:\^, ■V. ' "^ • ^ '• .vi:}*. ■'% j-r-^ L'-1fs.V' ,,-; LIBRARY OF 1885-1056 MOVI STUDIl SULLA ENTOMOLOGIA CALABRIA ULTERIORE DBL SOCIO ORDINARIO ACHILLE COSTA l^(o3^ C^>^ NAPOLI STAMPERIA DEL FIBRENO Slrada Triniti Maggiore ii.° 26 1863 Memoria est ratta dal Voi. 1" dcfjli Alti della R. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche. STUDll SULLA ENTOMOLOGIA DELLA CALABRIA ULTERIORE M E M 0 r\ I A DEL SOCIO ORDINARIO A. COSTA letta nella tornata del dì 19 agosto 1862. Se volessimo esordir questo lavoro dal discorrere della utilità delle peregrinazioni scientifiche entro la patria, olire allo spendere inutile il tempo, potremmo ben meritare la taccia di apportar vasi a Samo e luc- ciole in Atene. Dappoiché quest'Accademia d'assai buon'ora ha sentita non pure la utilità, ma la necessità di siffatte peregrinazioni tanto, che spe- dì essa un tempo a proprie spese e per più anni di seguilo alcuni dei suoi Socii or in una , or in un' altra delle svariate regioni del regno , col fine di vederle illustrate ne' diversi rami delle naturali produzioni. Di che fan fede non peritura gl'importanti lavori che leggonsi negli Alti Accademici, frutto di quelle ricerche. Convinti adunque dello interesse che questo Corpo Accademico sa ap- porre a lavori di simile argomento , veniamo con fiducia ad esporgli il risultamento ottenuto da un viaggio scientifico testé eseguito per le Calabre regioni. Le quali se vennero da noi in preferenza scelte a campo di ricerche zoologiche e soprattutto entomologiche, non ostante già in- nanzi per altri esplorate , lo fu per due ragioni : in prima per la con- vinzione di essere il suolo Calabro troppo esteso e svariato nelle sue condizioni fisico-topografiche, per potersi dire esplorato abbastanza ; di poi per esser quelle per noi interamente sconosciute. E non polendo tutto in una sola slagione percorrerle, ci siam limitati alla estesa catena delle Sile nella Calabria Citeriore, ed alla estrema parte della Calabria Ulterio- re. Però di quello che riguarda la prima di tali contrade ci riserbiamo di- scorrere altra volta; nel presente lavoro ci limiteremo al risultamento ot- tenuto dalle ricerche nella Calabria Ulteriore. Di quanto si appartiene al regno animale sia vivente, sia estinto nulla abbiam trascurato. Alcuni avanzi organici li abbiamo comunicati al no- stro genitore, che son ispecialità attende alla illustrazione della Paleon- tologia patria. Di animali viventi le cose osservate nelle classi superiori e nelle infime sono sì poche, da non meritare che vi ci intrattenessimo. La classe che principalmente fìssa l'attenzione del zoologo che percorre l'interno delle Calabrie è quella degl'insetti: e di questa ci siamo parti- colarmente occupati, ed abbiam formato il soggetto del presente lavoro. Come è facile comprenderlo, un mese e mezzo, quanto potemmo con- sacrare nella Calabria Ulteriore, è tempo troppo limitato per potersi non direni già perlustrare, ma rapidamente percorrere dal naturalista tutta intera quella provincia. Per la qual cosa noi limitammo le nostre ricer- che alla sua parte estrema e più meridionale, come quella che riunisce le pilli disparate condizioni che la provincia intera può offrire. Infatti , a cominciare dalle maggiori alture dell'Aspromonte, fino alla spiaggia che da quel lato pon termine alla parte continentale della penisola, tu vi trovi e folti boschi di pini , falsi abeti, faggi, querce; e profonde valli solcate da fiumi e torrenti; e colline ridenti con abbondante vege- tazione spontanea; e luoghi padulosi; e spiagge arenose. Nelle quali con- dizioni tutte r entomologo trova ben da spaziarsi , avendo località che alla loro volta prestano asilo ad entomati di ogni famiglia. Ad effettuare quindi il nostro proponimento, dopo aver percorse le adiacenze di Reg- gio, ci recammo direttamente sull'Aspromonte ascendendovi pel suo lato occidentale, percorremmo tutti i punti più culminanti di quella estesa giogaja di monti e le principali vallate interposte , discendendone per quella valle che prende il nome dal Santuario eretto nel basso di essa in onore della Madonna di Popsis. Di là ci recammo a S. Luca, ed indi per Motticella ci estesimo sulla lunga valle di Bruzzano, nella quale ri- conobbimo uno de' punti più interessanti per 1' Entomologo ; battemmo intero il littorale di Brancaleone; girammo le colline interposte tra Bran- caleone. Staiti, Pietrapennata e Palizzi, ed in ultimo guadagnato novella- mente il littorale presso il Capo Spartivento, ci restituimmo a Reggio. Nel — 3 — ricercare i quali luoghi ben ci accorgevamo che anche avendo cosi ristretto il campo delle investigazioni , troppo breve era il tempo alle medesime consagrato a fronte della importanza che quelli ci oiTrivano. In comprova di che basterebbe accennare che nella valle di Bruzzano uno spazio pa- lustre non più esteso di tre metri quadrati fu sufficiente per intrattenerci non men di sei ore con immenso vantaggio; e che sulle colline di Bran- caleone, in un punto che potrebbe dirsi matematico, potemmo passarvi due intere matinate, facendovi principalmente raccolta di molte ed inte- ressanti specie di Imenotteri. Il risuJtamento di siffatte nostre investigazioni forma il subietto del presente lavoro, che abbiam creduto ripartire in cinque distinti capitoli. Nel primo faremo un cenno de' lavori esistenti suU' entomologia della Ca- labria Ulteriore, onde si abbia il confronto tra lo stato in cui trovavansi le conoscenze sull'argomento innanzi quest'epoca, e quello cui mercè le nostre ricerche si sono elevate. — Nel secondo daremo un prospetto ge- nerale di quanto le contrade da noi ricercate ci hanno offerto di più in- teressante.— Seguiranno nel capitolo terzo alcune speciali osservazioni su la Fauna di Aspromonte. — Il capitolo quarto sarà destinato alla descri- zione od illustrazione di parecchie specie.— Nel quinto ed ultimo sarà dato il catalogo sistematico generale delle specie tutte da noi raccolte nella Calabria Ulteriore: nel quale a maggior chiarezza ed intendimento de' due lavori che ci han preceduti, apporremo in due distinte colonne la sinonimia dello Specimen del Petagna , e della Fauna cF Aspromonte del Costa (0. G.) CAPITOLO PRIMO Cenno storico-crilìco de' lavori esistenti sulla Enlomolorjia della Calabria Ulteriore. Non si è molto imbarazzato a raggranellare gli elementi storici sul- l'argomento che ci occupa. In fatti, a due soli possonsi ridurre i lavori che con ispecialità trattano degl' Insetti della Calabria Ulteriore. Essi sono lo Specimen Inscctornm Vlterioris Calabriae di Vincenzo Petagna, e la Fauna d'Aspromonte e sue adiacenze di 0. G. Costa. Lo Specimen dal Petagna pubblicato nel 1786 a tutti voi è ben noto, e dalla prefazione stessa dell'autore rilevasi, essere stato scritto sopra un branco d' insetti nella Ulteriore Calabria raccolti da' due giovani dr ottime speranze Giulio Candida e Giuseppe Stefanelli, i quali seguirono la commissione che la Real Accademia delle scienze spedì nelle Calabre contrade nel 1783 a fine di studiare i guasti cagionativi dal tremuoto, che nel nominato anno fu tra i più forti onde le Calabrie siano state il tea- tro. Quell'opuscolo era il primo lavoro entomologico che vedeva la luce nell'ex-regno di Napoli. Per lo che con molta anzietà fu ricercato dagli studiosi di questa branca di naturali scienze , ed in Francfort l'anno ap- presso riprodotto. Le specie d'insetti delle quali in quel saggio si tiene parola ascendono a dugentotrentanove, dovendosi dall'apparente cifra di dugento quaranta sottrarre una che agi' insetti non si appartiene , V Aranea nigra. Fra le dette specie l'autore ne descrive dodicr come nuove, le quali sottoposte ad accurato esame ci danno il risultamente che segue — 11 Pachjpus Candidae, il Rhinomacer coeruleus, la Mutilla brutia, la Mutilla lUtoi'alls, la Phalacna calabra sono oramai sancite nella scienza come patrimonio del quale questa si è arricchita mediante il lavoro del nostro Petagna. In fatti la novità delle due cennate Mutilla venne riconosciuta immedia- tamente dallo Gmelin nella tredicesima edizione del Systema Naturae di Linneo: comunque non si fosse fatto altrettanto da scrittori posterio- ri, i quali anzi rivocandole in dubbio, e confondendole con altre, non han fatto che imbrogliare maggiormente la sinonimia , la quale è stata da noi ridotta alla sua vera lezione nella monografia de'Mutillidei della Fauna napoletana. Pel Pacliypìis Candidae si è per lungo tempo dibattuto fra gli Entomologi. Anche negli Atti della Reale Accademia delle Scien- ze di Napoli leggesi una discussione su tale argomento. Oggi però non pili si dubita essere stato Petagna il primo a descrivere la detta specie. Il Rhinomacer coeruleus è stato da noi primamente rivendicato al suo sco- pritore, riportandolo al conveniente genere Stenostoma (1): e comunque qualche autore che ha scritto dopo di noi non avesse riconosciuta tale anteriorità, pure questa è stata recentemente constatata da Schaum, che nel Catalofjus Coleopterorum Europae rìlìene il nome dell'Entomologo na- poletano , rimandando a' sinonimi l'altro rostratus di Fabricio general- mente adottato innanzi di noi. Il patrimonio di che il Petagna col suo Specimen avrebbe arricchita la scienza sarebbe stato anche maggiore, se buone collezioni pel confronto od opere più accurate avesse egli tenute a sua disposizione. In fatti tra (■) Fauna del Regno di Napoli: Edemeridei. gl'insetli che ebbe per le mani, varii altri ve no erano che in quell'epoca non erano conosciuti, e da lui erroneamente definiti per specie già note. Erano in tal condizione il Carabus rostratus descritto posteriormente da Bonelli col nome di UalicHS (Cychriis) ; il Cleras formicanus denominato varii anni dopo da Charpentier transversalis ; il Tenebria caraboides nel quale ravvisiamo senza esitazione la specie stessa da noi descritta nel IBI? col nome di Pandarus strigosus (1). Intorno alla quale ultima spe- cie è qui acconcio notare che il Mulsant riconoscendo in noi 1' anterio- rità nel descrivere tale specie, riferendola al genere Colpohis, si è poi cre- duto autorizzato a mutarne il nome specifico in strigicollis, per la ragione che uno identico trovavasi già impiegato da Faldermann per una specie di Pedinideo della Cina boreale, la quale secondo il suo medesimo siste- ma spetta all'altro genere Pedimis. Noi rispettiamo il distinto Entomo- logo di Lione ; i cui lavori hanno sempre l'impronta dell' accuratezza. Nella circostanza però di tale specie crediamo che non abbia avuta ragio- ne a mutare il nome specifico. Dappoiché le regole di nomenclatura vie- tano che lo stesso nome sia impiegato per due specie dello stesso genere, non però per specie che riforisconsi a generi diversi fossero anche affi- nissimi. In comprova di che molti csempii potremmo addurre. Per la qual cosa noi crediamo che il nostro Coleottero debba conservare il nome di Colpotus strigosus, siccome 1' abbiani già veduto adottato dal Piedten- bacher nella sua Fauna Austriaca, che mette per sinonimo l'altro di stri- gicoUis. Per opposto a quel che innanzi si è detto, dobbiamo avvertire che va- rie specie dal Petagna date come nuove, tali non erano. Per esempio la sua Buprestis Stcphanelli era stata descritta da Fabricio precedentemente col nome di cyaniconiis; la Buprestis briitia in nulla differisce dalla ca-i riosa dello stesso autore; il Rhagitini nigrum è evidentemente la Leptura scutellata. Da ultimo ci resterebbe a dire di molte specie già note, ma erronea- mente determinate; ma la loro giusta nomenclatura potrà rilevarsi dalla sinonimia che apporremo nel catalogo generale che sarà dato in fine di questo lavoro. Però non possiamo dispensarci dal richiamare l'attenzione sopra talune, le quali dovrebbero non poco sorprendere chi ciecamente prestasse fede a quelle determinazioni. Chi vi legge ad esempio fra gli (1) Memorie Entomologiche. _6_ Insetti calabri la Cicindela capensis, acquisterebbe idea assai erronea della