COLLECTION OF % è Fi N SA i i | 7, \ . Gi è WILLIAM SCHAUS PRESENTED IFONDELE { Z 3A 9 7 SY \ * o Ne | i » ; VA y a 4 i | PA re Va: / SE i )- de agi NÉ sa > \ = \ Dl) Ta) = I 2 \\ == E = = Va 2° bri O NI pi x DE < A 7%, T) 2 = de, : | —d to \ ‘ \ DI 77 / AN À \ \w = dr: li SPEDIZIONE ITALIANA NELL’AFRICA EQUATORIALE RISULTATI ZOOLOGICI 2 FRED TREO si GOA, "> VR \atNtmaniso: Gausva i I 141334 SPEDIZIONE ITALIANA NELL’AFRICA EQUATORIALE RISULTATI ZOOLOGICI DE LEPIDOTTERI per CARLO OBERTHUÙR CALZA T, 5 -S o { 1 a GENOVA PIPOGRAFIA DEL REGIO ISTITUTO SORDO-MUTI 1850 (Estratto dagli Annali del Mus. Civ. di St. Nat. di Genova, Vol. XY, 1 brgio). i; ‘ INTRODUZIONE. Cenni intorno alla spedizione italiana nell’ Africa Equatoriale (‘) # Il Consiglio direttivo della Società Geografica italiana espose solennemente per la prima volta il suo proposito di promuovere una spedizione scientifica nell’ Africa equatoriale, nell'adunanza sociale del 19 gennaio 1875. Era allora presidente della Società Cesare Correnti. Nominata una Commissione per lo studio teorico e pratico dell’ argomento, questa pubblicò, prima del 18 aprile dello stesso anno, la sua prima relazione, in cui lo scopo della spedizione era indicato sommariamente colle seguenti parole: « Raggiungere (come base d’ operazione) lo Scioa ed organiz- zare là una spedizione verso i grandi laghi equatoriali ». La spedizione avrebbe dovuto muovere da Tugiurra-Zeila, o piuttosto da Berbera, dirigendosi per l’ Harrar verso Ankober. Quivi, compiuti gli approvvigionamenti, doveva volgere a Li- beccio, attraversare l Enarea e il Kaffa, studiando l’ orografia di tutta la regione e sopratutto esplorando il vero corso del (1) I documenti su cui si fondano ed a cui si riferiscono questi cenni sono pubbli- cati nei vari volumi del Bollettino e delle Memorie della Società Geografica italiana. Per agevolare le ricerche degli studiosi, facciamo seguire come appendice 1’ indice particolareggiato dei medesimi, coll’ esatta indicazione del volume in cui ciascuno si trova. C. OBERTHUR 1 2 C. OBERTHÙR (130) Goggeb, per riuscire ai laghi equatoriali. Lungo il cammino erano da raccogliersi materiali ed informazioni in servizio del- l’ antropologia e degli altri rami delle scienze naturali, rivolgendo inoltre particolare attenzione al problema della tratta degli schiavi e dei mezzi per toglierla o scemarla. Questi erano gli scopi prefissi alla spedizione. Gli studì ed in- teressi commerciali non erano nè ammessi, nè esclusi. L' im- presa doveva durare tre anni ed essere affidata alla direzione del marchese Orazio Antinori. Di concerto con lui doveva essere scelto qualche altro viaggiatore da unirsi alla spedizione per gli studi speciali. La somma necessaria per quest’ opera era preven- tivata in L. 100,000 ed era da procurarsi mediante pubbliche sottoscrizioni. La Società si firmava per prima con un’ offerta di IL 10,002. A compagni dell’ Antinori furono scelti il signor Sebastiano Martini-Bernardi di Firenze, già ufficiale del R. esercito, ed il dottor Giovanni Chiarini di Chieti; al quale ultimo erano affi- dati particolarmente gli studì di geografia fisica. Costituiti Comitati locali nelle varie città d’Italia e nelle co- lonie, in principio del marzo 1876 le sottoscrizioni avevano rag- giunta la cifra di L. 110,000 e l’intero arredamento della spe- dizione era compiuto, essendovisi impiegata la somma di L. 67,000. La spedizione salpò da Napoli il giorno 8 marzo 1876, sbarcò in Aden il giorno 25 marzo, ma non potè essere pronta colla carovana per muovere definitivamente da Zeila verso l’ interno se non il giorno 19 giugno 1876. In mezzo ad una quantità di opposizioni, insidie, ladrerie da parte del capo della carovana, dei cammellieri e degli abitanti, la spedizione giunse a Tul-Harrè (long. 41° 21' E. Gr;, lat. 9° 50' 7) il giorno 23 luglio 1876, avendo toccate lungo la via le stazioni di Tokoscia (13 giugno), Mokurro (18), Dauali (22), Beliadi (23), Ghidgherasale (24), Midgan (27), Lusocormuni (28), Agin (29), Ferad (30), Mordali (1 luglio), Buk (3), Lassarat (4), Sarman (6), Addagalla (7), Uarof (12), Gudingheres (13), Ili (14), Aruè (17), Gumburbilen (20), Metu (21), Aliballah (22) e Tul-Harrè (23). In quest’ ultimo luogo la spedizione, spogliata di molte prov- (131) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 3 vigioni e ridotta anche in altri riguardi a pessimo partito , s' in- contrò col signor P. Arnoux, che, reduce dallo Scioa, era avviato con una forte carovana alla costa. Il marchese risolse d’appro- fittare di quest’ occasione per rimandare il Martini in Europa a chiedere soccorsi, e di recarsi frattanto col Chiarini nello Scioa ad attenderne il ritorno. Il viaggio di Antinori e Chiarini da Tul-Harrè allo Scioa non fu meno disastroso del precedente. Partiti da quell’ accampamento al 1.° d'agosto 1876, giunsero al fiume Havash il 26 dello stesso mese, a Farrè il 28; dove finalmente trovarono larga ospitalità da parte di Re Menilek, che li ricevette solennemente ai 7 ottobre 1876 nella sua residenza di Licce. Le stazioni da loro toccate fra Tul-Harrè e Licce furono le seguenti: Tul-Harrè (1 agosto), Jerarudda (1), Coricatti (2), Ambu (6), Gummi (8), Rugdeja-Sogheira (9), Caraba (14), Fararè (15), Afmu (16), Dankaka (18), Aleideghi o Garsa (20), Bilen (21), Hirri-Buri (23), Fanheru-Havash (26), Farrè (28), Arramba (2 settembre), Goncio, Ankober (1.° ottobre), Fecheriè- Ghemb (26), Licce (7 ottobre). Frattanto Martini, partito, come si disse, il 30 luglio 1876 da Tul-Harrè, percorreva in soli 17 giorni la via fino a Zeila, deviando alla stazione di Buk dalla linea seguita precedentemente, e passando quindi per le stazioni di Alibuk, Mirmir, Mairù, Gialelo, Laba Karbadilly, Ambos, Bininleg e Tokoscia. Giunto in Aden il 22 agosto, fu a Roma la sera del 7 settembre 1876. La rifornitura della spedizione domandata da Martini fu com- piuta durante l’ inverno 1876-77 e costò L. 105,000. Egli ripar- tiva dall'Italia a’ 6 marzo 1877, imbarcandosi a Livorno con tutto il bagaglio. Oltre a ciò egli aveva domandato di poter aggiungere un altro membro alla spedizione, cosa che dalla So- cietà gli fu concessa; e perciò prese seco il signor Antonio Cecchi, di Pesaro, capitano marittimo, incaricato più specialmente delle osservazioni astronomiche. Martini e Cecchi giunsero a Zeila il 20 aprile 1877, donde poterono muovere verso l'interno il 19 maggio seguente. Per- corsero in gran parte la via della spedizione precedente, soggia- 4 C. OBERTHUR (132) cendo a contrarietà poco dissimili da quelle incontrate alla me- desima. Giunti il 14 giugno a Tul-Harré, furono forzati dalle solite angherie a dimorarvi fino al 20 agosto, passarono l’ Ha- vash il 9 settembre, ma giunsero a Farrè solo il 29 dello stesso mese, avendo perduta o abbandonata per via una parte ragguar- devole delle provvigioni. Il giorno appresso, 30 settembre 1877, Martini si ricongiunse con Antinori e Chiarini, dopo quattordici mesi di separazione. Durante questo lungo periodo di aspettazione, Antinori e Chia- rini avevano atteso nello Scioa a lavori di vario genere. I primi tre mesi, dal 28 agosto a tutto novembre 1876 gli avevano pas- sati parte in Arramba, parte in Ankober, parte a Licce entro il recinto reale, da cui non si potevano allontanare senza il per- messo del re e senza che fossero accompagnati da qualche suo agente. Ma nel dicembre 1876 Chiarini potè partire col Re stesso per le provincie settentrionali, ed Antinori si diede ben presto ad escursioni zoologiche. Riconosciute dapprima le località più opportune per la caccia, egli si era recato il 7 gennaio 1877 a Wasciatut, villaggio posto sull’ altipiano di Licce, due chilo- metri ad occidente di questa città. Fu il giorno nefasto in cui egli ebbe la sventura di ferirsi insanabilmente la mano destra. Calato il fucile dalla sporgenza d’ una roccia per discenderne più liberamente, una pietra, venuta a cadere accidentalmente sul cane, fece partire il colpo « il quale produsse nella palma (della » mano destra) una profonda lesione in senso obbliquo, non » solo ne’ muscoli, ma eziandio alle faccie posteriori delle ossa » del carpo e del metacarpo. I vasi sanguigni e arteriosi ven- » nero offesi gravemente. La prima falange dell’ anulare fu mu- » tilata e i muscoli esterni della mano, dalla base del dito mi- » gnolo alla testa dell’ avambraccio furono ridotti in brandelli e » stagliuzzati dal piombo n.° 7 come una frangia ». — Di questa ferita Antinori fu curato dal francese Pottier, istruttore militare di Menilek, a Mahal-Uonz, stazione posta sul cammino da Licce ad Ankober, dove un altro francese, M. Jaubert, aveva costruito per il Re un polverificio. Egli guarì in tempo relativamente breve, ma l’uso della mano destra era perduto per sempre. (133) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 5 Durante la cura, era stato possibile ottenere dal Re un luogo di dimora per uso dei membri della nostra spedizione. Fu il ter- reno di Let-Marefià, falda di monte compresa tra le due sor- genti del fiumicello Aigaber, poco a settentrione di Mahal-Uonz, vicinissimo a Sciotalit, alla fortezza e foresta di Fecherié-Ghemb ed al passo di Goro-biéla. Non sì tosto il Marchese potè muoversi, riprese con ardore indefesso il lavoro delle collezioni, coll’ aiuto di due moretti che egli veniva addestrando a quest’ uopo. Nello stesso tempo egli preparò le note illustrative e le relazioni da spedirsi alla So- cietà, servendosi a ciò della mano sinistra. Frattanto il Chiarini andava pure stendendo la relazione del viaggio di traversata da Zeila allo Scioa e studiava la lingua e la storia recente del paese. Quando Martini e Cecchi giunsero allo Scioa, trovarono ch’ erano già pronte 10 casse di collezioni e parecchie relazioni storiche e scientifiche. Ricongiuntisi così gli esploratori, bisognava pensare, secondo il programma tracciato, alla parte più difficile e importante del viaggio; bisognava cioè mettere in punto la spedizione per inol- trarsi dallo Scioa nelle regioni del mezzogiorno. A ciò comineciavasi già a provvedere, quando il Re Menilek espresse il formale « desiderio », che qualcuno dei membri della spedizione tornasse in Europa con una sua missione speciale presso il Governo italiano. Egli si assumeva di far giungere alla costa di Zeila il suo inviato, insieme colle casse di colle- zioni e le corrispondenze, e prometteva di spedire a suo tempo un’ apposita carovana a riprendervelo. Nel frattempo egli avrebbe aiutati i rimasti, a partire per le loro esplorazioni ulteriori. Non potendosi, per gravissime ragioni, rifiutare la domanda, fu scelto per questo ufficio il Martini; il quale, giunto appena nello Scioa, si dispose a ripartirne, e riparti in fatto per l’ Eu- ropa verso la fine dell’ ottobre 1877. Giunse a Zeila senza diffi- coltà in 34 giorni, recando seco le collezioni preparate. Ai 12 gennaio 1878 sbarcò in Aden e fu a Roma al principio del marzo seguente. Le relazioni da lui portate furono pubblicate nel Bollettino e 6 C. OBERTHUR (134) nelle Memorie della Società Geografica del 1878. Le collezioni zoologiche furono affidate per la illustrazione scientifica al mar- chese G. Doria Direttore del Museo Civico di Genova, colla con- dizione che fossero rimesse poi, dopo compiuto questo lavoro, al R. Ministero di pubblica istruzione per essere distribuite fra i R. Musei. Le collezioni etnografiche furono commesse allo stesso modo al prof. L. Pigorini. Mentre Martini attendeva all’ adempimento del mandato rice- vuto da Re Menilek, la Società Geografica si adoperò per age- volargli quest’ opera con tuttii mezzi di cui potè disporre, e pro- curò il danaro richiesto da Martini per oggetti di cui faceva domanda a nome dei suoi compagni. Le spese per questa ag- giunta raggiunsero la somma di circa L. 40,000. La nuova partenza del Martini avvenne dopo 13 mesi dal suo secondo arrivo in Italia, il 13 marzo 1879, da Livorno, a bordo del « Rapido ». Egli toccò Zeila ne’ primi di maggio, ma quivi ebbe ad attendere dapprima l’arrivo, poscia la ricostituzione della carovana inviata da Re Menilek. Dopo una mossa simulata del 5 luglio, finalmente avvenne la partenza effettiva della ca- rovana il giorno 6 ottobre 1879; dodici giorni dopo essa si tro- vava a Sarman, cioè a circa 200 chilometri dalla costa, e pro- seguiva regolarmente il viaggio verso lo Scioa. L’ ultima lettera ricevuta da Martini porta appunto la data di Sarman 18 ot- tobre 1879. In questo frattempo furono scarse le notizie giunte direttamente alla Società da parte dei viaggiatori rimasti nello Scioa; furono al contrario frequenti le dicerie di disastri a loro toccati, le quali però, finora, la Dio mercè, si dimostrarono tutte false. Dopo che Martini nel novembre 1878 gli aveva lasciati per tornare in Europa, essi ripresero tosto il gran problema per cui trovavansi nello Scioa; il problema del viaggio nelle regioni me- ridionali. Riconobbero primieramente essere mestieri che il mar- chese Antinori rimanesse ormai nello Scioa, ad attendere il ritorno del Martini e proteggere di là quelli che partivano, al- meno finch' essi non erano troppo lontani. Durante gl’ indugi, inevitabili in quel paese, per ottenere dal Re le raccomandazioni (135) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 7 e le scorte promesse, Chiarini e Cecchi avanzaronsi nella regione meridionale, abbandonando l ordinaria stazione dello Scioa il giorno 14 maggio 1878. Antinori mise all’ ordine le provviste facendole partire il 31 maggio alla volta di Rugghiè, città di confine posta ai piedi del monte Erer. Il 4 giugno 1878 egli raggiunse i compagni in questa città. Passarono alcune settimane negli ultimi preparativi, durante i quali Antinori arricchi le sue collezioni con saggi presi in quella parte del Regno. Riunitisi per l ultima volta a Fin-finnì, Antinori accompagnò i due gio- vani fino alle vicine fonti termali di Fin-finnìi, dove si separa- rono il 4 luglio 1878. Antinori si ridusse di nuovo alla stazione della Società Geografica, Let-Marefià, dove giunse agli 11 dello stesso mese. Quivi lavorò ad approntare una nuova spedizione di oggetti zoologici, botanici ed etnografici raccolti dalle varie provincie visitate. Non era ancora partita la carovana che Me- nilek doveva inviare a Zeila a riprendervi il Martini. A questa pertanto fu consegnata la nuova collezione, che giunta felice- mente alla costa, imbarcata poi sul « Rapido » fu sbarcata a Genova il 16 agosto dell’ anno corrente. La parte zoologica di questo secondo invio fu consegnata, in aggiunta alla precedente, a quel Museo Civico per l' illustrazione scientifica, le altre parti furono trasportate a Roma allo stesso effetto. I giovani intanto, accompagnati da una buona scorta di sol- dati e raccomandati e protetti dal governatore della provincia , passarono oltre i confini dello Scioa avviandosi fra i Soddo-Galla. Al 6 luglio 1878 essi trovavansi fra gli Abrè-Galla, presso il fiume Acascè, al 20 luglio erano giunti a Demekash in Cabiena (Guraghè), dopo di aver traversata con molte difticoltà e perdite la regione dei Soddo-Galla. Speravano di arrivare fra breve e fe- licemente nel Kaffa. Secondo le voci riferite d’ allora in poi ad Antinori (da’ sol- dati di Menilek e da mercatanti musulmani), Chiarini e Cecchi, dopo essere proceduti fino alle frontiere di Gemma-Abbagifar, avevano dovuto retrocedere nel Guraghè, perchè il sovrano di Gemma aveva loro rifiutato il passaggio; ma in ottobre 1878 essi erano stati veduti a Leka, città posta a 6 chilometri al Sud 8 C. OBERTHÙR (136) di Lagamara e in fine del dicembre 1878 erano entrati in Limu (Enarea), nella quale città aveano ricevuto dal Re di Kaffa il permesso di inoltrarsi ne’ suoi stati. Queste notizie, posteriori alle sinistre voci corse in Europa sulla sorte de’ nostri viaggiatori, sono però le ultime a noi pervenute a tutt’ oggi, e risultano dalle lettere dello stesso An- tinori; l’ultima delle quali, colla data di Daimbi, negli Adda- Galla, 30 aprile 1879, giunse a Roma alla metà dell’ agosto prossimo passato. Roma 25 Novembre 1879. G. DALLA VEDOVA SEGRETARIO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA. INDICE DEI DOCUMENTI RELATIVI ALLA SPEDIZIONE ITALIANA NELL’ AFRICA EQUATORIALE pusLIcATI paLra SOCIETÀ GEOGRAFICA (') Bollettino, anno 1875. Notizie sul progetto d’una Spedizione Italiana in Africa — Conferenza del presidente C. Correnti; 19 Gennaio 1875 ci ò Prima Relazione della Commissione al Consiglio dell: , Società intorno ad una Spedizione nell’Africa equatoriale — Relatore Maraini . Ù Ù Adunanza del 23 Febbraio; parlano sulla futura spedizione Mirniscalchi- Erizzo, C. Correnti, O. Antinori n n à 9 5 Lettera di A. Petermann, Gotha 24 Marzo 1875; annunzia v inulo a una sua carta per la spedizione . . e TER Lettera di G. Sehweinfurth, Cairo 7 fiorale 1875; modo di organizzare la spedizione, indicazioni suì problemi da studiarsi È 5 o Costituzione d’una Commissione esecutiva e di comitati locali in Italia e nelle colonie Bollettino, anno 1876. Adunanza d’ addio della Spedizione italiana per l’ Africa Equatoriale, 7 Marzo 1876 — Discorsi del presidente C. Correnti e di 0. Antinori sulla spedizione . ò Ò È ò Conferenza del 12 Marzo — Si ieggono ho IeHere di C. Negri (Torino 8 e 9 Marzo 1876) con gli augurii alla spedizione È 0 Relazione sommaria della commissione, redatta da +. Giastaltà sul l’impiego del denaro e la scelta dei membri per la spedizione 5 Lettera di Antinori (Aden 15 Aprile 1876) — Notizie sulla sua dimora in Aden, sulla città e sui Somali ivi dimoranti a è . Lettera di Martini (Zeila 16 Maggio 1876) — Descrive Zeila, parla degli indigeni e dei primi preparativi della spedizione in Zeila È Lettera di Chiarini (Zeila 28 Maggio 1876) — Descrive Zeila, il territorio circostante, il popolo e gli usi nuziali ò 3 Notizie sulle difficoltà incontrate dalla Spedizione a zeila è e loin rome medesime di Antinori (Zeila 16 Giugno 1876) . Pag. » » . Pag. » 118 450 (')Y Sì sono stampati in corsivo i documenti in cui sì contengono indicazioni di fatto sulle regioni percorse dalla spedizione e sui lavori della medesima. * 10 C. OBERTHÙR (138) Seconda relazione della Commissione — Rendiconto della sotto- scrizione e dell’impiego delle somme raccolte (1 Agosto 1876) . Pag. I (465) Elenco dei comitati . Ge IRIS RO 5 SR i di VIII (470) Rendiconto riassuntivo delle somme TA loro impiego . 