| Bibliothèque botanique. MILE, BURNAT — dee —— È A Naoto. CA di: Livres provenant de la bibliothèque botanique.. | d’Emile Burnat (1828-1920), insérés en octobre 1920 | - dans la bibliothèque du Conservatoire botanique de di fa _ Genève, conforméement à lActe de donation d’Emile Burnat en date des 21 et 25 janvier 1911, SV. DUPLICATA DE LA BIBLIOTHÉQUE (E Dv CONSERVATOIRE BOTANIQUE DE GENEVE VENDU EN 1922 ATALA La SI 6] $ @ o 1a PI] ls È LL] 1 ‘ n ci ‘ Li LI Il lc Aeman il “dA ba e 13 4 da NOTIZIE 40° INTORNO, — * ®. 7 È: ALLE PIANTE SPONTANEE. DEI MONTI PORRETTANI RACCOLTE 1. DAL PROF. GIUSEPPE BERTOLONI. BOLOGNA TIPI GAMBERINI E PARMEGGIANI " 1865. ell’ Accademia emorie di Bologna. “fà n A > 4 * % De ® * = P rima che mi si presentasse la favorevole occasione di procurarmi le notizie più complete della statistica del paese di Porretta, io avea varie fiate percorsi i monti dello stesso. paese, ma vi avea fatto raccolte di piante, selvatiche e di insetti assai ristrette, e solamente delle specie più rare, trascurando le molte altre che si trovano sopra tutti i no- stri monti in località non molto elevate dal livello del mare, perchè mi ero di preferenza occupato di quelle dei monti più alti della nostra provincia, che restano siì- tuati fra le terme porrettane ed il modenese, li quali pel botanico presentano una vegetazione tutta particolare al- l altezza loro. Di fatti in questa latitudine rinvengonsi le specie settentrionali dell’ Europa per la legge di natura che le maggiori elevatezze, anche assai meridionali, hanno imi analoghi alle latitudini le più nordiche. Pertanto onde tessere la storia della vegetazione sponta- nea dei monti Porrettani, in questi ultimi anni vi ripetei le erborizzazioni ad epoche diverse nelle varie stagioni, ora solo, alcune fiate in compagnia di Colleghi, e di altri botanici. . x id Robb 4 — Pigi n"... Nel 1852 soggiornai per circa un mese alla Porretta per bevervi le acque solforose della Puzzola, che mi erano state indicate dal mio ‘collega. ed amico Se; Cav® Marco Paolini, e che mi guarirono Gerietigmeata di un’ eruzione erpetica, di recente comparsami nella gamba destra, e mano sinistra. Durante questo soggiorno di. estate potei raccogliere notizie interessanti , ed anche fare qaulche escur- sione alirifitaca su que” pendii. In queste perlustrazioni venni in cognizione che il Comune della Porretta aveva in oggi acta ristrettissimi principalmente dal lato meridionale cioè verso i monti soprastanti , e più ristretti di quelli, che da questa parte lo limitavano quando era feudo dei Conti Ranuzzi, perchè allora si estendeva per lo spazio di un miglio tutto attorno alle Terme, mentre oggi è di po- chi passi al dissopra di esse. Per la qual cosa desiderando io di tessere una storia che presenti bastante interesse, in- torno alle piante spontanee dei così detti comunemente monti porrettani non posso ristringermi a parlare di sole quelle specie del comune che è limitatissimo inferiormente a’ detti monti, ma mi estenderò a trattare di tutto che cresce sui pendii soprastanti al paese sino alle ultime cime di cotali monti, ed anche perchè il recente mandamento di Porretta del novello Governo Italiano comprende il ter- ritorio di Gaggio Montano, di Lizzano in Belvedere, di Granaglione, di Casio e Casola, per lo che ha confini che si estendono molto più lontanamente, ed anche ai monti maggiori e che non sono adiacenti alle terme. Ma le divisioni della superficie della terra fatte dall’ uomo sono nulle riguardo alle loro produzioni naturali, e trat- tando di quelle dei monti che attorniano il paese di Porretta si viene in cognizione ancora dei prodotti degli altri gioghi, che hanno una simile elevatezza, quantunque si trovino più o meno scostati da loro, e che comprendo nel territorio bolognese. Le erborizzazioni da me fatte ne- gli uni e negli altri mi diedero tali risultati, ammesse pochissime e-rare particolarità, per lo che mentre i monti maggiori di Belvedere hanno una particolare vegetazione , i Porrettani o cioè quelli di mezzana altezza hanno la siii 4 5 si A 4 loro, e diversa! “dalla sigiggiore e da quella degli inferio- ri, ievde’ colli. .. * Non è poi a credere, come alcuno potrebbe supporre, che i terreni, e dirupi termali porrettani per cagione delle sue saluberrime acque solforose, e salate, e dei gas infiam- mabili; che scaturiscono da alcuni spiragli presentino specie particolari alle dette adiacenze, perchè 1’ osservazione nulla verifica di ciò, se si eccettui qualche prodotto organico ve- getabile ed animale, che si «trova in quelle acque, ma forse non esclusivo delle medesime, che interessa al microscopi- sta ed al chimico, e che rimane immerso in quella sostanza albuminoide dei ristagni delle acque stesse, non che in quelli di altre terme italiane, dei Pirenei, e della Francia, la qual sostanza dai pratici medici in alcune circostanze , viene giudicata una valevole medicina. Per le osservazioni microscopiche del Beccari, botanico giovane di età, adulto della scienza, da me pure confermate, la massa gelatinosa, che cresce alla Porretta nelle acque delle Donzelle, è un’ Alga costituita da filamenti tenuissimi forse appartenenti al genere Leptomitus, unita ad una quantità di germi di molti altri esseri animali, e vegetabili. Per stabilire con certezza i generi e le specie di cotali organizzati conver- rebbe fare le osservazioni microscopiche appena il detto materiale si estrae dall’ acqua, e non dopo che si alterò col trasportarlo a Bologna, perchè la decomposizione vi si esercita con molta sollecitudine, e quindi per ora il giu- dizio delle nostre osservazioni di necessità è pronunziato dubitativamente. Il paese di Porretta è posto nell’ interno dell’ appennino alla distanza da Bologna di trentadue miglia di, strada ro- tabile, o di Kilometri cinquantanove di via ferrata alle falde di monti di mezzana altezza, nella parte inferiore di una stretta valle, che mette foce in Reno. Al mezzodì di questi monti ne sono altri più elevati, che gradatamente si succedono sino ai più alti che costituiscono il colmignolo dell’ appennino, li quali nel versante loro meridionale ne presentano successivamente sempre dei minori col discen- dere sino alla pianura di Pistoja, che è scostata dalla Por- 6 retta ventidue miglia di via rotabile, ossia Kilometri quat- tordici di strada ferrata da Porretta a Prachia, e ventidue Kilom. e ‘trecento metri da Prachia a Pistoj;a con venti- quattro tunel; di guisa che cotal tratto resta in molta parte sotterraneo. Al levante ed un poco al settentrione questo paese è circondato dalle basi del monte appellato Granaglione, che io considero di preferenza degli altri vi- cini qual monte Porrettano, perchè sovrasta a tutte le terme comprese quelle, che sempre nella sua base ma più al levante, restano scostate dal paese un poco meno di un miglio: al ponente la stessa Porretta trovasi collocata nella base comune di monti un poco più alti di Granaglione, e che nei loro colmignoli si distinguono coi nomi di Ca- vallo, di Toccacielo, e di Piella o Tresca, de’ quali il più alto di tutti è il Toccacielo. I versanti orientale ed in parte settentrionale del Tresca o Piella, il settentrionale del Toccacielo, ed i versanti oc- cidentali ed in parte nordici del Cavallo e di Granaglione costituiscono la sunnominata stretta valle, lunga circa quat- tro miglia di erto declive, nell’ estremità inferiore della quale siede il paese di Porretta diviso nel mezzo e per lo lungo dalle acque del così detto Rio Maggiore, che rapi- dissimo discende dall’ alto alimentato dalle sorgenti di tutti i suddetti versanti, e che nasce nella parte sua più ele- vata fra il Toccacielo ed il Cavallo, e che colla sua foce sbocca nel Reno subito fuori della parte inferiore del paese di Porretta. Tale è poi la forza delle sue acque nel discen- dere dall’ alto che nel tratto di alveo che scorre per entro lo abitato trascina rupi assai grosse che ingombrano il letto dello stesso torrente, e che potrebbero essere utilizzate nel fabbricare le sponde del medesimo con muraglia atta a sostenere una strada da ambe le ripe, che renderebbe in tutta la sua lunghezza più comodo e più decente il paese stesso bisognevole di ristauri, che oggi sono richiesti dalla civiltà moderna per vieppiù richiamare i forestieri colle agiatezze alla cura di acque tanto saluberrime. Io pertanto mi limiterò a parlare della vegetazione spon- tanea del Granaglione, e degli altri nominati monti, perchè 7 i monti adiacenti non presentano diversità, ed anche la loro costituzione del suolo in genere è della stessa natura mineralogica. Il monte Porrettano da alcune specie rinvenute nelle sue parti più elevate opino sia alto sopra il livello del mare circa duemilacinquecento a tremila piedi, ma e de- siderabile che la livellazione barometrica, che io dovevo nella state passata fare assieme al mio collega Sig. Cava- liere Capellini, la si faccia nella prossima estate e lo con- fermi. Ha una base assai larga, e mostrasi più scosceso in questa’ che in alto, perchè nella parte superiore de’ suoi versanti principalmente settentrionale ed orientale alterna i pendii. con superfici anche molto ampie di poca inclina- zione, ben terrose, e perciò assai imboschite ed erbose, ed . anche coltivate, per cui nella sua estensione è vestito di svariati vegetabili. Dove sono ubertosi boschi di Castagno, anche ne’ pendii, che più si avvicinano alla cima, dove boschi di Cerri ne’ luoghi meno fertili, dove sviluppasi Quercia da majali, dove svariati altri alberi non gregari, dove il Carpino, ed il Nocciuolo in selvette abbastanza estese. Del Faggio però appena si incontrano piccoli ce- spugli nella parte più alta settentrionale, posciachè il monte non è tanto elevato per avere estesa vegetazione di cotale specie, la quale veste di folto bosco il vicino Gavallo, il Toccacielo, e la Piella nelle alture che soprastanno al Gra- naglione. . La cima larga, e quasi piana del Granaglione è molto dominata dai venti impetuosi, per lo che al suo margine settentrionale è corrosa, e spogliata di vegetazione, e ben ricordo che non potei soffermarmivi nel terzo viaggio, che vi feci, senza pericolo di essere gettato per terra dal vento. Dove questo non ha corroso la piazza, dessa è vestita da una specie di Scova fitta, che si alza dal suolo appena un piede, e fra la quale cresce qualche Scardacione e pochi Verbaschi, che saranno indicati scientificamente più sotto. Il monte è costituito per la maggiore sua estensione del macigno variamente metamorfosato, non che di albarese assai rotto, e sconnesso, e di ardesia in istrati più o meno di 8 sottili che ponno servire da tegole, poichè sono assicurato da persone del paese che le così dette Piagne, colle quali si cuoprono li tetti delle case, si ritraggono ancora dalla parte elevata dello stesso monte Porrettano nella località appellata Castel Martino, che io non visitai, e donde si scavano come le migliori del vicinato. Il macigno ne’ luo- ghi scoscesi ed erti mostrasi nudo di vegetazione, e costi- tuente alti strati regolari, ed anche orizzontali nella parte più elevata del monte, e principalmente vicino alla cima del versante settentrionale, ed in parte ancora occidentale, dove è tagliato a picco per molta estensione in larghezza, ma di non molta altezza, e nelle screpolature degli strati nordici cresce qualche bella pianta come si dirà in appresso. .I massi di alberese più o meno grandi si osservano erratici ne’ pendii scoscesi e terrosi principalmente del versante orientale. Nelle parti del monte che sono anche estesamente coperte di terra, questa è in generale fertile, e dove non sono boschi o prati naturali si esercitano coltivazioni per lo più di cereali in luoghi anche molto elevati, quali sono i campi di Lustrola. Nella parte inferiore occidentale, e nella settentrionale della base del monte il macigno è estesamente scoperto e denudato sotto l’ aspetto di orride rupi sconnesse od acca- tastate le une sopra le altre, fra le quali vegetano radi ed interrotti boschetti di Castagni al settentrione, ed al levante in parte, e di alberi di varie specie al. ponente. Inferiormente alle rupi occidentali sta situato colla sua lun- ghezza in parte il paese di Porretta, che nella estremità più alta sembra minacciato dagli scoscesi e precipitosi massi accatastati gli uni sugli altri. Da questo lato inoltre è quella sporgenza del macigno, che costituisce il così detto Monte della Groce, che io considero impropriamente appellato monte perchè è appena una piccola parte della base del monte Porrettano. Poco inferiormente alla sporgenza sopra indicata esiste al nord-ovest la cava del macigno più scuro di Porretta, di pasta poco dura, venata, e perciò di qualità assai mediocre, che anzi molto meno duro e buono del- l’ altro biancastro grigio, che si trova alla distanza di uno 9 scarso miglio. Il macigno più scuro ha subito un primo grado di metamorfosi; la quale a grado maggiore si osserva in un altro minerale copiosissimo dell’ ossatura orientale dello stesso monte, e del quale dirò più sotto. Il macigno grigio di Porretta è il migliore del Bolognese, e dal Prof. Capellini si giudica tanto buono che la pietra serena di Firenze per lastricare le strade qualora la cava fosse ap- profondata. Questa è vicina al ponte della Madonna o della Porretta Vecchia nelle basi del monte, che costituisce la ripa destra del Reno quasi dirimpetto alla sorgente solfo- rosa delle più energiche acque di questo paese. Pendii sconnessi si osservano anche nella parte inferiore sud-est del Granaglione, ma quivi sono più terrosi che al- trove, e perciò vi si praticano anche ristrette coltivazioni di vigneti, e di seminati come veggonsi lungo la strada rotabile. Le rupi del macigno, dove sonosi staccate dai luoghi superiori precipitarono, e si soffermarono inferior- mente più o meno isolate, frammiste ed immerse nella terra, ed insieme con esse precipitarono ancora massi di alberese, e pezzi più o meno grossi di un calcare alluminoso, sili- ceo, scuro, di pasta o grana abbastanza fina. Questo da tempo antico, senza che si sapesse donde derivava, sì ri- cercava e raccoglieva in piccoli pezzi dall’ alveo del Reno nelle vicinanze di Bologna, perchè si adoperava e riesciva buonissimo a guisa del Nero di Como come sasso scuro per la fabbricazione dei battuti alla veneziana non di molta finezza. Quando poi il tunel aperto vicino alla Porretta Vecchia fece conoscere che nello interno di quel versante il monte interamente era costituito di questo minerale com- patto, e che fu riconosciuto dai nostri terrazzieri per quello stesso che si raccoglie quà e là scarsamente nell’ alveo del Reno fra il ponte di San Felice .e Casalecchio, i mede- simi subito ne fecero trasportare a Bologna ne’ loro magaz- zini. La natura di questo minerale mi fa supporre nel me- desimo essere avvenuto un maggior grado di metamorfosi del macigno scuro di Porretta, del quale esiste la cava sullo stesso monte come dissi più sopra. Spetta ai Mine- ralogi, e Geologi di parlare più positivamente della natura o» 10 mineralogica di questi terreni, che io soltanto indico per incidenza. Ma torniamo alle rupi che soprastanno all’ estremità su- periore del paese. Nel lato opposto ai dirupi inferiori al Monte della Croce, che formano la ripa destra del Rio Maggiore, sono altri macigni disposti in istrati con fendi- ture perpendicolari, i quali mettono limite alla ripa sini- stra dello stesso torrente. Sembrano alte e tetre muraglie, che stanno sopra al locale dell’ acqua salata del Leone, e del Bove. Le anzidette fenditure si mostrano più o meno larghe; da alcune di queste esce il gas infiammabile an- che in abbondanza, perlochè per esempio sopra la porta del detto bagno del Leone evvi uno spiraglio di cotal gas condottato dal Signor Spiga che alimenta da molti anni senza interruzione un lume sempre acceso notte e gior- no, che durante la notte dà luce alla piazza degli sta- bilimenti termali; che anzi più al nord quasi allo stesso livello si ponno accendere altre piccole fontinali di gas, e più in alto nella stessa rupe, dove il macigno si eleva e sporge quasi rimpetto al monte della Croce in un posto che appellasi Sasso Cardo, sono pure altre sorgenti ed una maggiore di tutte dello stesso gas infiammabile, e che es- sendo più cospicua i paesani denominano il Vu/cano. Qualche scrittore delle terme nostre ha chiamato Monte Porrettano le due sporgenze del Monte della Croce e del Sasso Cardo supponendo che un giorno fossero riunite in- sieme, e poi si fossero aperte per una stretta separazio- ne praticatavi dallo sforzo e corrosioni delle acque preci- pitose del Rio Maggiore, o da altra causa. Io invece le considero quello che realmente sono, e cioè parte delle basi, forse un giorno congiunte insieme, dei monti supe- riori, e per monti Potrettani intesi principalmente quello di Granaglione non che gli altri sunnominati, ma il primo ha diritto di essere appellato cotale più degli altri perchè le sorgenti delle acque medicate scaturiscono ‘tutte dalle basi del medesimo compresevi quelle del Leone e del Bove, che con una condottazione artificiale sotterranea alla platea del Rio Maggiore si fanno sortire alla sinistra del Rio stesso, mentre in realtà le loro origini sono alla destra. 11 Ciò premesso, passo ad esporre scientificamente la vege- tazione Porrettana. A raggiugnere questo scopo percorsi il monte di Granaglione da tutte le sue parti tanto fertili e terrose che sterili e nude, e non trascurai di visitare tutto l’ alveo del Reno che ne lambe la maggior parte della base. Le specie più interessanti al botanico si rinvengono risa- lendo il monte all’ occidente col costeggiare sempre il Rio Maggiore erborizzando in ambe le sue ripe destra e sini- stra. Nell’ alveo del medesimo primamente si scarica il fosso della Scova, più in alto il così detto Canal Cavo, ed anche più in sù il Canal Buja, che tutti tre raccolgono le acque del versante occidentale del Granaglioné. Anche sulle ripe ‘e nelle vicinanze di questi torrenti minori si osserva una bella vegetazione che quà e là è interrotta da terreni sas- sosi, e scounessi. In questo versante rimpetto alla villa chia- mata Torretta sono i così detti Boschi di Fonti quasi tutti di Cerri frammisti a poche Quercie della specie Eschia. Più in alto poi si incontrano boschi anche maggiori costituiti di soli Cerri, i quali si appellano di Controrio, e che si estendono sino al crine delle Capanne di Granaglione anzi sino alla strada detta del Poggio delle Capanne. I boschi maggiori e veramente utili del monte Porrettano sono i me- sin Castagneti, che occupano la massima parte del ‘suo terroso versante settentrionale. Dove è più fertile il suolo gli alberi sono più giganteschi, quali tu scorgi sotto Lustrola, ed attorno al paese delle Capanne; ma anche più in alto e per così dire fino quasi alla cima del monte non lascia il bosco di Castagni di essere bellissimo. In mezzo ai boschi di Castagni, non che di Cerri, e di Eschia si osservano quà e là a seconda delle località alberi di qualche altra specie come Aceri, Tigli, Frassini, Olmi ecc. Nel versante occidentale di questo monte prima di rag- giugnere la cima sonovi fresche praterie ripide, abbastanza estese, bizzarramente da natura disseminate e guernite di cespugli di Nocciuoli, di Carpini; e di qualche Ginepro, ì quali arbusti si rinvengono anche più in basso, ed in abbondanza osservansi i Nocciuoli attorno ai campi di Lustrola. 12 Premesse queste poche generalità, passo ad esporre le specie che vi ho trovate spontanee, ed in ciò fare mi valgo della distribuzione naturale, per cui trovansi seriate sotto le rispettive famiglie. FAMIGLIA RANUNCULACEE Tribù CLEMATIDEE . Cremaris Vitalba L. Pianta comune ne’ luoghi folti e reconditi, poichè nasce fra cespugli, e per entro le siepi, che sormonta, e quasi soffoca coi suoi lun- ghissimi sarmenti fogliosi. Questi servono per intrecciare graticci da seccare le frutta. Attorno al Bagno è comunissima, e la raccolsi dietro alle Donzelle in fiore al finire di giugno, ed ai primi di luglio. La Clematis recta L. dal Beccari fu trovata nelle vicinanze della Porretta, ma nella mia collezione man- co di esemplare, perchè forse non |’ ho trovata in fiore. Tribù ANEMONEE Taricrrum flavum L. Pianta erbacea, che colla sua pannocchia di fiorì gialli alzasi dal suolo anche i tre piedi lungo i rii, e ne’ luoghi umidi nella fine di giugno. La vidi frequente, e raccolsi lungo il Rio Maggiore, e fu trovata co- mune sul monte di Granaglione nel Bagioledo presso il Rio delle Croci. Non ha uso, ed è rifiutata dagli animali domestici. Anemone nemorosa L. Piccola erba de’ poggi freschi, ed umidi, ed è una delle prime a guernirsi di bianchi fiori, delicati, coi quali adorna e tappezza qualche estensione di suolo, perchè è pianta che vive gregaria. E comune nelle ripe ombrose e cupe lungo il Rio Maggiore, ed anche in alto sul monte, e la vidi frequentissima nei campi di Lustrola sotto ai cespugli il 24 di Aprile del 1847. Anemone Hepatica L. Quest’ umile pianticella è frequente sul Granaglione, e nei castagneti più elevati. Col suo fiore azzurro in primavera adorna i poggi ed i prati. Aponis aestivalis L. Questo bel fiore de’ seminati è meno comune ne’ campi di Porretta che in quelli de’ colli, e monti inferiori. Lo raccolsi il 21 Mag- gio 1864 lungo la passeggiata o strada diretta verso Bologna e che è subito fuori di Porretta. Il nome di autumnalis adottato da varii autori è improprio a questa pianta perchè sviluppasi annua e fiorisce di primavera. Trisù RanuncuLEE Ranuncurus acris L. Lo rinvenni sul monte della Croce ne’ luoghi erbosi e freschi poco sopra il bagno delle Donzelle, in alto fra il Cavallo ed il Gra- naglione, e lungo il Rio Maggiore nel versante occidentale del Granaglione. Il 30 Giugno 1864 era già sfiorito ed in semente. L” erba alzasi da terra coì suoi fiori gialli un piede e mezzo circa, è di azione acre corrosiva; pe- stata ed applicata sulla pelle corrode, ed impiaga. . 13 Ranuncurus lanuginosus L. È pianta molto comune ne? prati, che infesta assai. Trovasi pure lungo le strade, ne’ poggi, e lungo i rivi. Il suo stelo guernito di fiori gialli in primavera prima del taglio de?’ fieni predomina nei prati. Appellasi piede di Gallo dai Bolognesi. Ne raccolsi esemplari lungo il Canal Cavo. Questo stelo dopo la fioritura presto vien meno, e poco per for- tuna ne resta mescolato al fieno; perchè è di nessuna nutrizione. Ranuncurus repens L. La sua erba allunga stolloni radicanti, che strisciano sul terreno, È frequentissima lungo .i fossati, i rivi di acqua corrente, gli alvei de’ fiumi e canali, non che per ogni dove ne’ luoghi massimamente umidi. Lo raccolsi in pieno fiore in alto ancora sotto il Cavallo il 30 Giugno in un luogo detto Lovajola, ma lo osservai comunissimo vicino al paese. Ranuncurus bdulbosus L. E comune ne’ luoghi erbosi, e prati assieme al R. lanuginosus. Lo raccolsi sul Sasso Cardo il 24 di aprile in pieno fiore, sul monte della Croce ed attorno ai campi detti i Munchini nella seconda quin- dicina di maggio. Anche questa pianta chiamasi Piede di Gallo dai Bolognesi. Ranuncuus parviflorus L. É specie più piccola de’ sunnominati. Trovasi co- munissima per ogni dove ne’ campi di Porretta. La raccolsi in pieno fiore il 24 di aprile 1847 sul Sasso Cardo vicino al Vulcanetto, sul muro lungo la strada, che conduce alla Forretta Vecchia, e lungo la strada che dallo stesso paese conduce al fiume Sela. E infestante i seminati. Ranuncurus Ficaria L. Pianta umile a foglie larghe, splendenti, e per la forma di dette foglie chiamata dai Bolognesi Badile. É comunissima in tutti li prati, e lungo le strade, dove in principio di primavera si adorna di grandi fiori gialli, e lucidi. La raccolsi in alto sui Campi di Lustrola, ove era an- cora in fiore il 24 di aprile, mentre in basso era sfiorita. TrRIBÙ ELLEBOREE Hetresorus viridis L. Specie comune ne’ monti Porrettani, e predilige cre- scere lungo le siepi, e vicino ai cespugli. Ne raccolsi esemplari sul Monte della Croce, e sul Sasso Cardo alla fine di aprile, ed in maggio già sfiorita perchè appena finito il gelo e la pungente brina, è una delle prime piante che si adorna di fiori, i quali olezzano di fragranza spiritosa, ed analoga all’ alcoo- lica. Da que’ del paese appellasi Casca dente maschio, e dai Bolognesi erba del Mal Citone. La radice è corrosiva e caustica; e serve di vescicante nelle ma- lattie degli animali domestici tanto bovini che suini. Hetesorus foetidus L. É comune nelle vicinanze della Porretta anche più dell” altro. Lo raccolsi sul Sasso Cardo, sul Monte della Croce, sulla cima del Granaglione al mezzodì, ed anche nelle ripe del Reno. Da’ Porrettani appel- lasi Cascadente femina. Ha proprietà analoghe all’ altro. AquiLecia vulgaris L. Si rinviene nella parte alta del Granaglione ne? di- rupi occidentali sotto la cima, e la raccolsi ancora nelle ripe del Canal Cavo, ed in quelle del Rio Maggiore in alto. Alla fine di giugno era già sfiorila ed in fruttificazione. Il suo fiore riesce adornante i giardini, ne’ quali la pianta si coltiva. Derpuium Consolida L. Cresce ne’ campi vicino alla Porretta, dove si ammanta del suo bel fiore per lo più turchino carico nel mese di giugno. 