Betta Malacologia della Valle di Non, Parte I Molluschi Terrestri PAGA DL DL Lie aa 1. 2.0 o AVIUNAI AUVUATT AZ CSUNLOVANNYM ‘19pio 03 spet saz:s I°UIO È. ta RI RISE pi A RR GI Pesi pa sn BEL n 5100 LISI id = RR PI £EGI % so BEL n° 266 925 n sr DI ” ci 2561 ” La 9 n" SISI er ” 556 ” (44 OSSE mm ” L ” (134 ®ZSI quar &f saysor GE 1940! I 6251) QUI 55 soqeui , soma 6 Sì SSINNIIHI. 301% H9IH SSINMDINI SOIM H9IH SOZI8 SUIMOJTO: SU} LU} N20} UT pozzo osje peg, ‘ON SI STUL SUATNIA LI THdNVd StT.V14569 Carded 077: perg ca IDA, virili e .d DO 2° Ma a A 7 DAL 7A I ASI, PA Molasks ia De DEA MALACOLOGIA DELLA VALLE DI NON mR RIecanaane Ka 17 aeree, > Sia NEL TIROLO ITALIANO DI Nysosssvn =. ULIGRERCO] EDOARDO pe BETTA sa» (I PE Of Mok PARTE I. da 7, Ollio, MOLLUSCHI TERRESTRI È dp CON UNA TAVOLA COLORATA, (1) C nam O a aa CEFCERA VERONA presso H. F, Miinster nOLUVOOCOOUA TAC Echi dI »‘ MALACOLOGIA TERRESTRE E FLUVIATILE VALLE DI NON Sepp Om Hi: 2 lag, Une corrispondente Collezione è depositata nel I, R. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. MALACOLOGIA TERRESTRE E FLUVIATILE VALLE DI NOR NEL TIROLO ITALHNO EDOARDO ve BETTA MEMBRO Di PIÙ SOCILTA' SCIENTIFICHE PARTE I. MOLLUSCHI TERRESTRI LA YERONA ALLA TIP. DI GIUSEPPE ANTONELLI 18092. A spese dell'Autore TA : FAODO | MUL \ x AOÒ 349076 E JUN 101953 ) aUBRARÙ A DISE LIZ to; ELS (o) NO ORIA SO 209; CORR 9) Lo) , TE MOARO) } VRSITIAR AOLO TRNTAFENIA 7320 AIA AAA | A JEISARERE opportunità di passare nella Valle di Non qualche parte delle osti od autunnali stagioni di quattro anni successivi ora decorsi, nei percorrere quelle varie località all'oggetto di conoscere i riechi naturali suoi prodotti Zoologici pensai rivolgere in special modo le mie ricerche ed investigazioni ad una sua parziale Ma- lacologia terrestre e fluviatile. Un meschinissimo catalogo (*) di 19 Molluschi (dei quali 17 terrestri, 2 fluviatili) è per quanto mi so e mi viene positivamente assicurato l'unico lavoro, se pur tale può dirsi, che di Malacologia sia comparso nel Tirolo ita- liano a tutto il 18541. Nè qui davyero so dissimulare un lamento nel trovare per esso una prova non dubbia della irregolare e limitatissima investigazione, del nessun inte- resse accordato a tale studio nel Tirolo italiano, cui alle tan- Valtre e meravigliose ricchezze sue già conosciute di na- (*) Statistica del Trentino. 4851. Tip. Perini. Vol, L Disp. 7. pag. 294. Ù LI turali prodotti, ben poco o dirò meglio nulla gli aggiunge ed assegna nel ramo Malacologico quel nudo elenco pub- blicato, mentre che certamente non meno ricco di specie che nelle altre parti d'Italia me lo persuade all’invece l'esito fortunato delle mie ricerche in un estremo suo lembo, © la stessa posizione geografica del Tirolo italiano che per la struttura e natura geologica delle proprie valli, la va- ria clevatezza del proprio suolo, la fertile e variata vege- tazione sua, il clima, le acque e tant'altre sue proprie favorevoli condizioni deve presentare allo studioso un assai vasto campo di rieerche, una ricchezza dj oggetti da non invidiare ad altri paesi né hi numero nè il pregio delle specie di Molluschi che certamente in se racchiude. All’oggetto pertanto di far avvanzare d'un passo anche nel Tirolo italiano lo studio della Malacologia, ho preso divisamento di rendere pubbliche le ricerche e. gli stud; da me fatti in proposito nella Valle di Non, una delle più interessanti vallate del Trentino, e, come gia feci per lErpetologia e farò in seguito per altri rami Zoologici, presentare unite e descritte tutte Je specie di Molluschi os- servativi e raccolti, desideroso come io sono di supplire in qualche modo alla mancanza di altro qualsiasi sufficiente lavoro e porgere non meno allo studioso una guida, ben- chè debole, al proseguimento di più opportune e vaste indagini nel bel pacse che gli è patria. Egli è con tale divisamento quindi che io porgo il presente lavoro, nulla avendo in esso tralasciato per quanto stava in me onde rendere facili e precise le descrizioni, le notizie e le sinonimie di tutte le specie enumerate ; lo Ei 18) studio diligente delle quali mi porse non meno qualche nuova ed utile cognizione, richiesta ben anco dall’ attuale sollecito progresso della scienza, a schiarimento od emen- da di qualche opinione tutt'ora oscura od erroneamente esposta ed abbracciata da qualche autore. In riguardo alle frasi delle specie mi giovai principal mente di quelle create dal ch. Prof. Rosmissler e dal ch. Dott. L. Pfeiffer nelle. preziose e recenti loro ope- re ("), modificandole talvolta lorchè lo trovai necessario nel confronto colle specie raccolte. Né qui tacerò come altro degli scopi cui tende que- sto lavoro sia ben anco il pensiero di adunare e presen- tare da parte mia maggiori materiali, oltre i già esistenti, alla compilazione di una Malacologia d' Italia nella quale vi do- vrà non meno figurare |’ estrema sua porzione settentrionale, il Tirolo italiano. Pensiero questo di una Malacologia ita- liana che io so vivissimo fra noi, ed alla quale si appre- stava già da anni or sono e vi avrebbe dato luminoso com- pimento il genio del distintissimo Malacologo Milanese Car- lo Porro, che fu a me anche dotto ed amoroso primo Maestro nella scienza, se una sorte avversa e fatale, e che io in special modo deploro, non lo avesse rapito alle più care e fondate speranze della scienza stessa, all’ amore dei suoi, all’ Italia tutta. Per chi non visitò mai o, non conosce la Valle da me (°) Rosmissler £. A. — Ieonographie der Land — und siiss- wasser Mollusken — Fase. I. a XII. 1835 — 44. Pfeiffer Dott. Lodovico — Monographia Heliceeorum viven- tium. 4848, 6 percorsa accennerò come circa 8 miglia a settentrione da Trento ed alla sponda destra dell’ Adige trovisi il grosso borgo di Mezzolombardo che, di poco sorpassato, presen ta al fianco delle altissime rupi dalle quali è costeggiato una comoda via che racchiusa da altra giogaja di rupi calcaree quasi di fronte a quel borgo interrotta, forma il principale accesso meridionale alla Valle di Non per l’an- gusto passo della Rocchetta. Qui giunti la mesta e *selvag- gia natura di quelle gigantesche rupi, la stretta della gola per la quale si apre il passaggio, il cupo fragore del tor- rente Noce che ne taglia la via e bagnando il piede delle rupi che la fiancheggiano precipitoso si getta verso l'Adige, ben altrimenti persuaderebbe che del superbo panorama di quell’ampio orizzonte, di quella pittoresca vallata che quasi per incanto si presenta varcato appena quel passo e che più si dilata nel progredire, chiamando per ogni dove la contemplativa ammirazione di chi visita e percorre quelle incantevoli posizioni, che non certamente si cerche- rebbero dopo quella nuda e gigantesca rupe, dopo quel- l’accesso difficile che Natura sembra siasi compiacciuta di colà creare a meraviglioso contrasto colla fertile vallata che gli sta dietro. Né l'aspetto sorprendente che destasi al primo por piede nella Valle vien meno col progredire in essa, che all’ incontro la svariata configurazione delle sue vallate, le aeque che la percorrono, la disposizione pittoresca dei molti paesi e castelli di cui è seminata, la varietà delle ve- setazioni, le folte e cupe boscaglie che coprono la cima dei monti o calano a spalleggiare in modo incantevole le 4 vie, la risvegliata e rispettosa socievolezza in fine di quelli abitanti, porgono largo e gradito compenso a chi, attirato dalle meravigliose scene di quella Valle, si fa coraggioso a percorrerne le montuose e non sempre facili posizioni sue. L’Anaunia o Naunia o Val di Non è geograficamente compresa da tutto l'ambito bagnato dal Noce e suoi con- fluenti fino al passo della Rocchetta che divide questo ampio bacino dalla Valle dell’ Adige. Comunemente però, e più precisamente per ciò che risguarda il mio lavoro, sotto la denominazione di Val di Non non si comprende che la parte inferiore dell’ Anaunia ossia la valle che dall’ origine della Novella si distende fino al piano della Val dell’ Adige, re- stando esclusa la parte superiore della valle del Noce distinta più precisamente col nome di Val di Sole, e nella quale non arrivai colle mie escursioni e ricerche scientifiehe. La Valle di Non ristretta così nella parte accennata ha la lunghezza di circa 10 ore di cammino e la larghezza in alcuni luoghi fino di 5 ore e più. Meno la ristretta pianura che incontrasi al primo entrar in essa tutte le altre sue loca- lità sono più 0 meno montuose ed il visitatore deve continua- mente salire per arrivare alla parte sua estrema. Tutto l' am- bito della Valle è circondato da alti monti, ora sterili e nudi alla loro sommità, ora coperti di folte boscaglie di pini, la- rici, abeti, faggi. carpini ed altri. Vi si incontrano estese e fertili praterie e, meno la parte occupata da queste da bosco o da nudo scoglio, tutto è ridotto a diligente eoltivazione, ri- marcandosi anzi la fertilità delle sue campagne che offrono ricchi prodotti di cereali e frutti, variabili però secondo la 8 qualità o la più o meno favorevole posizione dei terreni. Molte vallate e di varia natura imtersecano le strade presen- tando qua e là le posizioni più deliziose e più opportune spe- cialmente al Malacologo che in esse si fa a ricercare i Mollu- schi, e dei quali vi trova indubbiamente il maggior numero delle specie. Il torrente Noce e la Novella formano le mag- giori vallate, e molte altre acque di minor conto scorrono e formano le piccole valli ed i seni, pure non meno riechi di oggetti. Fra le vallate meritano speciale menzione quella che da Fondo comunica con Castelfondo e Raina, e quella di S. Romedio la quale chiusa da due catene di rupi quasi ver- licali, ristrettissima ed angusta nel suo ambito occupato quasi totalmente dalla strada che da S. Zeno mette al Santuario di S. Romedio, attraversata in tutta la sua lunghezza da un acqua che prende nome di Rico di S. Romedio e solo qua e là frastagliata da piccole e rare praterie, offre al Malacologo unite moltissime delle specie che io descrivo. In tutta la Valle il clima è assai mite ed in tutta la sua estensione meno le parti più elevate si coltivano i gelsi e le vigne, che ces- sano più precisamente sopra Dambel alla riva sinistra e so- pra Arsio alla riva destra della Novella. La natura geologica è pure varia e ricca. Il porfido r0sso o quarzifero si mostra presso Deno alla sponda sinistra. del Noce e sopra Ruffré, villaggio ultimo del distretto di Fondo verso il passo della Mendola che mette nel Tirolo tedesco; il micaschisto presenta masse considerevoli presso la Novella; i Calcare del giura riscontrasi in tutta la bassa Valle di Non dal distretto di Fondo fino alla Rocchetta presentando nume- rosi e giganteschi ammoniti che il visitatore, anche senza 9 farne ricerca, può scorgere qua e la nelle pietre collocate da quelli abitanti a coperto dei muri di cinta delle Chiese, delle praterie, degli orti, specialmente nelle vicinanze di Arsio, Cloz e Malosco. ‘Fra i monti da cui è compresa la Valle primeggiano il Luch sopra Senale e Castelfondo, il Pajon, il Monte Ma senza, la Predaja, la Mendola, il Rogegn o Roen, tutti situati fra la valle dell’ Adige e la Noge/la o il Noce; 1 monti detti /e Vedrette sopra Proves e Cles, la Benaccia sopra Tovel ecc. Fra le acque ehe scorrono od attraversano la Valle ri- marcasi : il Noce, grosso torrente che ha origine al Corno der tre Signori, una delle più alte cime della Val di Sole, e che in vicinanza di Cles entrando nella Valle di Non ne corre tutta la bassa parte quando libero quando chiuso e nascosto fra profondi burroni fino al passo della Rocchetta, gettandosi poi più in là nell’ Adige; la NopeZla, piccolo torrente che ha origine dai mont detti /e Palude, scorre lungo tutto il Di- stretto di Fondo e sotto Banco mette poi foce alla sinistra del Noce. Fra le altre acque di minor conto sono la Raesola che confluisce nella Noge/la, il Rigo di S. Romedio ecc. ecc. Qualche piccolo bacino d’acqua o laghetto trovasi anche nelle maggiori altezze della Valle e de’ suoi monti, che spe- cialmente presentano al Malacologo molte delle specie flu- viatili incole di quella Valle. Toccato così di volo qualche cenno sulla località da me percorsa non dissimulerò il pensiero ch’essa celi senza dubbio altri Molluschi che sfuggirono alle mie ricerche. Gli sforzi del viaggiatore sono effettivamente limitati nei loro risultati perchè solo direttovi dall’ esperienza , dall’ esame 410 del suolo, dalle vegetazioni, dalle acque che servongli di guida. Spero nondimeno che ricerche ulteriori poco ancora aggiungeranno alla Malacologia della Valle qui presentata e della quale mi occupai sempre con speciale diligenza. Fra breve farò succedere a questa prima Parte del lavoro anche la seconda, dedicata ai Molluschi fluviatili, e se una ripetuta e non lontana escursione in quella Vallata m° otterrà la co- gnizione o scoperta di altre specie oltre le fm quì annoverate saranno desse presentate più tardi in Appendice, a compi- mento ed integrazione del presente lavoro. Verona, nell Ottobre 1852. ED. pe BETTA. INDICE DELLE OPERE CITATE. 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Arion rufus Michaud. Compl. p. 3. n. 4. — — Porro Malac. Com. p. 45. n. 4-I — -—. Morelet Moll. du Portug. p. 29. n. 3. Limax succineus Miller Verm. UH. p. 7. n. 205. Arion Empiricorum Fer. Hist. p. 60. t. A. f. 4-4. — —. Deshayes in Fer. ibidem. —- .— Bouchard-Chantereaux Cat. p. 21. n. 4. Descrizione, Animace allungato, ottuso alle due estremità, di color rosso più o meno intenso al di sopra, più pallido al di sotto; i tentacoli neri e nera anche la parte supe- riore della testa, sulla quale sì osservano tre linee dello stesso colore; mantello sempre di color meno intenso; la parte superiore del corpo rugosa per tubercoli bis- lunghi o solchi transversalmente interrotti; le rughe del dorso anostomosandosi formano dei rombi irregolari. L'apertura laterale grandissima apresi verso la parte anteriore del mantello. Arrrazione. Nei luoghi umidi sotto i sassi ed i legni fracidi, lurgo i sentieri nei boschi, sotto i vigneti e nei luoghi eoltivati. Non rinvenni questo Arion che presso Revo e Dambel, sservazione. Specie danrosissima alle verdure; gli esem- plari più adulti misurano in lunghezza Centimetri 11 a 15, in altezza millimetri 15 - 18. ed in larghezza milli- metri 18 - 21. Sebbene gli indivicui da me raccolti si comprendino 19 tutti per la tinta del loro corpo nella frase data, non credo però inutile l’ avvertire la molta variabilità del suo colorito, presentandosi anche con tinta fulvo-sporca, bru- nastra, nerastra, nera con margini giallastri ecc. ecc. e spesso anche con mantello sereziato di piccole mac- chie nere. GENERE II LIMAX FERUSSAC. 2—1 Limax cinereus Miller. Animal cinereus, maculatus aut immaculatus 5 elypeo laevi; cor- pore striato aut rugoso ; apertura laterali subpostica. ( Drap. Hist. p. 124. n. 4.) Sin. Limax cinereus Mill. Verm. IL p. 5 n. 202. e — Drap. loc. cit. — — Lam. ed. Db. VII p. 747. n. 5. _ — Porro Mal. p. 47. n. 5-I. — — Bouch-Chant. Cat. p. 25. n. 4. — maximus Linn. Syst. ed. XII. p. 4081. n. 4. —. \antiquorum Fer. Hist. p. 68. t. 4. f£. 4-8. t.8 ALA. i — Desh. in Fer. ibidem. Limacella parma Brard Hist. p. 410. Varier, «) cinereus, clypeo dorsoque maculis irregularibus nigris. 8) cinereus, clypeo maculis, dorsoque fasciis Jon- gitudinalibus nigris. 20 Descr. A. allungato, cilindriforme , assottigliato e puntivo verso la sua parte posteriore ; di color cenericcio ornato da macchie ondulate nere, ordinariamente irregolari sul mantello, disposte le une dopo le altre quasi fascie in- terrotte sul corpo. Talvolta queste macchie si uniscono e formano così delle fascie continue in numero di 2, 4 o 6. separate fra esse da intervalli molto eguali. I tentoni sono di color cinereo, fulvo o rossastro egualmente che la testa ed il collo, sul quale si osservano 4 a 5 linee longitudinali più oscure. Il piano locomotore e bianco sporco ; la superficie del corpo è rugosa, il mantello le- vigato; lungo il corpo corre una carena molto pronun- ciata e sagliente, lunga, di frequente ondulosa, sempre più acuta verso la parte posteriore e di un color bian- castro più o meno chiaro che risalta sul fondo cinereo del corpo. L'apertura laterale stretta apresi verso la parte posteriore del mantello. Asir. Comunissimo sotto le pietre nei luoghi umidi e nei boschi folti; trovasi anche vicino alle abitazioni nei giar- dini, negli orti ecc, Osser, Gli individui adulti misurano fino a centimetri 16 in lunghezza, mill. 45 a 16 in altezza, e mill. 15 a 17 in larghezza. E questo Limar la specie più grande d’ italia. 3 — Il Limax variegatus Draparmaud, A. lutescens, fusco maculatus, tentaculis coeruleis 5 clypeo po- slice rotundato. . Limax variegatus Drap. Hist. p. 127. n. 9. — Lam. ed. Db. VII. .p.. 722. n. 45. — — Bouch-Chant. Cat. p. 27. n. di. "a —_ Fer. Hist.'p. 74 t.5. f. 1.6. Suppl. p. 96: == — Desh. in Fér. ibidem. = — Morelet Moll. p. 34. n. 2? Limacella unguiculus Brard Hist. p. i 15. Descr. A. allungato, molto assotigliato e puntivo alla sua estremità posteriore, solcato da rugosità che sono molto saglienti ed in forma di grani ovali longitudinali sul corpo, molto fine ondulate e concentriche sul mantello ; il colore varia dal bianco pallido, giallognolo, verdastro al bruno rossastro, però sempre più pallido ai margini del piede il quale è biancastro pel di sotto ; il dorso è screziato di macchie irregolari, verdastre o nerastre più o meno cariche. Il colore del mantello è pressochè uni- formemente nerastro, con poche macchie rotonde od ovali biancastre più spiecanti sul fondo che non quelle del corpo. La testa è di color grigio-nerastro 0 grigio- verdastro ; il nervo ritrattore dell’ occhio colorisce in celeste oscuro i tentacoli superiori e due linee dello stes- so colore si prolungano sulla testa; i tentacoli inferiori sono curti e grigiastri, gli occhi neri. Il mantello è mol- to incavato presso all’ apertura laterale e rotondato nel- la parte posteriore. Asir. Nelle case diroccate e nelle cantine umide, come pure nei luoghi umidi vicino alle cucine. Quando piove vedesi ricercare il nutrimento fra le immondizie e divorare con avidità ì pezzetti di pane e di legumi cotti di cui ne è ghiottissimo. Osserv. Questa specie misura dimensioni minori della prece- dente. L'età, l’umidità, la luce, la privazione di nutri- mento influiscono assai sulla variazione del suo colore. Quando toccasi, la sua superficie trasuda una mucosità assai abbondante e spessa, di color giallognolo. Come sul corpo di tutti i Limaci anche su questa specie, ma senza confronto copiosissimi, vedonsi picco- lissimi insetti bianchi ( Acarus limacum Deg.) che con incredibile velocità ne scorrono in tutti i sensi la super- ficie del corpo, internandosi benanco nell’ apertura late- rale senza che l’animale dia segno della minima soffe- renza o sensazione. 4.— HI. Limax agrestis Linn, A. rufescens gel griseus, fusco-maculatus aut immaculatus , corpore subrugoso; clypeo postice rotundato ; apertura laterali postica. Sin. Limax agrestis Linn. Syst. nat. ed. XII. p. 1082. n. 6. — — © Mill. Verm. IL p. 8. n. 204. ale -— Drap. Hist. p. 426. n. 5. t.:9. [. 9. si — Brard Hist. p. 148. Bi — Fér. Hist. p.75.n.5.t.5.£ 7-10. _ — Lam ed. Di. VIE. p. 7417. n. 4. — — — Bouch-Chant. Cat. p. 50. n. 7. Srn. Limax agrestis Morelet. Moll. p. — — — Desh. in Fér. p. 75. n.5. 1.5... 2-10. Limax reticulatus Mill. Verm. Hist. p. 10. n. 207. » © filans Hoy Trans. Linn. I. p. 185. (fide Desh. l. c.) Limacella obliqua Brard L. cit. t. 4. f, 5-6. 15-45. Var.? ,,) rufescens fusco-maculatus, carina alba (Lim. ga- gates? Drap. an var.?) Descr. A. molto più piccolo delle specie precedenti; il corpo a strie o rughe molto fine, puntivo verso la sua estremità ma in modo meno sensibile che nelle altre specie; di color grigiastro o rossastro, screziato di piccole macchie o linee più cariche, qualche volta brune od anche nerastre, che disegnano quasi una rete ; tali macchie scorgonsi anche sul mantello dove, gene- ralmente negli individui giovani, rimarcansi inoltre due linee nere semilunari ai lati; piede biancastro sporco ; tentacoli superiori lunghi, quasi cilindrici, di color più carico del fondo od anche nerastri; tentacoli inferiori assai corti; lo scudo è rotondato posteriormente ; l’ aper- tura laterale, piccola, si apre verso la parte posteriore del mantello ed è orlata da un margine bianco. Asit. Trovasi nei campi e nei boschi sulle zolle di terra con erba. Di giorno trovasi nascosto sotto le pietre. b9 Lx FAMIGLIA Il. CONCHIGLIFERI {(COCHLEAE FER.) GENERE II. VITRINA DRAPARNAUD. 