5: XI (473) Appendice A. — Imballaggi e spedizioni dall’ Italia DEA XX (482) Appendice B. — Commendatizie ufficiali Ra CI XXVI (488) Elenco nominativo di sottoscrittori presso i singoli comitati + 1. (495) Notizie della spedizione recate da Martini (Tul-Harrè, 30 Luglio 1876). Breve storia della spedizione, venuta di Martini in Roma per esporre la situazione della spedizione 2 o 2 0 3 È . Pag. 579 Relazione di Antinori al presidente della Società Geografica (Tul-Harrè, 26 Luglio 1876) — Espone i motivi pei quali rimanda in Italia Martini . » 579 Relazione di Martini (Roma, 9 Settembre 1876) sulle vicende e stato della % % carovana a o - 6 n, LOSE Rapporto dell'ing. Chiarini (Tull Harrè, 27 Luglio 1876) salle picoliae e stato della carovana . ù 0 0 . 6 ò c È a à n SMI Relazione sommaria della Commissione sui nuovi apprestamenti fatti per la spedizione e sulle sue condizioni presenti (Roma, 20 Settembre 1876). » 596 Bollettino, anno 1877. Terza relazione della Commissione (Roma, 13 Aprile 1877) — Oggetto della presente relazione — Ritorno di Martini — Fabbisogno presentato in nome d’ Antinori — Aggregazione di Cecchi alla spedizione 5 . Pag. I Allegato A. — Istruzioni complementari per O. Antinori . . SS, XXV » B. — Istruzioni pel tragitto dall’ Italia a Zeila GSO XXXI » C. — Contì finanziarii . - o o o o E «La REV Appendice A. — Elenco speciale degli istromenti ScienGici . CRETE) XLIX » B.- » » medicinali . c È a ROS L » C.—. » nominativo di oblatori . . . +... >» LI » D. — Inventario presentato da Martini . È 4 6 “db: LII » E. — Conti presentati da Martinì . La è = “n LARVE Rapporto del R. Console in Aden (Aden, 27 Maggio 1877) — Riferisce quanto egli fece per comporre la carovana, gli acquisti fatti per comple- tare il bagaglio e la partenza della spedizione Martini-Cecchi per l’ interno, da Zeila . 5 g a o " È A . Pag. 293 Lettera di Antinori (Licce, 6 Dicembre 1876) al R. Console in Lao _ Annuncia il suo arrivo a Licce e l’ ottima accoglienza avuta dal Re Me- nilek e > c c n o ò È 3 . si OMERO Lettera del R. Consaie in Mden (Aden, 9 Luglio 1877) — Annuncia l’ ar- rivo della spedizione Martini-Cecchi a Tul-Harrè _. . + È BM) Notizie sulla spedizione — Si annuncia l’ arrivo della carovana Martini- Cecchi allo Scioa — Saggio comparativo delle stazioni toccate dalla prima (1876) e dalla seconda (1877) carovana . n ». » 358 Lettera di Martini e Cecchi (Tul-Harrè, 17 Luglio 1877) — Narrano È vicende della seconda carovana da Zeila a Tul-Harrè . . c Res I) Lettera del R. Console in Aden (25 Novembre 1877) sulle voci della pri- gionia o morte d’Antinori e Chiarinì . c o . . 1458 Lettera di Matteucci (Assuan, 6 Novembre 1877). Sì iene che la Caainione non possa proseguire SSA I ARR EI IA A TE LI (139) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA Bollettino, anno 1878. Notizie sullo stato della spedizione e sul ritorno di Martini con collezioni Notizie sullo stesso argomento — Lettera di Artinori (Mahal-Uonz, 28 No- 1l Pag. vembre 1877) — Cenni sulla natura dello Scioa ù o © SE) Conferenza del 19 Marzo 1878 — Correnti, Martini e Doria: .SuZle colle- zioni recate dallo Scioa . O . G 0 c a Ò > 0 è . >» Elenco delle collezioni fatte dalla spedizione 0 Ò " » Brano di lettera d’Antinori sulla collezione zoologica (Mahal: Uonz, 23 Novembre 1877) . 0 0 È 5 o 3 9 ò n 5 Ù » Nota di Doria sulla collezione zoologica ò È î Ò Visita di S. M. il Re Umberto alle collezioni africane . » Le nuove dicerie allarmanti sulla spedizione . . . >, Comunicazione di Gessi (Gaba Sciambil, 20 Agosto 1878) su Kaffa e sula difficoltà che incontrerà la spedizione . " e 5 7 Ò 5 » Memorie della Società, 1878. PARTE I. Estratto della relazione di Antinori (Licce, 31 Dicembre 1876) — Descrive il paese degli Isa-Somali, quello degli Adal, lo Scioa e gli Scioani . . Pag. Relazione di Chiarini sul viaggio da Tul-Harré a Licce (31 Luglio, 13 Dicembre 1876) — Note sul paese percorso — Accoglienza fatta da Re Menilek . 5 S o, ui» Lettera di Chiarini (Vicnisia. 21 Picone 1876) —_ Dear ive alcuni co- stumi scioani . c 5 o O à a . È SITE.) Relazione di Martini (Febbraio 1879) ione al suo secondo viaggio e cennì sul suo secondo ritorno in Europa . o . Ò 6 " ò Sa PARTE II. Estratto della relazione Cecchi sul viaggio da Tul-Harré a Liccé (Licce, 29 Ottobre 1877) — Cenni sulla via, osservazioni astronomiche e meteorologiche da lui compiute durante il tragitto . O ò c . Pag. Medie delle osservazioni meteorologiche fatte dalla spedizione Martini- Cecchi tra Zeila e VHawashj costituzione fisica e costumi del paese attraversato dalla spedizione È 5 o Ò 5 A 5 3 È <“ >» Estratto della relazione Antinori (Mahal-Uonz, 15 Novembre 1877) sulla sua dimora nello Scioa, sua ferita alla mano, fauna dei paesi attraversati e dello Scioa e lavori compiuti dalla spedizione RI) Relazione di Chiarini sulle regioni tra Zeila e Farré (16 Giugno, 29 Agosto 1876) — Geografia fisica, storia naturale e meteorologia — Etno- grafia (Somali e Adal), loro storia, vocabolario Isa-Somali e Adal (Scioa, 8 Novembre 1877) o È a a o c o 3 0 n » Osservazioni meteorologiche (13 Giugno, 26 Agosto 1876) . » Estratto d’ una relazione di Chiarini (Scioa, 20 Novembre 1877) sulla situazione della spedizione e sui lavori fatti . 2 9 - è » Lettera di Menilek ad Antinori; gli conferisce il possesso temporanèo ai Let-Marefià » Estratto d’ una memoria di Chiarini (Sciotalit, 20 Novembre 1877) sui 7 135 161 172 176 12 C. OBERTHUR (140) bianchi che sono pervenuti allo Scioa, dopo la partenza del missio- nanio Krapf 6 È 5 5 6 5 0 Ò 0 Ò Ò È . . Pag. 224 Memoria di Chiarini sulla storia recente dello Scioa, dalla morte di Sable-Salassie fino a oggi (Novembre 1877) 0 5 a . È ù È Notizie sulle carte illustrative dei luoghi visitati ò È o 9 SEI, Bollettino, anno 1879. Conferenza del 16 Marzo 1879; il presidente annunzia la partenza di Martini . 5 5 Ò t ò È 9 È . Pag. Lettera di S. M. Lil Re Ummbarioia , Menilek . o 5 È » Istruzioni inviate ad Antinori dalla Società Geografica, Roma, 10 io 1879 » Istruzioni per Martini . o " o Ò 3 » Lettera di Antinori al r. console in den (Let-Mareftà, 10 Novelibe 1878) — Partenza per Kaffa di Cecchi e Chiarini 6 = , î a, Altra lettera di Antinori al r. console in Aden (Let-Marefià, 13 Novembre 1878) — A Cecchi e Chiarini è impedita l'entrata in Kaffa . 6 seta, Due lettere di Cecchi e Chiarini ad Antinori (Acascè, 6 Luglio 1 1878 e Demekash, 20 Luglio 1878) — La prima annuncia che essi presero a prestito del denaro, Za seconda il loro avanzarsi nel paese Imar-Baxra Ò A Lettera di Merilerk a Martini (Liccè, 29 Ottobre 1878) . Theta 0 » Sbarco di Martini a Zeila (rapporto del comandante del « Rapido ») Aden 29 Aprile 1879 5 o S o " x «DD Due lettere di Martini (&geni 9 e 18 Maggio 1879) — Annuncia il suo ri- torno ad Aden da Zeila . Ò È » Estratto d’ un diario di Martini (zeila, 23 Aprile 10 dimeggio; den 10, 17 Maggio) — Espone brevemente le contrarietà incontrate a Zeila . » Due lettere di Meier al presidente della Società Geografica (8 Dicembre 1878) ed a Martini (15 Dicembre 1878) — Annuncia la partenza di Cecchi e Chiarini per Kaffa e l’invio della carovana alla costa . 5 0 Ò de i Lettera di Mons. Massaja a Martini (Escia, 27 Dicembre 1878) — Cecchi e Chiarini sono al confine di Kaffa . - a o . DÈ) Lettera di Mons. Massaja al segretario della Società SESTO (Escia, 1 Gennaio 1879) — Cecchi e Chiarini stanno per entrare in Kaffa . » Seconda lettera di Mons. Massaja a Martini (17 Febbraio 1879) — Menilek è tributario di Giovanni Kassa, si crede che Cecchi e Chiarini sieno pri- gioni in Enarea . . o à 9 » Brano di lettera di Mons. Hasaa alari sua famdgtio Per varie ragioni non può tornare in patria ù 5 5 n an Seconda lettera di Mons. Massaja al segri cana della Società o (Escia, 1 Marzo 1879) — Altre voci sulla prigionia di Cecchi e Chiarini in Enarea c ù " 3 5 5 - ò PAD) Lettera di Antinori al Soutsiorio cella Società Geografica (Let-Marefià, 27 Gennaio 1879) — Improbabilità delle voci sulla prigionia Cecchi e Chiarini » Lettera di Antinori a Cardon (Let-Marefià, 28 Gennaio 1879) — Sue col- lezioni da lui fatte ed in particolar modo, della flora » Lettera di Antinori a suo nipote (Let-Marefià, 28 Gennaio 1879) — Parla delle sue occupazioni e di Cecchi e Chiarini è ò o Lettera di Antinori a suo fratello (Let-Marefià, 1 Febbraio 1879) — sulla stazione italiana di Let-Marefia e sulle nuove collezioni fatte . » Relazione di Antinori alla presidenza della Società Geografica (Let-Ma- 228 234 369 370 (141) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA refià, 16 Febbraio 1879) — Sulle provviste date a Cecchi e Chiarini — Notizie sulla stazione di Let-Marefià e sulle collezioni . ci 5 Lettera di Antinori al presidente della Società Gegmialica (Let-Marefià, 28 Febbraio 1879) — Gravi notizie sulla sorte di Cecchi e Chiarini o 5 Seconda lettera di Antinori al segretario della Società Geografica (Let- Marefià 6 Marzo 1879) — Le notizie comunicate su Cecchi e Chiarini sono CETONCo, mate A " nt n a a. Lettera di Antinori a Martini (Farrè, 13 Mio 1879) — Conferma la smen- tita della prigionia di Cecchi e Chiarini . . 5 5 È Appunti di Antinori. — Sul vitto e sul modo di IRAN i cibi presso il popolo di Scioa . er È o : ot Estratto del catalogo degli utensili domestici sciogni . 3 n Sui cereali ed altri semi coltivati nello Scioa « 5) « Sulle piante fruttifere . 3 5 ò 5 5 A È Sulle semenze oleose, da aggiungersi alla nota precedente Sulle pratiche agrarie nello Scioa . 7 5 ci Ò 5 Ò 3 Sui principali legni della foresta Fecherie-Ghem (Scioa), toro nomi, vernacoli e loro uso a O È È È ° = - 5 Sugli arbusti, alcuni dei quali entro la foresta prendono l'aspetto di alberi. di ò è 5 c n q 5 È . . c n Sui nomi propri scioani |. < ò 5 5 . ò = A Relazione di Cecchi e Chiarini alla presidenza della Società Geogra- fica (Rogghie, 16 Giugno 1878) — Lavori da loro compiuti — Cenni sulla geografia fisica e politica e sulla flora dello Scioa Lettera di Cecchi e Chiarini a Florenzano (Rogghié, 26 TO, 1878) — Costumi e credenze degli scioani . 3 e c c o x 5 è Relazione Cecchi e Chiarini sui mercati principali dello Scioa (Fin- finni, 2 Luglio 1878) . O Ò a ° c - - Si © 5 Nota Cecchi-Chiarini sugli usi e costumi dei Galla (Rogghiè, 23 Giu- gno 1878) e: RINO e- - et Va Re Lettera di P. Antonelli a sua madre (Tokoscia, 2 Luglio 1879) — Diffi- coltà incontrate a Zeila per formare la carovana . È . Lettera di Menilek (Ankober, 1 Maggio 1879) e del OE Walde Tzadek (Ankober, $ Maggio 1879) a Martini. Gli si annuncia la spedizione della carovana . è o 0 c È È o 6 È . O . Estratto d’ una relazione del comandante del « Rapido » ocni 6 Luglio 1879) — Sua cooperazione per far partire la carovana . . 5 Lettera di Antinori a Mons. Massaja (Daimbi [Adda Galla] 30 Aprile 1879). Le ultime notizie sulla prigionia di Cecchi e Chiarini sono false . 3 Lettera di Mons. Massaja al r. console in Aden (Liccè, 7 Maggio 1879). Annuncia le notizie avute da Antinori . È O Lettera di Martini al segretario della Società GEORZANSA (Tokoscia, 5 Luglio 1879) — Annuncia la partenza della carovana per l’ interno — No- tizie sui nuovi incagli al progresso della spedizione per l'interno — Anto- nelli è svaligiato Cie 5 7 7 Rai PARO Seduta del Consiglio, 3 Ottobre 1879 — Istruzioni a Martini ; È Lettera-diario di Martini a suo fratello (Tokoscia 13 Luglio, IORIRE 4 Agosto 1879) — Angherie cui è soggetta la spedizione . . n i Lettera del r. console al segretario della Società Geografica (Aden, 19 Set- tembre 1879) — Notizie di Martini — Parere del console sul da farsi . " Lettera di Martini al r. console in Aden (Ambos, 3 Settembre 1879) — Abu- baker manca di nuovo alla promessa, Martini vuol partire senza il bagaglio. » » x % % » » » * 13 . Pag. 374 383 385 14 C. OBERTHÙR (142) Lettere di Martini (Ambos, 20 Settembre, 1, 5 Ottobre 1879), di Antonelli (Zeila 2, 19, 23 Agosto, Ambos 3 Ottobre 1879), del r. console d’Aden (Aden 18 Ottobre 1879) — Sulle ultime vicende e la partenza dalla costa della ca- rovana di Re Menilek 5 r à È È 5 3 ò . 2 . Pag. 720 Illustrazioni e Carte. l. Donna Dankali — Memorie 1878. Parte II . Pag. 234 2. Capanna addetta al recinto reale, dalla quale il re amministra ta giustizia. — Memorie 1878. Parte II . S 6 a 5 . >» 234 3. Attrezzi rurali dello Scioa disegnati da Antinori. — Bollettigo 1879 la TORTAZA 4. Pianta di Zeila rilevata nel Maggio 1876 da Chiarini, ad 1: 10000. — Memorie 1878. Parte II . È 5 Ò n n o " TO MER3A 5. Itinerario della carovana Martini o2coni da Zeila alto Scioa, s. 1. 175,000. — Memorie 1878. Parte II. . ° a È 5 = DI IR34 6. La regione tra Zeila e lo Scioa secondo i rilievi di Oniarini, Cecchi, Martini e la carta di Cora, ad 1: 1,800,000. — La stazione della spedi- zione italiana nello Scioa (ad 1: 600,000. — Memorie 1878. Parte II » 236 7. La valle Mantek Dinki e la stazione italiana nello Scioa, rilevata da A. Ilg (ad 1: 185,000). — Bollettino 1879 . o S o È ni » 424 I Lepidotteri presentano in Africa un particolare interesse. Infatti mentre in tutti gli altri paesi del mondo, noi osser- viamo una rimarchevole diversità di specie man mano che cambia la latitudine, e sopratutto il bacino idrografico, ci sorprende di trovare in Africa un gran numero delle stesse specie di farfalle sulle due coste orientale e occidentale, quella dell’ Oceano In- diano e quella dell’ Atlantico. È per questo che ho sovente domandato a me stesso, se il centro della fauna Lepidotterologica Africana non corrisponda al centro stesso dell’ Africa, intorno a questo paese, ove dai grandi laghi prendono origine tutti i corsi d’acqua che scorrono in direzioni tutt’ affatto opposte, gettandosi nell’ Oceano Atlantico, nell'Oceano Indiano ed anche nel Mediterraneo. Se il Creatore ha sparso intorno a questa massa d'acqua i germi dei vegetali e delle farfalle che egli destinava come orna- mento delle campagne atricane, possiamo facilmente spiegarci la dispersione delle stesse specie di Lepidotteri in punti così opposti, osservando che tanto per le piante, come per le farfalle , il corso dei fiumi è una specie di strada per la quale sono trascinate dai venti fino a distanze spesso molto grandi dalla loro origine. Nell' Africa tropicale, ove il clima è termometricamente uguale dappertutto, non c'è da meravigliarsi che le piante, partendo da un centro comune, possano prosperare lungo le linee che irradiano da esso ed anche fino all’ estremità di questi raggi. 16 €. OBERTHUR (144) Le farfalle, le di cui larve s' adattano facilmente a tutte le piante d’ uno stesso genere e per le quali una specie vegetale unica è molto raramente indispensabile, trovando i mezzi di vi- vere nei posti ove sono trascinate dal vento, formano colonie definitive ben lungi dalla loro patria primitiva. Ma oltre alla Fauna africana propria e caratteristica, l'Africa tropicale è anche invasa da Lepidotteri appartenenti alla Fauna arabica. Questi si trovano assolutamente uguali nell’ Indostan , in Arabia, nel Senegal, in Abissinia e lungo la costa orientale d'Africa fino al sud della colonia di Natal. Lo studio dei Lepidotteri d’ Abissinia è quindi specialmente curioso, perchè in questo paese si incontrano, insieme alle specie della Fauna africana pura, che senza dubbio rimontano dal centro, le specie della Fauna arabica e così si riuniscono in questa regione i rappresentanti di due Faune distinte. Vediamo dapprima i Papilio Demoleus e Merope che abitano Natal, la costa della Guinea, il Senegal e che si ritrovano in Abissinia. Queste sono specie tutt’ affatto africane. Poi forme europee, ma sparse anche in Barbaria, in Siria e nell’ India, come Pieris Daplidice, Colias Hyale, Lycaena Boetica, Heliothis armigera. Altre specie sembrano rappresentanti abissini di specie indo-europee; per es. la Pieris brassicoides, modificazione geografica della P. Brassicae, il Satyrus Maderakal che sostituisce i S. Na- shreddin di Persia e Megaera d’' Europa; il Polyommatus pseudo- phlaeas che è senza dubbio una varietà etiopica del P. Phlaeas. Finalmente molte specie le cui affinità sono piuttosto indiane o arabiche, come: Anthocharis Daira, Eupompe, Idmais Pleione, Dynamene, Argynnis Niphe, Danais Limniace (questa specie si estende anche alle isole dell’ Oceano indiano), Atella Columbina, Junonia Oenone, Orythia, Chorimene, Hypanis Ilythia, Diadema Misippus, Sphingomorpha Sipyla, Trigonodes hyppasta. Ho avuto cura di indicare per ciascuna specie il suo carattere faunistico e geografico e ho fatto il possibile per aggiungere tutti i dettagli che mi erano noti sopra questa questione di tanto interesse. Il marchese Antinori, il cui nome figura nei fasti delle scienze (145) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 17 naturali accanto a quello dei viaggiatori che hanno maggior- mente contribuito allo sviluppo delle nostre cognizioni sulla Fauna africana, ha notato accuratamente sopra ciascun cartoccio ove stavano racchiuse le sue farfalle, la località esatta e la data della cattura. Queste indicazioni sono tanto più preziose, inquantochè non possediamo quasi aleun dato sull’ epoca d’ apparizione dei Lepi- dotteri esotici. Ho tenuto conto colla massima cura di queste note, e le ho trascritte in seguito a ciascuna specie; riportando il numero che resta fissato agli spilli di tutti gli esemplari. Auguriamo lunga vita a questo sapiente ed instancabile esplo- ratore dell’Abissinia, e speriamo, grazie alle sue ricerche, di poter aggiungere nuovi documenti alla conoscenza della Fauna di queste regioni dell’ Africa equatoriale sconosciute per sì lungo tempo ai naturalisti. Rennes, 28 Dicembre 1878. CARLO OBERTHUR. C. OBERTHUR (O I. RHOPALOCERA. I. Papilio Demoleus, Linn. Cramer (Papillons exotiques, pl. 231, fig. A, B). Specie molto sparsa in tutta l'Africa tropicale. Comune al Senegal, sulla costa della Guinea, al Zanguebar ecc. Varia nella statura e nella tinta più o meno scura delle parti gialle. N.° 355. Mahal-Uonz, 7 Luglio 1877. 356. » » 307. » » 427. » 14 » 489. Let-Marefià, 20 » 524. » 5 Agosto 1877 « sopra il fiore turchino di una cardaminacea ». II. Papilio Merope, Cramer (Papillons exotiques, pl. 378, fig. D, E) — Brutus, Fabr., Donovan, Boisduval. La 9 di questo Papilio è rimarchevole per la differenza straor- dinaria che presenta col 7. Questa differenza fra i due sessi è tanto grande che fino agli ultimi tempi si sono considerati i 7 e i differenti tipi di 9 come specie interamente distinte. Ora, secondo la conferma di entomologi inglesi residenti in Africa, il dubbio non è più permesso e bisogna considerarle come forme 7 e 9 d'una stessa specie: 1.0 7. Merope, Cramer (senza coda) (Papillons exotiques, pl. 151, A, B). 2.0 9. Merope, Cramer (con coda) (/. e. 378, D, E) sinonimo Brutus, Fabricius, Donovan e Boisduval. 3.0 9. Cenea, Stoll (Papillons exotiques, pl. 29, fig. 1, 1-A). 