MEMORIE DELL.V REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE DI TORINO. -UlEl .3 -?^ . 1 MEMORIE DELLA REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE DI TORIISO. TO. MO XXIV. TORINO DALLA STAMPERIA REALE MDCCCXX. INDICE DEL TO MO XXIV. E, ilenco degll Accademici nazionaK peg- ^" Doni faiii alia Reale Accademia delle scienze dal di 5 marzo 1818 al di 10 geiinajo 1820 ^"' CLASSE DELLE SCIENZE FISICHE E MATEMiTICHE. Memoire sur I'epoque du retour au Perihelie de la comete de rannee lySg. Par M. le Baron Damoiseau .... pag. i Denionstraiioii des formules dc M. Gauss pour determiner le jour dc Paque suivanl les deux calcndriers Julien et Gre- gorian. Par M. le Chevalier Cisa de Grest 77 Suir eleilricitk del sangue nelle malaitie : Saggio di esperitnenti fatti dal Medico Carlo Francesco Bellingeri 107 Sulla eleiiricila dei liquid! minerali. Memoria del Medico Carlo Francesco Bellingeri i^i Memoire sur des machoires et des dents du Mastodonte dit Mammouth , trouvees fossiles en Piemont. Par M. Etienne BoRSON 160 Observations sur les ailes des hymenopteres. Par M. le Docleur Jlrine 177 Osservazioni sul periionco e sulla pleura. Del Professore Luici Rolando 2i5 La Jleieorologia Torincse j ossia risultamenti delle osservazioni fatte dal 1757 al 1817. Del Professore A. M. Vassalli- Eanui 220 jMemoire sur les iranscendanies Elliptiques 2."^ pariie. Par M. George Bidohe 255 /4 IMonographia ichueumonum Pedemonianac regionis. Auctore J. L. C. Gratenhorst pag. 2^5 Solution de diircrens problemcs relatifs a la loi resultante dc raliraclion exerccG sur un point materiel par le cercle , Ics couches cylindriqucs , el qnelques aulres corps qui en dependent par la forme dc leurs t'icmens. Par. M. le Prof. Plana SSg Elogio del Prof. Brugnone. Dal Prof. Giacinto Carena . . 4^' Memoria sidrelcltriciii dell'orina. Del Medico Carlo Francesco Bellingeri 4^9 Continuazione sopra le ricerchc fisico-chimiche de'prodoili del Primus lauro-cerasus di Linnco , e particolarmcnte sopra i;li elcmenti cosiitnenii Y olio volatile , otienuio col mezzo dcUe ripeiule disiillazioni. Di Giuseppe Lavini .... 479 Description d'une nouvellc espece de poisson de la Mediier- j-annee , appartcnant an genre Trachyptcre , avec des obser- Taiions sur les caracicres dc ce menie genre. Par. F. A. Bonelli. 485 Mt'moire sur le niouvemcnt de rotation d'un corps aulour de son centre de gravitd. Par M. le Chevalier Cisa de Gresy. 49^ Plijleuma Charniclioides descriptum ei Icone illusiratum. Au- ctore JoBANNE Birch ^'j'] CLASSE DELLE SCIENZE MORALI , STORICIIE E FILOLOGICHE. Appcndice all' csanic critico del primo viaggio di Amerigo Vcspiicci al nuovo niondo. Di S. E. il sig. Contc Gianfrancesco Galeani jNapio.xe di Coccosato P^'- ^ Discorso intoriio alia fcrlilita del Piemonle. Di S. E. il sig. Conle Prospero Balbo 53 Notizia iniorno ad un' operetta inediia del Principe Raimondo Moniecuccoli , cd argomenii dell' autcnticita di essa. Di Giuseppe Grassi io3 Vtl ELENCO DEGLI ACCADEMICI NAZIONALI. Presidente S. E. Conle Prospcro Baleo , Ministro, e Primo Scgretario di Stato per gli aflaii interni , Capo della Regia Universita e del Magislrato della Rifoima, Cavaliere di Gran Croce della Sacra Religionc ed Ordine militare de' Ss. Maurizio e Lazzaro , de' Decurioni della Cilia di Torino, socio di moke Accaderuie. Vice-Presidenle Conle Giuseppe Audiberti , primo Medico delle LL. MM., Capo del Magislralo del Prolomedicalo , membro del Magislrato de' Conservalori generali di Sanila , Direltore generate delle Vaccinazioni , Professore emerilo nella Regia Universila , Jledico generale del Rcgio esercito. Segretario Perpeluo Ahale Anton-Maria Vassai,li-Eakdi , Professore emerito di Fisica nella Regia Universila , Dircllore della Specola , e del Museo di Sloria naturale , Professore di Fisica nella R. Accademia Militare. VIII Tesoriere Lodovico Bellirdi , mcrabro del Magistrato del Protome- dicato, Dollore coUegialo di 3Iediciaa. CLASSE DELLE SCFENZE FISICIIE E 3I\TEi\L\.TICIIE. Aecademlci residenti in Torino. Direllore Contc Giuseppe Audiberti predetto, Segrelario Giaciulo C\REN\ , Professore di Filosofia , Professore straor- diuario degli stiidi Fisici uella R. Accademia Militare. Accculeniici Giovanni Antonio Giobert, Professore di Cliimica gcucrale, ed applicala alle arli nella Rcgia Universila. Ignazio Michelotti, Inspeltore di ponti e shade, Professore emcrito di Mateinatica nella Rcgia Universila, de' Deca- rioni della Cilia, mcmliro del Consiglio d' Vrcliilellura. Francesco Rossi, Professore einerito di Chiiurgia. IX Conle Michelfi Saverlo Provwv, Riformatore della Rcgia Universita, Cavaliere dell' Online iiiililare de' Ss. Maiuizio e Lazzaro , dc' Decurioni dclla Citta di Torino. Giorgio Bidone , Professore d' Idraulica nella R. Universita- Giovanni Pl\n\, Professore d' Analisi nclla Regia Univer- sita , e di Matemaliche nella Regia Accadcmia iMilitare , Regio Astronomo. Franco Andrea Bonelli , Professore di Zoologia nella Regia Universita. Vitlorio MicuELOTTi, Profps=ore di Cbimica Medico-Farma- cewtica nella Regia Universita. Luigi Rolando , Professore di Notomia nella R. Universita- Cavaliere Tommaso Asinari Cisv di Gresy , Professore di Meccanica nella Regia Universita. Abate Stefano Borson , Professore di Mincralogia nella R. Universita. Conte Antonio Vvcnone. Carlo Francesco Bellikceri , Doltore Collegiato di Medicina. Accadeinicl noii lesuleji/i in Torino. Conte Berthollet , Pari di Krancia , in Parigi. Cavaliere Vich\rd di S. Revl, Inteudenle generale della Marina , in Genova. Giuseppe Gvutieri, luspettore generale de' bosclii, in Milano. Ainbrogio Multedo , Professore emerilo di Malemalica , in Genova. G-A. BoRCNis , Ingegnere civile , in Parigi. Gianibaltista Ba.lbis, Professore di Botanica , in Lionc. X CLASSE DELLE SCIEMZE MORALI , STORICllE , E FILOLOGICUE. Accademici Nazionali rcsidenti in Torino. Diretlore Marchcsc Ottavio Falletti di Barolo , Cenliluomo di Camera di S. M. Sugrelario Baronc Giuseppe Vernazza di Frenev , Cavaliere dcU'Ordine niililare de' Ss. Maurizio e Lazzaro, Consiglieie di S. M. , e del Sereuissiiuo Principe di Carignano. Accademici S. E. Conte Giuseppe Amedeo Corte di Bonvicino , Cava- liere deir Ordine niililare de' Ss. Maurizio c Lazzaro , Primo Presidenle , ConlroUore gencrale delle Regie Fi- nanzc. Conlessa Diodata Roero di Revello , nala Saluzzo. Conle Emanucle Bava di S\n Paolo, Gcntiluorao di Camera onorario di S. M. , Cavaliere di Gran Croce dell' Ordine niililare de' Ss. Maurizio e Lazzaro. S. E. Conle Gian-Franccsco Galleani-Napione di Cocconato, Soprainlendenlc , e Presidenle Capo de' Regi Archivi di Corte , Consiglicrc di Slalo di S. M. , e Riformalore della Regia Univcisita. Cavaliere Cesare Saluzzo , niemI)ro del Collcgio dclle Arti , Cotnaudanle in secoudo e Direltore grnciale degli Studi nella Realc Accademia Militare, Segretario di S. M. del Consiglio permanciite di Confeienze , Cavaliere delT Or- • dine militare de'Ss. Maurizio e Lazzaro. Conte Giuseppe Frvnchi di Pont , Condiretlore del Musco d' Anlicliita nella Regia Universila. Conle Provvna predctto. Professore Carena predello. Lorenzo Pecueux , primo Pillorc di S. M. , Cavaliere dell' Ordine mililarc de' Ss. Maurizio e Lazzaro. Carlo BoucHERON , Segretario di Stato onorario , Professore di Eloquenza Latina e Greca nella Regia Universila , Professore di Belle Lellere nella Rogin Accademia Militare. Amedeo Peyron , Teologo Collcgiato , Professore di Lingua Orienlali nella Regia Universita. Giuseppe Grassi. Giuseppe BrvMONTi , Professore di Eloquenza Italiana nella Regia Universila. S. E. Conte Giuseppe Maistre, Ministro di Slalo , e Reggenle la Grande Cancclleria , Cavaliere di Gran Croce delF Or- dine militare de' Ss. Maurizio e Lazzaro. Accademicl non residenli Carlo Fea , Bibliolecario della Chiglana , iu Roma. XII Conte Save) io Maistre , Gcneiale ncgli Esesclli dell' Impc- ralore di lulle le Russie. Giorgio Maria Raymond , R. Professore a Ciambcri. Gianbernardo Derossi , Professore di Lingue Oricntall in Parma. Giuseppe Francesco TocnoN , menibro della Real Accadcmia dcUe Iscrizioni e Belle Lellcre di Parigi. Conte Francesco De-Lociie de Mouxy , Maggiorc gcnerale nelle R. Armatc , in Cianiberi. Cavaliere Don Ludovico Bailee, Segrelario della R. Societa Agraria ed Ecouoraica di Cagliari. marzo i9i( xiir DONI F A T T I ALLY REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE . ADCN'ANZX DOXATORI ^] ]]; dal dl 5 marzo 1818 al di 10 gennajv i8jo, j sj„nori VJalendario istorico ossia Diario dclla storia del Pie- Piboi.etti. monie per I'auno 18 18, dell' Avvocaio Modesto Paroletli. Torino i8i8 , in- 16. Slalisiica odouialgica del Picinontc , cd in ispccie di Cobreli*. Torino, per I'anno iSi'j , del Cavaliere T'iUorio Cornelio Chirurgo-deniista onorario di S. M. , ed ordi- nario di S. A. R. il Principe di Cariguauo ecc. Torino 18 18, in-8.* Precis lopographique cl geologique sur I'ile de la MonEAir Martinique, par le Chef d'escadron Alexandre Moreau *"" ''''**'^'' de Jonnes , correspondant dc I'Academie Royale des Sciences de I'lnstitui ecc. Observations pour scrvir a I'liistoire de la fievre jaunc des Antilles, suivics de tables de la morialile des troupes Europe'cnnes dans les Indes Occidentalcs, par M. Ale- xandre Moreau de Jonnes. 16 mario. Les irois ages ou Ics jeux olympiques , rampbiiheatre Rorx. el la chevalcrie. Paris. Mai j8i6. Osservazioni sopra i nionti che circonscriv«no il dis- CiTiiio. irctio diBcUuno, di 2'ommaso Anfonio CaHillu memhro di varie Accadcmie. Verona 1818. XIV a6 niniro i8iS. Analisi ed osservazioni suUe acqnc icrmalt di Cra- Racazio.m. veggia. Memoria di Tlocco Ragazzoni Dotiore in me- dicina e chirurgia , Profcssore di filosofia ncl Real Col- legio di Pallanza. Novara iSiG. Memoria iniorno ad alcuni fenomeni geologici , del VESTCRr, Cavaliere Giamhattista f'^enluri Profcssore eineriio dell' Universita di Pavin , mcnibro del G. R. Islituto di scieiize ed ani in Milano ecc. Pavia 1817. jMcnioria iniorno alia viia del Marchese Glierardo Raiigone leiia al Cesaieo R.° Isiiluto di scienze in iNIi- lano il gioruo 11 diecmbre 1806. Del medesimo. Mo- dcna i8i8. 7 maggio. Memoric della Socieia Iialiana delle scienzc residente SocietA ttiUapi^ in Modena. Tom. XVIII , fascicolo i." delle memorie "■ Mode>a. di mateuiatica. Fridericns Barbaroux a Bibiana pliilosophiae et me- Babbarocx. dirinae Doctor , amplissimi Taurinensis IMediconiin Col- Icuii candid.it lis. Dis.HMiaiiones. Au". Taurin. i8i8. Notizie dei Professori del disegrao da Cimabue in qua : Pucekza. operc di Filippo Baldinucci Fioreniino accademico dclla Crusca nuovamcnte dale alle slampe con varie disscrta- zioni , noie cd aggimilc da Giuseppe Ptaccnza Torinese, membro dclla Reale Accademia delle scicnze , primo Archiiciio di S. M. Viiiorio Emanuele Re di Sardegna ecc. vol. 5." Torino 18 17 in-4.° Osscrvazioni sul clima , sul icrritorio , e .sulle acque B^A^c;:l. dclla Lig>iria mariiiima di un coltivalore di Diano, vol. I." , parte 3.^ Gcnova i8i8. Nuovo stabilimenio di bagni d' acque minerali e mc- Pjgamm. dicaie in Oleggio , coU' aggiunia di un cenno teorico- X V praiico sui medesimi del Medico- CLirurj^o Pielio Pa- ganinc. Lugano 1818. I ', maggio iSiS Manuale tipografico del Cavalierc Giambattisla Bodoui, f,, Vinon 2 vol. in-4.° Parma presso la Vedova. 1818. Uuim.m. La Cantica ossia dranima profetico riguardante i faiii Ricardi. olie appartengono alia Redenzionc, tradolia letteralinente ill lalino , e fedelmenie in ilaliano , coll' aggiunia delia spiegazione complela del residuo di lingua punica con- scrvaio nel Penolo di Plaulo , ed iin progctto di pasi- grafia , e di nocniografia , di Francesco FlicarJi di Oncglia. Geneva 1818. 4 SioS""- II Piltorc originale pocmeito didascalico del Piilorc , JuntM e Poeia Innoccnzio Ansaldi di Pcscia , puLLlJralo per la prima voita dal Canonico Domenico Mureni. Firenze i8i6. 1 1 detto. ' Histoire nainrelle des crustaces des einiions de jNice. Risso. Paris iSi8 J i vol in 8.° ecu lie lavole in ranie. Del signor Risso. i7gennajoi8i9 Vera idea della tragedia di Viiiorio Alfieri , ossia la Mu.r.f- disseriazione criiica sulla tragedia di Viiiorio Alfieri , deir Avvocaio Giovanni Carniignani Professore di diriito criminale neil' Universiia di Pisa , coronata dall' Acca- demia di Lucca ^ li 18 maggio 1806, confuiaia dall'Av- vocato Gaetano Mand Professore di diriiio commerciale nella R. University di Geneva. Genova 1817, 2 vol. in-S." Elogio del Professore in raedicina Amedeo Gioanelti, Gnaiossi. scritio dal Gonie Giuseppe Ignazio G/iiliossi di Leniie, Procuralore gcncrale del Commercio ecc. Torino 1818. Nuovi saggi della Cesareo-Regia Accadeniia di scienze, Accaduiu. leiiere ed arii di Padova , vol. i." Padova i8i'-, in-4.° di Picovi. XVI i7geQnajo t8i9 Transactions of ilie American philosophical Society Societi held at Philadelphia, for nroniolin'' usiTid Knovvled":e, •"'i<»i''cA r ' I '^ o ' Di riLADELFri. vol. I. New series. Philadelphia 1818 j in-4.' Jordani Riiffi Calabrensis Hippiatria nunc prinuim Moli*. edeiitc Hieronymo Motiri Foroinlensi M D , et in gym- nasio Paiavino njedicinae veterinariae Professore Patavii 1 8 18, I vol. iii-S." Iniperiale Regia Accademia delle Belle Arti in Milano. AcrxnF.nu Proyraiiuiia pei grandi concorsi nell' anno 18 19. "' iHila.-vo. A ita di Crisloforo Colombo scrilta e corredata di nuove Bossi. osservazioni , di note sloriche-critiche , edi uri' appen- dicc di documenti rari e inediti, del Cavaliere Luigi Bossi, membro del C, R. Istituto delle scienze ecc. Milano 18 18, i vol. in-S." Traite complet de mecanique appliquce aux arts, con- BoRCMf^. tenant I'exposiiion methodiqiie des theories et des expe- riences les plus miles pour dinger le clioix, I'invention, la consiruciioii el Tcmpioi dc touics les especes de ma- chines; par M. J. A. Borgnis, ingenieur et menibre de plusieurs Academies. Composition des machines. Paris i8)8, in-4.° Analisi dell' opera iniiiolaia : Ratio Insiiiuii Clinici Fvmim. Romani a primo ejus exordio ad kal. septembris anni i8i6 exposita a I. de Maitheis. Fatta dal Doitor Fran- cesco /^rt«tt«/ Professore onorario dell' Univcrsita di Pisa. Prodrome di ricerche sperime«lali sul gas illmninante ALDi^f applicato a vari oggslti di privata e di piibhlica eco- nomia , del Cavaliere Giovanni Aldini membro del R." i. Istituto di iVIilano ecc. Milano 18 18. XVII BEAO t7gennajoi8i9 Voyages pliysicpies dans Jes montagnes de la Marii- Mobe,„ iiiijiu; , i la redierche dcs volcans eieinis de ceilc lie "^ •'o^^t^. iu-8.° Due Icitcre del Cavaliere Giambattista Venluri date YHvrcRi. da Milano al suo ooUega ed amico il sig. Pieiro Cou- figliachi. i8i8, in-i" Sulla vita del Cavaliers Giambattista Bodoni , sul ca- lalogo di sue edizioni , e luanuale tipografico , del nie- dcMmo. Del Cavaliere Giumbattistci. /^'eniuri. Mjlono 1818, in-8.* Carta di Reggio di Lonibardia feltasolto la dirczionc del Cavaliere Professore Venturi. Moiiographia Ichnciimonum pedestrium , praemisso Grue^horst. proemio de transitu et mutabiliiaie speeierum et varie- taium. Auctore J. L. C. Gravenhorst philos. Dociorc lust. nat. pro£ publ. ord. in Universitaie Viaiislavieasi. Lipsiae G. J. Goschcn. 181 5. Asierum herbaeeorum Monographiae edendae ratio. ^',,,,,F..^x.. 1018, C. G. Nees ab Esenbek CaroU Francisci Joscphi BelUngeri a S. Agatha Bo.ui,cER,. Dcnbonensi Phil, et Med. Doctoris , ampiissimi Medi- corum CoUegii candidal!. Dissertatione.s. Aug. Taurino- rum 1818. Dissertazione sul libro di Giob, di Francesco Ricardl r„,„„, di Oneglia, in-8.° IlUoire miiiiaire du Piemont par le Comte Jleccandre S^czzo. de Palaces , Colonel commandant la Legion Royale le- gerc, commandant general du Cordon. Ouvrage cou- roime par I'Acadcmie Royale des sciences, 5 vol in-8.* Quando e come abbiasi a permettere il pascolo ne'bosclM G^t.hu. 3. XVIII i7gennajoi8i9si resiiiosi clie da fronda, si d' alio fusto , clie cedui ; INIcnioria di Giuseppe Gaulieri Ispeltore gencralc dei boschi ncl regno Lombardo-Vcncio , direita al signer Antonio Psalidi. Milano 1816, i vol. in-8.° Nozioni clcmcniari sui boschi ad uso degl' impiegatl Gaotiem. de' boschi : di Giuseppe Gautieri Ispettore gcnerale de' bosclii , approvaia da S. E. il Scnatore Miiiistro delle finanze. Milano 1812, i vol. in-8.° Sulla necessiia di slabilire una direzione generale per lo scavo delle miniere , c de' fossili , e per le manifat- ture loro relative nella Repubblica Italiana ; Meiiioria del signor Giuseppe Gautieri, Segretario della Socieu'i mi- neralogica di Jena in Sassonia per i'lialia, e menibro di varie Accadcmie , e Soclela letierarie. Milano (8i4j vol. I in-8." Unlersuchun'' uber die Enlsiehuni' Bildung nnd den o Bail des Clialcedons uiul der mil ihm vervvandten St.ei- narten insbensondcre aber deS- Chalccdons von Tresziya in Siebenbiirgeu von Joseph Gautieri. Jena, boy J. G. Voigt 1800, 1 vol. in-8.° Dei vanlaggi e dei danni derivanii dalle capre in con- fionio alle pccore ; traliato di Giuseppe Gautieri. Milano 1816, I vol. in-8.'' Coufutazione dell'-opinione di alcuni niineraloghi sulk volcaneiia de' moniicelli coUocaii tra Graniola e Cunardo nel dipariimenio del Laris di Giuseppe Gautieri mem- bro del corpo legislalivo ecc. Milano 1817, i vol. in-8.* Dello influsso de' •boschi sullo siato fisico de' paesi , e suUa prosperiia delle nazioni. Memoria di G. Gautieri^ Milano 1817, i vol. in-8.° XIX »7g''ni)ajoi8i9 rrospello di luLii li concimi Europe!, corredalo dalle CiiriEM relaiive dilucidazioni, deduziani e ricerclie. Di Giuseppe Gautieri. M llano 1819 , i vol. in-S." Delia Ronianiicomachia J libri quailro. Torino 1818 , FiiiETTt. I vol. in-8.° "' "^'""-"• Discorso letio nella grande Aula dell' Imperiale Regio V Accademi*. Palazzo delle scieuze e belle arii, in occasionc delia so- "' -'"■^'°- lenae dislribuzione dei premi. Milaiio 1S18, i vol. in-3.° IMenioircs publics pap I'Acadeniie dc Marseille. Tom 1/ Accidf.mii X et XI. Marseille 1812 c 18 13, 2 vol. in- 8.* "" -^'^«-'<^'-' ^• Annales des mines ou recueil de memoires sur I'ex- j^ Cosicuo ploiuiion des mines ecc. Tom. i.", annee 1816. Paris, ""-" Mimiehe. et lorn. 2, annee 1817 , ct premiere livraison de 1818. Programme des prix proposes par I'Academie Royale L' Acc»nr.Mi\ des sciences, belles-lettres et arts de Lyon pour 1819. »' L'o'*^- Prospetlo suir uso di pastiglie di nuova invenzione Goezio. per le lampade specialmente delle chiese. Del signer D. Gorzio. Esprit dc la nie'tbode d'oducaiion de Pestalozzi, suivie Jillieh. et pratiqiiee dans I'lnstitut d'educaiion d'Yverdun en Suisse , par M. Marc-Antoine Jullien , "Chevalier de la legion d'lionncur , membre de la Societe philotecnique de Paris ecc. Milan 1812, 2 vol. in-S." Leiiera di Sua Saniila Pio VII a Madama vedova Lt Vedovj. Bodoni , iu data del di i." di luglio 1818, e fatta stam- Bobom. pare dalla medesima su carta velina grande iu foglio col caratiere Papale Sahizzo del manuale tipograiico. Acrndeniia dcgli immobili , Poesie. Alessandria 1818, Accidewu t vol. in- 4." «^'-' «"«""'■'• XX i7Scnnajoi8r9 Mt'moircs pour servir a Thisloire nainrclle dcs abcillcs WAi.r.nEN*t». solitaires, qui composcut le f^enre Hulicle. Par C. A. If alckenaer , niembre de riiistiuit Royal dc France, ecc Paris 1817 , i vol. in-S." Observations sur la fievre adynatniquc par le Doctenr, KruciioFrs. /. L. R. Kerckoffs , oiricier de santd en clief de I'lio- piial miliiaire et de la garnison d'Aiivcrs , des Academies de Turin, de Rouen ecc. Anvers 1818, i vol. in-8.° Prospctto de' risullamenti oitcnuli nclia Cliriica me- Bbera. dica deir I. R. Universili di Padova ncl corso dell'anno scolaiiico 1816, 1817, del siijnor Coiisi^^licre e Profcs- sore f^'. L. /?/e/a , conipilato dal Dottore Pieiro Dall'Oste medico-assistente nella scuola Ciinica ecc. Padova 18 1 8, I vol. in 8.° Prospelto delle leiture dclla sessione di Padova del l' AcciDrniA Cesareo-Rcgio Istituto dl scienze , leltere ed arii ncl ■" P^"<"*- corso dell'anno accademico 1816-1817. Padova 1817, inVj." Traile complel de mecanique appliquce SlUX arts, con- Borgnis. tenant J'expositioo mt'lhodiqiie des theories et des expe- riences les pluif utiles pour diriger le choix , I'inveniion, la construction et I'eniploi de loutes les especes de ma- chines , par AI. I. A. Borgnis , Ingenteur et mcmbre de plusicurs Academies. Des machines emplojdes duns les constructions diverses. Paris i8i8, i vol. in-4.'' Del compressore elastico delle eriiie. Noiizia seconda Cornelio. di f^itlorio Cornelio. Torino 18 18. Memorie dell' Istituto nazionale itnliano , Classe di Jstitito fisica e matcmatica Tom. II , parte I.» e II.» Bologna "alurw • 8o8, 1810, e Classe di scienze niorali ^ politichc, di letieraiura , belle arii ecc. Bologna 18 13, 3 vol. in-4-" XXI J 7 pfniiiijo Atti della distribuzioiie dc' prcmi d'indusiria fatlasi nel Istitpto ''^"i- di 4 oiiobre i8i8, onomastico di S. M. I. R. A., cou ""'*■"" analogo discorso di S. E. il Conie di Strassoldo. Alilauo 1818, in-8." Programme adresse par un ordre du cabinet a I'Aca- AccinEMti diimie de Berlin pour oiivrir par )>a publication un con- "' ^'"■'•''°- cours relatif an magneiisme aninjal , iu-8." Programme des prix proposes au concours par la 2.'"« l' IsTrrcro Classc dc rinsiitut Royal des sciences, de litieraturc et "E' "^st-Bissi. des bcaux-aris dans les Pays-Bas dans sa seance pu- blique de 18 18, in-4."' Quaestio quam Acadeiniae Borussicae classis physica Accidemu ceriamini liiterario in annum 1820 proponit mense julio •" Hnissu. an. 1818, in-8.'' Progranima di concorso dell' Imperiale Reale Acca- L'Accadf.mu demia delle belle arli di Firenze , in-4.' "' f'"^"^- Prospero Balbo Comiii , ct Equiii Commend, magno \^5£l^,. torque cquitum SS. Mauritii , et Lazzari insigniio etc. Auciore Josppho Anselmio. Aug. Taurin. j8i8. Orazione lalina e nn' ideala correzione al sistema di pubblica istruzione ecc. Di Giuseppe Anselmi, Professore ncir Accademia miliiare. Torino 1818, i vol. in-S." Le jardin de St.-Sebasiien , soil catalogue des planies p, Spicso. qu'on y cullive , avec des notes sur qiielques especes nouvcUes ou peu connues. Par le Marquis De Spin , ancien Lieutenant- Colonel d'infanierie , aide-de-cbamp •du Roi Victor-Ame, Conimandcur etc., membre de la Socicie d'agriculturc dc Turin. Turin 1818, in-8.° Opuscoli scientifiohi. Tomo 1.° Bologna i8i'7, i voL i Pkoffasori 40-4.°, ed i cinque primi fascicoli del i8i8. di lioi.oosA XXII 17 gpnnajo Sei opcre slampaie in lingua Biscayna cioe: Balbo. '7'9- 1." Mediiacioneac gei premiatsiienen gainean, Cembait abisuckin Oilioitcekin eta biciiceco Erregela bateokin. Arima Jaincotiarrcn oneraco Bayonaco diocesaco Eliza- gizoii baiec cj^inac = I Parica = Bayonan , Cluseau anayen biilliau, /auQ Aphezpicuaren =:Imprimat caileac 1809, r vol. in-8.° 2." Tesianien (^aharreco eta Berrico historioa. M. de Royamontec eguiii i^an duenetic berriro escararat iioulia; Exeniplu cia errcflexionc sainducqiiin , bi Liburulari crania. Lchciibicico libuiua. Testamen (^aharra - Bayonan, Faiivet - Dubarien Imprimeriaa eguina 1775. Pormis- sioncarequin , 1 vol. in-8.° 3." Eucoloi^ia - llipia cdo eliraco liburua bayonaco , diocesacotz , Ceinciaii baildire, Breviario eia IMi.ssel ber» rien arabcra cantaiccn - diren guciac. Yauaa Aphczpi- Guaren manuz imprimatua. Bayonan j Cltizc.au baiihan , Jauna Aphezpicuaien. Impriinatcailea , 1817, i vol. in-8.° 4." Exercicio spirituala , Berc Salbamendua Eguiicco desira duten Guirisiinocntcal laguntca handitacoa. Edi- cione Berria. Ordinarioco Mega lalinaz emcndaiua. Ba- yonaco gure Jaun Aphezpicuaren Pcrmissionearcquin. Bayonan. M. Cliizeau baiihan , Jaun Aphezpicuaren. Im- primatcailcae , i vol. in- 12. 5." Guiristonoqui Biciiceco ela hiUceco Moldea, Cein- etan causitcen bai dire egunaren Guirisiinoqui iragateco Moldea , Meca sainduco , Ilagoniaco , Cofessioco , eta Com ni union eco , Oihoirac , I^amlcco Bezpcrac , Ilhabe- learen cgun gucielaco Mediiacioneac ; Arima penaiuea. XXIII Contsolamentlnac eta Conscienciaren examina. Bayonaii Miclicl Cluzeau baiihan Jaun Aphezpicuaren. Imprimai- faileae, i vol. in-ia." frbhrajo Memoires dc la Classe dos sciences malhe'matiques et I/I,T.TrTo ")• pliysiques de rinsiitut dc France, annees i8i3, i8i4 "' F«^^"^- i8i5. Paris 1818, i vol. in-4.° Memoires de I'Acadcmie des sciences de I'lnsiiiut de France, anne'e 18 16. Tom. i." Paj-j^ i8,8, i vol. in-4.' Hisioire et memoires de I'lnstiiut de France^ Classe d'hisioire et de liticrature ancicnne , torn. 3.« et 4.* Paris 1818, 2 vol. in-4.° Notice et extraits des inannscrits de la biblioilwque sk.. Filosofii , savoir: de la Geodesic par Michel Pelka- PoUnski Docteur en philosophic. W. Wilnie Drukiem J6seea Zawadzkiego Typogiafa Imper. Wilen. unisvver. i8i6, in-4.° Poczaiki Tiigonomeiryi plaskiey przez Michala Pelke Polinskicgo Flozofii Dokiora , Nauczyciela Malematyki. Savoir: Siemens de Trigonomeirie plane, par Michel Pelka-Polinski Docteur en philosophic, Professeur de maihcmaiiques. VV. Wilnie. W. Drukarni , Diecezalney u XX. Missyouarzovv. 181G, in-8-° xxtv II rdibrajo Abrege de la vraie meiliorle de lire cl comprendre Rlc.vnD^ 181^. rilobrcu qui a ele perdu pendant la derniere captivile dcs Jiiifs a Babvloiie , el mainienant recouvre par Fran- cois Ricardi , d'Oneille. Gcnova i8 vol. in 28 dciio. Conimcdie di Albvrto Nota Edizione seconda corretia Moti. ed accrescima dall' autore. Torino i8i8, 4 vol. in-8.° Dei niali chc epidemicamente refjiiarono nelle Cilia Ramati. di Novara e suo coniado durante 1' anno 181 "7. Coni- nieniario paiologico clinico , di Giuseppe Ramali , me- dico priniai'io dell' Ospedale maggiore ecc. Milaiio 18 . in-S." Viaggio al lago di Garda, e al Monte Baldo ee., ag- Pollini. giunlovi iin cenno suUe curiosiii del Bolca, e degii aliri monii Veronesi. - Di Ciro Pollini , Doiiore in ruedi- cina e chirurgia , ecc. Verona 1816, i vol. in-8.° ^ marzo. Euscbii Parapliili Chronicorum Canonuiii libri duo. Opus S. A. S. ex Ilaicano codice a Doclore Johaiine Zohrabo Golieiiii "' , '*''''^"'" ° DI Carigaako, Armeniaci Veneiiaruin alunino diligenter espressura et castigalum Angelus Majus et Johannes Zohrabus nunc prinium conjunctis curis latinitaie donatum , notisque il- lustratuni , additis graccis rcliquiis edideruiit. Mediolani Regiis lypis 1818, i vol. in-4.'' grande. 14 detlo. Vila di Jacopo Durandi Cavaliere e _ConsigIiere dell' DEcnEconT. ordine miliiare de' SS. Maurizio e Lazzaro , Prcsidenie nclla Regia Camera de' Conii , scritta da P. De-Gregorj: Torino 181 '7 , in-8.° Imppriaic Regio Isiituto Politecnico di Vienna. Milano Pnr^saPF. 80 . e « DJ Stariiemiebg,. 18 , in-6. Difliiarazione relaiiva all' articolo inserito a carte 265 VEriTcuJ. del num. IX del Giornale Enciclopcdico di Napoli. Scl- tembre 1818. XXV Dei combusiibili fossili del Piemonte. Dissertazione di Rocco Rocco Ragazzoni , Dollore di luedicina e chirurfjia, ecc, '^'''^' premiata dall' AccaJctuia Reale delle scienze di Torino. Novara 1819 , in-S." L'aiiraciion detruile par le mouvement primordial, ou Zi'vle:* theorie nouvelle dii cours des corps celestes et du mou- i^velt. venient,, par M. le Comte de Zujlende ]\jevelt, lieu- lenam-gcneral ecc. Bruxelles 1818, in-8.° 4apri.eiS(9 Compie rendu des iravaux de I'Academie Royale des AccioEMti sciences, belies- leitres et arts de la ville de Lyon pen- ' ""'■^' dam le 2.« scmesire de I'annee 1818, pariV. F. Cocliard president. Lyon 1819 , io-8.° ElFeuicriili medico-inetereologiche iiianuscritte dai 16 ^- ^■• Come Ualbo. ajjosto 1^4' 3' 3 1 di niaggio 1746. Essai sur les moaumens publics a elever aux hommes De Viuekeeie 1 , • < 1 ,, , Bargemost. qui ont rendu des services a la paine ecc. , par M. le Coniie de FilleneiiK'e-Bargemont , president de I'Aca- deinic Royale de Mirseille ecc. , in-S." Discours d'ouverture prononce par M. le Comte de Villeneuve prefei des Bouches du Rhone ; president do TAcademie des sciences , belles-lettres et arts de Mar- seille, a sa seance publique du 5 avril 18 18. Notice sur la Sainte-Baume , lue a la seance publique de rAcademie Royale de Marseille le 3i aout 1817, par M. le Comte de Villeneuve. Marseille 1818, in-S." Notice historique sur la ville de Nerac , ses environs ecc., par Ghristophe Villeneuve-Barfjemont, 1817^ in- 8." Voyage dans la vallee de Barcellonette , departement des Basscs-Alpes , par C, de Villeneuve-Bargemont , Agent , i8i5 , ia-8.* XXVI 4 3prilei8i9 ^'^^ sovoscio c nuovo sisicma di coliura feriilixzame Giobert. senza dispcndio di concio - di G. A. Giobert. Torino 1819, I vol. iu-8.° Solution dii probloine economico-poliliqiie concernant Degbf.cori. la conservation ou la suppression de la cidiure du riz en Lotnbardie et Basse-Italie , avec I'indicaiion des mo- yens propres a former des rizieres sans porter atteinte a la salubritc publique. Turin i8i8, 1 vol. in-8. Del morbo" inercuriale ossia ricerche suUa storia e Gensana. naiura della malatiia prodolla nell' uniana cosiituzione dair uso del mercurio^ con osservazioni ecc. , di Andrea Mathias , presidenie ncU' ospedale di Westminster , c meiubro del Reale CoUegio dc' Chirurf>hi in Londra, Versione italiana del Doitore Tommaso Gensana , socio corrispondente della Reale Accaderaia delle scienze di Torino ecc. Milano 1818 , i vol. in-8.° Le Sphinx ou la Noniotlietique Sehelienne , n.° i , par AVrojisbi. IIocuo Wronski. Paris i8i8, i vol. in-4." 25 iiprile Opuscoli scientifici di Bologua , fascicolo XII, t8i8, Gti Editori. fascicolo XIII, 1819, in-4.'' Notizie siilla vita e sugli studli di Antonio Cagnoli , Cabliki. compilate dal socio sig. Francesco Carlini , inserite nel tonio XV'III dcgli atti della Societa italiana delle scienze, residente in Modena. Modena 1819, in-4-'' 37 maggie Esquisse d'un essai sur la pliilosopliie des sciences ^ .Tollien. contcnani uii nouveau pnojet d'line division gcnerale des connaissanccs humaines , par M. Marc-Aiitoine JuUien de Paris, Chevalier dc la legion d'honneur ecc. 1819, in-S." Rapport fait au Conseil de radministralion de la XXVII Socidte , ponr renseigncmeni ^lementaire , par M. Marc- ■ Aiuoine Jullien de Paris , au nom d'une Commission spe- ciale pour les livres elemeniaires. Paris 1819, in 8." 3 1 iiiaggio Transociions of ihe Royal So(^ieiy of Edinboiirg. Edin- Societi' Re\le bourtj-Primed sor J. Dickson Bookseller to the Royal » tooBonGo. Socieiy. Solo in London by T. Cadell , in the slrand. 1788- 1818, vol. I, 2, 3, 4, 5, 7, 8 in-4.'' Riflcssioni iniorno ad alcune doitrine fondameniali delta PtTr.iTi. moderna Chiniica , lettc all' I. R. Accadcmia Pistojese dal Dotiore Pietro Michclacci , in-8.'* Traite sur les champignons comestibles , conienant PERson. I'indicalion des especes nuisibles , precede d'une inlro- dnciion h I'liisioire des champignons , par C. H. Person, correspondant de la Sociele Royale de Gotlingue ccc. Paris i8i8, I vol. in-8.° Memorie della Socieia italiana delle scienze , resi- La Societa' denie in Modena , torn. XVIII , fascicolo primo delle memorie di fisiea , i vol. in-4.° Le Sphinx n." 2 par Hoene WronsVi. Paris 18 19, Wbomski. I vol. in-8.° Iniroduzione alia raeccanica della materia , del Cava- Nobili. liere Leopoldo JSobili di Reggio. Milano i8ig , 1 vol. in-S." Quod felis foriunatumque sit Reginae Mariae The- GACLirrn. resiae ; Edyllium FaustiniGagliiifJi. Genuae 18 19 in-S." Sperieiue sopra il sistema nervoso , del sig. Doltore Ormea. Filippo Wilson, tradoiie dall'Inglese dal Dollor Carlo Ormea, coU' aggiunta di note ecc. Pavia 1818. Memoria mineralogico-chimica sopra I'acqua rainerale Catclio. di Civillina , scoperta dal signor Giovanni Catullo , a XXVUI cui si aguiunnoiio le storie tlellc malallie sanate con la medesiiua. Verona 1819. as giugno. Tresor des engines et dictionnaire grammatical rai- Podcens. Sonne de la langue Francaisc , par Charles Pougens , de rinstiiut de France ecc. Specimen. Paris 1819 I vol. in -4.° Memorie e lettere inedite finora o disperse di Galileo Vehtoiii. Galilei ordinate ed illustrate con annotazioni del Cava- liere Giambuttista Fenturi , professorc emerito dell'Uni- versiia di Pavia , raembro del Cesareo Regio Isiituto di scienze ecc. sino alia fine del 16 16. IModcna i8i8 , I vol. iu-4.° Prospello Clinico delle principal! malaitie state curate P*oiniBi. nello slabilimento de' bagni minerali , del Dotlor P. Pa- ganini. Milano 1819 , in -8.° Osservazioni suUo Juliis Jbe/idissinius , del Dottore Sati. Paolo Savi , ajuio del professore di botanica nell' Uni- versiia di Pisa. Bologna 18 rg , in-4-'' Adresse patrioiique aus ofliciers de sante mililaire de Des Granges. I'Helveiie , par le Citoyen Des-Granges , Docteur en medccine etc. Lausanne 1799. Instruction sur les moyens d'adminisirer du sccours aux pcrsonnes noyees pour les rappcler a la vie, secours egalement applicables au traiicmcni dc toule aphixie etc. Lausanne 1795. Progranima dell'L R. Istitulo di scienze, lettere ed L'Istitcto ani di Milano iutorno alle tcrrc figuline, per 1' anno "' "'*'^''" 1820. a; "iugno. Opuscoli scientifici di Bologna, fascicolo XIV, 1819 Gn Ebitobj. in-4.' XXIX 21 QOTembi-e. De' coniagi e della cura de' loro cflfeili. Lezloni me- Brera. dico-pr.iliche del Cavaliere Luigi Brera, M. D. Consi- gliere di governo ecc. Padova 1819, 2 vol. in-8.° Programmi pci grandi concorsi dell' Imperiale Reale Accvdf.mi*. Accadeniia delle belle arii in Milaao per 1' anno 1820. Saggio teorico-pralico sul sistema di mutuo insegna- mento. Geneva iBig. Antonii Bertolonii Med. Doct. in Archigymnasio Bo- Bertolom. noniensi botanices professoris etc. Anioenilaies Iialicae , sislenies opuscula ad rem herbariam et zoologiam Iialiae specianiia. Bononiae 1819, in-4-° Abhandlungen der Kouiglichen Akademie der Wis- Accvpemi*. senschaslen in Berlin aus den jahren i8i4-i8i5. Nebst "' •^^'"-"'o- der Geschichie der Akademie in diesem Zeitraum. Berlin, in der Realscliul Buchandkmg i8i8, in-4.° Jacobi Bernoulli Profess. Basil, et uiriusque societatis 5. E Reg. scientiar. Gall, et Pruss. sodal. Mathematici cele- Coste Bai.bo. berrimi ars conjectandi , opus posihumum. Acccdit trac- tatus de seriebus infiniiis , et epistola gallice scripla de ludo pilae reticularis. Basileae 17 13, in-4.° Essai d'analyse sur les jeux d'hasard, seconde e'dition revue et augmenlee de plusieurs leltres. Paris i8i3^in-4.° The docirinae of chances : or a method of calculatin" the probabilities of events in Play, The third edition fuller clearer end mor correct than the former. By A de Moivre fellow of the royal Society etc. London 1756, in-4.° Catalogi duo, primus auclOrum omnium, alter rerum antiquarum ex quibus triginia tria volumina antiquitatum graecarum Romanarumque congesia sunt. Venetiis 1705, ai noTembre Eliiincns de splidre a I'usage de la jeunesse , avec des Appu. notes biographiques sur les Astronomes et autres savans, taut anciens que nioderiies qui ont enrichi I'aslronomie et les sciences par de precieusc.< docoiivcnes. Par /-*. A., corrcspondant de rAcadcinie Royale des sciences , liln5- raiure et beaux arts de Turin. Avec des figures. Lau- sanne i8i'^ , in-8.° Discorso in lode di Luigi La-Grange recitato dal pro- Viotti. fessore Gianibatiista M.igisirini nclln Poniificia Univcrsitii di Bologna pel solenne aprimenlo dell' anno scolaslico 1818-19. Bologna 1819, in-4.° Narrazione dcU' origine , propagazione , andamento , ZEcceinELu cura, esito del tifo coniagioso ciie ha regna'lo nella Ciltil di Padova ne' priini olio mesi dell' anno 1817. Padova i8i8, in-8.- Alcune riQessioni sanitario-poliiiche sullo stato aituale delia Pellagra nelle due provincie di Belluno e di Pa- dova confrontaio collo stato in cui era in addielro. Del Doitore Gio. Maria ZecchinelU , R." Ispcttore saniiario. ccc, Padova 18 18, in*8.° Commeniationum de oenomania sen ebriosiiaie con- Salvatori. linua iniermitiente Pars prima , auciore AiUonio Maria Salvatori, raedicinae et chirurgiae Doclore, Ordinis Pefsici solis secundae classis, Equite ecc. Petropoli i8i>), in-S." Delle influenzc morali. Opere del sig. Pielro Sche- SoHr.DONi. iloni. Seconda edizione riveduta dall' autore , ed am- pliata di luolti ariicoli , fra quali uno sopra il divorzio, cd uno sopra Roma. Modena i8i5, 2 vol. in-8.° Traltato leorico-pralico di stenografia italinna secondo JIilahesio il sistema universale del Taylor compilato dal Gcomeira XXXI 2 1 novembre Anionio Milancsio , scgretario e misuratore per S. M. neH'Azicnda generale d'ariiglieria, ccc. Toiino 1819, in-4.° Opuscoli scieniifici di Bologna, fascicolo XV. 1819, Gm Eoitobi. iii-4.'' Traiie complct de niecanique appliquee aux arls, coii-Borcms. tenant I'exposition meihodique des theories et des expe- riences les plus utiles pour diriger le choix , I'invenlion, la consiruciion et I'emploi de touies les especes de ma- chines , par M. /. A. Borgnis , ingcnieur et membre de plusieurs Academies. Des machines hjdraidiques el des machines d'agriculiure. Paris 1819, 2 vol. in-4'' Sopra la relazione clie esiste tra i calori specifici e i Avogadbo. poleri refringenli deile sosianze gazose. Memoria del signor Cavaliere As'Ogadro j professore di fisica a Ver- celii , inscrita ncl lomo XVIII degli aiii della Societa italiana , residenie in Modena. Modena i8i8, in-4-° Di un nuovo fenomeno osservaio nell' urto deli'acqua. Monosi. Memoria del signor Cavaliere Giuseppe Morosi , nicni- bro deir Imperiale Regio Istituto di scienzc, leltere ed arti in Milano ecc. Milano 1819, in-4." Recherchcs experimenialcs sur I'applicaiion exierieure Aldjm. de la vapeur pour echauSer I'eau dans la filature de la soie , par le Chevalier Aldini , membre de I'lnstiiut Im- perial de Milan ;, professeur emerite a Bologue ecc. Tra- duit de ricalien sur la seconde edition , et augmeaice. Paris 1 8 19, in-S." General Views on the Application of galvanisrae to medical purposes ; principally in cases of suspended ani- mation. By John Aldini , honorary member of tlie royal humane Society ecc. London 18 19^ in-S." XXXII ai noTcmbrc Due cscmplari di ini discgno inventato e fatto dal Mofiricom. signer MoiificoTii , rappreseniaiiie una sccna di'lla ira- gedia del signer Stanislao Marchisio , che ha per lilolo // Milcto; siainpnto dalla Slanipcria Liioj;rafica di Torino. Notice sur le Nhandirobe ( Fevillea L. ) j et sur les Dripiez, propricies dii fruit de i'une des especes de ce genre, par M. Drapiez , professcur de chiniie el d'histoire na- lurelie, menibre dc plusienrs Academies. Bruselles, in 8.* Notice sur le Snccin , et pariiculierement sur celui decouvert h Trahenieres , province du Hainaut ^ par M. Drapiez , professeur de chiinie el d'hisloire naiurelle etc. Bruxeiles, iii-8.° Prodromo di ricerche sperimealali sul gas illuminante Aldim. applicato a varii oggetti di privata e di pubblica eco- , nomia. Del Cavaliere Giovanni Mdini , membro dell'Im- periale Regio Isiilulo di Milano ecc. 1818, in-8.'' Ricerche sperinjeniali suU' esterna applicazione del vapore all' acqaa dellc filande da seta, del Cavaliere Giovanni Aldini , membro dell' Imperiale Regio Istituto di Milano ecc. Milano i8i8 , in-8-" Sur les Jacheres. Par M. Drapiez , professeur de Drapiez. chimie el d'histoire naturelle , membre de plusieurs Aca- demies. Bruxeiles, 1819 , in-8.° Memoire sur l' arrosement dans les Cevennes. Par M. d'ITombres- d' Hombres-Firinas , Chevalier de la legion d'honneur , membre de plusieurs Socieies savanies etc. Paris 1819, in-a." jNIemoire de I'Academie Royale des Sciences de I'ln- Jstitito di stitul de France. Anace 1817^ torn. II, 1819, in-Zj." Fraucw. XXXItl 21 iiovcuibre Isciizioni posie ai ritralli dci Lencfallori dell' ospc- Comitti. dale maggiore degl' infermi dclla Citta di Fossano , fc- delmenie raccolte^ coiraggiunla delle lellere corro e, d.il Sacerdote Giovanni Vincenzo Cometti. Ciinco 1818, in-4.° Memoria sopra una gravidanza eslraulerina di Lo- Rizzo. renzo Rizzo, Dotiore in filosofia e medicina , professore sosiiiuiio ncUa Regia Univcrsita di Calania, 1819 in-S." Mt'moires sur la nature el le traiiemcni de plusieiirs Ponxit.. maladies. VslT Antoine Portal , premier mcdccin du Roi^ professeur de medecine au College Royal de France , cic. Tom. quatrieme , contenani des observations et des remarques sur plusieurs maladies du coeur , sur les in- flamniaiions des membranes ^ le vomissemenl , les anii- doles ou contre-poisons , el sur quelques aulres points d'anatomie medicale. Paris 1819, in-8.° Ad fuuus Regis Karoli Emanuelis A. D. X. kal. no- La Citta' \embres MDCCCXIX iuicmplo Corporis Chrisii. Auctore "' '^•""^°- M. X. P. Decur. Analisi delle considerazioni medico-praiiche sul vajuolo Mo.t^tesajito. spurio o ravaglione , del signer Doilor Giuseppe Mon- tesanto. Padova 1819, in-S." Osservazioni nieleorologiche fane alia Regia Specola Vassalli-Ea^idi di Torino dal 1787 al i8i8, 2 vol. in-4." Elemenii di fisica e chimica dieiro le piu recenli sco- Primo. perie di Giorgio Adolfo Suckovv, Dottore in medicina e filosofia, Consigliere Aulico ecc. Tradoui dal Tedcsco da G. Primo , Soilo-Ispeliore alle polveri e nilri nel RegQo Lombardo-Vcncio. Milano 1816, 4 vol. iu-S." XXXIV ai noTcmbrp H prof. fassalU-Eandi Diretlore della Spccola pre- A'AssiLLi-tA^or senio ogni mcse le tavole dclle osservazioni meieorolo- giche faite alia Regia Specola di Torino nel mese pre- ccdente. Scuola dclla puerizia fatia acconcia ai due sessi. Di A>sei.mi. Giuseppe Anselmi , Prcte : prof, alia Rcijia Accadeniia niiliiare. Parte prima, Scuola dell' infanzia. Torino 1819, 3 vol. in- 12. 18 novembre I proverbi di Salomone tradolli dal lesto originale dal Df-Rossi. Cavalierc G. Bernardo De-Rossi , Preside della facolta Teol. J e professore di lingue oricntali. Parma 181 5. I vol. in-24. lutroduzione alio studio della liugua Ebrea, dell' im- porlanza di qtieslo studio , e della maniera di ben in- stituirlo. Del Cavaliere G. Bernardo De-Rossi , Preside della facolta Teol., e professore di lingue orientali. Parma i8i5 , I vol. in-S." Sinopsi della Ermeneutica Sacra o dell' arte di ben inierprelare la Sacra Scriiiura. Del professore G. Ber- nardo De-Rossi , Preside dclla facolia teologica e Rifor- matore nel Magistrate Supremo dcU' Universita. Parma 1819 , I vol. in-8.° Introduzione alia Sacra Scrittura , cbe comprende le prenozioni piu important! relative ai testi originali e alle loro version!. Del prof. G. Bernardo De-Rossi , Preside della facolta teologica. Parma 1817 , i vol. in-S." 12 dicembrc ^^ '•'' constitution intime des gaz et de leur capacite Mollet. pour le calorique. Par M. Joseph Mollet , membre et secretaire de 1' Academic de Lyon. Lyon iSij , i vol. in-8.° XXXV Analomes Pliysiologica auciore A. Rolando in Regio RoLi^^no. Taur. Alhenaeo analomes professore , niagistr. Protomed. a consil. ^ medico aulico j et vaccinico consessu pro- vinciae Taurinensis , Iialicae , Senensis , et Taurin. Acad. Socio. Augustac Taurinoiuin iStg, i vol. in-8.° ■ 9 diceml)ie Osservazioni e ricerche miueralogico-chimiche sopra Rosm. alcune valli dell' Ossola , del chimico Gaelano Rosina ; coll aggninta di un nieiodo economico per estrarre I'oro da una niinicra di quei diniorni riputala finora iucolli- vabile. INIilano 1819, i vol. in-S." Cniiure de rAbeille. Par M. le general Comle De De-Loche. Loche, in- 1 2. Conipies rendus dcs iravaux de TAcadomie Royale des AccinrMu sciences, belles- lellres et arts de Lyon pendant les deux "' ''"''*■ semestres de I'annce 1819. Par M. Clerc, professeur de mathcmaiique el de physique au College Royal j presi- dent du pi-cniicr scmestre ; el par ISI. Guerre, Avocat en la Cour Royale, president du second semestre. Lyon 1819, I vol. in^." Quaesiio quam Academiae Regiae Borussicae classis Accvdemu liisiorica et philologica certamini litterario in A. mdcccxix proponit repoiita in convenlu memoriae Leibniiianae di- caio soUemni anniversario d. Jul. Ill a mdcccxix. Nel funebre aitestato di rispello verso 1' augusta me- Lampivm. moria del Re Carlo Emanuele IV dalla Molto Reve- renda Arciconfraierniia dello Spirilo Sanio. Del Sacer- doie Lampiam. Narrazione della battaglia di S. Quintino , vinta dal G. Grassi. Duca di Savoia Emanuele Filiberlo 1' anno 1537. Del signor Giuseppe Grassi. Torino 1819. 9 ycnnajo Calcndarin georgico della Roalc Socicth Agraria di I,* r,Eii.E 1S20 Torino per 1" anno 1820, compilato da un membro della -'"'"* inedcsiina. Memoria sopra 1' allacciatura dclle arierie del Dottore Vvcct- Andrca f acca-BerUngliier'i , professore di clinica chi- rurgica ncli' Iniperiale e Rcale Univcrsila di Pisa, Cava- liere dell' online del mcrilo soito il liiolo di S. Giu- seppe , e membro di mold illustri Accademie Europee. Pisa i8ig , i vol. in-8.* Prospetlo de' risullamenti ollcnuli nella clinica medica Brer*. deir Imperialc llegia Universiia di Padova pel corso deir anno scolastico 1817-1818 dal signer Cavaliere e Professore f^. L. Brera ; compilaio dal Dotlore Pietro Dair Osic , mcdico-assisienie nella scnola clinica ecc. , con un' appendicc al riceliario aggiunlo al prospcuo cli- nico dell'anno scolastico 1816-1817. Padova 1819, i vol. in-8.'' Tavola delle osscrvazioni nieieorologiche faiie alia Vissalli-Eandi. Realc Spccola in dicembre 1819. Compendio dcllc osscrvazioni meteorologiche faite neli'anno 18 ig. iS fcl)br.ijo Due nioslrc ili Corindone smeriglio del Comune di Vacnone. '^ Traverscllc nella vallc di Brozzolo ritrovalo dai fraleili Peroiii ncgli anni 18 18 e iSig. Policarpo 21 .ipnic Una spczie di collre fatta con lelc o bozzoli di ragni C"'"'"'"' . . ° D OSASCO. ji inag"io Parcccnie niostre di pie ire , colic quali sono stati co- r- sirulli alcuni monunicnll di arcliiteilura Romana tuitora Be-Loche. csistenli in Aosta. ao gingno Nido di formiclie trovato nell' intcrno di una pira- Rodolfo. inide di legiio di querela. Dono del signor Giuseppe liodolfo. X X X V f I 21 noYcmbic QUarzo micaoco-avcnturiiio prcso nel 1819 in sulla ZuasTLi>. cima del Monte Rosa dal signor Zumstein , dctlo De- la-Pierrc. Quaitro farfalletie ( linec ) prese dal predeito in sulla sommita del Monte Rosa. ■ Premieres observations meteorologiques faites au som- inei dn Mont Rose le 12 aout 18 19. Par Joseph de Franc. Zumstein dit De- la-Pierre Medaglia dell' abate Canterzani. ^T^:!. Parecchie lamine di materia combusiibile ^ ossia stop- Gobzio. pini economici per use di far lume _, e togliere il fumo alia fiamma , ancorche s' adoperi olio di cattiva qualita. Una lucerna di laita , invenzione del signor Giam- Bacolli. hatiisla BacoUa , e appropriata all' uso dei predeili stop- ping MEM OR IE DELLA CLASSE DI SCIENZE FISICHEEMATEMATI CHE. M 6 M 0 I R E SUR L'fiPOQUE DU RETOUR AU PfiRIHELIE DE LA COMETE DE L'ANNEE 1759. Par M/ le B\ron Damoiseau , eusr DE lATAiLioN. soos-DiatcTED* d'abiilibrie (*) Lu dans la seance du 7 Janvier i8i5. J_ja Comete observee en i53i , 1607, 1682 et 1759, ayant eprouvd dans son mouveraeut , par Taction plan^- taiic , des inegalilcs principalement sensibles dans les in- tervalles de son letour au perihelie , on ne pouvait es- peicr d'en prcdiie le prochain retour , sans determiner prealableracnl les alti^ralions pruveuanlcs des actions dc Jupiter , Saturne et Uranus. Dans celte recherche , qui fait robjet de cc Mc^'moire , on suppose I'orbitc dc la Comete comme une ellipse sans cesse variable : I'alteration de chaque Element est alors exprimee par I'integrale d'une fonction differenlielle qu'on — ■ ■-■■ ^. I . . , I. ■■■__.--■ — "W ^ ^ V (*]| Ce M^moirc a remporU- le pro. pro^osti pax I'Acadcuie -- la a.*xxj la i .« ^.X4-la 3.'X«; la 2.^X2. -la 3.'xj, donnent r SUR LE RETOUR DE L.\ COMETH OE I 7 59 yd''x--xi'y df ?d'y —yd-^ 0^—^—^yp-H: ^,, -^iP—f^: "— dt intesrant ct faisant -ti—y^'' dc dc' . dc" -^=^yp-H: -ar=^P-'^' ^d^==~ii-y^' on aura , , ydx — xdy jdx — xdz , i^y—ydl , ^ ' dt dt dt Si on differentie — — , ^— , on aura r T r XV T d. = — - (ydx — xdy) -\ [^dx— xd^ ) ; r r* r d.^ — ~(xdy —ydx ) ^-^{^dy —yd^ ) ; r r* r* d.^ = ~{xdf — idx)-^ ~f{ydi—idy ) . ces valeurs deviennent , au moyen des equations (i) et (2),^ , X cdyt-c'd'r , , . , ^d. = ; \- [ cq ->t- ck ) dt ; r dt * ^ , y cd'x — dd'i », , , r dt r dd'x-^c'd'y fid. = cp -\-c q] dt ; integrant et supposant df='^'^~icq^ck)dt: dr=^^'l—[cp-cWr, dc'dx-t-dC'dy , , , , df'z= ^ — ^ {c'p-i-ci)dt: r\K M. I.E BARO^ DAMOISEVU. 8 on aura 12\ f* _ cdy*-c'd^ KT^ cil3C—c"d^ l^J "r~ dT •~^' r — dt '^J ' n c'dx-*-c"dy , enfin la somme ties liois equations (i) muTtipliees succes- sivement par Jx, df, dz, doune en rintegrant et prenant dh= 2. (pdx + qdf -y- kdx ) , , , dx'-*- djr- -t- di' i/J. (4) dF—^-T--^' En regardant I'orbite de la Comete comme unc ellipse variable a cliaque inslaul , il ne s'agit que de determiner les variations des arbilraires des inl(fgralcs precedentes , pour avoir celles des elemens elliptiques qui en sont fonclions. Prenons pour plan fixe celui de Torbile primitive de la Comete : z. , c' c" seront de Tordrc des forces pertur- balrices ; si on ndglige le quarre de ces forces , et qu'on Domme (p rinclinaison de Torbite troublee sur Ic plan fixe, et ^ la longitude du noeud ascendant , on aura pour de- terminer la situation de I'orbile , __^___ c'' c" c = \ati—e') ; tan[' 6 = ; tang p = .— - dc = — xidt ; dc" 8= — yidt ; ou en substituant pour dt sa valeur rdiiVa ; dc =2 — rxkdu Va ; dc' = — lyfidu Va ; on represenle ici la masse du Soieil par Tuaite , et oa 6 SUR LE RETOUR DE LA COMETE DE 1 759 neglige cclle de la Cometc , ce qui donne ju= i ; a est le domi-grand axe dc Tellipse ; e le rapport de I'exceQ- tricitd a a . Dans la meme hypolhese , les equations (3) qui donnent les varialious de rcxcenlricile et du perihelie de la Co- Jn^te , dcvienncnt X _cdy y _ cdx^ r ~ dt J' r ~ dt '^1 ' df= — ^ c(idt ; df = — ^ cfdt • au perihelie on a dr = o ; —j- = i -+- e ; -ai etant la lon- gitude du perih61ie , on aura aiusi ecosi!i=f; £sin'oJ = — f. Diffcrentiant ces t5quations en prenant la ligne des ab- sidcs pour I'axe des x , on paiviendra , apres avoir subs- titue , dans df et df les valcurs dc -3- ct cdt lirdes des Equations (2) , aux expressions «uivanles des variations dif- fercntielles de rcxcenlricile ct du perihelie de la Comete , de=zdf; edt!S = — df; df=pydy — q (o-xdy — ydx); df'=^ — qxdx -+-/ ( 2ydx — xdy ) . L'cqualion (/,) donne ralteralion , du demi-grand axe , de la vilesse moyenue corrcspondante et du mouvement moyen dc la Comete ; car dans I'ellipse variable on a ^ = — = — , partant f a a I d. :^ 2{pdx-i-qdy); da= — M' [fdx -h S^Ji ) ; A FAR M. LE BARON DAMOISEAU. >j d'ou Von the, ea supposanl la vilesse moyenne — j-=:n; dn = ian{pdx-\- qdy); n ■=. B -\- J in ; W 6tant une constante, et par consequent jndt =zNt -^ I dt Idn = AY-t- tidn — Jtdn . Pour avoir la variation de I'anomalie moyenne ^ , il faut observer qu'elle est le resultat de celle du mouvement moyen et des Ibnctions de celles de «J et de e : on obtient ces derniercs , en ne I'aisant varier , dans u — e sini<, u qu'a raison des variation de e et de « , u etant Fano- malie excenlriquc j on aura ainsi , eu nommant p cette variation , d^= ndt -^ de,; d^ = du[\ — e cos u) — de sin u . Or Tequation du mouvement elliptique tang \ ( i>-^ ) = K ^ . tang \ u , dans laquelle u—ns est Tanomalie vraie , etant diflercntiee en ne faisaut varier que e et irf , il en rdsulte (inJ( I — ccosb)* de sin u VTZT' t—e' d'oi Ton lire r'JisS r-*-aU—e') , . de = ; — . desm u . En integrant par des quadratures les diff(^rentielles dc , dc'\ de ^ din ^ dn , tdn , dp , on aura pour un instant quelconque la situation de Torbite de la Comele , et tous 3 *VH LE RETOUR DE LA COMETE DE 17^9 Ics elenicns dc son mouvement dans rdlipsc variable : sa position sera ensuite delerminec au moyen des equalions du mouvement elliptiquc : ^ = I ndt -\- e^-= u — csin?/; r=a[i — ccosw); x=a[cosu — a); ^ =r o VJZIii sin tt ; tang. 4-(v — •as)= ]/ll!lI . tang f « ; «=-^-. l^e * — X a La ligne des absides de la Cometc ayant etc prise pour I'axe des x , il resle h donner I'expression des coordon- nees de la plancte perlurbalrice daus celte supposition ; si Ton designe par y la longitude du noeud ascendant de la planelc sur son orbile, complee de I'axe des absides; par v Tangle que fait le rayon ;•' avec la ligne des noeuds , par \ riuclinaison de son orbile sur celle de la Comete , on aura x ==. r . cos v' cos 7 — / sin v sin y . cos X ; y ^ — / cos V sin y — T sin v' . cos y . cos X ; £■' = /. sin V . sin A . On ne peut determiner numen'quement les alterations des Siemens de I'orbite que par le moyen des quadra ture:' mecaniques. On suppose une courbe parabolique , dont Tabscisse est Tanomalie excentrique n , et dont Tordonnee est la variation diffLrcntielle Sdu d'un des Siemens ; on fail varier u , et on determine les valeurs correspondanlcs de B qu'on designe par iS'") g^') /SW (i^'O ; alors la formule siiivantc donnc la variation dc Teiement de I'or- bilc , correspoudanlc a la variation supposce dans Tare de PAR M. LE BIROS DAMOISEAU. i'anomalie cxccntriquc : // - -Vl A '/S("-^)-t- A "£f"^ { -^j A'/3C«-^)-A''/3W5 - -^j A*/3("-«+A*^Wj - etc. Dans rapplicallon de cette formule aux perturbations dc la Cometc dc lySg, on a fait varier u, dc degre en degre pour Jupiter , de deux en deux degres pour Sa- turne , ct de six en six pour Uranus. II nc restc plus , pour I'emploi des formules prcceden- tes , qu'a exprimer les valeurs numeriques des constantes primitives. Le calcul des observations faites aux perihelies de 1682 et 1759 ne donnent pas immediatement la valeur de N ou de a , sans avoir determine les alterations des elemens pendant cet intervalle : on pent cependant , dans ce calcul , supposer Torbile comme une ellipse dont le grand axe repond a la duree de la revolution de 168a a 1759, que nous admcttrons de 27937'; ce qui donne 360" Ns= — -= 46",3qooo ; a = i8,oi85. 27937 ^ ' y ^ ' Les autres constantes qui r^pondent aux perihelies de Tom. XXIV. B 10 sun LE RETOUR DE LK COMKTE DE l']^') 1682 et 1759, sont rapportees ci-apres. On a employe, clans les six premiers signes d'anomalic execntrique , les ek'mens relatifs au p^rihelie de 1 682 , ct dans les six dcrnicrs , ceux qui repondaient au perihelie de lySc). La longitude et le rayon vecteur des planeles pertur- batrices ont <5t^ tirds des tables de Ddlambre , en ayaut cgard seuleraenl a Tequatioa du centre et a Tequaliott scculaire. DE M. LE IIVUON D\MOISE\U. II Coordoimees de la Comi'te mpportJcs an plan et an f;rand axe de son orbite j Terns e'coulc's dcpiits le passage an pc'rihclie de 1G82. OS OS c« u a- J t a 3i X J t a Ci X J t 0 + 0,58 -(-0,00 ] o,u —'.99 -t-2,34 i i8ij,8 — 8,70 -^3,98 i 970,8 I o,58 0,08 3,5 33 3,l5 2,4' 203,4 62 8,98 4 ,03 1012,7 ' 0,5^ 0,16 5,0 33 3,32 2,48 217,7 G3 9,2G 4,o5 io55,G 3 o,.1G 0,34 7,G 34 3,50 2,54 233, G 64 9,54 4.09 1099,6 4 o,H 0,33 10,3 35 2,68 2,61 248,3 G5 9,82 4, .2 •■44.9 5 0,5. 0,40 i3,(. 3G 2,86 2,67 264,8 66 10, 11 4,i5 "91,4 G 0,48 0,48 j5,c) 37 3,04 2,74 382,1 67 10,39 4,19 l33g,o 7 0,45 0,55 i8, o,63 3'.1 , I 39 3,43 2,86 3i8,9 c-g .0,93 4,25 i338,o 9 o,36 0,71 35,4 40 3,63 2,93 338,6 70 11,37 4,27 .389,3 10 o,3i ",79 38,..) 4' 3,84 2,98 359,1 71 11,57 4,3o ■44', 9 11 0,3;') 0,8; 33,: 43 4,04 3,«4 38o,4 72 ..,87 4,33 .495,5 12 0, 19 o>95 3G,7 43 4,26 3,10 403,8 73 12, 17 4,35 .55o,6 i3 0, 13 1,03 4-,o 44 4,47 3, .6 425,8 74 «2,47 4,37 i6oG,9 '4 H-o,o5 1 ,1-0 45, G 45 4,69 3,32 449. K 75 ■2,77 4,39 iG64.4 i5 — o,o3 1,18 5o,5 46 4,92 3,37 47H.9 76 .3, 08 4,4i 1733,3 iG 0,11 1,35 55,7 47 5,i5 3,33 5oo,8 77 i3,38 4,43 .783,3 '7 0,30 1,33 61,3 48 5.38 3,38 527,6 78 .3,69 4,45 •844,7 18 o,3o .,4, C7.4 49 5,61 3,43 555,5 79 14,00 4,40 •9"7,3 '9 0,4° 1,48 73,7 5o 5,85 3,48 584,4 80 i4,3. 4,48 •97<,3 30 o,5o 1,56 80,6 5j 6,,o 3,53 6i4,3 8. .4,62 4,49 3o3G,5 ar o,Gi i,G3 87,8 53 6,34 3,58 645,0 83 ■4,93 4,5o 2103,9 ^'2 '•,73 1,70 95,6 53 6,59 3,63 676,9 S3 l5,34 4,5i 2170,8 23 o,S5 1,78 io3,8 54 6,84 3,68 709,8 84 i5,53 4,52 2339,9 •i4 P. 97 1,85 113, G 55 7, 10 3,72 743,9 85 i5,86 4,53 23.0,3 35 1 , 10 «,9» .31,8 56 7,36 3,77 779.0 SG 16,18 4,54 2382,0 •i6 .,34 ■.99 i3i.7 57 7,62 3,8. 8.5,0 87 >6,49 4,54 2455,0 ■^7 1,38 2,oG 143 ,0 58 7,89 3,86 853,4 SS 16,8. 4,54 3339,3 ■i» 1,53 3,.3 i53,o •"'9 8,.5 3,90 890,7 89 17,1a 4.55 3Gu3,o 29 1,08 3,30 ■64,7 Go 8,43 3,94 g3o,3 9" ■7,43 4,55 2681,9 3o f,83 3,37 i7'-'.9 Elcmciis employes dans les six premiers sigiics il'i " 46",3goo9 fi! . . . a .8,0186 ci • . * tf o ,967629 . . . \inouiullc c.vccnlii .6' 3o3 53 .7 56 * CcUc valcur dc e suppose la distance pc'rihclie dc o.583a8. la sua LE RETOUR DE L\ COMETE DE 17^9 OS C^ o^ n .r J t 9> —17,75 + 4,55 2760,2 9-1 iS.oC 4.54 2839,7 ;»3 18, 38 4,54 2920, fi 94 18,69 4,54 3oo2,9 95 19,01 4.53 3o86,3 9*; "9,33 4,53 3171, 1 97 ■9,63 4.5i 3257,3 98 ■9.94 4,5o 3344.7 99 ao,Q5 4,49 3433,4 100 ao,56 4.48 3523,3 lOI 20,87 4,4c 36i4,5 lo-j 21, i3 4,45 3707,2 io3 a-. 49 4,43 38oi,i ■ 04 >'.79 4,4' 389G, 1 io5 23,10 4,39 3992,6 106 33,40 4,37 4090,3 '0- 33,70 4,35 4189,1 108 33,00 4,3a 4289,2 109 33, 3o 4,3o 4390,8 no 33,60 4.27 4493,3 III 33,89 4,25 4-97.3 iia 24,18 4.23 4703,5 ii3 24.47 4, '9 4808,8 ..4 34,76 4, .5 49,6,3 ■ i5 25, o5 4,13 5025,1 iiG 35,33 4,09 5i35,o II- 25, 61 4,o5 ■5340,3 118 35, 8g 4,03 5358,4 • ■9 36,17 3,98 5471,9 130 36, ',4 3,9i 5586,4 U a- 7 t 121 —26,71 -+-3,90 5702,3 132 26,98 3,86 58i9,o 12J 27,25 3,81 0937,0 124 27, 5i 3,77 6o56,o 135 ^7,77 3,72 6.76,1 1 26 28,03 3,68 0297,3 127 28,28 3,03 6419,5 128 28,53 3,58 6542,9 129 -8,77 3,53 6G67 , 1 i3o 29,02 3,48 6792 , 6 i3i 29,36 3,43 69 1 8 , 9 ■ 32 -9,49 3,38 7046,3 1 33 29.72 3,33 7174,6 ■34 29,95 3,37 73o3,9 i:ij 3o,,8 3,22 7434,1 1 36 3o,4o 3,16 7565,3 '37 3o,6i 3,10 7fi97.4 ■ 38 3o,82 3,04 7S3o,3 .39 3i,o3 2,98 7964,2 140 31,24 2,93 8098,9 .4. 3. ,4'. 2,86 8234,4 142 3i,63 3,80 8370,8 ,43 3i,83 2,74 85o8,o ■44 32,01 2,07 8045,9 .45 33, 19 2,61 8784.7 i4fi 32,37 2,54 8924,1 ■47 32,55 2,48 9004,3 14s 33,72 3,4. 9205,3 '49 32,88 2,34 9346,9 1 5(, 33,04 3,37 9489.2 11 J.' ,;• t i5i -33,19 -+-3,20 ) 9632 2 l52 33,34 3,l3 9775,7 i53 33, ',9 2,06 99'9,9 ■54 33,03 ".99 I 0004,8 1 55 33,77 1 ,93 10210, . i50 33,90 1,85 io356,c 157 34,02 .,78 io5o2,(; 1 58 34, '4 1,70 10649,5 '59 34,36 1,63 10796,;; lOo 34,37 1,56 10944,; iGi 34.47 1,48 11093,3 iGa 34,57 1,4' 11242,2 i03 34,67 1,33 11391,3 .04 34,76 1,25 ■■540,11 ■ 65 34,84 i,i8 1.090,8 .66 34,9^ 1,10 11841,3 .67 34,99 1,02 ■■99',ir .68 35,06 0,95 12142,8 ■69 35,12 0,87 12293, <; 170 35,18 0.79 .2445,4 17 1 35,33 0,71 '2597,1 172 35,38 o,G3 .2748,9 .73 35,32 0,55 .3901,0 ■74 35,36 0,48 I 3o53 , 2 .75 35,39 0,40 i33o5,.''' .76 35,41 0,33 1 3358,. ■77 35,43 0,24 i35io,:'' ,78 35,44 0, 16 1 3663,. '79 35,45 0,08 .38.5,8 .8n 35,45 0,00 .3y08,r, OB^^B PAR M. LE BAKON DAMOTSEAU, :3 oe o^ oe u 07 J t I»l -3.5„ir, — 0,08 1 4 1 3 1 , ■■'. i8a 35,/'i4 0,16 .4273,8 •83 35,43 0,24 .4426, :">, .8/, 35,4. 0,3-2 ■4579," i85 35,38 0,40 i473',5 186 35,35 0,43 .4883,8| .8, 35,32 0,55 .5o3G,o ■ 8S 35,28 0,63 .5o88,o 183 35,23 0,71 .5339,9 190 35,18 0.79 .5491,5 '9' 35,1a 0,87 10643,0 ■9^ 35,06 0,9^ '■'^794. 3 ■ 93 34,99 1,02 .5945,1 ■94 34.92 1,10 .6095,7 195 34,84 I, .8 16246,0, 196 34,75 1,25 .6395,9 '97 34,66 1,33 .6545,5' 198 34,57 ■ ,4- 16694,8' •99 34,47 .,48 .6843,6 300 34,37 1,56 16992,0 aoi 34,25 1,63 ■7'39.9 202 34. >4 '.:<> .7287,4 -loJ 34,0a ',78 17434,41 204 33,89 .,8-. 17580,7 •jo5 33,76 '.92 .7726,8 2or> 33,63 a, 00 .7872,. io; 33,49 2,07 180.6,1 >c.,' 33,34 ^,.4 18.6. ,< 33,. 9 2,21 .83o4, 3,i,o'| 2,28 ■84i7,' a X J t 2.. —32,88 -2,34 ' ■858.J,,, 2.2 3i,7. 2,4- 18731,0 2.3 32,54 2,48 .8872,5 214 32,37 2,55 .9012,7 2.5 32,19 2,6. 19152,2 2 1 ( ; 7,2,01 2,G8 ■9^90.9 2.7 3i,82 2.74 19428,8 218 3i,63 2,80 19566,0 2r;i 3. ,44 2,86 '9702,4 220 3. ,24 ^,93 ■yS37,9 221 3i,o3 2,99 '9972,6 222 30,82 3,o5 20106, S 223 3o,6i 3,ro 20239,4 224 30,39 3, .6 20371,5 223 30,17 3,22 20502,7 22G 29,95 3,27 3o632,8 227 29,72 3,33 30762,3 228 29,49 3,38 30890 , 4 229 29,25 3,44 21017,8 23o 29,03 3,49 21144,3 23. 28,77 3,54 3.369,5 232 28,53 3,59 2.393,9 233 28,28 3,64 2l5l7,2 23', 28,02 3,68 3.639,6 23.i 27.77 3,73 2.760,7 23(; 27 5 1 3.77 21881), r 23; 27 ,2.") 3,82 21999 9 -.3^ 26,98 3,86 22117,9 •.•3| 26,71 3,90 22234,8 ^.4. ■^fi.li 3.91 2235o,4 n X J t 2',1 — 26,17 -3,98 i 22465, 242 25,89 4,0a 22578, 243 25, 61 4,06 22690, 244 25,33 4.09 2280 I, t 245 25, o5 4, .3 3391 1, i 246 24,76 4. '6 33030 , 4 247 24.47 4,'9 23l38,0 248 34,18 4,22 33234,4 •■'49 23, 8g 4.25 23339,4 25o 33,60 4,28 33443,4| 25. 23,38 4.3o 33546,0; 25a 33, 00 4.33 33647, 5| 253 23,70 4,35 23747,6 254 22,40 4,38 23846,5, 255 22,10 4,40 23944.2 256 2', 79 4.42 24040,6 •i3~ 2', 49 4,44 34.35,7 258 2. ,18 4,45 24229,5 259 20,87 4.47 24322,2 260 20, 56 4.48 244,3,4^ 261 30,25 4,jo 245o3,4: 262 '9.94 4.5. 24592,.; 263 .9,63 4,53 24G79.5 264 19,33 4,53 24765,6 265 .9,00 4.54 24850,4 263,G9 4,45 36092 , I j83 i3,38 4,44 36153, '1 384 13,07 4,42 363l3,S -8-. 13, 7T 4,40 36372,3 38G 13,47 4,38 26339,8 387 13,17 4,35 36386,. 388 11,87 4,33 3644,, J 389 11,57 4,30 Mo'\A 3yo 11,37 4,38 3G547 , j 391 10,98 4,30 26598,7 393 10, G8 4,33 36648,9 393 10,39 4, '9 36697,7 ••"Ji 10, 10 4,.G 26745,3 395 9,83 4, ,3 26791,9 396 9,53 4,09 26837,. »97 9.35 4,06 26881,.. 398 8,97 4,03 26924,, ^99 8,-0 3,98 269G5,; 3oo 8,43 3,94 37006,.' ' .. U X I t 3oi — 8,i5 — 3,90 37o4(;,, 3o3 7,88 3,86 27084,, 3o3 7,6a 3,82 27121 ,(. 3o4 7,36 3,77 27.57, .s 3o5 7, to 3,73 27 193, h 3o6 6, 84 3,68 2722G,! 307 6,59 3,64 »7259,;) 3o8 6,34 3,. 59 27291,8 3 09 6,og 3,54 27322,(1 3.0 5,85 3,49 27353,:. 3n 5,6. 3,44 27381,3 3.2 5,38 3,39 37409,, 3.3 5, .4 3,33 2-436,1 3.4 4.y> 3,37 27461, f, 3i5 4,'i9 3,33 27487,1. 3.6 4,47 3, .6 275.1, c. 3.7 4,36 3,10 37534,, 3.8 4,04 3,o5 37556, /l 3.9 3,83 2.99 ^;577,: 330 3,G3 2,93 37398, ■.. 33. 3,43 2,86 376.7,1, 332 3,23 3,80 27636,7 333 3,04 2,74 27654,7 334 2,86 3,G8 27673, (. .335 2,67 3,61 27688,.'. 3i6 3,5o 2,55 27704,-., 337 3,33 3,48 277. 9,-. 3 -..8 3 , I 5 3,4. 37733,.', 3.'!) 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Forces perturbal rices, f^ariatiuns dijjerenticlles cjui deter* minent les alterations des e'le'inens de son orbile et de I'anomaUe mojenne. T /I .i' -(-o,i8 ^t A P 7 de dn 3 an tdn 1^ ed'oi df (> — 5,0.') + 1,63 5,80 — o,ooooo55i(. -t- 0,000000299 — o,ooooooo3 H- 0,000000024 + 0,000000000 — 0, 00000025 -*- o,ooooooo< 1 5,o^ 0,20 1,63 5,85 05450 00698 010 oo85 000 0026 oo< i 5,o4 0,2.! 1,63 5,84 t.5356 0.097 0.7 0.46 000 0027 001 'S 5,o4 o,a4 1,63 5,83 o522;*> 01498 024 O205 000 0029 002 ( 5,ci 0,26 .,64 5,8. o5o50 01907 o3o 02O2 001 oo3i QK>'i J 5,o4 0,28 .,64 5,79 o483i 02321 037 o3i6 001 oo33 OOJ 6 5,o3 o,3u .,64 5.76 04568 02740 042 0367 00. oo3& 007 7 5,o3 o,3» >.G4 5,73 04268 o3i8. 048 04.4 002 0039 010 8 5,o3 0,3/, 1,64 5,69 0391 0 0363. o53 0457 002 004. 012 i) 5,o3 0,37 iX*^ 5,65 o35i8 04097 057 0494 oo3 0042 01,') lu 5,o3 o,3y 1,65 5,60 o3o64 04584 061 o525 oo3 0041 OKJ 1 1 5,o3 o,4a 1,65 5,55 02553 05091 >64 o55o 004 ooSg oa? 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LE BAROX D\MOISE j3i5i 2799^ ■94; o33o6 ii53 i33i, o5i97 :i 3,1. 4,'i8 0,46 i5,58 15599 a68i8 1932 04129 ■492 i38o6 07095 7 j 3,4- 4,01 0,59 16,19 ■7972 25439 1897 04935 184, «4'94 09255 :G 3, Go 3,70 0,71 ■6,79 20261 238 16 1839 ©5735 3219 i445o 11470 77 3,95 3,36 0,84 ■7.38 22456 31940 1753 06489 36o3 ,4558 •3799 78 4,'9 ».90 0,96 ■7.96 24539 19802 i635 07331- 3996 •4499 16333 79 4,39 3,58 1,08 i8,52 36442 »74>9 i483 07899 3388 .4354 1871.' 80 4,57 a,i5 »,'9 19,05 28168 14764 1293 o853> 3778 i38oo 31227 81 4,7- 1,68 ','9 ■9,57 39670 ii8a8 io55 09069 4.54 i3iio 3373.' 83 4,80 i,ao 1,38 ao,o5 30907 o8658 0775 09339 4507 13184 3G1G- 83 4,85 o,6y ',46 20, 5i 31840 o52a5 0443 09890 48-29 10990 28486 «4 4,85 -t- 0,16 .,53 •Jo,9a 33417 -f- oi585 — 006a 10126 5ioi 09523 3o58o' 8J 4,80 — 0,33 1,58 ai,3o 33396 — 03343 ^. 0371 10337 53.4 07780 32395 86 4.G9 0,93 1,61 a 1, 63 32333 06319 o855 1017S 5453 05757 33S38 S; 4,5» 1,46 1, 6a a 1,9a 3i58J 1038 1 i385 09962 55oo 03.I67 3479» 08 4.3o >.99 1,6-2 aa,i5 3o3i7 14352 »9'''4 09568 5443 -V 00939 35.73' sy 4,01 a,5i ■,59 2a,33 a888.. i85o7 357( 09107 5336 — 01773 35316 'J" i,(-0 3^0 1,54 aa,45 36 1 3;^ •ja35i 3182 08216 4956 04737 33780 Tom. XXIV. 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XXIV. 3.; sin Ce nr.Toun de la comete de 1759 1.1 1 a y y _i A /' 6oo alG ,3,96 12,89 2,88 48,65 082 o85 227 o58 a5. .52 .883 ■lii i5,85 .0,47 3,70 48,77 09a 067 .62 092 4.5 090 195a ■lis 17,27 7-87 4,5o 48,33 «99 048 .03 .24 5S. 01. '9'7 ■^^4 i8,aa S,ao 5,1. 47,39 loa o3o 054 148 7'9 -»- 066 "779 ■Jio .8,75 '.57 5,53 46,o3 101 ^ 0.3 — oi5 162 bl2 i38 .564 .46 18,9. -(-o,o6 5,9a 44.34 099 002 -t- 0.. ■7' 881 >97 .345 a 5 -2 >8,77 _a,32 6,.6 4a,34 094 1O.6 029 17. 905 244 .095 ■a58 .8,39 4,5o 6,29 40, 1 3 088 029 •040 166 900 276 0864 .61 .7,83 6,45 6,35 37.79 079 ■ '■0039 o4a iSi 837 283 0637 ■j-o ■-.■4 8,18 6,34 35,40 069 048 '^55 04. i3o 735 277 0446 3;G .6,36 9w2 6,3a 3a,93 o58 037 106 6.3 254 0287 i8» .5,59 10,98 6,23 3o,63 047 o58 <)3o 081 476 317 0173 288 •4.84 .a,o5 6,. 3 a8,4G o35 059 023 054 322 .73 0087 ■^94 .4-'3 ■2,94 6,01 26,46 02a o58 0.7 027 .63 128 ooag 3 00 ■3,4: .3,67 5,89 24,68 0.0 054 012 ■+■ oo3 -\- 018 o85 -|. ooo3 3oG 12,96 14,22 S,74 23,19 -•- 000 047 008 — oi3 — 079 o5o 00.6 ill .3,46 .4>"° 5,04 21,89 — cog o38 006 025 .52 02a 0018 . 3i8 ia,o5 ^ .5,06 5,56 20,86 oi5 025 004 028 .72 -»- oo3 00.3 334 I. ,7. .5,35 5,48 20,09 018 0,, oo3 "<)27 .66 — oo3 ooog 33o ..,40 .5,55 5,43 ■ 9,56 019 008 ' 002 021 i3o oo5 ooo5 33e 1 1, 3a f5,G« 5,40 .9,26 016 000 001 012 074 004 0003 34. 1 ",7; 5,3, .9,. 5 0.3 -V 00a 000 006 037 oo3 OOOd 34t 1 I 1,0c .5,8^ 5,35 '&.21 'cog 007 000 — 001 — ooG 001 0000 35 ..,o: .5,89 5,32 ■9.42 — 00; 007 000 -(- 002 4. 012 000 oo'Do 3Go io,9< ) 15,9a 5,3- I ig./S -♦- ' 001 ' 00; 000 ^ 002 012 CPO 00^ I 1 1 PAH M. LE BARON DIMOISEVU. ResiiUats de V integration par des quadratures , des dijfcrentielles pre'ce'dentes , prcsenfant les alterations de I'excentiicite et du perihcUe de Vorbitc , de la \'itesse et de I'anomalie nmrf fines de la Comet e depuis 1^82 jusqtien i^Sq. PLA^ETES. Jde Jd. flu tfda Juln (It lb I /., fd^ Effcls parlitls . . . 0,00020223 — 0,0000341 3 — o,oooo3G8G —263,80 -+-o,3i07y.'( — 92,71-1-0,031985 — o,83 -*-o,oi3i3S 1 + 8822,34 -t- 893,57 -t- 367,03 — 5-28(1, <^8 -f- 737,52 -V .37,64 -+- i5(),o5 -V- 229.39 II 1 II -*-2o;8,59 -+- 16187,91 -4- 3Gi,GG -*- 517,71 -+- g'hgi -t- 324, ^» 1 -t- 10082,94 1 'i4ii 82 i-^ i/./.d'. -(i i 1 ' -I| Lcs perlurbations de la Comele n'oiit cte calculees , de 1682 a 1759 , que dans la vue de determiner la valeur dc N a liustanl du passage an perihelie de 1682 , pour en conclurc celle qui repond au perihelie de 1759 , au moyeu de Talteration j dn calculee pour cet iutervalle. L'equalion Z=Nt-^fd^ donnc immediatement cetle Taleur , en observant qu'au perihelie, ou lorsque ^=36o°, on a / = T=^ 27937'°"'% et /•' 4,39 5 0, Ja 0,40 .3,. 4,53 2,21 1,12 4,58 r> ".40 0,48 "5,9 4.57 2,19 I ,12 4,57 " 0,4.-. 0,56 >8>9 4,58 2. '7 I,l3 4.57 8 ",',. 0,63 22,2 4.'''9 ■'.■4 i,i3 4,58 y o,3G 0,71 25,5 'l.Go 2,12 1,14 4,60 10 0,3. 0.79 59,0 4, Go 5.09 '.»4 4,63 11 o,u5 0,87 32,8 4,61 2,07 .,.5 4.6; 13 o,>9 o,f)5 36,9 4,62 2,04 i,iG 4.7" i3 0, ij I,OJ 4. ,2 4,63 2,0! .,.6 4,76, ■4 + o,o5 1,10 45,7 4,64 ■,98 ',>7 4,82 i5 — .o,o3 1,18 5o,7 4,65 ■,94 .,iS 4,89 iG o,ia i,a6 55,9 4,66 ',9' i,>9 4-97 '7 0,21 1,33 61,6 4,68 '.87 J, 20 5,o6| 18 o,3o .,4. 67,6 4,«9 1,82 1 ,21 5,i5' •y 0,40 ,,48 74,0 4.7° '•78 1,22 5.25 ao t» , '> I i,5G 80,8 4.7' • ,73 1,23 5,36 11 o,G.i 1,63 88,1 4,73 1,68 .,^-4 Vis' aa o,:3 •w< 96,0 4,74 1,62 1,25 5,6. 23 o,S.". '>78 104,2 4.75 1,56 1,26 5,75' 34 0,98 1,85 ii3,o 4.77 i>49 ','7 5,90 •y/j 1,11 •■93 122,3 4.78 .,43 ',29 6,o5 ■iC, i,a5 1,00 l32,l 4.7'> .,35 .,3o 6,2. 1' 1,39 2,07 142,6 4,81 .,28 .,32 6,38' J 8 1,53 •^,-4 i53,7 4,82 I ylO .,33 6,56] ^•) i,G8 2,21 ■65,3 4,83 I, II .,35 G.74 3o 1,84 2,28 177.6 4,84 1,0a .,36 6,93 U x' J „t A 0 + 7,55 -5,. 9 —3, .3 9.24 a 7,^3 5,2. 3, .5 9.34 4 'jM 5,23 3, .5 9,45 6 7,uo 5,a5 3. .4 9.59 8 7.48 5,28 3, .4 9.74 .0 7,46 5,3. 3. .4 9.9' 12 7,43 5,33 3, "4 10,09 '4 7,4° 5,38 3, .3 10,29 .6 7,3, 5,43 3, .3 10,5. 18 7,33 5,48 3, .2 ■0,74 20 7,28 5,54 3,12 •0.99 22 7.23 5,60 3,.. ..,25 '■' 7, '7 5,67 3, II ..,52 •i(; 7, 10 5.75 3,10 1 1, So 28 7,03 5,84 3,09 .2,.0 3o 6.93 5.94 3,08 12,4. 9 1 0 -4- . . ,03 — .5,90 —5,33 '9.75 6 ■0.97 i5.g3 5.32 20,19 12 .0,<)0 ,5,98 5,3. 20,7a 18 10,81 .6,o5 5,29 a., 36 '■'4 .o,G8 .6, .5 5,2G 22,08 3o 10,4s .fi,2<) 5,2. 22,88 ' 38 SUR IV. RETOUR DE L\ COMETE DE lySg Forces pcrturbatrices. Vaviations differcntielles qui detenninent les alterations des elemens de I'orbilc dc la Comele ct de ranoniulie mojenne. 11 P -7 k de dc' dc" dn tdii d-as d^ o — o,ooooo5.'|63 — 0,000005453 -*- 0,000002595 -1- o,oooooo5i — 0,00000006 — 0,00000000 — 0,001086 11 — 0,00 — o,o5 -4-0,00 1 06379 05,7; 285i| 044 007 00. 0944 0,00 0,06 0,00 2 07.89 04772 3059' o35 ooS 002 075. 0,00 0,07 0,00 3 07929 04260 3235^ 02.'| 008 004 o5i8 0,00 0,08 0,00 4 08559 o365i 3367 -t- 012 oo3 oo5 — 0255 0,00 0.09 0,00 5 09076 02937 3452— 0.4 009 007 + 0043 0,00 0,1. 0,00 6 09479 02i3Ci 3490 016 009 ooS o36o o,o. o,i3 0,01 7 09765 01254 3486 o3. 008 010 0693 0,01 0 , iG 0,01 8 09851 — 00288 3409 047 008 0.2 1026 0,03 0,18 0,02 9 09803 -+- 00738 3287 0G2 007 0.4 1354 o,o3 0,21 0,04 lO 09571 0.774 3io3 076 006 0.5 .662 o,o5 0,23 o,o5 1 1 09216 02857 2877 089 oo5 0.7 •94; 0,06 0,25 0,07 IS o865o 03945 2587 .00 004 017 2.90 0,08 0,27 0,08 i3 07955 04996 2362 109 002 oiS 23S3 0,10 o,-.>7 0,10 "4 07105 o6o32 1891 :i6 — 001 0.7 25:,3 o,n .0,26 0,12 1 i5 06141 07009 1490 120 -*- 000 0.5 2606 o,i3 0,24 o,i3 lO o5oi8 07920 I052 .21 00. 0.2 261. o,i5 0,2. o,i5 >7 03797 08766 o58S "9 00. 008 2546 0,16 o,i5 o,.6 II i8 02492 09515 -*- 0:10 "4 -*- 000 — 002 24.1 0,16 — 0,07 c, II '9 — 01107 10166 — o385 loG — 002 -H 007 2200 0,16 H- 0 , 02 o,»6 20 -t- oo3o5 •0716 0880 096 oo5 0.7 1922 o,i5 0,.4 o,.6 21 01794 .1.7, 1 388 082 oil o3o 1 564 0, .4 0,29 0,14 22 03290 Ii5i3 189. 067 019 045 ji5i 0,1. o,4G 0,12 23 0481G ..7 ',3 2395 048 o3o 062 06G8 0,07 0,65 0,08 24 25 06335 1187. 2891 028 044 o83 -t- 0.65 -4- 0,02 0,88 -t- 0,02 07833 11897 3375 — 006 06a .07 _ c4G8 — o,oG >,'0 — o,o5 26 09310 1.824 385. -t- 0.7 084 .34 1106 o,i5 .,3G 0,14 27 i«75o 11657 43.3 04. ]ii i65 J 787 0,25 1,63 0,24 28 121 JO 11395 476. 067 .43 200 25o3 0,38 .,93 0,37 39 i35o3 110(3 5.95 093 181 23, 3249 0,54 2,22 0,53 3o '4793 I o6o5 56 1 4 120 224 278 40.3 0,7. 2,53 0,70 - ■ rvn M. LE BARON D.VMOISEAU. r? ;; II \ ^ (] k de (y ,lc" da td:i d-ui '/« ! „ n II n : o — o,Qoooooi4g "^ 0,0000002^51 -t- o,ooooooi5o — O3OOOOOOO5 0,00000001 ■+■ 0,00000000 -4-0,000098 0,00 -4-0,00 ^0 , 00 ■i — 074 =M ../, or> 01 00 lOI 0,00 0,00 0,00 4 ^- oo5 339 073 04 00 00 09 1 0,00 0,00 0,00 6 086 202 -V o3o o3 00 00 oGG O,C0 0,00 0,00 8 16S .G4 — j)i8 — 01 00 00 -+- 028 0,00 0,00 0,00 lO 2to 117 067 -t- 01 00 01 — 022 0,00 0,01 0,00 ,y. 328 4. 062 117 04 00 02 084 0,00 0,02 0,00 ' 1 4c, _, 000 166 07 00 o3 1 56 0,01 o,o3 0,01 Ui iiSi 070 216 10 01 o5 33, 0,01 0,04 0,01 i8 £54 •44 aG6 '4 02 08 325 0,02 o,oG 0,03 uo Cai 332 3i3 >9 04 13 420 o,o3 0,07 o,o3 '.la 687 3o4 353 23 07 '7 530 o,o5 0,09 O.OJ •i/, 7l« 3oy 40U 37 12 a3 622 0,07 0, 11 0,07 ■i6 800 4-7 4'P 32 '9 3i 72G 0,10 0,13 0, 10 jS 85 1 569 48. 3? «9 40 83 1 o,i3 0, 14 o,,3 3o Syj GO2 5i8 42 4' Si 936 0.17 o,.4 0, 1; y 0 0 -t- 0,000000001 -1- o,oooooooo5 H- 0,000000001 H- 0,00000000 — 0,00000 DOO -H 0,00000000 -t- OjOooooG — 0,00 -t-0,00 0 , 00 G 0' -t- 01 ^— 01 0 e 0 — 0/ 0,00 0,00 0,00 u 08 — 0/ o3 1 0 0 i3 0,00 0,00 0,00 <8 ] 10 06 I 0 I ^7 0,00 0,00 0,00 ,', 1:] '7 oii 1 1 I 44 0,01 0,01 0,01 |3„ 1 ■'' I 3 1 3 se 0,01 0,00 0,01 £Icnicns employes duDS le premier signc d'anomalie excentriquc. n 46",i4i5o a 53° 48' a i8,o832, ci 3o3 14 e 0,967705 i '7 4° ^O SUR LE RETOUK DE L\ COMETE DE 17^9 ll.c Signe cl'anom. exc. OS T a 3i X J e a' y ^r A 7, .3 — >.99 -*-a,35 i 190,6 + 4,85 -»-0,92 — 1,38 3i 3. .6 ^,4j 20 1,2 4,85 0,82 J, 39 7.34 33 a, 33 •^,'19 2!S,G 4.87 0,71 1,4' 7,55 34 3,5o 3,56 233,7 4,87 0,59 • ,43 7.77 35 a, 68 2,63 349.5 4,»7 0.47 '.44 7,99 36 a.86 2,69 266,0 4.87 0,35 1,46 8,3.i 37 3,o5 a. -5 283,', .'1,87 0,23 .,48 8,45 38 3,4 3,81 3oi,5 4,86 + o,c8 '.4'j 8,6y 39 3,44 3,88 320,5 4,85 — 0,07 i,5i 8,93 40 3,64 2,94 3(J0,2 4,84 0,23 1,53 9,18 4> 3,85 3,0© 360,9 4,82 0,37 •,54 9A- 4^ 4,c6 3,06 383,3 4,79 0,54 .,55 9,C7 43 4.2J 3,12 404 .7 4,76 0,7' '.57 9,9-' 44 4.49 3, .8 428,0 4,73 0,88 .,58 .0,18 45 4,;' 3,23 452,1 4,67 I ,oG .,59 10,43 46 4,93 3,29 477.3 4,6. 1,25 .,59 10,69 4: 5,16 3,34 5o3,3 4 54 '.44 1 ,60 '0,91 48 5,39 3,40 53o,3 4.47 .,64 .,60 ..,.y 49 5,63 3,45 558,3 4,38 .,84 .,6o ",44 5o 5,8, 3,5o 587,3 4,28 2,04 .,6o I., 68 5i 6,11 3,55 617,3 4,>7 2,25 ',59 ",9-' Ja 6,36 3,60 6.',8,3 4,o5 2,46 .,58 .2,i5 53 6,61 3,65 680,4 3,9. 3,67 ',57 .2,37 54 6,86 3,70 713,5 3,;6 2,88 I ,55 12,59 55 7," 3,74 7'l7,7 3,59 3,09 I ,52 .2,79 56 7,38 3,79 783,0 3,40 3,29 ■.49 '3,99 57 7,64 3,83 819,3 3,21 3,49 .,46 i3,i8 58 7.9' 3,88 856,7 3,99 3,69 1,42 i3,3j 59 8,iS 3,9> 895,3 3,75 3,88 .,37 i3,5o hBSSB 8,',-. 3.r/, 935,0 a,5o 4,06 1,32 .3,6411 U x' 1 J Z A 33 -4- 6,84 — 6,o3 — 3,06 .2,72 34 6,73 6,16 3,o5 i3,o5 30 6,60 6,29 3,o3 13,39 38 6,46 6,43 3,0. ■3,74 40 6,3. 6,57 2,98 14,08 43 6,,4 6,73 2,95 14,43 44 5,95 6,89 2,93 ■4,79 46 5,73 7,06 2,88 '5,.4 48 5,5o 7.34 '"3,84 ■5.49 5o 5,25 7.43 3,79 i5,83 52 4,97 7.60 2,73 .6,17 54 4,67 7,79 2,67 iO,5o 56 4,33 7,98 3,59 16,81 58 3,97 8,16 3,5. 17,10 Go 3,58 8,34 2,43 17,38 If 36 -t- .0,21 -16,47 — 5,i5 23,76 42 9,86 ■6.7' 5,07 24,70 48 9.39 .7,00 4,96 25,6, 54 8,81 .,,33 4,83 20,67 60 8,09 ■7.7' 4,05 27,05 PAR M. LE BAKON DAMOISEVU. 41 T u /^ v k de (L- dc" dn tdil da r/? -1- 0,0000 1G04 1 -4- 0,000010109 — 0,000006020 ■+■ 0,00000.47 — 0,00000275 ■+■ o,ooooo325 — 0,004795 ft — 0,91 ■y- 2,85 — 0,90 ''■■'•'l7 09504 004. 7 0.75 o335 0375 o56i/i i,i5 3, '7 ■,>4 3J »83;5 08S43 06797 020:j 0402 0429 06424 1,40 3, JO .,40 3.'. "O'PO 08099 07160 023. 047G 048G 0724. '■69 3,81 1,68 Ifi ao433 07391 075.5 0260 o56o 0547 08061 2,0. 4,12 2,00 3f. ai3G5 00408 07856 0288 0655 06.5 08884 a,36 4,42 2,36 37 1Tit% 05406 08.81 o3., o;6. 06S6 09690 2,,5 4,70 2,75 38 a3oi8 04462 08495 0345 0880 0764 10493 3,16 4:97 3,18 39 a3;3^ 03400 0S797 0374 1007 0842 11273 3,0. 5,20 3,64 40 a43-7 02281 09083 0404 ii5o 092S 12029 4.09 5,40 4, '4 4- a',y5j -»- 01096 09358 0434 i3o4 10.7 12767 4,6. 5,56 4.67 4a 35437 — 00 1'54 096.4 0464 i4;o 1109 I34G9 5,i5 5,67 5,23 43 a585i 01455 0986 1 0495 i655 1209 14.4^ 5,72 5,-:\ 5,84 44 a6iSo 02820 10088 o528 1846 .307 1477. 6,32 5.74 0,40 46 »C4o3 04224 10298 o562 2o56 1412 16345 C,94 5,63 7.11 40 4; 2G543 20588 05G98 07210 10486 io658 0598 o635 2276 i5i8 15874 16343 7,58 8,22 5,54 5,33 7.79 8.49 aSio lOaO 48 205 1 6 08758 10802 0674 2760 J738 16737 8,88 5,02 9,21 4u 5o 26339 2Go38 I0353 12004 10920 1 10.2 07.6 3oi . 1845 17060 9,52 4.6. 90' 0,02 0761 3279 1956 17399 10,16 4,.o 5i 35Ga3 13004 11071 0809 355 1 2064 17448 «Or77 3.47 1,32 :,. 25069 15303 11098 0860 3830 2.;3 1749'' ..,34 2.72 1 2,02 53 ^4379 19071 11089 0914 4.1a 227. 1743J i.,86 1,85 1 2,03 -'4 a35Jo •8773 iio38 097a 4382 23G. i725(> 12,3. 4- P,S5 1 3,. 9 5j 22568 ao485 10943 1034 4653 »447 iCgSc 12,67 — o,2g 1 3,68 5(> 5" 21450 aoiGJ 22.78 33828 io8o5 1061 'j 110. 4912 2522 l6J2.' 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F 42 SUR LE RETOL'n DE LA COMtTE DE I 7 -39 Si 34 38 40 4> ■ii jG is 00 5a 54 5G 58 60 • 0,000000933 0966 099' lOIO 1019 101 1 1010 0998 ogja og36 0889 •83o 0758 067a 057a -0,00000075a o85i io',8 "49 i:j5o i35:i i4,i6 i56i iG65 1770 1875 '979 2081 -o,oooooo55i 58 1 609 635 657 675 692 704 714 720 723 722 717 70S 695 (h dc' ' 0,00000047 o53 059 o65 071 078 0S6 095 104 ii5 127 .4. .5, 176 196 -0,00000057 077 102 1 32 166 20G 253 3o6 365 4^9 5oo 573 652 732 8i3 ^fc" ■ 0,00000064 095 1,4 .34 i56 '79 204 23o a56 283 3og 335 339 38 (III -o,ooio36 ii35 1227 l3l3 J 386 1450 i5o3 i538 i558 i36o 154 j5oi 1435 i34t J2l8 t(fn 0,21 0,27 0,33 0,40 0.47 0,55 c,f.4 0,73 o,83 0,92 1,00 1,07 1,12 j,i5 ,,.4 cl-aS G -0,00000006 '4 26 43 67 - 0.000D0006 . — o,uooo73 — 0,02 o,o3 o,t)5 0,07 0,08 -0,01 0,02 o,o5 0,09 o,i5 -lt,02 0,1,3 o,o5 0,08 o, 10 Elcmens employes dans Ic If.c signc d'anom. oxc. n 46",i5529 Q 53» 48' a 18,07970 cJ 3o3 14 c '0,967495 ' 17 40 ' petite crrcui- , on aurait dii cinfloycr 0,967695. ni.e Signc (I'anoni. ere. OS PAR H. LE BARON DAMOISEAO T 43 u X 61 -8,79 Gi y,»7 GJ f),35 6/, 9,63 65 9.9! 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LE BAU05 DAMOISEAU. 7» V It P n A- dc da' da' dn tdll f/=f "'1 33 1 + o,oooo<)98->j -HO,oooo5i394 — 0, 000038 1 32 ■—0, 0000207 ;j — 0, 00061 3ao —*p, 00001739 -»-o",o47i72 -t- i2!3"35 ^ 9 ','08 -:.■, 3:Jj 8J5S4 3;63o 30996 ,673 ogio 1289 3835o 1068,17 7-78 5,96 333 ;3:);.S 2:587 25414 1354 oG5o 0973 3 1 202 869,42 6,57 4,5. 334 6at).',(3 aocGJ 20954 109S o4J3 0730 25381 '»7.Vj 5,49 3.39 33i 54,, 9 14354 .7405 4892 o3i7 o553 2o65i 575,85 4.55 2,60 330 4fi683 10098 .4546 0727 0221 0419 i6S3o 469,45 3,75 ■ ,92 33; 40274 o6do3 . 12181 0591 oi5i o3i7 13672 38., 4u 3 ,09 .,4'. 338 34,Go 04196 10213 c.'ivS oio3 0241 lloaG 3o8,58 2,5, .,08 33.J 3oo4G 021 8-2 P8589 o3S5 oo6y 0182 08907 248,68 2,o5 0,80 3',u a58JG -t- 00532 07183 o3o7 004 ', 0.37 0708J 197,86 ■,64 0,57 ^' a2ai4 — CO717 0595,8 0242 0027 0101 05582 •55,92 1,32 0,43 3',. iguSG 01724 0498' ei88 0016 0075 04329 120,95 1,04 o,3o ■x\; igaG; 0252G 04092 0142 0008 -oo55 03273 9'. 17 0,81 0,21 3.i ■379' o3i5i .03327 0104 0004 0039 02898 67,03 0,62 o,.3 3.1 ■■ 11G07 o3G53 ■02658 0072 — 0001 0027 0166S 46,63 0.47 0,09 34(. 3'.: oj^G'jg o4o53 02064 01545 0045 0023 -t- 0001 0001 0019 0012 oio53 oo555 29,50 i5,52 o,36 0,25 o,o5 — 0,02 o;S;(i 04345 3.i^ oCaSi 04575 01082 — 0004 0001 0007 -1- 001 3y -<- 3,Sy 0,18 -1- 0,00 31.J o485, C\'A^ 00672 -i- 0011 000 f 0004 ■ — 0019G - 5, ',8 0, 12 0,01 3m o3:ifi6 04853 ^ oo3o7 0023 -1- 0001 _ 0002 004G4 12,98 0,07 0,02 ' 02403 04923 -t- 00018 oo32 — 0000 -(- 0000 00G73 18,8,'. o,o3 0,02 - OI333 04953 oo3ii 0039 0001 0001 00333 23,28 -♦- 0,00 0,02 h -*■ oo38i 04938 Oo568 0044 0001 0002 00941 26,34 — 0,02 ^0,02 Jj4 — 00493 04895 00799 0047 0002 0002 01012 28,33 o,o3 0,01 350 oi3or; o4835 01011 0049 0003 0002 OIOJl 39,4-^ o,o3 0,01 3JG OJ043 04,37 0119a 0049 ooo3 0003 oio55 29.54 0,04 0,01 3J; 0271 1 04618 01 363 0048 ooo3 0001 o/o32 28,90 0,04 0,00 3J8 o33i8 o4i66 oi5o8 0046 Q004 0001 00981 27.47 0,04 0,0a 3"! o3S88 o43o5 0.64 1 0043 0004 0001 00912 35,54 0.04 0,00 id 04416 0412a 01759 oo38 0004 0000 00822 23,02 o,q4 0,00 72 StlR LE RETOUR DE Li COMETE DE l']^() 332 J34 336 338 340 342 344 346 348 35o 352 354 35G 358 3Go -o,oooooo5oi 43a 3G6 3o4 246 jgo 137 0S7 040 004 045 081 ii5 '44 169 • o,oooo«o84o So(i 769 730 687 643 595 544 489 43o 369 3oi 23o i5o o65 -0,000000204 249 234 219 204 188 172 J 56 i38 120 101 082 cGi 037 oi3 de -0,00000002 3 5 6 7 8 8 8 8 8 7 6 5 3 I dc' ■ 0,00000016 II 07 04 o3 01 00 00 00 00 00 00 00 00 00 dc" da • 0,00000022 — 0,000075 17 _ • 3 ■ 10 08 06 04 o3 010 045 090 124 i5i 168 177 178 150 i56 l32 104 068 036 tdii 3,09 0,28 2,5l 3,46 4,22 4.70 4.95 4.98 4,76 4,37 3,69 2,91 >.9o 0,73 d-aS ¥ -;• ■in h hi 1 5 -0.017968 -o,*jo4cG7 tjl -o>3777()ij -o,ou'i(J57 In 3,>9 — ■ 0,02 JL in 0,00. o,5o 0,01 0,033096 ■0,007-1815 — O.OOOJOO — ■ 3j3,2.'