IR Sir — di BE dii eci i e dot Si de ch i il et dii ge ani = pr 1861. E ZOOLOGY, {ptfon, in = 3 dè ut =: ad att è (Lc) bate subscer » pri ARD COLLEGE, CAMBRIDGE, MASS. r brano of t AT HAR x DR. L. pe KONINCK’S LIBRARY. Founded d COMPARATIV MEMORIE PER SERVIRE ALLA STORIA DIIIPI MARIS DIL: P'POSb A FO LEN I SOCTO' DIVARIE ACCADEMIE, . Juvat integros accedere fontes Hega basse ara Lucr. de rer. nat. Lib. 1. 926. Enaiizonen i 7 IN NAPOLI 1785 Mura LL lr °__r_ ___ r1azRqéu____m__@- @—ÉÉ INTRODUZIONE. za) O fcrivo le prefenti Memorie sù i Polipi Dl marini prefflo al mare , e tra pochi libri di ultimi Offervatori. Era ficuro che fcri- vendole in libreria avrei fornito di copiofo pafcolo il volgo; ma avrei fatto noJa per qualunque intendente della Scienza. I fiftemi delle Lw- cruffazioni , e delle Cellificazioni fono oramai dichiara- te chimere di fantaftici Contemplatori non ufciti del loro gabinetto , e dal mirare sfivurati fcheletri di que- gli animali , cui han voluto darci ad intendere la for- ma, e l'economia. Si è rimafto tanto addietro in que. flo ramo di Naturale Filofofia , perchè gli Offervatori par che fianfi atterriti alla vifta dei difagi che feco por- tano le offervazioni di quefto genere . Si è capita mol. to bene la natura del Polipo d' acqua dolce , perchè un genio fublime (1) vi piegò la fua applicazione , e for- nito delle eminenti doti di Offervatore , difcoprì quei fatti, che furono , e faranno di ftupore per l Umanità. I Polipi marini, che e per numero, e per le cotanto A ij. (1) Il Signor TREMBLEY» } variate forme avanzano di lunga i paluftri, non hanno finora avuto la forte di effere efaminati da uno fpirito vivace, per manifeftarfi. Giaciono lontani (e quefta è la comunale credenza), e fuori la sfera degli feuardi del Filofofo : onde niuno coraggiofamente finora ha imprefo di penetrare, per così dire, nelle acque marine, e famiglia- rizzarfi con quefti fuoi abitatori. Così fono fcarfe le offervazioni in quefto genere, che vere e reali fi poffo- no dire, e così ravviluppate tralla moltitudine degli errori, che difficile , e forfe impoflibile cofa farebbe il capire parte dell’ economia di quefti efferi animati , non che formarne un chiaro compiuto fiftema. Ho prefo io a trattare un argomento così malagevole , incerto della riufcita : e comechè sfornito di quafi- tutti i neceflarj requifiti , ho ardito nonpertanto : e la temerità ( fe l'amor proprio non mi feduce ) è ftata da un baltante. mente felice efito compenfata . Scrivendo dunque la ferie delle mie offervazioni , 10 fupponso che i miei leggitori abbiano chiara idea del Polpo d’ acqua dolce, defcritto dall’ immortale TREMBLEY (1): anzi conofciuto per tutte quelle rela. zioni, nelle quali l’illuftre BonneT l ha contemplato nelle fue opere (2). Prefuppongo , dico, i miei leggi- tori così iftruiti , perchè nel confiderare i Polipi mari. (1) Memoires pour fervir a È biftoire d° un genre de polypes &c. a Leide 1744 (2) Confidérations fur les Corps Organifés = Contemp. de la Nature = Palingenefie pbilofopb. i a) ni, le di cui forme talvolta faranno le più ftrane e me- ravigliofe, io fupporrò fempre un Animale ; ed un A- nimale folo , della medefima razza de Polipi paluftri, il quale avrà uno /cheletro , ora corneo , ora petrofo , ora Ponpofo ; della tale, o tale altra forma : avrà quefto Polipo per fua natura 74 moltitudine innumerabile di bocche, per le quali fi ciberà: dico per fua natura ; giac- chè il Polipo paluftre arrificialmente ancora ne può ac- quiftare moltiffime . Quette bocche nel loro feno , 0 fuori ed accanto avranno la matrice delle uova per la one della fpecie . Quefto Polipo crefcendo al modo degli animali, fi formerà uno fcheletro ; ficcome negli altri animali fi formano le offa, le corna , le foftofi, o altre inorganiche morbofe produzioni . Que- fii Polipi alle volte faranno così {provveduti di anima- li proprietà, e perciò a fegno femplicizzati , che mala- > il determinare a quale de’ due regni, fe gevole riufcirà 1 vegetabile fi appartengano . Quefte fa- all'animale, o a ranno tutte idee chiare per colui, che avrà capita la ftruttura del Polipo paluftre : la maniera come fi ciba ; e nudrifce : come multiplica per polloni : come divifo o per traverfo, o per lungo, ogni parte diviene indivi. duo perfetto . Avvezzo coftui a vedere fimili proprietà ‘ non refterà fopraffatto dal vederle nel Polipo principe ; variamente modificate in tutto il rimanente di quefta Tazza + perpetuazi ul « #- s [PARA L Ù ERA nb Ù Li Wi fe edi Su a LI 0 CR Le P ea DIE IEEE MP MiaorR4te A PUR TOMI A Ò NS Sulla Gorgonia, Corallo , Madrepora; ; € Millepora 4 DELLA GORGONIA, az Ra i Polipi (1) che abitano nel Cratere aes di Napoli, ove ho iftituite tutte le mie offervazioni , un luogo principale fi deve a quel Polipo , che da’ noftri Pefcatori vien detto Palma marina. Quivi fu offer- vato dal noftroIMmPerATO,Il quale il credette una raz- za di fuco particolare , ‘che avefle una tonica come (1) To adopero la voce Polipo come finonimo della voce Polipajo, Zoofito, o Piantanimale, Litofito,Ceratofito, e di quans te altre che foffero ftate inventate dagli Scrittori. lr tere non a minore profondità di diece braccia 5 camicia (1). Altri il videro pofteriormente, ma fecco @ fvifato, GIOVANNI Baurno (2), il Cozze FERDINANDO MARSILLI (3). Il Signor Linneo lo ha caratterizzato nel fuo Siffema della Natura , e l ha ripofto fotto il genere della Gorgoria ( nome formato dal finonimo di Medufa), diftinguendolo coll’ aggiunto di verrucofa (4): della quale denominazione farò ufo. Nafeo frequente la noftra Gorgouia iu quefto Cra. : onde o colle reti de’ pefcatori , o colle tempefte invernali vie- ne a terra. Nel noftro baflo lido , feraciflimo di ogni forta di conchiglia , ove fia la indicata profondità in circa, come preffo Pozzuoli, ove fono i rottami dell’ antico ponte di Caligola, crefce copiofa quefta Gorgo. nia ; e i noftri marangoni eccellenti a raccogliere nel mare conchiglie , poffono fra i molti luoghi , in que. fto, cavare di mare abbondante fiffatta Gorgonia. Ma i foggetti che con tale mezzo fi hanno, oltre al veni. re danneggiati nello frapparfi ,, fono di una grandezza confiderabile; e quindi poco acconci per le offervazioni. Preffo l’Ifoletta di Nifita dalla parte che guarda la ter. ra, € pofto uno fcoglio ben lungo, che ne’ rimo. ti tempi all’Ifola era attaccato , e sul quale oggi è for- mato il Lazzeretto : quefto fcoglio eflendo con una profonda (1) Hf. Nat. Lib. XXVII. cap. 14. p. 749. (2) H:f. plant. T. III. p. 808. cap. 49. (3) Hif. phyfig. de la mer. Tab, XVI. fig. 80: (4) T.7 P.IL p. 1291. Gi profonda caverna per lungo aperto da tramontana & mezzogiorno, per ove libero traffica il mare, ed aven- do nel lato orientale delle molte aperture , riefce un’a- bitazione opportuniffima per ogni forta di Polipo (1) (np) I Polipi marini amano tutti di abitare ne' luoghi, ove non penetri raggio diretto del Sole : certo fondo di mare: i ciglioni delle caverne degli fcogli : le rupi nel mare che fono volte a tramontana : € fopra ogni altro le grotte, la cui dire. zione fia da tramontana a mezzogiorno , nelle quali cioè il Sole nafcente non può introdurre i fuoi raggi ; fono quefte op. portuniffime abitazioni de’ Polipi. E feinbità. veramente così convenire alla loro ftruttura molle, e dilicata j che dal fover- chio calore, o dalla fola impreflione de’ raggi diretti folari po. trebbe fofferire male. Il contrario però par che fi offervi nel Polipo paluftre, il quale ama il lume diretto, a fegno, che im» prende dei lunghi viaggi nei foffati, o nei sari ; qualora vi fi ferbi, per portarti nei luoghi illuminati: ma la ragione è que îa, cioè che effendo la itturk di quefto Polipo la più ros bufta di tutti della fua claffe; tale moftrandola e la fua vora. cità, la forza di generare, e di riprodurfi ; ed effendo il fuo cibo più diletto ù pulci acquajole ; le quali hanno iftinto di radunarfi nei luoghi illuminati, così forza è che il Polipo le feguiti per foddisfare al fuo ecceffivo bifosno della fame. Tral. e grotte del noftro Cratere feraci di CANTI io numero in pri. mo luogo due, che chiamo due refori non ancora ftati a vifta di scelti filofofico; cioè l’indicata grotta delLazzeretto preffo Nifita, e l’altra ancora a due bocche pofta nel braccio finiftro di Mare morto prefflo Mifeno: indi novero le molte grotte che fono preffo allo fcoglio,che anticamente formando un. promon. torio fofteneva il tempio diVenere, quale promontorio da STA= zio fu detto Euploca , ed ora la sp » quelle ancora che fo- 49 ficcome per la noftra Gorgonia ; la quale sulle mura di quefta erotta nafce copiofa a tale profondità nel ma- re, che dal battello col braccio, o coll uncino, con cui di mare fi cavano le conchiglie, fi poffa ftrappare. Quivi però non fi alza a quella grandezza , che fuole nel reo del fondo di mare : fia che così porti la fi- tuazione del luogo : fia che il traffico de battelli, € de'marangoni Hon permettono a quello sergonie di glul= gere all ordinaria grandezza . Prefa dunque che nella fuddetta grotta farà una Gorsonia, ma in maniera che il fuo corpo non venga in modo alcuno maltrattato ( il che fi ottiene , o fic- cando le punte del fopranominato uncino fotto la fua bafe, ovvero la punta di un perno che adoperar foglio- no i marangoni per iftaccare dagli fcogli le conchiglie), £ riceverà in un vafe di bianco vetro. a bocca larga (1) che\una perfona col braccio dal battello terrà nel ma. re tuffato : Così, cavato di mare il vafe, fi avrà la Gorgonia fenza che del fuo elemento comparifle in con- to alcuno ufcita . Ma prima di entrare nel dettaglio de’ fenome- nî, che fi prefenteranno all’ Oflervatore, conviene in. a no intorno il Capo di Mifeno ; e nella profima Ifola di Pro. cida: e finalmente quelle fotto le rupi di Vico Equenfe, e Sor. rento . (1) Quefti fono quelli vafi che i Francefi dicono poudriers © per quefte offervazioni ne ho fempre portati quattro sul battel. lo ripofti in una caffetta divifa in quattro cafe. Li dicare la forma, e ‘1 fito che nel mare prende quefta Gorgonia . Si alza fempre perpendicolare al fuolo in cui nafce : così fi offerva nel fondo del mare: ma su 1 la- ti dell’ anzidetta grotta tagliati a piombo , nafcendo ancora perpendicolare , fi trova effere parallela all oriz- zonte. Al modo de’ marini Polipi, fi fifla indifferente. mente fopra ogni corpo, non folo su gli fcogli di tufa (1), quali la maggior parte del noftro Cratere ; ma sulla rocca calcarea, ch’ è nella cofta dell’eftremo ramo Appen- nino, che termina rimpetto l’Ifola di Capri : e fopra i nicchi degli /pondili, delle arche, de’ carzumi, quale quella che in figura fi rapprefenta (*). Alla foggia del- le piante, e degli altri polipi marini, la noftra Gorgo- nia fi attacca con una bafe fpianata ai divifati corpì , indi fi alza formando un tronco , il quale comincia a mandare piccioli rami , indi maggiori ; e quefti altr mandandone fuori , fempre però pofti in un piano me- defimo , fi forma una pianta , la quale per avere tutti i rami in uno fteffo piano , da’ Pefcatori è ftata chia- mata palma marina. La maflima altezza alla quale fuo- le crefcere, è quella di due piedi fino a due piedi e MEZZO » Guardata dal battello la noftra Gorgonia a piccio- B ij (1) Si chiama in Napoli tufa una miftura di cenéri , e di pomici vomitate dai Vulcani, legate pofcia alla confiftenza di una pietra tenera e leggiera: di quefta rufa fi fa ufo in Napo. li per gli edificj ; di effa è formato non folamente il fuolo di Napoli , ma di tutta la Campagna felice. = (9). Tav. I ed gel 2 la profondità nella grotta anzidettà ; quando il mare & in una perfetta calma, e la fua fuperficie venga fpia- nata dall'olio fopra fpruzzatovi, comparirà di un vivo color carneo ; ed in tutta la fuperficie di piccioli tuber- coli coperta : nè per quanto altro fi contempli , altra cofa vi fi darà a fcoprire. Ma pofta che farà la Gorgonia nel vafe, come fopra ho detto , e fubitocchè 1 acqua vi fia calmata , o poco dopo, darà a vedere uno fpettacolo il più gra- to che mai all'occhio fi poteffe prefentare, cioè da quei tubercoli -onde viene coperta la fua fuperficie, fi vedranno {puntare tanti fiocchi animali, di bianco trafparente co- fore, e di puntini rofli vagamente ornati. Quefti orga- ni, ufcendo ciafcuno da ciafcun tubercolo nella cima in una dentellata bocca aperto , mostrano la figura lo. ro medefima di quella del polipo palustre, o prefioché tale (*). I loro corpo cilindrico fostiene nella cima intorno otto tentacoli, che in un fito quafi perpendico- lare all’affe del cilindro fpandendofi, formano una va- ga corona: questi tentacoli dalla bafe alla cima decrefco- No, e lateralmente vengono di denticelli ornati COR Nel centro del piano fuperiore, ove questi tentacoli con- corrono , fi vede una parte fcura, che fa penfaze dovere effere l'apertura della bocca (***). Questo organo poli. piforme ora storcerà i fuoi tentacoli , ora Il fuo corpo; ora il gonfierà, ora l’allungherà. Se fi voglia avere il piacere con uno stecco calato di fopra di toccare uno di questi organi , non che stuzzicarlo , tosto fi vedrà in se steffo accorciandofi > Zicoverarfi nell’ additato tu- È Li bercolo ; € questo concorrere @ chiuderlo ; fortemente stringendofi : e perchè il tubercolo non è che la cor- teccia della Gorgonia: così l’ Offervatore avanzerà que. sto primo paffo nella cognizione di questo piantanima- le: Quei polipi che forgono dalla Gorgonia, non fono a- nimali da loro, fono organi che appartengono ad un ani- male maggiore, come tutto , che è quello che abbiam de- nominaro Gorgonia è Fatto questo primo paffo l’ Offervatore , comincée- rà meglio a cercare la forma, e sli uftizj di questo or- sano . Il tubercolo che aprendofi dà I’ ufcita all'organo fuddetto, non è che la continuazione della corteccia univerfale della Gorgonia un poco rilevata ; e rileva. ta su di un cavo, che dee fervire di ricetto all’ orga- no menzionato . Questo tubercolo fi apre in una boc- ca quando piaccia all’ Animale di cacciar fuori questo organo : questa bocca è quafi ritonda , perchè è cilin- drico il corpo dell’ organo : ma è dentellata, e i denti fono al numero di otto in circa : dico #2 circa, perchè questo carattere come non effenziale , fuole va- siare. La Natura provvida ha fatto dentellata questa boc- ca, perchè un dente entrando tra Ì altro, quella potef- ‘e chiuderfi perfettamente . Aperta la bocca del tubercolo comincia aggomito- lato ad ufcir fuori l'organo fopra nominato (*), e ina. no mano fviluppandofi prende una figura polipiforme . Il fuo corpo è cilindrico, bianco, trafparente , a guifa di una fottiliMma vefcica (**). Comparifce avere a lun- go sulla fuperficie delle righe, Ie quali non fi arriva a (*) Figi. è (*& : . (4%) Fig. 2: (*) Fic.2.4. (ze. 3 18 distinguere mercé una ÎIenté efploratrice fe fiano sulla esterna fuperficie, 0 immediatamente fotto di efla. Nel. l’affe del cilindro fi vede una linea colorita di roffo , che fa penfare dovere effere un canale e fi apre hell alto del cilindro : e dovendo effere quefto cilindro un organo deftinato verifimilmente alla nutrizione , que- fto farà l’ efofago , o il condotto degli alimenti (*). Quefto cilindro nell’ orlo del piano RESTO viene aC crefciuto di otto tentacoli pofti con fimmetria ; i quali colle loro bafi concorrendo , formano il piano fopra- detto. Quefti tentacoli fono coro:dici dalla bafe alla cima: e lateralmente vengono ornati di una dentellatu- ra, che li rende come pizzari. Sebbene fiano di tale figura , pure concorrendo a formare quel piano, prende ciafcuno una figura prifmatica, oflia triangolare, perchè regolarmente poffano compiere quel piano ("*). Ho detto che formano quefto piano, per efprimermi : giacché quefto non è Pia su. UD Capo che viene fonmiaro da quefti