gibrarg of % gluscum
OF
COMPARATIVE ZOÒLOGY,
AT LIM'ARD COLLECE, CAMBRIDGE, MASS.
jFoxintJcì] bv pribate su&scrfjrtfon, in isgi.
Depositedby ALEX. AGASSIZ.
No. St^S"
i
L~/Ca_^^
1
/?/*■ • óy/' • /, -,
MONOGRAFIA
DELLA FAMIGLIA
DEI PENNATULABII
DOTT. SEBASTIANO RICHIARDI
Professore di Anatomia Comparala e Zoologia nella R. Università di Bologna
Con 14 Tavole
BOLOGNA
TIPI FAVA E GARAGXANI
1869
">
MONOGRAFIA DKLLA FAMIGLIA
PEN N Al ULAR11
Nome. — FI nome di Pennatula che il Linneo dava
al suo genere primitivo, fondato sulle specie più comu-
nemente ed anticamente note, e prima di Ini chiamate con
nomi differenti, era assai bene applicato, giacche indicava
con mia forma molto conosciuta i caratteri principali di que-
gli aggregati di polipi o colonie, alle quali anche oggidì, non
ostante le molte modificazioni introdotte, conservasi in parte
questo nome, ma conveniva e conviene assai più agli e-
semplari conservati nello spirito od essicati, che non ai
viventi, giacché in questo stato le forme loro sono assai
meno regolari, e più svariate, dipendenti da circostanze
diversi', per le quali se possono dirsi moltiformi . non si
scostono però gran fatto dal tipo comune.
Dopo il Linneo le specie appartenenti al suo genere
vennero gradatamente aumentando in numero tanto che
più tardi costituirono una vera famiglia, alla quale si
diedero nomi differenti: così il Cuvier la chiamò dei Polipi
nuotanti, il Lamark dei Polipi galleggianti, altri dei Pen-
natulariì o delle Pennatule.
4 S. RICHIARDI
La denominazione del Cuvier è impropria, giacché
alla medesima non corrispondono perfettamente i movi-
menti, troppo limitati, dei quali sono capaci le diverse
parti del zoantodema delle Perniatale , e la maggior parte
dei zoologi oggidì nega che possano metterle spontanea-
mente in moto , in modo da dirigersi e nuotare , secondo la
volontà del grandissimo numero di individui che spesso for-
mano una colonia, così il Van der Hoeven, il Dalyell, il Costa
ed altri: il Delle Chiaje dice bensì che la Pen. spinosa nuota
con grande celerità , ma pare che tale espressione sia assai
esagerata, giacché altri osservatori attentissimi non riesci-
rono a constatare nella medesima così distintamente tale
facoltà.
Nella loro posizione normale i Pennatularii , stanno
impiantati per la parte inferiore sterile, soventi bulbosa,
del zoantodema nella sabbia o nel fango , e spesso a grandi
profondità nel mare, di dove se vengono accidentalmente
a staccarsi , o ad esserne divelti , allora soltanto s' incon-
trano liberi affatto a diverse altezze, ed anco galleggianti
alla superficie dell' acqua , in questo caso io credo sia pos-
sibile alle specie dotate di pinnule estese aiutarsi nella pro-
gressione , ma con movimenti lenti ed incerti , combinando
difficilmente nella simultaneità e direzione, perlochè forse
meno impropria, sebbene non ancora esatta, è l' espres-
sione usata dal Lamark di polipi {inneggianti: oggidì è
invalso l'uso di chiamarli semplicemente Pennatule, Pen-
natularii , o polipi liberi significando però unicamente , in
quest' ultimo caso , senza aderenze permanenti , per cui
viene così ad esprimersi il carattere principale della fami-
glia, senza escludere la possibitità di incontrarli talvolta
in moto per mezzi proprii, sempre però molto limi-
tati , ma segnatamente in balìa delle correnti e delle onde.
Storia. — La famiglia moderna dei Pennatularii non
corrisponde più esattamente al genere linneano Pennatula,
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DBI PBNNATULARII 5
giacché desso fu scomposto, e vennero introdotti, particolar-
mente in questi ultimi anni, molti generi nuovi, i quali
compendomi specie che differiscono assai dalle tipiche pri-
mitive.
Tino da tempi remoti queste colonie di polipi, per
la singolarità delle loro forme, attirarono l' attenzione dei
naturalisti: il Tournefort (1), Barrell (2), Petiver (3), Bau-
nino (4), Shaw (5), Ginanni (6), Imperato (7), conoscendo
probabilmente solo esemplari essicati, le ritennero esseri
appartenenti al regno vegetale, e le collocarono fra i mu-
schi ed i fuchi, mentrechè contemporaneamente TAldro-
vandi (8), Seba (9), Gesner (10), Modeer (11), Iohn-
ston (12), Ruysch (13), Rondelet (14), Bohadsch (15) le
annoveravano fra quelli costituenti il regno animale.
Le descrizioni però degli autori antichi sono così in-
complete, e le loro figure tanto grossolane, che non è
possibile riferire con sicurezza le loro specie a quelle che
oggidì, in molto maggior numero, si conoscono e le vera
fondamenta di questa famiglia realmente furono poste dal-
l' Albino (16) il quale con quella precisione e tatto che lo
(1) Tournefort, lnstit. ivi herb. 1719. pag. 568-69.
(2) Barrell, Icon. plantarum, 1711; pag. 119. Tav. 1 273-74.
Petiver, Plant. Italie. I.
(i) lìanliino, joan. Hist. plantarum voi. Ili, pag. 790. 1651.
(5) Shaw, \l. app. p. 5.
(6) Ginanni, Op. post. voi. I. p. 51.
(7) Imperato, Historia anim. Napoli 1672, pag-. 650.
(8) Aldrovandi, Ul. De zoophitis, Hb. IV, pag. 591. — 1606.
(9) Sri,,,, Th. rerum rial. voi. 11!, pag. 3940. — 1758.
(10) Gesner, Conr. Nomenclatór aq. anim. 1560. p. 273. — Misi.
anim. voi. IV. p. 818 — 1558.
ili) Modeer, Nov. Act. Stock. 1786. voi. IV.
(12) [ohnston, joan. Hist. oat. Exsangu. lib. I. pag. 58. — 1657.
(13) Ruysch, Henr. Theatrum animalium, exsang. lib. I. pag. 58. 1718.
(1 i) Rondelet, aquat. hist. pari. II. cap. 24
(lTi) Bohadsch, ile quibus. anim. marin. 1761; pag. 98.
flii) \iiik.i Vcad. lib. I. cap. \\
G S. RICHIARDI
distinguono ne riconobbe due specie diverse, delle quali
ci dà pure buone figure.
Il Bohadsch (1) aggiunse due altre specie nuove, la
Peti, phosphorea e la Pen. antennina e particolarmente di
questa da' buoni dettagli, ma una figura assai grossolana.
II Linneo nel Systema naturai (2) descrive sette spe-
cie , le quattro precedenti , e tre nuove cioè : la P. mirabi-
lis, P. filosa, P. sagitta: nel Museum fìegium (.3), sotto
il nome di Polypus mirabilia, una Gorgonia che fu poscia,
erroneamente, in seguito della maggior parte dei zoologi
citato nella sinonimia della P. mirabili s della Fauna Sue-
de? (4), del Pallas, di 0. F. Mùller; nelle Chinensia La-
gerstroemiana (5) un altra specie che è pure general-
mente ritenuta come identica alle precedenti, ma che è
certo assai differente, e che io riferisco alla Virgularia
juncea, Pallas.
L' Ellis (6) sotto il nome di Clustered seapolype tornò
a descrivere e fece conoscere meglio il zoophytum groe-
landicum del Mylius e nel riassumere i lavori del Bohad-
sch, alle specie da Ini stabilite aggiunse, per il primo', la
P. reniformis e collocò nel genere pennatula V Alcyonium
epipetrum del Linneo, chiamandolo Fingershaped seapen.
Il Pallas (7) annovera undici specie: toglie però dal
genere la P. filosa e P. sagitta del Linneo, perchè ap-
partenenti ad altra classe di animali, e ne descrive quattro
nuove: P. phalloides, P. scirpea, P. juncea, P. grandìs;
(t) Bohadsch, de quii», anini. mar. p. 98.
(2) Linneo, systema natura ed. XIII. p. 1321.
(3) Linneo, Museum regis Adulphi Fridericis, 1751. pag. 96.
(i) Linneo, Fauna Succia'.
(5) Linneo Chinensia Lagerstroemiana (amaenitates academicae voi. IV,
p. 257.
(6) Ellis, Essai sur 1' hist. nat. des corallines. pag. 110.
(7) -Elenchus Zoophytorum. p. 362.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII /
non accetta la distinzione tra la /'. mirra e phosphorea
stabilita dal Linneo.
Aumentato così il numero delle specie, si avevano,
nella serie, delle forme un poco diverse, così la P. pìio-
sphorea, rubra, grandis, grisea erano dotate di ampie e
belle pinnule, che rudimentali nella P. juncea parevano
semplici pieghe laterali del corpo: e la /'. scirpeaequa-
drangularis ( antennina Boh.) coi polipi direttamente inse-
riti sul corpo del zoantodema per mezzo di celle polipi-
fere non collnenti. ma isolate, distinte, opperò mancante
ogni traccia di vere pinnule: finalmente nelle P. Cynomo-
rium, Phalloides e reniformis i polipi retrattili non più
in celle polipifere esterne, ma nel parenchima del corpo,
e su tutta la superficie della sua porzione superiore. Per
tali differenze il Pallas divise il genere linneano Pennatula ,
che per Ini diventava di già una vera famiglia, in tre se-
zioni che conservatisi ancora in parte intatte oggidì:
/ P. mina . Bohadsch.
I», NNicom.i * " l>l">sl>l"»r'«- Linneo-
p grisea, Albino.
» grandis. Pallas.
o juncea, Pallas.
» scirpea, Pallas.
» quadrangularis , Pallas (antennina, Boh.).
» mirabilis, Linneo.
i » phalloides, Pallas.
Cilindriche ] » cynomorium , Pallas.
f » reniformis, Ellis.
Dopo Pallas V Ellis nei zoophytes del Solander (1) fa
semplicemente P enumerazione delle specie conosciute a
(1) Ellis, j. the n.'it. hist of many curious and uncom. zoophytes
descr. b\ Solander.
Il Nili ORMI
8 S. IUCHIARDI
quell'epoca, senza aggiungere alcun che a quanto si sa-
peva per i suoi lavori precedenti, e per quelli degli altri
zoologi che si erano occupati di questi polipi.
Anche l'Esper (1) poco dopo raccoglieva le nozioni
riguardanti le perinatale , corredandole di molte figure , ma
grossolane e rappresentanti forme imperfette e poco na-
turali, perchè prese da esemplari conservati secchi, come
usava generalmente per il passato.
0. F. Mùller (2) illustrò con un'ottima descrizione
la P. mirabilis ( che io ritengo essere quella stessa che il
Linneo descrisse nella fauna sueciw, e riporta nel syste-
mas natura) ne diede inoltre buone figure , che , dopo lui ,
la maggior parte dei zoologi citarono ed alcuni copiarono ,
e per esso, principalmente, possiamo oggi stabilire che
questa è realmente assai diversa dal Polypus mirabilis, e
da quella specie che il Linneo stesso descrisse nelle Chi-
nensia Lager stroemiana, pure sotto il nome di Penna tuia
mirabilis. Per ultimo il Mùller aggiunse una nuova spe-
cie, alle già conosciute, che chiamò P. stellifera la quale
oggidì è il tipo del genere Kophobelemnon.
Nel 1798 il Cuvier fu il primo a scomporre il genere
linneano Perniatala (3), staccandone la P. phalloides e cy-
nomorium del Pallas, sulle quali fondò il genere Yeretillum,
e la P. encrinus, zoophytum Groelandicum del Mylius,
clustered sea polype dell' Ellis, della quale fece pure un
nuovo genere, che dalla disposizione dei polipi in un mazzo
all'estremità superiore del corpo, a modo di ombrello,
chiamò Umbellula.
Poco dopo il Lamark (4) cambiava il nome di Umbellula
(1) Esper, E. I. C. die Pflenzenthiere.
(2) Zoologia Danica, pag. 11.
(3) Cuvier, G. Tabi, éléra. p. 675.
(4) Lamark, Anim. s. vertebr. I ed. voi. Il, p. 455.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA l>KI PENNATOLARI1 9
in Umbellularia usato oggidì da tatti i zoologi, e quindi
separando, Del gruppo delle pennatule junciformi, le specie
Delle Oliali i polipi stanno lungo il margine di pinnule,
da quelle nelle (piali sono sessili, distinti, non confluenti,
inseriti isolati sul corpo del zoantodema, creava per le
prime il genere Virgularia, che comprende la P. juncea
Pallas, e mirabilis Mùller: per la P. antennina Boli.
(quadrangularis Pallas) e la scirpea, il gen. Funiculina nel
quale annoverava ancora la P. stellifera del Mùller.
Rimaneva sempre fra le pennatule cilindriche la P.
reniformis dell'Elite, ed era precisamente quella che dif-
feriva maggiormente, per la singolarità delle sue forme, da
tutte le altre, e che poteva costituire un genere assai più
naturale degli altri, e di questa ancora il Lamark fece un
suo genere nuovo chiamandolo, dalla forma, Remila.
In tal modo il gen. Pennatula primitivo diviso dap-
prima in tre dal Cuvier , veniva ad essere spartito in sei :
Pennatula, Linn. (pars); Veretillum, Cuv. ; Umbellularia,
Lamk; Funiculina, Lamk; Virgularia, Lamk; Renilla,
Lamk.
Come ho già fatto notare il Linneo descrisse tre spe-
cie di pennatule alle quali tutte diede il nome specifico
di mirabilis, il Lamark aveva già sospettato che fossero
differenti le une dalle altre, diffatti cita il Polypus mira-
bilis nella sinonimia della sua Funiculina cylindrica, e
l' istessa citazione ripete per la sua Virgularia juncea, ma
forse per isbaglio di scritturazione, intendendo probabilmente
per la seconda, di indicare la specie della Chinensia Lager-
ìtroemiana: ora il Cuvier (1) fece risaltare ancora maggior-
mente tali differenze nello scomporre il gen. Funiculina
del Lamark nel suo genere Scirpearia, fondato sul po-
li i Cuvier, Reg anim- I. ed. voi, IV, p 85,
10 S. UK'.IIIATìM
lypus mirabilia Limi., (P. mirabilis del Pai Ins. Fmiculina
cilindrica del Lamk.) e gen. Pavonaria sulla P. antemina
Boli. (P. quadrangularis Pallas).
Nel 1843 il Dott. Nardo suddivise ancora il genere
Permanila (1) proponendo di unire la P. rubra e P. pìw-
sphorea nel nuovo genere Penna , e ritenere la P. grisea
e spinosa degli antichi sole nel genere primitivo; tal di-
visione o non fu avvertita dai zoologi o non venne ac-
cettata giacché nessuno ne fece parola , ma fu adottata più
tardi, solo allorquando la proponeva PHerklots nel 1859.
Il Gray creò il genere Sarcoptilus nel 1848 (2) che
fu generalmente accettato e venne pure più tardi suddiviso.
< Nel 1850 il Milne Edwards ed Haime dividevano que-
sta famiglia in nove generi (3) , sei dei quali accettavano fra
quelli proposti dai diversi zoologi, fondavano il nuovo
Graphularia su di una specie fossile , e nel tempo istesso ,
sebbene sommariamente ed in un modo troppo incompleto,
facevano conoscere due generi stabiliti dal Valenciennes,
che ne lasciava solo note manoscritte nei cataloghi dei
Zoofiti del Museo di Parigi, dal genere Veretillum del
Guvier egli staccava il V. phalloides del quale faceva il
genere Lituana, e sopra di un pennatulario proveniente
dai mari delle Indie . fondava il nuovo genere Cavernularia.
Il Milne Ewards ed Haime incominciarono dall' elimi-
nare, dalla serie dei generi di questa famiglia, il genere Scir-
pearia del Cuvier , perchè fondato sopra di una gorgonia.
NelP Histoire Naturelle des Coralli air es nel 1857 (4)
il Milne Edwards riporta il quadro dei generi ammessi da
(1) Atti (iella quinta riunione degli scienziati italiani, Lucca ISii,
p. 430.
(2) Proceedin»s of the zoological society, part. XVI. 184-8, pag. 45.
(3) British tossii Corate (I'aleontological society 1850) introd. p. 82.
(4) Histoire naturelle des Coralliares. voi I. pag. t'Oli
MONOGRAFIA DKI.l.A I \MKil.lA DEI PENNA I ILA Iti I II
lui ed Haime nei British fossi/ Corate, aggiungendovi il
genere Sarcoptilus del Gray, e con poche parole ricorda
il nuovo genere Kophobelemnon proposto dall' Asbjòrsen ,
clic però ancora non annovera, forse per misura di pru-
denza, nella sua serie dei generi di questa famiglia.
L" Edwards ed Haime nei British fossi/ Corate non
ammettono il genere Funiculina del Lamark, perchè ac-
cettando il genere Pavonaria del Cuvier. fondato sulla l>.
antennina Bob., (Funiculina quadrangularis Lamk.) che
era a quei tempi la sola buona specie di questo genere,
veniva a comprendersi nel medesimo la sola F. steli i fera
il', stelli fera Miiller) (la quale non è una funiculina,
ina un veretilloide) e la F. cylindrica, specie in allora
dubbia, oggidì abbandonata, ecco probabilmente la ragione
per la quale non fan parola del genere del Lamark: ma
il Mime Edwards, quando pubblicava il primo volume del-
l' Histoire naturelle del Coralliaires conosceva la Virgula-
ria Ch risiti . della quale dà una breve descrizione, e pai-mi
che in allora avrebbe dovuto ricordare il genere Funicu-
lina, poiché una nuova specie con buoni caratteri, identici
a quelli assegnati dal Lamark al suo genere, veniva ad a-
ci [instarsi alla scienza per i lavori del Koren e Danielsen:
ma io credo che il Milne Edwards non abbia avuto occa-
sione di vedere esemplari di F. Christii, e però accettò
senz' altro il nome dagli autori che la descrissero , senza
cercare se realmente non vi potesse essere qualche ecce-
zione in proposito.
Del resto si vede che l' Edwards non deve aver avuto
neppure l'opportunità di studiare buoni esemplari di F.
quadrangularis, perchè in caso contrario avrebbe rinun-
ziato anche al genere Pavonaria del Cuvier, come aveva
abbandonato il genere Scirpearia, giacché i polipi in quella
ne sono su una sola delle faccie del Zoantodema, né di-
sposti a scacchi, né non retrattili, si sarebbe accorto
12 S. RICHIARDI
che è un genere affatto nominale . e che nella specie tipo
si riconoscono assai facilmente i caratteri del genere Fu-
niculina del Lamark.
La P. steUifera di 0. F. Mùller era stata dal Cuvier
collocata nel genere Veretillum, nel genere Funiculina
dal Lamark: realmente appartiene al gruppo dei veretil-
loidi poiché ha assai maggiori affinità col V. cynomorium,
che non colle mniculine, e nel 1856 PÀsbjòrsen, dopo
averla accuratamente studiata, la staccò dal genere Veretil-
lum, e ne fece il tipo del nuovo genere Kophobelemnon.
V Herktols, nel 1859, pose le basi di una monografia
di questa famiglia col suo lavoro che egli modestamente
intitola Nolices pour servir a V elude des Polypiers na-
geurs ou Pennatulides , vi annovera trentasette specie,
ripartite in quindici generi, dei quali fa cinque sezioni.
La prima e la seconda sezione corrispondono perfet-
tamente a quelle stabilite già dal Pallas, così pure la quarta,
la terza delle Claviformi la propose egli sopra P unico ge-
nere Kophobelemnon, la quinta delle Reniformi proviene da
una divisione delle pennatule cilindriche del Pallas.
Riguardo ai generi P Herklots ammise tutti quelli che
accettarono e fondarono il Lamark ed il Cuvier , eliminando
solo il genere Scirpearia, e ne creò cinque nuovi cioè:
1° il G. Lygus , prendendo per tipo la Pennatula mirabilis
del Mùller, che venne così staccata dal G. Virgiliana del
del quale era la specie principale; II0 il G. Scytalium so-
pra di un pennatulario dei mari del nord, non peranco
descritto prima di lui ; III0 il G. Pleromorpha che io credo
non possa conservarsi perchè i caratteri che gli assegna
non riscontransi solo nella specie tipo, ma ancora in di-
verse specie che indubbiamente appartengono ad altro ge-
nere; IV0 il genere Pteroides sulla P. grisea e spinosa
degli antichi , ma la priorità di tale scomposizione del ge-
nere Pe&natula nel senso ristretto, come viene ammesso
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DB! PENNATULARI1 13
dal Guvier e dal Lamark, non gli appartiene, spetta in-
vece al Dott. (i. B. Nardo che la proponeva lino dal 1843;
V" il genere Sarcobel&mnon che panni sia poco caratte-
rizzalo, e da quanto ho potuto rilevare dalla sua descri-
zione potrebbe benissimo essere incorporato nel genere
Veretillum, del quale la specie tipo ha i caratteri più es-
senziali. Come appendice alla serie delle specie dei pen-
natularj colloca, per semplice memoria, VUmbellularia groe-
landica, che egli ritiene assai più differente, delle specie di
questa famiglia, di quanto comunemente non credasi, diffe-
renze che mi sembra egli esageri un poco troppo.
Egli descrisse quindici specie nuove, cioè: due del
<;. Virgularia, una del G. Se ni a Unni, una del G. Perma-
nilo, ima del G. Pteromorpha, sei del G.Pteroides, una
del G. Kophobelemnon , una del G. Sarcobel&mnon, ima
del G. Cavernularia, ed una del G. Reni/In.
Dopo la pubblicazione del lavoro dell' Herklots s'ac-
crebbe il numero dei generi, e particolarmente delle spe-
cie, cosi nel 1800 il Gray scompose il suo genere Sarco-
ptilus fondandone un secondo il G. Ptilosarcus; e sulla
P. fimbriata dell' Herklots creava il G. Leioptilus, per il
quale io credo non esistono caratteri sufficienti e perciò
ho collocato nuovamente la specie tipo nel Gen. Penna-
tuia. Sulla Renilla Edwardsii descritta dall' Herklots fondò
il genere Herklotsia (1), che il F. Muller, analizzando i
caratteri attribuitigli dal Gray, ha giustamente dimostrato
non potersi accettare (2).
Nel 1858 il sig. A. T. Siedenburg, comandante del
brik olandese il Cochelot, nel ritirare una sonda nel mare
il) Rev. limi. PennatulidiB , in: Ann. and magaz. of nat. hist. 1860,
ii. XXV, pag. 25.
ci) Kin Worl iiber die Gattung Herktotsia, in: Aicliiv fur Natur-
gesch 1864, pag. :;ò<;;r,s
14 S. IIICIIIAUDI
di Banda dalla profondità di circa 4580 moiri ; vi trovò at-
taccato un corpo che fu creduto un vegetale marino in
fiore, sottoposto nel 1860 all'esame di una commissione
della R. Accademia olandese composta dei signori P. Har-
ting, F. A. W. Miquel e j. Vari der Hoeven si constatava non
essere realmente un vegetale , ma una colonia di polipi di-
sposti su organi laminari all' estremità di un lungo corpo
munito di asse centrale, di qualche rassomiglianza col-
F Umbellularia , ma con caratteri particolari hen differenti .
per i quali ne fecero il genere Crenillum, da collocarsi,
secondo me, alla coda della serie dei generi nei quali il
zoantodema è munito di pinnule polipifere. nel gruppo
delle junciformi dell' Herklots
Nel 1863 F Herklots creò il genere Halisceptrum so-
pra di un pennatulario delle isole Amoi , ad asse quadran-
golare, pinnule polipifere membranose, polipi disposti in
più ordini lungo il loro margine , la faccia anteriore e po-
steriore del corpo del zoantodema nude.
Nel medesimo anno il Verrill fondava il genere Sty-
latula per tutte quelle specie di virgiliane, nelle quali le
pinnule sono sorrette da una armatura di spicule, conser-
vando nel gen. Virgiliana solo le specie a pinnule molli
senza spicule.
II Pallas prima . come già si è visto , divise le specie
del genere Pennatula in tre gruppi , F Herklots ultima-
mente ne aggiunse altri due: tali ripartizioni però hanno
il difetto di formare gruppi non del lutto omogenei, così
p. es. in quello dei Pennatularj junciformi F Herklots col-
loca generi dotati di pinnule polipifere. Lygus, Virgilia-
na, Scytalìum, ed altri i quali ne mancano Funiculina,
Pavonaria, in questo modo viene a dare un valore affatto
secondario, a tali parti, che io credo siano della massima
importanza , è perciò che egli ammette nel genere Funicu-
lina, caratterizzala da polipi isolali, non confluenti alla
MONOGRAFIA DBLLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 IO
loro base, mancante ili pinnule, la Virgularia Finmar-
chica del Sars, dotata
a
N
~"
, i
T^j
~.
~
margine anteriore distanti runa dall'altra
del doppio del loro diametro, in immero di 14-15 sopra
di una pinnula Itene sviluppata, sostenute da spicule che
prolungandosi oltre il bordo, lo rendono spinoso.
Il corpo cilindrico , poco largo, scabroso, la sua parte
mula coriacea, sottile, allungata, poco od affatto rigonfia
all'estremità.
Di colore rosso. Tutti gli autori si accordano nel dirla
molto fosforescente. Trovasi nel Mediterraneo.
Lunghezza totale del corpo 0ni. 17: della parte pin-
nulifera (K 07: — di una pinnula 0m. 0025. larghezza
li-». 0024.
Ilo riportato qui sopra la descrizione di questa spe-
cie quale ce la dà l'Herklots, che aveva a sua disposi-
zione soltanto esemplari forse da lungo tempo conservati
nell alcool, e però coartati ed un poco deformati ; io pure
ho avul iasione di esaminarne parecchi che trovavansi
nel medesimo stato, e vi riscontrai i caratteri descritti da
lui. però devo dire che non in tutti ho trovato perfetta-
mente le dimensioni che dà, ed il numero delle pin-
nule che egli registra : inoltre in diversi il corpo delle pin-
nule invece di presentarsi funicolare, e press' a poco largo
il doppio del diametro di una cella polipifera, presenta-
vano un corpo bene sviluppato da misurare in prossimità
della loro inserzione da 7-9mm e le celle polipifere strette
le une contro le altre, lo spazio affatto lineare, largo solo
la metà o i due terzi del diametro di una cella; pertanto
gli esemplari di questa specie differiscono assai secondo il
grado di sviluppo, lo stato di contrazione, o di distensione
nel quale si trovano quando sono estratti dal mare e im-
mersi nell' alcool, secondo ancora il tempo da che vi
stanno, ed il grado di concentrazione del medesimo: io
22 S. lilCHIARM
mi servo dell'alcool diluito da 22-2'< gr. e posso in tal
modo conservarli senza che il liquido li deaquifìchi, coarti
troppo e così conservano queir aspetto di freschezza, le
forme e colorito che hanno viventi.
I caratteri di una P. phosphorea vivente o ben conser-
vata sono assai differenti da quelli che ci dà l' Herklots , e
siccome è molto facile che a taluno avvenga di averne a
mano , aggiungo qui la descrizione che rilevo da esemplari
quasi freschi, che ebbi dall'Adriatico e dal Mediterraneo:
Corpo lungo, grosso, distinto in parte pinnulifera e
porzione sterile, quella spesso torta a spirale, nuda po-
steriormente , questa interamente nuda , e sensibilmente più
grossa della prima (Tav. XIV, fig. 130-131).
La porzione pinnulifera un poco più lunga della ste-
rile, porta delle pinnule che s'inseriscono sulle faccie la-
terali ed anteriore del corpo lasciando nuda affatto solo
la posteriore, e sul mezzo dell' anteriore uno spazio li-
neare pure nudo, ma nascosto dai primi polipi delle pin-
nule, che stanno ripiegate verso la linea mediana. Le
pinnule, in numero di 31-40, larghe alla base dove ab-
bracciano le regioni laterali ed anteriore del corpo , vanno
decrescendo nella lunghezza, terminano a punta formata
dall' ultimo polipo : il margine anteriore porta le celle po-
lipifere in numero da 12-16 sulle maggiormente sviluppate,
e appoggiano le une alle altre, essendo i solchi che le
dividono poco profondi e stretti; il margine posteriore
rafforzato da un cordone , che partendo dal corpo si pro-
lunga fino all'apice delle pinnule, formato dall' accumu-
larsi delle spicule nella sua lunghezza.
Le celle polipifere sono sorrette da un'armatura di
fitte spicule calcaree , che allungandosi oltre il margine loro,
sporgono libere, distintamente visibili anche ad occhio nudo.
La, faccia posteriore nuda della regione polipifera,
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLARII 23
coperta da una gran quantità di polipi rudimentali papil-
liformi, e partita in due metà da un solco piuttosto di-
stinto, che percorrendo tutta la sua lunghezza, verso la
parte inferiore, presso la regione sterile, si allarga, e nello
spazio triangolare che limita col restringere le regioni pa-
pillose lateralmente, il corpo è liscio, meno intensamente
colorato, e si continua in basso sulla regione sterile che
presenta presso a poco gli stessi caratteri : anche sulla
faccia anteriore il piccolo solco, che trovasi lungo la li-
nea mediana, per tutta la lunghezza della porzione pin-
nulifera, e che non comparisce se non vengono divaricati
i polipi, stilando lateralmente le pinnule. in basso, verso
la regione sterile, per il graduato rimpiccolirsi delle me-
desime che sono in via di sviluppo, si allarga e limita pure
uno spazio triangolare perfettamente simile al posteriore.
e con tutti i suoi caratteri.
