gibrarg of % gluscum OF COMPARATIVE ZOÒLOGY, AT LIM'ARD COLLECE, CAMBRIDGE, MASS. jFoxintJcì] bv pribate su&scrfjrtfon, in isgi. Depositedby ALEX. AGASSIZ. No. St^S" i L~/Ca_^^ 1 /?/*■ • óy/' • /, -, MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULABII DOTT. SEBASTIANO RICHIARDI Professore di Anatomia Comparala e Zoologia nella R. Università di Bologna Con 14 Tavole BOLOGNA TIPI FAVA E GARAGXANI 1869 "> MONOGRAFIA DKLLA FAMIGLIA PEN N Al ULAR11 Nome. — FI nome di Pennatula che il Linneo dava al suo genere primitivo, fondato sulle specie più comu- nemente ed anticamente note, e prima di Ini chiamate con nomi differenti, era assai bene applicato, giacche indicava con mia forma molto conosciuta i caratteri principali di que- gli aggregati di polipi o colonie, alle quali anche oggidì, non ostante le molte modificazioni introdotte, conservasi in parte questo nome, ma conveniva e conviene assai più agli e- semplari conservati nello spirito od essicati, che non ai viventi, giacché in questo stato le forme loro sono assai meno regolari, e più svariate, dipendenti da circostanze diversi', per le quali se possono dirsi moltiformi . non si scostono però gran fatto dal tipo comune. Dopo il Linneo le specie appartenenti al suo genere vennero gradatamente aumentando in numero tanto che più tardi costituirono una vera famiglia, alla quale si diedero nomi differenti: così il Cuvier la chiamò dei Polipi nuotanti, il Lamark dei Polipi galleggianti, altri dei Pen- natulariì o delle Pennatule. 4 S. RICHIARDI La denominazione del Cuvier è impropria, giacché alla medesima non corrispondono perfettamente i movi- menti, troppo limitati, dei quali sono capaci le diverse parti del zoantodema delle Perniatale , e la maggior parte dei zoologi oggidì nega che possano metterle spontanea- mente in moto , in modo da dirigersi e nuotare , secondo la volontà del grandissimo numero di individui che spesso for- mano una colonia, così il Van der Hoeven, il Dalyell, il Costa ed altri: il Delle Chiaje dice bensì che la Pen. spinosa nuota con grande celerità , ma pare che tale espressione sia assai esagerata, giacché altri osservatori attentissimi non riesci- rono a constatare nella medesima così distintamente tale facoltà. Nella loro posizione normale i Pennatularii , stanno impiantati per la parte inferiore sterile, soventi bulbosa, del zoantodema nella sabbia o nel fango , e spesso a grandi profondità nel mare, di dove se vengono accidentalmente a staccarsi , o ad esserne divelti , allora soltanto s' incon- trano liberi affatto a diverse altezze, ed anco galleggianti alla superficie dell' acqua , in questo caso io credo sia pos- sibile alle specie dotate di pinnule estese aiutarsi nella pro- gressione , ma con movimenti lenti ed incerti , combinando difficilmente nella simultaneità e direzione, perlochè forse meno impropria, sebbene non ancora esatta, è l' espres- sione usata dal Lamark di polipi {inneggianti: oggidì è invalso l'uso di chiamarli semplicemente Pennatule, Pen- natularii , o polipi liberi significando però unicamente , in quest' ultimo caso , senza aderenze permanenti , per cui viene così ad esprimersi il carattere principale della fami- glia, senza escludere la possibitità di incontrarli talvolta in moto per mezzi proprii, sempre però molto limi- tati , ma segnatamente in balìa delle correnti e delle onde. Storia. — La famiglia moderna dei Pennatularii non corrisponde più esattamente al genere linneano Pennatula, MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DBI PBNNATULARII 5 giacché desso fu scomposto, e vennero introdotti, particolar- mente in questi ultimi anni, molti generi nuovi, i quali compendomi specie che differiscono assai dalle tipiche pri- mitive. Tino da tempi remoti queste colonie di polipi, per la singolarità delle loro forme, attirarono l' attenzione dei naturalisti: il Tournefort (1), Barrell (2), Petiver (3), Bau- nino (4), Shaw (5), Ginanni (6), Imperato (7), conoscendo probabilmente solo esemplari essicati, le ritennero esseri appartenenti al regno vegetale, e le collocarono fra i mu- schi ed i fuchi, mentrechè contemporaneamente TAldro- vandi (8), Seba (9), Gesner (10), Modeer (11), Iohn- ston (12), Ruysch (13), Rondelet (14), Bohadsch (15) le annoveravano fra quelli costituenti il regno animale. Le descrizioni però degli autori antichi sono così in- complete, e le loro figure tanto grossolane, che non è possibile riferire con sicurezza le loro specie a quelle che oggidì, in molto maggior numero, si conoscono e le vera fondamenta di questa famiglia realmente furono poste dal- l' Albino (16) il quale con quella precisione e tatto che lo (1) Tournefort, lnstit. ivi herb. 1719. pag. 568-69. (2) Barrell, Icon. plantarum, 1711; pag. 119. Tav. 1 273-74. Petiver, Plant. Italie. I. (i) lìanliino, joan. Hist. plantarum voi. Ili, pag. 790. 1651. (5) Shaw, \l. app. p. 5. (6) Ginanni, Op. post. voi. I. p. 51. (7) Imperato, Historia anim. Napoli 1672, pag-. 650. (8) Aldrovandi, Ul. De zoophitis, Hb. IV, pag. 591. — 1606. (9) Sri,,,, Th. rerum rial. voi. 11!, pag. 3940. — 1758. (10) Gesner, Conr. Nomenclatór aq. anim. 1560. p. 273. — Misi. anim. voi. IV. p. 818 — 1558. ili) Modeer, Nov. Act. Stock. 1786. voi. IV. (12) [ohnston, joan. Hist. oat. Exsangu. lib. I. pag. 58. — 1657. (13) Ruysch, Henr. Theatrum animalium, exsang. lib. I. pag. 58. 1718. (1 i) Rondelet, aquat. hist. pari. II. cap. 24 (lTi) Bohadsch, ile quibus. anim. marin. 1761; pag. 98. flii) \iiik.i Vcad. lib. I. cap. \\ G S. RICHIARDI distinguono ne riconobbe due specie diverse, delle quali ci dà pure buone figure. Il Bohadsch (1) aggiunse due altre specie nuove, la Peti, phosphorea e la Pen. antennina e particolarmente di questa da' buoni dettagli, ma una figura assai grossolana. II Linneo nel Systema naturai (2) descrive sette spe- cie , le quattro precedenti , e tre nuove cioè : la P. mirabi- lis, P. filosa, P. sagitta: nel Museum fìegium (.3), sotto il nome di Polypus mirabilia, una Gorgonia che fu poscia, erroneamente, in seguito della maggior parte dei zoologi citato nella sinonimia della P. mirabili s della Fauna Sue- de? (4), del Pallas, di 0. F. Mùller; nelle Chinensia La- gerstroemiana (5) un altra specie che è pure general- mente ritenuta come identica alle precedenti, ma che è certo assai differente, e che io riferisco alla Virgularia juncea, Pallas. L' Ellis (6) sotto il nome di Clustered seapolype tornò a descrivere e fece conoscere meglio il zoophytum groe- landicum del Mylius e nel riassumere i lavori del Bohad- sch, alle specie da Ini stabilite aggiunse, per il primo', la P. reniformis e collocò nel genere pennatula V Alcyonium epipetrum del Linneo, chiamandolo Fingershaped seapen. Il Pallas (7) annovera undici specie: toglie però dal genere la P. filosa e P. sagitta del Linneo, perchè ap- partenenti ad altra classe di animali, e ne descrive quattro nuove: P. phalloides, P. scirpea, P. juncea, P. grandìs; (t) Bohadsch, de quii», anini. mar. p. 98. (2) Linneo, systema natura ed. XIII. p. 1321. (3) Linneo, Museum regis Adulphi Fridericis, 1751. pag. 96. (i) Linneo, Fauna Succia'. (5) Linneo Chinensia Lagerstroemiana (amaenitates academicae voi. IV, p. 257. (6) Ellis, Essai sur 1' hist. nat. des corallines. pag. 110. (7) -Elenchus Zoophytorum. p. 362. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII / non accetta la distinzione tra la /'. mirra e phosphorea stabilita dal Linneo. Aumentato così il numero delle specie, si avevano, nella serie, delle forme un poco diverse, così la P. pìio- sphorea, rubra, grandis, grisea erano dotate di ampie e belle pinnule, che rudimentali nella P. juncea parevano semplici pieghe laterali del corpo: e la /'. scirpeaequa- drangularis ( antennina Boh.) coi polipi direttamente inse- riti sul corpo del zoantodema per mezzo di celle polipi- fere non collnenti. ma isolate, distinte, opperò mancante ogni traccia di vere pinnule: finalmente nelle P. Cynomo- rium, Phalloides e reniformis i polipi retrattili non più in celle polipifere esterne, ma nel parenchima del corpo, e su tutta la superficie della sua porzione superiore. Per tali differenze il Pallas divise il genere linneano Pennatula , che per Ini diventava di già una vera famiglia, in tre se- zioni che conservatisi ancora in parte intatte oggidì: / P. mina . Bohadsch. I», NNicom.i * " l>l">sl>l"»r'«- Linneo- p grisea, Albino. » grandis. Pallas. o juncea, Pallas. » scirpea, Pallas. » quadrangularis , Pallas (antennina, Boh.). » mirabilis, Linneo. i » phalloides, Pallas. Cilindriche ] » cynomorium , Pallas. f » reniformis, Ellis. Dopo Pallas V Ellis nei zoophytes del Solander (1) fa semplicemente P enumerazione delle specie conosciute a (1) Ellis, j. the n.'it. hist of many curious and uncom. zoophytes descr. b\ Solander. Il Nili ORMI 8 S. IUCHIARDI quell'epoca, senza aggiungere alcun che a quanto si sa- peva per i suoi lavori precedenti, e per quelli degli altri zoologi che si erano occupati di questi polipi. Anche l'Esper (1) poco dopo raccoglieva le nozioni riguardanti le perinatale , corredandole di molte figure , ma grossolane e rappresentanti forme imperfette e poco na- turali, perchè prese da esemplari conservati secchi, come usava generalmente per il passato. 0. F. Mùller (2) illustrò con un'ottima descrizione la P. mirabilis ( che io ritengo essere quella stessa che il Linneo descrisse nella fauna sueciw, e riporta nel syste- mas natura) ne diede inoltre buone figure , che , dopo lui , la maggior parte dei zoologi citarono ed alcuni copiarono , e per esso, principalmente, possiamo oggi stabilire che questa è realmente assai diversa dal Polypus mirabilis, e da quella specie che il Linneo stesso descrisse nelle Chi- nensia Lager stroemiana, pure sotto il nome di Penna tuia mirabilis. Per ultimo il Mùller aggiunse una nuova spe- cie, alle già conosciute, che chiamò P. stellifera la quale oggidì è il tipo del genere Kophobelemnon. Nel 1798 il Cuvier fu il primo a scomporre il genere linneano Perniatala (3), staccandone la P. phalloides e cy- nomorium del Pallas, sulle quali fondò il genere Yeretillum, e la P. encrinus, zoophytum Groelandicum del Mylius, clustered sea polype dell' Ellis, della quale fece pure un nuovo genere, che dalla disposizione dei polipi in un mazzo all'estremità superiore del corpo, a modo di ombrello, chiamò Umbellula. Poco dopo il Lamark (4) cambiava il nome di Umbellula (1) Esper, E. I. C. die Pflenzenthiere. (2) Zoologia Danica, pag. 11. (3) Cuvier, G. Tabi, éléra. p. 675. (4) Lamark, Anim. s. vertebr. I ed. voi. Il, p. 455. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA l>KI PENNATOLARI1 9 in Umbellularia usato oggidì da tatti i zoologi, e quindi separando, Del gruppo delle pennatule junciformi, le specie Delle Oliali i polipi stanno lungo il margine di pinnule, da quelle nelle (piali sono sessili, distinti, non confluenti, inseriti isolati sul corpo del zoantodema, creava per le prime il genere Virgularia, che comprende la P. juncea Pallas, e mirabilis Mùller: per la P. antennina Boli. (quadrangularis Pallas) e la scirpea, il gen. Funiculina nel quale annoverava ancora la P. stellifera del Mùller. Rimaneva sempre fra le pennatule cilindriche la P. reniformis dell'Elite, ed era precisamente quella che dif- feriva maggiormente, per la singolarità delle sue forme, da tutte le altre, e che poteva costituire un genere assai più naturale degli altri, e di questa ancora il Lamark fece un suo genere nuovo chiamandolo, dalla forma, Remila. In tal modo il gen. Pennatula primitivo diviso dap- prima in tre dal Cuvier , veniva ad essere spartito in sei : Pennatula, Linn. (pars); Veretillum, Cuv. ; Umbellularia, Lamk; Funiculina, Lamk; Virgularia, Lamk; Renilla, Lamk. Come ho già fatto notare il Linneo descrisse tre spe- cie di pennatule alle quali tutte diede il nome specifico di mirabilis, il Lamark aveva già sospettato che fossero differenti le une dalle altre, diffatti cita il Polypus mira- bilis nella sinonimia della sua Funiculina cylindrica, e l' istessa citazione ripete per la sua Virgularia juncea, ma forse per isbaglio di scritturazione, intendendo probabilmente per la seconda, di indicare la specie della Chinensia Lager- ìtroemiana: ora il Cuvier (1) fece risaltare ancora maggior- mente tali differenze nello scomporre il gen. Funiculina del Lamark nel suo genere Scirpearia, fondato sul po- li i Cuvier, Reg anim- I. ed. voi, IV, p 85, 10 S. UK'.IIIATìM lypus mirabilia Limi., (P. mirabilis del Pai Ins. Fmiculina cilindrica del Lamk.) e gen. Pavonaria sulla P. antemina Boli. (P. quadrangularis Pallas). Nel 1843 il Dott. Nardo suddivise ancora il genere Permanila (1) proponendo di unire la P. rubra e P. pìw- sphorea nel nuovo genere Penna , e ritenere la P. grisea e spinosa degli antichi sole nel genere primitivo; tal di- visione o non fu avvertita dai zoologi o non venne ac- cettata giacché nessuno ne fece parola , ma fu adottata più tardi, solo allorquando la proponeva PHerklots nel 1859. Il Gray creò il genere Sarcoptilus nel 1848 (2) che fu generalmente accettato e venne pure più tardi suddiviso. < Nel 1850 il Milne Edwards ed Haime dividevano que- sta famiglia in nove generi (3) , sei dei quali accettavano fra quelli proposti dai diversi zoologi, fondavano il nuovo Graphularia su di una specie fossile , e nel tempo istesso , sebbene sommariamente ed in un modo troppo incompleto, facevano conoscere due generi stabiliti dal Valenciennes, che ne lasciava solo note manoscritte nei cataloghi dei Zoofiti del Museo di Parigi, dal genere Veretillum del Guvier egli staccava il V. phalloides del quale faceva il genere Lituana, e sopra di un pennatulario proveniente dai mari delle Indie . fondava il nuovo genere Cavernularia. Il Milne Ewards ed Haime incominciarono dall' elimi- nare, dalla serie dei generi di questa famiglia, il genere Scir- pearia del Cuvier , perchè fondato sopra di una gorgonia. NelP Histoire Naturelle des Coralli air es nel 1857 (4) il Milne Edwards riporta il quadro dei generi ammessi da (1) Atti (iella quinta riunione degli scienziati italiani, Lucca ISii, p. 430. (2) Proceedin»s of the zoological society, part. XVI. 184-8, pag. 45. (3) British tossii Corate (I'aleontological society 1850) introd. p. 82. (4) Histoire naturelle des Coralliares. voi I. pag. t'Oli MONOGRAFIA DKI.l.A I \MKil.lA DEI PENNA I ILA Iti I II lui ed Haime nei British fossi/ Corate, aggiungendovi il genere Sarcoptilus del Gray, e con poche parole ricorda il nuovo genere Kophobelemnon proposto dall' Asbjòrsen , clic però ancora non annovera, forse per misura di pru- denza, nella sua serie dei generi di questa famiglia. L" Edwards ed Haime nei British fossi/ Corate non ammettono il genere Funiculina del Lamark, perchè ac- cettando il genere Pavonaria del Cuvier. fondato sulla l>. antennina Bob., (Funiculina quadrangularis Lamk.) che era a quei tempi la sola buona specie di questo genere, veniva a comprendersi nel medesimo la sola F. steli i fera il', stelli fera Miiller) (la quale non è una funiculina, ina un veretilloide) e la F. cylindrica, specie in allora dubbia, oggidì abbandonata, ecco probabilmente la ragione per la quale non fan parola del genere del Lamark: ma il Mime Edwards, quando pubblicava il primo volume del- l' Histoire naturelle del Coralliaires conosceva la Virgula- ria Ch risiti . della quale dà una breve descrizione, e pai-mi che in allora avrebbe dovuto ricordare il genere Funicu- lina, poiché una nuova specie con buoni caratteri, identici a quelli assegnati dal Lamark al suo genere, veniva ad a- ci [instarsi alla scienza per i lavori del Koren e Danielsen: ma io credo che il Milne Edwards non abbia avuto occa- sione di vedere esemplari di F. Christii, e però accettò senz' altro il nome dagli autori che la descrissero , senza cercare se realmente non vi potesse essere qualche ecce- zione in proposito. Del resto si vede che l' Edwards non deve aver avuto neppure l'opportunità di studiare buoni esemplari di F. quadrangularis, perchè in caso contrario avrebbe rinun- ziato anche al genere Pavonaria del Cuvier, come aveva abbandonato il genere Scirpearia, giacché i polipi in quella ne sono su una sola delle faccie del Zoantodema, né di- sposti a scacchi, né non retrattili, si sarebbe accorto 12 S. RICHIARDI che è un genere affatto nominale . e che nella specie tipo si riconoscono assai facilmente i caratteri del genere Fu- niculina del Lamark. La P. steUifera di 0. F. Mùller era stata dal Cuvier collocata nel genere Veretillum, nel genere Funiculina dal Lamark: realmente appartiene al gruppo dei veretil- loidi poiché ha assai maggiori affinità col V. cynomorium, che non colle mniculine, e nel 1856 PÀsbjòrsen, dopo averla accuratamente studiata, la staccò dal genere Veretil- lum, e ne fece il tipo del nuovo genere Kophobelemnon. V Herktols, nel 1859, pose le basi di una monografia di questa famiglia col suo lavoro che egli modestamente intitola Nolices pour servir a V elude des Polypiers na- geurs ou Pennatulides , vi annovera trentasette specie, ripartite in quindici generi, dei quali fa cinque sezioni. La prima e la seconda sezione corrispondono perfet- tamente a quelle stabilite già dal Pallas, così pure la quarta, la terza delle Claviformi la propose egli sopra P unico ge- nere Kophobelemnon, la quinta delle Reniformi proviene da una divisione delle pennatule cilindriche del Pallas. Riguardo ai generi P Herklots ammise tutti quelli che accettarono e fondarono il Lamark ed il Cuvier , eliminando solo il genere Scirpearia, e ne creò cinque nuovi cioè: 1° il G. Lygus , prendendo per tipo la Pennatula mirabilis del Mùller, che venne così staccata dal G. Virgiliana del del quale era la specie principale; II0 il G. Scytalium so- pra di un pennatulario dei mari del nord, non peranco descritto prima di lui ; III0 il G. Pleromorpha che io credo non possa conservarsi perchè i caratteri che gli assegna non riscontransi solo nella specie tipo, ma ancora in di- verse specie che indubbiamente appartengono ad altro ge- nere; IV0 il genere Pteroides sulla P. grisea e spinosa degli antichi , ma la priorità di tale scomposizione del ge- nere Pe&natula nel senso ristretto, come viene ammesso MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DB! PENNATULARI1 13 dal Guvier e dal Lamark, non gli appartiene, spetta in- vece al Dott. (i. B. Nardo che la proponeva lino dal 1843; V" il genere Sarcobel&mnon che panni sia poco caratte- rizzalo, e da quanto ho potuto rilevare dalla sua descri- zione potrebbe benissimo essere incorporato nel genere Veretillum, del quale la specie tipo ha i caratteri più es- senziali. Come appendice alla serie delle specie dei pen- natularj colloca, per semplice memoria, VUmbellularia groe- landica, che egli ritiene assai più differente, delle specie di questa famiglia, di quanto comunemente non credasi, diffe- renze che mi sembra egli esageri un poco troppo. Egli descrisse quindici specie nuove, cioè: due del <;. Virgularia, una del G. Se ni a Unni, una del G. Perma- nilo, ima del G. Pteromorpha, sei del G.Pteroides, una del G. Kophobelemnon , una del G. Sarcobel&mnon, ima del G. Cavernularia, ed una del G. Reni/In. Dopo la pubblicazione del lavoro dell' Herklots s'ac- crebbe il numero dei generi, e particolarmente delle spe- cie, cosi nel 1800 il Gray scompose il suo genere Sarco- ptilus fondandone un secondo il G. Ptilosarcus; e sulla P. fimbriata dell' Herklots creava il G. Leioptilus, per il quale io credo non esistono caratteri sufficienti e perciò ho collocato nuovamente la specie tipo nel Gen. Penna- tuia. Sulla Renilla Edwardsii descritta dall' Herklots fondò il genere Herklotsia (1), che il F. Muller, analizzando i caratteri attribuitigli dal Gray, ha giustamente dimostrato non potersi accettare (2). Nel 1858 il sig. A. T. Siedenburg, comandante del brik olandese il Cochelot, nel ritirare una sonda nel mare il) Rev. limi. PennatulidiB , in: Ann. and magaz. of nat. hist. 1860, ii. XXV, pag. 25. ci) Kin Worl iiber die Gattung Herktotsia, in: Aicliiv fur Natur- gesch 1864, pag. :;ò<;;r,s 14 S. IIICIIIAUDI di Banda dalla profondità di circa 4580 moiri ; vi trovò at- taccato un corpo che fu creduto un vegetale marino in fiore, sottoposto nel 1860 all'esame di una commissione della R. Accademia olandese composta dei signori P. Har- ting, F. A. W. Miquel e j. Vari der Hoeven si constatava non essere realmente un vegetale , ma una colonia di polipi di- sposti su organi laminari all' estremità di un lungo corpo munito di asse centrale, di qualche rassomiglianza col- F Umbellularia , ma con caratteri particolari hen differenti . per i quali ne fecero il genere Crenillum, da collocarsi, secondo me, alla coda della serie dei generi nei quali il zoantodema è munito di pinnule polipifere. nel gruppo delle junciformi dell' Herklots Nel 1863 F Herklots creò il genere Halisceptrum so- pra di un pennatulario delle isole Amoi , ad asse quadran- golare, pinnule polipifere membranose, polipi disposti in più ordini lungo il loro margine , la faccia anteriore e po- steriore del corpo del zoantodema nude. Nel medesimo anno il Verrill fondava il genere Sty- latula per tutte quelle specie di virgiliane, nelle quali le pinnule sono sorrette da una armatura di spicule, conser- vando nel gen. Virgiliana solo le specie a pinnule molli senza spicule. II Pallas prima . come già si è visto , divise le specie del genere Pennatula in tre gruppi , F Herklots ultima- mente ne aggiunse altri due: tali ripartizioni però hanno il difetto di formare gruppi non del lutto omogenei, così p. es. in quello dei Pennatularj junciformi F Herklots col- loca generi dotati di pinnule polipifere. Lygus, Virgilia- na, Scytalìum, ed altri i quali ne mancano Funiculina, Pavonaria, in questo modo viene a dare un valore affatto secondario, a tali parti, che io credo siano della massima importanza , è perciò che egli ammette nel genere Funicu- lina, caratterizzala da polipi isolali, non confluenti alla MONOGRAFIA DBLLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 IO loro base, mancante ili pinnule, la Virgularia Finmar- chica del Sars, dotata
