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MONOGRAFIA

DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

DI

LUIGI BELLARDI

APPLICATO AL REGIO MUSEO DI MINERALOGIA

TORINO

DALLA STAMPERIA REALE

1848.

Estr. delle Memorie della R. Accademia delle scienze di Torino , serie 11. tom. x.

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L. maggior parte delle specie, che comprendo in questa Monografia
furono argomento di disparatissime opinioni: le prime infatti furono pub-
blicate da Linneo nel genere Buccinum, nel quale alcune vennero an-
cora conservate da vari moderni Malacologi: altre poscia furono dal
Renieri, dall’Olivi, e dal Brocchi inscritte fra i Murex: l’autore inoltre
della Conchiologia fossile subapennina, ingannato dalle pieghe superfi-
ciali della columella di una specie, la collocò fra le Mitre, colle quali
naturalmente non potè rimanere, non essendo quelle pieghe continuate
su tutta la sua lunghezza, ma solo superficiali sul labbro columellare.
Posteriormente Risso, Bronn, Marcel des Serres, Basterot, Grateloup ,
Deshajes ecc. credettero di ravvisare in alcune di esse i caratteri dei Fusi,
e le riunirono ai medesimi, quasichè non fosse abbastanza eterogenea
la serie delle specie che compongono attualmente il succitato genere.
Il primo a presentire il vero posto, che toccava agli oggetti in discorso,
fu il Bonelli, il quale da lungo tempo avea collocate fra le Columbelle
tutte le specie a lui cognite; a tale esempio tenne dietro il chiarissimo
Dottore E. Sismonda nell’ utile suo catalogo degli Animali invertebrati
fossili dei terreni terziarii del Piemonte, e tutti i Paleontologi di questa

I

2 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

città nell'ordinamento tanto delle proprie raccolte, che di quelle, che
inviarono all’estero.

Incerto a quale partito appigliarmi, io aveva da qualche tempo ravvici-
nate fra loro ed isolate in un sol gruppo tutte le infradescritte specie, cre-
dendo ravvisare in esse caratteri sufficienti per erigerle in distinto genere:
ostando l’elevatezza della spira della massima parte di esse, e la pre-
senza del canale in molte a confonderle colle Columbelle, quali erano
allora caratterizzate : il canale e la forma dell’apertura a riumirle colle
Nasse: l’apertura ed il loro facies ad annoverarle fra i Fusi: quando
finalmente, mercè le Monografie di Kiener, di Sowerby ecc., nelle quali
s' incontrano molte specie, che fanno passaggio a quelle fossili, che più di
ogni altre sembravano scostarsi dai caratteri generici delle Columbelle,
e mercè lo studio fatto dal sig. Deshajes dell’animale di una specie con-
troversa ( Columb. scripta BeLr.), osservazione, che mi venne dato di
ripetere su esemplari raccolti nel littorale di Nizza, non potè più ri-
manermi dubbio alcuno sulla loro necessaria riunione colle Columbelle,
li di cui caratteri generici dovranno per ciò essere modificati.

Ecco in breve esposte le diverse fasi, cui andarono soggette le prin-
cipali specie contenute in questa Memoria, che io scrissi collo scopo
non tanto di accrescere la Fauna Paleontologica del Piemonte di quelle
poche specie nuove, che io vi incontrai, quanto per rendere palese la
necessità di aggruppare in questo genere li oggetti in quistione, e più
specialmente per dilucidare le sinonimie di parecchie specie; persuaso
che al giorno d’oggi ridonda maggior utile alle scienze naturali dalla
correzione di preesistenti errori, che non dalle facili pubblicazioni di
sterminate Monografie, quali vengono quotidianamente in luce, ed in
cui lo scrivente, spinto da libraria speculazione più che dal vero inte-
resse della scienza, pare aver a bella posta. negletto quanto scrissero
sul medesimo proposito li suoi predecessori, facendosi, direi, quasi uno
studio di ignorare le opere stesse, che gli furono guida nei propriì
lavori.

Le poche cose, che si hanno a dire sulla storia del genere Colum-
bella , e sui suoi caratteri sì del guscio, che dell’animale, trovansi ae-
cennate con molta precisione ed esattezza dal sig. Deshajes nella seconda
edizione dell’opera dell’immortale Lamarck sugli animali senza vertebre :
sicchè io reputo miglior cosa il ricordare ai miei lettori le fonti, dalle
quali possono attingere le nozioni generali, di cui volessero arricchire

DI L. BELLARDI 3

la loro mente, che non ripeter loro, con certo minor chiarezza, quanto
ivi sta scritto.

lo proporrò solamente di separare tutte le Columbelle in tre sezioni,
in ciascuna delle quali vengano a prender parte tutte quelle specie, che
stanno congiunte per la generalità dei caratteri, confessando, che in alcuni
casi saranno incerti i limiti a ciascuna assegnati: la qual cosa non arre-
cherà il benchè menomo stupore a chi è assuefatto allo studio delle
cose naturali. Queste tre sezioni non corrispondono a quelle proposte
dal Kiener, di cui l’ultima essendo stabilita su di un carattere così fu-
gace ed incostante quale si è quello della presenza di coste o di tu-
bercoli, mi parve insussistente , massimamente perchè tutte le specie
che furono dal medesimo autore alla stessa riferite , per la loro forma
generale, o, come suol dirsi, per il loro facies; vanno a riunirsi natu-
ralmente alle loro aflini, sia nelle sue due prime sezioni, sia in quella
che io propongo a complemento delle altre.

A. Strombiformi. In questa prima sezione riunisco tutte le vere
Columbelle, vale a dire tutte le specie aventi la spira ottusa, poco ele-
vata, e l’ultimo anfratto allungato, rigonfio, e mancante di canale.

B. Nasseformi. Do a questa sezione per caratteri essenziali l’eleva-
tezza della spira, la sua acutezza, e la mancanza di canale: questa se-
zione stabilisce un naturale passaggio dalla prima alla susseguente, avvi-
cinandosi alle Strombiformi per la mancanza del canale ed alle Fusiformi
per la lunghezza della spira.

C. Fusiformi. Nella terza sezione fimalmente l’elevatezza della spira
e la lunghezza del canale costituiscono un gruppo sui generis, in cui
si associano molte specie fossili con parecchie vive, le quali, abbenchè,
studiate isolatamente, sieno di forma alquanto differente da quelle della
prima sezione, sono ciò nullameno con esse avvinte da stretti legami
d’affinità , offerti dalle forme intermediarie di quelle della seconda
sezione.

Onde non sembri inconseguente che io abbia in questa Memoria
congiunto colla frase binomia di genere e di specie il nome dell’autore,
cui devesi la denominazione adottata, mentre che nella Monografia delle
Pleurotome io ho ritenuto quello del naturalista, di cui conservasi il
nome specifico , in qualsiasi genere abbia esso collocata la specie, io
debbo osservare, che nell’ incertezza di dare la preferenza all’uno od
all’altro metodo, io giudicai più conveniente di seguitare in ciò l'esempio

4 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

dei migliori scrittori moderni di Malacologia e di Paleontologia , affine
di rendere per tal modo più uniforme e consentanea la nomenclatura
specifica.