La regione sterile è più grossa immediatamente sotto
le prime pinnule. si restringe quindi leggermente nel mezzo,
in basso s'ingrossa di nuovo e forma un piccolo bulbo
il quale termina con una punta ottusa rotondeggiante.
Il colore della porzione pinnulifera è sempre di un
rosso più intenso delle pinnule e della porzione sterile, e
dipende ciò principalmente dall'essere le spicule calcaree
meno numerose su quelle e mancanti su questo.
Trovasi nel Mediterraneo , nell1 Adriatico , mare del
nord, coste della Norvegia.
Lunghezza totale 0m, 19.
» della parte pinnulifera (K 11.
» di una pinnula 0m, 02.
Larghezza di una pinnula 0m, 01.
Diametro della porzione superiore della regione ste-
rile 0'«. 008.
Grossezza del bulbo 0m. 01.
24 S. 1UCHIARDI
Il Danielsen (1) ha osservato una perniatala che egli
ha chiamato aculeata sulla quale fra le granulazioni (Po-
lipi rudimentali) della faccia posteriore della regione pin-
nulifera trovavansi delle spine distinte , bene sviluppate , e,
sebbene dubitativamente, la considerò come una specie dif-
ferente della phosphorea della quale del resto ha tutti i
caratteri specifici, ed egli stesso si fa il quesito se real-
mente sia una specie distinta da questa , oppure solo una
sua varietà : io pure ho avuto occasione di vedere soventi
della pennatule fosforee sulle quali s'incontrano spiccanti
fra le granulazioni della faccia posteriore della regione pin-
nulifera dei polipi pure rudimentali, ma assai più svilup-
pati degli altri e sporgenti a forma di grossi tubercoli spi-
niformi , con tutto ciò però non ho mai potuto addattarmi
a considerarle come vere specie distinte, per cui ri-
tengo che la P. aculeata del Danielsen non sia né una
specie, come, per vero dire, anche egli dubita, e nem-
meno una varietà , ma uno stato puramente accidentale di
certi esemplari.
Sp. 2. Pennatula rubra, Bohadsch. (Tav. I, fig. 4.
eTav. II, fig. 11. 12, 13).
Sin. Pennatula rubra, Bohadsch, De Anim. mar. p. 108.
Penna marina rubra, Albinus, Ann. Acad. Lib. 1.°
Gap. XX, p. 77.
Pennatula rubra, Ellis, Phil. Trans. Voi. LUI, p. 426.
» rubra, Pallas, Elench. Zooph. p. 308,
N.° 215.
» italica, Ellis et Solander , Zooph. p. 61.
» rubra, Esper, Pflanzenth. Voi. Ili, p. 83.
(!) Danielsen, Forhand. i vidonskabs-selsk. i Christiania aar 1859,
pag. 251.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 25
Sin. Pennatula setacea, Esper, ih. p. 93.
granulosa, Lamk. au. s. vert. II. Ed. Voi.
II. p. 644.
» rubra et phosphorea , Cuvier, Regn. Anim.
III. Ed. Voi. IH, p. 388.
rubra, Bertoloni. Amsenit. [tal. p. 207. e
Spec. Zooph. Port. Lun. Ed. I, p. 100.
granulosa, Blainville, Man. d'Act. p. 517.
.. phosphorea, Ehrenberg, Abhandl. d. K.
Akad. d. Wissensch. Berlin. Corali, d. r.
Meeres. 1832, p. 290, Gen. 36, Sp. 3.
rubra, V. d. Hoeven. Ilandbook of Zoo-
logy, p. 80.
» phosphorea, Iohnston. Brit. Zooph. Ed. II.
Voi. I, p. 157.
» rubra , Herklots , Not. s. Polyp. nageurs.
p. 16.
» rubra, Peters u. V. Carus, Handb. d.
Zool. p. 529.
Fig. Albini, 1. e. Tav. VI, fig. 3-4. — Boadsch, 1. e
Tav. Vili, fig. 1-5. — Ellis, Phil. Trans. Tav. XX.
fig. i-2. _ Esper, Penn. Tav. II e VII. — Delle
Ghiaie 1. e. Tav. XXXI. fig. 15. — Iohnston 1. e.
pag. 158, fig. 35. — Herklots. 1. e. Tav. I, fig.
3 3 a 3 *> 3 '
Zttantodoma lungo; corpo largo, grosso, molle, pin-
nnlifero per circa due terzi della sua lunghezza.
Le pinnule membranose, molli, piuttosto corte ma
larghe, alia loro inserzione abbracciami le faccie laterali
e l' anteriore del corpo , vanno regolarmente restringendosi,
terminano a punta acuta, qualche volta rotondeggiante;
le celle polifere sono sorrette da spieule che sporgono
unite in fascetti oltre il loro margine: i solchi che sepa-
■>G s. RICHIARDI
rano le celle poco profondi, e lungo il margine poli-
pifero trovansi talmente fìtte che si ripiegano come i
denti di una sega, vi formano due serie, e sulle pin-
nule del terzo superiore, verso l'estremità, perfino tre
bene distinte. Il margine posteriore delle pinnule è eguale,
sorretto alla base da una spina molto sviluppata, che so-
venti sporge in parte libera; sui due terzi inferiori della
porzione pinnulifera, le alette sono imbricate in modo
da coprirsi per la metà della loro larghezza: quelle del
terzo superiore più larghe, più corte e si coprono in-
teramente, rimanendo scoperto il solo margine polipifero
frangiato , e spesso pieghettato ; le prime pinnule inferior-
mente ed ultime superiormente sono piccole, non ancora
per intero sviluppate, e fra queste sporge libera l'estre-
mità del corpo in forma di un piccolo tubercolo nudo.
La porzione sterile non è perfettamente liscia, pre-
senta rugosità trasversali e longitudinali, termina a punta
ottusa e rotondeggiante; nella parte superiore ed imme-
diatamente sotto alle prime pinnule può gonfiarsi in un
bulbo distinto a pareti membranose.
L'asse è più corto del corpo, assottigliato, filiforme
alle due estremità, verso la superiore quasi sempre, negli
esemplari conservati nell'alcol, piegata in basso, stira il
parenchima interno del corpo, dà origine alla superficie
esterna della regione corrispondente ad una piega che non
è possibile- tener distesa, e deforma un poco anche i più
belli esemplari.
Colore rosso, talvolta intenso, talaltra sbiadito.
Mediterraneo; Adriatico; Coste della Scozia; Ebridi
(Mac. Andrew); Zetland (Forbes); Mari del Nord (Sars).
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 ZI
I. II. III.
Diin. Lunghezza totale . . . 0»26. 0°»,12. 0m,085.
» Della parte pinnu-
lifera . . . (K17. 0*>,075. 0m,055.
» Di una pìnnula
completamente
sviluppata . .0m,037. 0%021. 0m,014.
Larghezza di una pinnula
alla sua inserzione . . 0m,017. 0m,008. 0m,007.
Diametro trasversale della
parte sterile rigonfia in
bulbo (K028. (KOI 4. 0m,010.
Larghezza del corpo verso
la metà della regione pin-
nulifera (K02ì. 0^.015. 0*009.
Numero delle paja di pin-
nule ....... 36. 28. 25.
Numero dei Polipi su di una
pinnula bene sviluppata 50-53. :{(i-:{N. 30-31.
Il Guvier ritenendo come specie tipo la P. rubro.
della quale cita la figura dell'Albino, ha considerato la
phosphorea come una semplice varietà: ed il Delle Chiaje
e 1" Kliivnliei'g le riconoscono per due specie differenti, ma
danno il nome dell'una all'altra.
lo ho descritti i caratteri di questa specie rilevandoli
da sei esemplari da poco tempo conservati neh" alcool, che
si preseli;,,, ano con tutta la loro freschezza; voglio qui
specialmente far notare la disposizione delle celle polipi-
fere su due ed anche su tre serie lungo il margine ante-
rior superiore delle pinnule. costante anche nei piccoli
esemplari, che il Sars ha riscontrato nella P. borealis e
28 S. RICH1ARTH
l'Herklots nella sua P. fimbriata. Ho dato sopra le di-
mensioni di tre esemplari di diversa grandezza; il più
sviluppato misura 26 centim. , ma la P. rubra può giun-
gere a dimensioni assai maggiori, ed il Costa ne ebbe
della lunghezza di oltre 32 cent. ; gli esemplari però anche
assai più piccoli presentano tutti i caratteri della specie,
e s'incontrano soventi cogli organi sessuali bene svilup-
pati, io ne ebbi una appena di 11 cent, nella quale gli
ovari erano distesi da immensa quantità di ova in via di
sviluppo. L'Herklots probabilmente ebbe solo l'occasione
di esaminare qualche piccolo esemplare e forse conservato
da lungo tempo nell'alcool, per cui la descrizione che egli
dà di questa specie è incompleta; però è esatta quando
si tratti di esemplari da lungo tempo conservati nelle col-
lezioni, e di piccole dimensioni.
Nei piccoli esemplari di P. rubra nei quali le lamine
ovariche sono distese per il gran numero di ova che por-
tano, le pareti della porzione pinnulifera del corpo ven-
gono talmente distese da renderlo grosso più del doppio
dell'ordinario, ed in tal caso le due lamine delle pinnule
si staccano V una dall' altra alla loro base d' inserzione , par-
tecipano sulle regioni laterali ed anteriore alla formazione
del medesimo , diventano così più corte e strette , in modo
da sembrare semplici pieghe delle pareti del corpo, e
scomparisce pure lo spazio nudo sulla faccia anteriore : in
questo stato la Pennatula rubra rassomiglia in modo sin-
golare alle specie del Gen. Sarcoptilus del Gray ; sarebbe
cosa interessante che il distinto naturalista inglese con una
piccola incisione su di un lato osservasse lo stato degli
ovaj negli esemplari sui quali ha stabilito il suo genere.
Nella P. rubra e phosphorea, quando le ova sono giunte
a maturità sulle lamine ovariche, si incontra di frequente
distrutto il parenchima delle pinnule , che tiene collegati i
corpi dei polipi i quali si prolungano per tutta la lun-
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARU 29
ghezza loro fino a comunicare colle cavernosità del corpo
del zoantodema, ed allora si trovano dei fiocchi di in-
dividui interamente liberi invece delle pinnule, in qualche
caso mancanti i polipi, attaccate al corpo le porzioni loro
basilari in forma di tanti piccoli pendii di tubi; pare che
Li riproduzione produca soventi la caduta dei polipi e
quindi la distinzione del zoantodema, giacché gli esemplari
che si trovavano in queste condizioni presentavano pure
il corpo di questo in diverse parti in via di dissoluzione.
Si-. ;{. Pennatula pulchella, Valenciennes. Mus.
d. Parigi (Tav. I, f. 6; Tav. Ili, f. 25).
Sin. Pennatula pule/iella. Herklots. Not. s. Polyp. na-
geurs. p. 16.
Fig. Herklots. Tav. 1, f. 2, 2.a, 2.1'
Zoantodema breve ; corpo piuttosto grosso , coperto
di papille molli, le pinnule occupano la metà circa della
sua lunghezza; la parte sterile poco più grossa della pin-
nulifera, uniforme, senza bulbo, appuntata all'estremità.
Le pinnule in numero di 20 parte, membranose, brevi,
molto alte, vanno allungandosi verso l'estremità superiore
del corpo, in modo che il zoantodema ha un aspetto cla-
viforme, sono divise sul mezzo della faccia anteriore da
un piccolo spazio lineare nudo, che però si allarga in
basso verso la terminazione della regione pinnulifera.
Di color rosso, la punta inferiore biancastra.
Capo nord.
Lunghezza totale 0m,05, della parte pinnulifera 0,m,026,
di una pinnula 0m,006.
30 S. RICHIARDI
Sp. 4. Pennatula fimbriata, Herklots. (Tav. I,
f. 3, Tav. IV. f. 29-30).
Sin. Leioptihis fimbriatus , Gray , Ann. and Magaz. of. Nat.
Ilist. 18G0, N. XXV, p. 22.
Fig. Herklots, nal s. polyp. nag. Tav. Ili, fig. 5, e Tav.
IV, fig. 1, !.'
Zoantodema di mezzana grandezza: corpo piuttosto
grosso, granuloso, le pinnule occupano circa i due terzi
della lunghezza totale, sono molli, carnose, brevi, larghe,
in numero di 36 per parte: lungo il margine loro ante-
riore le celle polipifere fìtte , serrate le une contro le altre
e disposte in doppia serie danno loro un aspetto frangiato.
Il corpo sulla faccia posteriore della regione pinnuli-
fera nudo, largo, coperto di fitte minute granulazioni:
pure nudo ma liscio sulla faccia anteriore.
La regione sterile liscia, rigonfia regolarmente , con
fine strie trasversali.
Lunghezza totale 0m,13, della porzione pinnulifera
0m,09, di una pinnula 0m,015.
Giappone.
Il Gray nella sua rivista della famiglia delle Pennalule
ha fondato su questa specie il suo genere Leioptihis che
io non posso accettare perchè credo che i caratteri della
P. fimbriata non sieno sufficienti per ritenerla tipo di
un genere nuovo , nel quale se mai , mi pare che , il Gray
avrebbe pure dovuto, come seconda specie, collocare la P.
borealis del Sars , la quale avrebbe gli stessi caratteri ge-
nerici della fimbriata; d'altronde anche la rubra quando
è fresca presenta come carattere costante i polipi molto
filli, ripiegati in avanti ed indietro in modo da apparire
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA 1 1 I. Alili 31
disposti su due o tre serie, le pinnule imbracate, spe-
cialmente per tutta la metà od il terzo superiore della
regione pinnulifera, carnose, molli, larghe e corte: il
corpo granuloso.
Sp. 5. Pennatula borealis, Sars. (Tav. II. f. 15,
16, 17).
Sin. Pennatula grandis, Ehrenberg, Abbandl. di K. AL
vissens. Berlin. Corali, d. ro-
tbcn meeres pag. 200, gen.
KXXVI, Sp. 1.
» borealis, Saks. Fauna litt. Norv. Fase. I.
pa-. 17.
» » Hkkki.ots. Not. s. Polyp. na-
geurs, pag. 17.
» » Gray , Ann. and. Magaz. Nat. I lisi .
1800 N.XXV, Gen. V, Sp. 4,
pag. 20.
Fig. Sars. I. e. Tav. II. fig. 1-4.
Zoantodema molto lungo; il corpo in corrispondenza
della parte pinnulifera piccolo, stretto, la porzione sterile
grossa bulbosa.
Le pinnule occupano dai % ai */s del corpo del zo-
antodema, sono brevi, semilunari, arrotondate, membra-
nose, lasciano nuda la l'accia anteriore e posteriore ; lungo
il loro margine polipifero, le celle fitte, strette le une
alle altre, i solchi che le separano affatto lineari, disposte
su due o tre serie irregolari in gran numero (più di venti
per ciascuna scrii;), il margine posteriore delle medesime
leggermente dentellato: verso l'estremità superiore sono
più lunghe e più larghe, imbricate, e vanno gradatamente
decrescendo in basso verso la regione sterile.
32 S. RICHIAMI
La porzione pinnulifera del corpo liscia, nuda, tanto
anteriormente quanto sulla faccia posteriore, e questa
traversata da solchi e sui lati coperta da granulazioni , che
fitte sulle regioni laterali rendono scabroso il corpo: su-
periormente questo si prolunga nudo oltre le pinnule.
termina in una punta , la quale porta lateralmente due ap-
pendici molli, allungate, piatte, larghe arrotondate all'e-
stremità , e dentellate sul loro margine , che il Sars crede
destinate a proteggere l' estremità del zoantodema , ma che
probabilmente sono due pinnule rudimentali in via di
sviluppo.
La parte sterile del corpo è rigonfia in alto in un
grosso bulbo, sul mezzo del quale pare trovisi un anello
fibroso che lo separa in due metà , delle quali la superiore
è coperta di granulazioni fino verso le prime pinnule,
T inferiore, liscia, va assottigliandosi gradatamente e ter-
mina con una punta smussa.
Il Sars ebbe due esemplari di questa specie, uno dalla
Baja ttanenfjord, l'altro dall'Isola di Herroe (in Sòndmór).
Lunghezza totale da 16 a 31 Pollici (0m,40 — 0m,70?) :
— pinnule 37-57 paia.
Colore rosso mattone, i polipi bianchi.
L'Ehrenberg nella descrizione dei Coralliarj del mar
Mosso dà pure la diagnosi della P. Grandis (Shaw?) nec
Pallas nec Blainville : « Subbipidalis , vexillo sesquipedali,
» stipite (sterili) 3 '/, pollices longo, pinnulis apicem versus
» longis, basili versus minimis, ibique longe distantibus, nec
» imbricatis , stipite basi bulboso et coronato. Stipite brevi
» insignis.
» Specimen vetustum incertw originis in Museo regio
» berolinensi servatur. »
Egli descrisse questa specie sopra un esemplare esi-
stente nel museo di Berlino, che appartiene sicuramente
MONOGRAFÌA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 33
.il genere Pennatula, non al a. Pteroides escludendo i si-
nonimi del Pallas e del Blainville, che si riferiscono alla
Pennatula argentea (Pteroides grande) delPEllis. che an-
novera rumi' seconda Specie del G. Pennatula sotto il
nome «li /'. argentea EH. Egli dunque che aveva a mano
l'esemplare rilevò caratteri tali da ritenerla una specie di-
stinta, e lo è diffatti sicuramente ; ma io son persuaso che
è quella specie stessa che il Sars più tardi chiamò Pen-
natula borealis; i dettagli che gentilmente mi favorirono
il Peters ed il Martens non lasciano dubbio in proposito:
la Pennatula grandis è della lunghezza di 0m.50o, il nu-
mero delle pinnule circa 37 occultanti i V. della lunghezza
del corpo aderenti soltanto sulle due faccie laterali del
medesimo lasciando cosi nuda l'anteriore e la posteriore,
traversate nella loro lunghezza da solchi; in basso sono
piccole, crescono e si allargano in alto . diventano più fitte
ed imbricate: i polipi lungo il loro margine anteriore di-
sposti in più serie, la porzione sterile bulbosa, il bulbo
diviso da un'anello fibroso f coronato).
Tutti i caratteri insomma che il Sars enumera per
la sua Pennatula borealis, si riscontrano perfettamente
nella grandis dell' Ehrenberg e ritengo che sieno la mede-
Mina specie; in tal caso la borealis dovrebbe prendere il
in 'ine di grandis, ma siccome fra i termini usati nella
specificazione delle Pennatule si trova già di troppo ripe-
luto da generare confusione, così preferisco il nome da-
togli dal Sars. riconoscendo però come fondatore della
specie l'Ehrenherg.
Se. 6. Pennatula undulata, Verrill.
Sin. Leioptilum uinlii/annii . Ykiuull. (Proceedings Essex
Instiliite) Voi. IV. N. 7.
1865. pag. 182.
34 S. UICHIAIÌDI
Zoantodema diviso in porzione pinnulifera e porzione
sterile, questa liscia, si ingrossa in vicinanza delle pinnul e
in un bulbo distinto.
La porzione pinnulifera porta sui due lati 25 pinnule
per parte, grosse, molto larghe, ed arrotondate con pic-
cola base. I margini loro sono ondulati, ed il polipifero
porta polipi piuttosto grossi disposti su tre serie alternanti ;
la faccia posteriore di questa regione, eccetto lungo una
stretta striscia mediana, è coperta di grossi polipi rudi-
mentali verruciformi . formanti papille rotondeggianti, molte
delle quali hanno circa 0m,0031 ( '/,„ poli.) di diametro).
L'asse è molto sottile, lungo circa 0m,060 (2 pollici)
la sua estremità inferiore è distante 0m,025 dalla punta
della porzione sterile, e si estende fino circa alla metà della
regione pinnulifera.
Lunghezza totale 0,m105: — della parte sterile circa
0m,043: — le pinnule più sviluppate lunghe 0,n,018.
Baja di Pinnacati.
Sr. 7. Pennatula Targionii, n. sp. ( Tav, I.
fìg. 8. 9. 10).
Zoantodema corto, stretto, distinto in porzione pin-
nulifera e porzione sterile, questa leggermente bulbosa al-
l'estremità, più breve di V, di quella.
La porzione pinnulifera è formata da 37 pinnule per
parte, corte, sottili, imbricate. distiche, ripiegate in alto,
decrescenti alle due estremità della medesima , il lor mar-
gine anteriore diviso in celle piccole fìtte, serrate le urie
contro le altre in numero di 11-14, sorrette da un'arma-
tura di spinile calcaree riunite in quattro o cinque fascetti
che sporgono oltre il margine.
La faccia anteriore interamente coperta dalle pin-
nule,-Ta posteriore affetto nuda, ricca di papille, larga
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA 1 1 LAIUI 35
verso il terzo suo inferiore; la parte sterile cilindrica,
coperta essa pure di piccole papille, superiormente più
piccola della porzione inferiore della regione polipifera,
termina allargandosi in un bulbo a punta ottusa roton-
deggiante.
Lunghezza totale 0m,087 . «Iella parte polipifera 0m,054,
• li ima pinnula 0m,0095, larghezza del bulbo 0m.00S.
\b ?
lo ho stabilito questa specie che dedico al mio amico
prof. Targioni sopra di unirò esemplare di questa colle-
zione zoologica, e non posso dare maggiori dettagli compa-
rativi e nemmeno indicarne la provenienza non avendo tro-
valo alcuna indicazione di località.
Genere II.' IPteoroides , Herklots.
Sin. Pennatula . auct. (pars).
» Nardo (1843).
Pteroides, Herklots (1859).
Pennatulario a zoantodema distinto in porzione pin-
nulifera e porzione sterile, le pionule sorrette da spine
lunghe o libre lendinose, riunite in fasci, che d'ordinario
sporgono oltre il margine polipifero e quasi sempre rag-
gianti dalla base d'inserzione delle medesime verso il mar-
gine, più raramente paralelle al bordo posteriore e fra
loro ripiegate solo alla loro estremità verso il margine
polipifero; questo d'ordinario festonato. I polipi numerosi,
generalmente marginali, sulle due l'accie delle pinnule lungo
le labbra dei festoni.
Il corpo liscio, qualche volta traversalo nella lun-
ghezza da solchi profondi.
36 S. RIGUARDI
L asse cilindrico appuntato alle due estremità nel
centro del corpo per quasi tutta la sua lunghezza.
Sp. 1. Pteroides crispus, Hkhklots. (Tav. Vili,
f. 52, 53, 54).
Sin. Pteromórpha crispa, Hehklots. Noi s. Polip. na-
geurs. p. 19.
Pteroides griseum, Grav, Rev. Fani. Pennatulidae, Ann.
and Mag. Nat. Hist. 1860
XXV. p. 22. Gen. VII, sp. IV.
Fig. Herklots, 1. e. Tav. V, fig. 1. l.'\ l.b
Zoantodema lungo , svelto , ventotto pinnule per parte
occupano le regioni laterali per più di % della lunghezza
totale del corpo; esse sono molto allungate, strette, la
loro parte basilare coriacea coperta di piccole granulazioni
(polipi rudimentali), per il resto membranose, sorrette
da fibre tendinose che partendo dalla loro inserzione le
percorrono paralelle al margine posteriore, e verso l'e-
stremità si ripiegano per breve tratto verso il margine po-
lipifero che talora oltrepassano.
Il corpo liscio, carnoso, largo fra le pinnule spe-
cialmente in corrispondenza del terzo inferiore , la porzione
sterile s'ingrossa regolarmente, s'allarga e sembra potersi
gonfiare in un bulbo.
Lunghezza totale 0m.225: — della porzione pinnu-
lifera 0m. 165: — di una pinnula 0m,045.
Di provenienza sconosciuta — 1/ unico esemplare
che ebbe P Herklots gli pervenne dall'antico gabinetto di
Stadhouder.
L'Herklots ha l'atto di questa specie il tipo del suo
gen. nuovo Pteromórpha al quale ha assegnalo come ca-
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PBNNATDLARII 37
rattere principale le libre tendinose delle pinnule non rag-
gianti dalla tinse verso il margine libero polipifero, ma
paralelle fra loro ed al bordo posteriore delle medesime,
piegate solo all' estremità bruscamente verso il detto mar-
gine nella sua lunghezza festonato, onesto carattere non è
sufficiente per stabilire il nuovo genere Pteromorphq perchè
non è esclusivamente proprio dell' esemplare tipo, ma ri-
scontrasi pure assai di frequente su di una parte delle
pinnule di diverse specie di Pteroides; cosi nella mia specie
P. Vogtii, disegnato nella Tav. IV. fig. 26, 27, le pinnule
più lunghe del terzo superiore presentano assai distinta-
niente la disposizione che l'Herklots ritiene come caratte-
re! ica del suo genere Ptevomorpha. (Vedi Tav. Vili, fig. òò i
mentre che sulle pinnule interiori le fibre tendinose sono
regolarmente raggianti dalla loro base d'inserzione verso
il margine polipifero, come in tutte le altre specie di que-
sto genere. Io ho riscontrato la direzione delle fibre ten-
dinose quale l'Herklots descrive per il gen. Ptevomorpha
in diversi esemplari di Ptei oides nei quali la maggior parte
delle pinnule avevano le fibre istesse elegantemente rag-
gianti , perciò mi son persuaso che tale particolarità è ab-
bastanza comune, non deve ritenersi come carattere gene-
rico, può tutto al più essere specifico, ed ancora da ser-
virsene con riguardo, perchè dipende principalmente dallo
stato di sviluppo, ma ancora dalla contrazione o disten-
di me delle pinnule stesse.
L'Herklots avverte che la Pennatulagrisea del Bohadsch
è -tata ritata da tutti gli autori in luogo della Pennatula
spinosa dell' Kllis. il quale involontariamente fu causa di
tale errore perchè credendo che la figura del Bohadsch
fosse poro esatta, o male ('seguita la copiò bensì nella
sua Tav. \\. fig. (i-7. conservandogli il nome di Penna-
tuia grisea, ma avendo esemplari in buon stato volle farne
un nuovo disegno, che trovasi nella Tav. XXI. nel citare
38 S. UH IIIARM
la quale la chiama Pennatula spinosa : ora supponendo
anche poco esatte le due figure del Bohadsch e del Ellis
ciò nonostante apparisce chiaramente che appartengono a
due specie differenti, PHerklots ritenendo la Pennatula
spinosa dell' Ellis di fatto distinta la chiamò Pteroides spi-
nosum, e riferisce alla Pteromorpha crispa la Pennatula
grisea del Bohadsch. Io pure volli esaminar bene le fi-
gure e ritengo che V Herklots abbia ragione nel riconoscerne
due specie distinte, ma mi pare poi che non si possa
riferire alla sua Pteromorpha crispa la fìg. della Penna-
tuia grisea del Bohadsch essendo questa di forme meno
svelte , con un corpo più grosso , pinnule più larghe , più
lunghe del suo esemplare, che si fa rimarcare per una
forma elissoide molto marcata della porzione pinnulifera:
credo piuttosto doversi ritenere affine al Pteroides Clausii
rappresentato nelle fig. 43-44 della mia Tav. VI , tanto più
che il Bohadsch nel descrivere le pinnule dice « in medio
» cujuslibet lacinice plura ossidila teretia . acuta fixa he-
» reni , atque ultra lacinias prominent » particolarità non
descritta né figurata dalPHerklots pei1 la sua Pteromorpha
crispa. Il Pteroides Clausii differirebbe dalla Pennatula
grisea del Bohadsch per un numero minore di pinnule,
ma ciò starebbe ad indicare soltanto che questa era più
sviluppata di quello, poiché il numero delle pinnule varia
assai in una istessa specie secondo il grado di sviluppo,
ed io non dò importanza al loro numero come carattere
specifico.
La Pteromorpha crispa dell' Herklots è, in conclusione,
per me una semplice specie di Pteroides, differente però
e dalla Pennatula grisea del Bohadsch e dalla Pennatula
spinosa dell' Ellis.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 39
Sp. t. Pteroides expansum, Verrill.
Sin. Pteromorpha expansa, Verrill, Sinopsis of Polyps
and Corais; Proceed. of the Essex
[nstit. Voi. IV. \. 7. 1865.
La porzione sterile del zoantodema un poco rigonfia,
più breve della metà della lunghezza totale del corpo: la
pinnulifera larga, ovale, bruscamente rotondata in basso.
Le pinnule in numero di circa 'M sulle due l'accie
laterali del corpo, sono fitte, imbricate, lunghe, ampie,
angolari, armate di numerose spine acute riunite soventi
in gruppi di due o tre: il margine posteriore loro nudo
un poco concavo; l'anteriore rotondeggiante e le due faccio
fin verso la metà occupate da piccoli polipi. La faccia in-
feriore della porzione basilare presso l'inserzione loro co-
perla di fitte piccole papille.
L'asse robusto, appuntato alle due estremità: la ca-
vità interna della porzione sterile piccola.
Colore giallo (vivente), la base dei polipi giallo sporco,
il corpo del zoantodema leggermente macchiettato qua e
là di bianco.
Vive colla porzione sterile immersa nel fango : la pin-
nulifera si muove con delle undulazioni somiglianti a quelle
delle oloturie, per contrazioni del parenchima del corpo.
Baja dirimpetto ad Hong-Kong (China). Comune alla
profondità di circa 11 metri.
Lunghezza totale di un esemplare nel alcool (K 15: —
della porzione sterile 0m, 0685.
Sp. :{. Pteroides latepirmatum, Herklts. (Tav.
V. lig. 33, 34, :i:i. 36).
Fig. Herklots. Noi. s. Polyp. Nageurs. Tav. IV. lig. 2,
~> ' -) Il v) ,
40 S. RIOHIARDI
Zoantodema di mediocre grandezza: il corpo largo,
liscio.
Le pinnule in numero di 30 per parte occupano 4/7
della lunghezza totale del corpo, sono sottili, membra-
nose, piuttosto strette ma lunghe, sostenute da spine sem-
plici numerose , i polipi in serie sui due terzi delle faccie
delle pinnule.