triangoli, che declinano dalle loro bafi nel vertice: nel concorfo de’ quali vertici fi vede un punto ofcuro che è l’apertura di quel canale colorito del cilindro. Quefto cavo però non è profondo , è tale che poco fi fcofta dal piano. La figura 3.rapprefenta la corona dell’ orga- no ingrandita 64. volte colla bocca nel centro. Quetti organi foli nella Gorgonia fono quelli che fi veggono pofledere il movimento. Così il corpo ci. lindrico, come i tentacoli variamente fi muovono . Quel corpo che nello ftato ordinario era cilindrico , fi gonfia ; fi ftorce : quei tentacoli i quali effendo fpafi di naturalmente nella linea dell’inclinazione de’ fettori che abbiam detto compiere il piano fuperiore, ora fi ftor- cono, ora fi aggomitolano : ed il fanno fingolarmente , quando l’ organo vuole ritirarli. Allora comincia a ri- tirarfi la defcritta corona de’ tentacoli difcendendo entro il corpo del cilindro in quefto modo, che prima la fua bafe vien ricevuta, indi mano mano la lunghezza di quelli (le E nel nrcntro che la corona fuddeta, oflia il piano fuperiore è coftretto a rientrare nel corpo del ci. lindro , il cilindro gonfiandofi , e corrusandofi è tratta in giù, finchè fotto la corona del tubercolo difcenda ; allora quefta facendo la fua funzione, lo ftringe,e qua, fi per così dire lo fuggella. Se dunque una Gorgonia fi cavi di mare , e nell’ aria fi contempli , niente vi fi vedrà di carattere ani. male ; perchè quei tubercoli nel mare fteffo , appena toccata la Gorgonia, han rinferrato gli organi mobili ; e così fatti fono rimafti nell’ aria. Sicché l’Offervatore aprendoli per forza mercè di una punta , caverà da ef. fi un poco di gelatina roflisna , la quale non mai gli potrà fare capire 1° eleganza di quell’ organo che etla coftituifce Tutte quefte forme , e Questi moti efegue quest’ organo in grazia della fua molle ftruttura, più del me. defimo polipo palustre, il quale fi riduce in un gomi. toletto di celatina quando fia stimolato , o cavato dal. l'acqua : o ficcome una certa Medufa, fra le altre del nostro Cratere, la quale col fuo corpo, e tentacoli che nell’affe, e nella periferia poMede, tante forme sa pren- (*) Fig. 4 1% dere, che mi credetti i0 fiel vafe ; non teneré una! ma moltiffime Medufe. Questa è una qualità della raz- za de vermi, onde il Linvnto li caratterizzò : Anim4- Via pandentia : Il teffluto vafcolofo del loro corpo ; per cui hanno maggiore relazione alle piante , che non gli altri animali, loro attribuifce questa proprietà. _ La forma di questi organi , la loro mobilità fa penfare che principalmente debbano effere i ministri del- la nutrizione. Il Polipo d’ acqua dolce ci ha mostrate le cacce che sa fare delle pulci acquajole, e millepie. di con quei lunghi tentacoli : e ci ha mostrato come le fa inghiottire, e riempierfene a fegno da divenire di forma mostruofa. Corpicciuoli più minuti che fi trova- no abitare nelle acque falfuginofe poffono riufcire la pre- da delle bocche tentaculate di questa Gorgonia. Gli a- mimalucci infufor), che nelle acque marine ho difcoper- to , febbene in minor copia delle acque dolci , par che fiano animali molto piccioli per fervire di cibo a questa Gorgonia ; i quali potrebbero effere destinati a nutricare gli altri Polipi minori, come le Serzolare, nel- le bucce dei fiori di alcune delle quali mostrerò come quegli animalucci hanno il piacere di radunaifi. Dunque credetti dovere di ciò prendere qualche cimento. Ave- va io in pronto un'altro vafe, ove raccolta teneva una Sertolara belliffima del nostro Cratere (1), li cui orga- ni polipi. (1) Quefta Sertolara è la Pennara marina d'ImperATO. In ella non folo ho difcoperto la generazione in una capfola che mafce nel calice accanto al tubo della bocca: ma ftando fiffa in 17 ni polipiformi, febbené naturalmente fpafi , foffero beni grandi, pure strappati fi riducono ad un’ acino di gela- tina quanto una femenza di miglio . E posto dunque un di questi sulla punta di uno stecco, l’ accostai ad uno di quegli organi che erano fpafi ed aperti sulla Gor- gonia : l’accostai dolcemente , perchè il folo empito dell’acqua è capace di fare ritirare quell’ organo . Ecco che tutti i tentacoli di quello concorfero a stringerlo ; e ritenerlo : e poco dopo cominciai a vederlo fcendere per quell’affe colorito che io aveva nel corpo dell’ or- gano fofpettato effere il condotto degli alimenti. Io con tutta la chiarezza per questo condotto vedeva la difcefa di questo corpo inghiottito, perchè me’l permet- teva la trafparenza del corpo dell’ organo della Gorgo- nia : lo stetti a mirare durante lo fpazio di otto , dieci minuti, quanto impiegò quel corpo a fcendere per la lunghezza di questo condotto che uguaglia poco più di mezza linea. Dopo di che l'organo fteflo della Gor- gonia fi ritirò alquanto , e così mezzo aggomitolato fi rimafe. Quefto fatto col medefimo fucceffo ho due volte verificato . Tante bocche in un animale fervendo a ricevere il cibo, par che lo caratterizzino un’ animale vorace . Voraciffimi in fatti fono e’l Polipo paluftre; e tutta la razza degli' animaluzzi infuforj, fecondo le offervazioni degli illuftri Signori TREMBLEY , SPALLANZANI, e CORTI; C mare vi ho iftituite con felice fucceffo le pruove della riprodu- zione . Sarà effa il foggetto di una delle feguenti Memorie . TS molte delle quali ho avuto il piacere di ripetere. Ma ne- gli organi defcritti della Gorgonia non fi offervano que- fti fatti : immobili ne ftanno ; e par che godano fo- prattutto del contatto dell’ elemento aqueo ; come fe a loro fomminiftraffe eziandio il foftentamento . Non fempre la voracità corrifponde al volume del corpo . Vediamo animalucci infuforj , il cui corpo non è che una vefcica, riempierfi tanto di altri animaluzzi della imedefima razza, da fare al loro corpo prendere mille fconce ed irregolari figure . Le leggi della digeftione rendono ragione di quefti fatti . Ed in vero, febbene in quefto modo abbia io veduto cibarfi la Gorsonia, e non in una volta fola , ma in due tempi diverfi, nei quali iftituli quefta offervazione; pur tuttavolta non vidi in quefta azione uno ftimolo , che ad efeguirla l’eccitaffe , come in quefti altri vora- ci animali della razza medefima, come polipi d’ acqua dolce, ed animaluzzi infuforj. Ciò farebbe penfare che altronde ancora proveniffe il nutrimento alla Gorgonia, e forfe dal medefimo aqueo elemento in cui vive, più corpolento, e nutrimentofo di quel che potrebbe effe. re l’aria ; la quale mercè i foli vapori che fostiene basta a nudrire i /icbeni nati su dei fecchifimi maci- eni. I fucbi nel mare attaccati ad una radice fpianata come bafe su gli fcogli, tirano il fucchio per la loro fu- erficie che tocca l’acqua: e dimostrerò altrove che altri. menti non fi nutrono alcune razze di mollufchi., che comprenderò fotto il nome di Rombi, e di Medufe, taluni delli quali giungono al pefo di moltiffime lib- 19 bre: In questo fatto fi manifesta fra gli altri I ana- logia di questi animali coi vegetabili , i quali la fola acqua basta a fare nafcere, e crefcere, fecondo le fpe- rienze del celebre pu HamEL . Quest acqua colle par- ti eterogenee che contiene fi converte in fustanza foli- da, la quale fostanza pol varia a norma delle varietà di effe piante. , Il modo di generare nella Gorgonia fembrava un fatto difficile ad effere determinato: non ostante la Natura fu grata alle mie inchieste , fvelandomi chiaro una tale funzione . Avendo a’ 22. Maggio 1784. colto nella fo- pranominata grotta del Lazzeretto una di queste Gor- gonie, e colle accennate cautele ferbata nel vafe fola, mi accorfi di alcuni piccioli globi di color carneo che per l’acqua del vafe andavano a nuoto : € ficcome nel vafe altro che la Gorgonia non ferbava, così ebbi for- te ragione da penfare che quei globetti appartenefiero alla Gorgonia ; perché effendo così , altro effere non potevano che il parto della medefima. Ne ricevei uno nel vetro concavo del microfcopio , e mentre che qui. vi con uno fpillo il dimenava per condurlo nel centro, mi accorfi, effere un corpo molle, cedevole, come una vefcica femipiena. Sotto la lente dunque 64. compar- ve quello un vero globo (*), anzi un corpo sferi- co. Mercè due fpilli il ruppi, e la materia in effo contenuta feorgata nell’ acqua , mostrò effere un’ aggre- gato di uovicini, che con lente 100. ho rapprefenta- to (**). Questi fatti accrefcevano forza al mio fofpet- to di effere questi come le ovaja della nostra Gor- GC ij (*) Fig. 6. (©) Fig.r. (*) Fis.s. 30 gonia: ma fe indubitatamente alla medefima appattenef. fero; ove fi formaffero, e per quale parte del corpo u- fciffero , erano punti che ricercavano ulteriori efami giacchè dell’effere effe le uova non rimaneva da dubita- re per cagione della forma e circostanze analoghe a quelle del rimanente de’ polipi, e vermi marini. Dopo d’ avere così contemplati quefti facchetti di nova , mi volfi a riguardare minucamente la Gorgonia, che era in quel vafe, la quale perchè vegeta, aveva cacciato fuori quafi tutti gli organi polipiformi: e que- fti guardando , mi accorfi nel tubo, oflia nel corpo di molti di effi, che fopra ho defcritto, dei medefimi car- nei ritondi globetti, che per l'acqua nuotavano,i quali però trovandofi a tragettare per angufti canali, avevano prefo una fisura allungata : e tra questi fcoprii uno che dal piano fuperiore per una di quelle rime,che fralle bafi de’tentacoli ho moftrato trovarli, dal fuo canale ufciva; e per cagion dell’ apertura di quefto canale provveduta forfe di robufto anello mufcolofo, avveniva che quell’u- tero nella parte ufcita fuori del corpo fembrava avere un becco , ficcome nella figura ho rapprefentato (*) , nella quale ho lafciato: fquarciata la corona de’ tentaco- li per moftrare intiero Ì' utero fopraddetto . La Gorgo- nia per ifcaricari di quefti uteri adopera il maggior tempo che mai: non mi è baftata qualunque fofferenza per giungere a vederlo. Avendo con uno ftecco pun- tuto toccato l'apice di quefto utero ufcito. fuori, tentan- do di follecitarne l’ufcita, l'organo polipiforme fi è ri. cirato non oftante l’ utero mezzo ufcito, at Dunque non folo nel fondo di que? orsano fi trova il ventricolo per la digeftione: ma fi trovano an- cora le matrici delle uova , ove fi generano quegli u- teri che ho defcritti , ed i quali verifimilmente avran- no otto canali per l’ufcita, quante fono le future di quel. li triangoli che coftituifcono il piano fuperiore di quel. l organo. Quetti condotti probabilmente faranno con- traffegnati da quelle righe longitudinali che nell’organo fuddetto ho di fopra notate. La primavera è il tempo della generazione di que: fta Gorgonia : in eftate avendola per due ftagioni ofler- vata, non mi ha moftrato giammai un tale fenomeno, La Madrepora vedremo parimenti come abbia lo fteffo tempo deftinato per generare . Gli altri polipi in ogui tempo, e maffimamente nella ftate figliano . Quefti uteri della Gorgonia nuotando per le acque del mare s' imbattono su gli fcogli, e fopra diver cor- pi. E qualora quefti faranno in un fito opportuno per la vegetazione della Gorgonia, gli uovicini , che rotto quell’ invoglio membranofo , mercè di qualche pania vi. fcofa che li circonda,a quei corpi fi fono attaccati, non folo fi efcludono, ma incominciano a vegetare, e pren- dere il naturale accrefcimento .. Ma qualora quefti cor- pi non faranno al fito adatto per quefto polipo , come fopra abbiam notato, allora refterà morto appena che la picciola Gorsonia farà nata; oppure non arriverà a na. fcere , ficcome nella terra vediamo accadere coi femi delle piante. La calda ftasione che a quelle uova fo. praggiunge, ne accelera la efclufione » € l’accrefcimento 22 de’ piccioli individui , ficcome nel Polipo d’ acqua doi. ce è ftato offervato. La forma che Ja nafcente Gorgonia -prendetà fara quella di una papilletta con ‘un organo in cima : Di tale forma ho veduto io nei mefi di Luglio,ed Agofto alcuni polipi nati a drappelli su dei pezzi degli {cogli cavati .dalle.grotte, i quali e-per la forma e pel colore alle adulte Gorgonie in tutto fomigliavano:.e toccati fi ritiravano come su .di una bafe ., ficcome gli organi .di- vifati della Gorgonia (1) + Il corpo della Gorgonia fi allunga : quell’ organo fi troverà più in fopra: e ficco- me fi allunga, nuovi organi nafcono : fi torma intanto internamente lo fcheletro corneo ,.come ora defcrivere- mo, ‘ficcome nell’ animale mano mano fi formano le offa , e le corna ancora. Ecco difcoperto il procedere della ‘Natura su tale articolo in quefto Polipo : ecco foddisfatto ‘in qualche parte alla degna curiofità dei dotti di «oltramonti , onde ceffar debbano le loro ama- re doglianze .contra gl’ Italiani (2): € frattanto a- fpettino perfezionato quefto articolo , ficcome il rima- (1) «Quefti Polipi da me weduti «vogliono .effere diftinti da un'altro Polipo che a quelli in quefta età affai fomiglia , ed è una Tubularia i cui organi fono nella bafe ‘concatenati tralloro: e quefta altrove farà defcritta .. (2) Certiora , & fpecialiora ex vivis Gorgontis difci debent , ‘quorum nos cognitione , ob Ttalorum, quos maris Mediterranei die witie in tanta vicinitate fruftra invitant , fupinam megligentiam buc ufque carere dolendum eft = PaLLas ; Elench, Zooph. Hage Comit. 1766. 25 mente di quefto ramo di naturale Filofofia . Quefti faranno î fatti che l’Offervatore vedrà con- templando nel naturale elemento la noftra Gorgonia : ma fe leinterne parti voleffe conofcere, e la loro ftrut- tura , bifogna che proceda alla diffezione di quella , Cavata dunque dall’ acqua la Gorgonia, s'incida a lun- go: fi troverà che il fuo corpo cofta di uno ben craflo cuojo che vefte e poggia su di uno fcheletro corneo ra- mificato come è ramificata la Gorgonia ; il quale per- ciò le ferve di fostegno, come lo fcheletro offeo degli animali (*). Questo cuojo che è il molle organico del (*) Fic.