Entomologia di quella regione. Pertanto nella C. capensis del Petagna noi non esitiamo a rìconosceve V Oinophron limbatum, comune a tutta quasi l'europa. Parimenti nella sua Scolia quadrimacidata , che è specie propria dell'America, noi riconosciamo il maschio, della volgare Scoria ìiortorum. In fine il Lucanus Capreolus è quello descritto da Thunberg col nome di telraodon. La Fauna d' Aspromonte e sue adiacenze del Prof. 0. G. Costa venne compilata in seguito di un viaggio eseguito nelle Calabrie per missione della R. Accademia delle Scienze in compagnia dell' altro Socio Profes- sore Gussone, che dal suo canto ne illustrava la Flora. Con quel lavoro la conoscenza degli entomati abitatori della estrema Calabria prese più ampio sviluppo; che il numero delle specie si elevò a trecento tredici , Don ostante la regione cui si riferiva fosse stata assai più ristretta ; e non ostante pure che l'autore non avesse tenuto conto che di alcuni or- dini soltanto. Infatti , delle trecentotredici specie , dugentoquarantotto si appartengono a Coleotteri, de'quali pare l'autore si fosse principal- mente occupato; e le rimanenti sessantacinque van ripartite fra Ortot- teri , Emitteri e Lepidotteri. Di Nevrotteri e Ditteri nessuna specie vien riferita, benché in una delle tavole veggasi rappresentata una Efe- mera ed altro insetto che dalla sola immagine non può in alcuna guisa ravvisarsi qual sia. Parecchie specie furono illustrate : e talune nuove ancora descritte. Fra queste ultime vuoisi principalmente ricordare il Rhysodes canalictilatus , il quale per la poca diffussione di quel lavoro è rimasto fino a tempo recentissimo ignorato , e descritto due altre volte come nuovo, l'una da Germar col nome di trìsulcatus, e l'altra da Mul- sant con quello di sulcipennis; nomi che per la prima volta veggonsi ri- mandati ai sinonimi nel cennato catalogo de' Coleotteri d' Europa di Schaum. Nò diversamente è avvenuto del Podisma calabrum, altra inte- ressante specie che nella Fauna d'Aspromonte trovasi descritta ed effi- giata, e che molti anni dopo venne descritta da Burmeister col nome di Pamphagus marmoratus (1). Il Serville credette a torto essere il Gryllus elephas (2) , e forse neppure è altra cosa VAcridium sardeum dell'Herrich- Schaeffer (3). Il Fischer nella sua importante opera sopra gli Ortot- (1) Handbuch der Entomol. II, p. 617, n. 5. (2) Hist. aatur. des Horlliopt. p. 615. (3) Noraencl. Il p. 7. teri europei, sebbene ritenga il nome specifico del Burmeister chia- mandola Porthetìs marmorata (1) ; tuttavolta nella nota avverte che per diritto d'anteriorità dovrebbe il nome del Costa adottarsi: Secmidiim jiis prioritatis inde speciei nomen Porth. calabra a 0. G. Costa tribahim re- sliluendum esset ; e che se ciò egli non ha eseguito , 1' è stato per non aver avuto sotto gli occhi individui napoletani per accertarsi della iden- tità loro con quelli descritti dal Burmeister. Ora noi possiamo dileguare un tal dubbio, essendoci assicurati che gl'individui raccolti in Calabria quadrano perfettamente con la minuta descrizione che il Fischer dà della specie del Burmeister. Resta quindi assodato che ambedue i con- nati autori han descritto una specie stessa, la quale portar deve il nome di Porthetis calabra, 0. G. Costa, siccome il Fischer proponeva. VEumor- phus calabrus se non costituisce una specie distinta nell'attuale genere Mtjccllna, cui si appartiene , certo per la costanza delle sue tinte rap- presenta una varietà ben singolare della Myc. cruciata, il cui tipo non mai si rinviene, là dove la cennata varietà è molto abbondante sotto le cortecce degli abeti e dei pini. Delle specie descritte come nuove, e nondimeno già note innanzi quel lavoro, se ne rileverà la sinonimia nel catalogo finale: solo avvertiremo come l'autore sia caduto nell'errore stesso del Petagna in quanto alno- strale Lucano , ritenendo coi nomi di L. cervus e capra la comune spe- cie che è sempre il L. tctraodon. CAPITOLO SECONDO Ragguaglio succinto del risullamcnto delle nostre ricerche. Passare a rassegna tutte quante sono le numerosissime famiglie na- ' turali d'Entomati, per dire in cadauna di esse la scarsezza o l'abbondan- za, le specie rare o nuove, che le regioni percorse della Calabria Ulte- riore offrono, sarebbe cosa assai lunga ed in parte superflua. Dappoi- ché, consultando il catalogo generale delle specie tutte raccolte, è fa- cile rilevare la prima delle due connate condizioni. E però ci limiteremo qui a discorrere soltanto di quelle cose che ci sembrano più degne di nota. Innanti però di scendere a tali specialità , diremo che uno degli (1) Horthopt. europ. p. 383. — 8 — scopi che ci proponevamo nel perlustrare la estrema parte della Cala- bria, era quello di vedere quali rapporti essa oifrisse con la contigua Si- cilia. Che , sebbene convinti strette relazioni dover esistere fra le due regioni; nulladimeno per ben corrispondere alle esigenze della geografìa entomologica, era mestieri determinare con dati precisi quali esse si fossero, e fino a qual punto si estendessero. In fatti l'Isola di Sicilia rac- chiude in sé tali e tante singolarità e produzioni esclusive, da farla giu- dicare una terra tutto affatto per natura di clima e di suolo diversa dalla vicina parte continentale. Ora sono appunto tali singolarità esclusive che sono andate a diminuire con le accurate ricerche nella estrema Ca- labria , e quelle sulle quali in preferenza ci intratterremo brevemente , costituendo i migliori documenti a dimostrare le relazioni che passano fra le due regioni. In tal categoria cenneremo dapprima V Ancijlopus mclanocephalus. Que- sto Coleottero veniva primamente descritto dall'Olivier (1) col nome di Endonnjchus melanocephalus sopra un individuo femina trovato nel Mu- seo di Parigi senza indicazione di luogo natale , e di poi riportato da Dejan nel catalogo de'Coleotteri con la indicazione della Sicilia per pa- tria. Posteriormente fu da noi illustrato nella monografia degli Endo- michidei della Fauna Napoletana (2) sopra individui parimenti ricevuti dalla Sicilia , fissando ancora i caratteri del genere fino allora non de- terminati. Avvertivamo innoltre nel citato luogo esser tuttavia ignote le melamorfosi del cennato coleottero , la sua ubicazione, i costumi, e le sostanze di che ne' diversi periodi di sua vita alimentasi. Piìi recente- mente il signor Gerstaecker nel bel lavoro sopra i Coleotteri Endomi- cbidei (3) riprodusse la specie senza riempire alcuna delle lacune da noi additate, e ritenendola ancora come abitatrice della Sicilia. Ora possia- mo affermare che 1' Ancylopus mclanocephalus non è più esclusivo di quell'isola, ma abitatore eziandio della Ulteriore Calabria, ed in qualche contrada di questa non affatto raro. Delle sue metamorfosi nulla abbiam potuto disvelare : perù un passo più oltre abbiam dato riconoscendone la sua ubicazione; la cui conoscenza è tanto più interessante, in quanto per essa il cennato coleottero si allontana dalle altre specie della fami- glia cui appartiene. In fatti è noto che gli Endomichidei, almeno quelli (!j Entom VI p. 1UT3, n. 3, pi. I. fig. 3. (2) Pag. 15, tav. Vili lìg. 3. (3) Monogr, der EndomychiJcn. — 9 — della Fauna europea, vivono sotto le cotecce degli alberi, principalmente faggi, pini, abeti, e qualcuno entro i fungbi. L'Ancilopo per opposto abita i luoghi maremmosi, vivendo presso le radici delle piante, delle quali pro- babilmente si nutrica ancora ne' diversi periodi di sua vita. In tali con- dizioni r abbiamo costantemente trovato in punti svariati dalla stessa Valle di Bruzzano presso le sponde del fiume-torrente dello stesso nome, le cui acque nel basso della valle durante la state ristagnano qua e là rendendo l'aere poco salubre. — Speciale parimenti della Sicilia ritene- vasi dagli Entomologi il Bemhklium Bahlii. Ora è cessata tale privativa, vivendo la connata specie ancora nella Calabria, e nelle condizioni stesse di abitazione dell' Ancilopo. — Altro Coleottero che neppur conosceasi abitare la parte continentale delle provincie meridionali d' Italia è la Drypta cyUndrìcollis , la quale rinvienesi più facilmente nella Sici- lia e nella Spagna. Essa pertanto trovasi nella estrema Calabria, ne' luo- ghi e condizioni medesime delle altre di cui abbiamo poco innanzi discorso. — VOpilus raollis non è certo specie rara in Europa; noi stessi r abbiamo già incontrata nel territorio napolitano. La ricordiamo non- dimeno in questo luogo per avvertire , che tra le diverse varietà che presenta relative al colorito, gì' individui raccolti nella Calabria appar- tengono alla varietà E, dallo Spinola (1) segnata come propria della Si- cilia, nella quale il colore oscuro prende sull'elitre tale estensione, che la prima fascia chiara è più angusta e più corta, per modo da non scen- dere in dietro lungo la sutura per raggiungere la seconda, siccome ha luogo negli individui ordinarli. — Tra gli Emittori ne abbiamo avuto an- cora un esempio nel Pygolampis fcmoratus , da noi primamente rinvenuto abbondante nelle adiacenze di Palermo , ed ora discoperto nella Cala- bria— Tra gl'Irnenotteri possiamo ancora citare sotto il punto di vista che ci occupa, r Anthidium sulphureum e il Lithurgus ìiaemorrhoidalis, ambe- due specie non conosciute altrimenti, che per la descrizione datane da Lepeletier sopra individui della Sicilia. In quanto poi alla seconda ci ha pur da riflettere, che la conoscenza di tale specie limitavasi soltanto alla femina, ed oggi viene completata, avendone ambedue i sessi. Il maschio differisce essenzialmente dalla femmina pel rilievo frontale quasi obli- terato, pe' piedi posteriori più grossi, soprattutto i femori e le tibie , pel capo e torace rivestiti di folta peluria cenerino-fulviccia , del qual (1) Essai sur les Clerites. — 10 — colore è pure la peluria addominale si dorsale, che ventrale: la frangia marginale degli anelli addominali è di un bianco meno puro, ed il sesto anello ha la peluria rossa più pallida. Potremmo pur aggiungervi il Rhijgchium Lefeburei, Lep., se non fossimo convinti non essere questo altra cosa che varietà deW oculatmi, specie alla quale deve restituirsi il nome specifico di variabile impostole dal nostro Cirillo , rimandando a' sinonimi tanto quello or detto di Fabricio, quanto l'altro europacum im- postole dallo Spinola. Dopo aver esposte questo poche cose relative alla geografìa entomo- logica, passiamo a dare un breve ragguaglio delle specie più interessanti rinvenute in ciascun ordine. In quest'ordine ci pare dapprima degna di esser notata la positiva scar- sezza di Carabidei, sia che questi si considerino per numero di specie, sia che si guardino per la copia degl'individui. La qual cosa è principalmente straordinaria per la catena dell'Aspromonte, ove l'alternarsi delle alture con le valli, i boschi onde i monti sono rivestiti, i numerosi torrenti dai quali vengono in varie direzioni solcati sembrerebbero offrire le più fa- vorevoli condizioni per la vita degli entomati della enunciata famiglia, ed analoghe a quelle che s' incontrano nelle più alte montagne degli Abruzzi, precisamente la Majella. E pure se si istituisse un parallelo fra i Carabidei di queste due catene di monti , per nessuna famiglia si tro- verebbe tanta differenza , quanto per quella in parola. Infatti su' monti della Majella tu trovi abbondanti svariate specie di Carahus , di Ptero- stichus , di Nebria, di Zabnis, ec; mentre in quelli dell'Aspromonte il numero totale di Carabidei raccolti si eleva appena ad una quarantina. Né varrà l'opporre non conoscere noi tutte quante sono le specie di Ca- rabidei che vivono sull'Aspromonte; poiché lo stesso dir si potrebbe an- cora della Mejella. Ma quello che debbo riflettersi l'è, che sulle monta- gne dell'Aspromonte a forza di ricerche dilingenti puossi a stento rinve- nire qua e là qualche Carabideo; mentre sulla Majella ricercando anche fugacemente ti trovi quasi ad ogni passo nella posizione di far buona raccolta di interessanti