponendo le sue ricerche cliniche ed embriologiche in parec- chie pubblicazioni [978, 979, 981, 982, 984, 1000] (1874 e se- guenti), occupandosi, più in appresso a Pisa, di molti altri trematodi conservati nel Museo zoologico di quella Uni- versità (996, a 998, 1010, 1012, 1017 a 1019, 1021, 1022]. Taschenberg, a Napoli, dal 1877 al 79, con diverse memorie, [1058 a 1060], portò largo contributo alla cono- scenza dei trematodi ectoparassiti, illustrando il nuovo ge- nere Dydimozoon e la struttura dei tristomi, gruppo di elminti fino allora poco noto. USO TE Una cercaria nel fegato di rana descriveva il Perroncito (1880) [792]; parlava di distomi del gatto e del cane il Generali [429], ed il Vallada segnalava [1101] una distomiasi nei gam- beri. Il Brusaferro [134] ricercava le ova dei distomi nelle feci dei bovini, anche per studiarne il loro rapporto nume- rico coi vermi nel fegato; come prima il Colucci (4881) faceva conoscere le alterazioni anatomiche che subìsce il fe- gato del bue e della pecora per |’ azione dei distomi [220]. Lo Stossich, coi suoi: Brani di elmintologia tergestina (1883-90) e con varie pubblicazioni sui distomi dei pesci e degli anfibi, riuniva molte notizie e descriveva nuove specie di codesto gruppo di elminti [1038 a 1041, 1043, 1045, 1046, 1049]. Il Piana (1852) studiava le cercarie dei molluschi in rap- porto coi distomi (lanceolato ed epatico) dei ruminanti, ed ancora nel 1883 1’ Ercolani continuava ad occuparsi del- l'importante tesi della cachessia ittero-verminosa. Il Ri- volta (4884) descriveva una nuova specie di distoma (D. felineum) nel gatto e nel cane [900], mentre Grassi e Calandrucecio (1584) trattavano della cachessia ittero- verminosa in Sicilia e della cura di tale morbo mediante l’estratto etereo di felce maschio [480]. Il Belleli (1855-86) scriveva sulla Bilharzia haematobia |61 a 68) ed il Perron- cito pubblicava delle osservazioni sul distoma epatico e sul distoma lanceolato [817]. Importante caso, per la parassitologia umana, fu quello ri- ferito dal Cantani [167] e dal Tedeschi [1062] nel 1886, relativo alla ByMarzia haematobia in un uomo messinese, ri- coverato alla clinica medica di Napoli, e che aveva contratto quel verme a Suez. Il Fogliata (1887) sperimentò con successo l’uso del- l'estratto etereo di felce maschio contro la distomiasi nelle pecore [389], mentre il Lopez (1888) descriveva [546] un nuovo distoma dell’ AcantQias; e Grassi col Rovelli (1889) segnalava la 5w/arzia nelle pecore in Sicilia [490]. Il Monticelli, col suo scritto [644] sulla Cercaria seti- fera, iniziava (1888) una serie di pubblicazioni sui trematodi endo - ed ectoparassiti, [647, 648, 650 a 655, 657, 659), fra le quali una pregiata monografia sui trematodi in generale [645]. Negli anni 1559-90, come pure più tardi, lo scrivente, in collaborazione col signor A. Perugia, si diede a ricercare trematodi parassiti sulle branchie dei pesci e riescì a rac- cogliere abbondantissimo materiale. Portossi così notevole contributo alla fauna elmintologica italiana, descrivendo non poche nuove specie di ectoparassiti, in varie pubblicazioni [725 a 7831], fra le quali più importanti sono: « Dei trema- todi parassiti delle branchie dei pesci italiani [728] e la mo- nografia del genere Microcotyle [31] ». Il Sodero (1889) parlava della cirrosi epatica per disto- miasi nella pecora [974]; e per ultimo il Setti trattava in special modo delle uova dei trematodi [972]. S. 6. ASCARIDE LOMBRICOIDE. In ogni tempo, anche più remoto, si è parlato ed a lungo dai medici e dai naturalisti del lombricoide dell’ uomo; epperò consultando le opere dei nostri antichi se ne trova fatta parola, più o meno diffusamente in tutte, per quanto non sempre sia facile capacitarsi se effettivamente di esso inten- dessero parlare, o invece di altri elminti. Infatti sotto la denominazione di lombricordì i nostri vecchi autori intendevano parlare di varii parassiti del corpo umano, e ad essi attribuivano, in tesi generale, tutti quanti i cosìdetti morbi verminosi; ritenevano che le epidemie, appunto chia- mate verminose, avessero relazione col solo lombricoide, straordinariamente propagatosi. Qualche raro caso si riferiva al tricocefalo, almeno come opinava Delle Chiaie; mentre gli ossiuri e le tenie avevano piccola o nessuna parte; e pei così detti vermi cistici non si avevano esempi speciali agg ne in siffatte epidemie. Del resto si può dire che in ogni opera medica dei nostri maggiori trovasi fatto cenno del lombri- coide e, poichè è impossibile tener calcolo di tutte, è gioco- forza limitarci alle indicazioni più diffuse e più precise. Risulta che il Gabucino (1547) fu tra i primi a parlare del lombricoide in generale [406], siccome disse degli altri vermi del corpo umano, che comprese tutti sotto la denomi- nazione di lumbricus. — Codronchi descrisse 1’ epidemia avvenuta in Imola nel 1602, la quale, secondo il parere dei medici di quell’epoca, sarebbe stata occasionata dal diffon- dersi del lombricoide, cagionante ancora gravi complicazioni di quel morbo [211]. Il Volpini [1132] trattò del vomito dei bambini prodotto dal nematode stesso, e Panarolo (Pent. V, 0bs. XV, p. 302, 1652) riferì il caso di un infermo, che soccombette per l’inva- sione delle ascaridi, sostenendo inoltre che esse fossero vivi- pare [702]. Il Redi (1684) fissò a lungo la sua attenzione sopra questi vermi, ed infatti fu fra i primi a studiare la loro organizza- zione interna ; indicando fra i vari visceri i sottilissimi ovari (Anim. viv. p. 35, Tav. X, fig. 3 [875]) e differenziando per bene l’ascaride dal lombrico terrestre. Li sottopose all’azione di varie sostanze ponendole a loro contatto, e le sue espe- rienze furono ripetute e confermate dal Sinibaldi (1687), il quale volle inoltre sostenere la credenza, che lo sviluppo dei lombricoidi fosse facilitato dall’ uso delle sostanze zucche- rine [973]. Speciali osservazioni sulle ascaridi ce le diede il Consoli [286], il quale scrisse inoltre (De lapidid. podagr.; Romae 1699), che la sovrabbondanza del muco nell’ intestino retto e |’ in- dole empireumatica, che talora dà questo umore, sono le cir- costanze che rendono copiosi gli ascaridi (ossiuri). L’Alghisi (17411) ascrisse alla « specie degli ascaridi » alcuni vermi usciti dalla verga di un ragazzo [17]. Anche DIE: o Baglivi (1704) si interessò dell’azione delle varie sostanze sui lombricoidi, suggerendo quali antelmintici gli alcoolici e l’acqua bollita col mercurio. Raccontò inoltre che un gio- vane maneggiando aglio, ebbe col vomito l'espulsione di un verme rotondo [88]. Vallisnieri (1733) volle proseguire le ricerche del Redi sulla struttura del lombricoide [1105 e 1108], ma incorse in alquanti errori non lievi, laddove pretese ravvisare vasi san- guigni dorsali e ventrali, nonchè trachee, scambiandole coi campi o linee laterali. Ciò non di meno, come già si ebbe occasione di dire, le osservazioni del Vallisnieri segnarono un progresso nello studio dei vermi. Il Bianchi (1741) parlò diffusamente degli ascaridi [84], quali vermi espulsi da varie parti del corpo umano, ma a dire il vero con poca precisione. Indicò elminti alla tiroide ed in altri organi meno frequentati da vermi; rinvenne un verme nelle ghiandole inguinali di una capra « Vermis unus, ru- bellus, vivus, agilis, crassitie mediocris acicula, longitudine tertie@ partis mediocris digiti. ecc. ». Di più egli opinava che gli ascaridi fossero utili all’ uomo, per togliergli il su- periluo delle sostanze mocciose, e conchiudeva col dire che « essi furono creati per lui ». Moreali (1746), descrivendo le febbri occorse in varie parti d’Italia (1731-56), le volle accagionare alle ascaridi, epperò ne parlò a lungo [664]. Bianchini (1750) in varie lettere [85] si intrattenne dei lombricoidi umani e parlò dell’ indole delle febbri maligne e dei rimedi più efficaci; ed il Troia [1084] con lunga dissertazione disse di un lom- bricoide nel seno frontale, incontrato all’ autossia praticata in un cadavere a Napoli. Il Morgagni (1760) in vari punti delle sue opere [667] ragiona dei lombrici, sostenendo che la tosse, la dispnea, il dolore pleuritico unilaterale, fossero causati dai lombricoidi e che tali morbi scomparissero dopo l’espulsione di essi. Inoltre Sa ore mise in dubbio la proprietà perforante dei lombricoidi; ed osservò il caso di una donna, nella quale alcuni lombricoidi avevano prodotta una protuberanza enterica all’ileo, mentre essa non ne aveva mai dato alcuno indizio. Panzani (Giorn. p. servire alla storia ragionata ecc. Ve- nezia 1786, Tomo III p. 441) ricorda il caso di un paziente (di Umago, Istria) che soffrì per tre anni di dolori vescicali, e che una notte ne fu liberato, orinando due vermi, lunghi quattro dita trasverse e grossi da 2 a 83 millim., di color rubicondo, con una estremità acuta e nell’ altra muniti di prominenze cornee [706]. Ai lombricoidi si accagionarono in varie epoche i morbi diatesici, le febbri chiamate verminose, e di tale opinione fu- rono: Ramazzini [866], Lancisi (Op. post. II, 598 [526]) Borsieri (Istit. med. 204), ma queste idee furono dal Fra- cassini (Op. patol. p. 171; 1758) ristrette a più angusti confini. Tartaglia (1805) pure trattò a lungo degli elminti e fece conoscere qualche caso importante, sempre riferendosi alle ascaridi [1056]. Lanza (1841) distingueva poi i sintomi proprii dei mali ver- minosi, da quelli che soglionsi a questi riferire; riconoscendo una particolare forma morbosa che chiamò elmintonosi [529]. Borsieri riscontrò un ascaride che, forse per avvenuta apertura all’esofago, erasi insinuato nel torace. Anche il Motta narrò di un caso, molto somigliante al precedente, di un ascaride che erasi fatto strada nella pleura in un fan- ciullo di soli cinque anni e si era innicchiato presso i gangli del grande simpatico, provocande strane forme di nevrosi e la morte. Molto interessante fu l’ occorso al Dall’ Olio, e da lui stesso narrato (1804), d’ aver vomitato grandissimo numero di ascaridi (circa 500) in due sole settimane [2685]. Brera [119, 120] si occupò a lungo degli ascaridi, riunendo molte osservazioni di altri autori. Ebbe ad istituire appunto A: IS per essi un nuovo ordine, quello dei Mega/osomi, per sepa- rarli dagli altri nematodi più piccoli (tricocefali ed ossiurì) che disse Microsomi, distinzione che non fu da alcuno accet- tata. Considerò |’ ascaride umano identico a quello del cavallo e del maiale; ed alla medesima specie volle assegnare i vermi riscontrati dal Vallisnieri negli agnelli. In seguito principal- mente alle indagini anatomiche fatte dal Mangili sul lombrico terrestre, il Brera erroneamente si affaticò per identificare la struttura dell’ascaride a quella del lombrico. Quali casì suoi proprii, riferì (Mem. p. 198) di un giovane cremasco che vomitò un grosso ascaride; lasciò nel Museo patologico di Pavia un tratto di intestino ileo, di un ragazzo morto tabico, che conteneva, in una lunghezza di quattro dita trasverse, 180 ascaridi raggomitolati, per quanto fossero di piccole dimen- sioni (Mem. p. 214). Indicò altro caso di donna che giornal- mente vomitava da 23 a 49 lombricoidi e ciò per lo spazio di 27 giorni; trovò ascaridi nei follicoli della tonaca intestinale del pesce spada (pag. 233, Tav. IV. fig. 8), ed altro verme raccolse nella arteria celiaca di un cavallo (gordio ?). Non poche sono le indicazioni ed osservazioni sull’ asca- ride, dovute ad altri autori e riportate dal Brera; così, oltre quello del Targioni-Tozzetti che parlava di tre ascaridi tro- vate in un lupetto di 6 0 7 giorni, menzionò lombricoidi espulsi colle orine, siccome fece conoscere 1’ Angeli di Imola, da una paziente da molti anni sofferente per difficoltà nell’ori- nare, fino a quando potè appunto liberarsi di tre ascaridi, lunghi cinque dita trasverse (Mem. p. 272). Un grosso lombricoide insinuatosi pel coledoco e che pro- dusse itterizia e morte del paziente, | osservò il Buonaparte, siccome ebbe a citare il Guidetti [509]. Malacarne ri- scontrò un lombricoide, in un ascesso formatosi fra il retto e l utero; come il citato Brera ne aveva incontrato un altro in un sacco erniario (p. 208). Conobbe ancora il caso dovuto al D." Fiorilli, di un uomo, morto allo spedale di f'i- Saga renze, per vomito di una quantità prodigiosa di lombricoidi, e che poscia alla sua autossia presentò lo stomaco e l'intestino ancora ripieni di ascaridi. Abbiamo in seguito le osservazioni, poco attendibili, dello Zeviani sui vermi del cuore; per quanto da non pochi ritenuti per falsi vermi. P. Frank (1809) ebbe pure a par- lare degli ascaridi ed a pag. 49 delle sue « Ritenzioni elmin- tiche [400] » mise in dubbio il potere perforante di essi ne- matodi, seguendo quanto già aveva detto Morgagni; e soggiunse che abbisognava maggior attenzione di quella, che si era usata nei molti casì addotti dagli scrittori. Un giovanetto di 15 anni entrato nello spedale di S. Maria Nuova a Firenze e già epilettico morì, dopo vive convulsioni. Alla necroscopia trovò il diaframma gangrenato e perforato l’esofago al setto trasverso e dal foro erano usciti cinque lombricoidi nell’ addome, dei quali uno era penetrato pel dia- framma al di dietro dei polmoni. Narra inoltre l’ occorso in un uomo, morto, dopo un solo giorno di degenza all’ ospi- tale di Pavia, emettendo alte grida ed in seguito a crudeli e forti convulsioni. All’ autossia si trovò che il di lui tubo intestinale, dal duodemo fino al retto, era pieno di lombri- coidi e di sterco (Vol. XI. pag. 20). Zenone (1828) fece noto il caso d’ un grande ascesso per ascariasi, apertosi all’ inguine di una donna, la quale però guarì completamente [1136]. Metazà (418535) descrisse [612] un esempio di asearide in ovo di pollo; il Contini (1834) vide tre lombricoidi uscire da un bubbone semplice inguinale, di un uomo del Berga- masco [285]; ed il Polvere (1834) estrasse sei lombricoidi da un tumore all’ombelico e da lui spaccato [855]. Guasta- macchia [506] iniziò la serie di pubblicazioni sugli ascaridi usciti per fistole apertesì in prossimità dell’ ombelico. Eguali fatti fecero noti Girone [441], Licci (1838) [540], Mercogliano [608], il quale ultimo scrisse di un ra- soon ASI — 99 — gazzo che espulse in tal modo ben 56 ascaridi, ed ancora nel 1858, Putelli indicò un caso di epistassi ricorrente dovuta all’ ascariasi [863]. Coppola (1843) descrisse una perforazione delle intestina, che volle accagionare ai lom- bricoidi esciti da un ascesso, apertosi pur esso in vicinanza dell’ombelico [237]; e troviamo pure Gilli (1843) parlare di altro esempio, nel quale | emissione fu di 5410 lombri- coldi [488]. Delle Ghiaie [294] raccolse numerose notizie dovute ad altri autori, principalmente italiani; come quelle del Ca m- pagnano (Atti Accadem. med. chirurg.), del Panzani, del Matteucci (Verminaz. vescica orin. 1836) [598], del Morelli, che riferì la storia di un fanciullo, il quale non poteva pro- nunziare la lettera B, se non dopo l'espulsione di lombricoidi. Ricordò ancora il Clerici, il quale asseriva spettare as- solutamente ad essi il titolo di e/fractores; ed il Beringeri, che rinvenne ascaridi nello spessore dell’ omento. Cotugno [248] osservò ascaridi in un tumore ombelicale di donna, ed un lombricoide penetrato nel bronco destro, senza aver recato alcuna molestia all’ infermo; constatò gli inte- stini, ileo e colon, bucati da lombricoidi e che avevano emi- grato nel peritoneo; il che aveva confermato lo stesso Delle Chiaie. Questa proprietà perforante degli ascaridi era già stata sostenuta dal Ricci (1324) [884]. Lo Scortegagna (Giorn mel. 14841) volle sostenere la viviparità degli ascaridi del- l’uomo [961]. Il Rozzi scriveva al Delle Ghiaie (p. 117), che un individuo aveva tempo addietro ricevuta una stilettata all’ipocondrio sinistro e che sebbene la ferita fosse cicatriz- zata appieno, dopo febbre tifica quella si riaprì e ne uscirono molti lombricoidi. Il Delle Chiaie si occupava ancora della struttura delle papille boccali dell’ ascaride (Rendic. Accad. Borbonica p. 403, 1546), con osservazioni, che furono molto criticate più tardi dal Dubini (1850). = Ola Nicolich di Lussinpiccolo vide (1845) degli ascaridi uscire da una fistola ombelicale [681]; il Botto (1843) riferì caso di soffocamento per verminazione [110], così il Maraglio (1857) osservò la morte di un uomo per l'arresto di un lom- bricoide nell’ esofago [574]. Salvatore Alessi (1846), in uno scritto già menzionato sopra cisticerchi oculari, registrò sette casì di malati d’ occhi, che vomitavano ascaridi [15]; il Sottani (1850) volle trovare rapporto fra l’ascariasi e l’ apoplessia [1026], ed il Dubini poco prima (Ann. univ. med., 1846), dissertando sulla corea dovuta ad elmintiasi, ammise che soltanto la gesticolatoria possa essere prodotta da elminti, ma non mai la corea elet- trica. A Pavia studiò il caso di un fanciullo, guarito da convulsioni epilettiformi, dopo l’ espulsione di molti ascaridi, ottenuta coll’ uso di un antelmintico. Nella sua Entozoografia [383] lo stesso Dubini parlò fre- quentemente di ascaridi, asserendo (p. 66) che più della metà dei fanciulli (a Milano) è molestata da questi e dagli ossiu- ridi, come pure ne tròvò nei vecchi (donna di anni 80), e ne osservò ancora di viventi dopo 30 ore dalla morte dell’ ospite (pag. 29). Registrò il caso di una donna, che da sè medesima estrasse sei lombricoidi dalle narici (p. 140); quello di una ra- gazza, morta per peritonite e che aveva nell’ esofago un lungo lombricoide, il cui capo giungeva fino alle narici (p. 141), e quello di un cadavere, che oltre l’ entero-peritonite, presen- tava lombricoidi migranti nello stomaco (p. 69). Dubini ancora, disse che, per la struttura anatomica e specialmente per le papille boccali, l’ ascaride del cavallo è specie diversa da quello dell’ uomo. Sostenne, in opposizione a non pochi autori, la impossibilità che i lombricoidi possano perforare membrane, ed a pag. 144 ne indicò le ragioni, uni- formandosi così alle vedute di Morgagni e di Frank. Per ultimo citò il caso, dovuto al D.' Castiglioni, (1854) di una ragazza guarita da amenorrea e dalla pica cogli antelmin- — RAS 0) — tici, i quali la liberarono da numerosi ascaridi (p. 146, in nota). Gio. Bottini pubblicò [109] altro caso di ascaridi fuoru- sciti dall’ombelico; Linoli (1854) fece noto caso di accumu- lamento di lombricoidi nel cieco umano [548]; Paolo Gaddi (1854) pretese che i lombricoidi avessero disseccati nervi ed altri organi in un ragazzo [407], e Gaetano Peyrani ac- cagionò ai lombricoidi delle convulsioni tetaniche, che col- sero un ragazzo [830A]. Mattei (1857) parlò di due lombri- coidi penetrati nel fegato durante la vita del paziente [597], caso che più tardi fu discusso dal Pellizzari [761] (1864). Nello stesso anno (1857) Scotti ebbe a dire di una donna morta per ascariasi [965]; Pisano osservò altro esempio, molto somigliante al precedente, in uno spazzino di Genova [844]; e Minaglia (1859) descrisse la strana emigrazione di un lombricoide, che si era spinto in un ascesso svoltosi alla nuca [615], mentre Valle (1864) parlava [1102] di un ascaride uscito dalla vagina, Conte [232] del perfora- mento degli intestini per vpera dei lombricoidi, Lussana P. del laringismo verminoso [556] e Medlin (1866) di un ragazzo, cui spaccò un ascesso alla regione sacrale, racchiu- dente un ascaride [604]. Taruffi (1870) accennò ad un ragazzo di Comacchio pre- sentante un numero prodigioso di ascaridi [1057]; e Santello, pure nel 1870, sezionò una ragazza nella quale trovò che il lume dell’ intestino, dal duodeno al retto, era zeppo di gomi- toli di ascaridi, dei quali alcuni spingevansi nello stomaco e perfino nelle vie aerce [946]. Il Ruggi (1872) trovò, all’ esame microscopico di liquido vomitato, delle uova di ascaridi [925]; Termini (1872) osservò l'uscita di 11 lombricoidi da flemmone allo scroto [1065]; Dujardin [335] e Tenderini [1063, 1064) descrissero cia- scuno un caso di ascaridi espulsi colle urine, pel canale urinario; Maj avrebbe riscontrato che la presenza degli asca- 9g ridi complicava il colera [565]; e Sargenti riferì una storia [950] di epilessia pur dovuta a questo nematode. L' Amatori (1877) dopo la chelotomia, osservò l’ uscita di lombricoidi dalla fatta ferita [18]; il D'Antonio (1874) ne vide uscire ventidue, in pochi giorni, da una fistola stercoracea, che guarì poi spontaneamente [272]; ed il Clemente (1878) trattò del caso di fuoruscita di lombricoidi dall’ ombelico in una bambina [206]. Esempio di soffocazione per ascaridi, pe- netrati nelle vie aree, fu riferito da Donati [880], ed altro, ancora più raro, di ascaride insinuatosi nella tromba fallop- piana destra, da Bizzozero [88]. Benci (1879) accennava ad ascaridi (Meterakis) nell’ uovo di gallina [68]. Casi simili si debbono allo Zambelli [1188] ed alCarruccio [184], ed esempi di ascaridi incrostati sul gu- n scio, all’Aldrovandi [9], nonchè al Monti [662] (1757). Gian Domenico De Sanetis (1880) comunicò la storia di ascesso lombare destro nell'uomo, dal quale uscirono nu- merose ascaridi [317]. Sangalli (1880) ebbe ad insistere riguardo ad un nuovo fatto, attestante l’attitudine degli ascaridi a perforare mem- brane intatte dell’ intestino [942], e Rampoldi (1SS0 e 1884) parlò di disordini visivi sostenuti dalla presenza di tal verme nell’ intestino [867 e 870]. Ercolani, nel 1874 e successivamente pubblicò le sue interessanti osservazioni sulla vita libera dell’ ascaride dei colombi [852 e 854], e Zenone (1882) riferì di ascesso all’in- guine di un uomo con uscita di ]ombricoidi [1136]. Il Grassi, in varie note (1887-88), si occupò dello svi- luppo diretto dell’ascaride umano [462 e 471]; mentre Adolfo Lutz (1888) trattò dell’ emigrazione dello stesso verme dall’ esterno al corpo umano [557]. Quattro casì di anasarca per lombricoide raccolse il Guidi nel 1888 [510]; e Mon- teverdi, nello stesso anno, pubblicò un nuovo caso di penetrazione dell’ ascaride nel fegato pel coledoco [639]. Per "è I e el og = ultimo Mondino e Sala (1890) fecero osservazioni sulla maturazione e sulla fecondazione delle uova di ascaridi, ser- vendosi di quelle del lombricoide dei maiali [685]. Il Grassi si occupava [459 A] dell’ Ascaris alata Bellingham, per dimo- strare con sperimenti, che 1’ Asc. mystax, specie cui si riferisce lA. alata, non vivrebbe nell’ intestino dell’uomo; dimenti- cando che già il Polonio (1860), per un’altra via, era giunto alla conclusione che il preteso Ascaris alata del Bellingham, altro non era che un giovane di A. lombricoides, cui si era staccata l’ epidermide del capo, fatto facile a verificarsi in molti nematodi [854]. Dal lungo elenco delle pubblicazioni, che volli limitare a semplici citazioni, sopra il grosso nematode umano, facile riesce persuadersi della grande diffusione che esso ha in Italia. Per quanto nella carta d’Italia, che allego a questo lavoro per chiarire la distribuzione corologica dei vermi umani fra noi, si sia tenuto calcolo soltanto di quelle locaiità per le quali si sono trovate precise indicazioni dei varî autori, tuttavia si può dedurre che esso è diffuso in ogni regione. Però, in vista dello stato attuale delle cognizioni, che si hanno in merito, e considerando essere questo il primo ten- tativo di cosifatta corologia, non ci è per anco permesso trarre leggi ben precise sulla sua sproporzionata diffusione in Italia. $. 7. OSsIURO VERMICOLARE. Questo piccolo nematode, già noto ai nostri antichi, è fre- quente e molto diffuso fra noi, ed in generale viene indicato incidentalmente da alcuni medici, o soltanto elencato nei cataloghi elmintologici, senza che sopra di esso siasi fissata di proposito l’attenzione, stante la sua poca importanza parassitologica. Di qui la spiegazione delle non numerose pubblicazioni, riflettenti in special modo l’ ossiuro umano. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. ri —, OR Neppure è a tacersi che alquanti autori, non fra i più re- centi, ebbero ad ascrivere all’ ossiuro —- ascaride vermicolare — forme di parassiti che non erano certamente tali, e neppure erano vermi. Intendiamo riferirci ai casi del Vallisnieri, quando accennò a vermetti orinati, mentre erano larve di insetti; così a quelli indicati dal Bianchi (De natur. human. corpor. Tab. III. fig. 6.) nell’orina di un vecchio; come pure non erano ossiurìi quelli, che il Bianchi stesso disse aver raccolti nei ventricoli cerebrali (1. cit. p. 346). Del resto sappiamo che già il Brugnatelli (1795) acca- gionava all’ ossiuro la leucorrea delle bambine, e che non ignorava altri casì consimili [128]. Brera credette aver cono- sciuto il maschio dell’ ossiuro, ma si ingannò; disse aver trovati ossiuri nel vomito, ed aggiunse aver constatata efli- cacissima la corteccia della Geo/froya Surinamensis contro gli ossiuri e gli ascaridi. [120] Frank [400] ne avrebbe veduti rare volte nel vomito; descrisse il caso di donna, che per tali vermi soffriva prurito all’ano e ne era periodicamente disturbata dalla sera a mez- zanotte; ricordò altra donna che pure aveva risentita mo- lestia per ossiuridi in due successive gravidanze, la quale cessava durante il puerperio, per ricomparire al suo finire. Lo stesso Frank suggeriva, contro tale prurito, pessarî spal- mati di bile, nonchè delle forti soluzioni di aloé. Delle Chiaie (1844), non ignorando le osservazioni degli autori preaccennati, aggiunse [294] che il Lanza, contro gli ossiuri, adoperava clisteri di lattuca e semi di lupino; il che già usava Celso contro i lombricoidi; mentre egli ricorreva piuttosto ai clisteri di latte ed acqua marina, oppure di mercurio dolce, diagridio e seme santo. Ebbe in cura una ragazza, la cui vagina era affetta da scolo moccioso per la presenza di ossiuri; riportò il caso dovuto al Bianchi, di un individuo, che per molti anni portò ossiuri e che ogni giorno, dalle ore 9 alle 10 pom., provava continuo titillamento al- o ri — 99 — l’ano ed al retto, tanto da inabilitarlo al lavoro, mentre all’ infuori di quel tempo non ne avvertiva l’ esistenza. Fron- tali di Bologna asseriva (1858) che l’infuso del crisantemo cinerarifolio era utilissimo contro questi vermi, se dato a clisteri [404]. In seguito non si trovano autori che siansi occupati in special modo dell’ ossiuro fino al 1881, anno nel quale il Grassi, confermando molti fatti già esposti dal Frank e da altri, sperimentò sopra sè stesso l’ infezione di ossiuri e potè constatare: che sono più attivi in primavera : che il prurito all’ano è periodico; e che le ova si incontrano quasi mai nelle feci dell’ ospite [462]. Galvagni (1SS1) verificò utilissimo per la cura degli ossiuri i clisteri d’acqua anche semplice, purchè in abbon- danza [415] (1); e Scarenzio, già citato, nel 1884 riferì di alcune dermatosi dovnte ad azione nervosa trofica riflessa delle tenie e degli ossiuridi [954]. Sonsino ]1018] parlò della ricerca col microscopio delle uova di ossiuro e d’altri el- minti nelle feci dell’uomo a scopo diagnostico. S. S. ANCHILOSTOMA DUODENALE. Nel 1888 io scriveva (2): « Una pagina di elmintologia pres- sochè tutta italiana e di molta importanza per la parassi- tologia umana, è certamente quella che riguarda l’anchilo- stoma ». Infatti è in Italia che si scoprì questo verme ed è (1) Per comunicazione verbale fattami da FE. Parona conosco come riesca utilis- simo l’uso di dosi refratte di estratto etereo di felee maschio, contemporanea- mente a clisteri abbondanti di infuso di valeriana e di assafetida ; particolarmente dimostrato nel caso di un ragazzo sofferente per gravi disturbi nervosi, e che in una piecola frazione di scariche alvine, avute in seguito a tale cura, furono numerati oltre 200 ossiuri. (2) Appunti storici di Elmintol, ital. [717]. — 100 — fra noi che disgraziatamente esso ebbe a diffondersi in nu- mero prodigioso ed a cagionare gravissima epidemia, la cui eco non è ancor spenta, siccome ce ne accorgiamo dalle continuantisi pubblicazioni, che ancora oggidi si leggono negli annali della medicina, illustranti nuovi casi e nuovi focolai del temuto nematode. Scoperto da Angelo Dubini nel 18358 a Milano nel ca- davere di una contadina, fu da Iui descritto nel 1843 col nome di Agchylostoma [832], mutato poi dall’ autore stesso, con vocabolo latino in Archylostoma (Entozoogr. 1850) [338], denominazione colla quale viene ora dalla generalità chia- mato, per quanto il nuovo genere istituito dal Dubini, sotto il punto di vista zoologico, non possa essere accettato, rien- trando pei suoi caratteri in quello già noto di Dockmius. Dubini trovava a Milano l’ anchilostoma in 20 cadaveri sopra 100, e scriveva nel 1850 [838] essere presso di noi (Lom- bardia) abbastanza frequente; « non si è mai trovato nè a Parigi, nè a Firenze, nè a Roma, nè a Napoli, città tutte nelle quali so che se ne fece ricerca ». Il D.' Minaglia mostrò al Dubini due anchilostomi da lui stati riscontrati in un geno- vese, morto all’ ospitale Pammatone. In molti villaggi delle basse plaghe lombarde e sopratutto, per quanto constava al Dubini, a Paullo, a Corsico (vicinanze di Milano), era co- munissima la elmintiasi complicandovi ogni sorta di malattia, non escluse le stesse febbri periodiche (Entoz. p. 49). Per ultimo Dubini, dicendo che talora il parassita fu trovato in tal copia, da lasciar sospettare esistente un rapporto fra il il numero di elminti ed il grado di anemia del paziente pre- diceva quanto fu trovato ed affermato molto più tardi. Il Sangalli (1868) scriveva [938] che a Pavia, per alcuni anni trovò l’ anchilostoma pressochè nella metà dei cadaveri, e più che nel duodeno lo incontrava nelle anse del digiuno. Discusse sul suo potere ematofago, fatto che già nel frat- tempo era stato segnalato da vari autori, fra cui il Bilharz — 101 — in Egitto, il Wucherer al Brasile; i quali accagionavano appunto all’anchilostoma la famosa clorosi di quei paesi; tanto che la storia dell’ anchilostoma, sotto il punto di vista clinico, aveva progredito più altrove che fra noi. In Italia la scoperta del Dubini e le osservazioni del Sangalli rimasero, si può dire, isolate e le sole che si ebbero per un periodo non breve, e più precisamente fino al 1878, eccettuato un cenno, di valore puramente zoologico, dell’ Ercolani (846), epoca nella quale, contemporaneamente al Morelli che se- gnalò un caso di anemia in una contadina morta a Firenze e che albergava numerosi anchilostoma [665], lo scrivente, insieme al fratello Ernesto ed al Grassi pubblicarono le loro osservazioni embriologiche e cliniche sull’ importante nema- tode [724, 485 e 488). Fu nella clinica medica dell’ Università di Pavia diretta dal nostro maestro Prof. Francesco Orsi (1), che potemmo occuparci dell’ argomento sia dal lato embriologico, che da quello clinico. Pei primi descrivemmo le ova dell’ an- chilostoma, diagnosticandole al microscopio nelle feci degli ospiti; trovammo le larve e le illustrammo nelle loro prime fasi evolutive, con figure che servirono alle riproduzioni quasi invariate degli autori successivi; e ne tentammo con buon successo l’allevamento. Confermando quanto era stato indicato in Egitto ed al Brasile constatammo la concomitanza del verme con una anemia più o meno grave e quindi segnalammo una nuova forma morbosa, che volemmo contraddistinguere col nome di Anchilostomiasi |488|; preferibile certamente a quello di anchilostomoanemia (Bozzolo), perchè più lato e meglio rispon- dente al concetto eziologico [112]. (1) A quell’epoca lo scrivente era Assist. di Zoologia e di Anat. compar., il D.r E. Parona era Assist. di Clinica medica, ed il Grassi B. era laureando in medicina, tutti presso l’ Università di Pavia. — 102 — La pubblicazione del 1878, comparsa a Pavia (tipog. Ma- relli) [485], fu la prima nostra sull’ argomento, per quanto alcuno abbia voluto dare la precedenza ad una mota pre- ventiva, che il Grassi, a nostra insaputa, volle stampare col solo suo nome in altro periodico medico [460]. Le nostre ricerche comunicate all’ Istituto Lombardo diedero occasione ad una discussione fra i prof. Maggi [561], Pavesi [756] e Sangalli [941 A) e furono registrate da alquanti recen- sionisti (Carruccio ecc.). Il Grassi (1878) descriveva [454] nel gatto un’anemia analoga a quella dell’uomo, cagionata da nematode molto affine all’ anchilostoma (Dochmius trigonocephalus, D. Bal- sami). Il Sonsino nello stesso anno, a proposito del caso del Morelli, fece alquante considerazioni sulla diffusione del verme [987], ed in altro scritto [988] riferì sulle larve di anchilostoma. Sorsero nel frattempo alcune divergenze fra il Sangalli [941] ed il Sonsino stesso [989, a 991); ed il Ciniselli [208] indicò altri due casi di anchilostoma in persone provenienti da località paludose. Già nelle pubblica- zioni nostre (fratelli Parona e Grassi) avevamo accennato, come i fornaciai fossero prediletti dal nematode, fatto con- statato in seguito dal Bozzolo [112], dal Graziadei [495], dal Perroncito |806], dal Testi [1066], dal Sonsino [1014] e da altri ancora. Frattanto le ricerche sul nematode andavano aumentando nel 1879, ed infatti il Pagliani col Bozzolo [697], il Perroncito [227, 798], il Concato [226] riscontravano a Torino altri casì di anchilostomi e scoprivano che l’ane- mia epidemica, così violentemente scoppiata negli operai ad- detti al traforo del Gottardo era accompagnata all’ anchilo- stoma. Questo reperto, che fu dapprincipio da parecchi negato (Pagliani e Bozzolo [697]) e poi gradatamente, davanti all'evidenza dei fatti, da tutti ammesso, occasionò una folla LS di lavori che si succedettero, principalmente nel triennio 1880- 81-82, per opera non soltanto dei medici connazionali, ma ancora da parte di stranieri; laddove sì andarono dissemi- nando gli infelici minatori, erranti in cerca di località mi- gliori, o di soccorso alla loro minacciata esistenza. L’abbondante materiale diede l’opportunità al Perron- cito di ripetere e di riconfermare, passo per passo, i nostri studî sullo sviluppo, di fare un progresso in essi, e di spe- rimentare le varie sostanze antelmintiche contro le larve e le forme adulte dell’ anchilostoma; nonchè ai clinici di meglio approfondire la conoscenza dell’ anchilostomiasi. Il Perroncito nelle sue ricerche [798] aggiunse, come dissi, ulteriori osservazioni sullo sviluppo del verme, e diversamente interpretando il modo di presentarsi delle larve, venne alla conclusione, che esso verme completa il suo svi- luppo senza aver bisogno di un ospite intermediario, siccome aveva indicato il Leuckart pel Dochmius trigonocephalus. AL Perroncito inoltre spetta il merito di avere proclamato, dopo lunghi esperimenti sull'azione che hanno molte sostanze contro le larve d’anchilostoma, l’ effetto energico che ha |’ e- stratto etereo di felcee maschio, come a mio fratello, D." Kr- nesto [733, 734], quello di avere studiato clinicamente e con metodo esatto, l’ efficacia di un rimedio a tanto malanno. Il detto rimedio fu dimostrato dalla pratica avere un’ azione indubbiamente superiore a quant’ altri si suggerirono, non escluso il timolo, tanto caldeggiato dal Bozzolo (Virtù nuove di un rimedio nuovo [114, 115). Il rumore destato in Italia per questi studî sull’anchilostoma e sull’aneimia dei minatori del Gottardo, fece sì che, estese le ricerche, si riescì a rinvenire il verme sparso per quasi tutta la penisola ed a riconoscerlo causa di frequenti ed ostiì- nate anemie nelle basse ed umide regioni del Piemonte, della Lombardia e del Veneto; nonchè nelle zolfatare della Sicilia (Parona E. [741], Giordano [440], Giuffrè [442] ed altri). — 104 — Per dare un'idea della quantità di lavori comparsi, rela- tivamente all’anchilostoma, dal 18S0 al 1890, basta citarli in serie cronologica, onde non dilungarci eccessivamente (1). Troviamo infatti il Bozzolo descrivere [111], dapprima quattro casì, e poi due altri, di anchilostomiasi ed in seguito sug- gerire il timolo e la doliarina quali antelmintici. Il Bozzolo, ancora col Pagliani, discorreva dell’anemia dei minatori del Gottardo, manifestandosi poco favorevole ad accagionarla all’anchilostoma [697]. Goncato e Perroncito trattarono lo stesso argomento, [227] e quest’ultimo s’ addentrò, come già si disse, sulle ri- cerche dell’ azione antelmintica di varie sostanze ed in special modo dell’estratto etereo di felce maschio contro l’anchilo- stoma. Il Parona E. iniziava, per parte sua, le osservazioni cliniche sull’ anchilostoma, sul modo migliore di ammini- strare detto estratto (metodo delle piccole dosi da applicarsi nei casì più gravi) e sui vantaggi offerti dall’ estratto ora citato, nonchè le modificazioni del sangue dei malati liberati dal parassita [738, 734). Ancora nel 1SS0 abbiamo scritti del Lava [588], del l'ibaldi [1068], del Sonsino [991] e del Rampoldi [869]; gli uni segnalanti nuovi centri di anchilostomiasi, gli altri nuovi casi ed i sintomi provocati dal nematode. : Nel ISSI spesseggiarono gli autori occupantisi della gra- vissima epidemia anchilostomotica, che si era diffusa per l’Italia nostra, e così l’ Audenino [85] segnalò due casi a Chieri; il Bianchi [88] espose una storia del verme e del male in tesi generale; il Bonuzzi [98] parlò dell’ an- chilostoma nel Veronese, il Borgherini [108] nel Pado- (1) Come già dissi più volte, volendo in queste pagine riferire esclusiva- mente dei lavori italiani, anche qui di proposito, si passano sotto silenzio le numerose e dotte pubblicazioni sull’anchilostoma, che si debbono ai colleghi di oltr’ Alpe. — 105 — vano; il Maj parlò prima dell’ estratto etereo di felce m. e poi delle cure, da lui e da altri fatte a Pisogne, su quel di Bergamo [563, 564). Marchiafava indicava [585] il primo caso a Roma, e Parona E. registrava le storie di 36 anchilostomotici da lui curati a Varese [736 |. Frattanto Perroncito riferiva con varie memorie dei rapporti fra gli anchilostomi, lantrace e le febbri malariche, e dell’anchilostoma nei fornaciai, nei contadini e nei mina- tori in genere |799, 804 a 806]. Poletti segnalava [849] un caso di anchilostoma in un ortolano a Vercelli; Salomoni, in due scritti [930-981] parlava di esso verme nel Cremonese; mentre lo Scottini riferiva [966] di una trasfusione di sangue in una donna anemica per anchilostoma; e l'osatto potè fare numerose cure di colpiti dal parassita, ricoverati all’ospitale di Pisogne, il che riferì in quattro diverse pub- blicazioni [1076 a 1079], delle quali la prima comparve nel 1881 e le altre negli anni successivi. Anche nel 1882 gli scritti sull’anchilostoma fatti pubblici in Italia, non sono pochi. Il Bareggi [48] riferì sopra un caso di anchilostomiasi contratta al Venezuela; Cammareri [159] di due casi osservati a Messina; Cantù [170] studiò l’anchilostomiasi nel Cesenate e nelle zolfare di Formigiano; DeRenzi a Genova, ove ebbe in cura 34 anchilostomotici [313], e Foà pubblicò un caso occorso nel Modenese [387]. Il Fedeli [374] sunteggiava uno scritto del Malonell sul- l’anchilostoma alle Indie; lo scrivente [714] ed il Fiori col Bergesio, segnalavano l’anchilostoma nelle miniere di Sar- degna, del che faceva cenno anche il Falconi [367]. Ferdinando Giaccone si interessava delle condizioni delle gallerie a fondo cieco e della anchilostomiasi, a pro- posito appunto dell’epidemia gottardiana [434]; Graziadei si occupava [495] del timolo contro il verme in discorso e Pennato [762] riferiva sull’anchilostoma nel Padovano; — 106 — Pistoni aggiungeva altri 21 casi, ai già pubblicati da lui [845], mentre Salomoni [931] e Tosatto [1079] facevano noti separatamente altri casi da loro osservati. Negli anni successivi, diminuita la epidemia, andarono fa- cendosi meno numerose le pubblicazioni in proposito; tuttavia nel 1885 si hanno quelle del Burresi [140] sopra due casi, con recidiva in uno; del Bonuzzi (1884) sull’ anchilostoma nel Veronese [99]; e del Polatti menzionante un ragazzino, reduce dal Brasile, che ospitava il verme [848]. Nel 1885 il Calandruccio [145] descriveva il primo caso di anchilostoma in Sicilia ed un secondo nell’anno successivo; Parona E., riassumendo i precedenti lavori, parlava [740] delle cure da lui fatte per incarico del Governo, allo spedale di Varese, di 248 anchilostomotici; Perroncito segnalava il nematode negli operai delle miniere in Ungheria [815]; Rho avvertiva un caso in un Messinese [888] e Vanni altro caso a Firenze [1112]. Nel 1886 Parona E. riferiva le sue osservazioni sugli operai delle zolfare di Sicilia (Lercara), mediante feci avute dal Dv Giordano [741]. Studiavano pure questo verme in Sicilia: Giordano stesso [440], Pernice [768], Giuffrè [442] e Piazza-Martini [837]. Il Testi nel 1887 si occupava dell’ anchilostoma nei mat- tonaj del Faentino e della Romagna |1066], il Boccolari di un caso a Modena [94], il Sotis di un giardiniere a Firenze [1025]; il Sacchi dava un lungo elenco di anchi- lostomotici del circondario di Perugia [928]; il Pennato intratteneva sulla cachessia dei fornaciaj del Friuli [765] ed il Pernice aggiungeva altri esempi a quelli già noti, negli operai alle zolfare di Sicilia [769]. Nel 1888 il Chiaruttini parlava di un fornaciajo friulano con anchilostoma [197]; il Facciolà di due necroscopie, in cui trovò numerosissimi anchilostomi [868]; il Romaro di due casi occorsi nel Padovano [910]; il Sonsino trattava — 107 — dell’anchilostoma complicante clorosi [1006], ed il Ram poldi di un caso di strabismo convergente acuto dovuto al verme in discorso [872]. Felice Lussana (1889) diede una spe- ciale interpretazione dell’anemia per anchilostoma, soste- nendo esser dovuta ad intossicazione [555], il che non fu dai più accettato; e per ultimo nel 1890 troviamo il Con- salvi riferire sull’anchilostoma nel circondario di Lanciano (Chieti) [231], il Mazzotti nel Bolognese [603], l Oddi- Baldeschi esporre dati statistici sul verme, riferibili in ispecial modo a quelli di Perugia e dintorni [686]; come il Sonsino ne segnalava la frequenza nella provincia di Pisa [1011 e 1016). Terminata la lunga enumerazione di oltre sessanta autori, che più volte ebbero ad occuparsi dell’ anchilostoma in Italia, appare chiara la rapida diffusione che, in breve correr d'anni, ebbe ad avere l’ anchilostoma; per modo che esso è certa- mente quello, fra tutti i parassiti dell’uomo, di cui si co- nosca più in dettaglio la corologia italiana, per dati positivi e non per semplici induzioni. (Veggasi la carta d’Italia annessa al presente lavoro). $. 9. STRONGILO GIGANTE. Di questo nematode, che si vuole possa essere parassita anche dell’uomo, non abbiamo molte osservazioni in Italia; scarsa ne è quindi la bibliografia ed i casì accertati riguar- dano esclusivamente quelli del cane. Si vollero segnalare esempî anche nell’ uomo, ma si debbono probabilmente rife- rire, non a strongili, bensì ad ascaridi erranti. Tali sarebbero quelli che ebbe a citare il Delle Chiaje (Compendio 1844 [294]), dell’Angeli (riferito anche dal Brera nelle sue me- morie a pag. 272), del Morelli nelle note alla traduzione del Frank (VI, 272), e del Maceroni, menzionato dal Me- taxà [612] (pag. 72); per quanto quest’ ultimo, riferendo il — 108 — caso, senz’ altro dichiarasse spettare il verme ai nematodi stongilidi. La presenza non accertata dello strongilo nel- l’uomo fu anche sostenuta dal Carruccio [180]. Sappiamo come: Redi (1684) avesse trovati due casì nei reni di due cani (ascarzs renalis), Vallisnieri [1108] (Orzg. verm. T. I, p. 148) riscontrasse altro caso in cane a Bo- logna, Valsalva pure ne indicasse altro esempio (cit. Mor- gagni: De sedib., Ep. XL, $ 7). Francesco Frank [899] (1790) raccoglieva due individui di strongilo gigante nella vescica urinaria di cane a Pavia, e Frank G. P., padre, (De retention. p. 241 [400]) accennando a tale reperto, ag- giungeva trattarsi di veri strongili e non di ascaridi, siccome era stato indicato nel Journal! de Hufelana (XVIII, P. I, pag. 112). Circa l'anatomia, Spedalieri, già prima di Otto, riscon- trava che lo strongilo aveva sopra l’ esofago un ganglio oblungo e quindi un anello nervoso, dal quale prendeva origine la catena gangliare, che tratto tratto mandava filetti nervosi. Aggiungiamo come il Della Rovere descrivesse [298] un esempio di strongilo, escito da tumore apertosi presso il glande di un cane (1863), il Martemucci (1872) parlasse [590] dello strongilo di rene in altro cane e si occupasse dell’ anatomia patologica dell’ organo ospitante il parassita. Brusasco (1852) menzionò consimile caso di strongilo re- nale [137] e l’Aducco (18SS) un terzo in altro cane; il che gli diede occasione di praticare ricerche sulla sostanza colo- rante rossa, che è causa della tinta caratteristica del verme [8, 4). S. 40. ‘l'RICoCEFALO. La storia del tricocefalo dell’ uomo in Italia, nei suoi pri- mordi, ci fu ampiamente esposta dal Delle Chiaje, il quale si era occupato [294] in dettaglio di esso elminto. Perciò — 109 — credo conveniente riportare quanto scrisse, sulla scoperta e rarità in Italia, nella sua « Lettera al Prof. Lanza sul tricocefalo ausiliario del colera asiatico in Napoli [296] ». « A questa terra, verace cuna di ogni genere di sapere e di utili trovati, anzichè a Gottinga, appartiensi la primitiva conoscenza di siffatto entozoo. Valsalva (Diss. anat. I, Bon. 4715) al tramontare del secolo decimosettimo lo rinvenne nell'intestino cieco, da altri due nostri sommi antropotomi, Zerbo (Anatom. de Monoc.) e Carpi (a Mundini Comm. 1) giustamente reputato nido della genesi dei vermi. Ed il gran Morgagni illustrando gli scritti del celebratissimo suo pre- cettore, prolissamente ne discorse. Nè egli rimaneva appieno soddisfatto di qualunque sua antropotomica ricerca, se con replicati esempi non l’avesse poscia confermata ne’ mammiferi, uccelli, rettili, pesci, onde considerarla costante. « Siffatta osservazione per lo spazio di cinque lustri fu in- teramente obliata, quindi perduta per la elmintologia; ma non prima dell’ inverno 1760 ricomparve come nuova nel- l’anfiteatro anatomico di Gottinga, dove il dissettore Wagler appena inciso un intestino cieco ne vide uscire molti, che fu- rono da lui reputati ossiuri più grandi dell’ordinario loro diametro; distinzione in onore del vero troppo ben sentita dal Morgagni. Seria contesa fu agitata fra medici di quella Università, che lo riguardarono embrione di lombricoide; Wrisberg, Roederer e Buttner ne fecero un genere nuovo chiamato triekiuro. Ricorrendo in quell’epoca un’ epidemia contagiosa ne’ soldati dell’armata francese acquartierata in detta città, fu rinvenuto in tutti que’ che ne morirono, ed in seguito dice Blumenbach nelle persone miserabili o mal nutrite. «Frattanto da’ tempi del fondatore della notomia patologica esso non fu mai più incontrato da Vercelloni (Diss. amat. gland. vesoph. ATAA [1118]), Bianchi (De nat. în hum. corp. vit. morb. gen. hist. 1744 (84]), Palletta (Rosenstein, 1798 — 110 — [913]); Pozzi (Conradi, Annot. anat. patolog., Mil. 1805, IV. 218); Gentilini (Annot. patol. di Baillie, Venet. 1849, I 215); Fanzago (Giardini Istitut. patol.; Nap. 1824, II, 96), e da Borsieri (/rnstit. med. pract., Ven. 1802, VIII, 148), da Franck (Met. cur. mal., Fir. 1825, IX, 18), Andria (Medie. prat., Nap. 1842, I[, 26), Morelli (Annot. op. Frank.), che più di altri studio ed attenzione somma prestarono agli umani entozoi; ricercandoli sia negli escrementi de’ malati, e sia nelle cadaveriche autossie del canale gastro-enterico, avendone sol- tanto parlato sull’ altrui osservazioni. Più Brera, che ha diretto le sale cliniche di quasi tutte le Università d’Italia, che ha esercitato la medicina con europea latitudine, e che puossi salutare principe degli elmintologi odierni, afferma di aver visto tale vermicciatolo nel 1797 a Gottinga presso Blumenbach e Wrisberg. « Distava per qualche anno la contagiosa epidemia gottin- gense da quella che avvenne fra noi nel 1764, e dalle accurate autossie cadaveriche eseguite da Cotugno Mauro Ger- vasi Franchini nulla trovossi al proposito, siccome scrisse Sarcone (Storia dei mali osserv. in Nap. nel 1764, 1I. 345). Inoltre quando nel 1817 Rudolphi si conferì in Italia, e mosse pelle nostre regioni si diresse a Cotugno Amantea Ma- crì Savaresi, onde conoscere le elmintologiche osserva- zioni occorse nel clinico loro esercizio prima di scriverne un’opera classica, ecc. ». In nota (pag. 246 1. cit.) aggiunge: « Or mentre Rudolphi rivendica al gran Morgagni la scoperta del érichocephalus dispar, su di che gli stessi Italiani non avevano portato at- tenzione prima di lui; abbia ommesso che le undici specie di tricocefali da esso descritte nella Sym. Enos. 20, 223, erano quasi tutte note al padovano anatomico, il quale sulle orme del Redi, Vallisnieri, Malpighi varie perquisizioni mostra di aver fatto anche per altri generi di elminti ». È quindi nella XIV lettera al Valsalsa che il Morgagni — 11 — segnalava la sua osservazione del tricocefalo. Esso non gli diede alcun nome e lo descrisse sommariamente: « nam cum essent altero exlremo acuminato, mox crassiusculi, et ex albo subnigricantes; cauda, quae dimidium longitudinis eorum faciebat, tota erant albi et capillari exilitate ». Non gli attribuì alcuna importanza patogenica e l’incontrò sei volte in undici autossie a Padova. Il Brera (Lez. I. 29. 1802) [119] che prima riteneva il tricocefalo raro nel nostro paese, ebbe in seguito |’ oppor- tunità di constatare ciò non essere vero; sebbene gli constasse che nessun pratico avesse avuto occasione di osservarlo. Infatti nelle memorie (I, 172) [120] disse « E fra noi quan- tunque dicasi rarissimo il tricocefalo, come io medesimo l° ho creduto fin dopo di aver rese pubbliche le Lezioni, pure debbo avvertire, che tenendo d’ occhio i cadaveri delle per- sone soggette alla verminazione e morte di febbre lenta nervosa, non di rado mi è riuscito di scoprirne non pochi individui frammezzo alla turba conglomerata delle ascaridi vermicolari, che per lo più annidano negli intestini crassì ». Frank, parlando di questo verme, disse di averlo veduto colla proboscide (capo) infissa nelle ghiandole del Peyer, ed aggiunse di non averlo mai riscontrato espulso colle feci. Delle Chiaje, nella sua lettera succitata [296], sostenne che nel novembre 1836, durante l'epidemia colerica a Napoli, ne osservò grande quantità, « ne è qui per la prima fiata comparsa colle dissezioni di que’ morti di colera, come fatte da Ramaglia e suoi aiutanti Chiaja Tiberi Maufrè, essendosene numerati circa ottocento in qualche individuo ». Tibault, pure a Napoli, notò la presenza del tricocefalo in S0 casi, in tutti cioè gli individui colerici od altri, di cui fece l’autossia (R. Blanchard, Z’rait. Zool. médie. I, p. 785). Al dire di Zannetti e Burci, ancor oggi (1344) il trico- cefalo sarebbe raro in Toscana, mentre invece sarebbe fre- quente a Milano, secondo Dubini. — 112 — Magliari (Osservo. med. 1836) trovò nei colerosi a Na- poli, pochi tricocefali nel morbo mite, molti nel grave e moltissimi nel fulminante, sebbene il Tiberi riscontrasse il contrario. Fasano, durante l'epidemia del 1764, avrebbe notata la preesistenza della tenia associata al tricocefalo, o ai lombri- coidi; Lanza (Nosol. postt. 1841) diceva : « sparvero i trico- cefali collo sparire del colera » e Borsani dichiarava: « no- tammo la verminazione complicarsi non rade volte sia nel principio sia nel progresso sia nel fine col colera e profittevoli riescire gli antelmintici tutti, ecc. (E/fem. clin. De Simoni, VIII, 93) ». Dubini (Zntoz. 1850, p. 66) [888] asseriva che quasi tutti gli adulti (a Milano) portano tricocefali, senza risen- tirne molestia alcuna. Inoltre egli ebbe, durante l’ epidemia colerica, occorsa nel 1849 a Milano, a fare osservazioni sulla frequenza del tricocefalo, decantata dal Delle Chiaje e trovò che esso era meno ovvio negli individui colerosi che negli altri, morti per differente malattia (1. cit. p. 52). Anche Gaetano Puccianti « Gazz. med. tosc. 1855, [861 A) » potè dimostrare il nessun nesso fra colera e tricocefalo, giacchè sopra 171 necroscopie di colerosi, in 143 non potè raccogliere neppure un esemplare di detto elminto. Del resto dimostrata non vera la cagione del colera per trico- cefalo e vera invece la innocuità del verme nel corpo umano, pochi in seguito ebbero ad occuparsi di esso e solo incidentalmente ne troviamo menzione nei trattati medico- zoologici. Così scorrendo la ricchissima bibliografia elmin- tologica italiana (V. Parte IV), non incontriamo che indi- cazioni generali dovute al Carruccio [181] 1872 ed al Calandruccio [147] 18S9, il qual ultimo avrebbe segnalato frequentemente il tricocefalo in Sicilia e, con sue esperienze, avrebbe dimostrato il diretto sviluppo del verme; esperienze che erano già state indicate dal Grassi nel 1887 [471]. E. Pa- — 113 — rona verificò abbondante il tricocefalo a Varese, 1882 [736]: e per ultimo Beorchia- Nigris trovò (1587) uova di tri- cocefalo nelle orine di un cane, la cui autossia fece riscon- trare molte femmine di tricocefalo (7. depressiusculus) ade- renti alla mucosa vescicale, mentre mancavano nell'intestino, nel rene e negli ureteri [70]. S. 11. TRICHINA SPIRALE. La storia di questo importantissimo parassita è breve per quanto riguarda la elmintologia italiana. E per vero, ad ec- cezione di due fatti, di cui diremo poco oltre e che attestano la presenza accidentale del verme anche fra noi; non abbiamo che seritti d’ indole generale, che comparvero all’epoca delle ripetutesi epidemie in Europa, e particolarmente in Ger- mania, località che fra tutte ne ebbe il triste privilegio. Se si fa eccezione delle citazioni o dei sunti di opere, o di scritti stranieri, apparsi in varî periodici di medicina umana o veterinaria, possiamo dire, che dalla scoperta del verme (1835) si giunge fino al 1866 senza rinvenire lavori italiani; eccettuati quelli del Tommasi [1070], del Saviotti [951], dello Schivardi [955], del Franchini [897] e del Calza [153]. Però nel 1866, in occasione della terribile epidemia di Hedersleben (1865), destarono giusto allarme sul pericolo di invasione trichinica nel nostro paese: Dell’ Acqua [291], Liberali [589], Schivardi [956], Toso e Bosio [1082], Urso-Ortega [1088], Calza [154] e Moriggia [669]. Fu sul finire del 1S6S che avvenne la piccola, ma disa- strosa epidemia a Ravecchia, presso Bellinzona nel Canton Ticino, ove, di sette persone colpite, ne morirono cinque. ‘Tale fatto, che fu constatato da P. Pavesi [754], da Jauch 520] e da Beroldingen [?7, 78], fu occasione che molti medici italiani, scrivessero sull’ epidemia stessa e sul verme, a Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XII — ld — causa di tanto malanno, e così fecero: Griffini [499], De Capitani [277], varî anonimi [26 a 28], Regazzoni [877], Sella [968], Valerani [1096], Visconti [1122], Lori- giola [548], Marchi [579], Perosino [770], ecc.; nè mancò che l'argomento venisse discusso a fondo dalle varie Accademie. Negli anni susseguenti pochi altri se ne occuparono, e cioè: Casati 1870 [190], Zoccoli 1874 [1139], De-Marchi [806], Vallada 1875 [1099], Ardenghi, 1876 [32], De Silvestri [820], Perroncito 1877 [788] e Sangalli [940]. Ma dalla Germania giungevano notizie di nuove invasioni trichiniche, massimamente a Brema (1875), a Stettino (1877), a Kòonigsberg (1879), il che dava occasione ad ulteriori pub- blicazioni, anche nel nostro paese, per mettere in guardia il pubblico contro tanti guai. Infatti troviamo scritti dovuti a: Bizzozero [89], Bomba [96], Golasanti (214), Conti[238], Corradi [240], Corvini (241), De Marchi [807,808], Gay [424], Griffaldi [497], Guzzoni [518], Jona [521], Pavesi C. [758], Massa C. [594], Perroncito [795], Rivolta [901], Visconti [1125], Zoccoli [1138 e 1189], ecc. Più tardi non è dato registrare che una pubblicazione del Danesi 1SS1 [266], ed altra del Piana 41887 [834]; ma però in quello stesso anno il Legge faceva pubblica [535] una interessantissima relazione sopra un caso di trichinosi nell'uomo, da ritenersi veramente indigeno. L'importanza sua fu in special modo per la corologia della trichina in Italia, giac- chè, per quanto consta, la trichina umana fu finora trovata in due sole località, fra loro molto lontane, cioè: a Ravecchia nel Canton Ticino ed a Belforte nel territorio di Camerino. A questi casì speciali di trichina si può aggiungere quello dovuto al Perroncito [788] di trichina in un cane, dei dintorni di Torino, sul qual fatto però, alcuni espressero dei dubbî |320]. — 115 — $ 12. FILARIE, ED ALTRI NEMATODI. Poco abbiamo da riferire relativamente agli altri vermi parassiti dell’uomo e non tutte le osservazioni si possono ritenere autentiche ed accettabili, perchè sotto il nome di filarie vennero indicate dagli antichi autori non poche forme elmintiche dubbie, o pretesi vermi. Accennarono a Faria adenoidea, eguale a quella del Treutler: Vercelloni, Bianchi, Costantini, Berto- lino ed anche Morgagni e Civinini. Frank P. sospettò che la tubercolosi polmonare, almeno in certi casi, dovesse ripetersi da cause viventi, ossia da vermicciuoli; se pure con questa parola, non volle alludere a forme più infime, che non fossero elminti. Lanza e Lucarelli (1842) videro un Siciliano il quale colle orine espelleva corpicciuoli, che ascrissero alla Spiroptera humana , o Rudolphiana; il malato in seguito guarì. Questo caso fu riportato anche dal Delle Chiaje, il quale però ebbe a dichiarare di non aver avuto il verme in esame [294]. Del resto a proposito delle filarie dell’uomo abbiamo alcuni cenni, di carattere generale, dovuti al Kunsemuller 1799 [516], al Savarese (Opuse. sull’ Egitto, Napoli 1805) ed allo Stambolski 48SO [1081] sulla Faria medinensis, nonchè casi speciali di filariasi in persone italiane, che la portarono dalla patria del dracuncolo. Tali sono quelli osservati a Pisa dal Guidetti (509), a Trieste dal Menzel [607], a Padova dal Velo 41890 [1114], ed altri meno ac- certati. Diverse filarie, più 0 meno autentiche, segnalarono nell'uomo in Italia: il Pace 41866 [696], il Pane 1864 [704], 1’ A d- dario 1885 [2] ed il Grassi, che, sotto il nome di Faria inermis, riunì alquante specie, state trovate nell’ uomo e negli animali domestici [468]. — 116 — Sulle filarie degli animali scrissero inoltre molti autori, o descrivendo nuove specie, od elencandole coi varî parassiti, od infine parlandone in modo speciale, principalmente sopra quelle degli animali domestici. Così ricorderemo, come disse I Ercolani [853], che devesi a Francesco Birago (1696) una fra le più antiche osservazioni di filaria nel cuore destro del cane. Parlarono di questa ed ancora di altre filarie: Ales- sandrini 185$S [12], Ercolani 1852 e 1855 [842], Molin 1858-60 [619, 621, 629, 630], Panizza 1869 [705], Rivolta 1868 [890], Marchi 1871 [580], De Francesco 1872 [289], Casati 1874 [187], Corvini [242], Bassi 1875 [49], Son- sino 1876 [980], Solera 41876 [976], Rivolta cit. 1879 [89? a 899], Barrucchello 1881 e 1889 [45, 46], Fogliata 1881 [888], Sonsino cit. 1852 [992 a 995], Passerini 1884 [749], Grassi e Calandruccio in varî scritti [472, 474, 476, 482, 488]. Anche relativamente alle AngwillulZdae non abbondano le notizie. Oltre quanti parlarono di anguillule viventi nei ve- getali (Gasparrini 1863 [419], Romanin 1867 [907], Toscani 1869 [1081], Licopoli 1875 [542], Bellatti e Saccardo 1881 [60]), si hanno altri che scrissero sulla così detta Angue/- lula dell'uomo (Rhabdonema strogyloides Leuck., Anguillula intestinalis ed A. stercoralis), che in Italia venne ad avere una storia propria ed importante. Infatti poco dopo la scoperta (1877) e le ricerche del Nor- mand e del Bavay sull’anguillula e sulla diarrea della Cocincina, (Journ. de Zoologie p. P. Gervais, T. VI) lo scrivente, in collaborazione col fratello Ernesto ed il Grassi, mentre attendeva (1878) agli studî sullo sviluppo dell’ anchilostoma duodenale, ebbe a riscontrare questa anguillula nell’ uomo a Pavia [486]. Tale reperto, che fu certamente il primo in Italia, e forsanche in Europa, 22 permise di studiare più in dettaglio il verme e di segnarne i primi passi evolutivi. In seguito quest'anguillula fu incontrata negli anchilostomotici del Gottardo, e se ne occuparono il Perroncito ASSI [797, 803), sotto il punto di vista clinico e biologico, proponendo anche nuovi nomi, ed il Grassi, il quale ritornò sull’argomento da solo e con altri collabo- ratori [463 , 464, 494]. Segnalò, seguendo le vedute del Leuckart, l’ eterogonia fra l’anguillula intestinale e la ster- corale; tema sul quale, confermandolo, scrissero il Go] gi ed il Monti 1884 [444, 445), mentre il Rovelli studiava l’ap- parato riproduttore di siffatto importante nematode [922]. Per ultimo è da accennarsi ancora il Perroncito, il quale (1889) indicava una larva di anguillula nel Coluder viridi- flavus, che pensò avesse rapporto colla forma adulta vivente nei topi [824]. Coll’ intento di non dilungarmi più a lungo sopra gli studî, che in questa seconda metà di secolo, vennero fatti in Italia sui vermi specialmente umani, rimando alle indicazioni siste- matiche, nonchè ai brevi cenni che seguono le citazioni bibliografiche riguardo ai vermi, siano dell’ uomo, che degli animali. Questo valga principalmente per le forme dubbie, o accidentali, od anche false, che furono riferite come viventi nell’uomo. Giò intendo dire in special modo pei gordii e per gli echinorincbi. Così per questi ultimi mi limiterò alle citazioni del Bia n- chi [84] (De natur. în human. Tab. II fig. 10); il quale tracciò un disegno, alquanto inesatto, di verme rigettato da una donna torinese, da far credere si fosse trattato di un echinorinco. Il Brera [120] (Mem. p. 281) riferisce il caso di echinorinco gigante evacuato da un suo malato; la forma lunga e subrotonda del corpo del verme, anteriormente ingrossato e munito di una proboscide globosa ed uncinata, lo indusse a riferirlo all’ echinorinco del maiale. Pure poco — 118 — attendibile è la notizia, riportata da Rolando (Atti Accad. Siena 1841, pag. 3 [906]) laddove disse: « Da sintomi spa- ventevoli, spasmi, convulsioni, dolori acutissimi tormentata vidi una giovane robusta, la quale 30 ore dopo che questi furono dissipati coll’ uso dell’ assafetida, dell’ oppio, del mu- schio, evacuò un certo numero di vermi singolari già in gran parte disfatti, in uno dei quali ho per altro potuto riconoscere i caratteri dell’ Ecehinorinco, cioè la tromba o proboscide armata da uncinetti numerosi. La grossezza di questo verme era di 3 linee di circonferenza; la lunghezza di un pollice e mezzo : la tromba acutissima lunga 4 linee ». Recentissimamente il Calandruccio fece degli esperimenti sopra sè stesso coll’ &chinorhynchus moniliformis [481). Per ultimo furono citati quali parassiti nell'uomo anche dei gordii; e senza riferirci ai casi antichi del tutto dubbiosi, abbiamo quelli recenti dovuti al Fiori ed al Rosa, 1881 [886], nonchè al Cerruti ed al Camerano (41888) [195], sui quali non evvi dubbio di errore. Ma di ciò, lo ripeto, non occorre più a lungo intrattenerci; tenterò invece di esporre in poche pagine le prime linee di una geografia elmintologica italiana, che, per quanto incomplete, serviranno a dimostrare la necessità di raccogliere ulteriore materiale, onde completare possibilmente le nostre cognizioni sull'argomento. Qualunque esse siano, sono da considerarsi destinate a svolgere una tesi affatto nuova, nè da altri tentata, e che promette risultati importantissimi per la storia naturale dei vermi; così, per quanto almeno riguarda gli elminti dell’uomo, è lecito arguire dalla carta d’Italia unita al presente lavoro; carta corologica, che, quale primo saggio, viene ad avere il massimo interesse, tanto per l’igiene, che per la parassitologia in generale. In essa ho segnato la distribuzione dei vermi, o le località nelle quali furono in- dicati i varî elminti dell’ uomo. — 119 — La distribuzione geografica combinata colle. svariate con- dizioni di nutrizione, di cui abbisogna | habitat, può senza dubbio fornire preziose indicazioni per conoscere |’ origine 0 la provenienza degli entozoi. Ma pur troppo bisogna confes- sarlo che siamo innanzi a fatti in gran parte ignoti, o malamente conosciuti; e per vero nello studio degli elminti, argomento maggiormente negletto fu quello del rapporto che essi hanno coll’ ambiente e della loro distribuzione geo- grafica. Le condizioni dell’ habitat di un determinato elminto non sì limitano a quelle coll’ ospite, ma ancora a quelle della serie di ospiti, per la quale ciascun elminto deve passare durante i suoì stadî di sviluppo. Inoltre è interessantissima la questione del conoscere, se in tutte le regioni del globo trovasi un dato parassita e se questo dovunque alberga nel medesimo ospite, o nella me- desima serie di ospiti. Orbene, se circa questo tema si hanno alcune regioni discretamente note, laddove cioè gli studî elmintologici sono più avanzati, pur troppo rimangono estesis- sime regioni affatto sconosciute. E per trovare di siffatte località non occorre ricercarle fra ie più lontane, in queile ancora meno esplorate dall’ uomo, ma ne abbiamo di vici- nissime; ed è d’uopo confessarlo, anche il nostro paese non trovasi in proposito in condizioni molto lodevoli. E ciò a mille doppi se non ci limitiamo agli entozoi dell’ uomo, nello studio dei quali lamentansi piccole lacune, ma tentiamo, anche in tesi generale, detto studio relativamente agli entozoi degli animali, siano pure i domestici, cioè quelli che mag- giormente hanno attratta 1’ attenzione dello studioso. Le difficoltà per tale studio sono accresciute eziandio dal- l'emigrazione dell’uomo e degli animali domestici e non dome- stici, nonchè delle piante coltivate; le quali, per quanto a tutta prima non sembra, hanno grandissima influenza, sebbene non sempre diretta, sulla dispersione dei vermi. — 120 — La migrazione è ad ogni modo la principale causa modi- ficante l habitat dei parassiti e quindi la loro distribuzione geografica, o corologica. L'uomo bianco ormai ha invaso tutto il mondo abitabile e fu seguito dal cavallo e dal cane non solo, ma anche dai bovini, ovini, suini, gatti, uccelli do- mestici ed ancora, a suo dispetto e suc malgrado, da topi, insetti e vegetali parassiti, od ospiti intermediarii degli elminti del suo corpo (1). Gli uccelli, fra tutti gli animali, sono i più meravigliosi agenti di disseminazione; aggrandiscono le aree di ciascuna specie di elminto ed aumentano il numero degli esseri, che possono divenire ospiti degli elminti stessi. Colle loro feci abbandonano uova e larve di vermi lungo le loro peregri- nazioni in zone estesissime, sotto latitudini diverse e quindi in condizioni d’ambiente disparatissime. Quante modificazioni avverranno per questo negli embrioni che ne nasceranno? e fra esse non improbabile questa, che un dato elminto, in paese differente, sarà costretto ad albergare in ospite diverso. Inoltre se riflettiamo che essi vermi nel loro sviluppo pos- sono, o devono mutare due o tre ospiti distinti, facile è im- maginare a quali e quante mutazioni di /Rabifat e cause di variazioni possono aver dato luogo tali migrazioni (2). Infine, se per taluni elminti, spesso per cause ancora ignote, si osserva una patria molto ristretta, altri, come avviene per alquanti entozoi dell’ uomo, stante la facile adattabilità degli embrioni, e meglio delle larve, ai differenti ambienti, sì pos- sono dire cosmopoliti. Per conoscere appieno la storia di un essere non basta quindi seguire le sue migrazioni, le sue metamorfosi, ma eziandio aver conoscenza delle varie regioni per le quali i suoi germi vengono sparsi. (1) C. Vogt: La provenance des Entozoaires de l’homme ecc.; Genève 1878. (2) Villot: Arch. Zool. expér., Vol. IV, 1875 — 121 — Il Sangalli asseriva [988] che « la costituzione dell’ u- mano organismo offre anche questa singolarità, che a seconda delle differenti plaghe del globo, nelle quali trovasi, sia atta a ricettare ed a sviluppare vermi differenti ». Lasciamo le condizioni di un paese, dovute alle variazioni atmosferiche, lasciamo le supposte costituzioni epidemiche, ma è certo che sonvi paesi i cui abitanti, più di quelli di luoghi vicini, sono invasi dai vermi; come pure non è a negarsi che qualche volta si siano avverate delle proprie epidemie el- mintiche, dovute a cause un tempo non note, ma che oggidì la scienza va rischiarando. Sono conosciute vere epidemie di parassiti (limitandoci alle descritte in opere italiane) come quelle del Moreali [664], del Pedratto e del Codronchi [211]; come quelle più recenti, narrate da altri, e le recentissime della trichi- niosi, massime in Germania, e dell’anchilostomiasi nei mina- tori al traforo del Gottardo. Volpini [1132], già dal 1721 dettava: « concorrendovi ancora le disposizioni del clima e delle temperie particolari dell’aria, del cibo, delle bevande e dell’ esalazioni della terra: avvegnachè ho più d’una volta osservato che in alcuni paesi più che in altri, v'ha questa generazione prosperosa ed abbondante. Così a ragione d’esempio, nella Liguria respet- tivamente più, che in Lombardia sono soggette ai vermini quelle genti, anzi il medesimo ho nei frutti stessi di dette Provincie osservato ». (pag. 31). Ben a ragione quindi scriveva G. P. Frank, fino dal 1824 [400] « Quantunque i vermi dell’uomo nascano sotto qua- lunque cielo, come è proprio di questo ospite, ciò non ostante rispettivamente alla loro specie abbondano in una regione quasi endemicamente, in altra osservansi più di rado, in una terza finalmente non si presentano quasi mai negli indigeni, e sarebbe di importanza non piccola una perfetta topografia elmintica, della quale manchiamo. Vi sono alcuni, =ijoa — i quali in mezzo a provincie travagliate dai vermi di quasi ogni genere, non sono giammai soggetti ad essi, ma intere famiglie vi sono per altro, le quali col medesimo regime di vita, non possono bastantemente difendersi da quelli, forniti quasi di diritto ereditario. Sarebbe sommamente utile una topografia elmintica, non dico italica nè europea, ma cosmo- polita. I vermi al pari delle piante parassitiche e di molti insetti crescono più vigorosi in certi anni ed in alcuni luoghi; e talvolta ne è sì prospera la riproduzione che giungono quasi pandemicamente ad impadronirsi del corpo umano ». Idee che, se non tutte, molte hanno grande valore, ma che pur troppo trovarono pochi seguaci. Scarsi infatti furono sempre le indicazioni topografiche sulla presenza e sulla frequenza dei vermi nelle varie località italiane, e tanto che quella topografia elmintologica desiderata da Frank, se non è tutt'ora un pio desiderio è ben lontana dall’ essere completa. Brera [120] (Mem. p. 377; negli anni 1808-1809) alla cli- nica medica di Padova, sopra 94 infermi (56 donne e 53 uomini) rinvenne 23 donne e 2 giovanetti con verminazione, mentre degli uomini soltanto tre la presentavano. Scriveva inoltre (1. cit. p. 407) « fra gli abitanti delle valli del Pie- monte, per testimonianza del Buniva è comunissima la ver- minazione, mentre rarissima è negli abitanti delle mon- tagne dello stesso paese. Il popolo indigente della città ed agro padovano vi è in sommo grado disposto, per modo che la verminazione vi si può dire endemica, mentre sono rari i vermi nel popolo bolognese e sconosciuti sono in quanti abitano i colli dintorno a Bologna. È singolare il caso che laddove è famigliare la verminazione negli uomini, anche gli animali la presentano. Lo studio della geografia dei vermi offrirebbe il prospetto di una scienza nuova (I. cit. p. 421) ». Dubini [833] (Elmint. p. 50) asseriva esservi in Lombardia dei paesi, anche non irrigui e colline, dove pur dominano i — 123 — vermi, ed in special modo la terza; ad esempio in Cassano Magnago presso Gallarate, e più ancora in Maccagno (Lago Maggiore), al dire del D." Moretti. Nella lunga e minuziosa rassegna storica, che sono andato raccogliendo nelle precedenti pagine, curai in modo speciale di riferire quanto i varî autori ebbero a dire sulla presenza e sulla frequenza di uno o di altro elminto, di uno o di altro gruppo, allo scopo appunto di porre le basi per una distri- buzione geografica italiana degli elminti; sicchè non è qui il caso di ripeterlo, tanto più che ben considerato non bastano per dedurne norme, onde completare una vera corologia elmin- tologica italiana. Mi limiterò soltanto ad enumerare le regioni che furono maggiormente ricercate, sotto il punto di vista elmintologico, e facilmente ne scaturirà il fatto, che mentre alcune località, per ragioni affatto fortuite, furono abbastanza bene studiate, altre e non sono poche, restano tuttora com- pletamente ignorate. Come appare dall’ elenco corologico, (V. Parte III) che con tutta diligenza ho procurato compilare, e che fa parte impor- tante di questo lavoro, si trovano infatti alcune provincie nelle quali non venne segnalato alcun elminto. Sarebbero le provincie di Piacenza, di Rovigo, di Livorno, di Aquila, di Potenza, di Caltanisetta e nella Corsica; numero di re- gioni che diventa maggiore, se si considerano i vermi proprii all’uomo. Al contrario alcuni altri centri, sia perchè abitati da elmintologi, sia perchè sedi di istituti scientifici e clinici, presentansi meglio noti per questo rispetto. Così accenneremo a Nizza, ove già il Risso [886] aveva indicata una serie di elminti, ed ove G. Wagener [1144] studiò principalmente i cestodi. A Torino De Filippi [281a 288], Gastaldi [420, 421), Bassi [48 a 56], Perroncito [772 a 828] ed altri, sì interes- sarono di studi elmintologici ed ebbero quindi occasione di segnalare non poche specie. In Liguria Pagenstecher ne ri- Lod . cercava alla Spezia e Willemoes-Suhm a Genova [1146], ove altresì lo scrivente poteva elencare buon numero di elminti. Notevoli fra questi furono i trematodi ectoparassiti delle branchie dei pesci, che, in collaborazione con A. Perugia, sì riescì a raccogliere in tale copia, da non essere da altri supe- rata, se non da quanto fecero Hesse e Van Beneden per quelli dei pesci della Manica (Mém. Acad. r. Belgique, Tom. XXXIV, 1862). È da segnalare il valido contributo che ebbe a portare il Molin all’elmintologia delle provincie venete |618 a 634), il quale, durante il suo soggiorno, come professore di Storia naturale a Padova, studiando elminti di un gran numero d’animali fu impressionato dell’abbondante messe e tanto da scrivere: « qual fu la mia sorpresa allorchè mi accorsì che la fauna elmintologica del Veneto è una fauna non solo straordinariamente ricca, ma ben anco una fauna del tutto propria » [634]. AI Molin dobbiamo aggiungere Nardo [678, 680], von Martens [592), Polonio [851 a 854] e recentemente lo Stossich, che ebbe a sua disposizione un ricco materiale raccolto a Venezia da A. P. Ninni [1050]. A Trieste tro- viamo il Pintner [842] studiare la struitura di non pochi elminti, ma ben maggior contributo alla faunistica elmin- tologica di quell’ estremo lembo di terra italiana lo sì deve allo Stossich succitato [1038 a 1050]. Per la regione toscana diremo che, a Firenze toccò il vanto di ospitare il Redi, e più tardi troviamo Guidetti [509] e Marchi [576 a 584]. A Pisa lavorò G. Wage- ner e posteriormente: Rivolta [887 a 902] e Sonsino [977 a 1022); autori tutti, che con altri, concorsero ad il- lustrare l’ elmintologia della Toscana. L’ Ercolani, dopo aver studiati elminti a Torino, eseguiva la maggior parte delle sue ricerche elmintologiche a Bolo- gna [840 a 360], e molto tempo prima il Rudolphi, a Rimini — 125 — iniziava il suo viaggio elmintologico in Italia, per proseguirlo poi ad Ancona, a Roma, ed a Napoli [924]. Napoli, che fu sempre e ben a ragione, prediletta dagli zoologi per la sua fauna meravigliosa, ebbe pure non pochi ricerca- tori di elminti. Oltre Rudolphi, fecero conoscere vermi pa- rassiti il Delle Chiaje {294 a 298], i due Costa [244,245 e 247], lo Zschokke [1140] ed al presente il Monticelli [640 a 660] e il Diamare, i quali tutti riescirono a riunire una serie tanto abbondante, che poche altre località, anche straniere, possono superarla. E. Blanchard, nel suo viaggio in Sicilia, studiava [92] la struttura di alquanti entozoi; e recentemente Grassi, Calandruccio e Rovelli riescirono a portare un note- volissimo corredo di notizie all’ elmintologia di quell’ isola. [145 a 148, 465, 468 a 483, 489 a 493, 922]. Da ultimo aggiungerò che colta Elmintologia sarda, pub- blicata nel 1887, io avevo iniziato un catalogo di vermi parassiti in animali di Sardegna; riescendo in poco più di due anni ad enumerare oltre 80 specie di elminti; numero molto promettente per tale fauna, ma che sgraziatamente rimase lavoro iniziato e da nessun altro continuato [710 a 712 e 714. Da quanto precede chiaramente appare che la deficienza di lavori per conseguire una completa fauna, o corologia elmintologica, pur troppo è rilevante in Italia, per quanto sia stata la patria del Redi, del Vallisnieri, del Mor- gagni, del Brera; di Delle CGhiaje, di De Filippi, di Ercolani e di Rivolta, per tacere dei più moderni; i quali, o furono sostenitori della natura polizoica delle tenie, o dimostrarono falsa la teoria della generazione spontanea dei vermi, od iniziarono le ricerche sulla struttura anatomica dei medesimi. L'aver ora raccolto con somma diligenza quanto ebbero — 126 — ad osservare tanti elmintologi, mentre serve a precisare le numerose lacune, gioverà quale punto sicuro di partenza ai continuatori, che speriamo vorranno essere numerosi e valenti, riguardo ad un argomento di tanta importanza per l’Italia nostra. SISTEMATICA CATALOGO DEGLI ELMINTI STATI RISCONTRATI IN ANIMALI DELL’ITALIA Generalità. 1507, Benivenius A.: De abd. nonn. morb. [69] — 1540, Brillus H.: De vermib. [127] — 1547, Gabucinus H.: Comm. de lumbr. [406] — 4549, Manardus J.: Epist. medie. [571] — 1549, Celsus A.: De re med. [194] — 1552, Savonarola: Tract. de verm. [952] — 1559, Amatus L.: Gurat. medic. [19] — 1572, Plinius G.: Hist. natur. [847] — 1583, Mercurialis H.: De morb. pueror. [609] — 1588, Donatus M.: De med. hist. mirab. [881]. 1601, De-Urso: De vermib. tract. [822] — 1603, Co- dronchius B.: De morb. Imolae ecc. [211] — 1607, Salando: Tratt. s. verm. [929] — 1614, Fonseca R.: De homin. escrem. [390] — 1618, Licetus F.: De spont. viv. ort. [541] — 1634, Cam polongus: De vermib. [161] — 1638, Aldro- vando U.: De animal. ins. [9] — 1652, Panarolo: Jatro- logism. [702] — 41673, Grandi J.: Nascim. verm. [453] — 14684, Redi F.: Osserv. anim. viv. [875] — 1686, Redi F.: — 128 — Generaz. insetti ecc. [876] — 1687, Lancisi G. M.: Se e come i vermi ecc. [526] — 1687, Santinelli B.: Perchè la paura ecc. [947] — 1691, Bonanni Ph.: Observat. circ. vivent. [97] — 1697, Malpighi M.: Phil. et Med. Op. [569]. 1702, Ramazzini: De contag. epid. [866] — 41704, Baglivi G.: Oper. omn. Med. [38] — 1708, Malpighi M.: Epist. Piccoli [568] — 1708, Vallisnieri A.: Entomol. hum. [1103] — 41711, Vercelloni: De glandul. oesoph. [1118] — 41715, Vallisnieri: Osservaz. int. ovaje verm. [1105] — 17145, Valsalva: Epist. anatom. [1110] — 1745, Clerici D.: Hist. nat. et med. [207] — 4720, CGurtius: Lett. int. vermic. [262] — 1721, Volpini G.: Orig. e nat. verm. [1132] -— 1726, Paitoni G. B.: Generaz. verm. [698] — 41732, Vallisnieri: Int. gener. vermi [1108]; Nuova idea verm. pestinenz. [1106]; Consideraz. ed esper. generaz. vermi [1108] — 1758, Lanzoni J.: Opera omnia [532] — 1739, Morealis: De febr. mal. [664] -- 1740, Valsalva: Epist. Morgagni [1110] — 1741, Bianchi I. B.: De natur. in hum. corp. [84] — 1744, Valdambrini G.: Uso d. mercurio ece, [1094] — 1746, Bertini: Uso d. mercurio ecc. [80] — 41750, Bian- chini: Lett. med. prat. [85] — 1753, Burserius S. B.: De anthelm. Arg. [141] — 175S, Vandelli D.: Dissert. d. nonn. Insect. [1111] — 1760, Morgagni J. B.: De sedib. et causis morb. [667] — 1781, Bastiani: Hist. med. ecc. [57] — 1767, Gusmani Gal.: Opusc. [409] — 1783, Guidetti: Vermi umani [509] — 1788, Buniva M.: Thes. Phys. med. [138] — 41789, Burserius: Instit. med. pract. [142] — 1790, Frank J. P.: Delect. Opusc. [401]. 1302, Monteggia G. B.: Instit. chirurg. [636] — 1802, Brera V.: Lez. teor. prat. [119] — 1804, Renier: Prodr. ecc. [879] — 1805, Tartaglia: Orig. verm. [1056] — 1805, Gautieri: Genealog. ecc. [422] — 1808, Canali: Giorn, — 129 — pisano [162] — 1809, Zeviani: Vermi del cuore [1137] — 4810, Zam poni: Nascim. verm. [1134] — 1811, Brera V.: Mem. fis. med. [120] — 1812, Pozzi: Epizooz. bovini. (859| - 41813, Fanzago: Instit. pathol. [368] — 1819,.Ru- dolphi A.: Entoz. Synops. [924] — 1880, Montesanto: Anal. ragion. [637] — 1821, Frank J. P.: De retention. [400] — 1825, Delle Chiaje: Comp. Elmint. [294] — 1825, Ro- lando e Martini: Tratt. verm. [905] — 1826, Graziani: Dissert. verm. [496] — 1828, Bremser: Tratt. zool. verm. (118] — 1830, Cotunio: Oper. post. [248] — 1834, Franch Giov.: Malat. verm. [396] — 1842, Nardo D.: Annot. med, [679] — 1842, Civinini: Indice Mus. Anat. [205] — 1842, Malacarne: Cenni entoz. [567] — 1845, Cappello: Entoz. corp. uman. [175] — 4845, Franzini: Elm. intest. [408] — 4846, Alessi: Dell’elmint. c. ocul. [15] — 1847, De Filippi: Metam. anim. infer. [282] — 1847, Blanchard É.: Organ. des vers [92] — 1847, Lanza: Term. sarconot. [529] — 41850, Dubini: Entozoogr. [388] — 1853, Ercolani: Lett. al Prof. Alessandrini |347] — 1854, Ercolani: Consi- deraz. prat. [345] — 1854, Gastaldi: Elm. in gener. [420] — 1854, Argenti: Genesi e migraz. [38] — 1955, Baruffi: Consid. parass. [47] — Puccianti: Int. alla eterogen. [861B] — 1858, Molin: Prosp. helm. ecc. [620, 622] — 1859, Ercolani: Nuovi elem. teor. prat. [349] — 1861, Molin: Prodr. faun. helmintb. [684] — 41865, Targioni Tozzetti A.: Prelim. corso lez. [1055] — 1866, Taruffi: Comp. anatom. patol. [1057] -- 1867, Marchi P.: Vermi parass. [577] — 1868, Fasce: Elem. patol. gener. [871] — 1870, Fasce: Parass. uomo. [870] — 1871, Oreste: Le- zioni ecc. [690] — 1872, Giudice: Dei parass. anim. [448] — Sbertoli: Invasione parass. [953] — 1879, Maj: Sulla verminaz. [565] — 1873, Cobbold: I vermi (traduz.) [208] — 41873, Randi: Svilup. verm. [873] — 1874, Corvini: Influenza parass. (242] — 1874, Merlì: Autoinfez. [610] Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 9 — 130 — — 1875, Vecelli: Del parassit. [1113] — 1876, De Bo- nis: I parass. corp. uman. [276] -— 1877, Boccaccini: Sugli Entoz. [98] — 1877, Perroncito: Elminti, Encicl. med. [784] — 1877, Cini: GCatal. Mus. Anat. |202] — 1879, Perroncito: Prelez. parass. [793] — 1879, Grassi: Parassit. uman. [457] — 1881, Perroncito: Progress. elmint. [807] — 1881, Parona G.: Protist. ed Elmint. [710]; Parass. corpo umano [709] — 4884, Rivolta e Delprato: Ornitojatr. [902] — 1882, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038] — 1882, Tommasi-GCGrudeli: Instit. anat. patol. [1071] — 41882, Perroncito: I parass. corp. umano [809] — 1884, L. L.: Ematozoi [522] — 1884, Carus V.: Prodr. faunae mediter. (185) — 1885, Galvagno-Bordonari Vermi e vermin. [416] - 1886, Perroncito: Tratt. s. malatt. [819] — 1887, Brèmond: I vermi intest. (traduz.) [117] — 1888, Bizzozero: Manuale microse. clin. [91] — 1888, Parona C.: Appunti stor. elmint. [717] — 41890, Monticelli: Parass. anim. [660] — 1889-90, Parona C.: Bibliogr. elmint. ["21]. Cl. Plathelminthes Ord. Trematodes 1855, De Filippi F.: Mèmor. 1. 2. 3. e Nouv. observ. [284 a 288] — 1SS1, Ercolani G. B. Adattam. sp. ambiente [358] — 1888, Monticelli F. S.: Monogr. [645] — 1890, Parona, Perugia: Tremat. branch. pesci [728] — 41890, Setti E.: Uova tremat. (972) (V. anche trattati succit.) Monogenea v. Ben. Fam. Tristomeae Tschbg. Gen. Trochopus l)ies. T. tubiporus Dies. (Capsala, Tristomum). — 131 — Trigla hirundo: Trieste, (2) Kollar; Lorenz jr. (Diesing : Syst. helm. T. I., p. 428). Gen. Placunella Hesse, v. Ben. PI. pini Hess., v. Ben. T'rigla hirundo: Genova: Parona, Perugia: Tremat. branch. pesci 1590 [728]. PI. hexacantha Par. Per. Serranus gigas: Genova: Parona, Perugia: Nota prevent. Trem. ectop. 1889 [725]. Gen. Tristomum (uv. T. coccineum Cuv. Xiphias gladius: Messina, Ruppel (Diesing: Syst helm. IT. pag. 429) — VENEZIA, Nardo (Dies. 1. cit.) — Nizza, Risso: Hist. nat. envir. Nice [886] — Napoti, Costa: Diario VIII Congr. [245]; Taschenberg: Beitr. Kennt. [1060]; Lang: Mitt. Zool. Stat. 1880 [528] — Genova, Parona: Vermi liguri [715]; Parona, Perugia: Nota prevent. 1889, [725] — Pisa, Son- sino: Proc. verb. soc. tosc. 16 Nov. 1890 [1022]. T. Molae Blanch. Orthagoriscus mola : PALERMO, Grohmann (7. Rudolphianum Diesing: Syst. helm. I, pag. 429) — Nizza, Risso: Hist. nat. de l’Eur. mérid., V.° p. 262. (7. cephala Ris.) [886] — Trie- sTE, Parona, Perugia: Nota prevent. [725] — Napoti, Taschen- berg: Helminth. [1059]; Beitr. Ectopar. [1060]; Lang: Mitth. Stat. Zool. 1880 [528] — Pisa, Sonsino: Proc. verb. 16 Novembre 1890 [1022] — VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. T. papillosum Dies. Xiphias gladius: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140] — TRIESTE, Stossich: Brani Elm. II. [1035] — Pisa, Sonsino: Proc. verb. 16 Novembre 41890 [1022] — PALERMO, Grohmann (Diesing : Syst. Helm. T. I. 430). Orthagoriscus mola: NapoLi, Grube: Actinien ecc. 1840 (502): Taschenberg: Beitr. Kennt. 1879 [1060). — 132 — Tetrapturus Belone: Messina, Kélliker (Diesing: Syst. Helm. I. p. 431). T. pelamydis Tschbg. Pelamys sarda: Napori, Taschenberg: Helm. Bemerk. 1878 [1059] e Beitr. Kennt. 1879 [1060] — Trieste, Parona, Pe- rugia: Ectop. pesci Adriat. 1890 [726] — Pisa, Sonsino: Proc. verb. 1890 [1022]. Gen. Acanthocotyle Montic. A. Lobianchi Montic. Raja clavata: NapoLi, Monticelli: Boll. soc. nat. 1890 [659]. - A. elegans Montic. Raja clavata: Napori, Monticelli: l. cit. 1890 [659]. Gen. Encotyllabe Dies. E. sp.? Par. Per. Crenilabrus pavo: Genova, Parona, Perugia: Tremat. branch. pesci ital. [728]. Subfam. Monocotylidae Tschbg. Gen. Pseudocotyle Hess., v. Ben. P. squatinae Hess., v. Ben. Squatina angelus: Napori, Taschenberg : Beitr. Kennt. 1879 [1060]. P. minor Montic. Scyllium canicula: NaroLi, Monticelli: Bollett. soc. nat. 1890 [659 |. Gen. Calicotyle Dies. C. Kroyeri Dies. Raja batis; R. clavata: Trieste, Wierzejsky: Zeitsch. f. W. Zool. 1877, pag. 551. Raja asterias: Napoti, Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]. — 1393 — Raja miraletus: TRIESTE, Stossich: Brani elmint. Il [1085). Gen. Monocotyle Tschbg. M. myliobatis ‘Tschbg. Myliobatis aquila: NapoLi, Taschenberg: Helminth. 1878, [1059]; Beitr. Kennt. 1879 [1060] — Trieste, Parona , Pe- rugia: Ectop. pesci Adriat. [726] — Pisa, Sonsino: Proc. verb. 16 Nov. 1890 [1022]. Fam. Polystomeae Tschbg. Subfam. Oligocotylidae Par. Per. Gen. Pleurocotyle Gerv., v. Ben. P. Scombri Gerv. v. Ben. (7etracotyle Grube; Grubea cochlear Dies.). Scomber scomber:? Nizza, Grube: Arch. f. Naturgesch. 1885 — MrepiteRRANBO, v. Beneden, Hesse: Rech. sur les trèmat. mar. — Napoti, Taschenberg: Helminth. 1378 [1059] — Gk- nova, Parona, Perugia: Polystomee 1890 [730]. Scomber colias: Naroui, Lang: Mitth. Zool. 1880 [528]; Taschenberg: Beitr. Kennt. 1879 [1060]. Scomber sp.?: Pisa, Sonsino: Proc. verb. [1017]. Gen. Onchocotyle Dies.. O. appendiculata Dies. (Polystomum appendiculatum Kuhn). Mustelus laevis; M. plebejus: Trieste, Thaer (in Carus, Prodr. faun. Medit., p. 137). Heranchus griseus: Napo, Taschenberg, Beitr. ectop. [1060]; Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140] — TrIgstE, Stossich : Brani II [1085]. Mustelus plebejus, Scyllium canicula; TRIESTE, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1088]. Squalus sp.: NapoLi, Taschenberg: Beitr. Kennt. 1879 (1060 . Mustelus plebejus; M. laevis; Mylobatis aquila; Galeus — 134 — canis; Heptanchus cinereus: Pisa, Sonsino: Proc. verb. 16 Nov. 1890 [1022]. Torpedo marmorata: Genova, Parona, Perugia: Trem. branch. pesci ital. [728]. 0. borealis v. Ben. Laeviraja 0xcyrhynchus: TRIESTE, Stossich: Brani Il [1036]. Myliobatis aquila: Venezia, Stossich; Elm. Ninni [1050]. Gen. Polystomum Zeder. P. integerrimum Rud. Bufo viridis: Pisa, Civinini: Catalogo 1842 [205] — TRIESTE, Stossich: Brani IV [1088]. Hyla viridis, Bufo viridis: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. P. ocellatum Rud. Cistudo europaea: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 125 e 436 [924) — Pisa, Sonsino: Note elmint. 1889 [1010] — Ve- NEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050). ? Gen. Hexanthyridium Treutl. H. venarum Treutl. (Polystomum sanguicola D. Ch.) Homo: Napoti, Delle Chiaje: Comp. Elmint., 2.* Ed. Tav. II. 15 [294]; Ricerch. sul Polyst. 1832 [297]; Ann. univ. med. 1837, Givinini: Indice 1842 [205]. ? Gen. Tetrastomum D. Ch. T. renale D. Ch. Homo: Naponi, Lucarelli (in Delle Chiaje, Compend. Elm., II Ed., p. 13, 116, Tav. II, 13, 1833 -, Ed. IV, p. 128, 1824) [294]. Subfam. Octocotylidae, Hess. v. Ben. Gen. Octocotyle Dies. 0. scombri Hess. v. Ben. (Octostoma scombri Kuhn; Octo- bothrium scombri v. Nordm.; Octocotyle truncata Dies). Scomber colias: Napori e Nizza: Grube: Bemerkung. ecc. 1855. [5083]; Taschenberg: Beitr. Kennt. 1879 (1060). i e N + — 135 — Scomber scomber: GrNova, Parona, Perugia: Nota prev. 1889 [725]. 0. thunninae Par. Per. Thynnus thunnina: Genova, Parona, Perugia: Nota prev. 1889 [725]. O. leptogaster I. S. Leuck. (Octobotarium, Placoplectanum leptogaster Dies. ) Chimaera monstrosa : Nizza, G. Wagener: Muller’®s Archiv. f. Anat. u. Phys. 1852, pag. 544. 0. Merlangi Nordm. (Octostoma Merlangi Kuhn; Octopletanum longicolle. Dies.; Mesocotyle squillarum Par. Per.). Cymothoa oestroides (in: Box): NapoLi, Taschenberg: Beitr. 1879 [1060] — T°riEstE e Genova, Parona, Perugia: Bollett. scient. 1890 [727]. Gen. Vallisia Par. Per. V. striata Par. Per. (Octocotyle striata Sons.) Lichia amia: TRIESTE e GreNovA, Parona, Perugia: Ectop. pesci ital. [728]; Kctop. pesci adriat. [726]. Seriola Dumerilii: Pisa, Sonsino: Proc. verb. 6 luglio 1890 [1017 e 1018). Gen. Anthocotyle Hess. v. Ben. A. merlucii Hess. v. Ben. Merlucius esculentus: Genova, Parona, Perugia: Poly- stom. |730). Gen. Hexacotyle Blainv. (Plagiopeltis). H. thynni Blainv. (Polystoma duplicatum, Rud.; Plagiopeltis duplicata Dies.). Pelamys sarda: NapoLi, Taschenberg: Zeitsch. f. gesam. Naturwiss. 1879, p. 250; Monticelli: Boll. natur. 1890 [659]. Gen. Dactylocotyle Par. Per. (Dactycotyle Hess. v. Ben.). D. Phycidis Par. Per. — 136 — Phycis blennoides: Genova, Parona, Perugia: Nota prev. 1889 [725]. D. (Choricotyle) Taschenbergii Par. Per. Sargus Rondeletii: Genova, Parona, Perugia: Nota prevent. 1889 [725]. Ì Gen. Diplozoon Nordm. D. paradoxum Nordm. ° Cyprinus cephalus: Laco D'ORTA, Parona, Perugia: Ectop. branch. pesci ital. |728]. Subfam. Microcotylidae Tschbg. sten. Microcotyle Hes. v. Ben, (Generalità: Parona, Perugia: Monogr. del gen. Microcotyle 1890 [731]). M. trachini Par. Per. Trachinus radiatus: Genova, Parona, Perugia: Nota prev. 18S9 [725] e Monogr. microc. 1890 [7831]. M. mugilis Vogt Mugil cephalus: Genova, Parona, Perugia: Monogr. microc. 1890 [731]. M. alcedinis Par. Per. Smaris alcedo: Genova, Parona, Perugia: Nota prev. 1889 (?25]; Monogr. microc. [731]. M. erythrini Hess. v. Ben. Pagellus acarne; Box boops: GENOVA, Parona, Perugia: idem [725], idem [7831]. M. salpae Par. Per. Box salpa: Genova, Parona, Perugia: Monogr. cit. [731). M. Sargi Par. Per. Sargus Rondeletii; S. annularis; S. Salviani: Genova, Pa- rona, Perugia: Nota prevent. 1889 [725]: Monogr. cit. 1890 [231]. M. labracis Hess. v. Ben. = 97 — Labrax lupus: Genova, Parona, Perugia: Nota cit. (725); Monogr. cit. [731]. M. chrysophrii Hess. v. Ben. Chrysophrys aurata: TRIESTE e Genova, Parona, Perugia: Monogr. cit. [731] — VenEZzIA, Stossich: Elm. Ninni [1050]. M. mormyri Lor. jr. Pagellus mormyrus: Trieste, Lorenz. jr.: Gatt. Axine u. Microc. 1878 — Genova, Parona, Perugia: Nota prev. (725). Monogr. cit. (731). Gen. Gastrocotyle Hess. v. Ben. G. trachuri Hess. v. Ben. Trachurus trachurus: Genova, Parona, Perugia: Po- Iystom. [730]. Gen. Axine Abildg. A. belones Abildg. (A. orpht Hess. v. Ben.j Heteracanthus pedatus; H. sagittatus Dies.). Belone acus: TRIESTE, Lorenz jr.: Axine u. Microc. cit. 1878; Stossich: Brani VII [1049] — Genova, Parona, Perugia : Tremat. branch. pesci [728] — VENEZIA, Stossich: Elm., racc. Ninni (1050). Gen. Pseudaxine Par. Per. P. trachuri Par. Per. Trachurus trachurus: Genova, Parona, Perugia: Alcune Polystom. 1890 [730]. Fam. Gyrodactyleae v. Ben. Subfam. Gyrodactylidae Hess. e v. Ben. Gen. Dactylogyrus Dies. D. auriculatus Dies. Tinca vulgaris:? Genova, Parona, Perugia: Ectop. pesci ital. [728]. — 138 — Gen. Anoplodiscus Sons. A. Richiardii Sons. Pagrus orphus: Pisa, Sonsino: Proc. verb. 1890 (1021). Gen. Tetraonchus Dies. (Generalità: Monticelli, Boll. soc. natur. 1889 [650]). T. monenteron G. Was. Esox lucius: Lago D'ORTA, Parona, Perugia: Ectop. pesci ital. [728]. T. Van Benedeni Par. Per. (Gyrodactyle v. Ben.) Mugil auratus: Venezia e GENOVA, Parona, Perugia: Ectop. pescì ital. [728]. Gen. Amphibdella Chatin (Zetraonehus Montic.) A. torpedinis Chat. Torpedo marmorata: Trieste, Parona, Perugia: Ectop. pesci Adriat. [726]; Ann. Mus. civ. 1890 [729]. T. narce: NapoLi, Monticelli: Boll. soc. nat. 1890 [659]. Gen. Diplectanum Dies. D. (Dactylogyrus) echeneis G. Wag. Chrysophrys aurata: MeDireRRANEO? G. Wagener : Zeitsch. f. w. Z. IX (Dactylogyrus echeneis). Sargus Rondeletii; Pagrus vulgaris: Genova, Parona, Pe- rugia: Nota prevent. 1889 [725]. D. aequans Dies. (Dactylogyrus aequans G. Wag.) Labrax lupus: MepireRRANEO? G. Wagener: Zeitsch. f. w. Z. IX — TRIESTE, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038] — XENOVA, Parona, Perugia: Ectop. branch. pesci [728]. Umbrina cirrhosa: PisA? Sonsino: Proc. verb. 1890 [1022]. D. aculeatum Par. Per. Corvina nigra: Genova, Parona Perugia: Nota prev. 1889 [725]. °D. (Dactylogyrus) pedatum Dies. Julis sp.? MEDITERRANEO? G. Wagener: Zeitsch. f. w. Z. IX. — 139 — Subfam. Calceostomidae Par. Per. Gen. Calceostoma v. Ben. C. elegans v. Ben. Sciaena umbra: Pisa, Sonsino: Proc. verb. 1890 [1017 e 1022). C. inerme Par. Per. Corvina nigra: Genova, Parona, Perugia: Nota prev. 1889 [725]. Corvina nigra; Umbrina cirrhosa: Pisa, Sonsino: Proc. verb. 1890 [1022]. G4sp&.Rar..(Per. Umbrina cirrhosa: Genova, Parona, Perugia: Nota prev. 1889 [725]. Digenea v. Ben. Fam. Amphistomeae Montie. Gen. Amphistomum Rud. A conicum Rud. Cervus elaphus; Bos taurus: Pisa, Civinini: Indice Mus. 1842 [205]. A subtriquetrum Rud. Castor fiber: Pisa? Civinini: 1. cit. 1842 (205); Molin: Nuovi Myxelmint. [625]. A truncatum Rud. Felix catus: Papova? (Museo), Molin: Il. cit. [625]. A sp? (Fasciola). Felis catus: Pisa, Civinini: Indice cit. 1542 [205]. 2 A loliginis D. Ch. Loligo vulgaris: NapoLi, Delle Chiaje: Notomia anim. s. vert. 1841 [298]. — 140 — Gen. Diplodiscus Dies. D. (Diplocotyle) mutabilis Dies. (D. Diesingii De Fil.). Planorbis nitidus: Pavia, De Filippi: N. Entozoi, Bibliogr. Ital. 87. 354 [281]. D. (Amphistomum) subelavatus Dies. Rana esculenta: Papova, Molin: Atti Istit. ven. 1859, p. 27, (624); Polonio: Prosp. helm., 1859 [852]. Triton punctatus: MoncatieRi, De Filippi: Ann. sc. nat. 1854 [287 Planorbis vortex: Moxcaueri, De Filippi: II° Mém. 1855 [285] (Amphistomum subclavatums; Diplodiscus Diesingi). D. conicum Polon. Natrix torquata: Papova, Polonio: Prosp. helminth. 1859 (852). Gen. Aspidogaster v. Baer. A. conchicola v. Baer. Anodonta fluviatilis: Pavia (race. C. Parona; Gennaio 1890.) ? A. ascidiae V. Baer? Ascidia sp. (Mentula marina, Redi) Mare nicustico, Redi: De animale. viv. p. 275, Tab. XXI, fig. 7. Fam. Dbiplostomeae Montie. Gen. Diplostomum v. Nordm. D. (Hemistomum) alatum Dies. Vulpes vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helminth. [620] — Torino, Cini: Catal. 1877 [202] — Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Canis familiaris: Torino, Perroncito: I parass. 1882 (809). D. (Hemistomum) spatula Dies. Accipiter nisus: Papova, Molin: Prosp. helminth. [620] — VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. sa - _—— 6 I e — 14l — D. auriflavum Molin. Ardea nycticorac: Papova, Molin: Prosp. helminth. [620]. D. cuticola Dies. Cobitis taenia: Pavia, Pavesi: Rendic. Ist. Lomb. 1881 (Holostomum. cuticola) |'758). Gen. Holostomum Nitzsch H. macrocephalum Rud. (77. variabile). Circus aeruginosus; C. cyaneus; Haliaetus albicilla: VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. H. cornucopiae Molin Strix flammea: Papova, Molin: Prosp. helminth. |620,, H. variabile Nitzsch Otus sp ?: Pisa, Givinini: Indice cit. 1842 [205]. Otus vulgaris; Haliaetus albicilla: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625]; Prosp. helm. [620]. Buteo vulgaris: Pavia, Parona: Elmint. sarda 1887 [714]. H. lagena Molin Glaucidium passerinum: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. H. sphaerula Duj. Garrulus glandarius: Papova, Molin: Prosp. helminth. [620]. H. longicolle Duj. Larus ridibundus: Papova, Molin: N. Myxelm. [625]; Ve- NEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Larus argentatus: CagLiarI, Parona: Elm. sarda 1887 [714]. H. erraticum Duj. Anas boschas (?): BoLogna, Ercolani: Adattam. amb. (dal Tetracotyle De Fil.) H. clavus Molin Merlucius esculentus: Papova, Molin: Prosp. helm. [620] — Trieste, Stossich: Prodr. faun. Adriat. [1033]. Gen. Codonocephalus ])ies. C. mutabilis Dies. (Amphistomum. urnigerum Rud.) — 12 — Rana esculenta: Torino, Gastaldi: N. Elmint. 1854 [421) — Papnova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]; Molin: N. Myxelm. [625]. Gen. Tylodelphys Dies. Ta Sp: £ Rana esculenta; R. temporaria: Papova, Caldani: Mem. soc. Ital. 194 [149] (idatidi). Rana esculenta: Spezia, Parona: Elmint. lig. (7. racQidis Dies.; racc. Pagenst.) [715]. Gen. Tetracotyle. T. sp.? (an T. tipica Dies). Planorbis corneus: Spezia, Parona: Elm. lig. [715] (race. Pagenst.) Fam. Distomeae Montie. Gen. Distomum Retz. (1). Generalità. Lessona C.: Sulla putrid. ece. 1846 [587]; Luciano: Cachess. acquos. 1846 (551); Gristin: Cachess. acq. 1854 [258]; Salvagnoli: Man. sulla cachess. 1856 [935]; Vallada: Esperim. s. assafetida 1860 [1096 A, a 1098]: De Marchi: L’assafet. nella cachess. 1860 [304]; Ercolani: Mem. Accad. Bologna 1866 [350]; Perroncito: Giorn. veter. 1874 [778], 1SS5 [817]; Colucci: Rend. Ace. Bologna 1881 [220]; Ercolani: Ann. soc. agr. 1832 [357]; Vallada: Med. veter. 1S8S2 {1101}; Ercolani: Adattam. amb. 1880-82 [856, 358, 360): Sonsino: La Natura 1884 [998 , 999]; Stossich: I dist. d. pesci 1886 [1036], 1887 [1041]; Stossich: I dist. anfibi 1889 [1045]; Fogliata: Giorn. anat. fisiolog. 1887 [389]. (1) Non essendo possibile riferire tutte le specie del Gen. Distomum ai vari sottogeneri, che in oggi si ammettono, mi limito segnare fra parentesi quelli accertati, disponendo la lunga serie dei distomi secondo la classificazione dei rispettivi ospiti. D. (Cladocoelium) hepaticum Abildg. Homo: Mirano, Frank: Met. cur. malat. XI [400] (cit. in Delle Chiaje Entoz. Ed, IV, p. 127); Brera: Mem. med. p. 94 [120]. — Monte S. GortaRDo, Perroncito: I parass., pag. 276 (ova) [809]. Ovis aries: FIRENZE, Redi: Generaz. ins., p. 167, 1687 [876] — Venezia, v. Martens: Reis, n. Venedig 1824 [592] — Pisa, Civinini: Gatal. 1842 [205] — Cusarone e S. Vincenzo (To- scana), Salvagnoli e Tigri: Acc. Georgof. 1856 [934] — Pine- ROLO e CANAVESE, Perroncito: Ann. Agricolt. 1874 [??8]; idem. I parass. 1882 [809] — Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625] — Napoui, Lang: Mittheil. 1880 [528] — BoLoana, Ercolani: Ovulaz. 1SS0 [855] — MopeNA, Generali: Atti soc. nat. 1883 [428] — FriuLi, Romano: La cachess. [908] — Ca- TANIA, Grassi: Ace. Gioen. 1885 [465]; idem. e Calandruccio: Agrie. calabr. [480] — Torino, Perroncito: Ann. Agric. 1885 (817] — Pisa, Fogliata: Spallanz. 1887 [389] — Torino, Bru- saferro: Giorn. veter. 1887 [134] — Genova, Parona: Elm. lig. [715] — Napoti, Sodero: Clin. veter. 1889 [974]. Bos taurus: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625] — Torino, Rivolta: Giorn. veter. 1869 [892]; Cini: Catal. Anat. 1877 [202]; Vallada: Cenno cachess. 1857 [1096 A] — Gros- sero; OrpeTELLO; Prompino, Salvagnoli: Marciaia 1856 [935] — BoLogna, Ercolani: Ovulaz. 1880 [355] — Caranta, Calan- druccio: Accad. Gioen. 1889 [148] — Venszia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050] — Genova, Parona: Elm. lig. [716]. Equus caballus: Pisa, Civinini: Indice 1842 [205]. Sciurus vulgaris: FIRENZE, Targioni-Tozzetti (in Brera, Mem. p. 95) [120]. Lepus cuniculus: Firenze, Redi: Anim. viv. 153 vers. 98 [875] — Torino, Cini: Catal. 1877 [202]. D. (Dicrocoelivm) lanceolatum Mehl. Homo: Mirano, Brera: Mem. p. 94 [120]; Dubini: Entozoogr. pag. 164, 1850 [338], — 144 — Ovis aries: BoLogNna, Ercolani: Ovoluz. pag. 123 1880, [355] — Torino, Brusaferro: Giorn. veter. 1887 [134] PineRoLo e VER- CELLESE; Perroncito: I parass. 1882 [809] — CATANIA, Grassi, Calandruccio: Agricolt. calabro [480] — Napoti, Sodero: Glin. veter. 1889 [974] — Genova, Parona: Elm. lig. [715]. Bos taurus: Torino, Gini: Catal. 1877 [202]; Brusaferro: Giorn. veter. 1887 [134] — BoLoana, Ercolani: Ovulazione 18S0 p. 123 [355]. Lepus cuniculus: Torino, Gini: Catal. 1877 [202]. D. (Dicrocoelium) conus Crepl. Canis familiaris: Pisa, Sonsino: Soc. toscana, lugl. 1889, p. 273 [1010]. D. felineum Riv. (an. D. conus Grepl.) Felis catus; Canis familiaris: Pisa, Rivolta: N. sp. Dist. 1884 [900]. D. sp. (D. echinatum Zed. ?). Canis familiaris: MopENA, Generali: Atti soc. nat. Modena, 1884, p. 100 [429]. D. complanatum Ercol. Canis familiaris: BoLoona, Ercolani: Mem. Ace. Bol. 1874. Tom. V. [358] — MopEena, Generali: Atti soc. natur. 1884, p. 100 [429]. D. truncatum Ercol. Canis familiaris: BoLoana, Ercolani: Nuovi Elem. 1859 [849]; Perroncito: I parass. p. 584 [809]. D. (Agamodistomum) Putorii Molin. Putorius vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helm. 1858 [620]. D. (Echinostomum) trigonocephalum Rud. Putorius vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helminth. [620] — VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. Lrinaceus europaeus: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [628]. D. sp.? (ova). Ercol. Equus caballus: BoLoana, Ercolani: Descriz. met. prepar. 1866 [350]. — 145 — D. magnum Bassi Cervus elaphus, C. dama, ecc.; Ovis artes, ecc.: TORINO, VENARIA REALE, Bassi: Cachess. D. mag. 1875 (50]; Cini: Catal. 1877 [202]. D. tursionis Marchi Delphinus tursio: ORBETELLO, Marchi: Atti soc. ital. 1872 (681). D. (Brachylaimus) crassiusculum Rud. Circus aeruginosus: VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni (1050). D. (Brachylaimus) mesostomum Rud. Turdus viscivorus: Trieste, Stossich: Brani VII [1049]. D. (Echinostomum) armatum Molin Gallus domesticus: Papova, Molin: Prosp. helm. [620] — Pisa, Sonsino: Soc. tosc. 1889 [1012]. D. (Cephalogonimus) ovatum Rud. Gallus domesticus (in ovo): VarESsE, Perroncito: I parass. 1882 [809]. Grus cinerea: Pisa, Sonsino: Soc. tosc. lugl. 1890 [1019]. D. Columbae Mazz. (an D. commutatum Dies.). Columba livia: Pisa, Mazzanti: Giorn. anat. fisiol. 1889 [602]; Sonsino: Proc. verb. soc. tosc. 1889 [1010]. D. (Mesogonimus) heteroclitum Molin Coturnix communis: Papova, Molin: Prodr. helm. 1858, p. 289 [620]. D. fuscatum Rud. Coturnix communis: Ancona, Rudolphi: Ent. Synops. [924]. D. (Polyorchis) formosum Sons. Grus cinerea: Pisa, Sonsino: Soc. tosc. lugl. 1890 [1019]. D. (Echinostomum) echinatum Zed. Ardea nycticorar: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. Grus cinerea: Pisa, Sonsino: Soc. tosc, 1890 [1019]. Mareca penelope; Anas boschas: Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni (1050). Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 10 — 146 — D. (Dicrocoelium) hians Rud. Ardea purpurea: Pavia, Rosa: Lett. Zool. 1794 (fasciola epatica) [912]. Ardea cinerea: Genova, Parona: Elm. lig. 1877 (D. com- planatum Rud.) [715] — Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Ardea nycticorar: CaeLiarI, Parona: Elmint. sarda 1887 [714]. D. (Echinostomum) ferox Zeder Ciconia alba: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. D. (Brachylaimus) micrococcum Rud. Glareola pratincola: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 101 e 383 [924]. D. (L'chinostomum) bilobum Rud. Plegadis faleinellus: Papova, Molin: Denkschrift. Wien. Akad. 1861 [634] — CagLiarI, Parona: Elmint. sarda 1887 [714]. D. (Dicrocoelium) singulare Molin Plegadis falcinellus: Papova, Molin: Sitzunsber. Akad. Wien. XXXVIII, 1858 [620]. D. (Mesogonimus) marginatum Rud. (D. dimorphum Dies.) Querquedula crecca: Papova, Molin: Prosp. helminth. [620]. Gallus domesticus: Pisa e NizzA, G. Wagener: Wiegmann’s Arch. 1851. D. (Echinostomum) spinulosum Rud. Larus argentatus; L. ridibundus; L. capistratus; Podiceps cristatus: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. D. (Echinostomum) anceps Molin Fulica atra: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [628]. D. Linstowii Stoss. Testudo graeca: Trieste, Stossich: Brani VII [1049]. D. gelatinosum Rud. Thalassochelys caretta: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 102 e 386 [924]. D. cymbiforme Rud. — 147 — Thalassochelys caretta: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 96 e 371 [924]. D. irroratum Rud. Thalassochelys caretia: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 105 e 393 [924]. D. caudatum Polon. Natrix torquata; l'ropidonotus viperinus: Papova, Polonio: Prosp. helm. [852]. D. allostomum Dies. Natrix torquata; T'ropidonotus viperinus: Papova, Polonio: Prosp. helm. [852] D. (Brachylaimus) signatum Duj. Natrix torquata: BoLoana, Ercolani: Adattam. sp. 1881 [856]. D. (Dicrocoelium) naja Dies. Natrix torquata: Papova, Polonio: Prosp. helm. [852] — BoLogna, Ercolani: Adattam. sp. [856]. D. (Dicrocoelium) assula Dies. Tropidonotus viperinus: Papova, Polonio: Prosp. helm. [852]. D. Nardoi Polon. Lacerta muralis: Papova, Polonio: Prosp. helm. [852]. D. (Brachylatimus) arrectum Duj. Lacerta muralis: Papova, Molin: N. Myxelm. [626]. D. simplex Polon. Lacerta muralis: Papova, Polonio: Prosp. helmint. 1859 [852]. D. (Brachylaimus) mentulatum Rud. Lacerta Merremii: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 103 e 388 [924]. L. muralis: Papova, Molin: N. Myxelm. [625]. L. viridis: Papova, Polonio: Prosp. helmint. [852]. D. (Polyorchis) cygnoides Zed. Rana esculenta: Pabova, Molin: Nuovi Myxelm. [625]; Po- lonio: Prosp. helm. 1859 [852] — TRIESTE, Stossich: Dist. an- — 148 — fibi [1045] — CaotiarIi, Parona: Elmint. sarda 1887 [714] — Spezia, Parona: Elmint. lig. [715] (race. Pagenst.). Bombinator igneus: TRIESTE, Stossich: Dist. anfibi [1045]. D. (Dicrocoelivm) clavigerum Rud. Rana esculenta: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]; Molin: Nuovi Myxelm. [625] — BoLoana, Ercolani: Adattam. sp. amb. [356] — Spezia? Parona: Elm. lig. [715] (racc. Pagenst). D. (Dicrocoelivm) endolobum Duj. Rana esculenta: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852] — Botoana, Ercolani: Soc. biolog. 1854 [848]; Adattam. sp. amb. [856]. D. (Dicrocoelium) retusum Duj. Rana esculenta: BoLoana, Ercolani, l. cit. [856]. D. (Brachylaimus) variegatum Rud. Rana esculenta: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]; Molin: Nuovi Myxelm. [625]. D. sp.? (an Codonocephalus). Rana esculenta: VercELLI e CASALE, Bassi: Malatt. parass. rana 1879 [52] — Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. D. Molinii Polon. Rana esculenta: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 |852]. D. sp.? ‘Rana esculenta: Roma, Bagnis: Due n. sp. elm. 1874 [39] D. acervocalciferum Gast. Rana esculenta: Torino, Gastaldi: Nuovi elm. rana 1854 [421]; Stossich:, Dist. anfibi [1045]. D. diffusocalciferum Gast. Rana esculenta: Torino, Gastaldi: Nuovi elm. cit. [421]; Stossich. l. cit. [1045]. D. tetracystis Gast. Rana esculenta: Torino, Gastaldi: Nuovi elm. cit., [421]; Stossich, l. cit. [1045]. D. (Dicrocoelium) crassicolle Rud. Triton cristatus: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. — 149 — D. depressum Polon. Triton cristatus: Papova, Polonio: .Prosp. helm. 1859 [852]. D. inclusum Polon. Triton punctatus: Papova, Polonio: l. cit. [852]. D. (Echinostomum) imbutiforme Molin Labrax lupus: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625] — TrIEsTE, Stossich: Prosp. faun. Adr, [1033]; Brani I. [1034]. D. (Dicrocoelium) labracis Duj. (D. verrucosum Molin) Labrax lupus: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625] — TrIgstE, Stossich: Prosp. cit. [1038]; Brani III. [1037]. D. (Crossodera) verrucosum Busch (nec Molin) Ophidium barbatum: Trieste, Busch (in Carus: Prod. faun. Medit. I. p. 128) [185]. D. (Brachylaimus) microsomum Rud. Serranus cabrilla: NapoLI, Rudolphi: Entoz. Synops. 109 e 401 [924). S. scriba: Pisa, Sonsino: Soc. tosc. lugl. 1890 [1018]. D. (Dendrocoelium) fasciatum Rud. Serranus cabrilla; Crenilabrus tinca; C. melops: NAPOLI, Rudolphi: Entoz. Synops. 97 e 373 [924]. Serranus scriba: Genova, Willemoes-Suhm: Z. f. wiss. Z. 1870 [1146]; Parona: Elm. lig. 1887 [715] — Pisa, Sonsino: Soc. tosc. lugl. 1890 [1018]. Labrus mixtus: TRIESTE, Stossich: Brani II [1085]. D. (Apoblema) apertum Rud. Apogon rex mullorum: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 108 e 400 [924]. D. (Echinostomum) Mulli Stoss. Mullus barbatus: TrIEsTE, Stossich: Brani I (1084). D. (Podocotyle) furcatum Brems. Mullus rubescens (an. M. barbatus): Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 107 e 396 [924]. Molva vulgaris: NapoLi, Rudolphi, 1. cit. (Lota molva) (924). — 150 — Mullus barbatus; M. surmuletus; Solea vulgaris: TRIESTE, Stossich : Brani I. [1084]. D. album Stoss. Cantharus orbicularis: TRIESTE, Stossich: Brani VII [1049]. D. monorchis Stoss. Cantharus orbicularis; Pagellus mormyrus: Trieste, Stos- sich: Brani II [1035]; VII [1049] D. (Brachylaimus) Fabenii Molin Cantharus lineatus: Papova, Molin: Denkschr. Wien, 1361 [634]; Stossich: Prod. faun. Adriat. [1038] — Pisa, Sonsino: Soc. tosc. lugl. 1890 [1018]. D. (Brachylaimus) Characis Stoss. Charax puntazzo: Trieste, Stossich: Brani IV [1038]. D. ascidia Rud. Box salpa: Rimini, NapoLi; Rudolphi: Entoz. Sinops. 108 e 399 [924]. Pagrus vulgaris: NapoLi Rudolphi : 1. cit. [924]. D. (Podocotyle?) fractum Rud. Box salpa: Napovi, Rudolphi : 1. cit. 107 e 397 [924] — Trieste, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani, V. [1040]. D. (Brachylaimus) Brusinae Stoss. Oblata melanura: Trieste, Stossich: Append. dist. pesci; [1041]; Brani VI [1043]. D. (Dicrocoelivm) Tergestinum Stoss. Oblata melanura: Trieste, Stossich: Append. cit. [1041]; Brani cit. VI [1048]. D. (Brachylaimus) albocoeruleum Stoss. Sargus Salviani: TRIESTE, Stossich : 1. cit. [1048]. D. (Dicrocoelivm) fuscescens Rud. Dente vulgaris: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 115 e 413 [924] — Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625] — TRIESTE, Stossich: Prosp. faun. Adr. [1038]; Brani II. [1085]. D. (Brachylaimus) depressum Stoss. Dentex vulgaris: Trieste, Stossich: Brani I. [1034]. — 151 — D. (Brachylaimus) carnosum Rud. Dentex vulgaris: Rimini, NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 93 e 366 [924] — Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. Corvina nigra: Trieste, Stossich: Brani IL [1035]. D. (Echinostomum) Sophiae Stoss. Pagellus mormyrus: Trieste, Stossich: Brani II, [1037]. D. (Echinostomum) micracantium Stoss. Pagellus erythrinus: Trieste, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani VI. [1043. D. (Echynostomum) scabrum Zed. Molva vulgaris: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 118 e 424 (Lota molva) [924]. Pagellus erythrinus: Napori, Zschokke: Helminth, Bemerk. [1140]. D. (Brachylaimus) obovatum Molin Chrysophrys aurata: Papova, Molin: Denkschv. Wiener Ak. 1864 [634] — Trieste, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1088]. Sargus Salviani: TRIESTE, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani II. [1085] e VI. [1048]. D. (Podocotyle) pedicellatum Stoss. Chrysophrys avrata: TRIESTE, Stossich: Append. dist. pesci [1041); Brani V. [1040]. D. (Dicrocoellium) pallens Rud. Chrysophrys aurata: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 411 e 408 [924] — TRIESTE, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani IV. [1088]. D. tubarium Rud. Umbrina cirrhosa: Serzia, Rudolphi: Entoz. Synops. 111 e 410 [924] — Genova, Willemoes-Suhm: Zeitsch. w. Z. (1146). D. (Echinostoma) bicoronatum Stoss. Umbrina cirrhosa: Trieste, Stossich: Brani I. [1084]. Corvina nigra: Trieste, Stossich: Brani V. [1040]. — 152 — D. (Brachylaimus) Umbrinae Stoss. Umbrina cirrhosa: TRIESTE, Stossich: BraniII.[1035] eV. [1040]. D. (Apoblema) affine Rud. Scorpaena cirrhosa: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 110 e 406 [924]. D. (Dicrocoelivm) Scorpaenae Rud. Scorpaena scropha: TRIESTE, Stossich: Brani II. [1035]. D. (Echinostomum) coronatum G. Wag. Corvina nigra: NizzA, Wagener: Arch. f. Anat.; pag. 567, 1852; Parona: Ann. Mus. civ. 1887, p. 490 [715] — TRIESTE, Stossich: Brani II. [1035]. D. (Hchinostomum) Corvinae Stoss. Corvina nigra: Trieste, Stossich: Brani III [1037]. D. (Brachylaimus) Aloysiae Stoss. Corvina nigra: Trieste, Stossich: Brani II. [1086]. D. (Polyorchys) polyorchis Stoss. Corvina nigra: Trieste, Stossich: Append. dist. pesci (1041]; Brani VI. [1043]. D. (Echinostomum) laticolle Rud. Trachurus trachurus: Rimini e Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 117 e 421 [924]. D. (Echinostomum) Polonii Molin Trachurus trachurus: Papova, Molin: Prodr. faun. Adriat. [634] — Trieste, Stossich: Prosp. faun. Adriat, [1033] — Pisa, Sonsino: Soc. tose., lugl. 1890 [1018]. D. (Dicrocoelium) Giardi Stoss. Naucrates ductor: Trieste, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani VI. [1048]. D. dendriticum Rud. Xiphias gladivs (da Spedalieri) Rudolphi: Entoz. Synops. 93 e 364 [924]. D. (Dicrocoelium) bacillare Molin Centrolophus pompilivs: Papova, Molin: Nuovi Myxelm [625]. — TrIESTE, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. — 153 — Scomber scomber: TRIESTE, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani IV [1038]. D. (Apoblema) excisum Rud. Scomber scomber: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 112 e dil [924]. S. colias: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 112 e 411 (924). Scomber scomber; S. colias: Papova, Molin: Sitzungsber. Wien. Akad. XXXIII, 1858 [620] — TRIESTE, Stossich: Brani I. [1034]. D. (Apoblema) appendiculatum Rud. Alosa vulgaris; Acipenser sturio; Ophidium barbatum : Trigla hirundo; T. lineata; Rhombus maximus: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 110 e 404 [924]. Citharus linguatula; Solea vulgaris; Ophdium Vassalli ; Saurus griseus: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Sinops. 110 e 404. [924]. Anguilla vulgaris: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. Scomber scomber; Solea vulgaris; Rhombus maximus ; Labrax lupus; Torpedo marmorata; Ophidium barbatum, Trigla hirundo; Trigla lineata: Trieste, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1033] — Anhombus maximus; Lophius piscatorius; Anguilla vulgaris; Gobius Jozo: TRIESTE, Stossich: Brani I [1034] — Gadus eurinus: TRIESTE, Stossich: Brani II [10385] — Trigla corar: TRIFSTE, Stossich: Brani III (1037) — Rhom- bus laevis: TRIESTE, Stossich: Brani IV [1038) — Platessa passer: Trieste, Stossich: Brani V. [1040] Lichia amia : Trieste, Stossich: Brani VII. [1049]. D. clavatum Rud. Thynnus vulgaris: CARLOFORTE (Sardegna), Parona: Elmint. sarda, 1887 [714]. D. gigas Nardo Luvarus imperialis: Venezia, Nardo: Mem. rare sp. Entoz. 1827; Isis 1833 [678]; Atti Istit. Ven. 1874 [680]. — 154 — D. (Apoblema) Raynerianum Nardo Luvarus imperialis: Venezia, Nardo: 1. cit. 1827, 1853 [678, 680]: Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. D. (Apoblema) crenatum Molin. Centrolophus pompilius: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1088]. D. (Podocotyle) unicum Molin. Centrolophus pompilius: Papova, Molin: N. Myxelm. [625]. D. (/ColWkeria) filicolle G. Wag. (D. Okeni Kòll.). Brama Raji: Napoti, Rudolphi: Ent. Synops. 85 e 347 (M. filicolle) ST e 350 (M. Molae) [924]; Kéòlliker: Ber. Zoot. Aust. z. Wiirzb. — ? Nizza, G. Wagener: Muller’s Arch. 18592; Parona: Elm. lig. [715] — Pisa, Sonsino: Soc. tosc. 1890 [1018]. D. (Echinostomum) fallax Rud. Uranoscopus scaber: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 117 e 420 [924] — TRIESTE, Stossich: Brani VII. [1049]. D. capitellatum Rud. Uranoscopus scaber: Rimini e Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 99 e 379 [924] — TrIrste, Stossich: Brani III [1087] — Genova, Willemoes-Suhm: Einig. Tremat. 1390 [1146] — Pisa, Sonsino: Soc. Tosc., lugl. 1890 [1018]. D. (Dicrocoelium) labri Stoss. Trachinus draco: Trieste, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani V. [1040]. Labrus mixtus: TRIESTE, Stossich: Brani IV. [1038]. D. hystrix Duj. (Zcrinostomum Dujardinii Cobb.) Merlangus carbonarius ; Lepidolepruss Lophius piscatorius : Pisa, G. Wagener: Muller’s Arch. 1852. — Napoti, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. hRhombus maximus: Papova, Molin: Prosp. helmint. [620]. D. (Cladocoelium) macrocotyle Dies. Lophius piscatorius: Trieste, Stossich: Brani V. [1040]. D. cesticillus Molin (D. bicoronatum Stoss.). Lophius piscatorius: Papova, Molin: Prosp. helm. [620] — — 155 — Napott, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140] — TrIEsTE, Stossich: Brani VII. [1049]. D. filiforme Rud. Cepola rubescens: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 112 e 441 [924] — Genova, Willemoes-Suhm : Zeitsch. f. w. Z. 1870 [1146] — Napo, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. D. (Echinostomum) valdeinflatum Stoss. Gobius Jozo : TRIESTE, Stossich: Brani I. [1034]. D. foliaceum Molin Gobius paganellus: Papova, Molin: Denkschr. Wien. Akad. 1861 [634]. D. divergens Rud. Blennius gattoruginez BI. tentacularis: Rimini, Rudolphi : Entoz. Synops. 97 e 372 [924]. D. Benedenii Stoss. Mugil chelo: TRIESTE, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani IV [1048]. D. (Podocotyle) pachisomum Eysenh. Mugil auratus; M. cephalus: 'TrIEsTE, Stossich: Brani III. [1087]. D. (Dicrocoelium) baccigerum Rud. Atherina hepsetus: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 108 e 398 [924] — TRIESTE, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani VI [1048]. D. pulchellum Rud. Labrus cynaedus: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 94 e 367 [924]. Blennius ocellaris: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. D. genu Rud. Labrus luscus: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 107 e 397 [924]. D. (Crossodera) papilliferum Molin Belone acus: Papova, Molin: Denkschr. Wien. Akad. 1861 (634); Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1033]. -— 156 — D. (Echinostomum) hemiciclum Molin Belone acus: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625]; Stossich: l. cit. [1088]. D. gibbosum Rud. Belone acus: Papova, Molin: l. cit. [625]; Stossich: l. cit. [1038]. D. (Echinostomum) acantocephalum Stoss. Belone acus: TrigstE, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani IV [1088]. D. belones vulgaris Wed] Belone vulgaris: Trieste, Wedl: Helmint. Notiz. 1855 [1145]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1033]. D. serpentatum Molin Sayris Camperi: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. D. (Echinostomum) pristis Deslongch. Gadus euxinus: TRIESTE, Stossich: Brani III {1037}. D. fulvum Rud. Molva vulgaris: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 98 e 374 (Lota molva) [924]. D. cristatum Rud. Stromateus fiatola: Rimini, Rudolphi: 1. cit. 147 e 422 [924]. Ophidium barbatums; Rhomboidicthys mancus: NAPOLI, Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]. D. sinuatum Rud. Fierasfer imberbis: NAPoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 97 e 374 [924). Ophidium barbatum: Genova, Willemoes-Suhm: Zeits. f. wiss. Z. 1870 [1146]. D. (Brachilaimus) atomon Rud. Platessa passer: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625] — TRIESTE, Stossich: Brani V [1040]. D. (Echinostomum) areolatum Rud. Rhomboidicthys mancus: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 4111 e 408 [924]. nl — 157 — D. Soleae Duj. Solea vulgaris: Napoti, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. D. (Echinostomum) perlatum v. Nordm. Tinca vulgaris: BoLogna, Ercolani: Adatt. ambiente [358]. D. (Dicrocoelium) globiporum Rud. Scardinius erythrophthalmus: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. D. (Apoblema) ventricosum Rud. Clupea (var. sp.); Alosa vulgaris: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 108 e 598 [924]; Alosa vulgaris: TRIESTE, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani IV [1038]. Motella communis: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. D. (Brachylaimus) tereticolle Rud. Esox lucius: VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. D. (Apoblema) ocreatum Rud. Alosa sardina: Napori, Monticelli: Boll. Soc. nat. 1887 [641]. D. (Apoblema) mollissimum Levinsen. Alosa vulgaris: TrIEsTE, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani VI. [1043]. D. (Dicrocoelium) Carolinae Stoss. Alosa vulgaris: Trieste, Stossich: l. cit. [1041]; Brani VI (1043). D. (Echinostomum) inflatum Molin Anguilla vulgaris: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625] — CagLiaRI, Parona: Elmint. sarda 1887 [714] — TRIESTE, Stossich: Brani II. (1035). D. polymorphum Rud. Anguilla vulgaris: TrIEsTE, Wedl: Notiz. 1855 [1145]. D. (Apoblema) rufoviride Rud. Zeus faber: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 96 e 370 (D. caudiporum) [924). Conger vulgaris: Muraena helena: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 110 e 406 [924]. — 158 — Conger vulgaris; Anguilla vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. Labrax lupus: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. Cepola rubescens: Genova, Willemoes-Suhm: Zeits, w. Z. 1870 [1146]. Conger vulgaris: Genova, Parona: Elm. liga 1887 [716]. Dactylopterus volitans: Napoi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. Anguilla vulgaris; Uranoscopus scaber; Ophidium barbatum: VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Anguilla vulgaris; Labrax lupus: TrIesTE, Stossich: Brani I (1034). II. [1085], VII. [1049]. D. (Dicrocoelium) calceolus Molin Conger vulgaris: Panova, Molin: Prosp. helm. [620] — Stossich: Prod. faun. Adriat. [1088]. D. (Apoblema) grandiporum Rud. Muraena helena: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 110 e 407 [924]. Anguilla vulgaris: Papova, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. D. (Echinostomum) contortum Rud. Orthagoriscus mola: Napoti, Rudolphi: Entoz. Synops. 118 e 424 [924] — Pisa, Sonsino: Soc. tosc., lugl. 1390 [1018]. D. (Hchinostomum) nigroflavum Rud. Orthagoriscus mola: Firenze, Redi: Osservaz. anim. viv. 168, V. 249, Tab. XX, 1-4 [875] — Napoti, Rudolphi: Entoz. Synops. 118 e 435 [924]; Lang: Mitth. Zool. St. 1880 [528] — CaeLiarI, Parona: Elmint. sarda [714] — Pisa, Sonsino: Soc. tosc. lugl. 1890 [1018]. D. labiatum Rud. Syngnathus pelagicus: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 108 e 400 [924]. D. tumidulum Rud. Syngnathus acus; Hippocampus guttulatus: MEDITERRAN. ? (Mus. Gaes. Vindob, Dies.: Syst. helm. I p. 540). — 159 — D. (Echinostomum) hispidum Rud. Acipenser sturio: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. [924] — TrIeste, Stossich: Brani II. [1035]. D. (Echinostomum) semiarmatum Molin Acipenser Naccari: Papova, Molin: Prodr. Helm. [620]. D. (Echinostomum) elliptirum Molin Acipenser nasus: Papova, Molin: 1. cit. [620]. D. (Brachylaimus) soccus Molin Mustelus plebejus: Papova, Molin: Prodr. Helm. [620] — TRIESTE, Stossich: Prosp. f. Adriat. [1038]; Brani I. [1034]. D. (Cladocoelium) veliporum Crepl. Echinorhinus spinosus: Nizza, Risso: Iethth. 58 (fasciola squali griset) [885] — Genova, Parona: Elm. lig. [715]. Heranchus griseus; Carcharias Milberti: Siciia, Otto; PaLermo, Grohman (in Diesing: Syst. Helm. I pag. 347). Hexranchus griseus; Heptanchus cinereus; Scymnus lichia; Torpedo marmorata: Napori, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Lechinorhinus spinosus: NapoLi, Monticelli: Bollet. Soc. nat. 1889 [651] — VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. Chimaera monstrosa: Nizza, G. Wagener: Troschel’s Arch. XXVI, I, 174. D. Richiardii Lopez Acanthias vulgaris: Pisa, Lopez: Soc. tosc. 1888, p. 137546]; Monticelli: Boll. Soc. Nat. Napoli 1889, p. 152 [651]. D. (Brachylaimus) megastomum Rud. Galeus canis: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 102 e 387 [924] — Scyllium catulus: Trieste, Wedl: Helm. Notiz. 1855 [1145] — Carcharias glaucus: GENOvA, Willemoes-Shum: Zeitf. f. w. Z. 4870 [1146]; Squalus Sp? Wagener: Ueb. ein. Tremat. 1870 — Mustelus plebejus; M. laevis: NAPOLI, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140] — Scyllum canicula: TrIrsTE, Stossich: Prosp. f. Adriat. [1038]. D. sp? — 160 — Paludina vivipara (P. achatina), incist.: VARESE, De Filippi: Mém. I, 1855 [284). D. renale De Filip. (Gercaria). Helix aspersa: Torino, De Filippi: Mém. II., 1855 [286]. D. polymorphum De Filip. (Gercaria). Planorbis submarginatus: Pavia, De Filippi: Nuovi entoz. 1837 [281]. D. Planorbis carinati De Filip. (Cercaria). Planorbis carinatus: Torino, De Filippi: Mém. III, 1857 [286]. D. Buccini mutabilis De Filip. (Cercaria). Buccinum mutabile: Genova, De Filippi: Mém. II, 1855 [286] D. fimbriatum Busch Sagitta sp?: Trieste: Busch (in Carus: Prodrom. faun. Mediterr. p. 132 [185]). D. crassicaudatum Busch Sagitta sp?: TRIESTE, Busch (in Carus, l. cit. p. 133, [185]). D. Beroes Will (D. papilosum Dies.) Beroe rufescens: Will: Wiegman’s Arch. 1844, I, p. 343, Tab. X, 10-13. D. Pelagiae Koòllik. (D. AòMkerz, Cobb.) Pelagia noctiluca: NapoLi, Krohn u. Kélliker: Ber. v. d. k. Zool. Aust. z. Wurzburg II. 1849, p. 52-54, Taf. II. 5-6. Argonauta argo: Messina, Krohn u. Kélliker: 1. cit. 1849. D. Physophorae Phil. (D. geniculatum Dies.) Physophora tetrasticha: NapoLi, Philippi: Muller's Arch. 1843, 66, Taf@MMegide D. Velellae Phil. (D. megacotyle Dies.). Velella spirans: Napoti, Philippi: Muller’s Arch. 1843, 66, Taf. V. 12 Cercaria. Cercaria sp ?: Rana esculenta; Torino, Perroncito: Cercar. senza coda [792, 810]. — 161 — C. brevicaudata Piana Helia carthusiana: Reggio Em., Piana: Cere. moll. 1882 [888]. C. longicaudata Piana Helix nemoralis; H. carthusiana: Reggio Em., Piana: 1. cit. [833]. C. spit Helix lucorum: BoLocna, Piana: 1. cit. [888]. C. sp? Helix maculosa: BoLogna, Ercolani: Arch. ital. Biol. Vol. I. [358]. C. brachyura De Filip. Planorbis submarginatus : Pavia, De Filippi: Bibl. ital. 87, 337, fig. 8-14 [281). C. ocellata La Val. (C. amphistomi subelavati , C. lophocerca De Filip.) Planorbis corneus: BoLogna, Ercolani: Adattam. sp. amb. (858). C. tripunctata Ercol. (Mistrionella ephemera Nitzsch ?) Planorbis corneus: BoLogna, Ercolani: l. cit. [858]. C. trilobta De Filip. Planorbis corneus, P. carinatus, Lymnaea stagnalis : T'orINO, De Filippi: Mém. I. [284]. C. microcristata Ercol. Bythinia tentaculata: Bocoena, Ercolani: Arch. ital. cit. Vol. I. [358]. C. fulvopunetata Ercol. Bythinia tentaculata : BoLoona, Ercolani: 1. cit. [368]. C. sp? Lymnaea stagnalis : Spezia, Parona: Elm. lig. 1887 (racc. G. Doria) (715). Cercariaeum paludinae impurae armatum De Vilip. Bythinia tentaculata: local. ?, De Filippi: Mém. I 1855 [284]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII ll — 162 — Cercariaeum paludinae impurae inerme De Filip. Bythinia tentaculata: Pisa, Sonsino: Partic. Cellule bastone. 