14 FAM. PAPAVERACEE Papaver Rhoeas L. ll Rosolaccio in maggio fiorisce ne’ seminati vicini al paese, ma non tanto frequente che nelle terre più vicine alla pianura, Lo rac- colsi nei coltivati detti Munchini. A Curuiponium mayus L. Quest erba osservasi frequente nelle vicinanze del paese ne’ luoghi ombrosi, sotto ai cespugli ed alle siepi, ed a piedi delle rupi. Ne raccolsi esemplari in frutto sul Monte della Croce subito sopra il bagno delle Donzelle, e dal Sasso Cardo sopra alle terme del Leone alla fine di giugno ed ai primi di luglio. E pianta che sviluppasi presto, e che con- tiene un succo di colore croceo penetrante, e tenacissimo anche sulla pelle umana quando ne sia intrisa. Dicesi che attacca lo smalto dei denti, e che questi con tal mezzo alla perfine cadono in pezzi. FAM. CROCIFERE TrIBÙ ARABIDEE BarsareA vulgaris R. Brow. Cresce nel praticello del Bagno delle Donzelle, ma la raccolsi ancora ne’ campi di Granaglione, e nell’ alveo del Rivo Cavo. In giugno ed in luglio era già in fruttificazione. Arazis alpina L. E non frequente ne? luoghi alti del Granaglione fra? sassi e nelle fessure delle rupi di macigno. Alla fine di giugno era in frutto nelle ripe del Rio Cavo, ed in quelle del Rio Maggiore vicino alla sua origine. Arazis hirsuta Ait. Specie comunissima alla base del monte di Granaglio- ne, predilige i luoghi sassosi, le macerie, i margini delle strade. É in pieno fiore alla fine di aprile sui muri lungo la strada, che conduce alla Porretta Vecchia, donde la raccolsi siccome sulla cresta del Sasso Cardo, sui dirupi della cima del Granaglione all’ occidente, nelle ripe sassose del Canal Buga, e sul Monte della Croce. Anasis muralis Bertol. Predilige i luoghi elevati e sassosi. La raccolsi alla fine di giugno in frutto sul monte Cavallo in luogo detto Zovajola, e fu pure raccolta ed a me portata dalla Costa della Serra. Arasis Turrita L. Specie non rara, ma non frequentissima. Predilige cre- scere nelle fessure delle rupi: la raccolsi in fiore sul Sasso Cardo nel luogo detto i Munchini alla fine di aprile, ed in fruttificazione sul Monte della Croce poco sopra il Bagno delle Donzelle alla fine di giugno. Carnpamne impatiens L. Trovasi non di frequente lungo i canali ombrosi ne” luoghi elevati. La raccolsi in frutto alla fine di giugno nelle ripe del Rio Maggiore, vicino alla Cascata, e nel Rio Cavo. Carpamne hirsuta L. È specie comunissima per ogni dove anche in basso vicino al paese ne’ campi, nelle screpolature delle rupi, sulle macerie, e luoghi sassosi. La raccolsi in fiore ed in frutto alla fine di aprile sul monte di Gra- naglione in alto sopra tutte le rupi;' in basso nel Sasso Cardo sotto il Greppo vicino al Vulcanetto, nel luogo detto i Munchini, e sui muri lungo la via, che conduce alla Porretta Vecchia. Carpamne Chelidonia L. Rinviensi piuttosto raramente sopra i monti Por- rettani. Abita sempre in alto ne’ luoghi ombrosi. Fiorisce ai primi di giugno; 15 fra il Cavallo ed il Granaglione la raccolsi in frutto alla fine di detto mese, come pure nel Canal Buja, e nelle ripe del Rio Maggiore vicino alla Cascata. Dentaria pinnata Lam. E rara assai questa bella specie, che rinvenni nelle ripe ombrose e cupe del Rio Maggiore molto in alto già in seme maturo il 30 giugno 1864. % Dentaria duldifera L. Rinviensi non di frequente ne’ boschi ombrosi delle parti inferiori del Granaglione. La raccolsi con bulbetti bene sviluppati sotto il Monte della Croce subito sopra il bagno delle Donzelle alla fine del giugno. Draga muralis L. Specie comune in basso nelle vicinanze del paese più che sull’ alto dei monti, però la rinvenni anche sugli alti campi di Lustrola in fiore alla fine di aprile; la raccolsi poi sul Poggio di Capugnano, non che dalle fenditure del macigno del Monte della Croce, e dai muri e macerie lungo la strada, che conduce alla Porretta Vecchia. Drasa verna L. Anche questa pianta’ predilige i muri e le rupi, dove si sofferma poca terra, ma vi è meno frequente della prima. La raccolsi alla fine - di aprile in frutto e fiore all’ occidente del Monte della Croce sulle rupi appena erbose, e sui muri lungo la strada che conduce alla Porretta Vecchia. Turaspi arvense L. Negli alti coltivati di Lustrola alla fine di giugno questa pianta io raccolsi già colle sementi mature; certamente rinviensi anche ne?” col- tivati inferiori e bassi del paese, perchè si trova anche negli orti e campi della pianura Bolognese. a Sisvmuerivm Alliaria Scop. É non raro ne’ luoghi pingui vicino alle abitazioni in basso del Granaglione. Lo raccolsi poco sopra il paese della Porretta con foglie sviluppatissime all’ occidente, il 30 giugno già sfiorito. Siswusrivm Thalianum Gay. Trovasi di frequente sui muri diroccati; sulle macerie, e sulle rupi appena terrose. Alla fine di aprile è in fiore e frutto sui muri lungo la strada, che conduce alla Porretta Vecchia. Capserta Bursa pastoris Caes. E comunissima da per tutto, predilige li margini delle strade, ed i coltivati, e si trova anche molto in alto, perchè la raccolsi anche ne’ campi di Zustrola in frutto alla fine di giugno, ma in basso vicino al paese è pianta infestante i coltivati. Leriium campestre R. Brow. Lo raccalsi negli alti campi di Zustrola alla fine di giugno ed ai primi di luglio in frutto, e più in basso sul Monte della Croce , ne’ campi dei Munchini, nell’ alveo del Reno, e lungo la strada fra la Porretta ed il fiume Sela. Trisù Brassicee Sinapis arvensis L. E specie frequente ne?’ coltivati, ne? quali prende sol- lecito sviluppamento al principio di primavera. I campagnoli bolognesi la chia- mano Ravanello selvatico, ed è una delle prime erbe, che fresche si strappano dai seminati per alimentarne il bestiame principalmente in que’ luoghi, dove nasce abbondantissima, ed infestante. Vegeta anche fuori de’ campi e lungo le strade, e ne’ luoghi pingui: fa raccolsi in basso al margine de’ campi del versante occidentale del Granaglione, ed anche più in alto nel Canal Buja, alla fine di giugno in semente. 16 Taipù ZiLLeE Carepina Corvini Desv. Pianta che predilige i luoghi sterili, ed i sassi, fra i quali radica, ma si trova ancora ne’ terrosi non isterili. La rinvenni nel Poggio di Capugnano vicino alla Casa Grande, e sopra al Sasso Cardo vicino alla Casa Diroccata. FAM. RESEDACEE Resepa luteola L. Non è frequente sul Granaglione. La rinvenni in pieno sviluppo e fiore i primi di luglio del 1848 nei dintorni del paese delle Ca- panne. Si estrae dall’ erba di questa pianta una bella tinta gialla, che serve per tingere lane, tele di cotone, e di lino, non che drappo di seta. FAM. CISTINEE Hertantaemum vulgare Gaert. var. #8. Bertol. Pianta comunissima per tatti i monti, e pianure: predilige i luoghi sciutti, e quasi sterili. La raccolsi in pieno fiore nella seconda metà di maggio lungo i viottoli sassosi poco sopra i Munchini salendo al Sasso Cardo, e lungo la strada che dal fiume Sela con- duce alla Porretta, siccome era comune, e sfiorita alla fine di giugno attorno ai Campi alti di Lustrola. ; Heranremum Fumana Miller. E molto più raro del precedente ne’ monti Porrettani. Predilige crescere nelle fessure del macigno. Lo raccolsi in fiore dai macigni del Sasso Cardo nelle vicinanze del Vulcanetto nella seconda metà del maggio 1864. FAM. VIOLACEE Viora odorata L. Le violette odorose di primavera sono meno frequenti nei poggi dei monti porrettani che ne’ poggi de’ colli bolognesi. Ne raccolsi esem- plari sul Monte della Croce, e ne osservavo in molti luoghi delle vicinanze del paese. Col fiore disseccato si fa infuso a caldo per graziosa bibita, diaforeti- ca, valevole nelle infreddature. Viora canina L. É molto più comune della precedente in tutti i poggi. Vi fiorisce per tempo più lungo cioè dall’ aprile a tutto giugno secondo l° esposi- zione, nella quale si trova. La raccolsi in pieno fiore in aprile sul Monte della Croce, ed attorno agli alti campi di Zustrola, ed in giugno e luglio nella parte alta delle ripe del Rio Maggiore, all’ occidente del Canal Cavo, e di- sopra al paese delle Capanne. Viora tricolor L. Frequente è questa specie ne’ coltivati più alti dei monti porrettani, dove riesce quasi infestante i seminati. La raccolsi in pieno fiore di giigno e luglio negli alti campi di Lustrola, a Lovajola sotto il Cavallo, e sopra il paese delle Capanne nelle macere e muricciatoli, che sono di limite ai campi. ll decotto della Jacea è giovevole nelle eruzioni erpetiche della cute, e nella crosta lattea de’ bambini. 17 FAM. DROSERACEE Pannassia palustris L. Rinvenni questa bella piantina adorna del suo gra- zioso fior bianco in un sol luogo elevato, ed acquatrinoso sulla ripa sinistra del Rio Maggiore nella fine di giugno. FAM. POLIGALACEE Porycata flavescens Dec. Comunissima è questa bella specie alle falde dei monti porrettani. Predilige i poggi erbosi e le selvette. Ne raccolsi esemplari nella seconda metà del maggio nel luogo detto i Munchini, alle basi del Monte della Croce, nella ripa destra del Rio Maggiore, ed anche in giugno ve la raccolse il Beccari. __—Porycara vulgaris L. Questa specie è anche più comune dell’ altra ne? monti di Porretta, ne’ quali si trova a tutte le altezze. Adorna li prati, ed i poggi - colle sue rosee spiche di fiori. La raccolsi attorno ai campi di Lustrola alla fine di giugno già in fruttificazione. i FAM. CARIOFILLEE Trisù SILENEE Diantnus Carthusianorum L. È un Garofano selvatico .non raro nelle rupi deì monti porrettani. Lo osservavo pendere dalle rupi delle terme del Leone, ed altrove nelle fessure del macigno. Fu raccolto in fiore nella state del 1847 sulla Costa della Serra, nelle ripe del Rio Maggiore più in alto del Canal Buja non era ancora fiorito alla fine di giugno del 1848, e nel versante oc- cidentale del Granaglione in alto non ancora fiorito nella fine dello stesso mese del 1864. Drantnus prolifer L. Lo rinvenni già sfiorito nell’ alveo del Reno vicino alla Porretta nella prima metà del luglio del 1852. Saronaria officinolis L. Rinviensi nell’ alveo del Reno un poco più in alto del paese, donde la trassi non fiorita ai primi di luglio del 1852. Saponaria Ocymoides L. E non frequente nelle fessure delle rupi di are- naria, nelle esposizioni fresche, o semiombrose. La raccolsi il primo di luglio già sfiorita lungo la strada vicino al paese delle Capanne ; e nella seconda metà di maggio del 1864 in pieno fiore dalle fessure -dei macigni dal lato occiden- tale inferiore del Monte della Croce. Sirene inflata Smith. Pianta assai comune ne’ monti di Porretta, come nei nostri colli e monti superiori a questi. Predilige i poggi erbosi. Fiorisce in giugno. Ne raccolsi sul Cavallo in alto nel luogo detto Zovazola, attorno ai Campi di Lustrola, sul Monte della Croce poco sopra il bagno delle Donzelle, e nelle ripe del Rio Cavo. Sirene italica Persoon. Predilige i luoghi selvosi ed erbosi. Alla fine di giugno , ed al principiare del luglio ora già sfiorita ed in fruttificazione sul Monte della Croce, e nelle ripe del Rio Cavo, da’ quali luoghi la raccolsi, Lvcanis Flos cuculì L. Trovasi ne’ prati. Nella seconda metà di maggio era in pieno fiore ne’ prati porrettani, ne raccolsi esemplari vicino al Sasso Cardo in luogo detto i Munchini. 18 Lycunis alba Mill. Specie frequentissima da per tutto nei nostri colli, e monti di mediocre altezza. Predilige i luoghi erbosi vicino ai cespugli, ed alle siepi. Ne trassi esemplari in fiore ai primi di luglio dai luoghi erbosi frapposti alle rupi soprastanti le terme del Zeone, e dall’ alveo del Reno rimpetto al paese. Lycunis sylvestris Hopp. Bellissima pianta che predilige i monti alti, ed i luoghi selvosi delle alpi. Non è rara al disopra del paese di Porretta salendo lungo il Rio Maggiore. Nella seconda metà di aprile del 1846 per la prima _ volta la rinvenni adorna de’ suoi splendidi fiori sopra il bagno del Zeone fra le rupi, e nella fine di giugno del 1864 la raccolsi pure in pieno fiore a diverse altezze lungo il Rio Maggiore. Trigù ALSINEE 3 Sacina procumbens L. Erba cortissima, che nasce anche fra i muschi, e che raccolsi alla fine di giugno lungo le ripe del Rio Maggiore in fiore, e nel ver- sante occidentale del Granaglione. Anenaria serpyllifolia L. Piccola erba, che nasce al margine delle strade, e ne’ luoghi poco fertili. E comune sulla sporgenza del Sasso Cardo, donde la raccolsi nello aprile del 1847 e nel 1864; non che dai viottoli dei Mun- chini, dalle ripe del Rio Maggiore a diverse altezze, e dai campi alti del Granaglione. Arenaria tenuifolia L. Altra piccola erba come la precedente, che nasce sul macigno terroso, o nelle fessure del medesimo sul Sasso Cardo. Moe®rincia trinervia Clairv. Predilige i luoghi freschi, ed umidi. Ai primi di luglio la raccolsi in perfetto sviluppo al dissopra del paese delle Capanne, ed in alto lungo il Rio Maggiore. SreLraria nemorum L. Trovasi ne’ luoghi erbosi ed ombrosi delle ripe del Rio Maggiore a diverse altezze, ve la raccolsi in pieno fiore alla fine di giugno. SreLraria media Vill. Pianticella, che- predilige i luoghi erbosi freschi, pingui, e che si interna e sostiene fra le erbe: è comunissima tanto nelle pianure che ne’ monti. Resta fiorente dall’ aprile al giugno. La raccolsi sulla cima del poggio di Capugnano, sopra il Sasso Cardo, sotto il Monte della Croce dietro alle terme delle Donzelle, sullo stesso Monte della Croce, ed in alto nel Rio Cavo. Srecaria Holostea L. Ne? luoghi erbosi del margine della strada che dal Sela conduce alla Porretta si rinviene non rara, e dove fiorisce la seconda metà di maggio. Sreraria graminea L. Ne? prati selvosi del Granaglione è comune questa specie, ed in generale predilige i luoghi erbosi freschi, e pingui. La raccolsi in fore alla fine di giugno in alto lungo il Rio Maggiore, ed attorno ai campi di Granaglione. i Cerastium glaucum B. quaternellum Gren. Piccola pianta a stelo dritto, che nasce lungo le rive muscose del Rio Maggiore nel versante occidentale del Granaglione, ed era già sfiorita nella fine di giugno, quando la rinvenni. E conosciuta per lo più sotto il nome di Moenchia erecta Smith. Cerastium viscosum L. E comune sui monti di Porretta fra 1° erba. Lo rac- colsi in giugno ne? prati alti vicini a Zovayola, nelle ripe del Rio Cavo, neè luogi erbosi delle ripe del Rio Maggiore e sopra il paese delle Capanne. La varietà ?. Bertol. rinvenni nei viottoli dei Munchini vicino al bagno. 19 Cerastiva vulgatum L. È specie molto vicina all’ altra, la raccolsi sul Sasso Cardo vicinissimo al Vulcanetto, e ne’ prati sotto il Greppo alla fine di maggio. Crrastivm repens L. Cresce fra 1° erba ne’ luoghi pingui, ed umidi lungo i viottoli, e nelle sponde dei rivi. Lo raccolsi in pieno fiore nel versante occi- dentale del Granaglione alle ripe del Rio Maggiore. Cerastivm arvense L. Pianta comune sui monti, dove fiorisce d’ estate. Pre- dilige i luoghi mancanti di vegetazione: lo raccolsi vicino alla cima del Gra- naglione, e nelle ripe del Rio Maggiore più alto del Canal Buja in fiore alla fine di giugno. È Porycarron tetrapyllum L. É non raro lungo i viottoli ; lo raccolsi ne? lno- ghi erbosi e sassosi delle ripe del Rio Maggiore nella state. Srercura saginoides L. Ne” primi di luglio fiorisce ne’ luoghi sterili, e sco- perti in alto fra il Cavallo ed il Granaglione, donde ne raccolsi esemplari. E una piccola erba, che pochissimo si alza da terra. FAM. LINACEE. Rapiora linoides L. Piccolissima pianticina, che difficilmente si scorge dove nasce. Trovasi al limite delle selvette sulla terra sciolta, sabbiosa, umida e poco fertile. La trovai e raccolsi nel versante occidentale del Granaglione alla fine di giugno in pieno sviluppo. Linum angustifolium Huds. Specie non frequente ne’ prati dei monti porrettani; ne raccolsi nella seconda metà del maggio esemplari non perfettamente fioriti nel luogo detto i Munchini lateralmente al Sasso Cardo. Linum cacharticum L. Pianta molto comune ne? prati fra le erbe dei monti sino alla regione del Faggio. In giugno e luglio è nel perfetto suo sviluppo; raccolsi esemplari in fiore e frutto nelle ripe erbose del Rio Cavo, attorno ai Campi di Lustrola, sopra il paese delle Capanne, e lungo il Rio Maggiore. Linux viscosum L. È molto meno frequente dell’ altro ne’ luoghi erbosi. Il suo bel fiore, grande, violaceo spicca fra il verde. Lo raccolsi lungo le ripe del Rio Maggiore alla fine di giugno. FAM. MALVACEE. Macva alcea L. Si incontra di frequente ne’ boschetti radi dei monti. Alla fine di giugno adorna quà e là coi suoi bei fiori le ripe del Rio Maggiore, le piaggie del Monte della Croce, la Costa della Serra, ed altri luoghi, dai quali ne trassi esemplari. Matva sylvestris L. Nei dintorni della Porretta questa salubre erba è meno frequente che a Bologna. Predilige gli orti, i luoghi pingui, il margine delle strade; ne raccolsi lnngo la via che conduce alla Porretta Vecchia. Marva altheoides W. Nella fine di giugno è in pieno fiore: la raccolsi nel versante occidentale del Granaglione, e ne ebbi esemplari dalla Costa della Serra. FAM. TIGLIACEE. Tita platyphylla Scop. Grande, ed alto albero, di bellissime e larghe foglie, che cresce radamente quà e là ne’ boschi prediligendo le posizioni freshe, e » 20 piogui. Lo osservai fra i dirupi soprastanti al bagno delle Donzelle, ne trassi esemplari dai dintorni dei campi di Lustrola, ed in alto lungo le ripe del Rio Maggiore. FAM. IPERICINEE. Hyrericum perforatum L. Specie comunissima ne’ monti porrettani, come altrove. Alla fine di giugno ed ai primi di luglio vi è in pieno fiore. L’ ebbi dal monte di Capugnano, lo raccolsi sul Monte della Croce poco sopra le Don- zelle, nelle ripe del Rio Maggiore, e nell’ alveo del Reno. E pianta medicata , e balsamica. Hypericum quadrangulum L. Lo rinvenvi nel versante occidentale del Gra- naglione un poco più alto della ripa destra del Rio Maggiore, dove una sor- gente d’ acqua impaluda dando sviluppo nelle sue melme sommerse ad alcune specie palustri. AI margine era un cespo di detta pianta non fiorita ancora. Hypericum humifusum L. Specie piuttosto rara sopra questi monti. Alla fine di giugno vi fiorisce, ne trassi esemplari dal versante occidentale del Granaglione. Hyrericom hirsutum L. Non è raro ne’ monti porrettani. Vi fiorisce alla fine di luglio, e lo raccolsi sul Monte della Croce. Hyrericum montanum L. È comune quà e là ne’ boschi di Castagno prin- cipalmente. Vi fiorisce tra giugno e luglio. Ogni stelo trovasi isolato. Ne rac- colsi esemplari vicino alla foce fra il Cavallo, ed il Granaglione , attorno ai campi di Lustrola, nell’ alveo del Rio Maggiore sopra al Canal Cavo, vicino alla cima del Granaglione, e sul Monte della Croce. FAM. ACEREE. Acer Opalus Mill. Alberetto di bella foglia, che cresce non raro attorno al paese di Porretta. Ne raccolsi esemplari lungo il Rio Maggiore, sul Monte della Croce fra i dirupi di macigno poco sopra il Bagno delle Donzelle, nel versante occidentale del Granaglione, ed in alto sopra il Canal Buja. Acer campestre L. Cresce spontaneo nei dirupi occidentali del Monte della Croce, ed in altre località, ma ancora si coltiva quest’ albero ne’ campi di Por- retta per maritarvi la vite, come si pratica in altri monti bolognesi. FAM. GERANIACEE. Eropium cicutarium L° Her. Erba comune, che si osserva ne’ luoghi freschi fra le rupi. La raccolsi alla fine di Aprile in semente sul poggio di Capu- gnano, e fra i macigni del Sasso Cardo vicino al vulcanetto. Geranium nodosum L. Pianta erbacea frequente ne’ luoghi semiombrosi e freschi. L° ebbi dalla Costa della Serra, la raccolsi sulle ripe del Rio Cavo già quasi sfiorita alla fine di giugno, e dalle ripe del Rio Maggiore. "ai Geranium molle L. E comunissimo ne” prati freschi, e pingui, ai margini delle strade, e fra î dirupi semiombrosi, Fiorisce dall’ aprile al giugno. Lo rac- colsi fra le rupi del Sasso Cardo , e del Monte della Croce. Geranivm lucidum L. Nelle rupi ombrose, fresche, ed umide sviluppasi que- sta specie. In aprile, in maggio, ed in giugno la raccolsi in fiore, ed in frutto dalle ripe del Rio Cavo, dal Poggio di Capugnano, dal Sasso Cardo, e nella base settentrionale del Monte ‘della Croce. 21 Geranium dissectum L. Altra specie che ama i luoghi pingui, e freschi. Vi fiorisce in aprile. La raccolsi dalle rupi superiori alle terme del Leone, e nelle selvette ombrose, e prati delle vicinanze dei Munchini. Geranium Robdertianum L. È pianta più grande delle già nominate apparte- nenti al genere Geranio: predilige i luoghi freschi e di terriccio buono. Fio- risce in aprile. E frequente sul Sasso Cardo, e nel luogo detto i Munchini, fra i dirupi del Monte della Croce poco sopra il bagno delle Monzelle, nelle rupi del Canal Cavo, da? quali luoghi tutti io la raccolsi, ma l’ ebbi ancora dalle vicinanze del paese di Granaglione. FAM. OSSALIDACEE. Oxatis Acetosella L. Molto in alto nelle ripe del Rio Maggiore, dove finisce il Castagno e comincia la selva di Faggio nel terriccio de’ tronchi fradici del- I° uno e dell’ altro albero cresce questa pianta, la cui erba è sapida, disse- ‘tante, rinfrescativa. Fiorisce in giugno, ma non vi è così comune come nei più alti boschi di Belvedere. FAM. DIOSMACEE. Dicramnus albus L. Questa pianta, che si adorna di un bellissimo fiore, è co- mune ne? boschetti di Querciuoli che stanno alla base orientale delle colline poste lungo la strada rotabile fra il Sela e la Porretta. Il Sig. Demetrio Loren- zivi farmacista, cultore della botanica mi indicò dette colline, e mi vi condusse a raccoglierne. Io le indicai al Beccari, che subito si partìù da Bologna per ve- dere cotal pianta in fiore, spontanea, e ne trasse esemplari. Questo è vero amore di scienza, il quale oggi lo trasporta all’ inospitale isola di Borneo. La Frassinella è pregevole per adornare i giardini. Lo stelo suo tutto quanto è coperto di glandole secernenti un aroma volatile, graveolente, che nelle gior- nate più calde della state costituisce un’ atmosfera attorno alla pianta infiam- mabile coll’ appressarvi un lume. FAM. CELASTRINEE. Evonymus europaeus L. Comune è 1’ arbusto Fusano dei Bolognesi nelle siepi , e ne’ boschetti vicini alla Porretta. Ne raccolsi esemplari sul Sasso Cardo sotto il Greppo, lungo la strada fra il Sela ed il paese, e nelle selvette orientali vicine al luogo detto i Munchinî. Vi fiorisce alla fine di maggio, il suo legno serve per fare li steccadenti. Evonymus Latifolius Scop. Questa specie più grande della precedente è assai rara nei monti porrettani. La rinvenni in una sola località elevata della regione del Faggio lungo il Rio Maggiore vicino alla Cascata in un luogo ombroso ed opaco. Vi fioriva alla fine di giugno. FAM. AGRIFOGLIACEE. Ilex Aquifolium L. Bellissimo alberetto sempreverde a foglia lucida, acuta- mente spinosa, e coì frutti del colore di un rosso vivo di corallo, E spontaneo lungo il Rio Maggiore prima del Canal Cavo sul poggio della strada. Il suo 22 legno è bianco, durissimo, serve per filettare glì intarsi. l frutti sono mangiati dagli uccelli, ed il nocciuolo abbrostolito serve per imitare il caffè. FAM. PAPILIONACEE, di Trisù GENISTEE. Ononis Natrix L. 8. Bertol. Fiorisce ne’ primi giorni di luglio, ed è co- mune nell’ alveo del Reno nelle vicinanze della Porretta. Ononis spinosa L. Altra specie anche più comune della prima. Raccoglievo esemplari di Bulimache in fiore alla fine di giugno ed in luglio sulla cima del Granaglione all’ occidente, sul Monte della Croce ne? querceti sterili, e nel- I alveo del Reno. Le sue radici lunghe, e profonde, tenacissime hanno credito di diuretiche. La puntura de? suoi spini riesce assai molesta. Spartivm junceum L. Volgarmente in Italia questa pianta appellasi Ginestra. Ne” monti e colli porrettani è molto più rara che in quelli vicini alla pianura. 