( — u3,o8 — 213,75 10, »5 fittjdn 3, .9 O , ■/■! h •y- o, 10 — .0,51 — 0,01 jk o,^i 0,02 87,28 i,Go ■ ''^o>4y — 2-20,19 i:i,23 — . ii,yo o,'27 — . o.'iS — 365,68 — -24,13 . O , 5'2 — 0,1-28432 ^-0,076959 -+-0,000703 -0,037011 r-O, 060876 ho,oo36y7 -♦-0,032946 -f-o,o64i84 •vo,oo5icio 1!: y t> 0, I 0296 I 0,08^491 -i-o,oo452G 1!: ■V: -1-0,0391 14 o, 0004 1 2 o,oq4i6a ~o , 2^87 1 o -0,026600 rO,oo65i5 720,46 431,75 4,28 353,58 581,57 34,36 322, l4 901,07 72,30 -^- 710,53 623,25 -^ 32, 45 1— 52,81 0,19 — ;,4. -1- 227,04 — 367,60 -(- 4!)3.42 •64, i5 -\- 5,75- ',47 46,11 222,87 27,31 -\- 756,01 1 -*- 26 , I 2 ■ — 0,53 ■ 133,26 26,69 454,13- 456,62 5,J9 94;, "'J 520,77 3,9^>- 399, ^ — J'?, 48 ■ 358,70 -\- 3o5,66 7,o5|-*- 41,24 613,17 664,36 4«,29 609,91 - ■283,56 41, '51 287,77' — 269,28 6 1 7 , 5 1 1 -t- 1 99 , 48 107,67, 617,511 28,15' 557, 816,99 ]35,82 i65i,24 -+- i3oi,5o'— i5o,26— 68,02'— 218,28 934,ii]-H 56,43-1- 877,681-1- 673,37 -t-i55i,o5 77,12,-1- 2;, 95]-!- 49,'7 "*" i3i;48 -t- '80, 65 23o8,97 '894, 7- I 101, 5U| fd. 8.78 0,77 .9'l,63 4,36 0,23 fde — 0,00001 1 53 -+-0,00000179 -1-0,00000006 -170,00017644 -i-o,ooooi(v;o -1-0,00000043 -627,06 -1-0,00049934 83,42 -1-0,00008008 2,21 -+-0,00000244 - 9', 98 -145,71 - 0,90 -1-0,0000738 -1-0,00005694 1-0,00000839 59,91 —0,00043745 39,62 — 0,00020037 11,74 -+-0,00001249 186,97 — o,ooo26S6<) 61,20 -1-0,00014938 16,24 -'"°>oo°*'°945 ^317,31 — 0,00002802 -133,35: — 0,00010024 - 20,02 — 0,00000824 2'(2i,3o — 112,33-1- 709,18 -I- 596,85 766,92 -t- 1127,85'-!- 232,95 -i-i3bo,8o 36,11.-+- 60,39-+- 121,73-1- 137,47 »4,02 139,66 1339,93 .81 ,01 -1-0,439153 — 0 , 089998 ■ ■1-0, 008482 -12299,36 - 2520,58 - 23'-, 6785,46:— 144,52-1-1455,26 32.|8,7i -I- 1291,14 -+- 739,88 127,16 -+- 93,79 -+- 107,74' -+-3407,27 -1- 528,10 -458,44 —o,ooo36686 — 78,02 — 0,0000950 - 33,57 — 0,00002160 T -o,oooi5i53 ,A' /'^•" — o,.oo«oo89i 0,00000096 — 0,00000002 —0,00074017 — o,oooo5uG7 0,00000124 -vo, 00082-272 — o,oooo54« ^0,000008-29 o, 0080657 1 0,00067002 — o J 0000 1 00 1 H- 0,0000 1040. H 0,00000167! -i-o,ooooooo3. ■ 1 ho, 000449^^ ho,oooo3i7(^ hOjJJOOOOO -HO,ooooG88(: -+-0,000071 771 -+-0 , 00000 J07 3 o,D02o5353 o , 00063692 , — 0,00000346 -+-0,00057349 — o,oooo796. Par M/ le CnEVALiER Cisa. de Grest,. PROFESSEUA DE UECAMQCE A t'oKIVERSlTE nOWlE DK TOBIK. Lue a la scancs Ju i5 jain'ier 1818. X-ie problcme Ic plus important du calendrier est cclui dc determiner le jour de Paque pour une annee quelcon- que ; pour ccla il suiEt de eonnaitre la lettre dominicale , ainsi que le nombre d'or , ou bien Tepacle de I'annee proposee , suivant que le problerae se rapporte au calen- drier julien , ou gregoricn ; avec ces donu^es rinspec- iion seule du calendrier suffit pour determiner le jour demande. On a forme dcs tables au moyen desquelles la lettre dominicale , le nombre d'or et Tepacte sont donn6s pour une longue suite d'annees ^ Tavenir ; cel- les - ci penvcnt se continuer indefinimeut a volonte pour un uombrc q^uclconq^uc d'aiiiiees j ainsi le problcme de la 7 8 POin DETERMINER LE JOUR DE PAQUE determinalion tlu jour de PAqiic est cnlicrement rcsolu. ( V. Wolf eleinenla niaf/ieseos. ) Ccprndaut on poiivait dcsirer qiiclque chose de plus simple que n'cst la mcthode precedeiite , pour la resolu- tion do cc probleme. Deux Georaetres dislingiu's dc Flo- rence ( Stanislao Canovai , e Gaetano del llicco ) dans un cours d'tlcniens dc malhemalique physique, ont donne des lormulcs tres - proprcs pour parvenir a la veritable solu- tion analyliquc du probleme. Mais plusieurs des formules cjuc CCS Auteurs cmploient pour determiner le jour dc Paque , peuvent aisement se ramencr a unc seule formulc tres-simple ; on pent dire sous ce point dc vue , que ccs Auteurs a'ont pas acheve la solution du probleme. 11 ' pa- Tait d'ailleurs que les precedes de calcul, qu'ils ont suivi pour arrivcr aux formules relatives au calendrier julicn , DC sont pas rigoureuscment demontrees pour le oalendrier gregorien , auqucl ils les appliquent sans aucune restriction ^ aussi y a-t-il un cas qui Icur echappe. Si par exemple on eherchc quel doit etrc le 14." jour de la lune pascale, suivant le calendrier gregorien , pour une annde dont I'epacte serait egale a 1 3 , on trouve , d'apres la formnle de ces Auteurs, que ce jour tombe le i." du niois de mars, au lieu (jue cc doit etre le 3 1 du menie mois (^''). ■ (*) Si on dusigne par t le i^.'nc jour de la lune pascale , par /H'^pacte de I'annee proposee , on a , par la formule de ces Auteurs, t=:R — ~ — > R indiquant le teste de la divisiou eu nombxes entiers ; loisque ^ = i3 , ... „ 3i J vient ^=/l-r- = i. 3o PAR M. LE CH. CIS\ DE CRESY. ^^ Dans raslionomie de M/ Dehinibre on trouvc , j)our la rcsoliiliou dc cc problcrac , une formule donn<5c sans demonsliation par rilluslrc gcometre M/ Gauss ; comme on nc |)enl licn ajouler a la siinplicile ct a la generalite dc celtc forniule , je me suis engage a en cherchcr une denionslralion ; je vais Texposcr ici telle que je I'ai tibuvec , Ic plus claiiemeut qu'il me sera possible. I. CALENDRIER JULIE N. I. Suivant le Concile dc Nicee, on doit celebrer la AHe de Paqnc le premier dinianchc apres Ic 1 4/ jour de la nouvcUe lune , si ce 14.'' jour lombe le 21 ou apres le 21 du mois de mars. II suit de-la que la nouvelle lunc pascale ne peut arriver au plulot que le huit du mois dc mars; le 14.*^ jour pascal ne pcut arriver au plulot que Ic 21 , ct la fete de Paquc le 22 du nicme mois. Si la lunaison dc mars lorabait le 7 du mois , et par- tanl le 14.'' jour de la lunc le 20, alors cetle lunaison ne scrait pas reputee lunaison pascale ; ce serait la sui- vante , cclle du cinq avril , qui le serait; le 14.'' de la lune aurait lieu le 18 avril, et si ce jour etait un di- raanche , cc ne serait encore que le dimanche suivant qui serait le jour de Paque. Ainsi , d'apres cette r^gle, la l^te de Paque ne saurait arriver plus tot que le aa de mars,ni '8» -POUR DETERMINER LE JOUR DE PAtJUE plus tafd que Ic 2 5 d'aviil. ( V. Lalandc , astronomic loin. 2. ) Pour delcrniiucr le jour de Paque d'une annee quel- conque donnee , Jl faudra d'abord determiner dans quel jour de mars ou d'avril tombe la nouvelle lune pascale •, alors par Taddition du nombre i3 on aura Ic jour 1 4.*^ de la lune ; aprcs on n'aura plus qu'a comparer la leltre quolidienne de ce i/f." jour avcc la lettre dominicale de I'annce proposce , pour en deduirc lout dc suite dans quel jour de mars ou d'avril arrive la fete dc Paque. Dans les calculs suivans on fait usage des expressions A A R. — ;Q.— ou bien R. J : B ; Q.J : B pour indiquer le reste, ou le quotient en nombres entiers de la division de J par B. 2. Soit represcntiS par x le jour du mois de mars, dans lequcl a lieu la premiere nouvelle lune de ce mois. Depuis le commencement de Tannee jusqu'ii ce jour de mars il y aura un nombre de jours exprimes par S^-t-x — i , a cause que Janvier et fcvrier forment exactement 5c)' . Maintenant le meme intervalle de terns pent encore s'ex- primcr d'ane autre maniere 5 car si on designe par E I'epacte de I'annee donnee , il est clair que depuis le commencement de Tannee jusqu'a la premiere lunaison de Janvier il y aura un nombre de jours exprimes par Zo—E ; ensuite depuis ce lierme jusqu'a la premiere lunaison d 3i. Tom. xxiT. L 82 POUR DETERSn>F,R LE JOUR DE PVQUE L'exprcssion preccdcnlc peut s'ecrirc t=i/f-i-R. ''"^^^~ ' 3o ou bicn f = i^-i-R._ ■'" ^ 3o Or il nous faut distingucr ici deux cas , lorsquc x > 7 , cl lorsque x = 7 ; dans le premier cas on a par supposi- tion / egal ou plus grand que 21 , pour cela , d'apres la formule precedcnte , il faul neccssaircinent que 30 ' et parlant le terme Jt ^ pourra s ecrire et de-la R. 3o 3o / = .,H-«.ii'i^.(,) Dans le second cas, lorsque :r — 7 , la valeur de / sera raoindre que 21 ; pour cela , d'apres la raeme formule . il I'audra que R. > ^3 ; il fiiut rcmarquer que le numerateur 23 — E est loujours cense posltif, puisqu'on y peut ajouler aulant de fois 3o qu'on le voudra, Dans ce second cas la lunaison qu'on vient de deter- miner n'elant pas pascale , il faut determiner la suivantc, du 3 1 -mars, ou apres dans le mois d'avril , qui sera lunaison pascale \ a cet cflel il suflil d' observer que d'apres fAR M. LE CII. CISA UE CRESY. 83' la disposilicm du calendiicr julien , la lunaison prccedenlc n'etant pas pascalc , doit etre dc 3o' ; aiusi cclte nuovelle lunaison , a compter toiijours du premier mars , arrivera 1 • 1' • ' D (3o-£) , . ,. Ic jour ucsignc par i -+- /i, 1- jo ; ajoulant li ii celte expression, on aura p6ur le 14/ jour de cette lunaison pascalc /= 44 -j-/?. depuis le i."mars, ou bien designant par (/) cc 14.' jour a compter du i." ( 3o — £ ) avril , on aura ( / ) = i 3 -»- /?. :; . Cette valcur sera ' ' 3o necessaircmcnt moindre que 3o , ainsi on pourra I'ccrire ou bien 3o ( 20 -f- R. -5—- '^ (0 ,. . „ (23 — £■) or a cause qu ici Ii. = 23 . cette expression re- viendra a la suiyante , (/) = 20-H/?.Ii^-f.^_3o; ou (/)=/?. il^-f-^_ 10: OU bien en comptant encore du premier mars , on aura dans ce cas / = 2 1 ■+-/?. -^ . (2) 3o ^ ' 11 suit de-la qu'a parlir du 1." mars Ic 14/ jour de la lune pascale sera donne dans les deux cas par la memo formule ; il u'y a dautre difference entre ces deux expres- 34'. rOUR DETERMINEU I,E JOUR DE PAQUE sions, qup dans la pnniiorc R. < 2?* , tandis que daus la secondc-/}. ^" aS, 11 suit do lout ccla que pour determiner Ic 14/ jour pascal on n'aura qu'a con- sid^rer la seulc formule cc 1 4.' tombera dans Ic mois do mars , si cctte valcur de / est ^ 3i , ct en avril, si />3i. 4. Maintenant dcsignons par n Tannce propos6e, et par / le nombrc d'or correspondant , on aura car dans le calendrier julien au nombre d'or 4 corres- pond I'epacte i 1 ; faisant celte substitution , Texprcssion R. — ^ sera changee en ccUe-ci, R. 0^ -R^± 3o -3)..N 3o / ou bien en celte autre R (26 — 3o ill)- 9 mais on a / = = I -f-/?.- n 19 subsliluaut dc nouveau on aura 3g • 3^, r.VIl M. LE CH. CISi DE CRtST. 85 que Ton pcul cciirc 3o • n en aiigraenlant le numcraleur tic 3o R. — -. " 19 Par ces transformations la valciir de I sera donnoc par la fornuilc t = 2.1 -f- /i . — . 5. Apres avoir determine rtxprcssion du i/i." jour de la lune pascale, il nous faut trouver cellc du jour de Paquc. Pour cela soil c/ la place qu'occupe la lettre qnolidienne t 2 3 4 '-. fi 7 du jour I 4.'" dans I'ordrc de lettres A.B .C.D.E.F.G. (i), II la place qu'occupe la lettre dominicale de Tannce pro- posee dans le memc ordre dc lettres ; de ce que nous avons dit ci-dessus , que le jour de Paque doit toujours avoir lieu le dimanchc suivant au 1 4.° jour dc la lune , il r^sulte cvidcmmenl que si on designe par :, le jour ^c Paque a partir du 1." de mars , Ton aura I'une ou Tautrc dcs trois expressions suivantes , %i u=z q s> ^ / -f- 7 u y q z ^ t -h n — (/ u < q z = t -i- '] -i- u — q En r(?unissant ces Irois expressions en une scule , on aura pour determiner le jour de Paque celte expressioa tres-sJmple , 86 rOL'R DETERMINER LE JOUR DE I'VQUE ;6-HK— 9), i = /-+- R. de mars on travril , suivant que 2,^3i ou bien i>3i ; si on tl<''signc par (::.) Ic jour du mois d'avril dans lequel lombc la fcle dc I'aque , on aura (^) = :,-3i=7 3o R. 6. 11 nc rosle plus maiutenant qu'a delerminer les places q aV U qu'occupeiit la Ictlre quolidienne du jour 1 4.' de I3 hrae , el la leltre dorainlcale dans I'ordie des leltres (i). D'abord pour la place q dc la lettre quolidienne , il est clair que , puisquc Tannee commence loujours par A ou par I , ct que depuis le premier jour de Fan jusqu'au 14.' de la lune pascale il y a uu nombre de jours 5()-H.<, on aura q =: R. . Pour avoii- la place u dc la lettre dominicalc de Tannce proposee n dans le meme ordre des leltres (i) , il faut observer que la lettre domlnicale de la premiere anncc de Tere chrclienne elail B , el parlant la suite des leltres doniinicales des annecs suivantes elail dans Tordrc I a 3 4 5 " 7 B .A.G .h .E.D .C. (2) , relrogradant ainsi d'une lettre a chaque nouvelle annec , suivant I'ordre naturel des letlres (i), ct de deux dans ies annces bissextiles. Maintenant, puiequ'il passe toutcs les annees une lettre el deux dans les aunecs bissextiles , il passcra dans uu PAR M. LE CIt. CISA DE CRIiSY. 87 nombrc n d'aniiecs , un nombre dc Icllrcs domiuicalcs n-\-f). — ; si done on icpresenle par v la place de la Ictlre dominicale de I'annee proposce dans rordre dcs Icllrcs dominicales (2) , on aura 7 Or il est facile de voir que la leUre designee par la place f dans Tordre dcs Icttres (2) correspond dans Fordre des lellres (i) a celle u donnee par I'exprcssion ( 1; -f- v) u = S- R. ; 7 done subslituant pour f la valcur precedenle , on auia cellc equation « = 8 -/?. j 5H-/J.lLl£liJ j : 7 . Substiluons les valeurs de q et u que nous venons de trou- vcr dans Tequalion du jour dc Piique , Ton aura fiS-t-ioR.— ^ 2-t-/?.ll__^ 3o .,Uf«.(!^[..o..[3...(:!^)| If 7 7 Le troisieme lerme du second membre de cette equalioa peut s'^crire plus simplemcnt , 88 I'OliR DETERMINER' LE JOUR DF. IVQT'E ( 7 3o r^' consuUrous la qiianlitc 6 R. 1 {2 , qui culre clans 7 cclle expression , ou hien cellc-ci qui lui est equivaleule , 6 7? i_ , puisqufon peut ajouler an numeraleur un 7 multiple quelconque de 7 ; on a done eu Lien 4<'-^ : n — R. 7 7 6/i.(r!fi)=6«.(Jllifi); 7 7 ' on a de mcmc de-la 7Q~ = n-.R.~ ^7 7 Subslituant et supprimant 2.1 Q.— comme multiple de 7 , il viendra 7 \ ^ . 4 V ' PAR M. LE CH. C1S.V DE CREST. So mais on a en general aR. ~ = R. ~ -4- «/? , done fai- sant passer le faclcur 6 chi second niembrc eu dedans de la parenthese , on oblient 6R.t:!S3i=R.UR.JL^^n.^):j. Par ces transformations le troisieme tcrme du second mem- bre de IN^qualiou en z prendra cette forme , R. J 6 -^-RX — 2 iJ ^6R. ll - 'l2i : 7 , ( 7 3o \ «u bien celle-ci , ' en(in on aura pour la valeur de z celte equation, (is-*- ioR.— "\ 1 22 3o - /? J 6 -K 2 /?. -^ -^ 4 /?. ^ + 6 /?. tlJ!l!f^_li) I : 7 . Si on fait pour abreger R.-7^ = a, R.^=l', R.-^=c, iS = M, 6 = N, R.\l - 'l2=d, ct R.^ 1 / = «, 3o 7 ' en aura pour determiner le jour de Paque cettc ^quatioB Tom. XXIV. M 9>0 FOUR -DETERMINER LB JOUR DE FAQUE i ^ 22 -+- 3 i. Tclles sont Ics formules donnces par M. Gauss pour la delernuuation du jour de Paquc d'apres le calendricr julien, n. CALENDRIER GRIiGORIE!^. 7. La correction grcgorienne qui eut lieu Tan i582, aF- fecte I'epacte E, ct la place n de la lettre dominicale de I'annee pro|X)see dans Tordje des letlres quotidlenncs (i) ; mais les equations relatives a la determination du jour de Paque restent constaniment les mcmes ; il y a seulcracnt deux exceptions que nous aurons soin de faire reraarquer a la fin de cet article. L'annee i582 cut dix jours de inoins , car le 5 du mois d'octobre de cetle annee fut appele le quinze du mcme mois ; par-la la lettre dominicale qui etait G , fut changee en C. Cc retranchcment de dix jours de l'annee fit que les nouvelles lunes arrivcrent dix jours plus tard , c'esl-a-dire que cette suppression de dix jours dirainua d'autant I'epacte des annees suivantcs. Les anndcs bissextiles , qui avaicnt lieu de qualre ea ^uatre ans , par I'cflct de la correction gregorienne n'au- rojjt plus lieu dans les auuces seculaires 1700, 1800, ti I Jar m. le ch. cisa de crest. 91 1900 , mais seulement Tan 2000 ct ainsi dc suite a pcr- peluil^. Par-la on a supprime Irois bissextiles dans chaque periode de /,oo ans , cc qui revicnt a diminucr d'aulanl I'epacte des annees suivantcs. Ccs corrections eurent pour objet de raincner Tequinoxe du printems au 21 du mois de mars, el dc \y mainlcnir a I'avcnir. Cependant lors de la correction grcgorrenne les nouvcllcs Ixines du calendrier etaicnt en retard d'envii-on quatrc joui"s. Pour ramener les nouvelles lunes a leur place , ct les y niaintcniu a I'avenir, on ctablit deux cspeccs de cor- rections ; les uncs sc rapporterent aux sieclcs antcrieurs a Tan 1 582, les autrcs aux siecles suivans ; les premieres rcviennent a supposer que depuis I'an 1400 jusqua celui l582 toutcs les annees qui avaicnt ruuile pour nombrc d'or dcvaient avoir onze pour epacte ( V. Lalaude , aslro- uomie, Texplicalion de la table etendue des epactes). Par les secondcs corrections on fit anticiper en 1800 d'un jour toutes les nouvelles lunes du calendrier , et a parlir de ce terme on fera la memc op(5ration tous les trois siecles, en Tomettant Ic 24."*' siecle pour . la transporter au siecle suivant 25.'°'; ainsi cette anticipation d'un jour de toutes les nouvelles lunes du calendrier aura lieu dans les annees/ seculaires 2100, 2400 , 2700, 3ooo,33oo, 36oo, 3900, niais elle sera oniise en 4200 pour etre transportoe a I'an 43oo ; de-la reconimencera une nouvelle periode de a5 siecles , ainsi de suite h perpetuilc. U est clair qu« ()2 POUn DETERMINER LE JOUR DE P\QUE celtc correction revient a augmenler cKun jour Tcpacle dc rannoe loutes les fois qu'elle a lieu. La suppression dcs bissextiles et I'anlicipalion des nou- velles luncs du calcndricr formcnl cc qu'on appelle equa- tion solaire et equation lunnire. 8. D'apres les donnees prccedcnles il sera facile de de- terminer Tepacte E pour une annce quelconque poslerieure a la correction gregorienue. En elTet, puisque dcpuis le 1400 au nombre d'or i correspond Tcpaclc 11, si on dcsigne par / le nombre d'or de Tannic proposee , son cpacle devrait etre E=R.^ sans les corrections posterieures. Maintenant , pour avoir ^gard aux corrections posterieures .depuis 1 582, il faudra d'abord diminucr de dix la valeur precedente , ct ensuite la diminucr encore d'aulant de jours qu'il y aura eu de bissextiles supprirads dcpuis Tan 1 582 jusqu'a Tannee proposee. 11 faudra au contrairc augmenler la mume quantile d'autant de jours qu'on aura fait anticiper les nouvelles luncs dans le mcme intervalle de terns. 9. Soil n I'annee proposee poslerieure a I'an i582; pour determiner les bissextiles supprimcs , j'observe que ccltc suppression ayaiit commence en 1700, si elle avail cu lieu depuis pendant loutes les annexes seculaires, le nombi-e J I . ., . , . («-i6co) des bissextiles suppnmes serail rcprescnte par Q. ; mais la derniefc annee de chaqne periode de 4 siccles con- serve le bissextile j ainsi il faudra diminucr le nombre PAR M. I.F. Cn. CISV DF, GRKSY. ^3 precedent d'autant de jours que ce menic nombre contient de periodes de quatre siecles ; de-la le nombre des bis- sextiles supprimes sera represented par ( It — 1600 ) (/t — 1600) ^" 160 ^' 400 ' oil bien -^ « „ « Q. O. — ■ — 12. ^^ 100 ^ 4°o Quant an nombre de jours dont on a fait anticiper les nouvcllcs luncs depuis i58a jusqu'a Tannec proposcc ii ; on robticndra facilement en observant que celtc operation out lieu pour la premiere fois en 1800, car si depuis I'an i5oo exclusivement on partage le nombre dcs ann6es re- sullanles en peiiodes de trois siecles, le dernier siccle de cliaque pi'riode donnera un jour pour Tanticipation des nouvellcs luncs ; d'ou il suit qu'on aura pour le nombre des jours anlicipes pendant cet intervalle Texpression O. ; , ou bien O. 5 : ^ 3oo ' ^ 3oo ' celle-ci serl on general depuis I'annee i582 jusqu'en 4199? puisqu'cn 4200 Tordre dcs periodes est trouble par I'omis- sion de lequalion lunaire qui sera transportee a I'an 4 3 00. Reunissant les quantites que nous venous de trouver, avec leurs signes conveuables , on trouvera pour I'^pacte de lannec proposee p\ ^^Ji ^ ^ K)o ^ 400 *- 3oo / 3o •q4 POUK DETERMINER LE JOUR DE I'AQUE Maintcnant on a t^= i -t- /?.7- , subsliluant celle valeur cl"e /, ct rcduisaut Texprcssion a unc fonue plus simple , on aura par-la I'cquatlon du i/,/ jour de la lune pascale de I'ar- licle premier / = a i -t- /?. deviendra dans ce cas /=2i-t-/?. I23— /f.l l^i^ 1-^ Z-^ ilL^ -. 3o V I 3o V cellc expression peut s'ccrirc t = 2.1 -\-R ^ *- luo *- 40° 3oo ^ 19 y 3o ou bien encore comme il suit, ( 3o ^ '9) ^ posant pour plus de simplicite n \ "^ *- 100 '- 4"o 3oo/ __ jir Ton aura enfia pour I'equation du 14.' jour de la lune pascale relativement au calendrier gregorien, et a compter dii premier de mars , cette formule Ires-simple , t^ii^n.l 12ij 3o r JAR M. LE Cn. CISA DE CREST. 9$ -et pour le jour de Paqiic on aura I, = / -+- I -+-/(. , 7 ou bien 3o 7 a compter parcillenient du i." du mois de mars. 10. La place q de la letlre quolidienne du jour 14.* de la lune dans I'ordre des lellrcs (i) elant toujours don- nee par I'cquation q = Ii. , il ne reste plus mainle- 7 nant qu'a determiner quelle place u la lettre dominicale de Tannee proposee doit occuper dans le meme ordre de leltrcs. Pour determiner cette place u , j'observe que par la suppression des dix jours de I'annee en iSSa, la letlre dominicale qui «'tait G, est devenue C ; ainsi en retro- gradant dans I'ordre naturel des Icttres quotidiennes, I'ordre des LeLlres dominicales (2) de I'article precedent s'cst I a 3 t^ 5 6 •) change cn celui-ci C.B .J. G . F. E . D . (3) Designons par p- la place de la lettre dominicale de I'annee proposee dans ce dernier ordre de lettres ; il es* «lair que depuis i582, si on n'avait pas egard a la sup- pression des bissextiles , il serait passe un aombre de lelties dominicales exprim^ par (» — is8o) n — i58i •+• Q. i g6 rOUR DETERMINER LE JOUR DE PAQUE inainlcnanl a cause de requalioii' solaire , ou dcs bissex- tiles siippiimes , il en sera passe uii iiombie cxpriinc par ^4 *- ICO '^ 400 ' et paitant on aura celtc valeur de c , ^=R.\n— iS^i-\-Q.- '—' — a hO. hi2 -.It I ^4 ^ 100 ^ 400 S '-^ celte expression se reduit tres-simplcment a la forme ^j ^ n\ 4 .*-ioo »- 400/ 7 II est facile de trouvcr que la place u qu'occupe la nieme lettre dominicale dans Tordre des lettres quotidiennes (i) est exprime par « := o — II. ; 7 or substituant dans celte valeur de u I'expression prece- dente de (» , il viendra 11 = 8 — /?.] \-^R.\ IJ ZJ^ — i-i^[ -.7; ou blen si on fait pour abreger « n n , 3 -a — 1-0.7- = /^, on aura plus simplement au moyeu de ces valeurs de gr et de u I't'quatiou en 2. i PAR M. LE CH. CISA DE CREST. 97 du jour de Paque, apios quelqucs simplificalions , prcadra ccllc forme , 122-hA'. 2 -"-^ 3o i_^n en. /i-^R>- — ij — iU6/?. 3+rL__^ '-^'^S (_ 7 \ ( ___±i__K • ^ ' '7 7 * Le troisieme tcrme du second membre dc cette equation pcut encore s'dcrire plus siniplcincnt de cetlc maniere , \ ' 7 3o ( ^ mais nous avous vu dans rarticle premier , que 6/?. ^ tJl = R. 1__1_^__LZ, 7 7 aiusi I'expression precedente, en faisant cctte substituliou, et posant pour abregcr R. — =r IV ^ prcndra cetle forme (.^^^,„.^) (,rH.„«A)l / 5 R. \N^R^ ^ : Li -1- GR i 7 3o ou enfin cellc-ci faisant cette substitution dans Tequalion ci-dessus du jour de Paque , il vicndra Tom, XXIV. N 9'*^ rOl'R DETERMINER tE JOUR DE TAQUK (jU-t-loR.-"-) 22 • 3o i compter du i/*^ dc mars. Faisons commc dans Tarliclc premier , pour abreger , 19 4 7 30 ' { N -t- 2l> -<- 4c -*■ 6d ) 7 le jour do Paquc sera donne par Tcxpression z = 22-4->3i. Les valcurs de Jll ct iV s'obtiendront par les expressions l}I = R.(,^ + 0. — -Q.JL-Q.JL):3o ^ ^ 100 ^ Sou ^ 400/ ces quantiles seront loujours censees positives, puisqu'on pourra ajouler 3o autant dc fois qu'on le voudra au iiu- nierateur de la premiere, et autant dc fois 7 qu'on Ic voudra au numeraleur de .la scconde. L'expression {)rcce- tlcnte de 3J nc pourra servir en general que depuis iSSa jusqu'i Tannee 4199, a cause que lY-quation lunaire que nous avons employe pour determiner cette valeur , ue s'elcnd pas en general au-dela de cetle epoquc. PAR M. LE CII. CISA DE CUESY. . Cjt) II. Yoyons maiuteiiniit les cas ircxception ilont nous avuns parlo au commencement de cct arlicle. Lorsque la prcinicrc lunaison du niois de mars ncsl pas pascalc , nous avons vu qu'il faut alars determiner la nouvclle lune suivante qui sera reputee lunaison pascalc. Pour ccla nous avons dil'ii." 3, d'apres la disposition du calcndrier julien , que la lunaison precedenle nelant pas pascale doit ctre de 3o' ; or dans le calendrier gregorien il y a deux exceptions a cclle regie, i.° lorsque Tepacle de Tannee propos6e est egale a 2/,; 2.° lorsque Tepacte est egale a 25 et concourt avcc un nombrc dor / >. i i ; dans ces deux cas la lu- naison que nous avons supposce de 3o' , nest cflcclive- nicnl que de 29' . 11 est clair que pour ces deux valours de Tepacte E la fete de Paquc lombera dans le mois d'avril, aussi bien que le i/,.'" jour pascal; car la uouvelle lune de mars (3o— £) t'lant donnee par I'expression x= i -f-/J. , sr on y fait ^^24, ou £==25, il viendra x^^-j ou x = 6 , el la nouvelle lune pascale se trouvera dans le mois d'avril. Pour calculer , dans ces circonstances , le 14."^ jour de la lune pascale et le jour de Paque , au lieu de prendre Ics expressions de Particle premier a compter du i.*"'" avril (0=7?.^--^ -10. ^ ' 3o (z ) = R. — 9 -+- /?. 3o -^ 7 100 POUR DETERMINER LE JOUR DE PA.QUE on flcvra prendre Ics cxpressious suivantcs, ( z) = /{.—- 1 o ■+- li. ; (/), {z) dosigiient le 14/ jour do la lunc , el Ic jour dc PAque dans ccllc nouvellc supposition a compter du i." d'avril , ct tj' dcsigne la place dc la Icltre quolidicnne do cc nouveau jour 1/,.'= de la lune dans Tordrc des lettrcs (1); coninie ce 14/ jour lombcra un jour pUi tot qije celul ue la premiere supposition, on aura <7= 9 — i; cela pose, considerons d'abord le premier cas lorsque £=124. On aurait par Ics deux premieres formules (') = n. 10 = iQ 3o ■' (-) = ". —9 -+-/(. = 20-+-/?. , 30 ^ 7 7 ' tandis que Ton doit faire d'apres les sccondes formules, So ( ; ) = /{. — ; 10 -^-R. = I q -H /f. . 3c 7^7 Or it est visible que ces deux valeurs dc (::■) (zj scront toujuurs les m^-mes tant que /( et ii en meme Icms que £=:25. Or / > 1 1 est la meme chose que 1 R. — - > 1 1 , ou >9 bicn R. — = a>io, et £^25 donne 19 „ (23- £1 (M-*-xgR.~) R^-^ = R.\ l_J«i=^=28, 3o 3o Done tontcs les fois qnc a > i o , et en meme Icms t/= 28 , si on Irouve Paque le aS avrif , il faudra re- Irauchcr 7 , et dire Paque Ic 18 d« meme mois. lOa POUR DETERMINER LE JOUR DE PAQUE 12. On a rcmarquL' ci-dcssus , (juc Ics valeurs de M donnces par la formulc y»/ = /r. ( . 5 -H (). JL _ ()^ " _ ^. M : 3 o ^ ^ 100 ^ 3oo ^ 400/ lie pcuvcnt servir en general que depuis Tan i582 jusqu'cii 4199. Pour avoir unc Ibnuulc proprc a donner ces valeurs a perpctuilt^ depuis Tannee iSSa, il suffira d'ohservcr que les periodcs dc 20 siecles , dont on a parle au com- mencemenl de cct artielc , commenccnt par I'annec 1900 ou par Ic 19." sieclo ; ainsi , si a parlir du i S.-^ sicclc exclusivemenl on parlagc lo nombre des sieeles reslaus. n Q- .18 en periodes de 25 siecles , il y aura autant de fois 8' d'equalion lunaire qu'il y aura de ees periodes, ou bien un nombre dc jours exprime par S O. ^ '"" ^ • 25 si apres avoir ote toutes' ces periodes dc 25 siecles il reslait encore 24 siecles , on aurait encore 7 ' d'anticipa- tion ou d'equation luuairc , ce qui pourra s'exprimer par ,q.\r.^^^\. Enfin s'il restait un nombre de siecles moindre que 24 , on aura uu jour d'anlicipalion pour chaque trois siecles rcstans , ce qu'on pourra cxprimer par PVR M. LE Cll. CISV DE CREST. cVst-a-dirc que IV-qualion lunaire dcpuis J'an i8oo ex- clusivemcnt sera cxpiimec a perpcluile pour uuc annee quclconque n de celtc nianicre , g^Cg-,.,„ '^^ + 7 ^.j^- 2'J 24 Pour que cette expression alt lieu depuis Tannee iSSa, il faudra y ajouter I'unite a cause qu'en i8oo il y a eu equation lunaire' d'un jour; cette unite, ainsi que I'ex- prcssion entitle dc Tequation lunaire doit se reduire a '1 " o zero lorsque «< i8oo ou Q. ■< i8. '■ ^ 100 Si done d'une maniere analogue aux termes ci-dessus on exprimc par Q. V,'' .Son' Q-Tt; , ce terme , qui doit etre cons- laniment = i , tant que «= i8oo, et se reduire h zero lorsque h< i8oo, on aura pour Tcquatiou lunaire depuis Ian 1 58a Texpression suivaute, io4 POUR DETERMINER LE JOUR DE PAQUE ^ ( 10, dans- ce cas mettez toujours le 18 avril. Tom. XXIV. O- io6 POUR DETERMINER LE JOUR DE PAQUE Table fks valeiirs M N calciilees par les formules precedenles depnis i582 jiisqiia 5099. DANS LE CALENDRIER JULIE N. Valeu rs (Je M N Ou a loiijonis 1 5 6 1 DANS LE CALENDKIE R GREGORIEN. Valours do M N Valeurs dc .... M IS Depuis jns(jtra Drpuis jusqu'a i582 .... iti99 22 3 3400 . . . • 3499 0 2 1700 .... 1799 23 3 35oo . . . • 3599 I 3 1800 .... '899 23 4 36oo . . . • 3699 0 3 1900 .... 1999 24 5 37i'0 . . . • 3799 I 4 2000 . . . 2099 24 5 38oo . . . • 3899 2 5 2100 ... 2 '99 24 6 0900 . . • 3999 2 6 2200 . . . 2299 25 0 4ooo . . • 4099 2 6 1 23oo . . . 2^99 26 I 4 1 00 . . • 4 '99 3 0 2400 . . . 2499 25 I 4200 . . • 4299 4 1 25oo . . . • 2599 26 2 43oo . . • 4399 4 2 2600 .... • 2699 27 3 4400 . . • • 4499 4 2 2'yOO . . . • 2799 27 4 4500 . . • 4599 i> 3 2800 . . . • 2899 27 4 4600 . . • • 4699 i> 2900 . . . • 2999 28 5 4700 . . • • 4799 b 5 3ooo . . . • 3099 28 6 4800 . . ■ • 4899 b 5 3 1 00 ... • 3199 29 0 4900 . . • • 4999 b 6 3200 . . . • 32y9 29 0 5ooo . . • . 5099 7 0 1 33oo . , . • 3399 29 I - A I'anicle premier de ce Mi^moire n.' 2 , aii lieu de x^ 3i il faut lire siinplement x< 3i, 107 SULL'ELETTRICITA DEL SANGUE NELLE MALATTIE SAGGIO DI ESPERIMENTl FATTI Dal Medico Carlo Francesco BELLiNCERr. Presentato alti 3o di mavzo x8i6v Xja qualita eleltrica del sf.ngue e slata riconosciuta da Hales , e vcnne ad cvidenza dimostrata con esperienze dal Profcssorc Vassalli. Pfaff ha pur anco provato , che il sangiic e condultore , e motore del galvanismo , servendosi egli di queslo liquido per armatura di un niuscolo sot- tomesso all'azione del fluido galvaiiico. II Profcssorc Rossi si e servilo del sangue come conduUorc ncUa coslruzione della pila galvanica. lo dopo avcre scoperto nella prima- vera del 1812 , essendo in Pavia , die il galvanismo serve di mezzo per misurare 1' eletlricilii dei corpi dolati della qualitu di molori del fluido galvanico , come lio dimos- tralo nella Meinoria , die ha per litolo : Esperienze , eJ osseruazioni siil galfanismo , iio esaminato sul principio del successive anno 181 3 lelellricila del sangue in diverse Io8 SULl'eLETTRICITA.' del SANCtJE NEILE MALATTIE malallie , ed bo faUo gli esperimenti neU'Ospedale mag- giorc di Milaiio alia prcsenza di molli giovani Medici , c dislinti Personaggi. Giunlo a Tonno nel correnle anno , ho trovato nel lomo dell' anno i8o5 dcUe Memorie di qncsta Rcgia Accademia alcuue espciicuze indicate, e falle dai Profcssori \assalli, Rossi, cd Anselmi , q comprovanli il diverso slato dcU' elettricila del sanguc in alcune ma- lallie. II Professore Vassalli ha pur anco dimostiato per mezzo del suo eleltromelro , che il sanguc in geiicrale da scgni di eletlricila posiliva , e che sollanlo in alcuni casi di grave infiammazione giunge il sangue a divcntarc elct- trico negalivamente ; ed osservo , die allora gli anunalati perivano. Propose eziandio di servirsi dell' elellrometro come di vitaliloniclro. Nel riferire gli esperimenti da me intrapresi , seguiro lordinc cronologjco , e sebbcne di molli non abbia notato le cpoche , so pero , che sono anteriori a quelli , il di cui tempo viene indicato , poiche sono nolati i primi nel mio giornale : ' quesli sono ancora molto inesatli , mcntre sul principio era occupalo piu ad accumularc c riunire molU lalli per vcderne il diverso risullalo , che a bci^ notare Uilte le circostanze ; istruUo poscia dai ripetuti tenlativi ho procurato di osscrvare alteulamenle lutto cio^ che mi sembrava imporlanle a quest' oggelto. DEL HEDICO BELLINGERI. IO9 ESPERIMENTO PRIMO. Reiimatismo. II sanguc di un uomo travaglialo da aflezione reumatica universale , die trovavasi nella sala delle Colonne dell'Os- pedaic civile di Milano sotto la direzione del Professore Rasori , fu csaminato due ininuti dopo Testrazione , essendo ancora liquido e fumante ; la sua eleltricila in tale statp era supcriore al fer.ro , ed Lnferiore al rame ; percio ar- mando con questo sangue il muscolo , e col ferro od altro metallo- negativo in confronto del I'erro il nervo di una parte muscolare debitamcnte preparata (") , fatta la comu- iiicazione con ua arco di ferro , otlenevasi la contrazione chiudendo il circolo ; all' opposto mettendo il ferro , od uno dei delti metalli per armalura al muscolo , ed il san- gue per ar^atui a del nervo , la contrazione avea luogo interrompendo il circolo. Al contrario col rame , e con qualunque altro metallo positivo rispetto al rarae , le con- Irazioni si producevano con quest' ordine : stando 1' arma- tura metallica al muscolo , ed il sangue al nervo , la con- trazione avea luogo chiudendo il circolo 5 se cangiavasi (*) Nella citata Memoria sul galvanismo si danno le regole per cono- scere quando la parte animate d debitamente preparata a segno , che possa servire di clettrometro , oppiire di galvanometro 1 se piu piace una simile denomiiiazione. I I O SULL ELETTRICITA DEL SANGUE NELLE MALATTIE disposizione in modo die runo dci dclli inetalli fosse per armatura del nervo , ed il sangue servisse di armalura al muscolo , la contraziouc succedeva distruggcndo il circolo. II modo pill coniodo di arniare con un liquido il nervo , od il muscolo vena descrillo nella successiva Memoria Sulla eletlricild tlei liquuli niiiierali , aU'arlicolo Acifua. Conchiudo da questi esperimenti , die X eleltricita di questo sangue era positiva relalivamente al ferro , ed agli allri metalli , die sono negativi in confronto del fcrro •, e die era negaliva relativamente al ranie , argento , oro , e piombaggine , die sono minei'ali aventi un'cletlricila supe- riore al rame. Questo sangue non ha formato cotenna , si e, coagulato , ed in tale stato senza aver scparato la parte sierosa dava i mcdesimi segni di eleltricita superiore al ferro , ed in- feriore al rame. II giorno dopo presentava la divisione in siero , e cruore , le quali parti esaminate , sia 1' una die r altra davano segni di elettriclta superiore al piombo , ed inferiore alio stagno. IVello stesso giorno dcU'estrazione , ed essendo II sangue coagulato , fu esaminata T elettricita della parte cruorosa rossa pel contatto ddl'aria, e della stessa parte cruorosa nera per la privazionc del contatto delF aria •, F elettricita del cruore rosso era come quella del sangue al tempo deir eslrazione , maggioi-c doe del ferro , cd inferiore al rame , mentre 1' clcllricila del cruore nero era inferiore al ferro , cguale alio stagno , c superiore al piombo. Era DEL MEDICO BELLINCERI. I 1 I iuluiiqiic r eleltriciti della. parte cruorosa nera minore in confroiito di quclla di colore rosso. Lo provano pur anco i seguculi espcrinienti : arniando con il cruore rosso il niuscolo , ed il ncrvo con quello di color nero, la contra- zione si ottenne chiudcndo il circolo ; ma stando il cruore rosso al ncrvo, cd il nero al niuscolo, si contraeva queslo aprendo ii circolo : coUo stesso ordine succedevano pur anco 1(> contrazioni, quando si operava coUa parte cruorosa rossa , ed il siero. Ilti dunquc il cruore rosso un'elettricita superione al siero , cd al cruore nericcict. Lo stesso cruore nero , chc dava sul principio segni dl elctlricita egualc alio stagno , lasciato in contatto delFaria, divenne rosso-, ed ha accresciulo la propria eleltricita di- ventando superiore alio stagno. Si deduce da ci6 , che il cruore ha un di verso grado di elettriciti secondo il vario stato di sua ossigenazione. Osservo per6 , che simili espe- rienze si debbou fare quando il sangue e; di recente coa- gulato ; altrimenti se e estratto da lungo tempo , tutte le parti di esso hanno il medesimo grado di cletlricita. ESPERIMENTO IL Febbre reiimalica. Una donoa d'anni trenta , ammalata di affezione reu- matica vaga al capo, petto, e braccia con febbre leggiera , fu salassata al braccio j il sangue venne esaminato mezzo minuto prixuo dopo 1' cslrazione : la sua cleltricitck era iia sull'elettricita' del sancue nelle malattie uguale air antimonio , minore del fcrro , superiorc alio stagno. Qitcsto sangue non ha foimalo cotenna , e il giorno dopo presentando la divisione in siero , c ciiiore , 1' elet- tricita dcUe due parli del sangue si Uovo come prima. La stessa ammalata fu di nuovo salassata due gioini dopo, ed il sangue vcnnc esaminato imniediatamentc dopo Testrazione ; la sua cleltricila era superiorc alF antimonio , U£ualc al ferro , cd inferiore al rame. INon ha formata colenna , ed il giorno apprcsso la parte sierosa e cruorosa del sangue dava segni di elettricita superiorc al pionibo , ed inferiore alio stagno. Yedesi in questo caso , chc 1' elettricita del sangue del sccondo salasso era maggiore di quella propria del sangus del prirao salasso. L'aramalata e guarita senz'altra emissione di sangue. ESPERIMENTO II L Peripneunionia. ' Una donna di circa anni 36 , die giaceva nella sala di- S. Gaetano al letta n;" 2 dell'Ospedale maggiore di Milano, e questa pure sotto la direzioue del Profcssore Rasori , fu attaccata prima da angina , che poscia degenero in grave peripneumonia ; m talc stato venne salassata. II sangue esaminato un minuto primo dopo 1' estrazione , ha dale segni di elettricita uguale al piombo , ed inferiore alio stagno. Si d pvontamentc condensate , ed ha formate una DEI. MEDICO BELLINGERI. I I Ji Crosta plcuritica spessa, e tonace. II gioriio clopo , scparato il sangiic nclle sue paili, relcltricita di esse era iaferiore alio sla£;MO , o supeiiorc al pioml)0. Quest' animalala nioii do[)o poclii giorni. E S P E R I M E N T O IV. CeJ'alalgin reuninlica. I'll uomo licovcralo nelhi sala dellc Colonne al lelto n." 2 y altaccato da aflczione rcumatica al capo seuza feb- brc , venne salassalo , ed il sangiie lia dato segni di clct- tricila supeiiorc al fcrro , ed infciiorc al rainc. Questo sanguc si c pronlamente coagulate, ed Jia iormalo una piccola cotenna. Wello slesso giorno ho pure csaminato il sangue di un ammalato parimenli di reuma al capo , apirctlico , c gia- cente al n." 7 della stessa sala 5 1' eletlricila del sangue era pur anche superiore al ferro , ed infcriore al rame ; queslo sangue ha formato cotenna assai sotlile. Tanto I'uno die r allro sanguc , scparato che iu in parte sicrosa , e cruorosa , ha dalo segni di eleltricila inferioie alio slagno, e superiore al pionibo. Ncllo slesso giorno ho csaminato anche relettricita della parte sierosa di uu sangue conservato gia da dodici giorui j il siero era putrefaKo , e la sua cleltricita era superiore al ferro , ed infcriore al rame. Sc si riftette , che l' elel- tricita del siero rcccnle era infcriore alio slagno , supe- ToM. XXIV. P 114 SI;LL'eLETTRICIT\' del SANGUE NELLE MA.LVTTIE riore al piombo , si vede , che il putrefatto avea un molto niaggior grado di clcUricili , e chc perci6 la putieraziooc accresce T elettricita dei corpi. ESPERIMENTOV. Peripneumonia. Un uomo, die giaceva nella sala dcUc Colonne al letto ? n.° 1 6 , e che era aQ'elto di assai grave peripneumonia , veune salassato : il sangiic ha dalo segni di cleltricita mag- giore del piombo , ed inferiorc alio ^tagno •, ha Cormalo spessa cotenna , ed il giorno dopo le parli del sangue da- vano segni di elellricila uguale al fcrro , superiore all'an- timonio , ed iuferiore al lamc. ESPERIMENTO VI. Melritide puerperale. Un' amnialata ncUa sala di S. Gaetano al letlo n.° 3 , pucrpcra del prinio giorno con febbrc gagliarda , e dolori alia rcgione dell' utcro , fu salassala al braccio ; ed csami- nalo il sangue subilo dopo 1' cslrazione ha dalo segni di elellricila uguale aU'anlinionio, ed inieriore al fcrro. Quc- slo sangue uon ha Ibrmalo colenna. DLL MEDICO BELLIXCERl. II.) £ S P E R m E N T O VII. Arlritidc. Li 6 maizo tleU anno i8i3, ed alle ore 9 del mattiuo. Una donna d'anni 60 , macslra dcUe levatrici uellOspedale di S. Callerina dcUa Ruola in IMilano , era ammalata da quallro giorni con arlrilide grave , cslesa a tuUc le arli- cobzioni , ma specialinenle a quelle delle estremila supe- riori , gia quatlro volte salassata, ed a cui si minislrava la soluzionc di tarlaro stibialo, le vcnne levato sanguc per la quinta volta. 11 Cavaliere 3Iedico Locatelli, clic con tanta saggezza dirige quel grandioso slabilimcnto, cd a cui io giornalmente comunlcava i risultali dclle mie csperieuze, voile che facessi 1' esperiniento sul sangue di quest' amma- lata , e mi onoro di sua presenza in uu col Medico , e Chirurgo assislente , e di varii giovani Medici , chc frequcn- tavauo la di lui clinica. II sanguc esaminato tosto dopo reslrazlonc ha dalo scgni di eleltricita superiore all' antimonio, e costantemcnle mi- nora del ferro. lla formato cotcnna nolabile. Venue fallo poscia un allro salasso , e rammalala guari in breve tempo. ESPERIMENTO VIII. Idrulorace. Gli 8 marzo i8i3 a ore 10 del mattino , P elcltricjtjk Il6 SUI.l'eLETTRICIT\' del SANGUE NELLE MAtATTIE dcir acqiia era superiorc all' anlimonio , cd inferiore al fcrro ('^). Uua donna ammalala nella sala di S. Gaclano al Ictto n.° 29, d'anni 45 , aflVlla da idrotoracc di gia avanzato , con ortopnca, cd edcmazia ai piedi, cd alle mani , venne salaSsala al braccio ; il sangne csaminato subilo dopo i'es- trazionc ha dato scgni di clcltricila niinore alT anlimonio, c molto snpciiore al pioinbo ; ha formalo dura , c spcssa cotcnna. La sua parte sierosa lia dalo segni di clcltricila superiorc all' antiraonio , e inferiore al I'erro come 1' acqua. E S P E R I M E N T 0 IX. Liie venerea. Li 9 marzo a ore 10 di mattina , rplctlricila deU'acqua era superiorc all' anlimonio, cd inferiore al ferro. Lello n." 2 nclla sala dclle Colonnc. Un uomo robusto, d'anni 3i , aflello da cinque mcsi di lue venerea , che si era manii'eslala sul principio con sole ulceri al prepuzio j quesle furono trallate con ossido rosso di mercurio ; com- parve quindi un bubonc , a cui fu applicalo un calaplasma (") E' ncccssario misuiare 1' cletiricita dell' acqua piia di esaininaie la elettricita del sanguc. Nella indicata Memoiia , che ha per titolo : Sulla etettTtcith dei liquidi minerali , c dimostrato, che dal misuiare fclettiicita deU'acqua si conosce in quahinque siasi liiogo la natiira, c il grado dclla clettiicjta delj' aria, > DEL MEDICO BELLINGER!. 1 I 7 mercurlale senz'altio rimedio : il biibone era in quel tempo csulcerato , e da un mese 1' ammalato sofTriva dolori os- teocopi allc spallc , cd alle braccia senz' altro sinloma , c seiiz'aluo traltanicnto : sli vcniic Icvato sangue dal braccio per la prima volla. L' elctliicita dol sangue , die venne esaminalo due minuli dopo i'cstrazione , era superiore all' aiijento, cd infeiiore alia piombagginc : quattro minuli dopo r emissione , sebbone il sangue noii si fosse ancora coagu- late, ha dalo scgni di clettricila infcriore all'argento, ed al rame, uguale al ferro , e molto superiore airanlimonio: sei miniiti dopo il salasso il sangue si era perfeltamentc condensalo , c la sua clcltriciu'i era inferiore al ferro , poco superiore all' anlimonio. Questo sangue non ha for- malo cotenna , e diviso nelle sue parti , esse lianoo date scgni di clettricila superiore all' anlimonio, inferiore al ferro, come I'acqua ncl tempo stesso. Li 1 2 inarzo a ore i i del mattino , 1' eleltricita dell' aequa era come si e superiormente indicato. Mentre lo stesso ammalato faceva uso della gommigotta, c del mcrcurio dolce , fu di nuovo salassato. II sangue lia dato scgni di elellricita superiore alPargenlo, ed inferiore alia piombaggine ; in breve e diventata inferiore al ferro , e superiore all' anlimonio. ISon ha formalo colenna, ed il sicro ha dalo scgni di eleltricita superiore" all' anlimonio, ed inferiore al ferro ,* come 1' acqua nel tempo stesso. I 1 8 SCLl'^ELETTRICITa' del 9ANGCE ffELLE MALATTIE ESPERIMENTO X. Cefahdgia. Li 1 6 marzo a ore ii del maltino, relcllricita dell'acqua era ugualc alT antimonio , supeviorc alio stagno , ed infe- riore al ferro. Una donna d' anni 26 , gravida da quattro raesi , rico- verala nella sala di S. Gaetano al letlo \\° 3i , cbbe an» teccdcnlcmcnte febbre iufiammatoria , e venne poi tormen- tata da forte cefalalgia contiuua da dieei giorni senza feb- bre. Fu salassata per la prima volta , e 1' eleltricila del sangue esamiaato un minulo dope 1' estrazione era uguale al ferro, superiore airanlimonio , ed infcriore al rame. Questo sangue ha tardalo niolto a coagularsi , ha fornialo una cotenna quasi nou discernibile , c diviso clie fu in parte sierosa e cruorosa , queste hanno dalo segni di elet- tricita uguale all' antimonio , superiore alio stagno , infe- riore al ferro , come 1' acqua nel tempo slesso. ESPERIMENTO XI. Sinoca rennialica con pellagra. Li 18 marzo a ore 10 ^ del mattino , Telettricita dell' acqua era uguale all' antimonio, superioi'c alio stagno, cd infcriore al ferro. Un uomo robuslissimo d' anni 6a , al Ic'tto n.° 7 nella DIl MEDICO BELLINCERI. 1 I 5 sala delle Colonne , ammalato di siuoca reumatica con pel- lagra , fu salassalo per la prima volta ; 1' eleltriciu\ del sangiic era uguale alio slagno , supcriore al piombo , ed infcriore all' anlimonio. Qucslo sangue ha tardato a coa- gularsi , lia formalo spessa cotenna , ed il suo siero avea uu' cletlricila uguale a quella dcU' acqiia gia iudicata. ESPERIMENTO XII. Clorosi con ierzana. Li H) marzo a ore lo di mattiua, relcttricita dell'acqua era uguale all' aulimonio , superiore alio slagno , inferiore al fcrro. Una liglia d' anni 1 4 nella sala di S. Gaetano al lelto n." 2/, , non ancora mcnslruala , c clorotica , da quindici giorni alFetta da terzana leggiera , venne salassata nel tempo dclla fcbbre. 11 sangue al tempo dell' estrazione era molto diluto ; la sua elctlricita era supeiiore all' argenlo , dopo un niiaulo c diventata inferiore a questo metallo , come auche al rame , ed al ferro j due minuli dopo si e con- deusalo , ed allora ha dato segni di elcltricila superiore alio slaguo , uguale all' anlimonio , cd inferiore al ferro. IVon ha forniato cotenna , e dopo essei'si diviso nelle sue parli , r elcltricila di esse era come quella dell' acqua su- periormcnte indicala. 120 SULL ELETTRICITA DEL SANCUE NELLE MVL.VTTIE ESPERIMENTO XIII. Fcbbre reumalico - calavrnte. Li 20 marzo a ore () -j del mattino, rdeltiicila dciracqua era uguale al ferro , supeiiorc all" aulinionio , ccl iufeiioic al raine. Un ammalalo d' anni 3 1 nclla sala dclle Colonne al lotto n.° 5 , dl giacile coslltuzione di corpo , avea febbre leg- gierissima con rari colpi dl tosse , dolori passeggieri , e dcboli per il corpo , era slalo salassato tre gioriii prima ; e ncl giorno sovra indicato f'u replica to il salasso. II sau- gue ha dalo segiii di elettricita superiore alia plombaggine, ed a tutli i metallic dopo un rainuto e mezzo la sua clet-- tricila era infcriorc al rarae , uguale al ferro , superiore alio slagno ; in tal tempo si e condensato , ma non si era ancora separate nelle sue parti ; non ha formato cotenna , cd il giorno appresso presentava poca parte sicrosa , la di cui elettricita era eguale al ferro j superiore aU'antiDionib , ed inferiore al rame. ESPERIMENTO XIV. Peripneumonia. Li 2.Z marzo a ore lo del mattino, Teleltricita deU'acqua era uguale al ferro , inferiore al rame , superiore all' anli- monioj il Icrmometro a gradi lo sopra zero. DEL MEDICO BEtT,T:»CERT. 12, Una donna d'anni 5o al lotto n.° 35 dclla sala di S. Gaelauo , gia da sci giorni ammalala con gravissima pe- ripneumonia , non cbbe alcun liattanicnto. Al primo salasso il sangue era neio c dcnso; la sna elcltrioita subito dopo r estrazione era ngualc al piombo, poco supcrioie alio zinco ; in due minuti si c condensato , ed allora ha dato segni di elettricila uguale all' antimonio , superiore alio stagno , ed inferiorc al ramc; ha formato spessissima co- lenua^ ma mollc. ESPERIMENTO XV. Inlennillenle quotidiana. Nello slesso giorno , ed aH'ora istessa. Un giovine d' anni 22 nella sala delle Colonne al letto n.° 27 5 gia da otto raesi ammalato sul principio di doppra quartana , che un mese prima di entrare neirOspedale si era cangiala in quotidiana , ed avea falto uso inutilmenle della china in polvere , fu salassalo per la prima volta ; il sangue era piuttosto rosso ,^non molto denso : la sua elettricila sul principio era di molto superiore alia piom- baggine , c a lulti i mctalli ; dopo tre minuti divenlo in- feriorc al rame , uguale al ferro , superiore alio stagno. Non ha formato colcnna , ed ha separalo poca parte sierosa* Lo stesso ammalato fu di nuovo salassato il giorno ap- presso ; la febbre allora si era resa continua con polsi vi- braati, e lingua biancastra : il sangue era meno rosso, e Tom. XXIV. Q 12,2. SULl'eLETTRICITa' del S4HCUE NELLE HALATTIE nicno dilulo del prccedente , la sua eleltricila era di poco supciiorc airaigonto , ma molto maggioie del fcrro, c del lame , in due ininuli a allor» DEL MEDICO BELLINGERr, -l3r infcriorc al fcrro j ugualc alT antimonio , c supeiiorc alio Rtai^no. Tanto il sangue , chc spiccio sul principio del sa- lasso , che fu di sci oncie , come quello che usci sul fi- niic , avea lo slesso crado di cletliicila media tra il fcrro ed il ramc . Oucslo saiiguc non ha formato colenna. Prescnto qui il quadro delle malatlie comprcse in questo saggio, aflinclie si possa in un sol colpo d'occliio vedernc il paragoiie , e le riporlo secondo V ordine , con cui vcn- ncro da me esposte. La prima colonna prescnla il caral- tcrc della malallia , e Ic condizioni generali deirammalato, la seconda Tclettricila del sangue ^ la tcrza le condizioni di queslo umorc dope Tcstrazione, e la quarta releltricita deir acqua. Caraltere tlvtla malatUa. Num. I. Rrtiiiialismo. Vomo. Num. 1. Fcbhrc roumaticx Donna li^anni 33. Piimo salasso. Jdent. Secondo salasso. Num. 3. Porii»ni'uniunia. Ooniu d' auui JO Elettricita del sangue. Condizioni del saniiue. Elctli icil.T supcriore al fcrro, infLrioic al ramc. Nissuna cotcuna. Elettricita ngualc all' an- timonio, infcriorc al fcrro, c superiorc alio stagno. Elettricita ngualc al fcrro, superiorc ali'an!imonio , cd iiifcriurc al ramc. Elettricita ugualc a! piorn- 1)0 , infcriorc alio slayuo Nissuna cotcnna. Nibsuna cotenna. Colenna spcssa c tcnuce. Elettricita del f acqua. Elettricita infcriorc alio .stagno , supcriore al piombo. Elettricita ugualc all* antimonio , infcriorc al fcrro 1 c supcriore alio stagno. Elettricita infcriorc , alio stagno , supcriore al piombo Idem. I 32 SULl' ELFTTRICIT.v' DEt SVSCUE NELtE Ma.lTTIE Cat-attav dctla mafiittta. ElcUricit liazione in ncssun seuso. AUora io dico , che V acqua ha la stessa clettricita dcllo stagno , poiche gli esperimenti di Volta hanno dimostrato , che le armature messe in rela- zione tra di loro svolgouo il fluido elettrico. Avendo l'acqua un'elettricila cguale a quella dello stagno, agisce in quel tempo, paragonata cogli altri metalli, come lo stagno ; cio^ e negativa relativamente ai melalli , chc sono positivi sopra di esso , e cosi pure trovasi nel tempo stcsso positiva sopra i metalli , che sono ncgalivi verso lo slngQo. Da cijij uc deriva , che in quel tempo meltendo isk DEL BIEDICO fiELLINGERI. I45 jela/iaiic I'acqua coi priiui raetalli , essa fa le veci dl ar- nialura ncgaliva, cd i metalli di posiliva ; quindi armando il inuscolo con uno di questi , ad csrnipio (eijo o ramc , ed il ncrvo con acqua , si ollienc contrazione cliiudendo Jl ciicolo , e caugiala disposizione delle armalurc , la conlra- zionc lia luogo interrompcndo il circolo : aH'opposlo quando si nicltc r acqua in relazionc coi second! metalli , 1' acqua in le veci di. armalura posiliva, cd il metallo di negativa j eppcrcio armaado il niuscolo con acqua , ed il nervo con uno di qucsli , per escmpio pionibo o zinco , la contra- zione si otlieue cliiudendo il circolo , ed ha luogo apren- doio inveitendo V ordine delle armature. Sara pcrcio nel corso della Memoria questa la maniera di esprimernii ; allorche io dico , clie V acqua , od uu altro liquido ha una elettricili eguale a quella di ua me- tallo , intendo die quel metallo , ed il liquido sono ar- mature iuefficaci, e con esse non si producono contrazioni in ncssun seuso j e quando dico avere il liquido un' elet- Iricila maggiore di un metallo, inlendesi che, paragonando il liquido , ed il metallo , fa quello le veci di armatura posiliva, ed il metallo di ncgaliva; ed aU'opposto allorche dico avere 1' acqua , od un liquido un' elettricila minorc di un metallo , intendo che , armando con questi una parte animale , fa il liquido le veci di armalura ncgaliva, ed il metallo di posiliva. Deduce da simili espcrimcnti , che due sostanze di na- lura del lulio cterogeuee possono csscre omogcnee rela- l-i^ SULL* ELETTRICIT.v' DEI LIQUIDI MINEIVVLl tivamente all' elettricita , come nelP ipolesr superiore sa- rcbbero I'acqua e lo stagno , e die ja simil caso metten- dole in relaziooe tra di loro, armando con esse una parte animale, trovansi essere armature inefficaci , ed incapaci a produrre la contrazione , eppercio qualunque siasi altro fenomeno di galvanismo. Essendo difficile 1' arniare dircltaracnte il muscolo , od il nervo prcso dalla rana colTacqua, od altri liquidi , si puo inlromettere fra il liquido , e le diverse parti della. rana un mctallo , il quale in simile circoslanza , come e riconosciuto , fa le veci di semplicc couduttore. II metallo , che si frappone , puo avere la forma di la- mina , a cui si applica una parte della rana , ed una goccia di acqua , o del liquido , che si vuole csaminare , e si fa quiudi la comunicazione fra la goccia , ed il mc- tallo , con cui si paragona : oppure puo essere fatto in forma d' arco aventc una base per essere sostemito, ed tin' eslremiti libera , clie s' iramerge in un bicchiere con- tenente I'acqua , od il liquido. Per ottenere risultati uniform! in simile circostanza bi- 9ogna costantemenle servirsi dello stesso arco comunicatore; qucllo di cui io mi servo , e di ferro , ma sarebbe pre- feribile V arco di un metallo di difficile ossidazione , e che venisse difficilmcnte intaccalo da qualunque siasi liquido minerale , come d' oro o di platino. IIo detlo superiormente , che 1' acqua non e scnipre Biotrice del galvanismo al medesimo grado ; essa in general© DEL MEDICO BELLIS.GEIVI. 1^5 varia niolto nei diversi gioriii , e nelle diverse ore della giornata , e queslo dipcnde dal cangiamciUo dcirdclliicila dell' aria atmosferica •, dimodoche crescendo V c4ellriciu\ dcir aria , si auinciita pure 1' clcltricila dell' acqua , e di- minulscc in proporzione che I'aria diventa mcno clctlrica. Si couosce , che cresce T elettricita dcU' acqua, quando cssa uguaglia , o si approssima ad uu metallo dolalo di maggiore elcllricila ; e che diminuisce, quando I'acqua di- venta niolrice come uu metallo , die ha minore elettricita. Dal che deduco, che I'acqua si mette costantemente in equilibrio coU'clettricita dcll'aria (i): ed in prova di questo ho I'alto i raici esperimenti sulla specola del Contc Moscati hi Milano nel mese di luglio dell' anno 181 3, e ne ebbi questi risultali : cioe che quando 1" elettromettro di Yolla indica qualtro gradi di elettricita positiva nell'aria , I'acqua ha nel tempo stesso una elettricita eguale alio stagno ; e che essendovi nell'aria dodici gradi di elettricita positiva , I'acqua corrisponde all' antimonio ; e quando lo stesso elet- tromclro indica diciotto gradi di elettricita, I'acqua nello stesso luogo ha una elettricita , che corrisponde al ferro. Durante un teniporale occorso il giorno 9 luglio I'detlro- metro dava segiii di elettricita positiva massima, e I'acqua aveva un' elettricita superiore all' argeuto , e sarebbe forse slata superiore agli altri metalli , se io avessi avuto altri (1) Si ^edra in appresso , cLe quesla e una proprieta esclusira della sola acqua. Tom. xxiy. T 146 SULl' ELETTRICITA DEI LIQCIDI MINERA.H, metalli in pronto superlori alP argento. Pendente un allro temporalc, die ebbe luogo il giorno 22 luglio , lo slesso elettromelro dava indizj di clrtlricila ncgaliva massima , e i'eleltricitu dciracqua era inferiorc al piombo , e superiore alio zinco (1). Da siinili esperienzc ne dei'iva , clie dalV csamc contem- poranco dell'eleltricila dell' aria coll' eletlromclro , e di quella dell' acqua col gaUanismo si puo conoscerc la na- tiira , ed il grado di clcllricilu propria a ciaschediin rae- tallo. Cosi risulta , chc lo slagno , e tutli i metalli al dis- sopra di, esso sono dolati di clettricita positiva , mentr* r elettricita , che e propria del piombo , e dello zinco , trovasi all'cleltrometro essere elettricita negativa. E questo per rispetto alia natura dell' eleltricitii ; e relativamente al grado risulta , chc lo stagno lia una elettricita , che cor- risponde a qualtro gradi dell' elettromelro di Aolta, I'an- timonio a dodici , ed il ferr'o a diciotto. Vi sono adunque "otto gradi di elettricita tra lo stagno , e l' antimonio , sei Ira questo , ed il ferro , e quattordici tra il forro , e lo stagno. INel breve tempo in cui ho esaminalo contenipora- neamcnte l' elettricita dell' aria , e dell" aequa , non mi fu dato di graduare uessun altro metallo ; e per cio fare si (i) Net fare gli esperlmenti mi sprvha
  • di un solido , ed una goccia di un liquido bastano nella mia ntaniera di csperimentare. Sccondo il melodo di Ber- zelius , e di Dawy si conosce 1' elettricita dei sOli corpi SCTilplici ", col galvarnismo si conosce quella c dei scmplici , e dei composti , purche dotati dclla proprieta di mot^i-e del Huido galvanico. BEL MEDICO ERI.LINCF.RI. I 89 Per liconoscere il gratio tli clctlriGilii propria di qua- lunque corpo , dovrcLbc prima csscrc delcrminala la iia- tura , ed il grado di cleltricila , clie compete a qualunque mctallo , poiche dal paragone, chc si fa coa essi , si giu- dica dell' elettricita dei diversi corpi. Termino questa Mcmoria col disliugucrc iu Ire classi i liquidi minerali lispello all' elettricita , in elcltrici posili- vameiite , eleltrici ncgalivamenle , e semplici coudiillori. Alia prima classe si riferiscono gli alcali , le terrc , ed i solfuri ; alia seconda gli acidi ; alia terza 1' acqua , e le varie soluzioni in essa , die non cangiano la sua elettri- cita , ma clie si mettono coslanlemente in equilibrio coll' elettricita dell' aria , c che percio si possono considerare come semplici condullori dell' elettricita atmosferica. i6o MEMOIRE sun DES MACIIOIRES ET DES DENTS DU MASTODOMTE DIT MA. U MOUTH, TROUVEES FOSSri-CS EN PIEJIONT. Pa-R M.'' Etienne Borson. £u a la seance du S feyricr i8i8.' XL y a pros de cent ans qu'on decouvrit les premiers ossemcns Ibssilcs , dont j'auiai Thonneur d'entrelenir la Classe pour quelques momcns , et qu'on s'occupe de I'ani- mal auquel ccs depouilles ont appartenu. Ceux qu'on trouvc le plus souvent sent Ics dents machelieres. Lciir grosseur vraiment monstrueuse , les poJntes formidables qu'elles prd- sentcnt , ct la paifaile conservation de la plupart d'cn- Ir'elles, qui est due a I'epaisseur de I'^mail dent elles sont recouvertes, ne pouvaient manquer de fixer I'attcnlion des Naturalistes et d'exciter leur curiosite. Aussi voyons- nous que, depuis 17 12, epoque h laquelle les Transac- tions philosophiques de Londres donnent la premiere 1 no- liou que Ton ait de ce genre curieux de fossile, jusqu'en J-AR M. CORSON. l6r 1812, Oil parut le bcl ouvrage de M. le Chevalier Cuvier sur les recherches cles ossentens fossiles de f/iiaflrunecles pendant tout, cet espace dc terns les Naturalistes so sont empresses de faire connaitre , dans les Memoires des Aca- demies de I'Europe et dc rAmerique , bcaucoup de parties fossiles plus ou nioins bien conservees de Tauimal dout Jl s agit. I La premiere decouverle se fit en lyoS , a Albany , aiijourd'hui Etat de JSew-York pres de la riviere dc //« 'H pag. /|Z. 164 SCR PES OSSEMENS DU MASTODONTE embrouillcs , qui feraient de cet animal iin C'.lre prcsquft nicrveillciix. II clait rcservd h M. le Chevalior Cuvicr de dcbrouiller Ic chaos qui obscurcissait riiisloire de notrc quadiupedc , comme il a fait avcc taut de succcs pour quantit6 d'autres ossemcns fossiles qu'il a , pour ainsi dire , fait revivrc , en assignant Icurs places dans la nomenclature zoolo!^';iquc. Ce celebre anatomiste et naUiraliste tout a-la-fois , pour eviter lout equivoque, a fait disparaitre le nom de inam- nioiith , et en conlirmant ce que Pallas avait deja dcmon- tre , que le quadrupede nomme de ce nom en Siberie , apparlient au genre elephant^ il a sagcment propose, pour Tanimal fossile de rAnierique seplentrionale , Ic nom dc jtiaslodonte pris du grec, qui signifie dents mamelonnees , et designe sufBsaniment son principal caractere tire de la forme de ses dents; forme qui le distingue de Telephant, avcc lequel il a d'ailleurs beaucoup d'analogie. Au reste tout equivoque doit cesser a ce sujet, puisqu'en 1 80 1 environ M. Pcale fut assez heureux pour en rassem- bler les ossemcns n^cessaires et former deux squelcttes. Ces pieces furent d(5terrees , partie en creusant une mar- niere dans le voisinage de Newbourg sur la riviere de //iidson, dans IVMat de New-York, a soixantc-sepl milles de la capilale , parlie dans un inarais A ving-sept milles de ia m-^mc nvi^i'c, ict paiTie ailteiHs. 'Oh pent dire que, excepte une portion superieure du crane , rosloologic du inaslodoute est suflisament couflite, L'uu de ces squclettes I'AR M. nORSOX. 1 65 est p!ac6 au museum ilc M. Pcalc , ^ Philadelphic , ct Tautrc se voit a Londrcs. M. Rembiant Peale fils en a donne une description dans unc ouvrage anglais (i). Au moment que j'ccris ceci , les nouvellcs puhliquca aunonccnl que Ic mastodonlc dc TOhio , dont on croyait la race enlicremcnl delruile , vient d'etre Irouve dan» I'Amerique septentrionale , aux confius dcs Etals-Unls. La chose n'cst pas impossible ; mais il faut en altcndrc la confirmation, av€C Ics cclaircissemeus necessaires de la part des journaux accrediles. En coniparant Ic squelclte de notrc quadrupedc avcG celui de rclcphant , on voit que la laille du mastodonte , soil animal dc I'OIiio , rcssemblait asscz a ccUe de I'dlc- phant ; il elalt sculcmcnl un peu plus alonge , ct avail des proportions plus lourdcs. On a bcaucoup exagere au commencement de sa decouverte sur sa grandeur ; mais il n'y a pas de raisou a croire qu'il ait atleint douze pieds de hauteur , et Ton sait , d'apres M. Buftbn , qu'il y a aux Indes des elephans hauls de quinze a seize pieds. On avait mis en doule , si Ic maslodonte avait des de- lenses comme I'el^'phant. M. Peale a deiini la question, ea faisant voir un crane encore pourvu des alv«5oles dans les- quels les defenses elaicnt implantees. II avait aussi tres- (i) An account of the skeleton of the mammouth etc, London i8«2. II y en a une autre edition fort augmentee .■ An historical disquisition on the mammouth etc. London i8o3. I 66 SLK UES 03SEMLNS DU MISTODOSTE probablcnicnt unc trouipc pour saisir sa nourrilme a terre , parce que, dit M. Cuvier , sa tele voluinineusc chargee de dents epaisscs, ct do longiics defenses qui on angnicn- taient encore Ic poids , (jloignait le centre dc gravile du point d'appui , raison qui a rendu Ic col de Tel^plianS eourt. D'aiiieurs scs jarabes (51evecs I'auraicnt empeciie d'attciudre jusqu'a Icrre , s'il n'avait pas ele pourvu d'unc tionqje pour se nourrir. r' Telle est en raccourci Tbistoire du maslodontc , nouveau genre etabli par M. Cuvier parmi les pacbidermes. La dif- i^rence qui regnc parmi les ossemens fossiles , sur-toul parmi les dents de cct animal , a paru suffisanle au ccle- bre Auteur qui a elabli ce genre , et qui nous sert de guide, pour en former cinq especes , dont la premiere est le grand raastodonte de I'OIiio , tres-frequent a I'etat fos- sile dans rAracrique septentrionale , et jusqu'iei fort raro par-lout ailleurs, dont nous venons de parler. La seconde espece est celle dile de Simarrc et d'auti'ca pays , a dents ctroites (i). ■ La troisieme est celle a petites dents, petit maslodonte. La quatrieme , celle a dents carrecs , maslodontc dea Cordeliercs. La cinquieme enfin et la plus petite, est le maslodontc Ilumboldieu (2). (i) Siiuorre , petite ville J Les deux dciils qui font Ic sujet dc cottc noUcc , ap- p.Trliciuicnt evidemment a la maclioin; infericure , ct sont de la spconde espcce du maslodoate dile de Simorre , parccqu'eltc Alt trouvec la premiere fois dans ccllc pclile villc , devcnue celebre par les turquoises que Reaumur y decouvrit en lyiS , et qu'il demonlra devoir leur origine a ces ossemens. Les caracteres qui dislingucnt ccltc espcce , sont les suivans (i). Les cones de leurs couronnes ont des sillons plus ou moins profonds : quelqucfois lis finissent par plu- sicurs pointes accompagnees d'aulres plus pntites rangees sur leur cote ou dans leurs intc/valles, d'ou il resulte que la mastication produit d'abord sur cettc couronne plusicurs pctits cercles ct ensuite des trefles ou figures a trois lobes , mais jamais des losanges (2) qui appartien- nent a la premiere espece. La dent anterieure devra avoir quatrc pointes , et les suivantes six ou douze (3). Chacune des molaires implanlees dans les deux portions dc machoires qui apparliennent a ce Museum dhistoire naturelle , a les caracteres indiqucs fig. i , 2. EUes ont quatre paires de pointes coniques. Les pointes de la scrie qui regardc Ic dehors dc la bouclie , sont usees et trilo- bees ; celles qui regardent Tintericur le sont raoins : cc (i).Cuvi(:i- , loc. cil. p.ig. 21. (2) Ibid. pag. 8. (3) Analomie comjiaicc , i8o5. Tom. Ill pag. 16^. 1 68 SUK DES OSSEMEN* DU M4STODONTE serait le coutrairc pour la dent qui hii coircspondrait a la niachoirc supericuie (2). Les poiules anlerieures sont plus grosses cL plus fortes : les deux poslericures le sont moins , ct comincncent a peine a s'user. A chacune des poinlcs est atlachee et presque anaslomoscc une autre plus petite, qui obslrue en quelque facon le vallon transversal, etaut placee entre une paire de poiutes ct la suivante, Les poslerieures legcremcnt sillonnccs ont sur le derriere dans chacune des dents uu talon , c'est-a-dire uh amas de petits cones dont un est plus long (2,). Les pointes coniques des deux series convergent vers une ligne qui serait ait milieu d'ellcs. La portion de machoire du cote droit a la premiere paire de poiules ct la troisicme brisees ( fig. 2 ) , ce q^ii laisse appercevoir un email Jjleuatrc , fort dur , de I'epaisseur de presque deux lignes , qui , en recouvrant ces dents , les a garanties contre tout agent exlerieur qui^ les aurait pu detruire. La fig. 3 montre la parfaite uniformite qui regne dans deux portions de machoires quant an nombre, a la forme, et a la position des pointes de chacune des dents , et on pent presque dire qu'elles font partie de la mcmc ma- choire inferieure. On peul encore remarquer sur les fig. 1,2, que le contour ijiferieur est moins recliligne , ct que la surface (1) CuTier , loc. cit. pag (a) Ibkl. pag. 7 , 9. PVn M. BORSOy. l6f) exlcrne dc noire machoiic est plus convexe que dans le iniislo(li)nle de lOliio ; cc qui est encore une dilfcrence qui les distingue. Les dimensions de la portion a gauche sonl les sui- vanles : m^ivcs Longueur lolale 0,2 1 G Ihiulcur , y conipris la molaire 0,1 6a Longueur ilc la molaire 0,1 q3 Hauteur dc la pointe postcrieure dcmeuree intacte 0,0 5 1 Largeur dc la molaire prise a sa base . . . o,o58 Cclles de la portion u la droite sout commc ei-aprcs : Longueur tolale ^5297 Hauteur, y conipris la molaire 0,175 Longueur dc la molaire 0,1 o3 Sa largeur o,o58 Ces deux pieces pesent ensemble pres de ouze kilo- grammes. La parlie osseuse dcs dents brisees est penelrec d'un oxide de fer , couleur de bistre , ct cntre celui-ci et Te- mail se trouve une k'gere couchc blanche d"une sorle de lilomarge qui adhere a la langue bcaucoup plus forlemcnt que le reste. La parlie osseuse de la niachoire qui s''ex- folie avec facilite , s'atlache aussi a la langue , comnie fait rivoire fossile. An reslc la terre ocrcuse jaunatre et blan- r.halre en quelqucs cndroits , dout elles sont peuc trees , Tom. XXIV. Y T70 SUR DES OSSEMESS DU M.VSTODONTE Ics pclils cailloux sillccux qui y soiit allaclu's , proiivent asscz le long sejour dc ccs ossemcns clans Ic sciu dc la ICITC. Ccs dcnls ont ele d«'-tcriees dans la province d'Asli ; jc ne puis en preciscr Ic lieu. Ellcs fcsaicnt parlie du museum dc rUnivcrsile Royalc, dont les fondcmens furent poses par le celebre Donati environ Tan 1760, ct qui en 1801 lul rc'uni a la collection dc mineralogie que TAta- deaiie dcs sciences formail alors au local actuel. Dans la menic province, au lieu dit Caslelnoi'o-Calcea^ on a Irouve deux aulrcs molaires de la meme especc du mastodonte , que M. TAbbe Soltcri , Profcsseur cmerite du college d'Asti , a bicn voulu laisser a ce 3Iuseura. Ellcs ont en longueur 0,139 ' ^^ largcur 0,060, et leur hau- teur , depuis le collet de la couronne jusqu'au sommet de la pointe , est 0,0 5 4 ( fig, 4 ). EUes ont quatre paires de pointes couiqucs jnclinees , qui convergent vers la ligne du milieu. Dcs pointes plus petites adherent aux plus grandes, ct interccplent les vallons transversaux. De plus , a une extrcniite cliacune a un lalon de deux pointes plus petites et dc trois a I'autre bout. INul email nc recouvre ccs dents: aussi sont-elles en parlie, et sur-tout dans les in- lervalles , recouvertes d'oxide dc fer jaune. EUes n'ont point encore poussc de racines , et le collet dc la cou- ronne fait lout aulour un leger repli en dedans : il scmble meme y voir un commencement d'eiuail qui s'y foiiuc. La cavite inlerieure absolumcut vide jusqu'a la base meme HR M. BORSOS. 1 ■y I des pointcs cbniqiies , est rccouvertc d'oxicle de for d'un beau jaiinc. C(*s dculs appaiticniicnl probahlcmcnt a la mcmc ina- clioire , car cllcs sont scniblables en tout ; Tunc est de gauche et I'autre de droite : elles peuvcnt se rapportcr a colic de Ti(;voux (i) , avcc la diirercnce cependant qu'cllcs sont im peu plus pclites , ct qu'elles n'onl que quatre paircs dc pointcs non encore developpecs. Ce seront done deux gernies des premieres dents de molaires encore intacls, sans racincs , et qui n'elaient pas encore sortis de I'al- veole. Du resle , elles sont scmblables a celles de Simorrc (2). La province d'Asti , si fertile en testacees marins , a dcja fotirni deux autres dents de la meine espece : Tunc appartenant a M. Deluc de Geneve (3) ; ellc est assez semblable a la notre , avec quatre paircs de pointes bri- sees. L'aulre est ^ M. le Marquis d'Incisa : elle fut Irou- vee a la Rocchetla di Tanaro pres d'Asti. Ellc a cinq paircs de pointes (4), auxquclles la mastication a eraoussc les bords , et comme la notre , elles a de petites pointes dans les intervalles des grandes. Le docteur Baldassari en trouva une en Toscanc, qui a beaucoup de rapport avcc la noire (5). Elle consiste en (i) CuTier , loc. cil. pag. 9. (2) Ibiil. pi. Ill fi^. 1 pag. 10. (3) Uml. pi. 11 fig. 7. (.\) Ibul. pi. IV fig. I. (5) Aui deir Accademia di Siena. Tom. Ill pag. 2.\Z. 172 Sm.DES OSSEMENS DU MASTODONTE deux jiorlions de machoire iufi'ricurc , qui ensemble pcscnt 1/(8 livres de' Toscane. La portion dc la dioite a en lon- gueur 0,548 ; sa hauteur prise a la sonimiU; de la dent posU'rieure , est 0,087. Dans chacune sonl deux molaircs a Irois poinles coniqucs , ct la notre n"a qu'unc dent a quatrc paires dc pointcs. Yoila Tuniquc diljerence cssen- tiellc qu'il y ail enlrVllcs. D'ailleurs Ics poiutes sont de meme forme el dc nicnie hauteur dans Ics unes et dans Ics aulres , et dc petits cailloux adherent a la parlie os- sense tic la machoire de M. Baldassari , comrae dans la notre. On la trouva enscvelie dans un terrain qu'on remuait aux environs du mont FiiHonico , tcrritoire de Siene, nou loin de Monlepulciano , et sans nous donner prccisement la nature de ce terrain, le docleur Baldassari observe qu'il etait plein de fossilcs marins , autre ressemblancc avec le tcrritoire dc I'Astesan. M. Brocchi , inspecteur dcs miuicres , dans son ouvrage sur Ics coquillages fossilcs (i) rapporte plusieurs cndroits d'ltalic , ou Ton a Irouve des ossemens du genre niasto- donte , et principalemcnt Ics dents. Mais il n'est pas entre dans Ics details ct les eclaircissemens necessaircs a nous faire connaitrc Tcspcce a laquclle ces dcpouilles apparte- naient. Cest ainsi qu'il cite , d'aprcs Soldani , une ma- (i) Concbiliologia fossile subappeuuma. 3Iilaao iSi^i, a vol. iu /,. Tom. i pag. 187. PAR M. BORSOS. 175 dioiic avcc onzc dents foit scmblables a cellc de Baklas- saii. 31. Broclii icgrcllc avec raison que Soldani n'ait pas distingue la dent d'avec les poinles dont ellc est armee , dans CCS sortes de fossilcs. Le menie Auteur cite encore une defense ( zaiina ) qui a etc deteiiee a Orciano pres de Sinigaglia , de tiois picds huit pouces de long , qu'il allrihue au niastodonte d'Ameiique decrit par Peales. II on cite encore une de Lamporeccio, tenitoire de Pistoja , avec UD femur qu'il a quelques raisous d'assigner au niA" mc quadrupede. D'autrcs pays que le Picniont ct la Toscauc ont fourni dcs depouillcs de la meme seconde espece de mastodonle. Ou en a ]>ris a Simorre , comine nous avons dit ; a Sort pres de Dax , departement des Landes •, MM. Dombey ct llumbold en out rapportc du camp des geaiis au Perou. Jl faut remarquer que ce dernier lieu de I'Amerique me- ridionale est elcve de i3oo toises au-dessus du niveau de la mer. Parmi les dents encore iniplantees dans Tos de la nia- cboire, on ncn connait qu'uu petit nombre de la macboire inferieure qui soit rapporte dans I'ouvrage de I'illustre M. Cuvier , qui de lous les savans est peut-etre le seul que ses lumieres ct la favorable position oii il s'cst Irouve , aient mis dans le cas de voir , si non tout , cerlainement la plus grande partic de ce qui existe dans les cabinets sur cctle matiere. Jc trouve, 1.° La machoirc inforicurc que Dombey a rapporlec I'y/j SUR DES OSSEMENS DU MASTODONTE dii Peiou (i), qui fiuissant en pointc sur le dcvant, com- mc dans I'elephant , moutre que cetle cspcce n'avait ni canines , ni incisives en has. EUc conlienl deux dents (a). La posleiicure avail cinq paiics dc pointes. Ensuitc noire Aiileur supplce h celle qui nianquail en avant par une autre dent a six pointes , qui dillcre de la premiere qui etait mutilee et usee , en ce qu'elle n'a pas dc talon. 2.° La maclioire deja citee de Baldassari , que la figure gravce nous montre conlenir deux dents chacune h trois pointes , et que M. Cuvier ( pag. 8 ) donne pour une dent a six pointes. L'erreur sera probableiucnt dans la gravure qui I'aura mal rendue. 3." Celle que M. Joseph Monti a trouvee dans le territoire de Bologne , dout il a donne un petit ouvragc (3), et qu'il a prise pour une portion dc la tele du morse , n*a pas paru k M. Cuvier assez clairement gravce et designee pour pouvoir en tfrer un resultat certain. Finaicment au nombre des machoires inferieurcs connues de cctte secontle cspcce de raastodonte , nous devons comp- ter celle-ci qu'a fournie TAstesane. On voit qu'elle a une dent a quatre paires de pointes , avec un talon bien marque. On ne pent ci-oirc qu'au lieu oii le fragment se (i) Cuvier pi. Ill fig. 4. (2) 11)1.1. ]i.ii;. 7 , 8. (3) De mommeuto diluviano nuper in agro Bonordensi detecto, Bononiae 17C9 in 4- fAR M. BORSOir. I'J^ Irouvc ronipu (fig. 3 «« ) il y cut une dent poslericure. La renlrce que fait a ce point la parlic osscuse do la ma- choire qui sc portc sur le derric-rc du lalon , ne permet pas de le siqjposer ; car dans cc cas , si elle y exislait , cllc se troiiverait scparcc de sa piecedente, et ne suivrait pas sa dirccliou. Dans la portion de gauche ( fig. 3 ) , ou la dent est dans tout son entier, on ne voit aucune trace qu'elle fut precedee d'une autre sur le devant. Nous paraissons done autorises a dire que cettc dent apparlenait a un jeune individu , puisqu'elle n'avait encore que quatrc paircs de poinles , ce que confirment le pro- portions dans les mesures de cette dent comparees a cellcs du n." 1 du Perou : et que cet individu etant plus avance en age , le nombre des pointes se serait accru dans la dent qui serait venue en remplaccmcnt ; car ces deals , comme pour I' elephant , ponssant d'arriere en avant , presentaienl d'aiitaut plus de paires de pointes , qu'elles elaient d'un animal plus age (i). II est vraiscmblable , si I'ou en jugc par analogic , que cctle sccondc cspcce de mastodonte , dile de moyenne taillc et a dents etroites , ainsi que la troisicme et la quatricnie, dont jusqu'ici nous ne connaissons aucun vcslige en Pie- mont , avaicnt la tete armee de defenses, conimc la pre- miere grande pspece de lOhio. Daubcnton dit que parmi (i) Le vegiic auimal disliiliuc d'apres son orgaDhalion. 1817. Tom. pag. 233. »7^ StJR DES OSSEMENS DU MiSTODONTt;. Ics luiqiioises prises a Siiuorrc il s'cst aussi trouve de Fivoiie. Ce n'est encore 1^ qu'une conjecture, ct elle res- tcra telle jusqu'a ce qu'on decouvre une defense ou son alveole iiiii a la niaclioirc. II parail que le gisenient de notre espece de fossilc esl- plus souvcnt dans des terrcins remplis de depouilles ma- rines que celui de la premiere espece de I'Ohio. La chose u'csl pas doutcuse pour le Picmont el la Toscane. Quant a ceux de Simorrc , Reaumur , sans nous dire precisemen* la nature du terrein dans Icquel ces ossemens se trouvaient, dit sculement qu'ils (Slaient cnfouis dans une terre blaa-> clialre , encroules. et recouverts de sable fin gris , ct meles de pelites pieri'es (i). Les dents de Da x elaient dans une couche absolument marine , et dans laquelle on delcrra des maelioircs appartcnant a une espece de dauphin. La dent de Trevoux lut de meme prise dans du sable en- tasse. Finalemcnt nous avons observe ci-dessus qu'en Ame- rique ces ossemens sont ensevelis dans un terrain dll le camp des geaiis , qui se trouve a une elevation fort consideiable au-dessus du niveau de la mer. Toutefois ce- pendant ils sont la comrae ailleurs, dans des terrains meu- bles et a one petite profondeur au-dessous de la surface de la terre. (i) A.cad. dc3 sciences, 1715. .iffv/i/.t^i i/fY/f' I ifft'/^iu' •//'/<>/■///)' /{rr/t.2^(7/a^ ti^ ,^t. ■//,'. f ////// 7i/iK y^. />f/f/ /y^> / y' ■ ■ / ^/^ ^//•i^ fi- /"r /• ( /ittr //>/£• i V/" .■4f>f/,/..^^.' 7,''/i/'.iA(.'///>,- ,/f .',.//.,., /,„,/ 7',,,. //■:/,// 7' lU-AfffK-'^i: i(ift/:j //»■ /'flr'^ Af>l//^f/> '77 OBSERVATIONS sun LES AILES DES HYM^NOPTERES. Par M.' le Doctecr Jurihe. tuts a la ieance du ig/eVriVr i8i8. l3i le m^rite d'une dissertation etait en rapport avec le volume de I'objet qu'on y traite , je ne pourrais pas me flatter d'excitcr un grand interet , puisque celle-ci ne s'^tendra pas aii-dela du thorax ct de I'aile d'une monche. Heureusement qu'il n'en est pas toujours ainsi ; ce qui me fait croire qu'i mesure qu'on penetrera avec moi dans Torganisation de ces parties , on i>era force de convenir avec Charles Bonnet , xuon illustre compatriote , que c'est bien la meme main qui a crayonn^ I'homme et la mouche, ou en d'auues lermes , que les ouvrages du Cr^ateur , meme les plus simples en apparence , sont une merveille anx yeux de celui qui s'applique a les connailre. Je me propose dans celtc dissertation de jeter un coup- d'ceil rapide sur les rapports qui existent 'entre les ailes des oiseaux et celles des Ilymenopteres, de decrire ensuite Tom, xxiv. Z l-.H Si;U I.ES \ILES DES nVMENOPTERES Ic lliorax de ces insectes , dc ddvelopper rorganisallon dcs muscles qui y sont lenfcrmcs, de falrc counailre la struc- ture dcs ailes proprcs a ccflc classe d'animaux , et de terminer ce Memoire par Texamen de rarticulation de ces ailes avec la poitrinc. Combien je rcgrette de n'avoir pas did doue dcs lalens neccssaires pour parvcnir a etre le confident intinie de la nature , ou pour savoir lui arracher scs secrets ! Quand jc lis les ouvrages des Swammcrdam , des Leuwenhock , dcs Reaumur , et ceux de tant d'autres Naturalistes celebres encore existans ; mais sur-tout quand je considere Tadmi- rable autant qu'inimitable travail de Lyonet, le scalpel me tombe des mains , et ce n'est qu'avec peine que je me determine a le rcprendrc , pour acquilter [une partie de ma dette envers cette Societe qui m'a fait riionncur de m agreger au norabre de scs CoiTespondans, OBSERVATIONS SUR LES AILES DES INm^cteS HTMENOPTE RES. Dans rouvrage que j'ai public, il y a quolques annces, sous le tilre de JSoiwelle maniere de classer les Hjrmeiio- pleres etc. , je comparais les deux os qui forment la ner- vurc anterieure de la grande aile de ces insectes* , a ceux qu'ou trouve a I'avant-bras des autres animaux. Ccllc com- paraison dut parajlre singuliCre; mais ne pouvant pas alors PA.R M. JURINE. 