1884 [996]. C. echinata v. Sieb. Bythinia tentaculata: Pavia, De Filippi: N. entoz. 1837 [281] — VARESE e Lago macGioRre, De Filippi: Orig. perle 1852 [283]. Lymnaea stagnalis; Paludina vivipara; P. achatina ; Pla- norbis corneus: BoLoana, Ercolani: Adatt. sp. amb.; ed Arch. ital. Biol. I. [858]. C. agilis De Filip. Lymnaea stagnalis : Torino, De Filippi: Mém. III, 1857 [286]. C. armata v. Sieb. Lymnaea palustris: Moncaieri, De Filippi: Mém. II, 1855 [285]. Bythinia tentaculata : VARESE e LAGO MAGGIORE, De Filippi : Orig. perle [288]. Lymnaea obscura ; L. stagnalis: Piemonte, BoLogna, Erco- lani: Adatt. sp. amb.; Arch. ital. Biol. I. [858]. C. coronata De Filip. Lymnaea palustris; L. stagnalis: MoncaurRrI, De Filippi: Mém. II [285]. C. gibba De Filip. Lymnacea stagnalis; L. obscura; Paludina vivipara: Bo- ‘LOGNA, Ercolani: Adatt. sp. amb. [858]. C. Lymnaei obscuri Ercol. (Meterostomum De Filip.) Lymnaca obscura: BoLoona, Ercolani: l. cit. [358]. C. sp? Lymnaea sp.: Torino, Perroncito: Azione clor. ecc. 1885 [810]. C. brunnea Dies. Paludina vivipara: BoLocna, Ercolani: Adatt. sp. amb. [358]. C. cristata La Val. Bythinia tentaculata; Valvata piscinalis; Planorbis submar- — 163 — ginatuss Lymnaea stagnalis : Torino, De Filippi: Mém. III 1857 [286]; Ann. sc. nat. 1856 [288]. Lymnaea auricularia: BoLoona, Ercolani: Adattam. sp. amb. ed Arch. ital. Biol. [358]. C. chlorotica Dies. (C. mycrocotyla De Filip.) Paludina vivipara; P. achatina: Lago Maggiore, De Fi- lippi: Mém. I, 1855 [284]; BoLogna, Ercolani: Adatt. sp. amb. [358]. C. lophocerca De Filip. Bythinia tentaculata, Paludina vivipara, P. achatina : Torino, De Filippi: Mém. II, 1858 [286], C. micrura De Filip. Bythinia tentaculata : Torino, De Filippi: l. cit. [286]. C. tuberculata De Filip. Bythinia tentaculata : Torino, De Filippi: 1. cit. (286). C. vesiculosa Dies. Bythinia tentaculata; P. achatina: LaGo maggiore, De Fi- lippi: Mém. T. 1855 [284]; III, 1857 [286). Paludina vivipara: BoLoona, Ercolani: Adatt. sp. amb. [858]. C. virgula Dies. Bythinia tentaculata; Valvata piscinalis: Pavia e MONCALIERI, De Filippi: Bibliot. ital. $7, p. 388 fig. 15 [281]; Mém. II [286] e III [286]. C. columbellae Pagenst. Columbella rustica : Spezia, Pagenstecher: Z. f. w. Zool. XII; Parona: Elm. lig. [715]. C. Coni mediterranei De Nilip. Conus mediterraneus: MEDITERRANEO, De Filippi: Mém. III, 1857 [286]. C. minuta Ercol. Bythinia tentaculata: BoLoona, Ercolani: Arch. ital. Biol. 1SS1 [858]. C. aculeata. Ercol. Lymnaea auricularia: BoLoona, Ercolani: l. cit. (858). — 164 — C. punctum Ercol. Bythinia tentaculata: BoLoana, Ercolani: 1. cit. [858]. C. rostrata Ercol. Bythinia tentaculata: BoLoona, Ercolani: l. cit. [858]. C. parva Ercol. Bythinia tentaculata: BoLoona, Ercolani: l. cit. [358]. C. rostroaculeata Ercol. Bythinia tentaculata: BoLoona, Ercolani: l. cit. [858]. C. cucumerina Ercol. i Bythinia tentaculata: BoLoona, Ercolani: 1. cit. [858]. C. globipora Ercol. Bythinia tentaculata: BoLogna, Ercolani: 1. cit. [858]. C. conum Ercol. Bythinia tentaculata : BoLogna, Ercolani: 1. cit. [358]. C. arcuata Steenstr. À Lymnaea obscura; L. stagnalis: BoLoona, Ercolani: 1. cit. [358]. C. papillosa Ercol. Bythinia tentaculata: BoLocna, Ercolani: 1. cit. [358]. C. crassicauda Ercol. Bythinia tentaculata : BoLoona, Ercolani: l. cit. [358]. C. crassa Ercol. Bythinia tentaculata: BoLogna, Ercolani: 1. cit. [358]. C. helicis carthusianellae Ercol. Helix carthusianella: BoLoona, Ercolani: l. cit. [358]. C. helicis aspersae Krcol. Helix aspersa: BoLogna, Ercolani: Arch. cit. [858]. C. helicis maculosae Ercol. Helix maculosa: BoLoona, Ercolani: 1. cit. [358]. C. (Bucephalus) polymorphus Baer Unio pictorum; U. anatina: BoLoena, Ercolani: Adattam. sp. amb. [358]. C. sp. (Distomum duplicatum Baer). Anodonta cygnea: Racconiai, De Filippi: Orig. perle [283]; Mém. I. 1855 [284], — 165 — C. macrocerca De Filip. Cyclas cornea: Torino, De Filippi: Mem. I. 1855 [284]. C. neglecta De Filip. Cyclas cornea : ViLLasTELLONE (Torino), De Filippi: Mèm. II, 1855 [285]. C. setifera Miill. Trieste, Miiller: Miiller?s Arch. f. Anat, 1850. Beroe sp?: Napoli, Costa: Rendic. Acad. 1864, pag. 86 (Macrurochaeta acephalarum) [244). Eucope (Thaumantias): Nizza, Graeffe : Beobacth. (C. (Rav mantiadis) [452] — Hyppopodius luteus, Vogt: Mèm. Inst. Gènève 1853, 99. PI. XV fig. 3. (D. Ayppopodti). Buccinum Linnaei,? Genova, De Filippi: Mèm. II (Histrio- nella echinocerca) [285]. ue ci NapoLi, Ray Lancaster: Zool. obs. Naples: Ann. a. Mag. XI pag. 95, 1873; Hormiphora; Cestus; Eucharis; Chun: Die Ctenophoren, pag. 243, 1880; Carmmaria sp?; Pterobranchus sp? Delle Chiaje: Ricerch. s. polyst. p. 145 (Dist. carinariae ?) [297]; Phyllirhoe, uova di Scorpaena sp? Monticelli: Boll. Soc. Nat. 1888 [644]. C. cymbuliae Graéffe. Cymbulia Peroni: Nizza, Graéffe: Beobacth. [452]. C. pachycerca Clap. Cydippe sp: Nizza, R. Leuchart (in Carus: Prodr. f. Medit. pag. 133 [185]). Redia. Redia gracilis De Filip. Planorbis nitidus: "'l'orino, De Filippi: N. entoz. pag. 396, fig. 6-7 [281]. R. sp. Lymnaea stagnalis: Torino, De Filippi: Ann. se. nat. 1855 [287, 288). i — 166 — R. sp. (Cercariacum). Planorbis carinatus: Torino, De Filippi: Ann. sc. nat. 1855 [287, 288]. Tetracotyle typica Dies. (Cercaria vesiculosa, Sporociste — C. echinatoides, Redia). Lymnaca auricularia; Paludina achatina; P. vivipara : Lago maggiore, De Filippi: Mèm. III, 1857 [286]. Sporocistis. Nassa mutabilis; Lymnaca peregra : Torino, De Filippi: Ann. sce. nat. [287, 288). Gen. Bilharzia (obb. \ B. haematobia Cobb. Homo: NapoLi (proven. da Suez), Cantani: Riforma med. 1886 [167]; Tedeschi: Bollet. clin. 1886, p. 76 [1062]. B. crassa Sons. Ovis aries: PIANA DI CATANIA, Grassi e Rovelli: Atti Accad. Linc. 1888 [490]. Gen. Gasterostomum v. Sieb. G. (AWipidocotyle) minimum G. Wag. Trigla cora: Nizza, G. Wagener: Miiller’s Arch. 1859, p.558. Labraa lupus: Trieste, Stossich: Brani IV (G. minimum Stoss.) [1038]. G. (Aripidocotyle) gracilescens G. Wag. (Distoma gracilescens Rud.). Lophius piscatorivs : Trieste, Rudolphi: Entoz. Synops. 409 [924]; Stossich: Brani VII [1049] — Pisa, Wagener: Miills’ Arch. 1853 — Papova, Molin: N. Myxelm. [625] — NAPOLI, Zschokke: Helm, Bemerk. [1140]. G. crucibulum Gerv. v. Ben. (Monostoma erucibulum Rud., M. armatum Molin). Conger Cassini; C. vulgaris; Muraena helena: Napotur, Ru- dolphi: Entoz. Synops. 83 e 342 [924]; Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. — 167 — Conger vulgaris: Genova, Willemoes-Suhm: Z. w. Zool. XXIII, pag. 336 — Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. G. laciniatum Molin (G. fimbriatum Molin). Anguilla vulgaris: Papova, Molin: N. myxelm. [625] — Trieste, Stossich: Brani I [1084] — CagLiARI, Parona: Elm. sard. pag. 336 [714]. G. tergestinum Stoss. Gobius Jozo; G. niger: Trieste, Stossich: Brani I [1034]. Fam. Monostomeae Montic. Gen. Monostomum Zeder M. ocreatum Zeder (D. lorum Duj.) Talpa europaea : Pisa, Civinini: Indice 1842 [206]. M. faba Brems. Sturnus vulgaris: Stena, Rolando: Atti Accad. 1841 ((G/o- bularia) [906]. Saxicola oenanthe: Genova, Willemoes-Suhm: Z. w. Zool. XXIII, 1873. Passer domesticus: GraGLIA, Perroncito:Iparass., p.273 [809]. Emberiza cirlus : Siiqua (Iglesias), Parona: Elmint. sarda Mia). M. attenuatum Rud. Meleagris gallopavo : Papova, Molin: N. myxelm. [625]. M. mutabile Zeder Numerius arquata: Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni (1050). M. sp ? Numerius tenuirostris: Pisa, Rivolta: Ornitojatr. pag. 133 [902]. M. ovatum Molin Crex pratensis: Papova, Molin: N. myxelm. [625). M. trigonocephalum Rud. Thalassochelys caretta: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. — 168 — 86, 349 [924] — VENEZIA, Stossich: Elmint. race. Ninni [1050]. M. hystrix Molin Rana esculenta: Papova, Molin: N. myxelm. [625]; Polonio: Prosp. helm. [852]. M. ellipticum Rud. Rana esculenta: Papova, Molin: l. cit. [625]; Polonio: l. cit. [852]. ? M. gemellatum Steenst. Sphyraena vulgaris: Genova, Parona: Elm. lig. [715]. ? M. Rhombi laevis Wedl (M. Wed Cobb.) Rombus laevis: TRIESTE, Wedl: Helm. Not. [1146]. M. galeatum Rud. Lichia amia; Napoti, Rudolphi: Entoz. Syn. 86 e 349 [924] — Trieste, Stossich: Brani IV [1088]. M. filum Rud. (1). I Ecxocoetus ewiliens: Nizza, G. Wagener: Mill. Arch. 1854, p. 40. M. orbiculare Rud. Box salpa: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 83, 342 [924] — Trieste, Stossich: Brani I [1034] -- Genova, Parona G.: Ann. Agric. 1887 [716]. M. capitellatum Rud. Box salpa: Napo, Rudolphi: 1. cit. 83 e 342 [924] — Nizza, Wagener: Natur. V. Haarl. XIII — Triste, Stossich: Brani I [1034] — Genova, Parona C.: Elmint. lig. [716]. M. spinosissimum Stoss. Box salpa: Trieste, Stossich: Brani I [1084] — Genova, Parona: Elmint. lig. [716]. ? M. Todari D. Ch. Ommastrephes Todarus: NapoLi, Delle Ghiaie: Stor. e No- tom. [298]. (1) In recente lavoro (Atti Soc, ligust. Se. nat. Vol. IV, 1893), con A. Perugia ho dimostrato appartenere questa specie al genere Didymozoon (D. Exocoeti) — C. Parona. — 169 — ? M. Loliginis D. Ch. Loligo sp.?: Napoti, Delle Ghiaie: 1. cit. Tav. XCII [298]. ? M. octopodis D. Ch. Octopus vulgaris: NapoLi, Delle Chiaie: 1. cit. pag 54 e 200 Tab. LXXXI, 16 [298]. ? M. sepiolae D. Ch. Sepiola sp.: NapoLi, Delle Chiaie: 1. cit. [298]. Gen. Notocotyle Zeder Notocotyle (./orostomum) triserialis Dies. Anser segetum: VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. Gen. Didymozoon Tschrg. Didymozoon thynni Tschrg. (Monostomum bipartitum Wedl). Thynnus vulgaris: Nizza, G. Wagener: Enthelminthica, III. Arch. f. Natur. 1858 — Trieste, Wedl: Helm. Notiz. 1855 [1145]; Stossich: Prosp. f. Adriat. [1033]. Thynnus thunnina : NapoLi, Taschenberg : Didymozoon 1877 [1058] — Genova, Parona, Perugia: Nota prevent. 1877 [725]. D. pelamydis T'schrg. Pelamys sarda: Napoti, T'aschenberg: Didymoz. 1887 |1058]. D. auxis Tschrg. Auris Rocher: Napovi, Taschenberg: 1. cit. 1887 [1058]. D. sphyraenae Tschrg. Sphyraena vulgaris: NapoLi, Taschenberg: 1. cit. [1058]. D. scombri Tschrg. Scomber coltas: NapoLi, Taschenberg: 1. cit. 1877 [1058]. Scomber scomber: Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni 1050). D. serrani Montic. Serranus gigas: Napori, Monticelli: Notes in some En- tozoa [656] — Genova, Parona, Perugia: Ectop. branch. pesci (D. sp.?) [728]. — 170 — Ord. Cestodes. Bettelheim: Vermi nastrif. (traduz. Emery) [81). Fam. Taeniadae. Gen. Taenia Linn. Generalità: — Gabuacinus: Comment. 1547 [406]; Baglivi: Opera omnia 1704 [38]; Cocchi: Discorsi toscani 1764 [210]; Guidetti: Dei verm. Um. 41783 [509]; Fontana: Opusc. sc. 1787 |891); Carlisle: Osserv. tenie 1795 [178]; Golla: Soc. med. chir. 1807 [215 a 217]; Frank L.: Ann. univ. med. 1832 [402]; Cagnola: Ann. univ. med. 1820 [144]; Cologno: Repert. med. 1823 [218]; Grespi: Dissertaz. 1847 [249]: Puccinotti: Ann. univ. med. 1825 [862]; Fadini: Dissertaz. 1824 [865]; Boiti: Ann. univ. med. 1826 [95]; Delle Chiaje: Rifless. tenia 1828 [295]; Regis: Elmint. 1842 [874]; Ciani: Gazz. med. Milano 1843 [198]; Masserotti: Gazz. lomb. 1854 [595]; Crosio: Gazz. med. ital. 1853 [259]; Scotti: Gazz. med. lomb. 1855 [964]; Sella: Il verme solit. 1858 [967]; Richiardi: Gazz. med. St. Sardi 1860 [884 A]; Crispo M.: Gazz. med. 1863 [257]; Lortet: Lo speriment. 1865 [549]: Dardel: L’ Imparz. 1868 [278]; Gallico: L’Imparz. 1868 [412]; Grilli: Ann. med. pubbl. 1868 [500]; Levi: Giorn. veneto 18741 [588]; Sonsino: L'Imparziale 1874 [977]; Maj: Gaz. med. lomb. 1874 [566]; Vallada: Semi di zucca, 1875 [1100]; Merli: Morgagni 1874 [610]; Santino: Carne cruda e tenia [948]; Venuta: Med. veter. 1877 [1116]; Crossini: Della tenia ecc. [269]; Rossini: Cura d. tenia 1878 [917]; Fedeli: Semi zucca 1878 [372, 373]; Garità: Artic. Railliet 1880 [865]; Parona F.: Int, ai cestodi 1882 [736]; Guaita: Gazz. ospit. 1883 [504]; Ughetti: La Natura 18S4 [1086]; Perroncito: Cura tenia 1889 [8283]; Pavesi: Bollet. scient. 1889 [759]. — 71 — T. solium Linn. Homo: Roma, Baglivi: Oper. omn. 1704 (7 solium ?) [38] — Mirano, Rosen: Malatt. bambini (traduz. Palletta) 1780 [9183] — Cremona, PontREMOLI e FiesoLe, Guidetti: Verm. Um. 1783 [509] —- SaviaLiano, Buniva: Theses 1788 [138] — Pavia, Brera: Lezioni pag. 97, 104, 105; 1802 [119]; Memorie pag. 44, 18411 [120]; Fadini: De taenia arm. 1824 [365] — PARMA, Colla: Giorn. sc. med. 1806 [217]; Frank L.: Ann. un. med. 1848 [402] — Napoti, Delle Chiaje: Descriz. e notom. 1823 [298]; Rifless. tenia 1828 (7. /enestrata) [295] — VENEZIA, v. Martens: Reis. n. Ven. 1824 [592] — Sicinia, Apa: Giorn. sc. lett. [31] — Papova, Montesanto: Accad. sc. 1832 (7. solium 2) [638] — Pavia, Frank P.: Met. cur. malatt. IX, 1833 [400] — Schuller : Dissert. 1837 [967] — MiLano?, Mojoli: Ann. univ. med. 1834 [617] — Pisa (Museo), Civinini: Catal. 1342 [205] — Mosso S. Maria (Novara), Regis: Giorn. sc. med. 1842 (7° solium ?) [874] — Venezia, Nardo: Annotaz. med. 1842 [679] — Roma e VitERBO, Ciani: Cura tenia 1843 [198] — ACCADIA, Maulucci: Filiatr. seb. 1845 (7. solium ?) [600] — Casar- Magnago e Maccagno, Dubini: Entoz. 1850, pag. 50; 1850 [338] — CREMA, Oliari: Gazz. med. lomb. 1851 [687] — MIiLano, Grosio: Gazz. med. lomb. 1853 (7°. solium 2) [259] — Papova, Molin: Cephaloc. 1859 (casì Podreca e Malacarne) [626] — — BoLogna, Canuti: Giorn. Accad. Torino 1859 (7. solium ?) (171] — Sassari, Crispo M.: Giorn. Accad. Torino 1862 (7. solium ?) [257] — Catanzaro, Villeli: Med. sec. XIX 1564 [1121] — Pontassieve, Galligo: L’Imparz. 1868 [412] — FAENZA, Forlivesi: Boll. sc. med. 1869 [392] — Firenze, Grilli: Ann. med. 1869 [500] -- BoLogna, Taruffi: Comp. Anat. pat. 1870 (7. fenestrata) [1057] — Venezia, Levi: Giorn. ven. 1871 1538] — Firenze, Marchi: Freq. tenia 1873 [582] — TRIESTE; Pertot: Il Morgagni 1873 [829] —- Pavia, Sangalli: Punti controv. 1877 [940] — Torino, Cini: Catal. Mus. 1877 [202] — Roma, Fedeli: Raccogl. med. 1878 [372] — M.'° S. GIovannI — 172 — (Roma), Lanzi: Boll. Accad. med. 1879 (7. solium ?) [530] — Moncucco Torinese, Musso: L’osservat. 1880 [676] — Pavra, Rampoldi: Cist. retroret. 1880 [868] — NapotLi, Morano: Ambliop. 1880 (7. solium ?) [663] — Varese, Parona E.: Cestod. 1882 [786] — Torino, Peschel: Acc. med. 1882 [8294]; Perroncito: I parass. 1882 [809] — Pavia, Scarenzio: Ann. univ. med. 1884 [954] — Siciuia, Ughetti: La Natura 1884 [1086] — Pavia, Rampoldi: Comunicaz. 1884 [870] — ADERNÒ, Galvagno : Rivis. ital. 1885 [416] — Mirano, Guzzardi: Giorn. intern. 1885 (7. mor) [511] — Pavia, Faravelli: Ann. ottalm. 1887 [369] — CacLiarI, Parona: Elmint. sarda 1887 [714] — Genova, Parona C.: Elm. lig. 1887 [715] — GaranIa e MESSINA, Calandruceio: Animali parass. 1889 [147] — Micano, Denti: Casi poliambul. 1889 [812]; Bernardoni: Boll. poliamb. 1890 [76]. Cysticercus cellulosae Rud. Homo: Brera: Lezioni, 1802 [119] — Firenze, Brera: Me- mor. 1811, pag. 130 (Cyst. cell. ?) [120] — Mirano, Frank P.: De retent. IX pag. 34, 1823 (Cyst. cell. ?) [400]; Verga, Giorn. sc. med. 1839 (C. cellul. ?) [1119] — ABRUZZO, Alessi: Elmint. [14, 15] — Mitano, Sangalli: Ann. univ. med. 1852 [936] — AsBratEGRASSO, Gemelli: Ann. univ. med. 1857 [425] — Papova e Treviso, Volpi: Gazz. med. ven. pag. 237, 1863 [1131] — Pavia, Sangalli: Ann. univ. med. 1858 [937] — Mirano, Visconti: Ann. univ. med. 1862 [1123] — Papova, Gradenigo: Giorn. med. ven. Tom. VII, 1867 (C. cellul. ?) [449] — Arena Po (Pavia), Lombroso: Riv. clin. Bologna 1867 [545] — Faenza, Forlivesi: Bullet. sc. med. Bologna 1869 [392] — Venezia, Gradenigo: Giorn. ven. 1869 [450] — Firenze, Marchi: Accad. Georgof. 1869 [579]. CrevaLcorE (Bologna), Marini: Giorn. med. Eserc. 1870 (Cyst. tenvicollis ?) (587) — BoLogna, Taruffi: Comp. Anat. patol. 1870 [1057] — Pisa, Regnoli: Gist. ladr. 1872 [878] — Roma, Maggiorani: 2 turn. clin. 1873 [562] — TornoLo Bor- coraro, Calderini: Istit. ostet. Parma 1873 (152) — TRIESTE, — 173 — Pertot: Soc. med. 1873 [829] — Mirano, Lainati: Ann. univ. med. 1874 (C. cellul. ?) (525] —- Torino, Giacomini: Acc. med. Torino 1874 [435] — CasTELFIORENTINO, Giordani: L’ Imparz. 1874 [439] — Mitano, Gonzales: Gazz. med. lomb. 1875 [447] — Torino, Perroncito: Ann. Agr. 1876 [782, 783) BoLogna, Mazzotti: Riv. clin. Bologna 1876 [603] -— Pavia, Sangalli: Punti controv. 1877 [940] — Torino, Gini: Catal. 1877 [202] — Papova, Gradenigo: Gongr. ottalm. 1877 [451] — Napot, De Vincentis: Movim. med. 1877 [328] — NicoLosi, Franca- viglia: Accad. Gioenia 1878 [394] — Roma, Battistini: Cyst. cell. 1878 [58] — Firenze, Macchiavelli: Gaz. med. lomb. 1879 [559] — Gissi (Chieti), Piccirilli: L’ Indipend. 1879 (C. cellul. ?) (841). VipiauLro (Pavia), Rampoldi: Ann. ottalm. 1850 [868] — LR « A. B.: Gazz. med. lomb. 18S0 [1] — loc.?; Guzzoni, Lanzilotti: Glin. veter. 1880 [512] — Baganzoca (Parma), Baistrocchi: Riv. clin. 1881 [40] — Lonaro, Marchioli: Gazz. med. lomb. 1882 [586] — Genova, Ampugnani: Ligur. med. 1882 [21] — Torino, Reymond: Accad. med. 1882 (Caso Pes- chel [829 A e 882]) — MopeNA, Bergonzini: Lo Spallanzani 1883 [72] — Roma, Vitto: Giorn. intern. 1884 [1130] — Torino, Manfredi: Accad. med. 1884 [572]; Sperino: Giorn. Accad. med. 1884 [1027] — VERONA, Bruni: Mem. Agric. 1884 [130] — BorLate (Milano), Duci: Gazz. ospit. 1885 [334] — NapoLi, SALERNO e AveLLINO, De Amicis: Giorn. intern. 1885 [274] — VARESE, Parona E.: Casi cistic. 1885 [739] — (non ital.) Guermonprez, Bollett. clin. 1885 [508] — NapoLi, Sodero: Morgagni 1886 [975] — Pavia, Sangalli: Rend. Istit. lomb. 1886 (C. cellul. *) [943] — loc. ?: B.: La panicatura 1887 [37] — Arì (Messina), Tornatola: Giorn. internaz. 1887 [1074] — Napoti, De Hieronymis: Riforma med. 1887 [290] — Taviano (Reg- gio E.), Saltini: Rass. sc. med. 1887 [933] — PALERMO, ALcamo e VentIMIGLIA SicuLa, De Vincentiis: Resoc. Accad. med. Napoli 1887 [824] — NapotLi, De Renzi: Gazz. ospit. — 74 — 1888 {816} — Monsummano, Gianmattei: Il Morgagni 1888 [436] — Catania, Calandruccio: Anim. parass. 1889 [147] — PaLermo, Musillami: Sicil. med. 1889 [675] — Mirano e Arzzzo, Denti: Bollet. poliamb. 1889 [812] — LercaRA, PA- LERMO, NapoLi, SoLorra (Avellino) e SancRONT (Cuneo), De Vincentiis: Ann. ottalm. 1889 [325] — Livizzano, Albertotti: Accad. med. Torino 1889 [6] — (non ital.) Anonimo: Riforma med. 18S9 [80] — PacLermo, Piazza-Martini: Sicilia med. 1890 [840]. Sus scropha: Venezia, v. Martens: Reis. n. Vened. 1824 [592 anne Ercolani: Sulla grandine 1848 [840] — loc.? Moroni: Bollett. Agric. 1864 [673] — Torino, Perroncito: Econ. rurale 1868 [?72]; Panicat. n. anim. 1873 [775, 776] — Mantova, Mambrini: tipogr. Mondovì 1874 [570] — loc.? Eletti: Bollet. Agricolt. 1875 [339] — Mirano, Corvini: Carni majale 1875 [248] — ...., De Capitani: Bollett. Agri- colt. 1875 [278] — Cittanova, Colucci: Giorn. Agric. 1877 [219] — Torino, Cini: Catal. Mus. 1877 [202] — Mirano, Guzzoni, Lanzilotti e Lemoigne: Clin. veter. 1880 [512] — Genova, Parona: Elmint. lig. 1887 [715] — Torino, Brusa- ferro: Giorn. veter. 1887 [132]; 1859 (185) — VocHERA, Sangalli: Geogr. elmint. 1868 [938] — ...., B.: Bollet. natural. 1887 [87]. Canis familiaris: Torino, Rivolta: Giorn. veter. 1865 [887] — Napoti, Caparini: Revue vétér. Toulouse 1887 [172]. T. saginata Goeze (7. mediocanellata Kiich.) Homo: FinaLe Em., Vallisnieri: Oper. fis. I., pag. 113 — Mirano, Masserotti: Gazz. med. lomb.. 1851 [595] — Roma, Diorio: Anom. tenie 1868 [829] — Pontassieve, Campani: I Imparziale 1868 [160] — Venezia, Levi: Giorn. ven. 1871 [538] — Firenze, Marchi: Frequenza tenia 1871 [582] — Torino, Giacomini: Accad. med. 1874 [435] — Pavia, Sangalli: Punti controv. Istit. lomb. 1877 [940] — Torino, Perron- cito: Ann. Agric. 1877 [787]; Cini: Catal. Mus. 1877 [202] — 175 — — Pavia e Micano, Grassi: Gazz. med. 1879 [458] — MopENA, Bergonzini: T. medioc. Modenese 1879 [71] — Ariccia (Roma), Perotti: Raccogl. med. 1879 [771]. Torino, Perroncito: I parass. 1882 [809] -- CREMONA, Sa- lomoni: Anchilost. ecc. p. 35 1882 [981] — Varese, Parona E.: Int. cestodi 1882 [736] — Siciuia, Ughetti: La Natura 1884 [1086] — Verona, Bruni: Mem. Agric. 1884 [130] —- Torino, Perroncito: Freq. T. medioc. 1886 [820]; Perroncito e Massa: Accad. med. 1885 [827] — Mrtano, Sangalli: Caso otto tenie [943] — loc.?, Borelli: Garni erude 1886 [102] — Moprna, Bergonzini: T. seghettata 1886 [73] — Taviano (Reggio Em.), Saltini: Rass. sc. med. 1887 [933] — PALERMO, De Vincentiis: Resoc. Acc. Napoli 1887 [324] — Genova, Parona G.: Elm. lig. 1887 [715] — Torino, Brusaferro: Giorn. veter. 1887 [133] — Torino, Perroncito, Airoldi: Gazz. ospit. 1888 [825] — Catania e Messina, Galandruccio: Boll. Accad. Gioenia 1888; Anim. parass. 1889 [147] — ...., Pasquale: Nuova eziolog. 1889 [747] — Mirano, Bernardoni: Bollet. Poliamb. 1890 [76] — Roma, Messea: Lo Spallanz. 1890 [611]. Cysticercus bovis (C. faenzae saginatae). Bos taurus: Torino, Perroncito: Ann. Agric. 1877 [785], 1878 [?87); Gini: Catal. Mus. 1877 [202]; Brusaferro: Giorn. veter. 1877 [133] 1879 [186]; V. A.; Med. veter. 1877 [1091]; Perroncito: I parass. 1882 [809]; Accad. med. 1886 [820] — Porro Maurizio e MopeNA, Generali: Rasseg. sc. med. 1856 [432] — Upine, Dalan: La pastorizia 1886 [264] — Papova, e VENEZIA, Trevisan: Clin. veterin. 1890 [1083] — Mirano, De Capitani: Glin. veter. 1890 [279]. T. (Hymenolepis) nana v. Sieb. (7. Agyptiaca Bilh.) Homo: Gusaco (Milano), Grassi: Gazz. med. lomb. 1879 pag. 1454 (ova) [459] — Mitano, Visconti e Segrè: Rendic. Ist. lomb. 1886 (1127) — Garania, Grassi: Gazz. ospit. 1886 (466) — Gavirate (Varese), Comini: Epiless. rifl. 1887 [222] — ACIREALE, ACI BONACCORSI e CATANIA, Grassi: Centralbl. 1, — 176 — 1887 [469, 470]; Grassi e Calandruccio: Bollett. Ac. Gioenia 1888; Galandruccio: Anim. parass. 1888 [147] — VARESE, Comini: Gazz. med. lomb. 1888 [228] — Torino, Perroncito, Airoldi: Gazz. ospit. 1888 [821, 825] — Pisa, Sonsino: Soc. tosc. 1889 [1012, 1013) — MacHERNO (Pavia), STRADELLA, SAN- NAZzzaRO, MormoroLo (Voghera), CERVESINA e Sommo (Pavia), Orsi: Gazz. med. lomb. 1889 [698]: Senna: Gazz. med. lomb. 1889 [969]. ? T. (Hymenolepis) flavopunetata Weinl. (7. varesina; E. Par.; T. diminuta Rud. Homo, Parona E.: Arch. sc. med. 1884 [738] — CATANIA, Grassi: Atti Accad. Torino 1888 (7. leptocephala) (467, 493]. T. sp.? (T. acuta Rud.). Vesperugo noctula: PieMONTE, Cini: Catal. Mus. 1877 [202](1). T. (Dipylidium) canina Linn. (7°. cucumerina Bloch; 7. ellip- tica Batsch). Canis familiaris: Papova, Vandelli: Dissertat. 1758 [1111]; Molin: Prosp. helm. [620]: Cephalocotyl. 1859 [626] — To- RINO, Gini: Catal. Mus. 1877 [202]; Perroncito; Cell. ovi- form. 1887 [822] — Caetiari, Parona C.: Elm. sard. [714] — Genova, Parona: Elm. lig. 1887 [715] — GaTANIA, Grassi: Entwickl. 1888 [472]; Grassi e Rovelli: Accad. Lincei 1889 479, 492, 498] — Pisa, Sonsino: Soc. tosc. 1889 [1009] — VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni 1890 [1050]. Felis catus: Torino, Cini: Catal. 1877 [R02] — CAGLIARI, Parona C.: Elm. sarda 1887 [714) — Napo, Caparini: Rev. vétér. Toulouse 41887 [172]. Cisticercoide (7. cucumerinae). Pulea serraticeps: GatANIA, Grassi: Nota prevent. 1888 [477]; Beitr. z. Entw. Cest. 1888 [472] — Pisa, Sonsino: Atti soc. tosc. p. 20; 1889 [1005]. (1) Per la cortesia del Prof. Perroncito, che mi comunicò questo cestode, ho potuto determinarlo come Tenia (Aymenolepis) acuta» Rud. (C. Parona.) Bas Lg T. serrata Goeze Canis familiaris: Pisa, Civinini: Indice Mus. 1842 [205] — Toro, Gini: Gatal. Mus. 1877 [202]; Perroncito: Gell. ovif. 1887 !822]; De Marchi: Giorn. veter. 1872 [805] — Papova, Polonio: Gefalocotyl. 1860 [853] — Spezia, Parona C.: Elm. lig. 1887 (race. Pagenst.) [716]. Cysticercus pisiformis Zeder Lepus timidus: Firenze, Redi: Osservaz. anim. viv. 152, vers. 296, Tab. IL 3 [875] — VENEZIA, v. Martens: Reis. n. Vened. 1824 [592] — Torino, De Silvestri: Med. veter. p. 539, 1872 [319]. Lepus cuniculus: Torino, De Silvestri: Med. veter. p. 539, 1872 [819] — Cini: Catal. Mus. 1877 [R02] — RovELLASCA (Como), Grassi: Gazz. med. lomb. 1878 [454] — BoLogna, Piana: Giorn. veter. 1881 [832] — Sprzia, Parona: Elm. lig. (racc. Pagenst.) 1887 [716]. T. coenurus Kiich. Canis familiaris: Torino, De Marchi: Lett. 1.8 2.2 3.8 1872; Metamorf. ecc. 1872 [299, 303 e 304]; Perroncito: Med. veter. p. 377 [7861]; Cini: Catal. Mus. 1877 [202]. Coenurus cerebralis Rud. Ovis aries: Napoti (?), Fontana: Opuse. sc. 1787 [391] — Pavia, Tartaglia: Rifless. orig. vermi 1805 [1056] — ...., Pozzi: Epizooz. ovini ecc. 1812 [859] — VENEZIA, v. Martens: Reis. n. Vened. 1824 [592] — ...., Patellani: Idatidi ce- rebr. 1855 [752] — Papova, Polonio: Gefalocotyl. 1860 [853] — MoprnA, Generali: Atti soc. natur. 1883 [428] — CAGLIARI, Parona C.: Elm. sarda 1887 [14] — Genova, Parona G.: Elmint. ligust. 1887 [716]. Capra hircus: Torino, Bassi: Med. veter. 1872 [48]. Bos taurus: Pisa, Civinini: Indice Mus. 1842 [205]; Rivolta: Giorn. anat. fisiol. 1871 [898] — FeRRARA, Poletti: Nuovi Annali 1853 [850] — BoLogna, Alessandrini: Catal. 1854 [13] — Sarzana, De Marchi: Sul meccanismo ecc. 1860 [299] — Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 12 — 178 — Mopena, Generali: Note elmint. 1883 [428] — Torino, Gini: Catal. Mus. 1877 [R02] — BeLLuno, Perroncito: Riforma med. 1885 [816] — Fermo, Ciucci: Vertig. idatig. 1880 [204]. C. (Coenurus serialis Gerv. ?). Lepus cuniculus; L. timidus — Torino, Perroncito: Ann. Agricolt. 1874 [?79]; 1878 [791]. T. marginata Batsch Canis familiaris: Torino, Cini: Gatal. Mus. 1877 [202] Cysticercus tenuicollis ])ies. Capra ibex; Ovis aries: Torino, Gini: Gatal. Mus. 1877 [202]; V. A.: Med. veter. 1877 [1092]; Perroncito: Ann. Agric. 1875 [81]. Ovis musimon: TaLana (Lanusei), Parona C.: Ann. Agricolt. 1883 [711]; Elmint. sarda 1887 ["12. 714]. T. Echinococcus v. Sieb. Canis familiaris: TorINO, Perroncito: Gli echinoc. 1879 [796]; — Cactiari, Parona C.: Elmint. sarda 1887 [14]. Echinococcus polymorphus Dies. Homo; Generalità — Monteggia: Istit. chirurg. 1304 [636]; Mangili: Giorn. fis. med. 1818 [573]; Ercolani: Osserv. med. zool. 1854 [841]; 1866 [850]; Bille: Echin. cervel. (traduz.) 1867 [86]: Sangalli: Storia d. tumori 1860; O. G.: Giorn. anat. fisiol. 1870 [684]; Perroncito: Med. veter. 1871 [?74]; 1873 [???]:148S2 [809]: Primavera: Ric. une. Echin. 1885 [861]; Guarracino: Riforma med. 1886 [505]; Postempski: Riforma med. 1SS6 [858]: Falcone: Gazz. ospit. 1887 [366]; Ceccherelli: Gazz. ospit. 1887 [198]; Minich: Riv. ven. 1888 [616]; Spil- mann: Riforma med. 1889 [1030]; Caruso-Pecoraro: Sicilia med. 1889 [186]; Cervesato: Echin. infant. 1889 [196]; Rossoni: Gazz. med., Roma, [918] e Riforma med. [919]; Piazza-Martini: Cisti echin. 1890 [889]. — Casì speciali. — Scanpiano, Vallisnieri: Parto meravigl. 1733 [1109] — Bo- LoGnA, Menghinus: Comment. Bonon. 1745 [606]; Gusmani: — 179 — De renum morb. 1767 [409] — Roma, Guattani: De aneuris. 1772 [507] — Papova, Morgagni: De sedib., Epist. XL $ 30,1 [667] — Napori, Serao: Osservaz. fenom. (caso Tortora) [971]. Pavia, Brera: Lezioni, pag. 26 1802 [119] — CREMA, Brera: Mem. pag. 160-162 (finna viscerale) [120] — Papova e PAVIA, 3rera: idem. pag. 155, 137 (fischios. globoso) — BoLogna, Brera: idem, pag. 159 (finna epatica) 1844 [119,120] — BoLogna, Morgagni: De sedib. 1825 [667] — Crema, Brera: Idrope ascite 1815 [121]; — Imora, Angeli: Opuse. med. VI 121, 1817 [23] — Panpino, Zuccari: Ann. univ. med. 1848 [1141] — RivaroLo (Torino), Rossi: Repert. med. 1825 [915] — Firenze, Casini: Antolog. 1827 [191] — Torino, Rossi: Accad. sc. 1830 [916] — PaLeRMO, Gorgone: i.° Rapp. clin. 1832 [448] — Naponi, Maruncelli: Saggi Acc. 200; Portal: Filiatr. Seb. 1835 [856] — Papova, Maule: De Hydat. 1836 [599]. Napoti, Portal: Ann. univ. med. 1841 [857] — Pisa, Ci- vinini: Indice N. 1187; 1842 [205] — Napoti, Delle Chiaie: Entozoogr. pag. 195, 197, 198, 1844 [294] — LussinPIccoLo (Dalmazia), Nicolich: Gazz. med. lomb. 1846 [682] — BoLogna, Belvederi: Boll. sc. med. 1850 [65] — Venezia, Namias: Ace. med., Torino 1850 [676 A| — FossaLta Prave, Talini: Gazz. ospit. 1855 (1052) -— Brescia, Rodolfi: Gazz. med. lomb. 1857 [24, e 904] — Faenza, Galamini: Bollett. Sc. med. 1858 [408] — VENEZIA, Ziliotto: Giorn. ven. 185$ [1137 A] — Mr- NERBIO (Bologna), Belluzzi: Mem. Accad. 1859 [64] — BoLogna, Migoli: Boll. sc. med. 1858 [613]. Lucienano (Arezzo), Bistacci: Lo Speriment. 1862 [87] — Cesena, Concato: Ebdom. clin. 1864 [225] — Firenze, Pala- midessi: Lo Speriment. 1865 [701] — BoLogna, Verardini: Accad. sc. 1864 (111?) — PaLermo, Maggiorani: Trien. clin. 1865 — CagLiarI, Carruccio: Sardegna med. 1863 [179] RIS Rae , Saviotti: Gazz. clin., Torino 1866 — Roma, Nuvoli: Giorn. med., Roma 1866 [683] — GeMIGnANo, Rosi: Lo Speri- mentale 1866 [914] — Torino, Reymond: Osservat. 1867 — 180 — [881] — Travaccò e Borgo S. Siro (Pavia), Sangalli: Echin. fegato 1868 [989] — SerRAavaLLE peL CHieNTI (Macerata), Federici: Riv. clin. Bol. 1868, p. 324 (875) — Torino, Timermans: Studî oss. clin. 1869 [1069] — Venezia, Namias: Giorn. ven. sc. med. p. 169, 1566 [677] — MELEGNANO, Visconti: Ann. univ. med. 1869 [1124] — Napoti, Franco: Il Morgagni 1869 [898] — Piumazzo (Bologna), Corazza: Boll. sc. med. Bol. 1869 [238] — PaLerMo, Albanese: Gazz. clin., Palermo 1871 [5] — BoLogna, Taruffi: GCompend. Anat. pat. 1870 [1057] — Napor1?, Capozzi: Sommar. 1.* clin., Napoli 1870 — Bari, Mastrelli: Giorn. med. Eserc. 1374 [596] — Casanmazocco, Orsi: Gazz. med. lomb. 1872 [692] — PaLERMO, Piazza G.: Gazz. élin., Palermo fasc. 7: 1872 [835] — loc?, Coco: Rende cling 1869-70, Napoli 1872 — Far- nero (Bologna), Migoli: Echin. cuore, ecc. 1872 [614] — Venezia, Berti: Giorn. ven. XIX, 4873 [79] — Mitano, De Cristoforis: Ann. univ. med. 1873 [280] — Firenze, T. Tom- masi: Append. (Cobbold.), p. 156, 1873 [1073] — CASERTA, Paolucci: Il Morgagni 1874 [707] — TorrENERI, Burresi: Riv. scient. Siena 1873, p. 189 [139] — CagLiarI, Pintor- Pasella: Singolare distocia 1874 {848] — NapoLi, Celli: Sommar. 2.* clin. Napoli 1874 — Napo, Giccimarra: Il Morgagni 1875 [199] — PALERMO, Spiaggia: Gazz. clin. di Palermo. fasc. I, 1875 [1028] — loc. ? Mazzotti: Riv. clin. Bologna 1876 Da — Napotri, Frusci: Ann. clin. Incurab. 1876 [405] — Torino, Cini: Catal. 1877 [202] — NaPoLI, Gallozzi: Il Morgagni, pag. 26, 1877 [414] — NoceRA, Semmola: Annali clin. Incurab. 1877 [968 A| — Umacgo (Trieste), Menzel (Bembo) Resoc. ospit., Trieste 1878 [607]; Bembo: Resoc. ospit., cit. Trieste 1877 [66] — Monte S. Giusto, Sensini: Raccogl. med. 1878 [970] — Mantova, Gallico: Gazz. med. prov. ven. 1878 [41] — Cesena, Alessandri: Raccogl. med. 1878 [10] — Trieste, Baldini: Volum. echin. simul. ascite 1878 [42] — Vira BartoLomro (Verona), Alessio: EKchin. — 181 — feg. 1879 [16] — Trieste e VENEZIA, Sapunzachi: Resoc. sanit. ospit. Trieste, p. 112. 1879 [949]. Verona, Bruni: Echin. moltil. 1880 [129] — TeRNI e Roma, Concetti: Giorn. internaz., pag. 247, 1880 [228] — NaPoLI, Amoroso: Morgagni 1880 [20]; Ferraro: Giorn. intern. 1881 [881] — Roma, Guy: Assoc. sanit. ospit. 1881 [514]; Rossoni: Gontribuz. ecc. 1884 [918] — PergoLA, Casali: Raccogl. med. 1881 [189] — loc.?, Trombetta: Due casi echin. 1881 [1085] — Bergamo, Lussana: Atti Ist. ven., 1882 [553 e 554); Gaz- zetta med. lomb., p. 193, 1882 [552] — CasraoneTo, Arzelà: Gazz. ospit., n. 55, 1882 [84] — Papova, Pennato: Gazz. med. prov. ven. 1882 [763] — MopEnA, Generali: Gazz. med. lomb. 1882 [426] — Papova, Borgherini: Contrib. cura cisti, 1882 [104] — loc.?, Concato: Tumori addom. 1882 — Roma, Tassi: Bollett. Accad. med., Roma 1882 [1061] — SIENA, Ber- nabei: Antica ciste 1883; Fenom. Shok 1883 [74 e 75] — Prato, Conti: Lo Speriment. 1883 [284] — i"rrenzE, Brigidi: Lo Speriment. 1883 [126] — GarroLa (Bologna), Franceschi: Boll. sc. med. Bologna, 1883 [395] — Asiago, CHIOGGIA e Venezia, Talini: Gazz. med. lomb. 1883 [1058] — loc.?, Federici: Cura ech. fegato, Palermo 1883 [376] — MopeNA, Generali: Lo Spallanzani 1283 (426] — Roma, Durante: Bol- let. Accad. med. 1883 [386] — Roma, Concetti: soc. Lancis., p. 2-6, 1884 [229] — Papova, Galeno: Gazz. med. prov. ven. 1884 [410] — Papova, Patella: Gazz. med. cit. 1884 [750] — Roma, Rossoni e Mariotti: Riv. clin. 1884; Bollet. clin. Napoli, n. 4, 1884 [920] — GessoPaLENA (Chieti), De Renzi: Studî clin. med. 1884-85 [815] — Moscuro (l'eramo), Rubino: Bollet. clin. 1884 [928]. CameRINO, Ferrari: Bollet. soc. Eustach., 1885 [380] — JASAPULLA (Caserta), Giannotti: Gazz. ospit. 1885 [487] — Firenze, Lenzi: Lo Speriment. 1885 [586] — Napori, D'Adda: Enorme tumore, ece. 1885 [268]; De Renzi: Giorn. intern. sc. med. 1885 [315] — Roma, Baldelli: Gazz. med., Roma 1885 — 182 — [41]: Gamba: Riforma med. 1885 (stesso caso) [418] — S. Lupo (Benevento), De Vincentiis: Bollett. clin., p. 116, 1885 [826] — Napo, Cardarelli: Gazz. ospit., p. 15, 1885 [176] — RapiconpoLi, Cantieri: Boll. cult. sc. med., Siena, 1885 [168] — Fagriano, Fibbi: Gazz. med., Torino 1885 [388]. Pisrosa, Bazzani: Riv. clin. 13886 [59] — MonTtENERO (Gros- seto), Borgiotti: Iniez. interpolm. 1886 [106] — Napoti, Cantani e Sorge: Riforma medica, n. 81 e 288, 1886 [166 e 1024] — Trento, Cavazzani: Riv. ven. sc. med. 1886 [192] — Siena, Cantieri: Boll. cult. sc. med. 1886 [169] — ..... Guarracino, Riforma medica 1886 [505] — TERRACINA, Spo- LETO e RonciaLione, Morini: Gazz. med. di Roma, 1886 [670] A re Conti, Raccogl. med., n. 10, 1886 — Rossano, Morelli: Riv. clin. e terap., 1886, p. 281 [666] (V. Sorge [1023]) —- PaLERMO, Piazza-Martini: Riforma med. 1886 [836]. .. ++ Falcone, Gazz. ospit. 1887 [866] — Papova, Patella: Gazz. med. prov. ven. 1887, p. 241 [751] — ALBona (Trieste), Usiglio: Riv. ven. sc. med., 1887 [1089] — PaLeRMO, Piazza- Martini: Giorn. intern. 1887 [838] — Pesaro, Venturoli: Riforma med., 1887 [1115] — Roma, Rossoni: Riforma med. 1887 [919] — Arc (Caserta), Cimbali: Riv. clin., Bologna, 1887 [R00] — Roma, Capparoni: Riforma med., n. 132, 1887 [173] — Zunoconi (Avellino), Jannuzzi: Lo Spallanzani, p. 233, 1887 [518] — CacniarI, Roth: Riforma med. 1887 [921] — Teruzzi (Bari), Cagnetta: Riforma med., 1887 [143] — Siena, Luzzatti: Bull. cult. sc. med., p. 214, 1887 [558] BrisicnHELLA, Loreta: Mem. Accad. Bologna, p. 585, 1887 [547]; Ghillini: Riforma med., 1888, stesso caso [488] -—— RADICONDOLI, Viti: Boll. sc. med., 1887 [1129]. Narpori, D'Antona: Lez. apert. Glin., 1888 [268]; Congr. med. Genova, 1888 [269] — TrInirapoLI, NoLA PIAZZETTA, CanaLE SerINO e Aversa, Brancato: Cura cisti 1888 [116] — Aversa, D'Antona: Congr. Genova 1888 [267] -- MonTEPUL- ciano, Mariotti: Lo Speriment., p. 489, 1888 [588] — Roma, — 183 — Cimbali: Boll. clin., p. 390, 1888 [201] — ZuxcotLi (Avellino), Januzzi: Lo Spallanzani, 1888 [519] — Arce (Caserta), Rocchi: soc. Lancisiana, 1888 [908] — Napori (?), Ungaro: Rivista clin. Univers. 1888; [1087] — Roma, Durante: Alce. tu- mori; Riforma med. 1888, p. 461 [3387] — Roma, Pensuti: Congr. med. 1888 [767] — Rapiconpoti, Borgiotti: Echin. intra- polm., Firenze, 1888 [107] — TRIESTE, Escher: Resoc. sanit. ospit. Trieste 1888 [861] — Pistosa, Costa: tipogr. Cimi- nago Genova, 1888 [246] — Brescia, Maraglio: Ateneo Bresec. 1888 [575] — S. Fiuippo D’Aaira, Feletti: Riforma med. 1888 [3877] — Rovigno (Trieste), Usiglio: Rend. ospit. Trieste 1888 [1090]. Virerpo, Concetti: Suc. Lancisiana, p. 89, 1889 [230] — Luco, Morini: Boll. Soc. Lancis., 1889 [671] — Siciuia, Ca- landruccio: Anim. parass., 1889 [147]; Grassi: Accad. Gioenia, 1889 [479 A] — BeLLoscuarDpo e Trapani, D'Antona: Gazz. ospit., p. 82, 1889 [270] — BoLogna, Coen: Echin. milza 1889 [212] — Papova, Cervesato: Ech. età infant. 1889 [196] — MiotiariIno (Ferrara), Ruggi: Dell’ Epatectomia, 1889 [927] — Pisa, Galderai: Riforma med. 1889 [150] — Roma, Di Fede: Ace. med. Roma, p. 145, 1889 [827] — Trapani, Bruno: Gazz. ospit., 1889 [1381] — loc.?, Pavone: Progr. medico, 1889 [760] — Roma, Durante: Accadem. med., Roma, pag. 3285, [888] — S. SeverIno, Ruggi: Laparatomie ecc. 1888 [926). Roma, JENNI e Braccrano, Ferretti: Cisti idat. in genere, 1890 [382] — CANICATTINI e StRACUSA, Cappellani: Il Morgagni 1890 [174] — Ascori Piceno, Storchi: Lo Spallanzani, p. 14, 1890 [1032]; — loc.?, Pozzi: Riforma med. 1890 [860] — Pavia, Sangalli: Rend. Ist. lomb., p. 270, 1890 [944] — LomBarpIA, Orsi: Gazz. med. lomb., p. 51, 1890 [694] — PaLERMO, CALATAFIMI, MoNREALE, CIMINNA, CHIUSA, ALIMENA, Piana DE’ GRECI, MISILMERI, GROTTE, GERACE, CASTELVETRANO, Vira Grazia, S. Giuseppe Jato, LeRCARA, e Tusa, Piazza- Martini: Sulle cisti da echin., Palermo 1890 [839 — Pr- — 184 — sroza, Cuneo: Cenni statist. Echin. Italia 1890 (caso Costa) (261) -- BoLoanoLa, Salomoni: Resoc. clin., Camerino 1891 [982]. Bos taurus: Pisa, Givinini: Indice (finna idatide) 1842 [205] — Borocna, Alessandrini: Isis, p. 628, 1845; Catalogo, ecc. 1843 [13] — Carionano, Rivolta: Pezzi patolog. Med. veter., 1868 [889] — Canavese, CHivasso e VENEZIA, Perroncito: Med. veter., p. 481; 1877 [790] — Pisa, Lombardini: Giorn. anat. fisiol. 1872 [544] — Torino, Gini: Gatal. 1877 [202] Rivolta: Giorn. veter. 1867 [888 e 889] — .... V.A.: Sulla Idatiginosi, 1877 [1091] — CamBIano, Perroncito: Medico veter., 1877 [790]; Monogr. Echinoc., 1879 [796] — MopeENA, Ge- nerali: Adun. Vignole 1885 [481] — Fermo, Ciucci: Vertig. idat. bovini, 1880 [204]. Sus scropha: BoLoena, Alessandrini: Catalogo (idatidi rene) 1854 [18] — Torino, Gini: Gatal., 1877 [202] —- GuHiusA DEGLI ASTRUNI (lago d’Agnano), Serao: Osservaz. fenom. 1766 (971. Equus caballus: BoLoona, Ercolani: Descriz. prepar., p. 567, 1866 [850] — Torino, Gini: Catal., 1877 [202]; Per- roncito, Monogr. Echin., 1879 ['96]. Canis familiaris: BoLona, Alessandrini: Catal. 1854 [13] — Torino, Cini: Catal., 1877 [202] — Venzzia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Idatidi ? Gallus domesticus: Pavia, Rosa: Lett. zool. 1794 [912]. Rana esculenta: Papova, Galdani: Mem. soc. ital. 1794 (an. Codonocephalus? [149]. Tartaruga marina: Firenze? Caldesi: Osserv. anat. [161]. T. crassicollis Rud. ’elis catus: Firenze, Redi: Osservaz. anim. viv., 451, vers. 194 [875] — BoLogna, Alessandrini: Catal. [13] — FRIULI, Romano: Sulla T. crassic. [909] — Cascina AMArA (Brianza), Parona C., Grassi: Atti soc. ital. [487] 1879 — Torino, Ga- staldi: Elmint. in genere, p. 15, [420]. — 185 — Cysticercus fasciolaris Rud. Mus rattus: Papova, Polonio: Cefalocot. 1860 [853]. Mus musculus: Nizza, G. Wagener: N. Acta, 1854 [1144] — Sassari, Parona C.: Elm. sarda [714] — VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. T. sp. Felis catus: Pisa, Civinini: Catal. 1842 [205]. T. litterata Batsch Vulpes vulgaris: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634] -— CornIGLIANO (Genova), Parona C.: Elm. ligur. [715]. T. ovata Molin Vulpes vulgaris: Papova, Molin: Prodr. f. helmint. [684]. T. globosa Gm. ? (Molti mammiferi). Venezia, v. Martens: Reis. n. Vened. 1824 [592]. T. tenuicollis Rud. Putorius vulgaris: VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Sparganum (Cysficercus ?) ellipticeum Molin Mustela foina; Putorius vulgaris: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684. Sp. lanceolatum Molin Erinaceus europaevs: Papova, Molin: Gephalocotylea 1859 1626). T. (Moniezia) pectinata Goeze Lepus timidus: Torino, (Comba) Perroncito: I parass., 1882 p. 247 [809]. L. cuniculus: CagLiarI, Parona C.: Elm. sarda, 1887 [714]. T. umbonata Molin Mus musculus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. — VE- NEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050). M. rattus: Papova, Polonio: Cephaloc., 1860 [858]. T. (Hymenolepis) murina Duj. Mus decumanus: Catania, Grassi: Giorn. anat. fisiol., 1887 [469). — 186 — T. (Hymenolepis) diminuta Rud. (Zeptocephala Duj.) Mus decumanus, M. alexandrinus, M. rattus: CATANIA, Grassi, Rovelli: 1888 [492]; Grassi: Accad. sc. Torino, 1888 (473). Mus musculus: Papova, Molin: Cephaloc., 1859 (Mala- carne) [626]. T. (Moniezia) denticulata Rud. Bos taurus: CagLiAaRI, Parona C.: Elm. sarda [714]. T. (Moniezia) expansa Rud. Bos taurus: Papova, Polonio: Cephaloc., 1860 [858] — MaceRaTA, Cini: Gatal., 1877 [R02] — Genova, Parona G.: Elm. ligur., 1887 [716]. T. (Stelesia) globipunetata Riv. Ovis aries: Pisa, Rivolta: Alc. n. sp. tenie [895] — Mace- RATA, Cini: Catal. 1877 [202] (7. ovipunetata) — GENOVA, Parona C.: Elm. lig. [716]. T. (Stlesia) centripunetata Riv. Ovis aries: Pisa, Rivolta: 1. cit. [895] — MacERATA, Cini: Gatal. 1877 [202]; Perroncito: I parass. 1882, p. 242 [809]. T. (Moniezia) alba Perrone. Bos taurus, Ovis aries: Torino, Perroncito: N. sp. tenia [789]; I parass. 1882, p. 233 [809]. Bos taurus: Macerata, Perrone. 1. cit. (Mattozzi) [809] — Genova, Parona C.: Elm. lig. 1887 [716]. T. ovilla Riv. (7Aysanosoma Giardi, Mon.) Ovis aries: Pisa, Rivolta: Una n. sp. di tenia 1878 [896] — Macerata, Perroncito: I parass. 1882, p. 246 (7. aculeata Perrone.) [809]. T. (Anoplocephala) perfoliata Goeze. Equus caballus: Torino, Bassi: Sulla T. perfol. 1879 [583 ; Perroncito: I parass. p. 237, 1882 [809]. Equus caballus, E. asinus: Torino, Gini: Catal. 1877 [202]. T. (Anoplocephala) plicata Rud. E. caballus: Papova, Polonio: Gephalocot. 1860 [858]. — 187 — Equus caballus, E. asinus: Torino, Perroncito: I parass. pag. 236, 1882 [809]. T. globifera Batsch Palco rufus, Haliaetus albicilla, Circus aeruginosus: Pa- pova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. Tinnunculus linnunculoides: CAGLIARI, Parona C.: Elmint. sarda (7°. flagellum Goez.) [714]. Circus aeruginosus: VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni 11050). T. perlata Goeze Circus aeruginosus: CAGLIARI, Parona C.: Elmint. sarda (MIA). Te vsp. Strix flammea: Firenze, Marchi: Revue scientif. 1878 [584]. T. (Hymenolepis ?) undulata Rud. Corvus frugilegus: Papova, Molin: Prodr. f. helmint. [634]. T. constrieta Molin Corvus cornice: Papova, Molin. 1. cit. [634]. T. stylosa Rud. Garrulus glandarius: Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni (1050). T. angulata Rud. Merula nigra: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; — JAGLIARI, Parona C.: Elm. sarda [714!. Turdus musicus, T. torquatus: Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. T. farciminalis Batsch Sturnus unicolor: GagLIARI, Parona C.: Elmint. sarda [714]. S. vulgaris: Venezia, Stossich.: Elm. racc. Ninni [1050]. T. Emberizarum Rud. Emberiza hortulana: VENEZIA, Stossich: 1. cit. [1050]. T. crateriformis Goeze Gecinus wviridis: Papova, Molin: Prodr. f. helm. (Po- lonio) [634]. — 188 — T. cyatiformis Fròlich Hirundo urbica: Rimini, Rudolphi: Wiegmann's Arch. II, I. 117. — Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. Hirundo urbica, H. riparia: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 152 e 502 [924]. Cypselus apus: Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. T. depressa v. Sieb. Cypselus apus: GaGLiaRI, Parona C.: Elmint. sarda [714]. T. clavata Marchi Loxia curvirostra: Firenze, Marchi: Atti soc. ital. 1869 [576 e 578]. T. (Hymenolepis ?) nasuta Rud. Parus major: Papova, Polonio: Gephalocot. 1860 [853]. T. parallelepipeda Rud. Lanius excubitor: Pavia, Rosa: Lett. zool. (7. cucurbitina) 1794 (912). T. infundibuliformis Goeze Gallus domesticus: Pavia ?, Scopoli: An. V. Hist. nat. 1772 (7. infundibuliformis?) [958]; Rosa: Lett. zool., 1794 (7. ser- rata: an. infundib.) [912]. — Pisa, Rivolta: Ornitojatr. p. 104 [902] — Cagziari, Parona G.: Elmint. sarda [714] — GENOVA, Parona C.: Elm. lig. [715] — Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Coturnix communis: Roma, Crety: Boll. Musei Torino, n. 88 [256]. T. (Davainea) proglottina Dav. Gallus domesticus: BoLoona, Piana Rendic. Ist., Bologna 1880 [831] — RoveLLasca (Como), Grassi e Rovelli: Centr. Bacteriol. III 1888, V 1889 [492]. T. malleus Goeze Gallus domesticus: Papova, Morin: Prodr. f. helm. [634]. T. (Davainea) tetragona Molin Gallus domesticus: Papova, Molin: 1. cit. [634]; Polonio: Cephalocot. [858) — BoLogna, Piana: Mem. Acc. Bologna [881]. — 189 — T. (Davainea) cesticillus Molin Gallus domesticus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634] — Pavia, Polonio Cephalocot. [853] — Trieste, Stossich: Brani VII [1049] — VenEzIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. T. sp.? Gallus domesticus: (var. padovana) Pisa, Civinini: Indice, 1842 [205]. T. botrioplitist Piana Gallus domesticus: BoLogna, Piana: Rendic. Ist. Bologna, 1880 [831] — Genova, Parona C.: Elm. ligust. (715] — TRIESTE, Stossich: Brani: VI [1043] — Venzzia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050] — Parma, Colucci: Mus. veter. 1889 [221]. T. (Davainca ?) Cantaniana Polon. Meleagris gallopavo: Papova, Polonio: Cephalocot. 41860 [853]. — Pirmonte, Blanchard: Bull. soc. Zool. Paris, 1891, p. 440. T. (Davainea) circumvallata, Krabb. Coturnix communis: Roma, Crety: Bollet. Musei "l'orino, [1050]. — VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni, n. 88, 1890 [256] T. nigropunctata Crety Coturnix communis: Roma, Crety: 1. cit. 1890 [256]. T. pluripunctata Crety Coturnic communis: Roma, Crety: 1. cit. 1890 [256] T. linea Goeze Coturnix communis: Ancona, Rudolphi: Entoz. Sinops. 157 e 513 [924], Coturnie communis, Caccabis petrosa; Parona C.: Elm. sarda. [714]. T. filum Goeze Actodromas minuta, Strepsilas interpres, Gallinago major: GacLiaRI, Parona C.: Elmint. sarda 1887 [714] — Roma, Messea: Lo Spallanzani 1890 [611]. Scolopax rusticola, Gallinago coelestis: SAssARI, Parona C.: I. cit. 1887 [714]. — 190 — Pelidna alpina, Scolopax rusticola, Totanus calidris: VE- NEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. T. coronata Crepl. Vedicnemus crepitans: Sassari, Parona C.: Elmint. sarda [714] — Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. T. sp.? Scolopax rusticola: Spezia, Parona C.: Elm. lig. (racc. Pa- genst.), 1887 [715]. T. sphaerophora Rud. Numerius tenuirostris: CAGLIARI, Parona C.: Elmint. sarda 714] — Roma, Messea: Lo Spallanzani 1890 [611]. T. sp.? Totanus ochropus: CAGLIARI, Parona G.: Elmint. sarda [714]. T. Himantopodis Krabb. Himantopus candidus: VeNEziA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. T. vaginata Rud. Himantopus candidus: Pavia, Rosa: Lett. Zoolog. (7. cu- curbitina) [912]. T. multiformis Crepl. Ardea purpurea, A. nyceticoran: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684]. Ardea nycticorar: CAGLIARI, Parona C.: Elmint sarda [714]. T. brachicefala Crepl. Machetes pugnax: VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. T. microrhyncha Krabb. Machetes pugnar: Venezia, Stossich: l. cit. [1050]. T. variabilis Rud. Totanus glareola: CagLiarI, Parona C.: Elm. sarda [714]. T. Marchii Par. Totanus glareola: CAGLIARI, Parona Q.: 1. cit. [714]. T. longirostris Rud. Glareola pratincola: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 168 e 532 [924]. Mo T. Caroli Par. Phoenicopterus roseus: CAGLIARI, Parona C.: Elm. sarda [714]. T. sp.? Phoenicopterus roseus: CagLIARI, Parona C.: 1. cit. [714]. T. sinuosa Rud. Anser cinereus: Papova, Polonio: Cephalocot. [858] — Spezia, Parona: Elmint. ligust. (racc. Pagenst.) [715]. T. lanceolata Rud. Anser cinereus: Papova, Polonio: Cephalocot. [853]. T. lamelligera Gerv. Phoenicopterus roseus: CAGLIARI, Parona G.: Elmint. sarda (7°. lanceolata Rud.) [714]. T. fallax Krabb. Mareca penelope: VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050], T. inflata Rud. Fulica atra: Papova, Molin: Prodrom. faun. helm. [634]. T. macrophallos Krabb. Eudromias morineltus: Roma, Messea: Lo Spallanz., 1890 (611). T. sp. ? Fuligula marila: CAGLIARI, Parona C.: Elmint. sarda [714]. T. megalops Nitzsch Querquedula crecca: Papova, Molin: Prodr. f. helm. |634]. T. rhomboidea Duj. Anas boschas: SPEZIA e Genova, Parona C.: Elmint. lig. (racc. Pagenst.) [715) — Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. T. conica Molin Anas boschas: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684 T. laevis Bloch Anas boschas: Spezia e Genova, Parona C.: Elmint. lig. (race. Pagenst.) [716]. T- sp. Anitra cristata?? CaoniarI, Rosa: Lett. zool. 1794 (7. lanceolata, vel T. pectinata?!) [912]. = T. porosa Rud. Larus ridibundus: Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050], T. Gennari Par. Hydrochelidon nigra: Sassari, Parona C.: Elm. sarda [714]. T. capitellata Rud. Colymbus arcticus: BoLseNna, Messea: Lo Spallanzani, 1890 [611]. T. furcifera Krabb. Podiceps cristatus: VenEzIA, Stossich: Elm. race. Ninni. (1050). Ta spie: Fratercula arctica: Genova, Parona C.: Elm. lig. |715]. T. rotundata Molin Lacerta muralis: Papova, Molin: Cephalocot. 1859 [626]. L. muralis, L. viridis: Sassari? Ficalbi: Monit. zool., 1890 [384]. T. solitaria Polonio L. muralis: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1860 [852 e 858]; Molin: Prosp. helm. [620]. Cysticercus megabothrius Grety Ascalobotes mauritanicus: Roma, Crety: Gistic. rettili 1886 (250). C. sp. ? Ascalobotes mauritanicus: Firenze, Marchi: Atti soc. ital., 1872; Revue scientif. 1878 [583 e 584). T. tuberculata Rud. Gongylus ocellatus: GagLiarI, Parona C.: Elm. sarda [714]. Cysticercus dithyridium Crety Elaphis quadrilineatus: Roma, Grety: Alce. cistie. rettili, 1886 [250]. C. acanthotetra Par. Coluber viridiflavus; CagLiarI, Parona C.: Elmint. sarda [714]. — 193 — T. dispar Goeze Platydactylus guttatus: Spezia, Rudolphi: Entoz. Synops. 150 e 495 [924]. Bufo vulgaris, B. viridis: Papova, Molin: Prodr. f. helm. 1634]; Polonio: Prosp. helm., 1859 [852]. Tr spo? Perca fluviatilis: Supraco, Zangrilli: Raccogl. med. 1879 (1185). T. hemisphaerica Molin Anguilla vulgaris: Papova, Molin: Cephalocot. 1859 [626]. T. macrocephala Crepl. Anguilla vulgaris: Papova, Molin: Gephaloc. 1859 [626]; Prodr. f. helm. [684] — Trieste, Stossich : Brani II [1035] — CaeLiarI, Parona C.: Elmint. sarda [714]. Cysticercus botrioplitis Piana Helix carthusianella: BoLogna, Piana: Rend. Istit. Bologna, 1880 [831]. ? C. Sepiolae D. Ch. (an. Tetrarhynchus). Sepiola Rondeletii: NapoLi, Delle Chiaje: Mem. anim. s. vert. IV, 54 e 61 [298]. Cysticercoide sp. ? Oniscus sp.?: Sassari, Ficalbi: Monit. zool., 1890 [384]. ? T. echinorhyncha D. Ch. (Dubium holothuriae VDies.). Holothuria fusca: Napoti, Delle Chiaie: Descriz. e Notom. 1829 [298]. Fam. Tetraphyllidae v. Ben. Subfam. Phyllobothrinae v. Ben. Gen. Echeneibothrium v. Ben. E. gracile. Zschok. Raja clavata: Napoti, Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]. E. myliobatis aquilae Wedl Myhobatis aquila: Napori, Zschokke: 1. cit. [1140] — TRIESTE, Wedl: Helm. Notiz. (1145) — Stossich, Prosp. faun. Adriat. [1033]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII 13 — 194 — E. tumidulum v. Ben. (2. variabile; E. minimum v. Ben.; Bothr. tumidulus Rud.; ? B. echeneis F. S. Leuck.). Trygon pastinaca: IraLia, Bremser, Leuckart: (Garus: Prodr. f. med. p. 114) [185] — Trieste, Stossich: Prosp. faun. Adriat. (E. minimum) [1033]. Gen. Phyllobothrium v. Ben. Ph. lactuca v. Ben. Mustelus laevis: MepiTeRRANEO ? F. S. Leuckart (Carus: Prod. f. med. p. 414) [185) — Napoti, Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]. Ph. gracile Wedl Torpedo marmorata: Trieste, Wedl: Helm. Notiz. 1855 [1145]; Stossich, Prosp. faun. Adriat [1033]; Pintner: Untersuch. 1880 [842]. Torpedo marmorata, Hewanchus griseus, Heptanchus cine- reus: Napoti, Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]. Ph. tridax v. Ben. Squatina sp?: Napori, Zschokke: 1. cit. [1140]. Squatina angelus, Raja clavata: VENEZIA, Stossich, Elm. racc. Ninni [1050]. Ph. sp? (Tetrabothrium). Alosa sardina: Napoti, Monticelli: Bollet. soc. nat. Napoli 1887 [641]. Ph. sp. ? Cydippe densa: NaroLi, Panceri: Due fatti rel. ai cest. [708]. Gen. Anthobothrium v. Ben. A. cornucopia v. Ben. Squatina angelus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. ( 7etra- bothrium) [634]; Stossich, Prosp. faun. Adriat. [1033]. Galeus canis; Raja sp ?: Napoi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. (Orygmathobothrium) crispum Molin Mustelus plebejus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. (Zetra- — 195 — bothrium) [634]; Stossich, Prosp. faun. Adriat. (Orygmathobot.) [1088]. A. Musteli v. Ben. (Tetrabothrium musteli v. Ben.: 7. ver- satile I)ies.). Scylium canicula: Nizza, G. Wagener, Entw. Cest., Nova Acta 41854 [1144] — Trirsre, von Siebold: (Carus.: Prod. f. mediter. pag. 115) [185]; Pintner: Untersuch. 1880 [842]. Mustelus plebejus; M. laevis: NapoLi, Zschokke: Helminth. Bemerk [1140]. A. auriculatum Molin (Bothriocephalus (Tetrabothrius) auri- culatus Rud.). Torpedo marmorata: Rimini e Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 141 e 479 [924]. Galeus canis: Roma, Rudolphi: l. cit. [924]. Scyllium canicula: Nizza, G. Wagener: Nova Acta 1854 [1144]. Torpedo marmorata: Papova, Molin: Cephaloc. (7etra- bothrium) [626]; Stossich, Prosp. faun. Adriat. [1083] — Napoti, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. A. longicolle V. Car. (Zetrabothrium longicolle Molin) Scyllium stellare: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stossich: Prod. faun. Adr. [1083]. Torpedo marmorata: Naponi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. Gen. Monorygma Dies. ( Anthobothrium) M. perfectum (v. Ben.) Dies. Scyllium stellare: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Gen. Tetrabothrium Rud. T. macrocephalum Rud. Colymbus arcticus: Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. Colymbus septentrionalis : Roma, Messea : Lo Spallanz. 1890 L Jo — 196 — T. (Orygmathobothrium) porrigens Molin Ardea nycticorar: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. T. sp? Mustelus laevis: NapoLi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. T. (Scolea). Gobius Jozo: SrrzIA, Parona C.: Elmint. lig. (racc. Pagen- stecker) [716]. Gen. Orygmathobothrium Dies. 0. versatile Dies. Scyllium canicula: Nizza, G. Wagener: Nova Acta 1854 [1144]. Mustelus plebejus; Galeus canis: TRIESTE, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. 0. Dohrnii Oerley Heranchus griseus; Scymnus lichia; Mustelus plebejus: NapoLi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. 0. sp? Scymnus lichia: NapoLi, Zschokke: 1. cit. [1140]. 0. sp? Mustelus plebejus: NapoLi, Zschokke: l. cit. [1140]. 0. sp? Mustelus laevis: NapoLi, Zschokke: 1. cit. [1140]. Subfam. Phyllacanthinae v. Ben. Gen. Acanthobotrium v. Ben. A. coronatum v. Ben. (Bothriocephalus, Onchobothrius coronatus Rud.; 5. bifurcatus F. S. Leuck.; Calliobothrium coronatum Molin). Torpedo marmorata; T'. narce; Scyllium stellare: NAPOLI, Rudolphi: Entoz. Synops. 141 e 481 (Onchobothrius) [924]. Scyllium stellare; Trygon brucco; Myliobatis aquila ; Tor- pedo marmorata: Papova, Molin: Prodr. faun. helm. [634]; Stossich, Prosp. faun. Adriat. [1033]; Pintner, Untersuch. 1880 [842]. — 197 — Acanthias vulgaris; Scyllium stellare; Torpedo narce: Na- PoLI, Zschokke: Helm. Bemerk, [1140]. Torpedo marmorata: Trieste, Stossich: Brani III [1037]. Mylobatis aquila; Scyllium stellare; Acanthias vulgaris: TrIEsTE, Stossich: Brani I. [1084]. Torpedo marmorata: Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. A. Carchariae Rondeleti V. Car. (Zetrabotrrium G. Wag.). Carcharodon Rondeletit: Nizza, G. Wagener: Nova Acta ecc. 1854 [1144]. A. crassicolle Wedl (Polyonchobothrium Dies.). Trygon pastinaca: Trieste, Wedl: Helm. Not. 1885 [1145]; Stossich: Prosp. fauna Adriat. (Polyonchobothr.) [1038]. Raja sp?: Naponi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Gen. Onchobothrium De Blainv. 0. uncinatum De Blainv. (Bothriocephalus uncinatus Rud.). Galeus canis: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 142 e 483 [924]. Torpedo narce: NapoLi, Zschokke: Helmint. Bemerk. (1140). Gen. Calliobothrium Ben. C. verticillatum v. Ben. (BotAriocephalus (Onchobothrium) ver- ticillatus Rud.). Galeus canis: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 142 e 484 (924). Mustelus plebejus: PALERMO, Grohmann (in Diesing: Syst. Helm. I. pag. 606). Mustelus plebejus: Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1088] e Brani I. [1084]. Mustelus laevis; M. plebejus; Raja batis: Papova, Molin: Prodr. f. helm. (Onchobothrium) [684]. M. plebejus; M. laevis: NapoLi, Zschokke : Helmint. Bemerk. [1140]; Pintner: Untersuch. 1880 [842]. — 198 — C. filicolle Zschok. Mustelus laevis ; Myliobatis aquila: Trieste, Pintner: Unters. Bandwurm. 1880 [842]. Torpedo nurce; T'. marmorata: Napoi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]; Monticelli: Scolex polym. [648] — Nizza, G. Wa- gener: Nova Acta, 1854 [1144]. Raja clavata: NapoLi, Monticelli: Scolex polym. cit. [648]. C. Eschrichtii v. Ben. Mustelus plebejus; M. laevis: NapoLi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. M. plebejus: TRIESTE, Stossich: Brani I. [1034]. Subfam. Diphyllidae v. Ben. Gen. Echinobothrium v. Ben. E. typus v. Ben. Raja clavata; R. radula: Nizza, G. Wagener: Nova Acta 1854 [1144]. ? E. laevicolle Lesp. Nassa reticulata: MEDITERRANEO?, Lespès, (Carus: Prodr. f. Medit. p. 119) [185]. Gen. Symbothrium Dies. S. fragile Dies. Centrophorus sp? NapotI, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Scolex. S. polymorphus Rud. Lophus piscatorius: NapoLi, Rudolphi: (Scolex Lophi). En- tozs ist Vi Brama Raji: Nizza, G. Wagener: Nova acta (Scolex Bramae Raji) [144]. Merlangus carbonarius Dactylopterus volitans; Acanthias vulgaris; Ophidium Vassalli; Cepola rubescens ; Belone acus; — 199 — Lepidoleprus trachyrhynchuss Exrocoetus exiliens; Trigla corax; Trygon pastinaca; Rhombus mawimus; Scyllium canicula : Nizza, G. Wagener: Nova Acta 1854 (Scolea, col nome degli ospiti relativi) [1144]. Trachurus trachurus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. (S. cornucopiae) [634]. Conger vulgaris: Papova, Molin: 1. cit. (S. soleatus) [634]. Solea vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helm. (S. crassus). [620]. Belone acus: Papova, Molin: 1. cit. (S. triqueter) [684]. Rhombus maximus: Papova, Molin: Cephalocot. [626]; Prosp. helm. [620] Torpedo marmorata; Acanthias vulgaris; Ophidium bar- batum; Stromateus fiatola; Merlucius esculentus: RIMINI, Rudolphi: Entoz. Synops. 128 e 441 [924]. Scorpaena porcus: CaeLiaRI, Parona C.: Elm. sard. [714]. Pagellus erythrinus: Trieste, Stossich: Brani VII [1049]. Ophidium barbatum; Rhomboidichtys mancuss; Box salpa; Gobius niger; G. quadrimaculatus; G. cruentatus; Lophius piscatorius; L. budegassa: Napo, Zschokke: Helmint. Bemerk. (1140). Arnoglossus laterna, A. conspersus; A. Grohmanni: NAPOLI, Monticelli: Rich. Scol. polym. 1888 [642 e 643). S. sp? Lophius piscatorius: TRIESTE, Wedl: Helm. Notiz. 1855 [1145]. ? S. bilobatus D. Ch. Sepia officinalis: NapoLi, Delle GChiaje: Descriz. e Notom. 1829 [298]. Scolex Denticis Par. Dentex macropthalmus: Genova, Parona C.: Elm. lig. [716]. S. Balistis Par. Balistes capriscus: Genova, Parona C.: Elm. lig. 1887 [715]. S. Mulli Par. Mullus barbatus: Genova, Parona C.: 1. cit. [716]. — 200 — Cephalocotyleum Delphini delphidis Rud. Delphinus delphis: Redi: Anim. viv. 193, 195, 199 vers. 283, 288, 294 [875]. ? C. murenae congri Rud. (an Anthocephalus). Conger vulgaris: Redi: 1. cit. 156 vers. 232 Tab XVIII, 4 (875). C. squali squatinae Rud. (an Tetrabothr. auriculatum). Squatina sp?: Napoti, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. C. Soleae Rud. Solea vulgaris; S. lascaris: NapoLi, Zschokke: l. cit. [1140]. C. Pleuronectis soleae Rud. Solea vulgaris: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 194 e 564 [924]. C. Rajarum Rud. Myliobatis aquila; Trygon pastinaca: Redi: Anim. viv. 200, vers. 296 (C. Rajarum aquilae et pastinacae Rud.) [875] —- Raja asterias; Raja sp?: NapoLi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. Fam. Phyllorhynchidae v. Ben. Gen. Tetrarhynchus Rud. T. corollatus Miesch. (Bothriocephalus corollatus; B. paleaceus Rud. Anthocephalus clongatus; A. granulum Rud. Duj. — Rhynchobothrius paleaceus; R. corollatus Duj. — Tetra- bothriorhynchus migratorius; Dibothriorhynehus scolecinus ; Dibothriorhynehus scolecinus; D. gracilis; Rhynchobothrium paleaceum; R. tenuicolle Dies.). Scopelus Humboldtii, Redi: Anim. viv. 158, vers. 295. (Tetrarhynch. elongatus Dies.) [875]. Octopus vulgaris Redi: 1. cit. 172, vers. 255 (in sporociste (Zetrabothriorhynchus Octopodiae Dies.). Solea monochir: Rimni, Rudolphi: Entoz. Synops. 1530 e 451 (A. tenuicollis) [924]. — 201 — Lophius piscatorius: Roma, Rudolphi: Entoz. Synops. cit. 150 e 451. (7etrarhynchus) [924]. Raja clavata: Rimini, Rudolphi: 1. cit. 142 e 485 (2. co- rollatus) [924]. Orthagoriscus mola; Lichia glauca: Rudolphi: 1. cit. 178 e 537 (Anthocephalus elongatus) [924]. Centrina Salviani; Scyllium stellare: NapoLi, Rudolphi : Entoz. Synops. 154 e 455 (Dibothriorhynehus scolecinus) [924]. Ammodytes tobianus: NapoLi, Rudolphi: Ent. Synop. 152 e 456 (D. gracilis) [924]. Galeus canis: Roma, Rudolphi: Ent. Synops. cit. [924]. Trachurus trachurus; Smaris alcedo: Rimini, Rudolphi: 1. cit. (Anthocephalum granulum Rud.) [924]. Scomber colias: NapoLi, Rudolphi: 1. cit. 178 e 541 (A. granulum) [924]. Ommastrephes Todarus: NapoLi, Delle Chiaje: Descr. e Notom. IV; 152, 192 e 201 Tav. LV, 16 (Dibothriorhynehus Todari) [298]. Raja megarrhynehus: Nizza, G. Wagener: Nova Acta 1854 (Ahyncobothrius corollatus) [1144]. Conger vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. f. Helm. [634] e Cephaloc. 1859 [626]; Stossich. Prosp. faun. Adriat. (Zetrarhynchobothrius migratorius) [1038]. Galeus canis; Mustelus plebejus; M. laevis; Squatina sp ? Napoti, Zschokke: Helm. Bemerk. (Aynchobothrium tenuicolle Dies.) [1140]. Conger vulgaris; Trigla gurnardus; Scyllium stellare; Raja clavata; Lepidopus caudatus: Napori, Zschokke: loc. cit. (Raynchobothrium paleaceum Rud.) [1140]. Mustelus laevis: Roma, Crety: Anat. Dibothr. 1890 (Di- bothryorhynchus Benedenit Grety, T. tenuis e D. gracilis Dies.) [255]. T. macrobothrius Rud. (7. appendiculatus Rud., 7°. bicolor Nordm.). — 202 — Coryphaena aequisetis: Genova, Parona G.: Elm. lig. (7. bicolor) |'715]. T. infulatus V. Car. (Aspidorhynchus infulatus Molin, Te- trarhynchobothrium infulatum Dies.). Scyllium stellare: Papova, Molin: Prodr. f. helm. (Aspido- rhynchus cit.) [634]. Scyllium stellare; Squatina angelus: TRIESTE, Stossich: Prosp. Du. Adriat. (Zetrarhynchobothrium cit.) [10383]. T. viridis G. Wag. Scymnus bella: Laemargus rostratus: Nizza, G. Morti Nova Acta 1854 [1144]. T. angusticollis V. Car. (Z'etrarlynchobothrium tenvicolle Dies). Solea monochir: Rimini; Lophius piscatorius: Roma, Ru- dolphi: Entoz. Synops. [924]. Raja clavata: Trieste, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. T. claviger v. Sieb. (7. discophorus, Rud. Brems; 7. atte- nuatus, Rud.) Brama mediterranea: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 150 e 450 (7. discophorus) [924]. Torpedo narce, Lepidopus cavdatus: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. (7. discophorus) [1140]. Lepidopus caudatus: NapoLi, Zschokke: l. cit. (7. grossus Rud.) [1140] — Genova, Parona C.: Elm. lig. (7. grossus Rud.) [715]. T. megacephalus Rud. (7. discophorus Rud.) Raja clavata, Scyllium stellare: Nap oLIi, Rudolphi: Entoz. Synops. 129 e 447 [924]. Heptanchus cinereus, Scorpaena porcus: PALERMO, Grohmann (Diesing: Syst. Helm. I, pag. 567). Prionodon glaucus: CARLOFORTE (Sardegna): Parona C.: El- mint. sarda |714). Hexanchus griseus, Scylhium canicula, Galeus caniîs: NAPOLI, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. — 203 — T. crassiceps V. Car. (A/ynchobothrium crassicolle Dies.). Lophius piscatorius: PaLeRMO, Grohmann (M. Caes. Wien., Diesing: Syst. Helm. IL p. 572). Brama Raji: Nizza, Wagener: Nova acta 1554 (£Aynchob. crassiceps larva) [1144]. T. crassicollis V. Car. (A/ynchobothrium crassicolle Dies.). Raja clavata: Napori, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Oxyrrhina Spallanzanit: PALERMO, Grohmann (Mus. Caes. Wien, Diesing: Syst. Helm. I. p. 572). T. strumosus v. Sieb. (Gymnorhynchus reptans, Anthocephalus macrurus Rud.). Brama PRaji: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 129 e 444 1924). T. brevicollis V. Car. (R/ynchobothrium brevicolle Dies). Myliobatis aquila: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prod. f. helm. [684]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038] — VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni (1050). Solea monochir: Rimini; Lophius piscatorius: Roma, Ru- dolphi: Entoz. Synops. 130 e 4541 [924]. T. Rajae megarrhynchae G. \Vag. (A/ynchob. ambiguum Dies). Raja megarrhynchus ; Nizza, G. Wagener: Nova Acta, 1854 (144). T. Trygonis pastinacae G. ag. (A/Ayncehobothrium rubromacu- latwm Dies.). Trygon pastinaca; Nizza, G. Wagener: 1. cit. (1144). T. tenuis V. Car. (A. tenue Wedl). Myliobatis aquila: TRIESTE, Wedl: Helm. Notiz. 1855 [1145]; Stossich. Prosp. faun. Adriat. [1038]. Raja clavata: Napoti, Zschokke: Helm. Bemerk. (1140). T. megabothrius Rud. (Sterobothrium Dies.) Pelamys sarda: NapoLi; Sepia officinalis: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops., 131, 453 e 689 [924]. T. attenuatus Rud. Xipias gladius: Genova, Parona C.: Elm. lig. [716]. — 204 — T. merlangi vulgaris Dies. Labrus turdus; L. merula: NapoLi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. T. sp.? (Rhynchobothrium corollatum). Mustelus laevis: Papova, Molin: Prodrom. faun. Ven. [634]. Tespi? Lepidopus caudatus: NapoLi, Zschokke: Helm. Bem. [1140]. T. sp.d Phycis blennioides: NapoLi, Zschokke: 1. cit. [1140]. T.ysps? Scymmus lichia: NapoLi, Zschokke: 1. cit. [1140]. Tesps? Fierasfer acus: Napori, Emery: Monogr. Fierasfer, p. 16, 1880. T. sp.f Lophius piscatorius: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. T. sp.? (Scolex). Sepiola Rondeletii: NapoLi, Delle Chiaje: Descriz. e Not. [298]. T. (Scolex). Sepia officinalis: Genova, Parona C.: Elmint. lig. [716]. T. (Scolex). Tethys leporina: Napotri, Ihering: Morphol. Jahrb., 1876 — Genova, Parona C.: Elmint. lig. [715]. Gen. Anthocephalus Rud. A. sp.? (Balanophorus spari Brig.) Sparus sp.?; Xiphias gladius: Napoti, Briganti: De novo verm. 1825 [125]. Gen. Rhynchobothrium Rud. R. erinaceum v. Ben. Heranchus griseus; Heptanchus cinereus; Scymnus lichia; Lepidopus caudatus: NapoLi, Zschokke, Helm. Bemerk. [1140]. Laeviraja oxyrrhynchus: Genova, Parona C.: Elm. lig. [715]. — 205 — R. lomentaceum Dies. Mustelus plebejus: PALERMO, Grohmann: (Mus. G. Wien. Diesing: Syst. Helm. I. p. 571). R. striatum G. Wag. Myliobatis aquila: Nizza, G. Wagener: Nova Acta, 1854 [1144]. R. ruficolle Dies. Mustelus plebejus: Trieste, Stossich: Prosp. helm. Adriat. [1083]. Scyllium stellare: Trieste, Stossich: Brani V. [1040]. R. virile G. Wag. Scymnus lichia: Nizza: G. Wagener: Nova Acta 1854 [1144]. R. sp.? Scyllium stellare: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Fam. Pseudophillidae v. Ben. Gen. Bothriocephalus Brems. B. latus Brems. (5. vulgaris Linn.). Homo — Spigelius: De lombric. lato 1618 (general.) [1029] — Pavia, P. Frank: Met. cur. malatt. XI, p. 28-29 [400] — NaproLi, Delle Ghiaje: Entozoogr. 1825 [294] — PARMA, Bettoli: Giorn. soc. medica, 1806 (Svizzero) [82] — BoLogna, Brera: Mem. p. 276 (Svizzero) [120] — Livorno, Civinini: Indice Mus. (Svizzero) [205] — Mirano, Dubini: Entozoogr., p. 497, 1859 [383]; Masserotti: Gazz. med. lomb., 1851 [595] — CREMA, Oliari: Gazz. med. lomb., 18541 [687] — Binasco, Tibaldi: Gazz. med. lomb., 1858 [1067] — Varese, Parona E.: Cestodi, 1882 [736]; Tre casi di Botr., 1880 [782]; Istit. Lomb. 1886; Arch. sc. med. 1887 [748]; Gazz. med. lomb., 1887 [742] e 188$ [744]; Bizzozero: Osservat. 1880 [90] — VaraLLo Pombia, Grassi: Ann. univ. med. 1880, (var. te- nellus, race. Prof. Balsamo-Crivelli) [461] — Torino, Per- roncito: Botr. in Piemonte, 1881 [826]; I parass. 1882 [809] — Napori, Albini: Rendic. Accad. sc., 1879 — [7,8] — Sonprio e Mirano, Grassi: Gazz. med. lomb., 1879, p. 154 — 206 — [459 e 484] — Papova, Moschen: Gazz. med. Prov. ven., 1882 [674) — De Matteis: Med. veter., 1887 [810] — CREMONA, Salomoni: Anchilost., p. 35, :1882 [981] — ...., Grassi e Rovelli: Giorn. Accad. med., Torino, 1887 [489] — Torino, Perroncito: Accad. med.: 1885 [828] — Mirano, Bernardoni : Boll. Poliamb., 1890 [76]. (Larva:) Esox lucius, Perca fluviatilis: VARESE e Como, Parona E., l. cit.; Rend. Ist. Lomb., 1886 [742 a 746]; Grassi e Rovelli: Accad. Med., Torino, 1887 [489]. B. serraius Dies. (B. Zatus Brems.) Canis familiaris: BoLoena, Ercolani: Nuovi elem., 1859 (B. canîis Ercol.) [349] — Varese e Miano, E. Parona: |. cit. [743] — Torino: Perroncito: Botr. in Piem. [802]; I parass. 1882 [809]; Cini: Catal., 1877 [202] — Miano, Generali: Note elmint., 1878 [427]. B. felis Crepl. Felis catus, Alessandrini: Catalogo, ecc. 1854 [13]. B. hians Dies. Pelagius monachus: Genova, Parona C.: Elmint. ligust. [715]. B. (Dibothrium) longicolle Molin. Gallus domesticus: Papova, Molin: Prosp. helm. (racc. Po- lonio) [620]: Prodr. f. helm [684]. B. imbricatus V. Car. (Dibothrium imbricatum Dies.). Thalassochelys carretta: Napori, Grohmann (Mus. GC. Wien., Diesing: Syst. Helm. I pag. 589). B. punctatus Rud. (Dibothrium punctatus Dies.). Gadus minutus, Rhombus marimus; Arnoglossus Boschi: NapoLIi, Rudolphi: Entoz. Synops., 138 e 145 [924]. Rombus maximus, Solea monochir: Rimini, Rudolphi : 1. cit. [924]. Rhombus maximus: Pisa, Civinini: Indice [202] — Papova, Molin: Prosp. Helm. [620]; Prodr. f. helm. [634]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038]; Brani I [1034] — Genova, Pa- rona C.: Elm. race. Ninni [1050]. — 207 — B. plicatus Rud (Dibo/hrium plicatum Dies.) Xiphias gladius: Firenze, Redi: Anim. viv. 162, vers. 241, tab. XIX, I. [875] — Pavia (Museo) Spedalieri Diesing: Sist. Helm. I, pag. 581 — Nizza, G. Wagener: Nova Acta, 1854 [1144] — Genova, Parona C.: Elm. lig. [716]. B. microcephalus Rud. Orthagoriscus mola: Napovi, Rudolphi: Entoz. Synops. 158 e 473 [924]; Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]; Monticelli: Botr. micr. 1888 [646]; Forma teratol. Botr. 1380 [658] -— Nizza, G. Wagener: Nova Acta, 1854 [1144]. ? B. labracis Duj. (Dibotarium labracis Dies.). Labrax lupus: Trieste, Stossich: Brani I. [1034]. B. heteropleurum Dies. ( Amphicotyle typica Dies.). Centrolophus pompilius : Nizza, G.Wagener: Nova Acta, 1854 (Verany) [1144]; Parona C.: Helm. lig. [715] — Papova, Molin: Gephaloc., 1859 [626] — Trieste, Koch, Diesing: Syst. Helm. 1. p. 594 — VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. B. Wagenerii Montic. (Dibothrium heteropleurum Dies., part.). Centrolophus pompilius: NapoLi, Monticelli: Bollett. Natur., Napoli 1890, p. 189 [659]. B. proboscideus Rud. Salmo carpio: LaGo di GARDA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. B. fragilis Rud. Alosa vulgaris: TRIESTE, Stossich: Brani IV [1088]. B. crassiceps Rud. Merlucius esculentus: Pisa, Wagener: Nova Acta, 1854 [1144]; Parona C.: Elm. lig. [715] — NapoLr, Rudolphi: Entoz. Synops. 139 e 476 (924] — Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. f. Helm [634]; Stossich Prosp. faun. Adriat. [1038]; Brani I. [1034). B. claviceps Rud. (Dibothrium claviceps Dies.) Conger Cassinit: NapoLi, Rudolphi: Wiedmann's Arch. III, f. 103. — 208 — Anguilla vulgaris, Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626] — Pisa, Givinini: Indice 1842 [202] -- VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. B. (Dibothrium) Belones Dies. Belone acus: Trieste, Stossich: Brani I. [1084]. ? Scyllium canicula: Nizza, Wagener: Nova Acta, 1854 (B. [Dibothrium] belones ?) [1144]. B. augustatus Rud. i Scorpaena scropha: Naproti, Rudolphi: Entoz. Synops. 159 e 146 [924]; Stossich: Prosp. f. Adriat. [1088]. S. porcus: CaaLiaRI, Parona: Elmint. sarda [714]. Phycis blennoides: NapoLi: Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. B. (Dibothrium) sp. ? Brama Rajî: NapoLi, Panceri: Due fatti relat. Cestodi [708]. ? B. Gadi Rediani: Rud. (B. punctatus Rud. ?). Gadus minutus: Redi: Anim. viv. 164 vers. 244; tab. XXI. 5, [875]. B. Loliginis D. Ch. (Dibothrium gracile Dies.). Loligo vulgaris: Napoti, Dalle Chiaje: Descr. e Notom. pag. 152, 192 e 200, 1829 [298]. B. (Scolex) Lophius piscatorius: Trieste, Wedl: Helmint. Not. 1855 [1145]. Gen. Diplocotyle Krabb. D. Rudolphii Montic. Solea vulgaris; S. lascarîis: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Sy- nops. 194 e 564; Monticelli: Boll. Soc. nat. p. 189 1890 [659]. Gen. Amphicotyle Dies. A. typica Dies. (Dibothrium heteropleurum Dies., part.). Centrolophus pompilius: NapoLi, Monticelli: Note elmintol. 1890 [659] — Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Gen Triaenophorus Rud. T. nodulosus Rud. Hippocampus guttulatus: Rimini, Rudolphi: Observ. I. 43. — 209 — Gasterosteus aculeatus: Verona, De Betta: Ittiol. Veronese ecc. p. 51, 1862 (5. latus, sic!). Esox lucius: Pisa, G. Wagener: Nova Acta, 1854 [1144]. Scardinius erythrophthalmus; Esow lucius: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. f. helm. [634]. Esox lucius: VenEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni (1050). (en. Dittocephalus Par. D. Linstowi Par. Squalus?: CARLOFORTE (Sardegna), Parona C.: Elm. sarda 14). Gen. Ligula Bloch L. monogramma Crepl. Colymbus septentrionalis: CaGuiARI, Parona G.: Elm. sarda [14]. Podiceps cristatus: Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni (1050). L. digramma Crepl. Podiceps minor; P. nigricollis: CAGLIARI, Parona C.: Elmint. sarda [714]. Mergus serrator: Pisa, Civinini: Indice Mus. 1842 [205]. (? Cyprinus lacustris): SaLeRNO (lago di Palo), Briganti: Descriz. ligule 1779 (LZ. edulis, L. abdominalis) [124]. L. ranarum Gast. ì Rana esculenta: Torino, Gastaldi: Nuovi elm. rana 1854 (421). L. Pancerii Polon. Natrix torquata: Pavia, Polonio: Cephalocot. [851 e 858]. Tropidonotus viperinus: CaGLiarI, Parona C.: Elm. sarda MIA]. ? L. proglottis G. Wag. Scymnus lichia : Nizza, G. Wagener: Nova Acta 1854 [1144). L. tuba v. Sieb. Tinca vulgaris: Pisa, G. Wagener: Nova Acta 1854 (1144. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII }d — 210 — Fam. Caryophyllidae v. Ben. Gen. Caryophylleus Gmel. C. trisignatus Molin Merlucius esculentus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. C. punctulatus Molin Conger vulgaris: Papova, Molin: 1. cit. [634]; Stossich: I. cit. [1038]. Fam. Amphilinidae Cls. Gen. Amphilina G. Wag. A. foliacea G. Wag. (Monostomum foliaceum Rud.). Acipenser sturio: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 33, e 340 [924] — Trieste, Wedl: Sitzungsb. Akad. \Vien 1855 (1145); Stossich: Brani II, [1085] — Papova, Molin: Sitzungsb. cit. 1858, XXX [620] — VENEZIA, Stossich, Elm. race. Ninni [1050] — Napoti, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Gen. Amphiptyches Grub. e G. Wag. A. urna Grub. e G. Wag. Chimaera monstrosa» Nizza, Grube: Bemerk. 1855 [508]; G. Wagener: Muller’s Arch. 1852 — Napoti, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]; Monticelli: Zool. Anz. 1889; Accad. Lincei [647 e 648]. — 211 — Cl. Nemathelminthes Ord. Nematodes Fam. Ascaridae v. Ben. 3en. Ascaris L. A. lombricoides Cloq. (Generalità) — Gabucinus: Comment. 1542 [406]; Sinibaldi: Congr. med. Roma, 1687 [973]; Consoli: Osservaz. s. Ascar. 1701 [286]; Scortegagna: Facolt. riprod. ascar. 18441 [961]; Huber: Giorn. Anat. 1874 [515]; Mondino e Casimiro: Ova ascar. 1889 [685]. Homo — Lusitanus: Aphor. Hippoc. Venet. 1553 — FIRENZE, Redi: Anim. viv. 33, 37 v. 49, 55, 1684 [875]; Caldesi: Osserv. Anat. 1687 [151]; Alghisi: Giorn. lett. 1711 [17] -— Papova, Vallisnieri: Osserv. Tom. I. 1713 [1105] — FeRRARA, Lanzoni: Op. omn. Tom. IT. Obs. 180, 1738 [5382] — BoLoana, Tac- coni: Bonon. comment. 1745 [1051] — VENEZIA, Zamponi: Nascim. vermi ordin. 1750 [1134] — Napoti, Troja: Rariss. obs. 1770 [1084] — Baoni S. Casciano, Bastiani: Accad. Siena, VI, 1781 [57] — Firenze (Caso Fiorilli) e FIESOLE, Guidetti: Vermi Um. 1783 [509] — Pisa, Guidetti: 1. cit. (caso Bonaparte) 1783 [509]; Umaco (Istria), Panzani: Cistal. elmint. 1785 [706]. Pavia, Brera: Lez. 1802 p. 97, 98 e 105 [119] — MoDpENA, Dall Olio: Straord. affez. 1804 [265] — Napo, Tartaglia : Rifless. orig. vermi 1805 [1056] — Crema, Brera: Memor. pag. 215 e 221, 1811 [120] — Barr, Borelli: Due malatt. verm. 1812 [100] — Pavra e Firenze, Frank: Ritenz. Vol. XI, pag. 48 1823 [400] — VENEZIA, v. Martens: Reis. n. Vened. 1824 [592] — Papova, Ricci: De verm. lumbr. 1824 [884] — Napori, Delle Chiaje: Entozoogr. Ed. IV. p. 125 e 126, 1825 [294] — Paco — 212 — (Benevento), Polvere: Fil. Sebez. 1834 [855] — S. PaoLo D’Argon (Bergamo ?), Contini: Antol. med. 1834 [235] — Mox- TELRONE DI SpoLeto, Matteucci: Vermin. urin. 1856 [598] — MontemiLetTto, Girone: Fil. Sebez. 1837 [441] — TRELIZZI (Bari) Guastamaccia: Fil. Seb. 1837 [506] — Savosa, Denarie: Tum. vermin. 1837 [311] — Venezia, Mauri: Giorn. progr. patol. 1837 [601]; Putelli: Mem. med. 1838 [863] — NapoLI, Licci: Ann. univ. med. 1838 [540] — NoLa, Mercogliano: Fil. Seb. 1838 [608] — Lonigo, Scortegagna: Nuovi Ann. 1841 [961] e 1848 (A. rostrata) [962] — Pisa, Civinini: Indice Mus. N. 1236, 1842 [205] — Venezia, Nardo: Annotaz. med. prat. 1842 (679) — Prirpimonte D'ALIFE, (Caserta) Coppola: Fil. Sebez. 1842 [287] -- Torino (?), Gilli: Giorn. med. Torino 1843 [488] — S. PanraLEo (Genova), Botto: Giorn. med. Milano 1843 [110] — LussinpIccoLo, Nicolich: Giorn. med. cit. 1845 .[681) — Accapra (Avellino), Maulucci: Fil. Seb. 1845 [600] — TrRAMO, GIULIANOVA, RECANATI, SIENA e Roma, Alessi: Sull’ elmintiasi 4846 [15] — Mirano, Dubini: Ann. univ. med. 1850 [3883] —- loc.? Sottani: Gazz. med. tose. 1850 [1026] — Moprna, Gaddi: Gazz. med. lomb. 1854 [407] — GENOvA, Gastaldi: Elm. gener. 1854 (caso Minaglia) [420] — MENTONE, Bottini: Gazz. prov. sarde 1854 [109] — BoLogna, Alessan- drini: Catal. Mus. 1854 [13] — Capezzano (Lucca), Linoli: Gazz. med. Torino 1854 [5438] — MonTEscuDAJO, (Siena) Pey- rani: Gazz. med. tosc. 1855 [830 A] — S. LoRENZO a VIERLE, Mattei: Gazz. med. tosc. 1857 [597] — CarpenEDoLO, Mara- glio: Gazz. med. lomb. 1857 [574] — Pavia, Scotti: Gazz. med. lomb. 1857 [965) — Genova, Pisano: Gazz. ospit. 1858 [844] — CarRARA, Tenderini: Trasmigr. vermi 1858 [1068], 1875 [1064] — S. Orcrse (Genova), Minaglia: Ligur. med. 1859 [615] — Papova, Polonio: Gazz. med. lomb. 1860 (A. alata) (854] — GanpINO, Lussana: Gazz. med. lomb, 1861 1556] — GuzzoLa e TorriceLLA Pizzo (Cremona), Valle: Gazz. med. lomb. 1864 [1102] — Firenze, Pellizzari: Lo Speriment. — 213 — 1364 [761] — Orra (Lecce), Conte F. A.: Il Morgagni 1865 [232] — ProviccHio (Istria), Medlin: Riv. clin. 1866 [604] — Torino, Timermans: Studî, 1869 [1069] — VENEZIA, Santello: Giorn. ven. 1870 [946] — ComaccHio, T'arufli: Comp. Anat. pat. 1870 [1057] — Corpovapo (Vicenza), Termini: L’Imparz. 1872 [1065] — BoLogna, Ruggi: Uova di ascar. 1872 [925] — LoprveccHio, Sargenti: Gazz. med. lomb. 1873 [950] — Grnova, Dujardin: Liguria med. 1873 [885] — CHTARI, Maj: Verminaz. 1873 [565] PaLmoLi (Chieti), D'Antonio: Il Morgagni 1874 [272] — Torino, Gini: Gatal. 1877 [202] — Pavia, Sangalli: Punti controv. Elm. 1877 [940] — Montat- Boppo (Bologna), Amatori: Riv. clin. 1877 [18] — NorarEsco (Teramo), Clemente: Il Morgagni 1878 [206] — MezzoLom- BARDO (Tirolo), Donati: Ann. univ. med. 1878 [830] — Muccia (Macerata), Casali: Caso elmint. ombel. 1879 [188] — MonTE S. GrovannI (Roma), Lanzi: Bollett. Accad. med. Roma 1879 [530] — Mirano, Bizzozero: Gasi rari Anat. pat. 1879 [88]. PortocAaNnNoNE (Campobasso), De Sanctis: L’Indipend. 1880 [317] — Pavia, Sangalli: Rendic. Ist. lomb. 1880 (942); Ram- poldi; Ann. ottalm. p. 242, 1880 [867] — Torino, Perroncito: Arch. se. med. 1881 [803] — CrEMoNA, Salomoni: L’anchi- lostomiasi 1882 [981] — Pavia, Rampoldi: Ann. ottalmol. 1884 p. 289 [870 e 871] — ApeRrNnò e MIrano, Galvagno-Bord.: Riv. ital. Piac. 1885 [416] — CacLiARI, Parona C.: Elm. sarda 1887 [714] — Genova, Parona C.: Elm. lig. 1887 [715] — (Ga- TANIA, Grassi: Gentralblat. pag. 138, 1887 [471]; p. 748, 1888 [478] —.... Lutz: Accad. med. Torino 1888 [557] — FIRENZE, Guidi: Anasarca ecc. 1888 [510] — Vorra Barozzo (Padova ?) Romaro: Riv. ven. 1888 [910] -— PranA DI TAORMINA, CATANIA, PaLeRMO e MEssina, Calandruccio: Anim. parass. 1889 [147] — FormigaRra (Cremona), Monteverdì: Boll. med. Cremonese 1889 [639] — Pisa, Sonsino: Esame escreat. 1890 [1018]. Sus scrofa (A. suilla): Torino, Cini: Catal. 1877 [202]; Mondino e Sala: Riforma med. 1859 [635]. — 214 — A. mystax Zed. (A. triquetra Schrank; A. marginata Rud.). Canis familaris: Firenze, Redi: Anim. viv. 191 vers. 195 [875] — Papova, Molin: Prodr. f. helm. (A triquetra) [634]; Polonio: Gazz. med. lomb. (A. alata) 1860 [854] — Torino, Gini: Gatal. 1877 (A. marginata) [202] — Pisa, Civi- nini: Indice 1842 (A. marginata) [205] — VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050} — CacLiarI, Parona G.: Elm. sarda [714] — GaranIA, Grassi: Gentralb. Bact. 1888 [472]. Felis catus: Firenze, Redi: Anim. viv. 130 vers. 194, Tab. III, 410 [875] — Torino, Cini: Gatal. 1877 [202] — RoveLLASCA, (Como) Grassi: Gazz. med. lomb. 1879 [459 A] — Friuli, Romano: Epizooz. Friuli [909]. Vulpes vulgaris: Grnova, Parona C.: Elm. lig. [715]. A. megalocephala Cloq. Equus caballus: Torino, Cini: Catal. 1877 [202] — Mirano, Generali: Note elmint. 1878 [427] — Genova, Parona C.: Elm. lig. [715]. Bos taurus: Papova, Molin: Cephaloc. 1859 (A. lumbri- coides) [626] — Sarzana, De Marchi: Circolo metam. 1872 [305] — Genova, Parona G.: Elm. lig. [716]. A. depressa Rud. Haliaetus albicilla; Circus aeruginosus: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. faun. helm. [634]. Vultur monachus; Gypaétus barbatus; Aquila fasciata: GagLIARI, Parona G.: Elm. sarda [714]. Astur palumbarius: Genova, Parona C.: Elmint. lig. [715]. A. rugosa Molin Bubo ignavus: Papova, Molin: Prodr. faun. helm. [634]. A. angusticollis Molin Buteo vulgaris: Papova, Molin: 30 Nemat. [631] — VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. A. ensicaudata Rud. Merula nigra: CagGuiarI; Sturnus vulgaris: Sassari, Pa- rona C.: Elm. sarda [714]. — 215 — Turdus viscivorus: Trieste, Stossich: Brani VI [10483]. Turdus mustcus: VenEezIA, Stossich: Elm. racc. Ninni 11050). A. microcephala Rud. Ciconia nigra: Pavia, Rosa V.: Lett. Zool. 1794 IV; (gordio mesenterico) [912]. Ardea nycticorar: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 48 e 55 [924]; Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. f, helm. [634]. Ardea ralloides: Pisa, Civinini: Indice 1842 [205] — Pa- pova, Molin: Cephaloc. 1859 [626] . Ardea purpurea: CagLiaRrI, Parona C.: Elm. sarda [714] — Genova, Parona G.: Elm. lig. [716]. A. semiteres Rud. Vanellus cristatus: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. f. helm. [634]. A. Glareola Rud. Glareola pratincola: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 55 e 298 [924]. A. serpentulus Rud. Phoenicopterus roseus: CAGLIARI, Parona G.: Elm. sarda 14). Ardea purpurea: Genova, Parona C.: Elm. lig. [715]. A. Sternae nigrae Rud. Hydrochelidon nigra: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. DÒ e 298 [924]. A. spiculigera Rud. Carbo cormoranus: Pisa, Civinini: Indice 1842 [205]. Podiceps nigricollis: GagLiARI, Parona C. : Elm. sarda [714]. Mergus serrator; Podiceps cristatus: VENEZIA, Stossich : Elm. racc. Ninni [1050]. A. leptura Rud. Tartaruga marina sp.?: Pisa, Civinini: Indice 1842 [R05. — 216 — A. sulcata Rud. Chelone mydas: MeDITERRANEO? Bremser: (V.Carus: Prodr. f. Medit., p. 169) [185]. . A. Chiajei Polon. Chelone mydas: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. A. holoptera Rud. Testudo graeca: VENEZIA, Stossich: Brani VII [1049]. A. cephaloptera Rud. Vipera aspis: Firenze. Rudolphi: Entoz. Synops. 52, 295 e 663 (Nesti) [924]. A. acuminata Duj. Anguis fragilis; Bufo vulgaris: Papova, Polonio: Prosp. helm. [852.. A. longipene Polon. Anguis fragilis: Papova, Polonio: 1. cit. [852]. A. Maenae Rud. Maena vulgaris: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 58 e 301 [924]. A. Spari (spicrae) Rud. Sparus (spicra?) Napoti, Rudolphi: 1. cit., 58 e 301 [924]. A. Boopis Rud. Box vulgaris: Rimini, Rudolphi: 1. cit. 58 e 301 [924]. A. Sciaenae Rud. Umbrina cirrhosa: Serzia, Rudolphi: 1. cit. 58 e 302 [924]. A. papilligerum Stoss. (larva). Scomber scomber: TRIESTE, Stossich: Brani V. [1040). A. Uranoscopi Rud. Uranoscopus scaber: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops., 57 e 299 [924]. A. constricta Rud. Trachinus draco: NapoLi, Rudolphi: 1. cit., 39 e 270 [924]. Syngnathus acus: Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626]. Trachinus draco; Syngnathus acus; Acipenser sturio : TrIiestr, Stossich: Prodr. faun. Adriat. [1088]. — 217 — Hippocampus brevirostris: NapoLi, Zschokke: Helm. Bem. (1140). Acipenser sturio: GeNova, Parona C.: Elm. lig. [715]. A. Scorpaenae Rud. Scorpaena scrofa: Rimini, Rudolphi: Ent. Synop.57e5300|[924]. A. Lyrae Rud. Trigla lyra: Napoti, Rudolphi: 1. cit., 59 e 302 [924]. A. fabri Rud. (A. biuncinata Molin). Zeus faber: Rimini, Rudolphi: 1. cit., 57 e 300 [924] — Papova, Molin: Prodr. f. helm. (A. biuncinata) [634] — Trirsre, Stossich: Brani V. [1040]. A. Novaculae Rud. Novacula eultrata: Napoi, Rudolphi: Entoz. Synops. 58, 302 [924]. A. sp.? (larva). Thynnus vulgaris: CARLOFORTE (Sardegna), Parona C.: Elm. sarda [714). A. incurva Rud. Ayphias gladius; Redi: Anim. viv., 162, vers. 242, Tab. XIX, 5 (Spedalieri) [875]; Brera: Memor., p. 233 e 388 (Speda- lieri, Museo Pavia) [120]. — Genova, Parona C.: Elm. lig. [716]. A. rigida Rud. Lophius piscatorius: TRIESTE, Wedl: Helm. Notic. 1855 11145) — Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626]; Prodr. f. helm. 1634]; Stossich. Prosp. f. Adriat. [1088] — Napo1i, Zsehokke: Helmint. Bemerk. [1140]. A inerescens Molin Lophius piscatorius: Papova, Molin: Prodr. f. helm. (684]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1083). A. Phycidis Rud. Phycis mediterraneus: Rimini, Rudolphi: Ent. Synops. 57 e 300 [924). A. Argentinae Rud. Scopelus Humbotdtii: Roma, Rudolphi: 1. cit., 60 e 1303 [924]. — 218 — A. cynaedi Rud. Labrus cynaedus?: NapoLi, Rudolphi: 1. cit. 58 e 301 [924], A. labri lusci Rud. Labrus luscus: NapoLi, Rudolphi: Ent. Synops. 58 e 301 |924). Labrus turdus: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. crassicauda Rud. Crenilabrus tinca: TIraLia? Bremser: (V. Carus: Prodr. faun. Medit., p. 169) [186]. A. linguatula Rud. Solea vulgaris: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 58 e 300 [924]. Solea monochir: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. minuta Molin Platessa passer: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stos- sich: Prosp. faun. Adriat. [1033]. A. collaris Rud. Rhomboidiehtis mancus: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 52 e 294 [924]; Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140] — Nizza, Risso: Hist. nat. 1826 [886]. A. acuta O. F. Miill. Rhombus maximus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. A. Ophidii barbati Rud. Ophidium barbatum: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops., 97 e 299 [924]; Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. Ophidii imberbis Rud. Fierasfer acus: NapoLi, Rudolphi: 1. cit. 57, 299 [924] — NapoLi, Emery: Monogr. Fierasfer, p. 16, 1850. A. capsularia Rud. (Ved. Agamonema). Merlucius esculentus, Scomber scomber: Trieste, Stossich, Brani V. [1040]. A. Gadi minuti Rud. Gadus minutus: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops., 57 e 300 [924]. — 219 — A. clavata Rud. Gadus sp.: Nizza, Risso: Hist. nat. 1826 [886). Merlucius esculentus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634] — Stossich: Prod. faun. Adriat. [1033}. A. Engraulidis Stoss. (Agamonema). Alosa sardina, Engraulis encrasicholus: TRIESTE, Stossich: Brani V. [1040]. A. adunca Rud. (Ved. Agamonema Alausae). Alosa vulgaris: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops., 39 e 270 [924] — Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684]; Stossich : Prosp. faun. Adriat. [1088]. Alosa vulgaris: Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. A. gracilescens Rud. Engraulis encrasicholus: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops., 45 e 282 [924]. A. Atherinae Rud. Atherina hepsetus: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops., 60 e 503 [924]; Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. Sauri Rud. Aulopus filamentosus: NapoLi, Rudolphi : 1. cit. 59, 302 [924]. Saurus griseus: Genova, Parona C.: Elm. lig. [915]. A. acus Bloch Betone acus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634] ; Stossich: Prod. faun. Adriat. [1038]. Esox lucius: Genova, Parona C.: Elm. lig. [714] — VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. A. Centrisci Rud. Centriscus scolopar: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops., 57 e 299 [924]. A. Hippocampi Rud. Hippocampus guttulatus: Rimini, Rudolphi: 1. cit. 56 e 299 (924). A. labiata Rud. Conger vulgaris: NapoLi, Rudolphi: l.»cit. 49 e 290 [924]. — 220 — Anguilla vulgaris: VenEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. A ecaudata D)uj. Conger vulgaris: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634] — Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. A. Orthagorisci Rud. Orthagoriscus mola: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops.: 56 e 299 |924]. A. rotundata Rud. Prionodon glaucus: Rimini, Rudolphi: 1. cit. 39 e 270 [924]. A. incrassata Molin Trygon brucco: Papova, Molin: Prodr. f. helm. (634] — Stos- sich: Prosp. faun. Adriat. [1083]. A. Todari D. Ch. Ommastrephes Todarus: Napori, Delle Chiaje: Descriz. e Notom., ecc. IV, 200 [298]. Gen. Lecanocephalus Dies. L. Kollari Molin Chrysophrys aurata, Labrax lupus: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. f. helm. [634]: Stossich: Prod. f. Adriat. (1083). L. annulatus Molin Labrax lupus: Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626]; Stossich: Prosp. f. Adriat. (1033] — TRIEsTE, Stossich: Brani V. [1040]. Umbrina cirrhosa, Mugil cephalus: Pisa, Sonsino: Soc. tose. 1890 [1022]. Gen. Achanthocheilus Molin A. bicuspis Wedl (Ascaris bicupsis Wedl). Scyllium stellare: Trieste, Wedl: Helm. Not. 1855 [1145]; Stossich: Prod. faun. Adriat. [1038]. Scyllium stellare, S. canicula, Raja clavata: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk, [1140]. Soli = ted A. quadridentatus Molin Mustelus plebeius: Papova, Molin: Prosp. helm., [620]; Prodr. f. helm. [684] Stossich: Prosp. faun. Adriat. |1088]. Mustelus plebeius, M. laevis: NapoLi, Zschokke, Helm. Bemerk. (1140). Gen. Echinocephalus Molin E. Cygni Molin Cygnus olor: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. f. helm. [684]. E. uncinatus Molin Trygon brucco: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stos- sich: Prosp. faun. Adriat. [1083]. Trygon pastinaca: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. (1140). Gen. Heterakis Duj., Stossich: Monogr. Gen. Meterakis [1042]. H. inflexa Zeder Gallus domesticus: BoLoana, Monti: Comm. Bonon. 1757 (nel guscio) [662] — Roma, Metaxà: Mem. Zool. 1853 (in ovo) {612} — Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626] — BoLogna, Ercolani: Dimorfob., p. 237, 1872 [852] — Torino, Gini: Gatal. 1877 [202]; Zambelli: Giorn. med. veter. 1880 (in ovo) [1138] — (Calci, Benci: Elm. gall. 1880 (ovo) [67, 68] — Pisa, Ri- volta: Ornitoj. 1881, p. 67 [902] — Moprna, Generali: Note elm. 1888 (ovo) [428]; Massa: Atti soc. natur. 1884 (ovo) [598] — Carpi, CacLiaRI, Carruccio: Accad. med., Roma 1866, (ovo, Grossoli e Meloni) [184] — Cacciari, Parona C.: Elm. sard. [714] — Genova, Parona C.: Elm. ligust. [715] — TRIESTE, Stossich: Monogr. Heter. cit. [1042]; Brani, V [1040] — VenEzIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. H. sp? Gallus domesticus Pisa, Aldrovando: Monstr. hist., (ovo) p.357 — VENEZIA, Brera: Mem., p. 403 (120) — Parma, Santa So sofia: Giorn. letter. 1673 [945]: Grandi: Lett. a Santasofia, 1673 [458]. H. differens Sons. Gallus domesticus: Pisa, Sonsino: Soc. tosc., 6 lugl. 1890 [1020]. H. vesicularis Fròl. Gallus domesticus: Roma, Metazà: Mem. Zool. 1883 (ovo) [612] — Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684] — BoLognaA, Er- colani: Mem. Accad. 1873 [852] — Pisa, Civinini: Catal. 1842 [205] — Rivolta: Ornitojatr., p. 105 [902] — Pavia, VARALLO- Sesia e CagLiarI, Parona G.: Elm. sarda [714] — Genova, Pa- rona C.: Elm. lig. [715] — TrIestE, Stossich: Brani V [1040]; Monogr. Heter. 15 [1042]. Phasianus colehicus; Meleagris gallopavo: Papova, Molin: Cephalocot. 1859 [620). Coturnie communis: Ancona, Rudolphi: Entoz. hist. II, 198, Obs. I. 12 [924] — Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. Lagopus mutus; Redi: Anim. viv., 148, vers. 219 [875]. H. (Ascaris) maculosa Rud. Columba lvia: Pisa, Civinini: Indice 1842 [202] — BoLoana, Bassi: Osservaz. vita libera [51]; Ercolani: Vita libera A. macul. ASTI [354] — Genova, Parona C.: Elm. lig. (caso Camusso) [715] — CagLiari, Parona C.: Elm. sarda [714] — VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni (C. domestica) [1050]. H. compar Schneid. Uoturnix communis: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. Tetrao tetrix: ALPI VENETE, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. H. dispar Duj. Glaucidium passerinum: Papova, Molin : Prodr. f. helm. [634]. Anas boschus: VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni. [1050]. H. foveolata (CucuZlanus) Schneid. Phycis mediterraneus; Muraena helena: NaproLi, Rudolphi: Entoz. hist. II. 109; Entoz. Syn. 21 e 233 [924] — ADRIATICO, Schneider: Monogr. Nemat.; p. 74. — 223 — Solea vulgaris, Dentex vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helm. (Dacnitis esurtens Duj.) 1620]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. H. fusiformis Molin Platessa passer: Papova, Molin: 530 Nemat. [631] — TRIESTE, Stossich: Brani VII [1049]. H. spumosa Schneid. Mus decumanus: Trieste, Stossich: Brani VII [1049] — VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. H. praecineta Duj. (Stelmius praecinetus Duj.). Conger vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. f. helm. [634]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038]; Monogr. Heterak. 30 [1042] -— TrIEsTE, Stossich: Brani VII [1049]. Gen. Dacnitis Duj. D. hians Duj. (Cucullanus foveolatus Rud. ?) Conger Cassini: Napoi, Rudolphi: Entoz. Syn. 21 e 23% (924). D. abbreviata Duj. (Cucullanus abbreviatus Rud.) Scorpaena cirrhosa: Roma, Rudolphi: Entoz. Synops. 21 e 234 (924). È D. rotundata Molin Cantharus lineatus: Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626]. D. attenuata Molin Squalius cavedanus: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. Gen. Atractis Duj. A. dactyluris Rud. Testudo graeca: Redi: Anim. viv. 144 vers. 214 (verm. du- bium) (875) — Roma, Rudolphi: Entoz. Synops. 40 e 272 [924] — Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852] — Molin: Prosp. helm. [620] — Pavia e Cagniari, Parona C.: Elm. sarda [714]. Gen. Oxyuris Rud. 0. vermicularis Brems. Homo: Pavia, Brugnatelli: Giorn. med. 1795 [128] — Ve- Po NEZIA, v. Martens: Reis. n. Ven. 1824 [592] — TERLIZZI: tuastamacchia: Fil. Sebez. 1837 [506] — Lonigo, Scorte- gagna : Giorn. med. 1841 [961] — Napon, Delle Chiaje : Elmint. Ed. IV, pag. 110, 1411 [294] —— Accapia (Avellino), Maulucci: Fil. Sebez. 1845 [600] — Pisa, Civinini: Indice Mus. 1842 [205] — Muccra (Macerata), Casali: Elm. ombel. 1879 [188] — Mirano, RoveLLasca : Grassi: Gazz. Ospit. 1SS1 [462] — BoLoona, Frontali: Bollet. sc. med. 1858 [404] — Galvagni: Riv. clin. 4S8S1 [415] — Torino, Perroncito : Arch. se. med. 1881 [808] — Pavia, Scarenzio: Ann. univ. med. 1884 [954]; Rampoldi: Gazz. ospit. 1885 (871) — ADERNÒ, Galvagno B;: Riv. ital. 1885 [416] — CaeLiari, Parona G.: Elm. sard. [714] — Firenze, Guidi: Anasare. 1888 [510] — TAORMINA, CATANIA, AcIBonAccORsI, Calandruccio: Anim. pa- rass. 1899 [147] — Pisa, Sonsino: Esame eser. 1890 [1013]. 0. paradoxa Molin Putorius communis: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]. 0. curvula Rud. Equus caballus: VenEzIA, v. Martens: Reis. n. Ven. 1824 [592] — Torino, Cinà: Catal. 1877 [202] — Genova, Parona (.: Elmint: lig. [714]. O. vivipara Probst. (A7guillula ?) Equus caballus: Torino, Cini: GCatal. 1877 [R02]; Perron- cito: I parassiti 1882 [809] — Pavia, Fiorentini: Bollet. scient. 1890 [885]. O. ambigua Rud. Lepus cuniculus: RoveLLAsca, Grassi: Gazz. med. lomb. 1878 [454] — VenEzia, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. O. obvelata Brems, Mus decumanus: GaaLiarI, Parona C.: Elmint. sarda [714]. 0. semilanceolata Molin Mus musculus: Papova, Molin: Prodr. faun. helm. [634]. 0. (Pharyngodon) acanthura Molin Lacerta ocellata: Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626], LI — 225 — 0. spinicauda Duj. Lacerta muralis: Spezia, Willemoes-S.: Ueb. ein. Tremat. 1870 [1146]; Parona C.: Elm. lig. [715]. 0. armata Polon. : Lacerta muralis: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. 0. mucronata Molin Bufo vulgaris: Papova, Molin: Cephal. cit. [626]; Prodr. f. helm. [634]. 0. tarda Polon. Bufo vulgaris, B. viridis: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. 0. blattae Graeffe Blatta aegyptiaca: Nizza, Graeffe: Beobacht. 1850, p. 51 [452]. Gen. Angiostomum Duj. A. (Ascaris) nigrovenosum Rud. Rana esculenta: Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626]; Polonio: Prosp. helm. 1859 [852] — MiLano, Dubini: Ento- zoogr., p. 39, 1850 [383]. Gen. Heligmus Duj. H. sp? Pagellus erythrinus : NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Gen. Oxysoma Schneid. 0. lepturum Rud. (Ascaris leptura Rud.). Chelone mydas: ? MEDITERRANEO, Bremser coll.: Carus: Prod. f. Medit., pag. 173, [185]. O. brevicaudata Zeder (Oxyuris brevicaudata Duj.) Ascalobotes mauritanicus : Spezia, Willemoes-S.: Ueb. ein. tremat. 1870 [1146]. Bufo vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helm. (Ascaris com- mutata Dies.) [620] — Spezia, Parona C.: Elm. lig. (racc. Pagenst.) [715]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 15 — 226 — Gen. Cucullanus 0. F. Miill. C. microcephalus Duj. Cistudo europaea: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Polonio: Prosp. helm. 1859 [862]. C. Dumerilii Poir, ? Cistudo europaea : VENEZIA, Stossich : Elm. race. Ninni [1050]. C. melanocephalus Rud. Scomber colias, Pelamys sarda, Auxis Rochei: NAPOLI, Rudolphi: 1. cit. 20, 232 e 640 [924]. C. globosus Zeder Trutta: (VeNEZIA?), Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. C. papilliferus Molin Acipenser sturiv: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. Gen. Agamonema lies. A. Serrani cabrillae I)ies. Serranus cabrilla: Rudolphi: Entoz. Synops. 195 e 565 (Nematoid. dub. Percae marinae) [924]. Serranus hepatus, S. cabrilla, S. scriba: NapoLI, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. Umbrinae vulgaris Dies. Umbrina cirrhosa: Redi: Anim. viv., 172 vers. 256 [875] — Naponi, Rudolphi: Entoz. Synops. 194 e 565 (Nem. dub. Sciaenae umbrae) [924]. A. Mulli Wedl Mullus barbatus: Trieste, Wedl: Helm. Notiz. 1855 [1146]; Stossich: Brani V. [1040]. A. sparoidum Dies. Box salpa, Pagellus mormyrus, Oblata melanura: NAPOLI, Rudolphi: Entoz. Synops. 194 e 564 (Nem. dub. ecc.) [924]. Smaris alcedo: Rimini, Rudolphi |. cit. [924]. Box salpa: Trieste, Stossich: Brani V. [1040]. A. Corvinae nigrae Par. Corvina nigra: Genova, Parona G.: Elmint. lig. 1887 [714]. — 227 — A. capsularia Dies. (Ved. Ascaris capsularia). Scomber scomber: Trieste, Wedl: Helm. Not., 1855 [1145]; Stossich: Prosp. helm. [1088]. Galeus canis, Conger vulgaris, Arnoglossus laterna, Lepi- dopus caudatus, Lophius piscatorius: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Merlucius esculentus: Genova, Parona C.: Elm. lig. [715]. A. papilligerum Dies. Scomber scomber: NapoLi, Otto e Rudolphi: Entoz. Synops. 195 e 566 [924] — Trirstr, Stossich: Prosp: faun. Adriat. [1088] — Venzzia, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. Auxis Rochei: Genova, Parona G.: Elm. lig. [715]. A. sp.? Cantharus lineatus, Raja asterias, Labrus merula, Phycis blennicides: NaroLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. Triglae hirundinis Dies. Trigla hirundo: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 195 e 566 [924] — Genova, Parona C.: Elm. ligust. [716]. A. Scarpaenae cirrhosae Dies. Scorpaena cirrhosa: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 195 e 565 [924]. S. porcus: CagLiaRrI, Parona C.: Elm. sarda [714]. A. fabri Dies. Zeus faber: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 193 e 563 (Nematoideum dub. Zevis fabri) [924]. A. Carancum Dies. Trachurus trachurus: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 195 e 566 [924]. Carana luna: NapoLi, Rudolphi: l. cit. [924]. A. scombrorum Dies. Pelamys sarda, Scomber colias: Napoli, Rudolphi: Entoz. Synops. 195 e 566 (Dubium scombri sardae e coliae) [924]. — 228 — A. Lophii piscatorii \Wedl Lophius piscatorius: TRIESTE, Wedl: Helm. Not. 1885 [1145]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1033]. Trigla lineata, Dactylopterus volitans: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. Paganelli Molin (Agamonematodum). Gobius paganeltus : TRIESTE, Molin: Cephalocot. [626]; Stos- sich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. A. Merlucii vulgaris Dies. Merlucius esculentus: NapoLi, Rudolphi: Ent. Synops. 192 e 562 [924]. A. Rhombi Boscii Dies. Arnoglossus Boscîi: Napori, Rudolphi: 1. cit. 194 e 564 (Nemat. dubium Pleuron. Boscii) [924]. A. Alausae Molin Alosa vulgaris: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Stos- sich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. Gobius auratus: NapoLi, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. apri Dies. Capros aper: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 194 e 564 [924]. A. Syngnathi pelagici Dies. Syngnathus pelagicus: NapoLi, Rudolphi: 1. cit. 1941 e 561 (924). A. Belones vulgaris Wedl Belone vulgaris: l'RirstE, Wedl: Helm. Not. 1855 (1145]; Stos- sich: Prosp. faun. Adriat. [1038]. A. Lichiae glaucae Dies. Lichia glauca: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 195 e 505 (Nemat. dub. Centronoti glauct). A. Pectinis jacobaei Wedl (Agamonematodum). Pecten jacobaeus: Trieste, Wedl: Helm. Not. 1855 [1146]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1080]. — 229 — Fam. Strongylidea Dies. Gen. Eustrongylus Dies. E. gigas Dies. (General.) — Morelli: Note a Frank, Ritenz. elm. VI, 272 (400) — Brera: Memor., p. 272 [120]; Carruccio: Riv. teor. prat. X. 1872 [180] — Sangalli: Rend. Ist. lomb. 1890 [944]. Homo?: Pesaro, De Marinis: Re monstr. 1678 (Strongylus?) [309] — Roma, Metazà: Mem. Zool. N. 72, 1833 (Maceroni) [612]. Canis familiaris: Firenze, Redi: Anim. viv. 26, vers. 38, 1684 [875] — BoLoona, Vallisnieri: Orig. d. verm. [1108]; Valsalva (in Morgagni: De sedib. ecc. Epist. XL, $ 7) [1110] — Pavia, Frank Franc.: Hufel. Journ. 1790 [899]; Frank. P.: Met. cur. mal. XI, pag. 24 [400] — Asieziano (Novara), Della Rovere: Med. veter. 1863 (an d) [293] — MopenA, Garruccio : Riv. teor. prat. X, 1872 [180] — ...., Martemucci: Giorn. razze anim. 1852 [590] — Pisa, Rivolta: Giorn. anat. pat., p. 17, 1879 [898] — Torino, Brusasco: Med. veter. 1882 [137]; Aducco: Riforma med., 1888 [3, 4]. Mustela martes: Firenze, Redi: Anim. viv., 26 vers. 38, Tab. IX, 1-27, vers. 40, Tab. VIII, 4-8 Aumbricus martis et canis renalis) [875]. Gen. Anchilostoma Dub. A. duodenale Dub. (Dochmius duodenalis Molin). Homo. (Generalità). — Dubini: Ann. univ. med. 1843 [832]; Entozoogr. 1850 [883]; Ercolani: Osserv. compar. 1854 [346]; Sangalli: Geogr. elmint. 1868 [938]: Punti controv. ecc. 1877 [940]; Parona G., Grassi B.: Sviluppo ecc. 1878 [724]; Grassi B., Parona G. e Parona E. : Pavia Tip. Marelli 1878 [485]: Ann. univ. med. 1879 [488]; Maggi: Rendic. Ist. lomb. 1878 [561]; Pavesi P.: Rendic. Ist. lomb. 1878 [756]; Sangalli: — 230 — Rend. Ist. lomb. 1878 [941 A]; L’Imparz. 1878 [941]; Son- sino: L’ Imparz. 1878 [987 a 991]; Carruccio L.: Lo Spallanz. 1878 [182]; Lava: Giorn. il Secolo 1880 [538]; Parona E.: Ann. univ. med. 1880 [788]; Estr. etereo felce 1881 [734, 785]; Insucessi estr. et. 1882 |?87]; Bozzolo: Giorn. intern. 1879 [111]; Concato: Riv. clin. 1882 [226]; Perroncito: Arch. sc. med. 1881 |804 a 806, 808]; Anchyl. en France [799]; Azione reag. chim. (800, 801]; I parass. 1882 [809]; Gazz. med. lomb. 1883 [813]; Anchil. in Ungheria 1885 [815]; Giorn. Acc. med. 1883 [812]; Tommasi: Il Morgagni 1881 [1072]; Bianchi: Lo Speriment. 1881 [83]; Maj: Gazz. med. lomb. 1884, p. 361 [563]; Giaccone: Le Gallerie ecc. 1882 [484]; Falconi: L’Avven. di Sard. 1882 [367]; Fedeli: Raccogl. medico 1882 [374]; Pistone: Riv. clin. 1882, 83 [845]; Tosatto, Aten. Brescia, 1883 [1079]; Pennato: Gazz. med. ven. 1887 [764]; Sonsino: Anchil. complic. 1888 [1006]; Anonimo: Confer. Lichtenstein 1888 [29]; Lussana: Riforma med. 1890 [555]. (Casiî speciali). — Mirano, Dubini: Ann. univ. med. 1843 [332] — Minano e Pavia, Sangalli: Geogr. elmint. 1868 [938] — Ponrr Bucaranese (Firenze), Morelli: Lo Speriment. 1878 [665] — Pavia, Parona e Grassi: Tipogr. Marelli 1878 [485]; Rendic. Ist. Lomb. 1878; Atti soc. ital. 1878 [724]; ; Grassi: Ann. univ. med. 1879 [460] Gazz. ospit. 1882 [464]; 1883 [465]; Sonsino: L’Imparziale 1878-80 [987 a 991] — Brescia, Tibaldi: Gazz. ospit. 1SS0 [1068] — Torino, Bozzolo: L’ Indipend. 4879 [111]; 4SSO [112, 113]; Concato e Perroncito: Accad. Med. 1880 [227]; Anemia contad. 1880 [97]; Accad. Lincei 1880 [798]; Pagliani e Bozzolo: Giorn. Igiene 1880 [697] — VARESE, Parona E.: Ann. univ. med. 41880 [738] — ScanpIANO, Pistoni: Riv. clin. 1880 [846] — Napori, Tommasi S.: Sez. clin. pag. 120 (distoma ?!!) [1072] — Torino, Lava: Osservat. 1881 [584] — Asti (S. Mauro), Perroncito: Os- servat. 1881 p. 103 [805] — Caricnano E Mantovano, Per- — 231 — roncito: Storia clin. osserv. p. 170 1881 [804] -— GARLASCO, Scottini: Ann. univ. med. 1881 [966] — VerceLLI, Poletti: Osservat. 1884 [849] — Pisogne, Tosatto: Gazz. med. ven. 1881 [1076], 1882 [1077 a 1079] — Roma, Marchiafava: Bol- let. Accad. Roma 18841 [585] — Verona, Bonuzzi: Riv. clin. Bolog. 1881 [98, 99] — CREMONA, Salomoni: Boll. Com. Cremon. 1881 p. 8, [980] 1882 [981] — Papova, Borgherini : Gazz. med. Prov. ven. 1881 [103 a 105] — CHÙieri, Audenino: Casi oligoem. 1881 [85] — LeRcara, Giordano: L’ anemia dei solfat. 1882 [440] — Mopena (S. Damaso), Foà: Gazz. ospit. 1882 [387] — Genova, De Renzi: Prelezione 1882 [313] — Arroto (S. Gottardo), Giaccone: Gazz. del Popolo 1882 [434] — Torino, Graziadei: Acc. med. Tor. 1882 [495]; Bozzolo 1881 e 1882 [114, 115]; Fenoglio: tipogr. Locat. 1882 [378] — Papova, Pennato: Gazz. med. ven. 1882 [762] — Formionano (Forlì), Cantù: Gazz. ospit. 1882; Riv. clin. Bologna [170] — Bergamo, Tosatto: Gazz. ospit. p. 339 1882; Tipogr. Cattanei 1882 [1076 a 1078] — Vebpano AL LamBRO (proven. dal Venezuela), Bareggi: Gazz. ospit. 1882 [48] — Firenze, Burresi: Lo Sperim. 1883 [140] — BeLFIORE e PA- RONA (Verona), Bonuzzi: Gazz. med. ven. 1884 [99] — Monza, Polatti: Gazz. med. ital. 1884 (in individuo proven. dal Bra- sile) [848]. Pavia, Rampoldi: Quelq. notes ecc. 1885 [869] — MESSINA, Rho: Gazz. med. R. Eserc., 1885 [8838] — S. SteFANO MEDIO (Messina) e OppPIpo M. (Reggio C.), Cammareri: Gazz. ospit. 1885 [159] — Poccio Gayano (Firenze) e CASTELFRANCO (Pisa), Vanni: Gazz. ospit. 1885 [1112] — Varese, Parona E.: Cura minatori 1885 [740] — Piana pi Taormina, Calandruccio: 1.° Gaso Anch. 41885 [145] — Comrrini (Girgenti) e CasTRO- nuovo (Palermo), Parona E.: Ann. univ. med. 1886 [741]; Pernice: Casi zolfat. 1886; Boll. Igiene, Palermo 1889 [768 e 769]; Giuffrè: Atti Congr. Pavia 188 [442] — CatANIA, Calan- druccio: 2.° Caso anchil. 1886 [146] — LeRcARA, Piazza-Mart. — 2388 — Riforma med. 1886 [837] — PreruoIa, Sacchi: Ann. Università Perug. 1886-87 [928] — Firenze, Sotis: Giorn. med. Eserc. 4887 [1025] — Faenza, Testi: Matton. Faentini 1887 [1066] —- Mopena, Boccolari: Rass. sc. med. 1887 [94] — TRENTO, Chiaruttini: Riv. ven. p. 272, 1888 [197] — S. SrEFANO So- prano (Messina), Facciolà: Il Morgagni p. 245, 188 [363] — Upine, Pennato: Accad. Udine; Giorn. soc. igiene 1888 [765 e 766) — Vota Barozzo e Vigonza (Padova), Romaro: Riv. Ven. 1888 [910] — Messina, PaLERMO e CATANIA, Calandruccio: Anim. parass. 1888-89 [147] — RoccaertA Di Vara (Massa e C.), Sonsino: Congr. med. ital. 1888 [1007] — Parma (e provincia), Canali e Riva: Accad. med. Torino 1889 [163] — Pisa, Sonsino: Anchil. complic. clorosi 1888 [1006]; Anchil. dintorni di Pisa 1889 [1011]; Soc. fior. d’igiene 1889 [1014 e 1015]; Esame escr. 1890 [1013] — Rocca VaLpina (Messina), Facciolà: Il Morgagni 1889 [864] — GarLasco, Rampoldi: Ann. ottalm. 1888 [872] — PeRruGIA (e circond.), Oddi-Balde- schi: Salute pubb. 1890 [686] — CasoLi (Chieti), Consalvi: Giorn. internaz. 1890 [231]. Gen. Dochmius Duj. D. trigonocephalus Duj. Vulpes vulgaris: Papova, Molin: Acrofal. p. 491 [633]; Prodr. faun. helm. 1861 [634]. Canis familiaris: Ercolani: Osservaz. compar. St. trigon. [346] — Pavia e RoveLLasca, Parona C. e Grassi: Rendic. Ist. lomb. 1878 (D. Balsami) [?22]; Grassi: Gazz. med. lomb. 1878 [454] — Mopena, Generali: Annuar. Soc. nat. 1885 (D. Balsami) [429) — CagLiari, Parona C.: Nota prevent. 1884 [712]; Elm. sarda 1887 [714]. Gen. Strongylus Miill. S. (Sclerostomum) caninus Ercol. Canis familiaris: BoLogna, Ercolani: Nuovi elminti 1859 — 2383 — [349] — Pisa, Rivolta: Giorn. Anat. p. 17, 1879 [898] — Torino, Perroncito: I parass. [809]. S. sp.? Canis familiaris: Pisa, Givinini: Indice 1842 (Strongilo minore) [205]. S. paradoxus Mehlis Sus scrofa: BoLogna, Alessandrini: Catal. prepar. [13] — Torino, Perroncito: I parass. [809] — Catania, Calandruccio: Accad. Gioenia 1889 [148]. S. filaria Rud. Ovis artes: Torino e BoLogna, Ercolani: Giorn. veterin. p. 463, 1852 e 1853 [348 e 344] — CarAnIa, Grassi e Calan- druccio: Agric. calab. [480] — Parma, Golucci: Mus. veter. 1SSO [221]. S. pulmonaris Ercol. Bos taurus: BoLogna, Ercolani: Giorn. veter. cit. [344 Bos taurus, Ovies aries: CANAVESE, Perroncito: I parass. 1882 [809]; Ann. Agric. 1885 [817]. Ovis artes: Torino, Gini: Catal. 1877 [202}. S. hypostomus Dies. Ovis artes: CataNIA, Grassi e Calandruccio: Agricolt. calab. [480] — Torino, Carità: Giorn. veter. 1887 [177]. S. filicollis Rud. Ovis aries: CATANIA, Grassi e Calandruccio: loc. citat. [480]. S. contortus Rud. Ovis aries: Torino, Cini: Catal. 1877 [202]; Perroncito: Ann. Agric. 1885 [817]. S. inflatus Schneid. Ovis aries: Torino, Carità: Caso anemia (Zsophagostomum) 1887 [177]. S. armatus Rud. Equus caballus: VENEZIA, v. Martens: Reis. n. Ven. 1824 [592] — Torino, Ercolani: Giorn. veter. 1852 [848]; Gini: Catal. 1877 [202]; Perroncito: I parass. 1882 [809]. — 2394 — E. caballus, E. asinus: MiLano, Generali: Note elmint. 1878 [427] — Parma, Colucci: Mus. veter. 1889 [221]. S. sp? (S. equi caballi). Equus caballus: Pisa, Civinini: Indice 1842 [206]. S. capreoli Rud. Cervus capreolus: Redi: Anim. viv. 136 vers. 202 [875]. S. strigosus Duj. Lepus cuniculus: Torino, Perroncito: I parass. 1882 [809]. S. lemni v. Sieb. Arvicola (Lemnus) amphibius: Redi: Anim. viv. 140 vers. 207 [875]. S. gracilis. Leuk. Myowxus glis: Pisa, Sonsino: Soc. tosc. Proc. verb. 1888 [1008]. S. nodularis Rud. Fulica atra: VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. S. papillosus Rud. (MHystrichis tubifex Dies.). Mergellus albellus: Redi: Anim. viv. 153, 154 vers. 226, 228 [875]. S. denudatus Rud. Natria torquata: Trieste, Wedl: Helm. Notiz. 1855 [1146]. S. auricularis Zeder Rana esculenta: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [620]; Cephaloc. [626]; Polonio: Prosp. helm. [852]. Hyla viridis: Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. S. bialatus Molin Rana esculenta: Papova, Molin: Sottord. Acrof. p. 514 [633]. Gen. Sclerostomum Rud. S. (Strongylus) tetracanthum Dies. Equus caballus, E. asinus: Torino, Gini: Catal. 1877 [202]. E. caballus, Cremona, Salomoni: Anchilost. 1882 (nota pag. 12) [981]. — 295 — S. cyathostomum Dies. Larus ridibundus: Blanchard: Voyage en Sicilie, tab. XXIII, 6, [92]. Gen. Crenosoma Molin °C. (Strongylus) striatum Zeder Erinaceus europaeus: Redi: Anim. viv. 22, vers. 32 [875] — Genova, Parona C.: Elm. lig. p. 452 [714]. (en. Hystrichis Duj. H. orispinus Molin Plegadis falcinellus: Papova, Molin: Acrofal. p. 640 [633]; Prodr. faun. helm. [634]. H. pachicephalus Molin Cygnus olor: Papova, Molin: 1. cit. p. 611 [688] 1. cit. (A. Cygni) [634]. H. coronatus Molin Mergus merganser: Papova, Molin: Cephalocotyl. [626]. Gen. Syngamus v. Sieb. S. primitivus Molin (S. trachealis v. Sieb.). Phasianus sp.? Mirano e Monza, Bassi: tracheite vermin. (54): Perroncito: I parass. 1882 (809); Guzzoni: in Perron. I. cit. p. 372 [819]. Gallus domesticus: 'TorINO, Carità: Caso anem. [177]. Fam. Trichotrachelidae Dies. Gen. Trichina Owen T. spiralis Owen (Generalità). — Tanturri: Il Morgagni 1863 [1054]; Tom- masi-Crudeli: Giorn. med. Torino 1863 [1070]; Franchini: Mem. di Kestner sulla trichina [897]; Saviotti: Lett. sulla trich. 1864 [951]; Schivardi: Ann. univ. med. 1864 [955]: Briantesi: Consider. sulla trich. 1865 [128]; Papa: La trichina 1865 (708); Urso-Ortega : Trad. dal Wirchow [1088]; Calza: — 236 — Venezia, 1864 [153] e 1866 [154]; D'Antonio: Cenni sulla trich. 1865 [271]; Demarchi A.: Lett. dissertat. 1865 [801]; Marchi: Accad. georgof. 1866 [576], 1969 [579]; Dell'Acqua: Ann. univ. med. 1866 [291]; Corvini: La Lombardia 1866 [241]; Liberali: Treviso, 1866 [589]; Schivardi: Milano, 1866 [956]; Toso e Bosio: Med. veter. 1866 [1082]; Sangalli: Geog. elmint. 1868 [938]; Moriggia: Giorn. Acc. med. 1868 [669]; De Capitani N.: Giorn. veter. 1868 [277]; Anonimo: Trich. Firenze, 1869 [26]; De Marchi: Ann. med. pubb. 1869 [|306, 307, 308]; Massa C.; Trich. [594]; Dell'Acqua: Igea |292]; Perosino: Accad. med. 1869 [770]; Valerani: L’ Opinione 1869 [1096]; Visconti: Il Secolo, 1869 [1122]; Lorigiola: tipogr. Vianello, Rovigo, 1869 [548]; Marchi: Accad. Georgofili 1869 (579); Griffini: Gazz. di Mirano 1869 [499]; Sella: Accad. med. Torino 1869 [968]; Regazzoni: La trichin. 1869 [877]; Zoc- coli: Giorn. razze anim. 1874 [1188]; 1879 [1189]; Vallada: Giorn. veterin. 1875 [1099]; Perroncito: Gior. Acc. med. Tor. 1879 [795]; Colasanti: Il Popolo romano 1879 [214]; Gay: La medicina mod. 1879 [424]; Jona: La trich. Reggio E. 1379 [521]; Griffaldi: Cenni trich. 1879 [497]; De Marchi: Giorn. med. vet. 1879 [808]; Canettoli Gius: Studî ecc. Napoli 1879 [164]; Visconti: Rendic. Ist. lomb. 1879 [1125] e tip. Sonzogno Milano, 1879 [1126]; Anonimo: L’Indipend. 1879 [28]; Guzzoni: Lezioni 1879 [513]; Corradi: Giorn. ital. igiene 1879 [240]; Conti: Com. agrar. Guastalla 1879 [233]; Pavesi C.: Raccogl. med. 1879 [758]; Casati: Raccogl. med. 1879 [190]; Bizzozero: Provvedimenti ecc. 1879 [89]; Bomba: La trich. 1879 [96]; Ardenghi: La trich. Parma, 18S0 [32]; Cobbold: L'Osservatore 1880 [209]; Danesi (traduz. Laborde): L’ Im- parziale 1881 [266]; Piana: Clin. veter. 1887 [834]. (Casiî speciali). Homo. — RaveccHnia (Canton Ticino), Beroldinger: Trichina, Lugano, 1869 [77 e 78]; Jauch: Ann. univ. med. 1869 [520]; — 2397 — Pavesi: Giorn. La Democr. 1869 [754]; Atti soc. ital. 1873 [755]; Anonimo: Educ. svizz. 1869 [27]; Perosino: Accad. med. Torino 41869 [70] — BeLrortE (Camerino), Legge: Glin. veter. 1887 [585]. Sus scrofa: RaveccHIA, Beroldinger, Pavesi, Jauch sopra- citati. Canis familiaris: ‘Torino, Perroncito: Ann. Agric. 1877 [788]; Cini: Catal. 1877 [202]; De Silvestri: Dubbî sulla trich. [320]. T. circumflexa Polon. Mus decumanus: Papova, Polonio: Lotos, p. 23, 1860. T. sp.? (7. uncinata). Equus caballus: BoLogna, Ercolani: Nuovi elem. 1859 [3491. T. papillosa Riv., Del Pr. Gallus domesticus: Pisa, Rivolta e Del Prato: Casi di trich. 1879 [901]; Ornitojatr. 1879 [902]. T. agilissima Molin Lacerta muralis: Papova, Molin: Cefalocot. 1859 [626]. T. microscopica Polon. Lacerta muralis: Polonio: Lotos 1860 p. 23; Prosp. helm. 1859 [852]. Gen. Trichocephalus Goeze T. dispar Owen, (7. rominis Schrank). Homo: Papova, Morgagni: Epist. Anat. 1764, XVI. Art. 42 [668] — Venezia, v. Martens: Reis. n. Ven. 1824 [592] — NapoLi, Delle Chiaje: Lett. Prof. Lanza 1836; Isis: 1843 (296]; Borelli: Tricoc. e colera 1836 [101] — Mirano, Dubini: Ann. univ. med. vol. 106; 1843 [882] — Papova, Molin:. Cephaloc. 1859 [626]; Prodr. f. helm. [684] — Pisa, Civinini: Indice 1842 [205] — Pisa e CaLci, Puccianti: Gazz. med. tosc. 1856 [861 A] — Moprena, Carruccio: Riv. teor. prat. 1873 [181] — Torino, Perroncito: Arch. sc. med. 1881 [808] — Genova, De Renzi: Prelez. 1882 [313] — CREMONA, Salomoni : — 238 — Anchilost. p. 61, 1882 [9381] — Vigonza (Padova), Romaro : Riv. ven. 1888 [910] — CATANIA, Grassi: Centrabl. f. Paras. 1887 [147] — Carania, PaLeRMO e Messina, Calandruccio: Animal. parass. 1889 [147] — Pisa, Sonsino: Riv. clin. p. 284, 1889 [1011] ed Esam. escreat. 1890 [1018]. T. depressiusculus Rud. Canis familiaris: PeRuGIA, Beorchia-Nigris: Ann. Univ. [70]. T. affinis Rud. Ovis aries: Torino, Garità: Gaso anemia 1887 [177] — CatANIA, Grassi e Calandruccio: Agric. cal. [480]. Gen. Trichosomum Rud. — Stossich : Il gen. Trichosoma, 1890 [1047]. T. plica Rud. (Calodium plica Duj.). Vulpes vulgaris: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684]; Acro- falli 616 [633]; Stossich: Monogr. Trichos. [1047]. T. sp.? Felis catus: TRIESTE, Wedl: Helm. Notiz. 1855 [1145]. T. (Calodium) alatum Molin Putorius vulgaris: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Acrofalli, 1861 [633]; Stossich: 1. cit. 5 [1047]. T. (Calodium) mucronatum Molin Mustela foina: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Acrofalli, 1861 [683]: Stossich. 1. cit. [1047]. T. (7richodes) crassicauda Belling. Mus decumanus: TRIESTE, Stossich: Monogr. cit. 34 [1047]. T. annulatum Molin Gallus domesticus: Papova, Molin: Prosp. helm. 1857 [620]. T. longicolle Rud. Gallus domesticus: Pisa, Rivolta e Del-Prato: Ornitoj., p. 61 [902] — Cacciari, Parona: Elm. sarda [714]. T. collare v. Linst. Gallus domesticus loc.?, Carruccio: Bollet. Accad. med. Roma, 1886 [184]. — 2399 — T. caudinflatum Molin (Calodium caudinflatum Mol.) Coturnix communis: Papova, Molin: Acrofalli, 616 [688]; Prodr. f. helm. [634]; Stossich: Monogr. cit., 6 [1047]. T. resectum ])uj. Corvus frugilegus: Papova, Molin: Denkschrift. Wien. XIX [684]; Prosp. helm. |620]; Stossich: Monogr. cit., 67 [1047]. T. inflexum Rud. Monticola cyanea: Napou, in Diesing: Syst. Helm. II., p. 253 (race. Natterer); Stossich: Monogr. cit. 14 [1047]. T. spirale Molin Plegadis faleinellus: PAapova, Molin: Denkschrift. XIX [684]; Stossich: Monogr. cit., 67 [1047]. T. (Thomina) gracile Belling. Merlucius esculentus: Papova, Molin: Denkschrift. XIX (634]; Prosp. helm. [620]; Stossich: Monogr. cit. [1047]. Fam. Filaridae Cls. Gen. Filaria Miill. F. medinensis Gmel. — Molin: Monograph. der Filarien, 1858 [621]. Homo: Firenze, Guidetti: Verm. Um. 1783, p. 9 [509]; Kunsemiiller: Syllog. Opus. 1799 [516] — Pisa, (?) Givinini: Indice N. 1225 (Hamularia lymphatica?) [205] — TRIESTE, Menzel: Resoc. osp. Trieste 1878 [607] — Massaua e Pa- pova, Velo: Riforma med. 41890 [1114] — Generalità: Stam- bolski: Gazz. med. lomb. 1880 [10831]. F. labialis Pane Homo: NapoLi, Pane: Accad. aspir. natur. 1864 [704}. F. inermis Grassi (F. oculi Quadri; /. palpebralis Pace; F. conjunctivae Add.) Homo: Napori, Quadri: Congr. ophtalm. 1858 (7. oculi) [864] — PaLeRMO, Pace: Giorn. sc. nat. 1867 (7. palpebralis) [696] — BrucoLi (Catania), Addario: Ann. ottalmol. 1885 (F. conjunctivae) (2); Calandruccio: Anim. parass. [147]. — 240 — Equus caballus, E. asinus: Mirano, Pisa e CATANIA, Grassi: Centralbl. 1887, pag. 617 [468]; Calandruccio: Anim. parass. 1889 [147]. F. perforans Molin Mustela foina, M. martes, Putorius communis; Redi: Anim. viv. 24, 25, Tab. IX, 3, vers. 54 (1. mustelarum pulmonal. Rud.) [875]. Mustela martes: Pavia, Rosa V.: Lett. zool. 1794 (Gordio medinense) [912]. M. foina: loc.?, Alessandrini: N. Ann. st. nat. 1838; Isis, p. 530, 1858 [12]. Putorius communis, Mustela foina: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684]. Mustela foina: Genova, Parona G.: Elm. lig. [715] — Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni (/. quadrispina Mol. [1050]. F. subcutanea ? Mustela foina: Pisa, Civinini: Indice 1842 [205]. F. sp.? Mustela foina: SAvienano, Alessandrini: Osservaz. gen. Fi- laria 1838 [12]. F. immitis Leidy (Y. papillosa haematica Delaf. e Grub.) Canis familiaris: Birago: Tratt. cineget. 1696 — VERONA, Zeviani: Verm. viv. 1809 (7. immitis ?) [1187] — VERCELLI, De Silvestri: Med. veter. 1871 [318] — BoLoana, Ercolani: Mem. Istit. 1874 [858] — Pisa, Rivolta: Giorn. Anat. 1879 1898] — Mirano, Oreste: Lez. patol. veter. 1871, pag. 10 [690]; Lanzilotti: Clin. veter., pag. 212, 1881 [581] — V. A.: Med. veter. 1877 [1093] — Caaciari, Parona G.: Elm. sard. [714] — GATANIA, Grassi: Centralbl. 1888 [472 e 475) — Pisa, Sonsino: Soc. tosc., Proc. verb., p. 50, 1888 [1005]. (Embrioni) Canis familiaris: Torino, Rivolta: Giorn. Anat., p. 19, 1879 [898]; Fogliata: Giorn. Anat. 1SS1 [888] — Pavia, Solera: — RAIL — Rendic. Ist. lomb. 1876 [976] — GaraAnIA, Grassi e Calan- druccio: Accad. Gioenia, p. 5, 1889 [482]. F. recondita Grassi Cunis familiaris: CATANIA, Grassi: Centralbl. 1890 [477 e 483); (stad. larvale: Pulex serraticeps e Ripicephalus siculus: Grassi: l. cit.). F. acutiuscula Molin Canis familiaris: VENEZIA (proven. dal Brasile), Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. F. terminalis Passer. Lepus timidus: BerroLe (Val di Chiana), Passerini: Atti soc. ital. 1884 [749]. F. lacrymalis Gurlt Bos taurus: Grisoni, 1429 (citaz. in Ercolani) [501] — SARZANA, Demarchi: Della filar. 1860 [300] — CasaLNnuovo (Vigevano), Moroni: Med. veter. 1864 [672] — CALLERIO, Anonimo: Med. veter. 1861 (£. sp? [25] — Torino, Gini: Gatal. Mus. 1877 [202] — ViaLe D'Asti, Perroncito: I parass., pag. 328, 1882 [809]. Mustela foina: Papova, Molin: Monogr. filar. 1858 (£ la- crymalis?) [621]. F. labiato-papillosa Alessandr. Bos taurus: BoLogna, Alessandrini: Nuovi Ann. st. nat. 1858 [12] — Torino, Perroncito: I parass. 1882, p. 326 [809]. F. (Spiroptera) megastoma Rud. Equus caballus: Pisa, Civinini: Indice 1842 [205]; — ... Ercolani: Giorn. veter. 1852 [342]; Caparini, Revue vet. Toulouse 1887 [172] — Parma, Colucci: Mus. vet. 1889 [221]. E. caballus, E. asinus: Torino, Cini: Catal. 1877 [202]. F. papillosa Rud. Equus caballus: SARonNO, Corvini: Influenza parass. [242] — .... Barrucchello: Giorn. veterin. 18899 [46] — ARzE- GRANDE (Padova), Panizza: Med. veter. 1869 [705]; — ... De Silvestri: Giorn. veter. 1887 [821]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol, XIII. 16 — 24 — Equus asinus: SeiccHio (Empoli), Baroncini: Oftalm. ver- min. [44]. Equus caballus, E. asinus, Bos taurus: Torino, Cini: Catal. 1877 [202]. F. ? (Gordius). Equus caballus: Pavia, Brera: Mem., p. 24 [120]. F. microstoma Schneid. Equus caballus: Torino, Cini: Catal. 1877 [202]. F. ? (embrioni). Equus caballus: Foggia, FIRENZE e SaciLe; Barrucchello: Altra forma di filar. [46]. E. asinus: Torino, Rivolta: Il med. veter. 1868 (Vedi: Dermofilaria irritans) [899]. F. attenuata Rud. Falco sp., Redi: Anim. viv. 145, 147, 150, vers. 216, 219, 223 (lombrici) [875]. Corvus cornia, Ardea purpurea: BoLogna, Alessandrini: Ann. st. nat. 1829, [Il e 12]; Molin: Monogr. filaria 1858 [621]. Corvus cornixe, C. frugilegus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. F. sp. Buteo vulgaris: BoLoona, Alessandrini: Vermi Ardea purp. [11]. F. nodulosa Rud. Lanius collurio: Rosa V.: Lett. zool. 3, p. 23 (Gordio) [912] — VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. Lanius rufus: CagLiARI, Parona C.: Elm. sarda [714] — Genova, Parona C.: Elm. lig. [716]. F. obtusa Rud. Hirundo urbica: Genova, Parona C.: Elm. lig. [715]. F. coronata Rud. Coracias garrula: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Monogr. filar. 1858 [621]. — 243 — F. (Dispharagus) anthuris Rud. Garrulus glandarius: Pisa, Givinini: Indice [205]. F. (larva). Carduelis elegans, Turdus merula, Garrulus glandarius: Pisa, Rivolta: Giorn. Anat. fis. 1879 [897]; Ornitojatr., p. 133, [902]. F. sp: Sylvia atricapilla: Pisa, Rivolta e Del Prato: Ornitojatr., p. 133 [902]. F. quadrispina Molin Plegadis falcinellus: Papova, Molin: Sitzunsb. Akad. 33 [620]; Prodr. f. helm. [634]. F. labiata Crepl. Ciconia nigra: VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. F. Ciconiae Schrank Ciconia alba: Redi: Anim. viv. 450, vers. 225 [875]: Molin: Monogr. filar. 1858 [621]. F. sp. Ciconia alba: Sassari, Parona G.: Elm. sarda [714]. F. Ardeae nigrae Rud. Ciconia nigra: Pavia, Rosa V.: Lett. zool., 4, 1795 [912]; Molin: Monogr. filar. [621]. F. sp. Totanus glareola: Sassari, Parona C.: Elm. sarda [714]. F. Cygni Rud. Cygnus olor: Redi: Anim. viv. 145, vers. 215 [875]; Molin: Monogr. filar. 1858 [621]. F. obvelata Crepl. Larus ridibundus: CAGLIARI, Parona C.: Elm. sarda [714]. F. sp. Larus argentatus: CaoLiaRI, Parona G.: 1. cit. [714] F. ocesophagea Polon. Tropidonotus viperinus: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. — R4A4 — F. parva Polon. Bufo viritis: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. ? F. Loliginis D. Ch. Loligo vulgaris: Napori, Delle Ghiaje: Mem. IV, 54, 61 e 152, Tav. LV, 10 [298]; Molin: Monogr. filar. [621] ? F. Aphroditae D). Ch. Aphrodite aculeata: NapoLi, Delle Chiaje: 1. cit. [298]. ? Liorhynchus Lepidopodis Risso (£%aria 2) Lepidopus caudatus: Nizza, Risso: Hist. nat. Eur. mérid. V, p. 260 [886]. Gen. Cosmocephalus Molin C. Diesingii Molin Larus capistratus: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]: Prodr. f. helm. [634]. C. papillosus Molin Larus ridibundus: Papova, Molin: Cephalocot. 1859 [626]. (Gen. Dicentrocephalus Wedl D. crinalis Wedl Lophius piscatorius :'TRIEstE, Wedl: Helm. Notiz. 1855[1145]. (3en. Tropidocerca I)ies. T. gynecophila Molin Ardea nycticorar: Papova, Molin: Prodr. faun. helm. (634). Gen. Spiropterina v. Ben. S. Rajae Bellgm. (S. Rajarum Dies.). faja clavata: Trieste, Wedl: Helmint. Notiz. 1855 (1146); Stossich: Prodr. f. Adr. [1083] . J Gen. Hedruris Nitzsch H. androphora Nitzsch l'riton punctatus: Papova, Molin: Prodr. f. helm, [634]; Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. — 245 — Triton cristatus: PeRUGIA, Camerano: Note zoolog. 