  • a N ~" , i T^j ~. ~ margine anteriore distanti runa dall'altra del doppio del loro diametro, in immero di 14-15 sopra di una pinnula Itene sviluppata, sostenute da spicule che prolungandosi oltre il bordo, lo rendono spinoso. Il corpo cilindrico , poco largo, scabroso, la sua parte mula coriacea, sottile, allungata, poco od affatto rigonfia all'estremità. Di colore rosso. Tutti gli autori si accordano nel dirla molto fosforescente. Trovasi nel Mediterraneo. Lunghezza totale del corpo 0ni. 17: della parte pin- nulifera (K 07: — di una pinnula 0m. 0025. larghezza li-». 0024. Ilo riportato qui sopra la descrizione di questa spe- cie quale ce la dà l'Herklots, che aveva a sua disposi- zione soltanto esemplari forse da lungo tempo conservati nell alcool, e però coartati ed un poco deformati ; io pure ho avul iasione di esaminarne parecchi che trovavansi nel medesimo stato, e vi riscontrai i caratteri descritti da lui. però devo dire che non in tutti ho trovato perfetta- mente le dimensioni che dà, ed il numero delle pin- nule che egli registra : inoltre in diversi il corpo delle pin- nule invece di presentarsi funicolare, e press' a poco largo il doppio del diametro di una cella polipifera, presenta- vano un corpo bene sviluppato da misurare in prossimità della loro inserzione da 7-9mm e le celle polipifere strette le une contro le altre, lo spazio affatto lineare, largo solo la metà o i due terzi del diametro di una cella; pertanto gli esemplari di questa specie differiscono assai secondo il grado di sviluppo, lo stato di contrazione, o di distensione nel quale si trovano quando sono estratti dal mare e im- mersi nell' alcool, secondo ancora il tempo da che vi stanno, ed il grado di concentrazione del medesimo: io 22 S. lilCHIARM mi servo dell'alcool diluito da 22-2'< gr. e posso in tal modo conservarli senza che il liquido li deaquifìchi, coarti troppo e così conservano queir aspetto di freschezza, le forme e colorito che hanno viventi. I caratteri di una P. phosphorea vivente o ben conser- vata sono assai differenti da quelli che ci dà l' Herklots , e siccome è molto facile che a taluno avvenga di averne a mano , aggiungo qui la descrizione che rilevo da esemplari quasi freschi, che ebbi dall'Adriatico e dal Mediterraneo: Corpo lungo, grosso, distinto in parte pinnulifera e porzione sterile, quella spesso torta a spirale, nuda po- steriormente , questa interamente nuda , e sensibilmente più grossa della prima (Tav. XIV, fig. 130-131). La porzione pinnulifera un poco più lunga della ste- rile, porta delle pinnule che s'inseriscono sulle faccie la- terali ed anteriore del corpo lasciando nuda affatto solo la posteriore, e sul mezzo dell' anteriore uno spazio li- neare pure nudo, ma nascosto dai primi polipi delle pin- nule, che stanno ripiegate verso la linea mediana. Le pinnule, in numero di 31-40, larghe alla base dove ab- bracciano le regioni laterali ed anteriore del corpo , vanno decrescendo nella lunghezza, terminano a punta formata dall' ultimo polipo : il margine anteriore porta le celle po- lipifere in numero da 12-16 sulle maggiormente sviluppate, e appoggiano le une alle altre, essendo i solchi che le dividono poco profondi e stretti; il margine posteriore rafforzato da un cordone , che partendo dal corpo si pro- lunga fino all'apice delle pinnule, formato dall' accumu- larsi delle spicule nella sua lunghezza. Le celle polipifere sono sorrette da un'armatura di fitte spicule calcaree , che allungandosi oltre il margine loro, sporgono libere, distintamente visibili anche ad occhio nudo. La, faccia posteriore nuda della regione polipifera, MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLARII 23 coperta da una gran quantità di polipi rudimentali papil- liformi, e partita in due metà da un solco piuttosto di- stinto, che percorrendo tutta la sua lunghezza, verso la parte inferiore, presso la regione sterile, si allarga, e nello spazio triangolare che limita col restringere le regioni pa- pillose lateralmente, il corpo è liscio, meno intensamente colorato, e si continua in basso sulla regione sterile che presenta presso a poco gli stessi caratteri : anche sulla faccia anteriore il piccolo solco, che trovasi lungo la li- nea mediana, per tutta la lunghezza della porzione pin- nulifera, e che non comparisce se non vengono divaricati i polipi, stilando lateralmente le pinnule. in basso, verso la regione sterile, per il graduato rimpiccolirsi delle me- desime che sono in via di sviluppo, si allarga e limita pure uno spazio triangolare perfettamente simile al posteriore. e con tutti i suoi caratteri. La regione sterile è più grossa immediatamente sotto le prime pinnule. si restringe quindi leggermente nel mezzo, in basso s'ingrossa di nuovo e forma un piccolo bulbo il quale termina con una punta ottusa rotondeggiante. Il colore della porzione pinnulifera è sempre di un rosso più intenso delle pinnule e della porzione sterile, e dipende ciò principalmente dall'essere le spicule calcaree meno numerose su quelle e mancanti su questo. Trovasi nel Mediterraneo , nell1 Adriatico , mare del nord, coste della Norvegia. Lunghezza totale 0m, 19. » della parte pinnulifera (K 11. » di una pinnula 0m, 02. Larghezza di una pinnula 0m, 01. Diametro della porzione superiore della regione ste- rile 0'«. 008. Grossezza del bulbo 0m. 01. 24 S. 1UCHIARDI Il Danielsen (1) ha osservato una perniatala che egli ha chiamato aculeata sulla quale fra le granulazioni (Po- lipi rudimentali) della faccia posteriore della regione pin- nulifera trovavansi delle spine distinte , bene sviluppate , e, sebbene dubitativamente, la considerò come una specie dif- ferente della phosphorea della quale del resto ha tutti i caratteri specifici, ed egli stesso si fa il quesito se real- mente sia una specie distinta da questa , oppure solo una sua varietà : io pure ho avuto occasione di vedere soventi della pennatule fosforee sulle quali s'incontrano spiccanti fra le granulazioni della faccia posteriore della regione pin- nulifera dei polipi pure rudimentali, ma assai più svilup- pati degli altri e sporgenti a forma di grossi tubercoli spi- niformi , con tutto ciò però non ho mai potuto addattarmi a considerarle come vere specie distinte, per cui ri- tengo che la P. aculeata del Danielsen non sia né una specie, come, per vero dire, anche egli dubita, e nem- meno una varietà , ma uno stato puramente accidentale di certi esemplari. Sp. 2. Pennatula rubra, Bohadsch. (Tav. I, fig. 4. eTav. II, fig. 11. 12, 13). Sin. Pennatula rubra, Bohadsch, De Anim. mar. p. 108. Penna marina rubra, Albinus, Ann. Acad. Lib. 1.° Gap. XX, p. 77. Pennatula rubra, Ellis, Phil. Trans. Voi. LUI, p. 426. » rubra, Pallas, Elench. Zooph. p. 308, N.° 215. » italica, Ellis et Solander , Zooph. p. 61. » rubra, Esper, Pflanzenth. Voi. Ili, p. 83. (!) Danielsen, Forhand. i vidonskabs-selsk. i Christiania aar 1859, pag. 251. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 25 Sin. Pennatula setacea, Esper, ih. p. 93. granulosa, Lamk. au. s. vert. II. Ed. Voi. II. p. 644. » rubra et phosphorea , Cuvier, Regn. Anim. III. Ed. Voi. IH, p. 388. rubra, Bertoloni. Amsenit. [tal. p. 207. e Spec. Zooph. Port. Lun. Ed. I, p. 100. granulosa, Blainville, Man. d'Act. p. 517. .. phosphorea, Ehrenberg, Abhandl. d. K. Akad. d. Wissensch. Berlin. Corali, d. r. Meeres. 1832, p. 290, Gen. 36, Sp. 3. rubra, V. d. Hoeven. Ilandbook of Zoo- logy, p. 80. » phosphorea, Iohnston. Brit. Zooph. Ed. II. Voi. I, p. 157. » rubra , Herklots , Not. s. Polyp. nageurs. p. 16. » rubra, Peters u. V. Carus, Handb. d. Zool. p. 529. Fig. Albini, 1. e. Tav. VI, fig. 3-4. — Boadsch, 1. e Tav. Vili, fig. 1-5. — Ellis, Phil. Trans. Tav. XX. fig. i-2. _ Esper, Penn. Tav. II e VII. — Delle Ghiaie 1. e. Tav. XXXI. fig. 15. — Iohnston 1. e. pag. 158, fig. 35. — Herklots. 1. e. Tav. I, fig. 3 3 a 3 *> 3 ' Zttantodoma lungo; corpo largo, grosso, molle, pin- nnlifero per circa due terzi della sua lunghezza. Le pinnule membranose, molli, piuttosto corte ma larghe, alia loro inserzione abbracciami le faccie laterali e l' anteriore del corpo , vanno regolarmente restringendosi, terminano a punta acuta, qualche volta rotondeggiante; le celle polifere sono sorrette da spieule che sporgono unite in fascetti oltre il loro margine: i solchi che sepa- ■>G s. RICHIARDI rano le celle poco profondi, e lungo il margine poli- pifero trovansi talmente fìtte che si ripiegano come i denti di una sega, vi formano due serie, e sulle pin- nule del terzo superiore, verso l'estremità, perfino tre bene distinte. Il margine posteriore delle pinnule è eguale, sorretto alla base da una spina molto sviluppata, che so- venti sporge in parte libera; sui due terzi inferiori della porzione pinnulifera, le alette sono imbricate in modo da coprirsi per la metà della loro larghezza: quelle del terzo superiore più larghe, più corte e si coprono in- teramente, rimanendo scoperto il solo margine polipifero frangiato , e spesso pieghettato ; le prime pinnule inferior- mente ed ultime superiormente sono piccole, non ancora per intero sviluppate, e fra queste sporge libera l'estre- mità del corpo in forma di un piccolo tubercolo nudo. La porzione sterile non è perfettamente liscia, pre- senta rugosità trasversali e longitudinali, termina a punta ottusa e rotondeggiante; nella parte superiore ed imme- diatamente sotto alle prime pinnule può gonfiarsi in un bulbo distinto a pareti membranose. L'asse è più corto del corpo, assottigliato, filiforme alle due estremità, verso la superiore quasi sempre, negli esemplari conservati nell'alcol, piegata in basso, stira il parenchima interno del corpo, dà origine alla superficie esterna della regione corrispondente ad una piega che non è possibile- tener distesa, e deforma un poco anche i più belli esemplari. Colore rosso, talvolta intenso, talaltra sbiadito. Mediterraneo; Adriatico; Coste della Scozia; Ebridi (Mac. Andrew); Zetland (Forbes); Mari del Nord (Sars). MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 ZI I. II. III. Diin. Lunghezza totale . . . 0»26. 0°»,12. 0m,085. » Della parte pinnu- lifera . . . (K17. 0*>,075. 0m,055. » Di una pìnnula completamente sviluppata . .0m,037. 0%021. 0m,014. Larghezza di una pinnula alla sua inserzione . . 0m,017. 0m,008. 0m,007. Diametro trasversale della parte sterile rigonfia in bulbo (K028. (KOI 4. 0m,010. Larghezza del corpo verso la metà della regione pin- nulifera (K02ì. 0^.015. 0*009. Numero delle paja di pin- nule ....... 36. 28. 25. Numero dei Polipi su di una pinnula bene sviluppata 50-53. :{(i-:{N. 30-31. Il Guvier ritenendo come specie tipo la P. rubro. della quale cita la figura dell'Albino, ha considerato la phosphorea come una semplice varietà: ed il Delle Chiaje e 1" Kliivnliei'g le riconoscono per due specie differenti, ma danno il nome dell'una all'altra. lo ho descritti i caratteri di questa specie rilevandoli da sei esemplari da poco tempo conservati neh" alcool, che si preseli;,,, ano con tutta la loro freschezza; voglio qui specialmente far notare la disposizione delle celle polipi- fere su due ed anche su tre serie lungo il margine ante- rior superiore delle pinnule. costante anche nei piccoli esemplari, che il Sars ha riscontrato nella P. borealis e 28 S. RICH1ARTH l'Herklots nella sua P. fimbriata. Ho dato sopra le di- mensioni di tre esemplari di diversa grandezza; il più sviluppato misura 26 centim. , ma la P. rubra può giun- gere a dimensioni assai maggiori, ed il Costa ne ebbe della lunghezza di oltre 32 cent. ; gli esemplari però anche assai più piccoli presentano tutti i caratteri della specie, e s'incontrano soventi cogli organi sessuali bene svilup- pati, io ne ebbi una appena di 11 cent, nella quale gli ovari erano distesi da immensa quantità di ova in via di sviluppo. L'Herklots probabilmente ebbe solo l'occasione di esaminare qualche piccolo esemplare e forse conservato da lungo tempo nell'alcool, per cui la descrizione che egli dà di questa specie è incompleta; però è esatta quando si tratti di esemplari da lungo tempo conservati nelle col- lezioni, e di piccole dimensioni. Nei piccoli esemplari di P. rubra nei quali le lamine ovariche sono distese per il gran numero di ova che por- tano, le pareti della porzione pinnulifera del corpo ven- gono talmente distese da renderlo grosso più del doppio dell'ordinario, ed in tal caso le due lamine delle pinnule si staccano V una dall' altra alla loro base d' inserzione , par- tecipano sulle regioni laterali ed anteriore alla formazione del medesimo , diventano così più corte e strette , in modo da sembrare semplici pieghe delle pareti del corpo, e scomparisce pure lo spazio nudo sulla faccia anteriore : in questo stato la Pennatula rubra rassomiglia in modo sin- golare alle specie del Gen. Sarcoptilus del Gray ; sarebbe cosa interessante che il distinto naturalista inglese con una piccola incisione su di un lato osservasse lo stato degli ovaj negli esemplari sui quali ha stabilito il suo genere. Nella P. rubra e phosphorea, quando le ova sono giunte a maturità sulle lamine ovariche, si incontra di frequente distrutto il parenchima delle pinnule , che tiene collegati i corpi dei polipi i quali si prolungano per tutta la lun- MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARU 29 ghezza loro fino a comunicare colle cavernosità del corpo del zoantodema, ed allora si trovano dei fiocchi di in- dividui interamente liberi invece delle pinnule, in qualche caso mancanti i polipi, attaccate al corpo le porzioni loro basilari in forma di tanti piccoli pendii di tubi; pare che Li riproduzione produca soventi la caduta dei polipi e quindi la distinzione del zoantodema, giacché gli esemplari che si trovavano in queste condizioni presentavano pure il corpo di questo in diverse parti in via di dissoluzione. Si-. ;{. Pennatula pulchella, Valenciennes. Mus. d. Parigi (Tav. I, f. 6; Tav. Ili, f. 25). Sin. Pennatula pule/iella. Herklots. Not. s. Polyp. na- geurs. p. 16. Fig. Herklots. Tav. 1, f. 2, 2.a, 2.1' Zoantodema breve ; corpo piuttosto grosso , coperto di papille molli, le pinnule occupano la metà circa della sua lunghezza; la parte sterile poco più grossa della pin- nulifera, uniforme, senza bulbo, appuntata all'estremità. Le pinnule in numero di 20 parte, membranose, brevi, molto alte, vanno allungandosi verso l'estremità superiore del corpo, in modo che il zoantodema ha un aspetto cla- viforme, sono divise sul mezzo della faccia anteriore da un piccolo spazio lineare nudo, che però si allarga in basso verso la terminazione della regione pinnulifera. Di color rosso, la punta inferiore biancastra. Capo nord. Lunghezza totale 0m,05, della parte pinnulifera 0,m,026, di una pinnula 0m,006. 30 S. RICHIARDI Sp. 4. Pennatula fimbriata, Herklots. (Tav. I, f. 3, Tav. IV. f. 29-30). Sin. Leioptihis fimbriatus , Gray , Ann. and Magaz. of. Nat. Ilist. 18G0, N. XXV, p. 22. Fig. Herklots, nal s. polyp. nag. Tav. Ili, fig. 5, e Tav. IV, fig. 1, !.' Zoantodema di mezzana grandezza: corpo piuttosto grosso, granuloso, le pinnule occupano circa i due terzi della lunghezza totale, sono molli, carnose, brevi, larghe, in numero di 36 per parte: lungo il margine loro ante- riore le celle polipifere fìtte , serrate le une contro le altre e disposte in doppia serie danno loro un aspetto frangiato. Il corpo sulla faccia posteriore della regione pinnuli- fera nudo, largo, coperto di fitte minute granulazioni: pure nudo ma liscio sulla faccia anteriore. La regione sterile liscia, rigonfia regolarmente , con fine strie trasversali. Lunghezza totale 0m,13, della porzione pinnulifera 0m,09, di una pinnula 0m,015. Giappone. Il Gray nella sua rivista della famiglia delle Pennalule ha fondato su questa specie il suo genere Leioptihis che io non posso accettare perchè credo che i caratteri della P. fimbriata non sieno sufficienti per ritenerla tipo di un genere nuovo , nel quale se mai , mi pare che , il Gray avrebbe pure dovuto, come seconda specie, collocare la P. borealis del Sars , la quale avrebbe gli stessi caratteri ge- nerici della fimbriata; d'altronde anche la rubra quando è fresca presenta come carattere costante i polipi molto filli, ripiegati in avanti ed indietro in modo da apparire MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA 1 1 I. Alili 31 disposti su due o tre serie, le pinnule imbracate, spe- cialmente per tutta la metà od il terzo superiore della regione pinnulifera, carnose, molli, larghe e corte: il corpo granuloso. Sp. 5. Pennatula borealis, Sars. (Tav. II. f. 15, 16, 17). Sin. Pennatula grandis, Ehrenberg, Abbandl. di K. AL vissens. Berlin. Corali, d. ro- tbcn meeres pag. 200, gen. KXXVI, Sp. 1. » borealis, Saks. Fauna litt. Norv. Fase. I. pa-. 17. » » Hkkki.ots. Not. s. Polyp. na- geurs, pag. 17. » » Gray , Ann. and. Magaz. Nat. I lisi . 1800 N.XXV, Gen. V, Sp. 4, pag. 20. Fig. Sars. I. e. Tav. II. fig. 1-4. Zoantodema molto lungo; il corpo in corrispondenza della parte pinnulifera piccolo, stretto, la porzione sterile grossa bulbosa. Le pinnule occupano dai % ai */s del corpo del zo- antodema, sono brevi, semilunari, arrotondate, membra- nose, lasciano nuda la l'accia anteriore e posteriore ; lungo il loro margine polipifero, le celle fitte, strette le une alle altre, i solchi che le separano affatto lineari, disposte su due o tre serie irregolari in gran numero (più di venti per ciascuna scrii;), il margine posteriore delle medesime leggermente dentellato: verso l'estremità superiore sono più lunghe e più larghe, imbricate, e vanno gradatamente decrescendo in basso verso la regione sterile. 32 S. RICHIAMI La porzione pinnulifera del corpo liscia, nuda, tanto anteriormente quanto sulla faccia posteriore, e questa traversata da solchi e sui lati coperta da granulazioni , che fitte sulle regioni laterali rendono scabroso il corpo: su- periormente questo si prolunga nudo oltre le pinnule. termina in una punta , la quale porta lateralmente due ap- pendici molli, allungate, piatte, larghe arrotondate all'e- stremità , e dentellate sul loro margine , che il Sars crede destinate a proteggere l' estremità del zoantodema , ma che probabilmente sono due pinnule rudimentali in via di sviluppo. La parte sterile del corpo è rigonfia in alto in un grosso bulbo, sul mezzo del quale pare trovisi un anello fibroso che lo separa in due metà , delle quali la superiore è coperta di granulazioni fino verso le prime pinnule, T inferiore, liscia, va assottigliandosi gradatamente e ter- mina con una punta smussa. Il Sars ebbe due esemplari di questa specie, uno dalla Baja ttanenfjord, l'altro dall'Isola di Herroe (in Sòndmór). Lunghezza totale da 16 a 31 Pollici (0m,40 — 0m,70?) : — pinnule 37-57 paia. Colore rosso mattone, i polipi bianchi. L'Ehrenberg nella descrizione dei Coralliarj del mar Mosso dà pure la diagnosi della P. Grandis (Shaw?) nec Pallas nec Blainville : « Subbipidalis , vexillo sesquipedali, » stipite (sterili) 3 '/, pollices longo, pinnulis apicem versus » longis, basili versus minimis, ibique longe distantibus, nec » imbricatis , stipite basi bulboso et coronato. Stipite brevi » insignis. » Specimen vetustum incertw originis in Museo regio » berolinensi servatur. » Egli descrisse questa specie sopra un esemplare esi- stente nel museo di Berlino, che appartiene sicuramente MONOGRAFÌA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 33 .il genere Pennatula, non al a. Pteroides escludendo i si- nonimi del Pallas e del Blainville, che si riferiscono alla Pennatula argentea (Pteroides grande) delPEllis. che an- novera rumi' seconda Specie del G. Pennatula sotto il nome «li /'. argentea EH. Egli dunque che aveva a mano l'esemplare rilevò caratteri tali da ritenerla una specie di- stinta, e lo è diffatti sicuramente ; ma io son persuaso che è quella specie stessa che il Sars più tardi chiamò Pen- natula borealis; i dettagli che gentilmente mi favorirono il Peters ed il Martens non lasciano dubbio in proposito: la Pennatula grandis è della lunghezza di 0m.50o, il nu- mero delle pinnule circa 37 occultanti i V. della lunghezza del corpo aderenti soltanto sulle due faccie laterali del medesimo lasciando cosi nuda l'anteriore e la posteriore, traversate nella loro lunghezza da solchi; in basso sono piccole, crescono e si allargano in alto . diventano più fitte ed imbricate: i polipi lungo il loro margine anteriore di- sposti in più serie, la porzione sterile bulbosa, il bulbo diviso da un'anello fibroso f coronato). Tutti i caratteri insomma che il Sars enumera per la sua Pennatula borealis, si riscontrano perfettamente nella grandis dell' Ehrenberg e ritengo che sieno la mede- Mina specie; in tal caso la borealis dovrebbe prendere il in 'ine di grandis, ma siccome fra i termini usati nella specificazione delle Pennatule si trova già di troppo ripe- luto da generare confusione, così preferisco il nome da- togli dal Sars. riconoscendo però come fondatore della specie l'Ehrenherg. Se. 6. Pennatula undulata, Verrill. Sin. Leioptilum uinlii/annii . Ykiuull. (Proceedings Essex Instiliite) Voi. IV. N. 7. 1865. pag. 182. 34 S. UICHIAIÌDI Zoantodema diviso in porzione pinnulifera e porzione sterile, questa liscia, si ingrossa in vicinanza delle pinnul e in un bulbo distinto. La porzione pinnulifera porta sui due lati 25 pinnule per parte, grosse, molto larghe, ed arrotondate con pic- cola base. I margini loro sono ondulati, ed il polipifero porta polipi piuttosto grossi disposti su tre serie alternanti ; la faccia posteriore di questa regione, eccetto lungo una stretta striscia mediana, è coperta di grossi polipi rudi- mentali verruciformi . formanti papille rotondeggianti, molte delle quali hanno circa 0m,0031 ( '/,„ poli.) di diametro). L'asse è molto sottile, lungo circa 0m,060 (2 pollici) la sua estremità inferiore è distante 0m,025 dalla punta della porzione sterile, e si estende fino circa alla metà della regione pinnulifera. Lunghezza totale 0,m105: — della parte sterile circa 0m,043: — le pinnule più sviluppate lunghe 0,n,018. Baja di Pinnacati. Sr. 7. Pennatula Targionii, n. sp. ( Tav, I. fìg. 8. 9. 10). Zoantodema corto, stretto, distinto in porzione pin- nulifera e porzione sterile, questa leggermente bulbosa al- l'estremità, più breve di V, di quella. La porzione pinnulifera è formata da 37 pinnule per parte, corte, sottili, imbricate. distiche, ripiegate in alto, decrescenti alle due estremità della medesima , il lor mar- gine anteriore diviso in celle piccole fìtte, serrate le urie contro le altre in numero di 11-14, sorrette da un'arma- tura di spinile calcaree riunite in quattro o cinque fascetti che sporgono oltre il margine. La faccia anteriore interamente coperta dalle pin- nule,-Ta posteriore affetto nuda, ricca di papille, larga MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA 1 1 LAIUI 35 verso il terzo suo inferiore; la parte sterile cilindrica, coperta essa pure di piccole papille, superiormente più piccola della porzione inferiore della regione polipifera, termina allargandosi in un bulbo a punta ottusa roton- deggiante. Lunghezza totale 0m,087 . «Iella parte polipifera 0m,054, • li ima pinnula 0m,0095, larghezza del bulbo 0m.00S. \b ? lo ho stabilito questa specie che dedico al mio amico prof. Targioni sopra di unirò esemplare di questa colle- zione zoologica, e non posso dare maggiori dettagli compa- rativi e nemmeno indicarne la provenienza non avendo tro- valo alcuna indicazione di località. Genere II.' IPteoroides , Herklots. Sin. Pennatula . auct. (pars). » Nardo (1843). Pteroides, Herklots (1859). Pennatulario a zoantodema distinto in porzione pin- nulifera e porzione sterile, le pionule sorrette da spine lunghe o libre lendinose, riunite in fasci, che d'ordinario sporgono oltre il margine polipifero e quasi sempre rag- gianti dalla base d'inserzione delle medesime verso il mar- gine, più raramente paralelle al bordo posteriore e fra loro ripiegate solo alla loro estremità verso il margine polipifero; questo d'ordinario festonato. I polipi numerosi, generalmente marginali, sulle due l'accie delle pinnule lungo le labbra dei festoni. Il corpo liscio, qualche volta traversalo nella lun- ghezza da solchi profondi. 36 S. RIGUARDI L asse cilindrico appuntato alle due estremità nel centro del corpo per quasi tutta la sua lunghezza. Sp. 1. Pteroides crispus, Hkhklots. (Tav. Vili, f. 52, 53, 54). Sin. Pteromórpha crispa, Hehklots. Noi s. Polip. na- geurs. p. 19. Pteroides griseum, Grav, Rev. Fani. Pennatulidae, Ann. and Mag. Nat. Hist. 1860 XXV. p. 22. Gen. VII, sp. IV. Fig. Herklots, 1. e. Tav. V, fig. 1. l.'\ l.b Zoantodema lungo , svelto , ventotto pinnule per parte occupano le regioni laterali per più di % della lunghezza totale del corpo; esse sono molto allungate, strette, la loro parte basilare coriacea coperta di piccole granulazioni (polipi rudimentali), per il resto membranose, sorrette da fibre tendinose che partendo dalla loro inserzione le percorrono paralelle al margine posteriore, e verso l'e- stremità si ripiegano per breve tratto verso il margine po- lipifero che talora oltrepassano. Il corpo liscio, carnoso, largo fra le pinnule spe- cialmente in corrispondenza del terzo inferiore , la porzione sterile s'ingrossa regolarmente, s'allarga e sembra potersi gonfiare in un bulbo. Lunghezza totale 0m.225: — della porzione pinnu- lifera 0m. 165: — di una pinnula 0m,045. Di provenienza sconosciuta — 1/ unico esemplare che ebbe P Herklots gli pervenne dall'antico gabinetto di Stadhouder. L'Herklots ha l'atto di questa specie il tipo del suo gen. nuovo Pteromórpha al quale ha assegnalo come ca- MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PBNNATDLARII 37 rattere principale le libre tendinose delle pinnule non rag- gianti dalla tinse verso il margine libero polipifero, ma paralelle fra loro ed al bordo posteriore delle medesime, piegate solo all' estremità bruscamente verso il detto mar- gine nella sua lunghezza festonato, onesto carattere non è sufficiente per stabilire il nuovo genere Pteromorphq perchè non è esclusivamente proprio dell' esemplare tipo, ma ri- scontrasi pure assai di frequente su di una parte delle pinnule di diverse specie di Pteroides; cosi nella mia specie P. Vogtii, disegnato nella Tav. IV. fig. 26, 27, le pinnule più lunghe del terzo superiore presentano assai distinta- niente la disposizione che l'Herklots ritiene come caratte- re! ica del suo genere Ptevomorpha. (Vedi Tav. Vili, fig. òò i mentre che sulle pinnule interiori le fibre tendinose sono regolarmente raggianti dalla loro base d'inserzione verso il margine polipifero, come in tutte le altre specie di que- sto genere. Io ho riscontrato la direzione delle fibre ten- dinose quale l'Herklots descrive per il gen. Ptevomorpha in diversi esemplari di Ptei oides nei quali la maggior parte delle pinnule avevano le fibre istesse elegantemente rag- gianti , perciò mi son persuaso che tale particolarità è ab- bastanza comune, non deve ritenersi come carattere gene- rico, può tutto al più essere specifico, ed ancora da ser- virsene con riguardo, perchè dipende principalmente dallo stato di sviluppo, ma ancora dalla contrazione o disten- di me delle pinnule stesse. L'Herklots avverte che la Pennatulagrisea del Bohadsch è -tata ritata da tutti gli autori in luogo della Pennatula spinosa dell' Kllis. il quale involontariamente fu causa di tale errore perchè credendo che la figura del Bohadsch fosse poro esatta, o male ('seguita la copiò bensì nella sua Tav. \\. fig. (i-7. conservandogli il nome di Penna- tuia grisea, ma avendo esemplari in buon stato volle farne un nuovo disegno, che trovasi nella Tav. XXI. nel citare 38 S. UH IIIARM la quale la chiama Pennatula spinosa : ora supponendo anche poco esatte le due figure del Bohadsch e del Ellis ciò nonostante apparisce chiaramente che appartengono a due specie differenti, PHerklots ritenendo la Pennatula spinosa dell' Ellis di fatto distinta la chiamò Pteroides spi- nosum, e riferisce alla Pteromorpha crispa la Pennatula grisea del Bohadsch. Io pure volli esaminar bene le fi- gure e ritengo che V Herklots abbia ragione nel riconoscerne due specie distinte, ma mi pare poi che non si possa riferire alla sua Pteromorpha crispa la fìg. della Penna- tuia grisea del Bohadsch essendo questa di forme meno svelte , con un corpo più grosso , pinnule più larghe , più lunghe del suo esemplare, che si fa rimarcare per una forma elissoide molto marcata della porzione pinnulifera: credo piuttosto doversi ritenere affine al Pteroides Clausii rappresentato nelle fig. 43-44 della mia Tav. VI , tanto più che il Bohadsch nel descrivere le pinnule dice « in medio » cujuslibet lacinice plura ossidila teretia . acuta fixa he- » reni , atque ultra lacinias prominent » particolarità non descritta né figurata dalPHerklots pei1 la sua Pteromorpha crispa. Il Pteroides Clausii differirebbe dalla Pennatula grisea del Bohadsch per un numero minore di pinnule, ma ciò starebbe ad indicare soltanto che questa era più sviluppata di quello, poiché il numero delle pinnule varia assai in una istessa specie secondo il grado di sviluppo, ed io non dò importanza al loro numero come carattere specifico. La Pteromorpha crispa dell' Herklots è, in conclusione, per me una semplice specie di Pteroides, differente però e dalla Pennatula grisea del Bohadsch e dalla Pennatula spinosa dell' Ellis. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 39 Sp. t. Pteroides expansum, Verrill. Sin. Pteromorpha expansa, Verrill, Sinopsis of Polyps and Corais; Proceed. of the Essex [nstit. Voi. IV. \. 7. 