4° @. Hippocoon, Fabr., Hewitson (Exotie Butterflies, IV, pl. 12, fig. 38, 41). Io credo che i Papilio Trophonius, Westwood (Arcana ento- mologica, pl. 39, fig. 1, 2) e Dionysus, Doubleday (Genera of diurnal Lepidoptera, pl. 3, fig. 4) siano varietà d'Zippocoon. (147) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 19 Ma il P. Cene proviene dal paese dei Caffri e l'/Zippocoon da Camaroons; quindi queste due forme di 9 tanto differenti l'una dall’ altra, sono originarie di due paesi distinti: Questo mi fa pensare che forse il Merope di Caffreria e quello di Ca- maroons siano specie distinte? Il Merope d’Abissinia e della costa orientale possede senza dubbio una 9 differente da quelle conosciute fino ad oggi e potrebbe essere una terza specie. Fino adesso non ho visto la 9 della costa orientale d'Africa e il Marchese Antinori ha mandato soltanto due 7 delle provenienze seguenti : N.° 336. Let-Marefià, 8 Luglio 1877. 534. Foresta di Let-Marefià, 26 Settembre 1877 « rarissimo ». II. Papilio Nireus, Cramer (Papillons exotiques, pl. 378, F, G) — Lyaeus, Doubleday (Ann. Nat. history, XVI, p. 178). Non bisogna confondere in una sola specie i due Papiio Ni reus figurati da Cramer, l'uno nella tavola 187, fig. A, B, l’altro nella tavola 378, fig. F, G. Questi due Papilio sono molto differenti fra di loro e costituiscono due specie assoluta- mente distinte. Quello che Cramer ha figurato nella tavola 187 proviene da tutta la regione africana al sud dell’Abissinia mentre che quello della tavola 378 mi sembra particolare al paese che si estende al nord e al disopra della linea equatoriale. Tutti gli esemplari raccolti dal Marchese Antinori apparten- gono alla specie figurata da Cramer nella tavola 378. N.° 118. Let-Marefià, 17 Giugno 1877. 119. » » » 120. » » » 162. » 22 » 168. » » » 170. » » » 171. » » » 337. » 8 Luglio 1877. 338. » » » 3A. » » » 453. Mahal-Uonz, 15 » 490. Let-Marefià, 20 491. » » 492. » n” » 20 C. OBERTHUR (148) N.° 493. Let-Marefià, 20 Luglio 1877. 494. » » » 514. » 3 Agosto 1877. bb. * » » » 516. » » » « trovasi in fondo ai burroni ricchi di vegeta- zione, copiosi d'acque correnti e al contatto di secolari foreste ». 517. » (Raccolta da Chiarini). 526. » 13 Agosto 1877. 529. » 24 » 535. Foresta di Let-Marefià, 26 Settembre 1877. 537. » » » » 538. » » » » 539. » » » » 600. Let-Marefià, 22 Giugno 1877. Var. A, fascia caerulea obliterata (an Pseudonireus, Felder (Novara, p. 94)?). Due esemplari di questa varietà nei quali le macchie che formano la fascia azzurra sono quasi intieramente obliterate nell’ ala superiore e sensibilmente ridotte nell’ ala in- feriore. N.° 363. Mahal-Uonz, 7 Luglio 1877. 461. Ascalèna, 15 » IV. Pieris Brassicoides, Guerin (Voyage de Lefebvre en Abyssinie, pag. 365, pl. 9; fig. 3, 4, 5 e 6). Comune in Abissinia, ove sostituisce la specie europea Bras- sicae. N.° 10. Mahal-Uonz, Aprile 1877. 12. » » 13. » » 14. » » 15. » » 17. » 18 Aprile 1877. - » 26 Marzo » 18. » 18 Aprile » 25. » Maggio » 28. » 18 Aprile » 29. » Maggio » 31. » » » 59. » 10 Giugno » 73. I » 14 » » 178. 19 » ”» » » 88. Mantek, » » » 113. Mahal-Uonz, 15 » » 505. ” 25 Luglio » (149) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA @l V. Pieris Pigea, Boisduval (Species général, p. 523, N. 124). Due soli esemplari. N.° 290. Mahal-Uonz, 9 Luglio 1877. 454. Ascalèéna, 15 » VI. Pieris Agathina, Cramer (Papillons exotiques, pl. 237, fig. D, E). Specie molto comune su tutta la costa orientale d’ Africa e variabile nella statura e nell’ intensità del color giallo nella 9. N.° 70. Mahal-Uonz, 12 Giugno 1877. 86. Mantek, 14 » 135. Mahal-Uonz, 20 » 159. » 21 » 223. Mantek, 21 » 232. Mahal-Uonz, 21 » 265. » 28 » 268. » » » 270. » » 353. Let-Marefià, $ Luglio 1877. 387. Mahal-Uonz, 9 388. » » » 399. » 10 » 402. » 12 » 418. » 13 » 428. » 14 » 433. » » » 439. » » » 470. Ascalena, 19 ” ATA. » » ” 482. 542. Sul lembo della foresta di Let-Marefià, 26 Settembre 1877. VII. Pieris Rueppelii, Koch (Die indo-australische Lepidopteren Fauna, pag. 88); Felder (Reise der k. k. fregat. Novara, p. 167). Questa Pieride è sempre molto rara. Il Marchese Antinori ne ha raccolto un solo esemplare (N. 398) a Mahal-Uonz, il 10 Luglio 1877). VIII. Pieris Daplidice, Linné. Specie sparsa in Europa, in Asia, sulla costa di Barberia e fino in Abissinia dove il tipo sembra più piccolo che in Europa. Un esemplare (N. 104) raccolto a Mantek il 14 Giugno 1877. 28 C. OBERTHÙR (150) IX. Pieris Mesentina, Cramer (Papillons Exotiques, pl. 270, He AB): È una delle farfalle più communi in Abissinia e a Natal. Il 7 varia molto per la macchia nera che chiude la cellula di- scoidale nell’ ala superiore. Questa macchia ora è molto pronun- ciata, ora quasi mancante del tutto; in alcuni esemplari non rimane che un piccolo punto (N. 294 e 316). La 9 varia per l’ estensione della tinta nera e per la tinta del fondo delle ali, ora bianca tanto sulle ali inferiori che sulle superiori, talvolta bianca sulle superiori e gialla sulle inferiori e finalmente più spesso gialla su tutte e quattro le ali. N.° 48. Mahal-Uonz, 5 Giugno 1877. 63. » 10 » 131. » 20 » 134. » » Ù 1399. » » » 14l. » » » 153. » 21 197. » è 158. È » ” 160. » » » 161. » » n 244. » 28 » 249. » » » 250. » ” » 274. » 29 » 281. » ” » 288. » 30 » 292. » 7 Luglio 1877. 293. » 30 Giugno 1877. 294. » » » 206. » » » 313. » 1.0 Luglio 1877. 316. » » » 318. » » » 324. » » » 925. » » » 371. » 7 » 380. » » » 509. » 25 > 510. » » » X. Pieris Gidica, Godart; Boisluval (Species général, p. 5083). Più rara che la P. Mesentina; 1 solo individuo (N. 67), preso a Mahal-Uonz il 10 Giugno 1877. (151) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 28 XI. Anthocharis Eupompe, Klug, (Symbol. Physic. pl. 6, fig. 11-14). Graziosa Pieride, di cui l'apice carmino presenta leggeri ri- flessi d’ un violetto opalino. Abbastanza rara. Un solo esemplare (N. 26) raccolto a Mahal-Uonz in Maggio 1877. XII. Anthocharis Daîra, Klug (Symb. Physicae, pl. 8, fig. 1-4). L'A. Daira appartiene alla fauna arabica. Rara. Un solo esemplare (N. 32) raccolto a Mahal-Uonz in Maggio 1877. XIHI. Idmais Dynamene, Klug (Symb. Physicae, pl. 6, fig. 17-18). Un solo esemplare (N. 69) proveniente da Mahal-Uonz, ove fu preso il 10 Giugno 1877. XIV. Idmais Pleione, Klug (Symb. Physicae, pl. 8, fig. 7-8). Un solo esemplare (N. 66) trovato a Mahal-Uonz il 10 Giu- gno 1877. L’I. Pleione è rara. Come la precedente è una delle specie tipiche della fauna arabica. XV. Colias Hyale, Linné. La C. Hyale è nello stesso caso della Pieris Daplidice. Essa è sparsa in tutta l Europa, l’Asia occidentale, la Barberia e si spinge fin quasi da vicino alla linea equatoriale. Gli esemplari raccolti dal Marchese Antinori provengono dalle seguenti località: N.0 378. Mahal-Uonz, 7 Luglio 1877. 405. » 12 » 495. Let-Marefià, 21 » XVI. Colias Electra, Lin. Sostituisce immediatamente in Africa la C. Edusa che abita l’ Europa, l’Asia occidentale e la costa di Barberia. La C. Electra si trova dall’ Abissinia fino alla Città del Capo, all’ estremità me- ridionale dell’ Africa. N.° 2. Mahal-Uonz, 1l Marzo 1877. 6. » 23 » 24 C. OBERTHUR (152) N.° $. Mahal-Uonz, 27 Marzo 1877. 39. » 2 Giugno 1877. 6l. » 10 » AITINA 19 Luglio 1877. 479.9 » » » XVII. Terias Oberthiirii, P. Mabille (Bulletin de la Société Zoologique de France, 1877, pag. 223 — Lépid. du Congo). Il Marchese Antinori ha trovato 8 esemplari di questa specie che abita pure i monti Camaroons e il Congo, sulla costa occi- dentale d’ Africa. Mi sorprende molto come egli non abbia in- contrato la Terias Hecabe che fu raccolta in gran quantità dal sig. Raftray in Abissinia, particolarmente a occidente di Massaua. N.° 35. Mahal-Uonz, Maggio 1877. 292. » 30 Giugno 1877. 397. » 10 Luglio 1877. 414. » 13 » 438. » 14 » 442. » ld » 446. » » » 504, » 25 » XVII. Callidryas Rhadia, Bdv. (Species général, pag. 617). Questa bella specie di Ca/dryas d’ un giallo chiaro coll’ apice ed il margine anteriore delle ali marcati di bruno-rossastro, è abbastanza comune sulla costa orientale d’ Africa e discende molto dall’Abissinia verso il Sud. Il Marchese Antinori ne ha spedito 13 individui provenienti dalle località seguenti. N.° 42. Mahal-Uonz, 4 Giugno 1877. 72. » 12 » 182. » 23 » 247. » 28 » 287. » 30 » 362. » 7 Luglio 1877. 384. » 9 » 404. » 12 » 407. » » » 437. » 14 » 1456. » 15 » 457. » » » 466. Ascalena, » » (158) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 25 XIX. Callidryas Florella, Fabr. Donov. ete. Molt» sparsa in tutta l'Africa centrale, nel Senegal, lungo la costa orientale, nell’ isola della Riunione ecc. Il Marchese Antinori ha preso soltanto dei 7 in numero di 9. N.° 222. Mahal-Uonz, 27 Giugno 1877. 210. » 29 » 276. » » » 271. » » » 307. » 1.° Luglio 1877. 413. » 13 » 424. » 13 » 424. » » » 463. » 15 » 501. » 22 » XX. Danais Dorippus, Klug (Symb. Physic. pl. 48, fig. 1, gato, 47 DI: Nella Danais Dorippus come nella Chrysippus vi sono due tipi. Uno coll’ ala inferiore intieramente fulva, l’ altro colla stessa ala più o meno imbiancata. Klug ha figurato la prima di queste forme nella tavola 48, N. 5 e la seconda N. 1 e 3. Contraria- mente all’ opinione emessa da Kirby nel « Synonymic Catalogue » a pagina 7, io credo che la D. Dorippus non sia semplicemente una varietà, ma una specie distinta della D. Chrysippus. La Danuis Dorippus è molto comune in Abissinia. Il Marchese Antinori ne ha raccolto 26 esemplari che portano le seguenti indicazioni : N.° 21. Mahal-Uonz, 1.° Maggio 1877. 22. » » » 23. » » » 36. SIA 30 » 4A. » 4 Giugno 1877. 45. » 5 » 46. » » » 57. » 9 » 109. » 15 » 117. » 16 » 152. » 21 » 163. Let-Marefià, 22 » 198. Mahal-Uonz, 23 » 212. Mantek, 27 » 26 C. OBERTHUR (154) N.° 220. Mantek, 27 Giugno 1877. 226. » » » 230. » » » 231. » » » 272. Mahal-Uonz, 28 » 285. » 30 » 300. » 1.° Luglio 1877. 311. » » » 320. » » » 386. » 9 » 19957 » 10 » 434. » 14 » XXI Danais Chrysippus, Linné. Questa specie che era comparsa nell'Italia meridionale al principio del nostro secolo e che non si è più ritrovata da set- tant’ anni, è sparsa molto abbondantemente in Asia e in Africa. È molto curioso di osservare come le Danaidi abbiano tendenza ad ingrandire l’area del loro /abéitat. Sembra che esse siano specie emigranti e colonizzatrici. Però non sempre possono man- tenersi durante lungo tempo nelle regioni più settentrionali ove talvolta si spingono e ciò senza dubbio per cause climatologiche. Ciò accadde appunto alla D. Chrysippus che visse per due anni nei dintorni di Napoli nel 1806 e 1807, come fu constatato dal sig. Gaetano Maria Gagliardi, Segretario perpetuo dell’Accademia di Incoraggiamento, nella lettera che egli scrisse su questo ar- gomento il 5 Novembre 1807 e che è inserita nel primo volume degli Annali di questa Accademia. Un’ altra specie, la D. Archippus che si trova fino nel Ca- nadà ed è sparsa per tutta l’ America, è penetrata nella Pa- puasia, dove è comune, ed anche in Europa. L’anno scorso questa specie fu trovata nella Vandea e in Inghilterra. Altre specie di Lepidotteri come le /tuna (Elfconidi americane) e forse anche certe Urania sembra che facciano migrazioni re- golari; però non si spargono per un’ area tanto vasta come le Danais. Il Marchese Antinori ha raccolto varii individui di D. Chrysép- pus, fra i quali la maggior parte appartengono al tipo Chry- sippus colle ali inferiori intieramente fulve, e gli altri alla varietà albina A/cppus. (155) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 27 N.° 200. Mahal-Uonz, 24 Giugno 1877. 201. » » » 235. Mantek, 27 » 241. » » » 257. Mahal-Uonz, 28 » 273. » » » 303. » 1.° Luglio 1877. 305. » » » 309. » » » 310. » » » 429. » 14 » 432. » » » 500. Mantek, 22 » XXII. Danais Limniace, Cramer (Pap. Exotiq., pl. 59, D, E). Ecco un’ altra specie con una vastissima distribuzione geogra- fica. La D. Limniace abita l'Asia orientale, l Australia, l'Africa ecc. Essa è molto comune e il March. Antinori ce ne ha spedito 118 esemplari. N.0 114. Mahal-Uonz, 16 Giugno 1877. 196. » 23 » 199. » 62 » 208. » » » 211 » 27 » 215 » » » 216. » » » 263. » 28 » 297. » 1.0 Luglio 1877. 310. » » » 339. » 8 » 340. » » » 349. Let-Marefià, » » 366. Mahal-Uonz, 7 » 374. » » » 495. Mantek, 22 » 498. » » » 499. » » » XXI. Argynnis Niphe, Linné. Questa Argynnis abita anche la Cina e l’Indostan. Il Marchese Antinori ne ha trovato un solo individuo (N. 525) a Let-Marefià, il 13 Agosto 1877. Esso portava questa indicazione: « rara, si trova soltanto entro le grandi foreste ». 28 C. OBERTHUR (156) XXIV. Atella Columbina, Cramer (Pap. exotiq., pl. 238, A, B). Specie della fauna indo-africana, che sembra assai comune nella vasta regione in cui è sparsa. Le caccie del March. Anti- nori ne contengono 5 esemplari. N.° 143. Mahal-Uonz, 20 Giugno 1877. 178. » 23 » 421. » 13 Luglio 1877. 465. » 15 » 512. » 27 » XXV. Atella Eurytis, Dbd. (Genera of diurnal Lepidoptera , pl. 22, fig. 3). Io credo che l’Atella Eurytis sia distinta specificamente dalla Columbina, alla quale viene riunita come varietà da Kirby (Sy- nonymic Catalogue, pag. 154). L'A. Eurytis abita le coste occi- dentale ed orientale d’ Africa, ma non ne ho mai veduto esem- plari provenienti dall’ Asia. Il Marchese Antinori ne ha raccolto 7 esemplari. N.0° 77. Mahal-Uonz, 13 Giugno 1877. 127. Let-Maretià, 17 » 280. Mahal-Uonz, 29 » 458. » 15 Luglio 1877. 546. Foresta di Let-Marefià, 26 Settembre 1877. 548. » » » » 601. Let-Marefià, 22 Giugno 1877. XXVI. Acraea Lycia, Fabr. Specie variabile nella tinta del fondo delle ali ora biancastra, ora giallastra. L'A. Lycia abita tutta l’ Africa equatoriale e si trova tanto sulla costa dell’ oceano Indiano come su quella del- l’ Atlantico. Cinque esemplari. N.° 11. Mahal-Uonz, Aprile 1877. 40. » 3 Giugno 1877. 60. » 10 » 62. » » » 108. » 15 » (157) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 29 XXVII. Acraea Serena, Fabr. var. Rougeti, Guérin-Mene- ville (Voyage de Lefebvre en Abyssinie, pag. 368 à 373 — Atlas, pl. 10, fig. 7). Sparsa abbastanza abbondantemente in Africa e variabile se- condo le località sopratutto per la colorazione della 9 . Gli esem- plari 9 raccolti dal March. Antinori sono abbastanza somiglianti ‘ al og, cioè dello stesso colore fulvo vivace. Il tipo Rougetti di Guérin-Meneville, al quale appartengono gli individui d’Abissinia, non è stato citato da Kirby nel suo « Synonymic Catalogue ». Dieci esemplari colle indicazioni seguenti: N.°. 4. Mahal-Uonz, 19 Marzo 1877. 6. » 23 » 99 Mantek, 14 Giugno 1877. 156. Mahal-Uonz, 21 » 254. » 28 » 377. » 7 Luglio 1877. 445. » 14 » 448. » » » 506. » 25 » 21 Giugno 1877. XXVIII. Acraea Eponina, Cramer (Pap La 9 differisce dal 7 solamente per Questa specie abita anche la costa occidentale, e specialmente il Gabon e la Guinea. Nove esemplari. N.0 49. s2. Mantek, . Let-Marefià, » Mahal-Uonz, 5 Giugno 1877. 14 22 » » . Mahal-Uonz, 13 Luglio 1877. 6 Agosto 1877. . Exotiq., pl. 268, A, B). la statura più grande. XXI Questa graziosa specie non rassomiglia a nessuna delle cono- Ha la statura dei grandi individui di A. Eponina; le ali sciute. i ì Sul lembo della foresta di Let-Marefià, 26 Settembre 1877. . Mahal-Uonz, $ Giugno 1877. . Let-Marefià, 22 » X. Acraea Antinorii, Oberthùr (species nova). (Tav. 1, fig. 3). 30 c. OBERTHUR (158) intiere, le inferiori bene arrotondate; le quattro ali al disopra di un bruno-cannella unito e un poco vellutato; le superiori presentano: 1.9 presso l’ apice tre macchie trasparenti e come argentate, abbastanza larghe, le due prime rettangolari, la terza un poco arrotondata, tutte e tre contigue, separate dalle ner- vature e sopra disposte lungo una sola linea; 2.° al disotto della cellula discoidale due macchie intraneurali d'un bel giallo, la superiore rotonda, l’ inferiore un poco più grossa e un poco trapezoide. Le ali inferiori sono ornate di una fascia maculare un po’ curva di 5 macchie gialle delle quali la quarta è divisa in due parti dalla nervatura che chiude la cellula discoidale. La parte di questa quarta macchia che rimane al difuori della cellula è ridotta ad un semplice punto. Di più le ali inferiori sono sparse di punti spessi di un nero vivace, che spiccano, ma soltanto sotto una data luce, sul fondo bruno delle ali. Questi punti neri sono gli stessi che appaiono più chiaramente al disotto. Al disotto l'ala superiore è d'un nero pallido e riproduce le macchie della parte superiore; però le due macchie gialle sono meno cariche. Dippiù la costa e la nervatura inferiore della cel- lula discoidale sono, come l' apice ed il margine esterno dell’ ala, d’ un giallo un po’ verdastro. Le nervature appariscono nere su questa parte giallo-verdastra, come pure le linee intraneurali. L'ala inferiore è interamente d’ un giallo-verdastro. La fascia gialla maculare del disopra è rischiarata per trasparenza sul margine esterno, ed in seguito tutte le nervature contengono una linea nera intraneurale, ad eccezione dell’ anale che ne manca e della terza, a partire dal margine anale, che ne con- tiene due. Lo spazio all’ infuori di quello che raggiungono queste linee intraneurali è sparso di 14 punti neri. Le antenne a clava spessa sono nere, come pure la testa. I palpi sono gialli, ornati di nero. L’addome è nero al disopra con una doppia serie laterale di punti gialli e giallo al disotto, come pure i piedi e i lati del torace. Questa specie è dedicata al Marchese Orazio Antinori, l’ il- lustre esploratore del regno di Scioa. (159) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 31 N.° 52. Mahal-Uonz, 6 Giugno 1877. 125. Let-Marefià, 17 » 166. » 22 » 518. » 5 Agosto 1877. 519. » » » 520. » » » b21. » » » SESSI Sul lemb i ì, 26 S 8 520. 4 mbo della foresta di Let-Marefià, 26 Settembre 1877. XXX. Junonia CEnone, Linné, Cramer (pl. 35, A, B, OC). La figura A di Cramer non rassomiglia esattamente ad alcuno degli esemplari della J. none esaminati da me. L' esemplare figurato nella tavola 35, fig. C, è quello che Fabricius ha in- dicato col nome di MHierta. Hierta è semplicemente una varietà di Gnone. Il Marchese Antinori ha raccolto 11 individui di J. none tipo e 9 della varietà Hrerta. Dal confronto delle indicazioni portate da questi individui ri- sulta che J. none e J. Hierta volano nella stessa epoca e negli stessi luoghi. 1.0 none tipo. N.0 43. Mahal-Uonz, Giugno 1877. DS. » 10 » 64. » » » 74. » 12 » ll. » 15 » 131. » 18 » 138. » 20 » 142. » » » 278. » 29 » 308. » l.° Luglio 1877. 436. » 14 » 2.0 Varietà Hierta. N.° 41. Mahal-Uonz, 4 Giugno 1877. 47. » o) » 50. » » » 77. » 13 » 80. » 14 » 83. » » » 205. » 24 » 2592. » 28 » 389. » 9 Luglio 1877. 