Io tralascio di entrare in disquisizione delle ragioni che si possono
addurre da ambe le parti, persuaso che da ambedue vi sarebbero mol-
tissimi argomenti favorevoli e contrari, e che sarebbe impossibile la so»
luzione definitiva di questa quistione, la quale ne trarrebbe con sè pa-
recchie altre di non minore difficoltà. Ciocchè più importa alla scienza
si è il nome esatto del genere e della specie, e la storia cronologica
delle varie opinioni dei diversi naturalisti, che scrissero in proposito :
l'uno e l’altra si rinvengono nella sinonimia, la cui importanza pare
non egualmente sentita da tutti i moderni scrittori di storia naturale e
specialmente da quelli di Malacologia e di Paleontologia. Infatti in varie
moderne pubblicazioni risguardanti l'una e l’altra di queste scienze è
apparente il poco conto, in cui gli autori tennero le sinonimie, e la
poco loro cura, per non dire la palese loro negligenza, verso questa
importantissima parte degli studi di storia naturale.

Fra i numerosi ‘ed innegabili vantaggi, che ridondano alla scienza
dall’esatta esposizione delle sinonimie , e dal loro critico esame, io ac-
cennerò di volo, primieramente la confidenza che naturalmente inspira
quello scrittore , nelle cui opere osservansi ben regolate e per quanto
possibile complete le sinonimie , giacchè ciò dimostra all'evidenza aver
egli attentamente studiato quanto fu scritto su eguale proposito, e con
quale accuratezza abbia esso discusse le opinioni relative de’ suoi pre-
decessori: in secondo luogo io indicherò la storia cronologica degli 0g-
getti, cui si riferiscono, dalla quale solamente puossi definitivamente
stabilire il nome da adottarsi, e quelli che per essere duplicati devono
passare fra î sinonimi , il di cui numero, se vedesi in oggi così grande,
lo si deve attribuire alle poche cognizioni bibliografiche degli scrittori,
ed alla poca cura, che spesso essi ebbero di studiare le opere di quanti
trattarono simili argomenti. Esso crescerà ogni di più, ove non si
insista in un modo assoluto ‘sulla necessità di dare la voluta impor-
tanza a questa. parte delle ‘scienze naturali, la quale, se non è certo
la più dilettevole, non è perciò la meno necessaria per guarentirle
da. quella futura confusione, che per le quotidiane scoperte, e per
l'eccessiva fretta, con cui vengono fatte pubbliche, minaccia di renderle
inaccessibili.

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DI L. BELLARDI
A. STROMBIFORMES.
1. CoLumpeLLa piscors DesH. tav. 1. f. 1.

Testa ovato-turbinata, laevi: anfractibus laevibus, planulatis: ultimo
magno, antice attenuato , striato: spira depressa , mucronata: apertura
elongata, angusta : labro extus inflato: margine tenui: columella callosa.

1840 Columb. semipwmetata LK. BELL. et Mica. Sagg. Oritt. pag. 44. n. 1. tav. n. f. 5. 6. — 1842
E. Siswp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. p. 41. — 1844 Lx. Hist. des an. s. vert. 2. ed.
vol, x. p. 269. n. d.

1844 Col. discors DesH. LK. An. s. vert. 2 ed. vol. x. p. 269. n. 5 in nota. — 1847 E. Srswp. Syn.
meth. an. inv. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

1846 Col. Klipsteini Mica. Jahr. Leonh. und Bronn p. 56. — 1847 Micx. Précis de la Faun. Mioc.
p. 308. n.1. ‘tav. ‘xv f. 05. 5!

1835-1847. Col. semipunctata LK. Rien. Spec. gen. des coq. p. 38. n. 34. tav. vin. f. 1. 1’. etc. etc.

To riferisco i fossili del colle di Torino, di cui è qui discorso, alla
specie Lamarkiana , cui ritenni il nome più antico di Gmelin, proposto
dal sig. Deshajes , abbenchè contraria ne sia l'opinione di alcuni con-
chiologisti, i quali credodo ravvisare in essi notabili discrepanze dagli
esemplari vivi, cui io li identifico. A ciò fare io fui costretto dal pa-
ragone di buon numero degli uni e degli altri, il quale non mi lasciò
travedere altra discordanza, che la mancanza dei colori nei fossili. Io
stimai meglio di ravvisare in essi li progenitori della specie attualmente
viva, che non di considerarli come un tipo speciale, non ostando a ciò
veruna geologica considerazione; imperocchè non fa sorpresa, che la fauna
di un tempo, in cui vissero indubitatamente specie identiche alle attuali,
di una si accresca, la quale a’ dì nostri continuerebbe a vivere con alcune
di quelle, che le furono compagne nei tempi geologici.

I caratteri di questa specie sono così generalmente cogniti, che io
mi astengo dal ripeterne una dettagliata descrizione, avvertirò solamente,
che la diagnosi si è fatta sugli esemplari fossili.

La brevità della spira, e la forma dell’ ultimo anfratto mi consi-
gliarono ad annoverare questa specie fra le Strombiformi , scostandomi
in ciò dall'opinione di Kiener, nella Monografia del quate la. presente
specie sta fra le Mitreformi, forse a motivo del poco rigonfiamento
dell’ ultimo anfratto: io credo però, che si debba considerare come

6 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

carattere migliore la brevità della spira, dalla quale dipende special-
mente il facies della conchiglia.

Fossile nell’ arenaria serpentinosa del colle di Torino: viva sulle
coste orientali d’Africa.

B. NASSAEFORMES.
2. COLUMBELLA SCRIPTA Berr. tav. 1. f. 2.

Testa paryula, oblongo-conica, laevi, nitida: anfractibus 8, subpla-
nulatis, connatis: spira acuminata: apertura brevi, latiuscula: labro
externe subincrassato: ultimo anfractu antice striato.

1766 Murex scriptum Linn. Syst. nat. ed. xl. p. 1225.
1792 Murex conulus OLiv. St. nat. dell’Adr. p. 154. t. v. f. 1. 2. ( giovane ).
1804 Murex politus REN. Cat. dei Moll. dell’Adriat.

1822 Buccinum corniculatum Lx. Hist. des An. s. vert. vol. vin. p. 724. — 1843 Lx. Hist. des an.
s. vert. 2. éd. vol. x. p. 175. n. 42. — 1835-1847 Ken. Spec. gen. Bucc. p. 46. tav.
xvi. f. 5. 6.

1826 Bucc. Linnei PAYR. Cat. des Moll. et Ann. de Corse p. 161. n. 324. tav. vi. f. 10-12, —
1832 DesH. Exp. de Morée. ni. p. 197. n. 336. — 1836 Phil. En. Moll. Sic. p. 225.
n. 13 et p. 227 (escluse le sinonimie attribuite al tipo). — ? 1837 Dus. Mém. sur
la Toun. p. 299 (pro parte) (escluse le sinonimie). — 1837 PHIL. in Neues Jahr. Leonh.
und Bronn p. 287. 289.

1826 Fusus conulus OLIv. Riss. Prod. d’Eur. Merid. 1v. p. 207.

1829 Mitra Gervillei Pay. Marc. DE SERR. Geogn. des terr. tert. p. 125.

1835 Buce. politum CAnTR. Moll. nouv. Bull. Acad. de Brux. vol. 1. p. 392.

1836 Columbella flaminea ScaccH. Cat. Conch. R. Neap. p. 10. var. A. et B.

1840 Fusus lineolatus Acm. Costa Rey. zool. de la Soc. Cuv. p. 249 ( giovane ).

1840 Buce. columbelloides var. B. GrAT. Conch. foss. tav. xxxvI. f. 34.

1842 Bucc. Renierii Desm. Rev. de Pleurot. p. 77.

1843 Col. corniculata DesH. apud Lm. loc. cit. in nota. — 1843 Sow. Thes. conch. Monogr. Columb.
p. 127. n. 44. tav. xxxvm. f. 101. 102.