$. Polipo è craffo poco più di un quarto di linea ; ed é attaccato a quello fcheletro, comè negli alberi la parte corticale alla legnofa : ho prefo il paragone dagli al. beri, per dare un paragone netto ; poichè l’ aderenza di questo: cuojo al midollo è appunto come della pel- le degli animali coi mufcoli merce la cellulofa : Non rielce molto difficile a staccare quafi intero il cuo- jo fuddetto , falvochè per una certa fragilità di cui è dotato fuole romperfi in diverfe parti. Lo fcheletro è un tronco ritondo; s'innalza per le cime, ove fi affottiglia, ed effendo verfo ii baffo duro e forte, diviene verfo fopra bianchiccio, e tenero. Quelte dunque fono le due par- ti che coftituifcono la Gorsonia : la parte molle orga- nica del cuojo : e la inorganica cornea dello fcheletro : quella, morta e diffeccata la Gorsonia, diviene friabile a cagione del calcareo che quafi folo rimane: quefta resta toda, e dura come il corno: ed in questo stato avendo veduta la Gorgonia il nostro IMPeRATO , diffe eflere : al un fuco legnofo veffiro di tunica fimile a vefte lina, va: gofa fecondo il lunzo de’ rami ordinatamente , fparfa di subercoli concavi, e pertugiati nel fommo , col legno in- scriore fimile a gambo duro di felice , o di adianto (1). Ho detto che cavata dell’ acqua la Gorgonia per effere notomizzata, dà a vedere due fole parti, il cuo- jo,e lo fcheletro: e non ho fatto menzione dell'organo più eccellente che abbia, cioè quegli organi polipitormi pei quali fi ciba, e genera. Non ne ho fatta menzio- ne, perchè giù fopra ho notato, che appena cavata dell’ acqua la Gorgonia , quelli fi ritirano nei loro ca- vi, nè più efcono, onde riefce vano per cagione della toro mollezza, e dilicatezza fperare di istituirvi anato- mico efame. Incidendo col coltello dilicatamente que- sto cuojo , fi fente che è caricato di calcarea granella- tura : e fe con tagliente coltello fi rada , quello porte- iù via una quantità della medefima di color di minio, “come è roffo il detto cuojo. Questo fperimento basta a far conofcere che questo molle animale fia un parcen- chima che inviluppa una copia ftraordinaria di calcarce particelle, le quali in tale abbondanza effendo, concilia- no a quello cuojo la fragilità di cui è dotato. Sog- gettato agli acidi concepifce bollore , ed a capo di po- co fpogliato di tutto il calcareo , rimane il molle pa- renchima. Efposto per molto tempo all’ aria ed all'ac- qua s' imbianca , e diviene friabile come calce . In quefto cuojo fono fituati i tubercoletti di cui fopra (1) Hi. Nat. p. 750, 25 fopra ho fatto menzione ; € gli organi polipiformi col. le loro nicchie fono pofti entro la foftanza di quello, e col medefimo formano conzizuità (*): i canali futto- rj, i filtri degli alimenti che nel fondo di quefti orga- ni ove quelli fi triturano , effere debbono , traverfano la foftanza del menzionato cuojo . In fomma quefti or- gani appartengono all’ individuo , come negli animali gli occhi, per cagiun d' efempio , o gli gieuchit = 0g ficcome nell’animale ogni organo è miniftro e ferve al tutto, così quegli organi fervono all intero animale . Tanta mobilità negli organi fopradetti, e tanta /fx. pidità in quefto cuojo ; ad ogni pruova è infenfibile . La gran copia del calcareo che inceppa lo rende inet- to alle funzioni del moto. Lo fcheletro corneo che è deftinato a coprire , glielo proibifce : i fuoi miniftri fono gli organi polipiformi fopradefcritti : Solo nei tu- bercoli di quefti organi fi oflerva quella forza da po- tere ftringere e chiuderli. Quando la Gorgonia imme- diatamente è cavata di mare nell’ aria , perchè allora può efercitare tutta la forza,i tubercoli fi ftringono for- temente, e tali rimangono : ma qualora pofta in un vafe con acqua per gradi va morendo , il che accade fra due o tre ore in tempo di state , allora la forza nella bocca de’ tubercoli divenuta debile, non rimango- no quelli che mezzi chiufi,e così la Gorgonia diffecca- ta rimane. Nel Corallo vedremo lo fteffo avvenire, e gli organi non avere forza di ritirarfi, e mezzi in tuo. rl morti diffeccarfi . Gli organi fopradefcritti nel cuojo fuddetto fono D se (*)Fig.9.11. 0) Eio.ir. (1°) Fig. 9. 26 affollati, e cominciano fin da quella bafe fpianata sullo fcoglio, pel tronco, e per tutti i rami,e più fi affollano nelle cime. Il cuojo vefte tutto, e nelle cime fi volge, e le copre dove diviene alquanto più craffo . La fua fuperficie febbene pei tubercoli comparifca irregolare , pure è lifcia, e quafi fembra legcermente vellutata. A lunso ha delle righe fcure, come interiori canali. Gli organi non tutti nel medefimo tempo efcono fuori : la maggior parte lo fuole : nella figura non ne ho rap- prefentati che pochi ufciti 444: e un folo è mezzo ufcito (*). Ho parlato finora all’ingroffo di queto cuojo ani- male, dicendo effere un parenchima inzuppato di mole- cole calcaree : perchè efaminandolo a minuto riefce di fcoprirvi parte diftinta. Effo è attaccato allo fcheletro corneo come la pelle negli animali è attaccata ai mufcoli merce la cellulofa: e l'attacco fi fa mediante una menm- brana interna di quefto cuojo, che come il libro negli alberi, immediatamente fi attacca a quefto fcheletro : ed effendo quefto a lungo ftriato , quefta membrana fi adatta nelle strie, onde diviene ugualmente ftriata , e l’ attacco molto più forte (**). Quefta membrana così ftriata fi offerva non folo nella Gorgonia di frefco ufci- ta di mare, ma fe dopo diffeccata fi tenga per alcune ore nell’aceto, perchè sammollifca, fpogliandofi di por- zione del calcareo di cui è pregna. Quefta membrana in- teriore è trafparente, e fa vedere il fondo dei cavi de- gli organi fopra defcritti : i quali cavi guafi immedia- tamente poggiano su quelta membrana : ho detto guafi 27, perché un fottiliffimo ftrato di quel parenchima calca: reo fi fottopone al cavo fuddetto degli organi. Quefta tela difende un fiftema di vafi longitudinali , i quali appunto fon quelli che fi adattano alle ftrie del corneo fcheletro ; in fatti tagliato quefto cuojo per traverfo , oppure con uno fpillo rotta una di quelle ftrie, fi vede gemire una linfa roffisna , premendo da fotto il detto cuojo coi polpaftrelli delle dita, Quefta offervazione del. la Gorgonia con più chiarezza mi è riufcita nel Coral. lo; onde non rimane luogo da dubitare del fatto. Alle arterie, ed alle vene,che negli animali nobili fono ca- nali destinati ad uffiz) contrarj, nella Gorgonia , ani- male fempliciffimo, fono fostituiti li canali fopradefcrit- ti; tutti uniformi; che gradatamente fi accostano al fi- stema vafcolofo delle piante, nelle quali il fucchio non "è destinato che a falire, ed ugualmente difcendere. Questa membrana, che alla Gorgonia ha quella relazione, che il persoftio sulle offa degli animali ; che il Zibro sul tronco delle piante, è di una struttura che all'uno e all’altro può fomigliarfi : Sottoposta al mi- crofcopio 64. l’ ho veduta come in figura (*), cioè un teffuto di fibbre unite a maglie , tralle quali fi offerva una fostanza uniforme . Le membrane negli animali fi formano dalle fibbre addenfate (1). Il libro nelle pian- te da fibbre concatenate , tralle quali è pofta fostan- za utricolofa (2). Questa membrana nella Gorgo- | D ij (1) HAtLeRr Pbyf. Lib. 1. Sell. 3. (2) MatpicH. «Arat. Plant. pag. 19. © ‘20. în 4. (*) Fig.10, aR nia par che dell'una e dell’ altra partecipi . Siccome il libro nelle piante indurandofi paffa a formare il legno , e nelle offa le epififi folo differifco- no dal periostio nella durezza, così nella Gorgonia que- sta membrana indurandofi paffa a formare lo fcheletro cormeo. Infatti negli animali le corna fi formano coll’ induramento del fottoposto corpo reticolare , il quale alla nostra tela in tntto fi uniforma (r)» Ed in con- ferma di ciò io produco due fatti . Il primo fi è che lafciato lo fcheletro corneo fuddetto nello fpirito di ni- tro, comincia a dividerfi in lamine fottiliflime concen- triche. L’ altro fatto fi è che le cime di questo fche- letro fono bianchicce, non già di quel cupo colore fra il giallo e nero, proprio del tronco perfetto , fimile a quello dei vecchi stipiti delle felci ; ed oltracciò fono. tenere, che colle unghie fs poffono rompere: ora nell’af. fe del tronco perfetto, come midolla,fi trova la medefi- ma fostanza : cioè perché su quel primo tenero fche- tetro fi fono cornificate innumerabili lamine generate dall’ interna membrana : cofa che fu notata dal Signor MARSILLI (2). Questo corno che è lo fcheletro di questa Gorgo- mia è molto fitto e duro, ma fleffibile . Tagliato per traverfo non mostra effere formato da lamine concentri. che : tanta è l’adefione di una all'altra. Al fuoco fi ammollifce come il corno : ed alla famma della can (1) Memotr. de P Acad. an. 1751. f. 93 (2) Hift. phy. de la mer pag. gx. 4, 29 dela brucia; e manda it medefimo puzzo del eorno . L’acido, come lo fpirito di nitro prima fepara questo corno in lamine ; e poi lo riduce in una gelatina . Queste fono le offervazioni , che su questo Poli- po ho finora istituite : le quali immagino effere fuf. ficienti, ficcome a fare comprendere il vero fistema di questo effere vivente, così a far conofcere la infuflisten- za di quei fistemi che fiuvia fi fvuv decantati ,, © che fi poffono leggere nel Dizionario di BOMARE , ed in altri libri fomiglianti . Proporrò folo la defcrizione di questa Gorgonia con voci latine per effere fostituita a quella , che il Signor LinnEO propofe fotto i} gene. re di questo Polipa. Gorgonia verrucofa LINNIEI è J Animal, inffar vegetabilis , vadicatum , bafi expla nata , vamofum + corio parenchymatofo , femicalcareo 3 vubro colorato > membrana interiore fe indurante in fee leton corneum ; externe exerente organa molliffima , fen- rientia , cylindracea , albo pellucida , rubro trorata , Sponte fe moventia, in capfulas claufles, margine denti. culatas fe vecipientia; rentaculata, rentaculis oîtonis, den: riculato pinnatis, in quorum centro os cibum ingurgitans” vaginis intra tentacula , excrentibus ovaria ea ovis 1nnU= meris membrana molli obvolutis . SUP URLA) AMO E Delle figure della Tavola prima . PREDE TR GIDQIEHAR Fig. 1. La Gorgonia «verrucofa ‘attaccata colla fua bafe ad un Pia detto Carzume « la quale ha caccia- to fuori da’ fuoi itubercoli molti degli ‘organi poli- piformi 2,4,4; tra i quali l’ organo è fta nell atto di ufcire + Fig. 2. Un organo di quefti col tubercolo dal quale e- fce,, PE di molto :: 4 è il tubercolo : dc il corpo dell’ ‘Organo Fig. 3. La corona: ‘dei tentacoli di queft' organo coll’ in- grandimento 64.: dc la bocca pofta nel concorfo del- le bafi dei tentacoli : 45, «è righe fra la bafe di uno e dell’ altro tentacolo . Fig. 4. Il medefimo ‘organo nell'atto che fi ritira. Fig. 5. Il medefimo organo dfquarciato in un lato per ‘ove caccia un facchetto «d’ uova., il quale per l'an- puftia dell’ orificio prende una figura ‘ovale ‘allun- pata . .6. Il medefimo facchetto veduto con lente 64. li- bero nell’ acqua . FI ca $i Fig.7. Uova contenute in quefto faccheto ; vedute col- la lente 100. Fig.8. Ramo della medefima Gotsonia in una porzio- ne del quale fi è feparato il cuojo , e maoftra lo fcheletro che quello vefte . i Fig.9. Lo fteffo cuojo guardato dalla parte interna ; ove inufua per i E 1 cavi ove fi ritirano li organi; ed un fiftema di canaletti longitudinali sulla fuperficie . Fig.10. La membrana interiore di quefto euojo veduta con lente 64. Fig.11. Il cuojo fig. 9. rapprefentato pel taglio traver- fo, ove moftra ì cavi degli organi; e da innume- rabili lincerte vengono difegnati ì ‘lumi di. quelli canaletti della fig. 9. Pi WD Eli C.0:R AL EO: ; Uel Polipo marino denominato Corallo , che per. la bellezza, e folidità del fuo fcheletro fu cono fciuto dai tempi più antichi, e preffo alcuni po- poli in grandiffimo pregio tenuto , così denominato da greca voce, quali orzamenzo del mare , ha dato in ogni età da pentare a quegli uomini, 1 quali le cagioni del le cole amavano d’ intendere. Due valorofi Italiani in quefto fecolo fi veggono fpinti alla ricerca della natura del Corallo, il Corre FERDINANDO MARSILLI circa il 1706. (1), e 1 Signor VITALIANO DONATI circa il 1745: (2). Ma il primo non vide che l' efteriore di tante bellezze ; il fecondo non giunfe a contemplarle nella giulta veduta. Un genio grande della Francia a- vrebbe pofta l’ ultima mano al ‘iavoro , fe aveffe potu- to sul mare nei foggetti ben condizionati iftituire le fue offervazioni ( 3). Altri che quefto argomento ha voluto trattare ha eccitato piuttofto la compaffione , che l’ attenzione (4) - Il Corallo roffo dal LinwEO ripofto fotto il -gene- te dell’ Ifide fpecificato coll’ aggiunto di zobile , abi ta in (1) Saggio fifrco intorno alla Storia del mare . Venez. 1711. Hift. phyfig. de la mer. Amft. 1725. (2) Saggio della Storia natur. mar. dell «Adriatico . Venezie x750 (3) Mem. de D Acad. Roy. des Sciences 1727. p. 269. (4) Differtaz. fopra la produzione de Coralli . Firenze 1769: M emoria I. Til 3 emo * Taw.14.Pag.52, Y Ino: Carlino dis: Umare 39 fa in tutti i fondi di mare , in parecchi de’ quali con particolare artifizio la ricolta fe ne fa da perfone di tale meftiere , che Cora//aj fi dicono . E nel noftro Cratere ancora , fi vede nella ftagione eftiva a tale raccolta intel i Paefani della Villa della Torre del Greco , pofta alle falde del Vefuvio preflo l'antico Er- colano : i quali per la maggior parte coftretti fono dal. la picciola quantità delte terre a portarfi in ogni anno in carovane per tale uopo nelle cofte della Sardegna . Suole nel noftro Cratere tale raccolta iftituiri alla di- ftanza di cinque o fei miglia dal lido, e propriamente prendendo la direzione dal Caftello dell’Uovo (1) per la vetta del monre lattario che fovrafta a Vico Equenfe; nel quale fito fono fato io fpettatore e di quefto artificio, e dei vivi Coralli tratti dal mare. L’ ordigno che fer- ve a ftrappare di mare il Corallo è formato da due tra- vicelli pofti in croce, ciafcuno della lunghezza di tre palmi, avendo alle punte dei grofli ftracci di rete , e nel centro un pefante faffo (2), perchè con fune calato su degli (cogli che il Corallo allevano, poteffe metcè quelle reti il Corallo iftrappare , ovvero per l’arenofo , e li macciofo fondo trafcinandofi , quel Corallo raccorre , che per opera dei medefimi ftrumenti fi trovava rotto, e quivi difperfo . Il Corallo roffo nafce in mare attaccato agli fco- . 19 (1) Ifoletta preffo il lido: Megalia di STAZIO. (2) Vedi le Tavole 22. , 23. ; 24. della : Hift. Phyfiqg. de la mer. di MARSILLI è td (*) Tav. II. gli , ed altri corpi duri, che colà incontta (*): ed in fg. 1. ogni fito di quelli, cioè e nella fuperiore fuperficie , e nei ciglioni, e nelle volte, ove i Coralla] hanno P arte d’introdurre il fopra accennato ftrumento , ov- vero un altro formato di una trave fola , che viene defcritto dal MarsILLI. Non già nafce il Corallo fola- mente cima volto nel di fotto degli fcogli con direzio- ne al centro della terra, come=da alcuni fuggetti,, che ferbava in Mufeo, credette di conchiudere il Signor MArsIILI: la coftante ofiervazione decide in contrario. Ta aderenza del Corallo al corpo su cui poggia è così forte , che maggiore now potrebbe effere fe lo fcoglio medefimo foffe continuato. nel Corallo ; e qualora gli fcogli su cui poggia fiano mafli di conchiglie, come /er- poleti, allora (pandendofi colla bafe tra i cavi di que- fti maffi , farà moftra di fpandervi le radici ; e così taluno fi ha dato a crederlo vera pianta. Si alza un tronco , al quale nafcono lateralmente de’ rami i con direzione in fopra , e quefti altri rami manda. no ficconffe gli alberi fanno : e questi rami non fono posti nello steffo piano , ficcome abbiamo veduto della Gorgonia : dalla bafe alla cima decrefcono , ma nel fi- ne, in luogo di terminare in una punta, s' ingroffano, e fi ritondano. Il Corallo nafce indifferentemente su gli fcogli, su i nicchi delle conchiglie , sul'torace dei granchi, e su di stoviglie, e ferri che per cafo fi tro- vano nel mare cadute (1): e su di altri polipi , come (1) I Corallari della Torre del Greco Micnate , € Mara 35 fopra di Sertolare ; e finalmente fopra di se medefimo; cioè un Corallo nafce fopra dell’ altro . Se nel crefcere il Corallo incontra uno fcoglio , una pietra , o altro polipo, fi adatta a quello, e talune volte lo copre ; ficcome fanno due alberi quando uno è costretto di a. dattarfi sull’ altro : e questo fatto ha dato anche occa. fione d’ arzigogolare sulla natura del Corallo, cioè che poteva effere formato dalla depofizione di fugo petrofo intorno di piante, e fomiglianti corpi marini. Siccome il Corallo nafce fopra di se medefimo , e di altri poli- pi; così sul Corallo ho veduto nafcere molte volte la Madrepora fungite ;} e così parimenti nafcere vi poffo- no altri polipi qualunque. L’ altezza alla quale crefce il Corallo fuole effere un piede, 0 poco più. Ricevuto nel vafe il Corallo nel modo fopra in- dicato, e dopo calmata l’acqua, offervandolo , fi vede il fuo corpo di roffo colore di minio; e dalla bafe al. la cima-ornato dei medefimi tubercoli , che nella Gor- gonia fi fono veduti, e da questi ufcire organi fomi. glianti in tutto ai defcritti in quella , e febbene tra- E ij TIA D’ Orso, sulle barche dei quali ho iftituite le mie offer. vazioni, mi hanno afficurato di avere eglino raccolto nelle cofte della Sardegna , e orciuoli marinarefchi , e pippe, e {cia ble rurchefche , e picciole ancore , e fin la pietra del centro dell’ ordigno con coralli fopra nati. Un bel genio in un luo- go del Regno fece gettare nel mare, ove era fimile raccolta , del- le tazze di porcellana , perchè un tempo fi farebbero avute a- dorne naturalmente di Coralli , per così fervire nei Mufei , c nelle gallerie , 