32 €. OBERTHUR (160) XXXI. Junonia Clelia, Cramer (PI. 21, fig. E, F). La J. Clelia è molto sparsa in tutta l’ Africa. Si incontra al Senegal, sulla costa della Guinea, come in Abissinia e a Baga- moyo. Varia molto nella statura e nella presenza o mancanza di due macchie rosso-mattone sulla cellula discoidale sull’ ala superiore e di macchie ocellate rosso-mattone con iride azzurra, lungo il margine esterno delle ali. Varia pure molto la tinta della grossa macchia azzurra sull’ ala inferiore. N.0° 51. Mahal-Uonz, 6 Giugno 1877. 124. Let-Marefià, 17 » 148. Mahal-Uonz, 21 » 179! » 23 » 256. » 28 » 208° » » » 271. » » » 282. » 29 » 286. » 30 » 295. » » » 312. » 1.0 Luglio 1877. 314. » » » 331. » 4 » 368. » n » 381. » » » 481. Ascalena, 19 » 511. Mahal-Uonz, 25 » XXXII. Junonia Orythia, Cramer (PI. 32, fig. E, F). Specie sparsa in molta abbondanza nella regione Indiana e nell’ Africa. Presenta le stesse variazioni della affine J. Clelia. 29 esemplari. N.° 1. Mahal-Uonz, 6 Marzo 1877. 38. » 1.° Giugno 1877. DA. » 7 » 65 » 10 » 706 » 12 » 75. » » » 85. Mantek, 14 » s9. » » » 90. » » » 91 » » » 92 » » » 96 » » » (161 102. 105. 128. Let-Marefia, 176. Mahal-Uonz, ) Mantek, » 283. » 317. » 326. » 927. » 379. » 408. » 419. » 476. Ascalena, ATT. » 508. Mahal-Uonz, 517. Let-Marefià, 603. Mantek, DI LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 89) 14 Giugno 1877. » » 17 » 23 » 29 » 1.° Luglio 1877. » » » » 7 » 12 » 13 » 19 » » » 25 » 3 Agosto 1877. Raccolta da Chiarini. 14 Giugno 1877. XXXII. Vanessa Chorimene, Guérin, (Ort4hosia, Klug. Symb. Phys. 1, 48, fig. 8 et 9). Questa specie appartiene alla fauna Arabica. Il March. Anti- nori ne ha inviato 20 individui. N.0 97. Mantek, 14 Giugno 1877. 106. » » » 118. Mahal-Uonz, 16 » 129. » 18 » 146. » 21 » 151. » » » 177. » 23 » 187. » » » 197. » » » 204. » 24 » 228. » 27 » 243. » 28 » 248. » » » 269. » » » 306. » 1.° Luglio 1877. 314. » » 329. » 4 » 367. » 7 » 471. Ascalena, 19 » 528. Mahal-Uonz, 21 Agosto 1877. « Ama tenersi appesa aì rami ed ai legni secchi ». XXXIV. Vanessa Cloantha, Cram. (pl. 388, A, B). Sparsa lungo la costa orientale d’ Africa e sulla costa della Guinea. Sembra più rara in Abissinia che la precedente. Otto esemplari. c. OBERTHUR 34 Cc. OBERTHUR (162) N.0 87. Mantek, 14 Giugno 1877. 181. Mahal-Uonz, 23 » 190. » 23 » 202. » 24 » 343. » 8 Luglio 1877 422. » 13 » 431. » 14 » 478. Ascalena 19 » XXXV. Vanessa Octavia, Cram. (pl. 135, B, ©). Sparsa in tutta l’ Africa. Il Marchese Antinori ne ha preso 37 esemplari. N.° 30. Mahal-Uonz, 27 Maggio 1877. 53. » 6 Giugno 1877. 101. Colla di Mantek, 14 Giugno 1877. 110. Mahal-Uonz, 15 Giugno 1877. 112. » » » 115. » 16 » 123. Let-Marefià, 17 » 125. » » » 136. Mahal-Uonz, 20 » 149. » 21 » 154. » » » 165. Let-Marefià, 22 » 169. » » » 186. » 23 » 188. » » » 192. » » » 194. » » » 195. » » » 207. » 24 » 234. Mantek, 27 » 296. » » » 239. Mahal-Uonz, 27 » 262. » 28 » 267. » » » 279. » 29 » 290. » 30 » 291. » » » 340. » $ Luglio 1877 344. » » » 349. » » » 369. » 7 » 72. » » » 376. » » » 401. » 12 » 403. » » » 440. » ld » 533. » 27 Agosto 1877. (163) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 35 XXXVI. Vanessa Amestris, Drury (Illustr. of Exotie entomo- logy, t. III, pl. 20, fig. 3 e 4). Specie molto variabile nell’ estensione della tinta rossa che talvolta assorbe quasi intieramente l’ azzurra. N.0 37. 9. 145. 193. 229. 297. 246. 330. 345. 347. 390, 379. 383. 439. 913. Mahal-Uonz, 1.° Giugno 1877. Mantek, Mahal-Uonz, » » Mantek, Mahal-Uonz, » Let-Marefià, Mahal-Uonz, Let-Marefià, Mahal-Uonz, » » » 14 2 23 27 di » 28 4 8 » O dx x 14 30 » « Trovasi il più sovente in luoghi umidi, ric- chi di vegetazione e poco soleggiati, lungo i torrenti chiusi dai monti e spesso attac- cata alle gronde delle capanne ». XXXVII. Vanessa Abyssinica, Felder (Novara, pag. 397, 398). La posizione sistematica di questa piccola Vanessa è presso la nostra V. Atalanta. Essa è stata descritta dettagliatamente dal sig. Felder sopra esemplari appartenenti al Museo di Francoforte e raccolti dal Dott. Riippell. N.0 133 » » 28 . Mahal-Uonz, 20 Giugno 1877. 253. 328. » 1.° Luglio 1877. 547. Foresta di Let-Marefià, 26 Settembre 1877. XXXVIII. Vanessa Hippomene (Zypanartia Hippomene) Hùbner (Sammlung exotischer Schmetterlinge, I, pl. 176, N. 3 e 4). Il March. Antinori ha raccolto in Abissinia la vera Hippomene che Hibner ha figurato così bene nel suo bel lavoro « Samm- lung exot. Schmetterlinge ». La specie che il sig. Boisduval ha descritto sotto questo stesso nome d'Hppomene, pag. 43, 44, e che è figurata nella tav. 8, fig. 3, 4, della sua « Faune de Madagascar, Bourbon et Mau- rice » è tutt’ affatto distinta da quella fatta conoscere da Hibner. 36 C. OBERTUHR (164) Boisduval non possedeva la vera H:ppomene di Hiibner e ciò spiega la confusione che egli ha commesso riferendo alla specie di Hibner quella che egli avea ricevuto dall’ isola Borbone. La legge di priorità obbliga a conservare alla specie di Hibner, il di cui lavoro è comparso nel 1806, il nome di Hippomene; e si può quindi distinguere la specie di Boisduval con un nome differente. Io le ho applicato quello di Borbonica a motivo della patria dell’ esemplare tipico che esiste nella mia collezione. Il signor Guénée parla della Vanessa Hippomene nel lavoro « Lépidoptères de l’Ile de la Réunion » pag. 6, 10, 11. Ciò che egli dice intorno a questa specie prova che egli non cono- sceva neppure la vera ZHippomene di Hùbner la di cui figura è di un’ esattezza la più rigorosa. La specie dell’ isola della Riu- nione è quella che il sig. Boisduval ha figurato e che io chiamo Borbonica. Gli esemplari di V. Hippomene raccolti dal March. Antinori sono tre. N.0 522. Mahal-Uonz, 6 Agosto 1878. 540. Foresta di Fecheriè-Ghemb, 26 Settembre 1877. Ddl. » » » XXXIX. Vanessa Cardui, Linné. Comune in Abissinia come in Europa. Nove esemplari. N.° 5. Mahal-Uonz, 20 Marzo 1877. 24. » 1.0 Maggio 1877. 56. » 9 Giugno 1877. 126. Let-Marefià, 17 » 155. Mahal-Uonz, 21 » 2561. » 28 » 319. » 1.0 Luglio 1877. 323. » » » XL. Hypanis Ilithyia, Cramer (Pap. exotiq., pl. CCXIV, fig. 0, D). E una bella Ninfalide che si trova in Arabia e nell’ India come in Abissinia e nel Senegal, ma sempre raramente a quanto pare. Due esemplari soltanto. (165) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 37 N.° 20. Mahal-Uonz, 1.0 Maggio 1877. 140. » 20 Giugno 1877. XLI. Eurytela Hiarbas, Drury (Illustr. III, pl. 14, fig. 1, 2). Specie che si trova, ma raramente, sulle due coste dell’Africa equatoriale. Tre esemplari. N.° 107. Mantek, 14 Giugno 1877. 132. Mahal-Uonz, 20 » 351. » 8 Luglio 1877. XLII. Eurytela Dryope, Cramer (Pap. Exotiq., pl. 78, fig. E, F). Tanto rara come la sua congenere Miarbas e sparsa come essa in tutta l’ Africa equatoriale. Tre esemplari. N.° 137. Mahal-Uonz, 20 Giugno 1877. 147. » 21 » 180. » 23 » XLIII. Neptis Agatha, Cramer (Pap. Exotiq., pl. 327, A, B). La N. Agatha è abbastanza comune sulla costa orientale d'Africa. Il March. Antinori ne ha raccolto 10 esemplari. È una specie che varia per la statura, ma poco per altri caratteri. N.0 84. Mantek, 14 Giugno 1877. 94. » » » 98. » » » 103. » » » 122. Let-Marefià, 17 » 130. Mahal-Uonz, 18 » 242. » 28 » Al7. » 13 Luglio 1877. 430. » 14 » î 473. Ascalena, 19 » XLIV. Charaxes Etesipe, Godart (Encyclopédie IX, pag. 355). Specie magnifica e sempre rara la di cui 9 è stata figurata da Drury sotto il nome di Etheoc/es (Illustrations, II, pl. X). e il 7 da Butler (Transact. Ent. Society, 1869. pl. 5, fig. 5, 6). Un solo esemplare in cattivo stato. N. 527. Let-Marefiaà, 13 Agosto 1877. « Rara, a contatto delle grandi foreste ». 38 C. OBERTHÙR (166) XLV. Charaxes Candiope, Godart (Encyclopédie IX, pag. 353). Sembra abbastanza comune in Abissinia, al Transwaal e al Congo. Il March. Antinori ne ha raccolto 9 esemplari. N.0 185. Mahal-Uonz, 23 Giugno 1877. 334. Let-Marefià, 8 Luglio 1877. 335. » » » 342. » » » 358. Mahal-Uonz, 7 » All. « 13 » 452. » 14 » 487. Let-Marefià, 20 » « Si nutre principalmente dell’ umore che sorte dal fusto di due Solanacee, una a grandi frutti gialli, l’altra a frutti rossi rotondì ». 488. Let-Marefià, 20 Luglio 1877. XLVI. Charaxes Hansalii, Felder (Novara, pl. 59, fig. 3, 4). Abbastanza vicino al C. Jasius. Sembra speciale alla regione Nubiana. Due esemplari. N.° 406. Mahal-Uonz, 12 Luglio 1877. 486. » 19 » XLVII. Charaxes Brutus, Cramer (Pap. Exotiq., pl. CCXLI, fig. E, F), var. Junius, Oberthùr. Questa specie non sembra molto rara in Africa e si trova sulle due coste; ma presenta alcune varietà geografiche rimar- chevoli le quali forse sono specie separate; di ciò però non si potrà esser sicuri che conoscendo le larve. Gli 8 esemplari rac- colti dal March. Antinori sono molto somiglianti fra loro. Diffe- riscono dai tipi di Delagoa-Bay e del Transwaal, perchè la fascia maculare trasversa è giallo-pallida invece d’ esser bianca, e dal tipo della Guinea (quello figurato dal Cramer) per la presenza di punti gialli intraneurali lungo il margine esterno delle ali superiori e di mezzelune dello stesso colore ugualmente intra- neurali ma separate dal margine esterno per mezzo di un orlo nero lungo il margine esterno delle ali inferiori. Ho distinto il tipo d’Abissinia col nome di var. /ur%us. (167) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 39 N.0 121. Let-Marefià, 17 Giugno 1877. 425. Mahal-Uonz, 13 Luglio 1877. 484. » 19 » 496. Mantek, 22 » 497. » » » 530. Let-Marefià, 24 Agosto 1877. 531. » » » " 536. Foresta di Let-Marefià, 26 Settembre 1877. XLVIII. Charaxes Phoebus, Butler (Proceedings zoolog. Society 1865, pl. 36, 7, fig. 2). Magnifica specie del gruppo del C. Boueti, Pollux, Saturnus ecc. N.° 354. Mahal-Uonz, 7 Luglio 1877. 412. » 13 » « Trovasi di solito attaccata al fusto spinoso di un solanum a grossi frutti gialli, a grandi foglie cenerine, colle nervature ar- mate inferiormente di spine ». 426. Mahal-Uonz, 14 Luglio 1877. 401. » » » 468. Ascalena 15 » 469. » » » 483. Mahal-Uonz, 19 » 485. » » » La 9 del Charaxes Phoebus differisce dal 7 perchè la fascia nera lungo il margine esterno delle ali, invece d’ essere formata di macchie separate le une dalle altre, è non interrotta; cioè le macchie sono tutte riunite e contigue. Dippiù lo spazio chiaro trasparente del disotto è molto più largo e più marcato, attra- versando le ali dall’ alto al basso; finalmente la statura è più grande e le macchie nere, situate sull’ ala superiore interior- mente riguardo a questo spazio chiaro, sono in parte obliterate e molto meno cariche. XLIX. Diadema Misippus, Linné. Il 7 e la 9 sono notevolmente diversi. Il 7 somiglia molto alla Diadema Bolina e la 9 alla Danais Chrysippus. La 9 pre- senta una varietà che Cramer ha chiamato Irarza (Papill. esot. pl. 214, A, B) che sta alla 9 tipica come la Danais Dorippus alla D. Chrysippus. La Diadema Misippus abita le regioni in- diana e malese, l’ Africa e la Gujana francese. È quindi una 40 Cc. OBERTHUR (168) specie tanto interessante per la diversità del suo Habitat quanto curiosa per le sue differenze sessuali. Essa è estremamente co- mune in Abissinia. Il March. Antinori ne ha raccolto 36 esem- plari di cui 4 appartengono alla varietà 9 Inaria. TEU N.9 150. Mahal-Uonz, 21 Giugno 1877. 167. Let-Marefiaà, 22 » 172. » » » 174. » » » 184. Mahal-Uonz, 23 » 189. » » » 209. » 26 » 213. Mantek, 27 » 214. » » » 218. » » » 221. Mahal-Uonz, » » 225. Mantek, » » 238. » » » 245. Mahal-Uonz, 28 » 209: » » » 298. » 1.0 Luglio 1877. 301. » » » 302. » » » 315. » » » 321. » » » 922: » » » 365. » » 370. » » » 382. » » » 423. » 13 » 460. Ascalena, 15 » 2 @ tipo. N.0 144. Mahal-Uonz, 21 Giugno 1877. 183. » 23 » 203. » 24 » 224. » 27 » 298. Mantek, » » 289. Mahal-Uonz, 30 » 3.0 9 Inaria. N.° 191. Mahal-Uonz, 23 Giugno 1877. 206. » 24 » 219. Mantek, 27 » 385. » 9 Luglio 1877. a (169) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 4l L. Satyrus Maderakal, Guérin (Voyage de Lefebvre en Abys- sinie, pag. 383 et 384, pl. X, fig. 1, 2, 3). Sostituisce in Abissinia i S. Maera e Megaera d’ Europa. Cinque esemplari. N.0 34. Mahal-Uonz, Maggio 1877. 93. Mantek, 14 Giugno 1877. 396. Mahal-Uonz, 10 » 410. » 13 » 472. Ascalena, 18 » LI. Chrysophanus Perion, Cramer (Pap. Exot., 379, B, O). Sparsa su tutta la costa orientale d'Africa al Senegal e alla Guinea. Il March. Antinori ne ha raccolto un solo esemplare (N. 447) a Mahal-Uonz il 14 Luglio 1877. * LII. Polyommatus Pseudophlaeas, Lucas (Societé entomol. de France, 1866). È la modificazione abissina del nostro P. Phlaeas che abita anche, come è noto, una parte dell’ America settentrionale e dell’ Asia. Il sig. Boisduval aveva chiamato Turas nella sua col- lezione il tipo abissino del P. P//aeas. N.° 33. Mahal-Uonz, Maggio 1877. 416. » 13 Luglio 1877. 449. » 14 » LIII. Hypolycaena Lara, Linn. Ì È questa specie che Cramer ha figurato sotto il nome di /o- laus (Pap. Exotiq., pl. 270, fig. G). Il March. Antinori ne ha raccolto due esemplari. N.0 27. Mantek, 16 Maggio 1877. 475. Ascalena, 19 Luglio 1877. LIV. Lycaena Boetica, Linn. Un solo esemplare (N. 352) preso .a Mahal-Uonz l'8 Luglio 1877. La Lycaena Boetica abita l’ Europa meridionale e temperata, l'Asia occidentale, l’ India e l’ Africa orientale. 42 C. OBERTHUR (170) LXV. Lycaena Plinius, Fabr. Un solo esemplare (N. 455) preso a Ascalena il 15 Luglio 1877, d'un tipo superbo. I disegni della superficie inferiore sono vivaci e carichi in un modo rimarchevole. LVI. Lycaena Hippocrates, Fabr. Due esemplari, 1 #7 e 1 9, presi (502) 7 a Mahal-Uonz 22 Luglio 1877, e (409) 9 nella stessa località il 12 Luglio 1877. Questa specie abita pure Sierra Leone e Madagascar. Il 2° è d'un bruno nero unito al disopra coll’ apice bianco; la 9 è macchiata di azzurro cliaro sulla metà delle ali. I due sessi al disotto sono d' un bianco giallastro con alcune piccole linee nere. 7] LVII. Lycaena (Lampides) Butleri, Oberthir (species nova). (Tav. I, fig. 2). Il March. Antinori ha raccolto due esemplari di questa specie che io credo nuova e che dedico al sig. Arturo Gardiner Butler del British Museum, in segno di gratitudine per la cortesia colla quale mi ha sempre somministrato le indicazioni scientifiche che mi son preso la libertà di domandargli. La Lycaena Butleri è della statura del Polyommatus Phlaeas. Le ali sono abbastanza larghe e le inferiori leggermente sinuose nei loro margine. Questa sinuosità è più profondamente indicata presso l’ angolo anale. Nei due sessi la parte superiore è d’ un fulvo-cupreo ma il maschio è macchiato d’'azzurro-celestino dalla base delle ali fin verso i due terzi della larghezza. Sull’ala in- feriore questo azzurro-celestino è tagliato in due in modo che fra la base e la fascia azzurra curva si trova una fascia del co- lore del fondo. Il contorno dell’ ala ‘inferiore è limitato da 2 frangie nere separate l'una dall’ altra da uno spazio chiaro fulvo-cupreo molto netto. Al disopra della frangia superiore si trovano macchie nerastre intraneurali, disposte, partendo dal- l'angolo anale, nel modo seguente: 1.° una macchia lunga poco grande ; 2.° una semilunula grossa e molto marcata; (questa se- milunula è alle volte un poco triangolare); 3.° tre o quattro (171) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 49 semilunule o triangoli molto meno oscuri, sormontati da un angolo pallido. La frangia è abbastanza lunga e biancastra, per quanto io posso giudicarne da due esemplari un po’ difettosi. Al disotto il fondo delle ali è fulvo-pallido, un poco grigio e brillante e sull’ ala superiore vi è una grossa macchia che chiude la cellula discoidale, poi una fascia dritta di cinque macchie si- mili, al disotto della quale esistono due macchie un poco più indietro e più piccole. Tutte queste macchie sono brune, più cariche del colore del fondo sui loro margini e accompagnate da una mezzaluna bianca che costeggia come una fascia i due lati interno ed esterno di queste macchie. All’ esterno della fascia a cinque macchie, esiste uno spazio chiaro di triangoli intraneurali bianchi, poi una fascia del colore del fondo e finalmente un’ altra fascia stretta di mezzelune bianche concave, separate dal margine esterno per mezzo d'uno spazio del colore del fondo. L'ala inferiore presenta una serie di disegni paralleli al mar- gine esterno e nell’ ordine seguente partendo dalla base: 1.° un punto doppio; 2.° una fascia maculare di otto punti intraneu- rali, tutti bruni più scuri alle estremità e marginati interna- mente ed esternamente di bianco; 3.° uno spazio chiaro bian- castro intraneurale separato dalle mezzelune bianche intraneurali che sono appoggiate sul margine esterno per mezzo di una fascia stretta maculare di angoli bruni del colore del fondo. Le macchie nere, che al disopra sono appoggiate il più da vi- cino al margine esterno e che sormontano le mezzelune bianche di cui ho parlato, sembrano molto pallide e molto ridotte. Sol- tanto la grande macchia semilunare è decisamente nera, mac- chiettata d’ atomi d’ un azzurro dorato. Il corpo, i piedi e le antenne sono come in tutte le specie del gruppo della ZL. Ba/liston, Hibner, specie a lato della quale sta la L. Butleri. I due esemplari di Z. Bwd/erî portano i numeri seguenti. N.° 81. Mantek, 14 Giugno 1877. 115. Mahal-Uonz, 13 Luglio 1877. 