179 ddveloppcr Ics molifs qui m'avaient engage a la fairc , je me reseivai do prouver , dans un Memoirc parliculier , loiile sa justesse , et c'est cc quo je fais maiiitenaut. Les insectcs qui out qualrc ailes nues plus ou moins garnios dc ncrviucs , et donl ics femcUcs portent au bout du ventre une tariere ou un aiguillon , apparlicuncnt a la nonibreuso classc des Ilymeuopteies. La structure des ailes de ces insectes , leur articulation, et Ics muscles qui les font mouvoir , sont encore , pour riiistoire naturelle, des objcts presqu'enlierement inconnus. Swaranicrdara est le seul , a ma connaissance, qui ait parle de Torganisation dc ses parties , et ce qu'il nous en a transmis, u'est qu'une bicn faible esquisse de ce qui existe reellement ; encore n'est-elle pas exempte d'erreurs. Pour peu qu'on rdflccbisse sur les ailes des Ilymenop- tercs, sur la place qu'elles occupent, sur la puissance de* muscles qui les font agir , et sur leurs usages , on est frappe des rapports qui out lieu entr'cllcs et cellcs des oiseaux. Guide par cclle analogic , je me suis determine a assigner un nom aux di verses parties de ces ailes qui n'en avoient rnrnrc aucun , en Tempruntant des os des oiseaux , auxquels je les ai assimilees ; de sorte qu'il lie faudra pas etre surpris de m'entendre dire , dans la suite de ce Mcmoire, le bras, Tavanl-bras, Tcpaule d"une mouclic, et de me voir transraettre , dc celtc manicie , Timage d"un corps dont les usages sont counus , beaucoup plus rapidcment que jc n'aurais pu le faire , en employaut dc3 phrases ou des deuorainalious uouvelles. ; 80 SUR LES AILES DES UYMENOPTERES Si cette comparaison entrc les ailcs des Hymenopteres et celles des oiseaux paraissait au premier apper^u inad- missible , je prierais de faire abstraction du volume , et de I'organisation des parties qui constituent ces deux es- peces d'ailes , pour ne considdrer que leurs usages 5 et si le nombre des ailes des Hynienopleres paraissait un motif suffisanl pour faire repousser toute comparaison , je dirais que les Anatomistes accordcnt aux oiseaux trois ailes de chaque c6te , considerant Tappendice qui est au bout de I'aile , laquelle n'est composee que de quatre a cinq plu- mes , comme I'aile seeondairc exterieure , appelant fausse aile inlcrieure cette partie interne de I'aile qui porte un rang de plumes ordinairement blanches; j'ajoulerais a ccla que lorsqu'un insecte vole , ses deux ailes sont tellement unies , qu'elles ne constituent qu'une seule et meme voile, come celle des oiseaux. Les lljinenoplcres ont , comme beaucoup d'autres in- sectcs etrangers u cette classe , lours os a la surface de leur corps, en guise de cuirasse •, de sorte que c'est sous cette cuirasse qu'il faut chercher des organes , dont I'ex- tremc delicatesse ne leur permet pas d'etre mis impun^- ment en contact avec Tair exterieur ; mais comme cette armure n"a pas d"ouvcrlure, il faut necessairemcnt la rom- prc ou la s^parer pour voir les parties qui y sont conlc- nucs. Avant que d'en venir la , examinons d'abord avejC soins cette partie du squelette qui constitue la poitrine , et a laquelle les ailes paraissent fixees , puisquc cet cxa- ?.4.R M. JURINE. 181 men nous conduira insenslblement a la connaissance de leur mutuelle articulation. Si Ton ne consid^rait que superficiellement la poitrine d'une mouche h quatre ailes , on la croirait faite d'une seule piece osseuse avec laquelle les ailes s'articulent , et Ton seiait bicn ^loign6 de soupconner I'art avec lequel Celui qui n'a pas d^daigne de cr^er ces petits animaux , a arrange toutes ces parties pour leur faire atteindre le but qu'il s'^tait propose. Au lieu de cinq pieces osseuses qu'on avail jusqu'a-prt'- sent reconnues dans le thorax des Hymdnopteres , j'en ai trouv6 trente-six , toutes reunies par un tissu menibraneux, ferme et elastique , mais dont neuf sont plus apparentes que les autres. La premiere de ces pieces thoraciques , que je nom- pierai le coit , a une figure tres-irreguliere ; en devpnt, elle se prolongc un peu pour preter ua appui a !«* tete ; en dessus elle est profondement ^chancree pour laisser passer les organes qui viennent de h l>ouche , et les muscles qui meuvent la tele , el posterieuremenl on y remarque deux caviles ou «'implanlent les muscles de la premiere paire de pattes , laquelle est articul^e avec cet os. La seconde piece osseuse du thorax est un anneau situe immedialement derriere le cou , auquel on a donn^ le nom de corselet. Cet anneau , souvent plus large sup^rieurement qu'inferieurement , fournit de chaque c6t^ un prolongement qui a , dans une portion de son bord , une fort petite I 82 sun LES AILES DES HYMENOPTERES echancrure , laquclle coopcre avec celle d'un autre os a la formation des stigmates anlt'iieiiis places de cctte ma- niere , un peu au-dessous de i'inseition de la grande aile. La cavitc sup6ricure de la poitrine est fcrniuo par la troislcine piece osseiisc , qui est une grande lame ronde ou ovale , que j'appellerai plaque ihoracique ; cette plaque repose en devant sur le corselet, latcralement sur la base des ailes , et en arriere sur rccusson supcrieur. Elle est un peu convexe en dehors , concave en dedans , lantot lisse , tantot chagrinee , tantot vclue a sa surface extcrne. Telle est la figure de cetle plaque chez les Ilymenopte- res dont le ventre est petiole ; mais chez ceux qui I'ont sessile , il en est autrement. Aux mouches a scie , par exemple, I'extdrieur de cette plaque a quatre sillons assez profonds , qui la partagent en quatre parties a-peu-pres egales , et produiscnt dans sa face interne quatre ligne* saillantes , c^xactement correspondantes aux sillons. Aux Sirex la raeme chose a lieu, mais d'une maniere un pea diflerente. On ne pent aurlhuer ces impressions et leurs modifications qu'a la disposition primitive el a Tactiott d'une grosse masse charnue situee dans la pnitrine , et tres- adlierente a cette plaque. Or il parait evident que , dans ce cas , la substance osseuse s'est moulee sur les intcrsti« ces de la masse charnue , el que cclle - ci a pu elendrfr ses effels jusquTi la face cxterne de I'os , pour la sillonner aussi profoudemcnt ; ce qui prouvc cvidcnimeul rinduencc des parties molles sur la figure des os chez ces insectes , JAR M. JtRINE. l83 lors n^emc que ccs os ne sont en contact avcc elles que par une dc leurs surfaces (i). La quatrieme ct la cinquiemc pieces thoraciques sont fort petites, et semblent n'etre qu'additionnelles aux aulres OS de la poi trine ; on les a noramees ciiilterons , denomi- nation tiree dc la figure de ces os , plut6t que dc leurs usages ; en effet , le cuilleron n'est qu'une languette os- seuse , mobile , convexe en dehors , concave en dedans , qui recouvre la base de la grande aile , en s'appuyanl sur elle , pour en brider les mouvemens , de sorte qu'ellc operc comme une veritable clavicule. Si Ton souleve en cuilleron en le renversant sur la plaque thoracique , seul mouvement qu'on puisse leur faire executer , on decouvrc alors dans sa concavite un ligament tres-forl qui s'y im- plante , qui tienl d'un cote a la plaque ihoracique , et dc Tautre va se terminer a I'osselet le plus anterieur de I aue. (i) Une chenille de la Tent/iredo femorata s'esi renfermee , an milieu J'oclobrc , Jans un cocon jaune el presa"" transparent. Environ un mois aprcs , on coupa la parlic suix^'-'oTS ''^ ce cocon pour voir s'il J avail une chr)salide , niais on n'en IrouTa aucune : sculcment le corps de la chenille s'etail ralaline , et avnit diminue de prcs de moilic de sa longueur primi- li\r. Au milieu de mai suivant , la lenlhrede sorlll de la peau de sa che- nille, mais enticrement blanche , et rcsia immohile durant qualorze jaurs ; au <|uiiiziil. II (i;j. a. l88 SlU LES A1LES DES IiVMt>OPXEl\ES ]>oiM voir d;ms tonic son cleiuluc, qu'apros avoir ciik-ve Ics I'cussons dont il suit la courbure sans y adiiercr,, jouc iin role Men important dans Ics niouvcmcns qu'executent Ics ailcs , qiKiiqiril ne soit mainlcnu en place que par les muscles qui s'y implanlcnt, ct par son articulation avcc un OS parliculier que je vais fairc connailre. La face interne de cliaque cxtrdmile de Vos come s'ar- ticulc avcc le bout d'nn os long , presque cylindriciue , rcnfle aux deux bouts , ct resscmblanl parfaitcniciit a V/iu- merus (i). Cette articulation se fait sous un angle aigu , de sorte que la portion librc de riiamerus se porte en arriere , ou elle recoif h son extrcmitc le tendon d'un muscle qui se dirigc de haul en bas,cl qui va inqilanter ses fibres epauouies an bord cxtcnie de I'arcade osseuse , laquellc separe Ics cavitcs thorachiqucs. Ccs deux OS que je consitlere , soit a cause dc Icur forme , soit k cause de leurs fonctions , comme les bras des Ilymenoptcres , sont done articules par Icur grossc tele avec chaque exlreniite de I'os corne , niais en outre cclte tete a unc facetle particulier« au nioyen dc laquelle elle s'unit avec un des ossclets qui apparlicnnent aux grandes ailcs, articulation dont je parlcrai dans la suite. Pour pen qu'on r^flechisse sur la forme ct le pen d"e- paisseur de I'os come , sur la place qu'il occupe dans la (i) Vovcz la |.l. I ct la pi. II fig. 2. PAR M. J URINE. 189 cavilt' lliora. lii([Uo , sur son articulation avcc Ics deux liu- inerus , ct onlin sur ses allaclies ahsolument musculaiies , il tst impossible do nc pas les tnvisager comme deux oinoplates rrunies Tune a I'aulre , reunion qui dcvenait indispensable chez ces animaux , pour egaliser les niouve- mens de leurs deux ailes antericurcs , et les rendre syme- tricpies en les souniettant a raclion d'un seul os j cc qui it'aurait pas cu lieu d'une maniere aussi exacte , si cet OS cut ^le separe en deux parties. Lorsqu'on a enleve a un Ilymcnoplerc , r^cemment tue, la plaque ihorachique , on voit Tiuterieur de la poitrine renq)li d'une substance charnue dun jaune rougeatre , coniposee de fd>rcs trcs-dislinctes, qui supi^rieurement s'im- plantent a loutc cette plaque ihorachique , infericurenient dans les caviles laterales de la poitrine , et postericure- nient a I'os corne ( i ). On remarque de plus que cette masse charnue n'est composee que de trois gros faisceaux de fibres ; dent deux sent lateraux et le troisieme inter- niediaire. Les fibres des deux faisceaux lateraux ont une direction verticale ; elles s'attachent superieurement aux deux cotds de la plaque ihorachique , el iuferieurement u la parlie exlcrne des deux cavltcs laterales de la poitrine, au lieu que celles du faisceau inlermcdiaire s'iniplautent toulcs dans la face concave du corps de I'os corn^ ; de-la (■) Voyez la pi. II £g. i et a. 190 SUR LES AILE5 DE9 HYMENOPTERES ellcs se portent eu devant , en s'elcvant un pen , poirr vcnir gagucr la partic moyenne de la plaque ihoiacliique, oil elles s'y fixcut successivemenl, dcpuis la parlie de cet OS qui louche a I'ecusson , jusqu'a celle qui repose sur le corselet , sans fournir dans Icur trajet aucun prolougcment aux parties voisines dont ellcs sont netteracnt scparcs. Quaiid on a ole la plaque thorachique et brise Ics ecus- sons , on pcut alors soulever I'os corne avec flicllit^ , le porter en avaut et entrainer ainsi lout le laisceau de fi- bres inlcrmediaires , ce qui permet de voir distiiictcment la place quoccupent les faisceaux lateraux. Les fibres qui composcnt la masse charnue pectorale , sont assez grosses pour pouvoir eUe distinguecs a la sim- ple vue dans des insectes de nioycnne grandeur; elles sont cylindriques , peu adherenles entr'elles , et leur insertion aux OS ne s'opcre ni par des tendons , ni par des apone- vroses ; elle est directe et immediate. Si Ton expose au foyer du microscope une lame mince de ces fibres , on observe que chacune d' elles est compo- s^e d'une grande quanlite de fibrilles longitudlnalcs , entre Icsquelles il y a des espeoes de tubes , assez semblables a ccux des fleurs infundibuliformes , plus ou moins longs , plus ou moins opaques , et qui p^netrenl Iransversalement W fibres (i), De Torifiee de ces lubes sort un bouquet (i) \ojn li. planclic HI fig. i. PAU M. JURINE. 1^1 tie pe tits vaisscaux qui se ramifient en deux, trois ou qualre tiges. Cos petils vaisseaux par leur organisation ne m'ont pas paru ctre dcs trachces ; mais j'ignore ce qirils sont. Je nc pouvais pas hesiter a croire que celte masse char- nuc ne f'ul un gros muscle; en eflel , sa division en fai- sceaux , sa position , la nianiere dont ses fibres se pro- noncaient, tout m'invitait a adopter cette idee. Cependant il me restait encore des doutes qui ne pouvaient etre dis- sip6s que par la comparaison de celte partie avec les au- tres muscles du corps de I'insecle ; en consequence je dis- sequai ccux de la cuisse d'une grosse abeille perce-bois, Xylocopa ilolacpa , el les ayant soumis au microscope , je fus tres-surpris en y voyant une organisation tout-a-fait diflerente. Ces muscles etaient composes dun nombre infini de pelites fibres blanchatrcs , cylindriques , striees transvcrsalement , el pen adh^renles les unes aux autres : entr'ellcs serpentaicnt de pelits vaisseaux que je reconnus manifeslcmenl pour des tracliecs par les spirales qu'elles pr»5sentaicnt dans Tendroit oil elles avaient ete dechirees (i). Pour constater la muscularite des parlies que j'avais sous les yeux , muscularite quon ne pouvait gueres prc- sumer sur leur apparence, il me restait a les voir se con- Iracter. Ce fut dans cetle intention que j'arrachai a une gucpe la patte pour la placer sous le microscope , et j eus (i) Voyrz la pi. VI. 1^2 SUR LCS 4ILES DES HYMtNOPTtRES la satisfaction cle voir un grand nomine do ces fibrilles sc conlracter. Leur mouvcraenl (-Uiil laible , oudulatoire , et leur raccourcissemcnt ou Icur alongcmcnt peu sensibles. CoHime CCS fibrillcs etaiont ass£Z separees en quel(iucs eu- droils , je pus calculer Ic dcgv6 d'irritabilit^ dc chacune delles , ct je rcniarquai que , dans celles qui en avaient le plus, celte irrilation no se soutint pas au-dela dc dcifti minutes ; ce qui perniet dc supposcr que ces organ6s Iout- jours abrites centre Timpression atmospiierique , nc peuveut pas en supporter Ic contact immediat sans pcrdi'e promp- tement leur force contractile. Leuwenhoeck avail vu les muscles des pattes de ces insectes a-peu-pres comme moi , a en juger du moins pni- les gravures inserees dans la ii.'' ct i5.° de ses intercssantes lettres pliy- sio\ogiques : il avait aussi observe la contraction des fdires musculaires dans le bourdon des champs, Bremus agroriwi',, mais ce qu'il ea dit me force de croire qu'il s'est glissw quelqu'errcur cLins son texte , ou bien qu'il s'est trompe en assurant avoir remarque que les stries transversales , dont chaque fibre musculaire est composee, disparaissaient lors de la contraction de ces fibres (i). J'ai vu frequemment (i) Quolies istae corrugaliones annulares , tilt Leuwenhoeck,, si^e contra' clton^s , sive rugi«nl. Ubi eniin recensitae partes coUocatae sunl , ibi iiarnni fibrariun loulines conspiciunliir , qui dein mox uilra lho~ raceni carnei se se expandunt , el poslea superne , m re~ gione pectoris snprema , ileruni leiulinei Jacti , in cornea osseam i>elnli ibidem particulam se se defigunt. tibrae Tom. xxjv. B b .l nn procede bieo simple pour s' assurer que les muscles ties banchcs nc uaUsent pas de la masse ckaruue pcclorale ; il consisle a cu- lever , cLcz un incUridu frais , I'os cornii a>ec le plan de fibres qui ^ y implunlcul ; cc cpii uiellra a decouvert , saus aiiruue dilaceralion , la ravile (boracliique postcricure , au food de laquclle on Irouvera les ini'scles des handles de la dernierc paire de paUes donl la couleur rst diffeienlc dc cellc dc la luasjc cbarnuc ; puis eu arracbaat la baucbc on ctupurlcra ccs mus'.les,. 19" SUR LES Alies DES DTMESOPTtaES I." La prcssion vcrticale excrcee au milieu de la plaque ihorachiqup , lorsquc les ailcs sont ctciulucs , les portc ea anicrc cl en haul. Si la pressioii so fait sur la partie an- terieurc de cellc plaque , ct loujours vcrlicaleuient , les petites ailcs out alors peu de raouvciiieiil coiiiparativement a cclui des grandcs , taudis que cc mouveracnt auguiente a inesurc que la prcssion gagiic la pailic postcricuie dc la plaque. 2." Par la prcssion oblique du hord anterieur de la plaque lliorachique , cxercee de dcvaut en arricre , et du haul en has , de meine que par celle du corselet , les ailes sc portent en avant et un peu en has. 3.° Si Ton prcssc Tecusson supcricur dc derricre en de- vant , les grandcs ailes se portent en arricre et en haul ; mais si Ton exerce la menie prcssion sur Tecusson inle- rieur , Ic mouvemcnt no s'opcre que sur les petites ailes et dans la merac direction. /|.° Si Ton comprinic , de derriere en devant , et un peu obliqucment , la portion du thorax qui rcpond a Tos corne , et qui est ininiedialcment sous recusson infcricur , les grandcs ailes s'ouvrent hardiment , comme si linsccte voulait prendre le to! , tandis que les petites ne se meu- vent qu''en trcmhlant ct restcnt a moilie ouverles •, mais si les quatre ailes sont reuuies , c'csl-a-dire si les petites soni accrochees au grandcs , comme ccla a lieu loisque rinsecle vole , alors ces nuances en plus ou en moins , dans rcxcculion des mouvcraens des quatre ailcs, ue pcu» vent plus etre appcrcucs. PAR M. JtBlNE. 197 J'ai itpc'lc cotle experience ca eulevanl unc portion tlu melalliorax pour pouvoir agir directement sur Tos corne , fliis de cettc nianiure a decouvert , et j'ai vu qu'eu le poussaut de dcrriere en devant , les grandes ailes s'ou- vraieut , tandis que les petiles elaient seulcment agitces par de legers niouvemeus. Uii produira encore le meme elll't , et peut-etrc d'une facoa plus evidente , en se con- teulant de presser toujours dans la meme direction la par- lie nicinbraneuse qui unit I'ccusson inferieur au mdtathorax. Pour reussir dans ces experiences , il convient de fajre perir proniplenicnt les insectes, a(in dc conscrver aux or- ganes la plus grande souplesse ; Timniersion dans I'eau bouilliiiilc m'a paru preferable a tout autre moyen. D'apres ces experiences , je compris tous les avantages qui dcvaient rcsuller pour ces insectes , de la reunion niend)raneuse des os de leur poltrine; en efTet, s'ils avaient ete unis plus intimeraent cutr'eux , ils n'auraient pas pu cedcr , comnie ils le font , a la plus legere contractioa niusculaire, condition indispensable au vol de ces auimaux ct a toutcs les modifications dont il est susceptible. 11 me parut en outre evident que la masse cliaruue pectorale etait uu veritable muscle , a la verite d'uue organisalloa hdifferenle de colic des muscles des palles , mais sans elrc pour cela un muscle propre des ailes, puisqu'il ne pouvait agir sur cllcs que par rintervcntion de I'os come qu'oa devait considerer commc la clieville ouvricre dc la plupart i zi • y^/r*/ - '^Jii nnc- ylicaiY. R '2^771 . 2 / C/aJ^^e <^i (J''.JJJ. f -Fuj . /. f'i Fu7.3. F^ icj.:?. Fuj.J,. tss. /let lit ,/',iyrr.t iia/ure /Jcr Mtii/ . .^ur-inf yl^cii/ Ji'Tcvn 24.c7irjJc' iv,' n, z fin f />>!/■ Afa/^ .'Jiifliie m ' Jitrc'ne Ht/iiie'neri/oneo , e di pleura dis- linte , si potra di leggicri conchiudere, che vi esiste qual- che difllcolta non stata ancora intieramente spianata. Non csscndo finora riuscilo di render ra-iionc drllc nu- morose picghe , delle intricate circonvoluzioni , e dii di- vcrsi prolungamenli del periloneo , illuslri Analomisti si coutenlarono di descriverle isolate , cio che rcudc raolto 2lG SUL PERITOSEO E SULLA PLEURA difficile il conosceine le conrspondenze , c lo stabilini« Ic couiinuazioiii fia tulte le parti. L' ingcgnoso Bichat iiclla sua Noloiuia descriltiva ha credulo polervl ineglio riuscirc, col dividci'e mcntalmente il' sacco pciitoncale in trc poi- zioni , uua superiore , che occupa la regione epigaslrica , e gl' ipocondrii ; una mezzana , ehe poliebbe dirsi ombe- licale , ed una terza , che ipogastiica puo csscre denomi- Bata (i). Nemmeno pcro col soccoiso di quest' immaginata: divisjone gli venne fatto di dar ragione di alcuni prolun- gamenti pcritoneali , per il che fu costrcllo di ricorrere ad altre supposizioni in ncssua niodo coraprensibili , come avremo luogo di dimoslrare. Introdotta si e 1' abitudlae fra gli Analomisti di dcscri- vere quesla sotlile mend^rana , come se dessa si estendesse su tutli i visceri di gia forma ti , e s' intromettesse fra gli intervalli da questi lasciati ; dal che nc devono risullare prolungamenli cotanfo diversi , che in qucsta guisa per6 difficilmente si possono spicgare ; ed osservando io la dis- posizione dei visceri , e degli organi , da cui quelli sono in gran parte formati , ho dovuto riguardare la' disposl- zione del periloneo sotto un aspetlo quasi aflatlo all'anzi- detto opposto. Ammetterci pertanto , che questa membrana sia formata a guisa di sacco , nella di cui capacita uicnte vi sia con- tenuto, e che la sua interna supcrficie si nianlenga cosi '"lo Pag. 3ii Tol. V. DEL PRQFESSOKE ROLANDa. 217 fiscia e polila , per via dell' umore clie contluiiamcnle ne esala , sicclie nou sia soggelta acl aderenzc , meulieclie la sua esteina siiperficie , copcita d'uno spugnoso e lanugiuoso tessuto cellulare , faciluiciite si altacca ai eorpr , coi quali si trova iii coiitatto. Per raaggiore facilila dividero poscia quest' arapia vescica in due poizioni , una posteriore o doisale , e T altra abdominale. Qucsta in conseguenza si trovera adcreule alle parcli dt-lT abdome , mentie I'altraf, prima dello sviluppo dei visceri , deve esscr tesa sulla pa- relc doisale di cjuesla cavita mcdesima. Essendo evideute , che 1' acciescimenlo de' visceri in niassima parte dipcndc dai vasi arteriosi , egli e facile di vedcre, come la disposizione dei vasi, che partono dall' aorta, contribuisca alle varie modificazioui , a cui soggiacc il peritoneo. Scorrc , com' e noto , questa massiraa arlcria dielro c luori dclT anzidetta membrana , e manda dalla sua faccia anteriore dc' tronchi arteriosi , i quali , inlanto die concorrono alia formazione , e sviluppo de' visceri a cui sono dcstinati , s' iuoltrano nella tela dorsale del peri*- loneo , la soUevano , ed a misura che piu si spingono avanti , si formano pieghe dai prolungamenti , che per ogni parte gli orgaai suddelli ricoprono : allincontro le arterie, che escono dai lati dell' aorta , scrvono alia formazione di visceri , che in nessun mode nella tela suddetta si spro- fondano , o rimangono di membrana , o coperta perito- Beale in parte , otl intieramente sprovvisti. lu confernia di quaulo ho dclto vieuc princlpalmcnlc Tom. XXIV. £e 21 8 SUl PERITONEO E SULLV PLEURA la singolar disposizione dell' arlcria mesentcrica supcriore. A uiisura die questa s' ingrossa , solleva la laniina doisale del peiitoneo , e inanda quindici a vrnti rami dalla sua faccia anleiiore , o canvessa. Questi insioine colic intcstiiia soUili s' inolUano , si coprono dclla uieilesima , die inollo dllalala ed cstcsa forma il cosi detlo niesentorio, il quale iji mezzo al raddoppiato fogllo , di cui c composlo , cou- tiene i delli vasi , c le iiilestina soltill. Siccome poi dal lato concavo dclla suddelta arteria parlono varii rami , cosi quesli scorrono dietro e fuori del perilouco per dis- Iribuirsi all' intestino colon ascendcule , die sollaiilo ia parte da questo rimane copcrto. 11 fiuqiii delto convieiie pure alia mesenlerica inferiore , die dal sinistro lato dell' aorta si getta in fuori per formare il colon descendentc. Partendo dagli stessi principii si ajriva a spiegaje piii cliiaramente il modo , con cui si comporta il peritoneo nclla regione epigaslrica , e negli ipocondrii , sebbene la sua dispo- sizione si mofitii mollo piii coniplicala. L'arteria celiaca , ■die dalla faccia antcriore s'avanza dietro la delta porzione dorsale del peritoneo, dividendosi in tie rami fa si, die il fegato, ugualmente die la milza , rimangono da questo rico- perti , quantuiique Ic lojo arleric sicno iu fuori dirette , e die il ventricolo poi , per via di siagdhiri e successive mutazimii , venga in particolar guisa da due lainine riinolto. Dal die uasce Ja cosi delta cavilu perilonealc posLeriore , la di cui formazione non c slala liuora spicgala. Mene questa coii laula chiarezza, dai Redattori dulla sovracltata DEL PROFESSORE R0L.V!(DO-. 219 opei'a di Bicliat, dcscrilla , che non posso a meno ili qui rifciirla cglle stcsse loro parole : « Prccisement au- » dcssous du col de la vesicule biliaire , et par une ou- » vcrtiuc, quune adherence contre nature oblilcre quel- ») qucfois , niais qui dans I'etal ordinaire permet avec fa- » cilite Tcnlrcc d'un ou de deux doigls , ct qu'cnfin los » Anatoniistes appellenl assez ordiuaircnient Vhialiis de » lyinslow , Ic pcriloine envoie un grand prolongcment » en forme de cul-de-sac , tapissant et concourant mcmc » a I'ornier les parois d'une cavite , qui n"a d'autre moyen » de communicalion avee la principale du p^'ritoine , que » I'ouverturc dout nous venons de parler. Placee au-devant M de la colonnc vertebrale , dcrriere I'estomac , au-dessus » du mesocolon transverse , cclle cavile nest quune cs- » pace dans Icquel plusieurs parlies sont simplement con- » tigues. On la nonime arriere ou petite cavite perilo- » neale , ou camte epiploiqiie : elle est an peritoine , ce » que soul a rarachnoide les ventricules du cervcau dont » cetle membrane revet tout rinterieur , et dans lequels » elle s'introduit par Touverture que Bichat a decouverte ' » au-dessous de rextremite posterieure du corps eallcux. » Nous pouvons suivre sur les dilferens points de la cavile » (^piploique , Ic prolongcment du peritoine que nous vc- » nons de supposcr s'inlroduire par I'ouverlure qui se voit » au-dessous du col de la vesicule biliaire ; or voici quel » est son Irajet. 11 tapisse la parlie posterieure des vais- n scaux biliaircs , et forme ainsi le feuillet profood de 2iiO SUL PERITONEO E SULIA PLEURA. » I't-piploon gastio-lu'patique ; se porle cnsuitc sur toule w la surface poslerieure de reslomac et vers la grosse cx- » treiuiu' ; s'adosse avec la parlio dii pt'ritoine qui , aprcs » avoir cinbrassd la rale , vicnt coucourir a T^piploon •, » tout le long ii la grande courburc il s'unit ii cclui qui » a recouvcrl la face anterieure de leslomac, et que nous » avons abandonne plus haul. Unies iulimcment ces deux >) parlies du periloine sc portent en bas , passcnt au-de- )) vant du colon transverse , s'elendent sur Tinleslin grele, » jusqu'u la hase du bassin , puis se reflechisscnt en ar- » ricre sur olles-memes , et reviennent au colon transverse-, >) la , apres avoir consequemment forme , au-devant des » circonvolulious iutesliuales , un ample rcpli compose de M quatre feuillets, ces deux lames pcrilonealcs se st'parent, » pour embrasscr la circonference du colon transverse, et M se joindre de nouveau sur le cote postericur de cct in- M testin , qui de cette maniere est place dans leur intcr- » valle. De leur uouvelle reunion r^sulte un repli tres- » lache, etendu jusqu'a la paroi poslerieure de Tabdomen, » c'est le mesocolon transverse. EUes se separent ensuite » definitivement : celle qui a forme le fcuillet infefrieur de » ce dernier repli, et qui est en consequence la suite dc » la portion du periloine qui a recouvert la face anterieure )» de Testomac , celle-la, dis-je , sc rciiecbit en bas, et M vient se joindre i la portion uioyenne du periloine. Le I) feuillct supericur est la continuation du prolongemcnt de w rarriere-cavile , lequcl sc rellcchil de bas en haul, passe r ©EL TROFESSOnE ROLANDO. *21 )» au-(lev;int dc la troisicnic porlion clu duodenum , du » pancreas , dc la base dcs piliers du diapliragme , de la » veine cave , puis tapisse le petit lobe du foie , et se » rend enfin au si lion transversal, ou nous avions commence » son Ira jet ». Da questa ben chiara descrizione si rac- cot^lie , die Bicliat , egualmcnle che gli Estensori della sua Woloniia descrittiva , suppongono , che la detla cavila pe- ritonoale vcnga formala dalla introduzione di una porzione di questa mcnibrana per 1' apertura detla hiatus di /f ins- low , e la paragonano ad una consimile borsa , che forma Taracnoidca , mentre, come insegna Bichat, questa, per il foro posto dietro il corpo calloso, s' introduce uelle cavit^ flegli emisferi. Riserbandomi a dimostrare il modo , con cui si forma questa borsa dell' aracnoidea , poiche dipende dalle successive raulazioni , cui soggiacciono gli emisferi del cervello , m' accingero a spiegare le particolari cause , da cui deriva la formazione di questo sacco peritoneale , e ne indichero poscia i vantaggi , che se ne oltengono , ai quali non sembra che siasi fatta grand' attenzione. II ventricolo nelFuomo adulto e siluato trasversalraente, sicche vicne ad occupare parte del sinistro ipocondrio , e la regiouc epigastrica. Se si considera pero nel feto , a misura che questo si trova piii viciuo alio stato d'embrione, varia la posizione di quest' oigajio , dicono gli Anatomist!, sicchi viene a renders! senipre meno orizzonlale , in guisa che quando comincia ad apparire , come osservo l' llallero in alcuni animali , cd io slcsso piu volte nej leneri feti 222 SUL PEHITONEO E SULL\ PLEURA del niajalc , la sua direzioae si scorge aflallo ^c^licaIe. Iniatti nei feti beu fonnali , illce Biclial (i) , I'exlremilc piloricjiie est dirlgee sensiblemcnt du eule du bassiii , et la grande courUure lonrnee a ganche. Ora , posto il vcutricolo con direzione veilicale dielro la porzione dorsale del pciitoneo , a inii^ura chc ciescc, e s" inaalza , allonlaiuuidosi da quesla lniea, quasi come un raggio , il di cui pcruo sia 1' esofago , scco strascina il pcritoueo y da cui riinane involto ; percio quando giungo colla sua estremila pilorica air allezza naUiralc del coUa tlclla vescichella del ficle , udo sr accoige , che ha formato una borsa , o saccoccia ( die e la cavila peritoueale po- steriorc ) , la di cui parcte antcrioic vicne dal pcrilonco , che copriva la faccia dcslia del ventvicolo , per via di tal giro, resa poslcriore, mcatre dalla lamina pcriloneale ap- plicata al dorso ne risulta la parele poslcrioic. Da quanto si e dctto nc segue parimcnti , che il lalo del vcntricolo, il quale si trovava a sinistra nella posizione vcrticalc , si rendc anleriore, e che il marginc anteriorc diviene su- periore e concavo , quale e la sua piccola curvalura. A misura che si rende superiore questo margine , '11 perito- neo , che lo ricopre , si avanza verso il piloro , e vienc a formare Tomcnto cpato-gastrico , le di cui lamine annesse alia meta posleriore del solco ombelicalc, ed a quello della vena porta , ua poco prima di giungcrc alia piccola cur- (i) Aoatom. dcscriptWe , toI, V p. 3. DEL PROFESSORE UOHNDp. t nralura , si srparano , si cslciidouo sopra i due lati , e si riuiiiscono alia graiulc ciuvatuia , die coslitiiiva il margine • posleriorc. Da queslo si proluugano le medcsime laniinc sin oltic ronibclico, ed in su poscia rivollandosi vciigono a forniarc il grand' omeulo , il di cui doppio I'oglio postc- riorc ajjhraccia il colon, c poscia si contioua uel mesocolon /rasri'iso , la di cui lamina supciioie concorie a foimare la cavila peiiloneale di cui si Iralla , nienlre passa a for- mare V iuterna dclP omeuto epalo-gaslrico. Per ben com- prendcre quanlo si e dello , coftsiglicrei di prcndere un corpo di figura conica poco pi"csso come il ventricolo , e ricoprcndulo di un pannolino aUjuanlo csteso , ncl fargli dcscrivere il moviniento o giro esposlo , si vedra , che in questa guisa si viene a formarc la cavita j)eriloueale pos- teriore, egualmcnle che Vlualus di M iiislow. Poiclie si prcsenla occasione opportuna , me ne serviro per render lagione dclla disposizione dei nervi pneinno- gaslrici, ossia AvW oUavo pajo , che si disperdono sul ven- tricolo , dal clic verra parimenti conferraato il giro che fa il medesimo, come si e diniostrato. Egli e nolo, che qucsli nervi uscendo dal plesso polmonale , si porlano sui lati dcir csofago , ma che, dopo un breve tragi Ito , il sinistro \ienc a scorrere sulla faccia anteriorc di qucsto tube ,cai- noso , c si disperdc poscui [)cr la corrispondcnte superficie del ventricolo ; luenlrccbc il destro portandosi .sulla faccia posteriore del canale suddetlo , co' suoi iilamcnli princi- palmcutc si dirama sulla poslerioio dcU' aiizidello vjsceic ii.\ SUL PERITONEO E SULLA PLLLHA. Mi scnihra evidenle da quosta disposizione , che V csofago vicne a parlccipare deiraccenuato inovimeulo di convcisiouc, e che pcrcio que'nervi, che scorrevano sui lali di qucslo tubo , e del ventricolo ncUa sua prima posizionc verlicale , haiino pur anchc subito uua nuila/ionc , per cui il deslFo si e reso posteiiorc , cd anlcrioic il sinislio. Riinarrehbe ora a riceicare la cagione , che puo dctcr- miaarc queslo movimcuto di conversione del venlricolo ; ma pcusando quanto sia facile l' andar erialo ncU' invesli- gazione delle cause , nort mi preudero queslo diilicile as- suulo , e rillelleio sollanlo , che possono contribuirvi la relativa diniinuzione del fci il cuore ^edi pdotti della ISerta 1, con Ve malatlre degU uomini e det^li animali ; altra ftbn no cbbc il Doltore Malouin ucllo sciivcre le sue os^ sclvaiSoni medico-meleorologiche , onde far coHoscere 1' ef- fclto dcllc varie modificazioni dell' aUnosfera nelle diveree malattie. II Doltore Berriat osserv6,chei rimedi non agis- (1) Dn la nirc , Cassirii , Maraldi cc. V. Cotle , traite de meleorologie ^ dkcnurs pfeliminaire. (a) V. Histoire de rAcadcmIc dcs scicaces de Paris ^ aotieef 1743 j>. i5^ BEt PRpF. VASSA.LH-E.iHDl. 2.Zl «ono ugualmeiilc nei tempi ciellc varic viceude atmosferi- che, e die dcbbono diversificarsi Belle dosi a norma dellc medcsime, Persuasi i dotti esserc in gran parte vera (la massiraa di Tcofraslo , annus fructijlcat . noii tellus , do che par- ticolarmente si osservo nel 1817 , e del precetlo d' Ippo- crale , niediciiiain 'f/iiicitnu/ue vult rede consequi , eiun haec agere oportet ; priinian c/iudeni aniii leni/jeslales aniniadverlere , quid harum quitet/ue possit ejjicere , iion eniin f/uidquani habent simile ; parecchi fra i medesioji studiarono I'applicazione della meteorologia alFagricollura j ed alia mcdiciua ; TAbatc Toaldo , professore di geografia, astronomia « inetoorologia a Padova , dett6 la sua disser- lazione toronata dalia Reale Socicta delle scienze di Mont- pellicr sul problema proposlo; — Qiial e 1' influenza delle meleore suila vegelazione , e quali conseguenze pratiche possono ricavarsi , relalivamente a quest'oggetto , dalle dif- lerenli osscrvazioni meteorologiche sinora falle = , ed il Dottorc Rctz scrisse la sua disserlazione sopra la meteoro- logla applicata alia medicina, ed all' agricollura, premiata dalla Rcale Accadcmia di Bruxelles, che ue avea proposto il quesito. Ma di troppo mi allootanerci dal mio soggelto , se vo- lessi anchc brcMmentc indicare cio clie gia fu falto in vanlaggio della scienia nieleorologica , c delle sue qppli- cazioni airagricoUi^ra, ed .alia medicina ; acceoncro soUaoto breveuienle. quali possono essere .state le cagioni principalis aSa r.i HETEonoLOGH tArinierf, per le quail con la ncccssaria assiduila nou si coutlnuarono i cosi beii iulrapresi studi tli tal inipoitantissimo ramo delle scicnze nalui'ali. La liinga scrie di accuratissinic osservazioni , die si ri- chiede per- potcre stabilire una massiiua meleorologica con qualche fondamento , e forse la piincipalc cagione chc dis- lolse molli da quesli studi, tanto piu che gencralmcnte i lavori lettcrarii non si onorano in lagione dclla loro uti- lita , come dovrebbe esscre , ma piincipaliucnte dclla no- vita , c dcU' appariscente ingegno , onde gli scriltori- tro- varono essere ad essi raolto p\\i facile e vantaggioso con breve applicazione produrre qualche cosa die possa a un tratto rivolgere 1' attenzione universale , chc di aspellare molti e molti anui a pubbllcare i risultamcnli delle loro meditazioni. L' irapazienza di attenderc lungo tempo ad osservare , e paragonare i fatti tra di loro per dedurne conseguenze almeno probabili, porto parecchi a stabilire teorie, e Ibn- dare sistcmi meteorologici sopra piccol numero di osserva*- zioni ; dal che ne segul che le loro immaginazioni non sostennero il paragone di altre esatte osservazioni, poicho opinionuni commenla delet dies. Gli sbagli di questi portarono molti allri a contentarsi di registrare minutamenle i fatti senza paragonarli per dedurne conseguenze utili alia scienza , ed applicazioni vantaggiose ;,>Mi alcuni considerando le gravissimc dillicolta che convienc supcrare per coaseguire la sdenza meteoro- I DEL PROF. VASSALH-F.VNDI. s33 lofflca , e siudicando clie senza avcre un slsl«ma meleoro- logico analogo aH'astronomico, ed cguahncnie cerlo, non si possa licavare alcun proHtlo dallo sliidlo dclle meteore , crcdeltcro clie i registii dclle mcdcsiine hon possano ad altro scrvire chc ad appagare una sterile curiosila. Quanto una tale credenza sia lonlana dal vero , appare chiaramcnte dalle seguenti cnusiderazionl. I." Noa e da meravigliaisi clie la scienza meteoiolo- gica non sia cosi perfetta eome lo e 1' astrouomica, pcicbe essa e iiifinitaiuente piii difficile. Priniiciamenle f)crchfi il sistema astronomico non e retto chc dalla impulsioae miziale e dairattrazlone, e ncl sistema dellc meteore agiscouo moltc cause e piii di tulle Tallra- zione pe' suoi efletli sopra 1' atmosfera , la luce , il fuoco, o calorico , 1' clettricita , le acque correnti , e stagnanti , la vegetazione , le affinita, e soprattulto i venti irregolaii. In sccoTido luogo airAstronomo bastano osservazioni co- Kiunque separate di spazio, di luogo, e di tempo per dc- terrainare la successione dei fenomeni. Al Meteorologico abbisognauo osservazioni continuate per conosccre la connessione dclle successive modificazioni at- Diosferiche\; la maucanza dclla quale assiduita e probabil- lente la precipua cagione dell' iucertezza che ingombra la f^eteorologia. a.° Le osservazioni metcorologiche comunque iuler- rotle , cioe fattc soltanto due o tre volte al giorno , e i ristrctte alle principali , purclie esse siana esatte , possaao- Tom. XXIV. Ga 9 s3^ LV METEOROLOGIi TORIWESE esscrc di grande utilitri, come gii iiulicai nella seconda Bota ai rlsultnli dclle osservazioni iiulcorologiche faltc alia spe- cola dell' Accadcmia dal di i." di gcnnaio 1787 siuo al medcsinio giorno del 1807 (i). InfiiUi cliiiinqiic drsidrra di detorminnre p. e. gli effctti prohahili dell' inOuonza dolla luna sopra la nostra almosfera, ])uo paragonare le suddclte osservazioni con 1' eta , la po- si/ione , e le I'asi dclla medesima. In tal niodo si possono pure csaminare i divcrsi cicli dclle stagioni , clie sono slali pioposli da ^al•ii sciitloii , onde conoscere lino a qual grado siauo cssi degni di (edc. Wclla stcssa guisa si possono paragonare le .osservazioni mctcorologiche con la sloria dclle epidemic, delle annate di abbondanza e di careslia, e con altri straordinari evenimenli imporlanti , chc succedcltero in diversi tempi , ricavando le iiotizie dei fatti , die si desiderano paragonare con le osservazioni meteorologiclie , dagli scritli di economia pubblica , di sloria , di medicina ec. Per mezzo di tali riscontrl si possono esaminare i pro- nostici , ed i provcrbi rclativi alia meteorologia botanica , ed alia meteorologia medica , e si potranno stabilire di- verse verita empiriche , le qnali saranno utilissinie , tome molte delta slessa natura sono vanlaggiose nellc due arti piu necessaric , 1' agricoltura, e la medicina j e tali veiita possono aprire 1' adilo a verita scientillche. -(1) V. Mefn. ie TAcad. des sciences de Turiu , lom. XVJ pag. zo. DFJ- rnOF. VASSALLI-EANDI. 235 3.° A molli difclti della meleorologia si puo riparare sostituciulo agli sliomcnli orclinari allri sUomenti molio pi4 pciretli. Cosi alia mancanza della conlinuila ncHe osserva- zioni metcorologiche , niancanza che accennai supciionncDlc qual foiile piincipale di niolte incertezze nella meleorolo- gia , si puo rinicdiare col giovarsi del ractcorografo , chc io ho descrillo nel vol. XII del noslri Aui accademici, e che sarebbe gia iu uso , se circoslanze paiticolari uon nc avessero impedita 1' esecuzioue. Mollo tempo prima paiecchi Fisici avevano gia proposli stromenti meteorologici , che lasciano la traccia delle loro variazioni nelle diverse ore della giornata; ma tali stro- menti essendo per lo piu di grave spesa , e sovente iafe- deli , furono abbandonati (i). Sin dal 1798 ho descritto un barometro , ed un termometro , che segnano le loro variazioni per quel tempo che place di frapporre tra I'una e r altra osservazione (2) ; stromento che per piii di due lustri diede prove evident! de' suoi vantaggi agli studenti I nelle pubbliche lezioni di fisica sperimenlale. In seguito immaginai il meteorografo sopra indicato, al quale si pos- sono aggiungere facilmente tutti i principali stromenti, nc pare potersi , come di assai altri analoghi stromenti pro- iposti, dubilarc della sua esattezza, essendo raolto piu scm- ^plicc, e percio anche di minor costo. (1) V. Notice d'un lueteorographe clc. Mem, de I'Acad. des sciences de Turin, loia. XH , pag. f,2q , .',3o. (») V. Memorie deLla Sociela luliaua , lom- VIII. pag. Si 6. 236 LA METEOROLOGIA TORINESE Per mezzo di lale slromento avendosi la desiderata con- tinuita nell' iiidicazioiie delle variazioiii atmosferiche , nou vi sara piu pcncolo di allribuirc ad una modificazione se- gnata al inomeulo dell' osservazioiie 1' cdctlo di allra mo- dificazione , die per essere slala tra 1' una e Tallra osser- vazione non si pote regisUare , non polendosi dclla niede- sima molte voile ncmmcno avere alcuna idea. 4.° Non mediocre vantaggio si otterra ccrtameule , se alle osservazioni mcleorologiche le piu esalle , e le piu compiule che fare si possono , aggiungansi luUe le altrc chc sono contenute negli annali dell' osscrvatorio , pubbli- cati per gli anni 1809, 1810, jSii (i) , vale a dire i fenomeni straordinaril , quando ve ne furono , 1' allezza giornaliera delle acque dei fiumi , il paragone tra le os- servazioni ed i provcrbi meteorologici tanlo in gcncrale , quauto i relativi alia luna , le epoche naturali , cioc Far- rivo degli uccelll di passaggio , 1' apparizione degl'insetti, le osservazioni campestri, la fioritura delle piante, i danni cagionali dagl' insetti , gli aecoppiamenli , e le nascite degli animal! domestici , il paragone dei proverbi concernenli all'agricoltura , con le osservazioni relative a'medesimi , esa- minando le basi di tali proverbi ; i matrimoni , c le na- scite , le malattie , e la mortalita degli uomini ; le malatr- lic, c la mortalita degli animali domestici; infine i prczzi (i) V. Aniiali"! lie lOlisr rvaloirc de I'Acadtmlc de Turin, a\ec _des U0- ticcs »lalisti(jucs conceruan(e> I'agrkullure et la niedeclDe, DEL PROF. VASSALLl-EASDI. 23j delle diverse dermic ; alle qu;ili osservazioni so ue pos- sono aggiungcre mollissime altrc , p. c. la nolizia dclle operazioui dei piu abili e piii allivi agricoltorl in ciascun nicse deiranno, tanlo nelle nionlagne che uclle pianurc , il gioiiiale dcUc api , teiicndo un alveare sopia una bilan- cia per detenninare col peso I' accrcscimcnto , e la dinii- nuzione del piodotlo delle api , onde determinare quanlo laccolgono , c quanlo eonsumano nelle diverse slagioni , e nelle varie viceude alnjosl'ericjie , quando piu conviene traine il loro prodotlo; le ricerche relative alia mortalila giornalicra , all' ela , al sesso,- ed alia condizione dclle pcrsonc all'ctle dalle diverse malallie , c particolarmcnle alle nioiti subiuuiee, al carallere delle nialatlic popolari , prin- cipalmcnte sc sono pericolose, agli eflelli dc'varii rimedi nelle diverse slagioni, ne'diversi paesi , e nel tempo delle \aiie Diodificazioui atmosferiche ; in fine tulte quelle altre osservazioni, che possono contemporaneamente concorrere al perfezionamento dcUa meteorologia , della storia naturale , delPagricoltura , e della nicdicina. Si potrebbcro pure paragonare le suddette osservazioni con le analoghe che si fanno in altri paesi , la qual cosa per quanlo spctla alle osservazioni mcleorologiche, si pra- tica in oggi dalla Sociela delle scienze naturali in Aarau capitale del cantonc Svizzero delTArgovia : e quanto spetta alia parte mcdica , trovasi gia in gran parte eseguilo dall' Islilutu clinico Romano, come appare dal libro pubblicato dal Professore De Mallhaeis , merilamente encomialo dal 238 L.V METEOUOLOCU TORISE&E nostio eoUfi^'a il Professore Tanlini , clic lo fccc conoscere air Itilia jx^r mezzo- dcUa sua accurala aualisi dcllo stcsso libro. Parmi non potersi mcttcre in clubbio , die con tali os- scrvazioni si pcrfczionerebbei'X) le scieuzc naluiali ed ceo- nomiche , c le arii lulle die Ic conccrnono ; e da lungo tempo vivo nclla dolcc sperauza clic tali nolizic ulilissime air uomo di stato , ai dotti , ed agli agiicollori , possano venire una volta raccollc, e conlinualc pel Irallo di tempo necessaiio a rendere agli uomini i piu grandi vanlaggi , e parlicolarmente di poler prevedere gli efl'elli delle straor- dinarie modificazioui atmosferichc sopra i prodotli della terra , e sopra la sanila degli animali , ondc provvederc alle carestic , ed avere , per quanto si puo , una mcdicina profUallica , ed almeno non aver sempre a tentare diversi- rimcdi prima di conoscere il piu opporluno per guarire i inali prodotli dall' inteinperie delle stagioni. Mentre le scienze nalurali aspellano die qualche fortii- nato Meteorologico jiossa essere in circostanze favorevoli. da presenlare i vantaggi sopra indicali , pcrsuaso dalla se- conda considcrazione , die anche le nude osservazioni me- teorologiche possono essere di grandc ulilila a cliiunquc ne voglia e ne sappia ricavare profitto , trovaadonii il corredo d' una raccolla di piu di sessant' anni di osserva- zioni fatte in parte dal Conte Ignazio Somis , ed in parte da diversi successivi Osservatori alia nostra spccola solto la mia direzionc , pcnsai di fare cosa ne inutile , ne disag- DEL PROF. VASS\LU-E4NDI. 23() gradcvolc pipscntamlo in risticllo Ic nieilcsinic osserva- zioni , oiicle far conoscere quanll sieno slali i giorni se- rcni e pio\osi per ogiii mesc tlcU' anno ; quale sia slato il nu^iero medio dei giorni sereni , piovosi cc. in ciascun mcse deir aund dal lySy al liJiy; quale sia slata la tcniperalura media in 'Jorino risullanle da due osservazioni al giorno per lo spazio di sessaufanni; quali siano slate le allezze massirae e niiuinie del terraomclro , con la data del gioino, e lo stalo del cielo per ogni mcse dell' anno dal 1757 al 1786; quali siano slate le altezze massime , minimc e medie del baromelro e del termometro per ogni mesc dell'anjio dal 1787 al 1817 ; alle quali osservazioni ho aggiunlo alcune allre nolizie sulla quanlila dell' acqua caduta , ed evaporala a Torino , al Monteceuisio , ed al Gran S. Bernardo negli otto primi mesi del i8i3; final- mente sopra la grande quanlila d' acqua caduta a Torino , ed al Gjan i>. Bernardo uello stesso predelto spazio di J- tempo. Le difi'crenzc , che vi sono ncUo stato metcorologico di sessanla annate , provano alibastauza, die il medio dedotlo dalle mcdesime se presenia una probabilila per conosccre k) stalo luturo di un' alua annata , c pero hen lontano dal persuadere , die si j)n9 24, '7 '"J 28 21 22 '7 ■7 23 26 24 -11 22 22 7 2 5o ,jGo 18 22 2 3 ■'-J iS* •9* 28 26 '20 24 '9 iG' 25(i 1761 28 •9 ■7 ■4 1 5 12 27 21 i8 23 >7 i3 224 1762 22 24 20 A >7 16 2G >9 ■21 * ■9" 22 11 2 11 .763 8 iG 2r) 19 "4 i5 28 28 21 * 27 23 iS 242 .764 ■7 ■9 17 21 20 25 25 2G ?, i " ■9' ■ 3 i5 23K j;65 12 12 21 20 18 19' 25 • 22 24 21 i3 25 2^2 1766 25 17 21 1 1 '9 22 24 28 27 ,2 ■4 i3 233 .767 26 12 25 '9 24 '7 23 25 22 211 ■7 20 252 .768 20 22 24 19 21 20 28 24* 17 12 A 21 252 '769 '7 18 20 i5 22 22 20 25 22 '9 iS 22 2,0 1770 2G i5 .2 ■9 i8 24 21 27 24 »9 iG •4 2J.> 1771 i5 12 i3 18" 18* '7 23 2G 21 25 27 i3 228 1772 1 1 i5 12 iG 12 2G 27 •9 >9 24 '9 iG 21G 1773 21 22 22 19 '7 i5 21 25 27 19' >9* iG* 243 ■774 '9 iS i8 iG '7 21 28 2'l 18 22 20 iS 23.J ■ 773 iG iG 27 21 ■4 i9« 25 « 24' 21 ' ■9' 22 16 « 2 in ■ 77G 7 21 22 "7 22 i5 20 22 18 >4 ■7 24 ■••'9 '777 21 '7 21 j6 10 ■7 21 28 24 8 22 iG 22 1 •778 12 18 '7 16 '9 22 24 3o 24 iG •7 27 2, ',2 •779 25 aG 22 24 '9 16 2G 23 iS '7 20 iG ■I'ri r78o '9 2 1 11 22 22 21 25 iG 21 * 19 « >7 17 24, .781 i5 19 25 i3 i5 11 22 iC 21 » 19 « '9' 9 2<'i .782 20 iS 20 12 i5 29 23 22 25 2G 18 17 -i'' .783 iS J7 iG 23 i5 i3 22 18 iG 22 23 10 2,:; 1 78.', 22 22 ■7 iG 24 24 27 21 ■9 6 22 i3 :;.; 1785 iG ■9 21 i5 22 2G 29 25 23 24 '9 1 1 ■j.ai :7RG ■J.-}. 22 iS 1 3 20 iG 2f 2G iG .8 10 20 22. XVumcco medio dci giuiui sici'cui per o;;ui auuo ^ 23G. Tav. I. DEL PROF. VASSALLI-EANDI. 24 5 Numcro del giorni sereni di ogni rmse e cU ogni anno, 7 16 18 i5 i3 8 6 iGS !;38 i5 7 ■7 '9 12 II i3 21 i5 10 G 10 iGi ■1*') G ■9 i5 13 16 18 23 21 '9 9 '4 i5 ,87 ';yo '7 •7 16 8 II iS 24 16 20 i3 7 22 i8g 'TO' i5 «7 27 8 10 ■4 16 '7 18 1 1 12 * i3' .78 ■;'ja 6 a4 10 19 8 i3 23 18 i3 8 >4 iG 172 ';u3 ■y i5 6 10 7 20 22 22 ■■ 22 10 '4 178 ■7Ui 12 23 1 1 i3 8 i3 16 •7 iG 20 1 1 iG 17G '/U^ ■9 9 ID •4 26 9 iG "9 i5 12 ■4 iG i84 ' 7i/* «7 iG 20 i5 10 18 23 iS 20 10 iG iG 199 i:yj '9 23 i3 ■7 6 II 21 18 10 •9 i5 '4 186 1 ;<)8 II 23 ■4 8 18 8 2G 28 6 ■4 iG i3 i85 ';99 22 '4 i3 C II >4 20 22 '4 ■4 22 i3 i85 iSoo 0 5 9 12 12 '4 i5 2.") 18 '9 12 10 167 iSoi 9 i5 16 i5 9 '9 2J 25 10 12 3 " -4 172 1S02 >9 i3 i3 20 12 »9 18 3o 23 7 9 16 199 i8o3 4 II 10 i3 "7 20 17 '7 i5 '4 12 12 .G2 l8n4 8 "4 i3 18 9 23 12 16 21 i\ 0 4 '49 .8o5 6 i i5 3 i3 3 11 8 1 1 10 i5 I J "4 1806 9 5 6 3 iG G 5 10 4 1 1 10 6 9' 1807 '4 8 G 8 8 8 3 12 9 1 1 4 5 &G 1808 ■4 i3 6 9 II 10 12 9 4 i3 5 12 118 1809 9 9 9 6 5 7 5 10 10 9 II 12 102 1810 '4 1 1 9 7 5 8 i3 5 7 7 7 17 no 1811 8 5 ■9 3 8 6 G 9 8 II 17 lO iiG l3l2 i3 8 6 G G ; 8 10 12 9 8 7 100 i8i3 7 lu 10 10 G I 8 iG 9 i5 11 ■'1 117 .8,4 i3 21 *7 II i3 '7 2G 10 22 i3 '7 9 189 .8i5 i5 '9 1 "" 1 1 '9 iG 21 22 21 ■9 ■^4 20 228 181G '0 23 a'l A 24 21 18 2G 25 18 20 21 2GG Numcro medio dui gioiui scrcni per ogiii anno =: iCi, Tay. II. 244 ^^ METEOROLOCIi TORINESE Numero dei giorni piovosi di ogni mese e di ogni. anno , dal 1757 al 1787. 1 , ^^^^^^ ^^mmmm^, _^^^^ ^^^^B^ Genu. Fcbbr. I\L.riO Aprile M;.?g. Giugii. Liiglio 10 AgOblO 8 Sell. Oltob. Nov. Die. Anno iiiticro 1707 0 4 6* 10* 9 i5 10 8* 4 3 87 .,58 5 4 16 i5 ■7 18 8 II 8 8 12 7 129 ';59 0 3 8 10 II 10 6 9 5 8 3 16 89 1760 7 3 4 7 i3 * i3 • 8 6 9 6 9 6 9' 1761 I 3 10 '4 22 24 7 12 .4 G 8 10 i3: 1763 2 I 3 5 1 3 i3 8 7 8« 8* G 5 79 C763 2 10 0 10 i5 '7 2 2 8* 3 3 5 77 .764 0 4 8 4 11 8 12 8 8* 8* 9 9 89 1765 10 5 5 9 •4 i3* 8* 9 4 7 12 5 101 1 1766 0 2 8 '9 1 1 ■ 2 7 8 3 16 i3 2 101 .767 0 6 I 9 9 i5 7 7 G 7 9 3 79 1768 2 0 0 4 8 10 5 7" 7 iG 3 4 66 'Tf'g 5 0 3 i5 9 9 xo 7 5 8 7 3 81 1770 0 5 i3 8 '7 ■4 9 8 8 12 7 2 io3 1771 5 0 9 10 i3' 7 3 3 10 4 3 >4 81 1772 8 9 i3 10 18 4 7 8 '4 i 10 10 i<8 '7-3 I 3 4 12 i5 i3 i3 9 6 8* 7* 6* 97 '774 4 5 9 j5 '9 i3 10 3 10 3 3 2 9O •775 4 0 2 5 i5 i3' 8* 7* 8' 8« 6 G" 82 .77G 3 8 ' 12 II 10 10 9 II ■4 3 I 99 '777 3 7 9 8 '9 i5 i3 6 3 iG 3 4 106 1778 7 . '4 '7 i3 '7 8 3 11 7 7 3 108 '779 I 0 ■4 4 12 21 7 8 10 8 2 7 9'. 1780 0 3 0 4 G 1 1 G i5 8 8 ' G 3 7° 1781 3 0 3 12 i5 21 5 10 8 8* 7 " 7 99 1782 o I 5 '9 '4 10 4 i3 5 9 .'•. G 93 .783 4 ;j 10 4 17 16 10 12 12 8 5 5 106 -7S4 f. I 8 8 6 5 3 9 10 |5 / 3 81 1785 2 4 3 11 12 3 5 5 5 2 10 iG 78 .78f. 7 2 9 i5 1 r 21 10 G 5 3 iG 1 4 109 Numero uicdio dci gtoroi piovosi per ogni 94- Tav. HI. DEL PROl', V\SSVLL1-EA1SDI'. 2 /, 5 Numcro del gioi'vi piovosi di ogiii mese c di ogui anno j dal 1787 al 18 17. GcilQ. 5 Fcbbi 3 Marzo. Aprile Magg. Gitigo. Luglio Agosto Sclt. Ottob. Nov. Die. Anno iiiticro .78, 7 i3 8 7 10 7 5 4 9 4 82 .;8S 6 4 10 3 10 9 6 4 7 J 4 4 V ';«u I 2 4 9 5 6 4 10 2 9 5 I 58 '-S° ' 0 4 8 12 8 3 3 4 10 II 1 G5 '79' 4 5 I 9 i3 6 7 6 4 8 G* 3" ,2> ' 71)1 8 0 9 L* 16 i3 4 4 8 9 4 0 80 ■79i 2 1 i3 '4 12 3 5 I 8 3 •4 6 82 '794 6 0 3 10 >4 II 5 a 4 4 8 2 C9 '795 0 3 8 1 1 5 12 4 4 8 9 G 4 74 '796 7 4 1 4 9 i3 4 7 6 12 7 5 79 '797 a 3 5 G '9 '4 4 7 5 4 3 3 74 ■798 5 0 G 12 6 '7 2 I 10 10 3 3 74 '799 0 1 8 '7 .6 i5 2 5 3 7 I 6 80 1800 8 4 4 8 8 9 5 5 3 3 8 7 72 .801 0 3 6 8 '7 7 3 3 10 II 5 2 74 l8o-2 .So3 2 8 1 1 9 1 8 7 0 3 3 9 0 6 0 8 12 8 8 II 4 3 49 82 10 0 180', 10 3 7 9 i3 3 i3 7 3 '4 8 7 95 i8o5 2 2 2 12 S i3 ,3 6 4 3 0 2 67 1806 0 1 6 i3 10 12 9 12 8 G G 3 87 1807 0 2 7 G 7 9 10 10 13 G i3 3 84 1S08 0 1 1 G 9 i3 8 7 i3 II 10 0 79 '809 2 4 6 i5 >4 18 i3 7 8 G 8 5 106 1810 3 4 \i i3 21 i5 12 i3 '4 6 10 5 138 i8i> I 5 ' ■4 1 1 i5 '7 12 11 7 I 1 96 iSi» 0 4 11 7 12 i3 10 11 6 II C 2 93 ■8.3 5 2 G 8 7 20 II 6 10 G 3 9 92 r8i4 I 0 6 10 7 1 1 9 9 I ■i ti 3 82 ,8.5 3 3 1 12 i3 iG 10 G 5 II 2 0 82 ■ S.f. ■1 2 2 7 C G 8 10 5 12 G 0 6G Muiii..'1'u mgdio dti gioini piovosi per ogui auno = bo. i46 t\ METEOUOlOCrA TORINESE Stato clelV atmosfeva net dlversi mesi delV anno vlcavato dalle osscrvaziojti di ses sant' anni coin/vrsi tra i' I'-^.'i cd il rSi'j. Nome Pi •r i f>ri:ni trpiiC anni , iniiiiero tni-tUo (!:■' ginrni in ciascun mese i S -1- 3 -4- »i — 4 -v 0 3 -\- Ffbbraio 4 -t- iS + 3 + 1 1 4- 0 2 — Mar^o 9 — 20 -^ G + i.i — 2 r ogiii 3o anni I — Aprilc 9 — i8 -<- 10 — in -f- I I — 3 ogni 10 anni ' Maggio 4 + i8 -f- i3 -t- 18 — r ogni JO mini I — I ogui 4 anni Glugno 3 — 20 — . i3 — iG 0 I — ■ 1 I -H Liiglio e — 25 — ■ 8 — i3 -^- 0 1 ™ 1 -\- Agosto 4 + 24- 7 -t- \\ -+- 0 I — ■ 2 -\- Scttcrabre 4- 21 -1- S — I.) ■\- 0 I ogni 5-aniii 2 Ollobre 4- '9 8 + i\ -\- I oj^iii 12 anni r ogni 4' anni 4 -<- . Novembrc 3 -(- '9 — ; — \i — I — ■ r ogm3o anni 4^ Diccmbre 2 — ifi -4- G — i3 — 3 H- I ogni 3oanni 5 — Nome P (?/■ i secondi trrnt' aiuti , nuinern medio dei ginrni in cin.scun mcsc | del mcsc di vcnlo scrcni piovosi anmivotali di neve di gragnuola. (U ncliljia Geunaio 2 -*- i3 — 3 -f- 10 — 4 -»- 0 5 — Febbraio 4- ■4 - 2 ■+■ ij — . 3 -t- 1 ogni 3oanni 4 -*- Marzo ' 4 -^- i3 -.- 6 — II -^ 2 — • I ogni 4 AVini I -4- Aprile 4 -*- II ^- 9 + 10 -4- I ogui 6 anai 1 ogni 2 anni I — Maggio 3 -(- 12 — II — 10 — 0 3 ogni 5 anni I Giugno 3 -H i3 -t- 10 -+■ 9 — 0 [ ogni 2 anni I — Lugbo 4- iG -i- 1 ^ 10 — 0 1 ogni 2 anni 1 — Agosto a -i- 17 -*- G -+- 10 — 0 I ogni ^ anni I H- ScUcmbrc a ■+■ ■4- 7 — 1 1 -+- 0 I ogni 10 anni a - Ollobre 2 -+- la -^ 8 -+- II — I ogni 3o anni I ogni 10 anni 4 -■ Novcmbie 2 ■*■ II -t- 6 -+- 0 -»- I I ogni 3oanni 4 ■*■ Uiccnibrc 3 — i3 — 3 -^- 9 ^ 3 — 0 5 -\- ■ X»Y. V. DEt PROF. VA.SSAL'LI-EAKDI. 247 Tempevatura mediti di ciascun mese risnltante da due osscn'azioni al glorno , per In spazin di 60 anni. Prinii Ju auni lial i7-"J7 al 17^7 Gennajo o,4i. Febbrajo 2,89. Marzo G^Sy. Aprile 10,61. Ma^'i^io i3,85. Giu^no i6,83. Luj^lio 19,60. Ajjosio 1 8, '7 3. Scltembrc i5,'ji. Oil()l)ie I0j52. Noveiubrc 5,23. Dicembi-e 2,11. Gennajo 0,02. Febbrajo 2,55. Marzo 5,68. Aprile . 8,69. Maggio 1 3,53. i6,i3. 18,24. Giuijtio Luylio A^'OSlO 18, 12. Seitenibrc i4)86. Ouobrc 10,42. Novembre ....'. 5,02 Diccnibre 1,1 3. Itezze medic annue del terinoinetro dal i'jS'j al :8i'y, e del baroinetro dal \n'6" al 181 7. Utczza media a,i tenuouiclro. Anno ^tczza incdiu del termonictro. Anno Altczza media Altczza media del del termometro. baromctro. i Anno Lltczza media del - termometro. Altezza mcdi del baromelro. ->1 10 45 i77i II 18 1787 10 iG 27 4 60 J 802 10 19 27 5 40 ,58 10 29 .773 10 o3 1788 9 9^ 27 5 5g i8o3 9 81 27 3 41 ,759 11 07 K'A 9 94 1789 9 3G 27 5 24 1804 10 12 27 3 47 1760 10 \'i 1775 10 GS ■79" 10 12 27 6 99 i8q5 8 54 27 3 02 1761 .71b 10 10 03 -ii ,776 10 22 '79' 9 72 27 5 C9 27 4 82 1806 1807 10 oo 9 9^ 27 3 59 9 5G 1792 9 >' 27 3 34 763 10 ■i3 '7;S 10 a5 1793 9 S7 27 4 88 1808 8 65 27 3 48 :64 10 3S '779 10 65 '79i 9 97 27 5 45 1809 8 99 2, 3 27 705 10 jo 1780 10 4^ '79'> 9 -^9 27 5 12 i8io 9 32 27 3 39 .786 10 ■-!) 1781 10 5'| '796 9 <">7 27 5 14 i8ii 10 i4 27 4 o3 ,767 9 9- .781 9 5i ■797 0 9^ 27 5 42 18.2 8 5, 27 3 06 1768 10 oS 1783 10 40 ■;9« 9 93 2; 5 80 iSi3 9 36 27 3 79 :69 9 70 ■7S4 9 G. ■799 9 "9 27 4 60 1814 9 04 27 3 52 ':?» 9 97 178.) 10 oy 1800 10 ai 27 5 07 i8i5 9 78 27 4 22 '"■ 10 \-i 178:; 10 -9 iSoi 10 og 27 4 97 1816 9 52 27 3 01 Media lirnioniitiTca dal 1707 al 1787 = 10. ii. Media kriaomcUic* d>l Media barouicUica dal 1787 al jSi; = 37. 4,46. 17S7 al j8i; = g. jg. Tay. YL 428 L\ METEOROLOCIA TORINESE Altezzc medie del barometro e del termometro nei dwersi mesi dedottc da tre osseivazioni nl giovno , dal 1787 al iSiy. Altf.zza Al.TEZZA ]M E S E. del del barometro.' tcrmoinetio. Gennajo .... 27. 4,076 -t- 0,222 Febbmjo . . . 27. 4,209 2,621 jSIaizo 27. 3,89a 5,679 Aprile ..... 27. 3,832 9,265 Maggio . . 27. 4544 1 3,5 1 2 Giugno .... 27. 4.907 '5,999 Luglio 27. 4,925 17,981 Agosto 27. 5,382 i8,io5 Seltembrc . . . 27. 5,3o4 14,862 Ottobre .... 27. 4,644 10,464 Novembre . . . 27. 4,099 5,198 Dicembre . . . 27. 3,668 1,242 Altczza media dell' anno del barometro 27.p4j457- del lermomeiro -+- y'jSgG. T«T. VII. DEL PROF. VASSALLI-EANDI. 249 Altezze mnssimo e minime del termometro per ogni mese deli'anno nel periodo compreso tra il 1754 e il 1787, con la data del giorno c I' indicazione dello stato del cielo. M.C. Alte/ze del termometro. Giorno cd anno. Stato del cido. Gcnnajo Massima Minima -4- i3 ■4 3o. ■4- 1770 .767 Scicno , Vento Nchbia FeJjbrajo Massima Minima -+- ,,',,5o '4,25 19. 3. 1770 .554 Seicno , Vcntp gr^nilc ScrcBO Marzo Massima Minima ■+■ "J 9 3i. 3. 1778 1785 Scrcno Scrcno Aprilc Miaiiiia -\- 21 I »7- 3. 17C8 .784 Sci'cno Sereuo Maggio Massima Minima -*- a5 3,5o ■27. 4- •'579 1770 Sereno Nuvoli e neve Giilgno , Massima ' Miuima -*- 37 4,5o 22. I 1755 1735 Scrcno Sercno Liiglio t Massima f Minima -t- 29,50 8,75 I. .76. 1769 Screpo Sereno , Vcnlo Agosto i Massima ( Minima -*- 9.9,50 8,75 12. 3o. 1771 17,8 Screpo Sereno Settembre 1 Maa^ima ( Minima a6 5 5. 26. J 766 i;8i Turbato Venlo Ottobrc 1 Massima f Miuima ■+■ 19,50 o,5o I. 39. .750 .;G4 Nuvole Novcnibrc Diccmbro Massima Minima i Massima ( Minima 18 6 II II 5. 23. 5. 23. 1777 1782 1779 '777 Scrcno Sereno Scrcno , poi veqto , eJ aurora borcale Sereno Tav. VIII. Tom . XXIV. li aSo LA. METEOROLOCIi TORINESE Altezzc massime a miniine del baromctj'o e del termometro per ogni mese del anno net periodo conipveso dal 1787 sino al 1817 ;, con la dula del giorno e I' iridicazione dello stato del cielo. Mcs,, Allczze do l>iiroinetro. G njino Slalo del cic'lo. Altezzc del Liiorno Stato del cielo. coriisj-uii.l. tcrinoiuctru coriispond. Mussiina Miiiiiua 28. 0 20. 1790 Scixno + 9,5 9- 1809 Scrcno , c ncbbia Jcimnjo bassa 2G. 2,8 22. i8o5 Annuvolato — i3,6 26. 1795 Scrcno i Massiiua 28. I 20. I7yo Annuvolato ■^ '4,5 16. 1812 Mezzo annuvolato Fcblir. ] con veil to [ Minima 26. 4,4 26. .789 Mezzo annuvolato — 11,8 I. i8iG Sereno Massijiia 27. 11,7 '4- '790 Scrcno -4- 20 i3. 1810 Sereno con nuvolcl- .M.irio le soltili , e vcut. Minima 2(i. 4 ■9- '797 Annuvolato J stnig- gimeiUo tii neve — 7,2 2. 1804 Sercno i Massima 27. 10,5 29. 1788 Annuvolato -t- 20 28. 1807 Quasi scrcno Aprilc 1 „■ [ Minima 26. 4-7 i5. 1807 Annuvolato , e quindi pio^ia — 2,G 4- 1790 Neve I Massima 27. 9.4 •5. 1794 Mezzo unnuvulato -1- 26,4 18. 1807 Mezzo scrcno pio- Maggio 1 ,,. veggiuoso [ Minima 26. 9,6 I. 1796 Mezzo annuvolato -4- 2 I. i8o3 Sci'cno [ Massima 27. ">7 21. 1790 Quasi Bercno -H 2G '9- 1807 Annuvolato , poi Giugno 1 , . . leinpor. cr,n grand [ Minima 27. 0 6. 18. G Piovccjginoso, con vcnto + 3 5. 1810 Scrcno con Ininal.t c ncbbia bassa [ Massima 27. 9,1 27. 1790 Sercno -+- 28,5 16. 1808 Scrcno cou vcnto Luglio ' Minima 26. 9,5 21. i8i3 Annuvolato, freddo c piovoso + 7,5 i3. 1796 Sercno Massima 27. 9,5 3i. J790 Screno -<- 27,8 27. 180; Sercno , e vapori Agosto prcsso all'ori/,.:ontc Minima 26. I. ,4 ■ 10. 1811 Annuvolato -+• 6,5 3o. i8i3 .Ncbbia , poi sole Blassima 27- 9,6' 23. 1790 Quasi scicno -t- 24,5 1 5. 1807 Annuvolato inter- Sottcmb. rotto Minima 26. 8,7 29. 1808 Annuvolato , con vcnto -t- >,9 26. 1812 Scrcno cou vcnto Massima 27. TO, 6 3i. 1788 Anuuvol.nto , poi -1- 20,8 3. i8i5 Screno Oltobre screno Minima 26. 7,5 20. 1812 Quasi sereno — I 20. i8o5 Scrcno c brinala Massima 27- 11,5 2. 1802 Mezzo annuvolato -1- i3,3 II. 1811 Sercno con vcnto iXovcmb. Minima 26. 6,4 19. 1812 Mezzo annuvolato, c iielibia bassa — 5,8 27. 1789 Scrcno c brinata Massima 27. ",7 8. 1789 Annuvolato -t- 12 i5. iSio Mezzo annuvolato Dicenb. con gian vento Minima 2G. 6,5 19. 1808 Neve — 12 22. 1808 Sercno e ncbbia bassa Tav. IX. I I DEL ?ROT. V ASS ALU-E AUDI. aSl Qitantith (fella pioggia caduta in ciascun mese deU'amio , dal i8o3 al 1818. Gcmiaio. Febbraio Murzo Aprile Maggio GiugDO Luglio Agoslo Scttemb. Otlobrc Novcmb. Dicem}> . poll. poll. poll. poll. poll. poll. po!l. poll poll. poll. poll. poll. 180,1 8. 10 0. a 3. 9 '■ y 2. ,,5 0. 2,2 .. 5,7 «■ 9 0- 4,7 2. 3 X 4,7 i. 3,7 ,s,.4 2- 9,2 0 0. 5,2 3. 6,5 4- 9,5 0. I 4. 0 I. 2,7 3. 0 5. 5,5 2. 7,2 2. 4,5 i8o5 0. 5 I. 3 I. G 5- 4,5 2. 1 3. 3 3. 11 ,2 2. 0,5 0. 5,7 0. 9 0 4. 2 180G 0 I. 5,5 4- ",2 G. ,,5 7- 9,5 3. 0,5 2. 0,5 4- 9,5 3. 7,5 t. 5 3. TI 1. 6 iSo; 0 0. 0,5 5. 3 4- lo I. 10 3. 7 3. 7 2. 0,5 4. 0,5 4- 7 8. 0,5 0. 6,5 1808 0 0. 3 0. I 2. 4 3. 3 8. 7,5 r. 10,5 2. 9 4. 5 3. 7 7. 8,5 0 i8oraio Matzo Aprilc Novembre Diccmbre pell. poll. poll. poll. poll. poll. i8o3 9 7 2. 10 0 0 0 0 .S04 0 24.11 2. 3 0 0 4. 10 .8o5 45. a 7- 4 0 0 6. 6,5 7- 2 1806 9.10 2. I 0 0 0 3 II 1807 0. 9 0. 1 3. 8 0. 6 0 0. 8 1808 7 6 0. 5 3. 6 0 0 4G. 3 '809 12. I 0 0 0. 2 6. 9 0, 1 1 1810 4. 0 2. 0,5 0 0 0 5. 3 1811 9- » 5. 3 0 0 0 It. 1 1S13 J. 4 «• 9 0 0 0. 9 8. 0 18.3 4. » 0 0 o 0 4. I 1S14 12. 8 0 9- 5 0 0 5. ir, I i8:5 19. 2,1 4. 2 0 0 0, 4 * tSiG 0. 3,6 0 0 0 0 5. 0 .8,, 8. , 0 0. I 0 0 5. 6 Mcdie 9- 8,98 3- 5,97 I. 3,i3 0.0,53 0. 1 r , 5o 7- 9.'5 QuantiU mcdu di neve ueU' anuo 23. ^,26. T»v. XI. DEL PROF. ViSSVIXr-EANDI. ^TjS Qiiaiilllh dell'acqna a'aporala in ciascun mese dell' anno ^ dal i8o?> al iSnS. GclKlaiu t'lbbra.u 31 Jiiij Aprilc M: SS'O Giiigno Li glio Agosto Sc loillb. OUobrc Novcnjb. DicTiub. 1 poll. poll. poll. poll. poll. poll. po 11 poll. /' oH. poll. poll. poll. ' i>3 ' * '- .1,5 4. 2 4- 3,5 8. 7 1- 8 C. 9 4- 1,5 I. 5,5 I. 5 I. 1,5 1-4 0. 5,5 o. r>,aj I. lo,b 3. o,6G 3. 8,5 5. 9 4- 9 5. 6,5 4- ■)-'■> 1. 6,5 I. 3 0. 9 1)5 .. 7.5 I. 10,5 4- 4 2. 11,5 6. 0,5 ;■ I 8. 4," 7. 0,75 7- 8,a5 3. 3,75 I. G.-5 K 1.0 • I. 6 3. 8 3. 10 5. 8 8. 0 9- 2 G. 10 G. 0 3. 8 ■• 7 0. 10 '■7 0. 7 2. 0 2. a 5. 0 6. 8 7- 10 II. 0 8. 0 5. G 2. 5,5 t. 1 0. 9 ■4 n I. 2 -• 7 4. 5 >• 0 G. 5 10. 3 8. 9 4- 7 2- 9 0. 5,5 I. 0 >9 0. 6 1. G 3. 2 3. 0 6. 0 7. 0 7- 5,5 0- 4 5. 3 3. 0,9 .. 1,5 0. 7,5, 1 0 0. 5,7 I. G,5 2. 7.7 3. I 3. 3,2 4- 7,5 0. 11,5 5. 0 3. 5,3 2. 4 .. 0,4 I. 10 1 II 0. I .. 4,5 4- 0 2. 0,3 5. e 6. 0 7- 4,4 G. 4,5 5. 0,9 2. 11,6 I. 0,8 0. I 1^ K * a. 11,5 3. 0 6. 7 8. 1 9 2 8. 0 6. 0 4. 0 2. 8 0. 0,5 ■ } X o. S,!) 2. 8 4. 0 4- 5 4- 4 G 9 « ' « * 0. 8,5 '4 0. 3,8 0 8,3 i.io,3 '• 9 3. 0 3. 3,5 4. 5,3 4- 6. 9,5 6. 0,5 4,5 7- 8. 0 11 6. G 10. 10 6. 7' -.7 2 2. 7,9 3. 4,2 ■• 4,2 0. 8 * 5,5 5,5 6. i6 K ■i. 1 3. 5,4 3. 2,2 7- 2,3 8. 2,9 8. 9 7- 7.3 5. 8,6 3. 3,4 ,. 8,7 I. I,,!, l; 1. 1.3 3. 1,8 G. 5,'l 7. .,,4 8. ..,4 8. 2,9 12. ".7 7- "-7 G. I. ,3 3. 3.. 2. I 0. 2,4 0. 7,68 .. 7,'.. 3. 1,92 3. 10,32 5. 9.22 6. lo,or, 8. 7,G2 7. 5,G2 J. ",'4 2, 10,38 .. 5.4.- 0. 9,21 EyaporaztoDe media dcU' auuo =z ^8. 8,oG. Tar- XH. aS4 LA METEOROLOGIA TOKINESE. Altezze medie barometriche c termometriche a Torino , id Moncenisio , ed al Gran San Bernardo net printi otlo mesi deW anno i8i3. licnn. Fcl.b. IMarzo Uprile Giugn. Liiglio Agosto ■Medic W-.lic I lolali MEDIE BAROMETRICHE Toiiiio m lit. mezzt svra j;.4.iS 37.4.41 37.4.43 27-490 37.5.73 27.5.68 i-.\.]o 37.4.35 37. ',.3', 37.3.80 ^7-3.94 37.3.83 ^7-3.4: 37.3.86 37.3.G0 37.3.46 37.3.63 37.3.33 37 3.30 37.3.40 37.360 37.4.40 37.4.D0 37.4.30 »7-6-99 37.7.3a 37.7.00 ^7- 7- *^7 IVIonccnido mate. :;a.a.o4 2x4. 3, '1 2x3.3 1 ?.a.3.83 1x4-33 2.a.3.g6 234-'3 32.4-^9 aQ.3.83 mezz. aa.a.GS aii.4.90 aa.3.7a 3x4.18 aa.4-5o 3x4.18 3x',.84 23.4.15 sera 33.3.^7 33.4.7- 33.3.S2 33.4.13 33.4-^ 22.4.06 33.4.05 32.4.77 32.4-<^5 33. 4- 01 Sim Eernardo matt. 20.10.0G 30.1 1. 8 "1 20.10.99 20.10.44 20.11.87 30.1 1.9 J 30.11.96 21. I.OO 20.1 i.5i mezz. 30.io.o5 21. o. 1 1 20.1 1.21 30.1 0.97 30.1 1. 9r> 31. 0. 1 1 30. 1 1.97 21. .1 I 20.1 1. GS 30.10.00 21. 0.18 30.11.2-'. 20.10.8; 21. O.ll ■2r. o.i('! 2[. 0.2 1 21. l.U 20.11."?! »l BIEUIE TERMOMETRICHE Tor matt. o - -,67 1- 0,71 H- 3,53 t- 5,, 55 +-10,40 '-■0,79 + 11,90 11,80 6,63 fliczz. -*- o,5o -*- 6,63 -1- 8,78 -(-ia,8o -(-18,43 -Hl8,20 -*->9,3o -(-30, 10 -t-i3,or) -\- 5,G.t -^ 7,73 -(-ID, 01 -t-i5,4i + 14,39 -+-16,20 -(-16,90 Moncenisio malt. — 7 , 5.', — 3,oS — c,o4 ■+■ 3,59 -I- 8,63 Jr- 9,85 -(-10,14 -(-10,96 + 3,94 mez: — 3,39 (- 3,06 -t- 4,<3 -(- 6,44 -(-10,26 -(-11,85 -hi2,8G -(-13,43 -t- 7,23 sera ~ 5,47 — ".79 - 1,89 -(- 3,86 -(- 8,o3 -(- 9,oG -(-10, 5o -(-11,53 ^- 4,23 5, i3 Sun Bernardo matt. —9.9" -5,67 -5,99 -3,13 -1, 41 -1,24 rl,85 ^',69 -2,3l mezz. -4>e; -(-1,06 -+-',97 (-3,85 -(-8,67 -(-8,60 '+6,88 -(6,67 -h4.'3 sera —9,63 —5,35 -5,.9 —1,98. -(-2,33 ' -t-2,39 -(-3,G|) -(-2,2b —1,56 0,09 ■Stato medio dcW igrometro , e qunntita d' acqua caduta al Gran San Bernardo ed a l^orino jiegli olio prlini niesi del i8i3. GcnDijo STATO DELL IGROMETRO QUANTITA D' ACQUA CADUTA San Bernardo Torino San Bern.irdo Torino matiino 0 -t- 5,06 mezzodi 0 ■*- 4,36 sera 0 -^ 3,97 matiino 0 + 4,44 mezzodi 0 -+- 4,34 sera 0 -H 4,23 matiino .''5,8 mezzodi 0 sera 1' 0 matiino .''5 mezzodi I 0 sera P 0. 1 1 Fcbbraio -3,49 — 4.99 -4.73 2,67 -(- 2,20 -(- ',98 1. 9,C 0. 6,4 0 0 0 0. 3 Marzo -5.9. -6,.6 -6,95 3,G6 -(- 2,09 -t- ".75 0. 9,4 0. 3,2 0 0. 6,5 0. o^j 0. 3 Aprilc -7.6. — 8,5i — 10,43 a,5i -*- ' ,95 -(- 1,63 0. 3,2 0. 3,4 0. 2,3 1. 11,5 0. 7,5 n. 10,5 Maggio -6,46 -.0,4. -..,24 3,o3 -(- 2,o3 -(- 1 ,Go 0. 1 0. 0,2 0. 0,5 0. 1,5 V. ofi 0. 5,5 Giugno -+- 1,81 -4,34 -5,45 3,33 -t- 2,70 + 2,47 0. 0,3 0. 0,7 0. 2 2. 2,5 3. 1,5 2. 8 Luglio — 1,63 -4.4' - 3,34 3,03 + 2,37 -*- ',79 0. lU 0. 0,5 0. 0,9 2. 6 0. 4 4- .,5 Ajjosto - ',87 — 2,5J — 3,97 3,93 -(- 2,36 -(- 1 ,85 0. 1,5 0. 2,4 a 1. 4 0. 4)^ 0. 2 Tav- Xai. 25j M E M 0 I R E sun LES TRANSCENDANTES ELLIPTIQUES DEUXIEME PARTIE Pah M/ George Bidone. Xu dans la seance du 7 fevrier 1819. iJes formulcs que j'ai doiinecs siir les Iranscendantes ellipliques , et qui sont imprimees dans le precedent vo- lume des Memoires de celtc Academic , se rapportent uniquement aux valeurs que ces Iranscendantes acquierent lorsqu'elles sont fonclions completes. Dans ces formulcs je me suis borne a ce que, dans tous les cas, elles donneut, au moins, sept dccimales exacles de la valeur de la fonc- tion , en conservant aux parametres I'expression gcnerale et indelerminec enlre des limilcs assez elendues pour chaque formule parliculicre. Ces formulcs presentees sous la forme d'intcgralcs de- finies , avec un petit nombre de termes , ne peuvent fournir Ic nioycn d'avoir un plus grand dcgre d'approxi- mation , ni fairc connaitre la loi que suivent les difierens termes qui les composent. Pour cela il faut necessairement avoir les dcvcloppemcns des expressions diflcreulicUes qui 2^6 SIR LES TRiNSCENDANTES ELLIPTIQUES melteiil ca evidence la formation successive des tcrmes dc 1 intL-grale. (ies developpcmcns outre qu'ils donnent la loi des termes , el le raoyeu d'avoir tcl degre d'approximalion que Ion veut , ofl'ient encore Ta^antage dc donner la va- leur de rintegrale sous forme indefinie , soil par rapport: aux paramelrcs, soil par rapporl a la variable. Ayanl de nouveau rclleclii sur celte matiere, j'ai reconnu que I'ou peut avoir des developpcmcns qui convergent assez rapidcinent vers la valcur dc I'integralc , quelle que soil la grandeur d« paramctre ; c'est-a-dire qiie Ics memes deve- loppcmcns pcuvcnt scrvir pour toutcs les valeurs du para- mctre. Ce sent ccs devcloppemens que j'ai Ihonneur de presenter a la Classe dans ce Memoire, La melhodc est la raeme pour les IroJs espcces de transccndantes clliptiques. Les suites sont telles que la valeur de chaque Icrme, clauS Ic cas le plus d<5favorabIe , est encore moindre que la neuvierae partie dc la valeur du Icrme precedent. La for- mation ct le calcul des termes successifs de ces suites s'obtiennent par les termes qui precedent dans les mcmes suites , de sorte qu'ayant calculi le premier ou au plus les deux premiers termes de chaque suite , on a les suivans par de simples opi^rations algebriques. A la fin du Memoire jc donne les transformations dont j'ai foil usage pour avoir les forninles relatives aux fonc- ttODS cofnpletes. PAR M. BIDOSE. 257 y-> J, ^ ,-. ■ 1. En d(5veloppant le radical l/ 1 — e'-' on a u/yi-i'vi — «'=' J ^i — i^ { ^ 2-4 a. 4. 6 ^ maintcnant en prenant I'inlegrale entre des limitcs quel- couqucs de z comprises depuis z =z o jusqu'a z = i — e , il est facile dc voir que les termes successifs du deuxieme merabre dc T Equation precedente formeront une suite plus convcrgente que la progression i :e^{i — eY : e^{ i — e )'* : etc. La quantite e^( i — e)^ est un maximum lorsque e = -^, el dans ce cas la progression devient i : ^-^ : ^^ : etc. : d'ou Ton peut conclure que quelle que soil la valeur de e , et qucUes que soient les limites de Fintegrale, pourvu qu'elles sclent comprises entre ;i = o et z, ^ i — e , les termes du developpement prec^-dent formeront dans tons les cas une suite plus convergenle que la progression i '■ -^'- -^ '• '^^'^• 2. En supposant e = ^ et en prenant I'integrale depuis X. =; o jusqu'a z, = i — e = 7 , on a ' — e'° . /=i: < O, 10 >J y I — z'' 2.4.6.8.10 ) > (6) ^ ^ (4) etc, ainsi Ton aura 1.3.5 >7 V'l — s».l/i— e=iJ fo) » W' 2-4 fii) e«A V'l — s« . J^i— e=iJ (o) » (a) • 2-4 (4) a ■4-6 (6) 4. Pour avoir la valeur dc riulegrale / , — . " t/ /i — s« . y/i — c« 5» lorsque Ics limitcs de i sont comprises entre z s= i — e et 3. = I , on observera que Ton a PAR M. BIDONE, sSg /i-t-ps ^_ I /n-e I / cTou, en faisant , pour abreeer , l-J!=/«, — £ = u il resulte ■mu En ddveloppant Ic radical \/ i-\-mu suivant les puissances de mil , on aura a. 4 T . 3 . 5 3 1 3-4 -V Or en prenant I'integrale entre des liraites quelconques de a depuis z. = i — e jusqu'a 2,^1 , c'est-a-dire depuis H=-^ jusqu a M = o , on voit que les tcrmes successils du deuxieme raembre de I'equation precedente formcnt une suite plus conveugente que la progression i : — — : etc. La quantite — - est un maximum ilorsque 6 = ^, et dans ce cas la progression devient i : - -: \-: letc. Ainsi quelle que soit la valeur de e , et quellcs que Isoient les limiles de i, pourvu qu'elles soient comprises 260 SCR lES TRANSCENDiNTES ELLIPTIQIJES entre ;. = i — e et :, = i , Ics tenncs du developpcment precedent formcnt une suite plus convcrgcntc que la progres- sion I :— - : -i- : etc. 5. Supposons c = ^ , et prenons I'integrale depuis 1=1 — ^=7 jusqu'a i=:i ; c'est-a-dirc depuis "=5- jusqu'a « = o , nous aurons 1.3.S ...II f, r uHu : m . I — ;;=^=r •< O, 000 000 0^6 . . . p ... 1 2 -J i/ mu -¥U- (l-t-e) 2. 4.6. -.12 ^ V mu+u- /» *. / — <; 0, 000 000 000 000 000 o . . . (l-*-e)2 .4. 6.. . 28 J i' mu-'ru' parlant les six premiers termes du developpcment dent il s'agit , donnent dans lous les cas sept decimales exactes , et les quatorze premiers termes en donnent quinze. 6. Pour calculer les termes successifs de ce developpe^ meut , on a en general Pn flu u Vmu-hu'' (^p l) C'J;^ ^. J Vnt«H-B' P 2p J ymu-t-W ' ainsi en faisant flu h : B(o) ^ const, — a log, ( \/m-t-u ■+■ V'u ) /" '■'" n 1,1- = l>r»i ; on dedurt 2 P\R M. BIDONK. 261 »w= — r- ^(0 ■' „ «*l/mM-4-«' 5m ^ B(3)= 3 -^•B(a)J etc. et Ton aura !• 1.3.5 De rinlegrale I -ZTe'"'^^'^^- I 7. En developpant le radical v/i — eV sulvant les puis- sances dc e'z." , el en conservant les denominations dont nous nous sonimes servi dans le n.° 3 , nous aurons Ix I— |.^ *■ '' a ^' 3.4 2.4-t) I.I.3.5 g ■ Cctte suite , analogue a celle du n.° 3 , sera semblable- ment dans tous les cas plus convergenle que la progres- sion 1 : : : etc. , quelle que soil la valeur de e , et quelies que saient les limites de z , pourvu qu'elles soient comprises enlre z. = o ct z.= i — e. 262 ' sua LES TRANSCENDANTES ELLIPTIQUES En supposant e = \ el en prenant Tintcgrale depuis z, = o jusqii'a 2.= i — e = ^, cas le plus dtSfavorable , on a 1.1.3.5 2.4.6.8 e' A^8) •< o, 000 000 o38 — e'°A(^aoi ■< o, 000 000 000 000 000 23 . . . 2. 4-6.8 ... 20 Ainsi les quatre premiers termes donnent dans tons les cas sept decimales exaclcs , et les dix premiers termes en. donnent quinzc. : — — lors- que les limitcs de ::, sont comprises entre a=i — e et z,^i , „ I — e I — z ,,1 1 on Icra = m , = «< , et en developpant le ra- i-+-e 1-4-:: dical |/n-A«a , on aura /dzi/ i—e^f , rdu l/nM-u i mu 1 . 1 m'u' 1.1.3 ,, I. 1.3.5 a.4-o 2.4t).8 Cette suite , analogue a celle du n.° 4 , est pareille- mcnt dans tous les cas plus convergente que la progression I : — : — J : etc. , quelle que soit la valeur de e et quelles que soient les limites de s, , pourvu qu'elles soient com- PAR M. BIDONE. a63 , , J. e pnscs cntrc i=i — e ct z.= i , c est-a-dire cntre u=: ■ a — e et u = o. En supposant e^~ et en prenant les inl(?grales depuis 1=1 — e^~ jusqu'a z.=: I , c'est-a-dire depuis u=j jus- qu'a 11 = o , on a (!-♦- ^ v..^-^-— "'C(oj 7"»^.) w/ |/i-f» (^ (i-+-«) 1/u a *■ ^ 2.4 ^ 1. 1.3 1. 1.3.5 1 /dz ; — 7 . ■ =:. 0/f te coefficient «' qui peut elre posclif oil negatif, est suppose <, e". JO. En developpant Ic racfical j/i — oV ^ on aura / -^— = I . 5 1 -H— e'v 1.3 . 1.3.5 ezr- 2.4 2.4,6 Cetle suite , analogue a celle du n." i , est ^gale- mcnt dans tous les- cas plus convergente que la pro- gression 1 : — : : — ;r : etc. , quelle que soil la raleur de e , " lb id' ' '■ et quelles que soicnt les limites de z, , pourvu qu'elles soient comprises entre z. = o et s 1=1 — e. En faisant ff = |, et en integrant depuis s = o jusquii z. = i — e-^^, on a , meme en supposant *' = — e' , 1 . 3 ... 9 r z^'dz - — ; —e' I — ■< e, 000 000 oi3 . . . 2.4... 10 ^ (l-Ha*;')l/t— r 1 .3 ... 21 ^ z"(h . — ; e I -< o. 000 000 000 000 000 10.... 2. 4... 33 ^ (r-h»V^l/ 1— ?= To.M. XXIV. L i 266 St'R LES TRANSCENDiWTES ELLIPTIQl'ES Aiasi Ics cinq premiers terines donnent dans tous les cas sept deciniales cxacles , et les onze premiers Icrmes en donnent quinze. 1 1 . On formera les tcrmes successifs de ce devcloppe- ment, en observant que Ton a y^ s dz I nz flz _L / ^ En faisant done r' dz P z dz _ et en notant que Ton a , par ce qui precede , p — * /'z dz — 1^ — - = Az-p—a) , on aura . I^W= IF • ^^°) ~ ~^ ■ ^(°J '■> ^«)="^- ^W — ■?•% f I . I La valeur de D(o) sera donnee par Tune des inlegrales suivantes , selon que «' sera posilif ou negalif : /dz I /zi/j-*-i'\ , . •=. const. H . arc. tang. ( — ^= 1 : /' dz I /Z[/i-^a.'\ , ^. ^ = const, H ^:= . arc. tang. ( ~—:^-^) . PAR M. BIDONC. 267 L'on aura ainsi / 1.3.5 ,^ 2.4.6 12. Pour avoir la valeur de la meme int^grale , lorsque ses limilcs sont comprises entre z.= i — e et i=i, on fera , cornme precedemment , m = : n = : et de ^ H-e H-s I — a' plus H = , et Ton aura p dz I p (i-\-uydu 7 (H-aV)j/ (I— e'^')(i— J-') (i_4_e)(i_f-a*) "o/ (H-2/»M-«t')|/ i»«-i-k=.|/ l-»-m» ou bien (7: I p (j-\-/iydu \ Ji_ p tIZ 1 p (I-t-MjrtM ^ 1.3 , ^ 1.3.5 33 1 H in u inu -I- ... 5 . 3.4 2 . 4 -b ^ Cette suite est dans le meme cas que cellcs des n."* 4 ^^ 8 , et elle est toujours plus convergente que la progres- sion I : — : ^ : etc. , quelle que soit la valeur de e , et quelles que soicnt les liraites de I'integrale , pourvu qu'clles soicnt renferra^es entre z.= i — e et 2,= i. En supposant e=i\ ct en integrant depuis z, = i— e^7 jusqu'a 2.^1, c'est-A-dirc depuis H = f jusqu'a /< = o, on a, meme en supposant «'= — e', mil 2 2-68 SUR LES TRA.NSCEND\NTES ELLIPTIQUES .3... i3 n {i^nfiOthi. =. <0,000 000 0I. I 1.3... i3 r (l-t-c)(i-Ha*)* 2.4-..l4 •'-' (l-+-2/lW-f-«^')|/ mu-t-u- ^"' I 1. 3.. 20 , n (i-i-iiYu'^du . =-/7l' ./ ^^ :^r=.<0,O00 00000000000007. (i-t-t)(i-f-a') 3. 4-. -30 '^ (i-J-2MW-4-u')l,/ mu+W pnrtant Ics sept premiers termes donnent dans tous les cas sept decimales exactes , e* les quinze premiers termes .en donnent quinze. i3. Pour calculer les termes du developpement prece- dent , on a y{\^uyudu _ r(\^uYu diL En posant done /(i-t-^y^t du _- f- . P — ^ (i-i-uYu du 'la B. /u da r /,1-i-uyu du (i-\-uyu du _■ , ;r— = "0) '•> (l-t-2«Jt-t-« jl/ mu-t-W on aura J (i. H(p)=: G^p_j;— an .H^/,_,; — Ho-a) ; PAn M. BIDONE. 269 ou I'on a G(p_a) = B(p_,) ^- 2B(,,_,) -4- B(p). Lcs valeurs de B(p) sont connues par ce qui precede , et. celles de II(o) et de H(,) sont donnees par les inlcgrales syivantes f^ -^2nu-^u^)\/ mu+u' = const. — • 2.log. (l/TO-t-M-hl/w) — ' Hi --_.. .,.. J l/e l/l-»-a-»-f'i — «;« ^\/3.(\-*-e)(\ — a.) . r-\ (i — ccXi-*-e)(m-i-uJ-i-l/zfr—a)u-, ; : . log. = ; /t (i-^uyudu 8a^ = const. -»- [/iHu-^-u' — (/« H —^ log. (l/ffM-jt-t- I/m) H :^ ^ — = . log. = (l— a)(/ {/ i-*-cL-t-(\ — a.)u a(i — a)l/2fi— a.^i'i-f-e; , i-j/i'i— a^^'i-f-eym-KH^-J-j/Ve— ^ \/ I — ei-t-(ft-a.Ju 1' dans ces deux integrales on a « = . Si n = -, on trouvera » yi (I-^-nydu , , .. /-. ^^ ., ,- = const. -4- 2 log. ( V in-\-ii,-¥V u) 2 70 SUR LES TU VNSCENDANTKS ELLIPTIQUES xNl/i-i-p , /hCl-^-eJfm-^-uJ-^2fcu-^-2^1l/'(■,-^.eJ(mu-^^,t'K ; . log.f = ) k ^ y (i-t-u/-t-!t.'fi—i'J' ' H ; . arc, tans;.! — — ) A- ° ^y (h-t-,J(,-hcX,n-i-uJ-h\/2(/(.-i-eJu/ ; . arc. taiicr. I ; ; y-» fj-i-uj'udu ;; = const. H- Vnm-iru'' — ' :;: r; — , . arc tane.l — — — ^. 1 ~ • src, 1311,"' ou Ton a fait N'=: M — e — cc' : d'apres cela on aura r ^-_ ' 1,1 I IT 1.3 1.3.5 -t--^- "I'Hfa^ — ' "^ ' !! . W HfS^-H 1. P4R M. BIDONE. ayi i/|. II ne sera pas inutile de remarquer , que le calcul des suites donnees aux n.°' 3 , 7 et 1 i elant plus aise que cclui des suites donnees aux n."" 6, 9 et i3, on aura dans plusicuis cas de Tavantage a augmentcr la con- vergence de ces xlcinicies suites , et a diminuer cellc des premieres; ce que Ton pent obtenir facilement, en changeant les limites de Tintegialion. Ainsi, par exemple , en prenant ^ I'aide des suites des u.°^ 3, 7 et 11, la premiere partie de I'integralc dcpuis z,^o jusqu'a :, = i — e' , ces suites perdront de leur convergence , et en gagneront celles des n."^ 6, 9 el i3, qui donnent I'autre partie de I'lntegrale dcpuis z,= I — e* jusqu'a z.= i. 11 est pareillement visible que lorsque la petitesse des quantites e' et ni le comporte, on pcul dans cliacune des suites precedentes etendre les limites de Tintegration depuis z,:=o jusqu'a z. = i. i5. Je terrainerai ce Mcmoire en donnant ici les trans- formations d'oii j'ai deduit les formules que j'ai publiees isur les fouctions elliptiques completes. Ces transformations tpeuvent ctre utiles pour avoir des expressions abregees de la valour de ces Iranscendantes , eu ^gard au degre d'approxinialion qu'on se propose , et aux diverses va- Ucurs des paramctres et des liimites de I'intcgrale, Les transformations , dont il s'agit , sont les suivantes , ju'il est facile de verifier; „8.8 ■(8— 8c's'H-e";*) '1 > 272 SUR LES TRVNSCEWDAIfTES ELLIPTIQUES [7-»-e-+-ri-+-7e;c]|/2('i-t-e> afi-f-ezi[5-4-3e-t-f3-t-5e>].i/ ci— e^ri— x>' ' ' fn-e;fn-zJ[7-t-e-+-fiH-7e>]* ' I _ [4— rt-i-3eVz'] W fi-e'jV cctte derniere transformalion ne pent servir que pour clcs limiles de z. moindres que I'unite. En multipliant les deux membres des equations prece- dcnles par i — e'2.