La porzione sterile è grossa in alto , leggermente bul-
bosa; in basso pressoché della stessa grossezza, termina
a punta ottusa.
Lunghezza totale 0m,14: — della porzione pinnulitera
0m,08: — di una pinnula 0m,03.
Mediterraneo.
Sp. ì. Pteroides Esperi, Herklots. (Tav. VI.
flg. 40, 41, 42).
Sin. Pteroides Esperi, Gray, Rev. Fam. Pennat. Ann. and.
Mag. Natur. Hist. 1860, p. 23
Gen. 7, Sp. 9.
Fig. Herklots. 1. e, Tav. Il, fig. 2, 2.a. 2.»>
Zoantodema piccolo, corpo liscio, sottile superior-
mente : molto dilatato verso la parte inferiore della regione
pinnulitera.
Ventiquattro pinnule su ciascuno dei due lati occu-
pano pressoché i due terzi della lunghezza totale del corpo ,
sono membranose, falciformi, molto lunghe, sostenute da
robuste spine in numero di 14-16, doppie o triple.
Le 14 pinnule della porzione mediana formano da sé
quasi i due terzi della regione pinnulifera e sono eccessi-
vamente lunghe: le superiori più piccole, come pure, ma
più sensibilmente, le inferiori, in modo che la specie eli
ventaglio formato dal loro insieme è molto largo quasi
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIE DEI PENNATULARI1 'il
circolare, la loro porzione basilare è coriacea, coperta di
grosse granulazioni, fitte verso il bordo posteriore ; i po-
lipi stanno sulle due l'accie.
La porzione inferiore sterile del corpo nuda . larga,
bulbosa in alto , assottigliata all'estremità inferiore (le fig.
date dall' llerklos non rappresentano esattamente tali forme).
Lunghezza totale Oni.ll: — della parte pinnulifera
(KOS: — di una pinnula 0m,035.
L'Isola di Sumatra.
L'Herklots riferisce a questa sua specie la Pennatula
grisea sicca dell' Esper, grisea del Lamk.,e la figura del-
l' Esper Tav. I. in questa non riscontransi i caratteri che
egli dà del Pteroides Esperi e credo che oltre presentare
la grisea dell' Esper differenze di Habitat, sia realmente
una specie diversa che panni potere con più ragione ri-
ferire al mio Pteroides Grayi figurato nella tavola III.
fig. 18, 19
Sp. 5. Pteroides elegans , Herklots. (Tav. Vili.
fig. 5G. 57).
Fig. Herklots, Not. sur les Polip. Nageurs p. 20 Tav. VI.
Zoantodema lungo a corpo cilindrico, nudo all'estre-
mità superiore ed inferiore, la parte pinnulifera formata
da il pinnule inserite sulla faccia anteriore e regioni la-
terali del coipo. e sebbene distanti alla base l' una dall'al-
tro pure si prolungano in avanti sulla faccia anteriore e
si coprono in parte. Esse sono brevi, a contorno roton-
deggiante, molto sottili, sorrette da libre lendinose, che
percorrono tutta la loro larghezza senza però sporgere a
modo di spine.
42 S. RICHIARDI
I polipi stanno in celle polipifere lungo il margine
delle pinnule.
La porzione sterile inferiore non è bulbosa , ma solo
leggermente più grossa del resto del corpo, termina a
punta ottusa, rotondeggiante.
Patria incerta, probabilmente dell'Oceano Indiano.
Lunghezza totale del corpo 0m,2 — della porzione
pinnulifera 0m,16: — di una pinnula 0n\012.
Sp. 6. Pteroides grande , Pallas. ( Tav. VII,
fig. 46, 47, 48).
Sin. Pennatula grandis, Pallas, Elenchus Zoopli. pag.
366, N. 213.
» argentea, Ellis etSoLANDER,Zooph.p. 66.
» >. Espkr, Pflanth. Voi. Ili, p. 94.
» » Lasmouroux, Expos. Meth. p. 1)0.
» » Lamk. , Anim. sans. vert. II Ed.
Voi. II, p. 6,5.
» » Cuvier, Regn. Animai. Ili Ed.
Voi. Ili, p. 388.
» grandis, Guvier, Regn. Animai. Ili Ed.
Voi. Ili, p. 388.
» argentea. Blainville , Man. d' Actinol.
pag. 517.
» » Ehrenberg, Abhandl. d. K. Akad.
d. Wissensch. Berlin. Corali.
d. roth. Meeres. 1832. p. 290.
Gen. XXXVI. Sp. 2.
» » Milne Edwards, Hist. Natur. des
Corali. Voi. I, p. 210, N. 5.
Pteroides grande. Herklots, not. s. 1. polyp. nag.
pag. 21.
» » Gray, rev. fam. Penn. Ann. Mag.
nat. hist. 1860, N. XXV. p. 22.
gen. VII, Sp. 2.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA l'I I. Villi \'ò
Fig. Ellis et Solander, 1. e. Tav. Vili. I. I. 2, 3. —
Ksi-i.it, I. e. Tav. Vili. — Herklots, I. e. Tav. VI.
I.. I.'
Zoantodema molto lungo, lanceolato, corpo liscio piut-
tosto largo (Herklots), (piccolo, Lamk. Ehrenberg).
Le pinnule occupano la metà della lunghezza totale
del corpo, ed in un esemplare della lunghezza di Om,io.
in numero di 70: sono brevi, sottili, poco distanti l'una
il.ill altra, sorrette da fibre riunite in forma di placca verso
la base, si dividono in dieci fascetti raggianti dal centro:
il margine interno delle pinnule molto rotondeggiante,
il posteriore piuttosto grosso. I polipi stanno ricettati in
celle disposte lungo il margine anteriore sottile, tagliente.
delle pinnule.
La porzione inferiore sterile del corpo grossa, ma
non bulbosa, va assottigliandosi verso I' estremità che è
rotondeggiante. Il corpo presenta delle traccie di macchie
color grigio piombo negP individui conservati nell'alcool
(Herklots).
Lunghezza totale del corpo 0m,4: — della porzione
pinnulifera 0m,23: — di una pinnula 0m,015.
Oceano Indiano.
se. Pteroides Iaponicum, Herklots. (Tav. IH.
fig. 21, 22, 23, 24).
Fig. Herklots, 1. e. Tav. [I, fig. 1. 1.'. l.'\ 1/
Zoantodema piccolo, il corpo molto grosso e largo;
le pinnule in numero di 28per parte, fitte, serrate le une
contro le altre, occupano pressoché due terzi della lun-
ghezza totale del corpo, sono falciformi, discretamente
lunghe, larghe, sorrette da spicule numerose che occu-
44 S. MCHIARDT
pano tutta la porzione basilare , verso la metà si separano
in fascetti raggianti verso il margine polipifero, la loro
base è molto larga, le linee d'inserzione non si avvicinano
che assai poco verso l'estremità inferiore. I polipi stanno
su due terzi della superficie delle pinnule. La porzione
sterile in alto è grossa, più o meno bulbosa: in basso
air estremità rotondeggiante.
Lunghezza totale del corpo 0m,l : — della porzione
pinnulifera 0m,06: — di una pinnula 0m.025.
Giappone.
Sp. Pteroides spinosum, Ellis. (Tav. XIV.
fig. 129).
Sin. Pennatula albìda, Albinus, Ann. Acad. Lib. I. Gap.
XX. p. 77.
» spinosa, Ellis, Phil. Trans. Voi. LUI.
p. 434.
» grisea, Pallas, Elench. Zooph. p. 367.
N. 214.
» spinosa, Lamk, Anim. s. Vert. II Ed.
Voi. II, p. 644.
» grisea, Cuvier, Regn. Anim. Ili Ed. Voi.
Ili, p. 388.
» spinosa, Delle Chiaje, Mem. s. St. Not.
degli Anim. s. Vert. p. 0.
» » Blainville, Man. d. Actin. p. 516.
» » Milne Edwards, Hist. Natur. des
Corali. Voi. I, p. 209. N. 3.
Pteroides spinosum, Herklots, 1. e, p. 21.
Fig. Albinus 1. e. Tav. VI, fig. 1, 2. — Ellis 1. e Tav.
XXI, fig. 6-10. — Delle Ghiaie 1. e. Tav. XXXI,
fig. 1 (?) — Blainville 1. e. Tav. LXXXIX , Fig. 1. —
Milne Edward*. Ed. illus. del Cuvier Regn. An. Tav.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 i.)
\CII. fig. I, 2. — Herklos, I. e Tav. III. fig. L2.
Zoantodema di mediocre grandezza, corpo largo, liscio.
Il numero delle pinnule varia da 23 a 2<>. occupano
presso a poco i due terzi superiori del corpo, quelle
del mezzi) della regione pinnulifera bene sviluppate sono
rotondeggianti, imbricate, si coprono per */t della loro
larghezza: le spicule che formano le loro armature rag-
gianti dalla base d'inserzione si allargano giunte a livello
dei solchi che limitano i festoni, di modo che sono leg-
germente lanceolate nella lunghezza di questi, e sortendone
si assotigliano in forma di spine libere.
Il margine polipifero delle pinnule tagliato a festoni
piuttosto grosso, nerastro, il posteriore s'inserisce sulle
regioni laterali del corpo un poco più in basso dell'anteriore.
I polipi stanno regolarmente lungo le labbra dei fe-
stoni sulle due faccie delle pinnule.
La porzione sterile del corpo termina a punta ottusa,
superiormente rigonfia in bulbo.
Lunghezza totale 0,m175: — della porzione sterile
ir.o:iS: — di una pinnula 0mM.
Mediterraneo. Adriatico.
Sp. 9. Pteroides Sieboldii, Herklots. (Tav. IV.
lig. 31, 32).
Sin. Pteroides Sieboldii, Herklots, not. s. polyp. nag. pag. 22.
» » Ghay. rev. fam. Penn. Ann. and.
Magaz. of. nat. Hist. 1860, N.XXV,
pag. 23. gen. VII, Sp. 10.
Fig. IIkhklots, I. e. Tav. Ili, fig. 1, l.a
Zoantodema piccolo, corpo mollo largo, grosso, breve
cai in imi.
46 S. RICHIARDl
Le pinnule in numero di 14 a 15 sostenute da pic-
cole spine molli, occupano presso a poco i due terzi
della lunghezza totale del corpo, sono piccole, in forma
di scaglie sessili a base larga e grossa, vanno assottiglian-
dosi verso il margine che è rotondeggiante : esse sono al-
terne , distanti . e gli spazj marcati in fuori da una placca
quadrata che va perdendosi all' indentro: si distingue sulla
faccia dorsale tale placca, che è colorata in bruno, anche
dove non esistono pinnule.
I polipi stanno su tutta la superficie superiore delle
pinnule in serie concentriche, e se ne distingue pure una
longitudinale verso l'apice del corpo.
II corpo superiormente termina smusso, rotondeg-
giante, lungo la linea mediana traversato da un solco, tra
le pinnule è largo, spatuliforme . per il ravvicinarsi dai
due lati delle linee della loro inserzione.
La porzione sterile grossa, rigonfia in alto: verso
il mezzo si restringe della metà, termina a punta ottusa,
e sull'individuo conservato nello spirito esaminato dall' Her-
klots marcato da macchie grigie.
Lunghezza totale del corpo, 0m,09: — della porzione
pinnulifera 0m,055.
Questa specie è stata dall' Herklots dedicata al Siebold
che la portò dal Giappone.
Il Gray nella sua rivista delle famiglie delle Penna-
tuie, suppone che le pinnule in questa specie sieno così
strette, in forma di scaglie, perchè non ancora sviluppate ,
non potrebbe tal forma dipendere dall' essere il corpo molto
disteso, e le due lamine delle pinnule per buona parte
della loro larghezza divaricate dal grande sviluppo delle
lamine ovariche ingrossate dalle ova? Quelle placche qua-
drale che si scorgono fra gl'intervalli delle pinnule avva-
lorano questa mia supposizione, perchè sarebbero quelle
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DBI PENNA! 'I LAMI l7
Istesse che si trovano alla base delle pinnule degli altri
Pteroides; d'altronde l'esemplare tipo di questa specie
probabilmente esiste ancora, ed è cosa facile riconoscere
lo stato degli ovarj con una piccola incisione laterale, che,
senza deformarlo o danneggiarlo, può togliere ogni dubbio
in proposito, ed accrescere la sua importanza.
si-, io. Pteroides hymenocaulon , Bleeker (1).
« Stipes latus, laevis; parte nuda parte pinnata du-
• pio breviore, conica, carnosa, parlem pinnatam versus
e tumida: parte pinnata latissima membranacea axi gracili
» rigida sustentata, axi stipitis apicem non attingente. Pin-
» nae utroque latore 24. p. m. oblique flabelliformes,
» membranacea? . spinis 10-12 membranam longe supe-
» rantibus sustentata1. utraque facie polypifera?, polipis
» irregulariter dispositis. Stipes pinnatus, cum pinnis ex-
» pansis, a?que latus circiter ac longus. Pinna3 marginem
» liberum versus violacea?. Stipes flavescens, parte aptera
9 violascente maculatus ».
« Longitudo totius stipitis 130'"; partis ejus aptera?
'«:'»: piume majoris di'". — Hab. Amboina, in mari.
• Species Pt. Esperi II. affinis, sed differt stipitis
» partis pinnata? structura membranacea pinnis brevio-
(I) Riporto qui la descrizione originale del Bleeker di undici specie
nuove iti /'/■ roides . togliendola testualmente dei Bericht u. d. wiss.
Vaisi, i. "'. Nalurg. d. niederen Thiere, 1 sr»< ». v. Rud. Leuckart pag.
117, sarebbe cosa molto interessante fare un confronto dettagliato tra
le dette specie e quelle dei nostri mari, ma questo è un compito
clic sono obbligato ili lasciare a chi avendone esemplari, potrà con si-
curezza istituire paragoni, dai quali è facile venga a risultare l'identicità
Hi ale • specie, comuni per ciò al Mediterraneo «'il al mare dell'arci-
pelago indiano
48 S. RICHIABDI
>• ribus pendulis, spinis membranam pinnarum longe su-
» perantibus ».
8p. il. Pteroides sarkokaulon, Bleekek.
« Stipes latus , laevis ; parte aptera parte pinnata non
» multo breviòre, conica, carnosa, partem pinnatam ver-
» sus tumida; parte pinnata carnosa, minus triplo lon-
» giore quam lata , postice leviter et parce granulata. Pin-
» na3 utroque latere 24 vel 25. oblique flabelliformes .
» carnosa?, spinis 16 ad 19, pinnam sat multo superan-
» tibus sustentatoe, utraque facie polypiferaa, polipis ir-
» regulariter dispositis. Stipes pinnatus cum pinnis ex-
» pansis aeque latus ac longus, flavescens, immacula-
» lus » .
« Longitudo totius stipitis 112'": partis ejus apter&s
» 48'": pinnse majoris 32'y/.
« Hab. Sinkawang, Borneo occidentalis , in mari.
« Adn. Species stipite pinnato latissimo valde di-
stincta ».
Si>. 12. Pteroides bankanense , Bleeker.
« Stipes latus , lajvis : parte aptera parte pinnata non
>» valde multo breviòre, conica, carnosa, partem pinna-
» tam versus tumida, infra intumescentiam leviter coarc-
» tata : parte pinnata carnosa quadruplo fere longiore quam
» lata. Pinna? utroque latere 25. p. m. oblique flabelli-
» formes, carnosae, spinis 11 vel 12 pinnam sat multo
» superantibus sustentataa, utraque facie polypiferae,
» polypis numerosis confertis. Stipes pinnatus cum pinnis
» expansis aeque latus circiter ac longus. flavescens, parte
» aptera maculis ornatus » .
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI l'K.NM 1 1 I.AItlI iO
« Longitudo totius stipitis 82'"; partis ejus aptera?
o 33"'; pinnae majoris 27'".
« Mah. Banka (Muntok ) . in mari ».
Sp. 13. Pteroides macracanthus , Bleekeb.
e Stipes lai iis , Levisi parli" aptera parte pinnata valde
b multo sed minus duplo breviore, conica, carnosa, par-
<■ leni pinnatam versus tumida: parte pinnata carnosa.
» plus quintuplo longiore quam lata. Pinna? utroque la-
» tere 31 p. m. oblique Qabelliformes, carnosa, spinis
o li} ad 14 pinnam sai multo superantibus sustentatae,
• utraque facie polypiferae, polypis irregulariter dispositis.
» Stipes pinnatus cum pinnis expansis sai multo longior
» quam latus , flavescens , parte aptera maculis sparsis par-
» vis violaceis » .
« Longitudo totus stiptis \^1'\ partis ejus aptera?
» H" : pinnae majoris 32"' ».
« Mah. lava (Batavia). in mari ».
Sp. 1 i. Pteroides aurantiacum , Bleeker.
« Stipes latus, Uevis; parte aptera parte pinnata valde
» multo sed multo minus duplo breviore, conica, carnosa,
medio coarctata; parte pinnata carnosa, plus sextuplo lon-
» giore quam lata. Pinna? utroque latere 25 p.m., oblique
» Qabelliformes, carnoso-membranacea?, spinis 12 p. m.
» pinnam sai longe superantibus sustentatae, utraque facie
» polypiferae, polypis irregulariter dispositis. Stipes pin-
9 natus cum pinnis expansis sai inulto longior quam la-
o tus. stipes pinnaeque aurantiacae. Stipes apterus nigro
>• sat dense maculatus » .
« Longitudo totius stipitis 130'"; partis ejus aptera?
■ ì8'"; pinna? majoris 32".
« Mal». Ambulila . in mari ».
4
50 S. RICHIAMAI
Sp. 15. Pteroides javanicum, Bleeker.
« Stipes latus, laevis; parte aptera parte pinnata
» paulo tantum breviore, conica, carnosa, medio la?viter
» coarctata: parte pinnata carnosa, sextuplo circiter lon-
» giore quam lata. Pinna? utroque ìatere 25 , oblique fla-
» belliformes, carnosa?, spinis 8 p. m. pinnam longe su-
» perantibus sustentataa, utraque facie polypifera3, poly-
» pis irregulariter dispositis. Stipes pinnatus cum pinnis
» expansis non multo longior quam latus, flavescens,
» parte aptera maculis sparsis parvis violaceis ».
« Longitudo totins stipitis 110"'; partis ejus apterae
» 49"'; pinnae majoris 25'" ».
« Hab. lava (Batavia), in mari ».
Sp. 16. Pteroides hystrix, Bleeker.
« Stipes gracilis, laevis; parte aptera longitudine
parti pinnatae suluequali, fusiformi, partem pinnatam
versus tumida, apicem versus gracilescente , parte pin-
nata carnosa, plus quintuplo longiore quam lata. Pin-
na? utroque Ìatere 24 vel 25, oblique flabelliformes ,
membranacea?, spinis 0 pinnam longe superantibus su-
stentata?, utraque facie polypifera?, polypis irregulari-
ter dispositis. spinis facie pinnarum superiore tota ea-
rum longitudine maxime conspicuis. Stipes pinnatus
cum pinnis expansis sat multo longior quam latus, parte
pinnata flavescens, parte aptera aurantiacus, apice et
partem pinnatam versus late violaceus ».
« Longitudo totins stipitis 119"'; partis ejus aptera?
58"'; pinna? majoris 21'" ».
-« Hab. lava (Batavia). in mari ».
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 )l
Si>. 17. Pteroides Herklotsi, Bleeker.
« Stipes latus, laevis; parte aptera parte pinnata vix
s ve) non breviore, conica, carnosa, medio l.rvitrr coa-
-> retata; parte pinnata carnosa, sextuplo Longiore quam
» lata. Pinna' utroque latere 1 i > vel 20, oblique flabelli-
» formes, carnoso-membranacese, spinis 12 adl4pinnam
» longe superantibus sustentatae, utraque facie polipifera3,
i polypis irregulariter dispositis. Stipes pinnatus cum pin-
« nis expansis multo longior quam latus, flavosccns, parte
» aptera et pinnata violaceo maculatus ».
« Longitudo totius stipitis 08'"; partis ejus aptera?
b 'iìì"': pinna? majoris 18'" ».
« llab. lava (Batavia), in mari ».
Se. 18. Pteroides Kampylopterus , Bleeker.
« Stipes latus. laevis; parte aptera parte pinnata
» multo. m\ multo minus duplo breviore, conica, car-
» uosa, medio coarctata; parte pinnata carnosa, quintu-
•> pio circiter longiore quam lata. Pinna? utroque latere
» 11) vel 20. oblique flabelliformes, carnosa?, curvala?,
» se se invicem amplectentes, spinis 12 p. m. pinnam eon-
b spicue superantibus sustentatae, utraque facie polypife-
» rae, polypis irregulariter dispotis. Stipes pinnatus cum
» pinnis expansis duplo longior quam latus, flavescens,
» parte aptera violaceo maculatus ».
« Longitudo totius stipitis 108'"; partis ejus aptera?
» 45"'; pinna? majoris 17'" ».
« Hai». lava (Batavia), in mari ».
Se. ni. Pteroides micropterus , Bleeker.
« Stipes latus. laevis: parte aptera parte pinnata non
multo breviore, conica carnosa, pai lem pinnatam ver
52 S. RICHIARD]
» sus tumida; parte pianata plus ocluplo longiore quam
» lata. Pinna? utroque latere 22 ad 24, oblique flabellifor-
» mes, carnosa?, spinis i) vel 10 pinnam superantibus su-
» stentata?, utraque facie polypiferse, polypis irregulari-
» ter dispositis. Stipes pinnatus cum pinnis expansis plus
» triplo longior quam latus, parte aptera tota flavescens,
» parte pinnata magna parte violaceus » .
« Longitudo totius stipitis 133"'; partis ejus apterae
»» 57'"; pinna? majoris 10'" ad 11" ».
» Hab. lava (Batavia), in mari».
Si>. 20. Pteroid.es oligopterus , Bleeker.
« Stipes latus, laevis ; parte aptera parti pinnata? lun-
» gitudine a?quali. conica, carnosa, medium versus la>
» viter coarctata: parte pinnata sextupto circiter longiore
» quam lata. Pinna? utroque latere 12, oblique flabelli-
» formes, carnosae, spinis 12 p. in. pinnam paulo supe-
» rantibus sustentata?, utraque facie polypifera?, polypis
» irregulariter dispositis. Stipes pinnatus cum pinnis ex-
» pansis triplo circiter longior quam latus. flavescens.
» ubique immaculatus ».
« Longitudo totius stipitis 101'"; partis ejus aptera?
50,5"'; pinna? majoris 12'" ».
« Hab. Ternata, in mari ».
Se. 21. Pteroides Oblongum, Gray. Rev. Fani.
Pennatulidnp. Ann. and. Mag. Nat. Ilist. 1800. N. XXV.
p. 22. G. VII. Sp. 3.
Zoantodema oblungo; pinnule in numero di 32 per
parte, allungate, poco più lunghe della larghezza della
base, subtrigonali. La parte sterile, un poco più lunga della
metà del corpo intero, va assottigliandosi verso la base.
Australia.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA REI PENNATULARII 53
Sp.22. Pteroides Jukesii, GRAY.l.c.Gen.VII,Sp.6.
Zoantodema oblungo; pinnule in aumero di 43 per
ciascuna delle due regioni laterali, corte, ma larghe, su-
btrigonali, tutte aderenti per una base stretta.
La porzione sterile lunga la metà del corpo intero,
grossa: la parte supcriore presso le pinnule più rigonfia.
Australia; Porto Bowen.
Sarebbe desiderabile che il Gray desse di queste due
specie di Pteroides dell' Australia una più dettagliata descri-
zione, onde potere meglio conoscerle e confrontarle con
lineile dell' Arcipelago indiano descritte dal Bleeker; colle
due diagnosi sudette, troppo laconiche, è impossibile, nel
gran numero di specie di questo genere che si conoscono
oggidì, potei- tare qualsiasi determinazione o confronto.
Se. :>:{. Pteroides Putnami, Verril. Bulletin of
the Museum of. Comparative Zoólogy, Cambridge,
Mass. 1863. p. 30.
Zoantodema piccolo, delicato: la parte pinnata, lar->
(Ine faccie delle pinuule; le spine marginali in numero da
13-15 sopra le più grandi.
Le pinnule vanno crescendo in lunghezza dal basso
all'alto liu verso la metà della regione pinnulifera dove
si trovano le più lunghe, e quindi gradatamente tornano
.1 diminuire fino alla sommila: som» serrate le une contro
le altre e talmente imbricate, che rimane libero solo il
loro margine polipifero.
Il corpo superiormente termina con una punta smussa,
nuda, la faccia posteriore traversata da strie trasversali
piccole ma distinte, e sul mezzo della regione pinnulifera
mi poco più largo che superiormente ed inferiormente.
La porzione sterile termina rotondeggiante, legger-
mente bulbosa, ed in alto presso le prime pinnule può
dilatarsi in un piccolo bulbo.
Lunghezza totale 0"\, 13 : — della parte sterile 0m, 055:
— di una pinnula bene sviluppata 0,n, 021. — Larghezza
di mia pinnula 0n\ Oli.
Ab ? del Museo Zoologico di Firenze.
Questa specie è affine al P. spinosum Eli., ma ne diffe-
risce per avere un maggior numero di pinnule sebbene
sia di dimensioni assai minori, e per la forma e disposi-
zione sul corpo delle stesse, essendo fitte, strettamente
imbricate, col margine posteriore sottile; il corpo del zo-
antodema regolarmente striato in trasverso.
Se. i>(). Pteroides Vogtii. Sp. n. (Tav. IV, fig. 20,
27, 28).
Zoantodema di mediocre grandezza: corpo grosso, in
parte membranoso in alto, solcato longitudinalmente.
Le pinuule in numero di 24-24 inserite lungo le re-
gioni laterali sn " , della lunghezza totale del corpo. le
56 S. IUCHIARDI
quattordici interiori vanno dal basso all'alto allungandosi
gradatamente, la quindicesima è la più lunga, e le altre
regolarmente decrescenti, in modo però che non oltrepas-
sandosi terminano tutte allo stesso livello e danno al zo-
antodema la forma di una piramide a base in alto apice in
basso.
Le pinnule sono sottili, membranose, il margine po-
lipifero tagliato a festoni, variano assai di forma, le infe-
riori subtriangolari, le superiori invece molto allungate
(Tav. Vili fig. 55), tutte sorrette da fibre che sporgono
libere oltre il margine polipifero a modo di spine molto
lunghe ed appuntate; sulle inferiori e medie le fibre pai-
tono dalla base delle pinnule, e regolarmente raggianti si
dirigono al margine polipifero, ma nelle superiori sono
paralelle fra loro ed al margine posteriore ripiegandosi
bruscamente verso il polipifero solo in corrispondenza della
loro terminazione, presentano così quella stessa dispo-
sizione sulla quale V Herklots ha creduto di poter fondare
il suo genere Pteromorpha.
I polipi stanno con molta regolarità lungo le labbra
dei festoni sulle due faccie delle pinnule.
II corpo termina in alto in una punta smussa, nuda,
ripiegata, e verso la metà, tanto della faccia anteriore
quanto della posteriore della regione pinnulifera presenta
un'ampia superficie, e dei solchi profondi si prolungono
dall'estremità superiore fino sulla porzione sterile; questa
è fusiforme, piccola superiormente sotto le prime pinnu-
le, si allarga in un bulbo più piccolo però del corpo in
corrispondenza della metà della regione pinnulifera. quindi
assottigliandosi termina in una punta affilata.
Mediterraneo.
Lunghezza totale 0m, 14: — della porzione pinnu-
lifera 0m, 085: — della pinnula più lunga O. 037. —
Larghezza del corpo sulla metà della regione pinnulifera
0m. 024: — di una pinnula 0m. 01 4.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 57
Sp. 27. Pteroides Cornaliae, Sp. ri. (Tav. V.
li-. 37, 38, 39).
Zoantodema di mediocre grandezza; corpo grosso,
leggeramente striato per traverso.
Le pinnule in numero di :28-2■". 02: — «IH corpo
alla metà della regione pinnulifera 0m, 023 : — del bulbo
01". o:\±
Sp. 29. Pteroides Pancerii, Se. n. (Tav. VII. fig.
'«!>, 50, 51, 51).
Zoantodema corto, molle: corpo grosso a pareti sot-
tili: le pinnule in numero di venti per parte occupano i
due terzi della porzione superiore del corpo, sono molli,
sottili, traversate da fibre tendinose poco resistenti, pie-
ghevoli, che non sporgono oltre il margine polipifero.
Le pinnule maggiori mediane, pressoché triangolari, le
superiori ed inferiori allungate, il margine loro ante-
riore polipifero leggermente ed irregolarmente frastagliato;
il posteriore sottile, ripiegato sul primo terzo, la metà,
od il terzo estremo della sua lunghezza verso il margine
polipifero, restringe sensibilmente le pinnule, e dà loro una
forma affatto particolare ( Fig. 51, 51. a) diversa da quella
(I file altre specie di questo genere.
Il corpo in corrispondenza della regione pinnulifera
nudo anteriormente e posteriormente, traversato da pro-
fondi solchi trasversali e longitudinali; la porzione sterile
più piccola, leggermente bulbosa in alto, va assottigliandosi
regolarmente e termina a punta in basso.
L'asse sottile, pieghevole, si prolunga in alto solo
fin verso il terzo superiore della regione pinnulifera.
I polipi piccoli sulle due faccie delle pinnule.
Lunghezza totale del Zoantodema 0m, 095: — della
regione pinnulifera 0"\ 058: — della pinnula piò sviluppai,!
0m, 0211. — Larghezza del corpo alla metà della regione
pinnulifera 0">. 013: — del bulbo 0m. 010.
60 S. RICHIARDI
Ah ? Un vecchio esemplare di questo
Museo zoologico senza indicazioni di provenienza.