44 C. OBERTHUR (1972) LVII. Pterygospidea Djaelaelae, Wallengren. Quattro esemplari di questa Esperide, la sola che il Marchese Antinori abbia trovato in Abissinia. N.0 291. Mahal-Uonz, 9 Luglio 1877. ddl. » 14 » 450. » » » 503. » 25 » II. HETEROCERA. LIX. Eusemia incongruens, Butler (Proceed. Zool. Soc. 1878, p. 381). Questa magnifica specie fu scoperta recentemente e il suo posto è da vicino all’. Euphemia. Il March. Antinori non ne ha trovato che un solo esemplare (N. 459) a Mahal-Uonz il 15 Luglio 1877. Egli ha fatto una speciale attenzione a questa brillante Agaristide, perchè sul car- toccio che la racchiudeva stava scritto di sua mano: « unica! ». LX. Deilephila celerio, Linn. Due esemplari. Queste .Sp/nx sono arrivate già preparate e non ripiegate nei cartocci come gli altri lepidotteri. Esse non portavano attaccata allo spillo nessuna indicazione speciale come quelle tanto precise e tanto interessanti, sia per la località, sia per l'epoca d’ apparizione, che il March. Antinori con molta perspicacia ha sempre avuto cura di trasmetterci a riguardo dei Lepidotteri e di tutti gli altri animali raccolti nel Regno di Scioa. LXI. Sphinx Convolvuli, Linn. Un solo esemplare piccolo e somigliante a quelli della Nuova Zelanda. LXIE: Zonilia Vau, Walker (Heterocera, p. 197, 11) — Raffrayi, Oberthir (Etudes d’Entomologie, III. livraison, pl. 3, fio. 2). (173) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 45 Ho fatto figurare questa specie sotto il nome di Raffrayi , secondo un individuo che il sig. Achille Raftray aveva portato dall’ Abissinia. Ma il sig. A. Gardiner Butler m' ha fatto cono- scere recentemente che la Zonilia Raffrayi esisteva già nel British Museum sotto il nome di Z. Vau ed era stata descritta da Walker. Però io credo che la Zornilia Vau non sia finora stata figurata. Boisduval (Sphingides, pag. 143) dice che la patria della Z. Vau tipo era sconosciuta. Adesso sappiamo che questa specie è particolare all’ Abissinia. LXIH. Syntomis Alicia, Butler (Journal Linn. Society. Revision of Zygaenidac) Un solo esemplare (N. 467) preso a Ascalena il 15 Luglio 1877. La S. Alicia è molto vicina a quella che ho fatto figurare sotto il nome di Ceres negli « Etudes d’Entomologie, III li- vraison, pl. III, fig. 5 ». Essa differisce dalla S. Ceres perchè questa non ha l'addome anellato con tre linee rosse come la S. Alicia, e anche perchè ha una piccola macchia trasparente sull’ ala superiore che sormonta la macchia lunga isolata più da vicino all’ estremità dell’ala. Questa piccola macchia manca nella S. Alicia; ma l’Alicia ha una macchia simile sull’ ala inferiore che sormonta la macchia trasparente rotonda e isolata. Questa piccola macchia dell’Alicia “manca nella Ceres. Gli altri dettagli sono simili. LXIV. Syntomis Rufina, Oberthir (Etudes d'Entomologie, III. livrais., pl. III, fig. 4). L’esemplare che il March. Antinori ha raccolto il 7 Luglio 1877 a Mahal-Uonz (N. 444) non differisce da quello che il signor Raffray ha preso in Abissinia che per il colore un poco meno carico delle macchie fulve. Dippiù l’ esemplare del March. Antinori ha la macchia isolata del mezzo dell’ ala inferiore più grossa e questa macchia sormontata da un piccolo punto fulvo, il quale manca nell’ esemplare che io possedo. La collezione Boisduval contiene un esemplare di questa stessa specie, che forma (senza calcolare il piccolo punto fulvo dell’ ala inferiore) 46 €. OBERTHUR (174) il passaggio per la tinta e la grandezza delle macchie fra 1’ esem- plare del March. Antinori e quello del sig. Raffray. Di fronte a questa transizione ed essendo le differenze tanto piccole, non ho esitato a determinare come Rufina la Syntomis raccolta dal March. Antinori. LXV. Nyctemera Leuconoe, Hopffer (Peter's Reise nach Mo- zambique, pl. XXVIII, fig. 5). Un solo individuo (N. 464) di Ascalena, 15 Luglio 1877. LXVI. Nyctemera Antinorii, Oberthir (species nova). (Tav. 1, fig. 1). Differisce dalla N. Leuconoe alla quale è molto somigliante, per i caratteri che sono sempre costanti: 1.° Nella N. Leuconoe la frangia dell'ala superiore è bianca dall’apice fino ad un terzo della lunghezza, poi nerastra per un altro terzo e finalmente bianca, poi di nuovo nerastra all’ angolo lungo il margine inferiore. Nella N. Antinorti la frangia è dapprima nerastra dopo l’ apice e per circa un sesto della lunghezza, poi bianca per un secondo sesto e in seguito come nella N. Leuconoe. 2. Nella Leuconoe sull’ ala inferiore la frangia è interamente brunastra; nella Artnorzi questa stessa frangia presenta due parti bianche. 3.° La fascia maculare bianca trasversale sull’ ala superiore è sempre più allungata nella Lewconoe e va quasi ad unirsi colla frangia. Nella Antinori questa fascia è troncata ed ha una mac- chia di meno sulla parte inferiore in modo che la sua estremità è più lontana dal margine esteriore. 4.° Le spalline nella Zeuconoe sono nere frangiate di bianco; nell’Antinorii sono invece nere ornate con due punti bianchi. o.° Nella Lewconoe c' è un fascio di linee grigiastre che parte dalla base dell’ ala superiore e si spande seguendo le nervature e i loro intervalli. Nell’Anzinorz il fondo dell’ ala è interamente bruno con lineette intraneurali più oscure. (175) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 47 6.° Negli esemplari molto freschi di N. Leuconoe si vede una serie di punti grigio-oscuri sul mezzo dell’ addome al disopra. (Questa serie di punti manca nella figura di Hopffer. Quest’ au- tore ha figurato anche l’ addome bianco mentre esso è grigio; tolto questo, la figura di Hopffer è perfetta). L’ addome della N. Antinori manca assolutamente di questi punti. 7. Il torace della N. Antinorii presenta quattro punti bianchi disposti come i quattro angoli d’ un quadrato; nella Leuconoe il torace non ha che due linee gialle laterali; più una macchia grigio-giallastra alla base, ocellata di nero. 8.° Finalmente nella N. Antinori il collare è formato da due placche nere frangiate di bianco solamente nel senso dell’ al- tezza. Nella Leuconoe questi due pezzi sono circondati da una linea gialla. Tutte queste differenze sono costanti e benchè le due specie abbiano assolutamente lo stesso aspetto, sono però più distinte fra di loro che molte altre, le quali presentano differenze più apparenti, ma meno seriamente stabilite, se così posso esprimermi. Io possedo numerosi esemplari delle due specie provenienti da Bagamoyo, da Zanzibar e dall’ Abissinia. Le due specie esistono pure al British Museum, e la N. An- tinorîî vi è rappresentata da esemplari d’ Abissinia e di Sierra Leone. Il March. Antinori ha spedito due esemplari di questa specie che ho l'onore di dedicargli. N.° 76. Mahal-Uonz, 12 Giugno 1877. 462. Ascalena, 15 Luglio 1877. LXVII. Pseudocallimorpha Doriae, Oberthir (species nova). (COD RIERAGIA)! Un solo esemplare (N. 68) raccolto il 10 Giugno 1877 a Mahal-Uonz e dedicato al March. Giacomo Doria, Direttore del Museo Civico di Genova. 48 C. OBERTHUR (176) Ha l'aspetto di una Ca/limorpha quanto al capo, al torace, ai piedi e all'addome; ma le antenne sono pettinate come quelle di una Falenite. Le ali un poco ialine, oblunghe, hanno sulla base delle su- periori un gruppo di macchie brune contigue, disegnate al- l’esterno molto irregolarmente; poi dopo uno spazio bruno pallido limitato di biancastro, segue una fascia maculare a mar- gini molto irregolari che dalla costa va al margine inferiore. AI di là di questa fascia una mezzaluna bianca nel mezzo di una parte bruna, limita inferiormente la chiusura della macchia discoidale, dopo la quale osserviamo un triangolo bruno larga- mente aderente alla costa. Poi fra il margine esterno di questo triangolo e una serie di macchie brune all esterno, disegnate molto irregolarmente, si trovano cinque macchie brune intra- neurali circondate di bianco. L’ ala inferiore è grigia unicolore. L’addome è giallo al disopra, bianco al disotto, con una serie dorsale e laterale di punti neri. Le spalline sono grigie con due punti neri. L’esemplare unico che ho sotto gli occhi è un po’ difettoso; però eccettuati alcuni dettagli nel disegno che sono un po’ scan- cellati, tutti i caratteri sono completi. È una delle scoperte più interessanti del March. Antinori. LXVII. Cycnia Scioana, Oberthir (species nova) (4). (205 10, JU 6) Le ali superiori ed il corpo sono d’ un giallo-ocraceo carico, le inferiori dello stesso giallo d’ ocra ma più pallido. Le superiori sono ornate di cinque serie oblique di piccolis- simi punti neri, inegualmente numerosi e distanzati; il margine esterno è punteggiato regolarmente di nero vivace, il che forma un arco di cerchio al di là del quale esiste la frangia che è del colore delle ali. Questa punteggiatura si prolunga sul margine (1) Nella leggenda della tavola che accompagna il presente lavoro, l’ingisore ha messo per sbaglio SRoda invece di Scioana. (zio) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 49 esterno delle ali inferiori fino circa ai due terzi della lunghezza. La cellula dell’ ala inferiore è chiusa da un punto bruno e si osservano lungo il margine tre o quattro atomi bruni. AI disotto le ali sono d’ un giallo meno carico che al disopra; La punteggiatura del disopra vi è'riprodotta; la cellula è chiusa sull’ ala superiore da una mezzaluna nerastra spessa; al di. là di questa mezzaluna vi sono tre macchie assai grandi nerastre. Sull’ ala inferiore sono riprodotti i punti nerastri del disopra. Le antenne del 7 (il solo sesso che io conosca) hanno lo stelo nero e le ciglia giallastre. Il torace è vellutato; l’ addome anellato di nerastro; i piedi neri. Due esemplari soli di questa nuova Archtiide, senza indicazione di località e di epoca d’ apparizione. LXIX. Leucoma translucida, Oberthir (species nova). (OVIENORO) Il March. Antinori ha procacciato alla scienza un paio di questa nuova Liparide, ma senza indicare il luogo in cui fu trovata, nè la data della cattura. I due sessi sono d'un bianco trasparente a riflessi madreper- lacei, come si osserva nella G/obiceps paradora e in altre specie jaline. Il 7° ha le antenne pettinate colle ciglia brune; i due sessi hanno lo stelo delle antenne nero. Il #7 ha la testa e la parte superiore del torace tinte di giallo pallido. Non vi sono sulle ali di ambo i sessi nè linee, nè altri disegni. LXX. Jana Rhodopterae, Gerstaecker. Un solo esemplare (N. 19) di Mahal-Uonz, raccolto il 28 Marzo 1877. Vi sono alcune differenze di dettaglio fra l’ individuo trovato dal March. Antmori e quello figurato dal Prof. Gerstaecker. Ma io non so dentro quali limiti questa specie possa variare e non oso fondare una specie sopra un solo esemplare, che mi pare. somigli molto a quello del sig. Gerstaecker, C. OBERTHUR 4 10) C. OBERTHUR (178) LXXI. Antheraea Dione, Fabr. Un esemplare in stato molto cattivo, con questa indicazione : « 210. Rarissima; fu presa a volo e sciupata da un ragazzo, nei prati di Mahal-Uonz il 27 Giugno 1877 ». L’ocello delle ali superiori è molto piccolo nell’ esemplare del March. Antinori. LXXII. Saturnia Antinorii, Oberthir (species nova). (Tav. I, fig. 4). Un solo individuo 7 in cattivo stato, ma abbastanza buono per poterlo riconoscere e descrivere perchè un lato completa l’ altro sufficientemente. Statura della Saturnia Pyri; le ali non falcate d’ un grigio bruno poco carico, traversate da una fascia comune esternamente bianca (il colore bianco più pronunciato sulle ali inferiori), or- nate ciascuna di una macchia reniforme che chiude la cellula discoidale. Questa macchia orlata di nero poi di rosa e finalmente di bianco, è sprovvista di squame. Il margine delle ali è tinto di bruno più carico all’esterno e più pallido all’ interno. Un festone attraversa dall'alto in basso questa parte bruna partendo da una macchia che comincia all’ apice, rosea esternamente ed all’interno frangiata di bianco in modo molto irregolare, la quale macchia porta sulla parte superiore un punto nero e sulla parte inferiore un ovale nero internamente bianco. Le ali inferiori sono orlate di biancastro e in questa tinta biancastra vi sono due festoni bruni e uno violaceo che seguono il contorno delle ali parallelamente. La tinta del fondo delle ali forma al contatto dell’ orlo biancastro una serie di sporgenze intraneurali, a modo di dentellatura. Il corpo è gracile; il torace molto vellutato e le antenne lun- ghe e molto pettinate. Questa nuova Saturnia è dedicata al Marchese Antinori, che ne ha mandato un esemplare accompagnato dalla indicazione seguente: N. 532. Mahal-Uonz 27 Agosto 1877. « Recatami guasta da un fanciullo ». (179) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 51 LXXII. Patula Macrops, Cramer; Guénée (Species général, VII, pag. 177). Un solo esemplare in cattivo stato di questa grande notturna che abita l’ India, Madagascar e tutta l'Africa equatoriale. N. 299. Mahal-Uonz 1.° Luglio 1877. Presa di notte dentro una capanna. LXXIV. Cyligramma fluctuosa, Guénée (Species général, VII, pag. 188). N.° 333. Mahal-Uonz, 5 Luglio 1877. LXXV. Cyligramma Latona, Cramer; Guénée (Species général VII, pag. 188). Comune in Abissinia come pure a Natal, a Madagascar e sulla costa occidentale d’ Africa. N.° 19. Kolla di Mantek, Aprile 1877. 116. Mahal-Uonz, 16 Giugno 1877. 175. Let-Marefià, 22 » 227. Mahal-Uonz, 27 » 255. » 28 » 260. » » » 261. » » » 266. » » » 332. » 4 Luglio 1877. 348. Let-Marefià, 8 » 359. Mahal-Uonz, 7 » 400. » 12 » LXXVI. Achaea Chamaeleon, Guénée (Species général, VII, pag. 249). Specie estremamente variabile; il solo individuo raccolto dal March. Antinori appartiene alla varietà A, di Guénée. L’Achaea Chamaeleon si trova in tutta l'Africa equatoriale e al Capo di Buona Speranza. LXXVII. Sphingomorpha Sipyla, Guénée (Species général, VII, pag. 222). Tre esemplari freschissimi. Questa bella notturna abita anche le Indie orientali e Natal. 02 C. OBERTHÙR (180) LXXVII. Trigonodes hyppasia, Cramer (Pap. exot., 250, E). Un solo esemplare di questa specie che si trova anche nelle Indie orientali. LXXIX. Ophideres Materna, Linné. 1 ® (N. 217), Mahal-Uonz, 27 Giugno 1877. Ho parlato già, nello studio sulle raccolte del Dott. Beccari a Dorei, di queste belle Notturne fornite di apparecchi per sue- chiare, tanto curiosi e nello stesso tempo tanto dannosi per gli aranci. LXXX. Heliothis Armigera, Hibner. Questa Notturna è molto comune e molto sparsa in tutta l Europa meridionale, nelle due Americhe, nelle Indîe orientali, l'Australia e l’ Africa. LXXXI. Cidaria Raphaelaria, Oberthiir (species nova). (Tav. I, fig. 5). Questa specie è di grande statura; le ali superiori sono brune, attraversate presso la base, dalla costa al margine inferiore, da una linea nera irregolare e ai due terzi delle ali circa da un’ altra linea anche più irregolare. Nello spazio compreso fra queste due linee si trova una parte bruna e una macchia reni forme come nelle notturne e nerastra. Una terza fascia un po’ vaga e formata di macchie cuneiformi e intraneurali, attraversa l’ala superiore dall’ alto in basso presso il margine esterno e parallelamente ad esso. Fra questa fascia e la seconda irregolare, si osserva presso il margine inferiore un punto nero, esterna- mente accompagnato da una mezzaluna bianca. Le ali inferiori sono d’ un bruno giallastro pallido più oscuro lungo il margine esterno. Esse sono attraversate parallelamente al margine esterno da una linea poco sinuosa, abbastanza vaga- mente indicata e di un bruno carico. La Cidaria Raphaelaria è la sola Falenite presa dal Marchese Antinori. (181) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 53 L’ ho dedicata al Dott. Raffaello Gestro, Vice-Direttore del Museo Civico di Genova, in segno di sincera amicizia e di grati- tudine per la compiacenza che egli ha avuto di tradurre questa mia memoria che io aveva scritto in francese. APPENDICE Dopo aver redatto questo lavoro giunse in Italia un secondo invio del March. Antinori. Questo invio conteneva una piccola collezione di Lepidotteri con un’ etichetta di mano del raccoglitore, che io riproduco te- stualmente. « 124 esemplari di Lepidotteri raccolti nello Scioa e paesi limitrofi, destinati a far seguito ai 600 spediti in Italia nel primo invio e ad aggiungere a questo molte specie ». La Direzione del Museo Civico di Genova mi ha espresso il desiderio che lo studio di questi Lepidotteri venisse aggiunto a quello che io aveva già compiuto sulle specie del primo invio. In conseguenza io pubblico le osservazioni seguenti come seguito e complemento del primo lavoro. Rennes, Novembre 1879. CARLO OBERTHUR. I. RHOPALOCERA. I. Papilio Demoleus, Linn. Lungo il Dulleccia, 18 Agosto 1878. — Un esemplare. Torrente Dulleccia; dal 21 al 27 Maggio 1878. — Tre esem- plari. GC. OBERTHUR 4' 54 C. OBERTHUR (182) II. Papilio Brutus, Fabr. (Merope, Cramer). Let-Marefià, 17 Marzo 1878. — Un esemplare 2. La 9 del Papilio Brutus d’Abissinia resta sempre sconosciuta. Il o differisce dal tipo delle altre parti dell’Africa per l’ assenza delle macchie nere che formano negli altri casi una fascia ma- culare qualche volta anche non interrotta sull’ ala inferiore. Sup- pongo che la £ d’Abissinia debba essere affatto speciale. II. Papilio Lyaeus, Doubleday (N?rews, Cramer; pl. 378, fig. C, DI. 17 esemplari 7 disgraziatamente tutti un po’ lacerati. Torrente di Sciotalit, 22 Gennaio 1877. — 2 esemplari. » » 29 » » » Sciotalit, 12 Marzo 1878 » » » » Let-Marefià, 17 Marzo 1878 Torrente di Sciotalit, 29 Giugno 1878 Let-Marefià, 29 Settembre 1878 » 30 » Sciotalit, 28 Novembre 1878 HH MIWra WwW IV. Terias Oberthiirii, Mabille. Let-Marefià, 30 Settembre 1878. — Un 4. V. Terias Senegalensis, Boisduval. Torrente Dulleccia; dal 21 al 27 Maggio 1878. — Una 9. VI. Pieris Protomodia, Klug. Farrè, 18 Aprile 1878; sopra un Cactus. — Un d. Lungo il torrente Dulleccia, all’ altezza del villaggio di Mas- sobit, all’ E. di Let-Marefià ed a 6 ore di via; dal 21 al 27 Maggio 1878. — 14 esemplari. Varia molto per la statura, sopratutto nelle 9. VI. Pieris Jone, Godart. Lungo il torrente Dulleccia; dal 21 al 27 Maggio 1878. — ONANZION Massobit, 19 Agosto 1878. — Una 9. (183) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 55 Il tipo dello Scioa differisce da quello che s’ incontra più al sud, sulla costa del Mozambico e a Bagamoyo, poichè nel 7 la statura è meno grande e le nervature dell’ ala inferiore meno sporgenti in nero e nella 9 le ali presso la base sono molto meno annerite. VII. Pieris Agathina, Cramer. Torrente Dulleccia. — Un d. Let-Marefià, 29 Settembre 1878. — Una 9. IX. Pieris Tritogenia, Klug. Torrente Dulleccia. — Un d. i Questa graziosa Pieride nera e gialla, pei suoi colori rasso- miglia ai Satiridi del genere Arge. X. Calicharis Eupompe, Klug. Torrente Dulleccia; dal 21 al 27 Maggio 1878. — 15 7,29. XI. Calicharis Keiskamma, Trimen. Massobit, 19 Agosto 1878. — 2 4. XII. Dryas Leda, Boisduval. Torrente Dulleccia; dal 21 al 27 Maggio 1878. — Due 2. XIHN. Eronia Cleodora, Hibner. Torrente Dulleccia; dal 21 al 27 Maggio 1878. — Due do. XIV. Eronia Buquetii, Boisduval. Torrente Dulleccia; dal 21 al 27 Maggio 1878. — 4 esempl. XV. Callidryas Rhadia, Boisduval. Torrente di Sciotalit, 22 Gennaio 1877. — Un dg. Let-Marefià, 29 Settembre 1878. — Una 9. XVI. Danais Limniace, Cramer. Let-Marefià, 30 Settembre 1878. — Un solo esemplare. 56 C. OBERTHUR (134) XVII Atella Eurytis, Doubleday. Fekeriè-Ghemb, 14 Maggio 1878. — Un V. XVII. Acraea Doubledayi, Guérin. Torrente Dulleccia; dal 21 al 27 Maggio 1878. — 4 esempl. XIX. Acraea Serena? Fabr. Torrente Dulleccia. — Un solo individuo. Riferisco con dubbio all’A. Serena un esemplare molto usato e scolorito che pare differisca dal tipo ordinario: al disopra per una maggiore estensione delle parti nere, al disotto per l’ orlo nero delle ali più pronunciato e i triangoli marginali intraneu- rali gialli molto ridotti. Disgraziatamente il March. Antinori ha mandato un solo esem- plare in cattivo stato di questa specie. Non so se sia un’ aber- razione o una razza distinta e spero che gli ulteriori invii po- tranno illuminarci su questo punto. XX. Vanessa Hippomene, Hibner. Fekerié-Ghemb, 16 Maggio 1878. — Due 2. XXI. Vanessa Amestris, Drury. Mahal-Uonz, 7 Novembre 1877. — 1 esemplare. Let-Marefià, 13 Settembre 1878. 