* , ou par , on aura les Iransfor- niations relatives aux deux aulres cspeces de fonclions elliptiques. U est aise de voir , qu'elant donnas la valeur du parametre , les limites de I'integrale , et le degre d'approximation qu'on se propose , on peut , entre cos diverses transformations , choisir la plus convenable ; et en developpant le dernier radical qu'elle renferme , on auru des lermes exactement integrablcs , et on verra fa- PAR M. BIDONE. 2] 3 cilement Ic nomlMC qu'll en faudra prendre pour avoir le degre d'approxinialiou que Ton s'est propose. 1 6. On pout avoir d'autres transformations semblables , dont le dernier radical est compose de deux parties , Tune desquelles reste toujours tres-pctite par rapport h I'autre, qucllos que soient Ics valcurs du parametrc et de la va- riable. Tellcs sont , par exemplc , les suivantes : y (i-e'z'Jf^-z^J dz f/fi—e^^VC^-z'J oil Ton a I — e m = — -J j = i-t-e "^ a-t-ffj-f-fa — mjz~- Ces transformations , ainsi que les precedentes , peuvenl ; ^tre poussdes aussi loin que Ton veut, a I'aide dc I'equa- tion identique Tom. XXIV. M m 274 9UR I,ES TRANSCENDANTES ELLIPTIQDES. mais les expressions appiochees qu'on en lire , devien- nent plus compliqui'es a niesure que , par t'elFet de ecs mi-nics transformations , Ic developpemcnt du radical offr* une conyergeuGO plus rapide. ayS MONOGRAPHIA ICIINEUMONUM PEDEMONTANAE REGIONIS (^) AucTORE J. L. C. Grwenhorst SlSTOnUE NAT. PROF. IN UNIVERSITATE VRATISLAVIENSL Exiubita die 2^ janiiarii 1819. raeses et Sodales. Cum fere ante decern annos, Mono- graphiain Ichneumonuin europaeoruin conscribendi con- silium coepissem , Uteris publicis Enlomologos Europae invilabaui , id tpiae de his inseclis collegisseiit et obser- vavissent , mecum commwiicare velletit , quo Monographia ista quam perfectissime progredi posset. Spei et intentioni meae effecius itliiis promidgatioiiis bene respondebant ; nam non solum e pluribus Germaruae regionibus , sed elinm ex Jinlin et Gallia , mulli Enlomologl , humanitate el liberalitale singulari , Ichneumonuin magnam copiam {*) Cautuin est, insciipUoni , qua auclor in suo nis. usus est, nempc Monographia Tcbneumonam Taiirinensium , banc emcndallorem suflTiccre, ut apcrtius inlclligatiir species q»inc in hac Moiiograpliia continciitiir , in ttiversis Fedemoutii , Sabaudiae , el Miceae regtouibus lepi-rlas fuisse. 276 MONOCRAPnU ICHNEUMOPiUM milii transmillebant , cum venia i-elentioiiis ilUiiulata , et observationes vistilulas de vilae eoriini genere mectirn commiinicabant , ita lit talibiis sludii enloniologici J'autO" ribiis gralias qiiain niaxiinas agere me oporleat. Inter illos viros aulciii , (luiliis iniilla debeo , Itali sunt ires nobilissiini celeberriniujue , Maxiintlianus de Spinola , Fridericiis de Saiwitale , el Bonelll , qui , hand anxii de incoluniitate insectoriun manibiis nieis commis- soriun , licet ea inopinalo jam fere per decern aiinos relinuerim , nunquam remissionem eoriim , ante Mono- graphiae ipsius confectionem sollicilaverunt , cujus hu- manitatis maximae erga me sigiium animo gratissinio agnosco. Jus et aequitas autem poscunt , ut tandem silenlii longissinii ralionem reddam ( nam e promulgatione mea supra allegata publicum entomologicum Munographiam islam Ichneumonum , a me promissam , jam ante sejt annos expectare poferat ). Causae retarda/ionis nempc erant : i . magna ipsa copia Ichneumonum e niullis regionibus milii commissoru/n , copia , speciebus noi'is et varietalibus adeo uber , ut prima Monographiae linea- menla jam conscripla omnino delere , et opus valde augmentatum ilcriim inchoare cogerer: 2. mulatio iterata domicilii niei ; nam anno i 8 1 o , Gollingam relinqucns , vocalionem sequebar in calhedram hisloriae naturalis Uiiwersilalis quae illo tempore Trajecti ad Viadrum Jlorebat. Jam vera anno sequente Uim'ersilas inde f'ra- AUCTORE prof. CRWESnORiT. 211 tislaviam transferebalnr , ubi nunc per seplem annos munere Professoris hisloriae naluralis fitngor. line trans- localiones el itinera , cwn collectione hand pan'a reriiin ad Iiisloriani natnralem speclantinni , Inni instilulio Musei publici IJniversitalis , tandem eliain alia oj'jicia , cwn professione niea conjuncta , haec omnia exignnm tantnni lempus in Monographiae Ichnenmonnm elaborationem impendere tniln concedebanl. Quo autem Entomologis oslenderem , illam Monogra- pliiam hand omnino dereliclam el oblivioni traditam esse, anno 1 8 1 4 Monographiam edidi Ichneumonum pedeslriuni ( Crjrptoriim aplerorum ) cujus exemplar his Uteris sub- /ungo. Interea autem Monographia Ichneumonum alatorum €o provecta est , ul ejus fundamenla {genera el familiae) stabilita , species el varietates examinatae et descriptae , synonyma { ehen ! vaUle confusa el saepe inextricabilia ) qualenus fieri potnit , crela et determinatU sint. Conspe- ctus generum el familiarum , adnexa appendice , genera *l familias Ichneumonidum adscitorum exhibente , auctore C. G. Nees ab Esenbeck , Entomologo meritissimo , in actis Societalis Caesareo-Leopoldinae naturae scrutaloruni editus est ; hujusque exemplar J'obis , Viri nobilissimi et celeberrimi^ transmitto. Specierum europaearum fere 1200, harumque varietatum numerosarum agmen , quod in innseo meo conser\>o , sub genera ilia el familias dislri- butum quidem est , sed descriptiones illarum specierum «t varietatum p schedulis adhuc inordinatis adumbratae ^ 2'7 8 MONOCRAPniV ICIINEUMONUM revisionem desulerant generalem , priusquam manuscriplnm prelo comniilli possil. Rebus sic slantibus hand absoiiwn esse piitavi , Vohis , Viri nobilissimi et doclissimi^ Monograplnam Ichnenmoniiin, qui in regiotte veslra degunt , fiis scriptis propoiiere , siinid- qiie Viro doclissiino , professor i Bonelli , qui sedulilale et studio quain niaxiino Ichneuinones collegit, el to/am suain horiun Piezatoruin colleclionein , humanilale et liberalilale. singidari , mihi commisit , hac occasioiie publicas agera gralias. Accipiatis quaeso , Viri nobilissimi doclissimique , hoc vpusculum ani/no benet^olo , et favete Attelori. auctoue ruoF. cnvvEXiroRST. z-j^ ICHNEUMON (*). Caput transversum : scutellum planum : abdomen peiiolatum , aut sii' jieiiolatiim , rariiis subsessile, teretiusculum , rarius depressum. ( Tercbva aLscondiia aul subcxcrta ). FA MI LI A I. Aldomen petiolatum , obloDguiu aut suboyatum : segmentum i globosnia , scabnim , petiolo longo lineari arcuato: alae cellula cubitali intermedia 5-angulari: antennae ei pedes mediocres. (Terebra abscoodita aul subeierta). SECTIO I. Scutello et abdomine totis nigris. I. I. COMITATOR. Oibilis oculorum fronlalibus pallidiSj femoribus tibilsque anteriorlbus subtus pallidis. ( Anleniiarum anniilo albo). Femina. longiliulo 5-6 Hn. Caput orbilis oculorum frontallbus jferrugincis. Anlennae dimidii corporis longitudine , apice jinvolulae (**) ; articulls 9 - i3, vel ii - i5 supra albis. jJV/orax gibbulus. Jlae fumato-hyalinae , stigmate fulvo. ^edes femoribus anticis aul anlerioribus apice subtus fer- (•) Piezatorura ea , ib nomine generali Ichneumoniclum rompre- bendo , sccandum alarum superiornm cellulas , hi« rliaracleribus dislinelivis lesignaTi in cojspicTn cekebdu et familiabdu icbbecmokidom: celliilis alanini eomplotis : cellula radiali una magna : fellula cubilali interiore eum cellula idiscoidali interiore coalita. (**) Antennae omnium Iciuicumonum , (am marium qnam fcminarum Vita porrectae sunt ; raortc autem antennae feminarum curvalae aul sp,ira« Hitrr iDTolutae esse solcut, imprimis apice. 280 4I0N0GRAPUU ICHNEUMONUM iiigincis, posticis inlerdum subtus fusco-fcrriigineis ; tibils vel rufo-fcrriigincis , aulicis sublus fulvis , posticis apice fuscis , vel nigris , anlicis subtus flavis , mediis fusco- fenugincis , tarsis nigricantibus aut fenugineis , anticis subtus pallidioiibus. Abdomen oblongo-ovatuin , thorace paullo angustius, capite ihoraceque paullo longius, nigrum^ intcrdum subcaerulcscens. Farielas hujus specie! his discedit. Longitudo paulla infra 5 b'n. Caput totum nigrum. Antennae articulis 9-14 supra albis. Alae stigmatc piceo. Pedes femoribus autcrio- nbus sublus apice ferrugineis ; tibiis anticis subtus flavis , mediis fusco-ferrugineis j tarsis anticis subtus luteis. Abdomen, caeruleo-nigrunj. /. comilalor auctorum plurimorum. Nemo autem nee orbitarum pallidarum nee coloris ferrug'inei pedum anticorum menlionem fecit. Nullo modo autem hue referri possunt. /. conutator Christ p. 354 et Sulzer Gesch. tab. 26 fig. 14 (qui ad I. bilineatum , spcciem nostram scptiraam , special) J /. comitator Oliv. p. 177 n. 64 (qui ad Cryptum enervatorem Fabr. pertinet; cuique etiam Reaumurii Ichneumon, vi tab. 29 fig. i-4» a pluribus auctoribus ad /. comitatorem citatus, Jungcndus est ). /. auspex Miill. u. 1792. /. molitorius Schrank Fn. Boica n. 2072 var. d? a. I. ALBiGUTTATUs ( u. sp. ). Orbitis oculorum froutalibus, A]UCTOKE I'ROF. CRA.VENHOIVST. 28 1 puncto margiiiali segmenli Icrlii et quartl , nee noil latere infero tibiaiuin anlicaruni albis. (An- tennarum anuulo albo ). Femina. Slalura et pailiuin proporlio praocedenlis. Longiludo 5 lin. Caput orbitis oculorum fionlalibus albls. /Antennae articulis 10-14 supra albis. Thorax puncto albo infia alas. Jlue subfumato-hyaliiiae , sliginate fusco , cellula cu- bilali intermedia subtiiangulari. Pedes femorura anterior um puncto apicali nee non tibiarum anticarum latere infero albidis. Abdomen cacruleo-nigrura , seginentis 2-4 sumnio niargine. fcrrugineis , 3 et 4 praeterca puncto marginali dorsali glauco-albido; 3. I. NiGRiT\Rius ( n. sp. ). Orbitis oculorum faciallbus ct annulo anleuuarum albis , feinoribus tibiisque anlerioribus sublus testaceis. Mas. Longiludo 6 lin. Caput orbitis oculorum faciallbus albis. Antennae porrectae,, corpore paullo breviores , articulis 14-17 supra albis. /Uae fumato-hyalinae , stigmate rufe- scente. Pedes femoribus anticis subtus totis , mediis apice solo testaceis ; iLbiis anterioribus subtus fulvo- testaceis ; tarsis anterioribus subtus fulvis. Abdomen thorace angu- stius , eo autcjn duplo longius , segmentis 2-6 laliludiue aequali. /. molitorius Boic. n. 2072 var. d? 4. I. FiscuTus. Tibiis, tarsis, orbitis oculorum internis, punctoque ad alarum ladiccm albis. Mas, Slalura scqueutis, abdomine vix paullo graciliore, auteunis Tom. XXIV. N n 2iS2 MONOGRVrni.V ICHKEUMONUM paiillo hrevloribus. Longiludo 7 lin. Caput palpis, macula niaiRlibulaiiJin , orbitis oculbnim interuis , puncloque ad orbilas oculoriim occipitales albis. Antennae ailiculo primo puiiclo albo. Thorax puiiclo aule alas allcroque infra alas albo. Alae subl'uuialo-liyalinae , sligmalc iusco. Pedes fe- moribus anlicis sublus Icslaccls , inciliis piinclo apicall tcstacco ; tibiis auteiioribus albitlis , latere allero apicem versus nigris , poslicis albis apice nigro ; larsis albis , an- tcnorum arliculis apice rufis , poslicorum articulis i - 3 apice fusccsccntibus , 4 ct 5 lotis fuscis. Abdomen punctura, segmento primo et secundo rugulis longitudinalibus. I. fasciatus Giiiel. n, 294. Sod I. fasciatus Panzeri et Fabricii ad Cryptos aptei^os perlinet, 5. I. LINEVTOR. Orbilis oculorum internis et lincolis dua- bus ante sculellum albis; libiis anlcrioribus subtus nids. Mas. Longitndo 5 | lin. Caput orbitis oculoi'um internis et parte externarum albidis. Antennae porreclae , corporc dimidio vix paullo longiores. Thorax punctis duobus ad alarum radiceni lineolisque duabus teuuibus ante scutcllum albis. Alae subfumato-hyalinae , stigmate nigro. Pedes anlici fe- morum tibiarumque latere infero rufo ; mcdii tibiarum latere infero ferrugineo. Abdomen capile thoraccque longius, paulloquc augustius , caerulescens. Vartetas. Longitndo 6 lin. CapiU orbitis oculorum occi- pilalibus et exlcrnis lotis nigris. Thorax tolus uignr. Pedes anleriorcs latere allero icmorum et tibiarum Icslaceo. I lUCTORE PROF. CRWENIIORST. 283 /. Uiiealor Fabr. Oliv. Villois , Gracl, Cryplus Uiiealor Fabr. Picz. Pom. Boiiolli liiijus speciel mares soluinmodo misit. In Cf^i'tiinnia maics et romiiiae saepe occuiiunt. Femiiia Uatura lola crassior est quam mas. Antennae corporis dimidii longiludinc, iuvolulae, articulis io-i5 supra albis. Abdomen capitis thoraciscjiic longitudinc ct latitudiue. /. nii;r alor Vi\hv. Scd /. iiif^ralor Miill. n. iSSg, tolus iiiger, hue non perliuere videlur ; an ejus varietas ? 6. I. CASTiGvroR. Fcmoribus tibiisque rufis. Mas. Lon^ilndo 5 lin. Anle.nnue porrectac , corpora dimidio pauUo longiorcs. Alae luteo-liyalinae , stigmalc luteo. Ab- domen thorace fere duplo longius et perpaullum angustius, liucari-obloncum aut oblongo-ovatum, larielas. Tibiis posticis apice nigris. /. adnslus Gmel. n. 268. Dom. Bonclli nee nisi tnareni misit. In Gcrmania marcs et feminae occurrunt. Femina a mare discedit slatnra paullo crassiorc; abdominc oblongo, apice compressiusculo, obtuso ; antennis apice incurvis, sublus basin versus rufis. /. caslisalor Fabr. Schaeflcr Ic. Rat. tab. ya fig. 4. 7. I. BiLiNE\TLis. Abdomine nigro-caerulescente , fcmo- ribus tibiisque rufis , orbitis oculorum iuternis albidis. Ftm. S/alura et parliuin proporlio sicut in spcciei 5 feniiua. 2^4 Mosocnvrnu ichnevmonlm Longiliulo 5 lln. Cajml orbilis oculorum internis obsolete albis. Anieimae ajilce involulac, ailicitlis j2-i5 supra albis. Pedes fenioribus auleiioribus lalcre convcxo nign's , libiis ajiicc nigiicaiilibns. yilae rumaio-hyalinac , stigmatc iiigro. Dom. Bonolli J\'minam solaiii niisit. Mas , qui cum femiua ia Gcrmania habitat , hie est : sluiura giacilior quain femina. Longiliulo 5 lin. Capitl orbitis oculorum intciDis albis. Jn/eiiiiae poneclac , corporc dimidio paullo longiores. Sculellitin puuclis a apicalibus pallidis obsolelis- simis. Alae sicut ia femina. Pedes femoribus tibiisque rufis , harum posllcis apice nigris. Jbdoiiien capite ihora- ceque paullo longius pauUoque angustius, /. bilinealus Gincl. n. 2 65. /, coinilalor Clirisl p. 354; Sulzer Gcsch. tab. 26 f. I '( (confer quae ad spccicm primam monui). 8. I. TiBiATOR ( n. sp. ). Femoribus anlicis pro parte rufis 5 tibiis anlicis rufis , poslerioribus extus albis. 3Ias. Longiliulo 2 J lin. Anlennae porreclae , corporc dimidio paullo longiores. Alae hyalinac , stigmate piceo-testacco. Pedes antici rufi , coxis et trochunteribus nee non latere convcxo fcmorum nigris ; medii nigri , fcmorum apice icrrugineo, tibiis latere allero albis; poslici nigri, tibiarum buea longitudinali, nee basin, nee apiccm allingonle, alba. Abdomen capitis thoraeisque longitudine , thorace paullo anguslius , subliucari-oblongum , apice subcomprcssiusculo- clavatum ; segraenlo primo apiccm versus scnsim dilalato , AVCTORE PROF. GB AVENIIORST. 285 Viiiea longitudlnali imprcssa , ct tubeiculis laleralibus vix dislingueudis, SECTIO 3. SculcUo palliJc iiolato: abiloniiiic loto nigro. 9. I. si;BSERtc\f(S. Subseiicans; facie et anlennarum arli- culo piimo subtiis flavis ; stigmale , femoribus , tibiisque fulvls. Mas. Longitudo 7 liii. Caput ore et facie flavis, facie inlerdum niaculis duabus nigricanlibus. Antennae porrectae , corpore dimidio longiores ; arliculo piinio sublus albo. Thorax vel tolus niger , vel punclis 2. aut 1 atl radiccm alarum albis. Sculellaui vel totum vel pro parte flavum. Alae lulco- liyalinae , stigmate fulvo. Pedes fuhi , coxis el Irochante- ribus nigris, anterioribus sublus flavis; tarsis poslicis fuscis. Abdomen thoracis laliludine, capile thoraceque fere duplo longius , segmenlis 2-5 laliludiue aequali ; subopacum , apice nilidiore. /. J'ossorius Linn. Oliv. Vill. Fuessl. Gmel. Christ, hue pertinet. Sed /. J'ossorius Fabr. cum specie sequenle jungendus est. 10. I. FOSsoRius. Femoribus tibiisque fulvis (anlennarum annulo albo ). Fem. Longitudo 5 liu. Antennae dimidii corporis longitudine , apicc incurvae , articulis 9- i3 supra albis. Sculelhun album. Alae subfumalo-hyalinae , stigmate luteo. Pedes rufi ; coxis et trochanleribus nee non pedum posticorura tarsis el apice tibiaium nigris. Abdomen oblongo-ovalum , a8d )lUNOGK:ll>]ll\ ICHNtUMONUM thoracis laliludine , capile ihoraccquc jiaullo lougiiis; seg- Dicnlis r- 3 subopacis , scqneiitihiis nilidulis. Doni. BoncUi J'eniinain solam niisit. Mas autcm liic esl: Loiiq. (y - 1 lin. { reminac pluiimac cliain longiludincin 6 lin. siiperare solenl ). ,4iilennae porrectae , diniidii cor- poris longiludine, nigrae, articulis a et sequcntibus subliis- riilis. Abdomen est paullo longior paulloque augustior quam in femina. Pedes et Alae sicut in femina., /. Jossoi'iiis Fabr. Walcken. ftlull. I,chu. Geoffr. II p. 345 n. 55 ? II. I. MULTicoLon. Oibitis oculorum internis albis; stig- mate , femoiibus , tibiisque rufis. Mas. Stafiira et proporlio parttum praecedentis. Loiigitudo j b'n. Caput orbilis oculorum internis pallidis obsoleiis. Scu~ telliiin apice album. Alae fumato-hyalinae , stigmate piceo. Pedes fulvi ; coxis et trochanteribus , nee non pedum po&ticorum tarsis et libiarum apice, nigris. Abdomen opa- cum , segmcntis ultimis nitidis. Dom. Bonelli luinc niareni misit. In Gcrmauia mas et femina occurrit. Femina, autem haec est. Stalnra et proporlio- pallium sicut in femina speciei praecedentis. Louf^iludo paullo ultra 6 lin. Caput orbitis oculorum te- nuissiinis, flavo-albis, in verlice bis interruptis, mandibulls ferrugijicis. Antennae articulis i et a nigris, 3 - lo lusco- ferrugineis , 11-16 nigris supra albis, sequentibus nigris. Thorax punclis a ad radiccm alarum, a in doiso protbo- AUCTORE PROF: CRWENHOnST. 287 lacis , flavo-.ilbiclis. Scitlellum flavo-albiduiti. Jlae furaato- hyalinae , stigmate lusco. Pedes sJcut in mare. /. multicolor Ginel. n. 2:2 5. Scd /. multicolor Oliv. et Fourcr. est Ceropales macii/ala Fabr, 12. I. MONOSTACON ( n. sp.). Oibitis oculorum inicrnis albl'- clis; sligniatc fiisco; fcmoribus tibiisquc luiis. Mas. Slalura et proporlio parlinni sicut in mare specici piae- ccdentls , scd tubcicula lateralia scgraenli primi minus proslant , quo pars anterior hujus scgtnenti sensim in pelio- lura transit. Luiigiliulo 6 lin. Ca/ml palpis pallidis, orbilis oculorum interuis albidis. Thorax punclo niinutissimo al- bido infra alas. Scntellum apice albidum. Alae apice sublu- malo-hyalinae, stigmate fusco. Pedes rufi; coxis ct trochan- teribus nee non pedum posticorum tarsis et tibiarum apice uigris. Abdomen subopacum , apice ultidum. An varictas specici praecedentis ? 1 3. I. ALBiciLLUS (n. sp.). Facic , coxis anticis, lineis duabus ante scutelluin , liueaque ante alas albis; ferno- ribus tibiisque rufis , posticis fuscescentibus. Mas. Lons;itndo 5 ^ lin. Caput ore , facie et orbitis oculorum omnibus albis, macula faciali atlamen nigra. ^7»/emwe por- icctac , corporc breviores j articulo i subtus albo. Tliorax linca ante alas , lineola infra alas , lincola obliqua ante singulum scutclll angulum , liueaque trar^svcrsa infra scu- lellum albis. Scntellum margine laterali albo. ///ac hyalinae, stigmate piceo, squamuh radicali alba. Pedes anlici coxis albis , trochanleribus uigris , fcmoribus tibiisque fulvis , 288 MONOGRAPIIIA ICIINLUMONUM suLhus pallidc tcslaccis , tarsis exalbidis ; medii coxis ct trochantcribus iiigris, femoribus castaneis, subtus testaceis, tibiis rnfis ,. subliis pallide tesUiccis , larsis pallide testaceis; poslici coxis et trochanteribus nigris, foinoribus caslaneis supra fuscis, tibiis tiusisque fuscis. Jbdoinen capite ihora- ceque paiillo longius et paidlo angustius ; segracntis 2-5 fere laliludiiic aequali , nigio-caeruleis , punclis , disco sululcpressiusculis , marginc siuamo ridis. i/\. I. DicRAMMUs ( n. sp.). Oibilis oculorum internis et linea ante alas albis ; femoribus tibiisquc luiis ^ his apice nigiis ; stigmate fusco. Mas. Longiludo 4 liu. Caput palpis pallidis ; orbitis oculorum iuternis et puacto laterali clypei albis. Anleimae porre- ctae , corpora dimidio pauUo longiores, subtus, basi excc- pta , ferrugineae. Thorax lineola ante alas , punctoque infia alas albis. Sculelliim apice album. Jlae subfumato- hyalinae , apice obscuriores , stigmate fusco , cellula cu- bitali intermedia triangulari. Pedes rufi ; coxis et trochan- teribus nee non tibiarum postlcarum apice nigris. Abdomen capite thoraceque paullo longius et anguslius , nilidulum , puucfum , segmentorum 2-6 marginibus summis castaneis. 1 5. 1. RESTvuRVTOR. Punctis duobus apicalibus scutclli , duobusque ante scutcUum albis. Mas. Longiludo 1 liu. Caput palpis mandibulisque albidis , his apice nigris; puncto laterali clypei, orbitis oculorum in- ternis et externis , albis. Antennae porrectae , coipore dimidio paullo longiores. Thorax puncto supra singuluia ArCTORE PROT, CRWESnORST. a8 9 scutelll angulum , liiicola Iransversa infra scutcUum , pun- clisquc diiobus minutis ad ladicem alai um albis. Sculellunt pUDCtis duobus apicalil)us albis. ///ae fnmato-hyaliuae, slig- malc fiisco. Pedes icinorum latere infcriore teslaceo-piceoj til)iis atilcrioribus fusco-fcnugincis , anlicis inlus tcslaceo- piceis, tarsis aiitcrioribus fusco*ferrugineis. Abdomen capite thox'accque paullo longius et anguslius, subiiiliduhim. /. resluuralor Fabr. Eut. S. p. i65 n. i33 Fabr. Picz. {). 67- n. 74. Cave , ne banc spcciom confimdas cum /. re- staiiralore Fabi\ Ent. S. p. i5j n. 76, et Crypto r.eslauratore Fabr. Piez. p. 83 n. 48 , ciii /, reslanvalor Oliv. Villers, Gmel. Christ, et Rossi consociandus est. I-6. 1. njcTuosus ( n. sp. ). Scutelir apice , orbilisque oculorum intcrnis albis. Mas. Longiludo 6-7 lin. Caput palpis albidis, orbitis oculorum inlernis albis. Antennae porrectae , corporis dimidii longi- tudine , vel panllo longiores. Thorax vel totus uiger , vcl punclis duobus unove ad alarum radicera albis. Sculellitni vel fere lotum , vel apice solo, vel lantum punetis a apicalibus , albis. Alae fumalo-hyalinae , stigmale fusco. ^ Pedes antcriores latere altcro fcniorum tibiarumque testaccis. ibdonien tlioracc fere duplo longius , ejus autcm latitu- line , fuscum aut nigrum, iucisuris distinclius obsoleliusve [ casta neis. 17. I.-LEUcocERUS (n. sp-. ). AnlcDnarum annulo, orbitis Tom, XXIV. Oo 390' MONOGRAPHU ICIINEUMONDM oculorura inlcrnis, piinctisque ad radiccm alarum alliis ; abdominae caciulescenlc. Mas et fcmina. Mas. Longiliido 7. lin. Caput orbilis oculorum facialibus et punclo lalciali clypei albis. Anlennae porrcctae, dimidio corpoic longiores , aiiiculis 11 - i3 supra albis. Thorax lineola infra alas , punclo ante alas , ct colli marginc su- pero albis. Sciilelliim album, yllae funiato-hyalinae,'sligmaite fulvo. Pedes antici femoribus subuis macula apicali rufo- testacea , libiis subtus pallide tcslaccis ; medii femoribus subtus macula apicali ferruginea , tibiis fuscis. Abdomen thorace paullulum angustius , capile ihoraceque duplo lon- gius , caeruleo-nigrum , opacum , apice nitidum. Femina. Longiludo 6-77 lin. Caput orbilis oculorum frontalibus tenuissimis albidis. Anlennae corporis dimidii longiludinc , apice involutae , arliculis 10-16 supra albis. Thorax colli marginc supcro et punctis 2 ad alarum ra- dicem albis. Sculelluni macula alba. Alae fumalo-hyalinae, stigmalc fusco. Pedes femoribus anterioribus subtus puncto apicali testacco ; tibiis anticis subtus albidis. Abdomen tho- race longius et pauUo angustius, oblongo-ovatum, caeterum sicut in mare. 18. I. SEMIORB1T4LIS ( n. sp. ). Orbilis oculorum ijQternis, puDcloque articuli primi anlennarum albis; pedum anteriorum tarsis libiis ct latere altero fcmoruni fulvis. Mas. Longiludo ."j ~ lin. Caput palpis piceis 5 orbilis oculoruna fiicialibus punctiscjue duobus parvis iafra aalexmas albis. iOCTORE PROF. CRVVESnORST. 2() I /fnlennae porrectae , dimidio coipore paullo longiores , subtus arliculo priino albo , secjueulibus fusco-fcrnigincis. SciUellurn album. Alae subhyalinae , sligmatc fusco. Pedes graciliores qiuun in leliquis liujiis fainiliae cospcclebus ; antici tarsis el tihiis ncc nou fomorura latere inteio palllde fuKis ; medii femorum latere infero apiccm versus fulvo , tibiis fulvis, latere cxlero apicem versus nigro, larsis (ulvo- fuscescentibus ; poslici tibiis luleis , apice et sumraa basi uigris. ylbdonien thorace paullo anguslius eoque fere duplo longius , subtllissime punctnm, o|>acurn ; segmenlo secundo margine summo et macula lalerali obscuro-caslaneis , teriio sumnio margin* caslaneo. 19. I. DELiRVTORft's. P.unctjs ad radiccm alarum , annu- loque tibiarum albis ( facie alba ), Mas. LongitiHio 1 liii. Caput ore et facie albis, orbitis oculorum extends ferrugineis. Jnlennae porrectae , corpore paullo breviores , articulo prime subtus albo. Thorax punctis duobus ad radicem alarum albis. Scutellum album , basi nigra. Alae fumalo-hyalinae, stigmate rufo, squamula radi- cali nigra punclo albo. Pedes coxis et trochanteribus nigris punclo albo ; femoribus uigris , antcrioribus subtus Lcsla- ceis ; tibiis albis , antcrioribus extus apicem versus fuscis , posticis apice et sunima basi nigris; larsis antcrioribus albis. i^bdomen capite ihoraceque lougius et angustius. /. deliralorius auctorura, /. niotiloriiis Schrank Boic. n. 2073 b. /. pnlinarius Fourcr. p. 411 n. 54- Ichii. Gcoffr. II p. 344 u. 53. 2()2 MONOCnAPini ICIINEUMONUM Doni. Bonelli marein solum niisit , sed sexus ambo in Gcruiania obveniiint. Femiiia hacc est. Longitudo 6 lin. Caput immaculatuin. Antennae corporis dimidii longiludine, apice incurvae, arliculis lo- i /, supra albis. Thorax niger, interdum puiicto obsolclo albo aiilc alas. Sculellnni album. .^Uae sligmatc rufo. Pedes anlici fcmorlbus subtus apice albis, libiis albis, extus apice nigris, tarsis fuscis aut fer- rugineis ; posteriores aniiulo lato albo ante basin tibiarum. Abdomen thoracis laliludine , eoque vix duplo lougius , apice acuto ; segmenlis 2-4 latiludiue aequali. Ad banc feminam sine dubio pertinent illi Ichneu- mones , quorum quidam auctores sub /. molttorio^ qua ejus varietatura abdomine toto nigro , mcn- tionem faciunt. /. niolilo/iiis Panz. Faun. 19 tab. 16. Gravenh. Verz. n. SyaS. 20. I. EDicTORius. Puuctis ad radicera alarum, tibiisque albis. Mas. Longitudo fere 6 lin. Antennae porrectae , vix corporis dimidii longitudine. Thorax punclo ante alas lineolaque infra alas albis. Scutelluni album. Alae funiato-hyalinae , stigmate piceo, squamula radicali fusca punclo albo. Pedes femoribus anlicis subtus albidis , mediis subtus apice albi- dis; tibiis albis, anterioribus latere extero apicis fusco , posticis apice toto uigricante, tarsis anlicis exali)idis, mediis albido-fuscescentibus. Abdomen oblougo-lanceolalum, thora- cis latitudiuc, eoquc duplo longius, coufertissimc punclum, lUCTORE PROF. GfcA.VESHORST, 2t)5 Tiilidiilum ; segmcntis 2 et 3 subopacis , nigro-fuscis , mar- §iue summo obsolelim tastaneo. /. edicloriiis Linn. Oliv. Villers , Gmel. Christ , Fabr. ( Ent. Syst. p. i/,6 n. 52). Excludendi autcmsunt: Cryplus edictoriiis Fabr. ( Picz. p. 7 7 n. 26), /. edicloriiis Schranli. ( Auslr. ) Dwigub. ai. I. Bi,vNNUL\Tus ( H. sp. ). Orbitis oculorum inlernis , puuclis ad alarum radiccm , annuloque libiarum et tarsorum albis. Mas. Longiludo 5 ~ lin. Caput macula mandibular! , orbitis oculorum internis et puncto ad orbitas oculorum occipitales albis. Thorax punctis duobus ad alarum radicem albis. Scutellmn punctis duobus apicalibus albis. Alae fumato- liyalinae , stigmate fusco. Pedes fcraoribus anticis sublus teslaceis- libiis anticis albidis, cxtus nigris, mediis albidis, apice et extus nigris , poslicis nigris , basin versus albis ; tarsis anticis ferrugineis , posterioribus fusco-nigris articulo primo albo. Abdomen capite thoraceque longius et angu- slius , apice nitidum ; segmenlis 2-5 latitudine acquali , 2-4 dorso subdcpressiusculo , ruguloso , rugulis sensim obsolctioribus. 22. I. pvLLiPts ( n. sp. ). Tibiis albis , femoribus albo- maculatis. Mas. Slatiira et parliiiin proporlio sicut in mare spcciei prae- cedcntis ; antcnnis autcm brevioribus. Longiludo 7 7 lin. Thorax punctis duobus albis ad radiccm alarum. Sciitelliim album. Alae subluteo-hyaliaae , stigmate rufo. Pedes coxis a.94 MOSOCaAPHU ICnSEUMONUM et trochanteribus nigiis ; femoribus aiilicis albido-testaceis, siipra nigris , mediis nigris ^ apice albldo , poslicis nigris , tibiis albis apicc nigro , anticis cxlus I'uscis ; larsis antc- riorlbus fenuginels , nicdiis supra fuscis, poslicis luscis. Dom. BoncUi marein hujiis speciei misit; mas et fcniina ill Gcimania occunuul. Fcniina liaec est. Lonsiliuio 6 - lin. Caput oibitis oculorura frontalibus albidis teiiiiibus, cxlerais rufis. Jntennae dimidio corpore vix paullo longiores, apice incurvac , arliculis 10-17 supra albis. Thorax vel totus Biger vel punctis a ad alarum ladicem. albis. /ilae sicut in tnare. Pedes femoribus aaticis subtus exalbidis ; tibiis albis, anleriorlbus exlus apicera versus nigris, posticis basi et apice nigris. Abdomen capite tlioraecque paullo lon- gius, thoracis latitudine, oblongo-ovatum, nigro-caerulesccns, inlerdum summis segnientorum maigioibus subcaslancis. SECTIO 4- Sculcllo pallidc iiol.-ito : abdominc nigro , scgmcntis uiiiniLs aJbo-Dotatiti. aj. I. SATtJRATORius. Annulo antennarum albo; femoribns tibiisque rufis , tibiis posticis apice Higris. Mas el Femina. Mas. Longitudo fere 6 lin. Antennae porrectae , dimidio corpore paullo longiores ; articuHs 2-14 subtus rufis , l5 - 19 supra albis. Scutelliim album. Alae fumalo-hyalinae, stigniale nigro , cellula cubitali intermedia subtriangulari. Pedes antici femoribus subtus rufis, tibiis rufia; medii fe- moribus subtus apicc rufis, tibiis subtus rufis, posliei tibiis ante basin obscuro-casuncis. Abdomen capite thoraeeque ACCTORE PROF. CRiVENHORBT. B9G Jonglus ct paullo ariijuslius , spgmeulis 3-5 lalitudinc acquali ; sc^meiilo ulliino all)o. t'cinina. Loitgilndo 3-4 lin. C«/>h/ orbilis ociiloxum fi-oiilalibus albklis, ohsolelis. Aiiteitime corporis tlimidii lon- giludiiic , apicc iucurvae , arliculis 9-16 vel omnibus vel plurimis eoruni supra albis. Sculellum album. Jlae sicuk ia mare. Pedes vel i rufo-i'ulvi , coxis ct Irochanteribus nigris ; postici tarsis et libiarura apice oigricantibus ; vel a nigri , femoribus antcrioribus subtus ferrugineis ; libils ferrugineis , mccliis extus fuscescentibus , positicis apicem versus nigrisj tarsis antcrioribus rufo-ferrugineis. Abdomen capitis thoracisqoe longiludine et latitudine, oblongo-ovatum, apicc acutum ; segmentis a et 3 subtiliter punclis , subni- ■tidub's, siimmo margine castaneo , seqnentibus nitidissiims, 7 dorso albo. /. saliiralorius auctoiura ad varietatem fomoribus . libiisque rufis pertinet , excepto /. saUiralono fiorowski , ad speciem 38 rcmovendo. /. bimacidaliis auclorum plurimorum, et /. li^uneir- culatorhts Panz. Fauna 80 tab. 8, varietati femo- ribus libiisque maxima parte nigris consociandus est ; sed /. bimncidalus Fabr. Christ , et Gmel. n. 276 , satis ab hac specie nee non inter se discrepant. 24. I. SALiCATORiL's ( D. sp. ). Tibiis lutcis, posticis apice nigro ( facie ilava , segmentis i et 3 castaneo- maculatis ). Mas. 296 MONOGRAPHIA ICHNEUMONUM Loiigiludo fere 6 lin. Caput ore et facie flavo-albidia. Anteimae porrectac , corpoic brcviores, articulo i subtiis albido. Thorax piinctis diiobus ad radiceni alarum albis. Sculellum albidiini. Alae lutco-hyalinne , stigmate fulva. Pedes femoribus anleiioribus subtus Culvis •, tibiis ilavis , posticarum apice nigro ; larsis anterioiibus nifis. Abdomen oblongum , capile tboiaccque longius , thoracis latiludiae , subtiliter punctuin, segineutis 2-5 latiludtnc aequali ; seg«- mentis a et 3 caslaneis , punclo discoidali nigro , 5 et 6 puncto dorsali albo , 7 puncto longitudinali ovali albo. Dom. Bouelli tnarem mihi commisit; in Germania sexus iitcrque occurrit. Femina haec est : Loiigiludo 6 lin. Caput orbitls oculorum frontalibus luteis. Antennae corpora diinidio pauUulum longiorcs, curvatae, articulis 9 - i S albis. Thorax punctis 2 ad radicem alarum flavis. Sculellum lla- ■vum. Alae sicut in mare. Pedes femoribus aulerioribus subtus apice fulvis; tibiis Ilavis, poslicis apice nigro; larsis rufis. Abdomen oblougum , thoracis lalitudine, capite tho- racequc pauUo longius, apice obtuso ; segmento 2 subo- paco , sublUissirae puncto, seqpenlibus nitidis, 7 macula, dorsali llava. a5. J. PEDESTRiNus ( n. sp. ). Auo subcompresso , obtuso, subalbo-nolato ; femoribus tibiisque fulvis; annuls antennarum albo. Longitudo 1 i lin. Caput orbiiis oculorum frontalibus sub- pallescentibus. Antennae graciliorcs quam plurimis hujus faniiliae feminis , cor^orc dimidio vix paullo longiorcs , AUCTORE PROF. CRJVENHORST., 297 apice involiilae , articulis 1 1 - 1 5 supra alhls. Thorax piincto flavlcante infra alas. Sciilellnin flavo-album. Alae lulpo-hyaliiiae , sliginatc fulvo. Pedes fulvi , coxis ct Iro- chanteribus nee non larsis posticis nigris. Abdomen capile tlioraccque longius, thorace vix paullo angustius, nitidum, apicc subcomprcsso-obtiisum; segmenlo a sublllissime puacto, subopaco , 7 pmicto dorsali albicanle. 26, I. ANVTOR. Punctis duobus scutellaribus , nee non lineis aut punctis ad alarum radicem albis; fe- moribus tibiisque rufis; ( orbitis oculorum internis albis). Mas. Lon^ilndo 3-/, lin. Caput ore rufo, orbitis oculorum in- ternis albidis. Anlemiap. porrcctae , corporis diraidii longi- tudine, articulis 3 et sequentibus subtus ferfugincis. Thorax colli mnigine supero, linea ante alas, lineolaque infra alas albis. Scutellum punctis 2 albis. A/ae subfuraato-hyalinae j stigmata fusco, squamula radicali puneto albo. Pedes r»^'' 7 coxis et trochanleribus , nee non tarsis posticis ; nigris. Abdomen subsericans , thorace paullo an?*"""^ 1 capitis thoraeisque longiludinc; segmenlo 6 iTvus sublus ferrugiueis. Sciitelluin album. Alae fumato-hyaliuae. stigmalc lusco-picco. Pedes rufi , coxis et trochanleribus oigris , tarsis poslicis fuscesccnlibus. Abdomen capitis iho- racisque longiludine et latitudine , apice acutura; segmentis 2 et 3 caslaneis, 4 macula laterali obscuro-castanea , 6 et 7 macula transversa alba. Species genuina autem haec est : Mas : Stalura •-"* por- iiiini proporlio sicut in mare speciei 29 , ^^^ attamen obtusiore, Longitudo 5 lin. Caput orbi"'' oculorura internis sanguineis. Antennae articulis ^ - 7 subtus ferrugineis , seusim pallidioribus , 7 - i3 supra albis. Thorax interdum punctis 2 albis ad alarum radicem. Scutellnm album. Alae lutco-hyalinae , sligmatc et squaraula radicali rufis. Pedes femoribus anlerioribus apice rufis ; tibiis rufis , posticarum apice nigra; tarsis rufis. Abdomen segrn^nlis a el 3 rufis, 6 et 7 puncto dorsali albo. 3o2 MOSOGRAPHIA TCHNEUMONUM Femtna. Slalura _ct proporlio paitiiun sicut in variclalc supra dcsciipla. Longiludo 5 lin. Caput sicut in mare, Jntennae articulis i - j rufo-fcrrugineis , 8 - i3 supra albis. Thorax tolus niger. Sciitelluin el alae sicut in mare. Pedes fcmoribus omnibus apice rufis ^ tibiis rufis, anlerio- ribus apice rufo-ferrugincis, poslicis apice fuscis , medio subllavicantibus. Abdomen sicut in mare coloralum. 32. I. sTR\MENT\Rius ( n. sp. ). Segmcntis 2 ct 3 , pun- ctis analibus , libiisque (lavis , liis apice obscuris ( annulo antennarum albo ). Fern. Slattira et parliitm proporlio sicut in specie 3o. Longiludo 6 lin. Antennae articulis 9-14 supra flavo-albis. Scnlelluni flavum. Alae lutco-hyalinae, stigmate fulvo. Pedes femoribus anlerioribus apice summo ferrugineis ; tibiis flavis , poste- riorum apice nigro ; tarsis ferrugineis, poslicis articulorum apicibus nigris. Abdomen segmenlis 3 et 3 llavis , ultimis tr'ibus punclo dorsali flavo. oj. I TERMiNATORius ( n. sp. ). Scgmcnlis 2 et 3 luteis , iii»,\u,.jj nigra ; tibiis luteo-flavis , apice obscuris ( antenn..ciiiii annulo albo ). Fern. Statura et partiwn propoviio sicut in specie 3.o. Longitudo 6 lin. Caput orbitis oculorum frontalibus lutescenlibus te- nuissimis. Anleimae articulis 10-16 supra albidis. Alae luteo-liyalinae , stigmate fulvo , squamula radicali rufa. Scutellum luteum. Pedes femoribus anlerioribus^ apice fer- rugineis ; tibiis U,(eo-llavis , anterioribus apice ferrugineis , posticis apice nigris j tax^;s ferrugineis. Abdomen segmenlis AUCTORE PROF. CRWENHORST. 3dS 2 et 3 liitcis, incisura nigricanle , tribus ullimls puncto dorsal i (lavo. 34. I. CERiNTHius ( n. sp. ). Sogmciitis 2 ct 3 flavis , incisura nigra ; tibiis llavis ; apice ohscuris ( an- nulo antcnnarum albo ). Fem. Ilacc species pracccdcnli perafBnis est , scd statura lola giaciliore, nee non antcnuis pedibusque longioribus et gra- cih'oribus , differt. Longiliido 5 - 5 7 lin. Cai>ul orbitis oculorum frontalibiis obsolclissime sanguineis. Antennae cor- poie dimidio pauUo longiores, arliculis 11-16 supra albis. Sciitelluni album. Alae luleo-hyalinae, stigmate fulvo. Pedes femoribus anticis subliis et apice , mediis solo apice , rufis ; tibiis flavis, antcrioribus apice rufescenlibus, poslicis apice nigris ; tarsls rufis. Ahdomen ovatum , capitis thoracisqvie latitudine et lougiludine , vel paullo longius ; scgraenlis a et 3 flavis , incisura fusca , ullirais duobus puncto dor- sali flavo. 35. I. RAPTORius. Antennis medio albis, bas)« versus rufis ; segmcnlis 2 et 3 rufis , 5 - r macula dor- sali alba; tibiis rufis. Was. Statura et parlinni pioportio sicnt in specie 29. A specie 3i hacc diOert antcnuis brevioribus el crassioribus. Doni. Bonelli maris varietatcm misit antennis bicoloribus. Longitiido 5 lin. Antennae nigrae , arliculis 9-14 supra albidis. Scutellum album. Alae subfumato-hyalinnc, stigmate fulvo , squamula radicali ferruginea ; ceU^'^' cubitali inter- media sublriangulari. Pedes feiP«»'Ous antcrioribus apice 3o4 MONOCRAPniA ICnNEUMONUM feiTugineis, tiblis tarslsque rufis. Abdomen segmentis 2 cl 3 riifis 54-7 macula dorsali marginali alba. Species genuina , quae in Germania habitat, liaoc est: Mas. Longiludo 4-6 lin. Antenna articulis i et 2 nigiis, 3-8 vol lotis lufis aut ferrugineis , vel supra fuscis , 9 - 1 5 vel omnibus vol pluiimis supra albis. Sculelluni album. Alue lutoo-hyalinae aut subfumato-hyaliiiae, sligmate fulvo , squamula radicali fcrruginea , cellula cubilali inter- media pentagona. Pedes fcmoribus antcrioribus apicc fer- rugineis^ libiis rufis, poslicis apice pleruraque nigris ; larsis rufis , poslicis nigricantibus. Abdomen segmentis 2 et 3 rufis , 4-7 vel 5 - 7 macula dorsali marginali alba. Femina. Longiludo 3 ^ - 5 f lin. Caput ore et facie interdum ferrugineis. Antennae sicut in mare. Scutelliun et Alae sicut in mare. Pedes femoribus antcrioribus sublus '"ufis , rarius totis rufis , posticis nigris , interdum basi rubs • tibiis et tarsis sicut in mare. Abdomen segmentis a et o im(Js _^ 5 _ ^ macula dorsali alba. /. raptorU,,! Linn. Faun. Suec. n. iSyg. Multi alii auclores spec'icm sub nomine /. raptorius rece- peiunt ; plurimi autem earn cum /. extensorio confuderunt. Alii sine dubio vcrum /. rapforiuni varietatibus /. extensorii consociaverunt. /. ra- ptorius Fabr. et Walk, autcm nee ad ilium nee ad lianc perlinere videtur. 36. I. cRossoRius. i>e^~entis a et 3 rufis, tibiis basin AfCTon-E rnor. cuvveniiorst. .C)oj versus flavis , macula coxarum poslicarum alba. ( \ntcnnai'um aiiiiulo albo ). Fcm. Slalura et parliuin proporlio sieut in specie 2(): Longiliuh 9-10 lin. /inlennae ailiculis 7-18 vel omnibus vol plii- IJmis eorum supra albis. Sctilclltiin album. Alae fusccsccnli- byannac, stigmate fcrruginco, squaraula radicali nigra puHClo albo. Pedes coxis macula alba, quae autem in coxis ante- I'ioribtts minor est quam in poslicis ; tibiis flavis , anlicis apice fusco-fcrrugineis , postcrioribus basi et apice nigris ; Uirsis anlerioribus ferrugincis. Abdomen segmenlis a et 3 rufis ; 4 ventre rufo , puncto doFsali marginali albo j 5- 7 macula dorsali flavo-alba; /. grossorius Fab. Panz. Giavcrv. /. bicinclus Christ t. 35 fig. i. /. piinialorius Gmcl. n. 196. /. rap/onus Pontopp. n. 2 tab. xvii. 37. I. SARciTORius. Segmenlis 2 et 3 rufis , hoc b^i nigra, 6 albo; fcmoribus libiisquc rufis. poslicis apice nigro ; (annulo anlennarum a'*" )• ''cm. [. Sfaiiira cl parliiim propor/io sicnl in aptit'ie 2<). Loiigiliido 4-5 lin. Jiileiiiwe arliculis 3 - 9 plerumquc sublus fer- rugincis, 8-16 vel tolls vcl plurimis eorum supra albis. Thorax punclo albo infra alas. Sculelluni album. Jlae luleo-hyalinae , stigmalc fuho. Pt'\n\ etc. , sed /. sarci- toiiiis J'abr. «'l r;iiiz. sicut /. sani/oiii Tar. B Linn, in launa sin.-cica n. 1 58o ad spcciciu »e» quenlrni porlinent. /. biparlilus Mil. n. 3. 38. I. V vuvi'oiiiLS. Srgnicniis 2 et 3 rufis, incisnra nigra, 4 - 7 albo-niarginalis ; femoi ibus libiisqiie i ulls , poslicis apicc nigiis. 31as et Fern. ( Mas. OiLilis ocnlonim inlernis et anlcnnis basin versus flavis. Fem. auleiiuarum annulo albo ). Mas. Longiiudo inler 6-7 lin. Caput facie flavo-alba , linea media longitudinali lata nigra ; ore rufcscenle. /^n- teunae porrectae, dimidio corpore paullo longiores; arliculis 1-14 fulvis, I et 2 iulrrduni supra nigris. Thorax ^uwclo infra alas , pleruniqne eliam linca ante alas , albidis. Scu- telliini albiduni. Alae lutco-hyalinae, stigmate fidvo , sqna- Mula radicali rula. Pedes coxis et Irochanlciibus nigris , his ayice rufis ; fcmoribus libiisque dilute rulis, joslicoruin apice uigrr, . tarsis rufis. Abdomen capilc tlioracicjuo paullo longius , thoracis laiitudine ; segmeiilis 2 it 3 rulis , niar- gine summo , 3 eliam basi suninia , nigris; scquenlibus dorso glauco-albido-marginafis. /. vadaloriiis lllig. in Rossii Faun. ed. H lom. II p. 59 , in adnolalione ad /. amlndtitoviuin. I. ambidalorius Panz. Faun. 78 t. 10. Sod 1. am- bulaxorius Fabr. aiiorumijue auclorum hue uon perliuet. AUCTORE TROF. CRAVESHORST. 807 /. piclus Oliv. Vill. Schrank , Gmel. Femiiia. Loitf^iliido 5-6 lin. Antennae corporis dimidii longiludinc, apicc involutac ; arliculis i et 2 ui<;rls, 3-5 ferruginris , supra plerumque fuscis , 8-12 albo-Ilavis subtus fcrrugiiicis. Thorax puncto iafra ;ilas albo. SciUeUiiin album. Alac luteo-hyalinaf* , stigmale fulvo. Pedes rufi , coxis et trocbauleribus nigris ; poslici apicibus femorum et tibiarum tarsisque uigris. Ahdotnen ovatum, capite llio- ract^ue vix pauUo loiigius , thoracis laliludine , pictum eicut ia mare. /, sarcilorius Fabr. Panz. Cctkrhj. Miill. Linn. ( Faan. Suoc. n. i5So B) Gravenh. ( >'erz. n. SySi), ncc lion I. sarcilorius Ulig. ( in adnototione ad /. saluratoriuin Rossii Fn, ed. U ). De vero /. sarcilorio Linn. etc. vide speciem praecedeatem. /. saluralorins Borowsky t. lvii A. fig. i. /. sangiuneus Christ tab. 3S fig. 7. 39, L ATRiPES (li. sp.), Puncto ad alarum radicem nee non margine segmentorum 6 el 7 albis; segmentis 3 et 3 ruhs. Fern. Slalnra specie! 29, sed abdominis apice obtusiore, pedibus brevioribus validioribus. Longiludo lere 6 lin. Antennae arliculis 8 - 1/, sublus ferrugineis. Thorax puncto infra alas albo. Sculelliini album. Alue lumalo-hyalinae, sligmate rufo. Pedes tibiis tarsisque anticis sublus rufis, mediis sublus obscuro-fcrrugineis. Abdomen segmculis 2 c» 5 lulvo-rufis, 3 summo margine nigro, 6 el 7 m^''a'"c dorsali albo. 3o8 MOXOCRVPHI\ ICnSEUMOKUM 40. I. DECEPTOR. Scgmcnlis i -3 libiisque rufis , harum poslicis apicc nigiis (annulo antennariim albo). Fem. Slalura et partinin proporlio spcciei 29. Loiigiludo pa'ullo ultra vel paullo infra 3 lin. Antennae articulorirm 8 - 1 5 plurimis supra albis. Sculelliun album. Jlae subfumalo- byalinae , sliginatc lulco aut fusco. Pedes I'emoribus anlicis sublus apiceni versus rufis , inediis plerumque apice rufis , posticis inierdum basi rufis; tibiis rufis, poslicis vel poste- rioribus apice nigris; tarsis rufis, ' posticis autcm plerumque fuscis. Abdomen scgmcntis \ -3 rufis, pclloli basi nigra ^ 4 plerumque macula lateral! rufa; 6 et 7 macula doi'sali alba. /. deceptor Schrank , Oliv. Christ. /. deceplorius Villers. Varietas fcminae , quam Dom. Bonelli , cum feminis qui- busdam genuiuis, mihi commisit, haec est: Longiludo fere 5 lin. Caput orbitis oculorum frontalibus lenuibns albis. Antennae arliculis 11 - i5 supra albis. Scutelluni album. Alab. fumalo-hyalinae , sligmate fusco. Pedes feraoribus an- terioribus npice rufis , posticis subtus subnigro-castaneis ; tibiis anticis rufw^ mediis rufis extus fuscis, posticis nigris basin versus obscuro-casianeis ; tarsis anteriorlbus rufis. Abdomen se^mento primo nigro , macula apicali obscuro- castanea ; a et 3 rufis; sequentibus nigris, macula lateral i rufa ; 5 - 7 macula dorsali marginali alba. Sexus ulerque in Germauia et in Italia occurrit. Dom. Bo nelh attamcn mares baud misit. Dcscriptionem nuirium , Circa Parraam et I'lovoQtJam captorumj hie addam'- ^/«/'"'a ^ AUCTORE PROT. fcHAVENH0K9T. Zo() est gracilior quam in feminis. Longiliulo 4 lln. Jnlennac porrectac , corpore dimidio loiigiores , arliculis 3 ct se- quenlibus iiitcrdum sublus rufis. Sciitel/tim albiiin. J/rie subfumalo-hyalinac , sligmatc picco aiit fusco. Pedes anlici fcmoribus lutcis, supra basin versus fuscis , tibiis vcl lotis fulvis vcl exlus fusccsccnlibus , laisis fulvis aut fusccsceuli- bus ; mcdiis femoribus apice lutco , libiis vcl tolls lufis vel fuscis sublus basin versus rufis , tarsis fuscis ; poslici inlerdum summo apice femorum ct libiarum caslaneis. Jd- do/nen lineari-lanccolalum , capitc iboraceque longius ct paullo angustius; scgmenlis 1 -3 rufis, 4 basi rufo apice uigro , scqucnlibus nigris , 6 ct 7 macula dorsali alba. 4 1. I. HosTiLis ( n. sp.). Scgmenlis 1-3, tibiis anlerio- ribus , fcmoribusque rufis ; scuteUi apice el seg- meulorum 4-7 margine albis ( annulo antenna- rum albo). Fem. Longilndo 4 lin. Antennae corporis dimidii longiludine , apice curvatae , arliculis 10- i3 supra albis. Scutp^iuni punclo apicali minulo albo. Ala» subfumato-hy?J'nae , sli- gmatc nigro. Pedes anleriores summa fenioium basi ct ti- biarum latere cxtero fuscis ; poslici fcmoribus solis rufis. Abdomen ovaluni, capitis ihoracisque longiludine el latitu- dinc, apice oblusiusculuni; segmcnlo i rufo, peliolo nigro, 3 ct 3 rufis , sequentibus nigris albo-marginalis. 42. I. ciNcuLATORius ( u. sp. ). ScgmcuUs 1 - ^ rufisj S-7 albo-marginatis j fcmoribus «-uIis, anteriori- bus basi poslicis apice nif;'-«j tibiis rufis, posticis apice nigris. Ma« 3 1 0 MONOCRVPnii ICHNEUMONUM Loiigiliido fere 4 lin. Caput orhilis oculorum intcrnis le- uuihus albiiUs. Jnlennae poncctac, diniiilio corpore longio- res. Thorax punclis 2 albis ail alarum radicctn. Sctilellnm album. ,Jlae furaalo-hyalinac , slif^mate fu^co. Pcflcs Icmo- ribus anterioribus apicc , poslicis basi lufn; libiis nigris , aiilicis subtiis llavis aut I'uh'is. JMunien lanceolato-ovaUim , capitis thoracisquc loiigilutline, thorace anguslius; scgmonlis 1-3 lulis, peliolo nigro, sequenlibus nigris maiginc albo. Dora. Bonclli quidpin nee nisi maiem niisit, scd ulnim- que scxus in Italia occunit. Feini/ia , r.'iicn Genuam capla, hacc esl : Loiii^iludo 4 lin. Caput oibilis oculorum fVou- lalibus lenuibus albis. Antennae diniidio corpore longiores, tenuiores quam in mare, apice curvatae , articulis 9- i3 supra albis. Keliqiiis fcniiua cum mare congruit. Motandiini est, iudividua ilalica colore pedum obscuriore a germanicis ( maribiis et feminis ) discrepare , quae hoc respL'clu melius cum diagnosi coogruunt. 42. 1. MiLiTARis ( n. sp. ). segmcntis 2 et 3 rufis. Mas «^l Fem. ( F. annulo anlennarum albo ). Slatura nee nnu partiuni forma el proporlio specie! 40. Mas, Lungiltuio fere 4 [in. SculelUun album. JIae subfu- uialo-hjalinae, stigma le nigro. Pedes anljci femorum apice summo et tibiarum latere altero tcstaceis , medii tibiis Siibiiis fusco-leirugineis. Abdomen scgmenlis 2 et 3 rufis, 6 niirgiiie albo, 7 loto albo. Feniina: Longliiulo fere 4 lin. //w/cmiae articulis 10-14 Rupra albis. SculelLu.n album. Aiae subfumalo-byalinae , ADCTORE PROF, CRiVESnORST. 3ll stigmntc picco. Pedes t>icut in marc. Abdomen segiriCuUs a et 3 rufis , 6 ct 7 niHCula doi-'^ali albn. 44. I, CALLiCERis ( n. sp. ). Antfiinis tricoloiibus ; scg- nicnlis i - 3 lufis ; femoribus anlerioribus rufis , macula iiii^ra ; tibils rufis; poslicis apicc nigro j puiicto iiilia alas albo. Mas el Fern. (,Mas : an- tcnnarum ailiculo i siibtus el oibilis oculorum facialibus albis Fcni. : annulo antcniiarum aibo). Mas : Staliira et partiuin forma el proporlio specie! 40. Longiludo 3 lin. Caput oibilis oculorum inlernis lalis et puncto lalerali clypri ilavis. Aniemiae arliculo i sublus flavo , sequcnlibus sublus rufis. Thorax colli margine su- pcro ct punctis 2 ad alarum radicem albis. ScuteUum album. Alae subliyalinae , sligmale fusco. Pedes femoribus anticis rulis latere coiivexo nigricanlibus , mediis basi nigris apire rufis ; tibiis rufis , poslicis apicc nigro , tarsis anlerioribus rufis. Abdomen segmento primo apicerufo, 2 el 3 rufis, Sequentibus nigris ; 5 el 6 margine , 7 dorso albis. Femina : Slatnra nee non partiitm forma ei proporlio sicul in specie 29. Longiludo 3 lin. A'tCennue articulis 10- i3 supra albis, sequcnlibus subtus ferrugineis. Thorax colli margine supero cl punclo infra alas albo. Sculellunt album. Alue sicul in mare. Pedes rufi , coxis et Irochan- leribiis nigris; antici femoribus supra basin versus fuscis ; medii fi-moribus supra nigricanlibus; poslici apice feraoruni tibiarum larsisque nigris. Abdomen segmentis i - 3 rufis , peliolo uigroj scqueulibus nigris, ^ 7 macula dorsali alba. 3 12 MO\OGR\rHU ICnNCUMONUM 45. I. SEXALBATUS ( 11. sp. ). Puucto infra alaS' albo ; scg- meiills I - 4 , femoribus , libiisquc rufis , haium poslicis apice iiigro ( Anlcnnarum annulo albo ). Feraina. Slatura nee non partium forma ct propovlio sicut in spe- cie 29. Longiliulo 4 lin. Caput clypeo rufo , orbitis ocu- lorum frontalibus, llavicanlibus. Jntennae articulo i subtus rufo , 9-16 supra albis. Thorax colli margine siipnro et puucto infra alas albis. Sculelhtni album. Pedes rufi, coxi* et trochanteribus nigris; anteriores femoribus exlus fuscisj postici tarsis nee noa femorum tibiarumque apice fuscis* Ahdonien segmentis 1-4 rufis , hoc disco fusco ; scquen- tibus nigris , 6 et 7 dorso albis. 46. I. MULTiPicTus { n. sp. ), Segmentis i - S pedibusque rufis , coxis et trochanteribus nee non femoribus posticis nigris ; ( antennis tricoloribus ). Fern. Stalura ncc noii partium forma et proporlio specici 40- Loiigi'tudo ?t lin. Jnlennae articalls .5-8 rufis, 9 - i3 albis subivis fulvis , sequentibus subtus rufescentibus. Scu- tellnm album. Jlae fumato-hyalinae , stigma te testacco. Pedes anteriores rufi , coxis ct trochanteribus nigris ; po- stici coxis et trochanteribus nigrig , his apice rufis , femo- ribus nigris , basi et sumrao apice rufis , tarsis tibiisque rufis, his apico nigris. Abdomen segmentis 1-3 rufis, 3 margine nigricanle; sequentibus nigris, 6 ct 7 macula dor- sali alba. 47. I. suAVis ( n. :>p ). Segmentis i - 3 rufis; pedibus AUCTORE PROF. CRWENllORST. 3 1 !i rufis , posticorum (emoribus libiisque apicc nigiis ( antennis tricoloribus ) Fem. Statura uec non pallium forma et proportio siciit in spe- cie 40 ct 46. Longitiulo fere 4 lin. Caput mandibulis rufis. AiUemiae ail. i subliis luCo ,2-7 rulis ,8-16 albis sub- tus punclo rufo. Sculellum album. Jlae fumato-hyalinae , stiijniate piceo. Pedes rufi, postici larsis nee noa apice fe- morum tibiarumque nigris. Abdomen segmentis 1 - 3 rufis, sequentibus nigris , 4 macula laterali rufa , 6 et 7 dorso albo. SECTIO 6. Scutello pallido : abdominis apic« , plerumquc clium medio, ilavo-maculalo , aiit rlooulalo. 48, I. VAGiNATORius. Facic /lavo-maculata ; segmentis 2. 3, 6 et 7 margine toto', 4 raargine medio iiiter- ruplo , flavo ; libiis femoribusque fulvis , poslicis apice nigris. Mas. • Longiludo 5-6 lin. Caput facie et clypeo flavis , inlcr- dum macula faciali nigra. Antennae porreclae , corpora di- inidio paullo longiorcs ; vel rafae, articulo primo fusco sublVis llavo , vel fuscae sublus rufae. Thorax punclo albo- flavo infra alas. Scutellu/n albo-llavura. Jlae luleo-liyalinae, stigmate fulvo , squamula radical! llava. Pedes fulvi , libiis tarsisquo pallidioribus, coxis et trochanteribus nigris; po- stici apicibus femorura libiarum et articulorum tarsi nigris. Abdomen oblongo-ovatum , thoracis latitudine , capile ihf- raceque paullo longius; segmentis 2 et 3 margine flavo Tom. XXIV. Rr 3l4 MONOCRAPllU ICnNEUMOn'M inlcgro : 4 margine llavo plcrumque medio inlerruplo •, 5 plerumque tolo nigro , raiius uKirgiiie ilavo medio iiitci- ruplo; 6 et y margine llavo integro. /. rnginatoriiis auctorum ; exccplo /. ragiiialorio M'iiW. Fool. Dan. n. 1779 et Sclirauk Faun. Austr. n. 705, qui ad Banclinni picliiin Fabr, perti- ncre vidctnr. /. J/at'ci/us Gmcl. n. 287. I. ciavalorius Miill. u. 1782. 49- I. XANTHORics. Scgmenlis flavo-marginalis ; pedibus flavis , uigro-maculalis. Mas. Staliira ncc uon putiiiun forma ct proportio sicut in spe- cie piaecedente. Longiludo prtullnlum ultra 6 lin. Caput ore et facie ilavis , mandibularum basi ncc non linca lon- g"**udinali faciei uigiis. Jiitennae rufae, aiticulis i ct 2 nigris subtus flavis. Thorax linea ante alas , lineola infra alas , puncto infra scutelliim , maculisque duabus magnis metathoracis flavis. Scu/elluni flavum. Jlae luleo-liyalinae , stigmate fulvo, squaraula radicali flava. Pedes coxis nigris, postcrioribus macula flava; ^femoribus' nigris , anleriori)>us subtus et apice tcstaceis ; tibiis flavis , anterioribus supra posticis apice fulvisj; tarsis flavis. Abdomen segraentis omnibus margine llavo. Dom. Bonclli marem solum misit; sed feminas quoque ex Italia accepi. Descriptioye/y»/i«/7W«, circa Genuam caplarum, haecesl: Slaliira et parU'um Jbrma atqiie proportio s'lcul la specie sequente ; sed antennis paullo crassioribus , abdominis AUCTORE PHOF. GRVVEMIORST. 3l5 jfpice acullorc. Longiliido 5-6 lin. Caput orbilis oculorum inlcinis flavis. yy///ert;/rte arliciilo i nigro, subliis Ilavo, 2-16 rcnugincis, 9-16 supra pallidc I'ulvis. Tliorux ^uncXo infra alas et punclis duohiis nielalhoracis flavis. 56M/e^«/rt fla\uin. Alae sicul in mare. Pedes anteriores libiis ct femorum api- cibus flavis, tarsis luteisj postici macula coxarum libiisque flavis , liis apice nigris , tarsis fcrrugineo-fulvis. Abdomen scgmcnlis onvoibus flavo-maiginatis ,5-7 autem marginibus latera versus abbrevuitis. . I. xanloviiis Grnel. p. 2678 n. 197'. 5o. I. iiVFivvcTORiLs. Spgracnto 2 basi , 3 basi et marginc, sequentibus margin'e flavis ; tibiis tarsisque fulvis. Mas et Fern. ( !\Ins : nntennis rufis , facie flava ; Fern.: antcnnis rufis apice fusco, orbilis oculorum intcrnis flavis )i Mas : Staltua ncc non parlium forma et proporlio sicut in specie /,8. Longiliido 7 | lin. Caput facie flava, iuterdum medio nigra, palpis rufescculibus. Antennae porrectac, cor- pore paulio brcviores, arliculo i nigro subtus llavo, a ni- gro, sequenlibus rufis, supra inlerdum fuseis. 77/o/YAr puncto infra alas flavo. Scnletluin flavum. Alae luteo-byalinae, stig- mate fulvo , squaniula radicali flava. Pedes fuivi ; coxis j trochantcruni basi , femoribusquc nigrls , his allamcn basi apicequc luteis, anlcrioribus praeterea subtus luleis. Abdomen scgmenlis 2 ct 3 basi , sequenlibus margine flavis. Feniina: Longiliido 6 lin. Caput orbilis oculorum inlernis flavis. Antennae cojpore breviorcs , apice convolulac , pal- • 3 I 6 MOSOCRAPHIA ICIINEUMONUM lide fulvae , apice fuseae. Thorax lincola parva infra alas puncloque ante alas flavis. Sculellitm et alae sicut in mare. Pedes fulvi; coxis, tiochantcruni basi , fcmoribusque nigris, his autem basi apiccque liiteis. Ahdoman oblongo-ovalum , capitis thoracisqiie longitudinc ct lalitmlinc, apice obtuso; seg- mentoabasi, 3 basi ct inarginc, scqui-nlibus niargine flavis. /. infraclorius Panz. Faun. 78 tab. 9. Sed /. infra- ctoriiis auctorum cacteiorum , ob antennas albo- annuUatas et omnia segmenta flavo-marginata, ad banc specieBi referri non potest. 5 1. I. MERCATORius. Anteunis rufis; oibitis oculorura in- ternis , segraenlis 2 et 3 basi , sequentibus mar- gine , tibiis laisisque , ncc non Jiiacula coxarum flavis. Mas. Si at lira ncc non parlium forma et proportio sicut in spe- ciebvis 48 et 5o. Lougilndo 6 lin. Caput oibitis oculorum internis et clypei macula laterali flavis, ore rufo. Antennae articulo i nigro subtus flavo , 2 toto fusco , sequentibus rutis subtus fulvis , ullimis fusccscentibus. Thorax puncto infra alas flavo. Sciilelhun flavum. Alae luteo-hyalinac, stig- mata fulvo , squamula radicali flava. Pedes coxis nigris , macula flava; trochanteribus nigris, apice ferrugineo; femo- ribus nigris, anterioribus subtus et apice flavis, posticis ge- niculo flavo; tibiis et tarsis luteo-flavis. Abdomen segmcntis 2 ct 3 basi, sequentibus margine flavis. { Segraentum 7 totuu) ucc non sexti margo desunt). /. mercaloriiis Fabr. Ent, p. 143 n. 41. AVCTORE mOF. CRWENnORST. '6 1 "J 52. I. 4 MACiiL.VTUs. Oibitis ociilorum intcrnis, pnnclo ad alarum ratlicem, scgmenlis 2 et 3 basi, sccjucn- lihus niargine llavis ; pedibus lutco-fulvis , coxis et fi'iiioruin apicibiis nigiis. Fcmina. Slalura ncc non partium forma et proportio sicut in spe- cie! 5o feniina. Longlludo y lin. Caput oibitis oculorum internis palpis et mandibulis flavis, his apice nigro. Jnlennae rufae, apiccm versus fuscae, ailiculo i supra iiigro. Thorax colli margiiie supero, puncto ante alas lineolaque infra alas flavis; nielathorace spinis 2 acutis armato. 5cw/e//«/// flavuni. .4lae lutco-hyalinac, stigmatc fulvo, squamula radicali flava. Pedes flavi ; coxis nigris ; femoribus anterioribus supra in medio nigris , poslicis nigris basi flava ; tibiis apice ferru- gincis , poslicis sunimo apice nigris, larsis ferrugineis. z/^- doinen segraentis 2 ct 3 vitta transversa basali, la tera versus scnsiqi dilatata, scquentibus margine flavis. /. 4 uiaculalus Schrank Fn. Boic. n. 2090. /. bidcitlorius Rossi Fn. Etr. n. 751. Sed I. biden- torius relicjuorum auctorum hue baud pertinet. 53. I. FAScr\TORius. Metathorace bispino ; facie , ano et segmcntorum 2 ct 3 basi flavis ; pedibus luteo- flavis, coxis femoribus nee non libiarura postica- rum apice nigris. Mas. Longlludo 6-8 lin. Caput ore ct facie flavis. Antennae porreciae, corporc pauUo brevioresj subtus dilute rufae aut ilavesccntcs , articulo primo flavo. Thorax colli margine supero, punclisque duobus ad alarum radiceui flavis 5 ojeta- 3 1 8 MONOcnvpnu ichneumonuw thorace spinis duabus acnlis armato. Sciitelhiin flavum. Aiae luteo-hyaliuae, stigmate fulvo, squamula radical! flava. Pedes lutco-flavi ; coxis nigris , anlicis punclo flavo ; femoribus an- terioribus supernc macula longiludinali nigra, poslicis nigris basi (lava ; tibiis posticis apice nigris. Abdomen oblongo- ovaluni, capite llioraceque paullo longius, thoracis laliludine; segmcnto 2 basi llavo, apice nigro; 3 flavo, margine api- cali iiigro; 4 plcrumque in angulis baseos flavo; 6 margine flavo \ 1 lolo flavo. /. fascialorim auctorum.- •/. sarcitoriiis Sulzer Kcnnz. t. 18 fig. ii5 (baud con- fundendus cum /. sarcilorio reliquorum auctorum). /. ar/natoriiis Rossi Fn. n. ySa (baud cum /. ar^ nialorio auclorum confundendus). /. diniicaloritts Guiel. p. 2680 n. 198. /. bidentalus Oliv. p. 172 n. 40 (qui autcm ab /. bidentalo Gmel. n. 24 5 difl'ert ). 54. I. XANTBozosMus ( n. sp. ). LittcoHs duabus ad radicetn alarum, facie, segmenti secundi basi et laleribus, segmcnto tcrtio toto, sequentibus margine fla-vis; pedibus fulvis , posticorum coxis trochanleribus nee non femorum tibiarum ct tarsorum apicibus nigris. Mas, Slalura nee non parliiun forma et proporlio sicut in spc- ciei 5o mare. Longitudo 8 lin. Caput facie et ore flavis. Aniennae arliculo primo subtus flavo. Thorax lindolis duabus ad alarum radiccm flavis. (Sc/ autem liuca transversa basali fusca: 324 MONOCR\rniA ICIINEUMONUM 61.1. scBANNULATus ( 11. sp. ). Anlcunis subannulalis, subtus fulvis ; I'acie , scgmeiuis 2 cl 3 , libiisque llavis, linruni poslicis apicc nij^no. Mas. Slalnra nee non parlhun forma el proporlio sicul in specie 59. Longitudo 4 ^ liu. Capul ore el facie flavis. Jnlennae arliculo i fusco sublus flavo, 2 fiisco, 3 - i3 fuscis subtus fulvis , 14-16 fiilvis puncio latcrali fusco, sequenlibus fu- scis sublus fulvis sensiiu obscurioribus. Thorax puuclis duobus flavis ad ladicem alarum. JIae subfumato-liyalinae, sligmale fulvo , squamula radicali fusca puncio flavo. Scu- iellum flavum. Pedes femoribiis anlerioribus sublus el apicc flavis; libiis flavis, poslicis apice lolo, mcdiis lanluni laleris exterioris apice nigro ; tarsis fulvis, poslicis fuscis , arli- culo I lolo 2 basi fulvo. Abdomen scgmenlis 2 cl 3 flavis. 62. I. viRiDATORiLs ( u. sp. ). Litura viiitli-flava scgmcnli lerlii ; pcdibus fulvis, coxis el Irochanlej ibus nigris ( facie flava ). Was. Longiludo pauilo ullra 6 lin. Caput ore el facie flavis. Antennae poireclae , corpore pauilo breviores j arliculo primo sublus flavo. Thorax linca anle alas el puncio iufra alas flavis. Sculellnm flavum. Alae fumalo-Iiyalinae, sligmale rufo , squamula radicali flava. Pedes fulvi; coxis cl Irochau- leribus nigris, anlerioribus sublus flavis; femoribus anle- rioribus linca nigra longiludinali ; libiis poslicis basin versus flavicanlibus , apice nigro. Abdomen ihorace anguslius et duple longius, segmenlis 2-5 laliludinc acquali , 3 ciu^ulo baseQs yiiidi-flavicanle. AUCTORE PROF. CRWENHORST. 3^5 ITunc marem Doni. Bonclli mecum comniunicavlt. Mas ct fcniina etiam in Geniiaui,! occurrunl. Femiiia aulcni hacc est : Slaliira crassior qiiam in mare. Loiif^iliulo d ~ -j lin. Antennae arliculis 9 - 17 vol 10-16 albidis sublus rufisj coipoiis tlimidii lon^itudiue , apice curvalae. Scnfelltini al- bidum. Jlae rumalo-livaliuac , sligmalc lufo. Petles fulvi , coxis ct trochantcribus riigris ; poslicorum tarsis el tibiaium apice plcrumque uigiis. Abdomen thoracis lalitudine, capilc thoraccque paullo loiigliis, oblongo-ovatura, apice obtusum; piclura variabili , nenipc i. segmcnli teilii cingulo ncc non soginenlorum 4-7 niaigiuc glaucis, 2. scgmenlis 4 " 7 "I'l'" gtne gla'uco, 3. cingulo scgnienli teVtii glauco. 63. 1. NATATORius. PuHClis duobus basalibus scgmcnti secundi et tertii nee non margine tenui seginen- loriim uUimorum albidis ; pedibus fulvis , coxis et trochanteribus nee non fcmorum tibiarumque posticorum apice nigris (annulo antennaium albo). Feniina. Slalura nee non parlium forma et proporlio fcmlnae praccedentis corpore atlamen paullo crassiorc. Longitudo 7 lin. Caput orbilis oculoiuin inlcrnis albis. Antennae ar- liculis II - i5 supra albis. Scnlelluni album. Alae fumato- liyalinac ,- sligmate rufo. Pedes fulvi, coxis et trochanteribus nigris ; poslici larsis , tibiaruni et fcmorum apice nigris. Abdomen , segmenlo 2 punclis duobus subtransversis basa- libus llavo-albidis ; 3 gullis duabus flavo-albidis basalibus; 5-7 margine albido. 326 MONOGUV^PllIA ICnNEUMOKt'M /. nalaloiius Fabr. /. niedialorius Panz. Fii. 80 tab. 7. Scd /. niedia' tortus Fain', luic non pcrtiuet. /. sugUlalorius Fab. Piez. u. i. Set! /. sngillaloriiis Linn, et Fabr. Ent. Syst. n. i ad speciem scqucn- tcni pcrtinct. Quiclam auclores, Olivier neinpc et Bcclistciu , banc et sequenlera speciem pro vario- la libiis unius ejusdemquc specie! habueruut , scd crronee. /. coitslellatrts Fourcr. n. 55. /. biininclalus. Schrank Fn. Bole. n. 2080, /. quadripunclorins Milll. Zool. Dan. Prodr. n. 177?. 64. I. suGiLLATORius. AntennaruHi annulo, orbitis oculoruin inlernis , nee non punclo latcrali apical! scgnien- torum albis. Femina. Longifiulo 6 lin. Caput orbitis oculorum frontabbus albidis tenuibus. Jnfeimae corporis dimidii longiludine , apice in- volutae^ ante apiceui subdilatato-conipressae , arliculis g- i3 supra albis. Sciitelluni album. Alae subfiimato-hyalinac, stig- male fusco. Pedes anlici subtus. tarsis ferrugincis, tibiis et femorum apice luteo-albidis j medii tarsis libiisque i'usce- scenlibus. Abdomen capitc ihoraceque pauUo longiiis, llio- racis latitudinc, subpurpurcsccnli-cocrulcum, segmeulis i -4 macula marginal! lateral! rotunda alba. Dom. Bonelli ye/zu'/ta/n quidem solam misit, sed sexus ulerque lam in Italia quam in Germania occurrit. Mas piope Gcnuara caplus hie est: Stalura paullo gracilior quanx AUCTORE PROF. CRAVCNRORSt. Z'^'J in feminn. Longiliido 5 7 lin. Cojiul oibitis ociiloriim (a- ciallbus alhis. /fii/eiuiae porrectae, corjioie tlimidio longiores, arliciilis 12- 14 supra alhis. Thorax liiica ante alas piin- cloque infra alas albis. Sculcllum album. /U(ie el pedes sicut in Icmina. Abdomen capilc llioraccquc pauUo longius el vix paullo anguslius, segmenlis 2-4 latiuidine acquali; iiigro- cocruleum , srgmcnlis i - 4 macula raarginali latciali alba. /. sugiUaloiiiis auctorum; istis aulcm reslriclionibus , quarum jani sub specie praeccdenlc mchtionem feci. I. inoratoriiis Fabr, Picz. p. 54 n. 2. 65. I. LEt'cosTicMUS ( n. sp. ). Orbilis oculorum , anten- naiuni latere infero basin versus, linea anlc alas, coxis libiisque anlcrioribus, nee non punclis duo- bus apicalibus scgmenli primi albis. Mas. Slaliira ncc non parlhun forma et proporlio sicut in s\)C- c\c d-i. Longiliido 'J lin. Cctpul ore, facie, orbitis oculorum fionlalibus el vestigio orbitorum exlcrnorum albis; mandibu- larum basi nee non linea lata longitudinali faciei nigris. Anten- nae z\\\z\x\o I ncc non arliculis 3 - 14 sublus albis. Thorax linea brcvi alba ante alas. SciileUiim album. Alae fumalo- liyalinae, stigmate nigro. Pedes anteriores macula coxarum alba , femoribus subtus apicem versus albis , tibiis sublus albis; postici tibiis sublus exalbidis. Abdomen %yihmud\.\]\im ^ confcrlissimc el subliliter punctum ; scgracnlo primo punclo, albo in siiigulo angulo apicali, sequentibus summo margine rufescentc. 66. I. KivATus. ( n. sp. ). Facie, anlenuarum annulo, ge- SaS MONOcn\pni\ ichneumonum nlculis, HOC non scgmenti primi puncto marginali albis. Mas. Longilndo paullo ultra 6 lin. Caput ore , fivcie ct orbills oculoruni fronlalihus alliis. Antennae jiorrectae , corpore paullo brcviores J articulis i el 2 sublus , 11 - i3 supra albis. Thorax puncto ante alas et liucola infra scutelluuv iAhh. Sent elltini album, /tlae fumato-hyalinae, stigmatc fusco, squamula radicali alba. Pedes coxis anterioribus macula alba, Iroclianlcribus latere altero exalbido ; femoribus apicc summo albidis , anticis subtus ferrugiaco-fuscis; tibiis subtus cxal- bidis , basi summa tola alba. Abdomen capitc thoraccrpie longius , thoracis lalitudine , confertissime punctum , sub- opacum, apicem versus nitldulum^; segmcnto i macula parva exalbida apicali • sequentibus margiuc summo rufescente ; 4 et 5 dorso castaneo-ncbuloso. 67. I. \LBiLiNE.\Pus ( n. sp. ). Orbilis oculorum inlernis , linea ante alas, niargine seu punclis duobus seg- nienti primi , ncc non tibiarum latere, altero al- bis. Mas. Slalura nee non partium forma ct proportio sicut in spe- cie (i\. Longilndo 6 lin. Caput orbilis oculorum internis albis. TVio/'rta:' colli niargine supero , linea ante alas, puncto infra alas, punctisque duobus infra scutellum albis. Scutellunv album, ///ae fumato-hyalinae, sligmatc et squamula radicali fuscis , hac puncto albo. Pedes femoribus anlicis subtus totis , mediis subtus apice ferrugineis ; tibiis albis, anlcrio- labus latere altero , poslicis latere altero et apice fuscis 5 AirCTORE PROF. GRAVENIlORSt. Sag- taisis anlcrioribus subtus albiJis , poslicis arllculorura Irium iiu'cliorum annulo albo. /ibdomcn scgnicnlo [uimo raargine vol iutcgro vcl iiicdio inlcniipto albo. /. nigralorius Panz. ad Schaefl'. Icon. tab. 20 (ig. 1 i. INomcn , quod Panz. liiiic Iclincuinoni dedil, baud reeepi , quia sub hac denominatione qualuor spe- cies dislinclae describunlur ; nam I. nigiatoiius- Fabr. Pauz. 31ull. et Ponlopp, invicem satis dis- ctepant. . 68. I. CRF.TVTUS ( n. sp. ). Facie, linca ante alas, scutelll inaigine- lateiab , segmenti piimi macula albis ; pcdibus anterioribus sublus, liblisque postlcis la- tere allero albis. 3Ias. Sldlnra ncc non partiiim forma cl proporlio sicul in specie praecedente , corpore atlaraea paullo graciliore. Longilndo 6 lin. Caput ore facie et orbitis oculoium externis albis , micula faciali alba. Antennae articulo prime sublus albo. Thorax linea ante alas lineolaque infra alas albis. Sciilelttiin niarglnc lalerali albo. Jlae fumato-byalinae , sligniatc et sqiiamula radicali fuscis , liac punclo albo, cellula cubilali intermedia subtiisroua. Paries anteriores sublus aibi : libiis poslicis albis, sublus cl apice nigris. Abdomen nigro-coeru_ leum , conferlim el subrugulosc puuctum, subopacum, apicem versus niiidulura ct larius punclum j scgmenlo primo ma- cula apicali alba. Tom. XXIV. T t 33o MO^OCR.\PIU\ IClINErWONUM SECT20 8. Sculello 2i;;lliiJo; nbdoiulhc vcl lolo riifo , vcl rufo-nigroqire, (}(). I. LUTEiVESTRis ( 11. sp. ). Abdouiiiie pcdibusquc lutcis^ pcliolo ct coxis poslicis iiigrisj facie et linca ante alas flavis. Mas. Longi/iitlo 7 lin. Caput facie ore ct oibitis ociilonim omnibus luleo-rtavis. Ailteimae fere corporis longiludinc, porrcclae; articulis i ct 2 nigris sublus llavis, scqucntibus fulvis, supra fusccscentibus , uUimis lotis fuscis. Thorax colli margine , linea ante alas , lineola infra alas , lineolaque transversa infra scutellum flavis ; metalhoracis maculis duabus ruds. Sciitelluni ilavum. Jlae luteo-hyalinae, stigmale et squamula radical! flavis. Pedes dilute rufi ; auteriores coxis et iro- chanteribus flavis; poslici coxis subtus teslaceis, supra nigris macula ferruginea, trochanleribus teslaceis, fenioribus supra macula nigra. Ahdoinen tliorace paullo anguslius at duplo longius, segmentis 2-5 fere laliludine aequali; petiolo nee non segmeuti secundi basi surama nigris. 70. I. FL\v\TORiiJS. Luleus; abdominis apice, geniculis po- sticis, maculisquc thoracis dorsalibus nigris. BJas et Fcjnina. ( Femiua antennarum annulo pallido ). Mas : Longiliido 8 lin. Caput oculis et ocellis nigris. Jn- -/e«««e porreetae, corpore paullo breviores , fuscae, arliculo priino subtus flavo. Thorax macHlIs duabus , longiludina- libus , majoribus minoribusvc , nigris in dorso prothoracis. ScHlelluiii subelevaUim , flavum. Alae luteo-hyalinae, mar- gine apicali obscuriorc, sligmale et squaniula radicali luteis. AtlCTORE PROF. CKWEMIORST, 33 1 Pedes fpmoribus posticis apice fuscis aut iiigris. ,4b(loi>ieii tlioracc paullo anguslius, at cluplo loiigius-, segmentis 6et7, wl 7 solo , nigiis. ^arielas : Thorax abdomen et femora tola lutea. /. /lavaloriiis Fabr. et Panz. F. 78 t. 12. /. klericus Cliiisl p. 3 4 n. a. Eemina : Anlennae corpoic tlimidio paullo longiores, apice Gurvalae ; arlicu4is r et 2 feiTugincis, sequenlibus ferrugi- ncis aut fuscis, 7-17 sordidc albis sublus ferrugineis , re- liquis fuscis. Abdomen scgraenlis 5-7 nigiis. Caetera cum mare cnngruuni;. Viirietus : Thorax ct Je mora tora lirtea. I. /lai'alorius Panz. Faun. 100 tab. la; I. Jerrtiguteus auctorum, cxcepto aulcm I. Jernig'i~ , /veo F'abr. qui iu Syslcniale Piez. gcneii Uphiouum adscriptus est.. r. socialoriiis Panz! ad Schaef. t. 344. f. 5. /; culpalorius Sclirank F. Boic. 208 3. 71. I. FLSoams. Oibili*^ oculorum inlernis, puneloque ad radicem alarum albis ; tarsis, tibiis abdomiaeque luleL* , segniento primo nigio. jMas. Loni^i/udo 9-10 lin. Cafml orbitis oculorum internis et pailc cxleiMiaiuni albis. /"//orrtxpuncto ante alas, alteroque infra alas, albis. Sculelliim llavo-albuin. Jlae fumato-hyalinae, sligmale lufo. Pedes feinoribus suiunio apice ferrugineis, an- ticis sublus pallide lestaceis; tibiis el (arsis rufo-ful\ is, tibiis aulicis sublus pallide leslaceis. Abdomen capilc ihoraceque -d02 HONOCR\PRl,V IC51NEUM0SUM duplo fore longius, thorace pauUo angustius, luleo-rufunx, segmenlo piimo njgro. Varielas : Pedes fcmoribiis posticis vel totis ingris vel latere altero toto fusco-ferruginco, Jiiediis vel suninio apice vel latere altero tolo tcstaccis; tibiis anteriorijius fuscis aut nigris subtus testaceis; tarsis vol totis vel apiccm versus fuscis. /. fiisorins auctorum , exceplo atlamen /. Jusorio Sclirauk Faun. Boic. n. 2075, qui lorsaii ad spe- ciem sequenlem pertinet. ■7. Jiisciis Linn, et Villers. Dom. BoDelli nee nisi mares hujus specie! mecum com- municavit ; sed sexus uterque lam in Italia quam in Germania haud raro occurrit. /^? /;////« autem liaec est: 5/«/m/« paullo crassior est quam in mare. Longiludo 7 - fere 1 1 lip. Caput orbitis oculorum frontalibus ali)is, Jiilennae corporis dimidii longiUidine , apice involutae; arliculis 10-16 vel omnibus vel plqribus eorum supra albis. Thorax puncto infra alas, plerumque altero ante alas , albo. Scnlelliim album, 'ilae fusco-hyalinae , stigmale rufo aul fusco. Pedes apice summo femorum anticorum , plerumque etiam mediorum , ferrugi- nco ; tibiis fidvis aut ferrugineis , anlicis iuterdum supra fuscis subtus teslaceis; larsis rufis aut fuscesceulibus. AbdO' men oblongo-lanccolatum , capite thoraceque pauUo longius, thoracis latiludine , apice acutum ; lutco-rufum , scgmento prime nigro. /. expecloriits Panz. ad SchaciT. Icon. tab. 70 fig. 6 ct tab. 0 fig. 12, IIuc etiam pertinet Schaeff, AtJCTORE PROF. CUAVENUORST. 333 Elcm. tab. 72 lig. i. Moncntlum est, plures au- ctorcs hos Schacfl'erj Icliucunioncs crionee ad /. pisoiiiim ( n. 72) citavissc. I. JiigalorUis Panz. ad Scli. Ic. t. 114 fig. i. /. leiitoriiis Panz. Faun. 71 tab. 11. 72. I. PisouLL's. Liuca ante alas lineolaque infra alas llavis; abdomine lutco , peliolo obscurioie. Mas. et Fern. (Mas: facie ilava , pedibus ilavicantibus nigio- niaculalis: fcmina ; orbitis oculorura frontalibus et annulo antennarum albisj pedibus nigris, tibiis medio flavis). Mas: Loiigiludo pauUo ultra lo liu. Caput ore, facie , orbitisque oculoruni omnil)us flavis. Antennae porrectae , corpore dimidio paullo longiores , articulis i et 2 sublus flavis. Thorax linea ante alas, lineola infra ailas, punctoque pectoris laterali, llavis. Scutelluin flavum. Alae lutco-hyalinae, sliginatc rnfo , squamula radicall flava. Pedes anleriores testaceo-Havi , feraoribus supra nigris ; poslici testaceo-flavi, coxis ncc non fcniorum tibiarumque apicibus nigris. Abdo- men capite llioraceque fere duplo longius , thorace paulo anguslius , ferrugineum , petiolo fusco. /. Pisoriiis Rossi Fn. Etr. p. 754 n. 5. I'eniina. Longiludo 9 lin. Caput orbitis oculoruni omni- bus , in occipilc intcrruptis , macula gcnarum el basi man- dibularum albido-flavis. Antennae dimidii corporis longi- tudine , apice involutae, articulis 8- 16 supra albis. TJw- rax margine supero colli , linea ante alas lineolaque iufra 334 MosoGtt\Pin\ icntjEUMonusi alas , albo-tlavis , praeleiea iincolis duabus dorsalibus pa- rallclis lutcis pxolhojacis. SciUflliiiii alho-flavutn, Jlcie fii- inalo-liyalinac , sligiuale et squainula ladicali fuscis , hac puiicto albo. Pedes co\is ct Irochanleiibus nigi:is^ macula albida ; femoribus ai^iis, auteiioribus sublus tolls poslicis taiiUiui basin vetsus testaceis ; LJblis flavls ,_ inediis apicc iienui^inco^ poslicis apice et summa basl nigiis ; tarsis rufis, poslicis apice fiisco. Jbdoineii oblongo-lanceolalum , capile tlioiacequc paiillo loiigiius , Uioiacis laliluJiae , apice acuUini,. Eul'um , pelioLo lusco. /. pisoriits aiiclorum. ySi t EEPENTiRUS.. ( u. sp. ). Sognicnlis a- 7 libiisque rufis , hartim anlicis sublus alljidisj ( anuulo an- lennaium.. albo ). Fcmina. Loiigi'fiido 5 ~ lin. Antennae cuivatae, corpore dimidio paullo longioics , ailiculis 10 - i/j. supra albis. Sculelln/n album. .Jlae subi'umalo-hyaliiiae, sligmale rufo. Pedes femo- ribus anlicis sublus lolis, mediis apicem versus feirugineis ; tibiis aalerioi'ibius ferrugineis, sublus exalbidis, poslicis rufis, apice el surama basi nigris ; larsis anlicis ferrugineis. Jl/— domen elongalo-ovalum , ibarace longius , cjusque lalilu- dine, apice oblusum subconiprcssiusculuui; rufum, segmenlo primo nigro. 74- I. MEsoG.vsTANUS ( n. sp. ). \bdominc caslaneo , basi apiceque nigro; libiaruni scmianuulo albo. Mas. LongiUido 5 linearum. Antennae porrectac, corporis dimidii lougiludiiiG. Alae fuuvalo-hyalinae , sligmale ct squamula Al'CTORE PROF. CIV.iVENIIOUST. 335 radicall iiigris , line piincto albo. Sculelliini album. Pedes aiilici latere iiifcro fcmonim libiariim ct tarsoriiin albo ; uieilii Icnioiibus sulitus apiccin versus fcnugiuris , tibiis subtus l)asi albis; poslici tibiis latere allcro ante basin albis. Abdomen elongato-ovatum, tiiorace fere duplo loiigius, ejus aulcin latitudiuc 5 segmenlis a - 4 caslaneis , 4 altamcn apice iiigro. 75. J. bivisoRius (n. sp. .). ScgmciitJs a et 3 rufis ; tibiis albis , apice nigris. Was. Slalirra nee non parltiini forma ct proportio sicut in prac- ccdenle. Longiludo 7-8 liiu CaptU mandibulis basi rufis. Thorax vel puncto aute alas , vcl lineola ante alas alteraque infra .^las albis. ScuteUtim album. Alae subluteo-hyalinae , sligmale fulvo aut nigro , squanuila radicali nigra punclo albo. Pedes fcmoribus aniicis snbtus totis , mediis tantum apice albidis •, tibiis anterioribus subliis ct iota basi albis , poslicis albis , apice et summa basi nigris ; tarsis anticis fcrrugineis. Abdomen segmentis 2 et 3 lufis, summo raar- b gine obscuro. 76. I. ricEATORiL's ( n. sp. ). Facie, antennarum pritao articulo , punclisque ad alarum radicem albis ; scgmenti secundi dorso picco : tibiis luteis , po- sticis apice nigro. Mas. Longilndo fere 6 lin. Caput ore ct facie flavo-albidis. An- tennae porrccta*, corporis dimidii longitudine ; arliculo i sublus albo. Sculelliun album. Alne subfumalo-hyalinae , stigniale luteo-piceo, cellula cubitali intermedia sublrigona. ^36- * MOSOCRiPHIA ICnNEUMONUM I\'(les coxis anlcriorihus inaciiln flavicanlcj femoribu^ anlcrlo- ril)iis suhtus flavo-lcslaccis; ubiis anlcrioribiis flavo-leslaceis, latere allero apiccm versus nigris, poslicis iiigiis, basi cl lalerc^ alicro luteis; larsis anlcn'oribus luleisi .'^bdo/nen thoiacc paullo anguslius ct fere duplo longius , sublilissime puncliim sub- iiilidiiluin ; segmenlo 2 picco-ferriiginco , basi laleiibus ct bnca liiinsversa ante margincm nieris : 3 summo mareiao DO? O el macula lalerall obsolcta luleo-ferruglnea. 77. I. ALTicoLA (n. sp. ). Segmentis 2 - 4 rufis, hoc mar- gine uigro; ccllula cubilali iiUcrinedia triangulari ( annulo anlennaruni albo ). Fcmiiia. Ilacc est diagnosis spcciei genuinae. Doin. Bonelli aiitem varietatera ejus raisit , segmenlo 4 tolo nigro : Longiludo 5 liii. Anlennae corporis diuiidii. longiludine , apice cur- ia tae , arliculis 7-12 supra albis. Thorax lineola infra alas alba. Sciilellum album. Alae subfumato-hyalinac , stig- inale fusco , celtula cubitali intermedia trigona. /*er/ej antici fcjnorum geniculis fcnrugineis, tibiis tarsisque subtus sordide luteis ; medii tibiis subtus ferrugineis ; poslici tibiis subtus ante basin fusco-ferrugineis. ^/Zir/o/zze/i oblongo-tanceolalum, capitis thoracisqu.e longiludine, thorace angustius, segmeulis a cl ,3 rufis. 78. I. RUFiNus ( n. sp.). Orbilis oculorum, punclis duobus ad alarum radicem , duobusqnc ante sculellum , nee non sculclii margine lateralL albis; abdominc. rufo; fcmoribus ct tibiis ruds, posticis apiec ni- gris ( annulo antenuarum albo ). Femina. ^ AUCTORE PROF. CR.VVENHORST. ^-^"J Hjipc species variat. Dom. BonelU iii(Jivicluiim mcciim cora- raunicavit , a specie genuina praesei tim sculcllo lolo nigro' disccdens : Slatnra ncc non partiuni forma el profmrlio sicut in specie gS seclioiiis IX. Loiigitiulo 5 ^ lin. Caput vosligio orbitarum fiontalium ct occij)ilaruim pailidarum. Anleiiiiae ailiculis 12- 16 supra albis. Thorax llneola brevi albida aulc singiiimn seutelli angiihim. Jlae fuiualo-Iiyaiinae, sligmale Cusco.. Pedes rufi , coxis et troclianleiil«is nignis ; ffinoribus aulerioribus supra fuscesccnlibus ; libiis poslieis apice iiigricanlc ; larsis poslicis fuscis. ylbdoineii rirfum ; segmenlo priujo , ncc non basi scgnacntorum 2-4 nigiis. 