Genere III. Sarcoptilus, Gray.
Sarcoptilus. Gray. Proceed. of the Zool. Society. Lon-
don. 1848. p. 45.
Zoantodema penniforme; corpo grosso, carnoso, striato
longitudinalmente, granuloso.
Pinnule reniformi , carnose, rotondeggianti, liscie, im-
bricate, non sorrette da spicule.
I polipi piccoli sulla faccia superiore delle pinnule,
principalmente presso e lungo il loro margine. Asse sub-
quadrangolare.
Sp. Sarcoptilus grandis , Gray. (Tav. IX, fig. G0).
Sarcoptilus grandis Herklots. Not. s. Polyp. ma-
geurs p. 18.
Fig. Gray. Proceedings Zool. Societ. Radiata. Tav. I.
Zoantodema grosso ; il corpo carnoso , assottigliato in
alto, coperto di fine granulazioni traversato nella lunghezza
da strie.
Le pinnule in numero di 25 per parte sui lati del
corpo, occupano i due terzi della sua lunghezza totale,
le mediane più lunghe . le superiori e le inferiori più cor-
te, fitte, Embricate, carnose, reniformi, pieghettate, li-
scie con un contorno regolare rotondeggiante.
I polipi piccoli sulla faccia superiore delle pinnule,
specialmente presso e lungo il loro mangiare, papilliformi
MONOGRAFIA DELLA IWMH.LIA Dia l'LNYVI I LARII (il
quando contratti. La parte sterile mollo grossa, traversata
da solchi longitudinali: breve, un terzo «Iella lunghezza
totale del corpo.
L'asse grosso, subquadrangolare, flessibile quando è
fresco, formato da fibre longitudinali a strali concentrici.
Patria incerta.
Lunghezza totale 0m, -0 : — della parte pinnulifera
om. lì.
Genere IV. F*tilosar»ciiì» . Gray.
Zoantodema claviforme, grosso: la parte sterile bul-
bosa, grossa, lunga quanto la pinnulifera.
Le pinnule numerose a margine grosso, piatto, sor-
rette da spicule.
I polipi in serie lungi» il margine delle pinnule in
celle munite di spinile sporgenti. — Due striscie di po-
li])! rudimentali lungo la regione dorsale.
L'asse lungo, fusiforme, assottigliato alle due estre-
mità.
Se. I. Ptilosarcus Gurneyi. Gray. (Tav. [X.fig.58).
sin. l'emuli uhi tenua Gabb. Proc. Gal. Acad. Nat. Scien-
ces. 1862. II. p. 166.
Ptilosarcus Gurneyi Gray. Ann. and Mag. of. Nat. Hist.
1860 N. XXV. p. 23.
» » Verrill. Polyps and corals. Pro-
ceed. of the Essex [nstit. Voi.
IV. X. VII p. 183.
l'ig. Gray. I. e. Tav. III. fig. ±
62 S. RICHJARDl
Le pinnule fitte, Embricate, molli, larghe, semicir-
colari, con una base larga, il margine posteriore oltre-
passa la base e sporge come lobo libero rotondeggiante
non aderente : il margine anteriore grosso , coperto di po-
lipi in celle grandi, a bordo spinoso, disposte su quattro
serie. La regione dorsale (faccia posteriore) traversata nel
mezzo da un area longitudinale liscia, e lateralmente da
due striscio coperte di piccole papille granuliformi (polipi
rudimentali ).
La porzione sterile lunga circa altrettanto quanto la
pinnulifera, grossa, bulbosa, molto muscolare, fortemente
solcata alla superficie quando contratta.
Due cavità longitudinali percorrono V interno del zo-
antodema , una lungo la faccia anteriore in comunicazione
colle cavità delle pinnule , 1' altra lungo la faccia dorsale.
L' asse fusiforme , appuntato alle due estremità , ne-
gli esemplari conservati nello spirito piegate a gancio.
Colore orange.
Lunghezza totale di un grosso esemplare conser-
vato nell'alcool 0m, 254. — Larghezza maggiore 0m, 05
(2 poli.) ; — lunghezza delle pinnule maggiori 0m, OH, lar-
ghezza 0m,022; — lunghezza della porzione sterile 0m, 12,
diametro della medesima 0"\ 032.
California (Ghay). — Peuget Sound (Verril).
Sp. 2. Ptilosarcus sinuosus, Ghay. (Tav. IX,
f. 59).
Fig. Gray. 1. e, pag. 23 — Tav. IH, f. 1.
Zoantodema oblungo, pinnule molto fitte, imbricate,
pieghettate, munite di spirale, col margine leggermente
spinoso. La porzione sterile molto grossa, rigonfia fino
verso il principio della regione pinnulifera.
Nuova Guinea.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA1 1 I, Alili 63
Genere V. Soeptoiiidium.. <ìi;n. n.
Zoantodema semplice, virgiforme, corto; corpo grosso,
la parte pinnulifera distinta dalla sterile, le pinnule car-
nose brevi, sulla faccia anteriore e lo laterali, la po-
steriore inula, liscia.
1 polipi numerosi, retrattili, su una serie sola lungo
il margine delle pinnule.
L'asse grosso calcareo rettangolare nella sezione.
Sp. Sceptonidium Mosambicanum , Mihi.
(Tav. IX. fig. 03, 64, 65, 06).
Zoantodema breve, corpo grosso, cilindrico alla base:
sonile schiacciato dall' avanti air indietro superiormente:
leggermente arcuato nella sua lunghezza.
La regione sterile grossa, cilindrica, divisa in due
parti bene distinte: la prima un breve bulbo conico, ap-
puntato, dilatabile, sul quale si distinguono nettamente
fibre longitudinali, un poco più grosso della seconda por-
zione che come un anello più piccolo del medesimo e
della sovrastante regione pinnulifera, è coperta da uno strato
di tessuto compatto di consistenza cornea poco distensione:
su questa, dalla regione pinnulifera si prolungano delle
pighettine sottilissime molto regolari ed eleganti, che la
percorrono in tutta la sua lunghezza fino al limite supe-
riore del bulbo. La regione pinnulifera succede a questa
seconda parte anulare della sterile: alla sua origine è più
grossa dello stesso bulbo, come questo però ancora cilin-
drica, dopo breve tratto si schiaccia e va assotigliandosi
rapidamente di mano che si sviluppano sulle sue regioni
64 S. R1CHIÀRDI
lateriali le pinnule, in modo che verso la metà è tre volle
più piccola della sua origine.
Le pinnule carnose, sessili, distico-alterne, inseri-
te sulle faccie laterali, lasciano nuda la posteriore, e
prolungandosi siili* anteriore, ne oltrepassano la linea
mediana, intersecandosi con molta regolarità, quelle di
destra sottostanti costantemente e quelle di sinistra; le
pinnule completamente sviluppate sono poche, perchè
vanno decrescendo rapidamente: e lasciano dapprima un
piccolo spazio nudo lineare sulla faccia anteriore fra le due
serie, che. allargandosi verso le regioni laterali, limita,
in corrispondenza della terminazione della regione pinnu-
lifera, due ampi spazi triangolari ad apice molto acuto in
alto.
Dalla parte superiore di questo spazio mulo, sulla
faccia anteriore, come sulla corrispondente porzione della
posteriore, hanno origine quelle pieghettine finissime, mollo
regolari, che si prolungano in basso sulla porzione anu-
lare della regione sterile.
I polipi sono numerosi, da 36-40, anche sulle pinnule
non completamente sviluppate. (Tav. IX. f. 66); sulle più
ampie, quando sono distesi fuori delle celle, si soprap-
pongono a piccoli fiocchi e danno un aspetto frangiato,
compatto al margine libero luterai anteriore delle medesi-
me: più numerosi sulla porzione laterale, vanno diminu-
endo suir anteriore od interna: sono piccoli, cilindrici,
trasparenti con otto tentacoli pinnati. i cirri molto lun-
ghi, sottili, filiformi da 10-12 per parte per ciascun ten-
tacolo; una piccola strozzatura circolare divide il corpo
dei polipi dalla regione loro peritentacolare , e la cavità
generale del corpo si continua restringendosi in un tubo
lungo le pinnule polipifere.
L" asse calcareo . rettangolare nella sezione, il dia-
metro trasversale maggiore dell' 'antere posteriore, non si
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI l'KYYV ITI. Alili 65
prolunga in tutta la Lunghezza del corpo, ma termina fili-
formi1 nella porzione anulare della regione sterile.
Larghezza del bulbo 0m, 006: — della porzione anu-
lare il'". Odo: — del corpo al principio della regione pin-
nulifera 0m. 008: — in corrispondenza delle pinnule piti
sviluppate 0m, 004. Lunghezza «Iella regione sterile
o-i. 021: — del bulbo om. 013. = Diametro trasversale
dell'asse O"1. 0024: — antero-posterioro 0m. 0015.
Mozambico.
lo ho l'ondato questo genere sopra nn unico esem-
plare la cui provenienza dal canale del .Mozambico è si-
cura: non ho potuto rilevare i caratteri del zoantodema
intero perchè troncato nella parte superiore, come è in-
dicalo nelle lìg. (>:{ e 64, nelle quali si sono conservale
le dimensioni naturali, però gli esemplari completi non
devono essere di una gran lunghezza stando ai caratteri
che presenta la parte superiore di quello che ho avuto a
mano, giacche nel medesimo 1' asse e le pinnule erano di
già decrescenti nei loro diametri, ed i polipi sensibilmente
piccoli, confrontati con quelli delle pinnule maggiormente
sviluppate. Questo genere presenta qualche affinità col
genere Scytalium dell' Herklots, ma ne differisce per la
l'orma della porzione sterile, per il numero dei polipi, per
la forma e posizione delle pinnule, le quali sono decisa-
mente trasversali al corpo, leggermente obblique in alto,
ed inters'ecantesi sulla regione mediana della faccia ante-
riore, mentrechè quelle del gen. Scytalium sono triango-
lali, oblique, interamente laterali, la faccia anteriore e
posteriore del corpo inule, i margini polipiferi pressoché
dritti e paralleli al corpo, i polipi in picco! numero (10-12),
il bulbo lungo e vermiforme: come pure differisce dal
gen. Halisceptrum , nel quale i polipi stanno su più or-
dini lungo il margine di pinnule membranose le quali
66 S. RICHIARD1
lasciano nudo il corpo del zoantodema tanto sulla faccia,
anteriore quanto sulla posteriore, e Passe non è ret-
tangolare nella sezione ma quadrangolare.
Genere VI. Halisceptrum, Herklots.
Nederlandscu Tijdskrift, voor de Dierkunde 1863. 1. p. 31.
Zoantodema lungo, corpo coperto sulla parte su-
periore di organi aliformi membranosi, portanti polipi in
più ordini sul loro margine, ed occupanti le regioni late-
rali del corpo in modo da non lasciarne nuda che una li-
nea sulla faccia anteriore, ed uno spazio più largo sulla
posteriore.
I polipi sono retrattili e dotati di otto tentacoli pin-
na ti.
V asse grosso e di forma quadrilatera , percorre il
centro di tutto il corpo.
Si». Halisceptrum Gustavianum, Herklots.
Isola Amoi.
Riferisco qui la descrizione di questo genere toglien-
dola dal Bertelli uber die wissensch. Leist. in der Natur-
gesch. der nideren filiere 1863 con Leuckart, e non posso
aggiungere la descrizione della specie non avendomi po-
tuto procurare il giornale nel quale V Herklots ha pubbli-
cato la nota riguardante questo genere, ed il Pteroides
Chinensis.
Genere VII. Scytalltim, Herklots.
Zoantodema libero, lineare, lungo, la porzione pin-
nulifera distinta dal bulbo: i polipi retrattili lungo il mar-
gine anteriore delle pinnule.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLARI1 67
\sse sublapideo , assottigliato alle due estremila, Del
centro per tutta la lunghezza del corpo.
Se. Scytalium Sarsii. Herkl. (Tav. \. fig. 79,
80, 81).
Sin. Scytalium Sarsii, Herklots. Not. sur les Polyp. na-
geurs, p. 14.
» » Gray. rev. Fam. Pennatulidae. Ann.
and Mag. Nat. hist. 1860, N. XXV,
p. 21, gen. IV.
Fig. Herklots I. e. Tav. VII, f. 6, 6a, <>''.
Zoantodema a corpo filiforme, lungo, bulboso all'e-
stremità inferii tre.
Il coipo quadrangolare, munito di piccole pinnule
membranose . triangolari , inserite sulle faccie laterali , nuda
l'anteriore e la posteriore. Le pinnule dirette obliqua-
mente dall' indietro all' avanti larghe in alto, e strette in
basso, terminano a punta, il margine polipifero superior-
mente è imitato in avanti quasi in linea retta verticale pa-
rafila al corpo.
I polipi stanno in celle disposte verticalmente sul mar-
gine polipifero delle pinnule, ed essendo molto fitti, da
10-12 per ciascuna, danno loro un aspetto frangiato com-
patto.
Le pinnule si succedono a brevi distanze, si sopra-
pongono, la prima copre l'origine della seconda, questa
quella della terza, e così di seguito: verso l'estremità
della regione pinnulifera rimpiccoliscono e si succedono a
maggiori distanze; si prolungano in basso fino all'origine
del bulbo vermiforme, lungo, grosso il doppio della por-
zione pinnulifera, carnoso e rotondeggiante all'estremità.
L'asse quadrangolare, sottile, più largo trasversai-
68 S. BICHIARIH
mente si prolunga nelP interno della maggior parte del
bulbo vermiforme.
Mari del Nord.
Genere Vili. Sty lattila , Verrill.
Zoantodema lungo; corpo sottile, strettamente cilin-
drico : nudo , bulboso presso r estremità inferiore.
Pinnule brevi, sulle faccie laterali ed anteriore del
corpo, armate di numerose grosse spicule raggianti; i po-
lipi retrattili in celle lungo il loro margine libero.
Asse cilindrico o subcilindrico nel centro del corpo
per quasi tutta la sua lunghezza.
11 gen. Funiculina comprende tutti quei Pennalularj
nei quali i polipi stanno sul corpo del zoantodema ricet-
tati in celle polipifere. sessili, libere non confluenti, ed ar-
mate di spicule , P Herklots vi comprende ancora la Vir-
gularia Finmarchica del Sars nella quale i polipi sono
retrattili in celle lungo il margine di vere pinnule: questa
specie per tale suo carattere realmente dovrebbe es-
sere collocata nel genere Virgularia, ma non vi può ap-
partenere perchè le sue pinnule e celle polipifere sono
sostenute da una armatura di belle spicule, le quali man-
cano a tutte le specie di questo genere; io stavo per pro-
porne uno nuovo che comprendesse le Virgulrie dotate
di spicule, quando mi giunse la nota del Verrill sui
coralliari, nella quale ini prevenne fondando il suo genere
Stylatula sopra esemplari che hanno gli stessi caratteri
generici della Virgularia Finmarchica, e che io accetto
tanto più volontieri in quanto che viene così egualmente
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 69
;i sciogliersi il quesito che poneva il Sars a coloro che si
fossero occultali dello studio dei pennatularj (1).
Si". 1. Stylatula fìnmarchica, Sahs. (Tav. XI, f.
82, 83, 84, 85. 86 ).
sin. Virgularia finrnarchica , Sars, Faun. Litt.Norv.Fas.
II, p. 68.
Filine a limi finmar chica, Herklots, Noi sur Ics Po-
lyp. nag. pa£. 9.
» Gray, Rev. Fani. Perniai.
Ann. and Mag. Nat. Hist.
1860, XXV. p. 20. Cimi. I.
N. 3.
Fig. Sahs. 1. e. Tav. XI.
Corpo lungo, sottile: verso il terzo od il quarto su-
periore piegato in un grand' arco: talora un poco torlo
presso l'estremità piegata in basso: diviso in parte poli-
pifera uniformemente cilindrica, e parte sterile fusiforme
a punta smussa un poco ricurva.
La regione pinnulifera, da cinque a sei volte più lunpja
della sterile, porla su ciascun lato una fila di 100-112 pin-
mile opposte, alterne., gradatamente crescenti, sessili, (non
libere) che ascendendo obliquamente in alto, si estendono
dai lati sulla l'accia anteriore del corpo che coprono inte-
ramente: la l'accia posteriore all'atto nuda.
Lungo il margine libero di ciascuna pinnula trovatisi
da 8-10 celle polipifere . le prime in basso e sui lati più
sviluppale, le superiori sulla l'accia anteriore più piccole
circa della metà. Scendendo dall' alto della regione pin-
(t) Sars fauna littoralis Norvegia}; fascicolo fl,pag. 72. — Bergen
1856.
70 S. RICHIA.RDI
nulifera verso In porzione sterile i polipi diminuiscono gra-
datamente di grandezza e numero sulle pinnule, che si re-
stringono finché scompariscono affatto: al contrario verso
l'apice il numero dei polipi è presso a poco costante ed
il corpo termina con una punta rotondeggiante (tal dispo-
sizione indicherebbe che la colonia cresce principalmente
per una produzione continua di pinnule e di polipi verso
la parte inferiore).
Le celle polipifere hanno una cavità cilindrica e le loro
pareti sono sostenute da numerose spicule calcaree, bianco-
jaline brillanti, fitte, molto lunghe, disposte in fascetti
che verso il margine delle celle convergendo formano un
aculeo conico appuntato (fig. 87 e 88) sul lato esterno
delle loro aperture.
I polipi grossi, cilindrici, quando sono distesi spor-
gono più di tre millimetri fuori delle celle : la loro bocca
circolare è circondata da otto tentacoli pinnati, sulla su-
perficie esterna dei quali si distingue una piccola linea
bianca longitudinale di spicule calcaree bianche, cristalline,
cilindriche, grosse, più brevi di quelle che formano l'ar-
matura delle celle polipifere.
Tutto il zoantodema è di un colore rosso vivo cina-
bro o sangue, la porzione sterile del corpo più scura, le
celle polipifere più chiare, per le numerose spicule bian-
che. I polipi sono di color rosso scuro, o rosso scuro-
violetto, i cirri laterali dei tentacoli giallo-rossastri.
L'asse interno giallo pallido o bianco giallastro, su-
blapideo, flessibile, a strati concentrici: si estende per
tutta la lunghezza del corpo : fusiforme in corrispondenza
della regione sterile , termina superiormente a punta però
non molto sottile.
Fu trovata finora solo in Finmarchia ad Òxfjord a
grande profondita.
Lunghezza mass, del Zoantodema 103. Minima 0m, 67.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA! l LAMI 71
Lunghezza mass, del bubo 0m, 18. » 0m, 15.
Larghezza mass, del bulbo 0ro, 012. >• 0m, 0045.
della parte pinnulifera 0m, 0045. » 0"\ 002.
si». 2. Stylatula gracilis, Verrill, ListofPolyp.
and. Gorals. Bull, of the Mus. of Gomp. Zool. Cam-
bridge, Mass. L863, p. 30.
Corpo molto sottile, strettamente cilindrico in alto,
rigonfio in basso alla base. Lepinnule molto piccole , dap-
prima lasciano uno spazio nudo fra le due file; più grandi
in alto, si sormontano, e sono più fitte, 32 nello spazio
• li un pollice.
Lunghezza totale 0m, 32 e più.
Capo s. Luca. California.
Se. :{. Stylatula elongata, Verrill.
sin. Virgularia elongata, W. Al. Garr. Proc. California,
Acad. Nat. Sci. II, 107,1803.
Più grossa, più robusta della precedente. Pinnule più
larghe e più imbricate, lasciano fra le fila di destra e di
sinistra uno spazio nudo solo per un breve tratto; verso
la metà in numero di 20 nella lunghezza di un pollice.
li- spicule meno numerose, ma più grosse di quelle della
Shilm uhi gracilis.
San Francisco, California.
Se. \. Stylatula multiflora, kNi.it. Tav. XII.
f. 90, 91).
sin. Virgularia multiflora, Kner, Verhandl. d. Kais-Kòn.
zoolog. botan. Gesellschafl
in Wien. Voi. Vili. 1858.
72 S. RICHIARDI
Fig. Kner. 1. e. Tav. V, f. 1, 1."
Zoantodema lungo, corpo piccolo, nudo posterior-
mente
Le pinnule inserite sulle faccie laterali ed anteriore
in direzione obliqua, irregolarmente alterne, sottili, deli-
cate , verso il margine s' {spessiscono per ricettare i polipi .
e sono intagliate da tanti solchi quanti sono su ciascuna
gli individui.
I polipi in numero di tredici a quindici . ina più fre-
quentemente quattordici.
II sarcosoma del corpo incoloro o grigiastro, talvolta
bruno, il margine delle pinnule bianco.
L'asse cilindrico, bianco, non flessibile, dell' istessa
grossezza su quasi tutta la sua lunghezza.
Isola di Veglia ( Fiume , Adriatico) .
Io colloco questa specie nella serie delle Stilatale,
però dubitativamente, perchè il Kner non si esprime chiaro
in proposito della struttura delle pinnule; egli dice che
sono sempre bianche , e che sembra die tal colore sia do-
vuto ad una lievissima loro incrostazione. « Die Rippen
oder becherfórmigen Erweiterungen (Calyces) in welche sìch
die Individuen zuruckziehen, sind aber stets weiss gefarbt
and es scheint diess in Folge einer diìnnen KalkaUage-
rung Statt zu haben.
lo credo che quest'apparenza sia dovuta forse ad
una quantità di spicule che formino 1' armatura delle pin-
nule, giacché non si conosce alcuna specie di Virgiliana
che presenti normalmente delle vere incrostazioni calcaree;
ho tentato di assicurarmi del fatto, ma per circostanze
particolari indipendenti da me non mi é stato possibile:
gli esemplari tipi d'altronde devono ancora esistere, e non
sarà difficile il constatare se realmente sieno dotati di spi-
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 78
cule, oppure l'apparenza d'incrostazione descritta dal
Kncr provenga da altra causa, e manchino le medesime; in
questo secondo caso questa specie dovrà essere tolta da
questo genere, e collocata nella serie delle Virgiliane.
Se. :i. Stylatula elegans, Danielsen.
sin. Virgiliana elegans, Danielsen. Forhandl. i Viden-
skabs-selskabet i Ghristiania.
\ai 1859, p. 251
« Le pinnnle sostenute da lunghe spicule calcaree,
o le cui punte sporgono anche sopra delle medesime. Le
.. celle polipifere di colore rosso bruno, o bruno violetto.
». Distinguesi dalla Virgiliana mirabilis, (della quale
» ha i caratteri generici) perchè questa non ha spicule
» calcaree, e dalla Virgiliana ( Stylatula) finmarchica per-
» che le sue celle sono fornite di bastoncini calcarei che
» non trovansi nella Virgiliana elegans.
» È stata trovata a Molde e Christiansund alla pro-
- fondita da :30 a 00 braccia.
onesta specie ha tutti i caratteri generici delle Styla-
inle. poiché le sue pinnule sono sorrette da un'armatura
di spicule. La descrizione del Danielsen, che ho riportato
qui sopra, è un pò troppo breve, e lascia , il desiderio di
una illustrazione più estesa che faccia meglio conoscere
la specie onde poterla confrontare colle Stylatula finmar-
chica colla quale parmi abbia stretta affinità.
Genere IX. \^ir,£»nlar,ia , L amare.
Zoantodema libero, lineare o filiforme, lungo, più
<» meno bulboso all'estremità inferiore. I polipi retrat-
74 S. RICniARDI
tili in celle confluenti formanti vere pinnule insidenti,
sessili, distiche, sulle regioni laterali e talvolta anteriore
del corpo.
I polipi e le celle senza armatura di spicule.
Asse generalmente cilindrico assottigliato alle due e-
stremità.
Sp. l. Virgularia juncea, Pallas. (Tav. X, fig. 67'
08. 01), 70).
Sin. Pennatula mirabilis, Linn. Amenit. Agad. Chinensia
Lagerstroemiana , pag. 257 ,
N. 49, (non Mus. ad. Fr. R.
non fauna Sv.).
» juncea, Pallas , Elench. zooph. p. 371 ,
N. 217.
» » Esper, Pflanzth. Voi. Ili, p. 87.
Virgularia juncea, Lamk, Anim. s. Vert. I Ed.
Voi. II, p. 431. II Ed. Voi.
II, p. 648.
» » SCHWEIGGER, BeOD. p. 20, —
llandb. p. 435.
» » Cuvier, Reg. Anim. I Ed. Voi.
IV, p. 85. Ili Ed. Voi. Ili,
p. 388.
» » Ehrenberg, Abhand. d. Kais.
Akad. d. Wisssenschaf. 1832.
Corali, d. roth. meer. p. 289,
gen. XXV, Sp. 2.
» » Blainville , Man. d' Actin. pag.
514.
» » Milne Edwards, Hist. Nat. d.
Corali. Voi. I, p. 213: gen.
III. sp. 3.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DKI PBNNATULARI1 75
Virgiliana juncea , Gray, Rev. Tarn. Pennat. Ann.
and Mag. Nat. Hist. 18G0\ N.
XXV, p. 21.
» » Herklots, Hist. des Polyp. Nag.
p. 12.
» .1. V. (;aius llandb. d. Zoo), p.
529.
Fig. Esper, I. e. Penn. Tav. IV. — Schweigger, Beob.
Tav. 11. fig. 12. — Blainville, l. e. Tav. XG.
Zoantodema filiforme dritto, lungo, sottile, la por-
zioni' sterile leggermente bulbosa, la pinnulifera l'ormata
da pinnule che occupano ■/, della lunghezza totale del
corpo, sessili, poco salienti, serrate contro il medesimo
in direzione un poco obliqua, spesse sul mezzo della loro
lunghezza, leggermente assottigliate, e terminate a punta
viniissa e rotondeggiante sulla faccia anteriore e posteriore
del corpo, le celle polipifere sporgenti con un contorno
uniforme sulla superficie delle pinnule, limitate da solchi
mollo marcati, per cui queste sembrano pieghettate tra-
sversalmente. — 1 polipi retrattili.
1/ asse cilindrico, calcareo, molto fragile.
Lunghezza totale 0m, 30 — 0m, 32 (Lamark).
Mollicene; coste di liorneo (Herklots). — Oceano
Europeo (Lamark).
Il Lamark cita nella Sinonimia di questa specie il
l'nlijjiiis mirabilis del Linneo (Mus. Adulp. Fred. Reg.),
citazione die ripete per la funiculiiut njlindrica. La spe-
cie descritta e figurata dal Linneo nel Museum Regium
non può ritenersi come una Virgularia, e la sua figura
spiega chiaramente la frase diagnostica, « cui insiderà air
ternatim lunulae ciliares », indicando una disposizione dei
polipi propria di altri coralliarj, e non delle Virgiliane
76 S. R1CHIAKM
nelle quali i medesimi stanno sopra vere pinnule. Io credo
che si debba riferire alla Virgiliana jnncea la specie che de-
scrisse nelle Chinensia JLagerstroemiana colla
diagnosi, « radii lunares, breves, pedinati, moltissimi ,
subrotundi, albi, distantes », colla quale ad evidenza de-
termina la forma lunulare subrotonda e per di più petti-
nata tanto caratteristica delle pinnule della Virgiliana jun-
cea, e con si chiare indicazioni delle medesime non è più
possibile vedere in questa Pennatula mirabilis di Linneo
una specie di Faniculina la cui caratteristica si è appunto di
avere le celle polipifere isolate, e mai confluenti da for-
mare vere pinnule.
10 ritengo adunque che il Linneo abbia avuto occa-
sione di esaminare tre specie differenti di Pennatule, la
prima la descrive con tanta chiarezza nelle Chinensia La-
gerstroemiana , e sia per i caratteri come per la prove-
venienza ritengo come cosa certa trattarsi di porzione di
Virgiliana juncea; la seconda è quella della quale dà i
caratteri nel Systema Naturae, che dice abitare il mare
della Norvegia, e questa potrebbe essere o la Virgiliana
(Lygiis) mirabilis del Muller, oppure una specie affine;
la terza , quella della quale dà la diagnosi del Miiseum
Regium, proveniente dall'Atlantico e che chiamò Polypus
mirabilis , e questa io credo sia una porzione di una qual-
che Gorgonia, p. es. di una Iuncella, e la riferisco alla
Funiculina Cylindrica del Lamk.
11 Blainville dice di aver veduto nel Museo di Leida
diversi esemplari di due specie di Pennatule lombriciformi
portate dalle Molucche dal Prof. Reinwardt, e che una di
esse con un rigonfiamento bulboso, distinto, molto più
corto del resto del corpo , coperto sui % superiori di po-
lipi disposti in forma di scaglie corte, imbricate, fitte, al-
lenir . se non era la Pennatula juncea del Lamark.
doveva essere per lo meno alla medesima mollo affine.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLABU 77
Egli, comic già QOtò l' Ehrenberg. caddi; in orrore, per-
che questi caratteri non convengono all'alio alla Virgularia
juncea, neppure concordano colle figure della medesima
date dalPEsper, ma secondo l'opinione dell' Ehrenberg
era ima specie nuova, che l'Herklots descrisse poi sotto
il nome di Virgularia Reinwardtii. Al contrario la seconda
delle suddette due specie secondo il Blainville sarebbe
molto più gracile , più lombriciforme della precedente.
col rigonfiamento bulboide poco distinto dal resto del cor-
po, il quale assottigliandosi gradatamente, col sarcosoma
sottile, l'asse quadrangolare, segnato sulla sua sezione da
linee raggianti, i polipi dapprima disposti in brevi serie
lineari poco ed all'atto staccate dal corpo, raggrinzandosi
viemaggiormente in seguito formano delle piccole masse.
salienti alternativamente su ciascun lato obliquamente gem-
minate che infine diventano pinnule bene distinte; secondo
il Blainville sarebbe una specie nuova; ma l' Ehrenberg e
l'Herklots la ritengono per la vera Virgularia juncea. Se
realmente la specie osservata dal Blainwille nel Museo di
Leida aveva precisamente tutti i suddetti caratteri, non si
potrebbe riferire alla Virgularia juncea, la quale ha 1' asse
cilindrico.