1865. La porzione sterile del zoantodema un poco rigonfia, più breve della metà della lunghezza totale del corpo: la pinnulifera larga, ovale, bruscamente rotondata in basso. Le pinnule in numero di circa 'M sulle due l'accie laterali del corpo, sono fitte, imbricate, lunghe, ampie, angolari, armate di numerose spine acute riunite soventi in gruppi di due o tre: il margine posteriore loro nudo un poco concavo; l'anteriore rotondeggiante e le due faccio fin verso la metà occupate da piccoli polipi. La faccia in- feriore della porzione basilare presso l'inserzione loro co- perla di fitte piccole papille. L'asse robusto, appuntato alle due estremità: la ca- vità interna della porzione sterile piccola. Colore giallo (vivente), la base dei polipi giallo sporco, il corpo del zoantodema leggermente macchiettato qua e là di bianco. Vive colla porzione sterile immersa nel fango : la pin- nulifera si muove con delle undulazioni somiglianti a quelle delle oloturie, per contrazioni del parenchima del corpo. Baja dirimpetto ad Hong-Kong (China). Comune alla profondità di circa 11 metri. Lunghezza totale di un esemplare nel alcool (K 15: — della porzione sterile 0m, 0685. Sp. :{. Pteroides latepirmatum, Herklts. (Tav. V. lig. 33, 34, :i:i. 36). Fig. Herklots. Noi. s. Polyp. Nageurs. Tav. IV. lig. 2, ~> ' -) Il v) , 40 S. RIOHIARDI Zoantodema di mediocre grandezza: il corpo largo, liscio. Le pinnule in numero di 30 per parte occupano 4/7 della lunghezza totale del corpo, sono sottili, membra- nose, piuttosto strette ma lunghe, sostenute da spine sem- plici numerose , i polipi in serie sui due terzi delle faccie delle pinnule. La porzione sterile è grossa in alto , leggermente bul- bosa; in basso pressoché della stessa grossezza, termina a punta ottusa. Lunghezza totale 0m,14: — della porzione pinnulitera 0m,08: — di una pinnula 0m,03. Mediterraneo. Sp. ì. Pteroides Esperi, Herklots. (Tav. VI. flg. 40, 41, 42). Sin. Pteroides Esperi, Gray, Rev. Fam. Pennat. Ann. and. Mag. Natur. Hist. 1860, p. 23 Gen. 7, Sp. 9. Fig. Herklots. 1. e, Tav. Il, fig. 2, 2.a. 2.»> Zoantodema piccolo, corpo liscio, sottile superior- mente : molto dilatato verso la parte inferiore della regione pinnulitera. Ventiquattro pinnule su ciascuno dei due lati occu- pano pressoché i due terzi della lunghezza totale del corpo , sono membranose, falciformi, molto lunghe, sostenute da robuste spine in numero di 14-16, doppie o triple. Le 14 pinnule della porzione mediana formano da sé quasi i due terzi della regione pinnulifera e sono eccessi- vamente lunghe: le superiori più piccole, come pure, ma più sensibilmente, le inferiori, in modo che la specie eli ventaglio formato dal loro insieme è molto largo quasi MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIE DEI PENNATULARI1 'il circolare, la loro porzione basilare è coriacea, coperta di grosse granulazioni, fitte verso il bordo posteriore ; i po- lipi stanno sulle due l'accie. La porzione inferiore sterile del corpo nuda . larga, bulbosa in alto , assottigliata all'estremità inferiore (le fig. date dall' llerklos non rappresentano esattamente tali forme). Lunghezza totale Oni.ll: — della parte pinnulifera (KOS: — di una pinnula 0m,035. L'Isola di Sumatra. L'Herklots riferisce a questa sua specie la Pennatula grisea sicca dell' Esper, grisea del Lamk.,e la figura del- l' Esper Tav. I. in questa non riscontransi i caratteri che egli dà del Pteroides Esperi e credo che oltre presentare la grisea dell' Esper differenze di Habitat, sia realmente una specie diversa che panni potere con più ragione ri- ferire al mio Pteroides Grayi figurato nella tavola III. fig. 18, 19 Sp. 5. Pteroides elegans , Herklots. (Tav. Vili. fig. 5G. 57). Fig. Herklots, Not. sur les Polip. Nageurs p. 20 Tav. VI. Zoantodema lungo a corpo cilindrico, nudo all'estre- mità superiore ed inferiore, la parte pinnulifera formata da il pinnule inserite sulla faccia anteriore e regioni la- terali del coipo. e sebbene distanti alla base l' una dall'al- tro pure si prolungano in avanti sulla faccia anteriore e si coprono in parte. Esse sono brevi, a contorno roton- deggiante, molto sottili, sorrette da libre lendinose, che percorrono tutta la loro larghezza senza però sporgere a modo di spine. 42 S. RICHIARDI I polipi stanno in celle polipifere lungo il margine delle pinnule. La porzione sterile inferiore non è bulbosa , ma solo leggermente più grossa del resto del corpo, termina a punta ottusa, rotondeggiante. Patria incerta, probabilmente dell'Oceano Indiano. Lunghezza totale del corpo 0m,2 — della porzione pinnulifera 0m,16: — di una pinnula 0n\012. Sp. 6. Pteroides grande , Pallas. ( Tav. VII, fig. 46, 47, 48). Sin. Pennatula grandis, Pallas, Elenchus Zoopli. pag. 366, N. 213. » argentea, Ellis etSoLANDER,Zooph.p. 66. » >. Espkr, Pflanth. Voi. Ili, p. 94. » » Lasmouroux, Expos. Meth. p. 1)0. » » Lamk. , Anim. sans. vert. II Ed. Voi. II, p. 6,5. » » Cuvier, Regn. Animai. Ili Ed. Voi. Ili, p. 388. » grandis, Guvier, Regn. Animai. Ili Ed. Voi. Ili, p. 388. » argentea. Blainville , Man. d' Actinol. pag. 517. » » Ehrenberg, Abhandl. d. K. Akad. d. Wissensch. Berlin. Corali. d. roth. Meeres. 1832. p. 290. Gen. XXXVI. Sp. 2. » » Milne Edwards, Hist. Natur. des Corali. Voi. I, p. 210, N. 5. Pteroides grande. Herklots, not. s. 1. polyp. nag. pag. 21. » » Gray, rev. fam. Penn. Ann. Mag. nat. hist. 1860, N. XXV. p. 22. gen. VII, Sp. 2. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA l'I I. Villi \'ò Fig. Ellis et Solander, 1. e. Tav. Vili. I. I. 2, 3. — Ksi-i.it, I. e. Tav. Vili. — Herklots, I. e. Tav. VI. I.. I.' Zoantodema molto lungo, lanceolato, corpo liscio piut- tosto largo (Herklots), (piccolo, Lamk. Ehrenberg). Le pinnule occupano la metà della lunghezza totale del corpo, ed in un esemplare della lunghezza di Om,io. in numero di 70: sono brevi, sottili, poco distanti l'una il.ill altra, sorrette da fibre riunite in forma di placca verso la base, si dividono in dieci fascetti raggianti dal centro: il margine interno delle pinnule molto rotondeggiante, il posteriore piuttosto grosso. I polipi stanno ricettati in celle disposte lungo il margine anteriore sottile, tagliente. delle pinnule. La porzione inferiore sterile del corpo grossa, ma non bulbosa, va assottigliandosi verso I' estremità che è rotondeggiante. Il corpo presenta delle traccie di macchie color grigio piombo negP individui conservati nell'alcool (Herklots). Lunghezza totale del corpo 0m,4: — della porzione pinnulifera 0m,23: — di una pinnula 0m,015. Oceano Indiano. se. Pteroides Iaponicum, Herklots. (Tav. IH. fig. 21, 22, 23, 24). Fig. Herklots, 1. e. Tav. [I, fig. 1. 1.'. l.'\ 1/ Zoantodema piccolo, il corpo molto grosso e largo; le pinnule in numero di 28per parte, fitte, serrate le une contro le altre, occupano pressoché due terzi della lun- ghezza totale del corpo, sono falciformi, discretamente lunghe, larghe, sorrette da spicule numerose che occu- 44 S. MCHIARDT pano tutta la porzione basilare , verso la metà si separano in fascetti raggianti verso il margine polipifero, la loro base è molto larga, le linee d'inserzione non si avvicinano che assai poco verso l'estremità inferiore. I polipi stanno su due terzi della superficie delle pinnule. La porzione sterile in alto è grossa, più o meno bulbosa: in basso air estremità rotondeggiante. Lunghezza totale del corpo 0m,l : — della porzione pinnulifera 0m,06: — di una pinnula 0m.025. Giappone. Sp. Pteroides spinosum, Ellis. (Tav. XIV. fig. 129). Sin. Pennatula albìda, Albinus, Ann. Acad. Lib. I. Gap. XX. p. 77. » spinosa, Ellis, Phil. Trans. Voi. LUI. p. 434. » grisea, Pallas, Elench. Zooph. p. 367. N. 214. » spinosa, Lamk, Anim. s. Vert. II Ed. Voi. II, p. 644. » grisea, Cuvier, Regn. Anim. Ili Ed. Voi. Ili, p. 388. » spinosa, Delle Chiaje, Mem. s. St. Not. degli Anim. s. Vert. p. 0. » » Blainville, Man. d. Actin. p. 516. » » Milne Edwards, Hist. Natur. des Corali. Voi. I, p. 209. N. 3. Pteroides spinosum, Herklots, 1. e, p. 21. Fig. Albinus 1. e. Tav. VI, fig. 1, 2. — Ellis 1. e Tav. XXI, fig. 6-10. — Delle Ghiaie 1. e. Tav. XXXI, fig. 1 (?) — Blainville 1. e. Tav. LXXXIX , Fig. 1. — Milne Edward*. Ed. illus. del Cuvier Regn. An. Tav. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 i.) \CII. fig. I, 2. — Herklos, I. e Tav. III. fig. L2. Zoantodema di mediocre grandezza, corpo largo, liscio. Il numero delle pinnule varia da 23 a 2<>. occupano presso a poco i due terzi superiori del corpo, quelle del mezzi) della regione pinnulifera bene sviluppate sono rotondeggianti, imbricate, si coprono per */t della loro larghezza: le spicule che formano le loro armature rag- gianti dalla base d'inserzione si allargano giunte a livello dei solchi che limitano i festoni, di modo che sono leg- germente lanceolate nella lunghezza di questi, e sortendone si assotigliano in forma di spine libere. Il margine polipifero delle pinnule tagliato a festoni piuttosto grosso, nerastro, il posteriore s'inserisce sulle regioni laterali del corpo un poco più in basso dell'anteriore. I polipi stanno regolarmente lungo le labbra dei fe- stoni sulle due faccie delle pinnule. La porzione sterile del corpo termina a punta ottusa, superiormente rigonfia in bulbo. Lunghezza totale 0,m175: — della porzione sterile ir.o:iS: — di una pinnula 0mM. Mediterraneo. Adriatico. Sp. 9. Pteroides Sieboldii, Herklots. (Tav. IV. lig. 31, 32). Sin. Pteroides Sieboldii, Herklots, not. s. polyp. nag. pag. 22. » » Ghay. rev. fam. Penn. Ann. and. Magaz. of. nat. Hist. 1860, N.XXV, pag. 23. gen. VII, Sp. 10. Fig. IIkhklots, I. e. Tav. Ili, fig. 1, l.a Zoantodema piccolo, corpo mollo largo, grosso, breve cai in imi. 46 S. RICHIARDl Le pinnule in numero di 14 a 15 sostenute da pic- cole spine molli, occupano presso a poco i due terzi della lunghezza totale del corpo, sono piccole, in forma di scaglie sessili a base larga e grossa, vanno assottiglian- dosi verso il margine che è rotondeggiante : esse sono al- terne , distanti . e gli spazj marcati in fuori da una placca quadrata che va perdendosi all' indentro: si distingue sulla faccia dorsale tale placca, che è colorata in bruno, anche dove non esistono pinnule. I polipi stanno su tutta la superficie superiore delle pinnule in serie concentriche, e se ne distingue pure una longitudinale verso l'apice del corpo. II corpo superiormente termina smusso, rotondeg- giante, lungo la linea mediana traversato da un solco, tra le pinnule è largo, spatuliforme . per il ravvicinarsi dai due lati delle linee della loro inserzione. La porzione sterile grossa, rigonfia in alto: verso il mezzo si restringe della metà, termina a punta ottusa, e sull'individuo conservato nello spirito esaminato dall' Her- klots marcato da macchie grigie. Lunghezza totale del corpo, 0m,09: — della porzione pinnulifera 0m,055. Questa specie è stata dall' Herklots dedicata al Siebold che la portò dal Giappone. Il Gray nella sua rivista delle famiglie delle Penna- tuie, suppone che le pinnule in questa specie sieno così strette, in forma di scaglie, perchè non ancora sviluppate , non potrebbe tal forma dipendere dall' essere il corpo molto disteso, e le due lamine delle pinnule per buona parte della loro larghezza divaricate dal grande sviluppo delle lamine ovariche ingrossate dalle ova? Quelle placche qua- drale che si scorgono fra gl'intervalli delle pinnule avva- lorano questa mia supposizione, perchè sarebbero quelle MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DBI PENNA! 'I LAMI l7 Istesse che si trovano alla base delle pinnule degli altri Pteroides; d'altronde l'esemplare tipo di questa specie probabilmente esiste ancora, ed è cosa facile riconoscere lo stato degli ovarj con una piccola incisione laterale, che, senza deformarlo o danneggiarlo, può togliere ogni dubbio in proposito, ed accrescere la sua importanza. si-, io. Pteroides hymenocaulon , Bleeker (1). « Stipes latus, laevis; parte nuda parte pinnata du- • pio breviore, conica, carnosa, parlem pinnatam versus e tumida: parte pinnata latissima membranacea axi gracili » rigida sustentata, axi stipitis apicem non attingente. Pin- » nae utroque latore 24. p. m. oblique flabelliformes, » membranacea? . spinis 10-12 membranam longe supe- » rantibus sustentata1. utraque facie polypifera?, polipis » irregulariter dispositis. Stipes pinnatus, cum pinnis ex- » pansis, a?que latus circiter ac longus. Pinna3 marginem » liberum versus violacea?. Stipes flavescens, parte aptera 9 violascente maculatus ». « Longitudo totius stipitis 130'"; partis ejus aptera? '«:'»: piume majoris di'". — Hab. Amboina, in mari. • Species Pt. Esperi II. affinis, sed differt stipitis » partis pinnata? structura membranacea pinnis brevio- (I) Riporto qui la descrizione originale del Bleeker di undici specie nuove iti /'/■ roides . togliendola testualmente dei Bericht u. d. wiss. Vaisi, i. "'. Nalurg. d. niederen Thiere, 1 sr»< ». v. Rud. Leuckart pag. 117, sarebbe cosa molto interessante fare un confronto dettagliato tra le dette specie e quelle dei nostri mari, ma questo è un compito clic sono obbligato ili lasciare a chi avendone esemplari, potrà con si- curezza istituire paragoni, dai quali è facile venga a risultare l'identicità Hi ale • specie, comuni per ciò al Mediterraneo «'il al mare dell'arci- pelago indiano 48 S. RICHIABDI >• ribus pendulis, spinis membranam pinnarum longe su- » perantibus ». 8p. il. Pteroides sarkokaulon, Bleekek. « Stipes latus , laevis ; parte aptera parte pinnata non » multo breviòre, conica, carnosa, partem pinnatam ver- » sus tumida; parte pinnata carnosa, minus triplo lon- » giore quam lata , postice leviter et parce granulata. Pin- » na3 utroque latere 24 vel 25. oblique flabelliformes . » carnosa?, spinis 16 ad 19, pinnam sat multo superan- » tibus sustentatoe, utraque facie polypiferaa, polipis ir- » regulariter dispositis. Stipes pinnatus cum pinnis ex- » pansis aeque latus ac longus, flavescens, immacula- » lus » . « Longitudo totius stipitis 112'": partis ejus apter&s » 48'": pinnse majoris 32'y/. « Hab. Sinkawang, Borneo occidentalis , in mari. « Adn. Species stipite pinnato latissimo valde di- stincta ». Si>. 12. Pteroides bankanense , Bleeker. « Stipes latus , lajvis : parte aptera parte pinnata non >» valde multo breviòre, conica, carnosa, partem pinna- » tam versus tumida, infra intumescentiam leviter coarc- » tata : parte pinnata carnosa quadruplo fere longiore quam » lata. Pinna? utroque latere 25. p. m. oblique flabelli- » formes, carnosae, spinis 11 vel 12 pinnam sat multo » superantibus sustentataa, utraque facie polypiferae, » polypis numerosis confertis. Stipes pinnatus cum pinnis » expansis aeque latus circiter ac longus. flavescens, parte » aptera maculis ornatus » . MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI l'K.NM 1 1 I.AItlI iO « Longitudo totius stipitis 82'"; partis ejus aptera? o 33"'; pinnae majoris 27'". « Mah. Banka (Muntok ) . in mari ». Sp. 13. Pteroides macracanthus , Bleekeb. e Stipes lai iis , Levisi parli" aptera parte pinnata valde b multo sed minus duplo breviore, conica, carnosa, par- <■ leni pinnatam versus tumida: parte pinnata carnosa. » plus quintuplo longiore quam lata. Pinna? utroque la- » tere 31 p. m. oblique Qabelliformes, carnosa, spinis o li} ad 14 pinnam sai multo superantibus sustentatae, • utraque facie polypiferae, polypis irregulariter dispositis. » Stipes pinnatus cum pinnis expansis sai multo longior » quam latus , flavescens , parte aptera maculis sparsis par- » vis violaceis » . « Longitudo totus stiptis \^1'\ partis ejus aptera? » H" : pinnae majoris 32"' ». « Mah. lava (Batavia). in mari ». Sp. 1 i. Pteroides aurantiacum , Bleeker. « Stipes latus, Uevis; parte aptera parte pinnata valde » multo sed multo minus duplo breviore, conica, carnosa, medio coarctata; parte pinnata carnosa, plus sextuplo lon- » giore quam lata. Pinna? utroque latere 25 p.m., oblique » Qabelliformes, carnoso-membranacea?, spinis 12 p. m. » pinnam sai longe superantibus sustentatae, utraque facie » polypiferae, polypis irregulariter dispositis. Stipes pin- 9 natus cum pinnis expansis sai inulto longior quam la- o tus. stipes pinnaeque aurantiacae. Stipes apterus nigro >• sat dense maculatus » . « Longitudo totius stipitis 130'"; partis ejus aptera? ■ ì8'"; pinna? majoris 32". « Mal». Ambulila . in mari ». 4 50 S. RICHIAMAI Sp. 15. Pteroides javanicum, Bleeker. « Stipes latus, laevis; parte aptera parte pinnata » paulo tantum breviore, conica, carnosa, medio la?viter » coarctata: parte pinnata carnosa, sextuplo circiter lon- » giore quam lata. Pinna? utroque ìatere 25 , oblique fla- » belliformes, carnosa?, spinis 8 p. m. pinnam longe su- » perantibus sustentataa, utraque facie polypifera3, poly- » pis irregulariter dispositis. Stipes pinnatus cum pinnis » expansis non multo longior quam latus, flavescens, » parte aptera maculis sparsis parvis violaceis ». « Longitudo totins stipitis 110"'; partis ejus apterae » 49"'; pinnae majoris 25'" ». « Hab. lava (Batavia), in mari ». Sp. 16. Pteroides hystrix, Bleeker. « Stipes gracilis, laevis; parte aptera longitudine parti pinnatae suluequali, fusiformi, partem pinnatam versus tumida, apicem versus gracilescente , parte pin- nata carnosa, plus quintuplo longiore quam lata. Pin- na? utroque Ìatere 24 vel 25, oblique flabelliformes , membranacea?, spinis 0 pinnam longe superantibus su- stentata?, utraque facie polypifera?, polypis irregulari- ter dispositis. spinis facie pinnarum superiore tota ea- rum longitudine maxime conspicuis. Stipes pinnatus cum pinnis expansis sat multo longior quam latus, parte pinnata flavescens, parte aptera aurantiacus, apice et partem pinnatam versus late violaceus ». « Longitudo totins stipitis 119"'; partis ejus aptera? 58"'; pinna? majoris 21'" ». -« Hab. lava (Batavia). in mari ». MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 )l Si>. 17. Pteroides Herklotsi, Bleeker. « Stipes latus, laevis; parte aptera parte pinnata vix s ve) non breviore, conica, carnosa, medio l.rvitrr coa- -> retata; parte pinnata carnosa, sextuplo Longiore quam » lata. Pinna' utroque latere 1 i > vel 20, oblique flabelli- » formes, carnoso-membranacese, spinis 12 adl4pinnam » longe superantibus sustentatae, utraque facie polipifera3, i polypis irregulariter dispositis. Stipes pinnatus cum pin- « nis expansis multo longior quam latus, flavosccns, parte » aptera et pinnata violaceo maculatus ». « Longitudo totius stipitis 08'"; partis ejus aptera? b 'iìì"': pinna? majoris 18'" ». « llab. lava (Batavia), in mari ». Se. 18. Pteroides Kampylopterus , Bleeker. « Stipes latus. laevis; parte aptera parte pinnata » multo. m\ multo minus duplo breviore, conica, car- » uosa, medio coarctata; parte pinnata carnosa, quintu- •> pio circiter longiore quam lata. Pinna? utroque latere » 11) vel 20. oblique flabelliformes, carnosa?, curvala?, » se se invicem amplectentes, spinis 12 p. m. pinnam eon- b spicue superantibus sustentatae, utraque facie polypife- » rae, polypis irregulariter dispotis. Stipes pinnatus cum » pinnis expansis duplo longior quam latus, flavescens, » parte aptera violaceo maculatus ». « Longitudo totius stipitis 108'"; partis ejus aptera? » 45"'; pinna? majoris 17'" ». « Hai». lava (Batavia), in mari ». Se. ni. Pteroides micropterus , Bleeker. « Stipes latus. laevis: parte aptera parte pinnata non multo breviore, conica carnosa, pai lem pinnatam ver 52 S. RICHIARD] » sus tumida; parte pianata plus ocluplo longiore quam » lata. Pinna? utroque latere 22 ad 24, oblique flabellifor- » mes, carnosa?, spinis i) vel 10 pinnam superantibus su- » stentata?, utraque facie polypiferse, polypis irregulari- » ter dispositis. Stipes pinnatus cum pinnis expansis plus » triplo longior quam latus, parte aptera tota flavescens, » parte pinnata magna parte violaceus » . « Longitudo totius stipitis 133"'; partis ejus apterae »» 57'"; pinna? majoris 10'" ad 11" ». » Hab. lava (Batavia), in mari». Si>. 20. Pteroid.es oligopterus , Bleeker. « Stipes latus, laevis ; parte aptera parti pinnata? lun- » gitudine a?quali. conica, carnosa, medium versus la> » viter coarctata: parte pinnata sextupto circiter longiore » quam lata. Pinna? utroque latere 12, oblique flabelli- » formes, carnosae, spinis 12 p. in. pinnam paulo supe- » rantibus sustentata?, utraque facie polypifera?, polypis » irregulariter dispositis. Stipes pinnatus cum pinnis ex- » pansis triplo circiter longior quam latus. flavescens. » ubique immaculatus ». « Longitudo totius stipitis 101'"; partis ejus aptera? 50,5"'; pinna? majoris 12'" ». « Hab. Ternata, in mari ». Se. 21. Pteroides Oblongum, Gray. Rev. Fani. Pennatulidnp. Ann. and. Mag. Nat. Ilist. 1800. N. XXV. p. 22. G. VII. Sp. 3. Zoantodema oblungo; pinnule in numero di 32 per parte, allungate, poco più lunghe della larghezza della base, subtrigonali. La parte sterile, un poco più lunga della metà del corpo intero, va assottigliandosi verso la base. Australia. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA REI PENNATULARII 53 Sp.22. Pteroides Jukesii, GRAY.l.c.Gen.VII,Sp.6. Zoantodema oblungo; pinnule in aumero di 43 per ciascuna delle due regioni laterali, corte, ma larghe, su- btrigonali, tutte aderenti per una base stretta. La porzione sterile lunga la metà del corpo intero, grossa: la parte supcriore presso le pinnule più rigonfia. Australia; Porto Bowen. Sarebbe desiderabile che il Gray desse di queste due specie di Pteroides dell' Australia una più dettagliata descri- zione, onde potere meglio conoscerle e confrontarle con lineile dell' Arcipelago indiano descritte dal Bleeker; colle due diagnosi sudette, troppo laconiche, è impossibile, nel gran numero di specie di questo genere che si conoscono oggidì, potei- tare qualsiasi determinazione o confronto. Se. :>:{. Pteroides Putnami, Verril. Bulletin of the Museum of. Comparative Zoólogy, Cambridge, Mass. 1863. p. 30. Zoantodema piccolo, delicato: la parte pinnata, lar-> (Ine faccie delle pinuule; le spine marginali in numero da 13-15 sopra le più grandi. Le pinnule vanno crescendo in lunghezza dal basso all'alto liu verso la metà della regione pinnulifera dove si trovano le più lunghe, e quindi gradatamente tornano .1 diminuire fino alla sommila: som» serrate le une contro le altre e talmente imbricate, che rimane libero solo il loro margine polipifero. Il corpo superiormente termina con una punta smussa, nuda, la faccia posteriore traversata da strie trasversali piccole ma distinte, e sul mezzo della regione pinnulifera mi poco più largo che superiormente ed inferiormente. La porzione sterile termina rotondeggiante, legger- mente bulbosa, ed in alto presso le prime pinnule può dilatarsi in un piccolo bulbo. Lunghezza totale 0"\, 13 : — della parte sterile 0m, 055: — di una pinnula bene sviluppata 0,n, 021. — Larghezza di mia pinnula 0n\ Oli. Ab ? del Museo Zoologico di Firenze. Questa specie è affine al P. spinosum Eli., ma ne diffe- risce per avere un maggior numero di pinnule sebbene sia di dimensioni assai minori, e per la forma e disposi- zione sul corpo delle stesse, essendo fitte, strettamente imbricate, col margine posteriore sottile; il corpo del zo- antodema regolarmente striato in trasverso. Se. i>(). Pteroides Vogtii. Sp. n. (Tav. IV, fig. 20, 27, 28). Zoantodema di mediocre grandezza: corpo grosso, in parte membranoso in alto, solcato longitudinalmente. Le pinuule in numero di 24-24 inserite lungo le re- gioni laterali sn " , della lunghezza totale del corpo. le 56 S. IUCHIARDI quattordici interiori vanno dal basso all'alto allungandosi gradatamente, la quindicesima è la più lunga, e le altre regolarmente decrescenti, in modo però che non oltrepas- sandosi terminano tutte allo stesso livello e danno al zo- antodema la forma di una piramide a base in alto apice in basso. Le pinnule sono sottili, membranose, il margine po- lipifero tagliato a festoni, variano assai di forma, le infe- riori subtriangolari, le superiori invece molto allungate (Tav. Vili fig. 55), tutte sorrette da fibre che sporgono libere oltre il margine polipifero a modo di spine molto lunghe ed appuntate; sulle inferiori e medie le fibre pai- tono dalla base delle pinnule, e regolarmente raggianti si dirigono al margine polipifero, ma nelle superiori sono paralelle fra loro ed al margine posteriore ripiegandosi bruscamente verso il polipifero solo in corrispondenza della loro terminazione, presentano così quella stessa dispo- sizione sulla quale V Herklots ha creduto di poter fondare il suo genere Pteromorpha. I polipi stanno con molta regolarità lungo le labbra dei festoni sulle due faccie delle pinnule. II corpo termina in alto in una punta smussa, nuda, ripiegata, e verso la metà, tanto della faccia anteriore quanto della posteriore della regione pinnulifera presenta un'ampia superficie, e dei solchi profondi si prolungono dall'estremità superiore fino sulla porzione sterile; questa è fusiforme, piccola superiormente sotto le prime pinnu- le, si allarga in un bulbo più piccolo però del corpo in corrispondenza della metà della regione pinnulifera. quindi assottigliandosi termina in una punta affilata. Mediterraneo. Lunghezza totale 0m, 14: — della porzione pinnu- lifera 0m, 085: — della pinnula più lunga O. 037. — Larghezza del corpo sulla metà della regione pinnulifera 0m. 024: — di una pinnula 0m. 01 4. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 57 Sp. 27. Pteroides Cornaliae, Sp. ri. (Tav. V. li-. 37, 38, 39). Zoantodema di mediocre grandezza; corpo grosso, leggeramente striato per traverso. Le pinnule in numero di :28-2■". 02: — «IH corpo alla metà della regione pinnulifera 0m, 023 : — del bulbo 01". o:\± Sp. 29. Pteroides Pancerii, Se. n. (Tav. VII. fig. '«!