7y. I. SEREMJS. ( u. sp. ). Punctis duobus apicalibus scii- tcUi, duobus allis antcseutclluin, uno vel duobiisr ad radicem alarum, albis: abdomine pcdibusquo rufis ; segmenlo prime , coxis el Irochanteribus , ni^jris , remorihus ni^/ro-maculatis. Mas et Fcmina. ( Fem. annulo albo antennarum ). Mas: Loiii^iliulo pauUo ultra 7 liu. Caput palpis, macula mandibularuin , orbilis oculoium faciei el parte exlernarum albis. dnleniiue porreclae , corpore breviores. Thorax pun^ clis duobus ad radicem alarum, ncc non puuclo anle sin- guium sculelli anguliim albis. Sculellum punclis duobus apicalibus minutis all)is. Aiae fumalo-hyalinac , sligmale fusco. Pales coxis el Irochauleribus nigris; femoribus rufis', supra nigrisj libiis rufis, exlus nigricanlibus ; larsis fusciSi Abdomen capile ihoraceque longius, ihorace anguslius, con- fcrlissimo pnnclum, iucisuris profuudioribus cpiam in rcliquis Tom. XXIV. Y v 338 MONOGR\Pni\ ICnNEL'MONUM cospeciebus , scgmenlis 2-5 fere latitudine acquali, ruliro- riifum ; sogmcnlo priino , et basi summa seciindi, nee noa incisnris 2 et 3 nigris. Fcmina : Longi/iu/o 7 lin. Capul orh'iUfi oculorum fron- talibus et parte cxternarum tcnuissime alhis. .dnlennae cor- poris dimidii longitudine , npire involulae; arliculis 10-17 supra albis. Thorax puncto albo ante alas, altcroque ante singulum sculclli angulum. 5tv//e'//«/H, o/r/e et />ec/ei- sieul in TlWaic. Jbdonien oblonoo-ovatum , thoracis latitudine, capite thoracequc panllo longius, confertissinie punctum , incisuris profundis ; ruliini , scgmento 1 nigro apicc ferruginco. Varielas : Staltwa nee non parliiun forma et proporlio sicut in marc, scd cellula cubitali intermedia trigona. Caput orbitis oculorum externis nigris. Thorax punctis 2 albis ante scutcUum deficientibus. Alac fumalo-hyalinae, sligmate luteo, cellula cubitali intermedia trigona. Pedes femoribus anlicis subtus llavo-tcslaccis, mcdiis subtus rufis, posticis basi rufis; tibiis anlerioribus flavis, extus fuscis, posticis obseuro-riifis, extus et apice nigris. Abdomen obscuro-rubrum; scgmento 1 tulo , 4-6 dorso , nigris. Caetcra sunt sicut in mare supra descripto. 80. I. SEMIRUFUS ( n. sp. ). Scgmentis 1-4 tiblisqne an- terioribus rufis ( annulo albo anlennarum ). Fern. Longiludo paullo ultra 3 lin. Anleunae corpore dimidio pauUulum longiorcs, apice involulae, arliculis 10 - 16 supra albis. Sciilellimi album. Jlae fumalo-liyalinac, sligmate piceo- tcstaceo, cellula cubitali intermedia sublrigoua. Pedes fcmo- Al'CTORE PROF. CRVVENaORST. Sjl) ribus anlicrs subtiis tolls , incdiis taiitum ajjiccm versus lulcis ; tibiis lufis , poslicis apice nigro; larsis anlicis lolis, mcdiis sublus 111(15. Abdomen oblongo-ovaliim, capitis tlio- racisqiic lonj^itutlinc ct laliludinc , apice aculo j rufuin , pcliolo cl segmcali q^uarli latcribus fuscis ; segmcnlis 5 - 7 Dom. Bonclli banc feminam niisit. Marcs in Italia ct Gcnuaiiia occurrunt ; Mas propc Gcnuam caplus hie est : Stalura paullo gracilior quara in fcniina. Loitgiltulo fere 4 liii. Capiil orl)ilis ociiloruin inlcrnis albis. Anlennae por- rcctae, dimidio coi pore paullo longiores, subtus fcrrugiucac, }jasin versus fuscac. Thorax puncto albo ad radicem alarum. Sctilelluni punctis duobus apicalibus albis. Alae subhyalinae, sligiwale fusco , cellula cubitali intermedia sublriangulari. Pedes paullo graciliores quam in fcniina ; auteriores fcmo- ribus subtus rulis , tibiis ruGs sublus (lavis. Abdomen capite tboracequc paullo longius et paullo aiiguslius , clongalo- ovalum , segmcnlis 2-4 ruGs , hoc disco nigro. 81. I. sEUULus ( n. sp. ). Orbilis oculorum el linea ante alas albis; abdomiue rufo, apice nigro; feraoribus rufis , nigro-maculalis ; tibiis ruGs , poslicarum apice nigro. Ma^. Ilaoc species varietalibus abundat. In diagnosi non nisi indi\iduorum genuinoruni cliaraclcrcs dislinclivi dali sunt; sed omnia quae Dom. Bouelli misil iiidividua sunt spuria : Longiludo 3^-4 lin. Caput palpis, macula mandibularum cl orbilis oculorum plerumcpic albis. Antennae porrectae , 3/,0 «0>'OGRVrniV ICnTiEUMONUM corporc tlimidio pauUo loiigroivs; articulis i - 3 pleriimquc tolls nigtis , inlercliim aiilein i subliis albo , 2 et 3 subtus rufis , sequcnlibus aulcra semper 111(15. Thorax linca ante alas , lineolaque infra alas , plcrumquc etiarn colli rnargine supero ct liiieola transversa infra sculflliun, albis. Sculellnin pleriuiiquc loUini , rariiis apicc solo, album. Jlae subfuraalo- liyalinac, slignialc fusco aiit picco, squamula radicali rariiis tola fusca aut lota alba , plciiiinquc fusca pnnclo albo. Pedes coxis nigris , anlerioribus pleruniquc macula alba.; Irochanteribus uigris ; fcmoribus anlerioribus nigris subtus ruQs aut lutcis , mecliis intcrtlum apicc solo rufo , posticis plcrumquc lotis nigris , rarius subtus aut l)asi ruds •, libiis anlerioribus vel lotis rufis., vel suhtus lutcis aut flavicantibus supra fuscis , posticis rarius tolis nigiis , plcrumquc basin \ersus rufis aut ferrugincis ; Uusis fyscis , anlerioribus plc- rumquc subtus luteis. Abdomen lanccolato - cylintliicum , capilc ihoraccquc pauUo longitis et ])aullo anguslius ; scg- nicnto 1 nigro , rnargine rufo; 2-3 rufis: 4 plcrumquc loto rufo , intertlum rnargine aut dorso nigro ; 5 raiius toto rufo aut toto nigro , plcrum<]uc nigro basi aut laleribus rufis ; 6 plcrumquc loto nigro , intcrdum basi ct latcribus rufo , rarissime loto rufo ; q loto nigio. Dom. Bouclli feininaiii hujus speciei baud misit , quae aulom iu Germania cum mariJ)us , licet liis multo rarior , occurrit : Loiigiludo i - - /\ \ lin. Caput palpis mandibu- lisque ferrugincis, orbitis oculorum internis albidis aul fer- rugincis. Anlcnnae corporc dimiUio paullo longiores, apice ATJCTORE PROF. CRiVLNnOnST. 3^1 incurvo ; arliculis 8 - i /, vcl omnibus vcl plui niiis eoi iiin supra alltis. Thorax niargine supcriorc colli , liiica ante alas, lineula infra alas, lincolaque transversa infra sculellum aliio-flavis. Sciitellnin Havesccns aul rufiim. Alae liyalinac , stif;in:ilc fusco, squamula radicali liilca, cclluia cubilali iu- tfinieclia suhlrigona. Pedes coxis anlcrioribus albidis , ma- cula fusca , ])oslicis nigris ; fcmoribus anlcrioribus rufis , intcrilum sublus fusccscenlibus , poslicis vel totis lufis vel nigris basi rufci : libiis tarsisquc riifescentibus. Abdomen capile llioraceque paullulum longius et anguslius , rufum : segmenlis 6 el 7 nigris; inlerdum quiuti margine ct terlii dorso nigris. 82. I. TRiciNcuLATL's ( n. sp. ). Facic alba , puncto cen- trali nigro ; lineola infra alas alJja; segmenlis i -3 caslaneo-marginalis; fcmoribus libiisque rufis, po- slicis apice nigris. Mas. Longihido feie 3 lin. Caput ore, facic et orbilarum exler- narum parte paliide (lavis , punclo faciali nigro. Antennae porreclae, corporc paullo breviores, aiUculo primo sublus ilavo. Thorax lineola infra alas flava. ScnleHiun flavum. Alue subhyalinae , sligmale fusco-piceo , squamula radicali exalbida punclo nigro, cellula cubilali intermedia subtrigona. Pedes rufii ; coxis el trochanleiibus nigris , anlcrioribus sublus puBcto albo ; poslici larsis ncc non fcmorum libia- rnmquc apicibus nigris. Abdomen lanceolatuni, capitis tlio- racisque longitudinc ct latitndinc ; scgmenli primi raarginc caslanco ; secundi l)asi laleribus el sumnio margine casla- neis ; lerlii margine suramo caslaneo. 3.42 MONOCKArniA ICnNFUMOSUM 83. I. isiMicus ( 1). sp. ). Facie fiavo-maciilata ; liiicola infra alas allta ; scgmenlis 2-5 rufis ; feinoribus libiisqiie rufis , tibiis poslicis ajiice nigro. Mas. Longtiiulo 2 liu. Ca/m/ orhitis oculorum iulernis et macula facial! Jlavis. Antetiiiae porreclae , (iliformes, corporis loii- giludinc ; siibuis articulo prime flavo , sequcntibus fulvis. Thorax lincola alba infra alas; metatliorace scabro, spinis duabiis J)revibu^ armato. SciilcUuin albiclum. Alae suliliya- linac, sligriiale el squamula radicali piccis. Pedes rufo-fulvi, coxis et trochauleribus nee uon libiarum poslicarum apice iiigns , tarsis poslcrioribus fuscescenlibns. Abdomen ihorace angustius et longius , segnaenlis 2-5 latilucliue aequali ; segmenlo i nigro, margine rufo; 2-5 rufo-fdlvis, 5 disco nigricanle ; 6 ct 7 nigricantibus. 84. I. CL'LPATORiDS. Segnicnlls 2 el 3 rufis : tibiis luleo- flavis , posticis apice nigris. ( Annulo antennaruni albo, incisnra secnnda abdominis fusca ). Fcniina. Longiludo \ 7 lin. Caput ore el orbitis oculorum internis ferrugineis. Antennae corporis dimidii longiludine , apice convolulae ; articulo i nigro , sublus rufo , 2 et 3 nigris , /| - 6 ferrugineis, 7- i3 albido-flavescentibus , scquenti- I)us nigris. Scntellnm flavum. Alae fumalo-hyalinae , stig- mate et squamula radicali ferrugineis. Pedes coxis et Iro- chanleribus nigris; fcmoribus anticis rufo-fulvis, supra basin versus nigris, mcdiis nigris apice rufo, poslicis nigris; libiis luleo-Havis , posticis apice nigro ; tarsis lulcis. Abdomen ovato-oblongumj capitis ihoracisque longitudiue ct laliludinc; I AUCTORE ?nOF. GRWF.NHOlVSr. S/jJ spjrmpntis 2 ct 3 iiifis , marainc et basi Icnuissime fuscc- sccnlibiis 5 7 tlorso fusco-fcrnigiuco. /. ailfjn/orius Fahr. Rossi , Vill. Oliv. ct AYalkoo. SccI /. culpuloi ius Linn. Gnicl. et Christ hue liaud pcrlincrc viclctur ; milto niodo anlcni /. ciilpalv- rius Schrank , Blv'ill. et Panz. ( acl Schacir. Ic. lab. io3 fig. 4) liuc refcrri potest. Piacter hanc feminam Dotu. Bonelli cpioqne indiviilua quacdam niascula mecum commuuicavit, quae auleni a ma- libus gcnuinis hiijus spcciei, circa Genuani ct Parisios ca- plis , phiiibus ciiaracteiibus discrepant. Interim autem ea pro varietalibiis marium recipio. Mares gcnuini : Staliira gracilior est quam in feminis. line slatura giaciliore, petlibusqiic longlorlbus et giacilioribus^ a rcliquis hujus lamiliac maribus quoque discrepant. Loii- giludo 5 lin. vel paullo minor. Caput ore et facie albis. y4n(eniiae porrectae, diniidio corpore longioresj sublus ar- ticulo I flavo , scqucnlibus fulvis. Thorax punctis duobiis ad alarum radiccm albis. Sculellum album. Alae fumato- liyalinae , sligmale fulvo , squamula radicali fusca punclo ' luteo. Pedes graciles, elongati ; antcriorcs flavi aul fulvi, coxis et trochanteribus ncc non femoruni latere convcxo uigris ; postici nigri , tarsis libiisque fulvis aut flavis , tibiis apice I'nigro. Abdomen c^pite thoraceque longius et anguslius , segmcnlis 2-5 laliludinc acquali ; segmentis 2 et 3 rufis. Farielales marium, qu.ns Dom. Bonelli mccum communi- cavit, hae sunt: Stalura crassior est, antennae et pedes ^44 MOKOGRAPHJA ICHNETJMONUM breviores sunt cl forliorcs, qiiain iu marlbus gpnuinis. Lon- giludo 3-5 liii. Ccipul orbilis oculoruin iiitcniis ilavis; lacic V€l nigra, vel nigra punclis duobiis llavis, vcl flava.piinctis diiobus nigris. Antennae vel nigrae lotae , vol arliculo i sublus (lavo , vel articulis rcliquis omnibus snbtus rufis. Thorax plerumquc ptinctis 2 vol piincto uuo ad radicein alarum albis. Mae sublumato-hyaliuac , stigmale rufo aut piceo , squanuila radicali fusca inlerdum puuclo albo. Sen- telluin album. Pedes coxis ct trochanteribus nigris; fcmoribus- nigris , anterioribus subuis vel lolis vel lanUim, apice rufis aut luleo-teslaceis; libiis rufis, rarius flavis, posticis auleni semper apicc nigro •, larsis rufis , poslicis nigris aut fuscis. ^Z»r/o/»e/i segmcnlis 2 et 3 rufis; i inlerdum marginc rufo, 4 inlerdum angulis baseos rufis. 85. I. AMPUT\TORius. Scgmentis 2 et 3 , femoribus libiis- que rufis ; punotis duobus albis ad radicem ala- rum. Mas. Mares genuiuos Dom. Bonclli baud misit, sed varielalcm fcmoribus nigro-maculalis : Slatura paullo gracilior quam in maribus gcnuinis. Longiludo paullo ultra vel paullo infra 6 lin. Caput plerumquo palpis et mandibulis luleis, punclis duobus faciei rafis, orbilis oculorum inlernis ilavis. Antennae porrectae , dimidio corpora paullulum longiores. Thorax punclo infra alas, inlerdum altero ante alas, albo. 5c«/^'//«/u album. Alae luteo-hyalinae aut fumalo-hyalinae , stigmale fulvo aut luteo , squamula radicali fusca inlerdum punclo i\\ho.. Pedes coxis el trochanteribus niglis; fcmoribus an licia ACCTORE PROF, CRAVENUORST. 3/,: 0 vel toll's rufis vcl latere supcro nigris , mediis rufis supra nigris, poslicis nlgiis vel latere allerototo vcl tanluia apice rails; libiis luleis aiil fulvis, poslicis iiitriifiiin aplce nioris ; tai-sis vcl omiiihu-^ luleis , vcl posleiioiibus fuscis, /. ereclorius Fabr. ? Marcs ct fcminae circa Genua m el in Germania capti sunt. Feinlna hacc est: Longiliidu T) - 7 lin. .inlennae corporc diinnlio paullulum longiores , apice curvalae, articulis 8-14 vcl omnibus vel coi-uni plurimis supra albis. Tliorax punclo albo infra alas. Sculelluin album, .llae Cumalo-hyaliuae , stigmate lulvo. I*edes rufi, coxis ct troclianteribus , nee non larsis poslicis , nigris. Abdomen oblongo-ovatum , canile thoraccque paullo longius et pauUo anguslius, apice obluso subcoinpressiusculo ; scgmenlis 2 ct 3 rufis. /. ainimlatorius Panz. (ad Scliaeff. Ic. tab. 78 % 9)- 86. I. MEssoRius ( n. sp. ). Puncto infra alas albo ; seg- mentis 2 ct 3 tibiisque rufis, liarum poslicis apice nigro (annulo autcnnarum albo). Feniina. Lofii^i'nido paullo ultra r> lin. Jn/ennae corpore dimidio paullulum longiores, apice curvalae, articulis 9- 14 supra albis. Thorax lim-ola infra alas allwj. .S't7ioi)orlio sicut iu marc spe- cie! 85. Loiigitudo paullo infia vcl paullo ultra 6 lin. Thorax piiuclis aul lineolis duobus albis ad radiceni alarum. Sculelltiin album. Alae fumato-liyalinae, sligmatc rufo, squa- mula radicali nigra puncto albo. Pedes anlicl rnfi , coxis et Iroclianteribus nigris, femoribus plcrumque basin versus aut latere supero toto nigris , tarsis fuscis ; mcdii iiigri , femoribus rufis , basi et latere altero vcl toto vel tantiim apice nigris, tibiis rufis extus fuscis; poslici nigri, interdum tibiis rufis apice nigro. Abdomen segmenlis 2 el 3 , ncc noa plerumque summis angulis baseos quarli rulis. 8y. I. MENSTRUALis (n. sp. ). Abdominis apice rufo, fe- moribus fulvis, anlerioribus basi nigris; tibiis fulvis , basin versus albican libus. 3Ias. Spcciei genuinae unicum tantum indlviduum possideo , idque prope Korimbergam captum. Dom. Bonelli autem va- rielatem haac mccum communicavit , pedum colore dis- crepa litem. Longiludo 6 lin. Jnleimae porreclae , corpore dimidio paullo longiorcs. Alae fumato-liyalinae , stigmate fenugineo. Pedes nigri; antici latere allero fcmorum tibia- rum et tarsorum pallidc tcstacco ; nicdii femoribus sublus apiccm versus leslaccis , tibiis sublus pallide testaceis ; AtJCTORE FROF. GRWENHORST. 3/J7 postici tibiarum latere allero in medio pallitle teslaceo. Abdomen lanceolaluin, capite ihoraceque paullo longius et paiillo angiislius, opacum, confcilissime puncluni ; scgnienlis I ct 2. dorso siililililer nigulosis, 4 el 5 margiiiibus nife- sccnlibus , 6 lufo basi nigra , ■y lolo niCo. SECTIO 9. Scutcllo nigro:' abdoinine vcl tolo ruro , vcl nifo-iiigroq\ie. 88. I. ARROGATOR. AHs nigi'o-fuscis, sligmale fulvo ; scg- nienlis 2 ct 3 fulvis. Mas. Slatwa lice iinn partium Jbrnia el proportio maris specie! sequenlis. Loiigiliulo 8 - rj lin. Alae nigro-hyalinac, sligmale fulvo, cellula cul)ilali iiileruiedia liigona. Pedes aniici libiis larsisque sublus fusco-fernigineis. /. arrogalor auctoium. /. inelanoplerus Gracl. p. 2698 n. 266 ( baud con- fundendus cum /. inelanoptero Gmel. n. 400, qui ad aliud genus pertinel). 8(). I. FUMifiATOR ( n. sp. ). Segracnlis 2 el 3 rufis. Mas. et Femina. Mas : Longi/udo 6 - y lin. Antennae porrectae , corpore breviores. Alae Aimalo-liyalinae, sligmale fcrruginco. Pedes aniici femorum apice ct libiaium latere inlcriore leslaceis. Abdomen ihoracc duplo longius , cjusque laliludine ; seg- mentis 2 et 3 rufis , disco nigricanle. Femina : Longiludo j - 6 lin. Antennae dimidii corporis longiludine , iuvolulae , arliculis mediis plerumque sublus fuscesceulibus. Alae sicut iu mare. Pedes paullo crassiores 348 MONOCR\Pni\ ICIlTiXUMOMiM quaiii in marc , liblis aiilicis iiiliis fciiugineo-rufis. Abdo- men ovaUim , capitis Uioracisqiie lougilucliiic ct laliludinc, scgmentis 2 ct 3 riifis ant castaneis. /. agills Christ ? Sed liaud confuiulcndus cum /. agili auclorum alioniin, qui ad Ciyptos apteros pejtinct." Varielas feminac : Loiigiludo 6 liii. vel paullo minor. Jlae fumato-hyalinac , stigmale rufo. Pedes libiis anlicis sublus vol ferrusineis vt;l albido-tcstaceis. Abdomen vel scg- mentis 2 et 3 rufis , margine nigro, vel scgraenlo 2 lufb, 3 nigro in angulis baseos rufo-caslaneis , macula disci nigro- castanca obsoleta. 90. I. nAEMORRnoiDVLis ( n. sp. ). Abdominc rufo ; seg- mento prime nee non macula dorsali segmentoruin 3-6 nigris. Mas. Longitudo 6 lin. Caput palpis et orbilis oculorum inlernis albis. Antennae ^ovreciac ^ corpore breviores. Tliorax punclis 2 ad radiccni alarum albis. yliae subfumato-hyalinae, stig- male fusco j cellula cubitali intermedia subtrigona. Pedes anteriores , fcnioribus libiisque subtus testaceis ; postici li- biis basin versus lerrugincis. Abdomen oblongo-ovalum , depressiusculum , ihorace paullo anguslius el fere duplo longius , sublilissime ct confertissime punctum ; segmcuto i sublililer rugnloso nigro ,2-5 castaneis macula dorsali basali uigricante , 6 el 7 castaneis. 91. I. spuTATOR. Segmenlis 2 et 3 tibiisque rufis, liarum posticis apice nigris ; aulenuarum annulo albo. Mas et fcmina. ACCTORE PROF. CRAVEMIORST. O/j^ Max: Longltiido paullo ultra vel paullo infra 6 liu. /^n- leiinae jioncctae , corpore brevioies ; articulis 9-14 vcl oninibiis vcl corum j)lurimis supra alliis. ,Uae fumalo- hyallnae, strgmale lufo. /*<;^/e,y femoribus aiuicls apice rulls ; tibiis itrfis , poslicis apice nigro , antcrioribus rarius supra fuscis. Abdomen lanccolatum , capile thoraccque lonijius cl paullo angiislius , sogmenlis 2 et 3 rufis. Feniiiia a marc tlilfcrl his nolis : /liilennae panllo gra- riliores quam in marc , apice curvatae. Ahdomen paullo brcvius et lalius est quam in mare , apice oblusiusculo ; scgmenlis 2 et 3 , interdum ctiam macula apicali segmenti primi , rufis. /. spiifalor auctorum. Crypluriis' sjnilnlor La-Mark. Seil /. sputa/or Grav. Verz. n. 3 7 38 ad specicm sequentcm pcrlinet. I. f^arielas maris: Slalura nee non parluim forma et propor/io maris gcnuini. Longitudo paullo ultra 6 lin. An^ lennae articulis 1 et 2 nigris ,3-6 nigris subtus ferrugi- neis , 1 - \o albis subtus ferrugineis , 11-14 tolis albis , iS-iy fuscis puncto albo , scquentibus fuscis subtus fer- rugineis. Thorax suturis laleralibus obsolctim castaueis. Sculelltini apice obsoletim castaneo. Alae subluteo-hyalinae, stigmate lestaceo , eelluia cubilali intermedia subli ignna. Pedes coxis nigris , poslerioribus macula castanca; troclian- teribus niiiris : femoribus anticis niirio-fuscis latere allero testaceo, mcdiis nigro-fuscis geniculo tcstaceo , poslicis ni- gris ; tibiis rufiS , posticis apice fusco : tarsis anticis rufis , 3^0 MONOr,R,VPHl\ rCHWEUMONUM postcrioribus fuscis. Ahdomen segmento i apice ca?tanco 2 tolo caslanco,.3 fusco puncto lalcrali caslauco, sequen- tibus nigris. 2. Varietas maris ; Ahdomen totum nigrum. Cactcra cum marc gonuino congriiunt. 1. ferniginosns Gmcl. n. aS'i ( liautl confundendus cum I. J'erriiginoso Gmc\. n. 356). /. ino/ilorius Schrauk Fn. Boica n. 2072 var. d. 92. I. cuLPATOR. Coxis posUcis dcnte arniatis; sogmenlis 2 el 3 libiisquc rulisj ( anlennarum annulo albo ). Femina. Individua gcnuina hujus specie! Dom. Bonelli baud misit , sed varietatem , coipore minore et segmento leilio tolo nigro : Longitiulo 5 lin. Anlewiae corpora breviores, apice curvatae , arliculis 9-14 supra albis. Alae fumalo-hyaliuae, sligmate rufo. Pedes coxis posticis sublus dente armalis ; femoribus anlerioribus apice liileo ; libiis rufis, anlerloribus intus fulvis. Abdomen capitis thoracisque longitudine et la- tiludine, apice paullo aculiore quam in specie praecedente*, segmento secundo nigro-castaneo, rcliquis lotis nigris. /. cidpalor Schrank Fn. Boica n. 2077. 93. I. \PRici's ( n. sp. ). Segmento secundo ncc non an- gulis bascos tcrtii castaneis; orljitis oculorum in- ternis et punclo infra alas albis. Mas. Longiludo 4 i lin. Cdpnl orbilis oculorum facialibus, linea transversa clvpci et puncto infra antennas albis. Antennae porreclae , corporis longiludine. 7yi!0/-a.c puncto infra alas, AUCTORE PROF. CRAVENnORbT. i)Jl allerocjiic obsolclioie ante alas albis. .I/ac suhfiinialo-hyaliriac, sligniale fusco, cellula cuhitali intcrmetlia subtiigona. Pedes fenioribus auticis latere allcro lolo, mediis solo apicc albidis; tibiis anleiioribus latere allero albido , poslicis basin versus fuscis. Jljc/unie/i capile tlioraccqwe longius el anguslius : scgmento a obscuro-castanco , 3 angulis baseos obscuro casta neis. ()\. I. MEL\N0-c\STANUS ( 11. sp. ). Abdominc castaiico , basi nigra; lemoribiis anterioribus rufis, macula nigra; tibiis anterioribus rufis. Mas et Feniiua ( Feniina anlcnnarum ^nnulo albo ). Mas: Slalitra lota, nee non pedes et antennae, longiores sunt cl graciliores quani in feniina. Longiliulo 5-6 lin. Anlennae porreclae, corpore paullo breviores. Alae fumato- liyalinae , stigmate piceo , cellula cubitali intermedia irrc- gulari sublriangulari. Pedes coxis et trocbanteribus nigris -^ femoribus anticis rufis , mediis vel lolis nigris vel subtus rufis, poslicis nigris; tibiis anterioribus luleo-fulvis, mediis apicc nigro , poslicis nigris ante basin ferrugineis ; tarsis anticis lutescenlibus , posterioribus fuscis. Abdomen capite tlioraceque longius cl paullulum anguslius; scgnientis i -3 nigris , 3 allanicn apice rufo ,4-6 vel lolis rufis vel ma- culis duabus discoidalibus fuscis , 7 rufo. Feiniiia : Longiludo 5 lin. Antennae coipore dimidio longiores, apice curvatae, articulis 8-14 supra albis. .y/doininc pedlbusqiie rufis , coxis el trochaiileiibus nigiis. ( Aiilcniiaium anuulo albo ). Fcmina. Spccicm genuinain , in Germania occurrcntcm, Dom. Bonclli baud niisit, sed varietatem-, colore ab ilia miillo disccdenlem: Longiliido fere 4 liu. Antennae corpore dimidio longiorcs, apice incwrvae , articulis io-i3 albis. Thorax puuctis duobus ad alarum radiccm et lineola transversa iniVa scu- telluni rufis. Scnielliini rufum. Alae subliyalinae , stigmate luteo, sqnamula i-adicali ferruginea. Pedes coxis et Irochaa- teribus nigris ; fenioribus anticis luteis , mediis rufis supra luscis , poslicis nigro-fuscis basi rufa ; libiis rufis , posticis apicem versus subfuscescenlibus. Abdomen capile ihoraceque longius, thoracis laliludine, scgmentis 2-4 laliludine acquali j rufum , segmentis 5-7 nigro-fuscis. 96. I. ALBiL\RViTus ( u. sp. ). Abdominc rufo , basi nigra j libiis anferioribus rufis; facie et anlennarum an- nulo albis. Mas^ Longiludo 5 lin. Capnt facie alba. Antennae porrectae , corporis longitudine; sublus arliculo i albo, a- 14 et 21 cum sequcnlibus ferrugineis , i5 - 20 tolis albis. Alae subliyalinae , sligmate fuscesccntc. Pedes uigii ; femoribus AUCTORE PROF. cnWENHORST. 353 anterioribus subliis luteis; libiis larsisquc anletioribus sublus fcniigiiieis. Abdomen thorace anguslius et longius ; segmenlo I nigro , 2. rufo basi nigra , 3 cl 4 lufis , 5 ct 6 fuscc- scenllbus raargine rufo , 7 fusco. 97. I. CELER\TOR. Scgineutis 1-4 pedibusque rufis; coxis el trochanteiibiis ncc non geiiiculis posticls nigiis; antcnnis tricoloribus. Femina. Longiludo jiaullo ultra vcl paullo iufra 3 lin. Antennae corpore diinidio paullulum longiores, apice involutae; arli- culo 1 nigro aut fcrrugineo , 2-5 ruiis aut fcrrugineis , 6-9 fuscis aul fcrrugineis, 10 -i3 albis subtus fuscis , scquenlibus fuscis. Alae fumalo-hyalinac , sligmate fusco , squamula radicali albida. Pedes rufi ; coxis et trochauteribus nee non femorum posticorum apice nigris ; tibiarum posti- carum apice sunimo, plerumque etiam tarsis posticis , fuscis. Abdomen capitis thoracisque longitudine et latitudine ; apice subobtuso; scgmento primo rarius nigro margine rufo, ple- rumque rufo pctiolo fusco ,2-4 rufis. /. celeralor Grav. Verz. n. 3740. 98. 1. iATR.vTOR. Segnieutis 2. - \ rufis ; pedibus anterio- ribus rufis, coxis nigris; posticis nigris, tibiis rufis apice nigro ; stigniate fulvo ( antcnnarum annulo albo ). Fcniiua. Femina , quam Dom. Bonclli mccum communicavit , liaud ad spccicm genuinam pcrlinet, scd hujus varietas est: Lon~ gi/udo: fere 4 liii. Anlennae corporis dimidii longitudine,. involutae; articulo Icrlio sublus lerrugineo , 9-14 supra Tom. XXIV. 1 J 35^ MONOCRVrUU ICII>'EUMO^UM albis. Alae fiiinalo-Iiyalinae , stigmatc lulvo. Pedes nigrl • fcniorihus ank'iioribus apice , ])osticis summa basi loifis ', tibiis rufis, posticis apice nigro; larsis rufis. Abdomen ca- pitis ihoracisque longiludiue et latiludinc , sogmentis 2-4 laliludine aequali ; seginenlo 1 nigro macula apicali lufa , 2 et 3 rufis , sequcntibus nigris. Marcs Doin. Bonclli liaiul misit , apud nos autem feminis fiequcnliorcs sunt: Longilitdo 3 - 4 l'"- Caput pleruruque ore et orbitis oculorum internis flavcscentibus. Jiileniiae porrectae , dimidio corpore pauUo longiores ; sublus iuter- dutn arliculo i flavicaute , sequcntibus ferrugineis. Alae subfuraato-hyalinac, stigmate testacco. Pedes rud; femoribus posticis nee uou coxis et trocliauteribus nigris ; tibiis po- sticis apice nigro •, tarsis posticis fuscis. Abdomen capite llioracequc paullo longius et angustius; scgmento primo plc- rumque apice rulo, 2-4 rufis, 4 plerumque pro parte nigro. /. liilrator Fabr. Enl. Syst. n. iSg. » » Oliv. n. 123. » » Villersct Gmelin. INuUo modo aulcm hue pcrtlnet Ophion lalralor Fabr. Piez. n. 23, licet Fabr. ipse ad hunc Ophio- nem istum Ichneumonem eilaverit; nee /. lalralor ^ Oliv. n. io3. OQ. I. MtLANOGONOS. Coxis posticis calcaratis •, abdominc rufo, apice nigro; pedibus rufis, poslicorum gc- niculis nigris ; ( antcnnis Iricoloribus ). Fcniina. Longiludo fere 3 lin. Caput palpis pallidis, mandibularum ACCTORE PROF. GRAVtNnORST. 355 b liii. Caput facie et ore flavis , niaudibularum apicc nigro. Anleuuae corporc paullo breviorcs, poncctae, a])icc subcurvato ; ferrugincac , supra basin versus fuscae. Thorax siilipiibcsccns , parte iufcra colli flava. Scnlellutn flaviini. Alac subliyalinae, sligmatc picco-teslacoo, squanuila radicali llavicante , celliila cubilali inlermcdia trigona sub- peliolata. Pedes rufi ; antcriores coxis cl trochanlcribus paliidc flavis , coxis supra nigris • poslici coxis et trochau- teribus flavis supra vel nigris vcl rufis , fomoribus basi api- cecpie nigris , tibiis apice ct ante basin nigris, tarsis ftiscis. Abdomen clavato-fusiforme, capite ihoracequc paullo longius vixque paullo anguslius ; scgincnto i canaliculato , apicem versus sensim paulluluin dilalalo, nigro, apice rufo; 2 rufo; 3 rufo, intcrdum niarginc sununo flavo; 4 flavo, basi rufo- fulva ; 5 - 7 flavis. /. sponsorius auclorum, exccpto /. sponsorlo Jurin. cellula cubilali intermedia deficicnte. SECnO 4- Scutcllo nlgio. aljJominc nifo, aul i-ufo-nigioquc 109. I. SEMicvLicATus ( u. sp. ). Abdominis medio rufo, pedibus anlerioribus flavis, femoiibus fuhis , pe- dibus posticis nigris , femoribus et libiarum basi rufis ; facie cl articulo primo antcnnarum sublus flavis. Mas, At'CTOKE PROF. CRVVENUORST. Slnlura ncc noii /K/i/iiini forma cl proporlio spcciei i i i , peliolo allamen brcviore. Longiludo /, lin. Caput fucic orc- que flavis, apice maiulibularuin iiigro. /Inlcnnae langiliicliiic corporis , arliculo priino sublus flavo. Alae subliyalinac , sligmato piece, squaniula radicali flava; ccllula ciibitali in- Icrinedia triangulari , irrogiilari , s\ibpeli()lala. Pedes ante- riores ilavi , Iciuoribus fiilvis : postici ru(i, larsis, tibiaruin apicc , coxis ct trocliaulcruta basi nigris. Abdomen capilc Uioraceque paulluluiu angustiiis et loiigiiis; scgincnto i ni- gro, subsessili , basiu versus sensim angiistato; 2-5 scnsiiu dilalalis ; 2 et 3 rulis , scquenlibus nigris. I 10. I. PROsoLEtCLS ( n. sp. ). Abdominis medio rufo ; pedibiis anlcrioribus fuhis, coxis et trociiantcribus albo-tcslaceis ; pcdibus poslicis rufis , coxis et trochanteribiis nigris ; facie coUo et lineola ante alas albidis. Femina. Slalura nee non parlium forma ct proporlio sicut in spc- ciei sequenlls femina, pedibiis attamen pauUo gracilioribus. Longiliulo paullo ultra 3 lin. Caput ore genis et facie albo- teslaceis. Antennae sublus albido-testaccae. Thorax colli parte infero ct lineola ante alas pallide lestaceis. Alae liya- linae, stigniate et squaniula radicali pallide testaceis; cellula cubilali intermedia trigona , irrcgulari subpetiolata , ncrvo exteriore pertcnui. Pedes graciles ; anteriores luteo-fulvi , coxis ct Irochanteribus pallide testaceis, puncto fusco; po- stici rufj, coxis ct Irochanteribus nigris, tarsis ct libiarura apice fuscis. Abdomen capite thoraceque longius et paullo 364 Morfocn\rni\ ichneumonum angustius , clongalo-subclavatiim , apicem versus subrom- prcssiiin; scgmcnlo i longo levi nigro, luberculis latcialibus iu medio sitis, area apicem versus dilalata ; 2 fusco, mar- ginc et lateribus rufis; 3 rufo, punctis duobus nigris; /, et 5 castaneis , 5 margine fusco ; 6 et 7 nigris. III. I. iNDEFF.ssus ( u. sp. ). Abdominis medio, antennis, pcdibusque rufis; coxis anlcrioribus flavo-maculatis, ^ posticis nigris ; facie /lava. Mas. Longiliulo inter 4 et 5 lin. Caput (iicie et ore flavis, raan- dibularum apice fusco. Anlennae filiformes , corporis lon- gitudinc ; articulo i nigro subtus flavicante , sequentibus rufis. Aloe hyalinae, stigmate piceo, squamula radicali fla- vicante; ccllula cubitali intermedia trigona iiregulari petiolata. Pedes subelongati , rufi ; coxis anterioribus flavis , posticis nigris ; troclianteribus flavcsccnlibus , poslicis supra rufis ; tibii's poslicis basi sunima paliiila , tarsis posticis subfusce- scentibus. Abdomen subsericans , capite thoraceque {ei^& duplo longius, ihorace paullo angustius, apicem versus sub- compressura ; segmento i nigro, apicem versus rufo sensim- que dilatato ; 2 rufo , vitta transversali nigra ; 3 rufo , maculis duabus fuscis; 4 rufo; 5 rufo, basi nigra; sequen- tibus nigris. Feininain genuinam , quae a mare non nisi coxis ante- rioribus supra nigris differt , Doni. Bonelli baud misit , at varietalem ejus , femoribus posticis nigris : Longiliulo fere 5 Wtt. Pedes anteriores fulvi ; coxis nigris, trochanteribus flavis; postici coxis ct femoribus nigris, trochanteribus flavis, ArCTORE PROF. CRAVENnORST. 365 tibils lutcis apice fusco , tarsis fuscis. Abdomen nigrum , scgmenlis 2-4 rufo-castancis. Reliqua sunt sicut in femina gcnuina. 112. I. LEPTOCERUS ( n. sp. ). Abdouiinc elongalo , rufo , apice nigro ; perlibus rufis , tibiis posticis apice fusco , coxis anlerioiibus flavis ; puncto infra alas orcque flavis. Fern. Slalura ncc non parlimn forma et proporllo pracccdentis j sed ccllula cubitali intermedia deficicnte , antennis graci- lioribus. Lonqiliulo 4 ^ liu. Caput ore ct clypco flavis, mandibularum apice nigro. yinlennae graciles , corporis longiludine , apice curvalo ; fuscae , articulo primo sublus flavo. Thorax punclo aibo infra alas. Alae subfumalo- hyalinac , stigma le fusco , squamula radical! flava. Pedes rufi ; anleriores coxis et trochanteribus flavis; postici tarsis, apice tibiarum , inlerdum eliam summo apice fcmorum , fuscis. Abdomen rufum , pelioli basi nee non segraenlis 5 - 7 nigris. 1 1 3. I. NEMORALis. Abdominis medio, femoribus anle- rioribus , libiisque rufis , harum posticis apice nigro , tarsis posticis medio albis ( facie et coxis antcrioribus flavis ). Mas. Longiludo fere 5 lin. Caput ore et facie flavis. Antennae porrectac , corporis fere longiludine , fuscae , sublus arti- culo I palllde flavo, scquenlibus dilute rufis, sensim obscu- rioribus , ullimis fuscis. ///«e subfumato-hyalinae , stigmate fusco, squamula radical! llava , cellula cubitali intermedia 366 MONOCR\rni\ ichneumonuji incgulari pcllolata. Pedes subelongali rufi ; coxis teslaccis , poslicii supra uigiis ; trocliaulcribus pallide Uavls •, f'cmo- ribus poslicis iiigris ; libiis poslicis apicc iiigro ; taisis po- slicis medio exalliiilis. Abdomen ovato-f'usifoinie , capile thoraceque pauUo longius pauUoipic anguslius ; scgmento i longo , apiccin versus seusim dilatalo , canaliculalo, nigro , apice lufo ; 2 - 5 rufis , 5 macula dorsali nigra. /. neinoralis Fourcr. p. 416 u. 66. Feiiiina occunit cum mare passim in Germania. Dom. Bonelli earn non misit : Loiigiludo 4 lin. Antennae cor- pore paullo breviores , apice iucurvo , fuscae ; arliculis I - 12 subtus rufis , i3. - 19 albis , sequentibus subtus fcr- rugineis. Alae sicut in mare. Pedes coxis et trochanteribus nigris , caeterum sicut in mare coloratis. Abdomen sicut in mare, scd paullo brevius. 114. I. DEFECTivus ( n. sp. ), Ccllula cubitali intermedia nulla ; abdominis medio rufo ; femoribus tibiisquc anterioribus totis , posticis basi rufis (antennarum annulo albo ). Fern. Slalura nee non partiumjbrma el proporlio slcui in speciei praecedentis femina ; sed cellula cubital! intermedia defi- ciente , segmento primo apice angustiore , petiolo crassiorc ct breviore. Longilndo paullo ultra 4 lin. Antennae arti- culis i3 - i5 albis. Alae subfumato-hyalinae, stigmate fusco. Pedes anteriores rufi , coxis et trochanteribus nigris ; po- slici nigri , femorum tihiarumque basi rufa. Abdomen ca- pitis ihoracisque longiludiuc cl latitudinc , subpetiolatum ; At'CTORE rnOF. CRATENnORST. 36" segmento i lovi , iiigro , apiccm vorsus sensiin paiillo «/ palpis albidis aut rufis; mandibulis et clypeo ferrugineis. Jnleiiuae corporis longi- ludine , apice curvatae , fuscae , subtus fcrrugincae. Alae subhyalinae , stigmate fusco , squamula radicali fusca aut lutea ; cellula cubitali intermedia vel deficiente , vcl trigona sessili , nervo exteriorc incompleto. PeJei' subgraciles, lutei. Abdomen fusiforrae, capitis ihoracisque longiludine , thorace angustius : segmento 1 apicem versus scnsim dilatalo , tu- berculis laleralibus prominulis in medio sitis, nigro, apice testacco aut rnfo ; 2 - 4 testaceis aut rufis , 4 villa trans- versali aut apice fusco ; sequentibus vel totis uigris , vel fuscis margine pallidinre. 120. I. cnRYSosTOMLS ( n. sp. ). Abdominc oblongo-ovato, rufo , apice nigro ; pedibus rufis , libiis posticis apice fuscis, coxis auticis flavicantibus; ore llavo. AlCTORE PKOF. r.B \V ENHORST. 3; I fjOnf^ilitdo 3 I'm. Ca/)M/ clypoo oreqiin flavis, mnrnlibulariim apicc nigro. Antpjiiiae corpore brcviorcs, curvalae, fuscac, arliculo primo subtus flavo. /ilae fumato-hyalinac , sligmale fusco', squaimila ladicali (lava. Pedes riifo-lulvi; aiUici coxis pallidioribus ; postici tibianim apice et tarsis fuscis. Abdo- men capitis tlioracisqiie loiigiliuline el latiludihc, pyrilornie, dcprcssum ; srijmenlis i-3 rufis , 4 riifo margine nigio , seqiientibiis iiigiis. 121. 1. LAEvii;niis ( II. sp. ). Segmentis 2 et 3, femoribus tJbiisque aiiterioril)US rufis, tibiis poslicis pro parte rufis. Mas et femina. Mas: Loiigiliulo \ lin. Caput palpis ferrugineis. Antennae corpore breviores , porrectac. Alae funialo-liyalinae , stig- niale nigro , sqnaniula radicali flavcsceule ; ccllula cubilali intermedia pentagona, subpyramidata.^ nervo exteriore autem obsoletissimo. Pedes anleriores rufi, coxis et trochaiiteribus nigris ; postici nigri , tibiis rufo-fuscis , femoribus supra castaneis. Abdomen uitidissinium, lacvissimum, capitis tlio- racisque longitudine el latitudine , oblongo-ovatum , apicc oblusiusculo ; scgmcnlo 1 longo , tenui , nigro , area fere quadruple brcviore at vix paullo laliore quara peliolus , longitudine latitudincm paullo superante ; 2 el 3 rufis ; se- qucntibus nigris subsericautibus. Femina : Antennae corpore dimidio paullo longiores , apice incurvo. Abdomen sicut in mare formatuni , apicc altamen obtusiore ; segmenli primi area quadrala , duplo laliore quain peliolus, rufo-castauea; segmcnlis 2 et 3 rufis, '5~2. MONOGRAPniA. ICIINEUMONUM \ sequcnlibus iiigiis minus sericanliljus quam in marc. Caclera cum marc congruunt. FAMILIA V. AMomen siil)sessilr atit siilipoliolatiim : seginenlitm i basin Tcrsns sensim .iiii;ustaluin : ahie celliila ciiliilali inleimcdia vol nulla, >k1 parva , Iriaii- giilar! anl inri;iilari : aiilennae giaciles aiit meclioci'cs: pedes mediocres ( Terehra subc!>.crla ). SECTIO I. Sciitello et abiomine nigris. 122. I. CLYPE.VTOR ( n. sp. ). Clypco pedibusque rufis , coxis et Irochantcribus nigris j abdominis incisuris 1-4 rufescenlibus. Mas. Longiliido fere 4 lin. Caput clypco et niandibulis rufis , facie subsericante. Antennae fere corporis longitudinc, apicem versus pauUo curvatac. Alae subfumato-hyalinae , stigmata luteo-picco, squamula radicali tcslacca; cellula cubitali in- termedia subirregulari, peliolata. Pedes rufi, coxis et tro- chanleribus nigris. Abdomen subsessile , capite thoraceque pauUo longius et angustius, sublineare, segmenlis i-5 sensim paullulum dilatatis ; incisuris i - 4 rufescenlibus; 123. I. MELANCHOLici.'s ( H. sp. ). Tibiis tarsisquc anterio- ribus femoribusque rufis. Mas. Longttudo inter 3 et 4 lin. Antennae fere corporis longi- ludine , porrcctae. Alae hyaliuac , stigniate fusco , squamula radicali picea. Pedes rufi , coxis et trochauleribus nigris j postici tarsis cl tibiis nigris, his basin versus rufescenlibus. Abdomen capitis thoracisque longitudine , thorace paullo AUCTOnE PROF. CRAVF.NIIORST. 3^3 angustiiis, subcylindricum , dcpressiusculuni ; scgmcnto piimo subopaco , longiludinc lalitudiiiem supcrante, luberculis la- teralibus piotubcrantibus , inter basin ct medium silis. 124. I. I'lnct'is ( n. sp. ). Scgmcntorum marginibus sum- mis rufcscenliljus; pcdibus (lavis , poslicoium coxis et femoribus nee non libiaiura et arliculoium tarsi apcicibus nign's. Mas. Corpus tolura giiseo-sericans. Longiludo 4 lin. Caput palnis rufis , mandibulis medio flavis. Jnteimae porreclae , fili- fonnos , coipore paullo breviores , sublus articulo i flavo, sequentibus fusco-fenugineis. Jlae hyalinae , stigmate et scpiamula radical! testaceis ; cellula cubilali intermedia ir- regulari subpeliolala. Pedes antcriorcs pallide flavi, coxis supra nigris, femoribus latere allero fulvis , mcdiis sublus linca longiludinali nigra ; postici coxis nigris , trochante- ribus flavis , femoribus nigris geniculo flavo , libiis albidis apice nigro , tarsorum articulo i albido apice nigro , 2 et 3 nigris basi albida, 4 et 5 nigris. Abdomen subsessile , oblongo-cylindricum , capite thoraccque longius et paullo angustius , nitidum , subliliter punclum , scgmentis 2-7 niargine rufo. Feminani luijus maris Dom. Bonelli baud misit. In Ger- , mania sexus ulerque occurrit. Fetnina haec est: Slaliira Lcrassiuscula. Longiludo fere 3 lin. Caput ore flavo aut fer- Iruginco , mandibularum apice nigro. Jnlennae corpore bre- jviores, apice subcurvatac j subtus apicem versus ferrugiueis, [articulo i flavo. Alae sicut in mare. Pedes coxis nigris , 3-}.\ MONOGuvriin icnNEUJioNUM antcrioribus suhlus flavis ; troclianlcribus flavis ; fcinoribus anterioribus fulvis, sublus basin versus nigris, poslicis nigris gcniculis fulvis: libiis flavis, poslicis apice iiigroj tarsis fulvis , poslicis arliculorum apicibus nigris. Jbdomen se- ricans ^ capitis thoracisquo longitutline cl laliluiliiie , oblon- ^um aut ovaUitn: spgmcnlorum marginibus summis caslaneis. SECTIO 1. ScuU'Uo palllilc nolulo : flbdoiuiuc vcl toto nigro, vcl scgmcn- toi'uia malginibus pallulia. laS. I. QUiNQUECiNCTUs ( n. sp. ). Segmenlis margine albis; pcilibus fulvis , poslicorum larsis libiisquc nigris ; facie albida ; antcunis subtus fulvis arliculo primo albo. Mas. Longilndo 4 b'l- Caput subglobosum , majusculum, oculis prosilienlibus ; facie , ore el gcnis llavo-albis. Jnteiinae fiiiformes , corpore paullo breviores , porrcclac , fuscae ; sUblus fulvae , articulo primo albidov Thorax colli parte infero, macula laterali prolhoracis ct linea transversa infra scutellum albidis. Sculelhun apice albitlo. Alae hyalinae , sligmale fusco , squamula radicali alba •, cellula cubilali in- termedia irrcgulari subpcliolala. Pedes subgraciles , fulvi j anteriores subtus pallidiores ; poslici libiis tarsisque seri- canli-nigiis. Abdomen subsessile , thorace duplo longius ct paullo angustius ; scgmcntis i - 5 sensim lalioribus, i lincis duabus elcvalis longitudinalibus , 2 lineola dorsali marginali albida, sequentibus nitidioribus , margine apicali et lalcrali albo. AucTORE p:\of. craveniiorst. SyS SECTIO 3. SculcUo pallido : abdomioc vcl rufo , vel i'ufo-DigrO(Jue. 126. I. ALBiciNCTL'S ( n. sp. ). ScutelU apice rufo; abdo- mine rufo, basi nigra, margiuibus scgnieulorum albis ; pcdibiis aiiLcrioiibus ilavis , coxis et latere supcro I'emorum nigris. JVlas. Longitiido paullo ultra 4 ''"• Caput ore lestaceo , raan- dibularum basi et apice nigris. Antennae porreclae , lili- formes ; corpore breviores ; articulis 1-4 nigris , sequen- libus fuscis subtus fulvis. Sculelluni puncto apicali rufo- fulvo. .llae hvalinae, stigmate et squamula radicali tesla- ccis ; cellula cubitali intermedia subirregulari subpeliolata. Pedes anteriores flavi , coxis ncc non fcmorum latere su- pcriore nigris ; postici uigri , libiis medio albidis , apice supra nigris subtus ferrugineis , basi nigris, tarsis fuscis, femoribus apice flavescente. Abdomen subpetiolatum, oblongo- pyri forme , capite thoraceque longius , apicem versus tho- racis laliludine; segmento i laevi nigro •, 2 nigro , raargine castanco ; 3 castanco , margine albido , basi uigra ; 4 ca- slaueo , margine albido, basi et ante marginem nigro ; se- qucntibus caslaueis , basi nig.ra , margine dorsali albido latcrali 11a vo. SECTIO 4- Sculcllo nigro : abdomioc vel rufo , vcl rufo-nigroquc , Tcl ilavo-nigroque. 12.-]. I. ELECAMn'xcs. Femoribus crassis , fiontc niulica ; abdominh medio flavo ; tibiis nee jK)n iate^e in- furo icmouiui aniicorum Jlavis. Mas. 376 MOfJOGR\rni\ ICHNEUMONUM Spccicm goniiinara Dom. BoncllI hand inisit , scil varielalcm scutcUi apice (lavo , quae vero ctlain , cum specie genuiua, ill Gennania occurrit: Luiigitiulo 5-6 liu. Jn/ennae pov- rectac , corpore paullo breviores ; subtus arliculo i llavo , scquenlibus rufis aut fcirugineis. Thorax liiica transrersa infra sculeUum flava. Sculellum apicc flavo. Jlae subfu- iiialo-hyalinae , stigmata fusco aut luleo , squamula radicali flava. Pedes bieviuscuU , validi ; coxis et tiochanlcribus iiigiis; antcrioribus sublus llavis ; femoribus anticis nigris , subtus ct apice flavis, iiicdiis larius sicut antica , plcrumqiie tantum apice flavo, posticis nigris, rarius basi flava ; tibiis flavis , posticis summo apice nigro ; tarsis anterioribus flavis, posticis flavis arliculorum apicc fusco. Abdomen capite tho- raceque longius , thorace pauUulum angustius , scgmentis 1-4 scnsini paullo dilatatis ; scgmento i canaliculato nigro, apice flavo; 2 et 3 flavis, rarius punctis duobus nigris; 4 nigro , basi flavo-maculata ; 5 - 7 nigris. /. eleganUdus Schrank , Oliv. Villers. I a 8. I. ELONGATOR. Fionte cornuta ; abdominis medio flavo ; tibiis nee non latere infero femorum an- ticorum flavis , tibiis posticis apice nigro ; an- tennis sublus fulvis. Mas. Longiludo 4 lin. Caput cornu frontali erecto brevi subacu- tiusculo; ore flavescente , mandibularum apice nigro. An- tennae corpore breviores ; articulo i jigro , scquenlibus ruUs supra fuscis. Alae subhyaliuae , iligmale ferrugineo , AUCTOIXE PROF. CRVVENHORST. Z^J sqiiamiila radical! fusca ; ccllula cuhilali intermedia subirre- giilari suljsessili. Pedes suhvalidiusculi ; coxis et trochante- ribiis nigris ; fcmoribus aiilicis ilavis, supra basin versus nigris, niediis nigris apice (lavo , posticis tolis nigris; tibiis Uavis, poslicarnm basi siimma apiccqnc nigris; larsis rufis, ungiilis iiiscis. Abdomen elongalo-subclavatum , subpetiola- luni , cnpile llioraccquc longius paulloque angustius ; srg- mento i canaliculato , apicem versus sensim dilatalo, lon- giludine laliludinem duplo superante, nigro, margine f'ulvo, tuberculis laleralibus inter basin et medium silis; 2-4 flavis. Dom. Bouelli mares duos misit. In Germania mares et f'cniinac frequentcs sunt. Feinina autem a mare ( praetcr paries genitales , oninino fere abscondilas ) non nisi abdo- minis apice pauUo crassiore difl'crt. /. elongalor Fabr. Picz. p. 67 n. 72. Num vcro /. elongalor Fabr, Ent. Syst. II p. i65 n. i3o, et auclornm qui dcscriptionem ejus verbolenus e Fabricii scriptis, ante Eulomologiara syst. editis, mutuali sunt, hue perliueat , nescio ; tacent enim de cornu frontab'. iNec cum hac specie congruit /. elongalor Panz. ad Schacflcrl Icon. tab. 168 fig. 8. 129. I. scoTOPTERUs ( n. sp. ). Alis fusco-hyaliais ; abdo- miue pedibusque lulvis, scgmento prime coxisque nigris. Mas. Tom. XXIV. B bb SyS MONOCRiPUU ICIIMEUMONUM Spcciem gouuinain Dom. Boiiclli liaud mislt , set! varlcta- tem alls magis hyalinis ct abdomine toto fulvo. Mas. Loiigitiido fere 3 lin. Corpus griseo-seiicans. Caput ore (u\\o. Antennae porrectae , illirorincs , corpore pauUo breviores; ferrugineae, subtus fulvae. Jlae fumato-liyalinae, stigmate fusco , squaimila radicali fulva'. Pedes f'ulvi , co- xaruni basi nigra. //Z»(^/o/«eH subpeliolalum , lincari-lanceo- latiim, capite ihoraceque longius eb angustius, fulvum,seg- inenli primi basi lusca. Fetnina : Lonffiturlo paullo ultra vol paullo infra 3 lin. Corpus paullo crassius quam in mare. Caput ore iulvo. An- tennae porrectae , filiformes , corpore dimidio paullo lon- giores. Alae sicut iti mare , interdum hyalinae. Pedes paullo graciliores quam in mare , fulvi , coxis nigris , interdum tarsis posticis fuscesccntibus. Abdomen subsessile , oblongum, capite ihoraceque paullo longius, tlioracis latitudinc, vel totum fulvum , vel rufum segmenti primi basi fusca. i3o. I. QU\DRiscoLPTUs ( n. sp. ). ScgmcDtis i - 4 linea transversa insculplis , rufo-piclis ; pcdibus rufis , posticorum coxis tarsis et tibiarum apice fuscis. Mas. Longitudo paullo ultra 2 lin. Caput parviim. Antennae filiformes, corpore dimidio vix pauUulum longiores. Thorax lincola lutea obsoleta infra alas. Alae fumato-hyalinae, stigmate piceo , squamula radicali albida ; ccUula cubitali AUCTORE PROF. CRA.VENHORST. S^f) intcrmcJia nulla ^ nervo externam cl iuternam scjungcnte por brevi. Pedes lutco-rufi ; medii coxis* subtus fusccscen- tibus ; postici coxis et tarsis fuscis , tibiis albitlo-luteis , apice et aiinulo ante basin luscis. Abdomen oblouguin ; capite tlioraceque paiiHo longius j thoracis latiludine , seg- nienlo i latiludine longiludinis , basin versus sonsim an- gustato, canaliculate, practereaquc linca transversali in- sculpto, nigro , margine rufo ; 2-4 linca transversa in- sculplis , rulis , 2 basi pt margine, 3 et 4 margine solo nigro-fuscis ; sccjuentibus nigris. 1 3 1. I. PROCURATOR ( n. sp. ). Scgmentis 2 et 3 rufis; pedibus rufis , coxis nigris. Mas. LongUudo 3 lin. Caput palpis et mandibularuin medio fer- rugineis. Anlennae subfili formes , curvalae , corpore brc- viores. Alae subfumato-hyalinae , stigmate fusco , cellula cubitali intermedia irregulari subpetiolata. Pedes rufi, coxis et Iroclianlcribus nigris, tarsis posticis nigricantibus. Ahdo'^ men subsessile , oblongo-ovatum , capitis thoracisque lon- gitudine et latiludine; segmento i apicem versus pauUuluia dilatato , opaco , scabriusculo ; sequentibus nilidioribus •, 2 et 3 rufis ; 4 nigro , basi rufa ; sequentibus nigris. \\u']\\% feininatii Dom. Bonelli baud misit ; capla est autem circa Vratislaviam. Antennae pauUo breviores quam in mare. Pedes rufi, coxis nigris, tarsis posticis nigricantibus. Abdomen apice crassius est quam in mare. Caeteris cum mare congruit. 3oO MONOGRVnilA ICIINEUMONUM 102. 1. zoNvuiLs ( n. sp. ). Sogiiienlis 2 ct 3 riifis ; pe- dibus rufis , coxis trocliantnribiis cl Icinoium basi nigiis ; tibiis basi a Ibis. Fern. LongiliiJo 3 liii. Anlcimae corpore breviores , apice cur- vatae. Alae subfuhiato-liyalinae , sligniale nigro , ccllula cubitali iiitciniciJia incgulari subpeliolala. /^ejci- lufi ; coxis et trochanleiibiis nigris; femoiibus aiitcrioiibus nigris apicc rufo , posticis ciassiusculis rufis , linea longiludinali nigra. Abdomen oblonguin , capile llioracoque paullo lougius at vix paullo angustius , scricans ; nigrum ; segmculis 2 et 3 rufis j 4 doiso caslaneo. Dom. Bonelli solam fcraiuam misit. Sexus ulerque vero etiam apud nos occuriit. Mas slalura est paullo gracilioie quam Icinina. Abdomen inteidum subcylindricuin; nigrum, scgmentis 2 et, 3 rufis , 3 inlerdum nigro. Pedes sicut in fcmina, femoiibus posticis autem rufis, sublus vel basi nigiis. i33. I. VERNALis (n. sp. ). Abdominis medio rufo; femo- rlbus anterioribus libiisque rufis. Mas et fi?mina. Mas : Longiludo paullo ultra vel paullo infra 3 lin. y/n- tennae graciles, corporis longitudine, apice incurvac, sublus ferrugineae, arliculo i toto nigro. ///ae subfumato-hyalinae , sligmate testacco , squamula radicali ilava ; cellula cubitali intermedia irrcgulari subpeliolata. Pedes subgraciles; antc- riores rufi , coxis et irocLanlcribus nigris , bis inlerdum apice rufo , femoribus supra nigricantibus ; poslici nigii , libiis tarsisquc rufis, //Z/Jowje/i fusiformc, thorace anguslius, AUCTOUE I'ROF. CRWENHORST. 3 8l capilc llioraccqiie vix pauUo longius, subsen'cans; scgmenlo i levi , apicciii versus scnsim dilatalo , nigro , apice rufe- sccnle : 2 nifo , intcrduni medio nigro , 3 et 4 rufis ; sc- qucnlibus nigris. Feniiiia his discedit a marc : AiUennae fufo-fulvae. Fe- mora anlica tola rufa. 134. I. BRACCATUS. Abdomiiic riifo , basi nigra; pcdibus anterioribus lestaccis, basi nigra; ore et anlennis sublus (lavis. Slatnra ncc non partiuni fonna ct proportio sicut ia fipccie 126, corpore allamen graciliore. Longitiulo fere 3 lin. Caput ore llavo. Anleimae fuscae, subtus pallida flavae. Alae subfumato-bjalinac, sligraale fusco, squamula radicali flava, cellula cubilali intermedia irregulari subsessili. Pedes antici pallidc testacei , coxis nigris; medii pallide testacei, coxis nigris , trochanterum basi nee non feraorum latere altero fuscis ; postici nigri , trochanterum apice nee non tibiarum sunmia basi pallide testaceis. Abdomen capite tho- raceque paullo longius ct angustius, sogmcutis 2-5 lalitu- dinc aeqnali; i nigro, sublineari, petiolo brevi crassiusculo, paullo angustiore quam area , quae lacviuscula et laliludine diiplo longior est; a u'gro, apice rufo ; sequentibus rufis, dorso obscurioribus. i35. I. RUTiLATon. Abdomine rufo, basi nigra; pedibus anterioribus fulvis, basi nigra; libiis posiicis basi 38a MONOGRVPniA ichneumonum rufis-, punclis duobiis faciei flavis; antennis suLtus rufis, Mas ct femiiia. Mas: Longiliiflo pauUo infra vel paullo ultra 4 lin. Caput punctis aut maculis duobus faciei flavis , pleruraqiie conti- guis. Anlennae corporis diinidii longiliulinc, apice curvalae, luscac ; subtus arliculo i flavo ant rufo , sequenlibus rufis anl fcrrugineis. ALae fumalo-Iiyalinac, sligmatc fusco ; cel- lula cubitali iulcrniedia irrcgulari, poliolata aut subpeliolata. Pedes coxis nigris , subtus vel omnibus vel anterioribus solis flavis ; trochanteribus vel totis ilavis vel basi nigris ; femoribus anterioribus vel totis rulis, vel supra nigris, po- slicis nigris; tibiis rufis, posticis apicem versus nigris; tarsis rufis , Abdomen capite thoraceque longius et paullo angu- stius, subcylindricum aut suboblonguni; segmento i nigro, canaliculato, apicem versus sensim dilatato, lougitudiue lali- tudiacra duplo superante ; sequentibus rufis. Feniiiia: Caput puiictis duobus faciei flavis minoribus quam in mare, interdum rufescentibus. Pedes coxis nigris, subtus rufescentibus; trochanteribus nigris, subtus plerumque ruGs ; tibiis larsisque sicut in mare, tibiis posticis altamcn interdum totis rufis. Abdomen capitis thoracisque longitudine et latitudine , interdum paullo longius pauUoque angustius, clavato-fusiforme. Caetera cum mare congruunt. Varietas i. Facie et antennarum articulo primo totis nigris. Mas: Longitudo 3-4 lin. Anlennae articulo i toto nigro, sequenlibus subtus rufescentibus. Alae sicut in specie AUCTORE PROF. CRAVENHORST. 383 gcnuina. Pedes coxis el trochanlcribus nigrls , borum an- licis inlcrdum sublus rufis ; femoribus nigiis , anlcrioribus subtus el apice lufis, poslicis rarissiinc subtus lutesceiitibus; tibiis rulis , ])osticis apice fusco rarius tolls fuscis ; tarsis 1 ulis. Abdomen lufum , scgmcnto i nigro , 2 rarius ma- cula nigra. Varielns 2. Facie nee non abdominis basi et apice nigris. Femina. Longiludo 3 lin. Caput palpis et mandlbularum medio Icslaceis. Anlennae fuscae , sublus rufo-ferrugineae. Alae subfumalo-hyalinae, stigmate fusco; cellula cubitali intermedia subpctiolata. Pedes coxis el trochanteribus nigris, Iiorum anterioribus subtus rufis; femoribus anterioribus ful- vis , posticis nigris; libiis pallide luleis, fere albido-luteis, poslicis apice summo fusco; tarsis fulvis. Abdomen segmenlo I nigro, margine rufescente, 2-4 rufis, 5- 7 nigris. /. riUUalor auctorum. FA MI LI A VI. jibJomen subsessile , oblongo subcylinJricum : segmentum i vel subquadratuni , Tcl basin versus scnsiiu angnslaliim : «/rte cclliil.i cubilali inlermeilia tcI nulla \el parva, Iriangiilar!. Caput facie protubcranle : anlennae mediocres: ped^s breves , crassi. ( Tevebra ahscondila ). SECTIO 3. Ccllula ctibituli intermedia nulla. i36. I. FEMORiLis. Pedibus crassissimis , rufis; anlenms sublus fcrrugineis. Femina. Speciem genuinam Dom. Bonelli haud misit , scd varietatem autcnuis nigris totis, coxis nigro- 384 BIONOGRVPIUV ICEINEUMONUM inaculalis. Longilndo -2. \ liii. Caj)iil villa arcuata infra an- tennas nee non puuclo orbilarum verlicis pallide-luteis. /iiilennae vix corporis diniidii lougiliuline. Alae fumato- hyalinae, sligmalc lusco , squamula ladicali alba. Pedes crassissinii , dilule ruG ; coxis anticis nigiis , posterioribus caslanco-rufis hasi nigra; Irochanterum basi nigra, /ibdomen capilis ihoracisque longitudiue et lalitudine, apice crassius- culuni •, scginculis a - 4 laliludine fere aequali , 6 valvula parva venlrali proslanle. /. femoralis Vill. Oltv. Fourcr. iSy. I. GRWtPES ( n. sp. ). Pedibus rufis , eoxis nigris. Femina. Longitudo 3 lin. Antennae subfiliformes, ciirvalae , diniidii corporis longiliidine. Alae subfumalo-hyalinae, sligmale fuseo, squamula radicali nigra puncto teslaceo. Pedes crassi , rufo- fulvi, coxis et troclianterum basi nigris. Abdomen subcy- lindricum, capile thoraceque pauUo longius , thoracis lali- ludine ; segmenlo primo lineis duabus elevatis abbrevialis , sexto valvula venlrali proslanle. Mas. , qui in Germania cum femina occurril, diflfert ab hac, antennis porreclis, paullo longioribus, abdoniine s,va.- clliore , apice simplici et minus crasso. l38. I. ERYTHRONOTUs ( n. sp. ). Pcdibus fulvis ; thoracis dorso et lateribus ruGsj scutello albido ( villa fa- ciali albida ) Femina. I AfUCTORE PROF. GRWENHORST. 385 Longiliirlo 2 lln. Cajnil palpis ct Unca transversa infra antennas albidis. ylnlennae porrcclae , climidio corpore paul- luhiin bicN lores, filirormcs. Thorax laterihus el dorso pro- thoracis rufo castancis ; liuoa ante alas, puuclo infra alas, lincolaque transversa infra sou lelluni albesccnlibus. Sculcllitiii albescens. Alae hyalinae, stigmale picco , squamula radicali testacea. Pedes crassiasciili , luteo-fulvi ; coxis et Irochan- Icribus anticis , libiarumque basi pallidc llavis. Abdomen subcylindricuni , capite thoraceqnc paullo longius , tlioracis lalitudine, scgmenlo 6 valvula venlrali prostaute; 2-6 in- tcrdinn sunaino margine caslaneo. D. Bouclli feniiuas quasdain uiisit. Mas unicus quem vidi, prope Xitzingen in Germania caplus , a femina his dilfert: Staltira pauUo gracillor qiiam fcmina. Caput ore ct tacie flavo-albidis. Abdomen apice simplici minus crasso. FA Ml LI A IX. Ahdwnen pcliulolnin , oblongo-ovaloin : se^inenium i rellqiris m-jUo auj^iisUiis, b.'isin \orsus M.^n^im aoi;ii>lattiin : ju'liolo loiij^'iliuline partis anicrifiris. Alu& ct'llula riihitali inleriiii'lia nulla . jirima lu-ivos duos recurreules excipieiilc. Antennae bictcs: pedes longi , giacilts. iSq. I. ARCiOLi's. Segmentorum margiuibus , nee non ca- pitis thoracisque picturis flavis ; pedibus rufis , libiis posticiset coxis nigro-maculalis. Mas et fern, Mas Longiludo 3 - 4 lin. Caput ore, clvpeo , orbilis ocu- lorutn et macula faciali Davis. Antennae porrectae , corpore Tom. x\iv. C c c 38 6 MONOGRVPniV ICHlStUMONUM breviores , nigrac , inleidiiin aiticulo piinio sublus flavo. Thorax puuclis tluohiis ante colluin , inaculis duabus pccto- ralibiis , punclis duobus miiuitis ante scutelluin , piinctoquc siipra coxara siugulani, albidis. Alna subfumalo-liyalinae , sligmate lufo aul fiisco , squaimila radicall fusca aut albida. Pedes anierioies lulvi , coxis nigiis subtus (lavis , Irochan- tcribus (lavis , supra iiilcrduin macula lusca , libils latere altcro pleruinquc llavicante ; poslici coxis nigris , subtus macula (lava , tiochaateribus nigris apicc fulvo , fomoribus fulvls , lihiis nigris, basin versus plcrumque rufesceulibus , tarsoruni arliculo i albo basi fusca , 2 cl 3 albis , hoc apicc fusco, 4 et 5 I'uscis. Abdomen scgmcntis i - 5 , ple- lumque etiani 6, margine flavo, medio inlerruplo. Fcinina : Longilndo pauUo ultra 4 lin. Caput palpis le- staccis, orbitis oculorum llavis. Antennae lilifornies , por- rectae , corpora dimidio longiores : articulo 1 toto nigro , sequcntibus subtus ferrugincis. Thorax linca ante alas , puucto supra singulani coxani , punclis duobus ante scut.el- luni , lineaque transversa infra scutcUum flavis. Sculelluni opice flavo. Alae fumato-hyalinae , stigmalc picco , squa- mula ladicali albida. PtWt'j rufi , coxis nigris, posticis supra macula flava ; trochantcribus nigris , antcrioribus sublus et apicc flavis; libiis posticis apicc nigricante. Abdomen seg- menlis i - .^» marginibus flavis, 6 et 7 marginibus summis subflavcsccnlibus. Farielas : antcnnis fulvis , libiis omnibus totis fulvis. At'CTORE PROF. CRWESIIORST. 38 7 Foniina : Longiliulo 4-5 lin. Cupiit ore , facie et orbilis oculorum flavis , pimctis duobiis ante clvpciim ct inandi- bulariim apicc iiigris. Aiilennae fulvae , articulo primo fiisco sublus flavo. Thorax colli margine , maculis punclisqne pluribus lalcralibus , inlerdum confluentibus , linea ante alas , liiicolis duabus longiliidinalibiis parallolis vel maculis tribus in dorso prothoracis , punclis duobus ante scntelluni ^ lineola transversa infra sculelluin , maculaque ante peliolum abdominis , flavis. Sculeltam apice ll(> int(''yr;ilir>n do In (nnrliou troUVeC JJOUl" I'attracllOQ de la couciic cvlindrique. Celte idee geueralc a etc paiticuliercment developpee el r(^*duitc a sou dernier tcinie pour le cas ou la couibc generatrice est une ellipse, ce qui donnc des resultats ap- plicablcs a Tanneau de Saturnc dans Thypolhese adoptee par M. Laplace. Get illustre Geometrc a deja doune Ic premier tcriue de celte attraction ; mais nous avons pu porter rapproxiniation plus loin a I'aide dcs Ibrmules pre- cedemnient trouveesi. Enfin dans un quatriunie ct dernier article je m'occupe de^raltraction d'un cylindre a base elliptique de longueur infinie sur un point extericur a sa surface. Celte recherche a du rapport avec les precedeutcs: M. Laplace a traile ce problenie dans le secoud volume de sa Mecaniquc Celeste; nous pensons ccpendant qu'on ne trouveia pas sans inleret la sohitiori dillerente que nous en donnons dans ce Memoirc. Par ce qui vicnt dV-tre exposd on voit que rou a fait ici un frequent cmploi dcs Iranscendanles cUiptiques. L'eludc dc Icurs proprietes geuerales ct particulieres merite la plus Tom. XXIV. D d d 394 SOLUTION DE DIFFEKtNS mOBLEMES grande fillcntlon , parcc que par Icur nioycn sculcmcnl ou peut parveuir a ties rcdiiclious et a dcs transformalions qui permcllent d'operer dc nouvcaux calculs sur les foiiclious qui sont d'abord expriraccs par ces transccndantes. En rcllechissaiit sur Ics uonibreuses applications que I'il- lustrc Geometrc M. Legendrc en a Hiilcs , on a souvcnt occasion d'admircr la pc'uelralion dc son esprit qui lui fait lrOU\Cr des reSSOUrceS la on somil inrnillihlonu'nf nrrAlc tout honinic qui uc saurait pas rappcUer a sa memoire la couibinaison des proprietes dc ccs transcendanles qui con- vicut an cas parliculier qu'il traite. §. I. De Valtraction qiCexerce la peripherie vialerielle cl'un cercle sur iiii point siliie Iiors fie son plan. 1. Pour fixer les idi'cs supposons le cercle horizontal, et son centre projcte perpendiculaircmcnt en c sur le ineme plan horizontal qui contient le point attire , a. INommons k le rayon du cercle; ::, la pcrpendiculaire qui unit son centre avec le point c ; p la lignc ca ^ et faisons Tangle quelconquc hca =^ w ., b elant un point pris sur la projection de la peripherie attirante. Cela pose-, si Ton nonime J) la lignc droite qui sc pro- jcte suivant ah il est evident , que ^ sera I'altraction de relcnient kd-as sur le point a: done eu abaissanl du point b la pcrpendiculaire bm sur «c , on aura -^v'jy^5 po"*" '* PAR M. LE PROF, PL\RA. 6()3 composanfe de celle force dirigec suivant la ligne ac. Mais nous avons am =/J — k cos iss a5 =/j' -|- k' — 2/;A' . cos a , par const'qiient il vicntlia ; /til-TT am {/> — k co% 'B ) htl'a (i»-{-/<» + A' — T.pkcoi'n)'- Ainsi , en nommant .-/ la force lolale qui attire le point donn(i a suivant la direction dc la li^jnc ca , on aura: '=-/; {p — k coi'a) kiltr 3 ( ;' -\-p^ -j- A» — 2pk cos -a )» rinlcgrale etant prise depuis tp^o" jusqu'a ar=i8o°=7 En dcsignant par B la force qui soUicite le memc point dans la direction normaie au plan du cercle , on voit d'abord, que en integrant enlre Ics mcnies liniites, Ton a: B =-/: 3 ■ ( i» -)-^>» 4" A* — 2.pk COS -sr )• Or , en considerant Tintegralc J y^* -\-p' -\-k'- — 3.pk cos •ST prise aussi depuis w = o jusqu'a ar = T, il est clair, que, en supposant celle-ci connue, on en conclut les expressions de ./ , B en la dillerentiant partiellement d'abord par rap- 3()6 SOLUTION DE DIFFERENS PROBLEMES port a la conslanlc /> , et cnsuilc par rapport a la con- slanlc z ; dc sorlc que Ton a ; ^=-(f).«=-(f> 2. En posant w -= tt — 2,!p , ct integrant dcpuls cp = o jusqu'a (p = ~ 1 on a ; ^ ^ )/i» + (/7 + A)» — ;,/^A.sm'ip et en falsant pour plus de siniplicite ; il viendra , Designaut a I'ordiuaire par F'{c) ou simplement par /-'' la trauscendantc ellipliquc complete / — , on aura ; 3. Cette expression elant dilTerentiee successivcment par rapport a /> et :> donne ; \tl;> / y\^ \'p \ dc J \i ) / lie \ — c'i done Ton aura ; -(f)=^-i-+K^)i. ou Jjicn , , yi—i}l \f' ' '■M/' + ^)-2^ '/-fF- (2) B. 2/' I ' ph dc Maiiilcnrinl , si Ton rcmarquc que F' est liee avcc la transcendaiilc elliplique complete £' de seconde espece par I'equation , {yoyez, Exerciccs de Calc. Inf. par M. Legeiidre t. i." p. 62) on aura , en cliiuinant le coefficient diilercutiel de la fon- cliou /'■ , ct I'aisant I — r — (.)' ^=.li4ip + "'^'^''-^'.£' W £=:-fJ^_. 3.b'./J\^ Zi)8 SOLUTION DE DIFIERENS PROB/.^MES En subslltuant pour c el d leurs valeurs , on troiive , t'i'-|-C/. + A)" i' + (/> — A)' Les valeurs dc Ay B etant ainsi cxprimdcs par les deux liansccudantcs F' , iL' on pourra mainlenant appliquer ici les difl'erens nioyens connus pour evalucr ccs transcendanles ou numeriquement , ou analytiquement , par des fonctions des conslantes b , c propres a en douner unc valcur ap- prochec. 4. Les forraules precedentes offrent plusieurs consequences que nous allons developper successivement. D'abord, lorsque la distance p du point attire au centre du cercle est tres-grande par rapport a A- et z., la quantile c devient tri-s-petite , et il sufllt do pvcodre F' ^^ E' -^ I : en meme terns Ton a ; et par consequent , i; V-'+(;'+*)'=/'; Zt/, l-Tk i ~~ p- ' ~ P^- ' p' Le point est done attire , a-peu-pres , commc si toute la masse dc la periplierie du eerclc etait concentree dans son centre , ainsi quil etait I'acile dc le prevoir. Mais , si le point attire se trouve voisin de la projection dc la p<;riplieric atlirante, et qu'en outre la hauteur z, de PAR M. LE PROF. PLANA. 899 son centre soil dii meme oiclrc dc pclilcssc que la difle- rcuce ]) — k; alors c'est la quantilu j — c' = ^' qui devienl ties-petitc , ct Ton doit cvaluer aulrcment les transccn- dantes F\ E': en prenant sculcment le premier terme dcs series qui conviennent a ce cas on aura £' = i ; ^' = log. hyp. i, ct par consequent ^ »* i 1 u '• I /'*-* B Lorsque le point attire sc trouve dans le plan menie du cercle on a i = o • d'ou il resulte ^ = o • 2* 2* ', (/' + ^) A z=: loc. hyp. — . Cette valeur de A croit a-peu-pres en raison inverse de la distance du point attire a la ptriphcrie , et devieut par consequent infinic au contact , ou Ton a p = k. C'est aussi ce qui resulte immcdiatement de la premiere expres- sion de J , puisqu'en y faisant i = o, A=/> ou en conclut, 1. p d'n 2l'I - / =-7- • log. tang. ^^ +const. , i*J V 1 — COS ,jy A quantitc infinic cutre les limites a' = o , or = T. On voit que cela tient a rexcessive pclitesse que prend le denominateur , \/ 1 — coT^ , pour les points de la cir- conCerence tres-voisins de la premiere limite. 5. En tirant la tangente au cercle au point ou il est coup<5 par la ligne designee par p , et prenant dc part 4 00 SOLUTION DE DIFFF.RENS PROBLEMES et d'aulic dc ce point unc portion quelcouquc a: dc ccttc tangculc , il est facile de voir que riulegrale donnc I'cxprcssion dc la force , dirigec vers Ic centre dii cercle , nver. laquellc le point est attire par la tangente. Done, en nommant //' ce que devient ceuu uitraciion lorsquc X ^=: 3^ , on aura ; J' — En faisant p-\-A=2.A-^ f=^' dans la valeur de J trou- vde dans le N." precedent , il en rcsulte ik A I'aidc dc ccs deux formules on pourra cvaluer la dif- ference d'attraction qu'exerce la circonference dun cercle ct unc tangente qui lui est egale en longueur sur un point qui en est tres-voisin. Au restc il est evident que Ton a toujours .1 >. yj' , et que p — k deraeuraut constant, I'exces de ^ sur /-/' augniente avec le rayon du cercle. 6. Les formules (i)", (2)" s'appliquent au cas on le point atlire serait place dans Tintcrieur du cercle. Considerons ea particulier le cas le plus simple, c'est-a- dirc celui de ;; = o : alors la formule (i)" donnc ''■ • S T,. [r+h F' i >(/' + /')■ \ I'-f ■ M' PAR M. LE PROF. PLANA. /lOI II est a rcmarquer que Ton a toujours et que par consequent cctte valeur de /J est toujours ne- gative: en ellet , si Ion substitue ii E' , F' leurs expres- sions alleclccs du signe integral , celle inegalite devicnt ou Lieu /J)dv! ■ ~1 > («l_l_/i» 2/,/, COSuj)' depuis w=o jusqu'a t3 = r. Ainsi , en nommant J. cette integrale Tou aura M.A en prenant pour // I'expression posee dans le N." precedent. PVR M. LE PROF. PLANA. ifOZ II suit cic-la que , A = -^:^rlF 1 P' ■/M/' + ^)' I K'-' valenr loujours positive , conformement a cc que nous avons d«'montr(' N." 6. La circonfeiencc sera done sollicilce au mouvcmont de telle manicre que son centre s'eloigneia de celui de la masse atlirante, de sorte que ellc finira par se niellre en contact avcc la masse M. Cette consequence que la forme meme de I'exprcssion de y/, met en evidence , suflit pour ctablir limpossibilile de requillhre d'un syslenie de circonferences concentriques ct honiogenes lorsqu'on Ics suppose sous Taclion de la pesanteur d'unc planete qui en est excenliiquc. Et c'est en vcrtu de celte consideration que M. Laplace a rcjclc riiypolhese dune parfaite regularite dans les parties de laiuicau de Saturne. On concoit, par exemple, qu'un an- noau de largeur incgale , terminc interieurement et exte- rieuremcnt par un cercle pourrait etre egalcment attire des deux cotes opposes , si les centres des circonferences qui le composent se trouvaient convenableraenl disposes de chaque cole de la planete altirante. 8. En supposant /; = o il s'ensuit c = o. Zv'=-f. La formule (2)" donne ainsi pour la force B normalc au plan du cercle , B (.>+*•)'* Cette expression est rcmarquable par sa sinipliclle , ct /^0.'^ SOLUTION de differens problemes en cc qu'cUc nous fail voir, que la masse do la pc-ripherie ilu cerclc agit commc si cUc clait toulc conceuliec daus un quclconque dc ses points. Cc iheoremc fournit aiscmcnt Fexpression analylique de raltraclion cxercce par une surface dc revolution sur un point place sur son axe. En ciTct ; soil a. la distance du point attire a i'origine des rayons vecteurs de la courbe gcueratrice de la surface , el soil \|, Tangle forin(^ avec Taxe par un rayon vecteur quclconque /• ; il est clair que nous aurous en general /i=i/'sinif; S = 7'C0S-if — a. On aura done , d'aprcs la valeur precedenle de B , 2T.(rros^}, — aj.rsin-J, , T J (;•'-)-"' — 2ttr cos 4 )' pour expression de Fattraction de la circonference d'un quclconque des parallelcs de la surface. Maintenaut, si Ton mulliplie celte fonction par relement ds ^ \/i//-' -\- r'-t/-^'' de la courbe generalrice, il est evident que Ton obtiendra raltraclion de la surface enliere en prenant liutcgrale - , /^(;oos4 — a) /sin 4 • /rf;-« + r> rf^» lU = 2^ / 3 ^ (r^-fa* — 2«.rcos4)» dcpuis -v]/ = o jusqu'a \|/ = tt. Kl dans Ics cas ou la fonction l^di-'- -\-r\/-^" sera inde- pendanle de la conslanle a. on pourra rcduire la recherche de 31 a celle de rintearalc y' r bin 4 • Vilr^ (■» (/^» Vf ' -(- et» — i«/' CUS 4 ' PAR M. LE PROF. I'l.ASA. 4^*5 prise enlre les memes limites , puisque Ton a ; -=(S) i). Dans le Cas tres-simple ou la surface atlirante est spheriqiic on a dr = o , ct par consequent M = -2.,^f ilx . ( l\r — at ) 3 > («»4-r» — 2tt.rx)i en posant x = cos\|/. Celte intdgrale prise depuis x^= — i jusqu'a X ^ I donue ; 3.rrr^ .(a.-\-r) 2Tr'(r — «) M. **.t/(a + r)> a'./^x — /•)»' Les deux quanlilcs j/( a -|- rj , l/( «. — rj' devant toujours etre ndcessairement positives on aura ; -_ ■J.-/II- .L-Jir- If-TTI- M = :=: , lorsque a^r M = ■ = o , lorsque a. -\--ie cos ^ Douc , si Toil pose [)our plus de siinplicile , cos ij^ = X ; w' -|- a' i=r a' ; 2a . ( Ca — m):^=:.(i , etc .{o-C — 2/« ) = y ^ Ton aura ; N= 2 WW' ( I _ e* ) /-, — ] ,, ,, Ijf ^ ■ ■■ , r dx — aww" ■ / 7 — i , ., . Maintenant , si Ton fait , pour abreger ; /? = |/( I + e» + 2ej; ) ( a' 4- |3.i- +7.1" ) «, = y — «' — - -I /3e 4- ae* ■ e» e J (\ dx ( i4-ex)'./{ J ( i+ej)/{ J H rAR.M. LE PBOF. I'LAJSl. 4O7 on aura I'cqualion , laqucllc claul conibint'e avec la valcur de N donnc ; yv = \- iTj)i^ . . r — -14«, + (i-e')/3,ir. Lcs devcloppcnicns ultrricurs doiit ccltc expression est susceptible dependent de la llieorie generalc des transcen- dantes ellipliques. Nous ignorons , si I'execulion du calcul ofTre des reduclions propres a donncr unc forme elegnnlc au resuUat final: niais ce que nous venons d'exposcr suflit pour faire voir que la recheiche de Tattraction des sur- faces du second degrc doit en general prdsenter des dilli- culles plus grandes que celle des solides termines par ces nienies surfaces. ]| y a ccpendant un cas ou Ton pent aiscment obtcnir la valeur de 3J ; c'est celui oii le point attire est place au foyer meme de la section conique. Alors on a ct = o , et par consequent M=: 25r / — ^i^ . u ' + "^ "^"^ 4 En integrant depuis -vj^ = o juiqua \|. = a , on trouve sans difficult^ M~ — 5 4o8 SOLUTION DE DIITERENS PROBLEMES Ce cas paiticulicr suflit pour faiic voir qu'un point ma- teriel ne saurait demeurcr ejj, quilibrc dans riiiterieur d'unc couchc elliptii|ue d'epaisi«!Ui' coustante : il faul pour cola , que I'epaisseur soil variable coiiime riiUervalle compris enlre deux ellipses dout le rapport des axes est le meiue. De r allraclion qiCexerce la surface nialerielle dun cercle snr iiii point place liors de son /dan. I. Le cercle et le point attire etant places de la meme raaniere qu'au commeuccnient du premier article de ce Memoire , si Ton nommc x ^ y , z les coordonnces d'un point qucleonque de la surface attirante, rapportees a trois axes qui out pour origiue le centre du cercle projete, les attractions j( , B respectlvemcnt paralleles aux coordonnces y , z , seront exprimees par ^p /lx,/.v ■(/)—)■) J. B=rr — '- A.rdy.z. ou Ton doit considerer z, comme quautitc constante, puis- qu'elle designe la distance de deux plans horizontaux. 2. Les variables x , y dans les limiles de Tintegration sont liees par lequation x" -\- y^ ^^k^ : ainsij eu integrant PAR M. LE I'ROF, PLANA. 409 d'abord par rapposl i y, depuis y =^ — I/A' — x* jusqu'a y~^=\//i' — x' , ct faisant pour plus de simplicile , on obtiendra sans difliciille ; n dx n dx A :=.i . I ;,- - -7=^— — 2 . / ,, -. - - ; Comme nous avons double ces resullats il suffira d'lnle- grcr j)nr rapport a x depuis x=o jusqu'a x = ^. 3. II est facile de ramcncr ces inlt'grales aux transccn- danlcs eHipi'mucj. Fm'oono j: = Asitnf, |/A> — x»:=Aco,si^; on aura par consequent ; . /^ (/J, cos 4 1 f '^■\ COS -i ji =; 2A- . / Y, , r — 2A- / ., ■ ,~^== ; 0/ ym' — 2/)«cos4 o' ^m* -(- 2/)A COS •+ n _ 2-A A* cos4.(Acos.j,— ;)).>/4 " ' y (S' -^ A' sill' if ) J//;,' — 2/)A COS 4 . . f COS 4 ( A- CO'i ■vj. -\-p ) r/-,], ^~ ^ " V (S' + '^■^ ^"1' ■+ ) )/'"»— 2/;AcO.,4 ' ou les liraites de \|/ , correspondanles ii cclles de x, sont \|/ = o , \I/ = - . Or il est evident que , si a la place de CCS 11 miles on prend \], = o , \|, = t , on aura plus sira- plement j i/ ^ m-" -[- 2y»« COS 4 ^ ^.,. /^ cos4(^co>4+/?).(/4 ^' ■ y ( z* -|- A' siu' »f ) J/m' + 2/>A";n;J4 ■ Tom. XXIV. F f f 4 10 SOLUTIOW UE UIFFERLNS rKOULtJItS Maiulcuant , si Ton fail ;p = ^ 4- , et t,pk /,pk c'=- I c'MU' il est (lair ([uc Ton aura ; . ^t,k pih.(\ — 2 sill'?) "^—y^^-J A ""' /,/iZ p{\ 25ill»lt)( A-fp — 2/.- sill' If ) r/if |/m^ -|- zpk J ( -' + 1^'' sill' ? — '|/i' sill' % ) A en integrant depuis (p = o jusqu'a (p = -. D'apres Ics proprietes dcs Iransccndanles cllij)lifi"'^« "" obticnl d'uborU oil bien J=.-^^.\cF^-'-{F'-E'). Et en subsliluant pour c sa valcur , il viendra ; La fraction, soumise au signc integral, dans Texpression preccdente de B pent elre ■decoraposee dans les trois par- lies suivaules : (^' + <'+//i//.^+i2) , _^ (-' + ^-'—/M 'A' +'--') "T a/,- VAM^ . { — 2A- sill' p + A- + VA' + i' S ■ r\R M. T.E rnoF. rr.\N\. /| ii Cela pose, si Ton fait pour pins dc siraplicile ; " k'iU + ^ — h' 2* ( 1' + A' -f A- l';2 ^ d. ) l/-,i-(-(^+A;)» ■ r-' + (/' + ^)' -^ (i+Hsin»f)A ' ^ (i— HMn'(5)A /|. Les deux inlegrales qui enlrent dans cette expression dc Ii apparliennent aux transccndantes ellipliques do la troisienie cspccc ; mais comnic dans le cas acluel on doit inU'grer depuis (p = o jusqu'a (p = - , on sail qu'il y a dcs forniules qui en donnent la valcur par une combinaison do Uaascendantes elliptiqucs dc la premiere et secondc cspccc. Avant d'effectuer celte transformation, il est csscn- ticl dc rcniarquer que le paramctre «', toujours plus pclit que Tunitd , nc peut jamais dcvcnir moiixlrc que c' •, car 1 inegalitc iT7> V'-' + k + k-^ z' + ip + t)- clant supposec vraic , on aura , en faisant disparaitrc Ics dcaouiinalcurs - p' -f- A' > sp s/i^-i^k'- : 4ia SOLt'TIOX DE DIFFERE>'S PROBLEMES Or il est e\ii.lent, que ccs deux quanliles sont ^gales dans le cas parliculier ou // = A' -j- :,' , cl que la premiere sur- passe la seconde toulcs les fois que Ion aura /* = |/c' -i-k' z^u. Au reslc , lorsque p = [/z' -\- A' , le coefficient J/' de- vicnt nul , ce qui rend ce cas remarquable par la simpli- fication qu'il apporte dans rcxpression generate dc B. Cela pose , si Ion fail n = col' . 6 ; n'=z cos'6'-l-.c'siii'«'; n'=r^^ ; J ( I -}-n5in=$)A n"=r- ^? ; on aura , cDnformement aux formules rapportces aux pages 1 37, I '} 1 du tome i.^des Exercices de Calcul Integral par M. Legendre ; n' =: sia' 6.F' . sin 2fl iT -^ r, , , , , ,-, ^s r ''* ) ' y/i— A'sia'9 \:^ ^ J ^ ' ^ U )/i— Msin'flj n"=i F- . Oil les intcgrales doiveut et.e prises depuis 6^0, /^o jusqu'aux valeurs de ces memes angles delerminees par celles des parametrcs 11 , n' . 5.^ L'analyse precedenle s'applique aussi bien au cas ou Ic point attire est cxlerieur qu'a cclui ou il est iule- PAR M. LE PROF. PLANA. 4 1 3 rieur a la surface du cercle. Mais rexpression de A trou- vee dans le IS." 3 a ccla de parliculicr qn'elle dcmeurc toujours positive dans I'un et lautie de ces deux cas. On demonlrc aisemcnt ccllc propiiete a I'aidc des series , -=:-!■ 1^.3'. 5- 6 I \ 3 c'' i».3» . 5c^ — etc. Icsquellcs donnent , 2(F' — = 1-^' (3'+3)2c> (3^.5» + 3>.5)2c'' 2'.^ -]-etc. c'est-a-dire une serie dont chaque terme est plus grand, que le lerme corrcspondant dans celle qui donne la valeur de F\ La valeur de A dclerminee par Tequation, 2c-l'i (I) A — - ,ip F- {F' — E') sera done toujours positive, Lorsque la valeur de c sera tres-petite on pourra em- ployer avec avantage Ics scries precedentes pour calculer la valeur de // : en nc prenant que le premier terme de la suite aiusi formee , ce qui revient a uegliger les termes multiplies par c* , on aura Tkc* A — ou bien 4 I \ SOLUTTON DF, DIFFERENS PIVOBLEMES Au rcstc il est ulair , que pour rend re c iiiie tr('s-petite fraction , il est necessaire quo le point attire suit Ires- eloigue on trcs-rapproclu- du centre du cercle. Dans le premier de ces deux cas on aura .4 = -^^ en n<^gligcant z et k par rapport a p. Le cercle attire done le point comme si toulc sa masse etait coriceutri^c d^ns son centre. 6. Supposons ::, = o , ct le point place dans I'iuterieur du cercle trcs-pres du centre. La formule preccdcnte donne alors , j — J^tlL^ En considerant J comme la force acceleratrice qui sol- licile le point vers le centre, on aura .'l=^~^ I dcsignant le terns. II suit de-la que (/'/> •irk'-p Integrant cette equation on oblicnt , Oil p' designe la valeur initiale de /; correspondanlc a / = o. Comme cette vitesse redevicnt nulle du cote oppose du centre au point ou p dcvicnt egal a // , il faut en con- clure , que le point attire prcndra un mouvement oscilla- toire sur la lignc 2// partagec par Ic centre du cercle en deux parties egales. •J. En supposant le point attire dans le plan meme du cercle , on pent douner a I'expressioa de // une autre PAR M. tE PROF. PLANA. 4'^ forme qui pcut elic avaulageusc clans quehjuc circonslance, A cause do i ::= o on. a , Cettc equalion r puisqu'alors />> < A ; et que Ton aura I lorsquc le point est exlerieur. D'aprcs cela la formule (!) , posee au IN." 5 , donne (0 J = ~2(iJrVT^^)-\ F^ - -^AF'-E') j pour ratlraclion sur un point intericur; et (0 J^-a{i-Y7^^). j F'-t^F^-E^) j pour Tatlraclion sur un point exterieur, 8. En I'iralant J a -— , et faisant b = \^ i — c' on ob- licndra le carre de la vilcsse du point attire par les for- nuilcs , 4l(> SOLUTION DE DIFFERESS PROBLE.VIES mais la double (^qualiun donne ; J bci ' ^ Lc' done Ton aura ; Ces iiitegrales doivcnt comiucncer avec la valcur de c qui est determinee par la valeur iniliale de p En general on ne peut execuler ces integrations q»' ea developpant les trascendanles elliptiques : mais , comme uoijs possedons maiatenant de tables pour calculcr les tra- sceudantes elliptiques completes de premi«ire et seconde espece , il me serable qu'il conviendrait d'employer ici les formulcs donnees par Coles pour avoir des valeurs appro- chees des integrales. On peut cependant demoutrcr , que lc mouvcmont du point attire sera toujours oscillatoire ; car en designant par c' la valcur iniliale de c, et nommanty(c') la valeur de 1 integralc , qui forme le second membre de Tequalioa ( f )' , prise depuis c = o jusqu'a c = c', Ton aura eii general (7:)'=/w-/M. . 1^ PAR M. LE PROF. PLANV. 