L' Ehrenberg nel notare che la prima specie descritta
dal Blainville non poteva essere la Virgularia juncea, ma
probabilmente piuttosto una specie nuova, esserla invece
la seconda . non avvertiva alla forma dell' asse descritta
dal Blainville. e l'Herklots nel confermare l'opinione del-
l' Ehrenberg crede di aver soddisfatto al suo « demo in-
spicienda sunt ». rilevata la particolarità dell'asse qua-
drato della seconda specie descritta dal Blainville io debbo
ancora ripetere il detto dell' Ehrenberg che. « demo in-
spiciendee sunt ». perchè non si può in mia specie ad
asse quadrato riconoscerei,! Virgularia juncea nella quale
l'Herklots stesso ha osservato essere l'asse cilindrico: io
78 S. RICHIARDI
indirizzo quest' osservazione all' illustre naturalista Olandese
che solo può chiarire la questione.
Sp. 2. Virgularia Van Benedenii, Herklots.
(Tav. XII, fig. 02, 93, 94).
Zoantodema a corpo lungo, sottile, filiforme, mu-
nito di pinnule polipifere, carnose, sessili, opposte, al-
terne, inserite sulle sue faccie laterali ed anteriore, che
coprono interamente, e sulla linea mediana a contatto
quelle di destra colle corrispondenti di sinistra; lungo il
loro margine le celle polipifere molto grosse, cilindriche,
divise da solchi profondi, e sporgenti con un contorno
rotondeggiante pure sulla superficie delle due faccie delle
pinnule.
I polipi in numero di otto anche sulle piccole pin-
nule poco sviluppate.
La sola faccia posteriore del corpo nuda, stretta,
traversata nel centro da un piccolo solco longitudinale.
1/ asse calcareo , sottile , filiforme perfettamente cilin-
drico, coperto da sarcosoma piuttosto grosso, carnoso.
Larghezza massima del corpo 0, 0018.
Mari del Nord.
Questa specie è stata fondata dall'' Herklots sopra di
un fragmento comunicatogli dal Prof. Van Beneden al
quale la dedicò , e non se ne conoscono peranco tutti i ca-
ratteri, perchè non si è ancora potuto studiare un esem-
plare intero ; anche quello che io ho esaminato ed ho fatto
disegnare nelle dimensioni naturali è pure incompleto, e
T asse come in quello del Van Beneden , sporge libero alle
due estremità del fragmento come avviene generalmente
negli esemplari conservati nello spirito per il retrarsi del
sarcosoma.
MONOGRAFIA DBLLA FAMIGLIA DEI PENNA TULARI1 70
L'Herklots dice questa specie dell'America, ma io
credo che sia per un puro sbaglio, che gli assegna tal
provenienza, giacché il mio esemplare è certamente dei
mari del Nord, ed anche quello comunicatogli dal Van
lieneden portava pure l' etichetta, Mari del Nord, siccome
egli dichiara nel suo lavoro sopra i polipi (1).
Sp. 3. Virgularia Reinwardtii, Herklots. (Tav.
\, lig. 78).
Sin. Virgularia Reinwardtii, Herklots, Not. s. 1. polyp.
nageurs, p. 13.
Fig. IIkuki.ots, l. c. Tav. VII, tìg. 8.
Zoantodema a corpo lungo, filiforme, rigonfio in-
feriormente in un bulbo più o meno rotondeggiante mem-
branoso, con fibre longitudinali e trasversali sulla sua su-
perficie, queste ultime particolarmente distinte; la regione
pinnulifera, superiormente si assottiglia poco o punto, ed
è formata da piccole pinnule sessili, aderenti per tutta la
loro lunghezza, e disposte in modo da rassomigliare al
frutto del luppolo, (del quale parla Blainville nel descri-
vere la sua prima specie, che riferisce alla Virgularia
juncea Lamk. ), le quali lasciano posteriormente un largo
spazio, e sul davanti una piccola striscia nuda, che allar-
gandosi in basso verso la regione sterile, per un graduato
restringersi delle pinnule (che terminano a punta molto
acuta), limitano sulle faccie laterali degli spazi triangolari,
nei quali le pinnule sono piccolissime.
Mi V;m Beneden — Recherches sur la faune Un. ili' Belgique, (Po-
lypes) in Mrin. ile l'Acad. Roy. des Scien. ile Belgique, Voi. XXXVI.
1867.
80 S. RICHIARDl
L'' asse cilindrico si estende per tutta la lunghezza del
corpo.
Indie orientali.
Lunghezza totale del corpo, 0m, 3: — della regione
pinnulifera 0m, 23 : — della sterile 0,m 04 : — del bulbo
l)m. 03. — Larghezza del corpo 0m, 003.
Questa specie è stata dall' Herklots dedicata alla Me-
moria del Prof. Reinwardt, che la portò dalle Molucche,
ed è la prima di quelle due delle quali parla Blainville e
che ritenne per la Virgiliana juticea del Lamark.
Si». 4. Virgularia australis, Lamk.
Sin. Virgularia Australis, Lamk, Anim. s. vert. II, Ed.
Voi. II, p. 648.
» » Ehrenberg , Abhand. der kòn.
Akad. der Wissensch. zu
Berlin. Corali. — thiere d. ro-
then meer. p. 289, g. XXXV.
sp. 3.
Il Lamark fondò questa specie sopra diversi assi cal-
carei esistenti nel museo di Parigi , i quali hanno la forma
di banchette cilindriche dritte , fragili , bianche , lunghe, as-
sottigliantisi gradatamente verso 1' estremità superiore,
rotte all'inferiore più grossa, traversata nella sezione da
strie raggianti; egli dice che in continuazione col sarco-
soma che copriva queste bacchette trovavansi probabil-
mente delle pinnule trasverse, semicircolari, serrate con-
tro il corpo ed analoghe a quelle della Virgularia juncea,
e siccome 1' asse di questa sarebbe un poco differente dai
suddetti, così li volle provvisoriamente distinti ed appar-
tenenti ad una specie diversa che chiamò Virgularia au-
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PBNNATULARI1 81
stratte. L'Herklots puro dice di avere un gran numero
di assi ili Virgularie provenienti dall'Indie, che crede ap-
partenere a questa specie, che differirebbero da quello
della Virgularia juncea, per essere assai più unissi: non
potrebbe perciò accettarsi l'opinione del Cuvier, che ri-
tenne la Virgularia australis, identica alla Virgularia
inacetì Lamk.
Il Blainville emise in modo dubitativo, l'opinione che
i detti assi potessero appartenere ad Umbelullarie , seb-
bene prima nella sinonimia di questa specie, collocasse
la Penn. juncea del Pallas, la quale invece è la vera Vir-
gularia juncea del Lamark. Anche V Herklots ritiene la
Virgularia australis per una specie dubbia, e lasciò ad
ulteriori ricerche la decisione della questione, nella quale
in non ho potuto entrare per mancanza di materiale , non
avendo avuto occasione di esaminare nemmeno uno dei
suddetti assi, dei quali credo non esistano esemplari nei
diversi musei d'Italia.
Sp. o. Virgularia pusilla, Verrill, Proc, of the.
Essex. Inst. Voi. IV, N. VII. pag. 184.
Zoantodema molto piccolo e sottile, la parte inferiore
del curilo bulbosa rotondeggiante, pinnulifera quasi tino
alla sua estremità: lungo le regioni laterali, le pinnule si
avanzano sull'anteriore, la coprono lasciando nuda solo
la posteriore, le ultime in basso, meno sviluppate, lasciano
un piccolo spazio nudo sul mezzo della faccia anteriore:
in alto, prolungandosi maggiormente su questa, sembrano
confondersi in una disposizione sub-verticillare , verso la
metà sono appena disgiunte: i polipi piccoli, spesso fìtti
ila li a \\ sulle pinnule mediane, i loro tentacoli sottili
lunghi, con cirri laterali fini su tutta la loro lunghezza.
Lunghezza totale circa 0, ìS.
6
82 S. RICHIARDl
Dalla Baja opposta ad Hong-Kong, (China), alla pro-
fondità di circa 11 metri nel fango.
Di colore pallido, orange, o rosso sporco.
L'esemplare sul quale fu stabilita questa specie, è
probabilmente giovane, non ancora completamente svi-
luppato.
Sp. 6. Virgularia Leuckartii, Sp. n. (Tav. X,
fig. 75, 76, 77).
Zoantodema piccolo, corpo lungo, sottile, quasi fili-
forme , ' munito di piccole pinnule , sessili , opposte , al-
terne, aderenti alle faccie laterali e sormontanti obliqua-
mente sull'anteriore fin sulla linea mediana che coprono
intieramente, la faccia posteriore nuda, ma coperta in
parte dai polipi distesi fuori delle loro celle e ripiegati su
di essa.
I polipi grossi, in numero di sei su ciascuna pinnula,
tanto sulle grandi quanto sulle piccole (fig. 77), coi ten-
tacoli carnosi, muniti lateralmente di cirri brevi in modo
da apparire semplicemente seghettati, ed inseriti attorno
ad un bottone carnoso, rilevato, sporgente, portante nel
mezzo l'apertura boccale.
All' estremità superiore ed inferiore della regione pin-
nulifera, le pinnule sono sensibilmente più piccole, fitte
e leggiermente imbricate, sul mezzo piuttosto distanti
T una dall' altra.
L' esemplare sul quale ho fondato questa specie manca
inferiormente della porzione sterile , ma scorgesi che l' e-
semplare è rotto verso la terminazione della regione pin-
nulifera, e qui il corpo è grosso, assai più sottile in alto,
ed all' estremità superiore torna ad allargarsi , e termina
con una piccola punta ottusa , nuda , coperta anteriormente
dalle pinnule.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA l>KI PENNATDIARI1 83
L' esemplare esiste da lungo tempo in questo museo
e porta V etichetta, Mari del nani.
Si-. 7. Virgularia Koellikerii, Sp. n. (Tav. X,
fig. 71, 72, 73, 74).
Zoantodema a corpo grosso, cilindrico, leggermen-
te arenato: la regione pinmilifera bene distinta dalla ste-
rile quella munita di pinnule sottilissime, larghe, ses-
siìi, alterne, che s'inseriscono sulle regioni laterali e scen-
dendo obliquamente in avanti vanno restringendosi, ter-
minano sul mezzo della faccia anteriore, che coprono, la-
sciando solo affatto nuda la posteriore; verso la parte in-
feriore, in basso diminuiscono gradatamente di lunghezza
in modo da lasciare sulla faccia anteriore, dapprima uno
spazio mulo, lineare, appena distinto il quale in prossimità
della regione sterile, allargandosi di mano in mano che
le l'ini mie si raccorciano, si estende sulle regioni laterali
dove rudimentali, appena visibili, in forma di piccole pie-
ghettine, misurano appena la lunghezza di 0m, 0005.
I polipi sono molto piccoli, numerosi, retrattili, di-
stribuiti lungo il margine e le due faccie delle pinnule
su due o tre serie; su quelle maggiormente sviluppate in
numero da 3044.
La regione sterile è cilindrica , molle, molto delicata,
traversata da libre longitudinali e trasversali assai mar-
cate, termina con un bulbo conico, leggermente appun-
tilo sul quale compariscono anche maggiormente le fibre
longitudinali.
II sarcosoma è sottilissimo, copre un asse calcareo
cilindrico, grosso, che forma da se la quasi totalità del
corpo in corrispondenza della regione pinmilifera, non si
prolunga in tutta la sua lunghezza, ma termina sottile,
84 S. RICHIARDI
delicato nell'interno della regione sterile alla distanza di
0m, 041 della punta del bulbo.
Mozambico.
Lunghezza della porzione sterile 0,n, 044 : — del bul-
bo 0m, 017. — Diametro del corpo air estremità troncata
0m, 0028 : — della regione sterile 0m, 006 : — del bulbo
0m. 009.
10 non posso dare i caratteri della estremità supe-
riore della regione pinnulifera , né la lunghezza totale, per-
chè P unico esemplare esistente in questo museo sul quale
ho stabilito questa specie è incompleto e rotto superior-
mente, come è rappresentato nelle sue dimensioni naturali
nelle flg. 71, 72, 73, della Tav. X.
Sp. 8. Virgularia Ellisii, Gray, Rev. Fam. Pen-
nat. Ann. and Mag. Nat. Hist. 1860, N. XXV, p. 20,
gen. II, sp. 2.
Zoantodema lungo, corpo cilindrico, la regione ste-
rile allungata , molto dilatata claviforme all' estremità , la
polipifera lunga due volte la sterile, le pinnule inferiori
fìtte quasi trasversali al corpo, le superiori lunate, al-
terne sulle faccie laterali del medesimo.
Provenienza ?
11 Gray ha fondato questa specie sopra di un esem-
plare rovinato, forse imperfetto.
Genere X. Lygus, Herklots.
Zoantodema lungo; corpo filiforme, sottile: sterile,
claviforme all' estremità inferiore, pinnulifero superior-
mente. ,
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII &>
Pìnnule distinte lunate, distico-alterne in parte libe-
re (?) lungo le regioni laterali del corpo: asse lungo,
sottile.
Sp. Lygus mirabilis, Mùller. (Tav. IX, fìg. 61, 62).
sin. Pennatula mirabilis, Linneo Syst. Nat. Ed. XIII, p.
1322. Gen. 450, Sp. 5.
» 0. V. Mùller. Zool. Dan. p. 11.
Virgularia mirabilis, Lamk. Anim. s. vert. Ed. Il,
Voi. II, p. 647. Sp. 1.
» » Cuvier. Begn. Anim. Ili Ed. p.
388. Voi. III.
» Eiirenberg. Abhandl. der Kònig.
Ak. der Wissens. zu Berlin.
Corali, thiere des roht. me-
eres. Gen. XXXV, Sp. 1. p.
289.
» » Blainville. Man. d'Actinol. p.
514.
Scirpearia mirabilis, Templeton. Magaz. Nat. Ilist.
IX, p. 470.
Virgularia mirabilis, [ohnston. Brit. Zooph. Ed. II.
Voi. I, p. 161.
» » Dalyell. Bar. and remare,
anim. of. Scotland. Voi. II,
p. 181.
» » Sars. Faun. Litt. Norv. Fase. II,
p. 92.
» » Milxe Edwards. Hist. Nat. d.
Goraill. Voi. I, p. 212. Gen.
Ili, Sp. 1.
Lygus mirabilis , IIerklots. Not. s. les Polyp. nag.
[». 14
86 S. RICHIARDI
Lygus mìrabilis, Gray. Rev. fam. Pennat. Ann.
Magaz. Nat. Hist. 1860, N.
XXV, p. 21. Gen. III.
» » Peters, Carus; Handb. d. Zool.
Voi. II, p. 529.
Fig. Muller 0. F. 1. e. Tav. XI. — Blainville 1. e. Tav. XG,
f. 5. — Cuvier. 1. e. Ed. Illns. Tav. XCI Fig. 2.
— Dalyell. 1. e. Tav. XLIII. — Iohnston. 1. e. Tav.
XXX. — Bronn Klassen und Ordnnngen d. Thier-R.
Voi II, Tav. IX, f. 1.
Corpo lungo, cilindrico, carnoso, filiforme superior-
mente : claviforme , sterile all' estremità inferiore.
La regione pinnulifera formata da una serie di pin-
nule, carnose, distico-alterne su ciascuna delle due faccie
laterali del corpo, in parte libere nella loro lunghezza: sul
margine loro anteriore, disposti con regolarità otto polipi
carnosi, cilindrici, retrattili, con otto tentacoli pinnati.
Verso la parte inferiore della regione pinnulifera, le
pinnule diminuiscono in lunghezza di mano in mano che
si avvicinano alla regione sterile, le ultime rudimentali
sessili in forma di piccole pieghettine poco rilevate danno
un aspetto seghettato al corpo.
La regione sterile breve, claviforme, terminata a
punta smussa e rotondeggiante.
L'asse filiforme, cilindrico, calcareo, occupa il centro
del corpo del zoantodema per tutta la sua lunghezza,
quando è fresco flessibile in direzione spirale, ma non
piegato ad arco.
Il corpo di colore giallastro, o rosso-giallastro.
Gli esemplari di questa specie stanno fissi per la parte
clavata inferiore nel fango dal quale difficilmente si pos-
sono estrarre interi, essendo molto fragili. In qualche lo-
calità sono comuni . come sulle coste della Scozia ad Inch-
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 87
Keith, Prestonpans, Gairloch; dell'Irlanda a Belfast; nei
golfi della Norvegia.
Dimensioni del zoantodema intero, da 0m, 15 — Om, 27.
[o lio collocato nella sinonimia di questa specie la
Penn. mirabilis che il Linneo descrive nel suo Syst&ma
Natura, e eredo che questa debba distinguersi da quel-
l' Mitra clic egli descrive nelle sue Amamitates Academicw,
che riferisco alla Virgularia juncea, Pallas: e da quella
chi' chiama Polypus mirabilis nel Museum Ad. Friderici
Regis pag. 96, e che io ho posto nella sinonimia della
Fu iti e il lina cylittdrica.
onesta specie che è tanto conosciuta per le belle fi-
gure date da 0. F. Mùller nella sua Zoologia Danica
e da lui chiamata Pematula mirabilis, dopo che il La-
mark ha fondato il suo genere Virgularia è indicata da
tutti i zoologi col nome di V. mirabilis, difatti ha tutti i
caratteri di una vera virgularia, l'unica differenza che
presenta si è di avere le pinnule meno sessili, e meno
abbraccianti il corpo delle altre; specie di questo genere.
1/ Herklots dando maggiore importanza a questa partico-
larità di quanto non si avesse dato per il passato , ne fece
il tipo del suo nuovo genere Lygus, il quale finora com-
prende come unica specie la P. mirabilis del Miiller.
Da tre anni a questa parte che tengo d' occhio e stu-
dio le Pennatule, ogni qualvolta mi si presenta l' occasione,
ho potuto esaminare molti esemplari di Virgularia, e mi
son persuaso che le figure del Miiller da tanti zoologi ri-
prodotte sono belle, ma un poco esagerate, e credo
che le pinnule siano figurate un poco troppo sottili e
troppo staccate dal corpo ; osservando bene le figure che
ci danno gì' Inglesi e gli esemplari conservati nello spirito,
e tenendo conto della direzione delle pinnule, della lun-
ghezza del loro margine polipifero, della larghezza della
88 S. RICHIARDI
base lunata abbràcciante il corpo, è impossibile per quanto
s'immaginino distesi i polipi e stirate esse stesse, che
possano arrivare a prendere la forma funicolare figurata
da tutti, e diventare interamente peduncolate. Ho voluto
qui esprimere questo mio dubbio intorno air esattezza delle
figure del Mùller onde promuovere nuove ricerche, ed
osservazioni esatte su esemplari viventi per parte dei na-
turalisti dell' Inghilterra , della Scozia , e della Svezia , che
si trovano in circostanze così propizie per la frequenza di
questa specie nei loro mari; e stando alle ultime osser-
vazioni fatte, credo che bisognerà correggere un poco le
figure del Mùller col ridurre la lunghezza delle pinnule,
e modificare con una disposizione più naturale la posizione
dei polipi sulle medesime, verrà allora a mancare il ca-
rattere sul quale PHerklots ha stabilito il gen. Lygus, che
non avendo più ragione di esistere dovrà cancellarsi, eia
P. mirabilis del Mùller essere nuovamente collocata in
capo alla serie delle Virgularie come specie tipo del genere.
Genere XI. Orini lTum, V. d. Hoeven, Harting,
Miquel.
Sp. Cri ni Unni Siedenburgii , (Tav. XIV, fig. 119, 120,
121, 122, 123). Versi, en Medede-
elingen der Konink. Akad. van We-
tenschappen. — Naturkunde — jaar.
1861, pag. 286-294.
« Corpus elongatum, gracile, axe longo quadrangu-
» lari, quadri-sulcato; pinnae polypifene quinque, lanceo-
» latae, terminales ». (Vedi nota, A).
« Habitat mare Indicum prope insulas Moluccanas ».
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLARIJ 89
Genere XII. Fimiculina, Lamark.
Funiculina, Lame, Anim. s. vert. I ediz. voi. II,
p. 422.
Pavonaria , Civn.it, Reg. Anim. I ediz. voi. IV, p. 85.
Zoantodema semplice, v irgi forme , sottile superior-
mente, sterile e leggermente bulboso in basso; i polipi
retrattili in celle munite di spicule e inserite in serie obli-
quo-tras versali, sulle due faccie laterali ed anteriore del
corpo.
L1 asse calcareo , grosso , occupa il centro del zoan-
todema per tutta la sua lunghezza.
Se. l. Funiculina quadrangularis, Pallas
(Tav. XII, fig. 95,96).
Sin. Penna del Pesce Pavone, Bohadsch, dequib. Anim.
mar. p. 112.
» » » Ellis, Phil. Trans. Voi.
LUI, p. 426.
Permanila quadrangularis, Pallas, Elench. Zoopb.
p. 372, N. 219.
» antennina, Linn. Syst. nat. XIII ediz.
pag. 1323, gen. 350,
sp. 7.
» » Ellis, et Solander, Zoo-
ph. 63.
Funiculina i<>ii<<N. — Ellis, Pliil.
Trans. Voi. LUI, Tav. XX, Qg. 8. (copiata da quella
del Bohadsch). — Blainville man. d' Act. Tav. XC,
fig. 1. — Iohnston, Brit. Zooph. Tav. XXXI, fig. 1-5.
Zoantodema lungo, virgiforme, a corpo quadrangola-
re: Leggermente bulboso, cilindrico, a punta ottusa in basso;
traversato in tutta la sua lunghezza da un grosso asse cal-
cami, quadrangolare, dritto, coperto da sarcosoma sottile,
lùiì grosso in corrispondenza della regione sterile e della
porzione superiore della polipifera.
I polipi della prima porzione della regione polipifera
piccolissimi disposti con grande regolarità in serie semplici
sulle due faecie laterali del corpo, (Tav. XII, fig. 9G),
più in allo, s'ingrossano aumentano di numero, general-
mente l'ormano delle serie di due, tre, od anche quattro
individui, (fig. 88, 89), in direzione obliquo-trasversale,
e dalle faecie laterali avanzandosi sul V anteriore la coprono
interamente: verso la parte superiore del zoantodema, ne-
gli esemplari di grandi dimensioni, le serie constano di
cinque o sei individui, i più grossi sulle faecie laterali, i
pieci ili ed i papilliformi sull'anteriore: sono retrattili in-
teramente in celle polipifere sorrette da un armatura di
spicule calcaree molto grosse, le quali riunite in cinque o
sei fascetti sporgono oltre il margine libero delle mede-
sime quando i polipi sono retratti.
Le dimensioni di questa specie variano molto, nel
Mediteraneo si pescarono esemplari di un metro e trenta-
cinque centimetri; pare però che possa giungere a molto
maggiore lunghezza.
Mediteraneo: — Coste della Scozia (Isola di Kerrera):
— Coste della Norvegia. — Sta impiantata per la parte
bulbosa nei fondi fangosi.
92 S. RI C HI ARDI
Questa specie fu descritta dal Bohadsch sotto il nome
di Penna del pesce pavone così chiamata dai pescatori na-
politani dai quali T aveva ricevuta , ne diede una figura
grossolana coi polipi distesi fuori delle celle , quali proba-
bilmente comparivano nel suo fragmento , ed egli dice che
non sono retrattili , indotto in errore da questo loro stato
accidentale, e ci lasciò inoltre una buona descrizione:
« kwc nullis pinnis proedita est, sed simplici trunco osseo
» constai, quem, plurima tentacula (polipi) ambiunt
» Corpus quadranguhim est, oh os similiter e ff ormatimi
» et per totum pernice corpus extensum os hocce qua-
» dratum candidimi membrana lutescens immediate inve-
» stit. Tentacula truncum immediate ambientia 1310 nu-
» merantur , atque ita disposita sunt ut tria trunci la-
» ter a occupent, relieto inferiori (posteriore) libero. In
» varios prceterea ordines admodum regulares selecta ha-
» bentur. Quilibet ordo ab altero quatuor lineas distat,
» et quinque tentacula comprehendit , qua3 juxta lineam
» obliquam collocata sunt.
V Ellis nei Philosophical transactions e nei Zoophyles
del Solander si attiene ancora fedelmente alla descrizione
del Bohadsch, ma il Pallas nella sua diagnosi cambia la
posizione dei polipi, e li dice seminati su una sola delle
faccie del corpo ; il Lamark ripetè tale errore aggiungendo
essere disposti in tre serie longitudinali ; finalmente il Oli-
vier alla diagnosi del Pallas, aggiunse polypes serrés en
quinconce, e ne fece il tipo del suo genere Pavonaria ac-
cettato dal Blainville che tornò a ripetere Terrore del
Bohadsch dicendo i polipi non retrattili, ed oggidì dal
Iohnston, Koren, Danielsen, H. G. Bromi e pressoché da
tutti i zoologi.
È cosa singolare , che in una specie così caratteristica
si sieno potuto rilevare caratteri così disparati: come il
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARU 93
Pallas che aveva veduto un esemplare, conosceva la de-
scrizione e la figura del Bohadsch abbia potuto cambiare
le posizione dei polipi sul corpo, il Lamark collocarli su
tre serie longitudinali ed il Cuvier a scacchi; ciò provenne
probabilmente dall' aver essi veduto solo esemplari essic-
cati, oppure alterati dal liquido conservatore. Nella Funi-
culina quadrangularis come in tutti gli altri Pennatularii ,
la forma, il volume del corpo dei polipi, la direzione
loro >iil zoantodema, come pure la grossezza di questo
dipendono in gran parte dallo stato di contrazione o di
distensione nel quale si trovano quando vengono estratti
dall'acqua: lo spirito nel quale si conservano esercita su
loro pure una grande influenza, quando è molto concen-
trato deacquifìca troppo i tessuti, li coarta, raggrinza, al-
terando sensibilmente le forme. Io ho avuto la fortuna di
potere studiare molti esemplari di questa specie, e se
avessi tenuto conto solo della direzione dei polipi avrei
potuto farne tre specie diverse; in quelli di grandi di-
mensioni, p. es. di metri 1, 20 i grossi polipi sulle faccie
laterali del corpo, talvolta erano regolarmente verticali
alle medesime, ma più spesso piegati verso la faccia po-
steriore nuda: in altri lunghi da 0m, 78, a 0,n, 85 la por-
zione mediana della regione polipifera formata solo da una
serie di grossi polipi piegati sulla faccia anteriore in modo
da coprirvi i piccoli, superiormente invece disposti in se-
rie di tre o quattro individui con regolarità in direzione
obliquo-trasversale ; ho visto finalmente due esemplari lun-
ghi 0m, 00 — 0m, 66 nei quali tutti i grossi polipi inse-
riti sulle faccie laterali del corpo, erano piegati sulla fac-
cia anteriore fino a toccarsi, la coprivano interamente in
un coi piccoli polipi, e sembravano attaccati perpendico-
larmente su di essa simulando una disposizione ora a tre ,
ora a quattro serie longitudinali.
Tali varietà nella direzione dei polipi possono dare
94 S. RICHIARDI
una spiegazione delle differenze rilevate dagli autori sud-
detti i quali ebbero il torto di considerarle come carat-
teristiche mentre sono affatto accidentali.
Il Verrill ha descritto ultimamente (1) una specie
di Funiculina, che egli chiamò F. Forbesii, sopra esem-
plari provenienti dalle coste della Scozia , e dice che dopo
un' accurato esame di molti esemplari perfetti si è persuaso
costituire questi una specie diversa da quella che trovasi nel
Mediterraneo che il Bohadsch descrisse e figurò per il
primo, e che dopo venne chiamata dal Pallas P. quadran-
gularis.
La Funiculina Forbesii sarebbe, secondo il Verrill,
molto più sottile della quadr angui aris , i polipi meno nu-
merosi e meno fitti , disposti in serie oblique di due o tre
in luogo di cinque, gli uni più grossi degli altri, quelli
che ocupano la regione centrale della faccia anteriore ru-
dimentali e papilliformi , ma tutti sproporzionatamente più
piccoli di quelli della F. quadr angularis.
Io credo che questa specie non possa accettarsi per-
chè i caratteri che il Verrill ha assegnati alla F. Forbesii
non sono esclusivamente proprii della specie che trovasi
sulle coste della Scozia, ma precisamente identici si ri-
scontrano pure in molti esemplari di quella del Mediter-
raneo; la particolarità di trovare i polipi in serie di due
o di tre individui più grossi gli esterni o laterali, papilliformi
e sproporzionatamente più piccoli gP interni od anteriori di-
pende da circostanze locali particolari , ma specialmente dal
grado di sviluppo ; ho visto che nei grandi esemplari le serie
constano di 4, 5, 6 polipi gradatamente sviluppati, men-
(1) List of polyps and corals sent by the Museum ecc. ecc. Bulletin
of the comparative zoology; Cambridge, Mass. 1863, p. 30.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 95
tre che Dei piccoli risultavano solo di due o tre individui
sproporzionatamente più piccoli e coi caratteri che il Ver-
ìill. (.'numera per la sua F. Forbesii.