>, 50, 51, 51). Zoantodema corto, molle: corpo grosso a pareti sot- tili: le pinnule in numero di venti per parte occupano i due terzi della porzione superiore del corpo, sono molli, sottili, traversate da fibre tendinose poco resistenti, pie- ghevoli, che non sporgono oltre il margine polipifero. Le pinnule maggiori mediane, pressoché triangolari, le superiori ed inferiori allungate, il margine loro ante- riore polipifero leggermente ed irregolarmente frastagliato; il posteriore sottile, ripiegato sul primo terzo, la metà, od il terzo estremo della sua lunghezza verso il margine polipifero, restringe sensibilmente le pinnule, e dà loro una forma affatto particolare ( Fig. 51, 51. a) diversa da quella (I file altre specie di questo genere. Il corpo in corrispondenza della regione pinnulifera nudo anteriormente e posteriormente, traversato da pro- fondi solchi trasversali e longitudinali; la porzione sterile più piccola, leggermente bulbosa in alto, va assottigliandosi regolarmente e termina a punta in basso. L'asse sottile, pieghevole, si prolunga in alto solo fin verso il terzo superiore della regione pinnulifera. I polipi piccoli sulle due faccie delle pinnule. Lunghezza totale del Zoantodema 0m, 095: — della regione pinnulifera 0"\ 058: — della pinnula piò sviluppai,! 0m, 0211. — Larghezza del corpo alla metà della regione pinnulifera 0">. 013: — del bulbo 0m. 010. 60 S. RICHIARDI Ah ? Un vecchio esemplare di questo Museo zoologico senza indicazioni di provenienza. Genere III. Sarcoptilus, Gray. Sarcoptilus. Gray. Proceed. of the Zool. Society. Lon- don. 1848. p. 45. Zoantodema penniforme; corpo grosso, carnoso, striato longitudinalmente, granuloso. Pinnule reniformi , carnose, rotondeggianti, liscie, im- bricate, non sorrette da spicule. I polipi piccoli sulla faccia superiore delle pinnule, principalmente presso e lungo il loro margine. Asse sub- quadrangolare. Sp. Sarcoptilus grandis , Gray. (Tav. IX, fig. G0). Sarcoptilus grandis Herklots. Not. s. Polyp. ma- geurs p. 18. Fig. Gray. Proceedings Zool. Societ. Radiata. Tav. I. Zoantodema grosso ; il corpo carnoso , assottigliato in alto, coperto di fine granulazioni traversato nella lunghezza da strie. Le pinnule in numero di 25 per parte sui lati del corpo, occupano i due terzi della sua lunghezza totale, le mediane più lunghe . le superiori e le inferiori più cor- te, fitte, Embricate, carnose, reniformi, pieghettate, li- scie con un contorno regolare rotondeggiante. I polipi piccoli sulla faccia superiore delle pinnule, specialmente presso e lungo il loro mangiare, papilliformi MONOGRAFIA DELLA IWMH.LIA Dia l'LNYVI I LARII (il quando contratti. La parte sterile mollo grossa, traversata da solchi longitudinali: breve, un terzo «Iella lunghezza totale del corpo. L'asse grosso, subquadrangolare, flessibile quando è fresco, formato da fibre longitudinali a strali concentrici. Patria incerta. Lunghezza totale 0m, -0 : — della parte pinnulifera om. lì. Genere IV. F*tilosar»ciiì» . Gray. Zoantodema claviforme, grosso: la parte sterile bul- bosa, grossa, lunga quanto la pinnulifera. Le pinnule numerose a margine grosso, piatto, sor- rette da spicule. I polipi in serie lungi» il margine delle pinnule in celle munite di spinile sporgenti. — Due striscie di po- li])! rudimentali lungo la regione dorsale. L'asse lungo, fusiforme, assottigliato alle due estre- mità. Se. I. Ptilosarcus Gurneyi. Gray. (Tav. [X.fig.58). sin. l'emuli uhi tenua Gabb. Proc. Gal. Acad. Nat. Scien- ces. 1862. II. p. 166. Ptilosarcus Gurneyi Gray. Ann. and Mag. of. Nat. Hist. 1860 N. XXV. p. 23. » » Verrill. Polyps and corals. Pro- ceed. of the Essex [nstit. Voi. IV. X. VII p. 183. l'ig. Gray. I. e. Tav. III. fig. ± 62 S. RICHJARDl Le pinnule fitte, Embricate, molli, larghe, semicir- colari, con una base larga, il margine posteriore oltre- passa la base e sporge come lobo libero rotondeggiante non aderente : il margine anteriore grosso , coperto di po- lipi in celle grandi, a bordo spinoso, disposte su quattro serie. La regione dorsale (faccia posteriore) traversata nel mezzo da un area longitudinale liscia, e lateralmente da due striscio coperte di piccole papille granuliformi (polipi rudimentali ). La porzione sterile lunga circa altrettanto quanto la pinnulifera, grossa, bulbosa, molto muscolare, fortemente solcata alla superficie quando contratta. Due cavità longitudinali percorrono V interno del zo- antodema , una lungo la faccia anteriore in comunicazione colle cavità delle pinnule , 1' altra lungo la faccia dorsale. L' asse fusiforme , appuntato alle due estremità , ne- gli esemplari conservati nello spirito piegate a gancio. Colore orange. Lunghezza totale di un grosso esemplare conser- vato nell'alcool 0m, 254. — Larghezza maggiore 0m, 05 (2 poli.) ; — lunghezza delle pinnule maggiori 0m, OH, lar- ghezza 0m,022; — lunghezza della porzione sterile 0m, 12, diametro della medesima 0"\ 032. California (Ghay). — Peuget Sound (Verril). Sp. 2. Ptilosarcus sinuosus, Ghay. (Tav. IX, f. 59). Fig. Gray. 1. e, pag. 23 — Tav. IH, f. 1. Zoantodema oblungo, pinnule molto fitte, imbricate, pieghettate, munite di spirale, col margine leggermente spinoso. La porzione sterile molto grossa, rigonfia fino verso il principio della regione pinnulifera. Nuova Guinea. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA1 1 I, Alili 63 Genere V. Soeptoiiidium.. <ìi;n. n. Zoantodema semplice, virgiforme, corto; corpo grosso, la parte pinnulifera distinta dalla sterile, le pinnule car- nose brevi, sulla faccia anteriore e lo laterali, la po- steriore inula, liscia. 1 polipi numerosi, retrattili, su una serie sola lungo il margine delle pinnule. L'asse grosso calcareo rettangolare nella sezione. Sp. Sceptonidium Mosambicanum , Mihi. (Tav. IX. fig. 03, 64, 65, 06). Zoantodema breve, corpo grosso, cilindrico alla base: sonile schiacciato dall' avanti air indietro superiormente: leggermente arcuato nella sua lunghezza. La regione sterile grossa, cilindrica, divisa in due parti bene distinte: la prima un breve bulbo conico, ap- puntato, dilatabile, sul quale si distinguono nettamente fibre longitudinali, un poco più grosso della seconda por- zione che come un anello più piccolo del medesimo e della sovrastante regione pinnulifera, è coperta da uno strato di tessuto compatto di consistenza cornea poco distensione: su questa, dalla regione pinnulifera si prolungano delle pighettine sottilissime molto regolari ed eleganti, che la percorrono in tutta la sua lunghezza fino al limite supe- riore del bulbo. La regione pinnulifera succede a questa seconda parte anulare della sterile: alla sua origine è più grossa dello stesso bulbo, come questo però ancora cilin- drica, dopo breve tratto si schiaccia e va assotigliandosi rapidamente di mano che si sviluppano sulle sue regioni 64 S. R1CHIÀRDI lateriali le pinnule, in modo che verso la metà è tre volle più piccola della sua origine. Le pinnule carnose, sessili, distico-alterne, inseri- te sulle faccie laterali, lasciano nuda la posteriore, e prolungandosi siili* anteriore, ne oltrepassano la linea mediana, intersecandosi con molta regolarità, quelle di destra sottostanti costantemente e quelle di sinistra; le pinnule completamente sviluppate sono poche, perchè vanno decrescendo rapidamente: e lasciano dapprima un piccolo spazio nudo lineare sulla faccia anteriore fra le due serie, che. allargandosi verso le regioni laterali, limita, in corrispondenza della terminazione della regione pinnu- lifera, due ampi spazi triangolari ad apice molto acuto in alto. Dalla parte superiore di questo spazio mulo, sulla faccia anteriore, come sulla corrispondente porzione della posteriore, hanno origine quelle pieghettine finissime, mollo regolari, che si prolungano in basso sulla porzione anu- lare della regione sterile. I polipi sono numerosi, da 36-40, anche sulle pinnule non completamente sviluppate. (Tav. IX. f. 66); sulle più ampie, quando sono distesi fuori delle celle, si soprap- pongono a piccoli fiocchi e danno un aspetto frangiato, compatto al margine libero luterai anteriore delle medesi- me: più numerosi sulla porzione laterale, vanno diminu- endo suir anteriore od interna: sono piccoli, cilindrici, trasparenti con otto tentacoli pinnati. i cirri molto lun- ghi, sottili, filiformi da 10-12 per parte per ciascun ten- tacolo; una piccola strozzatura circolare divide il corpo dei polipi dalla regione loro peritentacolare , e la cavità generale del corpo si continua restringendosi in un tubo lungo le pinnule polipifere. L" asse calcareo . rettangolare nella sezione, il dia- metro trasversale maggiore dell' 'antere posteriore, non si MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI l'KYYV ITI. Alili 65 prolunga in tutta la Lunghezza del corpo, ma termina fili- formi1 nella porzione anulare della regione sterile. Larghezza del bulbo 0m, 006: — della porzione anu- lare il'". Odo: — del corpo al principio della regione pin- nulifera 0m. 008: — in corrispondenza delle pinnule piti sviluppate 0m, 004. Lunghezza «Iella regione sterile o-i. 021: — del bulbo om. 013. = Diametro trasversale dell'asse O"1. 0024: — antero-posterioro 0m. 0015. Mozambico. lo ho l'ondato questo genere sopra nn unico esem- plare la cui provenienza dal canale del .Mozambico è si- cura: non ho potuto rilevare i caratteri del zoantodema intero perchè troncato nella parte superiore, come è in- dicalo nelle lìg. (>:{ e 64, nelle quali si sono conservale le dimensioni naturali, però gli esemplari completi non devono essere di una gran lunghezza stando ai caratteri che presenta la parte superiore di quello che ho avuto a mano, giacche nel medesimo 1' asse e le pinnule erano di già decrescenti nei loro diametri, ed i polipi sensibilmente piccoli, confrontati con quelli delle pinnule maggiormente sviluppate. Questo genere presenta qualche affinità col genere Scytalium dell' Herklots, ma ne differisce per la l'orma della porzione sterile, per il numero dei polipi, per la forma e posizione delle pinnule, le quali sono decisa- mente trasversali al corpo, leggermente obblique in alto, ed inters'ecantesi sulla regione mediana della faccia ante- riore, mentrechè quelle del gen. Scytalium sono triango- lali, oblique, interamente laterali, la faccia anteriore e posteriore del corpo inule, i margini polipiferi pressoché dritti e paralleli al corpo, i polipi in picco! numero (10-12), il bulbo lungo e vermiforme: come pure differisce dal gen. Halisceptrum , nel quale i polipi stanno su più or- dini lungo il margine di pinnule membranose le quali 66 S. RICHIARD1 lasciano nudo il corpo del zoantodema tanto sulla faccia, anteriore quanto sulla posteriore, e Passe non è ret- tangolare nella sezione ma quadrangolare. Genere VI. Halisceptrum, Herklots. Nederlandscu Tijdskrift, voor de Dierkunde 1863. 1. p. 31. Zoantodema lungo, corpo coperto sulla parte su- periore di organi aliformi membranosi, portanti polipi in più ordini sul loro margine, ed occupanti le regioni late- rali del corpo in modo da non lasciarne nuda che una li- nea sulla faccia anteriore, ed uno spazio più largo sulla posteriore. I polipi sono retrattili e dotati di otto tentacoli pin- na ti. V asse grosso e di forma quadrilatera , percorre il centro di tutto il corpo. Si». Halisceptrum Gustavianum, Herklots. Isola Amoi. Riferisco qui la descrizione di questo genere toglien- dola dal Bertelli uber die wissensch. Leist. in der Natur- gesch. der nideren filiere 1863 con Leuckart, e non posso aggiungere la descrizione della specie non avendomi po- tuto procurare il giornale nel quale V Herklots ha pubbli- cato la nota riguardante questo genere, ed il Pteroides Chinensis. Genere VII. Scytalltim, Herklots. Zoantodema libero, lineare, lungo, la porzione pin- nulifera distinta dal bulbo: i polipi retrattili lungo il mar- gine anteriore delle pinnule. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLARI1 67 \sse sublapideo , assottigliato alle due estremila, Del centro per tutta la lunghezza del corpo. Se. Scytalium Sarsii. Herkl. (Tav. \. fig. 79, 80, 81). Sin. Scytalium Sarsii, Herklots. Not. sur les Polyp. na- geurs, p. 14. » » Gray. rev. Fam. Pennatulidae. Ann. and Mag. Nat. hist. 1860, N. XXV, p. 21, gen. IV. Fig. Herklots I. e. Tav. VII, f. 6, 6a, <>''. Zoantodema a corpo filiforme, lungo, bulboso all'e- stremità inferii tre. Il coipo quadrangolare, munito di piccole pinnule membranose . triangolari , inserite sulle faccie laterali , nuda l'anteriore e la posteriore. Le pinnule dirette obliqua- mente dall' indietro all' avanti larghe in alto, e strette in basso, terminano a punta, il margine polipifero superior- mente è imitato in avanti quasi in linea retta verticale pa- rafila al corpo. I polipi stanno in celle disposte verticalmente sul mar- gine polipifero delle pinnule, ed essendo molto fitti, da 10-12 per ciascuna, danno loro un aspetto frangiato com- patto. Le pinnule si succedono a brevi distanze, si sopra- pongono, la prima copre l'origine della seconda, questa quella della terza, e così di seguito: verso l'estremità della regione pinnulifera rimpiccoliscono e si succedono a maggiori distanze; si prolungano in basso fino all'origine del bulbo vermiforme, lungo, grosso il doppio della por- zione pinnulifera, carnoso e rotondeggiante all'estremità. L'asse quadrangolare, sottile, più largo trasversai- 68 S. BICHIARIH mente si prolunga nelP interno della maggior parte del bulbo vermiforme. Mari del Nord. Genere Vili. Sty lattila , Verrill. Zoantodema lungo; corpo sottile, strettamente cilin- drico : nudo , bulboso presso r estremità inferiore. Pinnule brevi, sulle faccie laterali ed anteriore del corpo, armate di numerose grosse spicule raggianti; i po- lipi retrattili in celle lungo il loro margine libero. Asse cilindrico o subcilindrico nel centro del corpo per quasi tutta la sua lunghezza. 11 gen. Funiculina comprende tutti quei Pennalularj nei quali i polipi stanno sul corpo del zoantodema ricet- tati in celle polipifere. sessili, libere non confluenti, ed ar- mate di spicule , P Herklots vi comprende ancora la Vir- gularia Finmarchica del Sars nella quale i polipi sono retrattili in celle lungo il margine di vere pinnule: questa specie per tale suo carattere realmente dovrebbe es- sere collocata nel genere Virgularia, ma non vi può ap- partenere perchè le sue pinnule e celle polipifere sono sostenute da una armatura di belle spicule, le quali man- cano a tutte le specie di questo genere; io stavo per pro- porne uno nuovo che comprendesse le Virgulrie dotate di spicule, quando mi giunse la nota del Verrill sui coralliari, nella quale ini prevenne fondando il suo genere Stylatula sopra esemplari che hanno gli stessi caratteri generici della Virgularia Finmarchica, e che io accetto tanto più volontieri in quanto che viene così egualmente MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 69 ;i sciogliersi il quesito che poneva il Sars a coloro che si fossero occultali dello studio dei pennatularj (1). Si". 1. Stylatula fìnmarchica, Sahs. (Tav. XI, f. 82, 83, 84, 85. 86 ). sin. Virgularia finrnarchica , Sars, Faun. Litt.Norv.Fas. II, p. 68. Filine a limi finmar chica, Herklots, Noi sur Ics Po- lyp. nag. pa£. 9. » Gray, Rev. Fani. Perniai. Ann. and Mag. Nat. Hist. 1860, XXV. p. 20. Cimi. I. N. 3. Fig. Sahs. 1. e. Tav. XI. Corpo lungo, sottile: verso il terzo od il quarto su- periore piegato in un grand' arco: talora un poco torlo presso l'estremità piegata in basso: diviso in parte poli- pifera uniformemente cilindrica, e parte sterile fusiforme a punta smussa un poco ricurva. La regione pinnulifera, da cinque a sei volte più lunpja della sterile, porla su ciascun lato una fila di 100-112 pin- mile opposte, alterne., gradatamente crescenti, sessili, (non libere) che ascendendo obliquamente in alto, si estendono dai lati sulla l'accia anteriore del corpo che coprono inte- ramente: la l'accia posteriore all'atto nuda. Lungo il margine libero di ciascuna pinnula trovatisi da 8-10 celle polipifere . le prime in basso e sui lati più sviluppale, le superiori sulla l'accia anteriore più piccole circa della metà. Scendendo dall' alto della regione pin- (t) Sars fauna littoralis Norvegia}; fascicolo fl,pag. 72. — Bergen 1856. 70 S. RICHIA.RDI nulifera verso In porzione sterile i polipi diminuiscono gra- datamente di grandezza e numero sulle pinnule, che si re- stringono finché scompariscono affatto: al contrario verso l'apice il numero dei polipi è presso a poco costante ed il corpo termina con una punta rotondeggiante (tal dispo- sizione indicherebbe che la colonia cresce principalmente per una produzione continua di pinnule e di polipi verso la parte inferiore). Le celle polipifere hanno una cavità cilindrica e le loro pareti sono sostenute da numerose spicule calcaree, bianco- jaline brillanti, fitte, molto lunghe, disposte in fascetti che verso il margine delle celle convergendo formano un aculeo conico appuntato (fig. 87 e 88) sul lato esterno delle loro aperture. I polipi grossi, cilindrici, quando sono distesi spor- gono più di tre millimetri fuori delle celle : la loro bocca circolare è circondata da otto tentacoli pinnati, sulla su- perficie esterna dei quali si distingue una piccola linea bianca longitudinale di spicule calcaree bianche, cristalline, cilindriche, grosse, più brevi di quelle che formano l'ar- matura delle celle polipifere. Tutto il zoantodema è di un colore rosso vivo cina- bro o sangue, la porzione sterile del corpo più scura, le celle polipifere più chiare, per le numerose spicule bian- che. I polipi sono di color rosso scuro, o rosso scuro- violetto, i cirri laterali dei tentacoli giallo-rossastri. L'asse interno giallo pallido o bianco giallastro, su- blapideo, flessibile, a strati concentrici: si estende per tutta la lunghezza del corpo : fusiforme in corrispondenza della regione sterile , termina superiormente a punta però non molto sottile. Fu trovata finora solo in Finmarchia ad Òxfjord a grande profondita. Lunghezza mass, del Zoantodema 103. Minima 0m, 67. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA! l LAMI 71 Lunghezza mass, del bubo 0m, 18. » 0m, 15. Larghezza mass, del bulbo 0ro, 012. >• 0m, 0045. della parte pinnulifera 0m, 0045. » 0"\ 002. si». 2. Stylatula gracilis, Verrill, ListofPolyp. and. Gorals. Bull, of the Mus. of Gomp. Zool. Cam- bridge, Mass. L863, p. 30. Corpo molto sottile, strettamente cilindrico in alto, rigonfio in basso alla base. Lepinnule molto piccole , dap- prima lasciano uno spazio nudo fra le due file; più grandi in alto, si sormontano, e sono più fitte, 32 nello spazio • li un pollice. Lunghezza totale 0m, 32 e più. Capo s. Luca. California. Se. :{. Stylatula elongata, Verrill. sin. Virgularia elongata, W. Al. Garr. Proc. California, Acad. Nat. Sci. II, 107,1803. Più grossa, più robusta della precedente. Pinnule più larghe e più imbricate, lasciano fra le fila di destra e di sinistra uno spazio nudo solo per un breve tratto; verso la metà in numero di 20 nella lunghezza di un pollice. li- spicule meno numerose, ma più grosse di quelle della Shilm uhi gracilis. San Francisco, California. Se. \. Stylatula multiflora, kNi.it. Tav. XII. f. 90, 91). sin. Virgularia multiflora, Kner, Verhandl. d. Kais-Kòn. zoolog. botan. Gesellschafl in Wien. Voi. Vili. 1858. 72 S. RICHIARDI Fig. Kner. 1. e. Tav. V, f. 1, 1." Zoantodema lungo, corpo piccolo, nudo posterior- mente Le pinnule inserite sulle faccie laterali ed anteriore in direzione obliqua, irregolarmente alterne, sottili, deli- cate , verso il margine s' {spessiscono per ricettare i polipi . e sono intagliate da tanti solchi quanti sono su ciascuna gli individui. I polipi in numero di tredici a quindici . ina più fre- quentemente quattordici. II sarcosoma del corpo incoloro o grigiastro, talvolta bruno, il margine delle pinnule bianco. L'asse cilindrico, bianco, non flessibile, dell' istessa grossezza su quasi tutta la sua lunghezza. Isola di Veglia ( Fiume , Adriatico) . Io colloco questa specie nella serie delle Stilatale, però dubitativamente, perchè il Kner non si esprime chiaro in proposito della struttura delle pinnule; egli dice che sono sempre bianche , e che sembra die tal colore sia do- vuto ad una lievissima loro incrostazione. « Die Rippen oder becherfórmigen Erweiterungen (Calyces) in welche sìch die Individuen zuruckziehen, sind aber stets weiss gefarbt and es scheint diess in Folge einer diìnnen KalkaUage- rung Statt zu haben. lo credo che quest'apparenza sia dovuta forse ad una quantità di spicule che formino 1' armatura delle pin- nule, giacché non si conosce alcuna specie di Virgiliana che presenti normalmente delle vere incrostazioni calcaree; ho tentato di assicurarmi del fatto, ma per circostanze particolari indipendenti da me non mi é stato possibile: gli esemplari tipi d'altronde devono ancora esistere, e non sarà difficile il constatare se realmente sieno dotati di spi- MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 78 cule, oppure l'apparenza d'incrostazione descritta dal Kncr provenga da altra causa, e manchino le medesime; in questo secondo caso questa specie dovrà essere tolta da questo genere, e collocata nella serie delle Virgiliane. Se. :i. Stylatula elegans, Danielsen. sin. Virgiliana elegans, Danielsen. Forhandl. i Viden- skabs-selskabet i Ghristiania. \ai 1859, p. 251 « Le pinnnle sostenute da lunghe spicule calcaree, o le cui punte sporgono anche sopra delle medesime. Le .. celle polipifere di colore rosso bruno, o bruno violetto. ». Distinguesi dalla Virgiliana mirabilis, (della quale » ha i caratteri generici) perchè questa non ha spicule » calcaree, e dalla Virgiliana ( Stylatula) finmarchica per- » che le sue celle sono fornite di bastoncini calcarei che » non trovansi nella Virgiliana elegans. » È stata trovata a Molde e Christiansund alla pro- - fondita da :30 a 00 braccia. onesta specie ha tutti i caratteri generici delle Styla- inle. poiché le sue pinnule sono sorrette da un'armatura di spicule. La descrizione del Danielsen, che ho riportato qui sopra, è un pò troppo breve, e lascia , il desiderio di una illustrazione più estesa che faccia meglio conoscere la specie onde poterla confrontare colle Stylatula finmar- chica colla quale parmi abbia stretta affinità. Genere IX. \^ir,£»nlar,ia , L amare. Zoantodema libero, lineare o filiforme, lungo, più <» meno bulboso all'estremità inferiore. I polipi retrat- 74 S. RICniARDI tili in celle confluenti formanti vere pinnule insidenti, sessili, distiche, sulle regioni laterali e talvolta anteriore del corpo. I polipi e le celle senza armatura di spicule. Asse generalmente cilindrico assottigliato alle due e- stremità. Sp. l. Virgularia juncea, Pallas. (Tav. X, fig. 67' 08. 01), 70). Sin. Pennatula mirabilis, Linn. Amenit. Agad. Chinensia Lagerstroemiana , pag. 257 , N. 49, (non Mus. ad. Fr. R. non fauna Sv.). » juncea, Pallas , Elench. zooph. p. 371 , N. 217. » » Esper, Pflanzth. Voi. Ili, p. 87. Virgularia juncea, Lamk, Anim. s. Vert. I Ed. Voi. II, p. 431. II Ed. Voi. II, p. 648. » » SCHWEIGGER, BeOD. p. 20, — llandb. p. 435. » » Cuvier, Reg. Anim. I Ed. Voi. IV, p. 85. Ili Ed. Voi. Ili, p. 388. » » Ehrenberg, Abhand. d. Kais. Akad. d. Wisssenschaf. 1832. Corali, d. roth. meer. p. 289, gen. XXV, Sp. 2. » » Blainville , Man. d' Actin. pag. 514. » » Milne Edwards, Hist. Nat. d. Corali. Voi. I, p. 213: gen. III. sp. 3. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DKI PBNNATULARI1 75 Virgiliana juncea , Gray, Rev. Tarn. Pennat. Ann. and Mag. Nat. Hist. 18G0\ N. XXV, p. 21. » » Herklots, Hist. des Polyp. Nag. p. 12. » .1. V. (;aius llandb. d. Zoo), p. 529. Fig. Esper, I. e. Penn. Tav. IV. — Schweigger, Beob. Tav. 11. fig. 12. — Blainville, l. e. Tav. XG. Zoantodema filiforme dritto, lungo, sottile, la por- zioni' sterile leggermente bulbosa, la pinnulifera l'ormata da pinnule che occupano ■/, della lunghezza totale del corpo, sessili, poco salienti, serrate contro il medesimo in direzione un poco obliqua, spesse sul mezzo della loro lunghezza, leggermente assottigliate, e terminate a punta viniissa e rotondeggiante sulla faccia anteriore e posteriore del corpo, le celle polipifere sporgenti con un contorno uniforme sulla superficie delle pinnule, limitate da solchi mollo marcati, per cui queste sembrano pieghettate tra- sversalmente. — 1 polipi retrattili. 1/ asse cilindrico, calcareo, molto fragile. Lunghezza totale 0m, 30 — 0m, 32 (Lamark). Mollicene; coste di liorneo (Herklots). — Oceano Europeo (Lamark). Il Lamark cita nella Sinonimia di questa specie il l'nlijjiiis mirabilis del Linneo (Mus. Adulp. Fred. Reg.), citazione die ripete per la funiculiiut njlindrica. La spe- cie descritta e figurata dal Linneo nel Museum Regium non può ritenersi come una Virgularia, e la sua figura spiega chiaramente la frase diagnostica, « cui insiderà air ternatim lunulae ciliares », indicando una disposizione dei polipi propria di altri coralliarj, e non delle Virgiliane 76 S. R1CHIAKM nelle quali i medesimi stanno sopra vere pinnule. Io credo che si debba riferire alla Virgiliana jnncea la specie che de- scrisse nelle Chinensia JLagerstroemiana colla diagnosi, « radii lunares, breves, pedinati, moltissimi , subrotundi, albi, distantes », colla quale ad evidenza de- termina la forma lunulare subrotonda e per di più petti- nata tanto caratteristica delle pinnule della Virgiliana jun- cea, e con si chiare indicazioni delle medesime non è più possibile vedere in questa Pennatula mirabilis di Linneo una specie di Faniculina la cui caratteristica si è appunto di avere le celle polipifere isolate, e mai confluenti da for- mare vere pinnule. 10 ritengo adunque che il Linneo abbia avuto occa- sione di esaminare tre specie differenti di Pennatule, la prima la descrive con tanta chiarezza nelle Chinensia La- gerstroemiana , e sia per i caratteri come per la prove- venienza ritengo come cosa certa trattarsi di porzione di Virgiliana juncea; la seconda è quella della quale dà i caratteri nel Systema Naturae, che dice abitare il mare della Norvegia, e questa potrebbe essere o la Virgiliana (Lygiis) mirabilis del Muller, oppure una specie affine; la terza , quella della quale dà la diagnosi del Miiseum Regium, proveniente dall'Atlantico e che chiamò Polypus mirabilis , e questa io credo sia una porzione di una qual- che Gorgonia, p. es. di una Iuncella, e la riferisco alla Funiculina Cylindrica del Lamk. 11 Blainville dice di aver veduto nel Museo di Leida diversi esemplari di due specie di Pennatule lombriciformi portate dalle Molucche dal Prof. Reinwardt, e che una di esse con un rigonfiamento bulboso, distinto, molto più corto del resto del corpo , coperto sui % superiori di po- lipi disposti in forma di scaglie corte, imbricate, fitte, al- lenir . se non era la Pennatula juncea del Lamark. doveva essere per lo meno alla medesima mollo affine. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLABU 77 Egli, comic già QOtò l' Ehrenberg. caddi; in orrore, per- che questi caratteri non convengono all'alio alla Virgularia juncea, neppure concordano colle figure della medesima date dalPEsper, ma secondo l'opinione dell' Ehrenberg era ima specie nuova, che l'Herklots descrisse poi sotto il nome di Virgularia Reinwardtii. Al contrario la seconda delle suddette due specie secondo il Blainville sarebbe molto più gracile , più lombriciforme della precedente. col rigonfiamento bulboide poco distinto dal resto del cor- po, il quale assottigliandosi gradatamente, col sarcosoma sottile, l'asse quadrangolare, segnato sulla sua sezione da linee raggianti, i polipi dapprima disposti in brevi serie lineari poco ed all'atto staccate dal corpo, raggrinzandosi viemaggiormente in seguito formano delle piccole masse. salienti alternativamente su ciascun lato obliquamente gem- minate che infine diventano pinnule bene distinte; secondo il Blainville sarebbe una specie nuova; ma l' Ehrenberg e l'Herklots la ritengono per la vera Virgularia juncea. Se realmente la specie osservata dal Blainwille nel Museo di Leida aveva precisamente tutti i suddetti caratteri, non si potrebbe riferire alla Virgularia juncea, la quale ha 1' asse cilindrico. L' Ehrenberg nel notare che la prima specie descritta dal Blainville non poteva essere la Virgularia juncea, ma probabilmente piuttosto una specie nuova, esserla invece la seconda . non avvertiva alla forma dell' asse descritta dal Blainville. e l'Herklots nel confermare l'opinione del- l' Ehrenberg crede di aver soddisfatto al suo « demo in- spicienda sunt ». rilevata la particolarità dell'asse qua- drato della seconda specie descritta dal Blainville io debbo ancora ripetere il detto dell' Ehrenberg che. « demo in- spiciendee sunt ». perchè non si può in mia specie ad asse quadrato riconoscerei,! Virgularia juncea nella quale l'Herklots stesso ha osservato essere l'asse cilindrico: io 78 S. RICHIARDI indirizzo quest' osservazione all' illustre naturalista Olandese che solo può chiarire la questione. Sp. 2. Virgularia Van Benedenii, Herklots. (Tav. XII, fig. 02, 93, 94). Zoantodema a corpo lungo, sottile, filiforme, mu- nito di pinnule polipifere, carnose, sessili, opposte, al- terne, inserite sulle sue faccie laterali ed anteriore, che coprono interamente, e sulla linea mediana a contatto quelle di destra colle corrispondenti di sinistra; lungo il loro margine le celle polipifere molto grosse, cilindriche, divise da solchi profondi, e sporgenti con un contorno rotondeggiante pure sulla superficie delle due faccie delle pinnule. I polipi in numero di otto anche sulle piccole pin- nule poco sviluppate. La sola faccia posteriore del corpo nuda, stretta, traversata nel centro da un piccolo solco longitudinale. 1/ asse calcareo , sottile , filiforme perfettamente cilin- drico, coperto da sarcosoma piuttosto grosso, carnoso. Larghezza massima del corpo 0, 0018. Mari del Nord. Questa specie è stata fondata dall'' Herklots sopra di un fragmento comunicatogli dal Prof. Van Beneden al quale la dedicò , e non se ne conoscono peranco tutti i ca- ratteri, perchè non si è ancora potuto studiare un esem- plare intero ; anche quello che io ho esaminato ed ho fatto disegnare nelle dimensioni naturali è pure incompleto, e T asse come in quello del Van Beneden , sporge libero alle due estremità del fragmento come avviene generalmente negli esemplari conservati nello spirito per il retrarsi del sarcosoma. MONOGRAFIA DBLLA FAMIGLIA DEI PENNA TULARI1 70 L'Herklots dice questa specie dell'America, ma io credo che sia per un puro sbaglio, che gli assegna tal provenienza, giacché il mio esemplare è certamente dei mari del Nord, ed anche quello comunicatogli dal Van lieneden portava pure l' etichetta, Mari del Nord, siccome egli dichiara nel suo lavoro sopra i polipi (1). Sp. 3. Virgularia Reinwardtii, Herklots. (Tav. \, lig. 78). Sin. Virgularia Reinwardtii, Herklots, Not. s. 1. polyp. nageurs, p. 13. Fig. IIkuki.ots, l. c. Tav. VII, tìg. 8. Zoantodema a corpo lungo, filiforme, rigonfio in- feriormente in un bulbo più o meno rotondeggiante mem- branoso, con fibre longitudinali e trasversali sulla sua su- perficie, queste ultime particolarmente distinte; la regione pinnulifera, superiormente si assottiglia poco o punto, ed è formata da piccole pinnule sessili, aderenti per tutta la loro lunghezza, e disposte in modo da rassomigliare al frutto del luppolo, (del quale parla Blainville nel descri- vere la sua prima specie, che riferisce alla Virgularia juncea Lamk. ), le quali lasciano posteriormente un largo spazio, e sul davanti una piccola striscia nuda, che allar- gandosi in basso verso la regione sterile, per un graduato restringersi delle pinnule (che terminano a punta molto acuta), limitano sulle faccie laterali degli spazi triangolari, nei quali le pinnule sono piccolissime. Mi V;m Beneden — Recherches sur la faune Un. ili' Belgique, (Po- lypes) in Mrin. ile l'Acad. Roy. des Scien. ile Belgique, Voi. XXXVI. 1867. 80 S. RICHIARDl L'' asse cilindrico si estende per tutta la lunghezza del corpo. Indie orientali. Lunghezza totale del corpo, 0m, 3: — della regione pinnulifera 0m, 23 : — della sterile 0,m 04 : — del bulbo l)m. 03. — Larghezza del corpo 0m, 003. Questa specie è stata dall' Herklots dedicata alla Me- moria del Prof. Reinwardt, che la portò dalle Molucche, ed è la prima di quelle due delle quali parla Blainville e che ritenne per la Virgiliana juticea del Lamark. Si». 4. Virgularia australis, Lamk. Sin. Virgularia Australis, Lamk, Anim. s. vert. II, Ed. Voi. II, p. 648. » » Ehrenberg , Abhand. der kòn. Akad. der Wissensch. zu Berlin. Corali. — thiere d. ro- then meer. p. 289, g. XXXV. sp. 3. Il Lamark fondò questa specie sopra diversi assi cal- carei esistenti nel museo di Parigi , i quali hanno la forma di banchette cilindriche dritte , fragili , bianche , lunghe, as- sottigliantisi gradatamente verso 1' estremità superiore, rotte all'inferiore più grossa, traversata nella sezione da strie raggianti; egli dice che in continuazione col sarco- soma che copriva queste bacchette trovavansi probabil- mente delle pinnule trasverse, semicircolari, serrate con- tro il corpo ed analoghe a quelle della Virgularia juncea, e siccome 1' asse di questa sarebbe un poco differente dai suddetti, così li volle provvisoriamente distinti ed appar- tenenti ad una specie diversa che chiamò Virgularia au- MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PBNNATULARI1 81 stratte. L'Herklots puro dice di avere un gran numero di assi ili Virgularie provenienti dall'Indie, che crede ap- partenere a questa specie, che differirebbero da quello della Virgularia juncea, per essere assai più unissi: non potrebbe perciò accettarsi l'opinione del Cuvier, che ri- tenne la Virgularia australis, identica alla Virgularia inacetì Lamk. Il Blainville emise in modo dubitativo, l'opinione che i detti assi potessero appartenere ad Umbelullarie , seb- bene prima nella sinonimia di questa specie, collocasse la Penn. juncea del Pallas, la quale invece è la vera Vir- gularia juncea del Lamark. Anche V Herklots ritiene la Virgularia australis per una specie dubbia, e lasciò ad ulteriori ricerche la decisione della questione, nella quale in non ho potuto entrare per mancanza di materiale , non avendo avuto occasione di esaminare nemmeno uno dei suddetti assi, dei quali credo non esistano esemplari nei diversi musei d'Italia. Sp. o. Virgularia pusilla, Verrill, Proc, of the. Essex. Inst. Voi. IV, N. VII. pag. 184. Zoantodema molto piccolo e sottile, la parte inferiore del curilo bulbosa rotondeggiante, pinnulifera quasi tino alla sua estremità: lungo le regioni laterali, le pinnule si avanzano sull'anteriore, la coprono lasciando nuda solo la posteriore, le ultime in basso, meno sviluppate, lasciano un piccolo spazio nudo sul mezzo della faccia anteriore: in alto, prolungandosi maggiormente su questa, sembrano confondersi in una disposizione sub-verticillare , verso la metà sono appena disgiunte: i polipi piccoli, spesso fìtti ila li a \\ sulle pinnule mediane, i loro tentacoli sottili lunghi, con cirri laterali fini su tutta la loro lunghezza. Lunghezza totale circa 0, ìS. 6 82 S. RICHIARDl Dalla Baja opposta ad Hong-Kong, (China), alla pro- fondità di circa 11 metri nel fango. Di colore pallido, orange, o rosso sporco. L'esemplare sul quale fu stabilita questa specie, è probabilmente giovane, non ancora completamente svi- luppato. Sp. 6. Virgularia Leuckartii, Sp. n. (Tav. X, fig. 75, 76, 77). Zoantodema piccolo, corpo lungo, sottile, quasi fili- forme , ' munito di piccole pinnule , sessili , opposte , al- terne, aderenti alle faccie laterali e sormontanti obliqua- mente sull'anteriore fin sulla linea mediana che coprono intieramente, la faccia posteriore nuda, ma coperta in parte dai polipi distesi fuori delle loro celle e ripiegati su di essa. I polipi grossi, in numero di sei su ciascuna pinnula, tanto sulle grandi quanto sulle piccole (fig. 77), coi ten- tacoli carnosi, muniti lateralmente di cirri brevi in modo da apparire semplicemente seghettati, ed inseriti attorno ad un bottone carnoso, rilevato, sporgente, portante nel mezzo l'apertura boccale. All' estremità superiore ed inferiore della regione pin- nulifera, le pinnule sono sensibilmente più piccole, fitte e leggiermente imbricate, sul mezzo piuttosto distanti T una dall' altra. L' esemplare sul quale ho fondato questa specie manca inferiormente della porzione sterile , ma scorgesi che l' e- semplare è rotto verso la terminazione della regione pin- nulifera, e qui il corpo è grosso, assai più sottile in alto, ed all' estremità superiore torna ad allargarsi , e termina con una piccola punta ottusa , nuda , coperta anteriormente dalle pinnule. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA l>KI PENNATDIARI1 83 L' esemplare esiste da lungo tempo in questo museo e porta V etichetta, Mari del nani. Si-. 7. Virgularia Koellikerii, Sp. n. (Tav. X, fig. 71, 72, 73, 74). Zoantodema a corpo grosso, cilindrico, leggermen- te arenato: la regione pinmilifera bene distinta dalla ste- rile quella munita di pinnule sottilissime, larghe, ses- siìi, alterne, che s'inseriscono sulle regioni laterali e scen- dendo obliquamente in avanti vanno restringendosi, ter- minano sul mezzo della faccia anteriore, che coprono, la- sciando solo affatto nuda la posteriore; verso la parte in- feriore, in basso diminuiscono gradatamente di lunghezza in modo da lasciare sulla faccia anteriore, dapprima uno spazio mulo, lineare, appena distinto il quale in prossimità della regione sterile, allargandosi di mano in mano che le l'ini mie si raccorciano, si estende sulle regioni laterali dove rudimentali, appena visibili, in forma di piccole pie- ghettine, misurano appena la lunghezza di 0m, 0005. I polipi sono molto piccoli, numerosi, retrattili, di- stribuiti lungo il margine e le due faccie delle pinnule su due o tre serie; su quelle maggiormente sviluppate in numero da 3044. La regione sterile è cilindrica , molle, molto delicata, traversata da libre longitudinali e trasversali assai mar- cate, termina con un bulbo conico, leggermente appun- tilo sul quale compariscono anche maggiormente le fibre longitudinali. II sarcosoma è sottilissimo, copre un asse calcareo cilindrico, grosso, che forma da se la quasi totalità del corpo in corrispondenza della regione pinmilifera, non si prolunga in tutta la sua lunghezza, ma termina sottile, 84 S. RICHIARDI delicato nell'interno della regione sterile alla distanza di 0m, 041 della punta del bulbo. Mozambico. Lunghezza della porzione sterile 0,n, 044 : — del bul- bo 0m, 017. — Diametro del corpo air estremità troncata 0m, 0028 : — della regione sterile 0m, 006 : — del bulbo 0m. 009. 10 non posso dare i caratteri della estremità supe- riore della regione pinnulifera , né la lunghezza totale, per- chè P unico esemplare esistente in questo museo sul quale ho stabilito questa specie è incompleto e rotto superior- mente, come è rappresentato nelle sue dimensioni naturali nelle flg. 71, 72, 73, della Tav. X. Sp. 8. Virgularia Ellisii, Gray, Rev. Fam. Pen- nat. Ann. and Mag. Nat. Hist. 1860, N. XXV, p. 20, gen. II, sp. 2. Zoantodema lungo, corpo cilindrico, la regione ste- rile allungata , molto dilatata claviforme all' estremità , la polipifera lunga due volte la sterile, le pinnule inferiori fìtte quasi trasversali al corpo, le superiori lunate, al- terne sulle faccie laterali del medesimo. Provenienza ? 11 Gray ha fondato questa specie sopra di un esem- plare rovinato, forse imperfetto. Genere X. Lygus, Herklots. Zoantodema lungo; corpo filiforme, sottile: sterile, claviforme all' estremità inferiore, pinnulifero superior- mente. , MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII &> Pìnnule distinte lunate, distico-alterne in parte libe- re (?) lungo le regioni laterali del corpo: asse lungo, sottile. Sp. Lygus mirabilis, Mùller. (Tav. IX, fìg. 61, 62). sin. Pennatula mirabilis, Linneo Syst. Nat. Ed. XIII, p. 1322. Gen. 450, Sp. 5. » 0. V. Mùller. Zool. Dan. p. 11. Virgularia mirabilis, Lamk. Anim. s. vert. Ed. Il, Voi. II, p. 647. Sp. 1. » » Cuvier. Begn. Anim. Ili Ed. p. 388. Voi. III. » Eiirenberg. Abhandl. der Kònig. Ak. der Wissens. zu Berlin. Corali, thiere des roht. me- eres. Gen. XXXV, Sp. 1. p. 289. » » Blainville. Man. d'Actinol. p. 514. Scirpearia mirabilis, Templeton. Magaz. Nat. Ilist. IX, p. 470. Virgularia mirabilis, [ohnston. Brit. Zooph. Ed. II. Voi. I, p. 161. » » Dalyell. Bar. and remare, anim. of. Scotland. Voi. II, p. 181. » » Sars. Faun. Litt. Norv. Fase. II, p. 92. » » Milxe Edwards. Hist. Nat. d. Goraill. Voi. I, p. 212. Gen. Ili, Sp. 1. Lygus mirabilis , IIerklots. Not. s. les Polyp. nag. [». 14 86 S. RICHIARDI Lygus mìrabilis, Gray. Rev. fam. Pennat. Ann. Magaz. Nat. Hist. 1860, N. XXV, p. 21. Gen. III. » » Peters, Carus; Handb. d. Zool. Voi. II, p. 529. Fig. Muller 0. F. 1. e. Tav. XI. — Blainville 1. e. Tav. XG, f. 5. — Cuvier. 1. e. Ed. Illns. Tav. XCI Fig. 2. — Dalyell. 1. e. Tav. XLIII. — Iohnston. 1. e. Tav. XXX. — Bronn Klassen und Ordnnngen d. Thier-R. Voi II, Tav. IX, f. 1. Corpo lungo, cilindrico, carnoso, filiforme superior- mente : claviforme , sterile all' estremità inferiore. La regione pinnulifera formata da una serie di pin- nule, carnose, distico-alterne su ciascuna delle due faccie laterali del corpo, in parte libere nella loro lunghezza: sul margine loro anteriore, disposti con regolarità otto polipi carnosi, cilindrici, retrattili, con otto tentacoli pinnati. Verso la parte inferiore della regione pinnulifera, le pinnule diminuiscono in lunghezza di mano in mano che si avvicinano alla regione sterile, le ultime rudimentali sessili in forma di piccole pieghettine poco rilevate danno un aspetto seghettato al corpo. La regione sterile breve, claviforme, terminata a punta smussa e rotondeggiante. L'asse filiforme, cilindrico, calcareo, occupa il centro del corpo del zoantodema per tutta la sua lunghezza, quando è fresco flessibile in direzione spirale, ma non piegato ad arco. Il corpo di colore giallastro, o rosso-giallastro. Gli esemplari di questa specie stanno fissi per la parte clavata inferiore nel fango dal quale difficilmente si pos- sono estrarre interi, essendo molto fragili. In qualche lo- calità sono comuni . come sulle coste della Scozia ad Inch- MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 87 Keith, Prestonpans, Gairloch; dell'Irlanda a Belfast; nei golfi della Norvegia. Dimensioni del zoantodema intero, da 0m, 15 — Om, 27. [o lio collocato nella sinonimia di questa specie la Penn. mirabilis che il Linneo descrive nel suo Syst&ma Natura, e eredo che questa debba distinguersi da quel- l' Mitra clic egli descrive nelle sue Amamitates Academicw, che riferisco alla Virgularia juncea, Pallas: e da quella chi' chiama Polypus mirabilis nel Museum Ad. Friderici Regis pag. 96, e che io ho posto nella sinonimia della Fu iti e il lina cylittdrica. onesta specie che è tanto conosciuta per le belle fi- gure date da 0. F. Mùller nella sua Zoologia Danica e da lui chiamata Pematula mirabilis, dopo che il La- mark ha fondato il suo genere Virgularia è indicata da tutti i zoologi col nome di V. mirabilis, difatti ha tutti i caratteri di una vera virgularia, l'unica differenza che presenta si è di avere le pinnule meno sessili, e meno abbraccianti il corpo delle altre; specie di questo genere. 1/ Herklots dando maggiore importanza a questa partico- larità di quanto non si avesse dato per il passato , ne fece il tipo del suo nuovo genere Lygus, il quale finora com- prende come unica specie la P. mirabilis del Miiller. Da tre anni a questa parte che tengo d' occhio e stu- dio le Pennatule, ogni qualvolta mi si presenta l' occasione, ho potuto esaminare molti esemplari di Virgularia, e mi son persuaso che le figure del Miiller da tanti zoologi ri- prodotte sono belle, ma un poco esagerate, e credo che le pinnule siano figurate un poco troppo sottili e troppo staccate dal corpo ; osservando bene le figure che ci danno gì' Inglesi e gli esemplari conservati nello spirito, e tenendo conto della direzione delle pinnule, della lun- ghezza del loro margine polipifero, della larghezza della 88 S. RICHIARDI base lunata abbràcciante il corpo, è impossibile per quanto s'immaginino distesi i polipi e stirate esse stesse, che possano arrivare a prendere la forma funicolare figurata da tutti, e diventare interamente peduncolate. Ho voluto qui esprimere questo mio dubbio intorno air esattezza delle figure del Mùller onde promuovere nuove ricerche, ed osservazioni esatte su esemplari viventi per parte dei na- turalisti dell' Inghilterra , della Scozia , e della Svezia , che si trovano in circostanze così propizie per la frequenza di questa specie nei loro mari; e stando alle ultime osser- vazioni fatte, credo che bisognerà correggere un poco le figure del Mùller col ridurre la lunghezza delle pinnule, e modificare con una disposizione più naturale la posizione dei polipi sulle medesime, verrà allora a mancare il ca- rattere sul quale PHerklots ha stabilito il gen. Lygus, che non avendo più ragione di esistere dovrà cancellarsi, eia P. mirabilis del Mùller essere nuovamente collocata in capo alla serie delle Virgularie come specie tipo del genere. Genere XI. Orini lTum, V. d. Hoeven, Harting, Miquel. Sp. Cri ni Unni Siedenburgii , (Tav. XIV, fig. 119, 120, 121, 122, 123). Versi, en Medede- elingen der Konink. Akad. van We- tenschappen. — Naturkunde — jaar. 1861, pag. 286-294. « Corpus elongatum, gracile, axe longo quadrangu- » lari, quadri-sulcato; pinnae polypifene quinque, lanceo- » latae, terminales ». (Vedi nota, A). « Habitat mare Indicum prope insulas Moluccanas ». MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLARIJ 89 Genere XII. Fimiculina, Lamark. Funiculina, Lame, Anim. s. vert. I ediz. voi. II, p. 422. Pavonaria , Civn.it, Reg. Anim. I ediz. voi. IV, p. 85. Zoantodema semplice, v irgi forme , sottile superior- mente, sterile e leggermente bulboso in basso; i polipi retrattili in celle munite di spicule e inserite in serie obli- quo-tras versali, sulle due faccie laterali ed anteriore del corpo. L1 asse calcareo , grosso , occupa il centro del zoan- todema per tutta la sua lunghezza. Se. l. Funiculina quadrangularis, Pallas (Tav. XII, fig. 95,96). Sin. Penna del Pesce Pavone, Bohadsch, dequib. Anim. mar. p. 112. » » » Ellis, Phil. Trans. Voi. LUI, p. 426. Permanila quadrangularis, Pallas, Elench. Zoopb. p. 372, N. 219. » antennina, Linn. Syst. nat. XIII ediz. pag. 1323, gen. 350, sp. 7. » » Ellis, et Solander, Zoo- ph. 63. Funiculina i<>ii<<N. — Ellis, Pliil. Trans. Voi. LUI, Tav. XX, Qg. 8. (copiata da quella del Bohadsch). — Blainville man. d' Act. Tav. XC, fig. 1. — Iohnston, Brit. Zooph. Tav. XXXI, fig. 1-5. Zoantodema lungo, virgiforme, a corpo quadrangola- re: Leggermente bulboso, cilindrico, a punta ottusa in basso; traversato in tutta la sua lunghezza da un grosso asse cal- cami, quadrangolare, dritto, coperto da sarcosoma sottile, lùiì grosso in corrispondenza della regione sterile e della porzione superiore della polipifera. I polipi della prima porzione della regione polipifera piccolissimi disposti con grande regolarità in serie semplici sulle due faecie laterali del corpo, (Tav. XII, fig. 9G), più in allo, s'ingrossano aumentano di numero, general- mente l'ormano delle serie di due, tre, od anche quattro individui, (fig. 88, 89), in direzione obliquo-trasversale, e dalle faecie laterali avanzandosi sul V anteriore la coprono interamente: verso la parte superiore del zoantodema, ne- gli esemplari di grandi dimensioni, le serie constano di cinque o sei individui, i più grossi sulle faecie laterali, i pieci ili ed i papilliformi sull'anteriore: sono retrattili in- teramente in celle polipifere sorrette da un armatura di spicule calcaree molto grosse, le quali riunite in cinque o sei fascetti sporgono oltre il margine libero delle mede- sime quando i polipi sono retratti. Le dimensioni di questa specie variano molto, nel Mediteraneo si pescarono esemplari di un metro e trenta- cinque centimetri; pare però che possa giungere a molto maggiore lunghezza. Mediteraneo: — Coste della Scozia (Isola di Kerrera): — Coste della Norvegia. — Sta impiantata per la parte bulbosa nei fondi fangosi. 92 S. RI C HI ARDI Questa specie fu descritta dal Bohadsch sotto il nome di Penna del pesce pavone così chiamata dai pescatori na- politani dai quali T aveva ricevuta , ne diede una figura grossolana coi polipi distesi fuori delle celle , quali proba- bilmente comparivano nel suo fragmento , ed egli dice che non sono retrattili , indotto in errore da questo loro stato accidentale, e ci lasciò inoltre una buona descrizione: « kwc nullis pinnis proedita est, sed simplici trunco osseo » constai, quem, plurima tentacula (polipi) ambiunt » Corpus quadranguhim est, oh os similiter e ff ormatimi » et per totum pernice corpus extensum os hocce qua- » dratum candidimi membrana lutescens immediate inve- » stit. Tentacula truncum immediate ambientia 1310 nu- » merantur , atque ita disposita sunt ut tria trunci la- » ter a occupent, relieto inferiori (posteriore) libero. In » varios prceterea ordines admodum regulares selecta ha- » bentur. Quilibet ordo ab altero quatuor lineas distat, » et quinque tentacula comprehendit , qua3 juxta lineam » obliquam collocata sunt. V Ellis nei Philosophical transactions e nei Zoophyles del Solander si attiene ancora fedelmente alla descrizione del Bohadsch, ma il Pallas nella sua diagnosi cambia la posizione dei polipi, e li dice seminati su una sola delle faccie del corpo ; il Lamark ripetè tale errore aggiungendo essere disposti in tre serie longitudinali ; finalmente il Oli- vier alla diagnosi del Pallas, aggiunse polypes serrés en quinconce, e ne fece il tipo del suo genere Pavonaria ac- cettato dal Blainville che tornò a ripetere Terrore del Bohadsch dicendo i polipi non retrattili, ed oggidì dal Iohnston, Koren, Danielsen, H. G. Bromi e pressoché da tutti i zoologi. È cosa singolare , che in una specie così caratteristica si sieno potuto rilevare caratteri così disparati: come il MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARU 93 Pallas che aveva veduto un esemplare, conosceva la de- scrizione e la figura del Bohadsch abbia potuto cambiare le posizione dei polipi sul corpo, il Lamark collocarli su tre serie longitudinali ed il Cuvier a scacchi; ciò provenne probabilmente dall' aver essi veduto solo esemplari essic- cati, oppure alterati dal liquido conservatore. Nella Funi- culina quadrangularis come in tutti gli altri Pennatularii , la forma, il volume del corpo dei polipi, la direzione loro >iil zoantodema, come pure la grossezza di questo dipendono in gran parte dallo stato di contrazione o di distensione nel quale si trovano quando vengono estratti dall'acqua: lo spirito nel quale si conservano esercita su loro pure una grande influenza, quando è molto concen- trato deacquifìca troppo i tessuti, li coarta, raggrinza, al- terando sensibilmente le forme. Io ho avuto la fortuna di potere studiare molti esemplari di questa specie, e se avessi tenuto conto solo della direzione dei polipi avrei potuto farne tre specie diverse; in quelli di grandi di- mensioni, p. es. di metri 1, 20 i grossi polipi sulle faccie laterali del corpo, talvolta erano regolarmente verticali alle medesime, ma più spesso piegati verso la faccia po- steriore nuda: in altri lunghi da 0m, 78, a 0,n, 85 la por- zione mediana della regione polipifera formata solo da una serie di grossi polipi piegati sulla faccia anteriore in modo da coprirvi i piccoli, superiormente invece disposti in se- rie di tre o quattro individui con regolarità in direzione obliquo-trasversale ; ho visto finalmente due esemplari lun- ghi 0m, 00 — 0m, 66 nei quali tutti i grossi polipi inse- riti sulle faccie laterali del corpo, erano piegati sulla fac- cia anteriore fino a toccarsi, la coprivano interamente in un coi piccoli polipi, e sembravano attaccati perpendico- larmente su di essa simulando una disposizione ora a tre , ora a quattro serie longitudinali. Tali varietà nella direzione dei polipi possono dare 94 S. RICHIARDI una spiegazione delle differenze rilevate dagli autori sud- detti i quali ebbero il torto di considerarle come carat- teristiche mentre sono affatto accidentali. Il Verrill ha descritto ultimamente (1) una specie di Funiculina, che egli chiamò F. Forbesii, sopra esem- plari provenienti dalle coste della Scozia , e dice che dopo un' accurato esame di molti esemplari perfetti si è persuaso costituire questi una specie diversa da quella che trovasi nel Mediterraneo che il Bohadsch descrisse e figurò per il primo, e che dopo venne chiamata dal Pallas P. quadran- gularis. La Funiculina Forbesii sarebbe, secondo il Verrill, molto più sottile della quadr angui aris , i polipi meno nu- merosi e meno fitti , disposti in serie oblique di due o tre in luogo di cinque, gli uni più grossi degli altri, quelli che ocupano la regione centrale della faccia anteriore ru- dimentali e papilliformi , ma tutti sproporzionatamente più piccoli di quelli della F. quadr angularis. Io credo che questa specie non possa accettarsi per- chè i caratteri che il Verrill ha assegnati alla F. Forbesii non sono esclusivamente proprii della specie che trovasi sulle coste della Scozia, ma precisamente identici si ri- scontrano pure in molti esemplari di quella del Mediter- raneo; la particolarità di trovare i polipi in serie di due o di tre individui più grossi gli esterni o laterali, papilliformi e sproporzionatamente più piccoli gP interni od anteriori di- pende da circostanze locali particolari , ma specialmente dal grado di sviluppo ; ho visto che nei grandi esemplari le serie constano di 4, 5, 6 polipi gradatamente sviluppati, men- (1) List of polyps and corals sent by the Museum ecc. ecc. Bulletin of the comparative zoology; Cambridge, Mass. 1863, p. 30. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 95 tre che Dei piccoli risultavano solo di due o tre individui sproporzionatamente più piccoli e coi caratteri che il Ver- ìill. (.'numera per la sua F. Forbesii. Il Cuvier ha fondato sulla F. quadrangularis il suo genere Pavonaria, il carattere principale del quale sareb- bero i polipi disposti a scacchi su di una sola delle quat- tro (accie del corpo: questa specie non può più oggi es- sere ritenuta come tipo di tal genere perchè sappiamo che i polipi stanno su tre delle faccie del corpo, ma il Cu- vier cita come spettante ancora al suo genere* Pavonaria la P. Scirpea del Pallas, la quale rimarrebbe unica specie di tal genere giacche presenterebbe i polipi inseriti su una sola delle sue faccie: ma se si considera che il Pallas ha assegnato lo stesso carattere alla sua Pennatula (Fu- niculina ) quadrangularis la quale differirebbe dalla Scir- pea solo per la forma dell'asse, e che non si conosce oggidì alcuna specie che possa riferirsi alla P. Scirpea, si ha tutte le ragioni di credere che come egli cadde in errore nel descrivere la disposizione dei polipi sulla P. quadrangularis, abbia pure errato riguardo alla P. Scir- pea . tanto più che stabilì questa specie su di un solo e- semplare essicato; io ritengo pertanto, che la disposizione • In polipi su questa, non fosse altrimenti differente da quella della P. quadrangularis e che si trattasse di quella specie di funiculina ad asse cilindrico che il Sars ultima- mente descrisse sotta il nome di F. Christii. 11 genere Pa~ vonaria, dunque non ha più alcuna ragione di esistere, e deve essere cancellato. Se. Funiculina Christii, Koren et Danielsen (Tav. XI, f. 87, 88, 89). Sin. Pennatula Scirpea, Pallas, Elench. Zooph. p. 372, N. 218. 96 S. RICHIARDI Pavonaria Scirpea, Cuvier, Regn. Anim. I Ed. Voi. IV, p. 85, III ed. Voi. Ili, p. 388. » » Blainville, Man. d' Ad. p. 516. Virgiliana Christii, Koren et Danielsen, Faun. litt, Norv. Fase, II, p. 91. » » Milne Edwards, Hist. nat. d. Corali. Voi. I, p. 213. Funiculina Christii, Herklots, Not. s. les Polyp. nag. p. 9. » » Gray, Rev. Fam. Perniai. Ann. and Mag. Nat. Hyst. 1860, N. XXV, p. 20. gen. I, sp. 2. » » J. V. Garus, Handb. d. Zool. p. 529. Fig. Koren e Danielsen, 1. e. Tav. XII, fig. 7-12. Zoantodema lungo, sottile, a corpo cilindrico, diviso in regione sterile , e regione polipifera , sul terzo superiore piegato in basso ad arco. La regione sterile inferiore, bulbosa, fusiforme, a punta ottusa , ed un poco ricurva all' estremità , più sot- tile in alto verso la polipifera ; questa lunga circa i % del zoantodema, porta sui due lati delle celle coniche sessili , isolate, distinte non confluenti alla base, disposte in serie alterne obblique dal basso air alto, che sulla porzione in- feriore lasciano anteriormente un piccolo spazio nudo, il quale scomparisce in alto, giungendo le due serie a toc- carsi là dove incomincia la curva ad arco del corpo; cia- scuna serie generalmente è formata da cinque polipi (fig. 88 , 89 ) , ma più in basso verso la regione sterile d' or- dinario consta solo di due o tre; fra le serie esistono so- venti pure dei polipi isolati. Delle cinque celle che for- mano le serie in alto, la prima e la seconda (più vicine MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 97 alla faccia posteriore del corpo) sono le più grandi, di- minuiscono gradatamente le altre fino alla quinta, la quale sta sulla l'accia anteriore; tutte sono sorrette da un' arma- tura di spiente, ed il loro margine è diviso in due punte. L'asse calcareo coperto da sottile sarcosoma è cilin- drico lungo quanto il zoantodema: grosso, fusiforme in corrispondenza della regione bulbosa, va insensibilmente assottigliandosi nella regione polipifera: in alto è flessibile, filiforme, sottilissimo: di consistenza cartilaginea alle due estremità. Tutto il zoantodema è di colore rosso, i polipi e le celle più chiare, gli esemplari conservati nello spirito brunastri. Lunghezza totale da 0m, 7 — 0m, 8: — della re- gione polipifera 0m, 58 — 0m, 65. = Diametro trasver- sale della regione polipifera 0m, 007 — 0m, 009 : — della regione sterile 0m, 009 — 0ni, 012. Abbastanza comune nei paraggi di Lofoten a grandi profondità. Funiculina cylindrica, Lamk. sin. Polypus mirabilis , Linn. Mus. Ad. Frid. Reg. I, pag. 96 ( non Chinensia La- gerst. non Syst. nat. non Fauna Svec.J. l'è ii ita tuia mirabilis, Ellis, Phil. Transac. LUI, pag. 426. » » Pallas, Elench. Zooph. pag. 370, N. 216. » » Ellis, et Soland. Zooph. pag. 63. Funiculina cylindrica , Lamk. An. s. vert. I ed. Voi. II, pag. 423. II ed. Voi. II, pag. 6 il). 7 98 S' RICHIARDI Scirpearia mirabilis , Guvier , Reg. Anim. I ed. Voi. IV, pag. 85. Ili ed. Voi. Ili, pag. 388. » » Schweigger, Handb. pag. 435. » » Ehrenberg, Carall.-Th. d. r. Meeres gen. 33 : in Abhan- dl. d. k. Akad. d. Wissen- sch. jah. 1832, pag. 288. Permanila mirabilis, V. d. Hoeven, Handbook of zoology Voi. II, pag. 81. Funiculina cylindrica, Herkl. Not. s. 1. Polyp. Nag. pag. 10. Fig. Linn. Mus. Ad. Fr. Reg. Tav. XIX , fig. 4. — Ellis Phil. Trans. Voi. LUI, Tav. XX, fig. 17. — Schweig- ger Beobacht. II, fig. 13. — Blainville Man. d. Ac- tinologie, Tav. XC, fig- 4. 11 Lamark che ha fondato questa specie, cita nella sua sinonimia il Polypus mirabilis dal Linneo descritto nel Mus. Ad. Fr. Reg. e la Pennatula mirabilis del Pal- las , e siccome questi cita pure il Mus. Reg. così dobbiamo ritenere che siano la stessa specie. Il Fleming ha fatto avvertire che il Lamark ha col- locato il Polypus mirabilis Linn. anche nella sinonimia della Virgiliana juncea, ma io credo che ciò sia avve- nuto per mero errore materiale, giacché nella nota che aggiunge alla diagnosi di questa specie di virgiliana dice che è molto differente della Pannatala mirabilis del Pal- las, che colloca fra i sinonimi della sua Funiculina cy- lindrica. Il Blainville nelle osservazioni che fa nel capitolo del genere Virgularia, emette il dubbio che la Virgiliana mirabilis Muli, e la Pennatula juncea dell' Esper , la quale è ancora quella del Pallas, non siano realmente due spe- MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 99 eie distinte, ma che questa differisca da quella solo quando osservata e descritta allo stato di essicamento: tale dubbio oggi non è più possibile, perchè conoscendosene molti esemplari conservati nell'alcool, sì sono bene sta- tuì ili i caratteri differenziali di queste due specie; egli ri- ferisce ancora l'opinione del Fleming che la P. mirabilis del Linneo, quella del Pallas e del Miiller appartengano alla medesima specie, tale opinione è erronea del tutto, perchè supponendo anche che il Fleming, citando la spe- cie del Linneo, avesse inteso parlare di quella descritta oel Museum Regium avrebbe avuto ragione di ritenerla identica a quella del Pallas, ma sarebbe però caduto in errore riguardo a quella del Mùller, la quale è ben di- versa, e fu il vero tipo del genere Virgularia; così an- cora se si volesse supporre che il Fleming intendesse par- lare della specie dal Linneo descritta nella sua Fauna Sec- ciai e riportata nel systema natura' , io credo che V avrebbe con ragione considerata indentica a quella del Miiller , ma ad ogni modo queste poi sarebbero molto differenti della P. mirabilis del Pallas. Il Blainville aggiunge che, ammessa l'opinione del Fleming, i gen. Funiculina e Virgularia del Lamark, ed il genere Scirpearia del Cuvier appoggerebbero su di una stessa specie, ma egli rigetta tale opinione, ed anzi mette in dubbio che il Fleming avesse realmente studiato un esemplari' della specie del Pallas, perchè dice di essersi egli stesso assicuralo, che la Funiculina cylindrica del Lamark, fondata sulla P. mirabilis del Pallas, figurata dal Linneo nel Museum Regium, non era affatto un Pennatu- lario ma una Gorgonia , ora siccome non dice in quel modo abbia potuto accertare tal fatto, e d'altronde nella tavola XC fig. i del suo atlante ammette la F. cylindrica e ne dà la figura, così abbiamo il diritto di dubitare della sua asserzione. 100 S. R1CHIARDI Sebbene non possiamo prestare gran fede alle parole del Blain ville, per le quali verrebbe recisamente ad es- sere distrutta questa specie, pure molti altri argomenti esistono per i quali siamo indotti a dichiararla puramente nominale e cancellarla dal quadro dei Pennatularii. Il Pallas dice di aver descritta la sua P. mirabilis su di un'esemplare della lunghezza di mezzo piede, rotto alle due estremità, proveniente dalle coste di America, e di essere incerto, finche non ne esaminasse uno com- pleto, se si dovesse collocare nella famiglia dei Pennatu- larii o delle Gorgonie. L' Herenberg dopo aver citato la P. mirabilis del Linneo Mus. Ad. Fr. Reg. , tipo del genere Scirpearia del Cuvier, che egli accetta, aggiunge che di questo genere se ne conosce una specie sola « Specimen in museo regio servatur idque saxo tanquam innatum est. An Gorgoni- num (Eunicea)? = Cam generis et speciei characteribus reliquis optime convenit ». Egli pure mette in dubbio que- sta specie e rivela una circostanza che esclude assoluta- mente dai Pennatularii V esemplare che egli descrive sotto il nome di Scirpearia mirabilis, poiché non libero ma aderente e fisso. Il Van der Hoeven pure ritiene questa specie assai dubbia, epperò anche il genere del Cuvier fondato su di essa, e dice, sulle notizie avute dal Prof. Sundevall, che a Stocolma non è conosciuto V esemplare tipo che ha ser- vito al Linneo per la sua descrizione. La Funiculina cilindrica del Lamark , come il Poly- pus mirabilis del Linneo, e la Pennatula mirabilis del Pallas, non appartengono affatto alla famiglia dei Penna- tularii, ma alle Gorgonie e precisamente al gen. lunedia ed al gruppo delle specie nelle quali il zoantodema è virgiforme non ramoso; probabilmente il Lamark ebbe a mano solo esemplari incompleti, e forse anche di grandi MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 101 dimensioni, ma staccali dai corpi ai quali aderivano, e cre- dendoli affatto liberi li collocò coinè il Linneo ed il Pallas in questa famiglia, la descrizione dettagliata che trovasi nella nota sotto la F. cylindrica è così chiara, che con un esemplare di Iuncella sotto gli occhi , si vede evidente- mente che è quasi impossibile che non si trattasse di qual- che specie di questo genere, sia per la precisione nei ca- ratteri, come ancora per la provenienza. 11 Gray nella sua rivista della famiglia dei Pennatu- larii, dopo aver fatto rilevare che PHerklots mette in dubbio la F. cylindrica, aggiunge, che il Lamark l'ha fondata solo su qualche asse calcareo: se si osserva la sua nota relativa a questa specie si vede che ciò non è esatto, perchè Egli descrive i polipi con dettagli tali che non poteva immaginare, ma doveva rilevare da qualche esemplare in buon stato, se non del tutto completo. Il Gray riferisce la F. cylindrica alla sua Primnoella Austro- Insili- (Primnoa Aiistralasiw) (1), la forma dell'asse della quale , come egli dice , s' accorda assai bene colla descri- zione del Lamark: io non so quanto possa essere sicura tale rassomiglianza perchè egli non dà alcun dettaglio in- torno alla struttura dell'asse della P. Australasice , ma quello che è certo si è che la disposizione dei polipi in questa , stando alla descrizione del Gray , è ben differente da quella descritta dal Lamark nella diagnosi e nella nota della F. cylindrica. Le specie dunque comunemente conosciute sotto i nomi: Polypus mirabilis, Linn. Mus. Ed. Fr. Reg. Penna- tuia Mirabilis, Pallas Elench. Zooph. Fimiculina cylin- drica , Lamark Anim. s. Vert. ed il genere Scirpearia del (1) Annate and Magazine of nat. Ilist. .1 sor voi. V, N. 30; giugno 1850 102 S. RICHIARDI Cuvier sono da cancellarsi dal quadro della famiglia dei Pennatularii. Funiculina mediterranea , Risso , Hist. Nat. des princ. prod. de P Europe me- ridionale Voi. V, pag. 365, N. 158. F. stirpe filiformi, tenui, verrucoso, basi glabra, pinnis viginti; tubis duobus elong atis , acutis, hyalinis , brunneo irroratis, in series duas longitudinales oppositas digestis. Io non conosco esemplari di questa specie del Risso, né saprei pronunciarmi intorno ad essa : egli nell-1 enumerare i caratteri del genere Funiculina dice : « Corps libre, fili- » forme, simple, fort long, charmi, gami de verrues po- » lypifères, disposées par rangées longitudinales, axe » grèle, corné; polypes solitaires, alongés, tubuleux, à » huit tentacules plumeux ». Quindi nel descrivere la sua specie la dice dotata di venti pinnule , ciascuna munita di due polipi carattere di molti altri pennatularii, ma opposto a quello di Polypes solitaires proprio del genere Funicu- lina. Anche questa specie è per me assai dubbia e ritengo che P esemplare che ha servito al Risso per stabilirla ap- partenesse ad altro genere. Genere XIII. Urribellularia , Lamark. Sin. Ombellula , Cuvier , Tableau élémentaire del P Hist. Nat. pag. 675. Umbellularia , Lamk. Anim. s. Vert. I Ed., Voi. II, pag. 436. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULAIUI 103 Sp. Umbellularia groenlandica, Lamk. Sin. Zoophytum groenlandicum , Mylius, monograph. (8.° 1753). Clustered sea-polype , Ellis, Nat. Hist. of Co- rallines pag. 96. Isis encrinus, Linn. Syst. Nat. ed. X, pag. 800. Vorticella encrinus, Linn. Syst. Nat. ed. XII, pag. 1317. Pennatula encrinus, Linn. Syst. Nat. ed. XIII, (Gmelin) pag. 3867, N. 348. » » Pallas, Elench. Zooph. pag. 355, N, 212. » » Ellis, et Solander Zo- oph. pag. 67. Vorticella » Esper, Pflanzth. Umbellularia groenlandica, Lamk. Anim. s. Vert. I ed. Voi. II, pag. 436; II ed. Voi. II, pag. 677. » encrinus Guvier, Reg. Anim. I ed. Voi. IV, pag. 86. » » Blainville, Man. d'Act. pag. 513. » groenlandica, Ehrenberg, Abhandl. d. K. Akad. d. Wissensch. Berlin. Corali, d. r. meeres. 1832, p.288, gen. XXXII. » » Milne Edw. et Haime, British foss. Corals in- tr. LXXXIII, gen. 5. 104 S. RICHIARDI Umbelhilaria groenlandica, Milne Edw. Reg. Anim. Guv. Zooph. pag. 14G. » » Dana, Zooph. pag. 598. » encrìnus, Milne Edw. Hist. Nat. d. Corali. Voi. I, pag. 216. » groenlandica, Herkl. Nat. s. 1. Polyp. nageurs pag. 29. » » Peters u. Carus, Handb. d. Zool. Voi. II.. pag. 530. Fig. Mylius, Zooph. Groenl. = Ellis, Hist. Nat. Corali. Tav. XXXVII. = Lehmann , Nov. comm , Acad. Petr. Voi. X, Tav. XI, fig. 7. = Esper, Vorticell. in Pflanzth. Tav. II. = Blainville , Man. d' Act. Tav. XC, fig. 2. = Milne Edw. Reg. Anim. Cuvier, Zo- oph. Tav. XCII, fig. 2. Zoantodema molto lungo, sottile, virgiforme, semplice. Corpo quadrangolare, sterile nella sua lunghezza. I polipi in numero da venti a trenta , disposti ad om- brello solo air estremità superiore del corpo. L'asse lungo pressoché quanto l'intero zoantodema, quadrangolare, le sue faccie concave, calcareo, duro: fles- sibile, di consistenza cartilaginea solo alle due estremità, nel centro del corpo , del quale forma la massa principale. Mari del Groénland. Lunghezza totale metri 1, 80? (sei piedi). Finora i caratteri del genere sono ancora quelli della specie tipo, giacche nessuna nuova venne aggiunta alla pri- mitiva. Nel 1753 il capitano Adrians, comandante il basti- mento, Britannia, estrasse dal mare, dalla profondità di MONOGRAFIA DELI.\ FAMIGLIA DEI PENNATULAUII 105 circa 340 metri, verso il 7!>.' grado latitudine nord, a breve distanza dalle coste del Groénland, due esemplari di un polipaio dei quali uno fu studiato dal Mylius che lo chiamò zoophytcm groenlandicum , e poco più tardi l'altro tu descritto dall' Ellis sotto il nome di Clustered sea-polype; non si conoscono più oggidì i due esem- plari tipo, e pare siano perduti o distrutti, ne mai, per quante accurate ricerche siano state fatte, se ne poterono avere altri, e ciò che si sa di questa specie, ed il poco che oe scrissero i diversi zoologi che ne fecero parola, tutto fu ricavato dalle descrizioni primitive del Mylius ed Ellis. L' Ellis collocò questa specie nel genere Hydra, il Linneo fra le Isis , il Bohadsch per il primo conobbe le sue vere affinità e V ascrisse al genere Pennatula, ed ora \iene generalmente ancora compresa nella serie delle spe- cie della famiglia dei Pennatularii. La maggior parte dei zoologi è in dubbio nello sta- bilire i rapporti e le affinità del genere Umbellularia cogli altri generi, ed io pure rimasi lungo tempo perplesso prima di collocarlo a fianco del genere Funiculina, ma non In» mai potuto dividere coli' Herklots la sua opinione, che abbia forse colle Pennatule minori rapporti di quanto comunemente si crede, perchè come in tutti i pennatu- larii il zoantodema è libero senza aderenze costanti, e di più ha tutti i caratteri della Funiculina quadrangularis dalla quale differisce unicamente per il piccolo numero e per la disposizione dei suoi polipi. Io ritengo che la Pen- natula arundinacea non sia altro che la F. quadrangu- laris, ora nella nota che trovasi nell'edizione XIII del Gmelin del Systema naturai del Linneo, nell'enumera- zione dei caratteri diconsi pure i polipi decidui, e noi sappiamo come soventi, anche gli esemplari che si estrag- gono dalle acque del Mediterraneo, siano incompleti per la mancanza di un gran numero di polipi, e presentino la 106 S. RICHIARDI parte inferiore del corpo nuda e sterile per la caduta dei vecchi individui, e realmente se ne staccano colla massima facilità quando non vengano maneggiati coi più grandi ri- guardi, per cui non sarebbe impossibile che i due esem- plari primitivi di Umbellularia fossero due Funiculine qua- drangularis, sulle quali, giunte a dimensioni così straor- dinarie, caduti o per vecchiaia o forse per insufficiente nutrizione i polipi lungo il corpo, rimanessero all'estre- mità superiore, nel pieno vigore della loro vita, soltanto quelli dell' ultima od ultime generazioni, prodotte per gem- mazione, processo per il quale ha luogo il continuo cre- scere in lunghezza del zoantodema; laonde io inclino a credere che il zoophytum groènlandicum del Mylius come il Clustered sea-polype dell' Ellis potessero essere due F. quadrangularis , in uno stato accidentale ed incomplete, piuttosto che un vero tipo nuovo. La Pennatula stellifera del Mùller, della quale il La- mark aveva fatto una specie di funiculina, con più ra- gione il Guvier una del suo genere Veretillum , e che og- gidì è il tipo del genere Kophobelemnon dell' Asbjòrsen , è stata dal Blainville collocata come seconda specie del genere Umbellularia , però i zoologi non divisero con lui tale opinione, perchè realmente le sue affinità coli' U.groen- landica sono così remote ed insignificanti da non poter essere compresa nello stesso genere. Genere XIV. Kophobelemnon, Asbjòrsen. Sin. Pennatula, (pars) Linn. Syst. Nat. Ed. XIIL (Gmelin). » » Mùller, Zool. Danica — Zool. Dan. Pr. Funiculina, » Lamk. Anim. s. Vert. Veretillum, » Cuv. Reg. Anim. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULAIU1 107 Veretillum, Ehbenberg, Corali, d. r. .Meeres. Umbellularia , Blainville, Man. d'Actin. Veretillum, Stimpson Proc. Phil. Acad. Nat. Se. Kophobelemnon, Asbjòrsen, Fauna Litt. Norv. « Polyparium liberimi , earnosum , spiculis caleareis » farctum : rachìs elavil'ormis , epìnnata , latere anteriore » solimi papillis polypiferis, per quatuor series longitudi- » nales. alternantes, dispositis obsito ». « Polypi maximi, toti retractiles, octo tentaculis pin- » natis circuiti os ornati ». « Axis gracilis subcalcareus vel sublapideus ». Questo genere, fondato nel 1856 dall' Asbjòrsen sulla Pennatula stellifera di 0. F. Mùller, costituisce l'anello di congiunzione tra i generi Lituana, Cavernularia , Vere- tillum, ed i primi tredici di questa famiglia, con quelli ha in comune la forma generale del zoantodema , la mancanza di pinnule, i polipi retrattili interamente nel parenchima del corpo, con questi, la disposizione dei polipi, che co- prono solo in parte la superficie della ragione polipifera del corpo, lasciando completamente nuda la sua faccia po- steriore, e la forma delle spicule che in molte specie ser- \oiio di armatura ai polipi ed al corpo del zoantodema. La P. stellifera fu dal Cuvier collocata nel suo ge- nere Veretillum , che creava nello scomporre per il primo l'antico genere Pennatula, ed egli forse più d'ogni altro zoologo dei suoi tempi, conobbe le vere affinità della spe- cie del Mùller, che venne in seguito ascritta al genere Funiculina dal Lamark, al genere Umbellularia del Blain- ville, e che finalmente studiata di nuovo accuratamente dadi' Asbjòrsen, ora è il tipo del suo genere Kophobele- mnon, caratterizzato da una forma a clava della regione polipifera, e dai polipi dispersi solo su tre delle faccie del corpo, la posteriore nuda sterile. V Asbjòrsen aveva 108 S. RICHIARDI ancora considerato come carattere generico la disposizione dei polipi su quattro serie longitudinali alterne, ma FHer- klots, che descrisse una seconda specie di questo genere, ha verificato che questo è semplicemente un carattere spe- cifico. Il Miiller nel descrivere la specie tipo aveva attri- buito ai suoi grossi polipi solo sei tentacoli, V Ehrenberg aveva già fatto avvertire che dovevano invece con tutta probabilità essere otto , e le nuove osservazioni deir Asbjòr- sen hanno confermato pienamente la sua opinione, per cui è scomparsa ogni differenza nei caratteri cogli altri Pennatularii , e nelle loro forme generali sono perfetta- mente eguali a quelli di tutte le specie degli altri gener di questa famiglia. Sp. 1. Kophobelemnon stelliferum, Mùller (Tav. XII, fig. 100, 101, 102, 103, 104). Sin. Pennatula stellifera, Funiculina Veretillum stelliferum , Umbellularia stellifera , Mììller , Zool. Dan. Voi. I, pag. 44. = Zool. Dan. Prodr. N. 3076. Linn. Syst. Nat. Ed. XIII, (Gmelin) pag. 3866, Sp. 9. Lamk. Anim. s. Vert. II ed. Voi. II, pag. 641. Cuvier, Reg. Anim. I ed. Voi. IV, pag. 86. Ehrenb. Corali, d. r. Me- eres in Abhandl. d. K. Akad. d. Wisssensch. zu Berlin pag. 287, gen. XXX, Sp. 4. Blainville, Man. d'Act. pag. 513. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 109 Veretillum stelli ferum, Phdlippi, in Wiegman Ar- ri iiv Voi. I, 1835, pag. 279. Kophobelemnon Ma /Ieri, Asbjòksen, Fauna litt. Norveg. Fase. II, pag. 81. stelliferum, Herkl. Not. s. 1. Polyp. Nag. pag. 23. » » Gbay, Rev. Fani. Pennat. Ann. Mag. Nat. Hist. 1860, N. XXV, pag; 23. » » Peters u. Garus, Hanclb. d. Zoo), Voi. II, pag. 529. Fig. 0. F. Mììller, Zool. Dan. Tav. XXXVI. = Asbjòrsen Fauna Litt. Norv. Fase. II, Tav. X, fig. 1-8. Zoantodema semplice, quasi interemente cilindrico, di- viso in porzione polipifera e porzione sterile. La polipifera rotondeggiante, leggermente triangolare e distintamente clavata in alto, terminata da una piccola eminenza neh1' interno della quale si prolunga 1' estremità superiore dell'asse calcareo: i polipi, sulla faccia anteriore e parte delle laterali, per poco più della metà della sua circonferenza: la faccia posteriore nuda, sterile, coperta di papille e traversata sul mezzo, per pressoché tutta la sua lunghezza, da un solco. I polipi molto grossi, longhi da 13-19-21, mm larghi da ()-10mm muniti di otto tentacoli pinnati lunghi press' a poco quanto il corpo, retrattili completamente nel pa- renchima del corpo del zoantodema in direzione obligua verso l'asse, il loro numero variabile coir età e grado di sviluppo degli esemplari da 1-24, su quattro serie al- terne obliquamente ed irregolarmente, in modo che sup- 110 S. RICH1ARDI ponendo la regione polipifera traversata da due linee spi- rali interrotte sulla faccia posteriore sterile, si possono im- maginare dispersi su di esse; quando sono retratti com- pletamente , sporgono sulla superficie del corpo delle ver- ruche divise in otto lobi corrispondenti agli otto tentacoli dei polipi, fra di esse il resto della superficie coperto di grosse e piccole papille, le quali vanno scomparendo in basso verso il principio della regione sterile. La porzione inferiore sterile del zoantodema è liscia , cilindrica, di grossezza uniforme, oppure più piccola im- mediatamente sotto la regione polipifera s' ingrossa legger- mente verso la metà , e quindi di nuovo si assotiglia e ter- mina con un bulbo ovoide molto distinto : negli esemplari estratti di fresco dall'acqua scorgesi distintamente, verso la metà od i due terzi di questa porzione, un anello scuro che indica fino a qual profondità stavano impiantati sul l'ondo del mare. 11 solco longitudinale sulla faccia poste- riore è per tutta la porzione sterile poco profondo e si- nuoso. La superficie del corpo è coperta di spicule calcaree che piccole , corte , irregolari rendono solo ruvida la por- zione inferiore sterile del zoantodema, ma la polipifera è veramente pungente perchè su di essa, più numerose, più grosse, più lunghe e riunite in fìtti fascetti; una rete di tali spicule forma pure un' armatura attorno alla bocca e lungo ciascun tentacolo dei polipi. L'asse è calcareo, flessibile, pressoché cilindrico , sot- tile, misura appena da 0m, 001, a, 0m, 0008; appuntato su- periormente, s' ingrossa sul mezzo , e torna ad assotigliarsi gradatamente in basso in una punta fina ed elastica pie- gata in alto a nodo. Lunghezza totale di un grosso esemplare 0m, 125 — della porzione sterile 0m, 0725. Il colore generale è giallo-grigio o giallo-rosso, più MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 111 vivo sulla porzione polipìfera, più scuro sulla sterile, il corpo dei polipi {Giallo-scuro o violetto-scuro. Golfo di Cristiania (Asbjòrsen). = Nordre-Koster , Hvalòerae (Lovén). = Golfo di Dròbak (0. Fr. Mùller). Sp. 2. Kophobelemnon Burgeri, Herklots. (Tav. XII, fig. 97, 98). Fig. Herklots, Not. s. 1. Polyp. nageurs Tav. VII, fig. 7, 7." Zoantodema semplice, cilindrico, claviforme diviso in porzione polipìfera e porzione sterile. La porzione superiore polipìfera termina con un'estre- mità rotondeggiante, diminuisce gradatamente di grossezza dall'alto al basso. I polipi poco numerosi, molto grossi, dotati di otto tentacoli pinnati, disposti irregolarmente su sei serie lon- gitudinali, di quattro osci individui ciascuna, sulla faccia anteriore e le due laterali. La superficie del corpo, fra i polipi, coperta di piccole verruche molli, molto fitte, che inferiormente diminuiscono di grandezza e numero e scom- pariscono del tutto sul principio della porzione sterile. La faccia posteriore del corpo nuda, coperta essa pure di piccole verruche, e piuttosto larga. La porzione sterile un poco più corta delle polipi- fera e più piccola , si assotiglia gradatamente fino a termi- nare a punta. V asse lungo quanto il corpo del zoantodema , ed un poco escentrico. Lunghezza totale Om, 085; — della porzione polipi- fera 0m, 05. = Diametro trasversale 0m, ol. Giappone. Questa specie sebbene sia assai rassomigliante al K. 112 s. RICHIARDl stelliferum pure ne differisce per un un maggior numero di serie di polipi, per la mancanza della dilatazione bul- bosa all'estremità inferiore e per la forma dell'asse. Sp. 3. Kophobelemnon clavatum, Verrill, (Tav. XII, fig. 99). Sin. Veretillum clavatum, Stimpson: Proc. Phil. Acad. Nat. sciences Voi. I, pag. 375, giugno 1855. Kophobelemnon clavatum, Verrill, Proc. oftheEssex Institute, apr. 1865, p. 152; sept. 1865, N.VII, pag. 185. Fig. Verrill, Proc, Essex Institute 1865, Voi. IV, N. VII, Tav. V, fig. 4. Zoantodema fortemente clavato, diviso in porzione polipifera e porzione sterile, quella più lunga di questa, molto grossa, coperta di grossi polipi, molto fitti, dotati di otto tentacoli sottili con pinnule brevi oblunghe, sparsi sulla faccia anteriore, laterali, e parte della posteriore la quale è nuda per uno spazio molto stretto ed appena di- stinto. La superficie del corpo del zoantodema, fra i polipi, coperta di papille disperse irregolarmente. La porzione sterile inferiore molto più piccola della polipifera, leggermente fusiforme, termina in basso a punta. La porzione polipifera punteggiata orango con mac- chiette scure; la sterile bianca. Baia di Hong-Kong, sui fondi fangosi, alla profondità di circa 11 metri. Onesta specie differisce dal K. Burgeri per essere la MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLARII 113 sua parte polipifera molto più claviforme, più ricca di polipi, e la l'accia posteriore nuda solo per uno spazio lineaiv. Genere XV. Lituaria, Valenciennes. Sin. Pennatula, (pars), Linn. , Pallas. Vere/illuni, Cuvier, Lamark Ehrenderg. Lituaria . Valenciennes, Milne Edw. Bronn. Zoantodema semplice, carnoso, pressoché cilindrico: i polipi dispersi irregolarmente sulla superfìcie della por- zione mediana e superiore del corpo, retrattili completa- melile nel suo tessuto cavernoso. La porzione inferiore nuda, sterile, bulbosa air estremità. L' asse centrale , calcareo , bene sviluppato , quadran- golare, termina a punta in basso, con una estremità ot- tusa, talora claviforme ed echinulata in alto. 11 Gray nella sua rivista della famiglia dei Pennatu- larii (Ann. Mag. 1860, N. XXV pag. 24) dice che Passe nelle specie di questo genere è rudimentale, pressoché oaviculare (Axis rudimentary hearly navicular), egli confonde la forma dell'asse dei Veretillcm con quella delle Lituarie in quelli è realmente navicularc e rudi- mentale, ma in queste è bene sviluppalo e molto lungo. Sr. 1. Lituaria phalloides, Pallas (Tav. XIII, fìg. 105). Sin, Pennatula ohalloides, Pallas, Elench. Zooph. pag. 373, N. 220. — Mise, Zool. pag. 17ì». 8 114 S. RICHIARDI Pennatula phalloìdes, Linn. Sysl. Nat. Ed. XIII (Gme- lin), pag. 3866, Sp. 10. Verelillum phalloìdes, Lamk. Anim. s. Vert. II ed. Voi. II, pag. 638. » » Guvier, Reg. Anim. I ed. Voi. IV, pag. 86. » » Deslongchamps, Encyclop. Me- thod. Zooph. pag. 769. » » Schweigger Handb. pag. 436. » » Blainville, Man. d' Actinol. pag. 518. » » Ehrenberg, Corali, d. r. me- eres in Abhandl. K. Ak. d. Wissensch. Berlin 1832, pag. 287, gen. XXX, Sp. 3. » » Dana, Zooph. pag. 598. Lituana phalloìdes, Milne Edw. et Haime, Brith. foss. Gorals Intr. LXXXIV. — Distr. Meth. pag. 191. » » Milne Edw. Ilist. Nat. d. Co- rali. Voi. I, pag. 217. » » Herklots , Polyp. nag. pag. 24. » » Gray , Rev. Fam. Pennat. Ann. Mag. Nat. Hist. 1860 N. XXV, pag. 24. » » Gray, Proc, Zool. Soc. London 1862, part. I, pag. 33. » » Peters u. Carus, Handb. d. Zool. Voi. II, pag. 629. Fig. Pallas Mise. Zool. Tav. XIII, fig. 5, 6. Zoantodema semplice, cilindrico, carnoso, diviso in porzione polipifera e porzione sterile: quella poco più corta di questa, coperta di papille fra le quali stanno di- MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA TULARII 115 sposi i irregolarmente i polipi, piccoli, lunghi 0m, 00i*i. dotati ili otto tentacoli pinna ti, retrattili completamente nel parenchima del corpo del zoantodema, più litti in alto, meno numerosi in basso verso la porzione sterile ; questa liscia, s'assolici ia leggermente e termina inferiormente con un bulbo ovoide. L'asse quadrangolare, sottile air estremità inferiore, più grosso superiormente, lungo poco più della metà del- l' intero zoantodema. Lunghezza totale 0m, 175: — della porzione sterile 0"\ 09. — Diametro trasversale 0m, 012. Oceano indiano. si'. 2. Lituaria australis, Gray, Proc. Zool. Soc. 1862, Part. I, pag. 33. Zoantodema lungo, carnoso, la porzione superiore polipifera sottile, s'ingrossa gradatamente dall'alto al basso. 1 polipi completamente retrattili, fìtti sulla parte su- periore della regione polipifera, meno numerosi, più di- stinti fra loro sulP inferiore , di colore interamente ed uni- formemente bruno scuro o bruno pallido, con un'anello nero alla base dei tentacoli. La superficie del corpo , fra i polipi , coperta di fitte aperture circolari in serie longitudinali, quelle dei polipi retratti elittiche, o lineari, pure longitudinali. La porzione sterile liscia, sub-cilindrica, d'ordinario lunga il terzo o la metà del corpo intero. L'asse bene sviluppato, quadrangolare, calcareo, duro. Penane: baia di Sbark. Australia. 116 S. RICHIARDI Genere XVI. Cavernularia, Valenciennes, MSS. Collez. del Museo di Parigi. Cavernularia, Milne Edwards et Haime, Distrib. Meth. de la classe des Polypes, Ar- di, du Museum Tom. V, pag. 191. » Milne Edwards et Haime, British fossil Corals, Introd. pag. LXXXIV. » Milne Edwards, Hist. Nat. des Co- rali. Voi. I, pag. 219. Zoantodema semplice, carnoso, a superficie legger- mente coriacea. I polipi completamente retrattili, più o meno nume- rosi attorno alla porzione superiore del corpo. La porzione sterile mai bulbosa. II corpo percorso nel centro da un' ampia cavità , di- visa in quattro tubi longitudinali da altretanti sepimenti che partono da un centro comune fibroso. L'asse piccolo, duro, calcareo, in una piccola cavità nel centro fibroso verso l' estremità inferiore del corpo. Questo genere fondato dal Valenciennes è molto af- fine al Gen. Veretillum ma ne differisce per essere il cor- po delle sue specie traversato nel centro da quattro tubi sempre bene distinti anche quando è fortemente contratto , e per essere la superficie tutta, anche la polipifera, di aspetto coriaceo, mentrechè nei Veretillum la sola porzione sterile presenta distintamente tale carattere, ed i canali, più piccoli , esistono solo in questa ; un' altra differenza , in confronto di questo ultimo genere, ce lo somministra l'asserelle Cavernularie , nelle quali è sempre un poco MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 117 piiì sviluppato, ed a parità di lunghezza del corpo di di- mensioni maggiori. Io ho ommessi alcuni caratteri di questo genere, fra quelli dati dalPHerklots, perchè gli ho verificati solo spe- cifici, e ne ho aggiunti altri che mi presentarono in co- mune gli esemplari che ho studiato, e posso confermare l'esistenza dell' asse che, sebbene non ammessa dal Valen- ciennes, era già stata dimostrata dall' Herklots nella C. pusilla e C. Valenciennesii. Sp. 1. Cavernularia obesa, Valenciennes, MSS. Xnantodema tozzo, di piccole dimensioni. Oceano indiano. Onesta specie non è stata né descritta, né figurata, ma, come tipo del genere, solo conosciuta per le som- marie indicazioni del Milne Edwards ed Haime, epperò posso solo ripetere le poche parole colle quali essi la ca- ratterizzarono. Sp. 2. Cavernularia pusilla, Philippi (Tav. XIII, fig. 107, 108, 109). sin. Veretillum />itsi//itin. Philippi, Wiegmann Archiv f. Naturgesch. Voi. I, 1835, pag. 277. Cavernularia pusilla, Herkl. Not. s. 1. polyp. nag. pag. 26. » » Gray, Rev. Fam. Penn. Ann. Mag. Nat. Hist. 1800, N. XXV. pag. 24. » » Peters u. Carus, Handb. d. Zool. pag, 529. 118 S* RICHIARDI Fig. Philippi, Wiegmann Archiv 1835 Voi. I, Tav. IV, fig. 6, 7, 8, 9, 10. Zoantodema piccolo, cilindrico, gradatamente decre- scente dall' alto al basso , V estremità superiore rotondeg- giante. I polipi disposti in serie lineari a spira sulla metà superiore del corpo lungo la quale formano un giro com- pleto : le serie in numero di sei , ciascuna di nove polipi , soventi fra due serie di individui bene sviluppati, una di polipi molto più piccoli : i più grossi , quando distesi , lun- ghi 0m, 0045, larghi 0m, 00125, la loro apertura boccale circondata da un labbro e da otto tentacoli lunghi 0m, 001, di forma lanceolata ed a punta smussa, muniti sui due lati di circa quindici pinnule corte, ottuse: la superficie del corpo del zoantodema coperta di grosse granulazioni piuttosto distanti le une dalle altre, e fra esse bene di- stinti dei larghi fori , quando i polipi sono retratti. La porzione polipifera diminuisce poco di grossezza anche negli esemplari conservati nello spirito. La porzione sterile lunga quanto la polipifera, termina a punta smussa: la sua superfìcie coriacea, ruvida al tatto, dura, coperta di piccole granulazioni fitte e sporgenti: negli esemplari conservati nello spirito, raggrinzata assai più della polipifera. L' asse cilindrico , di consistenza cornea , bianco , re- lativamente molto grosso, flessibile, gradatamente decre- scente alle due estremità , aderente in alto air estremità rotondeggiante della porzione polipifera, inferiormente giun- ge solo fino circa alla metà della sterile. Baia di Palermo. Lunghezza totale del zoantodema 0m, 038, — della porzione polipifera 0m, 019. = Larghezza 0m, 006. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 119 Si-. :{. Gavernularia Valenciennesii, Herklots, (Tav. XIII, fig. 106). Herkl. Not. s. 1. Poljp. nag. pag. 26, Tav. VII, fig. 4. Zoantodema piccolo, claviforme, insensibilmente de- iscente in basso: l'estremità superiore molto rotondeg- giante. 1 polipi relativamente grossi, dotati di otto tentacoli p innati, dispersi irregolarmente attorno alla metà circa del corpo; retratti lasciano delle aperture mollo grandi circo- Imi, e fra queste, il resto della superficie, è coperta da altre della stessa forma più piccole, ma sempre bene di- stinte e da minute depressioni circolari. La porzione sterile appuntata air estremità, assai più piccola della polipifera, e coperta di granulazioni che la rendono scabra. Baia di Palermo. Lunghezza totale del zoantodema 0m, 026: — della porzione polipifera 0m, 014. = Larghezza 0m, 006. Questa specie sebbene molto rassomigliante alla pre- cedente, pure ne differisce per la mancanza delle granu- lazioni fra i polipi sulla superficie del corpo, e per es- sere questi dispersi irregolarmente. Sp. 4. Cavernularia Haimeii, n. sp. (Tav. XIII, fig. HO). Zoantodema grosso, cilindrico, superiormente roton- deggiante: gradatamente decrescente, ad estremità appun- tata in basso. La porzione polipifera lunga circa i due terzi del corpo intero. 120 S. RICHIARDI I polipi molto fitti, di mediocre grandezza, disposti con una certa regolarità in serie semi-spirali: retratti lasciano delle piccole aperture a contorno rilevato; la superfìcie del corpo, tra i polipi, coperta di papille (polipi rudi- mentali) rotondeggianti, disposte in serie longitudinali, più grosse, bianche, sulla parte inferiore della porzione polipi- fera e superiore della sterile. La porzione sterile insensibilmente drecrescente, mol- to contrattile, scabrosa al tatto, traversata da piccoli so- lchi longitudinali , appuntata all' estremità. L'asse duro, calcareo, fusiforme, sottile alle due estremità, lungo più del quarto dell' intero corpo , distante inferiormente della punta della regione sterile 0m, 019, compreso nel centro d' intersecazione delle due membrane che formano i quattro setti che separono le quattro cavità tubulari longitudinali. Lunghezza totale del zoantodema 0m, 047: — del- l' asse 0m, 02. = Diametro trasversale del corpo verso la metà della porzione polipifera 0m, 013. Ab ? L' unico esemplare sul quale ho stabilito questa specie l' ebbi in comunicazione del mio amico il Prof. Targioni, ed appartiene al museo di Firenze nel quale si conserva da lungo tempo senza alcuna determinazione ed indicazione di provenienza; come quasi tutti gli altri esemplari di Pennatularii di detta collezione presentava due tagli , uno longitudinale , l'altro trasversale, evidentemente praticati per rilevare i caratteri interni del corpo, onde io dubito che possano essere stati altra volta mandati in comunicazione al Valenciennes, o studiati da qualche altro zoologo. Questa specie si distingue da tutte le altre finora co- conosciute per la sua grandezza e gran numero di polipi, MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 121 io l' Ito consacrala alla memoria di Giulio Haime che gio- vine ancora, troppo presto fu rapito alla scienza. Si . :;. Gavernularia Defìlippii, n. sp. (Tav. XIII, fig. 111). Zoantodema piccolo, tozzo, cilindrico, la porzione po- lipifera ottusa in alto, poco più grossa della sterile. I polipi numerosi, di due dimensioni, ai grossi inter- relati altri la metà più piccoli, disposti tutti irregolarmente attorno ai due terzi superiori circa del corpo; quando re- ti al li le aperture su questo distinte, circolari, a bordo ri- levato diviso in otto lobicini più molli e più chiari del re- sto della superfìcie del corpo, coperta fra i polipi di fitte piccole granulazioni disposte in serie longitudinali, che si prolungano, in basso oltre la regione polipifera, su tutto il tnzii .supcriore della sterile: Questa di poco più piccola di quella, molto centrat- ile, scabra al tatto, a punta ottusa, traversata da solchi Longitudinali e da altri più piccoli trasversali (negli esem- plari conservati nello spirito). L" asse duro, calcareo, fusiforme bene sviluppato, sot- tile alle due estremità, nel centro fibroso verso la parte inferiore del corpo. Lunghezza totale 0m, 45; — della porzione polipifera 0m, 029. = Diametro trasversale in corrispondenza del mezzo della regione polipifera 0m, 01; — dell'asse 0m, 0009. Io ho studiato due esemplari di questa specie, en- trambi senza indicazioni di provenienza, uno del museo di Firenze, l'altro di mia proprietà, regalatomi nell'ottó- bre del 1865 dal compianto Prof. Defilippi, alla cui me- moria la dedico, e che mi disse averlo avuto in dono dal naturalista Gio. Battista Veranv. 122 S. RICHIARDI Genere XVII. Veretillum , Cuvier. Sin. Pennatula (pars), Pallas, Elench. Zooph. = Mise. Zool. Alcyonium (pars), Linn. Syst. Nat. Veretillum, Cuvier, Tableau element. = Reg. Anim. Zoantodema semplice, cilindrico o sub-cilindrico car- noso, molle, molto contrattile. Polipi numerosi, retrattili, dispersi sulla superficie della parte superiore del corpo, l'inferiore nuda, sterile, breve. V asse rudimentale , pressoché naviculare. Sp. 1. Veretillum cynomorium, Pallas (Tav. XIII fig. 114). Sin. Malum insanum marinum, Rondelet, Hist. Pise. Voi. II, pag. 91. Fingher-shaped sea-pen , Ellis, Phil. Transact. Voi. LUI, pag. 434. » » pennatula, Shaw Mise. Voi. V. Alcyonium epipalrum, Linn. Syst. Nat. ed. XIII (Gmelin), pag. 3811. Pennatula cynomorium, Pallas, Elench. Zooph. pag. 373, N. 221.= Mise. Zool. pag. 177. » » Ellis et Solander, Zo- oph. pag. 65. Veretillum cynomorium, Cuvier, Reg. Anim. I ed. Voi. IV, pag. 86. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII Veretillum cynomorium, Lamark Anim. s Veretillum luieum. Veretillum cynomorium . 123 Vert. I ed. Voi. II, pag. 121. Schweigger, Ilaiulb. pag. 43G. Deslongchamps Encycl. Metti. Zooph. pag. 679. Risso, Ilist. Nat. desprin- cip. proti, de l'Europe merid. Voi. V, p. 365. Rapp. Untersuch. ù. d. bau ein Polypen d. Mittelland.meeres:Nov. Ad. Acad. Nat. Cur. Voi. XIV. Quoy et Gaimard, Ann. d. Se. Nat. I Ser. Voi. X, pag. 188, 1827. = Id. Rapporto del Cuvier, pag. 239. Blainville, Faune fran- ca ise, Zooph. = Man. d' Act. pag. 518. Ehhenberg, Corali, d. r. meeres in Abh. K. Akad. Wissensch. Ber- lin 1832, pag. 287. Erdl Miiller Arch.1841, pag. 423. Van d. Hoeven, Hand- book of Zool. Voi. I, pag. 81. Milne Edw. et Haime, Brit. foss. Corals. Intr. pag. LXXXIII. 124 S. RICHIARDI Veretillum cynomorium, Milne Edw. Hist. Nat. des Corali. Voi. I,pag. 218. » » Dana, Zooph. pag. 590. » » Herklots , Not. s. 1. Po- lyp. nag. pag. 27. » » Gray, Rev. Fam. Penn. Ann. Mag. Nat. Hist. 1860, N. XXV, pag. 24. » » Gray, On the claviform Sea-pens, Proc. Zool. Soc. 1862, Part. I, pag. 32. » » Petersu. Carus, Handb. d. Zool. Voi. II, pag. 529. Fig. Rondelet, Hist. pisc. II, pag. 91. — Ellis, Phil. Tras. voi. 53, Tav. XXI, fig. 3-5. — Pallas, Mise. Zool. Tav. XIII, fig. 1-4. — Shaw. Mise. Tav. 170. — Rapp. Nov. Act. Acad. Nat. Gur. Voi. 14 , Tav. XXXVIII , fig. 1. — Quoy et Gaimard, Ann. Se. Nat. I Ser. 1827, Tav. 9a , fig. 1-4. — Blainville , Faune Frane. Tav. II, fig. 1, Man. d'Act. atlas Tav. LXXXIX, fig. 2. = Wagner, Icon. Zoot, Tav. XXXIV, fig. 1. = Milne Edw. Reg. Anim. Cuv. ed. ili. Tav. XCI, fig. 1, lb, lc. — Bronn. Thier-Reichs, Strahlenthiere Tav. VIII, fig. 2. Zoantodema cilindrico , ottuso all' estremità superiore , più piccolo appuntato inferiormente. I polipi molto grossi con otto tentacoli pinnati, di- sposti in serie longitudinali, alterni, sui due terzi o tre quarti del corpo intero , il terzo o quarto inferiore sterile. ICONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 125 La porzione polipifera del corpo coperta da una pelle membranosa tappezzata, fra i grossi polipi, di granulazioni i polipi rudimentali) bene distinte. La porzione sterile nuda, breve, coriacea, legger- mente seni uosa, molto contrattile, negli esemplari con- servati Dello spirito traversta da solchi longitudinali ed ap- parentemente di struttura fibrosa. L'asse stiliforme piccolo, sottile alle due estremità. Il corpo del zoantodema giallo, giallo-orange, rosso aurora (Risso); i polipi bianchi. Mediterraneo, Gibilterra (Linneo, Quoy e Gaimard). Differiscono assai le dimensioni di questa specie se- condo il grado di contrazione degli esemplari, il Milne Edwards le dice variare da 0m, 1, a, 0m, 2; il Quoy e Gaimard riferiscono che gli esemplari viventi hanno la lun- ghezza di 0m, :J2, contratti 0m, 10; secondo l'Herklots quelli conservati nello spirito lunghi 0m, 125, e la loro porzione polipifera 0m, 09. (ili esemplari che ho potuto studiare, presentavano le dimensioni le più svariate, riporto qui solo quelle di dllr : 1.° esemp. 2.° esemp. Lunghezza totale del zoanto- dema ....... 0m, 122. 0m, 07. Lunghezza della porzione ste- rile 0"', 026. 0m, 017. Lunghezza dell'asse calcareo . 0,n, 019. 0m, 015. Diametro tras versale dell'asse verso la sua metà . . 0m, 001. 0m, 0007. Distanza del medesimo dall' e- stremità della porzione sterile 0"\ 018. 0"\ 005. 126 S. RICHIARDI In tutti gli esemplari che ho osservato, dalla parte inferiore della porzione polipifera, si estendevano sul terzo superiore, ed anche fino verso la meta della sterile, in serie molto regolari, quei piccoli polipi rudimentali papil- liformi che coprono fra i grossi tutta la superfìcie della regione polipifera. Il Gray dice (1) che nel museo Britannico esiste un unico esemplare di questa specie, e che crede sia quello stesso che V Ellis descrisse per V. cynomorium , e che non ha certamente l'aspetto di essere dotato nell'interno di asse centrale, a meno che non si voglia considerare come tale il centro fibroso da cui partono i setti che di- vidono la cavità centrale in quattro longitudinali : potrebbe darsi che nel suo esemplare mancasse Tasse, ovvero fosse affatto rudimentale, od anche, siccome molto piccolo, fosse sfuggito alle sue ricerche, quello che è certo si è che, in tutti gli esemplari che io ho esaminato P ho trovato bello, distinto, duro, di color bianco-giallastro, nel centro del corpo, e quasi sempre in corrispondenza della parte superiore della porzione sterile, ed inferiore della polipi- fera, più o meno distante dalla punta di quella, secondo il grado di contrazione in cui trovavansi. L Alcyonium luteum che il Quoy e Gaimard (2) hanno descritto per una specie nuova lo sarebbe realmente stato se si fosse potuto conservare nel genere Alcyonium, ma il Cuvier nel suo rapporto del 2 ottobre 1826, air Acca- demia delle scienze, ha giustamente avvertito che è una specie di Veretillum , che fin ora erroneamente fu rite- nuta per nuova pure in questo genere; se si analizzano bene caratteri dati dal Quoy e Gaimard non è più possi- bile continuare a considerare il V. luteum come una spe- (1) Procedi ngs Zool. Society of London 1862, Part. I, pag. 32. (2)_-Annales des Scienc. Natur. I Ser. Voi. X, pag. 188. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PBNNATULARU 127 eie differente dal V. cynomorium, epperò io l' ho collocato nella sinonimia di guest1 ultimo perchè ritengo che non ne differisca affatto. Sp. 2. Veretillum. elegans, Herkl. (Tav. XIII, fig. 112). Sin. Sarcobelemnm degan* , Herkl. Not. s. 1. Polyp. nag. pag. 25. » » Gray, Rev. Fani. Penn. Ann. Mag. Nat. llist. 1860, N. XXV, pag. 21. » » Peters u. Garus, Handb. d. Zool. pag. 529. Fig. Herkl. Not. s. Polyp. nag. Tav. VII, fig. 3. Zoantodema cilindrico , carnoso , ottuso air estremità superiore, appuntato inferiormente. I polipi grossi, completamente retrattili, molto fitti attorno ai due terzi superiori del corpo in serie longitu- dinali alterne, dotati di otto tentacoli pinnati. II terzo inferiore nudo, sterile, coriaceo, coperto di granulazioni, va assotigliandosi gradatamente dall'alto al basso. La superficie del corpo della regione polipifera, fra i polipi, coperta di fine granulazioni e traversata da ru- ghe longitudinali che le danno l'aspetto di un muscolo spogliato del suo sarcolemma. 11 corpo, in corrispondenza della porzione sterile, tra- versato internamente da quattro canali tapezzati da una membrana, e disposti attorno ad un centro fibroso: il pa- renchima della polipifera di struttura cavernosa. Giappone. Lunghezza totale del zoantodema 0ni. 095: — della porzione polipifera 0m, 06. = diametro trasversale 0m, 013. 