1889 [157 e 158) — VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. Gen. Oncholaimus Duj. 0. Echini Leyd. Hchinus esculentus: GENOVA, Leydig (Carus: Prodr. faun. Medit., p. 182) [185]. Gen. Dermofilaria Riv. D. irritans Riv. Equus caballus: Pisa, Rivolta: Natura parass. piaghe, 1884 [890 e 899). Gen. Dispharagus Duj. (Molin: Una monogr. gen. Dispha- ragus 1860) [627]. D. ellipticus Molin Accipiter nisus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Monogr. gen. Disphar. 1860 [627]. D. spiralis Molin Gallus domesticus: PaApova, Molin: Monogr. cit. [627]; Prodr. cit. [634]. Strix flammea: Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626]; Prodr. cit. [634]. Carine noctua: VeNEziA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. D. (Spiroptera) hamulosus Dies. Gallus domesticus: VENEZIA, Stossich: l. cit. [1050]. D. contortus Molin Plegadis falcinellus: Papova, Molin: Monogr. Disphar. 1860 [627]: Prodr. faun. helm. [634]. Gen. Ichthyonema Dies. I. globiceps Rud. (/7/aria globiceps Aud.) Uranoscopus scaber, Phycis mediterraneus: NapoLi, Ru- dolphi: Entoz. Synops. 7 e 215 [924]. Uranoscopus scaber: NapoLi, Costa: Entozoa, 1845 (Philome- tra reticaudata (247) — Genova, Spezia e Nizza; Willemoes-S.: Ein. tremat. 1870 [1146]. — 246 — I. fiscum Rud. (Faria fusca Rud.) Rhomboidicthys mancus: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. ò e 211 [924]; Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Labrax lupus: Papova, Molin: Monogr. filaria 1859 [621]; Cephaloc. 1859 [626]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1088]. ? I. Congeri vulgaris Molin (Z/%/aria congeri vulgaris Molin). Conger vulgaris: Papova, Molin: Cephaloc. 1859, p. 24 [626]; Stossich: Prosp. fauna Adriat. [1088]. Gen. Spiroptera Rud. (Molin: Una monograf. del gen. Spi- roptera) |629]. ? S. humana D. Ch. (S. Audolphiana). Homo: Napovi, Delle Chiaje: Elmint. Ed. IV, p. 112 (D. Lanza) [924]. S. (Filaria) sanguinolenta Rud. Canis familiaris: Redi: Anim. viv. 136, vers. 203 [875]; De Francesco: Giorn. razz. anim. 1872 [289]; Oreste: Gazz. med. veter. 1875 [688]; Palladino: Giorn. veter., [700] — Torino, Cini: Catal. Mus. 1877 [202] — Napoti, Martemucci: Giorn. veter. [591]; Caparini: Rev. vet. Toulouse 1887 [172] — Pisa, Sonsino: Soc. tosc., Proc. verb. 1888 [1005] — Ca- TANIA, Grassi: Ciclo evolut. (Blatta orientalis) 1888 [462, 474, 476]. S. (Filaria) strumosa Rud. Talpa evropaea: Papova, Molin: Prodr. faun. helm. [634]; Monogr. Spiropt. 1860 [629]. S. Hystricis Rud. Hystrix cristata: FIRENZE, Redi: Anim. viv. 136, vers. 202 [875]. S. (Fzlaria) obtusa Rud. Mus sylvaticus, M. decumanus, Tenebrio molitor: FIRENZE, Marchi: Storia genet. 1871 [580]. ? S. nuda Molin | Tinnunculus tinnunculoides: CAGLIARI, Parona C.: Elm. sard. [714]. — 247 — S. sp. ? Gallus domesticus: MopENA, Casali: Ann. soc. nat. 1874 [187]. S. (Spiroxys) contorta Rud. Cistudo europaea: Rimini, Rudolphi: Ent. Synops. II, 25 e 242 [924]; Molin: Monogr. Spiropt. 1861 [629] — Pisa, Son- sino: Notiz. elmint. 1889 [1008]. S. papillata Molin Squalius cavedanus: Papova, Molin: Cephalot. 1859 [626]. Gen. Onchocerca lies. O. reticulata Dies. (Spiroptera circinnata Ercol.). quus caballus: BoLogna, Ercolani: Mem. Istit. 1865 [351]; O. P.: Giorn. Anat. 18741 [685] — Torino, Barrucchello: Due casi ecc. 1881 [45]; Bassi: Alc. fibromi 1875 [49]; 1885 [50 e 56]; Perroncito: I parass. 1882 |809] — PineroLo, Perroncito: I. cit. [809] — Mopena, Generali: Not. elmint. 1883 [428] — Pisa e Lucca, Vigezzi: Giorn. anat. 1385 [1120]. Gen. Physaloptera Rud. (Molin: Una monogr. gen. Physa- lopt. [630]; Stossich: il gen. PAysalop. 1889 [1044]). Ph. alata Rud. Accipiter nisus, Circus cyaneus: Sassari, Parona C.: Elm. sard. [714]; Stossich: Monogr. cit. 15 [1044). Ph. abbreviata Rud. (larva). Lacerta muralis: Genova, Parona C.: Elm. lig. [715]. Fam. Anguillulidae Gerv., v. Ben. Gen. Rhabdonema Leunck. R. strongyloides Leuck. (Anguilla intestinalis Nordm. e Gras., Par.; A. stercoralis Bav.; Pseudorhabditis Perr.) Homo: Pavia, Grassi, Parona C. e E.: Arch. sc. med. [486] — Mitano e RoveELLASca, Grassi: Gazz. med. lomb. 1879 [455], e 1889; Rendic. Istit. lomb. [456] — Torino e ArRroLo (S. Got- — 248 — tardo), Perroncito: Arch. sc. med. 1884 [803]; Anemia fornac. 1881 [806] — Pavia, Golgi e Monti: Rendic. Istit. lomb. 1884; Arch. sc. med. 1886 [444, 445] — CATANIA, Grassi e Segrè: Accad. Lincei 1887 [494] — CATANIA e LENTINI, Grassi e Calandruccio: Boll. Accad. Gioenia 1888; Calandruccio: Anim. parass. 1889 [147] — Pisa (dintorni), Sonsino: Anchil. dint., Pisa, 1889 [1011]. Strongyloides sp. ? Mus decumanus: RoveLLASCA e CATANIA, Grassi e Segrè: Accad. Lincei [494]; Rovelli: Org. genitali 1888 [922]. R. longus Grassi Ovis aries: CATANIA, Grassi e Calandruccio: Agric. cal.; Grassi e Segrè: I. cit. [494]; Rovelli: Org. genit. 1888 [922] — Torino, Perroncito: Ann. Agricolt. 1885 (£. ovîs) [817]. Anguillula sp. ? Zamenis viridiflavus: VALDIERI, Perroncito: Ann. Agrie. 1889 [824]. Nematoideum Dies. N. sp. Homo: Vallisnieri: Galler. Minerva VII, 1709 (sputo) [1104]. N. sp. Homo: Umaco (Istria), Panzani: Cistalgia elmint. 1785 [706]. N. Vespertilionis Rud. Vespertilio (var. sp.): Redi: Anim. viv. 150, vers. 122 [875]. N. sp. Canis familiaris: Torino, Perroncito: Cell. ovif. 1887 [822]. N. Canis familiaris Warren (Spiroptera sanguinolenta?) Canis familiaris: MaLtA, Warren: Froriep’s. Notiz. XLIX N. 1069, 208. N. Ursi Dies, Ursus aretos: Redi: Anim. viv. 35 vers. 200 [875]. N. sp. b) — 249 — Lepus cuniculus: MopENA, Generali: Note elmint. 1878 (incist. fegato) [427]. N. sp. Bos taurus: Agro Romano, Diorio: Verme nel sangue, Ace. pontif. 1863 [828]. N. sp. Cervus capreolus: Redi: Opere, p. 202 [875]. N. sp. Lanius collurio: Pavia, Rosa V.: Lett. zool., 1794 [912]. N. lacertarum Rud. (an Spiroptera). Lacerta viridis: Redi: Anim. viv., 20 vers. 29 [876]. N. serpentum Rud. Vipera aspis: Redi: Anim. viv., 6 e 20, vers. 7 e 29 [875]. N. sp. Luvarus imperialis: NapoLi, Rudolphi : 1. cit. 195 e 566 [924]. N. Gobii Rud. Gobius cruentatus, G. quadrimaculatus: NapoLi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140). N. Sphyraenae Spet. Rud. Sphyraenae vulgaris: NaroLi, Rudolphi: Entoz. Syn. 196 e 567 [924]. N. fiatolae Rud. Stromateus fiatola: Rimini, Rudolphi: 1. cit. 192 e 562 [924]. N. Cepolae rubescentis Rud. Cepola rubescens: Rimini, Rudolphi: 1. cit., 193 e 563 [924] — Napoti, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. N. Argentinae Sphiraenae Rud. Scopelus Humboldti: Redi: Anim. viv. 160, vers. 298 [875]. N. Muraenae anguillae Rud. Anguilla vulgaris: Redi: Anim. viv., 173, vers. 256 [875]. N. Squali catuli Rud. Scyllium stellare: Redi: 1. cit., 160, vers. 239 [875]. N. sp. Ateucus sacer: Pisa, Massa: Soc. nat., Modena, 1884 [593]. — 250 — N. sp. Musca vulgaris: MopENA, Generali: Soc. nat. Mod. 1884-86, p. $$ [480]. N. sp. Cydippe densa: Napori, Panceri: Due fatti relat. cest. [708]. Dubium Dies. D. Falconis nisi Rud. Accipiter nisus: Redi: Anim. viv. 147, vers. 218 |875]. D. Scorpaenae Massiliensis Rud. Scorpaena porcus: Nizza, Risso: Ichthyol. 185, Nice, 1810 (885). D. spari denticis Rud. Dentex vulgaris: Redi: Anim. viv. 172, vers. 256 [876]. D. Muraenae helenae Rud. Muraena helena: Redi: 1. cit. 155 vers. 280 [875]. D. Muraenae serpentis Rud. Ophisurus serpens: Redi (Vipera marina): 1. cit. 61 vers. 239 [875]. D. Todari lies. Ommastrephes Todarus: NapoLi, Delle Chiaje: 1. cit. Tab. LXXI 12 e 13 (Echinorhynchus Todari) [298]. Fam. Gordiidae Cls, Gen. Gordius L,. (Generalità): De Bacounin: Accad. sc. Torino 1788 [275]; Balsamo-Criv.: Istituto lomb. 1843; Scortegagna : Nuovi Ann. Bologna 1851 [960, 963]; Camerano: Ric. parass. e polimorf. 18SS [156]. G. Tolosanus Duj. (G. Villoti Rosa D.). Homo : TraBucco (Val Sup. Mosso), Cerruti e Camerano: Giorn. Accad. med. Torino 1888 [155 e 195) — Corio, Fiori e Rosa D.: Ace. med. Tor. 1881 [386] — Brescia (Homo ?) — 261 — (Balsamo-Grivelli, Pavesi), Camerano: Accad. scienze Torino 1886 [155]. Decticus sp.: Lanzo (presso Torino), Camerano: 1. cit. 1886 [155]. G. tricuspidatus L. Duf. var. spiralis ; G. Dectici albifrontis Dies. Decticus albifrons: Sicilia (Natterer), Camerano: Ricerche 1886 [155]. G. sp.? Acridium sp.; Carabus leucophthalmus: Torino, Rosa D.: Nota, G. Villoti 1882 [911]; Aldrovandi: De animal. insect. [9]. G. Carabi alternantis Dies. (/%/aria carabi altern. v. Sieb.). Carabus alternans: SiciLia, Grohmann (Diesing: Syst. helm. I pS8s9) G. Vespae crabronis Dies. (Faria Vespae crabr. v. Sieb.). Vespa crabro: SarpeGNA, Genè: Mem. p. serv. stor. nat. Imenott. 1842 p. 20. Ord. Acanthocephala Rud. (Rhynchelminthes). Gen. Echinorhynchus O. F. Miill. E. circumflexus Molin Talpa europaea: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. E. Putorii Molin Putorius communis: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. E. Ninnii Stoss. Putorius vulgaris: VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050). E. sp.? Putorius vulgaris: RomA, Perroncito: 1 parass. 1882 [809]. E. strumosus Rud. Foca? Cini: Catal. 1887 [202]. E. moniliformis Brems. Homo, Canis familiaris, Mus decumanus, Myoxus quer- cinus: CATANIA, Grassi e Calandruccio: Boll. Acad. Gioenia 1888 (481); Calandruccio: Animal. parass. 1889 [147]. 259 — — Pd Y< E. gigas Rud. Andres: Morph. Jhrbe. 1878 [22]. Sus scrofa: Redi: Opuse. Pt. I. 1668 — Tomporo (Pisa), Rivolta: Lesioni echin. 1872 (894] — Rosas (Sardegna), Parona G.: Elm. Sarda [714]. Sus scrofa domest.: VenEzIA, v. Martens: Reis. n. Vened. 1824 [592] -- Torino, Gini: Gatal. Mus. [202] — CATANIA, Grassi e Calandruccio: Centralblatt. 1888, pag. 5241 [481); Galandruccio: Anim. parass. 1889 [147]. E. contortus Molin Stria flammea?: Papova, Molin: Prosp. helm. [620]; Prodr. f. helm. [634]. E. globocaudatus Zed. Rapace notturno: Torino, Gini: Gatal. 1877 [202]. Tinnunculus tinnunculoides: GaoLiarRI, Parona G.: Elm. sarda [714]. Circus aeruginosus: Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni 11050). E. micracanthus Rud. Motacilla sp.?: Firenze, Rudolpi: Entoz. Synops. 66 e 322 [924]. i E. cylindraceus Schrank Picus major: Caemari, Parona C.: Flmint. Sarda [714). E. fasciatus Westr. Philomela luscinia: CagLiARI, Parona G.: 1. cit. [714]. E. transversus Rud. Merula nigra: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [620] — CaoniarI, Parona C.: 1. cit. (714). Monticola cyanea: GagLiarI, Parona: |. cit. (714). E. hepaticus Molin Pica rustica: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684]. E. teres \Vestr. Corvus cornic: Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni 1050). SS, ee E. striatus Goeze Ardea cinerea: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. Ardea cinerea, Egretta alba, Botaurus stellaris: VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni (1050). E. spiralis Rud. Ardetta minuta: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops 70, 323 [924]. E. Ardee albae Ruud. Egretta alba: Redi: Anim. viv. 155, vers. 229, Tab. XXI, 9 (875). E. crassicollis Villot Calidris arenaria: CAGLIARI, Parona C.: Elmint. sarda (7141. E. Frassonii Molin Numenius arquata: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684]. E. lancea Westr. Himantopus candidus: Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni 11050). E. polymorphus Brems. Anas boschas: Seezia? Parona C.: Elmint. lig. (racc. Pagen- stecher) [715]. Cygnus olor: VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni (1050). E. stellaris Molin Anas boschas: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. E. hystrix Brems. Mergus serrator: VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. E. heterorhynchus Par. Zamenis viridiflavus: CaoLiAaRI, Parona C.: Elm. sarda mia). E. cincetus Rud. Zamenis viridiflavus: Rimini, Rudolphi: Entoz. Synops. 66 e 314 [924]. E. oligacanthus Rud. E'laphis quadrilineatus: FIRENZE, Rudolphi: Entoz. Synops. 64 e BIL [924]. — 254 — ? E. inaequalis Rud. Tropidonotus viperinus: Napori, Monticelli: Osserv. Acan- thoc. 1887 [640]. E. Lobianchi Montic. Tropidonotus viperinus: Napoti, Monticelli : 1. cit 1887 [640]. E. mirabilis Polon. Rana esculenta; Hyla viridis: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1858 [852]. E. haeruca Dies. Rana esculenta: Papova, Molin: Cephaloc. [626]; Polonio: Prosp. helm. 1859 [852] — Roma, Bagnis: Ateneo Roma 1874 (39) — VENEZIA, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. E. lesiniformis Molin Rana esculenta: Papova, Molin: Cephal. 1859 [620] — Trieste, Stossich: Brani VII [1049]. E: sp.? Rana esculenta: Torino, Cini: Gatal. 1877 [202]. E. praetextus Molin Triton punctatus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. E. anthuris Duj. Triton cristatus: Papova, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]; Molin: Prodr. f. helm. [634] — Perugia, Camerano: Note zoolog. 1889 [157]. Cistudo europaea: Venezia, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. E. flavus Molin Pagellus erythrinus: Papova, Molin: Prod. f. helm. [634]: Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1088]. E. pristis Rud. Scomber scomber: Rimini, S. scomber, S. colias: NAPOLI, Rudolphi, Wiedemann’s: Arch. II. 2, 64 (£. scombri). (Ospite 2): Nizza, Risso: Hist. nat. Eur. mérid. 1826 [886]. Belone acus: Trieste, Wedl: Helmint. notiz. 1855 [1146]. — 255 — Scomber colias: TRIESTE, Stossich: Brani III [1087]; S. scomber 1. cit. II [1035]; Bow boops Stossich: 1. cit. VII [1049]. Thynnus vulgaris: Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. Mustelus laevis., Lepidopus caudatus: NapoLi, Zschokke : Helm. Bemerk. [1140]. E. roseus Molin Cantharus lineatus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [684]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1033]. E. agilii Rud. Mugil cephalus: Spezia, Rudolphi: Entoz. Synops. 67 e 346 [924]. Mugil auratus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stos- sich: Prod. faun. Adriat. [10883]. M. cephalus: Trieste, Stossich: Brani II. [1085] — Ca- aLiARI, Parona C.: Elmint. sarda [714]. E. simplex Rud. Trigla lineata: Tratta, (Natterer) Diesing: Syst. Helm. II. p. dl. E-sSsp: Dactylopterus volitans: Spezia, Parona G.: Elm. lig. (race. Pagenstecher) [715]. E. Sciaenae Rud. Sciaena umbra: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 80 e 335 [924]. E. vasculosus Rud. Brama Raji: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 75 e 334 (924). Lophius piscatorius: TRIESTE ?, Stossich: Prod. faun. Adriat. [1038]. E. annulatus Molin Merlucius esculentus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stossich. Prosp. helm. [1033]. — 256 — Thynnus vulgaris, Lepidopus caudatus, Ruvettus pre- tiosus, Conger vulgaris, Merlucius esculentus, Aulopus filamentosus: NapoLi, Monticelli: Osservaz. Acant. 1887 [640]. E. globulosus Rud. Gobius niger, Citharus linguatula, Sphyrena vulgaris ; Napori, Gobius niger, Dentex vulgaris; Rimini; Sciaena umbra : Spezia, Rudolphi: Wiedem's Arch. II, p. 49. E. propinquus Duj. i Gobius niger, Dentex vulgaris Rimini e NapoLI; Sply- raena vulgaris, Solea vulgaris Napori, Umbrina cirrhosa: Spezia, Rudolphi: Entoz. Synops. 1. cit. 65, 313 [924]. Umbrina cirrhosa: Serzia, Parona C.: Elm. lig. (race. Pa- genstecher) [715]. Gobius minutus, Umbrina cirrhosa , Solea vulgaris: NAPOLI, Monticelli: Osserv. Acant. 1887 [640]. Gobius ophiocephalus: VeNEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni (1050). Raja asterias, Pagellus erythrinus: Trieste, Stossich : Brani, VII [1049]. Trigla cora, Trachinus draco, Scorpaena scrofa: TRIESTE, Stossich: Brani, V [1040]. Anguilla vulgaris, Corvina nigra, Dentex vulgaris, Gadus eurinus, Gobius Jozo, G. niger, Labraa lupus, Lophius piscatorius, Solea vulgaris, Trigla lineata: TrirsTE, Stossich: Brani, III [1037], Gadus minutus, G. cruentatus: TRIESTE, Stossich: Brani, VI [1043]. E. De Visiani Molin Gobius paganellus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Trieste, Stossich: Prod. faun. Adriat. [1033]. E. angustatus Rud. Solea vulgaris, Rhombus maximus: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. 68, 318 [924]. Zog Trutta fario: Serzia, Parona: Elm. ligur. (racc. Pagen- stecher) [715.. Pleuronectes flesus, Solea vulgaris: NapoLi, Rudolphi: Entoz. Synops. [924]. Motella communis: NapoLi, Monticelli: Osservaz. Acant. 1887 [640]. Anguilla vulgaris: Trieste, Stossich: Brani III [1037]; Squalius Ulyricus, Anguilla vulgaris: Brani V [1040]. Esowm lucius, Thymallus verillifer, Anguilla vulgaris : VENEZIA, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. E. pumilio Rud. Lophius piscatorius: TRIESTE, Wedl: Helm. notiz. 1855 [1145]. Rhomboidicthys mancus, Zeus faber, Gobius auratus, G. cruentatus: NapoLi, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. Rhomboidicthys mancus, Gobus cruentatus: NapoLi, Mon- ticelli: Osservaz. Acantoc. 1887 [640]. E. rubicundus Molin Dlatessa passer: Papova, Molin: Cephaloc. 1859 [626]; Stossich: Prod. faun. Adriat. [1088] — TriEesTE, Stossich: Brani VII [1049]. E. aurantiacus Risso Trachipterus taenia: Nizza, Risso: Hist. nat. Eur. mérid. V, p. 261 [886]. Solea lascaris: NapoLi, Monticelli: Osservaz. Acant. 1887 [640]. E. incrassatus Molin Gobius paganellus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1033]. E. argentinae Rud. (/. sphyraenae Rud.). Scopelus Humboldti: Redi: Anim. viv. 160 vers. 257 [875,. E. proteus Westr. Acipenser sturio: Rimini, Rudolphi: Ent. Synops. 72 e 328 [924] — Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]. (Pesce d’acqua dolce): Torino, Cini: Catal. 1877 [202]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 17 — 258 — Squalius illyricus: TRIESTE, Stossich: Brani V [1040]. Thymallus verillifer: Venezia, Stossich: Elm. race. Ninni (1050). E. acanthosoma Westr. Atherina hepsetus: Napori, Rudolphi: Entoz. Synops. 80 e 3396 (£. Atherinae) [924]. E. lateralis Molin Belone acus: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stossich : Prosp. faun. Adriat. [1088]. Belone acus, Labrax lupus, Stossich: Brani II [1035]; Gobius Jozo: TRIESTE, Stossich: Brani IV [1088]. Anguilla vulgaris: Trieste, Stossich: Brani VI [1048]. E. Nardoi Molin Belone acus: Papova, Molin: Cephal. 1859 [626]; Stossich : Prodr. faun. Adriat. [1083]. E. miliarius Zenk. ? Anguilla vulgaris, Gobius Jozo: TRIESTE, Stossich: Brani II [1035]. E. solitarius Molin Conger vulgaris: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634); Stossich: Prosp. faun. Adriat, [1038]. E. plagicephalus Westr. Acipenser sturio: Papova, Molin: Prodr. f. helm. [634) — TrIrsTE, Stossich: Brani VII [1049]. E. urniger Duj. ? Myhobatis aquila, Labrus turdus, Gobius auratus: NAPOLI, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]; Monticelli: Osservaz. Acantoc. 1879 [640]. ELENCO SISTEMATICO DEGLI ANIMALI D’ITALIA CHE FURONO TROVATI AFFETTI DA ELMINTI. Celenterati. Eucope (THAUMANTIADIS). Cercaria setifera Mill. . . Pag. 165 Hippopodius luteus. Cercaria setifera Mùll. Physophora tetrastica. Distomum Physophorae Phil . Velella spirans. Distomum Velellae Phil. . Pelagia noctiluca. Distomum Pelagiae Kéllik. . Beroe rufescens. Distomum Beroes Will. . . » Beroe sp. ? Cercaria setifera Miill. Cydippe densa. Phyllobothrium sp.? Nematoideum sp. . 165 160 160 160 160 165 194 250 Cydippe sp. ? Cercaria pachycerca Clpd. . » Hormiphora, Cestus, Eucharis. Cercaria setifera Mill. . . Pag. Vermi. Sagitta sp. ? Distomum fimbriatum Busch . Pag. D. crassicaudatum Busch. . » Aphrodite aculeata. ? Filaria Aphroditae D. Ch. . » Echinodermi. Echinus esculentus. Oncholaimus Echini Leyd. . » Holothuria fusus. Taenia echinorhyncha D. Ch. (Dub. holothuriae Dies.) . » 165 165 160 160 244 Las) a (ST) 193 Molluschi. Pecten Jacobaeus. Agamonema Pectinis jacobaci — 260 — Wedl . . Pag. 2285 Anodonta cygnea. Cercaria (Distomum duplica- tum) v. Baer. . . . .. » 164 Anodonta anatina. Cercaria (Bucephalus) poly- morpha v. Baer . Pag. 164 Anodonta fluviatilis. Aspidogasterconchicola v. Baer > Unio pictorum. Cercaria (Buceph.) polimorpha VIRBReLbt, eta Cyclas cornea. Cercaria macrocerca De Filip. » C. neglecta De Filip. . . . >» Columbella rustica. Cercaria ColumbellaePagenst. » Buccinum Lynnaei? Cercaria setifera Mill. . . » Buccinum mutabile. Distomum Buccini mutabilis DetEilip. fit Av Nassa mutabilis. ISPOTOCYStS! AA NR 140 164 163 160 Nassa reticulata. ?2 Echinobothrium Lesp. laevicolle Conus mediterraneus. Cercaria Coni mediterranei De Filip. ostato Paludina vivipara. Distomum sp.? Cercaria echinata v. Sieb. C. gibba De Filip. C. brunnea Dies. C. chlorotica Dies. . C. lophocerca De Filip. C. vesiculosa Dies. Tetracotyle sp.? Paludina achatina. Cercaria echinata v. Sieb. C. chlorotica Dies. C. lophocerca De Filip. C. vesiculosa Dies. Tetracotyle sp.? . Bythinia tentaculata. Cercaria microcristata Ercol. C. fulvopunetata Ercol. Cercariaeum Paludinae impu- rae armatum De Filip. . C. Paludinae impurae inerme De Filip. . Cercaria echinata v. Sieb. C. armata v. Sieb. C. cristata La Val. . C. lophocerca De Filip. C. micrura De Filip. C. virgula Dies. . . Pag. 198 163 QUA . minuta Ercol. . . vesteulosa Dies. . punctum Ercol. . rostrata Ercol. QUAtoTa parva Ercol. Q . rostroaculeata Ercol. . cucumerina Erceol. QQ globipora Ercol. . . . conum Ercol. . . papillosa Ercol. . . crassicauda Ercol. QTSISTNTO . erassa Ercol. Valvata piscinalis. Cercaria cristata La Val. C. virgula Dies. Carinaria sp. ? Cercaria setifera Mill. Lymnaea palustris. Cercaria armata v. Sieb. . C. coronata De Filip. . C. agilis De Filip. Lymnaea sp.? Cercaria sp. ? Lymnaea obscura. C. armata v. Sieb. C. gibba De Filip. C. Lymnaei obscuri Ereol. C. arcuata Steenstr. Lymnaea stagnalis. C. triloba De Filip. C. fulvopunctata Ercol. » » b) — 261 — . tuberculata De Filip. . . Pag. 163 163 163 164 164 164 164 164 164 164 164 164 165 162 162 162 162 162 162 162 164 161 161 C. echinata v. Sieb. . . . Pag. 162 C. agilis De Filip. . . . . >» C. armata v. Sieb. . . . . » C. coronata De Filip. . . . » C.!gibba De Filip. . . . . » C. cristata La Val.. . . . > C. arcuata Steenstr. . . . » RENOISOS RO Lymnaea auricularia. Cercaria cristata La Val. . » C. aculeata Ercol. . . . . » Tetracotyle typica Dies. . . » Lymnaea peregra. ISPOTOCYUSCIS® 0 A A. Planorbis corneus. Tetracotyle sp.? . . . . . » Cercaria ocellata La Val. . » C. tripunetata Ercol. . . . > C. tribola De Filip. . . . >» C. cchinata v. Sieb. . . . » Planorbis submarginatus. Distomumpolymorphum De Fil. » Cercaria brachyura Dies. . >» C. cristata La Val... . . . » Planorbis nitidus. Diplodiscus (Diplocotyle) mu- tabile De Filip. . . . . >» Redia gracilis De Filip. . . >» Planorbis carinatus. Distomum Planorbis carinati DerEBip Re Seno 162 162 162 162 162 164 165 162 165 166 166 140 165 160 Cercaria triloba De Filip. Redia sp.? . Planorbis vortex. Diplodiscus subclavatus Dies. Helix aspersa. Distomum renale De Filip. Cercaria Helicis aspersae Ercol. Helix memoralis. Cercaria longicaudata Piana Helix maculosa. Cercaria Helicis maculosae Ere. C. sp.? Helix carthusiana. Cercaria longicaudata Piana C. brevicaudata Piana . H. carthusianella. Cercaria Helicis carthusianel- lae Ercol. Cysticercus botrioplitis Piana H. lucorum. Cercaria sp.? . Phyllirhoe sp.? Cercaria setifera Mill. Pterobranchus sp.? Cercaria setifera Mill. Tethys leporina. Tetrarhynchus (scolex) . Pag. » — 262 — 161 166 140 160 164 161 164 161 161 161 164 193 161 165 165 204 Cymbulia Peronii. Cercearia Cymbuliae Graef. . Pag. 165 Argonauta argo. Distomum Pelagiae Koll. . Octopus vulgaris. ? Monostomum Octopodis D. Ch. Tetrarhynehus corollatus Miese. Loligo vulgaris. ? Amphistomum Loliginis D. Ch. Bothriocephalus LoliginisD.Ch. Filaria Loliginis D. Ch. . Loligo sp. ? ? Monostomum Loliginiîs D. Ch. Ommastrephes todarus. Monostomum Todariî D. Ch. . Tetrarhynchus corollatus Miese. Ascaris Todari D. Ch.. Dubium Todari Dies. Sepiola Rondeletii. 2 Cysticercus Sepiolae D. Ch. Tetrarhynchus (scolea) Sepiola sp. ? ? Monostomum Sepiolae D. Ch. Sepia officinalis. Scolex bilobatus . Tetrarhynchus megabotàhrius Rude T. (scolex) . Artropodi. » »d Cymothoe oestroidi Boopl. Octocotyle Merlangi Nordm. » 160 169 200 139 208 244 169 168 201 220 250 193 204 169 199 203 204 135 Oniscus sp. ? Cysticercoide sp.? Musca domestica. Nematoideum sp. Gener. Pulex serraticeps. Taenia canina Linn. (larva) Filaria recondita (larva) . Rhipicephalus siculus. Filaria recondita (larva) . Vespa crabro. Gordius Vespae crabronis Dies. Ateucus sacer. Nematoideum sp. Tenebrio molitor. Spiroptera obtusa Rud, (larva) . Pag. Carabus leucophthalmus. Gordius tricuspidatus Duf. Carabus alternans. Gordius Carabi alternantis Dies. Decticus albifrons. Gordius tricuspidatus L. Duf. Decticus sp. ? Gordius Tolosanus Duj. Acridium sp.? Gordius tricuspidatus L. Duf, Blatta aegypthiaca. Oxyuris Blattae Graef. — 263 — 193 250 176 241 241 249 246 Tunicati. Ascidia sp. ? ? Aspidogaster Ascidiaev. Baer. Pag. 140 Vertebrati. PESCI. a) SELACI. Chimaera monstrosa. Octocotyle leptogaster F. S. Leuck- N00, Distomum veliporum Crepl. . Amphiptyches urna Grub. e G. Wag. Trygon pastinaca. Echinobothrium tumidulum v. Ben. Acanthobothrium Wedl 5 Scolex polymorphus Rud. crassicolle Cephalocotyleum Rajarum R. Tetrarhynchus Trygonis pasti nacae G. Wag. Echinocephalus uncinatus Mol. Trygon brucco. Acanthobothrium coronatum v. Ben. Ascaris incrassata Molin . Echinocephalus uncinatus Mol. Myliobatis aquila. Monocotyle Myliobatis Tschrb. Onchocotyle appendiculata Dies. O. borealis v. Ben. Echeneibothrium Myliobatis a- quilae Wedl 196 220 221 159 33 154 193 Acanthobothrium coronatum v. Ben. . Di tolto o o VELIA Cephalocotyleum PRajarum aquilae Rud. A Tetrarhynchus brevicollis V.C. T. tenuis V. C. Rhynchobothrium striatum G. Wag. Echinorhynchus urniger Duj.? Raja clavata. Acanthocotyle Lobianchi Mont. A. elegans Montie. Calicotyle Kroyeri Dies. . Echeneibothrium gracile Zschk. PhyUobothrium thrida» v. Ben. ERA ST Calliobothrium filicolle Zschk. Echinobothrium typus v. Ben. Cephalocotyleum Rajarum Rud. Tetrarhynchus corollatus Mie- EC RE . angusticollis V. C. . 3 . megacephalus Rud. . . erassicollis V. C. . ftenuiîs V. C. Acanthocheilus bicuspis Wedl. SESSES Spiropterina Rajae Bellg. Raja asterias. Calicotyle Kroyeri Dies. Cephalecotyleum Rajarum Rud. Agamonema sp. Echinorhynchus Duj. propinquus Raja megarrhynchus. Tetrarhynchus corollatus Mie- SCI O — 264 — 196 194 198 198 200 201 T. Rajae megarrhynchae G. NI O RT 799205 Raja miraletus. Calicotyle Kroyeri Dies. . Raja batis. Calicotyle Kroyeri Dies. . Calliobothrium verticillatum v. Ben. Raja radula. Echinobothrium typus v. Ben. Raja sp.? Anthobothrium cornucopia v. Ben. Acanthobothrium Wedl crassicolle Cephalocotyleum Rajarum Rud. Laeviraja oxyrrhynchus. Onchocotyle borealis v. Ben. Rhynchobothrium erinaceum v. Ben. Squatina angelus. Pseudocotyle Squatinae H. v. B. Phyllobothriumthridax v. Ben. Anthobothrium cornucopia v. Bene Tetrarhynchus infulatus V. C. Squatina sp.? Phyllobothrium thridaxv. Ben. Cephalocotyleum Squali squa- tinae Rud. Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. » 198 194 197 200 154 204 132 194 194 202 194 200 201 Centrina Salviani. Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. Centrophorus sp.? Symbothrium fragile Dies. Echinorhinus spinosus. Distomum veliporum Crepl. . Laemargus rostratus. Tetrarhynchus viridis G. Wag. Torpedo narce. Amphibdella Torpedinis Chat. Onchobothrium uncinatum De Blain. . Acanthobothrium coronatum v. Ben. DERNERI NR: Calliobothrium filicolle Zsehk. Tetrarhynchus claviger v. Sieb. Torpedo marmorata. Onchocotyleappendiculata Dies. Amphibdella Torpedinis Chat. Distomumappendiculatum Rud. D. veliporum Crepl. Phyllobothrium gracile Wedl Anthobothrium auriculatum Molin . A. longicolle V. €. . Acanthobothrium coronatum v. Bend iero Calliobothrium filicolle Zschk. Scolex polymorphus Rud. Squalus sp. ? Onchocotyle appendiculata Dies. - Pag. » » È) — 265 — Distomum megastomum Rud. Pag. 159 200 198 159 133 Dittocephalus Linstowi Par.. Acanthias vulgaris. Distomum Richiardii Lopez . Acanthobothrium coronatum Dies. Scolex polymorphus Rud. . Scymnus lichia. Distomum veliporum Crepl. . Orymathobothrium Dohrnii Oerl. O. sp.? Tetrarhynehus viridis G. Wag. TCS: IATA E SE Rhynchobothrium erinaceum v. Ben. R. viride G. Wag. . ? Ligula proglottis G. Wag. Scyllium stellare. Anthobothrium longicolle V. C. Monorygma perfectum v. Ben. Acanthobothrium coronatum v. Ben. Tetrarhynchus corollatus Mie- SCAN T. infulatus V. C. T. megacephalus Rud. Rhynchobothriumruficolle Dies. R. sp.? Acanthocheilus bicuspis Dies. Nematoideum Squali catuli Rud. Scyllium canicula. Pseudocotyle minor Montie. Onchocotyle appendiculata Dies. d 209 132 133 — 266 — Distomum megastomum Rud. Pag. 159 Anthobothrium Musteli v. Ben. A. auriculatum Molin Origmathobothrium versatile Dies. duole Scolex polymorphus Rud. Tetrarhynchus megacephalus Rud. i Bothriocephalus Belones Dies. Acanthocheilus bieuspis Dies. Heptanchus cinereus. Onchocotyleappendiculata Dies. Distomum veliporum Crepl. PhyUobothrium gracile Wedl Tetrarhynchus megacephalus Rud. Rhynchobothrium erinaceum v. Ben. Hexanchus griseus. Onchocotyle appendiculata Dies. Distomum veliporum Crepl. . Phyllobothrium gracile Wedl Orygmathobothrium Dorhnii Oerl. Tetrarhynchus megacephalus Rud. Rhynchobothrium erinaceum v. Ben. Oxyrrhina Spallanzani. Tetrarhynchus crassicollis V. C. Mustelus laevis. Onchocotyle appendiculata Dies, Distomum megastomum Rud.. Plhyllobothrium lactuca v. Ben. >» 195 195 196 199 203 133 159 194 Anthobothrium Musteli v. Ben. Pag. 195 Tetrabothrium sp. Orygmathobothrium sp. Calliobothrium verticillatum v. Ben. . C. filicolle Zschk. C. Eschrichtii v. Ben. . Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. IBSESO Acanthocheilus quadridentatus Molin Echinorhynehus pristis Rud. Mustelus plebejus. Onchocotyle appendiculata Dies. Distomum soccus Molin D. megastomum Rud. Anthobothrium crispum Molin A. Musteli v. Ben. Orygmathobothrium versatile Dies. O. Dorhnii Oerl. . O. sp.? Calliobothrium verticillatum v. Ben. C. Eschrichtii v. Ben. Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. Rhynchobothrium lomentaceum Dies. R. ruficolle Dies. Achantocheilus quadridentatus Molin Galeus canis. Onchocotyle appendiculata Dies. Distomum megostomum Rud. » » 196 196 197 198 198 201 204 204 254 133 159 PVT — Anthobothrium cornucopia v. Ben. = Pag. A. auriculatum Molin » Orygmathobothrium versatile Dies. » Onchobothrium uncinatum D. Blain. 9 Calliobothrium verticillatum v. Ben. Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. . ORARIE T. megacephalus Rud. . Agamonema capsularia Dies. Prionodon glaucus. Distomum megastomum Rud. Tetrarhynchus Rud. Ascaris rotundata Rud. megacephalus Carcharias Milbertii. Distomum veliporum Crepl. Carcharodon Rondeletii. Acanthobothrium Carchariae Rondeletiù V. C. . b) GANOIDI. Acipenser sturio. Distomum appendiculatum Rud. D. hispidum Rud. Amphilina foliacea G. Wag. Ascaris constricti Rud. Cucullanus papilliferus Molin Echinorhynchus proteus Westr. E. plagicephalus Westr. % — 267 — 194 195 196 159 197 153 159 210 216 226 [S) Ur a = Do (Ce) Acipenser nasus. Distomum ellipticum Molin . Pag. Acipenser Naccarl. Distomum semiarmatum Molin. ce) LoporRANCHI. Syngnathus acus. Distomum tumidulum Rud. Ascaris constricta Rud. ? Syngnathus pelagicus. Distomum labiatum Rud. . Agamonema Syngnathi pelagici Dies. Hippocampus guttulatus. Distomum tumidulum Rud. Trienophorus nodulosus Rud. Ascaris Hippocampi Rud. Y % Hippocampus brevirostris. Ascaris constricta Rud. d) PLETTOGNATI. Balistes capriscus. Scolex Balistis Par. Orthagoriscus mola. Tristomnum molae Blanch. T. papillosum Dies. . Distomum contortum Rud. D. nigroffavum Rud. Tetrarhynchus corollatus Mie- sch, Bothriocephalus microcepha- lus Rud. Ascaris Orthagorisci Rud. 158 216 208 219 217 199 e) FrsesromI. Muraena helena. Distomum rufoviride Rud, D. grandiporum Rud. Gasterostomum crucibulum G. v. Ben. Heterakis foveolata Schneid. Ophisurus serpens. Dubium Muraenae serpentis Rud. Conger vulgaris. Distomum rufoviride Rud. D. calceolus Molin Gasterostomum erucibulum Gerv. v. Ben. . . Scolex polymorphus Rud. Cephalocotylerwm Murenae Con- geri Rud. . Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. È Caryophyllaeus punetulatus Molin Ascaris labiata Rud. . . . A. ecaudata Duj. Heterakis praecineta Duj. Agamonema capsularia Dies. ? Ichthyonema Congeri vulgaris Dies. Echinorhynchus annulatus Mo- a e ano o o E. solitarius Molin . Conger Cassinii. Gasterostomum crucibulum G. e v. B. Pag. » — 268 — Bothriocephalus claviceps Rud. Pag. 207 157 158 166 222 250 166 Dachnitis hians Duj. . Anguilla vulgaris. Distomum appendiculatum Rud. D. inflatum Molin D. polymorphum Rud. . D. rufoviride Rud. D. grandiporum Rud. Gasterostomum lacintatum Mol. Taenia hemisphaerica Molin . T macrocephala Crepl. Bothriocephalus claviceps Rud. Ascaris labiata Rud. Nematoideum Muraenae anquil- laetRud-at-t0t. del peo Echinorhynehus propinquusDuj. E. angustatus Rud. . E. lateralis Molin E. miliarius Zed. ? Clupea sp.? Distomum ventricosum Rud. Alosa vulgaris. Distomum appendiculatum Rud. D. ventricosum Rud. D. mollissimum Lew. D. Carolinae Stoss.. . . . Bothriocephalus fragilis Rud. Ascaris adunca Rud, A. Engraulidis Stoss. Agamonema Alausae Molin Alosa sardina. Distomum ocreatum Rud. . Phyllobothrium sp. Ascaris Engraulidis Stoss. » v 223 157 — 2609 — Engraulis encrasicholus. Squalius illyricus. Echinorhynehus angustatus Ascaris gracilescens Rud. . Pag. 219 RO eee 256 Ascaris Engraulidis Stoss. . » 219 LE. proteus Westr. a 0257 Agamonema Engraulidis Stoss. » 228 Scardinius erythrophthalmus. Esox lucius. Distomum globiporum Rud. . » 157 Tetraonehus monenteron G. Triaenophorus nodulosus Rud. » 208 Magn... .... = 188 ; pre Cyprinus cephalus. D. teret;colle Rud. . . . . » 157 Diplozoon paradorun Nordm. » 1536 Bothriocephalus latus (Larva) » 205 Triaenophorus nodulosus Rud. » 208 Cyprinus lacustris ? Ascaris acus Bloch . . . . »° 219 Ligula digramma Crepl. . . » 209 bo ut Echinorhynchus angustatus Rud. Aulopus filamentosus. Thymallus vexillifer. Ascaris Sauri Rud.. . .. » 219 EchinorhynchusangustatusRud » 256 Echinorhynchus annulatus Mo- E. proteus Westr. . . . . » 257 RR SE OS Ca) ruttatfarioi Scopelus Humboldtii. Echinorhynehus angustatus Rud. » 256 Tetrarhynchus corollatus Mie- SCHMNOST Ea Te N a Z0O) Trutta sp. ? Ascaris Argentinae Rud. . . » 217 Cucullanus globosus Zed. . . » 226 Nematoideum Argentinae Sphy- raenae: Rudd. i. 0.0.0. » 249 Salmo carpio. Echinorhynehus ArgentinacRud. » — 257 Bothriocephalus proboscideus ROGO 207 Saurus griseus. Distomum appendiculatum Rud. » 153 Cobitis taenia. Ascaris Sauri Rud.. . . . » 219 Diplostomum cuticola Dies. >» 14 F) ANACANTINI. Tinca vulgaris. Dactylogyrus auriculatus Dies. » 137 Solea vulgaris. Distomum perlatum Nordm. . » 157 I I IO Tigmnalana Sich. 209 D. appendiculatum Rud. . . » 153 D. Soleae Duj. . . .. .» 157 Squalius cavedanus. Scolex polymorphus Rud, . » 199 Dacnitis attenuata Molin . . » 223 Cephalocotyleum Pleuronectis Spiroptera papillata Molin » 247 soleae Rud. . . . .. . a» 200 — 270 — Diplocotyle Rudolphi Montie. . Pag. 208 Arnoglossns Grohmanni. Ascaris linguatula Rud. . . » 218 Scolex polymorphus Rud. . . Pag. 199 Heterakis foveolata Schneid . » 222 Echinorhynchus propinquus Duj. » 256 Arnoglossus conspersus. E. angustatus Rud. . . . . » 256 Scolex polymorphus Rud, . » 199 Solea lascaris. Arnoglossus Boschi. % Cephalocotyleum Soleae Rud. 200 Bothriocephalus punctatus Rud. » 206 Diplocotyle Rudolphi Mont. . » 208 Agamonema Rhombi Bosci Echinorhynchus aurantiacus Dios IMA 0 eo o ala DZ Platessa passer. Solea monochir. Distomum appendiculatum Rud. » 158 Tetrarhynchus corollatus Mie- Di diomon Rudi vetrai ari MISE I DTA CA IAT Ascaris minuta Molin . . . » 218 T icollis V. C » 202 . TEO . SEITE Cacao di Heterakis fusiformis Molin . » 223 T. brevicollis V.C. . . . » 203 gie , Echinorhynchus —rubicundus "di s » 206 . - Bothriocephalus punetatus Rud. 06 Molin se 957 Ascaris linguatula Rud. . . » 218 Lepidoleprus trachyrhynchus. Citharus linguatula. È Scolex polymorphus Rud. . » 198 Distomum appendiculatum Rud. » 153 Echinorhynehus globulosus Rud. » 256 n ? Lepidoleprus sp.? Piguronecios iffests Distomum hystrix Duj. . . » 154 Echinorhynchus angustatus Rud > 9256 Rhombus maximus. Distomum appendiculatum Rud. » 153 Rhomboidichtys mancus. JBL hystria Duj. È TORRES ES O.) 154 Distomum cristatum Rud. . » 156 Scolex polymorphus Rud. . . » 199 Marco tatum Rude e RIO Bothriocephalus punctatus Rud. » 206 Scolex polymorphus Rud. . » 199 Ascaris acuta O. F. Mill . » 218 Ascaristeollar:s Rudi ae > 0218 Echinorhynchus angustatus Rud. » 256 Ichthionema fuscum Dies. . . » 246 Echinorhynchus pumilio Rud. » 257 Rhombus laevis. Distomum appendiculatum Rud. » 153 Arnoglossus laterna. Monostomum Rhombi laevis Scolex polymorphus Rud. . . » 199 Wed OS Agamonema capsularia Dies. » 227 Motella communis. Distomum ventricosum Rud, . Pag. Echinorhynchus ungustatus Rud. » Ophidium barbatum. Distomum verrucosum Busch D. appendiculatum Rud. D. cristatum Rud. D. sinuatum Rud. D. rufoviride Rud. . Scolex polymorphus Rud. . Ascaris Ophidii barbati Rud. Ophidium Vassali. Distomum appendiculatum Rud. Scolex polymorphus Rud. . Fierasfer acus. Distomum sinuatum Rud. Tetrarhynchus sp.? Ascaris Ophidit imberbis . Ammodytes tobianus. Tetrarchynehus corollatus Mie- sch. Molva vulgaris. Distonum furcatum Brems. D. scabrum Zed. . D. fulvum Rud. Phycis blennioides. Dactylocotyle Phycidis Par. Per. Tetrarhynchus sp. Bothriocephalus angustatus Rud. — 271 — 135 204 208 Phycis mediterraneus. Ascaris Phycidis Rud. . Heterakis foveolata Schneid. Ichthyonema globiceps Dies. . Merlucius esculentus. Anthocotyle Merlucii Hess. v. Ben. Holostomum clavus Molin . Scolex polymorphus Rud. Bothriocephalus crassiceps Rud. Caryophyllaeus trisignatus Mo- lin Ascaris capsularia Rud. A. clavata Rud. Agamonema capsularia Dies. A. Merlucii vulgaris Dies. Trichosomum gracile Bellg. Echinorhynchus annulatus Mo- lin Merlangus carbonarius. Distomum hystrix Duj. Scolex polymorphus Rud. Gadus minutus. Bothriocephalus puncetatus Rud. ? B. Gadi Rediani Rud. . . Ascaris Gadi minuti Rud. Echinorhynchus propinquus Duj. Gadus euxinus. Distomum appendiculatum Rud. D. pristis Deslong. Echinorhynchuspropinquus Duj. Gadus sp.? Ascaris clavata Rud. . . » » D) v . Pag. 217 222 245 154 198 219 f) FARINGOGNATI. Exocoetus exiliens. Monostomum filum Rud. Scolea polymorphus Rud. Sayris Camperi. Distomum serpentatum Molin Belone acus. Awxine Belones Abilg. Distomum papilliferun Molin D. hemicyclum Molin D. gibbosum Rud. D. acantocephalum Stoss. Scolex polymorphus Rud. Bothriocephalus Belones Dies. Ascaris acus Bloch Echinorhynchus pristis Rud. E. lateralis Molin E. Nardoi Molin . Belone vulgaris. Distomum Belones vulgaris Wedl Agamonema Belones vulgaris Wedl Novacula cultrata. Ascaris Novaculae Rud. Julis sp. ? ? Diplectamum pedatum Dies. Crenilabrus pavo. Encotyllabe n. sp.? Par. Per. Crenilabrus tinca. Distomum fasciatum Rud. Ascaris crassicauda Rud. » » — 272 — . Pag. 168 198 156 217 138 132 149 218 Crenilabrus melops. Distomum fasciatum Rud. Labrus turdus. Tetrarhynchus Merlangi wul- garis Dies. Echinorhynehus urniger Dui.? Labrus mixtus. Distomum fasciatum Rud. D. Labri Stoss. Labrus cynaedus Distomum pulchellum Rud. Ascaris cynaedi Rud. Labrus luscus. Distomum genu Rud. Ascaris Labri lusci Rud. . Labrus merula. Tetrarhynchus Merlangi vul- garis Dies. Agamonema sp. 9g) ACANTOTTERI. Trachypterus taenia. Echinorhynchus aurantiacus Risso Centriscus scolopax. Ascaris Centrisci Rud. . Gasterosteus aculeatus. Triaenophorus nodulosus Rud. Atherina hepsetus. Distomum baccigerum Rud. Ascaris Atherinae Rud. . Pag. 149 149 154 155 218 155 218 207 208 155 219 — 273 — Echinorhynchus acantrosoma Scolex polymorphus Rud. . Pag. 199 Westr. . . . . . . + Pag. 258 Agamonema paganelli Dies. . » 228 Echinorhynchus De Visiani Mo- Mugil chelo. MIR SAR 256 Distomum Benedenit Stoss. . » 155 E. incrassatus Molin . . . » 257 — Mugil cephalus. Gobius quadrimaculatus. Microcotyle Mugiltis Vogt. » 136 Seolex polymorphus Rud. . » 199 DistomumpachisomumEysenh. » 155 Nematoideum Gobii Rud. . . » 249 Lecanocephalus annulatus Mol. » 220 Echinorhynchus agilis Rud. . » 255 Gobius cruentatus. Scolex polymorphus Rud. . » 199 Mugil auratus. Nematoideum Gobii Rud. . . » 249 Tetraonchus van Benedeni Par. Echinorhynchuspropinquus Duj. » 256 IRR te e a n I E. pumilio Rud. . . . .. » 257 Distomumpachisomnum Eysenh. » 155 Echinorhynchus agilis Rud. . » 255 Gobius Jozo. Distomum valde inflatum Stoss. » 155 Sphyraena vulgaris. D. appendiculatum Rud. . . » 53 Monostomum gemellatum Ste- Gasterostomnum Tergestinum COELI e O. StOSS e e LO Didymozoon Sphyraenae Tschrg.» 169 Tetrabothrium porrigens Molin » 196 Nematoideum Sphyraenae spet Echinorhynchus propinquus Duj. » 256 RUE e 249 E. lateralis Molin . . . . » 258 T. miliarius Zenk.?. . . » 258 CI) SS) ol (eri Echinorhynchus globulosus Rud. E. propinquus Duj. . . . . » 256 Gobius niger. Blennius tentacularis. Gasterostomum Tergestinum Distomum divergens Rud. . » 155 ISLOSSA A RR n LOI Scolex polymorphus Rud. . » 199 Blennius gattorugine. Echinorhynchus propinquusDuj. » 256 Distomum divergens Rud. . » 155 E. globulosus Rud. . . . . » 256 Blennius ocellaris. Gobius ophiocephalus. Distomum pulchellum Rud. . » 155 EchinorhynchuspropinquusDuj. » 256 Gobius paganellus. Gobius minutus. Distomum foliaceum Molin . » 155 EchinorhynchuspropinquusDuj. » 256 Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII, 18 Gobius auratus — 274 — Agamonema Alausae Molin . Pag. 228 Echinorhynchus pumilio Rud. » E. urniger Duj.?. . . . . » Trygla lyra. Ascaris lyrae Rud. . . . . » Trigla corax (7. Wirundo). Trochopus tubiporus Dies. . > Placunella pini H. v. Ben. . » Distomum appendiculatum Rud, » Gasterostomum minimum G. Was: pdc Mart Scolex polymorphus Rud. . » Agamonema Triglae hirundinis Dese a a Echinorhynehus propinquus IEEE a al eva o ron Trigla lineata. Distomum appendiculatum Rud. » Agamonema Lophii piscatorii Wedlesenanne: - a Echinorhynchus simplex Rud. » E. propinquus Duj. . . . . » Trigla gurnardus. Tetrarhynchus corollatus Mie- ECO ER aa Cepola rubescens. Distomum filiforme Rud. . . >» D..rufovinide Rudi... 00.0 Scolex polymorphus Rud. . » Nematoideum Cepolae rube- scentis ‘Rud... . 0 e » 257 258 217 201 155 158 198 249 Lophius piscatorius. Distomum hystriv Duj. . +. Pag. 154 D. macrocotyle Dies. D. cesticillum Molin D. appendiculatum Rud. Gasterostomum gracilescens (x. VIE ivi PIIOI TRARRE AC Scolex polymorphus Rud. Scolex sp.? . Tetrarhynchus corollatus Mie- BEN RO T. angusticollis V. C. T. crassiceps V. C. . T. brevicollis V. C. T. sp.? By SRO Bothriocephalus (Scolex) . Ascaris rigida Rud. A. increscens Molin . Agamonema capsularia Rud. A. Lophii piscatorit Wedl Dicentrocephalus crinalis W edl Echinorhynchusvasculosus Rud. E. propinquus Duj. L. pumilio Rud. . Lophius budegassa. Scolex polymorphus Rud. . Trachinus draco. Distomum Labri Stoss. Ascariîs constricta Rud. Echinorhynehus propinquusDuj. Trachinus radiatus. Microcotyle Trachini Par. Per. Dactylopterus volitans. Distomum rufoviride Rud. » » » 154 154 153 166 198 199 200 202 203 203 204 208 217 217 227 228 244 255 256 257 199 154 216 256 136 158 Scolex polymorphus Rud. Agamonema Lophii piscatorii Wedl _ Echinorhynchus sp.? Uranoscopus scaber. Distomum fallax Rud. D. capitellatum Rud. D. rufoviride Rud. Ascaris Uranoscopi Rud. . Ichthyonema globiceps Dies. . Brama Rayi. Distomum filicolle G. Wag. Scolex polymorphus Rud. Tetrarhynchus claviger Sicb. T. strumosus v. Sieb. Bothriocephalus sp. ? Echinorhynchus vasculosus Rud. Coryphaena aequisetis. Tetrarhynchus macrobothrius Rud. Centrolophus pompilius. Distomum bacillare Molin D. crenatum Molin D. unicum Molin . Bothriocephalus heteropleurus DI e. a B. Wageneri Montie. Amphicotyle typica Dies. . Zeus faber. Distomum rufoviride Rud. Ascariîs fabri Rud, Agamonema fabri Dies. Echinorhynchus pumilio Rud. “ v DI — 275 — . Pag. 198 228 255 154 154 158 216 245 154 198 202 203 208 250 201 Luvarus imperialis. Distomum gigas Nardo D. Raynerianum Nardo Nematoideum sp. . Stromateus fiatola. Distomum cristatum Rud. Scolex polymorphus Rud. Nematoideum fiatolae Rud. Auxis Rochei. Didymozoon Auxis Tsehrb. Cucullanusmelanocephalus RuA. Ascaris papilligerum Stoss. Thynnus vulgaris. Distomum clavatum Rud. Didymozoon Thynni Tschbg. Ascaris sp.? Echinorhynchus pristis Rud. L. annulatus Molin . Thynnus thunnina. Octocotyle thunninae Par. Per. Didymozoon Thynni Vsehrbg. Pelamys sarda. Tristomum Pelamydis Tschbg. Hexacotyle Thymni Blain. Didymozoon Pelamydis Tschbg. Tetrarhynchus megabot@lrius Rud. Cucullanus melanocephalus Rud. Agamonema scombrorum Dies. Scomber scomber. Pleurocotyle Scombri Gerv. v. Ben. . Pag. » 4 “ Distomum bacillare Molin D. cxcisum Rud. . D. appendiculatum Rud. Didymozoon Scombri Tschrb. Ascaris papilligerum Stoss. Agamonema capsularia Dies. Echinorhynchus pristis Rud. Scomber colias. Pleurocotyle Scombri Gerv. v. Ben. ; Octocotyle Scombri H. v. Ben. Distomum excisum Rud. Didymozoon Scombri Tschrbg. Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. 5 Cucullanus melanocephalus Rud. Echinorhynchus pristis Rud. Scomber sp. ? Pleurocotyle Scombri Gerv. v. Ben. Lichia amia. Vallisia striata Par. Per. Distomumappendiculatum Rud. Monostomum galeatum Rud. Lichia glauca. Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. Agamonema Lichiae glaucae Dies. Xiphias gladius. Tristomum coccineum Cuv. T. papillosum Dies. » » » v » — RI6 — Octocotyle Scombri H. v. Ben. Pag. 134 152 153 153 169 216 227 254 133 135 153 169 201 226 254 138 135 153 168 201 228 151 151 Distomum dendriticum Rud. . Pag. 152 T'etrarhynchus attenuatus Rud. Anthocephalus sp.? Bothriocephalus plicatus Rud. Ascaris incurva Rud. Tetrapturus belone. Tristomum papillosum Dies. Capros aper. Agamonema apri Dies. Naucrates ductor. Distomum Giardi Stoss. Seriola Dumerllii. Vallisia striata Par. Per. Caranx luna. Agamonema Carancum Dies. . Trachurus trachurus. Gastrocotyle Trachuri Hess. v. Ben. Pseudaxine Trachuri Par. Per. Distomum laticolle Rud. D. Polonii Molin Scolex polymorphus Rud. Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. Agamonema Carancum Dies. Corvina nigra. Diplectanum aculeatum Par. Per. 4 el: Calceostoma inerme Par. Per. Distomum carnosum Rnd. D. bicoronatum Stoss. 203 204 207 217 131 228 135 137 137 152 152 199 200 227 D. coronatum G. Wagen. D. Corvinae Stoss. D. Aloisiae Stoss. D. polyorchys Stoss. Agamonema Corvinae nigrae Par. EchinorhynchuspropinquusDuj. Lepidopus eaudatus. Tetrarhynchus corollatus Mie- sch. T. claviger v. Sieb. T. sp.? Rhynchobothrium erinaceum v. Ben. Agamonema capsularia Dies. 2 Lyorhynchus Lepidopodis Ris. Echinorhynchus pristis Rud. E. annulatus Molin Ruvettus pretiosus. Echinorhynchus annulatus Mo- lin Sciaena umbra. Calccostoma elegans v. Ben. Echinorhynchus Sciaenae Rud. E. globulosus Rud. Umbrina cirrhosa. Diplectanum aequans Dies. Calceostoma inerme Par. Per. C. sp.? Par. Per. Distomum tubarium Rud. D. bicoronatum Stoss. . D. Umbrinae Stoss. Ascaris Sciaenae Rud. Lecanocephalus annulatus Mo- lin » » ZO . Pag. 152 152 152 Agamonema Umbrinace vulga- ris Dies. Echinorhynchuspropinquus Du]. » Scorpaena scrofa. Distonum Scorpaenae Rud. . » Bothriocephalus angustatus Rud. » Ascaris Scorpaenae scrofae RI ARE a Echinorhynchus propinquus Duj. » Scorpaena porcus. Scolex polymorphus Rud. . » Tetrarhynchus megacephalus TT cita UM SE Bothriocephalusangustatus Rud. » Agamonema Scorpaena cirrkho- sae Dies. Sha Dee TRO Ca Dubium Scorpaenae Massilien- SISRUd E CRE ? Scorpaena cirrhosa. Distomum affine Rud. . . . » Dacnitis abbreviata Rud. . . » Agamonema Scorpaenae cirrho- EQELIDICE an N Smaris alcedo. Microcotyle alcedinis Par. Per. » Tetrarhynchus corollatus Mie- SCUO Re Agamonema sparoidum Dies. » Maena vulgaris. Ascaris Maenae Rud. . . . » Chrysophrys aurata. Microcotyle Chrysophrii I. v. Ben. SCRAgea 250 216 Distomum obovatum Molin D. pallens Rud. D. pedicellatum Stoss. . Lecanocephalus Kollari Molin Pagellus erythrinus. Distomummicracanthum Stoss. D. scabrum Zed. Scolex polymorphus Rud, Heligmus sp. Echinorhynchus flavus Molin E. propinquus Duj. . Pagellus mormyrus. Microcotyle mormyri Lor. jr. Distomum monorchis Stoss. D. Sophiae Stoss. Agamonema sparoidum Dies. Pagellus acarne. Microcotyle erythrini H. v. Ben. Sargus Rondeletii. Dactylocotyle Taschenbergii Par. Per. Microcotyle Sargi Par. Per. Diplectanum echencis G. Wag. Sargus annularis. Microcotyle Sargi Par. Per. Sargus Salviani. Microcotyle Sargi Par. Per. Distomum albocoeruleum Stoss. D. obovatum Molin . » » — R78 — Diplectanum echeneis G. Wag. Pag. 138 151 151 151 220 136 136 136 138 136 136 150 151 Charax puntazzo. Distomum Characis Stoss. . Pag. 150 Sparus sp. ? Anthocephalus sp.? . » 204 Ascari Spari spicrae Rud. » 216 Pagrus vulgaris. Diplectanum echeneis G. Wag. Distomum ascidia Rud. Pagrus orphus. Anoplodiscus Richiardii Sons. Dentex macrophthalmus. Scolex Denticis Par. Dentex vulgaris. Distomum fuscescens Rud. D. depressum Stoss. . D. carnosum Rud. Heterakis foveolata Schn. Dubium Spari denticis Rud. Echinorhynchus IO Selo A 006 E. globulosus Rud. . propinquus Oblata melanura. Distomum Brusinae Stoss. D. Tergestinum Stoss. . Agamonema sparoidum Dies. Box salpa. Microcotyle salpae Par. Per. Distomum ascidia Rud. D. fractum Rud. . Monostomum orbiculare Rud. M. capitellatum Rud. » 138 150 138 199 150 150 151 222 250 256 256 150 150 226 136 150 150 168 168 M. spinosissimum Stoss. Scolex polymorphus Rud. . Agamonema sparoidum Dies. Box boops. Microcotyleerythrini H.v. Ben. Ascaris boopis Rud. Echinorhynchus pristis Rud. Cantharus orbicularis. Distomum album Stoss. D. monorchis Stoss. Cantharus lineatus. Distomum Fabenii Molin . Dacnitis rotundata Molin . Agamonema sp. Echinorhynchus roseus Molin Mullus surmuletus. Distomum furcatum Brems. . Mullus barbatus. Distomum furcatum Brems. . D. Mulli Stoss. Scolex Mulli Par. . Agamonema Mulli Wedl . Apogon rex mullorum. Distomum apertum Rud. . Serranus gigas. Placunella herxacantha Par. Per. Didymozoon Serrani Montie. . Serranus hepatus. Agamonema Serrani cabrillae Dies. . Pag. » » » — 279 — 168 199 226 150 150 150 223 227 255 149 149 149 199 226 149 151 169 Serranus cabrilla. Distomum microsomum Rud. D. fasciatum Rud. . Agamonema Serrani cabrillae Dies. Serranus scriba. Distomum microsomum Rud. D. fasciatum Rud. Agamonema Serrani cabrillae Dies. Labrax lupus. Microcotyle Labracis H. v. Ben. Diplectanum aequans Dies. Distomum imbutiforme Molin D. Labracis Duj. D. appendiculatum Rud. D. rufoviride Rud. Gasterostomum minimum G. Wag. ? Bothriocephalus Labracis Duj. Lecanocephalus Kollari Molin L. annullatus Molin Ichthyonema fuscum Dies. Echinorhynchuspropinquus Duj. L. lateralis Molin Perca fluviatilis. Taenia sp.? Bothriocephalus latus (Larva) Pesce (d’ acqua dolce). Echinorhynchus proteus Westr. Amfibi. a) URODELI. Triton punctatus. Diplodiscus subelavatus Dies. Pag. » % » CI “ Y 149 149 226 149 193 206 140 Hedruris androphora Nitzch Echinorhynchus praetextus Mo- lin Triton cristatus. Distomum crassicolle Rud. D. depressum Polon. Hedruris androphora Nitzsch Echinorhynchus anthuris Dies. 6) ANURI. Hyla viridis. Polystomum integerrimum Rud. Strongylus auricularis Zed. . Echinorhynchus mirabilis Polon. Bufo viridis. Polystomum integerrimum Rud, » Taenia dispar Goeze Oxyuris tarda Polon. Filaria parva Polon. Bufo vulgaris. Taenia dispar Goeze Ascaris acuminata Duj. Oxyuris mucronata Molin O. tarda Polon. Oxysoma brevicaudata Schneid. Bombinator igneus. Distomum cygnoides Zed. Rana temporaria. Tylodelphis rhachidis Dies. . Rana esculenta. Diplodiscus subelavatus Dies. » — 280 — Distomum inclusum Polon. . Pag. 149 244 254 148 149 244 254 154 234 254 154 193 225 244 193 216 225 225 295 di 148 140 Codonocephalus mutabilis bies. Pag. 141 Tylodelphis rhachidis Dies. . eygnoides Zed. . clavigerum Rud. . endolobum Duj. . . retusum Duj. . . sp.? (Codonocephalus?) . Molinii Polon. . acervocalciferum Gast. D D D D P. variegatum Rud. D D D D . diffusocaleiferum Gast. D. tetracystis Gast. Cercaria sp.? . Monostomum hystrix Molin M. ellipticum Rud. . Idatidi? . Ligula ranarum Gast. . Angiostomum nigrovenosum Rud. Strongylus auricularis Zed. . S. bialatus Molin Echinorynehus mirabilis Po- lon. E. haeruca Dies. E. lesiniformis Molin L. sp. Rettili. a) SAURI. Lacerta muralis. Distomum arrectum Duj. . D. Nardoi Polon. D. mentulatum Rud. D. simplex Polon. Tacnia rotundata Molin T. solitaria Polon. Oxyuris spinicauda Duj. . » » 142 147 148 148 148 148 148 148 148 148 148 160 168 168 184 209 225 234 234 254 254 254 254 147 147 147 147 192 192 225 O. armata Polon. Trichina agilissima Molin T. microscopica Polon. Physaloptera abbreviata Rud. Lacerta viridis Distomum mentulatum Rud. . Taenia rotundata Molin Nematoideum lacertarum Rud. Lacerta ocellata. Oxyuris acanthura Molin . . Pag. Ascalobotes mauritanicus. Cysticercus megabothrius Crety (CL e RI Oxysoma brevicaudata Zed. . Platydactylus guttatus Taenia dispar (roeze Gongylus ocellatus. Taenia tuberculata Rud. . Anguis fragilis. Ascaris acuminata Duj. A. longipene Polonio 6) Oripì. Elaphis quadrilineatus Cysticercus dithyridium Crety Lchinorhynchus oligacanthus Rud. Zamenis viridiflavus. Cysticercus acanthotetra Par. Angquillula sp. (larva) Perrone. » » — 281 — 224 193 192 248 Echinorhynchus heterorhynehus Ears n. E. cinctus Rud. Tropidonotus viperinus. Distomum caudatum Polon, . D. allostomum Dies. D. assula Dies. . Ligula Pancerit Polon. Filaria oesophagea Polon. Echinorhynchus Rud.? . ; E. Lobianchi Montie. inaequalis Natrix torquata. Diplodiscus conicus Polon. Distomum caudatum Polon. D. allostomum Dies. D. signatum Duj. D. naja Duj. Ligula Pancerii Polon. Strongylus denudatus Rud. Vipera aspis. Ascaris cephaloptera Rud. Nematoideum serpentum Rud. c) Cuetoni. Testudo graeca. Distomum Linstowii Stoss. Ascaris holoptera Rud. Atractis dactyluris Rud. Cistudo europaea. Polystomum ocellatum Rud. . Cucullanus microcephalus Duj. C. Dumerilit Poir.? » . Pag. 253 253 216 249 Spiroptera contorta Rud. . Echinorhynchus anthuris Duj. Thalassochelys carretta. Distomum cymbiforme Rud. D. gelatinosum Rud. D. irroratum Rud. Monostomum trigonocephalum Rud. Bothriocephalus VAI: imbricatus Chelone mydas ? Ascaris sulcata Rud, A. Chiajei Polon. Oxysoma lepturum Schneid. ? Tartaruga marina. Idatidi Ascaris(Oxysoma) leptura Rud. Uccelli. a) PALMIPEDI Fratercula arctica. Taenia sp.? Podiceps cristatus. Distomum spinulosum Rud. . Tacnia furcifera Krabbe . Ligula monogramma Crepl. . Ascaris spiculigera Rud. Podiceps nigricollis. Ligula digramma Crepl. A»caris spiculigera Rud. . Podiceps minor. Ligula digramma Crepl. . » » — 282 — . Pag. 247 254 146 146 147 167 206 192 146 192 209 215 209 215 209 Hydrochelidon nigra. Taenia Gennarii Par. . Ascaris Sternae nigrae Rud. Colymbus septentrionalis. Tetrabothrium macrocephalum Rud. Ligula monogramma Crepl. . Colymbus arcticus. Taenia capitellata Rud. Tetrabothrium macrocephalum Rud. Larus ridibundus. Holostomum longicolle Duj. . Distomum spinulosum Rud. Taenia porosa Rud. . Selerostomumcyathostomum Dies. » Filaria obvelata Crepl. Cosmocephalus papillosus Mo- lin Larus argentatus. Holostomum longicolle Duj. Distomum spinulosum Rud. Filaria sp.? Larus capistratus. Distomum spinulosum Rud. Cosmocephalus Diesingit Molin » Carbo cormoranus. Ascaris spiculigera Rud. Mergellus albellus. Strongylus papillosus Rud. . Paq, 192 215 195 209 192 195 141 146 192 255 243 244 141 146 243 146 244 215 234 Mergus mergansen. Hystrictis coronatus Molin Mergus serrator. Ligula digramma Crepl. . Ascaris spiculigera Rud. . Echinorhynchus hystrix Brems. Fuligula marila. Taenia sp.? Mareca penelope. Distomum echinatum Zed. Taenia fallax Krabb. . Querquedula crecca. Distomum marginatum Rud. Taenia megalops Nitzsch Anas boschas. Duj Holostomum erraticum ( Tetracotyle). Distomum echinatum Zed. Taenia rhomboidea Duj. T. conica Molin T. laevis Bloch. . Heterakis dispar Duj. . Echinorhynchus polymorphus Brems. E. stellaris Molin ? Anitra cristata. Taenia sp.? Endromias morinellus. ? Taenia macrophallos Krabb. Anser segetum. Notocotyle triserialis Dies. » — 283 — . Pag. 235 191 145 191 146 191 191 191 Anser cinereus. Taenia sinuosa Rud. T. lanceolata Rud. Cygnus olor. Echinocephalus Cygni Molin Hystrichispachicephalus Molin Filaria Cygni Rud. . Echinorkynchus polymorphus Brems. Phoenicopterus roseus. Taenia Caroli Par. . T. sp. T. lamelligera Gerv. Ascaris serpentulus Rud. . b) GRALLE. Plegadis falcinellus. Distomum bilobum Rud. D. singulare Molin Hystrichis orispinus Molin Trichosomum spirale Molin Filaria quadrispina Molin Dispharagus contortus Molin. Ciconia alba. Distomum ferox Led. Filaria Ciconiae Schrank. F. sp.? Ciconia nigra. Ascaris microcephala Rud. Filaria labiata Crepl. . F. Ardeae nigrae Rud. . Egretta alba. Echinorhynchus striatus Goeze E. Ardeae albae Rud.? . Pag. » 191 191 221 235 243 2559 191 191 191 215 Botaurus stellaris. Pe vinorhynchus striatus Goeze Pag. Ardetta minuta. Echinorhynchus spiralis Rud. Ardea cinerea. Distomum hians Rud. Echinorhynchus striatus Goeze Ardea nycticorax. Diplostomum auriflavum Molin Distomum echinatum Zed. D. hians Rud. Taenia multiformis Crepl. Tetrabothrium porrigens Molin Ascaris microcephala Rud. Tropidocerca gynecophila Mo- lin Ardea purpurea. Distomum hians Rud. Taenia multiformis Crepl. Ascaris microcephala Rud. A. serpentulus Rud. Filaria attenuata Rud. Ardea ralloides. Ascaris microcephala Rud. Grus cinerea. Distomum ovatum Rud. D. echinatum Zeder D. formosum Sons. Fulica atra. Distomum anceps Molin Taenia inflata Rud. Strongylus nodularis Rud. CI — R84 — 253 253 146 253 215 Crex pratensis. Monostomum ovatum Molin . Pag. 167 Glareola pratincola. Distomum micrococcum Rud. Taenia longirostris Rud. . Ascaris Glareolae Rud. Vanellus cristatus. Ascaris semiteres Rud. . Oedicnemus crepitans. Taenia coronata Crepl. Strepsilas interpres. Taenia filum Goeze . Himantopus candidus. Taenia Himantopodis Krabb. T. vaginata Rud. Echinorhynchus lancea Westr. Numenius tenuirostris. Monostomum sp. - Taenia sphaerophora Rud. Numenius arquata. Monostomum mutabile Zed. Echinorhynchus Frassonii Mo- lin Totanus calidris. Taenia filum Goeze . Totanus glareola. Taenia variabilis Rud. T. Marchi Par. . Filaria sp.? v 146 190 215 215 190 189 190 190 253 167 190 189 190 190 245 Totanus ochropus. Taenia sp. Machetes pugnax. Taenia brachycephala Crepl. T. microrhyncha Krabb. . Actodromas minuta. Taenia filum Goeze Calidris arenaria. Echinorhynchus erassicollis Villot Pelidna alpina. Taenia filum Gocze Gallinago coelestis. Taenia filum Goeze . Gallinago major. Taenia filum Goeze . Scolopax rusticola. Taenia filum Goeze . T. sp. c) GALLINACEL, Meleagris gallopavo. Monostomum attenuatum Rud. Taenia Cantaniana Polon. Heterakis vesicularis Duj. Gallus domesticus. Distonum armatum Molin D. ovatum Rud. D. marginatum Rud. . Pag. 190 190 190 189 189 139 159 139 190 Idatidi? . Taenia infundibuliformis Goeze T. proglottina Dav. . T. malleus Goeze T. tetragona Molin . T. cesticillus Molin . T. sp. AE NR, T. bothrioplitis Piana . Bothriocephalus longicolle Mo- lin SI Heterakis inflera Zed. . H. sp. . H. differens Sons. H. vesicularis Duj. Syngamus primitivus Molin Trichina papillosa Riv., D. Pr. Trichosomum annulatum Molin T. longicolle Rud. T. collare v. Linst. . Dispharagus spiralis Molin D. hamulosus Dies. . Spiroptera sp. Phasianus sp. ? Syngamus primitivus Molin Phasianus colchicus. Heterakiîs vesicularîs Duj. Cacabis petrosa. Taenia linea Goeze . Coturnix communis. Distomum heteroclitum Molin D. fuscatum Rud. Taenia infundibuliformis Goeze T. cireumvallata Krabb. . T. nigropuncetata Crety 159 145 145 188 189 189 T. pluripuncetata Crety T. linea Goeze Heterakis compar Schneid. H. vesicularis Duj. . Trichosomum caudinflatum Mo- lin Tetrao tetrix. Heterakis compar Schrank Lagopus mutus. Heterakis vesicularis Duj. d) CoLompe. Columba livia. Distomum Columbae Mazz. Heterakis maculosa Rud. . e) PASSERI. Pica rustica. Echinorhynehus hepaticus Mo- lin Garrulus glandarius. Holostomum sphaerula Duj. . Taenia stylosa Rud. Filaria sp.? F. anthuris Rud. Corvus frugilegus. Taenia undulata Rud. Trichosomum resectum IDuj. Filaria attenuata Rud, Corvus cornix. Taenia constrieta Molin Filaria attenuata Rud. Echinorhynchus teres Westr. . Pag. — 286 — 222 187 239 242 Sturnus vulgaris. Monostomum faba Brems. Taenia farciminalis Batsch . Ascaris ensicaudata Rud. . Sturnus unicolor. Taenia farciminalis Batsch . Parus major. Taenia nasuta Rud. . Lanius excubitor. Taenia parallelepipeda Rud. Lanius collurio. Filaria nodulosa Rud. . Nematoideum sp.? Lanius rufus. Filaria nodulosa Rud. Hirundo urbica. Taenia cyatiformis Frolich Filaria obtusa Rud. Hirundo riparia. Taenia cyatiformis Frolich Saxicola oenanthe. Monostomum faba Brems. Turdus viscivorus. Distomum mesostomum Rud, . Ascaris ensicaudata Rud. Turdus torquatus. Taenia angulata Rud. . Turdus musicus. Taenia angulata Rud. . Ascaris ensicaudata Rud. . » » Y 5) » . Pag. 167 187 214 187 188 188 188 242 188 167 145 214 187 157 214 Merula nigra. Taenia angulata Rud, . . . Pag. Ascaris ensicaudata Rud. . Filaria (larva) Echinorhynchus transversus Rud. Monticola cyanea. Trichosomum inflerum Rud. . Echinorhynchus transversus Rud. Philomela luscinia LEchinorhynchus fasciatus W e- str. . Sylvia atricapilla. Filaria sp. ? Motacilla sp. ? Echinorhynchus micracanthus Rud. Passer domesticus. Monostomum faba Brems. Carduelis elegans. Filaria sp. (larva) Emberiza cirlus. Monostomum faba Brems. Emberiza hortulana. l'aenia Emberizarum Rud. Loxia curvirostra. Taenia clavata Marchi Cypselus apus. Taenia cyatiformis Frél, . T. depressa v. Sieb. » » — 287 — 187 214 248 252 248 252 167 243 167 187 188 188 188 Gecinus viridis. Taenia crateriformis Goeze . Pag. 187 Picus major. Echinorhynchus cylindraceus Schrank. . . . SEA Coracias garrula. Filaria coronata Rud. Pg f) Rapaor. Strix flammea. Holostomum cornucopiae Mo- TE 19 rtl SESIA SIN PRO MING Dale ie io Dispharagus spiralis Molin . » Echinorhynchus contortus Mo- IN ESE a Bubo iguavus. Ascaris rugosa Molin . . . » Carine noctua. Dispharagus spiralis Molin Glaucidium passerinum. Holostomum lagena Molin Heterakis dispar Duj. . . . » Otus vulgaris. Holostomum variabile Nitzsch Rapace notturno. Behinorhynchus globocaudatus » Tinnunculus tinnunculoides. Taenia globifera Batsch 242 214 14l 187 ? Spiroptera nuda Molin . . Pag. 246 | Echinorhynchus globocaudatus Zed. Accipiter nisus. Diplostomum (Hemistomum) spathula Dies. . Dispharagus ellipticus Molin Physaloptera alata Rud. . Dubium Falconis nisi Rud. . Astur palumbarius. Ascaris depressa Rud. . Falco rufus. Taenia globifera Batsch . Falco sp.? Filaria attenuata Rud. Haliaetus albicilla. Holostomum variabile Nitzsch Taenia globifera Batsch . Ascaris depressa Rud. . Aquila fasciata. Ascaris depressa Rud. . Buteo vulgaris. Holostomum variabile Nitzsch Ascaris angusticollis Molin Filaria sp.? Circus aeruginosus. Holostomum macrocephalum Rud. (H. variabile Rud.) . Distomum crassiusculum Rud. Taenia globifera Batsch . — 288 — 252 140 245 247 250 214 187 242 214 141 145 187 T. perlata Goeze . . . . Pag. 187 Ascaris depressa Rud. . Echinorhynchus globocaudatus Zed. Circus cyaneus. Holostomnum macrocephalum (H. variabile) Rud. Physaloptera alata Rud. . Vultur monachus. Ascaris depressa Rud. . Gypaetus barbatus. Ascariîs depressa Rud. . Mammiferi. a) CETACEI. Delphinus tursio. Distomum tursionis Marchi Delphinus delphis. Cephalocotyleum Delphini del- phis Rud. , b) SoLIPEDI. Equus caballus. Distomum hepaticum Abildg. D. sp. (ova) Echinocoecus polymorphus Dies. Taenia perfoliata Goeze . T. plicata Rud. Ascaris megalocephala Cloq. Oxyuris curvula Rud. . O. vivipara Prostb. » 214 252 141 247 214 145 200 Strongylus armatus Rud. . S. sp.? (S. equi caballi) Selerostomum tetracanthum Dies. Trichina sp. (uncinata). Pilaria inermis Grassi . papillosa Rud. . megastoma Rud. . . sp. (Gordius ?) . microstoma Schneid. SSR N sp. (embrioni) . Dermofilaria irritans Riv. Onchocerca reticulata Dies. Equus asinus. Taenia perfoliata Goeze . T. plicata Rud. Strongylus armatus Rud. . Sclerostomum tetracanthum Dies. Filaria inermis Grassi . F. papillosa Rud. F. megastoma Rud. . F'. sp. (embrioni) . . . . c) RUMINANTI. Cervus elaphus. Amphistomum conicum Rud. Distonum magnum Bassi . Cervus capreolus. Strongylus capreoli Rud. . Nematoideum sp. . Cervus dama. Distonum magnum Bassi . Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. Pag. » » — 289 — 2533 234 234 237 239 241 241 242 242 242 245 247 186 186 233 234 239 241 241 242 139 145 234 249 145 Capra hircus. Coenurus cerebralis Rud. . Capra ibex. Cysticercus tenuicollis Dies. . Ovis aries. Distomum hepaticum Abildg. D. lanceolatum Mehl. D. magnum Bassi Bilharzia crassa Sons. Coenurus cerebralis Rud. . Cysticercus tenuicollis Dies. . T. globipunctata Rivol. T. centripunetata Rivol. T. alba Perrone. T. ovilla Rivolta Strongylus filaria Rud. S. hypostomus Dies. ? S. filicollis Rud. . S. contortus Rud. S. pulmonaris Ercol. S. inflatus Schned. Trichocephalus affinis Rud. Rhabdonema longus Grassi Ovis musimon. Cysticercus tenuicollis Dies. . Bos taurus. Amphistomum conicum Rud. Distomum hepaticum Abildg. D. lanceolatum Mehl. Cysticercus Bovis Cobb. Coenurus cerebralis Rud. . Echinococcuspolymorphus Dies. Taenia denticulata Rud. T. expansa Rud. T. alba Perrone. . Pag. 177 178 178 139 143 144 175 177 184 186 186 186 Ascaris megalocephala Cloq. Pag. Strongylus pulmonaris Ercol. Filaria lacrymalis Gurlt . FP. labiato-papillosa Alessandr. F. papillosa Rud. Nematoideum sp. . d) ARTIODATTILI. Sus scrofa. Cysticercus cellulosae Dies. Echinococcus polymorphus Dies. Ascaris lumbricoides Cloq. Strongylus paradorus Melhl. . Trichina spiralis Owen Echinorhynchus gigas Rud. . e) PINNIPEDI. Pelagius monachus. Bothriocephalus hians Dies. . Foca? Echinorhynchus strumosus Rud. 7) CARNIVORI. Ursus arctos Nematoideum Ursi Dies. Putorius vulgaris. Distomum trigonocephalum Rud. D. Putorit Molin Taenia tenvicollis Rud. Sparganum ellipticum Molin . Trichosomum alatum Molin . Echinorhynchus Ninni -Stos. E. sp.? » » » DI » ” — 290 — 214 233 241 241 241 249 174 184 213 233 237 252 206 Putorius communis. Oxyuris paradoxa Molin . . Pag. 224 Filaria perforans Molin Echinorhynchus Putorit Molin Mustela martes. Eustrongylus gigas Dies. . Filaria perforans Molin Mustela foina. Sparganum ellipticum Molin Trichosomum (Calodium) mu- cronatum Molin Filaria perforans Molin F. subcutanea ? en: ATER F. lacrymalis Gurlt ° Vulpes vulgaris. Diplostomum (Hemistom.) ala- tum Dies. Taenia litterata Batsch T. ovata Molin Ascaris mystax Zed. Dochmiustrigonocephalus Duj. Trichosomum plica Rud. Canis familiaris. Diplostomum (Hemist.) alatum Dies. Distomum felineum Riv. D. sp. (echinatum Zed.?) . D. conus Crepl. D. complanatum Ercol. D. truncatum Ercol. Cysticercus cellulosae Rud. Taenia canina Linn. » 240 251 229 240 140 185 185 214 232 238 140 144 144 144 144 144 174 176 T. serrata Goeze . T. coenurus Kiichen. T. marginata Batsch T. echinococcus v. Sieb. Echinococcus polymorphus Dies. Bothriocephalus serratus Dies. Ascaris mystar Zed. Eustrongylus gigas Dies. . Dochmius trigonocephalus Duj. Strongylus caninus Ercol. S. sp.? Trichina spiralis Owen Trichocephalus depressiuseulus Rud. Filaria immitis Leyd. . F. recondita Grassi . F. acutiuscula Molin Spiroptera sanguinolenta Rud. Nematoideum sp. . N. Canis familiaris Warren. Echinorhynchus moniliformis Brems. Felis catus. Amphistomum sp. (fasciola) A. truncatum Rud. Distomum felineum Rivol Taenia canina (elliptica) Linn. T. crassicollis Rud. T. sp. DC SSA PREO Bothriocephalus Felis Crepl. Ascaris mystax Zed. Trichosomum sp. . 9) Roprrori. Lepus cuniculus. Distomum hepaticum Abildg. Rag: » 143 D. lanceolatum Mehl. . . . Pag. 143 Cysticercus pisiformis Zed. Coenurus serialis Gerv.? . Taenia pectinata Goeze Oxyuris ambigua Rud. Strongylus strigosus Duj. Nematoideum sp. . Lepus timidus. Cysticercus pisiformis Zed. Coenurus serialis Gerv.? . Taenia pectinata Goeze Filaria terminalis Passerini . Hystrix cristata. Spiroptera Hystricis Rud. Arvicola amphibius. Strongylus lemni v. Sieb. Mus decumanus. Taenia murina Duj. T. diminuta Rud. Heterakis spumosa Schneid Oxyuris obvelata Brems. . Trichina circumflera Polon. . Trichosomum crassicouda Bel- ling. Spiroptera obtusa Rud. Strongyloides sp. Echinorhynchus moniliformis Brems. Mus alexandrinus. Taenia diminuta Rud. . Mus rattus. Cysticercus fasciolaris Rud. . Taenia umbonata Molin T. diminuta Rud. » » » 177 178 186 224 234 248 246 234 Mus musculus. Cysticercus fasciolaris Rud. . Pag. T. umbonata Molin. . . . » Ti diminuta Rud.. -. ...° « > Oxyuris semilanceolata Molin » Mus sylvaticus. Spiroptera obtusa Rud. . . » ? Castor fiber. Amphistonum subtriquetrum Rudere ig e? Myoxus quercinus. Echinorhynchus moniliformis Brema: Li hate cd Myoxus glis. Strongylus gracilis Leuck. . » Sciurus vulgaris. Distomum hepaticum Abildg. » h) InserTIVvORI. Talpa europaea. Monostomum ocreatum Zed. . > Spiroptera strumosa Rud.. . » Echinorhynchus cireumflerus Molinta:d= e ea Erinaceus europaeus. Distomumtrigonocephalum Rud., » Sparganum lanceolatum Mol. » Crenosoma striatum Zed. . . » î) CHIROTTERI. Vesperugo noctula. Taenia sp. (T. acuta Rud.) . Ed Vespèrtilio (var. sp.). Nematoideum Vespertilionis Rud. » 246 139 251 234 143 167 246 261 144 185 235 176 248 (a9) (a°) j) Brxant. Homo. ? Hexanthyridium venarum Lr Cult Me AE ? Tetrastoma renale D. Ch. >» Distomum hepaticum Abildg. » D. lanceolatum Mehl. . . . » Bilharzia haematobia Cobb. . » Taenia solium L. . . . . » Cysticercus cellulosae Rud. . » Taenia saginata Goeze . . » T. nana v. Sieb. . . . è. » T. flavo-punctata Weinl.? (7. varesina Parona) PRVSRTICIO, Echinococcuspolymorphus Dies. » Bothriocephalus latus Brems. » Ascaris lumbrieoides Cloq. . » Oxyuris vermicularis Brems. » ? Bustrongylus gigas Dies. . > Anchilostoma duodenale Dub. » Trichina spiralis Owen . . » Trickocephalus dispar Owen Filaria Medinensis Gmel. . » F. labialis Pane. . . . . >» F. oculi Quadri . 0 F. palpebralis Pace di FP. conjunctivae Addar. \ Grassi F.inermis ? Spiroptera humana D. Ch.» Rhabdonema strongyloides Leuk. » Gordius Tolosanus Duj. . . » Nematoideum sp.? . . . . » Echinorhynchus moniliformis Brems Me: e (Varj mammiferi indeterm.). Taenia globosa Gmel.? . . » 185 COROLOGIA O DISTRIBUZIONE DEGLI ELMINTI NELLE VARIE REGIONI E PROVINCIE ITALIANE PIEMONTE Provincia di Torino. TORINO. Diplostomum (//emistomum) alatum Dies. : Canis familiaris, Gini: Catal. Mus. [202]; Perroncito:I parass. 1882 [809]. Codonocephalus mutabilis Dies.: Rana esculenta, Gastaldi: Cenni N. elm. [421]. Distomum hepaticum Abild.: Bos taurus, Ovis aries, Lepus cuniculus, Rivolta: Nodi al polm. [892]; Cini: Catal. [202]; Perroncito: Ann. Agric. 1885 [817]; Brusaferro: (Giorn. veter. 1887 [134]; Vallada: Genno cachess. [1096 Al. D. lanceolatum Mehl.: Bos taurus, Oviîs aries, Lepus cuni- culus, Gini: Catal, cit. [202]; Brusaferro: Giorn. veter. 1887 [134]. D. magnum Bassi: Cervus dama, C. elaphus (ed esotie.), Ovis aries, Bassi: Gachess. p. D. magnum [50]; Cini: Catal. cit. 1877 [R02. D. tetracystis Gast.: Rana esculenta, Gastaldi: N. elm. 1854 (421). —- 294 = D. diffusocalciferum Gast.: Rana esculenta, Gastaldi: N. elm. cit. |421]. D. acervocalciferum Gast.: Rana esculenta, Gastaldi: N. elm. cit. [421]. D. (Cercaria) renatis De Fil. (Distomum renale D. Fil.): Heliw aspera, De Filippi: Mèm. II [285]. Cercaria sp.?: ana esculenta, Perroncito: Cercar. senza coda 1879 [792]. C. macrocerca De Fil.: Cyelas corneus, De Filippi: Mèm. I. 1855 |284]. C. gibba De Fil.: Lymnaea peregra, De Filippi: Mèm. I 1855 [284]. C. triloba De Fil: Lymmnaca stagnalis, Planorbis carinatus, P. corneus, De Filippi: Mèm. III 1857 [286]. C. agilis De Fil.: Lymnaea stagnalis, De Filippi: Mèm. III. 1857 [286]. C. lophocerca De Fil.: Paludina vivipara, P. achatina, By- thinia tentaculata, De Filippi: Mèm. cit. 1857 [286]. C. micrura De Fil.: Byhenia tentaculata, De Filippi: Mèm. cit. 1857 [286]. C. cristata De Fil.: Valvata piscinalis, Bythinia tentaculata, Planorbis submarginatus, Lymnaca stagnalis, De Filippi: Mèm. II [286]; Ann. sc. nat. [288]. C. tubercolata De Fil: Byinia tentaculata, De Filippi: Mèm. cit. 1857 [286]. C. Planorbis carinati Dies. (Distomum Planorbis car.): Pla- norbis carinatus, De Filippi: Mèm. cit. 1855 [285]. C. sp.?: Lymnaca sp., Perroncito: Riforma med. 1885; Ann. Agric. Vol. XXII, 1879 [810]. Redia gracilis De Nil.: Planorbis nitidus, De Filippi: N. entoz. [281]. R. sp.: Lymnaea stagnalis, De Filippi: Ann. sc. nat. (287, 288). R. sp. (Cercariaeum): Planorbis carinatus, De Filippi: Ann. sc. nat. [287, 288]. — 295 — Sporocystis: Nassa mutabilis, Lymnaea peregra, De Fi- lippi: 1. cit. [287, 288]. Taenia saginata Goeze: Homo, Gini: Catal. 1877 [202]; Per- roncito: Riforma med. 1886 [820]; Esper. produz. cistic. [787]; I parass. [809]; Frequenza T. med. [820]; Perroncito e Airoldi: Giorn. Acc. med. 1888 [825]; Perroncito e Massa: Accad. med. [827]; Giacomini: Giorn. Acc. med. 1874 [435]; Brusaferro: Giorn. veter. 1887 [133]. Cysticercus Bovis Cobb.: Bos taurus, Perroncito: L’osser- vat., p. 263 1876 [782]; Med. veter. 1877 [85]; Esperim. di contr. (787); I parassiti ecc. [809]; Freq. T. med. [820]; Cini: Catal. 1877 [202]; Brusaferro: Giorn. med. veter. 1887 [1338] e 18S9 [186]; V. A. Med. vet. [1091]. T. solium Lin.: Homo, Gini: Gatal. 1877 [202]; Perroncito: I parass. [809]; Peschel: Accad. med. 1882 [829 A]. C. cellulosae Rud.: Homo, Reymond: L’osservat. 1867 882]; idem {caso Peschel) Giorn. Acc. med. 1882 (829 A]; Giacomini: Giorn. cit. 1874 [4385]; Manfredi: Acc. med. Torino 1884 [572]; Sperino: Accad. cit. 1884 (Cystic. ?) 1027]; Gini: Catal. [202]; Perroncito: Ann. Agric. [782, 788). Canis familiaris, Rivolta: Genno ecc. 1867 [887]. Sus scrofa, Cini: Catal. 1877 [202]; Perroncito: Anim. suini [772]; Panicat. [?75, #76]; Brusaferro: Giorn. veter. 1887 [132], 1889 [135]. T. nana v. Sieb.: Homo, Perroncito e Airoldi: Giorn. Acc. med. 1888 [821] e 1889 [825]. T. echinococcus v. Sieb.: Canis familiaris, Gini: Catal. 1877 [202]; Perroncito: Gli echinoc. [796]. Echinococcus polymorphus Dies.: Zoo F., Rossi: Mem. Accad. Torino 1830 [916]; 'Timermans: Studî 1869 [1069]; Cini: Gatal. 1377 [202]; Perroncito: Monogr. 1879 [796]; Re y- mond: L’osservat. 1867 [881]. Ovis aries, Gini: Gatal. 1877 [202]. — 296 — Bos taurus, Rivolta: Med. vet. 1867 [888 e 889]; Per- roncito: Ann. Agric. 1877 [?90]; Cini: 1. cit. [202]. Sus scrofa, Cini: Gatal. cit. [202]. Equus caballus, Cini: Gatal. cit. [202]; Perroncito: Ann. Agric. 1879 [796]. T. coenurus Kiichenm.: Canis familiaris, Gini: Catal. cit. [202]; Perroncito: Med. veter. 1877 [?86]; De Marchi: Lettere [299, 303, 304]. Coenurus cerebralis Rud.: Bos taurus, De Marchi: Lett. 1872; Ciclo evol. [299 e 305]; Gini: Catal. cit. 1877 [202]. Capra hircus, Bassi: Med. veter. 1872 [48]. C. sp.?: Lepus cuniculus, L. timidus, Perroncito: Ann. Agric. 1874 [779], 1878 [791]. T. marginata Batsch: Canis familiaris, Gini: Catal. 1877 [202]. Cysticercus tenuicollis Dies.: Capra idea, Ovis aries, Cini: Catal. 1877 [202]; Perroncito: Ann. Agric. 1875 [781]; V. A.: Med. vet. 1877 [1092]. T. canina Linn.: Canis familiaris, Perroncito: Cell. ovif. 1887 [822]; Cini: Catal. cit. (7. cucumerina) [202]. "elis catus, Gini: Catal. cit. [R02]; Perroncito: Gell. ovif. cit. (7. elliptica) [822]. T. serrata Goeze: Canis familiaris, De Silvestri: Med. veter. 1872 [319]; De Marchi: Med. veter. 1872 [305]; Gini: Catal. cit. [202]; Perroncito: Gellul. oviform. 1887 [822]. T. crassicollis Rud.: Felis catus, Gastaldi: Elm. gener. 1420). Cysticercus pisiformis Zed.: Lepus cuniculus, L. timidus, De Silvestri: Med. veter. 1872 [319]. Lepus cuniculus, Cini: Gatal. cit. 1877 [202]; De Sil- vestri: ]. cit. [319]. Taenia sp.? (7. acuta Rud.): Vesperugo noctula, Gini: Catal. cit. (Piemonte) [202]. — 297 — T. perfoliata Goeze: £quus asinus, E. caballus, Cini: Catal. cit. 1877 [202]; Bassi: Sopra la 7. perfoliata 1879 [53]; Perroncito: I parass. 1882 [809]. T. plicata Rud.: Equus caballus, E. asinus, Perroncito: I parass. cit. [809]. T. alba Perrone.: Bos taurus, Oviîis aries, Perroncito: Nuova tenia 1878 [789]; I parass. 1882 [809]. T. pectinata Goeze: Lepus timidus, Perroncito: I parass. cit. [809]. Bothriocephalus latus Brems.: Momo, Perroncito: Il botrioc. in Piem. [802]; I parass. [809]; Cura ten. e botr. [823]; Perroncito e Berti: Giorn. Accad. med. [826]. B. serratus Dies.: Canis familiaris, Cini: Catal. cit. [202]; Perroncito: Il botrioc. in Piemonte [802]; I parass. [809]. Ligula ranarum Gast.: Rana esculenta, Gastaldi: Cenni n. elm. 1854 [421]. Ascaris lumbricoides Gloq.: Homo, Gilli: Giorn. med. 1842 [488]; Timermans: Studî 1869 [1069]; Cini: Catal. cit. [02]; Perroncito: Arch. sc. med. 1881 [803]; Lutz: Accad. med. 188$ (Torino ?) [557]. Sus scrofa (A. Suilla Duj.), Gini: Catal. cit. [202]; Mondino e Sala: Riforma med. 1889 [685]. A. megalocephala Gloq.: Equus caballus, Gini: Catal. 1877 [202]. A. mystax Rud.: Felis catus, Canis familiaris (A. mar- ginata) Gini: Catal. cit. 1877 [202]. Heterakis inflexa Rud.: Gallus domesticus, Gini: Catal. cit. 1877 [202]; Zambelli: Med. veter. 1880 [1133]. Oxyuris vermicularis Brems.: Homo, Perroncito: Arch. se. med. 1881 [803]. 0. curvula Rud.: Equus caballus, Gini: Gatal. 1877 [202]; Perroncito: I parass. 1882 [809]. 0. vivipara Probstm.: Equus caballus, Perroncito:I parass. 1882 [809]; Cini: Catal. cit. [202]. — 298 — Eustrongylus gigas Dies.: Canis familiaris, Gini: Gatal. 1877 (casi di Rivolta e di Perrone.) [202]; Perroncito:I parass. 1882 [809]; Brusasco: Med. veter. 1882 [137]; Aducco: Riforma med. 1888 [8, 4); Rivolta: Med. veter. 1867 [888]. Strongylus armatus Rud.: Equus caballus, Gini: Catal. 1877 [z02]; Perroncito:I parass. 1882 [809]; Ercolani: Storia genet. 1852 [348]. S. caninus Ercol.: Canis familiaris, Ercolani: Nuovi elem. vet. 1859 [849]; Perroncito: I parass. 1882 [809]. S. contortus Rud.: Ovis aries, Cini: Catal. 1877 [202]; Perroncito: Ann. Agric. 1885 [817]. S. paradoxus Mehl.: Sus scrofa, Perroncito: I parass. (809). S. pulmonaris Ercol.: Ovis aries, Gini: Catal. 1877 [202]; Perroncito: Ann. Agric. 1885 [817]. S. filaria Rud.: Ovis aries, Ercolani: Giorn. veter. 1853 (843, 344). S. hypostomus Rud.: Ovis artes, Carità: Caso anemia 1887 [177]. S. strigosus Duj.: Zepus cuniculus, Perroncito: I parass. 1882 [809]. S. inflatus Schneid.: Ovis aries, Carità: Ann. Agric. 1887 (Esophagostomum) [177]. Sclerostomum tetracanthum Dies.: Zquus caballus, E. asinus, Gini: Catal. 1887 [202]. Syngamus primitivus Molin: Gallus domesticus, Carità: Gaso anemia [177]. Anchilostoma duodenale Dub.: Momo, Perroncito: Azione reag. chim. 1880 [801]; Anemia contad. fornac. [806]; Arch. sc. med. 41881 [808]; Gazz. clin. 1880 [800]; Lava: Osservat. 1880 [584]; Bozzolo: Acc. med. 1879 [111]; Indipend. 18S0 [112]; Doliarina 1881 [113, 114, 115]; Graziadei: Gior. Acc. med. 1882 [495]; Pagliani e Bozzolo: Giorn. Igiene [697]; Fenoglio: Anchil. [378]. — 299 — Rhabdonema strongyloides Leuk. (Anguilla intestinalis): Homo, Perroncito: Arch. sc. med. 1881 [808]; Anem. fornac. contad. [806]. R. longus Gras.: Ovis aries, Perroncito: Ann. Agric. 1885 817). Trichocephalus dispar Owen: Homo, Perroncito: Arch. sc. med. 1381 (808). T. affinis Rud.: Ovis artes, Carità: Ann. Agricolt. 1887 [177]. Trichina spiralis Owen (larva): Carzs fumiliaris, Perroncito: Ann. agric. 1877 [788]; 1879 [795]; Gini: Gatal. 1877 [202]; De Silvestri: Dubbî [820]. Filaria immitis Leidy.: Canis familiaris, Rivolta: Giorn. Anat. 1579 [898]; Fogliata: idem. 1SSI1 [888]. F. papillosa Rud.: Equus asinus, Bos taurus, Gini: Catal. 1877 [202]. F. lacrymalis Gurlt.: Los taurus, Gini: Catal. 1877 [202). F. microstoma Schneid.: £quus caballus, Gini: Catal. 1877 \R02], F. megastoma Rud.: £quus caballus, E. asinus, Gini: Catal. cit. [202]. F. labiato-papillosa Alessandr.: Bos taurus, Perroncito: I parass. 1882 [809]; Cini: Catal. cit. [202]. F. sp. (embrioni): Equus asinus, Rivolta: Med. vet. 1868 [8991. Spiroptera sanguinolenta Rud.: Canis familiaris, Gini: Catal. 1877 [202]. Onchocerca reticulata Ercol.: £quus caballus, Bassi: Di alcuni fibromi 1875 [49 e 50); Ancora di alc. fibromi 1855 [56]: Fibromi parass. 1885 [55]; Barrucchello: Due casi [45]; Peroncito: I parass. [809]. Nematodeum sp. ?: Canis familiaris, Perroncito: Cellul. ovif. 1887 [822]. Gordius sp. : Acridium sp., Carabus leucophthalmus, Rosa D.: Atti Acc. sc. Tor. 1882 [911]. — 300 — Echinorhynchus gigas Goeze: Sus scrofa, Gini: Gatal. 1877 [202]. E. globocaudatus Zed.: Uccello rapace sp.?, Gini, Catal. 1877 [r02]. E. sp.?: Rana esculenta, Gini: Catal. 1877 [202]. E. proteus Westr.: Pesce sp. ?, Cini: Catal. 1877 [202]. CALLERIO. Filaria sp.?: Bos taurus, Anonimo: Med. veter. 1861 [25]. CAMBIANO. Echinococcus polymorphus Dies.: Bos taurus, Perroncito: Med. veter. 1877 p. 422 [790]; Monograf. [796]. CARIGNANO. Echinococcus polymorphus Dies.: Bos taurus, Rivolta: Medic. veter. 13868 [889]. Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Perroncito: Stor. clin. [804]. CHIERI. Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Audenino: Casi oligoem. 1881 [35]. CORIO. Gordius Tolosanus Duj.: Homo, Fiori e Rosa D.: Ace. med. 1881 [386]. CHIVASSO. Echinococcus polymorphus Dies.: Bos tfaurus, Perroncito: Med. veter. 1877 [790]. LANZO. Gordius Tolosanus Rosa V.: Decticus sp., Camerano: Ric. parass. e polim. [155]. MONCALIERI. Diplodiscus subclavatus Dies.: 7riton cristatus, De Filippi: Ann. se. nat. 1854 [287]; (Diplodiscus Diesingi) Planorbis vortex, De Filippi: Mèm. II, 1855 [285]. Cercaria armata v. Sieb.: Lymnaea palustris, De Filippi: Mèm. II, 1855 [285]. — 301 — C. virgula Dies.: ByMinia tentaculata, De Filippi: Mèm. II, 1855 [285]. C. coronata De Fil.: Lymmnaea palustris, L. stagnalis, De Filippi: Mèm. II, 1855 [285]. PINEROLO. Distomum hepaticum Abild.: OQvis aries, Perroncito: Ann. Agricolt. [778]; I parass. 1882 [809]. D. lanceolatum Mehl.: Ovis aries, Perroncito: I parass. [809]. Onchocerca reticulata Krcol.: Bos faurus, Perroncito: I parass. 1882 (Berti) [809]. CANAVESE. Distomum hepaticum Abildg.: Ovîs aries, Perroncito: Ann. Agricolt. [778]. Echinococcus polymorphus Dies.: Bos taurus, Perroncito: Med. veter. 1877 [790]. Strongylus pulmonaris Ercol.: Bos taurus, Ovis aries, Perron- cito: Ann. Agric. [817]. RIVAROLO Canavese. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Rossi M.: Repert. med. 1825 [915]. Anchilostoma duodenale Dub.: Zomo, Perroncito: L’ osservat. 1884 [805]. VILLASTELLONE. Cercaria neglecta De Fil.: Cycelas corneus, De Filippi: Mèm. II, 1855 [285]. Provincia di Novara. ASIGLIANO. Eustrongylus gigas Dies.: Canzs familiaris, Della Rovere: Med. veter. 1863 (Strongylus renalis) [293]. GRAGLIA. Monostomum faba Brems.: Passer domesticus, Perroncito: I parass. 1882 [809]. — 302 — MOSSO S. MARIA. Taenia (7. solium ?): Homo, Regis: Giorn. med. Torino 1842 [874]. ORTA (Lago). Diplozoon paradoxum v. Nordm.: Cyprinus cephalus, Parona e Perugia: Tremat. pesci ital. 1890 [728]. Tetraonchus monenteron G. Wag.: Zsoa lucius, Parona e Perugia: l. cit. [728]. TRABUCCO (Val Superiore Mosso). Gordius Tolosanus Duj.: Yomo, Cerruti e Camerano: Giorn. Accad. Torino 1888 [155, 195). VALDUGGIA. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Zenone: Ascesso volum. [1186]. VALLE S. NICOLAO. Taenia (7. solium ?): Homo, Cologno: Repert. med. 1823 [218]. VARALLO-POMBIA. Bothriocephalus latus Brems. (var. tenellus Gr.): Homo, Grassi: Ann. univ. med. 1880 [461). VARALLO-SESIA. Heterakis vesicularis Rud.: Gallus domesticus, Parona: Elmint. sarda 1887 [714). VERCELLI. Distomum hepaticum Abild.: Ovis arzes, Perroncito: I parass. 1882 (Vercellese) [809]. D. lanceolatum Mehl.: Oviîs aries, Perroncito: |. cit. 1882 (Vercellese) [809]. D. sp.?: Rana esculenta, Bassi: Malatt. parass. rana 1879 [52]. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Poletti: L’osservat. 1881 [849]. Filaria immitis Leidy: Canis familiaris, De Silvestri: Med. veter. 1371 [318]. Provincia di Cuneo. RACCONIGI. Cercaria sp. (D. duplicatum): Anodonta cygnea, De Filippi: Origine perle [283]; Mèm. I. 1855 [284]; Giglioli ed Issel: Pelagos, pag. 302, 1884. SANFRONT. Cysticercus cellulosae Rud.: Momo, De Vincentiis: Ann. ottalm. 1889 [825]. SA VIGLIANO. Taenia sp.?: Homo, Buniva: Theses, 1788 [198]. VALDIERI. Anguillula sp. ? (larva): Zamenis viridiflavus, Perroncito: Ann. Agricolt. 1889 [824]. Provincia di Alessandria. ASTI (S. Mauro di Passivne). Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Perroncito: L’osservat. 1881 p. 103 [805]. CASALE. Distomum sp.?: Rana esculenta, Bassi: Malat. parass. rana [52]. MONCUCCO Torinese. Taenia solium L.: Yomo, Musso: L’osservat. 1880 [676]. PONZCONE. Taenia solium L.: omo, Rampoldi: Gazz. ospit. 1885 [871]. Cysticercus cellulosae Rud.: omo, Rampoldi: 1. cit. (871). TORTONA. Ascaris lumbricoides Cloq.: Yomo, Rampoldi: Ann, ottalm. 1884 [870]. VIALE d'Asti. Filaria lacrymalis Gurlt: Bos taurus, Perroncito:1 parass. 1882 [809]. — 304 — CANTON TICINO RAVECCHIA (Bellinzona). Trichina spiralii Owen: Homo, Sus scrofa, Jauch: Ann. univ. medic. 1869 [520]; Beroldingen: Trich. a Ravec- chia 1869 [??, 78]; Anonimo: Educat. svizz. 1869 [27]; Perosino: Accad. med. Tor. 1869 [?70]; Pavesi: Democraz. 1869 [754]; Atti soc. ital. 1879 [755]. AIROLO (S. Gottardo). Distomum hepaticum Abild. (ova): Zomo, Perroncito: I pa- rass. [809]. Anchilostoma duodenale Dub.: Momo, Pagliani e Bozzolo: Giorn. Igiene [697]; Giaccone: Le gallerie a fondo ecc. [434]; Tibaldi: Gazz. ospit. 1880 [1068]; Perroncito: Comunicaz. prevent. [797] ed altre (V. Sistematica; Anch/o- stoma, pag. 230 a 252). Rhabdonema strongyloides Leuk. (Anguelulla intestinalis Bav.): Homo, Perroncito: l. cit. [797]. LOMBARDIA Provincia di Sondrio (Valtellina). SONDRIO. Bothriocephalus latus Brems.: Homo, Grassi: Gazz. med. lomb. 1879 [459]. Provincia di Como COMO (Lago). Bothriocephalus latus Brems. (larva): £soa lucius, Perca fluvia- tilis, Parona E.: Rend. Ist. lomb. 1886 [42]; Arch. sc. med. 1887 [743 a 746): Grassi e Rovelli: Accad. med. Torino [489]. à — 305 — LAGO MAGGIORE. Cercaria chlorotica Dies.: Paludina vivipara, P. achatina, De Filippi: Mèm. I. 1855 [284]. C. armata v. Sieb.: Lythimia tentaculata, De Filippi: Orig. perle [288]. C. echinata v. Sieb.: Bythinia tentaculata, De Filippi: I. cit. [288]. C. vesiculosa Dies.: Bythinia tentaculata, P.achatina, De Fi- lippi: Mèm. II. 1857 [286]. Tetracotyle (C. vesiculosa, C. echinatoides) Lymnaea auricu- lavia, Paludina vivipara, P.achatina, De Filippi: 1. c. 1857 1286). Bothriocephalus latus Br. (larva): Zso@ lucîus, Perca fluvia- tiliss Parona KE.: 1. c. 1886, 1. c. 1887 [742, 743). GAVIRATE. Taenia nana v. Sieb.: Homo, Comini: Gazz. med. lomb. 1888 [222]. MACCAGNO. Taenia solium L.: Momo, Dubini: Entozoogr. p. 50 [3888]. ROVELLASCA. Taenia crassicollii Rud.: Felis catus, Grassi e Parona: Atti soc. ital. 1879 [487]. T. progtottina Dav.: Gallus domesticus, Grassi e Rovelli: Centralbl. Bact. [492]. Cysticercus pisiformis Zed.: Lepus cuniculus, Grassi: Gazz. med. lomb. [454]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Grassi: Alcuni parass. d. uomo ASSI [462]. A. mystax Rud.: Felis catus, Grassi: Gazz. med. 1879 [459 A.) Oxyuris vermicularis Brems.: Momo, Grassi: Gazz. ospit. 1851 [462]. O. ambigua Rud.: Lepus cuniculus, Grassi: Gazz. med. lomb. 1878 [454]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII 20 — 306 — Dochmius trigonocephalus Duj. (D. Balsami): Lelis catus, Pa- rona e Grassi: Rendic. Ist. lomb. 1878 [722]; Grassi: Gazz. med. lomb. [454]. . Rhabdonema strongyloides Leuck. (AnguWMlula intestinalis Bav.): Homo, Grassi: Rendie. Ist. lomb. 1878 [455, 456); Gazz. med. lomb. 1883 [463]. R. (Arnguillula) longus Gras.: Ovis aries, Grassi e Segrè: Atti Accad. Lincei 1887 [494]. R. (Anguillula) sp.?: Sus scrofa, Grassi: Gazz. med. lomb. 1878 [455]. R. (Anguillula) sp.?: Putorius vulgaris, Grassi: Gazz. med. lomb. 1878 [466]. VARESE. Distomum ovatum Rud.: Gallus domestieus (ovo), Perroncito: I parass. 1882 [809]. D. sp.?: Paludina vivipara, P. achatina, De Filippi: Mem. I, 1855 [294]. Cercaria echinata v. Sieb.: Paludina vivipara, De Filippi: Orig. perle [283]. C. armata v. Sieh.: BytQinia tentaculata, De Filippi: Orig. perle [288]. T. solium L.: Yomo, Parona K.: Int. cestodi 1882 [736]. Cysticercus cellulosae Rud.: Z/omo, Parona E.: Tre casi di O. cell. 1885 [739]. T. saginata Goeze: Homo, Parona K.: Int. cestodi, 1882 [736]. T. nana v. Sieb.: omo, Comini: Gazz. med. lomb. 1888 [228]. T. flavopunetata Weinl.? (7°. varesina Par.): Homo, Parona K.: Caso T. flavopune. 1884 [788]. Bothriocephalus latus Brems.: Homo, Parona E.: Int. cestodi 1882 [736]; Tre casi Botr. 1880 [?82] e Gazz. med. lomb. 1887 742]; 1SS$8 [748]; Bizzozero: L’osservat. 1880 [90]; Grassi e Ferrara: Deutsch. med. Wochenschr. 1886 [484]. (Larva): Zsox lucius, Perca fluviatilis, Parona B.: 1. cit. [742 a 746]; Grassi e Rovelli: Accad. Gioen, 1888 [489]. — 307 — Anchilostoma duodenale Dub.: Momo, Parona E.: Ann. univ. med. 1880 [733]; Estr. etereo 1881 [734]; Nuovi appunti Malatt. minat. 1881 [7835]; Insuccessi estr. eter. 1882 [737]; Xelaz. cura minat. osp. Varese 1885 [740]. Provincia di Bergamo. BERGAMO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Lussana F.: Atti Ist. ven. 1882 [5583]; Gazz. med. lomb. 1882 [552]. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Tosatto: Gazz. ospit. 1882 [1076 a 1078]. GANDINO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Lussana P.: Gazz. med. lomb. 18641 (556). S. PAOLO D’ARGON. Ascaris lumbricoides Clog.: Momo, Contini: Antol. med. 1894 [2835]. Provincia di Brescia. BRESCIA. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Rodolfi: Gazz. med. lomb. 1857 [24 e 904]; Maraglio: Aten. Brescia 1888 [575]. Anchilostoma duodenale Duh.: omo, Tosatto: Comment. Aten. Brescia 1883 (1079). Gordius Tolosanus: Homo, Camerano: Acc. se. Torino [155]. CARPENEDOLO. Ascaris lombricoides Cloq.: Homo, Maraglio: Gazz. med. lomb. 1857 [574]. CHIARI. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Maj: Gazz. med. lomb. 1873 [565]. — 308 — LONATO. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Marchioli: Gazz. med. lomb. 1882 [586]. PISOGNE. Anchilostoma duodenale Dub.: Zomo, Tosatto: Gazz. med. Prov. ven. 1881 [1076]; Gazz. ospital. 1882, p. 339 [1077]; id. Bergamo 1882 [1078]; Maj: Gazz. med. lomb. 4881 e 1882 [563, 564). Provincia di Milano. MILANO. Distomum hepaticum Abildg.: Zomo, Frank: Opere T. V. 1828 [400]; Brera: Mem. p. 94 [120]. D. lanceolatum Mehl.: Yomo, Dubini: Entozoogr. 1850 p. 164 (333). Taenia solium L.: Homo, Palletta: Mal. bamb. di Rosen. 1750 [913]; Mojoli: Ann. univ. med. 1834 [617]; Guzzardi: Giorn. int. sc. m. 1885 (var. minor) [51]; Denti: Alc. casi poliamb. 1889 [812]; Bernardoni: Bollett. poliamb. 1890 [76]; Maj: Gazz. med. lomb. XXXIV, 1874 [566]; Dubini: Ento- zoogr. pag. 187, 188 (caso Moretti), pag. 337, 338 (nota) 1850 1883]; Crosio: Gazz. med. lomb. 1853 (7. solum ?) [259]. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Frank: Met. cur. mal. Vol. XI, p. 34, 1828 [400]; Sangalli: Ann. univ. med. 1852 [936]; Verga: Giorn. sc. med. 1839 [1119]; Visconti: Ann. univ. med. 1862 [1128]; Gonzalez: Gazz. med. lomb. 1875 [447]; Denti: Boll. poliamb. 1889 [312]; Lainati: Ann. univ. med. 1874 (cellul. ?) [525]. Sus scrofa: Corvini: Carni majale, 1875 [248]; Guzzoni, Lanzillotti: Clin. veter. 1880 [512]. T. saginata Goeze: Homo, Masserotti: Gazz. med. lomb. 1851 [595]; Grassi: Gazz. med. lomb. 1879 [458]; Denti: Boll. poliamb. 1889 [812]; Bernardoni: Boll. poliamb. 1890 [76]. adlispoi= C. bovis Cobb.: Bos taurus, De Capitani: Clin. veter. 1890 [279!. T. nana v. Sieb. (ova): Homo, Grassi: Gazz. med. lomb. 1879 [459]; Visconti e Segrè: Rend. Ist. lomb. 1886 [1127]. T. diminuta (7°. leptocephala) Rud.: Mus decumanus ecc., Grassi: Acc. sc. Torino 1888 [473]. Echinococcus polymorphus Dies.: Yomo, De Cristoforis: Ann. univ. med, 1873 [280]; Dubini: Entozoogr. p. 220, 1850 (383). Bothriocephalus latus Brems.: /Zorm0, Dubini: Entozoogr. 1550 p. 182-196 [888]; Masserotti: Gazz. med. lomb. 1851 595]; Grassi: Gazz. med. lomb. 1879 [459, 484]; Bernardoni: Boll. poliamb. 1890 [76]. B. serratus Dies.: Canis f/amiliaris, Generali: Note elmint. (427). Ascaris lumbricoides Clog.: Homo, Dubini: Ann. univ. med. 1843 (832], Entozoogr. 1850 [388]; Bizzozero: Casi anat. patol. 1879 [88]; Galvagno-Bordonari: Riv. Ital. 1885 [416]. A. megalocephala Cloq.: £Qquus caballus, Generali: Note elmint. 1878 [427]. Oxyuris vermicularis Brems.: Momo, Dubini: Entozoogr. [338]; Grassi: Gazz. ospit. 1881 [462]. Angiostomum nigrovenosum Rud.: lana esculenta, Dubini: En- tozoogr. p. 39 [333]. Anchilostoma duodenale Dub.: //omo, Dubini: Ann. univ. med. 1843 [882] ed Entozoogr. 1850, p. 117 [888]; Sangalli: Geogr. elmint. 1866 |938]; Grassi: Arch. sc. med. 1879 [460]. Eustrongylus gigas Dies.: Canis familiaris, Dubini: Ento- zoogr. p. 115 888]. Strongylus armatus Rud.: £quus caballus, Generali: Note elmint. 1878 [427). Syngamus primitivus Molin: Phasianus sp., Perroncito: I parass. 1882 [809]. Tricocephalus dispar Owen: Homo, Dubini: Ann. univ. med. 1843 [882]. — 310 — Rhabdonema strongyloides Leuck. (Anguilla intestinalis): Homo, Grassi: Gazz. med. lomb. |455, 456]; Grassi e Segrè: Accad. Linc. 1887 [494]. Filaria inermis Grassi: £Quus caballus, Grassi: Gentralbl. Parass. 1887 [468]. F. immitis Leidy: Canis famailiaris, Oreste: Lez. di patol. veter. 1871 p. 410, fig. 2 [690]; Lanzillotti: Clin. veter. 1881 p. 212 [5831]. ABBIATEGRASSO. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Gemelli: Ann. univ. med. 1857 [426]. BINASCO. Bothriocephalus latus Brems.: Homo, Tibaldi: Gazz. med. lomb. 1853 [1067]. BOLLATE. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Duci: Gazz. ospit. 1885 (884). CASALMAJOCCO. Echinococcus polymorphus Dies. : ZZ0mo, Orsi: Gazz. med. lomb. 1872 [692]. CASSANO MAGNAGO. Taenia solium L.: Homo, Dubini: Entozoogr. pag. 50, 1850 [838]. CUSAGO. Taenia nana v. Sieb.: Homo, Visconti-Segrè: Rend. Ist. lomb. 1886 [1127]. LODI VECCHIO. Ascaris lumbricoides Gloq.: Momo, Sargenti: Gazz. med. lomb. 1875 [950]. MELEGNANO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Visconti: Ann. univ. medie. 1869 [1124]. MONZA. Syngamus primitivus Molin: Phasianus colchicus; Meleagris — 311 — gallopavo, Bassi: Tracheite verm. 1881 [54]; Perroncito: I parass. 1882 [809]. Anchilostoma duodenale Dub.: Momo (proven. dal Brasile), Polatti: Gazz. med. ital. lomb. 1884 [848]. SARONNO. Filaria papillosa Rud.: £quus caballus, GCorvini: Influenza parass. 1874 [242]. VEDANO. Anchilostoma duodenale Dub.: Momo, Bareggi: Gazz. ospit. 1882 [43]. Provincia di Pavia. PAVIA. Diplodiscus mutabilit. Dies. (D. Diestingi D. Fil.): Planorbis nitidus, De Filippi: Nuovi Entoz. 1837 [281]. Holostomum variabile Nitzsch: Buteo vulgaris, Parona Q.: Elm. sarda p. 330 [714]. Diplostomum cuticola Dies.: Cobitis taenia, Pavesi: Rend. Ist. lomb. 18S1 [758]. Aspidogaster conchicola v. Baer: Amnodonta fluviatilis, (racc. Parona 1890). Distomum hians Rud. (Fasciola epatica): Ardea purpurea, Rosa V.: Lett. zool. 1794 [912]. D. polymorphum De Fil.: Planorbis submarginatus, De Fi- lippi: Nuovi Entoz. 1837 [281]. Cercaria echinata v. Sieb.: Bytlinia tentaculata, De Filippi: I. c. 1837 [281}. Cercaria virgula Dies.: Bythinia tentaculata, De Filippi: Mèm. II 1855 |285). C. brachyura De Fil.: Planorbis submarginatus, De Filippi: N. entoz. 1837, p. 337 [281]. Redia gracilis ;2. gern. e n. sp.: Planorbis nitidus, De Filippi: I. cit. 1837 [281]. — 312 — Taenia solium L.: //omo, Brera: Lezioni [119]; Mem. pag. 44 [120]; Fadini: De taenia [865]; Sangalli: Punti contro- versi 1877 [940]; Faravelli: Ann. ottalm. 1887 [369]; Frank: Met. cur. mal. p. 32, 1828 [400]; Brera: Lez. teor. prat. pag. 97 e 104 [119]; Schuller: Dissert. 1837 [957]; Scarenzio: Ann. univ. med. 1884 [954]; Rampoldi: Gist. retror. (868 e 870]. Cysticercus cellulosae Rud.: Momo, Sangalli: Ann. univ. med. 185S [987]; Echinoc. feg. 1868 [939]; Caso di otto tenie 1886 [943]; Punti controv. 1877 [940]. T. saginata Goeze: Homo, Sangalli: Punti controv. 1877 [940]; id. Otto casi tenie 1886 [943]; Grassi: Gazz. med. lomb. 1879 [458]. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Brera (Idatidi): Lez. teor. prat. p. 26 [119]; Orsi: Gazz. med. lomb. 1890 (Pavia?) [694]; Sangalli: Rend. Ist. lomb. 1890 [944]. Gallus domesticus, Rosa V.: Lett. zool. 1794 (Idatidi) [912]. Coenurus cerebralis Rud.: Ovis arsies, Tartaglia: Orig. vermi [1056]. T. nana v. Sieb.: Homo, Orsi: Gazz. med. lomb. 1889 /698). T. vaginata Rud.: Himantopus candidus, Rosa V.: Lett. zool. 1794 (7°. cucurbitina) [912]. T. parallelepipeda Rud.: Lanius ercubitor, Rosa V.: 1 cit. 1794 (7°. cucurbitina) [912]. T. cesticilus Molin: Gals domesticus, Polonio: Cephalocot. [858]. T. infundibuliformis Goeze?: Gallus domesticus, Scopoli: An. V. Hist. nat. 1772 (Pavia?) [958]. Bothriocephalus latus Brems.: Homo, Frank: Met. cur. mal. p. 28, 29, 1328 [400]. B. plicatus Rud.: Aiphias gladius, Rudolphi: Ent. synops. (da Spedalieri, Museo zool. ?) [924]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Frank: Met. cur. mal. XI p. 48 [400]; Brera: Lez. teor. prat. p. 105 [119]; Scotti: — 313 — Gazz. med. loinb. 1857 [965]; Rampoldi: Ann. ottalm. 1880. 1884 [867, 870, 371); Sangalli: Punti controv. 1877 [940]; Ist. lomb. 1880, e Compt. r. Congr. Genéve |942]; Dubini: Entozoogr. p. 286 [333]; Scortegagna: Facoltà riprod. asc. 1841 [961]. A. microcephala Rud.: Ciconia nigra, Rosa V.: Lett. zool. 1794 (912). Oxyuris vermicularis Brems.: Homo, Brugnatelli: Giorn. med. 1795 (128]; Rampoldi: Gazz. ospit. 4885 [871]; Sca- renzio: Ann. univ. med. 1584 [954]. 0. vivipara Probst.: £quus caballus, Fiorentini: Boll. sc. 1890 [885]. Heterakis maculosa Rud.: Gallus domesticus, Parona (C.: Elm. sarda 1887 |714]. Atractis dactyluris Rud.: Testudo graeca, Parona C.: L cit. p. 345 (714). Trichocepha!us dispar Owen: Momo, Dubini: Entozoogr. p. 87, 1850 [383]. Eustrongylus gigas Dies.: Cunis familiaris, Frank F. e P.: Hufel. Jour. 1790 [899]; Met. cur. malatt. [400]. Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Sangalli: Punti con- trov. 1877 [940]; Geografia elmint. [938] e Imparziale: 1378 941]; Grassi e Parona: Tipografia Marelli 1878; Atti soc. ital. 1878; Ann. univ. med. 1879 [485, 488 e 724]; Ciniselli: Ann. univ. med. 1879 [203]; Rampoldi: Quelq. not. [869]; Gazz. ospit. 1885 [871]. Dochimus trigonocephalus Rud. (D. Balsami Par. e Gr.): Canis familiaris, Parona e Grassi: Rend. Ist. lomb. 1878 [722]. Rhabdonema strongyloides Leuck. (Anguilla intestinalis, Bavay): Homo, Parona e Grassi: Arch. sc. med. 1879 [486]; e Golgi, Monti: Rend. Ist. lomb. 1844 [444]; Arch. sc. med. 1886 [445). ? Filaria perforans Molin: Mustela martes, Rosa V.: Lett. zool. 1794 (Gordio medinense) [912]. — 314 — F. immitis Leid. (embrioni): Canis familiaris, Solera: Rend. Ist. lomb. 1876 [976]. F. sp.?: Equus caballus, Brera: Memor. 1811 (Gordivs) [120]. F. Ardeae nigrae Rud.: Ciconia nigra, Rosa V.: Lett. zool. 1794 (Gordio mesenterico) [912]. F. nodulosa Rud.: Lanius collurio, Rosa V.: Lett. zool. 1794 p. 23 (gordio) [912]. ARENA PO. Cysticercus cellulosae Rud.: HYomo, Lombroso: Riv. clin. Bologna 1867 [545]. BORGO S. SIRO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Sangalli: Echin. fe- gato [939]. BRESSANA. Ascaris lumbricoides L.: Momo, Rampoldi: Ann. ottalm. 1884 [870]. CASALUNOVO (Vigevano). Filaria lacrymalis Gurlt: Bos taurus, Moroni: Med. veter. 1864 [672]. CERVESINA. Taenia nana v. Sieb.: Homo, Senna: Gazz. med. lomb. 1889 [969]. GARLASCO. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Scottini: Ann. univ. med. 1881 [966]; Rampoldi: Ann. ottalmol. 1888 [872]. MAGHERNO. Taenia nana v. Sieb.: Homo, Senna: Gazz. med. lomb. 1SS9 [698, 969]. MONTÙU’ DE GABBI. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Rampoldi: Ann. ottalm. 1884 [870]. MORMOROLO (Voghera). Taenia nana v. Sieb.: omo, Senna: Gazz. med. lomb. 1889 [969]. — 315 — SANNAZZARO B. Taenia nana v. Sieb.: Yomo, Senna: Gazz. med. lomb. 1889 1969). SILVANO-PIETRA. Ascaris lumbroicoides Cloq.: Homo, Rampoldi: Ann. ottalm. 1884 [871]. SOMMO. Taenia nana v. Sieb.: Homo, Senna: Gazz. med. lomb. 1889 (969). STRADELLA. Taenia solium L.: Homo, Rampoldi: Comunicaz. ottalm. (870). T.nana v. Sieb.: Homo, Senna: Gazz. med. lomb. 1389 [969]. TRAVACCO. Echinococcus polymorphus Dies. : Homo, Sangalli: Echinoc. fegato 1868 [939]. VIDIGULFO. Taenia solium L.: omo, Rampoldi: Gistic. retroret. 1850, [868). Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Rampoldi: (I. cit.) [868]. VOGHERA. Cysticercus cellulosae Rud.: Sus scrofa, Sangalli: Geogr. elmint. [988]. Provincia di Cremona. CREMONA. Taenia solium L. (2): /Zomo, Guidetti: Vermi umani 1783 (509). T. saginata Goeze: Homo, Salomoni: Anchilostom. 1882 p. 32 [981]. Bothriocephalus latus Brems.: omo, Salomoni: 1. cit. [931]. Ascaris lumbricoides L.: omo, Salomoni: I. cit. [981]. Trichocephalus dispar Owen: omo, Salomoni: |. cit. [981]. — 316 — Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Salomoni: |. cit. [981] e Bollett. comit. cremon. 1881 [980]. Sclerostomum tetracanthum Dies.: Equus caballus, Salomoni: Anchilost. 1. cit. p. 42 [981]. CREMA. Taenia solium L.(?): Homo, Oliari: Gazz. med. lomb. 41851 [687]. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Brera: Mem. p. 160 [120]; Idrope ascite 1843 [121]. Bothriocephalus latus Brems.: Homo, Oliari: Gaz. cit. [687]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Brera: Mem. p. 221 [120]. FORMIGARA. Ascaris lumbricoides L.: Y70mo, Monteverdi: Bollett. med. ceremon. 1889 |689]. GUSSOLA. Ascaris lumbricoides L.: Homo, Valle: Gazz. med. lomb. 1864 [1102]. PANDINO. Echinococcus (idatidi): Homo, Zuccari: Ann. univ. med. 18418 [1141]. TORRICELLA DEL PIZZO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Valle: Gazz. med. lomb. 1864 [1102]. Provincia di Mantova. MANTOVA. Cysticercus cellulosae Rud.: Sus scrofa, Mambrini: Tip. Mondovì, 1874 [570]. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Gallico: Gazz. med. Prov. ven. 1878 [411]. Anchilostoma duodenale Dub.: Yomo, Perroncito: L’osservat. 4881 p. 170 (Provincia mantovana) [804]. — 817 — TRENTINO. TRENTO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Cavazzani: Riv. ven. sc. nat. 18S6 [192). Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Chiaruttini: Riv. ven. 1888 p. 272 [197]. MEZZOLOMBARDO. Ascaris lumbricoides L.: omo, Donati: Ann. univ. med. 1878 [830]. VENETO. ALPI VENETE. Heterakis compar Schrank: Tetrao tetrivr, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050). LAGO DI GARDA. Bothriocephalus proboscideus Rud.: Salmo carpio, Stossich: l. cit. [1050]. Provincia di Verona. VERONA. Taenia saginata Goeze: Homo, Bruni: Accad. Agric. 1884 [180]. T. solium L.: Momo, Bruni: Ace. Agrie. 1884 [130]. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Bruni: Gazz. med. 1SS0 [129]. Triaenophorus nodulosus Rud. (?): Gasterosteus aculeatus, De Betta: Ittiolog. veronese p. DI (BotQriocephalus latus) 1862. Anchilostoma duodenale Dub.: Zomo, Bonuzzi: Riv. clin. ASSI e 1SS4 [98, 99). ? Filaria immitis Leidy: Canis familiaris, Zeviani: Vermi veri, 1809 [1137]. — 318 — BELFIORE. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo. Bonuzzi: Gazz. med. ven. 1884 [99]. PARONA. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Bonuzzi: Gazz. med. ven. 1884 [99]. VILLA-BARTOLOMEA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Alessio: Echinoc. fegato 1879 [16]. Provincia di Vicenza. VICENZA. ? Ascaris: Homo, Scortegagna: N. Ann. st. nat. Bologna 1848 [962]; (riport. in Dubini: Entozoogr. p. 148-149) [333]. ASIAGO. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Talini: Gazz. med. lomb. 1883 [1058]. LONIGO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Scortegagna: Giorn. med. Pavia 1844 [961]; Nuovi Ann. Bologna 1848 [962]. Oxyuris vermicularis Brems.: Homo, Scortegagna: I. cit. 1841 [961]. TIENE. Taenia solium L.: omo, Bruni: Acad. Agr. 1884 [180]. VALSTAGNA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Borgherini: Contrib. cura 1882 [106]. Provincia di Treviso. TREVISO. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Volpi e Franchi: Gazz. med. ven. 1863 (caso Ceccarel) [1131]. — 319 — C. bovis Cobb.: Bos taurus, Borelli: Sui peric. di man- giare carni ecc. 1886 [102]. Provincia di Belluno. BELLUNO. Coenurus cerebralii Rud.: Bos taurus, Perroncito: Ri- forma med. 18S5 [816]. Provincia di Padova. PADOVA. Polystomum integerrimum Rud.: Myla viridis, Bufo viridis, Polonio: Prosp. helm. [852]. Amphistomum truncatum Rud.: Felis catus, Molin (41): Nuovi Myxelm. [625]. Diplodiscus subclavatus Dies.: Rana esculenta, Molin: Atti Ist. ven. 1859 [624]. Hyla viridis: Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. D. conicum Polon.: Natrix torquata, Polonio: 1. cit. 1859 [852]. Diplostomum alatum Dies.: Vu/pes vulgaris, Molin: Prosp. helm. [620]. D. spatula Dies.: Accipiter nisus, Molin: Prosp. cit. [620]. D. auriflavum Molin: Ardea nycticorae, Molin: Prosp. cit. [620]. Holostomum cornucopia Molin: Strix flammea, Molin: Prosp. cit. [620). (1) Per le specie state elencate dal Molin mantengo la località Padova, siccome ebbe a fare l’autore anche per quelle che evidentemente non possono appartenere a detta città, perchè viventi in ospiti marini. Ciò faccio per non portare confusione. Con tutta probabilità questi animali marini saranno prove- nuti tutti dalla vicinissima laguna veneta. Ho escluso soltanto gli elminti di animali esotici, per quanto il Molin vi avesse aggiunta l'indicazione Padova, — 320 — H. variabile Nitzsch: Otus vw/garis Haliaetus albicilla, Molin: Prosp. helm. [620]; Nuovi Myxelm. [625]. H. lagena Molin.: Glaucidium passerinum, Molin: Prosp. cit. [620). H. spaerula Duj.: Garrulus glandarius, Molin: 1. cit. [620]. H. longicolle Duj.: Larus redibundus, Molin: Nuovi Myxelm. (625). H. clavus Molin: Merlucius esculentus, Molin: Prosp. helm. [620]. Codonocephalus mutabilis Dies. : ama esculenta, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]; Molin: N. Myxelm. [625]. Tylodelphis sp.?: Rana esculenta, R. temporaria, Caldani: Mem, soc. ital. [149]. Distomum hepaticum Abildg.: Ovis artes, Bos taurus, Molin: Nuovi Myxelm. [626]. D. trigonocephalum Rud.: Putorius vulgaris, Molin: Prosp. helm: [620]; Erinaceus europaeus, Molin: Nuovi Myxelm. (625). D. Putorii Molin: Putorius vulgaris, Molin: Prosp. cit. [620]. D. armatum Molin: Gallus domesticus, Molin: Prosp. cit. [620]. D. heteroclitum Molin: Cothurnix communis, Molin: 1. cit. [620]. D. ferox Zeder: Ciconia alba, Molin: 1. cit. [620]. D. echinatum Zeder: Ardea nycticorax, Molin: |. cit. [620]. D. bilolbum Rud.: Plegadis falcinellus, Molin: Prodr. f. helm. [634]. D. singulare Rud.: Plegadis falcinellus, Molin: 1. cit. [634]. D. marginatum Molin: (D. dimorphum Dies.) Querquedula crecca, Molin: Prosp. helm. [620). D. spinulosum Rud.: Larus argentatus, L. ridibundus, L. capistratus, Podiceps cristatus, Molin: l. cit. [620]. D. anceps Molin: Fica atra, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. D. naja Rud.: Natrix torquata, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. — 321 — D. caudatum Polon.: Natrix torquata, Polonio:].cit. [852]. D. allostomum Dies.: Natrix torquata, Tropidonotus viperinus, Polonio: I. cit. |852]. 5 D. assula Dies.: Zropidonotus viperinus, Polonio:1. cit. 852]. D. arrectum Duj.: Lacerta muralis, Molin: N. Myxelm. [625,. D. mentulatum Rud.: Zacerta muralis, Molin: 1. cit. [625]. D. simplex Polon.: Lacerta muralis, Polonio: Prosp. helm. 825]; Molin: I. cit. [626]. D. Nardoi Polon.: Lacerta muralis, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. D. cygnoides Zed.: Rana esculenta, Molin: N. Myxelm. [6265]; Polonio: |. cit. [852]. D. clavigerum Zed.: Rana esculenta, Molin: |. cit. [625]: Polonio: Il. cit. [852]. D. variegatum Rud.: Rana esculenta, Molin: |. cit. [625]; Polonio: l. cit. [852]. D. Molini Polon.: lana esculenta, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. D. endolobum Rud.: Rana esculenta, Polonio: |]. cit. |852]. D. crassicolle Rud.: 7riton cristatus, Polonio: |. cit. [852}. D. depressum Polon.: Zrifon cristatus, Polonio: 1. cit. [852]. D. inclusum Polon.: 7'ritorn punctatus, Polonio:1. cit. [852]. D. imbutiforme Molin: Labrax lupus, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. D. Labracis Duj. (D. verrucosum Mol.): Labrax lupus, Molin: l. cit. [625]; Stossich: Prod, f. Adriat. [1088]. D. Fabenii Molin: Cantharus lineatus, Molin: Prodr. f. helm. (684]; Stossich: |. cit. [1083]. D. Polonii Molin: Zrachurus trachurus, Molin: |. cit. [624]. D. fuscescens Rud.: Dentex vulgaris, Molin: N. Myxelm. (625). D. carnosum Rud.: Dentex vulgaris, Molin: |. cit. [626]. D. obovatum Molin: C4krysophrys aurata, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stossich: 1. cit. [1083]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 21 — 322 — D. crenatum Molin: Centrolophus pompilius, Molin: Nuovi Myxelm. cit. [625]. D. unicum Molin: Centrolophus pompilius, Molin: 1. cit. [625]. D. bacillare Molin: Centrolophus pompilius, Molin: 1. cit. [625]. D. excisum Rud.: Scomber scomber, S. colias, Molin: Prosp. helm. [620]. D. hystrix Duj.: Ahombus maximus, Molin: Prosp. cit. [620]. D. cesticilum Molin (D. bicoronatum Stoss.): Lophius pisca- torius, Molin: Prosp. helm. [620]. D. foliaceum Molin: Gobus paganellus, Molin: Prodr. f. helm. [634]; Stossich. Prod. f. Adriat. [1038]. D. papilliferum Molin: Belone acus, Molin: 1. cit. [634]; Stossich: I. cit. [1038]. D. hemicyclum Molin: Belone acus, Molin: Nuovi Myxelm. 1625]. D. gibbosum Rud.: Belone acus, Molin: I. cit. [625). D. serpentatum Rud.: Sayris Camperi, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. D. atomon Rud.: Plafessa passer, Molin: l. cit. [625]. D. globiprrum Rud.: Scardinius erythrophthalmus, Molin: Prosp. helm. [620]. D. ocreatum Rud.: Alosa vulgaris, Molin: Prosp. helm. [620]. D. rufovirile Rud.: Conger vulgaris, Anguilla vulgaris, Mo0- lin: Prosp. helm. [620]; Labrax lupus, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. D. calceolus Molin: Cornger vulgaris, Molin: Prosp. helm. 1620]; Stossich: Prod. f. Adriat. [1038]. D. inflatum Molin: Anguilla vulgaris, Molin: Nuovi Myxelm. (625). D. grandiporum Rud.: Angwlla vulgaris, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. D. appendiculatum Rud.: Anguilla vulgaris, Molin: N. Myxelm. [625]. — 323 — D. semiarmatum Molin: Acipenser Naccari, Molin: Prosp. helm. [620]. D. ellipticrum Molin: Acipenser nasus, Molin: l. cit. [620]. D. soccus Molin: Mustelus plebejus, Molin: 1. cit. [620]. Gasterostomum gracilescens G. Wag.: Lophius piscatorius, Molin: Nuovi Myxelm. [625]. G. crucibulum Ger. v. Ben.: Conger vulgaris, Molin: Prosp. helm. [620]. G. laciniatum Molin: (non fimbriatum): Anguilla vulgaris, Molin: N. Myxelm. [625]. Monostomum attenuatum Rud.: Meleagris gallopavo, Molin: |. cit. [625]. M. ovatum Molin: Crex pratensis, Molin: |. cit. [625]. M. hystrix Molin: ana esculenta, Molin: 1. cit. [625]; Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. M. ellipticrum Rud.: Rana esculenta, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]; Molin: |. cit. [626]. Taenia solium L.: Homo, Montesanto: Ace. sc. Padova 1832 (7. solium ?) [688]; Molin: Cefaloc. 1859 (Malacarne, Podreca) [626]. Cysticercus cellulosae Rud.: omo, Gradenigo: Giorn. ven. 1867 [449]; Congress. ottalmol. Firenze 1877 [451]; Volpi e Franchi: Gazz. med. ven. 1863 [1131]. C. Bovis Cobb.: Bos taurus, Trevisan: Clin. veter. 1890 (1083). Echinococcus polymorphus Dies.: Yomo, Morgagni: De sedib. Ep. XL [667]; Brera: Mem. p. 135 (fisehiosoma globoso) [120]; Maule: Dissert. 1836 [599]; Pennato: Gazz. med. ven. 1882 [763]; Patella: Gazz. med. ven. 1884 [750]; Galeno: Gazz. med. ven. 1884 [410]; Borgherini: Con- tribuz. cura ech. 1882 [105]; Cervesato: Ech. età infantile 1889 [196]. Coenurus cerebralis Rud.: Ovis arzes, Polonio: Cephalocot. [853] Je — 324 — Taenia canina L.: Canis familiaris, Vandelli: Dissert. tres 1758 (7. cucumerina) [1111]; Molin: Cephaloc. 1859 [626]; Prodr. helm. (7°. cucumerina) [620). T. serrata Goeze: Canis familiaris, Polonio: Cephalocot. [853], Cysticercus fasciolaris Rud.: Mus rattus, Polonio: 1. cit. [858]. Sparganum lanceolatum Dies.: £rinaceus europaeus, Molin: Cephaloc. 1859 [626]. S. ellipticrum Molin: Mustela foina, Putorius vulgaris, Molin: Prosp. helm. [620]. Taenia litterata Batsch: Vwlpes vulgaris, Molin: Prodr. f. helm. [684]. T. ovata Molin: Vw/pes vulgaris, Molin: 1. cit. [684]. T. diminuita Rud.: Mus musculus, Molin: Cephalocot. [626]. T. umbonata Molin: Mus musculus, Molin: Prodr. f. helm. [634]: Mus rattus, Polonio: l. cit. [858]. T. expansa Rud.: Bos faurus, Polonio: l. cit. [858]. T. plicata Rud.: Equus caballus, Polonio: |. cit. [858]. T. globifera Batsch (7. flabellum Goeze): Falco rufus; Ha- liaetus albicilla; Circus aeruginosus, Molin: Prodr. f. helm. 13859 [634]. T. undulata Rud.: Corvus frugilegus, Molin: Prodr. cit. 1634]. T. constrieta Molin: Corvus cornia, Molin: |. cit. [684). . angulata Rud.: Merula nigra, Molin: 1. cit. [684]. . craleriformis Goeze: Geciînus viridis, Molin: 1. cit. |634]. . cyatiformis Fròl.: Hirundo urbica, Molin: |. cit. [684]. . nasuta Rud.: Parus major, Polonio: Prosp. helm. [858]. T. malleus Goeze : Gallus domesticus, Molin: Prodr. f. helm. [634]. T. tetragona Molin: Gallus domesticus, Molin: |. cit. [634]. T. cesticilus Molin: Gallus domesticus, Molin: |. cit. [634]. T. Cantaniana Polon.: Meleagris gallopavo, Polonio: Cepha- loc. [858]. HAHA — 325 — T. multiformis Crepl.: Ardea purpurea, A. nycticorar, Molin: Prodr. f. helm. [684]. T. sinuosa Rud.: Arser fera. Polonio: Cephaloc. [858]. . lanceolata Rud.: Arser conereus, Polonio: |. cit. (858). . inflata Rud.: Alca atra, Molin: Prodr. cit. [634]. . megalops Nitzsch: Querquedula crecca, Molin: |. cit. [634]. . conica Molin: Anas doschas, Molin: l. cit. [634]. T. rotundata Molin: ZLacerta muralis, Molin: Cephaloc. 1859 626]. T. solitaria Polon.: Lacerta muralis, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]: Molin: Prosp. helm. [620]. T. dispar Goeze: Bufo vulgaris; B. viridis, Polonio: |. cit. [852]. T. macrocephala Crepl.: Anguilla vulgaris, Molin: Cephaloc. 1859 [626] e Prod. f. helm. [634]. T. hemisphaerica Molin: Anguilla vulgaris, Molin: |. cit. 1859 [626]. Scolex polymorphus Rud.: ARX0ombus marimus (Gymnoscolex); Belone acus (S. triqueter); Trachurus trachurus (S. cornu- copia); Conger vulgaris (S. soleatus), Molin: Prosp. helm. [620]; Solea vulgaris (S. crassus), Molin: Cephaloc. [626]. Anthobotrium cornucopia v. Ben.: Squatina angelus, Molin: Prodr. f. helm. [634]. A. crispum Molin: Mustelus plebejus, Molin: Prodr. f. helm. [634]. A. auriculatum Molin: 7’orpedo marmorata, Molin: Cephal. 1859 [626]; Stossich: Prosp. f. adriat. [1088]. A. longicolle Molin: Scy/lum stellare, Molin: Prodr. f. helm. [634]. Tetrabothrium porrigens Molin: Ardea nycticorar, Molin: Prodr. f. helm. [634]. Acanthobotrium coronatum v. Ben.: Scy/lum stellare, Trygon brucco, Myliobatis aquila, Torpedo marmorata, Molin: Prodr. f. helm. 634). did — 326 — Calliobothrium verticillatum v. Ben.: Mustelus plebejus, M. laevis, Raja batis, Molin: Cephal. 1859 [626] e Prodr. f. helm. [634]. Tetrarhynchus corollatus Rud.: Conger vlgaris, Molin: Prosp. helm. [620]; Gephaloc. (626): Prodr. f. helm. (634]. T. infulatus V. C. (Aspidorrynehus Molin): ScyIlium stellare, Molin: l. cit. [684]. Bothriocephalus latus Brems.: /Zomo, Moscben: Gazz. med. [674]. B. longicolle Molin: Gallus domesticus, Molin: Prodr. f. helm. [684]. B. punctatus Rud.: Anombus maximus, Molin: l. cit. [634, 620). B. crassiceps Rud.: Merlucius esculentus, Molin: |. cit. [634, 620]. B. clavicens Rud.: Anguilla vulgaris, Molin: Gephal. 1859 (Dibothrium) [626]. B. heteropleurus Dies.: Centrolophus pompiliuss Molin: 1. cit. 1859 (Dibothrium) [626]. Amphilina foliacea G. Wag.: Acipernser sturio, Molin: Prosp. helm. (Monostomum foliaceum Rud.) [620]. Triaenophorus nodulosus Rud.: Scardimius erythrophthalmus , Esox lucius, Molin: Prodr. f. helm. [634]. Caryophyllaeus trisignatus Molin: Merlucius esculentus, Molin: l. cit. [634]. C. punctulatus Molin: Conger vulgaris, Molin: 1. cit. [634]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Zomo, Vallisnieri: Osserv. 1713 11105]; Brera: Lez. e Mem. [119, 120]; Rieci: De lumbric. 1824 [884]; Molin: Cephal. e Nem. 1859 [626]; Polonio: Gazz. med. lomb. 1860 (A. alata) [854). A. mystax Rud. (A. triquetra): Canis familiaris, Molin: Prosp. helm. 1859 (620, 634]; Polonio: Gazz. cit. (A. alata) 1854). A. megacephala Cloq.: Bos taurus, Molin: Gephal. cit. (A. lumbricordes) [626]. — 327 — A. rugosa Molin: Bubo ignavus, Molin: Prosp. helm. |620). A. depressa Rud.: Maliaetus albicilla, Circus aeruginosus , Molin: I. cit. [620 e 634). A. angusticollis Molin: Buteo velgaris, Molin: 30 Nemat. {681). A. microcephala Rud.: Ardea ralloides, Molin: Cefaloc. e Nem. [626]; A. nycticorae, Molin: |. cit. [634]. A. semiteres Rud.: Vanellus cristatus, Molin: Prosp. helm. (620 e 634). A. Chiajei Polon.: Chelone mydas, Polonio: Prosp. helm. (852). A. acuminata Duj.: Anguis fragilis; Bufo vulgaris; Hyla viridis, Polonio: Il. cit. |852). A longipene Polon.: Anguis fragilis, Polonio: |. cit. [852]. A. fabri Rud.: Zeus faber, Molin: Prodr. f. helm. [684]. A. rigida Rud.: Lophius piscatorius, Molin: 1. cit. [684}. A. increscens Molin: Lophivs piscatorius, Molin: 1. cit. (684). A. constrieta Rud.: Syngrathus acus, Molin: Cephaloc. [626]. A. minuta Molin: Platessa passer, Molin: Prodr. f. helm. [634]. A. acuta O. F. Miill.: Rhombus marimus, Molin:1 cit. [634]. A. clavata Rud.: Gadus merlucius, Molin: 1 cit. [634.. A. adunca Rud.: Alosa vulgaris, Molin: l. cit. [684]. A. acus Bloch: Belone acus, Molin: 1. cit. [684]. A. ecaudata Duj.: Conger vulgaris, Molin: 1. cit. [634]. A. incrassata Molin: 77ygon brucco, Molin: |. cit. [634]. Heterakis inflexa Rud.: Gallus domesticus, Molin: Cephalocot. [626]. H. vesicularis Fròl.: Gallus domesticus, Phasianus colchicus, Meleagris gallopavo, Molin: Prodr. f. helm. [634]. H. compar Schrank: Coturnix communis, Molin:1. cit. (684). H. dispar Duj.: Glaucidium passerinum, Molin: 1. cit. [634]. H. foveolata Schn.: Solea vulgaris, Dentex vulgaris, Molin: Prosp. helm. (Dacnitis esuriens) [620]. — 328 — H. fusiformis Molin: Platessa passer, Molin: 80 Nem. [681]. H. praecincta Duj.: Conger vulgaris, Molin: Prodr. f. helm. (684). Acanthoceilus quadridentatus Molin.: Mustelus plebejus, Molin: I. cit. [620]. Dispharagus ellipticus Molin: Accipiter nisus, Molin: Monogr. Disphar. [627 e 634). D. spiralis Molin: Gallus domesticus, Molin: Monogr. cit. [627]; Strix flammea, Cephal. e Nemat. 1859 [626]. D. contortus Molin: P/egadis falcinellus, Molin: Monogr. cit. [627]. Echinocephalus uncinatus Molin: 77ygon brucco, Molin: Prodr. f. helm. [634]. E. Cygni Molin: Cygrnus olor, Molin: |. cit. [684]. Dacnitis rotundata Molin: Cantharus lineatus, Molin: Cepha- loc. [626]. D. attenuata Molin: Squalius cavedanus, Molin: 1. cit. [626]. Atractis dactyluris Rud.: Zestudo graeca, Polonio: Prosp. helm. [852]; Molin: Prosp. helm. [620]. Lecanocephalus annulatus Molin: ZLabrax lupus, Molin: Cepha- loc. [626.. L. Kollari Molin: CArysophrys aurata; Labrax lupus, M o- lin: Prodr. f. helm. [634]. Oxyuris semilanceolata Molin: Mus musculus, Molin: Prosp. helm. |620}. 0. paradoxa Molin: Putorius communis, Molin: l cit. [620). 0. armata Polon.: Lacerta muralis, Polonio: Prosp. helm. [852]. 0. acanthura Molin: ZLacerta ocellata, Molin: Cephaloc. e Nem. 1859 [626). 0. mucronata Molin: Bufo vulgaris, Molin: I cit. [626]. 0. tarda Polon.: Bufo vulgaris; B. viridis, Polonio: Prosp. helm. [852]. — 329 — Angiostomum nigrovenosum Rud.: lana esculenta, Polonio: 1. cit. [852]; Molin: Cephaloc. e Nemat. [626]. Hedruris androphora Nitzsch: Z'rz/on puncetatus, Molin: Prodr. f. helm. [6384]; Polonio: 1. cit. [852]; Camerano: Note zool. 1889 [157]. Oxysoma brevicaudata Zed.: Bufo vulgaris, Molin: Prosp. helm. (A. commutata) [620]. Cucullanus microcephalus Duj.: Cistudo europaea, Polonio: |. cit. [852]; Molin: I. cit. [620]. C. papilliferus Molin: Acipenser sturio, Molin: Prodr. f. helm. (634). Agamonema Alausae Molin: A/osa vulgaris, Molin: Prosp. helm. [620]. Histrichis orispinus Molin: Plegadis falcinellus, Molin: Acro- falli, 610 [688]. H. pachicephalus Molin: Cyygnus olor, Molin: Acrofalli 611, 683). H. coronatus Molin: Mergus merganser, Molin: Cephaloc. [626]. Strongylus auricularis Zeder: Rana esculenta, Polonio: Prosp. helm. [852]; Molin: Cefaloc. e Nem. [626]. S. bialatus Molin: Rana esculenta, Molin: Acrof. 514 [6883]. Dochmius trigonocephalus Duj.: Vu/pes vulgaris, Molin: Cefaloc. e Nem. [626]; Acrof. [633]; Prodr. f. helm. [684]. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Molin: Acrofalli [638]; Borgherini: Anch. Prov. ven. 1881 [103 a 105]; Pennato: Gazz. med. ven. 1882 [762]. Trichocephalus dispar Owen: Homo, Morgagni: De sedib., Epist. XIV, 1740 [668]: Montesanto: Analisi Op. Bremser 1S20 [637]; Molin: Cephaloc. [626 e 634]. Trichina circumflexa Polon.: Mus decumanus, Polonio: Prosp. helm. [620]; Lotos 1860. T, microscopica Polon.: Lacerta muralis, Polonio: |. cit. (852). T. agilissima Rud.: Lacerta muralis, Molin: Cefal. e nemat. [626). — 330 — Trichosomum (Calodium) plica Rud.: Vulpes vulgaris, Molin: Acrof. [638, 634]; Stossich: Monogr. Trichos. [1047]. T. alatum Molin: Puforius vulgaris, Molin: Acrofalli (683, 634]; Stossich: 1. cit. [1047]. T. mucronatum Molin: Mustela foina, Molin: 1. cit. [638]; Stossich: I. cit. [1047]. T. annulatum Molin: Gallus domesticus, Molin: Prodr. helm. [620]. T. caudinflatum Molin: Coturnix communis, Molin: Acrofal. [638]; Prodr. f. helm. [634]. T. resectum Duj.: Corvus /rugilegus, Molin: Prodr. cit. [634]; Stossich: 1. cit. [1047]. T. spirale Molin: Plegadis falcinellus, Molin: l. cit. [634]; Stossich: I. cit. [1047]. T. gracile Bellingh.: Merlucius esculentus, Molin: Prodr. cit. [634]. Cosmocephalus Diesingii Molin.: Larus capistratus, Molin: Prodr. f. helm. [684]. C. papillosus Molin: Larus ridibundus, Molin: Cephaloc. [626]. Tropidocerca gynecophila Molin: Ardea nycticorar, Molin: Prodr. f. helm. [634]. Filaria Medinensis Gmel.: Homo, (proven. da Massaua) Velo: Riforma med. 1890 [1114]. F. perforans Molin: Mwustela foina, Putorius communis, Molin: Monogr. filar. [621]; Prodr. f. helm. [634]. F. facrymalis Gurlt ?:Mustela foina, Molin: Monogr. cit. [621). F. altenuata Rud.: Corvus corni, C. frugilegus, Molin: |. cit. [621] e Prodr. f. helm. [684]. F. coronata Rud.: Coracias garrula, Molin: 1. cit. [634]. F. quadrispina Molin: Plegadis falcinellus, Molin: |. cit. [620, 634]. F. oesophagea Polon.: Zropidonotus viperinus, Polonio: Prosp. helm. [852]. — 391 — F. parva Polon.: Bu/o vulgaris, Polonio: 1. cit. (852. Spiroptera strumosa Rud.: Z'a/pa europaea, Molin: Monogr. Spiropt. [629]; Prodr. f. helm. [634]. S. papillata Molin: Squalius cavedanus, Molin: Cephaloc. e nemat. [6261. Ichthyonema (Zara) fuscum Rud.: Labrax lupus, Molin: Gephal. cit. [626]. ? I. Congeri vulgaris Molin: Conger vulgaris, Molin:1. cit. [626]. Echinorhynchus circumflexus Molin: Za/pa europaca, Molin: Prodr. f. helm. [634]. E. Putorii Molin: Putorius communis, Molin: Prodr. f. helm. (634). E. contortus Molin : Striîx fammea? Molin: 1. cit. (620, 634]. E. transversus Rud.: Merula nigra, Molin: Prosp. helm. [620]. E. hepaticus Molin: Pica rustica, Molin: Prodr. f. helm. [634]. E. striatus Goeze: Ardea cinerea, Molin: |. cit. [684]. E. Frassonii Molin: Numenius arquata, Molin: |. cit. [634]. E. stellaris Molin: Anas boschas, Molin: |. cit. [684]. E. anthuris Duj.: 7//on taeniatus (caso di Molin), Came- rano: Note zool. 1889 [157]; Triton cristatus; T. punetatus, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. E. praetextus Molin: 7yzton punctatus, Molin: Prodr. f. helm. [684]; Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. E. lesiniformis Molin: ana esculenta, Molin: Cephal. e nem. 1859 |626]. E. haeruca Rud.: Rana esculenta, Molin: 1. cit. 1859 [626]; Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. E. mirabilis Polon.: Rana esculenta, Hyla viridis, Polonio: Prosp. helm. 1859 [852]. E. flavus Molin: Pagellus erythrinus, Molin: Prodr. f. helm. [684]: Stossich: Prod. f. Adriat. [1038]. E. roseus Molin: Cantharus lneatus, Molin: l. cit. [634]; Stossich: I. cit. [1038]. — 332 — E. agilis Rud.: Mugi! auratus, Molin: |. cit. [684]. E. annulatus Molin: Merlucius esculentus, Molin:1. cit. [634]; Stossich: I. cit. |1083]. E. incrassatus Molin: Gobius paganellus, Molin: 1. cit. [684]. E. De Visiani Molin: Gobius paganellus, Molin: 1. cit. [634]. E. rubicundus Molin: Platessa passer, Molin: Cephaloc. 1859 [626]. E. Nardoi Molin: Belone acus, Molin: 1. cit. 1859 [626}. E. lateralis Molin: Belone acus, Molin: Prodr. f. helm. [634). E. solitarius Molin: Conger vulgaris, Molin: 1. cit. [634]; Stossich: I. cit. [1088]. E. proteus Westr.: Acipenser sturio, Molin: 1. cit. [634]. E. plagicephalus Westr.: Acipenser sturio, Molin: 1. cit. 1634). ARZERGRANDE. Filaria papillosa Rud.: Zguus caballus, Panizza: Med. veter. 1S69 [705]. VIGONZA. Anchilostoma duodenale Dub.: Yomo, Romaro: Riv. veneta 1888 [910]. Trichocephalus dispar Owen: Homo, Romaro: |. cit. 1910). VOLTA BAROZZO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Romaro: 1. cit. [910]. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Romaro: |. cit. (910). Provincia di Udine (Friùli). UDINE. Distomum hepaticum Abild.: Ovis arzes, Romano: La cachess. (Friùli) [908]. Cysticercus Bovis Cobb.: Bos taurus, Dalan: La pastoriz. 1886 [264]. Taenia crassicollis Rud.: Felis catus, Romano: Epizooz. [909]. Ascaris mystax Zed.: Canis familiaris, Romano: Epizooz. (Friùli) [909]. fan — 333 — Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Chiaruttini: Rivista ven. 1888 [197]; Pennato: Accad. Udine 1888 [65] e Gior. Soc. igiene 1888 [766]. CODROIPO. Distomum hepaticum Abild.: Ovis aries, Bos taurus, Romano: La cachess. [908]. CORDOVADO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Termini: L’ Imparziale 1872 [1065]. PORDENONE. Distomum hepaticum Abild.: Ovis aries; Los tuurus, Romano: La cachess. |908]. SACILE. Filaria sp. (embrioni): £gquus caballus, Barucchello: Forma di Filar. 