1 » » 28 Novembre 1878. 1 » XXII. Hypanis Polinice, Cramer. Torrente Dulleccia; dal 21 al 27 Maggio 1878. — 2 esempl. XXIII. Hypanis Ilithya, Cramer. Torrente Dulleccia. — 1 7. XXIV. Eurytela Hiarbas, Drury. Let-Marefià, 1.° Ottobre 1878. — Un d. XXV. Charaxes Hansalii, Felder. Torrente Dulleccia, 28 Agosto 1878. — Due dg. (185) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 57 XXVI. Charaxes Junius, Oberthiir. Sciotalit, Aprile 1878. — Un 7, una 9. XXVII. Philognoma Varanes, Cramer. Torrente Dulleccia. — Un d. XXVIII. Aterica Meleagris, Cramer. Torrente Dulleccia. — Tre V. XXIX. Diadema Bolina, Linn. Massobit, 19 Agosto 1878. — Un d. XXX. Melanitis Leda, Linn. Foresta di Fekeriè-Ghemb, 8 e 9 Novembre 1878; entro le insolcature dei grossi fusti dei Podocarpi. — 1 o, 1 9. XXXI. Lycaena Gamra, Lederer. Torrente Dulleccia. — Un g, una 9. XXXII. Ismene Forestan, Cramer. Torrente Dulleccia, 28 Agosto 1878. — Un . XXXIII. Ismene Taramis, Hewitson. Lungo il torrente Dulleccia, 28 Agosto 1878. — Un dg. II. HETEROCERA. XXXIV. Dejopeja pulchra, Linn. Torrente Dulleccia. — Due esemplari. XXXV. Saturnia Faidherbiae, Boisduval. Nella Kolla di Kasijè-Agher, 30 Agosto 1878. — Un indi- viduo d’ un tipo simile a quello del Senegal. 58 C. OBERTHUR (186) XXXVI. Automolis unicolor, Oberthiùr (nova species). Presa in viaggio venendo da (Fin-Fekéré) paese dei Galla; Giugno 1878. — Un solo 2. Molto vicina all’A. Lateritia, Herrich-Schaeffer (Aussereuro- péische Schmetterlinge, N. 274); ma ne differisce per la frangia d'un rosso mattone pallido più larga; pel colore del fondo delle ali d'un bruno rosso uniforme più carico, sul quale le nervature non spiccano in rosso come nella Lateritia. L’esemplare unico della A. Unicolor ha disgraziatamente sof- ferto, come il March. Antinori stesso lo ha constatato e indicato sull’ etichetta. Il corpo è completamente schiacciato. Però non mi pare che esso differisca da quello dell'A. Lateritia. XXXVII. Patula Macrops, Cramer. Otto esemplari. « Presi entro un albero cavo di Podocarpo (Zigbà-Scioa) nella . foresta di Fekerié-Ghemb, il 9 Novembre 1878 ». Oltre queste 37 specie di Lepidotteri ve ne erano altre 3 nel- l'invio del March. Antinori, tutte della sezione degli Meterocera, ma troppo logore e non abbastanza intatte per poterle determi- nare con certezza. Sono queste: una Cypra o vicina alla C. ero- ceipes presa nella foresta di Fekeriè-Ghemb il 26 Marzo 1878; un Ennomos giallastro con una fascia trasversale molto sottile, bruna, raccolto a Let-Marefià l’ 11 Febbraio 1878, cioè alla stessa epoca d’ apparizione delle specie d’ Europa; finalmente un Botys bianco con disegni giallastri, ma troppo poco in buono stato per poter essere descritto. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA Nyctemera Antinorii, Oberthir. SPIE 2. Lycaena Butleri, Oberthuùr. 3. Acraea Antinorit, Oberthùr. 4. Saturnia Antinorii, Oberthur. DI 6 7 8 Cidaria Raphaelaria, Oberthir. . Leucoma translucida, Oberthùr. . Pseudocallimorpha Doriae, Oberthùr. . Cyenia Scioana, Oberthùr. SPEDIZIONE ITALIANA NELL'AFRICA EQUATORIALE RISULTATI ZOOLOGICI LEPIDOTTERI per CARLO OBERTHUÙR PARTE SECONDA (Tav. IX). Questa seconda parte del mio lavoro stava per essere licenziata alle stampe quando ci giungeva inaspettata la dolorosa notizia della morte del Marchese Orazio Antinori, avvenuta a Let- Ma- refia, nello Scioa, il 27 Agosto 1882. Benchè avanzato in età, il nobile capo della spedizione italiana mostrava ancora tanta energia di carattere e propositi così virili da farci sperare nuove, numerose ed importanti scoperte scien- tifiche. Se la morte inesorabile ha troncato tali speranze, se i suoi numerosi amici ed ammiratori devono per sempre rinunziare alla gioia di riabbracciarlo, rimarrà perenne memoria e nobile esempio questa sua vita operosa, consacrata al servizio disinteressato della scienza. In questi ultimi tempi l’ Antinori, che esplorava lo Scioa da varì anni, ha continuato con uno zelo ammirabile le ricerche entomologiche delle quali già feci conoscere i risultati, pel ramo speciale che mi riguarda, in questi Annali (1). (?) Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova. Vol. XV, pag. 129 e seg. Tav. I. R C. OBERTHUR (710) Gli sforzi dell’ intrepido viaggiatore non hanno cessato d’ es- sere coronati da ottimo successo, e le nostre cognizioni sulla Fauna dei Lepidotteri dell’Africa orientale furono aumentate da scoperte molto interessanti. i Le ultime raccolte, le quali formano oggetto di questo mio studio, ci hanno mostrato analogie molto curiose fra l’Abissinia e Natal da una parte e l'isola di Madagascar dall’ altra. Nelle osservazioni che accompagnano le citazioni delle varie specie ho avuto cura di indicare questi rapporti faunistici, dai quali si potranno trarre conseguenze di una grande importanza scientifica quando si conoscerà esattamente la Fauna di un mag- gior numero di contrade africane. Verosimilmente si avranno pure materiali preziosi per lo studio delle migrazioni che certe specie possono compiere, e mezzi per apprezzare la simultaneità in certe formazioni geologiche e nella comparsa delle piante e degli insetti sulla superficie di quelle regioni. Il vero progresso nelle scienze naturali non può aver luogo che per mezzo di materiali accompagnati da documenti autentici. E nessun viaggiatore più del marchese Antinori si è affaticato con attenzione e costanza a munire tutti gli animali che ha rac- colto di quelle indicazioni, mercè le quali ogni esemplare ac- quista un pregio inestimabile. È adunque troppo giusto che io attribuisca pubblicamente alla sua memoria quella parte d'onore che gli compete. Rennes, Gennaio 1883. I. RHOPALOCERA. I. Papilio Demoleus, Linn. Di tutto il genere Papélio questa è la specie più sparsa e forse la più comune nell’ Africa intertropicale. Il marchese Antinori ne ha raccolto molti esemplari nel territorio dei Galla Abicciù il 28 Marzo 1879, a Sciotalit il 25 Giugno 1879, a Feleklek il 17 Luglio 1879 e 14 e 26 Giugno 1880, ad Ambo-Karra il 10 Agosto 1879, sulla Kolla di Giagaguè-Agher il 2 e 3 Novembre 1880 e finalmente ad Antotto il 7 Aprile 1880. II. Papilio Antinorii, Oberthir ( Pl IX, fig. 4). Nella memoria da me pubblicata nell’ Ottobre 1878 sui Lepi- dotteri raccolti dal viaggiatore Achille Raffray in Abissinia e a Zanzibar e in quella scritta il Dicembre dello stesso anno sulle specie inviate dallo Scioa dal marchese Antinori, ho creduto bene richiamar l’ attenzione dei naturalisti sul polimorfismo ve- ramente straordinario del Papilio Merope o Brutus. Il signor Roland Trimen, l’egregio « Curator of the South African Museum » ci ha fatto conoscere minutamente nelle « Transactions of the Entomological Society of London » (1881; Parte II, pag. 169 e 170) il fatto molto interessante ed auten- tico della cattura del Papilio Merope 7 e del P. Cenea 9 in copula, fatta nel parco d’ Urban a Natal. Io stesso ho ricevuto dal signor Bohéas, medico di marina di stazione a Boké, sul rio Nunez, dipendenza della colonia fran- cese del Senegal, una serie numerosa di P. Merope. In quella località il maschio è esattamente rassomigliante a quello che Cramer ha figurato nella sua grande opera dei « Papillons exo- tiques » PI. CCCLXXVIII, fig. D, E, e la femmina somiglia assolutamente a quelle che Hewitson ha rappresentato nelle « Illustrations of new species of exotic butterflies » (vol. IV; Papilio XI, fig. 38 e 41. Il tipo ordinario è quello figurato al N.° 38; mentre il N.° 41 sembra si riferisca ad una aberrazione. 4 C. OBERTHUR (712) Mi furono pure spediti alcuni P. Merope dai Rev. Missionarii del S. Spirito stabiliti a Bagamoyo (Costa di Zanguebar). I maschi sono molto notevoli perchè tutti (14) hanno la fascia nera delle ali inferiori regolare e non interrotta. In tre esem- plari però si osserva una macchia gialla che penetra nella fascia nera; ma non tanto da interromperne la continuità. Si può conchiudere con sicurezza che sulla costa orientale d’ Africa il tipo del P. Merope maschio ha la fascia nera non interrotta, tenendo conto che la soluzione di continuità dev'essere un fatto rarissimo ed anormale; mentre sulla costa occidentale la fascia nera non si osserva mai (almeno per quanto consta a me at- tualmente) e non è indicata che da tre macchie sempre molto staccate, una anale, la seconda mediana e l’ ultima costale. Cramer ha figurato il tipo della costa occidentale e Donovan () nel « Naturalist's Repository » quello della costa orientale, sotto il nome di Brutus. Le femmine di questo Brutus di Zanguebar rassomigliano molto a quelle del Merope della costa occidentale. Hanno però la fascia nera marginale delle ali inferiori più stretta, e più esattamente limitata che nel tipo bianco del Rio-Nunez. Fra esse vi ha una varietà ocracea analoga a quella che Hewitson ha figurato fra le Hippocoon, al N.° 40. Pare che il tipo di Camaroons non differisca da questo del (*) Donovan ha confuso i due tipi del Brutus, quello di Madagascar e quello del- l’ Africa orientale e per sbaglio applica al Brutus di Madagascar ciò che riguarda il Brutus della costa orientale. ]l lettore può giudìcarne dal testo stesso dell’ au- tore che trascrivo: « We should not in describing Papilio Brutus omit to notice that there is a va- riety of this insect found in the island of Madagascar which is very scarce; it is distinguished from the usual variety of equinoctial Africa by having the black spots, which compose the band across the posterior wings, contluent or united into nearly an uninterrupted band, while in the usual variety the connexion is broken or se- parated by the pale colour of the posterior limb of the disk, across which this band is disposed. In other respects no material difference is observable between the African species and that which inhabits the island of Madagascar ». Evidentemente Donovan ha preso pel Brutus di Madagascar (Meriones, Felder) ìl tipo continentale della costa orientale; è questo tipo che egli ha figurato. O forse egli non aveva visto il vero Brutus di Madagascar e paragona a questo falso Brutus di Madagascar, che è il vero della costa orientale, il Merope della costa occiden- tale ? (713) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 9) Rio-Nunez che per la statura generalmente un po’ più grande; ciò che indicherebbe fino ad oggi quattro forme di Merope-Brutus ben note in Africa e definite nel modo seguente: Costa occidentale d'Africa. (Senegambia, Camaroons). ST. Merope, Cramer. Q. Hippocoon, Hewitson. Costa orientale d’ Africa. (Zanguebar). 7. Brutus, Donovan. Q. Hippocoon, Hewitson. Natal; Cafreria. FI. Brutus, Donovan. Q. Cenea, Stoll. Madagascar. 7.9. Meriones, Felder. In tutti i tipi continentali conosciuti, il maschio e la femmina del Papilio Merope-Brutus sono completamente dimorfi. A_Ma- dagascar soltanto i due sessi, distinti da Felder col nome di Me- riones, sono quasi simili fra di loro e la femmina differisce dal maschio sopratutto per la macchia nera che sull’ala superiore parte dalla base, segue la costa fino al primo terzo della sua lunghezza e finisce con una dilatazione securiforme intercellulare. Era molto interessante di conoscere la femmina del tipo d’A- bissinia. In questo paese il maschio è meno ricco di nero che in qualunque altra parte dell’ Africa. Appena le ali inferiori hanno le macchie anale e costale. Quali caratteri ha la femmina? È una ZHippocoon come al Zanguebar, che è più al Sud, o come alla costa di Guinea che trovasi ad occidente? È forse una Cenea come a Natal, il che sarebbe molto straordinario, giacchè si toccherebbero due estremi benchè separati da un mezzo affatto diverso? Ebbene; la femmina del P. Merope-Brutus d’ Abissinia non somiglia ad alcuno dei tipi continentali conosciuti. Essa ha rap- porti soltanto con quella di Madagascar. 6 C. OBERTHUR (714) Questo fatto entomologico è, secondo il mio modo di vedere, una delle scoperte più notevoli del marchese Antinori e siccome il P. Merope-Brutus differisce pel suo albinismo dal Merzones abbastanza per essere distinto con un nome, io ho voluto a giusto titolo richiamare quello del celebre viaggiatore italiano , che ha avuto la fortuna di trovare la soluzione d’ un problema che molti entomologi fino ad oggi si eran proposti inutilmente. Il P. Merope-Brutus d’ Abissinia, ora Antinori, Oberthùr, è adunque la forma meno melanica di tutta 1’ Africa continentale ed insulare. La coda è sprovvista talvolta di qualunque traccia di nero; più sovente però si osserva una piccola linea nera ner- vaturale. La femmina si riconosce dal maschio soltanto per la macchia costale e cellulare molto meno pronunziata che nel Meriones. I P. Antinori furono presi a Feleklek (20 Luglio, 4 e 16 Ottobre, 30 Novembre 1879 e 16 Giugno 1880) e a Sciotalit (29 Settembre 1879). III. Papilio Lyaeus, Doubleday. Il maschio pare sia molto abbondante; la femmina è molto più rara. Le località e date di cattura che erano scritte sui cartocei che contenevano gli esemplari sono: Sciotà-Mander 27 Giugno 1879. Feleklek, 3, 4, 8 Luglio 1879 e 5 Febbraio 1880. Sciotalit, 24 Giugno; 2, 7, 8, 9 Luglio 1879. Baà-Maflekia 27 Giugno 1879. Scioa, Kolla di Mantek 19 Giugno 1879. Sciokoko-Goré 28 Giugno 1879. IV. Pieris Brassicoides, Guérin. Escia 20 Giugno 1879. Sciotalit, 15 Agosto 1880. È Antotto, 2 Maggio. Secondo le osservazioni del marchese Antinori la larva di questa specie produce danni considerevoli agli ortaggi in tutto lo Scioa. (715) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 7 V. Pieris Pigea, Boisduval. Sciotalit!, 1, 7 Luglio 1879. Feleklek, 3 Luglio 1879. Let-Marefià, 20 Aprile 1881. Lago Addò (Adda Galla), 26 Maggio 18S1. Daimbi, 7 Maggio 1881. VI. Pieris Agathina, Cramer. Sciotalit, 6, 11, 19 Giugno, 20 Agosto, 26 Settembre 1879. Let-Marefià, 27 Giugno 1879. Feleklek, 5 Luglio, 20 Settembre 1879. Sciotalit, 11 Giugno 1880, Giugno 1881. Feleklek, 13 Giugno 1880. Lago Addò, Maggio 1881. Daimbi, Maggio 1881. VII. Pieris Trimeniana, Butler. Prima del 1879 il marchese Antinori non aveva incontrato questa graziosa Pieride e la raccolse abbastanza in quantità du- rante le sue caccie del 1880. Il tipo d’ Abissinia non differisce da quello di Natal. Sciotalit , 9, 16 Luglio, 30 Settembre 1879, 10 Giugno 1880. Let-Marefià, 13 Ottobre 1879, 4 Giugno 1880. Sciokoko-Goré 10, 16 Luglio 1879. Dens, 2 Giugno 1880. Feleklek, 1, 18, 23 Luglio, 4, 7, 9, 16 Ottobre 1879; 20 Maggio, 13 Giugno 1880. VIII. Pieris Protomedia, Klug. Ambo-Karra, 10, 11 Agosto 1879. IX. Pieris Mesentina, Cramer. Sciotalit, 1 Luglio 1879. Ambo-Karra, 12 Agosto 1879. Daimbi, 8, 11 Maggio 1881. Antotto, Maggio 1881. Monte Zoquala (Adda Galla). Il marchese Antinori scrive che questa specie è molto comune a Daimbi sui fiori delle Mimose e sulle stesse piante sulla mon- tagna Zoquala, fino ad un'altezza da 250 a 300 metri dalla base. 8 Cc. OBERTHUR (716) X. Pieris Jone, Godart. Ambo-Karra, 1l Agosto 1879. XI. Anthocharis Eupompe, Klug. Sciotalit, 17, 24 Giugno 1879. Ambo-Karra, 103Agosto 1879. XII. Anthocharis Phlegetonia, Boisd. Feleklek, 4 Luglio 1879. Raccolta anche nel paese dei Bogos dal dott. Beccari (1870). XIII. Idmais Halimede, Klug. Sciotalit, 20 Giugno 1879. XIV. ldmais Vesta, Reiche. Giagaguè-Agher 4 Giugno 1881. Questa specie molto splendida sembra sempre rara. Al disotto, specialmente nell’ ala inferiore, rammenta un poco la Preris Pro- tomedia. XV. Colias Hyale, Linné. Feleklek, 18 Settembre, 5 Ottobre 1879; 28 Maggio 1880. Sciotalit, 27 Giugno 1879; Giugno 18S1. XVI. Colias Electra, Linné. #. Let-Marefià, 24 Giugno 1879. Sciotalit, 28 Giugno 1880. 2, gialla. Let-Marefià, 24 Giugno 1879. Daimbi, nelle praterie, 9 Maggio 1881. 2, bianca. Let-Marefià, 24 Giugno 1879. XVII. Terias Oberthiirii, Mabille. Let-Marefià, 22 Giugno 1879. Feleklek , 5 Luglio 1879. (717) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 9 XVIII. Terias Hecabe, Linné; var. senegalensis, Hùbner (Zu- traege 969, 970). Autotto, 6 Aprile 1881. Lago Addò, Maggio 1881. Daimbi, nei prati, 11 Maggio 1SS1. XIX. Terias bisinuata, Butler. Questa bella specie fu descritta da Butler, ma disgraziata- mente non figurata, negli « Annals and Magazine of Natural History for December 1876 » sopra esemplari provenienti da Atbara nell’ Abissinia. La stessa Terzas lho ricevuta da Bagamoyo. La femmina dif- ferisce dal maschio per la sua tinta più pallida. Il marchese Antinori raccolse la Terias bisinuata a Dens, 2 e 6 Giugno 1880; a Let-Marefià, 4 Giugno 1880; a Sciotalit, 24 Giugno 1879, 1 e 11 Giugno 1880; a Feleklek, 21 Set- tembre, 4 e 10 Ottobre 1879, 28 Maggio e 13 Giugno 1880. XX. Dryas Leda, Boisd. 2. Ambo-Karra, 13 Agosto 1879. XXI. Callidryas Rhadia, Boisd. Feleklek , 8 Luglio 1879, 14 e 16 Giugno 1880. Dens, 6 Giugno 1880. Sciotalit, 6, 11 Giugno, 2, 7, 9 Luglio 1879; 11, 20, 28 Giugno 1880. Ascalèéna, 9 Giugno 1880. Kolla di Giagagué-Agher 2, 3 Novembre 1880. Sciotà-Mander, 7 Giugno 1879. Daimbi, Adda Galla, 5 Maggio 1879. Sciotalit, 4, 20 Giugno, 4 Luglio 1881. XXII. Callidryas Florella, Fabr. Feleklek, 8, 16 Luglio, 5, 9, Ottobre 1879, 13, 14, 16, 26 Giugno 1880. Sciotalit, 20, 27 Giugno, 11 Luglio 1879, 1, 11, 20, 28 Giugno 1880. Let-Marefià, 17 Giugno 1879. Sciotà-Mander, 27 Giugno 1879. Dens, 2, 6, Giugno 1880. Ascalena, 9 Giugno 1880. Daimbi, Adda-Galla, Hawash, 18 Maggio 1879. 