1844 Buce. scriptium Linn. PHIL. Faun. Moll. Regn. utr. Sic. pag. 190. n. 15. et p. 193.

1847 Col. scripta BeLL. E. Siswp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

1826-1830 Col. conulus BLAINv. Faun. Frane. p. 208. n. 3. tav. vin, A. f. 5.

Voluta flavida DELLE CHaIMIE ( fide PoamLIPPO ).

Pisania laevigata BrvonA ( fide PHILIPPI ).

Varietas A.
Testa longiori, maiori: apertura elongatiori, maiori.
1804 Murex polilus REN. var. B. Cat. dei Moll. Adr.

1826 Mitra Gervillei PayR. Cat. des Moll. et Ann. de Corse p. 165. n. 332. tav. vin. f. 21.
1826 Purpura corniculata Riss. Prod. d’ Eur. merid. 1v. p. 168. tav. vir. f. 88.

DI L. BELLARDI 7

n

1826 Mitrella flaminea Riss. Prod. d’ Eur. merid. 1v. p. 248.

1836 Buce. Linnei PayR. var. B. Pri. Enum. Moll. Sic. p. 225.

1836 Columbella flaminea Russ. var. C. et var. D. ScaccH. Cat. Moll. Neap. p. 10.
2 1840 Buccinum columbelloides GrAT. var. A. Conch. foss. tav. xxxvr. f. 32.
Columbella erythrostoma Bon. (pro parte ) Coll. del Museo.

Piccola conchiglia, molto frequente nelle raccolte, facile a ricono-
scersi per la lucentezza della sua superficie, per l’appiattimento degli
anfratti, per la brevità dell’ultimo, il quale non corrisponde alla metà
della lunghezza totale , per la mancanza di canale distinto , e per l’ele-
vatezza della spira. Oltre all'identità di forma degli esemplari fossili coi
vivi, mi persuasero vieppiù a risguardare gli uni agli altri identici i
colori conservati ancora in alcuni dei primi, sui quali sono apparenti le
fiammette brune longitudinali. Gli oggetti, che ad esempio del signor
Philippi io risguardai come semplice varietà , sono più allungati, hanno
la spira più elevata, più acuta, le suture più distinte, e l’apertura più
lunga ed un po’ più ampia: io credo inutile di qui indicare le differenze
di colorazione, trattandosi in questa memoria di sole specie fossili.

Dalla diagnosi di Linneo del suo Aurex scriptum io credo potersi
conchiudere , che si debbano riferire al medesimo gli oggetti, di cui è
qui discorso , e che furono scopo di sì numerose denominazioni: inoltre
l'abitato dato da Linneo alla precitata specie conferma maggiormente
l'opinione del sig. Philippi, non conoscendosi altra conchiglia del Me-
diterraneo, cui sì possa riferire la diagnosi Linneana. Abbenchè la figura
lasciataci dall’ Olivi del suo Murex conulus rappresenti il labbro sottile ,
e quasi tagliente, non puossi però aver in dubbio la sua identità colla
presente specie dovendosi piuttosto attribuire tale discordanza, od al-
I imperizia del disegnatore , o più probabilmente all’età dell’oggetto fi-
gurato. Lamark, non conoscendo le precitate denominazioni, diede alla
specie il nome di Buecinum corniculatum , col quale fu generalmente
conosciuta , e pubblicata da varii autori. Payreaudeau accrebbe ancora
la confusione, creando il suo Buccinum Linnei, e la Mitra Gervillei,
con una sua varietà. All’opinione del sig. Philippi io mi associo pari-
mente circa l’ identità del Fusus Zineolatus di Costa, attribuendo le dif-
ferenze della diagnosi alla relativa età degli oggetti descritti. Non posso
all'incontro acconsentire col medesimo, che la Columbella turgidula
Ber. ( oluta turgidula Brocc., Nassau columbelloides Bast.) sia alla
presente identica, costituendo essa una distintissima specie. Anche il

8 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

Risso le diede un nome nuovo, di cui lo Scacchi si servì, collocando
però la specie nel naturale suo posto. Lo Scacchi dà per sinonimo della
sua Columbella flaminea \a Pisania laevigata di Bivona, che il signor
Philippi riferì alla Columbella turgidula: in tale dissidenza di opinione
io credo dover preferire quella dello Scacchi: e ciò perchè la Pisania
laevigata è indicata dal suo autore , quale vivente nel Mediterraneo,
dove non vive al certo la vera Columbella turgidula , specie mancante
nella Fauna attuale. Io stimai finalmente di riunire alla presente specie
il Buccinum politum CANTR., non ravvisando in esso veruna differenza
essenziale.

Fossile frequentissimo in una sabbia azzurrognola dei contorni di
Tortona, Villalvernia, ricchissima di foraminiferi, ed occupante la parte
superiore del terreno pliocenico : meno frequente nelle sabbie gialle
dell'Astigiana. Trovansi parimente nell’arenaria serpentinosa , e nei con-
glomerati del colle di Torino frequenti fossili, che io mi veggo nella
necessità di riunire a questa specie, accagionando il loro stato spatoso
della mancanza di lucentezza del guscio: essi sono inoltre un poco mi-
nori in volume.

5. COLUMBELLA SEMICAUDATA Bon. tav. 1. f. 3.

Testa crassa, turrita, turgidula: anfractibus laevibus, subplanatis:
ultimo brevi, antice minutissime striato, subanguloso: apertura latiu-
scula , subquadrata: labro extus subvaricoso , intus multiplicato : co-
lumella pauci-rugosa.

Columbella semicaudata Bon. Collezione del Museo. — 1842 E. Siswp. Syn. meth. an. inv. Ped.
foss. p. 41. — 1847 E. Sismp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

Per meglio far risortire li caratteri di questa specie, che per la
sua forma generale tien dietro alla precedente, è cosa più utile, e meno
lunga il darne una descrizione comparativa: saranno più chiaramente
conosciute le differenze , e sarà più facilmente distinta la specie con-
frontandola con una cognita.

Il volume in questa è sempre maggiore di un terzo per lo meno,
l'aspetto generale più rigonfio , la spira meno allungata, e meno acuta,
le strie della parte anteriore dell’ultiimo anfratto molto più numerose,
e più sottili, ed hanno principio dall’angolo della periferia, o per meglio

DI L. BELLARDI 9

dire occupano tutta la depressione anteriore progrediendo in numero ,
ed in elevatezza coll’avvicinarsi alla slabbratura: l’apertura vi è propor-
zionatamente più larga, più regolarmente quadrangolare: le pieghe in-
terne sono più numerose sul labbro ; minori in numero sulia columella,
ed irregolari.

Fossile frequentissimo nelle sabbie gialle dell’Astigiana.

4. COLUMBELLA ERYTHROSTOMA Bon. tav. 1. f. 4. 5.

Testa turrito-elongata, turgidula: anfractibus laevibus, convexiu-
sculis: ultimo magno: apertura dilatato-elongata: labro subarcuato,
subvaricoso: columella adnata, regulariter, et numerose rugosa: rugis
brevibus, externis.