1 suoi rami sono tenacissimi e servono come i giunchi, ed î vimini per legare; macerati danno un buon tiglio, e fortissimo. Fioriva alla fine di maggio all’ oc- cidente sotto il Monte della Croce ; il fiore è assai odoroso nel primo mattino. Srartium scoparium L. Nei nominati monti mostrasi comunissimo per ogni dove a diverse elevatezze. Vi fiorisce alla fine di maggio. Serve come la prima per fare granate o scope, e per legare invece de’ vimini. Ne raccolsi esemplari dall’ alveo del Reno, dalle ripe del Rio Maggiore sopra il Canal Buja, nelle selvette attorno al paese, e dai dirupi occidentali sotto la cima del Monte della Croce. Quando è in pieno fiore, adorna molto la selva. Genista pilosa L. Arbastino di fusto tenace, che si sdraja anche sulla terra nelle ripe de’ canali, e tra i sassi. Fiorisce in maggio, ed è carico di pelosi piccoli legumi in giugno; ne raccolsi esemplari in questo stato all’ occidente del Rio Cavo, ed in fiore in aprile e maggio lungo la strada, che dal paese conduce alla Porretta vecchia, sulla cima del Monte della Croce, e sotto la stessa più in basso, non che sul Granaglione ne’ luoghi scoperti, sterili, e soleggiati. Genista tinctoria L. Comune per tutti i monti è questa pianta nota ai cam- pagnoli sotto il nome di Corniola o Coroniola. Serve ai tintori per tinge- re in giallo e poi in verde. Le reggitrici delle famiglie coloniche la raccol- gono per proprio uso, ma vi è chi fa il mestiere di raccoglierla all’ epoca circa della fioritura in grande per ismerciarla ai tintori legata in fasci, e ben «disseccata. Predilige crescere ne’ boschi radi, e ne’ prati selvosi non più alto della regione del Castagno. La raccolsi in pieno fiore alla fine di giugno, e di luglio sul Monte della Croce fra i Querceti, attorno ai Campi di Lustrola, e fra le rupi sopra le terme del Leone. ) Cyrisus Laburnum L. Questo bell’ alberetto fiorisce in maggio con lunghi e pendenti grappoli di fiori gialli. Volgarmente si appella il Maggio. Non è tanto frequente nelle parti basse de’ monti porvettani come nei nostri colli. Ne trassi esemplari dal lato occidentale del Monte della Croce poco sotto la cima. Il suo legno è verdognolo, duro, e può servire per lavori di tornio, co- me manichi, e simili. — a Crrisus alpinus Mill. E piuttosto raro nella parte alta dei nominati monti, 23 lo raccolsi fra le due cime del Cavallo nei dirupi di macigno ai primi di lu- glio, dove era già in frutto. É alberetto che ha il portamento dell’ altro. Cyrisus sessilifolius L. Piccolo arbusto comune principalmente nelle basi dei monti porrettani, ma lo rinvenni ancora a media elevatezza. Ne raccolsi esemplari nelle siepi, e selvette vicine ai Munchini ed attorno ai campi del paese delle Capanne. Vi fiorisce in maggio. Cyrisus prostratus Scop. Rinvenni e raccolsi questo arbusto sdrajato nella base delle colline lungo la strada fra il Sela, e la Porretta quasi del tutto sfiorito ed in fruttificazione nella seconda metà di maggio. Antay.uis Vulneraria L. Erba che cresce ne? poggi anche sterili. La raccolsi ne’ Querceti radi e sterili sopra il Monte della Croce, e nel versante meridio- nale del Granaglione all’ elevatezza dei Campi di Lustrola. Vi fiorisce in giugno, e luglio. Qualche agricoltore Marchigiano propone la coltivazione di questa leguminosa per foraggio. Mepicaco lupulina L. Erba frequente anche ne’ terreni sterili, sui quali si sdraja col suo caspetto. Ne trassi esemplari fra il Cavallo ed il Granaglione nella foce, nel Rio Cavo, nello sterile Poggio di Capugnano vicino alla Cà Grande e nel versante occidentale del Granaglione. Vi fioriva in aprile, e vi. era in frutto di giugno e luglio. Mepicago ordicularis AU. La raccolsi alla base occidentale del Monte della Croce poco sopra le terme lungo il Rio Maggiore, in fiore e frutto nella se- conda metà di Maggio. Mepicaco denticulata W, sotto il Sasso Cardo è comune questa erba, ne raccolsi esemplari dai prati, e strade dei Munchini già in frutto nella seconda metà di maggio. Y Metirorus vulgaris W.E comune nell’ alveo del Reno vicino al paese, come ancora sulle ripe del Rio Maggiore ; dai quali luoghi lo raccolsi i primi giorni di luglio in pieno fiore. 1 Bolognesi appellano questa pianta come altre dello stesso genere Tirabue per cagione della lunghissima radice non strappabile dal dente. TriroLivm pratense L. Il Trifoglio de’ prati non si rinviene tanto spontaneo per ogni dove alla Porretta come nelle vicinanze di Bologna. Era in pieno fiore nella seconda metà del maggio ne’ prati e luoghi erbosi dei Munchinî , donde trassi esemplari, ma lo osservai ancora nell’ alveo del Reno, ed altrove. Trirorium medium L. É comune in questi monti sui poggi e luoghi erbosi, ne’ quali si estende; lo raccolsi attorno ai campi di Zustrola alla fine di giu- gno in pieno fiore. Trirorium ochroleucum L, Fiorisce in luglio su que’ monti. Lo ebbi dal Gra- naglione, ed io lo raccolsi nella sommità occidentale del medesimo, ed in basso nelle ripe ed alveo del Reno, e sul Sasso Cardo e dai prati dei Munchini. Fiorisce dal maggio al luglio in questi luoghi inferiori. Trirorium incarnatum L. E comune ne’ prati, e luoghi erbosi dei monti porrettani, ne’ quali a prima vista si scorge ne’ mesi di aprile e maggio pei suoi fiori rossoincarnati. Lo raccolsi da luoghi erbosi dei Munchini, e da altre adiacenze del Sasso Cardo. 7 Trirorium arvense L. Trovasi spontaneo nel Granaglione principalmente al margine de campi, e delle strade. Lo ebbi dal Baggioledo Ruina della Piarea. Trirorium striatum L. Non è rara sul Granaglione questa pianta, e ne rac- colsi esemplari in seme alla fine di giugno attorno ai Campi di Lustrola. 24 i Trirorium fragiferum L. Anche questa specie è non rara nelle vicinanze di Porretta. La raccolsi in fiore nel luglio dall’ alveo del Reno, ed in maggio nelle sponde terrose del piccolo rio superiore ai Munchini. TriroLium montanum L. È piuttosto raro in detti monti. Nasce isolato nelle piaggie scoperte; lo raccolsi alle basi orientali delle colline poste fra il Sela e Porretta in fiore nella seconda metà del maggio. Triroivm repens L. Piccola erba, che si estende sulla terra. La raccolsi in fiore dall’ alveo del Reno nella prima metà di luglio ed alla fine di giugno nel Rio Cavo. Triroium caespitosum Reyn. Predilige crescere fra i sassi: lo raccolsi in alto fra i monti Cavallo e Granaglione nella foce, dove fioriva i primi giorni di luglio. Costituisce un? erba assai fitta e raccorciata al suolo. Trirorivm procumbens L. È specie comunissima ne’ luoghi erbosi. In maggio fiorisce su que” monti. Lo raccolsi alla base meridionale del Sasso Cardo |. d. l’ Orto sopra il Bagno, sotto il Monte della Croce, ne? prati dei Munchini, ed in giugno in semente dai campi di Lustrola. Trirorium elegans Sav. Lo incontrai all’ occidente del Granaglione ne? luoghi erbosi delle ripe del Rio Cavo. Doryenivm herbaceum Vill. Mostrasi frequente ne? luoghi erbosi, e scoperti. Lo raccolsi in fiore fra i querceti sterili sopra il Monte della Croce, e dall’ al- veo del Reno vicino alla Botta Capponi. Lotus corniculatus L. Specie comunissima nel Porrettano per ogni dove. Vi fiorisce di estate. Ricuopre col suo caspo largamente il terreno, sul quale sì sdraja, ed adorna de’ suoi fiori gialli. La raccolsi in luglio dall’ alveo del Reno nelle vicinanze del paese, ed alla fine di maggio ne? prati dei Munchini. Trisù GALEGEE, Gateca officinalis L. Pianta comune de’ luoghi freschi ed umidi. È legumi- nosa rifiutata dal bestiame, e perciò buona per lettiera. La raccolsi di svi- luppo grandissimo sotto il Monte della Croce nella seconda metà di maggio non ancora fiorita, ed ai primi di luglio in fiore sopra la terma del Leone. Astragatus purpureus Lam. Trovasi molto in alto sopra questi monti. Lo raccolsi alla fine di giugno in frutto dai greppi lungo il Rio Maggiore sotto il Cavallo, dai greppi delle vicinanze della cima del Granaglione, e sopra la re- gione del bosco nello stesso monte. Astragatus monspessulanus L. È comunissimo in basso sugli stessi monti. Vi fiorisce in aprile, e maggio. Lo raccolsi dal Poggio sterile di Capugnano, sul Sasso Cardo, ed al margine della strada, che dal Sela conduce alla Porretta. Asrragatus Glyciphillus L. Specie che si espande sul terreno col caule sdra- Jato. Si trova alla base ed anche abbastanza in alto di questi monti porrettani. Lo raccolsi lungo il Rio Maggiore in luogo basso, ombroso, e fresco in pieno fiore alla fine di giugnò, ed in frutto nella stessa stagione dagli alti campi di Lustrola. Trisù Viciee. Ervum tetraspermum L. Alla fine del giugno 1848 lo raccolsi in frutto sulle ripe del Rio Cavo all’ occidente del Granaglione. * 25 Ervom hirsutum L. var. leiocarpon Moris. Nella fine di giugno deli? estate passata lo trovai assieme al Beccari nel versante occidentale del Granaglione poco in alto e pieno di frutti quasi maturi. Vicra hybrida L. La raccolti in frutto alla fine di giugno nel versante set- tentrionale del Granaglione dagli alti Campi di Lustrola. Vicia cassubica L. È piuttosto rara, come la precedente, attorno ai Campi di Lustrola; alla fine di giugno ve la raccolsi in fiore. Vicia Gerardi Vill. Specie assai comune sui monti porrettani. La raccolsi alla fine di giugno ne’ luoghi erbosi e scoperti in pieno fiore lungo il Rio Maggiore, attorno ai Campi di Lustrola, ed attorno ai coltivati inferiori al Ca- vallo, ed alla cima del Granaglione. Vicia grandiflora Scop. Non è tanto comune ne’ monti porrettani come nei boschetti dei colli bolognesi. Ne raccolsi esemplari in fiore nella base setten- trionale del Monte della Croce nella seconda metà di maggio, ed alla fine del giugno nelle ‘selvette ombrose più in alto lungo il Rio Maggiore, Vicia sativa L. È comune attorno ai coltivati di Porretta. Ne raccolsi alla fine di aprile sul Sasso Cardo, e nel luogo detto i Munchini in frutto. Vicra hirta Pers. È pure non rara ne’ luoghi erbosi, e ne’ boschetti radi delle vicinanze del paese. Ne trassi esemplari dal Sasso Cardo nel lnogo detto i Munchini alla fine di aprile in pieno fiore. Vicia Ervilia L. È comune nelle vicinanze dei coltivati di Porretta. Nella seconda metà di maggio ne raccolsi esemplari in fiore da luoghi erbosi dei Munchini; ma opino che si sia resa selvatica dalle sementi sfuggite dai campi, ne’ quali i così detti Vezzi dei Bolognesi si coltivano. Laruvrus Aphaca L. Comune è la Grapella de? bolognesi ne’ campi di Por- vetta, ne trassì esemplari in frutto alla fine di giugno dal versante occidentale del Granaglione. Larnvrus pratensis L. Nella seconda metà di maggio lo raccolsi in fiore dai prati, e luoghi erbosi dei Munchini, ma è comune assai anche altrove. Laruvrus Cicera L. Le Cicerchie si coltivano, e più si coltivavano in passato ne” campi di Porretta. Ne? prati e luoghi erbosi dei Munchini nel maggio inol- trato raccolsi esemplari spontanei in fiore, ma dubito che sieno effetto delle sementi sfuggite dalle coltivazioni. Orosus variegatus Tenor. È non raro ne’ boschetti ràdi. Lo raccolsi in fiore nel versante occidentale del Monte della Croce nella seconda metà del maggio, e nelle ripe del Rio Maggiore poco sopra al paese. Orosus niger L. È comune nelle parti inferiori di questi monti. Ne trassi esemplari da luoghi erbosi e selvosi inferiori ai Munchini nella seconda metà di maggio in pieno fiore. Trisù EDISAREE. Coronita varia L. Specie comune in basso ed in alto in questi monti. Vi fiorisce di giugno e luglio. La raccolsi dall” alveo del Reno attorno agli orti confinanti col medesimo, lungo il Rio Maggiore, e ne’ Campi di Lustrola. Arnrocosiua scorpioides Desv. È comune ne’ prati sterili dei Munchini, e ne duoghi poco erbosi del Sasso Cardo. Vi fiorisce nella seconda metà del maggio. 26 Onosrycuis sativa Lam. Ne? luoghi coltivati de’ Munchini cresce spontaneo forse perchè è lo avanzo di anteriori coltivazioni del medesimo, I Bolognesi |? ap- pellano Zupinella, ed è un eccellente foraggio. Vi fiorisce nella seconda metà del maggio. FAM. ROSACEE. % TRIBÙ AMIDDALEE. Prunus institia L. Arbusto frequente nelle selvette, e siepi della parte infe- riore di questi monti, Ne staccai esemplari che cominciavano a guernirsi di foglie nella seconda metà di aprile sul Sasso Cardo sotto il greppo vicino al vulcano, e perfettamente fogliosi alla fine di giugno sul Monte della Croce poco sopra il bagno delle Donzelle. Prunus spinosa L. Arbusto spinoso comune tanto in alto che in basso su questi monti. Ne tolsi rametti non ancora guerniti di foglie nè di fiori nella seconda metà di aprite dagli alti campi di Zustrola, ed in pieno fiore più in basso sul Moute della Croce del 1846. | frutti sono astringenti ed acidi. Sono mangiati maturi freschi, ma più disseccati, Servono per fare la conserva di Diapruno. s Prunus domestica L. Le susine domestiche principalmente nere si coltivano ne” campi porrettani. Prunus Cerasus a L. Il Ciliegio salvatico è non raro tanto in alto che in basso su questi monti. Nella seconda metà di maggio staccai rami fogliosi da alberetti cresciuti nella base occidentale del Monte della Croce fra i dirupi di macigno, e nella fine di giugno ne staccai lungo il Rio Maggiore in alto sotto il Cavallo. ln alcune villette del Granaglione si coltivano molto le Ciliege, e di molte varietà, non escluse le Marrasche; e tanto vi prosperano bene che io suggerirei ai proprietari di estendere molto questa coltivazione allo scopo di produrre Kirscen, come fa la Svizzera pel commercio; inoltre oggi vi sì potrebbero introdurre le coltivazioni delle migliori e più grosse ciliege di Fi- renze, e di Bologna perchè vi maturerebbero in stagione tardissima quando le vicinanze delle città non ne danno più, e dove colla facilità del trasporto si possono far pervenire: per lo che tale industria della parte alta de’ monti por- rettani avrebbe certamente un buon risultato anche per questa parte. Trisù SPIREE. Srirara Aruncus L. Abita i luoghi folti in alto lungo il Rio Maggiore, è boschi adiacenti di Faggi, dai quali presi esemplari in fiore nella fine di giugno. Ne ottenni anche dalle vicinanze del paese di Granaglione. È una bella pianta da adornamento anche pei giardini, poichè si acclimatizza e vive quindi in basso. Trisù DRIADEE. Geum urbanum L. Si trova ne? luoghi ombrosi, ne’ boschi, lungo le stra- de, e le siepi. Raccolsi esemplari della Cariofillata già sfioriti alla fine di giu- gno dal versante occidentale del Granaglione da luogo poco inferiore alla=sua cima, lungo il Rio Maggiore, non che dal Monte della Croce poco sopra il bagno delle Donzelle. Rinviensi anche in basso. , DUI Rusus idaeus L. Il Lampone non molto comune sul Granaglione, ed altri monti porrettani, è comunissimo ne’ gioghi più alti, e che succedono subito a quelli di Porretta. Dai monti toscani principalmente vengono còlti e traspor- tati tutti que’ moltissimi frutti di cotal pianta, che si commerciano in Porretta + n x } 3 allo scopo DTA almente di confezionarne le conserve rinfrescative. lo ne rac- ì . IC . . si esemplari dalle ripe terrose, e mal ferme del Canal Buja salendo verso — il Cavallo, e lo osservavo nelle ripe del Canal Cavo, ed in vari altri luoghi. Più in basso non trovasi. ; Rusus tomentosus Borckh. É specie assai comune sul Granaglione e monti adiacenti tanto in basso che in alto. Lo raccolsi in fiore alla fine di giugno fra i macigni del Monte della Croce, e dalle vicinanze de? campi del paese di Granaglione. Trovai ancora non rara la varietà #. di mio padre nelle vicinanze de’ Campi di Lustrola, dalle quali tolsi esemplari in fiore alla fine dello stes- so mese. Rusus glandulosus W. Anche questa pianta è comune in basso ed in alto dei monti summentovati. Nella fine di giugno era appena sfiorita nel versante oc- cidentale del Monte della Croce, e lungo il Rio Maggiore vicino al Rio Cavo, da’ quali luoghi trassi esemplari. Il suo frutto è saporitissimo, e gustoso più delle more prodotte dal R. frutiscosus delle colline bolognesi. Fragaria vesca L. Comunissima è la Fragola ne’ boschetti radi, e ne? prati alti del Granaglione, e monti adiacenti. La raccolsi nelle ripe del Rio Mag- giore, dove alla fine di giugno aveva già i frutti maturi, ed in fiore nella se- conda metà del maggio dal versante occidentale del Monte della Croce. Nei monti più alti però le fragole maturano in luglio ed anche in agosto, ed in molta quantità si trasportano in ceste alla Porretta in estate, dove si com- merciano. In parte si consumano in paese, in parte si spediscono alle città. Porentitta recta L. Specie comune, La raccolsi sul Sasso Cardo coi fiori in boccia nella seconda metà di maggio. Porentita reptans L. Pianta infestante i terreni, comunissima ne’ monti e nelle pianure. Difficilissimo è lo estirparla dai coltivati degli orti; frequente la scorgi per ogni dove nelle vicinanze della Porretta lungo le strade, ne? prati, ed al limite de” coltivati. Ne raccolsi esemplari anche in alto sotto il Cavallo a Lovajola, e lungo il Rio Maggiore. PorentiLLA Fragariastrum Ebrh. Pianticella, che si incontra di frequente so- pra questi monti. La raccolsi ir aprile dal Monte della Croce in fiore, e dalla parte più alta del versante settentrionale de? castagneti di Granaglione, non che in alto lungo il Rio Maggiore alla fine di giugno. TormentiLLA erecta L. Specie non molto comune sui monti porrettani. La raccolsi alla fine di giugno in pieno fiore nel versante occidentale del Grana- glione piuttosto in alto. Acrimonia Eupatoria L. La osservai in vari luoghi di questi monti. Era in pieno fiore alla fine di giugno sotto il Cavallo a Lovajola, donde raccolsi esemplari. TrIBÙ SANGUISORBEE. Arcuemtra vulgaris L. Si rinviene non di frequente fra i dirupi più alti del Granaglione. Nella fine di giugno ed in luglio vi era in pieno fiore. Ne trassi esemplari dalla cima di detto monte, dai suoi versanti occidentale, e me- ridionale subito sotto la cima; più in basso non la rinvenni. . LO) lo DI Porerium Sanguisorba L. La Pimpinella è pianta comune nei dirupi terrosi, ed argillosi. Alla fine di giugno Ja raccolsi in fiore poco sotto la cima del Granaglione all’ occidente, ed in maggio sul Sasso Cardo. Trisù Roser. » Rosa canina L. Le Paterlenghe sono comuni in questi monti, come più in basso, nelle siepi, ne’ boschetti radi, e per ogni dove. Ne trassi esemplari in frutto dal Monte della Croce fra i dirupi superiori alle Donzelle , e dalla sommità occidentale del Granaglione alla fine di giugno, e dai Campi delle Ca- panne nella seconda metà di luglio, in fiore lungo il Rio Maggiore alla stessa epoca, ma più in alto. . Rosa pomifera Smith. Alla fine di giugno anche questa specie era già in frutto nei dintorni dei campi di Lustrola, e sul Monte della Croce fra le rupi di macigno soprapposte al Bagno delle Donzelle, e lungo il Rio Maggiore, dalle quali località cavai esemplari. Trisù Pomrere. Craraecus Oxyacantha L. Lo Spino Bianco de’ Bolognesi è comune alla Porretta e ne’ suoi monti. Vi fiorisce nella seconda metà di maggio. Lo rac- colsi dalla base occidentale del Monte della Croce, e dai luoghi sterili del Sasso Cardo. Vedesi frequente nelle siepi. Cnaraeus Aria L. Albero anche assaì grande quando cresce nel terreno profondo, e pingue. Per lo più sui nostri monti, eccettuati quelli di Castiglione de’ Pepoli, si incontra meschino, e ridotto ad arbusto nelle fessure, e dirupi del macigno, fra? quali profonda la sua radice. Lo raccolsi dai dirupi occidentali della cima del Granaglione, da quelli che stanno fra il Cavallo e la Piella, dalle macchiette dei Campi di Lustrola, dalle alte ripe sassose del Rio Mag- giore, ed anche lo ebbi da altra località del Granaglione. Pyrus communis L. Il Pero salvatico è comune assai ne luoghi scoperti ed assolati di questi monti. Ne trassi esemplari dal Sasso Cardo, e da’ luoghi sterili di quelle vicinanze ricoperte da terreni alluminosi, tenaci, e duri. Pyrus Malus L. Osservavo questa specie nelle siepi di qualche località. Il Pomo coltivasi nelle ville di Porretta. Pyrus crataegifolia Ott. Targ. L° ebbi dal monte di Granaglione, ma non mi fu precisata la località. Negli altri monti bolognesi è piuttosto raro. Io lo ritrovai sul monte Mariano vicino al Sasso pendente dalle rupi di macigno, nelle fessure del quale aveva impiantata la radice. Pyrus Sorbus Gaert. Gli alberi di Sorbo si trovano sparsi quà e là sui monti Porrettani, come nei monti inferiori. Ne trassi esemplari dal Monte della Croce. FAM. OMAGRARIE. Trisù EpiLoBIEE, Eriosium angustifolium L. Cresce questa bellissima pianta ne’ luoghi freschi, ed alti dei monti. I suoi splendenti fiori la fanno degna di essere coltivata nei giardini delle città, ma poco vi prospera perchè predilige i luoghi elevati. Non 29 sì osserva frequente sui monti di Porretta, la raccolsi soltanto all’ oriente dei Campi di Lustrola in pieno fiore alla fine di giugno. Epicosium augustissimum W. Distinta è questa pianta dalla precedente, colla quale alle volte trovasi assieme nelle stesse località alte de’ monti. Dessa discen- de lungo i torrenti sino agli alvei de’ fiumi inferiori, ma l° altra mai rinvenni “in basso. La raccolsi dalle ripe de’ torrenti, e del Reno in pieno fiore, dove osservasi comune alla fine di giugno. Discende nel fiume sino a Pontecchio. EriLoium parviflorum Smith. È non raro nell’ alveo del Reno ai confini degli orti, e de’ canali irrigatori de’ medesimi, non che nelle ripe ed alveo sassoso del Rio Maggiore. Da questa località trassi gli esemplari. | EriLosium montanum L. Specie più piccola, ma assai più comune delle tre precedenti. Fiorisce in estate. Raccolsi esemplari dal versante occidentale del Granaglione lungo il Rio Maggiore, dall’ alveo e ripe del Rio Cavo , e del Canal Buja in pieno fiore alla fine di giugno, e da altre località alte dello stesso monte. Trisù Circee. Circea lutetiana L. Predilige i luoghi ombrosi e freschi. La raccolsi in pieno fiore lungo il Rio Maggiore nel versante occidentale del Granaglione. FAM. LITRARIE. Loyrarum Salicaria L. Trovasi ne’ luoghi umidi delle ripe dei torrenti, e del Reno. Lo trassi in pieno fiore alla fine di giugno dal versante occidentale del Granaglione, dove una ricca sorgente d’ acqua impaluda, e dalle ripe del Rio Maggiore. ‘ FAM. CUCURBITACEE. Bryonia dioica Jacq. Era già in frutto alla fine di giugno fra le rupi om- brose del macigno sotto il Monte della Croce poco sopra il bagno delle Don- zelle, e più in alto lungo il Rio Maggiore la raccolsi in pieno fiore. FAM. CRASSULACEE. Sepum Telephium L. La Fava Grassa non è rara fra le rupi del Monte della Croce : la raccolsi vicino alla cava abbandonata del macigno, ed in fiore alla fine di giugno sotto lo stesso monte vicino al bagno delle Donzelle. Sepum rudens L. E meno frequente degli altri Sedum su questi monti. Alla fine di giugno lo raccolsi in fiore dalle rupi assolate del versante occidentale del Granaglione. Sepum monregalense Balb. Predilige i luoghi sassosi umidi, e freschi. Lo raccolsi in pieno fiore alla fine di giugno dalle macerie dei Campi di Lustrola al levante, e settentrione dei medesimi, nelle rupi dell’ alveo del Rio Maggiore sopra il Canal Cavo, sulle rupi umide della parte alta del Granaglione, e so- pra quella del così detto Monte della Croce. Sepum album L. Nella fine di giugno lo raccolsi in fiore dalle rupi del ver- sante occidentale del Granaglione, dove non è raro. CAI ‘ ” “ 30 Sepum dasyphyllum L. Trovasi non raramente sulle rupi di questi monti, dove soffermasi poca terra. Lo raccolsi alla fine di giugno in pieno fiore sul Monte della Croce. Sepum gallivides La Tour. Alla fine di giugno era in fiore in questi monti. Cresce tra i sassi principalmente. Lo raccolsi sull’ alto del Granaglione in luoghi diversi, freschi, ed umidi, e lungo il Rio Maggiore in vicinanza del Rio Cavo. Sepum aldescens DeC. Osservasi in fiore alla fine di giugno sulle rupi della base del Granaglione. Lo raccolsi dalle rupi che soprastanno al Bagno delle Donzelle. È Sepum serangulare L. Di questo genere è la specie più comune ne? monti porrettani. Cresce sopra le rupi, i muri, le macerie, dalle quali Io raccolsi in giugno ed in luglio in pieno fiore all’ occidente della cima del Granaglione, nelle ripe del Rio Maggiore sopra il Canal Buja, sulle rupi del Monte della Croce, che estesamente ricuopriva de’ suoi fiori gialli, nelle ripe sassose del Reno, e lo ebbi dalla Costa della Serra. Sepum saratile Will. Lo ebbi dalla Costa della Serra già sfiorito nella state del 1847. FAM. SASSIFRAGEE. Saxrraca Aizoon Jacq. Non è tanto comune sopra i monti porrettani quanto ne? più alti a questi successivi. La raccolsi in fiore dalle fessure delle rupi nel versante occidentale della cima del Granaglione, ed in alto lungo il Rio Maggiore dalle rupi delle ripe nella fine del giugno. Saxirraca cuneifolia L. E pianta assai comune sul macigno del versante settentrionale del Granaglione, ed anche nella base del medesimo, perchè si incontra di frequente sul così detto Monte della Croce fra i muschi al calcio de’ castagni, dove fiorisce in aprile; alla fine di giugno poi ne trassi esem- plari già in frutto dalle ripe sassose della parte alta del Rio Maggiore nelle vicinanze del Rio Cavo; dalla parte occidentale della cima del monte stesso, e sotto il Cavallo a Lovapola. Saxirraga tridactylites L. Piccola piantina comunissima sui muri, sulle ma- cerie, e sulle rupi delle vicinanze del paese. La raccolsi in fiore alla fine di aprile sul Monte della Croce, e la osservavo comunissima sul lungo muro, che sostiene il poggio sopra la strada della Porretta Vecchia. Saxirraga rotundifolia L. Anche questa è specie non rara nelle località ter- roso-sassose, e fresche dei monti porrettani. Vi fiorisce in estate. La raccolsi dalle ripe del Rio Maggiore in luogo elevato sotto il Cavallo, ed in basso nel versante settentrionale del Monte della Croce, non che dalle posizioni inferiori al paese di Granaglione. Saxirraca bulbifera L. Cresce ne? luoghi erbosi e ne? prati. La raccolsi in fiore nella seconda metà del maggio dal versante settentrionale del Monte della Croce, poco sotto la cima. FAM. OMBRELLIFERE. Trigù SANICULEE. Sanicura europaca L. Predilige le località de’ boschi folti umide, e fresche. Alla fine di giugno la raccolsi in fiore ne” boschi del versante occidentale del Granaglione, ed in quelli delle ripe del Rio Maggiore. 