10 C. OBERTHÙR (718) Daimbi, 10 Maggio 1881. Lago Cialalakà (Daimbi), Adda-Galla, 7 Maggio 1881. Sciotalit, 24 Giugno e 4 Luglio 1881. Feleklek, 1, 4 Luglio 1881. XXIII. Danais Dorippus, Klug. Sciotalit, 6, 25 Giugno, 7 Luglio 1879, 1 Giugno 1880. Daimbi, 20 Maggio 1879. Fecherié-Ghem, 17, 18 Giugno 1879. Scioa, Kolla di Mantek, 19 Giugno 1879. Feleklek, 20 Luglio 1879, 13 Giugno 1880. Let-Marefià, 9 Giugno 1879. Daimbi, Adda-Galla, Maggio 1881. XXIV. Danais Chrysippus, Linné. Sciotalit, 23 Luglio 1879, 28 Giugno 1880. Feleklek, 5 Luglio 1879. Scioa, Kolla di Mantek, 19 Giugno 1879. XXV. Danais Limniace, Cramer. Sciotalit, 2, 24 Luglio 1879. Kolla di Mantek, 19 Giugno 1879. XXVI. Argynnis Niphe, Linné. Sciotalit, 21, 24 Giugno 1879. Feleklek, 10 Dicembre 1879. XXVII. Atella Eurytis, Doubleday. Sciotalit, 21, 24 e 25 Giugno, 12 Luglio, 30 Settembre 1879, 20 Giugno 1880. Sciotà-Mander, 27 Giugno 1879. Feleklek, 2, 3, 4, 5, 8, 17, 18, 22 Luglio, 21 Settembre 1879, 13 Giugno 1880. Sciokoko-Goré, 28 Giugno, 10 Luglio 1879. Let-Marefià, 24 Giugno 1879. Feleklek, 1 Luglio 1881. XXVII. Acraea Lycia, Fabr. Sciotalit, 30 Settembre 1879, 28 Giugno 1881. Sciokoko-Goré 28 Giugno 1879. Feleklek, 21 Settembre 1879. Let-Marefià, 21 Giugno 1879. Giagagué-Agher, 4 Giugno 1881. (719) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 11 XXIX. Acraea Serena, Fabr. Baà-Maflekia, 27 Giugno 1879. Sciotalit, 30 Settembre 1879. XXX. Acraea Eponina, Cramer. Sciotalit, 9, 15, 21, 21 Giugno, 1 Luglio, 4 Settembre 1879. Feleklek, 21 Settembre, 5, 9 Ottobre 1879. Baà-Maflekia, 27 Giugno 1879. Let-Marefià, 21 Giugno 1879, 21 Giugno 1881. Sciotalit, 24 Giugno, 4 Luglio 1881. Daimbì, 9 Maggio 1881. Il marchese Antinori ha scritto sul cartoccio che avvolgeva uno degli esemplari dell’Acraea Eponina: « comune ». XXXI. Acraea Antinorii, Oberthùr. Feleklek, 8 Luglio, 5 Ottobre 1879, 1 Luglio 1881. Sciokoko-Goré, 28 Giugno 1879. Sciotalit, 21 Giugno, 2 Luglio 1879, 24, 26, 28, 29 Giugno 1881. XXXII. Acraea punctatissima, Boisd. Daimbi, « sulle pietre in riva all’ acqua », Il marchese Antinori ha raccolto un solo esemplare di questa bella specie, che si trova quasi senza modificazioni a Bagamoyo, a Natal e a Madagascar. XXXIII. Acraea Doubledayi, Guérin. Ambo-Karra, 12, 1A Agosto 1879. XXXIV. Acraea Neobule, Doubled. Scioa, Kolla dì Mantek, 19 Giugno 1879. Daimbi, « nei prati » 21 Maggio 1879. Sciotalit, 18 Aprile 1881. XXXV. Acraea Oncaea, Hopffer. Paese dei Bogos, 1870. Una magnifica femmina raccolta dal Dott. O. Beccari. 12 C. OBERTHUR (720) XXXVI. Junonia Oenone, Linné. Feleklek, 3, 4, 5, 8 Luglio 1879. Sciotalit, 27 Giugno 1879. Sciokoko-Gové, 10 Luglio 1879. Antotto, 5 Maggio 1881. Daimbi, 10 Maggio 1881. XXXVII. Junonia Clelia, Cramer. Daimbi, Adda-Galla, 15 Maggio 1879. Sciotà-Mander, 27 Giugno 1879. Sciokoko-Goré , 28 Giugno 1879. Let-Marefià, 14 Luglio 1879. Feleklek, 18 Luglio 1879. Ascalena, 9 Giugno 1880. Kolla di Giagaguè-Agher, 3 Novembre 1880. Secondo le osservazioni del marchese Antinori questa specie è comune in tutto lo Scioa dai 1500 ai 3000 metri. Vedesi in. quasi tutte le stagioni, quasi sempre nel coltivato, ed è una delle pochissime che trovisi con qualche frequenza nel paese degli Adda-Galla al di quà dell’ Hawash. XXXVIII. Junonia Orythia, Cramer. Sciotalit, 24 Giugno, 30 Settembre 1879, 11 Giugno 1880. Let-Marefià, 24, 26, 29 Giugno 1879, 4 Giugno 1880. Feleklek, 7, 8, 16, 19 Luglio, 9, 10 Ottobre 1879, 23 Maggio, 13 Giugno 1880. Daimbi, Adda-Galla, 7 Maggio 1879. Dens, 6 Giugno 1880. XXXIX. Vanessa Chorimene, Guérin (Orthosin, Klug). Let-Marefià, 22, 24 Giugno 1879, 4 Giugno 1880. Sciotalit, 7, 21 Giugno, 12 Luglio, 28 Agosto, 29, 30 Settembre 1879, 11 Giugno 1880, 24 Giugno 1881. Feleklek, 3, 4, 8, 18, 20, 22 Luglio, 4 Ottobre 1879, 23 Maggio 1880. Dens, 4, 12 Giugno 1879, 2 Giugno 1880. Kolla di Giagaguè-Agher 2, 3 Novembre 1880. Sciotà Mander, 27 Giugno 1879. Sciokoko-Goré, 28 Giugno 1879. Giagaguè-Agher 4 Giugno 1881. (721) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 13 XL. Vanessa Limnoria, Klug (Na, Guérin). Ambo-Karra, 10, 11, 13 Agosto 1879. Sciotalit, sui limiti della foresta, sulle Composte. Giugno 1881. Giagaguè-Agher 4 Giugno 1881. La figura dell'Atlante del viaggio di Lefebvre, Petit, Dillon e Vignaud (*) è ottima. Invece in quella delle Symbolae Phy- sicae (Tav. XLVII, fig. 6 e 7) la tinta è troppo azzurra. XLI. Vanessa Cloantha, Cramer. Sciotalit, 20 Giugno, 12 Luglio 1879, 28 Giugno 1880. Feleklek, 7 Ottobre 1879, 26 Giugno 1880. + XLII. Vanessa Octavia, Cramer. XLIII. Vanessa Amestris, Drury. Per quanto i tipi estremi, o anche gli ordinari, delle V. Octavia e Amestris possano apparire staccati l’ uno dall’ altro, pure sembra oggidi assicurato che si tratti di due forme, una rossa, l’altra azzurra di una stessa specie. Il marchese Antinori ha raccolto esemplari di transizione che rannodano tanto indis- solubilmente l’ Octavia e l’ Amestris e nei quali i caratteri appa- rentemente distintivi sono fusi insieme tanto bene, che riesce affatto impossibile di mantenere queste due specie separate. E noi dobbiamo essergli riconoscenti dell’ aver egli radunato con tanto zelo il numero di esemplari sufficiente per metterci in grado di riunire con certezza assoluta in una sola le due forme considerate dapprima come specificamente distinte. D'altronde questa variazione dall’azzurro al rosso pare non sia particolare soltanto alle V. Octavia e Amestris. Sembra in- fatti che la Vanessa (Precis) Actia, Distant (Proceed. Zool. Soc. London, 1880, pag. 185, pl. XIX, fig. 7) presenti lo stesso genere di variazione, a giudicarne almeno dalla serie di esem- (!) Voyage en Abyssinie exécuté pendant les années 1839 à 1843 par Théophile Le- febvre, A. Petit, Quartin-Dillon et Vignaud. — (Insectes; pl. XI, fig. 1 et 2). 14 C. OBERTHUÙR (722) plari inviatimi da Bagamoyo (Zanguebar) dal Rev. Baur, Supe- riore della Missione del S. Spirito. Le Vanessa Octavia ed Amestris avevano le seguenti indica- zioni : 1.0 Octavia. Let-Marefià, 22, 27, 29 Giugno 1879. Sciotalit, 10, 21, 24 Giugno, 7 Luglio 1879. Feleklek, 18, 20, 23 Luglio 1879. 2.° Esemplari di transizione. Sciotà-Mander, 27 Giugno 1879. Sciotalit, Dicembre 1879, 28 Giugno 1880. Feleklek, 16, 17, 19 Luglio 1879. 3.0 Amestris. Feleklek, 10, 21 Settembre, 4, 5, 7, 10, 16 Ottobre 1879. Let-Marefià, 14 Luglio, 28 Settembre, 22 Ottobre 1879. Kolla di Mantek, 19 Giugno 1879. Sciotalit, 1, 2 Luglio, 29 Novembre, 10 Dicembre 1879, Giugno 1881. XLIV. Vanessa cardui, Linné. Ascalèna, 9 Giugno 1880. Let-Marefià, 30 Giugno 1879. Sciotalit, 24 Giugno 1879. Ambo-Karra, 12 Agusto 1879. XLV. Vanessa Abyssinica, Felder. (Tav. IX, fig. 5). Feleklek, 19 Giugno 1879. Lago Tzana (Carlo Piaggia). Felder non ha fatto figurare nella « Novara » la Vanessa che descrive sotto il nome di Abyssinica a pag. 397 e 398 della stessa opera. Io credo che la specie che riferisco alla Vanessa Abyssinica Felder corrisponda bene alla descrizione di questo autore; ma non essendone sicuro, ho creduto bene di darne una figura, che potrà almeno ragguagliare esattamente intorno al valore della mia determinazione. (723) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 15 Non credo abbastanza biasimato l’ abuso ora invalso di pub- blicare descrizioni di Lepidotteri senza accompagnarle con figure eseguite sufficientemente bene. È infatti indubitato che la figura sola permette di identificare con esattezza una specie; mentre senza il suo aiuto si rimane nell’incertezza e nella confusione. Tutti gli entomologi che non hanno un interesse personale alla conservazione del sistema presente, secondo il quale la validità d'un nome è attribuita ad una descrizione, anche delle più in- complete, dividono il mio modo di vedere, che risulta per altro dall’ esperienza appoggiata sopra ragioni molto serie, e da me riassunto nel fascicolo VI degli « Etudes d’Entomologie » in queste parole: « Se una descrizione non è appoggiata ad una buona figura, il nome non è valido! ». Lo stesso Signor Staundiger, a riguardo di questa presunta Vanessa Abyssinica che io gli avevo comunicata per avere qualche schiarimento, mi scriveva in data del 13 Marzo 1882: « Siccome io non possedo la Vanessa Abyssinica Felder e siccome è impos- sibile riconoscerla dalla descrizione latina, non posso dirvi nulla a questo proposito ». Queste poche parole così chiare e conchiudenti di un Lepidot- terologo della forza del signor Staundiger non sono forse un argomento decisivo a favore della mia opinione? Si dovrebbe dunque fin d’ ora cercare di opporsi alla corrente che farà della nomenclatura una nuova Torre di Babele, accor- dando il diritto di citazione soltanto alle descrizioni accompa- gnate da buone figure. Più si ritarderà a prendere tale risoluzione, senza dubbio un po aspra per alcuni, ma assolutamente necessaria, si renderà sempre più grave e forse irrimediabile la confusione della no- menclatura lepidotterologica. XLVI. Vanessa Schoeneia, Trimen. (Tav. IX, 9° fig. 1, 9 fig. 3) Feleklek, 8, 10, 16, 17, 22 Luglio, 21 Settembre, 5 Ottobre 1879, 28 Maggio 1880. Sciotalit, 30 Settembre 1879, Giugno 1881. Per questa Vanessa descritta dal mio amico, il signor Roland 16 C. OBERTHUÙR (724) Trimen nelle « Transactions of the entom. Soc. of London (1879, pag. 329) » farò la stessa osservazione che ho fatto per la Va- nessa Abyssinica. Per mancanza di una figura non posso accertarmi della mia determinazione. Ho fatto rappresentare i due sessi, che differi- scono fra di loro sopratutto per la statura e il colore della fascia trasversale dell’ ala superiore, giallo-fulvo nel maschio e bianco giallastro nella femmina. XLVII. Vanessa Hippomene, Hibner. Nel lavoro pubblicato precedentemente intorno alle farfalle raccolte nello Scioa dal marchese Antinori, ho già esposto quale differenza specifica notevole esistesse fra la V. Hippomene Hibner e la V. Hippomene Boisduval, per cui ho distinto quest’ ultima col nome di Borbonica. Avendo acquistato la collezione del fu Achille Guenée che aveva ricevuto bellissime Vanessa Borbonica raccolte nell'isola di Bourbon dall’ entomologo signor Vinson, riproduco testualmente una nota scritta da quest’ultimo sui costumi della specie in que- stione e fissata allo spillo di uno degli esemplari della collezione Guenée : « Elle (la Vanessa) n’'habite pas le littoral de l’ile Bourbon » et se plaît au contraire dans les régions élevées et froides de » l’intérieur. Si elle se montre sur le rivage, ce n'est que par » exception. La plante qui la nourrit d’ailleurs ne croît pas dans » les plaines. Voici du reste un autre motif de leur préférence: » au milieu des foréts de l’intérieur de l’ile, sur des tapis de » mousse verte, dans un climat délicieux, on rencontre durant » les mois de janvier et février de belles péches que les pluies » abondantes ont détachées de leurs rameaux trop chargés. » Roses et blanches, elles jonchent le sol. Si un rayon de soleil » vient à briller tout-à-coup, des essaims de Vanessa Hippomene » (Borbonica) viennent fondre sur ces péches entr’ouvertes. Ces » sylphes ailés préfèrent les fruits aux fleurs. Je les ai vus » se reposer sur les cerises brillantes du caféier, étalées au » soleil, pour en sucer le miel. * (725) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA ‘ 17 » La chrysalide est des plus riches qu’on puisse rencontrer, » d'un marron clair à reflet d'or, avec les épines d’un jaune » meétallique vif et des taches diamantées sur la ceinture. La » chenille est d'un pourpre vineux parsemée d’épines d'un jaune » très vif à pointe noire. Elle vit sur les Boemeria wrticaefolia, » plante qui abonde dans les foréts des montagnes des Salazes ». Il Marchese Antinori ha raccolto la Vanessa Hippomene, Hiùb- ner nelle località e nelle epoche seguenti: Sciotalit, 1, 9, 21, 25 Giugno; 2, 5 Luglio, 6, 25, 29, 30 Settembre 1879. Let-Marefià, 3, 16, 26, 29 Giugno 1879, 4 Giugno 1880. Sciotà-Mander, 27 Giugno 1879. Sciokoko-Goré, 28 Giugno, 10 Luglio 1879. Feleklek, 13 Giugno, 4, 5, 8, 17, 18, 20, 26 Luglio, 21 Settembre, 4, 5, 9, 10, 16 Ot- tobre 1879. Si conoscono adunque fino ad oggi, nell'Africa orientale quattro specie dello stesso gruppo del genere Vanessa: l’ Abyssinica, Fel- der? — Oberthir, d’ Abissinia; l’ Hippomene, Hibner, d’ Abissinia, Natal e Cafreria; la Borbonica, Oberthùr (Hippomene Boisd.) dell’ isola Bourbon; la Sehoeneza, Trimen? — Oberthùr, d’ Abis- sinia, del Transwaal, di Natal e della Cafreria. Non conosco nessuna specie di questo gruppo proveniente dalla costa occidentale d’ Africa. XLVII. Hypanis Cora, Feisthamel. Lago Tzana (Carlo Piaggia). XLIX. Hypanis Ilithyia, Drury e var. Polinice, Boisduval. Sciokoko-Goréè, 28 Giugno 1879. Kolla di Giagague-Agher, 2 Novembre 1880. Sciotalit, 19, 20, 21, 28 Giugno, 2 Luglio 1879. Sciotà-Mander, 27 Giugno, 1879. Ascalena, 9 Giugno 1880. Let-Marefià, 21 Giugno 1879. Baà-Maflekia, 27 Giugno 1879. Daimbi, Adda-Galla, Maggio 1881. Siamo tuttora al bujo intorno al valore delle specie o delle varietà dell’ Hypanis Itithyia. Kirby nel « Synonymie Catalogue » C. OBERTHUR. 2 18 C. OBERTHÙR (726) riunisce tutte le diverse forme come varietà d’ una stessa specie. Cionondimeno la Cora, Feisthamel sembra una specie distinta e la farfalla figurata da Cramer nella tavola CCXII, fig. A, B della sua grande opera « Les Papillons exotiques » sembra an- ch’ essa specificamente diversa dall’ altra di cui dà la figura nella tavola seguente CCXIV, sotto le lettere C e D. Nelle collezioni inviate dal marchese Antinori vi sono tre forme abbastanza diverse; l’ una somiglia piuttosto bene all’ It thyia figurata da Drury nel lavoro « Illustrations of natural Hi- story », Vol. II, Tav. XVII, sopra un esemplare proveniente dal Senegal. D’ altronde io stesso ho ricevuto da questo paese un tipo simile a quello d’ Abissinia. La seconda forma è la Po- linice di Boisduval (Species general, pl. 9) e la terza è un’ esa- gerazione della Polinice, in cui le parti biancastre sono sostituite dal giallo sull’ ala inferiore al disotto , riunita dal dottore Bois- duval nella sua collezione agli esemplari che egli aveva distinti con questo nome di Polnice e segnatamente a quello che servì di modello al pittore dello « Species général ». La specie o varietà figurata da Cramer nella tavola CCXIII non fu trovata dal marchese Antinori in Abissinia. Io l’ ho ri- cevuta da Boké, stazione francese sul Rio-Nunez, coltavi piut- tosto in abbondanza dal dottor Bohéas, medico di marina, e dal Gabon ove fu trovata dal viaggiatore Leone Laglaize nel 1879. Questa forma sembra particolare alla costa occidentale d’ Africa. Vi è inoltre la forma di Madagascar che Boisduval chiamò Anvatara. Ciò che contribuisce a rendere questa questione oscura, si è che tutte le figure rappresentanti le. diverse varietà di Zlithyia sono poco accurate, disegnate e colorate senza precisione e per- ciò è molto difficile di conoscere esattamente quale sia la forma che ciascun autore ha voluto figurare. Per definirla, bisogna disporre di molti esemplari di località esattamente indicate ed autentiche. Da parte mia mi sforzerò di radunare i materiali utili in quella misura che mi sarà possibile e spero avrò occa- sione di ritornare più tardi su quest’ argomento. Dobbiamo an- cora osservare che le Hypanis non abitano soltanto l’ Africa, (727) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 19 ma anche l’ Arabia e l’ India, come accade d’ altronde di molte farfalle che si trovano pure in Abissinia e se questo è un nuovo motivo per renderle sempre più interessanti, aumenta però nello stesso tempo la difficoltà nello studiarle. L. Eurytela Dryope, Cramer. Feleklek, 18 Giugno, 3, 7, 8 Luglio 1879, 23 Maggio 1880. Sciotalit, 11 Giugno 1880. Kolla di Giagaguè-Agher, 2 Novembre 1880. Foresta di Sciotalit, Giugno 1881. Let-Marefià, Giugno 1881. LI. Eurytela Hyarbas, Drury. Sciotalit, 4, 8 Ottobre 1879, 20 Maggio 1880. Feleklek, 27 Giugno, 30 Settembre 1879, 11 Giugno 1880. LII. Neptis Saclava, Boisduval. Sciotalit, 1 Giugno 1880. LIII. Neptis Agatha, Cramer. Feleklek, 21 Settembre, 4, 9 Ottobre 1879, 28 Maggio 1880, 1 Luglio 1881. Sciotalit, 2 Luglio 1879, 20 Giugno 1880, 4 Luglio 1881. Ascalèna, 9 Giugno 1880. Sciokoko-Goré, 10 Luglio 1879. LIV. Charaxes Candiope, Godart. Feleklek, 21 Settembre, 5 Ottobre, 28 Dicembre 1879. Sciotalit, 11 Giugno, Dicembre 1879, 23, 28 Gennaio 1880. Mahal-Uonz, Giugno 1881. LV. Charaxes Etesipe, Godart. Sciotalit, 9, 23 Gennaio, 3 Aprile 1880. Feleklek, 10 Dicembre 1879. LVI. Charaxes Achaemenes, Felder. Ambo-Karra, 12, 14, 19 Agosto 1879. LVII. Charaxes Hansalii, Felder. Ambo-Karra, 10, 13 Agosto 1879. 20 C. OBERTHÙR (728) LVII. Charaxes Junius, Oberthùr. ; Feleklek, 4 Ottobre, 3 Novembre, 10 Dicembre 1879, 10 Gennaio, 5, 8 Febbraio 1880. Let-Marefià, 24 Agosto 1879 Sciotalit, 1 Luglio, 27 Agosto, 29 Settembre, 30 Novembre, Dicembre 1879, 13, 23, 26, 27 Gennaio, 13, 27 Febbraio 1880. LIX. Charaxes Phoebus, Butler. Feleklek, 18 Luglio 1879; 4, 6, 8 Febbraio; 10 Dicembre 1880. Sciotalit, 30 Settembre 1879; 9, 22, 30 Gennaio, 1 Giugno, 13 Dicembre 1880. Il marchese Antinori ci fa conoscere che i Charaxes si posano spesso sui fiori delle Solanacee. LX. Philognoma Varanes, Cramer. Ambo-Karra, 10 Agosto 1879. Sciotalit, 25 Giugno, 30 Novembre 1879; 9 Gennaio 1880; 3 Luglio 1881. Feleklek, 4 Febbraio 1880. Giagagué-Agher, 4 Giugno 1881. Mahal-Uonz, Giugno 1881. Specie abbastanza variabile per la parte inferiore delle ali posteriori. Il marchese Antinori ha raccolto anche questa sulle Solanacee. A proposito delle abitudini dei Charares ecco ciò che egli ha scritto sopra un cartoccio che racchiudeva un Junius. « Questa specie e le affini si trovano sopra i fusti di un Solanum a grandi foglie armate di aculei e a frutti gialli, grossi come un arancio mandarino. La farfalla si nutre del succo che emana da questa pianta inseguito alle incisioni che le vengono fatte da un insetto ‘ appartenente probabilmente ai Curculionidi. Questa specie di So/anum chiamasi dagli Scioani Ombai. LXI. Nymphalis Neanthes, Hewitson. Sciotalit, 25 Giugno 1879; 9 Gennaio 1880. Kolla di Giagaguè-Agher, 3 Novembre 1880; 4 Giugno 1881. Feleklek, 1 Luglio 18S1. LXII. Nymphalis Zoolina, Doubleday. Giagaguè-Agher, 4 Giugno 1881. Sciotalit, 16 Giugno 1881. (729) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 21 LXII. Diadema Misippus, Linné. Ansaba, Luglio 1871. Bogos, Luglio 1871. Feleklek, 16 Luglio 1879. Let-Marefià, 8 Luglio 1879. Kolla di Mantek, 19 Giugno 1879. Sciotalit, 19, 20, 21 Giugno 1879. Daimbi, 10 Maggio 1881. Daimbi, Adda Galla, Hawash, 3 Maggio 1879. LXIV. Aterica Meleagris, Cramer. Let-Marefià, 24 Giugno 1879. Sciotalit, Giugno 1881. LXV. Satyrus Maderakal, Guérin. Let-Marefià, 12, 24 Giugno 1879. Sciotalit, 27 Giugno 1879. Feleklek, 20 Luglio, 7 Ottobre 1879. LXVI. Melanitis Leda, Linné. Scioa, Kolla di Mantek, 19 Giugno 1879. Feleklek, 10 Settembre 1879. Sopra una Solanacea. LXVII. Mycalesis Eusyrus, Hopfter. Riferisco con qualche dubbio all’ Eusyrus di Hopffer alcune Mycalesis spedite al Museo Civico di Genova da Carlo Piaggia del quale deploriamo la perdita recente. Questo viaggiatore mo- desto ed intrepido, benchè quasi sfornito di mezzi, riuscì mercé una volontà ferrea a praticare esplorazioni importanti sul con- tinente africano e visitò l’ Abissinia e particolarmente i dintorni del Lago Tzana. Le figure di Hopffer sono molto bene eseguite; ma i colori sono ordinariamente più sbiaditi che nel vero. Questa conside- razione mi induce a riferire la Myca/lesis di