1859 [46]. Provincia di Venezia. VENEZIA. Tristomum coccineum Cuv.: Niphias gladius, Nardo, in: Die- sing, Syst. helm. I, p. 429. T.molae Blanch.: Orhagoriscus mola, Stossich: Elm. racc. Ninni (1050). Onchocotyle borealis Dies.: Mylobatis aquila, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Polystomum oceliatum Rud.: Cistudo europaea, Stossich: |. cit. [1050]. Microcotyle Chrysophrii Il. v. Ben.: Crysophrys aurata, St 0s- sich cit. [1060]. Axine Belones Abild.: Belone acus, Stossich: |. cit. [1050]. Tetraonchus von Benedenii Par. Per.: Mugi?! auratus, Parona, Perugia: Ectop. pesci ital. [728]. Holostomum macrocephalum Rud.: Circus ceruginosus; CV. cyaneus; Haliaetus albicilla, Stossich: |. cit. [1050]. — 354 — H. longicolle Duj.: Larus ridibundus, Stossich: |. cit. [1050]. Diplostomum alatum Dies.: Vu/pes vulgaris, Stossich:1. cit. (1050). D. spatula Duj.: Accipiter nisus, Stossich:1. cit. [1050]. Distomum hepaticum Abildg.: Ovis aries, Martens: Reise n. Vened. [592]; Bos faurus, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. D. trigonocephalum Rud.: Putorius vulgaris, Stossich: Il. cit. [1050]. i D. crassiusculum Rud.: Circus aeruginosus, Stossich: |. cit. (1050). D. hians Rud.: Ardea cinerea, Stossich: l. cit. [1050]. D. echinatum Zeder: Anas boschas; Mareca penelope, St0s- sich ‘I-cit.M050]. D. gigas Nardo: Luvarus imperialis, Nardo: Isis. 18533, ecc. [678]; Atti Ist. ven. 1874-75 [680]. D. Raynerianum Nardo: Luvarus èimperialis, Nardo: |. cit. (678, 680]: Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. D. tereticolle Rud.: £sox lucius, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. D. rufoviride Rud.: Uranoscopus scaber; Ophidium barba- tum; Anguilla vulgaris, Stossich: 1. cit. [1050]. D. veliporum Crepl.: Echimorhinus spinosus, Stossich: l. cit. [1050]. Monostomum mutabile Zeder: Numenius arquata, Stossich: I. cit. [1050]. M. trigonocephalum Rud.: 7'Ralassochelys caretta, Stossich: I. cit. [1050]. Notocotyle (M/orostomum) triserialis Dies.: Arser segetum, St 0 s- sten: lcit. [1060]. Didymozoon Scombri Tschrg.: Scomber scomber, Stossich: I. cit. [1050]. Taenia solium L.: Yomo, Martens: Reise n. Vened. [592]; Nardo: Annot. med. prat. [679]; Levi: Gazz. med. 1871 [538]. — 335 — Cysticercus cellulosae Rud.: Yomo, Gradenigo: Giorn. ven. 1869 [579]; Sus scrofa, Martens: 1. cit. [5921. Taenia saginata Goeze: Homo, Nardo: Annotaz. med. prat. 1842 [679]; Levi; Giorn. sc. med. 1871 [588]. C. Bovis Cobb.: Bos taurus, Trevisan: Clin. veter. 1890 11083]. T. tenuicollis Bloch: Putorius vulgaris, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. T. canina L.: Canis familiaris, Stossich: l. cit. (7. cucu- merina) [1050]. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Ziliotto: Giorn. ven. 1858 [1137 A]; Namias: Accad. med. Torino 1350 [676 A] e Giorn. ven. IX 1866 [677]; Berti: Giorn. ven. 1873 [79]; Sapunzachi: Resoc. ospit. Trieste 1877 [949]; Talini: Gazz. med. lomb. 1884 (1053). Bos taurus, Perroncito: Med. veter. [790). T. globosa Gmel.: (molti mammiferi), Martens: Reise n. Vened. 1824 [592]. C. pisiformis Zed.: Lepus timidus, Martens: l. cit. 1592). C. fasciolaris Rud.: Mus musculus, Stossich: Elm. racc. Ninni [1050]. Coenurus cerebralisi Rud.: Ovis arzes, Martens: 1. cit. [592]. Taenia umbonata Molin: Mus musculus, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. T. globifera Batsch: Circus aeruginosus, Stossich: |. cit. 11050). T. angulata Rud.: 7'urdus musicuss T. torquatus, Stossich: I. cit. [1050]. T. stylosa Rud.: Garrulus glandarius,Stossich:1. cit. [1050]. T. farciminalis Batsch: Sturnus vulgaris, Stossich: 1 cit. 1050]. T. cyatiformis Fròl.: Cypselus apus, Stossich: 1. cit. [1050]. T. Emberizarum Rud.: Emberiza hortulana, Stossich: |. cit. [1050]. — 336 — T. circumvallata Krabb: Coturnix communis, Stossich: 1. cit. [1050]. T. cesticillus Molin: Gallus domesticus,Stossich:1. cit. 1050). T. infundibuliformis Goeze: Gallus domesticus, Stossich: |. cit. [1050). T. botrioplitity. Piana: Gallus domesticus, Stossich: l. cit. [1050]. | T. coronata Crepl.: Oedicnemus crepitans, Stossich: |. cit. [1050]. T. Himantopodis Krab: Himantopus candidus, Stossich: 1. e [1050]. T. brachycephala Crepl.: Machetes pugnax, Stossich: | cit. [1050]. T. microrhyncha Krabb.: Machetes pugnax, Stossich: |. cit. [1050]. T. filum Goeze: Z'otanus calidris; Pelidna alpina; Seolopaa rusticola, Stossich: 1. cit. [1050]. T. fallax Krabb.: Mareca penelope, Stossich: |. cit. [1050]. T. rhomboidea Duj.: Anas boschas, Stossich: |. cit. [1050]. T. porosa Rud.: Larus ridibundus, Stossich: |. cit. [1050]. T. furcifera Krabb.: Podiceps cristatus, Stossich: |. cit. 11050). Triaenophorus nodulosus Rud.: Z#sow lucius, Stossich: I. cit. [1050]. Ligula monogramma Crepl.: Podiceps cristatus, Stossich: |. cit. [1050]. Bothriocephalus claviceps Rud.: Anguilla vulgaris, Stossich: l. cit. [1050]. B. heteropleurus Dies. ( Amphicotyle typica): Centrolophus pom- pilius, Stossich: I. cit. [1050]. Tetrarhynchus brevicollis Dies.: MyZobatis aquila, Stossich: I. cit. [1050], Phyllobothrium thridax v. Ben.: Squatina angelus; Raja cla- vata, Stossich: 1. cit. [1050]. ti de — 337 — Acanthobothrium coronatum v. Ben.: Torpedo marmorata, St 0 s- sich: |. cit. [1050]. Tetrabothrium macrocephalum Rud.: Colymbus arcticus, Stos- sich: I. cit. [1050]. Amphilina foliaicea Rud.: Acipenser sturio, Stossich: 1. cit. (1050). Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Zamponi: Nascim. vermi 1750 [1134]; Martens: Reise, 1824 [592]; Mauri: Giorn. progr. patol. 1837 [601]; Putelli: Memor. med. 1838 [863]; Nardo: Annotaz. 1842 [679]; Atti Ist. ven. 1874 [680]; Santello: Giorn. veneto 1870 [946]. A. mystax Rud.: Canis familiaris, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. A. angusticollii Molin: Buteo vulgaris, Stossich: |. cit. 1050). A. ensicaudata Rud.: 7'urdus musicus, Stossich:1. cit. [1050]. A. spiculigera Rud.: Mergus serrator, Podiceps cristatus, Stossich: I. cit. [1050]. A. holoptera Rud.: Zestudo graeca, Stossich: Brani VII 1049). A. adunca Rud.: Alosa vulgaris, Stossich: 1. cit. [1050]. A. acus Bloch: Esox lucius, Stossich: 1. cit. [1050]. A. labiata Rud.: Anguilla vulgaris, Stossich:1. cit. [1050]. Heterakis spumosa Schneid.: Mus decumanus, Stossich: |. cit. [1050]. H. inflexa Rud.: Gallus domesticus, Stossich : |). cit. [1050]. H. sp.: Gallus domesticus (ovo), Brera: Mem. p. 403 [120]. H. maculosa Rud.: Columba livia, Stossich: 1. cit. [1050 .. H. dispar Duj.: Anas boschas, Stossich: |. cit. [1050]. Oxyuris vermicularis Br.: Homo, Martens: Reise cit. |592]. 0. curvula Rud.: Equus caballus, Martens: |. cit. [592]. O. ambigua Rud.: Zepus cuniculus, Stossich: Elm. race. Ninni [1050]. Cucullanus Dumerilii Poir ?: Cistudo europaea, Stossich: |. cit. [1050]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XII, 22 — 338 — C. globosus Zeder: 7ru/ta sp., Stossich: 1. cit. (1050). Dispharagus hamulosus Dies.: Gallus domesticus, Stossich: . cit. [1050]. D. spiralii Molin: Carine noctua, Stossich: 1. cit. [1050]. Trichocephalus dispar Owen: Homo, Martens: Reise cit. [592]. Strongylus armatus Gmelin: Equus caballus, Martens: Reise cit. (S. equinus) [592]. S. nodularis Rud.: Fulica atra, Stossich: Elm. Ninni |1050). S. auricularis Zeder: Hyla viridis, Stossich: 1. cit. [1050). Hedruris androphora Nitzsch: Zvriton cristatus, Stossich: |. cit. |1050.. Filaria perforans Molin: Mustela foina, Stossich: I. cit. (F. quadrispina) |1050). F. acutiuscula Molin: Canis familiaris (proven. Brasile), Stossich: l. cit. [1050]. F. nodulosa Rud.: Lanius collurio, Stossich: I. cit. [1050]. F. labiata Creplin: Ciconia nigra, Stossich: |. cit. [1050]. Agamonema papilligerum Dies.: Scomder scomber, Stossich: I. cit. [1040). Echinorhynchus gigas Goeze: Sus scrofa, Martens: Reise cit. [592]. E. Ninnii Stoss.: Putorius communis, Stossich: |. cit. [1050]. E. globocaudatus Zeder: Circus aeruginosus, Stossich: 1. cit. [1050]. E. teres Westr.: Corvus cornie, Stossich: l. cit. [1050]. E. striatus Goeze: Ardea cinerea; Eygretta alba; Botaurus stel- laris, Stossich: 1. cit. [1050]. E. lancea Westr.: Himantopus candidus, Stossich: |. cit. [1050]. E. polymorphus Brems.: Cygnus olor, Stossich: 1. cit. [1050]. [a E. hystrix Brems.: Mergus serrator, Stossich: 1 cit. [1050]. E. anthuris Duj.: Cistudo europaca, Stossic Ù cit. [1050]. E. haeruca Dies.: Rana esculenta, HRR, . cit. [1050]. E. proteus Westr.: Z’aymallus venillifer, ora I, cit. [1050]. — 3399 — E. angustatus Rud.: 7hymallus verillifer; Anguilla vulgaris, Esox lucius, Stossich: 1. cit. [1050]. E. pristist Rud.: 7Aynnus vulgaris, Stossich:1. cit. [1050]. E. propinquus Duj.: Gobius ophiocephalus, Stossich: |. cit. (1050). CHIOGGIA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Talini: Gazz. med. lomb. 1883 [1053]. FOSSALTA PIAVE. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Talini: Gazz. ospit. 1885 [1052]. NOVENTA DI PIAVE. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Talini: Gazz. ospit. cit. [1058]. . TRIESTE (Istria). TRIESTE. Trochopus tubiporus Dies. : 7:gla cora, Diesing: Syst. helm. I. p. 428. Tristomum molae Blanch.: Orthagoriscus mola, Parona, Perugia: Nota prevent. 1889 [725]. T. papillosum Dies. : Xiphias gladius, Stossich: Brani ll [1085]. T. Pelamydis Tschrb.: Pelamys sarda, Parona, Perugia: Ectop. pesci Adriat. [726]. Monocotyle Myliobatis Tschrbg.: Mylobatis aquila, Parona, Perugia: I. cit. [726]. Calicotyle Kroyeri Dies.: Raja datis, è. clavata, Wierzejsky: Z. w. Z. 1877; Raja miraletus, Stossich: Brani II [1035]. Onchocotyle appendiculata Dies.: Mustelus laevis, M. plebejus, Thaer, in: Carus, Prodr. f. Medit. p. 137; Hexranchus gri- » seus, Stossich: Brani II [1085]. O. borealis v. Ben. ZLaeviraja oxyrrhynchus, Stossich: 1 cit. II [1035]. — 340 — Vallisia striata Par., Per.: Zichia amia, Parona, Perugia: Ectop. pesci Adriat. [726]. Octocotyle (Mesocotyle) Merlangi Nordm.: Lopyrus squillarum, Parona, Perugia: Bollett. scient. 1890 [727]. Polystomum integerrimum Rud.: Bu/o viridis, Stossich: Brani IV [1088]. Microcotyle Crhrysophrii H. v. Ben.: Chrysophrys aurata, Pa- rona, Perugia: Monogr. ["831. M. mormyri Lor. jr.: Pagellus mormyrus, Lorenz jr.: Gatt. Axine u. Microc. 1878. Axine Belones Abile.: Belone acus, Lorenz jr.: Gattung Axine u. Mic. 1878. Amphibdella Torpedinis Chat.: Zorpedo marmorata, Parona, Perugia: Trem. pesci Adriat. [726 e 729]. Diplectanum aequans Dies.: Labraa lupus, Stossich: Brani II 1035). Holostomum clavus Molin: Merlucius esculentus, Stossich: Prodr. faun. Adriat. [1038]. Distomum mesostomum Rud.: 7'rdus viscirorus, Stossich: 3rani VII [1049]. D. Linstowii Stoss.: Z'estudo graeca, Stossich: Brani VII (1049). D. cygnoides Zed.: Rana esculenta, Stossich: Dist. anf, [1046]. D. appendiculatum Rud.: ARombus marimuss; Lophius pisca- torius; Anguilla vulgaris; Gobius Jozo, Stossich: Brani I 1034]; Gadus eurinus, Stossich: Brani II [1085]; AhRombus laevis, Stossich: Brani IV [1838]; Plafessa passer, Stos- sich: Brani V [1040]; 7rigla corax, Stossich: Brani III 11087); ZLichia amia, Stossich: Brani VII [1049]. D. acanthocephalus Stoss.: Belone acus, Stossich: Brani IV 1088] e Append. dist. pesci [1041]. D. album Stoss.: Cantharus orbicularis, Stossich: Brani VII [1049]. D. atomon Rud.: Plafessa passer, Stossich: Brani V [1040). — 341 — D. albocoeruleum Stoss.: Sargus Salviani, Stossich: Ap- pend. dist. pesci [1041]; Brani VI] [1048]. D. Aloysiae Stoss.: Corvina nigra, Stossich: Brani II [1085]. D. Benedenii Stoss.: Mugi?! chelo, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani IV [1088]. D. Brusinae Stoss.: Oblata melanura, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani VI [1048]. D. bicoronatum Stoss.: Corvina nigra, Stossich: Brani V [1040]; Umbrina cirrhosa, Stossich: Brani I (1034). D. bacillare Molin: Scomber scomber, Stossich: Brani IV (1038); Centrolophus pompilius, Stossich: Prosp. f. Adriat. [1033). D. baccigerum Rud.: Atherina hepsetus, Stossich: Brani VI 11048]; Append. dist. pesci [1041]. D. Belones vulgaris Wedl: Belone vulgaris, Wedl: Helmint. Notiz. [1145]; Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1088]. D. Carolinae Stoss.: A/losa vulgaris, Stossich: Brani VI [1048]; Append. dist. pesci [1041]. D. Characis Stoss.: Charax puntazzo, Stossich: Brani IV (1038). D. Corvinae Stoss.: Corvina nigra, Stossich: Brani III [1037]. D. cesticilum Molin: Lophivs piscatorius, Stossich: Brani VII [1049]. D. carnosum Rud.: Corvina nigra, Stossich: Brani II [1085]. D. coronatum G. Wag.: Corvina nigra, Stossich: Brani Il (1035). D. capitellatum Rud.: Uraroscopus scaber, Stossich: Brani III [1087]. D. depressum Stoss.: Dentea vulgaris, Stossich: Brani I 11034). D. excisum Rud.: Scomber scomber, Stossich: Brani I [1084]. D. furcatum Brems.: Mwullus barbalus; M. surmuletus; Solea vulgaris, Stossieh: Brani I [1034]. 2 spe D. fractum Rud.: Box salpa, Stossich: Brani V [1040]. D. fuscescens Rud.: Dentea vulgaris, Stossich: Brani II [1085]. D. fasciatum Rud.: Labrus mixtus, Stossich: Brani II [1085]. D. fallax Rud.: Uranoscopus scaber, Stossich: Brani VII [1049]. D. Giardii Stoss.: Naucrates ductor, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani VI [1048]. D. Gobii Stoss.: Gobius Jozo, Stossich: Brani I [1084]. D. hispidum Rud.: Acipenser sturio, Stossich: Brani II [1085]. D. imbutiforme Molin: Labrax lupus, Stossich: Brani I [1034]. D. inflatum Molin: Anguilla vulgaris, Stossich: Brani II 11085). D. Labri Stoss.: Trachinus draco, Stossich: Brani V [1040]; Append. dist. pesci [1041]; Labrus mystus, Stossich: Brani IV [1088]. D. Labracis Duj.: Labrax lupus, Stossich: Prod. faun. Adr. [1083]; Brani III [1087]. D. micracanthum Stoss.: Pagellus erythrinus, Stossich: Ap- pend. dist. pesci [1041]; Brani VI [1043). D. megastomum Rud.: Scy/wm stellare, \Wedl: Helmint. Not. 1855 [1145]; S. canicula, Stossich: Prodr. f. Adriat. 11038). D. monorchis Stoss.: Pagellus mormyrus, Stossich: Brani II 1035); Cantharus orbicularis, Stossich: Brani VII [1049]. D. macrocotyle Dies.: Lophius piscatorivs, Stossich: Brani V 1040). D. Muili Stoss.: Mulus barbatus, Stossich: Brani I [1034]. D. mollissimum Levins.: A/osa vulgaris, Stossich: Brani VI 11048]; Append. dist. pesci [1041]. D. obovatum Molin: Chrysophrys aurata, Stossich: Brani II (1085); Sargus Salviani, Stossich: Brani VI [1048]. D. polyorchis Stoss.: Corvina nigra, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani VI [1048]. — 343 — D. pedicellatum Stoss.: Chrysophrys avrata, Stossich: Ap- pend. dist. pesci [1041]: Brani V [1040]. D. pristis Deslong.: Gadus eurinus, Stossich: Brani III (1037). D. pachisomum Eysenh.: Mugi! auratus, M. cephalus, Stos- sich: Brani III [1037]. D. pallens Rud.: Chrysophrys aurata, Stossich: Brani IV 1038]. D. polymorphum Rud.: Anguilla vulgaris, Wedl: Helmint. Notiz. 1855 [1145]. D. rufoviride Rud.: Conger vulgaris, Stossich: Brani II (1035]; Anguilla vulgaris, Stossich: Brani I [1034]; id. Il [1085]; Labrax lupus, Stossich: Brani VII [1049]. D. soccus Molin: Mustelus plebejus, Stossich: Brani I (1034). D. Sophiae Stoss.: Pagellus mormyrus, Stossich: Brani II (1037). D. Scorpaenae Rud.: Scorpaena scrofa, Stossich: Brani Il 1035). D. Tergestinum Stoss.: Oblata melanura, Stossich: Append. dist. pesci [1041]; Brani VI [1048]. D. Umbrinae Stoss.: Umbrina cirrhosa, Stossich: Brani II (1085); Brani V [1040]. D. verrucosum Busch: Ophidivm barbatum, Carus: Prodr. f. Medit. p. 128, Busch [185]. D. valdeinflatum Stoss.: Gobius Jozo, Stossich: Brani I [1034. D. ventricosum Rud.: A/osa vulgaris, Stossich: Brani IV 1038]; Append. dist. pesci [1041]. D. fimbriatum Busch: Sagitta sp.? Busch, in Carus: Prodr. faun. Mediterr. p. 132 [185]. D. crassicaudatum Busch: Sagitta sp.? Busch, in Carus: |. cit. [185]. D. Beroes Will: Beroe rufescens, Will: Wiegmann' s. Arch. 1844, I, p. 343. Cercaria setifera Mill: Muller: Arch. f. Anat. 1850 p. 497. — 344 — Gasterostomum minimum Stoss.: Labraw lupus, Stossich: Brani IV [1038). G. gracilescens G. Wag.: Lophius piscatorius, Rudolphi: Entoz. Synops. [924]; Stossich: Brani VII [1049]. G. laciniatum Molin: Anguilla vulgaris, Stossich: Brani I [1034). G. Tergestinum Stoss.: Gobius niger; G. Jozo, Stossich: Brani I [1034]. Monostomum galeatum Rud.: Zichia amia, Stossich: Brani IV 1088. M. orbiculare Rud.: Bow salpa, Stossich: Brani I (1034). M. capitellatum Rud.: Box salpa, Stossich: Brani I [1084]. M. spinosissimum Stoss.: Box salpa, Stossich: Brani I [1034]. M. Rhombi laevis Wedl (M. WedQ Cobb.): Rhkombus laevis, Wedl: Helmint. Not. 1855 [1145]. Didymozoon Thynni Tschrgb. (M. bipartitum Wedl.): Thynnus vulgaris, Wedl: 1 cit. [1146]. Amphilina foliacea G. Wag.: Acopenser sturio, Wedl: 1. cit. (Monostoma foliacea) [1145]; Stossich: Brani Il [1086]. Taenia solium L.: 7omo, Pertot: Soc. med. Trieste 1873 [829]. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Pertot: id. 1873 [829]. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Sapunzachi: Resoc. ospit. 1877 [949]; Baldini: Volum. tumore [42]; Escher: Resoc. ospit. 1888 [861]. Taenia botrioplitis Piana: Gallus domesticus, Stossich: Brani VI [1048]. T. cesticillus Molin: Gallus domesticus, Stossich: Brani VII [1049]. T. macrocepala Crepl.: Anguilla vulgaris, Stossich: Brani II 1035]. Anthobothrium Musteli v. Ben.: Mustelus vulgaris, Siebold, in Carus: Prodr. f. med. p. 145 [185]. Calliobothrium Eschrichtii v. Ben.: Mustelus plebejus, Stossich: Brani I [1034]. — 345 — C. verticillatum v. Ben.: Mwustelus plebejus, Stossich: Brani I (1034). C. filicolle Zschok.: Mwustelus laevis, Myliobatis aquila, Pin t- ner: Bandwurm. [842]. Acanthobothrium coronatum v. Ben.: MyZiobatis aquila; Scyllium stellare; Acanthias vulgaris, Stossich: Brani I [1084]; III [1035]; Z’orpedo marmorata, Stossich: Brani III [1085]. A. crassicolle Wedl: 7rygon pastinaca, Wedl: Helm. Not. [1145]. Orygmathobothrium versatile Dies.: Mustelus plebejus, Galeus canis, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1033]. Phyllobothrium gracile \Wedl: Zorpedo marmorata, Wedl: Helmint. Notiz. 1855 [1145]; Stossich: |. cit. [1083]. Rhynchobothrium ruficolle Dies.: Scyl/lum stellare, Stossich: Brani V [1040]; Mustelus plebejus, Stossich: Prosp. cit. (10383). Echoneibothrium Myliobatis aquilae Wedl: Myliobatis aquila, Wed]: Helm. Not. cit. [1145]. E. tumidulum v. Ben.: 7ygon pastinaca, Stossich: Brani V (1040). Tetrarhynchus tenuis V. C. MyQobatis aquila, Wedl. Helm. Not. (E/ynchobothrium tenue) [1145). T. infulatus v. Car.: Scyllum stellare, Squatina angelus, Stossich: Prosp. faun. Adriat. [1038], T. angusticollii v. Car.: Raja clavata, Stossich: Prosp. f. Adr. [1033]. Bothriocephalus punctatus Rud.: ARombus marimus, Stossich: Brani I [1084]. B. Labracis Duj.: Labrax lupus, Stossich: Brani I [1034]. B. Belones Dies.: Belone acus, Stossich: Brani I [1084]. B. fragilis Rud.: Alosa vulgaris, Stossich: Brani IV [1088]. B. heteropleurus Dies.: Centrolophus pompilius, Koch, in Diesing: Syst. helm. I, pag. 594. B. (Scolex): Lophius piscatorsus, Wedl: Helm. Not. (1145). Amphilina foliacea G. Wag.: Acipenser sturio, Wedl: 1. cit. [1145]; Stossich Brani II [1085]. - 346 — Scolex polymorphus Rud.: Zeus fuber, Pagellus erythrynus, Stossich: Brani VII [1049]. S. sp.?: Lophius piscatorius, Wedl: Helm. Not. 1855 [1146]. Ascaris ensicaudata Rud.: T7urdus viscivorus, Stossich: Brani VI [1048]. A. fabri Rud. (A. biurncinata Mol.): Zeus faber, Stossich: Brani V |1040). A. capsularia Dies.: Merlucius vulgaris, Scomber scomber, Stossich: Brani V [1040]. A. papilligerum Dies.: Scomber scomber, Stossich: Brani V (1040). Agamonema sparoidum Dies.: Bow salpa, Stossich: Brani V [1040). A. paganelli Molin: Gobdius paganellus, Stossich: Prodr. cit. 11083]. A. Lophii piscatori Wedl: Lophius piscatorius, Wedl: Helm. cit. [1146]; Stossich: |]. cit. [1088], A. Alausae Molin: A/losa sardina, Stossich: 1. cit. [1088]. A. Belones vulgaris Wedl: Belone acus, Wedl: Helm. cit. [1145]. A. Mulli Wedl: Mullus barbatus, Stossich: Brani V [1040]. A. Engraulidis Stoss.: Alosa sardina, Engraulis enchrasicolus, Stossich: Brani V [1040]. A. Pectinis Jacobei Wedl: Pecten Jacobeus, Wedl: Helm. cit. 1145]: Stossich: 1. cit. [10883]. Heterakis spumosa Schneid: Mus decumanus, Stossich: Brani VII [1049]. H. inflexa Rud.: Gallus domesticus, Stossich: Brani V [1040). H. vesicularis Fròl.: Gallus domesticus, Stossich: Brani V [1040). H. fusiformis Molin: P/atessa passer, Stossich: Brani VII 11049]. H. praecincta Duj.: Corger vulgaris, Stossich: Brani VII [1049]; Monogr. Heter. [1402]. — 347 — Dicentrocephalus crinalis Wedl: Lop/us piscatorivs, Wedl: Helm. Notiz. [1145]. Acanthocheilus bicuspis Wedl: Scy/Zw stellare, Wedl: Helm. Not. (Ascaris bicuspis) [1146]. Lecanocephalus annulatus Molin: Labrax lupus, Stossich: Brani V [1040]. Strongylus denudatus Rud.: MNatrix torquata, Wedl: Helm. Not. 1855 [1145]. Trichosomum crassicaudatum Belling.: Mus decumanus, Stos- sich: Monogr. Trichos. [1047]. T. sp.: Felis catus, Wedl: Helmint. Not. 1855 [1145]. Spiropterina Rajae Belling.: aja clavata, Wedl: |. cit. [1145]. Filaria Medinensis Gmel.: Momo (prov. dal Mar Rosso), Menzel: Resoc. osp. Trieste [607]. Echinorhynchus lesiniformis Molin: lana esculerta, Stossich: Brani VII [1049). E. lateralis Molin: Gobius Jozo, Stos sich: Brani IV [1088]; Anguilla vulgaris, Stossich: Brani VI [1043]; Lelone acus, Labrax lupus, Stossich: Brani II [1084]. E. propinquus Duj.: Anguilla vulgaris, Corvina nigra, Dentex vulgaris, Gadus eurinus, Gobius Jozo, G. niger, Labrax lupus, Lopnius piscatorius, Solea vulgaris, Trigla lineata, Stossich: Brani III [1037]; Gadus minutus, G. cruentatus, Stossich: Brani VI [1048]; 7rigla corax, Trachinus draco, Scorpaena scrofa, Stossich: Brani V [1040]. E. angustatus Rud.: Squalius lyricus, Stossich: Brani V 11040]; Anguilla vulgaris, Stossich: Brani III [1037]. E. proteus Westr.: Squalius lyricus, Stossich: Brani V (1040). E. vasculosus Rud.: Lophius piscatorius, Wedl: Helm. Not. (1145). E. miliarius Zenk.: Anguilla vulgaris, Gobius Jozo, Stossich: 3rani II [1035]. E. agilii Rud.: Mugi! cephalus, Stossich: Brani II [1035]. — 348 — E. pristis Rud.: Scomber scomber, Stossich: Brani II [1035]: Scomber colias, Stossich: Brani III [1037]; Box bdoops, Stossich: Brani VII [1049]; Belone acus, Wedl: 1. cit. [1146]. E. rubicundus Molin: Platessa passer, Stossich: Brani VII [1049]. E. plagicephalus Westr.: Aciperser sturio, Stossich: Brani VII [1049). ALBONA. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Usiglio: Riv. ven. 1887 11089). LUSSINPICCOLO. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Nicolich: Gazz. med. Milano 1845 [682]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Nicolich: Gazz. med. Milano 1845 [681]. PROVICCHIO (Isola presso Sebenico). Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Medlin: Riv. clin. Bologna 1866 [604). ROVIGNO. Echinococcus polymorphus Dies.: Yomo, Usiglio: Resoc. sanit. 1888 [1090]. UMAGO. Echinococcus polymorphus Dies.: /Zomo, Menzel: Resoc. ospit. Trieste 1878 (Bembo) [607 e 66]. Nematode sp.?: Homo, Panzani: Cistalg. elmint. (an Ascalis rumbricordes) 1375 [706]. NIZZARDO NIZZA. Tristomum coccineum Cuv.: A7phias gladius, Risso: Hist. nat. [886]. T. molae Blanch. : Orthagoriscus mola, Risso: 1. cit. (7° cephala) |886). — 349 — Pleurocotyle Scombri Gerv. v. Ben. : Scomber scomber, Grube: Arch. f. Naturgesch. 1855. Octocotyle Scombri H. v. Ben.: Scomber colias, Grube: Be- merk. 1855 [508]. O. leptogaster F. S. Leuck.: Chimaera monstrosa, G. Wagener: Miiller’s Arch. 1852. Distomum marginatum Rud.: Gallus domesticus, G. Wagener: Wiegm.®s Arch. 1851. D. coronatum G. Wag.: Corvina nigra, G. Wagener: Arch. f. Anat. 18592. D. filicolle G. Wag.: Brama Rayi, G. Wagener: 1. cit. 1852. D. veliporum Crepl.: EeQRinorhinus spinosus, Bisso: Ichth. 38 [885). Cercaria setifera Miill: Zucope (Thaumantias), Graeffe: Beobacth. (0. Thaumantiadis) [452); Hippopodius luteus, Vogt: Mém. Gèneve T. 1 (D. Hippopodu), 1853. C. Cymbuliae Graéffe: Cymbulia Peroni, Gra éffe: Beobacth. [452]. C. pachycerca Clop.: Cydippe sp. R. Leuckart, in: Carus, Prodr. faun. Medit. [185]. Gasterostomum minimum G. Wag.: 7rigla corax, G. Wagener: Muller’s Arch. 1853. Monostomum capitellatum Rud.: Bow salpa, G. Wagener: Natur. v. Haarl. XII M. fium Rud.: Z.xrocoetus eriliens, G. Wagener: Arch. Muller's 1854 (Didymozoon Exocoeti Par. Per.). Didymozoon Thynni Tschrg.: 7hynnus vulgaris, G. Wagener: Enthelm. IIl, 1858 (Monostomum bipartitum Wedl). Cysticercus fasciolaris Rud.: Mus musculus, G. Wagener: N. Acta 1854 [1144]. Anthobothrium Musteli v. Ben.: Scy/Zum canicula, G. Wagener: N. Acta cit. [1144]. A. auriculatum Molin.: Scy/ium canicula, G. Wagener: I. cit. (1144). — 350 — Orygmathobothrium versatile Dies.: ScyMium canicula, G. Wa- gener: l. cit. [1144]. Acanthobothrium Carchariae Rondeleti V. Car.: Carcharodon Ron- deletii, G. Wagener: |. cit. [1144]. Calliobothrium filicolle Zschok.: Z'orpedo marmorata, G. W a- gener: l. cit. [1144]. Echinobothrium typus v. Ben.: Raja clavata, R. radula, G. Wagener: |. cit. [1144]. Scolex polymorphus Rud.: 7ygon pastinaca (S. Trygonis pa- stinacae), Cepola rubescens, Lophius piscatorius, Ophidium Vassalii (S. bothr. trilocular.), Belone acus, Merlangus car- bonarius, Acanthias vulgaris (S. bothr. bilocular.), Lepidoleprus trachyrhynchus, Lophius piscatorius (S. bothr. simplicib.), G. Wagener: |. cit. [1144]. Tetrarhynchus corollatus Miesch.: Raja megarrhynehus, G. Wagener: l. cit. [1144]. T. viridis G. Wag.: Scymnus lichia, Laemargus rostratus, Wagener: Il. cit. [1144]. T. crassiceps v. Car.: Brama Rayi,G. Wagener: |. cit. [1144]. T. Rajae megarrhynchae G. Wag.: Raja megarrhynchus, G. Wagener: |. cit. [1144]. T. Trygonis pastinacae G. Wag.: 7Yygon pastinaca, G. Wagener: I. cit [1144]. Rhynchobotrium striatum G. \Vag.: Myliobatis aquila, G. Wa- gener: I. cit. [1144]. Bothriocephalus plicatus Rud.: Azphias gladius, G. Wagener: I. cit [1144]. B. microcephalus Rud.: Orthagoriscus mola, G. Wagener: I. cit. [1144]. B. heteropleurus Dies.: Centrolophus pompilius, G. Wagener: I. cit. (B. Centrolophi pompili) [1144]. B. Belones Dies.: Scyllium canicula, G. Wa gener: 1. cit. [1144]. ? Ligula proglottis G. Wag.: Scymnus lichia, G. Wagener: l. cit. [1144]. — 351 — Amphiptyches urna Gr. G. Wag.: Chimaera monstrosa, Grube: Bemerk. 1855 [5083]; G. Wagener: Miiller’s Arch. 1852. Oxyuris Blaitae Graeflfe: Blatta aegyptiaca, Graeffe: Beobac. [452]. Ichthyonema globiceps Rud.: Uranoscopus scaber, Willemoes- Suhm: Fin. tremat. ecc. [1146]. Dubium Scorpaenae Massilliensis Rud.: Scorpaena porcus, Risso: [ehthiol. d. Nice, p. 158 [885] (1). (1) Nell'opera del Risso « /7ist. nat. d. principales product. de 1’ Europe mèrid. et particulièr. de celles des envir. de Nice et des Alpes maritim., Tom. V, Paris 1826 » trovansi numerati molti elminti. Non ho ereduto aggiun- gerli nell’ elenco di quelli di Nizza perchè mancano di località specificata; ad ogni modo, per opportuni confronti, ne traserivo la serie coll’ ordine e coi nomi dati dallo stesso Risso (pag. 259-265). 1. Filaria papillosa Rud. Filaire du 19. S. dentatus Rud. S. des porces. cheval. 20. Lyorhynchus Lepidopus (Filaria) n. 2. F. coronata Rud. Filaire du rollier. sp. (intest. du Lépidope Perron.). 3. Hamularia nodulosa Rud. Hamulaire 21. Echinorhynchus gigas Goeze, Echi- de la poule. norhynche du cochon. 4. Trichocephalus dispar Rud. Tricho- 22. E. constrictus Zed. È. du canard. eéphale de l'homme. 23. I. pristis Rud. È. scie. 5. T. affinis Rud. T. des agneaux. 24. E. ciphiae Lin. Gm. L. espadon. 6. 7. unguiculatus Rud. T. du liévre. 25. L. simplex Rud. È. simplex. 7. Ti nodosus Rud. T. des souris. 26. E. aurantiacus n. sp. È. orangè 8. Oxyuri curvula Rud. Oxyure des (intest. du Vogmare d’Aristote). chevaux. 27. Monostoma caryphyllinum Rud. Mo- 9. O. vermieularis Lem. O. vermiculaire. nostome du gasterostò. 10. Cueullanus globosus Zed. Cuculan 28. M. verrucosum Zed. M. de l’oie. de la truite. 29. M. filigerum Rud, M. de la casta- 11. C. coronatus Zed. C. de 1’ anguille. gnolle. 12. Ascaris lumbricoides L. Ascaride 30. Amphistoma cornutum Rud. Amphi- lombricoide. stome cornu. 13. A. marginata Rud. A. du chien. 31. A. subelavatum Rud. A. des gre- 14. A. clavata Rud. A. du gade. nouilles. 15. A, mystax Zed. A. du chat. 32. Caryophylleus mutabilis Rud. Géro- 16. A. microcephala Rud. Ascaride pe- fl&e des poissons. tite téte. 33. Distoma hepaticum Abild. Distome 17. A. collaris Rud. A. A collier. hépatique. 18. Strongylus armatus Rud. Strongle 34. D. laureatum Zed. D. de la truite. des chevaux. 35. D. nigroflavum Rud. D. jaune-noir. Tremat. branchie pesci [728]. — 352 — MENTONE. Ascaris lumbricoides Cloq.: omo, Bottini: Gazz. sard. 1854 [109]. LIGURIA Provincia di Portomaurizio. PORTOMAURIZIO. Cysticercus Bovis Cobb.: Bos faurus, Generali: Rass. sc. med. 1886 |432]. Provincia di Genova GENOVA. Placunella pini H. v. Ben.: 7rigla corae, Parona, Perugia: 36. D. polymorphum Rud. D. de l’an- guille. 37. D. microstomum Rud, D. de la sole. 38. D. scimna n. sp. D. de la leiche 39. (Estomae de la leiche épineuse). Tristoma coccinea Cuv. "Tristome écarlate. . T. cephala n. sp. T. de la lune. . Polystoma thynni Lar. Polystome du thon. 2. P. serratum Zed. P. serrulè. . Scolex Pleuronectis Mull. Massette microscopique. . S. Lophii Mull. Massette de la bau- droie. . Sagittula hominis Lam. Sagittule de l'homme, >. Taenia exspansa Rud. Taenia des montons. . T. denticulata Rud. T. dentelé. . T°. pectinata Goez. T. pectiné. . T. cucumerina BI. T. du chien. 50. 7. plicata Rud. T. plissé. DI. 7. solium Lin. T. cucurbitain. . T. serrata Goez. T. denté. . Tetrarhyncus lingualis Cuv. Tétra- rhynque lingual. . T. notidanus n. sp. T. du monge. . 7. papillosus Rud. T. papilleux. ). Bothriocepalus hominis Lam. Botryo- céphale de l'homme. . B. claviceps Rud. B. de l’anguille. B. corallatus Rud. B. à sugoirs hérissés, . Gymnorhynchus Raji Rud. Gymno- rbynque de la castagnole. . Cysticercus globosus Rud. Cysticer- que globuleux. . C. pisiformis Zed. C. pisiforme. 62. C. cellulosae Rud. C. . Coenurus cerebralis du cochon. Rud. Coenure eérébral. . Echinococceus hominis Rud. Echino- coque de l'homme. . E. veterinorum R. E. des veterinaires. . E. punetatus Rud. E. ponetué. . C. Delphini Bon. C. du dauphin. — 353 — P. hexacantha Par. Per.: Serranus gigas, Parona, Perugia: Nota prevent. [725]. Tristomum coccineum Cuv.: A%phias gladius, Parona: Elm. lio. [?15, 725). Encotyllabe sp.?: Crenilabrus pavo, Parona, Perugia: Tremat. branch. pesci [728]. Pleurocotyle Scombri Gerv. v. Ben.: Scomber scomber, Parona, Perugia: Polystom. [730]. Onchocotyle appendiculata Dies. : Z’orpedo marmorata, Parona, Perugia: Tremat. br. pesci [728]. Octocotyle Scombri H. v. Ben.: Scomber scomber, Parona, Perugia: Nota prevent. [725]. 0. thunninae Par., Per.: ZAynnus thunnina, Parona, Pe- rugia: l. cit. [726]. O. Merlangi Nordm.: Cymothoa oestroides in Box salpa, Parona, Perugia, Bollett. scient. (Mesocotyle) [727]. Vallisia striata Par., Per.: Lichia amia, Parona, Perugia: Tremat. br. pesci [728]; Ectop. pesci Adriat. [726]. Anthocotyle Merlucii H. v. Ben.: Merlucius esculentus, Pa- rona, Perugia: Polystom. [730]. Dactylocotyle Phycidis Par., Per.: Phycis blennioides, Parona, Perugia: Nota prevent. [725]. D. (Choricotyle) Taschenbergii Par., Per.: Sargus Rondeletii, Parona, Perugia: l. cit. [726]. Microcotyle Sargi Par., Per.: Sargus Londeletii, S. annularis, S. Salviani, Parona, Perugia: Monogr. 1890 [731). M. alcedinis Par., Per.: Smaris alcedo, S. vulgaris, Parona, Perugia: Monogr. 1890 [781]. M. Trachini Par., Per.; Trachinus radiatus, Parona: Pe- rugia: Monogr. cit. [781]. M. Mugilist Vogt: Mugi! cephalus, Parona, Perugia: Monogr. cit. [781]. M. erythrini H. v. Ben.: Pagellus erythrinus, P. acarne, Box boops, Parona, Perugia: Monogr. cit. [731]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 23 — 354 — M. salpae Par., Per.: Box salpa, Parona, Perugia: Monogr. cit. [731]. M. Labracis v. Ben. Hess.: Labraa lupus, Parona, Perugia: I. cit. 1890 [81]. M. Chrysophrii H. v. Ben.: Chrysophrys aurata, Parona, Perugia: I. cit. [Y39]]. M. Canthari II. v. Ben.: Canthorus lineatus, C. griseus, C. brama, Parona, Perugia: I. cit. [781]. M. mormyri Lor. jv.: Pagellus mormyrus, Parona, Pe- rupia: l. cit. [81 Gastrocotyle Trachuri H. v. Ben.: Zrachurus trachurus, Pa- rona, Perugia: Polystom. |780]. Axine Belones Abilde.: Belone acus, Parona, Perugia: Tremat. br. pesci [728]. Pseudaxine Trachuri Par., Per.: Zrachurus trachurus, Parona, Perugia: Polystom. [730]. Tetraonchus Van Benedeni Par., Per.: Mug& auratus, Parona, Perugia: Tremat. br. pesci [728]. Dactylogyrus auriculatus Dies.: Zinca vulgaris (mercato), Pa- rona, Perugia: L cit. [728]. Diplectanum aculeatum Par., Per.: Corvina nigra, Parona, Perugia: Nota prevent. [725]; Tremat. br. pesci [728]. D. aequans Dies.: Labrax lupus, Parona, Perugia: I. cit. [728]. Calceostomum inerme Par., Per.: Corvina nigra, Parona, Perugia: Trem. br. pesci [728]. C. sp.: Umbrina cirrhosa, Parona, Perugia: L cit. [728]. ? Aspidogaster Ascidiae v. Bier: Ascidia sp. ? (Mentula marina), Redi: De anim. viv. p. 275, Tab. XXI, fig. 7 (mare ligustico). Distomum hepaticum Abildg.: Ovis artes, Bos taurus, Parona: Elm. lig. [715). D. lanceolatum Mehl.: Qvis arzes, Parona: 1. cit. (715). D. hians Rud.: Ardea cinerea, Parona: l. cit. (D. compla- nalum) (715). D. fasciatum Rud.: Serranus cabrilla, Willemoes-S.: Z. w. Zool. [1146]; Parona: Elm. lig. [715]. D. tubarium Rud.: Umbrina cirrhosa, Willemoes-S.: 1. cit. [1146]. D. capitellatum Rud.: Uranoscopus scaber, Willemoes-5S.: \. cit. [1146]. D. filitorme Rud.: Cepola rubescens, Willemoes-S.: 1, cit. (1146). D. sinuatum Rud.: Ophidium barbatum, Willemoes-S.: I. cit. [1146]. D. rufoviride Rud.: Cepola rubescens, Willemoes-S.: 1. cit. [1146]. D. veliporum Crepl.: Echinorhinus spinosus, Parona: Elm. lig. cit. [716]. D. megastomum Rud.: Prionodon glaucus, Willemoes-S.: Z. w. Zool. [1146]. D. Buccini mutabilis De Filip.: Buccinum mutabile, De Fi- lippi: Mém. II, 1855 [285]. Cercaria setifera Mill.: Buccinum Linnaei?, De Filippi: I. cit. [285]. C. sp.: Conus mediterraneus, De Filippi: Mèm. II (Histrionella echinocerca, Mediterraneo) [286]. Gasterostomum crucibulum Gerv. v. Ben.: Conger vulgaris, Willemoes-S.: Z. w. Zool. [1146]. Monostomum faba Brems.: Sawzcola oenanthe, Willemoes-S.: Z. w. Zool. 1873. ? M. gemellatum Steenstr.: SpAhyraena vulgaris, Parona: Elm. lig. [715]. M. orbiculare Rud.: Box salpa, Parona: Ann. Agricolt. 1886 ["16]. M. capitellatum Rud.: Boa salpa, Parona: Elm. lig. [715]. M. spinosissimum Stoss.: Box salpa, Parona: 1. cit. [715]. Didymozoon Thynni Tschrbg.: Zlynnus thunnina, Parona, Perugia: Nota prevent. [726]. — 356 — D. Serrani Montic.: Serranus gigas, Parona, Perugia: Ectop. br. pesci (Didymozoon sp. ?) [728]. Taenia solium Lin.: Homo, Parona: Elm. lig. [715]. Cysticercus cellulosae Rud.: /7omo, Dubini: Entozoogr. p. 201 (caso Minaglia) [333]; Ampugnani: Ital. med. 1882 [21]. Sus scrofa, Parona: Elm. lig. [716]. T. canina Lin.: Canis familiaris, Felis catus, Parona: I. cit. (7. cucumerina, T°. elliplica,) [115]. Coenurus cerebralis Rud.: Ovis arzes, Parona: 1. cit. (715). Taenia expansa Rud.: Los taurus, Parona: |. cit. [715]. T. globipunctata Riv.: Ovis aries, Parona: |. cit. [715]. T. alba Perronce.: Bos taurus, Parona: |. cit. [715]. T. infundibuliformis Goeze: Gallus domesticus, Parona: | cit. [715]. T. botrioplitis Piana: (Gallus domesticus, Parona: l. cit. (715). T. rhomboidea Duj.: Anas boschas, Parona: 1. cit. (racc. Pagenstecher) [715]. T. laevis Bloch. Anas boschas, Parona: l. cit. (racc. Pagenstecher) [715]. T. sp.?: Fratfercula arctica, Parona: |. cit. 1887 [715]. Scolex Denticis Par.: Denter macrophthalmus, Parona: l cit. [715). S. Balistis Par.: Balistes capriscus, Parona: I. cit. [715]. S. Mulli Par.: Mwullus barbatus, Parona: |. cit. [715]. Tetrarhynchus macrobothrius Rud.: Coryphaena aequisetis, Pa- ronavsol-icit. [AB] T. claviger v. Sieh.: Zepidopus caudatus, Parona: 1. cit. (7. grossus) [715]. T. attenuatus Rud.: Azphias gladius, Parona: 1. cit. [715]. T. sp.: Tethys leporina, Parona: 1. cit. [715]. _T. sp.: Sepia officinalis, Parona: 1. cit. [715]. Rhynchobothrium erinaceum v. Ben.: Leviraja oxryrehynchus, Parona: |. cit. [716]. — 357 — Bothriocepbalus hians Dies.: Pelagius monachus, Parona: |. cit. [715]. B. punctatus Rud.: ARombus maximus, Parona: 1. cit. [715]. B. plicatus Rud.: Azp/ias gladius, Parona: 1. cit. [715]. B. crassiceps Rud.: Merlucius esculentus, Parona: |. cit. [715]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Gastaldi: Elm. in gener. (caso Minaglia) [420]; Pisano: Gazz. ospit. 1858 [844]; Dujardin: Nuova Ligur. med. 1873 [835]; Parona: Elm. lig. (715). A. mystax Zed.: Vulpes vulgaris, Parona: l. cit. [715]. A. megalocephala Cloq.: £quus caballus, Parona: 1. cit. (715). A. depressa Rud.: Astur palumbarius, Parona:1. cit. (715). A. microcephala Rud.: Ardea purpurea, Parona: l. cit. 1887 [7165]. A. serpentulus Rud.: Ardea purpurea, Parona: 1. cit. 1887 [715]. A. constrieta Rud.: Acipenser sturio, Parona: I. cit. 1887 (715). A. incurva Rud.: Aiphias gladius, Parona: 1. cit. 1857 [715]. A. Sauri Rud.: Saurus griseus, Parona: I. cit. 1889 [7165]. A. acus Bloch.: Esox lucius, Parona: |. cit. [715]. Heterakis inflexa Rud.: Gallus domesticus, Parona: |. cit. 1887 [715]. H. vesicularis Fròl.: Gallus domesticus, Parona: |. cit. 1887 [15]. H. maculosa Rud.: Columba livia, Parona: l. cit. 1887 (caso Camusso) [716]. Oxyuris curvula Rud.: £quus caballus, Parona: I. cit. 1887 [715]. Agamonema capsularia Rud.: Merlucius esculentus, Parona: I. cit. 1887 [716]. A. papilligerum Dies.: Auris Rochei, Parona: |. cit. 1887 [715]. A. Corvinae nigrae Par. : Corvina nigra, Parona: l. cit. 1887 (15). — 358 — A. Triglae hirundinis Dies.: Z7rigla corax, Parona: |. cit. 1887 [715]. Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Dubini: Entozoogr. (caso Minaglia) [883]; De Renzi: Prelez. 1882 [318]. Crenosoma striatum Zeder: Mrinaceus europaeus, Parona: Elm. lig. 1887 [716]. Trichocephalus dispar Ow.: ZZomo, De Renzi: Prelez. 1882 [318]. Filaria perforans Molin: Mustela foina, Parona: |. cit. 1887 [715]. F. obtusa Rud.: Mirundo urbica, Parona: 1. cit. 1887 [715]. F. nodulosa Rud.: Lanius rufus, Parona:1. cit. 1887 [715]. Ichthyonema giobiceps Rud.: Uranoscopus scader, Willemoes® Suhm: Ein. tremat. 1870 [1146]. Physaloptera abbreviata Rud. (larva): Zacerta muralis, Pa- ron'a: l. (cit. [M15]. Oncholaimus Echini Leyd.: Zchinus esceulentus, Leydig, in Carus: Prodrom. f. medit. (Mediterraneo) pag. 152 [185]. CORNIGLIANO. Taenia litterata Batsch: Vulpes vulgaris, Parona: Elm. lig. [715]. Spiroptera sanguinolenta Rud.: Vulpes vulgaris, Parona: 1. cit. [716]. RAPALLO. Taenia saginata Goeze: Homo, Parona: |. cit. (715). RECCO. Taenia saginata Goeze: Homo, Parona: 1. cit. [716]. S. OLCESE. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Minaglia: Ligur. med. 1559 [616]. S PANTALEO: Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Botto: Gazz. med. Milano 1843 [110]. SARZANA. Coenurus cerebrali Rud.: Bos taurus, De Marchi: Gircol. metam. [805) e Sul meccan. [299]. — 359 — Ascaris megalocephala Gloq.: Bos faurus, De Marchi:1. cit. [305). Filaria lacrymalis Gurlt: Bos taurus, De Marchi: Della filaria [300]. SPEZIA. Tetracotyle sp. (7. typica?): Planorbis corneus, Parona: Elm. lig. (race. Pagenst.) [716]. Tylodelphys rhachidis Dies.: ana esculenta, Parona: |. cit. (race. Pagenst.) [716]. Distomum cygnoides Zell: lana esculenta, Parona: |. cit. (racc. Pagenst.) [716]. D. clavigerum Rud.: Rana esculenta, Parona: 1. cit. (racc. Pagenst.) [715]. D. tubarium Rud.: Umbrina cirrhosa, Rudolphi: Entoz. Synops. 111 e 410 [924]. Cercaria Columbella Pagenst.: Columbella rustica, Parona: Elm. lig. (racc. Pagenst.) [715]. C. sp.?: Lymnaea stagnalis, Parona: 1. cit. (race. G. Doria) [715]. Taenia serrata Goeze: Canis familiaris, Parona: 1 cit. (race. Pagenst.) [715]. Cysticercus pisiformis Zeder: Lepus cuniculus, Parona: |. cit. (r. Pagenst. [715]. Taenia sp.: Scolopaa rusticola, Parona: 1. cit. (r. Pagenst.) (715). T. sinuosa Zed. (?): Anser cinereus, Parona: 1. cit. (r. Pagenst.) (715). T. rhomboidea Duj.: Amas doschas, Parona: l. cit. (race. Pagenst.) [715]. T.laevis Bloch: Anas boschas, Parona: 1. cit. (r. Pagenst.) [715]. T. dispar Goeze: Platydactylus guttatus, Rudolphi: Entoz. Synops. 150 e 495 [924]. Tetrabothrium sp. (Scolex): Gobius Jozo, Parona: Elm. lig. (racc. Pagenst.) [716.. e‘ — 3600 — Ascaris Sciaenae Rud.: Umbrina cirrhosa, Rudolphi: Entoz. Synops. 58 e 302 [924]. Oxyuris spinicauda Duj.: Zacerta muralis, Willemoes-S.: Ein. tremat. [1140]; Parona: Elm. lig. [715]. Oxysoma brevicaudata Zeder: Ascalobotes mauritanicus, Wille- moes-S.: l. cit. [1146]; Bu/o vulyaris, Parona: Elm. lig. (racc. Pagenst.) [716]. lchthyonema globiceps Rud. Uranoscopus scaber, Willemoes-S.: Ein. tremat. [1146]. Echinorhynchus polymorphus Brems.: Anas boschas, Parona: Elm. lig. (racc. Pagenst.) [715]. E. agilis Rud.: Mugi! cephalus, Rudolphi: Entoz. Synops. 67 e 346 [924]. E. globulosus Rud.: Sciaena «umbra, Rudolphi: Wiedem. Arch. II. p. 49. E. sp.: Dactylopterus volitans, Parona: Elm. lig. (race. Pagenst.) [715]. E. propinquus Duj.: Umbrina cirrhosa, Rudolphi: Entoz. Synops. [924]; Parona: Elm. lig. [715]. E. angustatus Rud.: 7rutta fario, Parona: Elm. lig. (racc. Pagenst.) [715]. EMILIA Provincia di Parma. PARMA. Taenia solium L.: omo, Frank L.: Ann. univ. med. [402]; Colla: Giorn. se. med. chir. 1807 [217]. T. botrioplitis Piana: Gallus domesticus, Colucci: Mus. veter. 1889 [22]. Bothriocephalus latus Brem.: Yomo (Svizzero), Bettoli: Giorn. soc. med. 1806 [82]. Heterakis sp.?: Gallus domesticus (ovo), Grandi: Lett. Santasofia (458); Santasofia: Giorn. lett. [945]; Brera: Mem. p. 403 [120]. — 361 — Anchilostoma duodenale Duhb.: Zomo, Canali e Riva: Acc. med. Torino [168]. Strongylus armatus Rud.: Equus caballus, Colucci: Museo cit. [221]. S. filaria Rud.: Ovis aries, Colucci: |. cit. [221]. Filaria megastoma Rud.: £guus caballus, Colucci: 1. cit. (221, BAGANZOLA. Cysticercus cellulosae Rud.: Momo, Baistrocchi: Riv. clin. Bologna 1881 [40]. TORNOLO (Borgotaro). Cysticercus cellulosae Rud.: omo, Calderini: Istit. ostetr. 1873-75 [162]. Provincia di Reggio. REGGIO. Cercaria brevicaudata Piana: Helix nemoralis, H. carthusiana, Piana: Clin. veter. 1882 [833]. C. longicaudata Piana: Melia carthusiana, Piana: 1. cit. (833). SCANDIANO. Echinococcus polymorphus Dies.: Zomo, Vallisnieri: Parto merav. [1109]. Anchi'ostoma duodenale Dub.: Momo, Pistoni: Riv. clin. Bologna 1880 [845, 846]. TAVIANO. Cysticercus cellulosae Rud.: omo, Saltini: Rasseg. med. 1887 |[938). Taenia saginata Goeze: Homo, Saltini: | cit. [933,. Provincia di Modena. MODENA. Distomum hepaticum Abildg.: Ovîs aries, Generali: Note elmint. 1885 [428]. — 362 — D. sp.? (D. echinatum Zed. ?): Canis familiaris, Generali: Annuar. Natur. [49]. D. complanatum Ercol.: Canis familiaris, Generali: 1. cit. [429]. Cysticercus cellulosae Rud.: Zomo, Bergonzini: Cistic. mul- tipli 1883 [12]. Taenia saginata Goeze: Homo, Bergonzini: Taenia mediocan. 1879 [71]; Atti soc. natur. Modena 1886 (var. 7°. seghettata) [73]. C. Bovis Cobb.: Bos taurus, Generali: Rasseg. soc. med. 1856 [482]. Coenurus cerebralis Rud.: Bos taurus, Ovis aries, Generali: Note elmint. [428]. Echinococcus polymorphus Dies. : omo, Generali: Gazz. med. lomb. 1882 [426]. Bos taurus, Generali: Adun. Vignole 1885 [431). Ascaris lumbricoides Clog.: Homo, Brera: Mem. p. 215 [120]: Dall'Olio: Straord. affez. 1804 [265]; Gaddi: Gazz. med. lomb. 1854 [407]. Heterakis inflexa Zed.: Gallus domesticus (ovo), Generali: Note elmint. [428]; Massa: Atti soc. Modena 1884 [5983]. Eustrongylus gigas Dies.: Canis familiaris, Carruccio: Rivist. teor. prat. 1872 [180]. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Foa: Gazz. ospit. 1882 [887]; Boccolari: Rasseg. sc. med. 1887 [94]. Dochmius trigonocephalus Duj.: /elis catus, Generali: Annuar. natur. [429]. Trichocephalus dispar Owen: Homo, Carruccio: Rivista cit. 1873 [181]. Spiroptera sp. (variet.): Gallus domesticus, Casali: Annuar. natur. 1884 [187]. Onchocerca reticulata Dies.: £quus caballus, Generali: Note elmint. 1883 (Spiroptera circinnata) [428]. Nematoideum sp.: Musca vulgaris, Generali: Atti soc. natur. 1884, pag. 83 [480]. — 363 — CARPI Heterakis inflexa Zed.: Gallus domesticus, Garruccio: Accad. med. Roma 1886 [184]. FINALE. Taenia saginata Goeze: Homo, Vallisnieri: Oper. med. p. 113, [1104]. SAVIGNANO. Filaria sp.?: Mustela foina, Alessandrini: Osservaz. gen. Filaria [12]. Provincia di Bologna. BOLOGNA. Holostomum erraticum Duj.?: Anas boschas, Ercolani: Adat- tam. ambiente |858,. Distomum hepaticum Abildg.: Ovis aries, Bos taurus, Brco- lani: Ovulaz. 1850 [855]. D. lanceolatum Mehl.: Ovis aries, Bos taurus, Ercolani: I. cit. 1880 [3565]. D. truncatum Ercol.: Canis familiaris, Ercolani: Nuovi elem. 1859 [349]. D. complanatum Ercol.: Canis familiaris, Ercolani: Mem. Ace. Bologna 1874 [356]. D. sp.? (ova): Equus caballus, Ercolani: Descriz. prepar. 1866 [350]. D. signatum Duj.: Natria torquata, Ercolani: Adattam. ambiente 1881 [356]. D. naja Rud.: Nazria torquata, Ercolani: Adattam. amb. 1SSI [856]. D. clavigerum Rud.: Rana esculenta, Ercolani: Adattam, sp. amb. 418S1 [356]. D. endolobum Duj.: Rana esculenta, Ercolani: |. cit. (356). D. retusum Duj.: Rara esculenta, Ercolani: 1. cit. [856]. D. perlatum Nord.: Zinca vulgaris, Ercolani: I. cit. [388]. — 364 — Cercaria ocellata La Val.: Planorbis corneus, Ercolani: |. cit. [858]. C. tripunctata Ercol. (H. ephemera Nitzsch?): Planorbis cor- neus, Ercolani: |. cit. [358]. C. echinata v. Sieb.: Lymmnaea stagnalis, L. obscura, Paludina vivipara, P. achatina, Planorbis corneus, Ercolani: Arch. ital. Biol. [858]. C. armata v. Sieb.: Lymnaca obscura, L. stagnalis, Ercolani: I. cit [358]. C. gibba De Fil.: Lymnaca obscura, L. stagnalis, Paludina vivipara, Ercolani: Adatt. sp. ambiente (856). C. Lymnaei obscuri Ercol. (D. inerme Palud. impurae D. F.): Lymnaea obscura, Ercolani: 1. cit. [358]. C. sp.?: Helix maculosa, Ercolani: Arch. ital. biolog. (858). C. sp.? Helix lucorum, Piana: Clin. veter. [883]. C. brunnea Dies.: Paludina vivipara, Ercolani: Adatt. sp. amb. [358]. C. arcuata Steenstr.: Zymnaca obscura, L. stagnalis, Br- colani: |. cit. [358]. C. cristata La Val.: Zymnaea auricularia, Ercolani: |}. cit. [358]. C. aculeata Ercol.: Lymnaca auricularia, Ercolani: I. cit. [358]. C. vesiculosa Dies.: Paludina vivipara, Ercolani: |. cit. [358]. C. minuta Ercol.: BytRinia tentaculata, Ercolani: |. cit. [858]. C. punctum Ercol.: Bythinia tentaculata, Ercolani: | cit. (858). C. microcristata Ercol.: Bythinia tuberculata, Brcolani: Arch. ital. Biol. Tom. I. [358]. C. fulvopunctata Ercol.: Bythinia tuberculata, Ercolani: I. cit. [368]. C. rostrata Ercol.: ByMunia tentaculata, Ercolani: l cit. [858]. — 365 — C. parva Ercol.: Bythinia tentaculata, Ercolani: 1. cit. [358]. C. rostro-aculeata Ercol.: Bythinia tentaculata, Ercolani: I. cit. [358]. C. cucumerina Ercol.: Bythinia tentaculata, Ercolani: |. cit. [858]. C. globipora Ercol.: Bythinia tentaculata, Ercolani: l. cit. [358]. C. conum Ercol.: By/hinia tentaculata, Ercolani: 1. cit. [858]. C. papillosa Ercol.: Bythinia tentaculata, Ercolani: 1. cit. [358]. C. crassicauda Ercol.: Bythinia tentaculata, Ercolani: I. cit. [858]. C. crassa Ercol.: Bythinia tentaculata, Ercolani: 1. cit. [358]. C. Helicis carthusianellae Ercol.: Melia carthusianella, Brco- lani: |. cit. [358]. C. Helicis aspersae Ercol.: Helix aspersa, Ercolani: 1. cit. [358]. C. Helicis maculosae Ercol.: Helie maculosa, Ercolani: LL cit. [858]. C. (Bucephalus) polymorpha Ercol.: Unio pictorum, U. anatina, Ercolani: I. cit. [358]. Taenia solium L.: Homo, Brera: Memor. [120]; Torri: Ann. univ. med. 1851 (7. solium ?) [1075]; Canuti: Giorn. Acad. Torino 1859 [171]; Taruffi: Compendio Anat. patol. (caso Forlivesi e caso 7. fenestrata) [1057]. Cysticercus cellulosae Rud.: Momo, Taruffi: Compend. cit. [1057]; Mazzotti: Osserv. med. 1876 [603]. T. crassicollis Rud. Fels catus, Alessandrini: Catal. 1854 [18]. C. pisiformis Zeder: Lepus cuniculus, Piana: Giorn. veter. 1SSI (882). T. denticulata Rud.: Bos taurus, Alessandrini: Catal. cit. [13]. T. proglottina Dav.: Gallus domesticus, Piana: Rendic. Ist. Bologna [881]. — 366 — T. botrioplitis Piana: Gallus domesticus, Piana: Rendic. cit. [881]. T. tetragona Molin: Gallus domesticus, Piana: 1. cit. [831]. Echinococcus po!ymorphus Dies.: omo, Menghini: Comm. Bonon. 1745 [606]; Gusmanius: De renum morb. 1767 [409]; Brera: Mem. p. 4137 e 459 (idatidi) [120]; Belvederi Rass. sc. med. 1850 [65]; Migoli: Bollett. sc. med. 1858 [613] e 1859 (Ferneto) [614]; Verardini: Mem. Accad. Bo- logna 1864 [1117]; Taruffi: Comp. cit. [1057]; Franceschi: Bollet. sc. med. 1883 [395]; Coen: Boll. se. med. 1889 [212]. Canis familiaris, Alessandrini: Catal. cit. (13). Sus scrofa, Alessandrini: Gatal. 1854 [18]. Bos taurus, Alessandrini: Catal. cit. [13]. Equus caballus, Ercolani: Descriz. prepar. [350]. Coenurus cerebralis Rud.: Bos faurus, Alessandrini: Catal. [18]. Cysticercus botrioplitis Piana: MHelîw carthusianella, Piana: Rend. Ist. Bologna [881]. Bothriocephalus latus Brems.: omo, (svizzero), Brera: Memor. p. 276 [120]. B. serratus Dies.: Canis familiaris, Ercolani: Nuovi elem. (B. canis Ercol.) [849]. B. Felis Crepl.: Felis cafus, Alessandrini: Catal. [13]. Ascaris lumbricoides Gloq.: Homo, Tacconi: De raris. quib. hepat. morb. 1745 [1051]; Alessandrini: Catal. 1854 [13]; Ruggi: Riv. clin. Bologna 1872 (uova) (926). A. mystax Rud.: Felis catus, Alessandrini: Catal. cit. [18]. Heterakis inflexa Rud.: Gallus domesticus, Monti: Comm. Bonon. 1757 (guscio) [662]; Ercolani: Dimorfob. [852]. H. vesicularis Duj.: Gallus domesticus, Ercolani: Dimorfob. cit. 1872 [352]. H. maculosa Rud.: Columba livia, Ercolani: Vita libera Asc. macul. AST7 [854]; Bassi: Osserv. vita lib. [51). Oxyuris vermicularis Brems.: Momo, Frontali: Bollett. sc. med. 1858 [404]; Galvagni: Riv. clin. 14884 [415]. — 3607 — Eustrongylus gigas Dies.: Canis familiaris, Vallisnieri: Orig. vermi (1108). Strongylus caninus Ercol.: Canis familiaris, Ercolani: Nuovi elem. [349]. S. paradoxus Mehl.: Sus scrofa, Alessandrini: Catal. [18]. S. filaria Rud.: Ovis artes, Ercolani: Giorn. veter. [343, 344). S. pulmonaris Ercol.: Bos taurus, Ercolani: Giorn. cit. [344]. Trichina sp.? (7. uncinata): Equus caballus, Ercolani: Nuovi elem. [349]. Filaria immitis Leidy: Canis familiaris, Ercolani: Mem. Istit. 1874 [858]. F. labiato-papillosa Alessand.: Bos taurus, Alessandrini: N. ann. st. nat. [12]. F. attenuata Rud.: Corvus cornia, Ardea purpurea, Ales- sandrini: N. ann. cit. [1], 12]. F. sp.?: Buteo vulgaris, Alessandrini: Ann. cit. [11]. Onchocerca reticulata Dies.: &quus caballus, Ercolani: Mem. Istit. 1865 [851]. CREVALCORE. P Cysticercus tenuicollis Dies.: Zomo, Marini: Giorn. med. Esere. 1870 [587]. GAIBOLA. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Franceschi: Boll. sc. med. 1883 [395]. FARNETO. Echinococcus polymorphus Dies.: Yomo, Migoli: Boll. sc. med. 1858 (613). IMOLA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Angeli: Giorn. med. prat. 1817 [28]. MINERBIO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Belluzzi: Accad. Bo- logna 1859 [64]. — 368 — PIUMAZZO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Corazza: Boll. sc. med. 1869 [288]. Provincia di Ferrara. FERRARA. Coenurus cerebralii Rud.: Bos taurus, Polletti; Nuovi ann. Bologna 1853 [850]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Lanzoni: Op. omnia 1738 Obs. 150 [582]. COMACCHIO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Taruffi: Comp. anat. pato- log. 1870 [1057]. MIGLIARINO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Ruggi: Dell’epatect. 1889 [927]. Provincia di Ravenna. FAENZA. Taenia solium I..: omo, Forlivesi: Boll. sc. med. 1869 [392]. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Forlivesi: l. cit. [892]. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Galamini: Bollett. cit. 1858 [408]. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Testi: Raccogl. med., 1887 [1066]. BRISIGHELLA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Loreta: Raccoglit. med. 1887, [547]; Ghillini: Riforma med. (stesso caso) [4883]. LUGO. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Morini: Bollett. soc. Lancis. 1889 [671]. — 369 — Provincia di Forlì. CESENA. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Concato: Ebdomad. med. 1864 [225]; Alessandri: Raccogl. med. 1878 [10]. FORMIGNANO (Cesena). Anchilostoma duodenale Dub.: /7omo, Cantù: Riv. clin. Bologna 1882 [170]. RIMINI. Polystomum ocellatum Rud.: Cistudo europaea, Rudolphi: Entoz. Synops. 125 e 456 [924] (1). Distomum micrococcum Rud.: G/areola pratincola, 101, 383. gelatinosum Rud.: Zhalassochelys caretta, 102, 350. cymbiforme Rud.: Zhalassochelys caretta, 96, 371. irroratum Rud.: Thalassochelys caretta, 105, 393. ‘mentulatum Rud.: Lacerta muralis, 103, 588. furcatum Brems.: Mullus rubescens (?), 107, 396. ascidia Rud.: Box salpa, 108, 399. fuscescens Rud.: Dentex vulgaris, 113, 413. . carnosum Rud.: Dentea vulgaris, 93, 366. affine Rud.: Scorpaena cirrhosa, 110, 406. laticolle Rud.: Zrachurus trachurus, AAT, 428. excisum Rud.: Scomber scomber, 112, 411. D. appendiculatum Rud.: A/losa vulgaris, Trigla cora@, T. li- neata, Rhombus maximus, 110, 404. D. capitellatum Rud.: Uranoscopus scaber, 99, 379. D. filiforme Rud.: Cepola rubescens, 112, 411. D. divergens Rud.: Blennius gattorugine, B. tentacularis, 9, SIR. PpPo900 909950 (1) Rudolphi nel suo viaggio in Italia per ricerche elmintologiche (1817; V. Storia, pag. 30) fece abbondante raccolta a Rimini e ne riferì nella sua: Ento- zoogr. Synops. [924]. Perciò si tralascia questa citazione per tutti gli elminti di Rimini, Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XII. 24 — 370 — . cristatum Rud.: Stromateus fiatola, ANT, 422. . ventricosum Rud.: Alosa vulgaris, 108, 398. . rufovirile Rud.: Zeus faber (D. caudiporum Rud.) 96, 370. . megastomum Rud.: Galeus canis, 102, 387. Monostomum trigonocephalum Rud.: Z'nalassochelys caretta, 86, 349. Taenia cyatiformis Fròl.: Hirundo urbica, H. riparia, 152, 502. T. longirostris Rud.: Glareola pratincola, 168, 532. Anthobothrium auriculatum Mol.: Z'orpedo marmorata (Bothrio ceph. auriculatus), 141, 479. Onchobothrium (Bo/kriocephalus) uncinatum De Blain.: Galeus canîs, 142, 483. Calliobothrium verticillatum v. Ben.: Galeus canis, 142, 484. Scolex polymorphus Rud.: Z'orpedo marmorata, Acanthias vul- garis, Uphidium barbatum, Stromateus fiatola, Merlucius esculentus, 123, 441. Tetrarhynchus corollatus Miesch.: Solea monochir (Rynchob. te- nuicollis), 150, 451. Bothriocephalus punctatus Rud.: /2hombus mawimus, Solea mo- nochir, 138 475. Triaenophorus nodulosus Rud.: ippocampus guttulatus, 135, 467. Amphilina foliacea G. Wag.: Acipenser sturio (Monostoma), 83, 340. Ascaris microcephala Rud.: Ardea nycticorax. 48, 55. A. Glareola Rud.: Glareola pratincola, 55, 298. . Sternae nigrae Rud.: Zydrochelidon nigra, 55, 298. . Maenae Rud.: Maena vulgaris, 58, 301. . boopis Rud.: Box boops, 58, 301. . Scorpaenae scrofae Rud.: Scorpaena scrofa, 57, 300. . fabri Rud.: Zeus faber, 57, 300. . Phycidis Rud.: PAycis mediterraneus, 57, 300. . Gadi minuti Rud.: Gadus minutus, 57, 300. . adunca Rud.: Alosa vulgaris, 39, 270. . gracilescens Rud.: E£ngraulis encrasicholus, 45, 282. ooo è — NP — IP — i i I i? i — 371 — A. Hippocampi Rud.: Zippocampus guttulatus, 56, 299. A. rotundata Rud.: Prionodon glaucus, 39, 270. Agamonema (Ascaris) Sparoidum Dies.: Smaris alcedo, A. (Ascaris) Triglae hirundinis Dies.: 7yig/a corae, 195, 566. A. Scorpaenae cirrhosae Dies. : Scorpaena cirrhosa, 195, 565. A. (Nematoideum) fabri Dies.: Zeus fabri, 193, 563. A. (Nematoideum) Carancum Dies.: Zrachurus trachurus, 195, 566. Spiroptera contorta Rud.: Cistudo europaea, (Ascaris testudinis), 25, 242. Nematoideum fiatolae Rud.: Stromateus fiatola, 192, 562. N. Cepolae rubescentis Rud.: Cepola rubescens, 193, 563. Echinorhynchus spiralii Rud.: Ardetta minuta, 70, 323. E. cinctus Rud.: Zamenis viridiflavus, 66, 314. E pristis Rud.: Scomber scomber, 75, 333, 672. E. propinguus Rud.: Gobius niger, Dentex vulgaris, 63, 313. E. proteus Rud.: Acipenser sturio, 72, 323. TOSCANA Provincia di Massa e Carrara. CARRARA. Ascaris lumbricoides Cloq.: omo, Tenderini: Trasmigr. vermi 1858 e 1873 [10683, 1064). PONTREMOLI. Taenia solium I,.?: Homo, Guidetti: Vermi umani 1783, [509]. ROCCHETTA DI VARA. Anchilostoma duodenale Dub.: /0m0, Sonsino: Congr. me- dicina int. 1888 [1007]. Provincia di Lucca. LUCCA. Onchocerca reticulata Dies. (Spiroptera circinnata Ercol.): Equus caballus, Vigezzi: Giorn. anat. fisiol. 1885 [1120]. — 3722 — CAPEZZANO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Linoli: Gazz. med. Torino 1854 [548]. MONSUMM ANO. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Gianmattei: Il Morgagni 1888 [486). PONTE BUGGIANESE. Anchilostoma duodenale Dub.: HYomo, Morelli: Lo Sperim. 1878 [665]. Provincia di Pisa. PISA. Tristomum coccineum Cuv.: Aiphias gladius, Sonsino: soc. tosc. 1990 [1022]. T. papillosum Dies.: Azphias gladius, Sonsino: I. cit. 1890 [1022]. T. Molae BI.: Orthagoriscus mola, Sonsino: 1. cit. 1890 [1022]. T. Pelamydis Tschrb.: Pelamys sarda, Sonsino: 1. cit. 1890 [1022]. Monocotyle Myliobatis Tschrb.: Myliobatis aquila, Sonsino: I. cit. 1890 [1022]. Pleurocotyle Scombri G. v. Ben.: Scomber sp., Sonsino: Proc. verb. soc. cit. [1017]. Onchocotyle appendiculatum Dies.: MHeptanchus cinereus, Son- sino: Soc. tosc. 1890 [1022]. Vallisia striata Par. Per. (Octocot. striata Sons.): Seriola Dumerili, Sonsino: Soc. tosc. [1017, 1018]. Polystomum integerrimum Rud.: Bu/o viridis, Civinini: Catal. |R05]. P. ocellatum Rud.: Cistudo europaea, Sonsino: Note elm. [1010]. Diplectanum aequans Dies.: Umbrina cirrhosa, Sonsino: Soc. tosc. 1890 [1022]. — 373 — Anoplodiscus Richiardii Sons.: Pagrus orphus, Sonsino: soc. tosc. 1590 [1021]. Calceostoma elegans v. Ben.: Sciaena umbra, Sonsino: |. cit. (1017, 1022). C. inerme Par. Per.: Corvina nigra, Umbrina cirrhosa, So n- sino: I. cit. 1890 [1022]. Amphistomum subtriquetrum Rud.: Castor fiber, (Pisa ?) Civi- nini: Museo Pisa 1842 [202]; Molin: Nuovi myxelm. [625]. A. sp. (fasciola del gatto): Felis catus, Civinini: |. cit. |202). A. conicum Rud.: Cervus elaphus; Bos taurus, Civinini: I. cit. [202]. Holostomum variabile Nitzsch: Otus sp?, Civinini:|1. cit. [202}. Distomum hepaticum Abildg.: Momo, Civinini: Indice Mus. cit. 1842 [205]; Ovis aries, Givinini: 1. cit. [205]; Fogliata: Giorn. Spallanzani 1887 [389]; £quus caballus, Givinini: I. cit. [R05]. D. felineum Riv.: Canis familiaris, Felis catus, Rivolta: N. sp. Dist. 1884 [900]. D. conus Crepl.: Canis familiaris, Sonsino: soc. tosc. p. 273, 1889 [1010]. D. Columbae Mazz.: Columba domestica, Mazzanti: Giorn. anat. fisiol. 1889 [602]. D. armatum Molin: Gallus domesticus, Sonsino: soc. tosc. 1889 [1012]. D. echinatum Zed.: Grus cinerea, Sonsino: soc. tosc. lu- glio 1890 [1019). D. ovatum Rud.: Grus cinerea, Sonsino: |, cit. [1019 . D. formosum Sons.: Grus cinerea, Sonsino: |. cit. [1019 D. Richiardi Lopez: Acanthias vulgaris, Lopez: soc. tose. 1888 p. 157 [546]; Monticelli: Boll. soc. Napoli (651). D. contortum Rud.: Orthagoriscus mola, Sonsino: soc. tosc. 1890 [1018]. D. nigroflavum Rud.: Orthagoriscus mola, Sonsino: l. cit. 1890 |1018). — 374 — D. fasciatum Rud.: Serranus scriba, Sonsino: l. cit. 1890 (1018). D. microsomum Rud.: Serranus scriba, Sonsino: 1. cit. 1590 D. capitellatum Rud.: Uranoscopus scaber, Sonsino: l. cit. 1890 [1018]. D. Polonii Sons.: Trachurus trachurus, Sonsino: l. cit. 1890 [1018]. D. Fabenii Stoss.: Cantharus lineatus, Sonsino: l. cit. [1018). D. filicolle G. Wag.: Brama Iayi, Sonsino: 1. cit. [1018]. D. fractum Rud.: Box salpa, Sonsino: 1. cit, 1890 [1018]. D. hystrix Duj. (ZcRinost. Dujardinit Cobb.): Lophius pisca- torius, G. Wagener: Muller’s Arch. 1852. Cercariaeum Paludinae impurae De Filip.: BiMhinia tentaculata, Sonsino: soc. tosc. 1884 [996]. Gasterostomum gracilescens G. Was. Lophius piscatorius, G. Wa- gener: Muller’s Arch. cit. 1853. Monostomum ocreatum Zed.: 7'a/pa europaea, Givinini: Indice 1842 [205]. M. sp.? (larva): Numenius tenuirostris, Rivolta: Orni- tojatr. p. 133 [902]. ? Taenia solium L.: /7omo, Givinini: Indice cit. [205]. Cysticercus cellulosae Rud.: Momo, Regnoli: Due casì cist. ladr. 1872 [878]. C. (7. canina): Pulex serraticeps, Sonsino: soc. tosc. 1889, p. 20 [1005]. T. nana v. Sieb.: Homo, Sonsino: Esame d. escreati [1012, soc. tosc. 1889 1013). T. canina L.: Canis familiaris, Sonsino: soc. tose. 1889 1009]. T. serrata Goeze: Canis familiaris, Civinini: |. cit. [205]. T. sp.?: Felis catus, Givinini: Il. cit. [205]. Caenurus cerebralis Rud.: Bos taurus, Civinini: |. cit. [205]; Rivolta: Giorn. anat. fisiol. 1871 [898]. — 3759 — Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Civinini: Indice cit. N. 1187, 1842 [205]; Calderai: Riforma med. 1889 [150). Bos taurus, Givinini:). cit. [205]; Lombardini: Giorn. anat. fisiol. 1872 [544]. T. ovilla Riv.: Ovis aries, Rivolta: Di una n. sp. 1878 [896]. T. globipunctata Riv.: Ovis arzes, Rivolta: Alcune n. sp. [8951. T. centripunctata Riv.: Ovis arzes, Rivolta: 1. cit. (895). T. infundibuliformis Goeze: Gallus domesticus, Rivolta: Or- nitojatr. 1881 [902]. T. sp.?: Gallus (var. padovana), Givinini: Indice 1842 [205]. Bothriocephalus punctatus Rud.: /2r0mbus marimus, Givinini: I. cit. [205]. B. crassiceps Rud.: Merlucius esculentus, G. Wagener: N. acta 1854 [1144]. Triaenophorus nodulosus Rud.: £sow lucius, G. Wagener: N. acta [1144]. Ligula digramma Crepl.: Mergus serrator, Civinini: Indice cit. [205]. L. tuba Sieb.: Tenca vulgaris, G. Wagener: Ll cit. [1144]. Scolex polymorphus Rud.: Cepola rubescens (S. triloculari- bus); Anguilla vulgaris (S. bilocularibus), G. Wagener: |. cit. [1144]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Guidetti: Vermi umani (caso Buonaparte) [509]; Civinini: Indice cit. [205]; Son- sino: Esame d. escreat. 1890 [10183]. A. mystax Rud.: Canis familiaris, Civinini:1. cit. (A. mar- ginata) [205]. A. microcephala Rud.: Ardea ralloides, Civinini: 1. cit. (205). A. spiculigera Rud.: Carbo cormoranus, Civinini: | cit. [205]. Oxysoma (Ascaris) lepturum Rud.: Tartaruga marina, Civi- nini: ]. cit. [R06]. Heterakis inflexa Rud.: Gallus domesticus, Rivolta: Orni- tojatr. 1981 [902]. — 376 — H. sp.: Gallus domesticus, Aldrovando: Monstr. hist. pag. 387 (incrostato nel guscio). H. vesicularis Fròl.: Gallus domesticus, Civinini: Indice cit. [205]; Rivolta: Ornitojatr. 1881 [902]. H. differens Sons.: Gallus domesticus, Sonsino: soc. tosc. 1990 [1020). H. maculosa Rud.: Columba livia, Civinini: |. cit. [206]. Lecanocephalus annulatus Molin: Umbrina cirrhosa, Mugil ce- phalus, Sonsino: soc. tosc. 1890 [1022]. Oxyuris vermicularis Brems.: omo, Civinini: Indice cit. [205]; Sonsino: Esame escreat. 1890 [1013]. Eustrongylus gigas Dies.: Canis familiaris, Rivolta: Giorn. anat. fisiol. 1879 [898]. Strongylus caninus Ercol.: Canis familiaris, Rivolta: I. cit. 1879 [898]. S. gracilis Leuk.: Myoaus gliss Sonsino: soc. tosc. 1888 [1008). S. sp.: Equus caballus, Civinini: Indice cit. [205]. Anchilostoma duodenale Dub.: 7020, Sonsino: Riv. clin. 1889 [1011]; Lo Speriment. 1888 [1006]; Giorn. soc. fior. igiene 1889 [1014]: Esame escreat. 1890 [1018]. Trichocephalus dispar Owen: Homo, Puccianti: Gazz. med. toscana 1856 [861 A]; Civinini: Indice cit. [205]; Sonsino: Riv. clin. 1889 [1011]; Esame escreat. 1890 [1013]. Trichosomum longicolle Rud.: Gallus domesticus, Phasianus colchicus, Rivolta: Ornitojatr. 1881 [902]. Trichina papillosa Riv. e D. Pr.: GaQlus domesticus, Rivolta e Del Prato: Giorn. anat. fisiol. 1879 [901]. Rhabdonema strongyloides Leuck. (Anguillula intestinalis Bav.): Homo, Sonsino: Riv. clin. 1889 [1011]. Filaria Medinensis Gmel.?: Momo, Guidetti: Vermi umani 1783 [509]; Civinini: Indice cit. 1842 [205]. F. subcutanea ?: Musfela foina, Givinini: Indice cit. [205]. F. immitis Leidy: Canis familiaris, Rivolta: Giorn. anat. — 377 — pat. 1879 (F. haematica) [898]; Sonsino: soc. tosc. p. 29 1588 1105]. F. inermis Gras.: Equus caballus, Grassi: Centralbl. 1887 [468]. F. megastoma Rud.: £quus caballus, Givinini: Indice cit. | 205). F. anthuris Rud.: Garrulus glandarius, Givinini: Indice cit. (2051. F. sp.? (embrioni): Carduelis elegans, Garrulus glandarius, Merula nigra, Rivolta: Ornitojatr. 1881 [902]. F. sp.: Sylvia atricapilta, Rivolta: 1. cit. [902). Dermofilaria irritans Riv.: Zquus caballus, Rivolta: Natura parassit. 1884 [899]. Onchocerca reticulata Dies. (Spiroplera circinnata Breol.): Equus caballus, Vigezzi: Giorn. anat. fisiol. 1885 [1120]. Spiroptera sanguinolenta Rud.: Canis familiaris, Sonsino: Proc. verb. soc. tosc.: [1005]. S. contorta Rud.: Cistudo europaca, Sonsino: Note elmint. 1SSO [1008]. Nematoideum (larva): Ateucus sacer, Massa: Atti soc. nat. Modena 18584 [598). CALCI. Heterakis inflexa Rud.: Gallus domesticus (ovo), Benei: El- mint. intest. gallin. 1880 [67, 68]. Trichocephalus dispar Owen: Momo, Puccianti: Gazz. tosc. 1856 (861 A). CASTELFRANCO. Anchilostoma duodenale Dnb.: omo, Vanni: Gazz. ospit. 1885 1112). CASTAGNETO DELLA GHERARDESCA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Arzelà: Gazz. ospit. 1882 |84). MONTESCUDAJO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Peyrani: Gazz. med. tosc. 1855 [830 A). — 378 — PIOMBINO. Distomum hepaticum Abildg.: Bos faurus, Salvagnoli: Mar- ciaja 1856 [985]. TOMBOLO. Echinorynchus gigas Rud.: Sus scrofa fera, Rivolta: Lesioni patol. cinghiali [894]. Provincia di Livorno. LIVORNO. Bothriocephalus latus Brems.: Homo (Svizzero), Civinini: In- dice [205]. Provincia di Firenze. FIRENZE. Distomum hepaticum Abildg.: Ovis aries; Lepus cuniculus, Redi: Generaz. ins. [876]; Sciurus vulgaris, Brera: Mem. p. 95 (race. Targioni) [120]. D. nigroflavum Rud.: Orthagoriscus mola, Redi: Anim. viv. 168, v. 249, Tab. XX, 1-4 [875]. Taenia solium L.: Homo, Grilli: Ann. univ. med. 1869 [500]; Marchi: Frequenza tenia 1873 [582]. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Brera: Mem. pag. 130 (finna) (120]; Marchi: Accad. Georgof. 1869 [579]: Ma c- chiavelli: Gazz. med. lomb. 1879 [559]. T. saginata Goeze: Homo, Marchi: Frequen. tenia 1875 [582]. Echinococcus polymorphus Dies. : omo, Fontana: Opuse. 1787 [391]; Casini: Antolog. 1827 [191]; Palamidessi: Lo Spe- riment. 1865 [701]; Tommasi: Append. in Cobb. 1883 [1073]; Brigidi: Ossificaz. 1883 [126]; Lenzi: Lo Speriment. 1885 [536]. T. crassicollii Rud.: Felis catus ferus, Redi: Osservaz. 131 v. 194 [826]. — 379 — T. clavata Marchi: Zowza curvirostra, Marchi: Atti soc. ital. 1869 [578]. T. sp.?: Strix flammea, Marchi: Revue scientif. 1878 [584]. Cysticercus pisiformis Zed.: Lepus cuniculus, Redi: Osservaz. 132, v. 296 [876]. C. sp.?: Ascalobotes mauritanicus, Marchi: Atti soc. ital. (583). Bothriocephalus plicatus Rud.: Xiphias gladius, Redi: 1. cit. 162, v. 241 [875] (1). B. Gadi Rediani Rud.: Gadus minutus, Redi: |. cit. 164, v. 244 [8751. Tetrarhynchus corollatus Miesch: Scopelus Humboldt, Redi: I. cit. 158 v. 235 (7. elongatus) [875]. Cephalocotyleum Rajarum aquilae et pastinacae Rud.: MylZiobatis aquila; Trygon pastinaca, Redi: |. cit. 200 v. 296 [875]. C. Delphini delphidis Rud.: Delphinus delphis, Redi: 1. cit. 193, 195, 199, vers. 284, 288, 294 [875]. C. muraenae congri Rud.: Conger vulgaris, Redi: 1. cit. 156 v. 252 (an. Anthocephalus) [875]. C. squali squatinae Rud.: Squatina angelus, Redi: 1. cit. 200 v. 294 [875]. Idatidi: Tartaruga marina, Caldesi: Osservaz. anatom. 1687 [161]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Caldesi: Osservaz. anat. 1687 [151]; Redi: Osservaz. 33, 37 v. 49, 55 [875]; Alghisi: Giorn. lett. 1711 [17]; Guidetti: Vermi um. 1783 (caso Fio- rilli) [509]; Brera: Mem. p. 245 [120]; Frank: Met. cur. mal. XI, p. 48 [400]; Pellizzari: Lo Speriment. 1864 [761]; Guidi: Anasarca, 1888 [510]. (1) Le specie indicate come parassite di forme marine, sono da riferirsi con ogni probabilità a Livorno, a Pisa, od altra località del Mediterraneo. Non es- sendo queste precisate, si compresero tutti questi vermi sotto l'indicazione unica di Firenze. — 380 — A. mystax Rud.: Canis familiaris, Felis catus, Redi: Os- servaz. 154 v. 195, 131 v. 194 (A. marginata) [875]. A. cephaloptera Rud.: Vipera aspis, Rudolphi: Entoz. Sy- nops. 52, 295 e 665 (dal Nesti) [924]. A. incurva Rud.: Aiphias gladius, Redi: Osservaz. 162, v. 242 [875]. Heterakis vesicularis Fròl.: Lagopus mutus, Redi: Osservaz. 148, v. 219 [875]. Atractis dactyluris Rud.: 7estudo graeca, Redi: Osservaz. 144, v. 214 [875]. Oxyuris vermicularis Brems.: Homo, Guidi: Anasarca, 1888 [510]. Eustrongylus gigas Dies.: Canis familiaris, Redi: Osservaz. 26, v. 38, [875]. S. lemmi v. Sieb.: Arvicola amphibius, Redi: 1. cit. 140, v. 207 [875]. S. capreoli Rud.: Cervus capreolus, Redi: 1. cit. 156, v. 202 (875). S. papillosus Rud. (Hystrichis tubifew Dies.): Mergellus albel- lus, Redi: 1. cit. 153, 154, v. 220, 228 [876]. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Burresi: Lo Speriment. 1883 [140]; Sotis: Giorn. med. milit. 1887 [1025]. Crenosoma striatum Zed.: Zrinaceus europaeus, Redi: Os- servaz. 22, v. 32 [8751]. Filaria Medinensis Gmel.: Homo, Guidetti: Vermi um. [509]. F. perforans Molin: Mustela foina, M. martes, Redi: 1. cit. 24, 25, v. 54 (PF. mustelarum pulmonal.) |875). F. sp.? (embrioni): Equus caballus, Barunchello: Altra form. di filar. (46). F. attenuata Rud. (lombrici): Falco sp., Redi: Osservaz. 145, 147, 150, v. 216, 219, 223 [875]. F. Cygni Rud.: Cygnus olor, Redi: 1. cit. 145, v. 215 [875]: Molin: Monogr. filar. [621]. F. Ciconiae Schrank: Ciconia alba, Redi: 1 cit. 450 v. 223 [875]: Molin: Monogr. cit. [621]. — 381 — Spiroptera sanguinolenta Rud.: Canis famvliaris, Redi: 1 cit. 136, v. 203 [875]. S. Hystricis Rud.: Hystrix cristata, Redi: 1. cit. 136 v. 203 [825]. S. obtusa Rud.: Mus sylvaticus, M. decumanus, Tenebrio molitor, Marchi: Storia genet. 1871 [580). Nematoideum Ursi Dies.: Ursus arctos, Redi: Osservaz. 155, v. 200 [875]. N. Vespertilionis Rud.: Vesperzilio sp., Redi: 1. cit. 150, v. 122 [825]. N. serpentuim Rud.: Vipera aspis, Redi: 1. cit. 6, 20, v. 7, 29 [875]. N. Argentinae Sphyraenae Rud.: Scopelus Humboldit, Redi: Osservaz. 160, v. 238 [875]. N. Squali catuli Rud.: Scy/wm stellare, Redi: 1. cit. 160, v. 239 [875]. N. Muraenae anguillae Rud.: Anguilla vulgaris, Redi: 1. cit. 173 v. 256 [875]. Dubium Falconis nisi Rud.: Accipiter nisus, Redi: 1. cit. 147, v. 218 [875]. D. spari denticis Rud.: Denter vulgaris, Redi: L cit. 172, v. 256 /875]. D. Muraenae serpentis Rud.: Ophisurus serpens, Redi: 1. cit. 161, v. 239 [875]. D. Muraenae helena Rud.: Muraena helena, Redi: | cit. 155, v. 230 [8725]. Echinorhynchus micracanthus Rud.: Motacilla sp., Rudolphi: Entoz. Synops. 66 e 322 [924]. E. Ardeae albae Rud.: Egretta alba, Redi: Osservaz. 150, v. 229 [875]. E. oligacanthus Rud.: ZE/aphis quadrilineatus, Rudolphi: Entoz. Synops. 64 e 511 [924]. E. argentinae Rud.: Scopelus Humboldtii, Redi: Osservaz. 160, v. 237 [876]. — 382 — BELLOSGUARDO. Echinococcus polymorphus Rud.: //omo, D'Antona: Gazz. ospit. 1889 [270]. CASTELFIORENTINO. Cysticercus cellulosae Rud.: Momo, Giordani: L’Imparziale 1874 [489]. FIESOLE. Taenia (solium ?): Homo, Guidetti: Vermi umani 1783 (509). Ascaris lumbricoides Cloq.: omo, Guidetti: 1. cit. [509]. LIVIZZANO. Cysticercus cellulosae Rud.: Zomo, Albertotti: Accad. med. Torino 1S8S9 [6]. PISTOJA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Bazzani: Riv. clin. 1886 [59). PONTASSIE VE. Taenia saginata Goeze: omo, Campani: L'Imparziale 1868 [160]. PRATO. Echinococcus polymorphus Dies.: #0mo, Conti: Lo Speriment. 1883 [234]. SAMBUCA. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Costa: Echin. del fe- gato 1888 [246]; Cuneo (stesso caso): Cenni statist. echinoc. 1890 [261]. POGGIO CAJANO. Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Vanni: Gazz. ospit. 1885 [112]. SPICCIO. Filaria papillosa Rud.: Equus asinus, Baroncini: Oftalm. vermin. 1SS1 [44]. — 383 — Provincia di Arezzo. AREZZO. Taenia solium L.: Homo, Denti: Casi poliambul. 1889 [312]. Cysticercus cellulosae Rud.: /70mo0, Denti (stesso caso): I. cit. 1889 [312]. LUCIGNANO. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Bistacci: Lo Speri- ment. 1962 [87]. Provincia di Siena. SIENA. Monostomum faba Brems.: Sturnus vulgaris, Rolando: Atti Accad. (Globularia) [906]. Echinococcus polymorphus i)ies.: Momo, Bernabei: Antica ciste 1883 (74); Fenom. Shok 1885 [75]; Cantieri: Bollett. cult. sc. med. 1886 [169]; Luzzatti: Bollett. cult. sc. med. 1887 [558]. Ascaris lumbricoides Cloq.: omo, Alessi: Elmintiasi 1850 [16]. BETTOLE (Val di Chiana). Filaria terminalis Passer.: Zepus tmidus, Passerini: Atti soc. ital. 1884 [749]. MONTEPULCIANO. Echinococcus polymorphus Dies.: 7/omo, Mariotti: Lo Speri- ment. 1888, p. 489 [588]. RADICONDOLI. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Borgiotti: Cisti da echin. intrapolm. [107]; Cantieri: Bollett. cult. sc. 1885 [168]; Viti: Bollett. cult. sc. 1887 [1129]. S. CASCIANO (Bagni). Ascaris lumbricoides Cloq.: 7omo, Bastiani: Atti Accad. Siena 1781 [57]. — 384 — TORRENIERI. Echinococcus polymorphus Dies.: Zomo, Burresi: Ech. guarito elettr. 1873 [139]. Provincia di Grosseto. GROSSETO. Distomum hepaticum Abilo.: Bos taurus, Ovis aries, Salva- gnoli: Marciaja ecc. 1856 [935]. MONTENERO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Borgiotti: Injez. interpolm. 1886 [106]. ORBETELLO, CHIARONE. Distomum hepaticum Abildg.: Bos taurus, Ovis aries, Salva- enoli: Marciaja 1856 [985]. D. tursionis Marchi: Delphinus tursio, Marchi: Atti soc. ital. 1872 [581). S. LORENZO A VIERLE (Provincia ?). Ascaris lumbricoides Cloq.: Zomo, Mattei: Gazz. med. tosc. 1857 [597]. MARCHE, UMBRIA e LAZIO Provincia di Pesaro. PESARO. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Venturoli: Riforma med. 1887 (1116). Eustrongylus gigas? Dies: omo, De Marinis: De re monstr. 1678 [809]. PERGOLA. Echinococcus polymorphus Dies.: Y/omo, Casali: Raccogl. med. ASSI [189]. — 385 — Provincia di Ancona. ANCONA. Distomum fuscatum Rud.: Corurniv communis, Rudolphi: Entoz. Synops. 101 e 384 [924]. Taenia linea Goeze: Coturnie communis, Rudolphi: I. cit. 157 e 513 [924]. Heterakis vesicularis Fròl.: Coturnio communis, Rudolphi: Entoz. hist. II 198, obs. I, 12. FABRIANO. Echinococcus polymorphus Dies. : Homo, Fibbi: Gazz. med. Torino 1885 [388]. MGNTALBODDO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Amatori: Riv. clin. 1877 [18]. Provincia di Macerata. MACERATA. Taenia centripunctata Riv.: Oviîs arzes, Perroncito: I parass. pag. 242, 1881 [809]; Cini: Catal. 1877 (202). T. globipunetata Riv.: Ovis arzes, Cini: Catal. 1877 [202]. T. expansa Rud.: Ovis arzes, Cini: Catal. 1877 [202]. T. alba Perrone.: Bos taurus, Perroncito:1. cit. (D. Mat- tozzi) [809]. BELFORTE sul Chienti. Trichina spiralis Owen (larva): Homo, Legge: Giorn. med. Torino 1887 [585]. BOLOGNOLA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Salomoni: Echinoc. polmon. 1890 [982]. CAMERINO. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Ferrari: Bollett. soc. Eustac. 1885 [880]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII 25 — 386 — M35GS GIUSTO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Sensini: Raccogl. med. 1878 [970]. MUCCIA. Ascaris lumbricoides Cloq.: omo, Casali: Raccogl. med. 1879 [188]. RECANATI. Ascaris lumbricoides Cloq.: Zomo, Alessi: Elmintiasi 1845 (15). SAN SEVERINO. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Ruggi: Arch. sc. chir. 1888 [926]. SERRAVALLE DEL CHIENTI. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Federici: Riv. clin. Bologna. 1868 [875]. Provincia di Ascoli Piceno. ASCOLI PICENO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Storchi: Lo Spallan- zani 1890 [1082]. FERMO. Coenurus cerebralis Rud.: Bos /aurus, Ciucci: Vertig. idatig. 1SS0 [204]. Echinococcus polimorphus Dies.: Bos taurus, Ciucci: 1. cit. [R04,, Provincia di Perugia (Umbria). PERUGIA. Anchilostoma duodenale Dub.: //omo, Sacchi: Ann. Univ. Perugia 1886-87 (81 casì in Prov.) [928]; Oddi-Baldeschi: Studî statist. 1890 (casi 312) [686]. Trichocephalus depressiusculus Rud.: Canis familiaris, Beor- chia-Nigris: Ann. Univ. Perugia 1887 [70]. Hedruris androphora Nitzsch: Zion cristatus, Camerano: Note zool. 1889 [157]. — 387 — Echinorhynchus anthuris Duj.: Zyi/on cristatus, Camerano: |. cit. 18589 [157]. MONTELEONE di SPOLETO. Ascaris lumbricoides Cloq.: Zomo, Matteucci: Vermin. vese. urin. 1836 [598]. SPOLETO. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Morini: Gazz. medica Roma 1886 [670]. TERNI. Echinococcus polymorphus Dies.: MYomo, Concetti: Giorn. internaz. 1SS0 [228]. Provincia di Roma (Lazio). ROMA. Distomum sp.?: Rana esculenta, Bagnis: Ateneo Roma, 1874 [89]. Taenia solium L.: /Zomo, Baglivi: Opera omnia (7. solrum ?) [88]; Giani: Cura specif. 1843 [198]; Fedeli: Raccogl. med. 1878 [8721. Cysticercus cellulosae Rud.: omo, Battistini: Gaso cist. 1875 [58]; Maggiorani: Due turni clin. Roma 1873 [562]; Vitto: Giorn. internaz. 1884 [1180]. T. saginata Goeze: omo, Diorio: Accad. pontif. Lincei 1868 (829); Messea: Lo Spallanzani 1890 [611]. Echinococcus polymorphus Dies.: //omo, Guattani: De aneu- rism. [507]; Nuvoli: Giorn. med. Roma 1866 [688]; Concetti: Giorn. internaz. 1880 [228] e Bollett. Lancis. 1884 [228, 229]; xossoni: Gazz. med. Roma 4881 [918]; Rapida guarig. [919]; Rossoni e Mariotti: Riv. clin. 1884 [920]; Cimbali: Riv. clin. Bologna 1887 [200] e Boll. clin. 1888 [201]; Guy: Assoc. sanit. 1884 [514]; Tassi: Accad. med. Roma 1882 [1061]; Baldelli: Gazz. med. 1885 [41]; Gamba: Riforma med. 1885 (caso precedente) [418]; Capparoni: Riforma — 388 — med. 1887 [173]; Di Fede: Accad. med. Roma 1889 [827]; Durante: Boll. Accad. med. 1883 [336]; Riforma medica 1888 [337] e Accad. med. 1889 [888]; Pensuti: Congr. medic., 1888, [767]; Ferretti: Cura cisti 1890 [382]. T. circumvallata Krabb.: Coturnie communis, Grety: Cest. Coturn. 1890 [256]. T. infundibuliformis Goeze: Coturnix communis, Grety:1 cit. [256]. T, nigropunctata Crety: Coturnie communis, Grety:1. cit. [256]. T. pluriuncinata Crety: Coturnia communis, Crety:1. cit. [256]. T. sphaerophora Rud.: Numenius tenvirostris, Messea: Lo Spallanzani 1890 [611]. T. filum Goeze: Numenius tenuirostris, Messea: |. cit. 1890 [611]. ? T. macrophallos Krabb.: £vdromias morinellus, Messea: l. cit. 1890 [6111, Cysticercus megabothrium Crety: Ascalobotes mauritanicus, Grety: cistic. rettili 1886 [250]. C. dithyridium Crety: Z/aphis quadrilineatus, Crety: 1. cit. 1886 [250]. Anthobothrim auriculatum Rud. Galeus canis, Rudolphi: Entoz. Synops. 141 e 479 [924]. Tetrabothrium macrocephalum Rud.: Colymbus septentrionalis, Messea: Lo Spallanzani 1890 [611]. Tetrarhynchus corollatus Miesch.: Lophius piscatorius, Galeus canis, Rudolphi: Entoz. cit. 130 e 451 [924]; Mustelus laevis, Crety: Anatom. Dibothr. [255]. T. angusticollis V. Car. Lophius piscatorius, Rudolphi: 1. cit. [924]. Dibothryorhynchus Benedenii Crety: (7. tenwis v. Ben. e 7. gra- cilis Dies.), Mustelus laevis, Grety: Anatom. Dibotr. 1890 [255]. Ascaris lumbricoides Clog.: omo, Alessi: Elmintiasi 1846 [15]. A. Argentinae Rud.: Scopetus Humboldti, Rudolphi: Entoz. Synops. 60 e 303 |924]. — 389 — Heterakis vesicularis Fròl.: Gallus domesticus (ovo), Metaxa: Mem. zool. 1833 [612). Dacnitis abbreviata Rud.: Scorpaena cirrhosa, Rudolphi: Entoz. Synops. 21 e 234 [924]. Atractis dactyluris Rud. Testudo graeca, Redi: Anim. viv. 144, v. 244 [875]; Rudolphi: I. cit. 40 e 272 [924]. ? Eustrongylus gigas Dies.: omo, Metaxà: Mem. zool. 1833 (Maceroni) [612]. Anchilostoma duodenale Dub.: Yomo, Marchiafava: Bollett. Acc. med. 1881 [585]. Trichosomum collare Linst.: Gallus domesticus, Carruccio: Accad. med. 1856 [184]. Nematoideum ?: Bos faurus, Diorio: Accad. pont. 1863 [328]. Echinorynchus sp.: Putorius vulgaris, Perroncito:1 parass. p. 424 [809]. E. haeruca Dies.: frana esculenta, Bagnis: N. sp. di elm. 1874 [89]. ARICCIA. Taenia saginata Goeze: Homo, Perotti: Raccogl. med. 1879 [771]. BOLSENA. Taenia capitellata Rud.: Colymbus arcticusì Messea: Lo Spallanzani 1890 [611]. BRACCIANO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Ferretti: Cura idatid. 1890 [882]. JENNE. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Ferretti: 1 cit. [382]. MONTE S. GIOVANNI. Taenia solium L.: Zomo, Lanzi: Bollett. Accad. med. 1879 |530). Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Lanzi: l. cit. 1590. RONCIGLIONE. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Morini: Gazz. med. Roma 18S6 [670]. — 390 — SUBIACO. Taenia sp.?: Perca fluviatilis, Zangrilli: Raccogl. medico 1879 [1185]. TERRACINA. Echinococcus polymorphus Dies.: Zomo, Morini: Gazz. med. 1886 [670]. VITERBO. ? Taenia solium L.: Zomo, Ciani: Cura specif. 1843 [198]. Echinococcus polymorphus Dies. : Homo, Goncetti: Soc. Lancis. 1889 [230]. ABRUZZI e MOLISE Provincia di Teramo. TERAMO. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Alessi: Elmintiasi 1850 (Abruzzo) [15]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Alessi: 1. cit. 1850 [15]. GIULIANOVA. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Alessi: Elmintiasi cit. [15]. MOSCUFO. Echinococcus polymorphus Dies.: ZZomo, Rubino: Bollett. clin. ISS4 [923]. NOTARESCO. Ascaris lumbricoides Cloq.: omo, Clemente: Il Morgagni 1878 [206). Provincia di Chieti. CASOLI. Anchilostoma duodenale Dub.: Z7omo, Consalvi: Giorn. intern. 1890 [231). GESSOPALENA. Echinococcus polymorphus Dies.: 77029, De Renzi: Studî clin. 1884-85 (815). — 391 — GISSI. Cysticercus cellulosae Rud.: Piccirillo: L’ Indipend. 1379 [841]. PALMOLI. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, D'Antonio: Il Morgagni 1874 [272]. Provincia di Campobasso. PORTOCANNONE. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, De Sanetis: L’Indipend. 4SSO [817]. CAMPANIA e PUGLIE Provincia di Caserta (Terra di Lavoro). CASERTA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Paolucci: Il Mor- gagni 1874 [707]. ARCE. Echinococcus polymorphus Dies. : Homo, Cimbali: Rivista clin. 1887 [200]; Rocchi: Soc. Lancis. 1888 [903]. AVERSA. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Brancato: Riforma med. 1888 [116]; D'Antona: Congresso med. 1888 [267]. CASAPULLA. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Giannotti: Gazz. ospit. 1885 [487]. GAETA. Anthocephalus sp.? (Balanophorus Spari Brig.): Sparus sp., Xiphias gladius, Briganti: De novo verme 1825 (126). NOLA. Echinococcus polymorphus Dies.: 700, D'Antona: Gazz. ospit. 1888; Congr. med. Genova 1888 [267]. — 392 — Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Mercogliano: Il Filiatre Sebezio 1838 [608]. NOLA (Piazzetta). Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Brancato: Riforma med. 1888 [116]. PIEDIMONTE D'ALIFE. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Coppola: Il Filiatre Se- bezio 1842 [237]. Provincia di Napoli. NAPOLI. ‘ Tristomum coccineum Cuv.: ospite?, Costa: VII Congr. 1346 [(R45]; Aphias gladius, Taschenberg: Beitr. Ectop. 1879 [1059, 1060]; Lang: Untersuch. 18S0 [528,. T. papillosum Dies.: A%pWias gladius, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]; Orthagoriscus mola, Taschenberg: Beitr. Ectop. 1879 [1060]; T. molae Blanch.: Orthagoriscus mola, Lang: Untersuch. 1850 [528]; Taschenberg: |. cit. [1059, 1060]. T. Pelamydis Tschrbg.: Pelamys sarda, Taschenberg: Hel- minth. 1878 (1059); id. Beitr. Ectop. 1879 [1060]. Monocotyle Myliobatis Tschrg.: My/liobatis aquila, Vaschen- berg: Helminthol. 1878 [1059]; Beitr. Ectop. 1879 [1060]. Calycotyle Kroyeri Dies.: Raja asterias, Zschokke: Helminth. Bemerk. 1140] Onchocotyle appendiculata Dies.: Hewanchus griseus, Zschokke: Helm. cit. [1140}; Taschenberg: Beitr. Ectop. 1879 [1060]; Squalus sp.?, Taschenberg: I. cit. [1060]. Pseudocotyle Squatinae IH. v. Ben.: Squatina angelus, Taschen- berg: Beitr. Ectop. 1879 [1060]. P. minor Montic.: ScyWlium canicula, Monticelli: Note elmint. [659]. Acanthocotyle Lobianchi Montic.: faja clavata, Monticelli: I. cit. [659]. — 393 — A. elegans Montic.: Raja clavata, Monticelli: |. cit. [659]. Pleurocotyle Scombri Gerv. v. Ben.: Scomber scomber, Taschen- berg: Helmint. 1878 [1059]; S. cohas, Taschenberg: Beitr. Ectop. 1879 [1060]: Lang: Untersuch. 1880 [528]. Hexanthyridium venarum Treutl. (P. sanguicola D. Ch.) Homo, Delle Chiaje: Ricerch. s. polist. 1832 [297]. Tetrastomum renale D. Ch.: Homo, Delle Chiaje: Com- pendio Elm. [294]. Octocotyle Scombri Kuhn: Scomber colias, Grube: Bemerk. 1508]; Taschenberg: Beitr. Ectop. [1060]. 0. Merlangi Nordm. Cymothoa oestroides, (in Box), Taschen- berg: |. cit. [1060]. Hexacotyle Thynni Blainv.: Pelamys sarda, l'aschenberg: Z. Naturwiss. 1879; Monticelli: Boll. natur. 1390 [659]. Amphibdella Torpedinis Chatin: 7orpedo narce, Monticelli: Boll. soc. nat. 18S9 (Zetraonchus) [650]. ? Amphistomum Loliginis D. Ch.: ZLoligo vulgaris, Delle Chiaje: Mem. (v. Dubium) [298]. Distomum hepaticum Abild.: Ovis aries, Lang: Untersuch. 1SSO [528]; Sodero: Glin. veter. 1889 [974]. D.lanceolatum Melis: )vis arses, Sodero: Clin. veter. 1889 [974]. D. pulchellum Rad.: Labrus cyraedus, Rudolphi: Entoz. Synops. 94 e 367 [924]: Blennius ocellaris, Zschokke: Helm. Bemerk, (1140). D. fasciatum Rud.: Crendabrus tinca, C. melops, Serranus cabrilla, Rudolphi: Entoz. Syn. 97 e 373 [924]. D. sinuatum Rud.: Fierasfer acus, Rudolphi: I. cit. 97 e 374 [924]. D. fulvum Cobb.: Molva vulgaris, Rudolphi: |. cit 98 e 374 [924]. D. capitellatum Rud.: Uranoscopus scaber, Rudolphi: I. cit. 09 e 379 [924]. D. furcatum Rud.: Molva vulgaris, Rudolphi; 1. cit. 107, 396 (924). — 394 — D. fractum Rud.: Box salpa, Rudolphi: 1. cit. 107 e 397 [924]. D. ascidia Rud.: Bow salpa, Pagrus vulgaris, Rudolphi: I. cit. 108 e 399 [924]. D. genu Rud.: Labrus luscus, Rudolphi: 1. cit. 107 e 397 [924]. D. baccigerum Rud.: Atherina hepsetus, Rudolphi: 1. cit. 108 e 398 [924]. D. labiatum Rud.: Syrngnathus pelagicus, Rudolphi: 1. cit. 108 e 400 [924]. D. apertum Rud.: Apogon rex-mullorum, Rudolphi: |. cit. 105 e 400 [924]. D. microsomum Rud.: Serranus cabrilla, Rudolphi: |. cit. 109 e 401 [924]. D. appendiculatum Rud.: Solea vulgaris, Ophidium Vassalli, Citharus linguatula, Saurus griseus, Rudolphi: 1. cit. 110 e 404 [924]. D. rufovirdé Rud.: Conger vulgaris, Muraena helena, Ru- dolphi: Entoz. Synops. 110 e 406; Dactylopterus volitans, Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]. D. grandiporum Rud.: Muraena helena, Rudolphi: |. cit. 110 e 407 [924]. D. pallens Rud.: Chrysophys aurata, Rudolphi: 1. cit. 141 e 408 [924]. D. areolatum Rud.: Ahomboidicthys mancus, Rudolphi: 1. cit. 111 e 408 [924]. D. excisum Rud.: Scomber colias, Rudolphi: 1. cit. 112 e 44141 [924]. D. fallax Rud.: Urarnoscopus scaber, Rudolphi: 1. cit. 117 e 420 [924]. D. scabrum Zed.: Molva vulgaris, Rudolphi: 1. cit. 118 e 424 [924]: Pagellus erythrinus, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. D. contortim Rud.: Ortragoriscus mola, Rudolphi: I. cit. 118 e 424 [924]. — 395 — D. laticolle Rud.: Zrachurus trachurus, Rudolphi: 1. cit. 117 e 421 [924]. D. nigroflavum Rud.: Orthagoriscus mola, Rudolphi:1. cit. 115 e 485 [924]; Lang: Untersuch. 1850 [528]. D. cesticillus Molin: Lophius piscatorius, Zschokke: Hel- minth. Bemerk. [1140]. D. cristatum Rud.: Ophidium barbatum , Lhomboidichthys mancus, 4schokke: 1. cit. [1140]. D. filitorme Rud.: Cepola rubescens, Zschokke: 1. cit. [1140]. D. hystrix Duj.: Loplrius piscatorius, Zschokke: 1. cit. (1140). D. megastomum Rud.: Mustelus laevis, M. plebejus, Zschokke: I. cit. [1140]. D. Soleae Duj.: Solea vulgaris, Zschokke: 1. cit. [1140]. D. veliporum Crepl.: Heranchus griseus, Heplanchus cinereuss Scymnus lichia, Torpedo marmorata, Zschokke: 1. cit. 1140]; Eehinorhynus spinosus, Monticelli: Bollett. natur. Napoli 1859 [651]. D. ventricosum Rud.: Motella communis, Zscehokke: Helmint. Bemerk. [1140]. D. ocreatum Rud.: A/osa sardina, Monticelli: Nutrim. Clupea 1887 [641]. D. filicolle G. Wag.: Srama Rayi, Rudolphi: Entoz. Syn. S5 e 547 (Monostoma filicolle) [924]. D. Pelagiae Kollik. (D. AoMWkerdi Gobb.): Pelagia noctiluca, Krohn u. Kélliker: Berich. Zool. A. z. Wurzburg 1849. D. Physophorae Phil. (D. gerniculatum Dies.): Physophora te- trastica, Philippi: Muller’s Arch. 1843, p. 66, Tav. V. D. Velellae Phil. : (D. megacotyle Dies.): Velella spirans, Phi- lippi: fcit. Cercaria setifera Miill.: Phy/rhoe, Monticelli: Boll. soc. nat. 1888 [644]: Beroe sp.? Costa (Macrurochaeta acalepha- rum): Rendic. Accad. sc. 1864 p. 86 [244]: Carinaria, Delle Chiaje: hic. s. polyst. (Dist. Carinariae) [297]; Hormiphora; Cestus, Chun: Monogr. Ctenophoren (C. ‘haumantiadis). — 396 — Bilharzia haematobia Cobb.: Homo, Cantani: Riforma med. ISS6 (167); Tedeschi: Bollett. clin. 1886 (stesso caso) |1062. Gasterostomum gracilescens G. Wag.: Lophius piscatorius , - Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. G. crucibulum Gerv. v. Ben. (G. armatum Molin): Conger vulgaris, Rudolphi: Entoz. Synops. 83, 342 (Monostomum erucibulum) [924]; Zschokke: 1. cit. [1140). Monostomum orbiculare Rud.: Box salpa, Rudolphi: Entoz. Synops. 83 e 342 [924]. M. galeatum Rud.: ZLichia amia, Rudolphi:1. cit. 86 e 349 1924). M. capitellatum Rud.: Bow salpa, Rudolphi: 1. cit. 85 e 342 [924]. M. Todari Delle Ch.: Ommastrephes Todarus, Delle Chiaje: Descriz. e notom. [298]. M. Octopodis Delle Ch.: Octopus vulgaris, O. ruber, Delle Chiaje: 1. cit. 1829 p. 33 e 200 [298]. M. Loliginis Delle Ch.: Zoligo sp.?, Delle Chiaje: 1. cit. Tab. XCII, 2 [298]. M. Sepiolae Delle Ch.: Sepiola sp., Delle Chiaje:1. cit. [298]. Didymozoon Thynni Tschrg.: 7’%yrnnus thunnina, Taschenberg: Didymozoon Gatt. 1877 [1058]. D. Pelamydis Tschrg.: Pelamys sarda, Taschenberg: 1. cit. 1877 [1058]. D. Scombri Tschrg.: Scomber colias, Taschenberg:1. cit. 1877 [1058]. D. Sphyraenae Tschrg.: Spryraena vulgaris, Taschenberg: I. cit. 1877 [1058]. D. Auxis T'schrg.: Avwis Rochei, Taschenberg:1. cit. 1377 (1058). D. Serrani Montic.: Serranus gigas, Monticelli: Note on some Entoz. [656]. Taenia solium IL.: Homo, Delle Chiaje: Descriz. e notom. 1823 Tav. XI, XII (7. fenestrata) [298]; Elmint., Ed. IV [296] — 397 — e Rifless. s. tenia 1828 [295]; Morano: Ambliopia 1880 (7. solium?) [663]. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Sodero: Morgagni 1856 [975]; D'Amicis: Giorn. internaz. 1885 [274]; De Renzi: Gazz. ospit. 1888 [316]; De Vincentiis: Resoc. Accad. ined. Napoli 1887 [824]; Ann. ottalm. 1889 [825]; De Hieronymis: Riforma med. 1887 [290]. Canis familiaris, Caparini: Revue vétérin. 1887 (172). T. canina Lin.: Canis familiaris, Ca parini: Revue cit. 1887 [172]. Coenurus cerebralis Rud.: Ov:s arzes, Fontana: Opuse. sec. 1787 [891). Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Serao: Osserv. (caso Tortona) 1766 [971]; Portal: Filiatre Seb. 1855 [856, 857]; Delle Chiaje: Entozoogr. [294]; Franco: Il Morgagni 1869 [398]; Capozzi: Somm. 41.° clin. 1870; Giccimarra: Il Morgagni 1875 [199]; Frusci: Ann. clin. incur. 1876 [405]; Gallozzi: Il Morgagni 1877 [414]; Ferraro: Giorn. intern. ASSI [881]: Amoroso: Il Morgagni 1880 [20]; Viti: Giorn. internaz. 1884 [1129]: De Renzi: Riv. clin. e ter. 1885 [815]: Cardarelli: Gazz. ospit. 1885 [176]; Gantani: Riforma med. 1SS6 [166]; Sorge: Riforma med. 1886 [1023 e 1024]: Ungaro: Riv. clin. univ. 1888 [1087]; De Renzi: Gazz. ospit. 1888 [316]; D'Adda: Enorme tumore, 1885 [268]: D'Antona: Lez. clin. 1888 [268]. ? Cysticercus sp.: Sepiola Rondeletii, Delle Chiaje: Descriz. e notom. p. D4 (Z'etraryncehus) [298). ? Taenia echinorhyncha D. Ch.: (Dubium Holothuriae Dies.): Holothuria fusca, Delle Chiaje: 1. cit. [298]. Echeneibothrium gracile Zshk.: Raja clavata, Zsehokke: Helm. Bemerk. [1140]. E. Myliobatis aquilae Wedl: My/liobalis aquila, Zschokke : I. cit. [1140]. Phyllobothrium tridax v. Ben.: Squatina sp.?, Zschokke: |. cit. [1140]. — 398 — Ph. lactuca v. Ben.: Mustelus laevis, Zschokke: 1. cit. [1140]. Ph. gracile Wedl: 7’orpedo marmorata Hexranchus griseus, Heptanchus cinereus, Lschokke: |. cit. [1140]. Ph. (7etrabothrium) sp.?: Alosa sardina, Monticelli: Nutrim. e parass. Clupea 1887 [641]. Ph. sp.?: Cydippe densa, Panceri: Fatti relat. cestod. [703]. Anthobothrium auriculatum Rud.: Z'orpedo marmorata, Rudol phi: Entoz. Synops. 141 e 479 [924]; Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. A. cornucopiae v. Ben.: Galeus canis, feaja sp.?, Aschokke: Helm. cit. [1140]. A. Musteli v. Ben.: Mustelus plebejus, M. laevis, Zschokke: I. cit. [1140]. A. longicolle V. Car.: 7orpedo marmorata, Zschokke: |. cit. [1140]. Monorygma perfectum Dies.: ScyMum stellare, Zschokke: 1. cit. [1140]. Tetrabothrium sp.: Mustelus laevis, Zschokke: 1. cit. [1140]. Orygmathobothrium Dorhnii Zschok.: Mewranchus griseus, Scym- nus lichia, Mustelus plebejus, Zschokke: 1. cit. [1140]. 0. sp.?: Mustelus plebejus, Zschokke: 1. cit. [1140]. 0. sp.?: Mustelus laevis, 4schokke: I. cit. [1140]. 0. sp.?: Scymnus lichia, Zschokke: 1. cit. [1140]. Acanthobothrium coronatum v. Ben.: Torpedo marmorata, T. narce, Scyllium stellare, Rudolphi: Entoz. Synops. 141 e 481 [924]; Acanthias vulgaris, Scyllium stellare, Torpedo narce, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. crassicolle Wedl: Raja sp.?, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. Calliobothrium Eschrichtii v. Ben.: Mustelus plebejus; M. loevis, Zschokke: Helmint. Bemerk. (1140]. C. verticillatum Rud.: Mustelus plebejus; M. laevis, Zschokke: I. cit. [1140]. — 399 — C. filicolle Zschk.: Zaja clavata, Monticelli: Scolex po- lym. [643]; Torpedo narce, T. marmorata, Zschokke: I. cit. [1140]. Onchobothrium uncinatum De Blainv.: Z'orpedo narce, Zschokke: I. cit. (1140). Symbothrium fragile Dies.: Centrophorus sp.?, Zschokke: |. cit. [1140]. Scolex polymorphus Rud.: Lophius piscatorius, Entoz. hist. III 7; Ophidium barbatum, Rhomboidichthys mancus, Box salpa, Gobius niger, G. quadrimaculatus, G. cruentatus, Lophius piscatorius, L. budegassa, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]; Arnoglossus laterna, A. conspersus, A. Grohmanni, Mon- ticelli: Scol. polym. [642, 643]. PS. bilobatus D. Ch.: Sepia officinalis, Delle Chiaje: Descriz. e notom. [298]. Cephalocotyleum squali squatinae Rud.: Squatina sp., Zsehokke: Helm. Bemerk. [1140]. C. Soleae Rud.: Solea vulgaris, S. lascaris, Zschokke: 1. cit. [1140]. C. Pleuronectis soleae Rud.: Solea vulgaris, Rudolphi: Entoz. Synops. 194 e 564 [924]. C. Rajarum Rud.: Raja asterias, R. sp., Zschokke: Helm. cit. (1140). Tetrarhynchus corollatus Miesch.: Centrina Salviani, Scyllium stellare, Ammodytes tobianus, Scomber colias, Rudolphi: Entoz. Synops. 151 e 455 [924]; Ommastrephes Todarus, Delle Chiaje: Descriz. e notom. [298]; Galeus canis, Mustelus plebejus, M. laevis, Squatina sp.?, Conger vulgaris, Trigla gurnardus, Scyllium stellare, Raja clavata, Lepidopus cau- datus, Zschokke: Helm. cit. [1140]. T. claviger v. Sieb.: Brama Rayi, Rudolphi: Entoz. Sy- nops. 1924]; 7'orpedo narce, Lepidopus caudatus, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. T. megacephalus Rud.: Raja clavata, Scyllium stellare, Ru- — 400 — dolphi: Entoz. Synops. 129 e 447 [924]; MHexanchus gri- seus, Scyllium canicula, Galeus canis, Zschokke: Helm. cit. [1140]. T. crassicollii V. Car.: Raja clavata, Zschokke:1. cit. [1140]. T. strumosus v. Sich.: Brama Rayi, Rudolphi: Entoz. Sy- nops. 129 e 444 [924]. T. tenuis V. Car.: Raja clavata, Zschokke: Helm. Bemerk. [140]. T. megabothrius Rud.: Pelamys sarda, Rudolphi: Entoz. Synops. [924). T. Merlangi vulgaris Dies.: Labrus turdus, L. merula, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. T. sp.?: Lepidopus caudatus, Zschokke: 1. cit. [1140]. T. sp.?: Phycis blennivides, Zschokke: |. cit. [1140]. T. sp.?: Scymnus lichia, Zschokke: 1. cit. [1140]. T. sp.?: Fierasfer acus, Zschokke: 1. cit. [1140]. T. sp.?: Lophius piscatorius, Zschokke: 1. cit. [1140]. T. sp.?: Sepiola Rondeletii, Delle Chiaje: Descriz. e notom. [298]. T. sp.?: Tethys leporina, Ihering: Morphol. Jhrb. 1876. Anthocephalus sp. ? (Balanophorus Spari Brig.): Sparus sp. ?, XNiphias gladius, Briganti: De nov. verm. [125]. Rhynchobothrium erinaceum v. Ben.: /Zeranchus griseus, Heptan- chus cinereus, Scymnus lichia, Lepidopus caudatus, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140] R. sp.?: Scyllium stellare, Zschokke: |. cit. [1140]. Bothriocephalus latus Brems.: Momo, Delle Chiaje: Entozoogr. 1825 [294]; Albini: Accad. sc. Napoli 1879 [7 e 8). B. imbricatus V. Car.: Thalassochelys carretta, Grohmann: in Diesing, Syst. Helm. I, pag. 589. B. punctatus Rud.: Gadus minutus, Rhombus mamimus, Ar- noglossus Boschi, Rudolphi: Entoz. Synops. [924]. B. microcephalus Rud.: Orthagoriscus mola, Rudolphi: Entoz. Synops. [924]; Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]; ? ? 2 2 — 401 — Monticelli: Bollett. soc. natur. 1888 [646]: Forma teratol. Botr. [658]. B. Wagenerii Montic.: Centrolophus pompilius, Monticelli: Bollett. natur, 1890 [659]. B. crassiceps Rud.: Merlucius esculentus, Ruaolphi:1.cit. (924). B. claviceps Rud.: Conger Cassinit, Rudolphi: Wiedm.'s Arch. III, 1.:103. B. angustatus Rud.: Phycis blennioides, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. B. (Dibothrium) sp.*: Brama Rayi, Panceri: Fatti relat. cestodi [708]. B. Loliginis DD. Ch.: Zoligo vulgaris, Delle Chiaje: Deseriz. e notom. 1829 p. 152, 192 [298]. Diplocotyle Rudolphii Montic.: Solea vulgaris, S. lascaris, M o n- ticelli: Note elmint. 1890 [659]. Amphicotyle typica Dies.: Centrolophus pompilius, Monticelli: Note elmint. [659]. Amphilina foliacea G. Wag.: Acipenser sturio, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. Amphiptyches urna Grub. e G. Wag.: Climaera monstrosa, Zschokke: Helm. cit. [1140]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Troja: Rariss. observat. 1770 [1084]; Tartaglia: Orig. vermi 1805 [1056]; Delle Ghiaje: Elmint. IV, p. 125, [294]; Licci: Ann. univ. med. 1838 [540]; Girone: Filiatre Sebez. 1857 [441]. A. constrieta Rud.: 7rachinus draco, Rudolphi: Entoz. Synops. 39 e 270 [924]; Mippocampus brevirostris, Zschokke: Helminth. Bemerk. (1140). A. labiata Rud.: Conger vulgaris, Rudolphi: Entoz. Synops. 49 e 290 [924]. A. collaris Rud.: Romboidichtys mancus, Rudolphi: |. cit. 52 e 294 [924]; Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. A. Centrisci Rud.: Centriscus scolopac, Rudolphi:]1. cit. 57 e 299 [924]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XII. 26 — 402 — A. Ophidii barbati Rud.: Ophridium barbatum, Rudolphi: |. cit. 57 e 299 [924]; Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]. A. Ophidii imberbis Rud.: £7erasfer acus, Rudolphi: |. cit. D7 e 289 [924]; Emery: Monogr. Fierasfer 1880. A. Uranoscopi Rud.: Uranoscopus scaber, Rudolphi: |. cit. 57 e 299 [924]. A. linguatula Rud.: Solea vulgaris, Rudolphi: 1. cit. 58 e 300 (924); Solea monochir, Zschokke: Helmint. Bemerk. 11140), A. Spari Rud.: Sparus (spicra 2), Rudolphi: Entoz. Synops. 58 e 301 [924]. A. cynaedi Rud.: Zabrus cynaedus?, Rudolphi: |. cit. 58 e 301 [924] A. Labri lusci Rud.: Zabrus lusceus, Rudolphi: 1. cit. 58 e 301 [924]; Zabrus turdus, Zschokke: Helmint. Bemerk. [1140]. A. Novaculae Rud.: Novacwla cultrata, Rudolphi: Entoz. Synops. 58 e 302 [924]. A. lyrae Rud.: Zrigla Wyra, Rudolphi: 1 cit. 59 e 302, (924). A. Sauri Rud.: Ax/opus filamentosus, Rudolphi: 1. cit. 59 e 302 [924]. A. Soleae Rud.: Solea vulgaris, Rudolphi: 1. cit. 58 [924]. A. Orthagorisci Rud.: Or/hagoriseus mola, Rudolphi: Entoz. Synops. 56 e 299 [924]. A. rigida Rud.: Lophius piscatorius, Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140). A. Atherinae Rud.: Atherina Repsetus, Rudolphi: Entoz. Synops. 60 e 303 [924]; Zschokke: 1. cit. [1140]. A. Todari D. Ch.: Ommastrephes Todarus. Delle Chiaje: Storia e notom. 1829, IV, p. 200 [298]. Echinocephalus uncinatus Molin: 7ygon pastinaca, Zsehokke: Helminth. Bemerk. (1140). Acanthocheilus bicuspis Dies.: ScylMrmi stellare, S. camicula, Raja clavata, Zschokke: 1. cit. [1140]. — 403 — A. quadridentatus Molin: Mustelus plebejus, M. laevis, Zschokke: . cit. [1140]. pr sp.? Duj.: Pagellus erythrinus, Zschokke: 1. cit. (1140). Dacnitis hians Duj.: Conger Cassini, Rudolphi: Entoz. Synops. 21 e 233 [924]. Cucullanus melanocephalus Rud.: Scomber scomber, S. colias, Pelamys sarda, Auris Rochei, Rudolphi: Entoz. Synops. 20, 232, 640 [924]. Heterakis foveolata Rud.: PAycis mediterraneus, Muraena he- lena, Rudolphi: l. cit. 21, 233 [924]. Oxyuris vermicularis Brems.: Homo, Delle Chiaje: Elmint. IV. pag. 110 [294]. Agamonema capsularia Dies.: Galeus canis, Conger vulgaris, Arnoglossus laterna, Lepidopus caudatus, Lophius piscatorivs, Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]. A. Umbrinae vulgaris Dies.: Umbrina cirrhosa, Rudolphi: Entoz. Synops. 194 e 565. A. Serrani cabrillae Dies.: Serranus hepatus, S. cabrilla, S. scriba, Rudolphi: Entoz. Synops. 195 e 562 [924]; Zschokke: I. cit. [1140]. A. sp.?: Labrus merula, Zschokke: 1. cit. [1140]. A. sp.?: Phycis blennotdes, Zschokke: 1. di (1140. A. sp.?: Cantharus vulgaris, Zschokke: 1. cit. [1140]. A. sp.?: Raja asterias, Zschokke: | 3 1140]. A. Lophii piscatorii Rud.: 7vigla l“neata, Dactylopterus voli- tans, 4schokke: |. cit. [1140] A. Alausae Molin: Gobius auratus, Zschokke:1. cit. [1140]. A. Zei \Vedl: Zeus faber, £Zschokke: 1. cit. [1140,. A. sparoidum Dies.: Box salpa, Pagellus mormyrus, Oblata melanura, Rudolphi: Entoz. Synops. 194 e 564 [924], A. Carancum Dies.: Carana luna, Rudolphi: |. cit. [924]. A. Merlucii vulgaris Deis.: Mer/ucius esculentus, Rudolphi: I. cit. 192, 562 [924]. — 404 — A. Rhombi Boscii Dies.: //h0ombus Bosci, Rudolphi: 1. cit. 194 e 574 [924]. A. apri Dies.: Capros aper, Rudolphi: 1. cit. 194 e 564 [924]. A. scombrorum Dies.: Pelamys sarda, Scomber colias, Rudo1- phi: 1. cit 195 e 566 [924]. A. Lichiae glaucae Dies.: Zichia glauca, Rudolphi: |. cit. 195 e 565 [924]. Eustrongylus gigas Dies.: Canis familiaris, Martemueci: Giorn. razze anim. 1872 [590]. Trichocephalus dispar Owen: Homo, Delle Chiaje: Elmint. cit. [294] e lett. a Lanza 1856 [296]. Trichosomum inflexum Rud.: Morticola cyanea, Diesing: Syst. helm. II, p. 253 (Natterer). Filaria labialii Pane: Homo, Pane: Accad. natur. 1864 [704]. F. inermis Gr. (/. oculi Quadri): Homo, Quadri: Congr. opthalm. 1858 [864]; Grassi: Centralbl. Bact. 1887 [468]. ? F. Loliginis D. Ch.: Loligo vulgaris, Delle Chiaje: Mem. IV, [298]. F. Aphroditae D. Ch.: Aphrodite aculeata, Delle Chiaje: l. cit. [298]. a Ichthyonema globiceps Rud.: Uranoscopus scaber, Phycis me- diterraneus, Rudolphi: Entoz. Synops. 7 e 215 [924]; Gosta: Entoz. 1845 (Prilometra reticaudata) [247]. I. fiscum Rud.: Ahomboidichthys mancus, Rudolphi: 1. cit. 5 e 211 [924]; Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. ? Spiroptera humana D..Ch.: Momo, Delle Chiaje: Elmint. IV. p. 112 [294]. S. sanguinolenta Rud.: Canis familiaris, Martemucci: Giorn. veter. 1591]; Caparini: Rev. vètèr. Toulouse 1887 [172]. Nematoideum sp.: Luvarus imperialis, Rudolphi: Entoz. Synops. 195 e 566 [924). N. Gobii Rud.: Gobius cruentatus, G. quadrimaculatus, Zschokke: Helm. Bemerk. [1140]. — 405 — N. Sphyraenae spet Rud.: Sphyraenae vulgaris, Rudolphi: Entoz. cit. 196 e 597 [924]. N. Cepolae rubescentis Rud.: Cepola rubescens, Zschokke: Helm. cit. [1140]. 4 N. sp.?: Cydippe densa, Panceri: Fatti relat. cest. [7083]. Dubium Todari Dies.: Ommastrephes Todarus, Delle Chiaje: Mem. cit. (ZeRinorhynehus Todari) [298]. ? Echinorhynchus inaequalis Rud.: Z'ropidonotus viperinus, Mon- ticelli: Osserv. Acantoc. [640]. E. Lobianchi Montic.: 7ropidonotus viperinus, Monticelli: I. cit. [640]. E. globulosus Rud.: Gobius niger, Citharus linguatuta, Sphy- raena vulgaris, Rudolphi: Wiedem. s' Arch. IL p. 49. E. acanthosoma Westr.: A/herina hepsetus, Rudolphi: Entoz. Synops. SO e 336 [924]. E. Sciaenae Rud.: Sciaena umbra, Rudolphi: Entoz. Synops. SO, 5395 [924]. E. angustatus Rud.: A/ombus maximus, Solea vulgaris, Ru- dolphi: Entoz. Synops. 68 e 318 [924]: Motella communis, Monticelli: Osserv. Acant. 1887 [640]. E. pristis Rud.: Scomber colias, Rudolphi: Entoz. hist. II, 342; Wiegman’s: Arch. II, 2; Mustelus laevis, Lepidopus caudatus, 4schokke: Helminth. Bemerk. [1140]. E. vasculosus Rud.: Brama fayi, Rudolphi: Entoz. Synops. 75 e 334 [924]. E. urniger Duj. ?: Myliobatis aquila, Gohius auratus, Labrus turdus, Zschokke: Helminth. Bemerk. [1140]. E. pumilio Rud.?: Ahomboidichthys mancus, Zeus faber, Gobius auratus, G. cruentatus, Zschokke: 1. cit. (1140). E. annulatus Molin: Lepidopus caudatus, Ruvettus pretiosus, Conger vulgaris, Thynnus vulgaris, Merlucius esculentus, Aulopus filumentosus, Monticelli: Osservaz. Acant. 1887 [640]. E. propinguus Duj.: Umbrina cirrhosa, Solea vulgaris, Gobius — 406 — minutus, Rudolphi: Entoz. Synops. 65, 313 [924]; Mon- ticelli: 1. cit. [640]. E. aurantiacus Risso: Solea lascaris, Monticelli: 1. cit. |640). CHIUSA degli ASTRUNI (lago d’Agnano). Echinococcus polymorphus Dies.: Sus scrofa fera, Serao: Os- servaz. 1766 [971). SORRENTO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, D'Antona: Gazz. ospital. 1888; Congr. med. Genova 1888 [267]. Provincia di Benevento. S. LUPO. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, De Vincentiis: Echinoc. della S iliaca. 1885, [326]. PAGO Ascaris lumbricoides Cloq.: omo, Polvere: Il Filiatre Seb. 1834 [855]. Provincia di Avellino. AVELLINO. Cysticercus cellulosae Rud.: Momo, D'Amicis: Giorn. internaz. 1855 p. 145 [274]. ACCADIA. Taenia (solum ?): Homo, Maulucci: Filiatre Seb. 19845 [600]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Mauluceci: idem. [600). Oxyuris? (Ascaris): Homo, Maulucci: idem. [600]. CANALE del SERINO. Echinococcus polymorphus 77010, Brancato: Riforma med. 1888 [116]. MONTEMILETTO. Ascaris lombricoides Cloq.: Homo, Girone: Filiatre Sebez. 1838 [441]. — 407 — SERINO. Echinococcus polymorphus Dies.: D'Antona: Arch. soc. chi- rurg. 1888 [267]. SOLOFRA. Cysticercus cellulosae Rud.: Zomo, De Vincentiis: Aoun. ottalm. 18S9 [325]. ZUNGOLI. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Jannuzzi: Lo Spallanz. 1887 p. 233; 1888, p. 34 [518, 519]. Provincia di Foggia (Capitanata). FOGGIA. Filaria (embrioni): Equus caballus, Baruchello: Altra forma di filar. 1889 [46]. ALBERONA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, D’ Antona: Gazz. ospit. 1888 p. 44 e 92 [267]. TRINITAPOLI. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Brancato: Riforma med. 1888 [116]; D'Antona: Gazz. ospit. 1888; Cong. med. Genova 1888 [267]. Provincia di Salerno. SALERNO. Cysticercus cellulosae Rud.: //0m20, D'A micis: Giorn. internaz. 1885 p. 145 [274]. AMALFI. Anthocephalus sp.? (Balanophorus Spari): Aiphias gladius, Briganti: De novo verm. 1825 (125). NOCERA. Echinococcus polymorphus Dies.: Semmola: Ann. clin. incurab. 1876 [968 A]. = di&—- TERRA di PALO (Lago). Ligula digramma Crepl. (ZL. edulis Brig.): Cyprinus lacustris?, Briganti: Descriz. n. ligula 1819 [124]. Provincia dì Bari. BARI. Echinococcus polymorphus Dios.: 7omo, Mastrelli: Giorn. med. Esere. 1871 [596]. Ascaris lumbricoides Cloq.: /Zomo, Borelli: Due malatt. verm. 1812 [100]. TERLIZZI. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Cagnetta: Riforma med. 1887 [148]. Ascaris lumbricoides Gloq.: 7om0, Guastamacchia: Filiatre Sebez. 1837 [506). Oxyuris vermicularis Brems.: Homo, Guastamacchia: |. cit. 1506). Provincia di Lecce (Terra d' Otranto). LECCE. Anchilostoma duodenale Dub.: /70m0, Sotis: Giorn. med. Esere. 1887 (caso di Firenze) [1026]. ORIA. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Conte: Il Morgagni 1865 [282]. CALABRIE Provincìa dì Cosenza. ROSSANO. Echinococcus polymorphus Dies.: Zomo, Morelli: Riv. clin. ASSO p. 281 [666]. — 409 — Provincia di Catanzaro. CATANZARO. Taenia solium L.: ZZomo, Villelli: La medic. sec. XIX, 1864 121). Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, D'Antona: Gazz. ospital. 1558 p. 92 [268]. Provincia di Reggio. OPPIDO MAMERTINA. Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Cammareri: Gazz. ospit 1885 p. 61 [159]. CITTANOVA. Cysticercus cellulosae Rud.: Sus scrofa, Colucci: Giorn. Agricolt. 1877 [219]. SICILIA Taenia solium L.: Momo, Ughetti: Giorn. la Natura 1884 1086). Cysticercus cellulosae Rud.: Momo, Alessi: Bollett. Accad. med. Bologna (15); Calandruccio: Anim. parass. 1889 [147]; Francaviglia: Accad. Gioenia 1878 [394]; De Vincentiis: Ann. ottalm. 1886 [324]. T. saginata Goeze: Homo, Ughetti: Giorn. la Natura 1SS4 |1086). Gordius tricuspidatus L. Duf.: Declicus albifrons, Camerano: Sp. ital. Gordî 1887 (Natterer) [155]. G. Carabi alternantis Dies.: (f7larza): Carabus alternans, v. Si e- bold: Stettin. Entom. Z. 41842; Diesing: Syst. Helm. II, p. S9. — 410 — Provincia di Messina. MESSINA. Tristomum coccineum Cuv.: XAiphias gladius, Ruppel, in Die- sing: Syst. helm. I, p. 429. T. papillosum Dies.: Z'etrapturus Belone, Kòlliker, in Die- sing: l. cit. I, p. 431. Distomum Pelagiae K6ll.: Argonauta argo, Krohn u. Kéòlliker: Bericht K. Z. Aust. z. Wurb. II 1849, p. 52-54. Taenia saginata Goeze: Zomo, Calandrucecio: Anim. parass. 1889 [147]. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Tornatola: Giorn. in- ternaz. 1887 [1074]. Ascaris lumbricoides Cloq.: /Zomo, Calandruccio:1.cit. 1889 [147]. Trichocephalus dispar Owen: Momo, Calandruccio: |. cit. 1SSO [147]. Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Rho: Giorn. med, Esere. 1885 [883]; Calandruccio: Anim. parass. [147]. A Cysticercus cellulosae Rud.: omo, Tornatola: Giorn. internaz. 1887 [1074]. MIRTO. Filaria inermis Gras. (/. palpebralis Pace): Homo, Pace: Giorn. nat. Ist. tecn. [696]. ROCCA VALDINA Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Facciola: Morgagni 1SS9 [364]. S. STEFANO MEDIO. Anchilostoma duodenale Dub.: /70mo, Cammareri: Gazz. ospit. 1885 [159]. S. STEFANO SOPRANO. Anchilostoma duodenale Dub.: Homo, Facciola: Il Morgagni 1588 [363). — 4ll — TAORMINA. Oxyuris vermicularis Brems.: Homo, Calandruecio: Anim. parass. 1889 [147]. Anchilostoma duodenale Dub.: 770m0, Calandruccio: |. cit. 1SSO 147). PIANA di TAORMINA. Ascaris lumbricoides Cloq.: omo, Calandrucecio: 1. cit. [147]. Anchilostoma duodenale D)ubh.: 7070, Calandruccio: 1° Caso Anch. 1885 [145]. TUSA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Piazza-Martini: Echinoe. cit. 1890 p. 232 [839]. Provincia di Palermo. PALERMO. Tristomum molae Blanch.: Orhagoriseus mola, Grohmann, in Diesing.: Syst. helm. I, 429. T. papillosum Dies.: Aiphias gladius, Grohmann: 1. cit. Distomum veliporum Rud.: Carcharias Melberti, Grohmann: I cit. Ped. Taenia saginata Goeze: Homo, De Vincentiis: Resoc. Accad. Napoli 1887 [324]. Cysticercus cellulosae Rud.: Yomo, De Vincentiis: |. cit. 1824, 325); Musillami: Sicilia med. [675]; Piazza-Martini: Sicilia med. 1590 [840]. Echinococcus polymorphus Dies.: Gorgone: 1° Rapp. clin. 448): Maggiorani: Trien. clin. 1865; Piazza-Martini: Riforma med. (836, 838]; Albanese: Gazz. clin. [5]; Spiaggia: Gazz. clin. (1028]; Piazza-Martini: Cisti echin. [889]. Calliobothrium verticillatum v. Ben.: Mustelus vulgaris, Groh- mann, in Diesing: 1. cit. I, p. 606. Rhynchobothrium lomentaceum |ies.: Mustelus vulgaris, Groh- mann, in Diesing: |. cit. p. 571. = A Tetrarhynchus crassiceps V. Car.: Lophius piscatorius, Groh- mann, in Diesing: 1. cit. I, p. 572. T. crassicollii V. Car.: Ocyrrhina Spallanzani, Grohmann, in Diesing: l. cit. p. 572. Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Calandruccio: Anim. parass. ecc. 1889 [147]. Anchilostoma duodenale Dub.: 70mo, Calandruccio: |. cit. [147]. Trichocephalus dispar Owen: Homo, Calandruccio: 1. cit. [147]. ALIMENA. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Piazza- Martini: Echin. cit. 1890, p. 183 [839]. CASTRONOVO Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Pernice: Casi Anch. Sicilia [769]. CIMINNA. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Piazza-Martini: Echin. 1890 p. 169 [889]. CHIUSA SCLAFANI. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Piazza-Martini: I. cit. 1590 p. 176 [839]. GERACI SICULO. Echinococcus polymorphus Dies.: ZYomo, Piazza-Martini: I. cit. 1590 p. 208 [839]. LERCARA. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, De Vincentiis: Ann. ottalm. 1889 [824]. Echinococcus polymorphus Dies.: Homo, Piazza-Martini: Echin. 1590 p. 251 [839]. Anchilostoma duodenale Dub.: Momo, Parona F.: Ann. univ. med. 1886 [741]; Pernice: Gasì anchil. 1886 [769, 770]; Giuffrè: Atti Congr. Pavia 1888 [442]. MISILMERI. Echinococcus polymorphus Dies. : Momo, Piazza-Martini: Echin. 1590 p. 159, 196 [839], — 413 — MONREALE. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Piazza-Martini: I. cit. p. 181, 215 [889]. PIANA DE’ GRECI. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Piazza-Martini: I. cit. 1890 p. 187 [839]. S. GIUSEPPE JATO. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Piazza- Martini: 1. cit. 1890 [839]. VENTIMIGLIA SICULA. Cysticercus cellulosae Rud.: Zomo, De Vincentiis: Riv. internaz. 1887 [824]. VILLAGRAZIA. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Piazza- Martini: Echin. cit. 1890 [839]. Provincia di Trapani. TRAPANI. Echinococcus polymorphus Dies. : Momo, D'Antona: Gazz. ospit. 1889 p. 82 [270]; Bruno: Gazz. ospit. 1889 [131]. ALCAMO. Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, De Vincentiis: Accad. med. Napoli 1887 [324]. CALATAFIMI. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Piazza-Martini: Echin. 1890 p. 161 [889]. CASTELVETRANO. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Piazza- Martini: l. cit. p. 222 [889]. Provincia di Girgenti. COMITINI. Anchilostoma duodenale Dub.: Zomo, Pernice: Tre casi Anch. Sicilia [768). — 414 — GROTTE. Echinococcus polymorphus Dies.: Momo, Piazza- Martini: Echin. 1890 p. 201 [889]. Provincia di Catania. CATANIA. Distomum hepaticum Abild.: Ovis aries, Grassi e Calan- druccio: Agricolt. calabro [480]; Grassi: Accad. Gioenia 1885 [465]; Bos taurus, Galandruccio: Atti Accad. cit. 1889 [148]. D. lanceolatum Mehl.: Ovis aries, Grassie Calandruccio: l. cit. [480). Taenia solium L.: Momo, Calandrucecio: Anim. parass. 1SS9 [147). Cysticercus cellulosae Rud.: Homo, Galandrucecio: Anim. parass. cit. [147]. T. saginata Goeze: Homo, Calandruccio: 1. cit. 1889 [147]. T. nana v. Sieb.: Homo, Calandruccio:]1. cit. 1889 (147]; Grassi: Gazz. ospit. 1386 N. 57 e 78; Giorn. anat. fisiol. 1887 p. 153 [469]; Galvagno: Atti Accad. Gioenia 1889 [417]. Echinococcus polymorphus ])ies.: 70mo, Calandruccio: Anim. par. 1859 [147]; Grassie Calandruccio: Agricolt. calab. 1SS4 [480]; Ovis arzes, Calandruccio: Anim. parass. 1889 1147]; Grassi e Calandruccio: Agric. calabro [480]. T. canina Lin.: Canis familiaris, Grassi: Beitr. z. Kenntn. cest. (larva) [472]; Pulea serraticeps, Grassi: 1. cit.; Nota prevent. 1888 [476 479, 492, 498]. Taenia murina Duj.: Mus decumanus, Grassi: Giorn. anat. fisiol. 1887 p. 155 [469]. T. diminuta Duj. : Mus decumanus, Grassi: Accad. se. Torino 18S$S [473]; Calandruccio: Anim. parass. 1888 [147]. T. sp.?: Ovis artes, Grassi e Calandruceio: Agricolt. calab. [480]. A e Ascaris lumbricoides Cloq.: Homo, Grassi: Centralbl. 1887 |471]; 1888, p. 748 [478]: Calandruccio: Anim. parass. ISS9 (147). A. mystax Zed.: Canis familiaris, Grassi: Centralbl. 1888 (472). Oxyuris vermicularis Brems.: Momo, Calandruccio: |. cit. 1889 [147]. Anchilostoma duodenale Dub.: omo, Calandruccio:2.° Caso anchil, 1886 [146]; Anim. parass. 1889 [147]. Strongylus paradoxus Mehlis: Sus scrofa, Calandreuccio: Accad. Gioenia [148]. S. filaria Rud.: Ovîs aries, Grassi e Calandruccio: Agric. calabr. [480]. S. hypostomus ])ies.: Ovis arzes, Grassi e Calandruccio: I. cit. [480]. S. filicollis Rud.: Ovis aries, Grassi e Calandruccio: I. cit. [480]. Trichocephalus dispar Owen: omo, Grassi: Centralbl. 1887 p. 131 [471]; Calandruccio: Anim. parass. [147]. T. affinis Rud.: Ovis aries, Grassi e Calandruccio: Agric. calabr. [480]. Filaria inermis Gras. (F. conjunctivae Add.; F. palpebralis Pace; /. oculi Quadri): Homo, Grassi: Centralbl. Bact. Paras. 1887 p. 617 [468]; Addario: Ann. ottalm. [2]. F. immitis Leid.: Canis familiaris, Grassi: Centralbl. 1888 p. 776 (472, 475). F. sp.? (embrioni): Canis familiaris, Grassi e Calan- druecio: Accad. Gioenia [482]. , F. recondita Gras.: Canis familiaris, Grassi: Centralbl. 1900 (477, 483). Spiroptera sanguinolenta Rud.: Canis familiaris, Grassi: Ciclo evol. 1SSS [462, 474, 476. Rhabdonema strongyloides Lenck.: Homo, Calandruccio: Accad. Gioenia; Anim. parass, [147]. — 416 — R. longus Gras.: Ovis aries, Grassi e Calandruccio: Agric. calabr. [480]; Rovelli: Org. genit. [922]. Strongyloides sp.?: Mus decumanus, Grassi e Segrè: Accad. Lincei [494]. Echinorhynchus gigas Rud.: Sus scrofa, Grassi e Calan- druccio: Centralbl. III 1888 p. 521 [481]; Calandruccio: Anim. parass. 1889 [147]. E. moniliformis Brems.: Homo, Canis famiharis, Mus decu- manus, Myorus quercinus, Grassi e Calandruccio: Jentralbl. III 1888 [481]; Galandruccio: Anim. parass. 1889 [147]; (larva) B/aps mucronata, Grassie Calandruc- cio: Centralbl. III 188$ [481]. ACI BONACCORSI. Taenia nana v. Sieb.: Homo, Calandruccio: 1. cit. 1889 147]. Oxyuris vermicularis Brems.: Homo, Calandruccio: |. cit. 1SSO [147]. ACIREALE. Taenia saginata Goeze: Homo, Galandruccio: Anim. pa- rass. 1889 [147]. T. nana v. Sieb.: Homo, Calandruccio:1. cit. 1889 [147]. ADERNO”. Taenia solium L.: Zomo, Galvagno-Bordonaro: Riv. ital. Piacenza 1885 [416]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Zomo, Galvagno-Bordonaro: Riv. cit. 1885 [416]. Oxyuris vermicularis Brems.: Momo, Galvagno-Bordonaro: Riv. cit. 1885 [416]. NICOLOSI. Cysticercus cellulosae Rud.: Yomo, Francaviglia: Accad. Gioenia 1878 [394]. PIANA DI CATANIA. Bilharzia crassa Sons.: Oviîs aries, Grassie Rovelli: Accad. Lincei 1888 [490]. ATA Taenia diminuta Rud.: Mus decumanus, Grassi: Accad. sc. Torino 1888 [478]. Anchilostoma duodenale Dub.: //Z0r:0, Calandruecio: 2.° caso anchil. [146]. S. FILIPPO D'AGIRA. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Feletti: Riforma med. 1888 [377]. Provincia di Siracusa. SIRACUSA. Echinococcus polymorphus Dies.: /0m:0, Cappellani: Il Mor- gagni 1590 [174 4 CANICATTINI BORGO. Echinococcus polymorphus Dies.: 700, Cappellani: I Mor- gagni 1890 [174]. LENTINI. Rhabdonema strongyloides Leuck.(A7gwilula cntestinalis Nordm.): Calanadruccio: Anim. parass. 1889 [147]. SARDEGNA Provincia di Cagliari. CAGLIARI. Holostomum longicolle Duj.: Larus argerntatus, Parona: El- mintologia sarda 1887 [714]. Distomum hians Rud.: Ardea nycticoranx, Parona: |. cit. 1887 [714]. D. bilobum Rud.: Plegadis falcinellus, Parona: 1. cit. ASS7 [714]. D. cygnoides Rud.: /fana esculenta, Parona: 1. cit. 1887 (714). D. nigroflavum Rud.: Orthagoriscus mola, Parona: |. cit. 1887 [714]. D. inflatum Molin: Anguilla vulgaris, Parona: |. cit. 1887 (714]. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 27 — 418 — Gasterostomum laciniatum Molin: Angwilla culgaris, Parona: I. cit. 1887 [714]. Taenia solium L.: omo, Parona: 1. cit. 1887 [714]. T. canina Linn.: Canis fumiliaris Felis catus, Parona: I. cit. 1887 (7. cucumerina) [714]. T. denticulata Rud.: Bos taurus, Parona: |. cit. 1857 [714]. T. pectinata Goeze: Lepus cuniculus, Parona:1. cit. 1887 [714]. T. echinococcus v. Sieb.: Canis familiaris, Parona: |. cit. 1887 [714]. Echinococcus polymorphus Dies.: omo, Carruccio: Sardegna med. 1865 (179); Pasella: Singol. distocia [848]: Roth: Riforma med. 1887 [921]. Taenia globifera Batsch: 7iranurnculus thinnunculoides, Pa- rona: Elmintol. sarda 1887 [714]. T. perlata Rud.: Circus aeruginosus, Parona: l. cit. 1887 [14). T. angulata Rud.: Merula nigra, Parona: 1. cit. 1887 [714]. T. farciminalis Batsch: Sturnus unicolor, Parona: l. cit. 1887 [714]. T. depressa v. Sieb.: Cypselus apus, Parona: 1. cit. 1887 [714]. T. infundibuliformis Goeze: Perdia cinerea, Parona: |. cit. 1887 [714]. T. linea Goeze: Cacabis petrosa, Coturnixa communis, Pa- rona: l. cit. 1887 [714]. T. sphaerophora Rud.: Numenius tenuirostris, Parona: |. cit. 1887 [714). T. fium Goeze: Actodromas minuta, Strepsilas interpres, Gallinago major, Parona: 1. cit. 1887 [714]. T. variabilis Rud.?: Zotanus glareola, Parona: 1. cit. 1887 [714]. T. Marchii Par.: Zotanus glareola, Parona:1. cit. 1887 [714]. T. sp.?: Totanus ochropus, Parona: 1. cit. 1887 [714]. T. multiformis Crepl.: Ardea nycticorar, Parona: l. cit. 1887 [714]. — 419 — T. lamelligera Gerv.: Phoernicopterus roseus, Parona: 1. cit. (7. lanceolata) [914]. T. sp.?: Phoenicopterus roseus, Parona: l cit. [714). T. Caroli Par.: Phoenicopterus roseus, Parona: | cit. 1887 [ma]. T. sp.?: Fuligula marila, Parona: 1. cit. [714]. T. sp.?: Anitra cristata?, Rosa V.: Lett. zool. 1794 (7. lanceolata, T'. pectinata ?!) [912]. T. tuberculaia Rud.: Gongylus ocellatus, Parona: 1. cit. 1SSS [714]. T. macrocephala Crepl.: Anguilla vulgaris, Parona: I. cit. 1887 [714]. Cysticercus acanthotetra Par.: Zamenis viridiflavus, Parona: l. cit. 4587 [1214]. Scolex polymorphus Rud.: Scorpaena porcus, Parona: I. cit. 18S7 [714]. Bothriocephalus angustatus Rud.: Scorpaena porcus, Parona: J-feit- 4887 [214]. Ligula digramma Crepl.: Podiceps minor, P. migricollis, Pa- rona l. cit. [714]. L. monogramma Crepl.: Colymbus septentrionalis, Parona: I. cit. 1887 [714]. L. Pancerii Polon.: 7ropidonotus viperinus, Parona: 1. cit. 1897 [714]. Ascaris lumbricoides Cloq.: Momo, Parona: 1. cit. ASSG [714]. A. mystax Rud.: Canis familiaris, Parona: |. cit. 1887 (714). A. depressa Rud.: Vultur monachus, Gypaétus barbatus, Aquila fasciata, Parona: 1. cit. 1887 [714]. A. ensicaudata Rud.: Merula nigra, Parona: I. cit. 1887 (714). A. microcephala Rud.: Ardea purpurea, Parona: l. cit. 1887 [714]. A. serpentulus Rud.: Phoenicopterus roseus, Parona: |. cit. 1887 [714]. — 420 — Heterakis vesicularis Duj.: Gallus domesticus, Parona:|1. cit. 1887 [714]. H. inflexa Rud.: Gallus domesticuss Garruccio: Accad. med. Roma 1886 (in ovo) [184]; Parona: Elmint. sarda 1887 714]. H. maculosa Rud.: Columba livia, Parona:1. cit. 1887 [714]. Atractis dactyluris Rud.: Zestudo graeca, Parona: |. cit. 1887 [714]. Agamonema Scorpaenae cirrhosae Dies.: Scorpaena porcus, Pa- rona: l. cit. 1587 [M14]. Oxyuris vermicularis Brems.: Homo, Parona:1. cit. 1887 [714]. 0. obvelata Brems.: Mus decumanus, Parona: |. cit. 1857 [MIA]. Dochmius trigonocephalus Duj.: Canis familiaris, Parona: LL cit. 1887 [714]. Trichosomum longicolle Rud.: Gallus domesticus, Parona: I. cit. 1987 [714]. Filaria immitis Leidy: Caris familiaris, Parona: 1. cit. 1887 [714]. F. nodulosa Rud.: Zanius rufus, Parona: 1. cit. 4887 [714]. F. obvelata Crepl.: Larus ridibundus, Parona: 1. cit. 1887 [14]. F. sp.t: Larus argentatus, Parona: 1. cit. 1887 [714]. Spiroptera nuda Molin: Zmnunculus tinnunculoides, Parona: I. cit. 1987 [714]. Gordius Vespae crabronis Dies.: Vespa crabro, Genè: Modena 1542,; v. Siebold: Stettin. Entom. Z. 1850 (Sardegna). Echinorhynchus globicaudatus Zed.: Zyrnculus tinnunculoides, Parona: Il. cit. 1887 [714]. E. cylindraceus Schrank: Picus major, Parona: l. cit. 1887 [714]. E. fasciatus Westr.: Philomela luscinia, Parona: l cit. 1887 [714]. E. transversus Rud.: Merula nigra, Parona: 1. cit. 1887 [714]. E. crassicollis Villot: CaQidris arenaria, Parona: 1. cit. 1887 [714]. E. heterorhynchus Par.: Zamenis viridiMavus, Parona: |. cit. 1887 [714]. E. agilis Rud.: Mugi! cephalus, Parona: 1. cit. 1887 [714). CARLOFORTE (Isola S. Pietro). Distomum clavatum Rud.: 7hynnus vulgaris, Parona: Elm. sarda 1887 |714. Dittocephalus Linstowi Par.: Squalus?, Parona: 1. cit. 1887 [714). Tetrarhynchus megacephalus Rud.: Prionodon glaucus, Parona: . cit. 1887 [714]. Ascaris sp.?: 7hynnus vulgaris, Parona: 1. cit. 1887 [714.. ROSAS (Miniera di). Anchilostoma duodenale Dub.: //om0o, Parona: Flmint. sarda 1887 [714]; Falconi: Giorn. L’ avvenire di Sard. 1882 [367]. Echinorhynchus gigas Rud.: Sus scrofa fera, Parona: Elm. sarda ,714. SERRAMANNA. Coenurus cerebralis Rud.: Ovis aries, Parona: |. cit. 1887 mia. SILIQUA (Iglesias). Monostomum faba Brems.: £mberica cirlus, Parona: Elmint. sarda 1887 [714]. TALANA (Lanusei). Cysticercus tenuicollii Rud.: Ovis musimon, Parona: Ann. Agricolt. 1883 [711]; Elmintol. sarda 1887 [714]. Provincia di Sassari. SASSARI. Taenia solium Linn.: /7omo, Crispo Manunta: Giorn. med. Torino 1862 [267]. T. coronata (Irepl.: Oedienemus crepitans, Pavona: Elm. sarda [714]. — 422 — T. filum Goeze: Scolopax rusticola, Gallinago coelestis, Pa- rona: l. cit. 1887 [714]. T. Gennarii Par.: Hydrochelidon nigra, Parona: 1. cit. 1887 [714]. T. rotundaia Molin: ZLacerta viridis, L. muralis, Ficalbi: Monit. zool. 1890 [384]. Cysticercus fasciolaris Rud.: Mus musculus, Parona: Elmint. sarda 1887 [714]. C. sp.: Oniscus sp., Ficalbi: Monitore cit. [884]. Ascaris ensicaudata Rud.: Sturnus vulgaris, Parona: Elmint. cit. 1887 [714]. Physaloptera alata Rud.: Accipiter nisus, Circus cyaneus, Parona: I. cit. 1884 [714]. Filaria sp.?: Ciconia alba, Parona: 1. cit. 1887 [714]. F. sp.?: Totanus glareola, Parona: 1. cit. 1887 [714]. MALTA. Taenia sp.?: Homo, Marston: Beale's Arch. f. med. 1562. Nematoideum (Spiroptera sanguinolenta ?): Canis familiaris, Warren: Froriep's Notiz. XLIX, N. 1069-208, 1830. BIBLIOGRAFIA ® 1. A. B.: Del cisticerco della pelle, del prof. Lewin; Gassetta medica ital., prov. venete, An. XXIII, pag. 314-315, 1880. È un sunto, dal quale rilevasi che i casi noti all’Aut. erano 28. Ammette l’autinfezione; tratta della diagnosi, della concomitanza coll’ echinococco, del nnmero, dell'età e della cura (puntura colla siringa di Pravaz). 2. Addario Carmelo: Su di un nematode dell’ occhio umano; Annali d’ ottalmologia, An. XIV, pag. 154, Pavia 1855. Una donna, d’ anni 70 da Brucoli (Catania), dopo due anni di grandi soffe- renze all’ occhio destro, decise farsi operare. Di sotto la congiuntiva, poco sopra il cerchio selero-corneale fu estratto un tumoretto, come pisello, conte- nente siero ed un verme ravvolto a spirale. Descritto questo minutamente, lA. fa seguire una critica sulle varie filarie dell’ occhio umano e si propone di distinguere l’ elminto trovato col nome di Filuria conjunclivae, n. sp. (1) La presente rassegna bibliografica aumenta notevolmente e corregge l’indice che dall’Aut. venne già pubblicato nel: Bollettino serentifico, An. XI, XII, XIII, XIV, Pavia 1889-92. Furono registrati anche quegli scritti di autori italiani che riguardano elminti esotici, ma è superflo dire che di essi non si tenne conto nella sistematica e nella corologia, esclusivamente italiane; ed invece vi si comprendono quelli di autori stranieri stati fatti con materiale del nostro paese. Si sono controssegnate con asterisco le citazioni che non si poterono, ad onta di diligenti e perseveranti ricerche, consultare in originale. Di esse perciò non è possibile garantire l'esattezza, tanto del titolo che delle altre indicazioni. — 424 — 3. Aducco Vittorio: Un caso di Eustrongylus gigas; Riforma medica, An. IV, pag. 359, Roma 1888. Riscontrò nel rene destro di un cane uno strongilo femmina, che aveva total- mente distrutta la sostanza dell’ organo, siechè la membrana, a tessuto renale, era ridotta a 2-3 millim. di spessore. Il verme era lungo 75'/ centim. di color rosso vivo piechiettato di nero. Il cane non ebbe ematuria, ma nei sedimenti delle urine si osservarono molte uova dello strongilo. 