specie di Carabidei. La ragione di tale notevo- lissima differenza ci pare doversi attribuire meno all' altezza maggiore cui si elevano i monti della Majella, che alla posizione più scttentrio- — li- naio di queste montagne. In fatti considerando in generale la distribu- zione geografica de'Carabidei di europa, vedesi, che ad eccezione di po- chi generi, pe' rimanenti 1' abbondanza cresce a misura che si va verso il settentrione. GÌ' insetti che visiono ne'pini debbono certamente richiamare l'attenzio- ne dell'entomologo che perlustra la catena dell'Aspromonte, ove il pino comune nelle Calabrie tatle/pinus lancio, ed il falso abete, pmws /^icca, ne covrono tutta quasi la superfìcie, benché oggi vadano continuamente scemando per affetto de' continui tagli. Noi vi abbiamo quasi esclusi- vamente consagrati varii giorni alla ricerca degl'insetti de'pini, non ostante la dimora su que'monti fosse la piìi incomoda che avessimo spe- rimentata , per assoluta mancanza di ricovero. Del frutto raccolto non siamo del tutto scontenti : dobbiamo però anche per queste genie d'in- setti osservare che la copia e la importanza delle specie sono state di molto inferiori a quelle che le analoghe condizioni di vegetazione offrono nelle regioni settentrionali di europa. Soprattutto la Fauna della Ger- mania è assai ricca d' insetti abitatori de' pini. Anche nella Francia il solo pino maritimo ha dato al signor Perris una copia non indifferente di specie, non meno che centoventi. Vero è però non potersi fare paragone tra il risultamento di ricerche assidue e di parecchi anni, con quelle di un© fugace perlustrazione di pochi giorni; nondimeno la sproporzione è tale-, da non potersi a questa sola cagione attribuire. Egli è principalmente nella famiglia de'Bostrichidei, che è appunto quella che rappresenta la parte maggiore degl'insetti di cui ragioniamo, che il difetto si avverte. Il gruppo de' Malacodermi vi è piuttosto abbondante, ed in esso dob- biamo fra le altre notare 1' Omalìsus sanrjuinìpennis descritto prima- mente da Kuster come proprio della Dalmazia, e di poi da noi illustrato sopra individui raccolti sulla montagna di Santangelo a Castellammare. Aggiungi che gl'individui raccolti sopra l'Aspromonte sono notevoli per la statura doppia di quella degl'individui raccolti nell'altra citata lo- calità. Nella famiglia degli Edemeridei, la quale è abbondantemente rappre- sentata , menzioneremo che la copia d' individui di ambo i sessi della Oedemera il cui maschio venne in prima descritto da Schmith col nome di melanopyga sopra individui ricevuti dalla Sicilia, ci ha messi nella posizione di completare la conoscenza di tale specie , riconoscendo per femmina di essa quella descritta da noi nella Fauna Napolitana col nome — 12 — (li Oed. macuUventrìs, convertendo in certezza il sospetto nel citato luogo già manifestato. E siamo indotti a credere esser questa stessa Edemera quella che nella Fauna d'Aspromonte trovasi registrata col nome di Oed. ruficolUs, mentre la vera ruficoUis, oggi spettante al genere Anon- codes, non l'abbiamo mai vista finora nelle nostre provincie. La sezione de'Curculionidi è certamente tra le più intrigate, e nel tem- po stesso tra le meglio studiate. Essa non può dirsi proporzionalmente assai ricca nella estrema Calabria. Solo di minute specie ne abbiam fatta abbondante raccolta. E sebbene non sia molto agevole pronunziare sulla novità di una specie, pure ci pare averne talune che come tali pos- siamo presentare agli Entomologi. Precisamente del genere Nanophyes ci abbiam raccolto buon numero di specie, fra le quali ve n'ha che cre- diamo degne d' illustrazione, e due che giudichiamo nuove, e che ver- ranno descritte coi nomi di ccntromactdatus e qiiadrivirgatus. In fatto di Longicorni la Ulteriore Calabria offre un qualche interesse per r Entomologo , albergandovi molto e non spregevoli specie, princi- palmente della famiglia de' Lepturidei. Perù l'essere stata questa parte de'Coleotteri studiata d'assai buon'ora e da molti, e l'essere gli animali che vi si riferiscono di statura quasi non mai minutissima, son due con- dizioni per le quali non è molto facile discoprir novità. La specie che cre- diamo piìi singolare fra quelle rinvenute in tale peregrinazione si è una Leptura, la quale avendo stretta affinità con varie già note, come la bi- punctata, la bisignata e la unipunctata, nondimeno non può con alcuna di esse dirsi identica. Sicché verrà descritta col nome d'i Leptura excellens. Da ultimo dobbiam notare tra Coleotteri il genere Lejestes degli Endo- michidei, che pure è stata una nuova aggiunta per la Fauna Napolitana, tanto pili importante, in quanto non si aveva notizia che fossesi rinve- nuta in Italia: almeno il Redtenbacker, il quale nella sua recentissima opera sopra la famiglia in parola ha riunito quanto su tali Coleotteri in- nanzi di lui conoscevasi , assegna per patria all' unica specie europea, L. seminigra , la Svezia , la Germania settentrionale , e la Francia ; r Italia non già. ORTOTTERI Sebbene ricca piuttosto di Ortotteri dir si debba la estrema Calabria, nulladimeno poco di singolare ci ha offerto. La specie più rara che vi avessimo raccolta è stata la Porthetis calabra, della quale nel precedente — 13 — capitolo abbiamo discorso. Vengono in seconda linea come specie che è meno facile incontrare ovunque il Trigopdium cicinddoides , che vive nei luoghi pantanosi della valle di Bruzzano; la Mantis Spallanzania, non rara nelle adiacenze di Reggio ; la Blcsonema meridionaUs (1) stata descritta pochi mesi dopo di noi dal signor Ycrsin col nomo di brcvipennis (2) so- pra individui ricevuti dalla Sicilia. NEVROTTERI Chi fosse nel caso di consagrar molto tempo alla ricerca de' Nevrot- tcri Calabri, perlustrando ripetute volte le vallate dell'Aspromonte sol- cate dalle acque, precisamente quella di Popsis , quella di Bruzzano ed altre simili, ne farebbe certamente ricca ed interessante raccolta, princi- palmente della famiglia de' Friganeidei. Noi poche specie abbiam potuto raccogliere, e nondimeno fra queste poche ve ne ha taluna che offre tale organizzazione, da dover costituire a nostro modo di vedere un distinto genere nella famiglia degli Emcrobiidei, cui imporremo il nome di Iso- scelipteron per alludere alla figura delle ali che l'è quasi di un triangolo isoscele. Ne possediamo un solo individuo raccolto sulle colline di Staiti. Anche del genere Mucropalpus abbiamo una specie dell'Aspromonte, che illustreremo col nome di M. hyaUnatus. È questo l'ordine che in preferenza di ogni altro ci ha presentato spe- cie interessanti per la scienza , ed aggiunte per la Fauna Napoletana. Però è da far distinzione tra le due grandi sezioni nelle quali 1' ordine naturalmente dividesi. Di una di esse, vuol dire di quella che racchiude i trivellanti, assai scarsa è stata la raccolta, mentre per l'opposto d'Ime- notteri aculeati la raccolta è stata sì abbondante, da aver richiamato tutto il nostro studio. La ragione di tanta discrepanza, che noi trovava- mo diametralmente inversa di quella osservata il mese innanzi sulle montagne delle Sile , crediamo doversi attribuire ed alla stagione nella (1) A Cosi. Faun. Napol. Locustid. p. U- tav. X, lìg. 2 e 3; Ottobre 1860, (2) Note sur queìques Orthopteres d'Euiojìe. Annal.de la Societ.Eatom.de Fran.3° 860. pag. 519, pi. 10, fig. 7-9. - 14 — quale eseguivamo le nostre ricerche , ed alle condizioni di vegetazione molto diverse. Così ad esempio per la sottosezione de' trivellanti serri- caudi, nella quale, se ne eccettui poche e volgari specie, nulla vi abbiam rinvenuto , nelle basse pianure e nelle mezzane colline la stagione era troppo innoltrata; e nelle montagne poi dell'Aspromonte vi si opponeva la mancanza di quelle piante che in preferenza danno pascolo a simili insetti. Non meno de'Serricaudi furono scarsi i Pupivori: fra quali tut- tavia, oltre a qualche specie rara per noi, come Vlchnetmonhigense VE- phialtes manifestator che raccoglievamo su'boschi dell' Aspromonte, ab- biamo un Icneumone propriamente detto, e dueTrifoni i quali non possono con esattezza riferirsi ad alcuno di quelli descritti dal Gravenorst nella sua classica opera sugl'Icnemonidi europei, la quale non cesserà mai di essere il primo codice importantissimo per tale famiglia d'insetti. E quan- tunque non fosse fuori probabilità che altri le avessero descritte dopo del Gravenorst; pure le nostre indagini non ce le han disvelate. Ver- ranno quindi descritte coi nomi di Ichneumon calabrarius , Trìjphon fla- vitarsus, e Tryphon nigricarpus. — Nella famiglia dei Braconidci due ne menzioneremo, il Y'qno dcsertor, la cui frequenza ci ha messi nel caso di conoscere i due sessi essere tra loro perfettamente simili, se ne eccettui la trivella della femina; mentre il maschio rimase dubio al distinto En- tomologo Nees di Esenbeck ; e lo Spathlus erythrocepkalus descritto da Wesmael come proprio del Belgio, e di cui non si ha notizia fosse stato rinvenuto in Italia. — In fine tra Calcidei descriveremo una specie col nome di Chalcis obtusedentata. Passando a dire degli Imenotteri aculeati, non vi ha tra essi famiglia, nella quale non avesserao rinvenuto specie o nuove per la scienza, o per lo meno da aggiungersi alla fauna napolitana , nella quale appunto parec- chie di tali famiglie erano state pubblicate poco innanzi di muovere per le ricerche di cui favelliamo. Per questi adunqne non possiamo dispen- sarci dal passare a rassegna ciascuna delle naturali famiglie per dirne le specialità, non potendo esser tutte in un sol quadro prospettate. Sfecidei. Di tre specie si è accresciuta la nostra fauna per gli Stecidei. Una di esse era già nota fin da Fabricio : è il Pelopoeus femoratus, che nella fauna europea rappresenta qualche cosa di affine alle specie del nuovo mondo. Le altre due sono la Spliex strujulosa e la Enodla livido- cincia, ambedue state ora da noi già descritte nel seguito agli Sfeci- dei della citata fauna Napoletana. Il rinvenimento poi della femmina — 15 - della Sphex parthenìa ci ha dato la opportunità di togliere una lacuna rimasta nella storia di tale specie, e ci ha fatto riconoscere che il rosso delle mandibole si appartiene al maschio soltanto , mentre nella fem- mina quelle sono interamente nere. Dal che conseguita che uno de'ca- ratteri specifici adottati dal Dahlbom per formolare Li differenza tra la Sph. fuscata, cui più la nostra si approssima, e la Sph. sordida, riposto sul colorito delle mandibole, perde ogni valore. Innoltre non dobbiamo tacere aver incontrato nelle collezioni del dottore Sichel e del Museo Britannico individui pressocchè identici a' nostri col nome di Sph. palu- dosa, Ros. , con la quale noi fin dal principio riconoscevamo l'affinità, espri- mendo le ragioni per lo quali non eravamo indotti a riferirvi la nostra specie. Pompilidei. Nella fauna napolitana (1) descrivendo il Priocnemis annula- tus abbiamo avvertito l'equivoco introdotto dal Dahlbom col considerare il Pomp. luteipennis di Fabricio come la femina del P. unnulatus. E noi deducevamo allora il nostro giudizio soltanto dal tenere ambi i sessi del vero annulatus, e dal vedere che la femina non corrispondeva punto alla diagnosi che il Fabricio ci ha lasciata del luteipennis. Ora non solo pos- siamo confermare quanto ivi abbiam detto, ma soggiungiamo che ilPorìi- pilus (ora Priocnemis) luteipennis di Fabricio è specie ben distinta. Noi l'abbiam raccolta nella Valle di Bruzzano; l'individuo che possediamo è femina e conviene esattamente con la frase diagnostica fabriciana. — Nel genere Pompilus non è facile pronunziare sulla novità di una spe- cie. NuUadimeno ci pare una poterne indicare come nuova, che verrà denominata P. vomeriventris pel principal carattere che distingue la fe- mina, unico sesso che possediamo, cioè l'addome sensibilmente compresso verso dietro a guisa d'un vomero. Nissonidei. Ricca d' Imenotteri di questa famiglia è la estrema Cala- bria: però la più parte delle