5—1I WVitrîna diaphana Draparnaud. T. depressa, tenuissima, diaphana, laevigata, virenti -- iyalina 5 spira minuta, planiuscula 3 anfr. 2-2 AJ rapide accre- scentess apertura fere horizontalis, ovata, ampliata ; mar- gine columellari perarcuato, membranaceo. Alt. mill. 2 4/2; diam. mill. 6; anfr. 2-2 1/It. Srn. Vitrina diaphana Drap. Hist. p. 120. n. 2. t. 8. f. 58-59. — -— — Rossm. Icon. L. p. 75. f. 27. — — Porro Mal. p. 48. n. 4.-I. — — Lan. ed. Dh. VII. p. 728. n. 2. I — — Pfeiffer Mon. IL. p. 494. n. 4. — —' © Desh. in Fér. IL p. 9617. t. 9. f. 4. Ilyalina vitrea Studer Verz. p. 40. (fide Rossm. et Pfr.) Helix limacina Alten p. 8A. t. 40. f. 49. (f. R. Pfr.) » palliata Hartmann N. Alp. HI. (f. R. Pfr.) Ilelicolimax vitrea Fer. pr. 5- Hist. t. 9. f. 4. Descr. A. grigio-chiaro, un poco più oscuro verso la cir- conferenza del piede; mantello rugoso, nerastro; testa 25 piccola, tentoni superiori corti e gli inferiori estrema- mente piccoli. Concnietia; un po’ depressa, sottile e fragilissima, assai tras- parente, di color bianco-verdognolo, levigata, lucentis- sima : soltanto colla lente riescono visibili le sottili strie di accrescimento. Spira quasi piana ed assai piccola, composta di giri 2 a 24/4 rapidamente svolgentisi ; l’ultimo giro che forma quasi da se solo la conchiglia è dilatato, depresso, leggermente concavo verso il cen- tro. Apertura quasi orizzontale, larghissima, paragona- bile ad un orecchio; margine columellare meno av- vanzato che il laterale, quasi a foggia d’ arco e pro- lungantesi in un’ appendice membranacea, ordinaria- mente caduca o che disseccandosi si rinversa nell’ in- terno dell’ apertura. La columella è molto concava, Agrr. Nelle valli in luoghi umidi sotto le pietre ed i muschi. Non rara. Nella valle a? Molini presso Fondo la rin- venni più abbondante che altrove ed in questa località riscontransene anche molte spoglie, ma la conchiglia è in tal caso bianco-opaca. 6 — Il. Vitwina pellueida iiaparmawd. T. depresse-globosa, sublaevis, nitidissima, pellucida, beryllina; spira mediocris, prominulas anfr. 5-5AJ4 celeriter ac- crescentes 5 apertura obliqua, lunato-rotundata. Alt, mill. 5-4; diam. mill. 5-5 4/2; anfr, 5-5 1/It. 26 - 37. — —_ Brard Hist. p. 78. t. £ — — Lam. ed. Dh. VII. p. 728. —_ — Bouch-Chant. Cat. p. 35. n. 1 — — Rossm. Icon. I. p. 74. f. 28. —_ Porro Mal. p. 20 n. 6-II. —_ — Cuvier Règn. anim. Moll. p. 65. t. 22. f. 5. — — — Pfr. Mon. IL p. 492. n. d. — —. Desh. in Fér. I. p. 96'4. t. 9. f. 6. Helix pellucida Mill. Verm. II p. 15. n. 2415. — limacoides v. Alt. p. 85. t. H1. f. 20 (fide Rossm. et Pfr.) Vitrina beryllina C. Pfeiffer I. p. 47. t. 5.f.A.(f. R. et Pfr.) IIL p. 55. (Pfr.) — Audebardi C. Pfr. ex exempl. (f. Rossm.) — Draparnaldi Leach Moll. p. 80. (f. Rssm.) -- — Pfr. loco cit. p. 495. n. 3. — — — Desh. in Fér. L. cit. p. 96!°. t. 49. f. 7 Vitrinus pellucidus Mont. II. p. 259. (fide Rossm. et Pfr.) Hyalina pellucida Stud. Verz. p. Ai. Descr. A. grigiastro 0 grigio-nerastro, con mantello più oscuro 0 quasi nerastro ; tentoni brevissimi. C. depresso-globosa, sottile, fragile, assai trasparente e lu- centissima, di color verde chiaro di berillo, qualche volta verde-giallognolo; appena si scorge sulla sua su- perficie qualche leggiera stria di accrescimento; spira ottusa, brevissima, di 5 giri a 5 1/"{ mediocremente 27 convessi, l’ultimo dei quali assai grande, dilatato, un poco depresso al centro; sutura quasi superficiale, se- gnata da piccola fascia biancastra; apertura obliqua, assai grande, lunato-rotonda, escavata per la convessità del penultimo anfratto, egualmente larga che alta. Pe- ristoma sottilissimo, molto concavo al margine columel- lare, alquanto più protratto al margine laterale. Il mar- gine columellare è generalmente munito di una pro- lungazione membranacea estremamente sottile e di so- venti lacerata pel disseccamento della conchiglia. Asit. Fra i muschi nelle valli, in luoghi umidi. Rara. GENERE IV. SUCCINEA DRAPARNAUD. 7-1. Suecinea putris Linn, T. ovata, tenuis, rugoso-striatula, pellucida, nitidula, succinea vel straminea ; spira conica, acutiuscula; anfr. 5-5 1/2 convexiusculi, ultimus ventrosior, 25 longitudinis subae- quans 5 sutura laevis ; columella simplex, leviter arcuata; apertura vix obliqua, ovalis, superne angulata. ( Pfeiffer Mon. II. p. 545. n. 1.) Long. mill. 16-24; diam. 7-14; anfr. 5-5 4/2. Sin. Helix putris Linn. ed. XII. p. 4249. n. 705. — — Gmel. I. p. 5659. n. 155. 28 Srn. Helix putris. ( Cochlohydra) Fer. pr. 9. succinea Mill. Verm. II. p. 97. n. 296. limosa Dillw. Descr. cat. p. 965. (f. Rm.) p. 966. (fico) Bulimus succineus Bruguiére Enc. meth. F. p. 508. n. 48. Succinea amphibia Drap. Hist. p. 58. t. 35. f. 22. 25. putris ® — i — (f. R. et Pfr.) Brard Hist. p. 753. t. 3. £. 4.2. Blainville. Mal. p. 455. t. 58. f. 4. Rossm. Icon. I. p. 9. f. 45. Lam. ed. Dl. VII p. 316. n. 2. Bouch-Chant. Cat. p. 52. n. 54. Porro Mal. p. 24..n. 7-I. Phil. Moll. Sic. I. p. 102. Morelet Moll. p. 52. t. 5. f. 2. Fleming br. an. n. 267. (f. Rm. et Pf.) Pri oc.ierr. Tapada putris Stud. Verz. p. 41. Amphibina putris Hartm. N. Alp. I. p. 247. Descr. A. fulvastro o nerastro con due righe più oscure sulla schiena, crasso, gelatinoso ; tentoni superiori lunghi. C. ovale, sottile, diafana, biancastra o giallo d’ ambra o di un color giallognolo assai pallido, con strie longitudi- nali folte e minime; spira conica, piuttosto acuta; an- frati 5 a 54/2, convessi, rapidamente accrescentisi , l’ultimo assai grande e gonfio, eguagliante quasi 2/53 della lunghezza totale della conchiglia; apertura grande, 29 ovale, più o meno lunga, alquanto obliqua, dilatata pel davanti, ad angolo nella parte superiore; columella semplice, leggermente arcuata. Arr. È molto comune nei luoghi umidi, sui margini delle acque, sulle piante palustri, sui muschi e sui sassi spruz- zati dalle acque. -- Gli esemplari della maggiore di- mensione notata sì riscontrano rari, ma sempre misti cogli altri minori. 8— Il Suecincea Pfeifferi Rossinissler, T. oblongo-ovata, solidula, striatula, pellucida, nitidula, suc- cinea gel corneo-lutescenss spira brevis, comica, subpapit lata; anfr. 3 vix converi, ultimus 5/4 longitudinis sub- adequans , utrinque attenuatus 3 apertura elongato-ogata , snperne acutiuscula, basi oblique pone axin recedens, in- tus margaritacea, striata ; columella levissime arcuata. ( Pfr. Mon, II. p. 544. n. 2.) Long. mill. 12-45; diam. mill. 6-8; anfr, 5. Sin. Succinea Pfeifferi Rossm. Icon. I. p. 99. f. 46. — —- Beck Ind. p. 99. n. 7. PA — Philippi Moll. Sicil. II. p. 102. — — Desh..in Fér. II. p. 4155. t. dd. f. 45. a = Pfr. loco citato. — amphibia var. 8. Nilsson p. 44. (f. Rm. et Pfr.) -- _- Phil. loco cit. I. p. 142. — oblonga Turton Man. f. 74 (f. Desh. et Pfr.) 30) Sin. Succinea gracilis Alder Mag. Zool. and bot, i. 2. p. 106. (f. Dsh. et Pfr.) — levantina Desh. Expèd. Morée, Zool. p. 170. t. 49. f. 25.-27 (fide Desh. in Lam. et Fér.) — —_ Lam. ed. Dh. VII p. 317. n. 4. Helix putris ( Cochlohydra) x Fér. t. AA. f. 15. Tapada succinea Stud. (fide Rossm.) Anphibulina putris var. Hartm. in Sturm VI. 8. t. 6-7. (f.R. et Pfr.) Descr. A. crasso, gelatinoso, bruno-grigiastro, ai lembi del piede fulvastro, sotto biancastro. C. ovale-oblunga, fragile, trasparente, solcata da moltissime strie irregolari di accrescimento , di color d’ ambra o corneo-gialliccia; spira breve, conica, formata da 5 giri lesgermente convessi, rapidamente accrescentisi, l'ultimo dei quali grande, superando da solo più di 5/4 della lunghezza totale della conchiglia. Apertura dilatata , oblongo-ovata, obliqua , alquanto acuta superiormente, internamente margaritacea; la curva del suo margine laterale è quasi eguale a quella del margine columel- lare; il margine destro è assai fragile e tagliente , la columella piegata, ma molto leggermente, ad arco. Asit. Non rara alle rive dei ruscelli, sui vegetabili vicino alle acque. Osserv. Dagli autori venne generalmente confusa questa DI specie colla Succimea putris L. (S. amphibia Drap.) dalla quale però la distingue la sua apertura oblungo-ovata e più obliqua all'asse, la molto maggiore brevità della spira e l’ ultimo anfratto proporzionatamente più grande. 9— III. Suecîinea ochracea de Betta. T. Ovata, solidula, pellucida, nitida, rugoso-striatula, ochracea; spira brevis, acuminata ; anfr.5-54/2 convexiusculi, ul- timus 2/5 longitudinis subaequans 3 apertura obliqua, ro- tundato-ovata , superne angulata; columella levissime ar- cuatas perist. sacpe nigro-limbatum. Long. mill. 9-40 4/2; diam. mill. 5-5 4/2; ap. mill. 6 long.; medio "4 lata. Descr. A. gelatinoso , crasso, grigiastro con leggera tinta fulvastra; schiena, testa e tentacoli grigio-nerastri. C. ovata, trasparente, molto lucida, solcata da rughe o strìe longitudinali, folte e marcate; di color ocraceo , qual- che volta tendente al fulvastro; anfratti 5-5 1/2 leg- germente convessì, l’ultimo eguagliante quasi 2/5 della lunghezza totale della conchiglia; apertura obliqua, ro- tondato-ovale, superiormente ad angolo; columella assai leggermente arcuata; di frequente il peristoma termina con leggerissimo margine nerastro. Asir. Sui margini dei ruscelli, fra le erbe o fra i muschi bagnati dalle acque, in vicinanza di Fondo. 52 Osserv. Dopo la morte dell'animale la conchiglia si fa opaca e di color latteo-ocraceo. Nora. Assai. malagevole riesce il precisare i caratteri di- stintivi delle specie appartenenti a questo Genere che si fondano sempre sopra modificazioni più o meno sen- sibili, più o meno costanti nell’obliquità dell’ apertura, nelle sue dimensioni, nella proporzione dell’ ultimo giro con quella di tutta la spira. La nostra specie si distin- gue però dalle altre descritte e specialmente dalla S. putris L. per le sue costanti minori dimensioni notate, per la sua superficie molto più lucida, pel colorito e sopratutto per la minore lunghezza dell’ apertura e mag- giore obliquità della base dell’ ultimo giro rispetto al- l'asse della conchiglia. (Tav. fig. I.) ro — IV. Suceincea oblonga DBraparaaud. T. ovato-oblonga, striata, diaphana, fusco-lutescens ; spira sub- elongata, conica, acutiuscula ; anfr. ventrosi, ultimus spi- ram paulo superans; sutura profunda; apertura subro- tundo-ocata. Long. mill. 7-8; diam. mill. 4; anfr. 4. Srn. Succinea oblonga Drap. Hist. p. 59. t. 5. f. 24-25. i — . Lam. ed. Db. VIII. p. 35417. n. 3. — — C. Pfr. IL p. 68. t. 5. f. 59. — — — Lossm. Icon. I. p. 92. f Srn. Succinea oblonga Porro Mal. p. 22. n. 8- IL — — Pfr. Mon. dl. p. 516. n. 6. —_ — Desh. in Fér. IL p.4152. 1.44. 4-2. Tapada oblonga Stud. Verz. p. 42. | Helix elongata (Cochlohydra) Fer. pr. A0. t. AL. f. 4-2. Amphibulina oblonga Hartm. in Sturm. VI H. 8. L. 8-9. Amphibina obloenga Hartm. N. Alp. I. p. 248. Descr, A. grigio-chiaro, più oscuro sul collo e sulla testa; tentoni superiori molto grossi alla loro base; occhi neri. C. ovato-oblunga, subventricosa, allungata, grigia o giallic- cia, sottile, subpellucida, solcata da minutissime strie longitudinali; apice conico, acuto; giri di spira 4, molto convessi, celeramente accrescenti, l’ultimo obliquo, prominente e superante in altezza qualche poco più della metà della conchiglia; sutura profonda; apertura leggermente obliqua, tonda, un poco ovale; peristoma sottile, tagliente ; columella leggermente arcuata. Asir. Abbondantissima sui vegetabili presso ai ruscelli, sulle rupi e sui sassi bagnati, tra i muschi spruzzati dalle acque. In tali situazioni si raccolgono sempre numero- sissime spoglie della specie. SI mu GENERE V. HELIX LINN. (EMEND. DRAP.) tr — |. Helix pomatia Linn, T. semi-obtecte perforata, globosa, rugoso-striata, rufescens vel flavescens, fasciis rufis obsoletis notata s apertura ampla, lunato-ovalis 3 peristoma patulum, subincrassatum, margine columellari dilatato, reflexo, carneo vel fuscescente. Alt. mill. 57-45; diam. mill. 55-47; anfr. 4 1/2. Syw. Helix pomatia Linn. Syst. ed. XII. p. 4244. i — — Mill. Verm. IL p. 45. n. 245. _ —. Drap. Hist. p. 87. n. 45. t. 5. f. 20. —_ — Brard Hist. p. 419. t. 1. f. 5. _ — Lan. ed. Db. VIIIR p. 354. n. 8. _ — — Rossm. Icon. L. p. 54. f. 4. —_ — Porro Mal. p. 44. n. 34. XXII. — — Pfeiff. Mon. T. p. 254. n. 624. # —. Desh. in Fèr. I p. 256. L 21. f 4-5. te 225 (02: Pomatia antiquorum Leach Moll. p. 89. — pomatia Beck ind. p. 45. - 2. brunnea fasciis 5-5, B. rufescens fasciis 5-5. y. rufescens fasciis 4-5 angustis. 3. flavescens unicolor, subpellucida. e. albina. AvoMaL. «. subscalaris; alt. 54; diam. 40. mill. Descr, A_grigio-giallognolo sporco, grigiastro sotto al piede; crasso, coriaceo, carnoso; superiormente rugoso per tu- bercoli o grani ovali disposti in guisa da simulare quasi una rete, il cui fondo è oscuro o rossastro, e che sulla schiena e sui fianchi mostrasi più regolare. La testa ed i tentoni sono più minutamente rugosi. Occhi neri e piccoli. C. globosa, gonfia, solida, fulvo-rossastra 0 di color giallo- sporco, solcata da rughe longitudinali, apparenti, in- eguali, meno sul primo giro che è levigato. Colla lente scorgonsi anche altre strie giranti nel senso della spira, incrocicchiantesi colle longitudinali e qualche volta sub- granulose, specialmente in vicinanza delfa sutura. Spira di giri 4 1/2, l'ultimo dei quali assai grande ed assai largo, ma nonostante più largo che alto; la sua altezza uguaglia almeno tre volte quello della spira. Sull’ ul- timo anfratto corrono ora 5, ora d fascie bruno-pallide che nella gioventù dell’ animale sono molto distinte, ma che invecchiando si confondono assieme o si cancellano. La sutura dei primi giri trovasi un poco al di sopra della loro circonferenza; 1 ultimo avanti compiersi si piega dolcemente fino a toccare la circonferenza del penultimo. Apertura grande, lunato-ovale, un poco più alta che larga. Peristoma pallido-viola, fosco o bianca- stro, subincrassato, evaso, rovesciato principalmente ver- 36 so l’ apertura ombilicale che ricopre quasi intiera- mente. Asir. Comune in tutta la Valle, nelle ortaglie, nei boschi, fra le siepi, nei prati ecc. Edule, forma nella Valle un ramo non indifferente di commercio ed il maggior nu- mero di individui proviene da Senale, Cloz, Don, Am- blar ecc. Osserv. All’ avvicinarsi dell’ inverno l animale della /e/. po- matia onde difendersi dal freddo e dagli accidenti della cattiva stagione chiude perfettamente la sua conchiglia con un epifragma calcareo, bianco, opaco, duro, inflessi- bile, fragile ed effervescente negli acidi. Ordinariamente dopo tale epifragma calcareo s' incontrano più all’ interno 1a53e fine altri epifragmi papiracei distanti circa 2 a 5 mill. Y uno dall’ altro. Sui monti di Senale e di Cles trovai var} individui della var. a/bina con molti altri che servono di anelli di passaggio tra essa e la specie tipo. Di questi e delle cir- costanze che verificai essere causa dell’albinismo in quel- le località ne parlai già in una separata mia Memo- ria (*). In nessun luogo della Valle mi venne fatto di ri- scontrare finora | Hel. cincta Miller. (*) pe Berta — Osservazioni sulla Melix Polliniî Da Campo. Verona, 1852. Tip. Antonelli. —f cl 12 — Il. Bielix memioralis Linn, T. imperforata, globosa, striata, fasciata vel concolor; apertura late angulato-lunata ; peristomate reflexo, labiato et pariete aperturali fusco, margine externo arcuato, reflexo, interno recto, calloso. ( Rossm. Icon. I. p. 57. f. 5). Alt. mill. 13-20; diam. mill. 20-24; anfr. 5. Sin. Helix nemoralis Linn. Syst. ed. XII. p. 4247. VAR. — Mill. Verm. IL p. 46. n. 246. Drap. Hist. p. 94. t. 6. f. 3-5. Brard Hist. p. A4. n. 2..t. A. f. 2-4. Rossm. Icon. loc. cit. Bouch-Chant. Cat. p. 59. n. 44. Porro Malac. p. 59. n. 28-XIX. Lam. ed. Dh. VIIL p. 55. n. 58. Morelet Moll. p. 68. n. 21. Pfeiff. Mon. I. p. 276. n. 723. Desh. in Fér. I p. 256. t. 55. f. 4-3. 5-7. 9-40. 42-46. t. 54, f. A. Tachea nemoralis Hartm. Gast. I. p. 4189. t. 68. 69. x. lutea, non fasciata. a. rufa, non fasciata. y. rosea, non fasciata. ò. albida, non fasciata. e lutea A-fasciata. (0. 0. 5. -0.0.). %. lutea fasciis 2. (0. 0. 3.-0. 5.) ds n. lutea fasciis 3. (0. 0. 3.-4. 5. =1. 0. 0.-4.5. — NANI CIN 4.2. 0.-0. 5 —= 4. 2.3. -- 4.5.) . lutea fasciis 4 (4. 0. 3.-4. 5. — I ) (de) i. lutea fasciis 5. (4. 2. 5-4. 5. x. albido-lutea, fasciis hyalinis 4. (4. 2. 0.-4. 5.), pe- ristlomate albo. i . albido-lutea, fasc. hyal. 5. (1. 2.3. — 4. 5.), perist. albo. i Descr. A. biancastro o cenerognolo, con leggera tinta di giallo ai lembi del piede; tentoni superiori lunghi, esili, di un grigio-nerastro più o meno carico; dalla loro base sortono due righe dello stesso colore che si stendono sul collo ed insensibilmente spariscono poi sulla schiena. C. imperforata, globosa, un poco trasparente, variabile nel colorito, ma ordinariamente d’ una tinta gialla più o me- no cariea. Superficie levigata senza essere perfettamente liscia, chè scorgonvisi numerose strie d’ accrescimento che discendono, obliquamente sull’ ultimo anfratto e con- vergonsi al posto dell ombilico. Spira di 5 giri, me- diocremente convessi, riuniti da sutura semplice e poco profonda; l’ ultimo di essi più grande in proporzione, convesso in tutte le sue parti e piegato un po’ obli- quamente pel davanti sino a toccare la circonferenza del penultimo anfratto. Apertura semilunare; un poco più larga che alta, Peristoma evaso, guernito d'un cercine interno che mostrasi dello stesso spessore in tutta la sua SI circonferenza meno al margine columellare ove, dilatan- dosi maggiormente, si presenta più leggero: giunge obli- quamente all’ asse della conchiglia e si riveste d’ una leg- gera callosità che si estende sul posto dell’ ombilico e si continua poi col margine laterale. Il peristoma è tinto di un bel bruno-marrone, e tale colore è intenso principal- mente al posto dell’ombilico e si interna sulla convessità del penultimo giro. Agir. Nei campi, sulle siepi, nei giardini, ma specialmente sui muri e vegetabili degli orti, vigne e di altri luoghi coltivati. Abbondantissima in tutta la Valle, ma special mente a Dambel, Cloz, Revo, Cles e Castel Thunn. -- Le var. fasciate 3 ( formola I.) ed sono comunissime, -- Le var. &, # abbondano sui cespugli presso Fondo. -- Le var. x) x le rinvenni unicamente sulle siepi a secco tra Cloz e Revo. Osserv. La conchiglia varia all’ infinito sia nei gradi del colo- re del fondo, sia nel numero, larghezza e disposizione delle fascie. -- Il sig. Deshayes (in Fér. Mist. gen. et part. des Moll.) descrive 36 varietà di colore e fascie in questa specie, e sono d’ avviso che anche nel Tirolo, siccome in altre località da me visitate, il numero delle varietà repe- ribili non sarà molto lontano se non forse superiore a quella cifra. In una giornata assai rigida e fredda del Settembre 1852 (il 25) rinvenni presso Romallo due individui ac- coppiati fra loro. Non mi venne mai fatto di trovare nella Valle. 1° Me/. hortensis Mull. Fra gli esemplari della specie da me rac- colti rimarcansi varj sensibili passaggi da essa alla Helix austriaca Mihlf. ( H. vindobonensis C. Pfr.) . Nora. Per formolare le combinazioni delle fascie nelle var. è a x ho seguito l’ ipotesi del Cons. Martens (”), il quale riconosce in molte conchiglie terrestri la normalità di 5 fascie, riguardando le variazioni in meno come prodotte dalla mancanza di una o più delle fascie normali o dalla fusione di esse. I numeri delle fascie sono disposti comin- ciando dalla fascia superiore prossima alla sutura ; pel se- - gno (--) dividonsi le tre superiori dalle due inferiori; lo zero (0) indica la mancanza; il segno (++) posto sopra i numeri la fusione delle fascie normali. Secondo l’asserzione del sig. Brard (/. cit.) esisteva- no a Parigi (anno 1815) nella Collezione Dufréne e Rousseau 5 esemplari di questa specie della rarissima varietà gialla con 6 fascie brune. Non è a mia cognizione che alcun altro esemplare siasene mai rinvenuto dappoi. 13 — II. Bleiix arPunstonnina Linmm, T. obtecte perforata, depresso-globosa, concentrice minutissime striata, fusca, stramineo conspersa, plerumque rufo-unifa- (*) Ueber die ordnung der Banden und der Schalen mehrere Landschnechen. — Acta Acc. Caes. Leop. Nat. Cur. Vol. XVI. 41 sciata; spira magis minusve elevata 3 apertura lunato-ro- tundata 5 perist. candide labiatum, margine supero expanso, basali reflexo, ad umbilicum dilatato. Alt. maj. mill. 22. min. 16; diam. maj. 27. min. 18; anfr. 5 4/2 -- 6. Sin. Helix arbustorum Linn. Syst. ed. XII p. 1245. _ — Mill. Verm. IL. p. 55. n. 248. — — Brard Hist. p. 65. n. 16. t. 2. f. 12. — —_ Bouch-Chant. Cat. p. 57. n. 42. _ _ Rossm. Icon. I. p. 56. f. 4. = — Lam. ed. Dh. VII p. 54. n. 56. — — Ph "Mon. (op. 599 1894. — = Desh. in Fér. T. p. 206. t. 27. f. 5-8. — unifasciata Bivona Moll. Palerm. p. 44. n. H.t. 4. f. 4. (fide. Desh.). Arianta arbustorum Leach Moll. p. 86. (f. Pfr.) Var. x. fusco-virescens, luteo-maculata, 4-fasciata. 