Il Cuvier ha fondato sulla F. quadrangularis il suo
genere Pavonaria, il carattere principale del quale sareb-
bero i polipi disposti a scacchi su di una sola delle quat-
tro (accie del corpo: questa specie non può più oggi es-
sere ritenuta come tipo di tal genere perchè sappiamo che
i polipi stanno su tre delle faccie del corpo, ma il Cu-
vier cita come spettante ancora al suo genere* Pavonaria
la P. Scirpea del Pallas, la quale rimarrebbe unica specie
di tal genere giacche presenterebbe i polipi inseriti su
una sola delle sue faccie: ma se si considera che il Pallas
ha assegnato lo stesso carattere alla sua Pennatula (Fu-
niculina ) quadrangularis la quale differirebbe dalla Scir-
pea solo per la forma dell'asse, e che non si conosce
oggidì alcuna specie che possa riferirsi alla P. Scirpea,
si ha tutte le ragioni di credere che come egli cadde in
errore nel descrivere la disposizione dei polipi sulla P.
quadrangularis, abbia pure errato riguardo alla P. Scir-
pea . tanto più che stabilì questa specie su di un solo e-
semplare essicato; io ritengo pertanto, che la disposizione
• In polipi su questa, non fosse altrimenti differente da
quella della P. quadrangularis e che si trattasse di quella
specie di funiculina ad asse cilindrico che il Sars ultima-
mente descrisse sotta il nome di F. Christii. 11 genere Pa~
vonaria, dunque non ha più alcuna ragione di esistere,
e deve essere cancellato.
Se. Funiculina Christii, Koren et Danielsen
(Tav. XI, f. 87, 88, 89).
Sin. Pennatula Scirpea, Pallas, Elench. Zooph. p. 372,
N. 218.
96 S. RICHIARDI
Pavonaria Scirpea, Cuvier, Regn. Anim. I Ed. Voi.
IV, p. 85, III ed. Voi. Ili,
p. 388.
» » Blainville, Man. d' Ad. p. 516.
Virgiliana Christii, Koren et Danielsen, Faun. litt,
Norv. Fase, II, p. 91.
» » Milne Edwards, Hist. nat. d.
Corali. Voi. I, p. 213.
Funiculina Christii, Herklots, Not. s. les Polyp.
nag. p. 9.
» » Gray, Rev. Fam. Perniai. Ann.
and Mag. Nat. Hyst. 1860,
N. XXV, p. 20. gen. I, sp. 2.
» » J. V. Garus, Handb. d. Zool.
p. 529.
Fig. Koren e Danielsen, 1. e. Tav. XII, fig. 7-12.
Zoantodema lungo, sottile, a corpo cilindrico, diviso
in regione sterile , e regione polipifera , sul terzo superiore
piegato in basso ad arco.
La regione sterile inferiore, bulbosa, fusiforme, a
punta ottusa , ed un poco ricurva all' estremità , più sot-
tile in alto verso la polipifera ; questa lunga circa i % del
zoantodema, porta sui due lati delle celle coniche sessili ,
isolate, distinte non confluenti alla base, disposte in serie
alterne obblique dal basso air alto, che sulla porzione in-
feriore lasciano anteriormente un piccolo spazio nudo, il
quale scomparisce in alto, giungendo le due serie a toc-
carsi là dove incomincia la curva ad arco del corpo; cia-
scuna serie generalmente è formata da cinque polipi (fig.
88 , 89 ) , ma più in basso verso la regione sterile d' or-
dinario consta solo di due o tre; fra le serie esistono so-
venti pure dei polipi isolati. Delle cinque celle che for-
mano le serie in alto, la prima e la seconda (più vicine
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 97
alla faccia posteriore del corpo) sono le più grandi, di-
minuiscono gradatamente le altre fino alla quinta, la quale
sta sulla l'accia anteriore; tutte sono sorrette da un' arma-
tura di spiente, ed il loro margine è diviso in due punte.
L'asse calcareo coperto da sottile sarcosoma è cilin-
drico lungo quanto il zoantodema: grosso, fusiforme in
corrispondenza della regione bulbosa, va insensibilmente
assottigliandosi nella regione polipifera: in alto è flessibile,
filiforme, sottilissimo: di consistenza cartilaginea alle due
estremità.
Tutto il zoantodema è di colore rosso, i polipi e le celle
più chiare, gli esemplari conservati nello spirito brunastri.
Lunghezza totale da 0m, 7 — 0m, 8: — della re-
gione polipifera 0m, 58 — 0m, 65. = Diametro trasver-
sale della regione polipifera 0m, 007 — 0m, 009 : — della
regione sterile 0m, 009 — 0ni, 012.
Abbastanza comune nei paraggi di Lofoten a grandi
profondità.
Funiculina cylindrica, Lamk.
sin. Polypus mirabilis , Linn. Mus. Ad. Frid. Reg. I,
pag. 96 ( non Chinensia La-
gerst. non Syst. nat. non
Fauna Svec.J.
l'è ii ita tuia mirabilis, Ellis, Phil. Transac. LUI,
pag. 426.
» » Pallas, Elench. Zooph. pag.
370, N. 216.
» » Ellis, et Soland. Zooph. pag.
63.
Funiculina cylindrica , Lamk. An. s. vert. I ed. Voi.
II, pag. 423. II ed. Voi.
II, pag. 6 il).
7
98 S' RICHIARDI
Scirpearia mirabilis , Guvier , Reg. Anim. I ed. Voi.
IV, pag. 85. Ili ed. Voi.
Ili, pag. 388.
» » Schweigger, Handb. pag. 435.
» » Ehrenberg, Carall.-Th. d. r.
Meeres gen. 33 : in Abhan-
dl. d. k. Akad. d. Wissen-
sch. jah. 1832, pag. 288.
Permanila mirabilis, V. d. Hoeven, Handbook of
zoology Voi. II, pag. 81.
Funiculina cylindrica, Herkl. Not. s. 1. Polyp. Nag.
pag. 10.
Fig. Linn. Mus. Ad. Fr. Reg. Tav. XIX , fig. 4. — Ellis
Phil. Trans. Voi. LUI, Tav. XX, fig. 17. — Schweig-
ger Beobacht. II, fig. 13. — Blainville Man. d. Ac-
tinologie, Tav. XC, fig- 4.
11 Lamark che ha fondato questa specie, cita nella
sua sinonimia il Polypus mirabilis dal Linneo descritto
nel Mus. Ad. Fr. Reg. e la Pennatula mirabilis del Pal-
las , e siccome questi cita pure il Mus. Reg. così dobbiamo
ritenere che siano la stessa specie.
Il Fleming ha fatto avvertire che il Lamark ha col-
locato il Polypus mirabilis Linn. anche nella sinonimia
della Virgiliana juncea, ma io credo che ciò sia avve-
nuto per mero errore materiale, giacché nella nota che
aggiunge alla diagnosi di questa specie di virgiliana dice
che è molto differente della Pannatala mirabilis del Pal-
las, che colloca fra i sinonimi della sua Funiculina cy-
lindrica.
Il Blainville nelle osservazioni che fa nel capitolo del
genere Virgularia, emette il dubbio che la Virgiliana
mirabilis Muli, e la Pennatula juncea dell' Esper , la quale
è ancora quella del Pallas, non siano realmente due spe-
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 99
eie distinte, ma che questa differisca da quella solo
quando osservata e descritta allo stato di essicamento:
tale dubbio oggi non è più possibile, perchè conoscendosene
molti esemplari conservati nell'alcool, sì sono bene sta-
tuì ili i caratteri differenziali di queste due specie; egli ri-
ferisce ancora l'opinione del Fleming che la P. mirabilis
del Linneo, quella del Pallas e del Miiller appartengano
alla medesima specie, tale opinione è erronea del tutto,
perchè supponendo anche che il Fleming, citando la spe-
cie del Linneo, avesse inteso parlare di quella descritta
oel Museum Regium avrebbe avuto ragione di ritenerla
identica a quella del Pallas, ma sarebbe però caduto in
errore riguardo a quella del Mùller, la quale è ben di-
versa, e fu il vero tipo del genere Virgularia; così an-
cora se si volesse supporre che il Fleming intendesse par-
lare della specie dal Linneo descritta nella sua Fauna Sec-
ciai e riportata nel systema natura' , io credo che V avrebbe
con ragione considerata indentica a quella del Miiller , ma
ad ogni modo queste poi sarebbero molto differenti della
P. mirabilis del Pallas.
Il Blainville aggiunge che, ammessa l'opinione del
Fleming, i gen. Funiculina e Virgularia del Lamark, ed
il genere Scirpearia del Cuvier appoggerebbero su di una
stessa specie, ma egli rigetta tale opinione, ed anzi mette
in dubbio che il Fleming avesse realmente studiato un
esemplari' della specie del Pallas, perchè dice di essersi
egli stesso assicuralo, che la Funiculina cylindrica del
Lamark, fondata sulla P. mirabilis del Pallas, figurata dal
Linneo nel Museum Regium, non era affatto un Pennatu-
lario ma una Gorgonia , ora siccome non dice in quel modo
abbia potuto accertare tal fatto, e d'altronde nella tavola
XC fig. i del suo atlante ammette la F. cylindrica e ne
dà la figura, così abbiamo il diritto di dubitare della sua
asserzione.
100 S. R1CHIARDI
Sebbene non possiamo prestare gran fede alle parole
del Blain ville, per le quali verrebbe recisamente ad es-
sere distrutta questa specie, pure molti altri argomenti
esistono per i quali siamo indotti a dichiararla puramente
nominale e cancellarla dal quadro dei Pennatularii.
Il Pallas dice di aver descritta la sua P. mirabilis su
di un'esemplare della lunghezza di mezzo piede, rotto
alle due estremità, proveniente dalle coste di America,
e di essere incerto, finche non ne esaminasse uno com-
pleto, se si dovesse collocare nella famiglia dei Pennatu-
larii o delle Gorgonie.
L' Herenberg dopo aver citato la P. mirabilis del
Linneo Mus. Ad. Fr. Reg. , tipo del genere Scirpearia del
Cuvier, che egli accetta, aggiunge che di questo genere
se ne conosce una specie sola « Specimen in museo regio
servatur idque saxo tanquam innatum est. An Gorgoni-
num (Eunicea)? = Cam generis et speciei characteribus
reliquis optime convenit ». Egli pure mette in dubbio que-
sta specie e rivela una circostanza che esclude assoluta-
mente dai Pennatularii V esemplare che egli descrive sotto
il nome di Scirpearia mirabilis, poiché non libero ma
aderente e fisso.
Il Van der Hoeven pure ritiene questa specie assai
dubbia, epperò anche il genere del Cuvier fondato su di
essa, e dice, sulle notizie avute dal Prof. Sundevall, che
a Stocolma non è conosciuto V esemplare tipo che ha ser-
vito al Linneo per la sua descrizione.
La Funiculina cilindrica del Lamark , come il Poly-
pus mirabilis del Linneo, e la Pennatula mirabilis del
Pallas, non appartengono affatto alla famiglia dei Penna-
tularii, ma alle Gorgonie e precisamente al gen. lunedia
ed al gruppo delle specie nelle quali il zoantodema è
virgiforme non ramoso; probabilmente il Lamark ebbe a
mano solo esemplari incompleti, e forse anche di grandi
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 101
dimensioni, ma staccali dai corpi ai quali aderivano, e cre-
dendoli affatto liberi li collocò coinè il Linneo ed il Pallas
in questa famiglia, la descrizione dettagliata che trovasi
nella nota sotto la F. cylindrica è così chiara, che con
un esemplare di Iuncella sotto gli occhi , si vede evidente-
mente che è quasi impossibile che non si trattasse di qual-
che specie di questo genere, sia per la precisione nei ca-
ratteri, come ancora per la provenienza.
11 Gray nella sua rivista della famiglia dei Pennatu-
larii, dopo aver fatto rilevare che PHerklots mette in
dubbio la F. cylindrica, aggiunge, che il Lamark l'ha
fondata solo su qualche asse calcareo: se si osserva la
sua nota relativa a questa specie si vede che ciò non è
esatto, perchè Egli descrive i polipi con dettagli tali che
non poteva immaginare, ma doveva rilevare da qualche
esemplare in buon stato, se non del tutto completo. Il
Gray riferisce la F. cylindrica alla sua Primnoella Austro-
Insili- (Primnoa Aiistralasiw) (1), la forma dell'asse della
quale , come egli dice , s' accorda assai bene colla descri-
zione del Lamark: io non so quanto possa essere sicura
tale rassomiglianza perchè egli non dà alcun dettaglio in-
torno alla struttura dell'asse della P. Australasice , ma
quello che è certo si è che la disposizione dei polipi in
questa , stando alla descrizione del Gray , è ben differente
da quella descritta dal Lamark nella diagnosi e nella nota
della F. cylindrica.
Le specie dunque comunemente conosciute sotto i
nomi: Polypus mirabilis, Linn. Mus. Ed. Fr. Reg. Penna-
tuia Mirabilis, Pallas Elench. Zooph. Fimiculina cylin-
drica , Lamark Anim. s. Vert. ed il genere Scirpearia del
(1) Annate and Magazine of nat. Ilist. .1 sor voi. V, N. 30; giugno
1850
102 S. RICHIARDI
Cuvier sono da cancellarsi dal quadro della famiglia dei
Pennatularii.
Funiculina mediterranea , Risso , Hist. Nat. des princ.
prod. de P Europe me-
ridionale Voi. V, pag.
365, N. 158.
F. stirpe filiformi, tenui, verrucoso, basi glabra,
pinnis viginti; tubis duobus elong atis , acutis, hyalinis ,
brunneo irroratis, in series duas longitudinales oppositas
digestis.
Io non conosco esemplari di questa specie del Risso,
né saprei pronunciarmi intorno ad essa : egli nell-1 enumerare
i caratteri del genere Funiculina dice : « Corps libre, fili-
» forme, simple, fort long, charmi, gami de verrues po-
» lypifères, disposées par rangées longitudinales, axe
» grèle, corné; polypes solitaires, alongés, tubuleux, à
» huit tentacules plumeux ». Quindi nel descrivere la sua
specie la dice dotata di venti pinnule , ciascuna munita di
due polipi carattere di molti altri pennatularii, ma opposto
a quello di Polypes solitaires proprio del genere Funicu-
lina. Anche questa specie è per me assai dubbia e ritengo
che P esemplare che ha servito al Risso per stabilirla ap-
partenesse ad altro genere.
Genere XIII. Urribellularia , Lamark.
Sin. Ombellula , Cuvier , Tableau élémentaire del P Hist.
Nat. pag. 675.
Umbellularia , Lamk. Anim. s. Vert. I Ed., Voi. II,
pag. 436.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULAIUI 103
Sp. Umbellularia groenlandica, Lamk.
Sin. Zoophytum groenlandicum , Mylius, monograph. (8.°
1753).
Clustered sea-polype , Ellis, Nat. Hist. of Co-
rallines pag. 96.
Isis encrinus, Linn. Syst. Nat. ed. X,
pag. 800.
Vorticella encrinus, Linn. Syst. Nat. ed. XII,
pag. 1317.
Pennatula encrinus, Linn. Syst. Nat. ed. XIII,
(Gmelin) pag. 3867,
N. 348.
» » Pallas, Elench. Zooph.
pag. 355, N, 212.
» » Ellis, et Solander Zo-
oph. pag. 67.
Vorticella » Esper, Pflanzth.
Umbellularia groenlandica, Lamk. Anim. s. Vert. I ed.
Voi. II, pag. 436; II
ed. Voi. II, pag. 677.
» encrinus Guvier, Reg. Anim. I ed.
Voi. IV, pag. 86.
» » Blainville, Man. d'Act.
pag. 513.
» groenlandica, Ehrenberg, Abhandl. d.
K. Akad. d. Wissensch.
Berlin. Corali, d. r.
meeres. 1832, p.288,
gen. XXXII.
» » Milne Edw. et Haime,
British foss. Corals in-
tr. LXXXIII, gen. 5.
104 S. RICHIARDI
Umbelhilaria groenlandica, Milne Edw. Reg. Anim.
Guv. Zooph. pag. 14G.
» » Dana, Zooph. pag. 598.
» encrìnus, Milne Edw. Hist. Nat.
d. Corali. Voi. I, pag.
216.
» groenlandica, Herkl. Nat. s. 1. Polyp.
nageurs pag. 29.
» » Peters u. Carus, Handb.
d. Zool. Voi. II.. pag.
530.
Fig. Mylius, Zooph. Groenl. = Ellis, Hist. Nat. Corali.
Tav. XXXVII. = Lehmann , Nov. comm , Acad. Petr.
Voi. X, Tav. XI, fig. 7. = Esper, Vorticell. in
Pflanzth. Tav. II. = Blainville , Man. d' Act. Tav.
XC, fig. 2. = Milne Edw. Reg. Anim. Cuvier, Zo-
oph. Tav. XCII, fig. 2.
Zoantodema molto lungo, sottile, virgiforme, semplice.
Corpo quadrangolare, sterile nella sua lunghezza.
I polipi in numero da venti a trenta , disposti ad om-
brello solo air estremità superiore del corpo.
L'asse lungo pressoché quanto l'intero zoantodema,
quadrangolare, le sue faccie concave, calcareo, duro: fles-
sibile, di consistenza cartilaginea solo alle due estremità,
nel centro del corpo , del quale forma la massa principale.
Mari del Groénland.
Lunghezza totale metri 1, 80? (sei piedi).
Finora i caratteri del genere sono ancora quelli della
specie tipo, giacche nessuna nuova venne aggiunta alla pri-
mitiva.
Nel 1753 il capitano Adrians, comandante il basti-
mento, Britannia, estrasse dal mare, dalla profondità di
MONOGRAFIA DELI.\ FAMIGLIA DEI PENNATULAUII 105
circa 340 metri, verso il 7!>.' grado latitudine nord, a
breve distanza dalle coste del Groénland, due esemplari
di un polipaio dei quali uno fu studiato dal Mylius che
lo chiamò zoophytcm groenlandicum , e poco più tardi
l'altro tu descritto dall' Ellis sotto il nome di Clustered
sea-polype; non si conoscono più oggidì i due esem-
plari tipo, e pare siano perduti o distrutti, ne mai, per
quante accurate ricerche siano state fatte, se ne poterono
avere altri, e ciò che si sa di questa specie, ed il poco
che oe scrissero i diversi zoologi che ne fecero parola, tutto
fu ricavato dalle descrizioni primitive del Mylius ed Ellis.
L' Ellis collocò questa specie nel genere Hydra, il
Linneo fra le Isis , il Bohadsch per il primo conobbe le
sue vere affinità e V ascrisse al genere Pennatula, ed ora
\iene generalmente ancora compresa nella serie delle spe-
cie della famiglia dei Pennatularii.
La maggior parte dei zoologi è in dubbio nello sta-
bilire i rapporti e le affinità del genere Umbellularia cogli
altri generi, ed io pure rimasi lungo tempo perplesso
prima di collocarlo a fianco del genere Funiculina, ma
non In» mai potuto dividere coli' Herklots la sua opinione,
che abbia forse colle Pennatule minori rapporti di quanto
comunemente si crede, perchè come in tutti i pennatu-
larii il zoantodema è libero senza aderenze costanti, e di
più ha tutti i caratteri della Funiculina quadrangularis
dalla quale differisce unicamente per il piccolo numero e
per la disposizione dei suoi polipi. Io ritengo che la Pen-
natula arundinacea non sia altro che la F. quadrangu-
laris, ora nella nota che trovasi nell'edizione XIII del
Gmelin del Systema naturai del Linneo, nell'enumera-
zione dei caratteri diconsi pure i polipi decidui, e noi
sappiamo come soventi, anche gli esemplari che si estrag-
gono dalle acque del Mediterraneo, siano incompleti per la
mancanza di un gran numero di polipi, e presentino la
106 S. RICHIARDI
parte inferiore del corpo nuda e sterile per la caduta dei
vecchi individui, e realmente se ne staccano colla massima
facilità quando non vengano maneggiati coi più grandi ri-
guardi, per cui non sarebbe impossibile che i due esem-
plari primitivi di Umbellularia fossero due Funiculine qua-
drangularis, sulle quali, giunte a dimensioni così straor-
dinarie, caduti o per vecchiaia o forse per insufficiente
nutrizione i polipi lungo il corpo, rimanessero all'estre-
mità superiore, nel pieno vigore della loro vita, soltanto
quelli dell' ultima od ultime generazioni, prodotte per gem-
mazione, processo per il quale ha luogo il continuo cre-
scere in lunghezza del zoantodema; laonde io inclino a
credere che il zoophytum groènlandicum del Mylius come
il Clustered sea-polype dell' Ellis potessero essere due F.
quadrangularis , in uno stato accidentale ed incomplete,
piuttosto che un vero tipo nuovo.
La Pennatula stellifera del Mùller, della quale il La-
mark aveva fatto una specie di funiculina, con più ra-
gione il Guvier una del suo genere Veretillum , e che og-
gidì è il tipo del genere Kophobelemnon dell' Asbjòrsen ,
è stata dal Blainville collocata come seconda specie del
genere Umbellularia , però i zoologi non divisero con lui
tale opinione, perchè realmente le sue affinità coli' U.groen-
landica sono così remote ed insignificanti da non poter
essere compresa nello stesso genere.
Genere XIV. Kophobelemnon, Asbjòrsen.
Sin. Pennatula, (pars) Linn. Syst. Nat. Ed. XIIL (Gmelin).
» » Mùller, Zool. Danica — Zool. Dan.
Pr.
Funiculina, » Lamk. Anim. s. Vert.
Veretillum, » Cuv. Reg. Anim.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULAIU1 107
Veretillum, Ehbenberg, Corali, d. r. .Meeres.
Umbellularia , Blainville, Man. d'Actin.
Veretillum, Stimpson Proc. Phil. Acad. Nat. Se.
Kophobelemnon, Asbjòrsen, Fauna Litt. Norv.
« Polyparium liberimi , earnosum , spiculis caleareis
» farctum : rachìs elavil'ormis , epìnnata , latere anteriore
» solimi papillis polypiferis, per quatuor series longitudi-
» nales. alternantes, dispositis obsito ».
« Polypi maximi, toti retractiles, octo tentaculis pin-
» natis circuiti os ornati ».
« Axis gracilis subcalcareus vel sublapideus ».
Questo genere, fondato nel 1856 dall' Asbjòrsen sulla
Pennatula stellifera di 0. F. Mùller, costituisce l'anello di
congiunzione tra i generi Lituana, Cavernularia , Vere-
tillum, ed i primi tredici di questa famiglia, con quelli ha
in comune la forma generale del zoantodema , la mancanza
di pinnule, i polipi retrattili interamente nel parenchima
del corpo, con questi, la disposizione dei polipi, che co-
prono solo in parte la superficie della ragione polipifera
del corpo, lasciando completamente nuda la sua faccia po-
steriore, e la forma delle spicule che in molte specie ser-
\oiio di armatura ai polipi ed al corpo del zoantodema.
La P. stellifera fu dal Cuvier collocata nel suo ge-
nere Veretillum , che creava nello scomporre per il primo
l'antico genere Pennatula, ed egli forse più d'ogni altro
zoologo dei suoi tempi, conobbe le vere affinità della spe-
cie del Mùller, che venne in seguito ascritta al genere
Funiculina dal Lamark, al genere Umbellularia del Blain-
ville, e che finalmente studiata di nuovo accuratamente
dadi' Asbjòrsen, ora è il tipo del suo genere Kophobele-
mnon, caratterizzato da una forma a clava della regione
polipifera, e dai polipi dispersi solo su tre delle faccie
del corpo, la posteriore nuda sterile. V Asbjòrsen aveva
108 S. RICHIARDI
ancora considerato come carattere generico la disposizione
dei polipi su quattro serie longitudinali alterne, ma FHer-
klots, che descrisse una seconda specie di questo genere,
ha verificato che questo è semplicemente un carattere spe-
cifico.
Il Miiller nel descrivere la specie tipo aveva attri-
buito ai suoi grossi polipi solo sei tentacoli, V Ehrenberg
aveva già fatto avvertire che dovevano invece con tutta
probabilità essere otto , e le nuove osservazioni deir Asbjòr-
sen hanno confermato pienamente la sua opinione, per
cui è scomparsa ogni differenza nei caratteri cogli altri
Pennatularii , e nelle loro forme generali sono perfetta-
mente eguali a quelli di tutte le specie degli altri gener
di questa famiglia.
Sp. 1. Kophobelemnon stelliferum, Mùller
(Tav. XII, fig. 100, 101, 102, 103, 104).
Sin. Pennatula stellifera,
Funiculina
Veretillum stelliferum ,
Umbellularia stellifera ,
Mììller , Zool. Dan. Voi.
I, pag. 44. = Zool. Dan.
Prodr. N. 3076.
Linn. Syst. Nat. Ed. XIII,
(Gmelin) pag. 3866,
Sp. 9.
Lamk. Anim. s. Vert. II
ed. Voi. II, pag. 641.
Cuvier, Reg. Anim. I ed.
Voi. IV, pag. 86.
Ehrenb. Corali, d. r. Me-
eres in Abhandl. d. K.
Akad. d. Wisssensch. zu
Berlin pag. 287, gen.
XXX, Sp. 4.
Blainville, Man. d'Act.
pag. 513.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 109
Veretillum stelli ferum, Phdlippi, in Wiegman Ar-
ri iiv Voi. I, 1835, pag.
279.
Kophobelemnon Ma /Ieri, Asbjòksen, Fauna litt.
Norveg. Fase. II, pag.
81.
stelliferum, Herkl. Not. s. 1. Polyp.
Nag. pag. 23.
» » Gbay, Rev. Fani. Pennat.
Ann. Mag. Nat. Hist.
1860, N. XXV, pag; 23.
» » Peters u. Garus, Hanclb.
d. Zoo), Voi. II, pag.
529.
Fig. 0. F. Mììller, Zool. Dan. Tav. XXXVI. = Asbjòrsen
Fauna Litt. Norv. Fase. II, Tav. X, fig. 1-8.
Zoantodema semplice, quasi interemente cilindrico, di-
viso in porzione polipifera e porzione sterile.
La polipifera rotondeggiante, leggermente triangolare
e distintamente clavata in alto, terminata da una piccola
eminenza neh1' interno della quale si prolunga 1' estremità
superiore dell'asse calcareo: i polipi, sulla faccia anteriore
e parte delle laterali, per poco più della metà della sua
circonferenza: la faccia posteriore nuda, sterile, coperta
di papille e traversata sul mezzo, per pressoché tutta la
sua lunghezza, da un solco.
I polipi molto grossi, longhi da 13-19-21, mm larghi da
()-10mm muniti di otto tentacoli pinnati lunghi press' a
poco quanto il corpo, retrattili completamente nel pa-
renchima del corpo del zoantodema in direzione obligua
verso l'asse, il loro numero variabile coir età e grado di
sviluppo degli esemplari da 1-24, su quattro serie al-
terne obliquamente ed irregolarmente, in modo che sup-
110 S. RICH1ARDI
ponendo la regione polipifera traversata da due linee spi-
rali interrotte sulla faccia posteriore sterile, si possono im-
maginare dispersi su di esse; quando sono retratti com-
pletamente , sporgono sulla superficie del corpo delle ver-
ruche divise in otto lobi corrispondenti agli otto tentacoli
dei polipi, fra di esse il resto della superficie coperto
di grosse e piccole papille, le quali vanno scomparendo in
basso verso il principio della regione sterile.
La porzione inferiore sterile del zoantodema è liscia ,
cilindrica, di grossezza uniforme, oppure più piccola im-
mediatamente sotto la regione polipifera s' ingrossa legger-
mente verso la metà , e quindi di nuovo si assotiglia e ter-
mina con un bulbo ovoide molto distinto : negli esemplari
estratti di fresco dall'acqua scorgesi distintamente, verso
la metà od i due terzi di questa porzione, un anello scuro
che indica fino a qual profondità stavano impiantati sul
l'ondo del mare. 11 solco longitudinale sulla faccia poste-
riore è per tutta la porzione sterile poco profondo e si-
nuoso.
La superficie del corpo è coperta di spicule calcaree
che piccole , corte , irregolari rendono solo ruvida la por-
zione inferiore sterile del zoantodema, ma la polipifera
è veramente pungente perchè su di essa, più numerose,
più grosse, più lunghe e riunite in fìtti fascetti; una rete
di tali spicule forma pure un' armatura attorno alla bocca
e lungo ciascun tentacolo dei polipi.
L'asse è calcareo, flessibile, pressoché cilindrico , sot-
tile, misura appena da 0m, 001, a, 0m, 0008; appuntato su-
periormente, s' ingrossa sul mezzo , e torna ad assotigliarsi
gradatamente in basso in una punta fina ed elastica pie-
gata in alto a nodo.
Lunghezza totale di un grosso esemplare 0m, 125 —
della porzione sterile 0m, 0725.
Il colore generale è giallo-grigio o giallo-rosso, più
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 111
vivo sulla porzione polipìfera, più scuro sulla sterile, il
corpo dei polipi {Giallo-scuro o violetto-scuro.
Golfo di Cristiania (Asbjòrsen). = Nordre-Koster ,
Hvalòerae (Lovén). = Golfo di Dròbak (0. Fr. Mùller).
Sp. 2. Kophobelemnon Burgeri, Herklots.
(Tav. XII, fig. 97, 98).
Fig. Herklots, Not. s. 1. Polyp. nageurs Tav. VII, fig. 7, 7."
Zoantodema semplice, cilindrico, claviforme diviso in
porzione polipìfera e porzione sterile.
La porzione superiore polipìfera termina con un'estre-
mità rotondeggiante, diminuisce gradatamente di grossezza
dall'alto al basso.
I polipi poco numerosi, molto grossi, dotati di otto
tentacoli pinnati, disposti irregolarmente su sei serie lon-
gitudinali, di quattro osci individui ciascuna, sulla faccia
anteriore e le due laterali. La superficie del corpo, fra i
polipi, coperta di piccole verruche molli, molto fitte, che
inferiormente diminuiscono di grandezza e numero e scom-
pariscono del tutto sul principio della porzione sterile.
La faccia posteriore del corpo nuda, coperta essa
pure di piccole verruche, e piuttosto larga.
La porzione sterile un poco più corta delle polipi-
fera e più piccola , si assotiglia gradatamente fino a termi-
nare a punta.
V asse lungo quanto il corpo del zoantodema , ed un
poco escentrico.