Col. erythrostoma Bon. Collezione del Museo. — 1842 E. Sismp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss.
p. 41. — 1847 E. Sismp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

Var. A. tav. I. f. 6.

Testa elongata, subulata: spira elata.

L’affinità di questa specie colla precedente rende essa pure neces-
sario un paragone dei rispettivi caratteri. Qui parimenti il volume è
maggiore, quasi del doppio: il guscio è proporzionatamente molto meno
solido : gli anfratti più distinti, leggermente convessi: l’ultimo maggiore,
avente il labbro più distintamente paralello alla columella, la quale
offre un maggior numero di rughe regolarmente disposte verso la parte
esterna : la laminetta columellare è aderente internamente all’ultimo an-
fratto, e non isolata, ed alzata come nella massima parte delle specie
congeneri : le strie sono più apparenti: la figura finalmente completerà la
descrizione, e di essa migliore renderà più palesi le differenze delle due
specie in confronto.

Stetti dubbioso se dovessi inscrivere questi fossili come varietà
della Columbella semicaudata, a ciò propenso per l’ affinità loro, e
per la comunione di varii loro caratteri, finchè osservai alcuni esem-
plari di diverse età e volume dell’una, e dell'altra specie, nei quali
si conservano costanti li caratteri a ciascuna assegnati, e che mi tolsero
ogni dubbio sulla necessaria loro separazione. La figura 6. rappre-
senta un fossile, che io risguardo provvisoriamente come una varietà

DI

da

10 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

allungata della presente specie, con cui ha comune la forma dell'apertura,
ad eccezione delle rughe, che ivi mancano. Pochissimi sono gli esem-
plari a me cogniti con siffatti caratteri; che se maggior numero se ne
incontrasse, e che in tutti costante fosse la mancanza delle rughe sulla
columella, e l’elevatezza della spira, nascerebbe il bisogno di distinguerlì
in tipo speciale.

Ho conservato il nome di Bonelli abbenchè per nulla convenga coi
fossili, onde non accrescere la confusione, creando un nuovo nome. Il
Bonelli separando dalla Col. scripta la varietà viva, per cui Payreaudeau
propose il nome di M. Gervillei, diede ad essa il nome di C. Erythro-
stoma, e credette poscia aver riscontrato il suo identico nei fossili d'Asti.
Ora la determinazione del Bonelli non essendo stata fatta pubblica , e
gli oggetti vivi ad essa riferibili dovendo passare nella var. 4 della
Col. scripta, io non credetti di dover proporre un nuovo nome pei
fossili , imperocchè , come ci insegnò lo stesso Linneo, è meno dannoso -
alla scienza di ritenere un nome improprio , ma usitato, che crearne
un nuovo.

Fossile nelle sabbie gialle dell’Astigiana , meno frequente della pre-
cedente.

5. COLUMBELLA TURGIDULA Ber. tav. 1. f. 7.

Testa brevi , subfusiformi, ventricosa, laevi, nitidiuscula: anfra-
ctibus subplanulatis: ultimo magno ad perimetrum subangulato, antice
attenuato: apertura elongato-angusta: labro intus grosse rugoso: colu-
mella denticulata.

4814 Voluta turgidula Brocc. Conch. foss. sub. p. 319. n. 22. t. Iv. £. 4.

1820 Mitra turgidula Brocc. Bors. Oritt. Piem, p. 28. n. 3. — 1836 ScAcc. Conch. foss. di Gravina
p. 34. n. 96. — 1837 PuscH. Pol. Palaonth. p. 118. n. 1, tav. xt. f. 4. — ? 1840 GRAT.
Conch. foss. tav. xxxvir. f. 23.

1825 Nassa columbelloides BAsT. Mem. foss. Bord. p. 49. n. 4. t. 11. f. 6. — 1838 GraT. Tabl. Stat.
des foss. de l’Adour p. 12. — 1838 Grar: Cat. zool. des foss. de la Gir. p. 41. n. 286.

1826 Mitrella turgidula Riss. Prod. d’Europ. merid. rv. p. 249.

1829 Mitra Brocchii Marc. nes SERR. Geogn. des terr. tert. p. 125.

1831 Mitra laevis EcHw. Zool. spec. 1, p. 297. t. v. f. 14. (non M. laevis Dusors. fide PuscHI).

1831 Buccinum turgidulum Bronn. It. tert. Geb. p. 25. n. 101. — 1846 MicH. Neues Jahr. Leonh.
und Bronn. p. 56.

1837 Buccinum Linnei PAYR. Dus. Mem. sur la Tourr. p. 299. n. 11 (pro parte). — 1841 CALcAR.
Conch. foss. d'Altavilla p. 63.

1842 Buccinum columbelloides MarH. Cat. rais. des foss. des Bouches-du-Rhòne p. 324. n. 240.

1847 Columbella turgidula BeLL. E. Siswp. Syn. meth. an, iny. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

DI L. BELLARDI II

Conchiglia composta di nove o dieci anfratti appiattiti, lisci, sepa-
rati da una sutura lineare: l’angolo spirale è molto più aperto che nelle
specie precedenti: l’ultimo anfratto è quasi uguale alla metà della lun-
ghezza totale, rigonfio, quasi angoloso alla circonferenza: ) apertura
ristretta, molto allungata: il canale brevissimo, striato: il labbro ornato
di grosse rughe: la columella poco rialzata, dentellata.

È facile distinguere questa specie dalle precedenti per la forma ge-
nerale meno allungata, più rigonfia, per l'apertura più lunga, per la
sua ristrettezza, e per la maggior apertura dell’angolo spirale.

Pubblicata fin dal 1814 dal Brocchi questa specie non fu riconosciuta
da Basterot, da cui ebbe nel 1825 un secondo nome: poscia Marcel
des Serres, tuttochè avesse conosciuta l'identità de’ suoi fossili colla
Voluta turgidula, diede loro ciò nullameno una terza denominazione ,
collocandoli fra le Mitre , da cui sono naturalmente disgiunti, I signori
Dujardin e Calcara credettero poter identificare li fossili, di cui è qui
discorso al B. Zinnei, specie, come dissi a suo proposito, da questa
disparatissima. In eguale errore cadde pure il Philippi, il quale dà al
tipo del B. Zinnei sinonimi, che si riferiscono all’attuale specie.

Col nome di Massa Columbelloides Bast. il sig. Grateloup pubblicò,
non ha guari, nella sua Conchigliologia fossile della conca dell’Adour,
e figurò varii fossili, i quali a mio parere non si possono riguardare
come dipendenti dal medesimo tipo, nè tampoco da quello della specie
del Basterot, di cui portano il nome. La figura 14 della tavola xxxvi
dell’opera suddetta, rappresenta la Columb. Borsoni Bet.; la fig. 21,
la Columb. Nassoides Berr.: Vl inesattezza delle figure 32 e 34 non
permettono di dare un giudizio definitivo a lora riguardo , con quale
specie cioè debbansi esse congiungere: dimostrano però all’evidenza
non aver che fare colla Yoluta turgidula , nè colla Nassa Columbelloides.