4 I ■y Or celte valcur devant toujours demeurer positive , il fiiutira (juc c ne suipassc jamais c' , ct par const'(juent que /> nc devicnnc jamais plus grand que la valeur initiale//. Le point oscillcra done sur la ligue 2/^' qui mesure reten- duc dc son oscillation. Jc presume , que a Taide des formules prcccdentes on peut d(^montrcr qu'un point place entre les centres de deux ccrcles qui ne se coupent pas doit prendre un mou- vcmenl oscillatoire sur la ligne qui joint les centres des cercles sans pouvoir jamais atteindre la circonfcrence du l)lus petit cercle. g. Lorsque le point attire est situc exterieiirement au cercle, et tres-pres de sa circonfcrence, il suflit de prendre E' = I , F' = log. ^. Ces valeurs substituecs dans la der- uiere expression de J , trouvee au N." 3 , donnent ; (;'+/'' + *')•/! log a A = . V--'^(P^ Maintcnaut , si Ton suppose que z soil une quantitc tres-petite par rapport a p et ^ ; mais cependant compa- rable avec la diderencc p — k , on pourra reduire cette expression a ; A = - • (/^ + ^ ) + —TT • 4Jog 2 M — -r- log • (Z' + ^- ) p+k Tom. XXIV. iog.[.' + (yt,-A-y]. 4lM~s> afin que les molecules dc Tauueau, supposees dans I'etat de lluidile , ne se dctiichent pas. De ces deux incgalitcs on conclut la suivante ; P + ^ P' > M ( 1 -j^ ) = A/. 0,63558 . 420 SOLUTION DE DIFIERENS PROBLEMES . Or 5 dans riiypollicso do riioniogeiu'ilc de la nialierc de I'anueau ct du globe de Saturne , Ton a ,, /.^r / 3 \' 36. IT , ^. 0,63558 = o,575o5, quantile eirectivemciit plus polite que P-\--.P'. L opaisscur d'une secondc (jue nous avoiis supposce a I'anncau est, a la veril6 , la plus graudc que Ton puisse admcUrc : en la diminuant on diniinue on monie terns les valours de /*, /*', et rincgalitc precodcntc ccsserait d'avoir lieu. Alois , pour la rolablir , il faudrait supposer a la matierc de Tanueau uue donsite plus grande que cello de la planele. Mais il ne me parait pas que Ton puisse tirer de-la la division de lannoau en plusieurs anneaux con- centriques , d'apres un raisonnement sendjlable a celui que M. Laplace a expose a la page 256 de son Monioire sur la figure de Tanneau de Saturne , iniprinio dans Ics volu- mes de TAcadomie des Sciences de Paris ( auncc 178'7 ). II. L'analysc dont nous avons fait usage au commence- menl de cet article s'applique avoc la memo facilite a la surface d'une ellipse , pourvu que le point attire soit place sur le prolongemcnt de Taxe des y : alors , en designant par A , |8 les doux dcnii-axes do I'ellipse , il faudrait in- tcgrer dcpuis y = — ^ l^Ji' — jc' jusqu'a y = ^ ]/ k' — x' , CO qui doune ; dx /-> dx /-» — A).n'(c',c) (1)....^=: P 1> ^1'^ (II)....^ = -^F-(c') — .; ii---.F-(c). 2. La fonction complete dc troisieme espece , designee par n'(t',c') peut s'exprimer , comme Ton sait, par des transcriTdantcs elliptiques de la premiere el secoude espece. Comnio ici Ton a c" >> c* , si Ton pose , c'' :^ cos^ \|- -j- £■' sin* -^ , Ton oliliendra ; 4^4 .SOLUTION DE DIFFERENS PnOBLtMES Substituant cctle valeur daus rcciualiou (I), Tou oblient: j_cc'z.F'(c) cc'^ Z . { p—k ) L'equalion c" = cos' \L + c* sin' \J/ donne , . r ■ /) A- done on aura ; cc'^z.jp—ii) n 2/j^i^siu2 4 p ' et par consequent : (ly. . . . j^^^llipl^t . j„_3ir-(c)/A./^+.[F'(cO-£'(^)]/^ j . 3. Ces formules donnent lieu a plusieuis consequences que nous aliens developpcr successivement. Supposons d'abord que la longueur du cylindre soit in- finie , ou ce que revieut au menie , que z = lyo '■ on aura en consequence c = o , F' (c) = ^ ; et Le denominateur de cette derniere expression dcvant etre loujours posilif, il faudra avoir soin de prendre le signe supericur ou iuferieur suivant que le point attire sera PAR M. LE PROF. PLANA. ^2,^ ext^rieur on inlericur a la surface du cylindrc. Ainsi il viendra d'apr^s la lormulc (I) ; i,k \ pour Ic i)oinl inlericur 3.-rk \ pour le point cxlerieur. Si le cylindre a une longueur inflnic dc chaque cole de la section qui conlient le point attire , il est evident que ^=o dans Tun et I'aulre cas , et que Ton a J^^—- pour rattraction sur le point exlerieur. Et comme nous venons de voir que A=o lorsque le point est inlericur, il faul en conclure qu'un point materiel place dans Pinte- rieur d'une cduche cylindrique de longueur infinie et d'^paisseur uniforrae doit y denieurer en equilibre. 4. La longueur du cylindre sans etre infinie pourrait elre assez grande pour rendre tres-petite la valeur de la constante c. Alors on peut obtenir pour A une seiie con- vergenle par le precede suivant. Soil ; t a (i — c*sin'p) = ^' — 2A''cos2/4cos.a4 _^( — i)X (,_t/7r7i)'>- ^'''' J 1 — 6'^ sin' ■ >f — c'A . J/T^TT^ Celte formule sert pour le cas ou le point atlire est exterieur ^ lorsqu'il est inldrieur il faudra prendre , . ., r ■ (i + t/7ir^)^^ En subsliluant dans ccs deux formules la valeur de f — ^X.(yt,_A-) /^ rf4.cos.A4 ^■;;">^-'.(- . )?^ (/, + A) ^^^ J 1 — c"siQ'!,f ~ k^,(^k—/j) II suit de-la que pour le point exterieur Ton a ; {p—k) (t ' ' p p^ p^ p- ' S et pour le point interieur ; (,7...nx^,0=7:;.|iFW+^'.C+»^"?;+3^"|+4^-.'£+e,o.j. 428 SOLUTIOS DE DIFFERENS PROBLEMES Ces valeurs subsliluees dans la foimule (I) trouvt^c au fs.° 1 donnent ,pour ratlraclion siir Ic point exlerieur ; A . \A". -+2.>/"'. — ^3/7". - ^-^.A\ — \- eic. \ ; et pour rallraclion sur le point inteiieur ; (1)"....^=--^ j^''.^_+,./"/;!+3.^-/-;+4^'.p + eic. ! . Cette derniere fonnulc nous fait voir , par le signe nc- gatif qui raffecte, qu'un point interieur est toujours attire vers la surface dii cyliudre de maniere qu'il s'cloigne du centre de sa base. Le second facteur ne saurait changer ce signe , puisque tons les coefficiens A" , A'" , etc. scut positifs. La meme formule fait voir qu'on ne peut avoir // = o que dans le cas unique oi!i la longueur du cylindre est in- finie ; car alors on a c = o , et par consequent A" ^= o , A'" = o , A" = 0 , etc. 5. II est maintenant facile d'exprinier les deux valeurs precedenles de A par uue serie ordonnee suivant les puis- sances de c. Pour cela remarquons que si Ton pose, pour plus de siniplicite, F' (C) =: - . ( I -}- ot' C' + to" t'« -f ffi'" c' + eic. ) 12 |3. "{l l^ '\^ ^^ I • (I ■ . J ... I.J.J m =z —; Jii' := ; in" = PAR M. LE PROF. I'LVNA. ^2() les coefficions //", //", J'" etc. sp forment par la loi siii- vantc : ( i'oj-ez Excrcices de Calc. Int. tome i."' p. 170); * m" ^•i -1- - m'" r" -4- //" = - «i' c' 4- - m" c^ 4- - /«'" c^ + 1 77i" . c' + etc. ; ^,l,n"c^\-A.m!"c''- 5 8 ' 4 10 - . — /?i" <:■' + etc. ; 3 12 4 10 IS ' 5 12 21 A- z= etc. IVlaintenant , si Ton fait , 4343 , , -, — .— .— m"c*-f etc. ; S 12 21 32 M" Z k Z 1 2^5 I + -. -+- .- . ' 4 y> ' 4 10 /)» ' 4 10 18 /<^ ' 5 /) 5 1 2 y)» ' ii 12 21 /)' S I* 21 3a />* etc. ; et que Ton designe par iV' , N" , A'" , N" etc. ce que devicnnent ccs valcuis par le changement de k en p et reciproqucnient , Ton aura ; {e)"'...A = '^. ji-f/«'J/'.c' + m".M"c*4-w'M/"'c^+eic.j, ' (t)"'...^=_l:ii^* . JOT'.iW-l-m''A"'c*+/«"'iV"'c*-f-etc.j. 6., L'expression de // tiouvee au N." a offre plus d'a van- tage pour calculer rattraclion de la surface du cylindre /^Zo SOLUTION DE DIFFERENS PROBLEHES dans le cas oppose a celui que nous venous de consid^rer , c'est-a-dire , alors que la longueur du cylindic est trcs- petilc. Dans cettc circonstancc la valeur de c^ ditVere Ires- pcu de c" , at par consequent Tangle \|/ , determine par lequation c'' = cos' ij/ -|- c' sin' »f , doit dillerer tres-peu d'un angle droit. Done, pour deter- miner les deux inlegrales / f/>f.A, / '— , on pourra em- ployer les series , ■}/4 z=iA^\\> — A^ sin . 2if -)- ^3 sin 4'f — ^^^- '■> r/^// . A :=: 2?, .\\,-\-B^ sin 2\f — B^ sin 4^ -|- cie. ; Icsquelles sont d'autant plus convergentes que Fare \|/ est plus approchant de - . Les coefficiens se determinent de la raaniere suivante : d'abord Ton a j, -J, = lF'{b), B,=l.E'{b); ensuite Ton a 2'.53=^.( ^.-3^J 3*.5,= ^\(2^3-4-^s) 4'.5s = 7 (3^,-5^,) etc. (^Voyez Exercices de Calcul. Integral tome Z p. 120). PAR M. LE PROF. PLANA. 43 I Les corfTicions .^. , //s , A^ etc. sc clelcrmincnl par les mcmes equalioas que nous avons posdes au N." 4 pour tlelcrminer les coefliciens //" , A"' , //"' etc. pourvu que Ion ait soin dc changer c cx\ b dans ces dernieres. Cela pose ; remarquons , que en prenant seulement la fonction . _ 2 F" {c)fd^L + a . [F (0 -FJ (c) ]f'!± devient ('■gale a .-'^. ^F- (c)E- (1>)-F- (c) F- (b)-^E- (c) . F- (6) j. Mais M. Legcndre a dcmontrd ( tome i." p. 61 ) que I'on a loujours ; F' (c) . E' {b) — F' {c).F' (b) -^E'(c).F' {b) = ~ : done la quantity precedente se reduit a tt — 2\J/. INous avons ainsi on obtiendra par la formulc (1)' le resultat suivant ; lA « cc'.i.F'{c) (a)....^ = -. arc. tang.— —H P P — '' P -| E' (c) .lA^sin 2if — ^3 sin ^\j>-\-A^sm6xl' — etc. | — y.F(c).j(fi, + ^,)sin.2^ — (53+^3)sin4,f + eic.j. 432 SOLUTION UE DIFFERENS PROBLEMES 7. Clicrchons ce que devicnl cclte expression de A en negligeant les puissances cic h superieurcs a la qualricme. Pour plus de siniplicilc , faisons ; on aura par consequent ; ;!>'si.i2if=--f-; ^,= a56 b^; B^^J^^-b^Jr\b^; '^ ' 64 En substituant ces differentes valeurs dans I'^quation (ct) on trouvera apres les reductions ; (aj , .. . Arzz. — arc . tang . — ^•^^.F-Cc). rVp cyiA . £■ (c) cqzk . F' (t) ji-i-J. Z!_i !!i!_i_' 1±2l\ '' ■ P' (^O |,i_L f__'_ fli'ii -'+y'| 8. II est utile de faire remarquer que le premier ternie de cette expression est semblable a celui que Ton obtient i PAR M. LE PHOF. PI. VHA. 43b en calculant raftractlon — e» ft ^= ^ , n ^^ -= . 11 suit de-la que nous avons ;= . / (/jtV*'— x» . log . ( I — hx ) ~"":^;^ "7 '^•^V*' -^' log . ( I — A'x ) II. La possibllile de ces integrations est manifeste ; mais Ic calcul en est assez p<;nible pour qu'il nc soil pas tout- a-lait inutile de le rapporter ici. En exceptant la premiere de ces integrales on obtient aise- mcut toutes les aulres, en faisant x=^ — *cos(p, et inte- 438 SOLUTION DE DIFFERENS PROBLEMES grant depuis (p=o jusqu'a (p = 3. Pour cola , il faudra re- courir a la serie connue ; og . ( I -f- n COS f) ) ^=. — log . \--m . cosp m* . cos 2» HI 2 2 3 -|- -T /»' cos3 p — - /M* cos4 p-{- eic. , dans lac^uelle 1 .|/, _;i» et par son moyen Ton obticndra les r^sultats suivans ; /a» — x» =— . a J (fjcy^^-x' . log . (q—x)= ^ a' log . 9 — %* . log . (^-)+— '«" ; dx \ «»_x» log . (i—hjr) = — - a' . log . r— j -f- — . /«'" , //x»/irr^log.(._/.x) = _^aMog.(^')+I^./«"", ,, I — /T — A 1 w'=— ct/i ,„ 1 — /i - /.■»«• '" -^ «A' • Maintcnant si Ton reinarque que I'on a log . ~^f-=^ log [ 4 (i — yr^^'i^) (i—K'^^^^)]— i°s • (»'''/0s jt» jg> PAR M. LE PROF. PLANA. on Irouvera sans difficulle a/^'rfx=i././x(A+x)arc.tang.[^i^;] wajSv/A / 3 439 °^' ■ — > — r \ Th '•t/i 3»a|3^^A y;; »«/3/A — log . 4 ( 1 — \i — A'a») ( I — J^i— A''«t') ; ou hien, en subslituant pour m' sa valeur, ^/a' dx = )fdx{k + a:) arc . tang . L^T^rfO los[ ai/I.4'.r».(9» + /3')(7— v/,>-.>)l ] + T^ '°s ■ [( I -r^^^w.) ( . - K7:=A^0 ] 12. Occupons nous maintenant de Tintegration du pre- mier terine qui entre dans cetle expression. Faisons, pour plus de simplicite , X ^ - ; et X = / dx arc . tane . — , X a j: . arc . tane . 44o soil on aura SOLUTION DE DIFFERENS PROBLEMF.S I J'**— *» z=:j (x — x) i «(.>—■> V / /^ .>■''>' r ^* r 1 A = Aa / , arc . tans . — . , A' r= 4a' / ; — arc. tang. . . Les limites de y correspondantes a celles de x elant y- = o,7" = ooon trouveia , en integrant par parlies; ou Ton a Actuellement , si noras sapposons les constantes P , {^ ; j^ , B delerminees d'apres ks equations j (/)••• (/)••• P{i-\-2ab — b')-\-Q = ~b; A{i -\- 2ab — 2a') ^ B {a' — b')—a; J{b' — a')-\-B(i-\-2ab— 2b')— —b; PAR M. LE PROF. PUNA. 4^1 il est clair que Ton aura J 1-hr ' J r'+(«+*r')' J ('+7')' J r*+(''+''/*)' ■ Or il est dcmontrd que, en integrant depuis /• = o jusqu'J jr = + ?'>■* ~ a^'/VWV^ ' parlaul il vieudra /• . «' ; douc ron aura y Tt. i(/i-t-4a4 — (<» + &)! Tom. XXIV. K ji k 4/(2 SOLUTIOS DE DIFFERESS PROBLEJIES et. en siibstituaiil pour a cl h k-uis \alcuis il vicudra ou bicn Avant d'allpr plus loin nous fcrons observer, que, d'apres la rcmarque posce au N." 8 on aurait pour ratlraction d'un cylindre de longueur infinie ayant pour base une ellipse sur un point placed dans la section de son milieu sur Ic prolongement du grand-axe dc I'el- lipse a une distance q du centre. Les equations {f ) , en y substituant pour a , b leurs valeurs, devicnnent ; A {e>' — «^-- a.q)-\qa.B=ie>{q\a.) J cj ^ — B {li' — oC ^ aq ) = \R {q — a.): on tire de-la A — la 2 i «+, ?)(,«'- (C6'- b = Ib. 2 1 («- et par consequent a^b =: a/3 — |S')' j4—Ti ^7 h #» — <«» PAR M. LE PROF. Pr.VNi. 44^ Mais AaJrBb = ^^{A^B) + ~{A-B), partant Ton aura J a 4- Bb (cc' — /2')' /in -\- fib i/afi . \/,ji — (a> — 13») Subslitiiant ces valeurs dans cellc de X' , il en r^sul- teia ou bicn y, W.&H' ^ 0>— tt» + 2,7» — 2yl/',,2_(«._9.) I En comparant celle valeur de X' avec celle de X on en lire ce qui conslitue iin llu'oreme assez remarquable: si .Ton fait pour plus de simplicity, G = y—Vv'-t"'-^' ) «' — jS» on aura enfin ;(..Y+^)^^^.(. + \-G); 444 SOLUTION DF. DIFFERENS FROBLliMES ^- ( - m' -\- m ' -\~ m ) 2»l> \2 ' / '■ ' /' ° L a'i ( tt' — |3» )' J 1 3. Pour appliquer cettc formulc aux points situes sur la circonference nieme de I'cquateur de raiincau, il faudra suppose!" ^=cc: on conclut de-la o.h — ««+/2» ^i — «"/i» = «» + /3» ' I — \i —a.'h'^ = I 7?l' '1' + ^ /»' I ; G = « + |3' et par consequent J (« + /3) ( /' ' a/'t" + < ^ai3/t t r> /a — g Y PVR M. I.E PROF. ri.AN.l. 4 /, 5 Suivant que Van fera dans cclle formule pr=:k-\-ot, ou p =zz li — ct Ion aura la jx'-sanlcur de Tannoau sur les points exlcricurs ou inlericurs. Et pour la rcduirc en nombres, en pienant pour unite la largeur de I'anneau interieur , et supposant repaisseur de I'anneau cgale a uue sccoude , il faudra faiie ; — ' a — ~ k —^ ■ ensuitc on prendra p= I pour avoir 1 attraction sur Ics points inlerieurs p=} pour avoir Tatlraction sur les points exlcricurs. 5- 4. De fal/raclion iVun cylindre a base elliiJlique de longueur injinie sur un point exlerieur it sa surface. I. Ce problemc peut etre resolu de plusieurs manieres; mais ce qu'il y a de plus simple me parait de le deduire dcs formules generates de I'attractiou de rdlipsoVde homo- gene. Car , Tequaliou de la surface de ce solide etant re- presentee par >.» V* ■** — -4- •- 4- -- — I il est evident qu'il n'y a qu'a supposer infini un des trois axes et , S , y pour adapter la theorie formee sur I'ellip- soide au cas du cylindre que nous voulons considcrer. 446 - SOLUTION DE DIFFERENS PROBLEMES Ainsi en faisaut y = 00 , ««' = *' — |S ; ct uommatit A , B les allractions du cyliiulre rcspcclivcmcnt paralleles aux axes oc , /3 , on aura /,T ./. a.^ r xtlx l,w!: .a/i n xdx Ics integiales etant prises depuis x = o jusqii'a jj = i. Les lellres y, g dcsignent les coordonneos du point allirc, pa- ralleles aux axes et , .3 de Tcllipse , et p etant una quanlite qui doit etre delerminee par I'equa- lion -^ \ = I . 0C- + 1 ' /3' + ? On pent voir la demonstration de ces formules dans le tome 2 des Exercices de Calcul integral de M. Legendre ( page 528 ). 2. Puisquc /3" = a" — m' , Tequation precedente donne - + -r^ = I ■■ a.^ ' a.^ — lii^ En la resolvanl par rapport a cc" on obticnt ; ct par consequent r/kn M. LF. PROF. ri,vsA, 447 La courbe dii second degrc qui passe par Ic point al- tire est unc ellipse ou une hyperbule suivant que Ton prend le signe supeiieur ou infeiieur dans cette valeur de ct' : il faudia done dans le cas actuel prendre ic signe su- perieur , ce qui donne : I en falsant pour abreger P ^t + (/+ "' )S 7 =S' + (/- '» )* • 3. Cola pose , si Ton ex6cute les deux integrations on trouvera sans difficulte ; m' \ a' / 4T.? . a$ / a.' — l^«'» — m> \ (2) . . . B=z ——— f — — 1 . "I' V I st'i — m» / Lorsque le point attire se trouvc sur la surface meme du cyliudre , il est clair que Ton a a! = a , B' =. a ^. puisque Ton doit avoir en meme tems Les expressions generales de //, B deviennent done , en y substituant pour m' sa valeur ; A =3 !i^\ B = ^-. 4 4 8^ SOLUTION UE BIFFEKENS PROBLUMES Ces deux foimules consliluciit la base dc la lh«^orie de la figure de Tanneau de Salurne donuee par M. Lapiace. ( Voyez M. C. tome IV ). I i'fnr 4. Dans le cas g(5neral les valeurs precedentes de A^ U sout susceplibles dc plusleurs Uansformations i'cn)arquablc» que nous allniis rapporler. ileniarquons iral)ord que I'on a ou bicn V:^^^^ fr[/'/' ■._(,/;;_,/-)» ; ainsi en substiluant pour p et q Icurs valeurs, 11 viendra II suil de-la que ^ g . . I, iiil IXL Rcmarquons maintenanl que la quanlitd aifectee du ra- dical pcut etrc nlise sous la fonuc QODC , si Ton fait pour plus dc siiuplitile ; PAR M. LE PROF. PLAKA. 449 et par consequent M — N =z ^fg^^r: , il est clair que Ton aura ou bien (2)" . . .B='-^^ j(/+^y~)- }/.>/ - (f-sV~)-^V-y\- 5. Mainlenant , si Ton fait p(/)=/— Va^^">" il est evident que Ton a On sait que la forme de ces dernirres expressions peut elre deraonlree par rintcgration dirccte de I'equation aux difl'erences parlielles du second ordre qui sert de fonde- menl a la iheorie generale de I'attraction des spheroi'des ; mais il n'est pas sans interet de voir que la mt-me con- clusion peut etre derivee du resultat memc que fournit la solution plus simple du proLleme : Tom. XXIV. L 1 1 4^0 SOLUTION DE DIFFERENS PIVOBLEMES En partant de-la on raiuciic la recherche dcs valcurs de A ^ D -A ccllc du cas parliculicr ou ron a ^=^0. Eu cHct cu Doniiuaut A' cc que dcvient A daus cc cas Ton aura Done, si Ton fail ; -^'=_i.p(/)=,f(/) il est clair que Ton a Tout se reduit done a chercher la valeui' de A'. Et pour ccla il u'y a qu'a partager le cylindre dans une iufinilc de tranches reclangulaires , conformcment a cc qui a ete dit au n." 8 de raiticle precedent. Alors d'apres le calcul fait au n.° 12 du nieme article, Ton a immediatcment j 45i ELOGIO DEL PROFESSORE BRUGNONE Lctto nelt Ailiitianztt det til 'J^ febbrajo i8ig Dal Professore Giacinto CvnESA. ISCnCT.llUU DELIA OLASSE nl SCICXZE FlSICnC E MATP.Jl.VTlCllB. T * . X-i Accatlcmico e Professore Carlo Giovanni Brugnonc fti uno scicuzialo oltrcmoilo ragguardevolc , dcgno dell' auimi- razionc e della gratitiidinc de' suoi coucittadini ; conciossia- che oltre al prcgio di doUissime opcre pul)blicatc, ehbe il singolar vanto di avere egli il primo Irapiantalo nel patrio suolo niiovi rami di scienza naturalp. La patria di liii fu Ricaldone , presso Acqui , ove cgli nacque il di 27 di agoslo del 174' 5 mori in Torino alii 3 di inarzo del 1 8 1 8. Giunto air ela di diciassette anni fu ammesso per via di concorso , fra gli alunui del Collegia dtlle Proi'iiicie ^ c [i&v sci anni attcse indofcssamenlc alio sludio della Cliirurgia ncUa Rcgia Univcrsita di Torino. In inarzo del 1764, consegiii il supremo grado in Clii- rurgia , e se li confcri a un tempo istcsso 1' aggrcgazione al Collegio di qucUa facoUii. Fiorcnlissima era 1' Univcrsita : lo studio della Medrcina , per lacer ora dclli altri, ne accrcsceva il lustro: uumerosi rainistri di Esculapio erano assiduanicntc inteuti nellc cilta c ijclle campagnc a couscrvarc la sanita degli uomiui , a 0a EI.OGIO DEL TROF. BRICNONE fortificarla cagioneyolc, a ridona-rla pcrduta. Ma nessuno sapca poi a quale giudicioso partito appigliarsi quando si tratlava di preveuiie ovvero di guarire i divcrsi morbi oiide sono talora oppress! quelli aniiu;di chc T uomo, sin dai piii remoli tempi, voile compagiii dc' suoi lavori , dcUa sua in- duslria, de' suoi piaceri. 11 Re Carlo Euianucle lerzo , di seuipie grata e veneiabile iiicmoria, volcndo piovvcdcre a queslo difetto, diviso di mandarc il Brogrione a frequcntare le rinomate scuolc di Francia, per apprendervi Tartc che chiamasi Velerinaria; il quale sclentifico iutrapreiidimento non potea per verita venir commesso a persona piu capace di lui a condurlo a buon fine. Studio egli tre auni nella scuola di Lione , e due in quella di Alfort. INel 1769 il Re richiamoUo ne'suoi stati, vi fondo una scuola Veterinaria, e il nomino a Direltore. Egli e inutile che io imprcnda a dimoslrare quali van- taggi , e qual luslro abbia ricevuto la nostra Patria da questa nuova instituzione, e da un tale Direttore ; sarebbe questo un voler provare che il regolato studio intorno alia Datura degli aniniali domestici , e all' indole delle loro ma- lattie, e niiglior cosa che non li incerti melodi di guari- gione, derivati da una cicca imitazione, o generati dall' ignoranza, e talora anche dalla superstizione. L' et^ nosti'a, per sonima ventura , non abbisogna di colali prove. L' Analomia stessa , c la fisiologia dell' uorao dovettero fare piij rapidi progress! fra noi , dacche lo studio di esse venne rischiaralo dall' analogia : ne altrimenti quelle rilc- vautissinic discipline ricevctlero notabilc incrcuiento dalli SCRITTO DV C. CAREHA. 433 Harvey, dalll Hunter, dai Daubenton, dai Camper, dai Cuvier , ("iioriclii- con la scoria dcU' analoniia cotnparnla , e con lo sliidio delle animali e vilall funzioni osservate*ia millc guise uci^li animali, cosi dissimili a uoi,e cosi a noi sonii^liaiili. Eyli (i iiifalti notissima cosa clic una scienza qualunque Cj in ccrto modo, composta di lutte quelle altre clie pos- sono , anclie indireltaiuenle , concorrerc a un maggior ris- cbiaiamenlo, o a un niigliore ordinanicnto dei falti , o alia piu facile cognizione dcUc cagioni. 11 posscdimenlo delle accennale aflini discipline fu appunto quello clie lormo del Brugiioue un profoudo anatoiuico, e il rendelle quanto alui mai idoneo all' inscgnamento della Chirurgia nell' Univcisita e air inslruzionc dclli allievi veterinarii. Gosi sin dai 1769 fu Dircltore della scuola Velerinaria fondata per ordinc sovrano: nel i 780 fu nominato Professore sosliluito di Chi- rurgia ncir Universila , col particolare iucarico di insegnare la tUssecazione : nel i-y83 fu elelto Chirurgo luaggiore dell' Ergaslolo , e nel 1791 gli fu affidata la direzione delle Regie niandrie di Cliivasso , e delle Regie stalle nella Ca- pitale. In seguilo fu uoininalo Professore di notomia pra- lica e comparala all' UniversitJi , poi di nuovo Professore di nolomia nella scuola Velerinaria , il corso della quale era slato interrotto per le note vicende de' tempi. Ogni volta poi clie in Piemonte qualehe epidemico juorbo minaccio di far strage degli uomini , o di distruggere gli armenli , ii Professore Brugnone vcnne sempre consultato cou fiducia djil Magislialo di sanita, e frequeulemeute fu 454 ELOCIO DEL PROF. BRUCTIONE niandalo suUa faccia dei luoghi per arreslarc i progress! ilel morbOj o per minorarnc i daiini. Le narrate incumbrnzc ondc il Bruguone fu iiicaricalo dirnostrano in qual pregio fosse teiuita la sua doUrina , c la sua probila. E a chi meglio die a lui quelle importauti incuinbenze poteano venir affidate? a lui clic il primo avca ridolto iVa noi iu vera arte cio che dianzi uon era sc noa una pralica incerta? a lui che, in ogni occorrenza, ai lumi deir arte acquistali ne' suoi studi , e ne' suoi viaggi , allri ne sapea aggiungere , tratti dalle esalte sue sperienze , e dalle giuslissime osservazioni ? E quest' ultima soi'gentc di coguizioni lu appunto quella che gli diede iacilita di pub- blicare pregialissime opere intorno a varii argomenti che dianzi erano poco uoli , o doveano impararsi da' libri d'ol- tremonti. Oltrc alle quali opere elemental! altre ne dclto in scguito , ripiene di recondita dottrina , c riputatissimc dal mondo lelterario, si che alcuua di esse cbbe onore di traduzionc in lingua strauiera. Cos! il suo traltato delle razze de' ca\>alU fu tradotto in Tedesco, siccomc leggesi nel Tom. 4 scriploruin rei ntsticae veleruin lalinoruin pag. 20. Lipsiae 1797. L' eruditissimo Editore di quest' opera , il sig. Gottlob Schneider ne' suoi commentari! fa del nostro Brugnone frequente onorevolissima meuzione , c la slessa cosa fa il si". Tessier nelle sue Recherches sur la duree de la gestation el de V incubalioii dans les fenicllcs de plusieiirs quadrupedes el oiseaux donieslujiu'S , memori.i lella alia Rcale Accademia delle scicuze di Parigi nell' adu- jiauza dei 12 maggio 1817, SCRITTO DA G. CVIVENA. /fJJ Afliiiclie ppro qucsla mia narrazionc non ollrcpassi i bre- vissimi coufini chc io mi ho prcfissl , non ragioncro par- lilamcnte di tulle le opcre del Brugnonc , ma aggiungeri in fine il calalogo dcUe mcdcsimc , locchu bastcra a dlmo- sliare, mrglio die nol saprei io fare con parole , a clii vorra percorrerle , la profondila e la varicla dcUc sue cognizioni. Qiieste oppie Io appalcsarono, a ogul conliada d' Euiopa , collo e proCondo sciitloic, e mollc Accademie cljbcro a gloiia di iDscri>crlo a socio. Tali sono , oltie 1" Accademia nostra , la Rcalo Sociela Agiaria di quesla cilta , V Istiluto di Francia, di cui fu conispondcute, la Societa degli Ani- stamici di Bclluno, dcU' anlico Musco di Parigi , d' iiico- raggiainento per la scicnza vctcrinaria di Coppcnaga . d'agri- colluia di Parigi , c della scuola mcdica della stessa citla. Le cose fin qui dette del defunto Collcga nostro , gli applausi riccvuti , e gli onori da lui acquistati, dimostrano chiaramente a qual riconoscente figlio la patria abbia porte le braccia per avviarlo nclTonorata carriera; i lavori di luj formano un pcrpetuo relaggio di gloria e di dottrina ohc con gcncroso contraccambio ei lascio , morcndo , alia sua patria. Dolcissima corrispondenza tra la madre ed il figliuolo fu questa , quautuuquc turbala per brevi intervalli dalle calamila dc' tempi ; uia abbondante compenso dovette esser scmprc per lui la non niai interrotta stima dei buoni . e soprattutto quel consolanle pensicro di avere impiegnta una lunga vita tutla intera pel bene dell" umanita, per la pro-, sperita de' suoi concittadini , pel" T onore della cara patria, e per la propria rinomanza. 456 CATALOGO DELLE OPEHB STA.MPITE DEL PROFESSORE BRUGNONE. 1. La Mascalcia ossia la Mcdicina veterinaria ritlotta ai suoi veri piincipii. Torino 1774 in 8.° Slanipcria Reale. 2. Storia della Sqiiiuanzia cancrenosa maniiestalasi sui ca- valii a Torino nella Stella cV opuscoU iiileressaiiti ec. vol. 2 p. 64 e vol. 3 p. 3. 3. Trattato delle razze de' cavalli. Torino 1781 in 8.° presso Reyceuds. 4. Recherches physiques siir la nature et sur les causes d'une epizootic qui se manifesta a Fossan parmi les chc- vaux des dragons du Roi. ( Meniorie della Reale Acca- deinta delle scienze di Torino , vol. VI ( delV iiilera serie ) pag. 33 , parte i." ) .>. Di'n|ii'ia del |>iuiiibo. DEL MEDICO BELLINCERI. 460 in ili verse persone sane niollo niagj^ioie di qucUa clell'acqua, scbbenc 1" orina quaato al suo colore fosse del tullo iialu- ralc : cosi il giorno 4 novembre 181 8 a ore 9 e 1/2 del malliiio , essendo il cielo nebbioso carico, I'cleUricila dell' acqua era uguale al piombo , inferiorc alio stagno , e siipe- riore alio ziiico, e relettricila dell' orina di due giovani sani era uguale alio slagno , superiore al piombo , cd in- feriorc air antimonio , e 1" orina aveva un colore naturale. Parimenti nelle giornatc piovose , in cui V uomo si sentc aggravalo , ed abballuto di forze iisiche , e niorali, trovasi r elellricita deU'oiina niollo maggiore di quella dell" acqua; cosi ad csem|)io il di 7 di raarzo 181 6, giornala mollo piovosa, ed in cui io sollriva una gravczza alia Ic^la , ed un senso di slanchczza generalc , V elellricita dell' acqua era uguale al piondio , e quella della niia orina era simile all' anli- monio , tale era pure 1' elellricita dell' orina di un peri- pneumonico. In detlo giorno si e osservalo, che nclla cilia tulle le malatlie di ualura nervoso-spasmodica si sono ge- neralmente esacerbatc , ed il giorno apprcsso il cielo essendo sereno si sono spontaneamente calmate, e 1' elellricita dell' orina in quel giorno era simile a quella dell' acqua , che allora era inferiorc alio stagno , e superiore al piombo : il giorno 9 poi essendo il cielo piovoso relettricila deir ori- na era di nuovo maggiore a quella dell' acqua , mentre r acqua aveva un' elellricita uguale al piombo , e quella deir orina era simile alio slagno , e le malatlie nervose si souo esaccrbale, Kon sempre pero nc'giorni piovosi relettricila 464 SrLI.' ELETTRICITA DF.Ll' ORINV doll" oriiia u maggiore di qiiella ilcU' acqua , ma talora anche uguale , e qualche volta minorc. Allora quando 1' orina tosto dopo V cvacuazione ha un'elet- tricita niinoie di qucUa dell' acqiia , lasciala in conlalto dell' aria, in breve tempo si melte in eqiiillbrio coll' clellricLta dcir acqua slessa ; quando poi V clellricila dell' orina e sii- perlore a qudla delF acqua , allora anclie per molli giorni e fin a tanto clie non si corronipe , conscrva il medcsimo grado , die ave\'a al tenqio dell' emissione ; ehe anzi sc si esamina toslo evacuata , e peudenle l' evaporazione , si iro- vera la sua eletlricita qualche poco minore , poiche 1' eva- porazione diminuisce il suo stalo eleltrico, ed esaminandola cessato , chc ha di svaporare , la sua elettricita si riscon- tra un poco maggiore. Parimenli nelle malattie in cui I'elct- tricila delP orina e superiore a quella dell' acqua, 1' orina anche lungo tempo dopo dl essere stata evacuata conserva lo stesso grado di elettricita ; e percio quando questo uaiore ha un' elettricita maggiore di quella dcU' acqua , e serapre meglio esaminarlo terminata die sia l' cva[)orazione. Lasciando esposta all' aria una simile orina , la sua elettricita si mo- difica a norma di quella dell' aria, couservando pcro lo stesso grado superiore ad cssa-, cosi se rdeltricila dellacqiia corrispondc per esempio ad otto gradi , e quello deU'orina a dodici , 1' elettricita dell' orina sara di venti , se quella dell' acqua corrispondera a sedici ; e sara di otto gradi se r elettricita dell' acqua sara a quattro. Dalle falte esperienze mi consta , che 1' eletlricita nou DEL MEDICO BELLISCERI. 4^^ ha influenza nclla formazione del setlimento neir orina ; poicht- si prccipila (jueslo liquiclo , sia quando rimanendo in contatlo delF aria aiiincnta la propria eleltricita , come anclie qiiando diventa miiiorc , o noii si cangia. Ho pcio osseivalo in alcuni casi , clie al inomcnlo in cui si forma iin copioso precipilalo nclP orina , la sua clettricita diventa di alcuni gradi minore di quella dell' acqua , e poscia in breve lcnq)0 simile. Sebbene V orina paragonandola co'melalli abbia lo stessa grado di elellricila dell' acqua , c sia ad csempio V eleltri- cita di ciascun liquido uguale a quella dcllcv slaguo , ci6 nou oslanle serveudosi dell" orina per armalura del muscolo, e dell" acqua per armalura del nervo , fatla la coraunica- zione Ira V orina , e 1" acqua frequentemcule si olliene la conlrazione ; ma canglato V ordine delle armalure o non si conlrae il muscolo, o si conlrae soUanto levando I'arco: il che prova clie V orina posta in paragone colP acqua ha per lo pill una maggiore eleltricilfi di essa. Quando V orina passa alio slalo di putrel'azioae si aumenta di mollo la sua elellricila. Pare die questo debba atlri- buirsi alio sviluppo dell' ammouiaca , poiclie allora l' elel- lricila dcir orina si approssima mollo a quella dell' animo- niaca slessa, divenlando uguale all' elellricila del ramc , o deir argenlo : io pero sono d' opiuione , che 1' aumenlo della elellricila sia causa , c non eflcllo della formazione dell'al- cali ; e nolo che tulle le soslanze dolale di elellricila ne- gativa impcdiscono , o rilardano la pulrefazione , cosi gli acidi , r alcool , gli olj , Ic resiue , la caufora cc. Toa. XXIV. ]N n n 466 SULl' ELETTBICITV Dri-L*" ORINi ARTICOLO 11." Eletlricila dell' orina iiello slalo di malatlia. Dislinguo in quest' articolo le nialattic in Ire classi ; in quelle, die allettano il sistciua sangiiigno, e sono di natura infiainmatoria; in quelle, che si manifestano nel sislema assorbentcj eJ in quelle, che hauno la loio sctle ncl sislema nervoso. Le nialatlie infiammatorie da me csaminate fuiono diversi casi di peripneumouie , pleuritidi , catani acuti , tisi, emot- tisi , bionchitidi , rcumatisnii , artritidi, cefalee, diarree, e febbri inteimittenti nello stadio del calore. Relativanicnle a qucste malaltie diro in generale, che per lo piu ho tro- valo essere relettricila dell' orina, qualunque fosse il suo aspetto , in giusto equilibrio coUa eleltricita dell' acqua , e deir orina degli individui sani. Nella maggior parte di esse r orina era pii o meno coagulabile dal calore, dall' alcool, c daU'aceto; mi sono servito dell' acelo comuno, perche piu facile ad aversi , e perche coagula 1' albume piu inlen- samente dell' alcool , come ho dimostrato nella mia disser- tazione inaugurale (i). Le varicta che ho osservato relativamente all' eletlricila deir orina sono , in due casi , un aunionto di alcuni gradi di eletlricila maggiorc di quella dell' acqua , c dell' orina (I) Pag. 20 DEL MEDICO BELLISCERI. 467 Sana; in 11110 era una peripneumonia, ncll' allro un' arlri- tidc ; in anil)eclue V orina era j)ifi colorita del naturale , ed altjuanlo ardenle. In iiii caso soltanlo di peripneumonia, essendo 1' orina mollo sa*ura , e cai'ica di colore , ho Uo- vato la sua elctlricila qualchc poco minore di quella dell' ac([ua , c dcir orina di una persona sana; in queslo caso VelcUricila dell' orina era niolto infcrlorc al piombo, c poco superiorc alio zinco , mentre 1' orina di un sano aveva una clellricita simile al piombo. L' orina di ([ucsf amnia- lato spontaneauiente si coagulava. i\e risulta da qualtro osscrvazioni , tre di peripneumonia, ed una di bronchilide, che quando la malaltia infiamma- loria progrcdisce verso lo slalo di salute, 1' elettricita dell' orina per uno , o piu giorni si aumenta di molto a segno- di diventare uguale a quella deU'anlimonio, ferrOjOrame, mentre T elettricita dell' acqua era presso a poco simile a quella del piombo. Noto pero die in lulli questi casi furono appllcati i vescicanti , ma non oslantc sono d' avviso di attribuire 1' aumento di elettricita nella orina all' andamcnlo della malattia stessa , poiche in alcuni casi 1' orina prescn- tava una raaggiore elettricita, scbbene non ardesse , non avessc odore orinoso mollo forte, e fosse alquanto piu sco- Jorita del naturale. In due peripneumonici ho esaminato 1' orina sei oro prima, che morissero , e la sua elettricita era simile a quella dell'acqua, c delT orina sana; pare adunque , che pendente r agonia nelle malattie infiamuxatorie non vi sia caugiauienlo- neir elettricita dell' orina. .'(68 sill' ELETTniciTA df.ll' OniNA Faro avvcrliic in generale , die ogni qualvolta 1' cleltri- cila (Icir oiiiia ili uu amuialalo si Irova esserc alio slcsso grailo (Ji qnclla clcU'acqua, piia ^\i stabiliie, die T orliia si nicltc iu equilibrio coll' aria relalivanicnle all' eletlricila, ilevcsl icplicarc V csperimculo sollo diverse condizioui elct- triclic deir atmosfera , ed osscrvarc, so l' orina cangia la propria clcllricila a norma di quella dell' aria , oppure con- serva uno stalo a lei proprio. Due sono i cnsi di life peleccliialc , in cui lie csaminato r orina , 1' uno sporadico uclT anno i8i6, cd in qucsti r eletlricila dell' orina era simile a quella dell' acqua , e deir orina sana: 1' altro fu di un lifo peleccliialc, die ha domiualo conlagioso-epidemico in quesla capilale nella pri- mavera del 1817, ed in cui i sinlomi ])rincipali erano al cervello , in questo (inclie la nialaUia iu ncl suo aumcnlo r eleltricita dell' orina era simile a quella dell' acqua, quando principio a declinare, 1' orina per piu giorni presento alcuni gradi di eletlricila superiore a quella dell' acqua , e dell' orina di un sano. In me slcsso ho osservalo, che pochi giorni prima di essere assalilo dal lifo conlagioso soflViva grave dolore di capo , llalulcuze al ventrirolo, senso di stanchezza generate , noja di me slcsso , e sliramenlo alle gambe ; l' orina era di color naluralc, ma la sua eleltricita il giorno 3i di marzo , e primo di aprile J817, giorni sercni circa il mezzo giorno, era simile a ([uclla dell'anli- mouio , meulrc quella dell' acqua , e dcU' orina di un indi- viduo sano era uguale al piombo ; li 4 e 5 aprile si sviluppo ^ DEL MEDICO BELLINCERt. 469 in tae la fcbbre pctecchiale; rorina era di colore un poco ca- rico , e rosso, e la sua elcttricila era simile a qnelia doll* acqua , die allora corrispondcva pur anche col piombo. Sellc sono i casi di idropc da me esainiiiali, iino con- seculivo a diarrea cronica , un altro prodolto da ahitazione umida, uu terzo cagionalo da cccessivo abuso di liquori spiritosi, e g!i altri qualtro caddero idropici in seguito a fci)bri intcrmitlcnli troncale colla china. Nel maggior nu- mcro di cssi, qualunque fosse la condizionc delle orinc , e conlcnessero o no albumc , V elettricita era simile a quella deir acqua , e dcU' orina sana. In due idropici V orina csscndo mollo alcalina, cosa , die giudicava dall' odore piccante assai , la sua elettricita era pure superiore a quella dell'acqua, e deir orina d' individui sani. Credo opportuno di esporre breveraente la storia dell' idrope cagionata dall' abuso dci liquori. Era qucsti un peruccliiere d' anni 44 dedito molto al vino , ed ai liqaori spiritosi , ed abituato ad un vilto vegetale ; per dicci volte ebbe notabili gonfiezze alle estre- mita, passo quindl ad abitare in una collina molto elevata , ove si trovo costrctto a mangiar carni contro il suo costu- me; cadde ascitico , e fu instituita la puntura; la sua orina era di un leggier rosso carico, non ardcva, e si coagulava molto coU'aceto, la siia elellriciti da me per plu giorni [esaminala si Irovo costantemcnte inferiore qualche poco a 'quella dell'acqua, e dell' orina delle persone sane. Senibra [dunque, clie nell' idrope stenico ^ o infianimatorio vi sia qualche diuiiuuzione di elettricita noil' orina. Mi accadde di i^-jO SULL ELETTRICITA DELL ORIS! osscivarc in duo idiopici , die 1" elcUrlcita dclla loro orina vieiie poco cangiala dallo slalo iiiclcorologico dell" aria. II gioino 4 noveinbic 1818 a ore 9 del malliiio il cielo era uel)bioso carico, 1" cleltricila dell' acqiia era uguale a quclla del pionibo , quella dell' orina di due pcrsone saue era si- mile alio slagno , c 1' eleUricila dell' orina di due idropici" era pressoche simile a quella dell' acqua. In una affezione erpctica , cd in una impctiglne cronica da otlo mesi , in cui 1' orina avcva un aspetlo biancastro, ho osservato essere V eleUricila dell' orina perfettamcnte uguale a quella dell' acqua, e dell' orina sana ; hoperallro nolalo quanto all' impeligine , che F orina passava presto alia putrefazione, ed allora era grandemente aumentata la sua eleUricila, esseudo uguale aU'argenlo, inferiore all'oro, e superiore al rame. Le malatlie di cssenza nervosa sono quelle che mi hanno presenlato risullamenli piu variati , e piii interessanli ; in eenerale mi consla esscrvi in esse aumenlo nella cleUiicila deir orina superiore a quella dell' acqua , cd allora per lo piu le orine sono raeno colorite del nalurale , e quanto maggiormente sono acquose tanto piij e nolabile l' accresci- mento della loro cleltricita. In me stesso , soggeUo ad afl'e- zioni ipocondriache , ho piii voile esperimenlato essere mollo accresciuta F eleUricila delF orina. Cosi il giorno aS sct- tembre dello scorso anno 181 8 a ore dieci del matlino il cielo era mezzo copcrto , F eleUricila dell' acqua , e delF orina di un uonio sano era inferiore alio slagno , e superiore DKL MEDICO BEI.LINCERI. 4 J 1 al piombo, mcntre 1' eloUricilA dclla mia orina era uguale air anllmonio ; era dessa un poco piii scolorita del natu- rale, ed io soflViva afFczioni ilalulcnlc al vcntricolo , c do- lore grave al capo. Ugualnicnlc aumentata l' elettricita dell' oriiia lio pure riscontralo in ammalale dl colica inleslinale, e colica ulerina di natura nervosa ; Y orina in esse era quasi del tuUo acquea. Cosi pure nellc afl'czioni spasmodiche uni- versali cornuncmenle detle coulraziohi , e nell' islerismo , le orine rese in tal tempo erano piu , o meno scolorite , ed avevano , e conservavano senza corrompersi per uno , o piii giorni una elettricita molto superiore a quella delP acqua. Scorgesi quindi come ben a ragione disse il gran Boerhaave : lis eerie aegris ( livpocondriacis et hystericis ) spirilus cum aqiiis effimdttnliir (i). Non sempre pero nelle malattie ner- vose occorrc aumcnto di elettricita nella orina •, in una slrana malatlia nervosa , che presenlu quasi tulte le forme dellc malattie de' nervi , c la di cui istoria fu molto accurata- menle dcscrilta dal valente Dottore Ricotti , l' ammalata rese dopo molle ore di lotale soppressione una notabile quantita di orina colorita naluralmente , e la sua elettri- cita era simile a quella delP acqua , la quale il giorno 7 niaggio 1816 a ore 5 pomeridiane , ed a cielo sereno cor- rispoudeva colT elettricita dello slagno. In un diabctc insipido (1) I'rarlecliones Acadrmicae io proprias iiistitutioue& rei luedicae, TauriiM aano 17', 3 Tom. II p. juo 472 SULL' ELETTRICITA DELl'orINA ili naliira istcrica T oriiia era molto scolonila, c quasi acquosa , e la sua cletlricita tia mc due voile esaminata era alcun poco iiiferiore a quclla cli-U' acqua , c dv\V oi ina di persona sana. Qualclie volla 1' oriiia ik-Hc nialallie nervosc divenla uu condullore imperfcUo ; cosi il giorno 12 ottobre 1818 a ore 4 pomcridiane , cd a cielo scrciio , T elciui- cila dcir acqua era ugualc alio slagno, su[>eriore al pioiubo, cd inreriorc all' autiiuonio , e la mia orina era di colore rosso carico , e collo slagno , e col piombo non dava segni di elettricita , ma era molto iuferlore all' anlimonio, e molto superiore alio ziuco; in quel giorno solFriva alfezioni ipocon- driaclie con senso di trislezza , e llatulcnze. DaU'esposto fin qui si scorge, clie nolle malaltie di na- tura nervosa 1' orina va soggetta a grandi modificazioni re- lativameule alia sua elettricita; per lo piii havvi aumenlo uolabilc al di sopra dell' eleltricila dcU' acqua , qualche volta e simile, di raro infcriore, cd alcune volte pcrde in parte la sua qualila di conduttore. L' osservare , die in molte delle malatlie nervosa 1' elettricita positiva dell' orina e considerevolmente accresciuta al di sopra dt-l naturale , ci potrcbbe forse render ragione perche in simili malaltie convengauo alcune volte le resine , i balsami , il succino, la canfora , gli olj , i liquori alcoolici, che sono tutte so- stanzc dotatc di elettricita negativa. Si conosce anchc per- che la maggior parte di esse vengano esaccrbate ne' giorni piovosi, ed umidi , in cui anche ue' sani 1' eleltricila dell' orina e assai frequentemente aumcntata. DEL MEDICO BELLINCEni. 47 ^ ARTICOLO III." IiiJIucnza (lei limedj siilla elellricilu cLuT orina. Da lie osservazioni risulta , che le cantaridi applicaLc esternaincutc in forma cli vcscicanti aumcutaiio notabilincntc r clcUricita dcU' oiiiia , quaiulo producono ardore di cssa; scnza qiicsta circostaiiza non lia liutgo cangiiunciUo nella sua eleltiicita ; quando poi cssa si auiuenta , giungc a diven- taie ugiiale all' antimonio, al fcno, o al rauio, mentic I'elet- tricita dell' acqua e come quella dello stagiio, o del piomho : rdetlricila in quest' orina csislc alio slalo di corabinazionc , c percin won c sensibile all" cicUrometro , e si riconosce soltanto col metlerla iu paragone coi mctalli per mezzo del galvanismo. Esposta al conlalto dell' aria conserva il pro- pria grado di elctlricita fiu' a lauto chc passa alia piilre- iuzione. Una simile orina , se si esaraina losto dopo resa , e pendente 1' evaporazione , si trova avere alcuni gradi di elellricita mcno di quello the ha , cessata l" evaporazione stessa. E nccessario pero, chc le cantaridi agiscano suU" ccono- mia animale , allinche producano aumenlo nella elellricil;V deir orina. IIo poslo in iufusione iu questo umore una no- tabile qiianlita di polvere di cantaridi , ma non vidi giam- mai accresciula la sua elettricila , e sc non quando I'orina dopo alcuni giorni si era putrefalta. Gia dissi, che se le cantaridi non producono disuria , non si osserva aumenlala To a. XXIV. O o o 474 SII.l' ELETTRICIT\ DELL'' ORINA 1' elcttricita dell" oiina , devesi pcru dislingucre altentamcnte, se r ardore nell' oiinarc provicne dalle canlaridi , o se b uii sintoina della nialatlia , ucl qiial caso vi puo esscre ardoic di orina senza mutazionc della sua clellricila. Quaiido dall'applicazione de' vescicanti 1' orina e ardentc , c si ac- ciesce la sua clcllricita , per piu giorni conscculivi couli- nua alcune voile 1' orina a prcsenlarc noUihile aunionto nclla sua clcttricilii , schbeue uon si risciila piu ardore nell* evacuarla. L" osservazione che le cantaridi auracntano V elellricil^ dell" orina allora quando producono disuria, parmi che possa render ragione , perche la caufora , e gli olj al dire di Forsten , come anche gli acidi prcvengono , o tolgono I'azione delle canlaridi sulle vie orinarie. Egli e conosciuto , che qucsle sostauze sono elcllriche ncgalivanienle, e percio atle ad impcdire 1' accrcscimento della elcttricita positiva nella orina. Fondato su cpicsto mio gindizio in un caso di vivo ardore di orina consecutivo all' applicazione delle cantaridi ai lombi ho ordinate interuamente i fiori di zoUb , ed in poche ore scomparvc il molesto incomodo. Ad un ammalato di suppurazione del rcne destro accom- pagnata con anasarca venne prescrilta iuternamente la le- rebintina ; il colore dell' orina era come quelle del vino di Malaga , ed avcva un odore di viole distintissinio ; la sua elcttricita esaminata per piu giorni si c trovata corri- spondcre scnipre alia elcttricita dell' acqua. In un sol caso essendo 1' orina colorala dal rabarbaro era la sua elettricita DELL* MEDICO BELLISGERf. 4^5 ^osillva maggiore di quclla dell' acqua , ma ho dubbio se ci6 fosse eflclto della malattia, che era un sinoco petecchiale. Nissitn altro riincdio dato iaternamente, mi consta finora, che abbia il polerc di accrescere, o diminuire 1' clettriciti deir orina ; altronde si dovicbbcro iastituire quesli esperi- mcnti in soggetli sani per poter ben calcolare l' azione delle divci'se sostanze. ARTICOLO IV." Elettriclta deW orina , e del sangiie nello slesso indi\>iduo. Basterebbe paragonare il contcnuto di questa memoria con qiianto ho esposto nel sago\o suW ele/lricitd del sangiie nelle malallie (i) per ricoaoscere a quali diverse raodifi- cazioni vada soggetla l' elellricita del sangue, e quella dell' orina ; ma slccome non vi sono casi , che presenlino nello stesso individuo 1' elcUricita di questi due umori nel me- desimo tempo , stimo a proposito il riferirne alcuai esempi. Esperimento 1." alii 28 febbrajo 1816 a ore 10 del inallino, ed a cielo mezzo nuvoloso, 1' elellricita deU'acqua «ra uguale al piombo , iuferiore alio slagno , e superior© alio zinco. Uu uomo d'anni 32 ammalalo di grave peri- pneumonia venue salassalo per la terza voUa : l' elettricili {i) Ved. Idemorle della Reale A.ccaJemia Tom XXIV p. 107. 476 SULL' ELETTUICnl DTII,' OKINV del sanguc era iiguale a quella dcir aiiliinonifl , infeiiorc al ferro , c siipcriorc alio stagno. L'niiiia rcsa dopo il salasso era pill colorila del naluralc , c piu odoiosa ; la sua clel- tiicila era iii lullo simile a quella dell' aequa , c cosi era pure r cletuicila dcU' oriiia di uu sano. Alii 2f) fehbrajo a ore 11 del mattino, ed a cielo sc- reno , 1" eletlricila dell'acqua era conic il giorno antcce- denle ; 1' animalalo avcva sudato nella nolle, ed era un poco piu soUevato ; la sua oriua era iviollo odorosa , non pill cosi carica , ma la senliva un poco calda, e la sua elct- tricita era ugualc al piombo , inferiorc alio stagno , e su- periorc alio zinco come quella dell'acqua ; poco dopo venne salassalo , e 1' elettricila del sanguc era superiorc all" anli- inouio J ed inferiorc al ferro; il sangue formd coteuna. Esperimenlo II." alii 10 marzo i8i6 a 01 e 10 del mat- lino a cielo nnvoloso , 1' elettricila dell" acqua era ugualc alio stagno, superiorc al piombo, ed inferiorc all' antimouio. Ua giovine di anni 26 altaccato da aflezione reumalica universale, e specialmenle de' muscoli inlcrcoslali, con feb- bre , ed a cui il giorno avanli fu applicato un vcscicante al petto , venne salassalo al braccio. II sangue , die usci tanlo sul principio , che sul finir del salasso , aveva una clcllricita superiorc all' antimonio , inferiorc al ferro, ed ha formato spessa colcnna. Dopo il salasso rcse un' orina piu colorita del naluralc , ma non ardentc , la di cui elet- tricila era uguale alio stagno , superiorc al piombo , ed inferiorc all' antimonio come quella dcil' acqua j il giorno DEL MEDICO BELLINGERI. 477 apprcsso qiicsta orina presenlava un piccolo scdimcnto , c la sua clellricila era infcrioie alio slagno , superiorc al pioiubo conic (juclla dell' acqua ncl tempo slesso. Ksperimeiilo 111." alii ii novembre 1818 a ore 10 del innltino a cielo mezzo nuvoloso , T elettiicila dcU* acqua era inlcriorc alio slai^^no , e superlore al piombo. Un uomo di anni 55 ammalalo di grave broncliitide, due minuli prima di cssere salassato, rese una discrcla quanlita di orlna di color nalurale , la di cui cleltricitik era in luUo simile a quella delT acqua, mcntre I'elcltricila del sangue era ugualc alio stagno, superiore al piondio , inferiore all' anlimonio j c formo colenna notabile. Non addurro niaggior nuniero di esperimenti , il di cui risullamcuto e che ncllo sLesso individuo il sangue ha una eleltricila sua propria diversa da quella dell' aria, c modi- ficala dalla natura della malaltia, mentre 1' cleltricitik dell' orina per lo piu e in cquilibrio con quella dell' aria. Per dire in breve cousta principalmenle dal sinora espo- sto : 1." che I'elcUricila dell' orina ncll' Oomo sano e in gonerale simile a quella dell' aria : 2.° che lo Stale mcleo- rologlco del cielo induisce grandcmcnte neU'aumcnlo, o diminuzionc dell' eleltricila dell' orina : 3." che nello stadio acuto dcllc malattie infiammalorie , non vi ha cangiamcnlo uolabilc, ma beusi aumcuto considcrevole dell' elettricila deir orina nella dcclinazione di esse : 4.° che nelle malat- tie di natura nervosa 1' eleltricila dell' orina prcscnta gran- dissimc modificazioui : 5.° che Ic canlaridi funno accrcsccrc 4)8 StJLL'' ELETTRICITA DELl'' ORlNA. notabilmente 1' eletlricilii posillva dell' orina quando pro* ducono ardoie di essa. IIo acccnnalo alcune applicazloili , che far si possono di qiicsli principj alia Medicina pi-alica , nii astengo da uUe-i riori , e da quelle clie risguardar possono la fisiologia , finche siasi data la ueccssaria estcnsionc a qiieslo argomcnlo. H 479 CONTINUAZIONE s 0 r k A LE RICERCIIE FISICO - CIIIMIGHE De' PnODOTTI DEL PJIUWS LAURO - CERASUS DI LINNEO , E riRTICOLARMESTE SOPBi CLI ELEJIIHTl COSTITCESTI l OI.IO TOLATaf , OTTESCTO COL MEZZO DCLLE MPETCTE OISTtLLlZIO!*! Di Giuseppe Lavini Dottor Collegiato di Belle Arli iiella Class e di Filosqfia , ed assistente alia Cattedra di Chimica Medico • Farmaceutica nella Regia Univcrsita di Torino. Alemoria rimessa il til aS di fcbbrajo 1819. I piimi saggl dcllc raie sperienze fisico-chiiulcbe intorno ■' ni prodotti del Primus Lanro-Cerasus di Lioneo, accolti R- con segoi di approvazione da questa Reale Accademia , cbc nella sua saviezza li giudico degni dclla pubblica luce , e di cssere inscrili ncl volume XX dclle sue nicmoiic per gli anni 181 I- 12, ni' incoraggiaiono a proscguire lincomiaciala intra- presa, e dietro la lace di nuovi, e lipeluli Icntativi spingere le niie riceicbc analitichc al fine parlicolaimente di distin- gueie gli elemenli clie coslituiscono 1' olio volatile del Primus Lauro-Cerasus , e giungere ad iscoprire , se Ic parli, che 480 RICERCHE FISICO-CniMICIIE lo conipongono, lo rcndouo piii vclcnoso , pcrcho contcn- gono una porzione d' molo , il quale col carbonio costi- tuisce il cianogeiio , cd in ciicostanze propric forma I'acido idrocianico. ( Priissico ) Prcsenlo in qucslo breve sciilto il tcnorc dclle mic spe- rienze , cd osscrvazioni , cd il lore risullalo , e confcsso , che non poco mi giovarono alcuni suggcrimcnli porllml da alcuni Colleglii , ondc proscguiic le mic indagini sul pro- poslQ soggctto. Mi lipulcro assai compcnsato de' miei la- vori, se appaghcranno in parte 1' aspcttazione , aggiungc- ranno qualche lume alia scicuza , e ne Irarra qualche van- taggio r umana sociela. L' apparato descritto dai celebri chimici Gay-Lussac, e Thenard 6 qucllo , di cui mi sono servilo nelle mie spe- licnze ; ma in qucste l^isciando a parte g1i esami piu accu- ratl , a rilevare Ic proporzioni determinate dcgli dementi deir olio volatile del Prniius Lauro-Cerasiis, poiche ad una temperatura piu elevala qualche porzione c ben tosto vo- lalilizzata , mi parve al proposilo , die bastasse di osscr- vare in esse 1' esislenza dell' azoto associato cogli altri fluidi aeriformi provenienti dalla scomposizione del medesimo. §■ I. A tal fine introdussi in primo luogo in un tubo di vctro curvato una porzione di clorato di potassa , indi col fuoco d" una lampada a spirito lo purgai affatto dall' acqua , e dair aria atmosferica , ondc fosse ridotto in grado alto a soraniinistrare il puro gaz ossigeno asciulto : cio fatto uc Dl GIUSEPPE LWINI. 48 1 pcsai una close , che ridussi in polveie, e mescolai dili- gcnlemcntc con amianto soffice ridollo in minulissimi pezzi , non pei-6 polverizzato , il di cui peso cguagli6 la mcl^ del cloralo di polassa impiegato -, (i) ho converlila la massa con pochissima quantila d' acqua in piccoU globelti prcs- soche sferici della grandezza dello scavo praticato ncl gal- IcUo dcir apparalo , quindi li feci seccare a gr. 80 R,, di raodo clic 1' acqua venne allalto evapoiata. §. 11. DIspo&to consccutivamente V apparecchio v' adaltai il ba- cino idrargiro-pneumalico , e , scomponendo una parte dci soviaenunciali globetli col liscaldare la parte iuferiore del tubo , ottenni una quantila considercvole di gaz ossigeno , e per aceertarmi della purezza di questo ne intiodussi dii- cenlo parti in un tubo graduate , e vi riuvenni qualtro centesinii di gaz azoio , il quale scmbra potersi attribulrc ad una lieve porzione d' aria atmosferica die circonda il piccolo scavo del galletto oppure a quella , esistente nei globetti porosi sopra descrilti. §. III. Rinnovato il tubo lo arroventai nel centro con carboni accesi posli sulla gralicola di ferro , di maniera die , me- (1) Aieiiilo o|)oialo diverse coinbustioiii con globicini composti or di calce, or di magnesia , cd or di alumina con clor,Tlo dl polassa. ed acqua, non le rin>einii si adequatr^, inentre 1' auiianto oltre che abbandona V acqua con mngijior I'arilila , ossrndu i globcUl porosi s' imbevono faciloiente °de' liquid!, cbe si soUopongoiio alio analisi , e dod lasciano alcune maccbie sui corpi adercnil. Tom. XXIV. Ppp 482 mCERCIIE FISICO-CHIMiCIlE dianle la sottoposta lampada a spiiito tli vino era in iino stato tli totalc scomposizione dclla materia suddetta : im- bevuli poscia diversi globelti d' olio volatile , ne introdussi tosto una certa quantit^'k uell' apparccchio : ciasciino di essi s' inllammo rapidamente , e diede luogo ad un istantaneo svolgimenlo di fluido elastico aeriforme. Scacciata in tal inodo tutta V aria almosfcrica contenuta sia ncl tubo ro- vente, die in quello che era condultore dci gaz ncU' ap- parecchio a mercurio , e cosi riempiuli i mcdesimi di gaz prodollo dalla scomposizione delT olio volatile suddetlo , ne raccolsi una quantitii considerevole , mantenendo sempre il tubo inediante 1' operazione al piij elevato grado di ca- lore , che pole sopportare senza pero fondersi, Dopo tale operazione csaminalo il rcsiduo riinasto nel tubo dopo la combustione , lo osservai bianchissimo , sccco , non efler- vescente , prcssoclie solubile , indizio certo non esscrvi ri- niasto alcun rcsiduo carbonoso , ond' e , che tutto il ma- teriale oleoso venne conipiutamente ridollo in iluido ela- stico aeriforme. §. IV. Introdolto poscia tale gaz iu una campanella di crislallo suir apparecchio a mercurio , vi separai 1' acqua formatasi col mezzo di un cilindro di cloruro di calcio preparato colla fusione iguca ; csplorato quindi V umido aderente al medesirao cilindro con carta tinta con tornasole non diede alcun segno di aciditu ; onde si pu6 dedurre , che nella _^™ precedcnte combustione non ebbc luogo la benche mcnoma ^H| formazione d' acido nitroso. I DI ClfSEPPE L.VVISf. - 483 §. V. Cio Aitto introdussi parli 200 del gaz suddetto ben asciutto in un lubo graduato , uel quale feci cnlrare un cilindro di dcutossido di potassio a fusione iguea , operando coslaiilemcnte sul niercurio ; in progresso di tempo il vo- lume diniinui di parti 82 dovutc all' assorbimcuLo di gaz acido caibonico. 5 VI. Lc rimauenli parti 118 iatromessc in un eudlonielro , mediante una scarica elettiica diedero un forte scoppio con diniiuuzione di 60 parti in volume : il rc)92 SUR UN NOUVEAU TRACnYPTERE verticale ou hauteur laS ( vert Epaisseur { , . ' I lion izoutalc ou laigcur 35 ivers la tote . 12O •1- or au milieu . . 3 5 Spectoiales .... 4® subbrachieiincs . . . 100 Observations. I." L'individu qui fait Ic sujet de cette description a etc peche a Lerici dans le Golfe de la Spezia, ct porte a Genes, ou je I'ai achcte et prepare le i3 juin 1818. Les Pccheurs , qui me I'ont procure, m'ont assure n'avoir jamais vu ni connu ce poisson , et jc ne Tai observe ni dans le Musee de Genes , ni dans cclui du marquis Du- razzo a Cornegliano , pres de la meme viile, qui d'ailleurs contient une des plus belles collections des poissons de la Mediterrancc. La chaleur de la saison et le terns tres-considerable que le poisson resta en route pour arriver a Genes , ont mis des obstacles aux observations anatomiques ; cependant il m'a encore et6 facile de rcmajquer que sa chair etait ten- dic et tres-blanche, que son estomac, fort along(^ , coute- nait un palemon et un petit poulpe encore entiers , et qui paraissent determiner d'une maniere positive non seulemcnt le genre de nourriture qui lui est propre, raais encore a-peu-pres le sejour du poisson dans cette saison: j'obscr- vcrai enfin qu'il m'a etc impossible d'y trouver , pas meme les traces , de vessic natatoire. T PAR F. A. BONELLr. /] (J 3 2.° On n'a cite jiisqu'aiijnnrd'hui dans ce genre (|iriiiic. sculc espcce, savoir la Cc.pola Irachyplera de Gmchn , donl ScujiEiDER fait son Trachyplenis lieiiia. Suivant Gouan (i) I'especc qui hii a servi de type pour retablissomcnt du genre, serait le poisson figure par Belos pag. i3f), coriie par Gessner pag. gSc) ; mais , quoique la comparaison de ces figures avec uotrc individu , y fasse reconnaitre d'une nianiere iucoulcstablc une espcce du mcrae genre Tra- chyplere (2), on voit pourlant que, quoique cvidemment faulivcs dans la iorme du corps el de la queue, et dans la position des epines au ventre , elle ne peut point, non plus que la Cepola Irachyplera Gm. , se rapporter a notrc espece , sur laqucllc on n'aurait point manque de faire at- tention a la longueur excessive des premiers rayons de la nageoire dorsale , caractere ties-apparent qui, sans compter les autres fournis par les lobes du ventre, et la position de la nageoire caudale, suflit seul pour nous auloriscr a regarder ce poisson commc une espece nouvelle, et bien distincte de la seule qui conslituait ci-devant le genre Tra- cbyptcre , a moins que Ton veuille supposer que Belos , ainsi que Gouan lui-merac, n'ayent eu entre les mains que des individus mutiles par un accident quelconque. 3." II n'existe de ce genre aucune iigure aprcs celles de Belon et de Gessner , qui comme on vient de le voir, ne (1) Hist. nal. dfs pois^ons pag. i5j. (2) M. (liiviLT d.ans le II vol. de son Rf.che Asim4L , pag. 3'|5, noil rc- conn:iilre dans ccs figures 1iT DF. UOTVTIOS mcnce a tourner aiitour de I'lin d'eux quelconqiie, il con- tiuuera a tourucr uniformt5rarnt autoiir du incme axe ; ils onl fait voir que les sculs axes principaux jouissenl dc cclte propriele , mais qu'ils n'cn jouissent pas ^galemcnt tous fes troisj le mouvenient de rotation autoiir de cclui , dont le moment d'ineitie est compris entre les niomens d'inerlie des deux autres , pent etre trouble d'une maniere sensible par la cause la plus legere ; au lieu que la rota- tion uniformc autour des deux autres axes principaux est stable ; de maniere que lorsque la position dc I'axc de rotation vient a etre infiniment peu ecart^e , le corps con- tinue neanmoins a se mouvoir a tres-peu-pres autour du mcmc axe principal. Cependant M. LE-FRAsriis a public ii Paris en i8i3 un mcmoire tres-interessant sur le mouve- mcnt de rotation , dans lequel il avance que la simplifica- tion de L\-Grange dcpcndante du choix des axes arbi- traires daps I'espace, »'est pas generale, non plus que les propositions demontrees par MM. La-Place et PorssoN sur la stabilite du mouYeraent de rotation autour des axes prin- cipaux. La singularile ct I'importance de ces opinions , de la part surtout d'un Geometre d'ailleurs tres-distingue , jji'ont paru meriter Tattention de tous ceux qui par leur gout ou par leur profession particuliere s'interessent au progres de la mecanique. J'entreprends de faire voir dans cct ecrit que les pro- positions de MM. La-Grance , La-Place ct Poisson sont vraies dans I'acceptioa la plus generale. Ce memoirc est I PVR M. I.C Cn. CIS.l DE CKESV. /,gr flivise cn scpl articles ;,je donne dans le premier Ics for- inulcs preliminaircs pour la soluliou dii prohld-mc , ct dans le second la solution la plus simple d'aprcs Lv -Grange; le troisicme article csl destine a faire voir la generalilc du proccde dc 31. L\-Gringe ; le qualriemc renfermc I'analyse de la solution donnee par M. Le-Frvncais j jc Iraile dans les 5/ et 6.*^ articles de la slabilite du mouvemcnt dc ro- tation aulour des axes principaux : enfin dans Ic seplieme el dernier article je fais quehpies applications de la solution de M. Lv-Grvnge aux cas les plus simples du luouvemcnt dc rotation. Le Memoire que j'ai Thonneur de presenlcr a la Classe est le meme qui lui fut presenle en i8i6, ct qu'cllc voolut bien honorcr de ses suffrages. Avant de le li\rcr a Tim- pression je desirais d'y siniplifier quelqucs denioustrations ct quelques formules qui me paraissalent susccplibles dime meillcurc forme ; cependant dcs circonstances parliculieres et tout-a-fait etrangcres a la science ra'ont distrait nour long-tcras dc ce travail. Dcpuis pcu le savant geom("lrc M. Le-Gendre a traile le raemc probleme dans la sixiemc parlie de ses excrcices de calcul integral pour scrvir d'ap- plication a sa belle iheorie dcs fonctions elliptiqucs, dont Tanalyse lui sera a jamais rcdcvablc. Si lobjet du travail de cct illuslrc Aulcur cut ele le meme que cclui que jc me suis propose dans cc IMcmoire, il y aurait , pcut ctrc, niainlenant de la tcmerite a le reproduire ; mais Tobjct , le plan d'execution cn sont cnliercnient dilfereus ; M. Lf- To5u xxiv. R r r 498 SLR LE MOUVEMENT DE nOTVTION GE^DRE s'apjilique parlicijliciomcut au tleveloppcraent et a la resolution dcs equalions finales, landis que pour rcniplir ma tachc jai ciu enlrcr dans des discussions sur la llu'oric du mouvcmcnt dc rotation cl prescnlcr sous un nouvcau point de vue des veriles deja connucs. LRTICLE I. I. Un corps lihrc de figure quclconque , clant sollicitc par autant de forces qu'on voudra , niais dunt la resul- taute uc passe pas par Ic centre dc gravile du corps , sc trouve sounds a un double mouvcmcnt siniullanc ; Tun de translation qui a lieu de la memc nianiiMC, que si loules les forces etaient immedialement appliquecs au centre dc gravile ; I'autrc dc rotation qui a lieu autour du nienic centre , coranic si cc point clait reellement fixe dans Tespacc. Dans la determination du mouvcmcnt dc rotation d'un corps, il est done perrais de faire abstraction du mouvcmcnt de translation , ct supposant Ic centre de gravitc immobile on pcut rapportcr le mouvcmcnt dc rotation a trois axes fixes dans I'espacc , passant par le centre de gravile du corps que Ton prcnd pour I'origine des coordonnees. 2. Soient x , y , z \es coordonnees d'un element qucl- conque du corps rap[)orle a ccs tiois axes rcctangulaircs pris arbitrairement dans I'cspace , et soient X , i , Z les forces acceleralrices qui sollicitcnl cliaque clement parallc- lement aux trois axes dcs x, y, z. D'aprcs les formiiles V ■VI .1 i PAR n. LE cn. CIS.V DF. CRESY. 4f)() connues on aiirn pour dctcrmiuer Ic muuvemcnt de rotalion + 5-« + r» COS ( X . a-' ) = - , cos ( X ,_;•' ) =r - , cos ( X . s' ) riK M. i.E en. cisv de crejt. . 5o5 7. Pour rendrc coni[jlcte la solulioa du prohlL-me , il rcstc a delcrniiiicr pour un instant quolconquc la poshion dcs axes princi[)aux relativcracnt aux trois axes fixes dans respacc dcs x, y , z; or [)ar Ics forinulcs connucs dc la transformation dcs coordonnees , dans Ic cas ou Ton passe d'un syslcme d'axcs rectangulaircs dcs x, y, z. a un autre systcmc d'axes pareilleraent rectangulaircs dcs x' , y , z' ; les valcurs dc x, y , 2, seront cxprimces en fonction de x' y y' , z' de cette manierc jc =z a.x' -\- bj -j- cz' J =a'a:' ^b'f-^c'-J (i) z =a"x' -\-by^c"z' ou Ics coefficicns a ^ a! , a" ; b , b\ h" \ el c , c , c" sont rcspcclivement les cosinus dcs antjies qi;e I'axe des x', dcs y' ou des ;:,' fait avec les trois axes cics x , y , z. Parmi ces neuf coefficicns il n'eu reste que trois d'inde- termiues , car a cause qu'on a •^* +7' + =' = -^ +J' + '^' (2) il rcsultc entre ces quantites les six conditions suivantes : ab -^ a' b' -\- a" b" z= o ac -{- a' c' 4- a" c" a-\-c^ 4- a" = I b*-\-b' + b''= I C 4- C' +£•"'= I ■ be -\-b' C/ -\- b" C" — 0 Si on multiplie les equations (i) rcspectivement par a, a' , a", puis qu'on Ics ajoule ensemble , et quon eu fasse autant par rapport iib,b', b'\ et a c, d , c", on trouvera 5o4 Sl'R LE MOUAEMENT DE ROTATIOH CD ayant t'gard aux relations pix'cedcutcs, pour x', y\ z' CCS valeuis a:' = ax -)- ay -\- a" z y = bx +/.>- + //' = ^ (3) z' = ex ^ c'j -i- c"z et dc-Iu on dcduira I'galement six autres equations dc con- dition enlre Ics coofllcicns a, h^ c etc., mais etpiivalcntes aux premieres a' + Z-' + c' = r ffa' -j-- bU -f- cd — o «'"+ ^'' + c''= I aa" + i^'' 4- cc" = o J _^ b" + c'' = I a'a" + (i'^." + cV"z= o Eulln si dcs memes equations (i) on deduit par le pro- cedc de reliniinaliou les valeurs de x' , j', z,' en x, y, z, pour les comparer avec celles donnces par les equations- (3) , on en deduira egalemcnt a = b'c"— c' U' b —c'c^'—cid' c=a' b" — b'n" a!=zb"c—c"b b'=zc"a —a"c c' — d'b —b"a a!'=bc' —cb' b" = ca' —ad c" = ab' —ba' ab' c" — ad b" + ca' b" — ba' c" + bd a" — cb' a" = i 8. Puisque enlrc les ncufs coefficiens a , l>, , c. etc. il n'en existe que trois dMndelermines , il sera plus simple d'apres Lv-Gringe d'introduire a leur place trois autres indeterminees. Soil u I'lnclinaison des deux plans dcs xj", x' y ; -vj/ Tangle forme par rinterscclion dc ces deux plans rvR M. LE CII. CIS\ DE CRtSY. So!) avcG I'axc des .r et

    cos if sin p r ^' = cos £u cos if cos p — sin if sin p c' :izz — sin CO cos if a" = sin tfj sin (p h" sin oj cos p cos a> I Si ces valeurs de a , b, c . . . etc. etaieut suhstiluces dans les six equations de condition du n.° precedent , on verificrait aisemeat qu'elles dcvienncnt identlcjues , et qu'il n'en resullc aucune relation entre les angles oi , \|/ , (p. 9. Mainlenant il faut observer dans les equations (1) du n.° 7 , que les x, y^ z peuvcnt varier en deux nia- nieres didereales , par rapport au terns, ou en passant d'uu point a Tautrc du corps ; les coclliciens a , b ^ c , . etc. ne varient qu'avcc le teras , el les coordonnees x', ^•' , ;.' varient uniquement , en passant d'un point a I'autre du corps. II suit de-la qu'en supposaut les axes principaux Tom. XXIV. S s s f)o6 Sl'I\ LE MOrVEMENT DE nOTVTlON mobiles avcc Ic corps, la varialion dcs x.y.z rclative- mcnt an Icins sera cxpiiniee ilc cclle nianicic dx ^ tin J (//) . , '/(-• (ly da' ill,' lie' , 6', l>" , eta ceux c, c\ c'' on parviendra a ces liois aulres y(adb^a'db'-\-a"db")-{-:^(adc-\-a'dc'Jra"dc")=rltiq::/--ry) x\bda^fdu'^b"da")Arz\bdc-\-b'dc'-\-b"dc")=dt(ra^—pz') x'{cda-^c'da'Arc"du")^-y{cdbA;-c'db>-\-c"db")=ilt(jy—qx') Celles-ci doivent avoir lieu quelques soient les valours de x\ y\ z.', d'ou il est aise de conelurc que Ton doit avoir pdL zzzcdb-]- c' dU + c" dW = — bdc — U dt' — W dc"' (jdt — adc -f a' dc' 4- 5o8 SUR LE MOtVEMEST DE K0T\T10« Eiifin si dans ccs dcrnicrcs equations on subslituc pour a, b, c etc. da ^ db etc., lours valeurs en \J/,a,(p tiie€S du n." 8 , on parvicndi-a sans peine aux resultals pdt ^= sill p sin a> (/»f -|- cos p <•/« ^r/i ^ cos f sin oj ^/;|/ — sin p r7( — -^, — y^i r= al -\- OL in -j- a" a (-> /n 'xdy—a ydxs ciM h' z fix — // X dz + S{ -) dM llJ^l, 1 O II 1 '^-'^ 'h' '^' 1 ' equations (i) du n. 7, et cclles "Jc — , -j , y donnees par les equations (2) du n.° 9 , il sera aise en ayant n + l"n (*> Ces deraieies equations expriraent la somme des momens- autour des liois axes principaux regardes comme fixes , et ne faisant pas parlie du corps pendant une duree infi- nitnent petite du mouvcment. ftlaintenant si on substitue a la place de d-J dy' d.v' II,,,, — , — , — les valeurs py — qx , rx — /j;, , (jri — ry en se rappellaut que Sx>fdM— o ^ y :' dM=: o ^y z' dM — o , cic. S (/ +^' ) dM=A,S{J + -J)dM=.B, S'J\/) dM = C on tiouvera sans peine Ap =z al -\- a! ni -\- a'' n Bq = bl ^ U m + b" n (3) Cr z= c/ -)- c' 111 -\- c" n Ajoutant celles-ci ensemble apres avoir mulliplie la pre- miere par a, la seconde par ^ , la troisieme par c, et fai- sant la menie chose par rapport a a', b\ c' et a'\ b" , c' il viendra I = a Ap -Y b Bq -\- c Cr m— a' Ap J^b' Jq ]- c' Cr (4^ n—d'Ap\WBq\c"Cr riR M. IE en. C1S\ DE CBEST. 5ll ou faisnnt pour abreger /4p = /', Bq =^ in' et Cr = ii on aura plus simplcmcnt I = at -{- bin' -\- en' m=a'e-\-b'in'-'yc'i^ n=a"l'^b"m'-i^c'n' ; quarrant ccs equations , puis les ajoutant cusemljlc , on a /* + /»• + 7i' = / 4- n/-\- // il suit dc-la qu'cntrc /,/'/, /' et I' , ni\ n' il y a les mcmes relations qu'cnlre .r, j", z. et x\y',z'. II. M. Li-Grvnce observe que Ton peut toujours choisir les axes arbilraircs fixes dans Tespace , de nianiere que I = o 111 = o , alors on aura plus simplement j4p =z nn" \ , . ( Ap = n sin oo sin p Bq z=inb" \ } Z?c/ rrr^7 sin (u cos p (i) I Cr = nc' ) "•" ^ ( Ci si on rcmplacc dans les trois derniercs equations, p, y, /■ par leurs valeurs en (p, ^z, u du n." 9 , ou aura le systciue des trois equations suivanles : A ( sin p sin CO f/»f -\- cos pdoi) = n sin f — sin p f/oj ) zzz rt sin a cos p (/i (C) C ( f/p -j- cos CO f/>f ") :^z n cos oj tfe L'integration de ces trois equations sufEra pour la so- lution complete du problenie ; en ellet des qu'on aura tiouvc (p 5 \|/ J w en rouctiou du terns , on aura tout de 5 12 sun LE MOUVEMENT DE ROTATION suite les valcurs de /; , q, r par les ciiuatioos (i) dc ce n.°, sans aucune nouvellc integration. 12. Donnons aux eijuations (C), d'apres Li-Grince, la forme n (It — yi d^ ;= n (It — 5 f/xf = tang ^1 ■>iri w B ilo) Ian;; p ndt-Cd^ =^; COS a raultiplions la premiere par C — B , la seconde par// — C, la troisieme par B — J; ensuitc ajoulons-lcs ensemble; il vieudra .l(C — B)d'(c— .•/)siii'«+A ' >-nfin si on su!)sliluf' celle \aleur dc laiig tp dans les deux jircniicies ccjuatioub de ce \\° , il vieudra ^ sill a y Z.I (li — C) sin'ff A Telle est la so'iilion la plus simple du probleme de hb rotation d'un corps lihre , uniuui aient sollicilr par la force- do gravile. 1 3. On a vu dans le 11." 6 dc I'article premier com- ment elant donuees les vilesses angulaires p, ■' 'r-'-^-y^^ = '-x d-J Ti t 5 J 4 SCR LE MOUVFMENT DE ROTATION CCS vitesses devant elre nullcs pour tous los points de Taxe instantane de lotalion , on aura rclalivenienl a eel axe qz' — ry =^0 , rx' — pz' =z o , pj' — cjx' zz:z o c est-a-dire -, =-, - = - 1 r z r d'ou il resulle y' ^=qh , x' = ph , z/ =^ ih , h eJant un facleur comuuin ; cos valeurs de x' , y' , z' claiil subsli- tuees dans ccUes de x , y , z du n." 7 , on trouve X ^:^ 1i { ap -\- bq -\- cv ) y=h{Jp^b'q^c'v) z —h{a"p^b"qArc"r) et designant par P, Q, /?, les quanlites renfermces entre les parentheses, il viendra x =^ Pli , y = Qh , z^=Rh. Lesquelles devront avoir lieu pour tous les points dc I'axe instantane de rotation , et se reduisent pai I'elimi- nalion de h a la forme Qz —Ry—o, Rx — Pz = o, Py — Qx = o. Maintenant si on designe par (X.x), {K.y), (X.z,) les angles que I'axe instantane de rotation fait respective- nient avec les axes des x , y , z, , il est facile dc voir qu on aura p cos ( X . a: ) = cos {\.y)-= cos ( X . S ) ::= 3 1 J PAR M. LE CU. CIS\ DE CUESY. eiifiu quarraut les equations P z=. ap -\^ bq -];- cr Q—a'p-{- b'q + c'r R — a"p + b"q -\- c"r el les ajoulant cuscnible , il vicnt p- J^ Q' J^ H' — p^ J^ fj- ^ ,.« d'oii il suit que la vitosse angulairc X autour dc Taxe in^ stantane cle rotation pent aussi s'exprimer par X=l/''7^^X(K^p7?- fl est evident d'aprcs ces resuUals qu'entre P, O. fl et /' . f/ , r existent les memes relations qui ont lieu eutre •r, J-, z et x', /, z'. 1 4- Les Equations (4) du n.° 9 donnent lexprLSsion dcs^ vitesses — , — , — en louction des vitesses ansuiaires », a, r : (Il Ji ' til * / ^ /' ' si on substituera dans les niemes equations les valcurs ds x' y y , z' donn^es par les equations ( 3 ) du n," 7 , ouJ trouvera apri^s quelquc reduction tres-simple 7i ^a'p-^b'q^c'v)-j{a"p^h''qJr^"r) -'^ = X ( a"p + b"q + c"r) -z(ap^ bq + cr) dz, ifi =j(f^ -i-bf -\-cz)~a:{a'p-{-b'q-\-c'.t) c est-a-dire '!£ = Q.-R.,'^=R.-P./l = Pr-Qx 5l6 SI IV LF. MOlJVEMENT DE ROTATION ce sont-l;i les \ itcsscs dans Ic sens ties .r , ^ , z , coitime oil Ics auruit trouvecs diieclcmenl par la coiisidc ralinn des trois rotations parliclles /^ , Q, R, rclativemeul aiix trois axes dos x , j' , z. I 5. La \itcssc absolue d'un eloracnl quclconque du corps pouvant s'exprinier t'galement par 1/ ~J ^ ' , ou par l/f/x' +(/)■' -fi/i' il en requite cvidcni- ' ill'- ment r/x^ -j- dy* -|- f/i' = <^/x' -f- ''^J"' + ^^-' » t"'"^ f^onime 4- C'R' — 2'E PQ— 2F PR — zG'QR (i) rn Iraitaiit il(; la iiR-mc manicre la seconde expression dc /' par rapport aux trois axes priucipaux 011 parvicndrait a la forme plus simple il est evident que la premiere doit renfermer la seconde coninie cas pai ticulicr , il snffira de supposer que les axes des X, y, z soul des axes principaux, et partant changer P, Q, li en /7, r/, r, A' , B' , C en ^, Z/, C et faire ;K' = o , F = o , C = o. 1 6. L'expression preccdente de la force vive est inde- pendanle des equations (i) du n." 3, mais L\-GR\^cE dans sa nouvelle edition de la mccanique analylique dednit de ces equations une autre expression tres-simplc de la force vive. Si on ajoute ensemble ces trois equations apres avoir multiplie la premiere par P, la seconde par Q et la troi- sieme par R , il viendra Pl-YQm^ Rn = { + ^ ( i?x — Pz ) ^ dM or d'apres le n." 14 on a 5l8 SCR I.E MODVEMENT DE ROTiTION et faisant cetlc subslilution on tiouve c'est-a-dirc qifon aura />" =zPi-lr Qm + Rn (2) Si oil voulait lappoiter cclle expression de la force vivo au\ Uois axes principaux, on trouverait sans peine r = pl' -{- qm' 4- ;•// designant par /' , /// , n' les valours dcs Uois quauliles Ap , />, y, /•. Pour determiner ces dernieres quantites on a tout de suite Aj) :^ { ^ B(i^=m', Cr =^ n' ; et pour obtenir celles de P, Q, R on n'aura qu'a subslitucr dans les trois equa- tions (i) du n.° 3 pour Y' T'7 '*^^ valeurs donuees au n.° 1 4 , on aura les equations l^P S(y-\-z')dM— Q ^ajdjM—RS^^ ^M m = qS'^^' -\-^') dM — R ^jz dM — PS^J dM n=RS{x'^r)dM-P S^J dM- Q Sr- dM PAR M. LE CIl. CISV Dr. GKEST. J I (f c'est-a-dire l=J'P — E'Q—F'R m=zB'Q — G'R—E'P (a) n =CR — F'P — G'Q lesqucUos dctcrmineront les valeuis inilialos dc /* , Q. R; cclles-ci se rcduiront aux equations supeiieures si on charge /, w , n en /', m', n' et ^', B\ C en //, //, C, et qu'on suppose en menic tcms E' ^ o , F'=o,G' = o. 1 8. Les deux expressions (i) (2) de ^ sont toutcs les deux fonclions de /*, Q^ R si on eliniine par Icur moyeii unc quclconque de ccs variables , on aura la force vive f^ exprinice en fonclion dcs deux autres. Or en regardant les deux variables restanles comme independantes entr'elles, c'est uuc propriete remarquables des valeurs initiales de P , Q , R de rcndre la force vive F un maximum ou minimum; de plus conirae les valeurs iniliales des vitesses P, Q, R delerniiaent la position de Taxe instantane de rotation , il s'ensuit que la position initiale de cet axe est toujours telle que la force vive de tout le corps , est la plus petite , ou la plus grande par rapport a ces luemes axes. Pour verifier cette propriete cousiderons les deux equa- tions r=yfP^-\-B'Q'-lrC'R' — 2FPQ — 2rPR — 2G'QR (i) F=IP -\- mQ ^ uR {2) on deduit de la dernicre „ r—ip—n,Q Sao SUR LE MOUVEMENT DE ROTATION celle valeur porlee dans la premiere iluniie et dilleientiant par rapport a /* , il vient -■-+»^'^^=^^^^(?;-') dl* \ n (F'P+G'Q) fdV 2 (f.-') faisant rester -— tout seul dans le premier merabre de cette dl *■ equation , elle prendra la forme ^. ^ 3./P-(3 -- + 2 F') ^^ - OFQ4-2/ ^^ I 2 O — — ^— ^— ^^^— -T- 2 on trouvera de la meme maniere 2/>U (2 -4-2G') =^ 2tP-j-2m "f n II II JQ~ i^r-IP-mQ) . (l"J'+G'Q) I 2 O ■ ■ \- 2 n' ' n Maintenant par la propriete enoncee , les valeurs de P, Q , li dcdiiitcs dcs equations (a) doivent rendre iden- liquement mils les seconds membres des deux dernieres equations; c'est en effet ce qui a lieu , car si on remet iiR a la la place F — IP — f'^Q , ^u trouvera aprcs avoir ^ PAR M. LE CU. CIS.V DE CREST. 52 1 niullipli^ par n les deux Icrmes de la fraction, et roduit a plus simple forme «/r 2,1 { ./' P — E' Q — C li) — 2l (C J{ — F- P— G' Q) dP n - a ( C'li — /<" P — 0\>) dF _ 2n(n'Q — G'Jt — E'P)—2m{C'R — FP—G'Q) JO « — 2 ( C'J{ — FP— G'Q ) or il est evidcul qu'en vcrlu dcs equations (a) cellcs-ci se reduiseut u dF __ dF _ Ip ~' °' Iq — ^ • 19. Cetle propriele rcmarquable a etc demonlree la premiere fois par Eller et au moyen des deux expressions supericures de F on parvicnt tout de suite a la formula donnee par le meme auteur. Quarrant I'expression (2) de F et divisant par celle (i) on aura I'equation r= [ PI + Qm + Pxii y .J'P' + li'Q^-\-C'li^—zF'PQ — 2F'PR — 2.G'OR designons par K la vitesse angulaire autour de I'axe de ro- tation et par ce , |8, y Ics angles qu'il fait respcctivement avcc les axes des x, J", i, on aura /-'=Xcos u, Q=^\cos /3, /J=Xcosj/ et de-la ■r= ( I co'i a ^ m cm ^ -^ n roi y )* j4' cos' a,-\-l>'t:u}>'^-\-C'co<>'^ — 2£'cos u, cos/3 — aF'cos a cos y — aC'cos (5 cos y 20. Cette expression de la force vive du corps est celle employee par Euler ; le numerateur de la fraction n'est autre chose que le carre de la somme des momens de ro- TOM. XXIV. V V V 522 SUR LE MOUVEMF.NT DE ROTATION tation aulour de Taxe instantanc de rotation , et le de- noininateur n'cxprime que Ic moment d'ineitie du corps rclativement au mrme axe rapporte aux trois axes des En rapportant cette expression aux trois axes principaux, on aura plus simplcmcnt ( /' cos a' 4- m' cos (3' -(- n' cos ^' )» A cos' a! -\-B cos» ^' -f C cos» -y' Pour avoir la position de Taxc instantane de rotation, on ii'aura qu'a eliminer une des trois variables «, y3 , y an moyen de la relation cos' ot + ^os' /3 -|- cos' ^ = i , et deter- miner les autres deux, de maniere qu'il en resulte pour V un maximum ou minimum, mais il sera plus sim})le dintroduire a la place des angles oc, /3, ^ celui que Tase instantane de rotation fait avec le plan des x, y ct celui que la projection du meme axe de rotation fait avec Taxe des x; pour cela si on designe ces deux angles par 6, >; on aura les expressions connues cos * = COS 9 cos M , cos (3 r=: cos fl sin r , cos y = sin d. Article 3." 21. D'apres la remarque de La - Grange les trois axes fixes dans Tespace etant arbitraires on peut toujours les prendre, de maniere que /=o /n = o ; cette proposition a ete demontree pour la premiere fois par M. La-Place dans le premier volume de sa Mecanique celeste; La-Grange en PAR M. LE ClI. CIS4 DE CRESY. 