36 fparenti , pur di un candido colore di latte ; frcche fpafi ed aperti, prefentano su di quel roffo colore uno fpettacolo elegantifimo . E cavato di mare il Corallo, questi organi rimangono flofci , come goccio- le di candido latte sulli tubercoli defcritti : ed in fat- ti latte credute dai Corallari, fono state fucciate , e lunei di dare il dolce fapore del latte, han prefenta- to } amaro di animale marino . Questi tubercoli che fono sulla fuperficie del Co- rallo , onde efcono gli organi accennati , cominciano nella cima ad aprirfi in una bocca dentellata con do- deci denticelli in circa: e da ciafcuna bocca forsere un organo polipiforme, cioè cilindrico, che intorno il pia- n) fuperiore ha la medefima corona di tentacoli de- feritta nella Gorgonia. La lunghezza di questo tubo ci- lindrico è meno di una linea , e lateralmente a lun- go è fegnato da circa dodeci strie, che fembrano divi. derlo in dodeci facce. I tentacoli che costituifcono la nominata ‘corona ,, fono al numero di otto; di figura conica, e ornati lateralmente di denticelli, i quali co- minciando corti , vanno mano mano crefcendo fino al mezzo, donde decrefcono fino alla cima. Questo orga- no febbene fia trafparente , pure poffiede il color bian- co affai più di quelli della Gorsonia : ma rimane tale però la trafparenza di effo, che fa distinguere bene il budelletto che è posto nell’ affe del cilindro . Que- fto fuo bianco colore è però adorno di graziofe nuvo- lette di roi puntini. Questi organi poflessono Ia proprietà di mmuoverfi 37 sd efelafiotie di osni altra parte del Corallo + Sf pie- gano , fi gonfiano nel tubo : piegano in baflo li tenta- coli: e quando il Corallo vuole ritirati cotai fuoi or- gani, questi cominciano a ftringerf in loro steli, tiran- do in giù prima il piano fuperiore , il quale. così for- ma fotto di se una corona di denticelli , e così mano mano nel nicchio quefti organi fi nafcondono, gli ulti. mi effendo l tentacoli, i quali alla fine tratti in giù, il tubercolo fi chiude e stringe + Avviene ancora nel Co- rallo,che fatto morire nel vafe,cioè facendogli perdere per gradi la forza vitale , gli organi fudderti rimango- no fiefi fuor denicchi; e quefti colle bocche aperte dif- feccati. Ma cavando di mare il Corallo , e lafciandolo feegare nell’ aria 1) nicchi al toccare dell’ aria forte- mente fi stringono, € più.non aprendofi, il Corallo ri- mane faldo ancora sulle cime degli additati tubercoli + Ho detto che la trafparenza di quefto organo per mette di vedere nel fuo affe una linea colorita , la qua le dobbiam penfare effere il condotto degli alimenti , ficcome nella Gorgonia : Infatti suardando nel centro de tentacoli G fcopre la bocca che ha un orlo rialzato + Ma non mi è riufcito nel Corallo, ficcome nella Gor- sonia, per la fcarfezza di fogsetti, e di agio nell’offer- vazione di vedere sul fatto il come fi cibi per mezzo di quefto organo . E ficcome queft organo deve ancora effere il miniftro della generazione , per l'analogia del la Gorgonia , così fe non ho avuto il puro fatto fotto gli occhi, ho avuto pruove baftanti a convincere di quefta verità » (*) Fis. 2. 38 Tutto il refto della fuperficie del Corallo è lifcio, € come finamente vellutato. Se fi incida il Coral. lo fi vedrà , ficcome nella Gorgonia , effere conapo. fto di due parti, cioè del molle organico, pofto co- me un cuojo che velte, ed uno fcheletro petrofo orga. nico, che viene veftito (1). Quefto cuojo, che dico il molle animale, non è molle, che relativamente ; perchè è in foftanza un parenchima caricato all'ecceffo di parti. celle calcaree,e perciò molto fodo: il calcareo è tanto, che radendone col coltello lessermente la fuperficie, fi raccoglie di quello molta copia in granelli, che ho ve- duta di figura angolofa all’ ingrandimento 64. (*). Que- fto cuoyo nell’ aria fi diffecca ,, come ogni animale pa- renchima : nell’acqua rimeffo, fi ammollifce, e dà a vedere diftintamente le fue parti: Pofto nello fpirito di nitro, immediatamente fi fpoglia del calcareo, e rima- ne folo un parenchima niente diffimile dalla corteccia ftaccata infieme col libro da un albero : lafciato per al- tro tempo nello fteffo diffolvente , fi riduce ad una pe- latina. Dunque nel Corallo non vi è parte naturalmen- te molle, la quale al toccare dell’ aria fi faccia dura. Fu quefta un’ opinione degli Antichi , che loro fembrò una buona ftrada da fpiegare la formazione di una pian- (1) Quefto è fatto conofciuto fin dal nofro IMmPERATO . Il Corallo ffa naturalmente Jopravwveftito di una fottiliffima tunica cruftofa , che copre mentre egli è rozzo , l’ apparenza del viva» ce colore , che poi fe gli fcopre dal pulimente . Hit. Natur. Lib, XXVII. cap. 2. 39 s2 la quale per quefto carattere a loro fembrava difco- {tari dal refto delle altre conofciute (1) Quefto cuojo del Corallo (*) il quale nella fua craf- fezza ferba i cavi pel ricetto delli fopradefcritti organi, cofta di due parti, cioè del parenchima calcareo , € del perioftio , che immediatamente circonda lo {cheletro pe- trofo, al quale è aderente, maflime per cagione che de- vefi applicare alle ftrie longitudinali che fono nello fcheletro del Corallo. Quefta aderenza è tale che ftac- cando intero il cuojo , quefto perioftio rimane lacerato tra efo, e lo fcheletro . Quefto cuojo fuole avere la craf- fezza di 2 di linea; ed entro di quefta fono pofti i ca- vi degli orsani già defcritti : i quali cavi fi fanno a comparire anche dalla parte di dietro, offia dalla parte interna di quello cuojo , mercè la trafparenza non folo del fuddetta periostio., ma di quel picciolo ftra- to del cuojo faddetta che è fottopofto a quelli cavi * Ciafcun cavo ha la capacità minore di un acino di ml- glio, e coll’interno di effo colle fue tuniche è conti- muato ciafcuno dei defcritti organi, i quali ritirati nel- li detti cavi non prefentano che un’ informe gelatina . Quefto perioftio, che meglio verrà detto perifchele- tro, difende un fiftema di vafi longitudinali (**),i quali fono pofti tra effo, e la parte parenchimatofa del cuo- (1) Nunc quoque Coraliis eadem natura remanfit 3 Duritiem tafo capiant ut ab atre , guodque VWimen in equore erat , fiat fuper aquora fazun è Ovin. Metam. Le IV, (*) Fig. 3. (4%) Fig. 4: 40 jo anzidetto, e fecondo fa loto lunghezza vengono ap: plicati nelle righe che fono nello fcheletro del Coral: lo : quefti vali contengono un liquore biancaftro , il quale fi offerva o tagliando per traverfo il cuojo anzi. detto, ovvero rompendo quefti vafi. Un fimile fucco offervafi fpremendo il parenchima del cuojo defcritto . Il defcritto perifcheletro è quello che impregnan- dofi di calcaree particelle ,, che gli vengono fommini- ftrate dalla parte parenchimatofa, aggiunge nuove lami. ne petrofe sullo fcheletro, e ne prodnoe "Piaggio to. Quefto fiftema che un tempo fu ammeffo per l' ac- crefcimento delle offa negli animali (1), ma da altre offervazioni pofcia fimentito (2) è quello che. la natura dimoftra avere fesuito nella formazione dello fcheletro del Corallo, che perciò potremo ftimare come un vero mezzo tra le offa dell'animale , le quali per interna nutrizione prendono accrefcimento , e.il legno del ve- getabile che per induramento del libro &f aumenta. Fu acre quiftione nel principio di quefto fecolo , come i nicchi delle conchiglie fi formafiero : il Signor SWAMMERDAM opinò che per interna nutrizione prendefle- ro l’accrefcimento, dicendo che apparteneffero al verme, come le offa all’ animale (3). Il Signor DE REAUMUR s impegnò . a dimoftrare l’ oppofto , e con decifivi e. fperimenti (1) Du Hamec: Memoir. de D «Acad. an. 1741. , 174% , 1743» (2). HarcLer: Mem. fur le formation des 05. 175% (3) | Bibl. Nat, T. L p. 99. 41 fperimenti comptovò il contrario filtaima dell’ imorgazizà di quefti nicchi, che formavanfi per femplice appofizio- ne di fucco petrofo che dal corpo del verme fcaturi- va (1). Pofteriormente il Signor KLEIN agitò la mede- fima controverfia , ma niun pefo aggiunfe al fuo fifte- ma dell’ organifmo di quegli nicchi. (2) . Il Sign. HER- RISSANT, Anatomico Francefe , prefe ad iftituire sul le offa nuova forta di fperimenti per mezzo della ri- foluzione di quelle coll’ acido nitrofo , e vide effere formate da un animale molle parenchima impregna. to all’ ecceflo di calcaree particelle , donde conghier- turò effere la medefima la ftruttura dei Pori, delle Madrepore , dei Coralli , e di tutti quelli infomma che venivano fotto il nome di Polipaj marini ; sulla truttura dei quali fi riferbava trattare in una particola- re Memoria (3). Quefto fiftema è fembrato acconciffimo a due fommi Naturalifti de’ tempi noftri i Signori Bon- NET, e SPALLANZANI: ma febbene l’eftrinfeca fua bel- lezza vaglia a perfuadere della fua verità, pure le efpe- rienze mi hanno moftrato non verificarfi univerfalmente, Le ofla, ficcome fperimentò il Sign. HERRISSANT, dopo fofferta l’ azione dell’ acido , mi han lafciato un molle parenchima : le cartilagini , ed altre parti offee han perduta la loro durezza. Al contrario lo fmalto de’ E (1) Memoîr. de P_Academ. an. X709. p. 364. (2) De format. teffarum: extat in Tentam. metb, rai Lugd, Bat. 1753. (3) Memoir. de ?° Adi an 1758. p. 334 42 denti fi è fciolto*in una verace prétta calcinè: fia che abbia iftituito l efperimento collo fpirito di nitro fenì- plice , fia con quello temperato con acqua ; il divario è ftato del tempo . Le conchiglie tutte fiano univalvi , fiano bivalvi fi fono rifolute nell’ acido come fi farebbe un pezzo di pietra calcarea; o come la fmalto de’ denti . Gli fche- letri de’ Polipì marini mi hanno dato rifultati variati , Quelli delle Madrepore, delle Millepore , e fomiglian- ti fi fono rifoluti perfettamente nell’acido, come i nic- chi delle conchiglie : mì hanno lafciato, è vero, certo parenchima animale ; ma ho riconofciuto effere quefto una pellicola a cui fi era ridotta il molle animale, che era ramificato nei cavi ‘di quefto {cheletro . Efpofto al- lo fteffo agente lo fcheletro del Corallo ben mondo, e purgato dal cuojo animale, pure ha lafciato un fenfibi. tifimo parenchima , ma che nell'atto della diffoluzione fi riconofceva eflere um fondo: che ravviluppava tutto quel calcareo che allo fcheletro conciliava la durezza, e fragilità della pietra calcarea. Collo steffo metodo ho fpogliato di tutto il calcareo le croste dei ricci ma- rini, dei granchi, la vela della Medufa velella , ridu cendole a molli membrane . . In fatti avendo calcinato ‘il Corallo roffo , ho a- vuto un pezzo di calce bianca niente diverfa da un of- fo calcinato; nel quale fcheletro fe la calcinazione non è portata all’ultimo grado, {i vede quello nel dentro di un colore fcuro di somice, e fotto il pistello fi riduce co» me in una pasta. Per contrario un tronco di Madrepo.- 43 ra efposta all' azione del fuoco fi mantiene per tutto bianca: e paffa allo stato di calcinazione dopo una lun- sa operazione , quale fi ricercherebbe per la rocca cal. carea. Lo fcheletro così calcinato del Corallo efposto allo steffo acido non lafcia alcun parenchima, perché fcomposto dall'azione del fuoco . E perchè non ammetteremo nella formazione del. lo fcheletro del Corallo la fifica delle offa dimostrata per niezzo degli fperimenti della robbia dal grande HarLero ? Ne impedifce d’ ammetterla la differenza grande che paffa tra un offo di animale , e lo fche- letro del Corallo. Le offa lunghe fono fornite di mi. dolla piena di vafi : il corpo in generale delle offa è fornito di canali e di vafi, mercè i quali fi nudrifce , e crefce, e sindura imbevendo calcaree particelle che l’ organifino animale prepara , e ’l periostio ne regola l'accrefcimento + Ma lo fcheletro del Corallo j è così fitto come potrebbe effere un pezzo di strato calcareo ; non mostra nella rottura che molecole di diverfo colo- re, le quali perchè staccare alquanto , rifrangendo di- verfamente la luce, fi danno a comparire di colore così variato + Se al fuoco fi calcini, fi vedrà che fi fepara in tuniche delle quali 1 una circonda 1’ altra al modo delle piante legnofe ; anzi 1’ esterna fuperhcie di cia- {cuna tunica interiore è medefimamente a lungo striata, ficcome è l’ esterna fuperficie del tronco del Corallo + Tutto ciò dunque conferma che 1’ accreicimento dello {cheletro del Corallo fi faccia mercè lo fviluppo del periostio , offia perifcheletro , e dell’ incorporamento di Fi} 44 calcaree particelle che fanno le fue lamine! Così com- pieremo l’ analogia tra la Gorgonia, e ’l Corallo. Il tronco, offia lo fcheletro del Corallo è dunque longitudinalmentè striato: locchè non fi offerva in quei fusgetti,che in taluni mufei, e nelle gallerie f ferbano, ovvero come amuleto appendonfi al collo dei fanciulli; perche questi non folo fono stati fpogliati del cuojo e- sterno, ma per mezzo della lima’, e dello fmeriglio fono stati ridotti a quella levigatezza, e pulitura . Così crefce in craffezza lo fcheletro del Corallo : fi allunga in questo modo. Allungandofi l’ esterna cor- teccia molle, fi allunga infieme il periostio ; e perchè quivi deve formarfi il novello fcheletro , la natura vi accorre colle fue forze : il cuojo vi diviene craffo fuo- ri dell'ordinario, e pregno di ealcareo per fommini- strarlo al periostio che nelle fue lamine ricevendolo for- mi lo fcheletro : onde il Corallo fi vede colle cime craffe, ritonde, e quali molli al tatto, offia di un in pasto molle granellofo (*). Quefti sranelli effendo a più faccie , fi uniranno a maggiore contatto , la coerenza farà maggiore . Ecco dunque i continui tratti di ‘affi- nità tra la Gorgonia, e’ Corallo y che folo nella fo- stanza dello fcheletro fi può dire che differifcano : be. ne il Linneo diffe effere il Corallo roffe mezzano tral- le Ifrdi, e le Gorgonie. Se dunque nel Corallo il folo cuojo esterno co- stituifee l Animale, e lo fcheletro interno gli appar- tiene come le offa all’animale , © la crosta al gran- chio, fe foffe poflibile di cavar via questo fcheletro , y 45 potrebbe dirfi che il Corallo ancor poteffe vivere : ma questo è un concetto piuttosto metafilico , perchè la conneffione di quel cuojo allo fcheletro è eflenziale . La natura ci prefenta un fatto contrario : fpeffo in ma- re il baffo del tronco del Corallo resta fpogliato del cuojo defcritto , e ’l di fopra felicemente feguita a ve- getare. E staccato dalla fua bafe il Corallo feguita a vivere, fe gettato per le arene , e pel fango non fofle costretto a morire : allora fubito che è morto, il cuo- jo fi putrefà, la Natura impegnata a distruggere il fu- perfuo fa che le ferpote comincino a lavorare su di quelli fcheletri i loro tortuofi nicchi ; una fpezie di ze- reide , offervata dal Conte MARSILLI (1) accorra 2 fo» rarli tutti mediante um organo fcagliofo-, che ha nella bocca; ficcome fa quel sroco , oflervato dal Signor de ReAumur, che attaccato alla conchiglia delle sellre , dei cardii vi forma,ove è attaccato il mulcolo del verme, un foro conico largo una linea , per cui fa paflare una fpezie di tromba lunga cinque , 0 fei linee, la quale facendo girare per una fpirale , fuccia } animale , di cui perciò mel verno troviamo pel lido i micchi così forati : ovvero come le reredini trivellano i legni del te navi mercè due of? concavi e lunati coi quali han no il capo armato. | Ogni buona ragion vuole di dover penfare che nel fondo degli organi fopra defcritti , ficcome nella Gor. sonia fi è dimoîtrato, ft trovino le matrici delle uova, . (1) if. pbyfig. T. XXIX. fig: 129. (*) Fin. 6. 