4. Adueco V.: La sostanza colorante rossa dell’ Eustron- gylus gigas; Atti R. Accad. dei Lincei, An. COLXXXV, Rendic. Vol. IV, fase. VI, pag. 187-194, fase. VII, pag. 213-224, Roma 1888, Archives italien. de Biologie, An. VI, Tom. XI, pag. 52-69, Torino 1889). Premesso l'esame dell’ emolinfa, studia questa sostanza in presenza di varie altre (potassa caustica, acido tartarico ; solfidrato d’ ammonio) sottoponendola all’azione del vuoto, della putrefazione, ece. Conchiude che lo strongilo contiene nell’emolinfa e nella cuticola una sostanza colorante rossa molto simile alla ossiemoglobina del sangue dei vertebrati, differenziandone però pel grado di temperatura di sua coagulazione e per la resistenza più energica ai reattivi. - Airoldi Prospero: V. Perroncito E. 5. Albanese Enrico: Echinococco del dorso impiantato al- le apofisi trasverse sinistre delle due prime vertebre lombari, estirpazione, guarigione; Gazselta clinica dello Spedale civico di Palermo, An. II, pag. 113-117, 1871. Viene data l’ anamnesi, l'esame locale del tumore e descritto l’ atto operativo seguito da guarigione, di un uomo, d'anni 48 di Palermo. Molte plici considerazioni d’inlole affatto medica completano lo scritto. 6. Albertotti G.: Contribuzione allo studio del distacco re- tinico per cisticerco; Giorn. LR. Accad. di medie. di Torino, An. LII, pag. 362-373, (41 tav.) 1889. Dopo aver riferito di un ammalato con sintomi che facevano sospettare trattarsi di cisticerco retinico, ma che per l’ andamento del male si dovette escludere, l'A. descrive altro caso in cui, al contrario, non eranvi sintomi obbiettivi caratteristici del cisticerco e soltanto si potè accertarne la pre- senza anatomicamente. Questo trovò in occhio di un giovine di Livizzano, di cui ne dà dettagliato esame ottalmoscopico ed anche anatomo-istologico, in seguito all’ enuceleazione, Fu possibile far diagnosi di cisticerco (C. cel- lulosae) sottoretinico, distacco circolare della retina, sostituzione di tessuto connettivo fibrillare vitreo con essudato fibrinoso nello stesso, ed iridociclite. — 425 — 7. Albini Giuseppe: Singolare forma di proglottide di un bo- triocefalo; Lendic. R. Accad. delle Scienze fisico-mat. e nat. di Napoli, An. XVIII, pag. 46-48 (con fig.), 1879. Osservò ancora vivente un pezzo di strobilio di botriocefalo umano, il cui ultimo anello aveva una figura a V, come fosse biforcato. Le due punte erano mobili, contrattili, aventi l'aspetto della coda forcuta o di piè-mascelle delle scolopendre. Ognuna delle appendici risultava di due pezzi triangolari lun l’altro sovrapposti. 8. Albini G.: Prime indagini microscopiche sulle proglottidi di botriocefalo, descritte nella nota presentata nella seduta 8 febbraio 1879; Rendic. R. Accad. cit. An. XVIII, pag. 66-67, 1879. Descrive la tecnica ed il risultato delle indagini microscopiche praticate sull'ultima proglottide del botriocefalo citato nella memoria precedente. Rileva che le due punte erano intatte, non lacerate e che ciascuna presentava una propria apertura sessuale e conteneva delle uova. 9. Aldrovandi Ulisse: De animalibus insectis; libri septem cum singulorum iconibus ad vivum expressis, Bononia, Clemente Ferronium, 1658. Al capit. X, pag. 720-72! parla del Gordius (De seta, vel vitulo). 10. Alessandri Giovanni: Echinococco della milza e piotorace si- nistro intercorrenti, operati e guariti dal Prof. R. Mori; Racco- glitore medico, An. LI, ser. IV, Vol. X, pag. 113-150, Forlì 1878. Un servitore, d'anni 33, da Cesena, godette buona salute fino al 1874, quando s'accorse di un lieve gonfiore all’ipocondrio sinistro, ma non se ne dette pensiero per varî anni. Aumentati però il tumore ed i dolori, dovette ricorrere al Prof. Mori. Segue all’ ananmesi, minuto esame generale e locale del pa- ziente, lunga discussione per stabilire diagnosi di ciste splenica, confermata poi dalla puntura esplorativa. Insorti gravi fenomeni si passò all’ atto ope- rativo, col quale si cavarono numerose cisti di dimensioni e d’ aspetto svariatissime. Lungo e complicato fu il decorso successivo della malattia, ma l’intermo, superate numerose peripezie, guarì completamente. 11. Alessandrini Antonio: Nota intorno un verme intestinale trovato nell’Ardea purpurea: Annali di Storia natur., G Tom. II, pag. 378-383, Bologna 1829. Sotto la pelle, al lato sinistro della mascella inferiore, di una Ardea pur- purea riscontrò una //aria attenuata. Indicate le particolarità anatomiche del verme, intrattiene sulla sua viviparità, sui caratteri e sui costumi delle torme larvali di essa. — 426 — 12. Alessandrini A.: Osservazioni anatomiche intorno a di- verse specie di entozoarii del genere Filaria; Nuov: annali delle scienze naturali, An. I, Tom. I, pag. 1-17, Tav. 1, Bo- logna 1858. A proposito della viviparità della Filaria Medinensis, stata indicata dal Jacobson, riferisce un suo caso e quelli di altri autori per parecchie filarie di animali. Questo suo fatto lo notò in una filaria della foina, del quale verme espone molte osservazioni anatomiche, accompagnate da figure. 13. Alessandrini A.: Catalogo degli oggetti e preparati del Gabinetto d’Anatomia comparata dell’ Università di Bologna; tipogr. Sassi, Bologna 1854. In vari punti sono indicati alquanti elminti di animali domestici ed in particolare del gatto, del bue e del porco. È notevole un preparato di duo- deno di gatto con perforazione, traverso la quale fuoresce una Tenia cras- sicollis. 14. Alessi Salvatore: Sopra la uccisione di un verme rinve- nuto nelle camere di un occhio umano; Giorn. per servire ai progressi della patol. e terap., ser. 2, Tom. 9, pag. 298- 301, 1846. In un signore, d’ anni 30, colpito da disturbi visivi, constatò nella camera anteriore oculare (non dice se destra o sinistra) la presenza di un verme, lungo circa 2'/, linee, di color bianco e con moti varii. Dubitò di cisticerco celluloso, ma non potè accertarlo. Fere applicare vescicanti, spalmando poi la parte con pomata di calomelano e santonina; per il che il verme cessò di muoversi e scomparvero la cheratite e la congiuntivite. Cita i pochissimi casì di elminti nelle camere oculari ed il suo sarebbe il primo stato rin- venuto in Italia. 15. Alessi S.: Della elmintiasi nelle sue relazioni coll’ ocu- listica; Bollett. Accad. medico-chirurg. Bologna, Nov. 1845; Roma, tipogr. Al. Natali, 189 pag. e 1 tav.; Gazet. médicale, Tom. I, pag. 494, Paris 1846. Nella prima parte dello scritto riferisce un caso di cisticerco celluloso situato nella camera anteriore dell’ occhio di un uomo dell'Abruzzo (caso precedente) e ragiona sull’ origine di detto verme e sulle conseguenze di sua presenza nell’ occhio. Nella seconda discorre dell’ elmintiasi intestinale, com- plicante le operazioni oftalmojatriche. Fa considerazioni d'interesse affatto medico ed assegna eccessiva importanza ai vermi intestinali nei morbi oculari. Riferisce sette casi di ammalati d’occhi che emisero ascaridi col vomito. — 427 — 16. Alessio Giovanni: Echinococco del fegato guarito con l’uso contemporaneo del setone e del drenaggio elastici: Gazzetta medica ital., prow venete, An. XXII, pag. 79-83, 91-94, Padova 1879. Un negoziante, d'anni 35, di Villa-Bartolomea, presentava alla regione epigastrica, e un poco anche alla mesogastrica, un tumore molle, che datava da circa 16 mesi e che dietro diligente esame fu diagnosticato per « ciste probabilmente da echinococeo con aderenze alle pareti addominali; derivante con probabilità dal lobo sinistro del fegato ». Si descrive l’ atto operativo (sette punture) e la cura consecutiva col setone e col drenaggio. L’ esame microscopico del liquido estratto non diede traccia di echinococco, ma nei lavaeri successivi si ebbe l’ uscita di sette cisti e residui di altre. Seguono considerazioni clinico-chirurgiche sul metodo di cura da lui usato e sopra altri in oggi suggeriti. 17. Alghisi Tommaso: De’ vermi usciti per la verga e di qual sorta, lett. ad A. Vallisnieri; Giorn. letterario d’ Italia, Tom. VI, pag. 150-173, Venezia 1711. Un ragazzo di 7 anni cominciò ad espellere vermi dalla verga, dandone 16 (non 60 come disse Davaine). Di lunghezze diverse, erano grossi quanto una penna da scrivere e ve ne erano molti altri minutissimi della specie degli Ascaridi. Per secesso ne emise una quantità stragrande. Si constatò un seno fistoloso fra il retto e la vescica; e l'A. ragiona per ultimo sull’ ori- gine dei vermi ed in particolare di quelli dei reni. 18. Amatori Amatore: Chelotomia con fuoruscita di lombri- coidi; Azvista clinica, Ser. I, Vol. VII, pag. 149-155, Bologna 19/4 Un contadino, di 37 anni da Montalboddo, presentava tumore all'inguine destro, che lentamente cresceva. Insorti gravi disturbi intestinali ricorse all'A., il quale, dall’ esame somatico, sospettando un’ ernia e tentato invano il taxis, passò all'atto operativo. Nel decorso della cura, uscirono, in di- verse epoche, 4 lombricoidi, ma sempre senza traccia di sostanze fecali, per quanto attentamente osservasse. Ben presto la ferita si rimarginò ed il ma- lato si ristabilì completamente. Seguono dettagliate considerazioni cliniche sopra questo caso, interessante sia per l'ernia inguinale, sia per la discussione che fa sulla proprietà perforante delle ascaridi. 19. Amatus Lusitanus: Curationum medicinalium Centuriae septem; Venetiis, Francisci Storti, 1553-1554. Ragiona sui principali vermi umani; principalmente nelle Cent. I, Curat. 6; Cent. III, pag. 337; Cent. IV, pag. 177; Cent. V, pag. 43 e Cent, VII, pag. 178. — 428 — 20. Amoroso Gaetano: Rivista di medicina (Gli echinococchi); Il Morgagni, An. XXII, pag. 773, 1880. e Sunteggia largamente il lavoro del Perroncito (V. N. 796) e ricorda un caso, da lui osservato all’ ospitale degli Meurabili, nel quale il tumore rag- giungeva anteriormente in basso il livello della cicatrice ombelicale ed in alto spingeva il diaframma fino alla seconda costa corrispondente. 21, Ampugnani Gian Carlo: Cisticerchi multipli del cervello dei muscoli; La Salute, Italia medica, An. XVI, ser. II, 2, pag. 385-386, Genova 1882. Premettendo l’ indicazione della varietà di fenomeni provocata dalla pre- senza dei cisticerchi nelle diverse parti dell'organismo umano, riferisce l’anamnesi, la sintomatologia e la necroscopia di un Genovese, di 57 anni, morto per cisticerchi annidatisi negli emisferi cerebrali. Due cisti stavano nell’ emisfero sinistro e quattro nel destro. 22. Andres Angelo: Ueber den weiblichen Geschlechtsapparat von Echinorhynchus gigas; Morphologisches Jahrbuch, Bd. 1V, pag. 584-591, Tav. XXXI, Leipzig 1878. Sono osservazioni anatomo-istologiche principalmente sul legamento so- spensore e sulle varie parti che costituiscono l’ apparato riproduttore fem- minile. Deserive l’ utero campanuliforme, che si apre nel cavo viscerale, e l’ovidotto che mette in una corta vagina, divisa in parecchie parti e che sbocca al polo posteriore. 23. Angeli Luigi: Caso di idropisia peritoneale con idatidi; Giornale di Medicina pratica dî V. L. Brera, Vol. XII, pag. 141-155, Venezia 1817; London Medie. Report ASI9. Riferisce diffusamente l’ anamnesi e la sintomatologia presentata da una donna, d’ anni 41, di Imola, alla quale erasi praticata la toracentesi. Dal- l'apertura ombelicale escirono moltissime idatidi, delle quali aleune raggiun- gevano la grossezza di una pesca. All’ autopsia sì riscontrarono gran numero di idatidi, a volume svariatissimo. Indicate le condizioni nelle quali furono trovate le intestina, il fegato, la milza, il pancreas, l’Aut. discute sui carat- teri delle idatidi, secondo le opinioni degli antichi fino a quella del Brera. 24. Anonimo: EBchinococcus hominis entro il cervello, Atti ufficiali dell’ ospitale di Brescia; Gazz. medica ital., lombard., Vol. XIV, pag. 11, 1857 (V. Rodolfi N. 904). Una donna, d'anni 40, ricoverava nell’ ospitale di Brescia, ove dopo varie e gravi malattie e con sintomatologia molto svariata vi moriva. Alla neero- scopia, oltre edema in diverse parti, sì trovò la sostanza cerebrale disseminata da acefalocisti. (Nelle meningi nelle circonvoluzioni dei lobi anteriori eranvene — 429 — molti, nel talamo ottico sinistro uno, ed altri liberi). Grossi al più quanto un pisello, furono considerati come echinococchi. Presenziò questo caso il Dott. Rodolfo Rodolfi, al quale con tutta probabilità si deve anche l’ articolo. Il Sangalli (V. N. 936) crede trattarsi di cisticerchi, invece che di echino- cocchi, 25. Anonimo: Filaria sotto le palpebre di tre buoi di Cal- lerio; 7 medico veterin., ser. II, An. II, pag. 145-451, To- rino 1S6I. In un solo anno trovò nei buoi di quel paese tre casi di filariasi oculari. Riscontrò all’ angolo interno dell' occhio destro di un bue un nematode lungo 3 centim., di color oscuro, che tentò estrarlo ma non gli riescì. Dopo due giorni il verme scomparve da quel posto e fu perduto di vista. Il 2.° caso somigliava al precedente; e nel terzo (manzo) trovò gomitoli di filaria al- l'angolo interno dell’ occhio moventisi sotto la membrana detersoria. Ne levò quattro, e non potè più occuparsi del caso. I redattori del periodico, a queste brevi storie, aggiungono quanto l’ Ercolani aveva scritto nel suo trattato, (Dei parassiti e dei morbi parassitarii) sull’ oftalmia verminosa. 26. Anonimo: Nozioni ed avvertimenti sulla trichinosi; ma- lattia nelle carni di maiale; Opuscolo popolare di igiene pub- blica; tipogr. V. Sodi; 8 pag. in 4.°, Firenze 1869. A proposito della trichinosi verificatasi a Ravecchia (Canton Ticino) l'autore espone una breve storia del verme e della sintomatologia della ma- lattia. Parla di preservativi, o delle precauzioni da adottare nel cibarsi di carni suine e nell’ allevamento dei maiali, particolarmente per quelle loca- lità in cui tale allevamento si fa su larga scala. 27. Anonimo: La trichina spirale; L’ Educatore della Svis- cera italiana, An. XI, 15 febbr. 1869, pag. 43-46; Annuario screntificio Rdit. Treves, Milano 1869. È una succinta rivista, con figure, sulla trichina, stata seritta nell’ occa- sione della sua comparsa a Ravecchia. 28. Anonimo: La trichina; L’ Indipendente, Gazz. med. di Torino, An. XXX, pag. 169-175, 1879. È una breve e più o meno briosa storia del verme, dove sono indicate le norme profillatiche da seguirsi. Vorrebbe richiamare in vigore la legge mosaica, 29. Anonimo: Sull’anchilostoma duodenale, Traduzione d’ una Conferenza del Prof. Leichtenstern (Internat. Klinische Rundschan, N. 42, 1888); Za Riforma medica, An. IV, N. 286, pag. 1713-1714, Roma 41888. — 430 — È una esatta storia del nematode, da Dubini a Siebold, in Europa e della sua presenza nelle varie regioni extra-europee. Parla in seguito dell’ anemia dei minatori del Gottardo, e da’ suoi studi poté confermare pienamente le osservazioni di Grassi, Parona e Perroncito sullo sviluppo; e fu condotto ad ammettere che le larve calcificate si mutano in forme sessuate senza adden- trarsi sotto la mucosa. 30. Anonimo: I parassiti dell'encefalo; cisticerco del tes- suto cellulare sottocutaneo e dell’ encefalo umano (Tradu- zione d’ un articolo del Lancerean: Union Medicale N. 63, 1889); Za Riforma medica, An. V, pag. 1108-1110, Napoli 1889. Riferisce sopra il caso di un giovane, d'anni 22, che fu al Tonchino ed in seguito fu preso da accessi epilettici e sintomatici. Esaminato alle cliniche di Parigi si vide il corpo suo cosparso da tumoretti che facilmente col- l'estirpazione ed esame di uno si accertò trattarsi di cisticereo armato. Vero esempio di panicatura nell'uomo, presentandone al tronco, ai muscoli del dorso, all’ orlo del cuoio capelluto, all’ avambraccio destro; man- cavano solo agli arti inferiori. Prende occasione per trattare ampiamente delle malattie verminose, ed in particolare dei vermi cistici del cervello. 81.* (1) Apa Salvatore: Sul Taenia solium, sulle malattie che apporta e sulla loro cura; Giorn. sc. lett. ed arti per la Sicilia, Vol. 66, pag. 171186, 228-253: Vol. 67, pag. 3-45, 115-159. 32. Ardenghi Ercole: La irichina e la trichinosi, cenni e proposte; Lo studente veterinario, pag. 115, Parma 41876; La Veterinaria, periodico mensile, pag. 47-61, 137-151, Parma 1SSO. Riassume la storia del verme nei seguenti capitoli: 1.° Genesi storica della trichina — 2.° Storia naturale della trichina — 3. La trichina nel- l’uomo e negli animali — 4° Esame microscopico delle carni suine — 5.° Mezzi preservativi. 33. Argenti Francesco: Genesi, emigrazione, metamorfosi degli elminti nell'organismo vivente; Arista periodica dei lavori dell’ I. R. Accad. di sc. lett. ed arti di Padova, Tom. II, pag. S5-111, 1854. (1) Pel segno * V. Nota a pag. 423. — 431 — Premette l'elenco e la classificazione dei vermi dell’ uomo coi loro habitat preferiti; parla della elmintiasi in generale e fa la storia della pretesa ge- nerazione spontanea dei vermi e dello sviluppo delle loro uova. Discute sulla migrazione dei germi dei vermi nel sangue dell’ ospite e si diffonde sopra quella delle uova e delle larve, onde raggiungere lo stato adulto, Non di- mentica la generazione alternante ed in particolare quella dei teniadi. 34. Arzelà A.: Una ciste da echinococco nella cavità pleu- rica destra ripiena di essudalo speciale, con mancanza del polmone corrispondente; Gazz. degli ospitali, An. Ill, pag. 435-437, 1882. In giovanetto d'anni 12 da Castagneto, riscontrò versamento pleurico; espone l’ esame somatico del malato, la diagnosi che ne fece e la necroscopia, dalla quale, oltre fatti di minor importanza, ebbe a rilevare che si trattava di echinococco nelle condizioni che riassunse nel titolo del lavoro. 35. Audenino Alberto: Casi di guarigione dell’ oligoemia epi- demica in operai del Gottardo, lett. al Prof. E. Perroncito: L’ Indipendente, Gazz. medica, pag. 178, Torino 1881; La Salute, An. XV, ser. 2, pag. 340-341, Genova 1882. Campagnolo d'anni 33, da S. Giovanni di Riva di Chieri, lavorò al Got- tardo per cinque anni. Ammalatosi per anemia tornò a Chieri ove fu curato coll’ estratto etereo di felce maschio e guarì in 35 giorni. — Fornaciaio sulla quarantina, residente a Busano Canavese, sempre sano, fu per 5 anni al Gottardo, nella porzione più profonda del tunnel (6800 m.). Ammalatosi gravemente per anchilostomiasi, dopo tentativi di cura a Novara ed a Torino, guarì a Chieri coll’uso dell’antielmintico precitato. Seguono riflessioni di indole clinica ed igienica, dove discute sull’azione inerente all'ambiente (aria, acqua, terreno) del tunnel Gottardiano e conchiude col ritenere la eloroanemia dei minatori dovuta essenzialmente al grande sviluppo dell’anchilostoma, favorito dalle feci, ricche di larve, abbandonate nella fanghiglia del tunnel. 36. Avicenna: Liber canonis de medicinis cordialibus ece., a Gerardo Carmonensi ex arabo sermone in latinum con- versa, Venetiis, apud Juntas M. D., 1555. In molti punti parla dei vermi dell’uomo, dal punto di vista zoologico- medico, nonchè degli antielmintici. 37. B.: La panicatura del maiale e la tenia dell’ uomo; Bollett. del Naturalista, An. VII, pag. 129-154, Siena 1887. Brevissimo ed elementare cenno sul cisticerco della cellulosa e sulla tenia, principalmente in rapporto all'igiene. Le figure sono tratte dal manuale del Perroncito, — 432 — — Baccelli Guido: V. Baldelli T. e Gamba O. 38. Baglivi Georgii: Opera omnia medico-practica et anato- mica, Lugduni 1704. Nel libro 1.°, pag. 59-60, parla della frequenza dei lombrici, dei segni diagnostici e di sue esperienze sulla resistenza che essi presentano in con- tatto colle sostanze antelmintiche. Vi è inoltre una lettera a Nicolò Andry (pag. 627-641) De lumbricis latis, corumque generatione, nella quale ra- giona sull'origine dei vermi larghi e sulle condizioni che la favoriscono; aggiunge casi da lui osservati e curati in Roma e conclude col dire che le tenie a Roma ed in Italia non sono comuni come in Olanda. 39. Bagnis Carlo: Di due nuove specie di elminti riscontrati nella Rana esculenta (breve riassunto); Ateneo, Giornale degli studî di Roma, An.I, pag. 72-79, (1 tav.) maggio 1874. Parla di due vermi rinvenuti dal Prof. Moriggia nella rana. Il primo lo ritiene un distoma e lo descrive in diversi stadii, senza però denominarlo; il secondo lo rassomiglia all’ Echinorehynehus haeruca, Rud. 40. Baistrocchi Ettore: Un caso di Cysticercus cellu- losae hominis; Azvista clinica di Bologna (continuaz. dell’ Ebdomadario clinico) fasc. VII, pag. 414-418, Bologna 1881. All’ autopsia di un uomo, di Baganzola presso Parma, trovò 141 cisti nel cervello, 9 al cuore, 1 al polmone, 1 al peritoneo e 2 in varî muscoli, le quali cisti variavano di grandezza da 12 a 14 millim. Seguono considerazioni sulla frequenza dei cisticerchi nei muscoli e dati necroscopici sui varî vi- seeri, nonchè indagini microscopiche sulle fibre muscolari iu cui si sono annidate dette cisti. Sopra 4987 autopsie, fatte in venti anni all’ Istituto anatomico di Parma, si trovarono soltanto due casi di cisticerco. 41. Baldelli Torquato : Echinococco multiplo del rene destro; Gazzetta medica di Roma, An. XI, pag. 1-10, 1885; vista clin. Univ. Napoli, p. 16, 1885. Una domestica, d'anni 22, nubile e nel complesso sana, fin dal 1879 aveva avvertito dolore alla regione lombare destra, facentesi più vivo coi movi- menti, ma potè resistere per ben cinque anni, ricorrendo però a molti sa- nitarî, sempre inutilmente, finchè nel novembre 1884 entrò nella clinica del Baccelli. Si espone l’ esame somatico della paziente, si parla del tumore che era andato formandosi nel punto doloroso, si escludono i neoplasmi, il cistovario, per conchiudere trattarsi di tumore da echinococco del rene destro. Nulla si dice del trattamento successivo ed esito dell’ affezione diagnosticata (Vedi: Gamba Oreste: N. 418). — 493 — 42. Baldini Ottaviano: Caso di voluminoso echinococco del tessuto perirenale simulante una ciste ovarica; vista cl- nica di Bologna, ser. II, Vol. VIII, pag. 163-166, Bologna 1878. Accennata alla rarità dell’ echinococco del rene, riferendosi ai casi citati dal Simon, illustra un esempio osservato in una donna, d’ anni 36 di Trieste. Esposta la sintomatologia, l'atto operativo e la necroscopia, dice di aver trovato una ciste, grossa quanto la testa di un uomo adulto, situata nella regione renale destra, dietro il rene, il quale perciò era stato spinto in alto ed all’ infuori. 43. Bareggi Carlo: Anchilostomiasi contratta al Venezuela; Gazz. degli ospitali, An. III, pag. 276-278, Milano 1882. Si tratta di un uomo d’ anni 49, di Vedano al Lambro, il quale era stato al Venezuela dal 1874 al 1882, ove, lavorando in località paludose, contrasse l’anchilostomiasi. Tornato in patria, fu in eura dell'A. il quale notò grande resistenza da parte degli anchilostomi. Sono aggiunti due altri casi di anemia dei minatori del Gottardo, che l'A. gaurì in quel periodo di tempo. 44. Baroncini G.: Un caso di oftalmia verminosa in una somara, lettera al Prof. S. Rivolta; (Giorn. di Anat. fisiol. e patol. degli animali domest., pag. 301-302, Pisa 1881. Ricordati altri casi di Faria papillosa nell’ occhio del cane, del mulo, del porco e della pecora, aggiunge che nessuno ebbe ad indicarla nel somaro, per il che dà succinta descrizione del fatto. L' occhio sinistro d' una somara di Spicchio (Empoli) intorbidatosi, presentò nella camera anteriore una fllaria in moto. Praticata la paracentesi (Met. di Hering), estrasse con difficoltà il verme. All'atto operativo tennero dietro gravi fenomeni morbosi. 45 *. Baruchello Leopoldo: Due casi di Spiroptera circin- nata nel cavallo; Torino, tipogr. Candeletti, 1881. 46. Baruchello L.: Un’ altra forma di filariasi del cavallo; Giorn. di veterin. militare, An. II, pag. 221-251, 1889. A Foggia fu osservata una speciale dermopatia nei cavalli del Regg. Piacenza cavalleria, che cessò cogli antiparassitarîi. Due anni dopo i ca- valli dello stesso regg.?, di stanza a Firenze, presentarono lo stesso morbo che pure scomparve colla cura predetta. Nel 1889, sempre nei cavalli del regg. citato, che allora era a Sacile, ricomparve il male e l’A., dopo aver riportato quanto dissero i medici veterinari del regg.° sulla malattia (noduli, piaghe, ecc.), ragiona sul caso e sopra quanto dissero gli autori, fra cui il Drouly che pel primo vi scoprì un vermetto (Filaria maultipapillosa). Egli, ricercando nell’ ultima delle tre predette invasioni, trovò il verme nelle sup- Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XII, 28 — 434 — purazioni e lo considera embrione di filaria. Questo gli ricordò l'idea pre- conizzata dall’ Ercolani e confermata dal Rivolta della natura parassitaria della psoriasi estivale dei cavalli (Dermofilaria irritans). 47. Baruffi Giuseppe: Considerazioni sul parassitismo in me- dicina, A2ivista periodica dei lavori della I. R. Accad. di sc. lett. ad arti di Padova, Vol. III, pag. 212-215, Padova 1855. Brevissima rassegna dei parassiti dell’uomo, insetti, vermi e vegetali. Narra di una donna di Rovigo, che diede dei calcoli friabili, nel centro dei quali eranvi uova di elminti. Parla anche di un ragazzo che eliminò dei vermi; però non li specifica e chiude il suo scritto con una parola sull’ origine dei vermi in generale. 48. Bassi Roberto: Spigolature raccolte nel campo della clinica veterin. e zoolog.; IV. Rotazione intorno all’ asse longitudinale del corpo osservata in una capra per causa di cenuro cerebrale ; 1 medico veterinario, An. I, ser. IV, pag. 1247, Torino 1872. Precede minuta descrizione della sintomatologia presentata dalla capra; le osservazioni che praticò sulla stessa, la diagnosi per cenuro ed il reperto necroscopico. Alla dissezione dell’ encefalo rinvenne avanti il cervelletto, dietro l’ estremità posteriore del lobo cerebrale sinistro, una ciste pellucida, grossa quanto una castagna. Innicchiavasi nel lodo cerebellare sinistro e posava sulla vicina eminenza quadrigemina. Descrive il guasto causato dalla ciste al cervello e dice che coll’esame microscopico potè accertarsi che si trattava di Coenurus cerebralis. 49. Bassi R.: Di alcuni fibromi d’ origine parassitaria degli stinchi dei solipedi; /{ medico veterinario, pag. 449-459, To- rino 1875. Lavoro d'indole clinico-chirurgica con osservazioni fatte dall'A. e dal Sig. Gotti sopra dei cavalli. Accenna alle tumefazioni per Spiroptera cir- cinnata Ercol. ed al metodo di cura, non difficile né pericoloso. 50. Bassi R.: Sulla cachessia ittero-verminosa, o marciaja dei cervi, causata dal Distomum magnum; 7! medico ve- terinario, pag. 498-515 (3 tav.), Torino 1875. Parla dell'importanza del verme causa della marciaja nel Cervus Wapiti (1863) e nell’Antilope Nilghau (1860) che si mantenevano alla Venaria reale. A lungo s' intrattiene sulla eziologia del morbo e sul reperto necroscopico; descrive il distoma in modo molto dettagliato e lo ritiene nuovo, riferisce le alterazioni nel fegato ed accenna all’ influenza che avrebbero le stagioni nello svolgersi della malattia. Brevi cenni sui rimedî più utili chiudono lo scritto. —- 495 — 51. Bassi R.: Osservazioni sulla vita libera dell’ Ascaris maculosa, Memoria del Prof. G. B. Ercolani; // medico veterinario , vol. VI, ser. IV, An. VI, pag. 253-236, Torino 1877; Giorn. di Medicina veterinaria pratica, ASTI. È un semplice riepilogo delle esperienze state fatte dall’ Ercolani sopra l’ascaride del piccione, colle quali dimostrò la dimorfobiosi ed in particolare che: nè le uova emesse dai vermi intestinali, nè gli embrioni nati da quelle, nè questi divenuti adulti e viventi vita libera, od anche dopo aver subìta una completa trasformazione e di essersi portati a vivere nelle piante, fanno ritorno diretto allo stato di nematodi intestinali. 52. Bassi R.: Nota sopra una malattia parassitaria nelle rane mangereccie; 7 medico veterinario, pag. 156-458, To- rino 1879. Parla di rane del Vercellese e del Casalese ammalate per copiosa pre- senza (fino a 300) di un verme diffusosi in tutti i visceri e regioni del corpo. Dà la descrizione e le dimensioni dell’ elminto che assegna, per quanto gli sembrò dall'esame fattone, ai distoma. Discute sulla non trasmissibilità di questo verme dalle rane all'uomo. 53. Bassi R.: Sopra la Taenia perfoliata Goeze e certe forme di colica nel cavallo; 7 medico veterinario, pag. 289- 304, Torino 1879. Riferita la teoria del Megnin relativa al rapporto fra tenie armate ed inermi a seconda dell’ ospite definitivo, espone dei casi di coliche nel cavallo dovute alla presenza della citata tenia, Si tratta di tre cavalli dei dintorni di Torino, di uno dei quali aveva già parlato in altro suo lavoro (Rara forma di perforazione dell’ intestino ecc., Medico veterinar. pag. 97, 1874). Alle storie cliniche ed alle necroscopie fa seguire delle considerazioni sul- l’ulcera perforante e i suoi rapporti colla presenza delle tenie. 54. Bassi R.: Sopra la tracheite verminosa dei fagiani (Ph a- sianus colchicus); Giorn. di Medicina veterinaria pra- tica, An. 1881, pag. 23-56 (41 tav.), Torino 1881. Premesse le osservazioni di Montagu, di Wiesenthal, di Thierry, di Crisp, di Lamotte, di Mégnin e di Chatin, parla della malattia che egli per primo avrebbe segnalata in Italia nei fagiani del parco di Monza. Esposti i sintomi e le alterazioni patologiche del morbo, descrive minu- tamente il verme e riferisce sopra proprie esperienze relative all’ origine ed alla diffusione dei singami. Parla della cura chirurgica e della antiel- mintica e raccomanda, innanzi agli insuccessi della cura, la igiene delle fagianiere, — 4396 — 55. Bassi R.: Fibromi parassitarii degli stinchi del cavallo e zoppicature croniche ecc. ; I medico veterinario, pag. 1-13, Torino 1885. Riepilogati i casi già pubblicati, aggiunge due nuove osservazioni e rife- risce degli atti operativi sopra cavalli affetti da tumori per spirottere, di- chiarando che lo spediente meglio indicato sia quello dell’ estirpazione dei fibromi cagionati da tali nematodi. 56. Bassi R.: Ancora dei fibromi parassitari del cavallo; Il medico veterinario, pag. 145-150, Torino 1888. Sono altri due casi che egli deve al Dott. Vigezzi, cui aggiunge un’ osser- vazione propria fatta sopra un puledro che fu operato come i precedenti. Con ciò dimostra che questi fibromi parassitarii non sono tanto rari, e che vi è tutta la convenienza di operarli. 57. Bastiani Annibale: Istoria medica illustrata con rifles- sioni sopra un animale bipede evacuato per secesso in car- dialgia verminosa; Atti dell’ Accad. delle scienze di Siena, Vol. VI, pag. 241-250, Siena 1781. Di questa strana storia, colla quale l’Aut. descrisse e disegnò l’ appa- rato joideo di un uccello per un parassita nuovo, che sarebbe stato espulso colle feci da un prete, non si può tener calcolo nel caso nostro che pel fatto d'avere il paziente emesse numerose ascaridi, insieme al pezzo osseo sopra indicato. 58. Battistini Attilio: Sopra nn caso di Cysticercus cel- lulosae hominis; Gasz. medica di Roma, An. IV, p. 193- 194, 1878. Trovò oltre 200 cisti, grosse quanto un fagiuolo, nella pelle e nei muscoli di un uomo, morto all’ ospitale di S. Spirito in Roma. Descrive il reperto necroscopico e le cisti; parla della frequenza, del numero, e degli organi più colpiti dal cisticerco, accennando alla rarità di una infezione generale, o panicatura, nell’ uomo. Conchiude con considerazioni sullo sviluppo del parassita e sul modo di premunirsene, 59. Bazzani Stefano: Di un caso importante di cisti da echi- nococco annidate nel lobo occipitale sinistro; vista clinica di Bologna, An. XXV, pag. 517-523, 1886. Riferisce l’ anamnesi, la sintomatologia e la necroscopia di un calzolajo, d'anni 44 da Pistoja, che presentò 10 cisti nel lobo occipitale sinistro, delle quali alcune grosse quanto un uovo di gallina, altre più piccole fino a seme di granoturco. Aggiunge delle considerazioni di indole fisio-patologiche e cliniche. — 437 — 60. Bellati G. B. e Saccardo P. A.: Sopra rigonfiamenti non filosserici osservati sulle radici di piante europee e cagionati invece dal’ Anguillula radicicola Greef, in Alano di Piave; Atti R. Istit. veneto di scienze e lett., Vol. VII, ser. Il, Venezia 1881. Descrivono il vigneto, creduto filosserato, e parlano della somiglianza che i rigonfiamenti alle radici per le filossere hanno con quelli delle anguillule; riferendo quanto disse il Cornu. Descrivono e figurano i rigonfiamenti da loro osservati; distinguono cisti moltiovipare e univivipare; parlano delle anguillule libere, confrontandole con altre fitofile, ed accennano ai danni che possono provocare. 61*. Belleli V.: Les ceufs de Bilharzia haematobia dans les poumons; Union médic. d'Egypte, I, N. 22-23, 1884-85. (V. citazioni seguenti). 62. Belleli V.: Du role des parasites dans le développement de certaines tumeurs fibro-adénome du rectum produits par les ceufs da Distoma haematobium; Progrès médical (2) II, pag. 54, 1885. Tratta di osservazioni che sono esposte o riassunte nella comunicazione seguente. 63. Belleli V.: La Bilharzia haematobia; Osservazioni anatomo- patologiche e cliniche; Gazzetta degli ospitali, An. VII. 1886; Gazz. med. ital. lombard. 1886. È un esteso scritto sulla storia della Bilrharzia e sulle alterazioni che essa produce nell'uomo. Sonvi osservazioni originali, state fatie all’ospitale delle diaconesse d'Alessandria d'Egitto. Premette la descrizione del verme e l’Rabitat; descrive le lesioni anatomo-patologiche alla vescica, quelle al retto, la presenza delle uova del verme nel fegato e canali tributari della vena porta e nelle vene della circolazione generale; sulle fistole orinarie, sulle altera- zioni agli ureteri, ai reni; nonchè delle uova nei polmoni. Si intrattiene per ultimo sulla sintomatologia e sulla cura relativa. 64. Belluzzi Cesare: Storia ragionata di due infermità pro- dotte da ascessi posti entro l’addome; Mem. Accad. sc. Istit. Bologna, Tom. X, pag. 171-196, 1859. A pag. 181 si interessa di un uomo d'anni 29 di Minerbio, con tumore epatico, che opinò esser dovuto a ciste di echinococco. Applicò la potassa caustica, rag- giungendo il cavo del tumore. Espone l'esame del contenuto confermante la dia- gnosi, la lunga cura consecutiva e discute sul caso dal punto di vista clinico. — 438 — 65 Belvederi Carlo: Due casi di acefalocisti sociali del fegato: Bollett. delle scienze med. della soc. med. chirurg, di Bologna, ser. III, Vol. XVII, pag. 392-395, Bologna 1850. Un uomo robusto entrava nell’ ospital maggiore di Bologna, in cura del D. Brugnoli, per grave colica, che dopo trattamento adatto si rimise, ma per ripetersi ben presto più intensa. Promossa la catarsi, il paziente colle feci evacuò membrane rotte di idatidi; il che continuò per varj giorni, emettendo vescicole grandi e piccole in gran numero. Dopo ciò 1’ infermo guarì, nè più sofferse danni. — Una signora, affetta da lenta affezione di fegato. all'esame presentò grosso tumore alla regione epatica, e ne morì in breve tempo. All’ autopsia si trovò ampia ciste idatigena alla parte po- steriore del fegato, attraversante il diaframma e fissatasi al lobo inferiore del polmone destro, vi produsse raccolta di pus; il che però non fu mai riscontràto all’ esame dello sputo. Seguono considerazioni cliniche sopra i due casi descritti. 66. Bembo: Echinococco del fegato, ecc. ; Resoc. sanit. ospit. cu imeste An: III AOSLTISTT Citato il caso del Pinter d’ un marinaio di Umago (Menzel, 1. cit. p. 401, 1878) riferisce di un barbiere, d’ anni 50, avente dolori all’ ipocondrio destro e tosse, Lo sputo fattosi bilioso fu esaminato al microscopio e vi si trova- rono uncini da echinococco, per il che si fece diagnosi di echinococco del fegato con perforazione nel polmone. All’ autopsia trovò infatti fegato con un sacco unico da echinococco, perforazione del diaframma, ascesso e gan- grena del polmone destro. 67. Benci Odoardo: Elmintiasi intestinale dei gallinacei; La Veterinaria, periodico mensile per la medic. veterin. e la zootecnia, An. I, pag. 20-24, Casalmaggiore 1880. Questa elmintiasi per lo più è epizootica, Dopo aver ricordati gli autori che se ne occuparono, riporta il caso di 50 galline, di Calci, che offrirono tale morbo, e che era dovuto all’ Ascarzs inflera Rud. Esposta la sintoma- tologia, indica il metodo curativo. 68. Benci 0.: Ascaride in un uovo di gallina; Giorn. di medicina veterin. pratica; Accad. LR. di veter. ital. in Torino, pag. 416-417, 1850. Breve lettera a conferma di una osservazione del D." Zambelli (Giornale cit., pag. 318, 1880) relativa ad un ascaride trovato in albume d'uovo di gallina. Mancano dati per constatare se si trattasse di Ascariîs gibbosa, 0 di Zeterakis inflera, o H. vesicularis, — 439 — 69. Benivenius Antonius: De abditis nonnullis ac mirandis morborum et sanationum causis, Florentiae 1507; Traduz. di Burci Carlo, Firenze 1843. Parla qua e là di vermi e precisamente: Di un verme (?) vomitato, $ 2. — Di un verme espulso dal petto, $ 77. — Di moltissimi vermi (148 lom- brici) resi per lano, $ 85. — Di vermi resi (cucurbitini) per lano, $ 87. — Di fanciullo molestato da lombrici, $ 42. — Di un verme espulso dalle narici, $ 100. 70. Beorchia-Nigris A.: Di un caso di tricocefalo nella ve- scica orinaria di un cane; Annali dell'Università libera di Perugia, An. III, Vol. II, pag. 117-120, Perugia 1887-88. In un cane, operato per fistola biliare, esaminò le orine, che furono normali per alquanto tempo, ma poi si fecero torbide, con sedimenti che, osservati ‘ al microscopio, fra altro, presentarono uova, che gli fu facile diagnosti- care per quelle di tricocefalo. All’ autopsia del cane, praticata dopo un mese, nessun tricocefalo nell’ intestino, nè nei reni ed ureteri, invece nella vescica urinaria, attaccati alla mucosa, per nulla alterata, molti tricocefali tutti femmine. Accennata alla novità del caso, per la sede insolita del verme, l’A. opina che il parassita sia penetrato per la via dell’ uretra. Non indica però la specie del tricocefalo, la quale con ogni probabilità era 7°. depres- siusculus Rud. 71. Bergonzini Curzio: Taenia mediocanellata (sagi- nata) nel Modenese; Annuario soc. naturalisti di Modena, An. Ill pagg1601579. Comunica di aver constatato nel Modenese la Taenia mediocanellata in una donna di età avanzata. Indica le differenze fra la 7". solium e la 7. mediocanellata ed accenna al cisticerco di quest'ultima. 72. Bergonzini C.: Caso di cisticerchi multipli in una donna; Lo Spallanzani, An. XII, ser. II, pag. 316, Modena 1883. Una lavandaja d'anni 23 di Modena presentava al collo, al petto, alla schiena, all’epigastrio, alle pareti addominali, ai fianchi ed alle braccia dei tumoretti sottocutanei, mobili, grossi quanto un grano di veccia, o un grano di caffè. Asportatone uno si riconobbe per vero cisticerco. Discorre sulla provenienza, non ammettondo una autoinfezione, e sulla sintomatologia più o meno oscura. Credette inutile ogni cura interna e l’ ammalata però dopo cinque mesi stava meglio. 73. Bergonzini €.: Sopra una tenia seghettata; Amm. soc. natural. di Modena (3), III, pag. 45-49, 1886; assegna di sc. mediche, An. I, N. 7, Modena 1886. — 440 — Dopo l’amministrazione d’infuso di radice di pomogranato, da una donna di Modena ebbe da 15 a 20 proglottidi, attaccate l’ una all’ altra con sottile porzione mediana, sì d’aver l'aspetto di una doppia sega a grossi denti; altre proglottidi erano staccate, altre ancora normali. Esposto l'esame istologico fa il confronto coi cestodi fenestrati e discute sulle cause che producono queste diversità di forma delle proglottidi. 74. Bernabei Corrado: Antica ciste d’echinococco del fegato indiagnosticabile, osservata in un caso di carcinoma gastro- pilorico; BoMlett. società tra i cultori di sc. med. di Siena, Vol. I e II, 1883-1884, pag. 33-39, Siena 1885. Trattavasi d'una donna d’ anni 52 e morta a Siena per gastropatia. Alla necroscopia si trovò il fegato non deformato e di volume normale. Il tumore cistico, grosso quanto un uovo di struzzo, pesava gr. 365, sorgeva libero alla faccia convessa del fegato ed aveva rapporti col legamento sospensore, colla vena cava ascendente, col peritoneo e col diaframma. Il contenuto della ciste presentava gli uncini caratteristici. L’ anamnesi e l'esame locale non avevano lasciato sospettare tale guasto, quindi il silenzioso decorso dovevasi rintracciare in una estrema lentezza evolutiva del tumore cistico. 15. Bernabei C.: Sono fenomeni di Shok e non flemmasici quei che costituiscono il temuto accidente nella puntura esplorativa delle cisti da echinococco; Bollett. società cult. sc. med. di Siena, An. A e 2, 1883-84, pag. 72-75, Siena 1885. Parla dei guai susseguenti alla puntura col trequarti, che si ritengono dovuti al versarsi del liquido della ciste nella sierosa, ma che l’A. non am- metterebbe. Riferisce dei gravissimi fenomeni presentati da una donna dopo la puntura di una ciste da echinococco endotoracica (metà superiore al lato destro); ed accenna all’ orticaria pure riscontrata dal Federici, facendo con- siderazioni d’indole medica sul caso. 76. Bernardoni Giovanni: ‘Tenia e tenifughi nel triennio 1887-89; Lollett. della poliambulanza di Milano, An. III, pag. 122-123, 1890. Premette pochi cenni sulla sintomatologia della teniasi e riporta il numero dei casi che riscontrò in Milano nel triennio, cioè : Uominì Donne Totale MESI ale 6 di 0 5) 12 17 NESS 10 15 25 SSR e 4 9 13 19 36 bh) — 44l — Osservò predominare la teniasi in individui deboli; e riguardo alla specie di tenia notò */ del totale spettare alla 7. mediocanellata, il restante alla T. solium, eccettuato un solo caso di botriocefalo. Passa in rassegna i mi- gliori tenifugi, dando la preferenza a quello del Violani ed alle capsule di felce maschio dell’ Erba. “©. Beroldingen: La commissione cantonale di sanità alla municipalità (Trichina a Ravecchia); Lugano, tipogr. canto- nale, 1869. Riferisce per disteso intorno alla trichinosi a Ravecchia e suggerisce alcune indicazioni di igiene pubblica onde premunirsi dall’ invasione tri- chinica. 78. Beroldingen: ‘Trichina e trichinosi nel Canton Ticino (Relazione circolare): Annali di medicina pubblica ecc. An. IV (1869), pag. 156-159, Firenze 1370; Gazz. med. ital. lombard. Vol. 29, ser. VI, tom. II, pag. 84, 1869. È pressochè la ristampa dello scritto precedente e venne riportato per intero nella memoria del Lorigiola (V. N. 548). 79. Berti A.: Echinococco epatico, Puntura; Giorn. veneto di sc. mediche, III ser., Tom. XIX, pag. 425-424, 1873. Tratta di una donna di Venezia, con cisti d’echinocoeco al fegato e che colla puntura diede 1250 grammi di liquido, con numerosi uncini, cui tenne dietro riduzione dell’ ipocondrio. — Berti Giov.: V. Perroncito. 80. Bertini Gius. M. Saverio: Discorso dell’ uso esterno ed interno del mercurio; Soczetà botanica di Firenze, ATA; in Moreali: Delle febbri maligne, pag. 321-357, (V. N. 664). A sostegno delle idee del Moreali tratta del mercurio come antelmintico e specifico per ammazzare i lombrici. Si occupa però soltanto dell’azione fisio- logica del mercurio quale farmaco, senza fare citazioni speciali di cure di elmintiasi. SI. Bettelheim Carlo: I vermi nastriformi dell’uomo e i fenomeni morbosi cagionati da essi (Conferenze cliniche Wolkmann, N. 161, 1879: Die Bandwurm krankheit des Menschen), Traduz. di GC. Emery; Edit. Vallardi, Milano 1882. È una diligente esposizione sui cestodi umani, sia dal punto di vista della loro genesi, sia pei loro caratteri anatomici. Ricordato quanto è noto della loro vita e frequenza, parla della sintomatologia e dei metodi di cura col relativo ricettario. ’ — 442 — 82. Bettoli Uberto: Storia di una Tenia umana e riflessioni sulla medesima; Giorn. della soc. med.-chir. di Parma, Vol. I, pag. 246-275, Parma 1806. Un uomo, oriundo svizzero, di 47 anni, era da molto tempo tormentato da gravi disturbi, che l'A. diligentemente enumera. Sospettando trattarsi di teniasi furono tentati svariati antelmintici, ma invano, finch con cinnamomo, gomma gutta, tintura vinosa di rabarbaro ed assenzio, riescì a far espellere un lungo cestode. Dalla descrizione, sebbene imperfetta, sembra trattarsi di botriocefalo. « Mi parve di riscontrare i caratteri della tenia ad anella corte eccellentemente descritta dal grande naturalista di Ginevra ». Seguono con- siderazioni (erronee) sull’ anatomia, parla dell’ unicità del cestode e dell’ori- gine; dice che 1’ uomo si infetta di tenie colle acque, e si dilunga in discus- sioni affatto filosofiche, in oggi al tutto abbandonate. 83. Bianchi A.: L’Anchilostoma Dubini, Patogenesi, profi- lassi; Rivista sintetica: Lo Sperimentale, Giorn. ital. di sc. med., An. XXXV, Tom. 48, pag. 598-614, 1881. È una succinta compilazione della storia dell’ anchilostoma, desunta dai principali lavori italiani e stranieri. Premessa quindi la bibliografia princi- pale, divide il lavoro in parte zoologica ed in parte clinica. 84. Bianchi Giov. Batt.: De naturali in corpore humano vitiosa, morbosaque generatione vermium historia; Augusta Taurinorum, 1741. Nella terza parte dell’ opera (pag. 252-416) parla a lungo dei vermi ed in particolare degli ascaridi e delle tenie. Tratta in seguito dei vermi delle varie parti del corpo: intestino, orecchie, occhi, vie urinarie, genitali fem- minili e maschili, polmoni, bronchi, fegato e cervello. A pagina 345 fa la storia di un caso, da lui osservato a Torino nel 1739, di vermi nel cervello, che però molto probabilmente si debbono riferire a larve di dittero (is, persimiles, qui in veteri caseo, quotidie se conspiciendos praebent). Par- lando di parassiti del panereas, del mesenterio e del sangue, confonde i veri elminti con larve od insetti adulti, dei quali si occupa lungamente. 85. Bianchini Fortunato Giov.: Lettere medico-pratiche in- torno all’indole delle febbri maligne e dei loro principali rimedii, colla storia dei vermi del corpo umano e dell’ uso del mercurio, in 8°; Venezia 1750. Nella lettera III, pag. 66-109, parla dell’ origine, sviluppo, propagazione e costumi dei lombrici del corpo umano, onde dare una chiara idea delle febbri maligne, dette verminose. Accenna alle opinioni antiche ed alle ipo- tesi relative all'origine dei vermi. Nella lettera V, pag. 186-253, discorre — 443 — ancora dell’ indole delle febbri maligne chiamate verminose e sul modo più proprio per curarle. In diversi punti si occupa della frequenza dei cestodi in Italia. 86. Bille: Studio sugli echinococchi del cervello; Gazz. med. ital., prov. venete, Vol. X, pag. 153-163, Padova 1867; Filiatre Sebezio, Giorn. di scienze med., An. XXXIX, Vol. LXXII, Napoli 1867. È la traduzione di uno scritto di questo autore, ove, premessi alcuni cenni sulla natura degli echinococchi e dei cisticerchi, si parla poi di casi osservati a Kopenaghen, a Berlino, a Charenton, aggiuntavi la sintomatologia in generale. 87. Bistacci Pietro: Storia di una ciste idatica del fegato seguita da guarigione; Zo Sperimentale, An. XIV, ser. IV, Tom. X, pag. 321-326, 1862. Una donna d’ anni 44, di Lucignano, da dodici anni avvertiva un tumore all’ epigastrio. L'A. espone l’ anamnesi e la storia dell’inferma sino a quando, dopo grave sintomatologia, la paziente espulse dall’ ano del liquido con frammenti di membrane. Ciò continuò per varii giorni (22 frammenti in soli 4 giorni) ; ed in seguito a tali scariche la tumefazione ed i dolori scom- parvero, tanto da ammettere una guarigione spontanea di idatidi del fegato per le vie digestive. 88. Bizzozero Giulio: Casi rari di anatomia patologica, I. Penetrazione di un Ascaris lumbricoides nella tromba falloppiana destra; /! Morgagni, An. IX, pag. 424-427, 1879; Schmidt's Jahrb., Bd. 144. Fa la storia e dà relazione dell’autopsia di una donna, che presentò questo rarissimo fatto. Non se ne trova cenno né presso i patologi, nè presso gli elmintologi. La morte avvenne però per primitivo processo puerperale; e probabilmente l’ascaride avrà potuto emigrare nella tromba attraverso una ulcera stabilitasi nel retto, in conseguenza della perimetrite. 89. Bizzozero G.: Sui provvedimenti contro la trichina; Pendiconti R. Istituto lombardo di sc. e lett., ser. 2, Vol. XII, pag. 179-182, Milano 1879. Propone la proibizione dello smercio fra noi di carni suine estere se non vengono previamente esaminate e riconosciute sane da persone compe- tenti, siccome si pratica in Prussia. Nel 1877 colà si riconobbero trichinati 701 majali e 243 prosciutti provenienti dall’ America del Nord. 90. Bizzozero G.: Bothriocephalus latus; L’Osserva- tore, Gazz. delle cliniche, Vol. XVI, pag. 547, 1880. — 444 — In seguito alla comunicazione del D. È. Parona (V. N. 742) aggiunge notizie di due altri casi stati osservati dal D.' Petracchi a Varese: I. Giovane di 23 anni, nato in Varese, e che fu solo per poco a Milano ed a Genova, da dieci anni si era accorto del verme, emettendolo a pezzi specialmente d’ inverno. - II. Altro giovane, d'anni 20, nato e domiciliato a Varese, e che fu per pochi giorni a Bellinzona (Canton Ticino). In entrambi i casi si ebbe l'espulsione del verme intero mediante il Kousso, 91. Bizzozero G.: Manuale di microscopia clinica, ecc., III Kdiz., Milano 1888. Menziona i vermi dell’uomo in varii capitoli e cioè: Esame del sangue (pag. 86); del vomito (pag. 169); delle feci (pag. 180-190); degli sputi (pag. 215) e dell’orina (pag. 297). 92. Blanchard Emile: Récherches sur l’organisation des vers D , Voyage en Sicile; Annales des sc. natur.: Zoologie, 3° sér., Tom. VII, VIII, X e XI, 1847. Premesse le generalità sui vermi, espone molte ricerche anatomiche sopra quelli parassiti e non parassiti. Del materiale di studio non è fatta men- zione se di provenienza siciliana o d’ altri paesi, sebbene nel titolo vi sia indicata l’ isola. 93. Boccaccini Corrado: Sugli entozoi, Dissertazione, Cronaca liceale: Il liceo Pellico in Cuneo nell’anno scolast. 1875-76, pag. 1-95, Cuneo 1877. Definisce il concetto di verme, indicando il suo posto nelle classificazioni zoologiche secondo i varii autori da Aristotile in poi. Distesamente tratta degli apparati organici dei vermi parassiti, dicendo anche della ioro me- tagenesi. Oltre parlare della distribuzione geografica espone i maggiori o minori danni che arrecano all’ uomo ed agli animali. Premesse delle nozioni sugli infusorii parassiti, che egli riunisce agli entozoj, tratta, seguendo la classificazione del Dujardin, dei caratteri dei vermi, con speciale consi- derazione per quelli dell’uomo. 94. Boccolari A.: Casistica (Clinica med. Univers. Modena, Prof. E. Galvagni), Anemia da anchilostoma duodenale; Za Rassegna di sc. med., An. II, pag. 235, Modena 1887. In un uomo d’ anni 22, dapprima muratore e poi fornaciaio, che soffriva da tre anni sintomi di anemia, vi si trovarono i segni di anchilostomiasi. Nelle feci stavano le uova e le larve del verme citato. Curato coll’ olio etereo di felee maschio scomparve ogni traccia dell’ elminto dalle feci. 95. Boiti Antonio: Uso della corteccia della radice di mela- grana contro la tenia, Breve osservazione: Antologia, Giorn. — 445 — di scienze, ecc. Firenze 1826; (sunto in Annali universali di medicina, Vol. XL, pag. 559-560, 1526). Perchè sia efficace questo tenifugo bisogna raccogliere in primavera le radici di giovane melagrano, nato spontaneamente in luoghi incolti e che siano grosse più del dito pollice. Si leva la corteccia dalla parte legnosa e si fa essiccare all'ombra. Indica la ricetta per amministrarla ed il modo di pre- parazione. Per ultimo riferisce sopra otto casi da lui curati, seguendo le norme dettate, e che ebbero esito pienamente felice. 96. Bomba Domenico: Trichina spiralis, malattia da essa prodotta e sua cura; Giorn. della società di letture e conversaz. scientif, in Genova, An. III pag. 273-284, 337-380 (1 tav.), Genova 1879. È una dettagliata rivista sulla trichina, tanto dal lato anatomico che evolutivo, e della storia di sua scoperta. Sono indicate le principali epidemie trichiniche ed in un capitolo speciale si tratta della malattia e della sua cura. 97. Bonanni Philip.: Observationes circa viventia, quae in rebus non viventibus reperiuntur, cum Micrographia curiosa; 4°, cum tab., Romae 1691. Assegna somma importanza ai vermi, e ne volle vedere in tutti gli umori del corpo umano. Così al cap. 65 parla di vermi nel sangue; al 70 di quelli del grasso d’unghia dell’ alce; al 71 di vermi in uovo putrefatto, ecc.; ma trattasi sempre di larve di ditteri. Di veri vermi non ne discorre. 98. Bonuzzi Pietro: Contribuzione alla clinica dell’ anemia del Gottardo; vista clinica di Bologna, pag. 337-351, ASSI. Riguarda tre uomini del Bellunese, che furono a lavorare al Gottardo, ed ivi colpiti da anchilostomiasi. Tiene parola della proprietà ematofaga del- l’anchilostoma. 99. Bonuzzi P.: L° anchilostomiasi e |’ anchilostoma nella Provincia di Verona; Gazz. med. ital., prov. venete, An. XXVII, N35; Tp 2311904289; °3171 302339 73230 e (40:1:331:71884: (Estr. 62 pag. in 8°). Riferisce nove casi da lui osservati a Belfiore ed a Parona veronese. Divide poi il suo lavoro nei seguenti capitoli: Cenni storici e diffusione geo- grafica; Anatomia patologica; Sintomatologia; Patogenesi; Anemia del Got- tardo e anemia dei minatori; Terapia. Esprime il dubbio che l’ anemia possa essere causata interamente dall’ anchilostoma. 100. Borelli Francesco: Storie di due malattie verminose, comunicate al Prof. Rubini; Giorn. società medico-chirurg. — 446 — di Parma, Vol. XI, An. 1812; Giorn. di medicina pratica del Brera, Vol. II, pag. 414-416, Padova 1812. La prima riguarda un fanciullo, d’ anni 7, di Bari, affetto da otorrea, e che emetteva vermi in quantità. Persistendo i dolori, fece un taglio fra il petroso e la mandibola, ed estrasse altri 4 vermi « lunghi come un bel pi- nocchio e grossi come una bella tignola ». La specie non è indicata dall'A. (probabilmente erano larve di dittero). — La seconda tratta di un agri- coltore, d'anni 32, che soffrendo dolori al basso ventre, ribelli a molti farmaci, potè guarirlo coll’ uso del mercurio, il quale lo liberò di molti ascaridi, espulsi per vomito e per secesso. 101 *. Borelli: Della relazione dei tricocefali col colera di Napoli; tipogr. Saverio Starita, Napoli 1836. 102. Borelli Napoleone: Sui pericoli del mangiar carni crude o poco cotte, Istruz. popolare, 60 pag. in 16°; tipogr. A. Longo, Treviso 1886. Mirattiene sul valore nutritivo delle carni, sulla loro sanità, consumo e cottura. Parla poi delle carni carbonchiose e tubercolose, di quelle bovine panicate e menziona (pag. 34) un caso di Cysticercus bovis in una giovenca, che ne era infestata al diaframma, al cuore e ai muscoli della coscia. Descrive le cisti, il cielo evolutivo e conferma la frequenza della 7°. saginata in Italia. Passa a dire delle carni suine panicate, facendo la storia del cisti- cerco celluloso e del suo sviluppo ed indicando le norme per rendere innocue le carni panicate. In altro capitolo si occupa delle carni trichinate, rifacendo la storia del verme e della malattia, ma nulla aggiungendo di nuovo. Cita il caso di cane trichinato, fatto noto dal Perroncito, ma ignora i casì di Ravecchia. 103. Borgherini Alessandro: L’anchilostoma nella Prov. di Padova; Gazz. med. ital., prov. venete, An. XIV, pag. 169, 1881. Esaminati 75 cadaveri trovò l’anchilostoma in dieci. Ritiene che l’ anchilo- stoma non sia esclusivo dei paesi malarici; e che l’anemia non sia dovuta interamente a tale elminto. 104. Borgherini A.: Delle cisti sierose dell’ovario, Gazz. med. ital., prov. venete, An. XXV, N. 41, pag. 331-332; 1882. Espone, segnalandone l’ importanza, i risultati dell’ esame chimico di un liquido avuto da paracentesi del cavo addominale di una inferma. Coglie l'occasione per dire dei caratteri differenziali fra i liquidi delle cisti da echinococco e quelli delle cisti ovariche. 105. Borgherini A.: Contributo alla cura radicale delle cisti da echinococco per mezzo della puntura capillare; Gazz. med. — dl — ital., prov. venete; An. XXV; N. 34, pag. 247-252; N. 32, 200-258; 1882. Accennato ai tentativi di Brodie, Bright, Dieulafois ed altri colla puntura col trequarti, parla dei difetti di quest’ atto operativo, delle modificazioni da farsi e dell'impiego della siringa del Pravaz. Espone le storie elinieo- chirurgiche di quattro suoi casi. — 1.° Lavandaja d'anni 61, nella quale si era fatta diagnosi di echinococco epatico e si ebbe guarigione in seguito a praticata puntura. — 2.° Sarta d’ anni 18 con ciste d’echinococco all’ inguine, guarita colla semplice puntura ed estrazione di 2 o 3 grammi di liquido. Presentava inoltre altra ciste al polmone destro. — 3.° Fanciulla di 17 anni, di Valstagna, con tumore all’ ipocondrio destro che dava fremito idatideo. e che dopo venti giorni dalla praticata puntura era guarita. — 4.° Domestica di 24 anni, con enorme ciste da echinococco del fegato; subì la puntura e dopo un andamento clinico piuttosto accidentato, guarì completamente. 106. Borgiotti Franceseo: Le injezioni intraparenchimatose nella cura delle cisti da echinococco polmonare; Lollett. so- cietà cultori sc. med. Stena, An. IV, 1886, pag. 106-111, Siena 1887. Segnala le pubblicazioni in proposito, dalle quali risulta che nessuno studiò gli effetti delle injezioni sul parenchima polmonare sano. In un uomo, zap- paterra d'anni 28, di Montenero, pel quale erasi stabilita diagnosi di ciste da echinococceo del polmone, si praticarono injezioni intracistiche con solu- zione di cloruro sodico al 4°/,. Descritto l'atto operativo, indica i fenomeni successivi e le condizioni ottime del malato quando lasciò l’ ospitale. Inco- raggia quindi a praticare simile espediente nei casi di cisti da echinococco del polmone. 10%. Borgiotti F.: Le cisti da echinococco intrapolmonari, studio clinico; tipograf. dell’ Arte della stampa, SI pag., 2 tav., Firenze 1888. Premesse indicazioni storiche e cenno sulla struttura della ciste, fa di- stinzione fra echinocoeco pleurale e polmonare; parla dei modi coi quali la larva perviene nell’ organo respiratorio e sulla diffusione numerica in esso. A lungo ragiona sulle difficoltà di diagnosi e sulla sintomatologia dell’echi- nococco polmonare e riferisce dettagliata storia d’ un uomo, affetto da cisti d’echinocoeco, nel quale fu notevole la longevità della larva (20 anni). La discussione sulla diagnosi differenziale con altre malattie e l'esame obbiettivo dei suoi due casi trovansi distesamente trattati; nè dimentica l’analisi chi- mica e microscopica dell’ esereato; segnala l'importanza e disegna gli ele- menti che accertano la diagnosi. La 5.* parte è dedicata alla terapia ed in particolare all'intervento chirurgico. — 448 — 107 A. Borromeo Ant. Maria: Intorno all’ origine dei vermi del corpo, ecc. lett. al Vallisnieri; in: Nuove osservaz. ed esper. di A. Vallisnieri, pag. 103-111, Padova 1713. Loda l’opera del Vallisnieri e discute sull’ origine dei vermi con idee curiosissime, in ispecial medo laddove parla del passaggio dei vermi da Adamo ad Eva..Non meno curiosa è la risposta del Vallisnieri a questa lettera (pag. 112-129). — Bosio: V. Toso. 108*. Bossi: Due casi di cardite verminosa; Giorn. di medie. veterin.? 109. Bottini Giov. Domenico: Dell’ uscita di vermini dall’om- belico; Gazz. med. ital., Stati sardi, ser. II, Vol. IV, p. 107- 108, Torino 1854; (sunto: Gazz. med. lombard., ser. III, T. V, pag. 191, Milano 1854). Ammette la proprietà perforante nei vermi e, ricordati casi di Borsieri, Agniti e Cotugno fra noi, riferisce la storia di un ragazzo decenne, di Men- tone, del quale espone 1’ esame somatico ed i sintomi gravissimi. La regione ombelicale, dolentissima, si perforò e ne uscirono tre lombricoidi prima e poco dopo tre altri. Agì con bendaggi e compressione sull’ ano preternaturale e poi, colla cauterizzazione, ottenne la chiusura della fistola e la guarigione in due mesi. 110. Botto Gian Luigi: Laringo-tracheotomia per supposto corpo straniero, autossia, riconfermata causa del soffocamento la verminazione; Gazz. medica di Milano, Tom. II, pag. 395- 397, 1543. In un fanciullo di 4 anni preso da soffocazione, si suppose questa dovuta a qualche corpo straniero (sassolino). Fu operato di tracheotomia, ma nulla vi si rinvenne. Dopo una giornata di miglioramento, insorsero feno- meni di verminazione, e trattato con antelmintico espulse lombricoidi colle feci, con passeggiero benessere. Ripetutisi i gravi fatti di soffocazione morì in pochi giorni, ed all’autopsia, oltre fatti bronchiali e polmonari si trovarono sei grossi gomitoli di ascaridi nello stomaco ed oltre 60 ascaridi nell’ intestino. 111. Bozzolo Camillo: L’ anchilostoma duodenale in Torino: Giorn. R. Accad. di medic., Ser. III, Vol. XXVI, pag. 24, 1879; L’ Osservatore, Gazz. delle clin., Vol. XV, pag. 369, Torino 1879; Giorn. internaz. per le sc. med., Napoli 1879. Sono quattro casi (2 del Graziadei e 2 del Bozzolo) stati osservati in Torino e dei quali due seguiti da morte. Colle feci furono evacuati moltis- — 449 — simi anchilostomi. Dei due pazienti del Bozzolo, uno non era mai uscito dal Piemonte, l’altro fu per alcuni anni in Sardegna; tutti e quattro però erano fornaciai. 112. Bozzolo €.: L’anchilostomiasi e l anemia che ne con- segue (Anchilostomo-anemia); Giorn. wmlernaz. per le sc. med., pag. 1253, fasc. 10-11, Napoli 1879; L’ Indipendente, Gazz. med. di Torino, An. XXXI, pag. 80-83, 1880, Atti IX Con- gres. Assoc. med. italiana, Genova, pag. 155 e 159; 1882. Riguarda due malati, uno di 18, l’altro di 37 anni, entrambi mattonai, con caratteri d’ anemia da anchilostomi. Menzionata, poco esattamente, la storia dell’ anchilostoma, parla della patogenesi e dell’ anchilostomo-anemia nonchè dell’attitudine ematofaga del verme. Differenzia l’anchilostomo-anemia dalla elorosi idiopatica e tratta della prognosi e dei mezzi curativi. 113. Bozzolo €.: La doliarina contro l’anchilostoma Dubini; L'Osservatore, Gazz. delle clin., Vol. XVII, pag. 17-19, Torino 1881; Gazz. R. Accad. di medic. di Torino, ASSI; Centralbl. f. Klin. Medic., N. 43, Bonn 1880. La doliarina al Brasile ha voce di farmaco specifico contro l’ anemia americana (Opilagao). Non negando i benefici vantaggi dell’ estratto di felce maschio, l'A. espone i buoni risultati ottenuti in due anchilostomici colla doliarina, alla dose di 6°/, grammi al giorno. 114. Bozzolo C.: Di un’altra sostanza attiva contro |’ anchi- lostoma Dubini; L'Osservatore, Gazz. cit., Vol. XVII, p. 129- 1590, 1881; Giorn. R. Accad. di Medie. di Torino, ASSI; Cen- tralbl. f. Klin. Medic., N. 4, 1881. Riferisce i suoi primi esperimenti sul modo di usare e sui successi col- l'acido timico, in polvere, alla dose di 2-10 grammi al giorno, sopra sei anchilostomici; uno dei quali fu liberato da 300 vermi ed un altro (molto grave) da 400. 115. Bozzolo C.: Virtù nuove di un rimedio nuovo; Gazz. degli ospitali, An. IV, pag. 4-3, 9-10, Milano 1882. Premessa la storia del rimedio (acido timico) parla dei suoi esperimenti contro l’ anchilostoma e di quelli eseguiti dal Graziadei, dal Targhetta di Ivrea e dal Medoni di Laveno. Espone i fenomeni che susseguono all’ uso del farmaco e gli effetti che produce sugli anchilostomici. Ne tentò l’uso contro il tricocefalo, la Zaenia solium ed i Gordius. Discorre per ultimo dell’azione dell'acido timieo a vantaggio della cura di altre malattie. — Bozzolo €.: V. Pagliani L. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 29 — 450 — 116. Brancato Leonardo: Cura delle cisti da echinococco del fegato e degli ascessi epatici; La Riforma medica, An. IV, pag. 1652-54, 1638-59, 1644-45, 1650-51; 1888. Lavoro d’ indole tutt’ affatto chirurgica. Espone i metodi curativi, ossia i diversi processi usati dai chirurghi nei casi di echinococeo nell’ organo in- dicato. Riporta esempii italiani e stranieri, nonchè quattro suoi, dei quali tre in uomini ed uno in donna, tutti delle provincie meridionali. 117. Brémond Felice: I vermi intestinali, Conferenza tenuta all’ Esposizione d’igiene dell’infanzia di Parigi, giugno 1887; traduzione, £vista ital. di terapia e igiene, An. VII, p. 362- 367, Piacenza 1887. Premesse le antiche idee e segnalati gli errori e pregiudizii moderni sui vermi nei bambini, indica i sintomi delle verminosi, principalmente dell’asca- ride e dell’ ossiuro. Parla degli antelmintici ed in particolare del musco di Corsica, dell’ aglio, del tanaceto, dell’ assenzio, del semen-contra, della san- tonina, dell’acqua fenicata e del calomelano. Si dilunga in special modo sul ’ 1 5 Il verme solitario. 118. Bremser Giov. G.: Trattato zoologico e fisiologico sui vermi intestinali dell’ uomo, 4.° Traduz. italiana sull’originale tedesco, 5 tav., xvi-344 pag. 8°; tipogr. Bizzoni, Pavia 1528. Avanti tutto parla della formazione degli organismi vivi nei corpi orga- nizzati, toccando dell’ origine, della frequenza e der danni che cagionano i vermi all’ uomo ed agli animali. Espone e segue la classificazione di Rudolphi e parla in particolare del tricocefalo, dell’ ossiuro, del lombricoide, del bo- triocefalo e della tenia. Uno speciale capitolo tratta sulle cagioni della generazione degli elminti nell’ intestino umano; e si espongono la sintomato- logia ed i rimedî contro i vermi. La filaria medinense, l’hRamularia, lo strongilo gigante, il distoma epatico ed i vermi cistici vi sono pure descritti. (Veggasi un lunghissimo sunto in: Ann. univ, di medie., Vol. XIV, pag. 190-232). — Bremser: V. Rolando e Martini. 119. Brera Valeriano Luigi: Lezioni medico-pratiche sopra i principali vermi del corpo umano vivente e le così dette malattie verminose; Crema, tipogr. Rossi, 1802, 4°; Crema, tipogr. Ronna, 1811, 4°, fig.; traduz. francese, Bartoli e Calvet, Paris 1804. Nella 1.° lezione esamina i principali vermi umani, dividendoli in tenie, vermi vescicolari, tricocefali, ascaridi vermicolari e lombricoidi; riferendo nei varì capitoli osservazioni proprie. Nella 2. lezione tratta della genesi — 451 — dei vermi umani, sostenendo che essi si formano in noi per uova che proven- gono dall'esterno. Delle affezioni verminose se ne occupa lungamente nella 32 lezlone, dividendole in locali, consensuali ed universali. In particolare tratta della cura delle affezioni verminose, dei farmaci in generale e nei singoli casi di teniasi, ascariasi ecc. 120. Brera V. L.: Memorie fisico-mediche sopra i principali vermi del corpo umano ece., per servire di supplemento e di continuazione alle lezioni, 5 Tav., 452 pag., Crema: Ant. Ronna 41811. Mem. 1.° Esame dei principali vermi umani; Mem. 2. Genesi dei vermi umani. — Essendone la continuazione sono disposte sullo stesso schema delle sue lezioni; perciò nella 1. Memoria espone la storia dei principali vermi umani e ne dà l'anatomia, ed in capitoli speciali svolge quanto ri- guarda i vermi, che divide in 5 ordini. Vi sono aggiunti anche gl’ insetti nocivi all'uomo. La 2. Mem. è destinata alla trattazione della genesi dei vermi, discutendo le diverse opinioni che si avevano in proposito; ed indica le cause, vere o presunte, facilitanti il loro sviluppo, più o meno rapido. 121. Brera V. L.: Idrope ascite simulante la gravidanza e cagionata da vermi vescicolari nei tessuti abdominali disse- minati; Nuovi saggi dell’ I. R. Accademia delle sc. ed arti I, p. I, Padova 1817; Antfol. medica, sem. I, pag. 201-207, Venezia 1834; Tabula anatomico-patholog. ad illustrandam hist. vermium in visceribus abdomin. degentium, hydropem ascitem ete. Viennae-Austriae, 1818, 4°. Parla delle idropisie saccate, note agli antichi, e quindi descrive il caso di una giovane, di anni 26, entrata nell’ospitale di Crema in condizioni di salute poco buone e che sospettò gravida. Dopo tre mesi però, ad un tratto le diminuì il volume del ventre, insorse febbre quotidiana e si aggravò di tanto che morì marasmatica. L’autopsia dimostrò la presenza di una prodigiosa quantità di cisti, a volume variabilissimo che coprivano comple- tamente: peritoneo, intestino, utero, vescica; il fegato e la milza erano atro- fizzati. — Aggiunge indicazioni sopra consimili casi da altri osservati e sulla così detta tenia viscerale causa di questi malanni. Insiste sull'importanza del caso, per gli errori diagnostici possibili; e suggerisce che, avutone il sospetto, si ricorra ai rimedii. Egli ebbe esito favorevole in altra donna asci- tica guarita prima colla puntura ed in seguito coi medicamenti. 122. Brera V. F.: Di un nuovo verme del corpo umano; Giorn. p. servire ai progressi della patol. e della materia me- dica, Tom. VI, pag. 239-241, Venezia 1837. — 452 — Brevissimo cenno sopra un (preteso) verme, intermedio fra l’idatide ed il cenuro, avuto dal Delle Chiaje e che volle chiamare Ovwuliger carpi. Sarebbe proprio di tumori cistici alle articolazioni delle ossa del carpo dell’uomo. Era già stato indicato dal Dupuytren e dal Raspail. 123 *. Briantinesi Ranieri: Considerazioni sulla trichiniasi e sull’epizoozia suina sviluppatasi a Villamagna, Torino 1865. 124. Briganti Vincenzo: Descrizione delle Ligule che vivono nell’abdomine dei ciprini del lago di Palo; f. Accad. delle sc. di Napoli, Vol. I, pag. 209-233, 2 tav.; Napoli 1819 (Férussac: Bull. sc. natur., Tom. XIII, pag. 167-168, 1828). Nel lago di Terra di Palo (Salerno) trovò moltissimi ciprini (C. lacustris) il cui addome era pieno di vermi, che descrive col nome di Ligula edulis, dif- ferenziandola dalla L. abdominalis. Spiega il nome datole di edulis, perchè « non pochi con piacere la mangiano fritta col pesce che la contiene, senza apportare loro il menomo danno alla salute, assicurandomi non essere di dispia- cevole gusto ». Dopo la descrizione del ciprino lacustre, si occupa dell'origine di detti vermi, limitandosi a riferire le idee del Redi e del Vallisnieri. 125. Briganti V.: De novo vermium intestinalium genere, cui nomen Balanophorus, Descriptio; Att f. Accad. sc. (Ses. società R. Borbonica), Vol. II, p. II, pag. 79-86, 3 tav., Napoli 1825. Descrive l'AntrRocephalus come verme, nuovo. Lo trovò nei muscoli di uno Sparus (pesce castagna) dei golfi di Napoli, Gaeta ed Amalfi. Non ra- ramente trovò l’elminto infestante anche lo Xiphias. 126. Brigidi Vincenzo: Ossificazione della scittizia di una ciste d’echinocco trovata nel cervello; Zo Sperimentale, Anno 37, Tom. LI, pag. 135-138 (con fig.), Firenze 1883. Trattasi di un fatto rarissimo riscontrato in un uomo morto a Firenze. Nel mezzo della circonvoluzione frontale ascendente ed al lato sinistro stava una ciste grossa quanto un cece, per un terzo calcificata. 127. Brillus Hippolytus: De vermibus in corpore humano ge- nitis, Venetiis, 1540. Parla degli asearidi e vermi rotondi, delle cause che producono i vermi, esponendo le opinioni a quel tempo ritenute come fatti. Discorre sulla qua- lità del sangue, sull’ influsso della pituita, sul calore animale, sui cibi(pane, carne, bevande, vino), sui morbi e sulle febbri, sulla digestione, abusi ses- suali, fame, ritensione delle feci, tristezza ecc., quali cause prime della com- parsa dei vermi. Aggiunge i medicamenti più usati, e modi di prepararli e amministrarli. — 453 — — Bruero: V. Marchisio. 128. Brugnatelli Luigi: Molesto prurito della vagina proce- dente da una singolare razza di vermicelli (Osservaz. mediche); Giorn. fisico-medico (seguito della Biblioteca fisica d’ Europa), Tom. IV, An. VIII, pag. 71-74, Pavia 1795. Trattavasi di una bambina, di 3 anni di Pavia, che soffriva di prurito ed irritazione alla vagina e presentava vermi piccoli, bianchissimi e molto vispi. Guarì con injezioni di infuso di seme santo ed aloe con poca acqua vegeto-minerale. L'A. riferisce simili casi del Vallisnieri, ma quelli dove- vano essere larve di ditteri; questi certamente erano ossiuri. 129. Bruni Felice: Echinococco multiloculare del fegato, guarigione; Gazz. med. ital. prov. venete, An. XXIII, pag. 164-167, 171-177, 18SO. Espone l’anamnesi di una donna d'anni 19 di Verona, lo stato generale e locale della malata, la diagnosi di echinocoeco come sopra, però dubitati- vamente, stante la sintomatologia speciale. Praticata la puntura esplorativa del colossale tumore, senza fuoruscita di liquido, dopo 4 giorni si fece un taglio, lungo 3 e profondo 2 centim., pel quale sgorgarono ben 600 gr. di pus e brani di sostanza gelatinosa cui si aggiunsero delle cisti, il che con- tinuò per varj giorni. Fattone l'esame chimico e microscopico si riscontrò materia colloidea e vere cisti da echinococco. La cura durò oltre sei mesi, ma la paziente guarì appieno. Seguono considerazioni sull’ echinococco uniloculare e moltiloculare, e sull'importanza del caso clinico, sia per l'enorme volume del tumore avanti la suppurazione, sia per la guarigione, forse unica. 130. Bruni Felice: Sul metodo di cura del Taenia solium e Taenia mediocanellata (verme solitario); Memorie Accad. Agricoltura e commercio di Verona, Vol. LXI, Ser. II, pag. 171-198, Verona 1884. Premette breve storia della tenia e del cisticerco del majale e degli altri due cestodi più ovvj dell'uomo. Esposti i caratteri delle due tenie, passa a dire degli antelmintici (anticestodici) elencandone molti, e fissa l’attenzione sul felee maschio, sul metodo di Neuffer e sul modo di amministrare l’es- tratto etereo. (Tace delle osservazioni di Perroncito ed E. Parona). Riferisce poi in breve la storia di dodici casi pi tenie nell'uomo (3 7°. solium, 9 7. mediocanellata) da lui osservati in 13 mesi a Verona. 131. Bruno Luigi: Un caso di cisti da echinococco del fegato suppurata, operato col metodo D'Antona; Gazzetta degli ospitali, An. X, n. 2, pag. 12-13, 1889, — 454 — Trattasi di uno studente, d’anni 14, da Trapani, del quale si dà l'esame obbiettivo, la diagnosi, l’atto operativo e la cura consecutiva che ebbe esito felice. Il male datava da tre anni con tumefazione, che dall’epigastrio dritto scendeva fino quasi all'ombelico. Diagnosticato quale tumore epatico a con- tenuto liquido, fu premessa la puntura esplorativa, che diede corpuscoli di pus e nessun uncino e si pessò allo svuotamento con trequarti ed all’ inje- zione di soluzione di sublimato al “/ov (V. D'Antona, N. 270). 182. Brusaferro Domenico: Un cisticerco nel cranio di un majale; Giorn. di medicina veter. prat., An. XXXVI, pag. 89- 90, Torino 1887. All’ammazzatojo di Torino si trovò in un majale versamento sieroso sot- toaracnoideo e vescichetta libera, grossa quanto una piccola nocciuola. Nel- l'interno d’essa eravi siero e corpicciuolo quale capocchia di spillo, che ritenne cisticerco della cellulosa Esaminate con somma diligenza tutte le carni non si videro altri cisti; il che rese interessante il caso, verificandosi sempre l’ opposto. 133. Brusaferro D.: Il cisticerco del bue e la Tenia medio- canellata; Giorn. di medic. veter. cit., An. XXXVI, pag. 179- 205, Torino 1887. Riferisce quattro casi di panicatura nei bovini: 1.° l'ebbe in n uvitello lat- tante ove trovò una ciste nel taglio praticato sulla linea mediana del petto, che constatò essere di C. bovis. — 2.° In bue adulto, nel posto identico al precedente, raccolse ciste pure di C. dovis. Nei due casi ora indicati ne ri- cercò inutilmente in ogni altra parte del corpo. — 3.° In un torello, della Valle d'Aosta, rinvenne una ciste sul petto, una al diaframma, due sotto la pelle del costato sinistro, una nei muscoli ascellari; nessuna altrove. — 4. Un manzo, proveniente da Vico Canavese, presentò una ciste al taglio sul petto, chiusa in un tumoretto fibro connettivale ed altra simile nei muscoli pettorali. Infruttuosa la ricerca attenta negli altri organi. — Sono quindi quattro casi in quattro anni sopra 50.000 capi di bestiami visitati ('/1s000)- Discute sul rapporto di frequenza del cisticerco del bue e la corrispondente tenia ed il cisticerco della cellulosa e la suna tenia; riferendosi alle notizie già indicate dai nostri autori; e conchiude dicendo dell’eziologia di essi e sull'importanza di fare visite diligenti sugli animali da macello. 134. Brusaferro D.: Se dall’esame microscopico delle feccie sì possa dedurre la qualità dei distomi del fegato; Giorn. di medie. veterin. cit., An. XXXVI, pag. 296-304, 1887. I distomi del fegato producono gran numero di uova, che per l'intestino escono colle feci. Se è facile riscontrarvele, nulla avvi di certo per stabilire dal numero di esse uova, la quantità di distomi che starebbero nel fegato. — 455 — Ricercò sopra 12 ovini e 12 bovini, esaminando prima le feci e poi l’animale infetto, o viceversa, ed in prospetti speciali espone i risultati sia sulla quan- tità di uova e di distomi, sia sul numero di uova emesse in determinati pe- riodi di tempo, e conchiude che: trovansi sempre uova nelle feci di animali con distomi; il loro numero non è in rapporto con quello dei distomi; l’e- same di feci fatto in ore diverse forse potrà offrire dati positivi pel clinico; le uova del D. lanceolatum sono rare e così mal distribuite, che non se ne possono dedurre norme speciali e quindi è inutile ricercarle. 135. Brusaferro D.: Caso non comune di panicatura in un majale; Giorn. di medic. veterin. prat., An. XXXVIII, pag. 187- 188, Torino 1889. In un grosso e grasso majale raccolse 18 cisticerci distribuiti, quasi in egual numero, nei due emisferi cerebrali e tutti più o meno situati fra le circonvoluzioni. Descrive le cisti, che constatò essere di C. cellulosae ed aggiunge che, per quante diligenti ricerche abbia fatte nelle carni delle prin- cipali regioni del corpo, non incontrò alcun’ altra ciste. 136. Brusaferro D.: Due casi di Cysticercus bovis; Giorn. di medic. veterin. prat., An. XXXVIII, pag. 350-393, Torino 1889. Riassume lo stato della questione del cisticereo bovino e cita i pochi casi noti in Italia e fuori, Nei suoi due esempi trovò le cisti non nelle carni, siccome di norma, bensì nelle pareti del rumine di due vitelli. In uno il cisticerco stava in un nodetto grosso quanto un cece, e faceva salienza al- l'esterno, nel secondo il nodetto era nello spessore delle pareti del rumine. Nessuna ciste nelle carni. 137. Brusasco Lorenzo: Strongilo gigante trovato nel rene sinistro di un cane; Giorn. di medic. veterin. della R. Accad. di veterin. di Torino, ser. V, An. V, Vol. XXIX, pag. 97-98, 1882. Alla necroscopia di un cane riscontrò: vescica orinaria con infiammazione eronica ed ipertrofia; rene destro più voluminoso del normale; ii sinistro trasformato in un sacco con pus, e contenente uno strongilo gigante femmina, di color giallastro e lungo metri 1,15. Il rene pesava grammi 210. 138. Buniva Michele Francesco: Theses Physico-medicae; Au- gustae-Taurinorum, J. M. Briolus edit. 1789 — De genera- tione et propagatione vermium ete., pag. 116-215; Morborum a vermibus in cibario canali hospitantibus originem haben- tium prognosis et curat., pag. 216-252; De anthelminticis pag. 253-332. — 456 — Lunghe dissertazioni sull'origine, sulle specie di vermi, sulle malattie che essi producono e sulla cura e proprietà degli antelmintici. Registra come propria osservazione la storia di teniasi, dovuta al D. Marini, in un uomo a Savigliano (1786) e proveniente da Trento, che da molti mesi emetteva proglot- tidi e che fu guarito con o/eo nuci subgland. et vin. Alicant.. Con tale specifico il predetto D.' Marini aveva già liberate da tenia due donne saviglianesi. — Burcei Carlo: V. Benivenius Antonius. 139. Burresi Pietro: Echinococco del fegato guarito colla elettricità; A?vista scientif. Accad. dei Fisiocritici, Ann. V, pag. 189-204, Siena 1873 (Sunto: Galvani; Giorn. di elet- troterap., An. II, Vol. II, pag. 349-351, 1874). Rivendica al D. Thorarensens la prima applicazione dell'elettricità alla cura delle cisti idatigene del fegato; riferisce l'opinione di Frerichs, le espe- rienze del Foderà ed il suo caso, che è anteriore a quello di Fogge e Cooper. — Una serva di 10 anni da Torrenieri, portava all’ipocondrio destro un tu- more che cresceva rapidamente. Esposto l'esame dell’ammalata e fatta dia- gnosi di ciste da echinococco del fegato, si tentò, senza effetto il caustico; sì praticò la paracentesi, che diede uscita a 500 grammi di liquido privo di uncini e dopo successivo drenaggio parve guarisse. Ma dopo brevissimo tempo ritornò il gonflore ed allora si applicò alla parte la corrente, coll’ apparec- chio elettro-magnetico di Briton. Minutamente descrive l’atto operativo, i fenonemi successivi ed a lungo ragiona sul metodo ritenendolo ottimo. L’in- ferma guarì completamente. 140. Burresi P.: Due casi di anemia del Gottardo; Lo Spe- rimentale, An. XXXVII, Tom. LII, pag. 153-160, Firenze 1883; Giorn. anat. fisiol. e patol. animali dom., An. XV, pag: 266-279, 1883. Erano due Toscani che furono operaj al Gottardo. Curati coll’uso del ti- molo, l'esito fu buono; però vi fu recidiva senza che vi fosse stata nuova infezione. Seguono alquante considerazioni sullo sviluppo larvale del verme, sulla reinfezione nell'uomo e sul modo di spiegarla. 141. Burserius J. Baptistae: De anthelminthica argenti vivi facultate, ad P. Balanterium Epistola; Faventiae 1753. Espone la storia dell'uso di questo medicamento e della sua utilità, nar- rando diversi casi di guarigione in persone affette da vermi. 142. Burserius J. B.: Institutionum Medicinae practicae etc., Mediolani 1789 (Gap. X, De vermibus intestinorum). A pag. 298, Cap. X, discorre della: frequenza e delle specie di vermi, riferendo sui lumbrici, ascaridi, cucurbitini, tenia, fasciola e trichiurus, An Intrattiene sulla loro origine incerta e sulle cause che favoriscono la loro genesi. La diagnosi dei vermi è, secondo l’A., difficile, perchè quasi ogni malattia è dovuta ai vermi, al dire dei medici. Riferisce della cura e dei medicamenti meglio conosciuti ed opportuni. 143. Cagnetta Tommaso: Due casi di echinococco del fegato, guariti mercè la puntura aspiratrice; La Aiforma medica , An. INI, pag. 951-953, 1887. 1.° In un mugnajo, d'anni 31 di Terlizzi (Bari), sofferente da 4 anni per dolore, tensione e tumore all’ipocondrio destro, riscontrò l'addome asimme- trico per tumore, con segno evidente di fremito idatideo. Punse il tumore coll’aspiratore Potain ed estrasse 1200 gr. di liquido, coi caratteri di quello delle ciste idatidee (uncini ecc.). Riprodottosi il liquido ripetè la puntura che diede altri 2600 gr. di liquido e dopo 40 giorni il paziente era guarito. — 2.° Contadina, d’anni 26, pure di Terlizzi, con note cliniche tipiche di echi- nococco del fegato. Colla puntura si ebbero 1500 gr. di liquido coi caratteri proprì delle cisti da echinococco. Guarì dopo 50 giorni. Sostiene la bontà della puntura aspiratrice, quale mezzo di cura dell’echinococco del fegato; che essa deve precedere ogni altra manovra chirurgica ; che Io svuotamento totale della ciste arresta lo sviluppo delle cisti figlie. 144. Cagnola: Proposta di un nuovo rimedio per dare la morte alla tenia nel corpo umano; Annali univers. di medi- cina, Vol. XVI, pag. 252-258, 1820. Fa lungo riassunto di quanto tentarono gli antichi ed anche i più recenti autori per liberare i teniosi e viene alla sua proposta. Suggerisce di toccare con qualche goccia di acido prussico concentrato (preparato col metodo di Gay-Lussac), l'estremità dello strobilio della tenia appena appare all’aper- tura anale dell'ospite. Il verme resta fulminato e staccasi dalla mucosa in- testinale. Indica le precauzioni da usarsi e ragiona sul rimedio dal punto di vista medico. 145. Calandrucecio Salvatore: Primo caso di anchilostomoane- mia in Sicilia; Giorn. internaz. di sc. mediche, An. VII, pag. 552-555, Napoli 1885. Accennate le condizioni malariche del luogo abitato dal paziente, espone dettagliata storia di un anchilostomatico, d'anni 24 di Piana di Taormina. Curato col timolo espulse ben 1400 anchilostomi e due ascaridi. 146. Calandruecio S.: Secondo caso di anchilostomoanemia seguito da guarigione; vista clinica e di terapeut., N. 10, pag. 508-513, 1886. Ritiene l’anchilostoma frequente nelle zolfare di Sicilia e che si propaghi benissimo anche in luoghi salubri, purchè le uova giungano in posti umidi. — 458 — Mm prova espone la storia (anamnesi, sintomatologia, esame dell’orina, del sangue, diagnosi ece.), di un uomo che certamente ebbe infezione da anchi- lostoma, pur vivendo in località salubre. 147. Calandruccio S.: Animali parassiti dell’uomo in Sicilia; Bollett. mensile Accad. Gioenia di sc. nat. in Catania; Nuova ser., pag. 6-10; Att: Accad. cit., Vol. II, ser. IV, 1889. Dà l'elenco dei parassiti dell'uomo (13 elminti) con osservazioni speciali per ciascuno. Parla dell’Ascaris, frequentissimo e di alcune sue esperienze sullo sviluppo; comunissimo sarebbe pure l’ ossiuro (Taormina, Aci Bonac- corsi, Catania); per sue esperienze il tricocefalo avrebbe sviluppo diretto e sarebbe pure frequentissimo (Messina, Catania e Palermo). Riferisce altri casi d’anchilostoma; rarissima sarebbe l’Anguillola. Parla della Faria inermis (IP. conjunctivae Add.) e riporta le sue esperienze sull’ Echino- rhynehus moniliformis, fatto sviluppare nel proprio intestino ed espellendolo col felce. La Zaenia solium sarebbe più frequente della 7°. mediocanellata. Raro il cisticerco del bue, non rara la 7. nana e spaventevole sarebbe l'abbondanza dell’echinococco. Segnala anche la 7°. leptoplana. 148. Calandruccio S.: Parassiti dei polmoni del majale e del bue; Bollett. mensile Accad. Gioenia sc. nat., Nuova ser., pag. S-9, Catania 1889. Nei bronchi del majale trovò numerosi Strongylus paradoxus Mehl., già stato indicato in Italia dall’Alessandrini e dal Perroncito. Accenna alla possibilità del suo passaggio nell'uomo, dopochè Leuckart dimostrò riferirsi a quella specie lo S. longevaginatus trovato in un fanciullo a Klausenburg (1845). Raccolse inoltre distomi epatici emigrati nel polmone di bue, pro- ducendovi nel parenchima tumoretti, ove erano tuttora vivi. — Calandruccio S.: V. Grassi B. 149. Caldani Floriano: Sopra la trasformazione di un insetto e sopra le idatidi delle ranocchie; Memorie di matem. e di fisica della società italiana, Vol. VII, pag. 305-318, Ve- rona 1794. Nella seconda parte del lavoro, pag. 311 e seg.. dice di aver trovato lungo le vertebre ed i nervi crurali delle rane delle vescicolette, pel che alcune di quelle ne morivano, Ricorda come lo Swammerdam (Biblia, 1738; T.2, pag. 838) ne parlasse; aggiunge che simili idatidi riscontransi anche in altre parti del corpo e ritiene inesatte alcune esperienze di quell’ Aut. Trovando nelle cisti un vermiciattolo, parla dei vermi vescicolari (idatidi), aggiungendo poche parole sull’ origine probabile delle cisti, che cioè provengano da uova deglutite dalle rane, e che le larve perforino l’ intestino, emigrando negli organi soprariferiti. — 459 — 150. Calderai Dario: Ascesso del fegato per echinococco e pleurite concomitante; La £ezforma med., An. V, pag. 1746, 1889. Un facchino d'anni 32, di Pisa, soffriva da tre mesi forti dolori allo sto- maco, al ventre e vera colica epatica. Si chiarì una pleurite basilare e venne praticata la toracentesi, ma contemporaneamente si manifestò 1’ itterizia, ed aumento del fegato; sicchè, praticata l'apertura dell'ascesso epatico, si ebbe uscita di oltre due litri di pus, cisti figlie ed una grande ciste madre monolo- culare. Il paziente guarì in seguito completamente. La pleurite fu conside- rata quindi secondaria al processo epatico. 151. Caldesi Giovanni: Osservazioni anatomiche intorno alle tartarughe marine, d’acqua dolce e terrestri; tipogr. Pietro Matini, Firenze 1687. A_ pag. 33-34 parla di piccolissimi vermicciuoli vivi, ammonticellati a migliaja nell’ intestino; nonchè di vescichette, quali piccoli ceci, vischiosi, nel colon, che dice assomigliare a quelli del fegato del coniglio. A pag. 41 in- cidentalmente accenna a lombrici vivi nel duodeno, di cui uno insinuossi nel coledoco di un cadavere umano. A pag. 47 ricorda aver osservati vermi simili alle sogliole nel fegato dei castroni, come pure nelle lepri, daini e cervi, nonchè lombricuzzi nella bile dei vitelli. Per ultimo a pag. 48 de- scrive il caso di una idatide, grossa quanto un uovo di struzzo, cavata dal fegato di un manzo, ed accenna ad esperimenti fatti col liquido contenuto in essa. 152. Calderini Giovanni: Cisticerchi nei muscoli degli arti inferiori; /'endiconti LR. Istit. ostetrico di Parma, 1ST3-75. In una donna di Tornolo (Borgotaro), moria nell’ ospitale di Parma, si trovarono parecchi cisticerchi nei muscoli degli arti inferiori. 153. Calza Carlo: La Trichina spiralis edi suoi rapporti colla pubblica igiene e colla medicina legale; Giorn, veneto di sc. med., Vol. XXIII, 1864; Ebdomad. clin. e Gazz. della soc. mel. ital., 1864; Gazzetta di Venezia, N. 148, 1864. Parla dell'utilità del porco, ma anche dei pericoli che presenta l’uso delle sue carni, per la panicatura e per la trichinosi. Citate le prime osser- vazioni sulla trichina di Hilton (1833), di Pagenstecher, di Owen, di Wood, e quanto si fece in Germania, descrive il verme, la sua ciste, le migrazioni delle larve e l’esito delle cisti non digerite. Espone poi la sintomatologia della malattia, il decorso e l'esame dei majali sospetti di trichinosi, tanto nel vivo che nelle carni macellate, per dar fine coll’ enumerazione delle principali epidemie trichiniche avvenute in Germania. — 460 — 154. Calza €.: Delle trichine e della trichinosi, causa, sin- tomi e modi di preservazione, Cenni; Venezia, tipogr. C. Cec- chini, 37 pag. 8°, 1866. È una diffusa relazione sulla storia naturale del verme con relativa descrizione ed ampia trattazione della sintomatologia della trichiniasi. La seconda parte è riservata alla profilassi ed alla cura, dettagliatamente esposte. Ricorda in special modo l’epidemia dell’ Hannover (1855), di Magdeburg nell’ Harz (1562), di Eisleben (1863-1864) e di altre località della Germania. 155. Camerano Lorenzo: Ricerche intorno alle specie italiane del genere Gordius; Atti R. Accad. delle scienze di Torino, Vol. XXII, Torino 1886. Citati alcuni lavori italiani sui Gordii, espone i caratteri di quelli d’Italia ed aggiunge aleune nuove specie. Parlando del G. tricuspidatus L. Duf., accenna al suo parassitismo in un ortottero; e pel G. Tolosanus cita il caso di parassitismo nell'uomo stato indicato da Fiori e Rosa (V. N. 386). 156. Camerano L.: Ricerche intorno al parassitismo ed al polimorfismo dei Gordii; Mem. AR. Accad. delle scienze di Torino, II ser., Tom. XXXVIII, pag. 395-413, Torino 1888. Tratta del parassitismo dei Gordivs negli animali ed in special modo di quello dell’uomo, citandone i casi noti. Espone quindi il cielo evolutivo di essi e parla per ultimo delle specie conosciute e dei loro caratteri più interessanti per la sistematica. 157. Camerano L.: Note zoologiche — II. Di alcuni parassiti del Triton cristatus, sub. sp. Karelnw: Bollett. dei Musei di Zool. e Anat. compar. della Università di Torino, Vol. IV, N. 65, 1889. Accenna all’ Yydruris androphora Nitzsch ed all’Eckhynorhynchus an- thuris Duj., stati già indicati per 1’ Italia dal Molin. 158. Camerano L.: Osservazioni intorno alla struttura del- l’integumento di alcuni nematelminti; Att: A. Accad. delle sce. di Torino, Vol. XXIV, 1889. Premesso uno sguardo ai varî strati dell’ integumento dei nematelminti, studia l’azione delle sostanze coloranti e dei reagenti su di esso. Parla poi della struttura istologica, servendosi in modo speciale dei Gordiîus e dei Mermis, ma anche dell’ Ascaris lumbricoides e dell’ Hydruris androphora. — Camerano L.: V. Cerruti G. B. 159. Cammareri V.: Due casi di Anchylostomiasis a Messina; Gazzetta degli ospitali, An. VI, pag. 485-487, 1885. — 461 — In due uomini, uno dei contorni di Messina e l’altro di Oppido Mamertina (Reggio C.), riscontrò uova, larve e torme perfette del verme. Misurando le uova notò una media superiore a quella indicata dagli altri Autori. 160. Campani Consalvo: Sull’eflicacia medicamentosa dei semi di zucca contro la tenia, Lettera al Prof. Ant. Bartolini, L’ Imparziale, An. VIII, N. 23, pag. 709-712, 1865. Descrive la teniasi cui andò soggetto un suo bambino d'anni 2'/ a Pon- tassieve, in seguito ad alimentazione con carne bovina cruda. Tentò invano il kousso (che poco prima gli aveva dato esito felice in altra ragazzina), la tintura eterea di felee maschio ed il melagrano. Dopo l’ uso di moltissimi semi di zucca scorticati, il bambino emise due individui di tenia; l’ uno lungo 7 e l’altro 6 metri. Il Prof. Marchi li diagnosticò per Z'aenia me- diocanellata. 161*. Campolongus Emilius: De vermibus, de uteri affectibus deque morbis cutaneis; Patav. 1634. 162. Canali: Sopra un verme uscito vivo dall’uretra di una donna, lett. al Prof. Fabbroni, Giornale pisano di letteratura, scienze ed arti, Tom. VIII, pag. 34-47, 1808. Descrive un verm» stato espulso vivente dall’ uretra da una donna nel- l’orinare. Di questo verme ne parla a lungo il Brera (Memorie pag. 106-117) e lo figura nella tav. 1.°, fig. 26-27, considerandolo quale vero elminto, affine alle linguatule (Nota: Non è aliro che la larva di dittero: Sirphidi, Eristalis). 163. Canali e Riva: Sull’ anchilostomiasi nella provincia di Parma e sopra un dittero parassita dell’ intestino umano: Giorn. R. Accad. medic. di Torino, An. 52, N. 11, 12, pag. 535-537, 1880. Nell ospitale di Parma gli Aut. trovarono sei fornaciai ammalati, che sottoposti alla cura antelmintica espulsero numerosi anchilostomi. Cinque di essi malati cacciarono inoltre grande numero di larve di un dittero; ed è sopra di queste che principalmente tratta lo scritto. Con siffatti casi gli A. constatarono la presenza dell’ anchilostoma anche nella prov. di Parma. 164. Canettoli Giuseppe: Studii compiuti sulla peste ecc., Appendice sulla trichina spirale; Napoli 1879. Riassume lo stato in cui si trovavano gli studì sal verme; accennando ai risultati avuti, esponendo il tutto in una chiara monografia. 165. Cantani Arnaldo: Cisti da echinococco del fegato; Bol- lett. d. cliniche, Napoli 1884, (V. Rubino, N. 928). — 462 — 166. Cantani A.: Recidiva di ciste da echinococco del fegato; La Riforma medica, p. 108-109, 1886; Gazz. d. ospitali, supplem. mens. Rivista clin. cit., An. VIII, pag. 41-42, 1886. In un tipografo d’anni 29, con tumore alla regione epigastrica, dietro l’anamnesi e 1’ esame locale, venne fatta diagnosi di ciste da echinococco del fegato. 1l male datava da 7 anni e, due anni avanti ossia nel 1884, esclusa ogni altra forma morbosa, erasi praticata la puntura esploratrice, mercè la quale si estrassero 40 c.c, di liquido, il di cui esame microscopico dimostrò contenere numerosi uncini da echinococco. Ora, lo stato successivo del pa- ziente, che ripresentò (dopo 2 anni) la tumefazione, fece pensare all’Aut. e ne discute la possibilità, ad una recidiva, o riproduzione di qualche ciste figlia del parassita. Sono aggiunti cenni generali sulla cura di tali cisti e sui disturbi gastrici presentati dal paziente. 167. Cantani A.: Ematuria da Distoma haematobium; Riforma medica, An. II, pag. 9, 1856. Un uomo d’ anni 45, dimorante a Suez, s' accorse nel mingere di emettere goccie di sangue. Sospettando di calcolosi vescicale fu introdotto il litontritore ma senza risultato, mentre l'esame del sangue uscito palesò la presenza di uova di D. haematobium. Lo scolo sanguigno coll’ urinazione continuava e le forze del paziente diminuivano. Il Cantani colse l'occasione del caso per illustrare tale nematode, sotto il punto di vista biologico, clinico e tera- peutico. Questo caso fu pure deseritto dal Tedeschi (V. N. 1062). 168. Cantieri A.: Sopra una ciste da echinococco del fegato; Bollett. società tra i cult. delle sc. med. di Siena, An. III, 1885, pag. 26-29, 44-45, Siena 1886. Ricordato quanto altrove disse sulle iniezioni nelle cisti ovariche (Bollett. cit. pag. 26, 1884), espone la storia di una immensa ciste da echinococco svoltasi nel fegato di un negoziante. Tentò le iniezioni intracistiche colla tintura di jodio; ma dopo cinque mesi il malato, colto da forte colica in- testinale, cacciò per l’ano ed anche per vomito una grandissima quantità di cisti, grosse e piccole. Diseute sul punto ove sarebbe avvenuta la rottura e pensa che essa sia stata duplice, cioè la prima nel colon, la seconda nella regione alta del tenue e forse anche del duodeno. A pag. 44 poi riconferma le sue vedute sui punti di rottura e che quindi le cisti fossero due. 169. Cantieri A.: Fchinococco del fegato, della milza, del- l’epiploon ecc.; LBollett. soc. cult. sc. med. cit., An. III, pag. 419-427, 1 tav. 1885, Siena 1886. Donna di 46 anni da Radicondoli, con flemmone circoscritto al centro epigastrico. Apertolo uscì pus cremoso e grande quantità di cisti da echi- nococco (1'/, litro). Furono diagnosticate inoltre altre cisti, sparse per — 463 — l'addome e se ne progettava la laparatomia, quando la paziente morì, forse per febbre piemica. All’autopsia si trovò tutta la superficie intraddominale disseminata da grandi cisti a gruppi, che nascondevano i visceri. Ne contò oltre trenta negli inviluppi, 3 al fegato, 2 alla milza ed esaminato il con- tenuto delle cisti si appalesarono di antica data. Parla sulla formazione di tante cisti e della loro dispersione in tanti organi. 170. Cantà Antonio: I) anemia dei solfatari e l’anchilostoma duodenale; Rivista clinica di Bologna, pag. 70-84, 1882; (sunto: Gass. degli ospitali, pag. 541, 1882). Riassunta brevemente la storia dell’anchilostoma, l'A si occupa della pre- senza del verme nel circondario di Cesena ed in particolare nella miniera di zolto di Formignano. Conelude che, stante lo searso numero di uova nelle feci non autorizzante a diagnosticare anchilostomiasi grave, I’ anchilostoma ha un valore minimo nella produzione dell’ anemia nei zolfatari. L'anemia in quei minatori dipenderebbe da avvelenamento lento di gaz deleterii (acido carbonico, idrogeno solforato). 171. Canuti Canuto: Tenia nei fanciulli, Nota, Lollett. delle sce. mediche, Bologna 1859; Giorn. Accad. med.-chirurg., Torino 1859; Lo Sperimentale, An. XII, ser. IV, pag. 88- 89, 1860. Ricorda gli autori che si oceuparono dell’ argomento, riportando il caso di Gauchet. l’ A. osservò la tenia in una bimba di sette mesi ed in un neo- nato di 40 giorni. La bimba all’ epoca dell’ espulsione del verme usava mangiare molti frutti del gelso, per il che l'A. si domanda se tali frutti non avessero per avventura proprietà tenifuga. 172. Caparini Ugo: Nouvelles observations pour servir à l’histoire de quelques parasites; Revue vétérin. de Toulouse, An. XII, pag. 77-87, 1887. Dopo aver descritti casi di scabbia nei polli ed in una gazella, tratta di un cisticerco del fegato in un cane di Napoli, che riporta al C. cellulosae; lo dice raro e segnala la mancanza di tenie nell’ intestino. Ricorda esempio di altro cane, nel di cui duodeno stava gran numero di 7. cucumerina e nota che detto cane era stato sottoposto ad esperimenti con echinococco. Riferisce inoltre sopra un caso di Spiroptera sanguinolenta annidata nei ganglì linfatici del torace, e per ultimo nuovamente sulla spirottera citata, per due casi di morte rapida, dovuta a perforazione dell'aorta causata dal verme e fenomeni di emorragia interna, in due cani deceduti a Napoli. 173. Capparoni Angelo: Sulla rapida guarigione di ciste da echinococco; La Riforma medica, An. Il, pag. 791, 1887. — 464 — Conferma gli esperimenti del Prof. Rossoni di guarigioni rapide ottenute injettando una soluzione di bieloruro mercurico nelle cisti da echinococco, con un caso favorevole in un uomo, d’ anni 25, malato da due anni per vasta ciste uniloculare del fegato ed al quale il Prof. Baccelli aveva fatta eseguire la pun- tura esplorativa del tumore. S' ottenne l'uscita di 20 ce. di liquido coi ca- ratteri chimici di quello delle cisti da chinococco e poi si injettò egual quantità di una soluzione di bieloruro mereurico. Si ebbero subito, vomito, tebbre, orticaria, ma, dopo 24 ore, il fegato presentava, per ogni diametro, 1 centim. di diminuzione e nove giorni appresso il malato lasciò la clinica, libero dai dolori locali e coi visceri rimessi in condizioni normali. 174. Cappellani Santi: Guarigione di due voluminose cisti d’echinococco del fegato mediante il processo Baccelli; 2 Morgagni, I, pag. 755-769, 1890. Ricordata la scoperta del Baccelli (1888) dell’ injezione di sublimato cor- rosivo nella cura di tali cisti e l'insuccesso indicato dal Cimbali (1888), ragiona sulla storia dell’echinococco ed aggiunge due casi nuovi. Il primo in donna d’anni 82 di Canicattini Borgo; il 2.° in altra donna d’ anni 45 di Siracusa. Premesso l’ esame anamnestico e lo stato presente d’ entrambe, a lungo discute sui varì metodi di injezioni interne e descrive l’ atto ope- rativo seguito, che ehbe esito favorevole. 175. Cappello: Ricerche sulla genesi degli entozomi nel corpo umano; / Fuliatre Sebezio, An. XV, Vol. XXIX, pag. 263-271, 330-337, 1845; An. XV, Vol. XXX, pag. 3-15, 89-98, 141-154; 4845. E un lunghissimo articolo, strano nella forma e nel concetto, che per altro interessa poco la elmintologia. Nel cap. I, espone notizie storiche sulle opinioni circa la genesi dei vermi presso gli antichi (Ippocrate, Aristotile, Harvey, Redi, Brera, Goeze, Bremser, Spallanzani) cercando di abbatterle tutte per ammettere, col Burdach, la generazione eterogenea, spontanea, primitiva. Nel cap. Il esprime le sue idee in modo affatto filosofico intorno all'attività vitale e sulle sue leggi generali, parlando di una attività della vita parallela ad una attività cosmica, che applica poi alla genesi degli en- tozoi. Peraltro di essi non se ne occupa in particolare. 176. Cardarelli: Epatite suppurativa per ciste da echino- cocco suppurata, pleurite purulenta; Gazz. degli ospital., supplem., Riv. clin. Univers. di Napoli, An. VI, pag. 15-16, 1885. È una discussione, d’ indole affatto medica, di un caso occorsogli all’ospi- tale degli incurabili a Napoli, ma importante dal lato diagnostico perchè accertato avanti la puntura esplorativa. — 465 — 17%. Carità Vittore: Caso d’anemia per strongili in una pecora; Giorn. di medic. veter. prat. An. XXXVI, pag. 97- 102, 1887; Ann. R. Acc. Agricolt. Torino, pag. 139, 1887. In una pecora, morta con sintomi di anemia, trovò 91 strongili nel tenue e nel colon ai quali accagionò l’anemia. Nel cieco eranvi dei 7ricocephalus affinis. Descritte le alterazioni della mucosa, parla dell’ attitudine emato- faga degli strongili, e riferisce sulle specie proprie della pecora, che Vl’ Er- colani aveva considerate come una sola, mentre egli ne distinguerebbe due (S. hipostomum Rud. e S. cernuum Crepl.), e di esse espone i carat- teri differenziali. Riscontrò inoltre due femmine di Asophagostomum infla- tum, proprio dei bovini. — Carità V.: V. Railliet. 178. Carlisle Antonio: Osservazioni sulla struttura ed eco- nomia di quei vermi intestinali chiamati tenie (Traduzione); Annali di chimica e di storia natur. del Brugnatelli, Tom. IX, pag. 1-15, Pavia 1795. È una comunicazione sulla struttura dei vermi cestodi, conformemente alle idee che si avevano in quel tempo. Sono disegnate le tenie dell’ uomo, del gatto, del cane, del bue, nonchè il distoma epatico. 179. Carruccio Antonio: Di una voluminosa mola idatigena espulsa dall’ utero; La Sardegna medica, An. I, pag. 33-37, (1 tav.), Cagliari 1863. Una donna di 44 anni di sana costituzione e dimorante a Cagliari, assunse poco a poco l’ aspetto idropico e dopo sei mesi spontaneamente evacuò, per la via dell’ utero, una mola idatigena. L'A, descrive ed illustra con una ta- vola la ciste, che era molto grossa e rassomigliava assai ad un grappolo d'uva. 180. Carruccio A.: Trovasi lo strongilo gigante anche nel- l’uomo ?; Aivista teorico-pratica di sc. med. e natur., An. X, pag. 288, Modena 1872. A proposito di uno strongilo di cane, avuto dal Prof. Vacca (Modena), cita i casi di Duchateau e di Aubinais di strongilo deli’ uomo, ma aggiunge che il fatto è pur sempre dubbioso ed esorta i medici a comunicargli quante osservazioni avessero in argomento. 181. Carruccio A.: Il cholera ed il Trichocephalus di- spar; Rivista teor. prat. cit., An. XI, pag. 401, 1873. Riferendosi ad uno scritto del Sig. Grillo, nel quale sosteneva il colera essere dovuto «a morsicature velenose che comunicano il veleno ai nostri Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII 30 — 466 — nervi » ricorda la scoperta del verme dovuta al Morgagni, e mette in molto dubbio 1’ asserto del Grillo, avendo egli esaminati colerosi nei quali man- cava affatto questo verme, ed eccita i medici a fare nuove indagini. Dimen- tica quanto serissero il Delle Chiaje, Puecianti ed altri fra noi. 182. Carruccio A.: Dell’ Anchilostoma duodenale; Lo Spal- lanzani, An. VII, pag. 278-280, Modena 1878. Breve rassegna dei lavori del Sonsino (Imparziale 1878) e di C. ed E. Parona col Grassi (Gazz. med. 1878) sull’ anchilostoma, i quali furono i primi a ri- svegliare gli studî sopra questo nematode. 183. Carruecio A.: Sovra una specie del genere Solenophorus, forse nuova, trovata nel Python Natalensis; Annuario soc. dei natur. di Modena, An. XII, pag. 47-48, 1877; Lo Spallanzani, An. IX, pag. 257; Memorie R. Accadem. delle sc. di Modena, Tom. 19, pag. 205-231 (1 tav.), Modena 1880. Premesse alcune generalità intorno ai teniadi, parla delle varie specie assegnate al genere Solenophoruss; descrivendo poscia quella da lui trovata nel pitone e che chiama: S. labiatus pel carattere che presenta. 184. Caruccio A.: Sovra due casi di inclusione di parassiti nematodi; Bollett. R. Accad. medica di Koma, An. XII, Roma, 1886; Journ. de Micrograph., Tom. 2, p. 407-412. Riferisce sopra un Zeterakis inflera trovato a Carpi in uovo di gallina non covato, e di un secondo caso occorso a Cagliari. Coglie l’ occasione per ricordare quanto si conosce sui parassiti animali e vegetali ritrovati nelle uova di gallina e quello che si disse per spiegare il fatto. Aggiunge l’ elenco dei vermi stati indicati viventi nelle galline, 185. Carus Julius Victor: Prodromus Faunae Mediterraneae, sive descriptio animalium maris Mediterranei incolarum ece., Pars I (Vermes pag. 112-282); Stuttgart 1884. È un catalogo di animali del Mediterraneo, fra i quali sono indicate ie specie elmintiche coi loro ospiti e colle rispettive località, fra le quali anche le italiane. 186. Caruso-Pecoraro : Sulla cura dell’ echinococco del fegato; La Siciha medica, agosto 1889; (sunto Awista gener. ital. di clinica medica, Vol. I, pag. 351, 1889). Riconosciuta la nessuna efficacia della cura interna cogli antielmintici, l'A. mostrasi favorevole alla cura chirurgica proposta dal Federici (1883), cioè della puntura con siringa di Pravaz ed estrazione di 1 o 2 grammi di li- quido, essendogli ben riescita in diversi casi. Ricorda quanto si pratica in — 4607 — Islanda ed in Australia, ove frequentissimo è l’echinococco, e le modificazioni state fatte al metodo dell’ aspirazione del Jiquido cistico ed injezione di sostanze parassiticide (alcool, fele» maschio, tintura di jodio, sublimato corrosivo), discutendo per ultimo sopra altri processi più complicati, proposti in Italia ed all’estero. 187. Casali Tommaso: Nuova varietà di Spiroptera del pollo domestico; Annuar. soc. natural. di Modena, ser. II, An. VIII, pag. 1-12 (1 tav.) 1874; Gazz. medica veterin., An. III; pag. 76-77, 1874; The Veterinarian, Vol. XLVII, pag. 374- 375, 1874. Descrive questo nematode (maschio lungo 5-7 mill., femm. 11 mill.), con- frontandolo colle altre spirottere e conchiudendo col erederlo una nuova varietà, cui non dà nome, Si trovava insinuata, in grande quantità, nelle pareti del proventriglio ed esclude che avesse rapporti con cisti che stavano nel fegato, perchè queste ultime erano semplicemente ematiche. 188. Casali T.: Un caso di elmintiasi con fuoruscita di ascaridi lombricoidi dall’ ombellico; Raccoglitore medico, An. LII, IV ser., Vol. XII, pag. 281-291, Forlì 1879. Dice frequentissimi gli ascaridi e gli ossiuri nei bambini a Muccia. Ri- corda una ragazzina, morta dodicenne per eclampsia, che presentò 50 lom- bricoidi nel tenue; un uomo di 40 anni il quale, da fistola all’ inguine destro, si liberò di 15 0 20 lombricoidi. Ia la storia di un giovinetto d'anni 17, che ebbe tre fratelli morti per eclampsia da verminazione e che egli pure a 9 anni ebbe coliche, fistola ombelicale ed uscita di ascaridi; il che si ripetè spesso ad intervalli irregolari fino a quando lo visitò l’A. Trovò gli stessi fenomeni e presenziò l'emissione di ascaridi (15) dal foro dell’ ombelico, dall’ano e per vo- mito. Seguono considerazioni per comprovare la diagnosi di enterite cronica, massime al tenue, verminazione e peritonite adesiva circoscritta alla regione ombelicale, Il paziente dopo lunghe cure antielmintiche e generali guarì. 189. Casali T.: Kchinococco del fegato e conseguente di- sturbo funzionale cardiaco; Aaccoglitore medico, An. LIV , ser. IV, Vol. XIV, pag. 411-425, 1881. Parla di una contadina di 58 anni, di Pergola, che da sette anni era affetta da idrope ascite, aveva subita la paracentesi moltissime volte, e che da oltre un anno si era accorta di un tumore, grosso quanto un uovo di gallina, all’ ipocondrio destro. Riferito diligente esame della malata, îa dia- gnosi di tumore al lobo sinistro del fegato per ciste uniloculare. Esposti gli argomenti a sostegno della diagnosi, enumera i disturbi concomitanti per parte della funzionalità del cuore, Non venne praticato nessun atto opera- tivo sulla ciste. — 468 — 190. Casati Luigi: Studî riassuntivi sulle trichine e la tri- chinosi; Raccoglitore medico, 1870; 2.* ediz. con aggiunte e figure, tipogr. democratica 44 pag., 8.°, Forlì 1879. E una compilazione sulla storia e descrizione del verme. Trattata este- samente è la parte medica, dando cenno delle relazioni pubblicate in argo- mento dai varî autori italiani, Quanto riguarda la cura sintomatica e la pro- filassi è pure diffusamente esposto. 191. Casini: Fspulsione dagli intestini d’ una donna di ida- tidi dette: Acefalociste ovoidea; Antol. ital. di scienze, soc. medico-fisica fiorent., Tom. XXVII, pag. 253, Firenze 1827. Una donna presentò tumefazione all’ ipocondrio destro ed in seguito a do- loroso senso di strappamento evacuò per l’ ano, dopo la presa di purganti, delle idatidi, o acefalocisti. Discorre di vari segni (formicolio e moto) indi- canti la verminazione. 192. Cavazzani G.: Echinococco del fegato, operazione e gua- rigione; ‘vista veneta di scienze mediche, An. III, Tom. V, pag. 105-114, 1886. Giovane di 26 anni avente dolore e tumore all’ ipocondrio destro e con tali sin- tomi, che l’ A. fu indotto a far diagnosi di echinococco del fegato. La puntura esplorativa non ebbe conseguenze, nè diede liquido ; però ripetutasi se ne ottenne in abbondanza. Venne praticata l’ablazione del tumore con esito felice, sicché il malato dopo pochi mesi era al tutto risanato. A lungo discute sul trattamento chirurgico di simili casi, ricordando quanto praticarono i migliori chirurghi. 193. Ceccherelli Andrea: A proposito di una resezione del fe- gato eseguita dal Prof. Loreta; Gazz. degli ospitali, An. VIII, pag. 617-619, 625-626, 1887. Riferendo dell'operazione fatta dal Prof. Loreta sopra fegato affetto da cisti da echinococco, espone molte considerazioni d’ indole affatto chirurgica e le ricerche sperimentali, da lui praticate, sull'esportazione e rigenerazione del fegato negli animali. 194. Celsus Aurelianus Cornelius: De re medica lib. octo, Edit. Lugduni, apud J. Tornaesium et Gazeium, 1549; Edit. med. art. princip. 1567; Edit. Napoli, ex recensione Leonardi Targae 1851; Ediz. Napoli 1852, traduz. ital. p. Salvatore De Renzi, stamp. del Vaglio. Nel capitolo XXIV, pag. 207-208, tratta: De lumbricis alvium occupan- tibus, ed altrove parla di vermi, ma senza indicazioni speciali; piuttosto si dilunga sui medicamenti contro di essi, — 469 — 195. Cerruti G. B. e Camerano L.: Di un nuovo caso di pa- rassitismo di Gordius adulto nell'uomo; Giorn. dell’ Accad. di medicina, N. 6-7, Torino 1888. Parlano di un individuo di Gordius Villoti, il eui parassitismo nell'uomo non era noto, vomitato da un fanciullo di 7 anni, di Borgaia Trabucco, Valle superiore Mosso (Biellese), dopo aver sofferto dei disturbi. Ricordati i pochi casi di gordì nell’ uomo, accertati o dubbî, fra cui quello di Brescia, rife- riscono quanto scrisse uno di loro (Camerano) sul parassitismo dei gordii e gli esempî di essi nei vertebrati, per concludere che questi vermi pos- sono divenire parassiti anche dell’ uomo. Le larve penetrerebbero nel corpo umano colle bevande, emigrerebbero in un organo, ajutate dai loro uncini, per ritornare poi nello stomaco ed essere rigettati all’ esterno. 196. Cervesato Dante: Dell’ echinococco nell’ età infantile ; tipogr. Prosperini, 127 pag., 8°, Padova 4880. Dice l’ echinococco più frequente nella provincia di Padova che in altri luoghi d’ Italia, però sempre raro nei bambini, Premette un cenno dei casi noti e le statistiche di Neisser, Finsen, Toeplitz; dà breve storia del verme e descrizione della ciste. Anche nei bambini la maggior frequenza è nel fe- gato, e riepiloga i casi importanti di Stromszky, di Thibierge, di Concetti, di Berger, riferendone poi tre altri di sua osservazione, Dopo considerazioni clinico-patologiche sull’ echinococco del fegato, dice di quello del polmone, della pleura, del cuore, della milza, dei reni, del peritoneo, del cervello e del midollo spinale, pei quali però non ha casi nuovi, e quindi passa in rivista quelli più interessanti dei varì autori. Illustra un suo caso di echinococco del midollo spinale in un giovanetto decenne, figlio di macellajo di Padova, del quale aveva già fatta menzione il Galeno (V. N. 410). Espone l’anam- nesi, l'esame obbiettivo e diligente necroscopia. All’ altezza dell’ 82, 9.8, 104 vertebre dorsali trovavasi una ciste di 5 centim. (diam. mass.) fra la dura madre e la superficie interna delle vertebre. Nel lobo destro del fegato eravi altra idatide. Dilucida la sintomatologia e fa considerazioni sul caso, che figurò in due tavole. 197. Chiaruttini Ettore: Anemia da anchilostoma; Rivista veneta di sc. mediche, An. V, Tom. VIII, pag. 272-274, Ve- nezia 1888. Storia di un Friulano, d’ anni 21, che per gravissima anemia morì allo spedale di Udine. Fu fornaciajo ad Agram e vi soffrì febbri malariche. Pre- messo l’ esame del sangue al eromocitometro, fa seguire la neeroscopia, dimo- strante: anemia di tutti i visceri, mucosa del tenue disseminata da echi- mosi e muco con enorme quantità di anchilostomi. Dice « in un po’ di muco preso dal primo tratto del digiuno se ne contarono 260 (200 femmine, 60 maschi). — 470 — 198. Ciani Giuseppe: Sulla cura specifica. per la esclusione istantanea della Tenia dal corpo umano, volgarmente detto verme solitario; tipogr. Gius. Gismondi, 56 pag. 16° (1 tav.), Roma 1845; (sunto; Gazz. medica di Milano, N. 42, 1843). Nel primo articolo parla della genesi dei vermi dell’ uomo, delle condi- zioni favorevoli al loro sviluppo, tanto all’esterno che nel corpo umano; nonchè dei farmaci più accreditati quali vermifugi. Nel secondo espone la classificazione dei vermi umani e delle loro varietà. Nel terzo si occupa della tenia, parlando dell’ armata, del botriocefalo, ed indicando la sinto- matologia della teniasi. Nel quarto capitolo intrattiene sul suo metodo di cura, che dichiara infallibile; precisando le norme per la presa del farmaco e la ricetta, a base di corteccia di radice di pomo granato e coloquintide. Deserive gli effetti e completa lo scritto colla storia di 5 casi da lui curati con esito buonissimo; una ragazza espulse otto tenie. 199. Ciccimarra V.: Contribuzione alla casuistica dei tumori cerebrali, cisti da echinococco; I Morgagni, Vol. XVII, pag. 531-538, 1875. Espone la storia clinica e l'ispezione necroscopica di un giovanetto di Napoli, nel quale trovò cisti da echinococco nel lobo cerebrale medio e posteriore sinistro. Ragiona sul caso dal lato clinico. 200. Cimbali Francesco: Cisti da echinococco del mesentere; Rivista clinica di Bologna, An. XXVI, pag. 698-715, 1887. Dettagliata storia clinica d’ un sarto d’ anni 18, di Arce (Caserta), il quale si era deciso, per l’ aggravarsi del male, a farsi operare, in seguito a pre- cisata diagnosi di echinococco del mesenterio. Il tumore era limitato a si- nistra dalla linea parasternale prolungata; a destra dall’ ascellare posteriore; in basso dalla linea bis-iliaca, in alto a due dita trasverse sotto 1’ arcata costale destra. L'operazione ebbe esito letale in conseguenza di peritonite. Questo caso fu illustrato anche dal Rocchi (V. N. 908). 201. Cimbali Fr.: Cisti da echinococco del fegato; L'ollett. delle cliniche, An. V, pag. 390-401, 1888; Giorn. internaz. di sc. med., pag. 169, 1888 (Sunto: Gazz. degli ospit., An IX, supplem. Riv. clin. Univ. Napoli, pag. 38-40, 1888). Una modista, d’ anni 36, da quindici anni soffriva dolori all’ ipocondrio destro, Sono descritti 1’ esame della malata, i sintomi ed il grave andamento del male, l'atto operativo e l’ autopsia. Coll’operazione si ebbero 10 litri di liquido e numerosissime cisti; la necroscopia dimostrò la presenza di enorme ciste da echinococceo nel fegato. Seguono considerazioni cliniche sulle cisti da echinococeo del fegato e sono ricordati i casi siudiati dal Baccelli. — 471 — 202. Cini Giorgio: Catalogo descrittivo del Museo di ana- tomia patologica della R. Scuola super. di veterinaria di Torino; I medico veterinario, Vol. VI, Ser. IV, An. VI, pag. 107-125; 201-211; 257-292; 345-360, Torino 1877. Elencando i diversi preparati aggiunge alcune notizie speciali e vi com- prende moltissimi elminti dell’uomo e di animali domestici (dal N. 75 al 296). Non tutti però spettano ad ospiti italiani, ma molti interessano, perchè si riferiscono a pubblicazioni dell’ Ercolani, del Bassi, del Rivolta, del Per- roncito ece. Notevole è la storia relativa ad un cacciatore, il quale, dopo conati di tosse e sputi sanguigni, aveva espulse cisti da echinococco (pre- par. N. 102). 203. Ciniselli Giuseppe: Contributo alle indagini sugli anchi- lostomi: Annali univ. di medicina e chir., An. CCXLV, Vol. LXIV, pag. 389-391, Milano 1878. Storia clinica di una donna dei dintorni di Pavia (luogo malsano), morta con sintomi di pellagra, alla cui necroscopia si trovarono anchilostomi. Cita altro esempio di donna, deceduta per infezione putrida da puerperio, nella quale pure riscontraronsi anchilostomi. — Cipollone T.: V. Tommasi Salv. 204. Ciucci R.: La vertigine idatiginosa nei bovini; Rela- zione al Cons. sanit. circond. di Fermo, 22 pag, Torino 1880. (sunto: La clinica veterin., An. II, pag. 568, Milano 1880). Parla della frequenza di detta vertigine nei bovini del circondario di Fermo ed insiste sopra i provvedimenti che sarebbero necessarî per rime- diarvi. 205. Civinini Filippo: Indice degli articoli del Museo di ana- tomia fisiologica e anatomia umano-comparata dell’Università di Pisa; Lucca, tipogr. ducale, 1842. Elenca 56 vermi parassiti dell’uomo e di animali che con ogni probabilità spettarono alla Toscana. Sono notevoli: Cisti idatigene espettorate in occa- sione di rottura di vomica {N.1187); Polystomum integerrimum della vescica urinaria del Bufo viridis; P. sanguicola emesso durante getti sanguigni da donna emottoica (V. Marcacci D' Giosuè: Note relative, ms. segn. col N. 108); Distoma hepaticum nell’ uomo (N. 1226); e lombrici emessi per le vie naturali da una donna (N. 1236). 206. Clemente Pasquale: Un caso singolare di elmintiasi da lombricoidi con fuoruscita di alcuni di essi dall’ ombelico ; Il Morgagni, An. XX, pag. 358-368, 1878. — 41722 — Storia clinica d’ una bambina, di 5 anni, di Notaresco (Teramo), varie volte colpita da ascariasi senza notevoli disturbi. In seguito presentossi tu- more dolente all'ombelico, che molto tardi si apri, dando esito a pus e poco dopo ad un lombricoide. Descritto lo stato della paziente e l'andamento del male, rileva che dall’ apertura abnorme, senza che uscissero gaz e feci, ad intervalli comparvero sette lombricoidi. Sottoposta l’inferma a cura antel- mintica espulse per l’ ano altri 40 ascaridi; dopo di che la fistola ombelicale si chiuse e la bambina guarì, Ricordati consimili casi, VA. parla a lungo sulle condizioni patologiche della parte, sul perforamento delle pareti intestinali e sulla probabile via tenuta dai lombricoidi nella loro emigrazione, conchiu- dendo con considerazioni cliniche. Accenna, in nota, ad altra bambina che per vomito aveva emessi parecchi lombricoidi ed altri 15 per lano, dopo l’uso di clisteri di decozione di seme santo. 207. Clerici Danielis: Historia naturalis et medica latorum lumbricorum intra hominem, et alia animalia nascen- tium ecc. apud fratres De Tournes (13 tav., 456 pag., 8°), Genevae 1715. In quindici capitoli parla dei principali vermi dell’ uomo, ascaridi e tenie, studiandoli dagli antichi fino a’ suoi tempi. Li descrive e li figura, parlando dell’ origine, dei costumi, dei sintomi che attestano la loro presenza e dei rimedii da adoperarsi. Sebbene manchino osservazioni originali, tuttavia è un vero tratiato d’elmintologia importantissimo pel tempo in cui fu seritto. Le tavole, eccetto la VII che é originale, sono di altri autori (Vallisnieri I, II, X; Redi IV, IX, XI; Gemma V; Aldrovando e Fabricio VI). 208. Cobbold J. Spencer: Vermi, Serie di letture sull’ elmin- tologia pratica ece., traduz. del D' Tommaso Tommasi; tipogr. Givelli, Milano 1873. Sono 20 letture sul parassitismo e sui principali vermi del corpo umano sotto il punto di vista principalmente medico, con indicazioni di numerosi casi medici. In appendice vi è una storia di echinococco del fegato studiata a Firenze dal traduttore (V. Tommasi T. N. 1073). 209. Cobbold J. Sp.: La trichinosi ed i pericoli dovuti al consumo di carni come alimento; traduz. dal: The sanitary Record; L’osservatore; Gazz. d. clin., Vol. XVI, pag. 481-490; 497-506; 511-514, 1850. Premette un cenno sul vario uso delle carni come alimento dell'uomo e sui pregiudizii che si hanno. Riportasi alle conclusioni del Leuckart riguardo alla storia del verme e ricorda le esperienze sulla resistenza che la trichina ed il cisticereo hanno al calore, dovute a Pellizzari, Perroncito e Lewis. Tratta dei rapporti fra l’uso delle carni di majale e di bue colla trichinosi — 4723 — e colle diverse panicature e parla ancora delle pecore e dei bovini affetti da distomiasi, sempre sotto il punto di vista igienico. 210. Cocchi Antonio: Dei discorsi toscani, V.° Dei vermi cu- curbitini dell’uomo, pag. 239-251; tipogr. Andrea Bonducci, Firenze 1761, Pistoja 1764. È una lettura fatta alla Società botanica di Firenze nel 1734, in cui tratta delle scarse notizie che si ebbero sempre sui vermi e ricorda Redi, Malpighi, Vallisnieri, Andry, Clerico, i quali pure raramente ebbero occasione di stu- diarli. Riferisce due suoi casi e menziona gli autori che sostenevano doversi considerare i cucurbitini quali aggregati di animali o quale un solo; accet- tando egli la prima opinione. Espone molti fatti erronei; si occupa dell’ori- gine di tali vermi, negando la eredità, e sostiene che derivano da germi provenienti dall’ esterno. 211. Codronchius Baptista: De morbis qui Imolae et alibi communiter hoc anno 1602 vagati sunt et de morbo novo prolapsus, ecc., apud J. Bapt. Bellagambam, 42 pag., Bono- niae 1405. Sono 15 capitoli sui morbi in generale e sopra quelli che egli erede doversi ai vermi. Di questi ne parla in particolare ai capitoli 5°, 8°, 9° e seguenti. Secondo l’Aut. ad Imola nel 1602 i /ombrici produssero gravi complicazioni in molte malattie e pensa che nella accennata epidemia la pleurisia fosse resa più grave dai vermi, tanto che si guariva soltanto in seguito all'uscita dei « lombricoidi che spesso rodevano le budella ». 212. Coen Edmondo: 1L’echinococco della milza; L'ollett. delle sc. mediche, Vol. XXIII, ser. II, pag. 357-375, Bolo- gna 1889. Comprovato raro l’ echinococco limitato alla milza, illustra 3 casi riscon- trati alla necroscopia, senza che i pazienti avessero in vita dati segni della affezione splenica. — 1.° Donna d'anni 71, morta per deperimento di forze e piaghe di decubito, presentò vasta ciste da echinococco della capacità di 1600 em. e. nello spessore della milza. — 2. Uomo, di 46 anni, morto per meningite, portava alla milza una ciste di 80 millim. per 60 mm. colle pa- reti della avventizia un poco calcificate. — 3.° Un guardiano di bestie, d'anni 41, morto per vizio di cuore, oltre varì reperti necroscopici, fra cui cisti di echinococco al fegato, presentò quello di una ciste di 62-65 mm. di diametro massimo alla milza. — Fa riepiloghi statistici sull’ echinococeo splenico, sull'età dei pazienti, sulle loro professioni e parla della concomitanza del- l’echinocoeco della milza con quello di altri organi. Discorre della sede della ciste nella milza, delle alterazioni del tessuto splenico, della sintomatologia e del trattamento chirurgico. — 474 — 213. Cogrossi Carlo Franco: Nuova idea del male contagioso dei buoi, partecipata al sig. Vallisnieri, Milano 1714; Giorr. di Venezia, Tom. X. Opina che detto contagio bovino sia analogo alla rogna, ed aggiunge che i buoi del Cremasco furono invasi da tal copia di vermi, che se ne trovavano perfino alle radici dei piedi, delle corna ed in altre parti più recondite, 214. Colasanti Giuseppe: La Trichina spiralis, lezioni popolari-scientifiche; Giorn. 1 popolo romano, N. 124142, Maggio 1879. Premetto la storia delle epidemie trichinose avanti la scoperta del verme e parla della scoperta e degli studî di Owen, di Bischoff, di Vogel, di Luschka, di Leuckart, di Virchow, di Zenker, elencando le principali epidemie occorse in Germania, Minutamente deserive il verme e suo sviluppo, nonchè le espe- rienze state fatte in proposito. In uno speciale capitolo insegna il modo di riconoscere il nematode nei muscoli e ricorda quelli nei quali è più frequente. Passa a dire dei disturbì ed alterazioni che produce nel eorpo umano e delle misure preventive da adottarsi contro la propagazione del verme. Il lavoro è diviso in 19 capitoli ed è fra i più estesi e completi sull’ argomento. 215. Colla Ignazio: Sull’ efficacia della cannabina e dello stagno contro le tenie; Giorn. della soc. med.-chirurg. di Parma, Vol. III, pag. 81-86, 1807. Riferisce di due persone affette da tenia e state guarite colla datisca can- nabina, prima di lui mai tentata come vermifugo e di altro tenioso liberato mediante la limatura di stagno. Parla della sintomatologia presentata dai tre teniosi e del modo con cui amminisirò i detti antielmintici. Non descrive però i vermi espulsi; e fa una digressione sull interpretazione del titolo : Antelmintici distinguendoli in diretti ed indiretti. 216. Colla I.: Illustrazione deì veri principî, su quali sì deve appoggiare la virtù antelmintica; Grorr. soc. med. chir., cit., Vol. V, pag. 3-13, Parma 1508. È una risposta a degli appunti stati fatti alla memoria precedente a so- stegno dei termini: Antelmintica diretta od indiretta. da lui proposti. Non enumera ulteriori casi di elmintologia. 217. Colla Luigi: Dell’ influenza che possono avere i vermi intestinali nella produzione del fenomeno di veder gialli i corpi bianchi; Giorn. soc. med. chir. Parma, Vol. I, pag. 285- 290, Parma 1806. — 475 — Un malato per tenia narrava che, oltre a disturbi numerosi e gravi, pro- vava anche annebbiamento agli occhi e che gialle apparivangli le cose bianche (foglio di carta). Ragiona sulle cause di tal fatto e stante il tempo remoto dacchè il paziente aveva presi degli antielmintici, l'A. lo considererebbe come fenomeno dell’ elmintiasi stessa. 