31 Trisù AmminEE. Aecoropium Podagraria L. È comunissimo ne’ luoghi ombrosi, freschi , ed umidi; lo raccolsi in fiore alla fine di giugno dai campi di Zustrola. Bunium Bulbdocastanum L. Non è molto comune ne’ luoghi terrosi elevati, ed anche attorno ai coltivati del Granaglione. Lo raccolsi in fiore e frutto nei prati di Zovayola sotto il Cavallo, e nel versante occidentale del Granaglione alla fine di giugno, Il suo bulbo, o castagna di terra, è comestibile, e di sa- pore gradevole. Pimeimerta sacifraga L. f. alpestris Koch. Predilige nascere e crescere nelle fessure del macigno. La raccolsi in pieno fiore alla fine di giugno, ed in luglio sopra il paese delle Capanne, nel versante occidentale del Granaglione, dalle ripe del Rio Cavo, e poco sotto la cima di detto monte, non che fra il me- desimo ed il Cavallo. Tripù SESELINEE. OrnantHE pimpinelloides L. Non è rara ne’ prati e luoghi erbosi del Gra- naglione, e degli altri monti attigui; ne trassi esemplari in fiore alla fine di giugno dal versante occidentale del detto monte. Aeruusa Cynapium L. La Cicuta minore è specie velenosa, facilmente la sua erba si confonde col Prezzemolo. Trovasì ne? coltivati del versante nord- est del Granaglione, la osservai pure comune ne’ Campi di Lustrola, da? quali la raccolsi in fiore alla fine di giugno. Nasce spontanea anche negli orti della pianura, dove sì coltivano i Prezzemoli, per lo che più facilmente può mescolarsi a questi. Tripù PeUCEDANEE. Serimum venetum Spreng. É comune per tutti questi monti. Era in fiore alla fine del giugno fra le rupi all’ occidente della cima di Granaglione, e ne’ campi di Lustrola, da’ quali luoghi trassi esemplari. Peucepanum Cervaria Lap. Fiorisce alla fine di agosto: è comune ne’ quer- ceti cedui della base de’ monti posti fra il Sela e la Porretta, da? quali luoghi trassì esemplari. Henacceuw Panaces L. Non si trova che in alto in questi monti. Ne rac- colsi esemplari in fiore alla fine di giugno dai dintorni dei Campi di Lustrola. Torpyuium maximum L. Pianta non rara su questi monti. La raccolsi alla fine di giugno in fiore e frutto sul versante occidentale del Monte della Croce poco sopra il bagno delle Donzelle, e lo ebbi dalla Costa della Serra. Torpyuiux apulum L. È comunissimo principalmente ne? coltivati dei versanti orientali soprapposti al paese; ne raccolsi esemplari in fiore e frutto nel luogo detto 1° Orto sopra il Bagno, e ne’ campi e luoghi erbosi dei Munchini nella seconda metà di Maggio. Trisù DAUCINEE. Davcus Carota L. È comune in tutti li prati, ed i Bolognesi |’ appellano Ricotta. Ne ebbi esemplari in fiore presi dai prati posti sotto il paese di Gra- naglione. » è Tripù CAUCALINEE. Cavcaris daucoides L. Fu raccolta in giugno dai campi di Porretta, dove era già in frutto. E infestante i coltivati. Turenia latifolia Hoffm. Anche questa specie trovasi ne? coltivati, ed è in- festante. Fu raccolta in giugno di già in frutto nelle vicinanze del paese. ToryLis Anthriscus Gmel. Lo raccolsi in fiore ai primi di luglio vicino alle terme del Zeone, e ne ebbi esemplari dalla Serra della Costa. Torylis heterophylla Guss. Trovasi nelle vicinanze di Porretta, dove fiorisce alla fine di giugno, ed in luglio; predilige i luoghi freschi attorno ai boschetti, e le siepi lungo le vie. TriBù SCANDICINEE. Scanpix Pecten Veneris L. Specie comunissima ne’ seminati, ai quali riesce infestante. Alla fine di Aprile era in fiore sul Sasso Cardo, e nella seconda metà di maggio era in frutto ai Munchini nei coltivati ed attorno ai medesimi, donde trassi esemplari. CuaerorayiLum femulum L. Specie comune ne’ luoghi freschi. Nella fine di giugno, e ne’ primi di luglio lo raccolsi in frutto dai Campi di Lustrola, dai dirupi posti poco sopra il Bagno delle Donzelle, nell alveo del Reno, nel ver- sante occidentale del Granaglione e sopra il Monte della Croce. Cnarroruyium aureum L. Non è raro ne’ luoghi pingui elevati, e ne’ luoghi sassosi, che arrestano terra leggera, vegetale, e fresca. Nella fine di giugno ne trassi esemplari in frutto tanto dai dintorni degli alti Campi di Lustrola, che dalle ripe sassose e fresche della parte alta del Rio Maggiore. CnaeroruviLum hirsutum L. E più comune del precedente, e predilige le stesse località. Ne trassi esemplari dai contorni dei coltivati di Granaglione in fiore e frutto ai primi di giugno, dalle ripe del Rio Maggiore, ed attorno ai Campi di Lustrola. Trisù SMIRNEE. Conium maculatum L. Questa utile pianta medicinale, e velenosa cresce spon- tanea ne’ luoghi freschi, e pingui del paese delle Capanne. Ai primi di luglio ne raccolsi esemplari in fiore. In questi monti però è piuttosto rara. Da tutti è conosciuta col nome di Cicuta maggiore. FAM. ARAGLIACEE. Hepera Helix L. E comune nelle vicinanze del paese, e su tutti i monti adiacenti, e sulle rupi che ricuopre. Ne trassi esemplari dal Monte della Croce. FAM. CORNACEE. Connus sanguinea L. Tanto questa come la specie, che succede, fioriscono alla fine di aprile sui monti porrettani, Si rinvengono nelle siepi e ne? boschetti. Ne trassi esemplari in frutto alla fine di giugno dal Monte della Croce, dal Sasso Cardo poco sopra al Leone, e dal Poggio di Capugnano. t @ 33 Cornus mas L. Il frutto di questa specie si porta a vendere alla Porretta sotto il nome di Cornioli, o Corniole. Ne raccolsi esemplari dal Sasso Cardo, e dal Poggio di Capugnano. FAM. LORANTACEE. Lorantaus europaeus Jaq. 11 Vischio è parassito del Castagno. Nella parte più elevata della selva del Granaglione feci raccogliere dai Castagni esemplari della parassita in discorso il dì 24 di aprile del 1847 mentre non si era ancora adornata di foglie. Ma più che in questi monti infesta i Castagneti di monti da questi poco lontani, dai quali si vitrae la sostanza per la fabbrica- zione o manipulazione del Vischio da caccia. è& FAM. CAPRIFOGLIACEE. Sampucus Ebulus L. È comune ne’ boschi, ne’ iuoghi terrosi, pingui, umidi e freschi. Fiorisce in giugno e luglio: lo ebbi dal Boggioledo Ruina della Piarea del Granaglione, lo osservai fra i dirupi sotto il Monte della Croce, ed altrove, e lo raccolsi nel versante occidentale dello stesso monte di Granaglione. Samsucus nigra L. Alberetto che osservasi nelle selvette fresche, e lungo le siepi ombrose. Ne trassi esemplari dal Monte della Croce, e dalle vicinanze del Vulcanetto sul Sasso Cardo. Il suo legno bianco è durissimo, buono da in- tarsio, perchè prende bel pulimento. Lo infuso del fiore disseccato è diaforetico, il decotto della scorza, e della foglia serve per detergere le piante, e gli abiti dagli insetti immondi, le bacche mature, come quelle della specie precedente, si adoperano per fare il così detto Roob. Visurnum Zantana L. Il Lantano è arbusto di questi luoghi, come de’ monti inferiori, e de’ colli. Ne trassi esemplari col fiore in bottone e le foglie esor- dienti alla fine di aprile dal Monte della Croce, e fogliosi guerniti di frutti acerbi nella seconda metà del maggio dalla base dello stesso monte lungo il Rio Maggiore. Lonicera Caprifolium L. La Madreselva non è rara alle basi di tali monti. Quando è in fiore da lungi |’ olfato la riconosce dalla grata fragranza, che spande. Predilige crescere nelle selvette, e nelle siepi ombrose. La raccolsi fra le rupi di macigno del Monte della Croce poco sopra il bagno delle Donzelle, e sul lato orientale del Sasso Cardo lungo la strada dell’ Orto sopra il Bagno in fiore nella seconda metà del maggio, ma seguita a fiorire anche più tardi. Lonicera Xylosteum L. Anche il Xilosteo era fra queste stesse rupi poco sopra il bagno delle Donzelle, donde lo raccolsi, ma lo osservavo altrove an- che più frequente della Madreselva. FAM. RUBIACEE. Tribù STELLATE. Sarrapia arvensis L. Erba che predilige i seminati, ed i prati radi. Fiorisce fra l'aprile ed il maggio. La raccolsi sulla cima del Sasso Cardo, ed attorno ai campi dei Munchini. * e” ’ 34 Gauium Cruciatum Scopol. Erba comunissima vicino alle rupi, ed ai cespu- gli ne’ luoghi poco soleggiati. La raccolsi in aprile col fiore sul Sasso Cardo, ma la osservavo per ogni dove. Gariux vernum Scopol. Specie assai vicina alla precedente, predilige le stesse posizioni, ma si trova anche più in alto. La raccolsi in fiore alla fine di mag- gio sotto il Monte della Croce, lungo le ripe del Rio Maggiore, sulla cima del Sasso Cardo, e sfiorita alla fine di giugno attorno ai Campi di Lustrola. Gaum Aparine L. Trovasi ne’ luoghi erbosi, intricato ed attaccato alle erbe. Alla fine di giugno lo raccolsi dai Campi di Lustrola in frutto. Gaiuw parisiense L. Trovasi ne? prati, e luoghi erbosi. Alla fine di giugno lo raccolsi in fiore dal versante occidentale del Granaglione non molto in alto. Garin palustre L. E assai comune ne? prati e luoghi erbosi umidi e freschi. Il suo fiore bianco sebbene sia piccolo, pure spicca assai fra il verde delle erbe. Lo raccolsi nel versante occidentale dei Granaglione, dove una sorgente d’ a- cqua impaluda, in pieno fiore alla fine di giugno, e lo osservavo non raro sulle ripe erbose del Rio Maggiore. Gariux verum L. Comunissima è questa specie ne’ prati. Lo raccolsi in fiore nella seconda metà del Maggio sotto il Monte della Croce in un praticello di esposizione meridionale, ma lo vedevo per ogni dove vicino al paese. Gauiow purpureum L. Anche questa specie è comune più o meno in alto nei monti porrettani. Vi fiorisce di giugno e luglio. Ne trassi esemplari già alla fine del luglio 1848 dai dintorni della Porretta Vecchia erborizzando as- sieme all’ Hlustre Conte Don Giovanni Gozzadini, ne raccolsi pure dal versante occidentale del Granaglione alla fine di giugno, e la ebbi dalla Costa della Serra. Gauium Mollugo L. Frequentissimo si incontra questo Galio sopra gli stessi monti ne’ luoghi erbosi, e semiombrosi. Alla fine di giugno ed in luglio ne raccolsi esemplari dalle ripe del Rio Cavo, da quelle del Rio Maggiore, dalle vicinanze del Canal Buja, dai dintorni dei campi di Granaglione, dal versante oecidentale del monte dello stesso nome, e dal Monte della Croce. FAM. VALERIANEE. VarerianeLta mirta Dufr. Nasce ne” luoghi erbosi, lungo le vie, vicino alle abitazioni. La raccolsi in maggio in pieno fiore lungo la strada fra la Porretta ed il Sela, ed alla fine di giugno in semente dal Monte della Croce, e dai Campi di Lustrola. î Vaveniana officinalis L. É frequente su questi monti. Predilige i prati om- brosi, freschi, ed umidi. Vi fiorisce alla fine di giuguo. Ne raccolsi esemplari dalle selve interrotte, che sono lungo il Canal Buja salendo verso il Cavallo, e ne? pendii freschi del versante occidentale del Granaglione assai in alto. Me- dicina di molta importanza è la sua radice. Vareriana tripteris L. Specie che non vegeta in basso. La raccolsi dalle fessure dei macigni nel lato occidentale della cima del Granaglione, e da quelle dei macigni posti fra le due cime del Cavallo, come pure molto in alto nelle ripe scogliose del Rio Maggiore. FAM. DIPSACEE. Knauria sylvatica Daby. E comune nei boschi inferiori di questi monti. La raccolsi in fiore alla fine di giugno nel versante occidentale del Granaglione, nelle ripe del Canal Cavo, ed attorno ai campi del paese di Granaglione. 35 Scapioss columbaria L. È comunissima sù questi monti. Vi fiorisce in luglio. La raccolsi ne’ querceti sopra il Monte della Croce, dalle ripe dal Rio Mag- ‘ giore prima di arrivare al Canal Cavo, e dall’ alveo del Reno in vicinanza al paese : 1° ebbi dal Baggioledo. presso il Rio delle Croci, e dalla Costa della Serra. Scasiosa Succisa L. In una sola località del Granaglione, rinvenni questa specie cresciuta nell’ acqua di una sorgente, che impaluda a non molta eleva- tezza. Alla fine di giugno non era ancora in fiore, perchè fiorisce ai primi di settembre soltanto anche al basso delle alpi piemontesi, donde la raccolsi re- candomi ad Oropa colla Sezione Botanica del primo Congresso de? Naturalisti Italiani -tenuto in Biella. FAM. COMPOSTE. SortoFAMIG. CORIMBIFERE. Trigù EuPATORINEE. Euparorium cannabinum L. Predilige crescere ne’ luoghi freschi, umidi, e semiombrosi. Lo raccolsi in fiore alla fine di giugno fra i dirupi del Monte della Croce sopra il Bagno delle Donzelle. AvenostyLes alpina Bluff. et Fing. È rara in alto ne’ dirupi ombrosi ed midi lungo il Rio Maggiore, dove la raccolsi in fiore alla fine di giugno. Perasires officinalis Moench. E comune ne’ luoghi acquosi lungo i rivi. La raccolsi in fiore alla fine di aprile sotto la Torretta nelle ripe bagnate del Rio Maggiore, in quelle del Canal Cavo, e in molti punti dell’ alveo dello stesso Rio Maggiore fra le rupi, non escluso il tratto che attraversa per lo lungo il paese di Porretta. Perasites albus Gaertn. Predilige i luoghi assai ombrosi, freschi, ed umidi, ne’ quali rinviensi fittamente gregaria. Alla fine di giugno ne raccolsi esemplari, che avevano i semi quasi maturi dalle ripe della parte alta del Rio Maggiore, ed anche più in basso, ma vi è sempre molto meno frequente della prima. Tussitaco Tarfara L. Pianta comunissima ne’ terreni argillosi, forti, e ba- gnati. Alla fine di aprile era già in semente sul Sasso Cardo, ed in altre località vicine, non escluso |’ alveo. del Reno, e del Rio Maggiore; da? quali luoghi trassi gli esemplari. TRIBÙ ASTEROIDEE. Eniceron acre L. È specie piuttosto rara sopra questi monti. Mi fu portata di estate già in semente dalla Costa della Serra. Beruis perennis L. È comune il Margaritino sui monti Porrettani. Lo rac- colsi in fiore alla fine di maggio sul Sasso Cardo, in estate sul Cavallo a Lo- vajola, e lo ebbi dalle vicinanze del paese di Granaglione. Soripaco Virgaurea L. Pianta comune ne’ boschi dei monti, dove fiorisce in estate. In basso e nelle terre pingui alzasi dal suolo anche due piedi, ma negli altissimi appennini, dove cresce allo scoperto nel fitto prato di Nardus stricta resta pigmea. Ne raccolsi esemplari alla fine di giugno lungo le ripe selvose del Rio Maggiore. 36 Inura Conyza Dec. Conyza squarrosa L. Fiorisce tardi nella state. Rinviensi ne poggi de’ boschi isolata. La trassi in pieno fiore da’ campi del paese delle Capanne , e da’ campi di Lustrola in giugno. Colla foglia falsificavasi la Digi- tale delle farmacie. Inura salicina L. Specie comune ne’ prati, ne’ poggi, ed al margine delle strade, Fiorisce in estate. La raccolsi in maggio lungo la strada tra la Porretta ed il Sela non ancora fiorita. TrIBù SENECIONIDEE. Anruemis Cota L. Predilige crescere ne? coltivati. Ne trassi esemplari in pieno fiore dai campi del paese delle Capanne, e da quelli di Lustrola in estate, più in basso in maggio e giugno dai luoghi erbosi dei Munchini, e dalle ripe scoperte del Rio Maggiore. Acuirea Millefolium L. Il Millefoglio è comunissimo da per tutto. Fiorisce di estate. Ne raccolsi dall’ alveo del Reno in luglio, e lo osservai comune an- che nell’ alto di questi monti. AcuiureA ligustica AI. Predilige crescere in alto. Al principio di luglio la raccolsi in pieno fiore al dissopra del paese delle Capanne, e fra il Cavallo ed il Granaglione. LeucantHemun vulgare Lam. Alla fine del maggio ed in giugno trovasi in pieno fiore sopra questi monti, ne’ quali è comune. Ne raccolsi esemplari dalle ripe del Canal Cavo, dai Campi di Lustrola, dal Monte della Croce, dai campi dei Munchini, e lo ebbi dalla Costa della Serra. Pyreturum Achilleae Dec. Specie poco comune ne’ boschetti di questi monti. Alla fine di giugno ed in luglio la raccolsi in fiore dai poggi, che stanno lungo il Rio Maggiore, e poco sopra il paese delle Capanne al margine selvoso della strada. Coi suoi corimbi di fiori bianchi, e gialli alzasi sopra la verzura circostante. Pyrerrum Parthenium Smith. La Matricaria è veramente spontanea ne’ boschi elevati del Granaglione, ma raramente si rinviene anche in basso alle basi del detto monte. La raccolsi in pieno fiore dalle macerie, che mettono limite ai campi attorno al paese delle Capanne a? primi di luglio, ed alla fine di giugno in alto ne’ boschetti cedui del versante occidentale dello stesso monte, ma la osservavo vicino al paese nell’ alveo del Rio Maggiore, o lungo la strada, che conduce alla Porretta Vecchia. I Farmacisti per avere più energico fiore di Matricaria del coltivato potranno procurarselo da questi monti. Artemisia camphorata Vill. Predilige i pendii di esposizione assolata, sas- sosi, e sterili. In varie esposizioni delle parti inferiori de’ monti porrettani sì incontra | Erba Regina. In aprile ne trassi esemplari in basso ed in alto dal Sasso Cardo. Fiorisce alla fine dell’ estate. Artemisia vulgaris L. Questa ancora fiorisce in estate un poco prima del- I” altra. Trovasi nel basso de’ monti e lungo i canali. Ne raccolsi esemplari in giugno e luglio dal Monte della Croce poco sopra al Bagno delle Donzelle, e dall’ alveo del Reno. Tanacerum vulgare L. Erba amara, e medicata, non frequente nelle vicinanze del paese, perchè la osservai in basso di questi monti soltanto in due o tre località. Fiorisce in estate. Ne raccolsi esemplari dal Monte della Croce poco sopra il Bagno delle Donzelle. - DI HeLicrysum Stoechas Dec. Specie comunissima de’ luoghi scoperti, sterili, sassosi, assolati di questi monti. Vi fiorisce dal giugno all’ agosto. Lo raccolsi dall’ alveo e dalle ripe del Reno nelle vicinanze del paese, dal Monte della Croce, dalle ripe scoperte e sassose del Rio Maggiore, dal Sasso Cardo, e lo ebbi ancora dal Baggioledo presso il Rio delle Croci. Anrennaria dioica Gaert. Non è rara ne? prati sterili, e nudi che stanno al dissopra del Monte della Croce, e che sono attraversati dalla strada, che sale sul Granaglione. Fiorisce di estate avanzata. Non ancora fiorita la raccolsi da altri prati sterili dello stesso monte alla fine di giugno. Fico germanica L. Cresce anche ne’ luoghi sterili, sui sassi, e sui muri, Fiorisce dal giugno al Juglio. Ne raccolsi esemplari alla Porretta Vecchia, sul Sasso Cardo, e |° ebbi dalle vicinanze del paese. Fiico minima Fries. E meno frequente sui monti Porrettani della prece- dente. Predilige nascere gregaria fra le erbe di prato sterile, e quasi nudo. La raccolsi in fiore alla fine di giugno .nel versante occidentale del Granaglione. Doronicum caucasicum Mr. Bbrst. Fiorisce alla fine di giugno nelle posizioni assai elevate, e settentrionali dei monti di Porretta, ne’ quali però è piuttosto raro. Lo raccolsi dalle fessure del macigno nelle ripe della parte più elevata del Rio Maggiore, dalle fessure dei dirupi occidentali della cima, e de? luoghi poco inferiori alla cima del Granaglione. Doronicum austriacum Jacq. Trovasi assai raro ne’ boschi di Faggio lungo le ripe del Rio Maggiore. Vi fiorisce dal giugno al luglio, e ve lo raceolsi in una sola località. Senecio vulgaris L. Specie comunissima per ogni dove. Fiorisce appena finito il freddo in primavera. In aprile lo raccolsi sul Sasso Cardo, e nel luogo detto i Munchini già co” semi maturi, e lo trassi alla fine di giugno pure in se- mente dal Monte della Croce. Spesso si vede lungo le strade, ne” coltivati, e negli orti. Senecio erraticus Bertol. Osservasi frequente nelle ripe del Reno vicino al paese, e sui monti porrettani lungo i rivi. Lo ebbi dal Granaglione. Senecio laciniatus Bertol. Sviluppasi in alto sui monti. Lo raccolsi in pieno fiore alla fine di giugno ed in luglio vicino ai coltivati fra i monti Cavallo e Granaglione, dalle ripe del Rio Maggiore, da quelle del Canal Cavo, dal Monte della Croce, ed ancora dall? alveo del Reno. ) Senecio brachychaetus Dec. Cineraria longifolia Bertol. E raro nella parte più alta del Rio Maggiore, dove lo raccolsi in fiore e semente dalle ripe sassose ed umide alla fine di giugno. Sorto-FamieLiA CinaRrEE. Ecmnors sphaerocephalus L. Non è frequente lo incontrarlo ne’ monti por- rettani. Lo raccolsi una sola volta alla fine di luglio coi fiori in bottone nelle vicinanze della Porretta Vecchia nel 1848. Carina acaulis L. Non cresce che nelle parti più alte dei monti in discorso. Fiorisce fra il luglio e lo agosto, ne ebbi esemplari dal Baggioledo del Gra- naglione, e la osservavo ne’ luoghi sassosi i più elevati dell’ origine del Rio Maggiore. Il ricettacolo del fiore è saporito. Si mangia, sebbene sia duro, come quello del Carcioffo. 