46 e che per fomiglianti canali fe ne faccia lo fcarico , L'oflervazione di quefto fatto è mancata, perchè di Co- ralli non ho potuto avere quella copia che di Gorgo- nie; nè in ogni tempo, e ben condizionati : onde ad avvalorare l’ antecedente conghiettura, proporrò il fe- guente fatto. In Asofto del 1784. notomizzando il cuo- jo di un Corallo di frefco cavato dal mare, nel fondo dei cavi degli organi fopradefcritti fcoprii una copia grandiffima di piccioli granelli, che con acqua pofti nel vetro concavo del microfcopio , riconobbi ciafcuno eflere della figura di uovo (*), ficcome nella Gorgonia, e nei rimanenti Polipi ‘aveva offervato. Forfe erano quefti facchetti di uova, ficcome nella Gorgonia: ma in que- fto fuggetto non giunfi a vederlo con quella nettezza che fi richiede per una concludente oflervazione . Quefte uova gettate dal Corallo ., verifimilmente provvedute di pania vifcofa vanno a prendere fito su degli fcogli, dove fi efcludono,e la novella razza pren- de piede. Non folo gli fcogli, ma qualunque corpo du. ro che nel mare s'incontra, potrà foftenere il Corallo, il quale potrà nafcere fino fopra altro Corallo, forman- do così una denfa bofcaglia , ficcome i Corallaj in al. cuni luoghi nommai vifitati, hanno ravvifato . Il tempo che i Corallari offervano bifognare per crefcere nel mare il Corallo , è di molti anni : e varia per la diverfità dei fiti : Nel medefimo moftro Cratere il Corallo cre- fce più prefto nella parte occidentale , che nella orien- tale preflo il promontorio Sorrentino, ove forge anco- ra a cefpuglio, e non in quella «elegante forma come 47 mella occidentale: ICorallaj vorrebbero rifonderne la ca- gione al fondo, il primo di tufa, il fecondo calcareo ; ma piuttofto deefi. affegnare quella. per cui nella detta parte occidentale vegetano così felicemente , e piante , vermi, e conchiglie. Sio IE @ , Avi Di Qin Nin Delle fisure della Tavola feconda Fig.1. Uno fcoglio su cui è nato il Corallo roffo il quale da’fuoi tubercoli ha cacciato fuori molti de- eli organi polipiformi . ig.2. Acinelli di calcareo roffo del cuojo del Corallo veduti al microfcopio . Fig. 3. Ramo del Corallo cui è ftaccato il cuojo : mo» ftra le ftrie longitudinali dello fcheletro : nel cuo+ jo moftra per trafparenza i cavi. degli organi fud- detti, e’l perifcheletro lacerato : in cima lo fche- letro formato ancora in molle pasta calcarea . Fic.4. Lo steffo cuojo feparato , che oltre i fuddetti cavi, mostra un fistema di vafi longitudinali. Fis.5. Il perifcheletro veduto al microfcopio . Fig.6. Le ovaja del Corallo vedute al microfcopio » F (1 %. (5) fs. 1. Tav.III 48 DELLAMADREPORA. Ue razze di Madrepore vi fono nel noftro Crate- re, una volgare , e riconofciuta dagli Autori ; l’altra poco ovvia , e perchè fprovveduta di fcheletro , ignota finora ai Naturalifti che han lavorato in Mufeo. La prima Madrepora è così copiofa nel noftro Cratere, che non vi ha rupe in mare volta verfo ponente , o tramontana, non che grotta , ove non fi vegsa quella rifplendere pel brillante fuo colore di fcaflatto, e vefti. ce i tratti interi degli fcogli. I noftri Pelcatori la chia- mano pietra preziofa. L° IMPERATO non folo ne vide lo fcheletro, ma la parte molle animale; e quefta feb- Bene livedutasnòn nelle dovute forme , pure eli fommi- niftrò non lieve argomento a penfare all animilzà “Wi quelto eflere (1) : idea che ha fervito pofcia di bafe 2 chi ha lavorato su quefto argomento . Il Signor Lin. NEO dalla forma dello fcheletro I’ ha chiamata Madre. pora calycularis . Siccome la Madrepora caliculare {*), di cui prima lmprendo a. far parola, nafce frequente nel noftro Cra- tere , così riufcirà facile di fcegliere in mare fieffo un luogo per comodamente offervarla : tali fono le apertu- re dell’accennata grotta del Lazzeretto, le quali per una Vi | porzione (1) Le Madripore PS coverte, mentre fono, di recente pefcate, di alquanta fordidezza purpurea }- che dopo nel tempo feguente fi annerifce , onde degenerano al#geno di ge x du Nat, Lib, XXV cap. 2.4. + | - \ . Endl È in Ty. IL Py. 48 : Cam RI È 49 porzione della loro larghezza ricevendo il mare , non folo allevano la noftra Madrepora , ma col refto dello fcoglio poffono ricevere comodamente l' Offervatore , il quale boccone potrà ftare quafi sulla fuperficie dell’ ac- qua a contemplarla . Converrà fcegliere però un tempo non folo di perfetta calma , ma delle ore del rifluffo , quando i Marinari dicono effere le acque ferche. In quefto fito £ accorgerà che tutto quel brillante colo- re viene da un drappello di animali della forma del- le ortiche marine, congiunti tralloro nelle bafi, i qua- li ora gonfiandofi, ora ftorcendofi , cangiano variamen- te di lume . Se quefti animali faranno con una bac- chettina toccati , tofto fi ritireranno in loro medefimi, e così corrugati sulle loro bafi fi rimarranno , finchè dopo certo tempo, ripigliati dalla impreflione , alla pri. miera forma fi reftituifcano + Fatta quefta prima offervazione, coll’ajuto del per- no de’ marangoni,fi ftacchi da quefto fcoglio una fches. gia con un gruppo di quefte Madrepore, e nel vale con acqua fi ricevi : fi fpanderanne tofto , e moftreran- no effere tanti polipi ciliadrici della craflezza del tuba di una penna da fcrivere , congiunti tralloro nella ba- fe colla medefima loro efteriore membrana : quefti po- lipi nel piano fuperiore hanno una corona di tentaco- li alla foggia delle orziche wazrize (1), polti a doppio (1) Le Ortiche marine, cui io fomiglio gli animali della Madrepora , fono un genere di vermi mollufchi detti A&inie dal Linneo ; Il RonpELEZIO , i Signori ReauMUR , e Ba- 39 erdine, e con direzioni contrarie ; ma cortî , e craft relativamente a quei degli altri polipi. Il difco che da quefta corona fi chiude, talora fi vede piano com una apertura nel centro ; e talora gonfio . Il corpo di que- fto polipo febbene alquanto tralparente , pure non dà a vedere gli interni vifceri : è rigato a lungo : la fua ftruttura è la medefima degli altri polipi molli , onde gli viene permeffa efercitare qualfivoglia moto , anzi ridurfi in molto picciolo volume . Giafcun di quefti polipi è foftenuto da un cilindro calcareo che è attaccato fortemente allo fcoglio ; e fic- come quefti polipi fono a drappelli affollati , come un vefpajo, così affollati fono i cilindri fuddetti anzi uno all’altro conneflo. L'animale su quefto cilindro fi riti. rà; ma non può che su di eflo aggrinzarfi; non già ri. tirarfi, e nafcondere , ficcome abbiam veduto degli or. gani della Gorgonia, e del Corallo. E’ fenfibile que- fto Polipo , ma il grado di fenfibilità fembra mino= re. degli: organi polipiformi defcritti. nella (Gorgonia 3 e nel Corallo. L° accorciamento fi fa per gradi dopo che fia ftuzzicato. Il fuo fito ordinario è quello perpen- dicolare allo fcoglio ; ma ne può prendere infiniti, ftor- cendofi , corrugandofi, o gonfiandofi. I ventacoli perchè ster ne defcrivono molte delle fpezie che fono: pel noftro Cras tere : I fenomeni fingolari della loro vitale economia , e le riproduzioni felicemente ottenute delle parti del loro torpo, faranno ad effe occupare un conveniente luogo nelle fesuenti ° i te) Memorie . - SI corti non danno a vedere moto notabile. Il difco e la bocca che ha nel centro prendono diverfe forme. Le ortiche marine moftruofamente allungano quelta parte quando il cibo vogliono prendere. Quetti polipi gonfia- no quefto difco a modo di prepuzio , firaffimamidnié quando fon vicini a morire: aprono la bocca pofta nel centro, e ne gonfiano le labbra, ed ora quefta diviene un’ apertura allungata, ora quadrilateta ‘: : ftanno così a bocca aperta fenza altro fare , quafi il cibo da se, e fenza poterlo l Offervatore ravvifare , in efle fi intro- duceffe ; appunto come accade a quell’A/cidio da noi det- to Carnume (1) il quale eflendo fiflato agli (cogli man- tiene aperte in forma quadrilatera le fue due “Batchety L’acqua potrà feco portare una folla di animaluzzi. Siccome le ortiche marine cibanfi di conchiglie, li cui animali mercé i fucchi gaftrici digerifcono, rigettan- do perciò per la medefima bocca i sideli votati 3 così il fuperfluo che da quefti cibi fi eftrae, ho veduto che vien rigettato in forma di fili di latte coagulato , e per bocca, e per dodeci forami pofti intorno sul difco, e per le eftremità degli incavati tentacoli : fatto che nel polipo paluftre fu offervato ancora dal TREMELEY(2). Ma le noftre Madrepore ficcome non prendono che pic- cioliffimi e dilicati cibi , e forfe ancora dalla medefi- ma acqua che le circonda il maggiore nutrimento ri G ij (1) Ja. PLANCI : de inceffu marin. echinorum e epift. Arimie ni 1760. p. 10. (2) Hif. du polyp. p. 118. (*) Fig..3. 52 cevono,, così non han moftrato di cacciare in modo: al- cuno di fiffatti efcreti. Il Signor pe ReAUMUR aveva offervato che le or- tiche marine figliano perfette ortichelle (1) : lo duran- te la primavera aveva difcoperto nelle vicinanze di una. bella {pezie di ostica criftallina (2) delle picciole anco- ra, che credetti parto di quelle madri : voleva percià coll’ analogia paffare alla Madrepora: ma la Natura mi moftrò il fatto reale diverfo dal fatto analogico. A°26. Maggio. 1784. avea io in un vafe un gruppo di Ma- drepore: cominciai a vedere per l’ acqua nuotare dei globetti di vivo fcarlatto come la Madrepora medefì. ma: mi fiffai sulla Madrepora. per vedere fe ad. effa ap- parteneffero. ; ed ecco che fcoprii una che: ne dava a vedere fei che contenea in. tre canali del fuo corpo proflimi all’eterna fuperficie, la quale effendo trafparen- te li moftrava diftintiMimi (*).. Sono forfe questi ovidutti difegnati da quelle righe longitudinali. del corpo della Madrepora ? par che: fia verifimile : ed effendo così , quanti condotti avrà per ifcaricarfi la matrice che pog- gia nel fondo del corpo di queste. Madrepore:, giacchè quei tre canali da me veduti fono tralloro proflimi ;ire ragion vuole che così fornito. fia. il resto del contorno del fuo corpo ? Confeffo il vero, che questi globetti io mon vidi ufcire del corpa della Madrepora , perché du- (1) Memoir.. de |" Acad. an. 1710. p. 477: (2) Forsxat. Defeript. anim. Haunie 1775» priapas albus P>- 10° 53 rante tutto il tempo della giornata rimafero nel mede fimo fito, quando la Madrepora cominciò a morire + Altre Madrepore di quel gruppo aveano € chi uno € chi due de’ medefimi globi, e nel fito medefimo . Le aperture di questi ovidutti debbono ritrovarfì tralla co» rona de”tentacoli, ficcome infatti la Gorgonia. ci ha. da- to a vedere. Non fi può dubitare che queste fiano fe uova: lo dimostra la loro esteriore forma analoga @ quella del- fe uova degli altri vermi, € polipi; come altresì l' in- teriore fabbrica . Veduto. con lente 64. un di questi globi posto con acqua nel vetro concavo: del microfco- pio, comparve tutto tubercolofo (*). Rotto che fu cac- ciò fuori un gomitolo di picciole uova di figura ovale collegate infieme (**), le quali ancora rotte diedero fuo- ri una materia gramellofa , ficcome. nelle uova di vermi ed altri animali » Tn conferma di quefta fcoperta aggiungerò che ta- gliando di quefte Madrepore , ritrovai nel fondo del loro corpo l’ovaja onde le fuddette uova, o facchetti di effe fi ftaccavano ; e conobbi che quelli che nell” ovaja ancor perfiftevano: erano: alquanto bislunghi : tre ne ho rapprefentati in figura i In quefto: modo: genera la: Madrepora: dunque do- ve un di quefti facchetti d' uova s' imbatte, colà dovrà nafcere una fchiera di Madrepore , bafta che il luogo. fia adatto alla: loro: vegetazione . Ma fi è offervato che tutte quefte Madrepore che fono in un drappello,e che poggiando sulle loro bafi,. farebbe una dall'altra diftin- (*) Fig.4 (**) Fig.5» (44) Fig.s: (7) E/5,2 54 ta, fono tralloro collegate colla efteriore membrana fte- fa «tralle, bafi: quindi rifletrendo su quefto punto mi ac- corfi di alcune Madrepore folitarie le quali avendo fte. fa intorno la-bafe la efteriors membrana , sù di quefta fu vedeva forgere come una papilla la novella Madre- pora : era. itrano certamente il penfare che su quella membrana qualche uovo fi foffe efelufo s perciocchè la membrana chiaramente fi vedeva continuata nella papilla: onde ebbi ragione da penfare che la nafcente Madrepo. ra. foffe mandata fuori come un pollone, dal corpo del. 1’ adulta Madrepora. Avrà dunque quetto polipo la fa. coltà di multiplicarfi e per uova, e.per polloni. Ho cercato di. conofcere -l’interna ftruttura di que. fto Polipo: ma la fua fenfibilità mi ha impedito ogni fperimento »: (al folo contatto della forbice fi ritirava, e non mi è riufcito. che troncarne una porzione: da va- 1) fperimenti dunque ho conofciuto la fua ftruttura fem. pliciffima ; ed analoga. a quella delle. orziche marine, il cui corpo fi riduce ad un facco nella'faccia interna tut- to rugofo. Meglio ho ciò conofciuto! nell’ altra fpezie di Madrepora che. or’ ora defcriverò .. she. 3 Tolto via quefto molle animale della Madrepora, rimangono gli fcheletri (*), che molto bene furon defcrit. ti dall’ IMPERATO : quefti fcheletri fono tanti cilindri petroti, non più alti ‘di un pollice, int più craflì di. una penna da fcrivere, concatenati nella bafe, come. nafcenti da un comun ceppo; ‘alcuna volta alquanto curvi, toro: fi, con una cavità nel piano fuperiore ‘nel cui centro efifte una prominenza quafi. elobofa sima torellata come bb; fpugna, e da quefta al margine partono moltiflime: la- mine, alcune delle quali fono alquanto rialzate Sùl difeò fuperiore di quefti calcarei sciliadii. 3; € propriamente nel cavo defcritto , ita attaccata ‘la. parte animale, la quale in quello fi ritira : quefto: fcheletro le appartiene come ogni fcheletro all’ animale ,. ficcome abbiam veduto hei due deferitti: polipi. Vaglia però il vero , febbene questa fia verità già dimostrata , pure non fi può dire che questo fcheletro alla. Madrepora appartenga colle medefime' relazioni ‘, ‘che jil proprio feheletro alla Gorsonia : in questa lo fcheletto è im mediato a tutta la fostanza molle del polipo : quello, viene formato da una porzione. di questa;, cioé dall induramento delle lamine del ‘perifcheletro. » ma, nella Madrepora lo fcheletro ‘non è immediato » che. al fondo del fuo corpo : quefto non è formato ‘ che dall’ appofi- zione di parti calcaree che' trafudano dal corpo di ‘efla: Questo corpo poggia su di tante lamine che partendo dal centro alla circonferenza, formano quel cilindro ;, su questo, cilindro poggia il corpo , ma ancora manda ‘del le appendici tra queste lamine : ficcome l’animale cre- fce, depone materia calcarea , ed innalza. lo fcheletro s e quindi il fuo corpo colle appendici: faggiato. perciò, questo. fcheletro coll’ acido nitrofo fi feioglie periettà» mente, rimanendo qualche vestigio di’ animale pafen. chima per le appendici dell’ animale infeparabili “ tralla' angustia delle lamine di eflo cilindro. In fomma fi può tra lo fcheletro della Gorgonia,, per cagion d’ efempio, e quello della Madrepora , affegnare quella differenza g6 di perfezione, che nell’animale fi può tralle offa, e lo fmalto de’denti (1). Si dirà bene che lo fcheletro Cio A diatamente appartenga alla Madrepora, ficcome bene diffe lo SwammERDAMIO che il nicchio alla conchiglia appartenga come l’ offo all’ animale , e non già come potrebbe eflere pel granchio bernardo . E quì cade in acconcio toccare il fiftema che il Cavalier LIiNNEO ha portato per quefti Polipi che volle diftinti in due ordini, cioè di Lisofiri, e Zoofiti: i primi giudicò drappelli di animaletti dai quali trafudan- do materia calcarea , formavanfi tanti fcheletri, che @ quelli dovevano fervire come nicchi , o cafe (2) : gli altri ftimò vere piante, le quali per certa trasformazio- me fi fviluppavano in fiori animati, cioè in veri animali provveduti degli organi della generazione , e della fa- coltà del moto (3): Il LINNEO così diftinguendo appe. na fi appofe al vero pel folo genere delle Madrepore : sbagliò (1) Memoîr. de P_ Acad. an. 1754. P. 429. (2) LiropPHyTA «Animalcula materiam corallinam deponere , & pro cellulis uti > ©& MaDREPORARUM «fnimalcula fiellis incume bentia fibi continuo fubffernendo materiam lapideam elevare, & ha. bitaculum fuum augere , veGle ftatuit PevsoneLLUs = Sy/t.Nat. T.LI. P. IL p. 1270. (3) Zoopuyra mon funt uti LiToPHYTA ; authores fue tefte feu trunci, fed tefte ipforum : funt enim oo, vere plana, que metamorphofi tranfeunt in flores animatos ( vera «Animalcula ) , confetlos ex generationis organîis $ © motus inftrumentis , ut mon tum quem extrinfezus mon habent , a fe ipfis obtineant = tbid. pi 1287. 