218. Cologno Giuseppe: Istoria comprovante l’ efficacia della corteccia di melagrano contro la tenia; Aepertorio med. chirurg. di Torino per l anno 1823, pag. 500-503. Un agricoltore, d'anni 40 di Valle S. Nicolao, soffriva da tre anni di do- “lori al ventre nonchè disturbi nervosi (epilettiei). Fece diagnosi di elmin- tiasi fors' anche di Z'aenza solium. Amministrata una decozione di corteccia di radice di melagrano, dopo abbondante evacuazione di feci, espulse una tenia, ed il paziente non ebbe più a soffrire alcun disturbo. Riferisce poi come suo padre, medico nel luogo citato, collo stesso metodo curativo ottenne l'evacuazione di una intera tenia da una giovane di 16 anni. 219. Colueci Vincenzo: Sulla morte del Cysticercus cel- lulosae, lett. al Prof. E. Perroncito; Giorn. d’ Agricolt. ind. e comm. del Regno d’ Italia, ser. nuova, Vol. IV, pag. 179-182, Bologna 1877. Indotto dagli scritti del Perroncito e del Pellizzari fece sperimenti con carni panicate di porco, onde studiare la resistenza al calore del cisticerco, poter stabilire le norme sanitarie cirea la vendita delle carni stesse, e ri- cercare la maniera per riconoscere la morte del verme mediante 1 imbibi- zione carminica. Tali osservazioni furono dall’ A. fatte a Cittanova (Ca- labria). 220. Colucci V.: Della struttura normale di alcune parti del fegato e delle alterazioni anatomiche di quest’ or- gano nei buoi e nelle pecore per la malattia detta co- munemente Gachessia ictero-verminosa; Memor. Accad. d. scienze Istituto di Bologna, Rendiconti, pag. 92-95, An. 1881-82. Nella II parte passa in rivista gli Aut. che oceuparonsi delle alterazioni del fegato nella cachessia ed in particolare delle osservazioni del Bassi. Descrive per minuto le lesioni anatomo-istologiche dovute all’ azione dei distomi, epatico e lanceolato, conchiudendo col dire che esse lesioni nel fe- gato dei buoi e delle pecore, sono dovute ad epatiti interstiziali e ad angio- colite catarrale cronica. Indica poscia la provenienza dell'epatite, delle neoformazioni connettivali e ghiandolari ed il rapporto fra lo stato normale e patologico del fegato nella cachessia ictero-verminosa. — 476 — 221. Colucci V.: Note anatomiche, Brevi notizie sul Museo di Zootomia patol. della scuola veter. di Parma; tipogr. D. T'onietto, pag. 48, Modena 1889. Oltre le notizie di patologia veterinaria, sonvi spesso accennati gli elminti. Così parla dello Strongylus armatus in un aneurisma della mesenterica in un cavallo (pag. 18), dello S. ilaria nel polmone di pecora (p. 20), della Taenia botrioplitis nel gallo, della Spiroptera megastoma in tumori (pag. 27). Descrive (pag. 32-36) casi di immigrazioni dello strongilo armato nel lobo sinistro del fegato di cavallo, affetto da flogosi suppurativa, che ritiene in rapporto con aneurisma verminoso dell’ arteria mesenterica e di- scorre sulla probabile via seguita dal verme; trattando anche delle altera- zioni istologiche nella porzione lesa di esso fegato. 222. Comini Enrico: Epilessia riflessa da Taenia nana (T.Aegyptiaca); Gazz. degli ospit. An. VIII, pag. 174, 1887. Nelle feci di un bambino, d’ anni 9, di Gavirate (Varese), osservò uova di tenia nana. Espone la storia clinica ed i fenomeni nervosi presentati dal malato, che egli attribuirebbe al verme, e della cura antielmintica, che ebbe esito felice. Aggiunge altro caso in una bambina di tre anni. 223. Comini E.: Due casi di tenia nana, Caso di corea par- ziale parossistica riflessa; Gazz. medic. ital., lomb., pag. S4- 82, 1888. Ricordato quanto disse nel lavoro precedente, l'A. ritorna sulla sintoma- tologia presentata dai due pazienti da lui già osservati; aggiunge dati anamnestici e dice che il 2.° caso, visitato più tardi, lo trovò in ottima sa- lute e con feci immuni da uova di tenia. Invece nel 1.° esempio perduravano i fenomeni epilettici, sebbene nelle feci fossero scomparse le uova del cestode. Riflettendo all'importanza dell’elmintiasi riferisce la storia di un ragazzo, d'anni 11, di Varese, il quale colpito da corea parziale parossistica riflessa, guarì in seguito all'espulsione di circa 200 ossiuri, mediante la cura antelmintica, 224. Concato Luigi: Fchinococco del fegato; L’ Ebdomd. elin. di Bologna, N. 56, pag. 421-443; N. 57, pag. 449-452, 1863. Premesse alcune notizie relative a quanto era noto agli antichi, espone la storia di un tessitore, d’ anni 30, da Cesena, morto in pochi giorni nella clinica di Bologna. Riferita l’ anamnesi, passa alla necroscopia minuziosa che viene a spiegare i sintomi presentati durante la vita. Il fegato portava due tumori con- tigui nel lobo destro, pieni di idatidi, aleune grosse quanto un uovo di gallina, e che lasciavano un cavo il cui diametro trasversale era di 7 centimetri. 225. Concato L.: Echinococco del fegato; L’ £bdomadario clinico, N. 111, pag. 880-886, 1864. 4 — 477 — Ricordato quanto si riferisce al caso precedente, continua la storia clinica della cisti ovarica in ragazza di 18 anni, per passare alla necroscopia, la quale fece conoscere la presenza di enorme tumore che, originatosi al fe- gato, occupava tutto il quadrante inferiore destro e quasi tutto il superiore di esso lato, il quarto inferiore ed interno del quadrante superiore sinistro e la metà interna dell’ inferiore del medesimo lato. Descrive lo stato dei visceri addominali spostati da così vasto sacco e discorre del caso stante l’importanza clinica. 226. Concato L.: Sull’ anemia del Gottardo (lettera) vista clin. di Bologna, ser. NI, pag. 437-438, 1882. È una breve osservazione fatta al Dott. Pistone (V. N. 845) relativamente al suo modo di pensare riguardo all’ oligoemia dei minatori gottardiani. Il caso di cui si occupa l'A. è quello trattato dal Doti. Lava (V. N. 584). 227. Concato L. e Perroncito E.: L’anchilostoma negli operai anemici del Gottardo, Comunicaz. preventiva; Accad. di medie. Torino, 27 febbr. 1880; Compt. rend. Acad. d. sc. Paris, Tom. XG, pag. 619-620, 1880; Gaz. méd. de Paris, LI An., sér. VI, Tom. II, pag. 207; Arch. vétér. publ. è l Ecole d’Alfort, Tom. V, pag. 767-768, 1880. E un brevissimo cenno annunziante i primi tre casi di anchilostomotici provenienti dal Gottardo, 228. Concetti Luigi: Echinococchi della milza; Giorn. inter- naz. di Sc. med. An. II, pag. 247-260, Napoli 1880; L’ Indi pendente, Gazz. med. di Torino, An. XXXI, pag. 769-770, 1850. Premessi pochi cenni sulla storia dell’ echinococco e segnalato il difetto di notizie sugli echinocoechi della milza, riporta due casi occorsi nella eli- nica medica di Roma. 1.° Espone l’ anamnesi e l'esame obbiettivo di un uomo di professione argentiere, d'anni 33 da Terni, per far diagnosi di ciste da echinococco della milza. Praticate due punture del tumore, diedero liquido confermante la diagnosi. Ritornò alla elinica dopo qualche mese in stato gravissimo e vi morì. All’ autopsia trovossi pleuro-polmonite e peri- tonite subacuta. — 2. In barbiere, di 35 anni di Roma, fu pure fatta dia- gnosi di echinococeo della milza. Alla puntura sgorgarono 2600 erammi di liquido con uncini, ecc. Riprodottosi il tumore fu punto ancora due volte senza conseguenza ed il paziente guarì in breve tempo. 229. Concetti Luigi: Due casi di echinococco del fegato; Bull. della Soc. Lancisiana degli ospitali di Roma, fase. II, pag. 2-6, 1884. — 478 — Il primo caso riguarda una donna di circa 35 anni, morta per sincope appena entrata in ospitale. All’autopsia si rilevò enorme ciste da echinococco, che dalla faccia convessa del fegato saliva, attraverso il diaframma, ad occupare tutto il cavo toracico destro fino alla clavicola; il polmone era schiacciato e formava come una callotta alla parte superiore della ciste. Col caso di Gooch questo sarebbe il 2.° di cisti penetrate dal fegato nel cavo toracico. - Il 2.° caso fu osser- vato in bambino di 9 anni, il cui esame permise, con ogni probabilità di far dia- gnosi di cistedaechinococco. Infatti all’autopsia (essendo morto per irrefranabile emorragia di un alveolo dentale) si trovò una ciste da echinococco, grossa quanto un uovo di gallina, posta nel lobo inferiore del fegato, fra quello destro, la cistifellea ed il lobo dello Spigelio. Nota la rarità dell’echinococco nei bambini, 230. Concetti L.: Echinococco della pleura; £ullett. soc. Lancisiana cit., An. IX, pag. 39-42, 1889; (sunto in Spal- lanzani, An. XVIII, pag. 492-496, 1889. In farmacista, di 24 anni da Viterbo, creduto tubercolotico fece diagnosi di raccolta di liquido incistato nel cavo toracico destro e più precisamente di cisti da echinococco. Ciò fu confermato dalla puntura fatta con trequarti all’imbasso e all'infuori della mammella destra. La cura consecutiva fu lunga ed accidentata. Seguono considerazioni sull’ insorgenza del male, opi- nando che il suo primo punto d' inizio sia stata la pleura. 231. Consalvi Giuseppe: Il primo caso di anchilostomiasi nelle provincie meridionali del continente italiano; Gorr. inter- naz. delle sc. mediche, An. XIII, pag. 869-884; 1890. Premessi alcuni cenni sull’ anchilostoma in Italia, espone la storia di un uomo d'anni 33 di Casoli (Lanciano), località paludosa. Dopo 1’ anamnesi parla a lungo dell'esame microscopico delle feci. Menziona la cura fatta col timolo e colla genziana; aggiungendo delle generalità sul verme, sulla ma- lattia a lui dovuta, sulla eziologia, sui sintomi e sulla profilassi. 232. Conte Francescantonio: Caso di perforamento degli inte- stini da lombrici; 12 Morgagni, An. VII, pag. 451, 1865; Gazz. med. ital., Lombard., ser. V, Tom. IV, pag. 401, 1865; id. id. Stati Sardi, Vol. XV, ser. II, pag. 366, 1865. Una donna di 40 anni di Oria, soffriva vivi dolori all’ inguine destro con intumescenza ed infiammazione, siechè dopo due giorni spontaneamente si formò una apertura, che diede esito ad abbondante marcia. Tolta la medi- cazione, il giorno dopo, si videro tre lombricoidi nella ferita ed esplorata la fistola se ne estrassero altri due, vivi. Continuò il passaggio di essi vermi tanto da contarne 110 tra grandi e piccoli, nello spazio di un mese. L' ano : preternaturale si rimarginò dopo tre mesi. L'A. non sarebbe alieno dall’am- mettere che gli ascaridi avessero rorata la tunica intestinale. — 479 — 233. Conti Giacomo: La trichina; Bollett. del comizio agrario Guastallese, luglio 1879, N. 7, pag. 105-107, Guastalla 1879. È brevissimo cenno elementare sul verme, scritto in occasione della epi- demia di Ravecchia. Date poche indicazioni sull’ elminto ed aleune racco- mandazioni per prevenirne l'invasione, propone l’ esame microscopico delle carni suine e la cottura di quelle non ispezionate. Suggerisce norme sul- l'allevamento dei suini ed il sotterramento, o la cremazione dei maiali trichinati. 234. Conti Lodovico: Ciste idatigena del fegato, suppurazione della ciste, comunicazione coll’intestino, evacuazione della idatide, guarigione; Zo Sperimentale, An. XXXVII, tom. 52, pag. 413-420, Firenze 1883; LoMlett. delle cliniche, An. I, pag. 37, Napoli 1884. Un uomo, d'anni 60 di Prato, dopo grave e lunga malattia, che si esacerbò diverse volte, evacuò colle feci una ciste da echinococco della grandezza di una arancia, Dopo questo fatto l’ammalato si rimise e guarì. La narrazione è completata colia relazione di consimili casi descritti da autori stranieri. Cita inoltre due altri casi di echinococco del fegato in individui di Prato. * 235. Contini Antonio: Tre lombricoidi usciti dalla cavità di un semplice bubbone inguinale; Antologia medica del Brera, I sem., pag. 61-63, Venezia 1834; Schmides Jhrb. IV, 47. Un contadino d'anni 46 di S. Paolo d’Argon, aveva piccolo tumore allo inguine destro, che fattosi fluttuante ed apertosi, diede esito a molto pus. Dopo cinque giorni nella ferita apparve un lombricoide. Due altri ne usci- rono ad intervalli nei giorni susseguenti. Il malato lasciò l’ ospedale di Bergamo col seno fistoloso ancora aperto. Seguono brevi considerazioni cliniche sul caso. 236%. Consoli Gio. Batta: Osservazioni sugli ascaridi, Roma 1701. 237. Coppola Vincenzo: Perforazione d’intestino da lombrici ; Il Filiatre Sebezio, Giorn. di sc. med., An. XII, Vol. XXIV, pag. 129-151, Napoli 1842; Gazet. médic. de Paris, Tom. XI, pag. 192, 1843. Una fanciulla d’ anni 9 di Piedimonte d’Alife, da un mese soffriva dolori vivi, presentando tumefazione alla regione sinistra dell’ ombelico. Mutil- mente tentati i medicamenti locali sul tumore, che cresceva, lo si spaccò e vi si rinvennero dapprima. due ascaridi e poi ne furono estratti altri 4 più grossi e vivi. Stabilitasi una fistola stercoracea, a varie riprese — 480 — (sei mesi) uscirono oltre 100 lombrici, dei quali 18 in una sola giornata. L'Aut. spiega la perforazione coll’ ammettere una infiammazione insorta per la presenza dei vermi. 238. Corazza Luigi: Echinococco del polmone sinistro; £- vista ospit. di Bologna (Clin. Brugnoli); Bollett. sc. med. di Bologna, ser. V, Vol. VII, pag. 449-454, 1869. Un muratore, di 49 anni da Piumazzo, del quale riferisce l’ anamnesi, fu colto da tosse violenta e sputi con sangue. Segue l'esame somatico del paziente, la storia dell’ andamento del male e la necroscopia, eseguita dal Taruffi, il quale ricordò questo caso nel suo compendio, a pag. 561 Nota 1. (V. N. 1057). Trattavasi di echinococco semplice del polmone sinistro (lobo inferiore) con pleurite reattiva, gangrena, ecc. Seguono con- siderazioni di indole clinica e di anatomia patologica. 239. Corcenna Alfonso: Un nuovo parassita del porco; Gas- setta delle campagne 1575; La Salute, Giornale di Igiene popol. An. X, pag. 171, Genova 1875. Menziona la scoperta di Natterer dello Stephanurus (Strongylus) den- tatus Dies. nel porco del Brasile, trovato poi negli Stati Uniti e per ultimo a Sidney. — Stante la sua grande distribuzione geografica, l'A. mette sul- l'avviso gli allevatori onde difendano i loro porci, nonchè i commercianti perchè facciano attenzione ai lardi provenienti dall'Australia. 240. Corradi Alfonso: Se la Trichina spiralis contenuta nelle carni suine salate introdotta che sia in organismi vivi abbia capacità di riprodursi; Giorn. soc. ital. d’Iyiene, An. I, Vol. I, pag. 377-382, Milano 1879. In seguito ad esperimenti fatti, l'A. assicura che la trichina chiusa entro una ciste, qual è nelle carni salate (lardo e presciutto), non è più in grado di propagarsi negli animali. Occorrono per altro nuovi studì essendo l’ ar- gomento molto oscuro. 241. Corvini Lorenzo: La trichiniasi, Relazione al Cons. prov. di Sanità in Milano; Giorn. La Lombardia, 10 feb- braio 1879. Relazione seritta dietro incarico del Consiglio provinciale sanitario, in vista della malattia sviluppatasi a Praga ed a Brunn. Dopo una breve storia, accenna all’immunità dell'Italia. Descrive il verme, la malattia che ne deriva e suggerisce la opportuna profilassi. 242. Corvini L.: Influenza dei parassiti nella produzione delle malattie, Discorso inaug., 5S pag. 3.° (1 tav.), tipogr. Zanaboni Milano, 1374. — 481 — Ricorda le idee degli antichi sui morbi, parla delle cause di essi ed in ispecie dei parassiti vegetali ed animali. Indica i primarî Aut, che se ne occuparono, dà la divisione dei parassiti e, riassunte le notizie principa- palissime sui fitoparassiti, passa ai zooparassiti e per sommi capi dice degli elminti di animali domestici e dei loro organi più colpiti. Aggiunge un caso di filariasi nell'occhio destro d’un cavallo, parlando dei sintomi, dello stato presente e dell'operazione felicemente riescita. Descrive e disegna il verme che riporta alla /. papiltosa ed elenca gli Aut. che già descrissero casi consimili, fra cui i connazionali, Ercolani e Panizza. Il resto del discorso riguarda un acaro ed esprime voti perchè si studî l'argomento importantis- simo della parassitologia veterinaria. 243%. Corvini: Relazione intorno all’ uso delle carni di ma- iale infette da panicatura per alimentazione dell’ uomo, Mi- lano 1875. 244. Costa Achille: Di alcuni crostacei degli Acalefi e di un Distomeo parassito; Rendic. R. Accad. Sc. fis. e matem. di Napoli, An. III, fasc. 4, pag. 86-91, 1864. Descrive un trematode vivente nei Beroidei, indicandolo come nuovo col nome di Macrurochaeta acalepharum e dimostra trattarsi di una forma di cercaria (Si tratta della Cercaria setifera Mull.). 245. Costa A.: Tristomum coccineum, con critiche osservazioni intorno alle specie di questo genere; Diario del- 8. congresso degli scienziati italiani, N. 6, pag. 54, 1846. A quanto era noto aggiunge qualche indicazione sull’ anatomia di questo trematode. Non tutte però in oggi possono essere ammesse, come sarebbe quando parla di un epate, di reni, di cuore in esso verme. 246. Costa Felice: Echinococco del fegato, voluminosa ciste operata coll’ incisione in due tempi; Congresso medico di Pavia 1887; Genova, tipogr. Giminago, 1888. Trattasi di una donna pistojese con echinocoeco al fegato; ne fa la storia clinica e la diagnosi; descrive l’aito operativo col termocauterio e riferisce sulla cura consecutiva. È lo stesso caso più tardi operato dal Caselli (Vedi Cuneo G., N. 261). 247. Costa Oronzio Gabriele: Entozoa trovato entro le ovaje dell’ Uranoscopus scaber, Nota; Ann. Acc. aspiranti natur. di Napoli, Vol. III, pag. 76-80, Napoli 1845-46. Rammentando gli errori che si hanno relativamente ai vermi esprime il desiderio che l’elmintologia venga studiata di più. Descrive, con grossolana Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 31 — 482 — anatomia, il verme rinvenuto nelle ovaje del pesce succitato, accenna alla sua viviparità e propone il nome di Philometra reticulatum. Menziona altro verme da lui raccolto nei testicoli, o /atti, del Serranus scriba, senza altro cenno. (È certamente l’Iehthyonema globiceps, stato già trovato a Napoli dal Rudol]phi nello stesso pesce. 248 *. Cotunio Domenico: Opera postuma, cura et studio Petri Ruggiero nunc primum edita, Neapol. 1880-51. Nel terzo tomo sonvi raccolte molte osservazioni sui vermi umani. 249. Crespi Tommaso: Della T'aenia, Dissertazione inaugu- rale, tipogr. Fusi, 60 pag., Pavia 1847. Riguarda la struttura, fisiologia, riproduzione e genesi della tenia del- l’uomo. Aggiunge la parte medico-terapeutica del cestode molto in esteso, però non vi è indicazione corologica, nè relazione di casi speciali, eccezione fatta dell’asserzione che lui stesso ne fu affetto. 250. Crety Cesare: Intorno ad alcuni cisticerchi dei rettili, Nota preventiva; Lollett. soc. natural. di Napoli, ser. I, Vol. I, ag. 89-92, 1887; Atti R. Accad. medica di Roma, An. III D 9 ? È) ser. II, 1886-87. Descrive cisticerchi nel peritoneo dell’ Ascalobotes mauritanicus che chiama Cysticercus megabothrius. Altra forma riscontrò nell’ Elaphis quadrilineatus, che pure ritenne nuova e la disse C. dithyridium. Aggiunge particolari anatomo-istologici sul tegumento, sulle ventose e sull’origine di queste. Pensa che i due cisticerchi completino lo sviluppo negli uccelli rapaci. 251. Crety C.: Note morfologiche intorno al Solenophorus megacephalus, Comunicaz. preliminare; Bolleti della soc. dei natural. in Napoli, ser. I, An. II, pag. 126-130, 1888. Descrive anatomicamente il tegumento, gli strati muscolari ed il sistema nervoso, con esemplari raccolti in diversi Pithon e Boa. 252. Crety C.: Ricerche anatomiche ed istologiche sul Gen. Solenophorus Grepl., Memor. R. Accad. Lincei, Ser. 1V, Vol. VI, pag. 383-413 (2 tav.), Roma 1889. È il lavoro generale, di cui fece menzione nella nota precedente, Premessi alcuni cenni storici sui solenofori, fa una minuta descrizione anatomo-isto- logica e topografica dei varii organi del S, megalocephalus, occupandosi in particolar modo del sistema nervoso. 254. Crety C.: Sopra alcuni cisticerchi di una foca (Mona- chus albiventer Gray) BoVett. soc. dei natural. di Napoli, An. IV, Vol. VI, ser. I, pag. 106-108, 7 — 483 — Cisticerchi allogati nei muscoli della foca del Senegal. Li descrive consi- derandoli quali Cysticercus cellulosae. Elenca gli ospiti nei quali fino ad oggi fu trovato detto cisticerco, concludendo col dire che il suo caso resta il primo di teniade nelle foche. Gli esemplari appartengono al British Museum. 255. Crety C.: Contribuzione all’ anatomia del sistema mu- scolare e nervoso del Dibothriorhynehus Benedenii (7. tenvis), Nota prelimin.; Bollett. soc. natural. in Napoli, ser. I, Vol. IV, An. IV, pag. 39-44, 1890. Nel Dibothriorhynchus tenvis V. Ben. (T. gracilis Dies.) che egli indica col nome di D. Van Benedenti, descrive due strati di muscoli, ed il sistema nervoso, tanto dello scolice che delle proglottidi. Nelle conclusioni si avvi- cina alle osservazioni del Lang e del Pintner. 256. Crety C.: Cestodi della Coturnix communis Bon.; Bollett. dei Musei di Zool. e di Anat. comp. dell'Univers. di Torino, Vol. V, N. 88 (4 tav.), 1890. Parla della 7'aenia circumvallata Krabbe e della 7°. infundibuliformis Goeze, inoltre deserive due nuove specie che denomina Zaenia nigropunc- tata e T. pluriuncinata. 257. Crispo Manunta: Caso di totale espulsione di tenia colla decozione del kousso d’Abissinia; Giorn. AR. Accad. di medi- cina di Torino, Vol. XLV, pag. 223, 1862; Ann. univ. di medic., pag. 79, 1863. L'A. nel 1853 in Sassari riesci a liberare coll’ accennato antelmintico un tenioso che da lungo tempo era disturbato dal verme, Si dilunga a parlare del modo di amministrare tale medicamento. 258 *. Cristin Almerico: Della cachessia acquosa o marciaja delle pecore, Napoli 1854. 259. Crosio Luigi: Altro fatto della virtù tenifuga del kousso e suoi fenomeni dinamici di assorbimento, Storia; Gazz. medica ital, Lombard., ser. III, Tom. IV, pag. 14- 13, 1853. Una artigiana di 25 anni, già all’ età di 5 anni aveva cacciate cucurbitine colle feci, il che cessato riapparì nella pubertà. Furono tentati molti rimedî, ma senza frutto, finchè fatto uso del kousso si ebbe l’ espulsione di lunga catena di verme, privo però della testa. L'uso del farmaco provocò gravi disturbi alla malata. A lungo intrattiene sull’ azione fisiologica del kousso nell’ organismo umano, e spiega la sintomatologia consecutiva alla presa dell’antelmintico, — 484 — 260*. Crossini Stefano: Della tenia nel corpo umano. 261. Cuneo Gerolamo: Cenni statistici e corologici sull’echi- nococco dell’uomo; Studi fatti nel laborat. di zool. Univers. Genova nel biennio 1889-90; tipogr. Bizzoni, Pavia 1801. Avendo trattato di un caso di resezione del fegato per cisti da echinococco, operata dal Prof. Caselli, raccolse il ricco materiale bibliografico (163 cita- zioni) sull’ echinococco dell’uomo in Italia. Tenne conto delle indicazioni riportate nelle dette pubblicazioni riguardo al sesso dell'ospite, all’età, alla localizzazione nei varir organi del corpo umano ed alla distribuzione nelle varie regioni italiche, esponendole in prospetti speciali. La paziente è la stessa che fu argomento dello scritto di F. Costa (V. N. 246). 262 *. Curtius Bartholomeus: Lettera intorno all’ aria et ver- miciuoli se cagioni della peste, 1720. 263. D'Adda: Enorme tumore idatigeno sorto nella fossa iliaca sinistra, guarigione; Bollett. delle cliniche, An. II, pag. 180-181, Napoli 1885. Un macellajo, d'anni 40, da 18 anni si era accorto di un tumore al ventre già grosso quanto un uovo di gallina. L’anamnesi nulla diede da indicarne l’eziologia del parassita. Sette anni prima della storia dettata dall’ Aut. il tumore eguagliava la testa di un feto; ma per urto ricevuto seomparve, per ripresentarsi ben presto e giungere alle dimensioni della testa di un adulto. Premesso l’ esame del malato, riferisce della puntura esplorativa e di quelle successive con grosso trequarti, le quali diedero uscita a molto liquido e molte vescicole, o cisti. La cura durò a lungo, ma la guarigione fu completa, giacchè l' operato anche dopo un anno stava benissimo. 264. Dalan G. B.: A proposito di un caso di Cysticercus bovis; Za pastorizia del veneto, An. IV, pag. 113-114, Udine 1SS6. La redazione del giornale aveva riferito il caso del Generali (V. N. 482) e quanto aveva detto il Perroncito, e ciò diede occasione all’ A. di scrivere questa breve lettera, nella quale rende noto come nove anni avanti egli avesse fatto sotterrare un manzo, perchè disseminato di cisti ovoidali, grosse quanto una media lentiechia e sparse ovunque pel corpo, ma principalmente ai glutei ed al cuore, 265. Dall’Olio Giambattista: Sopra una straordinaria affezione verminosa, Mem. 1.°; Memorie di matem. e di fisica della soc. ital. delle sc., Tom. XI, pag. 158-172, Modena 1804; Mem. 2.*; /d., Tom. XII, Part. II, pag. 347-360, Modena 1805. — 485 — Nella memoria 1.° parla di una forte ascariasi alla quale egli stesso andò soggetto. Emise dalla bocca 9 o 10 ascaridi la prima volta, poi 450 in altri quindici giorni e 71 in una sola giornata, Segue lunga narrazione de’ suoi tormenti e delle cure antielmintiche subìte; in particolar modo di quella con decozione di tabacco. Nella 2. memoria, ricordando che aveva fatte esperienze sulle proprietà antelmintiche della decozione predetta, riporta una lettera del Brera favorevole a tal farmaco e poi tratta della vivi- parità dei vermi e della generazione spontanea, cui presta fede, riferendosi agli scritti del Brera, dello Zamponi, di Carlisle, del Castiglioni e del Gautieri. 266. Danesi: La trichina e la trichinosi, (traduz. di Laborde e Dassy); Giorn. L’ /mparziale, An. XI, ser. II, pag. 212-213, 204-255, 1881. Espone alcune norme igieniche per prevenire la trichinosi; cita il numero delle cisti di trichina che si possono trovare nelle carni. Dice dei segni per conoscerla, ossia dell'esame delle carni infette, e brevemente tratta della sintomatologia, della diagnosi e della cura. 267. D'Antona Antonino: Una modificazione alla cura opera- tiva delle cisti di echinococco del fegato; Archiv. ed Atti della soc. ital. di chirurg. (Congresso di Genova), An. IV, pag. 143-160, Genova 1888. Riunisce la storia di sei casi da lui operati nella sua clinica, aggiungen- done un settimo operato ad Aversa. A lungo descrive gli atti operativi e fa ampia discussione dei varii metodi chirurgici. I casi sono i seguenti: 1.° Con- tadino d'anni 27 di Nola, con ciste al fegato suppurata, guarito; 2.° Scal- pellino di 44 anni da Trinitapoli, con ciste come sopra, guarito; 3.° Prete di 43 anni di Canale del Serino, idem, guarito; 4.° Impiegato d’anni 30 di Napoli, con ciste all’ ala piccola del fegato, guarito; 5. Marinajo di 28 anni di Sorrento, per ciste del fegato apertasi nel torace, guarito; 6.° Stu- dente d’ anni 27 di Alberona, per ciste suppurata del fegato, morto dopo 12 giorni; 7.° Donna d’ Aversa, con ciste del fegato, operata în eatremis, morta. 268. D'Antona A.: Lezione d’apertura della clinica chirurgica di Napoli, Cura delle cisti da echinococco del fegato; Gazz. 4. ospitali, supplem. Rivista clin. Univ. di Napoli, An. IX, N. 12, pag. 92, 1888. Nel biennio eseguì otto operazioni sul fegato per echinococco, tutte seguite da guarigione, meno una. Di essi però non sonvi le storie particolareg- giate, ma sono riportate in un prospetto, e vennero illustrate in pubblicazioni speciali. — 486 — 269. D'Antona A.: Due casi di cisti da echimococco del fegato, operati col metodo dell’autore; Gazz. degli ospit., supplem. cit., N. 6, pag. 4445, 1888. Il primo riguarda uno studente d’ anni 27, d'Alberona, del quale si dà la anamnesi e l'esame somatico. Operato, dietro diagnosi di ciste da echino- cocco del fegato suppurata, sebbene in condizioni gravissime, lasciò la clinica, ma morì in capo a dodici giorni. — Il secondo è un impiegato d'anni 30, da Napoli, pel quale dietro l’ anamnesi e l’ esame potè diagnosticare cisti da echinococco del fegato (ala piccola). Operato, dopo una cura consecutiva il paziente fu rilasciato in buone condizioni (V. N. 267). 270. D'Antona A.: Cisti da echinococco; Gazz. degli ospitali, supplem. cit., An. X, N. 414, pag. 82-85, 1834. Storia clinica di una contadina d’ anni 27, da Bellosguardo, della quale si dà l’analisi delle orine, l'esame somatico e si fa diagnosi di ciste da echi- nococco del fegato. Praticata la puntura, col grosso trequarti D'Antona, uscirono tre litri di liquido e si fece lavaggio con sublimato (*/s000); tubo a fognatura e medicazione per occlusione al jodoformio. Cita altro caso in uno studente d'anni 14, di Trapani, del quale parlò il Bruno (V. N. 181). 271*. D'Antonio Giosuè: Brevi cenni sulla trichiniasi dei suini; Napoli 1865. 272. D'Antonio G.: Fistola stercoracea spontaneamente gua- rita; Z{ Morgagni, An. XVI, pag. 665-667, 1874. Un bracciante, di 54 anni, da Palmoli, dopo pochi giorni di sofferenze, si accorse di un tumore, grosso come una noce, alla regione inguinale sinistra, che tosto si infiammò. Durante questo tempo, in seguito a purghe, espelleva dei lombricoidi. Praticata 1’ oncotomia, insieme a molto pus, ne uscì un lombricoide, seguito da altri nei giorni susseguenti, in modo da darne un totale di 22 vermi in 12 giorni. Adottati una medicazione compressiva e decubito dorsale 1’ infermo guarì perfettamente in due mesi. 273. Dardel A.: Sulla frequenza della tenia in’ Savoja: L’ Imparziale, An. VIII, 1868, pag. 388-392, 422-429, 487-497; Giorn. R. Accad. di medic. di Torino, An. XXXI, ser. III, Vol. VI, pag. 53-58, 112-120, 225-228, 294-298, 352-357. Dimostra essere frequenti i cestodi umani in Savoja e riporta le osserva- zioni del Berthoius sulle larve del botriocefalo nei paesi lacustri. Dopo aver esposti i caratteri del botriocefalo, la sintomatologia e la terapia, che vi sono ampiamente trattate, registra dodici proprie osservazioni cliniche, che riguardano il botriocefalo e la Taenia solium. — 487 — 274. De Amicis T.: Tre nuovi casi di Cysticercus cel- lulosae nella cute umana diagnosticati sul vivente; Giorn. internaz. delle scienze mediche, VII, pag. 145-161, Napoli 1885. I. In un giovane d'anni 27, di Napoli, si riscontrarono, massime agli arti, ben 56 cisti sottocutanee del verme — II. In un giovane d’anni 29, d’Avel- lino, si trovarono cisticerchi alla cute della regione ombelicale. — III. Altro giovane d'anni 17, di Salerno, con tumore alla fronte. Alla descrizione di questi casi segue una lunga discussione sulla panicatura, specialmente cu- tanea, dell’uomo e degli animali, seguita dalla relativa diagnosi e prognosi. 275. De Bacounin Alexandre: Mémoire sur les Gordius d’eau douce des environs de Turin; Mémoires de Acad. Roy. des sc. de Turin, pag. 23-42, tav. XII, An. 1788-89. Dopo indicazioni generali si occupa di dettagli anatomici, dei costumi e della tenacità di vita, anche in presenza di sostanze diverse. Parla dei modi di riproduzione senza però far cenno di sistematica e delle specie osservate. A pag. 34 riferisce poi alcune esperienze fatte sopra sè stesso relative al parassitismo dei gordii, il cui risultato fu al tutto negativo. 276. De Bonis Teodosio: I parassiti del corpo umano in rap- porto con le alterazioni locali e generali dell’ organismo, 11 conferenze, 226 pag., 2 tav., Napoli 1876. Nelle prime conferenze tratta dei parassiti vegetali, ma nelle altre diffu- samente parla dei principali vermi umani, sotto il punto di vista clinico patologico. Non sonvi però osservazioni di casi speciali. 27%. De Capitani Naborre: Sulla trichiniasi suina: Giorn. di medicina veterin., pag. 467, 1868-69. È una compilazione sulle cognizioni più importanti a conoscersi dai me- dici veterinari relativamente al verme ed alla malattia. 278. De Capitani Naborre: Sulla gramigna nei majali, brevi cenni; Bullett. d’ Agricoltura, An. IX, pag. 113-116; 130434; 138-189; 275-276; 285-286; 388-390; 433-434, Milano 1875. Nota un forte aumento di suini panicati occorsi in quel tempo al macello di Milano; indica la causa del male, dichiara i sintomi mai certi e parla degli espe- rimenti sullo sviluppo del verme, descrivendo poscia l'andamento della malattia e la sua genesi. Discorre della metamorfosi dei cestodi ed in particolare della T. solium, causa della panicatura, dell'uovo, del cisticerco, del verme adulto, nonché delle esperienze fatte, con pieno successo, per ottenere la tenia nell'uomo ed il cisticerco nel majale. Dichiara impotente la terapia contro la grandine, e si dilunga sulla profilassi da seguirsi dagli allevatori e sopra quella per l'uomo. Tratta poi sulla resistenza del cisticerco al calore e sulla cottura delle carni. — 488 — 279. De Capitani N.: Un caso di Cysticercus bovis al pubblico macello di Milano, Za clinica veterinaria, An. XIII, (ser. II, An. III) pag. 246-248, Milano 1890. Presso un macellaio dei sobborghi osservò in una vaccina delle cisti che al microscopio verificò di cisticerco inerme; ne raccolse sei o sette. Asserisce essere il primo caso stato riscontrato al macello pubblico di Milano; cita altri simili dovuti a Perroncito, Carità e Brusaferro in Torino, a Ferrarini a Ferraguti in Modena, a Dalan in Udine e al Trevisan in Venezia. Seguono considerazioni sulla varia frequenza del cisticerco della cellulosa e di quello del bue. 280. De Cristoforis Malachia: Caso di echinococco del fegato. Relazione sanitaria mensile sull’ ospitale maggiore di Mi- lano, Gennaio 1873; Ann. univers. di medicina, Vol. GGXXIII, 1873. Relazione, scritta dal Dott. Zuffi, in cui si da la. storia di una donna, d'anni 38 da Trento e servente da tre anni a Milano. Entrò nell’ ospitale per gonfiore rilevante all’ epigastrio ed ipocondrio destro. Si diagnosticò cisti (tre). epatiche, confermato da puntura esplorativa, che diede uscita a pus, uncini e corpuscoli calcarei di echinococco. Operata con trequarti, si ebbero litri 1'/, di liquido, e poi si praticò una contrapertura fra 1’ 11. e 12.8 costa che lasciò sgorgare 5 litri di marcia e cisti. Seguirono injezioni di acido fenico (mal tollerate), di jodio e di nitrato d’argento e 1’ inferma guarì in 4 mesi. L'A. fa notare l’importanza dell’ aver tentato il processo operativo, allora poco accetto e risponde alle osservazioni fattegli dai Dott. Castoldi, Tassani e Visconti. 281. De Filippi Filippo: Descrizione di nuovi entozoj in alcuni molluschi d’acqua dolce; Bibliot. italiana; Tom. LXXXVII, An. XXII, pag. 333-340, 1 tav., Milano 1837. Descrive il gen. Diplodiscus del Planorbis nitidus, il n. gen. Redia e diversi altri trematodi, tutti di gasteropodi dei dintorni di Pavia. 282. De Filippi F.: Metamorfosi degli animali inferiori; Gaz- setta medica di Milano, Tom. VI, (Estrat., tipogr. Ghiusi, 14 pag. 8.°, Milano 1847). Riferisce sui lavori del v. Siebold e dello Steenstrup e per quanto riguarda i vermi accenna soltanto ai primi studî che si conoscevano sulle cercarie. 283. De Filippi F.: Sull’ origine delle perle; IZ Cimento, Ann. I, pag. 429-437, Torino 1852; MwMler's Arch., pag. 251, 1556. — 489 — Ricordate le opinioni antiche, le osservazioni di Chemnitz e d’Olivi e gli sperimenti di Linneo, descrive le varie perle e la struttura della madre- perla. Parla dell’ azione dei corpi stranieri e delle ricerche fatte in propo- sito (Stenone, Redi, Bournon, Blainville). Accennata all’ idea di Home espone le sue ricerche su perline libere o fisse nelle Unioni e nelle Anodonte; e dice che la frequenza di perle nella stessa specie di anodonte prese in località di- verse non è eguale. Trovò ricche di perle le bivalvi di Racconigi, povere invece quelle di Lombardia, Colla frequenza di perle nelle anodonte di Rae- conigi trovò una specie di elminto che riporta al Distomum duplicatum Baer. Verificata tale coincidenza, osservò che nueleo delle perle erano avanzi di piccoli distomi (meglio cercarie), il che verificò anche in perline isolate, sebbene meno chiaramente ; sicchè conchiude dicendo che l'essere organiz- sato formante il nucleo delle perle è un elminto. Accenna alle specie di bivalvi più o meno perlifere dei vari paesi, che riterrebbe in rapporto colla distribuzione dei distomi, nonchè colla stagione. Suggerisce per ultimo ten- tativi per la perlificazione, mediante la diffusione dei vermi che secondo lui divengono centro delle perle. 284. De Filippi F.: Mémoire pour servir a l’histoire géne- tique des Trématodes; Mem. R. Accad. delle sc. di Torino, II ser., Vol. XV, pag. 331-358 (2 tav.), Torino 1855. Premette la storia delle cercarie e delle forme che ad esse si avvicinano, dandone i caratteri più salienti. Deserive minutamente, con indicazioni del- l’ habitat, le Cercaria microcotyle, C. vesiculosa, C. macrocerca, C. gibba, C. echinatoides ed il Distoma Paludinae impurae. 285. De Filippi F.: Deuxiéme Mémoire c. s.; ibid., XVI, pag. 419-442 (2 tav.), Torino 1855. Continua collo stesso sistema lo studio sulle cercarie ed aggiunge nuove ricerche sulle Cercaria armata, C. virgula e C. coronata. Parla inoltre dei Amphistomum subclavatum, D. Buccini mutabilis, D. renale, chiu- dendo il proprio lavoro con considerazioni generali sullo sviluppo delle cer- carie. : 286. De Filippi F.: Troisieme Mémoire c. s., avec une Note sur la formation des perles; 204. XVII; pag. 201-252 (3 tav.) 1857, Torino 1859. Nuove cercarie vengono illustrate e sono: Cercaria triloba, C. agilis, C. lophocerca, C. micrura, C.cristata, C. tuberculata, C. Coni mediter- ranei, C. vesiculosa, Tetracotyle, e Distomi non ancora sviluppati: D. Pa- Iudinae impurae e D. Planorbis carinati. Dopo aver ragionato sulle forme larvali dei trematodi, ritorna sulla sua opinione, che a nucleo delle perle nelle anodonte si trovi un parassita allo stadio larvale, o le sue uova (Distomum duplicatum, D. tereticolle). — 490 — 287. De Filippi F.: Nouvelles observations sur le dévelop- pement des Trématodes; Ann. des se. nat. (Zool.), IV sér., Vol. II, pag. 111-413, Paris 1854. Distingue due tipi di cercarie, quello rappresentato dalla 0. armata, l’altro dalla C. cehinata; e forse ne dovrebbe aggiungere un 3.° (C. fur- cata). Espone i caratteri di essi tipi; considera come cercaria il suo Di- stoma virgula; fa distinzione fra sporociste e redia; parla della redia del Lymnaeus palustris, della quale già parlò il Siebold; considera il Diplodiscus Diesingii quale larva dell’Amphistomum subelavatum, trovato nel Treiton punctatus. 288. De Filippi F.: Quelques nouvelles observations sur les larves des Trématodes; Ann. d. sc. nat. (Zool.), l'om. VI, ser. IV, pag. 83-86, Paris 1856; Ann. of nat. hist., II ser., Vol. XX, pag. 129-132, 1857. Si occupa di nuove indagini sulle larve di trematodi raccolte nei gaste- ropodi dei dintorni di Torino (Paludina, Lymnaeus, Planorbis, Valvata, ecce.). 289. De Francesco Eugenio: Caso clinico di ulcera perforante dello stomaco con tumori.di Spiropterasanguinolenta; Giorn. delle razze di anim. utili ecc. Vol. I, ser. III, pag. 296-307, 1872; Repert. f. Thierheik. 33 Bd., p. 77, 1872. Un cane setter, affetto da cimurro, poi da gastrite e da emissione di sangue per la bocca e per lano, morì per peritonite. Al reperto necroscopico trovò pleuro-polmonite e due tumori alla regione cardiaca dello stomaco contenenti numerose spirottere. Tratta dell’ ulcera dello stomaco negli animali, della sua patogenesi, della sintomatologia ; aggiungendo indicazioni sulla spirottera, della quale distingue sei specie e ne indica i caratteri, per parlare in par- ticolare sulla frequenza della S. sanguinolenta. 290. De Hieronymis Taddeo: Tre cisti da cisticerco del cer- vello, Contributo allo studio della diagnosi di sede nelle le- sioni del centro ovale; La Riforma medica, An. II, N. 124 pag. 740-741, N. 125 pag. 746-748, N. 126 pag. 752-753 (6 fig.), 1887. Relazione necroscopica di una donna d’anni 42, È premessa l’anamnesi, rica- vata dalla storia cubiculare, la descrizione dell’ epilessia parziale, cui andò soggetta la donna negli ultimi anni di vita. Alla dissezione del cervello trovò un tumore che stava nella parte centrale, anteriore e posteriore e nella frontale posteriore del centro ovale, (denominaz. Nothnagel), o occupante i — 491 — fasci parietali, frontali e pedicolo-frontali, secondo Piters. L'A. indica con tutta precisione la topografia del tumore e la sua conformazione, risultante cioè di 4 piecole cisti, verificate di cisticerco celluloso. Segue minuto esame istologico delle cisti madre e figlie e discute sul modo col quale il paras- sita potè arrivare in quel posto. Il lavoro termina con lunga dissertazione di carattere clinico. ® 291. Dell'Acqua Felice: Sulla trichina del Dott. Schivardi, Articolo bibliografico: Annali univ. di medic., Vol. CXGVI, ser. IV, Vol. LX, pag. 652-658, Milano 1866. È un dettagliato riassunto del lavoro dello Schivardi sulla trichina (V. N.956), pubblicato in forma scientifico-popolare. Sono aggiunte alcune indi- cazioni igieniche dallo stesso Dell'Acqua, 292. Dell'Acqua F.: Le trichine e la trichinosi; Giorn. L’Iyea, An. VII, pag. 113-422, 129-134, Milano 1869. A proposito dei casi di Ravecchia, lA. riporta la storia della trichina, la circolare del Dott. Beroldingen, e cita varì scritti di autori nostri sul- l'argomento; aggiungendo le indicazioni igieniche, o profilattiche da seguirsi onde evitare i pericoli di invasione. 293. Della Rovere: Tumore verminoso in un cane, dovuto 2 a strongilo; // medico veterinario, Giorn. teor. prat., ser. II, An. IV, pag. 455-457, Torino 1865. Ricordati i due casi dovuti al Leblane (Cliniq. vétér. 1862, 1863) ne descrive un altro osservato ad Asigliano in grosso cane spagnuolo, Una ulcera imbuti- forme, grande quanto un centesimo, e posta a sinistra della base della coda, fu susseguita da tumore, molle dapprima e poi duro, che poco a poco si portò verso il glande. Ingrossatosi quanto un uovo di gallina, se ne fece l’ablazione e tro- vossi nell’interno un liquido limpido con un verme, lungo 2 pollici e che ritenne strongilo. Spiega l'emigrazione per le iniezioni fatte nell’ ulcera primitiva. 293 A. Dal Torre Filippo: Riflessioni intorno alla genera- zione dei vermi ordinarî (lettera nella quale con nuove in- gegnosissime ecc.); in Nuove osservazioni ed esper. ecc. del Vallisnieri, pag. 35-50; Padova stamper. Manfrè 1713. In risposta all'opera del Vallisnieri discute varî punti di essa, appoggiando però le vedute dello stesso. Tratta in ispecial modo della trasmissione dei vermi dalla madre al figlio, e fa discussioni sull’ influenza che il timore ha nel produrre i vermi. A questa lettera risponde non meno prolissamente il Vallisnieri (id. id., pag. 50-71). 294. Delle Chiaje Stefano: Compendio di elmintologia umana, 4°, con 10 tav. Napoli 1825; 2.° ediz., con 16 tav. Napoli — 492 — 1833; 3.8 ediz. Venezia 1835. — Elmintologia umana, ossia trattato intorno agli entozoi ed ai morbi verminosi ecc., Napoli 1844; 5.* ediz. per cura del Dott. Vincenzo Delle Ghiaje, accresciuta ecc. con cinque dissertaz. elmintologiche. Napoli, tipogr, Vaglio, XL, 352 pag. 6 16 tav. 3.°, 1856. Premette cenni storici della elmintologia e passa poi in rassegna i vermi dell’uomo. Tratta dell’origine, propagazione, vita ed anatomia degli elminti. La sintomatologia, gli effetti prodotti dalla loro presenza, la terapia in ge- nerale pei vermi e quella propria a ciascuno di essi, sono ampiamente svolti. Illustra alcuni casi speciali di acefalocisti alla vescica, al fegato e riporta la relazione del Lucarelli sul Tetrastoma renale. 295. Delle Chiaje S.: Riflessioni sulla Z'aeria umana ar- malta; Atti R. Istituto d’ incoraggiam. alle sc. nat. di Napoli, Tom. IV, pag. 159-184, Napoli 1828; Mem. sulla Storia e Notomia degli Anim. s. vertebre ecc., Vol. I, p. 139-181, Tav. XI, XII, Napoli 1823. Similmente ad altri autori suoi contemporanei egli descrive come apparato digestivo della tenia il sistema escretore; passa ad illustrare gli organi riproduttori e aggiunge in ultimo delle considerazioni mediche sulla guari- gione della tenia senza l’ uscita della testa. 296. Delle Chiaje S.: Lettera medica seritta al Prof. Lanza sul tricocefalo disparo ausiliario del cholera asiatico osser- vato in Napoli; tipogr. Tramater, 29 pag., Napoli 1836; Isis, pag. 557, 1843. Considera il tricocefalo come « fautore di predominante complicanza del colera ». Premette la storia della rarità di questo verme in Italia, ne riven- dica la scoperta al Valsalva ed al Morgagni, ne fa la descrizione ed investiga sul modo di sua comparsa in Napoli. Seguono capitoli sulla patogenia, eziologia, semiotica e terapia del verme. 297. Delle Chiaje S.: Presenza del Polystoma sanguicola nel sangue umano; Osservatore medico di Napoli, 1834; IL Progresso delle scienze, Vol. XI, an. IV, pag. 76-90, Napoli 1835; Isis, 1843, pag. 51 (Polystomum venarum); Med. Chir. Rew., Londra 1838; Froriep's N. Nat., Bd. 4, N. 82, p. 245-246, 1837; Opuscoli fisico-med., Part. IN, Napoli 1858 (Ricerche intorno l’esistenza del polistoma nel san- gue umano). — 499 — Dimostra dapprima come nel sangue possano vivere dei parassiti; e poscia ricorda gli autori che parlarono di vermi nel sangue, citando in particolare l'osservazione del Treuiler (1824), nonchè il caso del Folinea di un giovane che vomitò sangue, nel quale si trovarono i vermi in questione. Aggiunge di altro giovane emottoico, pure in cura del Folinea (1838), nel di cui sangue si raccolsero tre polistomi. Fatte alcune considerazioni sulla presenza di questo verme nel sangue, ne dà la descrizione. 298. Delle Chiaje S.: Memorie su la Storia e la Notomia degli animali senza vertebre del regno di Napoli, Vol. I-IV, Napoli 1841. Nel volume II (1825) a pag. 225, parla di un 7rzcocephalus acetabularis . dell'Argonauta argo, che altro non è se non l’ectocotile. Nel Vol. IV (Memorie sui cefalopodi) a pag. 53, cita varî entozoi, quali: Scolice hilobato, monostoma del polpo, distoma del polpo, filaria del loligo, cisticerco della sepiola, Ascaris Todari (pag. 200), Monostomum Octopodi e Bothrioce- phalus Loliginis; specie tutte molto dubbie. A queste memorie è unita anche quella già citata: Riflessioni sulla tenia. — Del Prato Pietro: V. Rivolta S. 299. De Marchi Antonio: Sul meccanismo del curioso feno- meno della giravolta che di frequente accompagna la verti- gine idatiginosa. / medico veterinario, Giorn. teor.-prat. R. scuola veterin. di Torino, ser. II, An. I, pag. 208-214; 1860. Studiando le cause ed i sintomi per anchilosi delle vertebre del collo l'A. fa il confronto con quelli che si osservano nel capostorno per cenuro e vor- rebbe localizzarli all’ oechio del lato colpito dal male. Servirono per tali studî due vitelli, i quali alla necroscopia presentarono, il primo una ciste di cenuro nell’ emisfero destro e l’ altro tre cisti nell’ emisfero sinistro. 300% De Marchi A.: Intorno alla Filaria lacrymalis delle bestie bovine; Torino 1860. 301%. De Marchi A.: Lettera dissertatoria intorno all’ ento- mata Trichina spiralis edalla trichiniasi; Sarzana 1865. 302* De Marchi A.: Risposta al quesito proposto se debbasi permettere la vendita della carne porcina attaccata da gra- migna; Torino 1865? 303. De Marchi A.: Difesa dell’ opera intorno alla tenia ce- nuro, lett. 1.8 al Prof. A. Papa, 8.°, XX pag., tip. Ravani, Sarzana 1872; lett. 2.2, idem, tip. cit. 8.°, 86 pag., Sarzana 1874; lett. 3.3, idem, tip. cit, 8.°, 157 pag., Sarzana 1874. — 494 — Nella prima lettera tratta esclusivamente delle idee dello Spallanzani sulla fecondazione degli animali, ma nulla dice in particolare su quella dei vermi. Nella seconda espone il valore che hanno i nemaspermi nella fecondazione, conformandosi completamente ancora alle idee dello Spallanzani. Nella terza non fa che richiamare e dilucidare più ampiamente le considerazioni trattate nelle due precedenti; fedele seguace di tutto quanto scrisse il grande natu- ralista di Scandiano. 304 *. De Marchi A.: Memoria o sperimento dell’ assa fetida nella marciaja, Torino 1360-61; L’assa fetida sperimentata nella cachessia acquosa, Torino 1859. 305. De Marchi A.: Del circolo metamorfico della tenia cenuro, del sacco fibroso, del cenuro cerebrale e della scoperta degli organi meravigliosi che tendono il velo gem- miparo ed incavigliano il sacco fibroso alla sostanza nervosa; tipogr. Ravani, 170 pag. e 2 tav., Sarzana 1872. È una lunghissima storia del cenuro, dopo aver indicate alcune idee sui vermi cistici e poste a confronto le forme più comuni. Ne dà minuta deseri- zione e riferisce il cielo evolutivo. In una parte speciale tratta degli invi- luppi avventizî e proprî del cenuro. 306. De Marchi Giulio: Sulla trichinosi; Annali di medicina pubblica ecce., An. IV, pag. 180-185, Firenze 1869. A proposito dei casi di Ravecchia lA riferisce quanto ebbero a riscontrare Pavesi, Zangger e Perosino nelle carni porcine ed umane degli individui rimasti vittime; indica i caratteri generali del verme e tratta della sua biologia, desumendo il tutto da una relazione del Dott. Adelasio di Bergamo. 307*. De Marchi G.: Storia della trichina in Italia; tipogr. Candeletti, Torino 1879. 308. De Marchi G.: La trichina spirale e la trichiniasi nel- l’uomo e negli animali, Conferenza; Giorn. medic. veterinario, ser. V, An. II, Vol. XXVI, pag. 97-121, 1 tav., Torino 1879. Tesse la storia del verme dal caso di Paget (1835) ad Owen e Zenker, quella delle principali epidemie nel centro d’ Europa. Parla della storia na- turale dell’elminto; della trichinosi nell'uomo e poi di quella degli animali (maiale, coniglio, topi, carnivori, erbivori e volatili). A lungo tratta della polizia sanitaria, indicando le località non infette e quelle infette, nonchè le misure da adottarsi per prevenire il guaio della trichiniasi. 309. De Marinis Dominieo: Dissertatio Philosophico-Medica, De re mostr. a capucino Pisauri per urinam excreta, plura — dg de sanguinis grumis, polypis, serpentibus ac praecipue de vermibus in corpore humano procreatis non injucunde com- pletens: typis Jacobi Mascardi, Romae 1678. Un cappuccino di Pesaro, dopo vivissimi dolori e dopo aver per lungo tempo emesse orine più o meno sanguinolente, espulse un corpo cilindrico (rappresentato da una rozza figura), lungo da 20 a 25 centim. (misurati sulla figura), di color rossigno e che l’A. descrive a lungo. Coglie I° occasione per parlare dei coaguli sanguigni, dei polipi e dei vermi che trovansi nelle varie parti del corpo umano (intestino, cistifelea, rene), e per dare la deserizione del serpente espulso dal cappuccino e della generazione dei vermi nelle uova di gallina. (Pare si trattasse di strongilo del rene). 310. Dematteis Prospero: Intorno alla genesi del Bothrio- cephalus latus e la sua frequenza in Lombardia del Dott. E. Parona; /! medico veterinario, Giorn. teor. prat., Vol. XXXIV, pag. 165-175, 1887. È una minuziosa analisi delle esperienze fatte dal Dott. E. Parona (V. N. 748) sul citato cestode. . 311. Denarié: Tumore voluminoso alla regione inguinale; Repertorio delle scienze mediche del Piemonte 1837; Gaset. médic. Paris, Tom. V, pag. 571, 1897. Una donna savoiarda d'anni 60, presa da colica, presentò un tumore alla regione inguinale sinistra, grosso quanto un uovo di gallina, che dopo due giorni si aprì dando uscita a 36 lombricoidi. Con purganti ne espulse dall’ano altri 66; dopo di che la piaga si cicatrizzò e la malata guarì. 312. Denti Francesco: Sopra alcuni casi di cisticerco oculare, contributo allo studio del cisticerco oculare in Italia; Bollette. della pohambulanza, An. II, pag. 177-202, 2 tav., Milano 1889. Elenca 22 casi di cisticerchi oculari stati descritti da varì autori. Con quelli da lui aggiunti essi salgono a 39, dei quali 23 con sede nel bulbo e sottocongiuntivali, 2 retroretinici, 1 infraretinico, 2 provocanti distacco re- tinico. Parla della presenza e frequenza del Cysticercus bovis, dell’ auto- infezione, della possibilità dello sviluppo cistico della 7. mediocanellata nell’ uomo. Degli otto casi da lui riportati sei riguardano donne. — De Petrone: V. Petrone. 313. De Renzi Errico: Prelezione al corso di patologia spe- ciale medica nella Università di Napoli; Giorn. internaz. delle sc. mediche, An. IV, pag. 30-34, 1882. 15 negli annessi bulbari. Dei suoi casi, 2 sono sottocutanei alle palpebre, 2 — 496 — Parla di 34 anchilostomotici stati curati nella clinica di Genova, ove fece ricerche sulle uova del verme ed innesti negativi in cani ed in cavie. So- stiene che l’ anemia è dovuta all’ anchilostoma, dà indicazioni sintomatolo- giche e ricorda la cura coll’ estratto etereo di felce maschio. Aggiunge qualche cenno sul tricocefalo che sarebbe concomitante coll’ anchilostoma (30%), ad ogni modo lo rinvenne frequentissimo a Genova. Dubita che il tricocefalo sia anch’ esso anemizzante e crede aver trovato nell’estratto suc- citato un buon rimedio contro di esso. | 314. De Renzi E.: Studii di clinica medica ecc. 1881-82, Parassiti e loro uova nelle evacuazioni; Giorn. intern. sc. med., An. IV, pag. 727-733, 1882. Fece ricerca di uova d’elminti nelle evacuazioni alvine. In un prospetto riassume i risultati sull’ esame di feci di 2) malati diversi, dal quale si ricava che: nel 75 p.°/ l'intestino alberga elminti: raramente trovasi una sola specie: per frequenza si avrebbe la serie discendente seguente: tenia, ascaride, ossiuro, tricocefalo: il felee maschio distrugge radicalmente in uno o in pochi giorni tutte le uova dei vermi intestinali. 315. De Renzi E.: Studii di clinica medica praticati nel- l’anno scolastico 1884-85, Il. Echinococco del polmone; Giorn. internaz. di sc. mediche, An. VII, pag. 813-814, Napoli 1885, supplem. Gazz. ospitali, An. VI, pag. 71, 1885. Contadina di 33 anni, da Gessopalena, con affezione toracica, dapprima ritenuta quale bronchite catarrale e dopo bronchite eruposa. Venne poi fatta diagnosi come sopra, in seguito all’ espettorazione di due cenci biancastri, che all'esame microscopico si verificarono spettanti a cisti di echinococco. L’in- ferma migliorò subito, Seguono considerazioni sull’ impiego dell’acqua di calce come mezzo di cura. 316. De Renzi F.: Cisticerco cerebrale; vista clin. e tera- peut., Aprile 1388; Lollett. delle cliniche, An. V, pag. 385-388, 1888; Gazz. degli ospit., An. IX, supplem. Riv. clin. Univers. Napoli, pag. 32, 1888. Di un cameriere d’anni 30, da Napoli, vengono dati minuti sintomi del male, che durava da otto mesi, l’ esame oftalmoscopico (Professor De Vin- centiis) e viene fatta diagnosi di cisticerco sottoretinico con esteso distacco di retina. L'A. fa diagnosi assai probabile di cisticerco del cervello, in base ai sintomi di tumor cerebrale, per la special forma di accessi epilettiformi e pel loro manifestarsi in età piuttosto avanzata, senza che vi fosse stata predisposizione. — De Renzi Salvatore: V. Celsus. — 497 — 317. De Sanctis Giandomenico: Ascesso della regione lombare destra con fuoruscita di ascaridi lombricoidi; L’/ndiperndente, Gazz. med. di Torino, An. XXXI, pag. 49-55, 1880. Segnalata la maggior frequenza degli ascaridi nell’ intestino ed all’ ombe- lico e la minore nelle ernie, seroto, uretra, vescica, ecc., descrive il caso di un giovane di 15 anni, da Portocannone (Molise), il quale presentò il quadro clinico dell'i/e0!. Escluse le forme morbose che si potevano con essa confon- dere, lA. tentò i purganti, che sul principio furono inutili. Al 10 giorno il malato emise feci durissime e sembrò migliorare, ma ricadde in grave stato, presentando, oltre meteorismo, un tumore nel quadrante medio addominale destro, che si esplicò in un flemmone ed ascesso perinefrico. Aperta la sacca marciosa , oltre pus e feci trovò un grosso gomitolo di 15 ascaridi, i più tuttora viventi. Ammise quindi « enterite e peritonite parziale, flogosi ade- siva fra intestino e pareti addominali, uleerazione e perforazione, flemmone perilombare, ascesso e fistola stercoracea ». Dalla fistola eseirono più tardi altri 30 lombricoidi, dopo di che il paziente risanò. 318. De Silvestri A.: Un caso di morte per trombosi vermi- nosa (filaria) nel cuore sinistro di un cane; / medico vete- rinario, ser. III, Vol. VI, pag. 343-345, 1871. Un cane, pressochè guarito di pleurite, morì come fulminato. All'autopsia presentò un trombo, risultante da stragrande numero di filarie, che occupava il cuore sinistro e che s’ insinuava per l'apertura auricolo-ventricolare della orecchietta, tenendo abbassata la tricuspidale; esso aderiva inoltre alle tra- becole del ventricolo sinistro. 319. De Silvestri A.: Contribuzione sulla metamorfosi pro- gressiva del cisticerco pisiforme del lepre e del coniglio, e sulla metamorfosi retrograda della tenia serrata del cane; Il medico veterinario, Giorn. teor. prat., ser. IV, An. I, pag. 539-545, Torino 1872. Una vecchia lepre presentò alla superficie del fegato tumoretti come ceci, duri al taglio. Fra la vescica urinaria ed il peritoneo stava altra ciste, grossa 10-11 centim., contenente liquido incoloro e sulla parete interna granuli biancastri, diagnosticati per scolici di Cysticercus pisiformis. Con questi si fecero esperimenti sopra sei cani, tre dei quali dopo un mese, diedero ri- sultato negativo, negli altri invece trovaronsi 3 a 4 piccole tenie. Si fece la controprova nei conigli e l’esperienza fu favorevole, conforme quindi alle osservazioni di Leuckart e di Kiichenmeister. Dice che l' elmintiasi è più facile negli ospiti giovani; notevole la tenacità di vita degli scolici, i quali sì svilupparono sebbene fossero stati in aleool per dodici ore. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 32 — 498 — 320% De Silvestri A.: Dubbî sulla trichina del cane del Prof. Perroncito; ? Giorn. di medicina veter. ASTI. 321. De-Silvestri: Filaria papillosa dell’ occhio del cavallo ; Giorn. di medic. veterin. prat., An. XXXVI, pag. 429-432, Torino 1887. Non si tratta di osservazioni speciali, ma di una analisi dei lavori di S. Adams e I. Simond, pubblicati sopra il citato nematode nel: Weeartssenykundige bladen witgag., in Nederlandse. Indie. 322. De Urso Nicola Andrea: De vermibus tractatus, apud . Carlinum, 37 pag. 8°, Neapoli 1601. In 14 càpitoli discorre dei vermi del corpo umano, delle cause che li pro- ducono, sulla materia prossima dei vermi, riferendosi alle idee degli antichi e non a proprie osservazioni, Nel terzo capitolo definisce i vermi; nel quarto discute sulla generazione di quelli nello stomaco; nel quinto parla dei dif- ferenti vermi; nel sesto e settimo capitolo dei morbi parassitarî; e nei se- guenti della sintomatologia, della prognosi, della preservazione, nonchè della cura e degli antelmintici. 323. De Vincentiis Carlo: Cisticerco subretinico, in: Osserva- zioni cliniche ed anatomiche su alcune malattie oculari; Movimento med. chirurg., Napoli 1877. È la storia clinica e la descrizione delle lesioni anatomiche dell’ occhio sinistro di una signora d’ anni 30, da Napoli. Fu reso atrofico da un cisti- cerco celluloso subretinico, il quale determinò essudazione corneale, distacco della retina e poi irido-coroideite plastica. In seguito una abbondante neo- formazione connettivale fibrosa finì per includere il cisticerco. Prodottasi più tardi, dopo molti disturbi, una incipiente oftalmite simpatica all’ occhio destro, si ricorse all’enucleazione del bulbo sinistro, il che permise all’A. un diligente esame anatomo-istologico dell’ interessante caso. 324. De Vincentiis C.: Sui cisticerchi oculari osservati nella clinica oculistica di Palermo e sulla struttura fina delle ova mature di Taenia saginata; Avista internaz. di medic. e chirurg., pag. 69-90, 257-290, 1887; Ltesoconto R. Accademia med. chirurg. di Napoli, 2.° sem. (2 tav.), 59 pag., 4°, Na- poli 1887. Premessi brevi cenni sui casi di cisticerchi cellulosi nell'occhio e suoi annessi, dice d’ aver raccolti sette altri casi in tre anni, dei quali dà la storia clinico-anatomica, 1.° Cisticerco intraretinico nelle pertinenze della macula lutea in donna di 27 anni da Alcamo. — 2.° C. sottocongiuntivale — 499 — del bulbo in bambina d’ anni 7 da Palermo. — 3.° C. nel vitreo in una con- tadina di Ventimiglia Sicula. — 4.° C. sottocongiuntivale con ciste avventizia in bambina di 3 anni. — 5.° C. sottocongiuntivale con ciste avventizia aderente al tendine del retto esterno in una bambina di 3 anni. — 6.° C. sottocon- giuntivale al segmento interno del bulbo in bambina di 3 anni. — 7.° C. sotto- cutaneo della palpebra inferiore sinistra in una ragazza di 18 anni, tutti di Palermo. — Seguono diligenti ragguagli sopra esperienze da lui fatte di injezione delle uova di 7°. saginata artificialmente digerite e le osservazioni sulla intima struttura di esse, principalmente sopra quella der bastoncini del guscio. Vi distinse tre parti: guscio, membrana ad esso aderente e con- tenuto coi sei uncini. Fece questi esperimenti con proglottidi state espulse da un inserviente allo spedale di Palermo, che da moito tempo era affetto da teniasi. 325. De Vincentiis €.: Nuove osservazioni sui cisticerchi intra ed extraoculari: Rendic. Congresso oftalmol. ital. in Napoli, Annali di ottalmologia, An. XVIII, pag. 392-398, 1889; Rendic. R. Accad. med, chir., An. 1888, Napoli 1889. Ritiene frequente ii cisticerco deli’ occhio e lo prova aggiungendo ai sette casi già pubblicati altri sette, dei quali espone la storia clinica ed ottalmo- scopica. 1.° Cistieerco subretinico presso la papilla del nervo ottico in un uomo d'anni 45 di Mussumeli (Lercara). — 2.° C. epibulbare alla piega semilunare in donna d'anni 18 di Villabate (Palermo). — 3.° C. sottocon- giuntivale in occhio sinistro di studente a Napoli. — 4.° C. nel vitreo in donna di Napoli. — 5.° C. nel vitreo in uomo d'anni 21 di Sanfront (Cuneo). — 6.° C. sottoretinico presso la papilla del nervo ottico in cameriere di Napoli. — 7.° C. sottocongiuntivale in occhio di donna di Solofra (Avellino). Quest’ ultimo caso trovasi deseritto negli Annali di ottalmol, cit., ma non nei Rendie. Accad. med.-chirurg. 326. De Vincentiis Vincenzo: Cisti da echinococco nella S. iliaca del colon; Lollett. delle cliniche di Napoli, An. I, N. 15, pag. 116-117, Aprile 1885. Un uomo, di circa 50 anni, sempre sano, appassionato educatore di cani, d'un tratto non potè più defecare. In seguito a sintomatologia grave e ten- tati anche potenti purganti, l'A. pensò ricorrere all’ enteroclisma, dubitando la presenza di calcolo fecale, e dopo la terza applicazione si ebbe evacuazione insieme a feci, di membrane e di gran numero di cisti, certamente idatidi. Il paziente guarì subito. Seguono parecchie considerazioni sulla eziologia e sulla biologia del parassita. 327. Di Fede Raffaele: Sopra un caso di cisti da echinococco del rene sinistro; Bollett. R. Accad. medicina di Roma, An. XV, fasc. 2-3, pag. 145-151, Roma 1889. — 500 — Un soldato del distretto di Siena presentava enorme tumore all’ ipocondrio e fianco sinistro, ingranditosi in pochi mesi. Esposto lo stato presente, l'A. dice aver fatta la puntura esplorativa, che diede pus, ed in seguito all’ aspi- razione colla cannula Dieulafoy ancora pus, ma con membrane e scolici di echinococco. Colle urine uscirono pus e 16 cisti di grosse dimensioni. Ese- guitasi la laparotomia laterale si riescì con ripetuto atto operativo a liberare il paziente dalla ciste. Dopo lunga convalescenza e senza l’ insorgenza di gravi fatti si ottenne completa guarigione. 328. Diorio Vincenzo: Sopra un verme rinvenuto nel sangue di un bove malato della peste ungarica; Att? Accad. pontif. d. nuovi Lincei, Tom. XVI, pag. 843-344 (41 tav.), Roma 1863. Tratta di entozoi stati rinvenuti nel sangue sfibrinato di buoi morti per febbre pestinenziale nell’Agro Romano. Dà una descrizione, a dir vero incom- pleta, ed illustra questi vermi in una tavola. Forse erano coaguli fibrinosi. 329. Diorio V.: Sulle anomalie di una Tenia, Nota, At Accadem. pontif. cit., T. XXI, pag. 45-47, Roma 41868. È un frammento di strobilio d'una tenia, stato emesso da una signora, le cui proglottidi non si presentavano gradatamente crescenti di diametro, ma eranvi serie di anelli maturi con serie di immaturi e quindi più stretti. Riferisce l’ esemplare alla Zaenia mediocanellata e ne dà la lunghezza e la larghezza dei varî anelli. — Domenichi Lodovico: V. Plinius. 3830. Donati Pietro: Un caso di soffocazione per un ascaride penetrato nelle vie aeree, Storia e commenti; Annali univers. di medie. e chirurg., An. LXIV, Vol. CGXLV, pag. 462-467, Milano 1878. Ricorda la frequenza dei vermi nelle campagne e riferisce il caso di un ragazzino da tempo affetto da ascariasi e constatata nelle dejezioni e nel vo- mito. La morte fu repentina ed il reperto necroscopico fece trovare un lom- bricoide, lungo 20 centim., che dall’ epiglottide giungeva fino al quarto anello tracheale. A questo ne stava attorcigliato un secondo, ne seguivano un terzo ed un quarto che trovavasi però ancora nell’esofago. Passa all’enumerazione di casì consimili resi noti dai varî autori, e fa considerazioni diagnostiche e terapeutiche in argomento. 351. Donatus Marcellus: De re medica historia mirabili, Lib. sex, Mantoue 1586, 4°; apud Felicem Valgrisium, Ve- netiis 1588; Patavii 1740. Al capitolo XXV (pag. 245-250) parla di Mo/ae admirabiles ed al capi- tolo XXVI (pag. 250-260) tratta dei vermi in generale: Vermium historiae — 501 — mirae. Nel primo diseorre delle numerose specie di mole, sul modo e sulle cause di loro produzione e sulla coesistenza col feto: nel secondo dice che i lombricoidi si possono svolgere da tutti gli umori. Tratta delle varie specie di essi, del verme lato e del modo di loro formazione; infine dimostra che i vermi sono causa di svariata e grande sintomatologia, 382. Dubini Angelo: Nuovo verme dell’ intestino umano (Agchylostoma duodenale) costituente un sesto genere dei nematoidei proprii dell’uomo; Annali univ. di medicina, Vol. CVI, pag. 5-13 (2 tav.), Milano 1843; /dem, Vol. CXIII, pag. 270-271, 1845; Gazz. medica, Lombardia, 1845; Schimdt's Jarhb., Bd. LXI, pag. 186, 1844. Dapprima nel 1838 in una donna, poseia nel 1842 in altra donna ed in seguito in molte persone d' ambo i sessi, trovò questo verme attaccato alla mucosa intestinale, talora in gran numero, Parla delie alterazioni della mucosa, che ritiene dovuta all’ azione del verme e segnala la concomitanza dell’ anchilostoma col tricocefalo e coll’ ascaride. Fatte alcune considerazioni sul verme ne dà l’ anatomia microscopica ed i caratteri per differenziarlo dall’ossiuro, dai piccoli ascaridi, dall’ Ascaris alata Bell. e dal tricocefalo. 333. Dubini A.: Entozoografia umana per servire di com- plemento agli studî di anatomia patologica, con appendice sui parassiti esterni del corpo umano, 544 pag., 18 tav., 8°, Milano 1850. Lodatissimo trattato diviso in una prima parte zoologico-medica, colle gene- ralità sugli elminti dell’uomo e colla classificazione, ed in una seconda che si occupa della storia speciale dei singoli vermi umani. Copiosa è la enume- razione sintomatologica, come pure è abbondante la terapia in generale, nonchè la cura speciale dei varì elminti. Di molto pregio sono le tavole incise, raffiguranti i vermi e molti loro particolari anatomici. 334. Duci E.: Cisticerco sottocongiuntivale; Gazzetta degli ospitali, An. VI, N. 45, pag. 354-355, Milano 1885. Ragazzo d’anni 8 di Bollate (Milano) che presentò un tumoretto, egua- gliante piccola nocciuola, all’ angolo interno dell’ occhio sinistro. Fatta la ablazione si riscontrò consistere in una ciste di Cysticercus cellulosae. Viene esclusa la autoinfezione e si segnala la rarità di siffatti casi, 335. Dujardin Giovanni: Intorno all’ uscita di tre ascaridi lombricoidi dal meato orinario in un maschio; Za nwova Liguria medica, An. XVIII, pag. 275-281, Genova 1873. È una dettagliata storia di un calligrafo d'anni 42, di Genova, che per lungo tempo aveva sofferto disturbi svariati, principalmente vescicali. Premessa — 502 — l’anamnesi remota e prossima e l’ esame somatico passa a dire dei sintomi funzionali e dei subbiettivi, tanto svariati da far pensare a disturbi intestinali e vescicali. Le orine si erano fatte torbide, color caffè e latte, puzzolenti; e, dopo una recrudescenza dei dolori, espulse pel meato urinario un ascaride lungo 8 centim. Dopo otto giorni ne emise un secondo lungo 12 centim., e due giorni appresso un terzo lungo 6 centim. Erano tutti ancora vivi. In seguito ragiona intorno all’ epierisi, pensando ad ulcerazione e perforazione che fecero comunicare l'intestino colla vescica, donde l'emigrazione dei vermi. 336. Durante Francesco: Echinococco morto ed incapsulato da quindici anni nel fegato di donna, ecc. : Bollett. FR. Accad. med. di Roma, An. IX, pag. 66-68, 1888. Parlando del trattamento terapeutico dell’ echinococco epatico, descrive un preparato di fegato d’una donna morta per sarcoma, nel quale eravi una cavità contenente frammenti di membrane riferibili ad echinococco. Quindici anni avanti la sua morte questa donna aveva sofferto per tumore al fegato, del quale forse allora non si conobbe la natura. 337. Durante F.: Alcuni tumori cistici dell’addome, del rene, della milza, ecc. (Cisti da echinococco in milza emigrante); Riforma medica, An. 1888, pag. 461; Archivio soc. ital. di chirurgia, An. V, pag. 229, Napoli 1888. In donna, d’ anni 25, che aveva subìte febbri malariche, si dubitò di ciste ovariea, ma operata si verificò che il tumore era dato dalla milza, discesa nel basso ventre, e da una grossa ciste da echinococco. L'inferma morì ed all’ autopsia si notarono ascessi differenti, fra cui uno alla faccia concava del fegato, con altra ciste da echinococco. 338. Durante F: Echinococco esogeno disseminato, ecc.; Bollett. R. Accad. medic. di Roma, An. XV, pag. 328-331, 1889. Un uomo presentò varî tumori alla milza, all’ ala sinistra del fegato ed alla regione lombo-dorsale destra. Incisa quest’ ultima ne usci pus con piccole . cisti da echinococco, e si esportò la membrana madre. Gli altri tumori fu- rono trattati col metodo Graves-Wolkmann. Ebbe orticaria pel versamento di liquido cistico nel cavo peritoneale. L°echinococco epatico era esogeno, esistendo all’ esterno della membrana madre numerose sacculazioni, le quali internavansi nel parenchima del fegato. Guarì perfettamente; però l’ infermo portava un quarto tumore alla regione inferiore del ventre, pel quale fu invitato a presentarsi più tardi. 339. Eletti Osvaldo: Sulla così detta gramigna, o lebbra dei suini; Lulett. d’Agricolt., An. IX, pag. 102-103, Milano 1875. Indicata la natura della malattia, ricorda le antiche disposizioni gover- native emanate fra noi e fuori d’ Italia, per proibire la vendita di carni pa- — 503 — nicate. Menziona gli sperimenti del Kiichenmeister e d’ altri; cita la pani- catura dell’uomo, descrive le cisti ed il modo di presentarsi delle carni cisticercate; accenna al loro diminuito valore nutritivo ed al pericolo del propagarsi della tenia nell’ uomo; difendendo le disposizioni vigenti a Mi- lano, che vietano la vendita delle carni suine panicate. — Emery Carlo: V. Battelheim. 340% Ercolani Giovanni Battista: Alcune considerazioni sulla grandine dei porci; Memor. soc. agraria, Bologna, 1848? 341*. Ercolani G. B.: Osservazioni medico-zoologiche sul- l’echinococco; Torino 1854. 342. Ercolani G. B.: Osservazioni sulla Spiroptera me- gastoma del cavallo; Giorn. di veterinaria, ecc. An. I, pag. 41-50, Torino 1852. Accennati ai lavori del Rudolphi, lamenta come i veterinari facciano gravi confusioni di sistematica. Dà i caratteri del gen. Spiroptera Duj. e della sp. S. megastoma. Parla delle uova, della loro segmentazione e della vi- viparità; accenna alle modificazioni anatomo-patologiche nello stomaco ed ai tumori che esso verme produce, e cita due casi osservati nella sua scuola. Fa cenno dei costumi delle spirottere; ricorda lo Strongylus filaria del polmone delle pecore, del quale parlò l’ Alessandrini; e riferisce sulla pa- tologia dei tumori della spirottera del cavallo. 343. i G. B.: Stori ica € amorfosi 343. Ercolani G. B.: Storia genetica e metamorfosi dello strongilo armato di Rudolphi; Giorn. di veterin. cit., p. B17- 334, Torino 1852. Premesso un cenno sulle opinioni pro e contra la generazione equivoca, s’' intrattiene sopra quanto avevano detto Siebold sul eisticerco del topo e sulla tenia del gatto ed Herbst sulla trichina, per dire dei nematodi viventi nel sangue. Parla delle sue osservazioni sullo strongilo armato del cavallo e dimostra la sua diretta evoluzione, senza provenire dall’uovo, per quanto allo stato adulto possa darne, per il che può presentare uno sviluppo, con e senza metamorfosi. In un poledro di 8 anni, morto per cimurro, trovò in- fatti tubercoletti all’ intestino contenenti lo strongilo. Indica la struttura del verme e discute sulle ipotesi per la genesi di questa specie e di quelle affini. 344. Ercolani G. B.: Genesi verminosa frequente nei tuber- coli polmonari della pecora con alcune considerazioni storico- pratiche; Giorn. di veterin., An. II, pag. 463-470, Torino 1853. Riferisce sui polmoni di una pecora, morta per vajolo, aventi ai margini inferiori dei tumoretti circoscritti quali tubercoli crudi. Ricorda le osservazioni — 504 — del Tigri di Siena sull’ argomento, dove con denominazione impropria parla di vibrionidi per indicare larve di elminti e sulla resistenza loro agli agenti esterni; ricorda inoltre quelle dell’ Alessandrini sopra pecore con simili tumoretti, nei quali annidavansi piccoli strongili. Questi fatti, insieme alle sue ricerche, confermerebbero che detti tumori sono dovuti a’ nematodi. Di seguito a considerazioni di carattere clinico, dice che nelle pecore si trovano veri tubercoli polmonari d’indole verminosa, che essi sono dovuti allo strongilo filaria del Rudolphi e che per la tenacità di vita delle larve si può avere una forma morbosa veramente epizootica ed endozootica. 345. Ercolani G. B.: Considerazioni pratiche sopra le recenti osservazioni di metamorfosi negli elminti; Giorn. di veteri- naria, An. III, pag. 64-66, Torino 1854. Lamenta la trascuranza dei medici veterinarî nel tener calcolo delle ri- cerche scientifiche e le false idee che molti hanno tuttora sulla genesi dei vermi negli animali domestici; riferisce 1’ evoluzione del cenuro nella tenia del cane, riportandosi alle esperienze di Siebold, Kiichenmeister, Leuckart ed alle sue sui cisticerchi delle pecore, dei bovini, dei conigli e dei suini. Ne deduce che l’ allevatore, conoscendo questi fatti, può prevenire i danni ai qual vanno soggetti i nostri animali domestici. 346* Ercolani G. B.: Osservazioni comparate sullo Stron- gylus trigonocephalus e Vl Anchylostoma duode- nale Dub., Milano 1854 ?. 347. Ercolani G. B.: Lettera al Prof. Ant. Alessandrini intorno alla generazione dei vermi intestinali; Nuovi Ann. sc. nat. Bologna, III ser., Tom IX, pag. 48-49, Bologna 1854. Brevemente intrattiene sulle sue osservazioni, fatte col Vella (V. N.359), sulla dimorfobiosi e sopra alcune sue idee sull’ ovario e sulle uova degli ascaridi, nonché sulla resistenza che le stesse uova offrono al dissecamento. Accenna inoltre alle sue prime indagini sulle larve dei distomi, avvertendo che le avrebbe comunicate in seguito all’ Istituto di Francia. 348% Ercolani G. B.: Sullo sviluppo del distoma endolobo; Mem. soc. biologica di Torino, 5 giugno 1855; Giorn. di ve- terin., Torino 1855. 349. Ercolani G. }}.: Nuovi elementi teorico-pratici di me- dicina veterinaria; Dei parassiti e dei morbi parassitarii degli animali domestici; tipogr. G. Monti, 550 pag., Bologna 1859. Premesse le generalità sul parassitismo e sulle malattie prodotte dai pa- rassiti e dopo aver trattato dei parassiti vegetali ed artropodi, al cap. III (pag. 249) parla dei vermi, Le malattie speciali dovute ad elminti determinati — 505 — sono trattate in particolar modo ed ampiamente; così è per |’ oftalmia ver- minosa, per la tisi verminosa, per la cachessia ittero-verminosa, per la gran- dine, per la vertigine idatiginosa, ece. Anche i migliori rimedî, tanto in generale che nei casi delle varie elmintiasi sono diffusamente svolti. 350. Ercolani G. B.: Descrizione metodica dei preparati ecc., Mem. 2.*: delle concrezioni calcari nel fegato dei cavalli; Mem. fl. Accad. delle sc. dell’ Istit. di Bologna, ser. II, Vol. VI, pag. 567-587, Bologna 1866. Esposte le opinioni che si avevano sulla natura delle conerezioni del fegato e di altri organi dei varì animali domestici, l'A. mette in luce quali siano quelle dovute veramente a parassiti, e descrive cinque casi di conerezioni calcaree al fegato di cavalli cagionate da uova di distomi, o da cisti di echinococco. Aggiunge alquante considerazioni generali sullo svolgersi dei distomi e dell’ echinococco nel fegato. 351. Ercolani G. B.: Osservazioni sulla struttura normale e sulle alterazioni patologiche del tessuto fibroso ; Mem. Accad. delle sc. di Bologna, II, ser., Tom. V, pag. 237-296, 1865. Parlando dell’atrofia delle cellule fibrose dei tendini flessori, tratta (pag. 286) della Spiroptera circinnata (Tav. V), accennando al caso del Gotti (1855). Discorre delle spirottere e descrive quella (maschio e femmina) da lui scoperta nelle fibre muscolari e nel legamento cervicale dei soli- pedi. Accenna alle alterazioni che tale nematode provoca nel posto ove si sviluppa. 352. Ercolani G. B.: Sulla dimorfobiosi o diverso modo di vivere e riprodursi sotto duplice forma di una stessa specie di animali; Osservazioni fatte sopra alcuni nematelminti; Mem. Accad. sc. di Bologna, III ser., Vol. IV, (2 tav.), pag. 257-264, Bologna 1873; Gazz. med. veterin., An. III, pag. 70-72, 1874; Journ. de Zoologie, Tom. III, pag. 67-69, 1874. Discorre dapprima dello sviluppo e della produzione dell’ Ascaris inflera e dell'A. vesicularis nella fase di loro vita fuori del corpo delle galline, deserivendone le forme libere, gli stadî larvali nelle loro mute e condizioni di vita, e tratta l’ argomento anche sotto il punto di vista della sistematica. Mescolando feci di pollo con terra inumidita, l'A. ha osservato, dopo 5 0 6 giorni, gli embrioni di ascaridi acquistare il loro completo sviluppo; appar- vero maschi e femmine mostranti nel loro interno uova a differenti stadì di sviluppo, che rapidamente accereseevano fino a condizione sessuata. Perma- nendo l’ umidità del terreno, in pochi giorni si avevano diverse generazioni. — 506 — Questi microscopici nematodi conservavano caratteri zoologici del genere e della specie, cui spettavano le loro forme parassite corrispondenti. Le femmine entozoarie erano ovipare, mentre quelle libere erano ovovivipare. 353. Ercolani @. B.: Osservazioni elmintologiche sulla di- morfobiosi nei nematodi, sulla Filaria immitis e sopra una nuova specie di distoma dei cani; Memor. £. Accad. delle sc. dell’Istit. di Bologna, ser. III, Tom. V, pag. 390-441 (1 tav.) 1874 (sunto: Giorn. Anat. fis. patol. anim. dom. pag. 33-40, 1875; Bollett. sc. med. Bologna, pag. 274-279, 1875). I. Accennata alla diffusione enorme dei nematodi allo stato libero, nel terriccio e nelle piante, ove se ne stanno per lo più allo stato di agamia, ne descrive alcune forme. Di seguito studia le modalità di loro vita, soste- nendo la dimorfobiosi, sia riguardo alle forme del corpo, sia riguardo al- l'alimentazione. Dimostra non aver valore le ricerche state fatte dagli elmintologi per ordinare sistematicamente i nematodi liberi. II.° Dette poche parole sui varî elminti del cane (Strongilo canino in ispecie), fa la storia della Filaria immitis, segnalando 4 casi da lui osservati: 1.° caso (Bologna) dovuto all’ Alessandrini; 2.° in bracco (Bologna) ove raccolse 15 vermi; 3. in cane sezionato da Gotti; 4. pure in cane di Bologna. III° Fatto cenno delle metamorfosi e delle trasmissioni di trematodi, descrive una nuova specie di Distoma (D. complanatum), che raccolse nel fegato di un cane. 354. Ercolani G. B.: Osservazioni sulla vita libera del- l'Ascaris maculosa Rud.; Mem. Accad. sc. Istit. Bologna; ser. III, Tom. VII, pag. 465-476, 1877. Riferisce sulla frequenza di questo ascaride nei colombi ed accenna agli autori che ne trattarono. Potè osservare una vera epizoozia che gli permise di continuare i suoi studî sulla dimorfobiosi dei nematodi: Descrive le forme intestinali e quelle (maschi e femmine) libere; e dimostra la difficoltà di poter differenziare le diverse forme sessuate libere dei vari ascaridi. Espone per ultimo le ragioni per le quali talora questo verme trovasi in grande quantità nei piccioni. 355. Ercolani G. B.: Sull’ ovulazione dei distomi epatico e lanceolato delle pecore e dei buoi; Rendie. Accad. Istit. Bo- logna, pag. 123-430, 1880-81 : (sunto, Giorn. Anat. fis. e patol. anim. dom. pag. 229, 1881; Il medico veterin. An. XXVIII, pag. 320-326, Torino 1881). Trovò distomi epatici nel fegato di pecore morte per cachessia nell’ in- verno. Ammette un’ epoca di riposo, nella quale cioè i distomi emettono uova già formate, ma non ne maturano altre, il che sarebbe appunto nel- — 507 — l'inverno, Quindi pecore e buoi, ancorchè con distomi, infettano le località ove dimorano soltanto nell'estate, nell’ autunno e sopratutto nella prima- vera. L'A. espone le condizioni in cui si sviluppa l embrione nell’ uovo ed aleune particolarità di sua organizzazione. 356. Ercolani G. B.: Dell’ adattamento delle specie all’ am- biente: Nuove ricerche sulla storia genetica dei trematodì, 1.* Mem.; Memorie R. Accad. sc. Istit. di Bologna, 18S0, ser. VI, Tom. II, pag. 239-394 (3 tav.), Bologna 1881-82. Considerando i gravi danni provocati dai distoma epatico e lanceolato, importa far conoscere le larve che vivono neì molluschi, onde trovare quelle che si trasformano poi nei predetti distomi, Citate le ricerche del De Filippi, divide il suo lavoro in 3 parti: 1.° Larve di trematodi che si incontrano nei molluschi .d’ acqua dolce; 2.° larve di trematodi che trovansi nei molluschi terrestri; 3.° larve e forme adulte di distomi che normalmente albergano nell'intestino della Rana temporaria e del Tropidonotus natria, 357. Ercolani &. B.: Sulla cachessia ittero-verminosa delle pecore e dei buoi; Annali della soc. agraria prov. di Bologna, Vol. XXI (XXXI delle Memorie), pag. 63-79, Bologna 1882. È una conferenza, fatta alla società citata, nella quale, premessi cenni generali sulla marciaja, parla dell’ impossibilità di agire direttamente sui parassiti nel fegato. Richiamate le idee antiche sulla origine dei vermi e le opinioni sulla cachessia, considerata quale una idroemia, descrive i rapporti fra gli animali e l’ambiente (alimenti) e le alterazioni organiche della cachessia, Inirattiene per ultimo sulle più recenti ricerche intorno allo sviluppo dei distomi in generale e sulle supposizioni che si facevano allora sulla genesi dei distomi epatico e lanceolato. 358. Ercolani G. B.: Dell’ adattamento della specie all’ am- biente, Nuove osservazioni sulla storia genetica dei trema- todi. 2.° Mem.; Memorie Accad. sc. Istit. di Bologna ; IV ser., Tom. II, pag. 259-334 (3 tav.), Bologna 1850-81; Arch. italien. de Biologie, Vol. I (1 tav.), pag. 459-453, Torino 1882. Ricordato l’ oscuro problema e le difficoltà delle ricerche, nonchè le pre- cedenti osservazioni del De Filippi e le sue (Mem. soc. diolog. cit. Torino 1855) divide il presente lavoro a seconda dell'habitat e dello stato di svi- luppo dei trematodi, trattando di oltre 33 forme di cercarie, redie, o spo rocisti. Dimostra come il Z'etracotyle del De Filippi passa ad /olostomum erraticum ; che la Cercaria armata passa a Distomum clavigerum ; che la larva vivente nell’ Melia carthusianella dà il Distomum allostomum, che la C. echinata dà il D.echinatum e che la C. crassa passa a D. cy- gnoides. — 508 — 359. Ercolani G. B. e Vella Luigi: Sur l'embryogenie et la propagation des vers intestinaux; Compt. rend. de D Academ. des sc. d. Parîs, Tom. XXXVIII, pag. 779-781, 1854; Giorn. di veterinaria, An. III, pag. 32-34, Torino 1854. Sono osservazioni embriogeniche sull’ Ascaris megalocephala del cavallo, le di cui uova si possono far sviluppare artificialmente nel parenchina polmo- nare del cane. Anche la tenacità di vita delle larve e delle uova, la incuba- zione di queste, nonchè le ricerche sull’ ovario e sulla costituzione delle uova vi sono trattate. 360. Ercolani G. B. e Vella L.: Nouvelles observations sur le développement et la vie des nematodes; Compt. rend. Acad. cit. Paris, Tom. XXXIX, pag. 45-46, 1854; L’Institut, XXII, N. 1072, pag. 245, 1854; Quart. Journ. Microsc. Soc., Vol. III, pag. 73-74, 1855; Società biologica di Torino, 18 febbr. 1854 (Sulla embriogenesi dei vermi nematoidei). Sono esposte le conclusioni delle osservazioni sull’ evoluzione ovulare di nematodi (Strongylus auricularis) e sui loro embrioni parassiti e liberi. Sono conclusioni di una memoria che promettono pubblicare. 361. Escher T.: Echinococco del cervello; Lesoconto sanzt. dello spedale civ. di Trieste, XVI An. 1888, pag. 55-58, I tav., Trieste 1889. Riguarda una ragazza d’ anni 11, epilettica da tre anni. All’ esame si trova l'occhio destro protruso e volto in basso, osso frontale flessibile come per- gamena, aumento nella diastasi della sutura temporale. La puntura esplo- rativa mostrò trattarsi di ciste da echinococco. Aggravatesi le convulsioni epilettiformi si passò alla trapanazione ed alla estrazione del parassita, ma la ragazza morì nella stessa giornata. Alla necroscopia trovaronsi due grosse cisti extrameningee, occupanti la fossa frontale, buona parte del lobo destro e che schiacciava il corrispondente lobo del cervello. Sono minutamente de- scritte le condizioni anatomo-patologiche e quelle fisiologiche e cliniche. 362. F. G.: Elmintologia (Rivista); L’ {mparziale, An. XVI, pag. 628-632, Firenze 1876. Riassume il lavoro di Spencer-Cobbold sulla « Verificazione di recenti scoperte ematozoiche in Australia ed in Egitto »: quello di Fayrer sulla Filaria sanguinis hominis Aegypthiaca, e riporta la descrizione della Bilharzia bovis, dal Sonsino pubblicata all’Accad. se. fis. mat. di Napoli. 363. Facciolà Luigi: Su di un caso di anemia per anchilo- stoma seguito da morte; 2 Morgagni, pag. 245-268, 1868. — 509 — Premessa una estesa storia sull’anchilostoma e sulla anchilostomiasi, prin- cipalmente rispetto alla corologia italiana, riferisce di un giovane di anni 19 dei dintorni di Messina, dicendo dell’anamnesi e della sintomatologia. Riferisce sulla neeroscopia, nella quale si raccolsero oltre 500 anchilostoma dal duodeno. 364. Facciolà L.: Un altro caso di morte per anchilostomi nell’ospitale di Messina; / Morgagni, N. 4, pag. 64-64, 18859. Dà l’anamnesi e la necroseopia di un giovanetto d’ anni 7 messinese, nel cui intestino si trovarono addensati oltre 600 anchilostomi. 365. Fadini Francesco: De taenia armata viva in homine vivo, Dissert. inaug.; Ticini regii, ex typ. P. Bizzoni, 8.° 1824. Dato un cenno sui cestodi, desumendolo dal Brera e dal Bremser, fa se- guire alcune notizie sull’anatomia e sullo sviluppo della 7°. solîum, o armata, dilungandosi sull’ origine primitiva dei vermi. Parla della sintomatologia della teniasi e termina colla terapia, ove non dimentica il ricettario dei tenifugi e tenicidi. Non espone però casi speciali. 866. Falcone: Dei nuovi metodi di cura delle cisti idatidee del fegato; Gazz. degli ospitali, An. VIII, pag. 17-18, 1887. Riferendosi alla memoria di Poulet sull’ argomento e che riassume, espone i mezzi per la cura radicale delle cisti e parla dei trattamenti chirurgici in uso al presente, sia in linea generale che nei casi speciali. Lo scritto d’indole affatto chirurgica non menziona alcun caso nuovo. 367. Falconi Angiolo: Sull’anchilostoma duodenale, Appunti scientifico-popolari; Giorn. L'Avvenire di Sardegna, N. 157, 159, 140, Cagliari 1882. 3revi cenni sull’anchilostoma e sulla malattia da esso prodotta, ricordando in particolare le osservazioni del Perroncito e del Bozzolo sugli antielmintiei più in voga. Accenna alle ricerche che fecero il Parona C., il Fiori, il Ber- gesio sui minatori di Sardegna ed in particolare sopra un caso diagnosticato dal Parona e guarito dal Fiori coll’ uso del timolo. 368. Fanzago Franco Aloysio: Institutiones pathologicae; Pa- tavii, typis Seminarii 1813, traduz. Giardini, Napoli 1824; traduz. Perrone, Napoli 1824 (pag. 941-106). Nella parte prima (Cap. XVII, pag. 116-135, ediz. latina), occupasi dei vermi, premettendo cenni generali, per dire poi dell’Ascaris lumbricoides, dell'A. vermicularis, della Taenia armata, T. inerme, o lata, del tri- cocefalo, delle idatidi e dei cisticerchi. Accenna quindi alla fasciola epatica, all’Hewanthyridium pinguicola, all'Hamularia tymphatica, alla Filaria di Medina e per ultimo al Chaos infusorium spermaticum ed agli Epizoj. Mancano però osservazioni originali. — 510 — 369. Faravelli Emilio: Fenomeni oculari riflessi da Taenia solium; Armati di ottalmologia, An. XVI, fasc. 1.9, p. 63-67, Pavia 1887. Indicati i rapporti che si hanno di disturbi oculari svariati colla presenza di parassiti nell’ intestino; espone la storia di un uomo con tali fenomeni da far diagnosi di epilessia retinae, sostenuta dall’ esistenza della tenia nel tubo digestivo. Eliminato un lungo strobilio di tenia, dopo la somministra- zione dell’ estratto di felee maschio, scomparvero i fenomeni oculari. Però dopo due mesi questi ricomparvero; si ripetè la cura antelmintica, che diede l'espulsione di una tenia con testa, ed allora i disturbi cessarono del tutto e per sempre. 370%. Fasce Girolamo Luigi: Parassiti dell’uomo descritti 5 tav.; Palermo, 1870. 371. Fasce G. Luigi: Elementi di patologia generale; tipogr. Michele Amenta, Palermo 1868. L'articolo 10.° di questo trattato riguarda i parassiti animali, dagli infu- sorii agli insetti. Pei vermi evvi brevissima esposizione (senza osservazioni speciali), di quelli che sono proprii del corpo umano. Due tavole, con disegni non originali, rappresentano i suddetti parassiti umani. 372. Fedeli Gregorio: Pubblicaz. mediche: Sull’ azione dei semi di zucca come anticestoidi; / accoglitore medico, 1877-78; Estr., Roma, tipogr. romana, 24 pag., 8.°, 1878. Un ragazzo di sette anni (di Roma), da quattro anni soffriva per verme solitario, ribelle ai moltissimi antelmintici tentati. L' infermo deperiva no- tevolmente, però essendosi notato come esso cibandosi di zucchette, libera- vasi nel giorno dopo di tratti notevoli di tenia e con grande suo sollievo, fu stabilito di amministrargli per due mattine buona quantità di semi di zucca decorticati. Il rimedio riuscì, giacché il paziente potè cacciare l’ in- tero cestode e, scomparsi i disturbi, rifiorì ben presto e si mantenne tale. L'A non specificò la tenia stata espulsa da questo paziente. 373. Fedeli G.: Due ulteriori casi comprovanti l’azione anti- cestoidea dei semi di zucca; Maccoglitore medico, An. LII, ser. IV, Vol. XII, pag. 214-247, Forlì 1879. ‘Trattasi di un giovane inglese affetto da tenia, constatata all’ esame delle feci, e che l’anamnesi, siccome dice l’ A. fece dichiarare annosa. Fatti precedere i purgativi e presi a digiuno 3 oneie di semi di zucca freschi e decorticati, il paziente espulse 10 metri di 7. solium, più altre serie di proglottidi. Il 2° caso riguarda un americano d’ anni 50, da tempo domici- liato in Roma, che emetteva strobilie di 7. solivm. Assoggettato ad iden- — 511 — tica cura, espulse sei metri di tenia, ma al pari del primo caso non fu però trovato lo scolice nelle feci. Ricorda l'opinione di altri medici fautori di questo antielmintico ed accenna a simili casi da lui curati. È contrario all'uso delle carni bovine erude a scopo terapeutico, siccome produttrici della tenia. 374. Fedeli G.: Sul dochmius duodenalis (anchilosto- ma d.) quale parassita umano nell’ India per G. E. Malonell di Calcutta; Raccoglitore medico, ser. IV, Vol. XVIII, pag. 253-257, 1882. È una semplice rivista del lavoro del Professore predetto, apparso nella : The Lancet, 22 July 1882, quasi senza cenni dei lavori del nostro paese. 375. Federici Cesare: Sopra un caso di echinococco del pol- mone e intorno alle varie forme di questa malattia; 27vista clinica di Bologna, An. VII, N. 11, pag. 321-329, N. 12, pag. 553-572, 1868. Una tessitrice, d’ anni 48 di Serravalle del Chienti, della quale dà minuta anamnesi, fu per lungo tempo a Roma, poi tornò al paese verso il 40.° anno. Sette anni prima del male presentava grave infiammazione al polmone sinistro e nel 1868 riammalò. Dato diligente esame della malata viene di- seusso il caso, molto oscuro dal lato diagnostico, ammettendo ciste da echi- nococeo del polmone sinistro. Per dilucidare il caso, tratta dell’ origine e sviluppo dell’ echinococco, delle alterazioni che ne derivano, del decorso e della sintomatologia. Incidentalmente registra altro caso di echinococco nel polmone in un muratore di Camerino, avuto in cura e che guarì. Parla della diagnosi e compara le affezioni da echinococco colle altre (tubercolosi granulare, etisia eronica ece.), per dire poi diffusamente della prognosi e della terapia. 376%. Federici: Sulla cura dell’echinococco del fegato, Nota clinica, Palermo 1883. 377. Feletti R.: Sulla diagnosi delle caverne del fegato con- tenenti gaz; La Aiforma medica, An. IV, N. 234, pag. 1401- 1403, N. 235, pag. 1406-1407, 1888. In donna d'anni 50 da S. Filippo d’Agira (Catania) fece diagnosi di ca- verna epatica, con ciste di echinococco in comunicazione coi bronchi. Dopo lunga discussione sul modo di presentarsi del male, sulla difficoltà della diagnosi e sull’ andamento della malattia, è aggiunta la necroscopia praticata dal Prof. Petrone, che confermò pienamente la diagnosi fatta. 378. Fenoglio L. B.: Nota intorno all’anemia anchilostomo- tica dei lavoranti al traforo del Gottardo e sua cura; tipogr. Aug. Locatelli, 48 pag., Torino 1882. baidb] — 512 — Nel cap. 1.° riferisce sulla malattia, sulla sua forma, origine e natura. Nel 2.° espone la diagnosi e le indicazioni curative, sia riguardo alì’ acido timico che all’estratto etereo di felee maschio, insieme usati sotto forma di elettuario e nel 3.° parla dell’ anchilostoma in generale quale causa morbosa. — Ferrara: V. Grassi G. B. 380. Ferrari Ambrogio: Echinococco del fegato; Bollett. soc. Eustachiana di Camerino, An. I, 1885; Archivio ed atti soc. ital. di chirurgia, An. II, fasc. 1.°, pag. 86, 1886. Un individuo d’ anni 40, presentò un tumore sottocutaneo, immobile, senza fluttuazione, somigliante a lipoma e mancante di tutti i segni delle cisti da echinococco. Operato si trovò tra il 7.° ed 8.9 spazio intercostale una ciste, che rottasi diede esito a grande quantità di liquido ed a molte piccole cisti. La cavità che ne risultò misurava 27 cent. trasversalmente e 15 cent. ver- ticalmente. 381. Ferraro Pasquale: Sopra un caso di cisti da echinococco del fegato; Giorn. internaz. di sc. med., An. III, pag. 1233- 12358, Napoli 1881. Dettagliata neeroscopia di uomo, che aveva presentato spostamento dei visceri addominali per enorme sviluppo del fegato, massime nella sua grande ala. Si rinvenne una ciste, più grossa della testa di un feto, sferica, liscia e libera nel corpo epatico. Incisa lasciò scorrere grande quantità di liquido sieroso, scolorato e sulla parete interna aderivano cisti figlie, grosse come avellane mentre altre nuotavano nel liquido. Seguono molte considerazioni clinico-patologiche per spiegare la forte stasi nelle radici nella vena porta, l'intensa itterizia e l'emorragia della faccia interna della capsula connetti- vale, colle successive alterazioni. 382. Ferretti Tito: Delle cisti idatiche in generale con uno studio sperimentale a proposito di una complicazione nel loro trattamento chirurgico; 96 pag. e tav., 8.°, tip. Terme Diocleziane di G. Balbi, Roma 1890. Premette alcune indicazioni storiche, zoologiche ed embriologiche sull’echi- nococco, distinguendo gli stadî di acefalocisti, proligero (scoliciparo) ed ida- tigeno. Parla poi dell’ E. moltiloculare e del liquido idatico. A lungo tratta dell’eziologia, della distribuzione geografica, dell'età e sesso dell’ospite, della fisiopatologia, della ripetizione organica, ecc.; riferendosi però ai paesi estesi. Occupasi del traumatismo, delle idatidi multiple, dell’ anatomia patologica, degli esiti, complicazioni, sintomatologia (in ispecial modo del fremito ida- tico) e della diagnosi. Riguardo al trattamento parla dei varî metodi chirur- gici usati fra noi e fuori, ed un capitolo speciale verte sulla insorgenza del- l’orticaria. Seguono gli esperimenti sulla produzione artificiale dell’orticaria — 513 — nell'uomo e negli animali e l'esame batteriologico del liquido. Per ultimo espone la storia di 4 casi di echinococco nell’ uomo. 1.° In pastore di 38 anni di Jenne (Roma) con ciste alla milza e fegato, guarito (Arch. R. Ist. chirurg. Roma 1888-89); 2.° Contadina di 20 anni da Bracciano, con ciste in milza migrante; spleneetomia, morte per peritonite; 3.° Donna di 26 anni per ciste al fegato, diagnosticata dal Baccelli, e guarita col suo metodo (Rossoni; Riforma med. 1887); 4° Giovane di 25 anni con cisti al fegato, trattato pure col metodo Baccelli e guarito (Rossoni; Ri/or. med. cit. 1887). 383. Fibbi Antonio: Laparatomia per echinococco della milza; Gazzetta medica di Torino, fasc. 26, 15 sett. 1885. L’Aut. eseguì a Fabriano la sua seconda laparatomia per una enorme ciste di echinococco della milza suppurata. Le notizie date giungevano alla 72 giornata e l’ operata conservavasi apiretica e tutto lasciava sperare pros- sima e sicura la guarigione, 384. Ficalbi Eugenio: La Taenia rotundata Molin e il suo ciclo vitale, cenno preventivo, Moritore zoologico ital., An. I, N. 10, pag. 211-212, ottobre 1890. Completa la diagnosi del Molin con esemplari trovati nelle Lacerta vi- ridis e L. muralis. Fece osservazioni ed esperimenti sul cielo evolutivo e trovò che le lucertole mangiano gli Oniscus, i quali si cibano dello sterco di quelle. In un Oniscus rinvenne un cisticercoide che gli parve doversi riferire alla Taenia rotundata, però non potè assicurarsene per guasto al preparato. 385 Fiorentini Angelo: Cenni descrittivi sul’Oxyuris vi- vipara Probstmayer; LoMlett. scientif. Università Pavia, An. XII, pag. 21-25 (1 tav.) 1890. Indicato lo scopritore e quanto disse il Perroncito intorno a questo ossiuro del cavallo, per dimostrare la mancanza di notizie sulla sua anatomia, parla delle dimensioni, forma del corpo, tegumento e muscolatura. Descrive poi il tubo digerente, l'apparato riproduttore e l’eseretore, nonchè una ghiandola sacciforme speciale, situata al terzo anteriore del corpo. 1l maschio è sco- nosciuto. 386. Fiori G. M. e Rosa Daniele: Un caso di parassitismo di Gordius adulto nell'uomo (Gordius Tolosanus 7, G. subbi- furcus); Giorn. R. Accad. di Medicina di Torino (3) XXIX, pag. 727, 1881. In un anchilostomotico dei dintorni di Corio (Torino), dopo l’amministra- zione dell’ antelmintico, trovossi nelle sue feci, insieme ad anchilostomi, un Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. 33 — 514 — gordio vivo. Eliminato ogni dubbio che esso provenisse dall’acjua o da altro posto, gli A. descrivono questo gordio, che misurava la lunghezza di 183 millim, In seguito riferiscono i casi di gordîì parassiti dell’uomo (Villot, Aldrovandi, V. Siebold, Gervais e Van Beneden), nonchè delle rirerche fatte sulla resistenza di essi al calore. 887. Foà Pio: Un caso di anchilostomiasi; Gazz. degli ospi- tali, An. II, pag. 10-11, Milano 1882. Alla necroscopia di una donna modenese, d’ anni 50, e che aveva presen- tato un perfetto quadro di anemia da anchilostoma, trovò uno di questi vermi e numerosissime larve forse di anguillule. 388. Fogliata G.: Atrofia congenita di un rene ed anemia dovuta a filaria ematica d’un cane; Giorn. Anat. fisiol. pat. ani. dom., pag. 11-13, Pisa 1881. Accenna alle controversie relative all’ origine del parassita e parla delle lesioni da esso provocate nel cane (emorragie cerebrali, paralisi, pneumor- raggie, enteroraggie, eclampsie ecc.). Sezionò un cane, pel quale erasi fatta diagnosi di anemia, e trovò il rene sinistro sano, ma il destro atrofico, cuore e polmoni anemici, poche tenie ed ascaridi nell’intestino. Al microscopio il sangue offrì però enorme quantità di embrioni di filaria ematica, lunghi ome 28, Omm 31. A tali embrioni accagiona la ipoemia, essendo sparsi in tutti i vasi, perfino in quelli dei villi intestinali. 389. Fogliata G.: Esperienze per la cura della cachessia acquosa 0 distomiasi epatica; Zo Spallanzani, An. XVI, ser. II, pag. 61-62, 1887. Amministrò a pecore distomotiche dell'estratto etereo di felee maschio, pro- posto dal Perroncito, il quale aveva avuti risultati favorevoli. Nei casi dell'A. invece non corrispose, anzi accelerò la morte. Combatte l’idea che il eloruro di sodio possa guarire la malattia, perchè questo sale non può giungere a contatto dei distomi, nè per la via del sangue, nè col muco, nè dall’ intestino. Suggerisce di fare esperimenti coll’ aumento della temperatura (come nel- l’alta febbre), il che farebbe perire i distomi. 390. Fonseca Roderigo A.: De hominis escrementis libellus; apud J. B. Boschettum, Pisis 1613. Al capitolo IV, pag. 41-48 tratta: De lumbricis, accennando alle idee di Aristotile, Avicenna e Galeno, segnalando le varie forme di vermi dell’uomo (Vermi tereti, ascarides ad similitudinem vermium qui in caseo repe- riuntur, vermi cucurbitini et lumbricus latus). Ragiona delle cause fa- vorevoli allo sviluppo dei vermi, di alquanti sintomi e dei medicamenti. Naturalmente predominano le idee del tempo e quindi per nulla accettabili; e non vi sono accennati casi speciali. — 515 — 391. Fontana Felice: Opuscoli scientifici, pag. 134, lett. V, (Sopra una malattia delle pecore, sopra la tenia ecc.) Na- poli 1787. Descrive le idatidi trovate nel cervello, che sono causa della malattia chiamata in Toscana pazzia delle pecore, e vi riconosce la presenza di pic- coli animalini pedunculati con testa simile a quella della tenia e con peduncoli attaccati alle pareti. Nota la somiglianza che queste ilatidi hanno con quelle del basso ventre delle pecore stesse e dei conigli. Colla trapana- zione del cranio avrebbe curata la malattia. Contrariamente all’ opinione a quel tempo in voga, che cioè le tenie si riproducessero per scissione, egli sostiene invece che sono ovipare e che le uova più mature trovansi negli ultimi anelli. 392. Forlivesi Giovanni: Taenia solium fuoriescita dal- l’uretra di un uomo, Riv. storica ecc; Bu/lett. delle sc. med. Bologna, ser. V, Vol. VII, p. 814-122, 1869 (sunto: Tarufli, Compend. Anat. patol. p. 531). Riporta la storia dell’ elmintologia da Rudolphi, e ricorda i migliori el- mintologi. Accenna al caso da lui osservato in contadino di 24 anni da Faenza, del quale dà V anamnesi e fa diagnosi di cisto-peritoneite parziale. Minutamente descrive l'andamento del male, le siringazioni, una delle quali lo portò a perforare una raccolta marciosa. Il paziente ritornato al lavoro, perchè migliorato, un giorno, dopo aver provata difficoltà nel mingere, espulse circa un metro di tenia, determinata poi per 7°. solîum. Sottoposto allora agli antielmintici cacciò altre tenie in varî intervalli; ed in breve riacquistò completa salute. Ragiona lungamente sul caso, ricordandone altri simili (Vallisnieri, Bertolino, Rodio, Villelli, ecc.) dei quali soltanto 4 sareb- bero di tenia; parla della localizzazione del male, della genesi dei vermi entro e fuori l'intestino, dimostrandosi convinto che la tenia espulsa per l’ uretra si fosse sviluppata fuori del tubo digerente. 398. Fossetti IL: Anguillula tritici; Giorn. d'Agricolt. indust. e comm. del Regno d’ Italia, ser. nuova, Vol. IV, pag. 143-144, Bologna 41877. E un breve articolo per affermare la priorità degli studî sullo sviluppo di esso nematode fatti dal Toscani (V. N. 1081) contro quelli del Kuhn. 394. Francaviglia Francesco: Un caso di cisticerco nel corpo vitreo; Atti accad. Gioenia di Catania, ser. III, Vol. XII, pag. 1-5, 1875. Indicati il primo caso del Graeffe (1854) e quelli di altri, riferisce il suo, che dice secondo in Italia e primo in Sicilia. Lo osservò in uno scalpellino — 516 — di 40 anni da Nicolosi, del quale fa minuta anamnesi, esame locale oftal- moscopico e la storia della malattia. Stante ripetuti rifiuti del malato non venne praticata l’ enucleazione; però all’oftalmoscopio poté accertare trat- tarsi in modo assoluto del cisticerco celluloso (ladrico). 395. Franceschi Giuseppe: Due casi di cisti d’ echinococco della mammella; Bollet. delle sc. med. di Bologna 1883, An. LIV, ser. VII, Vol. XII, pag. 168-180, Ricordati i casi di Zuccaro, di Haussmann, di De Haen, di Astley-Cooper, di Graeffe, di Le Dentu, di Fischer e quanto dissero i trattatisti, riferisce due suoi casi: 1.° Domestica di 25 anni da Bologna, della quale dà l’anam- nesi, presentava tumore alla mammella sinistra, largo 5 centim. e lungo 9. Asportato si mostrò della grossezza di uovo d’oca, trilobo, con liquido tra- sparente, che al microscopio presentò i caratteri dell’ echinococco. La ma- lata guarì dopo un mese. 2.° Contadina d’ anni 22 di Gaibola (Bologna) aveva alla mammella destra un tumoretto, quale grano di frumentone che ingrandì fino al volume di uovo gallinaceo. Fatto l’esame locale, sono esposti i concetti per giungere a far diagnosi di ciste da echinococco. Dopo l'esportazione del tumore fu constatato trattarsi veramente di siffatta ciste. Si dilunga sull’ezio- logia, che riscontrerebbe nella dimestichezza (molto probabile nel 2.° caso) coi cani, e discute sui caratteri diagnostici che offrono queste cisti da parassita. 396. Franch Giovanni: Storia di bizzarra malattia verminosa cagionata da nuova specie di vermi intestinali detti Ricini umani; Antologia medica del Brera, II, 1834, pag. 541-545, Venezia 1834. Un giardiniere di Todi, disturbato da dolori intestinali, fu giudicato affetto da elmintiasi, e fu curato cogli antelmintici. Espulse 4 vermi vivi, quasi si- mili per figura e grandezza ai semi del ricino, Sebbene li denominasse vermi, con tutta probabilità si trattava di falsi elminti (Z2odes ricinus, od altro). — Franchi Giuseppe: V. Volpi A. L. 397. Franchini G. B.: Studî sulla Trichina spiralis e sulla malattia da essa prodotta nell’ uomo, del Prof. H. Ke- stner (Analisi); Gazz. med. ital., Stati Sardi, Vol. XIV, ser. II, pag. 224-229, Torino 1864. Descritto il verme, parla della sua viviparità, della migrazione delle larve nei muscoli e del suo incistamento. Dato un cenno storico dell’ elminto, oc- cupasi degli studî dello Zencker e del Friedrich, della presenza della trichina in altri animali, del modo di svolgersi della trichiniasi nell'uomo e passa ad enumerare i sintomi, l’ invasione e gli stadii (4) della malattia. Accenna alla prognosi, alla mortalità e dice della cura che, essendo soltanto profi- lattica, deve fondarsi sull’ esame attento delle carni suine. — 517 — 398. Franco Domenico: Caso di echinococco del fegato; /l Morgagni, An. XI, pag. 39-43, 1860. Afferma che questa malattia è più frequente a Napoli che nelle altre pro- vincie, e riferisce l’anamnesi e la sintomatologia di un uomo, d’anni 38 da Napoli, alla di cui necroscopia si rilevò una enorme ciste da echinococco suppurata. Fu notevole il caso perchè l’ ammalato si era sentito sempre sano fino a due mesi avanti la sua morte. 399. Frank Francesco: Ein Spulwurm in der Urinblase eines Hundes; Hufeland’s Med. Journ., Tom. XVIII, Pt. 4, pag. 142, 1790. Nel 1790 Francesco Frank, figlio di G. Pietro, trovò a Pavia due esem- plari di Eustrongilus gigas nella vescica orinaria di un cane. Nel citato giornale il verme venne indicato come ascaride, ma G. P. Frank dichiarò trattarsi invece di strongilo (De retention., Tom. XI, pag. 21). 400. Frank Giov. Pietro: De retentionibus ece., Pisis 1821; Del metodo di curare le malattie dell’uomo ecc.; traduz. di Morelli Luigi, XII Vol., tipogr. Pirotta, Milano 1833; Fi- renze 1823; Napoli 1823; Pisa 1825; Padova 1828; Napoli (trad. Chiaverini) 1832. Nel libro 6.°, Vol. XI (pag. 8-113, traduz. Morelli), tratta delle riten- zioni elmintiche, ove dettagliatamente parla di quella dell’ uomo. Accen- nata alla confusione della antica elmintologia, premette nozioni generali sui vermi; fa la divisione dei medesimi; descrive la filaria di Medina, il tri- cocefalo, l’ ossiuro, l' ascaride lombricoide, lo strongilo, il distoma epatico, il polistoma, il botriocefalo, la tenia, il cisticerco e l’ echinococeo. Molte- plici sono le indicazioni di casi speciali importantissimi, Tratta dei sintomi in generale, e speciali al capo, al ventre; menziona i vermi perforatori, e discorre dei sintomi particolari per ciascun verme, dell’ origine dei medesimi, della prognosi ecc. Ampiamente poi si occupa della cura in generale, e nel caso speciale dei varî elminti, nonchè dei più adatti antelmintici. 401. Frank J. Petr.: Delectus opusculorum medicorum ece., typogr. Petri Galeatii, Ticini 1790, Vol. IX, pag. 1-92 (Ander Jab. Retzius: De vermibus intestinalibus). Prepone un cenno storico e la bibliografia sui vermi e parla poi degli asearidi, della fasciola, dei gordî, degli echinorinchi, planarie e tenia. In speciali capitoli espone la struttura ed i costumi dei vermi e l’ habitat, ac- cennando agli ospiti che hanno vermi loro proprì. 402. Frank Luigi: Breve cenno sulla cura della tenia; Ax- nali univers. di medicina, Vol. XXXII, pag. 345-347, 1832. — 518 — Sostiene l'efficacia dell’ olio di trementina come tenifugo, ma dichiara che non è sopportabile. Ebbe due casi favorevoli a Parma e raccomanda si fac- ciano esperimenti sulla decozione della radice del pomo granato. 403. Franzini Carlo: Elmintologia intestinale, Dissertaz. inaug., Pavia 1845. Date alcune indicazioni generali sui vermi, descrive 1’ Ascaris /umbricoides, il Trichocephalus dispar, l Oxyuris vermicularis, Vl Anchilostoma duo- denale, la tenia armata e la tenia inerme (Botriocefalo). In altro capitolo parla della elmintogenesi, fondandosi sulle idee del Brera e ne tratta ri- guardo ai vermi umani tanto in generale che in particolare; per ultimo si dilunga sulla cura e sugli antielmintici più in uso. 404. Frontali Francesco: Del Chrysanthemum cinera- riaefolium usato quale rimedio contro gli ossiuri; Zollett. sc. med. soc. medico-chirurg. di Bologna, ser. IV, Vol. IX, pag. 333-335, Bologna 1858. Premesse le generalità di essa pianta, resa nota dal De Visiani, riferisce la storia clinica di un signore, d’ anni 60, sofferente per ossiuri da oltre un decennio, tanto da renderlo in pessimo stato fisico-morale. Riesciti inutili molti antelmintici, fece uso, per due mesi, dei clisteri di infuso di detta pianta e potè liberarsi d'un gran numero di ossiuri, rimettendosi allora in piena salute. L'A. praticò la stessa cura in due ragazzi ed in una bambina, pure disturbati da ossiuri, con risultato pienamente soddisfacente. 405. Frusci Francesco: Cisti da echinococco della colonna vertebrale; Annali clinici dell’'ospitale Incurabili, Nuova ser., An. I, pag. 344-558, Napoli 1876. Il raro caso si verificò in una donna, d’ anni 24 di Napoli, nella quale appariva un tumoretto all’ ultima vertebra dorsale. La regione si era fatta do- lorosa ed il tumore ingrandiva, presentandosi come un ovoide che dall’ an- golo della scapola scendeva fino alla 3.% vertebra dorsale. I dolori divenuti violentissimi si ebbe generale emaciazione. Una incisione praticata nel tu- more rilevò la presenza d’ una ciste da echinococco, però l’ inferma dovette soccombere ed all’ autopsia si riscontrò perforazione, con usura della dodi- cesima vertebra dorsale e pa-himeningite, ma il midollo erasi mantenuto sano. 406. Gabucinus Hieronimus: Commentarius de lumbricis alvum occupantibus ac de rationi curandi eos, qui ab illis infestantur; Venetiis 1547; Lugduni 1549; Epist. Anulphi, 219 pag. 16.°, Venet. 1542. Sono 28 capitoli nei quali, dopo aver riferite le cognizioni che si avevano sui vermi e che egli comprende tutti sotto il nome di Lumbricus, parla della bio — forma, del modo di formarsi, in quali parti del corpo degli animali essì si sviluppano, dell’ influenza che hanno l’ età e il temperamento al loro svol- gersi. In particolare tratta poi dei teretum lumbricorum e riferisce il caso di una ragazza che espulse per l’ano 177 lumbricoidi (Cap. XV); delle latarum taeniarum (Cap. XVI), e degli ascaridum lumbricorum (Cap. XVII). I re- stanti capitoli si riferiscono ai metodi di cura ed ai medicamenti, sia in ge- nerale che nei casi speciali. Compilazione per la sua epoca dotta. 407. Gaddi Paolo: Preparazione anatomica operata dai vermi (Ascaris lumbricoides) in un fanciullo; Gazz. med. ?/al. Lombard., ser. III, Tom. V, pag. 182-183, 1854. In un fanciullo di sei anni, morto nello spedale di Modena, trovò gravis- simi guasti e 13 lombricoidi morti nell’ intestino, un altro era collocato tra la pleura ed il costato, uno nell’esofago eroso, ed uno infine nella faringe spingentesi fin contro le narici posteriori. Si dilunga a descrivere i guasti a’ varì visceri, che egli sostiene dovuti ai lombricoidi. 408. Galamini Giuseppe: Cisti idatidea (Acefalocystis so- cialis) del fegato apertasi nei condotti biliari; Bollett. se. med. soc. med.-chirurg. Bologna, ser. IV, Vol. X, pag. 427- 440, Bologna 1858. Un giovane cacciatore faentino, dopo febbri intermittenti ed itterizia, soffrì dolori all’ ipocondrio destro, che dopo varie vicende si fecero intensivi, esten- dendosi all’ epigastrio. Di seguito a ripetuti accessi colici, espulse col vomito una membrana rotta di idatide ed altra intatta, grossa come uovo di piccione. Il giorno appresso emise per secesso 10 o 12 altre simili cisti, quali acini d'uva, intatte o rotte, ed in capo a sei giorni l’ emissione di tali cisti giunse a 40. Cessata questa, colla cura ricostituente, il malato guarì completamente. Segue una lunga discussione di importanza esclusivamente medica. 409. Gusmani Galeatit: Opuscula (De renum morbis); Le Bononiens. sc. et art. Acad. Commentar., Tom. V, Pars. I, pag. 249-255 (2 tav.), Bononiae 1707. (33, 92 Espone in dettaglio la storia nosologica di un paziente, morto dopo 40 giorni di malattia. All’autopsia trovò i reni tre volte più grossi del nor- male. Il sinistro era trasformato in un ammasso di innumerevoli vescicol», che variavano in grossezza da granello di miglio all’avellana. Descrive i varî posti occupati da esse, le alterazioni dei reni destro e sinistro; il tuito disegnato in due nitide tavole. 410. Galeno Angelo: Sopra un caso di echinococco del mi- dollo spinale; Grass. med. ital., prov. venete, An. NXVII, N. 42, pag. 349-350, 1884. — 520 — Segnalata la poca frequenza di siffatti casi parla di un giovanetto, di Padova, morto a 10 anni, alla diligente necroscopia del quale furono riscon- trate cisti da echinococco nel cavo rachidiano ed in altre parti (V. maggiori dettagli in: Cervesato Dante N. 196). 411. Gallico Enrico: Occlusione del dutto coledono da cisti di echinococco, Storia; Gazz. medica ital., prov. venete, An. XXI, pag. 197-203, 1878. Un barbiere d’ anni 19 da Mantova, dedito al mangiare e bere smodato, soffriva forte dolore all’ addome, dolentissimo era l’ epigastrio, e fu fatta diagnosi di itterizia da catarro gastro-duodenale. L’ infermo peggiorò e morì dopo 36 giorni di malattia. Segue dettagliatissimo reperto cadaverico, pel quale si constatò il coledoco dilatato e nel suo interno una ciste, grossa quanto una piccola arancia, e che conteneva sulla parete interna dei corpic- ciuoli sferoidi, racemosi, e del liquido cogli uncini caratteristici di echinococco. Si potè così fare diagnosi necroscopica di « echinococco del dotto coledoco e del fegato, con esito di epatite suppurativa per rottura delle cisti idatidee del fegato e subsequa pleurite destra ad essudazione solida per perforazione del diaframma, consecutiva a rottura del maggiore ascesso del fegato nella cavità pleurica destra ». L'A. segnala il caso, raro se non unico, di una ciste occupante il canale coledoco. 412. Galligo Isacco: La carne cruda ed il tenia; L’ /mpar- ziale, An. VIII, pag. 321-323, 1868. A proposito dei casi indicati dal Grilli (V. N. 500), lA. ne aggiunge altri quattro, anch'essi occorsi in bambini dai 3 ai 4 anni (1 di Pontassieve e 3 di Firenze), i quali avevano fatto uso di carne cruda. Brevemente discorre della frequenza della tenia nei bambini e della presenza o mancanza del cisticerco nei bovini. 413. Gallozzi Carlo: Voluminosa ciste idatidea del fegato trattata con l’elettrolisi come cura preparatoria per l’apertura della stessa; IZ Morgagni; An. XIX, pag. 26-32, 1877. Un calzolaio d’ anni 30 da Napoli, soffriva da tre anni dolori all’ ipocondrio destro, ove si era elevato lentamente un tumore. Data l’anamnesi e l’esame del paziente, e ricordato che dal Cantani ne era già fatta diagnosi di ciste idatigena del fegato, l'A. passa in rassegna i metodi stati indicati per l'operazione, soffer- mandosi sopra quello mediante l’ elettricità ; descrive l’ atto operativo, il cui risultato se non fu la guarigione completa, il che non poteva dare l’ elettrolisi, si ottenne però rapida diminuzione del volume della ciste e la formazione di aderenze fra quella e le pareti addominali, Fa voti che si ripeta l'esperimento. 414. Gallozzi C.: Ciste da echinococco della ghiandola tiroide; Riforma medica, N. 288, 1886. — 521 — Tumore che datava da due anni e tale che nei movimenti di deglutizione si spostava colla laringe. Colla siringa di Pravaz. si estrasse liquido che al microscopio non mostrò uneini da echinococco, ma l’ esame chimico diede cloruri in abbondanza. Inciso il tumore ed applicato un tubo a drenaggio uscì un brandello di tessuto, parte della vescica madre. Non è fatto cenno nè del sesso, nè di altre indicazione del soggetto. — Gallozzi C.: V. Sorge. 415. Galvagni Ercole: Sulla cura degli ossiurij; tw. clinica di Bologna, pag. 727, ASSI. Riferisce la storia di un uomo di 35 anni, che da molto tempo era distur- bato dagli ossiuri e che dopo aver tentati molti rimedî, trovò utilissimi i clisteri di acqua, anche semplice, ma in abbondanza. Debbonsi praticare quando già esiste il bruciore all’ano, e tale cura, se ripetuta, non solo è palliativa, ma tale da guarire completamente questa elmintiasi. 416. Galvagno - Bordonari P.: Vermi e verminazione, contributo di patologia e clinica pediatrica; vista ital. di terap. ed igiene, An. V, pag. 245-256; 277-287; 309-326; 343-550; 373- 5350, Piacenza 1885. In questo lungo articolo parla dell’ importanza della pediatria e poi dello studio dell’elmintiasi nei bambini, ed espone ? metodi di ricerche delle uova nelle feci. Le questioni patologiche e cliniche relative alla verminosi in pe- diatria sono estesamente trattate, e passa poi a parlare dell’ ascaride, della tenia (7°. solium), degli ossiuri e dei tricocetali. Ragiona sui sintomi attri- buiti alla verminosi e riporta per ultimo dieci osservazioni, delle quali una sì riferisce a tenia, le altre tutte ad ascaridi, meno una di ossiuro. L’igiene e la terapia generale e speciale trovano largo posto. Coglie occasione di parlare dell’ eziologia e della profilassi dei vermi. 417. Galvagno Pietro: Un nuovo caso di Taenia nana, Nota, Bollett. mens. Accad. Gioenia, Nuova ser., fasc. 10.9, pag. 4-7, Catania 1889. In un suo figlio di 3 anni, da tre mesi aveva constatato uova di tenia nana nelle feci. Dopo l’uso di estratto etereo di felce maschio evacuò circa 300 tenie nane. Un mese appresso ritrovò simili uova e ripetuto il rimedio fu liberato di altre 200 tenie nane. Dovette ricorrere una terza volta all’antel- mintico e ad onta di questo le uova persistevano nelle feci. Seguono consi- derazioni sulla sintomatologia e sulla eziologia, dichiarandosi, come sostenne il Grassi, per lo sviluppo del cestode senza ospiti intermediarj. Assicura per sue osservazioni e per quelle del Calandruccio che la tenia nana è fre- quente a Catania ('%,00). — 522 — 418. Gamba Oreste: Su di un caso di echinococco multiplo del rene destro; Za Riforma medica, An. I, N. 27, 1885 Nella clinica del Prof. Baccelli si presentò una giovane di 22 anni, che fino dal 1879 aveva avvertito un dolore che dalla regione lombare destra si irradiava verso l’epigastrio. L'esame obbiettivo diede spostamento delle coste inferiori di destra e gonfiore della corrispondente parte dell’ addome, corpo globoso e percettibile alla palpazione, che occupava il quadrante inferiore destro. Non fremito idatideo, né l’ analisi delle orine diede alcun criterio diagnostico. Il Baccelli per esclusione diagnosticò: tumore al rene destro per echinocoeco multiplo. Infatti la puntura nel posto più saliente diede uscita a li juido citrino, che al microscopio lasciò scorgere gli uncini carat- teristici. (Vedi Baldelli T., N. 41) 419. Gasparrini Guglielmo: Sulla maturazione e la qualità dei fichi dei contorni di Napoli (Anguillula caprifici); Atti Accad. Pontoniana, Vol. IX, Novembre 1863. A proposito di una dissertazione sul fico quale alimento e sulle condizioni per la sua maturazione, deserive una anguillula (A. caprificé) la quale pene- trerebbe nel frutto insieme ai Cyn7ps ed altri organismi. A spiegare lo sviluppo di questa anguillula menziona le migrazioni di alquanti elminti d’ animali. 420. Gastaldi Biagio: Degli elminti in genere e di alcuni . . . . «i 6 . = in ispecie; tipogr. Favale e comp., 23 pag., Torino 1854. Premette le indicazioni generali sull’ organizzazione degli elminti e si di- lunga a parlare delle modalità di loro sviluppo. Parla poi della trasmigra- zione e dispersione degli elminti, del loro potere perforante gli intestini e degli organi ospiti da essi preferiti. Accenna agli esperimenti stati fatti dagli autori sullo sviluppo delle tenie, delle varie faune elmintologiche e della facile invasione nei differenti animali pel tramite delle loro feci. 421. Gastaldi B.: Cenni sopra alcuni nuovi elminti della Rana esculenta con nuove osservazioni sul Codono- cephalus mutabilis Dies.; tipogr. Favale e comp., 2 tav., 44 pag. 4°, Torino 1854. i Nella vescica orinaria delle rane non trovò mai il Polystomum, bensì frequente l’ Holostomum urnigerum. Parla della circoscrizione di alcune specie d’ elminti e passa a descrivere il Distoma tetracystis, il D. diffuso- calcoforum, il D. acervocalcoforum, la Ligula ranarum, ed il Codono- cephalus mutabilis, sul quale più diffusamente si intrattiene, aggiungendo nuovi particolari anatomici. - 422. Gautieri Giuseppe: Slancio sulla genealogia della terra e sulla costituzione dinamica della organizzazione, seguìto — 523 — da una ricerca sulla origine dei vermi abitanti le interiora degli animali, 156 pag. 8°; Jena 1805. Limitiamoci a quanto l'A. dice riguardo ai vermi. A pag. 81 inizia una lunga esposizione della genesi dei vermi, dei rapporti che essi hanno cogli ospiti loro ed in modo speciale coll’ uomo. Sono a dir vero numerose le inesattezze a questo riguardo, dipendenti dalle opinioni e conoscenze che si avevano in quel tempo. Di osservazioni proprie accenna soltanto (pag. 88) ai fuseragnoli (ossiuri?), che constatò comunicarsi da bambino a bambino; e di un giovane che in seguito a purganti espulse gomitoli di trichiuridi, (pag. 127). 423. Gay Michele: Elmintiasi dell’ intestino tenue in una pantera nera; Medico veterin., IV ser., An. II, pag. 147-161, 2 tav., Torino 1873. In una pantera, morta a Torino, trovò nodosità alle pareti del tenue, nonchè vermi nello stomaco. Nelle dette nodosità, che descrive, stava un nematode (4-5 per ciste). Fece studj sullo sviluppo di quel verme, che ascri- verebbe al Dochmius tubaeformis. Nello stomaco stavano inoltre degli Ascaris mystax, uno dei quali aveva emigrato nel mesenterio. 424. Gay M.: Da trichina in Italia; La moderna medicina, fasc. 6.9, pag. 324-324, Torino, 1879. Breve scritto in cui l'A. ricorda il caso di trichinosi nel cane trovato dal Perroncito a Torino, e traserive il rapporto sull’ inchiesta intorno allo stato della trichinosi in Italia, che fu presentato da apposita commissione all'Accademia di medicina di Torino. 425. Gemelli Luigi: Storia di un caso di cisticerchi del cer- vello, del cervelletto, del cuore e di quasi tutta la muscola- tura; Ann. univers. di medicina, Vol. GLXII, (Vol. XXVI, ser. IV) pag. 390-399, Milano 41857. Riferisce l’anamnesi e descrive la malattia di una giovane cameriera epilettica d’anni 18, d’Abbiategrasso, che prima era stata sempre sana. A lungo parla della necroscopia, nella quale trovò molti cisticerchi negli organi menzionati e specialmente nei centri nervosi; mancavano solo al capo, ai piedi ed alle mani. Ne numerò 150-200 per ciascun emisfero cerebrale, sparsi sull’aracnoide, sotto la pia madre, nella sostanza superficiale del cervello e del cervelletto; 16-18 per ciascun corpo striato; minor numero ai talami ottici; 4 alle eminenze quadrigemine, ed uno all’ eminenza olivale. Il cuore ne aveva al ventricolo sinistro; polmoni e visceri addominali ne erano immuni. Fa considerazioni sopra il caso e lo confronta con quello descritto dal Sangalli (V. N. 936). — 524 — 426. Generali Francesco: Cisti da echinococco dell’ ovario; Gazz. med. ital. Lomb., An. XLII, N. 51, pag. 520, 1882; Lo Spallanzani, An. XII, pag. 5-6, 1883; Congresso medico di Modena, 1882. Parla di una donna di Modena affetta da cistovario, alla cui autopsia riscontrò una ciste dell’ ovaja sinistra con caratteri di quelle da echinococco per gli uncini esistenti. Ragiona sulla rarità del caso e sulle difficoltà della diagnosi di siffatte cisti. 427. Generali Giovanni: Note elmintologiche; Archivio di medicina veterinaria, An. III, fase. 3.9, 1 tav., Milano 1878. Parla dell’Ascaris megalocephala trovata nel condotto pancreatico di un cavallo; dello Strongilus armatus che stava in ascesso formatosi in pros- simità dell'arteria grande mesenteria di un asino; di un botrioc=falo del cane che riferisce a quello stato descritto dall’ Ercolani; del botriocefalo di una foca morta a Milano; e di un nematode, che numeroso stava chiuso in cisti annidate alla superficie del fegato di un coniglio. 428. Generali G.: Note elmintologiche; Atti soc. natural. di Modena, ser. III, Vol. I, 1883. Trovò un distoma epatico incistato nel fegato di una pecora; undici cenuri nel cervello e due nel cervelletto di altra pecora. Secondo l’ A. il cenuro sarebbe frequente. Parla poi di tumori al piede d’un cavallo, contenenti la Spiroptera circinnata e di due casi di Ascaris inflera nell’ uovo di gallina. In uno il nematode stava nell’ albume, nell’ altro (esempio più raro) fra il guscio e la membrana testacea. 429. Generali G.: Note elmintologiche; Att soc. natural. di Modena cit., ser. III, Vol. II, Rendic., pag. 100-103, 1884. Avendo trovato il Dochmius Balsami nell’ intestino di un gatto a Modena, fa alcune considerazioni sulla frequenza della docmiasi. Accenna al Distoma campanulatum del fegato di gatto ed al Distoma echinatum, rinvenuto dall’ Ercolani nell’Anas boschas, al quale assomigliavano molti esemplari che egli ebbe a raccogliere dal duodeno di un cane. Questo distoma fu ottenuto nel cane stesso colla somministrazione della Cercaria echinata. 430. Generali G.: Tlna larva di nematode della mosca co- mune; Att soc. natural. di Modena cit., ser. III, Vol. II, pag. 88-89. Modena 1884-86. Ebbe da C. Massa un nematode, che fu raccolto nella testa della mosca. Non ha dati precisi, può dire che trovasi soltanto nella mosca domestica; che in 250 osservazioni fu trovato nella proporzione del 120/,; che di solito evvi unico esemplare, tal altra fino a quattro. Non fu possibile precisare il posto Siogge occupato dal parassita nel capo della mosca; misura una lunghezza di 1, 1'/, e una larghezza di 0,4, 0,5. È agile, e vive fino a 24 ore in acqua salata al 01°/ e resiste all’ asciugamento. Forse penetra nella mosca allo stato di rabdite (?), ma non è possibile fare congetture sul suo ciclo evolutivo. 