specie son quelle stesse che rinvengonsi pure nella Terra d'Otranto. Due sole ci giunsero sconosciute, lo Stizus termi- nalis Dahlb. che avevasi come proprio della Francia meridionale; ed un novello Hoplisus da noi chiamato crassicornis. Ambedue le quali specie, trovansi già pubblicate nella fauna napoletana, di cui la monografia dei Nissonidei fu compiuta dopo il nostro ritorno dalle Calabrie. Bembecidei. Abbondanti sono le Bembeci in tutti i luoghi arenosi della (ì) PompiliJei, p.ig. 6. , — 16 — estrema Calabria, e in preferenza nella valle di Bruzzano, ove veggonsi svo- lazzare a sciami intorno i fiori del Vltew Agnus castus, che insieme al Ne- riunì Oleander, anche in fiore nel mese di luglio, danno a que' letti di torrenti l'aspetto di ridenti giardini. Le specie però sono tutte ben note, e non rare in altre parli di queste provincie napoletane. Fìlaniidd. Nessun luogo si è tanto prestato per gl'Imenotteri di que- sta famiglia, quanto le colline di Brancaleone. Precisamente del genere Ccrceris in un punto limitatissimo tale ve ne era copia , da avervi po- tuto raccogliere riunite quante la nostra fauna finora ne conta di specie, fra le quali era per noi la prima volta che raccoglievamo la conigera Dahlb. e la buprestickla , L. Duf. Né deve passar inosservata 1' abbon- danza del Philantus Sieholdti lungo il littorale che dal paese stesso di Brancaleone s'intitola. Di Larì'idei, Pemfredonidei e Crabronidei nulla di singolare abbiamo incontrato. Scoliidei. Da quel che abbiamo già pubblicato nella fauna rilevasi che le nostre ricerche nella estrema Calabria ci han fruttato in questa fami- glia l'aggiunta della Scolia rubra Spin. {abdominalis, Jur. ) che racco- gliemmo abbondante sulla collina di Brancaleone ove erano copiose le Cerceridi. Nondimeno dobbiamo notare essere opinione di alcuni Ime- notterologi esser quella Scolia la femmina della Elis continua Lep. che che noi abbiamo parimenti raccolta nella Calabria, però in luogo diver- so, cioè sulle pendici orientali dell'Aspromonte. Qui non altro ciie ma- schi, U non altro che femmine; ma ciò nulla oppone a poter considerare le due Scolie cennate come i due sessi d'una specie stessa , alla quale conservar si dovrebbe il nome impostole dallo Spinola. MutlUidei. LoYc\\è pubblicammo lamonografia de'Mutillidei dellafauna napoletana dicemmo che le Calabrie e la Terra d' Otranto erano le due fra le provincie napoletane che principalmente abbondavano d'Imenotteri di tale famiglia. Questa proposizione trovò nuovi documenti nelle ricer- che ultime da noi eseguite. In fatti, tra le molte specie raccolte, quattro ve ne erano ancora che prima non possedevamo, e che quindi accresce- vano sensibilmente la serie delle Mutille napoletane. Noi le abbiamo già descritte nelle aggiunte alla connata monografia. E sebbene fosse possibile che qualcuna di esse non sia che la femmina d'altra conosciuta pel maschio solo ; pure non potendosi un tal ravvicinamento istituire per semplice ipotesi, è necessità ritenerle con nome distinto fino a che — 17 — novelle osservazioni non verranno a convertire in realità gli attuali sospetti. Andrenidei. Uno de' generi più singolari di questa famiglia è certa- mente il g. Nomia , del quale una sola specie erasi incontrata fra noi , la N. humemlis. La estrema Calabria ce ne ha date due specie molto interessanti: l'una delle quali sembra affinissima a quella dell'Egitto de- scritta da Spinola col nome di riiflcornis (1); e l'altra è assai distinta per la conformazione de'piedi posteriori, più strana che in quante altre specie l'Europa possiede, onde l'abbiam descritta nella fauna col nome dìmon- struosa, all'altra avendo dato il nome di afjiiiis. Quello inoltre che ci han fatto avvertire le Nomie raccolte in Calabria si è la variabilità delle due spine dello scutello del maschio, le quali in una medesima specie van soggette ad impicciolirsi fino a ridursi a piccoli denti, che rimangono quasi occultati in mezzo alla peluria. Dobbiamo inoltre notare che visi- tando la ricca collezione degl' Imenotteri illustrata daSmitth, abbiam trovato un maschio simile perfettamente alla nostra monstruosa sotto il nome di diversipes o humerulis; mentre il maschio di questa specie ha i piedi posteriori assai diversamente conformati. Tra le molte specie del- l'esteso ed intrigato genere Andrena per una sola crediamo poterci pro- nunziare e darla come nuova, presentando tale abito, da non poterla con- fondere con alcuna delle note. Essa verrà descritta col nome di A. cala- óra, col quale ne abbiam lasciato un individuo al distinto Imenotterologo francese dottore Sichel. Megachilidei. Il genere Megachile viene pur esso ben rappresentato nella Entomologia calabra, avendovi tre specie probabilmente nuove, le quali denominiamo pugillatoria, melanopyga e mimita. Ancora è interes- sante per la nostra fauna la M. patellimana descritta da Spinola come propria dell'Egitto. Apidei. Notiamo in questa famiglia la comune Ape da miele per una varietà incontrata sui piani di Aspromonte. Essa distinguesi pel colorito bruno uniforme di tutti gli anelli addominali dorsali. emitteri Gli Emitteri Eterotteri avendo costituito d'assai buon'ora oggetto spe- ciale di nostre investigazioni e studi , avrebbero dovuto poco o nulla di (1) Annal. de la Soc. Entom. de Frane. 1838. 3 — 18 — nuovo offrirci o di assai raro. Tuttavia il viaggio per le Calabrie ci ha pure confirmata la massima , che le provincie napoletane non possono mai dirsi esplorate abbastanza in fatto d'entomologia. Le pianure delle Sile ci han dato sufficiente materiale da accrescere la serie delle specie della nostra fauna ; ma la Calabria Ulteriore con un numero più limitato di specie, ce ne ha dato delle tanto importanti, da compensare con usura la scarsezza del numero. Ed in prima ad ogni altro convien dire di un Emesidco, il quale offre tali tratti d'organizzazione, da averci indotto ad elevarlo a tipo di un genere distinto, al quale abbiam imposto il nome di Melapt-erus per alludere ad una delle note caratteristiche che lo distin- guono, cioè le elitre inserite sul posteriore contorno del mesotorace, il quale nel dorso è sviluppato tanto quanto il protorace , e rimane come quello a scoperto. Come novità per la scienza annunzieremo ancora un grazioso Jingideo del genere Dyclionota da noi chiamata formosella. Am- bedue le quali, unitamente ad altre discoperte sulle Sile nella Calabria Citeriore , le abbiamo descritte in un nostro recente lavoro sugli Emit- tori Elcrotteri napoletani (1). Non meno degne di nota sono state alcune specie , la cui importanza riguarda principalmente la geografìa entomologica. Il genere Pclogonus, che unica specie conta in Europa, il P. marginakis, era conosciuto abi- tatore della Francia meridionale e della Spagna. In Italia non sappiamo che alcuno innanzi ora ne avesse indicata la esistenza : anzi il distinto Entomologo della Liguria, Spinola , nel suo saggio sugli Emittori Ete- rotteri dichiarò non averlo conosciuto in natura. La discoperta quindi di tale Emittero se nulla ha aggiunto alla scienza , ha arricchita di un altro genere la fauna napoletana non solo, ma della intera Italia. Essa trovasi sulle sponde sabbionose di varii fiumi-torrenti della Calabria sì Ci- teriore, che Ulteriore: ed in taluni di questi tanto frequente, da averne po- tuto osservare i diversi stati e i costumi, riconoscendo esattissimo quanto sul!' oggetto ne scrisse il Dufour (2). — L'altra specie che sotto questa categoria devesi registrare è il Capsas Verdi che poco innanzi aveva de- scritto il Mulsant (3) sopra individui della Francia. Esso vive nella Ca- labria Ulteriore sopra la Tamarin africana , ed è soprattutto frequente nelle adiacenze di Reggio, senza mancare in altri luoghi della provincia (1) Additamenta ad Centmias Cimicum Regni Neapoiitani^ (2) RechercUes anatoni. et pliysiol. sur Ics Hemiptères. (3) Opuscul. Entomol. — 19 — ove quella pianta vegeta. Ed è singolare, che mentre la parte maggiore delie specie d'Emitteri e taluna ancora di Coleotteri che con quella con- vivono partecipano del color verde della pianta che loro presta alimen- to, questa pel contrario vi fa un sensibile contrasto pel suo color nero- castagno, interrotto dalla fascia bianco-lattea. Se in stagione più innoltrata avessimo nuovamente visitate le stesse regioni, molte altre interessanti specie di EmitteriEterotteri vi avremmo certamente raccolte ; dappoiché nel mese di luglio moltissime ne la- sciammo ancor larve , precisamente delle famiglie dei Coreidei e degli Scutelleridei. Più scarsa di prodotto è slata la sezione degli Emitteri Omol-teri; ma pure non mancante di qualche novità. Il genere Ga/j.sce/ts non contava che una sola specie, il C. bicolor. Le ricerche nella Calabria ce ne hanno fatta aggiungere una seconda assai ben distinta per la metà superiore del corpo tutta uniformemente gialla, mentre la sottoposta è bruno-nerastra, e per la mancanza della vena rilevata sull'elitre. Noi l'abbiam denominata C. dimiadiata (1). Sì pure nel genere Psylla una elegante specie ci hanno oflerto le vallate dell'Aspromonte, ove vegeta abbondante la ginestra, la quale verrà denominata Ps. lactea. LEPIDOTTERI I Lepidotteri son fra tutti gl'insetti quelli pe'quali vi ha in tutta Euro- pa maggior numero di cultori; i quali non solo hanno esaurito le ricerche nel proprio territorio, ma si sono estesi ancora in terre dalle native più 0 meno remote. Per la qual cosa non farà meraviglia se diciamo che quasi nulla degno di nota abbiamo rinvenuto in tale ordine. Di una sola specie ci occuperemo a darne la descrizione, parendoci del tutto nuova. Essa appartiene alla famiglia della Grometre e verrà da noi distinta col nome di G. bruzzanaria. Comunque la Ditterologia italiana da parecchi anni venga assai bene illustrata dal distinto Ditlerologo di Parma sig. Camillo Rondani, pure (1) Fauna Napol. Caliscehdei. — 20 — questo meridionali provincia parecchie novilà ci hanno di tratto in tratto offerte, che in diversi lavori sono state da noi descritte (1), talune delle quali spettanti appunto alia estrema Calabria; come la Pogonosoma hya- linipemie, la Laphria aeneiveìitris, il Cheilopogon sicaniis, la Oscinis Ron- darli. Ciò nulla ostante tra i Ditteri riportati dalla ultima peregrinazione non mancano alcune novità. E tra queste voglion esser ficordate due novelli generi , tali dovendoli considerare a causa della sottigliezza cui gli attuali Ditterologi han portato le note generiche. Uno di questi della famiglia de'Bombilidei è molto affine ai generi Usia e Cyrtosia, dai qua- li differisce per la disposizione delle vene alari, e per altri caratteri che verranno esposti nella rispettiva descrizione. L' altro si appartiene alla famiglia degli Asilidei , nella quale deve prender posto accanto del ge- nere Laphria, con alcune specie del quale offre strettissima simiglian- za. Nella famiglia stessa degli Asilidei ne abbiamo inoltre uno che rien- tra nel genere Gastricheilus istituito dal Rondani nel suo Prodromo di Ditterologia Italiana, onde verrà descritto col nome di Gasi, nubeculipen- nis. — Nella famiglia degli Antracidei varie specie ci rimangono indeter- minate: però non volendo su d'esse azzardare alcun giudizio , ci riser- biamo discorrerne dietro più maturo esame. Dopo d'avere esposto quanto d'interessante e di nuovo ci ha offerto la estrema Calabria , ci piace chiudere il presente capitolo con una breve riflessione. Tutto quanto abbiam riferito non è che il frutto d'un mese solo di ricerche, eseguite direm quasi fuggendo pel desio di percorrere in breve tempo molto spazio, e per luoghi già due volte innanzi di noi con lo stesso scopo perlustrati: e la considerazione del tempo importa non solo per la brevità , ma ancora per la stagione, la quale ha stretto rapporto con la vita degli entomati delle diverse famiglie. Dappoiché se il colmo della state era stagione opportuna per le ricerche sulle monta- gne dell'Aspromonte, non era parimenti