Il sig. Avvocato Michelotti , nel catalogo dei fossili miocenici del-
l Italia superiore pubblicato nel giornale del Prof. Bronn (1846), con-
serva questa specie nel genere Buccinum, mentre annovera fra le
Columbelle la Col. marginata Bern. et Mica. ( Columb. curta Bet.),
la quale non differisce dall’ altra che per semplici caratteri specifici.
Posteriormente nella sua opera sui precitati fossili non fa più cenno
della prima, condizione comune a molte specie, e non riferisce alla
seconda le sinonimie che la risguardano. Siffatte ommessioni, mi duole
il dirlo, sono frequentissime in tutto questo suo lavoro, e dimo-

12 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

strano con. quanta fretta, e con quanto poco studio critico lo abbia
egli redatto.

Fossile nelle marne mioceniche superiori di Castelnuovo, e del
Tortonese. }

6. CoLumpeLLa curTtA Bert. tav. 1. f. 8.

Testa crassa, brevi, laevi: anfractibus convexiusculis, postice ad
suturam marginatis: ultimo attenuato, antice depresso, striato: apertura
elongata, angusta: labro sinuoso.

1837 Buccinum curtum Duy. Mem. sur la Tourr. p. 300. tav. xrx. f. 17.

1837 Nassa columbelloides BasT. var. Polonica Puscn. Pol. Pal. p. 123. tav. x1. f. 9.

1840 Columbella marginata BELL. et MicH. Sagg. Oritt. p. 44. tav. 1. f. 17. (mala). — 1842 E.
Sismp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. p. 41. — 1846 MicH. Neues Jahr. Leonh. und
Bronn. p. 50. — 1847 Micx. Prec. de la Faun. Mioc. p. 308. n. 2. tav. xn. f. 7. 8.

1847 Nassa curta J. SmirtH Quart. Jour. Geol. Soc. n. 12. p. 415.

1847 Columbella curta BeLL. E. Siswp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

Conchiglia molto corta, composta di 7 od 8 anfratti lisci, un poco
convessi, e anteriormente rialzati verso la sutura posteriore in un mar-
gine rotondato: l’ultimo s’impicciolisce anteriormente, dal che l'apertura
è fatta ristretta, ed allungata: il labbro inoltre, il quale è un po’ schiac-
ciato nel mezzo, contribuisce a renderla più ristretta: su di un esem-
plare sono ancora apparenti piccolissime macchie di color bruno irre-
golarmente disposte.

Ho riferito alla specie di Duyardin la Col. marginata , abbenchè la
figura pubblicata dal medesimo sia alquanto esagerata: varii esemplari
della Zurrena , paragonati coi nostri, mi tolsero ogni dubbio.

Fossile nell’arenaria serpentinosa, e nei conglomerati del colle di
Torino.

7. COLUMBELLA CORRUGATA Bon. tav. 1. f. 9g.

Testa parvula, subturrita, turgidula, transversim striata, longitu-
dinaliter costata: costis rectis, obtusis, interstitia aequantibus: anfractu
ultimo dimidiam fere longitudinem aequante, antice grosse striato, de-
truncato: apertura ovato-oblonga.

1814 Buccinum corrugatum Brocc. Conch. sub. App. p. 652. tav. xv. f. 16 (mala). — 1825 Srup.
Beitr. zu ein Mon. der Molass. p. 394. — 1829 MARCEL DES SERR. Geogn. des terr. tert.
p. 122. — 1831 Bronn. It. tert. Geb. p. 23. n. 89 ( exclusis synonimis ). — 1832 Jan.
Cat. p. 13. n. 12.

DN

DI L. BELLARDI 1.

? 1836 Bucc. variabile Pri. var. è. Enum. Moll. Sic. tav. x. f. 7.

1840 Bucc. harpula MicH. Riv. di Gast. p. 26. n. 8.

1842 Columbella corrugata Bon. E. Siswp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. p. 41. — 1847 E. Stsmp
Syn. meth. an. inv. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

Var AlStayMre Er)

Anifractibus ultimis rotundatis, ecostatis.

Piccola conchiglia, lunga sette od otto millimetri e fatta da sette
od otto anfratti appiattiti, ornati di molte coste longitudinali , ottuse,
eguali agli interstizi, rette, perpendicolari, la maggior parte corrispon-
dentisi con quelle dell’antecedente giro , un po sinuose verso la parte
anteriore dell’ultimo anfratto : iutta la superficie è attraversata da mi-
nute strie, le quali sono appena visibili sulle coste , molto più ap-
parenti negli interstizi, e vanno inoltre crescendo verso la. parte
anteriore. La riunione dei succitati caratteri è generalmente costante :
accade talvolta che le strie sono più elevate su tutta la superficie, e che,
più raramente però, manchino sugli ultimi anfratti le indicate coste :
con questi ultimi fossili ho fatta la varietà.

Se la descrizione data dal Brocchi del suo 2. corrugatum non cal-
zasse a pennello coi caratteri dei fossili qui riferti , io non li avrei certo
al medesimo riuniti : imperocchè l’ inesattezza della figura non lasciava
supporre l'identità degli uni coll’altro.

Non mi pare che si possa avere il 5. angulatum Br. quale varietà
della presente specie come crede il Prof. Bronn, appartenendo essi a
due distinti generi: la rigonfiezza del labbro , il suo paralellismo colla
columella , le rughe dell'uno e dell’ altra indicano con qual genere si
congiunga il B. corrugatum.

Fossile non raro nelle sabbie gialle dell’Astigiana: un esemplare fu
trovato nell’ arenaria serpentinosa del colle di Torino, il cui volume è
molto minore, e la cui superficie pare perfettamente liscia, probabil-
mente a cagione del suo stato spatoso.

14 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

C. FUSIFORMES.

8. CoLumseLLa Borsoni Bert. tav. 1. f. 11.

| Testa parvula, laevi , subturrita: anfractibus 9g, planulatis, ad su-
turam posteriorem subcanaliculatis: ultimo magno, expanso, antice de-
presso , crasse striato, in canalem distinctum, recurvum, brevem terminato:
spira exilissima: apertura subtriangulari, antice attenuata: labro extus
incrassato, saepe producto: columella vix denticulata.

1840 Nassa columbelloides GRAT. var. Conch. foss. de l’Adour. tav. xxxvI. f. 14.

Conchiglia turrita, liscia, fatta da otto o nove anfratti appiattiti, i
quali hanno sulla sutura posteriore una specie di piccola scanellatura ,
che li disgiunge dalla medesima: i primi quattro o cinque anfratti sono
ristrettissimi, e crescono con un angolo spirale molto acuto, quindi nei
susseguenti l'angolo si allarga , e cresce con proporzioni maggiori: il
labbro si fa più rigonfio posteriormente, e scende verso il canale un
po’ obliquamente alla columella , sicchè l'apertura vien fatta quasi tri-
angolare: il canale, quantunque brevissimo, è però bene distinto mercè
una profonda depressione del labbro, sulla quale scorrono strie alquanto
elevate : le solite rughe interne del labbro e della columella vi sono poco
sensibili. In alcuni esemplari dei contorni di Dax, il labbro ha una
grande espansione e forma una grossa varice. Indicherò nella descrizione
della seguente specie li caratteri , che ne stabiliscono i limiti.

Fossile raro dei conglomerati del colle di Torino, e rarissimo delle
sabbie gialle dell’Astigiana, di cui non conosco che un esemplare.

9. COLUMBELLA SUBULATA Bert. tav. 1. f. 12.

Testa turrita, elongata, laevi, nitida: spira elata: anfractibus 12,
planis, postice ad suturam subcanaliculatis: ultimo brevi, antice de-
presso, profunde striato , in canalem distinctum, brevem, recurvum ter-
minato: apertura ovato-subquadrata: rugis obsoletis.