Lunghezza totale Om, 085; — della porzione polipi-
fera 0m, 05. = Diametro trasversale 0m, ol.
Giappone.
Questa specie sebbene sia assai rassomigliante al K.
112 s. RICHIARDl
stelliferum pure ne differisce per un un maggior numero
di serie di polipi, per la mancanza della dilatazione bul-
bosa all'estremità inferiore e per la forma dell'asse.
Sp. 3. Kophobelemnon clavatum, Verrill,
(Tav. XII, fig. 99).
Sin. Veretillum clavatum, Stimpson: Proc. Phil. Acad.
Nat. sciences Voi. I, pag.
375, giugno 1855.
Kophobelemnon clavatum, Verrill, Proc. oftheEssex
Institute, apr. 1865, p.
152; sept. 1865, N.VII,
pag. 185.
Fig. Verrill, Proc, Essex Institute 1865, Voi. IV, N. VII,
Tav. V, fig. 4.
Zoantodema fortemente clavato, diviso in porzione
polipifera e porzione sterile, quella più lunga di questa,
molto grossa, coperta di grossi polipi, molto fitti, dotati
di otto tentacoli sottili con pinnule brevi oblunghe, sparsi
sulla faccia anteriore, laterali, e parte della posteriore la
quale è nuda per uno spazio molto stretto ed appena di-
stinto.
La superficie del corpo del zoantodema, fra i polipi,
coperta di papille disperse irregolarmente.
La porzione sterile inferiore molto più piccola della
polipifera, leggermente fusiforme, termina in basso a
punta.
La porzione polipifera punteggiata orango con mac-
chiette scure; la sterile bianca.
Baia di Hong-Kong, sui fondi fangosi, alla profondità
di circa 11 metri.
Onesta specie differisce dal K. Burgeri per essere la
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATDLARII 113
sua parte polipifera molto più claviforme, più ricca di
polipi, e la l'accia posteriore nuda solo per uno spazio
lineaiv.
Genere XV. Lituaria, Valenciennes.
Sin. Pennatula, (pars), Linn. , Pallas.
Vere/illuni, Cuvier, Lamark Ehrenderg.
Lituaria . Valenciennes, Milne Edw. Bronn.
Zoantodema semplice, carnoso, pressoché cilindrico:
i polipi dispersi irregolarmente sulla superfìcie della por-
zione mediana e superiore del corpo, retrattili completa-
melile nel suo tessuto cavernoso. La porzione inferiore
nuda, sterile, bulbosa air estremità.
L' asse centrale , calcareo , bene sviluppato , quadran-
golare, termina a punta in basso, con una estremità ot-
tusa, talora claviforme ed echinulata in alto.
11 Gray nella sua rivista della famiglia dei Pennatu-
larii (Ann. Mag. 1860, N. XXV pag. 24) dice che Passe
nelle specie di questo genere è rudimentale, pressoché
oaviculare (Axis rudimentary hearly navicular), egli
confonde la forma dell'asse dei Veretillcm con quella
delle Lituarie in quelli è realmente navicularc e rudi-
mentale, ma in queste è bene sviluppalo e molto lungo.
Sr. 1. Lituaria phalloides, Pallas (Tav. XIII,
fìg. 105).
Sin, Pennatula ohalloides, Pallas, Elench. Zooph. pag.
373, N. 220. — Mise, Zool.
pag. 17ì».
8
114 S. RICHIARDI
Pennatula phalloìdes, Linn. Sysl. Nat. Ed. XIII (Gme-
lin), pag. 3866, Sp. 10.
Verelillum phalloìdes, Lamk. Anim. s. Vert. II ed.
Voi. II, pag. 638.
» » Guvier, Reg. Anim. I ed. Voi.
IV, pag. 86.
» » Deslongchamps, Encyclop. Me-
thod. Zooph. pag. 769.
» » Schweigger Handb. pag. 436.
» » Blainville, Man. d' Actinol.
pag. 518.
» » Ehrenberg, Corali, d. r. me-
eres in Abhandl. K. Ak. d.
Wissensch. Berlin 1832, pag.
287, gen. XXX, Sp. 3.
» » Dana, Zooph. pag. 598.
Lituana phalloìdes, Milne Edw. et Haime, Brith.
foss. Gorals Intr. LXXXIV.
— Distr. Meth. pag. 191.
» » Milne Edw. Ilist. Nat. d. Co-
rali. Voi. I, pag. 217.
» » Herklots , Polyp. nag. pag. 24.
» » Gray , Rev. Fam. Pennat. Ann.
Mag. Nat. Hist. 1860 N. XXV,
pag. 24.
» » Gray, Proc, Zool. Soc. London
1862, part. I, pag. 33.
» » Peters u. Carus, Handb. d.
Zool. Voi. II, pag. 629.
Fig. Pallas Mise. Zool. Tav. XIII, fig. 5, 6.
Zoantodema semplice, cilindrico, carnoso, diviso in
porzione polipifera e porzione sterile: quella poco più
corta di questa, coperta di papille fra le quali stanno di-
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA TULARII 115
sposi i irregolarmente i polipi, piccoli, lunghi 0m, 00i*i.
dotati ili otto tentacoli pinna ti, retrattili completamente nel
parenchima del corpo del zoantodema, più litti in alto,
meno numerosi in basso verso la porzione sterile ; questa
liscia, s'assolici ia leggermente e termina inferiormente con
un bulbo ovoide.
L'asse quadrangolare, sottile air estremità inferiore,
più grosso superiormente, lungo poco più della metà del-
l' intero zoantodema.
Lunghezza totale 0m, 175: — della porzione sterile
0"\ 09. — Diametro trasversale 0m, 012.
Oceano indiano.
si'. 2. Lituaria australis, Gray, Proc. Zool. Soc.
1862, Part. I, pag. 33.
Zoantodema lungo, carnoso, la porzione superiore
polipifera sottile, s'ingrossa gradatamente dall'alto al basso.
1 polipi completamente retrattili, fìtti sulla parte su-
periore della regione polipifera, meno numerosi, più di-
stinti fra loro sulP inferiore , di colore interamente ed uni-
formemente bruno scuro o bruno pallido, con un'anello
nero alla base dei tentacoli.
La superficie del corpo , fra i polipi , coperta di fitte
aperture circolari in serie longitudinali, quelle dei polipi
retratti elittiche, o lineari, pure longitudinali.
La porzione sterile liscia, sub-cilindrica, d'ordinario
lunga il terzo o la metà del corpo intero.
L'asse bene sviluppato, quadrangolare, calcareo,
duro.
Penane: baia di Sbark. Australia.
116 S. RICHIARDI
Genere XVI. Cavernularia, Valenciennes,
MSS. Collez. del Museo di Parigi.
Cavernularia, Milne Edwards et Haime, Distrib.
Meth. de la classe des Polypes, Ar-
di, du Museum Tom. V, pag. 191.
» Milne Edwards et Haime, British
fossil Corals, Introd. pag. LXXXIV.
» Milne Edwards, Hist. Nat. des Co-
rali. Voi. I, pag. 219.
Zoantodema semplice, carnoso, a superficie legger-
mente coriacea.
I polipi completamente retrattili, più o meno nume-
rosi attorno alla porzione superiore del corpo.
La porzione sterile mai bulbosa.
II corpo percorso nel centro da un' ampia cavità , di-
visa in quattro tubi longitudinali da altretanti sepimenti
che partono da un centro comune fibroso.
L'asse piccolo, duro, calcareo, in una piccola cavità
nel centro fibroso verso l' estremità inferiore del corpo.
Questo genere fondato dal Valenciennes è molto af-
fine al Gen. Veretillum ma ne differisce per essere il cor-
po delle sue specie traversato nel centro da quattro tubi
sempre bene distinti anche quando è fortemente contratto ,
e per essere la superficie tutta, anche la polipifera, di
aspetto coriaceo, mentrechè nei Veretillum la sola porzione
sterile presenta distintamente tale carattere, ed i canali,
più piccoli , esistono solo in questa ; un' altra differenza , in
confronto di questo ultimo genere, ce lo somministra
l'asserelle Cavernularie , nelle quali è sempre un poco
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 117
piiì sviluppato, ed a parità di lunghezza del corpo di di-
mensioni maggiori.
Io ho ommessi alcuni caratteri di questo genere, fra
quelli dati dalPHerklots, perchè gli ho verificati solo spe-
cifici, e ne ho aggiunti altri che mi presentarono in co-
mune gli esemplari che ho studiato, e posso confermare
l'esistenza dell' asse che, sebbene non ammessa dal Valen-
ciennes, era già stata dimostrata dall' Herklots nella C.
pusilla e C. Valenciennesii.
Sp. 1. Cavernularia obesa, Valenciennes, MSS.
Xnantodema tozzo, di piccole dimensioni.
Oceano indiano.
Onesta specie non è stata né descritta, né figurata,
ma, come tipo del genere, solo conosciuta per le som-
marie indicazioni del Milne Edwards ed Haime, epperò
posso solo ripetere le poche parole colle quali essi la ca-
ratterizzarono.
Sp. 2. Cavernularia pusilla, Philippi (Tav. XIII,
fig. 107, 108, 109).
sin. Veretillum />itsi//itin. Philippi, Wiegmann Archiv f.
Naturgesch. Voi. I, 1835,
pag. 277.
Cavernularia pusilla, Herkl. Not. s. 1. polyp. nag.
pag. 26.
» » Gray, Rev. Fam. Penn. Ann.
Mag. Nat. Hist. 1800, N.
XXV. pag. 24.
» » Peters u. Carus, Handb. d.
Zool. pag, 529.
118 S* RICHIARDI
Fig. Philippi, Wiegmann Archiv 1835 Voi. I, Tav. IV, fig.
6, 7, 8, 9, 10.
Zoantodema piccolo, cilindrico, gradatamente decre-
scente dall' alto al basso , V estremità superiore rotondeg-
giante.
I polipi disposti in serie lineari a spira sulla metà
superiore del corpo lungo la quale formano un giro com-
pleto : le serie in numero di sei , ciascuna di nove polipi ,
soventi fra due serie di individui bene sviluppati, una di
polipi molto più piccoli : i più grossi , quando distesi , lun-
ghi 0m, 0045, larghi 0m, 00125, la loro apertura boccale
circondata da un labbro e da otto tentacoli lunghi 0m, 001,
di forma lanceolata ed a punta smussa, muniti sui due
lati di circa quindici pinnule corte, ottuse: la superficie
del corpo del zoantodema coperta di grosse granulazioni
piuttosto distanti le une dalle altre, e fra esse bene di-
stinti dei larghi fori , quando i polipi sono retratti.
La porzione polipifera diminuisce poco di grossezza
anche negli esemplari conservati nello spirito.
La porzione sterile lunga quanto la polipifera, termina
a punta smussa: la sua superfìcie coriacea, ruvida al tatto,
dura, coperta di piccole granulazioni fitte e sporgenti:
negli esemplari conservati nello spirito, raggrinzata assai
più della polipifera.
L' asse cilindrico , di consistenza cornea , bianco , re-
lativamente molto grosso, flessibile, gradatamente decre-
scente alle due estremità , aderente in alto air estremità
rotondeggiante della porzione polipifera, inferiormente giun-
ge solo fino circa alla metà della sterile.
Baia di Palermo.
Lunghezza totale del zoantodema 0m, 038, — della
porzione polipifera 0m, 019. = Larghezza 0m, 006.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 119
Si-. :{. Gavernularia Valenciennesii, Herklots,
(Tav. XIII, fig. 106).
Herkl. Not. s. 1. Poljp. nag. pag. 26, Tav. VII, fig. 4.
Zoantodema piccolo, claviforme, insensibilmente de-
iscente in basso: l'estremità superiore molto rotondeg-
giante.
1 polipi relativamente grossi, dotati di otto tentacoli
p innati, dispersi irregolarmente attorno alla metà circa del
corpo; retratti lasciano delle aperture mollo grandi circo-
Imi, e fra queste, il resto della superficie, è coperta da
altre della stessa forma più piccole, ma sempre bene di-
stinte e da minute depressioni circolari.
La porzione sterile appuntata air estremità, assai più
piccola della polipifera, e coperta di granulazioni che la
rendono scabra.
Baia di Palermo.
Lunghezza totale del zoantodema 0m, 026: — della
porzione polipifera 0m, 014. = Larghezza 0m, 006.
Questa specie sebbene molto rassomigliante alla pre-
cedente, pure ne differisce per la mancanza delle granu-
lazioni fra i polipi sulla superficie del corpo, e per es-
sere questi dispersi irregolarmente.
Sp. 4. Cavernularia Haimeii, n. sp. (Tav. XIII,
fig. HO).
Zoantodema grosso, cilindrico, superiormente roton-
deggiante: gradatamente decrescente, ad estremità appun-
tata in basso.
La porzione polipifera lunga circa i due terzi del corpo
intero.
120 S. RICHIARDI
I polipi molto fitti, di mediocre grandezza, disposti con
una certa regolarità in serie semi-spirali: retratti lasciano
delle piccole aperture a contorno rilevato; la superfìcie
del corpo, tra i polipi, coperta di papille (polipi rudi-
mentali) rotondeggianti, disposte in serie longitudinali, più
grosse, bianche, sulla parte inferiore della porzione polipi-
fera e superiore della sterile.
La porzione sterile insensibilmente drecrescente, mol-
to contrattile, scabrosa al tatto, traversata da piccoli so-
lchi longitudinali , appuntata all' estremità.
L'asse duro, calcareo, fusiforme, sottile alle due
estremità, lungo più del quarto dell' intero corpo , distante
inferiormente della punta della regione sterile 0m, 019,
compreso nel centro d' intersecazione delle due membrane
che formano i quattro setti che separono le quattro cavità
tubulari longitudinali.
Lunghezza totale del zoantodema 0m, 047: — del-
l' asse 0m, 02. = Diametro trasversale del corpo verso la
metà della porzione polipifera 0m, 013.
Ab ?
L' unico esemplare sul quale ho stabilito questa
specie l' ebbi in comunicazione del mio amico il Prof.
Targioni, ed appartiene al museo di Firenze nel quale
si conserva da lungo tempo senza alcuna determinazione
ed indicazione di provenienza; come quasi tutti gli altri
esemplari di Pennatularii di detta collezione presentava due
tagli , uno longitudinale , l'altro trasversale, evidentemente
praticati per rilevare i caratteri interni del corpo, onde
io dubito che possano essere stati altra volta mandati in
comunicazione al Valenciennes, o studiati da qualche altro
zoologo.
Questa specie si distingue da tutte le altre finora co-
conosciute per la sua grandezza e gran numero di polipi,
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 121
io l' Ito consacrala alla memoria di Giulio Haime che gio-
vine ancora, troppo presto fu rapito alla scienza.
Si . :;. Gavernularia Defìlippii, n. sp. (Tav. XIII,
fig. 111).
Zoantodema piccolo, tozzo, cilindrico, la porzione po-
lipifera ottusa in alto, poco più grossa della sterile.
I polipi numerosi, di due dimensioni, ai grossi inter-
relati altri la metà più piccoli, disposti tutti irregolarmente
attorno ai due terzi superiori circa del corpo; quando re-
ti al li le aperture su questo distinte, circolari, a bordo ri-
levato diviso in otto lobicini più molli e più chiari del re-
sto della superfìcie del corpo, coperta fra i polipi di fitte
piccole granulazioni disposte in serie longitudinali, che si
prolungano, in basso oltre la regione polipifera, su tutto il
tnzii .supcriore della sterile:
Questa di poco più piccola di quella, molto centrat-
ile, scabra al tatto, a punta ottusa, traversata da solchi
Longitudinali e da altri più piccoli trasversali (negli esem-
plari conservati nello spirito).
L" asse duro, calcareo, fusiforme bene sviluppato, sot-
tile alle due estremità, nel centro fibroso verso la parte
inferiore del corpo.
Lunghezza totale 0m, 45; — della porzione polipifera
0m, 029. = Diametro trasversale in corrispondenza del
mezzo della regione polipifera 0m, 01; — dell'asse 0m,
0009.
Io ho studiato due esemplari di questa specie, en-
trambi senza indicazioni di provenienza, uno del museo
di Firenze, l'altro di mia proprietà, regalatomi nell'ottó-
bre del 1865 dal compianto Prof. Defilippi, alla cui me-
moria la dedico, e che mi disse averlo avuto in dono dal
naturalista Gio. Battista Veranv.
122 S. RICHIARDI
Genere XVII. Veretillum , Cuvier.
Sin. Pennatula (pars), Pallas, Elench. Zooph. = Mise.
Zool.
Alcyonium (pars), Linn. Syst. Nat.
Veretillum, Cuvier, Tableau element. = Reg.
Anim.
Zoantodema semplice, cilindrico o sub-cilindrico car-
noso, molle, molto contrattile.
Polipi numerosi, retrattili, dispersi sulla superficie
della parte superiore del corpo, l'inferiore nuda, sterile,
breve.
V asse rudimentale , pressoché naviculare.
Sp. 1. Veretillum cynomorium, Pallas (Tav.
XIII fig. 114).
Sin. Malum insanum marinum, Rondelet, Hist. Pise.
Voi. II, pag. 91.
Fingher-shaped sea-pen , Ellis, Phil. Transact. Voi.
LUI, pag. 434.
» » pennatula, Shaw Mise. Voi. V.
Alcyonium epipalrum, Linn. Syst. Nat. ed. XIII
(Gmelin), pag. 3811.
Pennatula cynomorium, Pallas, Elench. Zooph.
pag. 373, N. 221.=
Mise. Zool. pag. 177.
» » Ellis et Solander, Zo-
oph. pag. 65.
Veretillum cynomorium, Cuvier, Reg. Anim. I ed.
Voi. IV, pag. 86.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII
Veretillum cynomorium, Lamark Anim. s
Veretillum luieum.
Veretillum cynomorium .
123
Vert.
I ed. Voi. II, pag. 121.
Schweigger, Ilaiulb. pag.
43G.
Deslongchamps Encycl.
Metti. Zooph. pag. 679.
Risso, Ilist. Nat. desprin-
cip. proti, de l'Europe
merid. Voi. V, p. 365.
Rapp. Untersuch. ù. d.
bau ein Polypen d.
Mittelland.meeres:Nov.
Ad. Acad. Nat. Cur.
Voi. XIV.
Quoy et Gaimard, Ann.
d. Se. Nat. I Ser. Voi.
X, pag. 188, 1827.
= Id. Rapporto del
Cuvier, pag. 239.
Blainville, Faune fran-
ca ise, Zooph. = Man.
d' Act. pag. 518.
Ehhenberg, Corali, d. r.
meeres in Abh. K.
Akad. Wissensch. Ber-
lin 1832, pag. 287.
Erdl Miiller Arch.1841,
pag. 423.
Van d. Hoeven, Hand-
book of Zool. Voi. I,
pag. 81.
Milne Edw. et Haime,
Brit. foss. Corals. Intr.
pag. LXXXIII.
124 S. RICHIARDI
Veretillum cynomorium, Milne Edw. Hist. Nat.
des Corali. Voi. I,pag.
218.
» » Dana, Zooph. pag. 590.
» » Herklots , Not. s. 1. Po-
lyp. nag. pag. 27.
» » Gray, Rev. Fam. Penn.
Ann. Mag. Nat. Hist.
1860, N. XXV, pag.
24.
» » Gray, On the claviform
Sea-pens, Proc. Zool.
Soc. 1862, Part. I, pag.
32.
» » Petersu. Carus, Handb.
d. Zool. Voi. II, pag.
529.
Fig. Rondelet, Hist. pisc. II, pag. 91. — Ellis, Phil. Tras.
voi. 53, Tav. XXI, fig. 3-5. — Pallas, Mise. Zool.
Tav. XIII, fig. 1-4. — Shaw. Mise. Tav. 170. —
Rapp. Nov. Act. Acad. Nat. Gur. Voi. 14 , Tav. XXXVIII ,
fig. 1. — Quoy et Gaimard, Ann. Se. Nat. I Ser. 1827,
Tav. 9a , fig. 1-4. — Blainville , Faune Frane. Tav.
II, fig. 1, Man. d'Act. atlas Tav. LXXXIX, fig. 2.
= Wagner, Icon. Zoot, Tav. XXXIV, fig. 1. =
Milne Edw. Reg. Anim. Cuv. ed. ili. Tav. XCI, fig.
1, lb, lc. — Bronn. Thier-Reichs, Strahlenthiere Tav.
VIII, fig. 2.
Zoantodema cilindrico , ottuso all' estremità superiore ,
più piccolo appuntato inferiormente.
I polipi molto grossi con otto tentacoli pinnati, di-
sposti in serie longitudinali, alterni, sui due terzi o tre
quarti del corpo intero , il terzo o quarto inferiore sterile.
ICONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 125
La porzione polipifera del corpo coperta da una pelle
membranosa tappezzata, fra i grossi polipi, di granulazioni
i polipi rudimentali) bene distinte.
La porzione sterile nuda, breve, coriacea, legger-
mente seni uosa, molto contrattile, negli esemplari con-
servati Dello spirito traversta da solchi longitudinali ed ap-
parentemente di struttura fibrosa.
L'asse stiliforme piccolo, sottile alle due estremità.
Il corpo del zoantodema giallo, giallo-orange, rosso
aurora (Risso); i polipi bianchi.
Mediterraneo, Gibilterra (Linneo, Quoy e Gaimard).
Differiscono assai le dimensioni di questa specie se-
condo il grado di contrazione degli esemplari, il Milne
Edwards le dice variare da 0m, 1, a, 0m, 2; il Quoy e
Gaimard riferiscono che gli esemplari viventi hanno la lun-
ghezza di 0m, :J2, contratti 0m, 10; secondo l'Herklots
quelli conservati nello spirito lunghi 0m, 125, e la loro
porzione polipifera 0m, 09.
(ili esemplari che ho potuto studiare, presentavano
le dimensioni le più svariate, riporto qui solo quelle di
dllr :
1.° esemp. 2.° esemp.
Lunghezza totale del zoanto-
dema ....... 0m, 122. 0m, 07.
Lunghezza della porzione ste-
rile 0"', 026. 0m, 017.
Lunghezza dell'asse calcareo . 0,n, 019. 0m, 015.
Diametro tras versale dell'asse
verso la sua metà . . 0m, 001. 0m, 0007.
Distanza del medesimo dall' e-
stremità della porzione
sterile 0"\ 018. 0"\ 005.
126 S. RICHIARDI
In tutti gli esemplari che ho osservato, dalla parte
inferiore della porzione polipifera, si estendevano sul terzo
superiore, ed anche fino verso la meta della sterile, in
serie molto regolari, quei piccoli polipi rudimentali papil-
liformi che coprono fra i grossi tutta la superfìcie della
regione polipifera.
Il Gray dice (1) che nel museo Britannico esiste un
unico esemplare di questa specie, e che crede sia quello
stesso che V Ellis descrisse per V. cynomorium , e che
non ha certamente l'aspetto di essere dotato nell'interno
di asse centrale, a meno che non si voglia considerare
come tale il centro fibroso da cui partono i setti che di-
vidono la cavità centrale in quattro longitudinali : potrebbe
darsi che nel suo esemplare mancasse Tasse, ovvero fosse
affatto rudimentale, od anche, siccome molto piccolo, fosse
sfuggito alle sue ricerche, quello che è certo si è che,
in tutti gli esemplari che io ho esaminato P ho trovato
bello, distinto, duro, di color bianco-giallastro, nel centro
del corpo, e quasi sempre in corrispondenza della parte
superiore della porzione sterile, ed inferiore della polipi-
fera, più o meno distante dalla punta di quella, secondo
il grado di contrazione in cui trovavansi.
L Alcyonium luteum che il Quoy e Gaimard (2) hanno
descritto per una specie nuova lo sarebbe realmente stato
se si fosse potuto conservare nel genere Alcyonium, ma
il Cuvier nel suo rapporto del 2 ottobre 1826, air Acca-
demia delle scienze, ha giustamente avvertito che è una
specie di Veretillum , che fin ora erroneamente fu rite-
nuta per nuova pure in questo genere; se si analizzano
bene caratteri dati dal Quoy e Gaimard non è più possi-
bile continuare a considerare il V. luteum come una spe-
(1) Procedi ngs Zool. Society of London 1862, Part. I, pag. 32.
(2)_-Annales des Scienc. Natur. I Ser. Voi. X, pag. 188.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PBNNATULARU 127
eie differente dal V. cynomorium, epperò io l' ho collocato
nella sinonimia di guest1 ultimo perchè ritengo che non ne
differisca affatto.
Sp. 2. Veretillum. elegans, Herkl. (Tav. XIII,
fig. 112).
Sin. Sarcobelemnm degan* , Herkl. Not. s. 1. Polyp. nag.
pag. 25.
» » Gray, Rev. Fani. Penn. Ann.
Mag. Nat. llist. 1860, N.
XXV, pag. 21.
» » Peters u. Garus, Handb. d.
Zool. pag. 529.
Fig. Herkl. Not. s. Polyp. nag. Tav. VII, fig. 3.
Zoantodema cilindrico , carnoso , ottuso air estremità
superiore, appuntato inferiormente.
I polipi grossi, completamente retrattili, molto fitti
attorno ai due terzi superiori del corpo in serie longitu-
dinali alterne, dotati di otto tentacoli pinnati.
II terzo inferiore nudo, sterile, coriaceo, coperto di
granulazioni, va assotigliandosi gradatamente dall'alto al
basso.
La superficie del corpo della regione polipifera, fra
i polipi, coperta di fine granulazioni e traversata da ru-
ghe longitudinali che le danno l'aspetto di un muscolo
spogliato del suo sarcolemma.
11 corpo, in corrispondenza della porzione sterile, tra-
versato internamente da quattro canali tapezzati da una
membrana, e disposti attorno ad un centro fibroso: il pa-
renchima della polipifera di struttura cavernosa.
Giappone.
Lunghezza totale del zoantodema 0ni. 095: — della
porzione polipifera 0m, 06. = diametro trasversale 0m, 013.
128 S. RlCHIARDI
L' Herklots ha fondato su questa specie il suo genere
Sarcobelemnon che ha caratterizzato: « Corps simple,
» charmi, portant des polypes nombreux, retractiles, in-
» se'rés dans la substance dn corps, autour de la partie
» supérieure , la partie inférieure non renflée en bulbe,
» nue »; tutti questi caratteri sono proprii pure del ge-
nere Veretillum , egli aggiunge : « La substance du corps
» est caverneuse dans la partie polypifère , dans la partie
» inférieure mie il existe quatre canaux tapisse's d' une
» membrane , disposés autour d" un centre tendineux » ;
ristessa particolarità di struttura io ho pure riscontrato
negli esemplari che ho esaminato di Veretillum cynomo-
rium molto contratti, conservati nello spirito; finalmente
dice: « Nous rìy avons pas trouvè d" axe solide, qui
» peutrétre a échappè à nos recherches puisque ne possé-
» dant qu' un seul exemplaire , nous avons du nous bor-
» ner à une simple incision » ; in tal caso P asse deveva o
mancare affatto, od essere molto piccolo, come nel V. cijno-
morium: ma egli ammette come carattere del suo genere
P esistenza di un asse calcareo , per cui anche sotto que-
sto rapporto il genere Sarcobelemnon non differisce dal
genere Veretillum, epperò siccome non ho trovato nel-
V analizzare la sua diagnosi , alcun buon carattere che de-
finisse solidamente il suo genere , così ho dovuto collocare
la specie tipo fra i Veretillum, dei quali ha tutti i ca-
ratteri generici, anzi essa stessa, stando sempre alla de-
scrizione originale, non differirebbe dal V. cynomorium
se non per essere traversata longitudinalmente da strie
e rughe, le quali talora incontransi pure molto distinte
nei grandi esemplari di V. Cynomorium contratti e con-
servati in spirito molto forte, così non sarebbe impos-
sibile che si trattasse di un' esemplare appartenente a
questa specie, che in particolari condizioni, presentasse
MONOGRAFIA DBLLA FAMIGLIA DEI PENNATULARI1 129
caratteri speciali, la qua! cosa d'altronde non è infrequente
e rende assai difficile dare buoni caratteri per distinguere
con sicurezza le specie di questo genere, per cui io ri-
porto semplicemente qui appresso le descrizioni delle spe-
cie proposte in questi ultimi anni, senza poter istituire fra
loro confronti, essendo per di più le diagnosi che ci fu-
rono date piuttosto concise, poco dettagliate, quindi insuf-
ficienti a fare buone e sicure determinazioni.
Sp. :t. Veretillum australasiaB, Ghay (Tav.
XIII, flg. 113).
Sin. Sarcobelemnon australasice, Gray Rev. Fam. Penn.
Ann. Mag. Nat. Hist.
1800, N. XXV, pag.
24.
Veretillum australasice, Gray On the claviform
sea-pens, Proc. Zool.
Soc. 1862, Part. I,
pag. 32.
Fig. Gray, Ann. Mag. 1800, N. XXV, Tav. IV, fig. 1.
Zoantodema piuttosto grosso, la porzione polipifera,
grossa in basso, va gradatamente diminuendo nella sua
lunghezza e termina superiormente a punta rotondeggiante,
il tessuto del corpo duro.
I polipi inegualmente sviluppati, e dispersi irregolar-
mente, ad una certa distanza gli uni dagli altri, sopra sei
sellimi del zoantodema, quando reti atti ? le aperture sulla
superficie del corpo talvolta interamente chiuse.
La porzione sterile molto più piccola della polipifera,
lunga un settimo del zoantodema intero, appuntata e tra-
versata da pieghe longitudinali molto marcati'.
Porto Essington Australia).
9
130 S. RICHIARDI
Sp. 4. Veretillum Gantorise, Gray Proc. Zool
Soc. 1862, Part. I, pag. 32.
Zoantodema corto, grosso, oblungo, rotondeggiante
alle due estremità , oppure sottile all' estremità superiore.