cui si tratta all’ £w- syrus. Il marchese Antinori l’ha raccolta anche a Sciotalit, il 2 Luglio 1879 e a Feleklek il 3 Luglio dello stesso anno. Il tipo preso dal marchese Antinori s’ avvicina un poco di più alla figura di Hopffer che quello trovato da Piaggia. Cionon- 22 C. OBERTHÙR (730) dimeno io credo che queste Mycalesis spettino ad una stessa specie. Nella collezione del Museo Civico di Genova vi è un’altra specie di Mycalesis raccolta da Piaggia e dal marchese Antinori (Foresta di Sciotalit, Giugno 1881). Essa somiglia molto al- l’ Evenus di Hopffter e alla Saga di Butler; ma differisce al- quanto dalle figure di queste due specie e non mi pare che si possa riferire ad esse. È forse una specie inedita? Il problema è difficile a sciogliersi nello stato attuale della scienza, poichè le nostre cognizioni intorno ai Satyridi africani sono ancora troppo limitate perchè si possano apprezzare le variazioni alle quali la stessa specie può andare soggetta. LXVIII. Mycalesis perspicua, Trimen. Sciotalit, 30 Settembre 1879. Feleklek, 4 Luglio 1879. Trimen ha figurato questa specie nelle « Transactions of the Entomological Society of London » 1873, t. I, fig. 3, sopra indi- vidui presi a Natal e nella Baja di S. Lucia. Raffray l ha tro- vata nel Zanguebar e i Padri del Santo Spirito me l’hanno in- viata dallo stesso paese. La Mycalesis perspicua è dunque sparsa sopra varii punti della Costa orientale d’' Africa. LXIX. Polyommatus Pseudophlaeas, Lucas. Feleklek, 17 Luglio 1879. Sciotalit, 24 Giugno 1879; 11 Giugno 1880. Let-Marefià, 26 Giugno 1879. Sciotalit, Giugno 1881, fra le messi. LXX. Loxura Alcides, Cramer. Ambo-Karra, 12 Agosto 1879. Dens, 6 Giugno 1880. Sciotalit, 28 Giugno 1880. LXXI. Jolaus Piaggiae, Oberthùr. (Tav. IX, fig. 6). Somiglia molto all’ Ismerias, Klug. Ne differisce per la fascia (731) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 23 marginale dell’ ala inferiore al disopra intieramente marginata d'arancio nel Piaggiae, e che va dilatandosi verso la parte su- periore dell’ ala inferiore. Di là questa parte aranciata risale lungo il margine esterno dell’ ala superiore. La cellula nell’ ala supe- riore è chiusa da un punto nerastro. Ho esitato a considerare l’ Jotaus Piaggiae come la femmina dell’ Ismenzas, di cui Klug figura soltanto il maschio, tanto più che io stesso non conosco la femmina del Piaggiae. Non credo però che negli Jolaus africani, tanto numerosi in specie affini le une alle altre, vi siano tante differenze puramente sessuali come quelle verificate nel maschio dell’ Ismenzas e nella femmina del Piaggiae. L’esemplare tipico proviene dalla Kolla di Giagaguè-Agher, ove fu raccolto il 2 Novembre 1880; un altro esattamente simile al primo fu preso il domani nella stessa località e porta questa indicazione: « vive in aleune Kolla ed è rara ». Ho dedicato questo Lycaenide alla memoria del viaggiatore Carlo Piaggia, antico compagno del Marchese Antinori nelle sue peregrinazioni sul Nilo Bianco e che per oltre venti anni ha esplorata l'Africa centrale, penetrando per il primo nel Paese dei Njam Njam. LXXII. Lycaena Antinorii, Oberthiir. (Tav. IX, fig. 3). Questa graziosa specie è dedicata all’illustre viaggiatore che l’ ha scoperta. Le ali al disopra sono di un azzurro violetto scuro sulle su- periori, più chiaro sulle inferiori e splendente sopra tutte e quattro, con un orlo nerastro opaco più largo e meno scuro sulle inferiori che sulle superiori. La frangia è bianca, frammista di nero; le ali inferiori sono caudate e da ciascun lato della punta caudale, che è sottile, ab- bastanza lunga e nera, terminata da un atomo bianco, si osserva un punto azzurro metallico circondato di nero. Le ali superiori sono opache; le inferiori abbastanza trasparenti da lasciar vedere una parte dei disegni neri al disotto. Il torace e la base delle ali sono coperti d’un piumino sericeo biancastro. 24 C. OBERTHUR (732) Inferiormente il fondo delle ali è bianco un po’ giallastro, adorno di una serie di disegni d'un bruno nero, più decisa- mente delineati e più scuri sull’ ala inferiore che sulla superiore. La base delle quattro ali sopratutto è carica di questi disegni e una linea doppia costeggia il margine delle quattro ali. Presso l'angolo anale delle inferiori i due punti metallici del disopra appariscono d'un verde splendente sormontato da un nero di velluto. La figura di questa specie nella tavola che accompagna questo lavoro è molto esatta. L'esemplare tipico è stato raccolto lungo il torrente di Scio- talit, il 26 Luglio 1879. Non ho visto che maschi. Gli altri pro- vengono dalle località seguenti : Torrente di Sciotalit, Luglio 1879. Sciotalit, 1, 5, 21 Giugno; 2 Luglio 1879; 24 e 26 Giugno, 4 Luglio 1881. Tutti, disgraziatamente , sono piuttosto in cattivo stato LXXIII. Lycaena Baetica, Linné. Ascalena, 9 Giugno 1880. Sciotalit, 24 Giugno e 1 Luglio 1$81. LXXIV. Lycaena Plinius, Fabricius. Sciotalit, 21 Giugno e 30 Settembre 1879. L'esemplare raccolto il 30 Settembre 1879 rappresenta, visto superiormente, una varietà notevole per l'intensità e lo spessore dei disegni nerastri. LXXV. Lycaena Dion, Godart. Daimbi, Maggio 1881. LXXVI. Lycaena Gamra, Lederer. Bogos, 1870. O. Beccari. LXXVII. Lycaena Lingeus, Cramer. Sciotalit, 21 Giugno 1879 e 1 Giugno 1880. 733) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 25 LXXVII. Dendoryx Anta, Trimen. Specie di Cazamance e dell’ Africa australe , trovata dal mar- chese Antinori nella Kolla di Giagaguè-Agher il 3 Novembre 1880 e a Dens il 6 Giugno 1880. . LXXIX. Ilerda Butleri, Oberthiir. Sciotalit, Giugno 1881. LXXX. Ismene Valmaran, Vallengren. Sciotà-Mander, 27 Giugno 1879. Sciotalit, 4 Luglio 1880. LXXXI. Pterygospidea Galenus?, Fabricius. Feleklek, 4 Ottobre, 1879. Let-Marefià, 4 Giugno 1880. Si tratta veramente della P. Ga/enus? Questa specie fu figu- rata soltanto da Donovan negli « Insects of India » e le figure di quest’ autore, come tutti sanno, sono poco esatte. Perciò è difficile determinare con precisione le specie di un gruppo in cui le differenze specifiche sono ordinariamente molto piccole. Sarebbe molto a desiderarsi la pubblicazione di monografie sui diversi generi della grande famiglia delle Hesperidae, accom- pagnate da buone figure. Finchè questo lavoro, di cui l impor- tanza e la difficoltà sono senza dubbio considerevoli, non sarà fatto, gli Entomologi non avranno i mezzi per determinare con esattezza la maggior parte delle ZMesperidae. II. HETEROCERA. LXXXII. Sphinx Convolvuli, Linn. Bogos, 1870. O. Beccari. LXXXIII. Deilephila Celerio, Linn. Bogos, 1870. O Beccari. 26 C. OBERTHÙR (734) LXXXIV. Smerinthus Bianchii, Oberthùr. (Tav. IX, fig. 8). Lo S. Bianchi rassomiglia molto all’Abyssinicus, Lucas, figu- rato negli « Annales de la Société Entomologique de France (1857, PI. XII, fig. 2) ». Ne differisce pel colore del torace e delle ali superiori, che sono d’un bruno violaceo più scuro e più unito. Però nello S. Biarehzi il mezzo del torace e il primo annello addominale sono coperti di peli più lunghi e hanno una tinta più scura del fondo di quel che sembra essere nell’ ABysst- nicus; oltreciò il margine esterno delle ali superiori è più bruno e più opaco nel Bianchi che le altre parti della superficie delle stesse ali. Ma le linee trasversali pare siano più dritte, e al di- sotto lo S. Bianchii è d’ un giallo d’ocra unito, eccettuati il margine esterno delle ali superiori e la fascia trasversale delle inferiori, che sono grigio-bruni. Ora nella descrizione dello S. Abyssinicus, Lucas parla di quattro linee dentellate sopra le superiori e di tre sulle inferiori, che non corrispondono con quelle delle prime ali; e nulla di simile si osserva nel Bianchi. Io non ho sott’ occhio che un solo esemplare di S. Bianchzi e il sig. Lucas non ebbe a sua disposizione che una sola femmina di S. Abyssinicus. Potrebbe darsi che la specie fosse variabile e che gli S. Bianchi e Abyssinicus fossero i due sessi di una sola; ma sarebbe necessario di vedere molti esemplari per essere si- curi della questione e in ogni modo bisognerebbe che l’area possibile delle variazioni fosse molto estesa. In attesa di documenti ulteriori, che potranno verosimilmente ritardare, visto che gli Sphingidi sono quasi sempre rari nei paesi caldi, sopratutto quelli del gruppo degli Smerinthidi, io ho creduto bene di considerare come caratteri specifici quelli che distinguono lo Smerizthus del Museo Civico di Genova dall’ Abys- sinicus, di proprietà del Museo Nazionale di Parigi, e ho dedi- cato la magnifica specie, che è esattamente figurata nella tavola IX di questo volume, a Gustavo Bianchi l’ ardito Esploratore Africano, il quale con la sua energia venne in aiuto del Capitano Cecchi e riusci a liberarlo dalla prigionia di Ghera. (735) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 27 LXXXV. Macroglossa Trochilus, Hùbn. Feleklek, 5, 9 Ottobre 1879. LXXXVI. Macroglossa Hylas, Linn. Baà-Maflekià, 27 Giugno 1879. Feleklek, 13 Giugno 1880. .Il marchese Antinori ha aggiunto la parola « rara » all'in- dicazione di località. Però questa specie è comune e sparsa in tutte le Indie orientali. LXXXVII. Zygaena abyssinica, Koch. Sciotalit, 11 Giugno 1880. LXXXVIII. Syntomis Cerbera, Linn. Giagaguè-Agher, 4 Giugno 1881. LXXXIX. Dejopeja pulchra, Linn. Daimbi, 11 Maggio 1881. « Sui fiori bianchi delle Mimose ». XC. Eusemia superba, Butler. Un esemplare in cattivo stato spedito dal marchese Antinori. XCI. Eusemia ochracea, Butler. Ambo-Karra, 13 Agosto 1879. XCII. Chelonia geometrica, Oberthùr. (Tav. IX, fig. 7). Molto affine alla nostra pudica; ma un po’ più grande. Le ali superiori al disopra sono nere, attraversate da linee rette d’un bianco roseo; le inferiori sono bianche con alcuni punti nerastri verso il margine esterno. I peli del capo sono rosei, come pure i lati del collare, l’ orlo dei pterigoidi ed un triangolo toracico; l'addome un po’ sciupato sembra roseo. Il disotto riproduce il disopra, ma più pallido. È soltanto per mezzo della figura che si può avere un’ idea chiara dell'effetto curioso delle linee rosee delle ali superiori. 28 C, OBERTHUR | (736) Una lunga linea basilare va direttamente dalla base all’ angolo interno e al disopra, come pure al disotto di questa linea vi sono tante linee rette che dividono lo spazio nero del fondo in una serie di figure geometriche triangolari e quadrilatere. Tutte queste linee sono dritte, tolta quella dell’ apice che è un po’ a zigzag. Il marchese Antinori ha raccolto nello Scioa un solo esem- plare di questa specie. XCIHI. Spilosoma maculosa, Cramer. Sembra piuttosto variabile e l’ ho ricevuta da diverse regioni dell’ Africa, ma sempre in esemplari isolati; dimodochè io ignoro se le differenze siano specifiche, oppure risultino dalla legge di variazione cui la specie è soggetta. Un esemplare difettoso raccolto nel 1870 fra i Bogos dal dott. Beccari. XCIV. Automolis unicolor, Oberthùr. Debra-Brehan, 30 Giugno 1879. Il secondo esemplare di questa specie è guasto e privo d’an- tenne come quello che ha servito per la descrizione. Come ho detto nel mio lavoro precedente sui Lepidotteri raccolti dal mar- chese Antinori, l’ A. wnzeolor è una specie affine alla Lateritia , Herrich-Schaetter, ma ben distinta. XCV. Bombyx Qubié, Guérin. Un’ala della femmina incontrata nella via, come ultimo avanzo dell’ animale morto, e un bel maschio. Il marchese Antinori ha riconosciuto che il frammento d’ ala sì riferiva alla stessa specie del maschio, e trascrivo ciò che egli stesso ha scritto sul cartoccio che conteneva il Bombye Qubié. o. « Oboré Galla. Raccolta in un prato aperto, lontanissimo dall’ abitato, dagli alberi e dalle roccie. Era nata da poco e per avere il corpo flaccido e grosso, non avendo modo di prepararla, sì schiacciò ». (737) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA 29 Q. « L'ala posteriore racchiusa in questo cartoccio, apparte- nente ad un individuo apparentemente della stessa specie, fu da me trovata al piè di un Sicomoro, sulla via di Antotto, nel Maggio 1880 ». Il maschio differisce dalla femmina per la tinta molto più nera delle quattro ali e per le antenne molto stranamente pet- tinate. Lo stelo principale consta di una serie direi quasi di ver- tebre articolate insieme, sulle quali stanno impiantati steli se- condarii abbastanza lunghi, muniti da un lato di un piumino sericeo; ciascuno di questi steli, considerato da solo somiglia ad un’ antenna isolata. XCVI. Saturnia, sp. ? Specie magnifica, ma talmente in cattivo stato, che è impos- sibile descriverla. Mi sembra inedita e affine alla Cytherea, di cui ha la statura e dalla quale differisce principalmente (per quanto posso giudicarne da un esemplare così guasto) pel colore giallo uniforme. Il marchese Antinori ha scritto sul cartoccio: « Trovata, nel cattivo stato in cui vedesi galleggiante sulle acque del grande Akaki dal mio compagno Capitano Antonio Cecchi, il 1 Giugno 1881, e da me presente raccolta e conservata ». XCVII. Ophideres Materna, Linn. Giagaguè-Agher, 4 Giugno 1881. Presso la foresta dì Fecheriè-Ghem, 28 Giugno 1881. Questa magnifica notturna è piuttosto variabile. Ne ho ricevuto esemplari da Aden affetti d’ albinismo , colle ali inferiori d’ un bianco giallastro pallido. I due individui raccolti dal marchese Antinori variano nelle ali superiori, ma hanno le inferiori d’un bellissimo giallo. XCVIII. Patula Macrops, Cramer. Foresta di Fecheriè-Ghem, 18 Aprile 1881. « Dentro un albero vuoto ». XCIX. Cyligramma Latona, Cramer. Foresta di Fecherie-Ghem, Giugno 1881. 30 C. OBERTHUR (738) C. Cyligramma Goudotii, Guenée. Foresta di Fecheriè-Ghem, 20 Aprile 1881. CI. Cyligramma fluctuosa, Guenéte. Sciotalit, 20, 27 Giugno 1879. Dintorni di Antotto, sulla strada. Foresta di Fecheriè-Ghem, negli alberi vuoti, Giugno 1881. La specie varia per la chiarezza o l' obliterazione della linea ondulata comune. Il marchese Antinori ha raccolto a Sciotalit il 1.° Luglio 1879, e a Feleklek il 20 Luglio dello stesso anno individui nei quali la linea ondulata è quasi del tutto scan- cellata. CII. Sphingomorpha Sipyla, Guente. Antotto, 2 Aprile e 3 Maggio 1881. CITI. Plusia Gamma, Linn. Un esemplare in cattivo stato inviato dal marchese Antinori. CIV. Heliothis armigera, Huùbner. Daimbi, 9 Maggio 1881. CV. Grammodes stolida, Fabr. Tipo simile a quello d’ Arabia, preso a Daimbi l’ 11 Maggio 1881. L’ esemplare raccolto dal marchese Antinori porta l’ indi- cazione seguente: sotto le mimose sull’ imbrunire ». CVI. Remigia latipes, Guenée; var. punciwlaris, Bdv. Una delle notturne più variabili e più sparse in tutto il mondo tropicale. Let-Marefià, 4 Giugno 1880. CVII. Spolodaea recurvalis, Fabr. Daimbi, sopra i fiori delle mimose, verso sera; 11 maggio 1881. (739) LEPIDOTTERI DELLO SCIOA sl CVIII. Argyris Latonaria, Guenée. Sciotalit, Giugno 1881. Feleklek, 9 Ottobre 1879. CIX. Aspilates Chiarinii, Oberthuùr. (Tav. IX, fig. 9). Statura della formosaria, Ali superiori falcate all’ apice e al disopra interamente d’ un verde giallastro unito; le inferiori al disopra ugualmente verdi con una macchia larga giallo-canerino, che si estende dalla base verso il margine esterno delle ali e cuopre lo spazio anteriore. Inoltre le ali inferiori sono segnate da piccole strie e il margine anale è orlato di sete giallastre. Le antenne sono fortemente pettinate. Il capo giallastro, il torace verde; l’ addome verdastro al disopra, coll’ ano roseo-vio- laceo e giallo al disotto. Le ali al disotto giallo-canerine, col margine verdastro e strie grigie sulle inferiori, specialmente verso il margine anteriore. Le zampe molto lunghe, spinose, gialle e rosee. Descritta sopra un solo individuo raccolto dal marchese An- tinori. Intitolo questa specie alla memoria dell’ Ingegnere Chiarini membro della Spedizione italiana, il quale pagò con la vita il suo amore per la scienza, cadendo vittima del clima e delle sofferenze patite durante la sua prigionia presso la crudele Re- gina di Ghera. CX. Eubolia Cecchii, Oberthùr. (Tav. IX, fig. 10). Let-Marefià, 3 Ottobre 1879. Statura alquanto maggiore di quella della P7ibalapterye poly- grammaria, alla quale somiglia un poco per le linee dritte e parallele delle ali superiori, fatta astrazione dal colore generale, che nella Cecchi è bruno rossastro sull’ ala superiore al disopra e giallo un poco aranciato sull’ inferiore. Nel mezzo dell’ ala superiore vi è uno spazio unito senza linea, segnato da un piccolo punto bruno e limitato, tanto a destra come a sinistra, da serie di linee parallele discendenti diretta- 32 C. OBERTHUR (740) mente dal margine anteriore all’ inferiore, alquanto ondulate, ed esternamente (cioè da un lato verso la base, dall'altro verso il margine esterno) accompagnate da uno spazio chiaro giallastro. La frangia è rosea. Il disotto è più unito che il disopra e d’un giallo d’ ocra ab- bastanza uniforme, sparso d’ una punteggiatura carmina più densa sull’ ala inferiore che sulla superiore. Tanto al disotto come al disopra, si vede il piccolo tratto puntiforme mediano. Le antenne ed il corpo sono uniformemente giallo-ocracee. Questa specie è dedicata all’ intrepido Capitano Antonio Cecchi compagno del povero Chiarini, ritornato recentemente in patria dopo lunghe e fortunose vicende. CXI. Eubolia Megalaria, Guenée. Un è raccolto a Daimbi nel Maggio 1881. (Estratto dagli Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. di Gen., Vol. XVIII, 16-18 Giugno 1883) Genova — Tip. Sordo-Muti. d'Apreval pine Ne n Pr. pmi CALI CRI de tot 8: N | di an' > Anmali del Museo Civico . Vol AVIII. 1882. Imp. Oberthir è , Trimen 6 Jolaus Piaggiae , @ , Oberthur 1 Vanessa Schoeneia, è p) de Q Zi Chelonia geometrica , 5; Lycaena Antinorii , è. Oberthur 8 pmerinthus Bianchii ùr dilio Antinorii, @ , Oberthùr 9 Aspilates Chiarinii, (Oo = say] Mc lo] Vanessa Abyssinica, è, Fe/der 10 Eubolia Cecchii , 01 dcloigie galere AI di 1:555,000 {hood Bohr Sevi bb (Lago Salato - di Alelbad Ù (ILZZZZZ7A *° . » Possgo® I 40° E Gr. ee e 77 -—— LA STAZIONE della Società Geografica Naliana NELLO SscIioa secondo ìl rilievo dell' Ingegnere A. lia. Scala di |1:555.000 Vr Le SR Meat o Gialela hit Metri o Mirra ABISSINIA iw: i viaggi della Spedizione Italiana Secondo Petermann e Hassenstein, Cora e idocument? della Spedizione, per Lit.Virano e Teano Roma 1880. G. DALLA VEDOVA Scala di 1: 3 750,000 — /tinerovia Antinori Chiavi Martini» Cecchi Martini Antinari da Massaua a Aeren QL Obertliur, Charles. DD Spedizione Italiana A1(0:2 Nell'Africa Equatoriale. Ent. Risultati zoologici : I. Lepidotteri. 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