38 » Cartina vulgaris L. Specie sul Granaglione più comune della precedente. La raccolsi in fiore alla fine di giugno ed in luglio dalla foce tra il Cavallo, ed il Granaglione, dalla località detta Zovayola sotto lo stesso monte Cavallo, e sulle ripe nude e scoperte lungo il Rio Maggiore. Cenraurea amara L. Pianta comune ne? prati, e ne? luoghi poco fertili, ed anche magri. Fiorisce in estate. La raccolsi dell’ alveo del Reno in luglio, e dai Munchini, ma è comune da pertutto. Centaurea nigrescens Will. E piuttosto frequente su questi monti. La raccolsi in fiore dai Campi di Lustrola, e dal versante occidentale del Granaglione nella fine di laglio. Centaurea Cyanus L. Comunissimo in tutti i seminati è il Ciano. Fiorisce in maggio e giugno nei coltivati di questi monti a seconda della loro altezza. Lo trassi in maggio dai campi dei Munchini ed alla fine di giugno da quelli elevati di Zustrola, e di Granaglione. Il suo bel fiore riesce assai gradito alla vista fra il verde dei coltivati. Carpuus nutans L. Spesso osservasi comune ai margini delle strade, e dei viottoli dei monti. In giugno ed in luglio lo raccolsi in fiore dall’ alveo del Reno rimpetto al paese nel luogo detto Botta Capponi, poco sotto il Cavallo ne’ luoghi erbosi di Zovazola, e lo ebbi dalla Costa della Serra. Carpuus pycnocephalus L. Anche questa specie negli stessi monti si trova principalmente lungo le strade. Nella seconda metà di maggio la raccolsi in fiore nei viottoli dei Munchini, ma la ebbi ancora da altre vicinanze della Porretta. Cirsium lanceolatum Scopol. Questo spinosissimo Cardacione non è raro in tali monti. Alla fine di giugno lo trassi in pieno fiore dagli erbosi di Zovajola poco sotto il Cavallo. Cinstum Erisithales Scop. Predilige svilupparsi ne’ luoghi freschi, umidi, opachi, e reconditi de’ boschi. Non è raro sul Granaglione, e monti vicini. Alla fine di giugno era in pieno fiore nei dirupi occidentali della cima del detto monte, nelle ripe cupe del Rio Cavo, dalle quali località trassi esemplari a fiori rossi, ed a fiori giallo-pallidi. Crasrom arvense Scopoli. Pianta comunissima ed infestante i seminati delle vicinanze del paese. Si osserva ancora nel selvatico lungo le ripe de’ canali. In giugno raccoglievo lo Stoppione dei Bolognesi nel Rio Cavo. La sua radice è saporita, ed in passato si confezionava nel siroppo d° uva per la composizione del così detto Sapore, che all’ epoca della vendemmia si preparava dalle fami- glie, ma che dopo la malattia dell’ uva poco più si pratica fare. Cinsium acaule. Trovasi soltanto sull’ alto di questi monti lungo le strade, ne’ luoghi sassosi ed anche sterili, e duri. Alla fine di giugno lo raccolsi in fiore dalle ripe del Rio Maggiore, ma lo osservavo altrove, però meno fre- quente che nei monti soprastanti più elevati. Lappa officinalis AI. La Bardana non è rara in questi monti. Alla fine di giugno vi si trova già in fiore. Predilige i terreni buoni, e profondi, ne’ quali la sua radice sprofondasi. Ne trassi esemplari dall’ alveo del Rio Maggiore, dal Monte della Croce, dai Campì di Lustrola e ne ebbi dal fosso posto tra Gra- naglione ed il Baggioledo. | farmacisti del paese hanno modo di provvedersi di radice. - 39 Sorto-Fam. CircoreAcEE. Larsama comunis L. Pianta comune ne’ luoghi ombrosi e freschi dei bo- schetti, e lungo i rivi, e canali. Alla fine di giugno la raccolsi in fiore dalle selvette lungo il Rio Maggiore, ed in frutto dai dirupi del Monte del- la Croce. Ruacapiorus stellatus Dec. Trovasi frequente lungo i margini delle strade, e ne” coltivati. Lo raccolsi in frutto alla fine di maggio alla base dei colli posti fra il Sela, e la Porretta. HyrocWeris radicata L. Cresce ne’ luoghi erbosi, ed al margine de’ campi, e delle vie. La raccolsi in fiore alla fine di giugno dal versante occidentale del Granaglione, ed in seme maturo dai Campiì di Lustrola. Trincia hirta Roth. Assai comune è questa specie al margine delle strade, e ne’ luoghi non molto erbosi. La raccolsi in pieno fiore nella fine di giugno e nel luglio fra il Cavallo ed il Granaglione, sotto il Cavallo, nei dirupi occi- dentali della cima di detto monte, dalle ripe del Rio Cavo, dall’ alveo del Reno, e dalle vicinanze della Porretta Vecchia. Ebbi poi la varietà 8. Bertol. dal monte di Capugnano. i Leonropon Villarsii Los. E piuttosto raro nelle vicinanze della Porretta. Vi fu raccolto alla fine di giugno dal Beccari. Popospremun laciniatum Dec. 8. Moris. Lo raccolsi nella seconda metà di maggio in semente alla base de’ colli posti fra il Sela e Porretta. Tragorogon pratense L. È comune ne’ prati di Porretta come in quelli della pianura. Lo raccolsi in pieno fiore nella seconda metà del maggio da quelli dei Munchini, e ne ebbi alla fine di giugno esemplari in semente da altra vicinanza del paese. Si conosce in Italia sotto il nome di Barba di Becco, e di Sassefrica. | teneri polloni, e la radice cotta si mangiano diversamente con- diti ne’ manicaretti. Picris hieracioides L. Specie comunissima ne’ luoghi terrosi e scoperti. Alla fine di giugno ne raccolsi esemplari in fiore sul Monte della Croce, sulle ripe del Rio Maggiore, e del Canal Cavo, dai Campi di Lustrola, e dall’ alveo del Reno, ma la osservavo quà e là per ogni dove. Hermnrma echioides Gaertn. Non è rara su questi monti. Ne trassi esem- plari già in semente alla fine di giugno dai Campi di Lustrola. Soncnus tenerrimus L. Lo raccolsi poco sviluppato lungo la strada tra il Sela e Porretta nella seconda metà di maggio. Soncnus laevis Bart. S. oleraceus L. La Cerepisa dei Bolognesi è pianta co- mune in tutta la provincia per non dire in tutta Italia, dove appellasi Cicer- bita, e dove alla fine del verno la sua erba giovane e fresca si mangia in iu- salata. Sviluppasi ne’ luoghi coltivati, lungo le strade, i canali, e ne? prati. Ne trassi esemplari in pieno fiore alla fine di aprile dal Sasso Cardo fra il Vulcanetto ed i coltivati, dalle ripe del Rio Cavo, dal terrazzo o praticello del Bagno delle Donzelle, e sopra e sotto al Poggio di Capugnano. In semente poi lo raccolsi dai Munchini alla fine di maggio. Lacruca muralis Fresen. Prenantnes muralis L. Predilige crescere ne? muri diroccati e vecchi, e nelle rupi umide e fresche voltate al settentrione. Non è rara nelle rupi ombrose del Rio Maggiore, dalle quali la raccolsi in fiore alla fine di giugno, ma 1° ebbi ancora dalle macerie inferiori al paese di Granaglione. #0 , Tanaxacum officinale Wigg. a oleraceum Schlect. Leontopon Taracum L. Il Piscialetto porta cotal nome perchè la sua erba è diuretica, rinfrescativa, deostruente. Mangiasi in insalata come i radicchi. E comunissimo per ogni dove. Fiorisce prestissimo e per molto tempo. Lo raccolsi alla fine di aprile già coi semi sfuggenti e maturi dal Sasso Cardo ; ed in maggio lungo la strada fra il Sela e la Porretta. La varietà B arenarium. Schlect. alla stessa epoca era in fiore sul Monte della Croce, e la varietà y paludosum Schlect. era pure in fiore nell’ alveo e nelle ripe lavinose, ed acquatrinose del Rio Maggiore, e ne trassi li esemplari da ambe le località. Crepis foetida L. Ai primi di luglio la raccolsi in semente dalle ripe del Reno vicino alla Puzzola, ma ne ebbi esemplari ancora dalla Serra della Costa. Crepis Zeontodontoides AI. Trovasi piuttosto in alto. La raccolsi in fiore alla fine di giugno dalle ripe terrose del Rio Cavo, e da quelle del Rio Maggiore. Crepis vescicaria L. E comune ne’ prati, e lungo le strade. La raccolsi nella seconda metà di maggio in fiore ne’ luoghi erbosi dei Munchini, ne’ prati superiori ai Munchini, ed alla base dei colli posti fra il Sela e la Porretta. Hieracium Pilosella L. Trovasi per lo più sui poggi colla sua erba sdrajata e strisciante al suolo. Lo raccolsi in fiore sotto il Sasso Cardo lungo la strada che conduce all’ Orto sopra il Bagno nella seconda metà di maggio, ed alla fine di giugno più in alto dal versante occidentale del Granaglione. Hieraciow praealtum Vill. H. florentinum Savi. Lo raccolsi ne? luoghi om- brosi e sassosi della base settentrionale del Monte della Croce, ed alla base del Sasso Cardo in fiore nella seconda metà del maggio. Hieracim murorum L. Nelle rupi, tra sassi, e su muri vecchi vedesi di frequente in tutti i monti italiani. Lo raccolsi in pieno fiore dalle fessure dei dirupi occidentali della cima del Granaglione, da quelle dei dirupi di macigno nella parte più alta del Rio Maggiore, ma lo osservavo anche in basso, nei muri e rupi dell’ alveo del Rio Maggiore, che traversa ii paese, ed in tutte le vicinanze semiombrose del medesimo. Hieracium amplewicaule L. E raro sul monte Porrettano: non lo rinvenni che nei dirupi occidentali della cima, perchè predilige crescere nelle fessure del macigno, e ne raccolsi esemplari in fiore ed in semente alla fine del giugno. FAM. CAMPANULACEE. Jasione montana L. È comune in alto ne’ luoghi erbosi. La raccolsi in fiore ne’ primi di luglio attorno ai campi del paese di Granaglione. Puyreuma Micheli AI. È poco frequente su questi monti. Alla fine di giugno lo raccolsi in fiore fra il Cavallo ed il Granaglione ed attorno ai Campi di Lustrola. Campanura glomerata L. Non è rara nelle vicinanze delle terme. Ai primi di luglio ne raccolsi esemplari in fiore fra le rupi sopra il bagno del Leone. Campanura Trachelium L. Specie molto più comune della precedente sul monte Porrettano. Predilige i boschetti, ed i luoghi selvosi di terreno fertile. Alla fine del giugno ne trassi esemplari in fiore dal Monte della Croce, dalle ripe del Rio Maggiore, dai luoghi ombrosi poco inferiori al Cavallo, e dai dintorni delle Capanne. Campanura rotundifolia L. Fiorisce in luglio; predilige le posizioni elevate di questi monti. L’ ebbi in fiore dalle vicinanze del paese di Granaglione nel luglio. : 4A Campanuta persicifolia L. Trovasi sul monte Porrettano ne’ boschetti ombrosi, e ne’ luoghi erbosi e freschi che ammanta de’ suoi bei fiori celesti. La rac- colsi alla fine di giugno in pieno fiore a Lovayola sotto il Monte Cavallo, nell e ripe del Rio Maggiore in alto pure sotto il Cavallo, dai dirupi occidentali della cima del Granaglione, e dai dintorni del paese di questo nome. Campanura Rapunculus L. Sono comunissimi i Raperonzoli, che si mangiono in insalata alla fine del verno, ne? luoghi erbosi del monte Porrettano tanto in alto che in basso, non esclusi i dintorni del paese. La specie vi fiorisce in giugno, e luglio; ne trassi esemplari dal versante occidentale del Granaglione. e da altre località dello stesso monte. Campanura speculum Veneris L. È frequente attorno al paese ne’ seminati, che adorna coi suoi molti fiori. É pianta annuale che fiorisce alla fine di giu- gno, e ne raccolsi attorno ai coltivati, e ne’ coltivati stessi del versante occi- dentale del Granaglione. FAM. VACCINIACEE. Vaccinium Myrtillus L. Alla fine del giugno era questo piccolo arbustino già in frutto maturo sul versante settentrionale del Granaglione nel bosco di Castagni più alto, donde raccolsi gli esemplari, e mangiai molti frutti, perchè mi dissetavano. Nella stessa località lo avevo trovato ancora senza foglie già nello aprile. Quivi il terreno è assai fertile, ed il Baggiolo vi si svileppa molto più di quello de’ luoghi scoperti superiori alla regione degli alberi ne’ vicini monti di Belvedere, ne’ quali però è la pianta predominante in quei prati detti Baggioledì. FAM. ERICACEE. Caruna vulgaris Sal. Comunissimo è questo arbusto piccolo sui monti porret- tani, e principalmente sul Granaglione. Predilige i luoghi scoperti che esso 00- cupa quasi per intiero escludendo le altre piante. Si rinviene però tanto in basso che in alto ne’ boschetti cedui, attorno ed anche internamente ai boschi diradati. Alla fine di aprile comincia a mostrare i bottoni del fiore. Il piano o piazza della cima del Granaglione, dove ha vegetazione, non presenta che folta Cal- luna alta un ginocchio. Tutte le sporgenze alte e scoperte del monte in discorso ne sono più 0 meno vestite, ma 1° ho raccolta ancora nella parte più alta e entro la selva di Castagni del versante settentrionale; e più in basso dal piano sterile superiore alla cima del Monte della Croce, dal versante occidentale del Granaglione, vicino al paese poco sopra le ripe scoperte del Rio Maggiore, ed alla base delle colline poste fra il Sela e la Porretta. Il suo fusterello ramoso foglioso riesce morbido, e fresco: serve per lettiera ai bestiami. Erica erborea L. La Scopa sviluppasi molto meno in questo appennino e sui monti inferiori in confronto di quella che cresce ad alberetto anche alto due e tre uomini nel versante meridionale dei monti e colli Toscani, e Lunesi. Ne raccolsi esemplari non ancora in fiore alla fine di giugno dalle piagge sterili del versante occidentale del Granaglione, ed in generale è scarso il suo ri- prodursi su tali monti. Erica carnea L. Si ritrova di rado ne’ boschetti cedui, sui poggi quasi nudi di altra vegetazione alle basi del Granaglione. Ne raccolsi esemplari da una sola località, dove era frammista alla Calluna volgare. + (9°) FAM. PIROLACEE. Pynora secunda L. È comune nel limite superiore della selva di Castagni del versante settentrionale del Granaglione. La raccolsi la prima volta al confine del bosco coi campi superiori di Zustrola nella seconda metà di aprile non ancora fiorita, dove assieme al Sig. Professore G. G. Bianconi la trovai gre- garia, quando in cinque sole ore salimmo erborizzando sino all’ apice del Gra- naglione e ridiscendemmo alla Porretta, spinti a questa smodata e faticosa corsa dal desiderio delle raccolte. Più tardi poi alla fine del giugno ve la raccolsi in fiore ma la rinvenni anche inferiormente ai Campi di Lustrola tra il Vaccinio al confine del bosco di Castagni. Primura acaulis R. Sch. P. vulgaris }. caulescens Koch. Specie comure per ogni dove ne’ poggi ombrosi delle vicinanze del paese, e delle parti alte dei monti. La raccolsi in fiore alla fine di aprile dal Monte della Croce, ed in agosto dagli alti Campi di Lustrola sfiorita. Crcramen hederacfolium W. Comune è il Pan Porcino di tali monti. Pre- dilige i poggi erbosi, e le selve ombrose e fresche. Lo raccolsi sul Monte della Croce nella seconda metà di aprile , sfiorito. Lysmacuia vulgaris L. Non è rara ne? luoghi freschi ed umidi del Grana- glione. La raccolsi sul suo versante occidentale in fiore alla fine di giugno. Lysimacuia punctata L. E più comune della precedente sui monti di Porretta. Predilige analoghe località. La raccolsi alla fine di giugno in fiore dal Cana! Cavo, ed in luglio in semente delle vicinanze della terma del Leone. Lysmacma Nummularia L. Non si rinviene tanto di frequente su questi monti. Il suo caule sdrajato striscia nel fondo e sui margini de? fossati umidi e bagnati. La raccolsi in fiore alla fine di giugno da uno scolo o fossato del versante occidentale del Granaglione. Avnagattis arvensis L. E comunissima ne’ seminati inferiori di questi monti, e sebbene piccola si può considerare qual pianta infesta ai coltivati. Alla fine di giugno ne raccolsi esemplari in frutto dai campi del versante occidentale del Granaglione. FAM. OLEINEE. Fraxinus Ornus L. L° Orno è non raro ne’ boschetti del Granaglione. Ne raccolsi esemplari dai dirupi del Monte della Croce, che soprastanno al Bagno delle Donzelle, da quelli del lato occidentale della cima del monte, e rinvenni la varietà rotundifolia in alto lungo il Rio Maggiore. Licustrom vulgare L. Ne” boschetti, e nelle siepi delle vicinanze del paese è frequente quest’ arbusto. Alla fine di giugno ne raccolsi esemplari in fiore dalle rupiî soprapposte al Bagno delle Donzelle. FAM. APOCINACEE. Vinca minor L. La Pervinca cresce dietro le siepi, fra i cespugli, e ne’ bo- schetti dei pendii ombrosi e freschi. Comune è nelle vicinanze del paese. La raccolsi in fiore nella seconda metà di aprile dal versante settentrionale del Monte della Croce. — ISO FAM. GENZIANACEE. Eryrruara Centaurium Pers. La Genziana Minore trovasi comune ne? prati, e luoghi erbosi de” monti porrettani. Alla fine di giugno la raccoglievo in pieno fiore lungo il Fosso di Scova, per la strada che conduce al paese delle Capanne, lungo il Rio Maggiore più in alto del Canal Cavo, ne? querceti sterili del ri- piano superiore al Monte della Croce, e l’ ebbi ancora dalla Costa della Serra. Curora perfoliata L. Non è rara ne? prati di questi monti. La raccolsi in pieno fiore ai primi di luglio ne’ querceti sterili ‘che succedono al Monte della Croce nel salire al Granaglione. Genmiana asclepiadea L. Quest utile pianta medicinale è piuttosto rara suì monti porrettani, mentre nelle vicine terre modenesi, che sono oltre Gabba e Grecia evvi ne’ boschi assai comune, e donde gli erborai o rizotomi ponno trarre molta radice per le farmacie. La rinvenni in un sol punto del Rio Mag- giore assai ombroso, e cupo dal soprastante folto bosco di Faggio. Non era ‘ancora in fiore alla fine di giugno, perchè ne? monti dell’ Italia fiorisce nel- 1° agosto. Gentiana Cruciata L. Si incontra di frequente su questi monti, ne? quali fiorisce in luglio. La raccolsi in giugno non ancora fiorita ne’ prati alti del versante occidentale del Granaglione, e 1° ebbi in fiore dal Baggioledo Ruina della Piarea raccoltavi in luglio. FAM. CONVOLVULACEE. Cuscura europaea L. Non è rara sul Granaglione, ed alla sua base questa micidiale parassita delle coltivazioni. La raccolsi dalle falde del nominato monte poco sopra le Donzelle in pieno fiore alla fine di giugno da piante selvatiche di medicato Tanaceto, che ricuopriva, e più in alto nel versanie occidentale. dagli stoloni striscianti della Potentilla reptans, che teneva ingraciliti. FAM. BORRAGINEE. TrIisù BorraceE. Ecuuw vulgare L. In generale vegeta ed è comune ne? luoghi scoperti ed assolati dei monti. Nella fine di giugno ed in luglio trovasi in pieno fiore sui monti porrettani, Ne trassi esemplari dal Monte della Croce subito sopra le Donzelle, dal Reno, e dai coltivati alti posti fra il Cavallo ed il Granaglione. Syupuiruw officinale L. Non è molto comune la Consolida Maggiore ne? luo- ghi ombrosi di questi monti. Ne trassi esemplari in fiore nella seconda metà del maggio dai boschetti alla base dei colli posti lungo la strada fra il Sela e la Porretta. n Liruospennum officinale L. É comune in questi monti ne? luoghi erbosi. Fio- riva nell’ ultima metà di maggio sul Sasso Cardo, ed era già in seme maturo alla fine di giugno e di luglio sul Cavallo , nell’ alveo del Reno, e nelle ripe erbose del Rio Maggiore, da? quali luoghi trassi gli esemplari. Lirmosrenmum purpuro-coeruleum L. !l suo mazzetto di fiori riesce vaghis- simo allo sguardo presentando per lo più il color rosso porporino e ceruleo a 44 n seconda della maturanza dei fiori diversi, che lo compongono. Nella seconda metà di maggio si incontra di frequente fiorito nelle selvette rade, e vicino alle siepi e cespugli. Lo raccolsi dagli erbosi imboschiti del Sasso Cardo inferior- mente ai Munchini, e lo osservavo altrove. Purwonaria officinalis L. Comunissima è la Polmonaria terrestre ne’ luoghi ombrosi ed imboschiti di cotali monti, come è frequente nelle nostre colline. La raccolsi nella seconda metà di aprile in pieno fiore dagli alti campi di Lu- strola, fra i dirupi del Monte della Croce, ed alla fine di maggio ed alla fine di giugno ne traevo esemplari non più fioriti a foglie intensamente macchiate di bianco dal versante settentrionale dello stesso Monte della Croce, e dall’ oc- cidentale del Granaglione. Myosoris palustris With. Il Non ti dimenticar di me mentre è comunissi- mo entro 1° acqua delle nostre paludi p. e. di Saletto, che adorna col suo bellissimo fiore, rinvenni pure nel versante occidentale del Granaglione entro I’ acqua di una sorgente, che impaluda, e ve lo raccolsi in fiore alla fine del giugno. Myosoris sylvatica Hoffm. M. alpestris W. Comune è sull’ alto di questi monti nella regione del Faggio, o poco inferiormente alla medesima. Predilige i luoghi pingui e dove si sofferma buon terriccio, che gregaria occupa tutto quanto producendo fra il giugno ed il luglio un bellissimo tapetto di fiori ci- lestri. Ne raccolsi li esemplari a detta epoca fra il Cavallo ed il Granaglione, in alto ne’ faggeti lungo il Rio Maggiore, poco sotto il Cavallo, e la ebbi da’ luoghi poco inferiori alla cima dello stesso monte porrettano. Myosoris arvensis L. Si rinviene ne? coltivati in abbondanza, e riesce quasi infestante i medesimi. In alto fiorisce alle fine di giugno, in basso nel maggio. A dette epoche ne raccolsi esemplari in fiore sotto il Cavallo lungo il Rio Mag- giore, dal versante occidentale del Monte della Croce, e dal Sasso Cardo nei coltivati dei Munchini. S Ecmnospermum Zappula Lehm. Myosoris Lappula L. È non rara ne’ boschetti assolati, e ne’ luoghi erbosi del Granaglione, e degli altri monti vicini. Alla fine del giugno la raccolsi in fiore sul Monte della Croce poco sopra le Don- zelle, ed in luglio 1° ebbi dal Baggioledo dello stesso monte Granaglione. Crmoccossum officinale L. È comune su questi monti. Ai primi di luglio raccolsi esemplari in semente dal Monte della Croce, attorno ai campi del paese di Granaglione, e lo osservai in molti luoghi più o meno alti. FAM. SOLANACEE. Soranum Dulcamara L. La Dulcamara trovasi ne? boschetti ombrosi, e fra i cespugli principalmente delle parti inferiori di questi monti. Ne raccolsi esem- plari in fiore alla fine di giugno dal Monte della Croce sopra il Bagno delle Donzelle, e dalle ripe del Rio Cavo. Li stipiti di essa sono valevole medicina. Soranum nigrum L. Il Solatro o Erba Mora de’ Bolognesi predilige le terre pingui ed ombrose, e principalmente quelle degli orti. Alla fine del giugno era in fiore ne’ dirupi del Monte della Croce, da? quali trassi gli esemplari. Atrora Belladonna L. La Belladonna è rarissima in questi monti. La trovai in un sol luogo ombroso e cupo in alto lungo il Rio Maggiore, dove era ap- pena sfiorita alla fine del giugno. Lungo i torrenti sempre ombrosi del bosco . 45 di Faggio dei monti maggiori di Belvedere, e di Castiglione ho trovata la stessa pianta indigena. Questa è la più velenosa delle piante italiane, dalla quale la medicina ritrae energico e salutare rimedio. 1 Farmacisti potrebbero, onde ot- tenere medicina più attiva, fare raccogliere le foglie piuttosto dalle piante sel- vatiche che da quelle coltivate negli orti. FAM. SCROFULARINEE. Vensascum Zhapsus L. E non raro sopra questi monti. Ai primi di luglio ne raccolsi esemplari in fiore dal bosco di Castagno sopra il paese delle Ca- panne, ma lo osservavo altrove. Versascum phlomoides L. E più frequente dell’ altro. Lo raccolsi in semente alla fine del giugno dalle ripe del Rio Maggiore. Versascum montanum Schrad. Più frequente dell’ altro è questa specie negli stessi monti. La raccolsi in fiore fra il giugno ed il luglio dal Monte della Croce poco sopra le Donzelle e dall’ alveo del Reno rimpetto alla Botta Capponi. Versascum Lichnitis L. Trovasi quà e là ne’ boschi degli stessi monti. Ne trassi esemplari in fiore ai primi di luglio dai castagneti superiori al paese delle Capanne ; ed in giugno lungo il Rio Maggiore in alto. Linaria vulgaris Mill. Antiramimum Zinnaria L. E comune ne’ campi. Ne trassi esemplari dalle vicinanze delle terme del Zeone ai primi di luglio non ancora in fiore. Linania minor Desf. Antirrhinum minus L. Trovasi pure ne’ campi, lungo le strade, e ne’ pendii erbosi. Lo raccolsi in frutto alla fine del giugno dai luo- ghi assolati del versante occidentale del Granaglione, e nelle ripe scoperte del Canal Cavo. Antiarzinum Orontium L. Trovasi per lo più ne? coltivati, ed è frequente. Lo raccolsi alla fine di giugno già in frutto dai Campi di Lustrola, e dalle ripe del Canal Cavo. Scropuuraria nodosa L. Predilige crescere ne’ luoghi umidi e freschi. Alla fine di giugno la raccolsi in fiore dall’ alveo del Rio Maggiore, e di luglio I’ ebbi dall’ alto del Granaglione in frutto. Scropnuraria canina L. É frequente fra le rupi, e macigni di questi monti. La raccolsi in fiore tra il maggio ed il giugno sotto il Monte della Croce dalle rupi, che soprastanno al Bagno delle Donzelle, dalle ripe sassose del Reno vicino alla Puzzola, e dalle ripe del Rio Maggiore. Diciraris lutea L. È pianta che si trova isolata nelle selve dei monti. Alla fine di giugno la trassi in fiore dal Monte della Croce subito sopra le Donzelle, dalle ripe selvose del Rio Maggiore più o meno in alto, e dalla Costa della Serra. Veronica Anagallis acquatica L. Sul versante occidentale del Granaglione, dove una sorgente impaluda, la trovai in fiore alla fine del giugno, ma in altro luogo di questi monti mai la viddi, mentre è comunissima nelle nostre pianure at- torno ai maceri da canepa. Veronica Beccabunga L. Nella sorgente poco sopra la detta acqua, che im- paluda, era la Beccabunga in qualche quantità ma non ancora in fiore, e la 0s- servai pure altrove e nell’ alveo del Rio Maggiore entro )? acqua. Questa erba che è un saluberrimo antiscorbutico rimedio eresce nelle acque chiare di lento corso delle pianure, ed in quelle delle maggiori elevatezze del nostro appennino. 