I polipi , completamente retrattili , occupano i quattro
quinti od i cinque sesti della lunghezza totale del corpo,
le aperture per le quali sortono dal medesimo sempre
bene distinte, e talora molto ampie, assai fitte ed in se-
rie longitudinali regolari.
La porzione sterile breve, ma grossa.
Penang.
Le dimensioni di questa specie possono variare assai
nei diversi esemplari, per la lunghezza da 0m, 064, a,
0m, 077; 0m, 076, a, 0m, 178 e 0m, 204; larghezza 0m,
0125,
Questa specie differisce principalmente dal V. austra-
lasice per essere il parenchima del suo corpo meno duro,
i polipi più fitti e disposti in serie longitudinali.
Sp. 5. Veretillum Stimpsonii, Verrill Proc.
Essex inst. api*. 1865 pag. 152, e N. VII, pag. 184.
Zoantodema grosso, la porzione polipifera gonfia,
leggermente fusiforme.
I polipi disposti a scacchi sui due terzi del corpo, un
poco discosti gli uni dagli altri, quando distesi molto lun-
ghi, con tentacoli piuttosto sviluppati, ma sottili e muniti
lateralmente di pinnule rare, distanti, più fitte solo alle
loro base.
La superficie della regione polipifera , fra i polipi , co-
perta di minute papille o polipi rudimentali.
La porzione sterile bulbosa, liscia, molto contrattile,
lunga circa il terzo del corpo intero.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 131
L/ asse corto , grosso , fusiforme , situato precisamente
al disotto del principio della regione polipifera.
11 corpo di colore biancastro tendente al giallo pal-
lido; i polipi trasparenti con il tubo digerente opaco tur-
chiniccio , bianco verso la base dei tentacoli ; la porzione
sterile bianca un poco striata longitudinalmente.
Hong-Kong, China; su fondi fangosi o sabbiosi.
Lunghezza totale dell' esemplare più grosso conser-
vato nello spirito 0m, 075: — la porzione sterile 0m, 025.
= Diametro trasversale in corrispondenza della porzione
più grossa 0m, 025. = Lunghezza dell'asse 0m, 0085.
Gli esemplari viventi lunghi 0m, 15 : — larghi 0m, 042.
= I polipi distesi circa 0m, 018.
Si-, e». Veretillum baculatum, Verrill Proc.Essex
inst. apr. 1865, pag. 152; sett. N. VII, pag. 1865.
Zoantodema piccolo, clavato, coli' estremità superiore
grossa, ottusa, rotondeggiante.
I polipi più piccoli e più numerosi di quelli della
specie precedente , dispersi irregolarmente sulla meta circa
del corpo intero.
La porzione sterile lunga, appuntata con un poro
assai distinto all'estremità.
L'asse piccolo, fusiforme, lungo circa 0m, 012.
Lunghezza totale dell'unico esemplare tipo 0, 05:
— Diametro trasversale 0m, 006.
Mare di Okhotsk.
Genere XVIII. Jrfconilla , Lamark.
Sin. Kidney-shaped sea-pen, Ellis, Phil. Trans. Voi. LUI.
Permatula (pars) Pallas, Elenc. Zooph.
» » Ellis, et Solandkr Zooph.
132 S. RICHIARDI
Acyonium ( pars) Linn. Syst. Nat. ed. XIII (Gm.).
Remila Lamark , Anim. s. Vert.
» Cuvier, Reg. Anim.
» Blainville, Man. d' Act.
» Milne Edw. et Haime, Brit.
foss. Cor. = Dist. Meth.
Zoantodema semplice diviso in porzione polipifera e
porzione sterile.
La polipifera laminare, più o meno reniforme.
I polipi rettrattili , molto grossi , interposti a più pic-
coli, solo sulla superficie superiore del disco, l'inferiore
nuda.
La porzione sterile cilindrica, funicolare, a modo di
peduncolo cavo , e senz1 asse neir interno.
Di questo genere furono descritte otto specie, sette
delle quali possono essere ridotte a due, giacché i carat-
teri sui quali vennero fondate (desunti dalla forma, co-
lore , dimensioni della porzione polipifera , del suo mar-
gine, e del peduncolo sterile: dalla struttura della faccia
inferiore nuda , e forma della superiore polipifera : gran-
dezza e forma del seno, e dei due lobi laterali: inser-
zione del penducolo , e numero dei polipi) non hanno va-
lore specifico, perchè incostanti, variabili negli esemplari
viventi , secondo l' età , grado di sviluppo , condizioni nelle
quali si trovano, epoca dell'anno, profondità e natura del
fondo del mare dal quale vengono estratti. Il Mùller
(Fritz) (1), principalmente, ho fatto rimarcare tali circo-
stanze, nella sua critica un poco viva, ma giusta, del ge-
nere Herklotsia, fondato dal Gray sulla Remila Edwardsii
(1) Eia Wort uber die Gattung Herklotsia j. E. Gray, von Fritz
Mùller rìn Archiv for Natur. v. Troschel, 1864, pag. 352-358.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA OKI PENNATLLARII 133
dell' Herklots, colla quale non solo dimostra non ammis-
sibile tal genere, ma mette ancora in dubbio le tre spe-
cie descritti' dall' Herklots, perchè le diagnosi da lui date
non contengono alcun carattere che le definisca bene.
Io ritengo come buoni caratteri, e di qualche valore
specifico, la forma e struttura del contorno esterno delle
celle polipifere, quando i polipi sono interamente retratti,
epperò mi servo de' medesimi per la distinzione di due,
fra le tre specie , che ammetto come bene caratterizzate e
distinte.
Si-. 1. Renilla reniformis, Pallas (Tav. XIII,
fig. 115. 116, 117, 118, = Tav. XIV, iig. 126).
Sin. Pennatula reniformis,
Alcyonium agaricum,
Pallas, Elench. Zooph. p.
374, N. 222.
Linn. Syst. Nat. ed. XIII,
(Gm.) pag. 3811.
hi'ltiey-Shaped perniando,, Shaw Misceli. Voi. IV.
He i< ili a americana,
» reniformis,
Lamk. Anim. s. Vert. I ed.
Voi. II , pag. 529. — Il
ed. Voi. II, pag. 646.
Ehrenb. Corali, d. r. Me-
eres in Abhandl. K. Ak.
Wissensch. Berlin 1832,
pag. 28!), Gen. XXXIV.
Blainville, Man. d' Act.
pag. 518.
Dana, Zooph. pag. 588.
Agassiz. Proc. Amer. As-
soc. 1850.
Milne Edw. et Haime, Dist.
Meth. pag. 191. — Brit.
fossil Corals, Intr. pag.
LXXXIV.
134
Remila Americana ,
» reniformìs ,
» Edwardsii ,
Herklotsia »
Remila peltata,
» Dan® ,
» amethy stina
» reniformìs ,
Fig. Shaw, Misceli. Tav.
lyp. nag. Tav. VII,
piare giovane.
s. RICHIARDI
V. d. Hoeven, Handb. of
Zoology, Voi. II, pag. 81.
Herklots, Not. s. 1. Polyp.
nag. pag. 28.
Herklots, Not. s. 1. Polyp.
nag. pag. 28.
Gray, Rev. Fani. Penn. Ann.
Mag. 1860, N. XXV, pag.
24,
Verrill List of the Polyps
etc. in Bull. Mus. Gomp.
Zoòl. Cambridge pag. 29.
Verrill List of the Polyps
etc. in Bull. Mus. Gomp.
Zoòl. Cambridge pag. 29.
, Verrill. List, of the Polyps
etc. in Bull. Mus. Comp.
Zoòl . Cambridge pag. 29.
Peters u. Garus, Handb.
d. Zool. pag. 529.
139. — Herklots, Not. s. 1. Po-
fig. 1, l.a e fig. 2, 2.a di esem-
Zoantodema di forma un poco variabile; colore vio-
laceo più o meno intenso.
I polipi dotati di otto tentacoli pinnati: quando re-
tratti, le aperture delle celle polipifere imbutiformi, i mar-
gini sottili membranosi rilevati, distesi, angolosi per un'ar-
matura di 2-6 fascetti di spicule sporgenti , molto distinti.
Rio Janeiro, Panama, Antille.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARIl 135
Sp. 2. Renilla violacea, Quoy et Gaimard (Tav.
XIV, fig. 127, 128).
Sin. Kidney-Shaped sea-pen, Ellis, Pliil. Trans. Voi. LUI,
pag. 427.
Renilla violacea, Quoy et Gaimard , Voyage de
TUranie, pag. 642.
» » Ehrenb. Corali, d. r. Meeres,
in Abhandl. K. Ak. Wissen-
sch. Berlin 1832, pag. 289,
Gen. XXXIV.
» » Blainville, Man. d' Act. pag.
518.
» » Lamark Anim. s. Vert. II ed.
Voi. II, pag. 646.
» » Cuvier, Reg. Anim. Illust.
Zooph. Spieg. della Tav.
XGI.
» Americana, Milne Edw. Hist. Nat. d. Co-
rali. Voi. I, pag. 220.
» violacea, Herkl. Not. s. 1. Polyp. nag.
pag. 28.
» » Gray, Rev. Fani. Penn. Ann.
Mag. 1860, N. XXV, pag.
24.
» Americana, Bronn. Kl. n. Ord. d. Thier-
Reichs, Aktinozoen, spiegaz.
della Tav. VII.
» violacea, Peters u. Carus, Handb. d.
Zool. pag. Ti29.
» patula, Verrill List of Polyps and
Corals etc, in Bull. Mus.
Comp. Zool. Cambridge,
pag. 29.
136 S. RICHIARM
Fig. Ellis, Phil. Trans. Voi. LUI, Tav. XIX, fig. 6, 7,
8, 9. — Quoy et Gaimard, Voyage de V Uranie Atl.
Tav. LXXXVI, fig. 6. — Blainville, Man. d' Act.
Tav. XCI, fig. 2. — Milne Edwards, in Reg. Anim.
Guvier, Zooph. Tav. XCI, fig. 3. — Bronn. Kl. Ord.
d. Th-R. Aktin. Tav. VII, fig. 9.
Zoantodema di forma un poco variabile, colore vio-
laceo più o meno intenso.
I polipi dotati di otto tentacoli pinnati: quando re-
tratti, le aperture delle celle polipifere piccole, il margine
bianco, poco sporgente, diviso in 7-8 lobicini carnosi ro-
tondeggianti, non sorretti da fasci di spicule.
Coste dell' America del sud.
Sr. 3. Renilla sinuata, Gray (Tav. XIV, fig. 124,
125).
Gray, Rev. Fam. Perni. Ann. Mag. Nat. Hist. 1860,
N. XXV, pag. 24. = Fig. Ibid. Tav. IV, fig. 2, 3.
La porzione polipifera oblunga , ciascun margine late-
rale sinuoso e diviso in lobi più o meno distinti.
Le celle polipifere piuttosto distanti le une dalle altre.
La porzione sterile o peduncolo lungo quanto il di-
sco o porzione polipifera, traversato da rughe longitu-
dinali.
Isole Filippine.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
In questi ultimi dieci anni il numero dei generi di que-
sta famiglia venne sensibilmente aumentato . e quello delle
MONOGRAFIA DELLA FAMIGllA DEI PBNNATDLARI1 137
specie più che raddoppiato, e sebbene siamo ancora lon-
tani dal possedere tutti gli elementi intorno alla loro di-
stribnzione geografica, possiamo però di già in modo af-
fatto generale dire, che la maggior parte dei Pennatulari
è propria delle regioni temperate, e che il numero di quelli
delle regioni calde è relativamente assai piccolo.
1/ istruzione delle colonie e dei rapporti nell'oriente
ha apportato i suoi frutti, giacché, solo riguardo a questa
famiglia, la maggior parte delle specie aggiunte in questi
ultimi anni, alle già conosciute, si incontrarono appunto
in (ilici mari.
l'inora non conoscevasi alcuna specie Africana, ed io
sono ben contento di aver posto il nucleo della serie colle
due specie che ho descritte in questo mio lavoro, e ri-
tengo che ben presto ne verrà aumentato il numero, giac-
chè giustamente la fauna marina principalmente delle coste
orientali di quel continente, attira 1" attenzione dei zoologi
che fanno di continuo bottino di cognizioni nuove intorno
ai suoi prodotti naturali così interessanti.
Se dobbiamo giudicare dai dati che possediamo non
vi ha molto da attendere dai mari del continente Ame-
ricano, giacché le accurate ricerche fatte su molti punti,
principalmente delle coste orientali, hanno dato risultati
negativi, e finora non vi si incontrarono che quattro ge-
neri con sei specie: ma la fauna marina segnatamente
delle coste occidentali dell'America del sud è ben lungi
dall' essere bene conosciuta per le condizioni di speciale
natura che vi rendono difficili le ricerche, epperò possiamo
sperare anche di là un contributo meno abbondante bensì,
ma interessante per le forme tipiche che sembrano quasi
speciali di quelle regioni.
138
s.
RICHIARDI
I. Pennatula
II. Pteroides
III. Sarcoptilus
IV. Ptilosarcus
Y. Sceptonidium
VI. Halisceptrum
VII. Scytalium
Vili. Stylatula
IX. Virgiliana
X. Lygus
XI. Crinillum
XII. Funiculina
■ XIII. Umbellularia
XIV. Kophobelem.
XV. Lituaria
XVI. Cavernularia
XVII. Veretillum
XVIII. Renilla
Q
M
2
M
ss
: ^^! '. '. *■*;
'*•"**!
Oi*G
Adria-
tico,
Mediter-
raneo
\
.* ■■*■ •-* ^s !
*-■ *>o to ►-*;
-"-'
'. **
Nari del
Nord
i
: : ■
-:
l-i« *
: ~
Atlan-
tico
europeo
>
l_h ^
: -:
^» ■
i-*>
co;
Mare
della
China,.
Filippine
! ^o
: -:
*>s »-*
Mare del
Giappo-
ne, di
Okholsk
H^ |
.' to'.
i-^
| H^
America
boreale
1
• h^ >-»■ ^2 "
-
to'. '
•
>4*«
Arcipe-
lago
indiano
/
[ •
H^-
N. Gui-
nea
*
H^> "
: -:
6=S
►r • fra
° 1
,
H^»
►"*» '
►3
e
fa
^;
; •
America
australe
; : ^; ;
H-ù. *
' ' H'MH.
Patria
ignota
tra
2
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 139
Dal quadro precedente risulta phe, dei diciotto generi
di questa famiglia, otto sono esclusivamente proprii del-
l'emisfero boreale cioè: Permatula, Halisceptrum. Scy-
talium, Stylalula, Lygus, Funiculina, Umbellularia , Ko~
phobelemnon.
I generi Ptilosarcus e Cavernularia dalle loro cin-
que specie, delle quali si conosce con certezza la prove-
nienza, sono rappresentati nell'emisfero boreale e zona
equatoriale.
I tre generi: Pleroìdes, Virgiliana, Veretillum, sono
i più estesi, le loro trentotto specie trovansi sparse nei
due emisferi e zona equatoriale.
Le tre specie del genere Renilla, incontransi nel-
l'emisfero boreale ed australe, e non è bene accertata la
sua esistenza nella zona equatoriale.
La zona equatoriale possiede un genere finora tutto
suo il genere Qrinillum, ed il genere Lituana in comune
coir emisfero australe.
II genere nuovo Sceptonidium è ancora affatto pro-
prio dell' emisfero australe.
[limane il genere Sarcoptilus del quale finora si ignora
la provenienza della specie tipica.
finalmente i diciotto generi colle settantotto specie,
sono ripartiti nei mari delle cinque parti del globo, nelle
porzioni seguenti:
Europa
Asia
Africa
Oceania
America
Generi
Specie
11
23
5
13
2
2
8
26
4
6
140 S. RIC.HIARDI
Nota A (Pag. 88)
Questa specie fu l'ondata sopra fragmenti dell' asse di un solo esem-
plare conservato nelP acqua salata , e molto alterati , a completare i ca-
ratteri rilevati dai medesimi, i naturalisti olandesi che la proposero, si
giovarono dei disegni eseguiti sull'esemplare fresco , appena estratto dal-
l'acqua, e consegnati nel giornale di bordo del brik Cachelot; gli è
però principalmente sull' autorità delle opinioni emesse in proposito del
Van der Hoeven che fu ritenuta tipo di un genere nuovo della famiglia
dei Pennatularii , al quale fu dato il nome di Crinillum, per qualche ras-
somiglianza, solo nelle forme generali, alle specie del genere Pentacri-
nus, senza però che presentasse alcun carattere proprio degli Echino-
dermi ; io trovandolo adottato da diversi zoologi 1' ho collocato nella serie
dei generi dei Pennatularii, però devo far notare che sono necessarie
ulteriori ricerche intorno ad esso, onde vengano definitivamente stabiliti
diversi caratteri importanti che finora non sono che supposti, p. es. fra
gli altri , 1' esistenza dei polipi sugli organi laminari dell' estremità su-
periore del corpo , che non furono né disegnati né veduti da coloro che
ebbero la fortuna di esaminare l'esemplare tipo fresco, appena estratto
dall' acqua.
-fe-6=N
)»
))
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 141
SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE
Tavola I.
Fig. 1. Farcia anteriore (lolla P&rmatula phosphorea (figura
l'atta su di un esemplare un poco deformato
(Herkl.).
» 2. Una pinnula isolata della medesima.
» 3. Faccia anteriore della Pcnnatula fimbriata (Herkl.).
» 4. » » » Pcnnatula rubra.
» 5. Una pinnula isolata della medesima.
» 6. Faccia posteriore della Pcnnatula pulchclla (Herkl.).
7. Una pinnula isolata » »
8. Faccia anteriore della Pcmmtida Targionii (Orig.).
'.I. Faccia posteriore » »
» 10. Una pinnula isolata della slessa (Orig.).
Tavola II.
» 11. Faccia anteriore della Pervnatula rubra (Orig. da
un esemplare fresco).
» 1"2. Faccia posteriore della medesima.
» VA. Una pinnula isolata ed ingrandita della medesima.
» 14. Tre celle polipifere ingrandite della medesima (Orig.).
» 15. Faccia anteriore della Permatula borealis (Sars)
fig. ridotta).
» 16. Una pinnula della medesima.
» 17. Fani,! posteriore di porzioni1 del corpo della mede-
Mina.
142 S. RICHIARDI
Tavola III.
Fig. 18. Faccia anteriore del Pteroides Grayi (Orig.).
» 19. Faccia posteriore » »
» 20. Una pinnula isolata del medesimo.
» 21. Faccia anteriore del Pteroides japonicum (Herkl.).
» 22. Faccia posteriore » »
» 23.) Faccia inferiore e superiore di una pinnula del me-
» 24.^ desimo.
» 25. Faccia anteriore della Pennalula pule/iella.
Tavola IV.
» 26. Faccia anterio:e del Pteroides Vogtii (Orig.).
» 27. Faccia posteriore » »
» 28. Una pinnula isolata del medesimo.
» 29. Faccia anteriore della Pennatula fimbriata.
» 30. Una pinnula della medesima.
» 31. Faccia anteriore del Pteroides Sieboldii (Herkl.).
» 32. Faccia posteriore del medesimo.
Tavola V.
» 33. Faccia anteriore del Pteroides latepinnatum (Herkl.).
» 34. Faccia posteriore » »
» 35. Una pinnula isolata » »
» 36. » » » »
» 37. Faccia anteriore del Pteroides Cornalìx (Orig.).
» 38. Faccia posteriore » » »
» 39. Una pinnula isolata del medesimo.
Tavola VI.
» 40. Faccia anteriore del Pteroides Esperi (Herkl.).
41. Faccia posteriore » »
42. Una pinnula isolata » »
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII 143
Fig. 13. Faccia anteriore del Pteroides Clausii (Orig.).
» 44. Faccia posteriore » »
» 4."). Una pinnula isolata del medesimo.
Tavola VII.
» 46. Faccia anteriore del Pteroides {/rande (Ilerkl.).
» 47. Faccia posteriore » »
» 48. Una pinnula isolata del medesimo.
» 49. Faccia anteriore del Pteroides Panccrii (Orig.).
» 50. Faccia posteriore » »
» 51. Una pinnula isolata » »
» 51." » » » »
Tavola Vili.
» 52. Faccia anteriore del Pteroides crispus (Herkl.).
» 53. Faccia posteriore » »
» 54. Una pinnula isolata del medesimo.
» 55. Una pinnula isolata del Pteroidis Vogtii (Orig.).
» 56. Faccia anteriore del Pteroides elegans (Herkl.).
» 57. Faccia laterale » »
Tavola IX.
» 58. Ptilosarcus Gurneyi veduto anteriormente (Gray).
» 5'J. Ptilosarcus sinuosus » »
» 60. Sarcoptilus grandis veduto anteriormente (Gray).
» 61. Lygus mirabiUs veduto anteriormente.
» 6"2. Porzione ingrandita del medesimo.
» 63. Faccia anteriore del Sceptonidium mosambicanum
(Orig.).
» 64. Faccia posteriore del medesimo.
» 65. Tre polipi dis esi ed uno retratto del medesimo.
» 66. Li serie dei piccoli polipi remili costituenti una
delle piccole pinnule interiori del medesimo.
144 S. RICHIARDI
Tavola X.
Fig. 67. Virgularia juncea (Bl.).
» 68. Faccia anteriore di porzione della medesima in-
grandita.
» 69. Faccia posteriore di porzione della medesima.
» 70. Faccia laterale di porzione della medesima.
» 71. Faccia posteriore della Virgularia Kollikerii (Orig.).
« 72. Faccia anteriore » »
» 73. Faccia laterale » »
» 74. Una pinnula isolata della medesima.
» 75. Faccia posteriore della Virgularia Leukartii (Orig.).
» 76. Faccia anteriore » »
» 77. Una pinnula isolata della medesima coi polipi distesi.
» 78. Virgularia Rcinwardtii veduta di fronte.
» 79. Faccia anteriore di porzione di Scybalmm Sarsii
(Herkl.).
» 80. Faccia posteriore di porzione del medesimo.
» 81. Faccia laterale di porzione del medesimo.
Tavola XI.
» 82. Faccia anteriore della Stylatula Finmarcliica (Sars).
» 83. Asse calcareo » » »
» 84. Faccia posteriore di una porzione della medesima
coi polipi distesi fuori delle celle; gr. naturale
(Sars).
» 85. Faccia laterale di una porzione della medesima.
» 86. Faccia anteriore di una porzione della medesima.
» 87. Faccia posteriore di porzione della Ficniculina Chri-
stii ingrandita.
» 88. Faccia laterale di porzione della medesima.
» 89. Faccia anteriore di porzione della medesima.
Tavola XII.
» 90. Stylatula multi flora veduta anteriormente (Kner).
» 91. Porzione della stessa ingrandita.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNATULARII li")
Fig. 92. Faccia anteriore della VirguUvria va/n Benedenti
(Orig.) (per uno sbaglio del disegnatore figurata
capovolta).
» 93. Faccia posteriore della medesima.
» 94. Una pinnula isolata ingrandita della medesima.
» 95. Estremità superiore della Funiculina quad/rcmgu-
la vis (Orig.).
» 9(5. Estremità inferiore della medesima.
» 97. Faccia anteriore del Kophobelemnon Burgeri (Herkl).
» 98. Faccia posteriore » »
» 99. Kaphobelemnon cla/oatv/m veduto anteriormente.
» 100. Faccia anteriore del Kophobelemnon stélMferv/m
(Asbjor.).
» 101. Faccia posteriore del medesimo.
» 102. Asse calcareo del medesimo.
» 103. Un piccolo esemplare con un solo polipo.
» 104. » » con due polipi.
Tavola XIII.
» 105. Lituo/ria phalloides.
» 106. Cwernula/ria Valenciennesii (Herkl.).
» 107. C(werrmlaria pusilla coi polipi distesi, gr. naturale.
» 108. Porzione della superficie della regione polipifera in-
grandita della medesima.
» 109. Sezione trasversale della stessa ingrandita.
» 110. Ccwerrmla/ria Hai mei, grandezza naturale (Orig.).
» 111. Cavernularia Deftlippii, grandezza naturale (Orig.).
» 112. VeretiUum elegans (Herkl.).
» 113. VereHII uni Australasiae (Gray).
» 1 1 L VeretiUum cynomoriwm . grandezza naturale (Orig.).
» 115. Faccia anteriore della RenilÀa reniformis (Orig.).
(Da un piccolo esemplare conservato nello spirito).
» 116. Faccia posteriore della medesima.
» 117. Faccia anteriore di un esemplare essicato di RenUla
ifneinis (Orig).
» 118. Faccia posteriore dello stesso.
10
146 S. RICHIARDI
Tavola XIV.
» 119. Porzione del Crinillum Sìedenburgii , grandezza
naturale.
» 120. Filamenti calcarei dell' asse dello stesso.
» 121. Sezione trasversale del corpo ingrandita venti volte.
» 122. Materia organica fibrosa molle dell' asse, liberata
dal carbonato di calce coli' acido nitrico.
» 123. L' asse ingrandito dieci volte.
» 124. Faccia anteriore della Renilla sinuata (Gray).
» 125. Faccia posteriore » »
» 126. Faccia anteriore di grosso esemplare di Renilla re-
niformis (Herkl.).
» 127. Faccia anteriore di un esemplare di Renilla violacea
di mediocre grandezza (Orig. ).
» 128. Faccia anteriore, di un piccolo esemplare della me-
desima specie (Orig.).
» 129. Faccia anteriore del Pteroides Spinoswm (Orig.).
» 130. Faccia anteriore di un esemplare fresco di Penna-
tuia phosphorea (Orig.).
» 131. Una pinnula isolata della medesima (Orig.).
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PENNA TULARII 147
INDICE.
Introduzione Pag. 3.
Nome » 3.
Storia » 4.
Quadro dei generi » 16.
Descrizione dei generi e delle specie » 17.
Gen. Penna » 17.
» Pennatula » 17.
» Pìiospkorea » 19.
» aculeata » 34.
» rubra . » 24.
t pulchella , » 29.
» fimbriata » 30.
» bwealis » 31.
» grandis » 33.
» undulata » 33.
» Ta/rgionil » 34.
Gen. Leioptilus » 30.
» Pteroides » 35.
» crispus » 36.
» expansuru » 39.
» latepinnatum » 39.
» Esperi » 40.
» elegams » 41.
» grande » 42.
» ja/ponicum » 43.
» spinosuui » 44.
» Sieboldii » 45.
148 S. RICHIARDI
Gen. Pteroides hymenocauhn Pag. 47.
» sarkokaulon » 48.
» bankanense » 48.
» macracanthus » 49.
» aurantiacum » 49.
» javanicum * . » 50.
» hystrix » 50.
» Herklotsi » 51.
i kampylopterus » 51.
» micropterus » 51.
» oligopterus » 52.
» Jukesii » 53.
» Putnami » 53.
» chinensis » 54.
» Grayì » 54.
» Vogtii » 55.
» Cornaliw » 57.
» Clausii » 58.
» Pancerii » 59.
Gen. Pteromorpha » 36.
» Sarcoptilus » 60.
» grandis » 60.
Gen. Ptilosarcus » 61.
» Gwrneyì » 61.
» sinuosus » 62.
Gen. Sceptonidium » 63.
» mosambicanuvi, » 63.
Gen. Halisceptrum » 66.
» Gustavianum » 66.
Gen. Scytalium » 66.
» Sarsii » 67.
Gen. Stylatula » ' 68.
» finmarchica » 69.
» gracilis ....;.... » 71.
» elongata » 71.
» inulti fior a » 71.
» elegans » 73.
MONOGRAFIA DELLA FAMIGLIA DEI PBNNATULARI1 149
Gen. Virgularia Pag. 73.
jimcea » 74.
va/n Benedenti » 78.
Reinwardtii » 79.
australis » 80.
pusilla » 81.
Leuckartii » 82.
Koellikerii , . » 83.
Ellisii » 84.
Gen. Lygus » 84.
» iiiirabilis » 85.
(ìon. Crinillum » 88.
» Siedenburgii » 88.
Gen. Funiculina » 89.
» quad/rangularis » 89.
» Forbesii » 94.
• Christii » 95.
» cylindrica » 97.
» mediterranea » 102.
Gen. Pavonaria » 95.
» Scirpkaria » 98.
• Umbellularia » 102.
» groenlandica » 103.
Gen. Kophobelemnon » 106.
» stelliferuìn » 108.
» Bwryeri » 111.
» clavatum » 112.
Gru. Lituana » 113.
» plialloich'S » 113.
» australis » 115*
Gen. Cavernularia » 116.
» obesa » 117.
» pusilla » 117.
» Valenciennesii » 119.
» Haimeii » 119.
» Defìlippii » 121.
Gen. Veretillum » 122.
150 S. RICHIARDI
Gen. Veretillum cynomorium , Pag. 122.
» luteum » 126.
» elegans » 127.
» australasise . » 129.
» Cantoria; » 130.
» Stimpsoni » 130.
» baculatum » 131.
Gen. Sarcobelemnon » 128.
» Renilla . , » 131.
» renìformis » 133.
» violacea » 135.
» sinuata » 136.
Gen. Herklotsia » 134.
Distribuzione geografica » 136.
Nota » 140.
Spiegazione delle tavole » 141.
"Clf^
Estratto dall' Archivio per la Zoologia, 1' Anatomia e la Fisiologia
Serie II. Voi. I. — 1809.
itfe
'v-e-.
rbSB
C • & ^ & £■ f- •* Y
W,M*
-~SS///iJI>r>-
n
.::>
'
WM0toéW*&"''"'
. ^^^N^SS^Sj^^i35&!
"
TfjWfi
^-^^s%f,m
:V> ^
mmm
9
j 9C
s/^
'-
e4-
^fe-fe^*^.
.
-3-
ìtlpspp^
^5
■
'
3 2044 072 202 336
S- f#m
^##
n -
'■■■ r km, xCy£ «'- ,
'd^-V^' "'