431. Generali G.: Intorno all’ echinococco nel cuore dei bo- vini; Rendic. soc. natural. di Modena, pag. 158, Adunanza straord. a Vignole 10 Magg. 1885. Sebbene tali casi sieno rari nei bovini, tuttavia l'A. ne trovò tre in pochi anni. In due ospiti la ciste unica giaceva nel setto interventricolare, nel terzo eranvi due cisti, di cui una nel setto interventricolare e l’ altra nella parete esterna del ventricolo sinistro. In tutti e tre i casi la morte fu istantanea e senza rottura delle cisti. 482. Generali G.: A proposito di un caso di Cysticercus bovis, Nota, Rassegna di sc. mediche, An. I, N.5, Modena 1886. Accenna alla rarità di questo cisticerco e come la panicatura difficilmente sia isolata. In Italia si conosceva soltanto il caso, provocato artificial- mente dal Perroncito, quando l’ A. osservò un esempio di panicatura in un bue sanissimo di Carpi. Più numerose eran le cisti alle coscie, ai masseteri, alle spalle, ai pettorali, allo psoas, al miocardio ed alla lingua. Parla della più frequente panicatura nei suini, della prevalenza della Taenia medio- canellata sulla 7°. soliwm, ed addebita il contrasto che si ha tra frequenza della 7°. mediocanellata e relativo cisticerco alla difficoltà di osservazione. Osservò due cittadini di Modena teniosi, ambedue per 7. mediocanel- lata, mentre che due contadini avevano la 7. soltum; ciò spiegherebbe col fatto che questi ultimi raramente mangiano carni bovine. 433. Ghillini Cesare: Echinococco del fegato, resezione del fegato, escisione della ciste; Gazz. degli ospitali, N. 84, 1888; La Riforma medica, An. III, pag. 1256, 1887. (V. Loreta, N. 547, stesso caso). Nella clinica del Prof. Loreta entrava un canapino d'anni 40, di Brisi- ghella (Bologna), che da due anni soffriva nella digestione, sebbene mangiasse sempre con grande ‘appetito. All'esame obbiettivo trovossi tumore all’ epi- gastrio, indolente, a forma irregolare e grosso quanto la testa di un feto. Eseguita la laparotomia, fecesi completo svuotamento della riconosciuta ciste e si tagliò il lobo sinistro del fegato, perchè compenetrato da moltissime cisti. Cucita la ferita della ciste alle pareti addominali, l’ operato in ottava gior- nata trovavasi in ottime condizioni. Sarebbe questo il primo caso di esci- sione di porzione del fegato, o epatectomia, per quanto fra noi già lo Zam- beccari ed il Trombetta avessero fatti esperimenti consimili sugli animali, — 526 — 434. Giaccone Ferdinando: Le gallerie a fondo cieco e le malattie dei minatori, tipogr. Gazz. del popolo, 178 pag., 1 tavola, 8°, Torino 1882. La prima parte tratta dell'anemia dei minatori, descrivendo la malattia, considerandone la sua natura e proporzione, la mortalità, le cause e la cura di essa, La seconda si occupa esclusivamente delle norme igieniche nella escavazione dei grandi tunnels, parlando dell’ aereazione delle gallerie a fondo cieco, dei modi di escavazione, della temperatura, della pulizia del sotterraneo, degli effetti dello scoppio della dinamite, dell’ illuminazione e del polverio dovuto alle perforatrici. Si occupa inoltre dell’ insufficiente ali- mentazione dei minatori, della loro igiene e dei rapporti loro cogli impresarî. Nell'ultima parte discorre dei parassiti nell' anemia e specialmente dello anchilostoma e della sua provenienza e diffusione nelle gallerie, delle misure igieniche e della cura da usarsi, ponendo fine al suo scritto con un saggio d'un progetto di legge per l'igiene delle grandi gallerie a fondo cieco. Al cantiere sud del Gottardo furono in cura 383 anemici, e nella memoria qua e là sono dati ragguagli clinici dei malati più tipici. 435. Giacomini Carlo: Sul Cysticercus cellulosae e sulla Taenia mediocanellata, Contributo allo studio dei cestodi parassiti dell’uomo; Giorn. Lt. Accad. medie. di Torino, ser. III, Vol. XVI, pag. 128-134, 149-167; 179-189, Torino 1874. (Sunto: Gazz. med. ital. prov. ven., An. XVII, pag. 310 e 316, 1874). Nel cadavere di un uomo, di circa 45 anni, trovaronsi vescichette, quali pinocchi, che si appalesarono come Cysticercus cellulosae nel tessuto con- nettivo sottocutaneo e perimuscolare. Tutti i muscoli del tronco e degli arti ne erano infarciti, così al diaframma ed al collo; mancavano alla lingua e nei muscoli degli occhi, ai seni nasali, agli organi auditivi ed in tutti i visceri dell'addome. Il cervello non potè essere esaminato. Molte- plici cisti stavano inoltre al cuore sinistro (ventricolo e colonne carnose). Per quanto la ricerca non fosse stata completa tuttavia l'A. opina che il numero delle cisti oscillasse fra il 1000 ed il 1500. Intrattiene sul modo di presentarsi del cisticereo e dell'aspetto suo; pensa che tutti si trovassero allo stesso stadio di sviluppo, cioè molto giovane. Parla delle modalità di infezione, riferendone la topografia, il numero (panicatura), i sintomi, dei quali nessuno è certo, il cielo di evoluzione del cisticerco e della Z'aenia solium. Tratta poi della 7. mediocanellata, segnalandone otto casi ac- certati in Torino, e del relativo cisticerco, degli esperimenti di suo sviluppo; insistendo per ultimo sulle norme igieniche per prevenirne l'invasione nel- l'uomo. SIN — Giamboni: V. Guermonprez. 436. Gianmatiei Giorgio: Cisticerchi multipli del cervello, dei muscoli e del cuore; / Morgagni, An. XXX, pag. 179- 196, 1888. Espone l’anamnesi, la diagnosi, l’atto operativo e la necroscopia di una donna d'anni 60 di Monsummano, Trovò oltre un migliajo di cisticerchi. Tratta per ultimo estesamente dei casi di panicatura dell’ uomo. 437. Giannotti Crescenzo: Una grande ciste da echinococco epatico guarita con le semplici applicazioni ripetute della pasta caustica di Vienna; Gazz, degli ospitali, N. 43, pag. 338- 340; N. 44, pag. 347-349; N. 45, pag. 355-357, Milano 1885. In uomo d’ anni 60 di Casapulla (Caserta) notò un tumore alla regione epa tica, che l'A. sostiene con lunghi ragionamenti trattarsi di ciste da echinococco. Descrive il modo e le fasi dell’applicazione del caustico suddetto, che volle tentare per la cura, la riduzione del tumore e la guarigione del paziente. Seguono considerazioni d'interesse affatto clinico. 438. Gilli: Brevi cenni d’ una straordinaria verminazione ; Giorn. scienze med. di Torino, An. V, Vol. XII, pag. 257- 264, Torino 1842 (sunto: Med. chir. Rew. London, 1843). Una bambina di 18 mesi dopo una gastro-enterite con fenomeni nervosi, palesò sintomi di verminazione. Dopo la presa d’ infuso di corallina evacuò 12 lombricoidi. Ripetutisi i disturbi si ripeté il farmaco, che provocò 1’ espulsione di vermi in grande quantità. Persisterono però i sintomi di verminazione, sicchè fece uso di semesanto, corallina e valeriana, il che produsse la emissione di molti vermi, i più per l’ano, alcuno per la bocca, in parte vivi, in parte morti. In complesso la malata fu liberata da 510 lombricoidi in otto giorni e si ristabilì in salute. Parla a lungo dei mali verminosi in generale. 439. Giordani S.: Un caso di cisticerchi nel cervello; Giorn. L’Imparziale, An. XIV, pag. 260-261, Firenze 1874. Un contadino di 25 anni entrò nell’ ospitale di Castiglionfiorentino con caratteri di alienazione mentale (stupidità). Fu sempre sano ed attivo e dalla anamnesi l'A, non avrebbe potuto rilevare che due cause: amore deluso e sospetto di onanismo. Fenomeno più spiccato era l’ avversione al cibo, poi sopraggiunsero atti violenti contro sé stesso, mutismo, perdita delle orine, morte. Alla neeroscopia si trovò una ciste nel ventricolo sinistro del cer- vello, grossa come ovo di tacchina, piena di liquido simile ad albume d'uovo e sei idatidi quali ceci. I vasi della sostanza cerebrale a contatto della ciste erano alquanto inietatti. — 528 — 440% Giordano: L’anemia dei solfatari a Lercara, 1882. 441. Girone Diego: Sull’ uscita di cinque lombrici da un ascesso ombelicale, Riflessioni patologiche lette all’Accad. med.-chirurg. in Napoli, 17 giugno 41837; 22 Flatre Sebezio, Vol. XV, An. VIII, pag. 145-155, 1838. Ragazzo di 14 anni da Montemiletto, fu per lungo tempo in deplorabili condizioni di salute, quando venne colpito da dolori alla regione ipogastrica, con tumefazione che poco a poco s’ infiammò e suppurò, aprendosi e dando esito a molta marcia. Dopo cinque giorni, insieme a pus escì un primo lom- bricoide e così ad intervalli ne fuoruscirono altri quattro con materie da ritenersi fecali. Ciò avvenuto, lentamente cessarono i disturbi ed il ra- gazzo si ristabili completamente. Segue una lunga discussione sulla migra- zione degli ascaridi, riferendo casi consimili e sforzandosi a dimostrare la struttura boccale dei lombricoidi adatta a rosicchiare le pareti intestinali. 442. Giuflrò Liborio: L’anchilostomiasi e l’anemia dei sol- fatari in Sicilia; Atti del IX Congresso medico ecc. Pavia 1877, Vol. I, pag. 382-385, Pavia tipogr. Fusi, 1888. Ricorda le osservazioni già state fatte dai Dott. Giordano e Parona E. sulle feci dei minatori di Lercara: parla della distribuzione geografica dell’ anchilostoma, del rapporto fra esso verme e l’anemia, sostenendo, che non sempre l’anchilostoma sia causa principale dell’ anemia, per quanto riconosca in esso un parassita che si comporta diversamente dagli altri. Segue una discussione in argomento fra l'A. ed i Dott. Carità, Ven- turoli e Sormani. 443. Giudice Giovanni: Dei parassiti animali come cagione di malattie; vista teorico-prat. di sc. med. e nat., An. X, pag. 170-185, Modena 1872; Amnali di medicina pubblica, An. VII, pag. 339-346, 1872. È la ristampa del capitolo sui parassiti animali, che fa parte del suo Manuale di anatom. ed istologia. In esso brevemente tratta degli ectopa- rassiti e degli elminti speciali all’ uomo, senza che vi siano osservazioni proprie. 44£ Golgi Camillo e Monti Achille: Intorno ad una questione elmintologica; Aendic. AR. Istituto Lomb. sc. lett., ser. II, Vol. XVII, pag. 285, 1884; ArcA. italien de Biologie, Tom. V, pag. 395, 1884. Premesso un cenno storico sulle anguillole e la supposizione che 1’ A. sterco- ralis sia la forma libera dell'A. intestinalis, fecero esperimenti che por- — 529 — tarono ad ammettere realmente la dimorfobiosi delle due forme. Consta- tato che l’anguillula abita il duodeno, riferirono alcune particolarità sui rapporti fra esso verme e le ghiandole del Lieberkuhn; ritennero che VA. intestinale non fosse parassita innocuo; e che la diagnosi fosse da farsi sulla presenza delle uova nelle feci, per il che diedero le misure ed i carat- teri di quelle. 445. Golgi C. e Monti A.: Sulla storia naturale e sul signi- ficato clinico-patologico delle così dette anguillule intestinale e stercorale; Atti R. Accad. delle sc. di Torino, Vol. XXI; I; pag. 55-59, 1 tav. 1885; Arch. sc. med. X; pag. 93-107, 1 tav. Torino 1886. Richiamate le osservazioni del Leuckart e del Grassi sulla dimorfobiosi delle anguillule e gli studî di Nordmann, Grassi, C. ed E. Parona, e Perroncito, gli Aut. riferiscono di due casi di anguillula in due uomini di Pavia e dintorni. Rideserivono le larve, ne seguono lo sviluppo, deducendone che l'A. sterco- rale è la forma libera di una unica specie dimorfobiotica, di cui lA. inte- stinale è la forma parassitica. Studiano poi le località, le condizioni ed i rapporti del parassita coll’ intestino, riscontrando uova e larve inniechiate nelle valvole conniventi. Per ultimo studiando l’ influenza dell’ anguillula nell’ nomo, la considerano come innocua ; solo irritante dell’ epitelio ghian- dolare. La diagnosi vien fatta dalla presenza delle uova nelle feci. 446*. Golzio Giov. Batta: Affezione verminosa in una cavalla; Torino 1858. 447. Gonzales Edoardo: Cisticerchi nel cervello d’ un alienato per demenza paralitica progressiva; Gazz. med. Ital., Lomb. Vol. XXXV, Ser. VII, Tom. 2, pag. 17-20, 1875. Un cuoco d’ anni 41 da Milano, moriva per demenza paralitica progres- siva, ed all’autopsia trovaronsi 24 cisticerei sparsi nel cervello. Si dà la storia del caso, la necrosceopia, la descrizione e l’ esame delle cisti, da riferirsi al Cysticercus cellulosae. Ricordati e sunteggiati in un prospetto altri casi consimili, L'A. parla del rapporto fra i cisticerchi e la demenza sunnominata. 448. Gorgone Giovanni: Primo rapporto di osservazioni par- ticolari notate nella clinica chirurg. di Palermo (Idatidi); stamper. Pedone e Muratori, Palermo 1832. A pagina 26 (N. 4) parla d’ una donna di Palermo, d’ anni 36, con tumore all’ipocondrio destro, dolentissimo € ereduto scirro oppure ciste da idro- pisia. Fattasi chiara la fluttuazione così da determinarlo per un ascesso alla coneavità del fegato, fu perforato con trequarti. Ne uscirono pus feten- Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII, 34 — 530 — tissimo ed idatidi, la di cui emissione si dovette facilitare con taglio. Per varî giorni seguitò l’espulsione delle vescicole, tanto da giungere a 300, cui si aggiunsero pseudomembrane. L'inferma guarì in due mesi. 449. Gradenigo Pietro: Cisticerco del corpo vitreo; Gora. veneto di se. med., ser. III, Tom. VII, pag. 205-207, 1867. Nell’ occhio sinistro di un giovane miope, dove esisteva probabilmente da qualche anno, osservò un cisticerco inniechiato nel corpo vitreo, senza che vi fossero notevoli sintomi subiettivi. Eravi diminuzione sensibile del campo obbiettivo e sintomi relativi, e nel vitreo si scorgeva tenue opacità e corpo sferico a contorni decisi, bluastro, chiaro, quale vescica tesa, apparentemente voluminoso e posto in corrispondenza d’un punto superiore ed interno del- l’equatore bulbare. Notavansi movimenti nella vescica e spostamenti anche pei moti comunicatile dalle contrazioni di muscoli del bulbo. Fatta diagnosi di cisticerco tuttora aderente, non credette pel momento di passare ad al- cun atto operativo. 450. Gradenigo P.: Sopra alcune rare forme di morbi ocu- lari ecc., Caso di cisticerco del vitreo; Giorn. veneto di sc. med., ser. III, Vol. XI, pag. 14-16, 1869; Annali di ottal- mologia, Vol. XVII, pag. 667, 1869. Nell’ occhio sinistro d'un giovane di Venezia riscontrò il cisticerco, che dice rarissimo nelle provineie venete, mentre sarebbe ovvio in Germania ed altrove. Conobbe però altro caso in Trieste, dovuto al Dott. Brettauer. De- scrive il suo caso e lo disegna visto all’ ottalmoscopio (Tav. I, fig. 3); il verme era involto dalla retina siechè non si potè osservarne lo scolice, e per questo non fu possibile farne la determinazione specifica. Non passò ad aleun atto operativo, nè tentò qualsiasi cura. 451. Gradenigo P.: Nuovi casì di cisticerchi oculari; Corn- gresso oftalmologico di Firenze, ASTI. Comunicò varî casi, fra cui riferì in particolare quello osservato in una sarta di 46 anni, la quale offriva limitazione all’esterno del campo vi- sivo dell’ occhio destro per distacco retinico. Dopo undici mesi il bulbo fu enucleato e l'esame anatomo-istologico pose in luce la presenza di una ciste sotto - coroideale, in corrispondenza all’ ora serrata nella porzione interna. 452. Graeffe Eduard: Beobachtung. ib. Radiaten u. Wiirmer in Nizza; Denkschschr. d. Schweiz. Naturforsch. Gesellsch., Bd. XVI, Zurich 1858. Dopo aver parlato di molti celenterati, descrive due nuove cercarie: C. Cymbuliae (Tav. X, fig. 4-9, pag. 47) e C. Thaumantiadis (Tav. X, fig. 10-11, pag. 49), confrontandole con altre specie e dandone minuta strut- — 581 — tura. Inoltre nella Blatta Aegyptiaca riscontrò un piccolo nematode, lungo */,// che ritiene nuovo e lo descrive col nome di Owyuris Blattae (Tav. X, fig. 13, pag. 51-52). 453. Grandi Jacopo: Sopra la nascita dei nostri vermi, ser- pentello in un ovo, lettera al sig. Gerolamo Santasofia ; Giorn. dei letterati di Parma, 34 luglio 1673, pag. 106-108). I fanciulli diventano verminosi per uova inghiottite colle frutta e quindi nell’ estate ne sono più soggetti. Ciò disse a proposito di un caso, riscon- trato in Parma dal Santosofia, di un ovo fresco di gallina che conteneva un serpentello, serpentello che anche il Vallisnieri aveva considerato quale lombricoide, essendo « non più grande del gambo di una ciliega o di un filo dì refe alquanto grossetto » (Vallisnieri: Consideraz. ed esperim. ordin. p. 123 e Brera; Mem. p. 403), (V. Santasofia, N. 945). 454. Grassi Battista: Intorno ad una nuova malattia del gatto, analoga alla clorosi d’ Egitto dell’uomo (anemia da anchilostoma), Dochmius Balsami; Gazz. med. tal. , Lomb. ser. VIII, Tom. III, Milano 1878. Paragona all’ anchilostomiasi umana una affezione intestinale osservata nei gatti che ospitavano questo DocAhmius, somigliantissimo all’ Anchilo- stoma duodenale. Espone la sintomatologia, il decorso e l'anatomia pato- logica di tale clorosi, che nei gatti a Rovellasca (Como) si presentò quale vera epidemia, dovuta appunto a tale verme. Alla diagnosi fanno seguito indicazioni curative. 455. Grassi B.: L’Anguillula intestinalis (Nota pre- ventiva); Gazz. med. ital., Lomb., N. 4T, 1878; Il medico veterinario, ser. V, An. II, p. 274-279, 1879. È una nota sul lavoro che l'A. fece col Dott. Parona. Quì considera l’ an- guillula dell’uomo simile a quella del coniglio, sulla quale fece esperi- menti che lo indussero ad ammettere la dimorfobiosi di essa. 456. Grassi B.: Sovra lAnguillula intestinalis (Rhabdonema strongiloides); Rendic. R. Istit., Lomb., ser. II, Vol. XII, pag. 228-233, Milano 1897. Accennati ai suoi lavori fatti coi Parona, aggiunge alcune osservazioni relative alla sede delle anguillole, alla uova ed agli embrioni, sul modo di ricercarli, sulla frequenza, sulla distribuzione geografica, sul numero e sul valore anatomo-patologico di esse. 457. Grassi B.: Parassitologia umana, Rivista; La Medicina contemporanea, Vol. IIl, giugno, 1879. — 532 — È una rivista di molti lavori di parassitologia (Bacteriologia, elminto- logia, ecc.) comparsi in quel biennio in Italia ed all’ estero. In una nota spiega il concetto di parassitologia, ramo di scienza medica non ancora au- tonomo sebbene lo meriti. 458. Grassi B.: Contribuzione allo studio dell’ elmintologia, I. La tenia mediocanellata e l’igiene; Gazz. med. ital., Lomb., ser. VIII, Tom. I, pag. 115-116, 1879. Premessi alcuni dati statistici sulla frequenza del verme solitario negli animali abbattuti nell’ ammazzatoio di Milano, cerca spiegare il numero rilevante di teniosi in quella città. Segnala la prevalenza della 7°. medioca- nellata sulla T. solium e troverebbe la spiegazione nel fatto che le carni suine sono esaminate con maggior attenzione che non le bovine ospitanti, come si sa, il cisticerco della 7. mediocanellata. 459. Grassi B.: Contribuzione allo studio dell’ elmintologia, II. Botriocefalo lato, II. I semizucca, IV. Gorpi oviformi; Gazz. med. ital., Lomb., ser. VIII, Tom. I, pag. 154-156, 1879. Trovò il botriocefalo in quattro individui tutti lombardi. Parla della di- stribuzione geografica dell’ elminto e dimostra che esso trovasi anche in Italia. Il botriocefalo può presentarsi contemporaneamente ad altri cestodi; conobbe un paziente che da 25 anni ospitava un botriocefalo. Le esperienze sullo sviluppo diretto di esso riescirono negative. Parla di corpi oviformi riscontrati nelle feci di una ragazzina di Milano, che non seppe determinare, ma che in successivo lavoro dimostrò trattarsi di uova della Taenia nana. Si occupò infine del valore tenifugo dei semi di zucca. 459. A. Grassi B.: Contribuzione c. s., V. Intorno all’ A sca- ris mystax: Gazz. med. lomb. cit., N. 28, 1379. Riassume i sei casi di A. mystax, che sarebbero stati indicati nell’ uomo e pei quali Leuckart, Cobbold, Davaine e tutti gli elmintologi furono indotti a considerarlo come vero entozoo dell’uomo. Mette in dubbio che realmente sia tale; segnala le possibili evenienze per le quali esso ascaride del gatto possa rinvenirsi negli escrementi umani. Fece due esperimenti sopra sè stesso, inghiottendo dapprima due Ascaris mystax vivacissimi e nel secondo quattro. Non riscontrò uovo nelle feci sue, anzi nel 2.° sperimento, dopo 4 giorni, trovò in piccola evacuazione i 4 ascaridi morti e quasi inalterati; per il che dubita fortemente che questo ascaride possa vivere nell’ intestino dell’uomo. 460. Grassi B.: Intorno ad un caso d’anchilostomiasi; Arch. per le sc. mediche, Vol. III, N. 20, Torino 1879. Storia clinica e necroscopia di una donna d’ anni 44 di Cascina Barona (loca- lità palustre presso Pavia). Riscontrò intumescenze alla mucosa intestinale, — 533 — nelle quali annidavansi piecoli anchilostomi. Deduce da ciò che, oltre i due stadii di vita libera in feci o nel fango, l’ anchilostoma passa per un terzo nell'uomo; il che trova riscontro nel Dochmius trigonocephalus. Non si incontrerebbe però l’altro, quello cioè che si svolge nel connettivo sottomucoso dell’ intestino. 461. Grassi B.: Intorno ad un botriocefalo dell’ uomo; Ann. univers. di medicina, Vol. COLI, pag. 50-42, Milano 1880. È un botriocefalo stato espulso da un uomo di Varallo-Pombia e che differenzia dal B. Zatus perchè molto più breve e stretto. Ne dà la de- scrizione minuta e la lunghezza che è di 176 centim., nonchè altre misure delle varie parti. Consulta la letteratura in proposito, da Knoch, Davaine, Kichenmeister a Leuckart, fa il confronto fra B. latus e Taenia lata e ragiona sopra i caratteri del B. cristatus e del B. cordatus, riunendoli in un prospetto. Ammette una varietà che chiama fene/lus, in confronto colle altre, di cui ne distingue due: B. vulgaris, var. latus Linn. e B. latus, var. cristatus Dav., alle quali aggiunge la sua 2. latus, var. tenellus. 462. Grassi B.: Note intorno ad alcuni parassiti dell’uomo; Gazz. degli ospitali, An. II, N. 10, 1881; Giorn. Anat. fisiol. e pat. Anim. dom., pag. 217-220, 1SS1. Accenna come gli ossiuri siano più frequenti in primavera, come le uova loro raramente si riscontrino nelle feci evacuate, come il prurito dell’ ano sia sintomo sicuro, e dice essere un fatto che gli ossiuri risentano l’ influenza delle stagioni e dell'ora. Tentò esperimenti di sviluppo dell’ Ascaris lum- bricoides sopra sè stesso, secondo i quali egli si scosterebbe dall’ opinione del Leuckart, che cioè l’ascaride si sviluppi per mezzo di un ospite inter- mediario, giacchè egli ebbe uova di ascaride nelle proprie feci un mese dopo essersi inquinato. Per ultimo parla di un lombricoide lungo soltanto 15 millimetri. 463. Grassi B.: Anchilostomi ed anguillule; Gazz. degli ospitali, N. 44, pag. 325, 1882. Inizia la polemica col Prof. Perroncito, facendo considerazioni sulla biologia e sull’ anatomia di questi nematodi. 464. Grassi B.: Un’ ulima parola al Prof. Perroncito (A n- guillula intestinalis); Gazz. med. ital., Lomb., N. 26, pag. 260-262 e N. 39, pag. 391-392, 1885 (Un’ ultimissima parola al Prof. Perroncito). Sono controsservazioni al Professore citato sulla storia clinica ed evolu- tiva dell’anguillula intestinale. — 534 — 465. Grassi B.: Contribuzione allo studio della nostra fauna ; Atti Accad. Gioenia, 22 febb., ser. III, Vol. XVII, Ca- tania 1885. Fra altro parla della filaria stata studiata dall’Addario (V. N. 2), della tenia espulsa da una donna di Milano e descritta dal Guzzardi (V. N. 511) col nome di 7. solium, var. minor. Accenna alla cura felice della distomiasi nelle pecore, coll’ uso dell’ estratto etereo di felee maschio; dichiara che nelle pecore vive una anguillula, lunga 7 millim. e paragonabile a quella già da lui descritta nel coniglio, nella donnola e nel porco (RRabdonema longus) e nella quale verificò pure la dimorfobiosi. 466. Grassi B.: Cenno preventivo intorno ad una nuova malattia parassitaria nell'uomo (Taenia nana); Gass. degli ospitali, N. 57, pag. 450, 1886, N. 78, pag. 619-620, 1886 (Ulteriori particolari intorno alla 7°. nana). Osservò migliaja di tenie nane, ottenute coll’ estratto etereo di felee maschio, da due giovani di Catania, e riferisce quanto già aveva detto riguardo ad identico caso in bambina di Milano (V. N. 459, corpi oviformi). Ricorda i caratteri delle uova, che confronta con quelle delle altre ienie. Accenna ad esperimenti diretti e negativi; ed enumera i sintomi, talora gravi, di una speciale teniasi, diagnosticabile coll’ esame microscopico delle feci e facil- mente curabile coll’ antielmintico citato. 467. Grassi B.: Bestimmung der vier von D." E. Parona in einem kleinen Madchen aus Varese (Lombardei) gefundenen Taenien (T. flavopuncetata?); Centralbl. f. Bacteriol. u. Parasitenkunde, Bd. 1, N. 9, pag. 257-259, 1887. Si riferisce ad altro suo lavoro (Accad. Medie. Torino 1888, N. 478), col quale volle dimostrare che la 7°. Aavopunetata (T. varesina E. Par.) non è che la 7. Zeptocephala Crepl. del Mus decumanus e del M. rattus. 468. Grassi B.: Filaria inermis (mihi) ein Parasit des Menschen, des Pferdes und des Hsels; Centralbl. f. Bacter. v. Paras. cit., I Jhrg., I Bd., pag. 617-623, 1887 (Sunto: Journ. R. Microse. Soc. P. IV, p. 594, London 1887). Descrive la filaria di cui aveva già fatto cenno l’Addario (V. N. 2) avendo avuto altro materiale. La indica quale nuova specie (1. ènermis) e ne dà i dettagli anatomici, servendosi di sei esemplari, tutti femmine. Il 1.° indi- viduo l’ ebbe dal D." Vallada (ed è precisamente quello di cui parlò l’Addario) il 2° dal D.' Visconti di Milano, tre altri dal Prof. Lanzilotti Buonsanti pure di Milano, il quale li aveva estratti dall’ occhio di cavalli; il 6.9 dal Prof. Rivolta, il quale lo cavò dall’ occhio di un asino. Considererebbe come — 535 — sinonime di questa sua nuova specie: la /. peritonei del Babesiu, la Filaria descritta dal Pace (V. N. 696), quella del Quadri (V. N. 864), quella del Diesing (/. lentis) e quella nominata da Guyon. i 469. Grassi B.: Come la tenia nana arrivi nel nostro orga- nismo (Nota preliminare) Catania 1887; Giorn. Anat. fis. patol. anim. dom. XIX, pag. 153-155, 1887. La tenia nana sarebbe abbastanza frequente a Catania. Essa sarebbe da considerare unum ct idem della 7. murina Duj. Con esperimenti sul Mus decumanus mediante proglottidi mature della 7". murina si persuase che questa, e quindi anche la 7. nana, si sviluppano direttamente, ossia senza ospite intermediario. 470. Grassi B.: Die 'l'aenia nana und ihre medicinische Bedeutung; Centralb. f. Bacter. u. Paras. cit., Jhrg. I, Bd. I, pag. 97-100, 1887; Eine weitere Nachrichten iiber d. T. nana; Centralb. cit. id., Bd. II, pag. 282-284, 305-312, 1887; Journ. R. Microsc. Soc. London, P. VI, pag. 964, 1887. Sono noticine, con qualche piccola aggiunta, che riportano quanto aveva pubblicato nei giornali italiani sull’ argomento. 471. Grassi B.: ‘Trichocephalus und Ascarisentwicklung., Preliminar note; Centralbl. f. Bact. u. Paras. cit., I Jhrg, I Band, pag. 131-132, 1887. Un suo seolaro inghiotti uova embrionate e dopo un mese riscontrò nelle feci delle uova. Identico sperimento fece in ragazzo di 7 anni, pure con esito positivo, essendosi rinvenute le uova nelle feci e dopo qualche mese espulse ben 143 lombrici. Così conferma la teoria del Davaine e del Leuckart, che gli embrioni di ascaride si sviluppano direttamente nell’ uomo e negli animali, in opposizione a quanto ammetterebbe il Linstow. 472. Grassi B.: Beitrige z. Kenntniss d. Entwicklungscyclus von finf Parasiten des Hundes (Taenia cucumerina, Ascaris marginata, Spiroptera sanguinolenta, Filaria immitis und Haematozoon Leidy); Centra/blatt. f. Bacter. u. Parasitenk. II Jhrg. 4888; IV Bd., pag. 609-620. La Pulex serraticeps, almeno in Italia è l'ospite intermediario della T. cucumerina come lo è la pulce dell’uomo. In esse trovò embrione exa- canto, fino allo stato di cisticercoide, con capo simile a quello della 7°. cu- cumerina cd al cisticercoide ( Trichodectes) del Melnikow. Incontrò in al- cune pulci fino a 59 cisticercoidi liberi nell’ addome. Istituì molti sperimenti per provare il passaggio del cisticercorde nel cane e trovò che la pulce deve — 596 — essere inghiottita un poco schiacciata, perchè il cane possa divenire infetto dalla tenia. Questo lavoro compendia quanto disse in tre brevi note già pub- blicate e cioè: 1.' La pulce del cane è l’ ordinario ospite intermediario della T. cucumerinaz 2. Ciclo evolutivo della Spiroptera sanguicola; 3. An- cora del ciclo evolutivo della Spiroptera ecce., cui aggiunge alcune nuove osservazioni. 473. Grassi B.: T'aenia flavopunctata Wein., lepto- cephala Grepl., diminuta Rud. (Nota): Atti Accad. d. se. di Torino, Vol. XXIII, 11-42, 1 tav., Torino 1888. Descrive la 7°. leptocephala, che identifica colla 7°. diminuta; indica gli ospiti e le località ove fu trovata. Pensa che la 7". lavopunctata ? di Pa- rona E. sia la 7 leptocephala, come pure sia tale anche la 7°. Aavopuncetata del Weinland. Ne avrebbe ottenuti due esemplari da una ragazza di Catania. 474. Grassi B.: Ciclo evolutivo della Spiroptera (Filaria) sanguinolenta, (Nota prelim. di 3 pag.); Catania, 14 Apr. 1888. Trovò nella pulce del cane un nematode allo stadio larvale, molto simile a quello delle zanzare descritto da Manson. Il °%/,0, dei cani a Catania pure lo presenterebbero ; non vi trovò però la Faria immitis. Esclude che questa larva possa appartenere alla Maria, all’ Ascaris mystaa, o a specie di Mermis, quindi opina sia larva di spiroptera. Tre esperimenti tentati per ottenerne la forma adulta, riescirono negativi, ma li ripeterà. 475, Grassi B.: Nachtrag z. meinem Aufsatze: Beitr. z. Kenntn. d. Entwickl. v. fiinf Parasit. d. Hundes, ecc.; Cen- tralbl. f. Bact. u. Paras., II. Jhrg., IV. Bd., p. 776, 1888. Nel sangue di cani, contenente embrioni di /i/aria immitis, constatò pure la presenza della filaria; e potè confermare che questi embrioni non svilup- pansi nè nella pulce nè nell’ ematopino. Critica il Sonsino per le osservazioni sulla ilaria attenuata del corvo e sostiene che le larve non si svolgono nei pidocchi di quegli uccelli che hanno le filarie. 476. Grassi B.: Ancora sul ciclo evolutivo della Spiroptera sanguinolenta e sulle larve di nematodi della pulce (2.* nota prelimin., 3 pag.); tipogr. G. Volontè, Saronno 1888. Lascia indeciso a quale specie adulta spettino le larve da lui trovate nella pulce del cane, però potè persuadersi che non sono della spiroptera, come aveva detto in altra nota. Quelle della spiroptera vivrebbero in cisti del cavo addominale della Blatta orientale. I suoi esperimenti in proposito sa- rebbero riusciti pienamente. Ritorna sulla spiegazione delle larve della pulce che non può riferive neanche alla Maria immitis, perchè mai la trovò, — 597 — sebbene sezionasse 200 cani. Ciò aveva pensato il Sonsino, ma l'A. dubita che abbia confuso il Trichodecetes coll’ ematopino, ospite intermediario di quei nematodi, 477. Grassi B.: La pulce del cane (P. serraticeps Gerv.) è l’ordinario ospite intermediario della Taenia cucume- rina (Nota prevent., 1 pag.), Catania, Gennaio 1888; Bollette. soc. entomol. ital., An. XX, 1888. Notifica la sua scoperta di un cisticercoide nella pulce, sul quale parlò poi a lungo in altra memoria, in collaborazione col D. Rovelli (Atti Accad. Gioenia 1892). 478. Grassi B.: Weiteres zur Frage der Ascarisentwicklung,.; Centralbl. f. Bact. u. Parasit., III Bd., pag. 748-749, 1888. Volle tradurre quanto aveva già scritto (Gazz. degli ospitali 1881) suilo sviluppo dell’ascaride, perchè il Lutz in un lavoro sui vermi dell’ uomo (Centralbl. cit. Bd. 3, 1888) non ebbe a tenerne conto. Aggiunge dei risul- tati negativi avuti in un ragazzo, cui diede uova coltivate in feci ed aventi ancora l'invoglio albuminoso. Ciò proverebbe che il non svilupparsi non sempre dipenda dalla mancanza dell’ involto medesimo. 479. Grassi B.: Sviluppo del cisticerco e del cisticercoide; Atti Accad. Lincei, Rendic. (4) Vol. V, pag. 165-174 (4 fig.) 1889. Anche di questo lavoro trattò poi ampiamente nella memoria stampata col Rovelli nel 1892 in: Atti. Accad. Gioenia. Riguarda il modo di presentarsi dello scolice del cisticerco della 7°. elliptica e di qualche altra. 479 A. Grassi B.: Frequenza dell’ echinococco in Sicilia (Nota di S linee); Bollet. imens. Accad. Gioenia di sc. nat., Nuova . 93, Gatania 1889. Richiama l’attenzione dell’Accademia sul fatto che in Sicilia si rinviene oltremodo frequente |’ echinococco nell’ uomo. Cita quanto egli ed il Calan- ser., 10 fasc., pag 5 * druccio ebbero già a dire in proposito, e propone che si faccia voto speciale al Ministero, affinchè suggerisca opportune misure preservative. 480. Grassi B. e Calandruccio S.: Intorno ad una malattia parassitaria (cachessia ittero-verminosa, ecc.); £L’ Agricolt. calabro-siculo, An. IX, N. 11, Catania, 1884; Atti Accad. Gioenia sc. nat. (3) Tom. XVIII, pag. 229-234, 1885. Enumerano otto vermi parassiti nelle pecore di Sicilia e dicono che la cachessia in esse sarebbe data principalmente dal distoma epatico, ma anche dallo Strongylus hypostomwm? Fanno cenni sulla malattia, sull’ovulazione, — 598 — sui caratteri e sulla ricerca delle uova dei distomi. Propongono i’ estratto etereo di felee maschio, che guarirebbe quasi sempre le pecore dalla cachessia ed insegnano il modo di sua amministrazione, cioè con injezione nel fegato. Parlano anche dell’ echinococco straordinariamente frequente nelle pecore della provineia di Catania. In 120 autopsie umane il Prof. Maffucci trovò l'echinococco sei volte. Aggiungono dati statistici sull’ echinococco in Eu- ropa, raccomandando rigorose misure igieniche. 481. Grassi B. e Calandruccio S.: Ueber einen Echinorhyn- chus welcher auch in Menschen parassitirt und dessen Zwischenwirth ein Blaps ist; Central. f. Bacter. u. Parasit., II. Jhre., INI. Bd., pag. 521-525 (fici), 1888. Gli echinorinchi non sarebbero scarsi in Sicilia, il 40%, dei majali presentando lE. gigas; nè sarebbe raro l'E. moniliforme nel cane, nel Mus decumans e nel Myorus quercinus. Deserivono questo verme, la cui larva vivrebbe nella Blaps mucronata, talora anche in numero di cento per ogni ospite, ed inghiottite dai ratti si traducono nell’ echinorinceo adulto. Il Calandruccio praticò esperimenti sopra sè stesso con esito favorevole. Gli A. enumerano i sintomi e disturbi prodotti nell'uomo da esse larve; il completo loro svi- luppo avverrebbe nell’ uomo in poco più di un mese. 482. Grassi B. e Calandruccio S.: Ciclo evolutivo d’ una filaria nel cane; Lollett. mens. Accad. Gioenia di sc. nat., Nuova ser., pag. 5-7, Catania 1889; (Goorn. anat. fisiol. e patol. anim. dom., An. XX, pag. 99-101, 1888. Si riferiscono al lavoro già citato sulla presenza di larve di nematodi nella pulce canina. Sonvi inoltre riassunti gli esperimenti dimostranti che l’ Ascaris mystax sì sviluppa senza ospite intermediario; che la pulce canina e quella dell’uomo sarebbero gli ospiti intermediarì nello sviluppo della 7aenia cucu- merina ; che gli embrioni della Spiroptera sanguinolenta vivrebbero nella blatta; e che la pulce canina ospiterebbe inoltre embrioni di una filaria vi- vente nel cane. 483. Grassi B. e Calandruccio S.: Uber Haematozoon Lewis, Entwiklungscyclus einer Filaria (F. recondita) des Hun- des; Centralbl. f. Bact. u. Parasitenk., VII. Bd., pag. 18-26, 17 fig., 1890. È il seguito di altro lavoro (Centralbl. cit., Bd. IV) ove confutano alcune idee del Sonsino; trovano che gli ospiti intermediarj del nematode sono pulci, pidocchi ed una zecca, ed indicano la forma completa (femmina im- matura) nel rene di cane. Descrivono quattro stadîì larvali; la filaria in di- scorso avrebbe rapporti di somiglianza colla Faria Banchrofti, le cui larve passano nelle zanzare. — 5399 — 484. Grassi B. e Ferrara: Zur Bothriocephalus frage, let- tera al Prof. Kiichenmeister; Deutschen Medicinise. Wochen- schrf. N. 40, Berlin 1886. ll D' Ferrara inghiotti tre larve di luecio del Nord Italia e dopo un mese presentò uova di botriocefalo nelle proprie feci. Coll’antelmintico si liberò di tre botriocefali. Gli Aut. riscontrerebbero in questi delle differenze col vero hotriocefalo umano; e quindi emetterebbero alcuni dubbî sulla scoperta del Braun, confermata dal Parona E. Di questo caso se ne occupò pel primo il Parona predetto (V. N. 744). — Grassi B.: V. Parona C. e Parona E. 485. Grassi B. e Parona €. ed E.: Intorno all’ anchilostoma duodenale Dub.; tipogr. Marelli, Pavia 1878; Gazz. med. tal., Lombardia, Vol. XXXVIII, pag. 193-196, 1878. Riferiscono sulle loro ricerche fatte intorno allo sviluppo dell’anchilostoma, dalle quali risulta che rassomiglia a quello del Dochmius trigonocephalus del cane. Studiano le uova ed i primi stadj delle larve. Seguono a queste delle osservazioni di indole clinico-patologico. 486. Grassi B. e Parona C. ed E.: Sovra l’anguillula intesti- nale dell’uomo e sovra embrioni probabilmente di anguillula intestinale; Arch. per le sc. mediche, Vol. III, fasc. 2, 1 tav., 1879; Atti soc. ital. di sc. nat., Vol. XXI, pag. 855-858, 1879. Trovarono pei primi questo parassita in Italia; lo descrivono insieme ai suoi embrioni ed uova; riferiscono inoltre aleuni esperimenti sull’ allevamento di questi, dai quali risulterebbe che molti embrioni emessi colle feci spet- tano all’ anguillula. 487. Grassi B. e Parona C.: Sovra la Taenia crassicollis; Atti soc. ital. di sc. nat., Vol. XXII, pag. 207-219, 1 tav., 1879. Premesse la descrizione e le indicazioni sul verme, parlano dell’ azione sua nell’ intestino del gatto e trattano di un caso di perforazione dell’ intestino dovuta a tale tenia. A lungo discutono sulio sviluppo della tenia e sulle cause che possono avere provocata tale perforazione. 488. Grassi B. e Parona E.: Intorno all’ anchilostomiasi, 0s- servazioni con appendice embriologica di Grassi B. e Parona C.; Ann. univ. di med., Vol. COXLVII, pag. 407-425, 41 tav., 1879. Vi è ampiamente trattata la parte medica sull’ anchilostoma, cioè la ma- lattia da esso provocata. L’ eziologia, la patogenia, l'anatomia patologica e la sintomatologia sono quindi estesamente svolte. Si riassumono poi i primi stadi evolutivi del verme, già stati studiati dagli A. — 540 — 489. Grassi B. e Rovelli Giuseppe: Contribuzione allo studio dello sviluppo del Botriocefalo lato; Giorn. A. Accad. med. di Torino, An. L, Vol. XXXV, pag. 510-519, 1887. Ricordati gli studi di Braun, di Parona E. e di Zschokke, riconfermano che il pleurocerco della perca trasformasi in botriocefalo nell’ uomo. Parlano quindi delle varie specie di botriocefali ed opinano che il B. cristatus sia una semplice varietà del B. /atus. Trattano della frequenza del botriocefalo in Italia ed asseriscono che manca in Sicilia, perchè vi mancano i suoi ospiti intermediari. Non nascondono che talora il nesso eziologico del botrio- cefalo nell’ uomo non è manifesto. 490. Grassi B. e Bovelli G.: La Bilharzia in Sicilia; Aendzc. k. Accad. dei Lincei, Vol. IV, fasc. 13, pag. 799, 1888. Sono poche righe per richiamare l’attenzione sul fatto d’aver trovata comunissima (75°) la BWharzia crassa Sons. nelle pecore che si macellano a Catania e che provengono dalla Piana di Catania. Pensano che ciò potrà permettere lo studio del ciclo evolutivo del parassita ed esprimono il dubbio che la Bilharzia dell’uomo possa rendersi endemica nei paesi irrigui d’ Italia a mezzo di qualche militare reduce dall'Africa, se per caso infetto. 491. Grassi B. e Rovelli G.: Ciclo evolutivo della Taenia leptocephala, Nota, tip. Pansini A., Catania 1888. Di questo argomento trattarono poi estesamente nella loro memoria in Atti Accad. Gioenia 1892. Avrebbero constatato che questa tenia dei topi si svilupperebbe senza il bisogno di un ospite intermediario. 492. Grassi B. e Rovelli G.: Intorno allo sviluppo dei cestodi: Atto R. Accad. Lincei, ser. IV, Vol. IV, pag. 700-702, 1.° sem. 1888; Embryologische Forschungen an Cestoden, Centralbl. f. Bacter. u. Parasitenk., V Bd., pag. 370-377, 401-410, 1889. È una nota riassuntiva di ricerche fatte, la cui memoria in eatenso comparve più tardi nel 1892 in: Atti Accad. Gioenia di sc. nat. di Catania. Le osservazioni riguardano gli stadîì di sviluppo della 7aenia elliptica, T. murina, T. leptocephala e sopra alquanti cisticerchi e cisticercoidi, considerati quali stadì larvali di dette tenie. 493. Grassi B. e Rovelli G.: Sviluppo del cisticerco e del ci- sticercoide; Att (Rendic.) R. Accad. Lincei, Vol. V, sem. I, pag. 165-174, Roma 41889. Mediante ricerche fatte sul cisticerco della Taenia elliptica indagano le cause per le quali lo scolice dei cisticerchi si sviluppa cavo e arrovesciato — 541 — Minutamente descrivono le prime fasi ed i diversi periodi, le modificazioni che intervengono nelle varie parti. Riconducono tutte le diverse forme di ci- sticerchi, cisticercoidi, pleurocerchi ad una forma fondamentale, coordinando in gruppi le varie forme di larve di cestodi non proliferanti. 494. Grassi B. e Segrè R.: I. Nuove osservazioni sull’ etero- genia del Rhabdonema (Anguillula) intestinale: II. Considerazioni sull’ eterogenia; Mendie. li. Accad. Lincei, An. CCLXXXIII, ser. IV, Vol. III, Roma 1887; Sunto: Cen- tralbl. f. Bact. u. Paras., I. Jhrg., II. Band., pag. 413, 1887. Premesse alcune notizie storiche per avocare ad uno di loro (Grassi) la priorità circa la supposizione che l’ anguillula intestinale fosse eterogonica, o eterogenica, contro quanto dissero il Perroneito e lo Seifert, colle loro ricerche praticate a Milano, poterono riconfermare la eterogonia del nematode e come l’uomo riceva l’ anguillula intestinale o dai figli della stessa (frequen- temente) o dai di lei nipoti (molto meno frequentemente). L’ anguillula stercorale non è necessaria per perpetuare la A. intestinale. Il Grassi ag- giunge alcune proprie osservazioni sull'anguillula della pecora, (RAabdonema longus Gr. Cal.), relativamente alla sua eterogenia, alquanto diversa da quella dell’ anguillula intestinale e termina asserendo che l’ imperfezione della eterogonia delle anguillule tende a rannodare questa paradossale ripro- duzione con quella ordinaria e colla neotenia. Il R. strongyloides ed il R. longus, a seconda dell'ambiente, subìscono od evitano l’eterogonia. 495. Graziadei B.: Il timolo nella cura dell’ anchilostoma- nemia; Giorn. Accad. medic. di Torino, pag. $21-855, 1882. Premesse le notizie sugli antielmintici usati contro l’anchilostoma (estratto etereo di felee maschio e doliarina) tratta del timolo, dei suoi vantaggi, dei disturbi e della tolleranza che presentano gli infermi, del modo di preseri- zione e delle reazioni che offre l’ ammalato. In alcuni prospetti riassume le storie cliniche di 45 anchilostomici curati col timolo, durante il 1881, Seguono una diffusa dissertazione clinico-medica sulla anchilostomiasi ed altro prospetto dei malati per anchilostoma stati curati nelle cliniche e sale me- diche dell’ Ospitale maggiore di Torino negli anni 1880-1882, la cui somma giunse a 290, dei quali 12 morti. 496. Graziani Petrus: Verminatio varias prae se fert formas, Dissertatio; tip. seminarii, 15 pag. 8°, Patavii 1826. Parla delle varie malattie che furono scambiate colle verminose. Espone i caratteri presentati dalla verminosi nell’ uomo in generale, quelli provocati all'organo visivo, le turbe epilettiformi e tetaniche, la corea, le ischialgie, le coliche, il vomito, l ematuria , tutte dovute ai vermi. Tratta della pro- gnosi e degli antelmintiei, segnalando i principali. — 542 — 497. Griffaldi Gio. Batta: Brevi cenni sulla Trichina spi- ralis; tipogr. Givelli, 42 pag. in 16°, Ancona 1879. In questi cenni popolari sonvi brevi notizie sulla storia del verme e sui suoi rap- porti col tricocefalo. Dice dell'anatomia di esso (non sempre è esatto) per dare poi molto sviluppo alla parte sperimentale, riferendosi alle ricerche del Leuckart e del Virchow. Si dilunga nel dire della malattia diffusasi in Europa, dimenti- cando i casi del Canton Ticino, ed aggiunge un sunto delle osservazioni dello Zencker. Poche parole sulla terapia e sulle misure igieniche chiudono lo seritto. 498 *. Griffini Ciro: Sulla bronchite e pnenmonia verminosa, Rapporto alla soc. med.-veterin. lomb. Milano, 14 Marzo 1886. 499. Griffini Rocco: Le trichine ed il pericolo di loro im- portazione; Gazzetta di Milano, N. 75, 16 Marzo 1869. A proposito dei casi del Canton Ticino, ricorda i pericoli che possono de- rivare dal commercio delle carni suine e ne propone il divieto colle località sospette. Sostiene la necessità che medici e veterinarj eseguiscano serupo- losamente l’ esame microscopico delle carni. 500. Grilli Pietro: Facile sviluppo del tenia in chi mangia carne cruda; Annali di medic. pubbl. ecc., An. III, 1868, pag. 345-346, Firenze 1869; Giorn. L'Imparziale, pag. 298-299, 1868; Giorn. R. Accad. med. di Torino, An. XXXI (ser. IIl, Vol. VI), pag. 228-229, 1868. In sette mesi trovò sei casi di tenia in bambini, d’ età inferiore ai tre anni, i quali avevano fatto uso di carne cruda. Non specifica la natura, e di essi casi tre li indica dietro comunicazione dei Dottori Corradi e Franceschi, ed un altro osservato insieme al Prof. Marchi. Combatte per questo l’uso delle carni non cotte nelle cure cui si sottopongono i bambini. 501. Grisone Bartolomeo: Libro sui buoi e cavalli, Bologna, 1429, (Oftalmia per filaria); cit. in Ercolani: Ricerche stor. analit. sugli scrittori di veterinaria, I, pag. 418, Torino 1851. Fra le malattie che trovansi per la prima volta descritte da Grisone vi è quella da lui chiamata Calcagnolo o Bissole dell’ occhio. Parlando di queste dice che sono vermisei (vermicelli) e nell’ articolo speciale così si esprime: « Se il se zettasse le bissole in l'occhio, segno si è che lo occhio pianze. Tuo uno poco de bombaxe de co’ d’ uno stecco e fa a modo di un penello e cavale fuora pianamente quelle che tu puoi e lavalo con l’acqua calda e poi ie metti della sippia nello bianco dell’ occhio, che se consuma e per questo le se ne va e si guarisce e guarda che sempre l’ occhio ) Trattasi di un cane volpino di un macellaio, morto dopo un attacco epi- leitico. All’ autopsia si videro i muscoli delle estremità, del petto, delle pareti addominali, i polmoni, la pleura, il pericardio ed il cuore invasi da numerosi cisticerchi; mancavano però nel cervelletto, sebbene il maggior numero si rinvenissero nel cervello. 888. Rivolta S.: Cenno sopra alcuni pezzi patologici, 1.° Stron- gilo gigante sopra il fegato del cane, 2.° Echinococchi al fegato di una vacca; 1 medico veterinario, Giorn. di medic. ecc., pag. 6-8, ‘l'orino, 1867. 1.° Trovò due volte lo strongilo adagiato sul fegato in autopsie fatte nel 1864. In un cane di Terranova, che fu sempre sano, raccolse uno strongilo, lungo 45 centim. e ravvolto a spira in un solco scavato nel parenchima del fegato. In cagnolina di razza inglese incontrò altro strongilo, lungo 35 cent., che spingevasi col capo verso il fegato e colla coda verso il rene sinistro. Ambedue i reni però erano sani. 2.° Descrive un fegato di vacca alterato per la presenza di una grossa ciste madre con numerose ciste figlie da echi- nococco. 889. Rivolta S.: Sopra alcuni pezzi patologici del Museo della Scuola superiore di medicina veterinaria di Torino (Echino- cocchi nel cuore di una giovane bovina); /{ medico veterin., gennaio 1868. Sezionando una bovina, morta improvvisamente, si trovarono due cisti da echinococco nella parete del ventricolo sinistro del cuore. Una era grossa quanto un uovo di tacchina, 1’ altra come una avellana. 890. Rivolta S.: Natura parassitaria di aleuni fibromi e della psoriasi estivale, o pedicelli, o moscajole delle specie del gen. Equus (Dermofilaria irritans); / medico veterin., pag. 244, Torino 1868; Giorn. Anat. fisiol. patol. anim. dom., An. XVII, pag. 128-134, 1884; Journ. Vétér. du Midi, 1868. Descrive delle piaghe formatesi alle gambe anteriori di un asino, ove trovò corpuscoli speciali, che al microscopio lasciarono scorgere un nema- tode in essi allogato. Alcuni erano calcificati. Descritto il nematode, che ritiene embrione, essendo mancante d’ organi sessuali, ricorda le osservazioni del Toggia, del Miquele, del Lafosse e parla sull'andamento della malattia, sui — 638 — caratteri patologici di tali piaghe, e conchiude col dire che questa psoriasi è do- vuta al nematode, il quale vive nella cute e vi provoca questi fibromi; che è malattia circoscritta e suggerisce di uccidere il verme colle unzioni mercuriali. 891. Rivolta S.: Malattia erpetica del cane dovuta ad em- brioni di filaria; /! medico veterin., pag. 300-302, Torino 1868; Journ. d. Vétér. du Midi, pag. 476, 1869. Ricorda la Trichina uncinata dell’ Ercolani nell’ erpete del cavallo e descrive un caso a lui occorso in un cane, nel quale l’ erpete si era formata al lato destro del collo. Esaminando una goccia di pus tolta dalla piaga, vi scorse embrioni di filaria, che dice somiglianti a quelli stati indicati dal- l’ Ercolani pel cavallo. Il cane guarì con 4 o 5 unzioni mercuriali. 892. Rivolta S.: Nodi al polmone dei bovini prodotti da di- stomi; /l medico veterinar., pag. 296-300, Torino 1868; Journ. de vétér. du Midi, An. XXXII, pag. 473, 1869. Ritiene nuovo il caso, per quanto forse in alcune località non debba essere raro. Sono noduli al polmone, grossi come un’ avellana e cavi, dove tro- vasi dell’ umore purulento ed un distoma. Parla del rapporto fra questi nodi, il parenchima polmonare ed il verme, che ascrive al D. hepaticum. Alcuni di questi erano assessuati, altri già con uova. 893. Rivolta S.: Sopra alcune alterazioni prodotte dal cenuro cerebrale nel bue, con alcune osservazioni di giurisprudenza zoojatrica; Giorn. di Anat. fisiol. patol. Anim. dom., Vol. III, pag. 249-257, 1871. Parla di due cervelli di bovini invasi da cenuro e spettanti a buoi dei dintorni di Pisa. Seguono considerazioni sulla localizzazione dei cenuri nella sostanza cerebrale e sulle encefaliti che ne conseguono. Riguardo alle alterazioni del cervello dovute ai cenuri, si riferisce alle osservazioni del Firstenberg. 894. Rivolta S.: Delle lesioni patologiche prodotte dagli echi- norinchi nel cignale: Giorn. anat. fisiol. patol. Anim. dom., An. IV (1 tav.), pag. 288-295, Pisa 1872. Descrive le alterazioni che trovò nel tenue e dovute all’ echinorinco. Erano ferite alla mucosa, con margini tumefatti ed infiltrati di sangue, che s' affondavano fino alla sierosa e talora a tutta la parete, con emigra- zione del verme al difuori dell’ intestino. Fa la storia necroscopica di cin- ghiali, trovati morti nelle macchie di Tombolo (R. caecie), notando noduli al tenue ed echinorinchi piccoli e grandi (7-9 a 32-33 centim.). Ragiona sopra varie questioni patologiche, ossia sulle alterazioni prodotte direttamente dal verme; accenna allo sviluppo di esso, ed alle cause che possono aver provo- cata questa epidemia di echinorinchi nei cinghiali di Tombolo. — 639 — 895. Rivolta S.: Sopra alcune tenie delle pecore e sopra speciali cellule oviformi dei villi del cane e del gatto; Giorn. anat. fisiol. patol. Anim. dom. cit., 1874 (1 tav.). Descrive minutamente come nuove specie la 7'aenia globipuncetata, lunga 45-60 cent., senza proboscide, e con aperture sessuali irregolarmente alterne; la 7. ovipunetata a scolice quadrangolare, senza proboscide e collo, con proglottidi aventi due linee laterali di punteggiature. Questa tenia infiggen- dosi nella mucosa intestinale produrrebbe alterazioni, principalmente alle glandole del Lieberkunn. Altra nuova specie è la 7. centripunetata, lunga 280 centim, con proglottidi portanti nel centro una macchia rilevata, data dagli organi femminili. Provocherebbe iperemie nella mucosa intestinale. 896. Rivolta S.: Di una nuova specie di 'l'aenia nella pecora (1. ovilla); Giorn. Anat. fisiol. patol. Anim. domest, pag. 302-308 (1 tav.), 1877-78; Deutsch. Zeitsch. f. Thiermedic. VeBd:, pag. 1297, 4379. Ricordate le varie tenie della pecora già conosciute, descrive questa nuova specie, sebbene mancante dello scolice, facendone risaltare le differenze che essa ha colle 7. expansa e T. denticulata. Misura 1,20 metro di lunghezza. 897. Rivolta S.: Embrioni di filarie nel sangue di un car- dellino; Giorn. Anat. fisiol. patol. Anim. dom. cit., 1879; Studii fatti nel gabinetto di Anat., del. Scuola veter. di Pisa (an. 1877-78), pag. 44-45. Una sola volta osservò embrioni di filaria nel sangue di piccoli uccelli. In un cardellino, morto repentinamente, irovò nematodi nel sangue, al cuore, fegato, polmoni e cervello; misuravano 0," 17, 0."" 20, ma non potè trovare filarie adulte alla cute, o nel corpo. Cita le osservazioni di Heker pel corvo (11 casi), di Sonsino in 4 corvi d’ Egitto, e quelle di Lewis in cani indiani. 898. Rivolta S.: Vi ha relazione tra gli embrioni di Filaria immitis del sangue e alcune lesioni patologiche ?; Giorn. Anat. fistol. patol. Anim. dom., Vol. IX, pag. 17-24) 1879.) Ricordati i lavori di Delafond, Gruby ed Ercolani sulle filarie del sangue del cane, si occupa dell’alterazione che esse possono produrre. Già i citati Aut. avevano segnalato che quelle possono agire come embolo e quindi cagionare morte repentina. Aggiunge nuovi casi. — 1, Cane, che in vita ebbe segni di rabbia muta, presentò coagulo sanguigno con embrioni di filarie al cuore sini- stro. — 2.° In altro cane i villi intestinali erano iperemici con embrioni di fi- larie, e nel rene sinistro stavano due Strongylus gigas. — 3. Cane, morto per pueumoraggia, aveva embrioni di filaria nei villi intestinali. — 4.° Trovò pure embrioni nel sangue di un cane morto per tifo emorragico. — 5.° In altro cane, — 640 — morto per enterorragia, vide embrioni nel sangue e migliaja di strongili fissi alla mucosa. — 6.° In cane, morto con sintomi di eclapsia, osservò em- brioni nei vasi del cervello. 899. Rivolta S.: La natura parassitaria delle piaghe estive, o gli effetti morbosi di una specie di filaria che sì può deno- minare Dermofilaria irritans; Giorn. Anat. fisiol. patol. Anim. dom., 1SS4. A proposito di una pubblicazione del Laulaniè di Tolosa sul medesimo argomento, l'A. avoca a sè la scoperta del nematode nelle piaghe estive, fino dal 1868, resa nota con altro lavoro (V. N. 890), del quale dà la ristampa. Riferite le conclusioni del Laulaniè, aggiunge due nuovi casi; nel primo dei quali trattavasi ditumorì al collo in un cavallo d’ artiglieria, nel 2.° di piaga in una gamba di altro cavallo. 900. Rivolta S.: Sopra una nuova specie di distoma nel gatto e nel cane; Giorn. Anat. fisiol. patol. Anim. dom, An. XVI, pag. 20-28 (1 tav.), 1884. Nel fegato di due gatti e di due cani raccolse distomi differenzianti dai D. campanulatum Ere. e D. conjunetum Cobb., e perciò li deserive come n. sp., col nome di D. felineum. Dati i principali caratteri e la descrizione degli organi, ne espone le differenze coi succitati, nonché col D. sinense. A seconda della varia posizione dei testicoli proporrebbe una sezione pel D.lanceolatum e D. hepaticum , ed una seconda pel D. sinense, D. conjune- tum, D. campanulatum e D. felineum. 901. Rivolta S.: e Del Prato Pietro: Intorno alle così dette trichine degli uccelli e particolarmente della Trichina papillosa dei polli; Giorn. Anat. fistol. patol. Anim. dom., pag. 117-150, 1879. Le ricerche praticate per constatare se altri ospiti, oltre l'uomo ed il majale, possano avere la Trichina spiralis fu sempre causa di confusioni. Citano le opinioni di Siebold, Pagenstecker, Kiicechenmeisten, Herbst (princi- palmente sugli uccelli), Wedl e Fiedler. Elencano le specie di trichine, più o meno attendibili, ammesse dai varj autori. I casi di trichinosi negli uccelli sono tutti da negarsi, eccettuato quello osservato nei polli dei dintorni di Pisa e dovuto alla Trichkina papillosa, che descrivono. 902. Rivolta S. e Del Prato P.: L’Ornitoiatria o la medicina degli uccelli domestici e semidomestici; tipogr. G. B. Uebelhart, Pisa 1881. In parecchi capitoli elencano vermi parassiti degli uccelli, riferendo spesso proprie osservazioni, quali sono: Enterite verminosa, vermi nella bocca, — 641 — esofago e ventricolo pag. 98; peritonite per vermi pag. 130; vermi nel cavo toracico e nell’ addominale p. 131; vermi nelle uova e nell’ ovidotto p. 215; nella borsa di Fabricius p. 165; nel fegato e nel dotto p. 175; pneumonite per verminosi per 235; elminti sottocutanei p. 317; negli occhi p. 332; nel cuore p. 360; nei muscoli p. 373; nei tendini ed articolazioni p. 376; elmin- tiasi del sangue p. 479. La tracheite verminosa nei fagiani vi è ampiamente svolta p. 489. 903. Rocchi: Un caso di ciste da echinococco del mesenterio: Bollett. della Società Lancisiana degli ospedali di Roma, An. VIII, pag. 17-23, 1888. In un sarto d'anni 18, nativo di Arce, si era fatta diagnosi di peritonite reumatica. Dopo attento esame del malato lA. si convinse trattarsi di ciste da echinococco, degenerata ed infiammata in seguito a peritonite, al lato destro dell'addome. Praticata una incisione sul tumore, ne uscirono due litri di liquido, ma nessuna ciste, nè membrane caratteristiche dell’ echinococco; trovossi invece che la ciste calcificata aveva prodotta rottura delle pareti intestinali e quindi la fuoruscita delle feci. Il paziente morì, ed all’ autopsia si verificò la presenza delle cisti del mesenterio, della capacità di 500 cent. e., scheggie calcaree sparse, ed una rottura del colon ascendente lunga circa 3 centim.. È lo stesso caso stato descritto dal Cimbali (V. N. 200). 904. Rodolfi: Echinococcus hominis entro il cervello; Atti ufficiali dell’ospitale di Brescia; (azz. med. ital., Lom- bardia, An. XVI, ser. IV, Tom. II, pag. 11, 1857. Una domestica di 40 anni, molto deperita per malattie precorse, presentò cefalea continua, tensioni muscolari quasi tetaniche e morte. All’ autopsia, oltre varî reperti anatomici: edemi alla faccia, agli arti, essudati all’aracnoide, trovaronsi acefalocisti sparse alle meningi ed ai lobi anteriori del cervello ed una al talamo ottico sinistro. Quali granelli di miglio alcune, altre giun- gevano alla grossezza di un pisello. All’ osservazione mieroscopica si accertò trattarsi di vere cisti da echinococco. 905. Rolando L. e Martini: Sui vermi intestinali dell’ uomo, Compendio tratto dall’ opera di Bremser ed inserito nel Di- zionario periodico di Medicina, tipog. P. Marietti, 133 pag., 12 tav., Torino 1885. È una succinta traduzione dell’ opera del Bremser, della quale conservano anche la distribuzione dei capitoli: Opinioni sulla generazione dei vermi; Classificazione e descrizione dei vermi umani e degli animali; Pseudoelminti; Formazione dei vermi nell’ intestino dell’uomo; Affezioni verminose; Cura antelmintica e cura speciale del verme solitario. Sono riportate eziandio le 12 tavole. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII. Al — 6422 — 906. Rolandi Luigi: Osservazioni sopra i vermi intestinali colla descrizione di qualche nuovo genere e nuova specie; Atti Accad. delle sc. di Siena soc. dei Fisiocritici, Vol. X, pag. 1:12, (4 tav.), 18441. Accenna alla priorità degli Italiani negli studî elmintologici, alle difficoltà di ricerche, ed alla natura verminosa di alquante malattie. Ricorda il caso di una giovine robusta che evacuò un certo numero di vermi, nei quali si ebbero a ravvisare i caratteri dell’ echinococco. Descrive poi molti vermi, a dir vero in modo assai incompleto, sicchè è difficile tener calcolo della loro posizione sistematica. Fra una ventina di elminti di uccelli e mammi- feri ed altri ospiti, sono da tenersi in considerazione: quello della cute di storno, che chiama Globularia e che probabilmente si riferisce al Monosto- num fabaz ed alcuni gordiacei (?) della Pavonia major, del cerambice e delle limaccie. Le altre specie, per le quali istituisce anche nuovi generi, è impossibile riportare nella classificazione moderna, e quindi non è dato com- prenderle nell’ elenco delle specie italiane. 907. Romanin Emannele: Sulle anguillette del frumento ra- chitico (Tylenchus scandens); vista periodica dei La- vori dell'Accadem. di sc. lett. ed arti in Padova, Vol. XVI, pag. 91-100, 1867. Risale alle idee più antiche sull’ origine dei vermi, per confermare poi le osservazioni del Pasteur sullo sviluppo dell’ anguillo!a. Aggiunge alcune sue ricerche sul vegetale assalito dal verme, che passa a descrivere nei carat- teri del maschio e del a femmina e ne dà le dimensioni. Parla delle uova, dei costumi dell’ anguillola, sul diminuire dei loro movimenti e sulla com- parsa loro nel frumento al suo germogliare. 908. Romano G. B: La cachessia ictero-verminosa nelle pe- core, Istruz. popolare, 45 pag., 16.9, Udine 1879. La cachessia fu riscontrata enzootica in varì posti del Friuli, ove è nota coi nomi di putridità, biatta, marciume ece. e domina a Latisana e Por- denone, cagionandovi gravissimi danni negli ovini. Espone alcuni cenni storici, notando che nel Padovano la cachessia era già stata notata nel 1618, però non ne fecero cenno nè l’Albenga, nè lo Zambelli nelle loro opere sulle malattie epizootiche del Friuli. Parla delle cause presunte e vere, della eziologia, delle alterazioni al fegato, ricordando aver trovato il distoma nel fegato di una vacca cacheitica a Codroipo. Discorre della sintomatologia, della cura igienica e della terapeutica. 909 *. Romano: Epizoozia nei gatti nel Friuli prodotta da Taenia crassicollis. — 643 — 910. Romaro Vittorio: Sull' anchilostomiasi; vista veneta di sc. mediche, An. V, Tom. IX, pag. 577-579, 1888. Trattasi di due lavoranti che raramente eransi allontanati dal Padovano. — 1.° Contadino di Volta Barozzo d’ anni 17, del quale si dà l anamnesi e nelle cui feci si trovavano numerose uova di anchilostomi. Coll’ estratto etereo di felee maschio espulse 304 anchilostomi ed 1 ascaride. L’ammalato guarì in breve. — 2.° Contadino di Vigonza d'anni 32, nelle feci del quale stavano numerose uova d’anchilostomi e che curato come il precedente cacciò un tricocefalo e moltissimi anchilostomi, fra i quali le femmine erano in doppia proporzione dei maschi. Il malato guariva in quindici giorni. 911. Rosa Daniele: Nota intorno al Gordius Villoti n. sp. e al G. Tolosanus Duj; Atti Accad. d. scienze di Torino, Vol. XVII, pag. 333-341, 1882, Dopo aver descritte le due specie, che dice di aver trovate mentre erano in vita libera, aggiunge (p. 341) di aver sott’ occhio due gordii che non ha determinati, ma che erano giovani, dei quali uno parassita d’ una caval- letta e l’altro del Carabus leucophthalmus. — Rosa D.: V. Fiori. 912. Rosa Vincenzo: Lettere zoologiche, ossia osservazioni sopra diversi animali, (Giorn. fis. medico del Brugnatelli, Vol. IV, An. VII, pag. 258-269, Pavia 1794. Parla dapprima di vermi intercutanei che li riferisce al Gordio medinense e che trovò sotto la pelle, sulle coste e massimamente al dorso di una Mu- stela martes; poscia di altri nematodi pure sottocutanei di un Lanzius col- lurio, accennando alla rarità dei vermi sottocutanei negli uccelli, giacchè in oltre 300 esami non ne trovò che nel caso presente. Descrive quindi tre esem- plari di Gordio mesenterico, che stavano liberi nell’ addome della Ciconia nigra e nel cui intestino vivevano anche due piecoli ascaridi. Nell’ Ardea purpurea ai lati della lingua raccolse trematodi, che ascrive alla fasciola epatica; nel Charadrius himantopus trovò una tenia, che dice 7°. cu- curbitina e con questo nome ne indica un’altra raccolta nel Lanzius eecubitor. Un ammasso di tenie, che dice di 7. serrata, rinvenne nel- l'intestino retto di una gallina, morta nell’ epidemia dei gallinacei del 1790. Nel 1793, mentre trovavasi a Cagliari, raccolse in un' anitra cristata esemplari di tenia che credette 7. pectinata, o T. lanceolata. Per ultimo in una gallina vide cisti, grosse come ciliegie, attaccate al ventriglio con- tenenti un verme (?) attorcigliato su sè stesso, ma che dichiara di specie al tutto indecisa. 913. Rosen de Rosenstein Nicolò: Trattato delle malattie dei bambini, traduz. di G. A. Palletta; Milano 1780. — 644 — Al capo XXII, pag. 292-346, parla di vermi dei fanciulli, trattandone dap- prima in generale e poi descrivendo i principali elminti umani. Espone la sintomatologia, l'anatomia patologica e la cura generale e speciale degli ossiuri (ascaridi), dei lombricoidi e delle tenie, Il Palletta aggiunge una Noza, riguar- dante la descrizione delle tenie e la teoria del considerare le cucurbitine come specie a sè, o come parti di un solo cestode. Cita un caso di tenia in un uomo di Milano, dovuto al D' Gallaroli; riferisce di due altri casi da lui curati e discorre dei tenifugi. 914. Rosi Leopoldo: Dell’ echinococco del polmone e del cuore, storia e necroscopia; Lo Sperimentale, Tom. XVII, An. XXVIII, ser. V, pag. 332-337, 1866. Accenna alle poche notizie cliniche che si trovano in argomento ed alle dif- ficoltà diagnostiche. Racconta di un uomo d’anni 30 con bronchite, del quale dà l'esame somatico, che dopo lungo tempo espettorò delle idatidi in gran numero. Morì per dispnea ortopnoica, dopo ascite ed anasarca. Alla necroscopia tro- varonsi gravi fatti polmonari, con due cisti coi caratteri dell’echinococco, grosse come noci e situate al lobo inferiore. Il cuore, smodatamente ipertrofico, portava nel ventricolo destro due cisti pure da echinococco. Parla della preesi- stenza della pleurite agli entozoi ed aggiunge considerazioni cliniche. 915. Rossi M.: Tumore contenente considerevole quantità di idatidi; Repertorio medico-chirurgico di Torino, pag. 529- 530, An. 1825. Donna di 40 anni di Rivarolo, portava alla parte posteriore dell’apofisi mastoi- dea del collo un grosso tumore, che scendeva fino alla parte destra inferiore della cervice, lungo 5 pollici e largo 3. Aumentando questo tumore e fattosi doloroso, dopo tre ami di sua comparsa, se ne fece la spaccatura e ne uscirono molte cisti, grandi come « palle da fucile » trasparenti e con punticino nerastro. Dopo cura confaciente il tumore scomparve e la malata guarì completamente. 916. Rossi Francesco: Osservazioni anatomiche e patologiche sull’organo della vista ecc.) Idatidi situate nell’ occhio tra la coroide e la retina); Memorie della It. Accad. delle se. di Torino, Tom. XXXIV, pag. 217-228, 1830. i In questo lavoro, d’indole affatto anatomo-patologica, dice (pag. 221) che in individui morti per polipi ai seni frontali ece., trovò numerose idatidi della gros- sezza di un grano di miglio, oceupanti la coroidea e la retina, e che tali persone non ebbero per altro a soffrire alterazioni della vista durante la vita. 917. Rossini Stefano: Del Taenia,o verme solitario e della cura radicale del medesimo per mezzo dello specifico ecc.; Pisa 1878; tipogr. Nistri, 23 pag. 12°, Pisa 1880. — 645 — Sono dati pochi cenni, incompleti, sulla Taenia solium, per vantare quale tenifugo, il suo specifico, 918. Rossoni Eugenio: Contribuzione alla diagnosi diretta ed alla cura degli echinococchi nella cavità addominale; Gazz. medica di Roma, An. VII, N. 20, p. 237-240; N. 21, p. 247- 201; N. 24, p. 284-286, 1881. Passa in rassegna i metodi di cura ed i mezzi diagnostici diretti ed indi- retti. Dice frequente a Roma l’ echinococco nel cavo addominale e riferisce di due casi a lui occorsi. 1.° Giovane di 24 anni, che emetteva cisti colle feci. 2° Campagnolo di 27 anni, che pure esso dava cisti colle feci. Im quest’ ul- timo si notarono più tardi uncini da echinococco negli espettorati, ed all’auto- psia si trovò una ciste d’echinococco incuneata nel coledoco. Discute sui varî sistemi diagnostici, descrive il metodo della puntura, come egli ebbe a seguire, e registra due altri casi a sostegno dei vantaggi che tale metodo presenta. Preferisce quello seguito dal Baccelli, ricordando altri quattro casi, dei quali uno era di echinococco del rene (mobile) e già riferito dal Guy (V. N. 514). 919. Rossoni E.: Su di una rapida guarigione di echinococco del fegato; Bollett. R. Accad. di medie. di Torino, An. XII, pag. 279, 1886; La Riforma medica, An. III, pag. 584-585, 1887. Dichiara la cura delle cisti da echinococco tuttora controversa e riferisce l'esito di rapidissima e completa guarigione d’una vasta ciste d’ echinococco uniloculare del fegato, avutasi nella clinica del Baccelli, mediante 1’ injezione di soluzione di bicloruro mercurico. Fu questo il primo tentativo e fu pra- ticato in donna d'anni 26, della quale, premessa l’ anamnesi, lo stato pre- sente e la diagnosi, si descrive l’ atto operativo della puntura, l’ estrazione di 30 e.e. di liquido e l'immediata injezione di 20 grammi della citata so- luzione (10 centigr. in 100 d’ acqua). L’ ispezione della parte, dopo 7 giorni dell'operazione, fece rilevare che l’area epatica erasi ridotta nei limiti fisiologici. Enumera i fatti a sostegno della bontà del metodo curativo in confronto cogli altri. 920. Rossoni E. e Mariotti Ugo: Casi di echinococco del fe- gato; Livista clinica e terapia, 1884 (sunti: Bollettino delle cliniche di Napoli, An. 1, pag. 59-61; Lo Spallanzani, An. XII; pag. 88-91, 1884). I. In una donna d'anni 80, malata da tre anni, si aveva tumefazione allo ipocondrio destro e si fece diagnosi, mediante la puntura esplorativa, di ciste da echinococco suppurata. Si svuotò la ciste con grosso trequarti e l’inferma — 646 — guarì in tre mesi. — II. Uomo di 35 anni, con infezione cronica malarica, aveva tumore all'ipocondrio destro. I sintomi s’ aggravarono ed il paziente, senza segni di pleurite, emise sputo di pus fetidissimo e si dovette praticare la toracentesi. Constatata la natura di echinococco del tumore epatico, che erasi aperto nel polmone, si eseguì la puntura del fegato, che diede uscita a migliaia di cisti e l’infermo migliorò subito. 921. Roth: Contributo alla cura operativa delle cisti da echinococco nella cavità addominale; La forma medica, pag. 1468, 1887; Atti AII Congresso Associaz. med. ital., Vol. II, pag. 219, Pavia 1888. Caso di uomo d’ anni 32, che da un biennio soffriva per tumore alla regione inguinale, e che si era diffuso poi all’ ipogastrio. Colla puntura si evacuò liquido cogli uneini caratteristici. Allora il tumore fu svuotato ed estratto, e la guarigione del paziente fu perfetta dopo 19 giorni. 922. Rovelli Giuseppe: Ricerche sugli organi genitali degli Strongyloides (Anguillula, Rhabdonema); tipogr. Ostinelli, 12 pag. 4°, (1 tav.), Como 1888. Riassume brevissimamente quanto è noto (Bavay, Grassi, Parona, Leu- ckart, Golgi e Monti). Praticò le sue ricerche sugli strongiloidi del Mus decumanus e dell’Ovis aries (Rhabdonema longus) e conclude che sono femmine partenogenetiche allo stadio parassitario, mancando di ricettacolo del seme e traccia di nemaspermi, Descrive gli organi genitali di essi e si intrattiene sugli uteri-ovidotti, che fuorescono dal corpo del verme, il che mette in rapporto con altri fatti presentati da varî nematodi. Brevissima- mente accenna agli altri sistemi organici, all’ ermafroditismo ed alla siste- matica alquanto complicata degli strongiloidi. — Rovelli G.: V. Grassi B. 923. Rubino: Cisti da echinococco del fegato; Bollett. delle cliniche di Napoli, An. I, N. 23, pag. 177-179, 1884. Tipografo di 27 anni, da Moscufo (Teramo), soffriva da cinque anni di do- lore all’epigastrio e disturbi varî, finchè ricoverò in clinica. Esposto l'esame obbiettivo del malato, per esclusione fa diagnosi di ciste da echinococco dell'ala piccola del fegato. Premessi alcuni cenni sull’eziologia dell’echino- cocco, dà spiegazione della sintomatologia e descrive la puntura praticata, colla quale si ebbe l’ uscita di 40 e.e. di liquido, cisti-nido ed uncini. Il pa- ziente lasciò la clinica guarito. 924. Rudolphi Carolus Asmundus: Entozoorum Synopsis, ecc.; Berolinii 1819. Premette la sinossi dei nematodi, degli acantocefali, dei trematodi, dei cestodi, dei cistici e vermi dubbii. Espone quindi la sistematica, seguendo lo — 647 — stesso ordine; l’ anatomia e fisiologia in generale, parlando in modo speciale dei nervi degli entozoj, degli organi di generazione, delle uova, per dire poi della vita, varietà, anomalie dei vermi e delle malattie da essi cagionate. Una bibliografia, molto importante per 1’ epoca sua, chiude il lavoro, che insieme all’Zist. natur. Entozoor. formò un’ opera capitale. Nel cata- logo l’ Aut. enumera molte specie nuove, da lui stesso raccolte in Italia (Rimini, Roma, Ancona e Napoli), registrando 35 nematodi, 10 acantocefali, 50 trematodi, 25 cestodi e 12 elminti di determinazione incerta; cioè un totale di 133 specie italiane (V. Storia, pag. 39). 925. Ruggi Giuseppe: Uova di ascaridi lombricoidi trovate accidentalmente in liquido rigettato per vomito; vista clinica di Bologna, 2, ser. II, pag. 15, 1872, Una donna d’anni 23, da Bologna, sofferente durante i periodi men- struali per dolori colici, ebbe una volta vomito di materie acquose, che osservate al microscopio lasciarono scorgere nel loro sedimento innume- revoli uova di ascaridi. Dietro l’uso di: santonina la paziente espulse grossi lombricoidi. Accenna al fatto quale nuovo mezzo diagnostico del- l elmintiasi. 926. Ruggi G.: Cisti da echinococco del rene, Delle laparo- tomie eseguite nell’anno 1856, ecc.; Archivio ed Atti soc. ital. di chirurgia, An. IV, pag. 21-45, Genova 1888. In una cameriera d’ anni 27, di S. Severino (Macerata), diagnosticò tumore al rene per probabile cisto-sarcoma. Praticata la laparotomia trovò invece una ciste da echinococco e l’ operata guarì perfettamente. 927. Ruggi G.: Dell’ epatectomia parziale nella cura delle cisti da echinococco (VII). Conferenze teorico-pratiche di chirurgia; Bologna, Nice. Zanichelli, 50 pag. 16°, 1889. Una giovane di 22 anni, da Migliarino (Ferrara), da due anni era tormen- tata per un tumore al ventre. Esposta diligente anamnesi e 1’ esame obbiet- tivo, a lungo discute sulla diagnosi di echinococco epatico e sulle difficoltà di essa diagnosi. Descrive minutamente l’eseguita epatectomia e l’estrazione di due cisti, grosse come noci di cocco; la cura consecutiva, lo scolo della bile; le ricerche microscopiche sia delle pareti che delle mem- brane avventizie e dei vasi biliari. Insiste sul fatto che il tessuto e) atico fu lentissimo a cicatrizzarsi; fece osservazioni sopra frammenti di fegato cirrotico ed esperimenti sugli animali, onde studiare gli elementi che pren- dono la maggior parte nel processo di riparazione e di riformazione del fegato. Conchiude con considerazioni di chirurgia pratica. Si risparmi, egli afferma, il più possibile il tessuto epatico. — Saccardi: V. Bellati. 928. Sacchi Mario: L’anchilostomiasi nel circondario di Pe- rugia; Annali dell'Università lib. di Perugia, An. II, 1886-87, Vol. II, pag. 22-30, Perugia 1887. Accenna al diffondersi del verme in Italia e fuori. Im un uomo dei dintorni di Perugia, affetto da grave anemia, trovò le feci con numerosissime uova d’anchilostoma, il che l’indusse ad estendere le ricerche sopra 81 anemici, e ne riscontrò 33 con uova del nematode, dei quali 6 molto gravi. In un prospetto registra: l'età dei pazienti osservati, la provenienza, la ma- lattia concomitante e l'esame delle feci. Degli 81 esaminati 2 soli erano fornaciai, però la maggioranza conduceva vita stentata. Segnalati i punti più salienti, riferisce in particolare cinque casi di grave anemia, miglio- rati tutti dopo l'uso dell'estratto etereo di felee maschio. Pochi cenni sulla sintomatologia e sulla terapia, a base dell’ estratto citato, chiudono lo seritto. — Sala Luigi: V. Mondino Casimiro. 929%. Salando Ferdinando: ‘Trattato sopra li vermi e cause differ., 4°, Verona 1607; Consil. de melanchol. hypocondr., ecc. In quest’ opera tratta dei vermi, delle loro cause, differenze, prognostico e cura. 930. Salomoni Annibale: L’anchilostoma duodenale nell’agro cremonese, Nota clinica; Bollett. del comitato medico cremo- nese, An. I, N. 1, pag. 8-42, tipogr. Ronzi e Signori, Gre- mona ASSI. Un ortolano di Robecco d'Oglio, che mai si era allontanato dal suo paese, morì a Cremona, dopo aver presentati segni di anchilostomiasi. Questo caso lo indusse a fare ulteriori ricerche e trovò altri anchilostomotici in Cremona e fuori. Seguono brevi cenni sulla storia, sui caratteri, sulla genesi del verme, sul reperto anatomico e sulla cura. 931. Salomoni A.: L’anchilostoma e lanchilostomo-anemia, Osservazioni cliniche, anatomiche e terapeutiche; Lollettzo comit. medico cremonese, N. 75 e 102, 1882; Cremona, tipogr. Ronzi e Signori, 62 pag. 4°, 1882. Tratta diffusamente l’ argomento, parla della patogenesi, della sintomato- logia, della diagnosi speciale e differenziale, della prognosi e della cura, sia profilattica che terapeutica. Aggiunge 16 storie cliniche di anchilostomotiei e stende un prospetto interessante sul numero di entozoj irovati in 500 autopsie, da lui eseguite in 4 anni; nonchè la storia di un ragazzo di 7 anni, morto per la presenza di enorme quantità di ascaridi nell’ esofago, trachea, bronchi e dotti epatici. — 649 — 932. Salomoni A.: Fehinococco del fegato; /esoconto della clinica chirurgica propedeutica di Camerino, An. V, 1890-91, tipogr. Savini, Camerino 1891. In uomo di Bolognola d'anni 29, riscontrò una ciste al lobo sinistro del fegato. Il tumore, grosso quanto un pugno e poco fluttuante, occupava tutto l’epigastrio. Il male durava da un anno, quando , dopo febbri durate due giorni ed orticaria, la tumefazione andò scomparendo insieme a tutti i di- sturbi, per modo che il paziente ritornò in piena salute. 933. Saltini Giulio: Sopra un caso di cisticerco nel vitreo; La Rassegna delle scienze mediche, pag. 401-407, Modena 1887; (sunto: idem. idem., pag. 5785-5709). Una giovane di 29 anni, da Taviano di Ramiceto (Reggio Emilia), che mai aveva mangiato carni di majale o di pecora, ma soltanto aveva fatto uso di lardo erudo, da un anno soffriva disturbi all’ occhio destro, i quali, dopo varie remittenze, si fecero gravi. Esposto lo stato presente, le alterazioni funzio- nali dell'occhio malato, dice aver constatato all'esame oftalmoscopico un cisti cerco nel vitreo. L’inferma si ribellò a qualsiasi atto operativo. L'A. ritiene essere questo caso il primo a verificarsi nell’ Emilia, e menziona altri con- simili esempî (Manfredi, De Vincentiis, Rampoldi, Sperino, Albertotti, ecc,). 934. Salvagnoli-Marchetti Antonio e Tigri Atto: Pecora afletta da cachessia acquosa o marciaja; £'endic. adun. R. Accad. dei georgofili, Vol. II, 1854, pag. 52-56, Firenze 1856. Riferendosì alle osservazioni fatte dal Ponticelli sui gravi danni della marciaja negli ovini, segnalano la frequenza del morbo nelle pianure ma- remmane, da S. Vincenzo fino al Chiarone, parlando dei posti più colpiti. Il Tigri poi, in una lettera speciale, tratta della patologia del male, del numero di distomi che trovò nella pecora a lui inviata. Vi raccolse anche una ciste da cisticerco e molti altri elminti. Infatti nell'intestino stavano due specie di tenie e vermi simili all’ossiuro, ma più grandi; nel polmone eravi un echinococco; nei seni frontali dieci larve di estro e nell’ emisfero destro del cervello una ciste che ritenne di origine parassitaria. Nel polmone os- servò per ultimo dei corpi che « sono le uova di un « v2bri0 » cilindrico, che ha le forme microscopiche dell’ ascaride (Ascaris lumbricoides) ». 935. Salvagnoli-Marchetti A.: Manuale sulla cachessia acquosa o marciaja delle pecore; 1 tav., 76 pag., 16°, tip. M. Cellini C., Firenze 1856. È una dissertazione pratica, nella quale studia il male in rapporto alla pasto- rizia. Premesso breve cenno storico, enumer. i segni della marciaja, le altera- zioni organiche e quelle del sangue; parla della natura e delle cause del male. Il restante dello scritto verte sui mezzi preservativi, sull'uso del sale pasto- — 650 — rizio, sopra i mezzi curativi a morbo sviluppato, coll’aggiunta di cenni igienici per le pecore e delle cognizioni che deve avere un buon pastore. Oltre il Disto- mum hepaticum cita lo strongilo filaria, il cenuro e l’ossiuro vermicolare (!). Accenna al D. hepaticum nelle lepri e caprioli della Toscana e nelle vacche di Grosseto. A Grosseto, Piombino ed Orbetello trovò pecore affette da cachessia. 936. Sangalli Giacomo: Storia di due casì di cisticerchi del cervello nell’ uomo, con osservazioni fisio-patologiche; Annali univers. di medicina, Vol. GXLII, pag. 449-469, Milano 1852. I. Domestica di 35 anni, da Milano, che aveva sofferta cefalea, epilessia e delirio, morì sotto accessi epilettici. Alla necroscopia trovò numerose cisti nel tessuto cellulare sottoaracnoideo e sotto la pia madre. Altre cisti re- centi e antiche (16) erano sparse negli emisferi cerebrali del cervelletto e sul talamo ottico. In totale erano 46, e le riferisce tutte al C. cellulosae. II. Un vecchio campagnolo morì improvvisamente, come colto da apoplessia cerebrale all’ ospitale di Milano. All’ autopsia riscontrò alla superficie in- terna del cranio ed al vertice una infossatura (usura), che corrispondeva ad una prominenza, grossa come una nocciuola e data dalla dura madre. Al disotto stavano due cisti aderenti alla pia madre con peduncolo, innic- chiante nella sostanza cerebrale. Ne raccolse altre tre nell’ emisfero cere- brale destro, delle quali due nel talamo ottico. Ragiona sopra questi casi interessanti, sia dal punto di vista medico che dall’ anatomo-patologico. 937. Sangalli G.: Del modo con il quale nel corpo umano presentansi i cisticerchi e della loro genesi; Arm. univ. di medic. cit., An. CLXIII, IV ser., Tom. XXVIII, pag. 259- 276, 1 tav., 1858. Registra 5 casi di cisticerchi nell'uomo: 1.° Contadino d’anni 30 che moriva a Pavia per disturbi epatici; nel quale oltre il cancro al fegato, trovò 5 cisticerchi alle membrane cerebrali. — 2. Donna, d’ anni 41 di Pavia, morta per disturbi puerperali, sebbene in sua vita mai presentasse alterazioni cardiache, tuttavia presentò 2 cisticerchi al ventricolo sinistro del cuore. — 3.° Contadino di 47 anni, morto per flemmone esteso al braccio destro ed ascesso metastatico al polmone sinistro, offrì 7 cisticerchi alla coscia destra. — 3.° Un pellagroso di 74 anni, morto per idrotorace bilaterale, aveva un cisticerco nelle trabecole del setto interventricolare del cuore; caso questo identico ad altro già citato dal Morgagni (De sedibus. ete., N 4. Cap. XXI). — 5.° Uomo di media età, deceduto per affezione polmonare e cardiaca portava cisticerchi nelle circonvoluzioni dell’ emisfero sinistro. Ritiene quindi frequente il cisticerco nel Pavese, mentre raro vi sarebbe l’echinococco. Aggiunge considerazioni sui paesi e sugli organi prediletti dal cisticerco, sulle fasi evolutive, parla di indicazioni terapeutiche e sostiene per ultimo l’ autoinfezione di cisticerco in individuo tenioso. — 651 — | 938. Sangalli G.: Geografia elmintologica: anchilostoma e trichina; Giorn. di anat. e fisiol. patolog., Vol. II, 1868; Organizzaz. morbosa del corpo umano, libro III, pag. 20, 1868. Ammette un antagonismo fra i predetti nematodi. A Pavia trovò |’ anchi- lostoma nella metà dei cadaveri sezionati, e più spesso nel digiuno che nel duodeno, Ricorda le abitudini ematofaghe indicate da Bilharz in Egitto e le ricerche negative degli elmintologi tedeschi. Nega che in Italia si trovi la trichina muscolare, e dice che in carne porcina avuta da Voghera e cere- duta trichinata vi erano invece cisticerchi. Stabilisce che « nel corpo umano sviluppansi vermi varî a seconda delle condizioni cosmo-telluriche sotto le quali esso si trova ». Vide una sola volta coincidenza di cisticereo al cer- vello colla tenia armata nell’ intestino. Termina con breve storia della tri- china in Germania e del suo sviluppo, ritenendo che essa non trova condizioni opportune per svolgersi in Italia. 939. Sangalli G.: Dell'echinococco del fegato; Memorie è. Istit. Lomb. di sc. e lett., Vol. XI, ser. III, fasc. 1, 1868. Dice l’ echinococco rarissimo a Pavia, avendone raccolti tre soli esempi in 3375 sezioni cadaveriche. Tutti e tre interessavano il fegato, nessuno dei colpiti fu macellajo e nessuno manifestò in vita sintomi da segnalare la presenza del parassita, e lievi iurono le alterazioni al fegato. 1.° Uomo di 74 anni di Pavia, morto improvvisamente. — 2.° Uomo di 60 anni di Travaccò (Pavia), morio per complicata malattia delle vie urinarie. Le cisti di echinococco erano diffuse e le dice di E. scolicipariens. Parla della origine, varietà e frequenza dei vermi cistici. — 3.° Contadino di Borgo S. Siro (Pavia), morto per pioemia, aveva al legamento falcato una ciste, grossa come uovo di colomba. In nota (pag. 9) accenna ad altro caso di cisticerco del fegato in una vecchia deceduta allo spedale di Pavia. 940. Sangalli G.: Sopra alcuni punti controversi di elmin- tologia, osservazioni; Mem. A. /stit. Lomb. di sc. e lett., Vol. XIII, IV della ser. III, pag. 349-362, 1877 (sunto: L’Impar- ziale, 1877). In un cadavere a Pavia rinvenne ulcera cronica del duodeno perforante, e in vicinanza un ascaride avviluppato dalle pagine dell’ omento. Ciò lo portò alla questione se i lombricoidi possano perforare membrane intatte, ed a riferire le opinioni degli elmintologi e patologi. Cita e discute pure la storia d’ un ragazzo, morto per noma, che all’ autopsia presento, fra le anse dell’ ileo, 7 lombricoidi ed altro involto nel grande omento come in ciste, fra il fondo cieco dello stomaco e la milza. — Tratta poi della concomitanza del Cysti- cercus cellulosae colla Taenia soliwm e riporta un caso occorsogli nel cada- vere di un individuo, morto all’ ospitale di Pavia. Segnala la frequenza — 652 — della 7°. mediocanellata fra noi, ne dà i caratteri differenziali e fa noto averne trovato un esemplare nell’ antico Museo di anatomia patologica dell’ Università pavese. Termina con un cenno sulla trichina e sull’ anchilo- stoma, negando la presenza della prima in Italia, e dicendo frequente e talora copioso l’ anchilostoma. Im cadavere d’un uomo di 57 anni raccoglieva oltre 700 anchilostomi. 91 A. Sangalli G.: Contro osservazioni alle osservazioni del Prof. Pavesi alla lettura del Prof. Maggi (Anchilostoma); Rendiconti R. Istit. Lomb. sc. e lett., ser. II, Vol. XI, pag. 438-439, 1878. Ribatte alcune critiche fatte alle ricerche dovute ai Parona e Grassi sullo sviluppo dell’ anchilostoma, in particolare sopra la mancanza o meno del verme in Germania, e riguardo ai metodi usati dagli autori per seguire lo sviluppo accennato, sia nell’ acqua che nel corpo umano. 9%1. Sangalli G.: Osservazioni all'articolo del DI" Sonsino sull’anchilostoma duodenale in relazione coll’anemia progres- siva perniciosa; Giorn. L’Imparziale, An. XVIII, pag. 364- 392, 1878; Rendic. R. Istit. Lomb. cit., Vol. XI, ser. II, pag. 460-467, 1875 (Annotaz. critiche sull’anchilostoma d.). Confuta a lungo le eritiche che il D" Sonsino gli aveva fatte riguardo allo studio dell’anchilostoma e della sua patologia, riferendosi ad altri suoi lavori, sia riguardo alla presenza del verme in Lombardia, sia alle alterazioni che si riscontrano alla mucosa del duodeno e del digiuno. Cita due nuovi casi di anchilostomiasi in due donne una delle quali con pochi vermi e l’altra con oltre 300. Rileva la differenza che deve esistere fra l’ anemia dell'Egitto e quella dell’ Italia; 942. Sangalli G.: Di un nuovo fatto attestante l'attitudine degli ascaridi a perforare membrane inalterate dell'intestino; Rendic. R. Istit. Lomb. cit., II, ser., Vol. XIII, pag. 18-24, 1880; Congrès internat. des sc. mèdic., Compt. r. pag. 247- 250, Genève. Premessa una dichiarazione relativa ad un preparato del Museo di anat. patol. dell’ Università di Pavia, che fu argomento di osservazioni da parte del Perroncito e del Grassi, parla di un caso il quale, secondo lui, atteste- rebbe l'opinione da lui già sostenuta che gli ascaridi possono perforare le tonache intestinali. In vecchio di 60 anni, morto per ileo-colite, rilevò ulcere alle mucose intestinali e due di esse erano perforate (durante la vita). In una trovavasi ancora un grosso ascaride vivente, che aveva traforato anche l’omento. — 653 — 943. Sangalli G.: Comunicazione preventiva sopra un caso di $ tenie mediocanellate nel cadavere di una vecchia a 68 anni; Rendic. R. Istit. Lomb. cit., ser. II, Vol. XIX, pag. 612- 613, 1886. Nell’ ileo di una vecchia morta all’ ospitale di Pavia raccolse 8 tenie inermi, delle quali una era matura, lunga circa tre metri, mentre le altre immature giungevano solo a 20-34 millim. Riscontrò inoltre un cisticerco cretificato nei muscoli della coscia sinistra. Prende occasione per fare un cenno sul- l’autoinfezione e sulla rarità di tenie inermi molteplici. 944. Sangalli G.: Note elmintologiche, Ciste da echinococco del rene sinistro di straordinaria grandezza. Pseudo-strongili del rene sinistro d’altro uomo adulto; Aerndic. Ist. Lomb. cit., ser. II, Vol. XXIII, Marzo 1590; Gazz. med. lomb., pag. 270-280, 1590. Ricorda i tre casi di echinococco del fegato da lui pubblicati nel 1868 e dichiara raro l’ echinococeo dell’uomo nel Pavese, mentre vi sarebbe frequente quello dei suini. Insiste sul facile errore di scambiare le cisti epatiche semplici con quelle da echinococeo e registra due casi istruttivi: 1.° Contadina di 22 anni, morta per tubercolosi cronica del peritoneo, la quale presentò grossa ciste a lato della cistifellea, con 550 gram. di liquido, che dichiara non essere d’ origine elmintica, sebbene ne avesse l’ aspetto. — 2. Uomo di 67 anni, morto per ascite, cirrosi epatica, idrotorace sinistro e voluminoso tumore alla parte superiore del lato sinistro dell’ addome. Qui sebbene 1’ entozoo fosse molto alterato per calcificazione, tuttavia si potè persuadere spettare all’ E. altricipariens. Parla poscia degli pseudo-strongili del rene umano, ricor- dando gli errori commessi, e dichiara che spesso sono creduti tali dei coaguli fibrinosi, ed a sostegno di ciò espone una propria osservazione recente. 945. Santasofia Gerolamo: Sopra una serpe trovata viva in un uovo fresco di gallina, lettera; Giorn. de’ letterati per tutto l’anno 1673, pag. 106-108. Scrive al sig. Grandi che una cameriera della Duchessa di Parma, rom- pendo un uovo vi rinvenne un animale vivo, con testa larga, lungo quanto il dito indice e grosso come il gambo di una ciliegia. A questo scritto è aggiunta la risposta del sig. Grandi (V. N. 453). 946. Santello: Dissezione del cadavere di un fanciullo morto di verminazione; (Giorn. veneto di sc. med., ser. IIl, Tom. XIII, pag. 348-349, 1870. Nell’ ospitale civico di Venezia, un fanciullo di buona costituzione, morì in seguito a coliche verminose e dopo copiose espulsioni di lombricoidi, Alla — 654 — necroscopia si trovò che il lume dell’intestino dal duodeno al retto, era pieno zeppo di gomitoli di detti vermi. che il lume dell’ intestino era dilatato e la mucosa depiteliata. Alcuni ascaridi stavano nello stomaco, nessuno nelle vie aeree. 947. Santinelli Bartolomeo: Perchè la paura svegli i vermi ai bambini; Congresso medico romano, Agosto 1687, pag. 17- 22; stamper. G. Angelo Mutis, Roma 1687. Cerca dimostrare come i fanciulli più facilmente siano ìnfestati da lom- bricoidi se colpiti da spavento. Scritto di semplice interesse storico. 948*. Santino P.: La carne cruda ed il tenia. 949. Sapunzachi: Echinococco del fegato; Resoconto santt. dell’ospitale civ. di Trieste per l’anno 1877, V. An., pag. 112, Trieste 1379. Donna di 56 anni da Venezia, da 4 anni soffriva per dolore al fianco destro, tosse, affanno, ed aveva un tumore all’ ipocondrio destro, che giunse a note- vole dimensione, e che fu diagnosticato per ciste da echinococco. Morta l’ inferma, trovossi il polmone destro ridotto ad !/,, aderente al sacco cistico; loho destro del fegato sostituito da ciste d’ echinococco a grosse pareti, contenente una infinità di cisti di varie dimensioni (da uovo gallinaceo a minutissime), molte rotte ed il liquido sparso. All'imbasso si era esteso fino alla metà del segmento lombare della colonna vertebrale, spostandovi il rene destro. 950. Sargenti Gaspare: Convulsioni epilettiformi da elmintiasi, tetano traumatico ecc.; Gazzetta medica ital. lomb., Vol. XXXIII, pag. 169; Milano 1873. Trattasi di una ragazzina d’ anni 8 di Lodivecchio, colpita da tetano per una spina infissasi ad un piede e che guarì mediante il cloralio. Contem- poraneamente, 0 poco prima, essa presentò convulsioni epilettiformi, e dubitando che ciò fosse dovuto ad elmintiasi, somministrò la santonina ed ebbe 1’ espulsione di due lombricoidi per la bocca ed 8 per secesso, con pronta guarigione. 951%. Saviotti: Sulla Trichina spiralis, lettera al DS Laura, Gazz. della associaz. med. ital. 952. Savonarola J. Michaelis: Practica canonica de febribus; annex. ejusd. Tractatus de vermibus (pag. 131-137); Vene- tiis 1498; apud Juntas 1552. In questo trattato, che al suo tempo fu certamente di gran valore, nel Cap. 1.° parla della definizione e delle specie di vermi; nel 2 delle cause intrinseche e remote dei vermi, distinguendone le efficienti, finali, materiali —- 655 — ed estrinseche; nel 3.° intrattiene sulla. preservazione del corpo dai vermi; nel 4.° dei segni proprii dovuti alla presenza dei vermi e della cura; e quì oltre quella dovuta ai medicamenti parla anche di quella per incantationes et brevia. Nel 5.° ed ultimo discorre dei pronostici. Non vi sono però indica- zioni speciali di vermi, nè casi proprî di elmintiasi. 953. Sbertoli Agostino: Sulla terribile invasione dei parassiti, lett. al DI" A. G. Pari; L’Ippocratico, An. XXXV, N. 20, pag. 43-49, Forlì 1872. Discorre dei parassiti dei vegetali, degli animali e dell’ uomo in generale, esponendo delle idee alquanto strane sulla genesi dei medesimi, e dimostrando che il grande aumento di essi è dovuto all’ indebolimento degli esseri ed all’invecchiare del mondo, giacchè vanno diminuendo il calore e l'umidità (sic). Passa inoltre a dire brevemente della malattia del baco da seta; e non si oceupa degli elminti in particolare. 954. Searenzio Angelo: Di alcune dermatosi per azione ner- vosa trofica riflessa (Taenia solium ed Oxyuris ver- micularis); Ann. univ. di medic., Vol. COLXVII, 1884. Riferisce dei rapporti fra eccitamenti ai centri nervosi e la cute e delle molteplici malattie cutanee che ad essi si aseriverebbero. Passa a descrivere tre casi di teniasi che diedero disturbi cutanei. 1.0 Impiegato pavese di 42 anni, da mesi soffriva prurito e papule estese a tutto il corpo, che scom- parvero completamente dopo la presa di un antielmintico, che lo liberò di una T. solium. — 2 Possidente di Iseo, d’ anni 35, presentò gli stessi fenonemi e guarì dopo l’uso di un tenifugo che gli fece espellere una 7. solium. — 3.0 Contadino di anni 50 da Lomello, ebbe accessi epilettici oltre i disturbi offerti dai precedenti, e si potè verificare la presenza di gran numero di os- siuri, che scomparvero dopo l’amministrazione di tre polverine di santonina. 955. Schivardi Plinio: Sulla Trichina spiralis e sulla malattia da essa prodotta; Ann. univers. di medic., Vol. CLXXXVIII, ser. IV, Vol. LIX, pag. 134-150, Milano 1864. Dapprima parla del verme, poi della ciste che produce, e tratta dello sviluppo, riportandosi alle ricerche dello Zeneker e del Virchow. Enumera le principali epidemie occorse in Germania e correda questa storia con osser- vazioni microscopiche proprie sulla trichina muscolare. Seguono indicazioni terapeutiche, o meglio profilattiche. 956. Schivardi P.: La trichina spirale e la malattia che essa cagiona; librer. Savello, 54 pag. $8.°, Milano 1866. È una monografia abbastanza estesa sul verme, scritta nell’ epoca della minacciata invasione in Italia nel 1866. È desunta principalmente da opere tedesche; nella storia ricorda Hilton (1832) Owen, Cruveilhier, Davaine, — 656 — Zenceker, Virchow, Kiichenmeister, Leuckart ed altri. Descrive il verme (insetto), la ciste e le alterazioni nei muscoli; parla della resistenza che ha la trichina, degli animali nei quali si tentò 1’ inquinamento, e dà le misure della larva e dell'adulto. Nel capitolo relativo alla malattia tratta delle alterazioni nelle funzioni digestive, di quelle del circolo, di quelle dei muscoli, delle infiammazioni e dei fenomeni tifici. Per la cura si occupa tanto dei preservativi che dei medicamenti. 957. Scehuller Ugo: Dissertatio medico practica inauguralis de Tenia solio, 8.°; ex typogr. Bizzoni, Ticini regii 1837. ’ e) . te) b) (e) Discorre del verme solitario anatomicamente; dice della sintomatologia e riferisce un caso nuovo osservato in una giovane di 20 anni che, dopo gravi sintomi e dietro l’uso dell’ olio di ricino, si liberò di una lunga tenia colla scomparsa di ogni disturbo. Enumera quindi i migliori tenifugi e tenicidi, trascrivendone dettagliato ricettario. 958. Scopoli J. Ant.: Annus V, Historico-naturalis; sub typ. Gh. G. Hilscheri, Lipsiae 1772. AI capitolo V pag. 127, indica fra i vermi, col nome di Globus stercoreus, un elminto trovato nelle feci di gallina, forse da riferirsi alla T'aenzia infun- dibuliformis « Plures simul sunt, albi; basi contracta et modice rufescente. Animal lente extendit unum latus et figuram cucurbitae chemicae sie indult, postea idem latus retrahit, et aliud oppositum extendit, in cujus apice potus apparet ». 959. Scopoli J. Ant. Deliciis florae et faunae Insubricae, Tom. I, 4.°; Ticini 1786. Nella parte prima, a pag. 46 (Tab. XX), espone la diagnosi di un nuovo verme, che chiama Physîs intestinalis e stato vomitato da una donna piemontese. Evidentemente si tratta di una laringe colla trachea di qualche uccello. 960. Scortegagna Francesco Orazio: Considerazioni sopra una specie di dragoncello (Gordius aquaticus, Gm.); Gaz- zetta privilegiata, Lambertini, Milano 10 agosto 1840. Dopo dirotta pioggia trovò in un cortile a Lonigo un gordio libero, che deserive, e parla poi di alcuni particolari anatomici e della eventnale sua comparsa. Lo volle denominare Dragoncello di Lonigo, o Leoniceno e lo collocò nel Museo di Storia naturale a Padova. 961. Scortegagna F. 0.: Intorno la facoltà di riproduzione vivipara negli ascaridi lumbricoidi, Memoria epistolare; Gzorr. delle sc. med. chirurg. di Pavia, pag. 555, 1844; Estr., stamp. L. Landoni, 17 pag., 8.°, Pavia 1844. — 657 — Premette le storie cliniche di due donne di Lonigo, le quali soffrivano di gastrite verminosa e che in seguito all'uso di antelmintico espulsero, insieme a «fischiosomi di color nerastro », degli ossiuri la prima e tre lombricoidi la seconda. Descrive quanto potè osservare sopra tali vermi a sostegno del suo asserto. Cita coloro che ammisero o negarono la viviparità degli ascaridi (Ippocrate, A. Lusitano, Borelli, Laeépede, Redi, Bianchi, Zamponi, Werner e Bremser). Una tavola illustra quanto descrisse; ma tutto l’asserto dell'A. cade, quando si rifletta che nella descrizione e nelle figure pone lo sbocco vulvare contiguo all’ anale. 3 962. Scortegagna F. 0.: Intorno a due specie di vermi, nar- razione; Nuovi Annali delle sc. natur. di Bologna, A tav., II ser., Tom. IX, Vol. V, pag. 241-251, 1848. Ebbe ad osservare non poche malattie verminose; riporta quanto disse il Brera (Mem. I, pag. 263) del caso che egli aveva studiato a Lonigo, per accennare poi ad altri due esempi di polielmintiasi. Giovane di 18 anni sof- ferente di dolori agli ipocondrii, dopo l’uso di antelmintici, espulse gran copia di lombricoidi e di filarie. Descrive una forma speciale di tali lombri- coidi: A. rostratus, ed altro ancora più strano col nome di 7. polychotoma. Seguono considerazioni sul posto che dovrebbero occupare questi due vermi e sulle ragioni per cui chiamò l’ ultimo col nome di filaria policotoma. 963. Scortegagna F. 0.: Analisi della memoria intitolata: Storia del gen. Gordius ecc., del Prof. Balsamo-Crivelli; Nuovi annali delle sc. nat. cit., INI ser., Tom. III, pag. 150- 161, Bologna 1851. È una lunga critica, nè esatta nè garbata, al lavoro che il Balsamo-Crivelli aveva stampato nelle Memorie dell’ Istit. Lombardo nel 1845. 964. Scotti G. B.: Tenia aggomitolata, sue probabili conse- guenze, cautele terapeutiche; Gazz. med. ital., Lombardia, ser. III, Tom. VI, pag. 231, 1855. Discorre dei disturbi che possono cagionare i vermi accumulati in piccolo spazio dell'intestino. Dà consigli sul modo di amministrare gli antel- mintici e specialmente il kousso e le purghe che si prescrivono poco dopo. Per incidenza accenna ad un caso di teniasi in una donna. 965. Scotti Giberto: Sopra un caso di gangrena della cornea con gravi sintomi cerebrali, elmintiasi e morte; Gazz. med. ital., Lombardia, An. XVI, ser. IV, Tom. II, pag. 364-365, 1857. Una donna di 50 anni da Pavia, fu operata dal Flarer per cateratta; si sospettò poscia colpita da gangrena della cornea, e mori dopo sei giorni. Atti della R. Univ. di Genova Vol. XIII 42 — 658 — All’autopsia però si rilevò nessun esito corrispondente alla diagnosi, ma invece notossi l’ intestino tenue molto injettato, gonfio per gas, ed oltre cento lom- bricoidi. Discute sul fatto clinico, e non troverebbe altra ragione per spiegare la grave sintomatologia insorta dopo la operazione e la morte , che nella presenza di tanti elminti. 966. Scottini Pietro: Trasfusione di sangue nel peritoneo in una donna malata di grave anemia per anchilostomia; 4x7. univers. di medic., Vol. COLV, Milano 18841. Dà l anamnesi di una contadina di 45 anni da Garlasco, nonchè lo stato presente e la diagnosi di anemia grave. Trovaronsi abbondantissime uova di anchilostoma all’ esame delle feci. Tentò la cura antelmintica ma senza suc- cesso sicchè, stante le gravi condizioni della paziente, fece praticare la tras- fusione del sangue, con quello di altra donna robusta, ma ciò non arrestò il deperimento e la successiva morte. All’ autopsia trovaronsi soltanto uova del verme citato; e perciò l'A. mostrasi poco favorevole alla cura dell’ estratto etereo di felee maschio ed alla trasfusione del sangue. — Segrè Remo: V. Grassi B. e Visconti A. 967. Sella A.: Il verme solitario, sue trasformazioni e mi- grazioni dall’ uomo al majale e dal majale all'uomo; Appern- dice: Gazzetta piemontese, N. 125-126, 5 e 6 Maggio 1868. Sono cenni generali sull’ argomento in difesa delle disposizioni regolamen- tari, che prescrivevano la confisca e la distruzione dei majali riconosciuti affetti da gragnuola. Non sono indicati casi speciali. 968. Sella A.: Profilassi della trichinosi; Giorn. A. Accad. di Medicina di Torino, Ser. III, Vol. VII, pag. 307-321, 1869. Ricordato lo scritto del Tommasi C. (V. N. 1070), tratta dell’ eziologia e degli ospiti della trichina e ricorda quanto aveva detto il Perosino all'Accademia stessa, Si occupa della profilassi in generale, con cenni popolari sul nema- tode, sulla malattia e sulle precauzioni da usarsi nell’ introdurre carni suine da paesi infetti, e sopra quanto dovrebbero fare i comuni ove si macellano suini. 968 A. Semmola Mariano: Ricerche sulla cura delle cisti idatidee del fegato; Annali clinici dello spedale Incurabili, Nuova ser., An. I, pag. 1-18, Napoli 1876. Accennati ai varî mezzi curativi di queste cisti, dice aver voluto tentare la cura coll’ elettrolisi nel caso seguente. Uno stagnaro d’ anni 44 da Nocera, era affetto da ciste idatidea epatica. Premette l’ anamnesi, lo stato presente del malato, e fa poi lunga discussione diagnostica ammettendo, per via di esclusioni, la succitata ciste confermata dalla puntura esplorativa. Descrive le manipolazioni per applicare la elettrolisi, ripetuta più volte, ed accenna — 659 — alle difficoltà ed al risultato, che fu tale da abbandonare l’uso della corrente e ricorrere alla spaccatura del tumore. Riassume le ragioni per le quali quel metodo di cura è da abbandonarsi; coglie occasione per dichiarare inutile l’uso interno del joduro potassico, non pervenendo esso nell’ interno della ciste. Dichiara che la miglior cura è sempre quella dell’ incisione. 969. Senna: Storia clinica di sei casi di Taenia nana; Gazz. med. ital. Lombardia, Vol. XLVIII, ser. IX, Tom. II, N. 25, pag. 245-249, N. 26, pag. 255-259, N. 27, pag. 265- 266, 1889. Richiama le osservazioni del Grassi, del Visconti, del Comini, e del Per- roncito coll’Airoldi state fatte in Italia, e passa a descrivere dettagliatamente i casi occorsi nella clinica di Pavia, i quali erano già stati annunciati dal Prof. Orsi (V. N. 6983): 1.° Giovanetta d'anni 15, da Magherno (Pavia); 2.° scolara di 16 anni, di Stradella; 3.° scolara di 14 anni, di Sannaz- zaro; 4° ragazza di 7 anni, di Mormorolo (Voghera); 5.° contadina di 15 anni, da Cervesina (Pavia); 6. scolara di 11 anni, di Sommo (Pavia). D’ogni paziente espone minuta storia clinica. Descrive le uova ed il verme adulto, illustrando il tutto in una tavola. Seguono considerazioni di carattere affatto clinico ed in particolare sulla sintomatologia. 970. Sensini Filiberto: Un caso di echinococco del fegato, storia; Raccoglitore medico, An. LI, ser. IV, Vol. X, pag. 177-481, 1878. Donna d'anni 50, di Monte S. Giusto, da 10 mesi portava un tumore alla regione dello stomaco, che ingrandì fino alla grossezza del pugno d’un adulto. Si fece diagnosi di echinocoeco epatico, escludendo ogni altra neoformazione, e si praticò la puntura esplorativa, che diede esito a due litri di liquido ed a membrane. Al microscopio vi si trovarono numerosi uncini. Poco più tardi l’inferma, sotto un forte moto inspiratorio, ebbe senso di rotiura di una ve- scica nell'interno dell’ ipocondrio ed espulse altro litro di liquido e molte altre membrane. L’ammalata guarì ben presto. 971. Serao Francesco: Osservazioni su di un fenomeno oc- corso nell’aprire un cinghiale; Opuse. di argomento fisico, III, pag. 87-99; stamp. Giuseppe de Bonis, Napoli 1766. Un cinghiale della Chiusa degli Astruni (lago d’ Agnano), ucciso da una fucilata, cacciò dalla ferita una prodigiosa quantità di vescicole. Potevano essere da 500 a 600 e più, di grandezze variabilissime. Descritte diligente- mente dette vescicole, l'A. aggiunge che il cinghiale era del resto sano, ad eccezione del fegato e del peritoneo disseminati da identiche cisti, che indica col nome di idatidi. Ricorda fatti consimili resi noti anche nell’ uomo e fra i varî il più interessante è quello occorso al D' Luigi Tortora, il quale, — 660 — operando un tumore alla mammella di una donna all’ospitale degli Ineura- bili a Napoli, ottenne l’uscita di moltissime idatidi affatto simili a quelle del cinghiale. Seguono considerazioni clinico-patologiche sul caso. 972. Setti Ernesto: Sulle uova dei trematodi, Nota preventiva; Atti soc. Ligust. di sc. nat., Vol. Il, pag. 86-92, Genova 1891. Precede un cenno sull'importanza che ha lo studio delle uova dei vermi parassiti ed in particolare di quelle dei trematodi; parla della loro forma molto variabile, delle appendici e della funzione di queste del colore, ed in special modo delle dimensioni; deducendo che le uova dei monogeni sono più grandi, ma meno numerose, di quelle dei digenetici. 973. Sinibaldi Giacomo: Risposta ad una lettera del D." Bergamini sui lombrici; Congr. medico romano, Agosto 1687; stamper. G. Angelo Mutij, pag. 1-16, Roma 1687. Avendo il D' Bergamini chiesto il parere riguardo a quanto aveva dichia- rato il Redi sulle esperienze fatte sui lombrici in presenza a sostanze dolci, l’A. risponde che pur ritenendo veri gli esperimenti del Redi, tuttavia egli considera anche vera la credenza che lo sviluppo dei vermi è facilitato dall'uso delle sostanze dolci. Entra poi nella questione della generazione spontanea dei vermi ed insetti, dimostrandosi, relativamente ai vermi dei corpi viventi, partigiano per essa. 974. Sodero Gregorio: Della cirrosi epatica per distomatosi all’adenoma biliare; Za clinica veterin., An. XII, N. 11, pag. 484-490, 1859. In una pecora sana ed uccisa al macello pubblico di Napoli, trovò il fegato molto ipertrofico in tutti i diametri e con aspetto speciale nel suo interno. Eravi connettivo interstiziale molto aumentato e vera iperplasia dei dotti biliari. Imdicherebbe quale causa di tali neoformazioni l’ azione del distoma lanceolato, sebbene non vi avesse trovato nè verme, nè uova. Discorre sugli effetti prodotti dai distomi nelle vie biliari, cagionanti nel caso pre- sente appunto tale iperplasia dei dotti biliari, da portare l’adenoma biliare 975. Sodero G.: Nuove ricerche sulla forma e struttura del cisticerco della cellulosa; /7 Morgagni, An. XXVIII, N. 40, pag. 650-662 (10 fig.), 4886. Premessa la sinonimia della panicatura, dice che al macello pubblico di Napoli dal 1880 al 1885 furono sequestrati 1242 majali panicati. Il cisticerco della cellulosa non meriterebbe quel nome generico, perchè non si presenta con vescica caudale, e propone quello di Neotenia (Neoteniosi la malattia), cioè giovane tenia. Espone le ricerche istologiche che fece sulle membrane in ispecial modo, e si dilunga sui metodi di preparazione, sia per la fissazione che per la colorazione dei pezzi. — 661 — 976. Solera Luigi: Sulla presenza di filarie nell’ interno dei villi intestinali; Rendic. Istit. Lomb., ser. II, Vol. IX, pag. 643-647, 1876. Esaminando i villi intestinali di un cane, trattati con soluzione concentrata di ac. formico, riscontrò numerosi elminti annidati nel loro spessore. Misu- ravano 0,02 di lunghezza e li ritenne embrioni di Faria papillosa haema- tica. Ne trovò anche nel sangue del polmone. Dal calcolo fatto il numero di tali embrioni nei villi doveva essere enorme. Insiste sulla nuova località od habitat di queste larve, sul modo col quale si presentavano nei villi e come abbiano potuto pervenirvi. 977. Sonsino Prospero: La carne cruda ed il tenia; L’ /Im- parziale, An. XI, N. 6, pag. 161-165, 1871. Ricordato l’uso che si fa della carne cruda nell’alimentazione dei bambini, accenna ad alcuni autori che indicarono il pericolo stante il facile sviluppo della tenia. Discute se, comprovato questo guaio, si debba abbandonare tale metodo di nutrizione, e sul valore che essa ha, ed indica quali sono le malattie nelle quali essa è proficua. Aggiunge le norme adatte per preve- nirne gli inconvenienti le quali consistono nell’ esame serupoloso delle carni da usarsi crude. 978. Sonsino P.: Ricerche intorno alla Bilharzia hae- matobia in relazione coll’ ematuria endemica dell’ Egitto e nota intorno ad un nematode trovato nel sangue umano; L’ Imparziale, Vol. XIV, pag. 502-521, 1874: Rendiconto Accad. sc. fis. nat. Napoli, An. XIII, pag. 71-83, 1874: 2 Movimento, Vol. VI, pag. 305-321, Napoli 1874; The Vete- rinarian, Vol. 49, pag. 233-235, 1876. Premette cenni storici sulla Bilharzia, sulla scoperta e frequenza sua in Fgitto; accenna alla B. magna (B. haematobia) del Cercopithecus fuligi- nosus trovata dal Cobbold, ed alla Bilharzia del Capo di B. Speranza. Espone la storia di otto malati, per tale verme, da lui studiati al Cairo. A lungo parla della malattia che ne deriva, espone la semejotica delle orine, il loro aspetto, reazione, esame microscopico e descrive le uova e l' embrione. Tratta poscia dell’ osservazione microscopica del sangue e delle larve che in esso vi si riscontrano. 979. Sonsino P.: Della Bilharzia haematobia e delle alterazioni anatomo-patologiche che induce nell’ organismo umano, loro importanza come fattori della morbosità e mor- talità in Egitto, con cenno sopra una larva di insetto paras- — 6602 — sita dell’ uomo; L’Imparziale, Vol. XV. pag. 738-747, 1875, Vol. XVI, pag. 3-33, 1870; Mem. Istit. Egiziano, ott. 1875. Sono ulteriori osservazioni sopra questo verme, ove si aggiungono fatti nuovi e ricerche d’ anatomia patologica. Viene a dare una completa mono- grafia sopra questo elminto, tanto temuto e diffuso in Egitto. 980. Sonsino P.: Comunicazione sulla Filaria sanguinis hominis Aegyptiaca; Rendic. FR. Accad. sc. fis. nat., Napoli, marzo 1876; L’Imparziale, pag. 272-276, 1876. Si riporta alla comunicazione già fatta all'Accademia nel 1874, e continua a riferire delle ricerche da lui eseguite sull’ ematozoo, che confronta con quello del Lewis. Ritrovò il parassita nel malato da lui osservato due anni prima, lo descrive e ritiene che diversifichi da quello del Lewis, mentre ricorda piuttosto quello del sangue dei cani di Calcutta, pure stato indicato dal Lewis; per il che volle distinguerlo col nome di Faria sanguinis ho- minis Aegyptiaca. 981. Sonsino P.: Intorno ad un nuovo parassita del bue (Bilharzia bovis); Rendic. Accad. cit., An. XV, pag. 84-87, Napoli 1876: Journ. de Zool.. Tom. V, pag. 280, 1876; Arch. vétérin. publ. à lecole d' Alfort, T. I, pag. 400, 1876; Annales d. médec. Vétér., 25 An., p. 594-595, Bruxelles 1876. In un bue macellato a Zagazig trovò 35 individui di Biharzia, che de- scrive insieme alle uova, Il verme è poco dissimile da quello dell’ uomo, ma le uova diversificano per la forma. Parla delle alterazioni patologiche dei varî organi, e segnala l’importanza del suo reperto per lo studio della genesi della Bi//harzia propria dell’ uomo. 982. Sonsino P.: Consigli al popolo per prevenire i disturbi prodotti da un verme che altera gli organi orinarii; Giorn. La Finanza di Alessandria d'Egitto, A1 febb. 1877 (traduz. araba nel Giorn.: Roda el madares), pubblicaz. del Ministero dell’ Istruz, pubb. in Egitto. Parla del ma? d’ orina cui van soggetti gli indigeni in Fgitto ed in special modo i fellah, e della calcolosi colà frequente. Indica la causa in un verme (Bitharzia), del quale dà la descrizione elementare; discorre delle altera- zioni che produce nel corpo umano e della malattia che si manifesta. Tratta della profilassi, premettendo cenni sull’ origine dei principali vermi ed in special modo della Bi/harzia. Raccomanda di non bere che acqua filtrata, suggerendo il mezzo di filtrarla collo Zir; di lavare gli erbaggi con acque pure filtrate; di cibare carni ben cotte, e di non ingojare acqua durante i bagni nel Nilo. — 663 — 983. Sonsino P.: On the Entozoa of the Horse in relation tò the late Egyptian equine plague; The Vetermmarian, pag. 49-54, 124-128, 1877. Parla dello Sclerostomum tetracanthum, di un trematode dal Cobbold denominato Diplostomum Agyptiacum, dell’Ascaris megalocephala, ed in seguito accenna alla speciale distribuzione dei vermi parassiti del cavallo nell’ Egitto. 984. Sonsino P.: Sugli ematozoi come contributo alla fauna entozoica egiziana; L’/mparziale, An. XVII, pag. 297-307, 1877; Estr. tipogr. G. Barbier, 12 pag. 8.°. Le Caire 1877. Discorre di varì ematozoi, accennando allo Slerostomum armatum, alla Filaria immatis, alla Spiroptera sanguinolenta, alla Bilharzia haema- tobia, tutti vermi trovati da lui in Egitto. Dilungasi sulla storia, corologia e patologia di quest’ ultima, citando la Bilharzia bovis da lui scoperta. Tratta degli embrioni di filaria nel sangue dei bruti e dell’uomo, elencando gli ospiti e dando dettagli anatomici sugli embrioni stessi. Discorre della chi- luria, delle osservazioni che eseguì in proposito, nonchè dell’ elefantiasi, e termina menzionando la scoperta dell’ Anguillula stercoralis fatta dal Normand in Cocincina, 985. Sonsino P.: Studî sugli ematozoi osservati in Egitto. Relaz. alla soc. medico-fisica fiorentina; L’ Imparziale, Vol. XVII, pag. 317-318. maggio 1877. Ricorda le ricerche sulla Bilharzia e sull’infarcimento bilarzico che ne deriva alla vescica orinaria, parla della filaria del sangue (/. sanguinis hominis Aegyptiaca) e di tre esami stati fatti sopra individui egiziani, Accenna alla chiluria, poi all’ anchilostoma, che dice frequentissimo colà, e si dimostra seguace delle idee del Griesinger. Aggiunge una parola sul Gastrodiscus del cavallo egiziano. 986%. Sonsino P.: Nouvelles récherches sur les haematozoaires de l’homme en Egypte; Compte rend. du Congrès périod. internat. des sciences médicales, 3° sess. pag. 651-653, Généve, 1877. 987. Sonsino P.: L’anchilostoma duodenale in relazione col- l’anemia progressiva perniciosa; L’Imparziale, Vol. XVIII, pag. 227-234, 1878. Fa qualche considerazione medica sul caso che fu riferito dal Morelli (V. N. 665); sostenendo che il verme riesce più dannoso, di quanto si crede, per la facilità con cui sfugge nelle autopsie, spesso trovandosi più nel digiuno — 664 — che nel duodeno. Riguardo al riscontrarsi oggidì in Lombardia meno frequente che al tempo di sua scoperta, l'A. pensa che ciò dipenda dalle migliorate acque potabili. 988. Sonsino P.: Sull’anchilostoma duodenale; L’ Impar- ziale, AS78. Rileva l’importanza della pubblicazione di Parona e Grassi e ricorda quanto esso aveva detto sullo stesso verme. Confronta le larve di filaria del sangue con quelle dell’ anchilostoma, scostandosi dalle vedute dei citati autori e da quelle del Sangalli, relativamente alla proprietà ematofaga del nematode. 989. Sonsino P.: Risposta all’articolo critico sull’ anchilo- stoma duodenale in relazione all’ anemia progressiva perni- ciosa; L’Imparziale, 1878. Risponde alle osservazioni fattegli dal Sangalli (V. N. 941) relative alla priorità di ricerche sull’anchilostoma e sulle località italiane ove venne riscontrato il verme. 990. Sonsino P.: Sull’anchilostoma duodenale in risposta al Prof. Sangalli; L’ Imparziale, pag. 609, 1578. Questa seconda risposta si riferisce specialmente alle alterazioni delle mucose per opera degli anchilostomi, alla potenza ematofaga di questi, contestata dal Sangalli, al rapporto fra il verme e l’ anemia, e ad altre minori questioni. 991. Sonsino P.: Sull’anchilostomiasi; lettera al D. Faralli; L’Imparziale, pag. 641, 1880. A proposito dell’ epidemia Gottardiana da anchilostoma, VA. parla di un medicamento da lui tentato sopra una donna al Cairo, affetta da grave an- chilostomo-anemia. Sarebbe la tintura eterea di percloruro di ferro, che riterrebbe antelmintica oltrechè ricostituente. Sopra di essa aveva fondate molte speranze quale specifico contro il citato verme. 992. Sonsino P.: La Filaria sanguinis hominis et son role pathologique; Bullet. Institut Egyptien, I ser., N. 2, pag. 118, An. 1881. È un cenno preliminare delle osservazioni di cui ebbe a dare ampia rela- zione nel lavoro stampato nel Giorn, della R. Acecad. di Medie. di ‘Torino nel 1884 (V. N. 995). 993. Sonsino P.: Filaria sanguinis hominis, Iympho- coele, lymphuria and other associated morbid disorders, with à hint of other Worms Diseases in Egypt.; Medical Times and Gazette, pag. 494-195, 522-524, 553-555, 620-621, 1882; — 665 — (sunto 7ransact. of the Epidemological Society of London, New ser., Vol. I, pag. 148. (V. N. precedente). 994. Sonsino P.: A new series of cases of Filaria san- guinis parasitism observed in Egypt with the results of experiments on filarieted suctorial insects; Medical Times and Gazette. pag. 340-342, 307-369, 421-423, 1883; The Lancet, pag. 825, 1382. (V. N. precedente). 995. Sonsino P.: Il ciclo vitale della Filaria sanguinis hominis, Giorn. Accad. di Medic. di Torino, An. XLVII, pag. 365, 1884; Processi verb. soc. toscana di sc. nat., 6 luglio 1884, pag. 102; Arc4. ital. de Biologie, pag. 110, 1884. Riferendo le osservazioni di Patrick Manson dice che volle verificarle in Egitto, ma ebbe esito meno completo. Riscontrò nella Culex pipiers le quattro prime fasi dello sviluppo della filaria, come le aveva descritte il Manson, ma vide soltanto una volta la sesta od ultima fase. Nota però che la culicide del Manson (la sola fra i moustiques d’Amoy adatta allo sviluppo della filaria) differenzia da quella dell’ Egitto. Nuove ricerche dimostreranno se la filaria sia capace di completare il suo sviluppo nella Culex pipiens, e se in Egitto si trovi anche quella specie di moustique dal Manson considerata come eselu- sivo ospite intermediario di questo nematode, 996. Sonsino P.: Di una particolarità di struttura di certe cercarie; cellule a bastoncini e della sua significazione fun- zionale; Proc. verb. soc. toscana sc. nat., pag. 92-102, 1884; Arch. ital. de Biologie, Tom. VI, pag. 57-61, 1884. Fatto un cenno sulla vita libera e sulle cisti delle cercarie, parla del modo col quale avverrebbe l’incistamento, ricordando le cellule cistogene del De Filippi. Osservò una cercaria incistarsi con secrezione versata dalla bocca, e ciò vide anche nel Distoma della Paludina impura. Nelle cercarie aventi una ciste dura, questa si formerebbe per secrezione mucosa del tegumento, cioè col secreto delle glandole cistogene, le quali conterebbero bastoncini sottilis- simi, già stati descritti dal Thomas. Potè studiare tali bastoncini in diverse cercarie di amfistomi al Cairo e concludere che : alcune cercarie hanno queste cellule a bastoncini; questi servono a dare la massima tenacità alla ciste; tali elementi istologici sono probabilmente proprî a quelle cercarie che si incistano allo scoperto (Distomum hepaticum, Amphistomum subela- vatum, ecc.). — 666 — 997. Sonsino P.: Della emottisi da distoma endemica in Giappone ed in Formosa in confronto coll’ ematuria da Bilharzia endemica in Egitto e in altre contrade africane; Lo Sperimentale, fasc. 8.° 1884; Soc. med.-fis. fiorent., 1884. È la relazione di due lavori del Manson sul Distomum Ringeri, produ- cente la emottisi al Giappone ed a Formosa. Dopo aver riferito sulla pato- genesi, sulla sintomatologia, sulla diagnosi e sulla terapia di essa malattia, lA. mette in rapporto la emottisi coll'ematuria endemica egiziana, dovuta alla BUharzia haematobia, e col Distomum hepaticum. 998. Sonsino P.: La fasciola epatica ed il suo ciclo vitale; Giorn. la Natura, N. 32, pag. 76-77, ASS4. Premessi pochi cenni sulla storia del verme, accenna alle ricerche del Thomas, passandone in rivista il lavoro, col quale venne dimostrato che ospite intermediario delle larve di esso distoma, è il Lymmnaeus trunca- tulus, o minutus. L'A. aggiunge che in Egitto non trovò il mollusco citato, e sospetta quindi che colà il cielo evolutivo si faccia nel L. Laurenti. 999. Sonsino P.: Contro lo sviluppo della fasciola epatica nelle gregge; Za Natura cit., N. 47, pag. 315, 1884. È il seguito dell’ argomento precedente ove, sempre riferendosi al Thomas, dice delle misure da adottarsi per prevenire la cachessia ittero-verminosa, Enumerandole, dice che erano già da gran tempo note, non solo agli scienziati, ma anche al volgo; tanto che i pastori ben sanno le località con pascoli pericolosi; località dove appunto vive il Lymnaeus truncatulus, ospite in- termediario allo sviluppo della fasciola. 1000. Sonsino P.: Ricerche sullo sviluppo della Bilharzia haematobia, Giorn. R. Accad. di medic. di Torino; Fasc. 3.9, 1 tav. 1884; Brithis Med. Journ. 1885 e 1888. La bilharzia è poco nota meno ancora è il suo sviluppo. Dichiara questo verme digenetico, che giunge nel corpo umano o coll’ acqua potabile o con minuti animali aquatici, nei quali stanno le larve. Accenna alla possibilità di una autoinfezione, il che sostiene riferendo la storia di un malato a lui noto. Rende conto dei proprî esperimenti sull'allevamento degli embrioni del verme e delle uova, facendone i confronti colla bilharzia del bue; ed esprime alquante sue supposizioni relative al cielo evolutivo della bilharzia umana. 1001. Sonsino P.: La Filaria sanguinis hominis osser- vata in Egitto e gli esperimenti intorno al suo passaggio nelle zanzare ed in altri insetti ematofagi; Giorn. A. Accad. d. Medicina di Torino, An. XLVII, pag. 365, 1884. ; — 667 — È ilsunto, come egli dice, di due memorie lette all'Epidemiological Society di Londra e stampate nella Medie. Times a. Gazz, e relative alle sue osser- vazioni fatte in Egitto sull’ infezione della filaria citata; parla della linfuria e delle filarie embrionali nell’ orina linfosa. Dà i caratteri microscopici e chi- mici dell’ orina linfosa ed accenna alla linfuria senza filarie. Discorre della teoria della patogenesi, delle malattie per filarie, della filaria adulta e del- l’elefantiasi per filaria, traendone parecchie conclusioni. Tratta poi della cura, della presenza periodica di embrioni, del passaggio di questi negli insetti ematofagi (zanzare, cimici e pulci) nonchè delle varie specie di culi- cidi, nelle quali si svilupperebbero le filarie. 1002. Sonsino P.: Apercu des études helminthologiques en Egypte; Bullet. de l’Institut Egyptien, 2 ser., pag. 146, An. 1885; Le Cairo, Imprim. Barbier 1886. Passa in rassegna i suoi lavori elmintologici che fece in Egitto e parla del dracuncolo, dell’anchilostoma, del pentastoma, delle bilharzie umana e bovina, della filaria e del Gastrodiscus potymastos (G. Sonsinoi). Insiste sulle filarie ematozoe e sulla struttura di alcune cercarie. Seguono pochi cenni di lavori stati eseguiti da altri autori nell’ Istituto Kediviale al Cairo. 1003. Sonsino P.: Notizie elmintologiche, I Sul cielo vitale di un nematode del cane, II Rictularia plagiostoma e specie affini; Proc. verb. soc. tosc. di sc. nat., A, lugl. 1888; Arch. ital. de Biologie, Tom. X, fase. II, pag. 190, 1888. La prima parte non è che il sunto e le conclusioni di altra sua memoria sugli ematozoi del cane (V. N. 1005). Nella seconda parla di un nematode dell’ intestino della volpe d’ Egitto, che riporta alla Azctularia succitata. Descrive questo interessante verme e lo confronta colle altre specie note, mettendo in dubbio la bontà specifica di quella descritta da R. Blanchard (RR. Bovieri). 1004. Sonsino P.: Le condizioni di Massaua per rispetto alla vita e diffusione di certi elminti perniciosi all’ uomo, in paragone a quelle dei paesi dove questi elminti sono già conosciuti; Proc. verb. soc. toscana sc. nat., 4, luglio 1888; L’ Idrologia e climatologia medica, An. XII, N. 83 (Del clima e delle malattie di Massaua). E portato ad ammettere che a Massaua si debbano trovare la bilharzia, l'anchilostoma e la ilaria sanguinis hominis, Parla della biologia del primo di essi e della sua patogenesi nell’ uomo; della sua distribuzione geografica, del suo sviluppo e de’ suoi varî ospiti (uomo, seimmia, bue, pecora). Secondo lA. le condizioni in generale a Massaua e la vita che vi fa il soldato non — 668 — sarebbero favorevoli allo sviluppo della Bilharzia. Riguardo all’ anchilostoma ricorda le pubblicazioni proprie, del Sangalli e di altri, il suo modo di svol- gersi, e le precauzioni che sarebbero da adottarsi affinchè non si diffondesse a Massaua, Per la filaria trova che le condizioni di quella città, non difet- tando zanzare, farebbero ritenere facile la sua propagazione. 1005. Sonsino P.: Ricerche sugli ematozoi del cane e sul ciclo vitale della Taenia cucumerina; Memorie soc. tosc. di sc. nat., Vol. X, 1 tav., pag. 20-65, Pisa 1888; Journ. R. Microsc. soc. London, P. 3, pag. 331, 1890. Menzionate le prime ricerche dello Schmitz e di altri sugli ematozoi degli animali e dell’uomo, si occupa di quelli del cane, riportando le osservazioni di Gruby e Delafond, di Rivolta e le sue, fatte in Egitto ed a Pisa. De- scrive gli embrioni, parla della loro quantità, e del modo di ricercarli. Tratta della fiiaria del cuore, menzionando: Birago, Panthot, Zeviani ed altri, e sostiene essere essa la generatrice degli embrioni sunnominati e non la Spiroptera sanguinolenta. Espone il risultato delle sue osservazioni, per dire del cielo evolutivo della ilaria immitis. dal cane ad alcuno de' suoi epizoi ematofagi (pidocchio e pulce), come dimostrarono le ricerche del Grassi, e le sue. Si scosta delle idee di Gruby e Delafond sul passaggio di embrioni ematozo] dalla cagna al feto. Non ritiene che lo Stongylus vasorum dia embrioni circolanti, invece crede possibile che altre filarie versino embrioni nel sangue, In due pulci riscontrò un cisticercoide per ciascuna, che riferisce alla Taenia cucumerina (T. elliptica), come aveva dichiarato il Grassi. 