6. violacea, albo-maculata, 4-fasciata. y. rufescens, albo-maculata, 4-fasciata. s. luteo-virescens, 4-fasciata. e. luteo-virescens, absque fascia. €. fusco-virescens, luteo maculata, absque fascia. Anomat. «. depressa alt. mill. 44; diam. 20.7(Desh. 4. c. t. 27. A. f. 8-9). 8. sinistrorsa, absque fascia ( Desh. 4 c. t. 29. f. 5). Descr. A. vario nel colore ; ora tutto nere, ora nerastro 42 C. eon due righe più oscure che dai tentoni superiori gli corrono sulla schiena, ora grigio-chiaro colle righe scure; ora invece di un fondo brunastro sulla schiena, righe nerastre, molto più chiaro o quasi biancastro ai lembi e parte posteriore del piede. globulosa, solcata da stric longitudinali minutissime, fo- sca e sereziata da macchie di color giallognolo paglia- rino; il più delle volte con una fascia bruna che gira sulla convessità dell’ ultimo anfratto e continua alla base dei giri precedenti. Spira di giri 5 1/2 a 6, ottusa alla sommità ; sutura rugoloso-striata, Apertura lunato-roton- data, quasi tanto alta che larga. Peristoma evaso, di un color bianco puro, ed internamente di un color bruno più o meno carico secondo l'intensità della colorazione esterna della conchiglia; il peristoma si dilata al posto dell’ ombilico che copre anzi quasi intieramente non Îa- sciandovi scorgere che una piccola fessura obliqua. Arr. In luoghi molto umidi ed ombreggiati: trovasi sulle siepi e nei prati vicino ai rigagnoli ed alle acque. Ab- bondantissima e convivente in numerose famiglie. Gli esemplari delle maggiori dimensioni sono della Valle di S. Romedio e di quella di Castelfondo -- De!l ano- malia 6. ne trovai la sola spoglia presso 1 Bagnì d’ ac- qua minerale sotto Fondo (Ottobre 1849.) Osserv. La colorazione di questa specie è assai variabile. 45 Gli individui più comuni sono d'un color fosco e la loro superficie è sparsa di moltissime macchie di un color giallognolo, alcune volte circolari, altre volte an- golari, quando isolate, quando confuse. Per riguardo alla forma questa conchiglia è variabile bensì ma in li- miti stretti; la forma globolosa è la più generale. Vi sono però individui in cui la spira si eleva gradatamente e divengono quasi conici. Altri ve ne sono in cui la spira è molto schiacciata ( Anom. lett. a.) e nei pochi da me rinvenuti vi rimarcai costantemente maggiore la fessura ombilicale che nel suo tipo. 14 — l1V. Helix fruticum Muller. T. aperte umbilicata, globosa, opaca, rufescens aut albido-lu- tescens, interdum castaneo-unifasciata s apertura lunato-ro- tundas peristomate patulo, sublabiato. ( Rossm. Icon. I. p. 61. f. 8.) Alt. mill. 14-17; diam. mill. 19-24, anfr. 5. Sin. Helix fruticum Mill. Verm. II p. 74. n. 267. ser — — Drap. Hist. p. 85. t. 5. £. 46. — —. ‘' Brard Hist. p.:58. t. 2. f. 45. = = Lam. ed. Dh. VIII. p. 59. n. 66. = — Rossm. loco cit. _ — Porro Mal. p. 54. n. 21-XII. = — — Pfr. Mon L. p. 455. n. 349. Helix terrestris Gmel. 475 (fide Porro et Pfr.). — cinerca Poiret prodr. p. 75. (f. Por. Pfr.). 17. Var. «. minor — alt. mill. 412; diam. 46. 6. omnino alba, unicolor. +. y. Omnino rosea, unicolor. alba, fuseo-unifasciata. o Descr. A. vario come la sua conchiglia; ora grigio bian- castro punteggiato in nero, con tinta giallognola ai lembi del piede; ora giallo di zolfo più o meno carico con tentoni cinerei, e le intestina traspajono in color zolfo traverso la conchiglia. Nella var. y. l’ animale è corneo- brunastro. C. globosa, largamente ombilicata, opaca; ordinariamente d’un color bianco o bianco-giallognolo o di color car- nicino ; qualche volta una fascia bruna le corre sul penultimo anfratto. La sua superficie, vista colla lente, presenta più rughe che s' incontrano ad angolo retto con altre longitudinali e finissime. Spira composta di 5 giri, dei quali l’ ultimo molto grande, gonfio alla base ed apertamente scavato attorno all’ ombilico pel quale sì scorgono tutti i giri della conchiglia. Apertura lu- nato-rotonda, più alta che larga. Peristoma evaso, cras- so, sublabiato. Asir. Sulle siepi fra i cespugli e gli arbusti in luoghi espo- sti a mezzogiorno. Più che altrove la rinvenni abbon- dantissima presso Dambel e presso Revò. Osserv. Questa specie varia molto nella sua grandezza e 3% 40) nella elevazione più o meno sensibile della spira. D' in- verno | animale si chiude nella conchiglia con un epi- fragma papiraceo, ed il più delle volte osservansene 2 a 5, distanti l uno dall’ altro circa due linee. 15 — V. Hielix strigella Draparmand. T. aperte umbilicata, depresse globosa, striata, cornea, albido- cingulata (fugacissime pubescens); apertura lunato-rotunda; peristomate reflexiusculo, leviter labiato ; marginibus ap- proximatis. ( Rossm. Icon. I. p. 61. n. 9.) Alt. mill. 9-40; diam. mill. 13-45; anfr. 6. Syn. Helix strigella Drap. Rist. p. 84. t. 7. f. 41.2. — — (Helicella) Fer. pr. 265. — —_ Rossm. loco cit. — _ Porro Malac. p. 49. n. 56 - XXVII. — — Lam. ed. Db. VIII. p. 80. n. 143. —: .sylvestris v. Alt. p. 69. t. 7. f. 43. (f. Rsm. Pfr.) .— altenana Grtn. p. 27. (f. auctor.) — apennina Mihlf. Mus. (fide Pfr.) Descr. A. grigio o grigio biancastro macchiato di piccoli punti neri ed irregolari che traspajono dalla conchiglia; tentoni grigiastri. €. depresso-globosa, largamente ombilicata, di tessuto sot- tile e delicato, di color corneo più o meno brunastro o biancastro ; superficie con moltissime strie finissime ed irregolari. Giri di spira 6, convessi, l’ultimo ornato da una linea bianca a margini non marcati che lo fa parere carenato. Apertura rotonda semilunare; peristo- ma bianco o roseo-biancastro, evaso, armato di un cercine interno, a margini approssimantisi. Asir. Vive nelle valli sulle foglie dei cespugli e nei prati. Rara. Trovai sempre gli individui isolati e sparsi a no- tevoli distanze fra loro. 16 — VI. Helix sericca Draparnaud. T. perforata, subglobosa, cornea, pilis minutis, densis hirtas apertura late lunata; peristomate cix patulo, acuto, intus in margine columellari albolabiato. ( Rossm. Icon. VII. VII. p. 2. f. 428.) Alt. mill. 3 2/5-4; diam. mill. 6-7; anfr. 5. Srxn. Helix sericea Drap. Hist. p. 103. t. 7. f. 46. 47. — — Lam. ed Dh. VIII. p. 82. n. 447. —- — Bouch-Chant. Cat. p. 44. n. 49. — — Rossm. loco cit. — — Pfr. Mon. L. p. 145. n. 576. — pallescens et rubiginosa Ziegler (fide PÎr.) Descr. A. molto snello, grigio-chiaro, sopra ed ai fianchi più o meno nerastro; piede biancastro coi lembi gri- gio-oscuri; tentacoli superiori piuttosto lunghi. I perforata, subglobosa, bruna, cornea, sottile; la sua su- perficie è resa irta da piccoli peli ricurvi e facilmente caduchi dopo la morte dell’ animale; veduta alla lente è leggermente ed irregolarmente striata; giri di spira 5, alquanto convessi e prontamente svolgentisi; aper- tura semiovale lunata; peristoma acuto, appena evaso, più riflesso al margine columellare e rinversantesi so- pra l’ apertura ombilicale , bianco ed alquanto incras- sato presso il detto margine. Negli individui adulti é anche rinforzato da un cercine biancastro che corre nell’ interno su tutta Ja sua circonferenza, alla distanza di circa un millimetro dall’ estremo margine dell’ a- pertura. Asir. Nelle praterie e nei luoghi umidi sotto i muschi ed i sassi. Di questa specie non mi venne fatto riscontrare individui ed in numero abbastanza grande, che in una prateria vicina al laghetto sotto Fondo, sulla via che conduce alla sorgente d’ acqua minerale di quel Borgo. 17 — VII. Helix ciliata Venetz. T. perforata, globoso-depressa, carinata, cornea, opaca, squa- inulis membranaceis transversin dispositis aspera; carina membranaceo-ciliata 3 anfr. 4 1/2-5 plamiusculi 3 apertura lunato-ovalis, perist. reflexiusculum, fusculo-sublabiatum. ( Pfeiffer Mon. I. p. 146. n. 377.) Alt. mill. 5; diam. 7 4/2-8: anfr. 44/2 -5. 48 Srn. Helix ciliata Venetz, in Stud. syst. Verz. p. 86. — .— Mich. Compl. p. 25. t. 44. f. 27. 29. — —., Zam. ed. DA. VIII. p. 84. n. 445. — iui — i Porro.Mal..p...27. n...43.-.IV. — — Rossm. Icon. VII VII. p.35 f. 450. -—— — . fr. loco citato. — hirsuta Jan Manlissa p. 2. Helicella ciliata Fer. Prod. p. 45. n. 251. Descr. A. bianco-carneo o bianco-grigiastro, con tentoni e parte superiore del collo grigio-oscuri. C. orbicolare, convessa d’ ambe le parti, perforata; om- bilico stretto e profondo; corneo-pallida , trasparente , fatta rugosa da laminette membranacee poste in serie longitudinale; veduta con buona lente scorgesi minuta- mente striata; giri di spira 4 1/2 a 3, poco convessi, l’ultimo carenato e cigliato; i cigli che rendono irta la carena hanno forma di piccole lamine triangolari, unite alla conchiglia pel lato più stretto ; apertura lunato-ovale, più larga che alta; peristoma semplice, semiriflesso , qualche volta guernito internamente da un piccolo cercine biancastro o roseo; apice mamelliforme , le- vigato. Agr. E comune nelle valli ombrose, sotto le foglie secche e sotto i sassi fra le erbe ed i muschi. Abbondantissima la si riscontra nella valle presso Castelfondo. 49 Osserv. La forma ed i cigli di questa specie la distin- guono particolarmente da tutte le sue congeneri. Le laminette ed i cigli però cadono per vecchiaja e quasi subito dopo la morte dell’ animale ed in tal caso la conchiglia risulta solamente scabra. :8 — VII. BHelix incarmata Niiilles., T. perforata, depresse globosa, leviter carinata, tenwis, opaca, pruinosa, rufescens, pellucide umifasciata, minutissime gra- nulata; anfr. 6 converiusculi, ullimus antice deflexus ; apertura lunaris s perist. acutum, subreflerum, extus rufe- scens, intus labio incarnato, marginem non attingente , munitunt. ( Pfr. Mon. I. p. 158. n. 560.) Alt. mill. 9-40; diam. mill. 42-44; anfr. 6. Srn. Helix incarnata Mill. Verm. IL. p. 65. n. 259. — — Drap. Mist. p. 100. t. 6. f. 50. — — Lam. ed. Dh. VII. p. 70. n. 94. — -- Rossm. Icon. I. p. 62. f. 10. — VI. p. 55. f. 561. — — Porro Mal. p. 57. n. 25 - XVI — — Pfr. loco cit. — — Desh.in Fér. I. p. 4199. t. 55. £. 20.— 22. — sericea Mill. Verm. II. p. 62. n. 258. (feste Beck) — sylvestris Hartm. N. Alp. I. p. 240. (f. Pfr.) Drscr. A. di color. pallido-carnicino più carico sul collo , f 30 e sulla parte superiore anteriore del corpo; due linee brune si estendono sul collo dalla base dei tentoni su- periori, che sono cinerei come gli inferiori. L’ animale è macchiato e screziato di punti neri, bianchi o gialli. C. perforata, subgloboso-depressa, un po’ carenata, traspa- rente, corneo-chiara, con una fascia biancastra sulla carena dell ultimo giro di spira; superficie leggermente striata, coperta da un’ epidermide caduca che la rende scabra per laminette membranose ; vista con buona lente risulta elegantemente rugosa. Spira di 6 giri, mediocremente convessi, stretti , progressivamente ac- crescenti, l’ultimo è depresso alla sua base; sutura semplice e depressa. Ombilico stretto e profondo. Aper- tura semilunare, un poco più larga che alta. Peristoma acuto, subriflesso, violaceo o pallido-rosa, guernito in- ternamente di un cercine sporgentissimo raddoppiato pel davanti da una fascia circolare fulva. Il peristoma si appiana verso la base e l'estremità columellare at- taccantesi alla circonferenza dell’ ombilico si allarga in una callosità che continua poi attorno all’ apertura della conchiglia, Asir. Fra i cespugli, specialmente nelle valli umide. Non rinvenni questa specie che in piccolo numero di esem- plari e nelle sole località alla valle dei Mo/ni presso Castelfondo, e nella valle attigua al Castel Malgolo. 19 — IX. Helix carthusianma Miller. T. perforata, semiperoia, globoso-depressa; spira depressa, cor- neo-lactea, pellucida, laegis, opaca; apertura late lumata, latior quam alta; peristoma reflexiusculo, rubello, albo-la- biato. (Rossin..Icon. Vi. VI.p_37.:f. 300.) Alt. mill. 7 - 7 4/2; diam. mill. 42; anfr. 5 1/2 - 6. Sin. Helix carthusiana Mall. Verm. IH. p. 45. n. 21%. — _ Gmel. p. 5664. n. 154. — Pfr. Mon. I p. 452. n. 544. -- Desh. in Fér. I. p. 204. t.,90. f£. 41. carthusianella Drap. Hist. p. 4101. t. 6. f. 51. 52. URI fl TIRO — Brard Hist: p.:24.+t. 4° fi 6; 7. — Lam. ed. Dh. VIII p. 61. n.74. — CAPfe LIT pisdi tao 6) Mo — Bouch-Chant. Cat. p. 42. n. 16. -- Porro Mal. p.:25. n. 11-1 — Rossm. loco citato. -- Morelet Moll. p. 62. n. 45. Olwieri G. Pf il: ‘p. 25.1. 60î 4. alque ex exempl. 4 Gibbsii Leach, Brown. britt. shells. EEZOLI. 498 ( [e RENE) rufilabris Jeffreys, Linn. trans. t. 16. p. 509. (2%. Pin.) claustralis Ziegl. ex erempl. lucernalis Ziegl. Mus. (fide Pfr.) x» iv Descr. A. snello, biancastro, alquanto cineriecio superior- mente, rossastro sulla testa. Il suo corpo interno è scre- ziato di macchie nere e fulvastre che traspajono ester- namente sull’ ultimo anfratto, che sembra perciò scre- . ziato. C. perforata, globoso-depressa., minutamente striata, di color corneo-latteo, pellucida, opaca: spira poco elevata: an- fratti 5 41/2 a 6, stretti, poco convessi, l’ultimo più grande in proporzione, convesso alla circonferenza e leg- germente inclinato al davanti; apertura alquanto obli- qua, ovale, semilunare, più larga che alta. Peristoma semplice, lievemente evaso, rossiccio, rinforzato interna- mente da un cercine bianco: la sua estremità columel- lare si dilata e si espande andando a coprire in parte la perforazione ombilicale. Agr. Nei campi, nei boschi, sulle siepi costeggianti fertili vegetazioni; trovasi anche regli orti e nei giardini. Co- mune in tutta la Valle. go — X. Ekcsifa cingulata Studer. T. umbilicata, orbiculato-depressa, griseo-cornea, fusco-unifascia- ta: apertura subrotunda, perobliqua: marginibus approxi- matis. ( Rosm. Icon. IL p. 4. f. 88.) Alt. mill. 45 - 14; diam. mill. 24 - 26; anfr, 5 - 5 1/2. Syn. Helix cingulata Stud. Verz. p. 14. _ n Lam. ed Dh. VII. p. 89. n. 454. — — ltossm., loco citato. _ Desh:.in, Fer. L p. 34. t. 68..L Sp 6 —_ = Ei Mont 1pa 3009258. — zonaria g. Hartm. p. 228. (fide Rm. et. Pfr.) Var. «. Helix Anaunfensis de Betta, — T. multo minor, depressior, subpellucida, zona fusca intensiore. — alt. mill, 9-10; diam. mill. 44 - 19. Syn. Helix Anaumiensis de Betta in lil. 8. unicolor absque fascia. Syn. H. cingulata var. Rossm. Icon. VE p.59. 1. 571. CILS pin B: Pfr. loco cil. Descr. A. nero, bruno-nerastro, ed anche grigio o grigio-ful- vastro; un poco più chiaro nella parte posteriore ed ai margini del piede; tentacoli inferiori piuttosto corti. C. orbiculato - depressa, ombilicata, con strie fimissime di accrescimento, di color bianco-fulvo grigiastro, gene- ralmente anche con macchie longitudinali o transversali di color brunastro più carico, sbiadite ed incerte nel loro contorno. L' ultimo giro di spira, un poco più sopra della sua circonferenza, è ornato da una fascia stretta di un bel color bruno, la quale in molti individui è accom- pagnata al di sopra ed al di sotto da una fascia bian- castra non però molto marcata. Spira poco elevata, comn- posta di giri 5 a 5 1/2, mediocremente convessi, con sutura semplice. Apertura subrotonda, molto obliqua. Peristoma bianco, a margini molto approssimati, evaso superiormente, riflesso alla base e dilatato verso l' om- bilico. Asir. In famiglie numerosissime sulle rupi calcaree, sui muri nelle campagne. In giorni di pioggia escono dai loro nascondigli e si spargono a notevoli distanze. Osserv. Ho distinto con nome speciale la car. , atteso la costante esistenza di caratteri di demarcazione tra essa e la specie tipo, quali sono: dimensioni molto minori, depressione maggiore di spira, tessuto leggerissimo e quasi pellucido sul quale spicca più marcata la fascia bruna del penultimo anfratto, una particolare apparenza esterna ed infine l'abitazione sua limitata nel Tirolo alla sola Valle di Non, e specialmente all’ estremità sua supc- riore presso Fondo. Il sig. Parreyss di Vienna riteneva potesse essere tale varietà la Z/e/. fuscelina di Ziegler, ma dal confronto fattone anche cogli esemplari autentici che di ‘ le specie tengo nella mia Collezione, mi riescì facile segnare ed indicare i caratteri che distinguono questa specie dalla varietà in discorso. 21 — XI. Helix pulehella Miiller., T. mimima, aperte umbilicata, depressa, clbida: apertura subeîr- 59 colari; per stomate reflexo, candido-labiato; marginibus ap- proximatis. (Rosm. Icon. VII. VITI. p. 5 - 6 f. 459. 460.) Alt. mill. 4 4/4; diam. mill. 2 - 2 4/2; anfr. 5 1/4 - 4. Syv. Helix pulchella Mill. Verm. IL p. 50. n. 252. f = — Drap. Hist. p. 412. t. elus. costata. — Brard Hist. p. 56. t. 2. f. 9. incl. costata. _ Lam. ed. Dh. VII. p. 76. n. 407. incl. costata. — Porro Mal. p. 45. n. 32-XXHI., cum var. costata. — Rossm. loco cit. cum var. laevis. et co- stata. — Bouch. Chant. Moll. p. 49. n. 26. —_ Desh. in Fér. T. p. 24. t. 69. E. £. 42-47. incl. costata. dti Pfeiff. Mon. T. p. 565. n. 949. ecsic'a Mill. Verm. p. 54. n. 255. —- Pfr. loco cit. p. 565. n. 950. paludosa Mont. test. brit. p. 204. (Rm.) p. 440 (Pfr.) minuta Say Philad. journ. I. p. 125 (Pfr.) erystallina Dillw. Descr. cat. IT p. 909. cum. Var. Vir. «. costata, — majuscola, membranaceo-costata, peristo- mate latiore lobioque crossiore, marginibus magis appro- ximatis. (Hel. costata Mull.) — Rossm. L e. p. 6. €. Inevis — minuscula, glabra, peristomate labioque 56 subtilioribus, marginibus aliquantulum distantioribus. (Mel. pulchella Mall.) — fossm. ibidem. Drscr. A. biancastro, trasparente, occhi molto neri e distinti ; tentacoli inferiori appena visibili. Lo stesso in tutte e due le varietà. È) C. piccolissima, depressa, leggermente convessa al di sotto, biancastra o cinericcia e talvolta bruno-pallida, sottile, trasparente; ombilico molto dilatato. Spira di giri 5 4/2 a ", l'ultimo dei quali cilindrico ed espanso all'apertura a foggia di tromba. Apertura rotonda ed un poco obliqua. Peristoma bianco, riflesso, piano, evaso, quasi continuo. Superficie della conchiglia levigata (car. 6.) o solcata da strie fine e distinte (ver. «.) che talvolta si foggiano a lamelle o coste molto sottili e saglienti che rendono assai elegante la conchiglia. In generale il suo colore è bian- co-corneo, trasparente quando l’animale è vivo, bianco- opaco poco dopo la morte dello stesso. Agr. Vive in numerose famiglie nelle valli in luoghi non troppo umidi ed ombrosi, sotto le pietre ed i muschi, fra le foglie cadute e fracide. Secondo il sig. Porro (Ma- lac. Com. l. c.) fu anche trovata questa specie nei ca- daveri di gatti assieme a molti insetti necrofagi. Tutte e due le varietà si trovano sempre unite e miste. Ma al contrario di quanto osservai nelle. Pro- vincie di Milano, Pavia, Como, Verona, e di quanto os- nd JA serva il sig. Rossmiissler nella sua Iconografia (4. c.), la car. costata è nella Valle di Non sovrabbondante alla car. Baevis in modo che sopra 500 individui della specie forse appena 50 appartengono alla seconda. Nora. È questa una delle più piccole ed insieme una delle più eleganti elici che si conoscano. Molti autori cominciando da Miller hanno distinto le var. x e g nelle separate specie Hel. costata, Hel. pul- chella Mill. ed ancora qualcuno degli odierni Conchilio- logi, fra 1 quali il chiarissimo sig. Pfeiffer, abbracciano tale separazione riconoscendo per specie distinte le due varie forme sotto le quali riscontrasi l'Me/. pulchella. -- Altri autori ammettono la distinzione delle due varietà pensando però erroneamente alcuni pochi fra essi che la Jevigatezza della car. g. derivi soltanto da vecchiaja dell’animale o da circostanze esterne, senza riflettere che ciò ritenuto non sarebbe poi ragionevole neppure rite- nerla varietà. -- Il sig. Deshayes, nella sua magnifica opera a continuazione di Feérussac, ritenendo a torto non abbia Miller assegnato alla sua el. costata altro carattere distintivo che le costicine, esclude affatto la separazione delle varietà che fonde invece e compren- de sotto la sola denominazione specifica di Mel. pulchel- la, avvertendoci ancora più, ad appoggio della sua opi- nione, d’avere riscontrati tutti gli altri caratteri distin- tivi delle varietà talmente identici fra loro che, preso un individuo costato, strofinatolo alquanto (que l'on au- 5S roit un peu frotté (")), e posto al confronto con altro della varietà levigata non riesce possibile distinguerli fra loro. Si oppone però apertamente a questa dichiara- zione sua non che l'esito contrario delle pratiche da me eseguite onde ottenere collo strofinamento simile risul- tato e confronto, l'osservazione del sig. Dupuy che, parteggiante all'opposto dell’assoluta divisione in specie delle due varietà. così si esprime per provare la diffe- renza e stabilità del carattere delle costicine nella ed. costata: « Les còtes assez profondément imprimées dans la coquille fossile, dépourvue de son épiderme, sont un bonne et nouvelle raison de séparer comme espéces les H. pulchella et costata. » (**). Dopo tutto ciò però non credo ancora sia accettabile la divisione delle varietà in due separate specie, ma al- I invece, ed accordandomi precisamente all'opinione del chiariss. sig. Rossmàssler (loco cit.), ritengo debbansi, e non più, segnare in questa bella specie due varietà di- stinte, senza che però si possa stabilire una di esse co- me tipo e l’altra come varietà. Tengo sotto esame più centinaja di esemplari della specie che attentamente studiati mi offrono appunto i caralteri sui quali appoggia la adottata separazione delle (*) Histoire nat. gén. et particul. des Mollusques par D. de Férus- sac et G. T. Deshayes. T. I. p. 22. (**) Journal de Conchyliologie publié sous la direction de M, Petit de la Saussaye. Ann. 4850. Zivr. IMI. pag. 300. = Description de quelques espèces de coquilles terrestres fossiles de Sansan, par l'abbé D. Dupuy, pag. 305, n. 3. Hel. costata. 