128 S. RlCHIARDI L' Herklots ha fondato su questa specie il suo genere Sarcobelemnon che ha caratterizzato: « Corps simple, » charmi, portant des polypes nombreux, retractiles, in- » se'rés dans la substance dn corps, autour de la partie » supérieure , la partie inférieure non renflée en bulbe, » nue »; tutti questi caratteri sono proprii pure del ge- nere Veretillum , egli aggiunge : « La substance du corps » est caverneuse dans la partie polypifère , dans la partie » inférieure mie il existe quatre canaux tapisse's d' une » membrane , disposés autour d" un centre tendineux » ; ristessa particolarità di struttura io ho pure riscontrato negli esemplari che ho esaminato di Veretillum cynomo- rium molto contratti, conservati nello spirito; finalmente dice: « Nous rìy avons pas trouvè d" axe solide, qui » peutrétre a échappè à nos recherches puisque ne possé- » dant qu' un seul exemplaire , nous avons du nous bor- » ner à une simple incision » ; in tal caso P asse deveva o mancare affatto, od essere molto piccolo, come nel V. cijno- morium: ma egli ammette come carattere del suo genere P esistenza di un asse calcareo , per cui anche sotto que- sto rapporto il genere Sarcobelemnon non differisce dal genere Veretillum, epperò siccome non ho trovato nel- V analizzare la sua diagnosi , alcun buon carattere che de- finisse solidamente il suo genere , così ho dovuto collocare la specie tipo fra i Veretillum, dei quali ha tutti i ca- ratteri generici, anzi essa stessa, stando sempre alla de- scrizione originale, non differirebbe dal V. cynomorium se non per essere traversata longitudinalmente da strie e rughe, le quali talora incontransi pure molto distinte nei grandi esemplari di V. Cynomorium contratti e con- servati in spirito molto forte, così non sarebbe impos- sibile che si trattasse di un' esemplare appartenente a questa specie, che in particolari condizioni, presentasse MONOGRAFIA DBLLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 129 caratteri speciali, la qua! cosa d'altronde non è infrequente e rende assai difficile dare buoni caratteri per distinguere con sicurezza le specie di questo genere, per cui io ri- porto semplicemente qui appresso le descrizioni delle spe- cie proposte in questi ultimi anni, senza poter istituire fra loro confronti, essendo per di più le diagnosi che ci fu- rono date piuttosto concise, poco dettagliate, quindi insuf- ficienti a fare buone e sicure determinazioni. Sp. :t. Veretillum australasiaB, Ghay (Tav. XIII, flg. 113). Sin. Sarcobelemnon australasice, Gray Rev. Fam. Penn. Ann. Mag. Nat. Hist. 1800, N. XXV, pag. 24. Veretillum australasice, Gray On the claviform sea-pens, Proc. Zool. Soc. 1862, Part. I, pag. 32. Fig. Gray, Ann. Mag. 1800, N. XXV, Tav. IV, fig. 1. Zoantodema piuttosto grosso, la porzione polipifera, grossa in basso, va gradatamente diminuendo nella sua lunghezza e termina superiormente a punta rotondeggiante, il tessuto del corpo duro. I polipi inegualmente sviluppati, e dispersi irregolar- mente, ad una certa distanza gli uni dagli altri, sopra sei sellimi del zoantodema, quando reti atti ? le aperture sulla superficie del corpo talvolta interamente chiuse. La porzione sterile molto più piccola della polipifera, lunga un settimo del zoantodema intero, appuntata e tra- versata da pieghe longitudinali molto marcati'. Porto Essington Australia). 9 130 S. RICHIARDI Sp. 4. Veretillum Gantorise, Gray Proc. Zool Soc. 1862, Part. I, pag. 32. Zoantodema corto, grosso, oblungo, rotondeggiante alle due estremità , oppure sottile all' estremità superiore. I polipi , completamente retrattili , occupano i quattro quinti od i cinque sesti della lunghezza totale del corpo, le aperture per le quali sortono dal medesimo sempre bene distinte, e talora molto ampie, assai fitte ed in se- rie longitudinali regolari. La porzione sterile breve, ma grossa. Penang. Le dimensioni di questa specie possono variare assai nei diversi esemplari, per la lunghezza da 0m, 064, a, 0m, 077; 0m, 076, a, 0m, 178 e 0m, 204; larghezza 0m, 0125, Questa specie differisce principalmente dal V. austra- lasice per essere il parenchima del suo corpo meno duro, i polipi più fitti e disposti in serie longitudinali. Sp. 5. Veretillum Stimpsonii, Verrill Proc. Essex inst. api*. 1865 pag. 152, e N. VII, pag. 184. Zoantodema grosso, la porzione polipifera gonfia, leggermente fusiforme. I polipi disposti a scacchi sui due terzi del corpo, un poco discosti gli uni dagli altri, quando distesi molto lun- ghi, con tentacoli piuttosto sviluppati, ma sottili e muniti lateralmente di pinnule rare, distanti, più fitte solo alle loro base. La superficie della regione polipifera , fra i polipi , co- perta di minute papille o polipi rudimentali. La porzione sterile bulbosa, liscia, molto contrattile, lunga circa il terzo del corpo intero. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 131 L/ asse corto , grosso , fusiforme , situato precisamente al disotto del principio della regione polipifera. 11 corpo di colore biancastro tendente al giallo pal- lido; i polipi trasparenti con il tubo digerente opaco tur- chiniccio , bianco verso la base dei tentacoli ; la porzione sterile bianca un poco striata longitudinalmente. Hong-Kong, China; su fondi fangosi o sabbiosi. Lunghezza totale dell' esemplare più grosso conser- vato nello spirito 0m, 075: — la porzione sterile 0m, 025. = Diametro trasversale in corrispondenza della porzione più grossa 0m, 025. = Lunghezza dell'asse 0m, 0085. Gli esemplari viventi lunghi 0m, 15 : — larghi 0m, 042. = I polipi distesi circa 0m, 018. Si-, e». Veretillum baculatum, Verrill Proc.Essex inst. apr. 1865, pag. 152; sett. N. VII, pag. 1865. Zoantodema piccolo, clavato, coli' estremità superiore grossa, ottusa, rotondeggiante. I polipi più piccoli e più numerosi di quelli della specie precedente , dispersi irregolarmente sulla meta circa del corpo intero. La porzione sterile lunga, appuntata con un poro assai distinto all'estremità. L'asse piccolo, fusiforme, lungo circa 0m, 012. Lunghezza totale dell'unico esemplare tipo 0, 05: — Diametro trasversale 0m, 006. Mare di Okhotsk. Genere XVIII. Jrfconilla , Lamark. Sin. Kidney-shaped sea-pen, Ellis, Phil. Trans. Voi. LUI. Permatula (pars) Pallas, Elenc. Zooph. » » Ellis, et Solandkr Zooph. 132 S. RICHIARDI Acyonium ( pars) Linn. Syst. Nat. ed. XIII (Gm.). Remila Lamark , Anim. s. Vert. » Cuvier, Reg. Anim. » Blainville, Man. d' Act. » Milne Edw. et Haime, Brit. foss. Cor. = Dist. Meth. Zoantodema semplice diviso in porzione polipifera e porzione sterile. La polipifera laminare, più o meno reniforme. I polipi rettrattili , molto grossi , interposti a più pic- coli, solo sulla superficie superiore del disco, l'inferiore nuda. La porzione sterile cilindrica, funicolare, a modo di peduncolo cavo , e senz1 asse neir interno. Di questo genere furono descritte otto specie, sette delle quali possono essere ridotte a due, giacché i carat- teri sui quali vennero fondate (desunti dalla forma, co- lore , dimensioni della porzione polipifera , del suo mar- gine, e del peduncolo sterile: dalla struttura della faccia inferiore nuda , e forma della superiore polipifera : gran- dezza e forma del seno, e dei due lobi laterali: inser- zione del penducolo , e numero dei polipi) non hanno va- lore specifico, perchè incostanti, variabili negli esemplari viventi , secondo l' età , grado di sviluppo , condizioni nelle quali si trovano, epoca dell'anno, profondità e natura del fondo del mare dal quale vengono estratti. Il Mùller (Fritz) (1), principalmente, ho fatto rimarcare tali circo- stanze, nella sua critica un poco viva, ma giusta, del ge- nere Herklotsia, fondato dal Gray sulla Remila Edwardsii (1) Eia Wort uber die Gattung Herklotsia j. E. Gray, von Fritz Mùller rìn Archiv for Natur. v. Troschel, 1864, pag. 352-358. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA OKI PENNATLLARII 133 dell' Herklots, colla quale non solo dimostra non ammis- sibile tal genere, ma mette ancora in dubbio le tre spe- cie descritti' dall' Herklots, perchè le diagnosi da lui date non contengono alcun carattere che le definisca bene. Io ritengo come buoni caratteri, e di qualche valore specifico, la forma e struttura del contorno esterno delle celle polipifere, quando i polipi sono interamente retratti, epperò mi servo de' medesimi per la distinzione di due, fra le tre specie , che ammetto come bene caratterizzate e distinte. Si-. 1. Renilla reniformis, Pallas (Tav. XIII, fig. 115. 116, 117, 118, = Tav. XIV, iig. 126). Sin. Pennatula reniformis, Alcyonium agaricum, Pallas, Elench. Zooph. p. 374, N. 222. Linn. Syst. Nat. ed. XIII, (Gm.) pag. 3811. hi'ltiey-Shaped perniando,, Shaw Misceli. Voi. IV. He i< ili a americana, » reniformis, Lamk. Anim. s. Vert. I ed. Voi. II , pag. 529. — Il ed. Voi. II, pag. 646. Ehrenb. Corali, d. r. Me- eres in Abhandl. K. Ak. Wissensch. Berlin 1832, pag. 28!), Gen. XXXIV. Blainville, Man. d' Act. pag. 518. Dana, Zooph. pag. 588. Agassiz. Proc. Amer. As- soc. 1850. Milne Edw. et Haime, Dist. Meth. pag. 191. — Brit. fossil Corals, Intr. pag. LXXXIV. 134 Remila Americana , » reniformìs , » Edwardsii , Herklotsia » Remila peltata, » Dan® , » amethy stina » reniformìs , Fig. Shaw, Misceli. Tav. lyp. nag. Tav. VII, piare giovane. s. RICHIARDI V. d. Hoeven, Handb. of Zoology, Voi. II, pag. 81. Herklots, Not. s. 1. Polyp. nag. pag. 28. Herklots, Not. s. 1. Polyp. nag. pag. 28. Gray, Rev. Fani. Penn. Ann. Mag. 1860, N. XXV, pag. 24, Verrill List of the Polyps etc. in Bull. Mus. Gomp. Zoòl. Cambridge pag. 29. Verrill List of the Polyps etc. in Bull. Mus. Gomp. Zoòl. Cambridge pag. 29. , Verrill. List, of the Polyps etc. in Bull. Mus. Comp. Zoòl . Cambridge pag. 29. Peters u. Garus, Handb. d. Zool. pag. 529. 139. — Herklots, Not. s. 1. Po- fig. 1, l.a e fig. 2, 2.a di esem- Zoantodema di forma un poco variabile; colore vio- laceo più o meno intenso. I polipi dotati di otto tentacoli pinnati: quando re- tratti, le aperture delle celle polipifere imbutiformi, i mar- gini sottili membranosi rilevati, distesi, angolosi per un'ar- matura di 2-6 fascetti di spicule sporgenti , molto distinti. Rio Janeiro, Panama, Antille. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARIl 135 Sp. 2. Renilla violacea, Quoy et Gaimard (Tav. XIV, fig. 127, 128). Sin. Kidney-Shaped sea-pen, Ellis, Pliil. Trans. Voi. LUI, pag. 427. Renilla violacea, Quoy et Gaimard , Voyage de TUranie, pag. 642. » » Ehrenb. Corali, d. r. Meeres, in Abhandl. K. Ak. Wissen- sch. Berlin 1832, pag. 289, Gen. XXXIV. » » Blainville, Man. d' Act. pag. 518. » » Lamark Anim. s. Vert. II ed. Voi. II, pag. 646. » » Cuvier, Reg. Anim. Illust. Zooph. Spieg. della Tav. XGI. » Americana, Milne Edw. Hist. Nat. d. Co- rali. Voi. I, pag. 220. » violacea, Herkl. Not. s. 1. Polyp. nag. pag. 28. » » Gray, Rev. Fani. Penn. Ann. Mag. 1860, N. XXV, pag. 24. » Americana, Bronn. Kl. n. Ord. d. Thier- Reichs, Aktinozoen, spiegaz. della Tav. VII. » violacea, Peters u. Carus, Handb. d. Zool. pag. Ti29. » patula, Verrill List of Polyps and Corals etc, in Bull. Mus. Comp. Zool. Cambridge, pag. 29. 136 S. RICHIARM Fig. Ellis, Phil. Trans. Voi. LUI, Tav. XIX, fig. 6, 7, 8, 9. — Quoy et Gaimard, Voyage de V Uranie Atl. Tav. LXXXVI, fig. 6. — Blainville, Man. d' Act. Tav. XCI, fig. 2. — Milne Edwards, in Reg. Anim. Guvier, Zooph. Tav. XCI, fig. 3. — Bronn. Kl. Ord. d. Th-R. Aktin. Tav. VII, fig. 9. Zoantodema di forma un poco variabile, colore vio- laceo più o meno intenso. I polipi dotati di otto tentacoli pinnati: quando re- tratti, le aperture delle celle polipifere piccole, il margine bianco, poco sporgente, diviso in 7-8 lobicini carnosi ro- tondeggianti, non sorretti da fasci di spicule. Coste dell' America del sud. Sr. 3. Renilla sinuata, Gray (Tav. XIV, fig. 124, 125). Gray, Rev. Fam. Perni. Ann. Mag. Nat. Hist. 1860, N. XXV, pag. 24. = Fig. Ibid. Tav. IV, fig. 2, 3. La porzione polipifera oblunga , ciascun margine late- rale sinuoso e diviso in lobi più o meno distinti. Le celle polipifere piuttosto distanti le une dalle altre. La porzione sterile o peduncolo lungo quanto il di- sco o porzione polipifera, traversato da rughe longitu- dinali. Isole Filippine. DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA In questi ultimi dieci anni il numero dei generi di que- sta famiglia venne sensibilmente aumentato . e quello delle MONOGRAFIA DELLA FAMIGllA DEI PBNNATDLARI1 137 specie più che raddoppiato, e sebbene siamo ancora lon- tani dal possedere tutti gli elementi intorno alla loro di- stribnzione geografica, possiamo però di già in modo af- fatto generale dire, che la maggior parte dei Pennatulari è propria delle regioni temperate, e che il numero di quelli delle regioni calde è relativamente assai piccolo. 1/ istruzione delle colonie e dei rapporti nell'oriente ha apportato i suoi frutti, giacché, solo riguardo a questa famiglia, la maggior parte delle specie aggiunte in questi ultimi anni, alle già conosciute, si incontrarono appunto in (ilici mari. l'inora non conoscevasi alcuna specie Africana, ed io sono ben contento di aver posto il nucleo della serie colle due specie che ho descritte in questo mio lavoro, e ri- tengo che ben presto ne verrà aumentato il numero, giac- chè giustamente la fauna marina principalmente delle coste orientali di quel continente, attira 1" attenzione dei zoologi che fanno di continuo bottino di cognizioni nuove intorno ai suoi prodotti naturali così interessanti. Se dobbiamo giudicare dai dati che possediamo non vi ha molto da attendere dai mari del continente Ame- ricano, giacché le accurate ricerche fatte su molti punti, principalmente delle coste orientali, hanno dato risultati negativi, e finora non vi si incontrarono che quattro ge- neri con sei specie: ma la fauna marina segnatamente delle coste occidentali dell'America del sud è ben lungi dall' essere bene conosciuta per le condizioni di speciale natura che vi rendono difficili le ricerche, epperò possiamo sperare anche di là un contributo meno abbondante bensì, ma interessante per le forme tipiche che sembrano quasi speciali di quelle regioni. 138 s. RICHIARDI I. Pennatula II. Pteroides III. Sarcoptilus IV. Ptilosarcus Y. Sceptonidium VI. Halisceptrum VII. Scytalium Vili. Stylatula IX. Virgiliana X. Lygus XI. Crinillum XII. Funiculina ■ XIII. Umbellularia XIV. Kophobelem. XV. Lituaria XVI. Cavernularia XVII. Veretillum XVIII. Renilla Q M 2 M ss : ^^! '. '. *■*; '*•"**! Oi*G Adria- tico, Mediter- raneo \ .* ■■*■ •-* ^s ! *-■ *>o to ►-*; -"-' '. ** Nari del Nord i : : ■ -: l-i« * : ~ Atlan- tico europeo > l_h ^ : -: ^» ■ i-*> co; Mare della China,. Filippine ! ^o : -: *>s »-* Mare del Giappo- ne, di Okholsk H^ | .' to'. i-^ | H^ America boreale 1 • h^ >-»■ ^2 " - to'. ' • >4*« Arcipe- lago indiano / [ • H^- N. Gui- nea * H^> " : -: 6=S ►r • fra ° 1 , H^» ►"*» ' ►3 e fa ^; ; • America australe ; : ^; ; H-ù. * ' ' H'MH. Patria ignota tra 2 MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 139 Dal quadro precedente risulta phe, dei diciotto generi di questa famiglia, otto sono esclusivamente proprii del- l'emisfero boreale cioè: Permatula, Halisceptrum. Scy- talium, Stylalula, Lygus, Funiculina, Umbellularia , Ko~ phobelemnon. I generi Ptilosarcus e Cavernularia dalle loro cin- que specie, delle quali si conosce con certezza la prove- nienza, sono rappresentati nell'emisfero boreale e zona equatoriale. I tre generi: Pleroìdes, Virgiliana, Veretillum, sono i più estesi, le loro trentotto specie trovansi sparse nei due emisferi e zona equatoriale. Le tre specie del genere Renilla, incontransi nel- l'emisfero boreale ed australe, e non è bene accertata la sua esistenza nella zona equatoriale. La zona equatoriale possiede un genere finora tutto suo il genere Qrinillum, ed il genere Lituana in comune coir emisfero australe. II genere nuovo Sceptonidium è ancora affatto pro- prio dell' emisfero australe. [limane il genere Sarcoptilus del quale finora si ignora la provenienza della specie tipica. finalmente i diciotto generi colle settantotto specie, sono ripartiti nei mari delle cinque parti del globo, nelle porzioni seguenti: Europa Asia Africa Oceania America Generi Specie 11 23 5 13 2 2 8 26 4 6 140 S. RIC.HIARDI Nota A (Pag. 88) Questa specie fu l'ondata sopra fragmenti dell' asse di un solo esem- plare conservato nelP acqua salata , e molto alterati , a completare i ca- ratteri rilevati dai medesimi, i naturalisti olandesi che la proposero, si giovarono dei disegni eseguiti sull'esemplare fresco , appena estratto dal- l'acqua, e consegnati nel giornale di bordo del brik Cachelot; gli è però principalmente sull' autorità delle opinioni emesse in proposito del Van der Hoeven che fu ritenuta tipo di un genere nuovo della famiglia dei Pennatularii , al quale fu dato il nome di Crinillum, per qualche ras- somiglianza, solo nelle forme generali, alle specie del genere Pentacri- nus, senza però che presentasse alcun carattere proprio degli Echino- dermi ; io trovandolo adottato da diversi zoologi 1' ho collocato nella serie dei generi dei Pennatularii, però devo far notare che sono necessarie ulteriori ricerche intorno ad esso, onde vengano definitivamente stabiliti diversi caratteri importanti che finora non sono che supposti, p. es. fra gli altri , 1' esistenza dei polipi sugli organi laminari dell' estremità su- periore del corpo , che non furono né disegnati né veduti da coloro che ebbero la fortuna di esaminare l'esemplare tipo fresco, appena estratto dall' acqua. -fe-6=N )» )) MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 141 SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE Tavola I. Fig. 1. Farcia anteriore (lolla P&rmatula phosphorea (figura l'atta su di un esemplare un poco deformato (Herkl.). » 2. Una pinnula isolata della medesima. » 3. Faccia anteriore della Pcnnatula fimbriata (Herkl.). » 4. » » » Pcnnatula rubra. » 5. Una pinnula isolata della medesima. » 6. Faccia posteriore della Pcnnatula pulchclla (Herkl.). 7. Una pinnula isolata » » 8. Faccia anteriore della Pcmmtida Targionii (Orig.). '.I. Faccia posteriore » » » 10. Una pinnula isolata della slessa (Orig.). Tavola II. » 11. Faccia anteriore della Pervnatula rubra (Orig. da un esemplare fresco). » 1"2. Faccia posteriore della medesima. » VA. Una pinnula isolata ed ingrandita della medesima. » 14. Tre celle polipifere ingrandite della medesima (Orig.). » 15. Faccia anteriore della Permatula borealis (Sars) fig. ridotta). » 16. Una pinnula della medesima. » 17. Fani,! posteriore di porzioni1 del corpo della mede- Mina. 142 S. RICHIARDI Tavola III. Fig. 18. Faccia anteriore del Pteroides Grayi (Orig.). » 19. Faccia posteriore » » » 20. Una pinnula isolata del medesimo. » 21. Faccia anteriore del Pteroides japonicum (Herkl.). » 22. Faccia posteriore » » » 23.) Faccia inferiore e superiore di una pinnula del me- » 24.^ desimo. » 25. Faccia anteriore della Pennalula pule/iella. Tavola IV. » 26. Faccia anterio:e del Pteroides Vogtii (Orig.). » 27. Faccia posteriore » » » 28. Una pinnula isolata del medesimo. » 29. Faccia anteriore della Pennatula fimbriata. » 30. Una pinnula della medesima. » 31. Faccia anteriore del Pteroides Sieboldii (Herkl.). » 32. Faccia posteriore del medesimo. Tavola V. » 33. Faccia anteriore del Pteroides latepinnatum (Herkl.). » 34. Faccia posteriore » » » 35. Una pinnula isolata » » » 36. » » » » » 37. Faccia anteriore del Pteroides Cornalìx (Orig.). » 38. Faccia posteriore » » » » 39. Una pinnula isolata del medesimo. Tavola VI. » 40. Faccia anteriore del Pteroides Esperi (Herkl.). 41. Faccia posteriore » » 42. Una pinnula isolata » » MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 143 Fig. 13. Faccia anteriore del Pteroides Clausii (Orig.). » 44. Faccia posteriore » » » 4."). Una pinnula isolata del medesimo. Tavola VII. » 46. Faccia anteriore del Pteroides {/rande (Ilerkl.). » 47. Faccia posteriore » » » 48. Una pinnula isolata del medesimo. » 49. Faccia anteriore del Pteroides Panccrii (Orig.). » 50. Faccia posteriore » » » 51. Una pinnula isolata » » » 51." » » » » Tavola Vili. » 52. Faccia anteriore del Pteroides crispus (Herkl.). » 53. Faccia posteriore » » » 54. Una pinnula isolata del medesimo. » 55. Una pinnula isolata del Pteroidis Vogtii (Orig.). » 56. Faccia anteriore del Pteroides elegans (Herkl.). » 57. Faccia laterale » » Tavola IX. » 58. Ptilosarcus Gurneyi veduto anteriormente (Gray). » 5'J. Ptilosarcus sinuosus » » » 60. Sarcoptilus grandis veduto anteriormente (Gray). » 61. Lygus mirabiUs veduto anteriormente. » 6"2. Porzione ingrandita del medesimo. » 63. Faccia anteriore del Sceptonidium mosambicanum (Orig.). » 64. Faccia posteriore del medesimo. » 65. Tre polipi dis esi ed uno retratto del medesimo. » 66. Li serie dei piccoli polipi remili costituenti una delle piccole pinnule interiori del medesimo. 144 S. RICHIARDI Tavola X. Fig. 67. Virgularia juncea (Bl.). » 68. Faccia anteriore di porzione della medesima in- grandita. » 69. Faccia posteriore di porzione della medesima. » 70. Faccia laterale di porzione della medesima. » 71. Faccia posteriore della Virgularia Kollikerii (Orig.). « 72. Faccia anteriore » » » 73. Faccia laterale » » » 74. Una pinnula isolata della medesima. » 75. Faccia posteriore della Virgularia Leukartii (Orig.). » 76. Faccia anteriore » » » 77. Una pinnula isolata della medesima coi polipi distesi. » 78. Virgularia Rcinwardtii veduta di fronte. » 79. Faccia anteriore di porzione di Scybalmm Sarsii (Herkl.). » 80. Faccia posteriore di porzione del medesimo. » 81. Faccia laterale di porzione del medesimo. Tavola XI. » 82. Faccia anteriore della Stylatula Finmarcliica (Sars). » 83. Asse calcareo » » » » 84. Faccia posteriore di una porzione della medesima coi polipi distesi fuori delle celle; gr. naturale (Sars). » 85. Faccia laterale di una porzione della medesima. » 86. Faccia anteriore di una porzione della medesima. » 87. Faccia posteriore di porzione della Ficniculina Chri- stii ingrandita. » 88. Faccia laterale di porzione della medesima. » 89. Faccia anteriore di porzione della medesima. Tavola XII. » 90. Stylatula multi flora veduta anteriormente (Kner). » 91. Porzione della stessa ingrandita. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII li") Fig. 92. Faccia anteriore della VirguUvria va/n Benedenti (Orig.) (per uno sbaglio del disegnatore figurata capovolta). » 93. Faccia posteriore della medesima. » 94. Una pinnula isolata ingrandita della medesima. » 95. Estremità superiore della Funiculina quad/rcmgu- la vis (Orig.). » 9(5. Estremità inferiore della medesima. » 97. Faccia anteriore del Kophobelemnon Burgeri (Herkl). » 98. Faccia posteriore » » » 99. Kaphobelemnon cla/oatv/m veduto anteriormente. » 100. Faccia anteriore del Kophobelemnon stélMferv/m (Asbjor.). » 101. Faccia posteriore del medesimo. » 102. Asse calcareo del medesimo. » 103. Un piccolo esemplare con un solo polipo. » 104. » » con due polipi. Tavola XIII. » 105. Lituo/ria phalloides. » 106. Cwernula/ria Valenciennesii (Herkl.). » 107. C(werrmlaria pusilla coi polipi distesi, gr. naturale. » 108. Porzione della superficie della regione polipifera in- grandita della medesima. » 109. Sezione trasversale della stessa ingrandita. » 110. Ccwerrmla/ria Hai mei, grandezza naturale (Orig.). » 111. Cavernularia Deftlippii, grandezza naturale (Orig.). » 112. VeretiUum elegans (Herkl.). » 113. VereHII uni Australasiae (Gray). » 1 1 L VeretiUum cynomoriwm . grandezza naturale (Orig.). » 115. Faccia anteriore della RenilÀa reniformis (Orig.). (Da un piccolo esemplare conservato nello spirito). » 116. Faccia posteriore della medesima. » 117. Faccia anteriore di un esemplare essicato di RenUla ifneinis (Orig). » 118. Faccia posteriore dello stesso. 10 146 S. RICHIARDI Tavola XIV. » 119. Porzione del Crinillum Sìedenburgii , grandezza naturale. » 120. Filamenti calcarei dell' asse dello stesso. » 121. Sezione trasversale del corpo ingrandita venti volte. » 122. Materia organica fibrosa molle dell' asse, liberata dal carbonato di calce coli' acido nitrico. » 123. L' asse ingrandito dieci volte. » 124. Faccia anteriore della Renilla sinuata (Gray). » 125. Faccia posteriore » » » 126. Faccia anteriore di grosso esemplare di Renilla re- niformis (Herkl.). » 127. Faccia anteriore di un esemplare di Renilla violacea di mediocre grandezza (Orig. ). » 128. Faccia anteriore, di un piccolo esemplare della me- desima specie (Orig.). » 129. Faccia anteriore del Pteroides Spinoswm (Orig.). » 130. Faccia anteriore di un esemplare fresco di Penna- tuia phosphorea (Orig.). » 131. Una pinnula isolata della medesima (Orig.). MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA TULARII 147 INDICE. Introduzione Pag. 3. Nome » 3. Storia » 4. Quadro dei generi » 16. Descrizione dei generi e delle specie » 17. Gen. Penna » 17. » Pennatula » 17. » Pìiospkorea » 19. » aculeata » 34. » rubra . » 24. t pulchella , » 29. » fimbriata » 30. » bwealis » 31. » grandis » 33. » undulata » 33. » Ta/rgionil » 34. Gen. Leioptilus » 30. » Pteroides » 35. » crispus » 36. » expansuru » 39. » latepinnatum » 39. » Esperi » 40. » elegams » 41. » grande » 42. » ja/ponicum » 43. » spinosuui » 44. » Sieboldii » 45. 148 S. RICHIARDI Gen. Pteroides hymenocauhn Pag. 47. » sarkokaulon » 48. » bankanense » 48. » macracanthus » 49. » aurantiacum » 49. » javanicum * . » 50. » hystrix » 50. » Herklotsi » 51. i kampylopterus » 51. » micropterus » 51. » oligopterus » 52. » Jukesii » 53. » Putnami » 53. » chinensis » 54. » Grayì » 54. » Vogtii » 55. » Cornaliw » 57. » Clausii » 58. » Pancerii » 59. Gen. Pteromorpha » 36. » Sarcoptilus » 60. » grandis » 60. Gen. Ptilosarcus » 61. » Gwrneyì » 61. » sinuosus » 62. Gen. Sceptonidium » 63. » mosambicanuvi, » 63. Gen. Halisceptrum » 66. » Gustavianum » 66. Gen. Scytalium » 66. » Sarsii » 67. Gen. Stylatula » ' 68. » finmarchica » 69. » gracilis ....;.... » 71. » elongata » 71. » inulti fior a » 71. » elegans » 73. MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PBNNATULARI1 149 Gen. Virgularia Pag. 73. jimcea » 74. va/n Benedenti » 78. Reinwardtii » 79. australis » 80. pusilla » 81. Leuckartii » 82. Koellikerii , . » 83. Ellisii » 84. Gen. Lygus » 84. » iiiirabilis » 85. (ìon. Crinillum » 88. » Siedenburgii » 88. Gen. Funiculina » 89. » quad/rangularis » 89. » Forbesii » 94. • Christii » 95. » cylindrica » 97. » mediterranea » 102. Gen. Pavonaria » 95. » Scirpkaria » 98. • Umbellularia » 102. » groenlandica » 103. Gen. Kophobelemnon » 106. » stelliferuìn » 108. » Bwryeri » 111. » clavatum » 112. Gru. Lituana » 113. » plialloich'S » 113. » australis » 115* Gen. Cavernularia » 116. » obesa » 117. » pusilla » 117. » Valenciennesii » 119. » Haimeii » 119. » Defìlippii » 121. Gen. Veretillum » 122. 150 S. RICHIARDI Gen. Veretillum cynomorium , Pag. 122. » luteum » 126. » elegans » 127. » australasise . » 129. » Cantoria; » 130. » Stimpsoni » 130. » baculatum » 131. Gen. Sarcobelemnon » 128. » Renilla . , » 131. » renìformis » 133. » violacea » 135. » sinuata » 136. Gen. Herklotsia » 134. Distribuzione geografica » 136. Nota » 140. Spiegazione delle tavole » 141. "Clf^ Estratto dall' Archivio per la Zoologia, 1' Anatomia e la Fisiologia Serie II. Voi. I. — 1809. itfe 'v-e-. rbSB C • & ^ & £■ f- •* Y W,M* -~SS///iJI>r>- n .::> ' WM0toéW*&"''"' . ^^^N^SS^Sj^^i35&! " TfjWfi ^-^^s%f,m :V> ^ mmm 9 j 9C s/^ '- e4- ^fe-fe^*^. . -3- ìtlpspp^ ^5 ■ ' 3 2044 072 202 336 S- f#m ^## n - '■■■ r km, xCy£ «'- , 'd^-V^' "'