1006. Sonsino P.: Osservazioni cliniche con relative con- siderazioni, III Anchilostomiasi complicante clorosi ; Lo Sperimentale, ottobre 1888. In una giovane d’anni 18, di Rocchetta di Vara (Massa e Carrara), poco sviluppata ed entrata nell’ ospitale per gravi sintomi di clorosi, all’ esame delle feci trovò molte uova di anchilostoma. Insieme alla cura ricostituente fece uso del timolo ripetutamente, e la paziente si liberò di circa 200 an- chilostomi. Opina però che si trattasse anche di vera clorosi, certamente aggravata dalla presenza dei vermi. Anche dopo varî mesi le feci si mantene- vano prive di uova, sicchè ritenne la giovane al tutto guarita. Sostiene l’im- portanza dell'esame microscopico delle feci, l’innocuità del timolo a confronto coll’estraito etereo di felee maschio. 1007. Sonsino P.: Sull’ anchilostomiasi; Lavori al 1° Con- gresso di Medicina interna, pag. 384-383, Roma 1888. Trattasi del caso precedente, della giovane di Rocchetta di Vara. Parla dei sintomi della malattia, delle uova del verme, dei rimedî, e dice che dopo l’uso del timolo, la paziente espulse oltre 200 anchilostomi. — 669 — 1008. Sonsino P.: Notizie elmintologiche; Proc. verb. soc. toscana di sc. natur., 13 genn. 1859, pag. 191-194, Vol. VI, Pisa 1889. Riguarda sei specie di vermi raccolti nel Fennec (Megalotis cerdo) del- l’ Egitto, fra le quali riconobbe il Dochmins trigonocephalus e V Hemi- stomum alatum, Descrive una n. sp. Zaenia echinorhynceoides, molto affine alla 7. elliptica. Aggiunge alcuni cenni sugli ematozoi del cane (//aria immitis), riscontrati a Pisa, concludendo che questi casi, aggiunti ai pre- cedenti, fanno sì che a Pisa, sopra 22 cani, ne abbia trovati 8 infetti da filaria; Conferma la relazione fra le filarie embrionali e la /. #mmitis e non colla Spiroptera sanguinolenta. 1009. Sonsino P.: Studî e notizie elmintologiche; Proc. verb. soc. cit., Vol. VI, 12 mag. 1889, pag. 224-237, Pisa 1889. Parla ancora degli entozoi del Fennec, descrive una n. sp. Phisaloptera ce- sticillata, e tratta delle fisalottere in generale. Menziona con dubbio un echi- norinco (E. pachiacanthus). Aggiunge gli entozoj del Canis aureus, trat- tando della Spiroptera sanguinolenta e della larva di Bothriocephalus Mansoni. Elenca i vermi dello sciacallo e della volpe che si trovano nel museo di Pisa, e parla della filaria del cane e del 7rickosoma longispi- culus n. sp. del Pithon molurus. 1010. Sonsino P.: Studî e notizie elmintologiche; Proc. verd. soc. toscana di sc. nat., T luglio 1889, Vol. VI, pag. 273-285. Tratta del Distomum conus del cane e delle forme affini, dando raffronti anatomici fra i suoi congeneri; dei: D. truncatum, D. conjunetum, D. com- planatum, D. felineum, D. sinense e D. endemicum. Aggiunge una lista di entozoi del museo di Pisa stati trovati nel cane e nei: elia domestica, F.catus, F.leo e F.onca, per parlare poi della Spirorys contorta, parassita nella Cistudo europaea. In nota assegnerebbe al Distomum commutatum, il D. columbae del Mazzanti (V. N. 602), ed in fine dà la sinossi compara- tiva del D. conus colle forme vicine. 1011. Sonsino P.: Anchilostomiasi nei dintorni di Pisa ed il timolo contro il tricocefalo; vista gener. ital. di clinica medica, N. 12, pag. 284-286, Pisa 1889. Riferisce di alquanti casi (7) di anchilostomotiei nei dintorni di Pisa ed a Settimo di Cascina, che eurò col timolo. Coglie occasione per dire che in- sieme all’anchilostoma trovavansi il tricocefalo e le anguillole. 1012. Sonsino P.: Notizie elmintologiche (Distomum ar- matum); Proc. verb. soc. cit., 17 novembre, Vol. VI, pag. 11, Pisa 1859 — 670 — In una gallina raccolse quattro esemplari del Distomum armatum Mol. (Echinostomum), che erede dopo il Molin non sia stato da altri trovato. Non saprebbe se il D. commutatum e quest'altra specie siano proprii della gallina, var. padovana. Accenna pure in questa noticina alla 7'aerza nana, le dì cui uova caratteristiche furono da lui vedute nelle materie alvine di due persone dei dintorni di Pisa. 1013. Sonsino P.: Importanza dell’esame degli escreti per la diagnosi e conveniente cura delle malattie da entozoj; Con- gresso (2.°) di medicina interna, pag. 379-388, Edit. Vallardi 1889, Roma 48S09. Indicate le osservazioni di autori precedenti (Malmsten, Bilharz, Leuckart, Ruggi, Grassi e Parona) per constatare col microscopio la presenza delle uova di elminti negli esereti; dichiara questo il mezzo più certo per diagnosti- care le varie elmintiasi. Menzionato un caso di anchilostomotico a Pisa, parla del numero delle uova nelle feci, delle loro differenze nei varî vermi, e dice che con questo metodo potè far diagnosi di un caso di 7°. nana in una bambina di Sesto di Cascina, sebbene non vedesse la tenia; descrive le uova dì 7, solîum e di 7. saginata, del tricocefalo, dell’ascaride e del- l’ossiuro. Passa a dire di uova incontrate in altri escreti: vomito, orina, lacrime, muco nasale, sputo ece. Ritiene questo campo di ricerche molto im- portante, e quindi da non trascurarsi dal medico. 1014. Sonsino P.: Sull’anchilostoma duodenale nell’ uomo nella provincia di Pisa; Giorn. della sec. fiorentina di Igiene, N. 7-42, pag. 213, Firenze 1889. Indicata la scoperta del Dubini e le ricerche di Griesinger e di Wuckerer, ed accennata alla ipoemia tropicale dell’ Egitto, lamenta che il Leichtenstern abbia dimenticate le sue osservazioni; per il che ricorda quelle da lui fatte in Fgitto ed il caso di Firenze (Morelli), per dire della disseminazione del verme in Europa, dopo l’ epidemia Gottardiana e dei casi verificati in Toscana, Segnala sette focolaj nella provineia pisana e le professioni più colpite (12 mottajoli sopra 20 casi). Parla dell’ esito e della cura da lui seguita (timolo), degli effetti patologici e clinici sul nostro corpo dovuti al verme, non accet- tando l’idea del Lussana sulla patogenesi di questa anemia. Accenna alle norme profilattiche, concretando delle regole per prevenire l'invasione del temuto nematode. 1015. Sonsino P.: Perchè i motajoli delle fabbriche di mat- toni vanno soggetti a mancanza di sangue e modo di evitare questo male. Istruzione popolare; Giorn. società fiorentina d’Igiene, N. 7-42, pag. 230, 1889. — 671 — Spiega popolarmente in che consista l’anemia, frequente nei lavoratori che maneggiano fango. Indica la genesi dell’anchilostoma, la sua azione ed il suo cielo evolutivo fuori dell'organismo. Come norme igieniche esorta a deporre le feci in luoghi speciali e di disinfettarle, di pulirsi le mani prima di mangiare, e di non bere che acque di sorgente, 1016. Sonsino P.: Anemia perniciosa, beri-beri ed anchilo- stoma, Note critiche; A7vista gener. di clinica medica, N. 8-9, pag. 191, maggio 1890. Menziona un caso di anemia perniciosa, presentato alla Società medica di Londra, ed altri per affermare che essa anemia non va disgiunta da anchi- lostomi. Eselude che il beri-beri abbia relazione coll’anchilostoma ; se questo vi è consocio aggrava quello, ma non ne è causa. Nega pure che il beri- beri sia dovuto alla Zi/aria sanguinis hominis e tanto meno al iricoeefalo, siccome aleuno avrebbe accennato. 1017. Sonsino P.: Studî e notizie elmintologiche ; Proc. verd. soc. toscana sc. nat., 4 maggio 1890. Segnala il Distomum hepaticum nel Nilgau (Portax picta) e nel Bos bubalus; descrive con dubbio un Distomum Caviae; | arla del D. magnum Bassi del Cervus dama; ed indica il D. lanceolatum nell’asino e probabile nel Nilgau. Elenca i parassiti del Mus decumanus ed in particolare un 7rickho- soma sp.? e la Trichina circumflera ; lo stesso fa pel Mus alewandrinus, trattando dello Strongylus bifurcus. Menziona poi una n. sp. (Distomum simile) nel Pithon molurus, altra specie dubbia di Distoma del fegato dello stesso pitone, i D. gelatinosum, D. microcotyle, D. hystrix e D. bicoro- natum. "Tratta poi dei distomi appendicolati (Apo4lema) dei pesci indicandone tre specie (D. eecisum, D. rufoviride, D. ventricosum). Per ultimo fa seguire brevi indicazioni sulle sp.: Anthocotyle Merlucii, Pleurocotyle scom- bri, Octocotyle arcuata, Trochopus longipes e Calceostoma elegans. Non accenna alla località dei loro ospiti. 1018. Sonsino P.: Notizie di trematodi della collezione del Museo di Pisa; Proc. verb. soc. cit., 6 luglio 1890. Rinvenne 1’ Octocotyle arcuata ( Vallisia striata, Par. Per.) e sostiene che spetta veramente al gen. Octocotyle, infivmando il gen. Val/lisia. Parla in se- guito dei: Distomum fractum, D. contortum, D.nigroflavum, D.fasciatum, D. microsomum, D. capitellatum, D. Polonii, D. Fabenii e D. filicolle. 1019. Sonsino P.: Un nuovo distoma del sottogene Polyor- chis Stoss. (D. formosum); Proc. verb. soc. cit., 6 luglio 1890. Constatata la presenza nella Grus cinerea del Distomum ovatum e del D. echinatum, parla di un’ altra forma come nuova (D. formosum), la cui caratteristica è quella di presentare numerosi testicoli. — 672 — 1020. Sonsino P.: Un nuovo Heterakis del Gallus do- mesticus (H. differens); Proc. verb. soc. cit., 6 luglio 1890. Richiama i caratteri dell’ MeteraQris vesicularis ed indica quelli di una nuova specie, che chiama 7. differens, raccolta nelle ultime porzioni del- l’ intestino di una gallina a Pisa. 1021. Sonsino P.: Di un nuovo trematode raccolto nel Pagrus orphus; Proc. verb. soc. cit., 16 nov. 1890. Descrive una nuova specie; che chiama Anoplodiscus Richiardii del Pagrus, che collocherebbe vicino ai Ca/ceostoma ; considerando poi questi quali forme intermedie fra i tristomidi ed i girodattili. 1022. Sonsino P.: Notizie di trematodi e nematodi della collezione del Museo di Pisa; Proc. verb. soc. cit., 16 no- vembre 1890. Dà alcuni ragguagli sopra varî tristomi, sul Monocotyle Myfliobatis, sul Diplectanum aequans, sul gen. Calceostoma, che vorrebbe togliere dai polistomidi. Parla poi dell’ Onchocotyle e di una nematode del Labraa (Lecanocephalus annulatus Molin). 1023. Sorge: Ciste da echinococco retroculare (Clin. chirurg. dir. dal prof. Gallozzi); La Riforma medica, N. 281, pag. 1689-1690, 1886. Questo caso di enucleazione dell’ occhio fu già descritto da Morelli P. (V. N. 666), epperò si limita a sunteggiare quello scritto. Un giovane ro- busto ebbe dolori all’occhio sinîstro e poi disturbi visivi, deviazione all’esterno, sporgenza, esoftalmia, tumore grosso quanto uovo di gallina, sottostante al bulbo. Escluso il tumore cerebrale od osseo, stante la sintomatologia, si opinò fosse uno originatosi nelle parti molli del fondo della cavità orbitale, e probabile sarcoma. La puntura esplorativa aveva fatto sospettare una ciste da echinococco, infatti operato, ne sgusciò la membrana di una grossa ciste idatidea. Seguono considerazioni d’indole clinica sulla sede e sulla natura dei tumori dell’ orbita e della regione oculo-palpebrale. 1024. Sorge: Ciste da echinococco della glandola tiroidea (Clin. chirurg. cit.); La Riforma medica, N. 228, pag. 1731- 1732, 1886. Il tumore datava da due anni ed era alquanto voluminoso. Esposte le varie diagnosi supponibili ed in special modo quelle del gozzo, venne praticata la puntura esplorativa, con siringa di Pravaz, e si ebbe uscita di liquido, che pei suoi caratteri si sospettò trattarsi di ciste da echinocoeco, sebbene mancassero gli uneini. Applicato il tubo a drenaggio si ebbe emissione di brandelli di membrana. — 673 — 1025. Sotis Andrea: Illustrazione di un caso di anchilostoma duodenale; Giorn. medico del R. Esercito e della I. Marina, An. XXXV, pag. 1182-1195, Roma 1887. Giardiniere d'anni 21 di Firenze, fu inviato come militare a Lecce e poi a Gallipoli. Dopo due mesi di servizio si ammalò, sicchè fu mandato al- l'ospedale di Firenze. Esposto l'esame subbiettivo, quello delle orine e la dia- gnosi per anchilostomoanemia, pel riscontro di uova nelle feci, il malato fu assoggettato all’ estratto etereo di felee maschio senza vantaggio, mentre corrispose il timolo. Nelle dejezioni trovaronsi anchilostomi ed anguillole, un tricocefalo e delle larve di mosche (Zomalomya prostrata).Segnala la rarità dell’ anchilostoma nei militari, riassumendo quanto fu detto del verme, sia relativamente alla patogenesi che alla terapia. 1026. Sottani Giuliano: Storia di una apoplessia in un fan- ciullo di tre anni, avvenuta dopo una caduta su le natiche e causata da elmintiasi; Gazz. medic. ital. federat. toscana, N. 27, 1850; Gazz. med. ital., Lombard., ser. III, Tom. II, pag. 14-15, 1551. Questo fanciullo, tacile all’ ascariasi, cadde sulle natiche e ne conseguì apoplessia, con paralisi degli arti inferiori e perdita della favella. Descritto lo stato del paziente e la sintomatologia, aggiunge che la cura portò all’ espul- sione di parecchi ascaridi ed alla guarigione. 1027. Sperino Casimiro: Cisticerco retroretinico e suoi mo- vimenti; Atti R. Accad. di medicina di Torino, Vol. VI, 41 tav., 1884; Gazz. delle cliniche, XXI, pag. 189, 1885 (sunto: Ann. ottalmologia, An. XIV, pag. 368, 1885). Minutamente descrive l'esame ottalmologico di un cisticerco svoltosi dietro la retina, verso il polo posteriore, ma un poco all’esterno. Eravi limitato di- stacco di retina, solcato da due tronchi venosi ed uno arterioso, nel centro di esso si vedeva un corpo rotondeggiante, ad aspetto di vescica gialla e non al tutto rigonfia, la quale, a perfetta immobilità del globo oculare e del distacco, aveva dei cambiamenti di forma, ora in una direzione ora in altra, impiegando 50-60 secondi a compiere una completa escursione, senza però subìre moti di totalità. 1028*. Spiaggia: Echinococco dell’utero; Gazzetta clinica di Palermo. 1029. Spigelius Adrianus: De lumbrico lato, liber cum ejusdem lumbricì icone et notis, ecc.; Patavii, typis L. Pasquati, VIII, pag. 88, 1 Tab., 1618. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII 43 — 674 — È una monografia del botriocefalo, ove parla degli autori che in antico si occuparono di tale verme, lo descrive minutamente, tratta della vita di esso ed aggiunge indicazioni di medicina e di terapia. Accenna a qualche osser- vazione speciale, ma riguardano casi da lui riscontrati in Germania. La figura che presenta nella tavola è incompleta, mancando di capo. 1030. Spilmann: La cura delle cisti da echinococco, non suppurate, con la puntura semplice (traduzione); £forma medica, N. 144, pag. 862-863, N. 146: pag. 874, 1889; Bullet. médie., N. 40, 1889. Trattasi di un uomo di Naney con echinococeo del fegato guarito colla puntura. Scopo dello seritto è di sostenere l'importanza ed il buon successo di tale metodo. 1031. Stambolski Christo: Il verme di Medina (Filaria Medinensis), traduz. di Renzo Manzoni; Gazz. med. ital. Lomb., ser. VIII, Vol. XG, pag. 182-184, N. 20. pag. 191-193, N. 23, pag. 221-223, N. 24 pag. 231-233, N. 25 pag. 241-242, 1SS0. | Parla dell’estesa area di sua distribuzione geografica, della frequenza e sua ubicazione sul corpo umano, della genesi, dell’ eziologia, della sintoma- tologia ed anatomia patologica, della diagnostica, della prognosi e del trattamento sia chirurgico che medico. E una dettagliata monografia del- l'importante nematode. 1032. Storchi Federico: Su tre operazioni di laparotomia, le cisti multiple di echinococco del peritoneo; Zo Spal lanzani, An. XXVIII, pag. 14-18, 1890. In una donna d'anni 54 d'Ascoli Piceno, fece diagnosi di cisti da echino- cocco multiplo all'addome e passò alla laparotomia, colla quale estrasse dalla regione epigastrica sinistra una ciste, grossa come testa di feto, una seconda, più piccola, dall’omento e tre altre minori dal mesenterio corrispondente. Un'ultima ciste, la maggiore, era innicchiata nella fossa iliaca, ma non riuseì a cavarla, e quindi ne fece la spaccatura e la svuotò. Parla infine della cura consecutiva e della guarigione che fu completa. 1033. Stossieh Michele: Prospetto della fauna del mare Adria- tico; Bollett. della società adriatica di. sc. nat. di Trieste, pag. 141-151, 158-171, 1882. Elenca con note: 11 acantocefali, 28 nematodi, 30 trematodi e 25 cestodi, in totale 94 specie di elminti, stati trovati in animali (in prevalenza pesci) dell'Adriatico, — 675 — 1034. Stossich M.: Brani di elmintologia tergestina; Bollett. soc. adriat. cit., Vol. VIII, 18883. Indica 24 specie di elminti di pesci triestini, aggiungendovi cenni anato- mici. Sette specie sarebbero nuove: Monostomum spinosissimum, Disto- mum bicoronatum, D. valdeinflatum, D. Multi, D. Gobii, D. depressum, Gasterostomum Tergestinum. 1035. Stossich M.: Brani di elmintologia tergestina, II serie, Bollett. soc. adriat. cit., Vol. IX, 1885. Con aggiunte anatomiche, indica altre 25 specie elmintiche, delle quali 19 sono trematodi, 1 tenia e 4 echinorinchi. Tre sarebbero specie nuove: Distomum Umbrinae, D. Mormyri, D. Aloisiae, 1036. Stossiech M.: I distomi dei pesci marini e di acqua dolce; Programma del ginnasio comunale super. di Trieste dell’anno 1886, Trieste 1886. Espone una chiave analitica per la determinazione delle specie di distomi dei pesci, con sinossi di esse, in numero di 90 specie certe e di 65 dubbie. Aggiunge un indice dei distomi menzionati nel lavoro. Non sonvi però indi- cazioni corologiche, massime italiane. 1037. Stossich M.: Brani di elmintologia tergestina, III serie, Bollett. soc. adriat. cit., Vol. IX, N. 2, 1886. Dando particolari anatomici e sinonimici enumera undici specie di pa- rassiti dei pesci marini, fra cui due nuove: Distomum Sophiae e D. Corvinae. 1038. Stossich M.: Brani di elmintologia tergestina, IV serie, Bollett. soc. adriat. cit., vol. IX, 41887. Continua la serie delle sue ricerche enumerando 13 specie, fra cui cinque nuove: Distomum Characis, D. Labri, D. acanthocephalum, D. Benedenti e Gasterostomum minimum. 1039. Stossich M.: Sunto di alcuni lavori sopra parassiti del D. R. Moniez; BolZett. soc. adriat. cit., Vol. IX, 1887. Si occupa avanti tutto di sporozoarii e poi riferisce le osservazioni fatte dal Moniez relative all'anatomia ed istologia del Distomum ingens. 1040. Stossich M.: Brani di elmintologia tergestina, V serie; Bollett. soc. adriat. cit., Vol. IX, 1887. l'ratta, col metodo delle precedenti serie, di altri 20 elminti d'animali di Trieste, dei quali sarebbero nuovi i seguenti: Distomum pedicellatum, Ascaris papilligerum ed Agamonema Engraulidis. — 676 — 1041. Stossich M.: Appendice al mio lavoro « I distomi dei pesci marini e di acqua dolce »; Programma del Ginnasio comun. super. di Trieste, An. XXV, 1887-1888. Aggiunge altre 38 specie di distomi, propri dei pesci, fra le quali menziona undici nuove specie, in parte però descritte in altri suoi lavori: Distomum pedicellatum, D. poliorchys, D. Brusinae, D. albocoeruleum, D. Giardii, D. Carolinae, D. Tergestinum, D. Labri, D. acanthocephalum, D. micra- canthum, e D. Benedenti. 1042. Stossiech M.: Il genere Heterakis Duj.; Societas Hi- storico-natur. Croatica (Glasnika hrv. narav. Drustva, God. II), 7 tav., Zagreb 1888. Dopo un breve cenno anatomico, espone la sistematica di questo genere di nematodi, che comprenderebbe 44 specie, distinte in due sezioni: Chei- lostomi ed Acheilostomi. Aggiunge l'indice degli animali nei quali furono riscontrati Zeterakis. I caratteri generici e specifici sono rappresentati in sette tavole. 1048. Stossiech M.: Brani di elmintologia tergestina, VI serie; Bollett. soc. adriat., cit., Vol. XI, Trieste 1889. Continua l'indicazione, con particolari anatomici, di elminti d’animali di Trieste. Sono altre 15 specie, 7 delle quali nuove: Distomum polyorchis, D. Giardii, D. Brusinae, D. Carolinae, D. Tergestinum, D. albocoeru- leum e D. micracanthum (V. N. 1041). 1044. Stossich M.: Il genere Physaloptera Rud.; Lollett. soc. adriat. cit., Vol. XI, pag. 36-59, 3 tav., Trieste 1889. Indicati i caratteri del genere, dice che le numerose specie vivono esclusi- vamente nel tubo digerente e di preferenza nello stomaco. Gli ospiti finora noti sarebbero 104, tutti vertebrati carnivori. Colle relative sinonimia e diagnosi enumera 37 specie del genere, 11 delle quali sarebbero però incerte. Segue l'elenco degli ospiti e due tavole per delinearvi i caratteri di molte specie. Unica forma italiana è la Physaloptera alata Rud. 1045. Stossich M.: I distomi degli anfibi, Lavoro monografico; Bollett. soc. adriat. cit., Vol. XI, pag. 60-74, Trieste 1889. Menziona 23 specie, dividendole nei noti sottogeneri, e corredandole di indicazioni sinonimiche e corologiche. Le specie italiane sarebbero soltanto cinque, fra cui le tre specie agame del Gastaldi: D. tetracystis, D. acervo- calciferum e D. diffusocalciferum. 1046. Stossich M.: Vermi parassiti in animali della Croazia; Societas Historico-natur. Croatica, God. IV, Agram. 1889. — 677 — È l'elenco di 14 specie di elminti, raccolti dal Prof. Brusina, del Museo zoologico di Zagabria. Descrive e figura una nuova specie di distoma, D. croaticum vivente nel cormorano. 1047. Stossich M.: Il genere Trichosoma Rud., lavoro monografico; Bollett. soc. adriatic. cit., Vol. XII, pag. 3-38, Trieste 1890. Premette i caratteri anatomici del gruppo, che divide in Gymmnothecae, Echinothecae ed Achetae. Ne indica 71 specie, delle quali 23 sarebbero però da ristudiare. Di esse 23 sarebbero parassiti di mammiferi, 39 di uccelli, 3 di rettili, 3 di amfibi e 3 di pesci. Meno poche eccezioni sarebbero tutte specie europee. Aggiunge l’ elenco degli ospiti colle relative specie di tri- cosoma. 1048. Stossiech M.: Elminti della Croazia; Socielas Historico- natur. Croatica cit., V God. (2 tav.), Zagreb 1890. Elenca 32 elminti raccolti in ospiti della Croazia; 15 dei quali spettano ai cestodi, 5 ai trematodi, 2 agli acantocefali e 8 ai nematodi, Descrive come nuove le seguenti specie: Ascaris micropapillata del Pelecanus, Filaria Monticelliana della Curruca atricapilta, Echinorhynchus croaticus del Syrnium Uralense e la Taenia Medici del Pelecanus. 1049. Stossich M.: Brani di elmintologia tergestina, VII serie; Bollett. soc. adriat. cit., Vol. XII, pag. 39-47 (2 tav.), Trieste 1890. Continua l’ aggiunta agli elminti di Trieste, indicandone 23 specie, delle quali tre sono nuove: Disfomum monorchis, D. album, e D. Linstowii. Identifica il D. cesticillus Molin col suo D. bicoronatum. 1050. Stossieh M.: Elminti veneti raccolti dal D." Alessandro P. Ninni ecce., Bollett. soc. adriat. cit., Vol. XII, pag. 49-56. Trieste 1890. Sono 15 specie di trematodi, 17 di cestodi, 8 di acantocefali e 16 di ne- matodi, e quindi un totale di 56 specie, state rinvenute dal conte A. P. Ninni in animali a Venezia, 1051. Tacconi Gaetano: De morbis duobus (De raris quibusd. hepat. aliorumg. viscer. affect. observat.); De Bonon. scien- tiar. Academ., Commentar., Tom. II, Pars. I, pag. 212, Bononiae 1745. A pag. 217 lungamente riferisce di un uomo morto per tumore all’ inguine destro. All' autopsia si riscontrò un’ernia con intestina gangrenate, e nella porzione fuoruscita stavano dei lombricoidi. — 678 — 1052. Talini Bassiano: Note chirurgiche, I. Echinococco del grande labbro sinistro della vulva; Gas. degli ospitali, An. VI, N. 61, pag. 484-485, N. 62, pag. 491-492, 1885. Una lavandaja di 42 anni da Fossalta di Piave, da dieci o dodici anni erasi accorta di un tumoretto indolente al labbro sinistro della vulva, che rimasto a lungo stazionario, grado grado giunse al volume di una nocciuola. Nel 1884 si diede ad ingrossare notevolmente, sicchè dovette ricoverare all’ospitale di Venezia. Il tumore erà circoscritto, grosso quanto un uovo di tacchina, fluttuante. Alla puntura esplorativa diede liquido torbido, cor- puscoli calcarei e uncini deformati, nonchè uno scolice intero di echinococco, accertante la diagnosi. Non riscontrò fremito idatideo e praticata l’aspor- tazione del tumore, la donna guarì perfettamente. Coglie occasione per tes- sere la storia dell’ echinococco, per parlare del fremito idatideo e della diagnosi differenziale coi tumori cistici. Aggiunge breve storia di altro tumore idatigeno alla regione lombare in una ostessa di 63 anni, che operato diede gran numero di cisti d’ echinococco, con pus, e la di cui sede fu constatata essere precisamente nei muscoli lombari, La guarigione fu completa. 1053. Talini B.: Alcuni casì di echinococco a sede musco- lare e ossea; Gazz. med. ital. Lombard., VIII ser., Tom. IV, pag. 245-257, Milano 1883. Accenna come gli echinococchi raramente abbiano sede muscolare. Riferisce poi tre casi che ebbe ad osservare nell’ospitale di Venezia. 1.° Ad un agente di cambio, d'anni 26 da Asiago (Vicenza), del quale espone l’anamnesi e lo stato presente, spaccò un tumore avente l'aspetto di un ascesso e situato appena sotto la 12* costa nella regione lombare destra. Insieme a pus ne uscì una ciste d’ echinococo, grossa quanto un uovo di struzzo. Il paziente guarì ben presto. 2.° Lavoratrice in perle d’ anni 20 da Chioggia, aveva un tumore alla natica sinistra, di natura cistica, con fremito idatideo, che inciso fece libera una ciste da echinococco, grossa quanto la testa di un feto a termine. Caso ancora più raro fu il terzo. In donna d'anni 60 da Venezia, che da sedici anni portava un tumore alla mammella destra, all’ autopsia vi si notò carie della quinta costa, ripiena di cisti da echinococco, grosse quanto lenticchie. Ragiona sull’ eziologia ed origine del parassita, sulla durata delle cisti, sulla sintomatologia, sulla terapia e sull’ intervento chirurgico, pas- sando in rassegna i metodi più in uso, 1054. Tanturri Vincenzo: Breve nota sulla infezione trichi- nica; I Morgagni, An. V, pag. 228-232, 1863. Dato brevissimo cenno storico e citati gli autori che pei primi si occupa- rono del verme, parla in particolare dei sintomi e cerca di spiegarli. Riporta quindi, quale tipo clinico, il caso studiato dal Friedrich in uomo che guarì, e sul quale aggiunge considerazioni d’ indole clinico-patologica. — 679 — 1055. Targioni-Tozzetti Adolfo: Preliminari ad un corso di le- zioni sulle ultime classi degli animali invertebrati, Discorso 1.°, I vermi; tipogr. G. Barbera, 8.°, Firenze 1865; Giorn. la Nazione, dicembre 1864, marzo 1865. Ricorda le opere dei nostri primi naturalisti, Cesalpino, Aldrovandi, Fer- rante Imperato, Bianchi, Redi, Vallisnieri, Cavolini, Spallanzani ed altri fino ai viventi, facendo risaltare i progressi, che a loro si debbono della scienza. Dà uno sguardo alla sistematica dei vermi ed alle loro larve, ed espone la classificazione dei medesimi. Dilungasi sulle osservazioni state fatte dal Redi e dal Vallisnieri sui vermi; e si intrattiene in particolare sui lombricoidi , sulla trichina, sui distomi e sulle tenie dell’ uomo e dei principali animali domestici. 1056. Tartaglia Michele: Riflessioni sull’origine dei vermi del corpo umano e su quelle materie che sono ai medesimi no- cive, dirette a V. L. Brera; 70 pag. 8.°, presso Dom. Chia- nese, Napoli 1805. Invitato con lettera dal Brera, espone le sue idee discutendo e criticando molte sperienze del Redi sullo sviluppo dei vermi. Si riferisce alle opinioni del tempo, sia sulla genesi che sulle malattie elmintiche. Esprime varî suoi concetti sul modo di vivere di alcuni vermi umani, fra cui quello che i vescicolari attaccansi ai linfatici e vivono del loro umore; ammette che i lombricoidi possano pungere e produrre gravi ferite; parla della struttura semplice dei vermi, della loro fecondità, ed assevera che le persone deboli o malate sono più facilmente verminose. Discute poscia sui rimedj, notando l’ esagerata importanza che a loro si dava, criticando di nuovo gli esperi- menti del Redi e più ancora il Rosenstein; e conchiude col ritenere l’elmin- tiasi molto grave per l’uomo. Fra i casi speciali menziona (pag. 17): la espulsione di 3 ascaridi morti da un ascesso alla mammella destra di una vecchia; dieci lombricoidi vivi (pag. 21) sparsi nel cavo peritoneale di un uomo, da lui sezionato e che portava altrettante perforazioni dell’ intestino ; di un ragazzo (pag. 43) d'anni 12, che ridotto in grave stato, riuscì a ri- mettersi in salute, dopo l’ espulsione di molti ascaridi; e di altro ragazzo (pag. 68), che morì nella sua sala d’ ospitale, e all’ autopsia trovò il fegato invaso per ogni dove da lombricoidi. A_ pag. 66 ricorda il caso di cenuro in un montone, stato operato dal D" Nanula a Pavia. 1057. Taruffi Cesare: Compendio di anatomia patologica ge- nerale; tipogr. regia, Bologna 1870. In questo libro una larga parte (pag. 502-669) è destinata ai parassiti umani animali ed in particolare agli elminti, trattandovisi prima dei cestodi, poi dei trematodi e dei nematodi, con diffuse notizie sui più noti vermi, Interes- — 680 — sano maggiormente alcuni casi originali dell’ autore, fra cui una Taenia so- lium fenestrata, un’ altra uscita per l’uretra (caso Forlivesi, V. N. 390); 2 casi di cisticerco celluloso nel cervello di uomo; 4 di echinococchi (ascella, polmone, e due al fegato), ed il caso d'un numero prodigioso di ascaridi in un ragazzo di Comacchio. 1058. Taschenberg E. 0.: Didymozoon, eine neue Gattung in cysten lebender Trematoden; Zeitscrift fur d. gesamm. Naturwiss., Bd. LII, pag. 606-617, 1 tav., 1877. Istituisce questo genere col Monostomum bipartitum Weld e con nuove specie. Premessa la storia di alcuni peculiari monostomi, espone l’anatomia del genere e la diagnosi delle singole specie, che secondo lA. costituirebbero il detto genere. Sono tutte parassite dei pesci marini e le riscontrò tutte a Napoli. Oltre il Didymozoon Thynni (Monostomum bipartitum), vi ascrive queste n. sp.: D. Scombri, il D. Pelamydis, D. Sphyraenae e D. Auxnis. 1059. Taschenberg E. 0.: Helminthologisches; Zectschf f. d. Naturwiss. cit., Bd. LI, pag. 562-567, 1878. Questo lavoro è datato da Napoli e si occupa dell’ anatomia di diversi ectoparassiti di pesci del golfo. Esse sono il Tristomum Pelamydis n. sp. Pleurocotyle Scombri V. Ben. e Monocotyle Myliobatis, n. gen. e n. sp. 1060. Taschenberg E. 0.: Beitrage Zur Kenntniss ectoparasi- tischer mariner Trematoden; Ab4land. der Naturf., Gesellsch. 3. Halle, XIV, 3, pag. 293-344, 2 tav., 1879. È un importante contributo all’ anatomia di questo gruppo di vermi, ese- guito con materiale della Stazione zoologica di Napoli. Si riferisce al Tri- stomum coccineum e T. papillosum, dei quali fece diligenti ricerche sul tegumento, musculatura, parenchima, sistemi nervoso, digerente, escretore, genitale maschile e femminile. A lungo parla del canale di Laurer; dando così una vera monografia del genere 7ristomum. 1061. Tassi Emidio: Echinococco del fegato; Bollett. Accad. med. di Roma, An. VIII, pag. 364, 1882. Era una giovinetta di anni 18, in cui già sette anni prima aveva fatto diagnosi di echinococco del fegato ed aveva praticata la puntura esplorativa. Rifece la operazione, ma sopravvenne una fistola intestinale. La cura fu lunga e non compiuta all’ epoca in cui l'A. seriveva. Dall’ apertura fistolosa uscivano numerosissime vescicole. — Tassoni Carlo: V. Petrone. 1062. Tedeschi: Distoma haematobium; Bollettino delle cliniche, An. III, pag. 73-75, Napoli 1886. — 681 — Un uomo d'anni 45 di Messina, ammalato da undici mesi per perdita di sangue colle orine. Dubitandosi di calcolosi vescicale subì inutilmente la litotrisia, e peggiorando ricorse alla clinica del Prof. Cantani. Si dà l'esame del malato e si nota che all’ osservazione microscopica delle orine fu accertata la presenza di uova della Bharzia. Assicuratosi della diagnosi, parla dei caratteri, biologia e sviluppo del verme e dei rimedj da tentarsi. Il paziente era impiegato alle Messaggerie francesi; ma non è detto se fosse stato in Egitto od in altri paesi ove il verme è endemico. 1063. Tenderini Giuseppe: Lombrico nel condotto biliare; Società medico-fisica, Firenze 1852. Aprendo il cadavere di una donna, morta per frattura del cranio, trovò un lombricoide lungo 13 centim. in un condotto biliare. Il fegato era aumen- tato di volume e rammollito ed il peritoneo infiammato. 1064. Tenderini G.: Trasmigrazione di vermi, caso di uscita di ascaridi lombricoidi per le vie urinarie in una femmina; Il Tempo, Giorn. medico fiorentino, Vol. I, pag. 257, 1858; La Nuova Liguria medica, An. XVIII, N. 24, pag. 369-372, 1873. Una donna bracciante a Carrara, all'età di 14 anni, aveva avuti gravi dolori con tumore voluminoso e duro alla regione iliaca sinistra, il quale crescendo lasciò dubitare di una idrope ascite. Un giorno però, durante il cateterismo, uscirono dalla vescica sostanze purulenti, dense, che durarono parecchi giorni, portando diminuzione del tumore. Pochi dì appresso, a riprese, uscirono in- sieme a pus 5 lombricoidi, lunghi 17 centim. circa. Mancarono sempre so- stanze fecali. La grave malattia per altro durò molti anni e cioè fin verso il ventiduesimo anno, epoca nella quale guarì. Questo caso fu ripubblicato nella Nuova Liguria med. (1873), in seguito ad altro consimile, stato descritto dal Dujardin (V. N. 335). 1065. Termini Luigi: Storia di un flemmone alle borse con uscita di varî lombricoidi; L’ /mparziale, An. XII, pag. 526- 529, Firenze 1872. Ragazzo d’ anni 10 da Cordovado (Vicenza), ebbe flemmone alle borse in seguito a fortissimo dolore allo seroto. L'A. pensò ad 2ngorgo infiamma- torio del cordone, ed a tempo opportuno con taglio diede esito a molto pus. Due giorni dopo, dalla praticata apertura, uscì un lombrocoide adulto ed in pochi giorni ne seguirono altri 10, mancando però sempre la materia fecale, Constatò essere avvenuta un’ernia inguinale destra, che si presentò riducibile. Questo fatto spiegò l'uscita dei vermi, ma rimase inesplicabile la mancanza delle feci e la nessuna conseguenza della perforazione intestinale, che per ne- cessità dovevasi ammettere per spiegare la fuoruscita degli undici lombricoidi. — 682 — 1066. Testi Alberico: IL’ anchilostomiasi nei mattonai del Faentino e nella Romagna; Raccoglitore medico, N. 417, dicembre 1887. Sunteggiando le notizie in argomento, espone le proprie osservazioni sopra quattro mattonai dei dintorni di Faenza (Granarolo), affetti da anemia per anchilostoma. Discorre della presunta provenienza e modo di diffusione del verme; si dimostra convinto che ad esso si debba l’ anemia, e ricorda i mezzi e le precauzioni più opportune per rimuovere e prevenire il malanno. 1067. Tibaldi Alessandro: Altro fatto di tenia (Bothrio- cephalus latus) espulsa mediante l’ amministrazione dei fiori di kousso; Gazz. med. ital. Lombard., ser. 3, Tom. IV, pag. 3-4, 1853. Una signorina di 29 anni di Binasco (Milano) che soffriva da 8 ani di teniasi con disturbi talora gravi, si decise a far uso del kousso, ed ebbe, dopo due ore, l'espulsione di un botriocefalo, ristabilendosi ben presto. Sarebbe stato importantissimo ricercare se per avventura la malata fosse stata fuori d' Italia. 1068. Tibaldi A.: Un caso di anemia perniciosa dei lavoranti al traforo del Gottardo; Gazzetta degli ospitali, An. I, pag, 334; Milano 1880. È brevissima storia di un giovane bresciano, di 23 anni, che ammalò al Gottardo e fu ricoverato all’ ospitale di Milano con gravi sintomi di anemia. Riguardo all’ eziologia si riferirebbe piuttosto alle idee, in quel tempo espresse, del Bozzolo e del Concato, che non all’ anchilostomiasi, — Tigri Atto: V. Salvagnoli. 1069. Timermans Giuseppe: Studî ed osservazioni di clinica medica, An. III, 1864-65, tipogr. G. Favale, Torino 1809. A pag. 363-365 espone la storia di un giovane d'anni 17, affetto da pleuro- polmonite destra e da gastricismo complicato per ascariasi, palesatasi col- l'emissione di un lombricoide dalla bocca. A pag. 388-396 parla di caso d'echinococco al fegato, riscontrato all'autopsia, di un sarto d'anni 24 e morto per tubercolosi polmonare. Si trovarono molte ulceri al duodeno, e nel fegato tre cisti, grosse come uova di gallina, contenenti innumerevoli piccole cisti ed aventi tutte i caratteri dell’ echinococco. 1070. Tommasi-Crudeli Corrado: La Trichina spiralis e la malattia prodotta da essa; Giorn. &. Accad. di medicina di Torino, Ser. II, An. XVI, Vol. XLVII, pag. 349-371, 413- 477, 1865. — 683 — È una lunga illustrazione del verme, facendosi la storia naturale sia della trichina muscolare, che dell’ intestinale, dell’ embrione e dell’ emigrazione di esso nel sistema muscolare. Nella 2, parte estesamente tratta della ma- lattia. Questa memoria diede argomento a parecchie discussioni (pag. 481- 509), alle quali presero parte il Peyrani, il Sella, il Gastaldi, il Malinverni ed il De-Maria, relativamente ai casi di trichinosi e riguardo a considera- zioni clinico-patologiche. 1071. Tommasi-Crudeli C.: Istituzioni di anatomia patologica; Erm. Loescher, Bologna 1882. Nel 1.° volume trovasi esteso trattato degli elminti umani (pag. 23-70), rijortandosi alle notizie più recenti; parla della sanguisuga 7wdo, degli echinorinchi, degli ascaridi, degli anchilostomi, della trichina (molto più a lungo) e delle filarie. Altra lezione è riservata ai trematodi ed ai cestodi. Non si ritrovano però storie speciali, 1072. Tommasi Salvatore: Lezioni cliniche, note raccolte dal D'. T. Gipollone; If Morgagni, An. XXIII, pag. 120, 41881. Di una donna, inferma da quattro anni per anemia, enumera le cause che possono averle prodotta la malattia e vi comprende l’anchilostoma. Per errore (da ritenersi un lapsus calami) parlasi di distoma nel duodeno, errore per altro non avvertito da alcuno. L’Aut. ragiona sul caso e non vi è constata- zione se veramente tale anemia era da aseriversi al nematode o ad altra cagione, — Tommasi Tommaso: V. Cobbold. 1073. Tommasi T.: Storia di un caso di echinococco svilup- patosi nella milza, ecc.; in appendice: Vermi, ser. di letture ecc. di Cobbold Sp. (V. N. 208) pag. 156-163, 1873. Un ortolano quarantottenne, quattro anni avanti la malattia che gli fu fatale, sì era accorto di un tumore all’ ipocondrio sinistro, che senza dargli molestia andava crescendo. Diagnosticato per tumore da echinococco della milza, fu curato internamente, ma trascinò la vita, ricadendo più grave per tre volte, finchè morì senza alcun intervento chirurgico. All’ autopsia si trovarono vi- sceri sani, solo nell’addome stava al lato sinistro grossa tumescenza con spostamento dei visceri (stomaco, fegato, colon e rene sinistro). La milza era enormemente ingrandita per ciste, che spaccata diede uscita ad abbondante siero purulento, coaguli fibrinosi e numerose cisti idatigene con echinococchi, alcune diafane, altre degenerate, altre rotte. La milza, ridotta ad un grande sacco, non aveva che pochi residui di parenchima. 1074. Tornatola Salvatore: Due casi di cisticerco sottocon- giuntivali; Giorn. internaz. di sc. mediche, An. IX, pag. 398- 404, Napoli 1887. — 684 — Dice ammontare a 44 i casi noti di cisticerco sottocongiuntivale e cita quelli di Perroncito e Reymond, Manfredi e Duci. Aggiunge due suoi casi nuovi su cui riferisce clinicamente e microscopicamente. — 1.° In un uomo di 42 anni da Messina, del quale studia il caso topicamente, descrive l’ atto operativo al- l'occhio sinistro, e nota che mai aveva sofferto di tenia ; 2.° In occhio si- nistro di bambino d’ anni 5 di Alì, trovò il secondo caso. Nè l’ infermo, né i genitori ebbero mai a soffrire di tenia. — Ambedue i casi furono diagnosticati dal Perroncito per C. celulosae. Riassunte le ricerche microscopiche di prece- denti autori, espone quelle da lui praticate sopra i due tumori parassitari. 1075. Torri Enrico: Esperimento del kousso contro la tenia; Bollett. sc. med. di Bologna, nov. e dic. 1850, genn. 1854; Ann. univers. di medic., T. CXXXVIII, pag. 401-403, 1854. È LA. stesso che era da lunghi anni affetto da tenia e che aveva inutil- mente fatto uso della corteccia di melagranato, e che volle tentare il kousso. L'esito fu felice, giacchè si liberò di 10'/, braccia di tenia collo scolice. Aggiunge due altri casi consimili: 1.° In giovane di 21 anni che ne soffriva da otto anni; 20 In un frate d’ anni 19, fratello del precitato, e che ne era infestato da 9 anni. Coll’ uso del kousso guarirono entrambi. 1076. Tosatto Ettore: Il felee maschio nell’ anchilostomiasi; Gazz. med. italiana, prov. venete, An. XXIV, Padova 1881. Riferisce sopra dodici casi di anchilostomotici provenienti dal Gottardo e da lui curati all’ ospitale di Pisogne coll’uso del medicamento succitato. 1077. Tosatto E.: Sopra un caso di probabile anchilostomiasi, Nota clinica; Gazz. degli ospitali, An. III, N. 43, pag. 339- 841, Milano 1882. Una donna d’anni 41 da Pisogne, presentava sintomi di anchilostomiasi e fu curata coll’ estratto etereo di felee maschio. Fanno seguito delle consi- derazioni d’ indole diagnostica sulla anchilostomiasi. 1078. Tosatto E.: L’anchilostomiasi e sua cura coll’estratto etereo di felce maschio nell’ospitale civile di Pisogne; tipogr. Cattaneo 40 pag., Bergamo 1882. Premesso uno sguardo generale alla storia della malattia aggiunge, con cenni clinici e terapeutici, 1’ elenco di 247 anchilostomotici, tutti operai lom- bardi e tirolesi che furono al Gottardo e stati curati all’ospitale di Pisogne dal gennaio 1881 al maggio 1882. 1079. Tosatto E.: Nuove contribuzioni alla cura dell’ anchi- lostomiasi mediante l'estratto etereo di felee maschio e l’a- cido timico; Comment. dell’ Ateneo di Brescia per l’anno 1883, pag. 12; tipogr. Apollonio, Brescia 1883. — 685 — Dettagliate storie cliniche di 7 anchilostomotici del Gottardo curati all’ospi- tale di Pisogne e tutti guarìti. Meno uno che era di Treviso, gli altri erano lombardi. Parla poi del numero di anchilostomi capaci di produrre grave anemia, delle condizioni per lo sviluppo delle larve; a lungo tratta dei due antielmintici succitati, ricordando i lavori italiani sull’ argomento. Indicando dosi speciali, si dichiara fautore dell'estratto etereo di felce maschio. 1080. Tosatto E.: Un nuovo entozoo; Avista clinica di Bo- logna, pag. 114, 1883. Non tratta di un vero verme bensì di una larva di zanzara. Questo scritto più tardi fu giustamente criticato dal Ficalbi. 1081. Toscani Cesare: Della vita e della riproduzione del Vibrio tritici del Rauer, o anguillula del grasso del Ro- zier (Iylenchus scandens); / nuovo cimento, Tom. XV (II ser. Tom. I), pag. 96-101 (4 tav.), Pisa, 1869. Parla di esperimenti fatti sul grano anguillulato, premettendo le alterazioni dovute alla malattia in esso grano e nella pianta ed il modo di presentarsi della spighetta. Descrive lo svolgersi e l'emigrazione delle anguillole, come si presentano i due sessi, come si riproducono; e parla degli esiti finali di essi. 1082. Toso e Bosio: Sulla trichiniasi; /! medico veterinario, ser. III, An. I, pag. 109-125, Torino 1866. È una lezione del Prof. Vallada, dove, esposti i caratteri zoologici della trichina e la sua biologia, tratta della trichiniasi nell’ uomo, dei sintomi, delle lesioni cadaveriche e della cura. Parla poscia della stessa malattia nel majale, riferendo della cura e dell’ analogia fra la trichiniasi e la cachessia idatigena e facendo in proposito delle considerazioni di polizia sanitaria. 1083. Trevisan Antonio: Un nuovo caso di panicatura nei bovini; La clinica veterinaria, An. XII (ser. 2, An. 3), pag. 62-64, Milano 1890. Cita altri casi in Italia, ed un primo da lui trovato nel cuore di un vitello a Padova ed un secondo, pure al cuore, di un bue ucciso a Venezia. Il caso attuale è di vera cachessia idatiginosa in un toro del padovano, macellato a Venezia. Trovò il cuore e la lingua fortemente panicati; lo erano meno i masseteri, l’esofago, i muscoli intercostali, il diaframma ed i muscoli protondi della coscia, nè difettavano ai reni, pancreas, parotidi; nessuna traccia però nel fegato e nella milza. Raccomanda attento esame al cuore dei bovini, giacchè ritiene questa forma di panicatura non rara. 1084. Troja Michaelis: Rarissima observatio de magno lum- brico in frontali sinu reperto et totam ejus cavitatem replente; typogr. Raph. Lancianum, 21 pag. 8.°, Neapoli 1770. — 686 — Esposto lo stato di un malato e la breve malattia che lo portò alla morte (tumore purulento al perineo ed alla vescica orinaria), riferisce sulla ne- croscopia e lungamente si intrattiene sul reperto di un grosso ascaride tro- vato nel seno frontale destro. L’ aut. magnifica il caso inaudito, che per altro, con tutta probabilità, sarà avvenuto dopo la morte dell’ ospite. 1085*. Trombetta E. €.: Due casì di echinococchi del fegato; Roma 41881. 1086. Ughetti G. B.: Le tenie; La Natura; Rivista delle scienze ecc., Vol. I, 1 sem., pag. 273-277 (9 incis.), Firenze 1884. Premesse alcune generalità sul parassitismo, parla della Zaenia solium (detta in Sicilia Vermu tagghiarin) sia anatomicamente, che per l’Rabitat. In Sicilia la sua frequenza è molto grande; però vi prevale la 7°. medioca- nellata. Dopo poche parole sulla profilassi della tenia, considera la corteccia della radice di pomo granato, come uno dei migliori tenifugi. La pelleterina fallisce quasi mai. 1087. Ungaro: Compressione del cervelletto per echinococco; Annali clinici degli Incurabili, Gazz. degli ospitali, An. IX, pag. 47-48, 1888. Storia clinica di un uomo che ebbe disturbi cerebellari caratteristici. Al- l'autopsia si trovarono numerose vescicole di echinococco nello spazio sub- aracnoideale della base, le quali esercitavano la compressione del cervelletto. Seguono considerazioni fisiologiche e cliniche; ed il caso si ritiene molto raro. 1088. Urso-Ortega Antonino: Studio sulle trichine e conside- razioni per la profilassi raccomandata ecc. da R. Virchow (traduzione); tipogr. ved. Solli, 82 pag. 8.°, Palermo 1866. È una diligente traduzione della notissima monografia del Virchow, che fu una delle più complete apparse in quel periodo di tempo. Ad una prefa- zione storica seguono i capitoli riguardanti il modo per riconoscere le tri- chine nelle carni; il pericolo che incorre l’uomo a cagione di esso verme; quali rimedî si hanno, quali misure profilattiche sono da adottarsi e per ultimo come si presenta l’ infezione nei majali. Parla della sorveglianza dei focolaj morbosi, delle ispezioni e del confezionamento delle carni suine. 1089. Usiglio Gustavo: Due casi di echinococco ed uno di ascesso del fegato, operazione e guarigione; vista veneta di sc. mediche, N. 411, novembre, Venezia 1887. Premette che egli preferisce, nel trattamento chirurgico degli ascessi e raccolte addominali, la cura che dice aperta, a quella chiusa e descrive due casi di echinococco. — 1.° (Operato dal D." Escher) A_marinajo di 35 anni di — 687 — Albona, che fu al Mar rosso, e nel quale si era diagnosticata una ciste da echi- nococco epatico, si fece l’ operazione in due tempi, lasciando al secondo la puntura della ciste e l'estrazione dell’ intera parete cistica. Cura consecu- tiva e guarigione dopo sei mesi. 2.° Uomo di 30 anni di Almissa (Dalmazia), con tumore epatico, fu operato come nel caso precedente, e ne uscirono ve- scichette. Cura consecutiva che permise licenziare, due mesi dopo, il malato con piccolissima fistola in via di chiusura. 1090. Usiglio G.: Echinococco del fegato e della coscia; Resoconto sanit. ospit. civ. Trieste, A888, An. XVI. pag. 65 e 78, Trieste 1888. Registra i due casi seguenti: 1,0 In agricoltore di 43 anni da Rovigno fece diagnosi di echinococco molteplice nel fegato, confermata colla puntura esplorativa. Eseguita l’ operazione sì spaccò una grande ciste; l'operato però mori. All’ autopsia si riscontrò, oltre la grande ciste spaccata, il lobo destro del fegato contenente altre cisti, grosse da una noce ad una arancia, ed altra che giungeva alla grossezza della testa di adulto. 2.° Giovane di 15 anni e robusto, presentò una gonfiezza alla coscia sinistra e si pensò dapprima ad una osteite lenta, forse tubercolare. Spaccata la tumefazione ne uscirono pus e numerose cisti dì echinococco, Il paziente in un mese guarì pienamente. 1091. V. A.: Sulla idatiginosi del bue per la tenia inerme dell’uomo; / medico veterinario, Vol. VI, ser. IV, An. 6, pag. 24-26, Torino 1877. È il riassunto della memoria di F. Masse e P. Pourquier, stata comuni- cata alla Accademia delle scienze a Parigi. 1092. V. A.: Tenia echinococco in un cane sospetto di rabbia; Il medico veterinario cit., Vol. VI, ser. IV, pag. 390-392, 1877. Riporta la storia riferita da Bollinger e stampata nella: Deutsch. Zeit- schrif. f. Thiermedie. und vergleich. Patholog. 1877. 1093. V. A.: Filaria haematica; /! medico veterinario cit., Vol. VI, ser. IV, pag. 140-141, 1878. Sunteggia un lavoro di Osman Galep e di Pourquier, apparso nella Revue véterin, de Toulouse e Gazz. médic. de Paris 1877. 1094. Valdambrini Giuseppe: Dell’uso del mercurio crudo nella cura delle febbri maligne e contagiose in Cortona nell’anno 1744; Firenze 1744. Come credevano altri autori di quell’ epoca, egli pure pensava che queste febbri fossero dovute a verminosi e che contro queste fosse utilissimo il mercurio. Riferisce sopra tale forma morbosa, enumerando diversi casi da lui curati; ma però non dà indicazioni speciali di vermi, — 688 — 1095*. Valenti A.: L’anemia dei solfatari;? Aaccoglitore medico. 1096. Valerani Flavio: La trichina e la malattia di cui è causa; Giornale l'Opinione, Marzo 1869. A proposito dei casi di Raveechia espone dei cenni storici e descrive le varie fasi di sviluppo della trichina. Indica la sintomatologia della malattia, e parla dell'emigrazione e degli ospiti presunti del verme. Tratta lungamente delle misure preventive, del valore che ha l’ esame microscopico e del modo di preparare le carni suine, 1096 A*.: Vallada Domenico: Breve cenno monografico sulla cachessia acquosa delle pecore e più particolarmente di un nuovo efficace metodo di cura; Torino 1857. 1097. Vallada D.: Osservazioni sulla relazione di alcuni espe- rimenti ecc., per mezzo dei quali si vorrebbe provare che l’uso dell’assa fetida riesce infruttuoso nella cura della cachessia acquosa delle pecore; /{ medico veter., ser. II, An. I, pag. 122- 127, Torino 1860. È la risposta ad una memoria del De Marchi (V. N. 304), colla quale si as- seriva che fatta la cura coll’assafetida in due ovini ed in una bovina, affetti da marciaja, morirono egualmente e quindi che detta cura non corrispondeva allo scopo, Il Vallada passo per passo risponde criticamente all’oppositore, riferen- dosi ai suoi risultati ed a quelli di altri, che invece corrisposero pienamente. 1098. Vallada D.: Ultima risposta al sig". De Marchi sul- l'argomento di speciale terapia applicata alla cura della ca- chessia acquosa degli ovini; // medico veterin., Giorn. teor. pratico, ser. II, An. I, pag. 287-288, Torino 1860. È una vivace risposta a quanto ebbe a dire, non meno vivamente, il De Marchi riguardo alla proposta di alcuni medicamenti, che egli aveva sugge- riti nella cura della cachessia acquosa. 1099. Vallada D.: 'Trichinosi in una donna che mangiò carne di un cane; Giorn. di veterinaria, Torino 1875. Si tratta del caso di una donna, morta a Langensalzh, con sintomi di trichi- niasi, affermata questa all'esame microscopico dei muscoli. Si seppe che quella donna stante la miseria cibavasi di carni di varî animali, fra cui quella di cane. 1100. Vallada: Della parte attiva dei semi di zucca impie- gati quali tenifughi, o meglio tenicidi; Giorn. di veterinaria, Torino 1875. — 689 — Fece ricerche sulle varie parti che compongono il seme per conoscere quali di esse fossero tenifughe e trovò che l’ endopleura, parte verde ricoprente im- mediatamente l'embrione, è inattiva. La porzione corrispondente di ectopleura stata messa in riserva valse all'espulsione dell’ intera tenia. 1101. Vallada: Distomiasi nei gamberi e granchi; /! medico veterinario cit., ser. V, An. V, Vol. XXIX, pag. 35-99, Torino 1882. Richiamati i lavori italiani sulla Cothurnia Astaci, riferisce la storia dovuta allo Zundel dell’ epizoozia (peste) nei gamberi, oecorsa nell’ Europa centrale, ed accenna alle opinioni esposte, ai sintomi del male ed alla mor- talità. Fu cagionata da distomi, che Harz ascrisse al D. cirrigerum e D. iso- stomum, incistati o liberi nel carpione, nella tinca, ed anche nell’ anguilla, secondo Zundel. Propone delle norme per prevenire tanto malanno e dice dei metodi curativi che finora furono tutti inefficaci. 1102. Valle Francesco: Qualche caso raro di elmintiasi; Gazz. med. ital., Lombardia, An. XXIII, pag. 317-548, 1864. Ricordato il caso di Jobert sopra tenie espulse per le vie orinarie, ne rife- risce un altro in donna d'anni 32 da Gussola (Cremona), con entero-metrite e verminosi. La donna stessa assicurò di avere, colle dita, estratti dalla vagina 2 vermi grandi, e più tardi un terzo. Erano ascaridi. L’inferma morì per dissenteria, e durante la malattia, tratto tratto, aveva continuato ad emet- tere lombricoidi. Non venne permessa l'autopsia. Dice che a Gussola è frequente la verminazione, associata a molte forme morbose ed in ogni età, e soggiunge aver osservato in tre individui di Torricella del Pizzo (comune confinante con Gussola), stati colpiti dal colera, l’ emissione di un gran numero di lombricoidi, perfino dalla bocca. 1103. Vallisnieri Antonio: Entomologia humana sive de in- sectis in homine historia ete.; La Galleria della Minerva ecc., Tom. VI, Venezia 1708. Tratta di quanto si conosceva riguardo ai vermi dell’ uomo; e sono esposte le idee del tempo. Asserisce che ogni animale ha i proprii vermi e dice di quelli umani in particolare. Della cura di essi se ne occupa in una parte speciale. 1104. Vallisnieri A.: Osservazioni fisico-mediche ecc., Gal- leria della Minerva, Tom. VII, P. I, pag. 1, Venezia 1709. L'osservazione IV (pag. 3) riguarda vermi nati dentro un uovo di lodola, e l’osservaz. VII riferisce che nello sputo di un robusto contadino, affetto da pleurite verminosa, insieme a sangue, trovavansi piccoli vermi rotondi. Questo caso era simile ad altro già osservato dal Santulliana. Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII, H — 690 — 1105. Vallisnieri A.: Nuove osservazioni ed esperienze intorno alla ovaja scoperta nei vermi tondi dell’uomo e dei vitelli; Opere fis.-mediche ecc., raccolte dal figlio, Tom. I, V. pag. 1- 30, stamp. Manfrè, Padova 1713. Dettagliatamente descrive, e disegna in due nitide tavole, 1’ ascaride dei vitelli e dell’uomo, nonchè l’ anatomia dell’ apparato riproduttore maschile e femminile dell’ ascaride umano coll’ uovo ingrandito. Completa le ricerche sui vermi tondi state iniziate dal Redi. 1106. Vallisnieri A.: I. Nuova idea del mal contagioso de’ buoi; II. Dei vermi pestilenziali in generale; Opere fisico- med. racc. dal figlio, Tom. II, pag. 12-32, Venezia 1733. Risponde alle idee del Cogrossi relative all’ origine dei vermi in generale e sulla peste dei buoi occorsa in Italia. Espone l'opinione sua, desunta da esperimenti sullo sviluppo degli insetti in confronto con quello dei veri vermi. 1107. Vallisnieri A.: Nuove osservazioni intorno alla costi- tuzione verminosa ed epidemica seguita nelle cavalle, cavalli e puledri del Mantovano e di Venezia; Opere fis.-med., racc. dal figlio, Vol. III, pag. 4-12, Venezia 1733. Parla di larve di gastrofili rinvenuti nel tubo digerente e coglie occasione per trattare dei rimedii contro i vermi in generale, distinguendo un metodo curativo ed altro preservativo. 1108. Vallisnieri A.: Considerazioni ed esperienze intorno alla generazione de’ vermi ordinari del corpo umano; Opere fis.-med., racc. dal figlio, Vol. I, pag. 113-178, Venezia 1733. In questo celebrato lavoro, l'A. prende le mosse dallo scritto dell’Andry, che allora aveva fatto gran rumore colle sue opere, e parla della necessità di studiare gli insetti avanti di occuparsi dei veri vermi; della confusione fra gli uni e gli altri, ed ancora con altri corpi differenti. Dichiara che tutti i vermi nascono da uova, che molti pretesi vermi sono invece larve di insetti, ed enumera i molti errori commessi in proposito daì varj autori (Grandi, Redi, ecc.). Parla delle condizioni di vita degli insetti e dei vermi, limitando il gruppo di questi ultimi. Espone il suo modo di vedere riguardo alla trasmissione dei vermi dalla madre al feto, della diffusione degli elminti e tratta di quelli dell’uomo, cominciando dai cucurbitini, al lato ed al solio. Discute a lungo le osservazioni dell’Andry, rispondendo a Lancisi e ad altri autori. In quattro buone tavole illustra le tenie e gli ascaridi, dandoci un lavoro di alta importanza scientifica. 1109. Vallisnieri A.: Parto meraviglioso di vescichette ecc. — 691 — avvenuto in Scandiano nel 1690 ecc.; Opere fis.-med. racc. dal figlio, Vol. III, pag. 32-53, Venezia 1733. Una donna di 43 anni, dopo aver portato a termine 5 gravidanze (4 fem- mine ed 1 maschio), e creduta nuovamente incinta, espulse una mola ed un numero prodigioso di vescichette a grappolo, che descrive e disegna con chiarezza. La paziente guarì perfettamente. Questo caso fu comunicato al Malpighi che ne fece cenno (Opera post. p. 87) ed al Lanzoni (Gall. Minerva, Tom. VI, pag. 191; 1708). Aggiunge molte interessanti notizie sulle vesciche trovate dagli antichi nell’ utero, nonchè altre osservazioni. 1110. Valsalva A. M.: Joannis B. Morgagni epistolarum ana- tomicarum duodeviginti; apud Fr. Pitteri, Venetiis 1740. Nelle due epistole IX e XIV tratta principalmente dei vermi dell’ uomo e di qualche animale; così nella lettera IX parla del posto ove ritiene nascano i vermi (appendice vermiforme), e sui vermi dell’ intestino delle vipere; nella XIV dice che nei feti non trovansi vermi e parla dei vermi tereti e dei lati; dei vermi che trovansi nei lari, nei pesci, nelle galline, nei cani e nell'uomo. Cita vermi raccolti nel fegato e si occupa anche dei modi e delle cautele per esaminare gli elminti stessi. 1111. Vandelli Dominici: Dissertationes tres, De-A poni ther- mis; de nonnullis Insectis ecc. atque Taenia canis; ex typ. J. B. Gonzatti, Padovae 1758. Nella 3.8 Dissertazione (cap. 2) tratta della riproduzione del lombrico terrestre, ed al cap. IV, pag. 148-158, Tab. V, si occupa della Taenia canis. Premette la descrizione generale e poi parla della cute ed anche, con mag- giore o minore esattezza, delle parti interne, conchiudendo . .« nostram hane ‘Taeniam non ex aliis vermibus constare, sed esse ex se verum et unicum vermem ». 1112. Vanni L.: Il primo caso di anchilostoma osservato in provincia di Firenze; Gazz. degli ospitali, An. VI, pag. 547- 548, 555-556, 562-564, 571-572, 1885. Ricorda i due casi del Burresi (V. N. 140), fa breve storia del verme, fermandosi al caso di Firenze fatto noto dal Morelli (V. N. 665), per dimo- strare che la provincia fiorentina era ritenuta immune da anchilostoma. Espone la storia di un lavorante la terra, d’ anni 42 di S. Angelo Poggio a Cajano (Firenze) affetto di anchilostomiasi. Premette minuta anamnesi, l'esame obbiettivo, dilungandosi sulle funzioni del malato, sull’ispezione del sangue e delle feci. Lo confronta coi casi più spiecati di Parona E. e Grassi, del Sangalli, del Morelli, del Sonsino e tratta della condizione epidemica o meno del verme. Coglie argomento per riferire di altro caso in un lavorante la terra, d'anni 36 di Castelfranco (Pisa), dove pure fece diagnosi di anchilo- — 692 — stoma e pensa che l’ infezione ebbe origine durante un soggiorno in Corsica, ove il paziente fu a lavorare in località paludose. 1113. Vecelli Antonio: Del parassitismo in patologia; Giorn. veneto di sc. mediche, Tom. XXI, pag. 611-639, Venezia 1875. È una rapidissima rassegna dei principali parassiti, vegetali ed animali, dell’uomo, ma specialmente tratta delle forme inferiori. Accenna alla distri- buzione geografica, al numero, alle invasioni epidemiche, alle migrazioni ed alle metamorfosi loro. Relativamente ai vermi nulla evvi di nuovo, rife- rendosi soltanto ad indicazioni di autori non recenti, nè sempre esattamente. Non sono registrate osservazioni proprie. — Vella Luigi: V. Ercolani G. B. 1114. Velo Giovani: Caso di Filaria Medinensis; Za Riforma medica, novembre 1890. Menziona il fatto della possibile importazione di filaria in Italia. Trattasi di un soldato che fu per 12 mesi in Africa (Asmara, Taulud ece.) e soggiornò in località umide e che tornando in Italia, a bordo s’accorse di un furuncolo che apertosi spontaneamente diede uscita ad una filaria. Giunto a Napoli gliene furono estratte altre quattro. A varî intervalli, spontaneamente o con atto opera- tivo, se ne ebbero ancora quattro individui, e quasi tutti situati agli arti inferiori. Il paziente fu poi perduto di vista, perchè ritornò sotto le armi. 1115. Venturoli Artidoro: Resezione sottoperiostea dell’ileo per un echinococco dell’osso; Att? del XII.° Congresso assoc. med. ital. Pavia 1888; Riforma medica, pag. 1470, 1887. In donna sessantenne di Pesaro, della quale espone l’anamnesi, fece diagnosi di tumore all'osso iliaco sinistro; pratieò l'operazione e trovò cisti libere in un grande guasto della sostanza spugnosa dell'osso, che riconobbe per echinococchi. Le cisti erano grosse da capocchia di spillo fino ad una albi- cocca ed in numero di circa un centinajo. L’inferma mori più tardi per de- cubito sacrale. 1116. Venuta A.: I semi di zucca come tenifugo; /l medico veterin. Vol. VI, ser. IV, An. VI, pag. 187-188; Torino 1877. Riporta le conelusioni di ricerche sopra questo antielmintico, fatte dal Bel- lom e state stampate nel Journ. de Pharmacie et de Chimie (1877). 1117. Verardini Ferdinando: Storia di echinococco ed altra di atrofia giallo-acuta; Mem. £. Accad. sc. di Bologna, 2 ser. Tom. IV, pag. 369-400, 1864. (sunto di P. Bosisio in: Ax- nalù univ. di medie., Vol. CXCV, Ser. IV, Vol. LIX, pag. 455-463, 1866). — 693 — Trattasi di un campagnolo bolognese di 21 anni, affetto da echinococeo del fegato e del quale espone lunga dissertazione clinica; parla dell’ indagine necroscopica, dell'esame del fegato, che raffigura in due tavole. Piglia oc- casione per ricordare altro caso di echinocoeco del fegato, curato dal D.' Brugnoli mediante il caustico, con esito felice. 1118. Vercelloni Giacomo: De glandulis oesophagi conglome- ratis, humore vero digestivo et vermibus, Dissertatio anato- mico-medica; typ. I, B. De Zangrandis, Astae 1711. Nella 3.* sezione, pag. 179-267, tratta dei vermi, cominciando dalle loro uova e discutendo sulle opinioni del Vallisnieri; parla degli accidenti verminosi e dell’azione degli antelmintici, senza però occuparsi degli elminti in particolare, 1119. Verga Andrea: Osservazione di mio-litiasi; Giorn. delle scienze medico-chirurgiche di Pavia, N. LVIII, 1839. Trattasi di un uomo che all’autopsia presentò numerosissimi corpi bianchi e cretacei nei varii muscoli. Ritenne il caso rappresentasse una nuova forma morbosa, ma più tardi (Ann. univers. di medic., pag. 399, 1857) ritornò sul- l'argomento, a proposito di una storia del D." Gemelli (V. N. 425), per di- chiarare che i calcoletti da lui descritti erano a considerarsi quali cisti di cisticerchi calcificati. 1120. Vigezzi Dario: Sopra i fibromi parassitari che si riscon- trano più specialmente negli arti dei solipedi; Gorr. anat. fisiol. e patol. anim. dom., An. XVII, pag. 3-20, 1855; 1! me- dico veterinario, pag. 1, 1885. Ricordata la scoperta del nematode fatta dal Rivolta, gli scritti del Bassi, del Gotti e del Perroncito, descrive sei casi di consimili tumori in cavalli, dovuti alla presenza di un nematode (Spiroptera circinnata). 1.2 Cavalla di 4 anni, avente un tumore con spirottera, venne operata e guarì; 2.9 Puledro con neoplasma e nematodi, pure guarito; 3.° Cavallo di 5 anni operato e guarito per simili tumori; 4.° Cavallo di 4 anni di Lucca, operato, dopo lunga convalescenza guarì con cicatrici deformi; 5.° Cavallo di 4 anni pure guarito dopo l'operazione; 6.° Cavallo di 4 anni non operato. Espone i carat- teri per fare la diagnosi; dice la prognosi favorevole se si fa l'operazione; parla dell'anatomia patologica del morbo, del tessuto neoformato, della fi- laria (Onchocerca reticulata Dies., Spiroptera circinnata Ercol.). Dice avere poca fiducia nei rimedii topici, bensì nell’ esportazione dei tumori, se fatta colle norme della buona chirurgia. 1121. Villelli: Tenia uscita dall’ uretra dì un uomo; Za me- dicina del secolo AIX, N. 50, 1864 (sunto in Roncati: Indi- rizzo alla diagnosi, Bologna 1865, pag. 529; e Forlivesi: 5w/l. sc. med. Bologna, p. 103, 1869). — 694 — Espone brevemente fatti clinici presentati da un uomo di Catanzaro, il quale espulse ad intervalli, ma senza precedenti e susseguenti disturbi, molti pezzi di 7. solium, che per tale fu determinata dal Panceri. Il paziente, anche dopo alquanti anni, non davasi pensiero, nè aveva molestie, pel con- tinuo emettere lunghi pezzi di tenia dal canale uretrale. — Virchow Rodolfo: V. Urso-Ortega Antonino. 1122. Visconti Achille: La trichina spirale in Svizzera; Giorn. Il Secolo, Milano, 9 febbrajo 1869; La Democrazia, An. I, ser. II, Bellinzona, 11 febbrajo 1869. Narra dell'esame di carni d'un ma'ale, stategli spedite dalla Svizzera (Ra- vecchia) e nelle quali trovò trichine. In un centim. q. numerò 24 vermi. Il majale trichinato proveniva da Val di Blevio ed era torse originario delle vallate di Dissentis, o del Grigione. Dà brevi cenni storici per mettere sul- l'avviso il pubblico stante la gravità della malattia. 1123. Visconti A.: Storia clinica ed anatomica di un caso di cisticerchi del cervello; Ann. univers. di mediec., Vol. OLXXXI, IV ser., pag. 576-585, 1862. Un tessitore d’anni 42 di Milano, soffrì vertigini epilettiche ed altri feno- meni gravi, sì che morì dopo breve degenza all’ ospitale. Alla necroscopia del cervello, in corrispondenza della parte posteriore e superiore del talamo ol- fatorio sinistro, trovò un corpo grosso quanto un pisello ed altro consimile verso la porzione inferiore posteriore dello stesso talamo. Un terzo corpicciuolo stava in una delle circonvoluzioni posteriori inferiori dell'emisfero sinistro, Co- stituivano cisticerchi con duplice corona d’uncini. Seguono lunghe discussioni anatomo-patologiche sul caso, confrontato con altri somiglianti e che riassume inun prospetto, ove figurano quelli dovuti al Verri, al Gemelli ed al Sangalli. 1124. Visconti A.: Storia clinica ed anatomica di un caso di echinococco del cervello; Ann. univ. di medic., Vol. CCX, pag. 84-102 (2 tav.), 1869. Dati alcuni cenni storici sull’echinococco e sulla malattia prodotta, lo dice raro in Italia, parla della sede del parassita ed espone la storia clinica di un caso riscontrato in un filatore d’anni 18, da Melegnano. Premessa dili- gente anamnesi e l'andamento del male, passa alla necroscopia, alla quale trovò nel lobo posteriore destro del cervello una grossa ciste piena di liquido trasparente e che, descrivendola minutamente, dimostra essere un E. altricipariens. Ragiona sul caso molto interessante, ponendolo in confronto coi meglio conosciuti ed in particolare con quelli di Knoch, ed illustrandolo con considerazioni clinico-patologiche. 1125. Visconti A.: Provvedimenti contro la trichina; Rendic. R. Istit. Lomb. di sc, lett., ser. II, Vol. XII. pag. 182, 1879. — 695 — Appoggia quanto ebbe a dire il Bizzozero (V. N. 89) riguardo alla profi- lassi per la trichina, raccomandando un esame più attento delle carni ma- cellate; anche perché egli ebbe a notare un maggior aumento di casi di teniasi. 1126. Visconti A.: La trichina e la trichinosi; L’'igiene popo- lare, pubblicaz. della società ital. d’igiene, N. 2; Estr. 22 pag., 16.9, Ed. Sonzogno, Milano 1579. Tessuta brevemente la storia del verme, dese:ive lo sviluppo, la distribu- zione geografica e considera il verme cosmopolita. Un capitolo speciale si rife- risce all'inquinamento nell'uomo ed alla trichiniasi. Parla del decorso e della prognosi della malattia e, più a lungo, della profilassi. 1127. Visconti A. e Segrè Remo: Di un caso di tenia nana; . . . . , e Rendic. R. Istit. Lomb. di sc. e lett., ser. , Vol. XIX, pag. 789- 802, 1886. Accennano alla scoperta della tenia fatta dal Bilharz (1354), a quanto seris- sero Siebold, Leuckart, e più tardi Grassi (V. N. 459), il quale a Milano aveva trovate le uova ed in Sicilia la tenia (V. N. 466). Riferiscono di un nuovo caso in un giovanetto di 17 anni da Cusago (Milano), morto in breve tempo, e che alla autopsia presentò numerose tenie nane. Riportano l’anamnesi, l'esame esterno del cadavere e la relazione necroscopica di tutte le parti del corpo. Descrivono minutamente la tenia, che disegnano in una tavola, e fanno seguire alcune considerazioni sulla tenia nana e sopra altri vermi umani; discutendo sulla malattia presentata dal giovane, che qualificano vera elmin- tiasi speciale per detta tenia, e la illustrano sotto il punto di vista clinico. 1129. Viti A.: Ciste da echinococco rimasta 45 anni nel cavo pelvico; Bollett. della sezione d. cultori di sc. mediche, An. V, pag. 97-101, Siena 1887. Si tratta di un uomo d’ anni 49 di Radicondoli, che alla regione ipogastrica aveva una tumefazione dura, globosa, innalzantesi dalla sinfisi pubica per 15 centim. e che all'esame si appalesò quale ciste da echinococco (uncini ecc.). Essa pesava 940 grammi. Dall'anamnesi risultò che l’echinococco era antichissimo, essendosi potuto precisare l’epoca sopracitata di 45 anni. 1130. Vitto Michele: Un caso di Cysticercuscellulosae incapsulato nel cuore dell’uomo; Giorn. internaz. di sc. me- diche, An. VI, pag. 629-642, Napoli 1884. Nel cuore di una persona ignota riscontrò una ciste grossa quanto una me- diocre avellana, contenente lo scolice di Taenia solium. Stante la rarità del caso, lo descrive per minuto; riepilogando gli esempi di cisticerchi del cervello, midollo spinale, rene, fegato, milza, polmone, occhio ed altri organi o tessuti, Pei cisticerchi del cuore ricorda il caso del Morgagni (De sedibus, — 696 — Epist. XXI, $ 4), anteriore a quello del Werner (1782), cui si era dato il merito della scoperta. Cita altri esempi di cisticerco nel cuore, occorsi fuori d’ Italia, per confrontarli col suo; e tratta della provenienza, nonchè dell’au- toinfezione di tenie concomitanti coi cisticerchi. 1131. Volpi A. L. e Franchi Gius.: Influenza: del cisticerco (Cysticercus cellulosae hominis) sul cervello; Gasz. med. ital. prov. venete, Vol. VI, pag. 237-239, 1863. A donna di 42 anni, che in gioventù aveva sofferte convulsioni e cefalalgie ostinatissime, si affievolirono l’ intelligenza e la sensibilità; divenne pigra, sospettosa e colla loquela stentata. Sorsero imponenti disordini cerebrali e morì in poche ore. All’autopsia trovossi la massa cerebrale invasa da cisti- cerchi, alcuni nei corpi striati, molti nella corteccia, nei solchi delle cir- convoluzioni; mancavano alla’ base del cervello, al ponte, al cervelletto, al midollo allungato e spinale. È menzionato altro caso, studiato dal Ceccarel a ‘Treviso otto anni prima, in una donna di 40 anni e che aveva presentata identica sintomatologia della precedente. 1132. Volpini Giuseppe: Dell’origine e natura dei vermini del corpo umano, dei mali da loro cagionati e del nuovo e vero metodo di curarli (sentimenti ecc.); tipogr. Paolo Monti, Parma 1721 (ristampa in: Opere medico-pratiche filosofiche, I, pag. 1-38, tip. P. Monti, Parma 1726). Difensore delle idee del Vallisnieri, espone quelle sull'origine dei vermi per uova, confrontandole collo sviluppo degli insetti. Considera quattro specie di elminti umani, che descrive brevemente, per passare poi a trattare dei malanni da essi prodotti. Espone gran numero di rimedì atti a curare le malattie verminose. Il ricettario è molto rieco e l’A. propone il mercurio dolce con aloe, fiori di zolfo e seme santo. Dilucida alcuni quesiti che si fa; come sarebbero: sull’ utilità di cavar sangue nei mali verminosi; perchè le sostanze zuccherine sono mortifere ai vermi; perchè non tutti gli uomini, nè tutti gli organi ne sono ugualmente invasi; e se è augurio buono o cat- tivo il rigettare vermi, vivi o morti, durante le malattie. 1133. Zambelli: L’Ascaris inflexa nell’albume d’ovo di gallina; Giorn. medic. veterinar. pratica, Vol. XX{X, pag. 318, 1880. Presentò alla società di veterinaria un verme, avuto da una domestica che lo trovò in un uovo di gallina. È lo stesso caso del quale parlò il Benci (V. N. 68). 1134. Zamponi Gasparo Deodato: Intorno al nascimento dei vermi ordinarii del corpo umano; 84 pag., 8.9, Venezia 1750; Rimini 1840. 2 rigo SLI Premessi alcuni cenni sulla storia dei vermi, riferendosi al Bonanni, al Redi, al Marsigli, e più a lungo al Vallisnieri, sostiene Ja viviparità di essi. Avendo avuto un verme vivente emesso da un bambino e postolo sopra un tavolo, Jo vide dare prima molto liquame e poscia « 28 corpicciuoli di color biancastro e assai sottili che io sulle prime non sapevo cosa fossero, ma che poi coll’osservarli viddi che erano minuti vermieciuoli, che partoriva quel verme, simili appunto a quelli che nelle ciliege ecc. ». 1135. Zangrilli Angelo: Della Tenia nella Parca (sic!) fluviatilis (Spigola dei fiumi); /{ Raccoglitore medico, An. LII, ser. IV, Vol. XIII, pag. 108-112, 1379. Accenna ad una tenia (?) nella perca, lunga 4) centim., annidata nello speco vertebrale, che secondo lui fu mai riscontrata, e la dice somigliante alla 7. solium. Menziona qualche fatto di parassitismo dell’uomo e dei bruti; in- siste sulla somiglianza che quella tenia ha colla 7°. sol#m, sull’ubicazione nello speco vertebrale, e sostiene che il pesce persico, affetto da tenia, può portare i germi nel nostro organismo, quando le sue carni siano mal cotte. 1135 A*. Zanobi Secchioli: Echinococco? 1! Progresso, Giorn. ital. di sc. med. e nat., N. 7, 1849. 1136. Zenone Nicola: Caso di grave ascesso verminoso all’ in- guine guarito con un nuovo trattamento; Aepertorio medico- chirurgico di Torino, 1882, pag. 441, fasc. N. 34, ottobre 1822. Una donna di Valduggia (Valsesia) di mediocre età e sana, fu afflitta da do- lorosissimo tumore flemmonoso, localizzato all'inguine destro. A pertolo con una lancetta si ebbe sangue e pus, poi rovistandovi con specillo uscirono sei lombri- coidi vivacissimi, Amministrato un antelmintico ebbe la cacciata dall’ascesso, ma non dall’ano, di sei altri ascaridi e di materie fecali. Otturato allora il seno fistoloso con placchetta con manico di piombo e ripetute le purghe e gli antelmintici, ebbe l'espulsione di molti ascaridi per l’ano, la cessazione dei dolori addominali e poco a poco, scomparso anche lo spurgo della fistola, si formò la cicatrice, e la donna guarì completamente in capo d'un mese. 1137. Zeviani Giov. Verardo: Vermi del cuore vivi e veri; Mem. di matem. e fis. della soc. ital. delle scienze, Tom. XIV, Part. 2, pag. 152-160, Verona 1809. In cane barbino, sezionato perchè sospetto di avvelenamento, trovò nel sinistro seno del cuore quattro vermi tondi, che brevemente descrive. Ricorda i casi di Senac, Morgagni e Tizzotti identici al suo, e passa in rivista quanto fu detto dai medici e dagli elmintologi in passato, cercando di spie- gare la via tenuta dai vermi per giungere nell’ospite e nei varii organi colpiti. Parla della quantità talora grandissima di lombricoidi che si incontrano nei bambini, Il Rudolphi però (Synopsis p.628) dice dello Zeviani: « Auctor historiae — 698 — naturalis ignorantissimus fuit uti descriptio evincit, neque utrum concrementa polyposa, an filarias viderit, certum est; capitis enim illorum motum, tali observatori visum magni non facio ». Giudizio certamente troppo severo e fors’ anche ingiusto. 1137 A. Ziliotto: Cisti acefalocisti del cuore; Giorn. veneto di sc. med., Tom. XII, ser. II, pag. 227, 1858. Un uomo di 34 anni, atletico, che fu ricevuto all’ospitale civico di Venezia per delirio afebbrile dopo varî turbamenti (vomito, sopore ecc.) morì in breve ora. L’autopsia rilevò congestione cerebrale ed una ciste di 5 centim., gelatinosa, nel corno posteriore del ventricolo laterale. Il cuore era ipertro- fico e nell’aorta ascendente, presso la curvatura, era innicchiato fra le pareti un tumore sporgente nel lume del vaso, e grosso 3 centim. Altri tre tumori sorgevano dalla faccia posteriore del cuore, il più piccolo, eguagliante un uovo di piccione, stava in corrispondenza del setto auricolare; degli altri due, il destro giungeva a 10 centim., il sinistro a 6 centim. di diametro massimo. Al taglio uscirono delle acetalocisti. L'A. dice che le acefalocisti del cuore, e massimamente dell'aorta, furono trovate rarissime volte. 1138. Zoccoli Francesco: Sulla temuta trichinosi dei majali, relazione al vice-sindaco delle sez. Pendino; Giorx. delle razze degli animali utili e di medicina veterinaria, An. II, ser. III, pag. 177-206, 257-276, 1 tav., 1874. Premette le ragioni dello scritto, tesse la storia del verme che descrive ed indica i modi per rintraceiarlo nelle carni. Dopo la biologia dell’elminto, parla delle sostanze ad esso nocive e segnala gli animali nei quali fu trovato. Dicendo dell'esame microscopico delle cisti trichiniche, coglie occasione per esporre la struttura dei cisticerchi, e degli otricelli di Miescher, ecc. Nella parte seconda enumera le misure, i provvedimenti ed i precetti di pubblica igiene, onde impedire la infezione trichinica nell’uomo e negli animali; rac- cogliendovi indicazioni molto pratiche, sia di igiene per l’uomo e per gli animali, sia pel confezionamento delle carni porcine. 1139*. Zoccoli F.: La Trichina spiralis, Conferenza scientif.-popolare; Azvista soc. zoofil. napoletana, Vol. IV, pag. 46-68, Napoli 1879. 1140. Zschokke Fritz: Helminthologische Bemerkungen; Mit theilung. der Zoologisch. Station zu Neapel, Band VII, pag. 264- 271, 1887. ! Elenca 86 specie di elminti: 3 acantocefali, 33 nematodi, 44 cestodi e 16 trematodi, da lui raccolti in pesci del golfo di Napoli. Esaminò 96 individui di pesci spettanti a 20 specie di selaci (trovandone 82 infestati), un ganoide — 699 — infestato e 160 teleostei (51 specie), incontrandone 100 infetti. Sostiene che lo Scolea polymorphus sia lo stadio larvale dei Calliobothriuvm. 1141. Zuccari Giuseppe: Storia di ninfomania procedente da idatidi alle mammelle, Ann. univ. di medie., Vol. VIII, pa- gina 325, 18418. Una ragazza di 22 anni da Pandino (Cremona), accusava prurito alla mam- mella sinistra, ove si riscontrarono due bitorzoli irregolari con croste, che staccate lasciarono uscire pochissimo umore, restandovi un’ apertura con aspetto granulare. Queste granulazioni apparvero quali piccolissime idatidi, staccabili senza difficoltà le une dalle altre e grosse quanto uova di farfalla del baco da seta. Frano ripiene di umore limpido con punto opaco, sul quale eranvi impiantati tre o quattro peli (sic). 1142. Zucchinetti Pier Virgilio: Sulla epizoozia equina egiziana del 1876; relazione a S. A. Ismail pascià Kedive d’ Egitto. A lungo parla di una malattia nei cavalli, accagionandola alla presenza di nematodi nelle loro intestina, che numerosissimi racrolse in molteplici autopsie (Sclerostomum armatum, S. tetracanthum e Gastrodiscus). 1143. Zucconi Lodovico: Il microscopio ecc. e la trasforma- zione delle anguillette dell’aceto; Giorn. d’Italia spettante alla scienza natur. e specialmente all'agricoltura, Tomo V, pag. 129- 154, Venezia 1768. Registra alquante sue osservazioni sui costumi e sulle modificazioni che pre- sentano le anguillole dell’aceto, in risposta ad aleune indicazioni di altri autori. 1144. Wagener Guido: Die Entwicklung der Cestoden; Nova Acta Akad. Cesar. Leopold. Nuturae Curiosor., Vol. XXIV, supplem., pag. 21-91, Tab. 1-12, 1854. Viene citato questo lavoro perchè fatto con materiale raccolto a Nizza ed a Pisa, durante lungo soggiorno dell'A. in queste località italiane. Si occupa delle seguenti specie: Ligula proglottis n. sp., L. tuba, v. Sieb., Triaenophorus nodulosus Rud., Cysticercus fasciolaris Rud., Dibothrium (belones ?), Scolex trilocularis, S. bilocularis, S. bothriis simplicibus e Scolex sp.? 1145. Wedl K.: Helminthologische Notizien; Stzungsber. Akad. Wissensch. Wien, Band. XVI, pag. 371-594, 1855. Tratta di nuove specie di elminti (facendo delle aggiunte per specie già note) state da lui studiate nella stazione zoologica di Trieste. Menziona cinque specie di cestodi, sei di trematodi ed undici di nematodi. Degni di nota sono: Monostoma bipartitum, Dicentrocephalus crinalis, Trichosomum del gatto, ed altre non poche forme larvali. — 700 — 1146. Willemoes-Suhm (von) Rudolf: Ueber einige trematoden und nemathelminten (1 Ueber einige Trematoden der Mittel- meers; II Zur Entwicklung der Oxyuriden; III Ueber Ichthyo- nema globiceps), Inauguraldissertation; Zettsch. f. Wissensch. Zool., Band XXI (3 tav.), Leipzig 1870. La maggior parte delle osservazioni, dice l’A., furono fatte a Genova come quelle sui Distomum megastomum, D. sinuatum, D. fasciatum, D. capi- tellatum e D. filiforme. Moltre studiò alla Spezia l’Oxyuris spinicauda, lO. brevicaudata, occupandosi in entrambe le località dell’/ehthyonema, del quale ne tratta più a lungo, notando che era già stato trovato dal Rudolphi a Napoli e dal Wagener a Pisa, ELENCO ALFABETICO DEGLI ELMINTI I'TALIANI REGISTRATI NELLA SISTEMATICA 1. Acanthobothrium Carchariae Agamonema Serrani cabrillae Ronde!etii V. Car. .. Pag. 197 IDF ola nee Pag. 226 A. coronatum v. Ben. . ... » 196 » sparoidum Dies... .... » 226 A. crassicolle Wedl ..... » 197 >RE PRE ZECNO:eN eo » 227 Acanthocheilus bicuspis Wedl » 220 » Syngnathi pelagici Dies. . » 228 A. quadridentatus Molin .. » 221 » Triglae hirundinis Dies. . » 227 Acanthocotyle elegans Montie. » 132 | 50.» Umbrinae vulgaris Dies. . » 226 A. Lobianchi Montie. .... » 132 Amphibdella TorpedinisChat. » 138 Agamonema Alausae Molin. » 228 Amphicotyle typica Dies. . . » 208 SAPREI n » 228 Amphilina foliacea G. Wag. » 210 10. » Belones vulgaris Weld .. » 228 Amphiptyches urna Grub. » capsularia Dies. ...... » 227 Cages » 210 » carancum Dies. ...... » 227 Amphistomum conicum Rud. » 159 » Corvinae nigrae Dies. ... » 226 » Loliginis D. Ch. ..... » 139 DARPLIMADICAN 3221 NESPoc CIVIO:T at » 139 » Lichiae glaucae Dies. .. » 228 » subtriquetrum Rud.. ... » 139 » Lophii piscatorii Weld .. » 228 » truncatum Rud. ...... » 139 » Merlucii vulgaris Dies... » 228 | 40. Anchilostoma duodenale Dub. » 229 a Muli Welt... ‘1926 Angiostomum nigrovenosum » paganelli Molin ...... » 228 Rude I a ZO, 20. » papilligerum Dies. . .... » 227 Anguillula (V. Rhabdonema) » 247 » Pectinis Jacobaei Wedl . » 228 ASPRI EI » 248 » Rhombi Boschii Dies. ... » 228 Anoplodiscus Richiardii Sons. » 138 » scombrorum Dies. . .... » 227) Anthobothrium auriculatum » Scorpaenae cirrhosae Dies. » 227 MOLE » 195 50. 60. 70. 80. A. cornucopia v. Ben. . .. Pag > CH spumgMolin tte eo » » longicolle. V. Car. .... » » Musteli v. Ben. ...... » Anthocephalus sp. Brig. ... » Anthocotyle Merlucii H. v. B. Ascaris acuminata Duj... . » >» » D >» » “ DI acus Bloch angusticollis Molin Argentinae Rud. . .... Atherinae Rud. ...... Boopis Rud. .... capsularia Rud. Centrisci Rud. . ... cephaloptera Rud ..... Chiajei Polon. ....... clavata (Rude pus . collaris RUd teen CONSULICLRERUdA e cynaedi Ruud... te. CCAUdRL® RD U] ie ne Engraulidis Rud.. ..... ensicaudata Rud. ..... FAbEIFRUAS riion gracilescens Rud. . .... Hippocampi Rud. . .... holoptera Rud........ inerassata Molin .. ... inerescens Molin ...... incurva Rud. . ? INERTE IENT] oto a eroe labri lusci Rud....... leptura (Oxysoma) . . ... 215 linguatula Rud. ...... » longipene Polon.. . .... » — 702 — . 194 194 195 195 204 135 216 219 218 219 214 217 219 216 218 219 216 216 219 218 216 218 218 220 219 214 217 218 215 219 90. 100. 110. Ascaris lumbricoides Cloq. . Pag. LyracWRudf... te » » » DC) CI “ “ v DI CI) Aspidogaster ascidiae v. Baer » Maenae#Rid te n megalocephala Cloq. . . . microcephala Rud. . .. . Moline ar DI YSLAXIEZIO A minuta Novaculae Rud. . . .... Ophidii barbati Rud. . . . O. imberbis Rud. Orthagorisci Rud. . . .. . papilligerum Stoss. . . .. Ehyeidis Rude tt te ricidatRud-aregeia et te rotundata Rud........ rugosa Molin. ....... SAULIERA dA Sciaenae Rud,....... Scorpaenae serofae Rud. . Semiteres/Rudit. n. io, serpentulus Rud. .. ... SPariERUA spiculigera Rud. Sternae nigrae Rud. . . . SUlcata Rude tt e conchicola v. Baer . ... Atractis dactyluris Rud. . . . Axine Belones Albildg. . . . Bilharzia crassa. Sons. . . . . » » >» » haematobia Cobb. . . ... . Bothriocephalus angustatus ROAER Pte E Belones®Dies tt IS claviceps Rud. . ...... crassiceps Rud. i À — 703 — Bothriocephalus Felis Ercol. Pag. 206 | 160. Cercaria armata v. Sieb. . Pag. 162 >Afragilis fRud.t. - u. » 207 >» brachyura De Fil. .... » 161 » Gadi Rediani Rud. .... » 208 » brevicaudata Piana .... » 161 » heteropleurus Dies... . . » 207 >» ibrunnea; Dies: o » 162 > hians Dies... » 206 » chlorotica Dies. ...... >» 163 >» imbricatus V. Car. .... » 206 » Columbellae Pagenst.. .. » 163 130. » Labracis Dies. . ...... » 207 » Coni mediterranei De Fil. » 163 >latusgBremBlztoto ate » 205 3NCONUMBENTCOl ta ne » 164 » Loliginis D. Ch... .... » 208 » coronata De Fil... .... » 162 » longicolle Molin . .. ... » 206 alfcrassa Hrcol.t. » 164 » microcephalus Rud. . . .. » 207 | 170. » crassicauda Ercol. . . ... » 164 > plicatus: Rud.........- » 207 >Zeristata ia Val: » 162 » proboscideus Rud. . .... » 207 » cucumerina Ercol. . .... » 164 > punctatus Rud. ...... » 206 >» Cymbuliae Graeffe . ... » 165 »l(Scolex)\Wedl.t. ih: » 208 » echinata v. Sieb. ..... » 162 » ‘nerratus Dies... ........ » 206 > flavopunetata Ercol. ... » 161 140. spsriBancerif. » 208 » gibba Dethil. aree » 162 » Wagenerii Montie. . . . . » 207 » globipora Ercol. . ..... » 164 » Melicis aspersae Ercol. . . » 164 Calceostoma elegans. v. Ben. » 139 » H. carthusianellae Ercol.. » 164 » inerme Par. Per. ..... » 159 | 130. » H. maculosae Ercol. ... » 164 IRIS] TA TALI REIGN SI) RIO OTO OO Gt) » longicaudata Piana .... » 161 Calliobothrium Eschriehtii. v. » lophocerca De Fil. .... » 163 BOSA o » 198 » Lymnaei obscuri Ercol.. . » 162 » filicolle. Zschok. ...... » 198 » macrocerca De Fil. .... » 165 » verticillatum. v. Ben. ... » 197 » microcristata Ercol. . . . . » 161 Calycotyle Kroyeri Dies. .. » 132 > micrura De Fil... ..... » 163 Caryophillaeus —punetatus » minuta Ercol. ....... » 163 Molnfe o » 210 » neglecta De Fil. ..... . >» 165 150. » trisignatus Molin. . .... » 210 »cocellata-la Val... » 161 Cephalocotyleum Delphini 190. » pachycerca Clap. ..... » 165 delphidis Rud. ..... » 200 » papillosa Ercol....... >» 164 » Muraenae congri Rud ... » 200 > iparva Ercole. < uost (a 01604 » Pleuronectis Soleae Rud. . » 200 » polymorpha Baer ...<. » 164 » Rajarum Rud. ....... » 200 >» punctum Ercol....... » 164 » Solene Rud. ........ » 200 » rostrata Ercol. ...... » 164 » Squali squatinae ..... » 200 » rostroaculeata Ercol. . .. » 164 Cercaria aculeata Ercol. . . » 163 » setifera Mull' ion » 165 » (agilis&De Fil. ...... » 162 >ESP-ALELLONCHRO see » 160 » arcuata Steenstr. ..... » 164 DIBP. RIINA ne » 161 200. 250. Cercaria sp. Ercol.. .... e EE leteio dlepto cio STE IE Sglicio eb cratio piitriloba De WEll. stette » tripunetata Ercol. . . . .. » tubercolata De Fil. . ... » vesicolosa Dies. ...... > vircula Dies! SRO. Jercariaeum Paludinae imp. iNexrme re VE leraeta . » Paludinae armatum De Fil. Codonocephalus —mutabilis Dies: RR Coenurus cerebralis Rud. . . » serialis Gerv. ....... Cosmocephalus Diesingii Mo- » papillosus Molin... ... Crenosoma striatum Zed. . . Cucullanus Dumerilii Poir. . » globosus Zed. . .... » melanocephalus Rud. . . . . » microcephalus Duj. . . .. » papilliferus Molin Cysticereus acanthotetra » botrioplitis Piana » \BOvis (CObba ratto ce » dithyridium Crety » fasciolaris Rud....... » megabothrius Crety . ... » pisiformis Zed. ....... > Sepiolae. D. Ch. ...... DESPNOMALCHIURO en » Teniae cucumerinae » tenuicollis Dies... .... Cysticercoides sp. ? Ficalbi . 161 162 164 161 161 163 163 163 162 161 LS] cs DI bo i bo [SS] DIO 1 DD N Sì ISS) (cp) 240. 270. = PONE . 161 Dacnitis abbreviata Duj. . Pag » attenuata Molin . ..... » > (hians pl). ce » » rotundata Molin . ..... » Per. > Taschenbergi Par. Per. . Dactylogyrusauricularis Dies. Dermofilaria irritans Riv. . . Dicentrocephalus erinalis Wedl Didymozoon Auxis Tasch. . . » Pelamydis Tasch. . ..*. » Scombri Tasch. ...... » Serrani Montie. . ..... » Sphyraenae Tasch. . . .. >CRhy n WLasch gr . Diplectanum aculeatum Par. DIR ne » echeneis G. Wag...... » aequans » pedatum Dies. ....... Diplocotyle Rudolphi Montic. Diplodiscus conieum Polon. . IDG ace » subelavatus Dies. . .... » mutabilis Diplostomum alatum Dies. . » auriflavuam Molin. . . ... . » cuticula Dies. ....... » spatula Dies. Diplozoon paradoxum Nordm. Dispharagus contortus Mol.. » ellipticus Molin . ..... >» hamulosus Dies. . ..... > IRpiralis IDIestot. li ene Distomum acervocalciferum Gast. » acanthocephalum Stoss. . » affine Rud. » anceps Molin .. 280. 290. 300. Distomum DI) D) » D) DI » albocoernleum album Stoss. . allostomum Dies... ... Aloysiae Stoss. ...... appendiculatum Rud. . . . apertum Rud. ...... areolatum Rud. . .... arrectum Duj. ...... armatum Molin ascidia Rud......... assula Dies. atomon Rud. ..... bacillare Molin baccigerum Rud. .... Belones vulgaris Wedl Benedenii Stoss. . Beroes Will bicoronatum Stoss. . . . bilobum Rud. ...... Buccini mutabilis De Vil. Brusinae Stoss. . . ... calceolus Molin capitellatum Rud. . . . carnosum Rud........ Carolinae Stoss. . . caudatum Polon. . .... Characis Stoss. clavatum Rud. . . .... clavigerum Rud. . . . .. cesticillum Molin Columbae Mazz. . . . . complanatum Ereol. . . . conus Crepl. contortum Rud. ..... coronatum G. Wag . . Corvinae Stoss. . ..... erassicaudatum Busch erassicolle Rud. . . ... erassiusculum Rud. .... — 705 — . 150 150 147 152 153 149 156 147 145 150 147 156 152 155 156 155 160 151 146 160 150 158 154 151 157 147 150 153 148 154 145 144 144 158 152 152 160 148 145 Atti della R. Univ. di Genova. Vol. XIII 310. 320. 350. 340. Distomum crenatum Molin Pag. » d » » cristatum Rud. . .... cygnoides Zed. eymbiforme Rud. . - dendriticum Rud. . ... depressum Polon. . . .. depressum Stoss. . . . . . diffusocalciferum Gast . . divergens Rud. . ..... endolobum Duj. ...... echinatum Zed. . .... elliptieum Molin excisum Rud........ fallaxiBRudife i. fasciatum Rud. ..... felineum Riv. ....... Ferox#Zedsgi a note «de filicolle G. Wag. .... filiforme Rud. . ..... » fimbriatnm Busch » foliaceum Molin formosum Sons. . ..... iractum Rude: se fuscatum Rud. ........ fuscescens Rud. ..... gelatinosum Rud. . ... Pen Rude GIardrStossn nea gibbosum Rud gigas Nardo globiporum Rud. .... Gobii grandiporum Rud..... hemieyelum Molin hepaticum Abildg.. ... » heteroclitum Molin . . FC hAnNs RU IRR STORB IPA — 706 — 350. Distomum hispidum Rud. . Pag. 159 | 390. Dist. polymorphum De Fil. Pag. 160 ny Str DI] » 154 > polyorchis Stoss. .. ... » 152 > imbutiforme Molin... . . » 149 » Phisophorae Phil. . . .. . » 160 » inclusum Polon. ...... » 149 » pristis Deslong. . . .... » 156 » inflatum Molin... .... » 157 » pulchellum Rud. ...... » 155 » irroratum Rud. ...... » 147 » Putorii Molin .. ....,... » 144 >» labiatum Rud. ....... » 158 » Raynerium Nardo... .. » 154 > Labracis Duj. ... » 149 »irenale IDeRBild. ere » 160 > IaDrI StOSsei e e » retusum Duj. ....... » 148 » lanceolatum Mehlis . ... » 143 » Richiardii Lopez ..... » 159 360. » laticolle Rud....... ‘-. » 152 | 400. » rufoviride Rud. ...... » 157 » Linstowi Stoss. ...... » 146 » scabrum Zed. ........ » ‘151 » macrocotyle Dies... ... » 154 » Scorpaenae Rud. ..... » 152 » magnum Bassi . . ..... >» 145 » semiarmatum Molin .... » 159 » marginatum Rud. ..... » 146 > serpentatum Molin .... » 156 » megastomum Rud...... » 159 » signatum Duj. ...... >» 147 » mentulatum Rud. ..... » 147 » simplex Polon. ....... » 147 » mesostomum Rud. . . . .. » 145 » singulare Molin . . .... » 146 » micracanthum Stoss. . .. » 151 » sinuatum Rud.. ...... » 156 » mierococcum Rud... ... » 146 > SOCCUSIMOLINMG Mea e nt » 159 370. » microsomum Rud. . . . . . o 1149 | .410) > Soleae Duj.. 0 00 e » Molinii Polon. . ...... » 148 » Sophiae Stoss. ....... » 151 » mollissimum Levins. ... » 157 » sp. (echinatum Zed ?)... » 144 >» monorchis Stoss. . . .... » 150 Sparco. peg . >» 144 > MUulli StossAt tate I. I SPAIBASSIZMO IO eo » 148 >N&] VADO] IO >» 147 » spinulosum Rud ...... » 146 » Nardonbolon. fitto » 147 » tereticolle Rud. . ..... » 157 » nigroflavum Rud. ..... » 158 » Tergestinum Stoss, . ... » 150 » obovatum Molin . ..... » 151 » tetracystis Gast. . ..... » 148 » ocreatum Rud. ....... » 157 » trigonocephalum Rud. .. » 144 380. » ovatum Rud. ........ » 145 | 420. » truncatum Ercol. ..... >» 144 » pachisomum Eysen.. ... » 155 > CtUDarIUMIERUd. ti.» Ne De » pallens Rud......... » 161 » tumidulum Rud. ...... » 158 » Planorbis carinati De Fil » 160 » tursionis Marchi ..... » 145 » papilliferum Rud. . .... > 155 » Umbrinae Stoss. . . . ... » 152 » pedicellatum Stoss. . . . . » 151 » unicum Molin . ...... » 154 » Pelagiae Koll. ....... » 160 » valdeinflatum Stoss.. ... » 155 » perlatum Nordm. ..... » 157 » variegatum Rud. ..... » 148 >» bLodariWDiez: irta Echeneibothrium gracile Zschok. » Myliobatis aquilae Zschok. » tumidulum v. Ben. . ... Echinobothrium laevicolle esplica >Aty puSi Ver BEN: ein Echinocephalus Cygni Molin » uncinatus Molin Echinorhynchus agilis Rud. . » angustatus Rud. ..... » annulatus Rud. ...... 3 TANbDUCISH DU] » Ardeae albae Rud. . ... » cylindraceus Schr. » cinetus Rud. ....... » cireumflexus Miill. » contortus Molin... ... erassicollis Villot » De Visiani Molin. .... » fasciatus Westr. » flavus Molin 3 SIPRSURMO: + < ol globocaundatus Zeder . . . » 157 149 209 (A 470. 480. 490. 500. Echinorhynehus globulosus RUE A e Pag » haeruca Dies... ..... » » hepaticus Molin... ... » » heterorhynchus Par... . » > ihystrixBremsm. ene » inaequalis Rud. . ..... » » lancea Westr. ....... » » lesiniformis Brems. .. .. » » Lobianchi Montie. . PESO » micracanthus Rud..... » » mirabilis Polon. . . .... » » moniliformis Brems.. ... » DNTONII SEOSS. cene e » » oligacanthus Rud...... » » polymorphus Brems. ’ » pretextus Molin » » pristis Rud. » » propinquus Duj. ...... » » Puforii Monet ua » » roseus Molin ........ » » Sciaenae Rud. ....... » » simplex Rud......... » 3. (Bpa (PCICODC., ea sini » >Bpi Cini. sar ann » > Sp. Pagenst. <-. ........ » > Spiralis. Kud. .........- » » stellaris Molin ....... » » striatus Goeze . .... » » strumosus Rud. ...... » » teres Westr. ........ » » transversus Rud. . .... » » vasculosus Rud. . ..... » Encotillabe n. sp. Par. Per. » FEustrongylus gigas Dies. » Filaria acutiuscula Molin . . » » anthuris Rud. ....... » » Aphroditae D. Ch. . ... » » Ardeae nigrae Rud, .... è» — 708 — Filaria attenuata Rud. .. Pag. 242 Gordius sp. Rosa D. .... Pag. 251 » Ciconiae Schrank . .. .. » 243 | 540. » Tolosanus Dies. . ..... » 250 > coronata Rud. .. . . ... » 242 » tricuspidatus L. Duf. ... » 251 >ICy 20 1MRUdr e » 243 » Vespae crabonis Dies... » 251 » immitis Leidy ....... » 240 >» inermis Grassi .. .... » 239 Hedruris androphora Nitzs. » 244 >labialisBane Wta rane » 239 HCLoTIUSES PSA AE » 225 510. » labiata Crepl. . . . . .. > 243 Heterakis compar Schn.... » 222 » labiato-papillosa Aless. . » 24I » differens Sons... ..... » 222 » lacrymalis Gurlt ..... » 241 2 dispar Ml) uj PeR DO, » Loliginis D. Ch... ... » 244 » foveolata Schn....... » 222 » Medinensis Gurlt .. .. » 239 MISI to eis IVIOl TE » 293 » megastoma Rud. . . . . .. » 241 | 550. » inflexa Zed......... » 221 » microstoma Schn. . .... » 242 » maculosa Rud ...... » 222 » nodulosa Rud. ...... » 242 » praccineta Duj. . ..... >» 293 > (obtusa (Rudi i » 242 » sp.? Aldrov......... » 221 > obvelata Crepl....... » 243 » spumosa Schn.. ...... » 293 » oesophagea Polon.. .... » 243 » vesicularis Frol....... » 299 520. » papillosa Rud. ....... » 241 Hexanthyridium venarum i parva VE olon feste ene » 244 O A a 134 » perforans Molin . ..... » 240 Hexacotyle tynni Blainv. .. » 135 » quadrispina Molin . . . . . » 243 Holostomum clavus Molin .. » 141 » recondita Grassi . ..... >» 241 » cornucopiae Molin... .. » 141 » sp.? Brera . ........ » 242| 560. » erraticam Duj........ » 141 » (sap. Barrue. .. .v... > 242 » lagena Molin. ...... » 1A » sp. Alessandr. . ...... » 242 » longicolle Duj. ....... » 141 > 8p. Riv... ........ » 248 » macrocephalum Nitzs.. .. » 141 SSD >» 243 » sphaerula Duj. ...... >» 141 090 0 PRATI » 243 » variabile Nitzs....... » 141 » subeutanea ? Civin. . ... » 240 Hystrichis coronatus Molin . » 235 » terminalis Passer. . . . . » 241 » orispinus Molin . ..... » 235 » pachicephalus Molin. ... » 285 Gasterostomum crucibulum Gere vi Bene » 166 | Iehthyonema Congeri vul- » gracilescens G. Wag. .. » 166 | garis Molini... . cc » 246 > laciniatum Molin ..... » 167 | OC FUSCUMERUAS A. - » 246 >» minimum G. Wag. .... >» 166 » globiceps Rud. . ...... » 245 » Tergestinam Stoss .... » 167 Gordius Carabi alternantis Lecanocephalus annulatus DIS RAZIe » 251 Mola 1. » 220 lE n re __r_rrr_rrrr——————rm6mm—__ Lecanocephalus Kollari Molin Pag. 220 Ligula digramma Crepl. . . . » monogramma Crepl. . .. . » Pancerii Polon. ...... » proglottis G. Wag..... » ranarum'Gast. . ...... » tuba v. Sieb 580. ? Liorhynchus Lepidopodis 590. 600. RISSOMAIE ed: ER Microcotyle alcedinis P. P. . » Canthari Hess. v. B. ... » Chrysophrii Hess. v. B. . » erythrini H. v. B. Labracis H. v. Ben % » mormyri Lor. ....... » Mugilis Vogt. ... » salpae Par. Per... ... > (SargioPar: Por.s hr s.Trachini Par Peri... Monocotyle Myliobatis Tschbg. Monorygma perfectum Dies. Monostomumattenuatum Rud. » capitellatum Rud.. » ellipticum Rud. . + (fAbDaABrems. ....-.- no 3 fumo n » galeatum Rud........ » gemellatum Steenst.. . .. » hystrix Molin ....... » Loliginis D. Ch. ..... » mutabile Zed... ..... » ocreatum Zed. . ...... » Octopodis D. Ch. . . ... » orbiculare Rud. . . » ovatum Molin Y Rhombi laevis Wedl . Sepiolae D. Ch. . .. » sp. Rivolta » » 209 209 136 719 137 156 136 157 136 136 136 156 133 195 167 168 168 167 168 168 168 168 169 167 167 169 168 167 168 169 167 — 709 — 610. Monostomum spinosissimum 620. 630. 640. STORE LAU a l'odariD. Chi te » » trigonocephalum Rud. . » Nematoideum Argentinae sphyraenae Rud. .... » » Canis familiaris Warr... » » Cepolae rubescentis Rud.. » > ;fiatolae Rudi e ) > (GODI RUd, to anta » » lacertarum Rud.. ..... >» » Muraenae anguillae Rud, » » serpentum Rud. ...... » » sp. Vallisneri Att a 3 Sp LANZA aa ina) » BSP LELTONCILOM 0 ene » > Spa Generali. Ri » » Sp. IDIOLIO Ala ent » DUEpr Redi vee ite » >CSp: (ROSDANA Mn » DISP RUUOPDi ftt » SISP MASSARO > sp. Generali... ...... » 2SPo PANCELl e ce » Sphyraenae Spet Rud. .. » > Squali catuli Rud.. .... » s*WUrsi\Dies:a. onto » Notocotyle triserialis Dies. . » Octocotyle leptogaster Leuck. » » Merlangi Nord. ...... » > (SCOMDII Hiv: Bitta » » thunninae Par. Per. » Onchobothrium uncinatum De BI. Onchocerca reticulata Dies. » Onchocotyle appendiculata . » » borealis v. Ben. . . ... Oncholaimus Echini Leyd. 168 168 167 249 248 249 249 249 249 249 249 248 248 248 248 249 249 249 249 249 250 250 249 249 248 169 135 135 134 135 197 247 133 134 245 650. 670. Orygmathobothrium Dohrnii — 710 — Oerleytot ae Pag. 196 DISP SRZISCNOKMR » 196 SE EP ZECNOKSMe RI » 196 » versatile Dies. » 196 Oxysoma brevicaudata Zed. . » 225 > lepturum Rud. ...... » 225 Oxyuris acanthura Molin .. » 224 » ambigua Rud........ » 224 l'armata Polon' stette » 225 >» Blattae (Graef.* 0... » 225 >ICUTVO LL RUA STO >» 224 » mucronata Molin... ... » 225 » obvelata Brems. . ..... » 224 » paradoxa Molin. ..... » 224 » semilanceolata Molin . .. » 224 » spinicauda Dies ... » 225 PELA PE OLONA » (225 » vermicularis Brems. » 223 » vivipara Probst.. . .... >» 224 Phyllobothrium gracile Wedl 2 ilactuca “Ve tBen:i nin. » sp. Monticelli . ...... » (sp. Panceri, .. a ithrdaxtiv: (Bene. tete te Physaloptera abbreviata Rud. alata Rudi Placunella hexacantha Par. Perse RON io 3) pini El UV. BeuNi ele Pleurocotyle Scombri Gerv., VBA Polystomum integerrimum RU RIO » ocellatum Rud. ...... Pseudaxine Trachuri Par. Per. Pseudocotyle minor Montie. » Squatinae H. v. Ben 650. 690. 700. 710. Rhabdonema longus Grassi Pag. 248 ESP GLASSIMI E Digrò 3RBPIGLASSILMONIIO SE » strongyloides Leuck. . .. Redia gracilis De Fil... .. DEEP IDEBHILI PA e DESp: De REI pari tet R Rhychobothrium erinaceum » lomentaceum Dies. . . DRERbVA N dotta e » striatum Dies... ...... 2IOVILIAC I Gaga is ente Sclerostomum cyathostomum Teste va E, » tetracanthum Rud. . ... Scolex Balistis Par... .... > biloba tuseDAGhNeneiat DUIDELLICIS ERA e > MulliitRariS Bre. 0 » polymorphus Rud.... . DAS PMIVVICALMOE N e Sparganum ellipticum Molin » lanceolatum Molin .... Spiroptera contorta Rud > numana PM Chart. se » Hystricis Rud........ » nuda Molin » obtusa Rud. » papillata Molin ...... » sanguinolenta Rud. .... DATE (CERRI, oo diese e » strumosa Rud....... Spiropterina Rajae Belling. Sporocystis De Fil. ...... Strongyloides sp... ..... Strongylus armatus Rud. . . » auricularis Zed. » bialatus Molin 721 721 247 165 — 711 — Strongylus caninus Ercol. . Pag. 232 Taenia depressa v. Sieb.. . Pag. 188 » capreoli Rud. ....... » 234 Pi diMINUtA CRUA. statine » 186 » contortus Rud.. ...... » 233 »; dispar Goeze.. .... ....‘» 198 > denudatus Rud. ...... » 234 » echinococcus v. Sieb. . . » 178 0 E Rara Rude tt nn » 233 » echinorhyncha D. Ch... » 193 > filicollis Rudi... 0... » 2533 | 760. » Emberizarum Rud. . ... » 187 >» gracilis Leuck. ...... » 284 » expansa Rud. ....... » 186 » hypostomus Dies... ... » 233 >irallax&KTabb otro e OI » inflatus Schn. ....... » 233 » farciminalis Batsch.... » 187 a emnliSieh: a e ee » 284 afilumiGoeze tt one » 189 » nodularis Rud ....... » 234 ? » flavopunetata Weinl.. » 176 » papillosus Rud. ...... >» 234 » furcifera Krabb. ..... » 192 » paradoxus Melhis . .... 230 > iGennarilePar.W etto. » 192 » pulmonaris Ercol. . .... » 283 » globifera Batsch...... » 187 (30. 0> sp. Civinini. . e: » 233 » globipunetata Riv. .... » 186 RBpACIVIN AR N OA 0» plobosa Gm: eat » 185 » strigosus Duj. ....... » 234 » Himantopodis Krabb. .., » 190 Symbothrium fragile Dies. . » 198 » hemisphaerica Molin ... » 193 Syngamus primitivus Molin » 235 » inflata Rud. ........ >» 191 » infundibuliformis Goeze. . » 188 Taenia alba Perrone. .... » 186 > lAevistBlochi tro eno > 190 » angulata Rud. ....... » ‘187 » lamelligera Gerv. . .... >. VIII » botrioplitis Piana . .... » 189 » lanceolata Rud. ...... » 191 > brachycephala Crepl. ... » 190 » LINEA 0eze:= +. ent » 189 DECADINAMPIMINN: i » 176 » litterata Batsch . ..... » 185 740. » Cantaniana Polon. .... » 189 | 780. » longirostris Rud.... . » 190 » capitellata Rud. .... 199 » macrocephala Crepl. ... » 193 »iCarolsPar i RO NI » macrophallos Krabb. ... » 191 » centripunetata Rud .... » 186 » malleus Goeze . ...... » 188 » cesticillus Molin . . .... » 189 » Marchii Par. ........ » 190 » circumvallata Krabb. ... » 189 » marginata Batsch . . ... » 178 » clavata Marchi. ...... » 188 » megalops Nitzs. ...... > 191 » coenurus Kiich. ...... » 177 » mierorhyncha Krabb. ... » 190 » conica Molin. ....... » 191 » multiformis Crepl. .... » 190 » constrieta Molin ...... » 187 > murina Du]. so ue n » 185 750. » coronata Crepl....... » 190 | 790. » nana Sieb.......... Se eta) » crassicollis Rud. ...... » 184 > DASULA RUE nno » 188 » crateriformis Goeze . ... » 187 >» nigrepunetata Crety ... » 189 » cyatiformis Frol. ..... » 188 »l'ovata@Molinst. ou » 185 » denticulata Rud....... >» 186 » (Ovilla: (Rivol. meet » 186 800. 810. 830. Taenia parallelepipeda Rud. Pag. 188 » pectinata Goeze . . . ... »\perlata Goezerto- te el » perfoliata Goeze . . . ... » plicata Rud. . . » pluriuncinata Crety . .. . SWPOLOSA RU: 0 Pet » proglottina Dav. ..... » rhomboidea Duj.. . . » rotundata Molin . ..... » saginata Goeze » (Serrata (Goeze lot » sinuosa Rud. ........ » solitaria Polon. ...... >isolumiJannd tate » sp. (acuta Rud.)... .... SEEPACIVIN RA » sp. Marchi . » Sp. » Sp. » Sp. > Sp. » Sp. sp. Par. . Zangrilli » sphaerophora Rud. .... » ‘stylosa Rude i» » tenuicollis Rud. .... tetragona Molin tuberculata Rud. » umbonata Molin . ..... DI undulata. Rudi... > vaginata Rud. ....... » variabilis Rud. O. Tetrabothrium macrocepha- lUMERUA SERRE SE » prorrigens Molin... ... >;((SCOlex)LPar st 3 (pr ZSCOK- Weta nto 185 840. 850. 860. — 712 — T'etracotyle sp... » typica Dies. Tetraonchus monenteron G. » Van Benedenii Par. Per.. Tetrarhynchus angusticollis VelCari » attenuatus Rud....... » brevicollis V. Car... ... >(claviger=ViSIehon tt » corollatus Miesch. . . ... » crassiceps V. Car. » erassicollis V. Car » infulatus V. Car. » macrobothrius Rud. » megabothrius Rud. » megacephalus Rud. . . . . » Merlangi vulgaris Dies . . » Rajae megarrhynchae G. Wag > Sp. >» Sp. > Sp. >» sp. cefalo: leulofita) el @/Sellolto ITBPATDCLINPUSBS e (e » strumosus V. Sieb. .... DILENUIS VA CArA to toe » Trygonis pastinacae G. > VILICIS LG. Magi e te Tetrastomum renale D. Ch. Triaenophorus nodulosus Rud. Trichina agilissima Molin . . » circumflexa Polon. » microscopica Polon .. .. » papillosa Riv. » . . Pag. 142 e 166 166 158 158 202 203 205 202 200 203 +0 it GL Rie RI a a, — È 870. 880. Trichina spiralis Owen . . Pag. Trichosomum alatum Molin . » annulatum Molin ..... » caudinflatum Molin . ... » collare v. Linst....... » crassicauda Belling. w » longicolle Rud. ...... » mueronatum Molin 3A PLUCAMRUA STI » resectum Dies... ..... SPREA > spirale Molin... ...... gracile Belling. ...... inflexum Rud. ....... » — 7159 — 235 238 238 239 238 238 239 239 238 238 238 239 238 239 Trichocephalus affinis Rud. Pag. 238 » depressiusculus Rud. .. . » dispar Owen . ... Tristomum coccineum Cuv. . . .. » Molae Blanch........ » papillosum Dies... .... 890. » Pelamydis Tschbg. . . .. Trochopus tubiporus Dies. . Tropidocerea gynecophila MOLTA 894. Vallisia striata Par. Per. . . 238 237 151 181 131 132 150 244 142 ELENCO ALFABETICO delle località citate nella Corologia Sibbiategrasso sn: io. Pag: 310) | Baganzola... ....-.. uu... Pag. 361 ACCRIIRN A are ita » 4068 RBAL It e ee none » 408 Acibonaccorsi .......... » 4160|\PBelforest sare e no » 318 Acireale: ARR SS 416 | Belforte sul Chienti . ..... » 385 AGIO REN nn » 416 | Bellosguardo........... » 382 ANTOO SER) » 9041 |EBellunoft-ta ta nonno » 319 ADeronagsn n » 4070 Bergamo na i e e 307 AT BODAS RN 0 » BASH INBettole nare en » 383 (Al CAmMoreee ee » 413 PBINASCONEINA e O » 310 VANI CERM A TR I » 410% |Bollate fon en » 310 Alimena > 412) Bologna enna » 363 ‘Amalfitana o 7 4074 BOlOEnolaPt e einen » 385 AMICONDI RE » 8850 NBOISONAe e n » 389 ANCO te SEIN) sno 2 SRO RBOrZONSA SIFON: 0 setto » 314 ‘Arena Pompeo 0. cl 5 : 9T40|MRBLACCIANOS. n olor » 389 VAT@ZZON e >, ORIMIMBIOSCIA e N » 307 APICCIR SRRMAPRINo.. -...., » 2200 RBIESSANat e TT » 314 ATZErErandeRMe 0: W3329 Brisighella tese nt » 368 ASCOMMEICENOMA NS. 0, » 386 ASIAROMIeN Root «o POS MCSElIALI ARE RR >» 417 ARIBlIanO Se » 3010/Calatafimitt. st ato » 413 ASCII SR i » 9038 MCUCAE A » 377 Avellino Mme: n » 406 | Callerio. ..... 5 sto, #3 300 AVENA IO » 991 Camblano ee een » 300 Camerino etto > 385 — 716 — Canale del Serino . ...... Pag. 406 | Cornigliano ........... Pag. 358 (Canavess) risi >. A 99014 |ACroMa RE e, » 316 Canicattini Borgo ....... > ART41TA | Cremonastae st ee » 315 Capezzano; i en STTTISTANI (CIOVALCOLERSI TSI » 367 CATIENANO NA I O »i #3001|Cunagots esente e » 310 Carloforte... nie 1491 1 Carpenedolo . ........ 7 ST ASO0A NRADLIBNO, ARR I a 385 Carrara SARRI 2 SC] MANZANO pe ea 365 Capi sana > (968: | CEarneto IR. » 367 CaBalo:to AR EA » 309 RENO LORIA n » 386 Casalmajocco .......... > {i g92100|"Kerraraogetsin oro » 368 Gasalnovoli Marene »» ‘aldrroBlezole Mir dar >» 382 CasapullatRto aaa 0 SIR 9919] LEIDA RR EE » 368 Ganertane o deo 93910] Hirenze net nen » 378 Casoli ta + 3901 | EROpRia e E » 407 Cassan-Magnago ........ 39100 CEOrMIgarag oe Rin » 316 Castagneto della Gherardesca. » 377 | Formignano . .......... » 369 Castelfiorentino ......... » 382 | Fossalta Piave ......... ‘ » 339 GAsteliranto 09 cia » 377 Castelvetrano .....-...- SOMA GRA R TR eno » 39L Castronovo +... SMART » 367 Catania SONATA IGANAMO RE RR » 307 Catanzaro tt e 20404, |Gardal(lago) rt » 317 GervesnarRistv a agi IZIZIRGArusto RISO » 314 Gesenaii rt ne » e sGolliGavirato o. one + ca » 305 Chiana ne i n CRT Genova nn n a NIS52 Chiaroneso lan » 384 | Geraci Siculo .......... a i12 CIRIE ro » 800 | Gessopalena ........... » 390 Corciano RSI] AGES RI a » 391 Chiusa degli Astruni. ..... > 0406) Giulianova, Reit -- » 390 Chiusa Sclafani... ...... SE A129/GIRBUAR o Re » 301 Chivasso, ato ae 3 1 21300X)) Grosseto. Ren... » 384 Ciminna oi o noe af 4124] KGIOMO Sen >» 4l4 GItEADOVAI Atto e o. E409|Gussola kt: ces en a 316 COLONorst rane » 333 Comacchio Ra » 3684 |[Umala:- ASS. » 367 Comitini Se «oo ae > 415: Jenner ono ne » 389 COMONaz0) EIA » 304 COLdOValO NERA V033A |M I » 300 (Ei teo Ao SIAE: (0,010) FECE Si a AE » 408 — 717 — Lenin e o Pag. 417 | Montù de Gabbi......... Pag. 314 Lercara: ar » AT2 UMONZO te MT » 310 NAVIZZANO REN e ne » 9520 RMONMOLO ORA » 314 IVONNO RR tto » RUBMMMORCO TO n e rn » 390 ICodiveceho RE. Seui » 3108|#Mosso S.A Mariat. . eno » 302 IPOXIALONot a e se rn » SUSA IEMUCCIARA ESE OS OT 386 IOMIEO RE » 318 IRE OOo uc 16 E A DI VERS NAPO e nno >» 392 Ire iets o Soi Si SENSI NICOLOSI » 416 ITER ab AS DIM OSR MENIZZANIO A Rn » 348 Lussinpiccolo .......... SR ABI RNOCELI TAN Ria » 407 INOLAT MEA CRT en ’ 391 Maccagno n » ‘805 | Nola (Piazzetta)... ...... » 392 Macerata FAM. tic 2 350 ENOTATeBCO ato n n enne » 390 Maggiore (lago) . ........ » 305 | Noventa di Piave. ....... » 339 Magherno... » 314 Malte on » 422 | Oppido Mamertina ....... » 409 MANTOVUE , 164 |ROrbetelloRtetat nt en » 384 MelepnanoX.. i ene IMM ZION COLTA A » 408 Mentone. no » FI MOrLta (lago) » 302 MESSINA o n to, 410 Mezzolombardo. . ........ » Olin MRadoyata ot e en » 319 Mipliarmonteat te ri » 5689 MEO, ia nn » 406 Manon n » 9UBE Palermo tai a ne » 411 Minerbio ee inte » 90/d|eb among e eten » 391 Mirto ere 0... » 410g|/CPandinor e ea anno » 316 MISIIMErtA nino... » d12e|E-Parmaleo tan an to » 360 Modena. eta. na » DOLANIEALON Ae e » 318 Moncalieritaait o... » 2008 /MPAVIa en to > 311 Moneucco Torinese... .... > 3035 RE Srgolatia n » 384 Monreale... Mon Eerugia;, ira sine » 386 Monsummano . ......... » SZ MROSALO] e i 384 MontalboddoWes.:....... 0.1. » 385 | Piana di Catania. ....... » 416 Monteleone di Spoleto . . .. . Posi Liana de Grecia n >» 413 Montemiletto st... ....- » 406 | Piana di Taormina. ...... » 411 Montenero ........ ASTA La 384 | Piedimonte d’Alife ..... R » 392 Montelpulciano.. ........ > ABIN ZIOGLO LO FARE » 301 Monte S. Giovanni . ...... » 008 |IEIOM DINO, eee » 378 Monte S. Giusto... ., Mn ” 00 MEISL' rione ati nata » 372 Monte scudajo......... » SUI |MEISORNON a I Hue » 308 Pistoja . Piumazzo 5 7 Pontebuggianese . . .... RONtFEmMO Le Rimini . Rosas . . OMONTA O DEI IO TA OTO \geliellfe.nie: Colla dla: (el (0) (e)o ROVellasta Re Rovigno Sant’ Angelo Poggio Cajano SAnNUCasciano gi sente N e S. Filippo d’ Agira. ...... Sanfront S. Giuseppe Jato . ....... S. Lorenzo a Vierle ...... S. Lupo — 718 — 382 | Sannazzaro B. ...... 9031ESLOCERE N E 3824] SA Pantaleo ea tt e 324 S.BE2010 TA Argonkt tt DIGI ES RSSVEEDO RR 303 | S. Stefano medio ........ 333 | S. Stefano soprano . . . .. .. DA ES ATOLTOMI AE E 3528 MSATZANA CR 3GZI8 SABEATIOI Ae e 346 Savigliano} Re SAYIEDANOMENA= ee 9030 MSCANAIANO MAN e e 3584 Serino met nto e 0030 KSEYLAMBANNMAM TE 304 | Serravalle del Chienti . .... IS SLA I Se n 308 SH IAUa i ea 361 | Silvano-pietra. ......... ICINSITACUSRINA ne FUINIRSO0fra Rei e SON RSOMMORI E SUL MSONALIONA e eee SSR MSOLTENtO Mii Me 3598 ESDEZIA ME AZ GSPICCIO Mt e 4034 IESpoletog CR 9057 iStradellatt sestese 048 | Subiaco... .. e 9008 MLAlana Na: Not Mot 407 | Taormina . 4. 002 IT AVIENOLI SO 3920 L'ErAMONt ae te ca 3834 Ul'erlizzi AR st AT SONNO SOIA RIErTACINA Mt te 413 | Terra di Palo (lago)... ... 08L RI CNe, rn 406 | Tombolo . . . 315 358 358 307 386 410 410 511 358 421 303 363 361 407 -421 386 383 421 315 417 407 315 304 406 359 382 387 315 390 421 411 361 390 408 387 390 408 318 378 Lio Trabucco (Mosso)... ....- Trapani . Travaccò . Trinitapoli Trieste . . Rusa... Valdieri . Valduggia algo aio e elle) fe (sla oil Valle S. Nicolao ........ Valstagna — 719 — 293 361 384 316 303 302 413 315 317 318 407 359 411 332 348 303 302 302 318 Varallo-Pombia. ........ Varallo- Venezia Desires a aa ao Ventimiglia Sicula . ...... Vercelli Verona Viale d’ Vicenza AVS ELIRNE sorse Rea tegole Se OLO NOOO OMO DTOROLO GSO Vidigulfo e ene Vigonza Villa Bartolomea ........ Villagra Villastel RINO SOT Ione Gatta IVITERDO SE ero tantra Voghera VoltavBarozzott. + neo Zungoli 302 302 306 311 335 413 302 SIT 303 318 315 332 318 413 301 390 315 332 407 i MIDA CL t xe “ hr be ‘" b', } 4 « a età 1 Up U ’ bue IS SS S| OT hO 9 NON ba fond pr pm pm nm linea 23 I 13 14 13 16 26 31 AGGIUNTE Sistematica. acarne (aggiungi), Pagellus erythrinus [731] M. Canthari H. v. B.: Cantharus lineatus, C. Brama, Triesre e Genova, Parona Perugia: Monogr. [731]. [624] [120] FRIULI, [1040] [1034] sardina.: [858] luteus nitidus : [402] BoLoanaA, PAvIA, » MILANO, [76] GENOVA, Messina, [264] MicaANo, » ” » » è (aggiungi) Myla viridis, -PisA, Civinini: Indice cit. N. 1226 [205] PorpENoNE, Coprorpo. -Pisa, Sonsino: Soc. tose. 1890 [1018] D. Gobii Stoss.: Gobius Jozo, Stossich: Brani I [1034]. Papova, Molin: Prosp. helm. [620] Lymnaca peregra, De Filippi: Mem. I. [284] Nizza, PAVIA, Varre S. Nicorao, Cologno : Repert. med. 1823 [284] - Torri: Ann. univ. med. 1851 [1075]; VIDIGULFO , Ponzone, STRADELLA , AREZZO , “TreneeVeroNA, Bruni: Accad. Agrie.,1884[180] Recco, RAPALLO, 3 ACIREALE Treviso, Borelli: Istruz. popol., 1886 [102) - Cusago, Atti della R. Univ. di Genova Vol. XII 46 — 722 — linea 8 [969] (aggiungi) Caranra, Galvagno: Atti soc. Gioen, 1889 [417] 4 [305] » ; De Silvestri: Med. veter. [319] 21 [676 4] » — Miravo, Dubini: Entozoogr, p. 220 [338]. 2 [949] » — Torino, Perroncito: Monograf. echin. [796] 15 Papova » » VALSTAGNA 18 [126] » s Tommasi T.: Storia caso echin. [1079] 26 [750] » — Narov, Viti, Bollett. sc. med. 1887 [1129] 30 NapoLI » , CATANZARO 33 AVERSA » Sorrento, NoLA, ALBERONA, 13 [204] » Ovis aries, Torino, Cini: Catal. Mus. [202] 32 (Brianza) » RovELLASCA, 2 rattus: » Mirano, 8 taurus: » Boroana, Alessandrini: Catal. Gabin. [18] — 5 [1033] » ; Brani V [1040] : 3 Nizza, » Pisa, 26 NAPOLI, » AMALFI, GAETA, tI (Larva) » Laco MacGIORE, 17 catus » , BoLoona, 32 [634] » — TRIESTE, 28 [1144] » — GexovAa, 27 [100] » VaLpuaGiAa, Zenone: Repert. med. 1822 [11836] 29 [844] » ; Brera Lezioni [119] 18 (15) » — Vicenza, Scortegagna : Giorn. sc. med. 1841 [961] 21 [808] » — RovetLasca, Grassi: Gazz. ospit. 1881 [462] 22 PAVIA » s Tortona, Bressana, MonTUDEGABBI, StLvano P., 10 [875] » — Boroana, Alessandrini: Catal. gabin. [13] 18 domesticus: >» Pisa, Aldrovandi: Monstr. hist. p. 387, 1642 (nel guscio) 23 CAGLIARI » , PAVIA 20 [202] » ; Perroncito: I parass. [809] 14 [400] » — Mirano, Dubini: Entoz., p. 115 [388] 16 [180] - » NAPOLI, 19 [3,4] ) ; Cini Catal. [202]; Rivolta: Med. veter. 1867 [808] 23 [465] » ; Ciniselli: Ann. univers. med. [208] 1 (804) » RivaroLo cANAV. , idem. [805] 4 [1079] » ; Maj: Gazz. med. ital., Lomb. 1881, 82 [563, 564] 13 [434] » — Rosas (Miniera) Parona: Elm. sard. (714) 24 familiaris » , Felis catus, 19 [R0è] » ; Perroncito: Ann. Agrie. [817] e Pag. 237 237 242 246 248 251 273 Pag. 445 436 459 475 — 723 — linea 20 muralis: (aggiungi) Papova, 28 [832] » -Pavia, Dubini: Entoz. p. 87 [333] 26 collurio : » PAVIA, 22 [476] » Vulpes vulgaris, CornioLiano, Parona €. Elm. lig. [715] fra 14,6 15 — » Eh. sp.?; Sus scrofa, Putorius vulgaris, Ro- veLLasca, Grassi: Gazz. med. [455] dI quercinus » , Blaps mueronata fra 16, e 17 (2.°colon.) » DAGOLIASTOSS AE VAIO p. 155 Bibliografia. linea 1 Baccelli G. (agg.) Guy, Pensuti, Rossoni E. 27 44 A Baronio: Saggio sulla corrente epidemica delle pol- 27 15 lastre ; Milano, 1729. L’epizoozia si era estesa rapidamente nel territorio di Pavia, nella Lomellina e nel basso milanese. Trenta galline sezionate persuasero trattarsi d’ affezione verminosa ed infiammazione. Nel ventriglio si trova- rono piccoli vermi analoghi alle larve della mosca carnaria, e moltissimi ascaridi ed anche piccole tenie, nelle intestina. Fu tentato l’uso della radice di felee maschio cogli alimenti, acqua di calce e qualche volta anche il salasso; il che riesci benissimo. Accenna come le carni di tali galline furono impunemente mangiate. Sono per ultimo deseritti i sintomi della malattia. 152 A Callegari: Cisti acefalocisti similanti un tumore della prostata; Giorn. veneto sc. med. Tom. XI, ser. II, pag. 421, Venezia 1858. In un malato, l'esplorazione rettale ed i fenomeni generali fecero cre- dere trattarsi d’ingrossamento cronico della prostata. All autopsia si rilevò invece la presenza di due grosse acefalocisti nel cellulare, tra la vescica ed il retto; delle quali la superiore corrispondeva al fondo della vescica, l’inferiore al suo collo ed alla prostata. 298 A Columbre Agostino: I tre libri della natura dei cavalli et del modo di medicare le loro infermità, Venezia 1547. — 724 — Pag. linea In varî punti parla anche dei vermi, Così al cap. 23 del bulismo, o appettito canino per verminazione; al cap. 18, lib. III di larve di mo- sche nell'orecchio; al cap 35 egli, pel primo, parla dei vermi minuti o sottili che erano vicini all’ ano. Questo ultimo, dice 1’ Ercolani (Ricerch. storia anal. sugli scritti di veterin. Vol. I, p. 440), pare fosse il primo passo fatto nella scienza per distinguere questa specie d’ elminto, che i moderni elmintologi chiamarono Oxyuris curvula. 647 39 927 A, Ruini Carlo: Dell’ anatomia e delle infermità del cavallo; Bologna 1590. In questa celebre opera parla talvolta di vermi; infatti sono indicate le idatidi, la cachessia verminosa, vermi e lombricoidi e vermi sottili (lib. IV, cap. II); vi si tratta del dolor di corpo per vermi (lib. IV, cap. 3 e 11); del capostorno (lib. IT, cap. 13); di vermi nello stomaco [estri] (libro IV, cap. 1 e 11) e nelle orecchie [idem.)] (lib. II, cap. 11). Alla parte bibliografica si sarebbero aggiunte anche le seguenti citazioni, se fosse stato possibile completarle 0 controllarle. Ad ogni modo vengono qui indicate, avver- tendo che, oltre non far parte nella serie bibliografica, non poterono servire nè per la parte sistematica, nè per la corologica. Vietctnne Acefalocisti: art. in: Dizionario di medicina pratica, Venezia 1835. Albanese: EBchinococco, Protocollo chirurgico, Palermo. Albenga: Malattie epizootiche nel Friuli. Alessandrini A.: Vermi, artic. Dizion. veterinaria dell’ Hur- trel, ediz. ital. di T. Tamberlicchi. Alsariù a Cruce Vinc.: De verme admirando per nares ex- cusso, Romae 1640. Arena: Sul kousso; ? Giorn. internaz. sc. med. Birago Fr.: Tratt. cinegen. (vermi nel cuore destro di cane) 1696. — 725 — Capozzi: Echinococco; Napoli 1870. Celli: Kehinococco; Napoli 1874. Cerri: La santonina come tenifugo, 1550. Cocci: ? Verme nell’ orina, Pesaro 1677. Coco: Echinococco; Napoli 1872. De Caballis Carlo: 'Venia espulsa. Delle Chiaje S.: Tenia; Accad. di chirurg. Napol. N. 259. Eletti Osvaldo: Dell’idatiginosi suina considerato sotto il punto di vista igienico, Torino 1862. Eletti O.: Sulle carni da macello ecc. 1866. Fonseca R.: Echinococco, in: Idrope, Tom. I, p. 102, Ve- nezia 1028. Giannelia: Prax. medic. instit. (III Vermi), Neapol. 1796. Maggiorani: Echinococco al polmone, Ragguaglio clin. med., pag. 72, Palermo 1866. Malpighi M.: De vermibus subort. in corio Erinacei, Ms. 1689. Marruncelli: Echinococco del fegato; Saggi accad. med. chi- rurg. N. 200, Napoli. Montani J. B.: De escrementis 1556 (Faria Medinensis). Nigrisoli: Idatidi, in: Trat. var., Ferrarae 1690. Pandarese: Elmintiasi oftalmica. Patellani: Trichina equi; Bibl. ital. 1841. Ricchetti e Fano: Quadro dei vermi viv. corpo umano, 1852. Santorius S.: Methodi vitand. error. arte med., lib. XV (lom- bricoidi se malati di terzana putrida). Savarese: Opusc. sull’ Egitto, Napoli 1805 (I. Medinense). Sofia : Tenia, Osserv. med. 1844. Spantigati: Echinococco del fegato; Torino 1868. Toce Leonardo: Sulla spiroptera sanguigna, Napoli 1863. Zambelli: Relaz. malatt. anim. del Friuli (Cachessia delle pecore), 1874. Pagina 24 24 30 147 152, 174, 208 184 154 e 275 154 155 156 156 156 159 159 160 163 164 166 1 7 25 28 29 18 17 29 30 linea 7, 10,9 14 1, 3 (2. colonna) 38 17 ERRATA-CORRIGE Errata Petrone capre Della Torre Aston esterminatamente 1880 echinocco Romagna, 11 al Piemonte e che Stongilidi più infine | hirundo 1885 1890 [659] rachidis Merremii Scropha Raynerianum cesticillus {1043) hemiciclum acantocephalum imberbis catulus Carcharias rufescens Pi polymorphus U. Corrige De Petrone cinghiali Dal Torre Alston e sterminatamente 1890 echinococco Romagna, , che Strongilidi infine corax 1855 1889 [650] rbachidis muralis serofa Raynerium cesticillum {1038] hemicyclum acanthocephalum acus stellare Prionodon rufescens, Trieste Paludina polymorpha Anodonta 166 167 169 171 Pagina e 190 7 175 177 181 183 189 189 189 190 192 194 196 Rogi Errata Sporocistìs Numerius in some Pavia Casal Magnago Milano Cagliari [104] Pistoja [1050] — [256] pluripunetata Parona — brachicefala — Coluber tridax Stossìch macropthalmus mediterranea Xipias Pseudophillidae Rombus [202] Elm. racc. Ninni [1050] heteropleurum Trelizzì Siena Bologna vulgaris Scorpaenae [915]. [714] boschus Scarpaenae Strongylidea Brescia ital. [147] loc.? Palermo Turdus merula [924] 6l Acanthocephala [620] Sphyrena Poggio Cajano gaurì lodo ìn n uvitello ìrrefranabile perinefrico Corrige Sporocystis Numevius on some Pavia, Bologna Cassanmagnago Pavia Serramanna (Cagliari) [105] Sambuca (Pistoja) [256] — [1050] pluriuncinata Cagliari, Parona brachycephala Zamenis thridax Trieste, Stossich macrophthalmus Rayì i Xiphias Pseudophyllìidae Rbombus [205] Elm. lig. [715] heteropleurus Terlizzi Pisa Ancona boops Scorpaenae scrofae [15] [715] boschas Scorpaenae Strongylidae Airolo (S. Gottardo) interna [471] Roma Mirto (Palermo) Merula nigra [294] 161 Acanthocephalae [626] Sphyraena S. Angelo Poggìo Cajano guarì lobo in un vitello irrefrenabile perinefritico — 7229 — Errata coledono 1597 ulima Bovelli constata ascello Prodomus e cause delle elmintolologiche 1822 deve Slerostomum Sottogene Corrige coledoco 1879 ultima Rovelli constatata ascesso Prodromus e delle elmintologiche 1882. dove Sclerostomum Sottogenere INDICE DEL VOLUME MINE AVVERTENZE . I. Storia. I. Periodo: Origine delll’elmintologia in Italia II. Periodo: Da Francesco Redi a Filippo de Filippi (Redi pag. 20; Malpighi, p. 23; Vallisnier:, p. 28; Morgagni, p. 30; Brera, p. 37; Rudolphi in Italia, p. 39; Delle Chiaje p. 41). III. Periodo: Epoca presente (Dal 1850 al 1890). Cenni storici sui principali elminti S 1. Tenie . . 2. Cisticerchi 3. Echinococco . . . . . 4. Botriocefalo (dell’uomo). b. Trematodi .. . . 6 7 8 9 . Ossiuro vermicolare . . Anchilostoma duodenale . Strongilo gigante . » 10. Tricocefalo . Ml Trichinaspirale! i. . » 12. Filarie ed altri nematodi . . . . . Cenni sulla distribuzione geografica dei vermi Cenni sulla corologia elmintologica italiana . x % * *% ©“ *% è è SASCALICORIOMPLICOLRON ese. e e ne 20) 107 108 113 115 117 121 II. Sistematica. (Vegg. anche l Elenco alfabetico delle specie, pag. 701) GODELA LIAN TS I II Trematodes: Monogenea . . . 0.0.0. » 130 ni RR E > » 139 (GENLO GE SESTA » 170 (Taeniadae, p. 170; pini p. 193; Phyllotyo- chidae, p. 200; Pseudophyllidae, p. 205; Caryophyl- lidae e cr p. 210). Nematodes . . . . Dial SR Mia TO go Maio ON » 211 (Ascaridae, p. 211; Strongylidae, p. 229; Trichotrache- lidae, p. 235; Filaridae, p. 239; Anguillulidae, p. 247; Gordiidae, p. 250). BA cantocephalae Ge ren e 5 Elenco sistematico degli animali d'Italia che furono trovati affetti da elminti . . . . " » 259 (Celenterati, von si einer mi, p. 959; Molluschi. p. 260; Artropodi, p. 262; Tunicati, p. 263; Vertebrati, p. 263 [Pesci, p. 263; Amfibi, p. 279; Rettili, p. 230; Uccelli, p. 282; Mammiferi; p. 288: Homo, p. 292]). III. Corologia. (Vegg. anche l’ Elenco alfabetico delle località, pag. 714). Piemonte. . . . i. » 293 (Prov. di Torino. pi ‘993; di sea p. 301; Di Cuneo . e di Alessandria, p. 303) Canton Ticino, Lombardia . . . PAL it » 304 (Prov. di Sondrio e di Como, p. ‘304; di Bergamo e di Brescia, p. 307; di Milano, p. 308; di Pavia, p. 311; di Cremona, p. 315; di Mantova, p. 316. Trentino, Veneto . . . PNE o Ri (Prov. di Verona, p. 317: di Vicenzare di Ticovisei p. 318: di Belluno e di Padova, p. 319; di Udine, p. 332; di Venezia, p. 333). Trteste: ed: TSI e RARO » 339 INIGZO I IO AIROISIAAEMIONE - » 349 Liguria . . . 8 i (Prov. di Portomanrizio e ; di PEA p. 352). — 7393 — IRA a a ann . a (Prov. di Parma, p. 360; di ii e di Modena p. 361; di Bologna, p. 363; di Ferrara e di Ravenna, p. 368: di Forlì, p. 369. TOSCAMANITO dA (Prov. di a e c. e di Lucca, p. 371; di Pisa, p. 373; di Livorno e di Firenze, p. 378; di Arezzo e di Siena, p. 383; di Grosseto, p. 384). Marche, Umbria, Lazio . 9 È (Prov. di Pesaro, p. 334; di RNA NERA p. 385: di Ascoli P. e di Perugia, p. 386; di Roma, p. 387. Abruzzi, Molise. . . . Ò SR - wo; di Teramo e ch ChSuoi p. ‘390; di Campobasso, ). 391). a A Puglie. : Tutto o (Provincia di Caserta, p. 301; di Napoli, D. 392; di Be- nevento e di Avellino p. 406; di Foggia e di Salerno, p. 407; di Bari e di Lecce, p. 408). Calabmert tt. 5 ola 6 DO (Prov. A p. 108; di Ciao ua p. 409). SICURO: È 5 È dada (Prov. di Messina. p. 410; di Dal mo, p. (411: di Trapani e di Girgenti, p. 413; di Catania, p. 414; di Siracusa, p. 417). Sardegna Sa: (Provincia di Gi gliani i, p. AI; i Sn: p. 421) MO IV. Bibliografia. (In serie alfabetica di autori) (A. pag. 423 — B. p. 431 — C. p. 459 — D. p. 484— E. p. 502 — F. p. 508 — G. p. 518 — H, J. p. 546 — L. p. 547 — M. p. 556 — N. p. 583 — O. p.586 — P. p.588 — Q. p. 631 — R. p. 631 — S. p. 648 — T. p. 677 — U. p. 686 — V. p. 637 — Z. p. 696; — W. p. 699). Elenco alfabetico degli elminti italiani registrati nella Sistematica. Elenco alfabetico delle località italiane citate nella Corologia. Aggiunte alla Sistematica ed alla Corologia Errata-Corrige . . Pag. » » » » 360 371 384 390 408 409 n N.B. — L’indole e la mole dell’opera, nonchè le esigenze tipografiche portarono parecchie inesattezze di nomi o di citazioni, specialmente nella i , sistematica. Sarà quindi necessario, a chi vorrà consultarla, di tener calcolo delle Aggiunte e dell’ Errata corrige. nani innn COROLOGIA LIMINTOLOGICA DELL'UOMO ITALIA compilata dal Prof Corrado Parona ci COROLOGIA EIMINTOLOGICA DELL'UOMO da IN ITALIA compilata dal Prof Corrado Parona - Del redigere questa cauta fu Feruto calcolo delle pubblicazioni comparse fino a lutto l'anno 1890. OL segno convenzionale pev ciascuna specie di parassita rappresenta) soltanto essa, mal mor il unmero dell casi stati riscontrati uelle singole rispellive localita Uiaccidentaluo dulli stati riscontrati mell'Uomo su Jtalia, Birra eeraruni Eicit Na poli (Q.Oliajo Cini) Hiro renale MER, Napoli (Fucaetti,@ PRiaje). | (Frank Brera) Pisa (Comi). deolatareh0, Milano (Qubimi) a Raonatobia Caht., Napoli (Catani Tedeschi) Pinel car svinov), Milano (Guiaasdi) pucetata; Miinlt9, Varese (Farona È:D varesina); ; Catania Giassù: È leptoplana) Hapcepliatuo Cato (vari tenelluo), Varallo P. (Grassi) uatigigylo gigas Meo, Pesaro (QeMasisis), Roma Pretaxg) Miedinenzio Gori Trieste (Menxet). Pisa {Gradetto), Padova (ele) ralio Tano, Napoli \Fane } Focl Quad, Napoli (Quadri) a Grassi] F palpetratio Tac, Mirto [Catania (Face) luoniama: BE Napoli (Larga, A ERioje) lasan Brescia | Balsamo © Frmaano ); Corio (Freni e Pnsa] Tralucco Mosto) Ferutto, Gerano) corfigchuo moniliformio Bi, Catania (Glondruee) daittela iuris Lam, Nizza (Risso). TUILO NI MIL RIA DN DI TRO n) ne he Lutz e si, SF at *» MRO Ki hi VRTARICA RA bh Vria, INNI 3 90 8