favorevole per le regioni basse di quella provincia per se stessa caldissima. Sicché intere famiglie ave- van già compiuta la loro parabola: mentre per contrario molte specie spettanti a famiglie autunnali, le lasciammo ancor larve quando abban- donammo quelle interessanti regioni. Or se non ostante tutte le indicate circostanze sì copiosa e ricca di novità è stata la raccolta , sembra ra- (1j Frammenti di Entomolorjia Napoletana— Contribuiione alla Dilterolorjia italiana— De qui- Ousdam novis inscctorum (jeneribus. — 21 — gionevole il conchiuderc che immensamente maggiore dovrebbe aspet- tarsi se per tempo più lungo e in stagioni diverse si ricercassero quelle medesime contrade ed altre limitrofe che non potemmo visitare. Noi ab- biam sempre opinato, ed ora ne siamo pienamente convinti , che se la intera provincia della Calabria Ulteriore prima si perlustrasse accurata- mente dalia metà della prinufvera fino al cominciar dell'autunno, offri- rebbe tanto ancora d'interessante e di nuovo, quanto nessun' altra delle provincia napoletane può offrire. E poiché non possiamo noi vagheggiare l'idea d'effettuire un tal progetto , lo additiamo quasi a programma per ehi avesse tempo e genio di consacrarvisi ; contenti dal canto nostro di avere col presente lavoro spianata la via per opera più seria e più vasta. CAPITOLO TERZO Osservazioni ed addizioni alla Fauna di Asjìromonte Le Faune come le Flore parziali, soprattuttoselimitate a molto ristrette contrade, van soggette a sensibili variazioni per effetto dell'azione che la mano dell'uomo esercita sulle terre e sulle piante. La messa in coltura di terreni incolti, la bonificazione de' terreni paludosi , il taglio di bo- schi, son tre condizioni le quali immensamente influiscono a cangiare il numero di genie di animali e di piante di una contrada. E senza diffon- derci a porre innanzi esempii estranei al nostro argomento, de'quali ben molti potremmo addurre, diremo di ciò che alla catena de'monti di cui ragioniamo si riferisce. I piani di Aspromonte , giusta le assicurazioni dell'autore della Fauna di detta regione, non che de' vecchi popolani di quelle contrade, fino a trent'anni or sono offrivano per varia estensione un suolo pantanoso ricco di vegetazione copiosa e spontanea, la quale dava asilo a numerose ed importanti specie di entomati. Lo stesso connato autore , al pari del cav. Gussone , che insieme nel 1827 perlustravano quelle regioni, ricordano che in quell'epoca vegetavano abbondantemente le Angeliche lungo la Valle detta Ferràina; le quali piante ovunque vi- vono, costituiscono la sede di molti insetti, principalmente Imenotteri. Attualmente non una sola pianta ne vegeta; ed al pari di tutte le alture che dominano quella vaUata, non di altro son ricoperte, che di felci, le quali è ben noto quanto poco siano dagl' insetti desiderate. I boschi di pini (pinus laricio ) e di falsi abeti (pinus picea) si vanno alla giornata clistriiggendo, non rimanendo che arido e nudo suolo, ove innanzi que- gli alberi maestosi facevan grandiosa mostra di loro. Tutte sitTatte circo- stanze han prodotto che i monti della catena d'Aspromonte non offrano più quell'abbondanza di specie e di individui che un tempo vi si poteva- no agevolmente raccogliere. Sol pochi punti vi avvanzano ne'quali l'En- tomologo possa far buona messe ; fra quali deve principalmente nove- rarsi la vallata di Popsis. Scendendo poi alle specialità dobbiam dire che non ostante il mutato aspetto di quelle contrade in rispetto a ciò che erano trent' anni dietro; pure molte specie vi abbiam rinvenute interessanti non segnate nella Fauna d'Aspromonte. Nulla diremo degU Imenotteri e de'Ditteri; poiché l'autore di quel lavoro non essendosi punto occupato degl'insetti di ta- li ordini, ci manca l'elemento di comparazione; si- pure degli Ortotteri e degli Emittori, pe'quali alcune specie soltanto vengono menzionate. Dei Lepidotteri, abbiamo già dichiarato aver in generale poco da dire. Ci li- miteremo quindi a'Coleotteri soli, i quali costituiscono la parte princi- pale della Fauna d' Asjìromonte. Due specie di Malacodermi dobbiamo in prima menzionare; VHomali- sus sanguinipennis e 1' Heros minutus ; ambedue rimarchevoli eziandio per la vantaggiosa statura alla quale giungono gl'individui raccolti sul- l'Aspromonte. 11 primo di essi per esempio misura linee quattro e mezzo di lungiiezza, mentre quelli che da noi precedentemente raccolti sopra le montagne di Castellammare non eccedono linee tre e quarto. L'Oni- tis pugil che avevamo innanzi dalla Terra d'Otranto, è abbondante nelle pendici orientali dell'Aspromonte entro lo sterco bovino. Sono parimen- ti specie interessanti da aggiungere alla Fauna di questa contrada ULep- tura excelsa àcWsi quale abbiamo superiormente parlato; V Asdera coe- ndea che raccoglievamo abbondante nella prateria che riveste il nudo cacume di Montalto, là ove un tempo era folto bosco di faggi. Che se con ispecialità prendiamo a considerare gl'insetti abitatori dei pini e de' falsi abeti, non poche specie vi ha che non prima erano state rinvenute e che accrescono la Fauna di que'" monti. Menzioneremo con particolarità la Lejestes seminigra , il Lissemus equestris , il Serropalpus striatus, la Peltis grossa e ferruginea, il Micetopliagus fulvicoUis, il Bron- tes planatus,i\ Pcromalus parallelepipeduSt]e Lejades axillaris e glabra, il Bothridercs contraclus, la Bitonia crenata, il Mcnephilus ciirvipes, lo A7/n- — 23 — iholinua coìlaria. E molte altro .incora potremmo qui registrarne , le quali senza renderci [)rolissi, si rileveranno dal catalogo finale. ■CAPITOT.O QUARTO Descrizione di alcune specie nuove Abbiamo in varii luoghi connato che per effetto del lungo intervallo di tempo in cui questo lavoro è rimasto inedito ci slam veduti nella neces- sità di pubblicare nella P'auna napoletana parecchie delle specie che in quello si trovavano descritte. Tanto abbiam principalmente praticato per gl'Imenotteri Sfecidei,Scoliidei, Mutillidei, e per le Nomie; non che per- la Caliscele già menzionata. Degli Emittori Eterotteri poi, uniti ad altri molti discoperti e nella Calabria Citeriore ed in altre provincie ne ab- biam formato il soggetto di un supplemento al precedente nostro lavo- ro pubblicato negli Atti del R. Istituto d'Incoraggiamento. (Additamenta ad Centurias Cimicum Regni NeapoUtanl). Per la qual cosa, non ostante le dette specie, che comparivano nuove nel primo lavoro, si trovassero effigiate nelle quattro tavole , incise fin da quell'epoca; noi ad evitar ripetizioni, riporteremo qui la descrizione di quelle soltanto non ancor pubblicate, e per 1^ altre ci sarà sufficiente additare nella spiegazione delle tavole il luogo nel quale le abbiamo de- scritte. .NANOPHYES QUADRIVIUGATUS. Tav. I, fìg. l. N. ohlongus,convcxns^ rostro capite pr&noloquc siniul haiul longiorc, re- cto; palUdus, parce alhido pubesccns, pronoti punctis duobus elytrorumque li- neolis duabns discoidalibus abbrevìatis, interna anterius quam externa po- nila nigris; pectore cincreo-nigricante. Long, corpor. Un. 1 '/, Corpo oblungo , convesso , pallido , con breve e discreta pubescenza bianchiccia, con splendore quasi serico, più stivata su'lati del protorace, liostro quasi diritto , cilindrico, non più lungo del capo e torace insie- me. Capo nerastro nella regione occipitale. Protorace in forma di cono — 24 — troncato, con due punti neri, uno per cadaun lato del disco. Elitre striato- puntate come nelle specie affini, con due brevi linee longitudinali nere r una su! terzo intervallo quasi sul mezzo della lunghezza , 1' altra sul quinto intervallo posta più indietro, cominciando al livello, nel quale la prima si termina. Femori anteriori e medii con una delicata spina pres- so l'estremità, ed altra minore appena avvertibile innanzi di quella. NANOPHYES CENTROMACULATUS. Tav. /, fig. 3. iV. ovahis, valde convexus, rostro capite pronotoque parum longiore, le- viter arcimto;pallidus,albido piibcscens, pronoti lateribus densius aWido-pu- bescenti-vittatis; pedlbus pallide tcstaceis; clytris macula communi centrali angidata nigra. Longitudo corporis Un. 1 '/; Corpo assai convesso, quasi ovato-emisferico, di color pallido, rivestito di breve e poco stivata pubescenza bianchiccia, quasi a splendore seri- co, la quale su ciascun lato del protoracc è assai stivata, formando una striscia bianchiccia. Antenne testaceo-pallide con la clava più oscura. Rostro un poco più lungo del capo e torace insieme, perfettamente cilin- drico, assai leggermente archeggiato; di color pallido tendente al testa- ceo. Torace quasi in forma di cono troncato, assai leggermente punteg- 2'iato. Petto medio e posteriore e base del ventre nerastri con pubescenza cenerina. Elitre con le strie longitudinali poco profonde; con una mac- chia centrale, posteriormente ritondata, inavanti e ne'lati angolosa. Piedi pallidi: i femori assai rigonfiati, più oscuri nel mezzo; i tarsi di color te- staceo pallido: i quattro femori posteriori con delicata spina presso l'e- stremità. LEPTURA EXCELSA. Tav. /, fig. 5. L. nigra, cinereo pubescens, pronoto castaneo villoso; elystris,pedibus ano- que rubro-testaceis , illis quinto apicali (et in $ macula externa media ) ìiigris. — 25 — Longit. corpor. Un. 5 7^-6. Maschio. Antenne lunghe quanto il corpo intero, nere; l'ultimo arti- colo bruno-rossastro. Capo nero: il labbro superiore piceo; i palpi rossa- stri. Protorace d'un sesto più lungo cbe alla base largo , convesso, ri- fondato ne' lati e ristretto in avanti; punteggiato, a punti più irregolari e più stivati alla base ; rivestito di peluria rilevata folta e tutta eguale bruno-rossastra. Elitre punteggiate come il protorace, con pubescenza assai fina cenerino-fulviccia a splendore serico; rosso-testacee col quinto apicale nero, colore che però esternamente non giunge sul margine, il quale rimane rosso. Petto e due o tre primi anelli addominali neri con pubescenza bianchiccia, gli altri anelli rosso-testacei. Piedi rosso-testa- cei; i trocanteri neri; l'ultimo articolo de'quattro tarsi anteriori ed i tre ultimi de' due posteriori picei. Femina. Corpo, e soprattutto l'addome con l'elitre, proporzionalmente più largo e più robusto che nel maschio. Antenne un poco men lunghe del corpo, nere con gli ultimi due articoli rossastri. Elitre rosso-testa- cee, col quinto apicale ed una cospicua macchia più vicina al margine esterno che alla sutura e posta poco innanzi la metà della lunghezza , nere. Tarsi interamente rosso-testacei. Nel resto simile al maschio. ODONTURA PULCHRIPENNIS. Tav. I, fig. 6^,7^. 0. viridis , pronoto vìttaquc dorsali abdoininis ferrugineis; ilio ulrinque flavo limbato;antennis, geniculis tarsisque fidvo-fernigineis ; ehjtris prono- tum linea V/^. i Sch reberi. 147 Oniiicellusfluvipes.Fab. » flavipes. 148 — pallipes,Fab. » pallipes. — 56 NUM.» NOME GENERICO SINONIMIA SINONIMIA d' dello della LOG ALITA ORDINE SPEC. INS. tILT. CAL. FAUNA DI ASPROMONTE U9 Onitici-lliis s|iccinsiis, A. Cosi. 150 Cn M'l"iM...mlicus,Lin. Scar. erralicus. Aspromonle. Ibi Cu|iriiiiuipliiisscnilatoi-, Iì.tI). 1b2 A|.lioHinsli,iieljrius,Lin. » fimelarius. 153 - si-anarius,Lin. » granarius. Vài — haemorrhoiilalis.Liii. Aspromonte. 155 — sordiilus.Fab. » sordidns. 156 — merdarius, Fab. 157 Rhyssemusasper.Fab. 158 — ? » bimacnlatus. 159 - ? » (|lli^(piilÌIIS. 160 Hinotaiirus Ihyphaeus, Lin. » iliyphaens. 161 Geotriipes slercorarius, Lin. Scar. slercorarius. » Slercorarius. 162 — bypocrila,III. 163 — sylvalicus, Payk. Aspromonle. 164 — vernalis, Lin. » vernalis. 165 Thorectes laevigalus, Fab. 166 Trox sabulosus.Liii. Tro.\ sabulosus. Trox sabniosus. 167 Hoplia philanlhns, Sullz. Melol. argentea. Melol. argentea. 168 — Icpiclola.Ill. Hill — y Melol. coerulea. 1711 lloinuloplia ruvicola, Fab. 171 S.'i ira sericans, Bon. 172 Aiiisopiiaaivicola, Oliv. 17;ì Anipbiiiia!liissolsiilialis,Lin. Melol. solslilialis. Melol, solslilialis. Aspromonte, nella valle Fer- 171 Aiioxia aiislralis, Sriili. raiiia. 