1814 Murex subulatus Brocc. Conch. foss. sub. p. 426. n. 49. tav. vini. f. 21 et p. 663.
1817 Buccinum subulatum DEFR. Dict. des Sc. Nat. vol. v. p. 113.

DI L. BELLARDI 15

? 1820 Fusus subulatus Bors. Oritt. Piem. p. 70. n. 13. — ? 1826 Riss. Prodr. d’Eur. merid. vol. 1y
p- 209. — ? 1829 Marc. pes SERR. Geogn. des terr. tert. p. 113. — ? 1837 Duys. Mem.
sur la Tourr. p. 294. — ? 1837 Puscn Pol. Palaont. p. 141. n. 8.

1825 Fusus buccinoides Bast. Mem. sur les foss. de Bord. p. 62. n. 2. — 1838 GRAT. Cat. zool.
des foss. de le Gir. p. 45. — 1838 GraT. Tabl. stat. des foss. de l’Adour. p. 12.

? 1829 Pleurotoma subulata Marc. pes SERR. Geogn. des terr. tert. p. 112.

1831 Fusus politus Bronn It. tert. Geb. p. 40. n. 186. — 1836 Phil. En. Moll. Sic. p. 206 (escluse
le sinonimie). — 1844 Ren. PHIL. Faun. Moll. R. utr. Sicil. p. 180.

1832 Fusus politus var. JAN. Cat. p. 10. n. 10. 1.

1842 Fusus columbelloides MATH. Cath. rais. des foss. des Bouches-du-Rhòne p. 321. n. 215.

Bellissima specie , di forma molto allungata e sottile, la cui super-
ficie è liscia e lucente: la spira vi è molto elevata ed acuta, e cresce
regolarmente : gli anfratti in numero di dodici circa sono appiattiti, ed
accompagnati presso la sutura posteriore da una scanellatura alquanto
profonda negli ultimi, appena apparente nei primi : l’ultimo è molto
corto proporzionatamente a quello di tutte le altre specie, ed alla lun-
ghezza del guscio: esso corrisponde col canale ad un terzo soltanto della
lunghezza totale : una profonda depressione anteriore, sulla quale attra-
versano grosse strie, rende molto bene distinto il canale, il quale però
è poco allungato, ed alquanto ricurvo all'indietro: l'apertura ha la forma
quasi quadrangolare a cagione del paralellismo del labbro colla coln-
mella e della depressione anteriore: le rughe interne vi sono poche e
poco apparenti.

È facile distinguere questa specie dalla precedente mercè la sua
maggior lunghezza, la regolarità con cui crescono i suoi anfratti, e la
forma quadrangolare dell’apertura.

Non così facile egli è, all’incontro, il rischiarare e conoscere la sua
sinonimia: noterò dapprima che nella collezione del Museo ordinata dal
Bonelti, come in tutte quelle di questa città, il nome di sudulata fu
sempre dato ai fossili, che per me costituiscono la specie seguente: dirò
qui in seguito i motivi che mi indussero ad aver per tipi della specie
del Brocchi i fossili qui descritti.

Trasse , io credo , principalmente in errore la rassomiglianza, che il
Brocchi attribuì al suo M. subulatus col M. mitraeformis; carattere
questo che meglio conviene alla Col. Nassoides; però soggiungendo egli,
che il canaletto della base è corto, e dando una figura, che quaniunque
esagerata nel volume ritrae però esattamente la depressione anteriore
del labbro , la brevità del canale, ed il numero degli anfratti, lascia
naturalmente credere , che o confuse in una le due specie , come ha

16 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

fatto altre volte , o che inavvertentemente indicò la precitata sua ras-
somiglianza col M. mitraeformis. Consolida finalmente sempre più que-
st’opinione quanto soggiunge egli nell’ appendice: dove , quantunque
erroneamente , dice che il suo M. sudulatus si riferisce alla varietà A
del Murex politus di Renieri vivo nell'Adriatico :. ora questa pretesa
identità, o dirò meglio questa analogia esclude naturalmente la ColumB.
Nassoides , la quale non ha analogo vivo, nè tanto meno si può riferire
al M. politus del Renieri: cosicchè io stimo poter conchiudere per le
suesposte ragioni, che al M. subulatus vanno uniti i fossili, di cui si
tratta, e non quelli, che fanno la seguente specie. Da tutte queste
dubbiezze è facile il prevedere quanto inesatte possano essere le sino-
nimie, dimodochè io riclamo l’ indulgenza de’ miei lettori per quegli
errori, che avrò commesso, indipendenti però da ogni mia cura, e studio
per evitarli. Guidano pure ad eguali risultamenti le descrizioni e le si-
nonimie dei succitati autori. Basterot dice nella descrizione del suo /.
buccinoides , che dà per sinonimo del M. subulatus Br. Labio intus
saepe laevigato , cauda brevissima , caratteri che corrispondono esatta-
mente cogli oggetti da me riferti alla specie Brocchiana. Anche il De-
france dice canale breve. Eguale parimente dev’ essere l'opinione del
Prof. Bronn, e dopo di lui quella del sig. Philippi, i quali avendo
creduto ravvisare nei fossili citati gli analogi del M. politus Ren., danno
a conoscere, che ebbero sott’ occhio oggetti identici a questi: giacchè
nissuna conchiglia dell'Adriatico , nè del Mediterraneo puossi paragonare
colla seguente specie.

Indicai con dubbio le citazioni di Borson, di Risso, di Marcel des
Serres, di Dujardin, di Pusch, di Grateloup , stante l’ impossibilità di
riconoscerne l’esattezza, e stante la probabilità che si possano riferire
alla C. Nassoides; probabilità desunta dalla maggior frequenza di questa
nelle località dai prelodati autori illustrate.

Fossile non frequente delle sabbie gialle dell’Astigiana.

10. CoLumseLLa Nassomes Berr. tav. 1. £. 13.

Testa ovato-fusiformi, laevi, nitida: anfractibus convexiusculis, con-
tiguis: ultimo elongato, compresso, obsolete striato, antice-sulcato, in
canalem longiusculum, extus recurvum terminato: apertura elongato-
angusta: labro intus multi-rugoso: columella laevi, in laminam disiun.
ctam producta.

DI L. BELLARDI 17

Columbella subulata Bon. Coll. del Museo. — 1842 E. Sismp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. p.4l.
— 1847 E. Siswp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

1840 Nassa columbelloides GraT. Concb. foss. tav. xxxvI. f. 21.

1840 Fusus nassoides GraT. Conch. foss. tav. xxIv. f. 40. 41.

1832 Fusus politus JAN. Cat. p. 10. n. 10.

? 1843 Fusus politus REN. Nysr. Coq. et Pol. foss. p. 504. tav. xxx1x. f. 24. — 1846 MicH. Neues
Jahr. Leonh. und Bronn p. 55. — 1847 MicH. Précis de la Faun. Mioc. (optima)
tav. x. f. 6. p. 282. n. 23.

Var. A. tav. I RO I4

Testa minori, ventricosiuscula: apertura exiguissima, subringente.