59 varietà e fra i quali trovo importanti per la gar. e. una alquanto maggior dimensione, i margini del peristoma quasi uniti, superficie scabra e solcata da strie o costici- ne: per la var. g. dimensioni alquanto minori, i margini del peristoma meno riavvicinati, superficie levigata, luci- da e trasparente. Caratteri tutti però che potranno distin- guere due forme molto vicine ma non mai formare due specie separate. 22. — XII. Helîx obvia Fiartmann, T. aperte umbilicata, plana, striata, glabrata, alba fusco-fascia- ta et lineata; anfr. È congexiusculiz apertura lunato-ro- tundata; perist. album, duplo-labiatum (Hartm.) ( Pfr, Mon. I. p. 162. n. 449.) Alt. mill. 7 - 8; diam. mill. 44 - 46; anfr. 5 - 5 1/2. Syn. Helix obvia Hartm. Gast. I. p. 148. t. 45. — — Ziegler? (Hrlm. et Rossm.) — — Parreyss in sched. — — Plr. loco citato. — neglecta Hartm. (non Drap.) in Sturm Fauna VI. 7. n. 9. Descr. A. biancastro o bianco-giallògnolo, con tentoni più oscuri. C. apertamente ombilicata, piana o depressa, liscia, solcata da moltissime strie, quasi invisibili ad occhio nudo sulla 60 parte superiore della conchiglia, molto più marcate pel di sotto alla circonferenza dell’ombilico ove tutte si convergono ; bianca, ornata da più fascie longitudinali di color fosco, delle quali quella vicina alla sutura continua ed è visibile su quasi tutti i giri di spira, le altre, che si internano nell’ apertura, sono di una tinta più chiara, qualche volta vedonsi fuse assieme, qualche volta sono interrotte in modo da presentare varj disegni od una li- nea di punti marcati e staccati. In qualche esemplare ol- tre la fascia larga che vedesi prossima alla sutura, un’ al- tra strettissima, filiforme presentasi tra la fascia stessa e la sutura. Spira di giri 5 a 5 41/2, mediocremente con- vessi, dei quali l’ultimo più grande in proporzione, quasi piano superiormente, convesso alla circonferenza ed al di sotto; sutura semplice. Apertura lunato-rotonda ; peristo- ma leggermente evaso al margine columellare, bianco e rinforzato da un cercine bianco che qualche volta anche ripetesi più internamente alla distanza di 4 a 2 mill. dal primo. Asit. Sulle erbe ed arbusti o sulle siepi secche o sugli orli di qualche argine in luoghi aridi, sabbiosi e molto soleg- giati. Vive questa specie in famiglie, e non fu da me ri- scontrata che presso Cressino, Dermullo e Fondo. -- Molto più abbondante la tfovai presso Mezzolombardo , paese però non compreso nella Valle di Non ma quasi suo con- fine dalla parte meridionale. Osserv. E questa una delle numerosissime specie che si rac- GI colgono nella famiglia delle /e/. caespitum Drap. ed H. ericetorum Mill, colla qual’ultima anzi essa ha i maggiori rapporti di affinità, diversificandone solo per il minor nu- mero d’un anfratto, ombilico meno largo ed apertura a margini non avvicinantisi come in quella. Atteso le mol- tissime variazioni che riscontransi in tutte le specie della suddetta famiglia, e gli infiniti anelli di transazione che vi si rimarcano sarebbe assai difficile impresa, se non fors’ anco impossibile, lo stabilire 1 precisi caratteri speci- fici e distintivi fra le molte specie che vi figurano com- prese, essendo tale famiglia, come benissimo osserva an- che il sig. Rossmàssler, la più difficile e la più confusa di tutta fa conchiliologia terrestre. Nora. Questa specie trovasi anche presso Trento colla Varie- tà (?) bianca (Hel. candida? Ziegl.) -- Non mai rinvenni nella Valle di Non 1 Mel. ericetorwim Mull. 23 — XIII. Efelin mnitidula Draparmaud. T. late umbilicata, globoso - depressa, sublaevis, superne rufe- scens, subtus albida, parum mitida; spira subelevata; anfr. 4 4 |f2 cx concextuscule, ultimus antice dilatatus 5 apertura perobliqua, lunato-oblonga ; perist. simplex, acutum, margi- ne supero antrorsum dilatato, columellari breviter arcuato. ( Pfr. Mon. I. p. 95. n. 229). Mt. mill. 4 4/2; diam. mill. 7 - 9; anfr. 4 1/2. 62 Syn. Helix nilidula Drap. Hist. p. ALT. — — (Helicella) Fer. pr. 215. = — — Rossm. Icon. I. p. 72. f. 24. VII. p. 56. f. 526. — — © Porro Mal. p. 42. n. 29-XX. = — Pfr. loco citato. Helicella nitidula Beck ind. p. 6. Descr. A. di un color grigio-ceruleo, più oscuro sulla schiena e sulla parte posteriore del piede. C. depressa, globosa, apparentemente levigata e solo coll’ uso di lente la si scorge transversalmente striata, pellucida, poco lucente, di color rossigno pel di sopra, bianchiccio pel di sotto. Spira di giri 4 1/2, appena convessi, |’ ul- timo dilatato pel davanti verso l'apertura. Ombilico largo in modo da scorgervisi i giri interni della spira. Apertura obliqua, lunato-oblonga ;. peristoma semplice, acuto, col margine laterale sporgente in avanti, il colu- mellare leggermente arcuato. Air. In luoghi umidi e sabbiosi, sotto i muschi. 24 — XIV. Helix cellaria Miller. T. aperte umbilicata, depressa, planiuscula, nitida , subpellu- cida, discolor, striata; apertura depressa, oblique lunata 5 peristomate simplici, acuto, repando. ( Rossm. Icon. I. p. 70. f. 22.) Alt. mill. 5-3 1/2; diam. mill. 9-15; anfr. 5-6. 65 Sin. Helix cellaria Mall. Vevm. IL p. 28. n. 250. — girano edo Desh- VIII. p.. 74.40 96. = — fossm. loco cit. et VIII, p. 56. — — Porro Mal. p. 26. n. 42-III (excl. var. «.) _- — Morelet Moll. p. 54. n. d. — — — Pfr. Mon. I p.4414. n. 285. — —. Desh. in Fér. I. p. 96. 1..84. f.:9. 10. — lucida? Brard Hist. p. 54. t. 2. f. 5. 4 — Pult. test. brit. p. 425. — (i) SI w da — mnilida Drap. Hist. p. 147. t. 8. f. 25-25. — milens Mat. et Rack. Lino. trans. VIIL 498. t. 5. fi ..tf Pin) lielicella cellaria et Draparnaldi Beck. ind. p. 6. (f. Pfr.) Descr, A. snello, nerastro, tentoni sottilissimi; sotto al piede è di un color grigiastro. C. orbicolare, discoidea, depressa, lucente, trasparente, sot- tile e fragile; superficie con finissime strie appena visi- bili ad occhio nudo; di color corneo-chiaro rossastro al di sopra, latteo-verdastro al di sotto. Spira di 5 a 6 giri, riuniti da sutura superficiale, ordinariamente segnata da una linea biancastra ed opaca ; l’ ultimo giro è depresso, più grande in proporzione degli altri e concavo al di sotto verso l’ombilico, che vedesi molto aperto. Aper- tura depressa, obliqua, lunata, più larga che alta: peristoma semplice, acuto, non evaso al margine co- lumellare. 64 Aprr. Nei luoghi umidi; fra terreni arenosi sotto i muschi e le foglie morte; nelle grotte. E comunissima. 25 — XV. Helix glabra Stader, T, perforata, convexo-depressa, polita, mitidissima, diaphana, supra fulva, subtus albidas apertura depressa, oblique lunata 3 peristomate recto, acuto, simplici. ( Rossm. Icon. VII. VII. p. 56. f. 528.) Alt. mill. 5-6; diam, mill. 10-44; anfr. 5. Syn. Helix glabra Stud. Fér. pr. 215. — Rossm. loco cit. — alliatia Miller. Ann. Phil. n. 5. VIE p. 579 (f. Pfr.) = — Pfr. Mon. L. p.,90. n. 222. — nitens Shepp. Linn. trans. XVI p. 460. (f. Pfr.) _ — var. tenera Faure-Biquet (teste Rossm. loco citato. ) Descr. A. di color bleù-nerastro, con schiena e tentacoli quasi neri. ( Rossm. loco cit. ) C. assai strettamente ombilicata, convesso-depressa, levigata, lucente, diafana, di color corneo-fulvo oscuro superior- mente, grigio-latteo o latteo-verdastro pel di sotto. Spira di 5 giri, leggermente convessi ; sutura semplice , in prossimità della quale scorgonsi ad occhio armato le minutissime strie di accrescimento. Apertura depressa, 65 obliquamente lunata ; peristoma retto, acuto, semplice, il cui margine laterale trovasi al di sopra della circon- ferenza del penultimo anfratto, quello columellare arriva fino all’ ombilico che vedesi strettissimo ed in qualche esemplare quasi puntiforme. Asrr. Nei luoghi umidi ed ombreggiati fra 1 sassi e sotto i muschi. Le poche spoglie di questa specie raccolte erano fra i sassi ed i muschi umidi nella valle a; Mo- lini presso Fondo, ove riscontrai con esse anche / I. cellaria coll’ animale vivo. Osserv. Fu rinvenuta questa specie anche sul così detto Doss di Trento, rupe maravigliosa in mezzo al bacino dell’ Adige presso quella città. È questa senza dubbio la specie più affine all’ Hel. cellaria da cui distinguesi soltanto per la maggior levi- gatezza, colorito più carico, spira un poco più elevata e principalmente per l’ ombilico strettissimo. Le misure degli esemplari che tengo sotto esame sono molto minori di quelle dateci della specie dal ch. Sig. Pfeiffer (loco cit.) secondo il quale avrebbe il diam. di mill. 15-45, l'altezza di mill. 7. 26 — XVI. BHelix cpeystallima Miller. T. pygmaca, perforata, depressa, vitrea, diaphana, glabra, niti- DI 5 66 dissima : apertura lunatas peristomate recto, simplici. ( Rossm. Icon. VII. VII, p. 57. f. 551 ). Alt. mill. 4 5/4; diam. mill. 5 4/2 - !t; anfr. 4 4/2. Sin. Hetix crystallina Mill. Verm. IL p. 25. n. 225. — — Drap. Hist. p. 118. t. 8. £. 15-20. — —_ Bouch-Chant. Cat. p. 52. n. 50. — _ Rossm. loco citato, — - Morelet Moll. p. 55. n. 5. -— _ pe Monni pda. — cristallina (Helicella) Fer. pv. 223. - — Lam. ed. Dit. VII. p. 87. n. 128. — — Porro Mal. p. 54. n. 48-IX. — eburnea Hartm. N. Alp. I. p. 254. Zonites crystallinus Leach moll. p. 105. — — Gray Man. p. 176. t. 4. f. 42 (Pfr.) Descr. A. assai snello, grigio-chiaro ; tentacoli superiori neri d’ebano, così colorati dal nervo ritrattore che segna an- che due linee dello stesso colore sul collo ; tentoni in- feriori grigi e della lunghezza appena di mezzo milli- metro. Il piede è biancastro al di sotto. (ex Bouck- Chant. loco cit.) C. piccola, depressa, perforata, molto sottile e fragile, assai trasparente, bianca con leggerissima tinta verdastra, molto lucida e solcata da minutissime strie sulla sua superficie. Giri di spira 4 4/2, quasi piani, 1 ultimo più grande in proporzione degli altri. Apertura lunata, più larga che alta, Peristoma semplice o talvolta quer- 67 nito da un sottilissimo cercine. Dopo la morte dell’ ani- male la conchiglia perde talvolta la sua trasparenza e lucidità facendosi opaca, bianchissima e simile a smalto. Abr. Fra i muschi, a piedi degli alberi, tra i vegetabili, in luoghi piuttosto umidi. Nella Valle ne trovai solo ma raramente qualche spoglia fra le sabbie nei sedimenti dei torrenti. 27 — XVII. Helix ob7oluta Miller, T. late umbilicata, orbiculata, utrinque plana, brunnea, opaca, pilosa; apertura obtuse triangulari; peristomate reflexo, lilacino-labiato. ( Rossm. Icon. I. p. 69. f. 21.) Alt. mill. 5 4/2; diam. mill. 12 ; anfr. 6. Syn. Helic obvoluta Mill. Verm. I. p. 27. n. 229. — — (Helicodonta) Fer. pr. 407. _ — Brard Hist. p. 62. t. 2. f. 16. 417. — — Blainv. Mal. p. 461. t. 40. f. 7. _ — Lan. ced. Dh. VIII. p. 65. n. 76. _ — Rossm. loco citato. — —. Porro Mal. p. 45. n. 50- XXI. - — Desh. in Fér. Hist. L p. 46. t. 54. f 4. _ — — Phi. Moll. Sic. IL p. 4142. _ —' Pfr. Mon. I. p. 445. n. 4075. — trigonophora Lam. Journ. hist. nat. t. 42. f. 2. (fide R. et PÎr.) 65 Helix bilabiala Olivi Adviat. p. A77. — holoserica Gmel. (non Stud.) 186. p. 5641. (f. R. et Pîr.) Descr. A. grigiastro, con schiena, testa e tentoni nerastri. Corpo interno screziato di nero su di un fondo bianco, trasparendo le macchie nere all’esterno dell’ ultimo an- fratto. C. orbicolare, piana superiormente ed inferiormente, però con leggera concavità al di sopra nel mezzo della spira; bruno-cornea, opaca, ispida per lunghi ed aspri peli che facilmente cadono dopo la morte dell’ animale; la sua su- perficie non è liscia ma, specialmente ad occhio armato, la si scorge con strie spesse, irregolari, longitudinali; lombilico è largo in modo da scorgervi per entro tutti i giri interni di spira. Anfratti 6, stretti, poco convessi, il penultimo alquanto prominente, l’ultimo compresso, leg- sermente inclinato al davanti; apertura ottusa, triangola- re, con due calli al peristoma molto sporgenti; il peri- stoma è riflesso, di color roseo-violaceo facile ad impalli- dire in bianco alla morte dell’ animale, in seguito alla quale anche |’ epidermide bruna staccasi facilmente dalla superficie, Agr. La trovai sempre ai piedi delle siepi, degli alberi, dei muri sotto i sassi e le foglie morte in luoghi molto umidi e freschi. Trovasi anche nei crepacci dei muri ove vegeta lAsplenimm trichemanes. Non può dirsì comune, (4) Osserv. La forma esteriore e la figura della bocca che sono particolari a questa specie la distinguono fostamente da tutte Je qui deseritte. 28 — XVIII. Helix rotandata Muller. T. perspective umbilicata, depressa, arclispira, corneo-lutescens, rufo-maculata, subtiliter costulato-striata 5 spira convexa ; anfr. 64/2 planulati, ultimus angulatus ; apertura de- pressa, lunaris s perist. rectum, simplex, acutum. (Pf. Mon. I.:p:.405- mn. 206.) Alt. mill. 5; diam. mill. 6-7; anfr. 6. Sin. Helie rotundata Mill. Verm. Il. piW29: n:1:251. —_—— — — —__ Drap. Hist. p. 444. n. 52. t. S.f. 4-7. (Helicella) Fer. pr. 496. Brard Hist. p. 51. t. IL f. 40-4f. Lam. ed. Dh. VII p. 74. n. 404. Bouch-Chant. Cat. p. 50. n. 27. Porro Mal. p. 46. n. 55 - XXIV. Rossm. Icon. VII. VIE. p. 45. f. 454. Morelet Moll. p. 55. h. 55. Pfr. loco citato. Desh. in Fér. LL p. 79. t. 79. f. 2. L, —: radiata Da Costa p. 57. t. 4. f£. 45. 46. (f. Pîr.) Mont. test. brit. p. 4532. t. 24. f. 5. Turton Man. p. 59. n. 44. Zonites radiatus Leach Moll. p. 102. (f. Pfr.) Discus rotundatus Fitz, Svst. Verz. p. 99, 70 Descr. A. grigio più o meno carico, nerastro al di sopra. tentoni superiori snelli, inferiori cortissimi. C. schiacciata, ma un poco convessa al di sopra, traspa- rente, di color corneo-pallido con macchie d'un bruno- rossastro, subquadrangolari e che raramente oltrepas- sano la circonferenza dell’ ultimo giro. Tutta la super- ficie della conchiglia è solcata elegantemente da strie fine, profonde e regolari, che restano tanto marcate an- che pel di sotto. Ombilico assai largo in modo da lasciar scorgere tulti i giri di spira. Anfratti 6, stretti, con- vessi, gradatamente crescenti, a sutura profonda e dei quali l'ultimo è subangoloso alla circonferenza e com- presso al di sotto; apertura semilunare , un poco più larga che alta ed abbracciante fra le estremità de’ suoi margini tutta la base del penultimo anfratto. Peristoma acuto, semplice e diritto; in alcuni esemplari molto adulti però è circondato da un margine biancastro si- mulante quasi un peristoma evaso e subincrassato. Air. Vive in numerose famiglie sotto i sassi ammucchiati tra le erbe e le foglie morte, ove domini un poco di umidità. Comune in tutta la Valle e specialmente abbon- dante presso S. Romedio, Castelfondo e Coredo. © 29 — XIX. Helix ruderata Studer, T. perspective umbilicata, depressa, lutescenti-cornea, conco- 71 lor, subtilissime costulato-striata : spira convexa; anfr. È convexi, ultimus basi rotundatus s apertura perobliqua . lunato-ogalis 5 perist. simplex, acutum, marginibus conni- ventibus. ( Pfr. Mon. I. p. 4105. n. 264.) Alt. mill. 4; diam. mill. 6 4/2-7: anfr. 5. Syn. Helix ruderata Stud. Verz. p. 42. — —_ (Helicella) Fer. pr. A97. IO (6 _ sà Hartm. N. Alp. p. 254. t. 2. f. 44. — - Rossm. Icon. VII. VII. p. 45. f. 455. _ _ Desh. in Fér. Hist. I. p. 79. t. 79.f 6. — — Pfr. loco citato. — rotundata g. Nilss. Moll. suec. p. 51. Discus ruderatus Fitz. syst. Verz. p. 99. Descr. A. di color grigio oscuro fino al nero. ( Rossm.) C. schiacciata, a spira un poco convessa e molto ottusa alla sommità, trasparente, fragile, di color uniforme fulvo-ver- dastro pallido o fulvo-corneo. La superficie della con- chiglia è solcata da sottilissime strie longitudinali, re- golari, leggermente oblique. Spira di 3 giri convessi, a sutura lineare ed un poco scavata, l ultimo è rego- larmente cilindraceo e convesso in tutta la sua circon- ferenza. Ombilico assai largo. Apertura piccola, rotonda semilunare, tanto alta che larga; 1 margini del peri- stoma sono acuti e fragili e le loro estremità sono più 72 ravvicinate che non nella specie antecedente colla quale ha in generale moltissima analogia. Agrr. Sotto le pietre, sui legni fracidi, sulle rupi. In tutta la Valle di Non non mi fu dato riscontrare di questa specie che sole 4 spoglie sui monti detti /e Pallade, ed una quinta al piede del monte Rovegn. 30 — XX. Helix rupestris Draparnawid. T. pygmaea, umbilicata, depresse turbinata, fusca, subtilissime striata, sericina; apertura rotundata; peristomate recto, simplici, acuto. ( Rossm. Icon. VI. VII. p. 38. f. 554.) Alt. mill. 2-2 4/5: diam. mill. 2 4/2-5; anfr. 3. Sin. Helix rupestris Drap. Hist. p. 82. n. 2. t. 7. £ 7-9. cum var. fg. — —_ Lam. ed. Dh. VII. p. 79. n. dl. — _ Rossm. loco citato. — —_ Porro Mal. p. 47. n. 34- XXV. cum var. «. -—. — — Phil. Moll. Sicil. IL p. 107. _ = Morelet Moll. p. 72. n. 27. _ — Desh. in Fer. I p. 255. t. 80. f. 2. 3. — vumbilicata Montagu test. brit. p, 434. t. 45. f. 2. (f. Porro et Pfr.) — — — Pfr. Mon. L. p. 86. n. 209. cum var. g. — aliena Zgl. (f. Por. et Pîr.) — spirula Villa Disp. Syst. p. 56. Pyramidula rupestris Fitz. Syst. Verz. p. 95. 75 Descr. A. nerastro superiormente e grigiastro al di sotto; tentoni superiori brevi ed ottusi; inferiori invisibili ad occhio nudo. C. piccola, subglobosa o globoso-conica, bruna, sottile, tra- sparente, sericea, minutamente striata; spira di È giri, molto convessi, riuniti da sutura profonda; l’ ultimo è cilindrico, convesso alla circonferenza, largamente om- bilicato alla base; apice ottuso; apertura rotondata; peristoma semplice, acuto, retto. Agr. Sulle rupi tra le foglie ed i licheni, ed internata nella terra alquanto umida. Osserv. Questa specie varia soltanto nella forma che qual- che volta presentasi depressa e qualche altra quasi subscalare. GENERE VI. ACHATINA LAMARCK. 31 — I Achatina acicula (Buccinum) Miiller. T. fusiformis, apice attenuata, obtusa, hyalina, polita, albida, anfr. convexiusculi ; sutura anguste marginata 5 columella arcuata, basi anguste et abrupte truncata 5 apertura ova- to-oblonga, lanceolata, angusta 5 perist. simplex, rectum , acutum. Long. mill. 5-6; diam. mill. 4 4/2-2; anfr. 6-6 1/2. 74 Srn. } Buccinum acicula Mill. Verm. Il. p. 150. n. 540. — — Dillw. cat. Il p. 652. — terrestre Mont. test. brit. p. 248. t. 8. f. 5. Helix octona Gmel. p. 3655. n. 120. — acicula Stud. in Coxe trav. (f. Pfr.) Bulimus acicula Brug. Enc. méth. I. p. S4H4. n. 22. —_ — Drap. Hist. p. 75. t. 4. f. 25. 26. “i — Brard Hist. p. 100. t. 5. f. 24. Achatina acicula Mich. Compl. p. 5I. n. A. a — Lam. ed. Dh. VIII p. 504. n. 49. — — Bouch-Chant. Cat. p. 56. n. 57. == — Porro Mal. p. 52. n. 59-I. = — Phi. Moll. Sicil. IL p. 145. —_ — Rossm. Icon. IX. X. p, 35. f. 658.? (*) = — Pfr. Mon. IL p. 274. n. 90.? (*) Columna acicula Jan. Cat. p. 4. Polyphemus acicula Villa Disp. Syst. p. 20. Descr. A. lungo, snello, di color giallo di zolfo, testa e tento- ni bianchi; esiremità posteriore del piede molto stretta e puntiva. (Rossm. 4. c. ex C. Pfeiffer III. p. 55.) C. allungata, fusiforme, bianca o grigia, levigata, lucente, ( trasparente. Spira di giri 6 a 6 4/2 leggermente con- vessi, l’ultimo dei quali eguaglia in lunghezza quasi la metà di tutta la conchiglia; sutura con sottil margine bianco-opaco ; apice ottuso. Apertura ovale-oblonga ; su- *) Vedi Nota a piedi della pag. 77. **) Vedi Nota all Ach. aciculordes, pag. 76. » Pas =" i + periormente strettissima, foggiata a ferro di lancia ; co- lumella evasa, troncata alla base; nessuna traccia di ombilico ; peristoma semplice, acuto, col margine la- terale piegato ad arco. Apit. A quanto sembra sotto terra od internata nei legni infra- ciditi. (sic Rossm. l. c.). -- Generalmente non si trovano che numerose spoglie nei sedimenti delle acque correnti e fra la sabbia e la terra vicina alle rupi. Quelle poche spoglie che io raccolsi nella Valle di Non si trovavano appunto cacciate fra la terra nell’ unica località in cui riscontrai questa specie, presso S, Zeno. (Tav. £. Il.) 32 — Il Achatina aciculoi:tes (Columna) Jan, T. minuta, fusiformi-cylindrica, acicularis, apice attenuata, ob- tusa, hyalina, nitida, alba aut grisea; anfr. fere plani; sutura angustissime marginata; columella arcuata, basi an- guste truncatas apertura ovato-oblonga, lanceolata, anqu- stissimas perist. simplex, rectum, acutum. Long. mill. 5 4/2 - 4; diam. mill. 41 - 1 4/4; anfr. 6. Srn. Columna aciculoides Jan Cat. Mantissa p. 2. — — Jan in litt. Polyphemus aciculoides Villa Disp. Syst. p. 20. ( escclus. Sym. errata). 