46 » Veronica officinalis L. Comune è nelle selve piuitosto alte di cotali monti. Il suo caule è strisciante sulla terra, Oggi non ha quasi più uso nelle far- macie sebbene porti il nome di officinale. La raccolsi in alto ne’ boschi lungo il Rio Maggiore in fiore e semente alla fine del giugno. Veronica urticaefolia L. fil. Non è molto frequente, e soltanto in alto ne? bo- schi e luoghi ombrosi di questi monti. La raccolsi lungo il Rio Maggiore in fiore, e frutto alla fine di giugno, e nel Rio Cavo. Veronica Chamaedrys L. Si trova comune nelle vicinanze della Porretta nei luoghi semi-ombrosi e nelle selvette. Alla fine di giugno ne traevo esemplari in fiore e frutto da diversi luoghi lungo il Rio Maggiore. Veronica agrestis L. É comunissima per ogni dove ne’ campi e lungo le strade. La raccolsi in aprile in fiore sul Sasso Cardo ne’ campi dei Munchini, sul vicino poggio di Capugnano, ed alla fine di giugno in frutto dai Campi di Lustrola, dal Monte della Croce, e da altre località del versante occidentale del Granaglione. Veronica Buxbaumiî Tenor. Anche questa specie è come 1° altra frequente ne? luoghi coltivati, e lungo le strade. In aprile la raccolsi in fiore dal pog- gio di Camugnano, e dal versante nordico-orientale del Monte della Croce. Qual- che botanico moderno distrugge questa specie ed altre, perchè hanno caratteri che le avvicinano fra di loro. Evpurasia officinalis L. 8. Bertol. L° Eufrasia specie è comune in tutti i prati dei mont sino alle ultime elevatezze superiori alla regione degli alberi nel Belvedere nostro. Raccolsi la varietà suddetta dal versante nord-est del Granaglione, e negli erbosi dei Campi di Lustrola in fiore alla fine di giugno. Rinanraus Crista Galli L. Comunissima è quest’ erba in tutti i prati dei monti porrettani tanto in alto che in basso. Ne trassi esemplari in fiore dal versante meridionale del Monte della Croce da un prato posto un poco più alto del Rio Maggiore, dai prati meridionali del Sasso Cardo, dalla base erbosa delle col- line poste fra il Sela e la Porretta nella seconda metà di maggio, ed alla fine di giugno raccolsi esemplari in semente dagli alti campi di Lustrola. Merampyruw cristatum L. Anche questa specie predilige i luoghi erbosi, ed i poggi dei monti. In luglio la raccolsi in pieno fiore nei castagneti posti sopra al paese delle Capanne, 1° ebbi dalle vicinanze della Porretta ed alla fine di maggio la trassi dai prati orientali del Sasso Cerdo. FAM. OROBANCOIDEE. Orosancue major L. Rinviensi assai di rado. La raccolsi col fiore un poco trapassato dai campi di Granaglione ai primi di luglio. Onosancne caryophyllacea Bertol. O. Galii? Un solo esemplare trovai in fiore fragrantissimo di garofano ai primi di luglio nei campi di Granaglione. FAM. VERBENACEE. Verena officinalis L. Negli orti, ne’ prati, lungo le strade è comunissima la Verbena. Ne trassi esemplari in fiore alla fine di giugno dalla base occiden- tale del Monte della Croce. FAM. LABIATE. Menrua macrostachya Tenor. M. rotundifolia L.? Predilige crescere vicino alle acque de’ canali, e de? fiumi. La raccolsi nelle acque del Rio Maggiore in alto quasi fiorita alla fine del giugno, e dall’ alveo del Reno e sue ripe bagnate ai primi del luglio, Mentn hirsuta L. Anche questa specie predilige i luoghi aquatrinosi. La raccolsi in alto lungo il Rio Maggiore da luogo sempre bagnato da sorgenti d’ acqua, e dal versante occidentale del Granaglione, dove una sorgente d° a- qua impaluda. Non era ancora in fiore alla fine del giugno. Lycopus europaeus L. Anche questa pianta predilige i luoghi umidi e bagnati. Ne trassi esemplari dall’ alveo del Reno nelle vicinanze del paese ai primi di luglio, e dal versante occidentale del Granaglione attorno ad acqua stagnante alla fine di giugno non ancora in fiore. Orveanuw vulgare L. L° Acciughero, o Erba da Acciughe, detto anche in italiano Regamo è comune ne” colli, e monti sino a non molta elevatezza. Si incontra di frequente sul Granaglione. Predilige i poggi assolati, e margini dei fossi, e le ripe asciutte dei rivi. Alla fine di giugno ed in luglio lo raceolsi in pieno fiore ne” campi di Granaglione, nei dirupi del Monte della Croce, lungo il Rio Maggiore inferiormente al Canal Cavo, e 1° ebbi ancora dalla Costa della Serra. Il suo fiore disseccato serve presso i liguri, ed i toscani per condire le acciughe salate. Tuyuus Serpyllum L. Il Serpòllo 0 Semolino salvatico è comunissimo ne? poggi sterili, e ne” prati assolati dei monti, e dei colli. In giugno e luglio lo rac- colsi in pieno fiore dalle ripe sassose del Reno, dalla cima del Granaglione, dalla strada, che passa fra il Granaglione ed il Cavallo, dalle rupi del Sasso Cardo. dal Monte della Croce, e dal versante occidentale del Monte Porrettano. Caramntna grandiflora Moench. Tuynus grandiflorus Scop. fncontrasi molto raramente sui monti porrettani nella regione alta del bosco di Faggio. Ne rac- colsi bellissimi esemplari in pieno fiore alla fine di giugno dalle selvette rade lungo il Rio Maggiore. 5 Caramintaa parviflora Lam. Tuymus Nepeta Smith. É comunissima 1° Erba da Funghi ossia Nepitella lungo le strade, ne’ prati, e poggi poco erbosi. La raccolsi in pieno fiore dall’ alveo del Reno rimpetto alla Porretta. In Lu- nigiana, e nella Toscana i venditori dei così detti Funghi d’ Albero, o Pioppini Agaricus Piopparello Viv.) mescolano i rametti e le foglie di questa pianta odorosa alla loro merce. Non sò poi se questa foglia serva a confezionare il saporitissimo manicaretto di cotali funghi. i CaramintHa arvensis Lam. Thymus Acynos L. E comune ne? poggi e luoghi erbosi , e scoperti di tutti i monti. In giugno e luglio ne raccolsi in pieno fiore, ed anche in semente dalle ripe del Rio Maggiore, da quelle sassose del Reno, in maggio dal Sasso Cardo, dal Monte della Croce, e lo ottenni ancora dalla Costa della Serra. Caramintma Clinopodium Benth. Clinopodium vulgare L. Specie comunissima vicino alle siepi, e ne? luoghi ombrosi tanto dei monti che delle pianure. Ne trassi esemplari dal Monte della Croce, dalle vicinanze del paese delle Capanne, dall” alveo del Reno, dalle ripe ombrose del Rio Maggiore, dal monte di Ca- pugnano in fiore nei mesi di giugno, e luglio, e la ebbi ancora della Costa della Serra. 48 ai Metissa officinalis L. Per lo più si trova all’ ombra delle siepi e dei cespugli. L’ Erba Limona, o Cedronella non è così comune nella parte bassa de’ monti di Porretta come ne? colli bolognesi. Alla fine del giugno già sfiorita la trassi dal versante occidentale del Granaglione, e dai boschetti del Monte della Croce. Satvia glutinosa L. Predilige nascere ne’ luoghi ombrosi, freschi, ed umidi dei terreni pingui. Nel giugno è in pieno fiore ne” poggi ombrosi del Granaglione. Ne trassi esemplari dalle ripe del Rio Maggiore, da quelle del Canal Cavo, e I’ ebbi ancora dalla Serra della Costa. Sarvia Selarea L. E rara su questi monti |° Erba Moscadella. La trovò il Pref. G. G. Bianconi sulla Costa della Serra di estate appena sfiorita ed in frattificazione, I fiori disseccati si adoprano per dare 1° odore di moscadello al vino, ed ai gelati. Si coltiva negli orti, ed il suo fiore è bello più per le sue brattee. Sarvia pratensis L. Pianta comunissima per ogni dove e ne’ monti e nelle pianure pei prati, e luoghi erbosi. Ne raccolsi esemplari in pieno fiore nella seconda metà del maggio dal Monte della Croce, dai prati dei Munchini nel Sasso Cardo, e nel luglio in semente dai prati soprapposti al paese delle Capanne. Sarvia Verbenaca L. Anche questa trovasi ne’ prati. La raccolsi in fiore da quelli del Poggio di Capugnano nella seconda metà di aprile. NepetA Glechoma Benth. GLecuoma hederacea L. Erba comune ne’ prati om- brosi vicino ai cespugli, ed alle siepi. La osservavo ai Munchini e nelle altre vicinanze del paese, e ne raccoglievo esemplari in fiore alla fine di aprile in- feriormente al Poggio di Capugnano alla Cà Grande. : PruneLra vulgaris L. Trovasi piuttosto comune alle ripe de’ canali, e del Reno. Ne ebbi di estate esemplari in fiore dalle vicinanze del paese. Prunerta laciniata L. Col Bentham alcuno considera questa pianta una va- rietà della precedente. La raccolsi in luglio in fiore più in alto del paese delle Capanne, ed in giugno in luogo inferiore sul versante occidentale del Granaglione. ScureLaria Columnae All. Alla fine del giugno la raccolsi in semente dai dirupi occidentali del Monte della Croce poco sopra le Donzelle. Predilige i luoghi ombrosi. i Meuitis Melissophylium L. Pianta comunissima in tutti i boschi de’ monti e de’ colli. Ne trassi gli esemplari in fiore dai dirupi settentrionali del Monte della Croce, dai luoghi erbosi ed imboschiti dei Munchinîi alla fine di maggio, ed alla fine di giugno dai dirupi soprastanti alle Donzelle colla semente. ]l bel fiore suo adorna le selvette. Sracuys heraclea All. Non è molto comune sù li monti di Porretta. Ne trassi esemplare dal versante occidentale del Granaglione in fiore alla fine di giugno. Sracuys germanica L. Specie molto più comune della precedente su gli stessi monti. Trovasi ne’ prati al contorno dei boschetti. Ne trassi esemplari fra il giugno e luglio in pieno fiore dalle vicinanze dei coltivati orientali del Grana- glione, dalle ripe del Rio Maggiore, dai prati di Lovajola poco sotto il Cavallo, e da quelli posti al disopra del paese delle Capanne. . Stacuys sylvatica L. Predilige le selve, ed i luoghi ombrosi. É comune su questi monti. La raccolsi in fiore alla fine di giugno da boschetti posti lungo il Canal Cavo, e da altri del versante occidentale del Granaglione. ; Sracnys recta L. Specie che cresce ne’ luoghi scoperti. Ne trassi esemplari in fiore ai primi di luglio dall’ alveo del Reno nelle vicinanze della Porretta. .. a Gateorsis Ladanum L. È pianticella comune in alto ed in basso dei monti. Fra il giugno ed il luglio la raccolsi in fiore dal Monte della Croce poco so- pra le Donzelle, dal monte di Capugnano, e dall alveo del Reno. Gateorsis Tetrahit L. Su 1° alto di questi monti come negli adiacenti è co- munissima questa pianta infestante i seminati. Alla fine di giugno ne trassi esemplari in fiore dagli alti campi di Zustrola, dove ne infestava i coltivati. Lamum purpureum L. Erba comunissima dietro le siepi ombrose, ed i ce- spugli. Alla fine di aprile Ja raccolsi in fiore dal Monte della Croce, dal Sasso Cardo vicino alla Casa Diroccata, e dalle vicinanze del Bagno delle Donzelle. Lamun Galeoldolon Crantz. GaLeosporon luteum Smith. Alla fine del giugno lo trassi in fiore dalle vicinanze dei Campi di Lustrola in semente, e dal Monte della Croce poco sopra le Donzelle. Barcora nigra L. Pianta comune e nelle pianure e ne’ monti. Predilige cre- scere all’ ombra delle siepi, de’ cespugli, e de’ boschetti. La raccolsi in mag- gio non ancora fiorita lungo la passeggiata subito fuori di Porretta andando verso Bologna, ed in pieno fiore alla fine di giugno dal Monte della Croce poco sopra le Donzelle. La sua erba col toccarla lascia nelle mani un? odore grave e per me sgradevole. Da pochi anni è adoperata nel Romano come feb- brifuga a guisa del Marrubio. Teucnium Scorodonia L. É comune ne’ pendii di media elevatezza in questi monti. Alla fine di giugno ne raccolsi esemplari in fiore dalle ripe del Canal Cavo, da quelle del Rio Maggiore, e 1° ebbi da luogo inferiore al paese di Granaglione. Predilige le esposizioni non molto folte ed ombrose. Tevcrium Scordium L. Predilige le sponde bagnate de’ canali. Alla fine dei giugno lo raccolsi non ancora in fiore dall’ alveo del Rio Maggiore più in alto del Canal Buja. Si sviluppa gregario occupando larghi spazi di suolo acqua- trinoso. Teucrivm Botrys L. Non è comune su questi monti. Lo raccolsi sul ver- sante occidentale del Granaglione da un luogo sterile, scoperto, ed assolato non ancora in fiore alla fine del giugno. Tevcrivum Chamaedrys L. L’Erba Querciuola è comunissima ne’ poggi semiom- brosi de’ colli e de’ monti del Bolognese, ed anche nelle ripe de’ canali e fiumi della pianura. Sui monti di Porretta si rinviene di frequente ne’ luoghi erbosi, non cupi e coperti molto dal bosco. Ne trassi esemplari alla fine di giugno in fiore dai querceti sterili superiori al Monte della Croce, dalle ripe del Rio Maggiore in alto, ed in basso, e nella seconda metà del Maggio non fiorito dalla base del Sasso Cardo |. d. l’ Orto sopra il Bagno, e dal versante occi- dentale del Monte della Croce. Asuca reptans L. L° Erba Mora, o Laurentina detta ancora Morandola, Con- solida e Soldola, Erba di S. Alberto de’ Bolognesi, è comunissima per ogni dove nelle pianure, e ne monti. Predilige i luoghi erbosi ed i prati. Ne raccolsi esemplari fioriti nella seconda metà di aprile dalla cima del Sasso Cardo vici- nissimo alle sorgenti di gas infiammabile, ed in maggio quasi sfiorita sotto il Monte della Croce nelle ripe umide del Rio Maggiore poco sopra il Bagno. Asuca Chamaepitys Schreb. L° Ivartetica, o Ivartritica detta pure Camepi- zio, è comune principalmente ne? letti de’ fiumi, e de’ torrenti, ma nasce ancora negli orti, e coltivati di tutta la provincia. Ne tolsi esemplari quasi sfioriti nella prima metà del luglio dall’ alveo del Reno in vicinanza del paese. “e FAM. GLOBULARIACEE. Gropuraria vulgaris L. Specie che predilige i poggi di terreni forti e com- patti, e cresce pure nelle fessure del macigno e delle rupi. Alla fine di aprile la trassi dai macigni del Sasso Cardo, ma la osservai di frequente ne’ Inoghi assolati di questi monti. FAM. PIANTAGINEE. Prantaco major L. Pianta frequente lungo le strade. Ai primi di luglio la raccolsi in semente lungo il Rio Maggiore poco sopra il Bagno. Pranraco media L. Comune come la precedente in questi monti e negli al- tri della provincia. Nella seconda metà del maggio vi è in fiore. La raccolsi da’ prati della base meridionale del Monte della Croce, e da quelli della base dei colli posti lungo la strada fra il Sela e la Porretta. Prantaco lanceolata L. La Piantagine è comunissima delle pianure, e dei monti. Tra |’ aprile ed il maggio fiorisce su questi. Ne trassi esemplari dal Sasso Cardo vicino al Vulcanetto, e lungo la strada tra il Sela e Porretta. Pranraco Cynops L. Sopra i monti porrettani dall’ aprile al luglio è in fiore questa specie, che predilige i luoghi scoperti e denudati di altra vegeta- zione, anzi sassossi, e sterili. Ne raccolsi esemplari dal Sasso Cardo sotto il Greppo vicino al Vulcano, dal Monte della Croce lungo la strada, che conduce alle Capanne, dalle ripe del Rio Maggiore, odalleni vicinanze della Porretta Vec- chia, e dall’ alveo del Reno. FAM. CHENOPODIACEE. Cuenoroprum Bonus Hericus L. Trovasi solamente in alto su questi monti, e ne’ luoghi di terreno pingue attorno alle abitazioni de” pastori, e delle mandre. Lo raccolsi in luglio dai Campi di Granaglione, ma lo osservai ancora nelle vicinanze de’ Campi di Lustrola. L’ erba cotta costituisce una saporita insalata, che rammento di aver mangiato sul Pisanino delle Alpi Apuane nella cena de’ pastori, che mi ricoverarono entro una grotta da loro abitata a molta ele- vatezza sul livello del mare. FAM. POLYGONACEE. Poryconum Hydropiper L. Il Pepe d’ acqua abita ne’ luoghi umidi, e nei fossati. Ai primi di luglio lo raccolsi in fiore nell’ alveo del Rio Maggiore poco sopra al Bagno. Porvconum aviculare L. Nasce sdrajata lungo le strade e ne’ terreni a re- nosi la Centinodia, o Centimorbia, detta dai Bolognesi Curzola. Nella prima metà del luglio la raccolsi in fiore nelle vicinanze del Zeone. Poryconux Convolvulus L. E comune del piano e del monte. Lo trassi in fiore alla fine del giugno dai Campi di Lustrola, e da altri luoghi elevati sul versante nord-est del Granaglione. Rumex crispus L. Pianta comune lungo le strade, ne’ prati, e ne? poggi. La trassi in fiore alla fine di giugno dal versante civcidbiale del Granaglione, dalle ripe del Rio Maggiore nella parte alta, ed in semente dai Campi di Lu- strola, ma V ebbi ancora da’ luoghi inferiori al paese di Granaglione. get 54 ” Rumex acutus L. Ne trassi esemplare in luglio col fiore dall’ alveo del Reno vicino alla Botta Capponi. Rumex alpinus L. Lo raccolsi non fiorito nelle ripe della parte più alta del Rio Maggiore alla fine di luglio. Runex Acetosa L. L’Acetosa, od Erba Brusca de’ Bolognesi trovasi ne’ prati, ne’ campi, e ne’ poggi di terreno fresco, e buono. Alla fine del maggio ne rac- colsi esemplare in fiore ne’ prati delle vicinanze di Porretta, negli erbosi delia base del Monte della Croce lungo il Rio Maggiore, ed alla fine di giugno in semente dai Campi di Lustrola. Rumex Acetosella L. L° Acetosella cresce lungo le strade, ne? poggi, sulle macerie, e tra sassi, e rupi. Alla fine di giugno la raccolsi in fiore dalle ripe del Rio Cavo, ma la osservavo alla base delle colline poste lungo la strada tra Porretta e Sela. FAM. TIMELEACEE. Darune Zaureola L. Predilige i boschi ombrosi, e cupi. Alla fine di aprile la raccolsi in fiore dal limite superiore de? castagneti di Granaglione al confine de’ campi di Zustrola, lungo il Rio Maggiore sui poggi delle selve di Castagno, e lungo lo stesso Rio più in alto del Canal Buja. FAM. ELEAGNACEE. Hirprornoe Rhamnoides L. Ne luoghi sterili, e lungo i canali inferiori dei monti Porrettani cresce questo bianco arbusto. Ne trassi esemplari dallo ste- rile Poggio di Capugnano. Lo vidi comune alla base dei colli posti fra la Porretta ed il Sela, e nell’ alveo del Reno. Può servire per piantare siepi, perchè è spinoso. FAM. ARISTOLOCHIACEE. Asarum europaeum L. Trovasi sempre in alto sopra questi monti di poca elevatezza. Predilige il terriccio de’ boschi assai ombrosi e cupi. Per lo più si osserva fra le erbe al calcio degli alberi e dei cespugli. Alla fine di aprile della Baccara, o Asaro raccolsi esemplari in fiore dagli alti Campi di Lustrola, ed alla fine di giugno lo raccolsi in frutto dalle cupe Faggete, che sono lungo le ripe della parte alta del Rio Maggiore, e sotto il Cavallo tra sassi al con- fine delle macchie. La polvere di quest’ erba disseccata è errina. ArisroLocma rotunda L. Ne? poggi erbosi e vicino alle siepi trovasi 1’ Erba Astrologa. Nelle vicinanze di Porretta la raccolsi in fiore alla fine del maggio dai luoghi erbosi inferiori ai Munchini, dalle selvette nelle basi delle colline poste fra il Sela ed il detto paese; e dal versante settentrionale del Monte della Croce lungo la strada che conduce alla cava del macigno abbandonata. FAM. EUFORBIACEE. Evpnorsia helioscopia L. L° Erba Rogna o Lattarola dei Bolognesi è una delle prime che vegetano alla fine del verno. Cresce ne’ poggi, e nelle espo- sizioni assolate. Ne trassi esemplari in semente nella seconda metà del qmag- gio lungo la strada, che corre tra il Sela e Porretta, e dalla cima del Poggio. di Capugnano. se è dai Ri Eupuorsia Cyparissias L. L° Erba così detta Rogna da muro è comunissima ne’ poggi delle colline, e dei monti, ma ancora ne’ margini de?’ fossi, e lungo le strade della pianura. Ne raccolsi esemplari in semente dal Monte della Croce nelle vicinanze della cava del macigno alla fine di maggio, ed in luglio dal- I° alveo del Reno. Evpuorzia erigua L. La raccolsi ne’ luoghi erbosi del versante occidentale del Granaglione già in semente alla fine di giugno. Euprnorgia Peplus L. Come la precedente è meno comune delle altre Eufordie su questi monti. Alla fine del giugno la raccolsi in fiore alla base occidentale del Monte della Croce poco sopra le Donzelle. Eurno®sia purpurata Thuil. Specie che si ritrova comune su questi monti. Nella seconda metà del maggio ne trassi esemplari già in frutto dal Monte della Croce poco sopra le Donzelle, e dalle ripe del Rio Maggiore a diverse elevatezze alla fine del giugno. Eupsorsia amygdaloides L. È piuttosto poco frequente su questi pendii. Alla fine di giugno la raccolsi in fiore dal Rio Maggiore nelle vicinanze inferiori del Canal Cavo. Buxus sempervirens L. Il Bosso, arbusto sempre verde, trovasi sul Poggio di Capugnano, dove alzasi poco. Ve lo raccolsi in fiore nella seconda metà di aprile. FAM. CANNABINEE. Humurus Zupulus L. L’ Orticacci detto dai Bolognesi Zuvertise predilige crescere ne’ luoghi ombrosi e freschi di terra buona. Si arrampica da per tutto coi suoi lunghi sarmenti. Alla fine del giugno non ancora fiorito ne trassi esem- plari dalla base occidentale del Monte della Croce fra le rupi soprastanti al Ba- gno delle Donzelle. FAM. ORTICACEE. ParietaRrIa officinalis L. La Vetriola è comunissima nelle fessure ed alla base de’ muri umidi ed ombrosi, e delle rupi che presentino le stesse circo- stanze. Alla fine del giugno ne trassi esemplari in fiore sviluppatissimi dai di- rupi occidentali del Monte della Croce, ma la osservavo da pertutto sui muri vecchi, anche dentro il paese. L’ erba fresca si adopera per ripulire i cristalli ed i vetri. Urtica membranacea Poir. Non è comune sopra questi monti. La trovai in una sola località del versante occidentale del Granaglione un miglio circa più alto della Porretta all’ ombra di una casa poco lontana dal Rio Maggiore, ed attorno alla quale era estesa coltivazione di squisite ciliege. Urtica diovica L. L° Urtica a tutti nota è comune ne? luoghi freschi, ombrosi, e pingui. La raccolsi in alto lungo il Rio Maggiore in luogo ombroso alla fine del giugno già in semente, ma la osservavo comune sotto i Campi di Lu- strola, nel paese stesso di Porretta, ed altrove. FAM. OLMACEE. Utmus campestris L. L’ albero dell’ Olmo cresce nelle parti inferiori dei monti porrettani. Ne trassi esemplari guerniti di foglie dalle selvette orientali in- feriori ai Munchini nella seconda metà di maggio. FAM. CUPOLIFERE. Ostria carpinifolia Scop. Carpinus Ostrya L. Il Carpino è comune sopra questi monti, e vi costituisce cespugli o macchiette più o meno estese. Ne raccolsi esemplari dal Monte della Croce fva i dirupi del macigno soprastanti al Bagno delle Donzelle; lo osservavo attorno ai Campi di Lustrola, ne? prati occidentali sotto la cima del Granaglione, e lo raccoglievo in semente alla fine di giugno in alto lungo le ripe del Rio Maggiore sotto il più folto bosco di Faggio. Cory.us Avellana L. Anche i Nocciuoli sono assai comuni su questi monti, dove costituiscono macchiette anche estese, e ceppaje sparse nelle praterie na- turali. Comunissimi sono attorno ai Campi di Lustrola, donde trassi esemplari colle gemme assai ingrossate nella seconda metà di aprile ma ancora privi di foglie; ne raccolsi esemplari con frutto grosso dai dirupi di macigno, che so- prastanno alle DonzeZle nel versante occidentale del Monte della Croce, e dalle ripe del Rio Maggiore più o meno in alto. I frutti selvatici in generale sono piccoli, si mangiano, ma non si commerciano in paese, Quercus sessiliflora Sal. Q. aesculus L. L° Eschia, che somministra la migliore ghianda da majali, non è tanto comune sui monti di Porretta quanto ne’ monti inferiori, e ne’ colli bolognesi. Ne raccolsi esemplari dagli alberi, che sono fra le rupi del Monte della Croce soprastanti al Bagno delle Donzelle; la os- servavo ai Munchini, sul Poggio di Capugnano, ed in altre località, nelle quali però predominava il Cerro. Quercus Cerris L. Il Cerro è molto comune ne’ monti porrettani, sui quali costituisce selve anche ben estese sino ad una certa elevatezza. Dopo questa zona della Quercia, succede quella del Castagno e da ultimo sino alle cime quella del Faggio. Ne trassi esemplari dal Monte della Croce, dove si trova vicino e mescolato all’ Eschia: lo osservavo ai Munchini, ed in moltissime località più alte. Casranea sativa Scopol. C. vesca Gaert. Questo grande e bellissimo albero cresce per ogni dove principalmente nel versante settentrionale del Granaglione, e de’ monti adiacenti. Più cle in basso in alto costituisce uno dei più gran- diosi boschi della provincia, nel quale i tronchi vi sono giganteschi, e danno un prodotto, che è il maggiore di quel paese. Ne trassi esemplari in basso dagli individui dei dirupi del Monte della Croce poco al dissopra delle Don- zelle, ed in alto dalle ripe del Rio Maggiore. Facus sylvatica L. Altra bellissima pianta è il Faggio, che costituisce . nel- 1’ appennino la più alta ed ultima zona degli alberi. Il Granaglione nemmeno nella più alta sua cima è vestito di Faggi, ma poco sotto la medesima qual- che cespuglio di Faggio si trova nel versante settentrionale fra i dirupi di ma- cigno. Ne raccolsi esemplari colle foglie coperte di galle contenenti nell’ in- terno allo stato di larva 1° animale sconosciuto, che le produce, dalle ripe della parte più alta del Rio Maggiore al disopra del Canal Buja, e dai boschi fra il Granaglione ed il Cavallo. Questo ultimo monte poi, siccome il vicino Toc- cacielo, e la Piella, è vestito tutto quanto sino alla cima di Faggi. FAM. SALICINEE. Saix incana Schrank. S. riparia W. La Veretice è comune ne’ luoghi ac- quatrinosi alti e bassi di questi monti entro i rivi. Ne raccolsi esemplari dalle ripe del Rio Maggiore inferiormente al Canal Cavo, ed anche nelle vicinanze del paese, e dall’ alveo del Reno. Sarx nigrescens Smith. É specie comune ne’ monti porrettani. Predilige cre- scere ne’ Inoghi umidi ed acquatrinosi alti e bassi, ed anche assolati. Raccolsi in fiore la Veretica Bottara, così chiamata da que’ del paese, alla fine di aprile dai Campi di Lustrola non ancora guernita di foglie. Dagli stessi cespugli trassi esemplari fogliosi alla fine del giugno. Ne raccolsi sopra il Bagno alla fine di maggio dalla ripa destra del Rio Maggiore, e da altre posizioni alte. Sarix purpurea L. E comune nelle ripe del Rio Maggiore, ed in quelle del Reno, dalle quali trassi esemplari affetti da una galla nell” apice de’ rami. Que- st’ apice si converte in una testa fogliosa grossa circa come una noce comune. Non vidi e perciò non conosco |? insetto, che ne è la cagione. Sauix Caprea L. E la più bella specie di questo genere delle indigene su cotali monti. Costituisce un’ arbusto a foglie ellittiche, nel disotto bianco-tomen- tose, superiormente di un bel verde. Cresce in generale nelle posizioni di ter- reni freschi, e vicino ai canali. Ne trassi esemplari da due località delle vi- cinanze dei Campi di Lustrola, dalle ripe del Rio Maggiore tra il Fosso della Scova ed il Canal Cavo. Dai paesani del luogo si appella Veretica Canina. Popurus alba L. L° Albarello cresce ne’ canali, e nell” alveo del Reno alle falde dei monti porrettani; ed anche nei pendii umidi de’ medesimi. Porurus Tremula L. Altra specie assai frequente lungo i rivi, e ne’ pendii scoscesi di terreno umido su questi monti. Ne trassi esemplari alla fine di maggio dalla ripa destra dirupata del Rio Maggiore poco più in su del Bagno, e dalla stessa ripa molto in alto sopra il Canal Bua. Porurus nigra L. Il Pioppo comune, o nero, detto ancora Albaro si osserva coltivato, o piantato lungo i fiumi, e canali, e ne? rilasci de’ medesimi, ma si trova ancora sviluppato quà e là spontaneamente nel Porrettano. Anche la varietà 8. pyramidalis Roz. detta appo noi Pioppo Cipressino sì pianta in questo paese, e la vidi nelle ripe ed alveo del Sela vicino al ponte nuovo, ed altrove. FAM. BETULINEE. Ausus glatinosa Gaert. L’ Ontano è comunissimo lungo tutti i fiumi, e ca- nali. Lo osservai in tutti i rivi di questi monti, e comunissimo nelle ripe ed alveo del Reno, da’ quali luoghi trassi esemplari in luglio. Cresce ad albero grande, ma per lo più è ceduo in questi luoghi, e quindi ad alberetto, ed arbusto. FAM. CONIFERE. Sortoram. CIPRESSEE. Junreerus communis L. Il Ginepro cresce ne’ luoghi scoperti di tutti questi monti. Ne raccolsi esemplari in due località del Sasso Cardo alla fine di aprile in pieno fiore, ed alla fine di maggio co” frutti maturi dell’ anno antecedente, 0.19) e che guernivano corte cime o rami di poco elevati sopra il suolo. Questa circostanza destava in me meraviglia non sapendone dare quella spiegazione che ebbi dalla mia guida, la quale assiceravami che quelle cime fruttifere erano di un’ alberetto successivamente e progressivamente seppellito dalla terra, che colle pioggie discendeva dalle parti superiori del monte. Questa spiegazione mi per- suase subito rammentando quello che racconta Decandolle del prato costituito dalle cime del Salix herbacea in certi pendii delle Alpi, dove continuamente dalle pioggie viene depositata la terra, che discende dall’ alto, e che ricuopre lo allungamento annuale de’ ramicelli di questo albero che con ciò resta pro- fondamente seppellito. Ne trassi esemplari dai querceti, che sono al di sopra del Monte della Croce lungo la strada che conduce alle Capanne; ne raccolsi anche più in alto sopra il Canal Buja andando verso il Cavallo, e lo osser- vavo in cespuglio vicino alla cima del Granaglione, ed in moltissimi altri luoghi. MONOCOTILEDONALI. FAM. ORCHIDEE. Limoporum abortivum Swartz. Lo trovai in alto lungo il Rio Maggiore sul versante occidentale del Cavallo col fiore trapassato e gli ovai già abboniti alla fine di giugno. Non è molto frequente in questi boschi. CernarantHera rubra Rich. E non rara ne’ boschi di questi monti. Alla fine del giugno la raccolsi in fiore da varie altezze del versante occidentale del Granaglione. Epipacris Zatifolia AI. La raccolsi in fiore alla fine di giugno dal versante boscoso occidentale del Granaglione, dalle selvette delle ripe del Rio Maggiore, e l’ ebbi da luoghi inferiori al paese di Granaglione. Eripacris microphylla Swartz. É molto meno comune della precedente su questi monti. La raccolsi dalle selve del versante occidentale. del Granaglione, e da quelle che sono lungo il Rio Maggiore. . Lisrera ovata R. Brow. Orurys ovata L. La ebbi dal monte di Capugnano. È piuttosto rara in questi boschi. Gywmnapenia conopsea R. Brow. Orcnis conopsea L. Non è molto rara nei boschi di questi monti. La raccolsi in fiore dal versante. occidentale del Gra- naglione alla fine di giugno. Per cagione de’ tuberi palmati di questa pianta, che sembrano due piccole mani opposte 1° una all’ altra, le donne bolognesi del volgo chiamano la stessa Concordia e Sconcordia Femmina, ed attribui- scono superstiziosamente ai medesimi la facoltà di rendere felici gli amori, di chi li possiede assieme al maschio, per la qual cosa vanno in cerca delle piante che li producono e le acquistano anche a caro prezzo, mentre lo astuto giar- diniere od il rizotomo ne ritrae anche molto guadagno quando incontra la su- perstizione in donna di mente volgare ma denarosa. La Concordia e Sconcordia Maschio poi ritrae il rizotomo dai due tuberi testicolati o dell’ Orchis Morto L. o dell’ Orchis fusca Jacq, che smercia assieme alla femmina col dichiarare la grandissima difficoltà di ritrovarne ne’ nostri monti, mentre le due ultime specie sono comunissime, ed un poco meno frequente è la Gymnadenia conopsea. Pranantnera difolia Rich. Orcnis difolia L. La raccolsi ai primi di luglio ne’ pendii della sommità del Cavallo occupati dalla Calluna volgare. 56 Anacampris pyramidalis Rich. Orcuis pyramidalis L. E comune ne’ prati dei dintorni di Porretta, come in quelli de’ colli Bolognesi. La raccolsi alla fine di maggio in fiore dal versante occidentale del Monte della Croce in basso lungo il Rio Maggiore, ed in giugno dagli erbosi del versante settentrionale del Granaglione. Orcuis Morio L. Comunissima è questa specie di Salep ne? prati de’ monti porrettani, come ne? prati degli altri monti, e principalmente de? colli bolo- guesi. E la prima Orchidea che fiorisce in provincia. Sviluppasi gregaria. Alla fine di aprile la osservavo in fiore ne’ prati del Sasso Cardo, ne raccoglievo esemplari dal Poggio di Capugnano sotto il Greppo vicino al Vulcanetto, ed in maggio dal versante settentrionale del Monte della Croce, e dalla base del versante occidentale dello stesso monte sopra il Bagno lungo il Rio Maggiore. I tuberi o testicoli di questa Concordia e Sconcordia maschio del volgo Bo- lognese costituiscono un buon Salep. , Orcuis fusca. Jacq. O. purpurea Huds. E non comune ne? monti di Porretta, mentre rinviensi comunissima ne’ boschi radi, e dietro le siepi de’ nostri colli. La raccolsi in fiore nella seconda metà di maggio dai boschetti della base delle colline poste fra il Sela e la Porretta. I tuberi di questa ‘specie costi- tuiscono, perchè sono assai grossi un buon Salep; e sono 1° altra Concordia e Sconcordia maschio del nostro volgo. Oncuis provincialis Balb. O. pallens Savi. Non è rara ne’ luoghi erbosi ed ombrosi di questi monti. Nella seconda metà del maggio la raccolsi in fiore alle falde del Monte della Croce sopra il Bagno lungo il Rio Maggiore. Orcms palustris Jacp. Predilige i prati di colle, di monte, e di piano nei quali continuamente ristagni umidità, o sorga acqua dal sotto-suolo. La rac- colsi in fiore alla fine di maggio da un prato umido meridionale posto sotto il Monte della Croce lungo il Rio Maggiore poco sopra il Bagno, nel quale era assai comune. . i Orcnis mascula L. È rara su questi monti. Nella seconda metà di aprile la rinvenni in bottone sul monte porrettano, la trasportai intatta nelle nostre serre del giardino botanico, dove fiorì alla fine delle prima metà del maggio. Orcnis maculata L. L’ ho trovata non rara ne’ boschi della sommità del Ca- vallo, da’ quali la trassi in fiore ai primi di luglio. Predilige i luoghi ombrosi, e folti. Ne? boschi dei versanti settentrionali de’ monti e colli delle vicinanze di Bologna è molto pìù comune. Orurys apifera Huds. Alla fine del giugno la raccolsi lungo il Rio Maggiore ne’ luoghi erbosi delle selve diradate. Non è comune sù questi monti. Opurys arachnites Host. Sviluppasi ne’ prati, ne’ luoghi erbosi dei boschetti, e vicino alle siepi. È un poco più comune della precedente. La raccolsi in fiore alla fine di giugno lungo il Rio Maggiore, e la osservavo in altre loca- lità degli stessi monti. FAM. IRIDEE. Crocus vernus AI. In alto sul Granaglione trovai questa bella specie. Nella seconda metà di aprile la raccolsi in fiore dai prati e boschetti che attorniano i campi di Lustrola. Grapiorus communis L. I campagnoli bolognesi al bulbo di questa pianta danno il nome di Castagnola, perchè i majali la ricercano, e scavano dal ter- ” a 5T reno, e la mangiano come fosse una castagna. I Sarzanesi chiamano la stessa pianta Galletto dei grani, perchè ne assomigliano il fiore, che sempre alzasi fra i grani, alla cresta de’ galli. La trassi in fiore nella seconda metà del mag- gio dai seminati di grano dei Munchini, dove non era tanto comune come in quelli delle nostre colline ; la osservavo ancora in altri campi porrettani, ma sempre scarsa. Iris germanica L. Comunissima è questa pianta ne’ luoghi ombrosi delle rupi soprastanti al paese. La raccolsi sul lato orientale del Sasso Cardo lungo la strada, che conduce all’ Orto sopra il Bagno, dove è assai comune ne? poggi , ma lo osservavo guernire le rupi sopra la terma del Zeone, ed altrove. Il suo fiore olezza con frangranza, la sua radice disseccata tramanda odore di viola, e serve, come quella dell’ Zride fiorentina per polverizzare e mettere in. com- mercio sotto il nome di polvere di /ride, dalla quale la Toscana ritrae gran profitto, perchè si spedisce anche in China. Iris graminea L. Trovasi entro le selvette cedue, ed ombrose. Lo raecolsi non ancora fiorito nella seconda metà di maggio dalle selvette nella base dei colli posti fra il Sela e Porretta, ma il Beccari alla fine del giugno da questo stesso luogo ne trasse esemplari fioriti. La gratissima e delicata fragranza, che tramanda il suo fiore, lo rende ben degno di essere coltivato ne’ giardini, e posto negli appartamenti signorili, come presso qualche famiglia gentilizia sì costuma in Bologna. FAM, AMARILLIDEE. Gatantuus nivalis L. Il Foraneve trovasi soltanto in alto di questi monti. Lo raccolsi in fiore nella seconda metà di aprile fra i cespugli che attorniano gli alti Campi di Lustrola, dove è piuttosto comune. FAM. DIOSCOREACEE. Tanmnus communis L. Ne raccolsi esemplari ne’ luoghi ombrosi delle selve sul versante occidentale del Granaglione, dove alla fine di giugno non era in fiore. Questa pianta volubile non vi è molto frequente. FAM. ASPARAGEE. Asparacus tenuifolius Lam. A. sylvaticus W. Nella seconda metà del mag- gio lo raccolsi in fiore dai boschetti della base delle colline poste lungo la strada rotabile fra il Sela e Porretta. PoLyconatum multiflorum AIl. Convartaria multiflora L. Fu ritrovata al mar- gine de’ seminati di grano in terreno forte delle colline assolate, che restano fra il Sela e Porretta, dove cresce con meschino sviluppo. Il farmacista Signor Lorenzini mi vi condusse a raccorglierla, ed era appena riconoscibile. Sebbene non ancora fiorita nella seconda metà di maggio, ne certificai la specie coi con- fronti di altri esemplari. Non sapevo che discendesse in basso de’ monti, perchè l avevo trovata în alto nelle selve superiori al paese di Castiglione de” Pepoli ; e nelle altissime poste al di sopra dell’ Acero in Belvedere, e sempre di bello, e grande sviluppo. 58 : FAM. GIGLIACEE. Enyrgronivu Deus canis L. E comune ne? poggi settentrionali erbosi, freschi, ed ombrosi di questi monti. Alla fine di aprile era già col fiore trapassato quando lo raccolsi ne’ boschi inferiori e confinanti coi Campi di Lustrola, e lo trassi ancora sfiorito dai dirupi settentrionali del Monte della Croce nella seconda metà di maggio. Linum Martagon L. E raro sui monti porrettani. Lo raccolsi alla fine di giugno poco sotto la cima del Granaglione dai dirupi ombrosi, occidentali, non fiorito. Litrum duldiferum L. Comune si incontra questo Giglio ne’ boschi ombrosi dei monti. JI suo grande fiore color scorza di arancio lo fa scorgere da lon- tano tra il verde delle selve principalmente settentrionali. Lo raccolsi in fiore alla fine del giugno dalle selve occidentali del Granaglione, da quelle che sono © fra le due cime del Cavallo già sfiorito ai primi di luglio, dalle vicinanze bo- scose dei Campi di Lustrola. Ornitiocarum pyreraicum L. Non è raro sui mooti di Porrezta. Predilige i luoghi erbosi, ed i prati. Alla fine di giugno lo raccolsi in fiore dai contorni de” Campi di Lustrola, e più in basso dal versante occidentale del Granaglione. Orniriogaruom narbonense L. Anche questa specie trovasi frequente nelle parti inferiori di questi monti. Predilige i prati, ed i limiti de’ campi lavorati, ed anche i seminati. Alla fine di giugno ne trassi esemplari in fiore da’ prati del versante occidentale del Granaglione. Scia bifolia L. Non è rara in certe località di dirupi settentrionali, e fre- schi di questi monti. La raccolsi adorna de’ suoi bellissimi fiori cerulei nella seconda metà di aprile dai luoghi erbosi, sassosi, che attorniano i Campi di Lustrola. Betrevaria comosa Kunt. Muscari comosum Mill. Hyacinrnus comosus L. Comune è ne? coltivati, e ne? prati questa specie. Nella seconda metà del mag- gio trovasi in fiore su questi pendii. Ne trassi esemplari dalla base delle col- line poste fra il Sela e Porretta, dalla base occidentale del Monte della Croce, e la osservavo ne’ campi vicini al paese. BorrvantHUs odorus Kunth. Muscari racemosum W. Ne? coltivati, e lungo le strade comunissima osservasi questa specie, il cui fiore tramanda alito di formaggio piacentino. Nella seconda metà di aprile ne trassi esemplari dal Pog- gio di Capugnano, e lo vedevo quà e là ne? campi assai frequente. Axuum pendulinum Ten. Nella sola località dei dirupi settentrionali del Monte della Croce rinvenni questa piccola specie di Aglio fiorito nella seconda metà del maggio. FAM. MELANTACEE. Corcnicum autumnale L. Il Colchico è comunissimo per tutti i prati delle pianure e principalmente dei monti. Jn autunno guernisce que’ verdi tappeti di fiori rosseo-carnei. Allora è privo di foglie, che poi sviluppa la primavera , quando |° ovajo gravido, o pericarpio sorge dal suolo a maturare e perfezio- nave le sementi. Ne raccolsi esemplari fogliosi e col frutto nella seconda metà di aprile dal Sasso Cardo nelle vicinanze del Vulcanetto, e da’ praticelli Dassi del versante occidentale del Monte della Croce, praticelli che stanno lungo il ® 59 Rio Maggiore poco sopra il Bagno. Il suo bulbo è una valevole medicina de- primente, col quale si fanno alcune preparazioni farmaceutiche. FAM. GIUNCACEE. Luzora Forsteri Dec. Trovasi ne’ pendii poco erbosi e nelle terre forti. Nella seconda metà di aprile la trassi col fiore dall’ alto del versante settentrionale del Granaglione, dalle ripe del Rio Cavo, e dalla base orientale delle colline poste fra il Sela e la Porretta. Luzora albida W. L. pedemontana Boiss. et Reut. Alla fine del giugno la trassi in fiore dall’ alveo del Rio Maggiore sopra il Canal Buja, ed inferior- mente dalle ripe dello stesso Rio. Luzura nivea W. È comune ne’ boschi radi di questi monti. Col suo bianco fiore splende fra 1° erba. Alla fine del giugno ne trassi esemplari dall’ alto del versante occidentale del Granaglione, dai luoghi erbosi posti sotto la cima del Cavallo, e compresi îra le rupi di macigno, lungo il Rio Maggiore più in alto del Rio Cavo ed inferiormente a questo. Juncus inflexus L. E specie comune ne? terreni, dove sopra questi monti ristagna acqua. La raccolsi in fiore fra il maggio ed il giugno dal versante occidentale del Granaglione, dove una sorgente d’ acqua largamente impaluda, dalle terre forti e sempre bagnate della base de? colli posti fra il Sela e la Porretta, ed in alto fra il Cavallo ed il Granaglione vicino ed inferiormente ad una fonte. Juncus effusus L. Lo trovai alla fine di giugno nel versante occidentale del Granaglione, dove largamente impaludano scoli, che discendono dall’ alto. Juncus conglomeratus L. Si incontra più di rado ne’ luoghi umidi degli stessi monti. Lo ebbi dai terreni lavinosi della Ruina detta Piarea nel Baggioledo del monte Porrettano. Juncus articulatus L. Altra specie comune ne? luoghi umidi ed acquosi. La raccolsi in fiore fra il giugno ed il luglio dall’ alveo del Rio Maggiore più in alto del Canal Buja, al disotto di questo, dalla sommità del Granaglione, e dal fianco occidentale del medesimo monte, dove una. sorgente impalada. FAM. ALISMACEE. Arisa Plantago aquatica L. Cresce entro ai fossi acquosi, e ne? ristagni d° acqua questa specie, le cui foglie si vantarono, ma inutilmente, contro la rabie canina. La raccolsi fiorita alla fine di giugno nel versante occidentale del Granaglione, dove acque che discendono dall’ alto impaludano. FAM. AROIDEE. Aruw italieum Lamark. È non raro lungo il Rio Maggiore a piè delle rupi nel folto del bosco di Castagni e di Faggi, dove sviluppasi più gracile che nei luoghi scoperti di altre località italiane. Era già sfiorito alla fine di giugno. 60 FAM. TIFACEE. Sparcanium ramosum Huds. Non ancora fiorito alla fine di giugno sorgeva da un piccolo stagno di acqua impaludata nel versante occidentale del Grana- glione poco distante dal Rio Maggiore. FAM. CIPEREE. Tripù ScIRPEE. Hereocnaris palustris R. Br. Anche questa specie già in fiore alla fine di giugno cresceva nel summentovato piccolo stagno del versante occidentale del Granaglione, donde trassi esemplari. Scirpus sylvaticus L. Da questa località sunnominata, e dallo stesso impalu- damento d’ acqua lo raccolsi alla fine di giugno in fiore. Errorzorum pubescens Smith. Ai primi di luglio lo trovai già in semente e coi pappi volanti in un luogo alto, acquatrinoso, ed erboso posto fra il Cavallo e Granaglione nella foce sotto la sorgente. Carex praecor Jacq. Si vede di frequente ne? prati in primavera, e lungo ì margini erbosi delle strade. La raccolsi in fiore alla fine di aprile dal Sasso Cardo, sul Poggio di Capugnano, e sul Monte della Croce. Carex pendula Huds. Cresce sempre vicino all’ acqua, e colle radici per lo più immerse in essa. La trassi alla fine di giugno colle sementi quasi mature dalle ripe bagnate del Rio Maggiore, e la osservavo nell’ alveo del Reno so- pra i margini de’ canaletti degli orti. Carex glauca Scopol. C. recurva Huds. È non rara su questi monti. Pre- dilige i luoghi umidi, e gli scoli de’ terreni tenaci. La raccolsi sul Sasso Cardo vicino alle sorgenti di gas accendibile alla fine di aprile in fiore, e nella se- conda metà di maggio în semente dalle ripe umide del Rio Maggiore, e dalla base dei colli posti fra il Sela e Porretta. Carex distans L. Predilige i terreni forti, umidi o bagnati. La tolsi in semente dal piccolo rivo, o scolo superiore ai Munchini nella seconda metà del maggio, FAM. GRAMIGNE. Trisù FALARIDEE. Annmenantierum avenaceum Roem. Sch. Nei primi di luglio lo trovai nel- I’ alveo del Reno vicino alla Porretta colle sementi già mature. Trisù FLEOIDEE. Arorecurus agrestis L. Lo raccolsi in fiore ne’ prati e nelle vie erbose del Sasso Cardo aì Munchini nella seconda metà di aprile. È specie comune in questi monti. TRIBÙ AGROSTIDEE. Acrostis vulgaris With. Nella prima metà di luglio la trassi dall’ alveo del Reno già in semente, e la osservavo non rara ne? luoghi erbosi e luogo le strade delle vicinanze del paese. »® "Sy 61 ba i ; | - Acrostis canina L. Non è rara su questi monti. La trassi dalle ripe erbose del Rio Maggiore più alto del Canal Buja in semente alla fine di giugno, ma l’ ebbi ancora dalla Costa della Serra. Trisù AVENEE. Ama cariophyllea L. Predilige i prati sterili e quasi denudati di erbe, ed il margine delle strade. Raccolsi alla fine di giugno in semente dal versante oc- cidentale del Granaglione, dove non è rara, questa delicata e tenue graminacea. Trisetun flavescens Pal. Avena flavescens L. E comune su questi monti. Alla fine di giugno era già in semente matura nell’ alveo del Canal Cavo, e nei contorni erbosi dei Campi di Lustrola, da° quali luoghi trassi esemplari. Hotcus lanatus L. Lo osservai frequente quà e là ne’ luoghi erbosi, e nei prati. Mi fu portato dalla Ruina della Piarea nel Baggioledo del Granaglione. Metica ciliata L. Cresce ne? luoghi erbosi e freschi fra i dirupi. Nella fine di giugno, e nella prima metà del luglio la raccoglievo in semente dal Monte della Croce subito sopra le Donzelle, e fra le rupi soprastanti alle terme del Zeone. Metica uniflora W. Fra le erbe delle selve cresce questa Melica. Alla fine del giugno la trassi in semente dai boschetti attornianti i Campi di Lustrola. TriBù SESLERIEE. SesceriA coerulea Arduin. Not è rara ne? poggi erbosi de’ monti porrettani. La raccolsi in fiore nella seconda metà di luglio vicino alla Porretta Vecchia assieme all’ Illustre Don Giovanni Conte Gozzadini, ed alla fine del giugno dal versante occidentale’ del Granaglione assieme al Beccari. Trisù FESTUCEE. Koeceria cristata Pers. La trassi in fiore dal versante occidentale del Gra- naglione, e da? poggi lungo le ripe del Rio Maggiore alla fine del giugno. Crnosorus echinatus L. E comune in alto di questi monti come in tutto l’ apennino. Ne raccolsi esemplari in semente alla fine del giugno dai Campi di Lustrola. Poa bulbosa f. Bertol. Era comune ne? luoghi scoperti, ed erbosi del Pog- gio di Capugnano, donde trassi esemplari in bulbetti alla fine di giugno, ma la osservavo in altri prati. : Por compressa L. Alla fine del giugno il Beccari la raccolse da’ margini de’ fossati nelle vicinanze del paese appena sfiorita. Poa rigida L. Comunissima è questa specie lungo le strade, ne? luoghi sas- sosì e sterili, ed anche sui muri, e sulle macerie. La raccolsi in fiore dal Sasso Cardo nella seconda metà del maggio. Po nemoralis L Frequentissima trovasi ne’ boschi quest” erba. La trassi in fiore alla fine del giugno sotto al Granaglione all’ occidente del Rio Cavo, lungo le ripe del Rio Maggiore, e nel versante occidentale del detto monte. Motinia coerulea Schrank. Metica coerulea L. La trassi dal poggio soprap- posto alla terma del Zeone in semente matura nella prima metà del luglio. Giyceria fluitans R. Brow. Per lo più sta colla radice entro 1° acqua del- * 62 . I’ alveo dei rivi. Alla fine del giugno la trassi in fiore dal versante ca tale del Granaglione, dove uno scolo superiore impaluda largamente la sua acqua in un piano appena concavo a guisa di catino. ° Bryza media L. Trovasi quà e là ne’ prati, ed ai margini delle vie. Ne trassi esemplari in fiore dai contorni dei boschetti cedui delle colline poste fra il Sela e Porretta nella seconda metà del maggio, ed in giugno coi semi maturi dal versante occidentale del Granaglione. Serraratcus secalinus Bab. Bromus secalinus L. E comune ne’ prati di Por- retta. Dal maggio al giugno vi fiorisce, e lo raccolsi negli erbosi dei Munchini, nelle ripe del Canal Cavo, e negli erbosi dell’ Orto sopra il Bagno. Serrararcus arvensis Godr. Bromus arvensis L. E non raro nelle vicinanze del paese, donde lo trasse il Beccari in fiore nel mese di giugno. Browus sterilis L. Lo raccolsi colle sementi più o meno mature dal maggio al giugno lungo il Rio Maggiore poco sopra il Bagno, e dal versante occi- dentale del Granaglione. È Bromus asper L. fil. Alla fine del giugno lo trassi in fiore già trapassato dalle ripe del Rio Maggiore. \ Fesruca myuros L. Valpia myuros Gmel. È comunissima in certe località sterili, ed assolate, dove vegeta gregaria. La raccolsi alla fine del giugno dai prati magri del versante occidentale del Granaglione. Fesruca duriuscula L. Specie comune per ogni dove. La raccolsi alla fine del giugno in semente dal versante occidentale del Granaglione. Fesruca elatior L. Cresce ben alta questa graminacea ne’ boschi radi, che stanno lungo il Rio Maggiore, da’ quali trassi esemplari già sfioriti alla fine del giugno. DacryLis glomerata L. Comunissima è questa specie nelle ripe de’ canali, e de’ fiumi, ne’ poggi e pendii di terreno duro e forte. Alzasi col suo colmo lungo, duro, e tenace sopra le altre erbe, che le stanno vicine. La raccolsi in diverse località dal maggio al luglio in fiore ed in semente. Ne trassi esem- plari dalla Costa inferiore al Rio Cavo, dalle ripe dello stesso Rio Cavo, dal- I° alveo del Reno vicino al paese, e dalla base dei colli posti fra il Sela e detto paese di Porretta. Bracuyropium distachyon Roem. Sch. Anche questa specie è comune ne? Juo- ghi scoperti, e poco fertili, sui quali vegeta gregaria in molta estensione. La raccolsi alla fine del maggio alle falde del Monte della Croce lungo il Rio Maggiore poco sopra il Bagno, ed in luglio colle sementi mature fra i sassi dell? alveo del Reno. Triticum repens L. La Moleccia dei Bolognesi, che mai si estirpa dai col- tivati, è una delle gramigne, che somministra la sua radice alle farmacie. Co- munissima è nel territorio di Porretta, siccome in tutti gli altri paesi della provincia nostra, e dell’ Italia. Ne raccolsi esemplari in fiore ed in semente dal giugno al luglio dalle ripe del Rio Maggiore sopra al Canal Buja; dal- I’ alveo e ripe del Cana Cavo, e dall’ alveo del Reno. La sua radice ser- peggia da pertutto sotterra. " Arciors neglecta Requi. Predilige i luoghi scoperti dei poggi assolati, ed il margine delle strade, e de’ campi. Nella seconda metà del maggio ne raccolsi esemplari