57 sbagliò pet tutto il refto de’ fuoi Litofiti: e finalmente pei Zoofiti moftrò quella debolezza che talune volte fa conofcere che i grandi uomini fiano uomini . Vengo all’altra fpezie di Madrepora, che per quel che ne fappia non fu giammai veduta da Offervatore, nè potuta in Mufeo ferbarfi perché fprovveduta di fche- letro : efla è abitatrice folo della grotta a due bocche al capo di Mifeno preffo Mar morto, ove infieme col- la giù defcritta Madrepora, tappezza le mura di quella. La forma di quefta Madrepora (*) è la medefima della giù defcritta , falvochè effendo nuda poggia immediatamen- te sullo fcoglio, sulle fpugne , ed altri corpi che qui- vi incontra: nafcono a gruppi nelle bafi infieme collega- te, quafi molte piante che da una ceppaja pullulaffero. Il corpo cilindrico, e porporino di quelta Madrepora fi alza perpendicolare: ma è in balia fua di efercitare qua- lungue moto in gonfiandofi , aggrinzandofi per ritirarfi su di se medefima , perchè di ogni forta di fcheletro fi trova fenza. Quefti cannelli cilindrici intorno il di. fco fuperiore hanno la corona di corti tentacoli pofti a tre ordini ; dei quali gli efteriori fono li più piccio- li, ed intrecciati con varie direzioni, come nelle ortiche marine. La bocca è nel centro, e da quefta alla coro- na del difco partono moltiflime righe :le labbra di quel- la fi gonfiano ancora . Quefta Madrepora non è fom- mamente irritabile; nei moti fuoi moftra i mufcoli del fuo corpo coi quali li efegue. Non eflendo quefta Madrepora fornita di fcheletro sul quale fi poteffe ricoverare, nè eflendo dotata di H (*) Fig. 6. (*) Fia.8. 38 una fomma elafticità , riefce agevole il poterla tagliare per lungo: La figura 7.dà a vedere la corona del ten- tacoli ritirata 44: lo fpazio tra 44, e 46 è lo fpazio .tra la corona dei tentacoli, e’l centro, ove è la bocca d: quindi fegue un ordine di rughe che fcorrono per la lunghezza della faccia interna decb, come nelle ortiche: avendo così aperto il corpo , e nettato col taglio del coltello da tutto quefto apparecchio , è reftata la pelle efterna , che veduta col microfcopio ha moftrato i mu- fcoli, dei quali è fornita (*). I. Madrepora calycularis > LINNEI . Coralium ex cylindris coadunatis, confertis, externe parum tranfverfe rugofis, fellis in difco profunde excava- tis, radtatim lamellatis , centro prominulo , foraminulato, fuftinet animalia Atiniss fimilia , fingulum cuique ftelle implantatum , fed bafi connexa , cylindracea , purpureo mire fplendentia, difco fuperne margine tentaculato , ten- raculis brevibus, non fimplict ordine , confertis, binc, il- Euc divergentibus yin quorum centro os , labio inflatili , un- de varia oris apertura © vagina longitudinales ; ‘vulve inter tentacula ,° unde ovaria globiformia ex ovis innu- METIS è. 2. Madrepora denudata > nova Species è Eadem precedentis , fed Coralium defideratur : 59 DELLA MILLEPORA: Rimachè io defcriva quel Polipo che il Signor Lin. NEO ha comprefo fotto il nome di Mi//epora, del quale molte fpezie pel noftro Cratere s' incontrano , fa- rà bene formarne l’idea su quella del Polipo paluftre del TREMBLEY, che fuppongo conofciuto . Si concepi- fca per poco che al polipo paluftre, il cui corpo è ci. Jindrico, fi aggiunga una crofta calcarea ancor cilindri- ca ; e ficcome a quello fogliono nafcere come rami i polloni intorno, così fi fupponga , che quefti perforino la crofta fuddetta, e colle loro eftremità fi lafcino fuori comparire : fi multiplichi il numero di quefti all’eccef- fo : Inoltre, fe piaccia, quefta forma cilindrica fi fac- cia paffare ad un’ altra fchiacciata , o altrimente fatta : avremo così quel Polipo che ora chiamo MiMepora La prima delle noftre Millepore fia la #runcara del LINNEO, cioè il Poro ramofo dell IMPERATO (1), e ’l Miriozoo di DONATI (2). Nafce abbondante fotto i ci. glioni degli fcogli che fono intorno 4a Jola, € propria- mente fotto di quello picciolo fcoglio detto 1° I/olorso, ed a profondità di cinque braccia in circa, ove difcen- dendo i marangoni poffono raccorla : da loro vien det- ta: Corallo felvaggio. Tanta è la fenfibilità di quefto Polipo, che qualunque rottura che nel fuo corpo fof- friffe , farebbe d’ impedimento a far moftrare i fuoi fi. niffimi, e dilicatifimi organi che dagli innumerabili fo- H ij (1) P. 716. : {2) Storia del mare pag. 55. (5), TavHIÈ Par 9» leto) rellini del fuo corpo debbono ufcire : per fa quale cas gione neceffaria cofa è che il marangone col fuo perno Stacchi dalla bafe la Millepora , e fenza recarle alcun danno, nel fondo medefimo del mare la riponga nel vafe, e così nell’aria la trafporti, dove dopo picciolo tempo farà permeffo all’ Offervatore contemplarla coni fua meraviglia e diletto. Nafce quefta Millepora (*) formando un tronco, il quale immediatamente fi bifurca, ed indi mano mano in altre bifurcazioni fa fepara , e così procedendo come in un cefpuglio di bronchi fi forma; di rami tutti ritondî, di usuale craffezza per tutto, e nelle cime troncati da una quafi piana fuperficie, o almeno poco convefla. Ho detto che Îa- craffezza dei rami fia Îa medefima per tut- to, perchè tra il tronco e i rami picciola differenza fi ravvifa. La foftanza di quefto fcheletro, come degli altri delle Millepore, è calcarea . La fuperficie tutta di quefta Millepora è finamente pertugiata con fori pofti fenza cer. to ordine fino intorno la corona del difco eftremo deî rami: questi fori fono impreflà fulla fuperficie del coral- lo, alcuni talvolta formano come mamntelle forate nel baffo. La bafe del tronco è poco fpianata sullo fcoelio a cui è tenacemente attaccata . Mentre 1’ Offervatore ftarà contemplando quefta Millepora così ricevuta, impuntando i fuoi fsuardi sul- la medefima , fcoprirà da ciafcuno degli innumerabili forellini della fua fuperficie ufcire un organo polipifor- me fottilifimo , il cui corpo effendo craffo come una fetola ,, foftiene in cima una corona di finiffimi tenta- er) $i coli inclinati in modo che formano un imbuto, il cui orlo fuperiore fia in dentro un pochettino ripiegato : e- fcono quefti organi da tutti i forellini della fua fuperfî- cie, e fin da quelli che fono intorno il difco fuperio- re. La lunghezza del corpo dell’ organo uguaglia una mezza linea, e la corona dei tentacoli un quarto di li- nea. Quefti organi il cui colore è un carneo dilavato, par che nom fappiano ftare immobili ; efcono , ed im- mediatamente rientrano :_l’ ufcita, e la ritirata è con- temporanea, e fi fa in iftante , ripetendofi ogni due o tre minuti. Si offerva in quefta ufcita una legge, cioè che nommai quefti organi fogliono foli , ma fempre molti infieme in un ramo ufcire . In quefto ufcire fif fatt: organi portano non già assomitolata la corona de’ tentacoli, come nella Gorgonia, e Corallo , ma ftret- ta su di se medefima în un cilindro. Nel corpo di que- fto orsano fi vede il budelletto più roffo che quafi oc- cupa la craffezza del corpo medefimo. Con lente efploratrice fi prenda ad offervare que- sta Millepora così manifestata coi fuoî organi nel vafe medefimo , e foprattutto fi fcelsa un di quegli organi intorno il difco fuperiore , il quale fenza rifleffione di raggi di altro corpo fi può offervare, fi vedrà il corpo di quello eflere più crafio nella parte inferiore (*), e que- sta fervire come ùn tubo in cui la fuperiore più efile può ritirarfi : fi vedrà inoltre al lato della parte fupe- riore e più efile, un’ appendice, Ia quale che cofa foffe non è facile fubito determinare . Mentre faceva io queste offervazioni ,, mon aveva. (*) Fig. 10; Gi prefente ΰ opera del Donati il quale i in questo Polipo prima di me aveva veduti gli organi defcritti, ed a- veali prefi per tanti animaluzzi che formandofi ciafcu- no la fua celletta , fabbricavano il totale dell’ edificio così regolare; e così analogo alle opere della Natura , che fe foffero stati a fcuola della medefima non avreb- bero imparato a farlo. Credette però una probofcide della figura di un bicchiere, quella che io ho conofciu- to effere una corona di finiffimi tentacoli : credette due mufcoletti posti ai lati del corpo, quello che io ho ri- conofciuto per un tubo esteriore che il corpo riceve: e finalmente conobbe il coperchietto del forame , che | Jo come una appendice ho veduto posta al lato del cor- po dell’ organo , fia che questo efca dai rami, fia dalla corona del difco fuperiore . Gran fatto della Natura ! ciafcuno di quelle mi. gliaja d’ organi di questo Polipo che dai defcritti fora. mi efcono fuori, può , ritirandofi, non folo del tutto renderfi al coverto entro del fuo petrofo fcheletro , ma chiudere con porta l' orificio del forame , e far questo fenza altra azione che dello steffo ritirarfi j poichè ap- punto come fanno le lumache, le porpore , "basta che il corpo loro nel nicchio fi ritiri, che la valva posta ed attaccata al lato del corpo, all’ orificio medefimo del picchio efattiffimamente fi adatti. Voleva meglio conofcere la forma e la meccanica di queste porticciuole .. Lafciai morire una di queste Millepore , e quando era già diffeccata la efplorai con lente: mi accorfi che molti dei forellini erano da quel. 63 le porticelle perfettamente chiufi e turati ,, altri foc- chiufi erano dalle porticelle inclinate : pofi nell’ acqua questa Millepora , così cioè ammollendofi gli organi che appartenevano a quei forami, lafciavano meglio da loro staccare i coperchi fuddetti. Mi riufcì molto bene mercé uno fpillo , ed al microfcopio fottopofi il coper- chietto che cinto ritrovai di parte animale, la quale di- {ciolta da una goccioletta di fpirito di nitro fattavi cader fopra, ebbi nella vera figura la porticciuola fuddetta di forma quafi ovale (#). Ho parlato di fpirito di nitro fatto cadere sull’ additato coperchietto : ho veduto in quefto fperimento che quefto refifteva all’ azione deil’ a- cido; onde conchiufi della fua foftanza cornea-cartilagi- nofa fomigliante a quella delle porpore (1), ovvero del. la parte piana di quello di un’ altra chiocciola del na- firo: ‘(Gratere (2). L’ImperATO così defcriffe lo fcheletro petrofo di quefta Millepora : ,, E' fpongiofo ,, e li meati di que- sy fta fpongiofità corrono per lo lungo de’rami con par- ,y timenti appoggiati sul comun filo di mezzo,dal qua- s, le partendofi a modo di linea dal centro altri mea- ,> ti, la groffezza di effo fcheletro traverfano (3) ©» In figura ho rapprefentato molto ingrandita una cima di un ramo di quefto fcheletro tagliato per l’affe (**). In quefta fpongiofità è ramificato il Polipo oflia l’ ani. (1) RonpetetIr : Hifi. aquat. Part. IL p. 64» (2) Ibidem p. 98. © cochlea celata è» (3) Pag. 715. ® Fig. 21. (4) Fie.1r% 64 male, 11 quale è fiato l’autore di queto calcareo fche: letro mercè il fucco petrofo che è trafpirato dal fuo cor- po, ficcome fiè dimoftrato ie conchiglie produrre il nic- chio, e le Madrepore il loro corallo. Quindi avendo efpofto all’ azione dello fpirito di nitro la noftra Mille- pora, quefto fcheletro fi è fciolto perfettamente, intat- to rimanendo il diffeccato corpo del Polipo che fi chiu- deva tra quelli cavi. Quefto Polipo col fuo fcheletro ‘crefce fempre in uguale craffezza : fi allunga cioè , e . lateralmente manda rami fempre di uguale lunghezza , i quali perciò innalzano il tronco fempre uguale : gli ultimi rami che il Polipo ha mandato fon quelli ‘che come raggi fi veggono nel difco fuperiore alquanto tra- fparenti per non effere ancora circondati di quella co- pia di calcareo che intornia il refto: la bifurcazione dei rami procede colla medefima meccanica. + Siccome il Polipo che anima quefto fcheletro s’in- nalza co’ fuoi rami, così verfo la radice muore, onde è che i forellini del baffo fi chiudono da materie ftra. niere : accade ciò come accade al Polipo d’acqua dolce che effendo mozzato per una porzione , fi allunga per l’altra. i Paffo a defcrivere un’ altra affai più elegante Mi. fepora, che il LinNEO ha detto cellulofa , cioè la Re- tepora d' IMPERATO che copiofa nafce nella grotta fo- pra nominata del Lazzeretto al lato finiftro per tutta quella porzione, che fi frappone fra la bocca e la pri. ma apertura : e nafce eziandio nel fondo di mare, don- de l'ho cavata attaccata agli fcogli,e fino alla già de- $$ fcritta Gorsonia: Î marangoni la chiamano pezzillo (che fuona merletto ) di mare, perchè ne ha la forma. Quefto Polipo il cui fcheletro è formato da quefta re- te calcarea, è così dilicato che molte offervazioni fono ftate neceffarie per giungere a vedere cofa fi foffe quefta bizzarro prodotto del mare,che per analogia pur s'inten- deva cofa poteva eflere. Per iftituire 1 offervazione bi- fogna primieramente che quefta Millepora venga dallo Qoglio ftaccata infieme col pezzetto cui è attaccata , € che in niuna parte venga rotta ed offefa nonoftante la fua maffima fragilità. La forma di quefta Millepora (*) è quella di una {*) Fis. 12.6 rete fatta a frequenti,e ftrette maglie come un merlet. o, la cui craffezza fia di una mezza linea. Una va- rietà di quefta Millepora che anche abita nel noftro Cratere deve ftimarfi la Frondipora d° IMPERATO , la quale da effa non differifce che per la craffezza, e per la larghezza delle maglie , e nell’ avere la faccia in- terna più fcabrofa. La noftra Millepora nella fu- perficie efteriore è lifcia ; nell’ interiore è piena di fpinuzze , e con lente comparifce tutta finamente pun- tellata . Pofta nel vafe coll’ acqua fe ne guardi la interiore fuperficie per una parte ove faccia picgatu- ta , acciò i raggi diretti circondando gli organi po- lipiformi che dai forellini di quella ufcir debbono , quefti rendano fenfibili all’ occhio , mentre tali non farebbero affatto effendo guardati di fronte alla fuper- ficie medefima donde efcono. Di ciò è cagione così la loro picciolezza , che la mobilità, e la trafparen. I * . (0) Figit3: (**) Fig.14- 66 za loro quafi perfetta; eccetto di picciola tinta di rof- fo. La forma di quefti organi è la medefima di quelli della già defcritta Millepora , cioè un fottilifli mo trafparente corpo cilindrico foftiene una corona di tentacoli a forma d’ imbuto , il cui margine è alquan- to piegato in fuori, ficcome ho rapprefentaro in uno di quefti organi di molto ingrandito (*). Se dalla par- te inferiore di quefta Millepora per'le fue maglie fi suardi con lente efploratrice , fi vedranno affollate le corone di tentacoli degli defcritti organi che l' interio- re fuperficie veftono per intiero . Ho cercato con lente efploratrice di vedere quefti forami ; non mi è riufcito molto bene difcoprirne la forma, tra per la lore picciolezza , tra per l'affolla- mento : fotto al microfcopio li ho molto meglio diftin-. ti (**), e mercè la trafparenza di effo fcheletro calca- reo ho diftinto il roffigno di quefti organi ritirati nel fondo di quefti forami : non ho difcoperto negli orificj di quefte aperture le portelline di cui ho fatto parola in occafione dell’ antecedente Millepora. * Le eftreme maglie di quefta Millepora fono aper. te e molto trafparenti : comparifcono compofte da in- numerabili tuboli dell’ animale i quali mano mano a- prendofi mandano novelli organi polipiformi ; ed allun- gandofi per determinata legge della Natura , tendono a compiere le maglie , per dare origine alle novelle . Avendo efpofto quefta Millepora all’azione dello {pirito di nitro , fi è fciolto intieramente il calcareo , rimanendo il molle dell’ animale che era chiufo tralla {ua fpongiofità . 