Elegante conchiglia, la maggiore delle fin qui descritte , composta
di undici o dodici anfratti lisci, lucenti, appiattiti, crescenti regolarmente
con un angolo suturale alquanto aperto : l’ultimo col canale equivale
alla metà totale, ed è attraversato da rare strie , molto compresso an-
teriormente , terminato in un canale bene distinto , alquanto lungo e
ricurvo all'indietro : le strie crescono ravvicinandosi al canale, finchè
la superficie diventa solcata: l’ apertura è ristretta, lunga: il labbro
varicoso, ornato internamente di rughe: la columella è liscia e rialzata
in una laminetta quasi paralella al labbro.

Le osservazioni fatte a riguardo della sinonimia, e delle differenze
della Columb. subulata fanno inutile ogni ulteriore confronto. La lun-
ghezza del canale, e l'apertura dell’angolo spirale sono eccellenti caratteri
per distinguerla dalle altre congeneri. La sola variazione che io abbia
osservata nella gran copia d’esemplari che ebbi sott'occhio, consiste nel
minor volume di alcuni, nell’ irregolarità, con cui in essi cresce la spira,
nella maggior elevatezza delle loro strie, e nella maggior compressione
del loro labbro.

Fossile frequente nelle marne bigie di Castelnuovo e del Tortonese,
e raro nell’arenaria del colle di Torino. La varietà è propria dei colli
di Tortona.

11. CoLumpELLA ELONGATA Bert. tav. 1. f. 15.

Testa fusiformi-elongata: anfractibus 10-11, convexiusculis, supremis
laevibus , ultimis transversim exilissime striatis: ultimo antice rotun-
dato, in canalem distinctum , nec subitum, recurvum terminato: aper-
tura ovata : labro varicoso, arcuato , intus rugoso: columella laevi ,
adna ta.

2
d

18 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

I sette od otto esemplari, che io conosco di quest’ interessante
specie, furono finora confusi fra quelli della precedente; il solo con-
fronto però rende evidente la necessità di distinguerneli: infatti in questa
la conchiglia è proporzionatamente più allungata, meno rigonfia: l’an-
golo spirale meno aperto, gli anfratti un po’ più convessi: i primi sei
o sette lisci, gli altri tre o quattro attraversati da minutissime strie :’
il carattere finalmente il più importante è la curvatura del labbro :
l’ultimo giro infatti non è compresso anteriormente da rendere allungata
ed angusta l'apertura: la depressione che dà origine al canale è qui
isolata ed alquanto più anteriore , ed il labbro ha una leggiera curva-
tura, che dà alla bocca una forma ovale: le strie anteriori sono più
numerose e meno elevate: il labbro columellare. sottilissimo , ripiegato
sul penultimo anfratto , e liscio.

Fossile raro delle marne bigie del Tortonese.

12. CoLuMBELLA COMPTA Bert. tav. 1. f. 16.

Testa ovata , subfusiformi , laevi , nitida: anfractibus planiusculis,
longitudinaliter flexuoso-costatis : interstitiis costis maioribus: ultimo
antice depresso, striato, in canalem distinctum, brevem terminato: labro
inerassato, rugoso: columella in laminam producta, laevi: apertura elon-
gata , angustissima.

1831 Fusus comptus Bronn. It. tert. Geb. pag. 41. n. 187.

1846 Fusus Brocchii MicH. Neues Jahr. Leonh. und Bronn. p. 55. — 1847 Micx®. Prée. de la Faun,
Mioc. p. 281. n. 21. tav. x. f. 7.
1847 Columbella compta BeLL. E. Sismp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

Conchiglia quasi fusiforme, un po’ rigonfia nel mezzo, fatta di nove
o dieci anfratti leggermente appiattiti, nitidi, semplici, adorni di co-
sticine longitudinali ondeggiate, il di cui volume equivale alla metà
degli interstizi : l’ultimo anfratto è corto, e col canale eguaglia appena
i due quinti del guscio: egli è compresso anteriormente, e terminato
in un canale poco lungo: l’apertura è fatta strettissima dalla compres-
sione e gonfiezza del labbro, e dalla columella molto sporgente, e
rialzata in lamina. Non sempre le coste sono egualmente distribuite su
tutti gli anfratti: spesse volte esse mancano o sui primi, o sui mediani,
o sugli ultimi.

DI L. BELLARDI IQ

La brevità del canale, e dell’ultimo anfratto, da cui dipende Ja forma
generale , separa facilmente questa specie dalla Col. Massoides, come
dalla Col. thiara: di più è distinta dalla prima per le coste longitudi-
nali, dalla seconda per la mancanza delle strie trasversali, e dalle altre
rugosità , che ne accompagnano le suture.

Con lettera il Prof. Bronn mi assicurò sull'identità del suo 7. comptus,
col F. Brocchii Mica., come io avevo già presentito: sicchè con cer-
tezza io posso dare l'uno all’altro sinonimo.

Fossile rarissimo dei conglomerati del colle di Torino, e delle marne
bigie del Tortonese.

15. CoLumBELLA THIARA Bon. tav. 1. f. 17.

Testa fusiformi, nitida: anfractibus 10 vel 11, planulatis, transver-
sim minute striatis , longitudinaliter arcuato-costatis: costis interstitia
subaequantibus, postice spinosis: suturis antice marginatis: ultimo an-
fractu, antice rotundato , profunde depresso, in canalem longum, stria-
tum, recurvum terminato: apertura’ ovata: labro rugoso: columella
sublaevi.

1814 Murex thiara Brocc. Conch. foss. sub. pag. 424. n. 46. tav. vur. f. 6.
1826 Fusus thiara Riss. Prod. d’Eur. merid. Iv. p. 208. — 1831 Bronn. It. tert. Geb. p. 42. n. 188.

— 1832 Jan. Cat. p. 10. n. 8. — 1842 Maru. Cat. rais. des foss. des Bouches-du-Rhone
p. 320. n. 214. — 1843 DEsH. in LK. An. s. vert. 2. ed. vol. Ix. p. 497. n. 46. — 1846

MicH. Neues Jahr. Leonh. und Bronn p. 559. — 1847. Micx. Préc. de la Faun. Mioc.
p. 281. n. 22.

1837 Pleurotoma thiara PuscH. Pol. Palaonth. p. 145. n. 15.

1842 Columbella thiara Brocc. E. Siswp. Syn. meth. an. inv. Ped. foss. p. 41. — 1847 E. Sismp.

Syn. meth. an. inv. Ped. foss. 2 ed. p. 42.

Veur A- Uan 10f 15:
Anfractu ultimo, antice carinato.

1814. Murex thiara Brocc. varietas Conch. foss. sub. p. 426. n. 46.
Columbella carinata Bon. Collez. del Museo. — 1842 E. Srsmp, Syn. metb. an. inv. Ped. foss.
p. 4.

Dieci o dodici anfratti compongono questa conchiglia, una delle più
eleganti del genere : essa è fusiforme , un po’ allungata nella spira: la
sua superficie comparisce nitida e lucente , abbenchè minute strie la
attraversino, e numerose costicine longitudinali arcuate scendano quasi
paraleliamente all’asse: gli anfratti sono piani ed ornati posteriormente

20 MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

di un orlo, sul quale le costicine si cambiano in un tubercolo spi-
noso: l’ultimo è molto depresso anteriormente , e dà perciò origine ad
un canale molto bene distinto , alquanto lungo e ricurvo all’ indietro :
il labbro è poco ribordato , e molto ricurvo, cosicchè l’apertura è quasi
regolarmente ovale: il labbro columellare è liscio , ripiegato sul pe-
nultimo giro. Tali sono i caratteri che si osservano sugli esemplari
tipici. Essi però vanno soggetti ad alcune variazioni, di cui indicherò
le principali.