in fiore dagli erbosi dei Munchini, e dalle falde orientali del Sasso Cardo poco sopra il Bagno. L’ Aegilops triaristata W. distinguesi per me qual. varietà della neglecta pel modo delle ariste, e per 1’ abito. * n 63 LI nia Bevera murimum L. Specie comunissima per tutta Italia. Predilige nascere gregaria e fitta alla base delle muraglie, lungo i margini delle strade e nei prati e luoghi pingui. Quando il suo seme è maturo, la rachide si disarticola in tanti pezzi quante sono le inserzioni dei fiori. Questi pezzi si impian- tano e penetrano entro alle vestimenta dell’ uomo, e principalmente nel tessuto delle calze, irritando la pelle. Per ‘questa singolarità tutti cono- scono l’ Orzo de’ muri. Ne raccolsi esemplari nella seconda metà del mag- gio sul Sasso Cardo, ed anche ben in alto sul Granaglione colle spiche non ancora mature. Locium perenne L. La Loliessa è comune in questi monti come da pertutto nella provincia. Predilige i terreni ed i prati pingui. Ne trassi esemplari dalle falde delle colline poste fra il Sela ed il paese in fiore nella seconda metà di maggio, e dall’ alveo del Reno iu semente matura ai primi di luglio. Narpus stricta L. Specie particolare e predominante, ne’ prati dei monti più alti d° Italia, e nelle alpi. In basso non discende, anzi trasportata nel giardino botanico di questa R. Università Bolognese non visse che un anno. Non |’ ho mai trovata in luoghi più bassi della sommità occidentale del Granaglione, donde ne trassi esemplari in semente alla fine del giugno, e da’ prati confi- nanti cogli alti Campi di Lustrola. Ne? monti più elevati del Bolognese, e del resto del culmine di appennino, siccome sulle Alpi Maritime, e anche sulle Alpi Apuane costituisce più o meno ampie praterie, e pingui pascoli per le pecore e per le capre. La sua erba è sottile, lunga ‘circa una spanna. Vive stretta e foltissima nel prato, che perciò esclude la maggior parte delle altre erbe, e potentemente si impossessa di quel suolo alpino, e non lo cede che a pochis- simi altri vegetabili, che vi crescono framezzo. Per due mesi dell’ estate le nostre mandre lanute e villose si nutrono principalmente di quest’ erba, che in Italia predilige vivere all’ elevatezza dei 5000 ai 6000 piedi sopra il livello del mare. AGOTILEDONALI. FAM. FELCI. Trisù OriogLossEE. Orniogcossum vulgatum L. Lo rinvenni alla fine del giuguo colla fruttifica- zione lungo il Rio Maggiore in alto sopra un piano selvoso, ed umido tra le foglie marcite, e le erbe assai rade. Tripù CiaTEACEE. Cyatuea fragilis Smith. In alto sopra questi monti, e fra le rupi ombrose è felce assai comune. Alla fine di giugno ed in luglio la raccolsi colle frutti- ficazioni ne’ luoghi elevati, ed a piedi delle rupi lungo le ripe del Rio Mag- giore, e fra le due cime del Cavallo. Rinvenni pure frequente la varietà f. Bertol. in alto a piè delle rupi opache lungo lo stesso Rio. Arnvniuw Filie femina Roth. PoLyropum Filix femina L. Il Felce Femina — è comune ne” boschi di questi monti principalmente fra le rupi ed i sassi. Ne . » 64 z trassi esemplari in fruttificazione alla fine di giugno dalle ripe del Rio Sar giore, e dai Campi di Lvustrola. Trisù PoLiFoDIACEE. Aspipua Filix mas Swarz. PoryPopium Filix mas L. ll Felce Maschio è assai comune ne’ boschi di questi monti. Alla fine di giugno ne raccolsi esem- plari in fruttificazione dal Monte della Croce, dalle ripe selvose del Rio Mag- giore, e da’ boschi posti sopra il Canal Buja andando verso il Cavallo. Il suo fusto raccorciato rasente terra, ed impropriamente detto rizoma, è vermifugo. Asripum aculeatum Swartz. Forse è la felce più comune di questi monti, perchè cresce assieme alle altre ma in maggiore quantità. La raccolsi colle fruttificazioni alla fine di giugno ed in luglio dalle selve di Faggio poste fra il Cavallo ed il Granaglione, dalle ripe ombrose del Rio Maggiore, del Canal Cavo, e dal versante settentrionale del Monte della Croce senza fvruttificazioni nella seconda metà del maggio. » Asripium Zonchitis Swartz. Polypodium Lonchitis L. Specie piuttosto rara nei monti porrettani. Ne rinvenni una varietà a pinne profondamente dentate alla fine di giugno in alto non ancora in fruttificazione nelle macerie del ver- sante occidentale del Granaglione. ScoropenpRIVm officinarum Swartz. Asprentum Scolopendrium L. Meno fre- quente che nei monti più alti d’ appennino è questa specie in quelli di Por- retta. La trassi in fruttificazione alla fine di giugno dai dirupi ombrosi ed umi- di delle ripe del Rio Maggiore assai in alto. AspLentum Adianthum nigrum L. La sua fronde costituisce una delle cinque Erbe Capillari. È specie non rara alla base dei tronchi fradici, e fra le rupi muscose delle selve di Castagno e di Faggio lungo il Rio Maggiore, donde ne trassi esemplari alla fine di luglio in piena fruttificazione. Asecenium Trichomanes L. Comunissima è quest’ altra Erba Capillare di tutti questi monti, e degli inferiori ancora non esclusi i nostri colli. Cresce dalle fessure de’ muri vecchi, dalle rupi, e dalle macerie umide ed ombrose. Nella seconda metà del maggio la raccolsi dalle rupi del versante settentriona- le del Monte della Croce, e più in alto da quelle del versante occidentale del Granaglione lungo il Rio Maggiore alla fine di giugno in piena fruttificazione. Cererac officinarum W. Asprentum Ceterac L. Specie che coabita insieme alla precedente, e predilige le stesse circostanze di località. La trassi dagli stessi luoghi alle medesime stagioni. Preris aquilina L. E la Felce più grande di tutte in Italia. Nel Bologne- se è assai comune. Per lo più vive estesamente gregaria sopra pendii sterili. Alzasi da terra anche due terzi di uomo. E cosa difficilissima tro- varla in fruttificazione. Ne” monti porrettani si incontra di frequente. La rac- colsi ne’ boschi del versante occidentale del Granaglione, dove acquista un alto sviluppo. Poryropium vulgare L. La Liquirizia Salvatica è comune delle rupi umide ed ombrose di questi monti tanto in alto che in basso. Ne raccolsi esemplari in fruttificazione dalla fine di aprile al giugno dal Monte della Croce, dalle ripe sassose del Rio Maggiore, dalle rupi del Granaglione, e dalle macerie su- periori ai Campi di Lustrola. , FAM. EQUISETACEE. Eouiserum arvense L. Lo trassi dall’ alveo acquatrinoso del Canal Buja sotto il Granaglione, e dall’alveo del Reno vicino alla Porretta dal giugno al luglio non in fruttificazione, perchè questa sorte dal suolo in primavera. Equiserum fluviatile L. La Coda di Cavallo, detta Govone dai Bolognesi è comune per ogni dove nelle terre sempre umide, e bagnate, anzi la presenza di essa è sintomo certo dell’ umidità costante del sottosuolo. Alla fine di giu- gno trassi esemplari ramosi dalle ripe umide del Rio Maggiore nelle vicinanze superiori al Bagno. Gli individui colle fruttificazioni escono dal suolo senza rami nel principio di primavera. Quest’ erba si mangia dai cavalli, ma il lup- go uso riesce loro nocivo perchè produce la diarrea, e non li nutrisce. FAM. MUSCHI. Dicranum scoparium Hedw. E comunissimo in alto sopra questi monti. Lo raccolsi in fruttificazione nella seconda metà di aprile alla base degli alberi, dalle macerie dei Campi di Lustrola, ed al settentrione dal limite superiore de’ castagneti del monte porrettano. Oncornorus glaucus Bruch. Dicranum glaucum Hedw. Sviluppasi sulle ripe umide ed ombrosissime del Rio Maggiore, donde lo trassi alla fine del giugno senza fruttificazioni, Barsura muralis Schultz. Torrura muralis Hedw. É comunissima in questi monti sulle rupi, sulle macerie, e sui muri, da’ quali la raccolsi in fruttifica- zione alla fine di aprile nei contorni de’ Campî di Lustrola, e nella seconda metà di maggio dai margini della strada, che dal Sela conduce alla Porretta. Racomrrivm ericoides Brid. Tricnosromum ericoides Schwaegr. E frequente alla base dei tronchi, e su la terra lungo le ripe del Rio Maggiore, e sul Granaglione, da’ quali luoghi lo trassi alla fine di giugno ed in estate inoltra- ta senza fruttificazioni. Barrramia pomiformis Schimp. Bryum pomiforme L. Sulle rupi umide, e sulla terra della base de’ castagni del bosco alto del Granaglione raccolsi esem- plari in piena fruttificazione nella seconda metà di aprile. Poconatum urnigerum Shimp. Poryrricaum urnigerum L. Specie comune de’ boschi alti di questi monti. Cresce sulla base de’ tronchi, e sulla terra, che li attornia. Ne trassi esemplari in fruttificazione nella seconda metà di aprile dai Campi di Lustrola. Poryrricum piliferum Schreb. P. comune y. L. Nella seconda metà di apri- le lo raccolsi da? castagneti i più elevati del Granaglione, dove cresce sulla terra alla base dei tronchi promiscuamente al musco precedente.. NeckerA crispa Hedw. Hypenum crispum L. È 1° Erba Presepia più grande di questi monti. Predilige il bosco di Faggio il più folto, e costituisce larghi tappeti verdi sul terreno. Ne trassi esemplari da’ boschi cupi lungo le ripe del Rio Maggiore alla fine del giugno non in fruttificazione. Le fabbricatrici di fiori finti ponno ritrarre da queste località 1° Erba Presepia più grande che adoperano per ricuoprire i vasi entro i quali impiantano i loro adornanti lavori; posciachè questa è una specie che ba il color verde più gajo delle altre consimili, e lo conserva lunga pezza essendo rediviva. Anche gli imbalsama- tori di animali ponno provvedersene per fare le imbottiture che non tarlino. 66 - Levcopon sciuroides Schwaegr. Hyenum sciuroides L. Trovasi in alto su questi monti. Lo raccolsi in fruttificazione dall’ aprile al giugno dalla base terrosa del pedale de? Castagni, dalle rupi terrose, dalla terra umida de’ boschi del Granaglione, e dalle vipe del Rio Maggiore nella parte più alta. Anomopon viticulosus Schimp. Hypnum viticulosum L. NeckerA viticulosa Hedw. Alla fine del giugno rinvenni questa specie senza fruttificazioni da al- cune posizioni alte delle ripe del Rio Maggiore, nelle quali cresceva fittamente al calcio degli alberi. Isoruectum myurum Brid. Hvenum myurum Pollich. H. myosuroides Hedw, Alla fine di aprile Jo trassi dai prati de’ Campi di Lustrola senza frutti- ficazioni. HowsLornecium sericeum Schimp. Hyryuw sericeum L. Lrskea sericea Hedw. Cresce sulla base de’ tronchi, e sulle foglie decomposte. Lo raccolsi senza fruttificazioni alla fine di giugno in alto lungo il Rio Maggiore per entro a boschi. Hypnuwn cupressiforme L. È comunissimo sulla terra alla: base dei tronchi. Lo trassi in fruttificazione nella seconda metà di aprile più in alto dei Campi di Lustrola. Hypnum cuspidatum L. Cresce entro l’acqua sopra rupi quasi sommerse del Rio Maggiore în alto, dalle quali lo trassi senza fruttificazioni alla fine del giugno. HyLocomum splendens Schimp. Hypnum splendens Hedw. Specie comunissima ne’ prati ombrosi, ed al calcio degli alberi. Dall’ aprile all’ agosto ne raccolsi esemplari senza fruttificazioni dall” estremità superiore de? castagneti del Gra- naglione, dall’ apice del versante occidentale dello stesso monte, ed in alto dalle ripe del Rio Maggiore. FAM. EPATICHE. Marcuantia comica L. Sulle rupi gocciolanti acqua delle ripe del Rio Mag- giore non è comune il ritrovarla. Io ve la rinvenni alla fine di giugno senza fruttificazione. Tribù JUNGERMANNIACEE. Juncermannia complanata L. La raccolsi senza fruttificazioni dalle ripe umide del Rio Maggiore alla fine di giugno, ed era strettamente frammista al cormo dell’ Anomodon viticulosus. 7 JonmermanniA platyphylla L. È comune sulla terra da per tutto negli alti castagneti del Granaglione e de’ monti vicini. Ve la raccolsi nella seconda metà di aprile. Juncermannia dilatata L. La rinvenni ne’ poggi umidi lungo il Rio Mag- giore alla fine di giugno. Juncermannia tamarisci L. Frurrama tamarisci Nees. Comunissima incontrasi ne’ poggi ombvrosi, cupi, ed umidi. La raccolsi in aprile sul Granaglione nella selva al confine de° Campi di Lustrola, ed in giugno dalle ripe del Rio Maggiore. FAM. FUNGHI. Trisù AcaricINI. Agaricus caesareus Caesalp. È abbondantemente spontaneo ne’ castagneti porrettani il così detto in Italia Ovolo Rosso, o Bulidr dai Bolognesi. Questo 67 ritiensi pel migliore e più pregevole fungo comestibile, per cui era cibo de- lizioso nelle mense dei Cesari. Agaricus muscarius Clus. L. Nella stessa stagione autunnale principal- mente comparisce questa specie non di rado ne’ boschi summentovati. Essa so- miglia assai alla precedente sanissima ed esquisita, ma ne diversifica perchè è velenosissima, e micidiale. Nel Bolognese, che io sappia, mon sviluppasi che sui monti di Porretta, perchè mai la rinvenni ne? colli nostri che sono sì pro- duttivi di svariatissime specie negli autunni umidi e piovosi. Le persone che non sono versate nella scienza micologica pure distingueranno il buono o cesa- reo dalle lamelle gialle, ed il cattivo o muscario dalle lamelle bianche. Non so se i Porrettani al velenoso diano un nome, ma so che lo conoscono per tale, e che, quando lo incontrano, schiaccianlo sotto i piedi, perchè non riesca micidiale agli ignoranti. e Acanicus pantherinus J. Bauh. L. Lo rinvenni alla fine di giugno ne’ boschi di Porretta in poca quantità, ma certamente in autunno vi sarà comunissimo, come ne” boschi de’ nostri colli, e monti inferiori. Desso è velenoso, e qualche volta appo noi avvelena i ragazzi de’ contadini, che lo confondono con una specie comestibile detta dai villici bolognesi Sblisgone, e che corrisponde al- P Agaricus vaginatus Buxb., del quale dirò qui sotto. L° A. pantherinus poi dai campagnoli si appella Sblisgone dalla rogna, perchè somiglia a quello che viene appresso ma è cosperso di verruche o rogna nel disopra del suo cinereo cappello. In generale è conosciutissimo per velenoso dai campagnoli anche per- chè alla sua stagione è uno de’ fanghi più comuni delle nostre selve. Agaricus vaginatus Buxb. Di frequente si incontra in autunno ne? boschi tutti del bolognese questa specie assai appetita, ma mangiata soltanto dai cam- pagnoli, che ne arrostiscono il cappello sulle bragie condito con sale ed olio, e che riesce saporitissimo. Nei mercati di città non si commercia. Lo rinvenni alla fine di giugno sul versante occidentale del Granaglione. Agaricus volemus Fries. Non è comestibile. Nella fine di giugno lo raccolsi dal versante occidentale del Granaglione. Agaricus piperatus Scop. Masticato crudo riesce piccante come il pepe. Alla fine di giugno lo raccolsi dal versante occidentale del Granaglione. Probabil- mente in autunno vi sarà comunissimo come ne’ monti inferiori, e ne? colli bolognesi. Non si mangia appo noi, ma, se ben rammento, il chiarissimo Ot- taviani di felice ricordanza dicevami che nell’ Urbinate si mangia sotto il nome di Beta Caprina. Agaricus sanguineus Wulf. Alla fine di giugno lo trovai ne’ boschi del Granaglione in poca quantità, ma nel piovoso autunno certamente vi sarà in abbondanza come ne? colli nostri e monti inferiori. Cantnarettus cibarius Fries. Agaricus cantharellus L. Lo trovai alla fine di giugno ne’ boschi del Granaglione in poca quantità; ma in autunno vi sì svi- lupperà in quella stessa abbondanza che lo si osserva in tutte le selve di Castagno, e di Faggio dell’ Italia. E di buon sapore, sano, e comestibile. Il suo colorito si degrada dal rosso al giallo dilavato. E ben noto ai montanari. Si appella Gallinaccio, e dai Bolognesi Galletto. Lenzites detulina Fries. Agaricus derulinus L. DaepaLea detulina Batt. Nella seconda metà di aprile la raccolsi ne? castagneti del Granaglione staccandola probabilmente da legno di pioppo marcito, la qual cosa non mì curaì di certificare. Li è» "* . 68 Poryrorus /eptocephalus Jacq. Lo trovai alla fine di giugno nel versante occidentale del Granaglione. Borerus luridus Schaeff. Lo raccolsi dalle selve del Granaglione alla fine del giugno. Vi era allora in poca quantità, ma certamente in autunno abbon- deravvi, perchè è il fungo più comune de?’ boschi dell’ Italia. Il suo aspetto lurido, e la sua spezzatura che subito annerisce lo fa credere velenosissimo dagli ignoranti, ma non è tale perchè riesce soltanto insano, e perciò non si mangia appo noi. Veri Boleti velenosi io non conosco. I Sarzanesi lo appellano Ferrone. BoLerus edulis Bull. Ne? castagneti de’ monti porrettani come in quelli di tutta Italia alla fine della state, ed in autunno principalmente è comunissimo questo squisito, e salubre fungo, del quale si fa il maggior consumo in tutta Italia, ed anche al di fuori, perchè principalmente i Genovesi lo disseccano e mettono in commercio. 1 mercati di Firenze, di Bologna, delle città lombarde, di Genova e di tutti i paesi e città delle sue riviere in autunno ne sono esu- beranti. 1 Porrettani lo appellano Ciopatello, i Toscani Porcino 0 Morecchio, i Bolognesi Cuzzella, i Sarzanesi Selvi o Servi. Forse porta ancora altri nomi a me ignoti presso le diverse popolazioni. Hypnum Erinaceum Bocce. Dal Sig. Ingegnere Lorenzo Lorenzini mi fu man- dato questo fungo come una produzione meravigliosa, e non comune del Gra- naglione sino dall’ autunno del 1853. Certamente è specie piuttosto rara. Una sol volta io i° ho trovata sopra un tronco d’ Olmo fradicio vicino a Bologna sul colle di Gaibola nel podere detto gli Olmi. E bianco, di delicato aspetto, ha buon odore, buon sapore, si mangia, ma di rado perchè è scarsissimo. Srertum Rirsutum Fries. Lo trovai sul versante occidentale del Granaglione sul legno fradicio alla fine di giugno. Srereum disciforme Fries. Lo staccai dal tronco di Quercia morta alla fine di giugno sulle ripe del Rio Maggiore. Trisù ELvELACEE. Morcuetta esculenta Pers. Nella seconda metà di aprile la trovai sulla terra umida del Monte della Croce. Le Spongiuole tanto appetite dai Bolognesi non sì mangiano alla Porretta forse perchè vi si trovano in pochissima quantità. Herverra esculenta, Pers. Rinvenni questa specie nella seconda metà di apri- le ne più elevati castagneti del Granaglione. Sebbene sia comestibile, ed abbia buon sapore, ma non squisito tanto che quello delle saporitissime Spongiole, pure in Porretta non si mangia, e non è conoscitta con nome particolare. Peziza Rapulum Bull. Nella seconda metà d’ aprile la raccolsi dai più alti Campi di Lustrola sopra terra pingue e morbida. Tripù GASTEROMICETI. HyproxiLon glomeratum Bull. Sviluppasi sui rami morti e caduti a terra del Faggio elevandosi sulla cuticula in tante pustole convesse, scure, e roton- de. E comnuissimo nella regione de’ Faggi, e lo raccolsi in alto lungo il Rio Maggiore alla fine del giugno. —_ Geaster Rygrometricus Fries. É piuttosto raro sopra questi monti. Lo rin- venni lungo il Rio Maggiore alla fine di giugno. 69 Sremonitis fusca Rhot. Sopra legno marcito di Faggio si ritrova di frequen- te in alto questa oscura e polverosa specie. La trassi da luogo ombrosissimo del bosco di Faggio lungo il Rio Maggiore alla fine di giugno, Orpium Touckeri Rec. Anche alla Porretta questa terribile parassita dell’ uva fece i suoi non piccoli danni, però non apportò tanta rovina come ne? colli della vicina Toscana. è + FAM. LICHENI. Evernia prunastri Vaill. Licuen prunastri L. Lo raccolsi vicino ai Campi di Lustrola da’ rami morti degli alberi, su quali si sviluppa a cespuglietto. Non era in fruttificazione alla fine di giugno. Ramarina polymorpha frawinea var. parva Mass. Licnen fraxineus L. La tolsi da’ rami de’ faggi in alto lungo il Rio Maggiore senza fruttificazioni alla fine di giugno. y Perricera Rorizontalis Hoff. Licuen horizontalis L. La raccolsi alla base muscosa degli alberi ne’ castagneti del versante settentrionale del Granaglione nella se- conda metà di aprile, e poco sopra i Campi di Lustrola in fruttificazione. . Perricera canica Hoff. Licuen caninus L. Alla fine di giugno la trassi dalle ripe del Rio Maggiore in alto dalla base terrosa e muscosa de” tronchi. Neruroma resupinata Ach. Perticera resupinata Hoff. Licnen resupinatus L. Lo raccolsi senza fruttificazioni alla fine di aprile dalla base de’tronchi di Ca- stagno nel versante settentrionale del Granaglione, al confine de’ Campi di Lus- trola, ed in alto dalla base muscosa de’ tronchi lungo il Rio Maggiore alla fine di giugno. Sricra pulmonacea Ach. Licnen pulmonaris L. La Polmonaria arborea 0s- servasi comunissima ad una data elevatezza dei monti sopra i tronchi di Ca- stagno, che ricuopre col suo esteso cormo. La raccolsi da’ boschi alti del Granaglione nella seconda metà di aprile, e da quelli delle ripe del Rio Mag- giore nella seconda metà del maggio sempre senza fruttificazioni, perchè di rado vi si rinviene con queste. Pracopium radiosum Ach. È comune sulle rupi dello scuro macigno del Mon- te della Croce, dalle quali lo ritrassì assieme al Rhizocarpum geograficum Dec. ed alla Parmelia olivacea a Ach. nel maggio. Pracopium sazicolum Ach. Lo trovai comune lungo le ripe del Rio Mag- giore, e lo osservai ancora in altri luoghi di questi monti ma senza fruttifica- zioni alla fine del giugno. i Panmenia olivacea Ach. Sviluppasi sulle rupi e sulle scorze degli alberi. La tolsi in alto dalle scorze de’ Faggi, ed in basso ‘dalle rupi del Monte della Croce alla fine del giugno. Panmeria ferruginea Fries. Alla fine del suddetto mese la staccai sulle scor- ze de? Faggi da’ tronchi ne boschi, che attorniano la parte alta del Rio Mag- giore. Souammania stellaris Mass. Panmeria stellaris Schaer. La trassi da tronchi sulle scorze di Faggio in alto lungo le ripe del summentovato rio nel giugno in fruttificazione. Varioraria faginea Pers. In giugno la tolsi da’ tronchi di Faggio in alto lungo il Rio Maggiore guernita delle fruttificazioni. i - wo » Na a dedi * n We, FLIZI £ VII w ati * ev . Ni “» “o: Pia. r a + L Ù : » r & = n : . Craponia pyridata Tournef, Licnen pycidatus L. Trovasi di frequente sulla " n terra di questi monti. Ne trassi esemplari in fruttificazione da’ castagneti alti ei er in aprile, e dalle ripe muscosè te dio Maggiore Da fine di CLaponia furcata. Fries. É specie annui Sp esemplari dai castagneti del Granaglione in confine dotti î monti. Ne trassi ai Campi di Kustrola; e ‘dal versante orientale dello stesso monte ma la bsservavo ancora ne’ luoghi © » ‘assolati» ed alti. La varietà rangiformisSchaer vi è pure comùnissima. La raccolsi da luoghi muscosi del, Granaglione, è lungo le ripe del Rio Mag- , giore in aprile ed in giugno. ; “ . Craponia endiviaefolia Schaer. E comunissima per ogni dove sulla terra nei monti di Porretta. La raccolsi sul Granaglione senza frattificazioni nella se- conda metà di aprile. LA P Browyces roseus Pers. Sviluppasi sulla terra bianca, sempre bagnata delle # ripe e dell’ alveo del Rio Maggiore. Ve lo raccolsi in fruttificazione alla. fine di giugno. . ali . : * Bromyces rufus Walenb. Anche questa specie trovasi sulle ripe del Rio + ‘Maggiore in fruttificazione alla fine del giugno. Sviluppasi sul magigno ten@ro. > @ - Ruyzocanpon geographicum Dec. Nasce sulle nude rupi ad una data eleva» © tezza degli appenvini e delle alpiy e le ricuopre interrottamente colorandole di, £ varie gradazioni di giallo a modo di carta geografica. Sulle. rupi de’ monti > porrettani sviluppasi frammisto alla Parmelia olivacea, ed al Placodium radio- sum. Ne trassi esemplari nel maggio dal versante settentrionale del Monte della Croce, e dai macigni dei Campi di Lustrola. À — Lecipra contigua Fries. Sviluppasi sul macigno. La trovai in fruttificazione © nelle rupi dei Campi di Lustrola nella seconda metà di aprile.» Vaie * Enpocareow miniatum Ach. Nasce sulla terra alla base de’ pedali degli al- beri. La trassi nella seconda metà di maggio dal versante occidentale del Monte della Croce. : ui * Pertusaria communis Dec. Si sviluppa sulle scorze degli alberi. La trassi _ - P° in alto dai boschi, che costeggiano il Rio Maggiore nella fine del giugno. - ., » A FAM. ALGHE. © > “e Trigù ConrERvACEE. x Di a n +" » Lemanea torulosa Ag. E non rara nelle acque del Rio Maggiore, sotto le quali , > aderisce ai sassi ed alle rupi. Ve la raccolsi alla fine del giugno. Crapopmora glomerata Kizing. Conrerva glomerata L. Comunissima trovasi in alcune posizioni entro le acque del Rio Maggiore più © meno in alto, dalle quali di estate ne cavai gli esemplari strappandoli. dalle pietre. CLapormora ‘nsignis Kiisiog. La trassi dalle acque dello stesso Rio Maggiore alta fine di giuguo assieme al Beccari. ; CLapopnora longissima Kizing. Anche questa trovai nelle stesse acque alla fine di giugno assieme al Beccari. J : , York Botanical Garden Library nt se ,BR27 LIVIDI Ù 5185 00110 3918 van PILA D n ve