5^3 a donnd aussi une demonsUalioa dans sa nouvellc edition de la Wecauique analylique a-peu-pres de la inaniere sui- vaute. Supposons que les quanliles constantcs /, ni , n ne sont pas nullcs, et voyons si ea passant a un autre systeme d'axes reclangulaiies pQieillcment fixes dans I'espace, pour loquel les cooidonues d'un element quelconquc du corps soicnt designdes par x", j'", z", il ne sera pas possible de determiner la position de ccs nouvcaux axes, telle qu'on ait 2-2,. Je coucois que les deux systemes d'axes reclangu- laires soient lies enlr'eux par les equations II est clair qu'il y aura entre les coefficiens «, /3, }/ etc. les memes relations qui existent entre les coeffiGiens a, b, c etc., n." J ; or des equations precedenles , il sera aise de dcduire dM + (ccT-^V05^(-^V O'"^ 5^4 sua LE MOUVEMENT DE ROTATION /-. / v"ih"—T."dr" \ + (,,_,-.3^(±i>:^z2^) (IM ce qui revient a TO=a'Z; + B'M -\- y'N n = a!'LA^ li''MAry"N quarrant ces dernieres equations on trouvera /' + TO' + 7t' =D^ M^ -\- N^ d'oii il suit qu'il y a les memes relations entre / , /« , n et Z, M, N qu'il y a enlre x, y, z etx",y", z,". C'est ce qu'on aurait pu deduire tout de suite du n.° lo sans aucune autre consideration ultcrieure. Maiutenaut il est facile de voir que si Ton prend pour axe de z" une droite nienee de Torlgine a un point dans I'espace dont les coordonnces relativement aux premiers axes soienl x, y, z proportionnelles a I, m, n ; les coor- donnces x", y" y z" seront proportionnelles h L , M , N , I r\n M. IE en. cis.v de cbest. SaS cl a cause qn'on a par celte disposition x" = n y" = o ^ W s'ensult qu'on aura egalcnient L = o M=o ct N = 23. Lcs Irois equations ci-dcssus se reduiront siraplcment a l=-yN, ni = y'N, n=^y"N, cl douiient tout de suite Ics angles que I'axe des z" fait respeclivement avec Ics axes dcs X , y , z, puisque -y ^ y', y" nc sont autre chose que le cosinus de ces angles ; aiusi si on desigae ces angles par (z.". x), (i"./), (2.".^), on aura / • m m COS ( c" . r 1 cr: y :=: — =; • COS ( s" . S ) ^y =: - = "- Le plan des x" y" determine de maniere que L = o M ^^ o est cclui que L\-Place nonirae plan iiwariahle ; PoissoN le designe sous le noin de plan du moment prin- cipal et PoiNSOT plan du couple resultant. 24. Le plan invariable ou du moment principal jouit de cette propriety remarquable; si Ton projette sur ce plan les momens exprimes par S{'-^^^) dM-. SaG SLR LE MOUVEMENT DE ROTATION ou les aires proportionnellcs lespectivement a ces moments, et siluc'os sur les plans des yz , xz , xy la somme de ces aires ainsi projcUces sur cc plan sera plus grande qu'clle ne sciait, nl ces aires claient projetlees sur tout autre plan quclcoaquc. a5. 11 sera facile de d«?tcnniner la position du plan in- variable d'apres celte proprlcte. Pour cela quclqiic soit ce plan , supposons que la droite perpcndiculaire a ce plan et passant par I'origiuc des coordonnees, ou I'axe du jilan invariable fasse avec les axes x , y , z des angles respecti- vement egaux a J^, ^', ^"; ^" sera Fincliuaison de ce plan avec celui des xy , ^' rinclinaisou de cc plan avec celiii desxz., enfin ^ sera rinclinaison du nierae plan invariable avec le plan des zy ; dcsignons maintenant par/^, ni^ , n^ , les projections de /, m, n sur le plan invariable, et faisons pour plus de simplicite l^,-]- m^, -\- 11^ = /I ; on aura I cos ^-{- m cos '^ -\- n cos ^" :i= // ; pour avoir la position du plan cherche il ne resle plus qu'a determiner les angles ^ , ^', ^" , de maniere que H soit un tnaxiinum-^ posant cos 2^ = /, cos ^' = «, cos ^" = f , I'equation preccdeute preudra la forme It -\-mu -^nv = // de plus u cause que /*-)-«* -|- f' = i , on aura /=l/i — m' — v'- ct partant I [/ i — M* — <^ -\- mil -\- iu>^= ff Txn M. LE cn. cisv de crest. Say differenliant ccUe dernicre Equation , par rapport h ti, et ensuite par rapport a (^ ct laisanl — - = o, — =9 on trou- * ^ *• ait (/.• vera ml nt .^ ^ ., M=i — , 1^ = -T- d OU 11 SUlI in =lt ( /' -f «i' -|- 71' ) Oil trouveia de la meme maniere mH= M ( /' -|- m' -|- «' ) nil — c ( /* -|- to' -|- 7i* ) ; quarrant ces trois expressions , 'ct Ics ajoulant ensemble jl vient ir =^ I' -\- m' -{- n' ; de-la il resulle t = = = cos X mil m „ == COS y I/// n - = cosr d'oH Ton voit que les angles ?^, <^, ^' ne sent autre chose que ceux designes ci-dessus n.° 17 par y, y', y'\ et que le plan qui jouit de la propriete du rnaxiniiiin de la somme des momens , est le meme dont on a trouve ci-dessus la position en faisant Z. = o , M = o. 26. Si on suppose que le corps ait et^ mis en mouve- mcnt autour de son centre de gravity par Taction d'une force , comme par exemple Taction d'un autre corps le plan du moment principal sera cclui qui passant par le centre de gravile contiendra la direction de cette force ; SaS Sl'R IE MOUVEMENT DE ROTATION en cflet soil F la force crimpiilsion x , jr , z, Ics coortlon- necs du point d'applicaliou , ct X, F, Z les Uols corapo- sanlcs de F respcclivemcnt parallcles aux axes dcs x, y, z, on aura a roiisiue du mouvement ■»■ y,h — -,h ^(.^i^),,„ = ,=Z,- Fs S{'--^^^^^)dM=m^X.-Zx (I) S{ IZ^-lil^ dM=n^Ycc-Xy or si on suppose 1=0, ;;j= o , c'est-a-dire que le plan des xy soil le plan du moment principal , on trouvera 2.= o , Z^ = o , c'est-a-dire que la force F sera situee sur le meme plan des xy. 27. L'existence du plan invariable ou du moment prin- cipal etant ainsi bien demontree , on ne peut pas douter que la simplification de M. La-Grange ne puisse avoir lieu dans tous les cas ; car si on choisit ce plan pour celui des xy , on aura necessairement /= o , m = o. M. Le-Francais dans son memoire est davis que cette simplification ne saurait avoir generalcment lieu; maiscela ue peut etre vrai que dans I'hypothese particulitre qu'il a suivi : il suppose que les axes des x, y, z coincident au commencement du mouvement avec les axes principaux des x', y\ z' ', il suit de-la necessairement que la position des PAR M. LE CH. CIS\ DE CRESY. Sag axes fixes dans I'espace n'est plus arbitraire , el qu"il ne peut plus en disposer pour siuiplificr le calcul. Article 4."' 28. M. Le -Fr\nc\i9 suppose qu'au commencement da inouvemeul les axes dcs x, y, z coincident avcc ceux des x\ y\ zl ^ par consequent il etablit a = I , b— 0, C = 0' a' =^ 0, b'= I. c' = 0 «" ZZL 0, b"= 0; c"— I D'apres cette supposition les equations (3) du n.° 10 se' changcnt pour la menie epoque en I = y/p, m= Bq, n =Cr^ c'est-a-dirc en designant par p' , q' , r' les valeurs initiales dc/?, q, r, on aura l=/lp' , m=^Bq', n=Cr'. L'Auleur ayant prouve que les quantites p', q' , r' ne sauraicnt etre generalement nulles , il en conclut que la simplification de L\-Gr.4t' = o , q' z= o rend I = o , rn ^ o et recipro- quement , la meme chose n'aura j)as lieu pour toute autre position des axes fixes pris arbitrairement dans I'espace , et il sera possible de determiner cette position, de mauiere Toa. XXIV. Xxx 53o SUR LE MOUVEMENT DE ROTATION ^uc 1=0, m^=o sans que I'on ait en merae lcmsy9':=o, q' ^ o , et leciproquement. 29. Si on suppose par exemple , qu'au commencement du mouvement Ics valeurs des coeHicicns a, b, c ...etc. soicnt represenles par a, , ^ , y etc. dans ce cas pour de- terminer les constantcs d'aprcs I'etat initial du corps , on aura m — a'J/,'-\-B'Bq'-]-y'C,J d'ou il sera aise do deduire Ap' = a/ -|- a!m -j- a."n £q' = m -\- li'tn 4- S"n Cr' =.yl -\- y'm -{- y"n et de-la il est facile de reconnaitre que /, et m penvenl etre des quantites nulles sans pour cela que p' , q' soient Dullcs en merae tems. Lc-Francais apres avoir resolu le probleme pour le cas particulier de ys' = o , ^' = o donn* la solution generale pour toute autre valeur quelconque de ces quantites; cependant si on suit I'^uteur pas-a-pas il sera facile de reconnaitre que celte solution generale re- vient a choisir d'autres axes fixes dans I'espace relative- jnent auxqilels se verifie la condition / = o, /«=o, c'cst- a-dire que cette solution renferme la simplification de La- Gbance. PAR M. LE Cn. CISV DE CREST. 53 I 3o. D'abord d'une manicre analogue a ccllc employee par La-Grance dans son Memoire de I'Academie do Berlin pour Tannffc 1773, I'aulcur determine les quanliles p, q, r ca fonclion du terns , ensuite au lieu d'introduire Ics trois va- riables a, -vl/, (p , ii prend trois equations en x, y, z,, et determine pas de nouveilcs integrations ces coordounees en fonction de la memc variable. Reprenons les equations (A) du n." 5 Jdp = {B — C)qrdt Bdq — {C — A) pr dt (0 Cdr = {A — C)pqdt Si on raultiplie la premiere par Ap , la scconde par /? \ (»^-»" — ^'^- ) +"* — 7t — ( — \ +(«4'+^^'7+c<^0 — ji — + « —J^ ) ( +(ci'Jp+b"Bq-^c"Cr) " J maintenant qu'on remplace dans I'e second membre or , j", a — , j-, y par leurs valcurs en x', y, z' deduites des equa- 534 ^^^ ^^ MOUVEMENT «E ROTATION tions (i) tlu n." 7 , et de cellcs (4) du n.° 9; I'equation pieccdente picndra cette forme {yii — ztly) If dt +«. (zilr — x,h) dt +" {.rdy—ydx) dt Si aux deux equations qu'on vicul de trouver on joint encoie celle du n.° 7 oc' + j-^z=J^/+/ (3) On aura les trois Equations , au moyen desquelles M. LE-FR4NCiis donne la solution du problcme si pour plus de simplicite on fait Jpx'-\-B,iy -\-Crz'=ii ^p\y-\- A + Bq\z'-^ J) + Cr\ od\y) =.€ les trois equations supcrieures se reduiront a la forme Ires- simple }x -\- mj -^ nz ^=. ^ iydz—idr) (zdr—rdz) {.rdy—ydx) I _—+;„__ + „ -^ =1 (4) 33. Ces equations ne sont pas ancore de la forme de celles donndes par I'Auteur au n.° 19 de son Memoire 3 [ TAR M. IE cn. ciSA nr, cncsv. 535 pour Ics rcduire h la meme forme , il faut d'apres son hj- pothcse supposer c'est-a-dire qu'i rorigine du raouvemeiit les axes principaux coiucident avcc les axes fixes dans respace n° 28 , alors on aura Jp'x + Btj'j 4- Ci-'z = 8 (a) '^ th ^ ' ill ^ Jt ft Z 1 1 *' + / + =' = r Integrons mnintenant ces equations d'apres M. Le-Frawcvis premierement pour le cas de ^' = 0, (y'=o, ensuite dans le cas que ces quantit(5s puissent avoir des valeurs quel- conques. Dans la supposition de p' = o, q' = o elles so redulsent i la forme tres-simple on tire de la premiere z. :=: — ; cette valeur portee dans la troisieme , il vient all % Cr'X— i 2 1 C r' combinant cellc-ci avec la seconde , on trouve arr/r — ydx Cr' ^ Jl 11 111 1 X +x C r' ? — fi 536 SIR LE MOUVEMENT DE ROTATION- ou faisant pour jjIiis dc simplicity :dT dont rint^grale est r(/)- — '\ + H" + ^ Cr' n \ Ces trois suppositions n'cn font h propremcnt pailer que deux sculement, a cause dc requalion de coudlllon 2 2 2 g -\- g' -\- ^^" =^ I . Cependant ellcs suflisent pour delerminer le plan des x", y'\ puisque g^ g', g" ne sonl autre chose que Ics coslnus des angles que laxe des z" fait respecti- vement avec Ins axes des .r, y, z. Cola pose des equations superleures (i) , on deduit jc" — ex -\- e'r -1^ e"h f=P\fr^rf"z ft portant dans la troisleme les valeuis adoptees pour S^ rj- It ft 5 0 , on aura " k -+r /+ T " " 6 on aura egalcment ■^'+y+ 3 "+J T - 3 enfin si dans la seconde des equations (a) du u." precedent , . -'• '~j^^ '-^7 -;iJ ' ou la chaugcra eu ayant egard aux equations tie coiulitions entie e , e' , e" . . . etc. en (r" ,ly"—y",1x") dl ainsi pour resoudrc Ic problcuie daus toute sa geueialitc on aura les trois equations - ^ 7 (.r%/>-"-.r'Uv") _ ^ IT — ^ Ces trols equations sont entierement semblables a celles {b) du n.° precedent ; il n'y a d'autre diflcreuce que la constanle Cr' est changee en k , done en faisant comnie ci-dessus - — r = iiT, on aura ces trois valeurs de x" y" z". X r= cos 1 r = k II ne reste plus pour achever la solution du problenie que de subslituer ces valeurs dans celles (i) du n.° pre- cedent pour avoir les x , y, z apres avoir delerraiue tous les coeflicicns e , f , g . . . etc. , parmi Icsquels il en reste encore un d'arbitraire que 31. Le-Francais determine eu faisant /=^ o. PAR M. LE Cn. CIS\ DE GRESY. 35. Supposons mainleuant S(-"'^" -;"''-) JM=M il est facile dc voir , que la supposition de 539 Cr' T rend L == o , y>/=o. Ainsi le precede suivi par Tautenp pour resoudre le problcme en general revient a choisir ua autre syslenie d'axcs fixes dans I'cspace cclui des jc", ^", z." rclativcment auquel se verifie la siiuplilication de La-Grance, ou tel que le plan des x", y" soil le plan invariable ou du moment principal. En cft'et nous avons vu n." 22 qu'entre les quantites /, /n , 11 et L, M, N existent les memes re-- lations qu'entre x , jr , z et x", y" , z," , done on aura n=e"L-^/"M^g"N' d'ou /' + »j' + «' = /:• -f 3P -\- N' , or substituant dans ces equations pour^, g', g" les valeurs employees ci-dessus, on parviendra aisdmcnt a I'equatiou JS— k i " ( "f -fi' ) + "» (fi" -/"e ) + / ( ey " - e"f ) _ ^ S/jO SriV LE MOUVEMENT DE ROT\TIOS c'est-a-dire N = l//' + /»' + n' et partant iJ/=o, Z = o 36. II est clair que par la simplification do L,v-Gr\xce on serait parvemi tout de suite au\ niL-nios fonnules donnecs par M. LE-FRiSCAis pour Ic cas dc la solution gcncrale. Car sup- posant dans les equations (',) du n." Sa que le plan des xy est le plan invariable ou que I ^= o , m = o ; ccltc supposition reud /c = l//' -|- »»* -[- «» = « , ct les equations (4) devicnncnt ces equations sont absolumcnt en x , y , z cellcs de Le- Francus en x", y" z" ; apres avoir oblenu I'inlegrale dc ces equations, et les valeurs de x, y, z ricn u'enipeche de rapporler, si Ion veut, ces valeurs a d'autres axes reclan- gulaires quelconques , lels par exeinplc qui coincident au commencement du mouvement avec les axes principaux lie OC k / ? ^ • Sy. Lorsque le mouvement de rotation est uniforme alors les quantites p , r/ , r serout conslantes , ainsi dp = o , dr = o les equations (A) du n." 5 se rcduiront a la forme (B — C)qrdt=io, {J—C)prdt=^ o, ( A—B)pqdt = o Ces equations ne peuvent etre toules - trois satisfaites que daus les trois cas suivans , i.° si deux des quanlites /?, ^, /• sont nullcs , a." lorsque A ^^ B C ^ 3." lorsqu'uue des trois conditions suivantes aura lieu i.° A ^=:.C , q =. o 3." B~C, p — o 3." A — B , 1=0 I PAR M. LL CII. CIS\ DE CIVESV. 5 ', I II 5uil ile-la que le iiiouvemcnt unironni; du corps in- pciil avoir lieu cju'autour do lun (luclconqiic clc5 trois axes j)riiici[)aux qui passeul par Ic ceuire dc gravile du corps- ceux-ci sonl clone dcs axes do rotalion iiaturels , et inva- riahles , c'est-a-dire que si le corps commence a lourner aulour de Tun d'cux, cc mouvemcnt subsislera conslammcnt dc la meme mauiere tant qu'il no sera pas trouble par quel(pie nouvclle force. Cepcndaut ces axes ne jouissenl pas t'galement tous les trois de ccltc propridle ; si la rotalioa unlformc a lieu autour dc Tun des deux axes princlpaux auquel ri;pond le plus grand ou le plus petit moment d'inerlie , Telat du corps sera stable ; mais si la rotation unifurme a lieu autour de 1 autre axe , cc mouvemcnt et la position du corps autour dc son centre de gravite pour- ront elre troubles d''une manitre sensible par une cause la plus legere. On nommc ctat stable du corps , un etat tcl que si ce corps vienl a elre iniiniment pcu derange, il ne peut s'ecarter qu'infinimcnt pen de sa position. Telles sout les rcmarques de M. L\-Pl.vce et Poisson ; mais nous aliens voir plus particulieremcut celle maniere dans les articles suivans. AnTICLE 5.* 38. On a vu ci-dessus que si on rcpre^entc par X la Vitesse angulaire du corps aulour de Taxe inslanlanc de roLatiou , el par (X . x'), {h .j' ) , (X .z' ) les angles que 54a sun LE MOrvEMENT DE ROTATION cct axe fail rcspcctivcmeiit avcc ccux dcs x\ y\ z' , on aura /J = X cos ( X . a-' ) , ()r = X cos ( X .j' ) , /■ = X cos ( X . r' ) done si a parlir dc Toiiginc on di'-lprrainc sur I'axe in- slantanc de rotation uu point a iinc distance egale a "K , les coordonnees de cc point ainsi determine seront repre- sentees par />, (J , r relativement aux axes des x', y' , :•'. Reciproquement si on determine dans I'espace un point dont les coordonnees soient p, q, r , la droite liree de ce point a I'origine des coordonnees rcpresentera la valeur de la Vitesse correspondante aux valeurs de p, q, r, et don- nera en meme terns la position de I'axe de rotation. II suit de-la que quelque soil le mouvement de rotation du corps , I'axe instantane de rotation passera toujours par I'origine des coordonnees et par le point dont les coor- donnees relativement aux axes principaux sont p^ q , r niaintenant ces quanliles dcvant satisfaire en meme terns aux equations J'p-J^B'q^^C'r'=k' (i) Jp' -i- Bq' -{- Cr' — A' L'axc dc rotation dcvra se trouver pendant toute la durec du mouvement sur une surface conique dont le sonimet est a I'origine , et la courbe directrice sera I'intersection des deux cUipsoides representees par les deux Equations pre- cedentes. I pvn M. LE en. cis\ df. crest, S^jS 39. Si Ton rclranche ccs deux ('qiiations rime dc Pautrc aprcs avoir niultiplie la premiere par A*, la scconde par X' , il viendra A {Jh' — k') p' -\- B {Bh' -^ k') B, B^C; Taxe des x' sera I'axe principal inaxiinmn ou celui du plus grand moment d'inerlie ; enfin I'axe des y' sera I'axe principal moyen. D'apres la forme des equations (2) dti n.° precedent , il est clair que les quantites AW — A' , h^ — C/j* seront ne- cessairement positives : tandis que celle Bh^ — A* pourra etre positive , ou negative ou nullc. Lorsque BliL — A'>o, la surface conique representee par I'equation (i) du n." precedent sera un cone decrit autour de I'axe des i' j et lorsque BIC — A-' < o , cette 544 *^^ ^^ MOllVEMENT DE ROTVTIOX surface scia encore un cone, mais decrit autour de I'axe des x' ; enfin si /?//' — ^' z= o , la surface conique sera re- duile a deux plans jjassants par laxe moyen des y'. Con- naissant les valeurs dc ./, //, C, et los valcurs inillales de /'. (/, /■ Ics I'vjualions (i), (2) dii n." precedent feront con- nahre toutes les diverses positions que I'axe inslantaue de rotation pourra prendre pendant toule la durec du niou- vemcnt. 41. Ces equations prouvent les propositions du n." 3^ a I'egard des axes uaturels et invariablcs de rotation. En efl'et si on suppose qu'au commencement du mouvement, on ait /J = o , c/ = o: c'est-a-dire que I'axe instantanc de rota- tion coincide avec Taxc principal «if/j/«z/ o , et par la troisicme on devra avoir conslamment X' — C/t' = o, d'ou il suit que c/ et /j dcvront etre nuls pendant toute la duree du mouvement. L'axc instautane de rotation sera constamment confondu avec I'axe principal des z' autour duquel le corps se mou- vera uuiformeraent avec la vitesse angulaire X = /', ou par les equations (i) du n.° 38 , a = — = — . Ainsi lorsque le corps commence a tourner uniformement autour de I'axe principal mininuiiii ; il continuera a tour- ner de la meme maniere autour du meme axe taut que quclque nouvelle force ue vieudra pas le derangcr. TAR M. IE Cn. CISV DE CREST. 545 II cn sera dc niemc si ou suppose qu'au commencement du mouvement on ail q = o, /■ == o , c'cst-a-dire que Taxe iiistanland do rotation coincide avec I'axe principal maxi- mum dcs .r' ; alors on aura par la sccondc dcs memea equations (2) n." 3g , Bli^ — A* < o , raais par la premiere on dcvra avoir conslamment yili' — k' ^ o , d'ou il suit que q el r devront etre nuls pendant loute la duree du mouvement. Le corps se mouvera conslamment autour de I'axe des x' avec une vitesse angulaire uniformeX = /J ou \ = -z =1 ~ , taut qu'aucune nouvcUe force ne vieadra le de ranger. 42. II n'y a que le cas qui se rapporlc a I'axe moyen qui ecliappe a ces conclusions tiroes des equations du n.° 39; en supposant qu'au commencement du mouvement Taxe inslantand de rotation coincide avec, I'axe principal moyen des y' , c'cst-A-dire qu'on ait pour cetle epoque p = o, ;• = o , on aura de la seconde des equations n." 09 Z?/t* — /•' = o , mais a cause de la diversile dc signe du second membra de celte equation , il ne s'ensuit pas que p et r doivent etre conslamment nuls pendant loute la duree du mouvement ; ainsi on ne pourra pas conclure de ces equations que le corps ayant commence a tourner au- tour de I'axe principal moyen , coutinuera nccessairement a tourner de la merae manierc autour du meme axe, taut qu'il ne sera pas derange par quelque nouvelle force. Tom. XXIV. Zz z 546 SUR LE MOUVEMENT DE ROTVTION 43. M. Le-Francvis apres avoir remarquc au n.° 36 dc son 31t'moire que pour Ic cas de Illi^ — A'^ = Oj la surface conique se reduit a deux plaus passants par I'axe moyen , en conclut que I'axe instanlanc de rotation pouvanl decrire un de ces deux plans , peut apres avoir coincide avec Paxe moyen s'en eloigner ensuile indefinimcnt , c'est-a-dire que I'axe principal moyen n'est pas un axe permanent et inva- riable de rotation comme les deux autres axes principaux. Cependant la consideration de la surface conique n'est pro- pre a faire connailre toutes les positions que peut prendre I'axe iustantane dc rotation relalivement aux axes princi- paux dcs x 1 x' , ^' , que lorsqu'on aura oblenu les va- leurs de y9, ^, r en fonction du terns j. ainsi pour deter- miner si ces diverscs positions de I'axe instantane de ro- tation pcuvent reellement avoir lieu; il faudra prealable- ment determiner les quantites p , q , r ea fonction dc la variable t afin de voir si elles ne renfermeront rien d'in- compatible avec les mouvemens que I'ou considere. 44. Les equations du n.° 3i elant integrales dans le cas de Z?A' — X' = o , il sera facile de s'assurer que si au commencement du mouveraent , on a ;3=o, r:=o, on aura pendant toute la duree du mouvement ces quanlitcs nulles, et partant I'axe moyen des j^' jouit comme les deux autres axes principaux de la propriele d'etre un axe per- manent et invariable de rotation uniforme. PAR M. LE Ca. CISV DE CRESY. S^-J Lorsque Bh^ — /i' = o, Ics tqualioas du u." 3i donnent VMz:^u37:y(/^^^_, 1 / ,lr \JB - dt=z dt = V/aC . Bdq integrant ces equations , de maniere que lorsque / = o , Pf (/ , r deviennent p' , (j\ r' , on trouvera — ' 1/ ABC - , „ Y\y -HA-C) \ A(A-C) ^J( — h\ i,A-B)^B-C) °° ]„ri/(«-<^')^ |/(g-€)A^ ,n[ ( ^ri/(-^-g)^' \f{B-c)h^ ~i) — ' 1/ Aiic . ) LK c(^-r) |/c(^-C) 'J( ( ^ LK cpr^c)- Tiv^c)-'' J) dans ces equations quelques soieul Ics valeurs de p , r, on aura toujours necessairemenU rvu M. i.E en. cis.v de chest. 5. 'J 9 Or d'aprcs ccs valcurs de /7, q , r il rcsuUe evidommcnt que si on suppose qu'au comnienccment du mouvcnicnt Taxe inslantane de rotation coiiiciile avec Taxc principal moycn , c'cst-a-dire si on suppose // =: o , /•' = o , on aura loujours, quelque soil le tems (^ p = o, r = o, ct partant I'axe instantane de rotation coincidcra pendant toule la durce du mouvement avec I'axe principal , lequel sera comme les deux aulres , un axe permanent ct invariable de rotation uniforme, et donl la vilesse angulaire sera ex- primee par x=z7=-^ = - . 45. M. Le-Francais pense encore que I'axe inslantane de rotation pent passer par I'axe moycn principal et s'en eloi- gner ensuite indcfiniment , cependant les formules prece- denles du n." 44 font voir que cela n'est pas possible, en ctFet supposons que les valcurs initiales de p, r ou les quantilds p' , r' nc sont pas nuUes au commencement du mouvement, et voyons apres quelque terns i, p ct /• de- viendront nullcs , c"esl-a-dire apres quel Icms I'axe instan- tan6 de rotation coincidera avec I'axe principal moyen 5 pour cela il suffira de faire p=o, q = o dans les expres- sions de / , ce qui donnera / = 00 ; de-la il suit que si au commencement du mouvement I'axe instantane de rota- tion ne coincide pas avec I'axe principal moycn, ces deux axes ne coVncideront ensemble qu'apres un tcms infini ; I'axe instantane de rotation ne pourra done jamais traver- ser I'axe moyen principal pour s'en eloigner ensuite inde- finimcnt. De tout ce qu'on vient de dire dans cct article, J 30 SUR LE MOUVEMENT DE ROTATIOW il lesulle que daus le mouvcmont de rotation d'un corn* uuiqueuicnt sollicile par la gravile , si au commencement du niouvcuieut Taxe de rotation coincide avec I'un quel-, conque des Irois axes principaux le corps se mouvera loujours unilormcmcnt autour du mrme axe principal. Mais lorsque Taxe inslantan^ de rotation ne coincide pas avec Pun des axes principaux, alors il pourra prendre un mouvement d'oscillation autour de I'un des deux axes principaux ma- xininm ou minimum , ou bien il se mouvera sur un plaa passant par I'axe principal moyen , en s'approchant conti- nuellcment du meme axe. Cependaut quoique la reunion de ces deux axes n'ait lieu rigoureusement qu'apres un tems infiui , la rapidite avec laquelle croit ou decroit I'ex- ponentielle des valeurs de p et /■ permct de regarder ces axes comme sensiblement reunis apres un tems assez court. { V. Le-Gendre exercices de calcul integral sixieme pavtie. ]fe. Article 6.* 46. M. La-Place dans sa mecanique celeste et M. Poisson dan» son traite de mecanique ont d^montre que lorsqu'un corps tourne uniformemeat autour de Tun des axes principaux minimum ou maximum , Tetat du corps est stable , c'cst- a-dire si par quelque cause que ce soit qui a cesse siibi- tement , I'axe de rotation vient a etre tres-peu ^carte de la position dc I'axe principal , il ne s'en ecartera pas da- vantage dans la suite du mouvement , Ic nouveau axe de I Pin M. LE en. CIS\ DE GRtST. 55 1 rotallon ne fera qu'osciller autour de la premiere position, en ne faisaut que de tres-pelilcs excursions. Au contraire lorsque le corps tourne uniformement au- tour de I'axe principal moycn I'etat du corps ne sera pas stable , et si par quelque cause que ce soit , qui a cess^ subitement , I'axe de rotation vient a etre tres-peu derang^ de sa position , il s'en ecartera dans la suite toujours da- vantage. Ces propositions peuvent se demontrcr tres-rigou- reusement h I'aide des equations du n.° Sq. /i7. Lorsque le corps se nicut uniformement autour dc Pun des axes principaux mintniuin ou maximum , on a dans le premier cas p= o, (/ = o. flk* — /' > o, k^ — CA' = o et X=r; dans le second cas (7 = 0, r ■= o ^ Bh^ — A'<;o, ////' — A* = o et \=p. Maintenant si on suppose que I'axe de rotation vienne a etre tres-peu derange ou ecarte d'uue quantity angulaire tres-petitc de sa premiere position les Taleurs de p eX. q dans le premier cas, et celles de (jr , r dans le second ne seront plus nuUes , mais devront etre tres-petites par rapport au rayon vecteur X n.° 38. On aura toujours dans le premier cas Bli' — X' >. o , et dans le second /?/i' — A* < o , raais les quantites X' — C/t\ Ak^ — k' ne seront plus nulles. Designant par p' , q\ r' les valeurs initiales de ^, y, r, on a le — Ch'=Ap'\A — C) J^Bq'\B — C) M' — A* —Bq'\A — B)-\-C,J\A~C) 552 SUR LE MOUVEMENT DE ROTVTIOIf or puisque //, o , ainsi aura toujours lieu la stabilile du corps autour de I'axe dcs zJ , seulement que retendne de cette stabilile ue sera pas aussi grande qu'elle le serait si jff — C n^etait pas une quantite tres-petite. Si on avoit B — C=o alors il nc pourrait plus y avoir de stabilile aulour de I'axe dcs zl a moins que p — o , mais aussi dans ce cas I'axe iniiiiimun et I'axe moj~eii ne sont plus qu'une mcme chose , et peuvcnt etre pris I'un pour Taulre , puisqu'ils sont egaux. 49. L'auteur du mcmoire cile se propose a la page 84 de demontrer que dans certains cas le corps aprcs avoir tourne autour d'un axe de rolalion Iris-voisin de I'un des axes principaux uiiiiiimun ou maxiniitin , dans la suite du mouvcmenl , cct axe de rotation pent s'ccarter de I'axe principal, dont il elait d'abord Ires-voisin , d'un angle droit. rvn M. LE en. ris\ de cnrsT. 555 Soiont dil-il //. r/', /' Ics trois valours initiales dc/>. r/, r ou aura Ics equations Jh — k = B(i'\ J—B)-\- Cr'\ A — C) Bh— k—C,'\B—C)--Aii{A — B) k —'Cll=.Ap'\j—C)-{-B(i'\B — C) Substiluanl ces valeurs dans Tequation de la surface co- nique du n." 3ij , ou la cliangera en A[B,'yi-B)-^c/iA-C)]p\ ^c[A/iA-C}B,' (J-C)y ^B[C,^ {B~C)-Ap' {A-B)]q) Or supposant qu'u Torigine du mouvemcnt r/' = o , c'esl- a-dirc que Taxc inslantane de rotation se trouvc sur Ic plan x' , ;:,' , cette equation sc rcduira a la lormc plus simple ACi\A~C)p-\-B[Ci^\B—C)—Ap\A~B)]q=CAp\A—C)r; supposons encore que BJi' — ^' > o , c'est-a-dire que Taxe de rotation decrive unc surface conique autour de Taxe principal minimum des z.' , on aura C,'(B—C) — Ap'(A — B) >o d'ou ?- ^ J(A—B)' 556 sun LE MOUVEMENT DE ROTATION d'aprcs cellc supposilion il ost clair que laxc de rolallon traveisera dans son mouveiuenl Ic plan dis ^' y' , cl que pour ccl instant on aura ^; = o , par-la l\'-qualion supe- lieure se reduiia cucorc plus siinplcmcnt a la forme B[Ci'\B — C) —Ai/{A — B) \q = CAp\A—C) r laquclle aura lieu pour rinstant indiquc; on lire dc cettc deruiere 9" _ B\B~C JV'^ A / J — B \ p'^ ~ 7; I B — C ) 7' ct a cause qu'on doit avoir ^^ C(B-C) /■'= "^ J(A — B) on pourra supposer .J^ £(£-£) r'" A(A — B) ^ ' ^ ' S etaut une quantile comprise enlre o ct i ; par celle sub- stitution dans Tequalion superieurc on aura or a cause que rf ^ o on a 7 = tang (i' . z' ) et a cause que p^o on a - = iang ( X . c') par ces substitutions Ics equations (i) (2) dcviendront c / B — c PAR M. LE Cn. CISV DE CRESV. 55^ D'apix-s CCS equations si (^ — C) est supposee une quan- lile Ires-pelite , ct S une quanlile aussi petite qu'on voudra, la position cie I'axe instantaue de rotation d'abord Ires- voisine dc I'axe principal des z' , pourra s'cn <5cartcr en- suite d'un angle aussi approchant d'un angle droit qu'on le voudra , au moment ou eel axe de rotation traverse le plan des z'j', puisque par les suppositions prcccdeutcs on C(/} C) aura tang ' {"K' . z ) aussi pres qu'on voudra de -— — -• el lang'(X.i') aussi pres qu'on voudra de I'infini. 5o. L'analyse pr(^"cedcntc ne saurait porter attcinte en aucune maniere aux propositions deniontrees sur la stabilite du mouvenicnl de rotation autour des axes principaux ; pour cela il aurait fallu prouver que I'axe instanlanc de rotation apres avoir ele aussi pres qu'on le voudrait de I'axe principal pcut s'en ecarter ensuile toujours davantage, mais ici d'apres les suppositions suivies, il est evident que I'axe de rotation ne pent approcher de I'axe principal plus II • . C(H — C) , pres de ia quantitc constantc -— — — — , or quclque petite qu'on veuille supposer cettc quantite si elle ctail plus grande que Totendue de la stabilite que comporte la na- ture du corps , rien n'cnqiecbe que I'axe de rotation ne puisse s'ecarler toujours davantage de I'axe principal des z', de plus il est facile dc s'assurer par un calcul tres-simplc que la quanlite S n'est pas arbitrairc conime le suppose la demonstration de Tauteur, mais bien une quanlite de- terminee par la nature du probleme. En cllct les trois 558 SLR LE MOrVEMENT DE ROTATION ^qualioDS (2) du n." 39 dovant avoir lloii quelques soi'ent les valeurs de p , f/ , /• , on pourra elablir Ics equations Bq{A—B)\Cv{A—C)=B({\A—B)\C,\A—C) Cr{B—C)—Ap {A—B)=c/{B--C)—Ap' [A—B) Ap{A~C)^Bq\B—C)=Ap'\A—C)ArBq'{B—C) c-t par la supposition de (jr' = o , p ^=. o Bq {A—B)-\-Cr \A—C)z=zCi^\A—C) Cr{B—C)~Cr' {B—C)—Ap' {A—B) Bq{B—C)—Ap\A—C) d'oii il est aise de deduire r" A \A~C J \ >■'■' / ^' T \ A — B ) V 7» ~ / ces equations clant coinparees avec celles du n." precedent il en resulte S =— . 5 1. M. Le-Erancais fait encore une autre objection a la page 36 de son mdraolre ; il suppose que le corps tourne uniformcment autour de I'axe principal minimum des z,' , et qu'il vienne a etre tant soil pcu derange de sa position, de nianiere que les quantitcs p , et q d'abord nulles de- viennent tres-petites , mais telles cependant qu'elles donneut lieu a I'equation Bh — k = Ci^\B — C) — Ap'\A — B)z= o TAR M. LE CH. CISi DE GRl.SY. SS^ pour ccla il f;iut noccssaiicment que Ic cocfTicicnt B — C soil unc quantilc' lits-pelile ; code t'qiiation est celle dcs deux droiles (jui sont I'inlcrscclion des deux plans , sur lesquels pcul sc mouvoir Taxe de rotation, avec le plan dcs s.'x' ; on dcduit de lYqualion precedenle ^_ l/C(g-C) \ A^A-C) or si on suppose qn'au commencement du mouvcment I'axe de rotation se trouve sur le plan des -zlx' , c'est-a-dire que (/' = o ^ il est clair qu'on aura 7 tang ( X' ^' ) ; done cet angle sera tres-pctit , puisquon suppose que Z? — C est une quanlitc tres-pelite , cepcndant dans la suite du mouvement I'axe de rotation en se mouvant sur son plan , Ic mcmc angle pourra augnienlcr indcfininicnl. Celtc ohjcclion pent aiscment se resoudre par les remarques superieures , il suf- fira de remarquer que quclque pelile qu'on \cuille sup- poser la quantitc B — C, celle-ci ctant constaute on pent touiours supposer a p une valeur tellement petite que Tequation Bfl — k = c/( B- C) — A^\a—B ) = 0 ne puisse pas avoir lieu, mais qu'on ait loujours BlC — A'>o ; alors le nouveau axe de rotation oscillera autour de i'axe principal mininiutn des z' , en nc faisanl jamais que des excursions Ires-pctiles , c'est-a-dire que le mouvement dc rotation du corps sera stable autour du incmc axe prin- cipal. , 56o sur le mouvement de rotation Article 7. 52. Jc rcunit ici pour plus cic sinipllcile les principales equations d'oii drpcntl la solution du problcmc de la ro- tation d'un corps quelconquc. Premit-iement nous avons n." 1 1 les equations ytp ::= n sill 03 sin p Bq = 71 sin 05 cos p (A) Cr ■=■ n cos « substiluant les valeurs de /j, '— ^ I FATV M. LE Cn. CIS V DE CREST. 56 1 Supposons craboid Ic cas Ic plus simple , cclui dc deter- miner Ic niouvemcnt dc rolalion d'une sphere, ou aura A=:B = C', prenons pour plan des jy celui dc rimpulsioii primilive , alors la perpcndieulaire elcvee sur ce plan au centre dc la sphere sera Faxc des z. Maintenant puisquc toutcs les droilcs passants par le centre sont des axes priii- cipaux , quclqiie sail la position des axes arbitraircs fixes dans Tespace on pourra toujours supposcr qu'au commen- cement (lit mouvement les axes des x', y' z,' coincident respectivement avec ceux des x, y^, z ; c'est-a-dire qu'a Toriginc du mouvement , on aura a = o , \i, = o, (p = o. D'apres ces supposilions la premiere des equations (C) nous montre que la constante JK est egale a zero; les troFs derniercs sc reduisent a et ne font riea connaitre , mais o si on*remonle aux e([uations (B) on deduira en combinant ensemble les deux premieres da ( I -\- lang^ p ) = o d'ou flu = o et w = const = o ainsi le plan des x'y' se confondra pendant toute la durce du mouvement avec le plan des xj' , et laxe des z' avec celui des z : Tangle -vj/ disparaitra de nos equations , puis- qu'il n'y a plus d'interseclion entre les deux plans des x'y\ xy\ le mouvement de la sphere sera completement determine en vcrlu de la derniere des equations (B) qui sc reduit u udl = Cdp Tou. xxiT. B b b b 562 SUR LE MOUVEMEIVT DE 1\0T\TI0N ceHe-ci ctanl inli'grcc de nianiere que lorsqiic / == o on ait (p = o , on aura cnfin (p = -, ; c'cst-a-dire que la sphere se mouvera uuiformeuicnt autour de Taxe des z avcc une , . . n Vitesse aneulairo - ° C 53, Pour delcniiincr la constantc h il suflild'ohscrvcr que puisquc » = ^y( ' ' — -j , la quantilc /t n'csl autre chose que le moment de rimpulsion_ primitive autour de I'axe des z. Or si on suppose que la force qui a mis la sphere eti mouvcment a agit a une distance r de son centre avec une iiilcusite , telle qu'elle eut etc capable d'imprimer une Vi- tesse V a une masse m , on aura n = ntn' , et subslituaiit dans i equation prcceaente, il vicnura rp = — ;- ou bien designant par R le rayon de la sphere , et par 31 sa masse , a cause qu'on a il vicndra enfin C= - HIR' 3 ■ • 5 nin'l 5/|. En general lintegrale des deux dcrniercs equations (C) depend des fonclions elliptiques , mais il ne s'agit ici que des cas les plus simples , pour lesquels Tinlegrale de ces equations s'oblient rigoureuscmcnt. Ces equations sont integrables toutcs les fois que deux des quantites J, B, C I I P\R M. LE CII. C1S\ DF. CRESY. 563 sont cgnlcs cntr'clles , oit hicu lorscju'aura lieu une des trois coiulilions Ah' — A" = o J A* — C/j' = o , nh' — /, ' — o II est boil tie icmarquer que Ics tiois cas dc // = /?, A=Co\x B^^C peuvent se reduiie a uu scul; en cflet //, B, C dt^signenl Ics moments d'inertic rclalivement aiix axes des x', jr', z' quelque soil leiir ordrc dc grandeur, done si on prcnd toujours pour plan des x'y' cclui qui passe par les deux axes, dont les moracns d'inerlie sonl supposes egaux, on aura dans tous les cas ,^ = B. Lorsque Faxe perpen- diculaire a ce plan ou Taxe des z' sera Faxe principal mini//iii/n , on aura ./^=/?>C, au contraire si cct axe est Taxe principal niaxiinuni , on aUra J = Z» < C. 55. Considerons maiutenaut le mouvement dc rotation d'une ellipsoide formcc par la revolution d'une demi ellipse autour du son grand axe. L'axe de revolution qu'on prendra pour celui des z' sera l'axe principal miiii'/iiiun , on prendra le plan de limpulsion primitive pour celui des xj~. L'axe des x etant arbitraire , on pourra supposcr qu'a Toridne du mouvement il est coufondu avcc riuterscclioa des deux plans xj-, x'j' , c'est-a-dire que lorsque / = o , on a \|/ = o ; on pourra supposcr de la meme raanierc que la valeur inilialc dc (p est (p'=o, a cause que toute droile passant par le centre de rellipsoidc, et situee sur le plan des x'y' est un axe principal. Maintenaut puisque J = B, la premiere des equations (C) doune 564 ^^'^ "^^ MOUVEMENT DE R0T\T10N par consL-qucnt Tangle u on rinclinaison des deux plans XJ-, x'y' sera constant pendant toutc la durce du mouvc- ment. La seconde dc ces mrmes equations nc fail riea conuaitre puisqu'elle sc reduit a - = tang p ; pour determiacr Tangle (p il faudra recourir a la troisieme des equations (B) : les deux dcruieres equations (C) se re- duiseut a la seulc juli — z/Jif = o II suit de-la que pour determiner complttement Ic mou- vement dc I'ellipsoide , on aura les deux equations cos« fuk — j4(f\^ = o Dcsignant par u' la valeur conslaute de Tangle co ; ces derniercs equations etant integrees , de maniere que lorsque t:=o on ait 4- = o , (p = o , il vicndra III nl{./ — C) , 56. II ne reste plus maintenant qu'a determiner pour uu tcms quelconque la position de Taxe instantaue de lo- tation , et la vitcsse angulaire du corps aulour du mcme axe-, pour ccla a cause de la suppositiou de J:=B, on deduit des equations (A) les valeurs dc p, f/, r /I sill « ?.rn ffi Hsinwros(5 nci)'^a ' ' — 7i ' PAR M. LE Cn. CISV Dt CREST. 565 trou tlcslgnant par X la vilcsac angulaire , il vient .; 1 / ^<"* et puisqiic Tangle a est constant, la vilcssc angulaire K sera constantc. Quant a la positloa de Faxe instantane de rotation re- lativemcnt aux axes principaux des x', f'. z' , elle sera don nee par les formules , . /» n sin 6) sin ip cos(x.x) = -= ^^ . COS (\ . z') zzz'-=: d'oij il suit que Get axe fait constamment le mcme angle avcc I'axe principal des z' , ainsi il d(5crira autour de I'axe des z' un cone droit. Le point extreme de I'axe de rota- tion trace sur la surface de rellipsoide un cercle perpen- diculaire au meme axe principal. Sy. Si on veut encore determiner la position de I'axe de rotation par rapport aux axes fixes des x,y, z, dcsignant par P, Q, li les trois rotations autour des memes axes, oa aura d'apres le u.° 1 3 P op -\- 1"/ + cr COS (X . JT ) ;::= K COS (\. jr) = - = ^ A COS ( X . r) =z - = • 566 SUR LE MCMUVEMENT DE nOTiTIO!! et subslituant dans ees equalious pour /;, q, r, et a,h,c etc. , leuis valeurs en w , ij/ , &> , on parviendra aisemcnt aux dquatioDS CQS{X .X) n sin USUI ip Ik n sin a cos $ nCOSG) ( COS 1^ COS (p — COS a; sir! -.^ sin p ) ■ I ( cos -^ sin p -j- cos to sin )f cos

    . ■ sm CO sin >f nsiD isi sin tp Ik ( sin >// cos

    'i ; c ct / etant dcs meuibrcs enliers quclconqiies; done si on dc'signe par T le tcms apri-s lequel le corps aura rcpris la mcme position , on aura en vertu dcs equations du n.° 55 , , „T nT{J-C) 2(' TT z= ; 21' TT = — COS o>' A .'it' d'ou Ton dcduit V =: cos o C cette dernicre equation donne une relation necessaire entre Ics uombres entiers c et v pour que I'axe instantane de rotation rcpvcnne la menic position, tant par rapport aux axes principaux dcs .r', y', z' que par rapport aux axes fixes dans respacc. 5 5. Je passe a Tanalyse des trois cas Ah"^ —t—o, k' — Cle — o , Bh' — Jc' = o et pour mieux fixer les idees je suppose que les quantittj J, B, C sont disposees par ordre de grandeur , en com- inencant par la plus grande. D'abord pour le premier cas on aura d'oii il suit que les quanlites r/ et ;• seront nullcs pcndanfe tQUle la dm;de du mouvement, mais par les equations (A^. i PAR M. LE CH. C1S\ DE GUEST. 669 on a n sin 01 cos 1^ n cos a 9= 1—' '-= — JoQC a et (p seront de 90 pendant loute la duroe du mou- vemcut , ainsi qu'a rorigiiie , c'est-;i-dire que pour que la condiliou ci-dcssus puisse avoir lieu , it f'aut que le plaa dcs x'y fasse conslammcnt un angle dioit avec celui des xy , et Taxe dcs x' un angle droit avec Tinlersection de ces deux plans. Par ces valeurs de « ct (p , la premiere des equations (C) donnc 2/i { C -^J) -\- K := o, et partaut les deux der- nieies so reduisent a ndt — Jdtfy = 0 J ndt — ^Jvf = - la secondc ne fait rien connaitre, mais la premiere suflft pour determiner completement le mouvement du corps en pllbt les trois equations primitives du n.° 1 1 A ( sin p sin o> (/>f -|- <^°s P ^'") = "'^^ sin a sin p B ( cos p sin 05 f/if -\- sin fclu)=. ndt sin , q seronl nullcs pendant loute la duiee du niouvemeut ; oi- d'ai)ies les eipiatlons ( A ) nsinwsir.^ /* sin o» cos tp d'ou il resulte, pour cpie la supposlllon prccedcute puisse avoir lieu , il faut que Tangle u soil conslauiuicnt nul. Toules les circoustauces du mouveuicnl du corps seront determines par Tequalioa ndt — Cd f ^o l»quelle etaut integree donne nt ;= Cf; ainsi le corps se raouvera uniformcment aulour de I'axc principal des z/ avec la vitesse angulaire . 61. Considerons enfin Ic cas de Z = ( i ) de celle-ci on oblient par la diflereulialioa - - cosa)siii ai(/$ fl(X> ;= (2) en conibinant ces deux dernicres equations avec celles (C) du n." 32 , on Irouvera sans peine , faisant pour plus de simplicile • A(B-C) _ , C{A-B) u ^J, .^^/^ cos' p ndt — Ad->1 = — -: ,, . — (3) > 1-. . l^'h siii'ij lult — Bdxf, = i7=== (4) ^ snip ya'.,- sill'? ^ ■^ mullipliant requalion (3) par B , ct ccllc {4) par // ct Ics relranchant Tune de Fautre, il vient ^- ^ sin p J'a' + sin' (f. 5y2 Sl'R r.E MOUVEMENT BE ROTATION dont rJntcgrale prise de manicre que lorsque i=o, on ait ip = (p' est ( ^/ — ^) R< =: loir I ,.,- , ., - — , ty r (D) 62. Supposons qu'aii commencement du mouveracnt/y= o, et parlant (p' = o , alors pour delcrniiucr le terns corres- poudant h Tangle (p , on aura {J — B)nt— — lo- — ,.,; . i -~\ e'esl-a-dirc / = 00 ; dou il suit que si au commencement du niouvemcnt Tangle cp est nul, il sera constamment nul pendant toule la duree du mouvenient ; or en vertu dc Tequation (1) du n." pr(5cedenl Tangle a sera constamment dc 90", et parlant /■ conslammcnt nul pendant toule la durce du niouvemcnt. Si done le corps commence a lourner autour de Taxc moycn dcs y' , il continuera a tourncr uni- formement autour du raeme axe pendant toute la duree du mouvement ; les circonstances de ce mouvement seront de- terminees par Tequation mli — B(l^ ^^ o , oil nt =r B-J^. 63. Posons pour plus de simplicile y of 4- sill' $' a COS p Tequation (D) prendra la forme 2" { )/*' -|- sill' ? -|- acosp j Jj PAR M. LE Cn. CISA. DE CHEST. SyS ol passant dcs logarithmes aux nombres JB ^ ^" i>/(|/«'+(j»/— r)> (.v+r)' •i, = - -L Jrc sin i cospy«^4-si.i'«' — cosp y^a' + sin'g I PAR M. IE Cn. CI5\ DE CREST. T) 7 5 Si on sul)slitiic dans cclle equation les valciirs tic cos^, sin (p cn fonction dii tcnis du n." 63 , on aura -vj/ cxprimc par cctlo sculc variable. 65. Ainsi tonics les circonslances du mouvcmcnt pour Ic cas dc JJh' — A* = o seront doun^es en general par Tcqua- tion (E) du n." precedent , et par les deux du n." 63 /, M Ta.' lang' p: {r+:V)'a» + (.v— r)? Connaissant par ccs formules '• — C iprr* "k n} /siii»Msin»(p 1 siii'fflcos'9 , cos' 01 pour avoir la position de Taxe dc rotation autour des axes principaux , il I'audra calculer cos ( X . x' ) =r - , COS ( X ./' ) =r - , COS ( X . s') = on Irouvera par cxcmplc , ,. ^Csinwcos^ cos ( X . r ) = ,— . - 5-6 SUR LE MOUVEMENT DE ROTiTION- ou bien substltuaiU pour sin o) , cos u, et sin(p, cos

    ■ M.i/.7i'u'.X./t.w. »^c*J' fii^.-/u yi,>M',iu- ,^Sn<:tff/ MEMORIE DELL A CLASSE BI SCIENZE MORALI, STORICHE E FII' ilii tamcn Sci-iptoiiljiis rommenta ingenii, perinile ac si interfuissent , nar- » xaiilibus, biiinaua uiali{;nitas , tl occulta !a polenles invidia , anclorilalfin » iarit. Accedunt Populorum studia inter se adfcr5a : et multa video passim » apud Gallos inepte fingi credlque de Carolo V, de Ferdinandis , de » Plulippis i\\\AK ('x ncscio quihus niiunsculis, liceutia scril)endi. In Ilisturi^ra » irrepserc >.. Leibnit. in Dissert, de aefor. public. (MW Cod. Jur. Gent, iiplom. praemlfsa I. III. Muratori Aniijli d'ltali.i 8 AVVISO. ficano I'Arteaga , e condannano rAlfieri , ed il P. CanoYai, che per dcnigrar TErrera voile prestar fede a' Pocti ed » Storie Romanzesche. Del resto il celebre Muratori , ncl rifcrire la morte del Re Filippo II, seguila nell' anno i5c)8, dice in precisi ^•".umo'' ilgs! Icrmini , che « la gloriosa mcmoria di quel Monarca non )) avea bisogno ch'Ei si fermassc a ramnientare il sue im- » parcggiabile senno , la somma sua Rcligione , la fcjinczza » deiranimo, e tanle altre sue lodevoli doti , c viilu , che » in lui si univano, peiche negli elogj suoi si sono iinpiegale » Ic pcnne di tutti gli Scriltori Caltolici ». Certamente il Muralori non avea ne motivo, ne inipcgno veiuno di ada- lare quell' antica Monaica dellc Spagne. Dovremo noi alle testimonianze dr lui, e dcgli altri Scriltori anticbi prcferir quelle de' Moderni avversi alia Spagna ? Gli Stofici Ro- luanzieri anlejior dovremo agli asscnnati e conlemporanci ? Dovra uno Scritlor Religioso piultosto dar relta alle penne de' Prolestauti che non a quelle de' Callolici ? e Ira' Pro- testanti medesimi ad un Grozio , ad un Leibnizio? Dovremo adunquc piuttosto conchiudere , che gli Scritlori allegati dal P. Canovai ben lungi dall'^aver consullala la vcrilii , e di m>er cunilo il coraggio di dirla ad oiita del into Ra- gionanienlo , come pretcude il P. Canovai , cbbero fl co- raggio, ad' oat» della verita , di asserfrc il false. E quand' anche couccdor volessimo aver il dolto e savio Muraton larghrggiatQ nogll cKconij del Re. Filippo H , devra forse ti^iicslo far vacillare la verila di luUo ci6 che ci narra ua© AVVISO. A Stoiico fornilo di una Critica cosi tloHa cd oculata , cosi sinccro cd imparzialc , quale da lulti e riconosciulo il Pa- die dolla Sloria d' Italia , 1' iininortale Muralori ? Clic se assurdo saiebbe il pensar a queslo rnodo , die dir non si dovra di chi , sotto uii cosi frivolo prelcsto , ncga di pre- slar fedc a quanto, fondato su aulcnlici docunienti , ci nana r antico csallissimo Storico Spagnuolo V Eircra , c cio unicamenle pciclic il ncgarla favoriscc le proprie opinloni? Parlando poi in gcneralc dell" Opera Postuina del P, Canovai , se in essa Egli uon piofeiisce niai il mio nonic, lascio giudicar a cliiunquc , se il rccarc , come Li fa , i luoglii piecisi del Lihro inloruo alia Pallia di Colonilio , e del mio Ragionainento intonio al Primo Scopiitorc del Contineulc del Nuovo Moudo , ed il qualificarmi come mi qualifica , uon sia una cosa nicdesima conic se apcrtamenle lo avcssc profeiito. Tioppo trasparcntc in vcro , per non dire squarcialo, e il velo sollo cui lo nasconde. Faro una sola rillessionc , c si e cLe il vedcre , che il P. Canovai, in quesl'opcra coiupilata ncgli ullimi suoi giorni , non usa magglore moderazione di quclla luostiala dairAutore dellc prime Osservazioni, dellale , sccondo chc Egli diceva , da un suo Discepolo , bastcrcbbe per provarc chc sono Opera parimente di Lui que' primi scrilli , in cui con villanie si corrisponde alle corlcsic , e con insulti alle lodi stesse da me , e dall' incomparabile Editore dcllc cose mie a Lui larganienle tributatc. Ma die quelle Osservazioni sieuo uscile dalla penna del P. Canovai , ad evideuza il dimoslra Tom. wiy. a *<* AVVISO. un docuincnto, die conscrvo orlginalc, lascialomi morcndo con altii suoi MSS. dal mcdesinio desidciatissinio amico il Cavalicie di Priocca. Si c qiicslo una T.eltcra scrillagli da Maisiglia da un raggnardevolissiino e dotlissimo Pcrsonaggio slraniero , chc era in Toscana quando si pubblicarono quelle prime Osscrvazioni. Egli scrivea adunque all' amico niio di cuorc , cd intelligente Edilore delle cose mie , in qucili piecisi termini : » Voire Excellence aura appris sans doulc , qu'en pas- » sant par Turin , jc n'ai pas manque de prescijler mes » devoirs a son illuslre ami M, le. C. Napione. J'etais le » voir a sa campagne , oii il m'a fait I'honneur de mc »> moutrcr les epreuves du supplcmcrt, ou de sa reponsc » au P. Canovai. Co qui m'a Ic plus indigne , el ce que » j avais de la peine a croire , c'csl la louruurc que le » P. C. doit avoir pris pour se tirer d'cmbarras, cl pour » pallicr le pas de clerc quil avail fait si inconsidere- » ment. Le Reverend Pere pretend que le Pamphlet de- » goulanl qu'il a lance conlre M. Napioue , n'cst pas de )) Lui , comme si unc idle production ne pouvait sorllf )) d'une plume aussi chalice, niais que c'est qudque Ami >) ( et si je ne me trompe , il a dit qudqu'Eludiant ) » qui avail entrepris cette belle Dt^fcnse. En ce cas la il )) faul convcnir que le Disciple a bien profile des lecons » du Maitre Le P. Canovai ue s'est jamais cache » ( a moi au moins ) quil elail i/hileur tie la piece en » question , lorsc^ue je lui ca fis des rcproches i il e§t * AVVISO. I I » convcnu qu'il aurait tlu la faire avec un pcu plus d'ur- » banil6, mais que sa vivacile I'avait enlraine . Le P. del ») Ricco ni'a assure qu'Il avail tcmpeie cettc trop grande » vivacite, el qu'oiiginairement cclte Dialribc, avanl d'elre M livree a rimpression , avail ete encore plus virulcnlc , » cl qu'elle avail ele un pcu mitigce. J'ai toul lieu a » croire que le P. C. s'en est bien repcutl ». L' Opera Postuma ad evidenza palesa , che in qiiesta parlc non pcnsu il P. Canovai a niodcrarsi , non esscndo Egli Padrone ( come confessa V anonimo Aulorc dellc Os- scrvazioni suU' Esame Crilico ) di frenare qucsta sua viva- cila , perclie facile ad accendersi non srrpewa ogni volla p^^ , ^^,^ , j_ ridiure alia norma di una fiedda rijlessione il caldo ec- cessivo del sua lenij>eranienlo. lo non rispondero ccrta- menle ai modi scorlesi cd ingiuriosi di quel Religioso de- funto ; die auzi, compassionando la niiscra condizione dcUa unianitii , mi contentero di esclamare col mio oltimo Aniico : Q"a''r» ,Je"» "'» pnvatu ucl Ciuai. tantae ne aniniis caelestibus irael c mi restringcro ad i^i'-m'"''^^ d.i"V '"<> •unilormarmi a quanto lece in un caso consinule li celcbre » 1 g-^ , , ^i-,, 1 1 • -I I 1 V. Mcmoric dtll* Abalc Uirolamo liraboscni, li qiuilc resc , con lellera Accaddcikscienze ,^^^di Toriiiu Lettcrttt, pubblicala colle slampe , dislinle crazic delle in"iurie aX >• Seiie jm ]wr ^Vi sue avA'crsario , perche con esse avea scniprc iiieglio fallu '*'"'''" ('>• cojaoscerc la debolczza dclla sua causa. 11 AvrcNDicE all''esame CRITICO §. I, ' APPENDICE ALL- ES.VME CRITICO DEL PRIMO VIAGGIO m AMERIGO VESPUCCI AL NUOVO MONDO. $. I. Shfema ddV Aulore delle Osserva-Jonl suit Esnme Critico del Primo I'iaggio df. Amerigo Vespucci al ISuovo Mvndo. \h voto , pronunziato moicndo dalla iafdice Regiua di Carlaginc : piigneiit ipsiqiie Nepotes , pare chc sia state pur quelle del P. Slanislao Canovai. Se non che non trat- tavasi qui dell' Inipcro del Mondo anlico, ma di una parte soltanto della gloria dovuta a clii fccc la scoperta del Kuovo. Di falto, appciia chiusi avea i suoi giorni quel Ma- temalico di grido, che vi fu clii pubblico uno scrillo in- 1 1 tola to Osscn'uzioni sidtEsame Crilico del Prinio f iaggio di Amerigo f'espitcci al Auoi'o 3Ioiido , che , quaatunque Anonimo , e scnza data veruua , manifeslanicnle si vcde cssere state detlato in Firenze da uu Discepolo od Aniico del Defunlo. Chi ne sia TAulore , poco preinc il cercarlo. Venendo bensi alia sostanza del nuovo Libretto , tulloche a me sembri , chc per lutll quelli , che avranno avulo la sofTerenza di leggcrc il mio Esame Critico del Prinio A iag- gio di Amerigo Vespucci, non occorra altra risposta, iiul- BEL CONTE NAriONE. l3 ladlmcno , aflinclic il silenzio non sia aiuibuilo a difcllo di ragionc da addurre in conlrario , ho falto penslero di addiUir brcvcmcnlc I foiui dcgli abbaglj dell' Aiioninio Autorc dclle Osservazioni. Taiilo piu clie iiou dubito ,• chc i dolli Toscani sono ])ersiiasi al pari del Maiclicse MaQei, MafTii nime e I'rusc pjg. 3i laiio di Colondjo, e non parlano del Vespucci, e non di- cono espressamente , che Colombo giunse a toccarc il Con- tiiieiilc prima del Vespucci. Ma come mai gli Scriltori tulti , che parlarono di Co- Icnnbo, in principio del secolo XVI, polevano opporsi alia asserzioiie che il Vespucci fosse giunto prima di Colombo alia 'I'erra di Paria , mentre nessuno aveva asserito tal cosa? TuUi i luoghi pcrtanlo degli Scriltori di que'lcmpi, *I4 APPENDICB all' ESAME CRITICO J- I- die parlano di tale scoperta , come falta da Colombo ; e tacciono del Vespucci , si devono rigivaidarc come autorita positive in favor di Colombo. 11 mettere in im fascio lutli gli Scrittori , cd i Documcnli , die favoriscoiio la causa di Amerigo , sciiza csaminare ( come mi sono iiigegnato di far io ) qual grado di fedc prestar si dcbba a ciascuno di essi , si e annuUar del tutto V arte Critica per poter as- gerire soltanto cio che piu pare e piacc. Chi polcva smen- tire le voci del Vespucci , sc ne Egli slesso , e se nessuno uemmeno per Lui 1' avca alzata nelle Conlrade dov' Egli scrvi a Principi grandi in quallta di Pilolo; in quella parte d'ltalia dove la Storia giornaliera delle scoperte marillime era piu nota ,, e nella stessa Patria sua ? voglio dire in Portogallo, in Ispagna , in Venezia, in Fircnzc, uella Tos- cana tulta? Non e I'autorita del Tiraboschi, e tanto meno la mia , che abbiano gosto in dubbio la fama , che il Ves- pucci fosse il vero Scopritore del Continentc del Nuovcv Mondo; ma bensi questa supposta fama , durante la vita di Colombo , durante quella di Vespucci medesimo noa iis.uonava in nessun luogo. Quando poi , coll' andar del tempo , da accidentalita ^ e da motivi, che nulla hanno che fare colla scoperta della Terra di Paria , nacque a poco a poco questo falso e mal fondato rumore ( fuori pero dell' Italia , e della Spagna ) , r Errera , Stofico di quel valore , che si 6 mostrato nell' •"f- \"„P's '" Esame Critico , e che ai fonti piii sinceri avea attinte Ic sue Dotizie , fu il prinio ad alzar la voce nello spirar de\ Edame Crilico ■DEL COSTE SVPIONC. 1 5 secolo slessn XVI , e moUo prima chc nascossero il Tira- bosclii ed allri moderui , die giustainciile contrastarono lal van to al Vespucci. E dopo che sciisse rEircra , qual fu 1' uomo di vaj^lia Ira' Toscani , prima del Canovai , die abbia preso la pcniia di proposito per confularlo? Non parlo del Bandini , die asseri tal cosa senza addurne prova veruna. Lascio stare , chc Tautorita di Lui noii e di gran peso presso gli stcssi cruditi Toscani de' giorni nostri. Di fatto ii Dottor Lorenzo Canlini , nello snientir die fa la I'avola maligna dclla morte di D. Garzia e del Cardinale Giovanni figli di Cosimo De-Medici primo Gran-Duca di Tos'cana , aggiiinge non doversi far case , se il Canonico Cantini Viu j. Ai.....^i.,,. , ■ I • Cusirao De-Medici ngclo JVlaria liandini 1 asseri per vera scrivendo qucsti ,,riiuo Gran-Duc* ,,„,.. , di Toscuna. ( sono precisi termini del Cantini ) al siio solilo con non v. iu linc la Notizia di iin moll a Crilica. MSS.dcii'.Oi.ui. Laguiuarauu. Chc se io ho niesso insicme una scrie di Scrittori Tos- cani , i qiiali , parlando del Vespucci , non credettero di dover afFerniare , che a queslo celcbre Navigatore loro Na- zionale toccata fosse la sorte di approdar il primo al Con- tinente del Nuovo Mondo , e sc tra essi si trovano nonii , Osscrr. num. i che non sono si famosi come quelli delTuano, del Vossio, del Cluerio , cio da me gia non si fece per provare il mio assunlo ( che con piu validi argomenti si e da me dimostrato ) , ma fu solo per dar a divedere manifesta- mcnle quanto fosse lontana dal vero 1' asserzione , che ^^ c_^no^^iX)Uier\n. Trecento anni fosse da tutti i Toscani riconosciulo Amerigo vij°g^g."(ii Amcdgo Vespucci come il fortunate Scopritore del Couliueute del fu^'^" »»oy.' J 6 APPENDICE ALl'eS.VME CRITICO J.I. Nuovo Mondo. Lascio in dispailc , chc ncl mehtre chc si nicllono iunauzi dairAulor dclle Osscrvazioni i men sonorl nomi di quesli Toseaui ( clic pnu tulli del pari scivivauo' al mio Jntcnto ) , si omellc poi V autorevolissima leslimo- nianza deirAbatc Lanzi, uonio di quclla doltrina clic ognun sa , candido , siuccio , e chc , scbbcnc uon fosse nato in Toscana , per aulor Toscano da tutli e riconosciuto , conic qucgli clie in Toscana lungamcute \issc , cd ultimamcnle in Toscana moii. Quesli nell' Opera da nic replicataniontc cilata , Opera in cui liberameiile e scnza riguardo spicgar polea i veri c geniiini sentimenli suoi , chiarauienle asse- tanzi d.|' vasi lisce , c scnza esilazione veruua , chc , sebbcnc Colombo anticlu (liiiinli ' 7 5 ^•i^ di ciiomb?' '''^^ss^ i^ maggior merito della scopcrla del Nuovo Mondo , Del I'nra'o Scr.i.r. <^ pcrcio il moggior diritlo a dcnominarlo, America cio non del CoDtinculc • ^ i • i- i > *i -f r-ig. lea. pcrlanto si e actio, e si dice ancora pcrclie il Vespucci EsaincCritico ... Of. I pas- '•'■ cia slalo il primo a scriverne. Alia leslimonianza del dollo Lanzi si vuolc aggiunger quello, che lascio scritto piii di proposilo inlorno a questo parlicolare un rinomalo Scrillore Toscano , passalo ad allra vila dopo il P. Canovai , e la di cui Storia dclla Toscana prima del Principato non vcnne in luce sc non nell' anno i8i5. Si e quesli il Pignolli , il quale dopo d'aver acccnnato chc grandi Scritlori conUaslano ad Amerigo Vespucci la scoperla del Conlincnle del Nuovo Momlo, e raltiibuiscono a Colombo , soggiunge chc quclla dispula avea riscaldalo oltremodo gli erudili , e che lulli i Documeuli necessarj a tale specie di proccsso crane slali addolli , ondc uou vi DEL CONTL NVPIOSE. l-J rimanea nulla da aggiungcre , cil il LcUorc , quando gli piaccia , puo vcdcrli , c giudicar da se stcsso. Ma qucUo , die fa pill al caso aostro, sono Ic segurnti 3uc parole no- tahliissimc : u iVoii possianio ppiu a mono di fare una pi„„ouiSioriacc » dispiaccvole nllessione , cioe one quasi luUi gl illusln » ForcslJcii , cd Ilallaui slossi , iianrio giudicata quesla lite » contio di iNoi ». La confessionc e ingcnua e degua di un uomo spiegiudicato. Sollaulo si vuole avverlire , chc , se no logliamo il P. Canovai , e qualche suo roalc o fiuto Disccpolo, non vi ha, die si sappia, allro Toscano di giido, die abbia preso a difendeie la causa del Vespucd : c die srbbcne lutti i Docunienli ncccssarj sieno slali addotli, cio non inipediscc, die la slcssa vcrita si possa ogni volta piii confermare con iscioglicre Ic nuove insussislcnli difllcoUAj die si mcllono in canipo , e lali souo quelle dell' Aulor delle OsscivaBioui. La fama , dice Eglr , parlava abbaslanza della scoperla del Vcspurci , scnza die avessc Egli bisogno , appcna li- Otscnr. ». 3 p. ■». tornalo in Ispagna , di pubblicarne la nolizia. 31a io re- pliciicro, die e singolarc aflatlo qucsta fama prcsupposla^ di cui ne il famoso Scopiilorc , ne vciun altro lagiona , e diio scnza tenia d' ingannarmi , die d«^lla scopcrta del Contincnlc, die si pretcnde esscre slata latta dal Vespucci prima di Colombo , ne la fama , ne il Vespucci non par- laiono mai ; e die della scopcrta fatla da Colombo della Terra di Paria parhuono cliiaramenle c la fama , e gli Scrittori originali piii inloimali c piu autorevoli, e Co- ToM. XXIV. 3 l8 Ari'EKDICE ALl'£3\ME CRITICO J. U. loiiibo inedcsinio. Gli unici aigonienli , clie dopo tanlo rivolgeie per lulli i versi quesla materia abbia poluto ac- cumularc 1" Aulore dclle nuove Osscrvazioui in favor del Vespucci, souo la tanlo ripctula Data dell' anno 1497, chc si legge uella Rclazione dtl Primo ^'iaggio del Vespucci , ed il nome di America dulo allc Indie Occidenlali , o sia al IS novo 31ondo. §. II. Pretesa Data deWanno 1497 nel Primo Viaggio di Amerigo Vespucci. Cominciarao da questa Epoca tanto dccanlata , die per6 Canovai Dissert, si dovclle confcssare , che era come il capello di Sansone; so|>racil $opi';i il ^ I'liiiio viaagiu di di tal fatta, cho , rcciso questo , coirea pericolo di rovi- Aiiici-i^o V cspucci pjg. 3a. nare X intera causa di Amerigo. E per verita non e ap- punlo troppo piu gagliarda di un capello la prova , che si jjretende di dcsumcre da quella Data. lo non ripcleru qui lulto quello che lio delto , per dimostrarc quanto sia dubbia e sospetla quella Data ; ne intraprcndcru di nuovo lEsamc dei Testi a pcnna, e dclle prime Edizioni di quel ^"'"j^^jj"",™, "Documento ; delle varie Lingue in cui lo troviamo scrilto , ' "iTcg. '' °ed in cui venne pubblicato ; diro sollanto , che T Autore dclle Osservazioni ragiona in modo , come se non avessc in questa parte veduto ne letto I'Esame Critico. JNe credo poi gia , che voglia Egli riguardar come aigomento suffi- ciente per coasolidar la Data del 1497 il dire, cUc non si DEL COME SVriONE. I 9 Iianno da far lo meraviglie , se s' iiiconliano Spagnolisini osscry. n. o p. i3. nclla dcllaliira di Amerigo. lo noii mi nieraviglio ( rispoii- dcro airAnonimo ) dcgli Spagnolismi, ma dico beiisi , chc, ritrovando in due lesli aiiliclii varicta sostanziali , anchc iu lalto di lingua, sebbcne enliambi sciilli in Lingua Italiana, posso a buoiia ragionc dubilarc qual sia il vcro Testa origiuale dell' Autorc. Put) esserc slata scrilla la Lettera origiuale , come e presumibile , in Lingua Italiana ; quiudi csseie stata tra- ■dolla in Idloma Frauccsc, o Latino ( !• rancese era la dct- latura dei Qualtro Viaggi del Vespucci, quiudi Iradolti iu EsamcOHrico Latino, c slanipati in Lorena ). Dal Francesc o dal Latino puo quindi essere stata tradolta in Italiano da persona di- versa dal Vespucci , e cosi segui di altre cose sue. Ma ad ogni modo , di due Testi Italian! anlichi , che abbiamo , nno ripieno di SpaguolismI , V altro in Lingua correute , uno al certo dei due uon puo essere opera origiuale del Vespucci , ancorclie concediamo che l' origiuale fosse Ita- liano. Come scoprire adunque qual sia il vero testo ori- ginale del Vespucci? Come riguardar si dovra per genuiua cd incorrotta una Scritlura , clic , ben lungi dal venirci presentata direttamente dal suo Icgittimo Padre, non altri- menti clie la Sposa del Re del Garbo, e passala per tantc e diverse mani? L'Epoca pertanlo delT anno 1497, ^^^ troviamo se- gnata nella Relazioue di quel Prinio Vlaggio di Amerigo Vespucci, sc nou c uno sbajjlio di Tradultore, di copisla, 2.0 ArrLSDiCE all'esame critico 5- II. o ill stampalore , non puo esscrc che una mera imposlura di alciino , csscndo coulradcUa da tutli i inonumcnti storici pill aulorcvoli. lo son ben hingi con tultocio dal dire ini- poslore Amerigo ; che anzi da si briitla taccia ingrgnalo mi sono ognora di difoudeilo. Dico bensi , che quella dala soiuminisUu un fondalo molivo di sospellailo talc , e clie il volcila sostcncic a spada Iralta , come aulcntica , cd uscila dalle mani del Vespucci , in vecc di giovare alia sua causa , c di provaie , cbe s^ia slalo Egli il Piirao Sco- grilorc del Continente del iV'uovo Mondo, piuttoslo spacciato imposlorc appunlo il vcirebbe a manifestarc. Del rimanenle e cosa incontrastabile , che a piij d' uno si mandarono Ic Rclazioni del Vespucci, dappoiclje sin dall' anno i5o5 in Esamc Ciitico po' Ic troviauio manosciille c staropate in piu Lingue, ed Os«i V. n' 4V- >2- Jn distanli Conlradc. Ceilaraenlc o Egli mcdcsimo , od i suoi amici , cd cncomialori pigliavansi non piccolo pensieio di spargcrlc ampiamenle. Ma per ritornare all' Epoca del 1497, ed alia Anna, che si ^letende che altamente risuonasse per ogni dove Ossorv. n. iS. dcUa scopcrla, falta in cpieiranno , del Conlinenle del Nuovo Mondo , se V Auonimo Osservatore non sa ravvjsare , in quelli , ch' Ei chiama tronchi sensi di chi dircsse I'edizione di Lorena dcU'anno i5o7, che da esso Editore lal gloria crcdevasi spcllarc ad Amerigo in conscguenza del suo viag- gio al Biasilc , c non per altra scopcrla , chi leggci-a per- allro quella parte dcU' Avviso Ritmico , da me a tal pro- posito fiferila , quando non abbia gli occlii dcirinlcllcllo DEr. COSTE NXPIONt. 21 offuscali dalla nassione , confcssar dovra sonza esitazion ^ ^ . . ' ' Esame Ci ilici» vcruiia, die la Terra di cui ivi si tralta, si c quclla che c^i.. V pas- «:• vcnne scoperla dalla flolla del Re di Portogallo ; e che il silo prcciso di. quclla Contrada , cd i coslumi degli abi- tatori di essa sono appunto quelli , che si leggono descrilti nel Librello di picciola mole ivi allcgalo. E come mai potea sonar il grido delle gloric del Vespucci per avere scoperto il primo il Continciite del Nuovo Mondo nell'anno 1497 5 mentre I'Editorc parla di Amerigo, e non parla di questa scoperta , ma soltanlo del Viaggio al Brasile ? 11 rilrovai^i in quello stesso Libit) il Primo Viaggio del Vespucci medcsimo , e la data del 1497, di cui si menu in appresso lanto rumorc , cd il non essersi badalo da chi la pubblico , ue a quclla data, ne alia pretesa sco- perta del Contincntc , ben lungi dal peter bastare per provar la vcrita dcUa scoperla del Contincnle , deve ri- guardarsi come un argomento couvincentissimo per dimo- slrarc , chc la fama laceva sopra un tal punto , e che la cclebrita di Amerigo era lutla fondala sopra il suo Viag- gio a quclla Regione , che venue poscia denominata il Brasile. E se quesli medesimi Editorl Lorenesi furono i prinii ad opinare , chc America chiamar si dovessero le Terrc nuovamcnle scoperle, per ragione del Viaggio di Amerigo a quclla parte di esse , che in appresso Brasile vennc v. del Primo ' ' ' ' r Scopr. ili'l Cuiilin. dctta ( chc per accennarlo di volo ignoravano che fosse J -^"' r's **<»• ^ ' o tsjiue Ci'ltico cc. «lata prima rilrovata dal Cabral ) , e cosa cvidcale , che "f- ^S^- ''" 22 APPENDICE ALl'eSAME CRITICO §. II. nou avcano uotizia vcruna del siio primo supposlo taulo famoso Viaggio , c della prctcsa lamosa scoperta da Lui fatta della Terra di Paria nell' auno i /[()■] , vale a dire un anno prima clic vi approdasse , come realnientc vi ap- prodo , Colombo. Se gli Edilori Lorenesi adunque , c se alcuni altri dopo di cssi , segnatamcnle Tedcschi , erronca- meute crcdcttero Amerigo Vespucci Scopritoro delT Ame- rica , cio lu per cagiou del suo Viaggio al Brasile , c per lo pomposo Titolo della Relazione del Nuovo Mondo , clic lie venne tosto pubblicata in Italia , e fuori d' Italia , non inai perche abbia Egli scoperto la Terra di Paria nciranno 1497 prima di Colombo. Scbbene poi del Viaggio del Vespucci al Brasile , inti- tolalo Nuovo Moudo , rare no sicno divenute al giorno d'oggi le antiche edizioni , notissimo cio non pcrtanto do- \eva csserc a que' tempi, e falto comune , e sparso, sfarei per dire, in tutte le Contrade d'Europa , poichc dal i5o5 insino al i5io, in soli cinque auni , replicate edizioni se ne feccro in Italia e fuori , in Lingua Latina cd Italiana per non pailare dell' antica traduzione in Lingua Francese deir anno i5i6, e de' Foglj volanti starapati in Venezia , ^'*"*jg/^" "■ e degll esemplari a penna , di cui si c ragionato a luogo opportunoj e da cio se ne vuole inferire con quanto poca ragione 1' anonimo Osservatore siasi dato a credere, che OK.rt. JL J p. 5. poca importanza gli abbiano dato gli uomini del Cinque- cento. In queste, cd in altre simili osservazioni , si ricono- sce lo stile lenuto dairamico Osservatore del P. Cauovai , DEL CONTE NiPIONE, 23 e tlal P. Canovai mcdcsimo in lulla cjucsta controversia , die si c di ncgare , di sprezzarc e meltcrc in dcrisione , 'bisognando, tulle le aulorita cIk; uoii favoriscono le proprie opinioiii , c dar d' allra porte lullo il crtdilo immagiua- bile a (jualiiiKjur; Scriltore , piirche piegar si possa a so- slcnerle, senza pigliarsi pensiero alcuno al Mondo di pon- dciare, colic rcgole di una esatta ed iniparziale Critica, i diversi giadi di fcde, die ciascuno di essi racrilar si possa. Che sc poi il Viaggio del Vespucci al Brasile non lia die fare direllamenle colla quislioue: chi sia stalo il primo Scopiilore deH'Occidcnlale Emisfeio , vi ha che fare mol- tissimo indirellaracnle , perche dimostra di quale natura , e per quali imprese grande fosse la fama che sonava per tulto di Amerigo Vespucci , e spiega come siasi in pro- ^esso di tempo altribuila erroneamcnte ed indebitamenle a Lui la gloria a Colombo dovula di Scoprilore del Nuovo RIoiido. Che che ne dica pcrlanlo 1' anonimo Osservatore , nicrilano scmpre di esscre ponderate le congetlure in que- slo proposilo nell' Esame Crilico coutenule. §. III. Nome di America dalo alia Parle MeridionaU , e quindi a lullo il JSiiovo Mondo. Ma la parte, in cul Irionfa T Osservatore , si h dove Essmf Criiico ^3p. V pas 5o. riferisce il leslo da me allrgalo dciranlico Vescovo di S. Osscrv. num. ij . .... r-'s- ^^- *^- Domingo, coulemporaueo di Colombo, Alessaudro GiialdiQi, ^ »4 APPENDICE ALl'eSAME CRITtCO §. lir. il quale dice che Colombo ad partem maximi illins Corv' iinenlis , quam yiinericani appcUanl , perueiiit ; c graa easo Ei fa, che il Giraldini dia a sangne fveddo al Nuovo Moudo il norae del suo vero Scopriloie, come lo chiamn lo slesso Osscrvatore. E qui il difensor di Amerigo fa ri- ll«tlere come cosa di gran rilicvo , die il Giraldini era impegnalo alia protczioue di Colombo per aalico familiare inlcresse; punto ancora dalle traversie , clie , uuilamente al proprio fralello , avea dovulo sostenere in far causa comune con Lui. Soggiunge , che informato il Giraldiui dagli abitanti di S. Domingo , che aveano veduto passar Colombo per diiigersi al Continente , eredea in biieiia fide , che gU si pe/venisse la prima gloria della Sco- per/a ; e termina con dire, che il buon Giraldini si doi'ea J-are una festa di compensare a Colombo , con delle gran- diose lesti/nonianze , i soj/'er/i travagli. Ma in prinio luogo non so quali traversie abbia dovuto solFrire il fralello del Giraldini ncl far causa comune con Colondjo. Colombo bensi fu quello , che, per la morle di Anlonio Giraldini^, fralello del Vescovo Alessandro , si lro\6 in eravi anguslic, »»g. »ul Primo _ . . Scopr. dti Coniin. e di qucstc solc ho toccato nel mio Rajjionamcnlo. Del resto poi il Vescovo di S. Domingo , pefrsonaggio oaorato e sinccro , non avrebbe voluto mai , nb potulo eziandio , volcndolo, Iradire cosi palescmenle la verila , e smentirc la pubblica fama , qualunque impegno avesse di proleggcr Colondjo. Come mai adunque conceder si dovra ( sjccome coiicede V aaouimo Osservalorc ). che il Giraldini iosse di DEL gONTE ,N{PIOXB. ao iKiona ftjtle , e che cio non oslanlc con grandiose leslimp- nianzc , vale a dir false , inlendosse conipcnsar a Colombo i sojlbrli tiavaglj ? Ma veuilimo al punlo. O il ^ cscovo di S, Domingo sapcva, che Amerigo era slato il primo, convj •si prctende , a scoprir il Conlinenle del Kuo\o Mondo , o .r ignorava. Se sapcva Egli , che Amerigo era il vero sco- pritorc del Conlinenle , come mai , contro la propria co- scienza , veildico e sincere quale da tulli e riconosgiiUo, ne da la gloria a Colombo? Se poi- lal cosa ignorava, con- ifessar si dec di neoessila , che la lama della supposta sco- pcrla di Amerigo , che si prelcndc che risuonasse per tuUo il Mondo , laalo e lungi cho si fosse sparsa in lulla la 5pagna , u I'ltalla , e TEuropa, che non era poluta giuu- gcrc siuo a S. Domingo. Ora il fallo sta , che il GiraldinI nomina bensi l' Am«i- a;ica , ma tace di Amerigo Vespucci , c dalla espressionc jnedesima , di cui si serve, si raccoglie, che Egli ignorava onde proccdesse tal nomc, che senliva probabilmenle pro- jiunciarsi dagli uomini di mart, partem ... cjuain Ainericam appellant ; e non oslante tal nome , non csilo di allcr- mare , che qucUa parle mcdcsima era slala scoperta da Colondjo. Vero e , che questo silenzio l' anonimo Aulorc delle Osscrvazioni , magnanimamente gliclo pcrdona , e fa gran rumore sollanlo del nome di America j ma di pcrdouo non abbisogna il Giraldini. Uomo sinccro , come uol nega I'Anonimo, che era sopra luogo , ed al fallo di quegli ;.v.- \enimenli, che seg.ui>auo sollo i suoi occhi , uu Lyuio tU 'XOJI. XMV. /^ a6 APPEIJDICE all' ESVME CRITICO J. III. tal porlata , clic , scbbcne accenni il nomc di Jmen'ca ^ die alcimi davauo ad una parlc del Continenle , dice tut- v.s™m,-r,iitico tavia, che qucsta parle mcdesima allri chiamavano Paria. (lajj. 30 uuU (lo; * • ' ed affcruia csscre slata scopcrta da Colombo ; e die al- Iroiidc non pnila di Amerigo , ne di prelesa veruna per parte di Lui in qucUa Scoporla , so^umiaistra col siio coii- tcgno uua manifcsta ed evidente prova , die la supposta fama della Scoperla fatla da Amerigo del Continenle non csisleva allora uoppure nel IN novo Wondo , come non csi- steva neir Antico , e che da lull' altro molivo era nato quel Nojme. fi^'lviZ Sco°n?u ^♦^'^' origine di questo nome si e li-attato altrove este- pag. Gi°" '"s^xiv saoiente, c si e dato a divcdere come da prima fosse er- 'l'" rante, a dir cosi , e limilato, e quanto tardasse ad csscre conosciuto in Italia , e spccialmcntc in Ispagna ; e le prove evident! , e le teslimouianzc , che ne ho recato , merita- vano al certo argonienti dj maggior forza per distruggorle che non il dir sempliccmcnle , come fa T Autor delle Os- seivazioni , die il nome di America dovea esseie sparso sin dai tempi del Giovio in Italia ed in Ispagna, che che ""Ig""" "6 dica il signor Napione. Dovea csserc sparso certamente per sostenere il sistema del P, Canovai , e degli Amici Osservatori , ma il fatlo sta , che realmcnte non lo eia. Sin verso il fine del secolo XVI Lodovico Guicciardini nella sua esatta e curiosa Descrizione de' Pacsi Bassi , ra- gionando di Anversa , die era a que' tempi i' emporio dei tra/Eci , cio che fu un secolo dope Amsleidam , e deli' es- DEL COSTE MriOSt. li'^ tesissimo suo commcrcio per tulle Ic parli del 3Iondo , specifica le mcrcanzie , che gH Spagauoli dalle loro India Occcidenlali del Peril , delle America e Nuovo Mondo , vi apporla\'ano ; dal che si scorge manifeslamenle , che il nomc di America comiiiciava allora soUanlo a difl'ondersi-, che era aiicora a tjueir Epoca noinc risliello al Peru sol- tanto , c ad altrc Regioui della Parte Mcridionalc dell' Einisfero Occidentalc , e che gli Spagnuoli con si fatto nome di America non ne chiainavano parte nessuna costan- Icmenle, ma denotavaao iL Nuovo Mondo col nomc d'Indie Occidental!. Per verita e cosa affatlo singolarc il supporre in favor di Amerigo una pubblica fama di un evenimento cosi grandc qual fu la Scoperta del Conliuenlc del Nuovo Mondo , di cui non si trova traccia in nessuno Scrittore coutempora- neo J e quindi riguardare come semplici autorita ncgalive i testi dcgli Scrillori piu solenni , che lo attribuiscono a Colombo ; e cio unicamente pcrche non ismentiscono una supposla voce favorevolc ad Amerigo Vespucci , die e evi- denlissimo che non esisleva. Un Guicclardini , un Bernardo Segni, Slorici Fiorentini che parlano di Colombo, tacciono del Vespucci , o dicono che dopo di Colombo navigo al Nuovo Mondo , si dovra credere , che se la fossero passata cosi Icggermenle , quando la fama della Scoperta presupposla di Amerigo avesse risuooato per ogni dove ? 11 dirsi dal Guicciardiui , in quel luogo dove narra la Scoperta del Kuovo Mondo J che Colombo ^ dopo la scoperta dellc Isolc^ 2 8 Arpr.NDicE all'es\me CRTTICO 5-111. e penefrato pin ollre , non tlovra interprelarsi se non se di un'altra Isola ; c d'allro lalo il dirsi dal Guicciardini, u'JTnoTJT*)' *^'**^ ' ^^P^ Colondio , .4merigQ F-espucci Fior.enl'mo , e suc- cessivamenle inolli igliosa e piii pericolosa Aai'igazione , scnza far pLii in veruiia maiiiera parola rraferma, falla da Co- lombo, ondc non locchi piutloslo ai Difcnsori della Causa del Vespucci die il negano, c sia , come nelle contese giudi- «iaiie, a picno carico loro il negare con pienezza di prove. f. IV. La Scoperla della Terra di Paria appavliene indubilalaineiile a Colomlo. Prima di tulto non so come Vanonimo Osservatore abbia poluto afTcrmare , che Colondio , tornato in Ispagna , non osscrr mim s siasi piglialo pensiero di pubblicare ie sue scoperle. ]\on '*"°' "■ li ha chi ignori , che , ritornato Egli dal primo suo viag- gio alle Isolc , scrissc la Lettera pubblicata tosto in Roma, Bagfon. del Prime Scopr del Contiii. tradolta in Lingua Latina , e slampata anchc altrove. E 5 xipag Gg. per qucllo che spetta precisamenle alia Scopcrta della Terra tli Paria, la Relazionc sua, cioe resatlo Giornalc , che nc slose , lo flbbiamo inlcro inserito nella Storia di D. Ferdi- Lrticn ii suit. nando suo riglio , come pure troviamo in quelle Stone iionJoV. Pau-. a; Colombo pag. i5. parte di quello di D. Bartolommeo Fratcllo di Lui , che '>'• conferma 1' Epoca precisa di quella Scoperta. E (|Hcsli Gioruali specifici , e che rcndouo coiilo d' ogni particola- 3o AFPEWDICE ALl'eS.VME CRITICO J. IV. rila , sono Documenli cli troppo maggior lilievo cli quella chc il sia una Data, sciilla in mimcri Romaui , vollala quiiuli in cifrc, come si dicono, Aiahiche , stampala la pri- ma volta in Loicna , coHtiadcUa da lulli i piii anliclii e pill aulorevoli Monumcnli , c dagli Storicl conlemporanei , anzi, sc bcu si risguardi , da que' nicdesimi clie la pio- dusseio , e piirai la pubblicaiouo , voglio dire gli Editori Lorenesi , i qiiali iioir gia su qiiella Data , nc su quel Viaggio , ma bensi suU'altio Viaggio fatto al Brasilc a' scr- vigj della Corona di Portogallo , fondauo la celebrila lulta del Vespucci. Ma vi ha di piu. Colombo di questa sua Scoperta dclla Terra di Paria , e pcrcio della Terrafcrma del Nuovo Mondo , non solo ce ne ha lasciali i piu minuti ed esatli raeeuacrli , uon solo nell' anno dopo di averla falla , cioe Slor.mu. rcrdin. nti O ^ 5 » cap, Lxxxvii nel i4qa, nc scrisse ai Re Caltolici , parlandouc come in fine. T y y ' Pairia di Colombo J jj pri,„a Rcgionc della Terra ferma , che scoprisse ; ma inollre, come espressamente si i uolalo neU'Esame Critico, cap. v7,g.' si! 59.se ne vanla scrivendo al Re di Spagna nella Lettcra pub- blicata dall' Abate Morelli , come di una dcllc principali sue imprcse. Avrcbbe Colombo osato vantarsene , come dissi , in termini cosi decisivi , se non Egll stesso , ma ua altro , ed a' servigi della Corona medesima di Spagna ; se Amerigo Vespucci ne fosse Mato prima di Lui lo scoprv- tore ? Ma lutte queSte asserzioni di Colombo , e special- raente quest' ultima cosi positiva , che, corroborata dalb plena delle piu antiche Relazioni, e da tutlc Ic tcsliiuo Slor. di D. Fcrdii DEL CO^TE WAPIOTfE. 