175 l'olviiliylla rullo, Lni. Melol. fnllo. 170 Mi'ldlonllm \ii!-aris, Fai). Melol. vnlgaris. Melol. vu'garis. 177 I^Ml,N|,i,.(::nMli,la.-,lVl. Scar. Camlidae." 178 Aii../|ili;, i.^ihul:, ,Fab. 179 l'li\llu|H'iiii:i liijiiioola, Lin. 180 Anomala jiMiii, Uull. 181 — vilis,Fab. 182 Pentorton punclaliis, Vili. 183 PI)yllosnathiissileniis,Fab. Scar. silenus. 184 OryrlrSMa!.iconiis, Lin. » nasicornis. 185 Oxylliyrra sliclica, Liii. Gel. siiclica. Gel. slictica. 186 Tropinol3ciinila,(:ii:iip. » bina. » bina. 187 Aelliiessa lloialis, Falj. 188 Cetonia speciosissima , Scop. 189 — floricola, Herbs. » melallica. 190 — aurata, Lin. » aurata. » aiu'ata. 191 niorio, Fab. y morio. » niorio. 192 Trichius zonalus, Cerni. 193 Valgushemipleriis,Lin. Tr. bemiplerus. 194 Acniaeoilera laeniaia, Fab. Bupr. laeniaia. 195 — adspersula, III. 196 y 197 Piosinia navo;,'ullala , III. » Omaculala, F. 198 Buprt'Siis cariosa , Fali. Bupr. brulla." « brulla. Pel. 199 — lencbrionis, Lin. 1) lenebrionis. 200 — acuminata, l'ali. 201 — carniolica.Hcibs. Aspromonte , nella regione dei 202 Ancylotheira ? pini, rata. 203 Aniliaxia cyaniconiis, Fab. I3npr. Slepbanelli.- 204 — cichorii , Oliv. » cicborii. 205 Corat'bns rubi , Lin. » rubi. 200 AyriUis viriclis, Lin. i> viridis. 1 57 — NUM.° NOME GENERICO SINONIMIA SINONIMIA il' E SPECIl-ICO dello della LOCALITÀ ORDINE SPEC. INS. ULT. CAL. FAU.NA DI ASPROMONTE 207 Lissomuseqiioslris, Fai). Aspromonte: sono le cortecce de'falsi abeli: rarissimo. 208 209 Melasis bupresloìdes, Lin. Xylobiiis alni, F.>b. Mel.bupresloides. Ivi. 210 Ailelocera carbonaria, Scbr. Elat. carbonarius. 211 Lacon niuriiius, I.in, 212 Melanoliis nij;er, Fab. 213 21-t Agriolesob«ciirus,Lin. — .... ? Athous longicollis, Fab. » obscurus. 215 » longicollis. 216 Ampediis sanguineus, Lin. Aspromonte. 217 Ailraslus4mar,ulalus. 218 219 CarJìopliorusnincollis, Lin. 220 — Eleonorae, Gene. 222 — ruUpes, Fab. — .... ? 223 Cebriogigas, Fab. Ceb. gigas. 224 Cyphon vaiiabilis, Thunb. 223 Dascilluscervinus, Lin. Aspromonte. 226 HyrJiocyphon den.'Xicoliis, Muli. Valli d'Aspromonte. 227 Helodes pallida, Fab. — —V. raelanuia, Pm. 228 Dyclioptera sanguinea, Fab. Lycus sanguineus. Aspromonte. 229 Heros niinntiis. Fai). Ivi, rarissimo. 230 llomalisnssiiiiguii]i|iennis,Kusl. Ivi, id. 231 Lampyi-is niannlanica, Lin. 232 — splendidula. Lin. 233 Luciola italica, Lin. 234 Ancistronycha violacea, Payk. Aspromonte. 23S Telephorus obscurus, Lin. 236 — ruslious, Fab. 237 238 — lividus, Lin. 239 — fulvicollis, Fab. 240 Rhagonycha melanura, Fab. 241 242 ... ? 243 MaUho'des ... ? 244 243 Drilus Davescens, Fab. 246 Malachius bi|iuslulalus, Fab. Mal. bipnslulauis. 247 — elegans,Oliv. s tiegaus. 248 — aeneus. Li». 249 — spinipennis, Gemi. 230 Ebaeus collaris, Erich. 231 — flavicollis, Erich. 232 Colotes trinotalus, Erich. 253 Henlcopus Uirlus, Lin. Melyrisaier.Fab. 234 Uasyles bipuslulalus, Fab. 233 — 4-puslulauis, Fab. 256 — cincuis. Gene. 237 Ilaplocnemuscalabrus, A. Cosi. 258 Uanacaea pallipes, Panz. 259 Opilus mollis, Lin. var. E. Sp. Aspromonle: sotto le cortecce 260 Tillus iransversalis, Charp. Clerus formicari US. Clerus unifascialus. de' pini : raro . Valle di Bruzzano : raro. 261 Clerus lormicarius, Lin. » lormicarius. 58 — NOME GENERICO E SPECIFICO TrichoJes alveariiis, Fab. — apiarius, Lin. Enoplium serralicorne, Fab. Necrohia rulìpes, Fab. — violacea, Lin. Herlobia imperialis, Lin. Apaie capucina, Lin. Cis ... ? EioJius neapolilanns, Sol. PacliychilameridionailSjO.Cosi {subovata, Sol.) Teniyria ... ? Sleiiosis anguslata, Hnrb. Elenophorus collaris, Lalr. Acis spinosa, Lin. — acuminala. Fab. Scaurus Irislis, Oliv. — sln'alus, Fab. Blapsgigas, Lio. — moriisaga, Lin. Asida grisea, Oliv. Pimelia. ... ? — rugulosa. Gemi. Colpolusslrigosus, A. Cosi. Opatium sabulosum, Lin. Gonocephalum luscum, Herb. — pusillum,Fab. Phaleiia hemisphaerica,Kust. — cadaverina, Fab. Tetraloma fungorum, Fab. Bolilhophngus reticiilalus, Lin Diaperis boleti, Lin. Tribolium lerrugineum, Fah. Hipophloeus casianeus, Fab. — pini, Panz. Uloma culinaris, Lin. Tencbno molitor, Lin. — obscurus, Fab. Menepbilus curvipes, Fab. Enoplopus caraboides. Pel. Helops coeruleus, Lin. Isoniira murina, Lin. Eiyx alPr, Fab. — maurilanicus, Muls. Cleniopus sulphurens, Lin. Omophlus curvipes. Bruì. — lepuiroldes, Fab. Ljgria bina, Lin. Orchesia niicans, Panz. Dircaea Paneyssii, Muls. Serropalpus slriatus, Hell. Melandria caraboides, Lin. Pyrochroa coccinea, Lin. Scrapiia l'usca, Lair. Noloxus monoceros, Lin. — IrilasciaUis, Ross. Formicomus pedosiris, Ross. SINONIMIA dello SPEC. I.XS. ULT. GAL. Cleriis apiarius. Plinusiinperiolis. Tenebrio caraboides. Opal. sabulosum. SINONIMIA della F.41J.NA DI ASPROMONTE Clerus apiarius. Boslrichus capucinus, Erodius gibbus. Pimel. meridionalis.* Tagenia filiformis. Scaur. slrialus. Blapsmorlisaga. Pim. ni I Idia. » bipunclaia. Opat. sabulosum. Diaperis boleti, [ps laxicornis, Kos. Teneb. culinaris. » molilor. Hel. denlipes. » coeruleus LOCALITÀ Pyr. coccinea. Adiacenze di Reggio. Aspronionle : sotto le cortecce Aspromonte : sotto le cortecce de' faggi. Aspromonte: sotto le de' pini : raro Ivi. — 59 NOME GENERICO E SPECiriCO Anihicus aniherinus, Lio. — floralis, Fab. — lenellus, Lai'. Xyloiihilus populiieus, Fab. Tomoxia bucepliala, A. Cosi. Mordella lasciala, Fab. — inlerrupia, A. Cosi. — perspicillala, A. Cosi. — aculeata, Lii). — brevicauda, A. Cosi. Mordellislena brunnea, Fab. — slricla, A. Cosi. — minima, A. Cosi. Anaspis melanoslonia, A. Cosi. — froiualis, Lln. — labiata, A. Cosi. — Geoffroyi, Muls. — maculala, Foiirc. — Ihoracica, Lui. — sublesiacea, Sleph. — flava, Lin. Sìlaria varians, Muls. Myodiles siibdiplerus, Fab. Meloe proscarabaeus, Liu. — tucciiis, Ross. Cerocoma Schacfferi, Fab. Mylabris variabdis, Bdb. — . . . . ? — melanura. Pel. — 10-punclala, Fab. Lydus algiricus, Liu. — irimaculalus, Cy.il. Lylia vesicaloria, Lin. Epicautaveriicalis, III. Zoniiis imniaculaia, Oliv. — praeusia, Fab. Sìlaris muralis, Forsl. Asclera coeiulea, Lin. Oedemera podagrariae, Lin. — brevicollis, Schm. — melanopyga, Schm. {^maculwentris,k.Qoi\..) — coerulea, Lin. — alraia, Schm. — flayipes, Fab. — lurida, Gyll. Chrysanihia vjiidissìma, Lin. Slenosloma coeruleum, Pei. Bruchusmargiuellus, Fab. Apoderus coryli, Lin. AUelabus curculionoides, Lin. Rhyuchiles bacchus, Lm. — coeruleocephalus, Schal. Auieles maculipenuis, Duv. Apion viTiiale, Fab. — lubdeium.Schh. Silones gressorius, Liti . Polydrosus sericeus, Scnall. SINONIMIA dello Myl. melanu SINONIMIA della FAUNA DI ASrnOMONTE Noloxus anlberin Mei. proscarabaous. Myl. cichorii. » melanura. » lO-punciala. Canlbarislrimaculala. » vesicaloria. » elongaia," Oed. podagi-ariao. LOCALITÀ Valle di Biuzzano: assai Adiacenze di Reggio. huioiuacercoeiuleus VeuadiMonlallo. Valle di Popsis. Aspromonte. Luioiale di Braacaleone. 60 NUM." NOME GENERICO SINONIMIA SlNONIiMIA Il 1 d' E SPECIFICO dello della LOCALITÀ 1 ORDINE SPLC. ms. ULT. CAL. FAUNA DI ASPROMONTE _ 373 Cleoiins siilciroslris, Lio. Lixnssulciroslris. 376 — obliqiuis, Fab. 377 — morbillosii';. » tisrinns. 378 Lcpyrus colon, Fab. Rhyiichaeniis bino- 379 Phyionomus piimlauis, Fab. lalns. 380 381 — criniliis, S^hb. — miirinns, Fab. 382 Conialus laniarisci,Fab. 383 Plooluis ... ? 384 Phyllobius oblongus, Lin. 385 386 Oliorhynchus .... ? 387 Lixus angustauis, Fab. Lixns aiignsuilns. 388 — tenuirostris.Scbh. 389 — ansuinus, Lin. 390 Larìnus cardili, Ross. 391 — Ilavescens, Gemi. 392 — slurnus, Sellili. 393 Erirhinus vorax, Oliv. 394 Orcheslesrufus, Oliv. 395 — qncrcus, Lin. 396 — lagi.I.in. 397 Ceulorhynchus coerulescens , Schh. 398 — crucifer, Oliv. 3a9 — iroglodyles, Fab. 400 Cionus scrophulariae, Lin. don. scrophulariae. 401 — verbasci, Fab. » verbasci. 40-2 — Ihapsus, Fab. 403 Tychiussparsulus, Oliv. 404 Acalleshypocrila, Fab. Aspromonte; raro. 405 — Bellieri, Reich. Ivi: id. 406 Nanophyes lylhri, Fab. 407 — heniispbaericus, Oliv. 408 — cenlromaculaUis.A.Cosl. 4U9 — lamarisci, ScLh. " 410 — patlidulus, Grav. 411 — poslicns, Schh. 412 — qnadrivirgalus, A. Cosi. 413 — Chevrieri, Schh. 414 Siiophilus granarius, Lin. 415 — oryzae, Lin. 416 Rhyncolusreflfxus, Oliv. 417 — porcalus, Gemi. 418 Dendroclonus minor, Hart. Aspromonte: sotto le corlecce 419 Hylasinus olt-iperda, Fab. de' pini. 4-20 Phloeolribus oleae, Fab. 421 Boslrichns eurygraphus, Ralz. Aspromonte : sotlo le cortecce de' pini. 422 Spondylis bupresloides, Lin. Sp. bupresloides. Aspromonte, sotto le corlecce de'pini e de' falsi abeti. 423 Ergales faber, Lin. Prionus faber. Ivi : sono le corlecce 424 Cerambyx heros, Lin. Cer. heros. de'pini. 425 — miles, Don. 426 — cerdo, Lin. Ctìp. cflrdo. Cer. cerdo. 427 Purpuricenus koehieri, Lin. Lamia kahleri. Lani. koehieri . 428 Rosalia alpina, Lin. Cer.alpinus. 429 — 61 — NOME GENERICO E SPECIFICO Phymatodes variabilis, Lin. Slionialiuni unicolor, Oliv. Hylolriipes hnjiiliis, Lin. Crioce|ihalns rusticus, Lin. Clyl ; ileirilus, Lin. orn:ilus, Fab. arielis, Lin. — giizHla, Fall. — iril-isciauis, F;il). — niassilicnsis, Lin. Anaglyplus gibliosus, Fab. Slenoplerus rnfns, Lin. — praenstus, Fab. Parmena unifasciala, Ross. Uorcadion pedestre, Lin. Morimns Irislis, Fab. Lamia lexlor, Lin. Aslynonius . . . .' Liopiis nebulosus, Lin. Pogonocherus fascicularis, Panz. — bispidiis, Lin. JMesosa cureullonoides, Lin. Àgapantbia linealocoliis, Mars — cardui, Lin. — coeiulea, Schh. Saperda carcharias, Lin. — punciaia, Lin. Telrops piaeusla, Lin. Phyloecia lineola, Fab. — ? Vesperus luridus, Ross. Rhagium niordax, Fab. — indagator, Lin. — iiiqui.-ilor, F;ib. — bilasciauim, Fab. Toxolus meridianns, Lin. — var. geniculalus, Foure. Pacbyla 8-niaculal3, Fab. .Slraugalia armala, Herbs. — nit'laiiiira, Lin. Leplura sculellaia, Fab. — bastala, Kab. — excelsa, A. Cosi. — sanguinolenta, Lin. — loinenlosa, Fab. Gramraoplera laevis, Fab. — rulicornis, Fab. Donacia reliculala, Schh. Lema cyanella, Lin. — melanopa, Lin. Crioceris merdigera, Lin. — siercoraria, Liu. SINONIMLV dello SrEC. INS. ULT. GAL. SINONLMIA della FAUNA DI ASPROMONTE Callid. fennicnn- » unicolor. » bajulum. » ruslicum. » delrilum. Saperda cocrulescens. Rhagium birascialum. Slenocorus meridia nus. Rhagium nigrum. Crioceris melanopa. Il merdigera. » stercoraria » aneiis. Il gazella. » massiliense. Necydalis rufa. Lamia pedeslris. » morio. » moliior. » Irislis. » lexlor. Ccr. nebulosus. Lamia cnrculionoìdes. Saperda cardui. •0 suluralis. » cocrulescens. Saperda coerulea.' Slenocorus mordax. » indagator. Leplura 6-maculaia. Stenocorus niger. Leplura bastala. Donacia aquatica. LOCALITÀ Catena di Aspromonte. Aspromonte ; sotto le cortecce de' (aggi moni. Aspromonte, ne'boschi de'pini. Ivi". Ivi. Boschi di Aspromonte: raro. Valle di Popsis, non rara. Aspromonle. Aspromonte. Valle di Popsis, non mollo rara, sopra i Rnbus, Ivi , non rara. Ivi , Ireqnente. NOME GENERICO E SPECIFICO Crioceris 12-pun(taia, Lin. — asparagi, Lin. Labidoslomis taxicornis, Fab. — iridentala, Lin. Macrolenes riificollis, Fab. Lachnaea 3-piiiiclala, Fab. Clyilira 4-punclala, Lin. Clieiloloma bucephala, Fab. Coplocepliala scopolma, Lin. Colaspidca aeniginea, Fab. Ciyptocephalus sericeus, Lin. — Moraei, Lin. — flavipes, Fab. — elruscus, Dej. — connoxus, Ili. — geiiiiniis, Gyll. — amaenus, Charp. — bipuiiclalus, Li». Pachybrachys bisirio, Oliv. Siylosoniusniinulissiinus.Germ Tirnai'cba icnebricasa, Fab. Chrysomela Banksii, Fab. — . . .? — sanguinolenta, Lin. — marginata, Lin. — menihaslri, Suff. — fastuosa, Lin. — giamiiiis, Liii. — aiaencana, Lin. — grossa, Fab. — cliloromauij, Charp. ■ucida,Oliv. opuli, Lin. — aenea, Lin. Gaslropbysa polygoni, Lin. Plagiodera armuraciaL-, Lin. Phaedon cochleariae, Fab. Phralora viiellinae, Fab. Adimonia liloralis, Fab. Galleruca calinarionsìs, Lin. — lenella,Lin. Malacosoma lusitauicum, Lin. Agelaslica alni, Lin. Luperus flavipes, Lin. Graplodeia oleracea, Fab. Crepidodera impressa, Fab. — leringint-a, Schrk. — belx.nes, Linn. Phyllolrela neiiioium, Lin. Puilagrica nialvue. Ili. INyiliodes ctirysocephala, Lin. l'I.'clroicelis andella, Payk. SplLiui odeniia leslaueuni, Pan/.. Hispaalra, Lin. — 62 — SINONIMIA SINONIMIA dello SPEC. I.NS. ULT. CAL. FAUNA DI ASPROMONTE Cryploc. iridentalus. Lina I Cassida equeslris, Fab. — rubiginosa. III. — prasiua, Fab. Cryploc. sericens. Chrysom. tenebricosa. Chrysom.lenebricosa. » sanguinolenta Clirys. populi. Chrys. armoraciae. Aspromonie. Ivi. Asproinoulo. — 63 NUM." NOME GENERICO SINONIMIA SINONIMIA , Il d' dello della LOCALITÀ 1 .0IÌI.1NE SPEC. INS. DLT. CAL. FAtiNA DI ASPROMONTE S42 Cassida margarilocea, Schall. 