Le strie trasversali si fanno più apparenti , le coste più numerose ,
più regolarmente spinose sul margine suturale ; l’ultimo giro è diviso
sulla parte anteriore da una carena assai elevata ed acuta, la quale
contribuisce a dare all'apertura la forma quadrangolare come si osserva
negli oggetti, che costituiscono la varietà, e che sono inoltre di minor
volume: non è però difficile rinvenirne di quelli, che accoppiano le su-
accennate qualità a volume eguale al tipico.

Una numerosissima serie di esemplari mi offrì un transito naturale
fra gli uni, e gli altri: nè questa transizione era sfuggita all’occhio per-
spicace del Bonelli, imperocchè egli collocò accanto alla Col. carinata
un oggetto, che confessò far transito dall'una all’altra specie.

Il Brocchi non fece menzione delle strie trasversali , che ne coprono
tutta la superficie: esse però esistono indubitatamente, ma sono a vero
dire minute, e difficilmente visibili ad occhio nudo.

Fossile frequente delle marne bigie di Castelnuovo e del Tortonese,
e raro del colle Torinese.

14. CoLumBELLA scaBra Bert. tav. 1. f. 19.

Testa parvula, turrita, transversim undique grosse-striata , longitu-
dinaliter multicostata: costis rectis, interstitiis minoribus, antice, po-
sticeque ad suturas tuberculoso-spinosis: anfractibus 10-11, planis, con-
tiguis: ultimo 2/5 totius longitudinis efformante , antice depresso , în
canalem brevem terminato : apertura elongato-angusta: columella rugu-
losa , adnata.

Conchiglia turrita a cagione dell’elevatezza della spira, e della brevità
del canale: tutta la sua superficie è ruvida al tatto : le strie, che tutta
l’attraversano, sono eguali ed egualmente disposte, alquanto elevate, ed

4 DI L. BELLARDI 21

apparenti anche sulle costicine longitudinali , le quali sono generalmente
in numero di sedici, di volume minore all’ampiezza degli interstizi frap-
posti, rette, paralelle all’asse, anteriormente e posteriormente alzate in
altrettanti tubercoli spinosi: l’ultimo giro è depresso, e si termina in
un canale brevissimo : il labbro non è marginato, ma è ornato nell’in-
terno di rughe, quasi paralello alla columella: su di questa sorgono pure
alcune altre piccole rughe : essa è fatta da una sottile laminetta incollata
sul penultimo giro: l'apertura è allungata ed angusta.

E facile distinguere la Col. scabra dalla precedente, con cui venne
finora confusa, ove si ponga mente al costante suo minor volume , al-
lelevatezza delle strie, al loro maggior numero, alla maggior regolarità
delle coste , alla doppia serie di spine, ed alla brevità del canale.

Fossile non frequente dei colli Tortonesi.

L'importanza geologica delle Columbelle è pochissimo estesa: infatti
esse comparvero per la prima volta nel periodo medio del terreno ter-
ziario , nel quale sono rappresentate da un certo numero di specie di
forme eleganti e svariate: quindi attraversando il periodo pliocenico
con un numero minore. di altre specie, si conservarono. fino in questi
tempi, nei quali ricevettero il massimo loro sviluppo. Per questo genere
eziandio si avvera quella legge generale secondo la quale è maggiore la
affinità delle specie mioceniche con quelle attuali dei mari caldi, e delle
plioceniche con quelle che crescono nei mari temperati. Io ho indicate
come mioceniche alcune specie finora riguardate più recenti: ciò ho fatto
perchè io considero, con alcuni distinti Geologi, come occupanti la parte
superiore di quel terreno le marne azzurroguole subapennine del Brocchi,
in cuì esse si trovano: indotto a ciò fare tanto per i loro caratteri zoolo-
gici che per quelli geognostici: imperocchè la loro Fauna si collega molto
più sensibilmente con quella miocenica per un maggior numero di specie
comuni, che non con quella pliocenica: di più la loro posizione è più
naturalmente congiunta colle marne inferiori che non colle sabbie plio-
ceniche soprastanti.

Ii seguente quadro pone sott'occhio la distribuzione delle Columbelle
fossili piemontesi nei varii periodi geologici, e nelle varie località tanto
interne che estere, e dà inoltre la loro relazione colla Fauna attuale.

MONOGRAFIA DELLE COLUMBELLE FOSSILI DEL PIEMONTE

Terreno miocenico Terreno Identici Località estranee

Te__=<€l7 >
inferiore | superiore

Genere, specie, varietà

ed Autore pliocenico vivi al Piemonte

i -———_____mnÎ".-—.—.—.._mÉ..W.=r____ EI

CoLUMBELLA Discors Desh.| Torino Coste d'Africa
Sicilia - Pozzuoli - Ischia

- Turrena - Bordeaux -

scripta Bell. .......| Torino Astig. Villal. {Mediterraneo

semicaudata Bor. ..

erythrostoma Bor. ..

curtaDBall. ib

corrugata Bor, ....

Borsoni Bell. ......
subulata Bell. .....

elongata Bell. .....
compta Bell. ......
thiara Bor

N dagli oi Sao

scabra Bell. .......

Torino

Torino

Torino

Astigiana
Astigiana
Astigiana

Asligiana

Astigiana

Asligiana
Astigiana

Astigiana

Tort. Cast.
Tortonese
Tortonese

Tortonese

Tort. Cast.
Tort. Cast.

Tortonese

Mediterraneo

Mezzodì della Francia.

Crele Sanesi - Gravina -
Altavilla - Turrena -
Bordeaux - Mezzodì del-
la Francia - Russia me-
ridionale - Polonia,

Turrena-Lisbona - Polonia.
Piacentino- Sicilia - Sviz-

zera - Mezzodì della
Francia.

Piacentino-Sicilia- Dax -
Bordeaux - Turrena -
Mezzodì della Francia
- Polonia.

Dax - Bolderberg.

Piacentino.

Piacentino - Frejus - Po-
lonia.

è
Now. IA, Re Mocnd ebbe Sc. dì Oozino. Class. di So. Fis. e Noat. Serio 2° Won. X.
; ud

I. Gandolfi dire tit

Zorino, lit.-Deyen e Comp.

4 1-*

DI L. BELLARDI 23

SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA

Fig.
4. Columbella discors DEsH.
7 SIONI RETNIPSTE RARE scripta Bet.
e semicaudata Bon.
2 ET RIA erythrostoma Bon.
ERRORI A PICO IA giovane.
ESSI IAS IS E n Bi varietà A.
MITA NI. turgidula Bett.
Le APR reo ARTI EA curta BeLt.
Dea corrugata Bon.
LA CRRCICA E SE CRIS RA RISI PARSO | ARCER Pi var. A
Li PIMEPIRIA Ret iano Borsoni Bet.
DIROTAAII IA subulata Belt.
35 PRERSANO DISIA MOSO Nassoides BeLL.
IRR a EA Si Ra var. A
i SEI ES DRESS STATE elongata Bet.
5 ( PAIIRI: PRESSI GN compta Bet.
TERE RED thiara Bon.
A I var. À

SL ESTA RANGER scabra BeLt.

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