3 1 nianzc dellc Storie, e dei Documcnli i plu aulorcvoli con- stiluiscono In jiiu cvldonle prova della vcriUi del fallo , fii sono passale sollo iin disinvolto silciizio dalT anoninio Osscrvatore ; se a bcllo studio con troppo grave scapito delta sua huona fede, se inavveitenlcmcnlc , con negligenza non isciis;d)ile in cosi minuto cd accurate Osservatore. Won tacque adunque Colombo ne la Scoperta delle Isole, He quclla del Conlineiitc , che che ne dica Tanonimo Os- 1, • I 1. •> V" • Osserv. nu:n 7 «ervalore , c ne parlo in mono mollo piu chiaro e speci- p^j ,^. ,4. fico , clie non si paili in quel Piinio \ iaggio di Amerigo "Vespucci ; n^ aifido ad una sola cifra , anzi figura di una cifra numcrica, soggella a mille sbaglj, I'cpoca della Sco- perta di Paria. lo non mi arreslero a far di nuovo osser- vare, clic diflicilmente altri indur si potra a credere, che la carica di Piloto Maggiore otlenula nel finir de' suoi giorni dal Vespucci sia , come pretende 1' anonimo Osser- Osserr. mim. t valore , V apice a cui aspirar potesse un Uomo di Mare j)rimo Scopritorc di un Muovo Mondo ai servigj della Spa- gna , menlrcche Colombo mori Ammiraglio, Yicere, e ricco e potcnte Signore : poiche nulla giova lo attribuirc la mescliinita di una si tenue ricompcnsa al carattere ingrato e geloso della Corte di Spagna , die avea { dice V ano- ninio Osservatore) JiHio loriiar Colombo carico di catene q,^„^ „„„ g dagU scoperti Paesi. Se per invidia de' nemici di Co- '^'''"^' lonibo lascio la Corte , spintavi quasi a forza , die si grave torto gli si facesse , prontamcnte pei-6 diede ordine che fosse Egli della ingiuria, c de'soll'erli dauni risarcito. 35. APPENDICE all' ESAME CRITKO $. IV. e coiisecro poscia alia memoria del veio Scoprilorc dtel Niiovo Moiido uu Monumenlo di riconoscenza e di giustizia, V. Pairia di Co- ^"^'^'*^"t^ *^^ P^f sc solo 3 teiniiiiar la presenle questione, loinbo . Lettcra •«■' ii. i • • •^ Jcii'Eaitore J1.3JI c uinto piu concluucntc e cleosivo , quanlo piu suppor s* •voglia d" ingratitudiDe , e di mal auiiuo ncl Monarca Spa?- giiuolo. Noil sussislc ncinuieno die D. Diogo, Figlio deU'Ammira- glio restasse escluso dal domiiiio dulla Tcnafcrma per Sciv- "i"g""" '" tcnza del Consiglio delle Iiidic , poiclie il Ducato dl Bct- ragua in Teiraferma, da Lui posseduto e da'suoi Disceur- Pairiadi Colombo den ti, iic t' Una piova manifesla. TuLte qucste opposizioni EsamcCriiico c dJllicoUa' gia sono stale esaminate e sciolte. Ma qucllo , cap. IV |iag. 46, 0 1 ' «cap. MipagSa. ^.jjg j^^^j posso passaT sotto silcnzio , si e raccusa , che mi Osscn. num. II *^^ TAutor dellc Osseivazionl , di lappiescntar il Vespucci "° ' ' come uoniQ di caiattere vJlo e cattivo. Qualora il Vespucci avesse Egli realracnte scoperto il primo il Conlinenle delle Indie Occidenlali , non avrebbe forse Egli potato , in tale supposizLonc , asserire con veiita , cio che i Piloti invidiosi tlella gloria di Colombo clicevano a easo senza fondamcnto ncs- suno , per seraplice malignitn ed invidja ? Del leslo io non atlribuisco un cattivo caiattere al Vespucci; ma, senza Car cio, chieggo , se dalle Relazioni sue mcdesiiue non Iraspare , . che propenso fosse Egli a uiagnificarc le sue imprese , e se non traspiii da esse una ccrla avversionc a Colombo. E queste considcrazioui non tralascierebbero di avere Jl loro peso , ancorche venisseio in luce que' dccisivi argo^- "I^. r™^ mciiti , che 1' Autor dcUe Osservazioni dice di avcrc ia UEL CONTE N.VPldSt. 33 pionld , coi quali si dimoslrassc non cssere opera del Ves- pucci la Relazionc del Viaggio di Yasco di Gama (i), aggiuiUa dal Bandiui alle Lcltcrc del Vespucci medesimo. Si lillcllc sollanto , die un liafficanle , un dollo Cosmo- graft), un Piloto valenlc qual era il \cspucci, non sarebbe uscilo dalla sua sfera quando avessc scritle Lettere ai Ma- gnali di una Repubblica Conimcrci«inle , in cui li raggua- gliasse de' gran successi de' lempl suoi , concerncnti la 3Ia- rineria ed i traflici , come faccvano gli Ambasciatori Vcne- ziani , cd altri uomini di quclla Nazione, senza che queste Lcllere il dovcsscro fare risguardare come uno Sloriografo, sccondo che suppone 1' Anlor delle Osservazioni csscrsi da me immaginato. Ma per rilornare alia Scoperta di Paria , di cui repli- calaniente scrisse Colombo , e specialmente nella LcUcra di nuovo pubbllcata dal Chiarissirao Cavaliere Abate Mo- rclli , il distruggere , sc fosse stato possibile , quesla po- (i) Qiialora nel Codicc Riccardiano cilalo dal' P. CanoTai ( f'iaggi , ed FAogio di Amerigo Vespucci ec. Opera Posluma , pag. i5. Pirenze 1817) leggasi io fronlo alia Relazlone del Viaggio di \ asco di Gama : Copia d' Letlcra del fie di Portogallo , non si pno allrHiuirnc la dctlalura al Ves- pucci; ma avendone , come non nega il P. Canovai, csso Amerigo trasmessa una Copia di proprio pngno a Lorenzo De-Mcdici , sassiste setnpre I' assef- zione , che inforinaTa Egli i Pcrsonaggi grandi dclla sua Patria delle nuore Scopcrtc , e dci nuovi traffici cui davano luogo. Ucl resto it titoln di quesla LeUcra di proprio pugno di Amerigo Vespucci , non avTerlito dal Bandini> nulla ha che fare rolla sostanza dt-lla quostione. E bensi una nuova prota delta poca oculatezza del Baadiui mudesime. ' Tom. xxiv. 5' 34 APPENDICE ALl'eSVME CRITICO §. IV. siliva asserzione, saiebbe slalo cosa troppo piii lilcvante, che noil n niomlicar pielcsli per isininuir la fcde, che prcslar si dee ad alcuni degli Aiiloii da inc allegali. I)i qual peso sia rautorila del Giialdiiii Vescovo di 5. Doiniiiijo, sia ris- pcllo a (jiianlo dice di Colombo, come rispello a cij che lace di Amerigo, gia si e accciiiialo [)iii sopra. 11 dire poi, come fa TAulor dclle Osscrvazioiii , che il Giovio, scrivendo I'Elogio di Colombo, non potca mai nominarc il Vespucci, ^ , . non reirfie iu modo ucssuno : perciocchc, quaudo la lama Osscrv. U.14 p. 26. 00 I 5 T del Vespucci , come Scopiilore del Contincnlc di-l INuovo Monde , fosse slala ditlusa quanlo si prelendc , non pole- vasi mai ignorarc in Roma , in una CorLe come cpiclla di Leon X ; cd il Giovio , anche volendo , non avrcbbe po- tulo taccrnc. j\e pcrche sciivcva il Giovio di Colombo , avrcbbe polulo aiuibuire a Lui una impiesa , che fosse stato palesc essersi da altri eseguita. Che diicmo poi dclT autorita di Pietro Coppo da Isola , Terra dell' Istria , che I'Autor dellc Osservazioni crcde di polcr annientarc , perchc uomo nuovo nolla Rcpubblica dclle Letlere , e perchc Ionian di paese dal foiido deW Istria , alnieno (pianlo lo soiio dalla Gerniania il Gla- re ano , il T'adiano , il Trileinio ( esprcssione , che non ho la sorle di potcr intenderc , quando non vi sia crrore di stampa ) , parla nel suo Porlolano delle Scoperle di Co- Osserr. n.i6p.a7. lonibo , cd anuovcra Ira questc in Lin"iiassio Istriano la cap. V p. 55. Xena di Paria ^ ovver Mondo Nuouo? Di qualunque Con- Irada pero fosse nalivo Pielro Coppo , e qualunque Lin- DEL CO.NTE NAPIONE. 0 5 "uaesrio narli ncl siio Portolnno , iiou e forse vcro , die tia Ic Scoperlc di Colombo annovcra distinlanicnle la Terra di Paiia, clic cliiaina pur Egli Mondo IN novo ? E la tesli- nioiiianza di imo Sciitloic conlemjjorauco , di un uoino di Maic, the avea viaggiato per lulla Italia , iiavigalo quasi lutlo il Mcdilerraueo, Iclli rccenli ed accrcditali llincrarj, ed apprese csatte e non volgari notizic nella dimora fatta in Venezia , dove si aveano a que' tempi i piii accertati ragguaglj in ordinc alle nuove Navigazioni , si potra in buona Critica considerare come di minor peso delle asser- zioni di que' buoni cruditi Tedcschi , clic , senza mai aver navigato , nc pralicalo uomiui di mare , compilavano nelle loro slufe vohirai di Geografia , e parlavano incidentemente dellc nuove Scoperte, fondati sopra voci popolari , e vaghe ed incerte relazioni , mancando delle uecessarie notizie , come taluno , ed il principale tra cssi il Munslero , inge- nuamcnte confesso ? Chi avra lelto il Ragionamento intorno al Primo Sco- prilore del Conlinenle del Nuovo Mondo , e V Esame Cri- tico del Primo Viaggio di Amerigo Vespucci , potra giudi- care qual caso far si debba di Scrittori cosi fatli, giusta i veri principj dell' Arte Critica •, se I'anoninio Osservatore abbia ragioiie di considcrarli come tutti in suo favore , e se Ic ragioni , per le quali non credo io che si debba preslar fede alle asserzioni loro, sieno unicaniente , perch^ il Tritemio abbia chiamato Spagnuolo il ^ espucci ( che *'p*^.",.''" non h poi neppure cosi piccolo Errorc ) , c perche eraoo Scrittori Tedeschi, 36 JLPPENDICE ALl'eSAME CRITICO §. V. §. V. Testimonianze di Sebasliano Cdbotlo , e cJeW Alberlini in fai'or di Colombo. Per qiianto sieiio iipii!;n;uui ai vcri principj dell' Arte Crilica Ic sopra ril'erilc OsservazionI tlclT Aiioniiuo, la piu insussislenle cio uon oslanle si e quella cli' Ei fa per cli- struggcre la teslimoaianza autorevolissima del celebre ^a- vigalore Sebasliano Cabollo. Poclie nolizie Storiche sono passalc per minor numcro di bocche di uoinini degnissimi di fedc , ed in cosi breve periodo di tempo , prima di essere scrilte , come quella della Scoperla della Cosla delle Indie , die dal Cabollo pervcnnc ad un Gentiluonio Manlovano , uomo dollo ed assennalo , conosciulissimo dal Rarausio , e dal Genliluomo Manlovano al Ramusio mede- simo , che non era uomo da lasciarsi iugannarc. Aggiun- Vpat'5i. gasi , che non vi ha dubbio , che il Ramusio (la persona piu al fatto a suoi tempi della Sloria delle Navigazioui ) si fosse in cento, altri modi accerlato di tale evenimenlo .-, ed il parlarsene in quel Ragionamenlo indirctlanientc , co- me di cosa notissima , non gia per narrarc ed accerlare il fallo, che era indubilalo , ma per valersene ad allro proposito , come di nn' Epoca appunlo memorabile , ed a lutli palese, ben lungi dal diminuire il peso delpasserzione, Q,5j^^ ^ g come mostra di credere I'Autore delle OsscrvazIoni , le di maggior forza e vigore. Esarac Critico cap. DEL CONTE NAPIOXE. 87 Qiiesla Hinia, si davvero, si pu6 considcrare come ampia- BiciUe dillusa , c noa quclla die si vuol far pailarc del Vespucci , (juando taccva altaracntc , e chc non nacquc se Ron sc a poco a poco , dopo nolabile spazio di leiiipo , da equivoci , c da falsi supposti. Che sc Colombo non avea niandalo a slampare in Lorena il sue Viaggio alia Terra di Paria , abbiam veduLo , che ne tenne esalto Giornale , e non si vuol dubilare , chc senza dilazione lo avra spe- dito alia Corlc di Spagna. ]Ne si vuol tralasciar di avver- lirc , che il Cabollo mcdesimo , il quale trovavasi allora in Ingliillerra , aggiungc , che lale scoperta avca tttlo gran rumore in quella Cortc. Ci pcrmettera adunquc 1' Autor delle Osservazioni di fare grandissinio caso , uuitamcnte a 4ante allre , anclie di questa autorevolissinia testimonianza, sebbcne il Cabotto non sia venule in persona ad instruirci di queslo fatto , come, non saprei con quanta ragioncvo- lezza , pare che desidcrasse 1' anonimo Osscrvatore , per polervi prcslare piena credenza. A vieppiu confermare poi la verita sopraccennata , vale Q dire , che la celcbriu'i del Vespucci a' lempi suoi non era altriinonti foudata sopra la supposia impresa della sco- perta del Conlinente delle Indie Uccidcnlali, ma bcnsl sul Yiaggia suo al Brasile , ch' ei chiamo Mondo JNuovo , e di cui se nc sparsero sujjilo Ic Relazioni ; a conferniar, dico, questa verita, comecche coji lanti validissimi aigonunli p. teslimonianze gia dimoslrata , si e da me allegala 1" au- c^^,^ylf"^%i, lox'ila di uuo Scrilioru .lioiQuliuD di grido , chc sciivea 38 APPENDICE ALl'eSIJIE CRITICO §. Y. nieiUrc il Vespucci era lullora in vita , Scrittore the tli- morava in Roma, picua di Fioienlini, ed allora centio di tiitlc Ic INogoziazioni della Ciislianita , e dove non si po- tevano ignorarc i gran successi ; Scrillore finaliiienlc iiii- pegnalissimo a cclcbiar Ic glorie di Fircnze. Si c qucst<> Francesco Dcgli Albcrlini Saccrdote Fiorentino , (brnito , Scriu^Tiuiia '^'^*^ ^' ^^'''^'^'^ Conlc 31azzuclielli , non meno di somnia pru- AiberUniFranc. "^^nza , chc di parlicolar dottrina , la di cui Opera De MirahUibus Novae el Feleris Urbis Roinae fu a quci tempi stimala assai , ed ebbe parecchic cdizioni ; e chc , oltre al Libro delle Lodi di Fircnze , composto , dice lo stesso Mazzuchelli , neU' anno i Sog , pubblico pure ncll' anno dopo i5io, nella Citla mcdesiraa di Firenze , una Dcscrizione di molte Statue c Pillure , che in quella nu- trice di tuttc le Arli belle sin d' allora si ammiravano. Ora , studiandosi I'Aulor delle Osservazioui di far vacil- lare l' autorila di iino Scrillore di lanlo credllo , quali si credera che sieno gli argomenti di cui si prevale ? Mctte Egli in campo come assai slringenle e forte una obbic- zione, che ben da a divedere che non sapca a qual partite appigliarsi. \ i vuole molto coraggio , dice 1' Anonirao , a chiamar informatissimo I'Alberlini, che sbaglia rcplicala- Ossetyn. 2«p,3o. menle, e sul nome , e sul Casalo di un suo si celebre Con- citladino , il Vespucci. Vi vuol molto coraggio , replichcro io , per rifiutar rautorila dell' Alberlini , Scrillore esallalo da' pill riputali Crilici Fiorenlini , uon solamente antichi , ma eziaodio de' tempi piii a noi vicini , e medesiinanicule DEL COSTE KAFIONE. 6lj vivenli : cclcbrato dal Pioposlo Gori , lodato dal M(;hus , > Ooh ^ . . . . . Pnfji. al loni.Ht e iccentemcnle dairerudilo signor Canonico Hloreni . Scril- •''"»»''» '*=":'^"'i» tore aluonde conlcmporaneo , r: clic Iravavasi in Firenze •I'I'^^'^j^^'-j'"' nol tempo preciso , in cui il Vespucci fcce il ^ iaggio al PiJifaz^'aiirvita B>i ■• •• I I II* i^> Aiitljrosio ila- lasilc , fcl in cm si prctcutle , che aul)ia scoperlo la uk.Ic1o1.!.( |>lvu. ni ,- 111- 1 1 1 • ^- Mo'i"' lenalerma, c questo sul solo cd unico prctcslo chc abbia Saiju-.tia di s. , ^ ^ ^ Loi'cuzu p. 4'J' 4^* sbaglialo il noine del Casalo del Vespucci ( che sciivcasi anclie f espiilio ) , peiclic , sciivcndo in Latino , slimo di lalinizznilo a niodo suo, c scrivcrc Fespidtius. INon c queslo al ceilo uno dc' uomi volj^'aii in jiiu slrana ioggia latiniz- zalo da' Modeini ; e hasla sconcre le Opere de' piu ce- le])ii Laliuisli del secolo \A I , e segnataracnle le Slorie del Tuano , e dc' Latinisli niedcsimi de' giorni noslri per rinveniine le cenliuaja , chc aijbisognano di spiegazione , il chc non si juio diic di qiie>-lo del Vespucci, come fatto Lalino daH'Alhcrlini. Aggiungasi , che vezzo pailicolare dell' AllxTlini era quello di lalinizzaie a niodo suo , e forsc per migiior suono , i cognomi dclle Kaniiglie , come, a parer suo , troppo volgari , anche scrirendo in volgare. Cosi in allro suo Opuscolo liaccio da Mottlclnpo vicn dello da Lui Bartolouiineo Liipio ; ne c da credere , che ignorasse Egli il noine del Casalo di persona a cui indirizzava il discorso. Quanlo yjoi al uonie proprio del Vespucci , che dalFAl- borlini vien tradollo in Lalino Albericns , sara bene os- scrvare , che .llberico , c non Amerigo venue Egli chia- malo nella Prima Edizionc del suo Via'';iio al .\uovo Mondo / • ^ I i> M V • • 1 1 1^ I » • • . Esanie Critico ec. (cioc al braMlc), lusenla nella Kaccolla \ iccuUna slampala cip. i pjg. 5. 40 APPENDICE ALL ES.IME CRITiCO §. V. nelFanno iSoy, c cosi in moltc traduzioiii Lalinc dii cssit derivate ; clic Albcrlo e chiamato Egli nclla Dcscrizlone d'llalia di Leandro Albcili ; chc Alberto cd Alberico crano lo stcsso noiiic , die Iroviamo piomisciiamenlc adopnarsi per diiiolar la nicdcsima persona , come iiUervemic dcU'an- tico Scriltore dcllc Gueire Sacrc Albeilo Acqucnsc , che dagli uni Albi'ilo e dagli alhi A/ben'co \'icn chiamato (i) ; e che finalmciite vi lia ragion di credere , che Amerigo sia una corruzioue del norae di ^/Zim^o , in iiso neirantico Dialclto Fiorcnlino , come c Baccio , e Meo , e Gionio , c Gopo, c Bardo, e vadasi dicendo tante altre, difficilissime ad inteudcrsi per lo vero nome a cbi non ci ha pratica. Per vcrila m' incresce di spendere tantc parole per ribnl- terc una cosi frivola opposizione •, c non nc avrei nem* meno fatto luolto, se cou tanla ponipa , c con tanlo stre^ pito non. fosse stata niessa innanzi, si gran caso facendonc. §.. VI.. Obbieziione delt Aulov clelle Osservazioni sciolla, e conchiusione. Che diremo era della rillesslone dell'anonimo OsservatorC, chc I'Albertini , e la Cosmografia Italiaua del Muuslero , (i) V. Muralori Aiitichita Estensi , Parte I cap. XXII pag.zi'j. Moilena 17 1 7. « I nomi di Alberto c di Alberico trovandosi abbreviali iirlle \t'cch!c » Carte , facilmente sono slati prcsi , c si prendono V uno in cambio dell' » altro ». DI:L CONTt NVCIONE. /|1 Coir annulliHC il \iaggio di Aineiigo nelT anno 1499 dis- tru-jgono le Lellero del Vo« /W/«a dell'anno 1499, non e gia lu slesso , come se dclto avessi , die vi uavigd prccisanieiile in quclT anno. Per il iiiio inlento baslava provare , die non vi navigu prima, e die per conseguenle \\ navigo dopo il 1498, e dopo Colombo. Won impoitava poi a me il determinaie in qtial anno precise vi navigasse, se coir Ujeda appunlo nelT anno i'i99, come e Topinionc di molli autorevolissimi Scritlori, ovvero nelP anno i5oi sulla Flolla del Re di Porlogallo. Che T Ojeda sia parlito da biviglia ai 20 di Waggio 1499 , ed abbia I'atlo rilorno in Ispagna dopo ciiique mcsi di Navigazione ( data che coincide con quclla del riloino del Vespucci , determinata ai i5 di Ollobre dello slesso anno i4qQ,secondo la prima EsamrCiiiico ^ ''^ ' '^ cap. Vllpag. ti\- cdizione di Lorena dci Viaggi di Amerigo ) e stato pro- \alo dair Errera colla scoria di Documenti original!. Tra gli Scritlori nioderui poi , chc scguirouo V opinioue , che Tom. XXIV. 6 4 2 APPE^JDICE .iLL'ESAME CRITICO J. VI. il Vespucci navigasse coll' Ojcda , non si dee tralasciare H P. Giiolamo Lao;omarsini , il quale in certe sue Poslille *'°%"s.*L\1'.'''''"'"^'g'"-'*'' •'^I'-T I*'C''^zionc del Bandini scritte ncll'anno 1747, di cui si dnra la Nolizia a paile, assciisce, chc i migliori Scriltori delle cose dell' America osservano j die l' Ojeda avca accompagnato ne' suoi Viaggi Colombo j clie I'Ojeda , e non il Vespucci, fu sc'cllo per Capitano delle Navi spe- dile poscia verso il Conlinenle , e die non gia , come sogna il Vespucci , furono si fatle navi spedile a quella volta dal Re , ma bensi da una Compagnia di alcuni Mercanti di Siviglia. Tale e pure 1' opinione del Signer Robert di Vaugondi nella Prefazione Slorica al suo Atlante universale, pubblicalo nel 1757 , dove asserisce , die Amerigo Ves- pucci si attribui le scoperte falte da Alfonso d'Ojeda , con Robert cui viaggio •, il quale Ojeda avea percorso nell'anno 1499 dc V augondi Preface Historiquc la Costa iiisiuo al Capo , die denomino Delia Vela, e ri- j.ng. 5. _ ^ ' ^ conosciulo luUa la Costa di Cumana. Ma, prescindcndo da questo, come si puo dire die I'Al- bertini distrugga il Viaggio ^oU'Ojeda ? Asserisce forse quell' infonnalissitno Fiorenlino , die prima dei Viaggi fatti dal Vespucci a' servigj delle due Corone di Portogallo , e di Spagna , non avesse Egli fatto allri Viaggi in mare ? Dice forse, die non fosse stalo, prima di servire il Re di Por- togallo , nelle hole , e Contrade scoperte da Colombo ? Tulto questo nol dice I'Albcrlini; dice scmplicementc , die il primo Sovrano , die il mando al Nuovo Mondo , fu il Re di Portogallo \ e die poscia vi fu eziandio spedito dal Re di Spagna. DEL CONTE NAVIONE. 48 ijcampato da si grave roviua ininaccialaini clall'anonimo Osservalore , iioii mi tialleno piu che tanto intoino al Munslero , dacche dice di volcr lacernc V Osservalore me- ^''^^Z' To'°' '^ desimo. Accennero sollanlo, die il procurar dl disliiigiierc e separare il vero dal falso nell' Opera di uii laborioso Compilalore , come mi sono ijigegaalo di fare, non e Tul- timo , no il piu spregevole mezzo per giuugcrc a scoprire la verilu. L' anlica 31ilologia coutonula iielle iMetamorfosi di Ovidio non c alfro die un cumulo di stranc , assiirdc , ed anche osccne finzioiii ; e pure cjuanlo lodala ed ulilc non fu ki falica di quegli Scienziatr , ehe tra quelle cor- roUe e guasle tradizioni , seppero rinvcnirc preziosi avanzt dclla Religione Nalurale professata da' Patriarchi , e noa poche traccie della vera Storia delle Ela del Mondo , quale ci venne tramandala dalle Sacre Carte? Non e sugli errori del Munslero che io mi foudo (errori , che ho nolali pur jo, e separali diligcnlemenle da cio ch' Ei disse divcro), ma bensi sulla correzione dell' error suo principale , cor- lezione che Iroviamo nella Cosmografia Italiana. Qualora si accelta , e riconosce per vera una parlicolarila narrata da uno Scrillore , non ne segue da cio , che seguir si debba ciecamenle in luUo quello che ci lascio sciilto. Uf- ficio proprio dell' Arle Crilica si e il discerncre il vero dal duhbioso , dall inceilo , dal falso, Cosi praticc) un re-L'AJ',.Scb3»iiano (jainpi. ceule Scrillore Toscano nelle dolle Osservazioni sue Filo- / Giornak- de' L<-ttcrati (II I'lsa logiche inlorno ad alcuni Luoghi di Plinio ; e cosi, se Jis- Tom. Vnum. a. seolo io deU'Errcra per quanto riguarda i'accusa dlmposloic, 44 APrENDICF, \IX' ESiMF. CRITICO J. VI. die fjiicir accuralo , e sincero Slorico stimalissimo, da al A espiicci , c se da si hriitta taccia lo difcndo , mi studio pero di spiegarc , quanlo fosse cosa obvia , clie 1' Errera , e lo stesso Tirahoschi Icnessero il Vespucci in tale con- cello , prima che dimostrato vcnisse ad cvidcnza , per quante mani passate fossero le Rclazioni del Vespucci , e come la lanlo vantata Epoca , o , per mcglio dire , cifra delTanno 1497 poleva essere stato sbaglio o coipa di Co- pisla , di Traduttore , o di Stanipatore ; non esscndosi al- tronde pubblicala la Relazione del Primo Viaggio del Ves- pucci da Lui , ne con conscntimento suo , ma da igiioto Editore, in Contrada lonlana assai dal luogo ovedimorava, ed all'atto senza sua saputa. Del resto non posso a meno di rcplicare , che, volendo sostencre come genuina ed uscita dalle mani del Vespucci la delta cifra, difllcile , per non dir impossibile, riuscirebbe il uon riguardarlo come impostore. Ed ccco come il Iroppo ardente zelo , e non regolalo dalla ragione possa traspor- tare lalvoUa a sostenerc asserzioni , che, siccomc io diceva in principio, ben lungi dal ridondare in gloria c vanlaggio degli uomini grandi , e dcUa INazione, die li ha prodolli, faccia loro grave lorto , e pregiudizio irreparabile. Coll' aver provato Tincertezza deiraulenlicil't delta Data dell'anno 1497, io penso pertanlo di aver meglio difcso il Vespucci dalla comune , ed apparentemente assai foudala accusa di impostore, che non tulli coloro, i quali rigiiardano si falla Epoca come la pietra aui^olare , ed il foudameulo uelle DEL CONTE KAPIONE. ^5 glorie del famoso Fiorentino Navigatorc. Chi avra aviito la soirerenza di leggcie 1' Esamc Crilico , e quanlo da me si e scritlo in questa Conlroversia anlccedentemente , potra giudicare se sia veio , che io meriti di esseie annoveralo tra i nemici del Vespucci; sc sia vero , che io faccia le- Osserv. num. i« soio ill tiilti gli cnon , e che non nii uispiaccia di csscre nu.n ■ 4 j.ag j3 uota [d) iu line. coiilraddctto , puiche sia coutiaddetto Ameiigo; e chi avra lelto quanlo da me si e divisato in ordinc ai Tcsli a peuna, ed a lie prime Edizioni del Prime Viaggio del Vespucci , potra decidere , sc, il porre iil tliibbio l' aulenlicila della tanto ripelula Data del 1497 , merili la taccia di Pirronismo disperalo. Con qualclic niaggiore urhanila , che non gli anleriori Scritli , sono iu vero, generalmenle parlando, dettale que- ste uUimc Osservazioni inloruo alFEsame Crilico. Ma queslo Pirronismo disperalo , che mi si rinfaccia di bel uuovo , c r incundjeiiza adilossatami di far Icsoro di lutli gli errori , rilcngono mollo dcllo slilc dell' Amico Osservatore del fu P. Canovai. Ad ogni niodo , per islringerc il lulto in breve, chicderu io , chi e niaggior nimico del Vespucci ? chi , sosloncndo acrcmcnle la ^ala del 1497 come autcnlica , da giusto molivo dl lenerlo in conccUo d' iniposlore , ov- vcro chi , mostrando quanlo sia dubbia F aulrnticila di essa , si e { primo ch' io sappia d' ogni allro ) ingegnalo di iavarlo da una macchia si vergognosa , il che e slalo sin da principio Io scopo di luUo quello, che, in questa faslidiosa Couliovcisiaj sono slulo prima iudyllo , e poscia ^ /,6 . APrESDICE all' ESAME ClUTICO §. VI. costretto di sciivere ? lo , come gia dissi , ne lb giudice ogui savia e spassionata persona. Dcssi giudicar potranno , se le Osservazioni sull' Esanie Ciilico del Piimo Yiaggio del Vespucci, clic mi hanno dato materia di queslo nuovo Scritto , sieno dellatc con qucUo schiello amor della ve- rita , che formar deve 1' iinico oggelto dcgli studj d' ogui persona di Lettere. Won so se io m' inganni , ma mi pare che intenzion dell'Aulore sia , non gia di rischiarar la ma- teria collo splendore de' raggi Febei , ma piulloslo ofl'us- carla : far come il Giove Omcrico addensator di nubi ; e cercar d'intralciarla ogni volta piu medianle sempre nuove solligliezze , e difficolla , e dubbj studiali ed immaginarj. DEL CO^TE SAnOSf.. ^"J N 0 T I Z I A Di nn Manosailto del P. Girolamo Lagomarsini , con- cernen/e I'Edizione delle Let/ere del Fespucci procurala dal Bandini. X er dimoslrare qiial fosse la perizia neirArte Crilica del Bandini, scgnatanicntc quando, ancora assai giovanc , pub- blico nell' anno 1745 la Vila ^ e Letlere di Amerigo Ves- pucci , slimo di aggiungere qui alcune particolarita rica- vate dalle Poslille marginali a quel Libro, scrilte e solto- scriltc di propiio pugno dal celcbre P. Girolamo Lago- marsini , e copiatc dall' originale dal signer Avvocato De- Giorgi , gia Avvocato Generale in Genova , e da Lui gen- tilmentc Irasmesscmi sin dall' anno 18 12. L' escmplarc anlieo delle Lcltere di Amerigo 1' ebbe in preslito il Bandini , secondo che il Lagomarsini asseriscc, dal Dottorc poi Canonico Anion -Maria Biscioni ; c prcgo esso P. Lagomarsini dl meltergli in carta la spicgazione di molti Spagnolismi , chc eranvi per entro , c che Egli non jnlendeva n^ punto n^ poco. 11 Bandini era stato scolare di Retloriea del Lagomarsini, e frcquentava allbra la scuola di Filosofia sotto il P. Saloraoui. Lo compiacque il Lago- marsini , e gli dicdc, non solo la spiegazione degli Spagno- lismi , ma alcune altre riflessioni suUc medesime Lcltere. Egli di luUo si 6 bravamenle servilo (dice il Lagoinarsiai ) ^8 ROTIZIi DI VS MSS. DEL P. L\COMARSIM se non clie lalvoUa ne ha sloipiall i sentimenli , come il Lngoniarsini mcdesimo sc ne ]a^m\ per non avcili capili ; come si lagna pure di non aver esso Banclini dato un cenno di tutto qucsto al Pubblico ncUa sua Prefazionc , o Togliam dire Vita del Vespucci da Lui premcssa alle Let- tore , e conipilala , sc d()l)l)iam credere at Lagomarsini , con Ic notizie soniniinislrate da dill'erenti soggelti riorenlini. Lo slesso silenzio lia serbato il Bandini verso ii soprac- cennalo suo Mrtestro di Filosofia il P. Saloraoni, dal quale gli furono dislcse in carta le Note Astronomiche alia Lct- tcra del Vespucci diretia a Lorenzo De-Medici , c clie si leggono alle pag. 114, i 1 5 , e 116. La sottoscrizione del MSS. del Lagomarsini e in qucsli termini : Tan/o alleslo io Girolaino La^oinarsiiii d." C. di G. in Fireiize a di 1 5 Now. 1747. Segue poscia T esatto coufronto fallo dal Lagomarsini dell' anlico Libretto, gia possedulo da B iccio Valon , eolla ristampa faltane dal Bandini , diceiuio die coUa scoria di esse 1' avea niinulissimamenle correlta ; ed alio slesso tempo ho corrello (sono^ parole precise del La- gomarsini) nelle mie note alciine cose stale iitalainenle falle. slampare daW Edilore plagiario. Del rimanenle in quelle Note manoscrille il Lagomarsini, seguendo V opinione comune , taccia il Vespucci d' Impo- slorc, accusa dalla quale io mi sono studiato di difenderlo. Tra le altre e degna di osservazione la Nota alia pagina LXIV , die ^ concepita in questi termini : « I Giorna- » listi di Trevoux, ai Mese di Ollobre dell' anno 174^, DEL CONTE r«\riO>E, ^n » art. 94 , dlcono su qut;sto Capilolo ( cap. VI ) cosi : » Se il signor Abate Baadiiii non ci reca altro prove, per » salvar I'ouore ilel suo Pacsano Vmerigo Vespucci, fuorche » Ic Letlcre , c le ftlemorie tli queslo INavigalorc , qiieste » prove (la sc stesse si atlcrrano, giacclic Egli giuriilica- » menle , e per dichiarazione giurata dello stcsso Coinan- » daiilc della Flotta, fu convinto di due solennissiine falsita)). E anche da notarsi la Poslilia alia pag. LXVII , dove osserva il Lagomarsini , die i Lelterali , chc sono coii- corsi a chiamar America la nuova Terra, non sono percio concorsi mai a dare il merilo della Scopcrla di cssa al Vespucci, toglicndola a Colondio , .come pretende il Bandini ; e die 11 lie di. Spagna a Colombo , e nou al Vespucci si confcsso debitorc della Scoperta del Nuovo Moiido , e die a Colombo , e non al A'cspucci voile die si accordasse il niagiiifico clogio : Por Caslilhi y por Leon iiiievo Mondo alio Colon; couchiudendo , ncUa Postilla alia pag. LXXIII, con chiamar il Bandini persino sciocco Aulore , perclie fa precedere .Jnierico a Colombo , cosa die nou ardiscono di dire neiiuneno i nullanlatovi Fiorentini. Finalmcnte e da avvcvtire , die non nieno di sessantotto sono le note del Bandini, die il Lagomarsini segno come sue, colle ini- ziali del suo cognomc Lag. , e Ire le segnate come propria del P. Salomoui. Tom. XXIV. 5o TAVOLA, Awiso pag. 3. §. T. Sistema dell' Autoie delle Ossen'ozioni siill' Esame Criiico del Priiiio f^'iaggio di Amei'igo Fcspiicci al Nuovo Mondo 12. U. Pretesa Data dclV amio i497 "^^ Prbno Viaggio di Amerigo f^'espiicci 18. III. Nome di America dato alia Parte Meridionale , quindi a tutto il Nuom Mondo ...... 23. IV. La scoperta delta Terra di Paria appartiene indu- bitatamente a Colombo 20. V. Textimonianze di Sebastiano Cabotlo , e dell' Albertini in favor di Colombo 36. M. Obbiezione delC Alitor delle Osservazioni sciolla , e conchiiisione . . . . , /}o. Notizia di un MSS. del P. Girolamo Lagomarsini . ^-j. 5i Tnscripito , perqiiam prnestaniissima , rrperla ineunte apiili mdcccxix in Sardinia insula , agro Turvitano. Tfpis regiis edita est Auguslae 'I'aurinorum ab losefjho Vernazza die xxix aprilis ttulcccxix in coetu philologorum liegiae Scientiarum Academiae. At eniin aliud inCarduin est ittteras a mannore dcscripsisse iiitegrus , aiiud a charla quae non oinnes repraesentarit veteres litteraruni formas. Hinc sigla una et altera solue sunt oniissae , quibiis exlrema inscriptionis linca finitur ; ut ne sensus earuni intempesti^as in coniecturas raptatus vidcalur. TE^IPLVM FORTViNAE LT • BASILICAM • CVM TRlBVlNALl • ET • COLV.M IMS • SLX • VETVSTATE COLLAPSA RESTITVIT M • ^'LPIVS • VICTOR V • E • PROC • AVG • N PRAEF • PROV • SARD CVRAME • L • MAG.MO FVLVIANO • TRIB • MIL GVRATORE • REIP • D I S C O R S O ALLA FERTILITA DEL riEMOATE scniTTo DK I'nosPEKo Baled is agosto del hdccciu ICTIO all' ACCADEMIA 1l XVI DI TEEBKAIO MDCCCIV. yigricola inciiivo la-ram tlim'nit arati-o : Uic anni labor : him: pauiam pmvosquc pennle, Susliwlj hinc urmcnui bourn, meruos,,ue iwencoi. V«AC. Geor§. H. 5i3. 55 D I S C O R S O I » T 0 B K O ALLA FERTILITA DEL PIEMONTE. I n ogni lihro ili goografia, e nelle relazioni tie' viaggi, ed in conlo allii liio<^lii Iroviamo scrilto , cio chc ogni giorno ci occoi re di udire dagli stranieri ed anche da' nostri con- cilladini : clic si distingue il Picmonle fra i pacsi piii fcr- tili d' Europa ; che ii suo teireno c fecondo qiianl' allro mai ; ch' esso c , per cosi dire , inesaurihile •, e clic i inali. prodotti da una guerra , o da qualuuque piii calamitoso disaslro , vi sono beu toslo con somma facilila riparati. E mio proponimenlo di richiamar ad esame sillalle as- serzioni , di ridurle al giusto loro valore , di escliidcrne ogni senso cqiiivoco ed incsatto, e di loglicre in l-al modo r abuso de' lernaini , di cui funcsla consegucuza e spcsso r abuso delle cose. Troppo pericolosa csscr suole, nella pubblica come nclla privala cconomia , la sovcrchia opinione della propria ric- ■chczza : un traOicante , od anche un signore , puo lalvolla jdesidcrare di esser lenulo piu ricco ch' ci non c rcahncnle; ma guai per lui s' cgli slcsso si rcpula tale ; pcggio sc lo 56 FERTILITA. erode pure 11 faltorc , o sc, nol crcdcndo , luUavla no lu- singa il dcluso padrone. Fecondila , fcrlilila , ricchezza , ognun sa non esscrc vo- caboli assoluti ma rclalivi, chc sompro suppongono il con- fronlo di un oggetto con altro. E qucsle voci non sono aflallo sinonime , ed alcuna d' esse puo adattarsi a di(- reuli idee. Si dcbbono dunque accuralamcnle dislingucre^ c convieu detei'uiinare il scuso iiel quale si vogliouo ado- perare. Diciarao fecondo un suolo , clie naluralraontc alto sia a produrre una raaggior quanlita di derrate, clie non quelli, con li quali vien raesso a paragone. E fertile il direrao quando atto sia a produrre con mi- nor coltura una eguale quantita di derrate. E volendo fare qualclic maggior distinzione, ricco chiamarc- mo quel suold, che alto sia a produr derrate di valor superiore. , Scnza dubbio il Piemonle fu gia in certo senso un paese ricco , c forse lo e tuttavia j del che qui dopo xavrerao oc- casione di ragionare : ma nel senso che abbianio spiegalo , il Piemonle in totalita , e qual e di presenle , non puo dirsi paese di suolo'' fertile , o fecondo , o ricco. Non e pill fecondo il suolo , o vogliam dire plu produl- tivo di tanti altri, poiclie nella coltivazionc piu imporlante, qual e quella del frumcnto , il prodolto non si calcola in comune a piii di quattro volte la semenza , proporzione inferiore a quella che si osscrva nella maggior parte degli altri pacsi. DEL PIEMOSTE. 57 N^ puCt dirsi plu fcrlilo il suolo, polclie non senza molta coltura esso da il suo prodotto , cd aiizi noii vi ha foise paese , dove si facciaao tanle e si profoiidc e si bcu di- rclte arature. F, n(Mntii( lilno (Icll" opera iiilitiilain come Sfgiic : Les memoires de Mess. Mitrtin tie llellay seigneur ile Lnngey. Conleiinns /« Jiscours tie phisieurs ehoses atlieiiites an roymiine tie France, t/e/mis ran M. IK XIII jusijues an Irepas tin Hoy Fran -ins premier, anxi/iiels V Malheur a insijri} Iruis lii'ies, el i/uelqiies fragniens tics Ogdoatles tie Mess. Guillaunm DEL PIEMOSTE. 6f) In tulli i nosln archivii noi Iroviamo momorie di uu fu- ncslissiino pcrlodo verso il fine del secolo xvil , in cui mancavano al hn oio braccia e capilali , ed in cui le Icrre non liovavano compraloii fuorcliu a vilissinio piezzo. Co- niiiicio il paese a riaversi alquanio prima dclla gucna per la succcssionc Ispaiiica : la qualguerra, quaiilo a noi , pote quasi rifinlaisi linila colla Lallaglia di Torino del jidccvI, perciocchc negli anni segucnli si Iccc solo sulle fronlicre , e con poco calore. Godelle dappoi lo slato di lunga pace, e prolitld delle ollimc istituzioni di Viltorio Aniedeo il graude. La juiina guerra del suo successore non fu guerrcg- giata in Pienioiite , c non inlorbidu per nulla 1" accresci- mcnto dclla pubblica prospcrita. iVon cosi la guerra se- guenle , cioe quella per la successione Auslriaca , la quale fu pure accon)pagnata da una gravissinia epizoozia ; ma dopo il Irallalo d' Accjuisgrana si manlcnnc lo stato in pace per anni quarantaqualtro , c presc maravigliosi accrcscimenli di pojiohizione e di riccliezza. 1 progressi dell' agricollura in queslo periodo, per quanto risgiiarda 1* anmentazione del piincipale nostro prodollo , si polranno vederc nelT nnila lavola dcsunta dalle porlatc , clie noi dicianio consegne , cioe dalle note del raccollo che till ItcUiiy sei'^'itcur tie L/ftngey son J'l ere. OEit^'i'e ittis notwelleinent en Imniere, el pn'senli'- itu Hoi pnr Mess, hint' (III Bellny , Chevalier de I'onlre i2i44 J o5oiq I 58-66 i5 553921 I 728ai3' j , ,„ \ o8o36 \ ! 20609 61-69 »6 8o3 791 1 867 o88\ / I 64-72 17 171 849 1 907 983J°'''9o 10402 DEL riEMONTE. <7g E singolarmenle da nolarsi die T accrescimcnto massimo, il qual fu delf otto per cento , e caduto appunlo in i/n pe- riodo, nel quale puo con gran fondamento attribuirsi alia niassima diminuzione dell' imposta tciriloriale , per essersi allora inticramcnle tolto il lasso slraoidinario , die ancor in parte rinianeva dopo la guerra. II die parmi die con rara e lampante evidenza dimostri 1" immediato eirello di si salutare operazione. Per quanto grande sia stato raccrescimcnto, ognuno cer- laincnte si persuadcra di leggieri die siamo rimasti ben lungi dair arrivare al prodotto massimo possibile ; e niuno altresi vorra credere cbe siasi fermato il progresso della coltura finciie non ban ccssato le sue cagioni , cioe la pace e la pubblica prosperila. Volcndo pertanto continuare la serie degli accrescimcnti cbe risiilta dalle immediate osser- vazioni , c cbe si puo ridurre a qualcbe regolaritii , si puo asserirc con molta verosimiglianza cbe in un mezzo secolo il prodotto fruraentario sia cresciuto non meno del cin- quanta per cento. Air incontro quello del mescolato in vcce di crescere e diminuilo , scbben di poco ; stato esscndo nel primo seltennio di sacca i 542 760 c la media 220 3()4 nel secondo i5i3i76 2161 68 nel Icrzo i BaS 750 217 964 e cosi dal prirao al terzo settennio ba scemalo come 1 : 0,98897, ossia dal cenlo a poco meno del novanlauove. 8o FERTILITA La quale dimlmizione e molto conforme a quanto aUroode ci e nolo , che molli propriclarii , segueudo i precctli di alcuni ripulali agronomi , hanno baiidilo da' lor podcri la mescolauza dclla scgale col frumciilo. E vie piu sciisi- bilc sarebbe stala la dHlerenza , sc la dlmiuuzlone nella quautita de' tcneiii sciuinali in tal modo uou fosse stata compensala in parte dalT auineulazioae del loio prodotto per li progress! dclla coltura , del che Torse si ha indizio nel picciolo accrescimento che si osserva dal secondo al terzo settennio. Iiuperciocche la quanlila assoluta che da principio avea scemato , e bensi di nuovo cresciiita alquanto, ma la quantita relaliva , cioe paragonata a quella del fru- mcnto , e sempre andata costanleinente scemando : la pro- porzione tra il rruinenlo puro e il sogalalo esseiido stala nel primo settennio : : i : o,i /jSSS nel secondo : : i : 0,12333 nel terzo - : : i : o,i i324 Del rimanente e da credere che la quantita, di ciii si c diminuita la seminagione del raescolato , non siasi tutla ac- cresciula alia seminagione del frumento , ma in gran pni tc altresi a quella dclla scgale , di cui non abbiamo notizia. Non sempre la ricolta del mescolato ha seguito la stessa legge di quella del frumento puro. L' anno mdcclxiv e state pel frumento molto abbondanle e pel mescolato molto scarso; oltre al qual anno altii quattro sono slati abboiidanti di DEL PIEMGSTE. 8 1 frumento o scarsi di raescoiato ; ma in quosti V abbon- danza del primo gencrc , c la scaisita del secondo non fii moUo grande. INon trovo vcrun'aunala cbe sia slata insieme scarsa pel frunienlo ed abbondanle pel mcscolalo. ]Non sara discaro ad aiciini leggiloii il liovar qnl de- sunta dalla precedente tavola un' iiidicazione dcUe annate abbondanli e scarse : ho chiaraate abboiulaiili tuttc quelle che supciano la media del settennio, e scarse luUe quelle che le sono interioii ; ho segnalo con una M la massima e la minima d' ogni settennio. E quanto alle massime ed alle mininae io poi lepresento distintamente paragonandole coUe medie, donde possono na- scere alcune utili considerazioni. Si nolera per escmpio che la ricolta massima hon giunge mai ad esser doppia della mi- nima. E desumendola non dal periodo troppo lungo d'anni ventuno , ma bensi da' settennii , si puo stabilire che sia come tie al due. Allre pure ulilissime conseguenzc potrebbero risultare dal confronto di questo lavoro colla serie de' prezzi del fru- mento, ma tuttora mi mancano ie cognizioni a quest' oggetto necessarie. Prima di finire notero, che 1' accurato csamc della tavola desunta dalle portate mi ha persuaso contro la mia pre- occupata opinionc , e contro il giudizio , che portaao in questa materia alcuni eccellenti scrittori , mi ha , dico , persuaso, che le portate di que' tempi non si scostavano di molto dal vcro , od almcno che gli errori erauo costauti e Tom. XXIV. (I 8a FERTILIT\ proporzionali , til modo clie sc Ic qiicintlt^ segnate sono , come pare , miiioii del voio , conscrvano peio fra di loro la stessa rclazionc delle vere. Chi ha piatica del raaneggio do' computi di questa falta sa bcnissiiiio , che le giandi irrcgolarila e gli crrori noa costanli facilmentc si scoprono. E non avendoli qui scopeiti, io son di parere, non sola- mente , conic ho detlo , che sia conservata la rclazionc delle quanlita , ma eziandio die l' erioie perenne non sia cosi grave come altri potrebbc credere. E ccrtamente se aflatto manchcvoli e tanto inesatte state fossero le portate nelle quantita assolute , non potrebbera reggere si bene a un ri- goroso esame le quantita relative. Fatlo sta che qnando si lavora in grande gli errori si compensano d' assai. lo dun- que sono persuaso che il prodolto reale del grano sia stato di poco superiore a quello die si e registrato. Ne cio vuol dire che in tutti i luoghl ed in tutli i tempi sia stato od esser possa sufEcientemenle esatto tal raetodo , e tanto meno che altronde sia punto utile a' que' fini per cui I'u il piu sovente imaginato e promosso. Supposto poi , come mi sembra , che il vero prodotto medio del grano non sia stato di molto superiore a quello che ci presenta la tavola , io potrei ricavarne due corol- larii ; cioc in primo luogo: il nostro prodolto di grano nba potersi , in ragione della superficie, cbiamare abbondante, se si confront! con quello d' altri paesi ; eppercio il paese noslro non potersi fra' piu fertili annoverare: cd in secondo luogo; esser falsa un' opinione molto volgare che si Irova DEL PIEMONTE. 83 eziandio da quiilche aulore accetlata , ciou clie 11 Piemonle nelle annate di buona ricolla produccsse frumcnlo pel con- sumo di due o lie aniii. Ucl riinanente, questa falsa opi- • nione non lia nulla che fare colla qucstionc del libero com- mcrcio , giaccliu un picciolissimo soprappiu basta seuza dub- bio a piomuovere 1' uscila , e qucsla poi tcnde ognora ad aumentare il soprappiu medcsimo , e quel che piu iniporta, a readcrlo coslante. AiNNOTAzioyE a J'acce 64 j riga 20. AlciiDC mic riccrclie mi hanno cooduUo a credere, che in caiiipo dove i Romani seminavano iiiifr'iuisurn di grano, e ne raccoglievan dieci , sicche ne avcano di profillo nove, noi semlniaiiio (|iia(lrn e mcz7.o , ne rac>'ogliamo dicioUo, e ne abliiain di jirufitto (redici e mezzo : il prolitto dei Koniaai starebbc al nostro come due ul tre. Serie dellc ANNAtE Abbondanti o Scarse. Fl^lJME^TO Mescolato 1752 abbondanie abbondanie 53 scar-sa scarsa M 54 scars'a scarsa 55 abbondanie scarsa 56 scarsa M scarsa 57 abbondanie scarsa 58 abbondanie scarsa M M abbondanie scarsa M 59 60 scarsa scarsa 6i abbondanie abbondanie M 63 abbondanie M abbondanie 63 scarsa scarsa M 64 abbondanie scarsa 65 scarsa scarsa M scarsa scarsa M 66 67 abbondanie abbondanie M 68 abbondanie abbondanie 69 abbondanie M abbondanie 70 abbondanie scarsa 71 abbondanie scarsa 72 scarsa scarsa 8? o z o -a O B--— « -^ OO fO r^ c- » o On 3 - C^ PO c OS ©v O 1- 1-— c H NO NO 'e OO -T- 1- C^ M OO OC *M 1— OC r- -^ cr OC t^ o c c d c i 0 0 1 .2 L O ? i£ fl o o -- M r-^ c Irt r-^ 1 - O 30 CN o ws sO ro 'Jl C^ O^ ^» c lt; ^^ O O " fO C^ c^ ■f, - rt - H H CO CO r S " , . .^.^ „«^ ^^ ,^ ^_^ ^-^ ,„^ >0 C nC sO CO CO NO NO iri in sc L.-) IT) sO vO NO r^ r^ r~ r^ r^ r^ r^ r^ n S ^— ^— ■^.^ >— - "— ' >-^ ^-' ' — ■ C - sS O^ r- M CN CN O I--. ^T O ^O o CI iS ro O - en >o OO LO m \ IS wn or ^ m O r- H » - r- ov o r-- r- t^ el vr ^T Pi c< — » ■- ""■""- " ii~, so C^ r~- ^ OO ^_ nC r O OO - CO O^ O n3 t^ Lrt r^ t— fO CO " OS -* 1 r- c1 *.T oo O o t-^ OC ^ m xn t\ CO N — — " r* jr; r- ON r-» H N M d m — r- r-' OO C 2 c 1— iS 1^ r— ON in fO rO CI N CV-: ^-S Cl Cl OO OC C J OC C» Lft Lrt tn r-^ NO nC £ 3 OO - in m ■o L.-; OO OC r-> H — H rt D M cl C - f* Cl rt ^ 1 QC N C^ c^ OO — 1 — r- H in \o ^ sC in O o \C 1 — r— ■ r^ r^ i~~ I— t— r-^ '^ "^-' ^^ ■ — ■ ""^ ""^ "*^ "~' c^ °. ^. C ;^ c^ e S - cj CO - P* co' = .2 c O 'H c. *C z o B "^ 2 = '" H U .- H ^ S ■< -* c &. m 5 o flJ « o •/■- Oh OO tft rt r- S Lrt i.-J rt e\ irt nC r- O r- r— rt cr so rt rt O^ nO C4 ift irt ^c m i.*^ O nO irt r^ r- r^ r~- ^^ ■■ ■■ " 89 EsTRATTO tlcir opuscolo iulitolato : Riflessioni sulC agricohura del Plemonte di S. E. il sig. Marchese D. Rodrigo Sonza Coiuinho , Minislio di Poriog(dlo cdla Corte di Torino , dirette al Minislro delta Corte in Lisbona , tradotte dagli annaii il' aj^ricoltura di Arthur Young \ol. XI nuiii 891. Opuscoli scelli sidle scieiize e sulle nrli. Milauo iii-^." lorn. XV 1793 ji.ig. 16 ',-175. » Quoslo r uno tie' piii dolli sciilli » clic siano ap|iursi in aleiina lingua, » c la inCnito onorc all' ingcgno ealor del ilaiiaro. Tnid. It. ), sia lalmenlc crcsciulo il valor del prodotto , die or I'impostn eorrisponde appeaa al dodiccNiiuo (i) Si dovrcblic (lire piiilloslo tiginia conclizione lie' contadini , sc qucslo pas50 volcsse conciliai'sl ecu alciin aluo Jcl I'lctct che trovcrassi ejui djiio. Dd rinijiiciitc uigli cslralU di qucsli due cliiarissiiui autori noi non raecianio clic rifcrirue Ic o»s<.r\azioui c Ic opi- nioui , scuza piclcndcr punto di volcric per ora nc acccUarc , ni; coulraJdii'C. To3i. XXIV. la 9° ( )>rinripalnu-nlc ncl Pieraonle pro- prlo cil ill Savoja , Jove siissiste an- cora la quoin slabilila sessanl' anni fa. Trad. It. ). Ciascuii Comiine ri- parlisce poi su liilli i poderi , colla slessa propoivioiic dell" iniposla regia, le allie spese sue parlicolari , per esenipio la forinazionc c riparazlonc dcllo slrailo, lo slipcndlo del inaeslio, e ([iiello deir esallore : (jiiesl' ullima spesa e inolto opportiinamente ad- dossala al pubblico slesso, ed e leg- gerlsslma. INon havvi ([uasi pin in Pienionle venina decima ecclesiaslica. Allro non rimanebbe a fare che as- sojgellare al leiratico anche i bcni feiidali ed ecclesiaslici. ( I beni ec- clcsiasticl non eran tutli esenti , ma solo i pill anticlii. Si quesli che i fcudali furono poi assoggcltati alle imposizioni ). II. La facilila dellc comunicazioni per mezzo d' otlime strade, le quali ban prodoUo iin maraviglioso accie- scimento nel prezzo de' lerreni. La riparazione si fa per iiuposla propor- zionalc sopra i proprielarii delle lerre : sislema men gravoso di quello delle barriere. Si Irarrebbe gran van- taggio dalla navigazione del Po , se si polesse ollenere 1" esenzione delle dogane negli allri slali per cui passa quel finme. III. Introduzione di piu ulili col- lure, le quali per la ioro variela as- FERTII.ITV sii'iirano un piii eguale prodolto. Adaci|uaincnlo dc' prati. Coltura de' prali arlitiziali che si fa scmiuando il (rifoglio. Qucsta parte pcro, come pure r ordiiie siiccessi>o di varie col- lure ne' medi'simi cauipi, polrebbe regolarsi nuglio. Sela. La somina che si divide anniialmentc Ira i proprie- larii ed i eoiiladini pel solo prodolto de" bozzoli , e di veiili million! di lire di Picuionte. IV. Facilila d' impiegare i capilali in iinprese di agrieoltura, proveniente dill tenue inleresse del danaro , il quale e ridollo al tie e mezzo per ceiilo, non lanto per lorza della legge quanto pel florido slato del paese. Vanlaggio de' liinglii alTilli, maggiore iji Ingbilterra che in Piemonic, per- che appunlo gli alfilti vi son piu lungbi , e pcrche non si risolvono colle venditc. Savie leggi su' fede- coiniuessi. Dul)bi suU' ulilita del si- stenia di inassarizio, cioe di coltura a nicla de" I'rutli Ira I padrone e "I contadiuo. V. I eapitali che possono impie- garsi ncir agrieoltura non ne sono sviati da allri men ulili impieghi. Otlima legge del re Carlo Emanuele che libero in gran parte gli enfiteuti dai canoni e dal laudemii col favo- rirne il riscalto. ( Questa legge fu promulgala in Savoja : in Pieinonte erano gia riscallate cd cstinle le en- UtL I'lEMOSTE. fitensi. Tratl II. ). H Picmonle per la sua siluazionc ineilitcrraiica non ba aragunc d' uua biiona rol- livazione , ina j)i"rrliu ottiiiio c lara- tro e ben roiulollo , percbe le ara- ture son uiultc , e i lavori a niaiio frequent! c falti a dovere, e percbe il prodotlo de" prali, ancbe ne' ter- reni mcJiocri , mosira di qiianlo van- taggio siano i canali ben di^lribiiili, c le irrigazioni ben rcgolale. >i Azigliano , o\e 1' aulore lia fallo le sue osservazioni , e due legbe a libeocio di Vercelli. In queslo lerri- torio non si trova un sasso : il suolo c un lolo grasso ed arenoso, ehe conliene niolla argilla, e non e allro in qualcbc niodo ebe terra da slo- \iglie, c sabbia ipiarzosa e inicacea. Qursla terra s" indura cstreniamrnle airasciutto, c rolla dall' aralro si solle>a in cnornii zollc. L' autore as- serisce uuu aurnc luai fcdutc altre si grosse ne' cainpi. La slagione er« stala secca per modo da melture a dura prova gli aralri. Le pralcric sono irrigate per venli- quallr' ore ad ogni vcnti giorni:pur si lagnano questi abilanti di non aver acqua a sulficienza , e le stesse do- glianze si fanno in lulla quella parte della pianura die stendcsi da Trino alia Se.sia. Si dice clie la dirama. zione del canale prciso a Santia |>olrebl)e essere accresciuta con poca spesa. In queslo lerriloriocd in lulli quelli ebe r aulore ba veduli, le vacclie son pirriole , e non danno la nicUi del lalle clio dar dovrebboiio in un paese chn abbonda di prali della prima qualila. La razza par cattita , ma quand' ancbe fosse ecccllenle , ver- rebbe ben toslo a Iralignare pel mal governo in cui si tieoe : Ic slesse vaccbc di Svizzera mal noanli; daila ciina pendonn le li- ri'lli', die si allaccano alle coina , c si-nono a ritenere il larro nelle di- scosc, ovvero a lirarlo addii-tro. Qiieslo giogo dllelloso ha tnttavia il vanlagglo di jiernietterc a' biioi d" areostarsi e sooslarsi un poeo , il che lorna bene uello arare, perclie ad ognuna delle tpiallro tiratc vaiia la dislanza do' solchi in cui possono comodaniente camminare. Avendo il capo libi'ro sono anche nieno lornieiilali dalle iiiosche, ed csscndo lagliale le corna, uon corrono essi pericolo di fcrirsi r un I'altro. 1/ aulore inclina a cre- dere che la liberta del capo li la reggere piii lungamenle alia iatica. Le riprese di lavoro son piii lunglieehe allrove c il lavoro piu forle. .Vltaccan- dos! po! suUa froulc i paramoscho , conic qui si pratica , il biie e niollo nieno lornientalo. Si riunirobbero tultl i vanlaggi adoperando le collane che si iisano in alcune parti d' Inghilterra. I."autore avendo letto le raaravi- glie che racconla del nostro arairo il Marchese Coslc iiella sua opera sitr In culture iles pays monliieiix , gia da gran tempo desiderava di ve- diMJo lavorare. Esso e , die' egli , r arairo di lulta Italia , ina in \crun luogo non e cosi ben conJotlo come in I'icrnonle. Egli perlanio lo descrivc minulamcnle coll' ajulo delle Vt.L PIEMONTE. <):» Agare , e splcga altrcsi con luolla cura il mclixlu ili lavornre n qiiattro trail! o tii'.itc di ai'fltro. 1/altciilo csanic

  • Ile alia resistenza, poiche la catena de'buoi non c plu lunga degli animali stessi. La lunga leva die sta in mano del bifoico , rcndc perfclla- mentc uniforme il camminar dcllara- tro , e londe per conseguenza ad al- leviarc i buol. » lo mi sono maraTigliato , dice I'aiitore, vedendo un aratro si leg- gierc , tiralo da due soli buoi , fare on lavoro die noi stimcressimo im- possibilc co' nostri pesanii aratri , e con due paja di buoi non mono gagliardi di qucsli. II cbe prova che I'aralro del Piemoute non e gi.i , come altri ha dollo , iino stromento aratorio drstiiiato sultanlo a lavurar nella sabbia. » Osserva cho nclle araUire di tpirsti pacsi la parlioolarila pii'i notabile , per coloro che sono avvezzi a \edcr condotti gli arairi con grande appa- rcccbio c grande slenlo , si r la fa- eilila del lavoro. II bifoico ba il suo parlicolare idioma, per cui si fa in- Icnderc da' buoi , ma sci -rod tcc- nicke ne formano I'iatero Tocabolario. Tra II- prime arature pep cui si rompe il lerrcuo, e Ic ultimo, pren- deiido un mezzo, il passo dc' buoi si puu cstimarc a mille dugento tese per era. Per girare e rientrar nel soico , ad un pajo di buoi bene am- maestrati non ci vuole piu di dodici secondi. II lavoro di un aratro tiralo da un pajo di buoi e di una gior- nata di tcrreno la matlina , e di mezza giornala la sera , anche nel romper la terra , purchc non sia troppo sccca o troppoumida: per la seconds e terza aralura un aratro fa spesso due giornale di lerreno in un giorno, cd anche un pajo di vacche non fa uirno di una giornala di tcr- reno nelle due riprese di mattina e. sera : noii di rado si vedc un pajo di buoi lavorarne duo in un giorno, e la ripresa di cinque ore puo stirl- tamente bastare ad una giornala di lerreno. L'economia, con cui si lavorano le lerre, dipende in gran parte dalla perfezioDe delP aratro, e dal poco di forza die questo esige. Di fatti non c mai lirato che da due buoi. II la- Toralore non si fa mai ajutarc da vcruno. II prezzo dell' aratro pronto a lavorarc iiuu e che da quiadici a venlicinque francbi. Un laroralore ne ba cento di salario , ed insieme sci sacchi di segale e grantureo , senz° altro nudriuicDlo. 11 uiauteni- 96 FERTILITA mciito i c di far in inodo elio i buoi nella ojicrazioiie di- suUerrar la ^eiiienza nun aUbiano a caniiuinar sulla porca. \i si trova allresi 1' ccouuuiia di un ipiarto di moltiplicare' i lavori e grandissimo , ma ({iiello di spedirii per tempo e lorse vie maggioro. Quallro buoi- e due aralri Piemonlesi farcbbtn'o in sei- giorni ciu che (juatUo buoi atlaccali- ad uno do' uostri aratri uou' fareb- bero in un mese. » Cosi I'autore. Segue un calcolo , da cui risulta- che r aratro Picmonlcse fa di lavo- TO ojtre a cia<|ac lant! put di quqlla con cui -lo paragona il Pictet. Ma , dirassi , se 1' ulile fosse si pro- digioso , come maj I' interesse non avrebbc ammaestrato gli altri colli- talori? La Savoja ed il Pieinonle , .si gran tempo soggclti agli stessi Sovrani avrebber cglino conservalo istroutcnti si diversi , se nella nalura dvlle terre uon vi fosse una ragionc di lal dif- fcrenza ? A cio si - rispomlc che le pralichc contadiuesclte sono talmente- soltoposlc alia cicca usauza , che noD si possono giustificare col ragio- namenlo. MiglioramcDto dell" aratro di re- cente introdollo in AzigUauu per iM- TOM. XXIV. Ma non e gia solo alia perfeziontf duir aratro, od eziandio ad ogni altra- tUica ragionu , che atkribuir si deblta r economia nella collifaziotl delta terra: lecause morali vi hanno gran— dissima' influenza. Riocrca P autore came sia possibilo che un produtto di niodico prezzo, qual <■ il granlur- co, su|>|iorli \iua sposa di uiau d opera, cotanto riguardcvolc come quella ch' egli vien 'dcscrivendo, II vero motivo di si grande attivila nc' servi o la- voiatori di cainpagna cousistc nella- spcrauza del proprio loro vanUIggie. Ogni lavoratore prendo a cottimo un- ccrlo spazio di terra mossa a graiitnrcu , e qucsta coltura si fa per essi ollre le solite occupazioni , per cui cor- rono i lor salarri . che per vero dire son mollo tcnui , come tenuissimu e il prezzo dolle giornate ; il che di- pende soprattulto dalla somma so- briela del contadino , dallo scarso nnmcro de" suoi bisogni , c dall" usan- za presa da fancinllo di noclrirsi priu- cipalmcate- con polenta di graoturco i3 FERTIL1T\ Quests manlora
  • ono comliinarsi !n modo die il lavorature si adopcr! di buon grndo , auimato dalla spcranza , si ottengono ad tin tratto moiti rilevanli oggotli : la spe- ranza medesima rende gia piu felice J' agrlcollore; egli ha il mezzo d" im- piegarc la moglie ed i Hgliuoli ; si aTvezza all'industria ed alia sobrieta; la rendita del terrenoe la massa dellc derrale nc Tieiie accresciula ; e 1' arte ne Tien promossa Tcrso la sua per- fezione, giacche I'inleressc proprio rcnde industrioso. allJvo c destro chi avrebbe lavoialo come una macchiua se larorava per altrul. » lo non coKosco alcun paesc oye il proprietario faccia coltivare le sue lerre a si lenue prezzo. La soliriela del popolo di coulaJo c la sua alli- Tita dipende sopralluUo dal poler far guadagno di tullo cio ch' ei ri^par- liiia , c dal polere, cpianlo piu ei la- vora, lanto piu migliorare la sua con- dizionc, Qucslo si riievanle problema d' economia polilica si Irova risolto dair uso di spartir le ricolle mede- sime. Mi slupisco cbe questo Iralto dell' agricoltura PiemoDtcse nou sia slalo osserrato : una disposizJone si seniplice, da cui risulla the la massa dellc derrale e accresciula , che il povrro ?olendo lavorarc non pno rimancr ozioso , ch' ei lavora con piacorc c profit lo, che in una parola ei diviene pel lavoro migliorc , e piu friiic per la speranza , c una dispo- sizione che mi sctnhra meritare Pat- Icnzione degli iiomini di slalo , e dcijli amici della umanitn. » La messe e la baltilura si fanno a coUimo. I laforatori e ! servi pren- dono a tagliar e halter la segalc a prezzo fcrmo d' un dccimo in natura. I Irasporti sono a peso del padrone. Queslo melodo ha in parte i lantag- gi gia notali, II padrone e sicuro che il 5UO grano sara ben battulo, c non ba il dispiacere di doTcr sollccltarB cd incalzare i servi alia baltilura in una slagione e in un cliina dove ric- scc assai penoso un si violcnlo eser- cizio. » In Piemonle piovc
  • ien dope ad una ricolla adac- qnata , si scmiaa uo terzo od una mela di piu per la porzionc di que- ^r inselti. La ricolla del frnmenlo fassi alio slesso modo che qnella della scgale , •cioe medianle un decimo in natura a! lavoratore cht' da il grano in islato rubbi di bozzoli , che possono ra- ■\v\c. 25 lire il rubbo , siccbc quests lavoro accrosce sette toIIc e mezzo il valore dclla (oglia; ma gli acci- i?>) le comte de Munlecuculli Slant mnlnde h I'nderborn , deinnnda lit permission de retounier H fienne .... On fill surpris que ce grand Gi'in'ral pendani toiile la cnmpagne ne vouli'il jamais haiarder line balaille: i/iielifiies uns prSlendenI ifiie le prince L . . . . , minislre de V Enipereur , avail conlrrfail le sceau impMal pour dSfendre h Monlecuculli de coniballre ..... Pen dn lems npres le dfiparl de Monlecuculli les armies iinprriiilc el eleclornle chassi'es da comte de la Mark repnsserenl la riiiere de L'ppf. Les Hrandehoiirgeois sc retirerenl dans le comti de Raoensberg , el Us Impel iitux dans ccliii de la Lippe Au commencement de mars le vicninic de Turenne s'avana par I'evech^ de Paderborn jiisi/uii la rille illoxler .... I'electeur repassa I'Ellie it Magdebourg et se rejagia 4 Berlin ta capitale. Uisloire de la vie de Turenne, T. i. 108 OPERV 1NEDIT.\ Dr.I, MONTECnCCOLI lo aspettava Ire aiini dojio la %iUoiia. Quivi non potcncio quellti meate opcrosa rimauersi ncU' ozio, si dicdc foise a laccogliere ncl libio , di cui parlo, liiUo cio clie una nia- tura espericnza degli uomini c dcllc cose soraminislrava a vaiitaggio di qucUa coroua , al seivizio dclla quale ciasi da gran tempo dedicalo. Slabilila la data del libro, no consegue che esse e stalo r ultimo forse dell' Autore , jjosteriore di certo agli afo- risuii ed ai commenlarj ^ da lui iutitolali a Leopoldo Cesare r anno 1668. Non lasciero , parlando dclle cose trattate in quest' ope- retta , di acceunarne una particolare , ed e la mcnzionc che vi si fa del Turrena. Uno scrittor francese (1) accusa il Montecuccoli di aver a bella posta taciuto nelle opera sue il nomc del suo rivale , quasi che nel petto di quel grande potesse capire il basso atlctto della gelosia. INe ri- fletteva quel critico, che la materia degli aforismi cssendo semplicemente elcmcnlare non dava luogo a nessuna appll- cazione , e che i commentarj addirizzati all' unico scopo di uarrare, e di prevenire le guerre col Turco in Ungheria, per le diverse discipline di questa cosi diversa raaniera di guerreggiare non permettevano all' Autor loro di ramme- morarvi il Turrena. Ma cessa ora 1' accusa, dacche nel libro iucdito egli ne parla non con pomposa adulazione, ne con (i) 11 grnerale Tuipin de Crisse comaiCDlalore delle opere oiilitari del llontccuccoli-. Di Giusrrrt cn.\ssi 109 finlo ritcgno , ma semplicemcnte , c come avrebbe parlalo di se slcsso , invocando il noiiic e I' autorila di lui iiello slabiliie una ruassima di gucna iiiiportantissitiia, c rcudendo cqsi air illustre capilano franccsc qucir omaggio , che egli nialmo d' aiini e di piu lunga milizia poleva maggiorc. Tiatta il Moiilccuccoli del modo di impedirc ai luiclii le frequcnli loro incursioni nell' Ungheria, c bilanciale daH'iin canto le immense forzc che essi mellono in campo , c dair altro le poche che a quel tempo si polevano loro op- porre dall' Austria , 1" incerta fede degli Ungheri, il mani- festo pericolo della Crislianita , propone cio che i capilani deir anlichila , c principalmcnte i.romani gia ebbcro con felice successo tculalo in simili ciicoslanze contro i Parti, i Daci , ed i Germaui , di distruggeie cioe un gran tralto di paese suUa fronliera verso il nemico , c di iuterporre fra uuo stato e V allro un vasto deserlo: operaziouc tcrri- bile, ma salulare alio stato posto in disperati frangenli, c necessaria quanlo il taglio d' un membro a salvare il rcslo del corpo. E qui dopo d'aver anch'cgli, il Montecnccoli, dcplorato qucsla crudele necessita , cila 1' inceudio del Palalinalo (i) (i) Ce ravage flit le coinble de la cruaitle. liny a pent etre dans ihistoii^ des hommes , que celui qit'on executa dans ce meine Palalinat tn 1688 ifii'vn pui'sse lui comparer , el qui ful encore plus terrible. l\'ous n'iniiteions pas M. licaurain , qui dans son histoire des qiiatre dernieres campagnes de Turenne a enlrepris de nier la realitc de ces horreurs ; moins encore le P. d'.4uvrigny I TO OPERV INEDirv DEL MONTECl'CCOLI consiimato con tanta scvcrita dal Turcnna , e dice : yara/m* essi (/tiello die noi dovreinnio fare , e die il Turenna cow sig/io al Re di Francia , e die i francesi non haiiiio poi tralascialo di fare in ijiialdie parte , cioe far tin deserlo di litllo (jiiel Irallo di paese , die e Ira il Reno , e la Mosella^ lun^o la Sarra , acciocdie iin eserdlo oslile non acesse niai polulo siissis/erifi. Massinia die converrebbe non nieiio aW Vngheria oltre il Tibisco , qualunqiie volta s'' incorra necessarianiente in iino di quesli due niali ine- %'ilabili , cioe o lasciar il paese alT accrescinieiilo delle forze neniidie , o diserlarlo. Quinci stupiranno i francesi qui a cru pouvoir le justijicr ; nous diiuns seulemrnt (jiie si , comme on n'en peut pas Jouter , Turenne avail rei:u les onfles tie changer en un desert la plus belle province d'Allemagne ( projet enfioi completement execute en 1688^, il eut di'i consuller sit gt'nerosile nnturelle , el ahdtijuer plutot le commandement Je I armee , t/ue d'etre i instrument dune si etrnnge politiijue. Dictionn. univ. histor. par une Socield de Snvnns. Art, Tobehbe. // faut cnnvenir que ceiix qui ont plus d'humanite que d'estime pour let exploits de guerre gemissent de cette campagne celebre par les malheurl des peuples autanl que par les expeditions de Turenne. n Foltaire siecle de Louis xrr. Dal passo citalo ilel Monleciiccoli risulta che il Turenna propose egli slesso i guasti e gli incondj del I'alatiiialo. Nei casi eslremi di difpsa gli iiomini di statu ed i maestri di giierra sentouo diversaniente da quegli scrittori , 1 quali predicando qiielle massiine di uniauita , die debbono eflVttivamenl* ossrrvarsi in tulti i casi ordinarii della vita dell' iiomu , e del corso delle cose umane , noD si fanno carico di quegli accidenti straordinarj , nc' ((iiali la pubblica salute posta In grave c presente repentaglio di\enta lejge supreina. La sapieuza auiica ha dcciso la tjiiistionc a favore dei primi. ' DI CIL'SEPFF. CRASSI. I I [ nel vedeie qiiesto magnanimo ilaliano giuslificaie II suo conipctitoie di quelle arsioni del Palalinalo, di cui essi con poco giudizio I' aggravano. Ma o icnipo oiiiai , che io dichiari le lagioni che'm'in- dussero ad atliibiiiie qiiosto libro al gcneralo IMonlecuccoH , abbenche nessiin dc'suoi biografi (i) ne abbia fallo cspressa menzione , cd a malgrado delle niie ricerclie intorno agli aulogiafi del Monleciiccoli, dcposli nrlla biblioteca imperiale di Vienna. In ntaucanza di questo argoineulo di fatlo , ho davulo procedere ad una severa inchiesla del libro coUe piu sane regole dell' arte crilira, la quale per via del pa- ragone c' insegna a sceverare il veto dal falso, e ralFionlando le cose dubbie ai tipi leali ci conduce ad accertare I'incerlo, a diciferare P ignolo , a liconoscere la veiila. Tra i piimi canoni di quest' arte v' ha quelle di cimentare colle opere gia note di un autore T'opcra sulla quale si muove dubbio, o quislione ,. ed ove questa non dilTeiisca in nessun mode (i) Ncssnn l)!ografo , ch' io sappla , accenna di qansl' opera , se non e il consigliere Enrico di iluyssen , al quale Torse poleva esser iiota. Leggesi ne prologo die cgli scrisse all' edizione ilaliana delle opcrc del Moulecuccoli falla in Colonia 1° anno 170/,, che ne" iiliri dcllc memorie miltla-i, e prln- cipaluienle nel terio , aveva il Monlcnircoli scrillo qucllo clie per I' afvenire tire osservnrsi contro il Turco , ed altri neinic! delta C. M. Ora non t'cssendo Del libro trrzo allri prrcrtli , fuori di i[iiclli relativi alia giirrra conlro il Turco , pare clie epiollc parole cd allri ne/nici drlla C. M. possano rifcrirsi agli Inglieri, c cLc vrnga cusi ad indicarsi il libro di cui parliaaio, il quale iicl mauuscrilto citato c pustu al fine del terzo libro. 112 OPERA INEDlTi DEI, MONTECUCCOLI da quelle tanto per lispcUo ai piincipj fondamentali della dottrina , quauto uel modo di ordiiiarla e d' esporla , po- tersi allora con ragionevolczza allrilniirle tutte ad u-ii solo e medesiino autore : diflicilc iiidagine , la quale non solo delle doltrine , che ad uu batlcr d' occhio possono esscre esaminate, e riconosciutc, ma deirordinanza tulla dell' opera, e delle singole sue parti, delle sentenze, degli artifizii dello slile, e del manegglo dcila lingua si la minulo e scrupoloso carico. Con qucsli raetodi io mi son lallo ad esaminare con queir allcnzione clic ho polulo maggiorc l' opera di cui parlo , ed avendola in ogni sua parte trovala conforme di pcusicri , e di parole all' altre del Montecuccoli ben note , non lio pill dubitato di aggiudicarla a questo grande ilaliano, vcndicaudogliene Fonore. E per farmi a parlare dapprima da' termini generali , una e nel nuovo libro , e nci vecclii la maniera di disporre la materia , maniera dall' Autore stesso dichiarata aella sua prefazione agli aforismi mili- lari ove dice doi'ersi appoggiar la dotliina aW aiilorild della storia , ed alia tesliinonianza degli Scritlori ( i ) ; e nel libro suU' Ungheria precede di fatto un rapidissimo sunto storico suUe vicende di quel regno dall' anno 1490 sino a quello in cui T Autore scriveva , onde dimostrare coUa viva ragione dei fatti la certezza delle consegucnze , (1) Memorie del generale prind/te di Monlecitccoli. Colonia 170',. Tom. i. pre/. Cilo qiicsla scoiretlisslma ediiione , percUe (juella posteiiore di Milauo Bou ba la prefazioae ioliera. T)i cifsrppE r.n^ssr. 1 13 da lul chiamale evidenze, die nc deduce, cio6 la necessit;\ di spegaere ogni seme di discordia , di togliore ai turciii un ajuto , c di dare ai Ccsari la traiiqiiilla posscssionc di quel paese , senza del quale lonierebbero vane lutle le loro iniprese contro T iinpcro ottoniano. Dice di pill il 3Iontecuccoli nclla citafa prefazionc , chc conviene apporlare le aulorila ne" proprii terniini e nelle precise, parole , acciocche il senso noji tie resli nel volga- rizzarle piuifo alleralo (i). A qucslo modo appimto , e secondo questo piincipio e ordinato il nuovo lihro a sonii- glianza dci precedenli , cioe acconipagnalo ad ogni passo , e corroborate da fVcquenli cilazioni originali , e quel chc h piij, desunte quasi tulte dagli aulori stessi , che egli cita piu frcquenlcmente nelle altre sue opere , come T Istuansio, slorico deir Ungheria da lui cilato ne' coininentarj , il Busboccliio, il Grozio, il Lipsio, e fra gli anticiii Aristotile, Livio , Cicerone , Tacito , Curzio , Floro , e Vegezio , non senza addurre a luoglii, e secondo uu coslume a lui fami- gliare , le sacre carte. Di qui adunque si puo con sicurezza inferire, che Tar- tifizio deir opera , in quanto che dalla storia delle cause sale alia liccrca degli eflctti , c lo stesso di quello gia os- scrvato dall' Autore nelle riinanenti sue oj»ere ; nia questa afOnila verra ancor meglio coufcrmata dal riscontro de'prin- cipj da lui professati. (i) Memorie ifi Rnimondo Monlecuccoli. Ediz, e luogo citato. Tom. XXIV. i5 Il4 OPERi ISEDITV DEL MONTECDCCOLI Era il Moulccuccoli profoiulo conoscilore dcgli uoniim,c ppio acre ceusore dcgli Unglicri , i qiiali al suo tempo , come gia si e detlo, erano praticati dal Turco, divisi dalle parti, nemici segreti c talvolla scoperli de'Cesari, incnpaci di liberta , impazienli di frcuo , piu ribelli die sudditi , pericolosi semprc si iu guerra clie in pace. Ebbc piu voile il Montecuccoli a rimaner vitlima egli stesso della loro frau- dolente condotta ai tempi , die egli amminislrava Ic cose della guerra iiel lore paese ; aveagli egli veduti ncUa Dieta di Cassovia , l' anno 1662, recalcitranti ad ogni ri- chiesLa delF iiiiperatore , unirsi di soppiatto a' suoi nemici , ricusare insolenlemcnte all'oste cesarca ogni soccorso d'arme, d' uomiui , di vettovaglie , di quarlicri (1) ; avea egli sop- portalo die gli Ungheri gli chiudessero in faccia le portc dclle fortezze , gli trucidasscio i soldali poco lontano dalle msegne , gli guastassero le strade , c disCacessero i ponti •per cui doveva passare , moleslandolo sempre alle spalle , mentre egli aveva a fronle le scimitarre ollomane , e l(j innumerevoli miriadi di que' barbaii minaccianli sterminio e schiavilu a luUo l' orbe crisliano, Irritato da questi osta- coli egli scriveva ue' suoi cominentarj essere i fonicnlatori di (1) Ojterp fli liiiimnmlo Montecuccoli illitstrale da Ugo Foscolo. Ulilnno 180^-1808 tnj'ol. Comnicnlarj lib. i; png. 28 e/ ag. Cilo ora quesla tilizione perche piu facile a ilsrontrarsi. Anche qiicsia ])cr allio a malgrado tlelle cure (li-l cliiaris»iino edilore manca di sincciila , e d" integrila si nel IpsIo cbe ncllc nolc. Di citsr.ppE f.nvssf. 1 15 qucslo insano splrito di rivolla clegnissiini lutli cV ogni piil atroce casligo per Islrangolui c iiella cttllu Id serpe (i). Analoyo iiilicraincnlc a (juesla massirna, nia piu Iciiipcralo Del riproporla, c piu pondcrato nel dimoslraila e il nuovo libro stdl' Unglicria , ove coloriscc , cd incaina , per dir Cosi, il disegno gia ne' coraraeiitarj abbozzato, e tralla ap- positamente del modo di porpe un leiDiiuc ad un cosi funesto slato di cose. Tocca altrcsi in questo libro il Montecuccoli della mas- sirna politica dcir unila dcila rcligione dello slato , e si diflbnde a diiuoslrarne i vantaggi , c 1' importanza ; e qucsla massima pure gia viene da esso accennata ncl primo libro di'.\oiiuiieiitarj' , ove parlando della Transilvania, dice die 1' odio verso i potcnii , 1' invidia agli uguali , c la disseii- sione nelle religioni la rendono cupida di novita. Mostrasi finalmeule il Moiitccuccoli ncl corso di tulle le sue opcre slampalc alio eslimalore della polenza militare ettomana , e del valore personale dei lurclii , c se iion fosse die quell' anima invilta inscgno sulle rive della Raab in qual Icrribil modo si possa fiaccar 1' orgoglio di quel barbari, si direbbe forse ch' egli ne ternessc, uon per se, incapacissimo di timorc , ma per 1' Europa lutta , che cgli vedeva con isdcgno sonnacchiosa sulP imniinente pericolo d' essere dai musulmani corsa e desolala. Ed erano appena (■) Ibid. pag. 29 verso il fioo. 1 1 6 OPERA INEDITA DEL 3I0XTECCCC01I chiusi quegli occlii cosi anliveggonli , c tacevano appena i cnuti consiglii di quel labbro , clic innondo il Turco I'Un- gliciia , e piaulo lo slcndaido di Maoiuclto soUo Ic mura slesse di Vienna (i). Qucsto salularc limore , quest' alia estimazioue delle forze musulmane lo trassero , nou v' ha dubbio , a scrivere il libio sulT Unghcria , in cui tutlo c preordiuato al fine di polei- tencivi un cscicilo perpetuo in picde , oiide IVonlcggiaie qucslo ficro nemico della cri- sliauila. 3Ia parmi oraai tempo di venire al coufronto dello stile, strunieulo di paragone piii senslbile dcU' allro, e non meno sicuro. Lo stile del Montecuccoli e giudicato da gran tempo (a): franco, senleuzioso, csatto, ha ben sovente andamento, e manierc latine ; sono sue doli principali , periodi corti , frequenti incisi , picuezza di scnso , proprieta di vocaboli , sprezzatura di frase ; in somnia nn far largo , e proprio solamente di que' pbchi che a Ibrti e niagnanimc azioni austere e brevi parole congiungono. Parmi chc queslc egre- gie qualita, benche non affatto scovrc dai difcLti del sccolo in cui scrivcva , da noi chiamato il seicento , tutle si ri- (i) Mori II Jlonlccuctoli T anuo i68i , c Soliinano leiino a rampo solla Vienna, liljcrala poi dal Sol)ic>ki , ncl i683. (3) Aureo libi-o , opure sciillc coii. soiiinui maluiila e posnlczza ciiiama <|iiclle del Montecuccoli il cbiarissimo suo encomlaloie il coute Ayoslino I'aiadisi ( clo^^io del Mont. pag. 2^ e aj ) , ipiindi 50gglungc : i/iinnto alia lingua pro/)iia non .si //no negate cli' ei non ne mcsse J'allo sludio iu buuiU iiiilori , f iifgnatuincnlc sul ScL-iclaiio Fiuientino. Dl ClUSETPE CRASSI 1 I 7 trovino cosi ncgli allri come nel miovo libro duU' Aulorc. Baslino i scgucnli passi a comprovarlo : » 11 soklano B.ijazclle invasc c corse qua! folgorc lUii- » ghcria scnza ritcgiio , ondc i regnicoli scusibili al male, » slupitli a penctrarne Ic cause, liillo il loro aslio e Todio » loro conlro Ulaitanti. » 6,° Che le loro diete sono confuse e tumultuanli, ed » i Palatini insolenti e scdiziosi. Sulla base di questi prin- » cipii, stabiliti nella natura intrinseca de' casi e delle cose » succcsse , si hanno a divisar i mezzi pei^la conservazioue )r del regno d' Ungheria. Due sono i cardini, sopra i quali w si raggira tutla la macchina del governo, le leggi e I'armi. » Con quelle si regola la volonta de' popoli , con queste V ella si costringe ad ubbidire allc leggi , toglicndo loro n la lacolti di iumultuare. Quelle vagliouo ne' tempi quieti, Ol CICSErPE CRVSSI. IIC) » e fra'suoi; qiicslc s' adoprano conlio gU eslcri ne' lcnij>i )) tranquilli , e fra' suoi iic' lorhiili per conservaic c per » ricontlurrc la lianquillila. Lc leggi senza rarmi non lianuo » vigore , 1' arrai senza le Icggi non hanno equila. » Colore i quali hanno sludialo di proposilo gll arlifizii dollo slilc , e quelli doll' Autorc avranno iiui passi addolli il piu forte argomcnto dell' aulcnlicila del libro del Mon- tecuccoli. E poiche alcuna cosa toccai piu sopia dei difctli del secolo iu cui egli scriveva, mi giovei'6 cziandio di qucsli per avvalorare le mie prove. Amava il Montecuccoli la scienza dclla lincdicina (i), la quale col corredo di molte altre aveva sludialo in giovcnlij, e son frequenli nolle opere di lui i luoghi, dove, invocando i principj di quella sotto le forme scolastiche , colic quali s'iusegnava in quel secolo, gli adatla alio sue proprie consi- derazioni ; ed appunlo sul bol principio di questo nuovo libro dcsume egli dalle dollrine medichc il suo esordio : J\on men coiwiensi al medico di ben conoscere la fisica costiliizio]ie del soi^getlo allorno a cui egli s' adopera , di quello che si apparlengu al politico d' indagar a niinulo per enlro la naliira del corpo morale , che egli dee reg- gere , a correggere , acciocclie , conjorme alle sue condi- (i) GU nvanzo lempo , Innla era in lui la misura di usarlo , perche ei si erudisse delta Filosojia , delta Medicina , delta Giurisprudenza , ed nnco ebbe valore di sollcvarsi co' Teologi alia cuntemplazione delta divinila. Paradisi clog, del Pi'iacipe di Munlecuccoli pag. 23, 120 OrER\ INEDIT.V DEL MONTECUCCOLI zioni e circostanze , sap})ia e^li aggiiagliar i niezzi al loro fine , ed alia qual'Ua del male appUcar convenevol- vienfe i riniedu. Ultimo punio tli paragone era V esame de' luoghl di qucsto libro, i quali potessero esscre testualinenle ricavati dagli altri composli assai tempo prima ; ma per quanto \o scopo di tutte quesle opere sia amdogo ed unirormc , ua sol passo mi venne fatto di rinveuire, il quale ripete pres- soche colic stessc parole un principio inlorno alle fortezze gia da iui negli aforismi slabilito, e dimoslrato : e la dif- fereuza di quest! due passi risulta principalmente da cio , che r Autore parlaudo appositamente negli aforismi dellc fortezze , procede plu ampio, e discorrc con ragionamcnto pill scguitato , e che nel libro sulV Uiigheria parlandone per cosi dir di passaggio abbrevia le prove , e replicando alcune delle slcsse paifile dell' opera sua anteriorc , pare che intenda di richiamarla alia mcnte de' suoi lettori. Qua- lunque altro scrittore , che autore delle due stesse opere uon fosse, non sarebbe a questomodo proceduto , poicho o avrebbe riferito intiero 1' articolo del Montccuccoli ad aulorita e testimonianza del suo , o ne avrebbe con altre parole espressa la dottrina. Ecco i due passi in confronto : Le fortezze soiio caralleri di giurisdizione , e mezzi efficaci alia tranquillild pubblica , perche ellc assicurano la forza ile' rcggenli , /' obbedienza ne' suddili , il btion ordine denlro, e la resistenza alle violenze di fnuri. Libro suir Ungheria. Di ciistrPE cnASSi. 12 r Sono le fortezze ciislodla r/e' sceltri , freno e ceppo de' popoli sediziosi , caralterl di giiiriidizioiie a' domati , e tnezzi efficaci alia tranquillila pnbblica , coW assicurar le forze-de reggenli , V obhedicnza ne sudditi , il biion online dentro , e la resislenza alle violenze di J'liori. Afoiismi niililari , cap. v (1). Dopo i varii passi del nuovo libro da me ncl corso di qucsla lezioue lifeiili poco mi limanc a dire sulla lingua in esso adoperata , poiclie c facile 11 convincersi clie essa, come quclla usala in ogni altia scriltura dal Moulecuccoli , e la coniune italiana , peccanle forse di alciin idiolismo municipale , ma nobilitala pur scmpre dalla stelta dc' vo- caholi pioprii , e da modi derivati dalla buona latinita. Giovami finalmente d' aggiungere , ma per sola Icslimo- nianza di fallo, che nel mauuscritlo citato, il libro suH' Un- ghcria e scrilto dalla slcssa pcnna di scguito ai tre altri gia noli , senza ncssuna divisione , o indicazione diversa , e legato nel volume istesso. Non v' ha didibio , die il confronto coll' autografo di Vienna avi'ebbe piu prontamcnte e }iiu sicuramcnte forse deciso la quistione j ma 1' inutilita delle riceiche , e delle istanze di lanli italiani, i quali in varii tempi hanno dato opera a reslituire la vera Iczlone dcgli scritti del Monte- cuccoli , mi disperarono d' ollcnerlo , e pcro m' indussi a (2) Acdi lullo iiiticro i|ueslo raj)ilolo ove I'.Viilorc ai;ila la ciuistloQC delle fortezzo cusi <.oUo l°asj)eUo jiolilico , ijuaiito sotto il uiililarc. Tom. XXIV. 1 6 122 OPERV INEDIT\ DEL MONTECUCCOLI ciincntare il libro coUe regole critiche che ho espo^lo alia Classe , regole certe quanto i fatti istessi , poiche posano sopra la natUra delle cose , e sopra la loro vicendevole cd iirefragabilc analogia , regole che la filosofia preferisce ad ogni allro ajuto nell' inchiesta del vero. Resta , che le deboli forze del mio ingegno ra' abhiano consenlilo di goycrnarmi diriltamentc uella applicazione di quesli canoni al libro dcscrilto , oade accerlarne T onore al Principe Montecuccoli ; oiiorc che come scriuor politico egli ha comune con pochi , e che accrescera sempre piu qucllo dcir Italia , madre di queslo immorlale guerriero, Avranno in csso gl'italiani lezioni severe sul maneggio pra- tico dcglj uomini, sul governo dcgli stall, sui diritli dcllc corone , e delle nazioni , e ritrarranno da qucllo stile i modi piu solenni di traltar con grave precisione queste imporlanti materie: e a me rimarra, spcro, il conforlo di non aver in opera vana , no iugloriosa alia palria gellalo il tempo e le cure. V. Tosi Ri^iforc Jrcivescoi'ih,