543 — fernii^inea.Fal). Cassida ferruginea. Cassida ferruginea. bU Triplax nissica, Lin. 545 — aenea, Kl. Triplax aenca. 516 - rulìpes, P;uiz. 547 Adonia mulabilis, Scrib. 548 Harmonia impiislidala, Lin. 519 Coccinella 5-piinctala, Lin. 550 — 7-punclala, Lin. Cocc. 7-pnncialn. 551 — 14-puslulala,Un. Cocc. 14-puslulata. Coccin. 14-puslulala. 552 I(l;ilia bipiinclala, Lin. « bipiinclata. bipunci3la._ 553 Vibidia 12-gmiala, Poda. » bissexgiiltala. 554 Thca 22-pnnclal:i, Linn. u 22-i)tinciala. 20-|)unctala. 555 Propilea 14-punclala, Lin. Valle di Bruzzano. 556 Halyjia 16-giiUaUi,Lin. » 16-gnttata. 557 Calvia 14-{;ullala, Lin. » 14-giittata. 558 Micraspis 12-punctala, Lin. 559 Chilocorus bipuslulalus, Lin. Cocc. bipustulala. 560 Exochomusauritus, Scrib. 561 — 4-pusUilalHS, Lin. 56-2 Hyperaspis canipeslris, Her. 563 — reppensis, Herb. 564 Epilachna chrysomelina, Fab. Cocc. chrysomelina. 565 Lasia globosa, Schn . 566 Plalynaspis villosa. Foro. 567 ScymnusApeizii, Muls. 568 — trontalis, Fab. 569 — lasciaius, Fonrc. 570 — arcualns, Ross. 571 — capilalus, Fab. 572 Rliizobius Mura, Fab. 573 Coccidulasculellaia, Herb. 574 Ancylopus raelanocephalus , Oliv. Volle di Bruzzano: ne'Inoghi pa- ludosi, alla radice delle piante. Asiiromonte: sotto le eorlecee 575 Endomychus coccineus, Lin. Endom. coccineus- de' pini. 576 Mycetina cruciala var. calabra, 0. Cosi. Eumor|ihus calabrus. Col precedente. 577 Lejeslesseminigra.Gyll. Ivi, rara. 578 Labidura giganiea, Fab. 579 — minor, Lin. Forlicula minor. 580 Forficula anriciilaria, Lin. » auricularia. 581 — decipiens, Geu. 582 Blalla marsinala, Schreb. Blatta marginala. 583 — lapponica, Lin. » lapponica. 584 — livida, Fab. 585 Maulis religiosa, Lin. Manlis religiosa. 586 — oratoria, Lin. Mantisoraloria. D praccaioii;!. 587 — Spallanzania, lìoss. Adiacenze di Reggio. 588 Empusa peclinicornis, Gir. 589 Bacillus Rossli, Fab. 590 Xya variegata. III. 691 Gryllotalpa vulgaris.Lalr. 592 Grylluscampestris, Lin. Achela campesir:s. 593 — aplerns, Her. Sch. 594 Nemobius laleralis, A. Cost. 595 Alaniia cicindeloides, Serv. Valle di Gruzzano. — 64 NOME GENERICO E SPECIFICO Oecanliis pelliicens, Scnp. Aracliiioce|ilialiis vesliius , A. Cosi. E|iliippìsera brevicollis, Piseli. Oiioniui-a iiulclnipeniiis, A. Cosi. Cyriasfiis variopicla, A. Cosi. Pliaiiei'oplfra iiiacropoihi , Uiirni. — liliifulia, Fab. — lalcala, Scup. Mi'concma mentiionale, A.Cost Conocepbains nianJibuhnis , SINONIMIA dello SPI e. IXS. ULT. C.J Chaip. Locusla viritlissima, Liii. Pieroiepis neglecia, A. Cosi. Thaniiioirizon mayiiiflcum , A. Cosi. Decliciis albifrons, Fab. — nijirosi-naliis.A. Cosi. Tiuxaiis iiasulus, Lui. Sleiiobolhnis bi^'iiiiiiiiis, Lin. Calopienus ilalicus, Lin. Poribclls ealai)ra, O. Cosi. Acridium IJneola, Fab. Oedipoda coerulans, Lin. — lasciala, Sieb. — var. geifiiaiiica, Lalr. Tellix subulala, Lin. Libellula depressa, Lin. — couspurcala, Fab. Goniphus hamalus, Cbarp. Cordulegasler lunulaUis, Charp Afschna grandis, Lin. Calopleryx virgo, Lin. — ludoviciaiia, Leach. — haeniorrhoidalis, V.L. Plalycnemis plaiypoda, V. L. Lesles barbara, Fab. — bisca, V.L. Agiion rubelliini, V. L. — puclla, V.L. — puniilio, tb. Termcsllavicolle, Fab. Psociis naso, Uamb. Panorpa coniniunis>L. Ascalaplius ilalicns, F. — Pelagiiae, A. Cosi. Tbcleproclopbylla auslralis, F. IHyniieleon libelluloides, Lin. Macroneniurus appendiculatus Lai. Myrinecaelurns flavus, Rb. — variegains, Kl. — pallidipennis, Rb. Osniylus inaculalus, F. Micronius variegalus, F. Lotmsta viridissinia. Truxalis nasuliis SINONIMIA della FAUNA DI ASPROMONTE Tiuxalis nasulus. Acr. coerulcscens. » germanicuin. Colline di Reggi( Valle di Brnzzano. Ascal. barbarus. CollinediBrancaleoneediBruz- zano. Colline di Palizzi. In \aiil luoghi, lin nell'Aspro- 1110 me. Valle di S. Luca, Ireqiionle. Valli dell' Aspromonle , poco Ireqnenlc. Aspromonle: poco frequente. — G5 — NUM.° NOME GENERICO SINONIMIA SINONIMIA d" E SPECIFICO dolio della LOCALITÀ 1 ORDINE SPEC. INS.IILT. CAL. FAUNA DI ASPROMONTE 646 Mesjalomiis pyraloiiles, Rb. 647 Mucropalpus parvulus, Rb. Valle di Bruzzano; raro. 648 — merulionalis, A. Cosi. 649 Hemerobins porla, L. 650 — rehclns, A. Cosi. Aspromonte. 651 Nevrorlbusiridipeniiis.A.Cosl. Valli di Aspromonte. 652 Isoscelipleron rulvum. A.Cost. Colline di Staiti. 653 Perla bipunclata, Pio. Valle di Popsis. 651 — Oliva, Pie. Valli dell' Aspromonte: non rafa. 655 Nemura variesala, Oliv. 656 — lateralis, Pie. Ivi. 657 — cinerea, Oliv. Ivi. 658 Pbryganea testacea, Gm. 659 Myslaciiles albicornis, Seop. Valle di Popsis: non rara. 660 Sericostoma collaiis, Sehrk. Adiacenze diReggio: ed altrove. 661 Hydropsyche atomaria, Liu. Valle di Popsis. 662 Spbex navipennis, Fab. 663 — partheiiia, A. Cosi. Colline di Brancaleone: rara. 664 — strigiilosa, A. Cosi. Collina di Brancaleone; assai rara 665 Enodia liviilociiicla, A. Cost. Littorale e Coli. 'di Brancaleone. 666 Psainmoiihila viaiica, L. Pendici di Aspromonte. 667 Pelo|ioeus t'eiiioralus, F. Falde orientalidell'Aspromonte, 668 — spirifex, Lin. 669 — pensiiis.Lalr. Colline di Reggio. 670 Aiiimophila H^ytlenii, Dahib. 671 — sabulosa, Lin. 672 Mimosa Uilaria, Fab. 673 Priocnemis luteipennls, F. § Valle di Bruzzano, rara. 674 — nigriveniris, A. Cos. Ivi. 675 — affinis, V. tl.L. Colline di Brancaleone. 676 Pompilus4-punctatHS,F. Brancaleone ed altrove. 677 _'mieans,Lep. Colline di Brancaleone, raro. 678 — nilipes, Lin. Valle di Bruzzano. 679 — pliiml)eiis, Fab. Piani di Aspromonte. 680 — nielanarius, Van. 681 — voinerivenlris, A.Cost. $ Collina di Brancaleone. Piani di Aspromonte. 682 — peclinipes, Vand. Piani di Aspromonte, poco fre- quente. 683 — niger,Fab. Pen.dici di Aspromonte. 684 — pulcher, Fab. Colline di Brancaleone, raro. 685 Ceropales histrio, Fab. Littorale di Brancaleone, non raro. 686 Agenia carbonarla, Scop. 687 Larra anathemi, Ross. Tachytes iinicolor, Panz. Adiacenze di Reggio. Valle di Popsis, rara. 689 — lessellatii, DahIb. Colline di Brancaleone. 690 — foveolata, A. Cos. Adiacen/..^ .li Reggio e Colline diBi-ancaleone, non rara. 691 — nigripennis, Spin. Colline di Brancaleone. 692 Tachypiera obsoleta, Ross. Ivi. 693 Slizomorphus irideus, F. Colline di Reggio, di Bi-anca- leone ed altrove, non 694 Stizus bifascialus, Fab. Colline di Brancaleone, piutto- sto raro. 693 — termiiialis, DahIb. Collina di Terroli, raro. _G6 NOI. NOME GENERICO SINONIMIA SINONIMIA d' E SPECIFICO dello della LOCALITÀ ORDINE SPEC. INS, ULT. GAL. FAUNA DI ASPROMONTE 696 Sphecius nigricornis, Duf. Collina di Terreli. 697 Njsson diniidialus, Jur. Col precedente, raro . 698 Hopbisiis pimciulauis.Vanderl Ivi, id. 699 — quinqiiecincius, F. In varii luoghi, non raro. 700 — lalicinclus, Lip. Più raro del precedente. 701 — crassicornis, A. Cosi. Peudici deirAspronionle. 702 Bembex roslrala, Lin. Adiacenze di Reggio, Colline di Brancaleone ec, non 703 — bidcnlala, Vand. rara. Valle di Bruzzano, frequente, più rara altrove. 70i — repanda, Lalr. Reggio, Valle di Bruzzano, fre- quenle. Valle di Bruzzano frequcnle, in 705 — olivacea, Fab. altri luoghi meno ab- bondante. 706 Philanibus Iriangulum, Fab. 707 - Sieboldti, Dablb. Litlorale di Brancaleone, frc- quenie. Valle di Bruz- zano, Reggio ec. 708 Cerceris tnberculala, Vand. Reggio. Brancaleone. 709 — conigera, Dahib. Collinedi Brancaleone, frequen- le. Falde orientali del- l'Aspromonte. 710 — internipta, Panz. Colline di Brancaleone. 711 — quadrilasciaia?Pnz. Valle di Popsis. 712 — arenaria, L. 713 — variabilis, Sdì . 714 — bupreslioida, Duf. Collinedi Brancaleone, non rara. 715 — albolasciala, Ros. Ivi e Valle di Bruzzano. 716 — sabulosa.Pnz. Colline di Brancaleone . 717 Stigmus pendulus, Pnz. 718 Diodonlusminutus.Fab. 719 Cenionus iinicolor, Fab. 720 Trypoxilon figulus, Lin. 721 Oxybelus disseclus? Dahlb. Nella estrema Calabria. 722 TLyreopuscribrarius, F. In varii luoghi. Sull'Aspromonte. 723 Ceralocolus vexillalus, V. In varii luoghi. Aspromonte. 724 Crossocerus elongatulus, Van. Adiacenze di Reggio. 725 — leucoslomus, Lin. Piani di Aspromonle. 7-i6 Ectemnius dives, Lep. Valle di Popsis. 727 Scolia horlorum, Fab. Scolia 4-maciilaia. 728 - bidens.Lin. Scolia bimaculala. 729 Lisoca4-pnnclaia, F. 730 — abdominaJis, Spia. Colline di Brancaleone. 731 Elis iulerrupla, Fab. Colline di Reggio. Brancaleo- ne ec. 732 — conlinua.Lep. Falde orientali di Aspromonte. 733 Myzinesexiasciala, Ros. 734 — erylhrura, A. Cos. Colline di Terreti. 735 Tiphiafeniorala, Fab. Colline di Brancaleone. 736 Mulilla stridula, Ros. Ivi. 737 — saleniina, A. Cos. Colline di Terreii. 738 — argenteo lasciala, A. Cos. Adiacenze di Reggio, rara. 739 — cibata, Fab. Contorni di Reggio. 740 — littoralis, V. Pel. Mulilla littoralis. Litlorale di Brancaleone. 741 — brulia, V. Pei. » brulia. Ivi ed altrove. 742 Mulilla decoralifrons, A. Cosi. — 67 — NL'M." NOME GENERICO SINONIMIA SINONIMIA d' E SPECIFICO dello della LOCALITÀ OtiDINE SPEC.INS. (JLT.CAL. FAUNA DI ASPROMONTE 743 Mmilla parens, A. Cosi. 744 — vulnericeps, A. Cosi. 745 — par\icollis, A. Cosi. 746 Masoris vespiformis. Lalr. Pendici orientali di Aspromoi.ie. 747 Eumenes Amedei, Lep. Valle di S. Luca. 748 — infundibiililormis, Enc. 749 750 OJynerus daiiiic, Ross. 731 — melanoceiibiilii':, Wesm. 732 — crassiconiis, Wesm. 733 — aniilo|ie, Panz. 754 755 — parieliMii, Lin. — blfascialiis, Fiib. 756 Vespa ciabro, Lin. 757 - vulgaris,Lin. 758 — pilosella, A. Cos. 739 Rygchium variabile, Cyr. {oculatum,P 1051 Eupelix cuspiilala, Fab. Ladra aurita, Fab. Ledra aurita. 1052 Pliylloxera quei-cus,Fonsc. 1053 1054 1055 Myzoxjlus mali, Bl. Papiliu podalirius, Lin. _ Machaon.Lin. Pap. podalirius. D Machaon. Aspromonte. 1056 1057 1058 Dorilis Apollo, Lin. — phoebus, Fab. — miiemosyne, Lin. Parnassius phoebus. » mnemosynae Ivi. Ivi. 1059 Pieriscrataegi,Lin. 1060 — brassicae, Lin. 1061 - rapue,Lin. 1002 — napl, Lin. 1063 Leucophasia sinapis, Lin. 1064 _ ? 1 — 73 — Ik'UM. SINONIMIA SINONIMIA i'' NOME GENERICO dello della LOCALITÀ E SPECtFICO ORDINE SPEC. INS. ULT. CAL. FAUNA DI ASPROMONTE 1065 ColiasbyaksLin. Colias hyale. 1066 — rhamni, Lin. 1067 Arguscyllarus, Lin. 1068 1069 — argiolus, Lin. — alexis, Fab. 1070 — ageslis, Esp. 1071 Lycaenaphloeas, Lin. 107-2 — quercus, 1073 1074 — lyncea, Fab. Thecla i-ubi, Aspronionle. 1075 Antocharis cardamines, Lin. 10'6 1077 1078 Salyrus hermione, Lin. Salyr. hermione. — proserpina, Esp. — seniele, Lin. » semele. Falde di Aspromonie. 1079 - phae.lra,Lin. Aspiomonie. 1080 Epinepbilejanira.Lin. » jnnira. 1081 — lilhonius, Lin. 1082 ParargaMaera, Lin. » maera. 1083 108i — megaera, Lin . — egeria, Lin. » megaera. 1085 Melanagriaarge, Sullz. Pap. arge. 1086 — galalhea, Lin. » galalhea. » "alalhea 1087 Limenilis Camilla, Hub. Limen. Camilla. 1088 Argynnispaphia, Lin. D paphia. Argyii. paphia. 1089 lOUO — pandora, Esp. — aglaj:i, Lin. » pandora. 1091 — lalonia, Lin. 109:i — niobe.Lin. 1093 — adippu, Esp. 1094 — dapbne, Hub. 1095 — euphrosine, Lin. loyo Melilhea didyma, Esp. Melil. didyma. 1097 Vanessa cardui, Lin. i> cardui. 1098 — alalanla.Lin. » atalanta. 1099 - Io, Lin. » Io. Vanessa Io. 1100 — polychloros, Lin. noi — urljcae, Lin. » urlicae. 110-2 — C-album, Lin. » C-album. 1103 — L-albuni, Htfrbs. » L-album. 1104 H.'speriaslineoia, Ochs. 1105 — sylvanus, Esp. 1100 — Iritillum, Ochs. 1107 Thyris fenestriiia, Fab. 1108 Sesia nomadaelorinis, Hubn . A<|ironionie. 