76 Achatina aciculoides Pfr. Mon. IL p. 274. n. 88. — acicula Pfr. Mon. IL p. 274. n. 90. (in parte?) DescriFARena? C. piccola fusiforme-cilindrica, molto sottile ed in forma di spillo, bianca o grigiastra, levigata, lucente, fragile e trasparente ; apice ottuso; spira di 6 giri, quasi piani, com sutura segnata da strettissimo margine bianco ; l’ul- timo giro uguaglia 2/5 della lunghezza di tutta la con- chiglia; apertura ovale-oblonga, angustissima, foggiata a ferro di lancia; peristoma semplice, acuto, a margine destro leggermente piegato ad arco. Asir. Ne raccolsi una sessantina di spoglie presso Fondo e nella Valle di S. Romedio tra i crepacci della terra a contatto delle rupi calcaree, fors’ ivi portatevi e cac- ciatevi dalle acque cadenti dall’ alto delle rupi stesse. Non la viddi mai coll’animale vivo. Nora. Trovata insufficiente la frase di tale specie data dal ch. Prof. G. Jan (Mant. /. cit.) ho dovuto crearne una per addattarla alla specie stessa e farne risultare i ca- ratteri che la distinguono dalla precedente. È dietro dichiarazione avuta in lettera dallo stesso chiarissimo Autore, al quale comunicai varj esemplari di questa specie, che ne stabilisco l'autenticità, mentre in avanti me ne feneva assai dubbioso a causa dell’av- Vir; vertita insufficienza della frase, del non vederla descritta e molto meno figurata in alcun’ opera posteriore tranne che semplicemente citata nella Monografia del signor Pfeiffer, ed a causa infine della erroneità della Sinoni- mia offertaci dai signori fratelli Villa (4. cit.) per la quale viene questa specie confusa colla ben distinta e carat- teristica Ach. Hohenwarti Rossm.; errore che in senso contrario trovo ora ripetuto dal prelodato sig. Pfeiffer, citandosi da lui come Sinonimia di quest ultima specie il Polyph. aciculoides Villa (Columna aciculoides Jan) (*). Se non che nascemi poi anche il dubbio che il sig. Pfeiffer possa aver confuso nell’Ach. acicula Mill. an- che l'A. aciculoides Jan, mentre le misure dateci di quella sono quasi le stesse di questa, ed in ogni caso risultano molto minori delle nostre qui presentate sotto lA. acicula e segnate sullo studio degli esemplari del Tirolo, precisa- mente poi conformi a quelli ch’ io stesso raccolsi in va- rie località di Lombardia e del Veneto (*’). (Tav. fig. IMI.) (*) Pfeiffer - Monographia Helie, II. p. 274. n. 89. Acl. Hohenwarti Rossm. {"*) Nota. - La figura dell’ Ach. acicula dataci da Rossmiisler (Icon. IX. X. f. 658) si avvicina assai all’ 4ch. aciculoides qui descritta. Perchè si possano quindi meglio rimarcare le dif- ferenze fra le due specie ho creduto bene offrirne le figure nella Tav. che accompagna questa Malacologia (f. II. e III); risultando del resto più dalla figura di Rossmésler (f. 657) che non dalla frase del sig. Pfeiffer (7. c.) le ulteriori e marcate differenze tra queste due specié e lAch. Hohenwarti Rossm. ad esse affine, ma distinta pel colorito diverso, per dimensioni 78 33 — HI. Achatina lubrica (Melix) Muller. T. ovato-oblonga, apice obtusiuscula, laevigata, !lubrica, pel- Six. lucida, cornea; anfr. 6 converi, ultimus 2/5 longitudi- nis subaequans, basi rotundatuss columella leviter arcuata, subcallosa, basi introrsum obsolete truncata; apertura ovali- ellipticas perist. rectum, margine dextro plerumque callo te- nui intus munito, subinflexo. (Pfr. Mon.II. p. 272. n. 86.) Long. mill. 5 - 6; diam. mill. 2 - 2 1/4; anfr. 6 Helix lubrica Mull. Verm. IL p. 104. n. 503. — subeylindrica Chemn. IX. P. 2. p. 467. L 155. f. 1255. Bulimus lubricus Brug. Enc. méth. I. vi 544. n. 23. — =— n Drap. Hist., p. 70. 4 4 (1020 _ —-. Brard Hist. p. 98. t. 5. f. 20. — — Lam. ed. Dh. VIII. p. 257. n. 54. Pur Porro Malac®"p:) ba. n.0 400- It 20£ 8 0. mm — — Morelet Moll. p. 73. n. 5. Achatina lubrica Mich. Compl. p. 54. n. A — — Phil. Moll. Sic. II. p. 4453. “= — Rossm. Icon. I. p. 88. f. 45 — — Pfr. loco citato. molto maggiori e per l'apertura in relazione meno lunga. (Ach. Hohenwarti long. mill. 6 4/2 ; diam. mill, 2 4/4 -- 2 1/2 Collez. de Betta). Uolumna lubrica Jan Cat. pi 4. - — Villa Disp. Syst. p. 20. Var. « minor - long. mill. 4 4/2; diam. mill. 4 5/4; anfr. 5. Achatina lubricella Ziegl. — lubrica var. Rossm. L c. =- — var: Pfr. Lc. in Nota. Bulimus? lubricus var: « Porro L c. Columna lubricella Jan. l. c. p. 5. pae PS Villa I. ‘c. Descr. A. nerastro al di sopra, più pallido e quasi cencro- gnolo al di sotto ; tentoni nerastri. C. ovale-oblonga, cornea, pellucida, levigata, bruno pallida, lucentissima; strie visibili solo a forte ingrandimento ; spira di 5 a 6 giri convessi; apice ottuso; sutura profon- da; apertura ovale-ellittica ; columella leggermente ar- cuata, subcallosa, con troncatura minima ; peristoma semplice col margine destro quasi sempre munito d’ una leggera callosità interna. Anur. Nelle valli in posizioni ombrose presso le acque, in luo- ghi umidi e tra i muschi. Comunissima in molte località della Valle. OssERv. Rispetto alla grandezza presenta molte variazioni sempre però nei limiti sopra segnati. La car. < non è co- 50 mune. Presso Fondo trovai specie e varietà unite, questa però in molto minor numero d’individui. Nella valle S, Romedio e lungo le rupi della Val Tresenega presso Tuenno trovai pure unite specie e varietà, ma questa all’ incontro molto più abbondante di quella. È l Ach. lubrica una delle tante specie che formano insensibile passaggio tra il genere Achatina ed il se- guente genere Bulimus. GENERE VII. BULIMUS SCOPOLI. 34 — I. Bulimus detritus (Helix) Miller, T. rimato-perforata, oblongo-conica , striata , solidula, alba anicolor vel fusco aut griseo varie radiata 5 spira conica, obtusa ; anfr. 7 convexiusculi, ultimus spira brevior: apertura acute-ovalis, intus pallide fuscescens ; perist. rec- tum, albo-sublabiatum, margine columellari dilatato , reflexo. ( Pfr. Mon. Il. p. 222. n. 610.) Long. mill. 18-25; diam. mill. 8-40; anfr. 7. Srn. Helix detrita Mbll Verm. IL p. 404. n. 300. — sepium Gmel. p. 5654. n. 200. — radiata (Cochlogena) Fer. pr. 392. Bulimus detritus Gray. Man. p. 42. f. 2. (f. PÎr.) — >: .—.; Pfr..loco citato. mr Desk. Jin, Fér...IL pi79. 1.442, £. 48. SI Bulimus radialus Brug. Enc. méth. I p. 542. n. 25. — > seDrap. -Hist./p.yZd. st. 4.0£., 21. — — Blainv. Man. p. 445. Lt. 38. f. 3. — — Lan. ed. Db. VIIL p. 250. n. 20. _ — , Rossm. Icon. I. p. 86. f. 42. Bulimus sepium Hartm. N. Alp. LL p. 225. Var. «x alba concolor. alba, fusco-radiata. alba hvalino-radiata. co N gesi albo-lutea, unicolor. s grisea, fusco-maculata. € lutea, fusco-radiata (Lul. luleus? Zyl.). Descr. A. grigiastro, o grigio-fulvastro, pallido, trasparente sopratutto ai margini del piede: grigio nerastro sulla schiena. C. ovale-oblonga, ventricosa, solida, striata, ottusa all’apice, bianca o grigiastra ornata di linee o macchie longitu- dinali brune o fulvo-rossastre. Spira di 7 giri, stretti, mediocremente convessi e riuniti da sutura semplice; l’ultimo è oblongo e la sua lunghezza è più breve di quella della spira, convesso alla base e leggermente ombilicato. Apertura mediocre, acuto-ovale , superior- mente ristretta, pallido-fosca internamente. Peristoma retto, munito di un leggero cercine bianco. Columella breve ed evasa alla base verso l ombilico che ricopre 6 52 quasi intieramente: essa gira qualche volta su di se stessa in guisa da simulare una piega columellare. ABir. A piedi delle siepi in luoghi soleggiati. Nei giorni di pioggia sì trovano numerosissimi individui sulle siepi stesse od a piedi di esse. Della var. € non ne trovai che un esemplare unico presso Brez. Nora. E indubitato che V Hel. detrita di Miiller sia la stessa specie che il Bulimus radiatus di Bruguière. Moltissimi naturalisti rifiutata quella primitiva denominazione hanno poi sempre preferita e ritenuta quella proposta da Bru- guiére ed adottata da Draparnaud, e generalmente è an- che conosciuta tale specie e conservata nelle Collezioni col nome di Bruguiére. È però dovere di restituirle il primitivo datole da Miiller, come già pensarono e fe- cero fra i recenti conchiliologi Pfeiffer, Deshayes ed altri. 35 — IL Balismus montanzis Draparnsud. T. rimata, oblongo-conica, obtusa, fusca, striata et muinutissime granulata ; apertura acute ovalis ; perist. sublabiatum, ru- bicundum, margine dextro et infero expanso, columellari late reflexo. Long. mill. 14-45: diam. mill. 6; anfr. 7 1/2-8. Syn. Bulimus montanus Drap. Hist. p. 74. t. 4. f. 22, Bulimus montanus Lam. ed. Db. VII p. 255. n. 32. — — GiDfrSsE pesi ti: — — Mich. Compl. p. 50. n. 5. — sei Rossm. Icon. I. p. 86. f. 41. — —_ Pfr. Mon. Il. p. 120. n. 320. Helix Lachhamensis Mont. test. brit. p. 594. t. t41.f. 5. (f. Pfr.) — buccinata Alten p. 100. L. 42, f. 22. Bulinus obscurus « Hartm. N. Alp. 1. 222. (f. Pfr.) Var. « albinus, testa virenti, hvyalina. (Pfr. loco cil. var. £.) Descr. A. grigiastro, macchiato di piccoli punti neri; tentoni superiori e schiena nerastri. C. ovale, conica, ottusa, di color corneo-brunastro, traspa- rente, fessura ombilicale obliqua ; superficie minutamente granulata e solcata da strie longitudinali approssimate e distinte. Giri di spira 7 1/2 ad 8, leggermente convessi, l’ultimo eguagliante circa 2/5 della lunghezza totale della conchiglia ; sutura leggera ; apertura ovale, acuta, a piano inclinato ; peristoma biancastro o bruno-violaceo, espauso ai margini laterale ed inferiore, molto evaso al margine columellare, ove va a coprire pel davanti la fessura ombilicale. Apir. Sotto le foglie morte, sotto i legni vecchi ed i muschi in posizioni ombrose. Non rinvenni questa specie che raramente e sempre nelle posizioni più elevate e mon- © 0) ES tuose della Valle. Della bella varietà 4 non ne trovai che un unico esemplare sul monte Pajon, sorpassate di poco le grotte dette ? volti di Marsenza. 36.— III Bulimus obscurus (EHlelix) Miller. T. parva, rimata, ovato-oblonga, nitidula, fusca, pellucida, sub- striata; apertura rotundato-ovalis; peristoma reflexiusculum, albo-sublabiatum. Long. mill. 8 - 10: diam. mill. 4 1/2 - 5; anfr. 7 - 8. Sin. Helia obscura Mill. Verm. U. p. 405. n. 502. _ —_ Gmel. p. 5661. n. 141. Bulimus obscurus Drap. Hist. p. 74. n. 5. t. 4. f. 25. —_ — Brard Hist. p. 97. t. 5. f. 49. -— — Rossm, Icon: V. VI. p. 46. f, 3587. — — Porro Mal. p. 54. n. 44 - II — —* Bouch-Chant: p° 55. mn 34. (an — Phi. Moll. Sicil. IL p. 220. — — Morelet Moll. p. 75. n. 4. — — Pfr. Mon. IL p. 424. n. 551. Bulimus hordaceus Brug. Enc. méth. IL p. 554. n, 62. —- — Lam. ed. Db. VII p. 256. n, 55. Turbo rupium Da Costa p. 90. Descr. A. bruno o grigio-nerastro al di sopra, biancastro al di sotto ; tentoni nerastri. €. ovato-oblonga, subventricosa, di color corneo più o meno S5 carico, pellucida, con strie longitudinali oblique poco sen- sibili: anfratti 7 ad 8, convessi: l’ultimo appena egua- gliante 1/5 detla lunghezza totale della conchiglia ; sutura distinta ; apertura rotondato-ovale: peristoma bianco, eva- so, riflesso con margine columellare breve e dilatato; a- pertura ombilicale obliqua. Asrr. Nelle valli sotto le pietre, fra 1 muschi in luoghi umidi, . sulle rupi calcaree od al piede di esse fra le foglie secche. Ne riscontrai alcuni findividui anche sui tronchi degli alberi. 37 — IV. Bulinius tridens (Helix) Miller, T. ix rimata, ocato-oblonga, vertice obtusiuscula, subtiliter stria- ta, cornea, diaphana; apertura angulato-sinuosa: peristomi six espansum, subconnexum, labiatum, tridentatums singulis dentibus in margine exteriore, in columella et in pariete «- perturali. Long. mill. 9-10 1/2: diam. mill. 44 1/2: anfr, 7. Sin. Helix tridens Mill. Verm. IL p. 106. n. 305. — — (Cochlogena) Fer. pr. 455. Turbo tridens Gmel. p. 5644. n. 95. — quadridens Alten p. 49. (f. Pfe.) Bulimus tridens Brug. Ene. méth. I. p. 550. n. 90 — — Phil. Moll. Sicil. IL p. 445. = — Pfr. Mon. H. p. 129. n. 541. SO Pupa tridens Drap. Hist. p. 67. UL 5. L 57. ni — Mich. Compl. p. 67. n. 49. -- — Lam. ed. Dl. VII p. 475. n. 46. — -— Rossm. Icon. I. p. 80. f. 55. V. VI. p.9. f. 505. — — Porro Mal. p. 65 n. 52 - XI. — tridentata Brard Hist. p. 88. t. 5. f. Al. Chondrus tridens Cuvier règne: an. = Moll. p. 66 —_ — Jan. Cat. p. 5. Torquilla tridens Villa Disp. Syst. p. 24. Var. 4 minor, subovalis - long. 7 1/2: diam. 4 mill.; anfr. 6 1/2. Descr. A. cinericcio, più oscuro superiormente; una linea fo- sca, quasi nerastra, discende dai tentoni sulla schiena ; tutti i "% tentacoli lunghi. C. ovale, più o meno oblonga, apice ottuso, sottilmente stria- ta, diafana, di color bruno più o meno chiaro, grigiastra dopo la morte dell’animale; anfratti 7 alquanto convessi, l’ultimo eguagliante quasi 1/3 della totale lunghezza della spira; columella breve, diritta; apertura semiovale, an- golosa, sinuata ; peristoma crasso, bianco, alquanto rifles- so, quasi continuo per una leggerissima callosità che span- desi tra i suoi margini sulla parete dell'apertura ; tre den- ti, uno al margine destro, uno alla columelia ed il terzo alla parete aperturale ed internantesi in questa. In qual- che esemplare osservasi anche una callosità, quasi quarto dente, all’ angolo del peristoma. S7 Api. Comunemente trovasi tra le piante basse, sotto ai mu- schi od al piede di rupi calcaree in situazioni soleggiate. Nella Valle di Non non ne raccolsi in tutte le mie replica- te escursioni che soli 7 esemplari già abbandonati dall’a- nimale e che trovai suf margini dei fossi d’ irrigazione nel- le praterie. Dei sette, 2 appartengono alla Var. ». Osserv. La descrizione dell'animale è fatta sopra individui raccolti nella provincia di Como presso Varenna e Bella- no (anno 1840). 38 — V. Bulfimnus quadridens (Helix) Miller, T. vix rimata, simistrorsa, ocali-oblonga, obtusiuscula, lutescens, apertura semi-ovata; intus cruciatim quadrisinuata; cervice convera; peristomate patulo, labiato, quadridentato; dentibus singulis in pariete aperturali et in margine exteriore, ceteris in columella, ommibus cruciatim sibi invicem oppostitis. (Rossm. Icon. V. VI. p. 10. f. 508). Long. mill. 9; diam. mill. 5 4/2 - 4; anfr. 8 - 9. Sin. Helix quadridens Mill. Verm. II. p. 407. n. 306. — De ( Cochlogena) Fer. pr. 454. Turbo quadridens Gmel. p. 3640. n. 92. Bulimus quadridens Brug. Enc. méth. I p. 551. n. 9f - _ Phil. Moll. Sicil. IL p. 445. _ — Pfr.:Mon. IF. p. 131. n. 545. SS Pupa quadridens Drap. Mist. p. 67. t. 4. i. 5. - ca Lam. ed. Dh. VII p. 475. n. 17. = _ Rossm. loco cit. = _ Porro Mal. p. 64. n. BI - X. Chondrus quadridens Cuv. règne an. = Moll. p. 66. _ - Jan Cat. p. 5. Torquilla quadridens Villa Disp. Syst. p. 24. Drscr. A. grigio-pallido, trasparente ; tentoni superiori lunghi, inferiori brevissimi (Rossm. et Porro ex Drap.). C. sinistra, a fessura ombilicale minima ; ovale-oblonga, ottusa alla sommità, bruno-chiara, superficie poco lucente, mi- nutamente striata ; anfratti 8 a 9 quasi piani, l’ultimo com- presso alla base ed uguagliante quasi 1/5 della lunghezza di tutta la conchiglia ; apertura semi-ovale, con quattro in- cavature interne poste in forma di croce; peristoma bian- co, evaso, armato di 4 denti; uno sulla parete dell’ aper- tura, uno sul margine esterno e gli altri due più piccoli sulla columella, tutti quattro opponentisi a croce. Air. Vive ordinariamente sotto i muschi. Rarissima ? A tutto il 1854 non ne rinvenni nella Valle di Non che sette spo- glie pressochè interamente calcinate, ed in due sole loca- lità presso Fondo. Nel Settembre del corrente anno 1852 presso Raina ne riscontrai un ottavo esemplare fresco bensì, ma esso pure già abbandonato dall’ animale. S9 GENERE VII. PUPA DRAPARNAUD. 3) — I Pupa dolielum (Rulimus) Bruguière. T. rimata, obovato-cylindrica. multispira, lutescens, oblique la- melloso-costulata; apex rotundatuss anfr. convexiusculi; aper- tura semiogato-rotundata; paries aperturalis unilamellatuss columella obsolete unidentata 5 perist. expansum, albo-la- biatum. Long. mill. 5 - 6; diam. mill. 2 1f2 - 2 2/5; anfr. 9-10. Sin. Bulimus doliolum Brug. Ene. méth. L p. 551. Pupa doliolum Drap. Hist. p. 62. n. $S. t. 35. f. 41. 22. —_ sn Lam. ed. Dh.. VII. p. 482. n. 31. — — Phil. Mol. Sicil. Il. p. 224. — =“ ltossm. ‘Icon. V. VI. p. 46. f. 328. _ =" Pfr:.Mon:zll:p. 326. ny ‘62. Ilelix doliolum (Cochlodonta) Fer. pr. 475. — coronata Stud. Coxe trav. (f. Pfr.) Descr. A. grigio-brunastro pallido ; più oscuro sulla schiena; tentacoli inferiori molto curti. | C. con fessura ombilicale, obovato-cilindrica, corneo-fulvastra, con apice molto rotondato, solcata da elegantissime costi- cine o lamelle irregolari, oblique. Giri di spira 9 a 10, alquanto convessi, con sutura alquanto infossata ; apertu- ra semiovale rotondata con una piega columellare inter- na, profonda, ed un'altra piega o costa sagliente alquan- 90 to obliqua sulla parete dell’ apertura e che s interna nella conchiglia; peristoma evaso, contornato da margine bianco. A8ir. Fra i muschi, le radici, sotto le pietre e le foglie sec- che nelle valli ed in luoghi alquanto umidi. Può dirsi co- mune.'Nel 1849 ne scavai un centinajo di esemplari nella Valle di S. Romedio che erano al piede di una rupe fra i crepacci della terra ed a contatto colla rupe stessa alla profondità di circa 6 centimetri. La superficie del luogo era coperta di foglie secche. Nora. Colgo tale opportunità per dichiarare d’avere già nel 1840 riscontrata questa specie anche in Lombardia, nel giardino della Villa d'Este sul lago di Como e nelle stesse condizioni di abitazione come sopra. Non trovan- dola ancora enumerata dai signori fratelli Villa di Milano nel loro Catalogo dei Molluschi di Lombardia pubblicato nel 1844, ne accenno ora l’esistenza in detta località onde venga ritenuta come specie anche della Lombardia. 4o — Il Papa pagodula Desmowlins, T. parva, subumbilicata, cylindrico-ovata, obtusa, fulvo-cornea, sericina, costulata; umbilicus infundibuliformis; anfr. con- vextusculi, ultimus antice ascendens; apertura subquadrata; perist. continuum, refleriusculum, marginibus subparalellis, dextro medio impresso, intus tuberculato-incrassato. Long. mill. 3 4/4 - 4: diam. mill. 2 - 2 4/4; anfr. 8. 9I Syn. Pupa pagodula Desmoul. Act. Bord. IV. p. 458. — — Mich. Compl. p. 59. t. 45. f. 26. 27. —- — — Lam. ed. Dh. VII p.:485. n. 32. — — — Rossm. Icon. V. VI p. 45. f. 525. — — — Porro Mal. p. 63. n. 50-IX. — — — Pfr. Mon. IL p. 340. n. 26. Descr. A. piccolo in confronto della sua conchiglia, bianchic- cio, semitrasparente ; testa, tentoni e collo nerastri; i ten- toni inferiori appena visibili. C. piccola, più 0 meno ovale, alcune volte quasi cilindrica, ot- tusa, corneo-pallida, sericina, ornata da coste longitudina- li, oblique, regolarmente disposte; giri di spira 8, al- quanto convessi, l’ultimo compresso alla base, riascenden- te pel davanti e gibboso per un solco transversale ; ombi- lico spirale e profondo; apertura quasi quadrangolare, obliqua; peristoma semplice, continuo , un poco riflesso, bianco, a margini quasi paralelli ; il destro ha nella sua metà una sinuosità internamente tubercolato-incrassata. Axim. Sotto le pietre e tra i muschi nelle valli in situazioni fre- sche ed umide. In qualche località la riscontrai abbondante. 