69 In occafione di quefta Millepora; mi farà permef- fo far parola di una Serpola, che su di quella ama di fare fuo domicilio attaccata col fuo trafparente nicchio. Quefta Serpola potrà ridurfi alla S. /pirillum del Lix- nEO, febbene le figure del PLanco da lui citato alla noftra poco convengano . Il carattere di quefta è I’ efle- re trafparente , e fpirale con una fola fpira ftretta ed avvolta nella parte più fottile che fi può dire la co- da: nel refto è molto ampia , e colla bocca s' innalza di molto dal piano in cui giace. A traverfo di paflo in paflo moftra le rughe cagionate dai novelli accre- fcimenti, ed a lungo mercè di una lente efploratrice fi veggono delle righe ancora. L'animale che ne è l'au- tore non ardifce ufcire che poco oltre l’orlo della boc- ca, ove ufcendo (*) mi ha moftrato appartenere al ge- nere dell’ Aplyfia del Linneo , offia della /epre mari: ma (1): moftra dalla parte di fopra la tefta tre dei fuoi I ij (1) Dimoftrerò in altra Memoria che aplifia ancor fia ae nimale di una groffa Serpola del noftro Cratere , che i maran- goni chiamano Caracò ; del quale darò l'anatomia, dimoftran. do l efofago fornito di una fingolare cartilagine ; ad un lato del mantello efiftere il forame per gli eferementi , all’ altro effere pofte le branchie polmonali , analoghe a quelle della /ee pre ‘marina , della feppia , dell’ oloturia fventrata , la quale le ha fopra dei vifceri ‘che fon chiufi in un nicchio nautiliforme pofto fuori. del fuo corpo , in vece del quale apparecchio il RonpeLEzIo delcrivendo quefta oloturia (T.II. p.126.) appofe a finitra una dentata appendice. Farò vedere al contrario che Tee sebelle fiano gli animali di altre Serpole già defcritte: e che ale (*) Fig. 15. 6$ quattro tentacoli, e dalla parte inferiore la feffura del la bocca 4, e’l piede, offia parte piana 4. Dalla boc- ca fi vedeva ufcire fpeffo della mucellagsine, come ne- gli altri vermi : e dal lato del corpo fpeflo ufcire dei globetti di efcrementi. Il colore dell'animale è carneo, ed a traverfo del fuo nicchio trafparifce (1). Un'altra fpezie di Millepora è il Poro anzuino d' IMPERATO, cioè la Celepora Spongites (2) del LinnEO: da colui venne così detta perchè comparifce come una incroftatura di feftanza calcarea a guifa delle fpoglie di ferpe, fpeffo una all’ altra foprappofta , e che velte i corpi marini; e nella efteriore fuperficie ordinatamente forellata . Io la paragono piuttofto ad una grattugia, i cui forami fiano quali quadrangoli,con picciolo. labbro, e pofti alla punta di una lunga mammella coricata, le Quali mammelle da un centro partendo, per linee fi e- la Nereide fi appartenga I” amimale della Sadella pennacchio, di cui non feppero vedere la fuperba crefta fpirale i Signori ELe Lis , BasTER , non che RonpeLEzIO ; la quale Sabella non differifce dalle Serpole che. per la qualità di coriaceo del fuo nicchio : donde conchiuderò quanto difconveniente fia alla Na» tura il filtema dei nicchi, ficcome aveva notato. il nofro Co» LONNA , e quindi i MulLER , € SPALLANZANI . (r) La ferpola che su gli fcogli della fi. 2, 9, 12 fi vee de ne è un altra fpezie a moltiffime fpire una sull’ altra, tute te torofe , che qualora fi vede veltire della Millepora che ora farà defcritta: , allunga il tubo , e fuori fi innalza. (2) Voglio reftituire alla Mi//epora quefta che il Linneo ha rimenato fotto un novello genere formato da certa diverfità celle aperture dei forellini. 69 fendano quafi rette : quefto corpo è aderente ai corpi che fono nel mare, qualunque efli fi fiano: quello che in figura rapprefento è attaccato ad un pezzo di marmo bianco caduto per cafo nel mare (*). Per offervare l'a- nimale cui appartiene quefto fcheletro , bene è fceglie- re una di quelte Millepore che fia pofta intorno il tronco di qualche pianta, o polipo, qual potrebbe eflere la Ser. solare capel venere di cui fopra ho fatto parola ; rice- vuta quelta nel vafe fotto acqua , offervandofi con len- te efploratrice, o ancora ad occhio nudo , fi vedranno fpuntare li medefimi organi polipiformi (**) che nelle defcritte due Millepore fi erano prefentati . Si offerverà fa reciprocanza del loro ufcire , e ritirarli ; e la con- temporaneità di questi movimenti : questi organi fono di un colore carneo fmorto, e quafi trafparenti . Questa Millepora, del tutto parafita ,, crefce fpan- dendofi sul corpo, di cui fi è impoffeffata. Da fotto le ultime mammelle fi vede allungare la crosta del fuo fcheletro, ma più trafparente, ed a guifa delle gemme degli alberi, mano mano aprirfi in boccucce onde no- velli organi efcono fuori. Si fpande così questa Mil. fepora, come per tanti rami, e frattanto il pedale, of. fia la bafe fuole morire. Alle volte novelle Millepore alla prima fopranafcono e sulla distruzione di quella vegetano . Su di questa Millepora ancora fuole stabilirfi la defcritta ferpola: una piccioliffima in figura viene rap- prefentata (***). Allorchè questa Millepora fi trova a vestire o piante, o altro corpo, di cui breve fia la du- rata, efla rimane falda , difciolto il corpo , ritenendo (*) Fis.22: (4%) Fig.16. (CP Finz. (°) Fig. 17. ud) perciò la forma di quello: in tale stato è quella che l'ImpeRATO chiamò Poro cervino, e della delcritta fer- pola la mostrò ornata (1). Quando poi questa Mille- pora fia morta , ficcome altri testacei , così la ferpola Jpirorbis vi prende domicilio . A propofito di questa Millepora , e della pri ma già defcritta, e perchè taluno abbagliar non poffa nel ricercare i loro organi polipiformi , farà neceffario che io faccia menzione di un picciolo Polpo fomiglian- tiffimo alla prima fpezie defcritta dal TreMmBLEY, ed appartenente all’ Hydra del Linneo ; unico di questo genere che in mare abbia finora difcoperto . Il fuo cor- po (*) poco più alto di una linea termina in una pun: ta molto più craffa e tondeggiante , intorno la. quale poco in fotto è posta una corona di otto tentacoli , i quali stanno in direzione di mezzo tra il fuo corpo perpendicolare , e l’ orizzontale , finifimi , cilindrici , giacché il corpo \ appena uguaglia una punta di fetola porcina . Il fuo fito è perpendicolare: Il fuo colore è roffo dilavato, ma trafparente nonoftante certa tinta di roffo, la quale crefce verfo l’alto a tingere l’estremità. Nell’affe fi vede il folito budelletto roffigno ; ma la bocca che deve effere nella fommità non fi è da me potuta fco- prire. L'animale è fenfibile; appena con uno stecco toccato aggomitola i tentacoli , indi ripiega il corpo . Volendo vederne qualche cofa di vantaggio lo staccai infieme col pezzettino della Millepora su cui poggiava, (1). Poe. 721. 71 e ricevutolo nel vetro concavo del microfcopio con acqua; rannicchiato fi rimafe (*), mostrando l’' interiore budel- lo. Ma fa prede questo Polipo? s’inoltra e cammina co- me il fuo congenete delle acque dolci ? Il non averlo nelle diverfe volte che l’ho incontrato, potuto offervare che per alcune ore, a differenza di quello delle acque dolci, mi ha impedito di conofcere sul fatto questa ve- rità che l'analogia ci propone. hi nu Defcriverò per ultimo una picciola' Millepora , di cui non trovo alcuna menzione negli ‘Autori , non più groffa di una lenticchia , e che per la forma che ha del fiore del cardo , la dirò Millepora cardoncello (**)» La bafe del fuo fcheletro è una membrana calcarea qua- fi ritonda , trafparente ‘, ‘con delle righe concentriche ; Intorno il mezzo come centro fi alzano innumerabili triangoli, i quali con un lato poggiano sulla lamina deferitta , coll’ altro guardano la parte efteriore , coll’ altro che forma un piano inclinato guardano l’interiore: così pofti quefti triangoli formano una ciambella prifma- tica intorno un picciolo fpazio cerzrale. Quefto fpaziet- to è tutto pertugiato da innumerabili forellini, ficcome fono parimenti i lati efteriori dei triangoli defcritti + Avendo impuntato la-mia lente efploratrice. su di que- fta Millepora, dalli forami delle fuddette bafi ho vedu- to fottiliffime coronelle di tentacoli fcappar fuori (***), e ritirarfi, come nelle giù defcritte Millepore j; i quali effendo dotati di fomma fenfibilità e mobilità, come di eftrema trafparenza , mi venivano all’ iftante imbolati alla vifta, e così difcernere non poteva efattamente la (*) Fig.18. (#*) Fig.19: (*#%) Fis.20° 72 loro forma : maflime perchè era coftretto ad offervarli in un fito alquanto fconcio nel vafe sullo fcoglio cui era la Millepora attaccata. Gli organi che dovevano ufcire dai forellini dello fpazio del centro non fu poffibile diftin- guere , per non poterfi guardare che di rincontro del fondo medefimo, il quale confondeva quel picciolo lu- me che dal trafparentiflimo corpo di quelli fi poteva riflettere. Quefta Millepora non fta attaccata allo fco- glio che per una picciolifima porzione della fua lami. na, mentre nel refto della faccia inferiore di quella fi vede avere fopra nate delle ferpoleste. La figura è qua. {i il doppio del foggetto che offervo., Millepora LINNEI. Animal Hydre affine, crufta calcarea undique ob- eellum, foraminibus perforata innumeris , exiliffimis, un- de exerit capitula, feu ora cylindracea , fuperne tentacu- lata, tentaculis mire temuitatis in coronam infundibulifor- mem difpofitis ; fenfu esquifito, mobiliffima, motu retra- Clili intra foramina. Variat figura nunc caulefcenti di- chotoma ; vel membranacea veticulara , rurbinato undula- ta; vel membranacea foraminibus e centro feriaris ©'c. SPIEGAZIONE 73 SERRE Ta Ra TRAE TI ci Port E SG AZ: do 0 NE Delle figure della Tavola terza è Fio.1. La Madrepora caliculare > alcune ftefe , altre ni- tirate. Fig.2. Loro fcheletri, offian coralli . Fig. 3. La medefima Madrepora che per trafparenza mo- fira fei ovaje in tre de’ fuoi ovidutti . Fio. 4. L’ovaja veduta al microfcopio . Fig. 5. Uova in effa contenute , da alcune delle quali rotte è fsorsata materia granellofa . Fio.5. Tre delle medefime uova contenute in un’ OVa- ja immatura . Fio.6. La Madrepora nudata . Fis.7. La medefima aperta per lungo - Fis.8. La fua pelle efterna veduta al microfcopio : Fig.g. La Millepora truncata dai cui forellini fono ufci. ti molti de’ fuoi organi. Fig.10. Uno di detti organi ingrandito , il cui corpo più craffo nel baffo entro di se fi riceve ; nella parte fottile ha un’,appendice fcagliofa . Fig.z1. Quefta appendice veduta al microfcopio - Fie.11. Lo fcheletro di quefta Millepora tagliato per l’affe, e di molto ingrandito. Fig.12. La Millepora cellulofa con ferpola . Fig. 13. Un organo della medefima alquanto ingrandito; K * 74 Fig. 14. Pezzo di detta Millepota veduto al microfce. io. Fig. pi Porzione dell’ animale della Serpola . Fig. 16. Millepora Spongite che vefte il tronco di una Sertolara, avendo cacciato fuori molti de’ fuoi or- gani. I Fig.22. La imedefima Millepora nata su di un pezze di marmo. Ha fopra la medefima ferpoletta . Fig.17. La medefima Millepora su cui poggia una fpe- zie di Polipo idra. Fig.18. Il medefimo polipo ritirato fotto al microfco- pio + Fig.19. Millepora cardoncello . Fig.20. Uno dei triangoli che Ja compongono , da un forellino del lato efteriore del quale è ufcito un de’ fuoi organi. patio cl cme ni = TEN = Menroria I . {n IIPeo \ (culino di Comarell brc. — 75 BE, Sirene, Mofeatk, Mot Lod, Horo, Ri Rn a Pl nei n DEVE Raro è de e BE LIO a DO Up PERIIEIUL DIEM DIE Rei ME E Merda Bio al A; 4, Si G:0 N:bDoA: Nuove ricerche sulla Gorgonia , e sulla Moadrepora ; e conferma delle ricerche precedente. AA Gorgonia verrucofa , € la Madrepora ca: liculare , di cui nell’ antecedente Memoria 9° ebbe ragionamento , £’ intratterranno in quefta altresì , perchè efponer dobbiamo altre meravigliofe, e forprendenti proprietà di effe, ora novellamente manifeftateci : le quali ficco- me riufciranno di notabile vantaggio per la Naturale Filofofia ; così concilieranno nuovo luftro ed eccellenza ai noftri Polipi, da più non cedere al famofo Polipo d'acqua dolce del TreMBLEY. Il debbo io fare per fod- disfare il pubblico della promefla degli fperimenti sulla M Ti n ui "CR (2 \} Mu (E pata € 80 rigenerazione, di effa Gorgonia (1): ed il fo con animo tanto più lieto, quanto che temer non debbo che dub. biezza poffa nafcere della verità dei fatti che propongo, tutto che nuovi e ftrani, perchè molte delle mie offer- vazioni ho trovato oggi autorizzate dal più diligente Filofofo Offervatore il Signor Abate SPALLANZANI in un viaggio marittimo. sulla riviera al levante: di Geno- va, efpofto in una lettera differtatoria de’ 15. Gennajo 1784. all’ illustre fuo amico BoNNET; e ficcome questa lettera non mi è pervenuta che nel corrente Luglio in- ferita nel volume VII. degli Opufcoli Scelti (2), cioè dopo pubblicata la prima Memoria, così non ho potu- to fare altro che ammirare la maestria dell’ offervazio- ne, e compiacermi dell’ uniformità dei rifultati. E co- sì andando la cofa, vorrei ora lufingarmi che queste mie fcoperte, confermate per molta parte da questo infigne Uomo, poteffero bastare a fare intendere l’animale eco- nomia di questi due Polipi ; e così render paghi i dotti di oltramonte , e particolarmente il fopralodato Signor PALLAS, perchè ponendo fine alle invettive con- tra gl’'Italiani, poffa le fue dotte compilazioni rendere più ricche e copiofe. Penfava io che gli fperimenti che iftituir voleva sulla noftra Gorgonia, non in altro che nel natio luogo doveanfi efesuire; poichè come avrei il mio animo ac- chetato fe l’efito di quelli foffe ftato poco felice nella Pe 77. p. 340. Milano 1784. 37 poflibilità di contrario evento nel luo5o opportuno? La srotta del Lazzeretto preflo Nifita, fopra bene fpeffo menzionata , fu fcelta come per tale uopo acconcifli. ma (1). E rivedendo dunque per fiffatta cagione nella M: ij (1) La ragione per cui quefti Polipi, ficcome altri animali di quefta claffe, non efcludendo le Spugne, amano «di abitare in quefte grotte e fomiglianti ombrofi luoghi, come ‘nel fondo cue po del mare, non mi pare ‘che in altro fi debba rifondere che pell’avverfione ai colpi diretti del ‘raggio Solare, che certa die fouftofa impreffione potrà fare su di quelli,:e maffime su i lo. ro dilicati organi polipiformi, ficcome fopra notai . Le offete vazioni rermometriche ‘ora iftituite così full’ ammosfera che chiuse defi in detta grotta del Lazzeretto, che full’acqua che per effa fcorre, non ‘mi anno dato rifultati tali da potere conchiudere con qualche certezza, che pel ‘minor grado gi calore quelli Pos lipi foffero quivi portati ad ‘allignare. Ma ‘perchè poi in altre grotte che fono nella fteffa fpiaggia, qual potrebbe effere lama pia grotta che suona preffo la jola , ‘quella a due bocche preffo mar morto, non amano di ftanziarvi le noftre Gorgonie, benchè di altri Polipi vi abbia abbondanza ? Non mi pare che altra ragione poffa arrecarfi che quella medefima per cui in una © campagna del medefimo terreno, ed ugualmente dal Sole bat. tuta, ‘una ‘pianta ‘non alligna che in piccioliffimo tratto di ef. fa. Non adduco efempj*di un fatto notifimo , nè mi fermo a fviluppare una ‘cagiorié ‘che dipende da molte circoftanze vae rianti, Non vorrei però intralafciare di notare che quefti Polipi tutti amano un’acqua pura, e per loro micidiale riefce l’ acqua corrotta , 0 imbrartata : infatti non altra è la cagione per cui in molte grotte nella'coftiera di Pofilipo non fi vede che infe. licemente vegetare qualche Ma4iepora caliculare, qualche piccio» la Sertolara, o alcionio, cioè perchè le acque imbrattare nel noftro porto , fono dalle correnti di levante continuamente in (*) Tav.IV, fg. 12. 