1109 — chrysiditormis, Herbs. Ivi. Ilio — .... ? Culline di Slaili. 1111 Macroglossa siellalarum, Lin. Sesia stellatarum. 111-2 Dtìilephila lineata, Fab. 1113 Acheronlia airopos, Lin. 1114 Ino ampelopha^a, B. Bar. 1115 — slalices, Lm . 1116 Aiychia lugubris, Ochs. Aspromonte. 1117 Zygaenascabiosae, Esp. Valle di Popsis. 1118 — iransalpina, Esp. 1119 Synloniisphegea,Lin. 11-20 Nadia ancilla, Lin. 1121 Liihosia complana, Lin. 1122 Gnophra quadra, Lin. AspromonlG, nella regione dei 74 — NUM.° NOME GENERICO SIN0NI1«IA SINONIML\ d' E SPECIFICO dello della LOC AL ITA ORDINE SPEC.INS.ULT.CAL. FAUNA DI ASraOMONTE 1123 Emydiagrammica, Liii. 11:24 D.'japejapulchella^Lln. 1123 Eiichelia jacobeae, Lin. Aspromonte. 1126 Callimoriiha hera, Lin. 1127 Arclia viliica, Lio. 1128 — hebe, Lin. 1 \Ì9 — pudica, Esp. ii:ìO Spilosoma luliginosa, Lin. 1131 — menibasiri, Hub. 1132 Cossusligniperda.Fab. 1133 Zt'uzeraaescuii, Lin. 1134 Limacodes lesludo, Fab. 1135 — asellus, Fab. 1136 Orgyia antiqua, Lin. 1137 Ocneria disp.ir, Lin. 1138 Bombyx quercus, Lin. 1139 Snurnia pyri, Hub. 1140 Haipyiavinula, Lin. 1141 Pierosloma palpina, Lin. 1142 l'ygaera liucepbala, Lai. 1143 A^TOlis janlina, Esp. 1144 — limbria, Lin. 1143 1146 Brololoinia mcticulosa, Lin. IVlunia inaura, Lin. Aspromonte. 1147 Leucania I-album, Lin. 1148 Seoliopleryx lybalrix.Lin. 1149 Cucullia verbasci.Lm. il50 — serophuiariae, Hubn. 1 1131 l'Iusia gamma, Lin. 1152 Heliolhis pelligera, Hubn. 1153 — armigera, Hubn. i 1154 Aconlia lucida, Hnfn. : 1133 — lucuiosa, Esp. 1156 Melropia monogramma, Hubn. Adiacenze di Reggio. 1157 Grammodes bilasciala, Pel. 1138 — algira,Lin. 115U Catocala nupla, Lin. 1160 Jodis laclearìa, Lin. 1161 Acidalia sylveslraria, Hubn. 1162 — imiiaria,Hubn. 1163 — oslrinaria, Hubn. Adiacenze ili Reggio. 1164 Timandra amalaria, Lin. 1165 Ochodoulia aduslaiia, F. 1166 Pellonia calabra. Pel. 1167 lihyparia melanaria, Lin. 1168 Zereneaduslaria, Hubn. 1160 Melrocampa margaritaia.Lin. 1170 — honoraria, Hubn. 1171 Venilia macularla, Lin. Aspromonte, 1 172 Macaria notata, Lin. 1173 Boarmia rhomboidaria, Hubn. • 1171 Gnoiihosmucidaria, Hubn. 1 175 Aspilales gilvaria, Esp. 1 176 — cilraria, Hubn. 1177 Sierrha sacrarla, Lin. 1178 Lylhria purpuraria, Lin. 1170 Anailis plagiata, Lin. 1180 Aspromonte. — 75 — iNUM.» NOME GENERICO SINO.NIML\ SINONIMIA .r E SPECIFICO dello della LOCALITÀ. ORDINE SPEC. INS. ULT. CAL. FAUNA DI ASPROMONTE 1181 Cidariahilineaia, Li». 1182 — rivaia, Hubn. 1183 - monlanala.Hnbn. , 1184 — niicuiala, Lin. 1 1183 — elulala, Hubn. 1186 - ocellata, Lin. 1187 Gcomelia (?) Iiruz7.anaiia, A.C. Valle di BruEzano, rarissima. 1188 Hypaena pal|i:ilis, Hubn. 1189 A^opia coslaljs, F. il90 Bolyssambncaiis, Hubn. 1191 — puniccalis. F. i 119-2 — purpuralis, Lin. 1 1193 — sanguinabs, Lin. 1194 — si'acealis.Hubn. 1 1195 — sambucalis.Hubn. 1196 — nibiginalis, Hnbn. 1197 Nomophila hybrlilalis, Hubn. 1198 Hercyna pollinalis, Hubn. 1199 Crambus specularii;, Hubn. 1200 — pinclellus, Lin. 1-JOl — rorellns, Liu. 1-20-2 Eromene Cyrilliella.O. Cosi. 1203 Eudoreadubilahs, Hubn. 1 1204 (•enipelia colonnella, 0. Cosi. 120S — semirubella, Se. 1-206 Myeloisrosella, Se. 1 1207 Galleria mellanella, Lin. 1-208 Toilrix navana, Hubn. 1209 Penlhina arcuana, CI. 1210 Grapholiiha udiliiiaiiniana,Lio. 1211 — prolundana, F. 1212 Phibalocera liiguna, Hubn. Aspromonte, nella regione dei 1213 Simaeihisnemoiana, Hubn. laggi . 1214 Adela viridella, Se. 1215 Neinolois rad.lellns, Hubn. 1216 Hyponomeula plumbella.Hubn. 1217 — evonymella, Se. 1218 Bulalispnncliviliella, O.Cost. 1219 Dasycera oliviella, F. 1220 Harpella lorlicella, Se. Aspromonle, nella regione dei 1221 — sialnloniella, L. laggi- 12-22 Gelechia vorticella, Se. 1223 — cinclella, Hubn. 1224 Ornix psssiripenneila.O.Cosl. 1223 — aureipennella, 0. Cosi. 1220 Aciplilus pi-uladaclylus, Lin. 1227 Alueilahexadaclyla.Hubu. 1228 Volucella inanis, Lin. Musca inanis. 1229 Erislalis lenax, Lin. 1230 — campesiris, 1-231 — arbuslorum, L. 1232 — sepulchralis, Mgn. 1-233 Myalhropa Aurea, Lin. 1-231 Merodon clavipes, Fab. 1235 — sicanus, Rud. 1236 S|ihixaea crabronilormis, F. 1-237 Milesiadiophlhalma, Lin. 1-238 Xylola segnis, Lin. NUM.» d' ORDINE m 1241 12.Ì2 I2.t3 Ì'2U ìiib I2i6 4247 1248 1249 I2a0 |251 1252 1253 1254 1255 1256 1257 1258 1259 1260 1261 I2li2 1263 1264 1265 1256 li67 I-.68 i2uy 12/2 1273 1274 1283 1284 1285 1286 1287 1288 1289 1290 1291 1292 1293 1294 1295 NOME GENERICO E SPECIFICO Xjlota laleialis, Mgn. Syrìlta pipicns, Liii. S|jhaero|jhora inenlhaslri, F. Syrplius ballealus, Mgn. — scalaris, F. Cheilasia riificornis, Mgn. Doros onialus, Mgn . Paragus 4-viualus, Mgn. — leslaceus, Mgn. — aeneus, Mgn . Chrysoloxuni fasciolalun:),Deg — ilalicum, Rnd. — cisalpinum, Rnd. Callicera aurata, Ross. Ceria conopsoides, I^in. Conops viiuila, Fab. — seniialra.O. Cosi. Myopa alia, Fab. Eitiinomya fera, Lin. Gymnosoma rolundala, L. Clylia .... Mesembrina meridionalis, L. Slomoxis calciirans, F. Urophora slylala, F. — solslilialis, Lin. Aciura fenioralis, Desv. Acinia eluia, Mgn. Orellia radiala, Fab. Terellia serralulae, L. Coralilis hispanica, De Br. Dacus oleae, F. Tiypela meridionalis, A. Cosi — formosa, Loew. — ramulosa, Loew. Opomyza ohscurella? Oscinis Rondanii, A. Cosi. Pipuncuins spinipes, Mg. Acanlipodus .... Tachipe/.a arrogans, Mgn . Einpis pennipes, L. VurmileoDegceri, Mcq. Li'piis iringaria, Fali. Clirysopila bicolor, Mg. Tliereva plcbeja, Lin. Pogonosoma maroccanum, 1'. — hyalinipeniie, A Cobl. Laphria ignea, Meis. — aeneiventris, A. Cosi. — flava, Linn. E!aeoloniaadiislivenlris.A.Cosl Asilus ciabroniformis, Lin. ilalicns, Rond. — erylhnirus, Mgn. Xiphocerus glaucius, Ross. Leplogasler cylindricus, Deg. Dioclrianavipes,Meig. SlPnopogon sabaudus, Fab. -76 SINONIMIA dello SPEC . INS. tlLT. CAL. SINONIMIA della FAUNA DI ASPnOMONTE in vani luoghi. Valle di Popsis, rara. Aspromonie: rara. Adiacenze di Regsio. Adiacenze di Reggio. Adiacenze dì R''ggiO. Aspromonie, vallale. Adiacenze di Reggii Colline di Staili. Adiacenze di lìeggio. Aspromonte . Aspromonte. Colline di Baiicaleone. Pendici orienlali dell' Aspro- monte, raro . — 77 — NUM." NOME GENERICO SINONIMIA SINONIMIA (!• dello della LOCALITÀ E SPECIFICO ORDINE SPI e. INS. ULT.CAL. FAIN\ DI ASrnOMONIE 1297 Cheilopogon sicaniis, A. Cosi. AliacenzediReggio. I-J98 Dasypogon leuloiius, F. Aslhis tcnlonus. 12i)i) — 13U0 S:iropogon Ieucoce|ihalus,Mgn. — — var. nigripeniiis. 0. Cosi. 1301 Gaslricheliusnubeculipeniiis, A. Cosi. \:m Ceralurgiis venusliis, Ross. KWi Mulioobscums, Fab. Pendici dell'Aspromonte, Col- line di Biancaleone. 1304 Exoprosopa Megerlei, Meig. In vaili luoghi. 1303 — Colline di Briizzano, Brancaleo- ne, ec. 1306 — Gennari, WieJin. Colline di Brancaluone. 1307 — In varii luoghi, non rara. 1308 — argentata, n. Ivi, mollo rara. 1309 Argyrospyla pandora, F, In varii luoghi, Un so|)ra l'Aspro- 1310 Lomalia sabaea,Fab. In varii luoghi. 1311 Aiilhrax h trusca, Fab. Adiacenze di Reggio, Valle di Bruzzano,raia. 1312 — morio, Pnz. In varii luoghi. 1313 — maina, Fab. Con la precederne. 13H — feneslrala, Fab. A~iiromonie. 1315 — circumdala, Mg. Adiacenze di Reggio. 1316 — «ava, Meig. InvariiluoLjhi, fin sopra l'Aspro nionie. 1317 Phlhiria scutellaris, Mgii. I3i8 Bumbylius major, Liii. Bombylins major. 1319 — niedius, Fab. Bomb. minor. Ivi. 1320 — mmor, Fab. 13-21 Popsiaridibiinda, A. Cosi. Valle di Popsis.pocotiequenie. 1322 Chi jsoniya xaiilhoplera, Dof. Musca formosa. 1323 Sargusciipraiius, Lio. 1324 Cyclogaaler villosus, Fab. 1325 Pangoiua marginala, F. Adiacenze di Reggio. 1320 Tabanus bovinns, L. Tabanus basinus. 1327 liraohyiomus nrsus, A. Coil. Adiacenze di Reggio. 1328 Beris chalybeaia, Miig. 132J Mycelophila Aspromonte. 1330 liibio 1331 Uiluplius leinoratus, Mgn. 1332 - Milgans, Meig. 1333 Scalopse nigia, Mg. 1334 Cbironoiiius nlgroviridis, Mcq. 1333 — • gibbus, Mgn . 1336 Ceraiopogon pullcaris, Lia. 1337 Culexannuialus.Mg. 1338 — pipieus, Lio. 1339 Coreibra pluinicormis, Mg. 1340 Phlouboiomus molcslus, G. Cosi. SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE Tavola I. Fif/. l. Dasyles cinetus, Gene, varietas. — A. antenna. 2. Auletes maculipennis , Duv. 3. Nanophyes centromaculalus , A. Cost. 4. Nanophyes qiiadrivirgatus , A. Cost. 5. Leptura excelsa, A. Cost.— A. mascliio, B. femmina. 6. Odontura pulchnpennìs, A. Cost. maschio. — A. le due elitre; B. appendici anali vedute dalla faccia ventrale — C. le stesse vedute dalla faccia dorsale. 7. Odontura pulchripennis , femmina. 8. Cijrtaspis variopida, A. Cost. (Fauna Napol. Locustidei, p. 17) — A. le appendici anali vedute dal dorso — B. le stesse ve- dute dalla faccia ventrale. 9. Meconema meridionale, A. Cost. (Fauna Napol. Locust. pag. 14;; Maschio — A. capo e torace veduti di lato — B le appendici anali dorsali. 10. Meconema meridionale, femmina — A il capo veduto di lato — B la estremità della trivella. 11. Pterolepis neglecta, A. Cost. maschio.— A. estremità anale supe- riore, B. valvola sottoanale. 12. La trivella della femmina della stessa Plerolepis. — 79 — Tavola II. Fig. 1. Andreiia calabra , A. Cost. 2. Nonda monstrosa, A. Cost. (Fauna Napol. Andrenid. pag. A). 3. Nomia aureocinda, A. Cost. (Fauna 1. e. pag. 8). A. Megachile pugillatoria, A. Cost. Maschio. 5. Megachile pugillatoria , femmina. 6. Aìithidium mosaiciim , A. Cost. Maschio — A. gli ultimi due anelli addominali dorsali. 7. Heriades bidenticulata, A. Cost.— A. antenna, B. l'addome veduto di profilo. 8. Anthophora rectangnla, A. Cost. femmina. 9. Ichneumon calabrarius , A. Cost. —A. aja metalorica. 10. Ichneumon laetepictus , A. Cost. 11. Tryphon flavitarsus, A. Cost. 12. Tryphon nigricarpus , A. Cost. Tavola III. Fig. \. Mutala decer atifrons, A. Cost. femmina (Fauna Napol. Mutillidei pag. 31). 2. Mulilla parens , A. Cost. femmina ( loc. cit. pag. 32). 3. Mutilla vulnericeps, A. Cost. femmina ( loc. cit. pag. 33). 4. Mutilla parvicollis , A. Cost. femmina (loc. cit. pag. 35). 5. Chalcis obtusedentata , A. Cost. 6. Metapterus linearis, A. Cost. [Additamenta ad Centurias Cimicum Regni Neapolitani, pag. 10) — a. primi articoli delle anten- ne; b piede anteriore; e elitra; d estremità anale del ma- schio veduta da sopra; e la stessa veduta da sotto; /"estre- mità anale dorsale della femmina; g estremità anale ven- trale della stessa ; h anelli toracici. 7. Dictyonota pulchella , A. Cost. { Additam. pag. 9). •^ 8. Caloscelisdiinidiata,X.Cosi. mas. (Faun.Napol. Caloscelidei, p. 5). 9. Psìjlla lactea . A. Cost. 10. Geometra Bruzzanaria , A. Cost. 11. Elaeotoma adustiventris , A. Cost. 12. Gastricheilus nubeculipennis , A. Cost. 13. Popsia ridibunda , A. Cost. Tavola IV. Firj. 1. Thamnotrkon magnificum, A. Cost. Maschio— A. estremità anale dorsale; B. estremità anale ventrale. 2. Trivella della femmina della predetta specie. 3. Decticus nigrosignakis , A. Cost. maschio veduto dal dorso e di lato — C estremità codale dorsale. i. Trivella della femmina della predetta specie. 5. IsosccUpteron fdvim, A. Cost.— A. l'ala anteriore. 6. Mucropalpiis meridionalis , A. Cost. 7. Nevrorthus iridipennis, A. Cost. 8. Sphex strigulosa, A. Cost. (Fauna Napol. Sfecid. p. 29). 9. Enodia lividocinda , A. Cost. (loc. cit. pag. 30). 10. Pompilus vomeriventris , A. Cost. Femmina. 11. Pompilas orbitalis , A. Cost. 12. Scolla abdominalis , Spio. 13. Andrena calabra, var. ALCUIVI ERRORI D.% CORREGGERE Pag. 17 verso 10 affmis leggi aureocincta » 26 minuta mixta 18 14 Dijctionota Dictyonota » » formosdla pulchella 31 Yereli Foreli » 33 Tamarin Tamar Lx. .///L.^:. -Ay.yy.J/A:, '4;. y,;,. .V^i, ,v £/r -/W./. T,ml. JOA ^^^i^^ \ \/.J^^.^/c^ JÌf.>,^4z/: U// vtav àv/^ '. fhlyo ili'-. limfìernìv \ '///, ,///-, .:^". '^:,■,../.,A^.:^■^e^.Z^.,€■^ ^^ f/^ /. ra,,firj ///, ,/y/^^ /^'. /.„,/..u/f^ //...,,.. -y^/r: //,/. /^// ÀU. C^^^ò oùl' /^oaif- ^V"^"^^ '"■'^ ■ PROPERTY OF Z. P. METCALF ' s^- vf^:*'T-:y^-^>^^ ^ lfi:ì '£^ ■^ M- ^^ -">v ».-' "^ v