4r= II Pupa biplicata Michaud, T. subperforata, cylindrica, apice obtusa, laevigata, nitida, cor- neo-lutescens; sutura impressa; anfr. 9 plamiusculi, ultimus basi compressus; apertura angusta, oblonga, plicis 44 validis coarctata; parietali 1 longissima, columellari A_transgersa, longa, 2 palatalibuss perist. erpansum, marginibus disjunctis, dextro supra medium introrsum incrassato. (Pfr. Mon. II. p. 552. n. 79). Long. mill. 5; diam. 41 2/5; anfr. 9. CI da Sin. Pupa biplicata Mich. Compl. p. 62. Lt. 45. f. 55. —_ — Lam. ed. Db. VILLE p. 187. n. 22. —_ — Kisler p. 55. t. 5. £ 1-5. _ — Pf. loco citato. Descr. A. bianchiccio, trasparente; superiormente grigia- stro. C. subperforata, allungata, cilindrica, trasparente, levigata, lucida, corneo-pallida; giri di spira 9 quasi piani ; i pri- mi tre assai piccoli, il quarto ingrossantesi rapidamente, gli altri quasi che eguali; l’ ultimo è compresso alla base ; sutura profondamenie marcata; apertura stretta, oblunga; peristoma bianco, evaso, a margini staccati e soltanto riu- niti da leggerissima callosità che spandesi sulla parete del- l'apertura; una robusta lamina o dente sulla columella ; una lamina profonda sul margine della parete; una callo- sità molto spiegata, quasi dente, alla metà del margine la- terale nella cui parete scorgonsi altre due costicine bian- che, sottili, interne che traspajono pel di fuori, e che non sono quasi visibili che ad occhio armato. A forte ingran- 95 dimento la superficie della conchiglia presentasi capillar- mente striata. Amir. Nelle valli sotto le pietre e tra i muschi in situazioni u- mide. Rarissima. La trovai in una sola località presso Ca- stel Castelfondo in comunione colla P. Pagodula Desm. Nora. Il ch. Prof. Rossmàssler (Leon. IX. X. p. 26. f. 641.), descrive erroneamente come P. biplicata Mich. una specie soltanto ad essa affine ma bene distinta, la Pupa Ferrari Porro. Jo mi attengo alle frasi che della P. diplicata offro- no Michaud e Pfeiffer (/ocis citatis), e che trovo piena- mente conformi agli esemplari della specie raccolti in Ti- rolo ed a quelli benanco che già prima teneva nella mia Collezione provenienti dalla Dalmazia; frasi che tanto più trovo da adottarsi in quanto che per esse appunto ri- sultano i caratteri distintivi tra la nostra specie e la P. Ferrari e che sono; in questa, superficie leggermente sol- cata da rughe, spesse, minute, paralelle, transversali; pe- ristoma riflesso, continuo e staccato. (Porro Mal. p. 57. n. 44 - III): nella P. diplicata all’incontro, superficie /evi- gata e solo risultante ad occhio armato capillarmente stria- ta; peristoma a margini disgiunti, riuniti fra loro da leg- gerissima callosità che si spande sulla parete dell'apertura. 42 — IV. Pupa umbilicata DPraparnaud, T. parva, perforata, cylindrico-oblonga, fulso-cornca. glabra, ni ce) "x tida; apertura semiovatag partete aperturali juxta marginem exter. unidentatos peristomate plano-reflexo, albolabiato. (Rossm. Icon. V. VI. p. 15. f. 527). Long. mill. 5 4/4 - 4; diam. mill. 2; anfr. 7. Syn. Pupa umbilicata Drap. Hist. p. 62. t. 5. f. 59. 40. = —_ Lam. ed. Db. VIIL p. 4179. n. 26. — Rossm. loco cit. _ = Porro Mal. p. 66. n. 55 - XIL. — # Phil. Moll. Sicil. IL p. 114. _ = Morelet Moll. p. 74. n. 5. — —_ Pfr. Mon. HI. p. 329. n. 70. Bulimus muscorum Brug. Enc. méth. I. p. 554. n. 65. es parte (f. PÎr.) Helix umbilicata ( Cochlodonta) Fer. pr. 474. Descr. A. grigiastro, trasparente ; superiormente quasi nera- ® stro ; tentoni neri. C. piccola, perforata, cilindrico-oblonga, fulvo-cornea, levigata, lucida, diafana; spira alquanto ottusa all’apice; anfratti 7 mediocremente convessi, l’ultimo eguagliante quasi 2/5 della lunghezza totale della spira, compresso alla base e formante un’ incavatura a forma d'imbuto ; apertura al- quanto obliqua, semiovata ; la parete dell'apertura presso al margine esterno ha una piccola lamina o costa bianca che si unisce o qualche volta è staccata dal margine del peristoma ; peristoma riflesso, evaso, piano e bianco. 95 Asir. Sulle rupi calcaree, sulle siepi, sotto le foglie morte ed umide. Non riscontrai questa specie che presso S. Mar- gherita, chiesuola posta alla riva sinistra del torrente No- ce in prossimità del confine della Vallata verso Mezzo- lombardo. 43 — V. Pupa dilucida Ziegler. T. pusilla, minutissime perforata, cylindrica, obtusa, fulgo-cornea, glabra 5 apertura subsemiovata ; fauce edentula; peristomate subtilissime limbato, margine columellari strictiusculo. ( Rossm. Icon. V. VI. p. 15. f. 326), Long. mill. 5 - 5 41/2; diam. mill. 2 ; anfr. 6. Syrn. Pupa dilucida Ziegl. Mus (fide Rossm. et Pfr.) = — fossm. loco cit. - — Porro Mal. p. 56. n. 45-II — — Pfr. Mon. IL. p. 504, n. dl. — edentula Turton Man. n. 80. Descr. A. bianco-cerognolo, quasi nerastro sulla schiena. C. piccola, strettamente perforata, cilindrica, levigata, corneo- fulva, semitrasparente; spira di 6 giri, mediocremente convessi; ottusa all’apice ; apertura tendente dlla forma o- vale, senza denti; peristoma limbato, con margine colu- mellare esile. 96 Agir. Rara? Non ne trovai che due soli esemplari su di una rupe calcarea presso Denno. Sulle alpi Tirolesi era già stata rinvenuta dal sig. Stentz. 44 — VI. Pupa muscorum (Turbo) Linn. T. breviter et profunde rimata, ovato-cylindrica, obtusa, corneo- fusca; apertura subsemicirculariss paries aperturalis edentu- lus vel denticulo obtuso munitus 5 perist. subsimplex, extus callo albido cinctum. Long. mill. 4 ; diam. vix mill. 2 ; anfr. 6 - 7. Syn. Turbo muscorum Linn. Syst. Nat. ed. XII. p. 4240. n. 651. Helix muscorum Muli. Verm. IL p. 405. n. 50%. Pupa marginata Drap. Hist. p. 64. t. 5. f. 56 - 58. — =2 Brard Hist. p. 95. t. 5. f. 45. A — — Mich. Compl. p. 62. n. 3. — — Bouch-Chant. Cat. p. 60. n. 45. Pupa muscorum Lam. ed. Dh. VII. p. 180. n_ 27. Dì — — Rossm. Icon. I. p. 85. f. 57 -—- ts Porro Mal. p. 62. n. 49 - VIIL - — Phil. Moll. Sicil. HI. p. 220. — _ Pfr. Mon. IL. p. 35H4. n. 29. — wnidentata C. Pfr. L p. 58. t. 35. f. 19. 20. —, bidentata C. Pfr. L p. 59. t. 3. f. 21. 22. Pupilla marginata Leach. moll. p. 427. (/. Pfr.) Descr. A. grigio, carnicino pallido ; schiena, collo e tentoni nerastri. 97 €. ad apertura ombilicale alquanto larga e profonda ; ovato- cilindrica, levigata, corneo-fosca, ottusa all'apice; giri di spira 6 a 7 distinti ed alquanto convessi, l’ultimo è circa 4/5 della lunghezza totale della conchiglia ; sutura infossata ; apertura semi-ovale, rotondata inferiormente. Un dente o laminetta a metà circa della parete dell’ aper- tura; peristoma quasi semplice, alquanto evaso verso ombilico e cinto da un cercine bianco che apparisce molto calloso sulla parete destra, simulando ivi ed al- l’esterno una fascia bianca. Veduta la conchiglia a forte ingrandimento la si scorge con finissime strie nella sua superficie. Asir, Comunissima nelle Valli sotto i sassi, tra i muschi, e nei luoghi alquanto umidi. Osserv. Nella frase data qui sopra si è detto : paries apertu- ralis edentulus vel denticulo obtuso munitus 3 come pure nella frase data dal Sig. Rossmiissler (/oco cit.) leggesi peristomate edentulo vel in pariete aperturali unidentato : ed in quella del Sig. Pfeiffer (/oco cit.) è detto: paries aperturalis edentulus cel denticulo obtuso , raro 2 obso- letis, munitus. Osserverò in proposito d’ avere in soli 9 esemplari verificato un’ assoluta deficienza del dente o laminetta sulla parete aperturale, chè il più delle volte benchè invisibile esso ad occhio nudo lo si vede pic- colo quasi rudimentale coll’ ajuto di buona lente. Nelle più centinaja di esemplari raccolti non mi fu poi dato 7 95 giammai riscontrarne alcuno con 2 denti, caso che il ta Sig. Pfeiffer non meno dichiara raro. 45 — VII Pupa minutissima Hartmann, T. pygmaca, profunde-rimata, cylindrica, obtusa, eleganter et confertim striata, tenuts, pellucida, cornea ; apertura oblon- go-subcircularis, edentula ; perist. reflexiusculun, margine dextro superne arcuato. Long. mill. 2; diam. mill. 2/5: anfr. 5 - 6. Syrwn. Pupa minutissima Hartm. N. Alp. p. 220. n. 28. t. 2 1. .D. == — Rossm. Icon. I. p. 84. f. 58. —_ —_ Porro Mal. p. 62. n. 48 - VII. - —_ Lam. ed. Dh. VII. p. 189. n. 46. —_ _ Pfr. Mon. IL. p. 506. n. 45. — muscorum Drap. Hist. p. 59. t. 3. f. 26 - 27. — — Morelet Moll. p. 74. n. 5. Vertigo muscorum Mich. Compl. p. 70. n. 4. — minutissima Villa Disp. Svst. p. 24. Descr. A. piccolissimo, cenerognolo, trasparente. C. piccolissima, cilindrica, ottusa, pellucida, cornea ; perfo- razione ombilicale perpendicolare; superficie con sotti- lissime strie transversali e la loro eleganza rendesi assai marcata coll’ ajuto di buona lente. Giri di spira 5 a 6, FA 4 99 convessi, l’ ultimo eguagliante quasi 1/5 della totale lun- ghezza della conchiglia; apertura piccola, subrotonda , quasi tanto alta che larga; peristoma leggermente ri- flesso, privo assolutamente di denti; il margine destro è arcuato superiormente. Agir. Sulle rupi calcaree tra 1 licheni e la terra. Abbon- dantissima, Osserv. Riscontrasi raramente soltanto a cagione della estre- ma sua piccolezza non contando che 2 millimetri di lunghezza e neppure 4 di diametro --- Chè del resto mi persuasi dell’ abbondanza di tale specie lorchè ap- positamente asportate dalla rupe, ove quasi per acci- dente ne avea osservato qualche raro individuo, alcune zolle di terra con licheni ch’ erano a contatto della rupe stessa, sminuzzata poi e visitata quella terra al tavolo con maggior comodo e pazienza, mi feci posses- sore di più d’ un migliajo di esemplari: esito che ben difficilmente si otterrebbe visitando la terra nella loca- lità. È questa la più piccola specie del Genere Pupa, ed una anche delle più eleganti. 6— VIII. Pupa frementum Draparnaand., T. oblique rimata, ovato-cylindrica , acuminata, subtiliter co- stulato-striata, lutescens s apertura semiovata ; perist. re- 100 fiero : fuuce S-plicata, binis in apertura parietali et in columella, quatuor in palato (cervice. plerumque albo- callosa. ) ( Rossm. Icon. V. VI. p. 411. f. 540.) Long. mill. 8-9: diam. mill. 5-4; anfr. 8 4/2 - 10. Syn. Pupa frumentum Drap. Hist. p. 65. t. 5. f. SI. 52. — Lam. ed. Dh. VIT. p. 177. n. 20. - Lossm. Ver, (CSIOp. TS — Porro Mal. p. 59. n. 46 - V. — Bouch-Chant. Cat. p. 62. n. 48. _ — Phil. Moll. Sicil. IL p. 221. — —_ Pjri Mon. IL ‘piro 8. "no 92: Chondrus frumentum Cuv. règ. an. Moli. p. 66 Helix frumentum ( Cochlodonta) Fer. p. 487. forquilla frumentum Fitz. Verz. p. A07. _ — Villa Disp. Syst. p. 24. - callosa Ziegler, olim (fide Rossm. ) Var. e. erassilabris. Descr. A, grigio-nerastro superiormente, grigio-chiaro sotto al piede. C. strettamente ed obliquamente ombilicata, ovato-cilindrica, corneo-fulva , minutamente costulato-striata: spira acu- minata, leggermente ottusa all’ apice; anfratu 8 1/2 a 10, un poco convessi, l’ ultimo alquanto compresso alla 1oi base: apertura semiovale, più alta che larga, con otto pieghe o costine bianche , delle quali una robusta al- l'angolo dell'apertura, una profonda sulla parete del- l'apertura stessa, due sulla columella profonde e deu- tiformi e quattro sulla parete opposta quasi eguali fra loro (la terza però più robusta) prolungate ed inter- nantesi nella parete stessa; queste riescono anche vi- sibili sull’ esterno dell’ ultimo anfratto per le traccie li- neari che vi traspajono; peristoma bianco , riflesso e qualche volta calloso. La Var. « si distingue per un peristoma molto crasso, calloso e bianchissimo. Api. Comunissima sulle rupi calcaree esposte a mezzo- giorno. Vive raccolta in numerose famiglie. Nora. Specie variabilissima sia nella forma, sia nella gran- dezza, sia nel colore e nel peristoma «più o meno in- crassato. Ho annotato nella Sinonimia la Torquilla cal- losa Ziegl. appoggiato alla autorità del ch. Prof. Ross- miissler ed alla verificazione fatta della esistenza di un grosso callo che scorgesi dietro i margini dell’ a- pertura e sulla cervice anche in alcuni esemplari della specie raccolti in Tirolo, e che corrisponderebbero ap- punto agli esemplari della org. callosa che tengo per- venutimi dall’ Ungheria. 402 47 — IX. Papa avenacea (Bulimus) Bruguière. T. perforata, subfusiformi-conica, substriata, saturate brunnea ; spira turrita, acutiuscula 5 anfr. 8 convexi, ultimus tumi- dus, antice ascendens s apertura oblonga, 7-8 plicata ; plica maxima angulari, parietali A profunda, columella- ribus 2, palatalibus 2-5 brevibus, marginem non attin- gentibus, suprema minima, saepe obsoleta ; perist. album, erpansiusculum, marginibus convergentibus. ( Pfr. Mon. H. p. 347. n. 109.) Long. mill. 5-7 1/2; diam. mill. 24/2; anfr. 7-8. o . Bulimus avenaceus Brug. Enc. mét@L. I p. 55 Di DI 9 Pupa avena Drap. Hist. p. 64. t. 5. f. 47. 48 Brard Hist. p. 91. fi AA. Lam. ed. Dh. VITI. iù tIT: ni°22% _- SI Porro Mal. p. 55. n. 42 - I Rossm. Icon. I. p. 82. f. 56. V. VE p. 15. f. 519. Phil. Moll. Sicil. II. p. 144. — avenacea Pfr. loco cit. Chondrus avena Cuv. règn. an. Moll. p. 66. Torquilla avena Stud. Verz. p. 19. n o — Jan Cat. p. 5. — Villa Disp. syst. p. 24. Chondrus secale var. avenaceus Hrtm. in Sturm. VE. 7. 6. Helix avena { Cochlodonta) Fer. pr. 486. 105 1) Drscr. A. grigio-nerastro: tentacoli inferiori quasi. invi- sibili. C. perforata, oblongo-conica, bruno-castanea e quasi sempre come aspersa da pulvisco violaceo quando | animale è vivo ; superficie solcata da piccole strie; spira turrita, alquanto acuta, lievemente ottusa alla sommità: anfratu 7 ad 8 convessi, l' ultimo tumido, riascendente pel da- vanti; apertura semi-ovale, armata di 7 ad 8 laminette interne delle quali, 2 sulla parete dell’ apertura (una profonda e l’ altra sporgente:), 2 sulla columella e 5 a 4 sulla parete laterale delle quali la seconda e la terza più pronunciate dell’inferiore, la superiore piccola e spesso mancante; peristoma bianco, alquanto evaso, a margini convergenti. Asir. Sulle rupi calcaree in numerose famiglie e tra i li- cheni in luoghi piuttosto soleggiati. Osserv. In generale gli esemplari che si raccolgono nella Valle di S. Romedio presentano un marcato anello di assaggio da questa specie alla Pupa megacheilos Jan, passagg | ] p 0] specialmente per il peristoma più evaso, riflesso e piano. 104 CI GENERE IX. VERTIGO MULLER. 48 — |. Vertigo pygmaea (Pupa) Praparnaud, T. minima, subperforata, ovata, obtusa, fulva, nitida, laevigata 5 apertura semiovata; fauce coarctato -- 5 -- dentata; den- tibus binis in columella (altero minimo) et in palato, quinto in pariete aperturali. ( Rossm. Icon. IX. X. p, 29. f. 648). Long. mill. 2 1/2; diam; mill. 4 4/2; anfr. 5. Srn. Pupa pygmaea Drap. Hist. p. 60. t. 5. f. 50. SI. — Lam. ed. Dh. VIT. p. 490. n. 49. — —. Phi. Moll. Sic. p. 221. — — — Pfr. Mon. IL p. 562. n. 146. Verligo quinquedentata i Stud. Vervz. — quadridentata . — pygmaea Mich. Compl. p. 74. n. 2. LE Rf de Pe 8: — — Lossm. loco cit. = — Pella Disp! Syst.. p. 25. Descr. A. grigiastro, alquanto più oscuro sulla schiena, tentacoli nerastri. C. piccolissima, subperforata , cilindraceo-ovata , levigata , pellucida, di color fulvo; spira lentamente attenuantesi, ottusa all'apice: anfratti 5, alquanto convessi, legger- 105 mente striati; apertura semiovale, con 5 denti, 2 sulla columella (l'uno dei quali assai piccolo e qualche volta anche mancante ), 2 sulla parete laterale ed il quinto sulla parete dell’ apertura; peristoma bianco , evaso e riunito ai margini da una leggerissima callosità. Apit. Sotto le pietre, fra i muschi in luoghi umidi. Non la rinvenni che nella Valle di S. Romedio. Osserv. Forse rara a cagione della sua estrema piccolezza. Coll’ asporto della terra situata al piede della rupe sulla quale aveva rinvenuto 2 esemplari coll’ animale vivo, e colla successiva paziente disamina della terra stessa ve ne frovai una ventina circa, ma di questi, altri 2 soli coll’ animale, chè gli altri erano pressochè intera- mente calcinati. 49 — ll. Vertigo pusilla Miller, T. sinistrorsa, minima, subperforata, ovata, obtusa, corneo-lutea, nitida; subtilissime striatulas apertura semiovata 6--dentata; dentibus binis in columella, pariete aperturali et in pa- latos perist. tenue, vix reflexiusculum. Long. mill. 2; diam. mill. 4 -- 4 4/5; anfr. 5. Srn. Vertigo pusilla Mill. Verm. II. p. 124. n. 320. —_ — Mich. Compl. p. 72. n. 5. - =. Pfr, Lep:720 36 106 Vertigo pusilla Porro Mal. p. 68. n. 55 - IL — — Rossm. loco citato. Helix vertigo Gm. p. 5664. n. 455. Pupa vertigo Drap. Hist. p. 64. t. 5. f. 54. 55. — — Zan. ed. DA. VII p. 491. n — pusilla Phil. Moll. Sicil. IT. p. 221. — — fr. Mon. IL p. 564. n. 148. Descr. A. trasparente, pallido, superiormente grigiastro. \ C. piccolissima, sinistrorsa, ovale, leggermente striata, levi- gata, pellucida, di color bruno-corneo pallido ; apertura ombilicale obliqua e poco aperta; spira lentamente at- tenuantesi, ottusa all’ apice; anfratti 5 poco convessi , l’ultimo compresso alla base; apertura semiovale, guer- nita di 6 denti, dei quali 2 acuti sulla columella , 2 sul margine laterale ed altri 2 sul margine dell’ aper- tura; peristoma tenue, leggermente riflesso, con mar- gine laterale angoloso. Agit. Questa specie assai piccola e quasi dirci mierosco- pica trovasi sotto le pietre, fra i muschi, nei luoghi umidi. Non la rinvenni che presso Tajo e Segno. Osserv. Ripeto per questa quanto ho detto per ' antece- dente specie, osservando soltanto che dei 28 esemplari scavati dalla terra soli 5 erano coll’ animale vivo, gli altri pressochè calcinati. GENERE X. BALEA GRAY. 50 — I Balca perversa (Turbo) Linn. T. sinistrorsa, rimata, fusiformi-turrita, tenera, subtilissime co- stulato-striata, sericina, olivaceo-cornea ; spira turrita, apice acutiuscula ; anfr. 9 congeriusculi, ultimus basi rotunda- tuss apertura rotundato-pyriformis 5 columella simplex ; perist. simplex, brevissime expansum, marginibus callo te- nui, jurta insertionem labri lamellam parvam emittente june- tis, simistro superne sinuoso. ( Pfr. Mon. II. p. 587. n. 1.) Alt. mill. 9 4/2-10; diam. mill. 5; anfr. 9. Srn. Turbo perversus Linn. Syst. nat. p. 41240. — —_ Gmel. p. 3609. n. 88. Len Rai Chemn. IX. t. 442. f. 959. a. 6. (fide Pie) Helix perversa ( Cochlodina) Fer. pr. BAA. Pupa fragilis Drap. tabl. d. moll. p. 64. n. 25. — — Drap. Hist. p. 68. t. 4. f. 4. — — HWNiss. Hist. p. 48. n. 4. — — C.Pfr.1. p. 56. t. 3. f. 46. — — Bouch-Chant. Cat. p. 62. n. 49. — — Lan. ed. Dìh. VIII. p. 478. n. 24. —_ — Porro Mal. p. 58. n. 45 - IV. — — Morelet Moll. du Port. p. 74. n. 4. Clausilia fragilis Stud. Verz. p. 20. 108 Clausilia fragilis Hrtm. N. Alp. I. p. 215. — parvula Garin. Conch. Wett. p. 22. (/ide Pfr.) Balea fragilis Leach moll. p.-116. (teste Gray in Pfr.) — — Rossm. Icon. IX. X. p. 24. f. 656. — perversa Flem. brit. anim. p. 274. = — Beck ind. p. 89. n. A. — — Phil. Moll. Sicil. IL p. 220. — — Pfr. loco citato. Fusulus fragilis Fitz. syst. Verz. p. 105. Descr. A. lungo, nero o nerastro, sempre più oscuro sul collo e tentacoli; piede grigio-giallognolo ; occhi neri. C. sinistra, fusiforme-conica, fragile, sottile e trasparente, oli- vaceo-cornea 0 bruno-pallida, solcata da strie minute e sottili; spira turrita, alquanto più acuta presso la som- mità; giri di spira 9, lentamente accrescenti, alquanto convessi ed a sutura marcata; apertura rotondato-piri- forme; columella semplice; peristoma semplice, bianca- stro, leggermente espanso verso l’ apertura ombilicale che scorgesi obliqua; il margine sinistro del peristoma è supe- riormente ma quasi insensibilmente sinuoso ; sulla parete dell’ apertura vedesi quasi sempre una laminetta che mo- strasi poco marcata ed in forma di piccolo dente. Air. Sulle rupi, tra i muschi e sotto le pietre in situazioni umide. Rara ? -- Non la riscontrai che in due sole località della Valle presso Denno e Molaro, ed in picoolissimo nu- mero di esemplari (14). 109 GENERE XI. CLAUSILIA DRAPARNAUD. 51 — 1 Ciausilia bidens Draparnaud. T. minutissime rimata, fusiformis, suboentricosa, rufo cornea, glabriuscula, cervice subtiliter striata : apertura ogato-pyri- formi 5 peristomate connexo, albo, limbato ; lamella infe- riore fleruosa ; plicis palatalibus subquatuor, prima et tertia longioribus, reliquis brevissimis 5 pl. lunata nulla ; pI. co- lumellari emersa; palato transverse calloso 3 clausilio apice bilobo. ( Rossm. Icon. VII, VII p. 16, f. 461, 462.) Long. mill. 14-16 ; diam. mill. 4; anfr. 10-11 Svn Clausilia bidens Drap. Hist. p. 68. t. 4. £ 5-7. _ —neCipfrd paesi 5 = — Brard Hist. p. 85. t. 5. — — Lan. ed. Dh. VIII. p. 202. n. 45. — — Rossm. I p. 76. f. 26 et loco cit. — — Phil. Moll. Sicil. II. p. 448. — lamellata Leach Moll. p. 418 (fid. Rossm. et Bir) Helix bidens Mill. Verm. IL. p. 4416. n. 545. Turbo laminatus Mont. test. brit. p. 559. t. Ad. f. 4 Bulimus bidens Brug. Enc. méth. I. p. 552. n. 92. Pupa bidens Drap. tabl. de moll. p. 64. n. 48. Clausilia laminata Pfr. Mon. IL. p. 597. n. 4. 110 Descr. A. grigiastro più o meno carico ; schiena, testa e ten- toni quasi neri. C. fusiforme, subventricosa, fosco-cornea, a fessura ombilicale streltissima, a superficie non perfettamente liscia ma ve- duta colla lente finamente ed obliquamente striata ; spira turrita, alquanto ottusa all’ apice, di 10 ad 14 giri molto leggermente convessi, l’ ultimo striato sul davanti e quasi tubercolato alla fessura ombilicale ; apertura ovato-piri- forme; peristoma continuo, bianco, limbato, superiormente subangoloso; lamina inferiore forte e tortuosa; quasi quattro pliche palatali, delle quali la prima e la terza più lunghe, le altre brevissime, la subcolumellare sporgente ; plica lunata mancante ; una callosità interna attraversa il palato. In alcuni esemplari il peristoma resta interrotto ai margini. Agir. Nelle valli sui muri o sulle rupi in luoghi non troppo soleggiati. Nei giorni caldi e secchi tiensi nascosta, come tutti i molluschi in genere, sotto i sassi e fra la terra umida ed in tale condizione di abitazione la trovai non rara presso Castelfondo. 