88 fcorfa primavera la noftra Gorgonia in tempo di per- fetta calma, e del rifluffo , cioè delle acque fecche, e dal battello attentamente contemplandola,con avere pri- ma delle molte gocce d’ olio fpruzzate , e fermandomi nella parte deftra sull’ imboccare di effa grotta, come più illuminata dal Sole , difingueva degl’ individui di ogni età, alcuni alti quindici pollici e più, altri che ad un s. pollice appena giungevano (®), e così gli uni che eli altri comparivano da capo a pit AI , cioè veltiti di una bianca peluria, che molto ampio ne ren- deva il volume; e quel bianco al roffo mefcendofi un vago color rofeo conciliavano ad effe Gorgonie : ma tutto quefto elegante apparecchio nell’iftante Spariva che . ’ uncino del mio Pefcatore intorno di effa Gorgonia per iftrapparla fi ‘aggirava . Ma tosto una fimile com- parfa ritornava, i riposta nel vafe la Gorgonia, l’ac- qua in quello fi folle calmata. quella coftiera portate. Quefta è la ragione per cui non riefce allevare fiffatti animali nei ferbato), e molto meno nei vafi , nei quali la vita di quelli appena fi può portare oltre a po- che ore, cioè perchè crefciuta la corruzione nell’ acqua tra per la privazione del moto, tra per efalazione di cerro umo« re mucellagginofo che i Polipi ancora, non, che iMollufchi tra. mandano , “quell acqua diviene un TRRATE micidiale . Non ale tra deeli ffimar la cagione dell'errore di taluni Naturalifi nel credere. che. dalle Sertolare fi ftaccaffero fpontaneamente gli organi polipiformi ; e nelle Madrepore gli animali lo fcheletro abbandonaffero per prendere altrove domicilio ; e che perciò le prime non foffero che aggregati di animaluzzi, le altre avvene surieri abitatori di quegli “fcheletri. È 2 La Gorsonia Così ripigliata dallo sbattimento fi ri. mette nella fua forma naturale : e ficcome i Mollufchi allora distendono le loro membra , così la Gorgonia caccia fuori i fuoi organi polipiformi . Sono già stati. questi abbastanza defcritti, e le loro funzioni (1). Gli. otto tentacoli, che fono nella corona del fuperiore difcoy fono in moto frequente ,.e ripieganfi or colla punta i) centro. toccando , or nel mezzo ripiegandofi , e colla punta della piegatura in detto centro giungendo . Seb- bene questi movimenti fembraffero diretti ad introdurre alcun corpo nella bocca,pure di tale cofa niente fi rav- vifava : allorchè nelle Serzolare mi è riufcito di offer vare con acuta lente efploratrice gli animaluzzi infufo- rj. che con fingolare meccanica dalla bocca degli organt polipiformi di efle venivano come in un imbuto afforbiti. Ricorfi ad una pruova: Aveva-in pronto una macerazio- ne di fuchi marini ricca divenuta di infufor) animaluzzi: con più pennellate feci sì che l'acqua-del.vafe che la Gorgonia circondava, popolata fi foffe : di tali viventi: i tentacoli della nostra Gorgonia non furono -più folle- citi nei loro movimenti. Dunque attenderanno corpice. ciuoli maggiori , ficcome l’ efperienza fopra rapportata. fembra' dimoftrare. Non andrà però efclufa I acqua marina la quale ftimo . il principale alimento . di queftk e di fomielianti animali .. (1). Nella figura 1.inK ho rapprefentato un di quelti orga- nì col fuo tubercolo e perfettamente fpiegato: di rale grandeze za dunque fi fuppongano quelli della fisura 1.Tavola 1. € del le altre , fempre che quefti fi dicono perfettamente fpiegati è ( Le 93 Le porzioncelle di cuojo riprodotto; mercè la loro quafi trafparenza, poterono effere fogsettate al microfco- pio ; in effe comparvero non ancor ben formate quelle fibre longitudinali di cui fopra fi è fatto parola, e la fua foftanza fi vedeva zeppa di acini, o gruppi di efli di materia calcarea (*). In quelle Gorgonie in cui o i rami, o’1 baffo tron- co era ftato mozzato, niente di tale operazione fi offer vava, poichè il cuojo fi era già diftefo a coprire le ferite. La differenza però fi notava aprendo le ferite, perchè in cima dei rami un picciolo accrefcimento di effo fchele- tro come un conico bottoncino di color bianchiccio fi vedeva fotto il cuojo formato, come accade nei lom- brichi terreftri mutilati ; nel tronco poi niente di ciò ancor fi manifeftava , anzi il novello cuojo sul taglio fattovi, per la fua trafparenza fi dava a diftinguere . Quefto fperimento nei rami della Gorgonia con fimile fucceffo era stato tentato dal ch. SPALLANZANI. Il rifultato di questo fperimento non poteva far di manco di richiamarne un altro. Se nella Gor. gonia il folo cuojo è la parte che efercita le funzioni della vita, e che perciò in effa la vita rifiede , perchè non può quello vivere fenza del corneo fcheletro? Al tra volta mi parve questo un concetto metafifico, per- chè , full’ idea degli animali perfetti, immaginava effe. re neceffaria l'unione di uno coll’altro. Si è veduto co. me questo cuojo fia allo fcheletro attaccato mercè un parenchima fimile a quello che, offervante il GREWIO, nelle piante fi stende dalla fcorza fino al ppc 2 () Fina: (*) Fi6.3. 94 quale parenchima nella Gorgonia facilmente fi lacera ; ficchè lafcia feparare il cuojo , ficcome negli arbufcelli accade quando fono in fugo in Marzo , ed Agosto . Prefi dunque nell’ acqua del mare delle Gorgonie , e tagliati dei piccioli tronchi, fparai per lungo il cuojo, e fvoltato tralle dita, feci sì che quel cuojo fi feparaffe: questo sull’ istante strinfe forte 1 fuoi orlì longitudinali uno sull’ altro : ed avendo legato per mezzo con fotti- le fpago, e ad una cordellina molti di effi raccomanda- ti, fenza farli giammai per l’aria paffare , in mare li attuffai : ciò fu nel giorno 10. Giugno. A 21. del mefe cavai di mare la cordellina, e con meraviglia grande offervai che quelli cuoj (*) eranfi nel natio colore ferbati, che perfettamente avevano ri- marginato la ferita, e che fi erano torti variamente +. Dai loro tubercoli focchiufi fi vedevano fpuntar le ci- me degli organi polipiformi, che tali fi rimafero nel resto della giornata. La grave malattia che questo Po. lipo fofferto avea, toglievagli il naturale vigore che la Natura impiegava alle dovute riparazioni . Ma cofa era avvenuto internamente a questo cuo- jo? erafi quivi prodotto il corneo fcheletro ? niente di ciò ancora : folido era divenuto e pieno , ma non an- cor fi distingueva bene questo fcheletro che fi stava preparando . La foluzione di questi problemi dava occafione ad altri. Che farebbe accaduto a questo cuojo fe non fi foffe aperto in lungo, e fatti due tagli in tondo, fi fof- fe tratto dallo fcheletro ; fi farebbe la riparazione efe- 95 guita più velocemente? e fe in luogo dello fcheletro foffe introdotto uno stecco ritondato ? o finalmente fe questo cuojo fvoltato fi foffe stefo fopra di questo stec- co, e quivi ligato ? poffo afferire che io abbia la fo- luzione, fe non di tutti quefti quefiti, almeno di tali che fanno comprendere quella degli altri. A’ 24.Giugno aperti avendo dei cuoj di Gorgonie, li difteG fopra di alcuni ftecchi ritondati in modo che I efteriore fuperficie combaciaffe collo ftecco , e così fi mantenefle per forza di un forte filo di refe che tene. va legato il cuojo così fvoltato : In quefta operazione devo confeffare che non mi riufcì vedere la poffibile efattezza, perchè a cagione della fragilità ed elafticità di effo cuojo dove rompendofi, dove rappigliandofi, po- che rimanevano le porzioni perfettamente fvoltate : Sic- chè a’ 30. del mefe avendo quefti cuoj vifitato , trovai i medefimi tutti rappigliati e faldati a vicenda coi lora orli dove la cedevolezza del filo ammollito nell’ acqua l’ aveva permeffo : e fe vi erano porzioni rimafte fvol. tate, avevano eli orli ingroffati prede fibre ancora longitudinali , © la fteffa interiore fuperficie : e dalla parte poi che lo ftecco toccava, fi vedeva non folo niu- na aderenza, ma le bocche delli tubercoli ftrette je qua» fi rimarginate » | Credetti di dovere portare più in lungo l’ efperi- mento. A'2.Luglio efeguii la medefima operazione del. la fvoltatura: e ad altri ficcai come midollo dei ftecchi fnedefimi di legno. A 23. del mefe li vifitai : I cuoJ {voltati avevano unito 1 loro orli Igngitudinalmente , ed N ij (*) Fig.4. Ca 06 eran chiufi in cilindri ; facendo varj e diverfì rappî. gliamenti (*): il cuojo cui il midollo fi era introdot- to, avea di molto ingroffato gli orli, tendenti all’at- tacco e rimarginazione, e febbene colla interiore fuper- ficie fi trovaffe ancora adattato al legno, col medefimo niuna aderenza aveva contratto (SE Fra 1 fuggetti che raccolti aveva della Gorgonia mi venne fatta di trovarne uno nel quale fi vedeva due rami così bene intrecciati, che per buono tratto della loro lunghezza compariva uno all’ altro faldato - ne fe. parai il cuojo , e vidi il corno quivi formato in un folo corpo, fotto una pelle comune: penfai dunque all' 2nnefto così del cuojo, che dei rami nella Gorgonia. Avendo aperto il cuojo in un ramo per picciolo tratto, e fatti due tagli ritondi, portai innanzi sul tronco il detto cuojo aperto, coficchè l’ interiore fuper- ficie di quello venifle applicata all’ eferiore di quefto , e l’orlo del primo reftafie sul trofco nudato: legai con filo di refe l'un cuojo sull’altro, ed a'24. Giugno tut- to l'apparecchio attuffai in mare : a’ 30. Giugno il vi. fitai : Il filo di refe nell'acqua effendofi allungato , a- veva permeffo al cuojo foprappofto di fepararfi , onde ambidue eran feguitati a vegetare : Il cuojo però fo- prappofto erafi faldato col cuojo rigenerato sul tronco dal rimanente cuojo rimaftovi, ed a quello fottopofto : ficchè su quefto orlo folamente "fi diftingueva l’ attacco fenza poterfene dubitare . L'altro fimile fperimento fu tentato su i rami % Scotticai per alcuna porzione i rami di due Gorgonie, TE 57 indi- per mezzo di forti fpaghi incerati feci sì che le parti fcorticate fi toccaffero ‘e ftrettamente legate fi man- teneffero: tralli molti fuggetti- prefento quefto (*) in cui effendofi la -legatura fatta. per BB, quivi la. riprodu zione del cuojo erafi-impedita., febbene i due tronchi per l’ appreffamento fembraffero faldati ;. e quefta unio. ne durava anche difciolto il. legame in BB, poichè (*) Fig. 6 in tutto il refto A, A, A dove quefti due tronchi e. rano ftati appreffati , il cuojo. riproducentefi li aveva. come un folo tronco coperti, non-più -lafciandoli diftine ti : ficchè poi è da-penfare che fotto di quefto cuojo nuove lamine cornificandofi ,. fi debba formare un trone co perfetto di. due che diftinti comparifcono nella ba- fe e mella cima. Quefto efperimento con ugual fuccef. fo mi è riufcito su i rami di una medefima Gorsgonia così fcorticati\e pofcia legati. L’' efperimento fu efegui. to nel giorno 24. Giugno fu offervato-nel giorno 30. L'ultima pruova a cui piuttofto per mera curiofità volli fuggettare la. noftra Gorgonia, fi fu. quella, che do» po morta in fecco,a capo di molti giorni nel mare l'at tuffai., per vedere. fe qualche refurrezione fi operaffe in effa , ficcome in altri fingolari animaluzzi, dopo il LEvENOECHIO, hanno dimoftrato gl’Italiani. La noftra Gorgonia non moftrò niente di tale: efla a capo di po- chi giorni che fu» in mare, era» guafta fingolarmente nelli tubercoli che rinchiudono gli organi polipiformi : fe più oltre vi fi foffe lafciata, interamente il cuojo f@ farebbe difciolto, rimanendo lo fcheletro. E da quanto finora fi è detto della noftra Gorso. 93 nia, chiaro fi rileva quanto poco della fua natura infor- mato il Linneo credette ‘che in effa la midolla foffe la parte animale donde avéflero origine ‘gli organi polipifor- mi che comparivano sull’efterna fupetficie della corteccia, la quale preparava il materiale per la formazione della parte lesnofa che chiudeva la fuppofta animale midol. la + donde deduffe che nella Gorgonia fi ravvifava a chiare ‘note una srasformazione del Vegetabile ‘nell Ani sale (1) . To chieggo fcufa a questo padre ‘della Storia Naturale, fe dico, che fuppofta vera la defcritta ftrut- tura, l’idea di rrasformazione Èè la più impropria che mai. E' ftata adoperata quefta voce per denotare 1 va- rj ftati che prendono gl’ Ieferri , ‘perchè i MALPIGHI, ‘e gli SWAMMERDAM] ‘avevano dimostrato che ‘nel bru- co fi conteneva la crifalide, «e nella crifalide la farfal- la. E' cofa contraria ‘alle leggi della ‘Natura che un effere organico fia Animale , ‘e Vegetabile infieme : è questa propofizione che implica contradizione. Mi fpie- so. Altro è dire che un effere organico abbia proprie- tà per cui appartenga ‘al regno ‘vegetabile ., ‘febbene ne abbia altre che ‘fiano proprie dell'animale, onde fi deb- ba dire che questo ‘effere fia sul confine dei due regni; (1) “Gorgonie mabifefta metamorphofi e Vegetabili in Animale mutantur. Planta enim radicata more Fuci excrefcit in ‘caulem ra mofum, cortice indutum deponente Librum indurandum in Lignum fecundum annotinos annulos concentricos , «intra quos Medulla anie mata, que prodit in Animalcula florida , fponte fe claudentia , aperientia , moventia , fentientia , alimentum afffuens colligentia $ adr os ingurgitantia » Syt. Nat. T. I P.II, p.1289. 99 altro è dire che un effere che apparteneva al regno Ve- setabile ora paffi all Animale: Dove più la costanza della Natura ? E così effendo la cofa, di leggieri ognun rileverà: che nella Gorgonia la parte animale vivente non effene do che la corteccia , il midollo una parte inorganica, almeno in quel fenfo che non è atto a vegetare , par- lerà poco efattamente cli della Gorgonia favellando die ftingua da effa i Polipi, giacchè la Gorgonia è un, Po. lipo, e quelli fono gli organi che dal refto del fuo molle animale ‘non differifcono che per una più fina firuttura . E mi compiaccio grandemente che il Signor Abate SPALLANZANI lavorando sul medefimo argomento fia giunto alla fteffa verità, che io sul bel principio di quefte Memorie aveva propofto, quando non mi era.» no ancora a notizia i penfieri di quefto prode Natura» lifta . E quì prendendo occafione, potrei oltre trafcorrere, Nei Vegetabili il tronco , tolta la fcorza, e ben difefo dall’ azione dell’aria, può produrre una nuova fcorza ; fotto la quale immediatamente apparifcono dei ftrati le» enofi. La fcorza può, indipendentemente dal legno, fare delle produzioni legnofe. Se fi tenga un pezzo di fcor- za feparato dal legno da uno de’ fuoi orli, fi forma un’ appendice , o labbro legnofo il quale fi ricuopre di fotto di una nuova fcorza . Gli ftrati corticali, i quali non fanno parte alcuna col libro , reftano fempre corti. cali, fenza convertirli in legno: Quefte ed altre verità fono i rifultati' delle belle fperienze del celebre DuHA. TO9 MEL (1). Neoli «animali altra forta di fenomeni fi pre- fentano : per cagion d’ efempio : fcoperta la tibia in'un colombo nella parte di mezzo fenza toccarne gli eftre- ‘mi, e fcoftata la carne mercè due tafti,, e grattato in quella tibia ‘tutto il perioftio j dopo .19.gierni ‘intorno la parte fcoperta fi forma una foftanza molto fottile, fecca, e fofca di colore ,-e nella cavità midollare dell’ ‘offo fi riproduce ‘un nuovo pezzo per poterfi foftituire al vec- chio già perduto : quefto è uno dei molti fperimenti gel diligentifimo Signor TrojA che ultimamente ha trattato con fomma nitidezza quefto arsomento della rigenerazione delle offa, dopo‘ le illuftri fatiche dei Fran- cefì (1). «Il lettore -Fiiofofo avrà una meffe ubertofiffi- ‘ma di verità, mettendo in confronto le fperienze sul- la Gorgonia , con quelle che megli efferi dei. due regni ‘fono ftate ‘finora felicemente tentate. La Madrepora ealiculare non dovea rimanere efen- te ‘da confimili pruove fatte nella Gorsonia. A’21.Giu- gno ‘fraccai ‘col «perno ‘dallo fcoglio molti «gruppi di Ma. ‘drepore , € ricevutele in due vafi .di majolica ben cor- ti e larghi, a quelle che in un di effi erano , lafcia- ‘te prima ben diftenderfi, con ‘forbicette cominciai deftramente su di effe ad operare : niuna fi può di- re che ‘ne lafciai intatta-: a chi tagliai il ‘corpo in ‘tondo , a chi un pezzo del .difco di fopra , a chi porzione (1) Fsfica degli Alberi P. II L. IV. c. 3.6.8 (2) Efperienze intorno alla rigenerazione delle offa .