5a Il. Clausilia commutata RossinissIer. T. vix rimata, fusiformis, glabriuscula, nitidula, corneo-lutescenss spira apice obtusa 5 aufr. six convextusculi, ultimus basi tu- midus, striatus ; apertura ovali-pyriformis 5 lamella supera paroula, infera valida : lunella nulla plicae palatales 5 DIE ( media fleruosa ), subcoltumellaris emersa ; perist, subcon- nexum, subtiliter albo-limbatums palatum saepe callo diago- nali incrassatum. Long. mill. 11-12 1/2; diam. mill. 5-5 4/2; anfr. 11. Srn. Clausilia commutata lRossm. Icon. IV. p. 19. f. 269. — — Pfr. Mon. IL. p. 401. n. 44. ubi — Beck ind. p. 95. n. 55. -—— diodon auctor. (mon Studer). Var. x albina, virenti-hvyalina. Descr. A. grigio-chiaro, più oscuro quasi nerastro sulla schie- na collo e tentacoli; occhi nerissimi. C. con fessura ombilicale minima, fusiforme, lucente, traspa- rente, fulvo-cornea o castano-cornea ; superficie non per- fettamente levigata ma solcata da strie strette e finissime ; spira ottusa all’ apice ; anfratti 41, quasi piani, | ultimo tumido alla base ; apertura ovale-piriforme ; lamella su- periore piccola, l’ inferiore robusta ; pliche palatali 5, delle quali quella di mezzo flessuosa : plica lunata man- cante ; la columellare sporgente ; peristoma subcontinuo, leggermente marginato in bianco. Quasi sempre al palato presentasi una callosità interna che lo attraversa diago- nalmente. Agrr, E comune sulle rupi calcaree, sui muri presso Dambel 442 e Castelfondo ove anzi soltanto trovai var} esemplari della bellissima var. 4. Questa specie trovasi in numerose fami- glie sotto i sassi, le foglie secche ai piedi delle siepi in situazioni alquanto umide. 53 — III. Clausilia parvula Studer. T. parva, rimata, cylindraceo-fusiformis, obtusa, subtilissime striatula, nitidula, brunnea 5 anfr. convexiusculi, ultimus an- tice costulato-striatus, a latere subcompressus, basi sulcatus, breviter bicristatus ; apertura piryformis 5 lamellae parvae, infera profunda 5 pl. lunata distincta, brevis ; plicae palata- les 2, quarum 4 supera, altera infera e callo palatali obli- que ascendenss; perist. continuum, solutum, undique refle- xiusculum. Long. mill. 8-8 1/2; diam. mill. 2 ; anfr. 10-11. Srn. Clausilia parvula Stud. Verz. p. 20. — — Hartm. N. Alp. LI. p. 245. _ — Rossm. Icon. VII. VII. p. 25. f. 488. — — Pfr. Mon. IT p. 462. n. 1653. — minima C. Pfr. I. p. 66. t. 5. f. 55. Helix parvula ( Cochlodina) Fer. pr. 544. Rupicola parvula IHrtm. in sched. (f. Pfr.) Descr. A. grigio-oscuro, quasi nero sul collo e tentoni ; piede più pallido. C. piccola, cilindraceo-fusiforme, ottusa all’ apice, con finissi- 115 me strie, lucente, di color bruno; fessura ombilicale obli- qua; spira di 10 ad 11 giri, leggermente convessi, l’ultimo costulato-striato pel davanti, subcompresso al fianco, solcato alla base e leggermente bicristato ; su- tura marcata ; apertura piriforme ; lamelle piccole, |’ in- feriore profonda ; plica lunata breve e distinta ; pl. pa- latali 2, una superiore, l’ altra inferiore che dipartendosi dalla callosità palatale ascende obliquamente; peristoma continuo, libero e leggermente riflesso. Asir. Trovasi ma raramente nella Valle sotto i muschi e le foglie morte, in luoghi non troppo soleggiati. 5h — IV. Clausilia Stentzii Rossmiissler. T. perforato-rimata, fusiformis, ventricosa, brunnea, subtiliter striata, nitida ; sutura alba, striolato-papillifera ; apertura late ovata ; cersice tumida, striata 5 peristomate continuo, affixo ; plica palatalis una supera 5 plica lunata subnulla ; lamellis parum distinetis, superiore punctiforme, inferiore remota. ( Rossm. Icon. HI, p. 19. f. 188.) Long. mill. 15-48: diam. mill. 4; anfr. 10. Srx. Clausilia Stentzii Rossm. loco cit. cr a Pf Mon! pi 327/70. — Stentziana Pot. et Mich. gal. L p. 192. £ 19, 444% Descr. A. nerastro, più oscuro sulla schiena e più chiaro al margine del piede ; tentacolì neri. C. a fessura ombilicale stretta ed obliqua ; fusiforme, ventri- cosa, bruna, varia nella densità del tessuto ; superficie sottilmente striata, lucida ; spina lentamente assotiglian- tesi, ottusa all’ apice ; sutura marcata da un cordone bian- co ed irregolarmente ornata di papille bianche, strie- formi ; anfratti 10, poco convessi, I ultimo tumido alla base e subgibboso vicino alla fessura ombilicale ; aper- tura rotondato-ovale ; peristoma continuo, bianco, poco staccato, riflesso, quasi semplice ; lamelle poco distinte, la superiore puntiforme, l inferiore profonda ; una piega palatale superiore ; pl. lunata quasi nulla. Agrr. Sulle rupi calcaree in luoghi ombreggiati ; qualche volta trovasi mista colla Clausilia alboguitulata e plicatula. Abbondantissima, specialmente nella Valle di S. Rome- dio, ma limitata a poche località e disgiunte fra esse da notevoli distanze. Osserv. Specie molto distinta da tutte le altre e rimarche- vole per | elegante sua sutura marginata in bianco e con papille dello stesso colore. Stentz fu il primo che la riscontrò nel 1855 sulle Alpi del Tirolo. Da qualche tempo fu però rinvenuta anche in altre provincie, e nel corrente anno anche in alcune località del Veneto, ri- scontratavi per la prima volta. dall’ amicissimo mio Dott. Pietro Paolo Martinati. 55 — V. Clausilia alboguttulata Wagner. T. rimata, cylindraceo-fusiformis, rubiginosa aut rufo-fusca, striata, mitida, papillifera 5 sutura lacvis, papillis albis striaeformibus; anfr. AA vic converiusculi, ultimus anti- ce costulato-striatus 3 apertura pyriformi-ovata ; peristoma connexum aut disfuncium, intus transverse callosum ; pli- ca palatalis A _(rarius 2 superae) ; pl. lunata exquisita ; pl. columellaris emersa. Long, mill. 15-19 ; diam. mill. 5 4/4 - 4 anfr. 41. Syn. Clausilia alboguttulata Wagn. in Chemn. XII, p. 191. t. 236. f. 4446. (£. Pie.) a —_ Lam. ed Dh. VIII p. 2410. n. 29. _ — Pfr. Mon. IL p. 445. n. 425. (exel. Mich. syn. ) _ albopostulata Jan. Mantissa n. 15-55 et Mus. = — Porro Mal. p. 68 n. 356 - L. — ornata Ziegl. fossm. Icon. HI p. 9. f. 16%. cum Syn. _ rubiginea Zyl. dh Ai | teste Rossm. et Pfr., t ; 81 diula "Uzgl ) atque ex exempl. Descr. A. grigio-oscuro 0 bruno-nerastro con schiena, testa e tentacoli quasi neri. Alcune volte è anche grigio-chiaro alquanto più oscuro superiormente. €. cilindrico-fusiforme : fessura ombilicale stretta : varia nella 416 densità dei tessuto : di color rubiginoso , più spesso fosca; superficie striata, lucente; sutura ornata da pa- pille strieformi bianche, più 0 meno spesse e più o me- no allungate ; qualche volta queste mancano sull’ ultimo anfratto, e qualche volta oltre Ie papille gira alla sutura un sottilissimo cordone o filo bianco, interrotto ; anfrat- ti 41, poco convessi, l’ ultimo tumido alla base ; aper- tura piriforme-ovale ; peristoma leggermente riflesso, ta- lora riunito perfettamente da una callosità filiforme, tal- volta interrotto ai margini; al di dentro porta una cal- losità transversale ; una plica palatale superiore, rara- mente due ; plica lunata assai distinta; pl. columellare sporgente fino quasi all’ apertura. Asir. Comunissima per tutto sulle rupi calcaree, nei luoghi ombrosi, sui muri a secco, fra i crepacci ecc. ecc. Nora. Specie variabilissima nel colorito, nelle dimensioni, nell’ unione od interruzione dei margini del peristoma, ma sempre però nei limiti sopra stabiliti. Molti distinti Naturalisti e fra questi il ch. Pfeiffer ( /. cit.) annovera- no fra le sinonimie di questa specie anche la Clausilia punctata di Michaud, e ciò senza dubbio perchè la frase data da questo autore (*) può comprendere infatto e confonde la sua colla nostra specie. Il Prof. Rossmis- sler però con quella profonda diligenza che gli è pro- (*) Michuud. Complément a Drapatnaud — p. 55, t. XV. f. 23. 147 pria e con quei sicuri mezzi che gli prestò l' esame di autentici esemplari, ha saputo distinguere e separare le due specie, assegnando alla C/. punetata come carat- teri di distinzione, una forma fusiforme ventricosa; un color fosco-corneo, una sutura leggera ed ornata da papille rare, un’ apertura ovale (*) caratteri questi tutti che infatti rimarcai sussistenti e costanti neghi esemplari che della CZ. punctata tengo nella mia Collezione pro- venienti dalla Francia, ed in quelli benanco che nel 1850 raccolsi io stesso nel Tirolo in una sola località presso Calliano ( Prov. di Rovereto ), e nei quali rimarcasi an- che sempre un tessuto assai leggero, aperturà ovale, color fosco-corneo, celle dimensioni = long. mill, 16-18, diam. mill. 4 4/2-5, anfr. 10. Figurano poi a ragione come Sinonimie della specie le CZ. rubiginea, CI. diluta, CI. annera di Ziegler non diversificando dalla specie tipo che, la prima pel colorito bruno-rossastro carico, le altre pel colorito più pallido. Riterrei però come bella varietà l altra specie di Ziegler, la C/. ornata, no- tata pure nella Sinonimia ma che presentami negli esem- plari autentici che di essa possiedo papille più regolari e spiccate, callo transversale più robusto che nella spe- cie tipo. In prossimità di Trento ma non più sopra riscontrai anche la Clausilia itala Martens, specie molto affine alla quì descritta colle dimensioni : long. mill. 18-27; diam. mill. 5-5 41/2; anfr. 11. (*) Rossm. Teon. ur, p.A0 — Clausilia punetata Mich. î. 165. 4118 56 — VI, Clausilia biplicata (Turbo) Montagu. Di: Srn. vix rimata, solidiuscula, confertim costulata, diaphana, lu- tescenti-cornea, costulis infra suturam impressam albidis ; spira superne attenuata, apice obtusa 3 anfr. 11-14 con- vexiusculi, ultimus basi cristatus 5 apertura pyriformis, basi canaliculata s lamella supera ad marginem porrecta, infera profundas lunella distimeta, gracilis; plicae palatales 2 retrorsum convergentes, subcolumellaris immersa ; perist. continuum aliquantulum productum, expansum, sublabiatum. ( Pfr. Mon, II. p. 469. n. 180.) Long. mill. 45 4/2-17 ; diam. mill. 4; anfr. 12-44. Turbo biplicatus Mont. test. brit. p. 561. {. Ad. f. 5. Clausilia biplicata Leach moll. p. 120. —_- eno Beck ind. p. 97. n.429. Pfr. loco cit. plicata Gàartn. (non Drap.) Wett. p. 22. — B. Hartm. N. Alp. L p. 247. ventricosa C. Pfr. I. p. 63. t. 5. f. 29. — var. similis Mke Syn. ed. HI. p. 32. (fe Pics) perversa C. Pfr. I. p. 62. t. 5. f. 28. similis Charp. in specim. Fér. (f. Rossm. ) —_ Rossm. Icon. I. p. 77. f. 50. VII. VII. p. 17, £.468. XI. p..7. f. 705. Helix perversa Mill. Verm. IL p. 448. n. 546? similis ( Cochlodina ) Fer. pv. 355. 19 Var. x major, anfr. 44; long. 20, diam. 4 1/2 mill. Clausilia similis var. grandis Rossm Lc. VAL VIIL p. AT. f. 469. —_- biplicata var. y. Pfr. loc. cit. 8 plicis interlamellaribus 2, magis sànusve distinctis. Descr. A. di color grigio-fulvastro o grigio-nerastro, più colorato sulla schiena, sulla testa e tentoni. 0. fusiforme, con fessura ombilicale minima, di color corneo- fulvo, diafana, solcata da costicine snelle ed irregolari, alcune delle quali in prossimità degli anfratti sono bian- castre ; spira attenuantesi superiormente, ottusa all’ apice ; anfratti 42 a 44 leggermente convessi, |’ ultimo crestato alla base; apertura piriforme con un solco 0 canaletto alla base ; la laminetta superiore sporgente fino al mar- gine, l' inferiore profonda ; plica lunata distinta e gra- cile ; pliche palatali 2 convergentesi pel di dietro ; plica columellare immersa ; peristoma continuo, libero, sporgente, evaso, con marginé biancastro. Asit. Nelle parti più elevate della Valle e precisamente verso il suo confine col Tirolo Settentrionale. Trovasi frai muri vecchi, fra la terra ai piedi delli stessi o di siepi sotto cui siavi uno strato di foglie secche. Non comune od almeno limitata a poche focalità. 120 57 = VII. Clausilia nigricans (Tarbo ) Pulteney, T. vix rimata, cylindraceo-fusiformis, solida, subtilissime striato- costulata, sericina, migricanti-castanea, plerumque albido- strigillata 5 spira sensim attenuata 3 apice acutiuscula ; anfr. A0-41, convexiusculi, ultimus basi subsulcatus, bre- viter cristatus 5 apertura pyriformis, magis minusve oblon- ga; saepe basi subcanaliculata 3 lamella supera margima- lis, infera introrsum bifurcata cel ramosa ; lunella distineta ; plica palatalis A supera, altera e callo palatali transgerso exiens (saepe obsoleta), subcolumellaris emersa ; perist. continuum, breviter solutum, reflexiusculum. ( Pfr. Mon. I, p. 476, n. 492.) Long. mill. 10-45 ; diam. mill. 5-5 1/4; anfr. 40-11. Srwn, Turbo migricans Pull. cat. Dorsetshire p. 46 (fide Pfr. ) Clausilia migricans Pfr. loco cilato. _ dubia Drap. Hist. p. 70. t. 4. f.40? -- — Lam. ed. Dh. p. 209. n. 28? — mugosa «CLI p_ 65550 -— = Rossm. Icon. VII VII p. 25. B. Db. f. 481. _ obtusa Rossm. Icon. l. e. p. 49. f. 482. 485. Drscr. A. grigio-nerastro, quasi nero superiormente. C. cilindraceo-fusiforme, con fessura ombilicale quasi nulla, solida, sottilmente striato-costulata, sericina, di color bruno-castagno per lo più con sottilissime striscie bian- 42i castre che si cancellano poi assai facilmente ; spira re- golarmente assottigliantesi ma un poco più acuta all’ api- ce; anfratti 10 ad 11 poco convessi, l’ultimo solcato alla base e leggermente crestato ; sutura leggera; aper- tura piriforme, più o meno oblonga e di frequente con alla base un piccolo canaletto che sporge fino al pe- ristoma foggiando questo ad angolo (*). Una lamella su- periore marginale, una inferiore internamente biforcata o ramosa; plica lunata distinta; una plica palatale su- periore e qualche volta una seconda che ha origine dal callo transversale del palato ; la piega subcolumel- lare sporgente ; peristoma continuo, libero, con margine bianco ed alquanto riflesso. Asi. Nelle valli sulle rupi calcaree in luoghi ombreggiati, e fra i crepacci delle rupi stesse. E comunissima. 58 — VIII Ciausilia plicatula Draparnaud, T. subrimata, fusiformis, ciolaceo-fusca, costulato-striata, sub- ventricosa, apice attenuata 3 apertura pyriformi-rotundata 3 peristomate continuo, soluto, reflexo, albido-limbato 5 la- mella superiore provecta, galida, inferiore truncata uni- biramosa 5 interlamellari pliculato s plica palatali una su- pera; pl. lunata parum distineta; pl. columellari subemer- sa; cergice tumida, basi gibba s palato calloso. ( Rossm. Icon. VII, VIN. p. 18. f. 474. et 474.) Long. mill. 10-12; diam. mill. 5-5 4/4; anfr. 10-12. (*) Rossm. Icon. |. cit. f. 488. Lie 422 Syn. Clausilia plicatula Drap. Hist. p. 72. t. 4. £ 47. 18. — — Brard Hist. p. 85. t. 5. f. 10. -- —. Lam. ed. Dh. VII p. 201. n. dl. _ _ Rossm. l. cit. et I. p. 79. f. 25. — — Pfe. Mon. Il. p. 481. n. 203. — Rolphii Leach Moll. p. 4419. ( fide PÎr.) Helix plicatula ( Cochlodina) Fer. pr. 540. Var. « spira longe attenuata. Clausilia attenuata Zglr. Mus. ( fide PÎr.) —_ plicatula' var. Rossm. VII. VIM. £. 474. — _ Ply t 0 VAL. B plicis interlamellaribus obsoletis. Clausilia dubia Hrtm. N. Alp. I. p. 216? (f. Pfr.) — plicatula Plr. L e. var. e. Descr. A. grigio-chiaro 0 grigio-nerastro ; schiena, testa e tentacoli quasi neri. C. a fessura ombilicale strettissima ; fusiforme, fosca o fo- sco-violacea, opaca, costulato-striata, subventricosa ; spi- ra di giri 10 ad 11 regolarmente assottigliantisi, quasi piani, l’ ultimo tamide alla base e gibboso ; sutura sem- plice ; apertura. piriforme-rotondata ; peristoma continuo, libero, poco riflesso, con margine bianco; lamella su- periore sporgente e robusta ; lamella inferiore troncata, ad una od a due diramazioni ; pl. lunata poco distinta ; una pl. palatale superiore, la subcolumellare appena sporgente : palato calloso ; lo spazio interlamellare è munito di costicine più o meno distinte ed in numero dilo.as di Abit. Sulle rupi calcaree nei luoghi ombreggiati o fra i crepacci delle rupi stesse. Comunissima. Osserv. È difficile un’ esalta descrizione di tutte le varia- zioni che sembra subire questa specie per la lunghezza della spira, la presenza o meno ed il numero delle costicine interlamellari. La gar. + è più abbondante del suo tipo; la car. g è abbastanza frequente. Tutte e due trovansi sempre unite e miste colla specie tipo. 59) — IX. Clausilia basilecasis Fitzinger. T. subrimata, centroso-fusiformis, confertim costulato-striata, brunnea, albido strigillata ; spira acutiuscula; anfr. con- vexiusculi, ultimus basi tumidus, subgibbus 5 apertura py- riformi-rotundata ; lamella infera remota, ramosa ; plica palatalis 1 supera, subcolumellaris vix emersa ; spatium interlamellare pliculatum ; perist. continuum, parum solu tum, reflerum, album. Long. mill. 44 4/2; diam. 5 1/4; anfr. 11. Srn. Clausilia basileensis Fitz. teste Rossm. Icon. IV. p. 22. —_ ventricosa var. b. Porro Mal. p. 72. n. 60-V. IR) — — var. minor Rossm. Icon. IV. p. 22. f. 279. se lineolata Held. Pfr, Mon. II. p. 480, n. 201. 424 Descr. A. nerastro al di sopra e grigiastro al di sotto ; occhi neri. C. a fessura ombilicale quasi nulla, di forma ventricoso-fusi- forme, solida, di color bruno, solcata da rughe o costi- cine transversali, alcune delle quali appariscono tinte di bianco specialmente in prossimità della sutura ; spira alquanto più acuta verso l'apice; anfratti 411 legger- mente convessi, l’ ultimo tumido alla base e subgibboso; apertura piriforme-rotondata; peristoma continuo, riflesso, bianco, leggermente staccato ; la laminetta inferiore è in- fossata e ramosa; una plica palatale superiore, la subcolu- mellare appena sporgente ; lo spazio interlamellare è mu- nito di costicine bianche. Agrr. Nelle pianure e nelle valli sotto i muschi e le pietre. Osserv. La frase e la descrizione offerta è segnata sull’ unico esemplare, ma bene caratterizzato, che della specie ritro- vai presso Sporminore nella parte più inferiore della Valle di Non. -- Tale esemplare però presenta un giro di spira di meno del tipo della specie e perciò anche minori di- mensioni. Potrebb' essere che desso rappresentasse una varietà minore della specie e che questa fosse sfuggita alle mie ricerche in quella località. Gli esemplari della CI. basileensis che possiedo dalla Svizzera misurano in lunghezza mill. 14-t5, in diam. mill. #, e contano 412 giri di spira. 125 GENERE XIH. CARYCHIUM MULLER (EMEND.FER.) Go — I. Carychium lineatum (Bulimus) Draparnaud. T. pygmaea, subimperforata, cylindrica, apice attenuato, obtuso, nitidissima, fusca 5 anfr. planiusculi, lineis lonqiludinalibus capillaceis, distantibus ornati; sutura distincta 3 apertura acute semi-ovata s perist. obtusatum, extus subincrassato- limbatum, marginibus callo junctis, Long. mill. 5 4/4 - 4; diam. mill. 1. ; anfr. 6 1/2 - 7. Srn. Bulimus lineatus Drap. tabl. des moll. n. 4. p. 67. — Turt. Man. n. 66. subdiaphanus Bivona (fide Villa Disp. Syst. p. 29.) Auricula lineata Drap. Hist. p. 57. t. 5. f. 20-21 () Carychium acicularis Fer. (fide Villa loco citato.) — — lincatum Mich. Compl. p. 74. n. 4. cochlea Stud. Verz. p. 24. (f. R.) fuscum Fleming br. an. p. 270. n. 97. lineatum €. Pfr. II. 43. t. 7. f. 26. 27. (°) — Rossm, Icon. V. VI. p. 54. f. 408? ("*’) -— Parreyss in litt. (*) Testa cylindrica, oblonga , obtusa, nitida; stris longitudi- nalibus paralellis distanctibus. (Drap. loco cit.) (**) 7. eylindrica, oblonga, obtusa, pellucida, nitida; apertura ovata, edentula ; labro exterius marginato. (C. Pfr. 1. c.) an Var. polita Hartm? (") 7. pymaca, imperforata, cylindrica, apice attenuato, obluso, 426 Acicula lincata Hartm. N. Alp. p. 215. n. 9. Acmea lineata Hartm. b. Sturm. loco cit. (f. R.) Cyclostoma? lincatum Porro Mal. p. 76. n. 65 - IL Pupula lincata Agazz. (teste Villa disp. Syst. p. 29.) Turbo fuscus Walker f. 42. (f. R.) Descr. A. cogli occhi tondi, un poco distanti posteriormente dai tentoni; tentoni lunghi acuti; tra la base dei tentoni e gli occhi stanno due macchie nere, semilunari, adden- tellate; tromba sporgente ; tutto l’ animale è bruno e vi- vace ( Rossm. et Porro loc. eitatis. Vedi Nota p. 127. ) C. piccola, subimperforata, cilindrica, più stretta ed ottusa all’apice, di color corneo più o meno fosco, lucentissima ; giri di spira 6 1/2 a 7 quasi piani e riuniti da sutura mar- cata e leggermente marginata ; apertura semiovata ; pe- ristoma ottuso, incrassato da un margine dello stesso co- lor della conchiglia, qualche volta più bruno quasi nera- stro od anche pallido-viola ; i margini del peristoma sono tenuti continui da una leggerissima callosità che si stende sulla parete dell’ apertura ; il destro è molto leggermente nilidissima, fusca, anfractibus planiusculis ; apertura acute semiovata ; peristomate obiusato, exstus callo concolore cincto; anfr. 5. (Rossm. loco cit.) Osserv. Dal complesso della descrizione sottoposta alla frase, dal- l asserita mancanza delle strie sulla superficie, dal numero mi- nore di un anfratto e dalla figura presentataci, (f. 408 /. c.) devo ritenere che Rossmiissler abbia avuto sott’ occhio e descritto piuttosto la var. polita Hartm. del Caryehium lineatum Drap. 127 arcuato; la conchiglia veduta a forte ingrandimento pre- senta sulla sua superficie molte strie, quasi costicine, fine, capillacce, paralelle, regolari e distanti che corrono nel senso della lunghezza della conchiglia stessa. Apir. Sotto i sassi, fra i muschi umidi; s’ incontra raramente soltanto a causa della sua piccolezza. -- Coll’ asporto della terra con muschi tra i quali avea rinvenuto qualche raro > esemplare e coll’ attento e comodo esame della stessa ne raccolsi moltissimi altri, fra i quali però soli 7 coll’ ani- male vivo. Osserv. Come benissimo rimarca il sig. Rossmassler questa bella specie rappresenta in miniatura un giovine Bulmus decollatus Brug. Nora. Varie e dissonanti furono sempre le opinioni, non meno che imperfette le cognizioni che si esposero intorno a que- sto Mollusco. Draparnaud che sulle prime lo aveva collo- cato fra i Bulimi ( Bu. Z4neatus) dovette in seguito a più attento esame dell’ animale ritirarnelo, collocandolo invece fra le specie del genere Auricula, forse perchè aveva comune con questo almeno il carattere di due soli tentoni con occhi alla loro base. Più tardi però Michaud nel suo Complément à Draparnaud colloca questa specie nel genere Carychium di Miller ( C. Qneatum Drap. ), che invero mal si figurava nel gen. Awcula, destinato a specie soltanto fluviatili o almeno viventi in prossimità delle acque, mentre la nostra è assolutamente terrestre. Dagli autori citati nella Sinonimia, passata poi la spe- cie successivamente in diversi generi terrestri, ci si pre- senta annoverata da Hartmann nel gen. Acmea e di recente collocata dal sig. Rossmassler nel gen. Carychium e dal sig. Porro nel gen. Cyclostoma ? Lam. offrendoci questi, siccome tutti gli altri autori, descrizioni e citazioni tali di Sinonimie da non lasciare menomamente dubitare sulla identità (") della specie enumerata o descritta e della quale precisamente trattasi. Ritenuta per ora col sig. Rossmàssler la collocazione della specie nel gen. Carychium Mull. ( emend. Fer. ), devo quanto alla classazione offertaci dal ch. sig. Porro presentare rettifica alle di lui esposizioni ( Malac. Com. p. 77.) coll’ avvertire, che soltanto tratto in inganno da qualche apparenza, di cui parlo più avanti, credette rav- visare e ne descrisse e disegnò un opercolo nella spe- cie, non mai avvertito ail’ incontro da nessun autore pre- cedente, non esistente in fatto, ma che sussistendo avreb- be senza dubbio annullate le precedenti classificazioni della specie stessa, elevando questa benanco a tipo di un genere giacché, astrazione fatta dall’ opercolo, la posizione degli occhi dell’ animale alla base posteriore dei tentoni non avrebbe permesso ritenerla, come dimostra benissimo di essersene avveduto lo stesso ch. Porro ( Cyelostoma ? lineatum Drap. ) nel genere Cyelostoma di Lamarck, uno dei cui caratteri nell’ animale sta nell’ avere gli occhi alla base esterna, e non posteriore, dei tentoni. (’’) (*) Vedi l'osservazione alla Nota (***) pag. 126. (**) Zamarck. ed. Dh. Hist. des anim. sans vertebr. YI p. 350. 129 È qui spiacemi assai non potere io stesso presentare dell'animale una esatta descrizione, che anzi è mio dovere di premettere come siami riescito assolutamente impossi- bile, e nonostante i varj mezzi e tentativi usati, far uscire l’animale stesso dalla conchiglia in cui si rimase ritirato e fermo durante tutto il tempo e le molte ore nelle quali, ad intervalli anche di giorni diversi, sottoponeva questa specie alla lente od al microscopio. Ostinato ritiro questo dell’ animale nella conchiglia che, e forse non m° inganno, potrebbe essersi presentato anche al Sig. Porro mentre la descrizione ch’ esso ci porge nella sua Malacologia Co- masca non risulta più che una letterale traduzione di quella offertaci dal sig. Rossmàissler ( /con. /. cit.) e che questi pure trascrive interlineata dal sig. Hartmann. Que- sta mancatami ispezione dell’ animale nulla però viene a togliere della positività della mia asserzione sulla assoluta mancanza di quell’ opercolo membranoso ( operculo carti- lagineo paucispiro) che Porro credeva scorgere alla su- perficie dell’ apertura e che anche devo supporre sottin- teso dagli autori che collocano questo Mollusco fra le Acmee, senza però che ne avessero mai specialmente annunciata la sua esistenza od offerta la descrizione sua. I sette individui sottoposti al microscopio, lungamente esaminati ed attentamente studiati mi persuasero dell’ as- soluta privazione di opercolo qualsiasi ; mancanza che del resto mi viene poi avvertita costante e specifica dal sig. Parreyss di Vienna e che tacitamente confermano od am- mettono tutti gli altri autori che trattarono di questa specie, benchè in generi diversi. -- Non posso però esimermi 9 150 dell’ avvertire, come non difficilmente a tutta prima possa venir tratto in inganno chi osservando sotto al microsco- pio l’animale di questa specie lorché sta ritirato nella pro- pria conchiglia, ne rimarca l’ apertura di questa esatta- mente occupata e chiusa dal piede dell’ animale stesso che mostrasi gelatinoso, trasparente, con un picciolissimo punto biancastro eccentrico al quale sembra convergansi alcune rughe appena distinguibili, punto che potrebbe precisamente indurre l’ idea fosse desso il centro cui arri- vano le rughe spirali del supposto opercolo membrana- ceo, se un più attento e paziente esame di quel piede non convincesse pienamente dell’ errore in cui si veniva tratti da quella prima idea rimarcandosi in esso regolari ed interpolate contrazioni dipendenti dalla. respirazione del- animale e convincenti, per l'appunto della mancanza di qualsiasi sovrappostovi opercolo. Perché insufficiente la figura della specie offerta da Draparnand (/oco es. ) e poco conforme quella data da Rossmassler (/ e.) ed il quale come già osservai nella Nota a pag. 126, disegnò la car. polita Hrtm. ho creduto figurarla anche a forte ingrandimento nella Tavola ( fig. IV. a, b. c. ), ove disegnai pure l’ avvertita sensibile contrazione del piede osservata al microscopio. Gr — IL Carychium minimum Miller, T. nunima, subrimata, ovali, alba, lnjalina, striata 5 anfractibus congextis ; apertura ogata ss peristomalte refflexo, subtiliter 454 labiato ; margine eaxteriore reflexo, intus subunidentato ; columella el pariete aperturali unidentatis. ( Rossm. Icon. IX. X. p. 30. f. 660. ) Long. mill. 4 4/2; diam. mill. 5/4 ; anfr. 3, Srn. Carychium minimum Mill. Verm. HL. p. 425. n. 524. -- _ Fer. pr.400. n. 2. — _ Nilss. Moll. Suec. p. 55. n. 4. —_ — Turton Man. p. 96. n. 77. cr — Mich. Compl. p. 74. n. 5. — — Bouch-Chant. Cat. p. 65. n. 55. — —_ Porro Mal. p. 79. n. 64-I. = _ Rossm. Icon. IX. X. p. 36. f. 660. Melia carychium Gmel. p. 5665. n. 456. Auricula minima Drap. Hist. p. 57. t. 5. f£. 48.49. —_ —_ Lam. ed Dh. VII. p. 350. n. 40. “uu Phil. Mol. Sic. II p. 222. = = Morelet Moll. du Port. p. 76. n. 1. furbo carychium Dillw. cat. n. 455. t. 2. p. 880. Bulimus mimimus Brug. Enc. métb. t. 4. n. 21. Descr. A. piccolissimo, biancastro, opaco, gelatinoso ; occhi neri. C. piccolissima, biancastra, diafana, ovale, oblunga, legger- mente oltusa all’ apice, con fessura ombilicale minima ; vista con buona lente risulta molto finamente striata ; spira di 5 giri, dei quali P ultimo in proporzione molto grande ; apertura ovale : peristoma riflesso, leggermente incrassato da un cercine ; sulla columella e sulla parete dell’ apertura rimarcasi un piccolo dente ; al margine la- terale scorgesi un terzo dente minutissimo, quasi nullo. Asm. Tra i muschi, sulle foglie morte e fracide, sotto le pietre in luoghi umidi. Presso Raina, Dermullo e Cressino,. Non comune. GENERE XII. POMATIAS STUDER. 62 — 1. Pomatias macufatum (Cyelostoma) Draparnaud. T. subimperforata, consco-turrita, confertim costulata, sordide lutescens, fasciis interruptis rufis subtribus ornata ; anfr. convertusculi : apertura rotundata ; peristomate ampliato, albolabiato, utrinque subauriculato 3 palato incrassato, pe- rist. reduplicante. Operculo cartilagineo, immerso. Long. mill. 7 4102 - 8; diam. mill. 4 ; anfr. 8 1/2 - 10. Syw. Cyclostoma maculatum Drap. Hist. p. 59. L.A. f. 12 — —- Sturm. Fauna VI. 4. t. 5. — — Studer Verz. p. 22. — G. Pfr. INI. p. 45. t. 7. f. 50, 54. — _ Rossm. Icon. V. VI. p. BI. f. 3599. 400. _ —- Bouch-Chant. Cat. p. 67. n. 55. —. — Lam. cd. Db. VIIL p. 575. n. 45. — lurriculatum x Mke Syu. p. 40. ( fide Rossm. ) Pomatias maculatum Porro Mal. p. 74. n. 64-1. — Studeri pg Hrtm. N. Alp. p. 244. n. 5. Descr. A grigiastro, più oscuro sulla schiena : tentacoli lunghi, filiformi, quasi nerastri. C. di forma piramidale, di color grigiastro o giallognolo spor- co con tre fascie spirali rosse o brune regolarmente inter- rotie in modo da formare delle striscie subcontinue ondu- lato-transverse ; di queste fascie quella inferiore è piccola e più distinta, le altre maggiori e spesso confuse. Fessura ombilicale quasi nulla ; spira di giri 8 41f2 a 10, molto convessi, solcati da elegantissime strie transversali più © meno apparenti, spesse e regolari; sutura profonda ; apertura rotondata ; peristoma continuo, allargato da am- bi i lati, escavato superiormente; raddoppiato dal palato crasso e bianco. Opereolo cartilaginoso ed infossato. ‘Abit. Comunissima sulle rupi calcaree, sotto le pietre, le foglie secche in luoghi umidi. Vive raccolta in numerose fa- miglie. Nora. Avendo avuta occasione di trovarmi nella valle di S. Romedio sul finire del Dieembre 1849 vi osservai molti individui di questa specie penetrati fra i crepacci della terra al contatto delle rupi calcaree alla profondità di 9 a 10 centimetri per difendersi così dalla rigida stagione. GENERE XIV. CYCLOSTOMA LAMARCK. 63 — I, Cycelostoma elegans (Nerita) Miller. T. subperforata, ovato-conoidea, violaceo vel lutescenti-caesia, obscure minutim variegata, lineîs spiralibus et transoversis elegantissime clathrata 5 operculo terminali solido, paucispiro. (Rossm. Icon. I. p. 90. f. bl.) Long. mill. 15-17; diam. mill. 10-14 ; anfr. 5. Syn. Nerita elegans Mill. Verm. II. p. 177. n. 565. Turbo elegans Gmel. p. 3606. n. 7%. Mie pron elegans Drap. Hist. p. 52. t. 4. f. 5 — Mont. test. brit. p. 542. t. 22. {. 7 Dillw. descr. cat. II. p. 865. striatus Da-Costa p. 86. t. 3. f. 9. reflexus Olivi Zool. Adriat. p. 470. var. g Hartm. N. Alp. 1. Brard Hist. p. 105. t. 5. Sturm Fauna VI. 6. t. 5. G- Div: I. pi 14-45401 501547 Blainv. Malac. p. 455. t. 54. f. 7. Turton Man. p. 95. f. 75. Bouch-Chant. Cat. p. 66. n. 54. Rossm. loco cit. ( Anim. t. 5. f. 80-82.) Lam. ed. Dh. VII. p. 560. n. 25. Porro Malac. p. 75. n. 62-L -8. p. 245. f7 Cyclostoma elegans Phil Moll. Sicil. IL p. 149. = Morelet. Moll. du Port. p. 89. n. È Var. 4. albo-violacea, fusco-maculata. £. aurantiaca, unicolor. rosea, unicolor. St. cinerea, fusco-maculata. cinerea, violaceo-maculata. Descr. A. bruno-oscuro o grigio-nerastro : superiormente più oscuro ; tentoni lineari, gonfi. C. subperforata, ovale, conoidea, solida, solcata con molta eleganza da coste regolari, paralelle, grosse, che corrono sugli anfratti nel senso della spira e vengono incontrate e tagliate ad angolo retto da altre costicine transversali molto più piccole, fitte e numerose, simulando per tal modo una rete su tutta la superficie degli anfratti ; varia assai nel colore, talvolta è fasciata o macchiata da una serie di fiammette fosche, violacee o rossastre. Spira di 5 giri molto convessi, il primo ed anche il secondo dei quali è levigato, di color violetto o brunastro, I’ ultimo più gran- de in proporzione ; sutura molto marcata. Apertura quasi circolare, con leggero angolo superiormente nel punto di congiunzione dei margini ; peristoma semplice, evaso, ma quasi insensibilmente, al margine columellare. L’opercolo di questa specie ne chiude esattamente l’ apertura, è duro, solido, bianco-sporco 0 gialliecio, marcato da una linea spirale alla quale convergono le molte e finissime sue sirie. Agrr. Nei luoghi ombreggiati, a piedi delle siepi, dei muri, fra le foglie morte ed umide, Presso Cles, Castel Bellasio e Sporminore. 4357 RIASSUNTO. MOLLUSCHI TERRESTRI n - Gev. I. Arion Fér. . . . . . Spec. r. » II. Limax Fér., RR AGI 3 » II. Vitrina Drap. . . . » 2. » IV. Succinea Drap. .. » 4 V. Helfix L. (em. Drap.) » 20. VI. Achatina Lam. . . . » 3 » VII. Bulimus Scopoli. . » 5 » VII. Pupa Drap. . . . . _ » 9. » IX. Vertigo Mull.. . . . » 2 » X. Balea Gray. . . .. » I. » XI, Clausilia Drap. . . » 9. » XII. Carychium Mull. . . » 2 » XIIL Pomatias Stud, . . » I: » XIV. Cycelostoma Lam. . . » Ti FINE DELLA PARTE I, IR, ' La VV ; | ii [ To fa ; Wa I] mM li i A n SERRA ed) i tI 4 È n: = tl n Ù MESSI Ùi I) f k. Îi il T1 : \ Ul ) i "n'y ti i } Lo 4 LU 1 h3 Ri 3 pai ; s x , No Ù LA n) « a L P A eZ si i que } pi nos 7 î “ } È ; Ù % È n P DI 7 1 i . i ]} Il LA hi PEACE SRI ‘ \ ‘ È VITI N ) CRISI. ì P. lA ' Ur Î n ; n : i \ i ù) 1 Da i o PNR] \ PUN ali D i DI Ù î fi vol #v u toi I Ha (4 JI n 0 È 7 7 La } INDICE ALFABETICO DELLE SPECIE, VARIETÀ E SINONIMIE N. B. Le Sinonimie sono in caraltere corsivo Achatina acicula Mill. Pag. 73 Bulimus detritus Mill. cai SO — aciculoides Jan. » 75 — doliolum Bruy. » 89 — lubrica Mull . » 78 — hordaceus — lubricella Zgl. » 79 Brug.)cusr. a $4 Acicula lineata Hrim. . » 426 — lineatus Drap. » 425 Acmea lineata Hrtm. . » 426 c- lubricus Brug. » 78 Amphibinaoblonga Hrtm. » 33 — luteus? Zgl. . » 8 — putris Hrim.. » 28 — minimus Brug. » 434 Amphibulina SIT — montanus Drap. » 82 Ft 0A) N85; — muscorumBrug.» 94 — putr is var. — obscurus Mull. » 84 i 001. n SÒ — quadridens Arianta arbustorum Mall! > —. .. »eS7 Leach: :QYV\1 n» 44 _ radiatus auetor. » SA Arion empiricorum F.. » 48 — subdiaphanus Bi- -- rufus F. e anAA VOneii 100, 426 Auriculalineata Drap. » 425 — succineus Brug. » 28 — minima Drap. » 481 — tridens Mull.. » $5 Bulinus obscurus Hrtm. » 83 Balea fragilis Leach. . » 408 —- sepium Hrim. » SI — perversa Linn. » 407 ®I 5111) - Buccinum acicula Mill » 74 Carvehium acicularis F. » 42 — terresireMontg. » 74 —- cochlea Stud. » 42 Bulimus acieula Brug. » 74 — fuscum Flem.. » 412 — avenaceusBrug.» 402 — lineatum Drap. » 42° — bidens Brug. » 409 — minimum Miill, » 45 440 Chondrus avena Cuv. _ Pag frumentum Cuv. » quadridens Cuv. » tridens Cuv. . » Clausilia alboguttulata Wagn. . . . » albopostulata JanFtt9 #1 4 » dales sEs RSS Ai annera Zgl . » attenuata Zgl. » basileensis Fitz. ,, bidens Drap . » biplicata Mont. » commutata Ross, » diluta Zgl. . » diodon auctor, » dubia Drap. . » dubia Hrim. . » fragilis Stud . » itala Mart.. . » lamellata Leach. . . . » laminuta Pfr. » lineolata Held. ,, minima C. Pfr. » nigricans Pult. » obtusa Rossm. » ornata Zgl. . » parvula Gdrin. » parvula Stud . » perversa C. Pfr. » plicata Grin. » — y Hartm. » plicatula Drap. » punetata Mich. ,, Rolphii Leach. » rubiginea Zql. » rugosa C. Pfr. » similis Charp. » Steniziana Pot. Miei n Stentzii Rossm. ,, ventricosa C. I LIETA Ue SPORE ABCO Columna acicula Jan . » aciculoides Jan. » .402 400 88 86 445 74 (0) Columna? lubrica Jan Pag. 79 lubricella Jan. » Cyelostoma elegans Mull. » —-? lineatum Porro. » maculatum Draper turriculatum Hrim. .... » Discus rotundatus Fitz. » ruderatus Fitz. » Helicella cellaria Beck. » ciliata Fér. . » Draparnaldi Wieck.or ct i» nitidula Beck. » Helicolimax vitrea F. . » Helix acicula Stud . . » aliena Zgl. . » alliaria Miller. » altenana Girin. » Anauniensis d. Bi. cihiafadute'» apennina Miihlf.» arbustorum Linn.» avena F. . . » bidens Mill. . » bilabiata Olivi. » buccinata Alten. » candida? Zgl. » carthusiana Mùll. » carthusianella Drap. ssa» carychium Gmel.» cellaria Mull . » ciliata Venetz. » cineta Mull. . » cinerea Poir.. » cingulata Stud, » claustralis Zgl. » coronata Stud. » costata Mill. . » cristallina F.. » crystallina Dill- WYNn, . e ORI) 79 434 426 132 4132 69 74 434 52 b5 Helix erystallina Mill. Pas. detrita Mill. doliolum F. eburnea Hrtm. elongata F. ericetorum Mill. frumentum FF. fruticum Mill. Gibbsii Leach. glabra Stud. hirsuta Jan holoserica Gm. hortensis Mull. incarnata MUII. Lackhamensis Mont . limacina Alt. . limacoides Alt. limosa Dillw. lubrica Bill. lucida ? Brard. lucernalis Zql. minuta Say. muscorum Mill. neglecta Harim. nemoralis Linn. nitens Mat . nilens Shepp. . nitida Drap. . nitidula Drap . obscura Mill . obvia Hrtm. . obvoluta Mull . octona Gmel, . Olivieri C. Pfr. pallescens Zgl. palliata Hrtm. paludosa Mont. parvula F . . pellucida Mit perversa F. perversa Mill, plicatula F. pomatia Linn . pulchella Mill. putris Linn. . 65 80) 89 66 33 64 400 43 Helix putris F. x 14 fl quadridens Mill» radiata Costa. » radiata F.. . » rotundata Mill. » rubiginosa Zql. » ruderata Stud. » rufilabris Jeffr. » rupestris Drap. » sepium Gm. . » sericea Drap . » sericea Mùll . » similis F. . . » spirula Villa . » strigella Drap. » subeylindrica C. » succinea Mill. » sylvestris Alt. » sylvestris Hrtm. » terrestris Gm. » tridens Mùll. . » trigonophora Lane ei umbilicata F. » umbilicata Mont.» unifasciata Bivo- LCA Li AE vertigo Gm. . » zsonaria 8 Hrlm, » Iyalina pellucida Stud. » vitrea Stud , » Limacella obliqua brad eigen parma Brard. » unguiculus Brardi ...i°%° -» Limax agrestis Linn. . » antiquorum F. » cinereus Mull. » filans Hoy. . » gagates ? Drap. » maximus Linn. » reticulatus Mill.» rufus Linn. . » rufus Drap. . » Pag. è 442 Limax succineus Mill. Pag. 48 — variegatus Drap. Nerita elegans Mill. Polyphemusacicula Villa. — aciculoidesVilla. Pomatia antiquorum Leach capi — pomatia Beck. Pomatiasmaculatum Drap. — Studeri 8 Hrtm . Pupa avena Drap. — avenacea Brug. — bidens Drap.. — bidentata C. Pfr. —. biplicata Mich. — dilucida Zgl. . — doliolum Brug. -_ edentula Turt. — fragilis Drap. —- frumentumDrap. — marginataDrap — minutissima H, —_ muscorum Drap. — muscorum Linn. "7. pagodula Des- moul. Apr DI -— pusilla Phil. . — pygmaea Drap. — quadridens Dr. — dtridens Drap. — Iridentata Brard | — — unbilicataDrap. — unidentata C. Pfr. auto — vertigo Drap . Pupilla marginata Leach. Pupula lineata Agazz . Pyramidula rupestris Fitz Bupicola parvula Harim. Succinea amphibia Drap. » » » A i 20) 134 Succinea amphibia Nilsson. P gracilis Alder. levantina Desh. oblonga Drap. oblonga Turt. ochracea d. Btt. Pfeifferi Rossm. putris Flem. . putris Linn. T'achea nemoralis Hrtm. Tapada oblonga Stud . putris Stud. succinea Stud, Torquilla avena Stud . callosa Zgl. frumentum Fitz. quadridens Vil. tridens Villa . Turbo biplicatus Mont. carychium Dill- wyn. Nr elegans Gm. . fuscus IV alker. laminatus Mont. muscorum Linn. nigricans Pult. perversus Lin. quadridens Alt. quadridens G. refterus Olivi. rupium Costa. striatus Costa. tridens Gm. ertigo minutissima Vil- la . chaud gio. pusilla Mull. pygmaea Drap. quadridentata Stud . È quinquedentata Stud. muscorum Mi- ag. 29 » 30 » 30 » 32 ». 29 » 834 » 29 29 28 y 27 87 n > 98 , 90 ss 102 +, 100 so 100 I: Rea so 148 so 134 59 134 ss 126 ss 109 > 96 ss 120 ss 107 so 85 25 87 so 134 22 84 5, 434 29 85 ss 98 sa 98 ss 105 ss 104 so 404 ss 104 145 Vitrina Audebardi C. Vitrina pellucida Drap. Pag. 25 Pfr.. . . . Pag. 26 Vitrinus pellucidus Mont. ,, 26 — beryllinaC.Pfr.,, 26 — diaphana Drap. » 24 Zonifes crystallinus — Draparnaldi Beach". <<. #,,006 Heaclhio®N. ,, ‘20 — radiatus Leach.,, 69 NOTA. Trovavasi già quasi ultimata la stampa di questa Malacologia lorchè venni a conoscere l’esistenza di un lavoro del sig. /. Strobl, pubblicato in Pavia sotto il titolo : Notizie Malacostatiche del Trentino. 1851 Fasc. }. II. Non essendomi stato possibile procurarmi tale pubblicazione non- ostante le molte ricerche praticate, e non conoscendola quindi ancora che di solo nome, credo però intanto mio dovere l° accennarla, in relazione anche, se vuolsi, a quanto esposi nel principio della prefazione a questa prima Parte della Malacologia. ERRATA CORRIGE Pag. 441 lin 23 4837-46 4786-1829. » 27 » 13 Succinca Succinca putris (Helix) putris Linn, Linn, » 81 » 6 Bulimussepium Bulinus sepium Hrim. Hrtm. —<= 55m AM OLA Fig. I. a. è. Succinca ochracca d. Btt. » IL a. Achatina acicula Mill. — grandezza naturale. s»° » è. La stessa veduta ad ingrandimento. » II. a. Achatina aciculoides Jan — grandezza vatu- rale. sì» 5. La stessa veduta ad ingrandimento. w IV. a. Carychium lineatum Drap. — grandezza na- turale. sì» è. La stessa veduta ad ingrandimento. » » cc. Aperturaa forte ingrandimento, coll’ auimale ritiratovi e col disegno delle contrazioni in esso osservate. me —g.- | — nd Malac. VA di Non arte L A é "0 Ed. de Betta dis. Verona, Litog. Schopf e {